Il canto della fenice

di Albusseverus1996
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La caduta del Signore Oscuro ***
Capitolo 2: *** Un bambino prodigio ***
Capitolo 3: *** New entry nella famiglia Potter ***
Capitolo 4: *** Penelope Lily Potter ***
Capitolo 5: *** Una dolce novità ***
Capitolo 6: *** Un addio al celibato stravagante ***
Capitolo 7: *** Il matrimonio del secolo ***
Capitolo 8: *** Un'altra minaccia in arrivo per il mondo magico? ***
Capitolo 9: *** Nella Londra babbana ***



Capitolo 1
*** La caduta del Signore Oscuro ***


Note:
Salve a tutti e benvenuti al primo capitolo di questa Fan Fiction
All'interno di questa storia vedrete un Severus Piton, sotto un altro aspetto
La Rowling ci ha impiegato 7 libri per farlo rivelare l'eroe che, con il suo coraggio,
ha reso possibile la definitiva sconfitta di Voldemort.
Io l'ho rivisitato in una maniera diffrente ma ve lo lascio scoprire da soli
Buona lettura dal vostro
Albusseverus1996
 

LA CADUTA DEL SIGNORE OSCURO


Correva l'anno 1981. Erano tempi bui quelli per il ministero della magia inglese, mentre i babbani, inconsapevoli, ascoltavano felici le canzoni dei Beatles, Rolling Stones, Clash e delle moltissime band che durante gli anni 60, 70 e 80 divennero famose a Londra, si stordivano con droghe e alcool e professavano la pace con manifestazioni a volte molto eccentriche, i maghi e le streghe combattevano una guerra contro uno dei maghi oscuri più potenti e malvagi di sempre, Lord Voldemort e i suoi seguaci chiamati Mangiamorte. Quel pazzo uccideva ogni giorno più babbani e maghi che si opponevano al suo potere. La sua politica era molto semplice: soggiogare babbani, nati babbani e mezzosangue facendo sì che fossero solo i maghi purosangue a governare il mondo sia magico che non. Una società segreta, chiamata Ordine della Fenice fondata niente meno che da Albus Silente, cercava di limitarlo e di sconfiggerlo, fin adesso, senza ottenere grossi risultati non considerando un paio di arresti e una ventina di mangiamorte uccisi. L'ordine era formato per lo più da Auror e impiegati del ministero, compresi James e Lily Potter, Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus amici dai tempi di Hogwarts. Il 22 settembre era stata fissata una riunione straordinaria nella sede dell'ordine così James evocò tre cervi e li mandò ai suoi amici informandoli di vedersi vicino all'entrata del San Mungo e che, successivamente, si sarebbero avviati insieme alla riunione. Alcuni minuti dopo un lupo e un enorme cane fecero capolino nel salotto dei Potter rispondendo positivamente alla richiesta di James, Peter invece da qualche tempo era scomparso nel nulla e vani erano stati tutti i tentativi di ritrovarlo. Il giorno della riunione arrivò e James e Lily, dopo aver portato il loro figlioletto di appena un anno dai genitori di James, si smaterializzarono insieme verso il luogo concordato in precedenza con i loro amici e colleghi.
"Ciao Ramoso. Non ricordo un tempo in cui non ci siamo visti per una settimana intera sai? Come sta il mio figlioccio?" disse Sirius rivolgendo un sorriso radioso al suo migliore amico prima di abbracciarlo.
"Lo so Felpato è che Silente sta diventando paranoico. Non mi fa uscire neanche per andare a lavoro, sto impazzendo fratello". James non era mai stato un tipo da starsene dietro una scrivania o da barricarsi in casa per evitare il pericolo
"Non fa uscire nessuno dell'ordine se ti può consolare. Sono due settimane che i Mangiamorte stanno tranquilli per questo che è preoccupato. Non è mai successo da quando sono usciti allo scoperto che non attaccassero nulla per così tanto tempo. Comunque notizie di Peter?" Disse Lupin visibilmente preoccupato "No. Gli ho mandato un messaggio via Patronus ma non ho ricevuto risposta. Può essersi solo nascosto, lo sappiamo tutti che ha tutte le qualità di questo mondo ma che il coraggio non è mai stata una di queste" disse James senza essere troppo convinto
"Sicuramente sarà così Lunastorta non ci pensiamo. Quando tutto finirà tornerà da noi. Adesso andiamo oppure Malocchio potrebbe ucciderci se dovessimo arrivare ancora una volta in ritardo"

Si avviarono verso uno dei quartieri più anonimi e pericolosi di Londra luogo dove si trovava la base dell'ordine. Si fermarono davanti una casa all'apparenza diroccata con crepe sulle pareti. Gli infissi mancavano completamente e, da un apertura che avrebbe dovuto essere la porta, fuoriusciva un odore pestilenziale. Non c'era anima viva come al solito e James, dopo aver estratto la bacchetta, colpì una delle poche pareti ancora in piedi per tre volte e sussurrò una strofa di Yellow Submarine e, all'istante, il muro si illuminò e, una voce incorporea che somigliava molto a quella del preside di Hogwarts, li invitò ad entrare.
"Oh per Merlino, anche Silente con i Beatles?" disse Lupin tra l'esasperazione e il divertimento
"Sono il massimo Lunastorta, fattene una ragione" rispose Sirius dando una pacca sulla spalla all'amico.
Una volta entrati si diressero nella sala riunioni dove, davanti la porta, trovarono ad aspettarli Malocchio Moody
"Sono tutti già dentro. Andiamo avremmo dovuto iniziare già da 5 minuti" lanciò un occhiata torva al gruppo prima di entrare nella sala. James e Sirius si guardarono sghignazzando e lo seguirono.
Tutti i membri dell'Ordine erano presenti, a partire da Sturgis Podmore finendo da Amelia Bones e Dorcas Meadowes. James non si accorse subito della presenza dell'uomo da lui più odiato tra tutti, forse anche più di Voldemort stesso, che sedeva accanto a Silente. Sentì la mano di Lily stringere con più forza la sua e, quando il suo cervello, dopo il blackout iniziale, tornò nuovamente a funzionare, iniziò a sbraitare
"Cosa ci fa Mocciosus qui Albus!?!? É un mangiamorte per Godric. Portarlo nella nostra sede? Sei impazzito per caso?"
Era furioso. La moglie cercava di calmarlo ma senza successo
"James, ha delle informazioni che saranno di vitale importanza per noi. Ti prego di ascoltarlo e di non attaccarlo almeno per il momento. Mi ha chiesto asilo e io dò sempre una seconda opportunità. Adesso siediti per piacere" James obbedì ma i suoi occhi erano pieni di rancore e rabbia nel guardare il volto di Severus Piton. Sirius non era da meno. Non aveva proferito parola alla vista dell'uomo ma un ringhio basso e costante, faceva fremere le sue labbra.

"Bene, possiamo cominciare allora. Questo è Severus Piton, uno dei mangiamorte più vicini e apprezzati da Lord Voldemort. Il signor Piton ha origliato una profezia fatta dalla nuova professoressa di Divinazione di Hogwarts alla Testa di Porco e, ovviamente, è corso a riferirla al suo padrone ignaro delle tragiche conseguenze della sua azione
. Credo che il racconto adesso debba continuarlo tu Severus, non tralasciare nulla per favore" il mangiamorte annuì e si alzò sotto gli sguardi assassini di James e Sirius e quelli disgustati del resto dei membri dell'Ordine. Piton si schiarì la voce e iniziò
"La profezia, almeno quel poco che sono riuscito ad origliare prima che Aberfort mi cacciasse a calci dal locale, parlava di un bambino nato alla fine del settimo mese e che, sarebbe riuscito a eliminare per sempre il signore oscuro. Sono terribilmente dispiaciuto del gesto che ho compiuto anche perché Voldemort crede che il bambino in questione sia Harry Potter" calò il silenzio.
James, Remus, Sirius e Lily rimasero a bocca aperta senza riuscire a proferire parola. Il primo a riprendersi dal torpore, fu Sirius che si alzò estraendo la bacchetta puntandola al petto del mangiamorte.
"Tu, lurida serpe, hai condannato a morte il mio figlioccio? Giuro sulla mia vita farò tutto il possibile per renderti la tua impossibile è una promessa Mocciosus" James si alzò e fece abbassare la bacchetta a Sirius mentre Lily, ancora profondamente scossa dalla notizia, non mosse un muscolo, restò rigida sulla sedia fissando quello che, tanto tempo fa, era stato il suo migliore amico e che, adesso, sarebbe potuto diventare il responsabile della morte di suo figlio.
"Continua" disse James con volto trasformato in una maschera senza emozione alcuna
"Alcuni mangiamorte hanno rapito Peter Minus, sanno che è il custode segreto di casa vostra e lo stanno torturando per cercare di cavargli le informazioni necessarie affinché l'incanto Fidelius si spezzi. Ovviamente quando è toccato a me torturarlo ho cercato di curarlo e di incoraggiarlo a non cedere, sarebbe stata troppo sospetta una sua fuga. Non so quanto possa reggere comunque Bellatrix adora torturare ed è anche molto brava a farlo. Silente mi ha chiesto di continuare a stare tra i mangiamorte, passando informazioni all'ordine e io ovviamente ho accettato. Non so se riuscirò mai a saldare il debito che ho con la comunità magica ma ci proverò" terminò e si sedette mentre Silente fece il gesto contrario per prendere la parola
"James, Lily, per il momento continuerete a vivere a casa vostra, se l'incantesimo si spezzerà lo sapremo subito per adesso non correte rischi"
"E Peter, Albus? Dobbiamo aiutarlo o lo uccideranno" lo interruppe Sirius
"Purtroppo non possiamo far nulla per lui. Sappiamo che è rinchiuso al maniero dei Malfoy ma ci sono troppi mangiamorte di guardia, verremo massacrati".

La riunione continuò normalmente. Stabilirono i turni di guardia come al solito e che, se ci fossero state novità importanti, le avrebbero ricevute via Patronus. Uscirono tutti, James e Lily tornarono dal figlio, Sirius al suo tempio da single e Remus da suo padre. Restarono solo Silente e Piton nella sala ormai sgombra
"Severus, che hai scoperto di tanto importante da presentarti a tutto l'ordine della fenice?" Disse Silente tranquillo
"Sono sicuro di aver scoperto perché l'oscuro signore è così sicuro di non poter morire. Ha creato 5 Horcrux e ne ho individuati 4. Silente distruggiamoli e sarà finito" disse eccitato Piton
"Come hai fatto a scoprire una cosa del genere?" Silente sembrava quasi ammirato
"A volte ne parla con noi pensando sicuramente che fossimo troppo stupidi per collegare le sue parole agli Horcrux. Dice di non poter morire, di aver oltrepassato tutti i limite che la magia pone. E poi la morte di Regulus Black mi ha aperto gli occhi. Ho sentito il signore oscuro che gli chiedeva se avesse potuto portagli il suo elfo domestico per testare le protezioni poste ad un oggetto a lui caro. Quando Regulus tornò sembrava sconvolto ma non riuscì a chiedergli alcunché. Sparì nel nulla e la famiglia Black due giorni dopo ci informò della sua morte comparsa sull'arazzo magico della famiglia. Mi sono presentato a casa loro con la scusa di fare loro le dovute condoglianze e ho trovato questo, ce l'aveva l'elfo" disse mostrando un medaglione che Silente conosceva bene. Dopo averlo esaminato a fondo, alzò lo sguardo verso Severus con un gran sorriso sul volto
"Severus dobbiamo trovare gli altri e distruggerli prima che Minus ceda. Solo così Lily avrà una possibilità di salvarsi, è di vitale importanza. Partiremo domani, sicuramente ci saranno delle protezioni. Hai detto di averne individuati 4 dove sono nascosti?"
"Uno è al maniero dei Malfoy, si tratta di un diario con impressi i ricordi dei suoi anni ad Hogwarts, andrò a prenderlo personalmente tra una settimana, durante il mio turno con Minus. Un altro sono quasi sicuro sia nella camera blindata dei Lestrenge, ho sentito una conversazione tra il signore oscuro e Bellatrix qualche mese fa però non saprei dire di che tipo di oggetto si tratta e proprio questa mattina, ho scoperto il terzo, si trova nella vecchia baracca dei Gaunt, è l'anello dei Peverell. Il medaglione lo abbiamo e il quinto non ho idea di dove sia" Silente continuò a fissare il volto del mangiamorte con celata ammirazione.
"Nella mia modesta opinione, la scelta del medaglione di Salazar Serpeverde, mi fa pensare che per gli altri due oggetti sconosciuti siano stati utilizzati come Horcrux, altri oggetti dei fondatori. Sappiamo per certo che l'unico oggetto arrivato a noi di Godric Grifondoro non si sia mai mosso dal mio ufficio e ciò ci permette di affermare, con una buona dose di sicurezza, che gli oggetti in questione siano, la Coppa di Tosca Tassorosso e il Diadema perduto di Corvonero. Domattina partiremo per la ricerca Severus, il tempo scarseggia dobbiamo affrettarci"

Alla lista ne mancava solo uno, il Diadema perduto di Corvonero. Silente vagava senza meta per il settimo piano di Hogwarts, Minus aveva ceduto ed era morto. Severus aveva informato l'ordine che, Voldemort, avrebbe attaccato casa Potter il giorno di Halloween, cioè l'indomani. Il preside continuava a camminare e a spremersi le meningi per riuscire ad individuare un posto nella quale Voldemort avrebbe potuto nascondere l'Horcrux. Dopo due ore di vagabondaggio, successe una cosa alquanto strana. Di fronte all'arazzo di Barnaba il Babbeo invece di un solido muro di cemento si trovava un enorme porta di mogano. Silente l'aprì curioso e la scena che si trovò davanti lo sconvolse. Una stanza, alta come una immensa cattedrale e piena fino al soffitto di oggetti persi o nascosti, durante i secoli fin dall'apertura della scuola stessa. Girovagò un po' tra le quantità impressionanti di oggetti. Il suo sguardo si posò su quelli più strani: un Carillon antichissimo con scritte runiche sul fondo, un busto di marmo dall'espressione abbastanza arcigna, alcuni galeoni stregati, un quadro raffigurante Salazar Serpeverde che continuava ad insultare la sua indole Pro-Babbani e, infine, un cassettino di legno intarsiato di pietre nere e zaffiri. Lo aprì e vi trovò una tiara bellissima. Non si rese subito conto dell'importanza vitale della sua scoperta. Solo quando vide inciso sui lati il simbolo di Corvonero capì che era l'oggetto che tanto bramava di trovare e distruggere. Quello però, come il resto dei suoi simili, fece una strenua resistenza appiccando fuoco maledetto alla stanza. Silente si salvò per un pelo e, quando riuscì ad uscire dalla sala ormai distrutta, mise il diadema che ancora si dimenava sul pavimento e mormorò
"Avada Kedavra"

La sera dopo, James e Lily erano tesissimi. Harry dormiva beato nella sua stanza e Silente, Moody, Sirius e Remus facevano la guardia alla sua porta. Era appena scoccata la mezzanotte quando sentirono dei rumori provenienti dal giardino. Era arrivato. James nascose subito la bacchetta dietro di se e, insieme a Lily, si spostarono nel salone, le cui finestre, davano un ottima visuale del giardino anche se, data l'oscurità di quella notte, c'era ben poco da vedere. Continuarono a parlare come se nulla fosse, fingendo di non aver sentito nulla. La porta di ingresso si aprì con un esplosione e nello stesso istante, Silente e gli altri membri dell'ordine scesero velocemente le scale per affrontare il tanto temuto Lord Voldemort adesso più vulnerabile che mai. Sicuramente, non si aspettava di trovare così tante persone nella casa e tantomeno di trovarci anche Silente che lo fissava con disprezzo
"Silente anche tu qui a giocare? Sarà divertente infierire sul tuo corpo una volta che ti avrò ucciso" disse ridendo, una risata senza gioia, fredda come il ghiaccio
"Tom ti dò l'occasione di redimerti, di pentirti delle tue azioni e salvaguardare quel poco di umanità che ti resta, sempre che te ne sia rimasta" disse Silente tranquillo ma dagli occhi azzurri mandava fiamme.
Tutti nella sala erano in silenzio, non avevano mai visto Silente così, incuteva terrore e anche Voldemort parse impaurito
"Tu credi di potermi fermare o addirittura uccidere Silente ma ignori il fatto che io non possa morire" in quel momento un lampo di luce verde attraversò la stanza in direzione di Silente che evocò uno scudo di cemento che parò il colpo. Iniziarono a duellare ad una velocità eccezionale. Le loro bacchette si muovevano tanto velocemente che era difficile riuscire a distinguerle chiaramente. Voldemort era in evidente difficoltà e dopo mezz'ora di una battaglia serrata finì in ginocchio ai piedi del vecchio stregone.
"Mi dispiace molto Tom, avresti potuto migliorare il mondo con le tue abilità e invece eccoti qui, dopo avergli dichiarato guerra, morire ai piedi di un altro mago come il più debole degli uomini."
Voldemort era sconvolto dalla paura di morire, disarmato e con nessuna possibilità di fuga. Si limitava a guardare il blu intenso degli occhi dell'uomo che lo sovrastava e che, tanto tempo fa, gli aveva rivelato la sua natura e garantito un posto tra i suoi simili, un posto che ben presto lui avrebbe denominato casa. Non si pentì delle sue azioni ma, la paura della morte lo fece parlare, quasi implorare Silente di lasciarlo vivere. I suo occhi rossi si fissarono in quelli blu del vecchio stregone che sorrise dolcemente prima di rispondere alle richieste del ormai non più temibile mago Oscuro
"Sei caduto proprio in basso. Implorare un babbanofilo come me di lasciarti vivere. È troppo tardi adesso Tom. Hai sprecato la tua ultima possibilità attaccandomi. Spero che pagherai per tutto il male che hai fatto una volta lasciato questo mondo. Addio Tom. Avada Kedavra".
Voldemort si accasciò al suolo. Sul suo volto vi era ancora la paura e lo sgomento di essere stato sconfitto. La sua bocca spalancata in un gridò che non ebbe il tempo di lanciare. Un uomo che si definiva il più potente mago di tutti i tempi, l'autore di centinaia di attacchi nella quale migliaia di persone rimasero uccise, giaceva ai piedi di Silente, finalmente morto.

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Capitolo 2
*** Un bambino prodigio ***


Note:
Buon pomeriggio a tutti
e benvenuti al secondo capitolo de "Il canto della fenice"
Ringrazio di cuore chi ha iniziato a seguire
o chi ha inserito la mia Fan Fiction 
tra le proprie storie preferite.
Detto questo vi lascio leggere in santa pace 
BUONA LETTURA
Albusseverus1996



UN BAMBINO PRODIGIO



Sconfitto una volta per tutte il loro signore, i mangiamorte, tutti, o quasi tutti, furono catturati e alcuni, i più fanatici che continuarono a lottare per i loro deplorevoli ideali, vennero uccisi. Bellatrix Lestrenge e suo marito lottarono contro Frank e Alice Paciock avendo la peggio nello scontro. Barty Crouch jr, che tutti credevano morto e invece era segregato dal padre in casa sua, venne scoperto e, in seguito ad una colluttazione, ucciso da Alastor Moody. Suo padre fu immediatamente espulso dal ministero e denunciato con l'accusa di avere fatto evadere un criminale seriale da Azkabam. I più furbi dichiararono di essere stati sottoposti alla maledizione Imperius e riuscirono a scampare, aiutati anche dalla quantità d'oro presente nelle proprie camere blindate, alla prigione, uno tra questi fu Lucious Malfoy. L'euforia e la felicità per la morte di Voldemort, si espanse a macchia d'olio per tutta l'Inghilterra. Il Quartier Generale degli Obliviatori e tutto il ministero della magia ebbe il suo gran da fare per continuare a tenere all'oscuro i babbani della loro esistenza ma, ovviamente, non ci furono sanzioni data l'eccezionalità del momento. Locande magiche e non, furono prese d'assalto. Uomini e donne dai cappelli a punta girovagavano per vicoli babbani con bottiglie di vino elfico e whiskey incendiario in mano cantando le lodi di Albus Silente loro salvatore. Casa Potter non era da meno. Molti membri dell'ordine festeggiarono li. Nel luogo dove tutto era finito. La guerra e i suoi orrori, gli omicidi e tutta la paura di perdere le persone care sembrava appartenere ad un altra epoca. James stappo la decima bottiglia di Idromele visibilmente ubriaco mentre suo figlio dormiva tranquillo in casa dei nonni Fleamont e Euphemia, finalmente al sicuro.
"Vorrei fare un brindisi a Severus Piton. Non importa quanto odio continueremo a provare l'uno per l'altro. Ti sarò sempre grato per il coraggio che hai dimostrato abbandonando i mangiamorte per unirti a noi. Mio figlio ti deve la vita, mia moglie ti deve la vita. Sicuramente non diventeremo mai amici questo è certo ma farò tutto il possibile per sdebitarmi, qualunque cosa. Ti ringrazio di cuore. A Severus" tutti alzarono i calici e per la prima volta nella sua vita, Piton sorrise a tutti loro. Un sorriso sincero, di quelli che si riservano agli amici o alle persone care. Un sorriso di felicità. Per la prima volta in vita sua Severus Piton era pienamente felice e soddisfatto di aver agito secondo ciò che per lui era più giusto. Si alzò trasformando il sorriso in una smorfia di rimorso e dolore
"James, l'ho fatto perchè era giusto così e certamente non perché mi sei simpatico. Io avevo un debito con te, mi hai salvato la vita una volta, ho solo saldato quel debito, ti ringrazio dei complimenti ma c'è una persona molto più coraggiosa di me che ha sopportato per circa un mese e mezzo le torture più atroci, concedendoci il tempo necessario per rendere vulnerabile Voldemort. Perciò mi sembra doveroso fare un altro brindisi. A Peter Minus, un amico leale, morto per il bene di tutti" i calici si alzarono nuovamente e sui volti dei malandrini e di Lily, iniziarono a scorrere lacrime silenziose che non provarono nemmeno ad asciugare. Le lasciarono scorrere sulle guance e cadere successivamente al suolo come tributo all'amico caduto. Solo a tarda notte e dopo altre, troppe, bottiglie di idromele, whiskey e vino elfico che i membri dell'ordine uscirono per andare a festeggiare a Diagon Alley
"Felpato, adesso che tutto è finito, quanto ci metterete tu e la Meadowes per mettervi insieme?" Disse ridendo James abbracciando e baciando Lily le quali guance erano tutto un fuoco un po' per il troppo alcool e un po' per le attenzioni del marito
"Ora che mi ci fai pensare Ramoso. Ehi, EHI Meadowes" la donna si girò a guardarlo sorridendo e, dopo aver fatto l'occhiolino al suo migliore amico, Sirius corse verso di lei e la baciò con passione mentre tutti i maghi intorno a loro applaudivano e ridevano. Quando tornarono a casa, il sole era già alto nel cielo ma non c'era stanchezza nei volti di James e Lily ma solo felicità e serenità, una serenità ormai persa da tempo, oppressa dall'inquietudine e dalla paura di una guerra che non avevano scelto di combattere. James guardò gli occhi verdissimi della moglie
"Bene mia cara rossa. Io direi che, prima di andare a prendere il nostro amato bambino, potremmo anche festeggiare per un po' da soli nella nostra stupenda camera da letto, che ne dici?" Cominciò a sfilare l'abito smeraldo portato dalla moglie e a baciarle l'incavo del collo continuando a scendere
"Direi che è un ottima idea riccio".

Due ore dopo si alzarono dal loro nido d'amore con i capelli arruffati e con il fiatone. Si fecero una dovuta doccia, si sistemarono e si smaterializzarono a villa Potter. Bussarono alla porta che si spalancò all'istante
"Ehi Guss amico mio come stai?" Disse James all'elfo domestico che si occupava della villa
"Signor James, signore lei sempre troppo buono con Guss" rispose con le lacrime agli occhi l'elfo
"Senti puoi per favore avvisare mamma e papà che siamo qui?"
"Ma certo, ma certo. Accomodatevi in sala Guss porterà tè e biscotti per il signor James e per l'adorabile signorina Lily" e sparì prima che Lily potesse anche solo ringraziarlo. Tornò immediatamente in sala con un enorme vassoio pieno fino all'orlo di biscotti e dolciumi di ogni genere messi tutt'intorno a due teiere fumanti, versò il tè su due tazze dipinte a mano con una fantasia floreale e si diresse sul retro dell'enorme villa, probabilmente per avvisare i suoi padroni dell'arrivo di James e Lily. Sentirono alcune voci provenienti dal retro prima di vedere un bambino dai capelli neri e molto arruffati, sfrecciare ridendo come un matto sulla scopa giocattolo regalata dal suo padrino, inseguito a fatica da nonno Fleamont
"Harry! Harry per l'amor di Godric fermati. Mi farai prendere un infarto piccola peste" James, Lily e Euphemia, che entrò nella sala subito dopo suo marito, scoppiarono in una risata fragorosa nel vedere quella divertente scenetta. James cadde dal divano contorcendosi dalle risate mentre suo padre, dopo una lunga corsa, riuscì ad afferrare il piccolo Harry che sghignazzava e riportarlo al sicuro tra le sua braccia
"Grazie dell'aiuto figliolo. Spero che almeno questa notte vi siate divertiti. Avrò il piacere di diventare ancora una volta nonno o dovrò aspettare ancora?" Ammiccò rivolto a James con un ghigno sul volto mentre quello di Lily diventava completamente scarlatto
"Per Godric, Fleamont! Come hanno passato la notte non sono affari nostri. Sono sicura che la serata sia stata molto soddisfacente e sicuramente i ragazzi già sanno che ci piacerebbe avere un altro nipotino in casa, vero figliolo?" Lily, dalla vergogna, evitò gli sguardi pieni di malizia e divertimento che i suoceri gli stavano lanciando iniziando a guardare i lacci delle sue converse bianche
"Mamma ti prego cambiamo discorso o Lily potrebbe prendere fuoco da un momento all'altro" rise prima di riprendere nuovamente la parola "Il nostro mostriciattolo ha fatto il bravo?"
"Sicuramente ha avuto l'abilità di far correre tuo padre. È da una vita che gli dico che dovrebbe fare un po' di attività fisica" rispose Euphemia
"Andiamo tesoro lo sappiamo tutti che sono perfettamente in forma. Comunque è incredibile quello che questo pargoletto riesce a fare con una semplice scopa giocattolo, sono sicuro che diventerà un giocatore di Quiddich fenomenale proprio come te James, Sirius non avrebbe potuto fargli un regalo più appropriato" disse con voce piena di orgoglio nonno Fleamont. James guardò con amore il figlio prima di prenderlo dalle braccia di suo padre
"A proposito di Sirius, dovremmo andare a casa ha detto che sarebbe passato per pranzare insieme a noi e per giocare con il suo figlioccio, forse verrà anche Remus. Grazie per esservi occupati di Harry. Ci vediamo domenica" disse James sorridendo ai genitori
"Siamo felici di prenderci cura del nostro nipotino figliolo. Invita pure Sirius e Remus per il pranzo di domenica se lo desideri. Più siamo meglio è" così dopo aver salutato Guss e i suoi genitori, James, Lily e Harry si avviarono verso casa. "Ora che è tutto finito, scommetto che avrò il piacere di avere i malandrini in casa un giorno sì e l'altro pure non è vero tesoro?" Disse ironica Lily mentre Harry si divertiva a giocare con i suoi capelli
"Beh io lo spero. Non distruggeremo mica la casa Lily tranquilla" disse James divertito non riuscendo a staccare gli occhi dal figlio
"Sono sicura che Remus non lo farà. In quanto a te e Sirius non ci metterei la mano sul fuoco"

Come programmato, alle 12 in punto, dal camino di casa Potter divamparono fiamme verdastre da cui uscirono un Remus sorridente e un Sirius sbadigliante evidentemente assonnato. James si avvicinò agli amici seguito goffamente dal figlioletto affascinato dalle fiamme color smeraldo e curioso di sapere l'identità dei nuovi arrivati
"Felpato, tu così puntuale? Non ci posso credere fratello" disse James con un sorriso a 32 denti, guardando l'amico tanto assonnato.
"Il nostro lupesco amico ha avuto la premura di presentarsi a casa mia per aiutarmi ad essere puntuale. Per lo meno ha avuto la decenza di bussare alla porta così Dorcas ha avuto il tempo di rivestirsi. Sai Ramoso è stata una notte movi..."
"Sirius ti prego non è questo il momento di parlare di come avete passato la notte tu e la tua fidanzata" disse Remus indignato interrompendo l'amico prima che il suo racconto iniziasse a diventare troppo spinto. Finalmente, dopo molta fatica, Harry arrivò al fianco del padre gridando qualcosa che somigliava tanto al nome del suo padrino che lo prese in braccio immediatamente.
"Eccolo qui il bimbo più pestifero e bello di tutto il mondo magico. Come sta il mio piccolo e furfante figlioccio?" Harry in tutta risposta lo abbracciò facendo crollare la maschera di ironia che Sirius portava sempre sul volto mostrando una dolcezza tale da fare emozionare anche Remus e Lily che era appena entrata nel salone con ancora indosso il suo grembiule da cucina
"Il pranzo è pronto ragazzi" disse la donna i cui occhi erano diventati lucidi risvegliando il marito e i suoi amici da quel momento di sincera dolcezza

Mangiarono fino a scoppiare e, dopo aver bevuto qualche bicchierino di un alcolico babbano chiamato Vodka portato da Sirius, si spostarono in salotto per fare 4 chiacchiere e per ripassare per l'esame all'Accademia degli Auror che si sarebbe svolto il mese seguente
"Tu che farai Lunastorta?" chiese all'improvviso James alzando lo sguardo dai moltissimi libri posti sul tavolino situato davanti al grande divano in pelle del salotto
"Silente mi ha chiesto di prendere il posto del padre di Frank, Neville, come insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure dato il suo pensionamento" rispose con disinvoltura Lupin mentre i suoi amici lo guardarono con occhi pieni orgoglio e felicità
"Così il vecchio Neville andrà finalmente in pensione eh? Sinceramente pensavo che avrebbe fatto la fine del professor Ruf. Hai accettato spero no?" Disse Sirius all'amico
"Ho chiesto tempo fino all'inizio del nuovo anno per rispondere. Vorrei pensarci meglio e poi voi conoscete la mia situazione. I genitori degli alunni non vorranno che un lupo mannaro stia così vicino ai loro figli" James lo guardò arrabbiato e disse, forse a voce un po' troppo alta
"Remus ancora con questa storia? Hai frequentato Hogwarts per 7 anni e non hai né ucciso né aggredito nessuno mi pare no? È una grande opportunità e poi tu adori insegnare e sei anche maledettamente bravo. Se noi abbiamo superato gli esami con il massimo dei voti lo dobbiamo a te non ai nostri professori" Remus non rispose ma un sorriso si aprì sul suo volto segnato da molte cicatrici e dalla guerra.

Il ripasso non fu molto produttivo avendo un bambino che volava su di una scopa giocattolo su e giù per la casa inseguito di corsa dalla madre. Così James decise di tornare dai genitori per giocare nel campo di Quiddich che Fleamont aveva costruito per lui quando era piccolo, con il figlio e i suoi amici, perciò prese una manciata di polvere volante da sopra la mensola del camino dichiarando molto chiaramente la sua destinazione. 10 minuti dopo si trovarono tutti nel gigantesco salone di villa Potter
"Non riesci a stare più di un pomeriggio senza i tuoi adorati genitori Jamie?" Disse suo padre dalla cucina prima di raggiungere il camino "Sirius, Remus che piacere vedervi ragazzi. Come state?" Disse sorridendo alla vista degli amici del figlio
"Fleamont è sempre un piacere tornare a casa" rispose Sirius abbracciando l'uomo mentre anche Euphemia e Guss, sentendo la moltitudine di voci provenire dal salone, fecero capolino nella sala, salutando gli ospiti.
"Siamo venuti per sfruttare il nostro campo di Quiddich papà" fece James sorridendo
"Perfetto sono dei vostri" disse eccitato Fleamont mentre la moglie lo guardava di traverso
"Sei peggio di un bambino tesoro" esclamò Euphemia scuotendo la testa.
Uscirono dal retro, in direzione del campo, scope in spalla e espressioni agguerrite sul volto. Persino Harry parve capire la situazione poiché sul suo volto non vi era nessun sorriso ma solo una espressione concentrata e molto seria. James sentì le due donne dietro di loro esclamare
"Uomini".
Dopo una stretta di mano tra James e suo padre, le due squadre composte da Remus e Fleamont contro James, con Harry su una sola scopa e Sirius, spiccarono il volo mentre Lily ed Euphemia si sedettero sul prato per osservare la partita e per chiacchierare tra loro. Il piccolo Harry segnò per ben 6 volte guidato dal padre che lo guardava orgoglioso. Diventò una partita a senso unico. James, Harry e Sirius segnarono gol a ripetizione sotto gli sguardi impotenti di Fleamont e di Remus che non era mai stato portato per il Quiddich. All'ultimo gol di Sirius, James sentì il figlio dimenarsi e indicare con la sua manina grassoccia qualcosa apparentemente invisibile. Aveva visto il boccino. James si lanciò in picchiata seguito immediatamente da suo padre. Dopo un testa a testa spettacolare, il piccolo Harry, si sporse dalla scopa sotto lo sguardo preoccupato della nonna e della madre e lo afferrò riuscendo, seppur a fatica, a rimanere in sella della scopa del padre. James rimase basito dall'abilità del figlio e si limitò, una volta atterrati, a congratularsi con il piccolo abbracciandolo stretto
"Fregato da un mostriciattolo alto come un elfo domestico. Complimenti nipotino" Harry teneva ancora il boccino stretto nella manina felice come una pasqua
"Speriamo solo che non abbia ereditato il vizio di pavoneggiarsi di suo padre" disse Lily "Come non detto" la donna guardò verso il figlio che aveva iniziato a lasciar scappare il boccino per poi riprenderlo subito dopo
"Questo sì che è mio figlio" rise James mentre tutti rientravano in casa per riposare e mangiare qualcosa. Guss sistemò sulla tavola alcune fette di torta alla melassa, la preferita di Lily, biscotti, panini con bacon e formaggio e una bottiglia di idromele barricato. Il tempo passò rapidamente tra il cibo, le chiacchierate e i bicchieri d'alcol. Quando Harry, stanchissimo, si addormentò sulle braccia del padre, Sirius guardò verso il suo orologio da polso e si tirò una manata sulla fronte così forte che tutti i presenti interruppero le loro conversazioni per guardarlo curiosi
"Porco Salazar sono in ritardo. Avrei dovuto già andare a prendere Dorcas al ministero per farle un giro in moto. Devo scappare Fleamont, Euphemia le mie scuse, è stato come sempre un piacere passare del tempo nella mia vecchia casa grazie e ci vedremo domenica a pranzo. Ramoso, Lily, ci vediamo domani. Lupacchiotto domani stessa ora di oggi d'accordo? Campione a domani" tutti salutarono Sirius che, dopo aver salutato Harry si smaterializzò all'istante
"È meglio che andiamo anche noi James, dobbiamo mettere a letto il piccolo" disse Lily al marito
"D'accordo tesoro. Mamma papà ci vedremo domenica" disse abbracciando i genitori che ricambiarono i saluti e i suoi abbracci prima di rivolgersi a Remus
"A domani Lunastorta" abbracciò anche l'amico prima di entrare nel camino con la sua famiglia e sparire. Arrivati a casa la stanchezza si fece sentire e, dopo aver messo a letto l'ormai addormentato figlioletto, James si mise il pigiama e si sdraiò sul letto accanto alla moglie chiudendo gli occhi
"Buona notte rossa, ti amo" riuscì a dire prima di addormentarsi subito dopo.

Il fine settimana passò in un lampo e, in men che non si dica, arrivò Domenica. Quella mattina James e Lily si alzarono molto presto e molto allegri. Sistemarono la loro stanza da letto e si vestirono per concedere al figlio ancora qualche minuto di sonno. Quando si diressero nella sua camera tuttavia lo trovarono già in piedi nel suo lettino pronto per andare dai nonni. Il piccolo rivolse loro uno sorriso enorme prima di aprire le braccia e scagliarsi su di loro
"Buongiorno bellissimo" dissero in coro i due
"Ringrazio Godric per avermi concesso il privilegio di avere un figlio autonomo già ad un anno. Certo con un padre così c'erano pochi dubbi" Lily sbuffò tirandogli un pugno sul braccio borbottando qualcosa sulla sua arroganza quando li sentirono chiamare dal piano di sotto. Scesero velocemente le scale con il piccolo Harry in braccio e, nel salotto vicino al camino, trovarono Sirius mano nella mano con Dorcas e Remus che si trovava accanto a loro
"Buongiorno famiglia. Dormito bene?" Disse Sirius rivolgendo loro un sorriso radioso
"Finalmente ho l'onore di avere la mia futura nuora in casa mia. Alla fine nessuna può resistere al fascino dei malandrini" disse James ricevendo un altro pugno sul braccio da parte della moglie che, sbuffando, si diresse verso gli ospiti per salutarli soffermandosi su Dorcas tra le risate generali. Si sedettero sul divano per chiacchierare mentre Harry, curioso, osservava Dorcas mentre giocava con il mantello dell'invisibilità del padre sotto lo sguardo della sua iperprotettiva madre. Mentre James e Sirius parlavano del loro esame, nel camino si accesero nuovamente fiamme verdi seguite dal volto di Fleamont
"Oh siete già qui perfetto. Volevo solo avvertirvi che io e Euphemia abbiamo invitato più persone del previsto spero non vi dispiaccia"
"Certo che no papà. Dai libera il camino così possiamo raggiungervi. Gli altri ospiti sono già arrivati?" Chiese James alzandosi dal divano imitato dai suoi amici e da sua moglie
"Si siamo tutti qui figliolo. Beh a tra poco" dopo aver fatto l'occhiolino agli occupanti della stanza sparì tra le fiamme "Chissà chi avranno invitato" disse Dorcas mentre si sistemava le pieghe createsi sul suo vestito
"Se conosco bene il padre di James, e lo conosco bene, saremo fortunati a non essere 60 persone" esclamò Lily con un ghigno provocando grosse risate da parte del marito e di Sirius
"Oh sì. Lo conosci bene rossa" disse quest'ultimo.
Così tra una battuta e una risata, entrarono nel camino e sparirono per riapparire qualche attimo dopo nell'immenso salone stranamente deserto di villa Potter. James e gli altri si diressero in giardino supponendo che, per l'eccessiva quantità di invitati, il giardino, era l'unico spazio abbastanza ampio da contenerli tutti. La loro supposizione risultò corretta. Il giardino era gremito di persone e, tre enormi tavolate, erano state evocate per permettere a tutti di avere un posto a sedere. Vi erano tutti i membri dell'ordine della fenice, famiglie intere con tutti i loro figli, il mezzogigante Hagrid che, da seduto, riusciva a guardare negli occhi la maggior parte degli invitati che passeggiavano per il giardino. Riconobbero la sorella di Fabian e Gideon, Molly, con suo marito Arthur e i suoi 6 figli. Gli si avvicinarono dopo aver rivolto a tutti un saluto generale prima di rivolgersi alla donna
"Ehi Molly, Arthur, come state?" Chiese James facendo scendere Harry dalle sue braccia per farlo andare a giocare con i moltissimi figli dei suoi amici
"È un piacere vedervi tutti nuovamente ragazzi. Venite più vicino, c'è una persona che vorrei presentarvi" rispose Arthur accendendo la curiosità dei nuovi arrivati
"Oh mio dio. Ma è bellissima" dissero in coro Lily e Dorcas mentre osservavano un minuscolo fagottino rosa tra le braccia di Molly
"Per Godric, non sapevo nulla. Congratulazioni finalmente una femminuccia eh? Si noterebbe da chilometri che è una Weasley. Come si chiama?" disse James guardando i pochi capelli rossi della piccola e le già numerose lentiggini presenti sul suo volto.
"L'abbiamo chiamata Ginny ha poco più di 3 mesi. Vedo che tuo figlio e il mio piccolo Ron sono diventati già grandi amici" disse Molly. James si girò e vide suo figlio Harry che rideva a crepapelle insieme ad un bambino rossiccio mentre, i gemelli Weasley, Fred e George, erano davanti a loro con il capo coperto di terriccio.
"Oh no Godric ti prego. È possibile che nostro figlio abbia preso tutto da te?" Disse Lily amareggiata vedendo gli scherzi che il figlio, aiutato da Ron, stavano facendo agli altri piccoli Weasley.
"No amore mio, tutto no. Ha i tuoi bellissimi occhi ricordi?" Tutti tranne Lily risero di gusto mentre si accomodavano in tavola lasciando sfogare l'estro dei loro piccoli. Albus Silente fu l'ultimo ad arrivare, allegro come sempre, seguito a ruota da Severus Piton. Quest'ultimo forse non si aspettava quello che succedette al loro arrivo. Tutti si alzarono e iniziarono a complimentarsi con lui per il coraggio dimostrato. Grida di felicità sferzarono l'aria intorno a loro e, il volto dell'ex Serpeverde si arrossì visibilmente. James gli lanciò un sorriso radioso, Severus rispose con un semplice cenno della mano prima di sedersi accanto a Silente. Fleamont e Euphemia, che, per l'occasione, avevano richiesto la presenza di altri 15 elfi domestici coordinati da Guss, chiesero a tutti un attimo di silenzio prima di alzarsi e prendere la parola
"Come prima cosa, grazie a tutti per averci onorato della vostra presenza questo pomeriggio. La nostra villa è troppo grande per me e mia moglie solamente e, almeno una volta a settimana, bisogna riempirla. Voglio ringraziare soprattutto i volti nuovi, diciamo, che per la prima volta stanno in mezzo a noi. Ted e Andromeda Tonks e Severus Piton. E adesso buon appetito" gli elfi domestici fecero il loro ingresso, portando vassoi su vassoi di cibo di ogni genere. James, inizialmente, non si era reso conto della presenza di Andromeda, la cugina di Sirius, e, a quanto pare, nemmeno Sirius stesso che si alzò, seguito da Dorcas, per poterla salutare. Mangiarono a sazietà, un primo, un secondo, un dolce abbondante e bevvero una buona dose di alcool. Finito il pranzo i tavoli vennero fatti sparire. Tutti gli ospiti si sedettero sul prato del giardino dividendosi in gruppetti per poter chiacchierare.

I tutti i bambini presenti quel giorno continuarono a giocare sotto il controllo perenne delle madri mentre i loro padri si sedettero poco più in là a chiacchierare. Sirius e Dorcas stavano ancora conversando con Andromeda e suo marito mentre quasi tutti i membri dell'ordine si sedettero intorno ad Albus e Severus, immersi in una fitta conversazione. Hagrid, insieme al suo cucciolo appena nato chiamato Thor, si unì ai piccolini scaraventandoli in aria per poi riprenderli al volo, ricevendo occhiate truci e preoccupate da parte di Molly e Lily. James e Remus si unirono ai membri dell'ordine che, vedendoli, si allargarono facendo spazio
"Remus! Hai pensato alla mia proposta? Sai non vorrei ridurmi all'ultimo minuto. Anche Horace andrà in pensione il prossimo anno e ho chiesto a Severus, che ha avuto sempre una predisposizione per Pozioni, di prendere il suo posto e lui ha gentilmente accettato. E vorrei che lo facessi anche tu" disse Silente usando uno dei suoi sguardi penetranti dalla quale è quasi impossibile scappare
"Albus lo sai qual'è la mia condizione. Credi davvero che i consiglieri permetterebbero che un Lupo mannaro diventasse un insegnante?" Chiese Remus sorreggendo a fatica lo sguardo del preside. Quest'ultimo fece una smorfia divertita prima di rispondergli
"In quanto preside ho l'autorità di assumere i professori che ritengo più meritevoli e preparati. E tu, Remus, sei uno di quelli. Userai il metodo usato in precedenza quando eri solo un alunno e non ci saranno problemi. Vorrei ricevere una tua risposta in questo momento. Non vorrei doverne assumere un altro di cui dovermi pentire in seguito" Remus si guardò intorno cercando di prendere tempo. James gli lanciò uno sguardo d'incoraggiamento anche se parve un po' seccato di dover ascoltare la stessa storia ascoltata durante molti anni. Non trovando nessuna scappatoia, sorrise rassegnato e annuì
"D'accordo Albus. Accetto il lavoro" in un attimo, venne sommerso dall'abbraccio dell'amico James e, successivamente, si aggiunse anche Sirius che, pur essendo lontano da loro, aveva ascoltato tutto il discorso fatto dal vecchio preside di Hogwarts. Remus si ritrovò, quindi, costretto a terra dal peso dei suoi amici che iniziarono a cantare una canzoncina
"Il professor Lupesco è il migliore del mondo, perché a scuola era un secchione, perchè a scuola era un secchione, nessuno lo può negar" terminarono con un acuto spacca timpani e con il classico richiamo del lupo mentre Lily e Dorcas li guardarono divertite e rassegnate della loro, sempre perenne, infantilità. Una volta finito di cantare e di congratularsi con il loro migliore amico, James chiamò Guss chiedendogli di portargli la bottiglia più pregiata di idromele presente in casa. L'elfo partì ad una velocità a dir poco impressionante per possedere gambe così piccole e, in men che non si dica, tornò con in braccio una bottiglia alta una decina di centimetri più di lui, seguito da gli altri suoi colleghi che portarono loro tutte le coppe di fine cristallo presenti in casa. Quando tutti gli invitati ebbero in mano i loro calici pieni di liquido ambrato, Silente si alzò per il brindisi.
"Ai nuovi professori di Hogwarts. Nella speranza che i vostri alunni vi prendano come esempio per diventare uomini coraggiosi e preparati. Salute!" Gridò Silente facendo svolazzare in aria i suo lunghissimi capelli grigio oro. Venne imitato da tutti gli ospiti che bevvero in un sol sorso il prezioso liquore.

La giornata passo tanto rapidamente che non ebbero il tempo neanche per una partita di Quiddich poichè, gli invitati, vedendo tramontare il sole, iniziarono pian piano a diminuire. Alla fine rimasero solo Molly e Arthur con i loro figli, i malandrini con Lily e Dorcas, Silente e Piton, senza ovviamente contare i padroni di casa. Harry e Ron, stanchissimi dopo aver corso per tutto il prato per tutto il giorno, addormentarono sul prato. I gemelli, Fred e George, cogliendo l'occasione al balzo, presero una piuma e una boccetta di inchiostro e disegnarono dei baffi, davvero ben fatti, sui volti di Harry e Ron ridendo come dei pazzi sotto gli sguardi divertiti del padre e del loro fratello maggiore mentre Percy, anche egli loro fratello, li guardava con aria di superiorità evidentemente non condividendo i loro scherzi. Quando Molly si accorse di ciò che Fred e George avevano fatto al fratello e al suo amico iniziò a sgridarli e a inseguirli per tutto il prato. I malandrini, invece, ubriachi persi, stavano ancora parlando con Silente e Piton mentre Fleamont e Euphemia, che in precedenza avevano fatto addormentare la piccola Ginny sul divano del salone sotto indicazione di Molly e Arthur, facendo attenzione a non svegliarla, la presero in braccio per riporla ai genitori, che una volta presi in braccio i figli addormentati, salutarono tutti ringraziandoli e entrarono in casa scortati da Fleamont e Euphemia, per utilizzare il camino. Dopo le tantissime e petulanti richieste di Lily, anche James si decise ad andarsene.
"Benissimo è meglio tornare a casa altrimenti Lily potrebbe uccidermi o peggio farmi dormire sul divano. Albus, Severus alla prossima" James strinse la mano degli uomini che, dopo aver salutato Fleamont e Euphemia, si smaterializzarono. Gli ultimi ospiti rimasti, entrarono in casa si avviarono verso il salone dove si trovava il camino. Sirius e Dorcas mano nella mano come James e Lily, Remus con una nuova luce negli occhi. Essere riuscito a trovare un lavoro gli fece provare le stesse grandi emozioni del suo primo giorno ad Hogwarts. Fu il primo ad andarsene con un sorriso radioso sul volto dopo aver salutato tutti. James si soffermò un tempo indecifrabile a guardare il figlio dormire. Provava un amore così intenso per il suo piccolo Harry che nessuna parola avrebbe potuto descriverlo a pieno. Un nuovo desiderio gli irruppe nella mente offuscandola. Voleva provare nuovamente l'emozione di diventare padre.
"Tesoro andiamo?" Chiese Lily preoccupata da tanta rigidità e dallo sguardo vuoto che comparve sul volto James mentre navigava dentro i suoi pensieri.
"Certo amore mio scusa" rispose dolcemente James alla moglie.

Una volta entrati in casa e dopo aver messo nella sua culla il piccolo Harry, James e Lily si diressero verso la loro camera. Si fecero una doccia prima di collassare sul letto stanchissimi.
"Tesoro, stavo pensando una cosa" disse James rivolgendosi ad un punto non preciso nell'oscurità della camera
"Si lo avevo notato. Bene, vuoi farmi aspettare ancora o sei pronto a condividere con me i tuoi molti pensieri?" Chiese ironicamente la moglie. James deglutì e continuò con voce insicura e imbarazzata
"Stavo pensando che... Beh io vorrei.. Vorrei adempiere ai miei compiti di figlio e dare la soddisfazione ai miei genitori di diventare nonni nuovamente". A quelle parole calò il silenzio per qualche minuto prima che James sentisse il materasso deformarsi sotto il peso di Lily che, evidentemente, si era girata per guardare il viso del marito per quanto l'oscurità glielo permettesse
"Avvicinati così ti posso acconsentire alla tua richiesta nel migliore dei modi" James rise e la baciò con passione e i due iniziarono a contorcersi come delle cuffie babbane in una tasca e, solo a notte ormai inoltrata, troppo stanchi per continuare, si diedero la buona notte e si addormentarono felici come una pasqua.

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Capitolo 3
*** New entry nella famiglia Potter ***


Note:
Buon Pomeriggio a tutti e benvenuti
a questo nuovo capitolo de "Il canto della fenice"
Ringrazio tutti coloro che hanno solo letto o
che hanno aggiunto la mia Fan Fiction tra le proprie storie da seguire,o tra le preferite.
Non voglio dilungarmi in ringraziamenti togliendovi del tempo prezioso
da dedicare solo alla lettura del capitolo. Perciò
Buona Lettura a tutti. Spero che vi piaccia 
Albusseverus1996

 


NEW ENTRY NELLA FAMIGLIA POTTER


Dalla cena a villa Potter era passato quasi un mese. Un mese relativamente tranquillo non contando le domeniche passate dai genitori o le serate passate con i malandrini tra scherzi e alcolici. Quella mattina James, seduto nel divano del salotto, era chino sui libri cercando disperatamente di ripassare tutto in un giorno quello che avrebbe dovuto ripassare durante il mese precedente ma a poco erano servite le prediche della moglie e di Remus. Adesso mancava un solo giorno all'esame di Auror perciò lui e Sirius, optarono di starsene ognuno per conto suo poichè l'unica cosa che riuscivano a fare alla perfezione insieme, erano caos e risate. L'uomo stava sorseggiando una burrobirra quando un urlò lo fece sobbalzare
"JAMES!!" Esclamò a gran voce Lily dal piano di sopra. La bibita gli andò di traverso facendolo tossire sonoramente. Si alzò immediatamente, iniziando a correre verso le scale. Durante il tragitto, inciampò sui giocattoli che il figlio aveva disseminato per il corridoio e, il suo calderone giocattolo, gli si incastrò nel piede destro. Imprecò prima di continuare la sua corsa su un piede solo sbattendo contro tutti gli spigoli di tutte le porte della casa.
"Che c'è tesoro? Cos'è successo?" Disse James preoccupato e dolorante una volta arrivato nella loro camera matrimoniale. Scacciò con le mani il piccolo calderone ancora incastrato al suo piede e si sedette sul letto accanto alla moglie circondandola con un braccio. La donna guardò prima lui, poi il giocattolo che giaceva innocuo sul tappeto e iniziò a ridere di gusto. James la guardò come per assicurarsi che non fosse impazzita del tutto e le chiese nuovamente ancora più preoccupato di prima
"Perché mi hai chiamato gridando amore? Non ti senti bene?" La donna smise di ridere senza abbandonare il suo dolce sorriso fissando i suoi occhi verdi in quelli nocciola del marito. Si alzò dal letto senza smettere di fissare James, prese la sua bacchetta che giaceva, come sempre, sul comodino e, puntandosela sul ventre, pronunciò
"Ego Grauidam"
James spostò lo sguardo dal viso della moglie per fissare, quasi ipnotizzato, la punta della sua bacchetta ancora attaccata al ventre. Cinque minuti dopo, minuti in cui James, impaziente, prese a camminare su e giù per la stanza, Lily alzò la bacchetta in aria muovendola in un movimento circolare. Dalla sua punta fuoriuscì una densa nube rosa e la donna iniziò a saltellare e gridare per tutta la stanza
"Sono incinta di una femmina!! Avremo una bambina che girovagherà per casa James, ci credi?" Le parole della donna trasformarono la sua preoccupazione e la sua impazienza in una felicità impossibile da descrivere a parole. Prese tra le braccia il tornado di fuoco che era diventata Lily, le prese il viso tra le mani ponendo fine alle sue giravolte e la baciò dolcemente
"Mi hai fatto prendere un infarto e, per essere ottimisti, circa 100 lividi in tutto il corpo benedetta rossa ma avrei attraversato un oceano di dissennatori per poter ascoltare questa notizia. Mi rendi ogni giorno più felice, ti amo da morire Lily Evans" disse lui prima di tornare a baciarla con più passione gettandola sul letto. Continuarono a baciarsi ancora e ancora per gran parte del pomeriggio prima che la donna, dopo aver controllato l'orologio, disse
"Avremmo dovuto essere già dai Weasley per prendere Harry tesoro. Lui, Ron e i gemelli avranno già distrutto gran parte della loro casa a quest'ora" James non sembrava aver ascoltato nemmeno una parola di quelle dette dalla moglie poiché continuò a baciarla qualsiasi parte del corpo che riuscisse a raggiungere
"Dai James" esclamò esasperata tra una risata e un altra cercando di scrollarsi il marito di dosso. Dopo 10 minuti di strenua lotta, Lily riuscì a sgusciare via dalle braccia del marito che si alzò fingendo un viso offeso dicendo
"E va bene e va bene. Andiamo a prendere il nostro piccolo mostro. Ma sta sera non mi scapperai pesciolino rosso" la donna sghignazzò facendo l'occhiolino al marito prima di smaterializzarsi con una graziosa giravolta.
"Per i magici peli delle orecchie di Merlino quanto amo questa donna" pensò ad alta voce James prima di imitare la moglie sparendo a sua volta dalla stanza.

La tana era un tripudio di grida gioiose, preoccupate e arrabbiate tutte sovrapposte fra loro. James individuò il piccolo Harry che, al momento, stava alle spalle di Percy con un calice d'acqua nelle sue manine grassocce. Ron e i gemelli appena dietro di lui però, a differenza del figlio, trasportavano un calderone, anch'esso pieno d'acqua. I gemelli si avvicinarono ancora di più al loro fratello prima di esclamare
"Ehi Perce" il ragazzo si girò e venne colpito da un ondata gelida in pieno volto. I malfattori si dispersero per il giardino correndo mentre Percy chiamava a gran voce la madre, rosso in volto e completamente zuppo dalla testa ai piedi. James tentò in tutti i modi di non ridere quando il viso di Molly, che sentendo le grida del figlio lo aveva raggiunto per vedere cosa gli fosse successo, minacciò di prendere fuoco dal rossore prima di iniziare a gridare come una pazza rincorrendo i gemelli con un matterello tentando senza successo di colpirli. Harry, che al momento era nascosto dietro un rigoglioso cespuglio insieme a Ron, sghignazzava divertito. Il tocco da malandrino, era, per tradizione, la principale peculiarità della famiglia Potter, non contando il Quiddich certo, e, Harry, sembrava averle ereditate entrambe. James guardò orgoglioso il figlio mentre Lily portava sul volto la sua solita espressione rassegnata usata quando Harry si dimostrava così simile al padre. Il bimbo dai capelli corvini, si accorse dell'arrivo dei genitori e gridò
"Papà, Mama" prima di correre verso di loro. James e Lily restarono stupefatti in quanto Harry non aveva mai spiccicato una parola comprensibile fino ad allora. La donna iniziò a singhiozzare visibilmente commossa mentre il marito, ancora profondamente stupito, prese in braccio la sua piccola peste
"Cosa hai detto piccolo?" Chiese con voce piena di dolcezza l'uomo. Harry lo guardò fisso sorridendo
"Papà" disse il piccolo prima di abbracciarlo. James sospirò stringendo più forte a se il figlio sotto lo sguardo dolce della moglie.
"Andiamo rossa unisciti a noi. Abbraccio di famiglia" Harry guardò la madre sporgendosi verso di lei e la donna si unì a loro dopo essersi asciugata le lacrime con la manica della veste.

Stessero abbracciati per alcuni minuti prima che un rumore li ridestò da quel dolce momento familiare. Si guardarono intorno per scoprire la fonte del rumore e videro Arthur che, appena uscito dal suo capanno, stava in piedi di fronte a loro con un enorme macchina fotografica nelle mani.
"Un momento così bello doveva essere documentato" disse lui sorridendo alla famiglia
"Arthur, grazie mille per aver tenuto Harry. Spero che non abbia fatto troppa confusione" disse Lily dopo uno sguardo severo al piccolo che mise su un faccino innocente facendo gli occhi dolci alla madre che suo malgrado gli sorrise
"Ma no, non dovete ringraziare e poi la confusione in casa nostra è la normalità. Entriamo in casa così posso offrirvi l'idromele mandato da Silente. È più vecchio di lui e questo è tutto dire" James e Lily risero di gusto prima di rispondere
"No Arthur, grazie. Dobbiamo andare da Sirius a chiedergli se gli piacerebbe diventare padrino per una seconda volta" disse l'uomo con un sorriso che andava da orecchio a orecchio. Arthur non parse capire subito le parole dell'amico e, solo vedendo il viso di Lily diventare rosso fuoco, sorrise radioso e gridò verso l'altra parte del giardino
"MOLLY! Smetti di rincorrere Fred e George per Godric. Sta arrivando un nuovo membro a ingrossare le fila dei Potter" Un attimo dopo, un ansimante donna dai capelli rossi con in mano un serpente di gomma, si avvicinò a loro con un enorme sorriso sul volto. Il marito le lanciò uno sguardo interrogativo vedendo lo strano oggetto stretto nella sua mano destra. Molly estrasse la bacchetta dal suo grembiule rosa e, con un colpetto, lo trasformò in un matterello uguale a quello con cui cercò di colpire i gemelli precedentemente
"La magia accidentale di Fred e George sta diventando veramente snervante. Comunque maschietto o femminuccia?" Domandò eccitata la donna. James guardò il viso imbarazzato della moglie sorridendole tentando di metterla a suo agio. Lily ricambiò il sorriso del marito intrecciando le dita alle sue prima di rispondere
"Femminuccia. L'ho scoperto oggi" Molly iniziò a saltellare dicendo
"Per Godric che notizia meravigliosa. Potrei accompagnarti io per comprare tutto il necessario per la bambina. Sempre che ti faccia piacere" Lily rise della sua reazione un po' esagerata e, sicura che si sarebbe offesa a morte se avesse rifiutato la sua offerta, annuì dicendo
"Si avrò bisogno di aiuto però ci andremo dopo Natale. Adesso dobbiamo davvero andare. Grazie mille ci rivedremo sicuramente molto presto. Non voglio nemmeno immaginare quello che organizzeranno Fleamont e Euphemia quando lo sapranno. Inviteranno tutti i maghi del Regno Unito, forse di tutta Europa" terminò Lily e, il tono rassegnato che usò parlando dell'indole dei suoceri nell'organizzare feste di dimensioni spropositate, fece scoppiare a ridere il marito
"Si i Potter da sempre amano le feste anche il padre di Fleamont, Henry, era solito esagerare" disse Arthur unendosi alle risate di James e della moglie. Quest'ultimo, incuriosito dal sentir nominare l'ormai deceduto nonno, fece per parlare ma rinuncio subito ricevendo un occhiata truce dalla moglie. Così dopo aver rifiutato tutti gli inviti proposti loro dai Weasley, salutarono i loro numerosi figli e si intrufolarono nel camino della tana sparendo tra le fiamme smeraldine.

"Ehi felpato!" Gridò James una volta atterrato nel piccolo soggiorno dell'appartamento "Sei presentabile? Perché c'è la tua nuora preferita con in braccio il tuo figlioccio e non vorrei rischiare che il piccolo perda la vista vedendoti nudo" continuò sghignazzando facendo ridere perfino Lily. In risposta alla sua domanda, si sentì una risata molto simile ad un latrato e una sedia che strisciava sul pavimento
"Niente ripasso Ramoso? Non riesci a stare più di un pomeriggio senza vedere tuo fratello eh?" Disse un Sirius sorridente facendo capolino in sala. James continuò a sghignazzare abbracciando il suo migliore amico. Una volta terminato l'abbraccio, Sirius fece un inchino a Lily e al piccolo che si illuminò al vederlo. Iniziò a dimenarsi nelle braccia della madre sporgendosi verso il suo padrino che non si fece pregare e, alzandolo al cielo, se lo mise in spalla. Lily entrò in modalità madre protettiva e, dopo l'invito dell'amico, si sedette senza staccare gli occhi dal figlio che iniziò a giocare con i lunghi capelli del suo padrino
"Felpato, se stavi davvero ripassando per l'esame, cosa ci fanno sul divano tutti i tuoi libri?" Esclamò divertito James dando un pugno giocoso sulla spalla di Sirius che lo guardò fingendo un espressione seria
"Lunastorta non dovrà mai venire a saperlo. Parola di malandrino?" Chiese l'uomo non abbandonando la sua finta serietà. James lo imitò portandosi una mano sul petto e esclamò in tono solenne
"Parola di malandrino. Comunque abbiamo una sorpresa per te" l'amico lo guardò confuso. James sorrise e si girò verso la moglie che ricambiò il suo sorriso prima di distogliere lo sguardo dal marito e puntarlo sul suo ventre appoggiandogli una mano. Sirius si alzò in piedi in un lampo con il volto straripante di felicità
"Per Godric. Ho un altro figlioccio in arrivo?" Esclamò a gran voce prima di gettarsi a peso morto su James mentre Lily, sghignazzando, si allontanò per evitare di essere colpita
"Beh, in realtà" iniziò la donna alzando la voce mentre il marito cercava, senza successo, di sfuggire alle grinfie del suo migliore amico "È una femminuccia".
Alle parole di Lily, Sirius si bloccò di colpo permettendo a James di spingerlo via. Felpato cadde dal divano colpendo il tavolino di legno, situato davanti a loro, prima di raggiungere il suolo. Si alzò goffamente imprecando e massaggiandosi la nuca. Si sedette nuovamente accanto a James e lo fissò con lo sguardo più malandrino del suo repertorio
"Speriamo che non cresca mai o altrimenti il suo primo fidanzatino mi farà finire ad Azkabam" sussurrò all'orecchio di James che lo guardò rabbioso
"Oh andiamo felpato. Non è neanche nata e tu già mi metti in testa certe cose? Comunque informati se sia possibile richiedere una cella doppia". I due iniziarono a ridere di gusto sotto lo sguardo indagatore di Lily
"Che state tramando voi due?" Chiese quasi preoccupata
"Oh nulla amore. Comunque ci vediamo sta sera al paiolo magico felpato?" Disse James cambiando completamente discorso ricevendo un ennesima occhiata truce dalla moglie. L'amico annuì e li scortò al camino Harry li seguì correndo goffamente e, raggiunto il padre, si ancorò alla sua gamba sghignazzando. James lo prese in braccio e, prima di lanciare la polvere volante all'interno del camino, si rivolse nuovamente al capellone davanti a lui
"Ah un ultima cosa. Harry, piccolino, chi sono io?" Chiese dolcemente al figlio che aveva appoggiato la testa sulla sua spalla
"Papà" esclamò contento agitando i pugnetti grassocci ricevendo un bacio sulla fronte da James come ricompensa. L'uomo con un ghigno si affrettò a entrare nel camino seguito dalla moglie immergendosi nelle fiamme smeraldine lasciando l'amico dai lunghi capelli, in piedi nel bel mezzo del salotto del suo appartamento, con un'espressione sorpresa e orgogliosa sul viso sorridente.

La serata fu tranquilla anche troppo. Remus e Lily, con l'appoggio di Dorcas, stravolsero i piani fatti da Sirius e James e, invece del caotico pub com'era il Paiolo Magico, li costrinsero ad andare ad Hogsmade bandendo tutti i tipi di alcolici fatta eccezione per la leggerissima burrobirra. Anche l'orario di ritorno fu messo al bando e passò dal -Chissene fotte dell'esame- a -Siamo delle scolarette impaurite-. Sirius, supportato dal suo migliore amico, non smisero un secondo di lamentarsi per tutta la serata e, solo quando Dorcas e Lily li minacciarono di farli rimanere in astinenza per due interi mesi, si zittirono continuando a lanciare occhiate truci alle proprie consorti che sghignazzavano. Alle 23:00 spaccate, si salutarono e tornarono a casa. James si accorse solo allora che, la stanchezza dovuta alle poche ore di sonno avute durante le settimane precedenti, si fece sentire. Riuscì malapena a raggiungere il letto matrimoniale della stanza condivisa con la moglie, prima di cadere profondamente addormentato sotto il dolce sguardo di Lily che prese un piumone dal mobile in legno scuro presente di fronte al letto e, dopo essersi adagiata con cautela sulla spalla del marito, se lo gettò addosso coprendo tutti e due.
"James dai svegliati" esclamò Lily alla buon ora del mattino. L'uomo grugnì e le voltò le spalle continuando nel suo lieve russare
"James per Godric sono le 8 del mattino tra un ora dovrai affrontare un esame molto complicato lo sai vero?" Continuò la donna esasperata ricevendo in risposta un altro grugnito.
"JAMES FLEAMONT POTTER, ALZATI IMMEDIATAMENTE DA QUEL FOTTUTO LETTO" gridò Lily con il volto rosso dalla rabbia. L'uomo, finalmente, mise un piede fuori dal piumone poggiandolo a suolo e, dopo aver ricevuto una spinta dalla moglie che lo fece ruzzolare completamente fuori dal letto, si mise in piedi. James sorrise alla moglie prima di stiracchiarsi la schiena sbadigliando
"Che dolcezza essere svegliati con toni così soavi" disse chinandosi per baciare la tanto indignata donna che stava ancora seduta sul letto con il volto scarlatto
"Muoviti. Sirius e Dorcas saranno qui a momenti" disse fredda Lily prima di alzarsi per andare di sotto a preparare la colazione. James fu più rapido e gli sbarrò la strada. Prese la sua bacchetta dal comodino ed evocò un bellissimo mazzo di margherite bianche che porse alla moglie prima di baciarla dolcemente dicendo
"Mi scusi signor comandante. Faccio in un lampo" la rabbia di Lily si sciolse come cera e, dopo aver tirato un pugno nelle costole a James, lo scostò e uscì dalla loro stanza visibilmente più contenta.

Dopo essersi fatto una rapida doccia, messo la toga che gli avevano dato al ministero e tentato, senza successo, di domare i suoi capelli, James uscì dal bagno dirigendosi di sotto per la colazione.
"Buon giorno cucciolotto" disse ridendo di gusto nel vedere Sirius, mezzo addormentato, con la testa tenuta su dai gomiti appoggiati sul tavolo della cucina
"A te cerbiatto" rispose Sirius senza muoversi di un millimetro dalla sua comoda posizione facendo aumentare i decibel della risata di James
"Mancano venti minuti, dovremmo andare Sirius" disse con un ghigno sul volto Dorcas. Il suo compagno si alzò e James colse l'occasione al balzo estraendo la bacchetta dalla veste
"Aguamenti" esclamò evocando un bel getto d'acqua che si infranse sul volto mezzo addormentato dell'amico che iniziò a sputacchiare e imprecare insieme
"Tu, brutto mammifero cornuto, vieni qui" gridò Sirius iniziando a rincorrerlo per la stanza. Nel momento in cui lo raggiunse e lo scaraventò al suolo, si sentirono dei forti singhiozzi provenienti dalla porta della cucina. I due si bloccarono all'istante per vedere da chi provenisse quel pianto disperato e videro, un ometto dai capelli nerissimi e occhi verdi pieni di lacrime
"Sirius male Papà" esclamò tra i singhiozzi il piccolo Harry facendo alzare di scatto James e Sirius che lo raggiunsero in un lampo. Quest'ultimo lo prese in braccio con il viso visibilmente imbarazzato ma prima che potesse dire una sola parola, Harry iniziò a ridere come un pazzo. I due uomini e le due donne presenti nella cucina, guardarono il piccolo visibilmente confusi dal suo repentino cambio d'umore.
"Scherzo" gridò il piccolo con un sorrisetto malandrino uguale a quello usato tanto spesso da suo padre e dal suo padrino ai tempi di Hogwarts. Sirius, che ancora teneva in braccio il furfante che continuava a sghignazzare, scoppiò nella sua classica risata simile ad un latrato, imitato da James e Dorcas mentre Lily, ormai rassegnata dal fatto che Harry fosse la copia esatta del marito, si limitò a scuotere la testa
"Hai creato un mostro Ramoso. Così piccolo eppure così malandrino. Ti sei davvero superato" disse Sirius una volta controllate le risate e asciugate le lacrime
"Beh è tutto nel DNA mio caro Felpato" rispose orgoglioso James che, dopo aver dato un bacio al figlio, si girò verso la moglie che lo guardò con un amaro sorriso prima di esclamare
"Speriamo solo che nostra figlia erediti qualcosa da me oppure, con tre malandrini in casa tutto il giorno per tutti i giorni, tempo due anni e finirò al San Mungo. Comunque andiamo siamo in ritardo"

Il secondo livello del ministero era gremito di maghi e streghe dai volti preoccupati e tesi. Sirius e James erano gli unici che continuavano a scherzare e a ridere guadagnandosi occhiate truci da alcuni colleghi che tentavano di ripassare gli argomenti più difficili all'ultimo minuto
"Possibile che niente riesca a fare preoccupare voi due" chiese burbero un uomo da dietro le loro spalle. James e Sirius si girarono e videro, il loro prossimo capo, Alastor Moody, che li squadrava dalla testa ai piedi con il suo penetrante occhio magico
"Malocchio, vecchio mio. Come stai?" Esclamarono all'unisono i due malandrini con un sorriso radioso sul volto. Il vecchio Auror fece per rispondere ma venne interrotto da una voce profonda che conoscevano bene


Informiamo tutti coloro che sono qui per sostenere l'esame Auror che si svolgerà al secondo livello del ministero nella sala conferenze. Qualunque mago che si presenterà senza l'attentato dei tre anni di apprendistato e senza le pergamene ufficiali dei propri M.A.G.O, sarà espulso dall'esame stesso senza possibilità di poterlo affrontare prima di un anno. Ringraziamo tutti della collaborazione, l'esame avrà inizio fra 5 minuti. Vi preghiamo di raggiungere la sala per essere registrati prima dell'inizio del test. Grazie e buona fortuna a tutti



"Un giorno dovrò chiedergli per quale motivo utilizzi quel tono solenne per dire qualsiasi cosa, anche quella più stupida. Oh benedetto signor Shaklebolt" esclamò James provocando la classica risata del suo migliore amico e gli sguardi assassini di Moody e della moglie Lily. Così dopo aver dato un veloce bacio alle loro consorti e salutato il piccolo Harry che continuava a dimenarsi sulle braccia della madre per poterli raggiungere, tutti i maghi presenti nel corridoio si mossero più velocemente possibile verso la sala conferenze. Essa si trovava giusto al lato dell'ufficio di Moody perciò si offrì di accompagnarli attraverso i lunghi corridoi del ministero. James e Sirius si disposero accanto a lui in prima fila facendosi strada tra i loro colleghi che gli rivolsero sguardi metà divertiti e metà seccati
"Così diventerai finalmente il nostro capo Alastor. Non sei contento?" Chiese Sirius sghignazzando mentre l'uomo continuò a camminare senza degnarlo di uno sguardo
"Ancora non è detto Black. Posso ancora sperare che vi boccino" rispose freddo Moody provocando le risate di James mentre Sirius parve un po' irritato dalle sue parole
"Andiamo Malocchio anche tu sei consapevole che noi due siamo quelli più preparati qui dentro" disse James dopo qualche minuto rispolverando l'arroganza tanto odiata dalla moglie. L'Auror lo guardò e un sorriso gli deformò il volto sfigurato dalle tante battaglie passate
"Su questo non ci piove, resta il fatto che uno dei privilegi migliori che può avere un Auror è la serietà e, senza dubbi, questa caratteristica non vi appartiene" disse prima di fermarsi davanti ad una porta che si spalancò all'istante facendo uscire un alto uomo di colore sulla cinquantina.
"Benvenuti a tutti potete entrare" disse il signor Shaklebolt con la stessa voce solenne usata in precedenza
"Sua eccellenza" dissero in coro Sirius e James facendo un profondo inchino all'uomo davanti a loro che sorrise mostrando i suoi bianchissimi denti facendogli segno di entrare.

1 ora e mezza dopo, James e Sirius consegnarono il loro esame al signor Shaklebolt che li guardò confuso
"Avete ancora mezz'ora ragazzi. Non sarebbe meglio che controlliate le vostre risposte? Per essere più sicuri" disse l'alto uomo di colore con la sua profonda e rassicurante voce. James e Sirius misero su il loro ghigno -Made Malandrino- e risposero cercando di imitare la voce dell'uomo seduto di fronte a loro
"Suvvia signor Shaklebolt. Davvero credeva che avremmo avuto problemi con dei semplici test dopo aver superato"
"Brillantemente"
"Le prove fisiche che il ministero ci ha posto che, se posso permettermi, sono state"
"Di una facilità imbarazzante"
Il signor Shaklebolt lasciò che un sorriso scalfisse la maschera di serietà che portava sul volto, assistendo a quel simpatico siparietto messo su dai due prossimi Auror
"D'accordo andate. I risultati vi saranno consegnati via gufo tra due settimane. Buona fortuna" disse sorridendogli. James e Sirius, dopo avergli stretto la mano, lanciarono uno sguardo rassicurante ai molti loro nervosissimi colleghi e uscirono dalla sala
"Abbiamo di fronte due settimane di relax mio pulcioso amico" disse James con il suo classico sorriso a trentadue denti stampato sul volto. Sirius lo guardò per qualche secondo prima di aprirsi in un ennesimo sorriso malandrino
"Oh sì cornuto di un mammifero. Saranno due settimane movimentate"
I due iniziarono a ridere e non smisero fino a quando non si trovarono davanti ai camini dell'Atrium
"Io vado a festeggiare con la mia dolce consorte. Saluta Lily e il mio figlioccio da parte mia. A sta sera Ramoso" disse Sirius che, dopo aver abbracciato James, entrò dentro uno dei molti camini e venne inghiottito dalle bellissime fiamme smeraldine scomparendo alla vista. James stesse per un po' lì fermo, immergendosi dentro i suoi pensieri. Pensò alla figlia in arrivo, a suo figlio, a sua moglie, ai suoi amici e al lavoro che tra pochissimo avrebbe iniziato.
"Una vita perfetta" pensò ad alta voce sorridendo ricevendo occhiate confuse e divertite da gran parte dei maghi che si trovava tutto intorno a lui. Senza abbandonare il suo sorriso da ebete, entrò nel camino per tornare dalla sua famiglia.

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Capitolo 4
*** Penelope Lily Potter ***


Note:
Buona domenica a tutti e benvenuti a questo nuovo capitolo de "Il canto della fenice"
Sono in un ritardo incredibile perciò non cercherò scuse ma vi darò licenza di schiantarmi,
maledirmi o affatturarmi con qualsiasi incantesimo di vostra conoscenza.
Detto questo, spero che il capitolo sia all'altezza
delle vostre aspettative e che sia valsa la pena l'attesa

Buona Lettura
Albusseverus1996




PENELOPE LILY POTTER


Le due settimane che seguirono furono a dir poco devastanti. James e Sirius si diedero alla pazza gioia e passarono più tempo al paiolo magico che a casa loro tra feste, alcool e alcuni strani bastoncini color verde che Sirius aveva scoperto durante uno dei suoi viaggi di ricognizione, o almeno così li chiamava, per le vie babbane di Londra. Quella mattina James era sdraiato sul divano del salotto di casa sua con una tazza fumante di pozione post sbornia preparatagli da Lily quando dal camino divamparono le solite fiamme verdi che preannunciavano l'arrivo di ospiti, in quel caso specifico, si trattava di Remus, Sirius e Dorcas.
"Buon giorno ramoso" dissero in coro i due malandrini mentre Dorcas si limitò a sorridergli a mo' di saluto. James si alzò barcollando, aprendosi in un sorriso radioso prima di abbracciare Remus e Sirius e riservare un inchino alla fidanzata di quest'ultimo
"Buon giorno a voi. Felpato è rimasta un po' di pozione se vuoi usufruirne" disse sghignazzando mentre buttava giù in un sol sorso il liquido verdognolo
"Già presa grazie. Questo è uno dei privilegi di avere per fidanzata un Auror specializzata in pozioni" rispose lui provocando risate generali a cui si aggiunse perfino Lily che aveva appena fatto capolino nella sala. James dopo aver appellato alcune burrobirre dalla sua dispensa invitò i suoi ospiti ad accomodarsi. Sirius, come al solito si sdraiò sul suo divano preferito obbligando gli altri a sedere sulle poltrone poste tutt'intorno al tavolo presente al centro del salone. Iniziarono a sorseggiare le loro bibite parlando del più e del meno.
"Ramoso il mio adorato figlioccio è ancora profondamente addormentato?" Disse Sirius quando le chiacchiere iniziarono a placarsi. James sorrise all'amico e fece per rispondere quando, due saette piene di piume, entrarono dalla finestra aperta del soggiorno atterrando bruscamente, facendo cadere molte bottiglie per fortuna ormai vuote, sul tavolino di legno. I due gufi reali alzarono contemporaneamente le loro zampe a cui erano state legate due lettere dall'aria ufficiale. Lily fu la più rapida di tutti e le slacciò dalle zampe degli animali che, dopo aver bevuto un po' d'acqua che la stessa donna aveva offerto loro, sparirono tanto velocemente quanto arrivarono
"Sono del ministero Sis, Jamie. Saranno i risultati degli esami" disse dolcemente Lily con un espressione ansiosa sul volto. James e Sirius si guardarono con un ghigno prima che il primo prendesse la parola
"Bene felpato. Come dici di procedere? Le leggiamo tanto per far scena scoprendo di essere stati presi con il massimo dei voti o ci presentiamo direttamente al ministero domani mattina per iniziare a lavorare?" Sirius iniziò a ridere alla sua maniera precipitando a peso morto dal divano e iniziando a contorcersi sul tappeto mentre gli altri tre si limitarono a lanciargli alcune occhiatacce. Felpato, una volta controllate le risate, si alzò da terra sistemandosi nuovamente sul divano prima di esclamare
"Sarà meglio leggerle. Lo sai che mi piace ricevere complimenti. Pronto?" Disse prendendo in mano la sua pergamena. James gli sorrise facendogli l'occhiolino e, contemporaneamente, staccarono la ceralacca posando gli occhi ognuno sulla propria lettera. La soddisfazione e il divertimento sui loro volti svanì mentre continuavano a leggere. Remus, Lily e Dorcas parvero confusi da questo cambiamento repentino di umore ma, al momento, nessuno voleva parlare per non rischiare di ricevere una sfuriata dai due. La rossa fu la prima a trovare il coraggio di porre la domanda di cui tutti volevano conoscere la risposta e, carezzando il viso del marito, chiese con tutta la dolcezza a sua disposizione
"Tesoro qualcosa non va?" James staccò gli occhi dalla sua lettera per guardare il viso della moglie. Fece per risponderle ma Sirius fu più veloce
"Promossi con il massimo dei voti. Dobbiamo presentarci al ministero dopo Natale per iniziare a lavorare come Auror" disse con voce visibilmente delusa e arrabbiata. Lily, Remus e Dorcas misero su un espressione incredula e fecero per chiedere il motivo di quella irritazione quando James prese qualcosa dalla busta e lo mostrò al suo pubblico
"Una fottuta targhetta con il nome di color viola.... VIOLA. Per Godric.. Tutti sanno che io e Sirius odiamo a morte il viola. E poi come se avessimo bisogno di qualcosa per farci riconoscere.. Noi siamo gli Auror più belli e famosi di tutta la Gran Bretagna. Oh Malocchio dovrà fare i conti con me quando lo vedrò" esclamò mettendo su un broncio degno di suo figlio mentre Sirius utilizzò l'espressione da cane bastonato che si abbinava perfettamente con i suoi lunghi e indomabili capelli ricci. Remus e Dorcas, dopo un attimo di confusione totale, scoppiarono in una risata strappa budella mentre Lily si mise le mani sul volto esasperata
"Voi due siete dei completi idioti" disse prima tirare due forti colpi sulla nuca dei due uomini.
"EHI!" Esclamarono all'unisono James e Sirius. La rossa si scagliò tra le braccia del marito che, un po' confuso, la strinse più forte a se prima di baciarla dolcemente
"Congratulazioni amore mio" disse con un filo di voce prima di ritornare a incollare le labbra a quelle del neo-Auror. Remus divenne scarlatto in volto e si allontanò piano piano da i due piccioncini avvicinandosi di più a Dorcas per evitare di essere travolto dalla loro passione. Sirius, al contrario, osservava la coppia con un ghigno interessato prima di rivolgersi alla sua compagna
"Meadowes, le mie congratulazioni?" La donna si alzò avvicinandosi al camino di casa Potter
"Oh. Andiamo a casa e te le farò li. Lontani da occhi indiscreti" disse con una voce tanto suadente da far venire i brividi
"Oh santo Godric.. Poi mi chiedete perché non voglio mai venire da voi" esclamò Remus arrossendo ancora di più. James scoppiò a ridere dopo essersi staccato da Lily e si voltò prima verso un imbarazzatissimo Lunastorta e, successivamente, verso Sirius che a stento tratteneva le risate
"Dobbiamo trovarti una sexy lupetta" disse James
"Almeno ti divertirai anche tu e non romperai più le pluffe ai tuoi due poveri amici" concluse in tono solenne Sirius. Solo quando il volto del loro amico licantropo si tramutò in un peperone molto abbronzato decisero di smetterla di metterlo in imbarazzo e, dopo i soliti saluti e un occhiolino malandrino lanciato da Sirius a James, i tre ospiti scomparvero all'interno del camino, nella quale, divampavano le solite fiamme smeraldine. James si scagliò subito sulla moglie che iniziò a ridere e a spogliarsi per bloccarsi poi subito dopo guardando l'entrata del salotto visibilmente imbarazzata. Il marito la guardò confuso prima di girarsi e vedere un ometto di un anno e qualche mese che li guardava con un sorriso malandrino
"Lotta!" Gridò il piccolo scagliandosi sul divano con i genitori che gli sorrisero e iniziarono a giocare con lui.

Il Natale passò molto velocemente così come Gennaio e Febbraio. James e Sirius riuscirono, grazie al loro essere petulanti, pesanti, esasperanti e presuntuosi, a farsi cambiare e, addirittura, a scegliere il colore delle loro targhette. Felpato scelse, ovviamente, il nero mentre Ramoso il rosso esclamando a gran voce, nel bel mezzo della sala riunioni del Dipartimento Auror, che gli ricordava i magnifici capelli della sua bellissima moglie. In solamente due mesi, James e Sirius riuscirono a diventare i due Auror più famosi e più odiati di tutto il ministero. Riuscirono a catturare e spedire ad Azkaban decine e decine di mangiamorte latitanti, tra cui Fenrir Greyback, l'orripilante lupo mannaro la cui missione era mordere quanti più bambini possibile per crearsi un esercito personale, Walden Macnair, mangiamorte senza scrupoli autore di centinaia e centinaia di omicidi e il vigliacco Igor Karkaroff preso mentre cercava di fuggire dal paese. Così facendo si accaparrarono il titolo, da parte della gazzetta del profeta, di Mangia-mangiamorte. Per questa ragione James, non ebbe problemi quando dovette richiedere un pomeriggio di permesso per poter assistere al classico esame che avrebbe dovuto sostenere sua moglie Lily per assicurarsi che la bambina stesse crescendo come si deve. Il ventre della donna continuava a crescere, settimana dopo settimana e, per il disappunto di James, non fu l'unico. Lily iniziò a subire l'effetto degli ormoni che impazzavano dentro il suo corpo e, alternava momenti di pura tristezza e depressione, spesso e volentieri impreziositi da pianti disperati, ad altri dove lanciava sorrisi radiosi a chiunque gli stava attorno. Voglie delle più strane, altamente schifose e con gli ingredienti più difficili da trovare, trasformarono James in una trottola impazzita. Da una settimana, o giù di lì, ogni volta che tornava a casa dopo una massacrante giornata lavorativa Lily se ne usciva con alcune richieste, a volte inquietanti, obbligandolo a smaterializzarsi su e giù per tutta la gran Bretagna per poterla accontentare
"Voglio un gelato con Nutella e panna con due coni con la base ricoperta di cioccolato" esclamò Lily in uno dei suoi momenti -Sono la donna più felice del mondo- mentre si stavano avviando dal medimago che avrebbe dovuto visitarla. James le lanciò uno sguardo esasperato e confuso prima di risponderle
"Nuteche?"
"Nutella. È una crema al cioccolato e nocciole creata dai babbani ed è la cosa più buona del mondo" disse lei con una lieve nota di risentimento nella voce. L'uomo avvertì subito il pericolo nel suo cambiamento di tono perciò mise su un espressione dolce sul viso
"Amore si ragionevole. Dove lo prendo io un gelato il due di Marzo per giunta con una crema babbana?" Sussurrò James baciando dolcemente la moglie sulla nuca. Lei gli lanciò un occhiataccia prima di sbottare
"Non mi importa una pluffa dove e come lo trovi. Io voglio il mio gelato. Adesso" quasi gridò e il famoso Auror, temendo di essere schiantato, o peggio, si smaterializzò nel bel mezzo della Londra babbana vicino al più famoso negozio di gelati e dolciumi di tutta la città dove, sfortunatamente, non trovò un bel niente. Un ora dopo, nella quale dovette smaterializzarsi, sotto consiglio di una commessa, in Italia, James tornò dalla sua psicopatica moglie con grosso e succulento gelato tra le mani. Il viso di Lily si illuminò alla vista del mega cono e, dopo aver concesso un rapido bacio al diligente marito, iniziò a mangiarlo con foga incamminandosi verso l'auto ministeriale che li aspettava per accompagnarli al San Mungo
"Tesoro ma come hai fatto a trovarlo? È delizioso. E poi che razza di sciarpa ti sei comprato?" Chiese la rossa curiosa guardando la lunga sciarpa bianca a strisce nere che James portava al collo. Lui le sorrise radioso e l'avvolse con un braccio prima di risponderle dolcemente
"Ho dovuto fare un viaggetto nel nord di Italia. E ho trovato un tizio sulla strada che le vendeva. Ha detto che rappresentano i colori della squadra di calcio della città così ho preso questa per me e una strana pluffa tutta colorata per Sirius" Lily guardò il marito forse nel tentativo di scusarsi per averlo fatto andare così lontano quando la macchina del ministero si bloccò di colpo e il conducente li informò di essere arrivati a destinazione

Il San Mungo, caotico come sempre, era pieno zeppo di maghi con i problemi più disparati, alcuni gravi e alcuni meno, ma tutti e, dico tutti, da sbellicarsi dal ridere. James fece fatica a trattenersi quando vide una donna con dei tentacoli che tentavano di strangolarla al posto dei capelli o un uomo che continuava a danzare gridando di dolore per via delle scarpe troppo strette e magicamente incollate ai suoi piedi. Iniziarono ad attraversare il corridoio e calò il silenzio per qualche secondo. La calma prima della tempesta come si suol dire
"QUELLO È JAMES POTTER IL MANGIA-MANGIAMORTE PER TUTTI I FOLLETTI" esclamò la donna polpo mentre un tentacolo le finiva in gola cercando di strozzarla. La calca di persone si mosse quasi immediatamente, accerchiando James e Lily. Il primo continuava a sorridere ai suoi Fan concedendo loro strette di mano e autografi mentre sua moglie, che da sempre non amava confusione e, soprattutto, le donne che si avvicinavano troppo a James, iniziò a irritarsi
"Se nessuno vuole finire schiantato o peggio vi consiglierei di allontanarvi all'istante da mio marito" disse quasi gridando con il volto che iniziava a tingersi di rosso per la rabbia. La mole di persone, intuendo il pericolo, iniziò a indietreggiare poco a poco dando il tempo alla coppia di sgusciare via dalla sala per trovare riparo in un corridoio mezzo vuoto
"Ah che gioia. È dai tempi di Hogwarts che non venivo accerchiato da donne urlanti" disse James con un ghigno ricevendo un occhiata omicida dalla moglie che, precedendolo, iniziò ad incamminarsi verso la sala in cui avrebbe dovuto sottoporsi agli esami. Continuarono a camminare in silenzio per qualche minuto prima di raggiungere la loro destinazione. Bussarono ad una porta sulla quale vi era una targa dorata con su scritto


EMMELINE VANCE
(Specializzata in Medimagia Ginecologica)



"Lily da quanto tempo" esclamò la donna rivolta verso Lily dopo averla invitata ad accomodarsi.
"Potter" continuò rivolta a James usando un tono di voce freddo e distaccato. Tra i due non correva buon sangue dai tempi di Hogwarts poichè lei e Lily, a scuola, erano molto legate, quasi sorelle prima che il grande capitano della squadra di Quiddich del Grifondoro, riuscisse a conquistare la rossa, cosa che tardò ben 7 anni, facendola allontanare da lei e dalle altre sue compagne di casa, o almeno era ciò che credeva lei.
"Vance" rispose James con un sorriso stiracchiato sul volto. Le due chiacchierarono per alcuni minuti, minuti in cui James, non avendo nulla di meglio da fare, nascose sotto la scrivania del Medimago alcune caccabombe azionabili a distanza comprate qualche mese prima da Zonko
"Sdraiati sul lettino Lils e vediamo come sta la pargoletta" disse Emmeline con voce schifosamente dolce alzandosi dalla scrivania e avvicinandosi alla barella presente nell'ufficio. Lily fece per sedersi ma suo maritò la blocco e, dopo averla alzata da terra con le braccia, la adagiò gentilmente sul lettino maritandosi, come ricompensa, un occhiata dolce e un rapido bacio sulle labbra che accettò di buon grado sorridendole di rimando. La rossa, sotto l'invito dell'amica, si alzò la maglietta scoprendo la pancia. James fischio il suo gradimento ricevendo un pugno, involontario a quanto pare, dal Medimago, che iniziò a disegnare forme geometriche molto complesse all'altezza del ventre di Lily mormorando parole incomprensibili. Il procedimento durò una ventina di secondi poi la donna si fermò di botto pronunciando
"Parvulus Scriptor"
Dalla punta della sua bacchetta iniziò a fuoriuscire un denso fumo nero che, una volta terminato l'incanto, si trasformò delineando un piccolo esserino sdraiato apparentemente nel vuoto che si dimenava piano all'interno di quello che avrebbe dovuto essere l'utero di Lily. James fissò lo sguardo su quell'immagine non riuscendo a distoglierlo neanche per mezzo secondo. Continuava a osservare la figlia con un sorriso a trentadue denti sul volto mentre Lily singhiozzava piano visibilmente commossa
"La bimba è in perfette condizioni forse un po' troppo movimentata per avere solo 3 mesi ma con una madre e un padre così non mi sorprende più di tanto" disse con un ghigno Emmeline prima di continuare "Sapete già il nome?" James e Lily si ridestarono dalla trance in cui erano caduti e risposero all'unisono
"Penelope" i due si guardarono iniziando a ridere prima che la rossa riprendesse la parola
"Da piccola adoravo quando mio padre mi raccontava le antiche leggende dei babbani e, tra quelle che mi affascinavano di più, ce n'era una che narrava di questa Penelope il cui marito, Ulisse, scomparve per vent'anni dopo essere partito per partecipare ad una guerra. Lei lo aspettò senza perdere mai la speranza rifiutando tutte le avance di altri uomini. Alla fine lui tornò a casa. Beh la leggenda ovviamente non è così striminzita ma impiegherei delle ore a spiegarla perciò accontentatevi" disse sghignazzando in risposta alle occhiate confuse di James e Emmeline
"E tu Potter? Quale ragione ti ha portato a scegliere proprio questo nome?" Chiese quest'ultima aspettandosi una risposta simile a quella data da Lily. L'uomo mise su un espressione depressa sussurrando
"Da piccolo avevo una puffola pigmea che si chiamava così. Era meravigliosa e ci giocavo tutto il giorno" la rossa a stento trattenne le risate mentre il medimago lo guardava incredula
"Che fine ha fatto?" Disse lei confusa dalla tristezza della voce del famoso Auror
"L'ha schiacciata Sirius inconsapevolmente, o almeno così dice lui anche se credo che non sia andata proprio così. Non gli ho parlato per una settimana. Povera Penelope che fine orribile. Morire tra le chiappe di un pulcioso e odioso randagio" Lily scoppiò a ridere e a rotolarsi sul lettino mentre Emmeline lo guardò come se fosse uno stupido comico da quattro soldi, incapace di far ridere il suo pubblico neanche somministrandogli una delle più potenti pozioni rallegranti. Avendo terminato la visita, continuarono per un po' a parlare prima di salutare la Medimago e uscire dal suo ufficio. James, tuttavia una volta uscito, attaccò il suo orecchio poco al di sotto della targa d'oro incollata alla porta di legno e, estraendo la sua bacchetta dal mantello, diede un colpetto di polso. All'istante all'interno dell'ufficio, si sentirono un paio di scoppiettii sovrastati però da un urlo
"POOOTTTEEEEER. UN GIORNO TI UCCIDERÒ È UNA PROMESSA" Lily gettò un occhiata severa al marito che le strinse la mano facendo un sorrisetto malandrino prima di esclamare
"È meglio andare" e, con una giravolta, lui e la moglie sparirono

Ormai mancavano poche settimane al parto e James non vedeva l'ora che nascesse sua figlia per due ragioni principali. Primo: aveva una voglia indescrivibile di tenere stretta e cullare la sua piccola Penelope; Secondo, e non per importanza: era sicuro che Lily lo avrebbe fatto rinchiudere al San Mungo molto presto se la piccola si fosse fatta attendere. L'Auror tanto amato e stimato da tutti i quotidiani del mondo magico si era tramutato in un gelataio, spalla su cui piangere, sacco da boxe per incantesimi non letali, sacco da boxe per lotta alla babbana e chi più ne ha più ne metta. Per fortuna Remus e Sirius si offrirono, quest'ultimo venne obbligato in realtà dalla sua compagna e dai suoi amici, di aiutarlo per soddisfare le assurde richieste della rossa o, nell'evenienza, salvare da una morte orrenda il povero James. Il piccolo Harry, per preservare la sua sanità mentale e la sua serenità, iniziò a passare tutti e gran parte dei pomeriggi, alla tana, sotto l'ottima e quasi maniacale supervisione di Arthur e, soprattuto, di Molly Weasley. Ogni sera, dopo essere tornato a casa il bambino, che era cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi mesi, raccontava di come aveva passato il pomeriggio con frasi sconnesse e parole incomprensibili. Lily sembrava rilassarsi solo vedendolo e Harry, percependo il cambiamento caratteriale della madre, iniziò ad impegnarsi a fondo per riuscire a farla sorridere con risultati ottimi. James si soffermava spesso e volentieri a guardarli e, anche dopo essere tornato da una giornata massacrante di lavoro, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso mentre giocavano in maniera innocente o quando si addormentavano insieme sul divano cosa che continuava a ripetersi spesso soprattutto nei giorni i cui, il suo lavoro da Auror, richiedeva la sua presenza fino a notte inoltrata
"Quel mostriciattolo farebbe tranquillizzare anche un Ungaro Spinato se solo li lasciassero soli per qualche minuto" disse James una volta fatto capolino nel salotto di casa sua con Sirius che sghignazzò divertito prima di aiutare l'amico a sollevare delicatamente il suo figlioccio, mentre James faceva lo stesso con la moglie, portandoli dal divano, su cui dormivano beati, fino alla camera matrimoniale al piano di sopra e adagiandoli dolcemente sul grande letto posto al centro di esso
"Burrobirra?" Chiese Sirius non appena si chiusero alle spalle la porta della camera da letto cercando di fare meno rumore possibile con un espressione del tipo -Me lo devi-
"E burrobirra sia" disse James sghignazzando sonoramente

La serata fu abbastanza tranquilla. Da sempre Sirius portava molti benefici a James, uno su tutti, nei momenti di maggiore tensione, passare una serata con lui, la scaricava completamente e, in quel periodo, James era teso come un crine di unicorno. Aprì la porta di casa sua con molta cautela cercando di evitare anche il più piccolo scricchiolio per non rischiare di svegliare Lily e il loro amato figlioletto che dormivano spensierati al piano superiore. Tuttavia, una volta attraversato il corridoio per raggiungere le scale che portavano alla camera che condivideva con la moglie, una fonte di luce proveniente dalla cucina catturò la sua attenzione.
"Tesoro cosa fai sveglia?" Sussurrò James vedendo Lily che, seduta sul tavolo della cucina alla luce di alcune fiammelle viola, era intenta a divorare un enorme hamburger composto da diversi strati. La donna alzò lo sguardo stanco verso il marito prima di sorridere radiosa
"Beh mi sono svegliata e, non vedendoti a letto, sono scesa convinta che tu fossi crollato sul divano ma era vuoto. Ho iniziato a preoccuparmi e mi è venuta fame perciò ho ordinato un hamburger per ammazzare il tempo" spiegò lei dolcemente. James si sedette al suo fianco iniziando a guardare con desiderio il succulente hamburger, che la moglie stringeva tra le mani ma, pensando che avrebbe ricevuto come minimo una sfuriata se si fosse azzardato a chiederne un po', si limitò a guardarlo con l'acquolina in bocca. Lily, sicuramente sentendo lo stomaco del marito che iniziò a lamentarsi sonoramente richiedendo del cibo, rise di gusto e, con un colpo di bacchetta, lo divise in due metà perfettamente uguali porgendogliene una. James restò di sasso e indugiò qualche istante prima di afferrare la sua metà divorandola con due soli morsi. Aveva ancora la bocca completamente piena quando Lily appoggiò la testa sulla sua spalla
"Grazie" disse dolcemente prima di alzarsi incamminandosi verso la loro camera. James la bloccò confuso iniziando a lottare contro la grossa quantità di cibo che non riusciva a mandar giù. Dopo molti tentativi nella quale rischiò di morire affogato, ingurgitò il mezzo hamburger e disse con voce rauca
"Per cosa tesoro?" Lei lo guardò intensamente negli occhi prima di prendere il suo viso tra le mani e baciargli dolcemente le labbra. James si alzò rapidamente dalla sua sedia, ricambiando con molta più passione il bacio della moglie stringendola dolcemente a se per quanto lo consentiva il pancione
"Per cosa dici? In tutti questi mesi ti sei smaterializzato per tutt'Europa per cercare di accontentare tutte le mie folli richieste anche quando tornavi distrutto dal lavoro. Mi dispiace così tanto di averti trattato male" sussurrò Lily all'orecchio di James quando i due si fermarono per prendere fiato. L'uomo sorrise carezzandole dolcemente la guancia
"Oh per quello. Beh io adoro smaterializzarmi lo sai. Poi mi hai concesso di assaggiare pietanze e di vedere mezza Europa dovrei essere io a ringraziare te e poi non mi hai trattato tanto male. Beh a parte quando hai tentato di schiantarmi per aver lasciato la tavoletta del water abbassata, per aver tentato di maledirmi quando ho fatto cadere la cornice della nostra prima foto ad Hogsmade e per avermi lanciato la bottiglia di vino da 250 galeoni che ci avevano regalato i miei genitori per essermi dimenticato di dire al tizio delle crêpes, quando mi spedisti a Parigi, di mettere la granella di nocciole in cima della Nutella, perciò direi che non hai dato il meglio, o il peggio, di te non preoccuparti" disse James sghignazzando mentre Lily lo guardava torva dandogli pugni giocosi su una spalla
"Avresti anche potuto evitare di essere tanto specifico dato che già il mio livello di senso di colpa ha raggiunto l'anello di Saturno" esclamò lei mentre il suo viso iniziava a macchiarsi di rosso.
"Lily ricordi la promessa che ti ho fatto alcuni anni fa prima ancora di sposarci? Io farò sempre tutto il possibile per farti contenta a costo di raggiungere il tuo senso di colpa su Saturno per riportarlo qui. Ho promesso che ti avrei amata, protetta e che mai e dico mai avrei fatto sì che ti mancasse qualcosa e i Potter mantengono sempre le promesse. Io ti amo ogni giorno di più e dopo averti inseguita e sopportata i primi anni di scuola dove non facevi altro che insultarmi, scagliarmi contro le fatture più dolorose e rifiutare tutti i miei inviti ad uscire, non saranno di certo i tuoi ormoni impazziti a farmi credere che tu non sia la donna della mia vita" Il discorso di James commosse profondamente Lily che lo ascoltò annuendo, ridendo e piangendo tutto insieme. Il marito le asciugò le lacrime con un fazzoletto da lui evocato e, dopo un altro bacio passionale, la scortò nella sua camera dove, insieme al figlio, si addormentarono

Dopo l'ultima visita al San Mungo, James iniziò ad essere perquisito regolarmente da Frank Paciock, amico, compagno di casa e anch'egli Auror, ogni qual volta si presentava, insieme alla moglie, nello studio di Emmeline Vance. Quest'ultima non aveva gradito molto il simpatico scherzetto che gli era stato rifilato da James perciò iniziò a far finta che fosse solo una massa informe di pura infantilità e arroganza come non smetteva di ripetere durante le loro visite
"Credo che manchi davvero poco Lils potrebbe nascere tra pochi giorni" disse la Medimago dopo averla visitata per la 3 volta in una settimana. La rossa non parve molto contenta del parere dato dall'amica e mise su il broncio che James adorava dalla prima volta che aveva avuto il piacere di guardarlo sul vagone dell'Hogwarts Express
"Come pochi giorni? Mi fa un male cane e tra due giorni Harry compirà 2 anni e devo organizzargli la festa, comprare i regali, fare la torta, ingaggiare dei camerieri, inviare gli inviti....." Avrebbe continuato così per delle ore se James non avesse avuto la brillante idea ti tappargli la bocca con una mano interrompendo l'uragano di parole da lei creato.
"Lily calmati per favore non c'è bisogno di preoccuparsi tanto. I miei cari genitori si occuperanno dell'organizzazione. Li ho già avvisati e hanno accettato entusiasti l'incarico. Ho anche ordinato a Guss di impedire, ai vari gufi, di consegnare gli inviti che non siano diretti in Inghilterra. Con quei due non si sa mai almeno avremo la sicurezza di non superare i 200mila invitati" la rossa si rilassò leggermente alle parole che il marito le rivolse e, ancora imbronciata, annuì facendo sì che James le lasciasse libera la bocca. Emmeline, che si era riparata sotto la sua scrivania temendo di essere schiantata, fece emergere con molta cautela parte della sua testa per verificare di non essere più in pericolo di vita e, solo dopo aver appurato che Lily non avesse più il suo classico sguardo omicida, tornò a sedersi sulla sua comoda sedia di pelle girevole
"Adesso torna a casa, sdraiati sul letto e riposa. Domani passerò da casa vostra personalmente a visitarti ma se dovessi sentire dolore o per qualsiasi problema manda il tuo Patronus e arriverò prima che tu riesca a maledire il tuo odioso maritino, o forse te lo lascerò fare solo per godermi la scena" disse con un sorrisetto divertito. James la guardò fissa con sguardo pieno di risentimento prima di aiutare Lily ad alzarsi scortandola fuori dall'ufficio e dall'ospedale. Una volta arrivati a casa James, notando che la moglie era ancora profondamente irritata, disse con dolcezza
"Che ne dici tesoro se ci guardassimo quel film che ti piace tanto? Com'è che si chiama? Titanium?" Lily lo guardò divertita e rispose
"Si chiama Titanic e poi tu odi quel film ti addormenti sempre dopo dieci minuti" James, contento di aver trovato il modo giusto per far rilassare la moglie, schiuse il suo enorme sorriso prima di continuare
"Io sì ma tu lo adori. Perciò tu prepara tutto io vado a prendere Harry dai miei così potremo dedicare tutto il pomeriggio solo alla nostra famiglia" detto questo sparì nel nulla lasciando una Lily sorridente nel bel mezzo del corridoio di casa. Come previsto dalla rossa, James rischiò di addormentarsi per tutta la durata del film mentre Harry e Lily guardavano le immagini trasmesse da quello strano aggeggio con espressioni rapite sul volto
"Mama?" chiamò il piccolo nel bel mezzo della scena finale. La madre staccò gli occhi dallo schermo per guardare dolcemente il figlio prima di rispondere
"Dimmi tesoro" Harry indicò con la manina il televisore e chiese
"Pecchè no sale sua porta pure lui e resta acqua?" Lily lo fissò per qualche secondo prima di scoppiare a ridere. James, che aveva ceduto alla potenza soporifera del film babbano, si ridestò sentendo il trambusto creato dalla moglie
"Nooooooo Siriusss, la mia Penelopeeeeee..... Eh?....Cosa?.... Non stavo dormendo" balbettò stropicciandosi gli occhi lanciando sguardi confusi alla moglie che, al momento, rideva con le lacrime agli occhi mentre stringeva Harry a se un po' troppo forte
"Beh piccolo mio questa domanda rimarrà per sempre senza risposta temo"
Finito il primo, iniziarono con il secondo, poi il terzo e così via fino a tarda serata. Solo quando il piccolo Harry iniziò chiudere e riaprire gli occhi troppo spesso per via del sonno, i Potter decisero che era il momento di andare a dormire e, dopo aver portato in braccio il loro figlioletto fino alla sua stanza adagiandolo sul suo lettino e imboccandogli le coperte, James e Lily si diressero nella loro camera. Una volta distesi nel letto spensero le candele e chiusero gli occhi per alcuni minuti
"Hai visto che avevo ragione tesoro?" Disse ad un tratto l'uomo facendo sussultare la moglie che si girò a guardarlo senza che ce ne fosse davvero motivo vista l'oscurità in cui si trovavano
"In base a cosa?"
"Nostro figlio adora i film mentre a me fanno lo stesso effetto della pozione soporifera che mi rifilasti il 3 anno ad Hogwarts per evitare che ti chiedessi di venire con me ad Hogsmade. Perciò ha ereditato qualcos'altro a parte i suoi magnifici occhi da te" sussurrò James con voce palesemente divertita. Lily rise silenziosamente e, dopo aver tirato un pugno al marito, si girò di spalle e si addormentò imitata dopo qualche minuto dal marito

La mattina seguente James si svegliò, come al solito, molto presto e, facendo attenzione a non svegliare Lily che era ancora profondamente addormentata, si alzò e, dopo aver indossato l'uniforme di Auror e aver fatto un abbondante colazione, uscì e si smaterializzò
"Pensi che un giorno i cattivi capiranno che contro di noi non c'è storia?" Disse Sirius dopo aver atterrato due venditori ambulanti che trafficavano veleni e oggetti babbani sottoposti ad alcuni incantesimi che uccidevano, o almeno ci provavano, chiunque avesse la sfortuna di toccarli. James rise prima di rispondere all'amico
"Spero di no. È così divertente ricordaglielo ogni volta" Sirius annuì e fece per smaterializzarsi insieme ai criminali per portarli al ministero quando uno di loro si liberò dalle corde che lo tenevano stretto e iniziò a correre. James e Sirius iniziarono ad inseguirlo prima che un Patronus si parasse davanti a loro. Una bellissima cerva perlacea trottava verso di loro e Ramoso si pietrificò
"Fabian, Gideon a voi l'onore" disse Sirius rivolto ai gemelli Prewett che sbuffarono prima di iniziare a correre


JAAAAAAMEEEEEEEEEESSSSSS!
MI SI SONO ROTTE LE ACQUE VIENI IMMEDIATAMENTE QUI O GIURO CHE TI MALEDICO



Gridò la cerva con la voce di Lily facendo ridestare James dal suo momento di torpore
"Felpato informa Remus e i nostri genitori. Ci vediamo al San Mungo" disse scomparendo all'istante. Atterrò sull'uscio di casa sua prima di spalancare con foga la porta e iniziare a correre cercando la moglie. La trovò sdraiata sul divano del soggiorno che era completamente zuppo
"Il mio adorato divano di pelle" disse James piagnucolando guadagnandosi molte occhiate omicide dalla moglie che si mise seduta prima di gettarsi sulle braccia di James che le scoccò un bacio sulla fronte prima di smaterializzarsi. Per fortuna il San Mungo non era affollato come al solito perciò James, dopo aver evocato una barella su cui adagiò una Lily urlante, gridò con tutti il fiato che aveva nei polmoni
"EMMELINEEEE" la donna comparse dal nulla, come se fosse passata attraverso le pareti, gli si parò davanti spingendolo via bruscamente prima di stringere la mano della sua vecchia amica rassicurandola e spingendo la barella di corsa verso una delle prime sale. Essa era un semplice deposito pieno di svariate pozioni e oggetti più disparati ma sicuramente nulla che fosse necessario a fare partorire una donna. James guardò confuso la Medimaga che lo ignorò bellamente pronunciando parole incomprensibili sfiorando le pareti della sala con la sua bacchetta. Sotto lo sguardo stupefatto dell'Auror questa si trasformò. Apparirono un comodissimo lettino, apparecchi che James aveva visto l'anno prima durante la nascità del suo primo genito ma che non aveva la benchè minima idea della loro utilità e un paio di uomini e donne con dei camici verde acqua pronti per far nascere sua figlia. Ramoso, dopo aver sentito l'ennesimo grido di dolore di Lily, trasformò lo stupore del suo volto in un espressione risoluta e un po' indignata rivolgendosi ai Medimaghi comparsi nella sala
"Guardate il meno possibile o giuro su quanto ho di più caro al mondo che vi spedirò ad Azkaban prima che riusciate a dire Quiddich" disse lui provocando risate da parte della maggior parte delle Medimaghe e spaventando, e non poco, gli uomini presenti
"James ti sembra il momento di fare il marito geloso?" Disse Emmeline sbuffando. James fece spallucce e si chinò sulla moglie stringendole la mano.
"Perfetto adesso signorina Evans deve spingere più forte che può intesi?" Disse una donna con voce dolce. Lily annuì e spinse con tutta la forza che aveva in corpo urlando di dolore.
"Stai andando benissimo tesoro. Sei bravissima continua così" iniziò James con un sorriso stiracchiato sul volto mentre asciugava le lacrime di dolore che gli occhi di Lily continuavano a produrre in quantità industriale. La rossa continuò a spingere e spingere e, all'interno della sala, la sua voce urlante era l'unico suono presente prima che, il pianto di una bambina, facesse cessare le grida della donna e calare un silenzio pieno di emozioni.
"James" chiamò Emmeline con voce palesemente commossa. L'uomo si girò a guardarla e, sul suo volto, si aprì un sorriso di trentadue denti vedendo la donna porgergli un piccolo esserino tutto imbacuccato con pesanti coperte
"Congratulazioni" continuò la donna quando James prese in braccio la figlia. Iniziò a piangere come un bambino nel momento in cui la vide. Capelli spelacchiati e rossicci, occhi nocciola come i suoi, lentiggini sparse per tutto il viso e con le manine che si agitavano cercando di colpire Merlino sa cosa. La copia perfetta della madre. James si asciugò le lacrime e si avviò verso la moglie stremata dallo sforzo e ancora sdraiata sul lettino
"Voglio presentarti una persona" disse dolcemente alla bimba prima di adagiarla accanto a Lily che scoppiò in un pianto liberatorio e molto commosso
"È bellissima" sussurrò con un filo di voce accarezzando sua figlia. James sorrise mentre le sue lacrime non davano segni di volersi fermare
"È identica a te. È normale che sia bellissima. Ti amo Lily Evans più della mia stessa vita" Lily sorrise e allungò il collo per baciare il marito prima di dire
"Ti amo James Fleamont Potter"

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Capitolo 5
*** Una dolce novità ***


Note:
BuonGiorno a tutti e benvenuti a questo nuovo capitolo de "Il canto della fenice"
Sono in un ritardo assurdo. Ne sono consapevole e mi dispiace ma ho dovuto dedicare

gran parte, o per meglio dire, tutto il mio tempo all'università.
Tuttavia sono riuscito a tirar fuori qualcosina giorno per giorno in quel poco tempo
a mia disposizione per strutturare un capitolo che, dopo averci lavorato un po' su
questo fine settimana, ha soddisfatto le mie enormi esigenze.
Spero che aspettare così tanto ne sia valsa la pena perciò vi lascio immergere nella lettura.
Buona Lettura a tutti e non dimenticate di lasciare una recensione se, ciò che leggerete, sarà all'altezza delle vostre aspettative
Albusseverus1996



UNA DOLCE NOVITÀ


Amici, parenti, colleghi e, per il disappunto di Lily, gran parte dei giornalisti di tutta la Gran Bretagna, si presentarono al San Mungo per poter dare il benvenuto alla nuova arrivata. Regali di ogni genere, iniziarono ad occupare gran parte delle pareti della stanza nella quale, Lily e la piccola neonata, sotto la stretta supervisione dei Malandrini e di Dorcas, stavano riposando l'una tra le braccia dell'altra. James continuava guardarle senza riuscire a distogliere lo sguardo neanche per un millesimo di secondo con volto stupefatto e pieno di un amore troppo grande per poterlo descrivere con delle semplici parole; Remus, visibilmente assonnato, cercava di tenersi sveglio nei modi più disparati; Dorcas, da vera Auror, stava in piedi vicino all'entrata per atterrare ogni fan del -Mangia-mangiamorte- più famoso del Ministero britannico che avesse commesso il grande errore di tentare di forzare gli incantesimi di protezione da lei posti per aver la possibilità di far gli auguri al proprio eroe di persona; Sirius sorseggiava una burrobirra seduto su di una poltrona da lui evocata, sbuffando sonoramente e cercando di attirare l'attenzione del suo migliore amico che, al momento, si trovava in uno stato di profonda beatitudine
"Ramoso" chiamò Sirius con un filo di voce agitando le braccia dalla sua comoda postazione. James, tuttavia, non mosse un muscolo, lo sguardo sempre fisso sulla moglie e la figlia addormentate. Felpato sbuffò sonoramente prima a di alzarsi, avvicinarsi al suo migliore amico, mettere su il suo sorriso malandrino e gridare a pieni polmoni
"AL QUARTO ANNO MI SONO PORTATO A LETTO LA TUA LILY!" Dorcas, che nel frattempo aveva appoggiato la testa su di un regalo molto grosso, sobbalzò spaventata dalle urla e alzò la bacchetta puntandola nel nulla; Remus cadde all'indietro dalla sua sedia per alzarsi subito dopo con gli occhi sgranati e un espressione confusa sul volto; James, che finalmente aveva distolto lo sguardo dalle sue donne, squadrò l'uomo ghignante che stava davanti a lui dalla testa ai piedi completamente rosso in volto
"CHE COOOSAAAA!?!? Come hai potuto pulcioso di un cane bastard...." iniziò ad urlare ma Sirius, dopo essersi scagliato contro di lui buttandolo al suolo tappandogli la bocca con il proprio mantello mentre James tentava invano di liberarsi dalla sua presa e ucciderlo tutt'insieme, scosse il capo e sussurrò
"Non c'è bisogno che mi ringrazi per averti liberato dalla tua inquietante trans ma evita di essere tanto euforico o sveglierai la mia figlioccia" l'Auror riverso al suolo annuì e Sirius, molto, ma molto lentamente, tolse il mantello dalla sua bocca e si alzò aiutando l'amico a fare lo stesso.
"Ma cosa ti salta in mente!? Avresti potuto svegliarle" Sussurrò Dorcas, visibilmente arrabbiata, dopo essersi avvicinata a Sirius. Questi scoppiò nella sua classica risata/latrato prima di rivolgersi nuovamente alla donna
"Si vede che non conosci a fondo la nostra Evans"
"Ha il sonno pesante"
"Così pesante che, una delle poche volte che passò tutta la notte nel nostro dormitorio ai tempi della scuola, continuò a dormire tranquillamente mentre Sirius ci dava dentro con una povera Corvonero giusto a lato del nostro letto. Il viso del nostro povero lupacchiotto è rimasto scarlatto per una settimana" dissero prima Sirius, poi Remus e per finire James ognuno a continuare il discorso dell'altro cosa che succedeva frequentemente e risultava abbastanza strana e irritante ai più. Dorcas sorrise cercando di imitare, con ottimi risultati, il sorriso utilizzato spesso dai malandrini
"E così ci davi dentro eh Sis?" Chiese con una nota glaciale nella voce. Sirius fece spallucce e disse
"Beh, come puoi ben vedere, nessuna può resistere al mio fascino" la donna gli rivolse un occhiolino prima e un pugno ben assestato al centro del del suo petto facendolo piegare in due dal dolore poi.

"Emmeline per l'amore di Godric lasciami andare. Il mio piccolo Harry compie due anni oggi e siamo già in un ritardo pazzesco per la sua festa" esclamò Lily qualche istante dopo essersi svegliata e aver poggiato dolcemente la piccola su un passeggino rosa che Molly Weasley l'aveva costretta a comprare durante la loro gita a Diagon Alley di qualche mese prima. La Medimaga la guardò con un espressione comprensiva ma al tempo stesso decisa
"Devi riposare Lily e prendere ancora qualche pozioncina in più. Non è consigliabile partecipare ad una festa subito dopo di un parto a maggior ragione se, suddetta festa, è organizzata da dei Potter" disse enfatizzando molto la parola Potter provocando grosse risate da parte di tutti i presenti all'interno della stanza eccezion fatta per James che s'imbronciò lanciandole sguardi omicidi
"Non avrei mai pensato di poterlo dire ma concordo in pieno con la rompipluffe Vance. Per quanto isterica, gelosa della mia straordinaria moglie e della mia meravigliosa famiglia e sembri sempre più vicina a diventare una zitella in menopausa precoce, ha ragione Lily. Chissà cosa avranno organizzato quei due pazzi dei miei genitori" Emmeline e Lily fecero per controbattere a tono ma furono precedute da alcuni dolci vagiti provenienti dal passeggino che fecero sì che tutti i presenti in sala si immobilizzassero
"Buon giorno principessa di papà" disse con un tono di voce infantile e incredibilmente dolce James dopo aver preso tra le braccia la piccola neonata. "Non aveva i capelli rossi? Perché adesso sono blu?" Chiese preoccupato in direzione di Emmeline che si avvicinò all'istante iniziando a esaminare accuratamente il volto di Penelope. Dopo qualche minuto di tensione, la Medimaga tirò un enorme sospiro di sollievo e disse con voce divertita
"E così sei una metamorphomaga eh piccolina?" La neonata iniziò a agitare le sue manine in aria mentre ai malandrini, imitati da Lily e Dorcas, quasi cadde la mascella dallo stupore
"Ma com'è possibile?" Chiese James dopo essere riuscito a recuperare e riposizionare la sua bocca e quella di Sirius. Emmeline lo guardò con il volto ancora profondamente offeso per le parole che lui le aveva rivolto in precedenza
"Qualcuno della tua famiglia deve avere il gene. Molte volte resta latente anche per varie generazioni. Non sappiamo bene cosa lo faccia prevalere sugli altri. Gli studi fatti sul tema si sono rivelati inconsistenti. Una sola cosa è certa qualche tuo antenato, probabilmente odioso e arrogante come lo sei tu, era un metamorphomago su questo non c'è dubbio" disse con voce fredda come il ghiaccio continuando a guardare James con puro odio. Quest'ultimo fece spallucce e tornò a fissare con occhi pieni di amore la sua piccola bambina.

"Non è bellissima?" Disse James rivolto a Sirius
"Si lo è" rispose lui
"Guardala non è meravigliosa?" Continuò con voce petulante. Sirius sbuffò sonoramente e rispose con voce esasperata
"Lo so Ramoso"
"Guarda i suoi occhi, nocciola come i miei. Guarda che viso dolce che ha. Guarda i suoi capelli adesso sono rosa? O forse è salmone? Beh sono meravigliosi lo stesso"
"James giuro sulla mia Harley Devidson che se non la smetti di fare il padre smielato all'istante ti schianto e ti appendo al soffitto dell'Atrium del nostro ministero con indosso solo i tuoi boxer con i boccini" James distolse lo sguardo dalla piccola e guardò il suo migliore amico con un grande sorriso sul volto
"È che sono così pieno di felicità che potrei anche mettermi a venderla tra i marciapiedi del centro di Londra" Disse lui quasi saltellando dalla gioia facendo sorridere Dorcas, che stava seduta sopra le gambe di Sirius, e attirare l'attenzione di Remus che, seduto il più distante possibile da loro cercando tranquillità, era immerso nella lettura poiché, dal primo settembre, avrebbe iniziato il suo lavoro da insegnante a Hogwarts e, dopo aver inghiottito una buona dose di buon cioccolato svizzero che James aveva comprato per lui in uno dei suoi viaggi per l'Europa, disse con voce ironica
"Hai il mio pieno appoggio Ramoso. Almeno così ci sarà un po' di calma per preparare le mie lezioni e studiare in santa pace" Sirius iniziò a ridere di gusto e diede una pacca sulla spalla del prossimo insegnante di Difesa Contro Le Arti Oscure di Hogwarts mentre James li guardava fingendosi profondamente offeso. Fece per parlare ma un urlo lo bloccò. La felicità e la spensieratezza, svanì dal suo volto. Guardò prima Remus poi Sirius che, dopo essersi alzati e aver estratto le proprie bacchette, gli rivolsero un cenno di intesa. Adagiò la piccola Penelope sulla sua culla e si apprestò ad aprire la porta della sala precipitandosi nel corridoio seguito a ruota dai suoi amici. James scoppiò a ridere come un pazzo imitato da Sirius e Dorcas mentre Remus non riusciva a credere ai suoi occhi. Lily stava lì, in piedi, nel bel mezzo del corridoio pieno di finestre e pieno di luce, con i capelli scarlatti che sembravano danzargli sulle spalle, sul volto un espressione di piena soddisfazione, la bacchetta ancora alzata. Ai suoi piedi, vi erano tre uomini probabilmente schiantati e, ad alcuni metri da lei, vi era una terrorizzata Emmeline
"Lily! Oh andiamo che motivo c'era di schiantare i miei assistenti?" Disse lei con voce palesemente preoccupata mentre con molta, moltissima, cautela, si avvicinava ai suoi assistenti svenuti per sincerarsi delle loro condizioni sotto lo sguardo profondamente divertito di Lily
"Vedi Emmeline? Ho recuperato a pieno le mie forze e adesso, se vuoi scusarmi, ho da festeggiare il compleanno del mio piccolo e adorato figlioletto" disse tranquilla la rossa. La Medimaga fece per controbattere ma, sotto gli inviti silenziosi di James e Remus, cambiò idea e annuì sconfitta. Lily sorrise radiosa, le diede le spalle e si avviò verso la sua stanza
"Ciao tesoro" disse scoccando un bacio sulle labbra del marito e, continuando a sorridere, svanì dentro la sua camera.
"Quanto amo questa donna" pensò ad alta voce James. Sirius lo guardò con un ghigno malandrino sul volto dicendo
"Era dall'ultimo anno a Hogwarts che non schiantava nessuno. Sarà meglio andare, non vorrei che ci avesse ripreso gusto" James rise e, dopo aver dato una pacca sulla spalla al suo migliore amico, segui la moglie.

Dieci minuti e mille raccomandazioni dopo, Lily e James, con la piccola Penelope stretta tra le loro braccia, e il resto della combriccola, uscirono furtivamente dal retro del San Mungo per poter evitare i molti giornalisti che aspettavano come dissennatori il momento in cui si fossero fatti vedere per scattare le prime foto ufficiali della bimba o per riuscire a racimolare qualche loro parola o frase per poi modificarla e ampliarla creando un intervista smielata da vendere al migliore offerente. Ad aspettarli in strada a bordo della sua Ford Anglia azzurro cielo, vi era Arthur Weasley felice come non mai. Appena li vide scese dalla macchina e si avvicinò a loro di corsa
"Oddio è meravigliosa. Tantissimi auguri ragazzi" disse lui con voce commossa. James e Lily sorrisero a mo' di risposta mentre Sirius, che si trovava accanto a loro, iniziò a saltellare dalla felicità
"Arthur, per Merlino, tu possiedi un automobile babbana?" Arthur si unì al balletto improvvisato da Sirius e disse con voce piena di orgoglio
"Sì ma ci ho lavorato un po' su sai? Incantesimi di ingrandimento irriconoscibili, volo, invisibilità. Sono molto contento che ti piaccia ma vi prego di non farne parola con Molly. A lei..... Beh... Questo mio hobby non piace e, come dire, disconosce delle migliorie che ho apportato all'automobile" il suo volto si imporporò e James e Sirius scoppiarono a ridere
"Non preoccuparti. Adesso andiamo o Lily potrebbe schiantarci. Diventa isterica quando non vede il nostro piccolo Harry per più di 12 ore" disse il primo dopo essere riuscito a recuperare il controllo di se. Lily gli lanciò una delle sue occhiate assassine prima di aprire la portiera dell'auto azzurra sbattendosela, con troppa foga, alle spalle. James sorrise radioso e, dopo un occhiata di scuse rivolta ad Arthur, lui, Sirius, Remus e Dorcas entrarono sedendosi sui comodi e esageratamente spaziosi sedili in pelle. Arthur estrasse la sua bacchetta dal mantello e diede due colpetti sul volante. L'auto iniziò a vibrare sbuffando una gran quantità di vapore. Il motore gemette sonoramente e, dopo alcuni scoppiettii poco rassicuranti, iniziarono a muoversi sfrecciando a velocità incredibilmente elevata per le vie affollate e trafficate di Londra. Sirius era al settimo cielo e, da bravo cagnolino qual'era, se ne stava con il volto fuori dal finestrino lasciando che la sua lingua si muovesse sballottata a destra e a sinistra dal vento; Dorcas rideva di gusto guardando quella divertente scenetta; Lily teneva stretta Penelope e continuava a lanciare occhiatacce ad Arthur che sembrava un bambino all'interno di un negozio di caramelle; Remus, che da sempre odiava qualsiasi cosa che sia collegato alla velocità, stava aggrappato al sedile terrorizzato; James continuava a fischiare la sua approvazione e a guardare la sua bambina per assicurarsi che stesse bene. La piccola rideva con il suo sorriso sdentato e agitava le braccia probabilmente dichiarando il suo gradimento all'alta velocità.
"Arthur? Non avevi parlato di volo? Ebbene?" Chiese con voce malandrina James. L'uomo sorrise e non si fece pregare. Schiacciò un pulsante posto al centro del cruscotto e gridò tra un sorriso e un altro
"Reggetevi ragazzi" l'auto prima diventò invisibile e successivamente le sue ruote si staccarono piano dall'asfalto prendendo quota fino a raggiungere le nuvole continuando nella sua folle corsa verso villa Potter.

Atterrarono nel retro dell'immenso giardino della villa dopo un ora di viaggio molto movimentato ma allo stesso tempo divertente e rilassante per tutti, tranne che per Remus naturalmente. Egli non fiatò per tutto il viaggio, il volto pallido e completamente terrorizzato.
"IO...... Mai più..... Stupidi aggeggi..." Balbettò tra un conato e un altro una volta sceso dall'auto. Sirius e James scoppiarono a ridere mentre tenevano la fronte del loro caro amico che, al momento, sembrava volesse buttare fuori anche l'intestino.
"Povero il nostro Lunastorta" disse James fingendo dolcezza nella voce
"Ecco scoperto il motivo per cui non ha mai voluto partecipare ai provini per la squadra di Quiddich a scuola. Soffre di Mal d'aria il nostro piccolo lupetto" continuò Sirius ridendo spudoratamente. In tutto questo Lily e Dorcas si erano volatilizzate.
"Ehm... Mi dispiace Remus. Ho un po' esagerato con l'acceleratore" disse con voce mortificata Arthur che, una volta sceso dalla sua auto e una volta viste le condizioni in cui si trovava l'amico, iniziò a muoversi intorno a loro cercando un modo per poterlo aiutare. Dopo qualche minuto Remus, un po' provato e con un sapore orribile in bocca, si alzò, evocò un fazzoletto per asciugarsi le labbra e fece un sorriso stiracchiato all'uomo dai capelli rossi "Stai tranquillo Arthur. Non ho mai amato volare a differenza di questi due screanzati che mi ritrovo per amici" Sirius e James fecero un profondo inchino seguito da un occhiolino e, dopo aver appurato che il loro amico stesse bene, iniziarono ad attraversare il giardino di Villa Potter. "Ramoso ho una novità per te" disse Sirius rompendo il silenzio che si era creato. James lo guardò curiosissimo ma, quando Felpato fece per parlare, dal nulla spuntò un bambino dai capelli corvini e dagli occhi verdissimi che correva a più non posso verso di loro seguito da un altro bimbo della sua stessa età ma dai capelli rosso fuoco e con il viso coperto di lentiggini Made in Weasley.
"Papà, Sirius!" Esclamò il primo felicissimo prima di gettarsi sulle braccia di suo padre. Sorrisi spontanei si aprirono sul volto di James e di Sirius come succedeva ogni volta che Harry pronunciava i loro nomi
"Tantissimi auguri mostriciattolo" Dissero in coro i due Auror con voce molto più dolce del miele. Il piccolo Harry li abbracciò entrambi con foga e successivamente si girò a guardare il suo amichetto Ron che sorrideva radioso.
"Papà.. Vuoi... Quiddich?" Chiese il piccolo dopo che James lo adagiò al suolo. Quest'ultimo rivolse un sorriso malandrino verso Sirius che ammiccò prima di annuire.
"D'accordo piccola peste prima però devo fare una cosa. Ci vediamo tra 5 minuti vicino al campo e cerca la mamma che ha una sorpresa per te" Harry lo guardò con il volto pieno di curiosità. Fece per chiedere quale fosse la sorpresa ma venne interrotto dal solito forte crack che preannunciava l'arrivo di altri ospiti. Ron iniziò a correre per scoprire l'identità dei nuovi arrivati ed Harry, a malincuore, lo seguì. James e Sirius continuarono la loro avanzata verso la porta della villa e, una volta raggiunta, la spalancarono. Sirius fece per dirigersi verso la porta da dove provenivano una moltitudine di voci e grida diverse ma James si fermò davanti alla scale che portavano ai piani superiori.
"Nostalgia delle nostre camere Ramoso?" Chiese Sirius con un ghigno sul volto. James rise scuotendo la testa
"Vorrei fare due chiacchiere con nonno Harry e con nonna Agnes" Sirius lo guardò confuso prima di annuire, aprire la porta e uscire sul giardino affollato. James non aveva nemmeno salito il primo gradino che un urlo pieno di arroganza e divertimento lo fece bloccare e scoppiare a ridere
"AMICI CARI, LA FESTA ADESSO PUÒ DEFINITIVAMENTE INIZIARE. È ARRIVATO IL MANGIA-MANGIAMORTE E IL PADRINO PIÙ BELLO E POTENTE DI TUTTO IL MONDO MAGICO. TANTI AUGURI AL MIO FIGLIOCCIO CHE COMPIE DUE ANNI E ALLA MIA FIGLIOCCIA APPENA NATA. SU I CALICI"

James, una controllate le risate, iniziò a salire le molte scale piano dopo piano fino ad arrivare al terzo. Attraversò velocemente il primo corridoio, svoltò a sinistra, poi a destra. Continuò a vagare per il piano molto simile ad un labirinto solo molto più illuminato. Le pareti, rigorosamente tinte di rosso e oro, sembravano emanare luce propria. La moquette che ricopriva il pavimento era di un bianco immacolato priva di qualsiasi macchia o sporcizia. Mobili stracolmi di libri e detector magici, spuntavano qua e là accostati alle pareti. Armature canterine così pulite da potercisi specchiare, quadri dei maghi e delle streghe piu famosi del mondo magico, facevano inchini e salutavano gioiosi a chiunque passasse da lì, ogni tipo di stranezza ma nessuna traccia della sala cercata da James.
"Guss!" Esclamò lui spazientito. Un nanosecondo dopo un piccolo e anziano elfo domestico si materializzò davanti a lui.
"Il signor James ha chiamato, signore?" Disse con un filo di voce l'elfo. James gli rivolse un sorriso dicendo
"Si amico mio. Stavo cercando la sala dei Potter non è che per caso mio padre l'ha spostata?"
"Oh sì. Lo ha fatto. Segua Guss signor James. Guss sa dove si trova" James annuì e seguì Guss che aveva iniziato a saltellare per il corridoio.
"Guss come mai mio padre ha spostato la sala di nuovo?" Chiese curioso l'Auror dopo qualche minuto di silenzio.
"Perché il signorino Harry aveva scoperto la sala e il ritratto del signor Maximilian raccontava storie di paura. Oh povero signorino Harry. Cattivo Guss non ha controllato bene il signorino Harry" esclamò l'elfo con gli occhi lucidi mentre cercava di battere la testa contro la dura parete del corridoio. Servirono tutti i riflessi da cercatore di James per impedire al elfo di farsi davvero male e, dopo che lo ebbe guardato con rabbia, disse
"Guss ti ho detto mille volte che le punizioni non sono ammesse in questa casa. Comunque è figlio di un malandrino nessuno può stargli dietro" Guss sorrise molto commosso e si soffiò sonoramente il naso con un fazzoletto rosso regalatogli da Sirius tanto tempo prima
"Oh.... Signor James... Lei è sempre così gentile con Guss..." Disse singhiozzando l'elfo. James gli diede qualche pacca sulla spalla che piegarono le gambe esili dell'elfo che tuttavia sorrise radioso e continuò a scortarlo per i lunghi corridoi. Dopo altri 10 minuti di cammino nel quale regnò il silenzio, Guss si bloccò nel bel mezzo del corridoio toccando la parete alla sua destra che iniziò a brillare di un azzurro cielo
"Parola d'ordine?" Disse una voce incorporea con il classico tono ironico usato spesso da Fleamont Potter. L'elfo si schiarì la voce e pronunciò
"Fleamont Potter è il nonno più sexy del pianeta"
"Mi trovi pienamente d'accordo" rispose la parete con una risata trasformandosi in una porta di un legno pregiato a James sconosciuto. Quest'ultimo era tra il divertimento e l'esasperazione nel costatare per l'ennesima volta l'infantilità di sua padre e, dopo aver ringraziato il piccolo elfo, entrò nella sala chiudendosi la porta alle spalle. L'interno di quest'ultima era completamente privo di mobili ma le pareti erano piene zeppe di quadri che parlavano e litigavano fra loro. La forma circolare della sala sembrava stata fatta apposta per permettere a tutti i ritratti di guardarsi e rivolgersi a piacimento la parola senza compiere molta fatica.
"Jamie! Nipotino mio caro! Quanto tempo che non ci vediamo come stai?" Esclamò il ritratto di un anziano uomo dai capelli e barba d'argento. Indossava una magnifica toga rosso acceso riccamente decorata con filamenti d'oro e d'argento. James sorrise e si avvicinò ancor di più al ritratto di suo nonno aprendo le braccia come per poterlo abbracciare. Parlarono e scherzarono per una decina di minuti prima che, un anziana signora dai capelli bianco-rossicci legati in un elegante chignon, fece la sua apparizione nel quadro con uno sguardo severo sul volto.
"Harry!" Gridò lei rossa di rabbia. L'uomo non sembrò essere molto preoccupato dall'indignazione presente sul viso della donna. Si sedette sulla sua comoda poltrona rivolgendo lei un enorme sorriso caratteristica principale di un Potter
"Tesoro già di ritorno?" Disse con voce dolce cercando di scalfire la maschera d'ira presente sul volto dell'anziana signora che però, forse abituata alle sue adulazioni, non fece una piega e continuò a guardarlo malissimo
"Oggi sono andata a visitare il ritratto dei miei genitori al ministero e li ho trovato mio padre abbastanza fuori di se. Pare che qualcuno, di cui disconosce l'identità, mentre dormiva, abbia colorato di rosso e oro i suoi capelli, la sua poltrona e il suo carissimo serpente. Tu ne sai qualcosa?" Chiese con una voce fredda come il ghiaccio. Harry la osservò divertito prima di rispondere con voce tranquilla
"Beh se mai scoprisse l'autore di tale gesto che me lo faccia sapere così potrò congratularmi con lui come si deve. Adesso, dato che è da circa due anni che il nostro nipotino non veniva a farci visita, puoi riservare la predica per quando se ne andrà?" La donna parve inizialmente molto confusa dalle sue parole. Infuriata com'era al suo arrivo all'interno del ritratto, nemmeno si accorse della presenza del nipote che si schiarì la voce prima di parlare nuovamente
"Ehi nonnina cara. Come stai?" Chiese con voce divertita James. Il volto della donna si trasformò all'istante da rabbioso e minaccioso a una maschera di dolcezza arricchita da un sorriso a trentadue denti. Rivolse un altro sguardo al marito come per dire -Dopo facciamo i conti- prima di rivolgersi al suo amato nipotino
"JAMIE! Finalmente ti sei deciso a far visita ai tuoi poveri vecchi nonni" disse lei saltando di gioia. Nonno Harry colse l'occasione al balzo e l'avvolse tra le sue braccia, carezzandole il viso e concedendole tutte le attenzioni di questo mondo, o per meglio dire, del mondo dei ritratti. Nonna Agnes parve riluttante ma alla fine si sciolse e immerse il suo viso nel petto del proprio marito che sorrise facendo un gesto di vittoria con la mano. In tutto questo James stava in piedi davanti a loro leggermente imbarazzato
"Emhh.... Mi dispiace interrompervi ma di sotto, al momento, sta impazzando una festa e, dato che si tratta del compleanno di mio figlio, io dovrei essere lì con lui. Perciò vorrei chiedervi una cosa. Mia figlia è una metamorphomaga. Sapete dirmi chi è il fortunato che nella nostra famiglia ha il gene?" Chiese lui con una chiara impazienza nella voce. L'anziana coppia inizialmente gridò di felicità alla notizia della nascita di una nuova Potter subito dopo però misero su un espressione confusa
"Mio caro nipote, nessun Potter è stato mai un metamorphomagus. Penso che sia qualcuno della famiglia della tua consorte" disse Harry con voce tranquilla. James, profondamente spiazzato dalle parole del nonno, si bloccò, iniziando a vagare tra i suoi fitti pensieri. Un forte crack lo fece ridestare dalla sua trans facendolo sobbalzare
"Signor James signore. Il signorino Harry ha mandato Guss a cercarla per portarla, con la forza se è necessario, a giocare a Quiddich signore" James guardò l'elfo domestico, che era visibilmente imbarazzato, prima di ridere di gusto e annuire.

La squadra formata da James, Sirius, Harry, Fabian e Gideon, vinse facilmente tutti gli incontri che si svolsero. Il piccolo Harry era entusiasta e continuava a giocare con il boccino d'oro che lui stesso acchiappò nella finale del piccolo torneo indetto da Fleamont proprio precedendo quest'ultimo. Ormai l'oscurità e la stanchezza iniziavano a prendere il sopravvento e per ciò i molti elfi domestici iniziarono a accendere numerosissime candele di color oro facendole fluttuare tutt'intorno al grande giardino. Grandi quantità di alcol di diversa natura cominciarono a fare il loro ingresso e i molti bambini presenti, iniziarono ad addormentarsi beati sul morbido prato del giardino
"Ehi Felpato" gridò James dopo aver sistemato la sua dolce figlioletta nella culla rosa e averla resa immune al freddo grazie ad un incantesimo riscaldante
"Si?" Rispose Sirius mezzo ubriaco mentre carezzava i capelli della sua amata Dorcas
"Cosa dovevi dirmi di importante questo pomeriggio?" Felpato si alzò di scatto facendo cadere la sua fidanzata rovinosamente al suolo. La donna iniziò ad imprecare sonoramente ma lui la ignorò. Corse a gran velocità verso i gemelli Prewett che si erano addormentati sotto ad una grande quercia situata nel perimetro del giardino
"Fabian! Gideon! Svegliatevi. Adesso!" Disse a gran voce Sirius scuotendo i due uomini dai capelli scarlatti
"Ancora 5 minuti mamma andiamo" sussurrò Fabian
"Vai a svegliare Molly prima" fece Gideon. Sirius perse la pazienza. Portò la sua bacchetta alla gola pronunciando l'incantesimo "Sonorus" e, prima che potesse anche solo dire un altra parola, i due gemelli si alzarono di scatto sistemandosi i vestiti.
"Beh? Che motivo hai per disturbare il nostro dolce sonno Sissy?" Felpato rivolse ai due sguardi omicidi prima di esclamare con voce rabbiosa
"Non è che vi siete dimenticati di fare qualcosa?" Fabian e Gideon si guardarono leggermente imbarazzati
"Oh"
"Beh meglio tardi che mai no?" Dissero uno a continuazione dell'altro. Sirius sbuffò sonoramente prima di annuire. I gemelli sorrisero e dopo un occhiolino scomparvero fra gli alberi. Felpato tornò dalla sua bella che era furiosa
"Beh!?!? Ti sembra modo?" Disse Dorcas rossa in volto. Sirius le sorrise prima di baciarla dolcemente cingendole con braccio le sue spalle.
"ADESSO BRUTTI SCANSAFATICHE" urlò alzando lo sguardo verso il cielo. Tutti i presenti lo guardarono come se fosse impazzito prima di sentire un enorme scoppio. Il cielo, che ormai era diventato nero come la pece, si illuminò di moltissimi colori diversi. Draghi, fenici e fate iniziarono a volare fendendo nuvole e alberi. Gli ospiti restarono senza fiato. Dopo una buona mezz'ora in cui i fuochi artificiali crearono molte immagini delle più disparate e meravigliose bestie magiche, essi si unirono insieme fino a formare il volto di Sirius. James, Dorcas, insieme a tutti gli invitati, si girarono a guardare l'uomo sorridente con divertimento e stupore e, come se le sorprese non fossero già state abbastanza numerose e sconvolgenti, il volto colorato di Sirius che ancora fluttuava nel cielo iniziò a parlare

 

Salve a tutti miei cari amici. Ringrazio in anzitutto Fabian e Gideon Prewett per i loro fuochi d'artificio Siamo qui per celebrare la nascita della mia seconda figlioccia Penelope e per i due anni del piccolo mascalzone che risponde al nome di Harry Potter. Perciò i miei auguri più affettuosi piccoli Potter ma avrei qualcosa da dire riguardo ad un altra faccenda non meno importante perciò MASCALZONE A ME L'ANELLO



Quando la voce di Sirius terminò quest'ultima frase, il piccolo Harry aprì gli occhi, rovistò nei suoi jeans e estrasse una scatolina. Corse in direzione del suo padrino e glielo porse sotto lo sguardo stupefatto e già commosso di Dorcas
"Ben fatto mostro" disse Sirius dopo aver abbracciato il piccolo che, una volta compiuto il suo compito si dileguò per poi sdraiarsi nuovamente sul prato. Sirius guardò Dorcas negli occhi e dopo aver urlato "CONTINUATE" verso il nulla, si inginocchiò ai piedi di una Dorcas ormai in lacrime

 

Non sono mai stato un tipo romantico e questo è ormai appurato. Posso solo dire che la forza, la determinazione con cui ha combattuto durante la guerra, l'ironia e la bellezza disarmante di questa donna hanno fatto sì che anche un rubacuori come il grande Sirius Black cadesse nelle grinfie del tanto sadico cupido e perciò mi vorrei congratulare con lei. Detto questo mia cara Dorks vorrei chiederti qualcosa di importante poiché quando incontri la tua metà non ha senso aspettare. Dorcas Meadowes vuoi tu diventare la moglie di quel gran pezzo di stregone qual'è Sirius Black?



La voce si spense e calò il silenzio. L'unico rumore proveniva da Dorcas i cui singhiozzi erano divenuti incontrollabili. Continuava ad annuire con foga mentre le lacrime le rigavano il volto inzuppando i capelli di Sirius che stava giusto sotto di lei con un sorriso a trentadue denti sul volto
"Ehi Dorks chiudi i rubinetti ti prego mi stai rovinando l'acconciatura" la donna sorrise prima di sollevarlo per le spalle stringendolo a se con tutta la forza in suo possesso
"Beh? Ti ho fatto una domanda mi sembra" chiese l'uomo con la sua classica voce ironica. Dorcas alzò lo sguardo quanto basta per fissarlo negli occhi grigi e dolci di Sirius esclamando
"SI, CERTO CHE SÌ STUPIDO IDIOTA"

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Capitolo 6
*** Un addio al celibato stravagante ***


Note:
BuonPomerigiio a tutti e benvenutini a questo nuovo capitolo de "Il canto della fenice"

Come prima cosa vorrei ringraziare tutti per le molte visualizzazioni che questa storia sta ricevendo
Questo per me è motivo d'orgoglio e una ragione per continuare a scrivere
e a far evolvere sempre di più questa Fan Fiction
.
Detto questo, vi auguro una Buona Lettura
Albusseverus1996




UN ADDIO AL CELIBATO STRAVAGANTE




La grande festa terminò alle prime luci dell'alba quando, ormai stanchissimi, i vari invitati iniziarono a diminuire. Sirius e Dorcas erano già scomparsi da un po' tra gli arbusti del giardino; James e Lily stavano sdraiati a contemplare l'alba insieme alle pochissime stelle ancora presenti nel cielo con ben stretti a loro i piccoli figli; Remus, che era ubriaco marcio, ballava e cantava a squarciagola una canzone chiamata -We are the Champion- composta da una band inglese di nome -Queen-; Severus Piton, anch'egli sotto gli effetti dell'alcol, canticchiava un motivetto strano e alquanto lugubre; Tutti i Weasley, compresi Arthur e Molly, erano crollati sul comodissimo prato profondamente addormentati. Insieme a loro vi erano Fabian e Gideon che, subito dopo aver compiuto il proprio dovere con i magnifici fuochi artificiali per Sirius e Dorcas, erano tornati ad acciambellarsi sul prato fresco; Albus Silente, invece, stava seduto su di una poltrona al lato dei padroni di casa, conversando e godendosi lo spettacolo messo su dai suoi prossimi professori
"Speriamo almeno che la loro sparizione mi faccia diventare Zio, o padrino ancora meglio." Disse James verso Lily dopo che Remus terminò la canzone un altissima nota finale. Lily lo guardò con un espressione maliziosa sul volto
"Si sarebbe corretto da parte loro dopo averci abbandonato per gran parte della serata. Comunque dovremmo portare Rem a casa nostra e preparargli una pozione. Guardalo per Morgana" esclamò la rossa indicando Lunastorta che, una volta terminata la canzone, iniziò ad improvvisare un valzer con un Severus Piton che sembrava divertirsi un mondo. James strabuzzò gli occhi prima di scoppiare a ridere rotolandosi al suolo. Ancora con le lacrime agli occhi si alzò, estrasse la sua bacchetta e evocò il suo Patronus che iniziò a galoppare verso gli alberi situati al confine dell'immenso giardino di Villa Potter. Lily rivolse uno sguardo interrogativo in direzione di suo marito che, ancora profondamente scosso dalle risate, spiegò balbettando
"S-Sirius non può perderselo". Non appena James terminò la frase, un uomo dai lunghi e molto scompigliati capelli neri sbucò dal nulla correndo all'impazzata verso il centro del giardino con i suoi jeans strappati ancora abbassati per metà. Felpato si bloccò a metà strada, strabuzzò gli occhi e iniziò a ridere, alla sua maniera, come un pazzo. Dorcas fece la sua apparizione qualche istante dopo con i capelli in disordine e i vestiti sotto sopra.
"Oddio" esclamò quest'ultima prima di scoppiare in una risata. I pochi ancora svegli, iniziarono a fischiare la propria approvazione iniziando ad applaudire a tempo di musica. I due ballerini, sembrano apprezzare il fatto di essere al centro dell'attenzione, è continuarono a volteggiare sulle note del valzer. L'unica a non divertirsi sembrava Lily che continuava a sbuffare pregando James di fermare Remus e di portarlo a casa loro ma senza successo. Dopo mezz'ora di prediche, la donna perse la pazienza, si alzò raggiunse Remus lo prese rudemente per un braccio e sparì nel nulla. Piton, avendo perso il suo partner, si sedette vicino a Silente che ancora si asciugava le lacrime dal viso.
"Sarà meglio andare" disse James in direzione di Sirius che, con ancora in mano la sua cara macchina fotografica babbana, continuava a guardare le foto della folle danza precedente ridendo di gusto. Felpato annuì e iniziò a salutare gli ultimi ospiti rimasti prima di smaterializzarsi insieme a Dorcas. James lo imitò e, dopo aver recuperato la carrozzina in cui dormiva beata Penelope è preso in braccio il piccolo Harry, svegliò silenziosamente Arthur e quest'ultimo recuperò la sua Ford Anglia dal retro del giardino e li accompagnò a casa

"Giuro che non bevo più" disse Remus una volta sveglio cosa che accadde ben due giorni dopo. Sirius, che nel frattempo aveva fatto sviluppare le foto della festa, continuava, con l'appoggio di James, a mostragliele prendendolo in giro. I due dovettero ricorrere a tutti i loro riflessi di Auror per riuscire ad evitare le fatture e gli incantesimi che Lunastorta continuava a scagliargli. Per i primi dieci minuti non ebbero problemi ma, una volta che Harry e Penelope si svegliarono, James si fermò un secondo di troppo a guardare come Lily si prendeva cura dei due piccoli e finì a gambe all'aria con capelli e sopracciglia di un intenso blu notte. Sirius iniziò a ridere e Remus colse al balzo l'occasione per colpirlo con una Fattura Pungente che trasformò i lineamenti regali da Black in quelli di un Troll di montagna. Lunastorta si sedette nuovamente sul divano in pelle situato nel soggiorno di casa Potter continuando a sorseggiare la pozione post-sbornia preparatagli da Lily e a guardare i due Auror soddisfatto del proprio lavoro.
"I miei capelli! I miei adorati capelli!" Iniziò a piagnucolare James sotto gli occhi molto divertiti dei suoi due figli. Harry aveva le lacrime agli occhi dovute alle grosse risate mentre Penelope, forse per solidarietà, aveva trasformato il colore dei suoi capelli dal rosso fuoco, colore che sembrava piacergli particolarmente, alla stessa tonalità di blu di quelli del padre.
"Ah-ah-ah. Molto divertente Lupetto furbetto. Ce lo siamo meritati. Adesso dovremmo andare al ministero prima che Alastor venga qui per prenderci a calci" esclamò Sirius con voce seccata continuando a tastarsi il volto. Remus si alzò nuovamente e fece per avvicinarsi a loro. Alzò la bacchetta ma, invece di farne scaturire gli incantesimi che avrebbero fatto tornare come prima James e Sirius, Lunastorta la agitò a mo' di saluto e scomparve nel nulla.
"Maledizione. Lily tu puoi fare qualcosa per risolvere questo scempio?" Chiese James cercando di nascondere i suoi stravaganti capelli sotto un cappello da mago regalato a lui dai suoi genitori molti anni prima ma che non ne voleva sapere di starsene su molto probabilmente per via l'incantesimo con cui Remus lo aveva colpito che non gli permetteva di occultare la propria opera. Lily mise su un ghigno poco rassicurante e disse prendendo tra le braccia un Harry che ancora faceva fatica a controllare le risate.
"Beh potrei ma ci vorrebbe tempo e siete già in ritardo di un ora. Vi consiglio di andare a lavoro e, quando tornerete se Remus si rifiuterà di scagliare il contro-incantesimo lo farò io" James strabuzzò gli occhi, così come Sirius, e i due esclamarono in coro
"Ma non possiamo presentarci così a lavoro. Cosa diranno le nostre fan accanite se i due Auror più belli della Gran Bretagna si presentassero a loro in questo stato?" Lily e Dorcas li fulminarono con lo sguardo
"Beh non è un problema mio. Adesso fuori forza" disse la prima con un tono che non ammetteva repliche. Sconfitti, James, Sirius, seguiti da una Dorcas che non aveva smesso di guardare torva il suo futuro marito, uscirono sulla stradina di Godric's Hollow. I due amici si guardarono sconsolati e si smaterializzarono in direzione del ministero

Fu una giornata molto lunga e piena di piccole zuffe. I colleghi dei due famosissimi Auror, non si risparmiarono dal prenderli in giro per la loro condizione perciò le vendette di James e Sirius furono spietate. I lunghi corridoi del secondo livello dove si trovavano gli uffici dei vari Auror, si trasformarono in una zona di guerra. Incantesimi e fatture, venivano scagliate da ufficio a ufficio creando un caos di luci da far invidia al capodanno cinese. Ovviamente, la battaglia fu vinta da James e Sirius che, arrivati alla fine dei loro turni si incamminarono verso l'ascensore con sguardi malandrini appagati e soddisfatti lasciando Gideon, Fabian, Frank e gran parte dei loro colleghi, chi mezzo trasfigurato, chi ancora ballava un tip tap molto buffo e chi si ritrovava con capelli e vestiti da donna di mezza età. Perfino Dorcas, che sin dal primo istante in cui i due avevano dato inizio ai caotici duelli aveva manifestato la sua profonda indignazione per la loro infantilità, si concesse una risata nel vedere Gideon e Fabian con braccia e gambe trasfigurate in dei tentacoli.
"Ehi Ramoso sai che domani Dorcas entra nel suo periodo del mese?" Disse Sirius una volta raggiunta l'uscita del ministero con ghigno sul volto. La donna lo guardò con occhi fuori dalle orbite mentre il suo volto iniziava ad imporporarsi. James si bloccò e iniziò a ridere di gusto
"E sentiamo un po'. Per quale perversa ragione dovrebbero interessarmi le mestruazioni della tua futura moglie Felpato?" Chiese lui una volta placate le risate. Sirius sbuffò e, dopo avergli dato un pugno sulla spalla, spiegò con voce esasperata
"È possibile che tu sappia a memoria tutti i nomi, cognomi, date di nascita e ruoli di ciascun giocatore del Puddlemore United e non ti ricordi di una cosa del genere? Il nome Lunastorta ti dice niente?" James lo guardò per un attimo senza capire dove volesse andare a parare quando gli si accese una lampadina all'interno del cervello
"Oh quello.... Emh sì certo che me lo ricordavo volevo solo vedere se stavi attento" disse con voce divertita. In tutto questo, Dorcas stava lì ferma tra James e Sirius ancora completamente imbarazzata
"Beh felice che le mie cose siano di aiuto per ricordarvi il giorno della trasformazione del vostro amico licantropo adesso possiamo andare a casa tesoro? Ho qualcosa da mostrarti dato che, come hai giustamente ricordato, da domani dovrai farne a meno per qualche giorno" disse lei trasformando il suo imbarazzo in malizia allo stato puro. Sirius annuì con foga e, dopo aver rivolto un occhiolino al suo migliore amico, lui e Dorcas sparirono nel nulla. James scosse la testa sorridendo prima di imitare la coppia e smaterializzarsi verso casa.

"Rem dove preferisci trasformarti? Foreste tedesche? Steppe norvegesi?" Chiese Sirius usando il suo sguardo da cane bastonato. Remus fece un sorrisino stiracchiato prima di rispondere con un filo di voce
"Bel tentativo Felpato" James rise di gusto guadagnandosi un occhiataccia da parte di Sirius che tuttavia quando riprese la parola, lo fece usando il tono di voce adulatorio che, i suoi cari parenti, gli avevano insegnato fin da piccolo
"Il nostro dolce Lunastorta sarà sicuramente lieto di ampliare i suoi orizzonti" Remus sospirò e, racimolando le poche forze che gli rimanevano, guardò Sirius negli occhi
"Ne abbiamo parlato mille volte. La Stamberga Strillante è stato il primo posto dove i malandrini, e mi riferisco anche a Peter, si sono trasformati la prima volta tutti insieme. Quel luogo è importante per me e per noi. È pieno di ricordi sia piacevoli che meno e, per una sera al mese, potremo immaginarci che Codaliscia sia con noi a scorrazzare per il parco di Hogwarts" disse lui con voce commossa mentre alcune lacrime iniziavano a rigargli il volto. James e Sirius si intristirono per un secondo o due prima di poggiare le loro mani sulle spalle del povero Remus
"Beh andiamo allora. Ramoso scommetto 20 galeoni che riesco ad atterrarti in meno di venti secondi" disse Sirius ritrovando il suo grande e malandrino sorriso. James e Remus risero di gusto mentre si apprestavano a materializzarsi verso Hogsmade.
"Andata" rispose il primo con un ghigno. I due si strinsero la mano e Remus mise la sua in cima alle loro e si smaterializzarono.
La notte passò in un lampo tra gare di velocità e vari duelli messi in scena da Ramoso e Felpato. Scorrazzarono in lungo e in largo per tutta la foresta proibita incrociando vari animali sicuramente allevati da Hagrid che, una volta incrociati i loro sguardi, fuggivano terrorizzati. James vinse, anche se a fatica, la scommessa grazie al suo voluminoso palco di corna che immobilizzarono il povero Felpato non meno di un ora dopo l'inizio del duello. Ramoso continuò a galoppare fiero e orgoglioso mentre Sirius s'incupì visibilmente. Fu solo quando il sole iniziò a sorgere che, Lunastorta ormai stanchissimo, si accucciò sull'erba addormentandosi immediatamente dando la possibilità a James e Sirius di tornare in forma umana
"Hai vinto solo grazie alle tue corna" disse quest'ultimo mentre il corpo del lupo iniziava a ritrasformarsi nel loro più caro amico. James sorrise e, dopo aver dato due pacche sulla spalla di Sirius, esclamò divertito
"Oh povero Sissy. Non dovresti scommettere su qualcosa che sai di perdere in partenza. Comunque i 20 galeoni tieniteli ti servirà tutto l'oro possibile per organizzare il matrimonio che sogna la tua sposa. Adesso prendiamo Rem e andiamo a casa sto morendo di fame" Sirius lo guardò confuso per un momento prima di sollevare da terra il corpo di Remus
"Che intendi dire?" Chiese con voce terrorizzata. James rise di gusto prima di rivolgergli un occhiolino e smaterializzarsi verso casa

I mesi che seguirono furono completamente folli. Dorcas e Lily, che con il passare dei giorni diventarono sempre più ansiose e eccitate per via delle nozze, iniziarono a minacciare i poveri James e Sirius di lasciarli in bianco per il resto della loro vita se loro non le avessero aiutate con i preparativi. Per questa ragione i due Auror, dovettero girare per mezz'europa svolgendo mansioni tra le più strane e disparate. Comprarono una quantità industriale di tulipani olandesi, uno smoking babbano per Sirius nel centro di Milano, affittarono una sala ricevimenti nella periferia di Manchester che avrebbe potuto tranquillamente contenere insieme i loro appartamenti, parlarono con un prete babbano per chiedergli se fosse disponibile per la data del 15 febbraio per celebrare il matrimonio e così via. In aggiunta a tutto ciò, James e Sirius dovevano adempiere alle loro responsabilità di Auror e cercare di risolvere il problema dei commerci illegali di uova di Acromantula che stava imperversando in quel periodo per tutta la Gran Bretagna.
"Giuro che se Dorcas mi chiede ancora di andare a comprare fate, addobbi o di ingaggiare altri elfi domestici uccido Lucius Malfoy e mi faccio rinchiudere ad Azkabam" disse Sirius in uno dei rari momenti in cui lui e James riuscivano a scappare dalle loro responsabilità rifugiandosi al Paiolo Magico per bere qualcosa. James lo guardò sorridendo, prese un gran sorso dal suo bicchiere pieno fino all'orlo di Whiskey Incendiario e rispose con voce stanca ma al tempo stesso divertita
"Ti avevo avvertito mi pare. Poi quello che dovrebbe lamentarsi sono io mio caro Felpato" Sirius vuotò in un sorso il suo bicchiere prima di guardare torvo il suo migliore amico
"Per quale motivo tu dovresti lamentarti maggiormente Ramoso? Non c'è nulla che tu abbia fatto in più di me" disse lui con voce offesa. James scoppiò a ridere cadendo rovinosamente sul freddo pavimento in pietra grezza della locanda sotto lo sguardo stupefatto di Sirius che non sembrava avere la minima intenzione di aiutare l'amico a rialzarsi. James continuò a rotolare sul pavimento per alcuni secondi prima di farsi forza sulle braccia arrampicandosi di nuovo sulla sua sedia.
"Per Godric si può sapere cosa c'è di tanto divertente?" Chiese spazientito Sirius. James si asciugò le lacrime e, aprendo il suo enorme sorriso, esclamò felice
"Beh vediamo un po'. Ah sì ci sono. Io posso lamentarmi perché non sono colui che si sposa mio caro Fido, anche se devo ammettere che sono contento che dopo tutto questo tempo e, nonostante il fatto che io abbia messo su famiglia, tu ci descrivi ancora come una cosa sola" Sirius si rilassò e sorrise, sul suo volto aveva fatto capolino la maschera ironica che metteva su nei rari momenti di dolcezza di James nei suoi confronti
"Sei mio fratello, sei un malandrino perciò hai degli obblighi verso la mia persona e sei anche il mio testimone perciò mi dispiace mio caro amico cornuto ma sgobberai insieme me che ti piaccia oppure no" esclamò lui sghignazzando. I due continuarono a bere bicchieri su bicchieri ricordando malefatte e avventure passate quando James, dopo aver ordinato al caro barista Tom di portare a loro altri due bicchieri, sospirò e disse con voce piena di una felicità e una dolcezza disarmante
"Ti voglio bene Sirius e ti ringrazio per essere entrato nella mia vita" La maschera d'ironia di Felpato iniziò a creparsi. Sorrise e cercando di mantenere il suo tono ironico, disse
"Non è che avessi tanta scelta eh. Mi hai praticamente sequestrato nel momento in cui mi sono seduto nel tuo scompartimento sull'Hogwarts Espress al primo anno" James rise di gusto e si girò per ordinare altro alcol quando vide una massa di capelli scarlatti entrare dalla porta principale
"Dannazione. Felpato sotto il mantello vieni qui" disse con voce preoccupata James mentre Lily e Dorcas setacciavano la sala cercandoli. Molto probabilmente, Dorcas riconobbe i lunghissimi capelli del suo promesso sposo sparire nel nulla e, con un gesto della mano, indicò a Lily il loro tavolo che, apparentemente, era vuoto
"Sappiamo che siete lì. Avanti uscite" dissero in coro Lily e Dorcas. Lentamente James e Sirius riapparvero da sotto il mantello, il primo mise su i suoi occhi da cerbiatto mentre il secondo usò il volto -mi hanno appena abbandonato in autostrada adottami-
"Lily cara ti posso spiegare" disse James con voce dolce. La donna scosse la testa prima di rispondergli con voce tranquilla e serena
"Non c'è nulla da spiegare tesoro. Sappiamo di avervi fatto lavorare troppo e ci dispiace. Ci chiedevamo solo se possiamo unirci a voi"
"Si lo so che avremmo dovuto essere a casa già da qualche ora ma... Aspetta un attimo.. Cosa!?" Disse James con una voce acuta e confusa
"Ti ho chiesto se possiamo unirci a voi" disse ancora una volta Lily. James aprì il suo grande sorriso, chiamò Tom chiedendogli di portare altri due Whiskey incendiari

Passarono gran parte della notte al Paiolo Magico ridendo, chiacchierando tra loro e divertendosi come ai vecchi tempi. Rincasarono solo alle prime luci dell'alba quando, James e Sirius completamente ubriachi e stanchi morti, crollarono sul tavolino del pub magico. Lily e Dorcas li adagiarono sul letto e i due si abbracciarono come dei piccoli gemellini nel grembo materno continuando a russare sonoramente
"Non cresceranno mai non è vero?" Chiese Dorcas con un sorriso mentre continuava ad ammirare il suo futuro marito dormire avvinghiato al suo migliore amico. Lily si voltò per guardarla con la dolcezza che le traboccava dagli occhi sussurrando
"Oh... Io spero proprio di no"

Mancava ormai un solo giorno al matrimonio di Sirius e James, con l'aiuto di Remus, Frank, Gideon, Fabian e Arthur, aveva organizzato un addio al celibato con i fiocchi seguendo passo passo gli ordini di una gelosissima Dorcas.
"Felpato sei pronto?" Chiese James da dietro la porta del bagno di casa sua dove il suo migliore amico era rinchiuso da ben 12 minuti e 22 secondi
"Dammi un minuto ed esco" esclamò Sirius. James contò fino a sessanta e bussò ancora ma la risposta non cambiò. Fu solo dopo ben dodici bussate che l'affascinante Auror uscì. Indossava una camicia rigorosamente nera con collo alla coreana adornata con filamenti di oro e qualche spruzzata di rosso, un paio di jeans strappati in diversi punti, un paio di converse anch'esse nere e emanava un forte odore di dopobarba
"Tu la pazienza non hai proprio idea di cosa sia dico bene Ramoso?" Chiese Sirius con voce esasperata mentre si aggiustava i polsini della camicia. James rise di gusto prima di avvicinarsi al suo migliore amico e pronunciare
"Non ne ho idea, no. Obscuro" l'incantesimo creò una benda nera che si incollò agli occhi del povero Sirius che iniziò a scalciare come un cavallo inferocito
"JAMES FLEAMONT POTTER TOGLIMI IMMEDIATAMENTE QUESTA MALEDETTISSIMA BENDA DAGLI OCCHI O GIURO CHE TI MALEDICO" gridò lui a pieni polmoni. James rise di gusto cercando di immobilizzarlo ma con pochi risultati
"Calmati stupido randagio. In qualsiasi addio al celibato che si rispetti il festeggiato va bendato. E poi tu e Remus avete fatto di peggio per il mio perciò ti consiglio di calmarti o potrei dare il peggio di me" esclamò lui con voce pericolosamente seria. Sirius alle sue parole smise all'istante di agitarsi e chiese con voce sconsolata
"Posso sapere almeno dove stiamo andando?"
"Certo che no. Secondo te perché ti avrei bendato sennò?" Esclamò James con voce eccitata. Sirius sbuffò e annuì e, insieme, uscirono di casa. Li vi trovarono, vestiti di tutto punto e con volti profondamente maliziosi, Remus, i gemelli Prewett, Frank e Arthur che stavano seduti sul muretto che circondava il numero 7 di Godric's Hollow. Vedendoli arrivare, Remus si alzò e, con un ghigno sul volto, esclamò divertito
"Oh ecco arrivato il nostro rubacuori preferito. Possiamo andare?" James annuì sempre sorridendo prese il braccio di Sirius e i due sparirono nel nulla.
"Puoi togliermi questa dannatissima cosa dagli occhi adesso?" Chiese Sirius dopo circa mezz'ora di cammino in cui James e tutti gli altri continuavano a sghignazzare sonoramente. James scosse la testa divertito ed esclamò
"Ma sai che ti sta decisamente bene Felpato? Dovrei applicargli un incantesimo di adesione permanente" Sirius lo afferrò per la giacca con una mano estraendo la sua bacchetta con l'altra puntandogliela allo stomaco
"Io non lo farei se fossi in te e adesso sarei lieto se tu annullassi il tuo incantesimo" disse con voce malefica. James allargò ancor di più il suo sorriso, fece qualche altro passo con Sirius ancora incollato alla sua giacca color rosso vivo e disse sconsolato
"Sei un gran rompipluffe Sirius Black. E va bene. Finite" la benda scomparse e Sirius si ritrovò in un immensa pista, una di quelle che avrebbe potuto essere utilizzata per corse automobilistiche.
"Ma che diamine...." iniziò Sirius ma non riuscì nemmeno a finire la frase che il profondo silenzio in cui si trovavano venne squarciato da una moltitudine di colpi di acceleratore molto rumorosi. A Sirius quasi cadde la mascella dallo stupore
"Ma quelle sono proprio...."
"Delle moto da corsa babbane esatto" disse James con profondo orgoglio nella voce "Giusto dietro quella di Remus e Frank ci sono le nostre. Ti va una gara prima di andare a Disneyland?" La mascella di Sirius questa volta cadde rovinosamente a terra. Impiegò alcuni minuti per ritrovarla e situarla nel posto appropriato
"Te l'ho detto che sei il migliore amico e testimone del mondo mio carissimo Ramoso?" Esclamò lui felice come una pasqua. James scoppiò a ridere e, mettendo una mano sulla spalla dell'amico disse con voce profondamente divertita
"No, credo di non avertelo mai sentito dire. È buffo che fino a qualche minuto fa eri intenzionato a maledirmi. Andiamo bastardo di un cane e che vinca il migliore, cioè io" Sirius lo guardò fisso con sguardo riconoscente e sussurrò
"Ti piacerebbe" prima di correre verso la sua fiammante nuova moto non sapendo che, quell'aggeggio, sarebbe stato il regalo che James e Remus gli avevano comprato per il matrimonio. La gara fu un testa a testa fra James e Sirius mentre il resto della comitiva stava decisamente staccata. Per fortuna Remus aveva avuto la premura, prima dell'inizio della gara, di applicare un incantesimo di imbottito su tutti i partecipanti poiché solo Fabian e Gideon caddero per ben 25 volte cada uno. L'ultima curva fu decisiva poiché James andò lungo permettendo a Sirius di guadagnare un po' di terreno sull'amico tagliando per primo il traguardo. Successivamente, la comitiva abbandonò la pista da corsa raggiungendo Disneyland che era situato completamente dall'altra parte del mondo, cioè in America, più precisamente a Orlando, Florida. Sirius saltellò felice per 4 ore di seguito, infiltrandosi in ogni attrazione che l'immenso, e inspiegabilmente, desolato parco aveva da offrigli. James, Gideon e Fabian non furono da meno, fischiarono, gridarono e ballarono ogni qualvolta che lo speaker del parco li informava dell'apertura di altre montagne russe, tiro a segno e chi più ne ha e più ne metta mentre Remus e Frank si preoccupavano che quei pazzi dei loro amici non facessero qualcosa di troppo stupido che potesse far capire ai molti babbani che lavoravano nel parco, la loro natura. Ebbero un bel da fare quando James vinse il premio più prezioso del tiro a segno grazie all'aiuto dell'incantesimo Expulso che fece sì che tutte le lattine che avrebbe dovuto buttar giù con un arma babbana giocattolo, caddero "magicamente" con un solo colpo.
"Qual è la prossima tappa Ramoso?" Chiese Sirius dopo aver partecipato all'ennesima gara con delle piccole e strane automobili chiamate go kart e nella quale il povero Frank aveva rischiato di rompersi l'osso del collo dopo aver colpito ad alta velocità le protezioni poste intorno alla pista cosa che lo fece volare fuori dal veicolo e cadere rovinosamente al suolo facendo sbellicare dal ridere James, Sirius, Arthur, Fabian e Gideon. Per fortuna l'incantesimo posto da Remus durante la prima gara aveva retto bene attutendo la forza dell'impatto. James, ancora con le lacrime agli occhi per la caduta di Frank, guardò l'amico dritto nei suoi occhi grigi e esclamò
"Torniamo in patria adesso Felpato" Sirius gli rivolse uno sguardo confuso scendendo dalla moto giocattolo sul quale era seduto avvicinandosi a James
"Solo solo le dieci James. La notte è ancora giovane" disse con voce ironica. James gli rivolse un sorriso malandrino esclamando con voce divertita
"Ho detto che torniamo in patria, non a casa. Sarebbe il caso di fare un salto dal nostro carissimo amico Tom" sul volto di Sirius si aprì un sorriso radioso e i due, dopo aver recuperato i loro amici, si smaterializzarono

Il Paiolo Magico era addobbato a festa. Striscioni di auguri che cambiavano colore circondavano le pareti del piccolo pub magico; Immagini a grandezza naturale del volto di Sirius ammiccavano verso tutte le persone che passavano di lì; bottiglie di alcol in ogni angolo: Whiskey Incendiario invecchiato di 100 anni, bottiglie dell'Idromele più costoso e buono di tutto il mondo magico, burrobirra a fiumi, vodka babbana in quantità industriale e moltissime, forse troppe, persone che lo affollavano. Centinaia di teste si voltarono al loro arrivo e, altrettante voci con diverse intonazioni ma tutte maschili, gridarono a gran voce i loro auguri più affettuosi mentre le poche donne presenti in sala, si limitarono ad applaudire debolmente con volti rassegnati. Sirius si voltò verso James che sorrideva radioso al pubblico ma, prima che potesse dire qualsiasi cosa, quest'ultimo si portò la bacchetta alla gola
"Sonorus! Benvenuti a tutti. Vi ringrazio di cuore per essere venuti qui per celebrare tutti insieme l'addio al celibato del, famoso quasi quanto me, Auror Sirius Black" un boato di applausi scoppiò non appena James pronunciò il suo nome sovrastando persino la sua voce amplificata magicamente perciò si unì al fragoroso applauso prima di continuare
"Credo se voi sareste d'accordo con me nel dire che è incredibile il fatto che quest'uomo si sia deciso a sposarsi e a creare una famiglia ma non c'è cosa che potrebbe farmi più felice di questa. Chiedo a tutti gli uomini presenti di unirsi a me nel fargli i più calorosi auguri e tutte le donne di non manifestare pubblicamente la loro indignazione. Detto questo mio carissimo Felpato, ti faccio i miei più affettuosi auguri e vedi di non metterci troppo a farmi diventare padrino. A SIRIUS" esclamò a gran voce alzando un calice pieno di idromele che aveva appena preso da un tavolo. La platea intero lo imitò e bevvero tutti alla salute del promesso sposo. Dopo aver stretto centinaia e centinaia di mani e consolato più donne del previsto, Sirius riuscì a sedersi accanto a James che aveva già buttato giù 5 bottiglie di burrobirra e altrettanti calici di Idromele
"Quindi tanto per capire. Tu per il mio addio al celibato hai affittato una pista motociclistica, affittato l'intero Disneyland e non negare perché non credo possibile che un fine settimana in un parco tanto famoso e grande come quello, noi eravamo le sole persone presenti non contando coloro che ci lavoravano, e infine hai contattato tutte queste persone per venire a festeggiare con noi. Dimentico qualcosa?" Chiese Sirius ironico. James lo guardò scoppiando a ridere "Si beh, la moto che hai usato è il tuo regalo di matrimonio e ho affittato anche il Paiolo Magico" disse con un enorme sorriso. Sirius gli rivolse uno sguardo severo prima di prendere nuovamente la parola con voce meno calorosa di prima
"Tutto questo per un stupido addio al celibato James? Non ti sembra un po', come dire, troppo?" James non sembrò turbato dal repentino cambiamento d'umore dell'amico e, non abbandonando il suo enorme sorriso, mise un braccio intorno alle sue spalle e esclamò
"Felpato non sei l'unico ad avere una camera blindata pressoché infinita e poi ci si sposa una volta sola. Dovresti ringraziare la tua futura moglie invece. Non mi ha permesso di affittare un mezzo babbano volante, che non vorrei sbagliarmi ma credo che si chiami Aireo o qualcosa del genere, per lanciarci da lì su utilizzando un poco di stoffa per fluttuare nell'aria. Lei e Remus si sono opposti categoricamente perciò ho scelto la pista" Sirius scoppiò nella sua risata-latrato facendo così tanto rumore, da far voltare tutti i numerosi maghi e le poche streghe presenti all'interno del locale
"Sei completamente folle James Potter" detto questo si alzò dalla sedia e, con un agile salto, salì sul tavolo
"Sonorus! Vorrei proporre un brindisi prima di diventare troppo ubriaco da non riuscire a formulare una frase correttamente. A James Fleamont Potter per quanto pazzo, egocentrico e smielato possa essere è anche una delle persone migliori che ho conosciuto in vita mia, il miglior amico che potessi mai chiedere e il padrino perfetto per i miei futuri figli. In alto i calici maghi e streghe per l'uomo che ha organizzato il più divertente e dispendioso addio al celibato mai organizzato" vuotò il suo calice, scese dal tavolo e abbracciò forte James che, pur essendo stupito del gesto inusuale compiuto dall'amico, ricambiò la stretta mentre tutto i maghi e le streghe intorno a loro esclamavano a gran voce il suo nome.

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Capitolo 7
*** Il matrimonio del secolo ***


 
Note:
Salve a tutti e benvenuti ad un nuovo capitolo de "Il canto della fenice"
Inizio con darvi i miei più sinceri auguri per il nuovo anno sperando
che porti con se felicità e, nel mio caso specifico, buone nuove universitarie.
Mi scuso per la mancanza di nuovi capitoli durante questo periodo
ma tra feste e giocate a carte non ho avuto il tempo materiale per mettermi al computer.
Un ritorno scoppiettante con un matrimonio semplicemente "magico" per restare in tema
Detto questo vi auguro una buona letturae non dimenticate di lasciare
una recensione se dovesse o meno piacervi ciò che leggerete
Albusseverus1996
 


IL MATRIMONIO DEL SECOLO


Il gran giorno era arrivato e, Villa Potter, in quanto Quartier generale dei malandrini, venne utilizzata come rifugio dai giornalisti e come centro estetico per i promessi sposi. Sirius, James e Remus facevano fatica perfino a stare in piedi per via dell'abuso di alcol della sera precedente e per le pochissime ore di sonno accumulate tuttavia riuscirono a compiere le ultime faccende che, le adorabili Lily e Dorcas avevano affidato a loro fregandosene altamente delle loro condizioni non ottimali. Per lo smoking italiano, per le scarpe, il papillon e gli anelli che Sirius e James avevano ordinato in giro per l'Europa, i due dovettero andare a recuperarli alla posta babbana dove il promesso sposo dovette scagliare un Confundus sul direttore poichè si era completamente dimenticato di passare dalla Gringott per prelevare il denaro babbano necessario per le spese di spedizione e, a quando pare, la politica della Posta babbana non ammetteva pagamenti in oro; parlarono con il proprietario della sala ricevimenti per assicurarsi che fosse tutto apposto e con il prete per stabilire insieme le dinamiche della cerimonia. Era stata una mattinata molto impegnativa e dispendiosa e, dato che il matrimonio si sarebbe celebrato solo nel tardo pomeriggio, Sirius, una volta che lui, James e Remus fecero ritorno alla villa, crollò sul suo letto in un sonno profondo.
"Felpato svegliati su" disse Remus con un filo di voce dopo che lui e James fecero il loro ingresso nell'immensa camera da letto dell'amico dopo averlo cercato per ore. Quest'ultimo rise di gusto nel vedere l'espressione da cucciolo addormentato che portava sul volto il suo migliore amico prima di poggiare una mano sulla spalla di Remus
"E io che pensavo avesse avuto una di quelle crisi pre-matrimoniale e che si fosse nascosto a piangere da qualche parte. Invece dorme con un angioletto. Ci penso io a svegliarlo" esclamò lui divertito mentre un ghigno malandrino si apriva sul suo volto. Remus sbuffò e, intuendo cosa stesse per succedere e evitare che i suoi timpani subissero danni irreparabili, si tappò le orecchie con le mani. James prese quanto più aria possibile e, portandosi la bacchetta alla gola, gridò a pieni polmoni
"PULCIOSO DI UN CANE SEI IN RITARDO PER IL TUO MATRIMONIO. DORCAS TI ASPETTA SULL'ALTARE PERCIÒ ALZA IL CULO" Sirius scattò come una molla, saltando fuori dal letto.
"Cosa!? Perché non mi hai svegliato prima cornuto di un mammifero?" Esclamò rosso in volto facendo scoppiare a ridere James e Remus.
"Calmati. Hai ancora due ore per farti bello. Credi di riuscirci principessa?" Disse quest'ultimo non abbandonando la sua risata. Sirius sbuffò infastidito prima di recuperare vestito, scarpe e tutto il resto del suo outfit matrimoniale fiondandosi nel bagno della sua camera sbattendosi, forse con più foga del dovuto, la porta dietro le spalle
"Due dei miei migliori amici: uno fissato con la moda babbana, l'altro con i suoi capelli. A volte mi chiedo chi fra voi due sia il più arrogante sai Ramoso?" Disse Remus con tono di divertita rassegnazione nella voce fissando il vuoto. James sbuffò e, prima di avviarsi verso il piano di sotto, esclamò
"Questo non lo so. Quello che so è, che per quanto si possa comprare vestiti alla moda e porti sul volto quell'espressione di bello e dannato, io sarò sempre più bello di lui" Remus lo guardò uscire dalla porta e, alzando gli occhi al cielo, sussurrò esasperato prima di imitare l'amico uscendo dalla stanza
"Appunto"

Quando finalmente Sirius finì di prepararsi, mancavano solo dieci minuti all'inizio della cerimonia. Dorcas, Lily con i suoi due figli stretti tra le braccia e i padroni di casa insieme a Remus avevano lasciato Villa Potter già da una buona mezz'ora lasciando soli i due Auror. James entrò senza troppi complimenti nella camera di Sirius spalancando con forza la porta trovando quest'ultimo seduto sul suo letto a baldacchino con lo sguardo perso nel vuoto. James si schiarì la voce prima di sedersi di fianco al suo più caro amico
"Non so cosa mi succede Jamie. I miei muscoli non rispondono più ai comandi impartiti dal cervello. Molto probabilmente ho contratto qualche strana malattia durante i nostri viaggi in Europa" disse con un filo di voce Sirius una volta accortosi del suo arrivo. James si sdraiò completamente sul materasso scoppiando in una risata a crepapelle mentre Sirius, sorpreso dalla sua reazione, gli rivolse occhiate omicida
"Cos'hai da ridere?" Ringhiò lui. Ramoso si asciugò le lacrime dal viso e, non abbandonando il suo sorriso, si rimise seduto per guardare dritto negli occhi rabbiosi dell'amico
"Mio aristocratico amico, per la prima volta in vita tua stai provando l'ebrezza della paura" disse con voce divertita ma allo stesso tempo dolce e comprensiva. Sirius sbuffò indignato ma, non riuscendo a muovere neanche un muscolo, non poté raggiungere la sua bacchetta che era appoggiata sul comodino situato alla destra del suo letto per affatturare il suo odioso migliore amico
"Ho duellato contro Voldemort in persona senza provare nulla di più che la voglia di farlo fuori credi che una stupida cerimonia come questa possa terrorizzarmi James?" Esclamò con la sua classica ironia tagliente. James tuttavia non si scompose e annuì vigorosamente
"Non puoi nascondere le tue emozioni dietro la tua maschera inespressiva da Black, Sirius. Non con me almeno. Perciò prima ti sfoghi e prima usciremo da qui. Sono troppo bello oggi per essere schiantato da tua o mia moglie. Sputa il rospo" Sirius rimase per qualche attimo in religioso silenzio inoltrandosi nella sua mente contorta cercando di riordinare i pensieri prima di sospirare portandosi le mani sul volto
"Sono terrorizzato ok? Io sono un Black, non dovrei provare emozioni del genere. Amore, amicizia e felicità non dovrebbero esistere nella mia vita lo capisci? Ora sono riuscito a raggiungere tutti gli obbiettivi che mi ero preposto e a realizzare tutti i sogni che facevo da bambino. Ho degli amici che si fanno in quattro per me, una famiglia che mi ha sempre trattato come un figlio nonostante tutto e adesso sto per crearmene una tutta mia. Questo è completamente sbagliato Jamie io non merito tutto questo" Non appena terminò il suo discorso, il volto pieno di insicurezza e inquietudine di Sirius, venne colpito da un forte gancio destro che lo fece distendere completamente sul letto. Quando riuscì a ritornare nella sua posizione originaria, trovò che James si era alzato. Il volto di quest'ultimo era stracolmo di rabbia. Lo si notava dagli occhi fiammeggianti, dalle guance scarlatte e dalla rigidità dei suoi muscoli. Sirius recuperò la sua bacchetta evocando un fazzoletto per arginare il flusso del suo sangue proveniente dal suo labbro appena colpito e, con più stupore che rabbia, esclamò
"Ma sei impazz..." Non riuscì neanche a terminare la frase che James scoppiò
"Sono stanco di sentirti dire sempre le stesse cose ogni volta che nella tua cazzo di vita qualcosa inizia ad andare per il verso giusto. Lo vuoi capire che dei Black hai solo il nome? Sei stato smistato a Grifondoro, sei riuscito, anche se a fatica devo ammetterlo, a farti degli amici, hai trovato una famiglia che ti ha amato e supportato nonostante non foste imparentati, hai combattuto contro Voldemort e contro gli ideali dei tuoi folli genitori e tutto questo perché SEI MIGLIORE DI LORO. Qualsiasi cosa che ti renda felice te lo sei guadagnato Sirius. Hai lottato contro tutto e tutti per seguire i tuoi ideali e hai vinto. Adesso puoi farmi il cazzo del favore di alzare quel culo regale che ti ritrovi e goderti ogni fottuto secondo della meravigliosa vita che ti si sta costruendo davanti agli occhi? E spero che la tua risposta sia un si entusiasta non vorrei dover ricorrere alle maniere forti" Sirius sbatté le palpebre una ventina di volte fissando sbalordito un ansimante James visibilmente infuriato. Si tirò indietro i capelli e, facendo molta attenzione per evitare che quest'ultimo si mettesse a gridare nuovamente, si aggiustò il papillon bianco perla che portava attorno al collo e sorrise
"Sarebbe troppo da checche se ti abbracciassi Ramoso?" Chiese con un filo di voce. Il volto di James si illuminò di un enorme sorriso che surclassò la sua precedente rabbia
"Oh vieni qui brutto coglione" disse scagliandosi su Sirius stringendolo in morsa mortale. Quest'ultimo annaspò cercando disperatamente di respirare ma con pochi risultati. Notando che il volto dell'amico stava colorandosi di un viola poco sano, James sciolse l'abbracciò e lo fissò radioso
"Andiamo. Se i miei calcoli sono esatti abbiamo circa 1 minuto e 45 secondi per raggiungere la chiesa in orario" Sirius, dopo aver preso alcuni lunghi respiri utili dopo essere stato quasi soffocato da James, gli mise una mano sulla spalla
"Sei davvero inquietante quando fai il precisino. Non ti si addice per nulla Ramoso" e con un ghigno i due si smaterializzarono

La chiesa era addobbata in maniera impeccabile e piena fino a scoppiare di amici, colleghi e familiari dei due promessi sposi. I tulipani olandesi comprati da Sirius e James, creavano un gioco di luci semplicemente strabiliante con il loro colore giallo acceso; moltissimi nastri dai colori rosso ed oro e nero e blu, posti a rappresentare le vecchie case di appartenenza di Sirius e Dorcas, pendevano dalle travi di legno che reggevano il soffitto della chiesa e dalle moltissime panche poste una dietro l'altra che erano stracolme di maghi e streghe; un lungo tappeto color oro sulla quale vi erano sparsi petali di ogni genere, percorreva tutto il passaggio dall'immenso portone d'ingresso fino all'altare nella quale già si trovavano Dorcas e Lily una a fianco all'altra. La prima indossava un vestito bianco dalla forma a sirena molto attillato e scollato al punto giusto; sulla schiena vi era un'apertura a forma di cuore e, un velo, ricoperto di cristalli, si estendeva per un metro dietro di lei; i suoi capelli erano semi-raccolti e tenuti insieme da alcuni fermacapelli tempestati da pietre preziose e da un diadema molto simile a quello di Priscilla Corvonero, e alcuni riccioli le cadevano sulla schiena soffici come nuvole e al collo portava una collana che raffigurava lo stemma di famiglia appartenuta prima a sua nonna. Lily invece indossava un semplice abito lungo color azzurro cielo che si sposava perfettamente con i suoi occhi verdi; i capelli, fatti lisci per l'occasione, le cadevano sulle spalle come fiamme vive; completamente priva di qualsiasi gioiello fatta eccezione per l'anello che condivideva con il marito.
"Ma dove diavolo sono!? Non ci avrà mica ripensato proprio adesso.. Oh per Morgana" esclamò Dorcas con voce stracolma di ansia. Dal momento che, lei e Lily, avevano raggiunto l'altare, non faceva altro che scattare ad ogni arrivo e ad ogni cigolio dell'immenso portone d'ingresso e a nulla valsero le mille rassicurazioni che la testimone continuava a ripetere monocorde. Lily sbuffò sonoramente irritata incrociando le braccia imbronciandosi "
Tranquilla Dors. Te l'ho detto, verrà. Sicuramente James gli avrà nascosto il papillon o qualcosa del genere. Questa è la volta buona che lo uccido" disse lei con voce fredda e tagliente. Dorcas gli rivolse un sorriso stiracchiato prima di avvicinarglisi per abbracciarla quando, l'ennesimo cigolio del pesante portone di legno la blocco
"Emh, emh. Uomini e donne richiedo la vostra attenzione per favore" una voce piena di malizia e divertimento amplificata con la magia rimbombò tra le pareti della chiesa, James e Sirius finalmente si erano degnati di presentarsi
"Vi chiedo perdono a nome dello sposo ma abbiamo avuto alcuni grattacapi psicologici da risolvere" continuò James guadagnandosi espressioni confuse dai più e una omicida da Sirius che, Lily si accorse con orrore, aveva un labbro tumefatto
"Oh sì. Lo ucciderò senza pietà" sussurrò Lily a Dorcas la cui ansia sembrava essersi sciolta come un ghiacciolo babbano lasciando spazio ad una felicità incalcolabile. Sirius e James attraversarono la sala e, dopo un cenno d'intesa con il prete, presero le posizioni prestabilite. Lily guardò James facendogli segno di avvicinarsi
"Cosa è successo?" Chiese la donna le cui iridi lanciavano saette dalla rabbia. L'Auror tuttavia non si scompose e, non abbandonando il suo gran sorriso, fece spallucce prima di posare dolcemente le labbra su quelle della moglie che, forse frastornata dalla dolcezza del gesto, si zitti e un mezzo sorriso nacque sul suo volto.
"Emh emh. Signor Potter possiamo dare inizio alla cerimonia?" Disse il prete con evidente imbarazzo nella voce. Il volto di Lily diventò scarlatto in un lampo e annuì visibilmente imbarazzata
"Oh certo. Le mie scuse" sussurrò James sempre sorridendo e, dopo aver fatto un inchino all'uomo, si posizionò nuovamente al lato di Sirius. Il prete guardò fisso la coppia con occhi dolci e pieni di gentilezza e calore prima di aprir le braccia come a voler abbracciare la sala intera
"Siamo qui riuniti amici, per celebrare una delle forze più intense, meravigliose e terribili di questo mondo. L'amore. Un sentimento capace di farti sentire a volte invincibile altre estremamente vulnerabile. Il poco tempo che ho avuto il piacere di passare insieme a questi due ragazzi, per quanto giovanni siano, è stato necessario per rendermi conto di quanto siano fatti l'uno per l'altra. Mi è bastato osservarli mentre si guardavano. I loro occhi sono stracolmi del più sincero amore e poco importa che cerchino disperatamente di occultarlo dietro delle maschere. Non sarà certo una passeggiata costruire una vita insieme. Ci saranno incomprensioni, litigi, voglia di scappare e chi più ne ha più ne metta. Ma la meraviglia dell'amarsi è ritrovarsi nonostante le divergenze e nonostante le difficoltà, perché miei cari Sirius e Dorcas il matrimonio è anche questo" la gran parte degli invitati era già scoppiata in un pianto commosso: Lily cercava di occultare le grosse lacrime che le rigavano il volto utilizzando la sua folta e scarlatta chioma; Hagrid, come suo solito, era immerso in un immenso fazzoletto più simile a un lenzuolo ululando come un cane ferito; Harry, Ron e i suoi fratelli, tutti seduti uno a fianco all'altro, sghignazzavano parlando fra loro con un tono di voce impercettibile ricevendo occhiate ammonitrici da Molly Weasley che piangeva come una fontana; James sorrideva radioso con una mano poggiata su di una spalla del suo migliore amico; Il volto di Sirius era una centrifuga di diverse emozioni che si susseguivano ad una velocità tale che, a guardarlo più di qualche secondo, dava la nausea. Terrore, nervosismo, ansia ma sopratutto una immensa felicità; Dorcas, di fronte a lui, sembrava divertita dal suo contorto stato d'animo e sorrideva come mai aveva sorriso. Sorrideva dal momento in cui, dopo un attesa a dir poco snervante, il suo Sirius aveva fatto il suo ingresso trionfale all'interno della chiesa. Allungò una mano verso l'ormai prossimo marito e la strinse alla sua con quanta più forza aveva in corpo. Sirius sorrise e ricambiò la stretta
"Servirebbero gli anelli signor Potter" sussurrò l'anziano prete con un filo di voce molto probabilmente per non disturbare lo scambio intenso di sguardi tra i due coniugi. James sussultò poiché anch'egli si stava godendo lo spettacolo
"I cos?.... Oh sì... Giusto" balbettò prima di sbracciarsi per farsi notare dal figlio sotto lo sguardo esasperato di Lily e divertito del resto degli invitati. Harry alzò lo sguardo e, vedendo il padre agitarsi in quel modo, rise di gusto prima di alzarsi e attraversare il lungo corridoio. Cadde un paio di volte per via dell'ancora poca stabilità delle sue gambine grassocce ma arrivò a destinazione e, con un galante inchino che fece scoppiare un forte applauso da parte di tutti gli invitati, porse il cuscinetto con sopra le fedi al padre che gli scompigliò i capelli come premio. Una volta che il piccolo tornò al proprio posto e James consegnò gli anelli al prete, calò nuovamente il silenzio. L'uomo porse uno degli anelli a Sirius che lo prese iniziando a giocarci come fosse una pluffa
"Emh Sirius adesso dovrebbe ripetere ciò che le ho fatto apprendere con tanta fatica. È la tradizione glielo avevo già spiegato in precedenza" disse il prete con evidente divertimento nella voce. Sirius lo guardò con un certo imbarazzo prima di annuire e balbettare
"Ohh.. Sì certo mi scusi" Si schiarì la voce e continuò
"Io Sirius, prendo te mia cara Dorcs come mia legittima sposa. In salute e in malattia, in guerra e in pace, contro mangiamorte e trafficanti, in ricchezza o in ricchezza, anche perché neanche un amante delle spese folli come te potrà riuscire mai a vuotare la mia camera blindata, per amarti, onorarti, farti il solletico e darti fastidio per il resto della mia vita" l'intera sala scoppiò a ridere compresi il prete, che dovette asciugarsi le lacrime con la veste, e Dorcas che rideva e piangeva contemporaneamente. Sirius, con il suo sorriso malandrino, le prese la mano e le mise l'anello.
"Adesso tocca a te Dorcas e ti prego di essere più romantica. Sono vecchio e sensibile agli infarti" le porse l'altro anello e Dorcas, dopo averlo stretto, prese un profondo sospiro
"Io Dorcas, prendo te Sirius come mio legittimo sposo. In salute e in malattia, nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza e in povertà. Per amarti e onorarti per il resto della mia vita" detto questo prese la mano destra dell'uomo che amava prima di infilargli l'anello al dito. Sul volto di Sirius comparvero alcune lacrime che scacciò neanche fossero maledizioni senza perdono. Una volta riuscito a controllarsi esclamò
"Tradizionalista" Dorcas rise e James, che ancora sghignazzava per il discorso fatto dall'amico in precedenza, gli tirò un buffetto sulla nuca che lo fece voltare
"Un po' di romanticismo non guasterebbe randagio" sussurrò l'Auror. Sirius sghignazzò prima di fare spallucce e voltarsi nuovamente verso il prete che era intento a leggere qualcosa
"Se qualcuno presente in questa sala fosse contrario a quest'unione, parli ora o taccia per sempre" il silenzio che calò dopo queste parole fu totale o almeno per qualche attimo. Il portone della chiesa si spalancò lasciando entrare una bellissima ragazza dai capelli lisci e biondissimi, un corpo da favola e il volto distorto dalle lacrime. Lily fissò quella che un tempo era stata sua amica e compagna di dormitorio strabuzzò gli occhi e esclamò
"Marlene!? Che cosa diamine stai facendo?" La ragazza la fissò con sguardo determinato nonostante avesse gli occhi grondanti di lacrime ed esclamò
"Quello che avrei dovuto fare molto tempo fa Lils. Io amo Sirius Black perciò mi oppongo a quest'unione" Sirius si voltò terrorizzato a cercar appoggio dal suo migliore amico che cercava in tutti i modi di non scoppiare a ridere. Certo Sirius e Marlene erano famosi per le loro notti passate all'interno della stanza delle necessità ma ne era passata acqua sotto i ponti da allora. Il volto di Dorcas era indecifrabile sinonimo che la donna, al momento, risultava più pericolosa di un Ungaro Spinato affamato chiuso in gabbia. Sirius tentò di sorriderle per addolcirla ma non ci fu verso
"McKinnon questo è il mio matrimonio e potrei non rispondere delle mie azioni nel caso tu non ti liquefaccia all'istante" esclamò la donna quasi ringhiando ma la minuta Marlene non demorse e, prima che Sirius potesse anche solo pensare ad una soluzione civile, la sua dolce metà aveva già schiantato la sua vecchia fiamma e obliviato il prete babbano. L'Auror scoppiò a ridere insieme al suo migliore amico prima di rivolgere uno sguardo dolce a Dorcas che ghignò in risposta.
"Bene continuiamo" disse il prete leggermente confuso "Sirius Black vuoi tu prendere la qui presente Dorcas come tua legittima sposa?"
"Senza alcun dubbio. Amo questa perversa e malefica donna" l'uomo non replicò all'insolita risposta di Sirius e si rivolse a Dorcas
"Vuoi tu..." Non riuscì neanche a terminare la frase che la donna si scagliò addosso all'Auror baciandolo con molto più trasporto e passione del dovuto "Vi dichiaro marito e moglie. Credo che il -puoi baciare la sposa- sia superfluo a questo punto"

Un esplosione di applausi, pianti e congratulazioni riempì l'aria all'interno della grande chiesa creando un caos esorbitante. Quando i due neo-sposi, dopo nientemeno che una mezz'ora, si staccarono, i loro volti erano raggianti e, i sorrisi che lanciarono ai festanti amici e familiari, traboccava di gioia. Dopo un occhiata di complicità, i due sposini si coprirono la testa con le braccia e iniziarono ad attraversare il lunghissimo tappeto dorato a passo spedito.
"Oh non scamperete ai miei attacchi, nossignore. Mostro, mini-Weasley, ALL'ATTACCO!" Gridò James tra una risata e un altra sguainando la sua bacchetta come fosse una sciabola evocando una quantità assurda di sacchi maleodoranti pieni zeppi di quelle che sembravano, ad una prima occhiata e dato l'odore nauseabondo, caccabombe. I volti dei piccoli s'illuminarono e corsero verso di lui con sorrisi pericolosamente innocenti quando uno scoppio bloccò sia loro che l'Auror che, al momento, stava preparando un lancio
"JAMES!" Gridò Lily a pieni polmoni dall'altro lato della sala con il volto rosso di rabbia e con la bacchetta levata al cielo. L'uomo fece una smorfia divertita e, con un tono di voce di falsa mortificazione, esclamò
"Incantesimo sbagliato. Colpa dell'abitudine" prima di compiere un ennesimo movimento di polso trasformando i tanto temibili sacchi di caccabombe, in innocui, o almeno all'apparenza, sacchi di riso. Dopo aver rivolto un dolce sorriso alla sua indignatissima mogliettina, James praticamente si tuffò in uno sacchi appena evocati imitato dai piccoli Weasley e dal suo figlioletto iniziando a scagliare pugni di riso colpendo i poveri neo-sposi che, in meno di 20 secondi, avevano già vestiti e capelli pieni zeppi di chicchi bianchi. In un attimo, la grande chiesa si trasformò in un campo di battaglia vero e proprio. Chicchi su chicchi di riso, scagliati alla stessa velocità di proiettili babbani, iniziarono a fendere l'aria. Gli invitati si divisero in due fazioni, una nella quale vi erano coloro che, nonostante le prediche del prete che si era riparato dietro l'altare e le minacce di Lily Potter e Molly Weasley, continuavano imperterriti a lanciare riso a qualsiasi uomo, donna o bambino gli capitasse a tiro e un altra che si limitava a strillare e ad evocare blandi Protego. La prima, non che ci fossero dubbi, capitanata da James Potter mentre la seconda dalla moglie di quest'ultimo che cercava senza successo di affatturarlo, o forse, di maledirlo. Albus Silente, seduto al lato di un sempre lugubre Severus Piton, pareva divertirsi un mondo, godendosi lo spettacolo, trangugiava caramelle tutti i gusti più uno e diverse cioccorane che, l'anziano preside, portava sempre nella tasca interna del suo mantello
"Potter è sempre il solito immaturo. Rovinare così il matrimonio del suo migliore amico, patetico" disse Severus dopo aver evitato per un pelo una manciata di riso tiratagli proprio da James
"Rovinare? Oh mio buon Severus, temo che tu sia in torto" esclamò il vecchio preside aprendo il suo tanto rassicurante sorriso. Piton sbuffò stizzito e, dopo aver lanciato un occhiata ammonitrice al piccolo Ron che sembrava stesse appunto dal scagliargli altro riso, guardò Silente negli occhi e disse con voce piena di pungente ironia
"Lei dice? Si guardi intorno signor Preside, qui regna il caos più totale. Ammetto di essere ignorante in materia, ma dubito fortemente che la signorina Meadowes sognasse un matrimonio del genere" Silente scoppiò in una risata dal suono cristallino prima di poggiare una mano sulla spalla del suo prossimo insegnante di pozioni e, dopo essersi schiarito la voce, esclamò
"Per l'amor di Merlino Severus chiamami per nome, puoi scegliere quale preferisci dei quattro. Comunque per acclarare i tuoi dubbi e le tue perplessità, ti consiglio di soffermarti sui volti del signor Black e della signorina Meadowes e forse capirai che, la normalità, soprattutto se i soggetti di cui si sta parlando fanno parte di un gruppo denominato - I Malandrini- , non sempre è sinonimo di felicità" e si alzò per prendere parte alla lotta. Piton, un po' spiazzato dalle parole di Silente, seguì il suo consiglio e scandagliò con lo sguardo la grande sala fino a soffermarsi sui volti dei neo-sposini. Erano quasi arrivati alla loro destinazione, cioè all'uscita, e, al momento, stavano rintanati dietro una delle panche protetti a vista dal sergente speciale Molly Weasley che, a bacchetta spianata, tentava di aprirgli una via di fuga. Ridevano. I loro volti erano l'esatta copia della felicità, perfino l'odioso Black sembrava essere un altra persona senza la sua maschera ironica da lord inglese che portava sempre sul volto sin da quando lo aveva conosciuto sull'espresso di Hogwarts. Erano felici e innamorati persi l'uno per l'altra. Severus, arrivato a questa conclusione, non riuscì a non spostare il suo sguardo verso Lily. La sua Lily. L'unica donna di cui era mai stato innamorato. L'unica donna tanto importante da conferirgli il coraggio necessario per tradire Voldemort permettendo a Silente di ucciderlo e facendo in modo che lei e la sua famiglia sopravvivesse alla crudeltà del Signore Oscuro. Quella donna che aveva perso per pura stupidità, adesso era a qualche metro da lui. Urlava la sua indignazione contro il marito che per tutta risposta la baciò. Sorrise amaramente vedendo l'indignazione sul volto della donna sciogliersi come neve al sole lasciando che mezzo sorriso le contraesse il volto. Fu in quel momento che James si accorse di essere fissato e, dopo aver concesso un ennesimo bacio alla moglie gli si avvicinò. Piton, istintivamente, strinse la bacchetta situata nella tasca interna della sua giacca aspettando uno schiantesimo che tuttavia non arrivò. James lo guardò con uno dei suoi sorrisi splendenti degni da prima pagina del Settimanale delle Streghe alzando le mani al cielo in segno pace e si sedette accanto a lui
"Non ti ringrazierò mai abbastanza per averla salvata. Farò tutto quello che è in mio potere per renderla ogni giorno la donna più felice di questa terra, facendola infuriare ogni 5 minuti è ovvio" gli sussurrò ad un orecchio prima di alzarsi e raggiungere nuovamente la moglie che aveva una espressione confusa e curiosa. Sarebbe bastato sapere che la donna che amava era sposata con un uomo che avrebbe fatto l'impossibile per renderla felice? Nonostante se suddetto uomo era colui che ebbe odiato per quasi metà della sua vita? -Me lo farò bastare- pensò Severus prima di alzarsi avvicinarsi ad uno dei sacchi di riso, ormai quasi vuoti, prendendone un pugno e lanciandolo in direzione di Silente che lo schivò ammiccando con lo sguardo.
Dopo una lunga e faticosa battaglia, Sirius, Dorcas e la loro personale scorta, riuscirono ad uscire dalla chiesa uno tra le braccia dell'altra. La donna sorridente scese le scale con un balzo atletico degno dell'Auror qua l'era e, dopo aver chiamato a se tutti gli invitati, gli diede le spalle pronta per il classico lancio del bouquet. Dorcas fece forza sulle ginocchia, scaraventando il mazzo di fiori con più forza aveva in corpo. Tutte le zitelle presenti, Marlene McKinnon in prima fila dopo che Lily l'aveva così gentilmente rianimata, scalpitavano alzando le mani al cielo per riuscire ad afferrare il bouquet che, tuttavia, oltrepassò le donne dirigendosi verso i gemelli Prewett
"Incendio" esclamò Gideon evocando un lampo scarlatto dalla sua bacchetta che, una volta entrato in contatto con il mazzo di fiori, lo ridusse in cenere. Fabian scoppiò a ridere a crepapelle imitato dai molti maghi li presenti mentre le streghe sembravano volerlo maledire con gli occhi
"Bastava solo spostarsi fratello" esclamò Fabian dopo essersi asciugato le lacrime. Gideon fece spallucce e, con un sorriso di pura malvagità stampato in volto, esclamò a voce alta
"Beh così è stato più figo. Andiamo a mangiare? Sto morendo di fame" e, detto questo, si smaterializzò
"I Prewett.. Come faremmo se non ci fossero" disse Sirius con un gran sorriso "Signore e signori ci vediamo a Manchester" e lui insieme a Dorcas, sparirono con una giravolta

In non più di 5 minuti, la mole di invitati, arrivò a destinazione. Il ristorante, denominato The Alchemist, era il primo locale al mondo ad ottenere un gran successo in entrambi i mondi sia babbano che magico alternando camerieri e cuochi in base alle diverse etnie e nature dei loro clienti. Una volta arrivati, un elfo domestico di nome Agata, fece loro strada attraverso una meravigliosa sala. Il colore prediletto era il dorato. I tavoli erano allestiti cada uno con un centrotavola floreale diverso, moltissimi elaborati lampadari pendevano da ogni parte del soffitto e, filamenti di oro e d'argento attaccati ad essi, creavano un pittoresco gioco di luci. Il pavimento ricoperto di piastrelle bronzate, splendeva e dava la netta impressione che qualcuno lo avesse incantato. Sirius e James, pienamente soddisfatti dello stupore dipinto sul volto degli invitati e soprattutto delle loro mogli per tutto quel lusso, continuavano a guardarsi in torno gettando occhiate arroganti e sorrisi di qua e di là. Dopo aver attraversato la sala, Agata si fermò giusto di fronte ad una delle pareti smaltate vicino alla cucina, si alzò sulle punte e, dopo aver bussato un paio di volte, pronunciò
"Sirius Meraviglioso Black e James Fantastico Potter, prenotazione sala all'aperto per matrimonio"
Il cemento si sciolse come neve al sole lasciando intravedere un prato soleggiato il cui perimetro veniva delimitato da alcune siepi accuratamente potate.
"Prego signori" disse la piccola elfa dopo aver attraversato l'entrata. I due Auror sorridenti si lanciarono un occhiata d'intesa prima di intraprendere una folle corsa, e senza esclusione di colpi, verso l'immensa tavolata circolare argentea posta al centro del meraviglioso prato. Vinse James che, all'ultimo istante, utilizzò l'abilità da animagus tagliando il traguardo con il suo palco di corna da cervo lasciando gli ospiti a bocca aperta e il suo avversario a lamentarsi su quanto fosse stato scorretto. Una volta seduti vennero praticamente assaliti dai camerieri. Goblin, elfi domestici, babbani perfino piccole fate iniziarono sfrecciare su e giù dalle cucine trasportando ognuno una pietanza differente e, cada una di esse in base alla natura di chi la trasportava, decorata a puntino. Tutti gli invitati mangiarono fino a scoppiare. Molti di loro, tra cui il mezzo-gigante Hagrid, la maggior parte dei Weasley insieme ai fratelli Prewett, chiesero il bis di ogni portata prima di sdraiarsi sul prato chi per dormire, chi per tracannare alcune delle buonissime e costosissime bottiglie di idromele barricato. Passarono ore e ore prima che il servizio finisse e tutti i bambini presenti già dormivano come ghiri. Perciò James, una volta che un burbero Goblin di nome Warnuk, tolse gli ultimi piatti dalla tavola per far spazio agli alcolici, trasfigurò alcune sedie in comodi lettini per i suoi figli e per i piccoli Weasley addormentati, e si sedette sul prato di fronte ad un Remus ubriaco fradicio che dormiva beato abbracciato ad un albero e un Sirius felice da fare schifo che continuava a fissare la moglie e a ridere senza un motivo ragionevole
"Ebbene? È stato così tragico mio melodrammatico amico?" Esclamò sghignazzando James. Sirius rise di gusto prima di tirare una manata all'amico
"Forse, e dico forse, per una volta nella tua vita, prima e ultima, avevi ragione Ramoso" sussurrò lui cercando di non farsi sentire da nessuno
"Io ho sempre ragione Felpato. Comunque quale sarà la meta della vostra luna di miele alla fine?" Disse James con un sorrisino poco rassicurante. "Lo saprai qualche secondo prima della partenza non vorrei rovinarti la sorpresa e dubito che ti accontenteremo Ramoso o almeno per il momento. Non credo di essere ancora pronto per diventare genitore e adesso, se vuoi scusarmi, io e la mia mogliettina dovremmo darci da fare Celestina dovrebbe arrivare a momenti" Sirius si alzò nel momento esatto in cui una giovane band capitanata da una bella strega di colore fece il suo ingresso all'interno della sala
"Andiamo Felpato!" Gli urlò dietro James ricevendo solo uno sguardo beffardo come risposta. "Bastardo ingrato" pensò ad alta voce prima di sdraiarsi a contemplare il cielo magicamente stellato. Chiuse gli occhi e, nonostante la band avesse iniziato a strimpellare accordi e a strillare testi d'amore, non si mosse di un millimetro. Recuperò un incognita abbandonata un paio di mesi prima e iniziò a spremersi le meningi per cercare di risolverla. Com'era possibile che la sua piccola Penelope fosse una metamorphomaga quando i suoi antenati erano certi che mai nessun Potter lo fosse stato?
"Ehi tesoro" sussurrò Lily dopo essersi sdraiata al suo fianco. James sussultò e aprì gli occhi. Fu inondato immediatamente dal classico calore al petto che la moglie gli provocava ogni qualvolta gli stava vicino. Un sorriso da ebete nacque spontaneo sul suo volto e, dopo essersi voltato per guardarla negli occhi le passò dolcemente una mano sulla guancia. La rossa, sorpresa forse dalla dolcezza dimostrata dal marito, mise su la sua classica espressione sospettosa e, incrociando le braccia, esclamò
"Che hai combinato sta volta?" James scoppiò in una fragorosa risata prima di alzarsi e tendere una mano verso la donna
"Mi concede questo ballo signorina?" Chiese dolcemente
"Tu odi ballare" rispose Lily
"Oh andiamo non fare la guastafeste" l'Auror non aspettò nemmeno la risposta. La sollevò e la tenne stretta fra le braccia per poi appoggiarla dolcemente al suolo solo davanti al palco improvvisato dove la band stava suonando l'ennesima canzone strappalacrime denominata -Un calderone pieno di forte amor bollente-. James e Lily iniziarono a dondolare e, mentre il primo tentava inutilmente di andare a tempo e di non pestare i piedi alla sua compagna, ella diventava più sospettosa ogni secondo che passava
"Ora ho due domande per te e ti consiglio di rispondere in piena sincerità a meno che tu non voglia essere affatturato" sussurrò Lily una volta che la cantante terminò con un altissimo acuto l'ultima strofa della sua canzone
"Ai suoi ordini" ribatté James tra un ghigno e un altro. La rossa gli tirò un occhiataccia prima di sbuffare rassegnata
"Potrei sapere la ragione di tutte queste attenzioni?" L'uomo continuò a sorridere radioso mentre la band attaccava un altro pezzo. James strinse nuovamente la moglie a se riprendendo a volteggiare
"Vuoi totale sincerità perciò acconsentirò alla tua richiesta. Questa dolcezza deriva dal fatto che ogni volta che ti guardo ricordo quanto sono stato fortunato a incontrarti. Ti ringrazierei ogni giorno per essere entrata nella mia vita e avermi dato due splendidi figli ma credo che mi malediresti dopo nemmeno un mese se lo facessi perciò cerco di limitarmi. Seconda domanda?" Lily restò spiazzata dalle parole del marito tanto che inciampò e, se non fosse che James avesse i riflessi pronti, abilità caratteristica di ogni bravo Cacciatore, sarebbe rovinosamente caduta al suolo
"Quindi? Qual è la seconda domanda?" Chiese nuovamente lui dopo averla rimessa in piedi
"Seconda domanda dici....? Oh sì certo. Vorrei sapere cosa ti porta nel bel mezzo del matrimonio del tuo migliore amico ad allontanarti da tutti per sdraiarti al suolo contemplando il nulla" nonostante balbettasse Lily riuscì a terminare la frase e concedere un rapido bacio sulle labbra del marito che, dopo essersi scompigliato i capelli, fece per rispondere ma fu bloccato prima dal silenzio assoluto, la band finalmente aveva terminato la sua scaletta, e successivamente dalla voce magicamente amplificata del suo migliore amico

"RINGRAZIO TUTTI VOI AMICI MIEI PER AVER RESO QUESTO GIORNO UNO TRA I PIÙ BELLI DELLA MIA VITA E GIÀ QUESTO È TUTTO DIRE. SPERO CHE IL RICEVIMENTO SIA STATO DI VOSTRO GRADIMENTO E, CREDETEMI SULLA PAROLA QUANDO DICO, CHE AVREI VOLUTO CHE DURASSE FINO ALL'INDOMANI. PURTROPPO IO E LA MIA BELLISSIMA MOGLIE ABBIAMO UNA PASSAPORTA DA PRENDERE ENTRO DUE MINUTI CHE CI PORTERÀ NELLA LOCALITÀ DELLA NOSTRA LUNA DI MIELE. ERA L'UNICO ORARIO DISPONIBILE E VI ASSICURO CHE IL SIGNOR PARKER DELL'UFFICIO TRASPORTI MAGICI SUBIRÀ L'IRA DEI MALADRINI. SE QUALCUNO ANCORA NON FOSSE UBRIACO DA FARE SCHIFO IO DICO BRINDIAMO! E CHE SI FOTTA LA BUROCRAZIA


Ogni invitato ancora in piedi, levò alti i calici e brindò in onore degli sposi, degli elfi domestici, degli idromele e di qualsiasi cosa venisse loro in mente. James, con la mano della moglie stretta alla sua, si precipitò sopra il palco per salutare i neo-sposini che stavano ancora ballando nonostante la musica fosse finita da un pezzo
"Ehi Felpato. Dove andrete di tanto lontano da far sì che una passaporta abbia orari tanto rigidi?" Sirius e Dorcas si bloccarono per girarsi a guardare i due amici tutti e due sorridenti e felici come non mai
"Alle Hawaii mio caro Ramoso. La mia abbronzatura, una volta tornato, farà impallidire perfino Shacklebolt senior" esclamò il primo
"O diventerai di un rosso da far invidia ai Weasley" ribatte Dorcas facendo scoppiare tutti a ridere
"Beh è una possibilità. Sarò sempre il mago più sexy del pianeta in entrambi i casi" disse Sirius ricevendo un colpetto in testa sia da sua moglie che dalla moglie del suo migliore amico
"Fatti sentire mi raccomando e sforna un nipotino" esclamò James prima di dirigersi verso di lui e abbracciarlo. Sirius, che di solito odiava qualsiasi tipo di smanceria, stranamente non fece una piega e, dopo aver estratto un pacchetto di cioccorane ormai vuoto, disse
"Non preoccuparti ti scriverò con un pappagallo" il pacchetto iniziò a brillare e, nel momento esatto in cui iniziarono a scoppiare moltissimi fuochi d'artificio, i due scomparvero nel nulla
"Cosa diamine è un pappagallo?" Chiese James a nessuno in particolare mentre fissava draghi e fenici dai mille colori scontrarsi fra loro nel cielo. Lily ridacchiò e, dopo essersi alzata sulle punte e poggiato il mento sulla spalla del marito disse
"È un uccello che vive nelle zone tropicali. Comunque tu ancora non hai risposto alla mia domanda" James si girò quel tanto che basta per scoccarle un bacio prima di esclamare eccitato
"Dobbiamo investigare" Lily parve confusa dalle sue parole per tanto scosse la testa e chiese
"Dobbiamo fare cosa!?" James le sorrise e scomparve per tornare una manciata di secondi dopo con in braccio il piccolo Harry e la piccola Penelope entrambi profondamente addormentati
"Investigare. Comunque torniamo a casa adesso. Non vorrei che questi due prendessero l'abitudine di dormire sull'erba. Non vorrei dovermi alzare ogni notte e recuperarli in giardino" Lily nonostante morisse dalla curiosità di sapere cosa avesse in mente il marito si concesse un sorriso e, dopo aver salutato i pochi superstiti sopravvissuti all'alcol del matrimonio, usarono il camino del ristorante e tornarono a casa

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Capitolo 8
*** Un'altra minaccia in arrivo per il mondo magico? ***


Note:
Buon pomeriggio a tutti e benvenuti ad un nuovo capitolo de "Il canto della fenice"
Inizio con il ringraziare tutti coloro che hanno letto il capitolo precedente e, soprattutto,
a tutti coloro che hanno messo questa mia storia fra le loro preferite o tra quelle da ricordare.
Nell'ultimo capitolo, vi era descritto un matrimonio perciò un giorno di festa e divertimento
In questo invece si respirerà un'aria diversa. Non vi voglio anticipare nulla perciò ancora mille grazie.
Vi auguro una Buona Lettura e vi invito soprattutto a farmi sapere la vostra opinione attraverso una recensione
Albusseverus1996








UN'ALTRA MINACCIA IN ARRIVO PER IL MONDO MAGICO?





Erano passate due settimane ormai dal matrimonio e, per estensione, dalla partenza di Sirius e Dorcas e James, anche se non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura, sentiva la mancanza del suo migliore amico. In più Remus si trovava ad Hogwarts con tempo libero ridotto ai minimi termini e la sua cara mogliettina, da quando l'Auror l'aveva informata che i geni di Metamorphomagus ereditati dalla figlia sicuramente provenivano da qualche suo antenato, passava tutto il giorno sugli antichi registri magici per trovare per lo meno il suo nome
"Lily ti prego almeno durante i pasti potresti per favore mollare quelle stupide pergamene? Maledizione a me e a la mia boccaccia" esclamò un sabato sera dopo essersi impegnato a pieno per organizzare una cenetta romantica con i piatti preferiti della moglie e con tanto di candele profumate. La rossa alzò lo sguardo e lo fissò stupita quasi come se si fosse accorta solo adesso della sua presenza. Posò piuma e pergamene sul tavolino e, con pura mortificazione sul volto, rispose
"Hai pienamente ragione tesoro, scusami davvero è solo che scoprire una cosa del genere, soprattutto nella famiglia dove sono cresciuta, è qualcosa di splendido. Forse, scoprendo che anche un nostro antenato è un mago, Petunia tornerà ad essere la sorella maggiore affettuosa che era capisci?" Vedendo l'eccitazione sul volto della moglie, l'indignazione di James si sciolse. L'uomo si alzò dirigendosi verso la sua sedia e l'abbracciò stretta
"Amore mio ammiro la tua tenacia ma, tua sorella, solo al sentire il suo nome mi viene l'orticaria, ti ha cancellato dalla sua vita perché, e solo perché, è invidiosa del fatto che tu sei una strega e lei una semplice babbana, e della peggior specie aggiungerei" disse con voce dolce. Lily si accigliò leggermente ma continuò ad infossarsi nel petto del marito
"Sei davvero perfido. Comunque devo almeno provarci. Lo sai quanto è importante per me" James sorrise prima di concedere un dolce bacio sulle labbra della moglie
"Per questo ho condiviso questa cosa con te, tesoro. Pensavo che avremmo potuto cercarlo insieme. Se avessi saputo che ti saresti chiusa a riccio su quei registri, che per la cronaca ho procurato io grazie alla mia meravigliosa professione, ti avrei certamente obliviata" Lily lo guardò profondamente sorpresa
"James Fleamont Potter che mi insegna il lavoro di coppia. Il mondo sta davvero andando a rotoli" esclamò sghignazzando prima di alzarsi saltando poi addosso al marito sorridente
"Questo significa che continuerai a fare la pazza furiosa leggendo nomi su nomi o ti farai aiutare dal tuo tanto splendido maritino?" Chiese James mentre tentava di mantenere la stabilità. Lily sospirò fingendo indecisione
"Direi di sì ma, prendendo in considerazione che i bambini sono dai tuoi e spero già addormentati, avrei qualche idea più divertente per ammazzare il tempo" disse lei con voce piena di malizia. Il volto di James si illuminò all'istante e, alzandola come una bambola di pezza, spostò Lily dalla sua schiena al suo petto
"Sarò estasiato di conoscere queste idea mia bella mogliettina" la rossa rise e, facendo forza sulle spalle dell'uomo, si sollevò giusto quando bastava per raggiungere le sue labbra. James iniziò tragitto verso la loro camera matrimoniale, un impresa resa ardua dall'avere le labbra della moglie ancora incollate alle sue e una visibilità non delle migliori. Sbatté contro tutti i mobili e le pareti presenti nella cucina prima di riuscire ad attraversarla; salì le scale con molta calma dopo aver rischiato di scivolare su un gradino e, dopo averle superate quasi del tutto indenne, spalancò la porta della loro camera con un calcio degno di uno dei migliori poliziotti babbani, lanciò Lily sul materasso. Si era appena tolto i vestiti pronto per raggiungere la sua mogliettina che lo aspettava con ansia quando qualcosa iniziò a picchiare contro la finestra
"Oh per le braghe di Merlino. Chi diamine scrive a quest'ora?" Esclamò esasperato James facendo scoppiare a ridere Lily
"Apri prima che la butti giù" replicò la rossa. L'Auror si alzò, seppur controvoglia, dal letto e si avviò irritato verso la finestra la quale era ancora sotto attacco
"Però, una volta squartato questo gufo, riprendiamo il nostro scambio di idee non è così?" Disse James con tono supplichevole. Lily fece spallucce trattenendo una risata e l'uomo, dopo aver inveito contro tutti i maghi famosi di cui conosceva il nome, sbuffò nuovamente e spalancò con forza la finestra
"Ma che cazz...!?" Esclamò James quando, un grande pennuto di colore nero e con un becco color arcobaleno e delle dimensioni di un calderone misura standard, entrò nella camera scuotendo le grandi ali prima di appollaiarsi sul letto
"È meraviglioso" sussurrò Lily alzandosi per accarezzarlo. L'uccello, divertito forse dalla scena, si avvicinò alla donna strusciandosi contro le sue gambe come un gatto mentre James, ancora indeciso se strappargli la lettera che portava legata alla zampa o strappargli direttamente il collo, li guardava irritato. Trattenendosi dal compiere la seconda opzione, slegò il nastro e estrasse una piccola pergamena iniziando a leggerla
"È Sirius" informò James la moglie che, curiosa di scoprire l'identità del mandante, gli si era avvicinata con ancora il pennuto stretto tra le braccia "Dice che torneranno domani pomeriggio e che hanno una sorpresa per noi" continuò l'uomo con voce piena d'eccitazione. Lily, a quel punto, gli strappò la lettera dalle mani leggendola tutta d'un fiato prima di evocare un bicchiere d'acqua porgendolo al pappagallo che, dopo aver bevuto quanto più potette, beccò dolcemente le dita della rossa prima di riaprire le ali, colpendo James, e spiccare il volo. L'Auror fece per contrattaccare ma la moglie gli si lanciò addosso baciandolo con passione
"Beh? Riprendiamo da dove siamo stati interrotti?" Chiese lei maliziosamente facendo liquefare l'indignazione del marito che sghignazzò prima di scagliarla contro il materasso
"Sì per Merlino" esclamò lui


Tra l'eccitazione per il prossimo ritorno dei neo-sposini e la voglia dei due di poter trascorrere quel poco tempo che erano riusciti a ritagliarsi per stare insieme, quella notte James e Lily non chiusero occhio
"Tesoro direi che, prima di andare a prendere i nostri figli, dovresti sistemare il disastro che abbiamo combinato" disse Lily mentre tentava di togliersi le varie piume provenienti dai cuscini che James si era impegnato nel distruggere. L'Auror scoppiò a ridere prima di alzarsi anch'egli da quello che la notte prima era stato un letto matrimoniale e che adesso sembrava la trincea di un campo di battaglia, e, dopo aver raggiunto e abbracciato stretto sua moglie, disse con tono ironico
"Neanche Voldemort insieme a tutti i suoi mangiamorte sarebbe riusciti a fare di peggio. I miei complimenti signorina. Beh diamoci da fare no?" Lily rise di gusto prima di concedere un piccolo e innocente bacio sulle labbra del marito
"Oh no io vado a fare colazione mentre tu ti occupi di questo casino" esclamò malandrina
"Sì certo tu vai.... Tu fai cosa!? Io dovrei fare il lavoro sporco mentre tu ti rilassi? Non sarebbe carino da parte tua" replicò indignato James
"Oh beh, ho usato tutta la carineria presente nel mio corpo ieri notte. Mi spiace. Buon lavoro tesoro" gli diede un ultimo bacio e, dopo un occhiolino e qualche risata, sparì dalla loro camera lasciando James in quel mare di piume di struzzo, schegge dei vari mobili distrutti e con la sua indignazione. Dopo aver aspettato ancora altri 5 minuti per assicurarsi che Lily non stesse scherzando, James sbuffò esasperato e stanco e si mise all'opera levando al cielo la bacchetta. Immediatamente ogni scheggia e ogni oggetto precedentemente rotto, prese il volo iniziando a ricongiungersi nella sua forma originale. Un intero cassetto, entrò da una finestra rotta che si riparò subito dopo; tutte le cornici con dentro varie foto tornarono nel luogo da dove erano state scaraventate al suolo; le gambe del letto tornarono solide e forti così come l'armadio, il comodino e un orribile lampada regalatagli da Petunia e Vernon Dursley. La procedura durò non più di 15 minuti così James, dopo aver rimesso apposto gli ultimi dettagli, ripose la bacchetta nel mantello e, con la braccia a penzoloni, si diresse verso la cucina. Una volta raggiunta, si gettò a peso morto su una delle sedie che circondavano il tavolo poggiando la testa su di esso
"Oh il mio povero e stanco maritino. Prometto di lasciarti dormire la prossima volta" esclamò divertita la rossa mentre cercava di non bruciare le uova e il bacon che aveva sul fuoco. Alle sue parole, James scattò come una molla trangugiando un intera tazza di caffè in meno di due sorsi
"Di cosa stai parlando? Io sono fresco e riposato come una rosa. Anzi, se posso permettermi, non sarebbe male riperlo più spesso" replicò lui lanciando uno sguardo malizioso verso Lily che scoppiò a ridere
"Sei davvero incorreggibile" disse lei prima gettare le uova bruciacchiate su un piatto porgendolo al marito che cercò di mostrarsi riconoscente. -Merlino so che ti nomino un po' troppo spesso ma ti prego fa che arrivi un gufo o un Patronus che mi salvi dal mangiare questa roba. Mi accontenterei anche di un drago- pensò James cercando di temporeggiare
"Tesoro non mangi?" Chiese sospettosa Lily. James sospirò prendendo la forchetta infilzando un pezzo di bacon dalla consistenza della suola di una scarpa quando le sue preghiere vennero esaudite. Il Patronus di Shacklebolt senior fece la sua apparizione in cucina facendo sobbalzare Lily Potter


 

Abbiamo bisogno di te a Diagon Alley vediamoci al Paiolo. ORA!



James sorrise radioso, indossò la sua cara divisa da Auror e fece per uscire
"Sta attento ti prego" esclamò Lily con vero terrore nella voce. L'uomo la raggiunse e la abbracciò stretta
"Andiamo sai anche tu che sono imbattibile. Sbrigo questo contrattempo e poi andremo a prendere i bambini intesi?" La donna annuì e James, dopo avergli scoccato l'ultimo bacio, svanì nel nulla

Il Paiolo Magico era pieno zeppo di maghi e streghe accalcati fra loro che strillavano e sgomitavano verso l'uscita. James scandagliò la sala con lo sguardo per cercare qualche suo compagno quando si sentì una fortissima esplosione che fece tremare tutte le vecchie mura del pub
"POTTER! Finalmente" esclamò una voce affannata e burbera da qualche metro più avanti a lui. L'Auror iniziò ad attraversare a fatica la sala e, dopo 5 minuti di furiosa lotta contro alla massa che spingeva verso il lato opposto al suo, vide il suo capo Alastor Moody
"Malocchio che succede?" Chiese James una volta raggiunto. Moody, accigliato come non mai, sbuffò prendendolo per un braccio trasportandolo sul retro del locale dove vi era l'entrata segreta a Diagon Alley
"Abbiamo un problema" disse Alastor con voce burbera come al solito. James sghignazzò appoggiandosi alla parete insolitamente calda e, facendo spallucce, esclamò
"Beh non so per quale motivo ma lo sospettavo" Moody ringhiò irritato
"Non è il momento per le tue battutine del cazzo Potter" James abbandonò immediatamente il suo sorriso non avendo mai visto il suo capo tanto preoccupato e nervoso
"Qual è la situazione?" Chiese con voce determinata
"C'è stato un tentativo di furto alla Gringott. Una gang di ladri tedeschi ha cercato di forzare l'entrata della camera blindata appartenente ad un Indicibile. I goblin li hanno scoperti ed è iniziata la guerra" sputò Moody tutto d'un fiato mentre il suo occhio magico girava come una trottola impazzita. James lo fissò stupito prima di estrarre la propria bacchetta dal mantello facendo per comporre la combinazione che avrebbe fatto apparire l'entrata
"SEI IMPAZZITO!? Dobbiamo aspettare i rinforzi. Hanno delle strane armi babbane con cui hanno ucciso già una decina di goblin e ferito un paio dei nostri. Silente, Shacklebolt jr e senior, Piton e Remus stanno arrivando" esclamò Moody afferrandolo per un braccio e bloccandolo. James sorrise e annuì
"Come i vecchi tempi eh Malocchio? Comunque cosa c'è in quella camera blindata di tanto prezioso?" Chiese l'uomo curioso. Moody lo studiò per qualche secondo come fosse indeciso su che risposta dargli quando, una decina di persone, li raggiunsero
"Alastor aggiornaci" disse con voce calma e tranquilla Silente
"Sono non meno di 6 persone. Credo che tra loro ci sia qualche babbano visto che utilizzano le armi da loro fabbricate in aggiunta alle bacchette. I Protego sono completamente inutili contro i loro colpi. Se vi colpiscono siete belli che morti. VIGILANZA COSTANTE LI FUORI INTESI?" Si alzò un urlo di battaglia e, dopo che Alastor compose la combinazione sulla parete, l'entrata si aprì lasciando entrare urla, polvere e oggettini metallici che viaggiavano ad una velocità impressionante. James fu il primo ad uscire seguito a ruota da Remus e i fratelli Prewett. Corsero per alcuni metri prima di incontrare un paio dei membri della banda che stavano imbracciando le loro armi utilizzandole contro una povera famiglia che si era rintanata dentro il ghirigoro
"Signori vi prego di posare al suolo quegli aggeggi e collaborare per piacere. Non sono in vena di schiantare nessuno oggi ho avuto una nottata particolarmente stancante" esclamò a gran voce James verso i due uomini che lo guardarono sghignazzando
"Odio i maghi e odio i britannici. Perciò non mi dispiacerà ucciderti. Aufidersen" disse ridendo uno di loro mentre spostava la mira su James che, tuttavia, non mosse un muscolo invocando il suo Protego. Il tedesco, forse spiazzato dall'inerzia dell'Auror, non agì subito dando il tempo necessario a James di scagliare due potenti schiantesimi che spedirono lui e il suo complice a gambe all'aria. L'uomo si girò verso Remus, Gideon e Fabian che erano rimasti letteralmente paralizzati a qualche metro da lui, facendo un occhiolino e il segno di vittoria con le dita
"JAMES ATTENTO!" Gridò Piton che, intento a inseguire uno dei ladri, era appena spuntato da una stradina parallela a quella dov'è si trovavano James e gli altri. Il fuggitivo, accorgendosi della vulnerabilità dell'Auror ancora di spalle, imbracciò l'arma e gliela puntò contro. Si sentirono due forti spari. I proiettili attraversarono senza il minimo problema il protego invocato dall'Auror. James cadde in ginocchio con ancora il suo sorriso stampato in faccia e un fiume di sangue che fuoriusciva dai due fori creati dai proiettili che lo avevano colpito. Cadde al suolo violentemente perdendo all'istante i sensi


Venne immediatamente trasportato al St Thomas' Hospital di Londra poichè, le sue non trattandosi di ferite inferte dalla magia, i Medimaghi del San Mungo non avevano la benché minima idea di come poterle curare. Subito dopo essere entrati, Remus, Gideon e Fabian vennero accerchiati da non meno di 7 donne in camice verde acqua che, dopo aver letteralmente strappato la barella su cui si trovava James dalle mani del povero e terrorizzato professore e messo una strana mascherina sul volto del paziente, si involarono attraversando la grande sala d'ingresso verso un enorme porta che si spalancò qualche secondo prima del loro arrivo. Remus e gli altri iniziarono a correre per starle dietro e, una volta raggiunte e oltrepassata la porta si trovarono davanti ad un alto uomo di colore anch'egli con indosso un camice ma di color bianco
"Infermiera mi aggiorni" esclamò lui con voce profonda
"Due colpi di arma da fuoco di grosso calibro alla schiena, nessun foro d'uscita, possibile perforazione di un polmone e ha perso molto sangue" replicò una delle donne che ancora spingeva con forza la barella del povero James. L'uomo di colore annuì e, dopo aver gettato uno sguardo indagatore su Remus e sui fratelli Prewett, si rivolse nuovamente alla donna
"Portiamolo subito in sala operatoria" detto questo, corse verso di una porta situata in un corridoio sulla destra dell'immenso corridoio spalancandola. Le infermiere insieme alla barella entrarono in un lampo
"Voi dovete aspettare qui. Faremo il possibile per salvarlo" disse l'uomo con voce rassicurante e, prima che Remus potesse anche solo acconsentire, la porta si chiuse. Il licantropo rimase li in piedi per alcuni minuti prima di lasciarsi alle spalle la sala dove si trovava uno dei suoi migliori amici e, insieme ai due fratelli Auror, si sedette su una panca di legno attaccata alla parete di fronte alla porta che si era appena chiusa. Regnava un profondo silenzio intriso di inquietudine e preoccupazione in quel corridoio anche se quest'ultimo era abbastanza trafficato. Volti preoccupati, alcuni in lacrime, altri sollevati o addirittura felici dei vari babbani che lo attraversano, non fecero che aumentare l'angoscia in Remus che cercava inutilmente di non pensare al peggio
"Emh... Rem?" Sussurrò Gideon dopo ben 4 ore di silenzio assoluto facendo sobbalzare il licantropo. Quest'ultimo aprì la bocca per rispondere ma, accorgendosi di non riuscire a produrre alcun suono, si limitò ad invitare l'amico a parlare con un gesto del capo. Il rosso deglutì prima di prendere una boccata d'aria rivolgendosi nuovamente all'amico
"Non ti sembra il caso di informare Lily?" Chiese in un sussurro. Remus annuì nuovamente e si alzò
"Se non te la senti posso farlo io Rem" disse Fabian bloccandolo. Il licantropo tentò di rivolgere un sorriso al premuroso amico che sembrò per lo più una smorfia
"No Fab. Ci penso io e credo sia meglio che lo faccia di persona. Informatemi se ci sono novità" detto questo svanì nel nulla lasciando i due fratelli soli ad aspettare


Lily si trovava nel soggiorno di casa, imprecando sonoramente e maltrattando un orribile cuscino regalatogli dalla sua cara sorella per Natale quando sentì il classico suono della materializzazione provenire dal suo giardino. La sua preoccupazione si sciolse e si involò verso la porta ingresso pronta per fare una scenata al marito per averla fatta preoccupare
"James Fleamont Potter sei un completo idiot...." Iniziò a strillare dopo aver aperto la porta. Gli si bloccò il fiato in gola quando vide Remus con il mantello strappato in più punti e il volto cadaverico
"Ciao Lily" disse in un sussurro mentre sul volto della rossa iniziavano a nascere alcune lacrime
"Rem.. P-p-erchè James non è con te?" Chiese lei tra un singhiozzo e un altro. Remus deglutì e l'abbracciò stretta cercando in tutti i modi di non scoppiare a piangere anche lui
"È stato ferito nello scontro. Si trova in un ospedale babbano e lo stanno operando credo" disse cercando di tranquillizzare la donna in lacrime che, nel sentire dove era stato portato il marito, si staccò dalle braccia dell'amico
"Babbano!? Come babbano? Ma cosa diamine è successo Rem?" Strillò a pieni polmoni Lily asciugandosi le lacrime con la manica della veste. Remus indietreggiò di qualche passo per prevenire un eventuale schiantesimo e, dopo essere entrato in casa e accomodatosi sul divano del soggiorno, spiegò pazientemente ciò che era successo durante lo scontro. Lily ascoltò parola per parola il racconto a bocca spalancata. Quando Remus terminò, all'interno della sala calò un profondo silenzio. La donna aveva lo sguardo vacuo e fissava un punto indefinito della parete di fronte a lei mentre l'uomo, preoccupato, cercava di attirare la sua attenzione. Si era appena deciso a rompere quel silenzio così opprimente, quando, il Patronus di Gideon, fece la sua apparizione attraversando la finestra



I babbani hanno finito e portato James in un'altra sala




Esclamò la voce piena di felicità dell'Auror sminuendo di gran lunga la tensione che si era creata in casa Potter. Lily si alzò un istante dopo che il Patronus svanì con in volto un espressione priva di emozioni
"Gli farò rimpiangere di non essere ancora sotto i ferri" ringhiò lei. Remus, sollevato per il buon esito dell'operazione ma, in egual misura, terrorizzato da ciò che avrebbe potuto combinare Lily una volta visto il marito, prese le dovute precauzioni per non incorrere all'ira della donna e, con voce più dolce possibile, esclamò con un sorriso ù
"Che ferri? Vabbe non importa. Andiamo dal nostro caro quanto irresponsabile Auror preferito?" Lily inizialmente lo fulminò con lo sguardo poi lasciò che il sollievo per non aver perso il marito scalfisse la maschera d'irritazione che aveva sul volto e, con un gran sorriso sulle labbra, abbracciò Remus
"Lascio un messaggio per Sirius. Lui e Dorcas saranno qui tra qualche ora" scrisse tutte le informazioni su dove si trovassero su di una pergamena e, una volta usciti in giardino, si smaterializzarono


Una volta arrivati nel piano dove precedentemente si trovava James, Remus e Lily iniziarono a scandagliare ogni corridoio per trovare la stanza in cui era stato trasportato James
"Quel dannato di un Prewett avrebbe potuto per lo meno informarci su dove sia la stanza no?" Esclamò esasperata la rossa dopo ben 45 minuti di ricerca
"Si avrebbe dovuto. Ma aspetta quello non è... SIGNORE. SIGNOR MEDICO MI SCUSI" iniziò a strillare Remus dopo aver intravisto l'uomo di colore che era entrato in sala operatoria insieme a James svoltare l'angolo di uno dei corridoi. L'uomo, insieme a tutto l'ospedale probabilmente, sentì le urla del licantropo poiché fece marcia indietro squadrandoli da lontano. Remus e Lily corsero nella sua direzione e, una volta raggiunto e dopo aver ripreso fiato, chiesero in coro
"Sa dirmi per caso dove possiamo trovare la camera del Signor Potter e come sia andato il suo intervento?" L'uomo sorrise lasciando intravedere i suoi bianchissimi denti in contrasto con la pelle scura e replicò con voce estremamente professionale
"L'operazione è andata anche meglio del previsto. Credevamo che i proiettili avessero causato danni ad un polmone ma, per fortuna, l'hanno mancato. Il paziente dovrebbe già essere sveglio e, dalle risate che ho potuto sentire passando per il corridoio della sua stanza, posso dedurre che stia benone. Comunque si trova nel piano superiore a questo. Stanza 206 una volta salite le scale svoltate a destra la troverete alla fine del corridoio" detto questo, e dopo aver concesso un altro sorriso, proseguì il suo cammino lasciando i due maghi felici come non mai
"Lily aspettami per tutti i licantropi!" Urlò Remus che si era soffermato un secondo nel guardare l'alto medico andarsene non accorgendosi che la donna si era involata verso le scale. La rossa fece i gradini a quattro a quattro e, in men che non si dica, arrivò al piano superiore. Seguendo il consiglio dato dal medico, svolto a destra e, continuando nella sua corsa, attraversò in un lampo il corridoio fermandosi solo quando vide il 206 in ottone incastonato su di una porta di legno smaltato che la contrassegnava. Sentendo delle voci allegre all'intero di essa, poggiò l'orecchio per sentire meglio
"Beh andiamo. Quanti Auror possono vantarsi di essere sopravvissuti ad un arma babbana eh? Sono unico nel mio genere" sentì dire dalla voce divertita del marito
"Se farsi ridurre in uno scolapasta da un criminale babbano lo reputi una cosa di cui vantarsi Jamie forse, in aggiunta al piombo nella schiena, hai ricevuto anche una bella botta in testa amico" esclamò la voce divertita di Gideon provocando grosse risate da parte dei presenti. Lily sentì sciogliersi il cuore dal sollievo e, in contemporanea, la rabbia per la mancanza di prudenza dimostrata da James. Così, accorgendosi che Remus l'aveva quasi raggiunta, spalancò con forza la porta bloccando all'istante le risate
"Beh credo che sia il caso di togliere il disturbo" sussurrarono in coro i fratelli Prewett mentre James tentava di evitare lo sguardo omicida che la moglie gli stava lanciando
"Sarebbe meglio si" replicò lei gelida. In un lampo, i due si dileguarono chiudendosi la porta alle spalle e all'interno della sala calò il silenzio
"Emhhhh" disse preoccupato James schiarendosi la voce "Sai che potrei rischiare il collasso se ricevessi una maledizione in questo momento tesoro?" Continuò lui passandosi una mano tra i capelli. Lily non riuscì più a trattenere le lacrime e scoppiò in un pianto liberatorio scagliandosi sul lettino del marito abbracciandolo e picchiandolo insieme
"Sei...... Un....... Completo......... Idiota....." Esclamò tra un singhiozzo e un altro mentre James la stringeva forte e cercava di evitare i colpi che gli stava scagliando
"Tesoro lo so, lo so, ma non piangere amore mio. Sono qui. È estremamente difficile farmi fuori sai?" Disse lui cercando di ironizzare come al solito. Lily alzò lo sguardo e, dopo aver visto sorriso che portava sul volto, lo baciò violentemente
"Emh emh" si schiarì la voce Remus per informare i due della sua presenza. James e Lily si staccarono restando però abbracciati mentre il licantropo si avvicinava al lettino
"Ahiaa! Sei impazzito. Andiamo Lunastorta sono debole al momento non è corretto" esclamò James dopo aver ricevuto una forte manata sulla nuca dall'amico
"Ringrazia che non ti affatturi" replicò lui con un sorriso mentre l'Auror lo guardava imbronciato


Parlarono per un paio d'ore quando, un trambusto incredibile proveniente dal corridoio antistante la camera, li fece bloccare. La voce inconfondibile di un uomo che urlava e inveiva contro chissà cosa rimbombò contro le pareti mentre una più debole, ma altrettanto agguerrita, voce femminile ordinava alla calma. James scoppiò a ridere mentre Remus guardava sospettoso in direzione di Lily che, profondamente imbarazzata, cercava di nascondersi dietro la sua moltitudine di capelli scarlatti
"Esattamente, cos'hai scritto a Sirius in quella pergamena Lily?" Chiese con voce divertita mentre la rossa continuava a farsi sempre più piccola ogni secondo che passava. Quando la donna si decise a rispondere la porta della camera si spalancò lasciando entrare un Sirius rosso in volto e con gli occhi spiritati, Dorcas con la classica espressione usata da lei e Lily quando i rispettivi mariti si comportavano come adolescenti in balia degli ormoni e una piccola infermiera che tremava terrorizzata
"Mi-mi dispiace ma non siamo riusciti a trattenerli" disse lei prima di dileguarsi alla velocità della luce chiudendosi la porta alle spalle. Sirius, che respirava affannosamente, fece qualche passo avanti verso Remus mentre James, forse per farlo preoccupare, aveva chiuso gli occhi e non dava segni di vita
"Voglio una spiegazione all'istante prima che vi schianti tutti per non avermi avvertito prima. Cos'è successo al mio migliore amico? e, soprattutto, per quale cazzo di motivo si trova in un ospedale babbano?" Disse in un ringhio stringendo i pugni mentre Dorcas cercava inutilmente di tranquillizzarlo
"Beh in realtà... Ahia!" Esclamò Remus dopo aver ricevuto un pizzicotto da James. Sirius lo guardò con espressione confusa
"In realtà che?" Chiese lui mentre il licantropo malediva con gli occhi l'amico disteso sul lettino
"Una banda di rapinatori misti babbani, maghi, ha tentato di rapinare la Gringott e uno di loro gli ha sparato" Sirius, se è possibile, si infuriò ancora di più e, dopo aver tirato un forte pugno nel muro che fece sobbalzare Lily che stava nascosta a sghignazzare dietro il lettino
"È stato attaccato e ferito con delle armi babbane e tu non ti sei degnato nemmeno di avvertirmi Remus?" Chiese mentre la vena del suo collo minacciava di esplodere da un momento all'altro. Remus sospirò promettendosi di uccidere personalmente James in seguito e si sedette nuovamente
"Aspettavo di sapere l'esito dell'operazione prima di informarti Felpato" rispose lui con voce stanca
"E tu!" Esclamò Sirius in direzione di Lily che sembrava volesse scoppiare a ridere da un momento all'altro "Invece di un Patronus mi lasci un pezzo di fottuta pergamena con su scritto che James era rimasto ferito di venire all'ospedale? Senza nessun dettaglio? Ma vabbe lasciamo perdere. Come sta?" Chiese avvicinandosi al lettino. Quando James si accorse di averlo alla giusta distanza spalancò gli occhi e, facendo forza sulle braccia, si sollevò quanto basta per guardare l'amico negli occhi
"Molto bene grazie e tu? Com'è andata la luna di miele? C'è in cantiere un figlioccio tutto mio? E' questa la mia sorpresa" Esclamò James con uno dei suoi sorrisi da orecchio a orecchio mentre Sirius indietreggiò impallidendo visibilmente. Lily scoppiò finalmente a ridere seguita a ruota da Dorcas mentre i due malandrini lo fissavano con sguardi furiosi
"Lo ammetto sei un ottimo attore. Ma dopo che avrò finito con te non dovrai fingere di essere morto" disse Sirius lasciando che un sorriso scalfisse il suo volto furioso. James rise prima di abbracciarlo
"Spero che avrai la decenza di provarci una volta aver recuperato appieno le mie forze. Ahia! Eh andiamo cosa vi ha fatto la mia nuca?" Esclamò offeso quando Sirius, imitando il gesto precedentemente compiuto da Remus, lo colpì con forza. La sala intera scoppiò in una risata liberatoria facendo sì che, tutta l'ansia da loro accumulata durante la mattinata, scomparisse come se nulla fosse successo


I medici babbani tennero prigioniero, o almeno così definiva James il suo ricovero, per ben due settimane. Settimane che furono piene di tentativi di fuga, sfuriate da parte di Lily, miliardi di lettere, fiori e cioccolatini inviati al famoso Auror dai suoi numerosi fan, visite di colleghi amici e, soprattutto, dei suoi genitori con annessi i piccoli Potter che portavano gioia e distruzione all'interno delle fredde sale dell'ospedale babbano
"Signor Potter se ci lascia farle un ultimo esame tra due tre giorni potrà tornare a casa non è questo che vuole?" esclamò esasperato il primario di reparto mentre James continuava a scalciare come un toro allontanando qualsiasi infermiere uomo o donna che sia, che tentavano di infilargli qualcosa di appuntito nel braccio
"IL LORO LAVORO!? Ma questo è un ospedale o un centro di tortura per Godric" gridò l'Auror a pieni polmoni continuando a dimenarsi
"James ti imploro lasciali fare e smettila di comportarti come un neonato" disse Lily avvicinandosi al suo orecchio. L'uomo si rilassò quanto basta per permettere ai medici di infilare l'ago facendo sì che il sangue di James iniziasse a fluire dentro di una fiala
"Che Merlino sia maled...." Iniziò a strillare lui mentre la sala scoppiò a ridere. Lily poggiò immediatamente le labbra in quelle del marito per evitare che i piccoli ascoltassero le imprecazioni del padre. Si staccò solo quando la piccola Penelope scoppiò a piangere. James sentendo i singhiozzi della figlia si trasformò. L'indignazione lasciò spazio ad un sorriso da ebete
"Oh piccola mia non piangere. Papà sta bene tranquilla principessa" sussurrò con voce piena di dolcezza. La piccola scosse la testa mentre il colore dei suoi capelli dal rosso accesso, che tanto le piaceva, si tramutarono in un nero poco rassicurante. Lily, da buona madre apprensiva qual era, si catapultò verso la figlia prendendola in braccio e stringendola a se quando, inaspettatamente, la magia involontaria della piccola, si liberò facendo scoppiare un vaso pieno zeppo di fiori dono degli ammiratori di suo padre. Questi si alzò mentre i medici, paralizzati, se ne stavano lì in piedi a bocca aperta
"La mia guerriera" esclamò con il volto trasudante del più puro orgoglio carezzando il volto della piccola con il palmo della mano. Penelope si calmò nell'istante stesso in cui sentì le dita del padre muoversi leggere sulle sue guance. Alzò lo sguardo verso di Lily osservandola con un'espressione di pura mortificazione
"Ccusa mama" sussurrò all'orecchio della rossa che la strinse automaticamente più stretta a se con un gran sorriso sulle labbra
"Tesoro mio non è nulla. Però, la prossima volta, cerca di controllarti davanti ai babbani d'accordo?" Disse lei con voce dolce. Penelope sorrise e annuì mentre i medici babbani erano ancora paralizzati
"Me ne occupo io" esclamò Sirius sorridendo radioso. Si avviò verso i babbani a bacchetta spianata e, prima che l'infermiera riuscisse a gridare aiuto, l'Auror li obliviò
"Mhhhh.... Beh signor Potter sembra tutto apposto può... Può andare a casa.... Credo" disse il primario di colore alcuni minuti dopo l'esecuzione dell'incantesimo di memoria. James scoppiò a ridere mentre Remus e le donne presenti fissarono prima con stupore il medico e, successivamente, con indignazione Sirius che, dopo aver circondato le spalle del suo migliore amico con un braccio, aprì un sorriso malandrino sul volto
"Beh? I medici hanno detto che è tutto apposto no? Andiamo allora" Disse lui con voce divertita
"Questo è parlare Felpato. Mi aspetto che si organizzi una bella festa per il mio ritorno tra i vivi mi sbaglio?" replicò James
"Raramente Ramoso. E' già tutto pronto a Villa Potter manca solo il festeggiato" esclamò Sirius radioso. Dopo un occhiata complice con il piccolo Harry che si fiondò tra le braccia del padre, i tre uscirono dalla stanza come se nulla fosse
"Quella piccola peste è la fotocopia del padre per Godric. Andiamo a casa piccola?" Esclamò esasperata Lily dopo che la porta della stanza si chiuse
"Papà tta bene?" Chiese Penelope con un filo di voce facendo sorridere perfino il primario che, ancora profondamente scombussolato, era rimasto lì in piedi davanti al lettino ormai vuoto insieme agli altri infermieri
"Anche troppo tesoro mio" rispose sorridendo la rossa

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Capitolo 9
*** Nella Londra babbana ***


Note: Benvenuti a tutti e ben ritornati con un altro capitolo de "Il canto della fenice"
Sono stato assente per un bel po' per vari motivi lavorativi e non ma, nonostante questo,
spero che chiunque seguisse questa mia FF, continuerà a farlo ed ad essere pazienti
Non mi voglio dilungare perciò vi auguro una buona lettura e vi invito a
farmi sapere ciò che ne pensate con una recensione
Buona Lettura
Albusseverus1996

 
 
NELLA LONDRA BABBANA


La festa per la guarigione di James era iniziata già da due ore e, tuttavia, un susseguirsi infinito di maghi e streghe, continuava a materializzarsi nell'immenso prato di Villa Potter. Ad ogni strappo, suono caratteristico della materializzazione, lo sguardo attento di James si indirizzava, veloce come un boccino, sul volto del nuovo arrivato sperando che fosse la persona con la quale, il famoso Auror, aveva un intensa voglia di vedere per rivolgergli alcune domande. Quest'uomo era Alastor Moody. Perché un gruppo misto di maghi e babbani avrebbe dovuto rapinare la Gringott? Cosa conteneva di tanto importante quella camera blindata? E soprattutto, perché mai Moody alla domanda su cosa ci fosse di tanto importante all'interno della camera temporeggiò fino a quando non potette cambiare discorso? Queste erano solo alcune delle domande che fluttuavano tra i pensieri di James facendogli perdere la cognizione del tempo
"Terra chiama Ramoso" esclamò Sirius in uno dei suoi tanti tentativi di attirare l'attenzione dell'amico "Si può sapere a cosa diamine stai pensando? È da più di 45 minuti che stai rodeando il tuo bicchiere di whiskey senza nemmeno sorseggiarlo" alle parole dell'amico James si ridestò dai suoi pensieri scuotendo la testa e aprendo uno dei suoi sorrisi da ebete
"Chiedo scusa Felpato e solo che sto aspettando una persona che mi deve delle risposte" replicó James dopo aver dato una pacca sulla spalla di Sirius il cui sguardo si incuriosiva ogni secondo di più
"Una persona? E chi sarebbe?" Chiese lui con voce indagatoria. James iniziò a ridacchiare prima di sdraiarsi a guardare il cielo scarlatto per via del tramonto
"Il nostro amato e tanto gentile capo" disse lui in un sussurro
"Malocchio? Per quale motivo vuoi parlare con lui? Comunque si è appena smaterializzato insieme a Silente se ti può interessare" disse Sirius indicando con un dito il luogo in cui erano appena apparsi i due uomini. James si alzo alla velocità della luce e, dopo averli individuati, iniziò a correre come un pazzo farfugliando ringraziamenti verso l'amico
"Fermati cornuto di un mammifero, anche io voglio sapere" gridò lui prima di iniziare anch'egli a correre più veloce possibile.

"Silente non possiamo dirlo a nessuno lo sai" sussurrò Malocchio avvicinandosi all'orecchio di un Silente sorridente come suo solito "Non è sotto la nostra giurisdizione. Sono problemi che i babbani devono imparare a gestire da soli" continuò il Capo Dipartimento Auror mentre il famoso preside di Hogwarts continuava a sorridere a chiunque gli passasse vicino e a sorseggiare il calice di idromele gentilmente offertogli dai padroni di casa
"Esattamente, mio stimatissimo superiore, cos'è che non dovresti dire a nessuno?" Esclamò James divertito
"Si.... Malocchio..... Dovresti condividere..... Questo genere di cose.... con i tuoi uomini..... Per Godric James mi farai prendere un infarto un giorno di questi" replicò affannato Sirius che ,dopo aver compiuto una corsa sfrenata per raggiungere il suo migliore amico, si piegò sulle ginocchia cercando di recuperare quanto più ossigeno possibile. Malocchio, sorpreso dall'arrivo inaspettato dei due famosi Auror, se è possibile, si accigliò ancora di più mettendo in mostra le moltissime cicatrici di guerra che portava sul volto
"Non sono affari che vi e che ci riguardano perciò vi consiglio di continuare a divertirvi e tu, James, a recuperare le forze. Un'altro proiettile nella schiena non ti salverà dal venire a lavorare. Hai fatto uso di tutti i giorni di ferie che il ministero concede agli Auror" rispose Malocchio burbero facendo scoppiare a ridere i due uomini 
"Suvvia Malocchio. Sai benissimo che, io, insieme al qui presente bastardino, essendo le armi migliore nell'arsenale del Ministro, possiamo permetterci anche delle ferie extra. Ora che mi ci fa pensare domani mattina io e Sirius abbiamo un impegno improrogabile. Bene, Signor preside vuole essere lei ad illuminarci?" Chiese James gentilmente spostando la sua attenzione verso il vecchio e sorridente Silente, mentre Malocchio malediceva James e Sirius con lo sguardo
"Beh non credo capireste. Per farlo dovreste conoscere la storia babbana. Lungi da me dubitare della vostra intelligenza ma, da quello che posso ricordare durante i vostri anni passati nella mia scuola, tu James, hai scelto babbanologia solo perché il corso veniva frequentato anche dalla tua attuale moglie e tu, Sirius, solo per dare fastidio a tuo fratello Regulus. Mi sbaglio?" Disse il saggio preside ammiccando verso i due Auror che sghignazzavano
"Beh sono colpevole signor giudice" esclamarono all'unisono James e Sirius provocando dei sorrisi sui volti di Malocchio e Silente
"Beh perciò.." iniziò il primo venendo però bloccato sul nascere dall'arrivo di una fluente chioma scarlatta e da un uomo trasandato
"Perciò potreste spiegarlo a qualcuno che alla storia babbana la conosce come le sue tasche non è così Malocchio?" Disse Remus con tono provocante
"Oppure, meglio ancora, ad una a cui la storia babbana veniva insegnata già da piccola" continuò Lily mentre teneva in braccio la piccola Penelope che, con sguardo curioso e con i suoi capelli ora giallo canarino, sorrideva radiosa in direzione del padre. Silente scoppiò in una risata cristallina e limpida come un cielo d'estate, prima di rivolgersi nuovamente a Malocchio che, a differenza del preside, guardava i 4 amici che stavano di fronte a lui con un espressione seccata e molto contrariata
"Temo proprio che ci abbiano incastrato mio caro Alastor. Beh, a questo punto, vuoi avere tu l'onore di ragguagliare i nostri cari e curiosi amici?" Chiese il preside cortesemente guadagnando un occhiata truce dal capo dipartimento
"A quanto pare non ho altra scelta. Al principio del 1900, la follia di alcuni babbani, fece creare delle tensioni politiche non indifferenti. Alcuni Ministri delle varie nazioni europee e non, tentarono inutilmente di trovare un punto d'incontro tra di loro ma, la sete di potere e ricchezza di alcuni, fece si che scoppiasse un enorme guerra che uccise milioni e milioni di babbani. Mentre la guerra imperversava sull'Europa, le streghe e i maghi, se ne stavano per lo più nascosti in luoghi magici come le scuole o i posti come Diagon Alley. Insomma a farla breve, luoghi in cui i babbani non potevano accedervi e fino a qua nessun problema. Però il caso volle che, uno dei consiglieri più influenti del ministro babbano dell'epoca, fosse un magonò di nome Philip Marcus e fu questo a scatenare il putiferio. Marcus contattò il ministro della magia Archer Evermond in persona chiedendo un appuntamento. Anche se restio a parlamentare con un magonò, si sa come venivano visti ancora all'epoca, la carica da ministro gli impose di accettare. Durante l'incontro il consigliere tentò di convincere Evermond ad aiutare i babbani per permettergli di porre fine alla guerra attraverso la magia, argomentando le sue richieste con ricompense e, soprattutto, il prestigio che i maghi avrebbero conquistato se avessero aiutato i babbani. Detto in parole povere, voleva che i maghi rivelassero la loro natura al resto del mondo. Ovviamente il ministro non accettò enfatizzando che babbani e maghi non avrebbero per nessun motivo dovuto incrociare i loro destini e che, i problemi scatenati dalla loro stupidità, non erano problemi suoi. Così il consigliere, adirato dalle parole del ministro, iniziò la sua crociata contro il nostro mondo. Raccolse informazioni, prove della nostra esistenza, foto, catturò alcune fate come prova incontrovertibile e, per far si che le prove da lui raccolte non venissero distrutte, chiese aiuto ad una sua parente. Una potente strega che riuscì a creare un incantesimo di protezione così potente, da essere duraturo in eterno. Ed è questo che hanno tentato di rubare quei ladri. All'interno della camera blindata si trovano tutte le informazioni raccolte da quel Marcus". Il racconto del Capo Dipartimento provocó reazioni discordanti da parte di coloro che stavano ad ascoltarlo; Lily e Remus ascoltarono il tutto senza fiatare, concentrati al massimo per non perdersi nemmeno una parola di quelle proferite con tanta professionalità da Moody e di tanto in tanto si scambiavano sguardi curiosi e, a volte, anche contrariati dal modo in cui il vecchio ministro della magia gestì quel tipo di situazione ma, data l'epoca in cui accaddero i fatti, non c'era molto di cui stupirsi. Ci sarebbero voluti molti anni prima che Albus Silente riuscisse a sensibilizzare i maghi e le streghe di tutto il mondo magico nell'essere solidali anche con i magonò e, soprattutto nei confronti dei babbani. Mentre Lily e Remus furono come incantati dal discorso di Malocchio, su James e Sirius questo ebbe l'effetto opposto. I due amici si erano seduti sull'erba, sempre ben curata di Villa Potter, profondamente addormentati.

"Lo sapevo che a quei due non importava un ippogrifo della storia. Avrebbero di gran lunga preferito che gli dessi un obbiettivo da catturare. Ancora non mi riesco a capacitare di come sti due bambocci possano essere così potenti" esclamò burbero Moody una volta accortosi dello stato comatoso in cui si trovavano James e Sirius
"Ah... Un buon riposo. Può curare tutti i mali o, per meglio dire, la maggior parte di essi" esclamò Silente con un sorrisino divertito sul volto
"Peccato che non curi anche arroganza e pigrizia. Li lascerei dormire tutto il giorno altrimenti signor preside. Aguamenti" disse Lily sconsolata estraendo la bacchetta dal mantello. Un getto d'acqua, abbastanza potente, s'infranse sui volti dei due uomini addormentati che si svegliarono di soprassalto sputacchiando e tossendo
"SALVATE PRIMA LEI!" Esclamò James scattando in aria come una molla mentre Sirius estrasse la sua bacchetta puntandola verso l'alto. I due, dopo essersi svegliati completamente, sorrisero per nulla imbarazzati
"Hai talento a raccontare storie Malocchio. Sarebbe troppo chiederti di venire ogni tanto da noi? Sai Harry e Penelope non sempre si addormentano rapidamente" esclamò James provocando la classica risata-latrato di Sirius e gli sguardi assassini di Malocchio, Lily e Remus mentre Silente, fece alcuni passi indietro tentando di trattenere le risate
"Razza di idio...." iniziò Moody venendo subito bloccato sul nascere dal preside di Hogwarts che, schiarendosi la gola, disse "Alastor dovremmo andare a parlare con il ministro della magia. Sai che tra qualche ora dovrà incontrare il ministro babbano e, detto in tutta sincerità, non credo che abbia le facoltà adatte ad improvvisare un discorso su di un tema tanto delicato" Moody annuì e, dopo aver lanciato l'ultimo sguardo omicida verso James e Sirius, scomparve seguito a ruota da un divertito Silente
"Beh non ci ha detto poi un granché" disse Remus dopo alcuni minuti di silenzio
"Credo proprio che questa volta non abbiamo molte possibilità per cacciarci nei guai... Ehi che avete da ridere voi due?" Esclamò Lily quando si accorse che i due malandrini per eccellenza stavano comunicando telepaticamente fra loro e scambiandosi dei sorrisini molto preoccupanti. James si alzò in piedi e, dopo essersi stiracchiato, prese il suo migliore amico per là spalle esclamando
"Bene mio caro lupesco amico, donna della mia vita, io ed il mio bastardino abbiamo delle faccende da sbrigare. Ci vedremo tra un ora al massimo" e dopo aver salutato con la mano, i due scomparvero lasciando, Lily e Remus, completamente confusi e preoccupati insieme, li in piedi
"Ehi Lily, Rem. Sapete dove si trovi quel cretino di mio marito?" Esclamò Dorcas avvicinandosi verso di loro a passo spedito seguita dal piccolo Harry, che tentava di stare al passo della donna con poco successo. Il piccolo Potter si lanciò sulla madre raggiungendo la sorellina. Lily adagiò i suoi due figli al suolo non prima di averli stretti forte a se, e i due piccoli iniziarono a giocare cambiando colore ai ciuffi d'erba
"Beh si è smaterializzato proprio adesso insieme al suo amico del cuore" replicò la rossa un po' divertita e un po' preoccupata insieme. Dorcas la guardò confusa
"Che significa? Mi aveva promesso di andare a fare spese con me. Dobbiamo comprare la..... emhh delle cose" disse lei d'un tratto profondamente imbarazzata. Lily, mettendo su il suo famosissimo sguardo indagatore, inclinò leggermente il capo guardando fissa la donna, il quale viso, s'imporporava sempre di più
"Dorcas, cos'è esattamente ciò che dovete comprare?"

"Ok mi hai portato nella Londra babbana e, come sai già benissimo, io la adoro ma, esattamente, vuoi spiegarmi cosa diamine ci facciamo qui?" Chiese Sirius dopo essere atterrati nel retro di uno dei negozi babbani più lussuosi di Londra. James rise e, dopo aversi tolto e rimpicciolito il mantello, esclamò con un sorrisino
"Beh la mia adorata mogliettina è nata tra i babbani e, come potrai immaginare, tutti i suoi famigliari, lavorano nel mondo dei babbani. Una volta mi ha raccontato che, suo cugino di primo grado, di nome Larry, è Capo della pulizia o qualcosa del genere. Perciò noi ci compreremo dei vestiti babbani e andremo a parlare con questo tizio, domani mattina, se in caso ti stessi chiedendo perchè ho chiesto la mattinata libera a Malocchio adesso sai la risposta. Lui sicuramente avrà le informazioni che cerchiamo" Sirius aprì sul suo volto il classico sorriso malandrino
"Sembra interessante comunque si chiama polizia non pulizia ignorante. Comunque, se dobbiamo fare le cose fatte bene, così faremo" detto questo si smaterializzò sotto lo sguardo confuso di James. Non meno di 20 minuti dopo, un rombo assordante, fece sussultare l'Auror che, impegnato ad ammirare un lampione fulminato che continuava a illuminare ad intermittenza il vicolo buio nel quale si trovava, non si accorse di un oggetto non identificato che cadeva dal cielo. La moto che egli stesso aveva regalato all'amico, atterrò con un gran tonfo proprio davanti a lui che, in tutta risposta, scoppiò a ridere
"Arthur Wealsey?" Chiese divertito al conducente che, nonostante indossasse un casco integrale, questo non poteva nulla contro la sua chioma riccia che fuoriusciva da ogni angolo possibile. Il rampollo della famiglia Black si tolse il casco con molta più teatralità di quanta in realtà ce ne fosse bisogno tanto da guadagnarsi occhiate adoranti da parte di un paio di ragazze che passavano di lì e con in volto il suo sorrisino malandrino, esclamò
"Che grand'uomo. Non una parola con nessuno Ramoso. A quanto pare non è propriamente legale aggiungere incantesimi a roba babbana" James sorrise e, dopo aver salutato con la mano le ragazzine adoranti che stavano impalate dall'altra parte della strada, sospirò sonoramente
"Sei un esibizionista. Comunque adesso possiamo entrare a comprarci gli abiti che ci servono o vuoi concedere uno spogliarello a quelle povere ragazze?" Sirius scoppiò a ridere prima di scendere dalla sua moto e invitare il suo migliore amico a seguirlo. Comprare gli abiti babbani si rivelò molto più complicato del previsto. Tra la vasta scelta e le commesse che sembravano essere un po' troppo gentili con loro, i due Auror persero una buona mezz'ora tra camerini, giacche, cravatte e scarpe una meno comoda dell'altra. Una volta che riuscirono a scappare dalle grinfie delle commesse e dopo essere soddisfatti delle scelte fatte, Sirius e James s'involarono verso la cassa felici di essere sopravvissuti a tutto quel trambusto
"Per Godric. Quelle ragazze sono peggio della mia defunta cugina per tutti gli ippogrifi" esclamò Sirius tirando un sospiro di sollievo mentre porgeva gli indumenti da lui scelti ad una cassiera abbastanza annoiata. James, dopo essersi asciugato il sudore dalla fronte con la maglietta, esclamò mezzo divertito e mezzo sollevato
"Beh l'abbiamo scampata come sempre fratello" in quel momento la donna di fronte a loro terminò il calcolo e, porgendo loro uno scontrino che sembrava molto di più un lenzuolo, disse monocorde
"Sono 600 sterline prego" James e Sirius si lanciarono uno sguardo leggermente imbarazzato
"Ci siamo forse dimenticati....." iniziò il primo
"Di cambiare i soldi alla Gringott" continuò il secondo. James si scompigliò i capelli mentre Sirius tentava di non incrociare lo sguardo della donna che, ancora con lo scontrino in mano, li guardava sospetta
"Allora? Avete i soldi o no?" Esclamò indignata
"Beh, mia carissima signorina. Risulta che per uno sfortunatissimo equivoco, siamo a corto di cantanti e perciò.... Ciao ciao" esclamò Sirius con un sorrisino e, dopo aver recuperato tutte le numerose buste, se la diede a gambe levate lasciando un James imbarazzato davanti alla cassiera furiosa
"Bene. La ringrazio per la sua gentilezza" detto questo imitò l'amico iniziando a correre all'impazzata verso l'uscita con la donna, che nel frattempo aveva chiamato la sicurezza, furiosa che continuava a gridare come una pazza
"Dai Ramoso! Sali andiamo!" Esclamò Sirius in sella alla sua moto lanciando un casco che James prese al volo prima di saltare quasi addosso al suo migliore amico
"Parti screanzato cane pulcioso! PARTI!" Gridò quest'ultimo sentendo le urla della cassiera avvicinarsi sempre di più. Sirius rise
"Comandi" diede gas e, dopo aver estratto la sua bacchetta e aver disilluso lui, James e la moto intera, partì prendendo il volo

"Beh è stato divertente" gridò Sirius mentre sorvolavano il cielo ormai buio di Londra. James, che nel frattempo si stava godendo la fredda brezza del vento, gli diede un colpetto sulla spalla per richiamare la sua attenzione
"Sarebbe meglio tornare adesso. Sarà passata già più di un ora Lily potrebbe essersi preoccupata. Sirius annuì e, dando un colpo con la gamba sinistra, fece accelerare la moto tanto che James per poco non venne disarcionato. Mezz'ora dopo i due raggiunsero la loro destinazione atterrando dolcemente sul prato curato, e ormai deserto, di Villa Potter. Non vedendo nessuno, James e Sirius entrarono all'interno della casa dalla quale provenivano delle voci. Stessero ad ascoltare per qualche secondo cercando di capire se il tono di quest'ultime fosse cordiale o meno ma, non riuscendo a capirlo, entrarono tutti sorridenti
"SI PUÒ SAPERE DOVE DIAMINE SIETE ANDATI A FINIRE?" Iniziò gridando a pieni polmoni Lily facendo sobbalzare i suoi due figli mezzi addormentati sul divano che, accorgendosi dell'arrivo del padre, si scagliarono con forza su di lui. Insieme a sua moglie, all'interno del salone, vi erano anche Remus, Dorcas e, con sua somma curiosità, il suo Capo Alastor Moody visibilmente arrabbiato, o per meglio dire, più del solito
"È stato rapinato un negozio babbano nel bel mezzo del centro di Londra. Voi, immagino, non sapete nulla dell'accaduto mi sbaglio?" Esclamò quest'ultimo a denti stretti e con la faccia contorta dalla rabbia che stava cercando inutilmente di contenere. James e Sirius finsero sorpresa e si guardarono con finta confusione mentre la piccola Penelope si era arrampicata sulle spalle del padre e il piccolo Harry su quelle del suo padrino, lottavano cercando uno di disarcionare l'altro
"Andiamo Malocchio tu credi davvero che noi avessimo avuto il bisogno di rubare qualcosa? Sei mai stato nella nostra camera blindata? Organizzano anche visite guidate se ti può interessare" esclamò malandrino Sirius provocando le risate del suo migliore amico e dei suoi genitori mentre, il resto della sala, era tutt'altro che divertita. Malocchio prese un bel respiro e, dopo aver vuotato tutte le numerosissime tasche del suo mantello, estraette due fogli di carta mostrandoli ai due Auror che a stento riuscirono a trattenere le risate. Su di essi erano raffigurati due uomini: uno con in volto un sorrisino beffardo, capelli lunghi, ricci e neri come la pece; l'altro invece venne disegnato con una mano nei capelli, un sorrisino imbarazzato sul volto e con un paio d'occhiali dalla montatura rotonda e con un naso un po' sproporzionato. Sirius scoppiò a ridere come un pazzo facendo cadere dalle sue spalle il piccolo Harry prendendolo al volo subito dopo mentre, James, visibilmente infuriato quasi gridò
"Ehi!! Io non ho quel orribile naso. Sembro quasi Piton" tutti nella sala lo guardarono malissimo mentre, una volta accorto di essersi tradito da solo, sorrise in direzione della sua mogliettina adorata che era molto più simile a Voldemort
"Ok d'accordo ci avete scoperto. In mia difesa dico che è stata colpa del bastardino che, al momento di pagare, ha iniziato a correre così veloce che neanche se fosse stato rincorso da 100 dissennatori" esclamò James dando una pacca sulla spalla all'amico che gli riservò un occhiata truce
"Ah mia!? Scusami l'idea di andare in quel negozio a comprare gli abiti giusti per andare a parlar...." ricevendo un occhiata ammonitrice, Sirius si bloccò qualche secondo prima di continuare "Per parlare con il babbano che avrebbe potuto procurarci i biglietti per il concerto dei Beatles. Ma ovviamente il mammifero cornuto ha dimenticato un piccolissimo dettaglio. Cambiare l'oro con i soldi babbani alla Gringott. Perciò, invece di finire in una carcere babbano, ho preferito tagliare la corda, anche se, sarebbe stato abbastanza intrigante evadere da uno di essi. Possiamo farci un pensi...." Sirius venne interrotto di nuovo ma questa volta da sua moglie che, fin dal loro ritorno, era rimasta in disparte
"SEI UN COMPLETO IDIOTA. DOVEVAMO ANDARE A COMPRARE LA CULLA PER LA BAMBINA MA OVVIAMENTE IL TUO MIGLIORE AMICO È PIÙ IMPORTANTE DI TUA MOGLIE E DELLA TUA FUTURA FIGLIA NO?!" Dorcas scoppiò. Il volto rosso dalla rabbia e con negli occhi vero e proprio fuoco. Sirius si portò la mano sul volto in risposta mentre, su tutta la sala, era calato un silenzio pieno di tensione. Dopo alcuni secondi, nella quale la donna, rendendosi conto di aver parlato un po' troppo, si scagliò contro Sirius che tentava di evitare lo sguardo avido di sapere del suo migliore amico che ancora non aveva assimilato il significato delle parole della donna. Quando il cervello di James tornò a compiere le sue normali funzioni scoppiò in un grido assordante di vittoria e, dopo aver cercato Remus con lo sguardo invitandolo a imitarlo, i due si scagliarono sulla coppia gettandola sul divano cantando l'alleluja. A James e Remus, poco dopo si aggiunsero Lily, Fleamont e i piccoli Harry e Penelope che, divertiti dalla scenetta, saltarono letteralmente sulle spalle della madre
"Dannata donna" sussurrò Sirius con un sorrisetto mentre tentava di recuperare quanta più aria possibile. Dorcas gli strinse la mano con quanta più forza avesse nel corpo e sorrise felice. Quel caos durò circa una ventina di minuti, fino a quando, Moody, che stava godendosi lo spettacolo e sperando in cuor suo che i due Auror si rompessero qualche osso nella colluttazione, si schiarì sonoramente la gola
"Sì? Non vedi che siamo impegnati Malocchio. Diventerò padrino per la prima volta. Non è magnifico?" Esclamò James straripante di felicità mentre si alzava a fatica dalla massa di corpi presenti sopra la sua schiena. Moody rise, forse per la prima volta in vita sua, divertito dalla scenetta mentre Euphemia osservava rassegnata suo marito che tirava le orecchie al povero Sirius
"Fleamont ti prego. Lascia stare nostro figlio" esclamò l'anziana donna divertita. L'uomo si alzò e la baciò con passione continuando a urlare su quanto fortunata fosse la piccola in arrivo ad avere un nonno tanto bello. Pian piano anche Lily, Remus e i bambini si alzarono lasciando respirare i due futuri genitori che, una volta liberi e dopo aver preso un bel respiro, sorrisero e si sedettero. James iniziò un monologo spiegando i motivi per il quale, nonostante il sesso della bambina, la stessa avrebbe dovuto chiamarsi James quando Malocchio, dopo essersi schiarito nuovamente la gola, lo bloccò
"Volevo solo dirvi che la squadra obliviatori ha risolto il problema da voi creato e che, per questa volta e si speri che sia l'ultima anche se ho i miei dubbi, non ci saranno procedimenti disciplinari nei vostri confronti. Adesso devo andare e Black, i miei più sentiti auguri, non posso dire che sarai un padre esemplare ma spero che almeno tu ci prova. Buona notte" e sparì lasciando la sala in un secondo di silenzio prima che Guss, l'elfo domestico, portasse un paio di bottiglie dall'aria vecchia e costosa, porgendone una a James e una al padre di quest'ultimo. Mentre i due Potter si accingevano a stappare le due bottiglie, dalla cugina, veloci come boccini, vennero appellati dei bicchieri che atterrarono alla destra di ognuno dei presenti in sala
"Proporrei un brindisi" esclamò felice come una pasqua James
"Facciamo due" continuò suo padre con la stessa euforia e felicità sul volto ormai pieno di rughe. L'Auror sorrise e, dopo essersi schiarito la gola, iniziò
"Faccio questo brindisi per augurare il meglio a due persone fantastiche che sono entrare nella mia vita molti anni fa. Sono certo che diventerete dei genitori esemplari, ovviamente con la mia supervisione, anche Voldemort diventerebbe un padre amorevole" la sala scoppiò in una fragorosa risata, beh tutti tranne Lily, che, ormai rassegnata dall'arroganza cronica del marito, si limitò a portarsi una mano sul volto
"La nostra famiglia si allargherà ancora e di questo sono immensamente felice. A Sirius, a Dorcas e alla piccola futura Black. Salute" James trangugiò in men che non si dica il suo bicchiere prima di raggiungere e abbracciare stretto il suo migliore amico che sussurrò un flebile "Grazie" prima di asciugarsi gli occhi con la veste. Molti brindisi e molte bottiglie che ormai vuote giacevano sul bellissimo tappeto del salotto dopo, James, ricordandosi la ragione per la quale lui, insieme al suo migliore amico, avevano rapinato un negozio babbano poche ore prima, si diede una forte manata sulla fronte che fece sobbalzare tutti, beh quasi tutti, poiché i bambini dormivano beati sul divano
"Cosa c'è tesoro?" Chiese con voce preoccupata Lily. James cercò con lo sguardo Sirius che capì al volo la situazione
"Beh è meglio andare tesoro. Sai domani si lavora, i bambini si sono addormentati, tu, nella tua condizione, devi riposare più possibile e credo che anche i padroni di casa vorrebbero riposare" disse quest'ultimo con un grande sorriso sulle labbra mentre tutti nella sala lo squadravano dalla testa ai piedi con espressioni sospette
"Cosa mi stai nascondendo Sirius?" Replicó Dorcas con sguardo severo. L'uomo tuttavia non si scompose e, senza abbandonare il suo sorriso, esclamò
"Un marito non si può preoccupare della sua cara mogliettina e, soprattutto, della sua primogenita in arrivo senza dover avere per forza un secondo fine?" Dorcas continuò a guardarlo con sospetto
"Ci mancherebbe amore mio ma, sta di fatto, che Malocchio ci ha riferito che tu, insieme allo screanzato del tuo migliore amico, avete chiesto, e ottenuto, la giornata libera domani, io ancora non ho bisogno di riposo, i bambini dormono in questa casa quasi tre volte a settimana e i signori Potter sono più arzilli di cuccioli di folletto di Cornovaglia perciò te lo chiedo nuovamente e ti consiglio di rispondere in completa sincerità o potresti essere inavvertitamente colpito da alcune maledizioni. Cosa mi nascondi?" Sirius si guardò intorno e, non trovando nulla con cui sarebbe potuto uscire indenne da questa situazione, prese un grosso respiro
"Domani mattina io e il mammifero abbiamo un appuntamento con il capo della polizia di Londra, nonché cugino della moglie del cornuto, per cercare informazioni sui criminali che gli hanno sparato e anche per riuscire a trovare chi, nella generazione della mogliettina del cerbiatto, fosse un metamorphomagus. Voglio che sia messo agli atti, signor giudice, che l'idea di tutto questo, sia venuta dal piccolo cervelletto del cornuto e che io, nobile cavaliere, ho accettato solo per prevenire che, il suddetto mammifero, ci rimettesse la pellaccia nell'intento o, peggio ancora, che rivelasse al mondo babbano la presenza dei maghi. Se lei fosse così gentile di richiedere una medaglia al valore per la mia nobile azione le sarei riconoscente. Ecco tutto" la velocità e la tranquillità con la quale l'Auror raccontò la vicenda, fu tale da scombussolare le menti di coloro che lo stavano ad ascoltare. Solo James, che lo guardava con sguardo omicida, pareva il solo ad essere lucido in quel momento
"Oh molte grazie cagnaccio rabbioso" esclamò tra uno sbuffo e un altro. In tutta risposta Sirius sghignazzò prima di rivolgersi nuovamente alla moglie ancora confusa
"Beh? Andiamo?" Chiese lui mentre Dorcas si ridestava dai suoi pensieri
"Hai contattato Larry? Per Godric James, lui non sa nemmeno cosa sono. Non ci vediamo da quando avevo 8 anni" esclamò Lily una volta ripresasi dalle parole di Sirius. James rise e, dopo aver recuperato i suoi due piccoli dal divano, prese per mano la moglie ed esclamò a gran voce
"Scommetto tutto l'oro presente all'interno della Gringott che il lupacchiotto e la mia splendida nuora saranno dei nostri domani. Mi sbaglio?"
"Oh non me lo perderei per nulla al mondo Jamie" replicó eccitato Remus mentre Dorcas si limitò ad un cenno con il capo
"Bene a domani e Sirius informa Mundungus che sarebbe meglio procurarci qualche distintivo in più" Sirius annuì e, dopo aver salutato i padroni di casa, lui insieme a Dorcas sparirono, seguiti a ruota da Remus mentre i Potter si spostarono verso il camino, una manciata di polvere volante e si ritrovarono, prima inghiottiti dalle fiamme e, successivamente, nel salotto della loro casa
"James tu sei sicuro di quello che fai?" chiese l'apprensiva Lily dopo aver messo a letto i suoi due piccoli e profondamente addormentati figli. James rise e, dopo averle concesso un rapido bacio sulle labbra, si distese sul letto ed esclamò
"Tranquilla tesoro ho un piano" Lily lo fisso e, con voce rassegnata, replicò
"Si, è proprio questo che mi preoccupa di più"

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