SCOPERTE
PAZZESCHE
“Ma cosa ci fa la Weasley qua?”
“Zitto
Draco, e fai un buon incanto di Disillusione.”
Nella strada
isolata, i due sparirono improvvisamente e girarono a destra per
seguire Ginny
Weasley.
Continuarono
a stare al passo della rossa per un po’, finché
non arrivarono ad un vicolo
cieco.
A questo
punto anche la più piccola della famiglia Weasley si
fermò e lasciò cadere il
cappuccio, in modo da mostrare il volto.
Con un
sonoro “crac”,
comparve una figura
incappucciata che squadrò a lungo Ginny, prima di
chiedere:”Sei stata
seguita?”
La rossa si
girò nervosamente e per un attimo guardò proprio
verso Harry e Draco, per poi
scuotere il capo.
Le labbra
dello sconosciuto si arricciarono in una specie di sorriso, poi
sussurrò:”Potter ha
neutralizzato un altro Templare.
Hai notizie sulle sue intenzioni?”
“No,Maestro.
I Templari stanno
cercando di rovesciare il Ministro, ed Harry Potter li ostacola in
tutti i
modi. Non sappiamo se è un pericolo anche per noi.”
“Bene,
voglio che tu trova Potter.
Non mi importa come, basta che tu lo faccia. Ottieni la sua fiducia e
scopri se
ha intenzione di colpire anche noi.”
“Farò
del mio meglio,Maestro”
“Prima
di andare ricorda, nulla è
reale, tutto è lecito.”
Ginny
annuì
vigorosamente, prima di allontanarsi frettolosamente, mentre
l’uomo
incappucciato scompariva.
Harry e
Draco si guardarono allibiti, prima di prendere la stessa via della
rossa.
Videro la
ragazza smaterializzarsi in una stretta via, ed a quel punto si
ricordarono
dell’auto parcheggiata nelle vicinanze.
Una volta
salita sulla vettura, ebbero modo di commentare la scena a cui avevano
recentemente assistito.
All’improvviso,
Draco chiese:”Cosa faremo
ora?”
“Ci
faremo trovare.”
“Cosa?
Sei matto?”
“Mi
farò trovare da Ginny in modo da
poterla usare come meglio credo.”
“Ripeto,
tu sei matto.”
“Aspetta
e vedrai.”
“Cambiando
argomento, io non mi
aspettavo la Weasley immischiata in questa situazione.”
“Nemmeno
io, ma pensandoci è
comprensibile. Hanno raggiunto il Mondo Magico, e hanno reclutato in
massa. A
proposito, ora dobbiamo trovare un altro rifugio.”
“Giusto,
e forse so già dove potremmo
andare…”
Severus
Piton sospirò. Sembrava che non potesse esserci pace per lui
dopo la Guerra.
Se lo
ricordava ancora, quel giorno di molti mesi fa. Erano venuti in tre,
gli
avevano offerto di unirsi a loro per riscattarsi, dare un nuovo senso
alla sua
vita. Maledetti Templari.
E lui che
pensava che fosse robaccia babbana, era rimasto di stucco quando aveva
scoperto
che erano dei maghi.
Quando aveva
gentilmente declinato l’offerta, lo stavano per obliviare, ma
lui era già
pronto con una boccetta di pozione che bloccava l’incantesimo.
E
così aveva
conservato il ricordo, indeciso sul da farsi.
All’inizio
non ci aveva dato peso, pensando che fosse altamente ridicolo che due
stupide
organizzazioni potessero creare solo il minimo problema, ma si era reso
conto
mesi dopo che si sbagliava.
Li
analizzava solo lui e forse pochi altri con attenzione, i diversi
incidenti nel
mondo babbano e magico. Spesso erano a distanza di settimane tra loro,
in modo
da non dare nell’occhio, ma lui,Severus Piton, sapeva che
dietro c’erano loro,
i Templari e gli Assassini.
E poi, la
notizia che aveva scosso le vite di tutta la Comunità
Magica. Harry Potter, il
Salvatore, un criminale.
Severus
Piton inizialmente non ci credeva. Potter che era un stupido
Grifondoro. Potter
che aveva ucciso Voldemort. Potter che lo aveva salvato quando ormai
sembrava
finita.
Mentre
continuava a riflettere, un incessante bussare alla porta lo
destò dai suoi
pensieri.
Molto
seccato, si alzò per andare ad aprire, ma rimase a bocca
aperta da quel che
vide una volta aperta la porta.
“Sei sicuro che sia una buona idea?”
“Certo,
Potter, lo hai salvato, io
sono il suo preferito, cosa vuoi di più?”
“Si,
ma secondo lui e tutta la
comunità ora io non sono più il
Salvatore,ricordi?”
“Non
preoccuparti, andrà tutto bene.”
Harry e
Draco si smaterializzarono fuori
dall’abitazione di Severus Piton.
I due
arrivarono alla porta e bussarono.
Qualche
secondo dopo sentirono dei passi avvicinarsi.
La porta si
spalancò e rivelò un Severus Piton che
sbiancò alla loro vista.
“Draco, cosa fai c-con l-lui?”
Harry, alla
vista dell’ex professore intimorito, acquistò
molta sicurezza e disse
ghignante:”Oh su Piton, non ci fai
entrare, dopo tutto ero il tuo studente preferito.”
Pallido come
un lenzuolo,Severus venne travolto dai due giovani che entrarono in
casa.
Una volta
nel salotto, Piton riacquistò il suo tono duro e
sbraitò:”Potter, cosa ci
fai qui, cosa vuoi da me? E tu Draco, cosa fai in
compagnia di questo qui?”
Le gote del
biondo si tinsero di rosa per il rimprovero, ma rimase in silenzio
attendendo
la parola del compagno.
“Ma
dai Severus, dove è finita
l’educazione? Vogliamo solo farti delle domande. Cosa sai dei
Templari e degli
Assassini?”
A questa
domanda, il volto di Piton divenne ancora più pallido.
“Sono delle antiche sette babbane, non
capisco cosa ti interessino.”
“Ne
sei sicuro? No perché negli
ultimi mesi sono stato impegnato a fare fuori dei maghi cattivi cattivi
che
facevano parte dei Templari e ho seguito gli spostamenti degli
Assassini.”
Severus
sospirò, ormai non valeva più la pena mentire.
“E’ un pazzo,Hermione, come fai a
giustificarlo?”
“Non
lo sto giustificando,Ron. Ma c’è
sicuramente qualcosa sotto. Possibile che solo io me ne sono
accorta?”
“Tu
deliri,Hermione, ha semplicemente
perso la testa. Ti ricordi il giorno in cui è sparito
vero?”
Hermione
sospirò, se lo ricordava eccome.
Era una notte
tempestosa, la pioggia
scendeva da ore.
Ron,Hermione ed
Harry erano come al
solito riuniti alla Tana.
“Oh,per
l’amor del cielo, Harry,
ancora con questa storia? Siamo al sicuro ora.”
Harry scosse la
testa, deluso.
Dopo alcuni
minuti di silenzio, il
mago dagli occhi verdi disse con voce stanca:”Io vado, ho
sonno.”
Pochi secondi
dopo Harry si
smaterializzò, lasciando un po’ di stucco Ron ed
Hermione.
La serata
iniziò a volgere al
termine, quando un Patronus a forma di tigre squarciò la
tranquillità alla
Tana.
“Weasley,Granger,
è un’ emergenza,
venite subito al Ministero.”
Il Patronus
rimbombò per tutta la
casa.
I due ragazzi
allarmati si
prepararono rapidamente e scesero in salotto, dove i Weasley li
guardarono
pietrificati.
Raggiunsero il
Ministero e videro
subito agitazione soprattutto tra gli Auror.
Ron ed Hermione
si avvicinarono al
Ministro Kingsley presente in mezzo agli Auror.
Appena li vide,
l’ex membro dell’Ordine
sbiancò e disse quasi in un sussurro:”Harry Potter
ha ucciso un uomo nella
Londra Babbana.
I due ragazzi
sbarrarono gli occhi,
increduli.
Ansiosi di
capire, si
smaterializzarono con una squadra di Auror sul luogo del delitto.
Si ritrovarono
ai piedi di un grande
palazzo.
Gli Auror li
guidarono verso una
porta laterale e una volta entrati rimasero interdetti.
Le tracce di
magia erano cosi forti
da essere sentite sulla pelle, ma in quel caso era diverso rispetto al
solito.
Un freddo
innaturale era sceso su di
loro, una volta entrati nel luogo.
La squadra di
Auror lasciò campo
libero ai ragazzi per esaminare, ma entrambi increduli di quel che era
accaduto
uscirono in fretta e furia seguiti dal resto degli Auror.
Una volta fuori
dalla stanza, tutti i
presenti rimasero gelati sul posto.
Dall’altro
lato della strada, sul
tetto di un altro grande palazzo, lo videro.
Due occhi verdi
folli e divertiti li
scrutavano dall’alto.
Grazie al
riflesso della luna,
riconobbero il volto di Harry Potter.
Lo sentirono
dire:”Questo è solo l’inizio” prima di scomparire.
Nessuno
però, si accorse delle
lacrime sul volto pallido del ragazzo appena fuggito.
ANGOLO DELLO
SCRITTORE:
Ciao a
tutti! Ebbene, dopo aver pubblicato due capitoli dopo le vacanze
dell’altra mia
storia, “Il Principe Oscuro” sono tornato anche qui.
Mi dispiace
aver interrotto la scena con Severus e i due ragazzi, ma approfondiremo quel
discorso la prossima
volta.
Detto
questo, vi saluto, e al prossimo capitolo.
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