Non tutti i mali vengono per nuocere

di Neko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


In questi giorni mi sto dando alla pazza gioia con le ff. questa in particolar modo ci sono affezionata. Ovviamente anche in questa storia c’è qualcosa di drammatico e di triste.

È venuta fuori per puro caso e non so nemmeno come..stavo pensando al rapporto di Naruto e Tsunade ed è venuto fuori sta cosa.

Sarà composta da tre capitoli soltanto. Spero solo che vi possa piacere, anche se ci tengo a precisare che non so niente di medicina…quindi non so quanto di questa storia possa essere considerato realistico. Fatemi sapere comunque le vostre opinioni.

Buona lettura

Neko =^_^=

 

Capitolo 1

Era capitato di nuovo. Quel dolore al petto che lo soffocava il respiro da quando era piccolo. Ma lui, non si era mai lamentato. E con chi poteva? Era cresciuto da solo. Era odiato e guardato male da tutti gli abitanti del villaggio. Cosa poteva importare loro, se stava male?

A ogni attacco faceva l’unica cosa possibile. Aspettava che passasse. Passava sempre. Sarebbe successo anche quella volta.

Cavoli, ma quanto ci metteva? Doveva correre al campo di allenamento. Purtroppo quel male gli veniva sempre nei momenti sbagliati.

Il dolore si era attenuato e il respiro abbastanza regolarizzato. Non poteva aspettare oltre, doveva andare.

Si incamminò lentamente verso il luogo dell’incontro, dove i suoi compagni erano già li ad aspettarlo.

Naruto, ti sembra questa l’ora di arrivare? Stai prendendo la brutta abitudine di Kakashi-sensei ad arrivare in ritardo!” disse una ragazza dai capelli rosa

“Scusa ho avuto un contrattempo” disse facendo un respiro profondo.

Kakashi lo osservò. “Cos’hai Naruto? Non ti senti bene per caso?”

Naruto scosse la testa

Kakashi-sensei ha ragione, sei piuttosto pallido!” gli fece notare Sakura.

“Ho detto che sto bene. Vogliamo cominciare?” disse in modo sbrigativo, facendo insospettire ancor di più il maestro.

I sospetti dell’uomo furono confermati durante l’allenamento, dove Naruto non riuscì a dare il massimo delle sue capacità e presto si ritrovò inginocchiato a terra, bisognoso di ossigeno.

Kakashi chiamò i suoi due allievi “Ragazzi, per oggi basta così!”

Kakashi-sensei? ora è lei che sta male? Sono solo le 11 del mattino e noi abbiamo già finito l’allenamento? Oggi piove!” disse con ironia la ragazza dai capelli rosa.

Kakashi li condusse nell’ufficio dell’hokage. Sapeva che Tsunade doveva affidar loro una missiona, ma con la coda dell’occhio controllava Naruto. Il ragazzo faceva fatica a stare dietro ai suoi compagni, aveva l’affanno,la vista annebbiata e soprattutto il solito dolore al petto, il quale era ricominciato.

“Ben arrivato team 7! Ho un lavoretto per voi!” disse Tsunade aspettando le urla di gioia di un ragazzino biondo…le quali però non arrivarono.

Hokage-sama, le chiedo scusa per la mia richiesta, ma la pregherei di affidare questa missione a qualche altro team!” disse Kakashi in modo determinato.

“Come mai di questa richiesta Kakashi? Dammi una spiegazione!” chiese seria Tsunade.

ecco…ritengo che Naruto non sia nelle condizioni di lasciare il villaggio. Dovrebbe riposare per qualche giorno!” disse l’uomo facendo notare le condizione del ragazzo all’hokage.

Naruto guardò il maestro sorpreso. “io…io s-sto bene!” disse prima che una nuova fitta lo colpisse e lo facesse piegare in due.

Tsunade si precipitò verso di lui, mentre Sakura teneva il compagno. Furono le ultime cose che il ragazzo vide prima di essere avvolto completamente dal buio.

Naruto!” gridò Sakura.

Tsunade notò subito la mano che teneva stretta al petto e fu lì il primo punto che controllò con le sue capacità mediche.

“Accidenti! Dobbiamo portarlo immediatamente in ospedale!”

Kakashi prese in braccio il ragazzo e eseguì l’ordine appena impartito, seguito dal capo villaggio  e dalla sua allieva.

Naruto fu portato d’urgenza in una sala di controllo per uscirne solo mezz’ora dopo, trasportato su di una barella da alcuni infermieri.

Sakura raggiunse subito il compagno, ancora privo di sensi, accompagnandolo fino alla stanza a cui era stato designato.

Tsunade uscì dalla stanza a testa bassa…cercava una soluzione. Kakashi la raggiunse e subito le chiese informazioni sulle condizioni del proprio allievo.

“Come sta?”

Tsunade scosse la testa

“Non bene!” disse solamente.

Anche la donna e l’uomo raggiunsero Sakura e Naruto. Quest’ultimo giaceva nel letto con una flebo attaccato al braccio e legato una macchinetta per controllare il battito cardiaco e la pressione.

Sakura era spaventata. Mai lo aveva visto in quello stato. Per quante volte fosse finito in quel luogo, le sue condizioni non erano state mai così preoccupanti da doverlo collegare a macchine di controllo.

Tsunade-sama, cos’ha Naruto? Me lo dica per favore! Non mi protegga da una verità che potrebbe farmi del male!” l’implorò l’allieva.

Tsunade sospirò e decise di parlare delle condizioni del ragazzo sia a Sakura che a Kakashi.

“Le condizioni di Naruto non sono buone…al contrario!” disse la donna rattristata.

“Ma si riprenderà vero?” chiese la ragazza speranzosa.

“il suo è un caso complicato!” disse tsunade

“posso sapere quale sarebbe il problema?!” chiese il maestro.

 “Il suo cuore è il problema. È danneggiato e indebolito. Non so per quanto tempo potrà reggere. Gli abbiamo dato dei farmaci per fargli regolarizzare il battito, ma non è garanzia di sopravvivenza.”

“Non si può fare niente?” chiese Sakura. Non poteva arrendersi all’idea che Naruto potesse morire da un momento all’altro “Non può lasciarlo morire, lui è…ha solo 12 anni e…

Tsunade si avvicinò alla ragazza e le mise le mani sulle spalle “Sakura, farò il possibile per salvarlo”

“un trapianto di cuore non è possibile?” chiese il copia ninja.

“fosse stato un ragazzo normale si poteva benissimo procedere, ma dato che in lui è…” esitò a continuare, dato che Sakura ancora non sapeva, ma decise che era giusto metterla al corrente “…in lui c’è lo spirito della volpe a nove code. È probabile che il cuore di Naruto sia stato danneggiato dal suo chakra e un cuore nuovo non risolverebbe niente!”

“La volpe a nove code è sigillata dentro di lui? è impossibile…come…!” disse Sakura stupita dopo di che abbassò la testa “quindi mi sta dicendo che per lui non…non” non ebbe il coraggio di concludere la frase.

 “Se non troviamo una cura al più presto…non ci sarà alcuna speranza!” disse a testa china la donna.

Sakura non riuscì a reggere le ultime parole dette e scoppiò a piangere, mentre Kakashi mantenendo sempre la sua compostezza, strinse i pugni quasi a farsi male con le unghie.

Sakura venne mandata a casa a riposare, con il permesso di tornare nel pomeriggio, mentre Kakashi rimase ancora nella stanza di Naruto per un po’ prima di andarsene anch’egli.

kakashi? Naruto ti ha mai detto niente del suo male?” Chiese l’hokage.

L’uomo scosso la testa “Ultimamente l’ho visto un po’ affaticato, ma mai sarei andato a pensare una cosa del genere”

“è strano. Il suo cuore non può essersi ridotto così in pochi giorni!” disse Tsunade più che a Kakashi, a se stessa.

Dopodi chè tornò subito al lavoro. Doveva assolutamente salvare i ragazzo.

Nel pomeriggio Sakura si recò nuovamente all’ospedale, portando al suo compagno di squadra qualche fiore per abbellire la stanza. Si sedette accanto al suo letto, in attesa che si svegliasse.

 “Uhm” mugugnò il ragazzo svegliandosi.

Naruto!” lo chiamò felice Sakura.

Il ragazzo non riconobbe da subito la persona accanto a lui. Dovette prima riuscire a mettere bene a fuoco le immagini prima di capire che la sua compagna era accanto  a lui.

Sa-Sakura-chan!” disse debolmente “Do-dove mi trovo?”

“Sei in ospedale, Naruto! Sei svenuto all’improvviso, ci hai fatto prendere un colpo!”

“Mi dispiace!”

Sakura scosse la testa. Naruto non doveva scusarsi, ma riprendersi in fretta.

“Come ti senti?” chiese premurosamente la ragazza.

“mi sento molto stanco, come se non dormissi da giorni!” disse sinceramente il ragazzo, non riuscendo a fingere  di stare bene.

In quel preciso istante entrarono nella stanza Kakashi e Tsunade.

“Salve Naruto!” lo salutò il sensei.

“Vedo che ti sei svegliato? Come ti senti? Va meglio?” chiese godaime

Il ragazzo scosse la testa “ non esattamente, ma sopravviverò!”

Il volto di Tsunade si fece serio “Senti Naruto, è da qualche giorno che provi dolore all’altezza del cuore?”

“No!”

Vuoi dire che oggi è la prima volta che hai provato dolore?”

“No!”

Tsunade sgranò gli occhi “non capisco!”

“fin quando ero bambino provavo questo dolore al petto. Inizialmente durava qualche minuto e poi passava, ma crescendo esso è aumentato di intensità fino a farmi arrivare qui in ospedale!” ammise il biondo con una vena di tristezza nella voce.

Tsunade rimase sconvolta alla notizia e lo stesso gli altri

“Perché non hai mai detto niente? perché non ti sei mai fatto curare?” disse Sakura

Naruto, se ci informavi prima di questo tuo malesse, era più facile per noi curarti” disse Tsunade.

“Come mai non hai voluto avvertire nessuno’” chiese questa volta Kakashi.

Ma il ragazzo si voltò dall’altra parte e non rispose. Tsunade costringendolo a guardarlo glielo richiese e non si accontentò di un silenzio come risposta.

“perché a nessuno importa niente di me!” disse non guardando in faccia nessuno.

Naruto, cosa dici?”disse Tsunade stupita.

Il ragazzo continuò “Quando ero piccolo non sapevo nemmeno cosa mi succedeva. Non avevo nessuno a cui rivolgermi.  Pensavo che fosse qualcosa di normale, ma poi vedendo gli altri bambini giocare sempre allegri senza avere mai timore di sentirsi male, cominciai a farmi venire i dubbi. Verso l’età di 7 anni  quando il dolore cominciò ad aumentare, mi recai qui, all’ospedale di Konoha, ma non venni accolto a braccia aperte. Mi urlarono di andare via e che un mostro come me si meritava di stare male. Così cominciai a pensare che avevano ragione. Se la gente mi odiava tanto c’era un motivo, avevo fatto qualcosa di grave e quella era la punizione per le mie malefatte. Decisi di lasciare perdere e di resistere, tanto il dolore dopo qualche minuto di fitte, se ne andava senza lasciare la minima traccia del loro passaggio. Ho pensato che poteva trattarsi di una cosa grave, soprattutto quando fui abbastanza grande da capire cosa era la morte. Allora ho cominciato a pensare che se sarei morto a nessuno sarebbe importato, quindi perché dovrebbe importare a me? succeda quel che succeda!” disse Naruto non guardando in faccia i suoi interlocutori.

Naruto, ti rendi conto di quello che dici? Non ti importa di morire?” chiese Tsunade shoccata da quanto saputo.

“tanto tutti sareste felici di sbarazzarvi di me...della volpe a nove code” disse alzando la voce.

“Non devi nemmeno pensare a una cosa del genere, non è vero che per noi non conti niente!” disse Sakura, stringendo la mano di Naruto, il quale però si liberò dalla presa.

“Non è vero dici? Bugiarda! Voi credete solo che io sia un ragazzino buono a nulla, che si diverte solo a creare guai!”

Naruto io…” cominciò Kakashi, ma venne interrotto dal ragazzo

“che io sia il ninja peggiore che sia mai esistito, nonostante mi sia sempre impegnato. Un perdente!”

Naruto!” disse Sakura

“Un ragazzino rompiscatole, cresciuto male perché non ha genitori e che si diverte a rovinare le amicizie degli altri!” disse ricordando a Sakura le parole che aveva detto a Sasuke. Ebbene si, l’aveva sentita.

Sakura si portò una mano alla bocca shockata.

“Un ninja che dovrebbe lasciare perdere il proprio sogno di diventare hokage perché non è roba per dei mocciosi come me!” disse quest’ultima frase riferita a Tsunade, ricordandole che la prima sera del loro incontro gli aveva detto delle parole del genere.

“davvero pensi che noi ti giudichiamo così?” chiese Kakashi sorpreso.

“Non lo penso, lo credo. È quello che mi avete sempre dimostrato d'altronde. Ma non mi interessa. Non più ormai. Sono stufo di cercare l’approvazione degli altri. Tutti mi disprezzano e io proprio per questo odio tutti! Ho sempre cercato di essere allegro, di non offendermi per ogni insulto e umiliazione ricevuta. Speravo che in questo modo qualcuno avrebbe cominciato ad apprezzarmi e a dimostrarmi un po’ di affetto invece…niente è cambiato!”

Nessuno sapeva cosa dire. Mai avrebbero immaginato che la sua sofferenza potesse essere tale.

“Non è vero Naruto. noi ti vogliamo bene e ci teniamo a te. Te lo stiamo dimostrando cercando di starti il più vicino possibile in questo momento per te difficile!” disse Sakura

Naruto incominciò ad arrabbiarsi e il bip della macchina ad aumentare di frequenza.

“E ti sembra logico che qualcuno dimostri di voler bene a qualcuno solo quando  sta male?” urlò ai tre.“Non voglio la vostra p-pietà!” disse stringendo le lenzuola.

Il bip continuava ad aumentare e il respiro del ragazzo cominciò a farsi pesante.

Naruto calmati, nelle tue condizioni non devi agitarti, puoi peggiorare solo le cose.” Disse Tsunade avvicinandosi al ragazzo per farlo stendere nuovamente , dato che per lo scatto di rabbia si era messo a sedere.

Ma Naruto la scostò bruscamente.

“non mi toccare!” disse guardandola storto e mettendosi nuovamente sdraiato “ora voglio riposare…lasciatemi solo!” disse trattenendo quelle lacrime che sarebbero uscite appena i tre se ne fossero andati.

 

Naruto si svegliò nel cuore della notte. Aveva dormito male e inoltre il dolore era ricominciato. Trattenne più volte il respiro, gli sembrava che il male gli si affievolisse in quel modo.  Dalla finestra entrava la luce della luna. C’era la luna piena. Naruto l’adorava. Quando era bambino e di notte aveva paura del buio, le notti di luna piena osservava per diverso tempo quella sfera luminosa che era alta nel cielo che aveva il potere di confortarlo. Ma quella notte non fu così. Per quanto tempo potesse ammirarla, il ragazzo non riusciva a trovare il suo buon umore. L’unica cosa che voleva era una vita normale. Non bastava la volpe a nove code a impedirgliela, ora anche quel male si doveva intromettere.

“cosa ho fatto di male per meritarmi questo? Me lo sai dire?” chiese bisbigliando alla luna, la quale però ovviamente non rispose.

 

Il mattino qualcuno entrò cercando di fare il meno rumore possibile nella stanza del ragazzo, il quale dormiva profondamente. Gli mise un carrello vicino e mentre gli cambiava la flebo si sentì chiamare.

Shi-Shizune?” disse Naruto appena svegliato.

Naruto-kun! Buongiorno! Come ti senti?” chiese la donna gentilmente

“direi meglio di ieri!” disse Naruto.

“sono felice, ma spero di vederti presto fuori da quel letto!” disse sorridendo “tieni, ti ho portato la colazione!”

“Ma che roba è?” chiese Naruto guardando il vassoio dalla donna datogli in modo schifato

“date le tue condizioni, è meglio che eviti di mangiare certe cose! Ti potrebbero fare male!”

“Fantastico! Non c’è mai fine al peggio!” disse sbuffando il ragazzo.

 

Quando Naruto finì la colazione

“buongiorno!” disse una voce di donna.

“Ciao nonna-Tsunade!”

“Sono venuta a controllare le tue condizioni!” disse avvicinandosi al ragazzo.

Naruto non disse una parola e aspetto pazientemente che finisse la visita.

“allora?” chiese il ragazzo

“direi che per oggi sei nella norma! Senti dolore?”

Naruto scosse la testa “Ora no, ma sta notte abbastanza!”

“Potevi chiamare qualcuno!” gli ricordò Tsunade-

Naruto scrollòle spalle “riesco a resistere e quel che conta e che ora stia bene!”

Naruto, solo perché non provi dolore, non significa che tu stia bene!” gli disse la donna con un tono serio e preoccupato.

Naruto abbassò la testa “Lo so!...Nonna-Tsunade? Io…non guarirò vero?”

La donna sgranò gli occhi. Come dire a un ragazzo di soli 12 anni che la sua  vita poteva aver fine da li a poco?

Naruto io…

“Sii sincera!”

“non è detto! Sei messo male, lo ammetto, ma non mi arrenderò senza combattere e nemmeno tu dovresti!”

Naruto annuì dopodiché Tsunade se ne andò lasciando il ragazzo nuovamente solo.

 

La mattina trascorse lentamente per il ragazzo. Nessuno era andato a trovarlo oltre a Shizune e Tsunade. Non aveva niente da fare e si dormire nemmeno ci pensava. Si sedette sul letto e togliendosi l’ago della flebo dal braccio e gli apparecchi di plastica collegati al suo petto per controllare il battito cardiaco e si diresse verso la finestra per vedere fuori. La spalancò  e si fece scompigliare i capelli dal piacevole vento primaverile.

Passarono solo pochi minuti dopo di che Tsunade, Shizune, Sakura e Kakashi entrarono in fretta e furia nella stanza di Naruto, facendo quasi cadere il ragazzo dalla finestra.

Naruto!” urlò Tsunade. “Stupido che non sei altro! Ti rendi conto di quello che hai fatto?”

Naruto la guardò senza capire

“per fortuna stai bene! ci hai fatto prendere un colpo!” disse Sakura.

“Eh?” chiese confuso il ragazzo.

Naruto, ti sei staccato dalla macchina che controlla il tuo battito cardiaco a cui noi medici siamo collegati. Non ci arrivava più il segnale del tuo battito e abbiamo temuto il peggio” gli spiegò pazientemente Shizune.

ops!”

“Torna immediatamente a letto! Con te è inutile ragionare. Anche se ti dico di non muoverti, tu fai sempre di testa sua!”lo rimproverò Tsunade

“non mi hai ancora detto di non  muovermi!” disse sincero il ragazzo.

Naruto, certe cose sono scontate!” disse Kakashi sospirando.

Tsunade gli risistemò tutto e vide che il suo battito era accelerato

“Mi avete fatto spaventare entrando così…è logico che sia così veloce!” si giustificò Naruto.

“la prossima volta non fare cretinate  del genere e nessuno si spaventa. Soprattutto tu!”

Naruto sbuffò “ok che sono abituato a stare solo. Ma confinato in un letto mi sembra una punizione!”

“Sbaglio o sei tu ad aver chiesto di voler stare da solo ieri sera?” chiese Tsunade “ e ora e colpa nostra se non veniamo a trovarti? Deciditi!”

Naruto la guardò storto. Perché rinfacciargli tutto?

Non disse una parola e voltò la testa contrariato.

“Ciao Naruto! tutto bene?” Chiese Sakura quando tutta quella scenata era finita.

Naruto annuì senza guardarla in faccia.

“ti ho portato qualche libro da leggere sul controllo del chakra! Può tornarti  utile!” disse la ragazza sorridendo

“grazie!” disse Naruto poco felice.

Kakashi sorrise “all’entusiasmo” del ragazzo “bhe non credo che Naruto li leggerà mai Sakura. Non è mai stato un grande studioso!”

Naruto sbuffò “ecco di nuovo che metti in risalto i miei difetti…eh kakashi-sensei?”

“un maestro deve far notare le carenze dei propri allievi!” gli spiegò Kakashi

“ma anche elogiarli quando fanno qualcosa di buono. Con Sakura fa entrambe le cose e con Sasuke faceva lo stesso. A me ha mai detto –bravo Naruto- o qualcosa del genere?” gli chiese l’allievo.

“l’ho pensato un sacco di volte! Non è vero che ti considero un ninja non capace. Hai delle abilità che solo tu possiedi, ad esempio hai una imprevedibilità impressionabile e questo ti rende capace di fare cose che altri ninja non sono in grado!”

“e perché se pensa queste cose non me le dice? Non ha pensato che mi avrebbe fatto piacere ricevere qualche complimento ogni tanto?facendomi notare solo i miei punti deboli non fa altro che smontarmi, mentre credo che la gente debba essere anche incoraggiata in quello che fa…e per quanto riguarda me nessuno ci pensa, ma perché continuo a stupirmi!” disse il ragazzo sospirando.

“Si, forse hai ragione, mi dispiace Naruto!” disse Kakashi ammettendo il suo errore.

 

Mentre Naruto e Kakashi discutevano, in un’altra stanza Tsunade trafficava con medicinali e cartelle cliniche. Non si era fermata un attimo da quando aveva scoperto delle condizioni di Naruto.

“Signorina, dovrebbe prendersi una pausa!” disse Shizune

“Non posso ogni momento potrebbe essere prezioso!”

 

intanto  mentre Sakura e Kakashi tenevano compagnia a Naruto, qualcuno entrò nella stanza senza permesso.

“Oh scusate! Stavo cercando Tsunade…Naruto? che ci fai qui?”

“Secondo te Shikamaru? Schiaccio un pisolino!” disse il ragazzo ironicamente.

“hai esagerato con gli allenamenti anche sta volta?” disse Shikamaru spontaneo. Infatti solitamente il ragazzo finiva in quel luogo solo dopo un duro allenamento.

“si, diciamo di si!” mentì il ragazzo che fu subito smentito da Sakura.

“no, non si è sentito bene e Tsunade l’ha ricoverato!”

“spero non sia niente di grave!” disse Shikamaru

Naruto abbassò la testa

“non mi piace la tua reazione!” guardò anche Sakura e Kakashi che aveva la testa bassa.

Kakashi si avvicinò al ragazzo e lo portò fuori. Solo li gli spiegò la situazione.

Intanto nella stanza era calato il silezio e Sakura si era seduta vicino a lui e gli sbucciava una mela.

“Tieni, ti farà bene!” disse la ragazza porgendogli il frutto.

“Grazie Sakura-chan! Magari bastasse un mela per farmi uscire da qui!”

Sakura gli sorrise “come dice il proverbio, una mela al giorno, leva il medico di torno. Magari funziona!”

Naruto stava per addentare la mela, ma non riuscì nemmeno a portarsela alla bocca, che la frutta gli cadde di mano e una fitta lo sorprese.

aaaah” gridò Naruto portandosi le mani al petto e piegandosi in avanti.

Naruto? Naruto cos’hai?” chiese Sakura allarmata cercando in qualche modo di aiutarlo.

La macchinetta del battito cardiaco sembrava impazzito e da li a pocoTsunade piombò nella stanza.

Anche Shikamaru e Kakashi, che erano ancora fuori dalla stanza a parlare, entrarono a vedere.

“Cosa sta succedendo?” chiese preoccupata la donna.

“non lo so, si è sentito male all’improvviso” disse Sakura.

Tsunade si avvicinò al ragazzo e cercò di farlo sdraiare.

“Calmati Naruto! cerca di fare respiri profondi e vedrai che passerà!” gli disse

Naruto provò a fare come le disse, ma non cambiava niente. Gli sembrava che qualcuno si divertisse a ficcargli degli aghi nel petto, i quali ogni volta si facevano sempre più appuntititi.

“Accidenti!”

Sakura guardava la scena spaventata. Avrebbe tanto voluto aiutare il suo compagno, ma sapeva di non poter fare niente. L’unica era sperare in Tsunade.

Shizune, porta subito il medicinale che abbiamo appena terminato!” ordinò la donna all’assistente.

La donna non se lo fece ripetere due volte e poco dopo fu li con ciò che l’hokage le aveva chiesto.

Prese il braccio del ragazzo e chiedendo agli altri di tenere fermo Naruto, gli iniettò una sostanza che avrebbe dovuto calmarlo. Ora non restava che aspettare.

Furono dei minuti lunghissimi soprattutto per il biondino, il quale per il dolore aveva perso i sensi e ora si ritrovava a respirare a fatica.

“Sembra che per il momento il peggio sia passato!” disse Tsunade “Ma non è detto quanto questa medicina durerà!”

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 

Passò un intera giornata e finalmente Naruto si svegliò. Era confuso e inoltre aveva la gola secca. Si guardò in giro e vide sul suo comodino un bicchiere d’acqua. Allungò la mano per afferrare il bicchiere, ma ancora indebolito dall’ultima crisi, lo fece cadere a terra provocando un rumore sordo, che svegliò il suo compagno di stanza. Solo allora si accorse che nella camera  era stato aggiunto un letto, con un paziente di circa otto anni.

Naruto sgranò gli occhi, non se lo aspettava.

“Scusa, non volevo svegliarti!” disse Naruto debolmente.

Il bimbo sorrise e richiuse gli occhi.

Subito dopo entrò nella stanza Tsunade che era già nei pressi della porta. La donna saluto con la mano jimmy, il bambino, dopo di chè si diresse da Naruto.

“Cosa è successo?” chiese notando i pezzi di vetro sparsi per terra.

“Scusa nonna! Avevo sete!” disse debolmente Naruto.

Tsunade sgranò gli occhi “Naruto, ti sei svegliato! Come ti senti?” chiese con la voce carica di preoccupazione.

“Mi sento molto stordito!”

“è normale. Hai avuto una brutta crisi e la medicina che ti ho dato, fa questo effetto.” Disse accarezzando i capelli del biondino, il quale si sorprese di quel gesto.

Tsunade notò la sua espressione.

Mi…mi daresti un po’ d’acqua per favore?”

Tsunade gli sorrise e gli porse un nuovo bicchiere di plastica che naruto bevve tutto in un sorso.

“Grazie!” disse riappoggiando la testa sul cuscino.

Tsunade gli sorrise nuovamente “Ora ti devo fare un iniezione, probabilmente ti sentirai ancora più stordito, ma è per il tuo bene.”

Naruto annuì e chiuse gli occhi in attesa di essere punto.

Quanto Tsunade finì Naruto le chiese

“Nonna, sei ancora arrabbiata con me?” gli chiese con un filo di voce, la medicina cominciava già ad agire.

“Dovrei esserlo?” chiese stupita

“Per come ho trattato te e gli altri l’altro giorno. Vi ho cacciato  via, mi dispiace e che…” cominciò a dire il ragazzo.

“Non importa. Dimentichiamo tutto, ok? Solo togliti dalla testa che non ti vogliamo bene. non è così! Tutti noi teniamo molto a te!”

Naruto sorrise e socchiuse gli occhi.

“Ora riposati!”

“Non voglio rimanere solo! Non puoi rimanere un po’?” chiese timidamente il ragazzino.

“mi dispiace, ma ho altri pazienti da curare, chiederò a Sakura di venire a tenerti compagnia. Arriverà subito appena pronuncerò il tuo nome!” sorrise.

 

Furono delle voci a svegliarlo nuovamente. Accanto al suo letto infatti c’era una donna che riempiva di coccole il figlio di 8 anni.

Naruto si girò infastidito dai rumori e si accorse che accanto a lui si trovava Sakura, la quale si era addormentata con la testa appoggiata sul letto.

La ammirò per un po’ di tempo, ma venne riportato dalla realtà quando sentì il bambino urlare perché voleva della cioccolata.

Naruto si girò a guardarlo e si domandava se era il caso di fare tutte quelle scenate per del dolce. Ma alla fine il bambino vinse e la madre andò a prendergli quello che voleva.

Si chiedeva se anche sua madre avrebbe fatto così se fosse stato con lui…ma poi gli venne una domanda in mente…chi era sua madre?

Il ragazzo sospirò e si sentì tutt’ad un tratto completamente solo.

Naruto!”

Il biondo guardò la ragazza che si era svegliata.

“Oh scusa, dovevo sorvegliare io su di te e alla fine…” cominciò Sakura.

Naruto sorrise “Figurati. Deve essere una noia stare accanto a un malato per ore. E se non sbaglio sei qua più o meno da 4-5 ore. È quasi il tramonto, non dovresti andare a casa ormai?”

Bhe si in effetti! Ma posso stare ancora un po’! come ti senti?”

Naruto alzò le spalle “momentaneamente bene, ma non ce la faccio più a rimanere a letto. Non faccio che dormire da giorni. Quasi quasi me la svigno  e vado a farmi un giretto!”

Sakura gli diede un colpo in testa “e no! ti devo ricordare cosa è successo l’ultima volta che ti sei staccato dalle macchine?”

“Ahia, Sakura-chan, mi hai fatto male!” si lamentò il biondino, il quale venne rimproverato dalla madre del bimbo

Ssssh! Mio figlio vuole dormire, fai silenzio!” disse piuttosto sgarbatamente.

Naruto abbassò la testa, mentre Sakura si scusò per il troppo rumore.

“Aspetta qua Naruto, torno subito!” disse la ragazza.

“Come se potessi andarmene!”

 

Poco dopo Sakura arrivò con Tsunade, la quale spingeva una sedia a rotelle.

Naruto la guardò stranito.

“Cosa c’è?” chiese la donna “Sakura mi ha detto che vuoi fare un giro. Non ci vedo niente di male, se ti senti bene!”

Naruto sorrise e si sedette sul letto, ma Tsunade lo fermò “Sia chiaro, dovrai stare seduto!” il ragazzo annuì.

Tsunade disse a Sakura che lo avrebbe accompagnato lei e che la ragazza poteva tornare a casa.

“Ah nonna-Tsunade, posso benissimo camminare da solo. Non mi sento più le gambe a furia di tenerle ferme!” si lamentò il ragazzo.

“non se ne parla. Sei malato ricordatelo. Dovresti ringraziarmi solo del fatto che ti ho dato il permesso di lasciare la tua stanza!” gli disse la donna guardandolo con uno sguardo che non ammetteva repliche.

“Oh sai che bellezza. Infondo la mia stanza è praticamente uguale al resto dell’edificio. Non c’è niente di nuovo.” Disse Naruto mettendo il broncio.

“Vorresti fare un giro per Konoha?” chiese Tsunade iniziando a spingerlo.

Naruto abbassò la testa “No!”

Tsunade sgranò gli occhi

“Non voglio che qualcuno al di fuori di qui, mi veda così!” disse il ragazzo tristemente

Naruto, non c’è niente di cui vergognarsi del fatto di stare male, lo sai no?” Disse Tsunade

“Si, ma…lasciamo perdere!” disse rassegnato il ragazzo.

“Facciamo così, domani ti do il permesso di uscire nel giardino dell’ospedale. Ovviamente se qualcuno ti accompagnerà!”

Naruto sorrise e la ringraziò.

 

Tsunade-sama, può venire un attimo? È una cosa urgente!” la chiamò Shizune.

“D’accordo! Naruto tu stai fermo qui, torno subito!”

Il ragazzo annuì seccato.

Si guardò in giro. Non c’era altro che mura bianche, ma poco più avanti a dove si trovava c’era una porta aperta da dove sentiva provenire un bel caos.

Si avvicinò con la sedia a rotelle e vide che nella stanza c’erano numerosi bambini che giocavano. Era la sala giochi per i bimbi dell’ospedale.

Naruto li osservò per un po’, ma quando vide un bambino cadere dallo scivolo di plastica e nessuno che lo aiutava (erano solo bambini), si alzò disubbidendo agli ordini di Tsunade e lo soccorse.

“Su piccolo, sei un ometto, non ti sei fatto niente!” gli disse aiutandolo ad alzarsi.

“Fammi un bel sorriso e vedrai che il dolore andrà via!” Il bambino gli sorrise.

“Come ti chiami?” chiese il bimbo.

Naruto! tu?”

Akiru! Ti va di giocare con me?”

Naruto lo fissò perplesso. Si affacciò fuori dalla porta e vedendo che Tsunade non accennava a tornare accettò.

 

Circa mezz’ora dopo, Tsunade tornò da Naruto, ma non lo trovò sulla sedia.

“Dovevo immaginarlo che se la sarebbe svignata!” disse scocciata, dopo di chè notò numerose persone fuori dalla porta della sala giochi.

“Cosa succede qui?” chiese a una donna.

“c’è un ragazzo che sta raccontando una storia ai bambini e i nostri figli non se ne vogliono andare finchè la storia non finisce!”

Tsunade si fece spazio fra la folla e vide che il ragazzo in questione era Naruto.

Tutti i bambini erano seduti in cerchio ed erano presissimi dai racconti. Il ragazzo raccontava le sue avventure, anche se in maniera più soft per non spaventare i piccoli. Quando si accorse della presenza di Tsunade disse

“Va bene bambini, per oggi finiamo qua”

“NOOOOOO!” si lamentarono i bambini.

“prometto che ritornerò a raccontarvi il seguito!”

Naruto-niichan, anche io voglio diventare un ninja come te!” disse un bimbo

“Si anche io!” disse una bimba.

“che problema c’è?” chiese perplesso.

Bhe se stiamo male, non possiamo diventarlo!”

“sciocchezze! Dovete solo volerlo. Un ninja non si fa sconfiggere così facilmente, ma affronta il male e lo batte! Consideratela una missione!sconfiggere il male che vi affligge per arrivare al vostro traguardo!” disse il ragazzo incoraggiando i bambini.

“Anche diventare hokage?” chiese Akiru

“Perché no? ma sarà difficile!”

“Se tu ci riuscirai, ci riuscirò anche io!” disse Akiru.

Naruto si alzò e i bambini andarono dalle proprie madri.

Il ragazzo si avvicinò a Tsunade in attesa della sgridata che però non arrivò

“Ben fatto Naruto!” disse la donna

“Eh?” il ragazzo spalancò gli occhi “Nonna Tsunade, ma…che le prende? Come mai non mi sgrida per essermene andato?”

“Perché dovrei? Hai aiutato quei bambini!” disse la donna sorridendo.

“Aiutato? Ho solo raccontato loro una storia…cioè metà!”

“Ma hai dato loro una motivazione per lottare! E lo devi fare anche tu!”

“Non c’è bisogno di dirlo!” sorrise il ragazzo.

 

Tornato nella sua stanza, Naruto si mise a disegnare qualche scarabocchio tanto per passare il tempo. erano le 20.00, ma non aveva sonno. Ultimamente non faceva altro che dormire, era normale.

Ad un tratto sentì una cantilena. Era la mamma di Jimmy che cantava una canzoncina al figlio per farlo addormentare.

Il bambino non voleva saperne di fare la nanna. Aveva paura di rimanere da solo, ma la madre lo tranquillizzò dicendo che sarebbe stata tutta la notte con lui e che il giorno seguente anche il padre sarebbe venuto a trovarlo.

Naruto guardava la scena con aria triste, ma cercò di pensarci il meno possibile, tornando a disegnare.

La mattine seguente come al solito, Shizune arrivò a portargli la colazione.

Naruto finì in fretta ciò che aveva nel piatto,mentre il suo compagno di stanza aveva cominciato nuovamente a fare i capricci, perché non gli piaceva il cibo.

La madre cercava di costringerlo a mangiare, ma non ci riuscì.

“Non dovrebbe costringerlo se non vuole, quando gli verrà fame mangerà!” disse Naruto.

La donna lo guardò stranita “Io non lascio morire di fame il mio bambino!”

“Non morirà per qualche ora!”

“Come puoi mettere a digiuno un bambino? “

“Di certo con tutte le merendine che gli da per accontentarlo è super nutrito.  Non sa che se Shizune le porta dei determinati cibi, è perché può mangiare solo quelli per la sua salute?”

“Non sono affari che ti riguardano, mostro! Vedi di pensare alla tua di salute, anche se…se scomparissi, nessuno si accorgerebbe della tua mancanza!”

Naruto abbassò la testa e incassò il colpo.

Naruto non aprì bocca per il resto della giornata. Shikamaru e Sakura si erano accorti del suo strano comportamente e si chiesero il perché, ma il ragazzo girò la testa e fece finta di dormire.

Più tardi Tsunade andò nella sua stanza. Erano circa le 3.00 del pomeriggio.

“Allora Naruto, mi dicono che oggi sei di cattivo umore! Posso sapere come mai?”

Naruto non rispose

“Se ti portò a fare una passeggiata in giardino, c’è la possibilità che  tu torna a sorridere?”

Naruto di mise a sedere e disse “No,non voglio andare in giardino!”

Tsunade si stupì

“Voglio andare nella sala giochi! Devo finire di raccontare una storia, l’avevo promesso!”

Tsunade sorrise e gli diede il permessol

 

Le giornate andarono avanti così. Tsunade e Shizune continuavano a cercare una cura per Naruto, ma senza giungere a dei risultati concreti.

Spesso le medicine che gli davano lo mettevano fuori gioco e quando non c’entravano le medicine, erano delle brutte crisi a stordirlo.

Il ragazzo non sapeva cosa era peggio, se stare male a causa del suo cuore, o stare male al dover assistere ogni giorno a una scenetta sdolcinata del padre o della madre che coccolavano il proprio figlio.

La verità e che Naruto era invidioso di lui. anche il ragazzo avrebbe tanto voluto sapere chi fossero i suoi genitori.

Un giorno, dopo che Naruto era stato male, al suo risveglio si era ritrovato accanto jiraya.

Il ragazzo in un primo momento, dato lo stordimento, non lo riconobbe.

“Ehilà campione! Finalmente ti sei svegliato” disse l’uomo allegro.

Ero…ero-sennin!” disse il ragazzo debolmente.

“Ma cosa mi combini? Ti lascio che scoppi di salute e quando ritorno ti ritrovo qui tutto rotto?”

Il ragazzo abbozzò a un sorriso.

 “come ti senti?” disse cambiando la sua espressione da felice a serio.

“Insomma, ho avuto giorni migliori!” disse Naruto abbassando la testa.

Jiraya di sedette accanto a lui e gli scompigliò i capelli.

“non fare quella faccia! Vedrai che si risolverà tutto  e in men che non si dica, ti ritroverai fuori da questo postaccio! E quando accadrà, io sono pronto a riprenderti con me per un nuovo allenamento.!”

Il ragazzo accennò solo a un sorriso,

“non mi sembri entusiasta della mia idea!”

Naruto scosse la testa “no, no mi piace, è solo che…non prendiamoci in giro…io non guarirò!”

“Ma cosa dici?” disse Jiraya sorpreso.

Ero-sennin, Tsunade è il miglior medico del paese del fuoco. È sempre riuscita a curare i casi più disperati. Con il mio invece non riesce. Credi che non sappia che vada per tentativi? Sono ormai diventato una cavia!”

Naruto tu non…” cominciò Jiraya per essere interrotto dal ragazzo.

”tranquillo, non attribuisco nessuna colpa alla nonna. So che il mio caso è difficile anche a causa di kyuubi.le medicine potrebbero agire in maniera anomala con il suo chakra!”

Jiraya rimase sorpreso “come le sai queste cose?”

“non è difficile da capire, soprattutto quando il diretto interessato sei tu! E poi non sono così stupido come molti credono!” disse il ragazzo.

Jiraya sorrise e gli diede una pacca sulla spalla, dopo di chè lasciò la stanza per andare a parlare con Tsunade.

Tsunade, non hai davvero trovato una cura?”

La donna scosse la testa “anche se la trovassi, servirebbe a poco. Naruto ha bisogno di un trapianto di cuore!”

“e non si può…

“No, prima di tutto non sono morte persone ultimamente e secondo un altro cuore non reggerebbe al chakra della volpe! C’è un motivo per cui yondaime abbia reso un jinchuuriki proprio suo figlio”

“lo so! Solo lui era in grado di poter sopportare una tale quantità di chakra!” disse Jiraya

“fino ad ora! Alla fine ha danneggiato anche lui” disse Tsunade.

“Cosa? no! davvero non ricordi?” chiese l’uomo sorpreso

La donna lo guardò non capendo a cosa si riferisse.

Kushina aveva sofferto anche lei di questo male!”

“Hai ragione, ma siamo riusciti a prenderla in tempo! la malattia è comparsa all’improvviso e come tale avrebbe potuto portarsela via!”

“E Naruto non sarebbe mai nato! Era una malattia veloce e che non lasciava scampo se non curata in tempo!”

Tsunade sussultò “però come è possibile? Naruto dice di aver problemi fin da piccolo…possibile che Kyuubi…

“lo abbia curato fino ad ora? Si! ma ora non può più fare niente a quanto pare!” disse Jiraya”il suo chakra non fa miracoli!”

“ci pensi? Se Minato non avesse sigillato kyuubi in lui, non ci saremmo mai accorti del suo male e ora lui…” a Tsunade scese una lacrima a quel pensiero.

Jiraya l’abbracciò senza che la donna per una volta si ritrasse.

Qualcuno aveva origliato la conversazione e ritenendosi soddisfatto,se ne andò.

 

“non pensarci, lui è qui ed è vivo!”  disse Jiraya cercando di incoraggiarla

“non per molto! Mi sento così inutile!” Ammise Tsunade

In quel momento Sakura e Kakashi giunsero nei pressi della stanza di Naruto e vedendo i due si allarmarono. Sakura pensando al peggio si precipitò dentro la stanza del ragazo urlando il suo nome.

“è successo qualcosa a Naruto?” chiese Kakashi preoccupato.

Ehm…no! per ora sta bene!” disse Jiraya sciogliendo l’abbraccio.

Kakashi tirò un sospiro di sollievo”ho pensato che…

“prima o poi accadrà, è solo questione di tempo!” disse Tsunade a testa bassa. Kakashi sussultò.

 

“cosa c’è Sakura-chan?” disse Naruto sentendo urlare Sakura

“Sei vivo? Oh meno male!” la ragazza si mise a piangere per lo spavento.

Naruto la guardò preoccupato “perché pensavi che fossi morto?”

“Ho visto Tsunade abbracciata a Jiraya e che piangeva e…ho tirato le conclusioni senza chiedere!” disse la ragazza asciugandosi gli occhi.

Naruto sussultò  e quando vide i tre ninja raggiungere Sakura chiese alla donna

“perché piangevi? Ero forse io la causa?”

no…no…è che…” balbettò l’hokage.

“non mentirmi nonna!” lo supplicò il ragazzo

La donna abbassò la testa “si, ma non è come pensi!”

“Allora cosa?”

“abbiamo scoperto che la tua malattia è genetica, ma soprattutto molto veloce!”

“quindi mi resta poco?” chiese il ragazzo non avendo il coraggio di guardare nessuno.

Naruto, tu ci hai detto che stai male da quando sei piccolo. Tecnicamente saresti già dovuto essere morto da anni! E questo pensiero che mi ha fatto star male!” disse la donna tristemente.

Naruto la guardò e poi sorrise, lasciando stupiti tutti i presenti.

 

 

*********************

Fine 2° capitolo.

Ancora uno e la storia sarà conclusa…ammetto che mi dispiace.

Ringrazio : ShessomaruJunior, sakura88s e Cleo92 per aver recensito e un grazie di cuore anche a chi ha aggiunto ai preferiti la ff

Ciao a presto col prossimo capitolo

Ciao

Neko=^_^=

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Tsunade ogni giorno andava a controllare le condizioni di Naruto. Agli altri pazienti spesso mandava i suoi assistenti, ma di Naruto voleva occuparsene lei.

Un giorno però la madre del bimbo, compagno di stanza del ragazzo, la fermò e le chiese di parlarle.

“mi dica! Suo figlio sta male?”  chiese l’hokage

“per fortuna si sta riprendendo bene, ma potrebbe avere una ricaduta…dato che lei si occupa solo ed esclusivamente di quello!” disse la donna guardando storto in direzione di Naruto

“Quello ha un nome, si chiama Naruto!” disse Tsunade incominciando ad alterarsi.

“comunque sia, lei dedica troppo tempo a …Naruto. dovrebbe occuparsi maggiormente degli altri pazienti. Lei è la ninja medico migliore del paese del fuoco, molti qui dentro sarebbero già fuori se non perdesse tempo con quel mostro!” disse la donna seccata.

“Io dedico il tempo di cui dispongo a tutti i miei pazienti chi più e chi meno, ma mi occupo di ogni singolo caso. E non accade nulla se alcuni sono seguiti da miei assistenti, può benissimo fidarsi di loro, sono all’altezza del loro compito! E non si azzardi a chiamare ancora una volta Naruto mostro. Se il villaggio non è stato raso al suolo completamente è solo merito suo!”

“No, è colpa sua!” disse la donna.

Tsunade era furiosa “Naruto è un ragazzo dal cuore d’oro che tiene dentro di se lo spirito della volpe a nove code, nonostante lui voglia essere libero da quel peso, non è kyuubi in persona. Naruto in questo momento è una delle persone più bisognose qui dentro, sia di cure, sia di affetto e io cercherò di aiutarlo in ogni modo mi sia possibile!”

“Perché se la prende a cuore per quel ragazzo? A chi importa se muore?”

“A me importa! Ai suoi compagni, ai suoi maestri e altre persone che hanno riconosciuto il suo valore e che non hanno gli stessi pregiudizi sbagliati e vergognosi che ha lei nei suoi confronti! Ora scusi, ma ho del lavoro da svolgere!” disse Tsunade andandosene incavolata nera.

 

Il tempo passava e Naruto per trascorrere il tempo, quando poteva, andava dai bambini a raccontare le sue storie.

I bimbi lo adoravano e lui in loro compagnia stava bene.

Solo una cosa lo turbava…la stessa cosa che lo infastidiva da quando era piccolo…vedere gli altri in compagnia delle loro famiglie, mentre lui era tutto solo.

Tsunade si era accorta di questo suo stato d’animo, ma per quanto volesse aiutarlo, poteva fare ben poco.

Spesso tutti dimenticavano che i ragazzi che diventavano genin, erano praticamente dei bambini e spesso venivano trattati alla pari di una persona di 30 anni…compreso Naruto che bambino non lo era “mai” stato. La donna cominciò a prendere in considerazione un’idea.

 

“ne sei sicura?” chiese Jiraya

“Assolutamente!” disse Tsunade

“stiamo parlando di Naruto?” chiese l’uomo

“e chi altri se no?”

Jiraya la guardò strano

“hai qualcosa contro Naruto?”

“No, no figuriamoci…sono felice della tua decisione…solo che è strano!” disse l’uomo.

“Si, lo so! Ma lui ha diritto a una famiglia e mai nessuno ha mai preso in considerazione di adottarlo!” affermò Tsunade.

 

Fuori faceva brutto tempo. fulmini, lampi e la pioggia non smetteva di cadere.

Naruto quel giorno non era di buon umore e non se la sentiva di andare dagli altri bambini, che chiedevano di lui.

Il ragazzo era voluto rimanere nella sua stanza. Era li fermo a fissare il soffitto. Improvvisamente una lacrima gli scese dal volto.

“perché piangi?” chiese il suo compagno di stanza che lo fissava. Anche lui si era appassionato alle sue storie ed era abituato a vederlo allegro…ora invece.

Naruto scosse la testa

“stai male?” chiese il bambino

Naruto si asciugò quella lacrima birichina che gli era uscita contro la sua volontà “s-sto bene, non preoccuparti, sono solo un po’ triste!”

Bhe quando tua mamma arriverà ti consolerà lei!” disse ingenuamente il bambino.

Naruto ritornando a fissare il soffitto  annuì appena.

“Lui non ha la mamma!” disse con leggerezza la madre del bambino. “Non ha neanche il papà!”

Il bambino si sorprese “e quella donna bionda che viene sempre a trovarlo?” chiese

Naruto sorrise, aveva scambiato l’hokage per sua madre.

“quella donna è un ninja medico…è venuta da te i primi giorni ricordi? Inoltre è anche l’hokage del villaggio tesoro!” disse la madre

“Ah!  Bhe però ti vuole bene. lo si vede! Ti guarda come la mia mamma guarda me!” disse il piccolo

“Si, credo di si!” disse Naruto.

“No tesoro! Nessuno gli vuole bene!” lo corresse la madre “Nessuno ama un mostro!”

Naruto strinse i pugni.

“mostro?” Chiese Il bambino.

“Si! costui è solo un demone che ha preso le sembianze di un ragazzo per impietosire la gente. Ma non fidarti…è pericoloso!”

Naruto si mise a sedere e urlò “Non è vero! Non potrei mai fare  del male a qualcuno!”

“dodici anni fa, hai distrutto tutto il villaggio, se non ricordo male!” gli rinfacciò la donna.

“Io non centro niente! finitela di dare la colpa a me, io non sono Kyuubi!”

“Non lo sei, ma lo tieni dentro di te! Quindi di per se diventi un demone anche tu!” disse la donna sogghignando “Kushina, povera amica mia. Se fosse ancora viva morirebbe al solo pensiero di sapere cosa è suo figlio!”

“Suo figlio?” disse Naruto sgranando gli occhi.

“Si. tua madre Kushina Uzumaki era una mia grande amica. Mi parlava spesso del bimbo che avrebbe avuto. Dei suoi sogni e di come avrebbe voluto che fosse. Di certo non un mostro! Di certo non è stata la sua volontà farti diventare un mostro, ma quella del suo compagno!”

“Compagno? se ti riferisci a mio padre, non è stato lui ha imprigionare la volpe a nove code nel mio corpo, ma è stato Yondaime!” disse Naruto alzandosi in piedi e stringendo i pugni

“infatti. Tuo padre era Yondaime. Chi l’avrebbe mai detto. Nemmeno io lo sapevo. Si vede che non ti voleva e ha imprigionato il demone al tuo interno, sperando che morissi!”disse la donna con cattiveria.

“Non è vero!” urlò Naruto.

“Si che è vero! Yondaime non ti voleva, nessuno ti ha voluto e ti vuole ora e tua madre di sicuro dopo quello che sei diventato ti avrebbe lasciato nel primo posto che le sarebbe capitato! Ora se tu morissi, faresti felice tutti quanti, anche coloro che dicono di volerti bene. Credi che i tuoi insegnanti siano contenti di avere un mostro da tenere a bada? Con il rischio poi che tu possa cadere in mani sbagliate, diventando una minaccia per il villaggio? meglio che tu sparisca”

Naruto ormai piangeva copiosamente e non riuscendo più ad ascoltarla, scese dal letto, staccandosi dai macchinari e corse via. Naruto prima di correre via si era agitato parecchio e aveva messo in allarme i medici che avvertirono subito Tsunade, la quale in compagnia di Jiraya, si recarono immediatamente nella camera del ragazzo proprio quando esso stava per uscire.

Naruto! cosa ci fai fuori dal letto?” disse Tsunade sorpresa.

Naruto alzò lo sguardo e la donna fece in tempo a leggere la disperazione negli occhi di Naruto prima che potesse scappare.

Naruto!” gridò Jiraya

Tsunade si voltò a guardare dentro la stanza, dove vide la donna con un sorriso soddisfatto.

“Tu! Cosa hai fatto a Naruto?” chiese Tsunade

“Io niente! abbiamo solo chiacchierato!”

“Tu sapevi che Naruto è un mostro?” disse il bambino

Tsunade guardò con risentimento la donna e dopo andò a cercare Naruto.

“Dobbiamo trovarlo, prima che si agiti troppo!” disse Tsunade a Jiraya con una voce agitata.

 

Naruto aveva corso per tutto il suo piano e salito due rampe di scale. Ora si sedeva a riprendere fiato, il quale velocemente era incominciato a mancargli. Sentiva un familiare disturbo all’altezza del petto, ma sta volta lo avrebbe ignorato.

Naruto!”

Il ragazzo sentì le voci di Tsunade e Jiraya che lo chiamavano e ricominciò la sua fuga.

Molti medici dell’ospedale erano stati messi al corrente della fuga del ragazzo e l’intero ospedale si stava muovendo per cercarlo. Compresa Sakura e Ino, che dovettero abbandonare i loro esercizi medici.

Sakura era preoccupatissima e avrebbe tanto voluto trovarlo lei per prima. Era sicura di riuscire a farlo ragionare.

Naruto giunse all’ultimo piano, dove c’era solo una porta, la quale portava alla terrazza, la stessa dove aveva affrontato Sasuke.

Uscì fuori non facendo nemmeno caso alla pioggia che non cessava di cadere. Nemmeno i fulmini che scoppiavano all’improvviso lo destavano dai suoi pensieri.

In quel momento non gli importava molto della sua salute. Voleva solo che quel dolore sentimentale smettesse, più che la malattia, era quel male che lo stava uccidendo.

Rimase li per diversi minuti, fermo immobile, seduto per terra, inzuppato fradicio. Le sue lacrime si mischiavano con la pioggia.

“Ecco dov’eri!”

Il ragazzò si spaventò e balzò in piedi.

“ti stanno cercando tutti lo sai?” disse Kakashi

Naruto fece qualche passo indietro. Avrebbe voluto correre via, ma non aveva la forza, la stretta al cuore era aumentata e inoltre la vista gli faceva brutti scherzi.

“Che ti è saltato in mente di uscire con questo tempaccio nelle tue condizioni?” disse Kakashi con falso tono di rimprovero. Aveva capito che se il ragazzo aveva agito in modo così sconsiderato, era perché era successo qualcosa di grave.

“Vai via!” gli disse abbastanza debolmente.

“Me ne vado via se tu torni dentro!” disse il copia-ninja.

In quel momento la porta si spalancò e anche Jiraya e Tsunade  raggiunsero i due

Naruto!” disse Tsunade avvicinandosi, ma il ragazzo fece nuovamente qualche passo indietro. “perché l’hai fatto? vuoi aggravare le tue condizioni? Vuoi morire?”

“Sarebbe un sollievo per tutti!” disse a testa china,

“Cosa?” disse Jiraya,

il ragazzo cominciò a piangere più forte

“Avete capito bene! se sparissi, sareste tutti più contenti. Voi non dovreste stare più attenti al fatto che io possa perdere il controllo, potreste smettere di temere che il potere della volpe finisca in mani sbagliate e che venga usato per distruggere il villaggio e inoltre…tutto il villaggio mi odia e non vede l’ora che io…

Tsunade gli urlò contro “ti rendi conto delle fesserie che stai dicendo? Nessuno vuole che tu muoia!”

“Invece si. perché sono un mostro e come tale sono pericoloso. Yondaime sapeva quello che faceva  e che potevo anche non sopravvivere al chakra della volpe eppure neppure essere suo figlio mi ha aiutato. Nemmeno mio padre mi ha voluto e mia madre…di certo non avrebbe voluto un demone!” disse a testa bassa.

“Che stupidaggini stai dicendo? E stara quella donna a dirti quelle cose vero?” chiese Tsunade sorpresa del fatto che sapesse dei suoi genitori.

Naruto annuì

“Non dirmi che tu le credi? È solo una sciocca che non capisce niente!”

“Io non so più a cosa credere ormai. Quando penso di fare bene, faccio solo pasticci; quando comincio a credere di essere un ragazzo come tutti gli altri, qualcuno mi ricorda quello che sono;  quando penso di avere amici e di essere accettato qualcuno mi fa capire quanto mi odia e anche …couf couf” il ragazzo cominciò a tossire.

Naruto, non puoi restare qui!” gli disse Kakashi “Peggiorerai le tue condizioni!”

“Io non…” non terminò la frase che per poco non cadde a terra. Jiraya riuscì a prenderlo in tempo.

“Ehi ragazzo, non fare brutti scherzi!” disse a un Naruto apparentemente privo si sensi tra le sue braccia “Naruto!” lo richiamò. La sua voce era carica di ansia.

“Presto portiamolo dentro!” ordinò Tsunade.

Naruto riaprì gli occhi e anche se la vista era un po’ sfocata, capì di trovarsi in braccio a Jiraya. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma dalla sua bocca non uscì nessun suono.

“Risparmia le forze per riprenderti capito? Poi ti aspetta una bella ramanzina!” disse l’uomo.

Naruto non disse niente, si sentiva troppo confuso e non sentì nemmeno le parole di Jiraya.

Respirava a fatica e il dolore al petto era aumentato, ma cercò comunque di mantenere la lucidità, per quanto gli fosse difficile. Vedeva le cose attorno a se, ma non ne capiva il significato. Non riconobbe nemmeno Sakura quando lo raggiunse.

Naruto!”

Il ragazzo mosse appena la testa verso di lei, ma non la guardò realmente.

Erano giunti nella sua stanza e subito Jiraya lo mise nel suo letto. Il ragazzo tremava violentemente.

“Sakura, vai a chiamare Shizune urgentemente!”

La ragazza obbedì.

Tsunade con l’aiuto di Jiraya mise in posizione seduta il ragazzo e cominciò a massaggiargli la schiena, in modo tale da aiutarlo a respirare meglio, ma non funzionava molto.

Tsunade…è bollente!”

Tsunade si morse il labbro. Le sue condizioni peggioravano a vista d’occhio e il ragazzo aveva perso i sensi.

Naruto, svegliati!” disse la donna colpendolo con dei colpetti sul viso.

La donna seriamente preoccupata, cominciò a immettergli del chakra nel corpo nella speranza di abbassargli la temperatura corporea, ma si accorse di un altro problema.

“Oh no!

“Cosa c’è?” chiese allarmato l’eremita dei rospi.

“il suo cuore è…

“Signorina Tsunade, mi ha chiamato?” chiese Shizune

“Prepara la sala per le emergenze, subito!”

La donna corse e subito dopo Jiraya prese nuovamente in braccio Naruto e seguì Tsunade.

Durante il tragitto passarono davanti a Shikamaru.

Tsunade e Jiraya entrarono nella stanza. Stava per farlo anche Sakura, ma Kakashi la fermò.

Naruto!” urlò la ragazza con le lacrime agli occhi.

Calmati Sakura!” disse Kakashi “non possiamo fare niente per lui ora!” quelle parole la fecero piangere ancora di più.

Kakashi-sensei? Ho visto Jiraya-sama con Naruto e… cosa sta succedendo?” chiese Shikamaru che li aveva raggiunti.

Naruto sta male!” disse la ragazza piangendo a dirotto. “io…se lui dovesse…se lui dovesse…” non aveva il coraggio di terminare la frase.

Shikamaru provò a confortarla, con pochi risultati, soprattutto perché il volto di Kakashi smentiva ciò che lui diceva e ciòè che niente avrebbe potuto sconfiggere Naruto. Ma il copia-ninja era aggiornato sulle sue condizioni e non si era fatto false speranze. Sapeva che probabilmente il ragazzo non ce l’avrebbe fatta a una delle sue crisi.

Nella sala delle emergenze, Naruto stava lottando tra la vita e la morte. il suo battito cardiaco diminuiva sempre di più e la febbre alta non aiutava il ragazzo.

Ad un tratto il tanto temuto suono cominciò a farsi sentire. Un lungo fisco.

“No! Shizune prendi il defibrillatore!” ordinò Tsunade

“Si!”

Naruto, non puoi arrenderti! Forza!”disse Tsunade nella speranza che il ragazzo lo sentisse. Caricò lo strumento “libera!” …niente. Riprovò “Libera!” il fischio della macchina non accennava a smettere.

Il ragazzo non dava segni di vita.

“Forza Naruto!” pensò Jiraya.

Fuori dalla stanza sembrava che il tempo non volesse ricominciare a trascorrere. Erano passati solo diversi minuti eppure…sembravano trascorse delle ora.

Improvvisamente si sentì la porta aprirsi e si vide Jiraya uscire a testa bassa.

Sakura lo raggiunse subito. Non chiese niente, aspettò impazientemente informazioni.

Jiraya guardò la ragazza e chiudendo gli occhi, scosse la testa.

Sakura per un attimo sembrò non capire, poi quando la triste realtà le si parò brutalmente davanti,la ragazza svenne.

Kakashi l’afferrò e la mise su una barella li vicino, dopo di che esausto si sedette pesantemente su una sedia e si coprì il volto con le mani.

Jiraya era rimasto sulla porta. Sentiva la disperazione di Tsunade e avrebbe voluto aiutarla, ma in quel momento anche lui aveva bisogno di sostegno, in fondo il ragazzo che considerava praticamente il suo nipotino, era appena morto.

Shikamaru rimase in piedi nello stesso luogo in cui era rimasto per tutto il tempo. Stringeva i pugni e cercava di nascondere le lacrime che volevano uscire.

 

Sakura cominciò ad aprire gli occhi. Non ricordava quello che era successo.

“Finalmente ti sei svegliata!” disse una voce a lei familiare con un’intonazione dolce.

I-Ino!”

La ragazza bionda le sorrise tristemente. Sakura si mise di scatto a sedere ricordandosi di quello che era avvenuto.

Naruto?” chiese la rosa all’amica.

Ino abbassò la testa.

No…non è possibile…lui non può avermi lasciata da sola!” cominciò a piangere copiosamente e abbracciò l’amica che la strinse calorosamente.

Anche gli altri suoi compagni erano venuti a conoscenza della triste notizia e tutti quanti reagirono in modo diverso, chi mostrava di più il dolore della perdita, chi meno.

 

Tsunade era da diverse ore nella stanza con Naruto. Era come se sperasse di vederlo nuovamente svegliarsi e lamentarsi come era suo solito fare.

Shizune più volte aveva provato a farla uscire da li, ma con insuccesso.

Uscì solo verso notte inoltrata, ma non si fermò a guardare nessuno. Se ne andò senza proferire parola.

Anche tutti i ragazzi erano tornati alle abitazioni, chi per spontanea volontà, chi era stata praticamente trascinata dai genitori, come Sakura che non voleva andarsene.

 

Due giorni dopo ci fu il funerale. A differenza di come capitava con la maggior parte dei ninja, non tutti i cittadini parteciparono, ma solo coloro che tenevano a Naruto. Molti invece si sentivano sollevati della sua scomparsa, infondo con lui anche Kyuubi se n’era andata. Questo Tsunade lo sapeva e le faceva una rabbia tale che avrebbe tirato un pugno a tutti coloro che avevano sempre disprezzavano il ragazzo che lei aveva tanto imparato ad amare e ora, proprio come Dan e suo fratello, anche Naruto se n’era andato.

La bara era ancora aperta, per permettere a tutti di dare un ultimo saluto. C’era anche il vecchio dell’ichiraku ramen e sua figlia Ayame, che avevano portato una ciotola di ramen. Il piatto preferito di Naruto.

Dei ninja stavano quasi per procedere con la chiusura del coperchio per poi sotterrare il ragazzo, ma prima che ciò avvenisse qualcosa avvenne.

“Che sta succedendo?” disse uno dei ninja.

Tutti sgranarono gli occhi.

Naruto stava cominciando a essere ricoperto da uno strano strato rosso.

Tutti lo riconobbero…era il chakra di Kyuubi.

Sakura era sbigottita, kyuubi sarebbe dovuta morire e invece…

Tsunade si avvicinò cautamente quando vide che il chakra cominciava a ritirarsi e quando scomparve del tutto, Naruto spalancò gli occhi, spaventando la donna che non si aspettava niente del genere.

Naruto?”disse Tsunade sorpresa.

Il ragazzo si mise a sedere anche se a fatica e si guardò intorno. Tutti lo guardavano stupiti.

Co-cosa è successo? Cosa ci faccio qui?”

Naruto…tu…tu eri morto!” disse Tsunade balbettando.

Il ragazzo la guardò sorpreso. Non si ricordava niente di quello che era successo. “Ah” riuscì solo a dire.

Kakashi si avvicinò e lo aiutò a uscire da quella cassa e lo resse in piedi. Non era molto stabile, infondo rimanendo per più di un giorno immobile…i muscoli si erano leggermente atrofizzati.

Naruto!” urlò Sakura che corse ad abbracciarlo e cominciò a piangere inzuppandogli tutta la maglia.

Naruto sussultò, non era abituato a certi comportamenti.

Shikamaru e altri gli si avvicinarono “non so come tu abbia fatto, ma…bentornato!”

Naruto sorrise. Sembravano davvero tutti felici che non fosse morto realmente e questo lo riempiva di gioia. Finalmente aveva capito che nel villaggio, molte persone si erano affezionate a lui.

 

Naruto venne nuovamente portato in ospedale per dei controlli.

“è incredibile” disse Tsunade

“cosa?” chiese Naruto fra lo curioso e lo spaventato

Bhe il fatto che tu non abbia subito danni cerebrali e che…tu sia perfettamente sano”

“Vuole dire che il suo cuore…!” cominciò Sakura

“è sanissimo!” disse Tsunade sollevatissima.

Jiraya tirò un sospiro di sollievo e spettinando il ragazzo disse “ ci hai fatto prendere uno spavento!”

Kakashi intervenne “Cosa è successo? Come è potuto tornare in vita?” chiese a Tsunade, la quale non sapeva la risposta.

“è stata Kyuubi!” disse Naruto. tutti lo guardarono stupito. “ora ricordo cosa è successo.”

Tutti addrizzarono le orecchie

Kyuubi ha provato per anni a curarmi, ma non era in grado di guarirmi completamente e dato che sprecava chakra inutilmente…ha deciso di farmi morire, ma per un tempo tale da poter ricostruire con il suo chakra un cuore nuovo!”

Tsunade sgranò gli occhi “te l’ha detto lei?” il ragazzo annuì “perché l’avrebbe fatto?”

Naruto alzò le spalle “Forse non è poi così cattiva come crediamo!” disse sorridendo “ e poi…le devo di più della vita!”

“Come?” chiese Sakura

“Grazie ha lei, anche se solo per poco, ho potuto conoscere i miei genitori. Quando è successo, mi sono venuti a prendere e…” il ragazzo fece una pausa e si asciugò una lacrimuccia che era scappata “Ora so, che per quanto poco siano stati con me…mi hanno amato moltissimo e continuano a volermi bene da lassù e che vegliano sempre su di me!” disse sorridendo.

Tsunade e Jiraya sorrisero.

 Sakura era sorpresa, ma vedendo il volto contento di Naruto, anche lei fu felice per il ragazzo.

Passò un giorno, il quale dovette essere trascorso dal ragazzo completamente a letto. Non era per niente contento, si sentiva benissimo e non capiva il perché di quella restrizione.

“e dai nonna-Tsunade, sto benissimo, l’hai detto anche tu? Perché non posso tornarmene nel mio appartamento?”

“è va bene!” disse alzando gli occhi al cielo “ ma al tuo appartamento non ci torni. Ne ora ne mai!”

Naruto sgranò gli occhi. Che significava? Che doveva starsene per sempre in ospedale?

“tu vieni a vivere con me…intesi?”  disse Tsunade imbarazzata.

Naruto la guardava come se fosse improvvisamente invecchiata.

“Eh? è uno scherzo vero?”

“No, ci ho pensato a lungo durante questo periodo della tua permanenza in ospedale e sono giunta a questa conclusione. Tutti hanno bisogno di una famiglia e di una persona che gli sta vicino. So bene che non posso sostituire i tuoi genitori, e darti tutto quello che non hai avuto in questi anni e sinceramente non so nemmeno come comportarmi, ma almeno non sarai più solo. Te lo meriti!”

Senza preavviso Tsunade si ritrovò stretta nell’abbracciò del ragazzo, che commosso si mise a piangere “Grazie!” tirò su col naso “Ma non fa niente. sono abituato a stare da solo, quindi non sei obbligata a..”

Tsunade lo allontano e tenerdolo per le spalle gli disse “Naruto, non mi sento obbligata. Nessuno mi ha detto di prenderti con me, ci ho pensato io! e ora senza fare storia, tu vieni a casa con me, intesi?”

Naruto fece un mega sorrisone e annuì “Posso almento tornare nel mio appartamento per prendere le mie cose?”

Tsunade sorrise e accennò di si

Naruto corse via, ma affacciandosi dalla porta disse “Ti voglio bene nonna!”

La donna sorrise e rispose “Anch’io te ne voglio!”

 

 

Fine

 

La fine mi sembra piuttosto banale… ma non sono il mio forte i finali. Spero comunque che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere!

Grazie infinite a tutti per aver seguito la storia.

A presto

Ciao Neko =^_^=

 

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