Controcorrente - Raccolta Logan/Scott

di rhys89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mattina dopo ***
Capitolo 2: *** Quei dannatissimi occhi ***
Capitolo 3: *** Come l’ultima volta ***
Capitolo 4: *** Fammi male ***
Capitolo 5: *** Libero come il vento ***
Capitolo 6: *** Houston, abbiamo un problema! ***
Capitolo 7: *** La ruota del destino ***
Capitolo 8: *** Tu non sei lei ***
Capitolo 9: *** Mi sei mancato ***
Capitolo 10: *** Uno zuccherino? ***
Capitolo 11: *** Foto ricordo ***
Capitolo 12: *** Mi vuoi sposare? ***
Capitolo 13: *** Posso offrirti da bere? ***



Capitolo 1
*** La mattina dopo ***


Angolino dell'autrice

Salve a tutti! ^^
Mi affaccio cautamente in questo fandom con una raccoltina nata per gioco grazie a La corsa delle 48 ore - Seconda edizione del forum Torre di Carta; l'iniziativa però richiede storie tra le 200 e le 600 parole massime, quindi questo primo capitolo (di 705 parole) è fuori gara, ma vabbè ^^"
Ad ogni modo io ho voluto pubblicarlo lo stesso, perché il fandom ha un disperato bisogno di Logan/Scott... non che non mi piacciano i "Cherik", ovviamente, ma ci vuole un po' di varietà nella vita! xD

Ogni capitolo avrà al suo inizio una breve scaletta introduttiva con tutte le informazioni necessarie a capirlo al meglio e... niente, tutto qui. Spero che queste storielle vi piacciano, e diffondete il verbo: Cherik è bello, ma Scogan è meglio!

Un'ultima cosa: il secondo capitolo è già scritto, ma devo ancora riguardarlo quindi lo pubblicherò tra un po' (comunque sempre in giornata).

Ok, ora mi dileguo prima che arrivino i pomodori marci ^^"

EDIT: questa storia partecipa anche alla Trasformazioni Elementali Challenge indetta sempre dal forum Torre di Carta col prompt "alba/mattina" dell'elemento "legno".

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: “Quanto al fatto che siamo stati a letto insieme, io non me ne pentirò mai.” – Grey’s Anatomy
Rating: giallo
Genere: introspettivo, vagamente romantico
Avvertimenti: slash
Personaggi/Pairing: Logan, Scott, Logan/Scott
POV: Scott
Localizzazione: tra X-Men 2 e X-Men 3
Note: la mutazione di Logan viene definita da molti siti “fattore rigenerante”.
Conteggio parole (Word): 705

La mattina dopo

 Il nauseante puzzo di fumo è la prima cosa che avverti quando ti districhi dalle spire del tuo sonno agitato.
Non un granché come risveglio, in effetti.
 «Spengi quel cazzo di sigaro, Logan» mugugni con voce impastata – ma tanto lui ti ha sentito comunque, lo sai; lui e il suo fottuto superudito.
 «Buongiorno anche a te» ribatte sarcastico mentre tu infili gli occhiali di quarzo rubino e ti sforzi di aprire gli occhi.
 Logan è seduto completamente nudo al tuo fianco con la schiena appoggiata alla testiera del letto, e ovviamente sta continuando a fumare. Vorresti dire a te stesso di essere sorpreso di almeno una di queste due cose, ma la verità è che nonostante il mal di testa che ti martella il cranio – simpatico souvenir della sbronza di ieri notte – tu ricordi distintamente perché ti ritrovi in questa situazione del cazzo. Letteralmente.
 Ti sollevi a sedere, ignorando ostinatamente la dolorosa stilettata che dal tuo fondoschiena si dirama per tutta la spina dorsale; il lenzuolo scivola in basso lasciando scoperto il torace pieno di graffi e succhiotti. Tuo malgrado, neanche questo ti sorprende. Speri solo che quella bestia con cui hai fatto sesso abbia almeno avuto la decenza di non lasciarti segni anche sul collo, ma conoscendolo non ci fai troppo affidamento.
 Soffochi uno sbadiglio nel palmo della mano e ti prendi un paio di secondi per riflettere su quanto poco te ne freghi, di quest’ultima considerazione, poi ti volti di nuovo verso Logan.
 «Che ore sono?»
 Lui si stringe nelle spalle e gira la testa verso la sveglia sul comodino di Jean – quella che tu hai sempre odiato perché ha un allarme dannatamente fastidioso, ma di cui adesso non riesci a disfarti.
 «Quasi le undici.»
Così tardi?
 «E tu che ci fai ancora qui?!» esclami stranito, salvo poi pentirtene subito non appena una fitta alla testa ti ricorda che – ehi! – magari se eviti i rumori forti per un po’ è anche meglio.
 Senti Logan sbuffare divertito e preghi chiunque sia lassù di non costringerti a ripetere la domanda o rischi di vomitare sul materasso; una volta tanto, sembra funzionare.
 «Non sei l’unico a cui pesa il culo dopo una sbronza.»
 Quella brutta imitazione di una risposta ti fa alzare gli occhi al cielo, ma non insisti oltre: sai che sarebbe inutile.
 E intanto la testa sembra stia per scoppiare.
 «Ti sono avanzate un paio di aspirine?» gli chiedi allora – ma sussurrando, stavolta – mentre speri di evitarti il penoso tragitto fino all’infermeria.
 Logan distoglie l’attenzione dal suo sigaro e ti guarda come se fossi pazzo.
 «Ti sei bevuto il cervello insieme al whisky, ieri sera?» domanda retorico. «Che diamine me ne facevo delle aspirine?!»
 Sospiri e cerchi di mantenere la calma – non sei in grado di sostenere una delle vostre solite discussioni, adesso.
 «Le persone normali le usano per farsi passare il mal di testa» ribatti allora, con appena una punta di acidità.
 «Le persone normali non hanno un fattore rigenerante.»
Oh, giusto.
 Corrucci la fronte e resti in silenzio qualche secondo per dare al tuo cervello ovattato il tempo di mettere a fuoco quel qualcosa che ti stona, in questa conversazione.
Bingo!
 «Ma tu prima hai detto–»
 «Ho detto che mi pesava il culo,» ti interrompe Logan «non che avevo i postumi della sbronza.»
 Non ti sta guardando, adesso, troppo occupato a spengersi il mozzicone del sigaro sul palmo della mano con una smorfia infastidita in viso. Tu, in compenso, non riesci a distogliere gli occhi da lui, da quando guarisce dalla ferita come se non fosse mai esistita a quando si alza per raccattare i propri vestiti sparsi per la stanza e inizia a rinfilarseli.
“Sono rimasto perché volevo aspettare che ti svegliassi.” Ecco la traduzione di quel “mi pesava il culo” che Logan non ti dirà mai, ma che tu in qualche modo sei riuscito comunque a leggere tra le righe… ma prima che tu riesca a digerire la portata di questa scoperta, lui rincara la dose.
 «Tanto per la cronaca, non mi pento di essere venuto a letto con te, né ho intenzione di dimenticarmene. Tu fa’ un po’ come ti pare.»
 E detto questo apre la porta ed esce velocemente dalla tua stanza, senza voltarsi indietro.



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Capitolo 2
*** Quei dannatissimi occhi ***


Angolino dell'autrice

Eccomi di nuovo qui con una seconda flash! ^^
Questa è molto più breve e di stampo completamente diverso, ma all'ispirazione non si comanda... spero vi piaccia comunque ^^"
Il prompt è preso da La corsa delle 48 ore - Seconda edizione del forum Torre di Carta a cui la storia partecipa.

EDIT: questa storia partecipa anche alla Trasformazioni Elementali Challenge indetta sempre dal forum Torre di Carta col prompt "occhi" dell'elemento "legno".

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: Occhi
Rating: verde
Genere: introspettivo, vagamente romantico
Avvertimenti: slash
Personaggi/Pairing: Logan, Scott, (Jean), Logan/Scott, accenni Scott/Jean
POV: Logan
Localizzazione: canon, indefinita
Note: flusso di coscienza sconnesso e scostante, con un filo conduttore parecchio contorto e un finale che lascia volutamente perplessi.
Conteggio parole (Word): 331

Quei dannatissimi occhi

 Ti appoggi al davanzale della finestra che dà sul cortile e guardi Scott ridere con Jean per qualcosa di stupido che non ti prendi nemmeno la briga di origliare. Guardi Scott sorridere radioso, portarsi la mano di Jean al viso e baciarne il dorso; poi lo guardi scuotere la testa divertito e scostarsi i capelli dalla fronte con l’altra mano.
 Lo guardi ancora e ancora, e per l’ennesima volta ti chiedi quando cazzo è iniziato, tutto questo; ti chiedi da quant’è che dedichi più attenzioni a quell’idiota piuttosto che alla donna che credevi di amare.
 Sbuffi, imprechi e frughi nelle tasche per cercare un sigaro. Non lo trovi. Imprechi di nuovo e torni a guardarli – a guardarlo.
 E intanto ti dici che, no, tu non stai guardando quel moccioso del cazzo – non ne avresti motivo.
 È solo che, accidenti a lui, quei dannati occhiali sono davvero ridicoli, ed è ovvio che attirino la tua attenzione. Come pure quella mascherina oscena che si mette per andare in missione – quella in effetti è anche peggio.
 Lo guardi – li guardi – e fissi quelle stupide lenti rossastre sul viso di Scott come se potessi farle scomparire con la sola forza del pensiero, perché il fatto stesso che lui si ostini a nascondere così i suoi occhi accende in te la brama di osservarli come si deve. Di scoprire se ridono con lui o se quella risata non riesce a illuminarli… o anche soltanto di sapere finalmente di quale dannatissimo colore siano.
«Azzurri» sussurra all’improvviso la voce del Professore nella tua testa, facendoti sobbalzare. «Scott ha gli occhi azzurri.»
 Trattieni l’istinto di voltarti: probabilmente non c’è nessuno dietro di te, e se pure ci fosse non avresti comunque voglia di vederlo in viso.
È già abbastanza umiliante che i tuoi pensieri fossero così rumorosi da averlo spinto a intervenire.
Scott ride ancora e il tuo sguardo torna su di lui. Poi scuoti la testa e sogghigni.
Ti pareva che il principino non avesse gli occhi azzurri…

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Capitolo 3
*** Come l’ultima volta ***


Angolino dell'autrice

Buongiorno e buon inizio di fine-settimana! (cit.) ^^
Eccomi qui con la terza flash della raccolta... mi sono scordata di dire (anche se probabilmente si capiva) che siccome l'evento a cui partecipano le storie ha una durata limitata, la pubblicazione sarà piuttosto intensiva... spero non vi dispiaccia ^^

Il prompt è preso da La corsa delle 48 ore - Seconda edizione del forum Torre di Carta a cui la storia partecipa.

EDIT: partecipa anche alla challenge Le situazioni di lui & lei (...o lei e lei, o lui e lui) indetta da Starhunter sul forum di EFP.

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: Amore/Odio
Rating: giallo
Genere: introspettivo, triste, romantico
Avvertimenti: slash
Personaggi/Pairing: Logan, Scott, Logan/Scott, accenni Logan/Jean e Scott/Jean
POV: Logan
Localizzazione: post X-Men 3, what if in cui Jean è morta e Scott no
Note: //
Conteggio parole (Word): 357

Come l’ultima volta

 Ti riscuoti dallo stato apatico in cui eri caduto dopo il rientro nella scuola solo quando Scott irrompe come una furia nella tua stanza, urlando il tuo nome come fosse il peggior insulto della Terra.
Probabilmente lo è davvero.
 «Tu!» grida ancora, ed è talmente sconvolto che la sua voce è diventata irriconoscibile. «Sei stato tu, bastardo! Tu l’hai uccisa!»
 Lo guardi in silenzio. Osservi la maschera di rabbia e angoscia che gli deforma i tratti del viso. E poi annuisci.
 «Me lo ha chiesto lei…» mormori semplicemente, perché nonostante tu sia davvero un bastardo dentro di te sai che Scott è l’unico al mondo ad aver diritto a una cazzo di spiegazione, da parte tua.
 «Bugiardo!»
 Il pugno che ti colpisce la mascella è doloroso, anche se non inaspettato, eppure non reagisci. Non subito. Ma a quel colpo ne segue un secondo, e poi un terzo e un quarto, – alla spalla, allo stomaco, ancora al viso – e allora ti incazzi pure tu, perché anche se capisci come si sente il moccioso non significa che ti lascerai trattare come un fottuto punchball.
 Lo sbatti al muro mozzandogli il respiro e gli ringhi addosso come la bestia che sei… ma poi le vedi. Vedi le scie umide che da sotto gli occhiali scendono a bagnargli le guance senza che Scott faccia nulla per fermarle.
 Inspiri forte per calmarti, poi gli lasci lentamente i polsi e, guidato da qualcosa senza nome, lo stringi a te. Lui non si oppone: appoggia la testa sulla tua spalla e continua a piangere.
Come l’ultima volta.
Lo lasci sfogare a lungo, ma quando i singhiozzi si sono calmati gli porti una mano tra i capelli e li tiri dolcemente, spingendolo a guardarti in viso. E poi lo baci, ed è un bacio amaro in tutti i sensi. Sa di dolore, e lacrime, e disperazione nera come la notte, nera come la morte che vi ha portato via la donna che amavate – che amate ancora, che amerete per sempre.
 Quando vi separate appoggi la fronte sulla sua e lo abbracci di nuovo: state attraversando lo stesso inferno, tu e Scott… tanto vale farlo insieme.

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Capitolo 4
*** Fammi male ***


Angolino dell'autrice

Eeeeeed eccomi qua!! ^^
Arrivo soltanto ora perché questo capitolo è stato un vero parto, e ovviamente ho di nuovo sforato abbondantemente il limite delle 600 parole, ma vabbé ^^"

Come avrete già visto, ho alzato il rating della raccolta ad arancione proprio per questo capitolo. Ora, diciamo che è un arancione piuttosto scuro (con il prompt "prima volta" che altro pretendi? xD), ma secondo me non è rosso... però ditemi voi, in caso lo cambio.

Mi sono scordata di sottolineare una cosa: i capitoli di questa raccolta sono pensati e scritti per essere completamente slegati l'uno dall'altro, se invece mi capiterà di scriverne qualcuno strettamente collegato ad uno già pubblicato lo segnalerò nelle note ^_-

Niente, ora vi lascio alla storia, spero vi piaccia.

Il prompt è preso da La corsa delle 48 ore - Seconda edizione del forum Torre di Carta a cui però la storia non partecipa.

EDIT: partecipa anche alla challenge Le situazioni di lui & lei (...o lei e lei, o lui e lui) indetta da Starhunter sul forum di EFP.

EDIT bis: ho deciso di scrivere un seguito di questa storia, quindi tra qualche tempo cancellerò questo capitolo e lo ri-pubblicherò a parte come primo capitolo della nuova mini-long.

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: Prima volta
Rating: arancione
Genere: introspettivo, malinconico, romantico
Avvertimenti: slash
Personaggi/Pairing: Logan, Scott, Logan/Scott, accenni Scott/Jean
POV: Scott
Localizzazione: tra X-Men 2 e X-Men 3
Note: lime
Conteggio parole (Word): 896

Fammi male

 Senti il respiro affannoso di Logan confondersi col tuo, mentre il suo torace nudo e sudato ti sovrasta – sarebbe anche segnato dai tuoi graffi, se non fossero guariti all’istante.
Come ci siete arrivati, a questo punto?
 Ricordi di aver bevuto, tanto, e poi ricordi di essere andato a cercare Logan per sfogarti, perché nonostante non ti facesse piacere ammetterlo sapevi che anche lui amava davvero la tua Jean – e che di conseguenza era distrutto quanto te, dalla sua morte.
Le sue mani scivolano sui tuoi fianchi umidi mentre continua a spingere dentro di te, lento e costante.
 Ricordi di avergli gridato contro e di averlo picchiato – o meglio, ricordi di averci provato: Logan è fisicamente più forte di te anche in casi normali, figuriamoci con tutto quell’alcol in corpo – e poi…
Ti solleva un ginocchio e affonda ancora di più, strappandoti un gemito di puro piacere.
 … poi ti sei ritrovato sdraiato sul suo letto, con Logan a cavalcioni su di te. Ricordi la sua espressione furiosa, mentre ti bloccava i polsi ai lati della testa, e quel qualcosa nel suo sguardo che non sei riuscito a identificare.
Ti aggrappi alle sue spalle e affondi le unghie nella carne – lievi escoriazioni che spariscono in un soffio, lasciandosi dietro solo un pallido alone rossastro.
 E poi ricordi quel gonfiore contro il tuo bacino, talmente inaspettato che ci hai messo diversi secondi a renderti conto di cosa fosse – e di cosa significasse.
Logan risale in una lenta carezza dalla tua gamba fino al petto, al braccio, al polso e infine alle dita, intrecciandole con le sue mentre con l’altra mano si avvolge attorno alla tua erezione e la massaggia con forza fino a portarti al limite.
 La nebbia dell’orgasmo offusca gli ultimi ricordi – c’è solo la tua mano sulla patta dei suoi pantaloni, lo sguardo confuso di Logan e il tuo sussurro spezzato: «Fammi tuo… e fammi male.»
Smette di accarezzarti e appunta i gomiti sul materasso ai lati della tua testa, le spinte che si fanno sempre più forti e sconnesse.
 Volevi che ti ferisse, che ti umiliasse, persino, perché il dolore è lo scotto da pagare per espiare la tua colpa – la colpa del sopravvissuto e del codardo, perché Jean è morta per salvarti e tu non hai le palle di seguirla all’altro mondo.
La sua fronte è imperlata di sudore e suoi occhi sono lucidi di lussuria, e anche col cervello ovattato dall’alcol e dal piacere riesci a vedere che fissano con desiderio la tua bocca, quasi a chiederti il permesso.
 Ma Logan non ti ha dato retta – quello stronzo non lo fa mai – e ti ha riservato tutte quelle piccole premure che non volevi – non meritavi – e che mai, mai, ti saresti aspettato da lui.
E se fossi ancora in grado di ridere probabilmente lo faresti adesso, perché dopo averti tolto i vestiti e aperto le gambe ora quell’idiota si fa problemi per un dannatissimo bacio.
 Logan è stato… dolce. Suona strano ai tuoi stessi pensieri, ma non sapresti come altro definirlo. Ti ha preparato con calma e con calma è entrato dentro di te, dandoti il tempo di abituarti prima di cominciare a muoversi.
Prima di averlo deciso davvero gli hai già preso il viso tra le mani, poggiando le labbra sulle sue e schiudendole subito dopo per accogliere la sua lingua come poco fa l’hai accolto dentro di te.
 Ti ha accarezzato e coccolato fino a farti diventare cera bollente tra le sue mani, e quella che doveva essere una punizione si è trasformata in un premio che mai e poi mai ti saresti aspettato di ricevere – men che meno da lui.
Il bacio di Logan è morbido e profondo, il suo sapore intossicante, e quando prova ad allontanarsi da te gli immergi le dita nei capelli e lo tiri ancora più vicino, fino a che non senti il cuore in gola e i polmoni in fiamme. Soltanto allora lo lasci andare.
 E adesso, adesso che lo senti riversarsi dentro di te con un gemito roco soffiato sulle tue labbra umide e gonfie, ti senti completo come non succedeva da mesi – dalla morte di Jean.
 Logan si accascia malamente su di te, mozzandoti il fiato, ma anziché protestare lo abbracci stretto. Lo senti sorridere contro la pelle del tuo collo, per poi lasciarci un bacio e rispondere a quell’abbraccio che vi ha colto entrambi di sorpresa. Rimanete in silenzio per minuti infiniti, lasciando che a parlare siano i battiti dei vostri cuori che pian piano ritornano alla normalità.
 Le tue palpebre si fanno pesanti, lui se ne accorge. Esce lentamente da te e si sdraia al tuo fianco portandoti ad appoggiare la testa sul suo petto, e qualsiasi residuo di remora potessi ancora avere svanisce come neve al sole a quell’ennesimo gesto tanto dolce quanto inaspettato.
 Sai che domani i tuoi demoni torneranno all’attacco, più forti di prima, che alla nausea dell’alcol probabilmente si aggiungerà quella per te stesso e che il senso di colpa ti brucerà dall’interno come lava incandescente… lo sai, ma non ti interessa. Non adesso.
 Chiudi gli occhi e inspiri forte l’odore di Logan. Senti la sua voce sussurrare qualcosa che non riesci a capire, le sue labbra sulla tua fronte e le sue braccia attorno a te.
Domani. Domani chiarirete tutto.
 Immerso in quel bozzolo protetto la tua coscienza scivola lontano, dritta verso il mondo dei sogni.
Forse.


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Capitolo 5
*** Libero come il vento ***


Angolino dell'autrice

Sono tornata! ^^
Speravate di esservi liberati di me, eh? E invece niente! xD

La raccolta ha soltanto subito una battuta d'arresto perché "La corsa delle 48 ore" è finita, ma non disperate (?), perché mi sono iscritta a una challenge sullo stesso forum e quindi ci sono un sacco di prompt carucci che aspettano di essere fillati in questa raccolta! <3

Ok, lo sclero è finito, vi lascio ai disclaimer e poi al capitolo. Saluti e baci :*

Questa storia partecipa alla Trasformazioni Elementali Challenge indetta dal forum Torre di Carta col prompt "vento(so)" (io ho usato "vento") dell'elemento "legno".

EDIT: partecipa anche alla challenge Le situazioni di lui & lei (...o lei e lei, o lui e lui) indetta da Starhunter sul forum di EFP.

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: Vento
Rating: verde
Genere: introspettivo, romantico
Avvertimenti: slash
Personaggi/Pairing: Logan, Scott, Logan/Scott
POV: Logan
Localizzazione: canon, indefinita
Note: //
Conteggio parole (Word): 642

Libero come il vento

“On the road with no one to love: that was me before you came along.”

 Il garage della scuola è silenzioso e deserto come ogni volta che ci hai messo piede, così aspiri le ultime boccate di fumo dal sigaro quasi finito e ti avvicini senza indugi alla tua meta. Sorridi: eccola lì.
 Lanci lontano il mozzicone e sali a cavallo della moto nera, muovendo meccanicamente la mano per girare la chiavi.
Non ci sono.
 «Se ti piacciono tanto le moto perché non te ne compri una anziché prendere sempre la mia?» ti chiede la voce sarcastica di Scott. «Tanto i soldi ora ce l’hai.»
 Sogghigni divertito e ti volti a guardarlo – senza scendere di sella, ovviamente.
 «Mai sentito parlare di comunione dei beni?»
 «Noi non siamo sposati, Logan.»
 «Oh, così mi ferisci…»
 Lui scuote piano la testa – potresti giurare che ha anche alzato gli occhi al cielo, dietro le lenti – e sbuffa.
 «Potresti almeno salutare, prima di partire.»
 È il tuo turno di sbuffare.
 «L’ho fatto, ragazzino, altrimenti non saresti qui.»
 Lui non ribatte: il lungo bacio che gli hai dato prima di alzarti dal suo letto era un messaggio ben preciso, e lo sapete entrambi.
 Lo vedi tirare le chiavi fuori dalla tasca e giocherellarci qualche secondo, poi te le lancia.
 Sorridi e le prendi al volo.
 «Vedi di fare il pieno prima di ridarmele, stavolta» dice soltanto.
Gne-gne-gne.
 Non ti prendi la briga di rispondere e fai per accendere il motore, – del casco te ne fotti: figurati se patisci tutto quel caldo per nulla – ma la voce pacata di Scott attira di nuovo la tua attenzione.
 «E torna presto» mormora in un soffio percepibile a stento persino per qualcuno col tuo udito.
 Giri sorpreso la testa fino a incrociare i suoi occhi… o meglio, i suoi occhiali. Scott è ancora appoggiato alla colonna lì vicino, le braccia incrociate sul petto e in faccia un’espressione di finta nonchalance così patetica che ti fa quasi tenerezza.
 «Scegline una, ragazzino» lo prendi in giro.
 Scott esita solo un momento, poi sorride.
 «Torna presto.»
 Sorridi anche tu, mentre quel cuore che credevi avvizzito si riempie di un calore ormai familiare – quel dannato moccioso ti trasformerà in una mammoletta, prima o poi.
 «Si può fare» ribatti soltanto. Poi, senza altri indugi, metti in moto, dai un paio di sgasate e parti.
 L’aria frizzante d’autunno ti investe non appena esci dal garage, e una volta fuori dal cancello ti circonda in un abbraccio refrigerante. Inspiri a fondo e acceleri, ancora e ancora. Corri lungo quelle strade deserte mentre il vento ti frusta il viso facendoti lacrimare gli occhi, i capelli sparati in ogni direzione e la mente che vola via, vola lontano, senza limiti né catene.
Libero. Ecco come ti senti.
 Libero come il vento che ti fischia nelle orecchie e ti accompagna nel tuo peregrinare senza meta, senza farti domande a cui non vorresti rispondere nemmeno se ne fossi in grado. Libero da quella gabbia dorata che hai iniziato a chiamare casa, libero da quel mondo che nonostante ti faccia stare bene a volte ti sembra sempre troppo stretto.
Libero da te stesso, da quel passato che non ricordi e che non ti dà tregua; libero da un futuro che hai troppa paura per immaginare.
 Il vento non ha radici né confini, arriva da ogni dove e finisce in nessun luogo, e per un po’ ti culli nell’illusione di essere davvero come lui. Ma poi la senti. Oltre il rombo del vento e del motore, oltre l’eco dei tuoi pensieri.
«Torna presto.»
 Sorridi senza un perché, lasciandoti invadere dal ricordo della voce di Scott – e del calore del suo corpo, e del sapore delle sue labbra – mentre il paesaggio continua a sfrecciarti accanto, sempre uguale eppure sempre un po’ diverso.
 Come il vento. E come te.
 Tu che, come il vento, sei libero di andartene dove e quando vuoi… e, come lui, sei anche libero di tornare indietro.
 Sempre.


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Capitolo 6
*** Houston, abbiamo un problema! ***


Angolino dell'autrice

Eccomi di ritorno, bella gente! ^^
Siccome avevo poche cose da fare (semicit.) mi sono iscritta anche a un'altra challenge... e ovviamente ne approfitto per aggiungere nuove storielle a questa raccolta!

Vi avverto che è una cosa completamente diversa da quelle scritte finora: per cominciare è una modern!AU (quindi stesso mondo ma niente poteri per nessuno), e poi... poi c'è il fluff!! *w*

Ok la smetto, ma prima ci tengo a ringraziare (che dico di farlo dall'inizio ma me ne sono sempre scordata) la carissima franny87, che ha recensito ogni singolo capitolo di questa raccolta, sclerando insieme a me su quanto questi due ragazzuoli siano perfetti e patatosi insieme. Arigatou! <3

Come vi dicevo questa storia partecipa alla challenge Il gioco della vita indetta da Alexalovesmal sul forum di EFP.

EDIT: mi sono scordata di dirvi come funziona la challenge... che testa -.-"
Comunque sia, in poche parole ci sono 50 prompt suddivisi in 5 gruppi da 10 e ciascun gruppo corrisponde a una "fase della vita" (Da 1 a 10: Sezione neonato/bebè - Da 11 a 20: Sezione bambino - Da 21 a 30: Sezione ragazzino/ragazzo - Da 31 a 40: Sezione adulto - Da 41 a 50: Sezione senior). Tirando un dado virtuale (o, come nel mio caso, estraendo un numero casuale da 1 a 6) si avanza nel "tabellone" e la casella dove si capita corrisponde al prompt da utilizzare.
Importante: le storie devono avere come personaggio principale qualcuno che sia nella "fase" del prompt; per essere più precisi questa storia usa il prompt della "casella 4" e quindi ha come personaggio principale un neonato/bebé.

EDIT bis: partecipa anche alla challenge Le situazioni di lui & lei (...o lei e lei, o lui e lui) indetta da Starhunter sul forum di EFP.

EDIT 3: questa storia partecipa al contest Una sana risata! indetto da AmahyP sul forum di EFP.

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: casella 4 (il prompt è segreto, non posso dirvelo :P)
Rating: verde
Genere: introspettivo, commedia, fluff
Avvertimenti: slash, OC, (rischio diabete)
Personaggi/Pairing: Scott, Logan, Jack, Logan/Scott
POV: Logan
Localizzazione: modern!AU
Note: family!verse
Conteggio parole (Word): 513

Houston, abbiamo un problema!

 Guardi divertito Jack gattonare veloce per la stanza, una mezza birra ormai calda sul tavolino da fumo e in TV un film quasi finito di cui conosci soltanto l’audio – e anche quello a spezzoni.
 Lo vedi esplorare ogni singolo anfratto più o meno nascosto della sala: sopra i cuscini sparsi per il pavimento, tra le sedie, dietro le tende… cerca persino di infilarsi sotto il tappeto, ma per tua fortuna desiste dopo solo un paio di tentativi andati a vuoto.
 Sfreccia in lungo e largo per tutto il pavimento cosparso di peluche e giocattoli vari – è incredibile quanto possano essere veloci quelle zampette corte – e si ferma davanti al grande vaso d’ottone laccato che vi ha regalato Ororo per Natale.
La felce che c’era dentro ha reso l’anima al creatore neanche un mese dopo, ma questa è un’altra storia.
 Sorridi quando Jack guarda curioso il suo riflesso distorto: si avvicina, si allontana, ci mette sopra una manina paffuta. E poi sfoggia un gran sorriso sdentato e ci si riavvicina a bocca aperta per assaggiarlo.
 «Jackie, no!» lo ammonisci. Lui ti ignora.
 Ti alzi sospirando dal divano e lo raggiungi proprio mentre – dopo qualche generosa lappata alla superficie adesso umida di saliva – si allontana dal vaso con una smorfia infastidita. Ridacchi e ti accucci vicino a lui.
 «Ci vuoi un po’ di sale, Jackie? Magari migliora» lo prendi dolcemente in giro.
 Il piccoletto si volta verso di te e sorride contento, allungando le manine per farsi prendere in braccio – cosa che tu gli concedi solo per non rischiare che si metta a piangere, ovviamente.
 Te lo stringi al petto e subito una vampata maleodorante ti aggredisce come un pugno dritto sul naso.
No, ti prego non ora…
 Lo allontani un momento da te – ignorando le sue proteste – e gli annusi esitante il dietro della tutina.
Bleah!
 «Ehi, Scott!» esclami allora, sperando che non sia troppo tardi.
 Tuo marito si affaccia in sala una manciata di secondi dopo mentre finisce di sistemarsi la cravatta e ti guarda interrogativo.
 «Sì?»
 «Il coso va cambiato» gli dici, continuando a tenere Jack da sotto le ascelle a braccia tese – lui ridacchia e si agita, felice per quel nuovo gioco – mentre glielo porti vicino.
 Scott sbuffa divertito e alza gli occhi al cielo.
 «Il coso è anche tuo figlio, Logan. Non ti ucciderà cambiargli il pannolino, per una volta» commenta soltanto.
 Poi, prima che tu abbia il tempo di replicare alcunché, si sporge a darti un veloce bacio sulle labbra, ne lascia uno sulla testolina del coso e si avvia verso l’ingresso.
 «Io vado, ci vediamo stasera!» ti saluta mentre prende dallo svuotatasche sul mobile le chiavi di casa e della moto.
 «Scott!»
 «Fate i bravi!»
 Lo stronzo ti lancia un ultimo sorrisetto divertito ed esce di scena richiudendosi la porta alle spalle.
 Sospiri e torni a guardare tuo figlio, che sta gorgheggiando tutto contento.
 Gli sorridi.
 «Allora, ci andiamo a cambiare?»
 «Nghé!» esclama convinto.
 Ridi di cuore e te lo stringi al petto.
 «Nghé a te, piccoletto» ribatti, dandogli un bacio tra i capelli mentre lui si aggrappa alla tua maglietta.


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Capitolo 7
*** La ruota del destino ***


Angolino dell'autrice

Salve gente! ^^
Mi sento in colpa perché non aggiorno questa raccolta da un bel po', ma in ogni caso sono di nuovo qui a rompere le scatole con voi!

Innanzitutto dovete sapere che questa flash (che non è una flash, ma una triple drabble da 330 parole) è stata scritta per il contest Una drabble tira l'altra, indetto da i love ace 30 sul forum di EFP.

E poi, volevo darvi una notizia che spero vi sarà gradita: ho in corso una long-fic (molto long) AU Logan/Scott, e inizierò a postarla ogni domenica a partire da domani mattina.

Niente, direi che è tutto qui, le informazioni base per la storia sono nella scaletta introduttiva ^_-

Grazie mille a tutti voi che leggete/ricordate/seguite/preferite/recensite questa piccola raccolta che mi sta dando tante soddisfazioni... spero di essere riuscita a farvi amare la Logan/Scott almeno un milonesimo di quanto la amo io (che è comunque tantissimo, credetemi!) <3

EDIT: partecipa anche alla challenge Le situazioni di lui & lei (...o lei e lei, o lui e lui) indetta da Starhunter sul forum di EFP.

Partecipa anche alla The AU challenge indetta da DonnieTZ sul forum di EFP.

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: Incontri
Rating: verde
Genere: romantico, malinconico, introspettivo
Avvertimenti: slash
Personaggi/Pairing: Logan, Scott, Logan/Scott
POV: Logan
Localizzazione: canon!verse, ma dopo (molto dopo) X-Men 3. Non tiene conto di “Logan”.
Note: C’è il presupposto che Logan, dopo la fine di X-Men 3, abbia con gli anni riacquistato la memoria perduta.
Conteggio parole (Word): 330

La ruota del destino

 Lo guardi da lontano, in silenzio, appoggiato a uno degli alberi che circondano la radura in cui ha effettuato il suo atterraggio d’emergenza.
Stavolta si è fatto attendere parecchio, il ragazzino.
 Lo osservi imprecare contro “quello stupido ammasso di latta” mentre ripensi al vostro primo incontro, in quella che a te sembra un’altra vita… e che per lui lo è davvero.
È passato decisamente tanto tempo, da allora, – milleseicento anni e qualche spicciolo, per essere precisi – e intanto è cambiato tutto: la Terra, la tecnologia, l’uomo stesso.
 Ritorni con la mente a quando l’hai visto fermo sulla soglia dello studio del Professore, la mano tesa in un gesto di amicizia che hai rifiutato e in viso quegli stupidi occhialini che per fortuna a questo giro non indossa – umano o mutante con altri poteri?
 E poi ti chiedi di nuovo se per caso la tua memoria non abbia ancora qualche angolo buio dove è nascosto il vostro primo, vero incontro, perché – diciamocelo – questo qui fa proprio schifo.
Eppure, chissà perché, è quello che ricordi con più affetto – più di quello nella baita dell’ultima volta, più di quello sotto le stelle di un paio di secoli prima e, di sicuro, più di quello nella palude maleodorante del tremilacinquanta.
 Sorridi e ti avvicini a lui, a quell’uomo che è diventato la tua maledizione e al tempo stesso l’unica ragione della tua esistenza infame.
 «Serve una mano?»
 Perché, anche se sei consapevole che a quest’ennesimo incontro prima o poi seguirà la sua morte, – e che quella morte dilanierà il tuo cuore già straziato da mille tormenti – dentro di te sai anche che ne varrà comunque la pena.
 «E tu chi saresti?»
 E quando – tra una settimana, un mese, o forse un anno – ti dirà con gli occhi lucidi di commozione che si ricorda tutto quanto, tu lo abbraccerai più stretto che puoi.
 «Mi chiamo Logan.»
 «Io Scott… e, sì, mi serve una mano.»
 “Bentornato”, sussurrerai semplicemente.
E la ruota del destino continuerà a girare.


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Capitolo 8
*** Tu non sei lei ***


Angolino dell'autrice

Buonsalve e buon sabato sera, fanciulli e fanciulle!
So di aver enormemente rallentato la pubblicazione, ma ho ancora tante storielle da aggiungere a questa raccolta (e anche all'altra, Controcorrente V.M.18), quindi non vi libererete facilmente di me ^_-

Quella che vi propongo stasera è una storia estremamente particolare, frutto delle richieste congiunte di ben 3 contest, tutti indetti sul forum di EFP:
- Il Drabble Contest! ★ Parlami d'amore in piccole dosi! indetto da BuckyBear richiedeva una storia d'amore breve e angst.
- Il contest Heroesexuality - Prima edizione indetto da SunnySunshine mi ha fornito il prompt che è poi diventato anche il titolo della storia: "Tu non sei lei"... anche se purtroppo è stato annullato. Il contest è strettamente legato al sito Herosexuality, la prima community di slash italiano targato Marvel.
- Dal contest To be the one to rip your soul from you indetto da Stareem ho preso una citazione che ho utilizzato come fonte di ispirazione: "Somethin' 'bout you / Makes me wanna do things that I shouldn't"

Questa storia partecipa anche ad alcune challenge, anche queste tutte indette sul forum di EFP (non specifico i prompt per non fare spoiler):
- La challenge Le situazioni di lui & lei (...o lei e lei, o lui e lui) indetta da Starhunter sul forum di EFP.
- La challenge About Sex Challenge indetta da ManuFury.
- La challenge Cocktail di storie indetta da zenzero91.

Il risultato è una triple drabble di 330 parole decisamente angst, vagamente erotica e con un velo di romanticismo che nelle mie Logan/Scott non può mai mancare, ambientata dopo X-Men 3 e scritta dal punto di vista di Logan.

Ci ho messo davvero l'anima in questa breve storiella, e spero che possa piacervi... nonostante sia decisamente particolare, anche per i miei standard.

Infine ringrazio come sempre franny87 che ha recensito lo scorso capitolo, chi ha messo la raccolta tra le preferite/seguite/ricordate e anche chi legge soltanto.

EDIT: Questa storia partecipa al contest Scegli il tuo premio! Contest per edite indetto da Setsy sul forum di EFP.

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: “Tu non sei lei”
Rating: arancione
Genere: introspettivo, angst, vagamente romantico
Avvertimenti: slash, lime
Personaggi/Pairing: Logan, Scott, Logan/Scott, accenni Logan/Jean e Scott/Jean
POV: Logan
Localizzazione: canon, dopo X-Men 3
Note: //
Conteggio parole (Word): 330

Tu non sei lei

Somethin’ ‘bout you
Makes me wanna do things that I shouldn’t
[da “Dangerous woman” – Ariana Grande]

 Stare con Scott era perverso, sbagliato e fottutamente eccitante. Era un rapporto malato basato sul disprezzo reciproco e sul bisogno viscerale di farvi male, nel corpo e nello spirito.
E poi di lenire il dolore con baci e con carezze, solo per il sadico gusto di colpirvi di nuovo, ancora e ancora.
«Tu non sei lei» ti sussurrava ogni volta, le labbra piegate in un ghigno bastardo. «Tu non sei niente.»
«Nemmeno tu» ringhiavi di rimando, sbattendolo al muro.
 Ed era altro sale su una ferita mai chiusa, altra benzina da gettare sul fuoco di quell’odio che in realtà odio non era, ma cui non avete mai voluto dare altro nome.
 E quando entravi in lui senza alcun riguardo Scott ti graffiava la schiena a sangue, ti mordeva le labbra e poi le baciava e le mordeva di nuovo, ansimando e gemendo sempre più forte per quegli affondi brutali che vi trascinavano in un vortice indistinto di piacere e dolore fino a farvi perdere la testa.
 Era una follia, quella vostra fissazione. Una corsa senza freni dritta verso un precipizio, costellata da insulti gratuiti, baci rabbiosi, amplessi violenti e un amaro retrogusto di senso di colpa, perché in fondo entrambi stavate tradendo la donna che continuavate a spergiurare di amare.
 Ma la cosa più assurda era che, in qualche modo contorto, quella passione intossicante consumata in fretta in ogni angolo nascosto, quel continuo bisogno reciproco di un confronto, di un contatto, fosse anche solo per prendervi a pugni… tutto questo ti faceva stare bene. Perché in quei brevi, frenetici e indispensabili minuti ti annullavi completamente in lui, e per un po’ tutto il resto cessava di esistere.
Anche tu.
 Accarezzi con lo sguardo la lapide di Scott, e ti risuonano in testa quelle quattro parole che vi ripetevate a vicenda, quasi come un mantra.
“Tu non sei lei.”
 Abbozzi un sorriso stanco. È vero, Scott non era Jean… lui era molto, molto di più.
Ma tu l’hai capito troppo tardi.


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Capitolo 9
*** Mi sei mancato ***


Angolino dell'autrice

Buonasera a tutti voi, gentili cavalieri e gentilissime dame!
Quest'oggi vi propongo un capitolo molto particolare: per cominciare non è né flash-fic né, one-shot, bensì una drabble di 110 parole.

Perché un capitolo così breve? È presto detto: questa storia partecipa al contest Make love to me tonight, like there's no tomorrow, indetto da Setsy sul forum di EFP.
Il contest richiedeva di scrivere una drabble incentrata su una storia d'amore (Capitan Ovvio mode: on) e basata su uno dei quattro prompt proposti.

Io ho scelto il prompt 3, e gli elementi "rating arancione" e "lime".

La cosa particolare di questo contest è stata la sua organizzazione: infatti i prompt sono stati resi noti soltanto questa sera alle 21:00, mentre il termine ultimo per la consegna è stasera alle 22:00; il che significa che avevamo soltanto un'ora di tempo per scrivere, HTMLizzare e pubblicare la nostra storia. (Capitan Ovvio bis)

Si dice che la fretta è cattiva consigliera, io spero proprio che non sia stato così... in ogni caso ora la smetto di sproloquiare e vi lascio alla storia, spero vi piaccia ^^

Ringrazio come sempre franny87 che ha recensito lo scorso capitolo, chi ha inserito la raccolta tra le storie preferite/seguite/ricordate e anche chi legge soltanto.

EDIT: questa storia partecipa ad About Sex Challenge indetta da ManuFury sul forum di EFP.

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: prompt 3 - elementi: rating arancione; lime
Rating: arancione
Genere: introspettivo, romantico
Avvertimenti: slash, lime
Personaggi/Pairing: Logan, Scott, Logan/Scott
POV: Scott
Localizzazione: canon!verse, indefinita
Note: enstabilished relationship
Conteggio parole: 110



Mi sei mancato

 Il freddo del muro alle tue spalle ti fa rabbrividire quando Logan ti ci preme contro, ma non hai alcuna intenzione di lamentarti – non con la sua mano che si insinua decisa nei tuoi pantaloni, strappandoti un gemito.
 «Ma è una mia impressione, od ogni volta che torno sei più sensibile?» sussurra divertito.
 «È una mia impressione, od ogni volta che torni sei più stronzo?» ribatti acido, trattenendo a stento l’impulso di prenderlo a pugni.
 Per tutta risposta Logan ti sorride, continua a toccarti e ti stringe a sé con l’altro braccio, appoggiando la fronte sulla tua.
 Sorridi anche tu: è il suo modo per dirti “mi sei mancato”.


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Capitolo 10
*** Uno zuccherino? ***


Angolino dell'autrice

Tremate, tremate, le streghe son tornate!

Ok, sono solo una e non sono nemmeno una strega – non nel senso fico del termine, almeno – ma… sono tornata davvero!! \^_^/

Mi è mancato da morire questo fandom, e soprattutto i miei ragazzuoli preferiti, e sono arcifelice di essere tornata a casa dopo tanto peregrinare senza meta… ma bando alle ciance, questa cosuccia che vedete qui è stata scritta grazie a La challenge capricciosa, indetta da MissChiara sul forum di EFP e partecipa anche alla challenge [College!AU] I’m not drunk!, indetta da Yuma.B sul forum di EFP e alla challenge Le situazioni di lui & lei (...o lei e lei, o lui e lui) indetta da Starhunter sul forum di EFP.

Grazie a queste challenge ho ritrovato l’ispirazione per tornare a scrivere sulla mia amata Scogan, e vi prometto – so che porta sfiga, ma lo faccio lo stesso – che sentirete ancora parlare di me, e molto presto! (In effetti sembra più una minaccia, ma vabbeh xD)

Non ho altro da aggiungere, se non un grazie immenso a chi ha seguito la mia raccolta fin qui, a Queila, Mutant_And Proud, Freya Crystal e Meiosetsuna che hanno recensito lo scorso capitolo e anche a tutti voi che vorrete concedermi una seconda possibilità e riprendere insieme a me questo percorso tutto Scogan.

EDIT: Questa storia partecipa al contest Scegli il tuo premio! Contest per edite indetto da Setsy sul forum di EFP.

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: Libreria: un personaggio a scelta lavora in una libreria o biblioteca / biblioteca (universitaria)
Rating: verde
Genere: introspettivo, commedia
Avvertimenti: pre-slash, AU
Personaggi/Pairing: Logan, Scott, accenni Logan/Scott
POV: Scott
Localizzazione: college!AU
Note: Scott è uno studente della facoltà di lettere, ha circa venti anni; Logan ha circa quindici anni di più.
Conteggio parole: 540

Uno zuccherino?

 Arrivare al bancone della biblioteca di facoltà e trovarci subito qualche dipendente è già un fatto inconsueto di per sé, ma se poi questo qualcuno è una faccia che non si era mai vista prima al campus, allora l’avvenimento è a dir poco straordinario.
 Appoggi i libri sul ripiano e aspetti paziente che l’uomo di fronte a te ti conceda udienza.
Cosa che lui non sembra aver fretta di fare, in effetti, preso com’è dal suo cruciverba.
 «Salve, sono venuto a riconsegnare questi» gli dici allora, con un sorriso di circostanza che ti si gela subito sulle labbra alla vista dell’espressione scazzata del tuo interlocutore.
 «E quindi?» ti chiede, inarcando un sopracciglio.
Ma che problemi ha questo qui?!
 «E quindi magari potrebbe segnare che li ho riconsegnati» commenti, più acido di quanto vorresti – non ti piace essere scortese con chi è più grande di te, ma quello provoca!
 L’uomo – Logan, stando alla targhetta appuntata sulla maglia – ti guarda storto un momento ancora, poi sbuffa, prende i libri e, uno alla volta, li passa tutti sul lettore del codice a barre. Poi si rimette a fare le parole crociate.
 Aspetti qualche altro secondo, ma quando è evidente che per lui il vostro dialogo si è già concluso ti schiarisci la voce, attirando di nuovo la sua attenzione.
 «Cosa vuoi ancora, uno zuccherino?» domanda sarcastico, alzando appena gli occhi su di te.
 «In effetti preferirei Rivoluzioni letterarie del diciottesimo secolo1, ma se è occupato posso tornare più tardi» ribatti con lo stesso tono.
 «Perfetto, addio.»
 Lo osservi allibito mentre riprende il giornale e torna a ignorare completamente la tua esistenza.
 «Ehi!» lo chiami. Lui sbuffa.
 «Non dovevi ripassare più tardi?»
 Alzi gli occhi al cielo ma non ribatti – altrimenti ci farai notte, qui dentro.
 «Mi serve–»
 «Non c’è» ti interrompe bruscamente.
 Stringi i pugni tanto da sbiancarti le nocche.
Dio, quanto ti piacerebbe potergliene dare almeno uno in quella faccia da schiaffi che si ritrova!
 «Non sai nemmeno di cosa parlo» borbotti risentito – e al diavolo i formalismi.
 Logan sospira.
 «Rivoluzioni letterarie del diciottesimo secolo. Non c’è, un altro moccioso è venuto qui cinque minuti fa e ha preso l’ultima copia.»
Oh, cavolo…
 Ti afflosci sul posto come un palloncino sgonfio, turbato da quella notizia: e tu ora come lo prepari, l’esame?
 «In settimana dovrebbero riportarmene una copia. Se vuoi te la metto da parte.»
 Sposti di nuovo lo sguardo su di Logan, sorpreso.
 «Davvero?»
 Lo vedi stringersi nelle spalle noncurante, cerchiando distratto alcune lettere del rebus.
 «Solo perché non mi costa nulla» chiarisce subito, a scanso di equivoci.
 Gli sorridi, grato per quell’aiuto inaspettato.
 «Allora sì, grazie.»
 Logan non dà segno di averti sentito, ma ormai la cosa non ti sorprende. Esiti un po’ sul posto, indeciso su come congedarti… e all’improvviso lo vedi sbuffare pesantemente, frugare un po’ tra le varie cianfrusaglie davanti a sé e infine mettere di malagrazia qualcosa sul bancone.
Una bustina di zucchero.
 «E ora sparisci, ragazzino.»
 La guardi perplesso un momento soltanto, poi ridacchi e te la infili in tasca, salutando con un semplice gesto della mano. Con la coda dell’occhio scorgi Logan sogghignare divertito e rispondere brevemente al tuo saluto; sorridi anche tu, ma continui a camminare senza voltarti indietro.
A presto, Logan.




Note

Nota 1 Sì, il titolo me lo sono inventato sul momento perché non avevo voglia di cercarne uno che fosse effettivamente nella lista di quelli studiati dagli studenti di lettere delle università americane. Chiedo venia.


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Capitolo 11
*** Foto ricordo ***


Angolino dell'autrice

Eeeeeed eccomi qui! \^_^/
Sono tornata con questa cosuccia che a ben pensarci è nel mio computer da più o meno un secolo, ma mi sono sempre scordata di pubblicarla ^^"

Non ho nulla di particolare da dire, a parte che la storia partecipa a due challenge indette sul forum di EFP:
- Le situazioni di lui & lei (...o lei e lei, o lui e lui) indetta da Starhunter, con il prompt "macchina fotografica";
- Cocktail di storie, indetta da Zenzero91, con il prompt "La S è vietata! Mai usare la lettera “S” nella storia."

Ringrazio infinitamente MissChiara che ha recensito lo scorso capitolo, chi ha inserito la raccolta tra le seguite/preferite/ricordate e anche tutti voi che leggete soltanto. Spero che le mie storielle continuino a piacervi! ^^

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: macchina fotografica; La S è vietata! Mai usare la lettera “S” nella storia.
Rating: verde
Genere: slice of life; introspettivo, vagamente romantico
Avvertimenti: slash
Personaggi/Pairing: Logan, Scott, Logan/Scott
POV: Logan
Localizzazione: modern!AU senza poteri
Note: enstabilished relationship
Conteggio parole: 200

Foto ricordo

 Guardi dritto di fronte a te cercando di rimanere noncurante, ma non è certo roba da poco – non con il tuo compagno che continua a tenerti puntato contro l’obiettivo della macchina fotografica da almeno dieci minuti.
 «La fai finita, ragazzino?» borbotti infine, rinunciando all’intento di ignorarlo.
 Lui però non demorde.
 «Non fino a quando non avrò una tua foto decente.»
 Alzi gli occhi al cielo e imprechi tra i denti.
Accidenti a te e a quando gli hai regalato quell’aggeggio; a ben vedere era meglio comprargli un buono per un anno di benzina: più caro, certo, ma privo di irritanti complicazioni.
 «Ma ne hai fatte un migliaio!» mugugni, cercando inutilmente di ripararti dietro la mano per non entrare nell’inquadratura.
 «E in tutte quante hai la faccia di chi vorrebbe uccidere qualcuno» ribatte piccato, alzando il braccio per continuare ad averti nel mirino.
 «Non qualcuno, te» commenti acido, girandoti a lanciargli un’occhiataccia.
Hai raggiunto il limite della tua – notoriamente poca – pazienza, e quel maledetto ragazzino ormai dovrebbe averlo capito!
 Fai per dirgliene quattro… ma poi commetti l’imperdonabile errore di incrociare quegli occhi grandi e davvero troppo azzurri, e per un momento ti perdi nella calda luce che li anima…
Click.
 «Perfetta!»



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Capitolo 12
*** Mi vuoi sposare? ***


Angolino dell'autrice

Ma ciao! ^^
Ho questa storia pronta da un secolo, ma tra una cosa e l'altra mi sono sempre scordata di pubblicarla... ed ora eccola qui!
Si tratta di una storiella cortissima e senza pretese, che però spero riesca a strapparvi un sorriso.
Tecnicamente avrei già pronto anche il prossimo capitolo, e probabilmente lo pubblicherò entro un paio di settimane... se vi interessa ^_-

Grazie infinite a QueenSam che ha recensito lo scorso capitolo, ha chi ha inserito la raccolta tra seguiti/preferiti/ricordati e anche ovviamente a chi legge soltanto. Grazie a tutti ^_^

[Storia partecipante alla 666 prompt per essere come il diavolo challenge, indetta da Arianna.1992 sul forum di EFP.]

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: 639. Sorpresa
Rating: verde
Genere: fluff; introspettivo, romantico
Avvertimenti: slash
Personaggi/Pairing: Logan, Scott, Logan/Scott
POV: Scott
Localizzazione: indefinita
Note: enstabilished relationship
Conteggio parole: 164

Mi vuoi sposare?

 «Mi vuoi sposare?»
 Lo dice all’improvviso, con lo stesso tono che due minuti fa ha usato per chiederti di passargli una brugola.
 «Come?» gli domandi d’istinto, colto alla sprovvista.
 «Lascia stare» ribatte in fretta Logan, pulendosi alla meglio le mani dall’olio di motore.
 Ci metti altri due secondi per renderti conto che il tuo fidanzato ti ha davvero chiesto quello che credi di aver sentito, e un terzo per ritrovare la voce.
Per decidere, invece, non te ne occorre nessuno.
 «Sì» rispondi semplicemente, bloccandolo mentre si stava già avviando verso la porta del garage.
 Logan si volta lentamente verso di te, e il tuo cuore batte così forte che sei certo possa riuscire a sentirlo fin lì.
 «“Sì” cosa?»
 Mento alzato e sguardo fermo, Logan ti mostra l’espressione più noncurante del suo repertorio. Sorridi: sono anni ormai che quella maschera non ti inganna più.
Probabilmente anche il suo, di cuore, sta facendo le capriole come il tuo.
 «Sì, sono abbastanza pazzo da volerti sposare.»



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Capitolo 13
*** Posso offrirti da bere? ***


Angolino dell'autrice

Salve!
Sì, ovviamente sono in super ritardo e non aggiorno da secoli nonostante avessi un paio di storie già pronte... ma vabbè, ormai ci siete abituati, vero? ^^"

La storia che vi propongo oggi è un po' particolare: scritta per il contest Due è una compagnia, Cinque è un party! indetto da Setsy sul forum di EFP, comprende cinque drabble staccate (ciascuna con il suo titolo) ma consecutive, come cinque piccoli paragrafi di un'unica storia.

Non vi dico altro per non rovinarvi la sorpresa, sappiate solo che il POV è sempre quello di Scott.

Ringrazio arianna_1992 e Black Bang_ che hanno recensito gli scorsi capitoli e anche ovviamente chi legge soltanto.


[Storia partecipante alla 666 prompt per essere come il diavolo challenge, indetta da Arianna.1992 sul forum di EFP.]

Disclaimer: i personaggi e la storia di X-Men non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: 198. “Ci ritroveremo ancora qua, e cenere nell’aria volerà.” Celestino – Cenere
Rating: giallo
Genere: commedia, introspettivo, romantico
Avvertimenti: slash
Personaggi/Pairing: Scott, Marie, Ororo, Jean, Logan, Logan/Scott
POV: Scott
Localizzazione: modern!AU senza poteri
Note: AU in cui le relazioni tra i personaggi sono diverse dal canon; altre note alla fine
Conteggio parole: 550



Posso offrirti da bere?

Vino rosso
 Quando ti chiudi la porta alle spalle, lasciando fuori la calura di luglio, basta una sola occhiata ai pochi avventori per capire di essere stato il primo ad arrivare.
 Beh, dopotutto sei in anticipo.
Come sempre, ti prende in giro una vocina nella testa che – per qualche motivo – ha un tono estremamente familiare.
 Sorridi divertito e togli gli occhiali da sole, poi vai a sederti su uno sgabello.
 «Il solito» ordini al barista.
 Lui annuisce in silenzio, e per un lungo momento ti soffermi a riflettere su quanto sia strano pronunciare una frase del genere con tanta noncuranza.
E pensare che avevi giurato di non metterci più piede, qui dentro…


Martini con oliva
 «Bu!»
 Quell’esclamazione improvvisa ti riporta bruscamente alla realtà, e subito dopo ti senti abbracciare da dietro. Sorridi e ricambi la stretta come puoi, mentre Marie ti schiocca un sonoro bacio sulla guancia prima di sedersi al tuo fianco.
 «Sei qui da molto?»
 Sorridi ancora e scuti la testa.
 «Neanche mezzo bicchiere… tu prendi qualcosa?»
 «Un martini.»
 «Martini?»
 «Sì. Senza ghiaccio, ovviamente.»
 «Ovviamente» borbotti sarcastico, poi fai un cenno al barista.
 «Una coca-cola, per favore» ordini. «Senza ghiaccio, ovviamente» aggiungi, e la tua figlioccia sbuffa divertita.
 «Prima o poi dovrai accettarlo, che non sono più una bambina» ti prende in giro.
 Le scompigli piano i capelli.
 «Prima o poi lo farò.»


Birra bionda, doppio malto
 Ororo arriva giusto qualche minuto dopo.
 «Ti ricordi la prima volta che siamo venuti qui?» ti chiede con un sorrisetto dopo i saluti di rito.
 Sorridi anche tu.
 «Intendi quando sono quasi finito coinvolto nella mia prima rissa?» ribatti con finta nonchalance. «Sì, mi ricordo.»
 «Una rissa?!» esclama sconcertata Marie.
 Scambi un’occhiata complice con tua sorella e poi annuisci, così lei le racconta per filo e per segno di quando avete scelto proprio questo pub, per festeggiare i suoi ventun anni.
Con una gara di bevute.
 «Il tavolo è pronto?» domanda infine Ororo, tornando semiseria – Marie sta ancora piangendo per il troppo ridere.
 «Uhm… penso di sì. Andiamo a sederci?»


Cosmopolitan
 Vi siete appena sistemati quando la porta si apre di nuovo. Jean si guarda un momento intorno con le sopracciglia aggrottate, ma non appena nota Ororo sbracciarsi per attirare la sua attenzione sorride e vi raggiunge.
 «Scusate il ritardo…»
 «Tranquilla, non sei l’ultima» ribatti stancamente.
 La vedi lanciare un rapido sguardo alla sedia vuota al tuo fianco, e i suoi occhi si accendono di comprensione.
 «Oh» commenta soltanto. «Beh, meglio così, almeno non mi sento in colpa» aggiunge con un sorriso, cercando di minimizzare.
 Le sorridi di rimando – alla faccia di chi diceva che non si può rimanere amici della propria ex – e ricontrolli l’orologio.
 Sono le nove meno venti.


Negroni
 Alle nove, finalmente, Logan si degna di arrivare.
 «Possibile che tu sia sempre in ritardo?» lo rimbrotti stizzito mentre Marie si alza per abbracciarlo.
 «Possibile che tu ancora ti stupisca?» ti fa il verso lui.
 «Ma sentiteli, dieci anni e ancora litigate come sposini novelli!» vi prende in giro Ororo.
 Sorridi dell’espressione imbarazzata che Logan cerca di mascherare borbottando irritato, solo per sorriderti non appena incrocia il tuo sguardo. Viene verso di te e si china per un bacio che non hai nessuna intenzione di negargli, e quando vi separate nei suoi occhi si è accesa quella scintilla che, lo sai, è soltanto per te. Per voi.
 «Buon anniversario, ragazzino.»




Note finali

E come promesso eccomi qui con qualche noticina aggiuntiva per spiegarvi i titoli delle singole drabble, che ovviamente non sono casuali ma seguono una logica ben precisa... infatti, secondo questa pagina c’è una correlazione tra i vari drink e la personalità di chi li ordina:
- Scott - Vino: una persona raffinata, attenta alla salute e che ama le tradizioni; nasconde una grande voglia di vivere e una buona capacità dialettica.
- Marie - Martini: gusto deciso, chi lo ordina ha i pensieri ben delineati, a volte sofisticato come l’oliva che tempera il gusto forte del cocktail.
- Ororo - Birra: una persona che ama stare in mezzo alla gente e per farlo non ha bisogno di apparire; molto alla mano, solitamente nasconde una personalità concreta, sincera e sicura di sé.
- Jean - Cosmopolitan: generalmente è un cocktail al femminile che identifica una donna amante dei gusti dolci e delicati, probabilmente in carriera e affermata professionalmente.
- Logan - Negroni: principalmente amato dagli uomini per il suo gusto forte e amaro, può indicare una persona dal carattere deciso e un po’ spigoloso.

Ovviamente l'affidabilità "scientifica" di queste affermazioni è pressoché nulla, ma l'ho trovato un gioco carino e ho pensato di riproporvelo... spero riesca almeno a strapparvi un sorriso. ^^

A presto!
rhys89


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