TMNT: Le canzoni del cuore

di ladyzaphira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lo sposo cadavere ***
Capitolo 2: *** Fuori dalle fogne ***
Capitolo 3: *** Our first, wet, kiss ***
Capitolo 4: *** Lo sposo cadavere 2 ***



Capitolo 1
*** Lo sposo cadavere ***


Canzone: Se sfiorassi una candela … tratta Dal film “Sposa cadavere”.
Personaggi: Leonardo Hamato, Shinigami, Michelangelo Hamato, Raphael Jones, Coro/duetto.
Coppia: MikeyXRaph, accenni RaphXMona.
Specifiche: AU.
 
………………………
 
“Raph, amore …” fece Michelangelo facendosi avanti con un misto di confusione e inquietudine nello sguardo “… Chi è lei?” domandò fissando corrucciato la bella Monalisa, la quale indietreggiò spaventata di qualche passo.
 
Allora era vero?! Quello che diceva Raphael?!
Il … Il CADAVERE di una piccola tartaruga mutante gli stava stringendo il braccio destro di quello che avrebbe dovuto essere il suo promesso sposo?!
 
“Chi sono IO?! Chi sei TU?!” non poté fare a meno di sussurrare la giovane.
 
Mikey socchiuse gli occhi azzurri in due fredde brecce di ghiaccio alla domanda.
“Beh, si da il caso che io sia suo MARITO” rispose piccato alzando la mano scheletrica per mostrarle la fede che portava al dito.
 
“Ma … ma… RAPHAEL!!” protestò la ragazza allucinata,  sbattendo gli occhi.
 
“Mona,  tranquilla!! Te l’ho detto: E’ morto!!”  cercò di giustificarsi Raph prendendo la mano morta del rettile più piccolo per sventolargliela proprio sotto il naso.
 
Michelangelo gonfiò le guance indignato, e ritrasse il braccio per poi stringerli entrambi attorno a quello destro del SUO sposo.
Il tutto mentre fissava con odio l’altra ragazza.
“Salta campana …” sibilò soltanto, nello stesso momento in cui dei corvi entrarono nella camera della nobildonna, circondando in un vortice frenetico i due; invano il focoso figlio del mercante cercò di liberarsi dalla presa dell’altro.
 
Pochi istanti dopo erano tornati nell’aldilà.
 
“Sei uno stronzo!!” strillò Mikey tra le lacrime spingendolo violentemente indietro con ambo le mani “Mi hai mentito per andare … per andare a vedere QUELLA lì!!”
 
Raphael si osservò intorno, scioccato, per poi concentrare il suo sguardo su Mikey.
“No, Michelangelo tu non capisci!! Maledizione!!” ringhiò frustrato il vivente stringendosi la testa fra le mani per la rabbia e la disperazione di essere tornato di NUOVO sotto terra.
 
“Oooh, e invece capisco eccome!!” replicò a tono l’altro, nonostante i singhiozzi “Preferisci di più quella sgualdrina a me perché … p-perché è calda, m-morbida e … VIVA!! Vero?! Beh, notizia dell’ultima ora: IO SONO TUO MARITO!! Se preferivi altro avresti dovuto pensarci prima a  chiedermi di sposarti!!”
 
“E’ esattamente QUESTO che NON capisci testa di legno!!” esplose definitivamente l’altro scuotendo la maschera rossa  “Io non ho MAI avuto intenzione di sposarti,  sei TU che ti sei fatto i film mentali, E’ STATO TUTTO UN FOTTUTISSIMO ERRORE!!”
 
Mikey spalancò la bocca a quelle parole, boccheggiando come un pesce fuor d’acqua, dopo di che senza dire nulla scappò via, sparendo oltre la scalinata.
Corse per molto, senza mai guardarsi indietro, finché non ebbe raggiunto il luogo dove si trovava la bara sua e di suo fratello Leonardo.
 
Fu proprio lì che trovò il fratello, intento a cucire un l’orlo strappato di un vestito da donna bianco con ricami floreali.
Eh, probabilmente era stata una delle loro amiche ad avergli chiesto quel favore.
 
Del resto in vita Leonardo Hamato, più grande di lui di tre anni, era stato un ottimo sarto che ha gestito con impegno e meticolosità la bottega di famiglia fino a quando non è morto a causa di una malattia che se lo era portato via nel giro di appena una settimana.
 
Michelangelo lo avrebbe raggiunto poi nella tomba pochi mesi dopo, trafitto dalla spada di colui che credeva il suo vero amore.
 
“… Uh? Mikey?!” esclamò la tartaruga più grande, preoccupata nel veder tornare il suo fratellino in lacrime “Che cosa è successo? Perché piangi?!” domandò mettendo da parte il suo lavoro.
 
“Piango perché ho sposato un idiota, Leo!! Ecco perché!!” scoppiò a piangere Mikey abbandonandosi seduto accanto all’altro.
 
“Raphael?” fece Leo stupito, scostandogli dolcemente le estremità della bandana arancione finitegli sul piastrone, scolorito e scheggiato.
“Come? Sembrava un così bravo ragazzo …”
 
“Può darsi, ma l-lui … lui n-non mi ama …” sussurrò Mikey sconsolato “Il suo cuore appartiene a quella LUCERTOLA riccona, con i suoi bei capelli scuri, le guance lisce e verde brillante e … e con il cuore che batte” commentò amaramente.
 
“Oh, Mikey …” mormorò Leonardo accarezzandogli una spalla, dispiaciuto.
 
“Io invece … io invece che cosa sono Leo?! Un CADAVERE!! Non ho niente in confronto a lei”  
 
“Non è vero Mikey” ribatté l’altro “Tu hai molto di più, oltre che il mero aspetto esteriore”
 
“… Secondo me quella testa-calda dovrebbe andare a farsi esaminare il cervello!!” commentò una voce femminile alle loro spalle.
 
I ragazzi si voltarono, sorridendo leggermente quando trovando il corpo perfetto unito allo sguardo ambrato e malizioso di una loro cara amica. 
Shinigami, uno degli angeli della morte che aveva il compito di accompagnare i mortali nell’aldilà si fece avanti verso i due fratelli, addolcendo lo sguardo quando i suoi occhi incontrarono quelli liquidi e addolorati del più giovane.
 
“Mi offro volontaria per il compito!!” affermò la ragazza facendo ridacchiare Leo e sorridere un poco Mikey.
 
Shinigami andò a sedersi dall’altra parte di Mikey.
 
“Perdonami, non ho potuto fare a meno di sentire …”  si scusò con un’alzata di spalle “Passavo di qui”
 
“… Forse ha ragione” pigolò Mikey dopo qualche secondo di silenzio, più calmo grazie alle carezze di conforto e le pacche sul guscio di suo fratello e della sua amica “Siamo … siamo troppo diversi, lui è vivo mentre io …” sospirò “Sono morto da tanto tempo ormai, il suo posto è con lei, la ricca Miss vitalità”
 
“Miss vitalità?! Vuoi scherzare?! Tu sei molto più affasciante di qualsiasi gallinella al piano di sopra” replicò Shinigami.
 
“E’ vero, Shini ha ragione” gli diede corda Leonardo mettendo un dito sotto il mento del fratello per voltarlo dolcemente verso di se “Non hai assolutamente nulla da invidiare a quella ragazza” concluse, scambiandosi un occhiata d’intesa con Shinigami.
 
Che cos’ha quella povera smorfiosa che a te manca, dai!!
    Brillanti occhi azzurri, e il dolce sorriso che tu hai …
    
… A lei batte il cuore … 
 
Oh, fuori moda da quel dì!!
… Poco trendy.
Poco chic!!
 
Ti ammiriamo da così vicino!!
 
Quella sciocca creatura senz’anello, che figura!!
E non sa suonare il piano!!
Ne ritmo, ne swing!!
 
Non è mica come appare.
 
… Però può respirare…
 
E perciò?
Poco importa …
Ma è così.
Sì vi pare …
 
… Lui soltanto ne potrà apprezzar le qualità le noi conosciamo da vicino!!
 
Se toccassi una candela, non mi brucerei…
… Anche sui pugnali non mi ferirei.
Mentre il cuor di lei batte, sento il mio che è fermo ormai.
È qualcosa di reale, questo vuoto che fa male!!
E di lacrime ne ho ancora da versare …

 
Ma l’unica fortuna, che ha quella creatura, è di essere viva!!
 
Così è …
… Così appare!!
 
C’è chi ammette con coraggio che siam solo di passaggio,
si sa già che al suo destino non si salva mai nessuno!!

 
Così è…
… Poco importa.
Poco trendy!!
Poco chic …
 
… Se soltanto lui potrà apprezzar le qualità che noi conosciamo da vicino…
 
… Se sfiorassi una candela, non mi brucerei.
Il ghiaccio e il sole li confonderei.
Il mio cuore è in mille pezzi, anche se non batte più.
Il dolore sa di fiele, è qualcosa di crudele!!
È un vuoto che fa male …
… E di lacrime ne ha ancora da versare.
 
Michelangelo si stese nella sua piccola bara, accoccolandovisi come avrebbe fatto un bambino, continuando a sfogare il suo dolore tra lievi singhiozzi e lacrime silenziose.
 
“Mikey …” tentò Leo allungando una mano verso il fratellino.
 
Shinigami lo fermò, facendo segno di “no” con il capo e Leonardo, seppur angosciato, fece come suggeritogli allontanandosi con lo spirito della morte.
Quando l’arancione avrebbe avuto bisogno lui ci sarebbe stato, ma per il momento era meglio lasciarlo solo.  
 
Poco più tardi Raph si ritrovò a girovagare per le strade sporche e cupe dell’aldilà, dopo era riuscito a smaltire la rabbia sostituendola con un doloroso senso di colpa.
Solo in quel momento si era reso conto di essere stato crudele con il suo sposo.
Ed anche se era vero il fatto che, all’inizio, quel giuramento fatto nel bosco non fosse stato diretto a lui, Raphael non poté fare a meno di pensare che, infondo, quella piccola tartaruga fin troppo iperattiva per essere un cadavere stava cominciando a PIACERGLI.
 
Sarà stato forse per il modo che aveva di sorridere, così dolce e allegro da riuscire a dare vita perfino a quegli occhi azzurri offuscati dalla morte.
Così lo chiamò a gran voce, per tutto il tempo della sua ricerca finché, con un sospiro, si arrese.
 
Michelangelo sembrava scomparso, e lui era proprio l’ULTIMA persona che aveva il diritto di fargliene una colpa.
 
Gli aveva spezzato il cuore nel più vile dei modi, prima mentendogli sulle ragioni della loro breve visita al piano di sopra, poi urlandogli in faccia tutta la sua rabbia e frustrazione.
Come avrebbe potuto perdonarlo?
Improvvisamente le deboli note di un pianoforte attirarono la sua attenzione, facendolo voltare in direzione della strana ed inquietante locanda dove si era svegliato la prima volta che Mikey lo aveva trascinato laggiù.
 
Sbatté un paio di volte gli occhi verde smeraldo, avviandosi a passo svelto verso la fonte di quel suono, dolce, eppure anche molto triste.
 
Trovò finalmente Michelangelo.
La tartarughina era seduta su una panca davanti al pianoforte, suonando con una sola mano, distrattamente, una lieve melodia.
Ogni tanto il defunto alzava la mano libera per asciugarsi alcune lacrime che erano sfuggite lungo le guance.
 
A Raph gli si strinse il cuore a vedere quello scricciolo solitamente così allegro in quello stato, così, raccolto tutto il suo coraggio, gli si avvicinò, sedendosi vicino all’altro che sussultò sorpreso.
 
Il rosso sorrise imbarazzato prima di cercare di tentare sui tasti del piano un motivetto che fosse un po’ più allegro della melodia suonata dall’altro …
… o almeno ci provò, visto che lui un pianoforte non lo aveva mai visto nemmeno in fotografia.
Era sempre stato più un tipo da batteria.
 
Mikey, ancora troppo arrabbiato e ferito gli tenne il muso, voltando il viso dall’altra parte.
 
Tuttavia non ci riuscì a lungo.
Dopo qualche altra nota mal suonata, l’arancione decise che ne aveva abbastanza e sbottò “Ehi, piantala!!” fece imbronciato “Stai UCCIDENDO la musica!!”
 
Raphael ghignò “Allora fammi vedere tu come si fa” propose.
 
Michelangelo non se lo fece ripetere due volte e prese a suonare un vero e proprio brano, decisamente più frenetico e accattivante dell’inizio.  
Ed a ogni nota, il suo cuore sembrava quasi risanarsi, trasportato dalla musica.
In realtà divenne talmente euforico che la sua mano scheletrica, quella dove la carne era già completamente marcita e divenuta polvere si staccò, animata da vita propria, per poi danzare sui tasti.
 
Se avesse potuto il povero Mikey sarebbe arrossito, specialmente quando vide la sua mano salire sulle spalle del focoso attraverso il braccio, saltellando sulle due dita contenta.
 
Raphael se la rise di gusto.
 
“Ehm, perdona l’entusiasmo …” sorrise imbarazzatissimo il più giovane, grattandosi leggermente la tempia con la sola mano che gli era rimasta.
 
“A dire la verità …” replicò Raphael restituendogli l’appendice mancante “… Mi piace il tuo entusiasmo”
 
Istintivamente il focoso si allungò verso l’altro, nello stesso momento in cui anche Mikey fece lo stesso movimento e, prima che i due potessero rendersene conto, le loro labbra si erano già incontrate. 


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Prima One-shot!!
Come avrete avuto modo di notare ho modificato giusto qualche parola per necessità di trama, ma a parte questo che ne pensate?
Vi piace l'idea?! Ci vediamo con la prossima canzone!! ^_-

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Capitolo 2
*** Fuori dalle fogne ***


Canzone: Via di qua tratta Dal film “Il gobbo di Notre Dame”.
Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Raphael Hamato, Michelangelo Hamato 
Coppia: Nessuna.
Specifiche: Chibi Turtles.
 
……………………………
 
“Non dovete MAI salire in superficie!!”
 
“Non dovete mai raggiungere la strada!! E’ estremamente PERICOLOSO!!”
 
“Ricordate figli miei, non dovrete mai lasciare il sottosuolo per NESSUNA ragione!! …
… Se dovesse venirmi in mente un idea simile, ebbene toglietevela dalla testa!!”
 
“Se dovessi accorgermi che siete usciti anche per un solo ISTANTE, FUORI dalle fogne … !!”
 
“Badate a non uscire o sarò IMPLACABILE!! Chiaro?!”
 
Donatello sospirò guardando distrattamente il via vai di innumerevoli calzature newyorkesi passare vicine alla grata del marciapiede, proprio sopra di lui.
Così vicino, eppure così invisibile.
Proprio come raccomandava sempre loro il maestro Splinter.
Solo che di quell’invisibilità la giovane tartaruga 11enne ne avrebbe fatto volentieri a meno, se solo avesse potuto.
 
“Toh, allora è qui che ti nascondevi …” mormorò improvvisamente una vocina familiare.
 
Donnie abbassò la testa e la voltò dall’altra parte, notando così la siluette del nuovo arrivato uscire fuori dalle ombre.
Sobbalzò quando si rese conto che si trattava di suo fratello Leonardo.
 
“L-Leo, che c-ci fai qui?!” domandò, timoroso per essere stato beccato in giro per le foglie a quell’ora “Il maestro Splinter … ?”
 
La tartarughina con la maschera azzurra sorrise rassicurante, negando con il capo.
 
“Tranquillo, sono venuto da solo”
 
Le iridi bordeaux si illuminarono di sollievo alla notizia.
 
“Ero sicuro di non essermi sbagliato” continuò Leo avvicinandosi al fratello minore “Però te ne devo dare atto: Con il passo leggero che ti ritrovi è stata una fortuna che non avessi ancora preso sonno, altrimenti dubito che ti avrei sentito” ridacchiò.
 
Donnie sorrise debolmente al complimento, tornando a guardare in alto, verso la grata “Come facevi a sapere che sarei venuto qui?” domandò.
 
“Non lo sapevo, mi sono fidato del mio istinto” rispose semplicemente l’altro, beccandosi un occhiata scettica da parte del fratellino più acuto.
Il futuro leader non riuscì a trattenersi dallo scoppiare a ridere.
“Ok lo ammetto, ho seguito le tracce” confessò andando a sedersi accanto al ninja fasciato di viola.
 
Il semaforo lì fuori doveva essere diventato rosso perché davanti alla grata non passavano più scarpe.
 
Donnie sbatté gli occhi, inclinando il busto in avanti per avere una visuale migliore.
Nei momenti di stallo come quello era possibile avere una bella panoramica delle luci sfavillanti ed i riflessi sui vetri dei grattacieli di New York.
Donatello sarebbe rimasto volentieri a fissarli per ore ed ore, crogiolandosi nel desiderio dirompente di uscire fuori dalle fogne e camminare in mezzo a quello spettacolo di ingegno umano.
Un desiderio che di anno in anno stava diventando sempre più forte.
 
“… Ehi, hai visto il nuovo pupazzetto di Mikey?” domandò Leo cercando di intavolare una conversazione.
 
“Uh? No” Fece Donnie voltandosi a guardarlo “Non mi ero neanche accorto che ne avesse fatto un altro”
 
“Beh, l’ha fatto poco prima di andare a dormire e il suo letto è in camera mia”
 
Il viola sorrise, mettendo in bella mostra l’incisivo mancante.
“A chi assomiglia questa volta?” domandò curioso di sapere da cosa avesse tratto spunto il fratellino per la sua ultima “opera”.
 
“A quella bambina che abbiamo visto passare accanto al vicolo di stamattina” rivelò Leo.
 
“Quella che si era quasi persa?”
 
“Proprio quella”
 
“Wow, allora immagino che abbia usato un tappo di sughero per farle il corpicino” ridacchiò.
 
“Ed un ciuffetto di peli del suo peluche per farle i capelli, si” confermò l’altro, ridacchiando a sua volta “Solo il nostro Michelangelo può avere certe idee, ma finché Splinter non gli insegnerà ad intagliare il legno dovrà accontentarsi” continuò con una punta di orgoglio nella voce.
 
“E Dopo immagino che abbia usato i tubetti di colore e preso dei vecchi pezzi di stoffa per dipingerle il viso e farle i vestiti, vero?”
 
“Ah-ah …”
 
“E poi non ho ragione quando dico che fra noi quattro Mikey è quello che più di tutti merita il nome che porta?”
 
“Già, se continua di questo passo diventerà un vero artista” confermò l’aspirante leader “Il talento e la voglia di fare non gli mancano di certo”
 
Restarono entrambi in silenzio per un po’, ad osservare affascinati il paesaggio urbano dal sottosuolo, attraverso quella piccola grata.
Entrambi a chiedersi come sarebbe stato guardarlo da fuori?
Magari dall’alto dei tetti per non essere visti dagli umani?! Forse non lo avrebbero mai saputo …
 
“Secondo te Splinter ci permetterà mai di uscire?” domandò Donnie all’improvviso cogliendo di sorpresa il maggiore, che non rispose.
“Là fuori, per strada” continuò alzando il ditino verso la grata di fronte a loro.
 
“Donnie …” esordì l’azzurro poggiandogli una mano sopra la spalla “ … Tu più di tutti sai perché non possiamo, perché sai CHE COSA siamo”
 
Donatello deglutì piano, tornando a guardare verso la grata.
La parata di scarpe era ricominciata, perfino a quell’ora tarda della notte, la città brulicava di vita con gente che andava da una parte all’altra, spinta da chissà quali problemi, lavori o sogni.
 
Tra loro quattro Donnie era sempre stato quello che più di tutti soffriva il non poter uscire all’aria aperta, fuori dalle fogne dove da ben 11 anni erano obbligati a nascondersi e vivere.
Non perché lui fosse più sensibile o capriccioso dei fratelli, al contrario.
Forse era anche troppo maturo per la sua età, un po’ come Leonardo, solo che quest’ultimo metteva in primo piano la sicurezza sua e della sua famiglia alla voglia di vedere il mondo.
 
Donnie invece, con la mente sveglia e brillante che aveva, CURIOSA e così AVIDA di sapere, ad ogni anno che passava diventava sempre più insofferente.
 
Un vero e proprio esploratore mancato.
 
“Però il maestro Splinter esce quando vuole” non poté fare a meno di commentare amaramente il minore.
 
“Il maestro Splinter esce perché è, appunto, un maestro ninja” replicò Leo paziente “Conosce tutti i trucchi ed i segreti dell’arte dell’invisibilità, mentre noi abbiamo cominciato a praticare solo da pochi anni”
 
“Giuro mi accontenterei anche di un giorno, o una notte, una SOLA …” piagnucolò il viola, appoggiandosi al maggiore.
 
Soli, in queste mura, come prigionieri siamo noi
e per ore stiamo qui a guardarli.
E’ tutta la vita che li osserviamo da quaggiù,
per sentirci un po' vicini a loro!!
 
Mikey può anche disegnar le loro facce …
… ma per loro non esisteremo mai.
 
Ed io mi chiedo sempre che emozione mai sarà …
… Stare un giorno,
là con loro.
 
Là fuori!!
 
Che darei non so!!
Solo un giorno fuori,
so che basterà!!
 
Per ricordare …
 
Fuori!!
 
Dove tutti vivono.
 
Che darei …
… Che farei?
 
Per un giorno via di qua!!
 
Là fuori,
in mezzo a tutta quella gente che non sa
che fortuna è essere umani!!
 
Liberi di andare in ogni luogo su in città,
senza più bisogno di fuggire!!
 
Potessi, lo farei se fossi libero!!
 
Là fuori,
con i miei fratelli me ne andrei.
Senza muri.
 
Fuori!!
 
Come ogni uomo fa.
E poi salire …
 
Fuori!!
 
Anche un solo giorno in questa vita mia
Perché …
 
… io vivrei …
 
… nulla più chiederei,
tanto ormai io saprei …
 
… cosa c'è fuori,
di qua!!

 
 Leo sospirò, circondando le spalle del fratellino con un braccio.
“Coraggio Donnie” mormorò, pensando a cosa dire per consolarlo “Non sarà così per sempre, lo sai” tentò “E’ per questo che ci stiamo addestrando, no? Per poter andare un giorno in superficie”
 
“Ma io non sono sicuro di poter più aspettare!!” sbottò il viola “Sono 11 anni che viviamo nascosti dal mondo non … non è GIUSTO!! Solo perché abbiamo un aspetto diverso …”
 
“E’ nella natura dell’uomo avere paura di ciò che non capisce” disse piano Leo.
 
“Lo so, ed è proprio questo che mi fa arrabbiare!!” ribatté il minore “Mi sono documentato, lo sai, quello che ci è successo è frutto della scienza!! La stessa scienza di cui quelle scimmie ottuse lassù si vantano tanto”
Donatello prese un respiro profondo.
“Il nostro DNA ha subito una mutazione che ci ha resi quello che siamo, in parte umani e in parte tartarughe, non siamo delle minacce per loro eppure siamo costretti a vivere quaggiù”
 
“Credi di essere l’unico ad essere scocciato per questo?!” affermò ad un tratto una voce, nel buio del tunnel.
 
I due fratelli si girarono, sgranando gli occhi quando si trovarono davanti Raphael con un  Michelangelo mezzo addormentato attaccato al braccio, con il peluche a forma di orsacchiotto stretto al petto.
 
“Ragazzi” fece Leo sorpreso “Che ci fate qui?”
 
“Potremmo farvi la stessa domanda” replicò la tartaruga con la maschera rossa “Cavolo, ci abbiamo messo un sacco di tempo per trovarvi” si lagnò andandosi a sedere tra Donnie Leo con Mikey, molto più piccolino di lui, in braccio.
 
“Che intendevi dire?” chiese Donnie, perplesso.
 
“Anche noi altri siamo stufi marci di starcene qua sotto, sai?” sbuffò Raph guardando fuori dalla grata.
 
“Già, i tunnel sono divertenti dal percorrere ma dopo un po’ … Yaaah!!” sbadigliò Mikey stropicciandosi un occhietto “… Stufa, uhm …” terminò non potendo evitare di sonnecchiare sul braccio di Raphael.
 
“Ma un giorno usciremo da qui …” affermò Leonardo a nome di tutti.
 
“Oh, questo è poco ma sicuro!!” lo appoggiò Raph agganciando un braccio attorno al collo del maggiore e l’altro attorno a quello del futuro genio, tirandoseli sul petto.
 
“ … E faremo grandi cose” concluse l’azzurro ridacchiando.
 
“Yaah!! Si, anch’io ne sono … uhm, sicuro …” borbottò il più piccolo dei quattro stringendo l’orsacchiotto “… Fidati di noi Donnie”
 
Donatello sentendo i suoi fratelli così vicini a lui, tanto fisicamente quanto spiritualmente, sorrise un po’ abbracciando Mikey, che a sua volta si era attaccato al braccio di Leo.
Non seppe per quanto tempo rimasero tutti e quattro accoccolati l’uno accanto all’altro, ma di una cosa era assolutamente certo: Un giorno sarebbe uscito fuori dalle fogne e avrebbe visto il mondo per come era …
 
… ma ancor più importate non sarebbe mai stato da solo, perché i suoi fratelli sarebbero stati sempre al suo fianco. 


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Piccola storiella, un pò sempliciotta forse, ma ho pensato a come deve essere per dei ragazzini essere costretti a vivere isolati dal mondo perché diversi e con Donnie mi è venuta in mente la canzone di Quasimodo!! ^^
Spero vi sia piaciuta!! ^^
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito, o anche solo letto la precedente storia!! 
Grazie mille <3  

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Capitolo 3
*** Our first, wet, kiss ***


Canzone: Baciala tratta dal film “La sirenetta”.
Personaggi: Leonardo Hamato, Raphael Hamato, April O’neil, coro, sottofondo.
Coppia: LeoXRaph.
Specifiche: “What if … ?” 3° stagione.
 
………………………………
 
April aveva sempre saputo che c’era qualcosa tra Leo e Raph o, quantomeno, lo sospettava.
 
Che fosse per le sue capacità psichiche o puro intuito femminile April aveva sempre percepito una specie di … di magnetismo, ecco!!
Fra il leader in blu e la testa calda del team.
Magnetismo che finiva sempre, inevitabilmente, a condurli l’uno verso l’altro proprio come i due poli opposti della calamità.
 
Sospetti da principio, quelli dell’aspirante kunoichi, che però divennero certezza proprio durante il periodo in cui lei e la sua “seconda” famiglia si ritrovarono costretti a nascondersi alla vecchia fattoria di nonno O’neil.
 
Raphael non aveva lasciato un solo istante il capezzale di Leonardo, quando quest’ultimo era in coma, e al suo risveglio beh …
 
La telepate sorrise intenerita al ricordo, picchiettando con la punta della matita sul foglio del quaderno dove aveva segnato tutto ciò che era accaduto in quel periodo,
compresi i suoi sentimenti e i suoi pensieri al riguardo.
 
… Sembrò che tutto il mondo si fosse risvegliato con lui, almeno per Raph.
 
Come un fiore che piano, piano risorge dalla neve dell’inverno.
 
Ma ciò che rese April pienamente consapevole di quel rapporto speciale di cui, a quanto pareva, SOLTANTO lei si era accorta, fu quel che si sentì chiedere dallo stesso Raphael un tardo pomeriggio di quel periodo …
 
“… Una passeggiata nel bosco?” fece la rossa sbattendo le ciglia, curiosa.
 
Raphael si mordicchiò il labbro inferiore, spostando il peso del corpo da un piede all’altro, chiaramente a disagio.
“Ehm, si …” confermò con un sospiro, ma evitando di guardarla in faccia.
“… Stavo pensando che, ecco, a Leo avrebbe fatto bene un po’ d’aria fresca dopo … si, insomma … dopo tutto il tempo …” si schiarì la voce “… che ha passato in coma, no?”
 
“E’ una bella idea Raph!!” affermò April piacevolmente sorpresa dell’idea, effettivamente, CARINA, uscita fuori dalla più improbabile delle tartarughe.
“Dovremmo dirlo anche agli altri …”
 
“NO!!” esclamò di colpo il focoso interrompendola.
Salvo poi mordersi nuovamente a sangue le labbra a causa della gaf, seguita dall’occhiata perplessa dell’amica “Cioè, non … non è il caso che … si, vedi, vengano anche gli altri …” borbottò fissandosi i piedi.
 
April inarcò un sopracciglio “E perché?”
 
“Beh, ehm …” cominciò Raph guardandosi in giro, come se sperasse di vedersi apparire davanti una giustificazione credibile “Lo sai, no?”
 
Che ovviamente non arrivò.
 
“No, Raph non lo so” sbuffò la rossa, non capendo dove l’altro volesse arrivare a parare … o forse FINGENDO di non capire.
“Ti spiacerebbe spiegarti meglio?”
 
“Beh, lo … lo sai!!” sbottò Raphael “Dopo tutto ciò che ha passato Leo ha bisogno pace e tranquillità!! Se andassimo tutti insieme Donnie finirebbe soltanto per blaterare robe scientifiche, finendo con litigare con Casey e Mikey sarebbe … beh, MIKEY!!” concluse allargando le braccia.
Ok, era ovvio che quella di Raph fosse una scusa,  però …
“… Perciò mi chiedevo se potevi, ecco, coprirci con gli altri mentre io e Leo …”
 
Le labbra di April si allargarono in un piccolo ghigno che lasciarono la tartaruga perplessa (e vagamente inquietata).
 
“Ok Raph, se pensi che sia la cosa migliore per LEO” cinguettò felicemente la rossa “D’accordo!! Vedrò cosa posso fare”
 
Raphael si illuminò “Grazie April, sei un’amica!!”
 
Poco più tardi, il sole stava quasi per tramontare e Raph con l’aiuto di April era riuscito a convincere Leo a fare una passeggiata nel bosco, più precisamente in una zona consigliata dalla stessa kunoichi.
Leonardo, per via del ginocchio malmesso, zoppicava ancora un pochino pertanto fu costretto ad aggrapparsi al braccio del fratello per tutto il tragitto.
 
“E’ carino qui …” commentò improvvisamente Leo attirando l’attenzione del suo accompagnatore.
“Eh?! Oh, si!!” si affrettò a rispondere Raph guardando dritto davanti a se per evitare che le guance, già calde per la vicinanza con il maggiore, prendessero definitivamente fuoco “E’ un bel posto”
 
“Così appartato”
 
“EH?!” Raphael sgranò gli occhi, dove voleva andare a parare Leo con quella frase?
 
“Beh, qui non rischiamo di essere scoperti dagli umani” specificò Leo sorridendo tranquillamente.
 
“… Ah, giusto”
 
Nel frattempo April aveva mantenuto la promessa fatta a Raphael, o almeno l’aveva mantenuta in GRAN PARTE.
Forse Raph poteva ingannare gli altri e lo stesso Leo, ma di certo NON lei!!
Come se non fosse chiaro come il sole che quella della passeggiata fosse tutta una scusa per passare del tempo da soli.
 
La telepate alzò gli occhi al cielo, sbuffando “Cielo Raph, non ci sai proprio fare” commentò.
Di questo passo avrebbero finito col concludere nulla!!
 
“Forse è tempo che faccia vedere ai ragazzi un trucco che ho imparato a fare con i miei poteri telepatici …” sorrise maliziosa la rossa.
 
Lui è lì accanto,
se ne sta aggrappato a te.
 
Non sa cosa dire ma
i suoi occhi ti parlano …
… E tu lo sai che vorresti dargli un bacio,
 
allora bacialo …

 
Eh? Cosa?!
Tutto bene Raph?
… S-Si, credo di si.
 
Lui ti piace,
tanto, tanto da morir …
 
Forse anche tu gli piaci ma
lui non sa come dirlo?
 
Ma non servono le parole, sai?
 
Allora bacialo!!

 
… Sciala la la la la la …
 
Chi l’avrebbe detto?!
Hot Head timido!?
 
Coraggio bacialo!!
 
… Sciala la la la la la …
 
Non lo fai, ma che peccato …
… se insisti, così lo perderai.
 
“Sai Raph …” esordì Leo, strappando Raphael da quello strano delirio onirico che, a quanto pare, percepiva solo lui.
“… Non … non ti ho ancora ringraziato” 
 
“Uh? Per cosa?!” replicò il ninja dei Sai guardando il suo leader, i cui contorni illuminati dal chiarore della luna, ormai alta nel cielo, lo rendevano ancora più affasciante.
 
Gli occhi color oceano scintillavano come due zaffiri e Raph se ne sentì risucchiato.
 
“Per essermi rimasto accanto tutto il tempo” spiegò l’azzurro, arrossendo leggermente “April mi ha detto che hanno dovuto trascinarti fuori dalla mia stanza a forza per mangiare e dormire”
 
“Oooh, quello eheheh” ridacchiò Raph imbarazzato grattandosi la nuca “Figurati, in fin dei conti non ho fatto nulla di così incredibile”
 
“Per me si” sorrise Leo.
 
Camminarono un altro po’ finché non giunsero davanti ad un laghetto molto grazioso le cui acque brillavano sotto la luce della luna, unita a quella di alcune lucciole che svolazzavano lì intorno, per poi confondersi con il blu della sera.
Lì vicino vi era un salice piangente, il quale si piegava verso il laghetto andando quasi a sfiorarne la superficie con i rami più bassi e spessi.
 
“Ehi Raph guarda lì” esclamò a quel punto Leo staccandosi dal braccio del fratello per poi avanzare, seppur a fatica, verso uno di quei rami.
“Sembra una panchina” affermò camminando sopra questo, tenendosi agli altri rami per non scivolare.
 
“Ehi!! Attento, potresti cadere!!” fece Raph preoccupato.
 
Leonardo scosse la testa ridacchiando.
Si sedette sopra al ramo ed immergendo i piedi nell’acqua fredda e cristallina del lago gli fece cenno di sedersi lì vicino a lui.
 
Raphael deglutì, un po’ nervoso, ma fece come richiestogli.
 
Rabbrividì quando i piedi nudi incresparono la superfice del laghetto.  
 
E' il momento.
Guarda che laghetto blu,
ora devi muoverti …
 
… e questo è il momento tuo!!
 
Non ti parlerà
finché tu non lo abbraccerai …

 
… e bacerai.
 
Sciala la la la la la
 
Vai Raph!!
C’è l'atmosfera giusta,
forza!!
 
Bacialo!!
 
Uoooh uoooh
 
Sciala la la la la la
 
Stringilo,
non puoi più nascondere che l'ami …
… bacialo!!
 
Uoooh uoooh
 
Sciala la la la la la
 
Non parlar,
ascolta la canzon che dice:
 
Bacialo!!
 
Uoooh uoooh
 
Questa musica ti aiuterà,
coraggio abbraccialo!!

 
E dopo bacialo …
 
Adesso!!
 
Bacialo …
 
Coraggio!!
 
Bacialoooo …
 
Era fatta!!
 
April si sentì quasi in colpa per star a spiarli in un momento così dolce ed intimo però … … Ehi!! In fin dei conti era merito suo se …
 
CRASH!!
 
Prima che le labbra dei ragazzi potessero anche solo sfiorarsi il ramo dove si erano accoccolati, senza alcun motivo apparente si spezzò, facendoli finire a MOLLO nell’acqua gelida del lago!!
April si spalmò una mano sulla faccia, incredula e delusa.
Ma dai?! Erano così vicini!!
 
“L-Leo!! Stai bene?!” domandò il focoso tirandosi per primo fuori dall’acqua.
Si trovavano vicini alla riva, pertanto l’acqua arrivava appena a metà coscia se si stava in piedi.
 
“Si, c-credo di si bbrrrr …” tossì leggermente l’altro, rabbrividendo.
 
E beh, di certo nessuno dei due si aspettava quel bagnetto fuori programma!!
 
Leo alzò lo sguardo verso Raphael, trovandolo vicino, TANTO vicino.
Così vicino da … da …
 
“… Ti amo Leo”
 
Finalmente le loro bocche si incontrarono, in un bacio freddo e bagnato eppure così dolce da far girar loro la testa.
Leonardo avvolse le braccia attorno alla nuca del suo ninja più indisciplinato, tirandolo maggiormente a se, mentre l’altro lo stringeva per la vita inclinando il viso verso di lui per approfondire quel bacio tanto desiderato.
 
“Ti amo anch’io, Raph” sussurrò Leo quando si separarono per riprendere fiato.
 
Ed April non poté fare a meno di sorridere dolcemente prima di fare dietro-front, dirigendosi verso la fattoria.


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All'inizio avevo intenzione di fare una vera e propria AU mermaid, con un Leo versione "tritone", poi però mi è venuta in mente questa scena con April e ci ho ripensato XD
Credo che dedicherò quest One-shot in particolare a Kunoichi_Beast, la quale mi ha chiesto di lavorare su questa canzone specifica e quindi ha parte del merito nella sua creazione, grazie mille per avermela chiesta cara!! ^^
Come al solito ho modificato un pochino (ma poco) la canzone originaria per necessità di trama.
Detto ciò, spero vi sia piaciuta!! Ci vediamo alla prossima storia fan delle TMNT!!

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Capitolo 4
*** Lo sposo cadavere 2 ***


Canzone: Le nozze tratta dal film “Sposa cadavere”.
Personaggi: Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Jones, Murakami e April O’neil, Shinigami, coro.
Coppia: MikeyXRaph.
Specifiche: AU.
 
…………………………
 
“Diglielo” disse freddamente Shinigami, evitando di guardare il suo piccolo amico in faccia.
 
“Purtroppo temo ci sia un problema con il tuo matrimonio, figliolo …” sospirò Splinter aprendo sul tavolo della cucina un grosso libro dall’aria antica talmente era pieno di polvere e vecchie ragnatele incastrate fra le pagine.
 
Un tetro maestro Splinter si era fatto avanti all’improvviso, dalla porta sul retro della locanda di Murakami, accompagnato da una Shini altrettanto truce.
Il loro arrivò inaspettato provocò un sussulto generale nei presenti, specialmente in Leo e Mikey, i quali si erano riuniti lì con il miglior cuoco dell’aldilà e la sua aiuto-cuoca, nonché grande amica di entrambi, April O’neil.
Proprio per festeggiare il fatto che la situazione tra lui e Raph si fosse finalmente risolta.
 
“… La promessa di matrimonio è valida solo finché morte non vi separi” comunicò angosciato.
 
“E quindi? N-Non capisco, c-che cosa vuoi dire?” mormorò Mikey osservando confuso il cadavere, ormai ridotto completamente ad una scheletro, del saggio topo mutante.
 
Leonardo, avendo un pessimo presentimento, si avvicinò al fratello, poggiandogli una mano sulla schiena e l’altra sul guscio per sostenerlo quando la spiegazione arrivò, dura ed implacabile.
 
“La morte vi ha GIA’ separato ragazzo mio”
 
“C-come …?” a quella frase Mikey sgranò gli occhi azzurri, avendo perfino uno sbandamento che lo avrebbe fatto sicuramente crollare a terra se non fosse stato per Leo vicino.
 
“Significa mio malgrado che il matrimonio non è valido, Michelangelo” si spiegò meglio lo scheletro dispiaciuto, scuotendo lentamente il capo.
 
Un lungo silenzio caricò di tensione seguì le sue parole.
 
“Se … se lui dovesse scoprirlo … se ne andrà …” singhiozzò l’arancione con voce rotta “Mi lascerà …”
 
La presa di Leonardo su di lui si strinse nel tentativo di dargli conforto.
“Ma maestro Splinter, Shini, non … non c’è proprio nessun rimedio?” domandò l’azzurro addolorato.
 
“Beh, in realtà un rimedio ci sarebbe” fece Shinigami guardando prima il fratello maggiore, poi il minore “Ma conoscendoti Mikey, non credo che accetteresti …”
 
“Perché? Quale sarebbe?” insistette Leo.
 
“ … Ucciderlo”
 
………………………
 
Michelangelo sussultò, sentendosi quasi mancare la terra da sotto i piedi.
 
“Raphael dovrebbe ripetere il suo giuramento sulla terra dei vivi e bere il vino del tempo dei tempi” precisò Splinter sfogliando qualche pagina del libro che si era portato. Trovata la pagina giusta, indicò un disegno raffigurante una specie di ampolla con sopra inciso un teschio.
“Così facendo, il suo cuore smetterà di battere per sempre ed allora, SOLTANTO allora, sarà libero di donarlo a te” terminò il topo.
 
“V-Veleno …” pigolò Mikey fissando affranto l’immagine del libro “Ma i-io … io non p-potrei m-mai farlo …” continuò aggrappandosi al fratello, in lacrime “… N-Non potrei mai chiedergli di … d-di …”
 
“Mikey” mormorò Leo strofinandogli amorevolmente le braccia.
 
“Non ci sarà bisogno di chiedermelo” affermò ad un tratto una voce “Lo farò!!”
Con gran stupore di tutti, Raphael entrò in cucina, facendo intendere di aver origliato ogni singola parola a loro insaputa.
 
“R-Raph?” esclamò Mikey sorpreso.
 
Il focoso alzò le spalle, guardando il suo sposo con un sorriso rassicurante sul volto “Lo farò Mikey” 
 
“Giovanotto, sappi che questa strada che stai per intraprendere non ti permetterà di tornare indietro …” cercò di farlo ragionare Splinter.
Quella di Raphael e Michelangelo non era certo una scelta da prendere alla leggera!!
 
“Lo comprendo, signore” replicò fieramente Raph per poi allungare una mano verso l’arancione “Ma dopo tutto quanto accaduto fino ad ora, ormai so che sulla terra dei vivi non mi resta più nulla e …” continuò “… Se c’è qualcuno con cui vorrei passare il resto della mia esistenza, quel qualcuno è Michelangelo Hamato”
 
Mikey sorrise commosso sentendo quelle parole e, dopo aver ricevuto un cenno d’assenso dal fratello, si staccò da lui per andare ad abbracciare il suo compagno.
 
Splinter assentì con il capo “Che sia come volete, vedrò di preparare tutto il necessario”
 
“Bene, allora che stiamo aspettando?” sorrise dolcemente Raphael guardando il più piccolo, il quale annuì felice “Andiamo a dare il lieto annuncio?!”
 
“Alt!!” li fermò Leonardo mettendosi davanti alla coppia “Fermi lì ragazzi!! Non potete certo andare a sposarvi conciati in questo modo!!” seguitò accennando ai vestiti rovinati della coppia.
 
Shinigami sogghignò “Sono assolutamente d’accordo con te Leo!!”
Afferrò Raphael per le spalle e lo trascinano lontano da Mikey che ridacchiò all’espressione basita del focoso.
“Tu pensa a tuo fratello, mentre io mi occupo di questa testa calda qui ihihih!!”
 
Leonardo sorrise, facendole l’occhiolino, per poi rivolgersi all’amico Murakami ed April, in particolare quest’ultima.
La ragazza, morta da poco, (e che a ben vedere poteva sembrare tutto eccetto un cadavere con i suoi capelli lunghi ancora rossi e il sorriso luminoso) era stata una brava pasticcera in vita.
 
“April, Mr. Murakami!! Possiamo contare su di voi per il resto?” domandò la tartaruga con la maschera azzurra, spingendo intanto il fratellino fuori dalla cucina.
 
“Certo Leonardo” confermò April dolcemente “Lascia fare a noi!!”
 
Detto-fatto, l’intero aldilà si movimentò per festeggiare quella piccola tartaruga che, con il passare degli anni, aveva conquistato il cuore di tutti loro.
Tutti conoscevano la storia di Michelangelo Hamato, con quel sorriso dolce, la lingua lunga e le orecchie sempre pronto ad ascoltare chiunque, se necessario.
Non vi era un solo abitante del sottosuolo che non fosse felice per lui.
 
“Ma Leo, stai piangendo?” notò Mikey guardando emozionato il fratello maggiore mentre cominciava col sistemare la manica destra del suo vestito. 
 
“Chi?! IO?!” ribatté l’altro asciugandosi velocemente gli occhi con un braccio “Naah!!”
 
Le nozze, le nozze!!
Andiam a preparar le nozze!!
Le nozze!!
 
Per migliorar il tuo corredo, dovrai indossar
un nuovo completo,
 qualcosa di più adatto e tu sarai più bello,
ancor più bello!!
 
“Dunque!!”
 
Un orlo qui, un ritocco la,
 ci vuole abilità!!
Un po’ di filo a rammendar con trave di alta qualità,
sai che io ti posso offrir professionalità!!
Un punto qui, delle asole lì.
 
Pensiamo anche a riparar alle maniche,
e allora fratellino chi ti vedrà si stupirà!!
 

Perché non sembrerai più te!!
 
Non può mancar la torta che dev’essere nuzial!!
E gli ingredienti?
 
Ecco qua,
ma ci dobbiam sbrigar!!

 
Mettiamoci una tibia, ci aggiungerà sapor, e … !!
… Ehi, il mio naso!!

Scusa …
 
Aspetta, ecco fatto!!
 
Un tocco qui, un tocco la,
La grande torta si farà!!
 
Le nozze, le nozze!!
 
Per festeggiar le nozze!!
Urrà, urrà!!
 
Le nozze festeggiam!!
Per festeggiar il piccolo, dolce sposo che per l’eternità con lui si unirà!!
Urrà!!
 
Saremo sempre qui a difenderlo
da chi lo può ferir!!

Chi proverà ad offenderlo,
noi lo farem pentir!!

 
Lo sposo è qui, lo sposo è qui e oggi si vuol sposar!!
URRA’!!
 
E si sposerà con lui …
 
Ooooooh!! Lo sposo ecco qui!!  
Atteso paziente nell’aldilà.
È bello d’incanto e oggi sarà …

… felice in eterno e si sposerà!!
 
… Si sposerà!!
 
Nel giorno dei giorni così è
e così sia,

si piange commossi o per allegria!!
E’ il giorno perfetto che sempre sognò,
 

speranza ed orgoglio di lui che lo incontrò!!
 
Sarà una grande festa e la ricorderemo, sai?
Ci girerà la testa per la gran felicità!!
E mitica, unica sarà!!
 
E questi qua, così sia e così sarà,
per l’eternità noi andiamo a celebrar!!
 
 
“Ehi, sta tranquillo fratellino!!” protestò Leonardo come l’altro incominciò a tremare in vista dell’imminente entrata in chiesa.
“Andrà tutto bene, è un eternità che aspetti questo momento”
 
“Non farai cadere, vero? Mi sento le gambe come gelatina …”
 
“Certo che no!! Ti pare?”
 
“Il fatto è che sono … sono così felice Leo …” sussurrò Mikey commosso.
 
“E’ il tuo matrimonio, sarebbe grave se fosse il contrario” rimproverò bonario il maggiore prendendo Mikey a braccetto.
 
Pochi istanti dopo la marcia nuziale cominciò a suonare, facendo voltare i presenti verso l’entrata della chiesa dove due bambini defunti (un umano e quella che doveva essere state una piccola lucertola mutante) stavano spargendo dei fiori secchi davanti a Mikey.
 
L’arancione avanzò con la schiena dritta, gli occhi umidi di lacrime ed un dolce sorriso sulle labbra accompagnato dal fratello maggiore.
 
“Allora lo lascio a te Raphael …” disse pacatamente l’azzurro lanciando un occhiata d’avvertimento al focoso che tuttavia gli sorrise, stringendo le fredde mani del suo futuro sposo.
 
“Farò tutto ciò che è in mio potere per renderlo felice, Leonardo” rassicurò il rosso tornando a guardare Michelangelo “Lo giuro”
 
Leo annuì e dopo aver sorriso al fratellino si allontanò andando a sedersi proprio accanto a Shinigami, sulla prima fila.
 
“Prima il vivente” annunciò Splinter richiamando il silenzio generale.
 
“Con questa mano io dissiperò i tuoi affanni …” cominciò Raphael solenne.
 
“Il tuo calice non sarà mai vuoto, perché io sarò il tuo vino …” fece Mikey sorridendo raggiante “… Con questa candela illuminerò il tuo cammino nelle tenebre”
 
“Con quest’anello ti chiedo … di essere mio …” terminò Raph prima di portarsi il calice con il vino alle labbra per ingerirlo velocemente.
 
Serrò per un momento la mascella, aspettandosi chissà quale dolore dopo aver ingerito il veleno, tuttavia non sentì altro che un leggero mal di testa e come un peso sul petto che durò pochi istanti.
Era fatta, era morto.
La tartaruga più massiccia si rialzò dall’altare a cui si era appoggiato, ormai libero da qualsiasi dolore o fastidio terreno, ed osservò il suo sposo che gli sorrideva amorevolmente.
 
“Vuoi tu, Raphael Jones” riprese solenne Splinter “Prendere il qui presente Michelangelo Hamato come tuo legittimo sposo? Da qui all’eternità?”
 
“Lo voglio” rispose semplicemente Raph.
 
“E vuoi tu, Michelangelo Hamato” seguitò il topo scheletro rivolgendosi al più piccolo “Prendere il qui presente Raphael Jones come tuo legittimo sposo? Da qui all’eternità?”
 
“Lo voglio” sussurrò lieve Mikey.
 
“Per il potere conferitomi, io vi dichiaro marito e marito!!”
 
Dopo di che nulla ebbe più importanza per i due sposi se non suggellare quell’unione con un dolce bacio.


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