Before Nevermore

di Le sorelle pirata
(/viewuser.php?uid=475854)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


- Before Nevermore -
 
Due Accademie nel mezzo di una Selva Infinita
Bene con Bene, Male con Male
Femmine con Femmine, Maschi con Maschi.
Regole infrante,
fratelli separati
e nascosti dietro maschere d’argento
e piume incantate che prescrivono il destino
degli Eroi più famosi e dei Cattivi più temibili.
Principe e Principessa, Gran Maestro e Strega.
Una guerra che rende ostili le amiche più unite…
tutti alla ricerca del proprio Lieto Fine.
Ma non tutte le storie finiscono bene.
 
Camminando silenziosamente tra la spessa coltre di nebbia che invadeva la Selva Infinita, giunse infine davanti all’entrata della grotta: una cavità oscura scavata all’interno di una parete rocciosa, in parte coperta da fitti rampicanti pendenti dalle chiome di alcuni salici millenari. Il luogo era protetto da una barriera magica invisibile, che aveva creato lei stessa per tenerlo lontano dal mondo, al sicuro da occhi indiscreti.
“Aric?”
Il suo cuore perse un battito: il bambino non si era mai allontanato dalla cava senza il suo consenso, nonostante lei gli avesse da poco sbloccato la capacità di fare incantesimi. C’era solo un’opzione plausibile: che il Gran Maestro lo avesse scoperto e portato via?
Il soffitto pietroso e umidiccio gocciolò, un rumore ovattato seguì al suono dell’acqua cadente; un paio di ametiste splendettero nell’oscurità dell’anfratto, seguite a ruota da una bocca ed un viso. Il tutto si avvicinava pericolosamente alla donna con la treccia, che di getto si scansò lasciando che il corpo dell’assalitore si schiantasse al suolo con un tonfo. I capelli corvini e lucenti del bambino erano tirati perfettamente all’indietro, i suoi stessi occhi violetti.
Lady Pocus tirò un sospiro di sollievo: suo figlio le era appena saltato addosso, ma almeno aveva la certezza che stesse bene.
“Sono stato bravo, vero? Ti ho sorpresa ammettilo!”
“Devi fare ancora molta strada prima di riuscire a cogliermi impreparata… in ogni caso non azzardarti mai più. Non con me almeno… i Sempre puoi attaccarli quando vuoi”
Aric sghignazzò, soddisfatto del complimento che la gelida donna gli aveva appena fatto.
“Ho anche finito di leggere!”
“Ah sì? E quale storia ti è piaciuta di più?”
La Regina di Ghiaccio
“La mia favola preferita” tuonò la madre con orgoglio.
“E le altre?”
“Le conosco bene almeno quanto questa”
“Ma dai!”
“Mettimi alla prova.”
Sul viso del bambino si dipinse un ghigno provocatorio.
“Il nome del Cattivo che uccise la sua Nemesi mediante l’ausilio di un travestimento”
“Rex Orso Rabbioso, che mascheratosi da orso ingannò la Principessa e le tagliò la gola quando quella tentò di accarezzarlo”
“Invece chi è stato a sconfiggerla con un Incubo Maledetto?”
“Finola Mangiafate, che infestò gli incubi delle Fate fin quando quelle non si tagliarono le ali, e allora le magiò.”
“Molto bravo,” si complimentò lei appiccicandogli un brufolo finto sulla faccia “se fossi stato uno degli studenti dell’Accademia del Male, saresti diventato sicuramente uno dei Cattivi migliori”
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


“Ora che ti ho spiegato come funziona, prova tu”
Aric concentrò la sua magia, che fluì dentro il suo corpo come una scarica elettrica, ma dall’indice illuminato di viola scaturì solo una misera scintilla.
“Così non riuscirai, devi essere mosso da sentimenti molto forti”
Il bambino, infastidito dal fatto che non avesse compiuto l’incantesimo al primo colpo, com’era solito fare, ripeté le medesime azioni ma questa volta basandosi sull’emozione appena scaturita… per vedere la pietra frantumarsi in cenere sul terreno di fronte a sé.
“Molto bene, i Principi avranno finalmente ciò che si meritano, e forse quell’anno la Sfida delle Fiabe non sarà poi così noiosa”
“Penso che per oggi po-”
“La Morfizzazione! La Morfizzazione! Voglio provare la Morfizzazione!”
“Non credo tu sia ancora pronto”
“Sai che posso farcela”
I loro occhi color ametista si incrociarono in uno sguardo carico di tensione. Sua madre si allontanò da lui in direzione della parete scura mormorando piano tra sé e sé; il braccio sinistro faceva da appoggio all’altro che nel mentre sosteneva la testa sconsolata. Improvvisamente ritornò sui suoi passi, trascinandosi dietro il velo del vestito, la treccia corvina sobbalzò per lo scatto.
“Quando fallirai miseramente, non venire a piangere da me.” lo ammonì con freddezza.
“Io non piango mai.”
Aric chiuse gli occhi e visualizzò l’animale che sarebbe diventato di lì a poco; il suo corpo cominciò a vorticare, quasi fosse intrappolato nell’occhio di un ciclone, veloce, sempre più veloce, finché le sue sembianze si rimpicciolirono in quelle di un felino dal manto lucido e nero e due grandi occhi viola. Si era trasformato in una pantera, e fin qui tutto bene, tuttavia…
“Cosa!? Perché sono un… cucciolo?!?”
Lady Pocus osservava la scena stupefatta: un bambino di sei anni non avrebbe mai potuto morfizzarsi con tanta facilità, eppure quello, suo figlio, le aveva appena dimostrato il contrario.
“Come si torna indietro?? Non voglio rimanere così!!”
La strega lo sollevò dal suolo per la collottola.
“È.. è stato solo un colpo di fortuna...” sospirò con le guance in fiamme.
“Che stai facendo?! Smettila di accarezzarmi!!”
“Beh, sarebbe un guaio se qualcuno ti vedesse in questo stato, non trovi? Sarà meglio che tu non ti allontani da me per nessuna ragione fin quando l’incantesimo non si sarà spezzato.” puntualizzò la madre coccolando il cucciolo di pantera come fanno tutti i geni del Male.
“AHI! Fa’ piano! Continuando in questo modo finirò per perdere tutto il pelo!” ringhiò il figlio mentre la madre faceva finta di non ascoltarlo. Sarebbe stato meno doloroso essere buttato dentro una lavatrice.
Ma alla fin fine, in fondo in fondo, sia chiaro, non gli dispiaceva più di tanto.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


“1. Il Male attacca. Il Bene difende.
 2. Il Male punisce. Il Bene perdona.
 3. Il Male infligge sofferenze. Il Bene porge aiuto.
 4. Il Male prende. Il Bene da.
 5. Il Male odia. Il Bene ama.”
“Sì, il Male si diverte, il Bene va a raccogliere i fiori... poi?” disse Aric con fare annoiato.
“Dovresti prendere questa lezione un po’ più seriamente, dato che le Cinque Regole stabiliscono l’equilibrio del nostro mondo. Anche se, effettivamente, i Sempre si comportano da deboli...”
“Vedi! Lo dici anche tu!”
“Ho capito, torneremo su questo argomento quando sarai capace di coglierne il vero significato. Ci vediamo domani”
La donna dagli occhi violetti fece per uscire dalla grotta, il rumore dei suoi tacchi echeggiò sulle pareti spesse.
“Resta un altro po’… ormai hai già fatto… tardi”
Lo guardò arrossire mentre voltava la testa da un’altra parte, gonfiando le guance. Forse desiderava davvero che lei rimanesse a fargli compagnia, dopo tutto passava i suoi giorni recluso dentro una caverna buia a leggere o praticare incantesimi… Gli sorrise, e lui, nascondendosi nel buio, gridò:
“Non è che io senta la tua mancanza o altro!”
“Ci mancherebbe altro! Regola 5: il Male odia. Lo sapresti se mi avessi ascoltato
“Sì, sì, come ti pare… adesso continuiamo o no?!”
“Certamente; date le capacità che hai sviluppato negli ultimi giorni, mi sembra opportuno che tu venga a conoscenza dei Sogni di Nemesi”
“I Sogni di che?”
Presta attenzione.” tuonò Lady Pocus iniziando a spazientirsi.
Il bambino sembrò capire che avrebbe potuto mozzargli la testa all’interruzione successiva per poi appenderla assieme alle altre che “adornavano” la parete nera dell’androne dell’Accademia del Male, quindi si ammutolì.
“La Nemesi è quella persona opposta a noi con la quale non potremo fare a meno di scontrarci, e nel caso migliore vincere. La nostra Nemesi si rafforza quando noi ci indeboliamo e viceversa; inizialmente la si vede in sogno, una figura sfocata ed irriconoscibile che va a schiarirsi con il corso del tempo… quando il Sogno comincia ci perseguiterà finché una delle due parti non verrà sconfitta. Ma un Sogno di Nemesi non è nulla senza i suoi sintomi: il primo ad arrivare è il sapore del sangue.”
Aric deglutì, ripercorrendo mentalmente tutti i sogni avuti fino a quel momento e rassicurandosi all’idea che non avesse mai provato nulla di simile.
“In ogni caso non hai motivo di preoccuparti, solo i Cattivi eccezionali possono fare Sogni di Nemesi, e tu non sei un granché… a mala pena sai morfizzarti come si deve”
Precisò la Preside chiudendo un occhio mentre l’altro era puntato sul viso del figlio, vedendo se avesse colto lo scherzo o meno. Di tutta risposta, quest’ultimo mise il broncio, il volto in fiamme, e spinse la schiena della donna con entrambe le braccia verso l’uscita.
“Sembra che qualcuno qui mi stia cacciando...” puntualizzò lei con un risolino.
“Non ti voglio più vedere!!”
“Che liberazione! Potrò finalmente dare lezioni a qualcuno di più capace!”
Aric le rinfacciò una sonora linguaccia.
“Allora a domani”
“C-come ti pare..”
Intanto una farfalla rossa si allontanava nella nebbia.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


“Un imprevisto, non può essere altrimenti.”
1 giorno…
“Non è da lei, non mi lascerebbe solo così a lungo”
2 giorni…
“Perché tarda ad arrivare? Ho fatto qualcosa di sbagliato?”
5 giorni…
“Non vuole più vedermi.”
10 giorni…
“Sono passati in fretta? Ormai ho perso il conto del tempo.”
Tristezza, solitudine… Lui non aveva mai dato peso a queste sensazioni, tanto lei sarebbe tornata, tutte le notti, come aveva sempre fatto.
Fino ad allora.
Ricacciò indietro le lacrime, gli occhi violetti più lucidi del solito ed illuminati di un bagliore sinistro.
“Odiare, attaccare, uccidere… ma soprattutto nessun perdono. Dopo tutto fa parte delle Cinque Regole, giusto?”
Il bambino non sarebbe diventato debole come sua madre, certamente no, lui sarebbe stato forte, terribile, temuto… il Cattivo più spietato di tutti.
Aric si agitò sotto il lenzuolo che sua madre gli era riuscita a rimediare in passato, sdraiato sul pavimento di pietra ruvido; una nebbia bianca e nera offuscava il sogno che stava avendo, ogni movimento era bloccato da una corda invisibile che lo avvolgeva da capo a piedi.
La foschia prese a diradarsi, quasi sfilacciandosi, proprio quando una pioggia rossa e scrosciante iniziò a scendere dal nulla. Nel vuoto tetro due figure, una grande e l’altra piccola, si tenevano per mano, in una lontananza non misurabile. Il giovane gridò ma le sue parole sfociarono in un rombo di tuono. D’un tratto, la persona più bassa si allontanò, tendendo il braccio verso l’altra a cercare il suo aiuto invano. Accanto ad Aric apparve allora un pugnale d’argento che accecava i suoi occhi come un faro, mentre la silhouette oscurata si avvicinava sparendo tal volta per ricomparire sull’estremità opposta del corridoio inesistente su cui stava poggiando i suoi piedi.

Uccidimi adesso
Uccidimi adesso

Il suono si ripeteva ogni volta che il precedente s’infrangeva sulle pareti nulle di quella stanza di infinità. Le funi che costringevano il bambino a restare immobile si sciolsero e lui cadde, e prima che potesse rendersene conto la sua mano era già sopra l’impugnatura del coltello. La faccia di quella persona stava prendendo forma proprio quando tutto aveva cominciato a dissolversi, riportando Aric nella caverna nascosta; e poggiando una mano alla bocca, affermò:
“Questo… è il gusto del sangue.”
Da quel giorno i sogni continuarono a ripetersi: rincorrendo un animale dal volto umano, giocando a nascondino con la stessa persona… e la figura lattiginosa andava schiarendosi, rivelando infine il viso della sua Nemesi: una donna che gli somigliava molto, dalla lunga treccia nera e due taglienti pupille violette...
E al loro prossimo incontro, di sua madre non sarebbe rimasto altro che storia.


 

Angolo autrici:
Ebbene sì, siamo giunti alla fine :( E’ stato abbastanza traumatico per me non potermi sfogare sugli angoli autrici solo per mantenere un filo logico più o meno professionale (questa frase non vuol dire nulla perché ho troppe stupidaggini accumulate e quindi in happy feet i pinguini ballano il tip tap)
Chiuderemo la raccolta ma speriamo un giorno di farci venire un altro colpo di genio e poter aggiungere un altro capitolo, magari spostandolo prima di questo o raccontandolo come flashback, chissà… in ogni caso stiamo già pianificando di scrivere una seconda Oneshot sempre sull’Accademia e compagnia, ma non riveleremo nulla (non perché non abbiamo ancora la benché minima idea di cosa tratti o altro!)
Peluche di Aric per tutti e un caffè avvelenato!
Alla prossima!
Le sorelle pirata

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3501608