3x10=30! Quando una Principessa...

di ValyXD
(/viewuser.php?uid=501989)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Quando una Principessa Non Viene Nominata ***
Capitolo 3: *** Quando una Principessa è Lunatica ***
Capitolo 4: *** Quando una Principessa Non Collabora ***
Capitolo 5: *** Quando una Principessa è In Ritardo ***
Capitolo 6: *** Quando una Principessa fa da Infermiera ***
Capitolo 7: *** SETTEH: Quando una Principessa si Toglie le Scarpe ***
Capitolo 8: *** Quando una Principessa Non Sta Zitta ***
Capitolo 9: *** Quando una Principessa Litiga con l'Eroe ***
Capitolo 10: *** Quando una Principessa Piange ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


La mia vita è come quella di tutti gli altri ragazzini orfani della città di Hyrule. Alcuni di noi vivono perennemente in una casa famiglia, altri, come me, si sono costruiti una casetta sull'albero con tutte le loro cose dentro. Penserete che la mia vita sia scomoda, ma a me piace. Nonostante possiate pensare che sia cresciuto in fretta per la mia età di appena sedici anni... beh, forse non lo sono. Mi guadagno da vivere rubacchiando mele qua e là, o facendo gare con gli altri ragazzi. Scommettiamo tutti qualcosa, e vinco sempre io. In che cosa, vi chiedete? Ci battiamo nella fantastica arte della spada! Io sono l'unico ad avere una spada vera, tutti gli altri ne hanno una di legno. Quella che ho io mi è stata regalata da un vecchio piuttosto simpatico. Un certo Smith, fabbro di Hyrule. Naturalmente, quando combatto con i miei amici, uso anche io una spada di legno. Ma vinco lo stesso. Il mio aspetto fisico? Occhi biondi, capelli azzurri... no, aspettate... occhi azzurri e capelli biondi. Dovreste ridere... ridete, avanti! Ok, mi sento realizzato. Ho un fisico alto e slanciato e, modestia a parte, quando mi specchio nel Lago, durante le mie passeggiate in groppa ad Epona, la mia puledra, mi reputo piuttosto carino. E ho anche notato che molte ragazze mi guardano con occhi... strani. Ma no, l'amore non è tra i miei pensieri... troppi doveri. Ora sono libero, e, finché posso, voglio restare tale.

Il mio nome è Link.

In questo momento ho appena rubato l'ennesima mela al povero fruttivendolo della città. Vado soprattutto da lui perché, dopo sedici anni, è l'unico che ancora si arrabbia. E ci godo, quando mi urla dietro, tanto.

-Link, maledetto! Se ti prendo!!-

Inizia ad inseguirmi tra le strade della città. Io do un morso alla mela, poi inizio a correre, mi arrampico sui balconi, salto le staccionate, inciampo, cado, mi strappo per un'altra volta i pantaloni, che dovrebbero essere bianchi, ma oramai sono quasi beige, incurante di tutto ciò mi rialzo ancor più veloce di prima, do un secondo morso alla mela sotto lo sguardo del fruttivendolo che arranca tenendosi la schiena.

-Ti prendo... insolente ragazzino!-

Io sorrido in segno di sfida, do un altro morso alla mela e con un fischio chiamo la mia amata Epona. Faccio qualche decina di metri correndo all'indietro, giusto per godermi lo spettacolo di quel poveretto che ora sta quasi strisciando in terra, rido sonoramente, poi tendo il braccio, sento un lontano rumore di zoccoli, qualcosa di rosso e bianco mi passa a fianco e lo afferro senza neanche guardare. So cosa è, o meglio, chi è. Epona, no?! Mi aggrappo alla briglia, e mi siedo con le gambe tutte e due da un lato, come faccio sempre. Passo a fianco al fruttivendolo dando un quarto morso alla mela, che è già quasi finita. Lui mi bestemmia dietro, ed io ricambio con piacere. Buone maniere? Bon ton? Rispetto per le persone anziane? Mai stato educato a questo. Ed è molto meglio! La mia quotidiana conversazione col signore?

-Sei un maledetto figlio di puttana!- lui.

-TUA SORELLA!- Io. Così impara. I miei genitori non si toccano, anche se non li conosco.

Come al solito finisco la mela che sono vicino al bosco, lancio lì il torsolo, e intravedo tutti gli altri di questi giorni. Mi siedo bene su Epona, le una spinta con i piedi e subito parte al galoppo diretta verso il Lago Hylia, il mio posto preferito.

Spero che voi non vi siate fatti un'idea sbagliata di me. Non sono maleducato o menefreghista, voglio solo godermi la vita, dato che non ho mai avuto la possibilità di andare a scuola o altro, non devo studiare, aiutare in casa e bla, bla, bla. Avete presente Peter Pan e  l'Isola che non c'è? Una roba del genere, solo che io... beh, prima o poi crescerò. Spero che i due anni che mi mancano alla maggiore età vadano molto, molto lenti.

Smonto da cavallo e mi avvicino al lago. Intravedo alcuni pesci che ci sguazzano dentro e immediatamente corro al mio rifugio segreto, che è dietro un cespuglio. Solo io e Saria, la mia migliore amica, sappiamo che c'è, e soprattutto come accedervi. Prendo la mia personalissima canna da pesca, fatta con le mie mani, e ritorno al luogo in cui avevo visto i pesci. Non ce ne sono più. Sono piuttosto spiazzato, devo ammetterlo. In lontananza sento un pianto leggero.

Riconoscerei quel tono di singhiozzi da chilometri. E' Saria, e odio quando piange. Ha quindici anni, uno meno di me, ma siamo sempre andati d'accordo.

E’ appoggiata al muro del Laboratorio con la testa tra la pancia e le ginocchia. Mi avvicino lentamente, ma so che mi ha già sentito.

-Non so come hanno fatto...- mormora, alzando lo sguardo.

-Erano in quattro, vestiti completamente di nero... due maschi e due femmine, sulla trentina, uno di loro aveva i bottoni del mantello colorati di blu. I mantelli avevano dei cappucci, molto lunghi. Il ragazzo coi bottoni blu era moro, una ragazza aveva i capelli lunghi e mossi, di un giallo talmente chiaro che sembrava bianco. Gli altri due non so. Tutti alla cintura avevano dei pugnali...e... mi hanno vista...-

Ho sempre amato la sua capacità di ricordare alla perfezione qualsiasi particolare. Capisco all'istante.

-Saria, non ti hanno fatto del male, vero?-

-Non è grave...- tira su col naso.

Intravedo del rosso tra le sue dita.

-Fammi vedere... ora.-

-Sto bene... sto bene...- non fa in tempo a dirlo che sviene.

Certo, non era grave, come no.

 

Angolo Autrice:
Allorah... questa fanfiction doveva essere pubblicata tipo tre settimane fa... ma voi non potevate saperlo quindi shhhhhhhhhhhhht.
Come prologo è un po' povero, ne sono sicura xD
Ma vi prometto che il resto della fanfiction sarà decisamente migliore.
Solo una cosa: lo so.
LOH SOH che il titolo fa schifo.
Evitate di dirlo xD

Beh, per ora è tutto :D
ValyXD <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Quando una Principessa Non Viene Nominata ***


Prendo in braccio Saria e la carico su Epona, partiamo immediatamente a tutta velocità verso il borgo, dove i sacerdoti sapranno sicuramente come curarla al meglio. In città chiamo subito aiuto ma pare che sia tutto deserto, manco fossimo a Ferragosto.

-EEHIII!!- urlo. -C'è qualcuno? Ho bisogno di aiuto!!-

Nessuna risposta.

Ad un certo punto tutto si fa nero, Saria mi scompare dalle braccia come se nulla fosse, e una strana luminescenza violacea appare davanti a me.

-Eliminare...- sussurra qualcuno, pare che la voce venga dalla luce viola.

-Prescelto... Link... Eliminare...-

Che vuole da me questo qua?! E che cavolo vuol dire prescelto?! Prescelto di che?!

-Senti un po', amico, non è che mi spieghi un attimo che cavolo succede?-

Sento che in questo momento dovrei avere paura, ma non ne ho. Sembra tutto a posto, non ho nessun presentimento o robe simili. Però l'argomento è interessante.

-Link. Prescelto. Dee. Triforza. Io. Inutile. Messaggero. Ordine. Eliminare. Ora. Tu.-

Dunque...

"Link è il prescelto dalle Dee e dalla Triforza, io sono un inutile messaggero e quindi mi è stato ordinato di eliminarti ora"  suona bene, ma direi che non corrisponde alla realtà. Potrebbe anche essere "Link è stato prescelto dalle Dee e dalla Triforza perché io, siccome Link è inutile, porto il messaggio dell'ordine che lo debba eliminare ora." Questa suona un po' peggio, ma non credo corrisponda comunque alla realtà... spero.

In ogni caso, le Dee e la Triforza mi hanno scelto per fare qualcosa e questo qui mi vuole eliminare. Adesso, per giunta. Quindi beh... devo trovare un modo per scappare, o almeno per allontanarlo un po'... o magari per sconfiggerlo.

-Peccato che non abbia la mia spada qui con me, ora! Saresti già morto!-

-Io. Spirito. Spiriti. Non. Morire.-

Ah, è anche un spirito?! E che cavolo faccio adesso?

-Io. Non. Nemico. Io. Messaggero. Messaggio. Portato. Avvertimento. Dato. Io. Provato. Io. Lasciare. Andare. Prescelto. Io. Curare. Saria.-

-Non ti azzardare a toccarla con le tue sporche mani, idiota!-

-Io. Non. Mani.-

N-non ha le mani?! Ah, già... è uno spirito... spirito buono, ha detto. Messaggio portato; avvertimento dato... intende dire che mi ha detto che qualcuno mi vuole uccidere?!

-Forse ho capito... chi mi vuole fare fuori? Così, tanto per curiosità.-

-Messaggio. Portato. Avvertimento. Dato. Lasciare. Andare. Prescelto.-

-Beh, dai. Ho capito. Lo devo scoprire da solo.-

La luce sparisce, e io mi ritrovo nella piazza, con tanta gente attorno e Saria che mi guarda con aria interrogativa. Quei tizi che le hanno fatto del male... centrano forse con quello che vuole uccidermi?

-Link... non me lo sono immaginata, vero? I tizi incappucciati, il pugnale... mi ricordo tutto perfettamente... e poi tu... cosa è successo dopo?-

Le racconto della mia conversazione con lo spirito.

-Davvero interessante... e se lo dicessimo ai grandi?-

-Saria, cos'è questa espressione da bambini di cinque anni?- dico ironicamente. -Ma certo che no! Non capiscono niente... i grandi. Pensano solo ai soldi e agli affari.-

-Ma per indagare dobbiamo avere la loro autorizzazione!-

-Intendi per salire al Monte Morte, dai nostri saggissimi amici Goron?-

-Ovviamente! Quanto tempo è che non andiamo a trovare la Grande Fata?-

-Almeno tre o quattro anni suppongo...-

-Quindi? Sei d'accordo?-

-Certo, a patto che venga anche Mido.-

-Ma tu mi vuoi male!- ride -Ok, vado a chiamarlo!-

Mido è il mio migliore amico. Da poco: prima non ci potevamo quasi vedere. Poi, non so neanche io perché, siamo diventati inseparabili. Anzi. Ricordo perché. Un ragazzino di un anno più grande di noi, di famiglia ricca, ci aveva voluti sfidare in un duello alla pari. L'unica regola era di non colpire alle gambe. Spade vere, è per questo. L'idiota, lottando contro di me, invece, l'ha fatto. A controllare il duello era un bambino di al massimo sette anni. Stava per chiudere l'incontro e squalificarlo come avrebbe dovuto fare, ma Frade, questo il nome dell'idiota, gli ha fatto quel segno di chiudere tre dita della mano e strusciare indice e pollice contro... insomma, quella cosa che si fa per indicare il denaro... il bambino ha dato la vittoria a lui. Ma da quel che ne so, il bambino è ancora sotto i ponti e senza cibo. Mido si è completamente girato contro l'idiota... si sa, davanti ad un nemico comune, anche chi si odia finisce per fare amicizia. Non credo esista un proverbio simile... ma è sicuramente così. Anche Saria è amica di Mido, solo che lui è pazzo per lei e... cioè dai, basta con le soap. Le cose stanno così. Attendo che arrivino entrambi.

-Bella zio!- mi saluta Mido. Ultimamente è proprio fissato con questa frase.

-Sai che non risponderò mai "bella zio", vero?-

-Sì, sì... ma almeno dammi il cinque!-

Dopo un sonoro "clap" siamo pronti per andare dall'unico "dei grandi" che ci capisce, ed è la signora Mackebon Latourt, una pasticcera bravissima. Ogni giorno ci dà qualche pasticcino che non vende, e sono davvero buonissimi!

Entriamo dentro il suo negozio, e subito si occupa di noi.

-Ciao ragazzi! Cosa posso fare per voi oggi?-

-Scrivere!- le fa Saria.

-Scrivere? Cosa?-

-Volevamo andare sul Monte Morte, e come al solito ci serve un'autorizzazione scritta da un adulto...-

-Uh, purtroppo non posso aiutarvi...-

-Perché?!- chiede Mido.

-Non avete sentito l'ultima ordinanza del Re? Ultimamente stanno succedendo cose strane tra i Goron, la Caverna ed il cratere... così può passare solo chi ha l'autorizzazione scritta o dal Re, o dalla Principessa, o al massimo da Impa, la balia della Principessa.-

-No, dai... davvero? Volevamo andare dalla Grande Fata!- le dico io.

-Immagino... ma non servirebbe a nulla.-

-Grazie comunque... buona giornata!- salutiamo in coro e ce ne andiamo, per poi sederci su un muretto lì vicino.

-Ci tenevo ad andare...- dice Mido.

-Già... anche con Epona ed Efesto magari...- dico. Efesto è il cavallo di Mido.

-Sarebbe stato divertentissimo!- fantastica Mido.

-Potremmo provare...- inizia Saria. -Ad andare dalla Principessa, dopotutto ha la nostra stessa età!-

-Che?!- fa Mido

-Ma dico, sei impazzita?! Quella lì ci sbatte in cella senza alcuna pietà! Entrare di nascosto nel Castello, tre orfani per giunta!- le spiego.

-Ma magari... non entriamo di nascosto...- Saria.

-Seh, non ci fanno neanche avvicinare se ci facciamo vedere.- Mido.

-Non ci hai neanche provato!- protesta Saria.

Ci rifletto su un attimo. Potrebbe anche darsi che la Principessa sia particolarmente stanca oggi, e continui a dire "sì, massì, ovvio, certo" a vanvera senza neanche ascoltarci...

-Ma lo sai, Mido... che c'è una minima possibilità che potrebbe funzionare?-

-Link, dimmi... ti sei fumato qualcosa?-

-Solo un paio di canne... eddai, in fondo Saria ha ragione: non ci abbiamo nemmeno provato!-

-Dillo, che vuoi vedere la Principessa solo perché dicono che sia un gran bel pezzo di- Saria guarda Mido malissimo. -Ehm... ma no, io intendevo... molto... molto carina... insomma, che non è brutta... solo... solo un po'... massì, Link. La Principessa è proprio butta e... Saria... Saria smettila di guardarmi così... Saria... Saria? Ok, ok... hai ragione tu, sì...-

-Hm. Così va meglio.-

-Scherzi a parte. Se ci linciano poi scappiamo.-

-Tu sei un mago in questo, non è vero, Link?-

-Ma sì, certo! Tutti i giorni!- rido, e poi ci mettiamo in cammino.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Quando una Principessa è Lunatica ***


 

 

Il Castello di Hyrule è imponente già dal Borgo, figuriamoci da vicino! E' un qualcosa di indescrivibile, l'immensità di questo posto. Tra l'altro, pullula di guardie...

-Pssst.- fa Mido -C'è dell'edera qui... forse possiamo arrampicarci!-

-Sei un fottutissimo genio.-

Uno ad uno ci arrampichiamo su per il muro, ed una volta saliti su, ci accorgiamo con grande stupore che c'è una guardia che controlla il ponte, ogni tanto si gira, ma ripete sempre lo stesso percorso, in lontananza vediamo una scala che conduce all’interno del ponte e probabilmente sbocca sul sentiero in basso.

-Pssst…- fa Saria –Non riusciremo mai a nasconderci nella scala tutti insieme… credo sia meglio agire uno alla volta…-

-Certo!- le rispondo io.

-Azione furtiva!-

Ridiamo cercando di fare il minor rumore possibile.

-Chi va per primo-barra-prima?- chiede Mido.

Ci guardiamo per un po’ di tempo, e gli occhi di Mido e Saria si fermano sui miei. Sbuffo.

-Occheeei, vado io… Ma che fifoni che siete, eh?!-

Guardo di sottecchi la guardia, studio per un altro poco il suo tragitto e i suoi tempi, poi mi decido: esco dal nascondiglio correndo mentre lui è di spalle e mi infilo dentro la scala. Scendo ed esco sul sentiero sotto il ponte, come previsto. Lancio in aria una pietra per dare il segnale a Saria e Mido di proseguire, sperando ovviamente di non essere visto, e ci riesco. Dopo qualche secondo scende prima Saria, e infine Mido.

-La parte più difficile è passata- dico io –Le altre guardie sono tutte ferme. Basterà passare alla dovuta distanza.-

Così facciamo, ovviamente senza seguire il sentiero, e in un paio di minuti di cammino arriviamo davanti ad un muretto piuttosto rovinato. Ci scambiamo un veloce sguardo e ci capiamo al volo: ci arrampichiamo e in un attimo siamo dall’altra parte, siamo proprio davanti all’entrata del Castello, che è controllata solo da due guardie. Si devono sentire molto sicuri… Aggiriamo velocemente le due guardie per arrivare al retro del castello, dove vediamo un’entrata, piccola ma abbastanza ampia da permetterci di passare. Dall’altra parte del muro un altro labirinto strapieno di guardie, fatichiamo molto per non essere visti, ma ce la facciamo. Finito il labirinto arriviamo ad uno spazio aperto, un piccolo prato inglese con un fiume che scorre da una parte. Una figura femminile, non più alta di me o di Saria, con un vestito lungo, viola, i lunghi capelli biondi, legati in una coda di cavallo alta, tenuta ferma da un fiocco dello stesso colore del vestito, guarda dentro una finestra. Avanziamo a passi lenti, cercando di capire se quella fosse realmente la Principessa, e se si, se fosse il caso di tagliare la corda o di parlarle veramente. Saria fa un passo falso, mette un piede su un ramoscello secco e lo spezza. La ragazza sussulta, e tutti e tre perdiamo un battito. Lei si gira, ha gli occhi azzurri, più chiari dei miei, velati di un pianto lontano. Ci fissa atterrita per un po’. E noi fissiamo lei, altrettanto atterriti. Il diadema che porta sulla testa fa davvero pensare che lei sia la Principessa Zelda. Lei fa un bel respiro, irrigidisce la schiena, chiude gli occhi, dopo una manciata di secondi li riapre, ha riassunto la forma di regalità che è tipica delle Principesse.

-Chi siete e cosa ci fate qui?-

La sua voce trema un poco, ora sono sicuro che stesse piangendo, prima del nostro arrivo. Si schiarisce la voce.

-Spero che abbiate una buona ragione, o sarò costretta a chiamare le guardie.-

Beh, perché non l’ha già fatto? Mi schiarisco la voce e parlo io per primo.

-Venerabile Principessa Zeld-

-Piano con i salamecchi, vai al sodo.-

Whoa, questa non me l’aspettavo. La guardo stranito per un po’, ma riattacco il mio discorso.

-Il mio nome è Link, e questi sono Mido e Saria. Siamo venuti da Voi perché abbiamo un problema, e ci serve un permesso scritto per andare sul Monte Morte, conosciamo alcuni Goron che ci sono amici.-

Mi guarda, senza dire nulla.

-Questo è quanto.- concludo, guardandola intensamente.

Lei sospira.

-Beh, non potete.-

-Ma… noi…- fa Saria.

-Perché credete che abbiamo esteso il divieto anche agli adulti? Il Monte Morte sta avendo dei problemi molto gravi, e anche se i Goron sono amichevoli non posso lasciare che andiate.-

Fa una pausa.

-Questo è quanto.- dice, guardandomi con aria di sfida.

Sfida che accolgo perfettamente. Zelda fa per voltarsi di nuovo verso la finestra, in segno di congedo: per lei la discussione era chiusa.

-Ci sappiamo difendere, nel caso non l’abbiate notato.- La vedo bloccarsi, le sopracciglia aggrottate. Lascia di stucco, è il mio barbatrucco... magari no. Fa un mezzo sorriso.

-Ah, sì?- mi chiede scocciata. –E come, di grazia?-

Le sorrido di rimando.

-Spade, scudi, cavalli, magia. E canne da pesca.-

-Magia…- sussurra. -Che tipo di magia sapete usare?- chiede.

-Io parlo con gli spiriti della Foresta!- esclama Saria, entusiasta.

-Io so fare magie protettive!- fa Mido.

-Io… so qualcosina tipo l’attacco rotante… -

Inaspettatamente, la Principessa sorride.

-Ma non c’è alcun problema!- esclama.

-Vi accompagno io!-

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Quando una Principessa Non Collabora ***


 

 

Mi sarei potuto aspettare di tutto dalla Principessa, tranne la reazione che ha effettivamente avuto. “Non c’è problema, vi accompagno io!” Questa s’è fumata qualcosa. Ci scorta fuori dal Castello, insieme ad Impa, alla quale ha ordinato di non seguirci, per qualche motivo.

-Bene! Ora mettiamoci in viaggio verso il Monte Morte!-

E’ così… così entusiasta di dover andare su quella montagna che ora odiano tutti, e ha cambiato idea solo quando ha saputo che sappiamo usare la magia. Mi chiedo perché…

Usciamo anche dal Borgo, sempre cercando di non essere visti.

Subito chiamo Epona, e Mido chiama Efesto. Li vediamo arrivare a grande velocità.

Come al solito, Saria sale con Mido, quindi alla sfortunata Principessa toccherà fare quel chilometro a cavallo con il sottoscritto. Il che significa almeno cento chilometri orari.

-Beh, Link. A quanto pare, dovrò salire su Epona con te!-

Ma tu guardala, che mi dà del tu! E’ più piccola di me di un anno, e siccome ha il sangue colorato devo darle del lei?! Glielo faccio vedere io!

-Bene, Zelda. Sali, e tieniti forte.- le dico, per vedere che faccia fa.

E la faccia che fa è un gran bel sorrisone.

Non se n’è manco accorta che le ho dato del tu, e che l’ho chiamata per nome. Bah, meglio, gliene avrei detto delle belle, questo è certo.

Cerca di salire saltando sulla schiena di Epona, dietro di me, ma è troppo bassa, senza far vedere che non ce la fa, decide di cambiare tattica e di scavalcare con una gamba. Ci prova, ma, ovviamente, il vestito scivolerebbe, e la sua dignità da Principessa andrebbe a qual paese. Lei sospira. Mi schiarisco la voce.

-Serve una mano?-

Altro sospiro.

-Sì, direi…-

-Beh, ci sono le briglie, lì. Ci metti un piede sopra, e ti siedi di lato.-

-Di lato?-

-Pretendi forse di andare a cavallo con un vestito?-

-E come mi tengo? Mi hai detto di tenermi!-

Sospiro.

-Andrò piano… questa volta. E se ce ne sarà una prossima… procurati dei pantaloni.-

-Non mi interessa!- sbotta. –Mi siedo bene come te! E col vestito!-

Triforza… questa è proprio una bambina viziata.

-Come ti pare… non mi risparmierò in velocità, sappilo.-

-Sono pronta a tutto!-

-Allora sali.-

Fa come le ho detto, prima una gamba e poi l’altra. Vedo che non si tiene a me, né alla sella… Hmpf! Chi crede di prendere in giro?!

-Io sto partendo, eh!-

-Prego!-

Ancora non si tiene da nessuna parte… Con un “hyah!” sprono Epona a partire e quasi subito raggiungiamo una velocità considerevole.

La Principessa è costretta a tenersi alla sella, ma è molto instabile. Non la sella, per carità.  La Principessa.

Lei non può vedermi, ma io sorrido, e sprono di nuovo Epona. So che questa è quasi la velocità massima che può sostenere, quindi vediamo di sfruttare al massimo le sue qualità!

-Più veloce della luce, Epona!- esclamo, lei impenna, io rido, Zelda urla, ed Epona riparte ancora più veloce di prima. Non c’è bisogno di dirlo, la Principessa si aggrappa al mio petto più forte che può.

Missione compiuta. Il mondo che c’è dentro il Castello non è il mondo che c’è fuori, mia cara.

Dopo un po’ di tempo allenta la presa, e la paura di prima le passa.

-Ehi! Mi vanno tutti i capelli in faccia!-

Perché non c’è un Principe ad Hyrule? Almeno, avrebbe rotto le palle solo per il mantello.

Arriviamo all’entrata del Villaggio di Kakariko, situato alla base del Monte.

Epona sa salire le scale, Efesto no. E’ per quello che Mido e Saria sono costretti a fermarsi alla base del villaggio, mentre io e la Principessa continuiamo a salire. Siamo dentro il Villaggio, un cavallo lì in mezzo scatena un po’ il panico, chi urla, chi corre, chi mi ordina di fermarmi. Poi arriviamo davanti al cancello che conduce al Monte vero e proprio. E’ qui che alcune guardie del Castello controllano se qualcuno cerca di accedervi senza autorizzazione.

Fermo Epona, Zelda scende e avvisa le guardie, che le fanno “ma perché?” “Stia attenta, Principessa!” “E il Re che dice, è d’accordo?” “Quel giovinotto con lei, è affidabile?”

-Certo che sono affidabile!- esclamo, e sistemo il mio cappello.

Arrivano anche Mido e Saria, esausti per la corsa che hanno dovuto fare per raggiungerci.

Come sempre, del resto.

-Bene, bene…- fa una guardia. –Il cavallo resta qui.-

-COSA?!- non riesco ad astenermi dall’esclamarlo. –Non posso separarmi dalla mia Epona! Dove vado io viene lei, è chiaro?!-

-Mi dispiace, Link…- risponde Zelda. –E’ per questioni di sicurezza, capisci?-

-Ma quale sicurezza?! Avere un cavallo rende le cose più facili!-

-Potrebbe imbizzarrirsi e scappare, e…-

-Non sarebbe la mia Epona, se-

-LINK!- urla la Principessa. –E’ così e basta! Devi lasciare qui il tuo cavallo!- fa una pausa –Sarà in buone mani, tranquillo.-

Le uniche buone mani per Epona sono le mie! E si permette di darmi ordini questa qui, che si lamenta per i capelli?!

Ma vaffanculo un po’, va’!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Quando una Principessa è In Ritardo ***


 

Saliamo a piedi sul sentiero che porta al Monte Morte, ogni tanto qualche masso cade giù rotolando, ma ci basta schiacciarci ai lati della strada per non correre rischi.

Ora che ci penso… effettivamente, Epona non sarebbe potuta passare in questo sentiero, le fottute guardie avevano ragione.

Ciononostante, non accetto che quella figlia di papà della Principessa mi dia ordini!

Nessuno dice una parola durante il viaggio. Passano un paio d’ore nella faticosa salita, e decidiamo di fermarci a pranzare dai Goron, io e Saria abbiamo molti amici giù nella Città. Mido ha sempre avuto paura dei Goron, quindi non ne conosce molti.

-Mi fanno male i piedi…- fa Zelda.

E ti credo, con quei tacchi quindici! Come minimo…

-Principessa, qui c’è la Città Goron, ci sono molti nostri amici tra loro, ci potremo riposare.- le spiega Saria.

E’ sempre così gentile con tutti, ma come fa?!

-E magari mettere qualcosa sotto i denti, ho una famona!!- Mido.

-Ma insomma, pensi solo a mangiare!- gli dico per provocarlo.

-Almeno io penso!-

-Ah, la metti così?-

Saria ride, lei ha sempre adorato le nostre discussioni insensate. Ce ne diciamo veramente di tutti i colori, a volte.

-Io penso a elaborare i piani!- gli rispondo.

-Io penso alla sopravvivenza!-

-Tu pensi a cose superficiali e non dai risalto al significato della vita!-

-Tu non pensi a mangiare e muori. La discussione finisce.-

Ridiamo tutti e tre. E Zelda? Beh, Zelda… oltre che essere rompicoglioni, non ha nemmeno senso dell’umorismo.

-Link…- mi tocca un braccio, io la guardo controvoglia, smettendo di ridere.

-Ho paura…-

Sospiro. Piagnucolona.

-Lo so che i Goron sono grandi e grossi, anche Mido ne ha paura…- sogghigno, e lui mi mostra il dito medio.

-Ma vedi, Zelda, i Goron sono pacifici e non farebbero mai male a nessuno. Beh, a parte casi eccezionali, ma bisogna proprio essere dei cattivoni!-

-No, non centrano i Goron… so che sono pacifici, ma… guardate la cima del Monte… avverto una presenza oscura…- tira su col naso e mi stringe il braccio. –Ho paura, Link!-

Saria, Mido ed io ci giriamo verso la punta del Monte, e con dispiacere notiamo che è avvolta da strane nubi rossicce.

Una cosa è certa, qualcosa non va.

-Saria, Mido. Alla cima. E in fretta.- dico, loro annuiscono.

-Link…- mi tira a sé la Principessa. –Non andate, è pericoloso… e poi… non voglio rimanere sola… Link…-

E smettila di ripetere il mio nome alla cazzo! Me lo sciupi!

No vabbè, conteniamoci.

-Non sarai sola, entra laggiù- le indico l’entrata di una grotta con delle bandierine appese. –Quella è l’entrata della Città Goron. Se dici loro i nostri nomi, oltre che soccorrere te, verranno a darci manforte!-

-Ottima idea, Link!- mi dice Mido.

-Come sempre, giusto?- Gli faccio l’occhiolino.

Zelda si stacca, sorride e annuisce. Ha una lacrima su una guancia, non mi ero accorto che stesse piangendo. Non l’ho sentita singhiozzare.

-Farò in fretta!-

-Contiamo su di te!- le grida Saria, mentre lei si allontana a passo spedito verso la grotta.

Noi tre ci guardiamo. Tempo mezzo secondo, e stiamo già correndo verso la cima.

Scaliamo la parete rocciosa in men che non si dica, e siamo in cima. Il calore del Cratere si avverte fin qui. Decidiamo di entrare dalla Grande Fata.

Vedo quattro sagome nere, la luce della fontana è fioca, lei deve stare male… oppure quei quattro l’hanno rapita.

Noto che i due al centro della fontana hanno qualcosa di legato in mano.

Ci metto un po’ a capirlo, ma poi non ho dubbi.

-La Grande Fata! E’ lei, ne sono sicuro!- sussurro.

-Già, cosa possiamo fare?- chiede Mido.

-Non ne ho la più pallida idea.- gli rispondo.

-L-Link…- fa Saria. –S-sono loro, per forza!-

-Loro?! Loro chi?-

-I tizi incappucciati che mi hanno accoltellata al Lago! Sono loro!-

-Che?! Non ne sapevo nulla!- fa Mido, sconvolto.

-Ti spiego più tardi. Ora ho tante cose da capire e un’amica da vendicare.- sorrido a Saria. –Venitemi dietro.-

-Contaci!- rispondono in coro.

-EHI, VOI!- grido, per attirare l’attenzione.

I quattro si girano, un po’ colti di sorpresa.

-Mi chiamo Link, e ho un conto in sospeso con voi!- estraggo la spada che mi ha regalato Smith. –Non avrete vita facile! Tuttavia, se ci ridarete la Grande Fata, non correrete rischi!-

Pare che quei quattro ci vedano benissimo, da sotto i loro cappucci…

-Operazione d’emergenza TK77-bis. Immediatamente.- dice una voce femminile, molto sensuale.

-E’ la tipa bionda.- mi sussurra Saria. Io annuisco.

Ho sempre adorato la sua memoria fotografica.

Gli altri tre mollano a terra la Fata e vengono verso di noi. Per quanto abbia, lo ammetto, un po’ di paura, non scapperò mai!

Vado addosso a uno di loro con la spada, ma immediatamente mi bloccano e mi legano, esattamente come hanno fatto con la Grande Fata. Dannati adulti…

Cerco di dire a Saria e a Mido di scappare, ma loro manco mi cagano e mi vengono in aiuto. Beh, sono dei grandi amici, ma avrei preferito che fossero al sicuro.

L’incappucciato alla mia sinistra prende Saria, le ficca qualcosa in bocca e lei sviene all’istante. Cerco di dimenarmi, ma è tutto inutile.

L’altro prende Mido, lo mette a testa in giù e gli ruba la fionda. Lo insalama come me, e lo mettono accanto alla Grande Fata, nella fontana. In quattro e quattr’otto legano anche Saria e fuggono in un fascio di luce argentata. Che strana magia. Perlomeno, non hanno preso la Fata.

Quella Zelda è proprio inutile! “Farò in fretta!” ha detto, e guarda come siamo conciati!

Come minimo si sta lamentando con i Goron di quanto si fosse sporcata i guanti.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Quando una Principessa fa da Infermiera ***


 

Ho perso la cognizione del tempo, ormai. Credo sia notte, o forse è passata qualche ora, anzi, forse solo qualche minuto, forse giorni…

Accidenti.

Sento delle voci lontane, mi chiedo chi possa essere. Vedo una luce abbagliante, e sento del calore… fuoco? Qualcuno ci ha trovati?

Non so dove trovare le forze per cercare di gridare, ma devo farlo.

-MMMMFF! MMMFFFHH!- spero solo che mi sentano.

-Shhht! Zitti! Devo capire se sono qui!- E’ Darunia! E’ fottutamente Darunia!

-MMMHHFF!! MMHHHFFFFF!!!!-

-Link? Saria? Siete voi?-

-MMMMHHHFFF!- ancora un po’ e svengo… non ce la faccio.

-Sono qui, li ho visti!- Oh… è la Principessa...

Cosa… io… non… sento… nulla… lo sapevo… che… che sarei svenuto… ma… vendicherò… la… la Grande Fata…

[*** --- ***]

Riapro gli occhi… sono tutto indolenzito, mi scoppia la testa…

Il suono del fuoco che scoppietta, l’odore dei fiori bomba e l’alta percentuale di marrone davanti a me suggerisce che Darunia ci ha portati dentro la città Goron.

Mi metto seduto. Ho un capogiro, e non posso fare a meno di lamentarmi per il dolore ai polsi, alle caviglie e alla schiena.

-Link…- qualcuno mi chiama.

Con estrema fatica mi volto verso la sorgente della voce… ho la vista annebbiata. Tengo gli occhi chiusi per un po’, poi li riapro, e vedo che è Zelda che mi chiama.

-P-principessa…- mormoro.

La mia voce fa schifo, ho la gola secca e la bocca impastata.

-Stai un po’ meglio?-

Perché, stavo peggio? Hmpf, non avrei resistito.

Annuisco comunque.

-Non sforzarti…- mi mette una mano sulla mia.

Non avrei mai creduto di pensarlo, ma… è una sensazione che mi piace.

-Saria… Mido… la Fata…- sono costretto a tossire. –Sta… stanno bene..?-

Zelda annuisce.

-Vuoi vederli?-

-Non so se po… posso camminare…-

-Non è un problema, loro stanno bene, te l’ho detto, quindi possono camminare. Vado a chiamarli.-

Fa per alzarsi, ma io le stringo improvvisamente la mano.

-Non… andartene… ti prego…-

Non sono lucido, non sono io, si vede, non avrei mai potuto dirle una cosa del genere, altrimenti. Ma è anche vero che non voglio restare solo.

Lei mi guarda dritto negli occhi, e sento una fitta nel petto. Non sono tanto sicuro che sia per il dolore.

-Devo, Link. Tornerò subito.- si avvicina e mi dà un bacio sulla fronte.

-No…- mormoro.

Dopo poco tempo Zelda torna, seguita da Mido e Saria.

-Link!- dicono, all’unisono.

-Saria… Mido…- riesco a ripetere a malapena i loro nomi, sorridendo debolmente, ma poi mi sento mancare una seconda volta.

 


ANGOLO AUTRICE: Ehilà! Niente HTML qui perché mi seccava aggiungerlo x'D --- Allors. Sì, ho pubblicato quattro (o cinque, non mi ricordo) capitoli in... boh, dieci minuti, credo. Perché? Perché questa storia è rimasta decenni indietro per la seconda volta! E non va bene u_u E perché è rimasta indietro? Perché ero alla masterclass di piano, quindi internet zero, proprio... e perché, una volta tornata a casa... BOOM! Niente Wi-fi. E... il traffico del telefono finito. Una cavernicola, proprio. fuori dal mondo per due settimane. DUE SETTIMANEH. Fortunatamente almeno whatsapp funzionava, che serve poco traffico (niente foto nè registrazioni, però.). Eeeeeee basta, cercherò di combinare qualcosa xD Buon proseguimento! ^^ ------- ValyXD, reduce dall'ultima puntata di Sakurasou no Petto na Kanojo ç_ç, e che ora sta iniziando Boku no Hiro Akademia... con altre lacrime.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** SETTEH: Quando una Principessa si Toglie le Scarpe ***


Elaboro un po’ quello che ho sentito.

Ho un’idea.

Mi alzo dal letto noncurante della mia situazione, e subito un capogiro mi coglie alla sprovvista.

Accidenti.

-Link! Devi stare a letto, stupido!- è Saria che urla preoccupata, mentre cerco di reggermi in piedi.

-N-non mi interessa…- mormoro –Ci sono persone innocenti, là fuori, che potrebbero morire da un momento all’altro! Devo fare qualcosa! Qualsiasi cosa!-

-Beh, morirai prima tu, se inizi a ragionare così!- Mido.

-Ho detto…- sibilo –Che non mi interessa!-

Mi guardano in silenzio.

Il capogiro se n’è andato.

-Ehi, Zelda.- faccio. Lei si mette sull’attenti –I soldati del tuo Castello sono delle mezze pippe come credo?-

-Certo che no!-

-Allora sguinzagliamone un po’ in giro per Hyrule, per proteggere tutti i Saggi.-

Lei annuisce. –Torniamo al Castello?-

Annuisco.

-Potresti non tenere il passo, non lamentarti se inizi a sudare!-

-Ehi! Dove credi di andare?!- a Saria non piace affatto questa situazione. Io le sorrido.

-Faccio il mio lavoro da Eroe del Tempo, no?-

-Link!- mi chiama la Grande Fata. –Ricorda: loro non hanno per niente alcun vantaggio su di te! Sono umani, a te valutare se e come lasciarli vivi!-

E se mi prendono come hanno fatto… uh, ieri, credo?

Non ha importanza il quando, comunque.

Io e Zelda cominciamo a correre verso Kakariko.

-L-link! Aspetta!- sento lei da dietro.

-Ti avevo detto che non avrei aspettato il tuo passo!- le rispondo.

-L-lo so! E’ che con queste scarpe non è facile correre!-

Mi giro un attimo, mi fermo, guardo le sue scarpe con un ghigno sprezzante, poi mi tolgo le mie.

-Capito?- chiedo.

-Uh, no.- fa lei.

-Baka!- faccio una pausa –Io ti faccio compagnia per solidarietà, mentre correrai verso Kakariko senza scarpe, dato che i tacchi quindici non ti vanno bene.-

Lei mette il broncio.

-E SIA!- urla –Ti dimostrerò che sono degna del nome che porto!-

Non sei tu che devi dimostrare cose a me, sono io che ti devo dimostrare che essere governante non vuol dire nulla.

Dopo una decina di minuti siamo di nuovo al Castello.

Merito di Epona.

Zelda si dà subito da fare e ordina ai soldati di sorvegliare da lontano governanti del popolo Gerudo, Goron e Zora, ma di tenere la cosa segretissima.

Saria è inclusa quando diciamo Goron per il momento, e Impa e Rauru non sembra richiedano qualcuno che li controlli.

Allora beh, io penserò a Zelda.

U-un attimo. Non posso! No, io devo cercare da dove quella setta viene fuori! Chi li comanda!

Quale trappola migliore dei portatori della Triforza del Coraggio e della Saggezza da soli, in campo aperto, apparentemente usciti per fare una passeggiata che serva a far volare via i pensieri?

Spero che sia gente che abbocca subito.

Trascino Zelda in un luogo riparato, ci sediamo per terra a gambe incrociate, e le parlo del mio piano.

-Cosa?!- non sembra essere d’accordo.  –Metteresti a rischio la vita di entrambi!-

-Posso farcela.- affermo. –Magari ti tireranno qualche capello, ma stai sicura che se li vedo li uccido tutti.-

-Perché ucciderli? Facciamo venire le mie guardie a catturarli.-

-Non hai capito. Nessuno deve sapere nulla. Non ti azzardare a dire a Impa o a tuo padre che ho avuto questa idea, per carità!-

-Perché di me non ti importa, vero?-

-Eh?-

No sul serio, che affermazione sputata a caso è questa?

Certo che di lei mi importa!

Uh… poco. Forse.

Bah.

-Se ti sta così bene usare la vita di qualcuno come esca, perché non chiami anche Saria? O Ruto!-

Ma porca Farore, lo ha detto sul serio?

-Va bene! Anche loro verranno con noi!-

-Cosa?!- fa lei –N-non puoi farlo! Io… ero sicura che avresti rifiutato! Vo-voglio dire, tu mi odi!-

Solo un po’.

Però ti dò ragione.

Mi alzo in piedi, stufo.

-Senti, tu ora ti decidi, e metti apposto le idee che hai in quella scatolina viziata, solo quando avrai capito quanto sia terrificante questa situazione torna a parlarmi! Se lo farai prima, eviterò di risponderti. E per ora, Principessa, sappi che me ne vado io, da solo in giro per il campo di Hyrule a fare da esca, ok? Ci si vede.-

La mia idea di andarmene è ferma più che mai, ma lei mi tira la tunica da dietro la schiena.

-Vengo con te.-

-Se hai intenzione di vendicarti facendo ricadere la causa della tua morte su di me stai sbagliando modo.- mi fermo, ma senza girarmi per guardarla.

-Scusa. Mi sono comportata da bambina.-

-Sì, esatto.-

-E il tuo è davvero un piano intelligente.-

-Sì, lo è.-

-Però è anche pericoloso...- mi abbraccia da dietro.

-Hai perfettamente rag-EHI! Doveva essere pericoloso!- gesticolo cercando di liberarmi dalla sua presa, ma non vuole sentire ragioni -Il pericolo per noi è la facilità per loro, ci devono trovare quando siamo impreparati! O quando credono che siamo impreparati.-

Zelda annuisce e basta.

-Mi fido di te, mio eroe.-

Cosa…

Cosa…

No.

No!

Mi ritrovo ad arrossire vistosamente.

-E-ehi! E mollami!- mi stacco bruscamente, e inizio a camminare a passo veloce verso l’uscita del Borgo, sempre evitando il contatto visivo. –Cerca di muoverti, Zelda! Sai che non ti aspetto!-

 



ANGOLO AUTRICE: Non sono stupida, quindi farò un capitolo al giorno per i restanti quattro, in modo tale da non uccidervi. Cene sarà un altro domani e vabbè. p.s. IO LA SCUOLA LA INIZIO IL 14 MBWAHAHAHAH -*-*-*-*-* ValyXD

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Quando una Principessa Non Sta Zitta ***


Io e Zelda siamo praticamente nel bel mezzo del nulla, nel campo di Hyrule.

Sarebbe facilissimo trovarci, qui ed ora.

Avanti gente, fatevi vivi, qui sta per calare la notte…

-Link , inizia a fare buio…- fa Zelda.

-Ehi, dovevamo o non dovevamo fare un campeggio? Cos’è, ora hai paura?- faccio un occhiolino.

Spero che lei stia al gioco.

Non so se ci posso sentire, ma se possono, dobbiamo recitare una commedia fatta bene.

Quando andremo a letto, farò ovviamente finta di dormire.

-O-oh!- fa lei. Sembra abbia capito. –Non ho paura! Sono una Principessa!-

Mi è piaciuta la frase.

Brava, dì che tu sei tu, così se ci sentono vengono!

-Bene, dove ci accampiamo?- chiedo –Per modo di dire, dato che non abbiamo una tenda.-

-Io direi di dormire in mezzo alle stelle, è così romant- uh, così avvincente!-

-Perfetto. Allora cerco di fare un cuscino alla ben’ è meglio con quelle piante, ok?-

-Come ci copriamo?-

-Principessa!- dico con un tono di voce più alto –Siamo in estate, dai!-

Lei ride.

Dopo qualche minuto i cuscini sono pronti, e ci diamo la buonanotte. Uso tutte le mie forze per restare sveglio ad occhi chiusi, e sentire con sicurezza tutti  i suoni provenienti da intorno a noi.

Sto per addormentarmi, credendo che ormai nessuno sarebbe venuto, ma li sento.

Dei passi. Leggeri, sfuggenti, veloci, ma udibili.

Se non sono degli assassini patentati, quelli lì.

Mi avvicino a Zelda, circondandola con le braccia: se il loro obbiettivo siamo noi, voglio che io sia per forza il primo, così che lei riesca a scappare.

Metto una mano sulla spada, che è ancora sulla mia schiena.

-Sono loro, Miss Rekla.- sono sicuro che sia una voce già sentita prima.

-Zitto, idiota! Vuoi che si sveglino? E’ stato un incredibile colpo di fortuna che proprio stanotte siano qui fuori senza nessuna guardia, se anche solo uno si sveglia, tutto andrà a monte e dovremo scappare…- è una voce femminile che parla ad un tono quasi non udibile.

-Sì, Signora.-

Sono qui vicino, saranno meno di qualche metro. Sento il cuore che batte all’impazzata. Non è solo la mia vita, qui in ballo, ma anche quella di Zelda. E se moriamo entrambi… non tarderà a succedere anche alle Guardie del Castello e ai Saggi, dato che avranno acquisito ‘sta cosa qui del Coraggio e della Saggezza.

Sento l’alito dell’uomo sul mio collo. Potrebbe essere un momento perfetto per ucciderlo, ma voglio aspettare. Che farebbe la donna? E’ imprevedibile, non sarei preparato e non posso rischiare prima che succeda qualcosa.

Ma ovviamente quella stupida figlia di papà doveva rovinare tutto, stiracchiandosi e aprendo gli occhi.

-LinkAAAAH! SONO QUI! AIUUUUUTO!-

-Merda!- urla l’uomo, e sento che l’aria viene squarciata dal suono di una spada che sta per colpire qualcosa, con quel qualcosa che sono io.

E non posso permetterlo.

Gli dò un calcio nello stomaco mentre mi rialzo e sguaino la spada. Mi giro verso Zelda, che è in guai ben peggiori, tentando di tenere lontana da sé il pugnale che le era a meno di una decina di centimetri dal busto.

Che fare?

Non posso fermarmi a pensare, devo agire.

L’ho fatto davvero?

Io, un semplice ragazzo che fino all’altro ieri pensava solo a rubare le mele nei mercati?

-TU!- sento l’uomo che si era rialzato nel frattempo –NON PUOI AVERLA UCCISA!-

Già, lo penso anch’io…

-LA VENDICHERO’!-

Si fionda su di me, ma decido che è tempo per un duello, con le spade vere, però. Chissà se in questi anni ho imparato qualcosa.

Finiamo immediatamente lama contro lama.

Dannazione, se è forte.

-Link!- sento Zelda che mi chiama –Stai attento!-

Lo sarei, se non mi nominassi continuamente!

E non ti avvicinare, stupida!

-Aspetta, ti aiuto!-

-Cosa?! Che pensi di-FERMA!-

Va dietro a quell’uomo e gli tira giù il cappuccio.

Lui decide di ignorarmi, impugna la spada con entrambe le mani mentre si gira, penso determinato a tagliarla in due, io gli faccio lo sgambetto, quello cade ma la lama riesce comunque a ferire la Principessa su un fianco.

Non è molto grave, non me ne preoccupo.

Gli metto un piede sulla schiena.

-Chi siete? Dimmelo!-

-Mai…-

-DIMMELO!-

-… ho detto… mai.- respira –E mi avete visto a volto nudo quindi penso che vi dovrò eliminare entrambi. Tanto morirò comunque una volta tornato dai miei compagni.-

-Perché?- chiede Zelda.

Ma dico, ha tentato di ucciderti, hai una ferita sulla pancia e sei così tranquilla?!

Ma che problemi c’ha?

-Nessuno può vedere i nostri volti. Io stesso non conosco quelli degli altri.-

Passa qualche secondo.

-CREPATE!- si alza di scatto, e con molta più forza, facendomi cadere.

Riprende in mano la spada, puntandola contro Zelda.

Devo rialzarmi, devo reagire!

Sento un urlo.

E’ Zelda.

L’ho fatto di nuovo.

Oh, wow.

Il sole sta sorgendo.

 

ANGOLO AUTRICE: Sì, niente html neanche oggi :D amici miei, che siete arrivati fino a qui, e sopravvissuti al (vostro, gnegnegne) primo giorno di scuola... gioite! Perché avete avuto qualcosa da leggere prima di addormentarvi, e abbandonare così il pensiero di quella specie di prigione in cui ci insegnano le coseh. (non dovrei prendervi in giro, dopodomani tornerò a casa mezzo morta, anche se farò solo 3 ore xD) --- Che dire, qui le cose prendono un risvolto SANGUOSOH, ma non penso ci sia bisogno che io scriva qualcosa negli avvertimenti, non ho scritto niente di dettagliato, voglio dire. Fatemi sapere se farei meglio a modificare qualcosa. Spero che il capitolo vi sia piaciuto! +_+_+_+_+_+_+ ValyXD =3=

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Quando una Principessa Litiga con l'Eroe ***


Zelda era a terra, vicino a una pozza di sangue.

Non era il suo.

Avevo frainteso.

Avevo maledettamente frainteso.

Non l’aveva sfiorata nemmeno con un dito.

L’ho ucciso per niente.

Avrei potuto fare qualcos’altro.

-Non è vero, Link.- mi rincuora Impa. –Hai fatto la cosa giusta. O lei morta, se tu non avessi agito; o entrambi morti, se tu avessi agito troppo tardi; o solo lui morto, come è successo. Ed è stata l’opzione migliore, credimi.-

-Sono crudele quanto loro. Non avrei dovuto uccidere nessuno.- sussurro.

-Link- fa Zelda –E’ stato necessario.-

-Già, ma non lo sarebbe stato se tu non ti fossi stiracchiata a caso senza nemmeno controllare chi o cosa c’era! Sapevi benissimo che stavamo facendo da esca!-

-Io?! Ti ricordo che è stata una tua idea!-

-Questo non-

-ZITTI!- ci ferma Impa. –Anziché litigare, lasciate perdere e rilassatevi. Avete avuto una brutta nottata.-

Sospiro, mentre una guardia corre verso di noi.

-Principessa! Abbiamo controllato i cadaveri! Alcuni abitanti del borgo hanno riconosciuto le divise che avevano, sembra che siano tipiche di una specie di club formatosi recentemente ai confini del Regno, praticamente sul Lago Hylia!-

-E’ una buona notizia, Impa?- chiede Zelda.

-Decisamente.- risponde lei.

-C’è… un altro particolare.- fa la guardia.

Zelda annuisce.

-Sembra che il club sia formato da una sola persona. Tutte le altre… sono anime che vengono messe all’interno di un corpo, e sono controllate da questo capo. In sostanza, se eliminiamo il capo, non ci sarà più nessun club.-

-Sapete chi è il capo?- Impa.

La guardia scuote la testa.

-Nessuno l’ha mai visto in faccia. Voci dicono sia il Re delle Gerudo.-

-Lo devo incontrare.- dico fermamente. –Lo voglio fare a fette.-

Sì, non sono coerente… ma diamine, non mi interessa.

Entro mezza giornata arriviamo al Lago.

E’ calata la notte, quando troviamo finalmente l’entrata del club.

Rompo la porta di legno con qualche calcio, per poi urlare:

-Re delle Gerudo! Vieni fuori, la tua ora è arrivata!-

Sento una voce molto profonda che mi risponde.

-Vi aspettavo, sai?-

Non è un uomo alto e muscoloso quello che mi si presenta davanti, ma più basso… e piuttosto in carne.

Troppo, direi.

E il solito, maledettissimo cappuccio in testa.

-Questa voce la conosco…- sussurra Impa, l’unica ad essere venuta con me.

-Peccato che io non sia chi tu credi.- continua quello.

-Beh, allora…- faccio io –Dov’è il tuo capo?-

-Oh, no. Hai frainteso. Io sono il capo. Non sono il Re delle Gerudo.-

-E chi sei?-

-Sempre un Re… ma il tuo.-

Resto zitto.

Re Daphnes?!

No, non ci crederei manco morto.

-Già. Esatto. Re Daphnes. Coraggio, ora che lo sai, mi ucciderai comunque?-

Si toglie il cappuccio dalla testa.

Non ho dubbi.

E’… il padre di Zelda.

-Perché?- chiede Impa. –Vi sono sempre stata fedele, mio Re…-

-Sono stufo di tutto. Nessuno mi considera, nessuno mi ha mai considerato. Uccidendovi tutti, avrei ottenuto il potere assoluto della Triforza e sarei diventato il Dittatore più potente di tutti i tempi.-

-Anche Voi avevate una parte della Triforza?!-

-No. L’ho rubata al vero Re delle Gerudo, che ho già eliminato da un po’ di tempo. Quel Ganondorf… così debole.-

-Finiamola qui.- dico.

-Quando vuoi.-

-Link.- fa Impa. –So che sei tu il Prescelto e tutto quanto… ma voglio occuparmi io di lui, se permetti.-

-Impa, ma…-

-Ti prego. E’ mio dovere, ok? Mi sento ferita nel profondo della mia anima.-

-Stupida.- fa il Re.

Stupido tu, brutto… coso! Non ti meriti di avere una figlia come Zelda…

E-ehi…

Era un complimento indiretto, quello?

I-intendevo dire che sei stupido proprio come tua figlia!

-Non voglio stare qui a guardare, Impa!-

-E va bene. Cerca di non morire.-

Sorrido, e insieme partiamo alla carica.

 

ANGOLO AUTRICE: Ehilàh! Domani la scuola inizia anche per me :D Inoltre sono felicissima perché magicamente tutti i miei problemi dell'anno scorso se ne sono andati :D (qualche tempo fa avevo fatto un angolo autrice chilometrico, dopo un mese di assenza) E niente, in chiesa tutte le domeniche. --- So. DAPHNES NOHANSEN HYRULE E' IL CATTIVO MBWAHAHAH! Ve lo aspettavate? Eh? No, che non ve lo aspettavate! Boh, ero stufa del solito Ganondorf x'D e vabbè, buonanotte ;) *--*--*--*--*--*--*--*--*--*--*--* ValyXD :3

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Quando una Principessa Piange ***


(p.s. immaginatevi l’Impa di Hyrule Warriors qui :D)


La mia mano sinistra mi fa male.

Controllo un attimo, e vedo che sopra c’è disegnata la Triforza, con uno dei tre triangoli che si illumina ad intervalli regolari. Precisamente, quello in basso a destra,

Io… il Prescelto.

Vengo spinto a terra improvvisamente. Era Impa, che mi ha fatto evitare la morte certa, data da una palla di energia.

-Sta’ più attento, ragazzo!-

-Scusa…- mormoro.

Re Daphnes decide che è abbastanza per lo scontro a distanza, estraendo una Katana.

Semplice, ma col manico dorato.

Impa prende in mano quella sua spada gigantesca, che non so nemmeno come abbia fatto a portarla sulla schiena per tutto il tragitto.

-Mi dispiace, mio Re. Ma il mio compito è sempre stato quello di proteggere la Principessa.- dice Impa, lanciando la sua spada.

Che trafigge il Re in pieno petto.

Una mossa imprevedibile, senza dubbio.

Niente di meno mi sarei aspettato da una Sheikah come lei.

E niente di più mi sarei aspettato da quella polpetta ambulante!

A farlo perdere è stata probabilmente la sua poca conoscenza delle strategie di combattimento. Chissà, magari con più pratica sarebbe stato tutto più interessante.

Ma sono contento che sia già finita.

-Muoviti, Link! Solo tu puoi ucciderlo, io posso solo rallentarlo!-

-Con…questa?- guardo la Spada di Zio Smith.

-Muoviti!-

Lo prendo per un sì.

Un’altra persona uccisa.

Beh, stavolta volevo farlo, per il bene di tutti.

Non è una cosa che mi abituerò a fare, ve lo garantisco.

Torniamo al Castello. E’ quasi l’alba… di nuovo.

C’è Zelda. Ma ci sono anche Saria, Mido, e Darunia.

Zelda mi corre incontro, abbracciandomi.

Io resto impassibile.

-Link! Sei vivo! Che bello! Credevo in te e in Impa, non ho smesso di pregare un istante!-

-Uh… grazie.- abbozzo.

-Link… credo di amarti.- dice, mentre mi guarda negli occhi.

A quell’affermazione, Saria assume un’espressione cucciolosa da “aw ma che belloso”, Mido è scioccato e io…

Io…

-Mi dispiace.- dico soltanto.

-Link?-

I miei occhi iniziano a riempirsi di lacrime.

-Link?!- ripete Zelda.

-Non posso dirti che non volevo… perché l’ho voluto.- cerco di non singhiozzare, mentre lo dico.

-Link! Che accidenti hai, dimmelo!-

Impa ci stacca.

-Zelda.- dice, seria. –Non era il Re delle Gerudo il capo di quella setta. Ganondorf è già morto da diverse settimane.-

-E… chi era?- chiede, innocentemente.

-Vostro padre.- risponde Impa, non prima di aver fatto un sospiro lungo ere, poi si inchina –Perdonateci.-

Zelda resta in silenzio.

-Mio… padre?! Ma se non è nemmeno capace di prendere in mano una spada?!-

-Ce ne siamo accorti, infatti.- dico a voce bassissima.

-E’ stata una battaglia breve, Principessa.-

-STATE MENTENDO!- ecco che le lacrime iniziano a scendere a dirotto dal suo viso.

Io mi sono calmato. Dovevo tirare fuori qualcosa di tutto il casino che ho in testa.

Zelda scappa dentro le mura del Castello.

Immagino voglia stare sola.

Saria, Mido e tutti gli altri invece accolgono la notizia con più gioia, felici di essersi tolti di torno anche un Re che non prometteva nulla di buono.

Rido, scherzo, abbraccio, mi riposo.

Ma non è quello che voglio fare.

Silenziosamente, lascio il gruppo di persone che mi circonda, e vado a cercare Zelda.

Come previsto, è nel giardino interno, dove canta sempre.

-Zelda… vuoi stare sola?-

Lei non risponde. La sento singhiozzare ancora, però.

-Zelda? I-immagino tu non voglia parlare con me.-

-Non è quello.- quello che sento è un sibilo, un soffio, un lieve movimento d’aria. Non sono nemmeno sicuro di averlo sentito veramente.

-Non so davvero cosa dire.-

-Non dire nulla. Ti ho sentito festeggiare insieme agli altri. Torna da loro. Qui non ci fai nulla.-

-E invece resto con te.-

Lei sospira. –Non sono arrabbiata con te, Link. Ne’ con Impa.-

-E… allora?-

-Sono delusa da me stessa e da mio padre. Come poteva architettare una cosa simile? Non ne aveva bisogno. Hyrule è sempre stato un regno fantastico. Tutti lo adoravano, e adoravano chi lo governava.- la sua voce è sempre più interrotta.

Le cingo la vita con le braccia, appoggiando la testa tra i suoi capelli.

-Sai, la prima volta che sono venuto qui… con Saria e Mido… anche quella volta stavi piangendo.-

-Pensavo a mia madre.-

-L’hai conosciuta?-

-Sì. Mi ricordo poco, ma… la adoravo.-

-Capisco.-

-E… tua madre, Link?-

-Non l’ho mai conosciuta. Nemmeno mio padre. Però voglio loro un mondo di bene in ogni caso. Voglio dire, se non ci sono c’è un motivo.-

-Già. Non vale per tutti, mi sa.-

-Zelda…-

-S-sì?-

-Sarai la migliore Regina che Hyrule abbia mai avuto. Te lo prometto.-

-Solo se tu sarai il mio Re.-

-Io… un Re? Sono un orfano, cresciuto in strada, e… se faccio il Re, chi va a rubare le mele ai fruttivendoli?-

-Ci andranno altri bambini.-

-Ma…-

-Allora?-

-La vita da nobile non fa per me, Zelda. Sul serio.-

-Mi lascerai governare da sola? Mi dovrò trovare un altro Re… ma io te l’ho già detto, ti amo.-

-Troverai la persona che ti merita veramente. Ne sono sicuro.-

-Link…-

La faccio girare, poi la bacio.

Ma sai, Zelda…?

Forse…

Forse ti amo anch’io.



ANGOLO AUTRICE: Ehilàh! Ieri mi sono *COFFCOFF* leggermente *COFFCOFF* dimenticata di *COFFCOFF* aggiornarCOFFCOFF
E vabbè, con questo capitolo la fanfiction si conclude, e vanno a quel belpaese i propositi di scrivere qualcosa che non abbia ZeLink al suo interno x'D Cooomunque, la terza di queste tre fanfiction sarà pubblicata esattamente dieci settimane dalla fine dell'anno, ovvero a partire dalla settimana che va dal 24 al 30 ottobre. Il giorno non lo so, anche perché il mio compleanno cade il 27 :D --- Spero che il finaleh vi sia piaciuto e vabbè, ci si legge in giro *-*-*-*-*-*-*-* ValyXD, reduce da 12 ore a scuola :3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3477962