You... the Sweetest Girl I've Ever Tasted di KikiLurex (/viewuser.php?uid=83708)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01 ~ Welcome to Tampere ***
Capitolo 2: *** 02 ~ First Mysteries ***
Capitolo 3: *** 03 ~ Strange Attitudes ***
Capitolo 4: *** 04 ~ What’s Happening? ***
Capitolo 5: *** 05 ~ Blood Desire ***
Capitolo 6: *** 06 ~ The Kiss ***
Capitolo 7: *** 07 ~ Jonne & Carrie / Christus & Roxie …. What’s Happening??? ***
Capitolo 8: *** 08 ~ Monsters Or Not??? ***
Capitolo 9: *** 09 ~ Desire For You ***
Capitolo 10: *** 10 ~ Revelations & Decisions ***
Capitolo 11: *** 11 ~ The Dawn ***
Capitolo 12: *** 12 ~ Changes ***
Capitolo 13: *** 13 ~ Frustrations ***
Capitolo 14: *** 14 ~ What Has Changed? ***
Capitolo 15: *** 15 ~ Truth & Passion ***
Capitolo 16: *** 16 ~ Personal Sensitivity ***
Capitolo 17: *** 17 ~ Forever Yours! ***
Capitolo 18: *** 18 ~ The Beginning of the End ***
Capitolo 19: *** 19 ~ Poison Girl ***
Capitolo 20: *** 20 ~ What’s Going On? ***
Capitolo 21: *** 21 ~ Razorblade Kiss ***
Capitolo 22: *** 22 ~ Sigillum Diaboli ***
Capitolo 23: *** 23 ~ Close to the Flame ***
Capitolo 24: *** 24 ~ Hi Baby… I’m Back! ***
Capitolo 25: *** 25 ~ One Last Time ***
Capitolo 26: *** 26 ~ Immortal Kiss ***
Capitolo 27: *** 27 ~ Immortal Night ***
Capitolo 28: *** 28 ~ Still Alive ***
Capitolo 1 *** 01 ~ Welcome to Tampere ***
Angolo
della Follia:
Che dire? Mi sono finalmente decisa a tornare qui e a pubblicare,
nuovamente, questa storia.
Finalmente la voglia di scrivere e l'ispirazione sembrano essere
tornate a farmi compagnia... speriamo bene.
Come sempre parto col dire che i personaggi reali di questa storia non
mi appartengono in nessun modo e che, di conseguenza, tutto quello che
leggerete non è stato scritto a scopo di lucro, proprio no.
Non so se qualcuno leggerà, ma non importa, per me questo
è un modo per non perdere niente di quello che la mia mente
contorta (come mi disse qualcuno ^^) riesce a creare.
Per ora vi saluto, sperando di allietare un po' le vostre afose
giornate con questo primo capitolo.
Se vi va, sapete come contattarmi, altrimenti... grazie comunque!
Baci baci.
~ Viola ~
Personaggi:
Carrie
Kallonen:
20 anni.
Lunghi capelli castani. Grandi ed espressivi occhi nocciola. Si
è appena trasferita a Tampere dove condivide un
bell’appartamento con la sua migliore amica Roxie. Timida e
riservata, tende a vivere trattenendo tutto, anche la più
piccola emozione, dentro di sé.
Roxie
Silloinen:
19 anni.
Lunghi capelli castani. Limpidi occhi verdi. Ha insistito
perché Carrie si trasferisse da lei. Allegra ed estroversa,
insegnerà alla sua migliore amica a godersi la vita, vivendo
e assaporando fino in fondo le proprie emozioni, lasciando che
l’istinto e le sensazioni abbiano la meglio su di lei.
Jonne
Aaron Liimatainen:
23 anni.
Biondo cantante dei finlandesi Negative e amico, all’insaputa
di Carrie, della bella Roxie.
È
perennemente in lotta con sé stesso per non cedere
all’istinto che lo tormenta di continuo, ma con
l’arrivo di Carrie non riuscirà più a
trattenersi e quel lato della sua personalità che tenta di
nascondere con tanta tenacia uscirà alla luce del sole con
prepotenza.
Jukka
Kristian Mikkonen (Sir Christus):
28 anni.
Chitarrista dei finlandesi Negative e migliore amico di Jonne con cui
condivide un’insolita quanto irrefrenabile passione per la
notte.
Iperprotettivo
nei confronti del cantante, cercherà in tutti i modi di
tenerlo alla larga da “inutili tentazioni”.
~~~
Legenda:
♪♪♪: salti temporali
•••:
cambi scena
◦◦◦: cambi prospettiva
all’interno della stessa scena
~~~
01
~ Welcome to Tampere
Il
divorzio
dei genitori si stava rivelando una vera tortura per Carrie. I loro
litigi, ormai sempre più frequenti, erano diventati
intollerabili e l’unica persona con cui lei poteva sfogarsi
era Roxie, una ragazza di Tampere, conosciuta per caso in internet, con
cui aveva instaurato una profonda amicizia.
Dopo più di
un anno di continue chiacchierate in rete, Roxie aveva deciso di
raggiungere l’amica a Rovaniemi per passare il Natale con lei
e i problemi tra i genitori di Carrie erano iniziati proprio in quel
periodo.
~
Credimi Roxie, io non li sopporto più. Le cose stanno
degenerando. Voglio andarmene da questo inferno ~ le rivelò in chat
una sera, mentre se ne stava chiusa a chiave nella sua stanza.
Roxie
sospirò. ~ Senti
Carrie.. è da qualche settimana che ci penso. Non mi piace
sentirti sempre così nervosa, non è salutare.
Perché non vieni a vivere con me? Sono sicura che noi due
insieme ce la caveremo benissimo e.. ~
~
Dici davvero?? Roxie sei sicura??? ~ la interruppe la ragazza, col
cuore che già traboccava di gioia al pensiero di fuggire da
quella casa.
Roxie sorrise,
annuendo alla webcam. ~ Prepara
le tue cose bellezza. Ti aspetto ~
♪♪♪
Non riusciva a credere
di essersi finalmente lasciata alle spalle una vita che la stava
lentamente consumando. Era già sufficientemente chiusa e
riservata per conto suo senza che i problemi dei suoi genitori la
opprimessero ancora di più.
Per fortuna Roxie era
il suo esatto contrario. Allegra ed estroversa, sempre piena di
energia, non le avrebbe dato pace finché non si fosse
lasciata andare un po’.
«A che
pensi?» le chiese la ragazza, appoggiandosi allo stipite
della porta della camera da letto.
Carrie sorrise
scuotendo la testa. «Grazie Roxie, davvero. Sei la migliore
amica che si possa desiderare»
La ragazza le si
avvicinò. «Idem tesoro, idem»
L’abbracciò stringendola forte per un attimo, poi
le poggiò le mani sulle spalle. «Senti, io adesso
devo uscire. Ti lascio a sistemarti con calma, okay?»
Carrie
annuì. «Va bene, vai pure tranquilla. Io finisco
qui e poi mi faccio un bel bagno caldo. Che vuoi per cena? Posso
cucinare qualcosa, se ti va»
Roxie sorrise.
«Non crederai di restare a casa questa sera, vero?
C’è un concerto al Pakkahuone, ti aspetto
là alle sette in punto, okay?»
La ragazza
scrutò l’amica con espressione stupita.
«Sì, okay.. come vuoi»
mormorò. «E chi è che suona?»
chiese poi, curiosa.
Roxie scosse la testa
con aria divertita. «Lo scoprirai. Scappo» le
baciò una guancia e corse fuori dall’appartamento.
♪♪♪
L’idea di
trovarsi davanti al locale alle sette in punto le sembrava totalmente
assurda. Era ovviamente troppo presto per fare qualunque cosa, ma Roxie
le aveva detto di farsi trovare a quell’ora e Carrie aveva
obbedito.
«Sei
qui» la voce allegra di Roxie la raggiunse non appena girato
l’angolo.
Carrie
annuì. «Vuoi dirmi che ci facciamo qui a
quest’ora? Non c’è
un’anima» sbuffò.
La ragazza
ridacchiò. «Oh andiamo.. non fare la noiosa.
Vieni, andiamo a mangiare qualcosa» La prese a braccetto e
insieme si incamminarono verso un ristorantino poco lontano.
Mentre Roxie
controllava un messaggio sul cellulare, Carrie rimase in silenzio ad
osservarla. Quando sollevò lo sguardo su di lei non
riuscì a resistere alla curiosità.
«Allora.. vuoi dirmi di che concerto si tratta??»
La ragazza scosse la testa cercando di restare seria. Carrie
sbuffò. «Eddai, perché non vuoi
dirmelo?? E poi.. dove sei stata oggi? Insomma.. quando sei uscita non
eri vestita così»
Roxie fece spallucce.
«Prometto che più tardi capirai, ora
mangiamo» disse seria non dando soddisfazione
all’amica che le lanciò un’occhiataccia.
Ben presto la
curiosità di Carrie venne spazzata via dalle risate che, in
compagnia di Roxie, sarebbero state all’ordine del giorno.
Finirono di cenare in
tutta calma poi rimasero sedute lì, al loro tavolo, a
chiacchierare di qualunque cosa passasse loro per la mente, esattamente
come avevano sempre fatto da quando si erano conosciute, con la
differenza sostanziale che ora non c’era un computer a
separarle.
«Ehi.. a che
ora inizia il concerto?» chiese ad un tratto Carrie.
Roxie
controllò l’ora. «Tra cinque
minuti» rispose con tranquillità.
«Cosa??? Ma
allora dobbiamo muoverci!» sbottò la ragazza,
alzandosi di scatto come se fosse appena stata morsa da un serpente.
Dal canto suo, Roxie,
fece tutto con estrema calma. Recuperata la borsetta e il cellulare
riprese a braccetto l’amica e si avviò verso
l’uscita del ristorante. «Rilassati»
mormorò. «Adesso arriva il bello»
«Che vuoi
dire??» chiese Carrie, lanciando un’occhiata
incuriosita all’amica che continuò a camminare
senza svelare altro.
Appena entrate nel
locale Roxie salutò il buttafuori e trascinò
l’amica verso il backstage. «Ora
ascoltami» le disse poi, fermandosi di colpo. Carrie
sollevò un sopracciglio, perplessa. «Sono i
Negative. Il concerto di questa sera.. beh insomma.. sono loro. E Jonne
è..» una voce alle sue spalle la interruppe.
«Roxie, sei
arrivata finalmente!»
Lentamente, cercando
disperatamente di trattenersi dall’aggredire il nuovo
arrivato, si voltò verso di lui. «Ciao
Jonne» sibilò.
«Credevo che
avessi cambiato idea e che..» il suo sguardo si
posò sulla ragazza alle spalle di Roxie. «.. non
saresti tornata» mormorò.
Roxie
sospirò. «E invece eccomi qui» gli si
avvicinò, accostando la guancia alla sua. «E tu
sei arrivato al momento sbagliato» sussurrò.
«Chi
è lei?» le chiese lui, in un soffio.
La ragazza lo
osservò perplessa. Era così strano.
«Ehi.. tutto bene?»
Proprio in quel
momento uno dei chitarristi del gruppo si intromise. «Jonne,
ma che diavolo stai facendo? Muoviti, dobbiamo iniziare»
sbottò, trascinando via con sé il cantante.
Solo in quel momento
Carrie riuscì a muoversi. «Tu.. tu li
conosci??» chiese sconvolta.
Roxie
annuì. «Scusa se non ti ho avvertita prima. Volevo
farti una sorpresa. So quanto ti piace la loro musica ma..»
sbuffò. «Quell’imbranato di Jonne
non..»
«È
il tuo ragazzo?» la interruppe Carrie, con gli occhi puntati
su di lei.
«No!»
rispose prontamente Roxie. «Oddio no. Noi siamo amici, tutto
qui»
La ragazza scosse la
testa, incredula. «E che aspettavi a dirmelo?? Insomma.. hai
una vaga idea di quanto mi sia sentita cretina a starmene ferma
lì a guardarlo mentre..»
Roxie
l’abbracciò. «Mi dispiace Carrie, scusa.
Ti prego non essere arrabbiata con me. Volevo solo farti una
sorpresa»
La ragazza sorrise,
ricambiando l’abbraccio. «Ci sei
riuscita» sussurrò. «E adesso che si
fa?» le chiese poi, mentre la musica dei Negative stava
già infuocando il locale.
«Ci godiamo
il concerto» rispose con entusiasmo Roxie.
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Capitolo 2 *** 02 ~ First Mysteries ***
Angolo
della Follia:
Bene bene, eccomi qui con il secondo capitolo.
Ringrazio la mia LexieMalin
per avermi recensito il primo capitolo, nonostante l'abbia letto
già un miliardo di volte ^^
Kiitos sweetie!
Detto questo, vi lascio alla lettura.
Baci baci.
~
Viola ~
02 ~ First
Mysteries
Mentre le ultime note di
“In My Heaven” risuonavano
nell’aria, Carrie osservò attentamente i ragazzi
sul palco. Si avvicinò col viso all’amica.
«Senti.. ma che problema ha Kristian? Prima mi ha dato
l’impressione di essere parecchio scocciato»
La ragazza
fece
spallucce. «Probabilmente era solo un po’
teso»
Carrie lo
scrutò in silenzio. C’era qualcosa di strano nel
suo comportamento. «Mmmh.. sarà come dici
tu» mormorò, tornando al concerto.
♪♪♪
Non avevano nemmeno
fatto in tempo a lasciare il palco che Christus aveva allontanato
nuovamente Jonne da Roxie e Carrie, spingendolo verso il bagno.
«Ma che
diavolo ti prende?» sbottò il cantante, alterato
da quel comportamento.
Christus lo spinse
contro la parete alle sue spalle, una mano poggiata sul suo petto per
non dargli modo di muoversi. «Lascia perdere Jonne»
sibilò, tenendo gli occhi puntati in quelli del cantante.
«Lo so cosa ti sta passando per la testa e devo ammettere che
la cosa mi affascina moltissimo, ma ti conosco e so che non riusciresti
mai ad andare fino in fondo quindi.. lascia perdere!»
Il ragazzo
riuscì a liberarsi dalla presa del chitarrista.
«Sei impazzito? Io.. io non lo farei mai.. e poi.. non so
nemmeno di che cosa stai parlando!»
«Ma con chi
credi di parlare ragazzino?» ribatté Christus.
«Non scherzare con me Jonne. Se quella ragazza..»
sbuffò. «Se combinerai qualche stronzata, poi
toccherà a me sistemare il casino e tu lo sai questo cosa
vuol dire, vero?»
Il cantante
aggrottò la fronte, abbassando lo sguardo.
«Sì» mormorò.
«Bene»
annuì il chitarrista. «E adesso vedi di darti una
sistemata. Ho fatto portare uno “spuntino” nella
stanza accanto, tanto per non dare nell’occhio»
Il ragazzo scosse la
testa, sconsolato. «Come riesci a dire certe cose? E poi..
non ho fame»
Christus gli
puntò un dito contro. «Tu ora vieni di
là e dai un morso, chiaro? Smettila di fare il bambino
capriccioso. Vuoi terrorizzarla???»
«Finiscila
di trattarmi come se fossi il tuo giocattolo»
sbottò all’improvviso. «So perfettamente
cosa rischio, chiaro?? Lasciami in pace» e prima che il
chitarrista riuscisse a reagire, uscì dal bagno chiudendosi
la porta alle spalle con violenza.
Senza fermarsi a
riflettere si avvicinò a Roxie che lo accolse con un
sorrisone. «Ehi pulce, ma dov’eri finito? Vieni,
voglio presentarti Carrie»
Il ragazzo
ricambiò il sorriso, baciandole la guancia.
«Guarda.. lasciamo perdere la parte
“dov’ero finito”» Sotto lo
sguardo perplesso della ragazza fece spallucce. «Piccola
discussione con Kris» spiegò, posando lo sguardo
su Carrie. «Ciao» disse semplicemente, con un nuovo
sorriso sulle labbra.
La ragazza sorrise
timidamente in risposta al suo saluto, abbassando lo sguardo. Non aveva
ancora superato l’idea che la sua migliore amica fosse amica
anche di Jonne Aaron.
«Ehi
splendore» La voce di Christus fece irrigidire i tre. Si
affiancò a Roxie sfiorandole velocemente le labbra con le
sue. «Che si dice qui? Chi è la
fanciulla?»
Roxie non
riuscì a spiccicare nemmeno una parola dopo
l’entrata in scena del chitarrista e Jonne sbuffò
irritato. «Kris, lei è Carrie. Carrie, questo
buffone è Kris» disse, con poco entusiasmo. Non
sopportava che lui si comportasse in quel modo con Roxie, in
particolare da quando aveva scoperto che lei nutriva dei sentimenti
piuttosto intensi nei suoi confronti.
Il chitarrista finse
di non aver sentito e si avvicinò alla ragazza.
«Non sei di queste parti, vero dolcezza?»
Carrie scosse la
testa. «Io.. mi sono appena trasferita»
«Sì,
Carrie si è trasferita da me proprio oggi» si
intromise Roxie, decisa come non mai a non lasciarsi abbindolare dai
modi provocanti di Christus. «Anzi.. che ne dite di
festeggiare l’avvenimento venendo da noi?» propose
poi, con entusiasmo.
Jonne scosse la testa.
«Io non credo che..»
«Fantastico»
lo interruppe Christus. «Direi che non
c’è niente di meglio, dopo un concerto, che
passare un paio d’ore in compagnia di due belle
ragazze»
Roxie sorrise.
«Okay, bene.. andiamo allora»
♪♪♪
Appena arrivati a
casa, la ragazza andò in camera da letto a mettersi qualcosa
di più comodo. La scena che le si presentò
davanti agli occhi, appena tornata in salotto, la fece sorridere.
Christus si era stravaccato sul divano, occupandolo totalmente, mentre
Carrie se ne stava rannicchiata sopra una poltrona.
«Jonne?» chiese.
Christus fece
spallucce. «Credo sia di là» rispose,
facendo un cenno verso la cucina.
La ragazza gli
lanciò un’occhiata perplessa alla quale lui non
prestò nemmeno un minimo di attenzione. Scuotendo la testa
raggiunse la cucina e spiò all’interno. Jonne era
lì, al buio, immerso nei suoi pensieri. «Ehi.. che
ti succede? È per Kris?»
Il ragazzo
sussultò. «Ciao, non ti ho sentita
entrare» abbassò lo sguardo. «No, non
è per Kris» rispose poi.
«E allora
che ci fai qui, tutto solo? Che c’è che non
va?» chiese nuovamente la ragazza.
Jonne
sospirò. «È solo che.. ho
fame» mormorò semplicemente, facendo spallucce.
«Oh»
Roxie gli si avvicinò lentamente e lo guardò
dritto negli occhi. «Beh.. mangia allora»
«Sì,
come no.. e secondo te che..» le parole gli morirono sulle
labbra quando i loro sguardi si incontrarono nuovamente.
Spalancò gli occhi e scosse la testa con convinzione.
«Assolutamente no Roxie, scordatelo»
La ragazza gli prese
il viso tra le mani. «E invece lo farai, Jonne. Devi farlo.
Hai un’altra soluzione?»
«Non posso
farlo» sussurrò lui, mentre le affondava il viso
tra i capelli. «Non posso»
«Sì
che puoi» lo incoraggiò lei. «Ci
vorrà un minuto e sarà tutto finito.
Andrà bene» mormorò, stringendolo un
po’ di più a sé.
•••
Il chitarrista
lanciò un’occhiata alla ragazza seduta sulla
poltrona. «Che staranno combinando quei due in
cucina?» le chiese maliziosamente.
Carrie non rispose,
sostenendo comunque il suo sguardo, cercando di non lasciarsi
intimidire da quegli occhi chiari che sembravano volerla trapassare da
parte a parte.
Proprio in quel
momento, Roxie e Jonne fecero ritorno in salotto, interrompendo
qualunque tipo di discussione Christus avesse deciso di iniziare.
«Torno
subito» annunciò la ragazza, sparendo
nell’oscurità del corridoio per chiudersi in
bagno, mentre Jonne si mise seduto accanto al chitarrista sul divano.
Carrie li
osservò entrambi per un minuto. C’era qualcosa di
così strano in loro. Erano completamente diversi
l’uno dall’altro, eppure sembravano tanto uguali da
dare i brividi. «Io..» si alzò di
scatto, incapace di restare lì ad aspettare il ritorno della
sua amica in compagnia di quei due ragazzi troppo silenziosi.
«Scusate» mormorò, allontanandosi
velocemente, per raggiungere la porta del bagno. «Roxie,
tutto okay?»
«Sì
tutto bene, tranquilla» rispose da dietro la porta la
ragazza. «Credo di aver preso un po’ di freddo. Un
minuto e arrivo»
Carrie
sospirò. «Va bene. Io.. io tornò di
là» mormorò, più a
sé stessa che all’amica. L’idea di
ritrovarsi di nuovo sola con quei due, che sembravano in lotta
l’uno contro l’altro, la metteva terribilmente a
disagio.
«Che fine ha
fatto Roxie?» chiese improvvisamente Christus alla ragazza
appena tornata alla sua poltrona.
«Sta bene,
vero?» si intromise Jonne con gli occhi puntati su di lei.
La ragazza
annuì sentendo il cuore saltarle in gola. «Ha solo
preso un po’ di freddo, tutto qui» lo
rassicurò.
Il chitarrista
allungò le braccia sullo schienale del divano mettendosi a
giocherellare con i capelli del ragazzo seduto accanto a lui.
«Allora.. che stavate facendo di là, voi due,
prima?» chiese poi, lanciandogli un’occhiatina
divertita.
Jonne
allontanò bruscamente la mano che gli accarezzava i capelli.
«Non sono fatti tuoi Kris, o sbaglio?» rispose con
freddezza.
Christus fece
spallucce. «Spero solo che tu non abbia esagerato, tutto
qui»
«Esagerato?»
La voce di Carrie zittì i due musicisti. «Ma di
cosa state parlando??» Era confusa da quel loro discorso,
dalle loro parole, dalle loro voci così suadenti e ipnotiche.
Jonne
lanciò un’occhiata allarmata a Christus che scosse
la testa sospirando. «Noi.. ecco noi..»
«Che sta
succedendo?» Roxie era appena tornata in salotto, le mani sui
fianchi, la testa piegata di lato e un sopracciglio alzato, segno
inequivocabile di quanto fosse scocciata dalla situazione che si era
venuta a creare.
Carrie si
portò una mano alla tempia attirando l’attenzione
su di sé. «Io.. non mi sento tanto bene»
mormorò un istante prima di accasciarsi a terra.
Jonne
riuscì ad afferrarla al volo impedendole di farsi male.
«Che cosa hai fatto???» ringhiò al
chitarrista che lo guardò intensamente.
«Starà
bene, tranquillo. Avrà solo un leggerissimo mal di testa al
suo risveglio, niente di più» disse con
tranquillità. «Beh.. io me ne vado. Non credo di
poter sopportare altro per questa notte» si
avvicinò a Roxie che lo fissò freddamente. Un
sorrisetto divertito gli si disegnò sulle labbra.
«Oh andiamo.. non guardarmi così.. tanto lo so che
non sei davvero arrabbiata con me» le sussurrò
all’orecchio.
«Fuori»
sibilò la ragazza, scostandosi da lui. Christus la
guardò confuso. Lo aveva detto davvero? «Esci
subito da casa mia!» ripeté lei, spingendolo verso
la porta d’ingresso.
Il chitarrista si
ritrovò chiuso fuori dall’appartamento senza
nemmeno essersene reso conto. Nonostante tutto, non riuscì a
trattenere una breve risatina. «Notte Roxie»
mormorò alla porta ormai chiusa.
«Forse
è il caso di portarla a letto, non pensi?» chiese
Jonne, interrompendo i mille pensieri che stavano passando per la testa
alla ragazza che ancora teneva una mano sulla maniglia della porta dopo
aver buttato Christus fuori di casa.
Roxie
annuì. «Sì, è
meglio» rispose, sorridendo al ragazzo che teneva Carrie,
ancora svenuta, tra le braccia. «Puoi restare con lei
finché non si riprende? Io.. ho bisogno di stare sola per un
po’»
Jonne
annuì. «Sì certo, ma sei sicura di
voler stare sola? Io non credo sia una grande idea la tua.
Insomma..» sospirò. «Te l’ho
detto Roxie.. dovresti cercare di lasciar perdere Kris. Lo sai
com’è fatto, no? Lui..»
La ragazza lo
interruppe scuotendo la testa. «Senti, lasciamo perdere, per
favore. Occupati di Carrie»
Esaudendo il suo
desiderio, Jonne portò la ragazza, che teneva tra le
braccia, in camera, adagiandola sul grande letto matrimoniale.
Senza pensarci, le si
stese accanto, scostandole delicatamente una ciocca di capelli che le
attraversava il viso. Rimase immobile ad osservarla per qualche minuto.
Si sentiva assurdamente attratto da lei e la cosa lo disturbava
moltissimo. Non era certo la sua bellezza ad attirarlo tanto.
Sì lei era bella, lo era davvero, ma c’era
dell’altro. Il profumo della sua pelle, il suo sguardo
innocente, il calore che il suo corpo emanava senza che lei se ne
rendesse conto.
Non poté
fare a meno di domandarsi se anche Christus l’avesse
percepito o se fosse lui l’unico a poterlo sentire.
Non aveva mai provato
sensazioni tanto intense da quando la sua vita era cambiata. Non le
aveva provate nemmeno in quei primi terrificanti giorni in cui avrebbe
voluto semplicemente sparire dalla faccia della terra. La cosa stava
cominciando a spaventarlo. Non poteva permettersi di perdere il
controllo a causa di una ragazza che nemmeno conosceva. No, non poteva
farlo.
Un leggerissimo
movimento al suo fianco lo distolse dai suoi pensieri. Si
ritrovò così a fissare i grandi occhi nocciola di
Carrie che lo stavano guardando con stupore. Se solo avesse potuto
farlo, si sarebbe eclissato da quella stanza in quel preciso istante.
Ora che i suoi occhi si stavano specchiando in quelli della ragazza, la
tentazione di lasciarsi andare all’istinto si era presentata
più forte che mai. Erano così vicini. Troppo
vicini. «Che.. che cosa è successo?» la
sentì mormorare.
Fece un respiro
profondo, per calmarsi. «Ti sei sentita male. Non.. non ti
ricordi?»
La ragazza scosse la
testa, aggrottando la fronte. «Dov’è
Roxie? Perché.. perché..»
«Te la
chiamo» la interruppe lui. Raggiunse la porta della stanza,
ma prima di uscire la guardò un’ultima volta.
«Mi dispiace» mormorò.
•••
«Ehi tesoro
come ti senti?»
Carrie si mise seduta,
passandosi una mano tra i capelli. «Non lo so»
rispose. «Mi sento così strana. Ma che
è successo?»
La ragazza la
raggiunse sedendosi accanto a lei. «Forse abbiamo preso
freddo tutte e due» spiegò. «Hai avuto
un capogiro e sei svenuta. Se Jonne non ti fosse stato accanto e non ti
avesse presa al volo, ti saresti fatta veramente male»
Carrie
arrossì. «È stato carino»
mormorò. «Ma non c’era bisogno che
restasse qui con me. Si sarà annoiato»
Roxie scosse la testa.
«È la persona più dolce che
conosco» disse sorridendo. Fece una brevissima pausa,
lanciando un’occhiata verso la porta socchiusa, sapendo
benissimo che Jonne era lì fuori in ascolto. «Sai
Carrie.. non credo che si sia annoiato. Ho come l’impressione
che starti accanto non lo infastidisca affatto»
La ragazza
spalancò gli occhi. «Ma che stai
dicendo?» chiese, sorpresa dalle parole dell’amica.
«Insomma dai.. sii seria Roxie. Non mi conosce nemmeno e
poi.. poi lui..» sospirò. «È
impossibile che uno come lui possa accorgersi di una qualunque come
me»
Roxie scosse la testa,
sconsolata. «Tu ti fai troppe paranoie, amica mia.
È un uomo Carrie, come tanti altri. Non pensare che sia uno
tutto modelle e vita mondana, non lo è affatto»
lasciò il letto, dirigendosi nuovamente alla porta.
«Tra un paio d’ore vedremo sorgere il sole, vado a
preparare un bel tè caldo, tu riposati ancora un
po’» Appena chiusa la porta, si ritrovò
a fissare Jonne che le fece cenno di seguirlo fuori di casa.
«Sei per
caso impazzita?» sbottò il ragazzo, appena fu
certo che Carrie non potesse sentirli.
Roxie fece spallucce.
«Che ho fatto?»
Jonne si
passò una mano tra i capelli, sbuffando. «Che hai
fatto? Tu.. ma hai una vaga idea di quello che hai detto? Che ti
è passato per la testa???»
«Vuoi dirmi
che Carrie ti è indifferente? Jonne, non sono una bambina,
non più. Ho visto il modo in cui la guardi»
ribatté la ragazza, osservandolo con un sopracciglio alzato.
Lui scosse la testa.
«Non hai pensato che, magari, il mio interesse nei suoi
confronti non abbia nulla a che fare con i sentimenti?? Ci ha mai
pensato???» Le si avvicinò con sguardo serio, uno
sguardo che non ammetteva repliche. «Tienila lontana da me,
Roxie. Se tieni davvero alla tua amica, tienila alla larga da
me» e senza darle il tempo di rispondere, corse via.
|
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Capitolo 3 *** 03 ~ Strange Attitudes ***
Angolo
della Follia: Okay.. è il turno del
terzo capitolo mentre io sto scrivendo il ventitreesimo.
Beh.. non so davvero che altro dire visto che non ho nessuno da
ringraziare, tranne i/le lettori/lettrici fantasma che sembra siano
passati a farsi un giro ma se ne sono rimasti zitti.
Okay.. a questo punto vi saluto e vi auguro una buona lettura.
Baci baci.
~
Viola ~
03 ~
Strange Attitudes
Erano già passati
due giorni da quel primo ed unico incontro con Jonne e Christus. Da
allora, di loro non si era più vista nemmeno
l’ombra e Roxie evitava con tutte le sue forze
l’argomento.
Carrie non faceva che domandarsi cosa fosse successo di tanto grave da
averla allontanata da quello che, almeno in apparenza, sembrava essere
un buon amico per lei. Non poteva fare a meno di pensare che fosse per
colpa sua se si stavano evitando in quel modo. Ed era proprio a questo
che stava pensando mentre se ne stava tutta sola seduta al tavolino di
un bar a godersi una cioccolata calda.
Il sole stava tramontando e quello era il momento della giornata che
lei preferiva in assoluto. Tutto si trasformava alla calda luce del
tramonto e la città sembrava essere avvolta in un misterioso
alone di magia.
Era arrivato il momento di tornare a casa e aspettare che Roxie
rientrasse. Si sarebbe raggomitolata sul divano, con una coperta, a
guardare un film.
Uscita dal bar, si incamminò, godendosi i colori del
tramonto. Appena voltato l’angolo, andò a sbattere
contro qualcuno che proveniva dalla direzione opposta alla sua.
«Mi scusi» disse immediatamente, massaggiandosi la
spalla.
«Carrie» Un mormorio che le fece alzare lo sguardo
fino ad incontrare due intensi occhi azzurri che la fissavano. Gli
occhi ipnotici di Jonne. «Tutto okay?» le chiese
poi, facendo un cenno con la mano alla spalla che si stava ancora
massaggiando.
La ragazza annuì improvvisamente. «Sì..
no.. cioè.. tranquillo, è tutto a
posto» cercò di riprendere fiato. «Tu,
tutto bene?»
Lui sorrise. «Tutto bene» confermò.
«Scusa se ti sono piombato addosso in questo modo.. non ti
avevo vista»
Carrie scosse la testa, ricambiando il sorriso. «Non importa.
E poi sono stata io a scontrarmi con te» Non avrebbe
resistito a lungo, così decise di farlo immediatamente.
«Senti Jonne.. se è per colpa mia che tu e Roxie
non vi sentite più.. io.. torno a Rovaniemi»
Il ragazzo spalancò gli occhi per la sorpresa.
«Che cosa?» mormorò. Scosse la testa con
un sorrisetto divertito sulle labbra. «Non preoccuparti, tu
non c’entri niente» disse poi, riprendendo a
camminare, oltrepassandola.
«Aspetta» lo fermò la ragazza,
afferrandogli il polso. Jonne si irrigidì a quel contatto.
«Ma sei gelato» sussurrò. «Ti
prego.. vieni a casa con me. Sono sicura che Roxie sarà
contenta di vederti»
Si ritrovò ad accettare senza sapere il perché.
Sentiva solo di volerlo fare, di voler seguire quella ragazza che,
senza rendersene conto, stava risvegliando in lui quel lato oscuro che
aveva tenuto sopito dentro di sé con tanta fatica, fino a
quel momento.
♪♪♪
Da quando erano arrivati a casa, lui non l’aveva mai guardata
negli occhi. Mai, nemmeno una volta. Se ne stava seduto sul divano, con
lo sguardo dritto davanti a sé, tanto immobile da sembrare
una statua.
«Roxie dovrebbe arrivare a momenti» disse
all’improvviso, per spezzare il silenzio opprimente che
aleggiava intorno a loro.
Il ragazzo annuì, senza dire una parola e Carrie
sospirò. Forse non era stata una buona idea invitarlo
lì.
Jonne era nel panico più totale. Non avrebbe dovuto
accettare il suo invito. Ritrovarsi in quella casa, da solo con lei,
stava diventando seriamente pericoloso, per entrambi.
«Vuoi.. vuoi qualcosa da bere?» gli chiese tutto ad
un tratto Carrie, timidamente. «O da mangiare,
magari»
Il ragazzo deglutì a fatica. «Io.. sto bene
così, grazie» rispose, irrigidendosi quando la
vide avvicinarsi al divano.
Carrie si passò una mano tra i capelli. «Senti..
io non..» venne interrotta dal suono del campanello.
«Scusa» mormorò, andando alla porta.
«Sorpresa» Christus era davanti a lei, con un
sorrisetto beffardo stampato sul viso. «Posso
entrare?»
La ragazza annuì, lasciandolo passare. Rimase a guardarlo
entrare in salotto e raggiungere Jonne sul divano, per niente stupito
di trovarlo lì. Richiudendo la porta, li raggiunse,
mettendosi sulla poltrona. «Come mai da queste
parti?» chiese al chitarrista che, immediatamente, le rivolse
tutta la sua attenzione.
Fece spallucce. «Stavo facendo una passeggiata e ho pensato
di farvi un saluto. Roxie non c’è?»
Carrie scosse la testa. «Non è ancora tornata.
Forse è stata trattenuta al lavoro» Proprio in
quel momento, il cellulare la avvertì dell’arrivo
di un messaggio.
«Novità?» chiese Christus quando la
ragazza poggiò il telefono sul tavolino.
Carrie annuì. «Era lei. È solo un
po’ in ritardo, tutto qui» sorrise, cercando di
calmare l’angoscia che le era montata dentro da quando il
chitarrista era entrato in casa. «Kris, vuoi qualcosa da
bere?»
Il ragazzo fece un sorrisetto che Jonne notò immediatamente,
rabbuiandosi. «Ti ringrazio bambina, ma sono a
posto»
Carrie annuì, guardandosi intorno, cercando qualcosa da fare
nell’attesa dell’arrivo di Roxie. «Volete
scusarmi un attimo?» disse improvvisamente, allontanandosi
per chiudersi in camera.
«Che diavolo ci sei venuto a fare qui, me lo
spieghi?» sibilò Christus al ragazzo seduto al suo
fianco.
Jonne scosse la testa. «Ho sbagliato, hai ragione,
scusa» ribatté a denti stretti.
«Possiamo evitare l’argomento?»
Il chitarrista lo inchiodò con lo sguardo. «No che
non possiamo! Ti stai comportando come un perfetto incosciente, lo sai?
Sei..» sbuffò. «Se non avessi avvertito
il tuo richiamo, mi dici che sarebbe successo? Non ti sei nemmeno
nutrito, Cristo santo, guardati!»
«Basta, smettila» lo supplicò il
ragazzo, distogliendo lo sguardo.
Christus lo prese per le spalle. «Se è quella
ragazza che vuoi prenditela, ma smettila di giocare, Jonne. Tu sei
quello che sei e non puoi continuare a fingere di non averne bisogno.
Devi accettarlo!»
«Io non..» si irrigidì
all’istante quando un’immagine nitida gli
attraversò la mente. «Sta arrivando. Kris, Roxie
sta arrivando»
Il chitarrista lo lasciò andare. «Carrie, noi
dobbiamo andare» disse, alzando solo un po’ la voce
per farsi sentire dalla ragazza che era ancora chiusa in camera sua e
che in un attimo li raggiunse, nuovamente in tenuta sportiva.
«Ma come.. non aspettate Roxie?» chiese, stupita da
quell’improvvisa fretta di andarsene.
Christus scosse la testa. «Non possiamo proprio restare.
Sarà per un’altra volta»
Afferrò Jonne per il braccio e lo trascinò con
sé alla porta d’ingresso. «Andiamocene
prima che..» il suo volto si trasformò in una
perfetta maschera di indifferenza. «Troppo tardi»
mormorò.
Roxie era sulla porta, l’espressione sul suo viso era un mix
di meraviglia e irritazione. «Che ci fai tu qui?»
Il chitarrista non rispose. La scansò con poca grazia e si
allontanò, senza rivolgerle nemmeno un’occhiata.
Jonne sospirò. «Mi spiace Roxie»
mormorò prima di uscire di corsa e raggiungere
l’amico.
La ragazza li guardò sparire lungo la via. Perché
doveva fare tanto male avere a che fare con Christus?
♪♪♪
«Possibile che tu debba sempre comportarti così da
stronzo con lei???» sbottò Jonne, appena lui e
Christus si ritrovarono a casa di quest’ultimo.
Il chitarrista lo squadrò, con un sopracciglio alzato.
«Si può sapere di che diamine stai
parlando?» chiese, raggiungendo la camera da letto.
«Parlo di Roxie» rispose il cantante, seguendolo.
«Perché fai così con lei?
Perché la tratti sempre in quel modo?»
Christus fece spallucce. «Non so a cosa tu ti stia
riferendo»
Jonne sbuffò. «Oh finiscila. Lo sai benissimo
invece. Sei sempre così freddo e scostante con lei. Il
più.. stronzo degli stronzi, ecco e io davvero non capisco
perché» Il chitarrista non emise un fiato, si
limitò a restarsene sdraiato sul letto, le braccia dietro la
testa, lo sguardo rivolto al soffitto. Il cantante sospirò.
«Ti prego.. dimmi almeno che sai di piacerle»
A quel punto Christus gli lanciò un’occhiataccia.
«Ma per chi mi hai preso, ragazzino?» scosse la
testa, tornando a guardare il soffitto. «Certo che lo
so»
Jonne fece un sorrisetto divertito. «Ora mi è
tutto più chiaro»
«Che c’è adesso?»
sbuffò il chitarrista, tornando a guardarlo.
Il ragazzo gli si avvicinò. «Tieni a
lei» Christus spalancò gli occhi a quelle parole,
ma Jonne non gli diede il tempo di ribattere. «Allora non sei
così stronzo come vuoi far credere. Anche tu hai un
cuore»
Il chitarrista si sollevò in un secondo, aggredendo il
ragazzo. «Stai dicendo un mucchio di stronzate»
ruggì. «Pensa a te piuttosto e al tuo modo di
comportarti. Non sei poi tanto diverso da me, sai? Anche tu non fai
altro che evitare quella Carrie, anche se pare che non ti riesca poi
tanto bene» sibilò. «Ma a differenza
mia, tu lo fai perché hai una paura fottuta di ammettere che
la desideri, che vuoi disperatamente il sangue che le scorre nelle
vene. Sei solo un codardo!»
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Capitolo 4 *** 04 ~ What’s Happening? ***
Angolo
della Follia: Ed eccomi qui anche oggi a pubblicare
un nuovo capitolo, il quarto.
Ringrazio, come sempre, i fantasmini che passano di qui e vi auguro una
buona lettura.
Baci baci.
~
Viola ~
04 ~
What’s Happening?
Era passato un mese da quando
Carrie aveva lasciato Rovaniemi per trasferirsi a Tampere da Roxie.
Aveva trovato lavoro in un piccolo bar come cameriera e finalmente
tutto sembrava essersi sistemato per il meglio.
L’unica nota stonata in tutta quella faccenda era lo strano
rapporto che si era instaurato tra lei, la sua migliore amica e i
Negative. Più precisamente con Christus e Jonne.
I due ragazzi avevano ripreso a frequentare casa loro abbastanza
frequentemente. Nonostante tutto, non c’era giorno in cui
Roxie e Christus non avessero una discussione che degenerasse in una
vera e propria lite con conseguente abbandono della casa da parte del
chitarrista subito seguito dal cantante suo amico.
Carrie non riusciva a capire perché tra loro le cose
finissero sempre in quel modo. Era come se una fortissima scarica
elettrica li colpisse non appena si avvicinavano troppo l’uno
all’altra, eppure era evidentissimo che non riuscissero a
stare troppo a lungo lontani.
Sapeva perfettamente quanto Roxie tenesse al chitarrista,
gliel’aveva rivelato qualche settimana prima durante una
crisi di pianto dopo aver litigato proprio con lui. Le era sempre
piaciuto, fin dalla prima volta che Jonne gliel’aveva
presentato, ma allora non si erano frequentati molto e così
non aveva mai realizzato quanto Christus potesse entrare
prepotentemente nei pensieri di qualcuno. Ma da un anno a quella parte
le cose erano cambiate. Lui e Jonne erano sempre insieme, molto
più di prima e di conseguenza si era ritrovata a vederlo
più spesso, imparando a conoscerlo e ad accettare quel lato
così ingarbugliato del suo carattere che per qualche strano
motivo l’affascinava tanto. Ecco come aveva capito di essersi
completamente lasciata travolgere da lui.
«Io davvero non capisco Jonne.. quei due mi faranno diventare
matta» sospirò Carrie, soffiando sulla tazza di
tè che teneva tra le mani.
Il ragazzo sorrise. «Ti ci abituerai»
mormorò.
«Vorrei soltanto che lei smettesse di starci tanto
male» disse lei, attirando la più completa
attenzione di Jonne su di sé. «Tu non hai idea di
cosa succeda in questa casa dopo che ve ne siete andati, dopo che lei
lo ha buttato fuori in preda ad un attacco di follia omicida»
sospirò. «A volte piange anche tutta la notte e io
non so come aiutarla. Sono arrivata a pensare che mi stia nascondendo
qualcosa, ma non..»
Lui la interruppe. «Che cosa dovrebbe nasconderti?»
chiese, allarmato da quel discorso.
Carrie fece spallucce. «Non lo so. Sembra quasi
che..» sbuffò. «Una sera li ho sentiti
discutere. Kris era.. così strano»
Jonne si passò una mano tra i capelli. «Beh.. sono
certo che prima o poi tutto si risolverà, non
preoccuparti» mormorò. «Allora.. come ti
trovi qui? So che hai trovato lavoro» disse poi, cambiando
argomento.
La ragazza annuì, sorridendo. «Mi piace stare qui.
Per la prima volta dopo anni mi sento davvero a casa»
«Ma ti senti anche sola, vero?» chiese lui, non
riuscendo a trattenersi.
Carrie lo guardò stupita. «Come lo sai?»
arrossì improvvisamente. «Beh ecco..
sì, in effetti è così. A te non capita
mai di desiderare di avere qualcuno accanto? Qualcuno che.. che ti
faccia sentire importante»
Il ragazzo annuì. «A volte mi capita,
sì» sussurrò. «Ma io sono
complicato, lunatico e..» fece spallucce. «Non sono
il tipo giusto per nessuno»
«Non dovresti parlare così»
mormorò lei. «Io non ti trovo tanto
complicato»
Jonne sorrise. «Solo perché non sai tutto di
me» Improvvisamente tornò serio. «Io non
sono chi pensi tu Carrie»
◦◦◦
Christus
teneva lo sguardo puntato sulla ragazza impegnata ad incastrare i pezzi
di un intricatissimo puzzle.
«Kris ti prego..» mormorò lei dopo
qualche minuto.
Il chitarrista piegò la testa di lato. «Cosa? Non
ho fatto niente questa volta»
Roxie sbuffò. «Falla finita di fissarmi in quel
modo. Se c’è qualcosa che vuoi dirmi, fallo e
basta»
«Ma perché devo sempre avere qualcosa da
dirti?» chiese lui, alzando gli occhi al cielo.
«Non ho bisogno di doverti dire qualcosa per guardarti
sai?»
La ragazza si ritrovò a guardarlo, stupita da
quell’ultima frase. A volte sapeva spiazzarla come nessuno
mai. «Beh.. mi da fastidio essere fissata così, va
bene?»
Christus sbuffò. «E io che dovrei fare secondo te?
Jonne e Carrie sono seduti in veranda a dirsi chissà cosa e
tu hai deciso di ignorarmi mettendoti a fare quel puzzle..»
«Potresti aiutarmi invece di lamentarti in continuazione,
no?» propose Roxie interrompendolo.
Il chitarrista sollevò un sopracciglio, perplesso.
«Non sono tagliato per i puzzle» mormorò.
Roxie fece spallucce. «Ci puoi comunque provare»
A quel punto Christus la raggiunse al tavolo. «Ti avverto,
potrei innervosirmi a cercare questi stupidi pezzetti di cartone
colorato»
La ragazza sospirò. «Sei insopportabile»
borbottò.
Rimasero in silenzio per qualche minuto, poi il chitarrista
lanciò una nuova occhiata alla ragazza che aveva di fronte a
sé. «Dai spara.. che ti prende?»
Roxie gli lanciò un’occhiataccia.
«Detesto quando fai così»
sibilò. Christus ridacchiò esortandola a parlare.
«Mi stavo solo domandando cosa ne pensi di quello che sta
succedendo là fuori»
Il chitarrista si accigliò. «Che vuoi dire? Non
sta succedendo proprio niente là fuori»
«Beh.. non ancora» mormorò lei,
continuando la sua ricerca tra i pezzi del puzzle.
Christus rimase immobile per un paio di secondi, cercando di
trattenersi dal catapultarsi fuori di casa e trascinare via Jonne.
«Cosa sai che io non so?» chiese poi, con voce
bassa e fin troppo seria.
Roxie sollevò lo sguardo fino ad incontrare i suoi occhi.
«Io.. ecco io..» Il modo in cui la stava guardando
in quel momento, le fece saltare il cuore in gola.
«Lei non lo avrà mai, glielo
impedirò» ringhiò lui improvvisamente.
«Non le permetterò di rovinare tutto»
Fu il turno della ragazza di accigliarsi. «Ma ti senti quando
parli? Jonne non è di tua proprietà ed
è abbastanza grande da decidere da solo cosa fare e con chi
farlo»
Il chitarrista si alzò di scatto, spostando in malo modo il
tavolo che si rovesciò a terra. Raggiunse Roxie
inchiodandola al muro dietro le sue spalle. «Stai attenta a
quello che dici piccola» sibilò. «Se ci
saranno conseguenze a causa di quella ragazza, ti riterrò
direttamente responsabile. Se Jonne si ritroverà nei guai
per colpa sua..»
«Lei non sa niente Kris» mormorò Roxie,
senza riuscire a distogliere lo sguardo da quei due occhi verdi che la
stavano guardando intensamente.
Solo in quel momento il chitarrista si rese conto di quanto lui e Roxie
fossero vicini, di quanto il profumo della sua pelle fosse
irresistibile, di quanto quelle morbide labbra fossero incredibilmente
invitanti. Continuando a tenere gli occhi inchiodati ai suoi le si
avvicinò ancora di più, arrivando quasi a
sfiorarle le labbra con le sue. Sarebbe bastato pochissimo per rubarle
un bacio, assaggiando finalmente il suo sapore.
«Kris» mormorò la ragazza, col cuore che
le scalpitava nel petto.
Al suono della sua voce, il chitarrista si allontanò di
scatto da lei. «Ehi piccola che combini? Vuoi diventare la
mia cena?» sbottò dopo aver percepito la paura
mista a desiderio che Roxie stava provando nei suoi confronti.
«Non dovresti giocare col fuoco.. potresti farti molto
male» mormorò con tono serio, raggiungendo la
porta d’ingresso. «È ora di
andare» disse a Jonne, facendogli cenno di seguirlo.
Il ragazzo si alzò di scatto al suono della sua voce.
Lanciò una brevissima occhiata a Carrie, poi raggiunse
Christus allontanandosi con lui.
La ragazza scosse la testa incredula. Sarebbero mai riusciti a
terminare una serata in tranquillità senza che Jonne e
Christus fuggissero via, come se fossero inseguiti da un intero plotone
d’esecuzione?
Sospirando entrò in casa per capire cosa fosse successo tra
il chitarrista e la sua amica. Il tavolo rovesciato fu la prima cosa
che attirò la sua attenzione, mettendola in allarme.
«Ro..»
«Sono qui» sentì mormorare.
Carrie corse da lei. «Ma che è
successo?» chiese spaventata. «Che ci fai qui per
terra? Ti.. ti ha fatto del male?»
La ragazza scosse la testa. «Sto bene non ti
preoccupare» la rassicurò. «Noi..
ecco..» non poteva dirglielo. Anche se Christus era riuscito
a spaventarla per un attimo, non poteva tradirlo così. Non
poteva tradire Jonne.
«Che è successo Roxie? Parla santo
cielo» la riprese Carrie, completamente nel panico.
La ragazza si strinse le ginocchia al petto, appoggiandovi sopra la
fronte. «Mi ha quasi baciata» mormorò.
«Era così vicino ma.. ma poi si è
tirato indietro»
Carrie spalancò gli occhi per la sorpresa. «Lui ha
fatto cosa??» chiese allibita.
Roxie annuì. «Già..
c’è mancato poco»
La ragazza si mise seduta accanto all’amica. «Vuoi
spiegarmi come stanno davvero le cose tra voi due? Perché
lui è..»
Roxie la interruppe. «È una storia troppo
complicata Carrie. Lui è fatto così, prendere o
lasciare e io..» la guardò dritto negli occhi.
«Beh io non intendo lasciare. Non ancora»
•••
Christus camminava a passo spedito verso una destinazione del tutto
ignota. Jonne era dietro di lui. «Io davvero non riesco a
capirti sai?» sbottò alla fine non riuscendo a
trattenersi. «Che diavolo è successo questa
volta?»
Il chitarrista si fermò improvvisamente, voltandosi per
affrontare il cantante. «Perché non me lo dici
tu??» ringhiò. «Che ti succede Jonne,
eh? Che stai combinando? Lo sai cosa rischi continuando a girare
attorno a quella ragazza?»
Il cantante scosse la testa, irritato da tutte quelle domande.
«Io sto solo cercando di essere una persona normale, Kris!
Sto solo cercando di..»
«Ma tu non sei una persona normale, Jonne!»
urlò Christus. «Hai smesso di esserlo un anno
fa»
«Sì, a causa tua!» ribatté il
ragazzo. «E io non ti ho ancora perdonato per
questo!»
Il chitarrista lo aggredì. «Quella ragazza si
è presa una cotta per te, te ne sei accorto?? O sei troppo
impegnato ad odiarmi per renderti conto di una cosa tanto
evidente?» ringhiò, col viso a pochi centimetri da
quello del cantante.
Jonne spalancò gli occhi a quelle parole. «Io..
non ti odio» mormorò, cercando di calmarlo.
Christus scosse la testa. «Non è questo il punto
Jonne e lo sai. Puoi odiarmi se vuoi, non mi importa. Sarai sempre e
comunque legato a me, non ti lascerò mai andare e lo sai
bene, ma tu devi liberarti di quella ragazza»
«Io non intendo ucciderla!» sbottò tutto
d’un fiato il cantante. «Roxie non me lo
perdonerebbe mai e comunque io.. io non..»
Il chitarrista scosse la testa. «Lo so»
sussurrò attirandolo a sé fino a stringerlo in un
abbraccio. «Capisco come ti senti quando le stai accanto.
Purtroppo lo capisco fin troppo bene» Lo prese per le spalle,
puntando gli occhi nei suoi. «Allontanala da te. Fai qualcosa
che la porti ad odiarti»
Jonne sospirò. «Tu dovresti fare lo stesso. Lo sai
che è così»
Christus annuì. «Già, dovrei»
mormorò più a sé stesso che al ragazzo
che ancora teneva per le spalle. «Ma adesso non stiamo
parlando di me. Jonne devi farlo. Fallo per lei. Fallo per te stesso.
Per noi»
Il ragazzo sospirò. «Sì, lo
farò. Ma promettimi che ci penserai anche tu. Non mi piace
vederti così»
«Promesso» mormorò il chitarrista.
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Capitolo 5 *** 05 ~ Blood Desire ***
Angolo
della Follia: Quinto capitolo! E oggi non ho ancora
scritto niente... non bene! Vedrò di rifarmi questa sera e
speriamo di riuscire ad andare avanti bene.
Come sempre, ringrazio i fantasmini che passano di qua.
Buona lettura.
Baci baci.
~
Viola ~
05 ~ Blood
Desire
Sapeva perfettamente che
Christus non avrebbe mantenuto la promessa che gli aveva fatto. Era
troppo testardo per ammettere che quello che sentiva per Roxie andava
oltre al semplice desiderio fisico. Se così fosse stato, non
ci avrebbe messo niente a soddisfarlo. Lui non era uno che si faceva
scrupoli, quando voleva qualcosa se la prendeva senza troppi
complimenti. Ma con Roxie era tutto molto diverso. Era in continua
lotta con lei, la stuzzicava, ci giocava, ma mai una volta
l’aveva toccata veramente, mai una volta le si era avvicinato
tanto al punto di non poterle resistere. Per lui quella era una
continua sfida con sé stesso, la prova che niente sarebbe
riuscito a toccarlo così profondamente da farlo capitolare.
Jonne era il suo esatto contrario. Era tremendamente insicuro e
spaventato da quello che provava quando Carrie gli stava vicino. Per
qualche assurdo motivo faticava a leggere i suoi pensieri e il non
sapere per certo quello che provava nei suoi confronti lo disturbava.
Christus gli aveva sputato in faccia che lei si era presa una cotta per
lui, Roxie gli aveva fatto chiaramente capire che lui le piaceva e la
stessa Carrie, parlando con la sua amica, gli aveva dato modo di capire
che non le era indifferente. Ma lei era così enigmatica. Un
momento prima era allegra e solare, un attimo dopo si rinchiudeva in
sé stessa evitando perfino di guardarlo negli occhi. Era
come se avesse eretto un muro attorno a sé per proteggersi
da tutto quello che le stava attorno.
In effetti quella situazione avrebbe dovuto giocare a suo favore, ma
nonostante cercasse di convincersi ad allontanarsi da lei,
c’era qualcosa che glielo impediva. Sentiva
l’insensato desiderio di vederla, di passare del tempo in sua
compagnia, di poter respirare il suo profumo così dolce e
fresco. Era uno sbaglio madornale e ne era consapevole come non mai.
Non si sarebbe mai dovuto lasciar coinvolgere da lei in quel modo, era
pericoloso per entrambi.
«Ehi.. ti stai facendo troppe paranoie ragazzino»
La voce di Christus lo fece sobbalzare. «Mi stai facendo
venire mal di testa. Che ti prende?»
Jonne scosse la testa. «Dovresti smetterla di percepire il
mio umore» lo rimproverò. «Stavo solo
pensando, tutto qui»
Il chitarrista gli si avvicinò. «Mmmh.. pensavi
ancora a quella ragazza vero?»
Il cantante abbassò lo sguardo. «A volte vorrei
raccontarle tutto per farle capire come mi sento, per non dover
scappare via come un pazzo ogni volta che qualcosa dentro di me mi fa
desiderare di stringerla e assaggiare il suo sangue»
«Ho la sensazione che quest’ultima cosa potrebbe
terrorizzarla» lo interruppe il chitarrista.
Jonne annuì. «Già.. ma è
esattamente quello che vorrei fare. Lei.. è come una
calamita che mi attira a sé e io non riesco a
sfuggirle»
Christus sospirò. «Non puoi dirglielo Jonne. Solo
Roxie sa di noi e siamo stati davvero fortunati con lei, lo sai bene
anche tu»
«Sì lo so. Non le dirò niente, non
preoccuparti.. ma non sono ancora pronto ad allontanarmi completamente
da lei» disse il cantante in un soffio.
Il chitarrista annuì. «Fai come credi»
♪♪♪
Roxie fissava intensamente il suo migliore amico in attesa di una
risposta che lui sembrava non volerle dare. «Allora? Lo
farai? Ti prego.. è qui da poco e non conosce quasi
nessuno»
Jonne sospirò. «Ma perché proprio io?
Insomma.. non avresti potuto scegliere persona più sbagliata
Roxie»
Lei scosse la testa. «No affatto. Se si trattasse di Kris ti
darei pienamente ragione, ma tu sei la persona più buona e
altruista che conosco. So che non le faresti mai del male e che non
approfitteresti mai di lei»
«Ma io..» cercò di ribattere lui. Roxie
non gli diede modo di continuare, lo zittì poggiandogli una
mano sulle labbra. «Okay, hai vinto»
mormorò poi.
La ragazza fece un sorriso trionfante. «Sarà solo
per un paio di giorni, andrà bene»
♪♪♪
Christus scuoteva la testa. «No, no, no. Non puoi farlo.
Insomma.. questo è troppo Jonne!»
sbottò irritato.
Il cantante fece spallucce. «Devo farlo Kris, l’ho
promesso a Roxie e poi..» sospirò.
«Questo potrebbe aiutarmi a capire..»
«Capire cosa?» lo interruppe sempre più
irritato il chitarrista. «Capire quanto ci metterai a finire
nei guai a causa sua? Capire quanto tempo passerà prima che
tu..»
«Smettila!» lo zittì il ragazzo.
«Se capirò di non poter gestire la situazione la
farò finita una volta per tutte»
Christus annuì guardandolo dritto negli occhi.
«Bene. Quando arriverà il momento sarò
qui ad aspettarti»
♪♪♪
Carrie era una ragazza davvero dolce. Il suo carattere chiuso era stato
accentuato dal divorzio dei genitori. Per lei sembrava essere
seriamente difficile lasciarsi andare alle confessioni.
«Non sei obbligata a parlarne se non vuoi» disse
lui mentre la osservava raggomitolarsi sul divano avvolta in una
morbida coperta.
La ragazza fece spallucce. «L’unica che sa tutta la
storia è Roxie, non ne ho mai parlato con nessun
altro»
Jonne sollevò un sopracciglio curioso. «Non hai..
ecco.. non c’è mai stato qualcuno che..»
Lei scosse la testa. «No. Io..» abbassò
lo sguardo imbarazzata. «È da tanto che sono
sola»
«Hai Roxie.. è una buona amica e..» lo
sguardo della ragazza lo fece sorridere. «Beh.. se vuoi
parlarne..»
Carrie fece un respiro profondo. «È solo che.. non
ne ho mai parlato con un ragazzo prima e..»
«Che vuoi sapere?» chiese lui ancora col sorriso.
La ragazza arrossì. Erano tante le cose che avrebbe voluto
chiedergli ma l’idea di fargli delle domande intime la
metteva tremendamente a disagio. Jonne la esortò a tentare e
quando finalmente riuscì a lasciarsi andare, si
riscoprì essere più curiosa e meno imbarazzata di
quanto si fosse immaginata.
«Beh ecco.. non posso dirti cosa si prova Carrie..
è una cosa che varia da persona a persona»
spiegò lui evitando il suo sguardo. «A me
è capitato di..» sospirò.
«Insomma.. a volte mi è piaciuto molto e a volte
per niente..»
La ragazza lo guardò pensierosa. «Io non credo di
volerci provare sai? Insomma.. per me è già stato
un trauma baciare il mio ex ragazzo.. non oso immaginare
come..»
Jonne la interruppe. «Che vuoi dire?»
Lei fece spallucce. «Non mi piaceva baciarlo.. per niente. E
se baciare vuol dire rivivere quello schifo..» scosse la
testa.
«Ehi aspetta un momento.. solo perché lui baciava
male non vuol dire che lo facciano tutti» disse con tono
serio e indispettito il cantante.
Carrie fece spallucce. «Beh.. io non..»
«Non dovresti giudicare sulla base di un solo tipo di
bacio» continuò lui.
«Nessun altro mi ha mai voluta baciare okay?»
ribatté lei con lo sguardo puntato nel suo.
Il ragazzo le si avvicinò senza riflettere.
«Allora sono tutti degli emeriti imbecilli!»
sbottò ritrovandosi improvvisamente a pochi millimetri dalle
sue labbra.
Lei lo stava guardando con gli occhi spalancati e in quel momento la
consapevolezza di quello che sarebbe potuto accadere se solo
l’avesse sfiorata lo spaventò a morte. Si
irrigidì e si allontanò da lei abbassando lo
sguardo. «Scusa io.. io non so che mi è
preso» mormorò.
Il cuore di Carrie scalpitava. «Non.. non importa»
mormorò a sua volta. «Io.. vado a lavare i piatti.
Tu mettiti pure comodo» In un attimo sparì dalla
sua vista.
Si sentiva un grandissimo stronzo. Come aveva potuto fare una cosa del
genere? In quel brevissimo istante era riuscito a percepire solo una
cosa da lei, la voglia di essere baciata, la voglia di sentire le sue
labbra toccarla, di capire cosa si provava ad essere baciata proprio da
lui. Doveva fare qualcosa.
Raggiunta la cucina la vide con le mani immerse nell’acqua.
Lentamente le si avvicinò cercando qualcosa di sensato da
dire. «Carrie io..» una smorfia di dolore sul suo
volto lo allarmò. «Che succede??»
La ragazza tirò fuori una mano dall’acqua.
«Merda che male» si lamentò.
Jonne spalancò gli occhi alla vista di un piccolo pezzo di
vetro conficcato nel palmo della mano della ragazza.
«Aspetta.. non toglierlo» disse preso dal panico.
«Vado.. vado a recuperare del disinfettante e dei
cerotti»
Con tutta la sua forza di volontà riuscì a
medicare il taglio di Carrie senza lasciarsi travolgere dal desiderio
di affondare i denti nella ferita.
«Grazie» mormorò lei con un sorriso.
Lui annuì. «Figurati» fece un respiro
profondo. «Io.. ora devo andare Carrie. Devo.. devo proprio.
Ciao» e senza aspettare che lei lo accompagnasse alla porta,
uscì di casa e corse via. Sapeva perfettamente dove sarebbe
andato. Sarebbe corso dall’unica persona che poteva capirlo
veramente, Christus.
♪♪♪
Si era appena messo a letto quando sentì la porta
d’ingresso sbattere. «Ehi ragazzino, sei
tu??»
Jonne si affacciò alla porta della camera del chitarrista,
il fiato corto, l’espressione sconvolta.
«Io..»
Christus lo interruppe. «Hai resistito anche più
del previsto» ridacchiò. «Che ti ha
fatto per farti scappare via così?»
«Lei non mi ha fatto proprio niente» rispose lui
scocciato dall’aria divertita del chitarrista.
«Abbiamo solo parlato ma poi.. io..»
abbassò lo sguardo non riuscendo a sostenere quello
indagatore di Christus. «L’ho quasi
baciata» sussurrò.
Il chitarrista si mise a sedere di scatto. «Come hai
detto?» chiese preso alla sprovvista dalle sue parole.
Jonne sospirò. «Già.. io..»
riprese fiato. «Quando ho capito cosa stava succedendo mi
sono fermato. Non ho potuto. Io..»
«Se fossi stato in te..» lo guardò
dritto negli occhi Christus. «..non mi sarei
fermato»
Il cantante si appoggiò alla parete alle sue spalle
passandosi una mano tra i capelli. «Non sarei riuscito a
trattenermi Kris, lo sai»
Lui fece spallucce. «E con questo? Jonne tu..»
Il ragazzo lo interruppe. «Te l’ho già
spiegato, io non sono come te. Io non riesco ad essere distaccato
quanto lo sei tu. Io..» il suo sguardo era disperato.
«Se avessi assaggiato il suo sangue..» si
lasciò andare finendo seduto sul pavimento. «..non
sarei mai riuscito a fermarmi. L’avrei uccisa»
Christus si alzò dal letto e lo raggiunse. «Ma non
l’hai fatto. Non tormentarti così.. ti stai solo
facendo del male»
Jonne scosse la testa. «C’è mancato poco
Kris. Si è ferita ad una mano e io.. ho rischiato seriamente
di perdere il controllo»
«Non puoi continuare così Jonne»
sbottò il chitarrista che stava cominciando a dare i primi
inequivocabili segni di nervosismo. «Ti farà
impazzire e prima o poi l’aggredirai finendo per condannarci
entrambi»
Il cantante annuì con sguardo serio. «Hai ragione,
devo darci un taglio»
|
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Capitolo 6 *** 06 ~ The Kiss ***
Angolo
della Follia: Nuova settimana, nuovo capitolo, il
sesto.
Che dire? Ringrazio i soliti fantasmini, vi auguro una buona lettura e
torno a scrivere (se ci riesco ^^)
Alla prossima.
Baci baci.
~
Viola ~
06 ~ The
Kiss
Era arrivato il momento di
parlare seriamente con Roxie una volta per tutte. Da quando Carrie era
entrata nelle loro vite, Jonne si era chiuso in sé stesso.
Era terrorizzato all’idea di farle del male, di non riuscire
a resisterle. Doveva fare qualcosa per risolvere quella situazione e se
non ci avesse pensato lei, lo avrebbe fatto lui.
«Ciao Roxie» mormorò appena la porta
della camera da letto si aprì.
La ragazza sentì il cuore perdere un battito al suono di
quella voce. Gli occhi spalancati puntati sulla figura sdraiata sul suo
letto. «Kris» sussurrò.
Il chitarrista si alzò raggiungendola in un attimo.
«Dobbiamo parlare» disse afferrandola per il polso
e trascinandola nella stanza chiudendo la porta a chiave.
«Come sei entrato?» chiese lei spiazzata.
«Lasciami» aggiunse poi, aggressiva, strattonando
il polso ancora stretto nella mano del chitarrista nel vano tentativo
di liberarsi.
Christus strinse ancora di più la presa. «Stai
ferma» sibilò. «Non farmi
arrabbiare»
«Altrimenti cosa mi fai, eh? Divento la tua cena? Muoviti a
dirmi quello che devi dirmi e vattene» Cercò
nuovamente di liberarsi ma ci rinunciò quasi subito. Si
sarebbe soltanto fatta del male data la forte stretta del ragazzo.
Sul volto del chitarrista apparve un sorrisetto divertito.
«Mmmh.. a volte penso che ti ci vorrebbe proprio una bella
lezione» le sussurrò all’orecchio
lasciandole il polso. «Ma adesso basta scherzare. Dobbiamo
parlare della tua amica e del casino che sta creando nella vita di
Jonne!»
«Carrie? Cosa starebbe combinando? Tu sei fuori di testa
Kris.. non vedo cosa potrebbe succedere! Sì okay.. le piace
Jonne.. ma con questo?» si allontanò di qualche
passo da lui. «Non vedo cosa ci sia di male. Carrie non sa
nulla di voi.. di quello che siete..»
«È proprio questo il problema!»
sbottò il chitarrista interrompendola. «Lei.. lei
è pericolosa! Il suo modo di essere, di fare.. Jonne non
è in grado di gestire un rapporto del genere»
sbuffò. «L’unica con cui riesce a farlo
sei tu ed è già un miracolo. Io so dei vostri
giochetti.. so che ti ha morsa più di una volta pur non
volendolo e tu.. tu sei un incosciente a lasciarglielo fare ma.. ma con
lei è diverso!» puntò lo sguardo nel
suo. «Lo sai che si sono quasi baciati? Lo sai che le ha
medicato una mano rischiando di farsi scoprire? La tua cara amica te le
ha raccontate queste cose???»
Roxie rimase spiazzata dalle parole del chitarrista. «No..
lei.. non abbiamo ancora parlato. Sono appena tornata» lo
guardò per un attimo in silenzio. «E poi scusa..
cosa dovrebbe fare? Non è facile reprimere quello che si
prova per una persona così, da un giorno
all’altro»
Christus alzò gli occhi al cielo. «Beh.. dille di
non contare troppo su di lui. Falle capire che deve lasciarlo perdere,
che non è la persona adatta a lei.. dille che..»
sbuffò. «Tu lo capisci che lui non
potrà mai darle quello che desidera vero? È una
cosa impossibile Roxie.. questo lo sai, vero?» Il suo tono di
voce era cambiato. Sembrava quasi che volesse convincere più
sé stesso che la ragazza che gli stava davanti.
«Non posso farlo Kris. Non è giusto nei loro
confronti» scosse la testa lei. «Io
lotterò sempre per quello che voglio ed è un
diritto che spetta anche a Carrie e Jonne. Devono decidere da soli come
continuare»
Il chitarrista scosse la testa. «Credi davvero che
riuscirebbe ad accettare quello che siamo? Credi che potrebbe
sopportare la natura di Jonne?» abbassò lo
sguardo. «Io lo so come vanno queste cose.. e non voglio
perderlo Roxie. Non voglio perdere tutto questo. Non voglio essere
costretto ad andarmene via, a scappare di continuo, in eterno»
La ragazza gli si avvicinò. «Sono convinta che
capirà. Potreste..» lentamente gli
sfiorò le mani lasciando che le loro dita si intrecciassero.
«..potremmo provare a parlargliene con calma,
insieme» mormorò guardandolo negli occhi.
Christus rimase immobile per un minuto, poi le lasciò le
mani e un piccolo sorriso gli si disegnò sulle labbra.
«Tu sei fin troppo ottimista» sussurrò
sfiorandole delicatamente una guancia con la punta delle dita.
Sospirò. «Non sono io a doverle parlare, ne
tantomeno devi farlo tu. Quello che deve mettere in chiaro tutto
è Jonne e lui.. beh lui.. credo voglia allontanarsi
definitivamente da lei»
«Oh.. beh.. ecco io.. non credo sia una buona cosa.
Però come ho già detto.. non prenderò
decisioni per nessuno» disse la ragazza con calma.
Sospirò a sua volta restando in silenzio non sapendo
cos’altro dire.
Il chitarrista annuì. «Senti.. domani sera
raggiungeteci al solito posto.. forse riesco a convincere Jonne a
parlare con lei» Le si avvicinò e le
sfiorò velocemente le labbra con le sue. «Ciao
Roxie»
La ragazza rimase immobile. Non si era proprio aspettata un gesto
così dolce da lui. «Okay»
annuì alla sua richiesta. «Ciao Kris..»
•••
Roxie non aveva voluto spiegarle completamente cos’era
successo tra lei e Christus la sera precedente, ma era chiaro che tra i
due qualcosa era cambiato.
L’aveva visto uscire di casa mentre stava rientrando e Roxie
le aveva semplicemente detto che sarebbero andate al loro concerto la
sera seguente, l’aveva salutata e si era chiusa in camera sua.
Ora lo stava guardando così intensamente che il chitarrista,
percependo il suo sguardo su di sé, le rivolse
un’occhiatina.
Al contrario Jonne stava cantando con passione e trasporto, animato
dalla sua musica, completamente immerso in quel mondo che Carrie non
sarebbe mai riuscita ad eguagliare, lo sapeva benissimo.
Ma lui era perfetto. Assolutamente e schifosamente perfetto e non
poteva continuare a mentire a sé stessa fingendo che di lui
non le importasse nulla, che fosse soltanto un amico. Lui non era solo
un amico, non per lei. Da quando l’aveva quasi baciata non
aveva fatto altro che pensare a lui, a quanto le sarebbe piaciuto
sentire quelle labbra toccare le sue, a quanto le sarebbe piaciuto
immergergli le mani nei capelli e lasciarsi andare completamente per la
prima volta nella sua vita. Scosse la testa cercando di scacciare quei
pensieri e tornò a concentrarsi sul concerto.
«Sei ancora sicuro di volerlo fare?»
mormorò il chitarrista all’orecchio di Jonne
durante una piccola pausa.
Il ragazzo annuì. «Devo smetterla Kris. Non posso
continuare a.. a vederla così. Sta diventando troppo..
troppo difficile»
Christus mise una mano sulla spalla dell’amico. «Se
questa volta ne sei davvero convinto ti aiuterò ad
uscirne»
Aveva tentato di convincerlo a parlarle, come aveva detto a Roxie, ma
Jonne non aveva voluto sentire ragioni. La sua idea di parlare a Carrie
non era la stessa che aveva lui. Se le avesse parlato le avrebbe detto
tutta la verità e non poteva assolutamente permettersi una
confessione del genere, sarebbe stato troppo da sopportare per chiunque
e, sicuramente, sarebbe finita male. Ecco perché aveva
finito per convincersi di volerla allontanare definitivamente.
Mentre le note di “Still Alive” risuonavano
nell’aria e ogni singola ragazza presente nel locale urlava
cercando di attirare l’attenzione di uno dei musicisti, Roxie
vide Jonne avvicinarsi al chitarrista e mettersi seduto accanto a lui.
«Che combinano?» mormorò guardandoli
parlottare tra loro sorridendosi.
Anche Carrie teneva d’occhio la scena incuriosita da
quell’atteggiamento. Gli altri ragazzi stavano approfittando
di quel momento di tranquillità per bere e rilassare i
muscoli mentre i due seduti continuavano a sorridersi e a chiacchierare
sussurrandosi all’orecchio.
Christus lanciò un’occhiatina veloce verso le due
ragazze che li stavano osservando confuse. Tornò a
concentrarsi sul ragazzo che gli stava accanto esattamente mezzo
secondo dopo. «Avvicinati» mormorò.
Jonne lo guardò stupito. «Più di
così?» chiese.
Il chitarrista annuì. «Avanti vieni qui»
lo attirò un po’ più verso di
sé sfiorandogli le labbra con la lingua. Sapeva
perfettamente quanto quell’azione avrebbe scioccato Roxie, ma
per certi versi anche lui sentiva di doversi prendere una pausa da
quella situazione che lo confondeva. Lei lo confondeva. Quello che
c’era tra loro lo confondeva. Jonne sorrise stando al gioco
che Christus aveva iniziato avvicinandosi a lui ancora di
più fino ad annullare lo spazio che restava tra loro
prendendo così pieno possesso delle sue labbra. Le ragazze
tra il pubblico urlarono come impazzite e milioni di flash
immortalarono quel momento.
Carrie aveva gli occhi spalancati. Non poteva essere vero, non lo
stavano facendo davvero. Ma quando Roxie sibilò
«Traditore» non poté fare a meno di
tornare a guardarli per capire cosa avessero fatto ancora da averla
portata a dire una cosa del genere.
Quello che vide la lasciò di sasso. Jonne e Christus stavano
facendo impazzire il pubblico baciandosi con fin troppa enfasi. Un
bacio che durò solo qualche istante ma che le tolse il
respiro.
•••
Un’ultima canzone e il concerto era finalmente finito. I
ragazzi raggiunsero il backstage e Roxie si precipitò da
Jonne aggredendolo. «Stronzo!» urlò
piazzandosi proprio di fronte a lui, impedendogli di raggiungere gli
altri. «Come hai potuto farlo?? Tu.. tu lo sapevi! Tu lo sai
quanto lui..» lo spintonò. «Dio.. come
hai potuto Jonne? Che razza di persona sei???» e dopo averlo
spinto ancora corse fuori dal locale.
Il ragazzo fece un passo verso la porta aperta per seguirla ma Christus
lo fermò. «Ci penso io» disse uscendo.
Jonne si passò una mano tra i capelli completamente bagnati
cercando di calmarsi. La reazione di Roxie lo aveva preso completamente
in contropiede. Non si era certo immaginato che ne avrebbe sofferto
tanto.
«Mi spieghi che ti è passato per la
testa??» La voce di Carrie alle sue spalle lo fece
irrigidire. «Che razza di amico è uno che si
comporta come ti sei comportato tu questa sera?»
Il ragazzo si girò per affrontarla. «Ma tu che ne
sai eh? Cosa ne sai del rapporto che c’è tra me e
Roxie?»
Carrie scosse la testa. «Hai ragione, io non so che rapporto
ci sia tra voi due ma so che lei ha sempre creduto in te e tu
l’hai tradita senza pensarci nemmeno per un secondo»
«Tu non capisci» mormorò lui.
«Stanne fuori»
La ragazza gli si avvicinò puntandogli un dito contro.
«Li ho gli occhi sai??» sbuffò.
«Merda.. c’era davvero bisogno di mettergli la
lingua in bocca in quel modo???» sbottò.
«Non so se l’hai notato ma la cosa è
stata piuttosto reciproca» rispose lui con un sorrisetto
perfido.
Carrie spalancò gli occhi incredula. «Ma tu
avresti potuto evitarlo!»
«E perché? Non è stato niente male e
non è nemmeno la prima volta che succede se proprio vuoi
saperlo» ribatté il ragazzo continuando a fissarla.
«Io.. io non riesco a crederci» mormorò
lei. «Credevo che tu volessi bene a Roxie, che tenessi a lei,
che..»
Jonne la interruppe spingendola contro la parete alla sue spalle.
«Tutto questo odio nei miei confronti è davvero
solo per quello che ho fatto a Roxie?»
Carrie sentì il cuore perdere un battito a quelle parole
quasi sussurrate. Erano così vicini che sentiva il suo
respiro sulla pelle. «Sì, certo» rispose
con voce tremante. «Tu.. tu..»
«E allora perché non te la prendi con Kris?
È lui quello che sta giocando con lei, non certo
io» disse il ragazzo allontanandosi di un passo.
Carrie sentì la rabbia montarle dentro nuovamente.
«Ma tu sei suo amico! Sei tu quello che.. quello che non
avrebbe dovuto farlo!» urlò.
Jonne scosse la testa divertito. «Te la prendi troppo per uno
stupido bacetto. E ancora non capisco perché stai urlando
solo ed esclusivamente contro di me. Non ero solo a farlo
sai?» Gli occhi della ragazza si erano riempiti di lacrime.
Lui sbuffò. «Qual è il tuo problema eh?
Cos’è che ti da tanto fastidio?»
Carrie si allontanò dalla parete continuando a guardarlo
negli occhi. Improvvisamente lo baciò come lui aveva baciato
Christus solo qualche minuto prima. Un bacio che durò anche
meno di quello che si era scambiato col chitarrista ma che lo aveva
colto completamente di sorpresa impedendogli di reagire.
«Sei tu il mio problema. Ora che lo sai, sei
soddisfatto?» sibilò la ragazza mentre con una
mano tentava di scacciare le lacrime che le erano scivolate lungo il
viso. «E tanto per precisare.. quello non era affatto un
bacetto Jonne.. non lo era affatto. Quello era un bacio vero, un bacio
vero a tutti gli effetti e tu lo hai regalato a lui ferendo
Roxie» gli si allontanò scuotendo la testa.
«Sei un mostro»
Quelle parole lo colpirono più di tutto quello che Carrie
gli aveva detto fino a quel momento. Rimase immobile a guardarla andare
via. Pregò perché sparisse in fretta dalla sua
vista prima che l’istinto lo spingesse a raggiungerla e
sfogare la frustrazione e la rabbia su di lei che lo aveva inquadrato
perfettamente pur non sapendolo. «Hai ragione
Carrie» mormorò. «Sono un mostro e tu
devi starmi lontana»
Roxie camminava a passo spedito senza sapere dove andare. Il suo unico
desiderio era di allontanarsi il più possibile da quel
locale e da quello che era successo poco prima. Pungenti lacrime di
rabbia le annebbiavano la vista. Avrebbe voluto mettersi ad urlare per
dal libero sfogo a quello che sentiva dentro ma dei passi alle sue
spalle la fecero irrigidire. Non le servì guardare per
capire chi era la persona che la stava seguendo, avrebbe riconosciuto
quei passi ovunque. «Vattene» sibilò
continuando a camminare.
«No» rispose il ragazzo alle sue spalle.
Roxie si voltò di scatto aggredendolo. «Che cosa
vuoi??? Lasciami in pace!!!»
Per tutta risposta Christus la prese per le spalle scrollandola
leggermente. «Smettila!» ordinò.
La ragazza sembrò non averlo nemmeno sentito. «Non
mi toccare» urlò. «Mi fai
schifo!!!»
Il chitarrista si irrigidì a quelle parole. «Stai
esagerando» sibilò stringendo ancora di
più la presa.
«Lasciami andare» ringhiò lei tenendo
gli occhi puntati nei suoi.
Christus mollò la presa spingendola via. «Okay..
vattene. Forza vai via» sbottò con aria di sfida.
La ragazza rimase ferma per un minuto guardandolo con odio.
«Ti detesto» mormorò abbassando lo
sguardo.
In quel momento Christus scattò afferrandola nuovamente.
Senza darle il tempo di reagire si impossessò delle sue
labbra con prepotenza.
«È così che mi detesti?»
chiese poi lasciandola andare. Un sorrisetto perfido gli si
disegnò sulle labbra. Roxie non rispose. Rimase immobile a
fissarlo con gli occhi spalancati. «Hai ottenuto quello che
volevi. Dovresti essere contenta» continuò.
«Lo sai? Non sei niente male ma con quel brutto carattere..
mmmh.. non dureresti nemmeno cinque minuti con me» le diede
le spalle.
A quel punto Roxie sentì la rabbia tornare ad invaderla.
Senza riflettere prese per un polso il chitarrista che si
voltò con ancora quel sorriso beffardo sulle labbra
piazzandogli uno schiaffo ben assestato in pieno volto. «Non
hai capito proprio niente di me!» sibilò.
«E comunque.. tu
non dureresti nemmeno cinque minuti con me, non il contrario»
Senza aspettare una qualunque reazione da parte del ragazzo, si
voltò e corse via.
•••
Carrie la vide entrare in casa col fiatone e gli occhi lucidi.
«Ehi tesoro ma dove sei stata? Ero in pensiero»
istintivamente l’abbracciò stringendola forte.
«Stai bene?» mormorò.
Roxie scosse la testa. «È soltanto un.. un
bambino» sbottò aggrappandosi all’amica.
«Io..»
«Scchh» la interruppe Carrie. «Non
dirlo.. te ne pentiresti subito dopo, lo sai bene»
La ragazza annuì. «Me ne sono già
pentita» sussurrò.
Carrie l’osservò interrogativamente.
«Che vuoi dire?»
«L’ho schiaffeggiato» spiegò
Roxie sospirando. «Lui.. lui mi ha baciata ma poi..»
«Ah ecco bene..» mormorò Carrie
passandosi una mano tra i capelli. «Questa è stata
la notte dei baci»
Roxie sollevò un sopracciglio confusa. «Come
sarebbe?»
La ragazza che le stava davanti si mise seduta sul divano.
«Ero così arrabbiata con Jonne per quello che
aveva fatto. Quando sei scappata via.. abbiamo avuto una piccola
discussione, se così possiamo chiamarla» fece un
respiro profondo. «Lui.. lui mi ha fatto saltare i nervi ma..
dio Roxie era così bello e..» abbassò
lo sguardo. «beh ecco.. l’ho baciato»
«Tu hai fatto cosa??» chiese la ragazza con gli
occhi spalancati per la sorpresa.
Carrie annuì arrossendo. «Ma non è
stato niente, davvero. È stato uno stupido bacio di mezzo
secondo e poi me ne sono andata via»
Roxie si mise seduta accanto all’amica. «Ti piace
proprio tanto eh?» chiese prendendole una mano con la sua.
La ragazza sospirò. «Lui..»
sbuffò. «Non so come spiegarlo»
«Non serve» sussurrò Roxie.
«So bene cosa vuoi dire. La stessa cosa vale per me con
Kris»
|
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Capitolo 7 *** 07 ~ Jonne & Carrie / Christus & Roxie …. What’s Happening??? ***
Angolo
della Follia: Settimo capitolo e io, come al
solito, ringrazio i fantasmini che passano e non dicono niente.
Vi auguro un buon fine settimana e una buona lettura.
Alla prossima.
Baci baci.
~
Viola ~
07 ~ Jonne
& Carrie / Christus & Roxie ….
What’s Happening???
Dal concerto erano passate
ormai settimane e dei due musicisti non si avevano più avute
notizie. Carrie evitava l’argomento per cercare di
dimenticare il biondo cantante che sembrava averla stregata, ma Roxie
non le dava tregua. Ad ogni nuovo concerto in zona la pregava di
accompagnarla ottenendo sempre un secco rifiuto da parte sua.
«Ti prego Carrie. So che per te è un grosso
sacrificio ma io ho bisogno di vederlo capisci? Devo.. devo
parlarci»
La ragazza scosse la testa non riuscendo a capire
l’insistenza dell’amica. «Ma
perché?? Insomma.. io..»
«Mi stai dicendo che Jonne non ti manca nemmeno un
po’? Che non vuoi rivederlo?» la interruppe Roxie.
«Ho visto come guardi attraverso la finestra ogni sera nella
speranza di vederlo arrivare da un momento all’altro, e non
dire che non è vero»
Carrie abbassò lo sguardo. «Io.. mi manca,
sì» ammise. «Ma non ha nessun senso
capisci? Tra noi..» sbuffò. «Per lui, io
non sono nessuno»
«Andiamo a questo concerto, dammi retta» ripropose
la ragazza.
Carrie sospirò. «Va bene.. andiamoci»
accettò alla fine non avendo più la forza di
lottare.
•••
Il concerto era già iniziato ma le ragazze riuscirono
comunque ad intrufolarsi dietro le quinte. Ed ora eccola lì,
a guardarlo cantare con tutta la grinta di cui era capace, trasmettendo
ogni più piccola emozione al pubblico che lo ammirava. Un
brevissimo sguardo nella sua direzione e lei sentì il cuore
perdere un battito. Erano a pochi metri l’uno
dall’altra eppure sembravano essere distanti mille miglia.
Era piuttosto chiaro che Jonne non l’avrebbe nemmeno
considerata e Carrie si sentì improvvisamente ferita da quel
comportamento. In fondo quella che si era umiliata quella sera era
stata lei. Era stata lei a mettersi a sbraitare per finire poi a
baciarlo senza nessun pudore dandogli una chiara dimostrazione di
quello che provava nei suoi confronti. E ora quello che faceva
l’offeso era lui. Possibile che fosse così
insensibile?
Quando lo vide lasciare il palco decise che gli avrebbe parlato. Doveva
farlo. Non sarebbe riuscita a sopportare la sua indifferenza ancora per
molto. Se almeno l’avesse trattata male, le avesse detto di
andarsene, di lasciarlo in pace, di smetterla di girargli intorno. Una
sola di quelle cose avrebbe potuto darle modo di smetterla di pensare a
lui in ogni momento della giornata. Roxie aveva ragione. Lui le era
mancato moltissimo. La sua era diventata un’ossessione. Le
erano mancate le serate in sua compagnia a chiacchierare. Le erano
mancate anche le sue rapide fughe a cui non era mai riuscita a dare un
senso. Possibile che si fosse lasciata coinvolgere fino a quel punto?
Ma chi era Jonne Aaron Liimatainen per averla ridotta così?
•••
«L’hai vista, vero?» chiese Christus al
cantante appena entrato nel camerino.
Il ragazzo annuì. «Ho avvertito la sua presenza
appena ha messo piede nel locale» mormorò
lasciandosi cadere sul divanetto presente nella stanza.
«Che pensi di fare?» Il chitarrista gli si mise
accanto scrutandolo attentamente.
Jonne fece spallucce. «Niente» rispose
semplicemente. «Ho detto che l’avrei fatta finita
con lei ed è esattamente quello che intendo fare»
Rivolse uno sguardo serio al chitarrista. «Allora.. si
mangia? Ho fame»
•••
Raggiunto il backstage, Carrie si mise a cercare il cantante.
Bussò alla porta del camerino e non ricevendo risposta la
spalancò. All’interno non trovò
nessuno. Eppure non erano andati via.
Senza pensarci un attimo di più, si mise a spalancare tutte
le porte che incontrava sul suo cammino. Prima o poi
l’avrebbe trovato.
Arrivata all’ultima porta del corridoio si ritrovò
a fissare una scena che la lasciò senza fiato. Jonne e
Christus erano comodamente seduti su un divano blu in compagnia di una
ragazza completamente abbandonata alle loro attenzioni.
Il rumore di qualcosa che cadeva a terra attirò
l’attenzione del cantante che sollevò lo sguardo
incontrando quello di Carrie ancora immobile sulla porta.
«Merda» mormorò.
La ragazza spalancò gli occhi sconvolta alla vista delle
labbra di Jonne ricoperte di sangue. Sangue che lui aveva evidentemente
succhiato dal polso della ragazza che stava dividendo con il
chitarrista.
In quel momento anche Christus lasciò andare la giovane
portando lo sguardo su Carrie che scosse la testa indietreggiando di
qualche passo prima di correre via per raggiungere Roxie.
«Vai da lei» disse Christus al ragazzo che stava
ancora fissando la porta con gli occhi spalancati.
«Corri»
Jonne obbedì. Corse fuori dalla stanza seguendo la ragazza
che aveva appena raggiunto la porta che dava sul retro.
«Carrie aspetta»
«Non toccarmi» urlò lei quando
sentì la sua mano fredda sfiorarle il braccio.
Il cantante si fermò. «Lasciami
spiegare» mormorò.
Carrie scosse la testa. «Spiegare? Spiegare cosa??? Cosa sei
tu??» disse tutto d’un fiato completamente nel
panico.
Jonne abbassò lo sguardo. «Io.. io non ti avrei
mai fatto del male» sussurrò.
«È per questo che..» sollevò
nuovamente lo sguardo per incontrare i suoi occhi. «Ho
tentato Carrie, ci ho provato. Ho fatto tutto quello che ho potuto per
starti lontano, ma tu..»
La ragazza mosse un passo nella sua direzione e Jonne si
zittì improvvisamente. «Scusa»
mormorò.
«Cosa?» chiese lui allibito.
Carrie si avvicinò ancora. «Non.. non avrei dovuto
reagire in quel modo» i suoi occhi erano saldamente
inchiodati a quelli del cantante. «È solo che..
tu..» sollevò una mano lentamente, sfiorandogli le
labbra. «Dovresti stare più attento»
mormorò.
Il ragazzo aggrottò la fronte. «Ma
cosa..» Carrie gli mostrò la mano sporca di
sangue. «Oh..»
Lei sorrise. «Perché non me l’hai
detto?» chiese semplicemente.
Jonne fece spallucce. «Non.. non hai paura di me?»
La ragazza scosse la testa. «Dovrei?»
«Oddio sì!» rispose lui.
«Insomma.. non.. non è normale trovarsi davanti ad
un.. un..»
«Vampiro» concluse lei. «È
vero.. non capita tutti i giorni e..» sorrise.
«..siete reali.. non riesco a crederci»
Jonne non riuscì a dire niente. Quella ragazza lo aveva
nuovamente sorpreso col suo modo di fare. Rimase a guardarla in
silenzio cercando di captare anche un solo suo pensiero.
«Roxie lo sa, vero?» gli chiese lei, spezzando il
silenzio.
Lui annuì. «Non prendertela con lei.
Noi..»
Carrie scosse la testa. «Non potrei mai arrabbiarmi con
Roxie. Siete amici, è normale che abbia fatto di tutto per
proteggervi» lo guardò dritto negli occhi.
«Posso abbracciarti?» chiese poi, sorprendendolo.
«Sì, certo» rispose lui incerto.
La ragazza gli si avvicinò ancora di più,
passandogli le mani attorno ai fianchi e appoggiandogli la testa sul
petto. «Non vi tradirò mai»
sussurrò. «Mai»
•••
«Aspetti qualcuno?» La voce di Christus la fece
sussultare. Si voltò, ritrovandoselo proprio dietro le
spalle. «Lei non verrà» le disse poi,
serio.
La ragazza sollevò un sopracciglio, confusa. «Che
vuoi dire?» chiese.
Il chitarrista sospirò. «Carrie ci ha visti
mentre..» si avvicinò al suo orecchio.
«..mentre ci facevamo uno spuntino»
sussurrò.
Roxie spalancò gli occhi. «Che cosa????»
«Già» annuì Christus.
«Ora è con Jonne, o almeno credo»
La ragazza scosse la testa, sconvolta. «Dobbiamo trovarla!
Noi..»
«Respira bambina» la interruppe il chitarrista.
«Non farti venire una crisi isterica. Sono sicuro che Jonne
sistemerà tutto, non preoccuparti»
Roxie si accigliò. «Come puoi essere
così calmo? Proprio tu poi!» lo
spintonò per poter passare, ma lui la fermò.
«Lasciami andare»
«Ma dove pensi di andare?» chiese lui, tenendola
per un polso.
La ragazza sbuffò. «Me ne torno a casa, forse
Carrie è là»
Christus fece un respiro profondo. «Ti accompagno»
«Non ho bisogno della baby sitter» rispose lei
acida. Il chitarrista finse di non aver sentito e la seguì
fino a casa.
•••
Era ancora stretta a lui, il suo respiro regolare gli solleticava la
pelle, il suo profumo era irresistibile. «Carrie»
mormorò. La ragazza sollevò lo sguardo,
incontrando il suo. «Vuoi.. vuoi venire da me?» le
chiese d’impulso.
«Sì» rispose lei, altrettanto
impulsivamente.
Jonne sorrise accarezzandole il viso. «Andiamo» le
prese la mano, lasciando che le loro dita s’intrecciassero.
Arrivati a casa del cantante, si ritrovarono a guardarsi negli occhi,
seduti a gambe incrociate sul divano.
«Come.. chi..» Carrie si ritrovò a
balbettare, non sapendo come Jonne avrebbe reagito a delle domande
sulla sua natura di vampiro, ma il ragazzo sorrise.
«Kris» rispose con calma. «È
stato lui»
La ragazza spalancò gli occhi per la sorpresa.
«Lui.. lui..» aggrottò la fronte.
«Quando?»
Jonne sospirò. «È già
passato un anno» abbassò lo sguardo. «Ma
io non..»
«Non lo accetti, vero?» lo interruppe lei. Il
ragazzo scosse la testa. Lei allungò il braccio fino a
sfiorargli il viso con la punta delle dita. A quel contatto Jonne
sentì un brivido scorrergli lungo la schiena. «Lui
lo sa?? Insomma.. sa che tu..»
«Sì lo sa» rispose il ragazzo.
«Lo sa fin troppo bene. Litighiamo spesso per questa cosa, ma
ormai indietro non posso tornare e dovrei imparare ad accettarlo, solo
che..»
Carrie si rabbuiò. «Quanto lo odio»
mormorò.
Jonne le prese le mani. «No, non dirlo, non devi. Ti prego
non.. non dirlo» l’attirò a
sé, stringendola tra le braccia. «Forse lui
è stato troppo impulsivo nei miei confronti ma.. ma
è un buon amico, è una persona davvero
eccezionale, credimi»
La ragazza sentì il cuore batterle furiosamente nel petto.
Quel contatto con lui, di sua spontanea volontà,
l’aveva presa alla sprovvista. «Jonne
io..»
«Resta qui con me questa notte, ti prego. Non voglio stare
solo» mormorò lui, col viso affondato nei suoi
capelli.
Carrie annuì. «Non preoccuparti, non ti
lascio» Sollevò il viso per incontrare i suoi
occhi. Le sue labbra erano così vicine che la ragazza non
riuscì a resistere. Si sollevò soltanto un
po’ fino a sfiorarle con le sue.
Jonne trattenne il respiro solo per un attimo, poi si lasciò
andare al morbido tocco di quelle labbra calde e invitanti.
•••
«Vuoi calmarti? Se non è ancora tornata a casa,
probabilmente sarà con Jonne» sospirò
Christus non sapendo più cosa fare per tranquillizzare la
ragazza che camminava avanti e indietro per il salotto come una tigre
in gabbia.
«È proprio quel
“probabilmente” che mi preoccupa, Kris»
sbottò Roxie. «E se non fosse con lui? Se.. se si
fosse cacciata in qualche guaio?»
Il chitarrista la prese per le spalle. «Credi che se lui non
l’avesse trovata non si sarebbe fatto vivo? Credimi se ti
dico che non devi preoccuparti per lei»
La ragazza fece un respiro profondo, cercando di calmarsi. Fu a quel
punto che si rese conto delle mani di Christus che la tenevano
saldamente per le spalle. Uno scambio di sguardi e si
ritrovò con le mani tra i suoi capelli e le labbra premute
contro le sue. Il chitarrista rispose a quel bacio senza pensarci due
volte.
Proprio in quel momento un tuono fortissimo li fece sobbalzare. Roxie
si aggrappò al chitarrista che sorrise. «Non dirmi
che hai paura di un innocuo temporale»
La ragazza scosse la testa. «È solo che.. non me
l’aspettavo»
Rimasero in silenzio per qualche minuto, restando abbracciati. Christus
teneva il mento poggiato sulla testa della ragazza, le sue mani che le
carezzavano lentamente la schiena. «A cosa stai
pensando?» le chiese in un sussurro.
Roxie si strinse ancora di più a lui, respirando a fondo il
profumo della sua pelle, un mix di mela e cannella. «Che cosa
vuoi da me, Kris?»
Il ragazzo sospirò. «Soltanto te»
rispose semplicemente. «Non dovrei e lo so perfettamente
ma..» le fece alzare il viso fino ad incontrare i suoi occhi.
«..non posso più fare finta di niente. Jonne ha
sempre avuto ragione, ti voglio»
•••
Il cantante la allontanò delicatamente da sé.
«Carrie io..»
«Scusa» lo interruppe lei, abbassando lo sguardo
imbarazzata. «Non avrei dovuto farlo. Io non..»
La zittì, poggiandogli una mano sulle labbra. «Ho
soltanto paura di perdere il controllo, Carrie»
spiegò tutto d’un fiato. Le accarezzò
le labbra con le dita. «Baciarti è..
bellissimo» mormorò. «Ma ho delle
difficoltà a restare lucido quando mi lascio andare alle
emozioni e con te..» sospirò. «..con te
sembra essere tutto ancora più difficile»
Lei lo fissò per un attimo ad occhi sgranati per la
sorpresa. «Spiegami» mormorò poi,
cercando di non pensare al fatto che lui le avesse detto che baciarla
era bellissimo.
Jonne sospirò. «È difficile. Io.. non
riesco ad essere freddo e distaccato quando.. quando..»
«Eppure non mi sembravi tanto in difficoltà con
quella ragazza» disse lei, con un tono di voce tanto basso
che nessuno avrebbe potuto udirla, nessuno tranne un vampiro.
«Di lei non mi importava niente e poi.. c’era Kris
con me» precisò subito, sorprendendola.
«Lui è in grado di.. beh mi sa controllare. Io
invece.. riesco a leggere il pensiero»
Carrie si sentì avvampare. «Sempre?»
chiese.
Lui annuì, facendo spallucce. «Di solito
sì» la scrutò per un attimo.
«Ma tu.. tu riesci a mascherarti molto bene. Non sono mai
riuscito a leggere i tuoi pensieri»
La ragazza lo guardò stupita. «Dici davvero?
Io..» fece spallucce. «Io non sapevo di..»
«Lo so. Lo fai senza rendertene conto. Credo sia il tuo modo
di difenderti dal mondo» la interruppe lui.
Abbassò lo sguardo. «Eppure questa cosa ti ha
portato qui. Forse dovresti rivedere i tuoi metodi di difesa»
Lei sorrise. «Non credo di aver bisogno di difendermi da te.
E comunque non lo farei in ogni caso»
Jonne spalancò gli occhi a quelle parole. «Non
dovresti dire certe cose. Io.. io non posso..»
sospirò avvilito. «Non posso darti quello che
vuoi. Con me.. non è vita»
Carrie gli si avvicinò, scostandogli una ciocca di capelli
dal viso. «Questo lo dici tu» sussurrò.
Il cantante le prese la mano con la sua. «Sai.. ripensandoci
è meglio se ti porto a casa. Roxie sarà
preoccupata e poi.. non credo davvero che sia una buona idea farti
passare la notte qui.. da sola.. con me»
La ragazza tentò di replicare, ma Jonne era già
alla porta e le tendeva una mano pronto per accompagnarla a casa.
Annuì sospirando e lasciò scivolare la mano in
quella del ragazzo che la strinse delicatamente.
•••
Roxie era ancora tra le braccia di Christus. Il cuore le batteva
all’impazzata e la sua vicinanza non l’aiutava
certo a calmarsi. Il profumo della sua pelle era inebriante e il tocco
delle sue mani, che le accarezzavano la schiena, era un brivido
continuo.
«A cosa stai pensando adesso?» le chiese lui, in un
sussurro. Lei non rispose e Christus le sollevò
delicatamente il viso per guardarla negli occhi.
«Paura?»
La ragazza scosse la testa. «No» rispose.
«Non ho mai avuto paura di te»
Lui sorrise. «Mmmh.. non è saggio da parte tua non
avere paura di me.. lo sai vero?»
«Forse hai ragione ma.. è così
Kris» rispose lei, continuando a tenere gli occhi puntati nei
suoi.
Il chitarrista tornò improvvisamente serio e la strinse
ancora di più a sé, abbassandosi leggermente per
raggiungerle le labbra con le sue.
Roxie chiuse istintivamente gli occhi e quando percepì il
contatto con le labbra di Christus sospirò, rendendosi conto
solo in quel momento di aver trattenuto il respiro per tutto il tempo.
Il suo bacio era appassionato e dirompente, esattamente come lo era
lui. Era uno che sapeva quello che voleva e che se lo prendeva senza
tanti complimenti, ma a lei piaceva proprio per quel motivo.
Si lasciò sfuggire un leggero mugolio quando lui le
lasciò la bocca per scendere a baciarle il collo,
sfiorandolo con la punta della lingua.
«Sei così calda» lo sentì
sussurrare un secondo prima di provare un dolore sordo lì
dove i suoi denti le avevano lacerato la pelle.
Si irrigidì per un attimo, presa completamente alla
sprovvista da quella situazione. Ma quando Christus iniziò a
succhiare piano, si lasciò andare sapendo che quello era il
loro modo di condividere la passione.
Il chitarrista la lasciò andare per un secondo, leccandosi
il sangue dalle labbra, per poi affondare nuovamente i denti ancora
più in profondità e riprendere a bere il suo
sangue caldo.
Roxie sentì improvvisamente la paura montarle dentro. Lui
non sembrava affatto intenzionato a fermarsi e lei stava cominciando a
perdere le forze.
Cercò di liberarsi di lui divincolandosi, battendogli i
pugni sul petto, tutto senza successo. Era troppo debole per lui e le
poche forze che le restavano la stavano lentamente abbandonando.
Poteva sentire il sangue defluire dal suo corpo e finire nella bocca di
Christus, che la sosteneva senza nessuno sforzo. Sapeva bene che non
sarebbe durata ancora molto, sentiva le palpebre farsi pesanti e la
testa aveva cominciato a girarle.
«Kristian!!!»
la voce di Jonne fu l’ultima cosa che riuscì a
sentire prima di crollare a terra.
Il chitarrista si voltò di scatto trovandosi a fissare Jonne
e Carrie sulla porta di casa. Lui con l’espressione
più furiosa che gli avesse mai visto dipinta sul volto; lei
inorridita alla vista dell’amica stesa a terra col collo
lacerato dal suo morso.
In un attimo il cantante gli fu addosso. «Che cazzo hai
fatto? Kris che..»
«Falla finita!!!» urlò di rimando lui.
«Perché ti stupisci tanto? Lo sapevi perfettamente
che era quello che volevo» fece un sorrisetto arrogante.
«E per una volta non c’era il cane da guardia nei
paraggi. Ora lasciami in pace» lo spinse via e
uscì di casa, sparendo in pochi secondi.
«Jonne!» urlò Carrie che aveva raggiunto
l’amica stesa a terra.
Il cantante la raggiunse in un attimo. «Roxie.. oddio Roxie
ti prego rispondi»
La ragazza aprì lentamente gli occhi. «Lo
odio» mormorò poco prima di perdere nuovamente i
sensi.
Jonne digrignò i denti, osservando la porta di casa ormai
chiusa dietro la quale era sparito Christus. «Questa la
paga» ringhiò.
Carrie gli poggiò una mano sul braccio.
«Calmati» mormorò. «Adesso
Roxie a bisogno di te, io ho bisogno di te.. ti prego»
Il cantante annuì. Prese la ragazza svenuta tra le braccia e
la portò in camera da letto. «Devo.. devo fare una
cosa» mormorò osservando Carrie che era rimasta
accanto alla porta. «È necessario ma.. non sei
costretta a guardare»
«Fai quello che devi, non preoccuparti per me» lo
rassicurò le,i con un sorriso appena accennato sulle labbra.
Jonne fece un lungo respiro per cercare di calmare il suo istinto da
vampiro che alla vista di tutto quel sangue urlava a gran forza per
essere soddisfatto. Accarezzò dolcemente il viso della
ragazza senza sensi, poi si morse il polso avvicinandolo al suo collo
per far gocciolare un po’ del suo sangue sulla ferita
infertale da Christus che lentamente si richiuse.
«Starà bene?» chiese Carrie in un
sussurro, porgendogli un fazzoletto candido.
Il cantante annuì. «Deve riposare. Quel.. quello
schifoso l’ha quasi prosciugata ma..» si
tamponò il polso, ripulendosi dal sangue rimasto attorno
alla ferita ormai chiusa. «Siamo arrivati in tempo, per
fortuna»
Il silenzio calò nella stanza. Solo il respiro delle due
ragazze risuonava nitido nelle orecchie del vampiro, come il battito
dei loro cuori.
Carrie sospirò. «Grazie per essere
rimasto» mormorò. «Io.. ecco
io..»
Il cantante annuì. «Vai» disse,
guardandola negli occhi. «Ma ti prego.. stai attenta. Ora sai
cosa devi fare se hai bisogno di me. Ti sentirò.
Correrò da te, ovunque tu sia»
|
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Capitolo 8 *** 08 ~ Monsters Or Not??? ***
Angolo
della Follia: Ed eccoci arrivati all'ottavo
capitolo. Spero davvero di riuscire ad aggiornare sempre
così in fretta. La storia in effetti c'è, sono le
immagini che mancano ^^
Comunque... grazie, come sempre, ai fantasmini e buona lettura!
Alla prossima.
Baci baci.
~
Viola ~
08 ~
Monsters Or Not???
Sentiva ancora il sangue di
Roxie scorrergli nelle vene. Era caldo e forte, esattamente come lei.
Stava provando la sensazione inebriante dell’ubriachezza. Era
da tanto tempo che non si sentiva così bevendo il sangue di
qualcuno. Come Jonne si ostinasse a resistere al piacere che solo il
sangue poteva dare, non riusciva proprio a capirlo. Era il sangue che
li manteneva sani e forti. Era il sangue che li infiammava di
desiderio. Ed era proprio grazie al sangue che si riversava nella loro
bocca durante l’intimo abbraccio con la vittima designata,
che provavano il travolgente appagamento che da comuni mortali avevano
provato con l’orgasmo.
«Kris apri.. lo so che sei lì!!!» La
voce furiosa di Carrie lo scosse dai suoi pensieri.
Con molta calma aprì la porta di casa. «Ciao
bimba. Come mai da queste parti? Sei curiosa di sapere cosa si prova e lui non vuole
aiutarti a scoprirlo? Per questo sei venuta da me?»
La mano della ragazza colpì in pieno la guancia del
chitarrista che rimase immobile a fissarla. «Lascia fuori
Jonne da questa storia!» sibilò a denti stretti.
«Lui.. lui non..»
Christus ridacchiò. «Lui vuole il tuo sangue
quanto io voglio quello di Roxie. Non farti illusioni piccola..
toccherà anche a te, prima o poi» disse con
freddezza. «La questione è.. quanto desideri che
lo faccia? Perché tu lo desideri, vero?»
mormorò avvicinandosi. «Lo so che lo vuoi.. lo
sento»
Carrie si irrigidì. Era troppo vicino e la sua voce era come
una strana melodia in grado di confonderla.
«Smettila» mormorò con voce tremante.
«Di fare cosa? Non sto facendo niente» rispose lui,
girandole attorno.
La ragazza scosse la testa cercando di snebbiare la mente.
«So cosa puoi fare, Jonne me l’ha detto»
chiuse gli occhi per un istante. «L’hai quasi
uccisa» mormorò poi. «Se non fossimo
arrivati.. tu..»
«Stronzate» ribatté lui. «Non
l’avrei uccisa. Il suo sangue è troppo prezioso
per privarmene così»
Carrie serrò i pugni. «Sei un mostro»
ringhiò. «Lei.. Oddio se penso che lei..»
«So esattamente cosa prova per me» la interruppe il
chitarrista. «Ma ha scelto la persona sbagliata a cui donare
il suo cuore. Io desidero il suo sangue, la sua vita, la sua
essenza» fece un sorrisetto divertito. «E adesso
lei è mia»
La ragazza spalancò gli occhi. «Che stai
dicendo?»
Lui fece spallucce. «Gli stupidissimi morsi di Jonne non
hanno concluso niente. Lui non ha mai bevuto da lei con desiderio, non
ha mai bevuto da lei per puro capriccio, non l’ha mai fatto
con la forza. Lei gliel’ha sempre concesso»
lanciò un’occhiata alla ragazza che lo stava
guardando sconvolta. Ridacchiò. «Oh.. tu non lo
sapevi questo. Beh sì, Jonne ha bevuto più di una
volta da Roxie.. anche quella sera che ci siamo conosciuti»
Carrie scosse la testa. «No.. non è vero.. non..
non ci credo»
«Oh credici bimba perché è
così» disse lui, provando un immenso piacere nel
vedere la sua espressione scioccata. «Comunque.. quei morsi
erano innocui. Il mio invece no. Ora è marchiata, da me. Mi
appartiene e se qualcuno oserà assaggiare ciò che
è mio.. finirà molto male»
La ragazza scacciò per un attimo dalla mente
l’immagine di Jonne che beveva da Roxie. «Tu sei
pazzo» mormorò a denti stretti. «Lei..
lei non ti lascerà avvicinare ancora. Non dopo quello che le
hai fatto!»
Lui rise. «Non può farne a meno bimba, non hai
ancora capito? Lei mi vuole tanto quanto tu vuoi Jonne e niente,
nemmeno questo, la terrà lontana da me»
Carrie lo guardò con odio. «Prova soltanto ad
avvicinarti ancora una volta a lei e io..»
«Che pensi di poter fare tu?» la interruppe il
chitarrista, spingendola contro la parete con una mossa tanto fulminea
da non averle dato il tempo di vederlo. «Non puoi niente
contro di me, contro di noi. Jonne è solamente troppo
beneducato per approfittare della situazione. Se solo fosse meno
cocciuto ti avrebbe già assaggiata» si
allontanò da lei e raggiunse la porta d’ingresso,
spalancandola. «Ora vattene prima che la mia pazienza si
esaurisca. Potrei anche decidere di non lasciarti a Jonne»
•••
Il cantante teneva lo sguardo fisso sulla porta d’ingresso.
Sperava di veder rientrare Carrie da un momento all’altro,
illesa. «Non avrei dovuto permetterle di andare da
lui» mormorò tra sé e sé.
Un leggero mormorio attirò la sua attenzione. Roxie si era
finalmente svegliata e Jonne le corse accanto. «Tranquilla..
va tutto bene» le disse con un sorriso che si spense
all’istante quando lesse sul volto della ragazza la paura.
«Roxie» mormorò, sfiorandole
delicatamente la mano con la sua.
La ragazza la ritrasse istintivamente. «Non
toccarmi»
Jonne spalancò gli occhi a quelle parole. «Roxie
ti prego..»
«Vattene!!!» urlò lei di rimando.
«Vattene via.. non voglio più vederti.. non
voglio..» calde lacrime avevano iniziato a rigarle le guance.
«Mostri» mormorò.
Il cantante arretrò fino ad uscire dalla camera, scuotendo
la testa, sconvolto dalle parole della sua migliore amica. Sapeva che
era ancora sotto shock per quello che era successo con Christus, ma lui
non le avrebbe mai fatto del male e sentirsi chiamare mostro proprio da
lei fu come ricevere una pugnalata. In un secondo raggiunse la porta
d’ingresso che si spalancò in quel preciso istante.
«Jonne che..» Carrie si zittì
improvvisamente notando gli occhi arrossati del cantante.
«Che cosa è successo? Dove.. dove stai
andando?» chiese poi.
Lui abbassò lo sguardo. «Roxie si è
svegliata» spiegò. «Lei.. lei vuole che
io vada via»
La ragazza gli accarezzò il viso. «Stai piangendo.
Jonne perché stai piangendo?»
«È finita Carrie. È tutto
finito» sussurrò lui, prendendole la mano con la
sua, fissando il palmo sporco di sangue.
«Dimenticami»
«Ma che stai dicendo??» disse lei con sguardo
confuso. «Perché parli in questo modo?»
«Dopo quello che è successo con Kris non possiamo
continuare a vederci» spiegò il cantante.
«Non.. non è giusto»
Carrie scosse la testa. «No.. quello che stai dicendo tu non
è giusto. Io.. io non rinuncerò mai
a..» non finì la frase sapendo che quello che
stava per dire lo avrebbe convinto ancora di più ad
allontanarsi.
Jonne sospirò. «Devi farlo Carrie. Io..»
le prese nuovamente la mano e se la portò alle labbra.
«Hai scelto la persona sbagliata a cui donare il tuo
cuore»
La ragazza sentì il cuore perdere un battito a quelle
parole, erano le stesse che Christus le aveva detto riferendosi a
Roxie. Inoltre questo dimostrava che non era stata in grado di
nascondergli i suoi pensieri, non quella volta. Fece un respiro
profondo e scosse la testa per ribattere, ma non le riuscì
nemmeno di pensare quando la lingua di Jonne le accarezzò il
palmo della mano, pulendolo dalle lacrime di sangue che lei gli aveva
asciugato solo qualche istante prima.
«Jonne» mormorò, mentre un brivido le
attraversava la schiena.
Il cantante sollevò lo sguardo incontrando i suoi occhi.
«Sono pericoloso Carrie. Lo sono tanto quanto Kris e tu stai
rischiando grosso con me. Lasciami andare»
La ragazza scosse la testa. «Tu non sei come lui»
sussurrò.
«Sì invece e lo sai» ribatté
il ragazzo. «Lasciami andare. Il mio autocontrollo si sta
esaurendo Carrie e tu..» fece un respiro profondo.
«Tu sei una tentazione troppo grande»
mormorò avvicinando il viso al suo. «E io non
voglio farti del male» le soffiò sulle labbra fino
a sfiorarle solo per un secondo prima di sparire dietro la porta
d’ingresso.
La ragazza rimase immobile a fissare il punto in cui lui era sparito.
Il cuore le martellava nel petto, gli occhi le bruciavano per le
lacrime che improvvisamente le scivolarono lungo le guance.
«Carrie» la voce di Roxie la fece trasalire.
«È meglio così, credimi»
La ragazza abbassò lo sguardo. «Non voglio
parlarne» mormorò. «Tu sei ancora
sconvolta per quello che ti ha fatto Kris mentre io..» le
mancò la voce quando si rese conto che quello che Christus
le aveva detto con tanta tranquillità era la pura
verità. Aveva desiderato, solo per un istante, di poter
provare la sensazione del morso di Jonne.
Roxie scrutò l’amica per un secondo poi scosse la
testa. «Mentre tu ti sei lasciata così imbambolare
da lui che ti saresti lasciata mordere subito, vero?»
Carrie spalancò gli occhi a quelle parole. Non era certo da
Roxie dire quelle cose e nemmeno l’espressione dipinta sul
suo volto le apparteneva. «Devi.. devi riposare»
mormorò, evitando la domanda. Christus doveva averle
trasmesso parte del suo carattere durante il morso e lei non era in
grado di sostenere una conversazione di quel tipo, non in quel momento.
«Ti preparo qualcosa da mangiare, avrai fame»
«Ho riposato abbastanza. È ora che ci facciamo due
chiacchiere io e te..» rispose Roxie, incrociando le braccia
e guardando seria la sua migliore amica.
La ragazza si irrigidì. «Non credo sia una buona
idea» rispose, evitando di guardarla. «Non.. non
sei in te Roxie» disse alla fine con tono serio.
«Io invece credo di essere più lucida ora di
prima, guarda un po’» le si avvicinò e
cercò il suo sguardo. «Cosa provi per Jonne?
Dimmelo Carrie.. cosa senti per lui?» chiese, con una voce
così dura da non sembrare nemmeno lei, mentre la scuoteva
per le spalle.
«Smettila Roxie, mi fai male» si lamentò
la ragazza, cercando di sfuggire alla presa dell’amica.
«Che ti prende?? Questa non sei tu!!! Lasciami!!!»
Roxie lasciò all’istante le braccia di Carrie
spalancando gli occhi. «Io.. io ho paura. Non voglio perdere
anche te, Carrie..» un leggero singhiozzo ruppe il silenzio
nella stanza.
«Non mi perderai mai» rispose lei abbracciandola
d’istinto. «Mai Roxie, capito? Ora vuoi spiegarmi
che cosa è successo con Jonne? Perché era
così sconvolto? Perché.. perché
l’hai mandato via?»
«Ho.. ho avuto paura che mi mordesse come ha fatto Kris. Io..
io li ho chiamati.. l’ho chiamato mostro..»
singhiozzò ancora. «Ma non volevo.. ho avuto
così tanta paura Carrie. Ho creduto di morire tra le sue
braccia» disse poi riferendosi nuovamente a Christus.
La ragazza non riuscì a fare altro che stringerla nuovamente
a sé. «Lo capisco Roxie. Kris.. lui..»
sospirò. «Ma Jonne non è
così e lo sai.. tu sai che non è così.
Tesoro lui ti vuole bene. Lui.. lui ha cacciato Kris impedendogli di
continuare a farti del male» la strinse un po’ di
più. «Lui.. lui ti vuole davvero tanto
bene» le sussurrò all’orecchio.
•••
Un sorrisetto divertito si dipinse sulle labbra del chitarrista. Jonne
era sulla porta e lo stava guardando con odio. «Sei venuto a
farmi la ramanzina come la tua amichetta?»
ridacchiò.
Il cantante gli fu addosso in meno di mezzo secondo. «Dovrei
staccarti di netto la testa» ringhiò.
«Avresti potuto ucciderla!»
«Ma tu sai che non l’avrei fatto»
ribatté Christus con calma. «Quello che ti da
fastidio è che io abbia avuto il coraggio di farlo davvero.
Tu invece..» lo guardò con disprezzo.
«Tu ti ostini a non ascoltare il richiamo del
sangue»
Jonne ricambiò quell’occhiata gelida.
«Tu mi hai condannato a questo schifo di vita. Mi hai
condannato a desiderare.. desiderare..»
«Oh andiamo dillo.. non è difficile,
ragazzino» lo esortò il chitarrista.
Il cantante lo lasciò andare, allontanandosi di qualche
passo da lui. «Non voglio dirlo» sbottò.
«Non voglio.. non voglio desiderarlo. Non voglio immaginare
di assaggiarlo.. di.. di morderla.. non voglio!»
Christus sbuffò. «Più ti ostini a
rifiutarlo più ne sentirai il desiderio» gli si
avvicinò. «Dovresti seguire l’istinto
una volta tanto»
«No!» urlò il ragazzo. «No,
io.. io non sarò mai come te!» gli
puntò un dito contro. «Per colpa tua Roxie non si
fida più di me. A causa tua ho perso la mia migliore amica.
A causa tua non..» sospirò, passandosi una mano
tra i capelli esasperato. «Perché l’hai
fatto? Perché Roxie???»
Il chitarrista scosse la testa. «Tu dimentichi sempre cosa si
prova a bere da qualcuno di veramente speciale, ragazzino»
Jonne non riuscì nemmeno a reagire. Christus lo spinse
contro la parete, affondandogli i denti nel collo. Tentò di
liberarsi dalla sua stretta, ma il chitarrista era forte, molto
più forte di lui.
«Il tuo sapore è ancora così
buono» gli sussurrò all’orecchio prima
di mordere nuovamente. «Bevi Jonne»
mormorò poi, con le labbra ancora a contatto con la sua
pelle. «Avanti.. bevi»
Il cantante non riuscì a resistere a quell’invito,
alla voce di Christus, alla voglia di riassaggiare quel sangue caldo
che, un anno prima, l’aveva trasformato in ciò che
era. Affondò i denti nel collo del chitarrista, succhiando
piano, assaporando con tutto sé stesso quello che lui aveva
da offrire.
Quando finalmente lo lasciò andare, Christus gli
riaprì la ferita sul collo ormai chiusa per bere
un’ultima volta prima di baciarlo con trasporto per poi
lasciarlo andare e fissare gli occhi nei suoi. «Quando
deciderai di prenderla, proverai questa stessa sensazione, amplificata
dal fatto che lei è ancora una mortale. E sarà
tutto ancora più eccitante perché lei
è innamorata di te e in quel momento ti donerà
tutta sé stessa»
Jonne scosse la testa, passandosi la lingua sulle labbra ancora sporche
del suo sangue. «Non lo farò»
mormorò.
Il chitarrista poggiò la fronte contro la sua.
«Sì che lo farai» sussurrò.
«Lo farai perché sarà lei a
chiedertelo»
«Non accadrà mai» ribatté lui
con espressione sconvolta.
Christus sorrise divertito. «Vogliamo scommettere?»
|
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Capitolo 9 *** 09 ~ Desire For You ***
Angolo
della Follia: Ed eccomi, ad un orario improbabile,
a caricare il nono capitolo.
Oggi ho fatto di tutto tranne che scrivere, ma mi rifarò,
promesso. Intanto vi lascio alla lettura e noi ci sentiamo alla
prossima!
Baci baci.
~
Viola ~
09 ~
Desire For You
Roxie aveva ripreso la sua
vita a pieno ritmo. Il morso di Christus era ormai un ricordo che solo
di tanto in tanto si ripresentava in maniera nitida nella sua mente.
Anche con Carrie le cose erano tornate alla normalità,
mentre sapeva perfettamente di dover risolvere la situazione complicata
che si era venuta a creare con Jonne.
Lui non si era più fatto vivo da quando lei lo aveva
praticamente cacciato fuori di casa dicendogli di non volerlo
più vedere, ma le mancava. Le mancava terribilmente,
esattamente quanto mancava a Carrie.
Rimase a fissare la sua migliore amica, in silenzio, per qualche
minuto. Era seduta sul dondolo in veranda, una tazza di
caffè fumante tra le mani, lo sguardo perso nel vuoto e i
pensieri rivolti certamente a lui. Sospirò afferrando le
chiavi della macchina. «Tesoro io esco per un po’.
A dopo»
La ragazza annuì solamente, guardandola salire in auto e
sparire dietro l’angolo poco dopo.
•••
«Ehi» sorrise Christus, ritrovandosi a fissare gli
occhi di Roxie che si era presentata improvvisamente davanti a casa
sua. «Finalmente ti sei decisa a venire da me. Sapevo che
avresti voluto..» lasciò la frase in sospeso
quando la vide oltrepassarlo senza degnarlo di un minimo di attenzione.
«Jonne!» chiamò la ragazza, ignorando
totalmente il chitarrista che la osservava senza parole.
«Jonne lo so che sei qui. Ti devo parlare!»
Il cantante apparve improvvisamente alle sue spalle. «Non
saresti dovuta venire» mormorò.
Roxie spalancò gli occhi alla vista del ragazzo con la bocca
sporca di sangue. «Io.. io..» balbettò
senza riuscire a dire altro.
«È meglio se te ne vai» disse lui,
leccandosi le labbra. «Questo è quello che sono
Roxie.. avevi ragione tu..»
Christus avanzò, raggiungendo il cantante. «Oh
andiamo.. perché quest’aria da funerale? Noi qui
ci stiamo divertendo un mondo e tu..» mormorò,
puntando gli occhi in quelli della ragazza. «Potresti
prendere parte alla festa. È un party molto esclusivo sai?
Solo io, Jonne e..»
«Scusa» mormorò lei, zittendo il
chitarrista. «Jonne perdonami. Non lo pensavo davvero. Io..
mi manchi»
Il ragazzo sospirò. «Non posso tornare,
Roxie» abbassò lo sguardo.
«Io..» non riuscì a terminare la frase
perché si ritrovò a stringere la ragazza che era
corsa ad abbracciarlo.
«Ti prego Jonne» mormorò, stringendolo
con tutta la forza di cui era capace. «Non sono la sola a
sentire la tua mancanza» gli sussurrò poi
all’orecchio.
Il cantante si irrigidì a quelle parole. Ora che le cose con
Roxie sembravano poter tornare alla normalità, il problema
Carrie era l’ostacolo che gli impediva di ricominciare.
«Non posso» mormorò.
«Lei..»
La ragazza lo interruppe, posandogli una mano sulle labbra.
«Lei ti vuole bene e tu..»
Fu il turno di Christus di interrompere quel quadretto. «Oh
fatela finita voi due» sbottò. «Siete
insopportabili. Dai.. vattene via» disse poi, lanciando
un’occhiata a Jonne. «Vai da lei. È
quello che desideri, no? E allora vai»
•••
Il caffè era ormai freddo. Ne aveva bevuto solo qualche
sorso e poi se n’era dimenticata. Tutto le sembrava
insignificante in quel momento. Non riusciva a credere di essersi
così irrimediabilmente innamorata di lui in così
poco tempo. Lo conosceva appena, eppure c’era qualcosa in lui
che l’affascinava tremendamente. Il suo essere vampiro non la
spaventava minimamente. Era un lato di lui che la attirava e che
avrebbe voluto scoprire ogni giorno di più, ma ormai non
avrebbe più potuto farlo. Lui era stato molto chiaro; era
finita. Qualunque cosa fosse, aveva avuto fine ancor prima di iniziare.
Sospirando si passò una mano tra i capelli, decisa a
rientrare in casa.
Il rumore di portiere che sbattevano attirò la sua
attenzione. Rivolse lo sguardo alla strada e il cuore perse un battito
alla vista di quei capelli biondi e di quegli occhi azzurri che, fino
ad un secondo prima, aveva creduto di non rivedere più.
«Io.. sono dentro» sussurrò Roxie al
cantante che annuì, raggiungendo la veranda con lei, lo
sguardo puntato su Carrie che lo fissava incredula.
Appena chiusa la porta di casa, Jonne si avvicinò alla
ragazza accanto al dondolo. Restando in silenzio, sollevò il
braccio per raggiungerle il viso con la mano e sfiorarle i capelli con
la punta delle dita.
Quel breve contatto sembrò risvegliare Carrie che si
gettò tra le sue braccia, affondando il viso nei suoi
capelli.
Jonne trattenne il respiro per un istante, poi la strinse, assaporando
il calore di quel corpo così stretto al suo.
Rimasero immobili, stretti in quell’abbraccio, per qualche
minuto. Il cuore di Carrie batteva furiosamente nel suo petto e Jonne
poteva percepirlo nitidamente. Un sorriso si disegnò sulle
sue labbra. «Anche tu mi sei mancata»
sussurrò, avvicinando le labbra all’orecchio della
ragazza.
Carrie spalancò gli occhi a quelle parole. Si sciolse dal
suo abbraccio e puntò lo sguardo nel suo. «Io
non..»
«L’ho sentito lo stesso» la interruppe
lui, accarezzandole delicatamente una tempia. «Lo sai.. posso
leggere la mente»
La ragazza trattenne il respiro per un secondo, poi abbassò
lo sguardo. «E allora perché..» si mise
nuovamente seduta sul dondolo. «..perché hai
aspettato tanto a tornare?»
Jonne la raggiunse. «Io non posso cambiare quello che sono,
Carrie» disse con tono serio. «E sono ancora
pericoloso, lo sarò sempre» le mise un dito sulle
labbra per impedirle di ribattere. «Se non fosse stato per
Roxie, non sarei tornato»
La ragazza sospirò. «È colpa mia,
vero?» chiese, abbassando nuovamente lo sguardo.
Lui scosse la testa, abbracciandola. «No, certo che no. Non
è colpa tua Carrie, tu non..» assaporò
il profumo della sua pelle. «Sono io il problema.
È solo colpa mia. Mia e.. e di questa cosa che sono
diventato e che mi fa impazzire ogni volta che ti sto accanto, che mi
spinge ad avvicinarmi sempre di più a te, che non mi fa
ragionare e che mi sussurra diabolicamente all’orecchio di
non respingere questa voglia che ho di te e che io..» le
prese il viso tra le mani. «..che io non voglio ascoltare.
Non voglio farti del male. Non voglio.. non voglio
assaggiarti..» mormorò.
Carrie teneva gli occhi puntati nei suoi. Erano di un azzurro tanto
intenso da togliere il fiato. Il suo sguardo era così
tormentato e appassionato da non farla ragionare lucidamente. Mille
pensieri le ronzavano nella mente non dandole modo di dire qualcosa di
sensato.
Il cantante scosse la testa. «Potrei non fermarmi»
mormorò. «Rischierei di.. di ucciderti»
«Io..» che avrebbe potuto dire dopo la sua
confessione? Si sentiva così strana in quel momento. Era
consapevole come non mai del fatto che avrebbe dovuto avere paura di
lui e di quella oscura voglia che sembrava avere per il suo sangue, ma
non riusciva ad esserne, nemmeno lontanamente, spaventata.
«Non andartene mai più» disse
semplicemente alla fine, cercando nuovamente il suo sguardo.
Jonne annuì. «Promesso»
sussurrò con aria solenne. «Entriamo dai, comincia
a far freddo per te qui fuori»
•••
Ancora non riusciva a credere che se ne fosse andato veramente.
L’aveva lasciato non appena gli si era presentata
l’occasione, senza pensarci un solo secondo. E adesso era
sicuramente con lei, con Carrie.
Come si era permesso di trattarlo in quel modo? Di abbandonarlo
così, dopo quello che aveva fatto per lui? Non gli era
bastato far entrare Roxie nelle loro vite, complicando tutto. Ora
c’era anche un’altra ragazza tra di loro, una
ragazza che sembrava averlo rapito completamente, più di
quanto lui fosse mai riuscito a fare in tutti quegli anni.
Si lasciò ricadere tra le morbide coperte del letto. Sentiva
ancora il sapore del suo sangue e il profumo della sua pelle candida.
Tutto in quella stanza profumava di lui.
Poteva ancora rivederlo addormentato tra quelle coperte, con i capelli
biondi sparsi sul cuscino e il viso angelico immobile nel sonno
immortale. Lo aveva accolto, cullato, protetto e amato. Gli aveva dato
il suo sangue, permettendogli di assaporare nuovamente il potere che
solo un altro immortale poteva regalare e lui lo aveva lasciato. Jonne
gli aveva voltato le spalle.
Come se non bastasse, anche Roxie aveva deciso di ignorarlo
completamente. Si era presentata alla porta di casa sua e non gli aveva
rivolto nemmeno la parola. Era corsa lì semplicemente per
portarsi via Jonne. Non uno sguardo, non un sorriso, niente.
Si era sentito invisibile per la prima volta in tutta la sua vita. Non
gli era piaciuto sentirsi così, per niente. Lui non era
invisibile. Lui era Sir Christus e nessuno si doveva permettere di
ignorarlo. Nessuno, nemmeno lei, soprattutto lei. Lei gli apparteneva,
era sua.
In un attimo di lucidità si rese conto che era per lei che
si sentiva così amareggiato. Jonne era stato solamente la
goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Il vero motivo del suo
disappunto era Roxie e il fatto che, dopo il suo morso, lei avesse
deciso di cancellarlo dalla sua vita.
Senza riflettere, afferrò uno dei candelabri sopra il
comodino e lo scagliò dall’altro lato della stanza
con tanta forza da farlo finire contro la parete spezzandolo a
metà.
«Al diavolo» sbottò alzandosi.
«Non le permetterò di farmi sentire in
colpa» afferrò il cappotto e uscì di
casa sbattendo la porta.
Doveva assolutamente sfogare il suo malumore in qualche modo e
l’unica cosa in grado di calmarlo era il sangue. Nel locale
che frequentava abitualmente, avrebbe certamente trovato qualcuno
disposto ad assecondarlo, lo trovava sempre.
«Sei solo?» chiese poco dopo una bionda ossigenata
che gli si era seduta accanto, esibendo un sorriso del tutto estraneo
all’innocenza.
Christus la squadrò da capo a piedi. Era bellissima, ma
niente a che fare con Roxie. Quella bionda era la classica bellezza
costruita su misura, finta, ma il suo sangue era vero e questo era
ciò che contava per lui in quel momento. «Ora non
più» disse, rispondendo al suo sorriso con uno dei
suoi sguardi penetranti.
La bionda gli fece cenno di seguirlo fuori dal locale e lui non se lo
fece ripetere due volte. Lo stava chiaramente provocando, con il suo
modo di ancheggiare e lui stava iniziando a sentire
l’irresistibile voglia di prenderla in quel preciso istante.
«Ti ho visto spesso da queste parti»
sussurrò lei tutto ad un tratto, accarezzandogli il viso con
un dito.
Christus ridacchiò. «Si incontra sempre gente
interessante qui» disse, abbassandosi abbastanza per poterle
sfiorare le labbra con le sue.
La ragazza gli immerse le mani nei capelli e il chitarrista la
sollevò di peso, scomparendo nel vicolo buio a lato del
locale.
Probabilmente, l’ultimo ricordo di quella ragazza, sarebbe
stato il brevissimo e gelido bacio che lui le aveva regalato prima di
allontanarsi, lasciandola lì sola e priva di forze, mentre
tra loro c’era stato uno scontro piuttosto violento.
L’aveva violata senza troppi complimenti, prendendosi il suo
corpo e il suo sangue. Il sesso gli piaceva ancora, non aveva
certamente smesso di divertirsi in quel senso da quando era diventato
un vampiro, ma bere facendo sesso.. quello sì che era
estremamente eccitante. Farlo con una donna spaventata, ma allo stesso
tempo eccitata era magnifico. Sentire il sangue della propria vittima
infiammato dalla paura, dalla passione, dal desiderio, era una
sensazione molto più che appagante. Eppure quella notte non
era andata come aveva immaginato. Nemmeno quella scappatella focosa era
riuscita a placare il suo desiderio per lei, per l’unica
ragazza che si era improvvisamente reso conto di desiderare davvero,
Roxie.
•••
Carrie si era addormentata con la testa poggiata alla spalla di Jonne.
Il ragazzo le teneva una mano nella sua, accarezzandole il dorso con il
pollice. Roxie osservava tutto, seduta sulla poltrona di fronte al
divano. Quando il suo sguardo incontrò quello del cantante,
un sorriso sincero si dipinse sul suo volto. «Sono contenta
che sei qui. Mi sei mancato davvero tanto»
mormorò. «Beh.. sei mancato a tutte e
due» precisò.
Lui annuì. «Anche voi mi siete mancate. Mi mancava
la mia migliore amica» disse, continuando a tenere gli occhi
puntati nei suoi. «E lei.. beh lei..»
mormorò, abbassando lo sguardo sulla ragazza che gli stava
accanto. Sospirò tornando a guardare Roxie. «Le ho
permesso di intrufolarsi in quel che è rimasto del mio cuore
mortale e.. e adesso non credo di volerla più lasciare
andare» ammise. «Cosa devo fare?» chiese
poi, con espressione combattuta.
«Fidati di quello che senti» rispose la ragazza,
sorridendogli dolcemente. «Non negarti la
possibilità di essere felice» si
mordicchiò un labbro, spostando lo sguardo su Carrie.
«E poi lei non ti lascerebbe andare, ne sono sicura. Farebbe
di tutto per starti accanto.. tutto»
|
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Capitolo 10 *** 10 ~ Revelations & Decisions ***
Angolo
della Follia: Decimo capitolo! Mi scuso per il
ritardo, ma ho avuto dei contrattempi in questi giorni che mi hanno
impedito di pubblicare.
Che dire? L'immagine mi ha fatta dannare non poco, ma alla fine sono
riuscita a creare qualcosa di abbastanza soddisfacente.. almeno credo.
Ringrazio, come sempre, i fantasmini e vi auguro una buona lettura.
Alla prossima.
Baci baci.
~
Viola ~
10 ~
Revelations & Decisions
L’aveva lasciata
solo un paio d’ore prima dell’alba. Era rimasto con
lei per tutta la notte, l’aveva guardata dormire e sognare.
Sapeva di essere stato al centro dei suoi sogni, l’aveva
visto.
Era spaventato da quello che era riuscito a leggere nella sua mente ma
allo stesso tempo ne era profondamente affascinato.
Lei non aveva paura di affrontare quella vita. Non era spaventata
dall’immortalità, dal desiderio del sangue, dal
pericolo. Era forte, molto forte, tanto quanto Roxie.
Sospirò pensando alla sua migliore amica. In tutta la serata
passata con lei non aveva accennato minimamente a Christus, non
l’aveva nemmeno nominato di sfuggita, era come se avesse
deciso di cancellarlo dalla sua vita ma lui sapeva che non era
possibile. Ne era innamorata e, per quanto tentasse di ignorarlo, lui
era riuscito a captare la presenza del chitarrista nei suoi pensieri
più nascosti.
«Roxie..» sussurrò bussando piano alla
porta della sua camera, sapeva che era sveglia.
La ragazza apparve un istante dopo, i capelli scompigliati e
l’aria stanca. «Ciao» mormorò
facendogli cenno di entrare.
Jonne si chiuse la porta alle spalle osservando la sua migliore amica
avvicinarsi alla finestra. «Non hai dormito affatto,
vero?»
Lei annuì facendo spallucce. «Ultimamente va
così. Mi capita solo di notte. Non riesco a..»
puntò lo sguardo in quello del ragazzo. «Ogni
volta che chiudo gli occhi lui è lì. Ogni volta
che..» sospirò portandosi una mano alla gola,
lì dove il segno del morso di Christus era ancora
evidentissimo.
«Ti fa ancora male?» le chiese il cantante
avvicinandosi.
Roxie scosse la testa. «No, non è male quello che
sento..» cercò nuovamente il suo sguardo.
«Non so nemmeno io cosa.. è solo che lui..
è come se fosse sempre con me»
Jonne sospirò. «È il suo
marchio» disse con un filo di voce.
«Lui..» si passò una mano tra i capelli
e fece un cenno verso il letto. «Ci sono delle cose di cui
dobbiamo parlare, vieni»
La ragazza lo assecondò sedendosi sul letto a gambe
incrociate. Il cantante fece lo stesso passandole poi un braccio
attorno alle spalle per attirarla a sé. «Sai
piccola, credo che questo..» le sfiorò
delicatamente la cicatrice sul collo. «..valga molto
più di un semplice assaggio»
«Lo credo bene» ribatté lei.
«Stavo per..» Jonne la zittì poggiandole
un dito sulle labbra scuotendo la testa.
«Non l’avrebbe mai fatto Roxie. Kris non ti avrebbe
mai uccisa» mormorò. «Io ho reagito
tanto male con lui solo perché mi aveva sempre giurato che
non ti avrebbe mai toccata.. non in quel modo»
spiegò.
La ragazza era incredula. «Che.. che stai dicendo?»
Il cantante sospirò. «Kris ha un carattere
così.. contraddittorio. È orgoglioso, molto
più di quanto lo sia io e non ammetterà mai che
quello che sto per dirti è la verità, non se
sarai tu a chiedergli spiegazioni. Lui..» le
sfiorò la guancia con il naso. «Ti vuole bene
Roxie, molto più di quanto pensi»
sussurrò. «Vi siete baciati prima che
lui..??»
Roxie annuì. «È stato tutto
così.. strano, Jonne» mormorò.
«Lui era diverso. Sembrava tutta un’altra persona.
Era dolce e premuroso e..»
Il ragazzo annuì. «Tu sei per lui quello che
Carrie è per me» disse in un sussurro.
«Cosa?» mormorò la ragazza, con gli
occhi spalancati per la sorpresa.
Jonne sorrise tristemente. «Sai.. faccio fatica a resistere a
Carrie. Non è solo il suo sangue, il suo profumo..
è lei. È lei che mi fa uscire di testa»
sospirò. «Essere un vampiro non cancella i
sentimenti, li amplifica. Quando l’ho vista quella sera al
locale..» scosse la testa. «Il suo sguardo, quel
timido sorriso, la sua voce può darsi..»
«Hai avuto un colpo di fulmine» azzardò
timidamente Roxie.
Il cantante annuì. «Sì.. credo che
potremmo definirlo così. È come se qualcosa tra
noi ci impedisse di stare lontani. Ma il destino è crudele,
Roxie. Il destino ci ha giocato un brutto scherzo» La ragazza
lo guardò interrogativamente e Jonne sospirò.
«Beh guardami! Che cosa sono, Roxie? Un.. un mostro che si
nutre di sangue per vivere mentre lei è.. è
innocente e viva e io.. io non voglio condannarla a tutto questo
e..» puntò gli occhi nei suoi. «..non lo
vuole nemmeno Kris»
«Non sei un mostro» la voce di Carrie, un mormorio
appena accennato, fece trasalire i due nella stanza.
Jonne rimase immobile a fissarla, senza sapere cosa dire. Lei sembrava
aver sentito tutto e se ne stava lì, sulla porta della
camera, l’espressione seria e i pugni serrati. «Tu
non sei un mostro e io.. io non sono così innocente come
credi. Dici di riuscire a leggere la mente.. allora sai cosa penso
continuamente.. lo sai»
Il cantante annuì. «Sì lo so»
mormorò. «Ma non l’avrai da me Carrie.
Io.. io non ti condannerò mai a questa vita»
♪♪♪
Erano
passati cinque giorni dal ritorno di Jonne nelle loro vite. Cinque
giorni da quando lui aveva ammesso di provare qualcosa di profondo per
Carrie, cinque giorni da quando tra loro qualcosa si era rotto dopo che
la consapevolezza dell’immortalità di Jonne, che
non avrebbe mai trasmesso a lei, trasformandola in una non morta, si
era messa in mezzo.
Roxie non sapeva cosa fare. Era già abbastanza in crisi a
causa di Christus, ora ci si erano messi anche Jonne e Carrie a
complicare tutto.
Passavano giornate intere a scrutarsi a vicenda, senza mai dire niente.
Nell’aria si poteva sentire
l’elettricità che c’era tra loro, il
desiderio di sfiorarsi, di baciarsi, ma niente. Jonne continuava a dire
di essere un mostro senz’anima, condannato a vivere
un’esistenza solitaria e Carrie insisteva nel ribattere che
non era vero affatto, che non era un mostro senz’anima, che
era una persona bellissima e che la sua esistenza non sarebbe stata
solitaria se soltanto lui avesse accettato di portarla con
sé.
Anche quel giorno le cose stavano andando così. Jonne era
seduto sul divano e Carrie era in veranda. Si erano salutati come due
persone civili, ma poi più niente.
«Non potete continuare così»
sbuffò Roxie, ormai esasperata da quella situazione.
«Vi state facendo solo del male»
Jonne fece spallucce. «Non so che altro fare. Lei..»
«Hai sempre detto di voler essere una persona normale, no?
Comportati da tale!» lo interruppe la ragazza.
«Finiscila di pensare come un vampiro. Sii un ragazzo
innamorato Jonne, smetti di nasconderti!»
Il cantante rimase per un attimo senza parole, poi sospirò.
«Ho paura Roxie. Ho paura di non riuscire a
controllarmi»
«Lo so» mormorò lei, accarezzandogli i
capelli. «Ma sono sicura che andrà bene. Tu..
tieni troppo a lei per..» gli sorrise dolcemente.
«Tu non le farai mai del male»
Jonne rimase per un po’ in silenzio, soppesando le parole
della sua migliore amica. «Hai ragione Roxie, non le
farò del male..» mormorò, guardando
disinteressato il parquet. «..è ora di smetterla
di nascondermi e di uscire alla luce del sole, come farebbe un ragazzo
qualunque..» Si alzò di scatto e
abbracciò la ragazza prima di uscire sulla veranda.
«Grazie di tutto Roxie.. grazie..»
Carrie era lì, seduta sul dondolo, lo sguardo perso nel
vuoto. Rimase a guardarla per qualche minuto, cercando di carpire anche
solo un suo piccolissimo pensiero, senza successo. Sembrava aver eretto
nuovamente una barriera attorno a sé e la sola idea di
esserne la causa lo rattristò.
Sospirò e decise finalmente di salutarla.
«Ehi» mormorò, avvicinandosi.
La ragazza sollevò lo sguardo nella sua direzione.
«Ciao» rispose, lasciandosi andare ad un breve
sorriso. «Vai via?» chiese poi.
Jonne annuì. «Si è fatto tardi e voi
sarete stanche» le accarezzò il viso con la punta
delle dita. «Mi spiace Carrie» mormorò,
sfiorandole le labbra con le sue.
«Di cosa?» chiese lei, confusa da quel bacio appena
accennato.
Il cantante scosse la testa. «Non importa»
sussurrò. «Da domani tutto cambierà,
vedrai» Le accarezzò nuovamente il viso,
guardandola negli occhi. Una sola cosa gli arrivò nitida
alla mente da lei. Un desiderio, una supplica. “Baciami
ancora”
Jonne esaudì quel desiderio muto, premendo le labbra sulle
sue, lasciandosi andare ad un bacio vero per la prima volta da quando
era cominciata quella loro strana amicizia.
Carrie non riuscì a resistere alla tentazione di affondare
le mani nei morbidi capelli biondi del vampiro. Non le sembrava
possibile che la stesse baciando in quel modo, non dopo tutti quei
giorni passati ad ignorarsi a vicenda. Invece Jonne lo stava facendo
davvero e la ragazza gli si abbandonò completamente,
lasciandolo entrare nella sua mente.
In meno di un secondo il cantante si irrigidì.
Poggiò la fronte a quella della ragazza, le
sfiorò ancora una volta le labbra sussurrando un debole
«Non posso» e prima che Carrie potesse dire o fare
qualunque cosa, fuggì via, sparendo in pochi secondi,
lasciandola immobile a fissare il punto in cui era scomparso.
Era andato via, scappato come aveva sempre fatto da quando si erano
conosciuti, senza dare spiegazioni, scomparendo semplicemente dalla sua
vista.
Carrie scosse lentamente la testa rientrando in casa. Poteva ancora
sentire la sensazione delle labbra di Jonne sulle sue. Era stato un
bacio così strano. Era come se lui avesse tentato di dirle
qualcosa, senza riuscirci davvero.
Roxie la raggiunse in cucina. «Tutto bene?» chiese,
notando l’espressione assorta dell’amica.
La ragazza annuì. «Sì»
mormorò. «È solo che.. non lo
so» scosse nuovamente la testa. «Forse sono io a
farmi troppe paranoie. Me ne vado a letto» sorrise
all’amica, dandole un bacio sulla guancia.
«Buonanotte»
♪♪♪
«Jonne!!!»
urlò, mettendosi seduta sul letto, il viso completamente
sudato, il fiato corto, gli occhi sbarrati per la paura.
Roxie spalancò la porta della stanza dell’amica.
«Carrie, che succede???»
La ragazza si vestì in fretta e furia, il cuore che ancora
batteva all’impazzata. «Sta succedendo qualcosa, lo
sento»
«Ma cosa..» Roxie spalancò gli occhi
quando l’amica le rivolse lo sguardo. «Carrie che
hai fatto?? Sei..» le si avvicinò, sfiorandole la
guancia con una mano. «Questo è sangue»
mormorò.
La ragazza corse allo specchio. Sentì il cuore perdere un
battito alla vista del sangue che le macchiava la pelle. Non aveva
sognato, lui era stato davvero lì. «Devo.. devo
andare da Jonne, subito!»
Roxie la seguì fuori dalla camera. «Ma
è quasi l’alba»
Carrie annuì. «Già.. è quasi
l’alba» mormorò. «Devo
andare»
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Capitolo 11 *** 11 ~ The Dawn ***
Angolo
della Follia: Ed eccomi qui, con l'undicesimo
capitolo.
Ringrazio i fantasmini e vi auguro una buona lettura.
Baci baci.
~
Viola ~
11 ~ The
Dawn
Una paura folle si era
impadronita di Carrie. Lo aveva sentito mormorarle qualcosa nel sonno
quella notte. Aveva sentito la sua presenza nella stanza, il profumo
dolce della sua pelle, il tocco delicato delle sue labbra che le
avevano accarezzato il viso.
Era andato da lei per un motivo ben preciso, salutarla, dirle addio. Il
sangue sulla sua guancia lo dimostrava. Quelle erano lacrime; lacrime
di vampiro.
«Ti prego non farlo» mormorò.
La luce dell’alba era pericolosamente vicina e, se non fosse
arrivata in tempo, l’avrebbe perso per sempre. Ecco cosa
aveva cercato di dirle la sera precedente con quel bacio quasi
disperato. Aveva deciso di farla finita, di liberarla da
quell’amore che lui riteneva sbagliato.
Il sole stava cominciando ad essere troppo forte. Com’era
possibile che proprio quel mattino dovesse esserci tanta luce?
«Andiamo.. andiamo..» mormorò, guidando
sempre più veloce verso casa del cantante.
Sapeva che il vampiro possedeva un grande giardino sul retro della
villetta in cui viveva, circondato da alte siepi che non permettevano a
nessuno di spiare all’interno, ma che permettevano comunque
alla luce del giorno di penetrare senza problemi, illuminando tutto
quanto.
Se la sua idea era quella di darsi in pasto allo spietato sole, quel
giardino sarebbe stato il posto perfetto dove consumare quel
dolorosissimo atto suicida.
•••
La luce era lì, solo a pochi passi da lui. Poteva
già sentirne il calore forte, troppo forte. Gli occhi
avevano iniziato a lacrimare, la pelle a scottare.
Non aveva nemmeno avuto il coraggio di dirle addio, non come avrebbe
voluto. L’aveva semplicemente osservata dormire, restandole
accanto, accarezzandole i capelli di tanto in tanto, cercando di non
svegliarla, respirando per l’ultima volta il profumo delicato
della sua pelle morbida e calda, ascoltando il battito del suo cuore
forte e innamorato.
«Perdonami Carrie» mormorò un istante
prima di chiudere gli occhi e serrare i pugni, lasciando che la luce
del sole lo raggiungesse.
•••
Finalmente riusciva a vederla. Era a pochi metri dalla casa del
cantante che stava per sacrificare la propria vita a causa sua. Doveva
fermarlo, impedirgli di fare una cosa tanto orribile e ingiusta.
Scesa dalla macchina, corse alla porta. «Jonne! Jonne apri,
sono Carrie! Jonne ti prego!!»
Si ritrovò a colpire furiosamente i pugni contro il legno
scuro, senza però ottenere nessuna risposta, mentre il sole
continuava a salire nel cielo.
Col cuore che le batteva furiosamente nel petto, sgattaiolò
sul retro della villetta, nella speranza di trovare un punto debole che
le avrebbe permesso di entrare. Niente. Quella casa era una vera
fortezza.
«Jonne ti prego» urlò nuovamente alla
porta chiusa, incurante di quello che avrebbe potuto pensare la gente.
Doveva fermarlo, ma come?
«Levati ragazzina» La voce ferma e profonda di Sir
Christus le fece mancare un battito. Lui era lì, alle sue
spalle, lo sguardo cupo eppure spaventato allo stesso tempo.
In un attimo spalancò la porta d’ingresso, senza
ombra di sforzo. Lei lo seguì all’interno di
quella casa che aveva visto una sola volta da quando aveva conosciuto
il biondo cantante e il resto dei Negative.
Il chitarrista si diresse verso la portafinestra che divideva il
salotto dal giardino e spalancò le pesanti tende rosso
sangue.
La sua espressione agghiacciata terrorizzò Carrie. Era
troppo tardi. Era arrivata troppo tardi per salvarlo.
«Jonne» mormorò Christus.
La ragazza si sporse verso il giardino e lo vide. Non era troppo tardi.
Lui era ancora lì, saldamente ancorato alla sedia su cui
aveva deciso di lasciarsi prendere dal sole, la pelle fumante che
sarebbe potuta esplodere in fiamme da un momento all’altro,
gli occhi chiusi, la fronte corrugata, la bocca stirata in
un’espressione di dolore lancinante.
Carrie non si fermò nemmeno a riflettere, corse fuori,
superando Christus e si gettò sopra il cantante, tentando di
ripararlo dai raggi del sole.
Jonne spalancò gli occhi per la sorpresa. «Carrie
che..»
«Non dire niente» lo interruppe lei. «Non
dire niente» ripeté.
Il cantante scosse la testa. «Vai via. Tu non dovresti essere
qui. Tu.. lasciami andare Carrie»
«No!!!» urlò disperata lei.
«Non ti lascerò fare questa assurdità.
Non ti permetterò di farlo. Non.. non posso lasciartelo
fare»
Lui si lasciò andare ad un debole e smorzato sorriso.
«È troppo tardi per salvarmi. Il sole ha
già iniziato a distruggere il sangue oscuro dentro di me.
Non puoi fare niente per fermare..»
«Sì che può» La voce di
Christus spezzò il debole mormorio di Jonne. «Puoi
fermare questa follia Carrie ma..»
La ragazza lo guardò in preda al panico. «Ma
cosa?? Cosa Kris?? Parla!!!!»
Il chitarrista sospirò. «Devi farlo bere. Devi
dargli il tuo sangue»
«Non lo farai» mormorò Jonne, mentre il
dolore lo dilaniava lentamente dall’interno. «Non
berrò mai da te»
Carrie inchiodò lo sguardo nel suo. «Tu non
morirai. Tu non mi lascerai, chiaro?? Tu..»
«Non puoi costringermi» la interruppe lui.
La ragazza lo guardò con aria di sfida. «Se tu
muori, io morirò con te. Dirò a Kris di uccidermi
e se lui non vorrà farlo.. lo farò da
sola» La sua espressione era seria, determinata.
«Vuoi davvero che vada così? Vuoi.. vuoi davvero
sacrificarti sapendo che non sopravvivrò a te?»
Jonne si lasciò sfuggire un leggerissimo ringhio dalle
labbra, seguito da un lamento provocato dal dolore della pelle
ustionata. «Mi stai ricattando.. non ti avrei creduta capace
di tanto»
«Io ti amo, idiota di un vampiro» sbottò
lei, senza riflettere. «Farei tutto per te, qualsiasi
cosa»
«Anche morire?» chiese lui con la voce rotta.
Carrie annuì, senza mai distogliere lo sguardo dai suoi
occhi. «Sì» rispose in un soffio, prima
di avvicinare il collo alla bocca del cantante.
«Sì» sussurrò nuovamente.
Jonne chiuse gli occhi solo per un istante, ancora sconvolto per quello
che lei gli aveva detto, per quello che era disposta a fare per lui,
per quello che stava per fare pur di non perderlo.
«Jonne..» fu solo un sussurro, un debole richiamo
captato poco prima che il profumo della sua pelle gli solleticasse il
naso. Un lunghissimo brivido ghiacciato gli corse lungo la schiena
quando le sue labbra le sfiorarono il collo. Era una pazzia, non poteva
farlo, non doveva farlo, eppure sentiva di non potersi più
tirare indietro, era andato troppo oltre e quella ragazza lo stava
letteralmente facendo impazzire.
Come mosso da fili invisibili, socchiuse le labbra che ancora le
sfioravano la pelle, lasciando che il suo respiro la toccasse.
«Non voglio farti male» mormorò, mentre
il desiderio del sangue che le scorreva nelle vene si faceva sempre
più forte.
«Non lo farai» rispose lei, accarezzandogli i
capelli delicatamente.
Il cantante le passò una mano dietro la testa, immergendole
le dita tra i capelli per attirarla ancora più vicino a
sé e poterla sorreggere quando le forze avrebbero cominciato
ad abbandonarla. «Perdonami» le sussurrò
all’orecchio un istante prima di affondare i denti nella
carne morbida del suo collo.
La ragazza rimase senza fiato per un brevissimo istante quando i denti
di Jonne le perforarono la pelle, ma appena lo sentì
succhiare lentamente il sangue che le fuoriusciva dalla ferita si
rilassò tra le sue braccia. Il pensiero di poterlo salvare,
di poter rivedere i suoi occhi ancora una volta, di ammirare il suo
sorriso così dolce e di potergli ripetere che lo amava, la
rilassò completamente.
Jonne si ritrovò a sospirare mentre il sangue di Carrie gli
riempiva la bocca. Si era ripromesso continuamente di non arrivare mai
a compiere quell’azione abominevole. Era arrivato a
convincersi di doversi distruggere per liberarla definitivamente dalla
minaccia che rappresentava per lei. Era quasi riuscito a farcela, ma
qualcosa era andato storto. Qualcosa l’aveva messa in allarme
ed ora lei era lì, tra le sue braccia, abbandonata a lui che
le stava portando via la vita ad ogni sorsata di quel suo sangue
assolutamente irresistibile.
◦◦◦
Doveva
smetterla di guardare quella scena, ma non riusciva a distogliere lo
sguardo. Aveva rischiato di perderlo, di perderlo davvero, per sempre e
la cosa lo aveva terrorizzato.
Perdere Jonne sarebbe stato come perdere una parte di sé
stesso. Quel ragazzo biondo era il suo angelo, da sempre. Lui era
l’unica persona che lo conosceva davvero, che sapeva tutto di
lui, anche la più piccola ed insignificante debolezza.
Non l’aveva mai ammesso nemmeno a sé stesso, ma
era così. Jonne lo conosceva bene, fino in fondo
all’anima e per la ragazza che stava stringendo tra le
braccia, da cui stava bevendo avidamente recuperando il sangue perso,
era quasi arrivato a non rivederlo mai più.
Avrebbe voluto odiarla, ma per quanto lo desiderasse, non riusciva a
farlo. Lo stava salvando e lo stava facendo rischiando la sua stessa
vita. Era innamorata a tal punto da sacrificarsi pur di farlo vivere.
Come poteva odiarla se quello che stava facendo era esattamente quello
che avrebbe fatto lui, se solo ne avesse avuto la
possibilità?
Come se non bastasse, riusciva a sentire tutto quello che Jonne stava
provando, ogni cosa. Il desiderio del sangue che lo aveva invaso
totalmente, il suo bisogno nei confronti di quella ragazza, il dolore
per quello che le stava facendo, il senso di colpa che stava provando
per il semplice fatto di non riuscire a fermarsi.
Avrebbe voluto dirgli che andava tutto bene, che tutto sarebbe tornato
come prima, ma era perfettamente consapevole che niente sarebbe mai
più potuto essere come prima.
«Kris, che cosa sta succedendo?» La voce di Roxie,
terrorizzata, lo fece irrigidire.
«Che ci fai tu qui??» ringhiò,
lanciandole un’occhiata crudele.
La ragazza scosse la testa, spaventata da quella reazione.
«Io..» cercò di guardare al di
là del chitarrista, senza successo. «Jonne ieri
sera.. e Carrie.. era così spaventata. Ha detto che doveva
correre qui, che era quasi l’alba e che doveva correre da
Jonne..» stava balbettando. «Io non immaginavo che
intendesse seriamente esporsi alla luce del sole. Credevo..
credevo..»
Christus sentì il sangue ribollirgli nelle vene.
«Tu lo sapevi???» sibilò.
«Sapevi che era intenzionato a fare questa..»
Roxie scosse la testa. «No» mormorò,
sempre più spaventata. «No, io..»
«Guarda!!!» urlò il chitarrista,
afferrandola per un polso e trascinandola davanti alla portafinestra.
«Guarda tu stessa cosa sta succedendo!»
La ragazza trattenne il respiro Un’espressione agghiacciata
si dipinse sul suo volto. «Carrie.. Jonne..»
sussurrò.
«Ti avevo detto che ti avrei ritenuta direttamente
responsabile se gli fosse successo qualcosa»
sibilò nuovamente Christus, il viso a pochi millimetri dal
suo orecchio. «Tu e Carrie me l’avete quasi portato
via. Lo avete spinto a lasciarsi prendere dal sole»
continuò, con voce sempre più cupa. «Ma
lei, la preziosa Carrie, sono disposto a perdonarla. In fin dei conti
lo sta salvando. Con te però.. con te è tutto
molto diverso»
|
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Capitolo 12 *** 12 ~ Changes ***
Angolo
della Follia: Dodicesimo capitolo! Anche per oggi
sono riuscita a creare e quindi a caricare il nuovo capitolo.
Detto questo, vi lascio alla lettura. Alla prossima!
Baci baci.
~
Viola ~
12 ~
Changes
Non si sarebbe mai perdonato
per quello che le aveva fatto. Era arrivato davvero al limite con lei.
Ancora non capiva cosa era riuscito a convincerlo a fermarsi.
Il suo sangue, così forte e impetuoso, lo aveva
completamente ipnotizzato. Lo aveva rapito, come la più
potente delle droghe, spingendolo a desiderarne ancora, sempre di
più e lei non aveva mai tentato di sottrarsi alla sua
stretta, non aveva mai tentato di fermarlo, mai. Lo aveva lasciato
bere, donandosi completamente, come se non avesse mai aspettato altro.
«Ehi» mormorò la ragazza al suo fianco.
Un sussurro tanto flebile che solo l’udito di un vampiro
avrebbe potuto sentirlo.
Jonne spalancò gli occhi. Lo stava guardando, un sorriso
impercettibile le increspava le labbra, gli occhi vacui, il respiro
lento e stanco. «Perché?» chiese lui, in
un soffio. «Ti ho quasi uccisa»
«Ma non l’hai fatto» rispose lei, con un
filo di voce. «E adesso stai di nuovo bene»
«Ma..» non sapeva nemmeno cosa dire.
L’aveva sorpreso ancora una volta.
La ragazza si mosse appena tra le sue braccia. «Jonne
io..»
Lui scosse la testa. «Non serve» la interruppe.
«Lo so. Grazie»
Carrie sorrise nuovamente. «Dove siamo?» chiese,
guardandosi intorno.
«In camera mia» rispose il cantante. «Al
sicuro» mormorò poi.
Lei annuì. «Lontani dal sole»
sussurrò, come se anche solo parlare le facesse male.
«Lo sai.. ho odiato quella palla di fuoco oggi, con tutta me
stessa. Avrebbe potuto..» una lacrima le rigò la
guancia. «È stata colpa mia. Io ti ho spinto
a..»
Jonne scosse la testa. «No, non è stata colpa tua,
non dirlo mai» le accarezzò il viso, tanto
delicatamente da non farle nemmeno sentire il suo tocco sulla pelle.
«Volevo.. volevo liberarti. Volevo lasciarti andare, farti
vivere una vita vera, con un ragazzo vero che possa darti quello che io
non..»
«Io non la voglio una vita vera senza di te» lo
interruppe lei. «Jonne.. tu sei la mia vita,
l’unica che voglio vivere davvero, l’unica che
conta»
Il ragazzo scosse la testa. «È sbagliato, lo sai.
Noi non.. io
non potrò darti niente più di.. questo»
mormorò lui, indicando lo spazio scuro intorno a loro.
«È quello che voglio» ribatté
lei. «Purché ci sia tu al mio fianco»
Jonne aggrottò la fronte. «Perché io?
Com’è possibile che, tra tutte le persone al
mondo, tu abbia scelto proprio me?»
Carrie sorrise dolcemente. «Non si sceglie la persona da
amare, Jonne.. ci si innamora e basta» rispose semplicemente.
«Allora.. come vanno le cose qui?» La voce di
Christus risuonò per tutta la stanza.
La ragazza si voltò verso la porta e un sorriso pieno di
riconoscenza le si disegnò sul viso. «Meglio
Kris» rispose. «Ti devo ringraziare»
mormorò poi.
Il chitarrista sgranò gli occhi per la sorpresa.
«Ringraziare? Me?? E perché mai?»
«Se tu non fossi arrivato in tempo..» gli occhi
della ragazza si fecero improvvisamente lucidi. «Se
tu..»
«Non devi ringraziarmi» la interruppe lui.
«Avrei potuto fare ben poco se tu non fossi stata qui.
Credo.. credo di essere io a dover ringraziare te.. per averlo
salvato» disse poi, con un filo di voce, posando lo sguardo
sul ragazzo biondo che lo stava scrutando sorpreso da quella sua
reazione.
Scosse la testa e si avvicinò al letto, mettendosi seduto
accanto a Carrie. «Hai bisogno di qualcosa? Dovresti
mangiare. Devi recuperare le forze direi, non pensi?» disse
ridacchiando, nel tentativo di ravvivare un po’
l’atmosfera.
Anche la ragazza ridacchiò. «Forse hai ragione.
Posso avere un po’ di cioccolata?» chiese poi.
«E cioccolata sia» rispose Christus.
«Torno subito»
Avrebbe riconosciuto quei passi ovunque. Sapeva che lui avrebbe fatto
il suo ingresso in cucina di lì a pochissimo e il suo cuore
aumentò il battito istantaneamente al solo pensiero.
«Cosa ci fai ancora qui?» disse Christus, con voce
dura. «Non serve che tu rimanga»
La ragazza si irrigidì a quelle parole. «Non me ne
vado senza aver visto prima Carrie» sbottò, ferita
dal suo comportamento.
«Allora è meglio se vai da lei adesso»
le lanciò un’occhiata sfuggente. «Anche
se non so quanto possa farle piacere vederti. In fondo è
stato dopo aver parlato con te che Jonne ha deciso di fare un incontro
ravvicinato col sole»
Roxie sentì una fitta al petto a quelle parole. Rimase
immobile per un minuto, poi decise di andare comunque dalla sua
migliore amica, evitando di pensare troppo a quello che le aveva detto
Christus. In silenzio uscì dalla cucina e raggiunse la
camera da letto di Jonne. I mormorii dei due ragazzi
all’interno la immobilizzarono sulla soglia. Jonne teneva
Carrie tra le braccia, una mano le accarezzava delicatamente i capelli
scuri, l’altra era stretta nella sua, le loro dita
intrecciate.
Sul volto di Carrie era disegnato un sorriso dolce, innamorato.
Soltanto i suoi occhi tradivano la stanchezza per quello che era
successo soltanto un paio d’ore prima.
«Sei davvero sicura di volerlo? Forse dovresti pensarci
ancora un po’. Sei ancora sconvolta per quello
che..»
«No, Jonne» lo interruppe la ragazza, sollevando il
viso per poterlo guardare negli occhi. «Non ho bisogno di
pensarci ancora, lo sai bene. So che puoi vederlo»
Il cantante sorrise e Roxie sentì una stretta al cuore alla
vista di quel sorriso. Era la prima volta dopo mesi che lo vedeva
sorridere in quel modo, così sereno.
Fece un respiro profondo e si decise a bussare alla porta. Le voci dei
suoi migliori amici si spensero all’istante.
«Avanti» la voce di Jonne era tesa.
«Ehi.. posso?» mormorò, facendo capolino
con la testa nella stanza.
Carrie sorrise. «Ciao.. non sapevo fossi qui»
Roxie si accigliò. «Ma.. io pensavo che Kris..
che..» Era chiaro, non era la sua migliore amica a non
volerla attorno, era il chitarrista a non tollerare la sua presenza.
«Non importa» disse poi, scuotendo la testa.
Jonne la raggiunse. «Ehi.. tutto bene?» chiese,
circondandole le spalle con un braccio.
«Dovrei essere io a farti questa domanda»
mormorò la ragazza. «Come hai potuto pensare
di..» le parole le morirono sulle labbra. Il solo pensare a
quello che Jonne aveva quasi fatto, le procurava una dolorosa fitta al
cuore.
Il ragazzo scosse la testa. «Volevo soltanto..»
lanciò uno sguardo in direzione di Carrie. «Lei..
lei vuole venire con me, Roxie. Vuole..»
La ragazza spalancò gli occhi. «Carrie»
disse in un soffio.
La sua migliore amica annuì. «Avevi ragione
tu» fece spallucce. «L’ho voluto da
quando ho scoperto il suo segreto. Ho desiderato che lui.. che bevesse
il mio sangue. Io..»
«Ecco la cioccolata, come avevi chiesto» La voce di
Christus interruppe ogni conversazione.
Il chitarrista fece il suo ingresso nella camera come se non ci fosse
nessun altro a parte la ragazza seduta sul letto. «Spero vada
bene, non sono molto bravo in queste cose. Sai.. ci ho perso un
po’ la mano» ridacchiò, facendole
l’occhiolino.
La ragazza sorrise. «Andrà bene, non
preoccuparti»
Roxie si sentì improvvisamente fuori posto. Era chiaro che
Carrie facesse ormai parte di quel piccolo club esclusivo di cui
Kristian e Jonne erano i fondatori. Lei sarebbe presto diventata come
loro, lo sapeva. Jonne non sarebbe riuscito a tenerle testa ancora per
molto, era innamorato perso di lei e Carrie avrebbe fatto qualunque
cosa pur di non perderlo.
Christus, dal canto suo, sembrava aver accettato la presenza di Carrie
nelle loro vite. Quello per lui era l’unico modo di tenere
Jonne con sé.
Ma lei, Roxie, non aveva più alcun legame con loro. Aveva
spinto, se pur involontariamente, Jonne al suicidio; aveva deluso
Christus non riuscendo a tenere lontana Carrie da loro; aveva cambiato
radicalmente la vita della sua migliore amica, mandandola tra le
braccia di un vampiro. Era tutto cambiato. Ognuno sembrava aver trovato
il proprio posto in quella storia, tranne lei. Era tempo di voltare
pagina, di dimenticare ogni cosa, di segregare i suoi sentimenti sul
fondo di un cassetto, di fingere che Kristian non l’avesse
mai morsa, che non l’avesse mai marchiata, che la cicatrice
sbiadita rimasta sul suo collo non la legasse a lui in alcun modo.
Silenziosamente, tentando in tutti i modi di non scoppiare,
uscì dalla stanza e scese a recuperare le sue cose.
«Dove vai?» La voce di Jonne la
paralizzò con la mano sulla maniglia della porta
d’ingresso.
Sospirò. «Torno a casa, Jonne»
mormorò senza voltarsi. «Non posso restare
qui»
«Perché?» chiese il ragazzo, con un filo
di voce.
«È chiaro che le cose sono cambiate»
rispose lei, voltandosi finalmente a guardarlo. «Alla fine tu
hai deciso di dare retta al tuo cuore e.. sono sicura che
Carrie..»
Il ragazzo la interruppe. «Ho paura» ammise.
«Questo non è cambiato»
abbassò lo sguardo. «Volevo liberarla e
invece..» fece spallucce. «Guarda
com’è finita. Mi sono innamorato.. come un
ragazzino e..» sospirò. «Ho bisogno di
lei, Roxie. Carrie è.. lei..»
«Lo so» disse la ragazza, sorridendo.
«Hai finalmente trovato la tua anima gemella»
Lui annuì. «Credo di sì. Sono certo di
sì. Ma ho ancora paura»
Roxie gli si avvicinò. «Sii solo te stesso e
andrà bene. Sei la persona più buona che conosco.
Carrie è fortunata ad averti»
Jonne sorrise. «Io
sono fortunato ad aver trovato lei.. e lo devo a te!»
Abbracciò la sua migliore amica, lasciando che il suo
profumo famigliare lo avvolgesse per un attimo. «Roxie tu..
Kris..»
Lei scosse la testa. «No» disse con fermezza.
«È finita, Jonne. Qualunque cosa fosse, non
è mai iniziata e non.. non accadrà
più. Lui.. mi odia»
«Non è vero e lo sai» ribatté
il ragazzo.
«Invece sì. Me l’ha fatto capire
piuttosto chiaramente» fece spallucce. «Beh.. sono
destinata ad amare un vampiro che non mi ricambierà mai.
Buffo eh?»
Jonne spalancò gli occhi a quelle parole. «Roxie
hai.. hai appena ammesso di essere innamorata di lui»
La ragazza sentì il cuore perdere un battito a quelle
parole. L’aveva detto veramente? Non se n’era
nemmeno resa conto. Deglutì a fatica, poi tornò
alla porta. «Devo andare. Ciao Jonne, salutami Carrie e..
beh.. ci vediamo»
|
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Capitolo 13 *** 13 ~ Frustrations ***
Angolo
della follia:
Chiedo perdono! So di aver aspettato tantissimo prima di aggiornare, ma
ho avuto dei problemi con la musa artistica.
Detto questo, vi lascio alla lettura. Prometto di non farvi
più aspettare così tanto.
Grazie per la pazienza e grazie a chi è passato a dare anche
solo un'occhiatina.
Alla prossima. Baci baci.
~
Viola ~
13 ~
Frustrations
Com’era possibile
che facesse tanto male? Non aveva senso, non per lui. Non poteva
assolutamente permettere che una ragazzina mortale qualunque lo facesse
sentire così vulnerabile.
Si rigirò tra le coperte per la millesima volta, tentando di
dormire almeno un po’; dopotutto era pieno pomeriggio e lui
non poteva ancora uscire, non poteva ancora andare a caccia, non poteva
trovare un diversivo che lo aiutasse a smettere di pensare a lei, a
Roxie. «Maledizione» ringhiò.
«Ehi.. tutto okay?» Jonne apparve improvvisamente
sulla soglia della camera da letto, i capelli scompigliati, il volto
stanco.
Christus si mise a sedere. «Non direi» rispose,
lanciandogli un’occhiata indagatrice. «Che ti
prende ragazzino? Perché non stai dormendo?»
Il cantante fece spallucce. «Ho qualche pensiero di troppo
che mi gira per la testa»
«Tu??» sbottò il chitarrista con un
sorrisetto amareggiato. «Che pensieri puoi avere tu?? Sei
bello, famoso, immortale e..» abbassò lo sguardo,
seguendo le linee del parquet. «..hai una ragazza che ami e
che ti ricambia»
Jonne guardò il suo migliore amico, confuso.
«Kris..» mormorò. «Che ti sta
succedendo? Si tratta di Roxie?»
Al solo sentire il suo nome, il chitarrista puntò lo sguardo
in quello del ragazzo ancora sulla porta. «Non nominarla mai! Hai capito
Jonne? Mai!!!»
«Ma..»
«Niente ma» lo interruppe. «Non voglio
più sentire il suo nome, non qui, non in casa mia. Lei.. lei
non è..» chiuse gli occhi. «Lei non
esiste»
♪♪♪
«Lei non me ne parla mai» mormorò
Carrie, la testa poggiata sul suo petto. «A volte ho la
sensazione che..»
«Sta fingendo che lui non esista» disse Jonne,
interrompendola. «Sta reagendo esattamente come
Kris»
La ragazza si mise a sedere. «Dobbiamo fare qualcosa.
Insomma.. è chiaro che tra loro..» fece spallucce.
«Roxie ne è innamorata, lo sai. Tu credi che
Kristian..»
«Non so che pensare» mormorò il
cantante, giocherellando con le dita della ragazza. «Lui non
vuole nemmeno sentir dire il suo nome ma.. credo lo stia facendo per
difendersi» scosse la testa. «Kris non è
mai stato abituato a soffrire per amore, non così almeno.
Lei lo ha colpito profondamente, ha abbattuto tutte le sue difese e ora
lui si sente.. debole e vulnerabile e questo lo manda fuori di
testa»
Carrie annuì. «Mi dispiace sai? Insomma.. nessuno
merita un tormento simile, nemmeno lui»
Jonne la guardò meravigliato. «Stai cambiando idea
su di lui?»
La ragazza sospirò. «Beh.. gli sarò
sempre grata per essere arrivato in tempo il giorno in cui..»
lasciò la frase a metà, non le piaceva ricordare
l’incontro di Jonne col sole. «Ma allo stesso tempo
non gli perdono il fatto di averti “cambiato”
contro la tua volontà. Non ci riesco, scusa»
Il ragazzo sorrise. «Non devi chiedermi scusa»
disse, accarezzandole delicatamente il viso. «Vorrei soltanto
che.. che tu provassi a capirlo»
Carrie chiuse gli occhi al contatto con la sua mano vellutata.
«Se vuoi davvero che io comprenda quello che ha fatto..
spiegami. Raccontami com’è andata..
com’è andata veramente»
Jonne sospirò. «È difficile»
mormorò. «È una cosa di cui non abbiamo
più parlato nemmeno noi. È come se..»
fece spallucce. «Non lo so.. è tutto
così confuso nella mia mente. L’unico che potrebbe
raccontare davvero cos’è successo è
Kris»
«Ma io voglio sentirlo raccontare da te» disse lei,
accoccolandosi nuovamente contro il suo corpo. «Dimmi quello
che ricordi. Mi basterà»
Il ragazzo chiuse gli occhi per un istante, quasi che tentasse di
tornare indietro con la mente. «Lui non mi ha mai raccontato
chi lo ha fatto diventare quello che è ora; non ha mai
voluto parlarne, ma sono sicuro che, chiunque sia stato, lui non
l’abbia mai perdonato»
Carrie sollevò il volto per poterlo guardare negli occhi.
«E allora perché non riesce a capire cosa provi
tu?»
«Perché lui..» sospirò.
«Perché lui l’ha fatto per
salvarmi» mormorò infine.
La ragazza lo guardò confusa. «Per.. per
salvarti?»
Jonne annuì. «Io.. non ricordo con esattezza
com’è andata ma..»
l’attirò nuovamente a sé.
«Avevamo appena finito di provare. Eravamo tutti molto tesi
per il concerto che ci sarebbe stato di lì a un paio di
giorni e..» scosse la testa. «Dev’essere
saltato qualcosa, non lo so In qualche modo mi sono.. ferito»
Carrie sentì il cuore accelerare a quelle parole.
L’improvvisa consapevolezza di quello che aveva fatto
Christus, la colpì come un fulmine a ciel sereno.
«Jonne» sussurrò.
«Non ricordo» la interruppe lui, frustrato.
«Posso solo dirti quello che lui ha raccontato a me. Quello
che ricordo è che, quando mi sono svegliato, ero affamato.
Affamato di sangue e.. ero spaventato e confuso e..»
rabbrividì al ricordo di quei momenti. «Ho
rischiato di assalire mio fratello» mormorò.
«Tommi?» chiese la ragazza con un filo di voce.
Jonne scosse la testa. «Ville» rispose con
espressione colpevole. «Dopo che Kris mi ha spiegato
cos’ero diventato, ho creduto d’impazzire. Non
poteva essere vero, quelle erano creature che esistevano solo nella
fantasia, ma poi ho capito che invece era tutto reale e io..»
fece spallucce. «Sono corso a casa, non so nemmeno per fare
cosa, e Ville era lì, non so perché, con una
profonda ferita alla mano..» il suo sguardo si fece vacuo,
completamente immerso nei ricordi. «C’era
così tanto sangue..»
Carrie lo strinse tra le braccia. «È tutto
passato, non pensarci più» gli sussurrò
all’orecchio.
Il cantante annuì. «Sei davvero coraggiosa, Carrie
Kallonen» le mormorò sulle labbra. «E io
ti desidero così tanto che..» la baciò
dolcemente. «Ho paura di perdere il controllo. Ora che
conosco il tuo sapore.. lo temo ancora di più»
La ragazza gli accarezzò una guancia con la punta delle
dita. «Potresti salvarmi se accadesse» disse seria,
gli occhi puntati nei suoi.
«Non sono ancora pronto a farti questo»
sussurrò lui. «Non voglio condannarti»
Lei scosse la testa. «Non sarà mai una condanna
per me, se tu sarai al mio fianco» gli si strinse contro
ancora di più. «Ti prego Jonne» gli
soffiò sulle labbra. «Ti prego»
♪♪♪
«Non ce l’hai fatta nemmeno questa volta,
vero?» constatò Christus, vedendo Jonne rientrare
in casa.
Il cantante alzò gli occhi al cielo. «Quanto pensi
di fermarti qui? Credimi Kris, non tenterò nuovamente di
darmi in pasto al sole, puoi anche tornartene a casa tua»
Il chitarrista ridacchiò. «Come siamo
suscettibili» Con uno scatto velocissimo gli fu accanto.
«Che ti ha fatto quella ragazzina? Ha forse tentato di
sedurti?»
«Vuoi smetterla???» sibilò il ragazzo.
«Allora è vero! Lo ha fatto!!!» disse
Christus divertito. «Devo ammetterlo.. è in
gamba»
Jonne scosse la testa. «Mi fa piacere che la cosa ti diverta,
Kris, davvero» borbottò, lasciandosi ricadere sul
divano.
Il chitarrista lo scrutò per un minuto, poi gli si sedette
accanto. «Ehi» mormorò, accarezzandogli
i capelli. «Scusa» Lentamente,
l’attirò a sé, lasciando che il suo
profumo dolce lo invadesse completamente. «Vuoi dirmi che
è successo?» chiese poi, sfiorandogli i capelli
con le labbra.
Il ragazzo sospirò. «Lei..»
sollevò lo sguardo per incontrare quello del chitarrista.
«Come posso condannarla a questa esistenza, quando io stesso
faccio fatica a conviverci??» scosse la testa. «Non
posso» si lasciò andare nuovamente contro il
divano. «Questa cosa mi sta facendo impazzire
perché.. non riesco nemmeno a baciarla senza pensare a
quanto vorrei assaggiare ancora una volta il suo sangue, ubriacarmi di
lei» si passò una mano tra i capelli, disperato.
«Oggi c’è mancato davvero poco, Kris. Ho
rischiato di..»
«Quanto oltre siete andati?» chiese il chitarrista,
interrompendolo.
Jonne sospirò. «Ci stavamo baciando e
lei..» i suoi occhi si fecero scuri, bramosi.
«Senza nemmeno rendermene conto le stavo già
sfiorando il collo con la lingua e.. ero pronto a colpire. Mi sono
sentito così..»
«Vivo, lo so. So perfettamente come ti sei sentito»
mormorò Christus, ricordando la sensazione provata nel
momento in cui il profumo di Roxie lo aveva stordito tanto da non farlo
più ragionare, da averlo trasformato in un predatore a
sangue freddo, in un assassino senza scrupoli.
Scosse la testa per scacciare quel ricordo. «Vieni,
usciamo» disse, alzandosi e tendendo una mano al ragazzo
biondo che lo stava guardando. «Hai bisogno di mangiare.
Anch’io»
Jonne annuì. «Sì, credo che tu abbia
ragione» sospirò. «Ho bisogno di..
spegnere il cervello per qualche minuto»
|
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Capitolo 14 *** 14 ~ What Has Changed? ***
Angolo
della Follia:
Eccomi finalmente qui ad aggiornare.
Detto questo... vi auguro una buona lettura. Ci si sente ^^
~
Viola ~
14 ~ What
Has Changed?
«Forse
dovresti..»
«Ti prego» la interruppe Roxie. «Ti prego
Carrie, lascia perdere» tornò a concentrarsi sulla
posta sparsa sopra il tavolo della cucina. «Non voglio
parlarne, chiaro? Non..» sospirò. «Ho
scelto di uscire dalla sua vita ed è quello che sto
facendo»
«Sì ma così ti stai allontanando anche
da Jonne, te ne rendi conto??» la rimproverò la
ragazza in piedi accanto a lei.
Roxie scosse la testa. «Questo non è vero,
io..»
Carrie sbuffò, interrompendola. «Sì che
è vero invece! E ti dirò di
più..» disse, guardandola dritto negli occhi.
«Stai tenendo a distanza anche me! Sembra..» scosse
la testa, sconsolata. «Lascia perdere, tanto tu non vuoi
capire» mormorò allontanandosi.
Roxie rimase immobile a fissare il punto in cui, fino ad un minuto
prima, c’era stata la sua migliore amica. Era vero? La stava
davvero allontanando?
«Non aspettarmi questa notte, dopo il lavoro vado da
Jonne» l’avvertì Carrie prima di uscire
di casa. «Ciao»
•••
Christus non riuscì a trattenere un sorriso. «Sei
così..» fece spallucce.
«Bello» mormorò.
Jonne si voltò a guardarlo, sorpreso. «Come hai
detto?» chiese, scrutandolo con i suoi occhi azzurrissimi.
Il chitarrista gli si avvicinò. «Sei sempre stato
bellissimo, ma adesso..» inclinò la testa di lato,
guardandolo attentamente. «Forse è
l’amore a renderti ancora più..»
ridacchiò di sé stesso. «Bello, non
saprei in che altro modo descriverti»
Il ragazzo sorrise imbarazzato. «Kris io..» ma le
parole si persero sulle labbra del suo migliore amico.
«Volevo soltanto farlo un’ultima volta»
mormorò il chitarrista. «Ormai non sei
più mio, lo so bene.. non lo sei mai stato
veramente» gli accarezzò delicatamente il viso,
poi gli avvicinò le labbra all’orecchio.
«Questa notte.. lasciati andare con lei»
sussurrò. «Mostrale come sa amare un
vampiro»
♪♪♪
Le sembrava così strano essere tutta sola in casa quella
sera. Da quando Carrie era andata ad abitare lì con lei, non
aveva più passato una notte da sola ad ascoltare la pioggia
come in quel momento. Ma Carrie le aveva detto di non aspettarla quella
notte, le aveva detto che sarebbe andata da Jonne e il solo pensiero la
rattristò.
Forse, dopotutto, la sua migliore amica aveva ragione, la stava
allontanando dalla sua vita. Da quando aveva salvato Jonne dal sole, da
quando aveva capito che sarebbe entrata in quel mondo oscuro di cui lui
faceva parte, di cui Christus faceva parte, lei si era allontanata
senza nemmeno averci fatto caso.
Improvvisamente si rese conto che erano mesi che non parlava davvero
con Jonne, che erano mesi che non vedeva Christus. Ed ora eccola
lì, a pensare a lui pur non volendolo veramente.
Tentò di scacciare la sua immagine dalla mente, ma la
realtà era che lui le mancava. Le mancavano i suoi occhi, il
modo arrogante in cui sorrideva soltanto a lei, le mancavano anche le
sue giornate storte.
Trattenendo il respiro solo per un istante, si portò la mano
alla gola, lì dove lui l’aveva morsa
prepotentemente, nutrendosi del suo sangue, di lei. A volte poteva
ancora sentire il dolore di quel morso, proprio come in quel momento.
Scosse la testa, ricacciando indietro quel ricordo, e tornò
a concentrarsi sul libro che aveva preso in prestito dalla camera di
Carrie.
Proprio in quell’istante, un tuono squarciò il
silenzio rotto solo dal rumore della pioggia. Roxie si
lasciò sfuggire un urlo, portandosi istantaneamente le mani
alle orecchie.
Per quanto amasse la pioggia, detestava con tutte le sue forze i tuoni;
le facevano paura, riuscivano a metterle l’ansia.
In un attimo ricordò il giorno in cui il chitarrista, poco
prima di stordirla con il suo morso, l’aveva abbracciata e le
aveva chiesto se i tuoni le facessero paura; l’orgoglio le
aveva fatto rispondere di no.
•••
“Roxie”. Il suo nome gli rimbombò nella
mente come il tuono di poco prima. Aveva urlato, l’aveva
sentita bene. Era sola e spaventata e per quanto avesse tentato di
ignorarla fino a quel momento, il suo richiamo era troppo forte.
La pioggia torrenziale non sembrava toccarlo, i fulmini che
squarciavano il cielo scuro non lo infastidivano minimamente, tutto
quello che doveva fare era andare da lei.
Ci aveva provato, si era sforzato di chiuderla fuori dalla sua mente,
dal suo cuore, lo aveva fatto con tutte le sue forze, ma la
verità era che Jonne aveva ragione, lei gli era diventata
indispensabile.
•••
Un dolce profumo di mela e cannella l’avvolse
all’improvviso. Quando sentì le sue braccia
stringerla, si lasciò andare per un attimo, sentendosi
finalmente al sicuro.
«Ehi.. ci sono io.. non devi avere paura» Quella
voce calda le fece scorrere un brivido lungo la schiena. Lui era
davvero lì, non lo stava sognando. Com’era
riuscito ad entrare in casa?
«Ti ho sentita» le mormorò tra i
capelli. «Mi hai chiamato e io.. sono corso da te. Ho dovuto
farlo!»
♪♪♪
La casa era illuminata dalla luce di mille candele candide. Un lieve
profumo di vaniglia aleggiava nell’aria.
«Ti piace?» le mormorò Jonne
all’orecchio, stringendola da dietro.
Carrie annuì, lasciandosi andare contro il suo corpo.
«È.. bellissimo»
Il cantante sorrise. «Ho pensato che..» fece un
profondo respiro prima di continuare, un’abitudine di quando
ancora era un ragazzo mortale. «Volevo che questa notte fosse
speciale» spiegò poi, con un sussurro.
La ragazza si voltò a guardarlo.
«Speciale?» chiese, incuriosita. «Jonne
che cosa..» Le labbra del cantante la zittirono con dolcezza.
Carrie sentì il cuore accelerare al tocco di quella morbida
bocca sulla sua. Immerse le mani nei capelli biondi del ragazzo,
lasciandosi stringere dalle sue braccia.
Quando la lasciò andare, rimase a fissare quegli occhi
azzurri per un attimo, prima di parlare. «Che succede Jonne?
Che cosa è cambiato?»
Lui fece spallucce. «Voglio provarci, Carrie. Voglio.. voglio
stare con te»
La ragazza sorrise, sfiorandogli il naso con il suo. «Io mi
fido di te» gli mormorò sulle labbra.
«Ma non devi farlo solo per accontentarmi. Non voglio
forzarti se non te la senti. A me basta stare qui, con te»
gli accarezzò una guancia con la punta delle dita.
«L’unica cosa che voglio è.. passare la
notte qui, con te. Dormire al tuo fianco, una volta soltanto, ti
prego»
Jonne la strinse nuovamente a sé.
«Grazie» mormorò. «Ora so che
cosa voglio davvero»
•••
Erano ancora lì, immobili, stretti in un abbraccio, senza
parlare.
Un nuovo potentissimo tuono fece irrigidire la ragazza che, con un
gemito, si strinse ancora di più al chitarrista.
Christus chiuse gli occhi solo per un istante, chiedendosi se quello
che stava per fare fosse la cosa giusta, poi prese la coperta e
l’avvolse attorno alla ragazza, la prese tra le braccia e
uscì da quella casa piena di brutti ricordi.
Roxie quasi non si rese conto di essere uscita sotto la pioggia fino a
quando non si ritrovò nella camera da letto del chitarrista.
«Che cosa..?»
«Shh.. non parlare» mormorò lui,
adagiandola delicatamente sul grande letto a baldacchino al centro
della stanza. «Resta dove sei, ci metto un secondo»
La ragazza lo guardò, confusa, vagare per la stanza,
ravvivare il fuoco nel caminetto e riempire d’acqua calda la
vasca da bagno presente in un angolo.
«Vado a prendere degli asciugamani puliti, poi potrai farti
un bagno caldo» abbassò lo sguardo, incapace di
sostenere il suo per più di un minuto. «Sei
bagnata e infreddolita, rischi di ammalarti. Un bagno ti
farà bene, dammi retta»
Dopo averla lasciata finalmente sola, Roxie si avvicinò alla
vasca con passo tremante. Christus aveva ragione, stava morendo di
freddo e il vapore che saliva dall’acqua prometteva calore e
protezione. Ma il suo atteggiamento di poco prima l’aveva
confusa. Cosa era cambiato tanto da averlo spinto a portarla
lì? A farla entrare nuovamente nella sua vita? Che cosa era
successo al vampiro che aveva tentato in tutti i modi di imparare ad
odiare? Quell’improvviso cambio del suo comportamento era un
problema. Che avesse sbagliato a giudicarlo un mostro fino a quel
momento? In fondo era corso da lei per rassicurarla, proteggerla.
Immergendosi nell’acqua calda, fece un profondo respiro. Si
immerse totalmente per un secondo, poi si raggomitolò su
sé stessa, stringendosi le ginocchia con le braccia.
«Cosa devo fare con lui?» mormorò al
nulla che la circondava.
«Roxie.. posso entrare?» La voce di Christus le
fece scorrere un brivido lungo la schiena. Non rispose. «Io..
ho davvero bisogno di parlarti» disse lui a quel punto.
La ragazza sospirò. «Okay»
mormorò. «Ti ascolto»
|
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Capitolo 15 *** 15 ~ Truth & Passion ***
Angolo
della Follia:
È tempo di aggiornamenti.
Siamo arrivati al quindicesimo capitolo e ancora non mi sembra vero di
esserci arrivata e di averlo pure superato! ^^
Bene.. non starò qui a cincischiare più del
necessario. Ringrazio, come sempre, chi fa un salto da queste parti,
anche solo per dare un'occhiatina e auguro a tutti una buona lettura.
Alla prossima!
~
Viola ~
15 ~ Truth
& Passion
La tenue luce delle candele
proiettava le loro ombre nella stanza. Il gelo della pelle di Jonne era
annullato dal calore del corpo di Carrie, stretto al suo.
«Sei così bello» gli sussurrò
sulle labbra, poco prima di baciarlo.
Il ragazzo chiuse gli occhi, lasciandosi andare completamente a quel
bacio tanto delicato quanto esigente.
Quella era la prima volta che permetteva a qualcuno di toccarlo in quel
modo. Nessuno, nemmeno Christus, si era mai avvicinato tanto a lui.
Tra loro le cose erano diverse; loro erano amici, colleghi, compagni.
Tra loro c’era complicità, dividevano la stessa
natura, la stessa sete, ma con Carrie era tutto diverso. Lei riusciva a
farlo sentire ancora vivo, mortale, per quanto fosse sbagliato.
«Jonne» Un mormorio, un respiro sulla pelle.
«Jonne, io..»
Il ragazzo riaprì gli occhi, puntandoli nei suoi.
«Ti voglio con me per sempre» disse
improvvisamente, tanto serio da farla rabbrividire.
«E allora portami con te» mormorò lei,
sfiorandogli nuovamente le labbra con le sue. «Portami con
te»
Il leggero brivido che sentì corrergli lungo la schiena al
suono della sua voce, accese in lui un desiderio incontrollabile. La
voleva disperatamente; desiderava i suoi baci, le sue carezze, il suo
calore. Bramava quello che lei era pronta a donargli; la sua innocenza,
il suo cuore, il suo amore.. il suo sangue.. la sua anima.
«Non potrai più tornare indietro» le
sussurrò all’orecchio, prima di sfiorarle il collo
con le labbra. «Sarai per sempre legata a me» un
nuovo bacio appena accennato. «Solo io e te.. per
sempre»
Carrie si lasciò sfuggire un sospiro.
«Promettimelo»
•••
«Vorrei solo che..» La sua voce, così
vicina, le mozzò il respiro. Non l’aveva sentito
avvicinarsi. «Perdonami»
Roxie spalancò gli occhi per la sorpresa.
«Perdonarti?» mormorò, muovendosi appena
per poterlo vedere.
«No, ferma» disse lui, inginocchiandosi accanto
alla vasca da bagno. «Non voglio che tu.. che tu mi veda
adesso»
La ragazza annuì. «Va bene, come vuoi»
Il vampiro immerse le mani nell’acqua calda, prese una spugna
e cominciò a tamponarle delicatamente la schiena. Quando la
sentì rilassarsi, riprese a parlare. «So di aver
sbagliato tutto con te.. non solo quel giorno.. ho sbagliato un sacco
di volte con te» immerse nuovamente la spugna
nell’acqua e tornò ad accarezzarle la pelle.
«È solo che.. quando ti ho accanto io..»
si morse il labbro inferiore. «È difficile fingere
che non..» sbuffò. «Quando poi ho
scoperto che tu provavi qualcosa per me, tutto si è
complicato ancora di più e io, per proteggermi, ho iniziato
a fare lo stronzo più del normale»
Roxie rimase in silenzio, immobile, ad ascoltarlo parlare. Non poteva
credere a quello che stava accadendo.
«Sai.. ho sempre avuto la convinzione che i sentimenti buoni,
come l’amore, non fossero reali. Ho imparato a mie spese
quanto possa far male e.. ho avuto paura. Paura di soffrire come avevo
sofferto in passato. L’unica persona per cui sentivo di poter
provare qualcosa di simile era Jonne e.. quando lui ti ha presentata al
gruppo, quando ti ha fatto entrare nella nostra vita..» si
lasciò sfuggire un sorrisetto amareggiato. «Ho
creduto che tu fossi arrivata per portarmelo via.. per portarmi via
l’unica cosa buona che mi era rimasta»
La ragazza non riuscì a trattenersi. «Non devi
parlarne per forza, se non ti va» mormorò.
Era tutto così strano. Lui non si era mai lasciato andare a
simili confidenze prima.
Christus finse di non aver sentito. «Ma poi.. quando vi ho
visti insieme, ho capito che non era tua intenzione allontanarlo da me.
Era lui ad aver bisogno di te. Tu eri.. la sua umanità, la
sua vita alla luce, l’unica vera amica, a conoscenza della
sua nuova natura, su cui poter contare fino alla fine» le si
avvicinò ancora di più, fino a sfiorarle le
spalle. «Ho sempre saputo quello che facevi per lui,
l’aiuto che gli davi donandogli il tuo sangue, anche quando
lui non voleva» scosse la testa. «E io ero geloso
di tutto quello che..» fece una pausa, quasi che dovesse
riprendere fiato, pur non avendone bisogno. «Ero geloso di
voi.. delle attenzioni che vi regalavate a vicenda e questo.. questo mi
faceva impazzire perché.. perché non dovevo
lasciarmi coinvolgere così, non da te!» il ragazzo
rimase in silenzio, cercando di calmare l’improvvisa ansia
che sentiva crescere dentro. «E poi è arrivata
Carrie..» sospirò. «È
arrivata Carrie e io non ho più capito niente. Non sapevo
davvero più che cosa fare. Non volevo farmi coinvolgere da
te e per farlo avevo bisogno di Jonne.. però lui era troppo
preso da Carrie per prestarmi attenzione e io..» la spugna
morbida cadde nell’acqua e un singhiozzo trattenuto
attirò l’attenzione di Roxie che si
voltò e vide il chitarrista con il viso nascosto tra le
mani, le spalle scosse da un pianto sommesso.
«Ehi» mormorò. «Kris non
piangere» Gli accarezzò leggera una mano,
uscì dalla vasca, si raggomitolò in un
accappatoio candido che lui le aveva preparato sulla chaise longue e lo
fece alzare.
Christus rimase immobile a fissare quegli occhi innocenti che lo
guardavano pieni di tenerezza. Non era spaventata da lui, non lo era
mai stata, nemmeno quando avrebbe dovuto esserlo. In quel momento,
tutto quello che riusciva a leggere nei suoi occhi, nel suo sguardo,
era un sentimento tanto puro quanto forte che lui non era certo di
meritare; l’amore.
«Io non..» tentò di allontanarsi appena,
ma Roxie lo trattenne sollevandosi sulle punte e sfiorandogli,
improvvisamente, le labbra con le sue. «Non dovresti perdere
il tuo tempo con me» mormorò poi, quando le loro
labbra smisero di toccarsi.
Lei scosse la testa. «Non sarai mai una perdita di tempo per
me. Comincia a fartelo entrare in testa» lo spinse fino al
letto e lo fece sedere, poi gli si mise accanto, gli passò
le braccia attorno alla vita e gli poggiò il viso sul petto.
«Ti rendi conto che, per la prima volta da quando ci
conosciamo, hai deciso di essere davvero te stesso con me?»
Lo sentì irrigidirsi, solo un po’. «Se
vuoi davvero rimediare a tutto quello che è successo
finora.. questo è il modo giusto per farlo. Sei
già a metà dell’opera Kris»
Il vampiro si rilassò a quelle parole. «Roxie
io..» la strinse a sua volta in un abbraccio. «Ci
sono così tante cose da dire.. da spiegare..»
La ragazza sollevò il viso per incontrare i suoi occhi.
«Perché non parti dall’inizio?
Raccontami chi ti ha fatto questo..» gli sfiorò
nuovamente le labbra. «Chi ti ha spinto ad avere
così paura dell’amore?»
•••
Christus gli aveva parlato spesso delle sue scappatelle notturne, delle
sue avventure casuali condite da sangue e sesso, ma niente avrebbe mai
potuto eguagliare quello che stava provando con Carrie tra le braccia.
Lei era così calda, profumata, invitante. Il suo cuore
batteva freneticamente, poteva sentirlo distintamente, riusciva quasi a
vederlo.
Il rossore sulle sue guance, il suo respiro affannato, la pelle
d’oca causata dal suo tocco gelido; era tutto squisitamente
invitante.
Trovava estremamente eccitante il modo in cui inarcava la schiena al
passaggio delle sue labbra sulla pelle. I brividi che
l’attraversavano, gli procuravano un piacevolissimo senso di
appagamento, ma non era ancora abbastanza, voleva di più.
Si abbassò leggero sul suo collo, sfiorando la sua pelle col
respiro, mentre con una mano iniziò a farle scivolare lungo
il braccio la spallina del reggiseno. Lentamente, con dolcezza, glielo
tolse, lasciandolo cadere a terra.
Carrie si sentì avvampare sotto lo sguardo intenso del
vampiro che le stava davanti, ma non tentò di coprirsi,
lasciò che lui potesse continuare ad ammirarla.
Una mano candida si immobilizzò poco prima di sfiorarla.
«Non permettermi di farti del male»
La ragazza sollevò lo sguardo, puntandolo in quello di
Jonne. «Non lo farai» lo rassicurò,
raggiungendo quella mano con la sua e guidandola verso il suo corpo.
Toccarla fu come aprire un vaso di Pandora. Jonne non riuscì
più a resistere alla tentazione di averla, di sentirsi
finalmente suo, di appartenere a qualcuno.
L’attirò a sé, premendo le labbra sulle
sue. «Promettimelo Carrie. Prometti che non mi permetterai di
farti del male»
«Te lo prometto»
•••
Christus teneva la mano di Roxie nella sua. La sola idea di lasciarla
andare lo terrorizzava. Era come se, una volta lasciata la sua mano,
lei sarebbe potuta sparire in un secondo. Fece un respiro profondo, una
cosa che non faceva da anni, ma che per qualche strano motivo, quella
notte gli era capitato di fare più di una volta.
«Ricordi il Ruisrock? Quando io..»
La ragazza annuì. «Sì, lo ricordo bene,
anche se io non c’ero» mormorò. La sola
idea di quello che gli era capitato quel giorno la fece rabbrividire.
Avrebbe potuto non conoscerlo mai.
«Beh.. lascia perdere l’incidente e
l’operazione e.. tutto il resto» riprese lui.
«Quello che.. che mi ha portato a.. questo..»
mormorò con un sorrisetto amareggiato. «Beh..
tutto ha avuto inizio con la fisioterapia, più o meno un
mese dopo il gran casino»
Roxie corrugò la fronte. «Mi stai dicendo che
c’era un vampiro in ospedale??»
Il chitarrista annuì, ma ci ripensò subito.
«No.. non esattamente. Io credevo fosse dello staff
ospedaliero. Lei.. lei si era presentata come una fisioterapista, ma
non la mia» fece spallucce. «La incontravo quando
tornavo dalla palestra, o al bar e.. beh.. era bellissima e simpatica.
Io..» scosse la testa. «Sono stato un
ingenuo»
«Non potevi saperlo Kris. Non colpevolizzarti per
questo» tentò di consolarlo lei.
«Avrei dovuto capire che qualcosa non andava»
sbottò lui. «Lei.. non usciva mai durante il
giorno. La incontravo sempre verso sera e.. beh.. abbiamo cominciato a
frequentarci dopo che sono tornato a casa»
Roxie abbassò lo sguardo, sentendosi imbarazzata dello
stupido attacco di gelosia che si era impossessato di lei, tanto
improvvisamente, nel momento in cui lui aveva iniziato a parlare di
un’altra.
«Ci siamo visti per un periodo a casa mia»
continuò il chitarrista. «Sembrava tutto normale,
la classica storia tutta coccole e dolcezza dei primi giorni.. poi
quella notte..»
Notando il silenzio improvviso di Christus, la ragazza
sollevò lo sguardo e gli strinse un po’ di
più la mano. «Non devi..»
«No.. voglio dirtelo. È arrivato il momento che
qualcuno sappia e tu.. tu devi
sapere» si inumidì le labbra e riprese a parlare.
«Era il compleanno di Jonne e avevamo deciso di fare una
festa. Io ci sono andato con lei, era il giorno perfetto per
presentarla agli altri ma.. alla festa non ci siamo mai
arrivati»
«Che è successo?» chiese la ragazza, col
cuore in gola.
•••
Christus aveva sempre avuto ragione. Ogni cosa con lei era amplificata.
Il gentile tocco del suo respiro caldo sulla pelle, le sue morbide
labbra che tracciavano una scia di piccoli baci sul suo corpo, la sua
lingua che giocava con il piccolo anello che aveva al capezzolo; tutto
sembrava essere ancora più intenso, più dolce,
più erotico.
Rimase immobile a guardarla spogliarsi di quegli ultimi indumenti che
le aveva lasciato, poi la vide tendergli la mano, lo sguardo intenso
puntato nel suo.
Jonne le prese la mano e si lasciò guidare verso il suo
corpo caldo e pronto per lui. Era così morbida, la sua pelle
era come seta sotto le sue mani. Improvvisamente, una paura folle si
insinuò in lui. «Carrie io..»
abbassò lo sguardo. «Non ho più fatto
l’amore con nessuno da quando.. beh..»
tornò a guardarla. «E se..»
La ragazza scosse la testa. «Andrà tutto
bene» gli accarezzò una guancia con la punta delle
dita. «Lasciati andare» sussurrò, con le
labbra che sfioravano le sue.
Il vampiro rispose a quel bacio appena accennato, la sua lingua le
sfiorò le labbra e Carrie lo attirò a
sé.
Sentendosi scivolare dentro di lei, emise un gemito involontario, il
corpo scosso da un brivido incontrollato. «Dio..»
mormorò, il volto nascosto dai capelli della ragazza.
Carrie gli accarezzò la schiena. «Portami con
te» gli sussurrò all’orecchio prima di
baciargli la spalla.
Jonne sollevò il viso per incontrare i suoi occhi.
«Siamo già insieme» le sfiorò
il naso con il suo, poi cominciò a muoversi piano,
assaporando ogni più piccola sensazione che gli procurava il
sentirsi entrare e uscire dal corpo della ragazza di cui si era
innamorato e che lo ricambiava.
«Ti amo» le sentì dire, mentre il suo
corpo veniva attraversato da un lunghissimo brivido di piacere. La vide
inarcare leggermente la schiena e gettare indietro la testa. I capelli
le scivolarono dietro le spalle, lasciandole completamente scoperta la
gola.
Il suo profumo e il battito frenetico del suo cuore, ben visibile
attraverso quella pelle candida, riaccese tutto il desiderio di quel
sangue dolce e caldo che la sua natura di vampiro bramava.
Carrie si lasciò sfuggire un lamento quando sentì
i canini di Jonne pungerle la pelle, ma il dolore iniziale del morso fu
spazzato via dal lento succhiare del ragazzo e dal movimento dei loro
corpi, ancora completamente uniti. «Portami con te»
|
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Capitolo 16 *** 16 ~ Personal Sensitivity ***
Angolo
della Follia:
Giuro che non mi sono dimenticata di voi! Ho solo avuto un po' di cose
da fare e non sono più riuscita ad aggiornare. Ma eccomi
qui, con un nuovo capitolo, finalmente!
Okay... basta chiacchiere, vi lascio alla lettura ^^
Alla prossima.
~
Viola ~
16 ~
Personal Sensitivity
Christus le lasciò
andare la mano e si mise a camminare avanti e indietro per la stanza.
«Io non so cosa..» sbuffò.
«Eravamo solo a pochi metri da casa di Jonne.. pochi metri,
ti rendi conto?? Avrebbero potuto vederla, avrebbero potuto..
salvarmi» mormorò, lo sguardo puntato a terra, le
mani strette a pugno.
Roxie si rabbuiò. Non le piaceva vederlo così.
Quello non era il ragazzo che aveva imparato a conoscere e ad amare.
«Lei..» la voce del vampiro attirò
nuovamente la sua attenzione. «Mi ha aggredito, di punto in
bianco. Non sono nemmeno riuscito a reagire. Era così forte,
mille volte più forte di me» si passò
una mano sulla gola. «Ricordo il dolore e.. la paura. Ricordo
i suoi occhi, così scuri e inumani. Ricordo la sua risata
quando l’ho supplicata di lasciarmi andare»
La ragazza corse da lui che, istantaneamente, la accolse tra le sue
braccia, stringendola forte.
«Perdonami Roxie.. per quello che ti ho fatto» le
baciò la fronte, con tenerezza. «Solo ora mi rendo
conto di quanto devo averti spaventata. Di quanto io debba esserti
sembrato.. senza cuore» la strinse ancora un po’.
«Mi sono comportato esattamente come lei.. come
Mary»
«Mary?» ripeté la ragazza, sollevando lo
sguardo per incontrare i suoi occhi verdi. «Si chiamava
così?»
Lui annuì. «O almeno è quello il nome
con cui io l’ho conosciuta e.. amata»
Roxie si sollevò sulle punte per baciargli una guancia.
«Mi dispiace per come è andata con lei.
Io..»
«È andata.. meglio non pensarci
più» la interruppe lui. «Comunque non
ricordo molto di quello che è successo subito dopo il morso
Devo essere svenuto. Quando mi sono risvegliato..» fece
spallucce. «Semplicemente non ero più io. Non
capivo cosa fosse successo, sentivo solo una tremenda sete»
«Mary dov’era?» chiese Roxie, tentando di
mantenere un tono di voce neutrale, nonostante sentisse di odiarla
profondamente per come si era comportata nei confronti del chitarrista.
«Lei era lì, a godersi lo spettacolo»
sibilò lui a denti stretti. «C’era un
ragazzino nella stanza, stordito e ferito e..»
deglutì prima di riprendere a parlare.
«L’odore del suo sangue mi ha fatto impazzire. Gli
sono piombato addosso come un animale. Oddio Roxie, io..»
La ragazza non riuscì a sorreggerlo quando lo
sentì accasciarsi tra le sue braccia. Si lasciò
andare con lui, finendo sul pavimento. «Basta.. non
continuare, non importa.. ti prego Kris»
«L’ho ucciso. Ucciso, capisci??»
singhiozzò lui, il viso nascosto tra i suoi capelli.
«Sono stato così male.. e lei non ha fatto altro
che prendermi in giro e ripetermi che ci avrei fatto
l’abitudine, che sarei diventato un perfetto assassino,
freddo e senza scrupoli, proprio come lei. Diceva che saremmo stati la
coppia perfetta, una specie di Bonnie e Clyde dei Vampiri. Era
completamente pazza!»
Roxie gli accarezzò dolcemente la schiena. «Ma
è finita, no? L’hai detto tu. Lei..»
«Non so dove sia ora» disse lui, interrompendola.
«Io.. avevo minacciato di raccontare tutto, di rivelarci, pur
di farla finita. Abbiamo litigato per dei giorni, ci siamo anche fatti
del male, poi..» scosse la testa. «Ho tentato di
farla finita, esattamente come ha fatto Jonne solo qualche settimana
fa, ma non ho avuto il coraggio di andare fino in fondo, non ci sono
riuscito. Io non sono come Jonne..» mormorò.
«A quel punto lei si deve essere stancata di me,
così è semplicemente scomparsa dalla mia vita. Mi
ha abbandonato, lasciandomi da solo a scoprire cos’ero
diventato»
•••
Il suo sapore era così inebriante, Jonne non se ne sarebbe
mai saziato. Quello che stava accadendo era esattamente ciò
che Christus aveva previsto. Lui stava bevendo da Carrie. Stava
assaporando tutto di lei, non solo il sangue, ma anche il corpo ed era
stata lei a chiederglielo.
Ogni movimento, che lo spingeva sempre più a fondo dentro di
lei, era accompagnato da quel lento succhiare che lo aveva quasi
ipnotizzato.
Quando il suo corpo lo spinse ad aumentare il ritmo, anche il prendere
il sangue dalla sua gola cambiò. L’orgasmo fu
potente e causa di caos. Il vampiro dentro di lui aveva ormai preso il
sopravvento sulla sua parte razionale. Non voleva lasciarla andare, non
fino a quando, dal suo corpo, fosse uscita anche una sola goccia di
sangue.
Ogni cosa intorno a loro era sparita, anche la stanza era scomparsa.
Per Jonne c’era solo Carrie. Carrie e il suo cuore che
pulsava forte e che gli stava regalando un nettare tanto dolce da
mandarlo completamente in estasi. Ma il momento di puro piacere
finì non appena si rese conto che le braccia della ragazza,
che fino a quel momento lo avevano tenuto stretto, stavano lentamente
scivolando dalla sua schiena, prive di forza.
Un urlo disperato gli uscì dalla bocca, che si era staccata
quasi all’istante dalla sua gola sporca di rosso.
«No!!! Dio no!!!! Carrie.. Carrie rispondimi ti
prego!» la strinse tra le braccia. «No.. no.. no..
Dio no.. non portarmela via così, ti prego!!!»
Un debole lamento gli fece riportare immediatamente lo sguardo su di
lei. «Jonne..»
«Sono qui» sussurrò lui.
«Perdonami Carrie» calde lacrime di sangue gli
rigarono le guance. «Non avrei dovuto farlo.. non..»
La mano della ragazza si posò, delicata, sulle sue labbra.
«Avresti dovuto andare fino in fondo. Non ti saresti dovuto
fermare»
Lui scosse la testa. «Non posso farlo. Non posso condannarti
a questa esistenza. Io.. ti amo troppo per toglierti la vita»
Carrie fece un debole sorriso. «Me ne regaleresti una ancora
più bella.. al tuo fianco» chiuse gli occhi per un
istante. «Ma grazie.. di amarmi così
tanto»
Il vampiro la strinse tra le braccia. «Scusa. Ho detto di
volerti con me per sempre ed è vero ma..»
«C’è ancora tempo..» si
accoccolò meglio contro di lui. «Ma adesso sono
stanca. Tanto stanca»
Jonne le baciò la fronte. «Riposati. Non
permetterò a nessuno di toccarti»
sussurrò, giurando a sé stesso che nemmeno lui
l’avrebbe più toccata in quel modo.
♪♪♪
Il silenzio, calato tra loro dopo il racconto del chitarrista, si era
fatto pesante ed opprimente. Lui se ne stava rintanato in un angolo
della stanza, seduto a terra, le gambe strette al petto, lo sguardo
basso.
«Kris..» lo chiamò con un filo di voce
lei. «Kris ti prego, guardami»
Il vampiro sollevò lo sguardo, lentamente. I suoi occhi
verdi, solitamente limpidi, erano scuri e vuoti, non sembrava nemmeno
essere lì.
Roxie gli accarezzò delicatamente il viso.
«Kristian io..» sospirò, poi scosse la
testa. «Non mi importa di quello che hai fatto in passato,
io..» gli poggiò una mano sul petto,
all’altezza del cuore. «Io mi sono innamorata del
ragazzo che ho davanti, del vampiro che sei, di te»
Il chitarrista sembrò riscuotersi a quelle parole.
«Cos’hai detto?» mormorò.
«Io..» ma le parole non uscirono mai dalle sue
labbra. Il vampiro si era improvvisamente impossessato della sua bocca,
le mani tra i suoi capelli, il corpo completamente incollato al suo.
La ragazza si lasciò travolgere dalla passione del
chitarrista che la teneva tra le braccia. Cercare di resistere non
sarebbe servito a nulla. Quella passione incontenibile era tutto
ciò che aveva sempre desiderato da lui.
«Dillo ancora» le mormorò il vampiro
sulle labbra. «Ti prego, dillo ancora»
Roxie gli strofinò leggermente il naso contro la guancia,
poi avvicinò le labbra al suo orecchio. «Sono
innamorata di te.. da sempre»
Christus non riuscì a trattenere un sospiro a quelle parole.
«Grazie» mormorò poi, tornando a
guardarla negli occhi.
La ragazza sorrise. «Posso restare qui questa
notte?» chiese, speranzosa.
«Pensavi davvero che ti avrei rispedita a casa? Dopo
questo?» ridacchiò lui, scostandole una ciocca di
capelli dietro l’orecchio. «Tu non vai da nessuna
parte» le sussurrò poi, scendendo a baciarle il
collo, tracciando una scia umida sulla sua pelle sensibile con la
lingua. «Io.. ho bisogno di te»
Roxie trattenne a stento un piccolo mugolio. «Kris,
io..» ma, di nuovo, le parole le morirono sulle labbra,
zittite da un nuovo bacio, dolce e intenso al tempo stesso.
Le mani del chitarrista scesero ad accarezzarle la schiena,
raggiungendo ben presto i fianchi, per poi risalire e raggiungere il
nodo allacciato in vita che chiudeva il morbido accappatoio bianco.
La ragazza trattenne il respiro quando sentì le sue mani,
grandi e forti, posarsi sulla sua pelle calda.
«Non avere paura di me» mormorò lui, con
voce dolce e suadente.
Roxie scosse la testa. «Non ho paura» rispose,
lasciando cadere l’accappatoio a terra. «Lo sai..
non ho mai avuto paura di te»
Il chitarrista rimase immobile a fissarla per un minuto, poi la prese
tra le braccia e raggiunse il letto. «Sei davvero sicura di
quello che vuoi, Roxie?» chiese, lo sguardo puntato nel suo.
«Perché io voglio te, qui, adesso»
|
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Capitolo 17 *** 17 ~ Forever Yours! ***
Angolo
della Follia:
Perdono!!! So di aver lasciato passare davvero troppo tempo dall'ultimo
aggiornamento, ma tra una cosa e l'altra, il pc che aveva deciso di non
funzionare più e che io ho, ancora mi domando come,
resuscitato e altre vicissitudini di cui non sto a parlarvi, non ho
più avuto modo di mettermi qui con calma e andare avanti con
tutte le mie millemila cose.
Spero comunque di riuscire a recuperare in fretta.
Per ora vi lascio con un nuovo capitolo. Buona lettura e Buone Feste!!!
~
Viola ~
17 ~
Forever Yours!
La debole luce bluastra
proveniente dalla tv accesa, le solleticò il viso. Socchiuse
leggermente gli occhi, mettendoci un minuto buono per riuscire a
mettere a fuoco la stanza. Il corpo immobile accanto al suo
attirò immediatamente la sua attenzione: Jonne.
Il ragazzo si era, stranamente, addormentato. Carrie sorrise guardando
quel volto angelico, poi un brivido le attraversò la schiena
quando si rese conto di quel sonno di morte in cui era così
placidamente caduto.
Si mise a sedere, continuando a guardare il vampiro steso al suo
fianco. La sua pelle candida era fredda come il ghiaccio, come se tutto
il sangue preso da lei non fosse bastato a sfamarlo; il suo volto
sembrava una maschera, una bellissima maschera di delicata e finissima
porcellana bianca e il suo petto, così immobile, le
procurò una morsa allo stomaco per un secondo.
Era consapevole della sua ovvia mancanza di respiro, ma averlo accanto,
completamente avvolto da quella assoluta immobilità, le
procurò un inspiegabile senso di panico.
Gli sfiorò il viso con le dita, cercando di trovare un
briciolo di morbidezza su quel volto all’apparenza duro come
il marmo. Sentì un brivido non appena raggiunse le sue
labbra e le vide incurvarsi un lievissimo sorriso.
«Ehi» mormorò lui, spalancando i grandi
occhi azzurri, puntandoli immediatamente nei suoi. «Come ti
senti?»
La ragazza sorrise. «Meglio» rispose,
accoccolandosi contro il suo corpo. «Tu?»
Jonne si stupì di quella domanda. «Io..
io..» si ritrovò a balbettare senza motivo.
«Ho avuto davvero tanta paura di averti persa»
«È tutto okay» gli mormorò.
«Sono qui»
Il vampiro le baciò la fronte, immergendo le dita tra i suoi
capelli iniziando a giocherellarci distrattamente. «Lo
so..» sorrise. «.. e ti ringrazio per non essere
volata via»
•••
Guardarlo spogliarsi lentamente, mentre teneva gli occhi
insistentemente posati su di lei, le fece accelerare il battito.
Sapeva cosa sarebbe successo di lì a poco e la cosa le
procurò tutta una serie di brividi leggeri lungo il corpo.
Christus, il suo Christus, si era finalmente scoperto, lasciandola
entrare nel suo mondo fatto di ombre e solitudine. Le aveva dato
accesso al suo cuore, rimasto ostinatamente chiuso per troppo tempo. Le
aveva permesso di dimostrargli che l’amore non era, per
forza, causa di sofferenza; che poteva essere amato anche senza usare
la forza per ottenere quel calore umano di cui sentiva tanto il bisogno.
Un leggero sibilo gli fuoriuscì dalle labbra quando le si
avvicinò e lei gli sfiorò, delicatamente, il
basso ventre con le labbra.
Il vampiro che era sempre stato fino a quel momento, non avrebbe
aspettato; l’avrebbe spinta con la schiena sul materasso,
sovrastandola, spingendosi poi dentro di lei con violenza,
avidità, addirittura urgenza. Ma quella che gli stava
davanti, completamente esposta alla sua vista, non era una sgualdrina
come tutte quelle con cui era stato in passato; la ragazza seduta sul
suo letto, con quegli occhi verdi che lo guardavano in un modo che gli
fece sentire una scossa elettrica lungo la spina dorsale, era Roxie, la
sola ad essere riuscita a fare breccia in quel suo cuore nero e arido,
dove non avrebbe mai immaginato di poter sentire rinascere la vita.
Le accarezzò dolcemente i capelli, scendendo poi a sfiorarle
le labbra, fino al collo. «Ti desidero come non ho mai voluto
nessun altro» mormorò, tornando nuovamente con le
labbra alle sue.
La ragazza lo attirò a sé, stringendogli le
braccia al collo. «Prendimi» sussurrò,
sollevando una gamba per allacciargliela in vita.
Il vampiro le affondò il viso nel collo, aspirando il suo
profumo. «Posso assaggiarti?» le ansimò
nell’orecchio, con la voce roca per il desiderio.
«Ti piacerà, te lo prometto» aggiunse
poi, tornando ad essere, per un solo istante, il vampiro che
l’aveva quasi prosciugata poco tempo prima, famelico,
ipnotico, sensuale, tremendamente sexy.
Tutto quello che le riuscì di fare fu di annuire,
stringendosi ancora di più a lui, baciandogli una spalla.
Christus sorrise, le labbra ancora a contatto con la pelle morbida del
suo collo. «Lasciati andare» mormorò,
muovendosi lentamente contro di lei, lasciando che i loro corpi si
unissero con naturalezza.
Roxie si lasciò sfuggire un gemito quando lo
sentì scivolare finalmente dentro di lei. Una scossa la
attraversò quando sentì le sue labbra aprirsi
sulla pelle del suo collo e i suoi denti affondarle nella carne.
«Tranquilla» mormorò lui.
«È tutto okay, lasciati andare.. ti
piacerà»
Lei annuì appena, lasciandosi completamente travolgere dal
desiderio che provava per quel ragazzo appassionato che le stava
regalando un’intensa varietà di emozioni.
Il suo corpo, che alla prima impressione era sembrato gelido, si stava
scaldando velocemente, seguendo il ritmo di ogni spinta che lo portava
sempre più dentro di lei, di ogni sorso di sangue che le
portava via, riempiendolo ancora più di passione e ardore.
Roxie ne fu completamente sopraffatta. «Kris..»
ansimò, aggrappandosi ancora di più a lui,
così tanto da averle dato l’impressione di essere
riuscita a scalfirgli la pelle.
Il vampiro si staccò immediatamente dal suo collo, portando
subito lo sguardo sul suo viso. «Dimmelo Roxie..
dimmelo» ringhiò; un suono che alle orecchie della
ragazza risuonò come un verso spaventosamente sensuale.
«Ti amo» disse subito, spalancando gli occhi per
incontrare i suoi, bramosi, intensi, appassionati.
Christus spinse le labbra sulle sue, facendole sentire il sapore del
suo sangue che ancora gli sporcava la bocca, la lingua.
«Vieni con me» mormorò prima di baciarla
nuovamente.
La ragazza emise un debole mugolio, che si perse sulle labbra del
vampiro, quando i loro corpi cominciarono a spingersi di più
l’uno contro l’altro, sempre più
velocemente. Quando sentì Christus emettere un debole
lamento, gli immerse le mani nei capelli, attirandolo verso la sua
bocca per poterlo baciare nel momento esatto in cui, entrambi, si
fossero lasciati travolgere da quella potente ondata di piacere
lasciandoli senza fiato.
❤❤❤
Una leggera luce invase la stanza, accarezzandole il corpo ancora
placidamente avvolto dal lenzuolo in cui si era avvolta la notte
precedente, dopo aver fatto l’amore con Christus.
Con la mente ancora offuscata per il sonno, socchiuse le palpebre.
«Ehi» mormorò, notando il vampiro
sveglio, al suo fianco, una mano che le accarezzava delicatamente un
braccio, lo sguardo serio rivolto alla porta.
«Ehi.. scusa.. non volevo svegliarti»
sussurrò lui in risposta, lo sguardo serio subito sostituito
da un dolce sorriso.
Le accarezzò una guancia, abbassandosi abbastanza da
riuscire a sfiorarle le labbra con le sue.
«Buongiorno» ridacchiò poi.
La ragazza si accigliò. «’giorno a te.
Che c’è di tanto buffo?»
Lui sorrise nuovamente, scuotendo leggermente la testa.
«Dovresti proprio guardarti allo specchio»
sogghignò. «Hai una chioma allucinante»
Roxie rimase per un attimo in silenzio, senza capire, quando poi quello
che le aveva detto le fu chiaro, gli lanciò
un’occhiataccia. «Brutto..» si mise
seduta, con sguardo fintamente indignato. «Brutto cafone,
maleducato che non sei altro.. avanti.. ripetilo se hai il
coraggio!»
Il chitarrista scoppiò a ridere, ma non per questo si
lasciò sfuggire l’occasione di ripetere quello che
le aveva detto solo un paio di minuti prima.
«Ah è così eh???»
brontolò lei, agguantando il cuscino e tirandoglielo
addosso, colpendolo in pieno viso.
Christus rise ancora più forte, ma rispose al colpo
afferrando il proprio cuscino. «Vuoi la guerra??»
ridacchiò. «Forza.. dai.. fatti sotto»
Roxie non se lo fece ripetere due volte, lo colpì nuovamente
con una cuscinata, che venne prontamente restituita dal vampiro.
Continuarono così per almeno una decina di minuti, tirandosi
cuscinate, ridendo come bambini, totalmente incuranti del fatto che
fossero entrambi ancora completamente nudi.
Poi, sotto un attacco di Christus, la ragazza fu sbalzata
all’indietro, sul letto, restando per un attimo senza fiato.
«Ho vinto!!!» esultò il vampiro, con
aria trionfante, poi si lasciò ricadere al suo fianco e la
sua espressione divertita mutò in un istante. Le
bloccò le braccia sopra la testa, prendendola per i polsi,
il suo sguardo si fece improvvisamente seducente, provocante,
insinuò una gamba tra le sue. «Sai.. mi piacerebbe
molto riprendere il discorso di questa notte.. tu che ne
dici?»
Roxie non riuscì a rispondere perché la voce
sconvolta di Jonne, ruppe l’incanto. «Kris? Sono
io.. sei.. che cazzo sta
succedendo????»
Non riuscì nemmeno a realizzare la sua presenza nella
stanza, lo vide solo afferrare Christus e sbatterlo contro la parete,
il viso a pochissimi centimetri dal suo. «Che cosa le hai fatto??? Tu devi
stare alla larga da lei!!!»
Il chitarrista non reagì all’attacco del suo
migliore amico, sapeva il perché di quella reazione.
Probabilmente, se fosse stato al suo posto, avrebbe reagito allo stesso
modo.
«Rispondimi!!!»
gli urlò ancora Jonne. «Giuro che se le hai fatto
del male io..»
«Smettila!!!»
sbottò improvvisamente la ragazza, avvolgendosi nel
lenzuolo, raggiungendoli e mettendosi immediatamente tra i due.
«Smettila Jonne, lascialo stare!»
Il ragazzo la guardò per un attimo confuso. «Ma..
Roxie.. cosa.. ?» puntò nuovamente lo sguardo sul
chitarrista. «Che stai facendo? La stai
manipolando?» ringhiò. «La stai usando,
come hai sempre fatto con tutti???»
Christus era ancora immobile, lo sguardo rivolto al pavimento,
consapevole che Jonne aveva tutto il diritto di dirgli quelle cose. In
fondo era vero, lui si era sempre comportato così, aveva
sempre usato i suoi “poteri” per usare le persone
fino a quando avessero continuato a soddisfarlo, dopo di che le buttava
via, come si faceva con un fazzoletto usato. Lo aveva fatto anche con
lui, doveva ammetterlo, con la differenza che di Jonne non si sarebbe
stancato mai, non l’avrebbe mai gettato via.
«Ti ho detto di smetterla!» sbottò
nuovamente Roxie, sempre più furiosa. «Lui non mi
sta affatto manipolando, chiaro? Non sono una bambina, Jonne.. so
cavarmela sai? Io..»
«Veramente?» la interruppe lui, accigliato.
«Eppure fino a ieri sera non volevi saperne di lui. Fino a
ieri sera sembravi averne paura. Che cosa è cambiato,
eh?» inclinò la testa di lato. «Sei
davvero certa che non ti stia usando? Che non si sia infiltrato in
questa tua bella testolina?»
La ragazza gli scansò la mano in malo modo.
«Adesso stai davvero esagerando!»
sibilò. «So perfettamente cosa provo e dovresti
saperlo anche tu! Io lo amo, Jonne. Lo amo da sempre e tu lo sai!
Niente mi allontanerà da lui, niente e nessuno, nemmeno tu,
nemmeno Carrie. Non mi importa se molto di questo sentimento che provo
per lui è strettamente legato al marchio che mi ha lasciato,
io lo amavo già prima e tu lo sai, lo sai
benissimo!» Una lacrima, più per rabbia che altro,
le scivolò lungo la guancia. «Io so il
perché dei suoi comportamenti e tu? Tu sai
perché..» scosse la testa. «Sta
cambiando, vuole cambiare e io gli sarò accanto,
sempre!»
Jonne rimase immobile, completamente scioccato da quello scoppio
d’ira nei suoi confronti. Roxie, la sua Roxie, la sua
migliore amica, stava difendendo con le unghie e con i denti il vampiro
che, poco tempo prima, l’aveva quasi uccisa per soddisfare un
semplice capriccio.
Anche Christus era rimasto scioccato dalle parole della ragazza.
Possibile che lo amasse così tanto da andare contro al suo
migliore amico? Possibile che si meritasse davvero tutto
quell’amore?
«Credo che dovresti andartene adesso» disse ancora
Roxie, rivolta al vampiro biondo che le stava di fronte.
Il ragazzo annuì distrattamente, ancora troppo sconvolto
dalla reazione della sua migliore amica. «Io..»
scosse la testa, abbassò lo sguardo e si
allontanò dalla coppia, raggiungendo la porta della camera.
«Non so quando tornerò a casa»
annunciò la ragazza, prima che lui uscisse.
«Dì a Carrie di non preoccuparsi»
Jonne annuì nuovamente, poi uscì dalla stanza
richiudendosi la porta alle spalle.
«Mi ami davvero così tanto?»
mormorò a quel punto Christus, lo sguardo ancora puntato su
di lei.
Roxie si appoggiò al suo corpo, abbracciandolo.
«Sì» rispose semplicemente.
«Perché?» disse lui, la voce tanto bassa
da risultare quasi inudibile.
Lei fece spallucce. «C’è davvero bisogno
di un perché? Serve un motivo per innamorarsi?» si
sollevò sulle punte per posargli un dolce bacio sulle
labbra. «È successo, tutto qui. Mi sono innamorata
di te e..» gli portò le braccia attorno al collo.
«.. non ti lascerò mai, te lo prometto»
Il vampiro chiuse gli occhi sapendo che, se avesse continuato a
guardarla, non sarebbe riuscito a trattenere la forte ondata di
emozioni che lo aveva colpito al solo sentirle dire quelle parole.
«Ti starò sempre accanto.. sempre» gli
sussurrò ancora lei, accarezzandogli le punte dei capelli
che gli solleticavano il collo. «Farò tutto quello
che servirà per farti stare bene e tutto si
sistemerà, ne sono certa, ma..»
«Ma?» chiese lui, ogni senso in allerta.
Lei puntò gli occhi nei suoi, lo sguardo fermo, serio.
«.. se qualcosa dovesse andare storto, se cadrai tu, io
cadrò insieme a te, promesso»
|
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Capitolo 18 *** 18 ~ The Beginning of the End ***
Angolo
della Follia:
Lo so. È passata un'eternità dall'ultima volta
che ho aggiornato questa storia. Vi chiedo scusa, ma ho scoperto quanto
sia difficile portare avanti una storia con dei protagonisti
particolari.
Lo so, ho scelto io di scrivere di loro, avete ragione, ma non credevo
andasse a finire così.
Ad ogni modo, prometto che cercherò di mettere la parola
"fine" anche a questa storia e che cercherò di farlo nel
modo migliore possibile.
Detto questo, vi lascio al capitolo. Buona lettura e buona serata. Alla
prossima.
~
Viola ~
18 ~ The
Beginning of the End
Era uno di loro, era
evidentissimo. Il suo modo di camminare, la sua grazia, la sua
bellezza. E così, alla fine, Christus non aveva resistito
alla tentazione di mutarlo.
Un sorrisetto compiaciuto le si disegnò sulle labbra mentre
osservava il vampiro biondo allontanarsi da casa del chitarrista.
♪♪♪
Il sorriso di Carrie si spense appena vide l’espressione
sconvolta sul volto di Jonne. «Che.. che è
successo?» chiese con un filo di voce, spaventata.
Il vampiro scosse la testa, ancora incredulo. «L’ho
trovato con.. Roxie» mormorò. «Loro..
io..» si lasciò cadere sul divano, passandosi una
mano tra i capelli. «Lei mi ha mandato via»
La ragazza spalancò gli occhi per la sorpresa.
«Cosa?»
Jonne fece spallucce. «È cambiato qualcosa tra
loro, Carrie. Credo.. credo che abbiano passato la notte insieme
e..»
«Ma.. non era quello che speravamo accadesse?»
domandò lei, in un sussurro.
Il vampiro annuì. «È solo
che..» scosse la testa. «..no, non importa, hai
ragione» Guardò la ragazza al suo fianco e
sorrise, sfiorandole delicato una guancia con la punta delle dita.
«Come ti senti?»
Carrie ricambiò il sorriso. «Bene,
davvero»
◦◦◦
E
così quel giovane vampiro, nato dalla brama del suo
tenebroso amante, era innamorato di una ragazza mortale.
«Perfetto» sibilò.
Quel vampiro inesperto e troppo sensibile, le sarebbe sicuramente stato
utile per arrivare a lui, per riprendersi ciò che era stato
suo e che lo sarebbe stato di nuovo.
•••
Rimase a guardarlo in silenzio. Sembrava essere perso in un mondo tutto
suo, lontano mille miglia da lì, da lei. Anche dopo le sue
parole rassicuranti, anche dopo aver fatto l’amore, sapeva
che la reazione di Jonne lo aveva colpito profondamente.
«So che sei lì» lo sentì
ridacchiare. «Vieni fuori, non nasconderti»
Roxie sbuffò. «Non mi stavo nascondendo»
ribatté con il broncio. «È solo
che..» lo raggiunse, prendendogli istintivamente la mano e
intrecciando le dita alle sue. «..eri così
pensieroso»
Christus si lasciò sfuggire un lieve sorrisetto a fior di
labbra. «Non capisco perché mi senta tanto male
per quello che è successo. Insomma.. era logico che
lui..»
«Non avrebbe dovuto trattarti in quel modo!» lo
interruppe la ragazza, lo sguardo serio, il tono duro.
Il vampiro le baciò una tempia. «Non essere troppo
dura con lui» alzò gli occhi al cielo scuotendo la
testa sconsolato. «Se fossi stata lui.. se mi avessi
sopportato in tutti questi giorni.. se avessi sentito tutto quello che
ho detto..» la strinse a sé. «Non ti
avrei mai fatto del male ma..»
«L’ha fatto per proteggermi, vero?»
mormorò la ragazza, ricambiando la stretta del chitarrista.
Lui annuì. «Come sempre. Lui ti ha sempre
protetta, ma questa volta l’impresa non gli è
riuscita molto bene direi»
Roxie gli lanciò un’occhiataccia.
«Smettila subito»
«Okay, okay» ridacchiò il vampiro,
alzando le mani in segno di resa.
Lei gli fece una linguaccia, poi scoppiò a ridere.
«Allora.. cosa pensi di fare oggi?»
Christus fece spallucce. «Penso che dovrei andare da Jonne e
sistemare questa faccenda una volta per tutte» poi fece un
cenno verso la finestra. «Ma comunque dovrò
aspettare che tramonti il sole» scosse la testa.
«Quel ragazzino testardo ha rischiato di nuovo di finire
abbrustolito»
•••
Aveva sempre adorato il clima scandinavo. Nonostante fosse ormai
mattina inoltrata, il sole era scomparso dietro una fitta coltre di
nubi cariche di neve. Poteva restare lì, ad osservare quel
cucciolo di vampiro, indisturbata, memorizzando quante più
informazioni possibili su di lui e la sua giovane innamorata mortale
per poi poterle usare al momento più opportuno.
Certo lui era di una bellezza disarmante. Era sempre stato bello, ma
adesso, con il sangue oscuro che lo animava, lo era ancora di
più. Non le sarebbe dispiaciuto poterci giocare un
po’, dominarlo, sottometterlo, magari davanti agli occhi
innocenti della sua amichetta. Ridacchiò all’idea
dell’espressione sconvolta dipinta sul volto di quella
ragazza vedendo il suo amore immortale cedere alla sua
volontà. «Sì»
mormorò, compiaciuta, mentre la sua mente perversa
già stava ideando un piano per avvicinare e soggiogare il
bel biondino.
◦◦◦
«Sei
davvero sicura di voler stare qui anche questa notte?»
mormorò ad un tratto, rompendo il silenzio immobile che
aleggiava nella stanza.
Carrie sollevò lo sguardo dal libro che stava leggendo.
«Certo» rispose semplicemente.
Jonne si passò una mano tra i capelli.
«Senti..» disse poi, raggiungendola davanti al
caminetto acceso. «Ho sbagliato tutto ieri notte. Non avrei
mai dovuto spingermi così oltre con te e mi dispiace di
averti fatto male..»
«Ehi» lo interruppe lei, poggiandogli un dito sulle
labbra. «Primo, non mi hai fatto male. Secondo, ho desiderato
ogni singola cosa; ogni bacio, ogni carezza.. tutto»
abbassò lo sguardo, le guance colorate di un rosa acceso.
«Ho desiderato anche il tuo morso. Ho sperato che lo
facessi»
«Perché?» alitò lui.
«Avrei potuto.. se non mi fossi fermato..» si
strinse nelle spalle non riuscendo a continuare.
La ragazza gli prese una mano, stringendola forte. «Lo sai il
perché. Ti amo e..» fece spallucce.
«Vorrei vedere quello che vedi tu, sentire quello che senti
tu.. amare come voi amate»
Jonne scosse la testa. «E rinunceresti alla luce del sole?
Alla tua vita?»
«Io non voglio
rinunciare a te!» sbottò lei,
esasperata dal fatto che il vampiro non volesse capire.
«Jonne io..» abbassò nuovamente lo
sguardo. «.. invecchierò e morirò e..
ti perderò»
«Non dirlo» sussurrò lui,
improvvisamente consapevole di tutto.
Carrie gli rivolse un sorriso triste. «Ma è la
verità. È questo che accadrà se tu non
mi cambierai» Tornò a puntare gli occhi nei suoi.
«Se mi lascerai invecchiare, me ne andrò via e non
riuscirai mai a trovarmi. Sparirò dalla tua vita,
lasciandoti essere quello che sei, il ragazzo che sei.. il vampiro che
sei. Non ti permetterò di sacrificarti per me, non di
nuovo!»
◦◦◦
Tutta
quella storia era ancora meglio di quanto avrebbe mai potuto sperare.
Il cucciolo non solo era inesperto, ma era anche tremendamente
combattuto dalla sua natura.
«Sei ancora troppo mortale, piccolo»
mormorò. «Ma io ti aiuterò a diventare
un vero killer»
Silenziosa e invisibile, si allontanò dalla casa del vampiro
biondo. La sua mente aveva già elaborato un piano per
riuscire ad avvicinarlo, soggiogarlo, usarlo e, alla fine, gettarlo
via. «Ci vediamo domani notte, cucciolotto»
|
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Capitolo 19 *** 19 ~ Poison Girl ***
Angolo
della Follia:
Ed eccoci qui, con il diciannovesimo capitolo.
Non mi dilungo in frasi senza senso. Ringrazio semplicemente chi
è passato di qui fino adesso, anche senza lasciare segni del
proprio passaggio.
Vi auguro una buona domenica sera e una buona lettura. Ci si sente alla
prossima.
~
Viola ~
19 ~
Poison Girl
«Ciao»
borbottò Christus, evidentemente imbarazzato.
Jonne sbatté le palpebre un paio di volte, sorpreso, dopo
aver aperto la porta di casa ed essersi trovato davanti il chitarrista.
«Ciao» rispose infine, dubbioso.
Christus sospirò. «Posso entrare o pensi di
parlarne qui, sulla porta?»
Il cantante scosse la testa, lasciandolo passare.
«È solo che.. ecco io..» fece spallucce.
«Non mi aspettavo di vederti»
«Lo immaginavo» rispose il chitarrista.
«Ma io.. beh io ho davvero bisogno di parlarti, di spiegare,
di..»
«Scusa» lo interruppe il vampiro biondo.
«Io..» abbassò lo sguardo. «Mi
spiace per come mi sono comportato» tornò a
puntare lo sguardo in quello del ragazzo che gli stava davanti.
«Ho avuto paura che..»
«Lo so» fu il turno di Christus di interromperlo.
«Non ti preoccupare, non ce l’ho con te»
gli sorrise dolcemente, sfiorandogli i capelli con la punta delle dita.
Jonne chiuse gli occhi solo per un momento, assaporando
quell’intimità che da giorni non avevano
più avuto. «Hai deciso di ascoltare il tuo cuore,
finalmente?» chiese poi, in un sussurro.
Il chitarrista annuì. «Non posso più
far finta di niente»
♪♪♪
Il locale era affollato, non le sarebbe stato difficile nascondersi in
mezzo a tutta quella gente, a tutti quei cuori forti e pulsanti, a
tutte quelle fragranze appetitose. Lui non l’avrebbe notata,
non così facilmente, non se lei non l’avesse
voluto.
◦◦◦
Christus si
avvicinò al cantante. «Ehi.. tutto bene?»
Il vampiro biondo annuì. «Sì.. sto solo
pensando a Carrie. Ci teneva ad esserci, ma le hanno cambiato il turno
all’ultimo minuto perché una sua collega si
è sentita male e così…»
Il chitarrista gli diede una pacca sulle spalle.
«Recupererà, stai tranquillo» fece un
sorrisetto divertito. «Pensa a come potrai consolarla appena
torna a casa»
Jonne ridacchiò. «Non sai proprio pensare ad
altro, eh?»
Christus si lasciò andare ad una risata liberatoria.
«Sono innamorato, che posso farci?»
◦◦◦
La vampira
si sentì raggelare a quelle parole. Innamorato? Innamorato
di chi?
Scansò con poca grazia un tizio che stava cercando di
rimorchiarla, senza metterci nemmeno troppo impegno, e si
avvicinò di poco al backstage.
«Ehi bellezza, di qui non si passa» disse un
armadio vestito di nero.
Mary gli regalò il suo miglior sorriso. «Non avevo
nessuna intenzione di oltrepassare il limite, dolcezza» gli
accarezzò il petto muscoloso con la punta delle dita.
«In realtà.. stavo cercando proprio te»
mormorò, passandosi la lingua sulle labbra.
Il buttafuori sollevò un sopracciglio, divertito.
«Sono in servizio, piccola» le fece scivolare un
dito lungo il collo, fino a sfiorarle il seno. «Ma tra una
mezz’ora uscirò per una pausa»
Era chiaro il messaggio che le aveva lanciato e la vampira lo accolse
al volo facendogli l’occhiolino. «Ci vediamo dopo,
baby»
Quando il colosso tornò al suo lavoro, Mary si
concentrò nuovamente sul gruppetto dietro il palco.
«Ciao
bimba»
La voce di Kristian le affinò i sensi. Nascosta nelle ombre
del locale, lasciò che il suo sguardo da predatore arrivasse
fino a lui. Un ringhio cupo le sgorgò dalla gola quando la
vide. Era solo un’altra sciocca ragazzina mortale. Un
insignificante contrattempo di cui si sarebbe sbarazzata in un attimo.
«Vieni
qui» lo sentì dire ancora. La risata
della ragazza la mandò in bestia. Vederlo poggiare le labbra
sulle sue, accarezzarla delicatamente, guardarla come se fosse la cosa
più preziosa al mondo, le bastò per capire che si
era sbagliata. Quella ragazza non era solo un contrattempo. Quella
ragazza andava distrutta, eliminata, senza pietà.
Una nuova idea prese forma nella sua mente. Piegò la testa
di lato, continuando a guardare i due piccioncini scambiarsi effusioni
come due adolescenti alla prima cotta e un sorrisetto perfido le si
disegnò sulle labbra. «Ci divertiremo tanto
insieme.. soprattutto quando ti nutrirai di lei»
♪♪♪
«Ragazzi io scappo a casa» salutò Jonne.
«Ho bisogno di farmi una doccia prima che torni
Carrie»
Non aspettò nemmeno di sentire i saluti dei suoi compagni;
afferrò il giubbotto, le chiavi, il cellulare e
uscì dal locale.
«Ciao, baby»
Jonne si ritrovò a fissare gli occhi glaciali di una donna
che gli fece scorrere un brivido lungo la spina dorsale.
«Chi.. chi sei?» chiese, stordito da quello sguardo
magnetico, quasi ipnotico.
La ragazza sorrise. «Che importa?» gli
sussurrò all’orecchio, accarezzandogli i capelli
con le labbra. «Vieni con me» Il cantante si
lasciò prendere per mano, totalmente incapace di ribellarsi.
«È arrivato il momento che tu scopra di cosa puoi
essere capace, cucciolo»
|
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Capitolo 20 *** 20 ~ What’s Going On? ***
Angolo
della Follia:
Ventesimo capitolo! Ci credereste mai? Ebbene, ce l'abbiamo fatta!
Ammetto di avere ancora solo 6 capitoli da pubblicare, al momento.
No, non è ancora finita, ma non penso si
dilungherà ancora molto.
Questa fanfiction è un vero e proprio parto. Ero partita da
un'idea che poi mi ha portato lontano, facendomi anche attraversare
momenti di profonda crisi, non sapendo come continuarla.
Per fortuna, i miei beniamini, sono tornati a parlarmi e
così... andiamo avanti!
Per ora, buona lettura e buona giornata. Alla prossima.
~
Viola ~
20 ~
What’s Going On?
Era tutto così
nuovo, diverso. La sua voce, il suo corpo, il suo sangue. Era forte,
potente, molto più di Kristian.
«Bevi, cucciolo.. bevi» gli mormorò
all’orecchio, accarezzandogli dolcemente i capelli, lasciando
che lui prendesse tutto ciò che aveva da offrire.
«Così, bravo»
Jonne non riusciva a credere a quello che gli stava capitando. La sua
mente era affollata da mille immagini diverse tra cui, sopra ogni
altra, spiccava quella di Kristian. Lei lo conosceva. Quella donna,
quella vampira, sembrava ossessionata dal chitarrista.
«Ora tocca a me» la sentì dire poco
prima di sentirsi trafiggere la pelle dai suoi canini affilati come
rasoi.
Senza riuscire a trattenersi, si lasciò sfuggire un gemito
sommesso che causò una breve risatina della vampira
attaccata al suo collo.
«Ti piace?» mormorò mentre la sua lingua
gli accarezzava la ferita.
«Chi sei?» chiese nuovamente lui, tutti i sensi
allerta.
La vampira puntò lo sguardo nel suo. «Posso essere
chiunque tu voglia, cucciolo» gli passò un dito
sulle labbra prima di leccarlo. «Mmmm»
mugolò «Il mio sangue su di te ha un sapore
più buono»
Jonne si costrinse a distogliere lo sguardo da lei nel disperato
tentativo di riacquistare un po’ di autocontrollo.
«Carrie..» mormorò, preso dal panico.
«Io.. devo andare.. tu devi lasciarmi andare.. io
devo..»
«Oh, Carrie» sbuffò la vampira.
«Lei non potrà mai darti quello di cui hai
bisogno. È solo una sciocca ragazzina mortale mentre
tu..» sfiorò con la punta della lingua il piercing
che il cantante aveva al capezzolo. «Tu puoi essere tutto
quello che vuoi. Puoi essere un Dio»
Jonne si sorprese a sussultare. Solo in quel momento si rese conto di
essere quasi completamente svestito e, suo malgrado, si
ritrovò nuovamente a gemere sotto le carezze di quella donna.
«Tu mi vuoi» la sentì dire.
«Lo sento. Lo fiuto» La vide avvicinarsi,
lentamente. «Ti voglio anch’io, cucciolo»
gli alitò sulle labbra prima di prenderne possesso.
♪♪♪
La casa era buia e silenziosa. Carrie poggiò le chiavi sul
tavolino all’ingresso e accese la luce. «Jonne..
sei in casa?» La bionda testa del vampiro attirò
la sua attenzione. «Ehi..» mormorò,
accarezzandogli il viso. «Che ci fai qui sul divano..
addormentato?»
Il ragazzo aprì gli occhi e, immediatamente, fece un sorriso
stiracchiandosi. «Ciao» disse mettendosi seduto e
guardandosi intorno con aria confusa. «Io.. non lo
so» ammise, passandosi una mano tra i capelli.
«Finito il concerto ho salutato tutti e sono corso a casa per
farmi..» si guardò per un attimo. «..
una doccia che, a quanto pare, non ho fatto»
Carrie ridacchiò. «È la prima volta che
ti sorprendo a dormire durante la notte. Che avete combinato questa
sera?»
Il cantante fece spallucce. «Niente, davvero»
l’attirò a sé per poterla baciare.
«Ora però è meglio se vado a lavarmi,
credo di averne davvero bisogno»
La ragazza annuì. «Nel frattempo io mi preparo un
tè caldo. È stata una serata davvero
pazzesca»
•••
«Ehi guarda, sono ancora svegli» Christus diede uno
sguardo nella direzione indicatagli da Roxie. «Che dici.. gli
facciamo un salutino?»
Il chitarrista fece spallucce. «Come vuoi» rispose,
baciandole la fronte.
La ragazza sorrise, gli stampò un bacio sulle labbra e corse
alla porta. «Sorpresa» disse, appena vide la sua
migliore amica.
Carrie si lasciò sfuggire un gridolino di gioia, gettandosi
tra le braccia di Roxie. «Sono così contenta di
vederti» scrutò oltre le sue spalle. «Di
vedervi insieme»
Christus alzò la mano in segno di saluto.
«Disturbiamo?» chiese poi, cercando con lo sguardo
Jonne.
La ragazza scosse la testa. «No, affatto, entrate»
Appena oltrepassata la porta, il vampiro sentì un brivido
corrergli lungo la schiena. Un profumo, un leggerissimo aroma di
gelsomino aleggiava nell’aria. «Lui
dov’è?»
«Sta facendo la doccia» rispose Carrie, scrutandolo
confusa. «Stai bene?»
«Credevo l’avesse già fatta»
disse lui, evitando la domanda. «La doccia, intendo»
La ragazza scosse la testa. «Quando sono tornata a casa
l’ho trovato addormentato sul divano e..»
«Addormentato?» la interruppe Christus, inchiodando
gli occhi ai suoi.
Carrie annuì, intimorita dalla sua reazione.
«Kris.. che succede? Che hai?» chiese Roxie,
posandogli una mano sul braccio.
Il chitarrista scosse la testa. «Niente, io..»
portò lo sguardo sulla sua ragazza e sorrise. «..
sono solo stanco, tutto qui»
«Ehi, che ci fate qui?» La voce di Jonne fece
scattare tutti.
Christus gli si avvicinò. «Siamo passati a farvi
un salutino» gli diede un colpetto con il gomito.
«E abbiamo saputo che ti sei addormentato come un
ghiro»
Il ragazzo ridacchiò. «Già»
si passò una mano tra i capelli umidi.
«Probabilmente ero più stanco di
quanto..» fece spallucce. «Non so.. non ricordo
nemmeno di essere arrivato a casa»
Il chitarrista lo scrutò per un attimo, attentamente.
«Non ricordi?»
Jonne scosse la testa. «Strano, eh?»
«Già» rispose lui, mentre un dubbio
aveva iniziato ad insinuarsi nella sua mente.
♪♪♪
Roxie si strinse un po’ di più al chitarrista.
«Mi dici che ti è preso prima? Perché
hai reagito in quel modo quando Carrie ti ha detto di aver trovato
Jonne addormentato?»
Il vampiro sospirò. «Non ti sembra strano che si
sia addormentato in piena notte? Un vampiro, Roxie. Non è
normale»
La ragazza aggrottò le sopracciglia.
«Sì ma..» fece spallucce. «Non
è proibito, mi pare. Potrà pure essere strano, ma
che motivo dovrebbe avere, Jonne, di mentire?»
«Non lo so» mormorò Christus, scuotendo
la testa. «Hai ragione, forse sono soltanto confuso a causa
di tutto quello che è successo in quest’ultimo
periodo» le prese il viso tra le mani e le baciò
le labbra. «Non pensiamoci più e andiamo a casa;
tu hai bisogno di riposarti e io non vedo l’ora di passare il
resto della notte al tuo fianco a guardarti dormire»
La ragazza si sentì mancare la terra sotto i piedi a quelle
parole. «Mi stai dicendo che resterai lì, a
guardarmi mentre dormo, tutta la notte?» pigolò.
Il vampiro ridacchiò, divertito dalla sua espressione
scioccata e dal rossore che le aveva acceso le guance.
«Assolutamente sì» rispose poi,
passandole un braccio attorno alle spalle. «E niente
potrà farmi cambiare idea.. nemmeno tu»
•••
Jonne raggiunse Carrie in camera da letto. «Non
dormi?» le chiese, infilandosi sotto le coperte insieme a lei.
La ragazza scosse la testa. «Non ci riesco»
rispose. «La serata al bar mi ha prosciugato anche
l’ultima ombra di sonno»
Il vampiro rise. Una risata leggera, roca, sensuale. «Beh..
almeno non sei sola»
Carrie sorrise. «No.. non sono sola» gli
passò una mano tra i capelli, soffermandosi ad accarezzargli
le labbra con la punta delle dita. «Baciami»
sussurrò.
Un nuovo sorriso, un movimento leggero, il fruscio delle coperte e
Jonne accontentò la sua richiesta, lasciando che il suo
respiro caldo lo riempisse, che il battito accelerato del suo cuore lo
eccitasse, che il profumo delicato della sua pelle lo stordisse.
Un ringhio leggero gli salì alla gola, sorprendendolo.
Un’improvvisa fame di lei amplificò tutti i suoi
sensi. «Carrie..» sibilò,
accarezzandogli le labbra con la lingua. «Carrie
io..»
La ragazza piegò la testa di lato.
«Fallo» mormorò.
«Ora»
♪♪♪
Un nuovo ringhio cupo gli salì alla gola quando la
lasciò finalmente andare. «Dio..»
sibilò, ricadendo con la schiena sul materasso.
Carrie si raggomitolò al suo fianco, una mano poggiata sul
suo petto candido. «Stai bene?»
Il vampiro ridacchiò. «Dovrei essere io a
chiederlo a te, non credi?»
«Forse» rispose lei, sorridendo.
Jonne le accarezzò delicatamente i capelli. «Dico
davvero» mormorò, facendosi serio. «Come
ti senti?»
La ragazza sospirò, strofinando il naso contro il suo.
«Sto bene. È stato.. incredibile»
«Già» concordò lui.
«Non saprei in quale altro modo descriverlo» si
passò una mano tra i capelli biondi. «Ho sentito
il bisogno di.. io..»
Carrie gli poggiò un dito sulle labbra. «Va tutto
bene, non pensarci più»
Il vampiro rimase a guardarla per un minuto, in silenzio, totalmente
immobile. Il modo in cui si era lasciato andare con lei, quella notte,
era stato assolutamente animale, puramente istintivo, primitivo.
Per la prima volta da quando era diventato una creatura della notte,
aveva sentito l’impulso irrefrenabile di mordere, di
nutrirsi, di soddisfare il suo bisogno di sangue. Un’immagine
fugace si fece strada nella sua mente, ma quando cercò di
ritrovarla non ci riuscì.
«Ehi.. che succede?» gli chiese la ragazza al suo
fianco, accarezzandogli delicatamente la fronte con la punta delle
dita. «Sei così serio»
Jonne scosse la testa. «No, niente» rispose con un
sorriso leggero. «È tutto a posto, non
preoccuparti»
◦◦◦
Un ghigno
di vittoria si dipinse sul suo volto di ghiaccio. Quel giovane vampiro
biondo sarebbe diventato presto un vero killer, quello in cui Kristian
aveva rifiutato di trasformarsi.
«Hai del potenziale, cucciolo» mormorò
tra sé e sé. «Ti farò
diventare esattamente come me; un assassino a sangue freddo»
•••
Sarebbe rimasto a guardarla dormire per tutta la notte. Amava ascoltare
il battito tranquillo del suo cuore, il suo respiro regolare e leggero,
assaporare il suo profumo fresco e familiare. Ma quella notte qualcosa
aveva deciso di turbare la sua serenità appena ritrovata; il
comportamento strano di Jonne, quel profumo inaspettato che aveva colto
appena entrato in casa del suo migliore amico. Una sensazione strana e
niente affatto piacevole si era insinuata dentro di lui.
Un fantasma del suo passato sembrava essere tornato a tormentarlo.
«Smettila» si disse, passandosi una mano tra i
capelli. «È solo una tua impressione, lei non
può essere tornata»
«Kris?» La voce di Roxie lo fece trasalire.
«Kris vuoi dirmi che succede? Sei..» si mise
seduta, il lenzuolo blu oceano trattenuto sopra il seno. «Sei
strano da quando ci siamo visti con Jonne e Carrie»
«Non volevo svegliarti, perdonami»
Lei scosse la testa. «Non importa. Dimmi solo cosa
c’è che non va, ti prego»
Il chitarrista chiuse gli occhi per un istante, poi decise di essere
sincero fino in fondo. «Credo che..»
agganciò lo sguardo a quello della ragazza seduta al suo
fianco. «Sta succedendo qualcosa di strano, Roxie. Qualcosa
che..» si strofinò per un attimo gli occhi.
«Spero di sbagliarmi perché..»
La ragazza gli prese la mano stringendogliela forte.
«Calmati» sussurrò. «Qualunque
cosa sia, l’affronteremo insieme»
Lui scosse la testa. «No» mormorò con un
sorriso triste sulle labbra. «Lei non..»
«Lei???» lo interruppe Roxie, gli occhi spalancati.
«Lei… Mary?» chiese con un filo di voce.
Il vampiro annuì solamente, incapace di dire altro.
«Cosa ti fa pensare che lei..?»
«Credo di aver sentito il suo odore prima, a casa di Jonne.
L’unico modo in cui possa essere finito lì
è..»
La ragazza si portò una mano alle labbra. «Credi
che sia stato con lei?»
«Non volontariamente» si affrettò a
precisare lui. «Mary è molto brava a soggiogare le
persone e.. il comportamento di Jonne, il fatto che si sia
addormentato, che non ricordi di essere tornato a casa..»
«Dobbiamo dirglielo» disse Roxie, con il cellulare
già tra le mani.
«No!» scattò il vampiro, prendendole il
telefono. «Lui.. lui non sa, ricordi? Io.. non voglio
allarmarlo prima di essere certo che lei sia tornata veramente e.. non
devi dire niente nemmeno a Carrie»
La ragazza aggrottò la fronte. «Cosa pensi di
fare? Di lasciare che lei.. che..» sbuffò.
«Le permetterai davvero di usare Jonne? Lascerai che lui
tradisca Carrie?»
«Lui non sa..»
«Non importa!» lo interruppe lei. «Kris,
non possiamo lasciarglielo fare!»
Il vampiro annuì. «Hai ragione, non
possiamo» La strinse tra le braccia. «Ti prometto
che farò di tutto per..»
«Voglio aiutarti» mormorò lei, il viso
nascosto nell’incavo del suo collo.
Christus scosse la testa. «Non puoi. Lei è..
troppo forte, Roxie. È una killer, ti ucciderebbe e io.. non
posso permetterlo»
|
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Capitolo 21 *** 21 ~ Razorblade Kiss ***
Angolo
della Follia: Eccomi qui con il ventunesimo capitolo.
Aiuto!!! La finirò mai???
Giuro che ci sto lavorando, ma qui le cose non sono facili e io non
voglio che questa storia finisca come certe serie televisive... tanto
belle quanto dal finale deludente!
Voglio che qui ci sia un finale giusto e quindi... abbiate fede,
arriverà! ^^
Detto ciò, vi lascio alla lettura. Ci si sente alla prossima.
~
Viola ~
21 ~
Razorblade Kiss
Il freddo pungente del pomeriggio non fece desistere le due amiche dal
fare la loro passeggiata abituale. Ogni lunedì pomeriggio,
Roxie e Carrie si ritrovavano nel loro locale preferito, il
Café Europa e poi, dopo aver bevuto qualcosa di caldo,
uscivano per fare una lunga passeggiata e chiacchierare.
«Allora..» disse Roxie, cercando di essere il
più disinvolta possibile. «Come.. come vanno le
cose con Jonne?»
Carrie sorrise. «Bene» rispose, spostandosi una
ciocca di capelli dietro l’orecchio. «Sai..
ultimamente sembra essere riuscito a lasciarsi andare un po’.
Anche ieri, dopo che tu e Kris.. a proposito, come sta lui?»
La ragazza si irrigidì per un attimo a quella domanda.
«Bene» disse poi. «Era solo un
po’… stanco» ridacchiò,
imbarazzata. «Strano a dirsi, vero?»
Anche Carrie rise. «Già. Loro sembra non si
stanchino mai»
Arrivate davanti alla Tampereen tuomiokirkko, la ragazza rimase in
silenzio per un attimo a rimirare quello spettacolo architettonico che
sapeva incantarla.
«Tutto bene?» le chiese Roxie, incuriosita
dall’espressione estasiata dell’amica.
La ragazza annuì, sorridendo. «Adoro questo posto.
Mi piace l’aria di mistero che l’avvolge. Sembra
quasi di essere in una fiaba» sospirò,
stringendosi nel cappotto. «Da quando vivo qui, ci passo ogni
giorno dopo il lavoro e mi siedo su quella panchina laggiù a
riflettere»
«Riflettere su cosa?»
Carrie fece spallucce. «Su quello che sto facendo con Jonne.
Se è giusto insistere tanto con lui»
alzò lo sguardo fino ad incontrare quello
dell’amica. «Lui.. lui non è ancora
riuscito ad accettare di..» abbassò il tono della
voce fino a ridurlo ad un sussurro. «Questa notte, mentre
noi… beh… mi ha morsa»
Roxie spalancò gli occhi, sorpresa e preoccupata al tempo
stesso. «Stai bene?»
La ragazza annuì. «Sì,
benissimo» si sfiorò con le dita la gola.
«Io.. non so cosa sia successo, ma lui era così
diverso, così passionale e sensuale..»
arrossì. «Ho voluto che lo facesse, ma poi.. ha
ricominciato a sentirsi in colpa e..» sospirò.
«Non lo so. A volte faccio fatica a stare dietro a questi
suoi cambi d’umore»
◦◦◦
«Oh
tu non hai idea di quello che ti farà appena avrò
finito con lui» ridacchiò la
vampira nascosta tra le fronde degli alberi, all’interno del
parco della cattedrale.
♪♪♪
«Dobbiamo dirglielo Kris» disse Roxie, il panico
nella voce. «Lui..»
«Sta cambiando» mormorò il vampiro, lo
sguardo perso nel vuoto.
La ragazza annuì. «Già e potrebbe fare
del male a Carrie se..»
Christus scosse la testa. «Non credo che arriverebbe a tanto.
Lei..» si passò una mano tra i capelli.
«Non capisco perché abbia preso di mira
lui»
Roxie fece spallucce. «Forse.. forse ha semplicemente
cambiato obiettivo» mormorò, spaventata.
Il vampiro la strinse tra le braccia. «Vorrei davvero che
fosse così, ma lei..» le sollevò il
viso per incontrare il suo sguardo. «Risolverò la
cosa, okay? Non preoccuparti»
La ragazza scosse la testa. «Tu ne parli come se fosse un
problema stupido, come una gomma bucata o che so io, ma…
Mary non è un problema da niente e tu lo sai bene»
Il chitarrista le sfiorò le labbra con le sue.
«Hai ragione, ma non so in quale altro modo affrontare tutto
questo»
«Parlane con Jonne» rispose lei, stringendogli le
mani tra le sue. «Raccontagli tutto. Raccontagli la
verità e digli quello che sta succedendo. Lascia che lui ti
aiuti»
♪♪♪
«Potrei mangiarti» mormorò sulla sua
pelle. «Sei bellissimo e con il mio aiuto raggiungerai la
perfezione assoluta»
Sul volto di Jonne si aprì un sorriso. Un sorriso diverso da
quello che tutti conoscevano. Un sorriso sensuale, irriverente,
sfacciato, perfino perfido.
La vampira ridacchiò. «Stai già
cambiando, cucciolo» gli accarezzò il torace con
le dita affusolate fino ad arrivare ai pantaloni, già aperti.
«Basta giochetti» ringhiò lui,
afferrandola per i fianchi. «Dammi quello che
voglio»
Lei rise, scoprendo i denti affilati. «Avanti,
cucciolo» sibilò, ondeggiando avanti a indietro su
di lui. «Prendimi»
Il cantante ribaltò la situazione, infilandosi tra le gambe
della vampira con poca grazia, affondando i denti nel suo collo
nell’esatto istante in cui i loro corpi si fusero.
Mary inarcò la schiena, scossa da un brivido di piacere.
Quel giovane vampiro ci sapeva davvero fare.
Jonne si ritrovò a gemere quando sentì i denti
della vampira penetrargli nell’incavo della spalla. Il
piacere che lo travolse fu così potente da spingerlo ben
oltre il limite.
Lei lo spinse via, facendolo stendere per poi mettersi a cavalcioni su
di lui e dirigere il gioco, ma il richiamo del sangue lo spinse ad
attirarla a sé e affondarle i denti nella carne morbida del
seno.
Mary si lasciò sfuggire un sibilo mentre gli affondava le
dita tra i capelli.
Quando la lasciò andare, lo spinse nuovamente giù
per poterlo baciare e assaporare il suo sangue che gli macchiava le
labbra.
«Ne voglio ancora» ringhiò lui, tornando
a dominare la situazione, il respiro sulla pelle dell’interno
coscia della vampira, i denti che già sfioravano la vena
femorale.
Mary ridacchiò, accarezzandogli i capelli. «Non
esagerare, cucciolo» mormorò sollevando i fianchi
verso di lui. «Non voglio che tu stia male»
Jonne la guardò per un istante. Un luccichio erotico negli
occhi. «Solo un altro assaggio»
sussurrò, accarezzandola con la lingua.
La vampira buttò la testa indietro quando la morse ancora,
bevendo un lungo sorso di sangue caldo. Quando poi la lasciò
andare, tornando a leccarla per chiuderle la ferita, un nuovo spasmo di
piacere la attraversò.
«Sai.. potrei anche abituarmi a questa cosa» gli
rivelò quando le si stese accanto. «Fai attenzione
a non viziarmi troppo, cucciolo»
Jonne ridacchiò. «Come desideri, mia
bellissima»
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Capitolo 22 *** 22 ~ Sigillum Diaboli ***
Angolo
della Follia: Bene bene. Siamo arrivati al ventiduesimo
capitolo.
Confesso di non aver più scritto niente in questi giorni.
Ho, brutalmente, accantonato tutte le millemila storie che sto portando
avanti, ma la musa ispiratrice ha deciso di scioperare. Spero si decida
a tornare questo pomeriggio, magari.
Ad ogni modo, vi auguro la buona notte con questo aggiornamento.
Ci si sente alla prossima. Buona lettura.
~
Viola ~
22 ~
Sigillum Diaboli
«Ehi ciao» Christus sorrise al giovane vampiro
biondo che aveva appena fatto il suo ingresso nella sala prove della
band.
Jonne lo degnò a malapena di uno sguardo, andando a sedersi
sul divano al centro della stanza.
Il chitarrista lo guardò con espressione confusa.
«Tutto bene?» chiese avvicinandoglisi.
«Sì, tutto okay» bofonchiò
l’altro, controllando il cellulare.
«Carrie sta bene?» insistette Christus, preoccupato
da quello strano atteggiamento.
Jonne sbuffò sonoramente. «Si può
sapere perché mi stai facendo il terzo grado?»
disse poi, infastidito.
Il chitarrista fece un passo indietro, preso alla sprovvista da quella
reazione. «Ehi, datti una calmata, okay? Che diavolo ti
prende, si può sapere?»
«A me??? Che prende a te?» chiese il cantante,
puntando gli occhi azzurri nei suoi.
In quel preciso istante, Christus sentì un brivido gelato
corrergli lungo la schiena. Quegli occhi, di solito sempre
così dolci e luminosi, erano gelidi e cupi come la notte.
Uno strano luccichio brillava in loro; quel tipo di luccichio che aveva
visto solo un’altra volta nella sua vita e solo negli occhi
di un’altra persona.
«Senti Kris, non è aria okay? Lasciami in pace.
Non capisco nemmeno perché siamo qui, non ci sono prove
questa sera e io ho altro da fare»
«Cosa?» chiese il chitarrista, senza farsi
scoraggiare dal tono aggressivo del ragazzo che gli stava davanti.
«Cos’hai da fare? Carrie lavora questa sera,
giusto?»
Sul viso di Jonne si dipinse un sorrisetto malizioso. «E solo
perché lei lavora, io dovrei starmene chiuso in
casa?»
Christus scosse la testa. «Non sto dicendo questo
ma...»
«Ma smettila Kris!» sbottò Jonne.
«Cos’è... sei geloso?»
Il chitarrista sollevò un sopracciglio. «E
perché dovrei? Se hai conosciuto qualcun altro, non sono io
a dovermene preoccupare, non credi?»
«Chi ha detto che ho conosciuto qualcun altro?»
Il ragazzo fece spallucce. «Che motivo avrei di essere
geloso, altrimenti?»
Jonne sbuffò. «Senti, finiamola qui... me ne
vado» e senza aspettare nemmeno un secondo di più,
mise in tasca del cappotto il cellulare e uscì
all’aria gelida.
Christus sospirò. «Che stai combinando Mary?
Perché lui?» mormorò.
♪♪♪
«Dove sei, cucciolo? Torna da me»
mormorò Mary, mentre con le lunghe dita, dalle unghie
praticamente perfette, gli accarezzava i capelli.
Jonne si riscosse dai suoi pensieri. «Perdonami»
disse, strofinandole il naso contro la guancia. «Mi sono
distratto un attimo. Non capiterà più»
La vampira sorrise, compiaciuta. «Niente di grave, non
preoccuparti» gli sfiorò il collo con le labbra.
«Vuoi dirmi a cosa stavi pensando?»
Il ragazzo le passò il pollice sulle labbra piene e
invitanti. «Ho avuto una piccola discussione con un
amico» corrugò la fronte per un attimo.
«Nemmeno so il perché»
Mary sogghignò. «Non preoccuparti di lui
adesso» disse, mettendosi a cavalcioni sulle sue gambe.
«Dimentica lui e chiunque altro, tranne me»
Jonne sorrise, abbassando lo sguardo sulla vena pulsante del collo
della vampira. «Ho fame» mormorò poi,
passandosi la lingua sulle labbra.
«Anch’io» rispose lei, strappandogli la
camicia per poi affondargli i denti nella carne.
Il ragazzo buttò la testa all’indietro, la bocca
spalancata in un ringhio di piacere.
Quando Mary lo lasciò andare, si impossessò delle
sue labbra, pulendole anche dalla più minuscola goccia di
sangue.
«Bevi, cucciolo, bevi» lo invitò lei,
accompagnandogli la testa verso il seno, già pronto a
ricevere le sue attenzioni.
◦◦◦
Christus
non riusciva a credere ai suoi occhi. Jonne si era trasformato in una
marionetta nelle mani di quella vampira pazza che gli aveva rovinato la
vita. Era riuscita a soggiogarlo a tal punto da avergli fatto scordare
Carrie. Quando era con lei, Jonne non era più sé
stesso. Lei lo stava trasformando in un vero signore della notte,
affamato di sangue e sesso. Il killer perfetto in cui lui aveva deciso
di non trasformarsi. Ma Jonne era diverso. Tutte le sue insicurezze
erano armi che gli si stavano ritorcendo contro. Armi che Mary sapeva
come usare per portarlo con sé.
Doveva fare qualcosa. Doveva fermarla.
♪♪♪
Roxie si portò una mano alla bocca, inorridita e
terrorizzata da quello che Christus le aveva appena svelato.
«Riuscirò a farlo tornare in sé, te lo
prometto» le sussurrò il chitarrista, stringendola
tra le braccia. «Non le permetterò
di…» Un brivido gli corse lungo la schiena.
«È qui» mormorò.
La ragazza lo guardò, spaventata. «Chi?»
«Jonne» rispose lui. «Ha addosso
l’odore di Mary, ma è lui»
Roxie si allontanò solo un po’ dal vampiro.
«Vi lascio soli» disse, stringendogli la mano.
«Stai attento. Adesso che mi hai detto quello che hai
visto… ammetto di avere un po’ paura di
lui»
Christus le baciò le nocche. «Non preoccuparti, so
cavarmela» le sorrise dolcemente. «Ora
vai»
«Kris»
La voce di Jonne risuonò per tutta la casa.
«Ciao» lo accolse il chitarrista, uscendo dalla
cucina per entrare in salotto. «Che ci fai qui?»
Il cantante lo guardò per un attimo, poi fece spallucce.
«Non lo so. Ho come la sensazione di aver lasciato qualcosa
in sospeso con te»
Christus sospirò. «Che stai combinando,
ragazzino?» chiese serio, lo sguardo puntato in quello del
giovane vampiro davanti a lui.
Jonne sollevò un sopracciglio. «Non so di cosa tu
stia parlando»
«Oh dai, non fare il finto tonto» sbottò
l’altro, allargando le braccia, esasperato. «Sono
settimane che scompari improvvisamente e non dici dove vai o con chi
sei. Poi torni e… sei diverso»
Il cantante si passò una mano tra i capelli.
«Tu... tu sei fuori di testa. Ma che stai dicendo? Io non
vado da nessuna parte, con nessuno. Ma che… tu sei
pazzo!»
Christus scosse la testa. «No... no Jonne, non te la caverai
così!» lo raggiunse in un secondo e gli mise le
mani sulle spalle, bloccandolo. «Stai cambiando e non
è possibile che tu non te ne sia accorto»
Inchiodò gli occhi ai suoi. «Quante volte bevi da
Carrie, adesso? Quante volte ti sei lasciato andare con lei, senza
più fermarti a pensare a quello che stai rischiando
facendolo?»
Il ragazzo cercò di divincolarsi, per liberarsi dalla
stretta del chitarrista, senza successo.
«Lei ti distruggerà!» ringhiò
improvvisamente il vampiro, stringendo ancora di più la
presa.
Jonne spalancò i grandi occhi azzurri. «Ancora?
Vuoi ancora allontanarmi da Carrie? Ma tu...»
«No, non Carrie» lo zittì Christus.
«Mary! Devi smettere di vederla. Devi impedirle di giocare
con te, di soggiogarti, di...»
«Ma che stai dicendo?» urlò il cantante,
riuscendo finalmente a liberarsi dalla stretta del chitarrista.
«Chi è questa Mary? Io non…»
si fece improvvisamente serio. «Io amo Carrie, chiaro? Non le
farei mai del male uscendo con un’altra»
Christus sospirò, chiudendo gli occhi solo per un istante.
«Lo so» mormorò. «Ma lo stai
facendo Jonne. Tu...» si lasciò cadere
pesantemente sul divano. «Mary è la vampira che mi
ha reso quello che sono. È pazza, Jonne. È una
pazza, sadica, figlia di...» si impose di calmarsi.
«Non è riuscita ad avere me e adesso ha preso di
mira te. Non so per...»
«Sta zitto, smettila» lo interruppe il cantante.
«Io non so davvero di cosa tu stia parlando, ma devi
smetterla con questa storia»
Il chitarrista si alzò di scatto, frustrato da quella
situazione. «Vi ho visti insieme!!!»
urlò alla fine, senza riuscire a controllarsi.
«L’altra notte» si passò una
mano tra i capelli. «Non sembravi nemmeno tu. Non eri davvero
tu. Io...»
«Tu sei completamente pazzo!» Jonne scosse la
testa, incredulo. «Io non so cosa stia succedendo, ma devi
parlarne con qualcuno» si guardò attorno per un
minuto. «Roxie sa di questa storia?»
Christus annuì. «Sì... sa
tutto»
«Le hai detto anche di questa... fantasia che mi vede tra le
braccia di una vampira pazza? E ci ha creduto? Davvero?»
«Jonne ci sono delle cose che devi sapere. Cosa che non ti ho
detto e che...»
Il ragazzo scosse la testa con decisione. «No. Non voglio
entrarci in questa storia. Se questa Mary esiste davvero... se
è come dici beh... fai qualcosa per liberartene
perché la tua è un’ossessione bella e
buona. Io ora me ne torno a casa, da Carrie, dalla mia ragazza, non da
un’altra che nemmeno ho mai visto»
«Jonne aspetta, ti prego...» Christus gli si
avvicinò di un passo. «Non è
un’ossessione, devi credermi. Lascia che ti spieghi. Lascia
che ti aiuti»
Il cantante gli accarezzò il viso con la mano delicata.
«Non sono io ad aver bisogno di aiuto, Kris» Detto
questo, uscì di casa lasciando il chitarrista nuovamente
solo.
|
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Capitolo 23 *** 23 ~ Close to the Flame ***
Angolo
della Follia: Okay... nuovo capitolo.
Siamo quasi agli sgoccioli. Ho ancora soltanto tre capitoli pronti e,
mannaggia a me, non so ancora come mettere la parola fine a questa
storia.
Ammetto di essere molto combattuta, ma prometto che ce la
farò, abbiate solo un po' di pazienza!
Per adesso... buona serata a buona lettura. Ci si sente alla prossima!
~
Viola ~
23 ~ Close
to the Flame
«Povero piccolo... chi potrebbe credere ad una storia tanto
assurda?» mormorò la vampira, nascosta nel buio
del giardino, con un sorrisetto compiaciuto dipinto sulle labbra.
Guardò Jonne allontanarsi silenziosamente dalla casa,
muovendosi veloce, proprio come un vero predatore notturno.
Un piacevole brivido le corse lungo la schiena, ripensando al loro
ultimo incontro. Quel giovane vampiro biondo era così pieno
di passione, vigore, desiderio. Pur non rendendosene conto, le stava
regalando ore di puro piacere con quel suo corpo
all’apparenza fragile ed invece pieno di forza. Un piacere
che l’aveva colta di sorpresa, doveva ammetterlo.
Inizialmente, aveva pensato di usarlo solo quel tanto che fosse bastato
per riuscire a portarlo dalla sua parte, per ferire il vero obiettivo
del suo ritorno in Finlandia, ma ora, dopo aver passato del tempo in
sua compagnia, il pensiero di sbarazzarsene cominciava ad infastidirla.
Un broncio sensuale apparve sul suo bel viso gelido. «No...
non ti getterò via cucciolo. Potrai far parte della nostra
piccola famiglia e io... oh io mi divertirò immensamente con
voi due insieme»
♪♪♪
Mentre infilava le chiavi nella serratura, Jonne ripensò
alle parole dell’amico. “Vi
ho visti insieme!!! L’altra notte”
Scosse la testa, tentando di scacciare la fastidiosa sensazione di aver
fatto qualcosa di orribile nei confronti di Carrie.
La casa era vuota e silenziosa. Lei non c’era e il ragazzo
rimase sulla porta per qualche minuto, con la tentazione di tornare
indietro e ascoltare fino in fondo quello che Christus aveva da dire.
Un formicolio lungo la schiena lo fece voltare di scatto. Quello che
vide lo lasciò senza fiato.
«Ciao, baby»
Il ragazzo scosse la testa, incredulo. «Tu...»
«Già, io» ridacchiò Mary,
avvicinandosi lentamente. «Lui aveva ragione, temo.
È già da un po’ che io e te ci
divertiamo, sai? Sei così…» si
lasciò andare ad un sibilo che, alle orecchie di Jonne,
risultò terribilmente sensuale. «Focoso. Una bomba
di pura sensualità maschile. Il vampiro che ho sempre
desiderato. Un vero killer, con una voglia insaziabile di sangue ed uno
sconfinato desiderio di sesso»
Il cantante scosse nuovamente la testa. «No»
mormorò. «Tu... tu stai mentendo»
Mary sorrise. «Temo di no, cucciolo» lo raggiunse
in un secondo, spingendolo in casa e richiudendosi la porta alle
spalle. «Lo senti anche tu il desiderio che ti scorre dentro,
la voglia che hai di bere, la voglia che hai di me!»
Jonne cercò di allontanarsi da lei, senza riuscirci. Quella
vampira era veramente molto forte.
«Non ribellarti a quello che sei» gli
soffiò sulle labbra. «Sei così perfetto
quando non trattieni il vampiro che vive dentro di te»
«Che cosa vuoi da me? Io...»
Mary gli posò un dito sulle labbra. «Per adesso
voglio te, il tuo sangue, il tuo corpo, così forte da
riuscire a darmi quello che nessun altro mi ha mai dato» gli
accarezzò la schiena, scendendo poi sempre più in
basso. «Poi, quando avrai capito e accettato quello che
realmente sei, mi aiuterai a trasformare in un vero vampiro anche
Kristian, finalmente»
Jonne si divincolò dalla sua stretta. «Io non ti
aiuterò a fare proprio niente» ringhiò.
«Non starò mai con te e non ti aiuterò
mai a...»
La vampira lo afferrò per la gola, facendolo ammutolire
all’istante. «Non essere così
impertinente» gli scalfì la pelle con le unghie.
«Io sto cercando di essere carina con te, di non forzarti, di
darti la possibilità di agire lucidamente e tu...»
scosse la testa, abbassando lo sguardo con aria fintamente triste.
«Se vuoi ancora che ti obblighi basta dirlo, non ho nessun
problema a farlo»
Il cantante si ritrovò a desiderare la morte, piuttosto che
essere trasformato in una marionetta da quella pazza. «Non
puoi farlo» disse con voce strozzata.
«Scommettiamo?» sibilò lei, con una luce
perfida negli occhi.
•••
Roxie teneva lo sguardo puntato sul suo ragazzo che non faceva altro
che andare avanti a indietro per la stanza come un leone in gabbia.
«Non mi ha nemmeno voluto ascoltare, capisci?»
ripeté lui, almeno per la milionesima volta. «Ha
detto che sono pazzo... che sono ossessionato da lei...
che...» si bloccò di colpo, voltandosi verso la
ragazza seduta sul divano. «Sono ossessionato?»
chiese, lo sguardo perso nel vuoto.
Roxie corse ad abbracciarlo. «No, non sei ossessionato. Sei
solo preoccupato e... spaventato da quello che Mary potrebbe
fare»
«O da quello che ha già fatto»
mormorò lui, il viso immerso nei capelli della ragazza.
«Possibile che lui non ricordi davvero niente di lei? Che...
che non gli sia rimasto nemmeno qualcosa che...»
Il vampiro sospirò. «C’è una
cosa che non ti ho detto e che potrebbe spiegare il perché
Jonne non mi abbia creduto»
La ragazza lo guardò confusa. «Che... che succede
Kris? Cosa non mi hai detto?»
Il chitarrista la fece nuovamente accomodare sul divano, sedendosi al
suo fianco. «Mary...» si passò una mano
tra i capelli, nervoso. «Ecco lei…
tu…» si lasciò ricadere contro lo
schienale, senza forze. «Voi due vi somigliate moltissimo e
se lei ha forzato la mente di Jonne, per soggiogarlo, può
essere che i vaghi ricordi che ha di lei, li associ a te»
Roxie rimase in silenzio per un attimo, presa alla sprovvista da quella
notizia. «Cosa vuol dire che ci somigliamo?» chiese
poi, in un sussurro. «Quanto ci somigliamo?»
Christus le prese una mano tra le sue. «Non pensare subito a
cose che non esistono, okay? Non...» la costrinse a guardarlo
negli occhi. «Forse vi somiglierete fisicamente, ma credimi,
tu e Mary non avete niente a che fare l’una con
l’altra. Tu sei il suo esatto opposto. Tu sei buona e dolce,
altruista e generosa. Lei è sadica ed egoista. È
un’assassina!»
La ragazza annuì. «Okay»
mormorò. «Okay»
•••
Un’ultima veloce occhiata allo specchio prima di uscire.
Si mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio e raggiunse
il vampiro biondo, placidamente abbandonato sul grande letto sfatto.
«La tua giovane amica sta tornando a casa, posso
già sentire i suoi passi sulla neve fresca» Lo
esortò ad avvicinarsi. «Saziati di lei questa
notte» gli mormorò all’orecchio,
mordicchiandone il lobo. «Ma non dimenticarti di chi ti sa
dare quello di cui hai davvero bisogno» si morse il labbro
inferiore prima di baciarlo.
Dalla gola di Jonne uscì un ringhio sommesso quando il
sangue di Mary gli bagnò le labbra.
La vampira ridacchiò soddisfatta. «Quando tornerai
in te, ricorderai ogni cosa di quello che è successo qui
oggi e scoprirai di non poter più fare a meno di tutto
questo»
Il luccichio negli occhi del cantante si intensificò e Mary
gli fece l’occhiolino prima di uscire, sorridente e
soddisfatta. «Bye bye, baby»
«Sono a ca...» la voce di Carrie si perse sulle
labbra di Jonne.
La ragazza spalancò gli occhi per un istante, completamente
presa alla sprovvista da quel bacio così esigente,
prepotente.
«Bentornata» le sussurrò lui
all’orecchio, mentre l’aiutava a togliersi il lungo
cappotto pesante.
Carrie lo scrutò, confusa. «Che
succede?» chiese poi.
Jonne fece spallucce. «Niente. Perché mi fai
questa domanda?»
«Sei… strano» rispose lei.
«Sicuro che non sia successo qualcosa?»
«Niente di niente» disse lui, passandosi una mano
tra i capelli. «Anzi, sai che ti dico?» le
schioccò un bacio sulle labbra. «Adesso vado a
farmi una doccia e poi usciamo»
«Per andare dove?» chiese lei, colta alla
sprovvista da quel comportamento così poco da Jonne.
Il cantante sorrise, accarezzandole il viso. «Dove vuoi
tu»
Carrie rimase ferma a guardarlo chiudersi in bagno. Scosse la testa,
ancora incredula, e si avviò verso la camera da letto dove,
ultimamente, aveva occupato una parte dell’armadio del
ragazzo con le sue cose.
Appena messo piede nella stanza, il cuore perse un battito. Il letto
era completamente sfatto, le lenzuola appallottolate in un angolo e
nell’aria aleggiava un leggero aroma di gelsomino.
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Capitolo 24 *** 24 ~ Hi Baby… I’m Back! ***
Angolo
della Follia: Rieccomi. Alla fine sono riuscita a scrivere
ancora qualcosa, ma credo davvero di essere arrivata quasi al momento
del "the end".
Vi terrò informati, promesso.
Detto ciò... bando alle ciance e via. Vi auguro una buona
giornata e una buona lettura.
A presto.
~
Viola ~
24 ~
Hi Baby… I’m Back!
Roxie scosse la testa, una mano tra i capelli. «Credo sia
troppo tardi per sperare che le cose possano sistemarsi»
Christus la guardò con aria confusa. «Che
è successo?»
La ragazza poggiò il cellulare sulla base della cucina.
«Credo che Carrie abbia capito qualcosa. Era molto agitata e
non ho capito molto, tranne che Jonne era strano e il letto era
sfatto» fece un lungo sospiro, appoggiandosi al petto del suo
ragazzo. «Sta venendo qui»
Il vampiro le accarezzò leggero i capelli. «Senti,
è meglio se vi lascio sole. Io voglio tornare dove ho visto
Jonne e Mary insieme» poggiò un dito sulle labbra
della ragazza che stava per ribattere. «Se si è
spinta fin dentro casa, dobbiamo riuscire a fermarla prima che decida
di colpire di nuovo»
Roxie annuì a malincuore. «Stai attento»
«Sempre» le mormorò lui sulle labbra.
♪♪♪
L’immagine di Jonne, gli occhi sgranati, i capelli
scompigliati, le mani ai lati della porta e il fiatone, cosa a dir poco
insolita per un vampiro, mise subito Roxie in allarme.
«Lei dov’è? Dimmi che è qui,
ti prego!»
La ragazza scosse la testa, il cuore in tumulto.
«Lei…» Il cellulare nella tasca dei
jeans iniziò a squillare, infondendole speranza.
«Carrie, dove sei? Jonne è.,.» ma le
parole le morirono sulle labbra e il cuore le si gelò
all'improvviso sentendo le parole che le giunsero dall'altro capo del
telefono.
«La tua amica? Mi sta facendo compagnia qui, alla cattedrale.
Spiacente di aver rovinato i vostri piani per la serata, ma abbiamo
deciso di cenare insieme» rise la voce sembrando interrompere
lì la loro conversazione. «Ah... Roxie?
Dì a Kristian che Mary gli manda i suoi più cari
saluti...» e fu allora che la comunicazione venne interrotta
definitivamente.
«Roxie?» mormorò Jonne, con il panico
nella voce. «Roxie che cosa... che cosa è
successo?»
La ragazza sollevò lo sguardo fino ad incontrare quello del
suo migliore amico. «Mary l’ha presa»
•••
Il silenzio irreale, che solo la neve sapeva creare, avvolgeva il parco
attorno alla cattedrale. Le deboli luci presenti lasciavano molti punti
ciechi in cui un vampiro si sarebbe potuto nascondere senza problemi.
Christus rimase immobile, al centro del parco, per un minuto, scrutando
i dintorni con attenzione, lasciando ai suoi sensi da vampiro il modo
di agire.
Una leggera brezza gelida lo raggiunse, portando con sé un
odore che gli fece arricciare il naso per il disgusto.
Silenzioso, si avvicinò al punto da cui lo aveva sentito
provenire. Spalancò gli occhi quando si rese conto della
causa di quel tanfo che ora, da così vicino, per un vampiro
era quasi insopportabile.
Il corpo di un uomo corpulento era riverso a terra. Christus si
chinò per voltarlo piano. Un brivido ghiacciato gli corse
lungo la schiena, quando riconobbe un addetto alla sicurezza del locale
dove lui e i suoi compagni erano soliti esibirsi.
«Da quanto tempo ci segui?» mormorò,
chiudendo le palpebre dell’uomo che aveva ancora disegnata
un’espressione di terrore sul volto.
In quel momento, il cellulare nella tasca interna del cappotto
iniziò a vibrare.
«Kris... Mary
ha...» nella voce di Roxie poteva cogliere tutto
il panico che stava provando in quel momento. «Ha rapito Carrie.
L’ha portata alla cattedrale»
Se avesse avuto ancora un cuore in grado di battere, in quel momento
avrebbe smesso di farlo. Jonne si stava, lentamente, trasformando in un
mostro e ora lei aveva preso Carrie.
«Roxie,
ascoltami bene» disse poi, riprendendo piena
padronanza di sé e della sua voce. «Non fare niente, ci
penso io, okay? La riporterò a casa sana e salva, capito?
Resta lì dove sei, al sicuro... ti prego»
Chiuse la chiamata ancora prima che lei rispondesse e lanciò
un’occhiata all’ingresso della cattedrale.
«A noi due, mostro»
Roxie si passò una mano tra i capelli. «Ha detto
che...» le parole si persero nel vuoto quando vide Jonne
già quasi alla fine della via. «Jonne!!! Jonne
aspettami!» gridò, correndo a perdifiato per
riuscire a raggiungerlo.
Il vampiro si voltò di scatto, facendola fermare di colpo.
«No!» sbottò. «Vado da solo.
È troppo pericoloso e poi lei…» il suo
sguardo si fece glaciale. «Ho un conto in sospeso con quella
pazza»
La ragazza gli puntò un dito contro. «Adesso
smettila di fare lo stupido. Non mi importa di quello che ti ha fatto
Mary e non mi importa nemmeno del fatto che Carrie sia la tua ragazza
perché... lei è la mia migliore amica, chiaro???
E io non permetterò a te e a Kris di fare tutto senza di me.
Non mi importa di quanto sia pericoloso. Io vengo con te!»
Il vampiro scosse la testa, con fare rassegnato. «Da te non
mi sarei dovuto aspettare niente di meno» le
accarezzò dolcemente una guancia. «Va bene,
andiamo, ma...» le puntò contro
l’indice. «Stammi appiccicata, chiaro? Non
allontanarti mai da me Roxie, mai!»
•••
Poteva vederla girare attorno alla ragazza del suo migliore amico,
ancheggiando sinuosamente, giocherellando distrattamente con i suoi
capelli.
Carrie era immobile, terrorizzata da quella vampira che la osservava
come se fosse un bocconcino prelibato di cui si sarebbe cibata presto.
Rimase nascosto, studiando ogni angolo della Cattedrale per riuscire a
trovare il punto perfetto per raggiungere le due donne il
più in fretta possibile e portare in salvo Carrie. Di Mary
si sarebbe occupato dopo.
Il rumore della porta che si apriva lo distrasse. Un brivido di terrore
lo attraversò quando vide Jonne e Roxie sulla porta, gli
sguardi subito puntati sul fondo della Cattedrale, verso il pulpito su
cui Mary aveva costretto Carrie.
«Ma guarda chi si vede» ghignò la
vampira, lanciando uno sguardo nella direzione dei nuovi arrivati.
«Ciao, baby» disse a Jonne, facendogli
l’occhiolino.
L’espressione divertita, però, sparì
all’istante dal suo volto appena posò lo sguardo
sulla ragazza al fianco del vampiro biondo; quella mortale era la sua
copia esatta.
Roxie non era ancora riuscita a distogliere lo sguardo dalla vampira
che teneva prigioniera la sua migliore amica.
Christus le aveva detto che si somigliavano, ma la cosa andava ben
oltre la somiglianza. Se non fosse stata certa di essere figlia unica,
avrebbe giurato che quella donna, pallida e dallo sguardo folle, fosse
la sua gemella.
Cogliendo al volo l’attimo di distrazione della vampira,
Carrie si divincolò dalla sua stretta per tentare di
scappare.
«Ma dove pensi di andare?» sibilò Mary,
afferrandola per il braccio e torcendoglielo dietro la schiena.
La ragazza emise un gemito di dolore e si ritrovò
esattamente punto e a capo.
«Ehi tu!» La voce di Jonne riecheggiò
per tutta la cattedrale. «Lasciala immediatamente!»
La vampira si lasciò andare ad una risata crudele.
«Come desideri, cucciolo»
Jonne sentì un brivido gelato scorrergli lungo la schiena
quando vide la donna sollevare di peso la sua ragazza e farla penzolare
nel vuoto al di là del pulpito, rialzato da terra di qualche
metro.
«Aspetta!» disse, il panico nella voce.
«Non farlo. Lei non ti ha fatto niente. Prendi me»
Mary sogghignò. «Oh ma tu sei già mio,
cucciolo, ricordi? Abbiamo passato così tanti bei momenti
assieme» avvicinò il viso all’orecchio
di Carrie. «Anche questo pomeriggio»
sussurrò.
La ragazza chiuse le palpebre, lasciando che lacrime di terrore e
tristezza le scivolassero lungo le guance.
Jonne strinse i pugni. «Lei non c’entra
niente!» ripeté. «Non...»
«Oh finiscila!» lo interruppe la vampira.
Portò nuovamente lo sguardo sulla ragazza che teneva sospesa
a mezz’aria. «Com’è possibile
che una stupida mortale, senza nessuna particolarità
speciale, abbia il potere di ridurre un vero signore della notte ad uno
sciocco ragazzino innamorato?» I suoi occhi si fecero ancora
più scuri, più crudeli.
«Com’è possibile che tu...» e
il suo sguardo si spostò su Roxie, ancora immobile accanto a
Jonne. «Che tu esista?»
La ragazza fece un respiro profondo, poi mosse un passo nella direzione
del pulpito. «Cos’è che ti dà
tanto fastidio, Mary? Che lui si sia fatto una nuova vita? Che ti abbia
dimenticata?»
La vampira rise di gusto. «Sai piccola?» disse a
Carrie. «Non credevo che la tua cara amica fosse
così sciocca. Dimenticato di me?» piegò
la testa di lato, tornando a guardare Roxie. «Forse non
l’hai notato, bellezza, ma noi due siamo identiche. Io credo
che lui non mi abbia mai dimenticata» con la mano libera si
lisciò il vestito candido.
Roxie serrò i pugni con rabbia e Mary sorrise divertita da
quella reazione. «Quasi mi dispiace per te. Non
dev’essere facile scoprire di essere stata il giocattolo di
qualcuno solo per il tuo invidiabile aspetto. Dimmi... ha ancora il
vizio di sbattere la gente al muro per scop...»
«Adesso basta!» il ringhio di Christus fece tremare
i vetri della cattedrale. «Stai esagerando»
|
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Capitolo 25 *** 25 ~ One Last Time ***
Angolo
della Follia: Ed eccomi qui con un nuovo capitolo. Siamo
agli sgoccioli ormai.
Ammetto di non aver ancora scritto la parola "fine", ma sì,
ci siamo quasi.
Bando alle ciance... vi auguro una buona lettura e un buon fine
settimana. Alla prossima!
~
Viola ~
25 ~ One
Last Time
Il sorriso di Mary si allargò, rivelando i
canini appuntiti. «Mi stavo domandando quanto ci avresti
messo, ancora, prima di farti vedere» si passò la
lingua sulle labbra. «Ora tu non mi servi
più» disse poi, rivolta a Carrie, prima di
scagliarla lontano.
L’urlo di terrore della ragazza e il grido
d’angoscia di Jonne le procurarono un brivido di piacere.
«Che hai fatto???» gridò Christus,
precipitandosi verso Carrie, riuscendo a salvarla dallo schianto fatale
contro la parete.
Jonne lo raggiunse in un istante, prendendo tra le braccia la ragazza,
stringendola forte. «È tutto a posto» le
sussurrò. «Non le permetterò mai
più di farti del male»
«Kris» il gemito di Roxie riportò
l’attenzione di tutti all’altro capo della
cattedrale.
Mary era riuscita nel suo intento di distrazione e ora teneva la
ragazza per le spalle, il viso a pochi, pericolosissimi, centimetri dal
suo collo.
«Toglile immediatamente quelle dannate zampacce di
dosso» ringhiò il chitarrista. «Parlo
sul serio... lasciala! Sono sempre stato io il tuo obiettivo, no? Con
loro... tutti loro… hai soltanto giocato, giusto?»
il suo sguardo si fece più scuro, totalmente animato dal
vampiro racchiuso in lui. «Che aspetti? Vieni a prendermi...
se ci riesci» sibilò.
«Non sfidarmi, Sir Christus, potresti pentirtene»
disse la vampira, aumentando la stretta su Roxie. «Cosa mi
prometti in cambio, se la lascio andare?»
Christus scoprì i canini affilati. «Tu
lasciala» disse, mentre un sorrisetto sadico gli si dipingeva
sulle labbra. «Poi vedrai. Ci sono così tante cose
che vorrei farti. Le mie mani fremono al solo pensiero. Ma non
illuderti, dolcezza, non sarà piacevole»
Mary si lasciò andare ad una risata trionfante.
«Oh ma a me piaci così: rude, aggressivo...
spietato!» si passò la lingua sulle labbra.
«È esattamente questo quello che ho sempre voluto
da te!»
Il chitarrista rimase immobile, a fissarla per un istante, preso alla
sprovvista dalle sue parole.
La vampira allentò, solo un po’, la presa sulla
ragazza. «Sei un tipo testardo, ma in fondo lo sapevo, lo sei
sempre stato. Ho dovuto usare i tuoi amori per riuscire a farti
arrivare qui, a farti ammettere di essere uguale a me»
«Io non sono come te!!!» ringhiò lui, i
pugni serrati.
Mary sorrise. «Oh sì che lo sei, Kris»
Mantenne salda la presa su Roxie con una mano, mentre con
l’altra le tracciò il profilo del volto, lasciando
una sottile linea di sangue al suo passaggio.
Christus si ritrovò a trattenere il respiro e il sorriso
della vampira si allargò, soddisfatto. «Lo
senti?» sibilò, con voce ipnotica. «Il
profumo del suo sangue caldo, il suo cuore battere forte»
leccò la guancia di Roxie, lasciando che un brivido di
piacere le corresse lungo la schiena. «È buona,
Kris... molto buona. Vieni. Assaggia. So che lo vuoi»
Il vampiro scosse la testa, ma il suo corpo si mosse lentamente in
avanti.
«Kris, no!!!» la voce di Jonne lo fece fermare
istantaneamente. «Ti sta ammaliando, non capisci? Sta
giocando con te! Vuole usarti per uccidere Roxie! Non
ascoltarla!!!»
«Taci tu!» ringhiò Mary, la ferocia
nello sguardo, i canini completamente esposti. «Mi hai molto
deluso, cucciolo, ma non preoccuparti... appena finito qui,
sistemerò anche te»
Gli occhi del cantante si fecero scuri. «Sarò qui
ad aspettarti»
«Allora, dov’eravamo rimasti? Oh
sì» In un istante, senza dare a nessuno il tempo
di reagire, la vampira si avventò sul collo di Roxie.
Quando la lasciò andare, Christus vide gli occhi della
ragazza chiudersi piano, mentre il sangue le colava copioso dalla
ferita.
Mary le aveva squarciato la gola e ora se ne stava lì,
completamente zuppa di sangue, a godersi gli sguardi atterriti di tutti
i presenti, mentre la vita di Roxie le scivolava dalle mani.
«Buono» mormorò poi, passandosi un dito
sulle labbra sporche prima di leccarlo. «Ma non eccezionale
come avevo creduto» piegò la testa di lato,
guardando il vampiro davanti a lei. «Oh non fare quella
faccia, dai» lasciò cadere a terra Roxie per poi
scavalcarla e avvicinarsi al chitarrista. «Guarda... te lo
ricordi? Ti piaceva tanto questo vestito» fece una giravolta.
«L’ho messo apposta per te» gli
sussurrò all’orecchio. «Vieni via con
me, Kris. Dimenticati di loro, dimentica il passato. Possiamo
ricominciare»
Christus chiuse gli occhi per un istante. «Li lascerai
andare? Non farai loro del male?»
«Kris, ma che stai dicendo???»
«Non farlo!»
«Restate dove siete!» ordinò il
chitarrista a Jonne e Carrie. «Allora? Li lascerai
liberi???»
Mary scosse la testa, con aria risentita. «Mi dispiace, amore
mio, ma non possiamo. Finché il cucciolo vivrà,
tu non sarai mai completamente mio, sei troppo coinvolto da lui. In
quanto alla ragazza…» un ghigno perverso le si
disegnò sulle labbra. «Il suo sangue ci
permetterà di sigillare il nostro patto
d’amore»
Dalla gola del vampiro salì, improvvisa, una risata che
riecheggiò per tutta la cattedrale. «Meglio per te
se vai via… in fretta» disse poi, con una voce
tanto cupa da non sembrare nemmeno la sua.
Mary sgranò gli occhi, presa alla sprovvista da quella
reazione.
«Mi hai reso un mostro, hai usato e torturato i miei amici,
hai ucciso l’amore della mia vita e credi davvero che potrei
venire via con te???»
La vampira socchiuse gli occhi. «Non metterti contro di me,
Kris, non ti conviene»
Quella nuova minaccia scatenò la rabbia che aveva tentato di
tenere sotto controllo fino a quel momento.
La afferrò per la gola ed iniziò a stringere,
sempre più forte, lo sguardo puntato nel suo.
Mary ridacchiò, prendendolo in contropiede.
«Eccoti qui, Sir Christus. Finalmente hai lasciato che il tuo
vero io si rivelasse. Questo è quello che sei, quello che io
ho sempre visto in te. Smettila di fingere di essere qualcun altro.
Vieni via con me. Liberiamoci di loro e andiamocene. Sii il mio
compagno, il mio signore, quello che saresti sempre dovuto
essere»
Il chitarrista allentò un po’ la presa sul collo
della vampira, confuso dalle sue parole.
«Kris, non permetterle di giocare con te!»
urlò Jonne, guadagnandosi così
un’occhiataccia da parte di Mary.
Christus la lasciò andare, indietreggiando appena.
«Io...»
L’urlo di Carrie lo riscosse da quel torpore in cui era
caduto. Voltandosi, vide Mary tenere Jonne immobilizzato a terra, il
viso troppo vicino alla sua gola scoperta.
«Mi hai davvero stancata, cucciolo» disse la
vampira. «Avevo grandi progetti per te, ma mi ero sbagliata,
sei soltanto un debole»
«Lascialo andare!» ringhiò il
chitarrista. «Subito»
Mary sogghignò. «Prometti di venire via con me e
lo lascerò vivere» tornò con lo sguardo
al vampiro biondo. «In caso contrario...» si
chinò un po’ di più su di lui,
sfiorandogli il collo con la lingua. «Lo assaggerò
per l’ultima volta»
Una furia improvvisa la colpì, facendola sbalzare lontana
dal cantante. «Non toccarlo!!!»
Mary soffiò come un gatto, mettendo a fuoco chi
l’aveva colpita con tanta violenza.
Carrie era lì, a pochi passi da lei, i pugni serrati, la
rabbia nello sguardo.
«Mossa sbagliata, ragazzina» sibilò la
vampira. «Dì addio al tuo bel vampiro»
Con una mossa fulminea si avventò sulla ragazza, ma prima
che potesse raggiungerla, Jonne la fermò afferrandole le
braccia e torcendogliele dietro la schiena.
«Kris!!!» urlò. «Kris, tocca a
te!»
Mentre il chitarrista raggiungeva i due vampiri, Carrie corse da Roxie,
rimasta abbandonata sul freddo pavimento della cattedrale.
Le lacrime le offuscavano la vista, ma il cuore accelerò il
battito quando, sfiorato il viso dell’amica, la
sentì emettere un debole lamento.
«È viva!» gridò.
«Roxie è viva!!!»
Mary sgranò gli occhi e un ringhio le uscì dalla
gola. Christus le rivolse un sorriso di trionfo. «Hai
perso» sibilò a pochi centimetri dal suo volto
prima di affondare i denti nella carne morbida della sua gola,
succhiando avidamente, con prepotenza, rabbia.
Quando le forze della vampira cominciarono a diminuire, Jonne la
lasciò andare e corse dalle due ragazze nel centro della
cattedrale.
«Kris... ti prego» mormorò Mary, ormai
stremata. «Non farlo... io ti amo»
Il vampiro si lasciò andare ad una risata crudele.
«Hai perso la tua occasione, baby» Si
pulì la bocca con una mano. «Ultimo
desiderio?» disse poi, portandosi una sigaretta alle labbra.
Fece scattare l’accendino e la fiammella rossa
illuminò il suo viso di una strana luce malvagia. Un
sorrisetto perfido gli si disegnò sulle labbra.
«Sai? Ripensandoci, credo che ti concederò
l’ultimo tiro» sibilò.
Aspirò una boccata dalla sigaretta prima di gettarla ai
piedi della vampira che si trasformò, all’istante,
in una torcia umana urlante.
Jonne teneva Carrie stretta a sé, impedendole di vedere il
mostro che l’aveva rapita finire in cenere.
Roxie era ancora lì, immobile nella pozza del suo sangue, la
pelle sempre più fredda e incolore.
«Kris!!!» gridò il cantante.
Il vampiro li raggiunse e cadde in ginocchio accanto alla ragazza che
amava. Il suo volto era tornato quello di sempre. Il suo lato malvagio
era scomparso nel momento esatto in cui Mary era, finalmente, scomparsa
dalla sua vita.
Si passò una mano tra i capelli. Scosse la testa.
«Io… io non posso farlo» si
scoprì a mormorare. «Jonne, devi farlo
tu!»
Il ragazzo sgranò gli occhi a quelle parole. «Che
stai dicendo?»
Il chitarrista prese la sua ragazza tra le braccia.
«Salvala» disse poi, rivolto nuovamente al suo
migliore amico. «Ti prego»
Jonne chiuse gli occhi per un secondo, poi scosse la testa.
«Non posso essere io, Kris e tu lo sai. Non posso darle
quello che...» accarezzò il viso di Carrie che lo
stava guardando con gli occhi pieni di lacrime. «Quando e se
lo farò...» fece una pausa, per trovare il
coraggio di finire la frase che aveva iniziato. Sospirò.
«Sarà per puro egoismo» disse poi,
rivolto a Carrie. «Ti porterò con me solo
perché so che senza di te la mia vita non avrebbe
senso»
La ragazza sorrise tra le lacrime. «Il tuo egoismo non mi
spaventa affatto»
Il cantante ricambiò il sorriso, poi si rivolse nuovamente
al suo migliore amico. «Fallo, Kris»
Il chitarrista abbassò lo sguardo sulla ragazza tra le sue
braccia. Era debole, il suo cuore avrebbe smesso di battere da un
momento all’altro, non gli restava molto tempo per riflettere.
«Per l’amor del cielo, Kris!» Jonne gli
afferrò un polso.
Il vampiro sussultò quando sentì i canini del
cantante trafiggergli la pelle.
Il suo morso gli aprì una ferita sufficiente per permettere
al suo sangue di raggiungere le labbra incolori di Roxie.
Il tempo sembrò fermarsi. Intorno a loro tutto era immobile
e silenzioso.
Le speranze dei due vampiri e di Carrie vacillarono per un attimo, poi
un ringhio soffocato si levò dalla ragazza stesa a terra.
Le mani di Roxie si mossero istintivamente, aggrappandosi al braccio di
Christus, spingendo la ferita al polso fino alla sua bocca, affamata di
quel nettare che le stava restituendo la vita.
L’espressione del vampiro si trasformò
all’istante. Un sorriso raggiante si dipinse sul suo volto
mentre stringeva a sé il suo amore che tornava a vivere
grazie al suo sangue.
|
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Capitolo 26 *** 26 ~ Immortal Kiss ***
Angolo
della Follia: Dopo una mega pausa da "vacanza", sono
tornata!
Lo so, avevo detto che eravamo quasi arrivati alla fine ed è
ancora così, ma il caldo asfissiante dei giorni scorsi non
aiutava proprio la mia creatività.
Ora che ha iniziato a piovere e che le temperature sono scese un po',
spero di poter tornare a pieno ritmo.
Per ora vi auguro una buona lettura e una buona notte. Ci si sente alla
prossima.
~
Viola ~
26 ~
Immortal Kiss
Era avvolta in una nuvola di vapore. Il suo profumo pulito
lo raggiunse in un attimo, scaldandogli il cuore. Era a casa. Era al
sicuro. Viva.
«Ho avuto davvero tanta paura» mormorò,
arrivandole alle spalle, stringendola attraverso
l’accappatoio bianco.
Carrie lo guardò dal riflesso nello specchio.
«È vero?» chiese in un sussurro.
«Siete stati insieme?»
Jonne si irrigidì a quella domanda. La lasciò
andare, abbassando lo sguardo. «Io…»
tornò a guardarla. «Mi dispiace, Carrie»
La ragazza scosse la testa. «Che cosa ti è
successo? Com’è riuscita ad entrarti in testa?
Come… come hai potuto mentire a me?»
La sua voce, distorta dal dolore e dalla rabbia, lo trafisse da parte a
parte. «Lei… lei ha tirato fuori il peggio di
me» rispose, lo sguardo perso in un punto lontano.
«Ha permesso al mostro che ho dentro di uscire e di saziarsi
di tutto quello che mi sono sempre imposto di non desiderare»
puntò gli occhi nei suoi. «Ho paura di quello che
sono, Carrie. Ho sempre creduto di essere diverso… che fosse
Kris quello…» scosse la testa. «Ma non
è vero. Sono io, Carrie. Quello che non pensavo di essere,
quello che non volevo credere di essere. Quello che cerco di nascondere
perché mi spaventa, è un sadico affamato di
sangue caldo e sesso selvaggio e io…»
«Ti è piaciuto?» chiese lei,
interrompendolo.
Lui, con sguardo colpevole, annuì.
«Sì» sussurrò.
Una lacrima scivolò lungo il viso della ragazza.
«È finita, vero?» mormorò.
Jonne chiuse gli occhi, stringendo i pugni. «Ho voglia di
te» rispose in tono serio. «Ma so che non riuscirei
a fermarmi, questa volta» tornò a guardarla.
«L’istinto mi dice di toglierti quello stupido
accappatoio e di prenderti qui, contro quella dannata parete. Di
ascoltarti gemere il mio nome e guardarti impazzire di desiderio. Di
morderti ovunque. Sentire il tuo sangue caldo riempirmi la bocca, darmi
forza. Di bere fino in fondo, fino all’ultima
goccia» un fremito gli attraversò il corpo.
«Non sai quanto vorrei farlo»
«Fallo» mormorò Carrie, lasciando
scivolare a terra l’accappatoio.
Il cantante spalancò gli occhi a quella vista. Un ringhio
cupo gli salì dalla gola.
Il respiro della ragazza accelerò leggermente a quel suono.
Le sue parole erano riuscite a farla vibrare dentro, a farla accendere
di desiderio. I suoi occhi azzurri, ora tanto chiari da sembrare di
ghiaccio, così intensi da fare male, riuscirono solo ad
attirarla ancora di più.
«Non sai cosa mi stai chiedendo» disse lui, con
voce roca, animale.
Carrie si avvicinò di un passo. «Mostrami chi sei
davvero» sussurrò. «Amami
davvero»
Il ringhio si intensificò e Jonne
l’attirò a sé. «Probabilmente
ti farò un po’ male» le
soffiò sulle labbra prima di sfiorarle con la lingua.
«Non m’importa» ribatté lei,
in un lamento.
Un sorriso perverso si disegnò sulle belle labbra del
vampiro. «L’hai voluto tu» le
sussurrò all’orecchio prima di affondarle i denti
nel collo, strappandole un piccolo urlo di sorpresa e dolore che
passò presto ad un gemito di piacere quando, al lento
succhiare, si aggiunsero le carezze sensuali delle sue mani delicate.
•••
Un sibilo le uscì dalle labbra quando lui tentò
di sfiorarla.
«Roxie, ti prego…» mormorò.
«Capisco come ti senti, ma…»
La risata sprezzante della ragazza lo ammutolì.
«Tu capisci? Davvero???» ringhiò,
avvicinandosi a lui con passo leggero, da predatore esperto.
«E allora dimmi, Kris… come pensi che possa
essermi sentita dopo averla vista? Dopo aver visto il suo
aspetto?»
Il vampiro scosse la testa. «Non è come
credi… lasciami spiegare»
Roxie lo guardò come se non l’avesse mai visto
prima. «Mi hai mai amata davvero?» buttò
lì, cogliendolo di sorpresa. «Mi hai mai vista per
quella che…» si guardò allo specchio,
di sfuggita. «Beh… per quella che ero prima? O hai
sempre visto lei in me… ed è per questo che mi
trattavi in quel modo?» puntò gli occhi nei suoi.
«Prima cercavi di sedurmi, poi mi respingevi fino
a…» strinse i pugni. «Fino a decidere di
prosciugarmi sperando di… cosa? Cosa speravi di
ottenere?»
Christus scosse nuovamente la testa. «Lo sai che non
è così» ribatté.
«Non ti avrei mai uccisa e lei… lei non
c’entrava niente. Eri tu! Soltanto tu, Roxie» le si
avvicinò, prendendola per le spalle, stringendola forte per
non farla allontanare. «Io ti amo» disse serio,
scandendo ogni parola, guardandola dritto negli occhi.
La ragazza rimase in silenzio per qualche secondo, poi
abbassò lo sguardo. «Me l’hai
nascosto» mormorò. «Avresti dovuto
dirmelo»
Il vampiro annuì. «È vero, avrei
dovuto, ma che sarebbe successo, eh? Tu non mi avresti creduto. Avresti
pensato esattamente quello che stai pensando adesso e io non avrei
sopportato di vederti andare via» si lasciò cadere
in ginocchio. «Non lasciarmi» sussurrò.
«Lei non è mai stata per me quello che sei tu.
Lei…» abbassò lo sguardo.
«Quando sei entrata nella mia vita, ho creduto che il destino
avesse voluto punirmi per quello che avevo fatto a Jonne. Tu le
somigliavi così tanto e io non potevo sopportare
di…» si passò una mano tra i capelli.
«Ma tanto eravate simili nell’aspetto, tanto
eravate diverse in tutto il resto e questo mi ha fatto innamorare di
te, anche se mi ostinavo a dire il contrario»
tornò a cercarle gli occhi con i suoi. «Ho cercato
in tutti i modi di allontanarti da me, ma non ci sono
riuscito» fece spallucce, lasciando correre lo sguardo su di
lei. «Potrai mai perdonarmi per quello che ti ho
fatto?»
Roxie si morse il labbro inferiore. «Mi hai
salvata» mormorò. «Che
c’è da perdonare? Dovrei ringraziarti per non
avermi abbandonata»
Il chitarrista le passò le braccia attorno alla vita,
stringendola a sé. «Non avrei mai potuto
farlo»
«Davvero?» chiese lei, in un soffio.
Christus annuì. «Tu dici che io ti ho
salvata» mormorò. «Ma la
verità è che sei stata tu a salvare me»
La ragazza gli accarezzò i capelli.
«Kris…»
Lui scosse la testa, interrompendola. «Mi stavo lasciando
cadere in un buco nero senza fine. Non mi importava di niente e di
nessuno, tranne forse di Jonne e anche con lui le cose non andavano
bene» fece un respiro, poi riprese. «Stavo
lentamente diventando quello che Mary aveva sempre voluto, ma
tu… tu mi hai restituito l’anima»
Roxie si accucciò davanti a lui, accarezzandogli una guancia
con la punta delle dita. «Scusa»
sussurrò. «Non so perché ti ho detto
tutte quelle cose orribili. Io…»
«Resta con me» disse lui improvvisamente.
«Vivi con me. Sii la mia compagna in eterno»
Un sorriso leggero si disegnò sulle labbra della ragazza.
«Sì» rispose in un soffio.
«Sì» ripeté, poggiando le
fredde labbra sulle sue, lasciando che tutto l’orrore vissuto
la notte precedente sparisse con quel loro primo bacio immortale.
|
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Capitolo 27 *** 27 ~ Immortal Night ***
Angolo
della Follia: Alla faccia della pausa.
Chiedo perdono, ma fatti "recenti" non mi hanno assolutamente fatto
venir voglia di scrivere, in particolare questa storia.
Ma poi mi sono detta che era giusto cercare di finirla e quindi eccomi
qui.
Questo è il penultimo capitolo. Non mi dilungo oltre e vi
auguro una buona lettura. Alla prossima.
~
Viola ~
27 ~
Immortal Night
Trattenersi con lei, era sempre stato difficile. Il
profumo della sua pelle era sempre stato in grado di stordirlo,
ammaliarlo. Lo aveva trovato deliziosamente erotico fin dal primo
momento in cui gli aveva solleticato le narici, ma allora non aveva
voluto lasciarsi corrompere dal suo lato più oscuro, dal
demone che viveva dentro di lui.
Eppure adesso, dopo Mary, quello stesso demone pretendeva di essere
ascoltato, placato, e Jonne lo stava lasciando vincere. Si era reso
conto di non poter più fingere. La lussuria era parte del
suo essere. Il sangue caldo, l’unico vero piacere assoluto. E
Carrie era lì, per lui, per il vampiro che le stava
strappando via la vita ad ogni sorso, ad ogni carezza, ad ogni spinta
sempre più vigorosa e profonda.
L’aveva assaggiata in ogni modo possibile. Le ferite dei suoi
morsi le segnavano la pelle candida, dal collo all’inguine.
Guardarla gemere, con le labbra socchiuse, sporche del suo stesso
sangue a causa dei baci irruenti che le aveva rubato, lo fecero
sorridere maliziosamente.
«Ti piaccio così?» le
sussurrò all’orecchio, con voce roca, annusandole
i capelli.
La ragazza si lasciò sfuggire un leggero mugolio, prima di
annuire.
Jonne ridacchiò, sensuale. «Non siamo poi
così diversi, allora, io e te» le leccò
le labbra, rabbrividendo di piacere al contatto con il sangue.
«Ci siamo sempre trattenuti, ma è questo che siamo
veramente»
Carrie puntò gli occhi nei suoi. «Sei
tu» mormorò, trattenendo un nuovo gemito quando lo
sentì scivolare nuovamente dentro di lei. «Sei tu
ad avermi cambiata»
Il ragazzo le catturò le labbra con le sue, lasciando che un
ringhiò sommesso si perdesse nella sua bocca.
Quando il corpo di Carrie cominciò a tremare, il vampiro
affondò nuovamente i denti nel suo collo.
Il suo sangue diventava ancora più buono durante un orgasmo.
Il leggero lamento che sentì uscirle dalle labbra, lo mise
in allarme.
La lasciò andare e la vide rilassarsi, il respiro leggero e
appena udibile anche per un vampiro come lui.
«Carrie» sussurrò, accarezzandole i
capelli. «Carrie, mi senti?»
«Sì» soffiò la ragazza.
«Jonne…»
«Vuoi venire con me?»
«Sì» ripeté lei.
Le baciò una guancia, poi si soffermò per un
attimo a guardarla. Un fremito lo scosse a quella vista.
Il suo corpo candido era completamente segnato dalla passione che li
aveva travolti. I suoi morsi, evidenziati da lividi violacei, avevano
smesso di sanguinare.
Aveva sempre cercato di proteggerla da quella “non”
vita. Aveva tentato di allontanarla. Aveva addirittura tentato di
uccidersi, pur di salvarla. Invece ecco dov’erano finiti.
Completamente nudi, su un letto sfatto, con le lenzuola sporche del suo
dolcissimo sangue.
Scosse la testa. «Hai vinto» mormorò al
demone che si agitava dentro il suo corpo. «Sarà
nostra per sempre» si morse un polso e lo accostò
alle labbra della ragazza.
•••
Quella prima notte immortale si rivelò ricca di sorprese.
Aveva finalmente capito come ci si sentiva stando accanto a qualcuno
che si desiderava ardentemente.
Tutto, anche il più piccolo cambiamento
nell’espressione o nell’umore della persona che ti
stava accanto, era ben visibile. Un suono, anche se lontano e leggero,
poteva risuonarti nelle orecchie come un boato.
Un milione di voci le rimbombavano nella testa, dandole le vertigini.
«Imparerai a schermarle» le disse Christus, con
dolcezza. «Devi solo darti un po’ di
tempo»
La ragazza si portò le dita alle tempie.
«È un rumore così assordante»
Il vampiro annuì. «Lo so, amore» la
strinse tra le braccia. «Prova a concentrarti su di me, sulla
mia voce» le solleticò un orecchio con le labbra.
«Chiudi fuori il resto del mondo»
Roxie chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dal mormorio sommesso del
chitarrista. Ben presto scoprì di essere riuscita ad
eliminare tutte le altre voci nella sua testa.
«Kris» mormorò.
«Cosa?» disse lui, accarezzandole i capelli.
La ragazza sollevò lo sguardo, incontrando i suoi occhi
verdi, finalmente limpidi. Era bellissimo.
Lo era sempre stato, ma ora che poteva guardarlo con gli occhi di un
vampiro, riusciva a scorgere dettagli impercettibili che lo rendevano
ancora più meraviglioso.
Le sue labbra, incurvate in un perenne broncetto sensuale, erano
irresistibili.
«Ehi» lo sentì sussurrare.
«Non trattenere niente, non fare questo errore»
Roxie si morse il labbro, ferendosi involontariamente.
Alla vista del sangue, dalla gola di Christus salì un
ringhio basso ed erotico che la fece vibrare tutta.
Lo attirò a sé, affondandogli una mano tra i
capelli. «Ti voglio» gli sussurrò sulle
labbra.
«Prendimi» rispose lui, leccandole il sangue dalla
ferita prima di baciarla.
Sentire i loro corpi uniti, così pieni di forza, la travolse
completamente.
Finalmente niente avrebbe potuto smorzare l’irresistibile
voglia di possedersi. Nessuna paura di farle del male poteva trattenere
il chitarrista dal farla sua con tutta la passione che aveva dentro di
sé e Roxie si concesse la possibilità di
lasciarsi andare davvero, totalmente.
Lo scambio di sangue, mentre erano ancora uniti in un intimo abbraccio,
le fece raggiungere picchi di piacere mai nemmeno immaginati.
«Ti amo» le mormorò lui, dolcemente,
lasciandosi ricadere al suo fianco.
«Ti amo anch’io» disse lei,
accoccolandosi contro il suo corpo.
Christus le accarezzò i capelli. «Se, tempo fa, mi
avessero detto che sarebbe finita così, avrei risposto con
una sonora risata»
Lei gli baciò il petto, nel punto esatto in cui avrebbe
dovuto battere il cuore. «Io, in fondo, ci contavo»
appoggiò nuovamente la testa nell’incavo della sua
spalla. «Non so se, inconsciamente, speravo di diventare un
vampiro… ma so che non riuscivo ad immaginare una vita senza
di te»
Il chitarrista la strinse. «Adesso siamo insieme e lo saremo
per l’eternità, amore mio»
«Promettilo» disse lei, seria.
Lui le prese una mano, intrecciando le dita alle sue.
«Promesso»
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Capitolo 28 *** 28 ~ Still Alive ***
Angolo
della Follia: Ed eccoci arrivati all'ultimo capitolo,
forse un po' troppo frettoloso, lo ammetto, ma così ho
deciso.
Ormai avevo esaurito... non le idee, ma l'entusiasmo e non sto nemmeno
a spiegarvi il perché. Chi conosce i protagonisti di questa
storia sa e può capire.
Spero comunque che vi sia piaciuta.
Ci si vede alla prossima. Buona lettura.
~
Viola ~
28 ~ Still
Alive
Era rimasto immobile a fissarla per tutto il tempo. Aveva
osservato la tremenda, ma allo stesso tempo meravigliosa,
trasformazione del suo corpo. L’aveva vista irrigidirsi e
gemere di dolore mentre il suo sangue la stava infettando,
trasmettendole lo stesso demone che si era impadronito di lui, come un
virus da cui non si poteva più guarire.
Erano bastati pochi minuti, poi l’aveva guardata rilassarsi,
chiudere gli occhi e smettere di respirare per sempre. La sfumatura
rosata della sua pelle era scomparsa, lasciando il posto ad un candore
così splendente da farla sembrare di porcellana. Solo le sue
labbra erano rosse e piene, animate dal sangue che lui le aveva donato.
«Carrie» mormorò, accarezzandole leggero
i capelli. «Apri gli occhi, Carrie»
Un fremito, un leggerissimo movimento e Jonne si ritrovò le
iridi color caramello fuso di Carrie puntate addosso.
Un sorriso gli sfiorò le labbra. «Ciao»
sussurrò.
La ragazza ricambiò il sorriso. «Ciao»
mormorò a sua volta, sollevandosi per mettersi a sedere.
«Io…» si guardò le mani, si
sfiorò i capelli.
Il cantante annuì. «È tutto passato.
Sei come me ora» Le prese la mano, lasciando che le loro dita
si intrecciassero. «Adesso nessuno ci potrà
più separare»
Carrie esplose in un sorriso radioso che lo lasciò senza
parole.
Se prima l’aveva trovata bella, in quel momento la
trovò meravigliosa, una creatura indescrivibile, divina. Ed
era sua. Quella ragazza unica aveva scelto lui. Aveva scelto il ragazzo
e il vampiro. Aveva sacrificato tutto per lui e Jonne non le avrebbe
mai dato modo di pentirsene.
«Te lo giuro, Carrie» disse serio.
«Cosa?» chiese la ragazza, confusa.
Lui scosse la testa, tornando a sorridere. «Niente»
La strinse tra le braccia, affondando il volto tra i suoi capelli,
respirando il suo profumo. «Ti amo»
Lei ricambiò l’abbraccio. «Ti
amo»
♪♪♪
Una brezza leggera accarezzava gli alberi. Macchie di colore si
muovevano veloci e silenziose. Risate lontane risuonavano
all’interno della foresta.
«Il sole sta per sorgere… è ora di
rientrare»
Mani candide si intrecciarono. Labbra rosse e piene sorrisero. Qualcuno
prese una chitarra. Una voce iniziò a cantare.
«…
in my sweetest dreams I’m with you, even if somebody tried to
stop my heart, I’m still alive, I will never give
up…»
~The End
|
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