Nello specchio

di alimanga
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ithaca ***
Capitolo 3: *** Circe ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Nello Specchio

Prologo


Il Sole trafigge le ombre della stanza.
Vorrei poterne sentire il calore.
Nel vento viaggia lo stormire delle foglie.
Vorrei poterne sentire le storie.
La grata interrompe l' azzurro del cielo.
Vorrei poterla attraversare.
La porta è chiusa, dall' alba al tramonto.
Vorrei che tu la aprissi per me.


C'è una ragazza, nello specchio. Quella ragazza non sono io.

Quando la pioggia mi impedisce di pensare.
Quando hanno fatto sparire ogni singolo farmaco, e non c'è niente per annebbiare i ricordi.
Quando la noia non può fuggire dal freddo granito della mia prigione, e i ricordi ne affollano le stanze vuote come una silenziosa melodia.
Allora la sento, la sento arrivare.

Perchè c'è una ragazza, nello specchio. Quella ragazza, non sono io.





Nota Autrice: Ti prego, se sei giunto fin qui, dammi un parere sul mio lavoro. Ti è piaciuto? Ti ha disgustato? E' ottimo, e' mediocre, perchè? Se vuoi, mandami un messaggio invece di recensire, ma, dal profondo del cuore, dimmi che ne pensi. Sto perdendo la speranza nella mia scrittura, e ho bisogno di responsi sinceri. Grazie, Alimanga

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Capitolo 2
*** Ithaca ***


Ithaca


Oggi sono arrivata nella casa nuova. E' un bel posto, di certo migliore rispetto alla catapecchia dell' ultima volta. Penso che mi troverò bene. Casa nuova, vita nuova...
Chi l'ha detto?
Oh, certo è un magnifico luogo per un nuovo inizio.
Per la prima volta la mia stanza ha una finestra grande, e ne posso aprire le ante, nonostante mi trovi al secondo piano. Un basso muricciolo mi protegge dal desiderio di saltare, non c'è nulla di cui preoccuparsi.
O forse nessuno se ne è mai interessato affatto. Chissà perchè il mio primo pensiero è sempre “Come potrei morire qui?”. Troppi film dell'orrore, suppongo.

Si, è bello qui, lo è.
E poi c'è un albero, che pare quasi accarezzarmi il viso quando mi sporgo sul davazale. Mi sarebbe piaciuto avere un cedro qui fuori, il mio preferito. Ma anche questo è bellissimo. Non ne ho mai visto uno, dovrò chiedere come si chiama alla prima occasione. Intanto, mi godrò appieno i suoi fiori bianchi; sono delicati come una nuvola, e profumano di paradiso.
E ciò che va oltre questo silenzioso, nuovo amico, è ancor più straordinario. Questa vecchia, candida casa si trova su una verde collina, e la mia è la finestra più ad est. E da qui, oltre le verdi fronde dell'albero dai fiori bainchi ed odorosi, là, dove la vista annega nell' orizzonte... l' azzurro lieve del cielo si fonde con un blu appena più scuro. E' il mare, il mare!
Oh, mia divina distesa d'acqua... dolce padre Oceano, quanto mi sei mancato. Ti ricordi di me?



La stanza è spaziosa, i mobili chiari – pochi e semplici, ma ben disposti ed abbinati – il pavimento d'un legno liscio, profumato come un tappeto. Tutto, tra questi muri di cielo dice luce, gioia! Persino questo tavolo su cui sto scrivendo, sembra ridere. Gli starò facendo il solletico?
O forse è solo lo stormire delle foglie del guardiano del mio cielo, e sto parlando a vanvera. Ancora.
L'ho trovata. Sembra che dopo tanto girovagare, l'abbia trovata.
Quell' isola di cui l' antico poeta cantava, che il nobile eroe tanto cercava.. Ithaca. Casa.


L' unico pensiero che turba questa dolce tranquillità è.. Lei.
Non vorrà arrivare tanto presto, vero ?
Spero di no.
Sono troppo stanca per occuparmene. E' troppo presto.
Confido su una tacita tregua, almeno per qualche giorno.


Un gabbiano, da qualche parte là fuori, stride – un suono acuto, che sa di mare – e interrompe questi pensieri maligni. Sta peggiorando. Le tenebre scendono sempre più in fretta .
Non ci devo pensare; tutta questa luce, almeno un po', riuscirò a farla mia! Serve solo tempo... tempo.
A casa, mia Ithaca. Sono a casa.


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Capitolo 3
*** Circe ***


Circe

E così, oggi è arrivata nella nuova casa.
O, più correttamente, nell' ennesimo castello di illusioni.
Ogni volta è lo stesso. “Finalmente è successo,” dice, “ho trovato la mia pace, il mio posto, la mia Ithaca!”
Ah! Ithaca. Sciocca romantica, quante volte sbatterai la testa prima di romperla?
Quando arriverà il momento in cui capirai una volta per tutte la triste e dura realtà?
Quanto puoi essere cieca e stupida?
E' questo che sei, una povera stolta, non una ma due volte.
Perchè nel profondo conosci quanto me l' inutilità del tuo vagare; sai perfettamente che Ithaca non esiste, e pace è solo una parola.
Ma ogni giorno, quando apri gli occhi e questa montagna di consapevolezza ti seppellisce come pietra, cedi. La rifiuti, ne prendi atto per un solo momento.
E lo stesso accade quando tento di dimostrartelo con i nudi fatti.
Catturi questa realtà e la chiudi a chiave nei sotterranei del tuo cuore, dove non vai mai, per paura che ti inghiotta.
Ma ricorda le mie parole, bambina: un giorno, la serratura si romperà.
E allora pagherai caro il tuo eterno procastinare questo scomodo confronto.
Ed io sarò pronta ad accoglierti. Sarò pronta a dirti “Te l' avevo detto.” , senza crudeltà, con quel sorriso intenerito e crucciato con cui ti gioco sempre.
Le tue lacrime bagneranno il mio petto, e allora non te ne andrai più.
Io aspetto, bambina; e in fondo all' anima, aspetti anche tu.


Percepisco qualcosa, nella nuova finta “casa” dove sei giunta. Sento che stavolta non fuggirai più da me.Goditi la luce finchè puoi, cara.
Ithaca” presto si rivelerà Eea*, ed io sarà la tua Circe.




Nota Autrice : Eea è l' isola greca cantata da Omero nella sua Odissea come la dimora di Circe, la Maga ingannatrice che tramutò in maiali i compagni di Odisseo per convinverlo a rimanere con lei.

Mio caro lettore, grazie per aver dato fiducia a questa storia arrivando fino a qui, spero che il suo seguito non ti deluderà. Dimmi, chi pensi che sia la subdola voce narrante di questo capitolo? Se ti va, fammelo sapere, insieme alla tua opinione su questo esperimento a me caro. Grazie per avermi accompagnato fin qui,
A.

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