She's a wolf

di littlegiulyy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E' la cosa giusta da fare ***
Capitolo 2: *** Solo una parola ***
Capitolo 3: *** Profumo di imprinting ***
Capitolo 4: *** Inizio di una nuova vita ***
Capitolo 5: *** Under the moon ***
Capitolo 6: *** First day ***
Capitolo 7: *** Under the snow ***
Capitolo 8: *** Come io guardo lui ***
Capitolo 9: *** Trovare la felicità ***
Capitolo 10: *** Sicurezza ***
Capitolo 11: *** Il lupo misterioso ***
Capitolo 12: *** Mistero svelato ***
Capitolo 13: *** L'ora delle spiegazioni ***
Capitolo 14: *** Sorprese ***
Capitolo 15: *** Fino alla fine ***
Capitolo 16: *** Dal destino non si scappa ***
Capitolo 17: *** Nuove rivelazioni ***
Capitolo 18: *** Freedom ***
Capitolo 19: *** Californication ***
Capitolo 20: *** Pericolo ***



Capitolo 1
*** E' la cosa giusta da fare ***


Ci sono leggende talmente assurde che anche solo pensare che possano essere vere ci fa sorridere. Ci sono leggende che raccontano storie e miti così affascinanti e incredibili che ci fanno venir voglia di viverli. Ci sono leggende che hanno quel sapore di magia che non ti stancherà mai….

“Voi fate parte dei Wintu, tribù indiana della California. Noi siamo gli abitanti che per primi arrivarono in queste terre. Discendiamo da una tribù di abili cacciatori e forti guerrieri, le leggende narrano che i vostri antenati molto tempo fa si trasformarono in grossi lupi per proteggere queste terre dall’arrivo dei freddi.  Il sangue che scorre all’interno delle vostre vene è lo stesso che scorreva nelle loro. Tenete sempre la testa alta ragazzi, e rendete fieri i vostri valorosi antenati.”

Me lo ricordo come se fosse ieri il discorso del professor Smith, prima ora della prima superiore, sì!  Ricordo ancora come tutti ci guardassimo con sguardi misti tra lo sconvolto e il divertito ascoltando le parole di quello che credevamo fosse solo un vecchio insegnante pazzo. Certo, se avessi potuto vedere la situazione attuale esattamente 4 anni dopo questo discorso direi che avrei ascoltato il discorso decisamente con molta più attenzione.                                                                                                                                                             Guardo l’orologio, sono le 22.30, decido che è proprio arrivato il momento di alzarmi da questo letto se non voglio fare tardi alla riunione con il branco. Mi alzo con uno slancio non indifferente e mi piazzo esattamente davanti allo specchio, mi guardo per un attimo e subito rabbrividisco al pensiero di come mi sono ridotta con tutta questa storia. Io, Miley, ragazza di 18 anni mi sono trasformata esattamente un anno fa all’età di 17 anni. Era un giorno come un altro, quando iniziai ad avere una febbre altissima, tornai subito a casa e i miei genitori capirono in un attimo cosa mi stava accadendo. Mio padre infatti, membro del consiglio degli anziani in quanto ex licantropo e discendente di uno dei fondatori della nostra tribù, mi disse di non preoccuparmi troppo, e da un giorno all’altro SBAM, mi ritrovai con zampe, coda e tutto il resto. Adesso passo le mie giornate a fare turni devastanti di ronda e, dato che sono stata l’ultima ad aggregarsi al branco, sono vista un po’ la piaga del gruppo e inoltre sono anche l’unica donna del gruppo!                                
Prendo i primi vestiti che mi capitano a tiro, un vestitino a fiori che lascia scoperti i miei vari tatuaggi sulle braccia, dottor Martens e sono pronta. Lego i lunghi capelli neri in una coda alta, prendo il mio iphone e mi fiondo fuori di casa avvisando che sto andando a casa di Luke, il capobranco.                                     
Suono velocemente il campanello ma nessuno mi apre, decido di entrare passando per la spiaggia, sono sicura che siano tutti nella piscina sul retro tutti gli idioti dei miei fratelli. Faccio tutto il giro, apro il cancelletto e li ritrovo tutti seduti intorno al tavolo.                                                                                                            
–“ Finalmente Miley! Era ora che ti facessi vedere! Quanto hai dormito?! Dopo il falò di ieri sera in spiaggia non ti ha più vista nessuno. Eravamo preoccupati ahahah non eri messa molto bene, la prossima volta non andarci giù così pesante con la bottiglia di tequila ahahahah”- dice Martin tirandomi per un braccio e facendomi sedere sulla panca affianco a lui.                                                                                      
–“ beh Martin almeno la mia vita IO me la godo”- rispondo facendogli la linguaccia. Inutile dire che iniziamo come nostro solito a bisticciare! Martin: il lupo più fastidioso e attacca brighe del branco! A volte è davvero insopportabile, dovrebbe imparare a chiudere quella boccaccia e ad essere meno permaloso.                         
 –“ Allora ragazzi – inizia Luke- vi ho chiamati tutti qui per darvi un po’ di notizie e informazioni. I prossimi giorni non saranno per niente easy quindi ascoltatemi benissimo tutti quanti. Martin e Miley smettetela di litigare come vostro solito, Dylan metti giù quella birra e ascoltami, Ryan piantala di giocare col telefono, Will smettila di parlare con Austin della vostra serata di ieri sera, Logan, Julian e Nathan piantatela di parlare. OH INSOMMA RAGAZZI DOVETE STARE TUTTI ATTENTI AVETE CAPITO?”- Luke tira un urlo assordante e si crea un silenzio tombale quasi surreale per la quotidianità del branco.                                                  
–“Avanti Luke, ti ascoltiamo, parla”- dico convinta e tutti annuiscono diventando seri all'improvviso.                 –“Siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di un altro branco. Questi lupi si trovano nella riserva di La Push e fanno parte della tribù dei Quileute. Sono tutti ragazzi esattamente come noi. Nella vicina cittadina di Forks esiste una famiglia di freddi che sono “diversi” dagli altri però. Ascoltatemi bene, qui arriva il bello, loro si definiscono “vegetariani” poiché si cibano di sangue animale e non umano e riescono a coesistere con i licantropi di La Push rispettando i rispettivi confini. Attualmente hanno creato un’alleanza per proteggere la figlia di due vampiri ma ibrida, in quanto è nata quando la madre era ancora umana”-                                      
 -“E perché dovrebbero creare un’alleanza???”- chiede Logan allibito, in effetti siamo tutti abbastanza sorpresi da quello che ci sta raccontando Luke. Non avevo mai pensato ad una possibile coesistenza tra lupi e vampiri sinceramente. Mi sembra assurdo, siamo nati per distruggerli.                                                
 -“Perché Logan – riprende Luke- un membro del branco ha avuto l’imprinting con questa bambina e i Volturi, la “famiglia reale”, se vogliamo definirla così, dei vampiri, crede che la bambina sia una bambina immortale e a breve ci sarà uno scontro tra i Volturi e la famiglia Cullen di cui vi parlavo. Il branco di La Push ha chiesto il nostro aiuto e noi glielo daremo!”-  conclude Luke convintissimo di ciò che ha detto.                               
Tutti ci guardiamo sconvolti e attendiamo un momento per elaborare tutto quello che ci ha detto Luke. Tutti sono molto scettici al riguardo. Perché aiutare dei vampiri?                                                                            -“Io ci sto”- dico all’improvviso. Tutti mi guardano a bocca aperta. Non so perché, ma sento che è la cosa giusta da fare! Lentamente tutto il branco si convince e tutti danno il loro consenso.                                                                                                                   
–“Perfetto fratelli miei, sapevo di poter contare su di voi! Adesso andate a dormire, partiremo domani mattina alle 7 in punto, riposatevi a domani”- lentamente tutti ce ne andiamo e ci dirigiamo ognuno verso la propria casa.                                                                                                                                                                    

Faccio la strada insieme a Nathan che abita precisamente affianco a me. Camminiamo in silenzio entrambi ripensando a quello che ha detto Luke.                                                                                                               –“Allora che ne pensi di tutta questa storia Ley?”- mi chiede all’improvviso                                                 -“Sinceramente? Non lo so, io ho accettato perché… oddio Nate non so davvero come spiegarlo ma sento che è giusto farlo, è come se sentissi il bisogno di andare in quel posto…non capisco”- dico abbasando la testa. Lui mi guarda perplesso e continua a camminare con la fronte corrugata                                                 -“Bah non so Ley, non riesco davvero a capirti come al solito ahahah tu sei strana l’ho sempre detto! Eccoci qui siamo arrivati! A domani cara, buonanotte”- si abbassa alla mia altezza, mi da un veloce bacio sulla guancia e si drige verso la porta di casa sua. Lo guardo entrare in casa e poi decido di entrare anche io.                                                                                                                                                                               Appena entro in casa salgo le scale e, dopo essermi spogliata, mi butto a letto cercando di addormentarmi il prima possibile. I prossimi giorni saranno giorni difficili, meglio riposarsi, domani sarà una lunga giornata.


Ciao a tutti :) Ho deciso di lanciarmi in questa nuova storia, fatemi sapere cosa ne pensate e lasciate qualche recensione! Buona lettura
P.s. A breve il nuovo capitolo ;) e ci tengo a precisare che la tribù dei Wintu esiste davvero ma ogni cosa che scrivo inerente a loro è del tutto inventata e non ho idea di qualis iano effettivamente le loro tradizioni! 

 

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Capitolo 2
*** Solo una parola ***


CAPITOLO 2: SOLO UNA PAROLA

Quella maledettissima sveglia suona da mezz’ora ormai e io non ne posso più. Con un movimento non troppo convinto la spengo e finalmente pace per la mia testa.
-“Ley! Ley! Mi senti? Sei sveglia? Oddio muoviti ti prego!!! Se arriviamo tardi questa mattina è la volta buona che ci becchiamo una settimana di ronda per punizione! Muoviti”- la voce di Nate mi arriva molto ovattata dall’esterno della finestra affianco al mio letto e ci metto un po’ ad elaborare quello che ha detto.                                                   Guardo l’ora sul telefono e appena mi rendo conto che sono le 6.45 e che tra esattamente 15 minuti dobbiamo essere essere davanti casa di Luke per partire per La Push mi viene quasi un colpo.                                                    Con uno scatto felino che non credevo possibile mi alzo dal letto, terrorizzata al pensiero di fare una settimana di ronda. Mi trascino verso il bagno con l’andatura di uno zombie prendendo i primi vestiti che trovo nell’armadio. Sono davvero stanca di questa situazione. Insomma, sono sempre stata una ragazza molto attenta all’aspetto esteriore, oddio non fanatica ma con un particolare interesse nell’uscire di casa in modo presentabile e da quando mi sono trasformata la situazione è degenerata. Sempre di corsa, sempre in ritardo e mai un momento per me. La mia camera è un disastro, il mio bagno anche, ma del resto chi ha tempo di mettere in ordine se passo le mie giornate a correre per la riserva cercando di ammazzare vampiri? Inoltre passare 24 ore su 24 insieme a un branco di maschi impazziti non ha sicuramente giovato alla mia situazione e alla mia sanità mentale. Essere l’unica donna del gruppo è davvero difficile. Fortunatamente mia madre, dopo averle raccontato di come questa stramba leggenda sia effettivamente diventata realtà, ha capito i miei atteggiamenti che nell’ultimo periodo le erano parsi fin troppo strani anche per me.                            Entrata in bagno mi guardo allo specchio, indosso i vestiti che ho preso, degli shorts chiari di jeans un po’ strappati, un top bianco e, dopo essermi lavata i denti, riesco anche a sistemare i capelli in modo più che decente. Indosso le mie mille collane lunghe, anelli e bracciali e sono pronta. Mi guardo allo specchio e in fondo non sono così male dai, può anche andare. Certo, fortunatamente non ho mai avuto bisogno di troppo trucco o cos’altro perché non ne avrei avuto il tempo, ma noi ragazze si sa, stiamo attente al nostro aspetto ed è giusto che sia così.                                                                                                                                                                                                                             Prendo il telefono, allaccio le mie fedelissime dottor Martens nere, apro la finestra e con un balzo mi fiondo fuori di casa iniziando a correre verso casa di Luke insieme a Nathan che non fa altro che insultarmi. Oh andiamo ragazzi, che colpa ne ho io se sono stanca morta in questi giorni? Giuro, un giorno di questi mi prendo una vacanza, poi vediamo come fanno senza di me questo branco di imbecilli. Sorrido al pensiero dei miei fratelli e continuo a correre come una pazza sul ciglio della strada.
 
Una volta arrivati da Luke, noto che tutti i ragazzi sono particolarmente eccitati per questa nuova avventura eccetto Julian, che vedo un po’ frastornato da tutta questa situazione e il suo sguardo è troppo spento per i miei gusti.                               Ci insultiamo sempre con i miei fratelli. Ci prendiamo in giro, non facciamo altro che farci scherzi idioti ma nonostante tutto ci vogliamo un gran bene, ognuno di noi conosce alla perfezione gli altri, siamo una famiglia e quando uno di noi ha qualcosa che non va ci si aiuta. Julian è sempre stato un tipetto strano se devo essere sincera. E’ un ragazzo bellissimo, pelle scura come tutto il resto del branco, capelli neri corti e due occhi blu spettacolari! E’ uno di quelli che preferiscono stare da soli piuttosto che in compagnia, ma sempre buono e dolcissimo con tutti.  Mi avvicino lentamente a lui che non si accorge della mia presenza, troppo attento a studiare i piccoli sassolini che ricoprono la strada                                                                                                        -“Ehi Ju! – dico all’improvviso facendolo sobbalzare - che succede? Svegliato male questa mattina?”- gli dico strizzando l’occhio                                                                                                                                                                                                                                         -“No Miley, ma sinceramente non mi va troppo di partire. Ieri sera ho fatto una brutta litigata con Susan, ma adesso non mi va di parlarne quindi lasciamo stare che è meglio”- mi dice con un dolcissimo sorriso e allora capisco il perché del suo atteggiamento e decido che è meglio lasciarlo stare con i suoi pensieri. Avvolgendomi le spalle con il braccio, mi trasporta con passo deciso verso Luke e gli altri.                                                                                                                            Julian è stato il primo ad avere l’imprinting. Un giorno come tutti gli altri stavamo passeggiando in mezzo al bosco io e lui durante il nostro turno di ronda, quando all’improvviso vedemmo una pazza che faceva dei balli strani in mezzo al bosco. Ricordo ancora il suo sguardo quando la vide, era incantato, la guardava come se niente fosse più bello al mondo. Parlando con Susan scoprimmo che era una ballerina, per quello stava ballando in mezzo al bosco, ma io continuo a pensare tutt’ora che sia una tipa strana ma che fa morire dalle risate.                                                                                                                                                             Dopo di lui anche altri ebbero l’imprinting, Dylan, Martin, Luke e Austin, tutti loro uno dopo l’altro incontrarono la loro metà.                                                                                                                                                                                                     –“Allora ragazzi, siamo pronti, partiamo. Ah e quando saremo lì sappiate che non voglio vedere nessun atteggiamento immaturo da parte di nessuno ok? Quindi cerchiamo di lasciare tutti i nostri “piccoli difetti” qui, va bene? Hai capito Logan? Non intendo farti da balia ogni volta che troverai un essere di sesso femminile davanti a te, quindi non fare troppo il don Giovanni perché se lo farai, ti aspetterà una bellissima e lunghissima settimana di ronda. Dobbiamo concentrarci sulla missione quindi basta cazzate. E questo vale per tutti.”- dice Luke lanciando uno sguardo molto serio a tutti noi ma soffermandosi in particolar modo su Logan, che lo ricambia con il suo solito sorriso di sfida.                                                   –“Come vuoi capo”- risponde Logan affiancandomi e lanciandomi un occhiolino. Non riesco proprio a trattenermi, questi due litigano sempre come cane e gatto, scoppio a ridere senza freni e mi guadagno un’occhiataccia di Luke che mi calma subito la risata ma non riesce a far scomparire l’ombra della risata appena fatta dal mio viso. Luke decide di avviarsi verso il bosco per poterci trasformare in tranquillità. Una volta nascosti per bene ci sfiliamo i vestiti e, sentendo il mio corpo tremare e qualcosa che brucia dentro, scoppio. Tutti insieme iniziamo a correre senza sosta verso la riserva di La Push.

Dopo chilometri e chilometri passati a correre, il nostro Alpha ci comunica che siamo arrivati. Mi guardo intorno e mi accorgo che Luke ci ha portati su una scogliera altissima dalla quale si vede tutto il mare in burrasca. Vado verso un albero e decido di tornare nella mia forma umana proprio come stanno facendo i miei fratelli. Indosso i miei vestiti e torno verso il branco. Mi guardo un po’ intorno e noto come i colori di questo posto siano tutti così freddi e tetri. Alzo la testa verso il cielo coperto da grossi nuvoloni blu scuro con sfumature viola. Il mare è di un blu talmente intenso che si confonde quasi con il cielo e le onde si infrangono prepotentemente sulla parete della scogliera sotto di noi. C’è un leggero venticello molto fresco che soffia, precedendo un acquazzone che è sul punto di liberarsi e che trasporta con sé l’odore della salsedine. C’è un clima davvero spettacolare in questo posto, totalmente diverso dalla mia California.
 
 
 POV EMBRY

Il branco dei Wintu sta per arrivare. Sam ci ha chiesto di uscire tutti quanti fuori e di inoltrarci nel bosco. Per una questione di comunicazione abbiamo deciso di rimanere in forma umana per poterci esprimere liberamente. Mi sto annoiando a morte, a quest’ora avrei potuto essere sulla mia moto a farmi un bel giretto per la foresta, oppure potrei essere con Giulia, o con Ashley, o con Kate…. e invece mi tocca star qua. Che palle. Sentiamo dei fruscii provenire dai cespugli davanti a noi e all’improvviso appare un gruppo di ragazzi, finalmente sono arrivati! Sono estremamente simili a noi in colore di carnagione, capelli e muscolatura. Sono circa una decina e in testa a loro sta un ragazzo che dimostra qualche anno in più degli altri che si avvicina lentamente a Sam.
-“Ciao ragazzi!  E’ un piacere conoscervi ed è un piacere conoscere qualcuno esattamente come noi. Io sono Luke, l’Alpha di questo branco e abbiamo accettato la richiesta di aiuto che ci avete fatto.  Siamo venuti qui per aiutarvi nella battaglia contro i freddi provenienti dall’Italia.”- dice il ragazzo con un grande sorriso.                                                             –“E’ un piacere sapere che siete venuti fino a qui per aiutarci. Io sono Sam! Loro sono Jared, Paul, Embry, Quil, Jacob, Leah e suo fratello Seth.”- dice Sam indicandoci uno ad uno.                                                             –“Ciao a tutti! – risponde Luke guardando nella nostra direzione e studiandoci uno ad uno – noi abbiamo qualche membro in più rispetto a voi qui, ma mi hanno riferito che il vostro branco si estende a 17 componenti, a causa del via vai di vampiri che c’è stato negli ultimi tempi qui a Forks”- Sam annuisce e Luke continua                                                          -“Loro sono Martin, Nathan, Logan, Austin, Julian, Will, Dylan, Ryan e Miley”- alzo la testa svogliatamente, getto uno sguardo su ognuno di loro fino a quando… le braccia che tenevo incrociate al petto mi ricadono lungo i fianchi, le mie labbra si schiudono per lo stupore, tutto intorno a me sembra essersi fermato. Davanti a me c’è la creatura più bella che i miei occhi abbiano mai visto.                                                                                                                                           
E’ alta circa 1.70, ha la pelle ambrata e due lunghe gambe snelle e muscolose al tempo stesso, ogni forma del suo corpo sembra sia stata modellata da un dio, i lunghi capelli neri le cadono a boccoli fino a sfiorare la parte più bassa della schiena, i suoi occhi sono qualcosa di meraviglioso, due perle nere con sfumature dorate e due labbra rosee che sembrano essere state tracciate a matita da un artista.
Non posso fare a meno di guardarla.
Mi manca il respiro.
Non so cosa mi prenda, o forse lo so.
Indossa degli shorts molto corti, un top bianco che lascia intravedere un percing sull’ombelico , lunghe e sottili collane pendono dal suo collo, sulle braccia ha svariati bracciali e anelli e noto diversi tatuaggi sulle braccia e uno sulla spalla che si estende verso la schiena. Ogni singolo particolare di lei mi sembra perfetto.
Il mio cuore inizia a battere incessantemente, sento un leggero tremolio che dalle braccia si estende fino alla fine delle dita e qualcosa che svolazza in pancia.
All'improvviso i suoi occhi si posano su di me e tutto sembra finire. Non ci sono più Sam, Luke, i due branchi… siamo solo io e lei. Il centro di gravità si è spostato, il mio centro adesso è diventato lei.

POV MILEY

Sto guardando questo ragazzo davanti a tutti che presenta il suo branco e inizio a scorrere velocemente lo sguardo sui ragazzi nascosti dietro di lui. Li guardo uno ad uno e in un secondo mi perdo nei suoi occhi.
Qualcosa scatta dentro di me, e non riesco più a fermarlo. Le gambe mi sembra che stiano per cedere da un momento all’altro. La testa mi gira all’impazzata e l’unico punto fermo intorno a me è lui. Ci guardiamo in silenzio a distanza, rapiti dalla persona che ci troviamo davanti. Il mio cuore sembra stia per uscire dal mio petto. E’ bello, troppo bello. 
Niente ha più senso adesso, l’unica cosa di cui mi importa è lui. Non riesco a pensare a niente.                                             Solo una parola mi rimbomba senza fine in testa: imprinting.        



Ed eccoci qui con il nuovo capitolo ragazzi! Ho aggiornato a tempo record ahah
Questo capitolo è molto importante per tutta la storia ovviamente come avete potuto leggere finalmente si sono incontrati Embry e la nostra Miley :) Adesso cosa succederà???

Ho anche deciso di togliervi ogni dubbio e vi ho dato la descrizione fisica di Miley! Se riuscirò nel prossimo capitolo posterò una foto di come me la immagino io.
Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate, buona lettura!
                                       

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Capitolo 3
*** Profumo di imprinting ***


Ebbene eccomi qui con il 3 capitolo! Sto aggiornando a tempo record ma sono piena di idee e devo per forza buttarle fuori! Ringrazio coloro che hanno recensito alla mia storia e spero che chiunque legga abbia voglia di lasciarmi una recensione, giusto per capire se la storia vi piace e cosa ne pensate o se trovate errori! Detto questo vi lascio alla lettura! Buona lettura ;) 

CAPITOLO 3 "Profumo di imprinting"

POV MILEY

Sbatto le palpebre un paio di volte cercando di tornare alla realtà. Non può essere, non credevo fosse possibile che un licantropo donna avesse l’imprinting. Invece ecco qua, come sempre l’eccezione sono io! Inizio a guardarmi intorno molto agitata, finalmente sono riuscita (non so come) a staccargli gli occhi di dosso. Sono sicura che mi abbia guardata anche lui per un momento, oddio gli sarò sembrata una pazza, una malata.
Un senso di profonda inquietudine mi pervade e non riesco a stare ferma. Improvvisamente inizio a muovermi sul posto, spostando il peso da una gamba all’altra. No, io non ce la faccio a stare qui. Sto per esplodere lo sento. Devo andarmene. Ma poi come spiegherei il mio comportamento agli altri? Tanto non appena ci trasformeremo lo verranno a sapere quindi potrei benissimo prendere e scappare adesso e dopo verrei tranquillamente giustificata. Oh insomma Miley smettila! Cosa ti prende? Non hai neanche le palle di affrontare il tuo fottuto imprinting? A dire la verità no. In questo momento vorrei solo scappare lontano da questo posto e poter stare da sola e pensare, magari con lui affianco….okay, no smettila Ley. Ma quanto bello è accidenti. La sua pelle è perfetta, ambrata come la mia, ha un fisico stupendo, i capelli sono leggermente più lunghi rispetto a quelli dei suoi amici, ha della labbra meravigliose e un sorriso stupendo. Si lancia sguardi con i suoi amici e ho notato sul suo braccio in alto uno strano tatuaggio che hanno uguale tutti i componenti del branco. Evidentemente anche loro hanno un simbolo di appartenenza alla loro tribù esattamente come noi.  Aiuto, mille pensieri mi attraversano la mente contemporaneamente non so neanche io cosa fare, sto per impazzire.
Credo che Logan si sia accorto che qualcosa non va perché, mentre Luke sta ancora parlando con… Sam (se non sbaglio), mi guarda in modo interrogativo, si avvicina leggermente a me e abbassa la sua bocca sul mio orecchio. Noto subito che lo sguardo di Embry si fissa su di noi insistentemente e inevitabilmente arrossisco abbassando la testa. Dio, non sono mai stata una tipa timida e adesso cosa faccio?! Arrossisco e nascondo la testa? !

-“Ley cosa diavolo ti sta succedendo?! Hai la faccia di una che ha appena visto un fantasma! Non stai ferma un attimo e… si può sapere che accidenti di problemi hai?!”- dice guardandomi sconvolto quando mi vede arrossire. La sua faccia è qualcosa di impagabile e riderei se non fossi così presa a contemplare LUI.
-“Jacob, Embry, Quil e Paul, accompagnate i nostri ospiti a casa di Emily, io devo fare quattro chiacchere con Luke da soli e poi vi raggiungeremo anche noi!”- dice Sam all’improvviso.
-“E va bene! Seguitemi allora”- dice quello che dovrebbe chiamarsi Jacob iniziando a dirigersi verso un punto non preciso della foresta. Tutti noi dopo esserci guardati un paio di volte tra di noi decidiamo di incamminarci dietro di lui con i suoi amici. Non riesco a togliergli gli occhi di dosso, è più forte di me, è come se fosse l’unica cosa di cui mi importa adesso, come se fosse una calamita.
Sta camminando esattamente davanti a me e vorrei tanto parlargli ma per dirgli cosa? “Ehi ciao! Ti ho appena visto e ho avuto l’imprinting con te!”. Che poi non ci avevo ancora pensato ma, anche lui è un lupo e anche se io ho avuto l’imprinting con lui, lui potrebbe averlo con qualcun’altra in futuro o peggio ancora, potrebbe averlo già avuto!!! Ma che situazione!  Persa nei miei pensieri non mi accorgo neanche di aver accelerato il passo per l’agitazione e che la distanza tra me e lui si è fatta sempre più piccola. Involontariamente finisco per andargli addosso. Ecco fatto, bravissima Miley! Adesso ti prenderà anche per un’imbranata. Arrossisco di botto quando mi rendo conto di essermi attaccata al suo braccio per non cadere, lui si gira e i suoi occhi si posano su di me, guardandomi in un modo indecifrabile che non so davvero spiegarmi. Dei brividi mi percorrono tutta la schiena. Sento la sua pelle bruciare al contatto con la mia mano anch’essa bollente scossa da un leggero tremolio.

-“Ehi fai attenzione! Ti sei fatta male??”- mi chiede dopo avermi guardata per un po’. Mamma mia quanto è bello, ha degli occhi neri con sfumature verdi, sono meravigliosi. La sua voce mi sembra quella di un dio, ma cosa mi prende? Non avevo mai compreso gli altri quando li vedevo con quello sguardo di assoluta venerazione per il loro imprinting ma inizio a capirli, si. Mi accorgo di essere ancora zitta e dopo essermi guardata attorno mi rendo conto di essere osservata da tutto il mio branco e da tutto il branco di La Push.

POV EMBRY

La sua mano è ancora appoggiata al mio braccio. E’ a pochi centimetri da me. Sta zitta e mi guarda con quel suo viso meraviglioso. Il suo profumo alla vaniglia mi entra fino dentro, dritto fino al cuore.
-“Ehi fai attenzione! Ti sei fatta male??”- le chiedo ricordandomi dopo aver parlato che in fin dei conti anche lei è un licantropo quindi farsi male non dovrebbe essere così facile neanche per lei.
Passano istanti interminabili, mi guarda e sta zitta, non mi risponde. Cosa sta succedendo? Ho fatto qualcosa di male? Cerco di capire cosa potrei aver fatto quando all’improvviso si guarda intorno e arrossisce.
-“No figurati tranquillo! Ho la pelle dura io ahah anzi scusami tu, che sbadata che sono, avevo la testa da tutt’altra parte e ti sono venuta addosso!”- la sua voce limpida risuona nell’aria. Ha una voce meravigliosa, dolce ma decisa allo stesso tempo. Mi sorride, un sorriso che mi fa iniziare a tremare impercettibilmente. Accidenti, di nuovo tutto quel svolazzare nella pancia. Abbassa lo sguardo e guarda la sua mano ancora appoggiata sul mio braccio. La ritrae con uno scatto e si allontana un po’ da me ristabilendo le distanze. Le sorrido e riprendiamo tutti a camminare, siamo fianco a fianco. Il suo braccio è a solo qualche centimetro dal mio.
-“Ahahahahah brava Ley, sempre agile tu eh!”- le grida uno dei ragazzi alla sua sinistra, la guardo e vedo un fuoco accendersi nei suoi occhi
-“Ridi, ridi pure Martin! Ma l’altro giorno quando mi hai fatto girare le palle e ti ho dato un bel morso non ridevi tanto eh? Ti conviene stare zitto”- gli risponde con il velo di un sorriso sulle labbra, si gira verso di me e mi fa l’occhiolino, però che caratterino la ragazza! Jake e gli altri di girano con un sorrisetto compiaciuto sulla faccia.
-“Però! Dura la ragazza!”- dice Paul buttando un cenno in direzione di Miley a cui io annuisco sorridendo.
-“Si, dura quando vuole lei! Beh non ero io quello che l’altra sera ballava da solo in mezzo alla spiaggia con una bottiglia di tequila in mano”- dice questo Martin e vedo Miley che si gira di scatto verso di lui sgranando gli occhi
-“Brutto idiota che non sei altro, vuoi smetterla con questa storia?!”- gli risponde alterata mentre Jake e tutto il resto del gruppo inizia a ridersela di gusto, lei mi guarda con una faccia sconsolata mentre almeno io cerco di soffocare la risata
-“E così ti piace la tequila eh ragazzina?”- le dico sorridendo nella sua direzione, lei mi guarda per un po’, ci pensa e sta zitta continuando a camminare, facciamo qualche altro metro
-“Qualche volta. Quando è il momento adatto”- mi sorride e inizia a camminare più velocemente sorpassandomi. Sento il mio cuore perdere un battito non appena mi sfiora.

POV MILEY

Supero Embry e riprendo a camminare con passo spedito. Io non posso crederci, davvero. Ma esiste qualcuno più imbecille di Martin al mondo? Ha tirato ancora fuori quella stupida storia dell’altra sera. Mamma mia quanto mi fa innervosire ogni volta. In più adesso Embry penserà che sia anche un’ubriacona. Perfetto insomma.
Camminando, buttando l’occhio sulla mia mano, mi accorgo di non aver più l’anello di nonna Mery! Oddio e adesso cosa faccio? Inchiodo all’improvviso e mi guadagno tantissimi insulti da Will che era proprio dietro di me e inevitabilmente sbatte contro la mia schiena
-“Oh ma cosa stai facendo?! Ahahahah ma cosa ti prende oggi sei davvero strana Ley, è la seconda volta che provochi un “incidente” ahahah”- mi dice Will, ma io non gli rispondo sono troppo in panico. Non posso aver perso quell’anello, è la cosa più importante che ho. Per me ha un valore troppo importante. Inizio a guardare tutto il terreno intorno a me, faccio qualche passo indietro e inizio davvero a sudare freddo
-“Ragazzi ho un problema! Ho perso l’anello di nonna Mery. E adesso cosa faccio? No devo ritrovarlo assolutamente – all’improvviso ho un’idea – voi andate pure avanti, io torno indietro e cerco l’anello, appena lo trovo vi raggiungo! Sono sicura che mi sia caduto vicino alla scogliera!”- ma certo! Dev’essersi sfilato mentre mi stavo infilando il top prima vicino alla scogliera!
-“Andate pure avanti ragazzi, torno indietro io con lei! - dice Embry guardandomi – non appena lo avremo trovato vi raggiungeremo da Emily”- dice rivolto verso Jacob.
Il cuore inizia a battermi forte, perché mi fa questo effetto? Gli altri annuiscono e riprendono la strada che porta fino al villaggio.
Li guardo scomparire nella foresta e rimaniamo da soli. Ci guardiamo in silenzio a lungo e io alla fine, non riuscendo a sostenere il suo sguardo, abbasso la testa imbarazzata e inizio a giocherellare con le dita
-“Grazie per l’aiuto… Embry, giusto?”- gli dico continuando a tenere incollato il mio sguardo sui piedi
-“Figurati non c’è problema! – si avvicina e mi tende la mano, finalmente alzo la testa e lo vedo sorridere nella mia direzione  – non ci siamo ancora presentati ufficialmente, piacere Embry Call!”- guardo prima lui e poi la sua mano. Infine prendo la sua mano e gliela stringo
-“ Miley Ross”- gli dico sorridendo in risposta, le nostre braccia ricadono sui nostri fianchi, iniziamo a camminare a ritroso percorrendo lo stesso percorso di poco fa
-“Allora dimmi un po’, com’è fatto questo anello? E come mai ci tieni così tanto a ritrovarlo?”-
-“E’ un anello d’argento fatto a spirale con delle incisioni sopra. Non è di molto valore ma per me è di un valore immenso. Apparteneva a mia nonna Emily, il beta del branco della sua epoca, la prima donna licantropo della mia tribù. Nelle leggende non si parla di donne licantropo ma lei lo diventò e, come lei, lo sono diventata anche io. Mia nonna è morta circa 5 anni fa e prima di morire mi ha consegnato questo anello dicendo che mi avrebbe aiutata nel momento opportuno. Non so ancora a cosa si riferisse, in realtà! Ma io le credo, e voglio assolutamente ritrovarlo.”-  lo guardo molto intensamente, dritto negli occhi, portando le braccia al petto
-“Mmmh capisco. Quindi dobbiamo trovarlo per forza direi, o sbaglio? – dice sorridendomi, io annuisco e riprende più serio – e dimmi un po’, come pensi di ritrovarlo in mezzo a questa foresta enorme? Io ti aiuterò e farò il possibile ma non saprei davvero come fare per ritrovarlo”-
-“Semplice – gli dico sorridendo e rendendomi conto di essere arrivati sulla scogliera – per trovarlo basta sentirlo!”- lui mi guarda confuso e riprendo – “ogni oggetto che possediamo prende il nostro odore no? Beh si da il caso che siamo lupi e il nostro olfatto è molto più sviluppato, quindi perché non usarlo?”- lo vedo sorridere con una strana luce negli occhi mentre si avvicina a me molto lentamente
-“Giustissimo. Quindi se vogliamo fare come dici tu devo imprimermi nella testa il tuo odore, o sbaglio?”- si avvicina sempre di più a me continuando a sorridermi. Passo dopo passo si avvicina sempre di più e il mio cuore inizia a tamburellare nel petto come se dovesse uscirmi da un momento all’altro. Ormai si trova a pochi centimetri da me, la sua mano destra si appoggia sul mio fianco e con l’altra mano inizia ad accarezzarmi tutto il braccio risalendo fino alla spalla, finché non arriva al collo e molto dolcemente mi sposta i capelli. Passa il suo indice lungo tutti i contorni del tatuaggio che ho sulla spalla. Continuiamo a fissarci incessantemente negli occhi. Nessuno dei due riesce ad allontanarsi, con la mano mi fa piegare leggermente la testa e il mio collo rimane scoperto. Abbassa anche l’altra mano sul mio fianco. Sento la mia mano appoggiarsi sulla sua spalla senza che io me ne renda conto. Lentamente si avvicina e annusa tutta la mia pelle, centimetro per centimetro, dalla spalla fino ai capelli con una lentezza estenuante .Noto uno strano tremore nelle sue mani appoggiate sui miei fianchi ma non ci bado troppo.  
Dopo istanti che sembrano interminabili, si allontana dal collo ma rimane ad un paio di centimetri dal mio viso con gli occhi inchiodati nei miei. E' come se con i suoi occhi mi stesse leggendo dentro. Sento come un filo che ci lega, un filo indistruttibile. Non ho mai visto nessuno così bello, la mia mano rimane lì, attaccata alla sua spalla, e non voglio toglierla. Sento il suo leggerlo respiro sulle labbra, i nostri nasi si stanno quasi per toccare per quanto siamo vicini. Non riesco a spiegare le emozioni che provo in questo momento. E’ come se mi sentissi nel posto giusto al momento giusto, come se fossi nell’unico posto in cui dovrei stare. Vorrei rimanere così per sempre. 
Improvvisamente il mio telefono suona rompendo l’atmosfera che si era creata. Il suo sguardo schizza altrove, cazzo, ma perché proprio adesso?! Io devo avere qualche sfiga attaccata, ne sono certa. Non mi muovo ancora quando noto che lui si allontana da me e staccando le sue mani dai miei fianchi mi guarda
-“Che fai? Non rispondi?”- continuo a guardarlo mentre si stacca definitivamente da me e si allontana in direzione degli alberi
-“Oh sisi giusto, adesso rispondo…. Pronto chi parla?”-
-“Miley sono Logan, dove siete e tra quanto tornate? Emily, la ragazza di Sam, dice che tra poco sarà pronto il pranzo e non vuole assolutamente iniziare senza di voi!”-
-“Arriviamo subito! Recuperiamo l’anello e arriviamo!”-  schiaccio l’icona rossa sul display e chiudo la telefonata. Vedo Embry tornare verso di me con un sorriso e noto che ha qualcosa in mano
-“Eccolo qua! E’ questo?”- mi chiede, lo guardo sbalordita
-“Si è proprio questo! Oddio grazie mille davvero”- sono felicissima di averlo ritrovato! – “adesso andiamo da Emily, è quasi pronto il pranzo a quanto dicono”- gli dico sorridendo 
-“Certo andiamo”- dice riprendendo a camminare nella direzione da cui siamo venuti. Io sono ancora in trans e sono troppo felice di aver ritrovato l’anello. Sono in confusione per la situazione di prima. Le sue mani addosso, i suoi occhi e il suo profumo di muschio... i miei sentimenti, le emozioni questa sensazione di completeza che non mi abbandona, sto troppo bene con lui, mi sento rilassata e serena senza neanche conoscerlo ma è come se lo conoscessi da sempre e… oddio non ci capisco più niente, sto sorridendo come un’idiota
-“Allora che fai non vieni? Guarda che non credo che i nostri branchi abbiano voglia di aspettarci ancora per molto quindi, se non vogliamo rimanere senza cibo, faremmo meglio a muoverci!”- sbatto un attimo le palpebre e mi accorgo che lui è già a 10 metri da me, ma io continuo a rimanere impalata nello stesso posto di prima guardandolo
-“Ehi ragazzina ci sei? Guarda che se stai pensando che con il pranzo vuoi anche una bottiglia di tequila non c’è problema, te la vado a prendere”- mi dice con un sorriso strafottente e scoppiando a ridere
-“ODDIO NO EMBRY NON TI CI METTERE ANCHE TU TI PREGO! Ahahah ti conosco da solo un’ora e già mi sfotti, partiamo bene direi”- scuoto la testa. Mi prende la mano e inizia a trascinarmi per un sentiero non tracciato in mezzo agli alberi, si gira verso di me e mi guarda per un po’ con un sorriso troppo sexy 
-“Partiamo più che bene, direi”- 

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Capitolo 4
*** Inizio di una nuova vita ***


CAPITOLO 4 "Inizio di una nuova vita"

POV MILEY

Emily cucina davvero divinamente, questo è un dato di fatto.
Siamo seduti a tavola da un’ora ormai ma continuo a mangiare senza sosta, è tutto troppo buono. Prendo un’altra fetta di torta e sfioro per sbaglio la mano di Embry seduto affianco a me. Mi guarda, la sua bocca si stende in un enorme sorriso che mette in mostra i suoi denti bianchissimi e perfettamente allineati e riprende a mangiare.  Dio, dovrebbero essere illegali certi sorrisi.
E’ stato un pranzo un po’ difficile in realtà. Con la sua presenza proprio affianco a me non sapevo bene come comportarmi e sono tutt’ora in ansia. Mi si chiude lo stomaco solo a guardarlo. Però devo ammetterlo, è davvero simpaticissimo ahah lui e i suoi amici mi fanno morire dal ridere! Paul si arrabbia per tutto; Quil, a quanto ho potuto notare è quello più calmo; Jacob, chiamato anche Jake, è un po’ strafottente ma stra simpatico anche lui, Sam è il più serio e poi… C’è quella Leah che, davvero non so che problemi abbia, ma continua a trattare male tutti anche la povera Emily che è un angelo di donna!
All’improvviso sento la voce di Embry, che fino ad un attimo fa parlava con Jared seduto alla sua destra, farsi più alta e assumere un tono quasi strafottente
-“Allora Jake, quando vai dai succhiasangue? E’ da più di 12 ore che sei qui a La Push, ti senti bene? Ti mancava l’aria? Mamma mia, dopo aver passato tutto quel tempo a giocare con le barbie devo dire che se ti vedessi tornare con i capelli biondi e un vesto rosa non mi sorprenderei ahahahahah”-
Tutti i suoi fratelli scoppiano a ridere e in mezzo alle risate generali riesco a percepire qualche frase...
-“Oh Bella! Perché ti sei arrabbiata se ho avuto l’imprinting con tua figlia? Alla fine non me l’hai mai data, non puoi prendertela così”- dice uno di loro imitando il tono di Jake
-“Nessie dove sei? Ti va di giocare con le barbie?”- aggiunge Paul
-“Oh Nessie! Sbrigati a crescere, poi vedi cosa ti faccio”- continua Jared
Vedo Jacob scuotere la testa e sorridere demoralizzato, mentre Embry e gli altri continuano a ridere tra di loro imitando con qualche altra frase Jake. Sembrano davvero dei bambini in questo momento ma non riesco proprio a trattenere anche io una risata
-“Ragazzi basta prendere in giro vostro fratello. Non è maturo. Che figura ci fate? Embry… sei sempre tu a iniziare – lo rimprovera Emily scuotendo la testa – dai smettetela non è carino, non è vero Miley?”- chiede rivolgendosi a me
-“Beh non è proprio carino in effetti ahaah – dico ridendo e notando che lo sguardo di Embry ora è fisso su di me – però li capisco, anche noi ci prendiamo sempre in giro ma credo sia normale, conosciamo tutto alla perfezione l’uno dell’altro!”-
-“Beh non ha tutti i torti, ci conosciamo talmente bene che, insomma come farei a non prenderla in giro per tutte le cazzate a cui pensa? – inizia Martin. Aiuto, chissà cosa tirerà fuori adesso… – allora oggi cosa mi posso mettere? Che brutti che sono i miei capelli oggi! Oh cazzo, sono uscita con questo e quest’altro, adesso con ch….”- all’improvviso tiro un calcio sotto al tavolo a Martin, seduto proprio davanti a me che mi guarda sconvolto. Ma questo ragazzo deve sempre rompere le palle?
-“V-U-O-I   S-M-E-T-T-E-R-L-A? Non ti sopporto più davvero”- dico sbuffando e incrocio le braccia al petto appoggiandomi allo schienale della sedia.
-“Bene ragazzi direi di chiuderla qua se non vogliamo che la situazione degeneri ahahah fidatevi, non è il caso! Il mio branco quando inizia diventa un po’… pesante”- si intromette subito Luke con un sorriso imbarazzato mentre io e Martin continuiamo a lanciarci sguardi di odio.
Vedo Embry avvicinarsi cautamente al mio orecchio e lo sento sussurrare –“Tranquilla, non prendertela troppo! Non c’è motivo di arrabbiarsi, non fai brutta figura con il sottoscritto se pensi a queste cose”- lo guardo sconvolta, ehi ma da quando pensa di essere il centro dei miei pensieri? Si ok è la verità, ma questo lui non lo sa e non deve saperlo! Non ancora almeno. Che egocentrico. E se ne sta anche li fermo a guardarmi con quel sorrisetto compiaciuto, che fastidio.
-“No guarda mi sa che hai proprio sbagliato. Di sicuro non mi faccio tanti problemi solo perché ci sei tu che ascolti”- gli rispondo scocciata e guardandolo male
-“Sarà... come vuoi tu bellezza. Ne riparliamo tra qualche giorno”- mi risponde continuando a sorridere, mi lancia un ultimo sguardo e torna a parlare con Jared… ma chi si crede di essere?! E…aspetta un attimo! Mi ha chiamata bellezza?!
-“Ma figurati Luke, non devi preoccuparti! Allora Miley, tu quanti anni hai?”- mi chiede Emily
-“18 compiuti da qualche mese…”- farfuglio pensando ancora alle parole di Embry
-“E quando ti sei trasformata?”-
-“Beh in realtà circa un anno fa, non di più”-
-“E il ragazzo ce l’hai?”-
-“Ahahahah no, direi proprio di no!”-
-“E qualcuno che ti interessa c’è lì in California? Sei una ragazza davvero meravigliosa, sembri una modella!”- mi dice Emily con un sorriso a 32 denti. Dio, che imbarazzo, ma cos’è, un interrogatorio? Sto iniziando a sudare freddo, alla prossima domanda potrei collassare quando…
-“Mmmh ho un po’ sonno ragazzi, voi no? Ci siamo alzati ad un’ora indecente oggi!”- dice Logan mimandomi un prego con le labbra. LOGAN MIO SALVATOOOOOORE.
-“A proposito di questo ragazzi, dobbiamo discutere un attimo delle sistemazioni”- inizia Sam
-“Si ragazzi, prima ne ho parlato con Sam – continua Luke – e abbiamo deciso che Nate e Will staranno da Jared, Logan starà da Embry, Dylan, Austin e Julian staranno da Quil, Martin e Ryan staranno da Leah e Seth Clearwater e io e te Miley staremo qui da Emily e Sam. Vi ringrazio molto per l’ospitalità che tutti voi ci avete offerto.”-
-“Grazie”- diciamo tutti in coro io e i miei fratelli, sento lo sguardo di Embry fisso su di me, mi giro appena e incontro subito il suo sguardo. Rimaniamo un po’ a fissarci fino a quando non mi accarezza la mano e improvvisamente si alza in piedi
-“Bene ragazzi è stato un piacere! Adesso porto a casa Logan così lo faccio sistemare, ci vediamo tutti questa sera al falò?” chiede Embry guardando nella mia direzione
-“Certo certo, ci saremo tutti, è un grande onore poter partecipare ad una delle vostre riunioni”- risponde Luke, io continuo a guardarlo con un sorriso stampato in faccia che non riesco proprio a togliere. Sarà egocentrico e tutto quello che volete ma questo ragazzo è decisamente troppo troppo troppo troppo bello. Improvvisamente si abbassa alla mia altezza e sento le mie guance bruciare
-“A questa sera bellezza”- mi sussurra e, dopo avermi dato un bacio sulla guancia, se ne va seguito da Logan. Bellezza. Mi ha chiamata di nuovo bellezza.
Sto qui immobile a rimuginare su quel “bellezza” uscito dalle sue labbra, perché ha suono così bello detto da lui?
-“Mi sa tanto che la nostra cara Miley qui ha fatto colpo ahah”- dice Paul ridendo
-“Mmmh lo sciupafemmine Embry ce la farà anche questa volta? Chi vivrà, vedrà ahahhahaah”- gli risponde subito Jared che si zittisce all’istante dopo un’occhiataccia da parte di Sam. Che vergogna dio santo, sto arrossendo come una stupida. Ma cosa vanno via dicendo questi qui? Aiuto, ma dove sono finita. Vedo tutti i miei fratelli lanciarmi occhiatine losche, risolini e occhiolini, ma sono tutti impazziti forse? Sto seriamente iniziando ad aver paura del momento in cui verranno a sapere del mio imprinting.
Lentamente se ne vanno tutti e rimaniamo solo io, Luke, Sam ed  Emily. Prendo il mio pacchetto di sigarette e mi alzo in piedi stiracchiandomi. Ci stavo facendo i funghi su quella sedia!
-“Grazie mille per il pranzo Emily, era tutto buonissimo! Capo esco a fumarmi una sigaretta”- avviso Luke che annuisce e mi dirigo verso la porta.

POV EMBRY

Che carattere ragazzi! Sto camminando verso casa in compagnia di Logan e non riesco a non pensare a lei e al suo dannatissimo profumo. C’è mancato poco prima nel bosco che perdessi la testa, stavo impazzendo e stavo per scoppiare, devo stare più attento. Non posso andarci giù troppo pesante subito o mi prenderà per pazzo e prima o poi dovrò dirle che ho avuto l’imprinting con lei. E se lei lo avesse già avuto con qualcun altro? Probabilmente impazzirei solo al pensiero che qualcun altro possa averla toccata. Un ringhio esce dalla mia bocca involontariamente e subito lo mando giù.
-“Logan posso farti una domanda?”-
-“Certo! Dimmi pure”- mi risponde mentre continua a camminare con le mani in tasca
-“Nel vostro branco qualcuno ha già avuto l’imprinting?”- chiedo molto impazientemente
-“Oh sisi! Eccome! Ma non ti preoccupare… la persona a cui stai pensando non l’ha avuto amico! - mi dice facendomi l’occhiolino e dandomi una pacca sulla spalla – non ti preoccupare, non lo dirò a nessuno se ti piace Miley, ma devo avvisarti! E’ una ragazza estremamente difficile. In California c’è una cosa come mezza scuola che ci prova o che ci ha provato con lei. Ma lei li brucia tutti, uno ad uno ahahah è incredibile!”- dice scoppiando a ridere
-“Ho capito. Diciamo che la situazione è un po’ più complicata però…”-
-“Cosa intendi dire?”- mi chiede fermandosi di colpo e girandosi a guardarmi
-“Oh no, niente niente…  eccoci qui! Siamo arrivati, vieni entra pure!”- giro la chiave, apro la porta di casa ed entriamo cambiando subito discorso. Per fortuna!
 
POV MILEY

Una volta fuori di casa ispiro ed espiro un paio di volte l’aria di La Push che mi ricorda tanto il profumo di Embry. Mi avvicino al tavolino che c’è sotto il portico e mi siedo accendendomi la mia meritatissima sigaretta. Faccio il primo tiro bello lungo e butto fuori il fumo lentamente… è tutto così strano. Com’è possibile sentirsi così legati ad una persona senza neanche conoscerla in fin dei conti? Non posso dire di amarlo ma è come se tutto, tutta la mia vita, dipendesse da lui e da quello che fa. Vorrei sentire la sua presenza in ogni istante, quand’è affianco a me mi sento serena e completa. E’ qualcosa che davvero non riesco neanche a spiegare a parole, sono emozioni così forti e destabilizzanti che solo al pensiero di Embry mi inizia a girare vorticosamente la testa.
Continuo a rivivere nella mia testa i pochi istanti passati con lui prima nel bosco e la domanda che mi nasce spontanea è: solo io sento il legame che c’è tra noi? Mi sembra impossibile provare una cosa così grande senza che l’altro se ne accorga o non lo avverta minimamente.
Faccio un altro tiro, sento la porta aprirsi e vedo Luke che si siede affianco a me. Mi giro e lo guardo
-“Ehilà Ley! Allora che te ne pare di La Push?”- mi chiede sorridendo e accendendosi anche lui una sigaretta
-“Può andare. – gli dico sorridendo di rimando – mi piace come posto, è molto tranquillo…”-
-“Già, è proprio vero. Ascolta volevo parlarti di una cosa… tu, Logan, Will e Austin siete all’ultimo anno di superiori ed è giusto che voi finiate il vostro percorso senza essere influenzati da tutte queste storie di lupi e vampiri… - lo osservo meglio e cerco di capire dove vuole andare a parare – anche i tuoi genitori hanno sempre voluto che tutta questa storia non influisse sulla tua preparazione scolastica. Io ne ho già parlato con Sam e, dato che dovremo stare qui per qualche mese probabilmente, abbiamo ritenuto opportuno iscrivervi, almeno per questo arco di tempo, qui alla scuola della riserva di La Push così potrete continuare a seguire gli studi e quando tornerete non sarete rimasti indietro!”- mi spiega guardandomi e cercando appoggio da parte mia
-“Speravo in una vacanza ma per me va bene Luke, quando si inizierebbe?”-
-“Domani stesso! Ma non preoccuparti, non sarete da soli nella nuova scuola! Anche Embry, Quil, Jake e Seth frequenteranno la vostra stessa scuola quindi non stare in ansia!”-
Faccio l’ultimo tiro della mia sigaretta e la spengo nel portacenere. Sarò a scuola con Embry. Questo è l’unico pensiero che mi martella la testa, mi guardo le unghie laccate di nero…
-“Perfetto! Allora domani si riinizia, che bello!-  gli sorrido e mi alzo dalla mia sedia – allora vado in camera mia a sistemare tutte le mie cose dato che staremo qui così tanto, non ne avevo idea! Dovrò fare anche un po’ di shopping se no come ci vado vestita a scuola? Ahahah”- gli dico ridendo
-“Sei sempre la solita Ley! Ahahhaah certo, quando vuoi potrai andare a fare shopping”-
-“Top direi, vado a sistemarmi ci vediamo questa sera al falò!”- prendo su il mio pacchetto di cicche e rientro in casa, mi guardo intorno per un attimo e poi decido di salire su per le scale.
Apro la porta della mia stanza, è una stanza molto semplice ma carina. Ha le pareti rosa, un letto molto grande in ferro battuto e un copriletto bianco con delle roselline rosa ricamate sopra, affianco al letto c’è una grande finestra che da sul bosco. C’è un armadio con un grande specchio affianco e una porta dietro il quale c’è il mio bagno. Prendo le poche cose che mi sono portata via e le sistemo tutte nell’armadio. Mi guardo un po’ intorno cercando una presa per caricare il telefono e ne vedo una proprio affianco al letto, vicino al comodino. Mi avvicino alla presa della corrente con l’iphone e il caricabatterie in mano, quando improvvisamente noto un foglietto appoggiato proprio sul mio cuscino… lo prendo in mano e inizio a leggere con il cuore che, riga dopo riga, rischia di uscirmi dal petto.

Ciao ragazzina, dato che sei nuova di qua (o forse perché ti trovo un po’ carina ma non sperarci troppo) volevo lasciarti il mio numero nel caso ti servisse qualcosa, o un amico J 805 646 9876.
Ci vediamo questa sera bellezza.  Embry”

Ciao a tutti ragazzi! Ecco a voi il 4 capitolo di questa storia. 
Sono rimasta un po' delusa sinceramente per non aver ricevuo neanche un recensione nel capitolo precendente ma confido in questo. Ci tengo a sapere i vostri pareri e fatemi notare se c'è qualcosa che non va. Buona lettura. :)
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Capitolo 5
*** Under the moon ***


CAPITOLO 3 "Under the moon"

E’ circa un’ora e mezza che sono qui ferma immobile davanti all’armadio e non so ancora cosa mettermi. Sbuffo e mi siedo sul letto continuando a studiare attentamente i pochi vestiti che ho portato. Come cavolo ci si veste per una cosa del genere?
Solitamente da noi, in California, questo genere di riunioni si fanno in spiaggia, attorno al fuoco, con tutti gli anziani e le persone che hanno l’autorizzazione a parteciparvi. Ma qui non so come vadano precisamente le cose. Sarà così o faranno riunioni totalmente diverse? Aaaah ma a chi voglio darla a bere, non me ne frega niente di quello che pensano gli altri, voglio solo farmi carina per Embry.
Mi butto all’indietro e mi distendo sul letto coprendomi gli occhi con le mani. Porca miseria Miley, come sei caduta in basso. Proprio io, che me ne sono sempre fregata di tutto e di tutti, adesso mi ritrovo incatenata ad un ragazzo di cui non so praticamente nulla e che a quanto ho potuto notare è uno stronzo strafottente egocentrico, e tutto grazie al lupo che c’è in me. Però nonostante tutto i suoi occhi sono la cosa più bella del mondo e ogni volta che lo guardo sento un calore che viene da dentro inspiegabilmente.
Prendo il mio iphone appoggiato affianco a me e, appena lo sblocco, faccio quasi un colpo, ma sono le 9.20! Tra dieci minuti devo essere in spiaggia e io devo ancora vestirmi! Corro velocemente in bagno, mi lavo i denti, asciugo i capelli ancora bagnati dalla doccia e mi fiondo fuori dal bagno. Mi ripiazzo davanti all’armadio, ma questa volta sono molto più decisa. Prenderò di nuovo i primi vestiti che mi capitano a tiro, come sempre ormai. Opto per un maglioncino nero largo a maniche lunghe con lo scollo a v, shorts in jeans chiari e converse nere. Cerco di sistemare i capelli come meglio riesco, mi stendo un lieve velo di trucco sul viso, mascara e sono pronta. Scendo le scale correndo e mi fiondo fuori dalla porta iniziando a correre verso la spiaggia.
 
Arrivo alla spiaggia e mi blocco ancora con il fiatone notando che manca ancora metà della gente. Oh perfetto insomma! Ho corso per niente. Mi avvicino lentamente al falò, vedo quasi tutto il mio branco già seduto, dell’altro branco invece ci sono solo i Clearwater e Paul. Saluto tutti con un cenno e mi presento agli anziani. Dopo essermi voltata lentamente, prendo posto su un tronco alla destra degli anziani, vicino a Will. Improvvisamente una mano si appoggia sulla mia spalla e vedo una figura sedersi esattamente affianco a me.
-“Buonasera! Allora come andiamo?”- riconosco la voce di Embry e, voltandomi a guardarlo, me lo ritrovo a qualche scarso centimetro di distanza dal mio viso. Arrossisco di colpo e mi volto leggermente guardando altrove per l’imbarazzo. Dio, questo ragazzo ha il potere di imbarazzarmi anche solo parlandomi normalmente.
-“Tutto bene grazie, questo posto è terribilmente umido ma per il resto va tutto alla grande, tu?”- rispondo continuando a tenere gli occhi fissi davanti a me
-“Io bene, ma sinceramente aspettavo un messaggio che non è arrivato e questa cosa non mi ha fatto molto piacere”- mi dice ridacchiando e tirandomi una piccola pacca sulla gamba. Finalmente mi volto e lo guardo, non posso non sorridere, che sfacciato.
-“Ah e così non ti ha fatto piacere eh? E che tipo di messaggio ti aspettavi?”- gli chiedo continuando a fissarlo negli occhi. Vedo il suo sguardo che si fissa su un punto imprecisato davanti a noi per poi tornare su di me
-“Un messaggio vale l’altro. Quello che mi importa è la persona che avrebbe dovuto scrivermelo ma non l’ha fatto”- mi dice ridendo e allo stesso tempo guardandomi seriamente.
Non capisco, non LO capisco.
Continuiamo a guardarci negli occhi ancora per un po’, non so più cosa rispondere quindi mi limito a stare zitta. La mia attenzione si concentra tutta sulla mano che appoggia sulla mia gamba quando Billy Black inizia a raccontare le loro leggende e i loro miti.

Storia dopo storia continuo ad ascoltare rapita. Anche Embry e tutti gli altri stanno ascoltando tutti molto attentamente. Dopo un’ora buona la riunione finisce e gli anziani, dopo averci salutati, decidono di andarsene lasciando i due branchi da soli. Tutti lentamente si alzano e si disperdono in giro.
-“Allora ragazzina, che ne dici di fare una passeggiata?”- mi chiede all’improvviso Embry alzandosi in piedi. Lo guardo meglio e lo studio attentamente. Ha dei jeans un po’ strappati e un maglioncino grigio e blu a maniche lunghe, i suoi capelli sono tutti spettinati e delle occhiaie solcano il suo viso , credo abbia avuto il turno di ronda prima di venire qui, ma è bellissimo lo stesso, come diavolo fa? Mi tende la mano per aiutarmi ad alzarmi ed io, dopo averci pensato qualche secondo, gliel’afferro e mi alzo.
Annuisco e iniziamo a camminare verso il bosco fianco a fianco…
-“Io ti ho concesso una passeggiata, ma tu adesso devi dirmi dove andiamo”- gli dico sorridendo e avanzando un po’ più velocemente rispetto a lui. Improvvisamente sento un braccio bollente che mi circonda il collo da dietro
-“Oh ma questa è una sorpresa piccola Ley.”- mi sussurra all’orecchio ridacchiando. Sento le mie guance colorarsi di rosso e andare in fiamme. Starei tra le sue braccia tutta la vita lo giuro. Dopo qualche metro mi lascia e riprende a camminare al mio fianco. Io continuo a camminare guardando davanti a me.
-“Allora che te ne pare delle nostre leggende?”- mi chiede continuando a guardare davanti a sé. Io lo seguo, lui sembra che sappia perfettamente dove andare, dopotutto chissà quante volte ha fatto questo percorso magari mentre è di ronda o solo per farsi un giretto sotto forma di lupo…
-“Sono molto interessanti anche se devo dire che sono estremamente simili alle nostre. Eppure è assurdo come ogni volta che partecipo ad una di queste riunioni sento qualcosa dentro. Non so spiegartelo, ma sento il mio sangue ribollire, come qualcosa che vorrebbe liberarsi in me. E’ molto simile alla sensazione che provo prima di trasformarmi ecco.”- gli rispondo guardandolo
-“Capisco perfettamente cosa provi, senti la magia che scorre nel tuo sangue”- mi risponde guardandomi a sua volta con una strana luce negli occhi. Allora anche lui capisce cosa provo.
All’improvviso sbuchiamo in una radura con uno strapiombo sul mare. E’ ancora più alto del punto in cui siamo arrivati la prima volta a La Push.
-“Questo posto è… meraviglioso.”- gli dico incantata mentre mi dirigo verso lo strapiombo sul mare. Non credo di aver mai visto nulla del genere in California ne da nessun’altra parte. Mi siedo sullo spigolo dello strapiombo con le gambe nel vuoto, appoggio le mani dietro di me e alzo la testa verso il cielo inspirando a pieni polmoni. Le stelle si riflettono nelle onde del mare e la luna piena risplende davanti ai nostri occhi. Embry si siede affianco a me e insieme ci voltiamo a guardarci.
-“Embry… davvero non ho mai visto nulla del genere”- gli dico ancora sconvolta dalla bellezza di quel posto
-“Ci venivo sempre da piccolo sai? In realtà ci vengo tutt’ora quando posso, ma ho molto meno tempo. E’ il posto in cui riesco a pensare, il posto in cui riesco a rilassarmi. Insomma... è il mio posto.”- mi risponde riprendendo a guardare davanti a sé il mare con un lieve sorriso sulle labbra.
-“Beh, in questo caso ti ringrazio di averlo condiviso con me…”- continuo a guardarlo e lentamente appoggio la mia mano sopra la sua.
Il mio cuore inizia a battermi fortissimo quando lui prende la mia mano e me la stringe.
Stiamo ancora un po’ lì, parliamo ininterrottamente. Mi riesce così facile parlare con lui, è come se fossi un libro aperto per lui, è come se gli avessero dato le istruzioni prima di conoscermi.
Gli racconto un po’ di me e di come va la mia vita. Di quello che faccio in California, della mia famiglia e del mio branco. Poi inizia lui, mi racconta un po’ in generale di tutta la sua vita, finché non entriamo in discorsi più delicati come la sua trasformazione, la situazione spiacevole che è costretto a vivere a causa del padre sconosciuto e di tutti i problemi che questo gli comporta nella vita del branco. Non dev’essere per niente facile per lui non sapere chi è suo padre e soprattutto sapere che uno dei suoi fratelli, è effettivamente suo fratello di sangue ma non sa quale. Mentre mi racconta tutte queste cose i suoi occhi diventano lucidi e io, continuando a stringergli fortissimo la mano, appoggio la testa sulla sua spalla per cercare di alleggerire un po’ tutto il peso che deve sopportare.

POV EMBRY

Mi libero di tutto. Gli racconto tutto di me nei minimi particolari. Mi riesce così facile aprirmi con lei, così facile che ho anche sputato fuori tutta la storia sul mio presunto padre. Ho smesso di parlare da qualche minuto e la sua testa appoggiata sulla mia spalla non fa che rendermi felice.  E’ come se capisse tutto. E’ come se mi capisse senza che io le spieghi le cose come stanno. Le avvolgo le spalle con un braccio e stiamo qui per qualche altro minuto, in silenzio guardando il mare. La luna questa sera è splendida. So che è la persona più giusta con cui potessi condividere questo posto, perché lei è la mia persona. Adesso ne sono certo. Tutta questa cosa dell’imprinting e di sentimenti provati a causa della magia è una grandissima stronzata. Perché probabilmente, anzi sicuramente, io mi sarei innamorato di lei anche senza aver l’imprinting. Ci avrei messo solo più tempo, ma me ne sarei innamorato ne sono certo. Mentre penso a tutte queste cose insieme che mi fanno martellare il cuore incessantemente la sento muoversi impercettibilmente e ad un tratto si sposta da me sempre tenendo la mia mano stretta nella sua.
-“Forse è meglio se andiamo Embry. Domani mattina dobbiamo andare a scuola ed è già mezzanotte”- mi dice guardandomi con uno sguardo davvero troppo dolce
-“Aspetta un attimo, “dobbiamo andare a scuola”? E da quando tu vai a scuola qui?”- chiedo molto sorpreso
-“Beh in realtà inizio domani! Dato che staremo qui per un po’, Luke mi ha detto che vuole che io finisca l’anno normalmente…”- ridacchia
-“No che palle, una ragazzina rompi palle in classe…”- dico sbuffando e ridendo immediatamente quando lei offesa mi tira uno schiaffo che io non sento minimamente
-“E va bene signor Call, se la disturbo troppo non vedo perché rimanere qui”- mi dice sorridendo e alzandosi in piedi con uno scatto velocissimo che qualsiasi umano non sarebbe mai stato in grado di fare. Dimentico sempre che anche lei è un lupo proprio come me. La guardo e in un attimo sono in piedi davanti a lei, a pochissimi centimetri dalla sua bocca. Non riesco a staccare gli occhi dai suoi, il suo profumo mi sta facendo uscire fuori di testa.

POV MILEY

Continuo a guardarlo e mi perdo nei suoi occhi. Improvvisamente appoggio una mano sul suo petto bollente e sento il suo cuore battere forte, troppo forte, almeno quanto il mio. Com’è possibile?
-“Eh no Ross, così non vale però.”- mi dice facendomi uno di quei sorrisi da perderci la testa. Mi sposta la mano dal suo petto tenendola comunque salda nella sua. Siamo vicini, sempre più vicini.
-“ Forse dovremmo andare davvero adesso Embry…”-  farfuglio io mentre lui sbuffa e si allontana da me.
-“E va bene, per questa volta ti sei salvata Miley, ma devi pagare un prezzo dato che vuoi scappare così in questo modo”- mi dice ridacchiando e continuando a tenere il suo sguardo fisso nel mio
-“E che prezzo dovrei pagare”- chiedo curiosa. Lui tira fuori il suo telefono dalla tasca e me lo porge.
-“Dato che so che averti dato il mio numero non è servito a nulla, adesso tu mi salvi il tuo.”- annuncia diventando serio
-“E va bene, questo posso anche farlo”- gli rispondo sorridendogli. Dopo avergli riconsegnato il telefono, iniziamo a camminare in direzione del villaggio, continuando a camminare mano nella mano.

Una volta davanti casa di Emily e Sam prima di aprire la porta esito un momento. Mi giro e lo guardo attentamente.
-“Sono stata molto bene Embry, grazie per la serata, davvero…so che avresti potuto fare qualcosa di meglio che passare la tua serata con me"-
-“Non devi ringraziarmi, a me fa solo piacere passare il mio tempo con te…”- mi risponde mettendo le mani in tasca, guardando in basso imbarazzato.
-“Allora… buonanotte e a domani”- gli sorrido, mi avvicino lentamente e gli schiocco un bacio sulla guancia. Poi mi giro e apro la porta. Lui è ancora lì, impalato che mi guarda.
-“Beh buonanotte!”- sento che mi risponde prima di girarsi e sparire lungo la strada che porta verso casa sua. 

Salgo le scale lentamente e, una volta entrata in camera mia, mi tolgo tutti i vestiti e mi butto sul letto. Guardo la luna piena fuori dalla finestra e ripenso a tutto quello che mi ha raccontato Embry, dalla prima cosa all’ultima, parola per parola e momento per momento rivivo tutto quello che ho vissuto poco tempo fa. Credo di essermi sbagliata sul suo conto, è davvero un ragazzo splendido, se ne trovano davvero pochi come lui in giro. Improvvisamente arrossisco rendendomi conto che l’unica cosa che vorrei in questo momento è trovarmi fra le sue braccia, stretta e al caldo ascoltando ancora una volta il suo cuore che batte per me.

Ciao a tutti! Sono tornata con un nuovo capitolo! 
Embry e Miley si stanno avvicinando sempre di più, ce la faranno a baciarsi questi due o no? Ahahah dai su, abbiate fede e continuate a leggere! 
Mi fa molto piacere aver ricevuto delle recensioni perchè mi fanno capire se la storia vi piace o meno e soprattutto se c'è qualcosa che non va posso correggerlo quiiiiindi CONTINUATE A RECENSIRE, mi raccomando! Un ringraziamento speciale a carmen16, Engie Aura e sole13! :)
Vi lascio qui sotto una foto di Miley e una di Embry, a presto!


 
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Capitolo 6
*** First day ***


La sveglia inizia a suonare toppo, decisamente troppo, forte. Girandomi nel letto con una mano la spengo e guardo l’ora.
Sono le 7 in punto e la testa mi sta per esplodere. Non ho fatto altro che ripensare a ieri sera fino alle tre questa notte e adesso ne pago le conseguenze.
Mi alzo dal letto molto svogliatamente ed entro nel bagno. Mi butto subito sotto la doccia aprendo l’acqua ghiacciata per risvegliarmi, questo è quello che mi ci vuole!
Dopo essermi lavata con molta tranquillità, forse troppa, mi lavo i denti ed inizio ad indossare i vestiti scelti. Jeans blu stretti, una giacca beige, stivaletti neri e borsa con i libri già pronta. Torno in bagno e, dopo essermi data uno sguardo veloce allo specchio, inizio a sistemare i capelli, poi passo al trucco, niente di che, un velo di ombretto, mascara e rossetto neutro. Mi guardo allo specchio e sono pronta, può andare dai.
Oggi è il mio primo giorno di scuola qui alla riserva dei Quileute. 
Prendo la borsa e scendo velocemente le scale. Al piano terra trovo Emily, Sam e Luke già seduti al tavolo che mi aspettano per fare colazione. Guarda come sono felici loro, non devono mica andare in quel postaccio. Non ho per niente voglia di andare a scuola.
-“Buongiorno Miley! – mi saluta con un gran sorriso Emily venendomi ad abbracciare – allora pronta per il primo giorno?”- mi chiede molto cortesemente. Io annuisco poco convinta e mi siedo a tavola.
Noto degli sguardi strani da parte di Luke e Sam, mentre Emily mi guarda troppo dolcemente, troppo anche per lei. Ma cos’hanno?
Emily mi passa un piatto con omelette alla cannella e pancetta. Inizio a mangiare tutto molto lentamente continuando a guardarli e a cercare di interpretare i loro atteggiamenti così strani. Una volta finito tutto,  mi alzo in piedi, pronta per andare.
-“Grazie mille per la colazione Emily, come sempre era tutto buonissimo! Sam, Luke… buona giornata! Ci vediamo dopo nel pomeriggio!”- saluto cortesemente e faccio per andarmene quando…
-“Ah Ley aspetta un attimo – mi richiama Luke – oggi dovresti fare il turno di ronda dalle tre alle sei, è un problema?”- mi chiede
-“No figurati non c’è problema! Scappo, sono in ritardo! Ci vediamo dopo. Buona giornata a tutti”- dico uscendo dalla porta praticamente correndo e iniziando a camminare lungo la strada che in teoria dovrebbe portarmi alla scuola della riserva. Dimmi te se è normale che io sia sempre in ritardo, è più forte di me. Verrà mai il giorno in cui non sarò in ritardo? Dubito.
Proseguo lungo la strada che è tutta in mezzo agli alberi praticamente e dopo qualche minuto raggiungo casa di Jared, dalla quale vedo uscire lui e Will che ridono per qualcosa che non voglio neanche sapere sinceramente.
-“Oh buongiorno Ley, ti vedo bene ahahah stanca questa mattina?”- mi chiede Will cercando di contenere una risata
-“Guarda evito di risponderti se no rischierei di essere troppo volgare”- taglio corto continuando a camminare per la mia strada. Non so dove abbiano trovato tutta questa gran voglia di ridere di prima mattina. In un attimo lui e Jared mi sono affianco. Continuano a ridere tra di loro guardandomi, ma che problemi hanno questi due?
-“Ragazzi si può sapere cosa diavolo avete? Mi state iniziando ad infastidire!”- sbotto nella loro direzione
-“Su non prendertela Miley, guarda che bella giornata che c'è oggi!”- dice Jared indicandomi il cielo che onestamente mi sempre tutto fuorché bello. Come sempre è grigio e sormontato da nuvoloni scuri e carichi di pioggia che non presagiscono nulla di buono.
-“Sisi vedo! Davvero meravigliosa devo dire!”- gli rispondo guardandolo molto scetticamente.
-“Allora carissima, se sei così stanca dovresti andare a letto prima la sera invece che passeggiare nel bosco. Beh dai, non ti biasimo, almeno eri in bella compagnia, no?”- mi chiede Jared ridacchiando
-“E tu come sai dov’ero io ieri sera??”- mi volto a guardarlo sorpreso
-“Ehmm… guarda che ieri sera c’eravamo tutti quando tu ed Embry siete spariti nel bosco! Ehi ma tranquilla, nessun problema davvero, sei liberissima di andare dove vuoi”- continua facendomi l’occhiolino
-“Su questo non ci sono dubbi”- gli rispondo facendogli la linguaccia
 
Una volta arrivati davanti a scuola Jared ci saluta e io e Will entriamo insieme. Ci guardiamo un po’ intorno e notiamo molti sguardi puntati su di noi. Mi accorgo subito che gli studenti di questa scuola saranno neanche un terzo di quelli della nostra in California.
Non appena suona la campanella tutti gli studenti si fiondano nelle classi e io e Will ci dirigiamo verso la segreteria per avere il nostro orario.
La segretaria ci mette tipo mezz’ora ma alla fine, non so come, ce la facciamo.
Una volta ritirato l’orario scopriamo di avere tutti e due scienze con il professor Finnes la prima ora. Quindi, dopo aver guardato la cartina con le aule segnate sopra, ci dirigiamo al primo piano verso l’aula di biologia 028. 
Saliamo le scale lentamente, la voglia di entrare alle classe non è alle stelle, ma una volta arrivati davanti alla porta bussiamo subito ed entriamo.
-“Oh Buongiorno… voi dovete essere i due studenti nuovi - ci accoglie il professor Finnes sistemandosi gli occhiali sul naso. E’ un uomo bassetto e grassotto, con dei grossi occhiali e molto anziano - Miley Ross e William Anderson, giusto?  Prego accomodatevi pure, cercate un posto libero e sedetevi! Guardate, c’è un posto lì infondo vicino al signor Black e uno vicino al signor Call, potete accomodarvi lì! Fatevi passare tutti gli appunti di cui avete bisogno dai vostri compagni! Bene, adesso continuiamo la lezione...”-.
Subito mi guardo intorno e, dopo essermi lanciata una breve occhiata con Will, iniziamo a camminare verso il fondo della classe.  Punto lo sguardo su Embry che mi sta già sorridendo seduto al suo banco e mi fa segno di andare lì da lui. Lentamente, camminando in mezzo a tutti i banchi con lo sguardo di venti persone circa puntato addosso, mi avvicino al suo banco e mi siedo affianco a lui. Noto subito un gruppetto di ragazze che mi osservano e mi squadrano dall’alto in basso e, guardando prima me e poi Embry ripetutamente, iniziano a parlottare tra di loro mandandomi sguardi non proprio amichevoli. Oh perfetto, se il mio istinto femminile non sbaglia questo vuol dire che Embry è piuttosto ricercato qui a scuola… vabbè, diventare loro amica non è di certo la mia priorità, me ne farò una ragione. Improvvisamente una voce interrompe i miei primi pensieri su quella nuova classe
-“Heilà! Come andiamo? Tranquilla, so che il primo giorno è sempre traumatico ma non preoccuparti, qualche giorno e ti sarai già abituata”- inizia subito Embry sorridendomi mentre mi passa i suoi appunti e li mette proprio davanti a me.
-“Tieni queste sono le cose che ha spiegato ultimamente, tanto per capire dove siamo arrivati col programma, se ti serve una mano chiedimi pure. Non sono molto presente alle lezioni, il motivo lo sai benissimo anche tu, ma cerco di stare al passo insomma”- continua alzando lo sguardo verso di me.
Ho la testa che mi scoppia, troppe cose insieme. Una nuova scuola, nuovi compagni, professori nuovi, lui come compagno di banco… continuo a guardarlo stordita per un po’ finché non metto bene a fuoco il suo viso. Ha i capelli scuri tutti spettinati ancora una volta e le occhiaie che aveva ieri sera sono due volte più evidenti. Dai suoi occhi noto subito tutta la stanchezza che ha addosso e non posso fare a meno di preoccuparmi.
-“Embry tutto ok? Hai una faccia! Ma cos’hai fatto questa notte??”- gli chiedo seriamente preoccupata
-“Ho dovuto sostituire Sam in un turno di ronda perché doveva parlare assolutamente con Luke, ho finito alle 6 quindi sono passato un attimo per casa per lavarmi e cambiarmi e sono venuto subito qui a scuola! Ma non è un problema, davvero. L’unica cosa che mi pesa è come sempre la reazione di mia madre quando mi vede tornare alle sei di mattina. Pensa che io stia in giro a fare chissà cosa…”- mi risponde sostenendosi la testa con la mano e sbadigliando
-“Non dovresti massacrarti così di turni, non ti fa bene! Sei stravolto, te lo si legge in faccia!”- gli rispondo alterata continuando a studiarlo attentamente, è troppo pallido. Ma come fanno a far fare il turno di notte a un ragazzo che poi deve andare a scuola? Bah, cos’hanno nel cervello Sam e Luke?
-“Ehi cos’è questa cosa che sento nella tua voce? Preoccupazione per me Ross?”- mi chiede ridacchiando
-“N…nno. Cosa stai dicendo, solo non vorrei che mi crollassi addosso, tutti qui”- dico voltandomi subito imbarazzatissima e iniziando a scrivere tutto quello che dice il professor Finnes. Con la coda dell’occhio lo vedo sorridere e scuotere la testa e poi riiniziare a prendere appunti.
 
La giornata passa velocemente per fortuna e finalmente suona la campanella dell’ultima ora.
Scendo le scale con molta calma e mi dirigo all’uscita. Vedi molti sguardi puntati su di me ma non ci faccio troppo caso e continuo a camminare. Appena esco da scuola mi siedo su uno scalino nel retro e accendo la mia agognatissima sigaretta. Sto facendo il primo tiro quando sento una voce dietro di me. Mi volto e, non appena vedo chi è, inizio a tremare impercettibilmente e il mio cuore inizia a battere più velocemente. Ma mi farà questo effetto ogni volta che lo vedrò accidenti?
-“Ah e così fumi…”- mi dice Embry guardandomi e scuotendo la testa
-“E’ un brutto vizio lo so, ma se ti da tanto fastidio nessuno ti obbliga a restare”- dico alzando la testa.
Lo vedo sorridere e poi sedersi accanto a me. 
-“Lo so, rimango qui perché ho voglia di rimanere. Dai passami una sigaretta”- mi giro e lo guardo allibita. Mi prende il pacchetto dalle mani e, dopo essersi sfilato una sigaretta dal pacchetto, se l’accende senza problemi, indossando anche gli occhiali da sole che non capisco dove sia. Quest'ultimo pensiero mi fa sorridere impercettibilmente.
-“E così non sono l’unica che fuma a quanto pare…”- gli dico ridendo e tirandogli una piccola pacca sulla spalla
-“Fumo solo ogni tanto, quando mi va. Ascolta… per oggi hai impegni?”- mi chiede iniziando a giocherellare con il filtro della sigaretta
-“Per adesso no, ho un turno di ronda fino alle 6 e poi non lo so, probabilmente andrò a fare un po’ di shopping dato che se no non saprei più come vestirmi. Non credevo di stare via così tanto e poi non potevo di certo viaggiare con una valigia”- rispondo facendo un altro tiro un po’ più lungo e ridacchiando
-“Potresti sempre girare nuda, è un’idea no? A me non dispiacerebbe”- mi dice voltandosi verso di me e scoppiando a ridere vedendo la mia faccia.
-“Motivo in più per non farlo. Non ti darei mai questa soddisfazione”- gli rispondo ridendo a mia volta
-“…Io sono un ottimo aiuto quando si tratta di vestiti per ragazze…”- mi dice facendomi l’occhiolino
-“Ah si? Ne sei sicuro?”- 

-“Decisamente. Sei vuoi la prova di questo oggi sono disponibile ad accompagnarti, così poi non potrai dire in giro che non è vero. Sono sempre il migliore io”- mi dice aprendo le sue labbra in un sorriso che fa risaltare ancora di più i suoi denti bianchissimi perfettamente allineati.
-“Embry Call non ho mai conosciuto nessuno così strano ed egocentrico come te, davvero”- dico scoppiando a ridere
-“Non hai mai conosciuto nessuno come me, è diverso.”-  mi dice molto convinto alzandosi in piedi e tirandomi per un braccio facendomi alzare inevitabilmente.
-“Si è vero anche questo…”- dico abbassando lo guardo. Si toglie gli occhiali e ci troviamo di nuovo vicini, tanto vicini. I nostri nasi si sfiorano per quanto sono vicini e riesco a sentire il calore emanato dalla sua pelle sulla mia. Il suo profumo mi entra fino dentro e il cuore riprende a martellare impazzito. Continuo a fissare le sue labbra. Dio, quando sono meavigliose, le desidero così tanto. Si avvicina lentamente a me e appoggia le sue labbra sulla mia guancia, lentamente lascia una scia di baci e si abbassa sempre di più fino ad arrivare sul collo per poi risalire e tornare sulla guancia. Io me ne sto ferma, sono paralizzata dalla pura, non so come comportarmi, cosa sta facendo? Lo lascio continuare per qualche altro attimo fino a quando non lo blocco e lui rimane lì. Fermo con le labbra sul mio collo. Si allontana leggermente ed ispira tutto il mio profumo. Sto letteralmente uscendo fuori di testa. Devo fermarmi. Siamo anche in un luogo pubblico accidenti. Istintivamente porto le braccia intorno a suo collo e nascondo la faccia nel suo petto. Ho paura che lui se ne vada adesso, io l’ho fermato e magari lui se l’è presa. Continuo a stringerlo forte e poi sento le sue braccia circondarmi e stringermi forte a lui. Stiamo così per un po’ di minuti, ma io ci passerei l’eternità. Questo ragazzo è come una droga per me. Forse è arrivato il momento di parlargli dell’imprinting, è giusto che sappia che i miei sono sentimenti veri.
Dopo non so quanto tempo ci stacchiamo e torniamo a fissarci incessantemente negli occhi. Mi accorgo di avere ancora le braccia intorno al suo collo e subito ricadono lungo i miei fianchi. Con le mani inizia a percorrere tutta la linea del mio corpo, dal fianco risale fino ad arrivare alla spalla. Mi abbassa leggermente la giacca lasciando scoperta la spalla dove inizia a percorrere tutti i contorni dei miei tatuaggi con le sue dita e li studia uno per uno, per poi tornare a tenermi stretta la mano. Ci guardiamo intensamente. E’ un momento quasi magico. Non riesco a spiegare quello che ci sta accadendo, è come se ci stessimo studiando, molto lentamente.
-“Devi andare a casa, tra poco hai il turno di ronda”- sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra, continuando a stringermi la mano e con l’altra ad accarezzarmi tutto il braccio. Siamo così vicini che ancora qualche secondo e non riuscirò più a trattenermi… sento i suoi muscoli in tensione che tremano impercettibilmente, allora la sente anche lui tutta l’attrazione che c’è tra noi?
-“Si, forse è meglio se vado a casa effettivamente…”- farfuglio imbarazzata e stordita come se mi fossi appena risvegliata da un sogno. Mi sento incredibilmente legata a lui, è come se la mia esistenza fosse legata alla sua ed è una verità talmente sconcertante che mi lascia sconvolta ogni volta che provo ad allontanarmi da lui. Non posso stare lontana da lui ancora per molto.
-“Vuoi che ti accompagni?”- annuisco abbassando la testa ed allontanandomi da lui.
Iniziamo a camminare verso casa di Emily e Sam e, fino a che non siamo davanti alla porta, nessuno dei due dice nulla. Camminiamo in silenzio, mano nella mano, senza il bisogno di dire qualche stupidaggine.
-“Eccoci qua… allora ci vediamo dopo?”- mi chiede non appena arriviamo davanti la porta di casa
-“Non lo so…vedremo Call”- gli rispondo facendogli l’occhiolino e lasciando la sua mano. Entro in casa senza neanche voltarmi. Mi appoggio con la schiena al muro e sto lì, ferma impalata senza sapere cosa fare.
Decido di andare a fumarmi un’altra sigaretta prima di andare a fare la ronda. E’ proprio quello che mi ci vuole. Esco nel retro della casa, mi siedo per terra e accendo la mia sigaretta. Oggi sono troppo agitata, è davvero arrivato il momento di dire tutto a Embry, non posso più aspettare. Già oggi pomeriggio quando andrò a fare la ronda se qualcuno dei miei fratelli sarà trasformato capirà che ho avuto l’imprinting e poi non possiamo andare avanti così. Io devo dirglielo. Deve sapere quanto grandi sono tutti i sentimenti che sento dentro. E’ impossibile che anche lui non abbia sentito che qualcosa ci ha legati, e io voglio conoscerlo. Voglio conoscerlo davvero, voglio sapere tutti su di lui, voglio passare ogni minuto della mia vita con lui.
Mentre sono persa nei miei pensieri sento il telefono vibrare, lo tiro fuori dalla tasca e leggo sul display un messaggio da un numero non salvato in rubrica…

“Dato che a me i “vedremo” non piacciono, ti passo a prendere alle 6.30 pm! Shopping, e poi ti porto fuori a cena e non si discute.
A dopo ;) Embry”


Continuo a rileggere il messaggio e non posso fare altro che sorridere e sorridere e sorridere e sorridere ancora.
Rientro in casa, lascio la borsa in camera, indosso dei vestiti più vecchi (dei pantaloncini e una canottiera) e mi dirigo verso l’entrata del bosco. Incrocio Luke che sta tornando a casa proprio adesso, credo abbia appena finito il suo turno.
-“Ehilà Ley! Come stai? Com’è andato il primo giorno?”- mi chiede avvicinandosi a me
-“Bene bene dai, nuova scuola e nuovi compagni, è dura ma si fa!”- gli sorrido e lui sorride insieme a me
-“Eh lo so, ma dai tu sei una ragazza sveglia e in gamba e poi… non sei da sola no? Ci sono anche Will, Logan, Austin, Jake, Seth ed Embry ovviamente…”-  noto un tono diverso quando nomina Embry e mi volto a guardarlo più attentamente. Ha una faccia strana, come se stesse aspettando che io gli dica qualcosa, ma cosa?!
-“Si giusto, hai ragione! Vabbè capo, vado adesso, se no inizio il turno tardi! A dopo Luke, ah puoi avvisare Emily che questa sera a cena non ci sono?”- lo vedo guardarmi un po’ perplesso e poi annuire molto velocemente
-“Glielo dirò non appena la vedo! Ciao Miley, sempre attenta mi raccomando”- mi dice avviandosi verso l’entrata di casa.
Lentamente inizio ad addentrarmi nel bosco, riesco a percepire l’odore di muschio bagnato e sento il suono delle onde. Mi sfilo tutti i vestiti e li lascio in un posto un po’ nascosto così quando avrò finito il mio turno tornerò a prenderli. Finalmente dopo due giorni mi trasformo, è incredibile quanto sia difficile tenere a bada il proprio lupo. Continuo a camminare e sento dei brividi sempre più frequenti percorrermi tutto il corpo, inizio a correre e sento il bisogno di liberarmi. Ancora un ultimo sforzo e finalmente libero il lupo che c’è in me.
Apro gli occhi e inizio subito a correre cercando di capire se c’è qualcuno che fa la ronda con me
-“Mi dispiace deluderti carissima ma si, sei in compagnia!”- sento ridere Logan
-“Oh Logan! Come stai? E com’è la situazione qui?”-gli chiedo immediatamente
-“Tutto regolare. E’ un mortorio. Che ne dici di fare una corsa Ley? Facciamo tutto il perimetro”-
-“Ci sto perché no”-
Improvvisamente mentre corro, il profumo di bosco e muschio mi arriva potentemente alle narici e il mio pensiero va subito a Embry e, senza che io possa fermarle, si liberano anche tutte le emozioni che mi provoca. Inizio a correre sempre più veloce, sento il vento che si abbatte contro il mio muso. Rivivo i momenti passati con lui da quando sono qui. Il primo momento in cui l’ho visto e tutto ha iniziato ad avere un significato diverso, lo spostamento di gravità che ho percepito appena l’ho visto, la ricerca dell’anello nel bosco, la passeggiata, i discorsi sotto la luna piena ieri sera, oggi a scuola… non riesco più a fermare i miei pensieri sono come un fiume in piena. Ricordo dopo ricordo, tutto stampato nella mia mente.
-“OH MIO DIO MILEY!!!! MA TU HAI AVUTO L’IMPRINTING!!!!!!”- sento nella mia testa la voce di Logan alquanto sconvolto dalla notizia. Ecco fatto. Addio segreto.
-“Ma com’è possibile? Perché non ce l’hai detto subito? Porca miseria Ley, non ci posso credere. Hai avuto l’imprinting!!!! Con Embry!!!!!”-
-“Lo so anche io, non serve che me lo ripeti mille volte insomma! Ti prego Log, tu sei sempre con lui col fatto che vivi a casa sua, non dirgli niente ti prego. Voglio dirgli tutto io quando sentirò che è il momento adatto.”-
-“Ma certo, tranquilla Ley, di me ti puoi fidare lo sai. Sai a cosa stavo pensando? Che più di una volta mi ha fatto delle domande strane su di te, c’è quando parla di te si comporta in modo strano. Evidentemente sente anche lui qualcosa di diverso tra di voi, qualcosa che vi unisce. Accidenti, non potrei essere più felice! Che figata, con Embry! Mi sta troppo simpatico!”-  lo sento guaire vicino a me
-“E adesso lo sai, mantieni il segreto per favore! Ovviamente i nostri fratelli lo verranno a sapere subito, ma raccomandati anche con loro di non dire niente, davvero”-
-“Ti fidi di me? Non saprà niente te lo posso assicurare, almeno non da noi. Ahahaah dai adesso facciamoci una bella corsa per sfogarci un po’. L’inizio nella nuova scuola oggi è stato troppo traumatico ahahah”-
Iniziamo a correre fianco a fianco per chilometri. Percorriamo tutto il perimetro senza sentire alcuna traccia strana.

Dopo un paio d’ore torniamo verso la riserva. Io mi dirigo verso il punto in cui ho lasciato i miei vestiti e, una volta trovati, mi concentro per riassumere le mie sembianze umane. Chiudo gli occhi, sento l’aria vibrare intorno a me e tutti i miei muscoli tremare. Apro gli occhi ed eccomi qua.
Mi rivesto velocemente e torno a casa. Entrando in casa butto un occhio all’orologio, sono le 18, tra mezz’ora arriverà Embry. Corro velocemente su per le scale e mi infilo direttamente nella doccia.
E così gli altri adesso verranno a sapere del mio imprinting… sono felice che finalmente i miei fratelli lo sappiano sinceramente. Non mi piace nascondergli le cose. L’unica cosa che spero è che non lo venga a sapere Embry...
Riprendo a insaponarmi velocemente e decido di smettere di pensare e concentrarmi su di me se voglio apparire almeno presentabile. Dopo tre ore di ronda sfido chiunque ad essere presentabile. Sorrido tra me e me e riprendendo la mia doccia molto tranquillamente.

Buonaseraaaaaaa :) Eccomi, di nuovo qui con un nuovo capitolo! Nel prosismo capitolo Miley ed Embry usciranno insieme, cosa succederà? Miley gli dirà dell'imprinting o no? Logan manterrà il segreto o glielo dirà prima lui? Lo vedrete nella prossima puntataaaaaa ahahah 
Un ringraziamento speciale a carmen16 e Engie Aura che continuano fedelmente a recensire i miei capitoli! Aspetto le vostre recensioni perchè (sì lo so, sarà la millesima volta che ve lo ripeto) ma mi sono moooolto utili, quindi dai, non fate i timidi e recensite!! vi lascio qui sotto una foto di Embry e una di Miley. A presto :)



 
 
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Capitolo 7
*** Under the snow ***


CAPITOLO 7 "Under the snow"

Le lancette dell’orologio segnano le 18.30 in punto. Mi do un’ultima occhiata allo specchio, sono pronta. Alla fine ho deciso di mettermi  un vestito viola con una giacchetta sopra, tanto per non destare sospetti, degli orecchini piuttosto grandi e ho lasciato sciolti i capelli. Mi sono truccata lievemente, un po’ di ombretto, mascara e lucidalabbra come sempre. Mi guardo e mi riguardo ma non sono per niente sicura di come sto. Ad un tratto il campanello suona.
Prendo la borsa in velocità e inizio a scendere le scale. Una volta arrivata davanti alla porta, l’ansia mi assale. Riconosco di essere davvero tanto ansiosa, forse troppo, e per di più senza motivo, ma non ne posso fare a meno. Inspiro ed espiro chiudendo gli occhi ed una volta riaperti, appoggio la mano tremante sulla maniglia. Guardo per qualche istante la mia mano ferma e alla fine mi decido, tremando impercettibilmente abbasso la maniglia e apro la porta.
Embry se ne sta in piedi davanti a me, appoggiato allo stipite della porta. Ha dei jeans un po’ strappati e una camicia bianca con le maniche arrotolate tirate su, gli occhiali da sole infilati nella tasca in alto e noto un paio di anelli alle sue dita. Il bianco della camicia risalta ancora di più la sua pelle ambrata e il nero dei suoi capelli. Me ne sto qui, in silenzio come una stupida senza dire ne fare nulla.
Si sbilancia verso di me e sorridendomi, mi schiocca un bacio sulla guancia.
-“Buonasera! Allora pronta per fare shopping?”- continua a guardarmi sorridendo in modo decisamente troppo sexy e io non riesco a fare a meno di ricambiare. Questa camicia gli sta davvero divinamente.
-“Prontissima direi. Andiamo!”- dico chiudendo la porta alle mie spalle per poi riportare il mio sguardo su di lui. Mi volta le spalle e si dirige verso la moto parcheggiata davanti casa, decido di seguirlo. Si volta a guardarmi ed un lieve sorriso gli compare sulla faccia
-“Questo vestito ti sta proprio bene devo dire…”- dice continuando a studiare la mia figura
-“Grazie, lo so”- gli rispondo sicura di me. Lo vedo ridacchiare scuotendo la testa finché non arriviamo davanti alla sua moto
-“Paura delle moto ragazzina?”- mi chiede sghignazzando e porgendomi il casco
-“Io? Assolutamente no.”- gli rispondo con tono di sfida. Per chi mi ha presa?
-“Meglio così”-
 Salgo sulla moto dietro di lui, accende il motore e mollando lentamente la frizione, partiamo. Dopo un paio di metri, la moto schizza subito ad una velocità impressionante ed io, per non volare via, mi stringo più forte a lui. Sotto le mie mani sento tutti i suoi muscoli allenati e duri, posso sentire all’altezza della pancia ogni singolo muscolo che compone la sua tartaruga. Però! Niente male il ragazzo. Sorrido involontariamente e decido che forse è meglio lasciar stare quei pensieri… almeno per il momento.

Dopo circa un quarto d'ora di strada finalmente arriviamo a Forks. Parcheggia la sua moto esattamente davanti un negozio da donna e io scendo dalla moto togliendomi subito il casco.
-“Allora, piaciuto il viaggio? O forse andavo troppo forte?”- 
-“A me piacciono le moto. E mi piace anche la velocità.”-  mi guarda sorpreso dalla mia risposta. Gli sorrido appena e subito mi volto iniziando a camminare verso l’entrata del negozio. Lui se ne sta lì, fermo davanti alla sua moto con il casco in mano continuando a fissarmi.
-“Allora che vuoi fare? Mi accompagni o no?”- gli chiedo ridacchiando. Lui annuisce, mi raggiunge in un attimo ed entriamo.

Dopo essermi provata circa una ventina di vestiti, decido che va tutto alla perfezione e vado alla cassa a pagare. Embry se n’è stato per tutto il tempo seduto sulla poltrona davanti ai camerini e ogni volta che uscivo lui mi dava il suo parere. In fin dei conti aveva ragione, ci sa fare come aiuto acquisti! Abbiamo parlato tantissimo e ogni minuto che passo con lui conosco sempre qualcosa in più sul suo conto. E’ un ragazzo a dir poco stupendo, niente a che vedere con quel tipo di ragazzo che credevo lui fosse. Mentre penso a tutte queste cose, pago alla cassa con la carta di credito che mi ha dato mia mamma prima di partire e finalmente usciamo dal negozio.
-“Benissimo, sei felice adesso? Ti sei comprata tutto quello che ti serviva”- mi dice sorridendo. Iniziamo a camminare per le strade deserte di Forks, fa davvero freddo, ormai è quasi Natale. Tutti se ne vanno in giro con maglioni e cappotti, mentre io e lui ci limitiamo a giacchette di cotone e niente di più.
Svoltiamo in una stradina più stretta rispetto alle altre e totalmente deserta. L’aria che soffia è gelida, il cielo ha un colore davvero stranissimo e nell’aria c’è un profumo così fresco e cristallino che non riesco neanche a spiegare a parole. C’è un atmosfera strana, quasi magica…
-“Si che bello finalmente ho dei vestiti nuovi, ancora un altro giorno e mi sarebbe toccato andare in giro nuda”- gli rispondo scoppiando a ridere, continuando a camminare fianco a fianco
-“Beh… non sarebbe stata affatto male come cosa sai?”- si volta verso di me continuandomi a guardare negli occhi. Ricambio il suo sguardo e improvvisamente con una lieve spinta mi spinge contro il muro, le sue mani si appoggiano sul muro dietro di me intrappolandomi fra il suo corpo e il muro gelido a contatto con la mia schiena. Siamo vicinissimi, posso sentire il suo petto bollente toccare il mio. La sua mano si appoggia sulla mia e inizia a risalire tutto il braccio in una lieve carezza, sale sempre più su, fino ad arrivare al collo dove si blocca. E’ sempre più vicino, i nostri occhi sono incatenati, come se ci fosse una catena invisibile che ci tiene legati. Tutto intorno a noi è scomparso, ci siamo solo io e lui, come la prima volta che l’ho visto. Non esiste nient’altro che non sia lui. Sento il suo respiro caldo sulle mie labbra e i nostri nasi si sfiorano. Sento il suo cuore battere allo stesso ritmo del mio, un ritmo decisamente più accelerato del normale.
Lentamente, con un po’ di incertezza, si avvicina sempre di più e stringendo la presa sulla mia nuca preme infine le sue labbra sulle mie dolcemente. E’ un bacio dolce, un bacio capace di incatenarmi qui in questo mondo con questa persona e nessun altro. Gradualmente le nostre bocche si schiudono e iniziano a muoversi. Le sue mani iniziano a vagare sul mio corpo e io porto le braccia intorno al suo collo. Ci siamo solo noi, lo sento sorridere sulle mie labbra mentre continuiamo a baciarci, cercando sempre più disperatamente le labbra dell’altro. Adesso sto bene, adesso ho capito tutto, non credo che l’imprinting sia una magia che assicura una discendenza di licantropi pura come pensano alcuni. Io credo che l’imprinting metta semplicemente insieme le persone che sono destinate a stare insieme, quelle persone che sono nate per stare vicine, per completarsi, che hanno bisogno l'una dell'altra. Non potrebbe essere in altro modo, perché io non posso e non potrò mai sentirmi meglio di così. Continuo a baciarlo senza fermarmi, mi stringo ancora di più a lui e lui, avvolgendo le sue braccia intorno a me, mi stringe sempre più forte senza aver paura di farmi male, sa che non ci riuscirebbe mai.

POV EMBRY

Continuo a baciarla e non riesco a staccarmi. E’ più forte di me, le sue labbra sono una droga, lei è una droga. Combaciamo insieme dando vita a qualcosa di perfetto. Per quanto tempo ho cercato il mio imprinting? Inizialmente disprezzavo questa magia che mi ha portato via tutti i miei amici, uno dopo l’altro, ma alla fine mi ha donato la cosa più bella che potessi desiderare. Ho desiderato tanto di avere l’imprinting, solo per staccarmi da tutti i problemi che sono venuti a galla con questa storia della trasformazione e per legarmi anche io a qualcuno senza più soffrire. Ma adesso, non me ne frega più niente di Jake e Reneesme, di Quil e di Claire, di chi sia mio padre o di chi sia il mio fratellastro, mi importa solo di lei. Mi interessa solo la sua felicità che allo stesso tempo è anche la mia.
Rido per la felicità sulle sue labbra continuando a baciarla senza neanche darle il tempo di respirare. Miley cosa mi stai facendo porca miseria? Sento troppa felicità, non sono abituato. Credo che potrei scoppiare per quanto sono felice. Ogni mio muscolo è in tensione. Il mio lupo dentro di me freme per la vicinanza con la sua metà, sento il richiamo dell’imprinting. Io invece, fremo toccando la sua pelle e le sue labbra, sentendo il suo profumo che mi entra dentro, mi rendo conto di essere davvero innamorato, e questo non può essere amore dovuto solo all’imprinting. C’è qualcosa in più tra me e lei, è come se l’imprinting fosse solo la certezza finale che lei è quella giusta. Si stringe a me e io non posso fare altro che stringerla ancora più forte. Siamo io e lei, nessun’altro. Improvvisamente sento qualcosa che tocca la mia pelle, ci stacchiamo lentamente e alziamo lo sguardo verso il cielo contemporaneamente.
Piccoli fiocchi di neve cadono lentamente, poggiandosi sui nostri corpi e sciogliendosi non appena vengono a contatto con la nostra pelle bollente. Centro il mio sguardo nei suoi occhi, è la ragazza più bella che abbia mai visto. Continua a guardare la neve rapita, tenendo le sue braccia intorno al mio collo. Sento la sua pelle caldissima a contatto con la mia. Le mani mi tremano leggermente e i miei occhi continuano a guardarla innamorato, non posso staccarli da lei, non ci riesco. Le do un altro bacio sul collo e torno a guardarla. Ho un'unica certezza dentro di me: lei è mia.

POV MILEY

La neve cade su di noi e continuo ad osservare la caduta di ogni fiocco che viene attirato verso la terra dalla forza di gravità. Forza di gravità… l’unica cosa che mi tiene ancora legata a terra adesso è lui. Sorrido. Ma sarà davvero tutto dovuto solo a causa dell’imprinting? Io non credo. Abbasso lo sguardo e incrocio i suoi occhi. Mi avvicino a lui e gli sfioro nuovamente le labbra che si aprono in un sorriso a dir poco meraviglioso. Mi prende per mano e riiniziamo a camminare in silenzio. Nessuno dei due parla.
-“Dove stiamo andando?”- gli chiedo improvvisamente. Vedo il suo viso ancora contratto in un sorriso che non accenna a diminuire
-“Ti avevo detto che ti avrei portata a cena piccola Ley, mantengo sempre la parola data”- conclude infine avvolgendomi le spalle con il suo braccio e baciandomi velocemente ancora una volta.
 
La serata trascorre molto veloce. Del resto si sa, quando si sta bene, il tempo passa in fretta. Mi ha portata a cena in un ristorante e abbiamo parlato per tutta la sera. E’ incredibile come mi riesca facile parlare con lui, tutto sembra più semplice quando lui è affianco a me. Ormai sono le 22.30, prendiamo le giacche e decidiamo di tornare a casa. Ci sono tante cose che dobbiamo ancora scoprire l'uno dell'altro e che io voglio sapere su di lui, ma di tempo ne abbiamo quanto ne vogliamo no? Mi ha raccontato di quello che prova ogni volta che chiede a sua mamma se si ricorda chi è suo padre, mi ha parlato della lotta dell'anno scorso contro un esercito di vampiri neonati, dei suoi anna a scuola e di quand'è dovuto andare ad una festa in casa dei vampiri per Jacob, quando ancora moriva dietro a questa Bella. Ripercorro tutta la nostra conversazione nella mia testa e rido al pensiero della faccia che ha fatto quando gli ho raccontato di me e della vita in California, della mia squadra di cheerleader prima che diventassi un licantropo, delle feste in spiaggia e nei locali a Los Angeles, dell'ultimo falò fatto a Santa Barbara, della battaglia che abbiamo fatto contro una famiglia di vampiri qualche mese fa... insomma gli ho raccontato un po' di me e siamo riusciti a conoscerci meglio. Starei ad ascoltarlo per ore.    
Ci dirigiamo verso la sua moto, sale e mi porge la mano per aiutarmi a salire. La prendo senza pensarci neanche un attimo e mi siedo dietro di lui. Accelera, il vento gelido e un turbine di fiocchi di neve iniziano a scontrarsi con la mia faccia.

Non appena entriamo nella riserva, noto che stiamo percorrendo un'altra strada che non porta a casa di Sam ed Emily. Continuiamo a sfrecciare tra gli alberi fino a quando si ferma davanti ad una piccola casetta azzurra. Scendo dalla moto e mi tolgo il casco continuando a guardare quell'abitazione davanti a me. E’ davvero graziosa, curata nei minimi particolari.
-“Embry dove siamo?”- gli chiedo voltandomi a guardarlo. Non mi risponde, si limita a scendere dalla moto e prendermi per mano portandomi verso l’entrata della casa. Tira fuori una chiave e dopo aver aperto la porta, mi trascina dentro mettendomi davanti a lui. Mi abbraccia da dietro nascondendo la testa nell’incavo tra il mio collo e la spalla.
-“Benvenuta a casa Call ragazzina”- mi dice ridacchiando sulla mia spalla.
Di colpo l’ansia mi pervade. Mi ha portata a casa sua? Oddio, non vorrà mica presentarmi sua mamma, non sono psicologicamente pronta. O peggio ancora, magari vuole solo fare quella cosa e nient’altro. Mentre mi perdo nelle mie paranoie, con dolcezza mi prende la mano e notando il mio cambio di espressione, si mette davanti a me prendendomi il viso tra le mani.
-“No Ley, non pensare male. Ti ho portata qui solo perché volevo stare ancora con te ma è tardi e non potevamo fermarci di più al ristorante, stare a casa di Sam ed Emily non mi sembra il caso, fuori nevica e dato che mia mamma ha il turno di notte oggi e Logan è di ronda, questo mi è sembrato il posto più adatto”- mi spiega molto seriamente. Faccio un sospiro liberatorio e sorrido più rilassata. Appoggio le mie labbra sulle sue e continuando a baciarci ci sediamo sul divano nel soggiorno.
-“Spero ti sia piaciuta la serata Miley…”- inizia puntando gli occhi su di me e tenendo stretta la mia mano tra le sue. Abbasso lo sguardo imbarazzata e arrossisco leggermente
-“Certo che mi è piaciuta. Sono stata bene, tanto bene…”-  ho avuto l’imprinting con te Embry. Questa frase mi perseguita nella mia testa da tutto il pomeriggio.
-“Anche io… ascolta credo sia il caso di parlare di una cosa…”- improvvisamente, dopo aver pronunciato questa frase, si siede meglio sul divano e vedo la sua faccia diventare molto tesa. Le sue mani iniziano a tremare e giocherella con le dita. Abbassa la testa e punta il suo sguardo sul pavimento di fronte a noi. A vederlo in quello stato, divento inevitabilmente nervosa anche io e l’agitazione si impadronisce di me. Mi siedo meglio e mi volto totalmente verso di lui. Gli faccio cenno di continuare e attendo.
-“C’è una cosa che non ti ho ancora detto ed è di importanza vitale che tu la sappia…”- inizia prendendo tempo. Oh Embry, non fare così ti prego. Inizio a muovere nervosamente la gamba mentre aspetto che continui il suo discorso.
All’improvviso un ululato fortissimo e continuo si alza dal bosco. Ci guardiamo e insieme nello stesso istante scattiamo in piedi.
Iniziamo a correre come dei pazzi verso la foresta, senza neanche far caso ai vestiti esplodiamo entrambi nello stesso istante e ci trasformiamo a mezz’aria.
Ci osserviamo per qualche istante studiandoci sotto forma di lupo, Embry è un lupo grigio con delle macchie più scure sul dorso e sul muso, un po’ più magro rispetto ai suoi fratelli. Il mio pelo invece è color piombo con delle macchie bianche sulle zampe. In un attimo balziamo in avanti e iniziamo a correre fianco a fianco nella direzione da cui proviene l’allarme.
-“Fai veloce Miley, il capo ci ha chiamati tutti quanti”- sento dire da Martin
-“Wowowowooo, qualcuno qui questa sera si è dato da fare”- Logan e Martin iniziano a ridacchiare studiando la mia mente
-“Vi sembra forse questo il momento adatto stupidi impiccioni? Fatevi gli affari vostri”- ringhio involontariamente, mi giro verso Embry per controllare se mi ha sentita ma lo vedo totalmente preso dalla sua corsa. Evidentemente starà parlando anche lui con i suoi fratelli.
-“O mio dio, questa è una rivoluzione. Ti preoccupi di quello che può pensare lui?”-aggiunge Will
-“Ragazzi smettetela con tutte queste cazzate. Muovetevi e correte immediatamente qui”- sento Luke per un attimo e poi sparire di nuovo. Ma cosa starà succedendo? Accelero ancora di più.
Una volta arrivati nel punto troviamo già tutti i nostri fratelli ad aspettarci, siamo tantissimi. Non ho mai visto così tanti lupi insieme. In mezzo al cerchio che formiamo ci sono un lupo nero, che presumo sia Sam e uno bianco con qualche macchia nera, lo riconosco subito: Luke.
-“Allora ragazzi io e Sam abbiamo deciso come prepararci al combattimento. Vi abbiamo chiamati tutti qui per darvi le istruzioni. Ci alleneremo ogni martedì/mercoledì/giovedì sera, sarete tutti divisi in tre gruppi da dieci in modo tale che il perimetro non rimanga mai scoperto nel caso ci fossero sorprese. Quindi avrete un giorno alla settimana per allenarvi. Avete capito tutti?”-
-“Si capo”- tutti pensiamo all’unisono
-“E un’altra cosa, abbiamo trovato una scia fresca di vampiro a nord al confine con il Canada, quindi quando siete di ronda occhi bene aperti e se sentite qualcosa date subito l’allarme.”-
-“Non c’è problema, io direi di mandare Dylan a fare la ronda. Tanto lui passa le sue notti a giocare al telefono, secondo me gli occhi aperti riesce a tenerli”- sento Will
-“Oh si beh anche tu non scherzi eh. Solo che tu ti puoi dare la mano con Miley, una bottiglia di tequila e ciao ciao a tutti quanti”- sento ridere Martin
-“Allora Ley, hai intenzione di dirgli dell’imprinting o no?”- inizia Logan
-“Certo che glielo dirò. Ma voglio farlo  non appena ci sarà un momento tranquillo”-
-“Si un momento tipo… io, lui e la mia bottiglia di tequila ahahahahhahahah”- all’ennesimo pensiero di Martin con un balzo gli sono addosso. Iniziamo a lottare, gli tiro una zampata sulla faccia e lo faccio rotolare per terra. In un attimo è di nuovo sopra a me e riiniziamo a darcele di santa ragione. Cerco di morderlo sul fianco finché Luke non si mette in mezzo a noi e noto tutto il branco di La Push che ci osserva, non abituati ai nostri continui litigi. Lo sguardo di Embry è rivolto verso di noi e ci guarda incuriosito come tutti.
-“Sentitela, adesso si vergogna di fare figure di merda anche ahahah”- riprende Martin
-“Oh stai zitto una buona volta accidenti.”- gli rispondo sentendolo ridere. Ringhio più forte che posso.
-“Ehi calma Ley, lo sai che scherzo e ti voglio bene!”-
-“E con la perla di Martin, decido di andarmene a casa ragazzi. Farò finta di crederci brutto idiota. Buonanotte a tutti!”- dico saltando giù da un sasso su cui ero salita.
Mi volto verso Embry che si avvicina a me, ci strusciamo insieme e mi lecca la faccia. I suoi occhi, li riconoscerei ovunque, sono… sono felici. Dopo averlo salutato con un cenno del muso e con qualche guaito, lui mi fa segno di aver capito, mi giro e inizio a correre verso casa. Chissà cosa voleva dirmi prima, domani non appena lo vedrò glielo chiederò, non mi piace lasciare le cose in sospeso e poi... dovrò dirgli del mio imprinting. 
E’ stata una giornata lunga, sarà meglio riposarsi adesso
Accelero la mia corsa e mi dirigo verso casa di Sam ed Emily.

Ed eccoci qui con un nuovo capitolo! Scriverlo è stato davvero molto bello, finalmente Miley ed Embry si sono baciati, ma adesso cosa succederà? Quando si diranno dell'imprinting? 
Ringrazio Angie aura per la sua recensione, per favore continuate a lasciarmi recensioni e se trovate qualche errore o vorreste qualcosa spiegato meglio non esitate a dirmelo! Sono qui pe rquesto!
Buona lettura a tutti, a presto! ;)



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Capitolo 8
*** Come io guardo lui ***


POV EMBRY

Crollo sul letto stremato. Sono tre giorni consecutivi che non dormo, tra le lezioni a scuola e le ronde continue che mi fanno fare a ritmi davvero estenuanti non ce la faccio più. E tutto questo a causa di Nessie. Sospiro molto rumorosamente e chiudo gli occhi. Sento i miei muscoli che finalmente si rilassano e porto le braccia dietro la testa per sostenermela.
Ripenso a tutta la giornata, Miley, la scuola, la ronda, Paul che come al solito da di matto a caso, Miley…
E’ incredibile come nel giro di pochi giorni la mia vita sia cambiata così tanto. Da quando lei è entrata nella mia vita non ci sono più per niente e nessuno. Solo lei. Sorrido involontariamente come un coglione, ed è proprio così che mi sento, vorrei già rivederla… io, che mi sono sempre fatto mille ragazze diverse senza preoccuparmi più di tanto adesso eccomi qua, legato ad un'unica persona, l’unica che voglio. Il mio sorriso si allarga sempre di più, per quanto sia strano per i miei standard, non potrei essere più felice. Lei è tutto ciò che voglio. Ma che sia solo roba da lupi questa? Io non credo. Mi piace troppo come tipa accidenti! Un sorriso compiaciuto si stende sul mio viso, come potrei non esserlo? Quella ragazza è fuori di testa, è una tutta strana, un momento è dolce e timida e il momento dopo è una leonessa… o una lupa, forse è più appropriato si.
Bussano alla porta. Rispondo con un ringhio sommesso che cerco di bloccare in gola, la porta si apre, sento dei passi agitati percorrere tutta la stanza e dirigersi verso di me.
Un sonoro schiaffo mi arriva sulla guancia e scatto subito a sedere nel letto guardandomi intorno frastornato
-“Mamma ma cosa fai? Sei impazzita?!”- le chiedo guardandola sconvolto e simulando una faccia dolorante. Dev'essere tornata prima da lavoro e mi avrà sentito tornare tardi, cazzo. 
-“Dove sei stato tutto il giorno ragazzino?”- mi chiede visibilmente alterata
-“Mà calmati, sono andato a scuola e poi mi sono visto con una mia amica della California, un’amica di Logan che è qui per qualche mese come lui…”- le rispondo molto tranquillamente.
-“E la notte scorsa dove stato in giro fino alle sei della mattina?”- mi chiede con un espressione sempre più arrabbiata sul volto. Le mie mani iniziano a sudare, anche se lo faccio sempre, non mi piace mentirle.
-“S… sono… ho dormito da Jake, poi mi sono accorto di aver dimenticato un libro qui a casa e sono tornato a prenderlo prima di andare a scuola!”- dico cercando di apparire il più convincente possibile.
-“E la notte prima? E quella prima ancora?”-
-“Eddai mà, basta con tutte queste domande! Domani ho scuola e sono stanco, vorrei dormire…Logan è tornato a casa?”- sbuffo ributtandomi disteso a letto
-“Embry sono stanca delle tue bugie. La situazione è degenerata troppo, prendi ed esci senza neanche avvisare più ormai. Esci e torni la mattina dopo, se tutto va bene, e quando ti chiedo dove sei stato non ho mai risposte concrete. Si può sapere cosa ti sta succedendo? Ti metto in punizione e riesci sempre a svignartela. Basta getto la spugna, non è così che ti ho educato.”-  mi volta le spalle e se ne va via scuotendo la testa. Chiude la porta sbattendola e rimango da solo.
Scusa mamma.
Mi dispiace mentirle in questo modo ma il segreto è troppo importante, non potrei mai rivelarglielo. Penso e ripenso a questo problema, come mille altre volte, ma come sempre non trovo soluzione...

Sento la porta di casa chiudersi, dev’essere tornato anche Logan. Ormai credo abbia scoperto tutto del bacio tra me e Miley.
Sento riaprirsi nuovamente la porta di camera mia, questa volta apro gli occhi e guardo subito chi è lo scocciatore.
-“Ah Log sei tu. Credevo fosse mia mamma venuta un’altra volta a rompermi le palle”- ridacchio
-“Amico sono venuto per farti i complimenti, tu si che ci sai fare”- dice sorridendo e stringendomi la mano. Si butta sul letto affianco a me e scoppiamo a ridere tutti e due.
-“Allora, ti piace Miley?”- mi chiede con un sorrisetto. Annuisco guardandomi intorno abbastanza imbarazzato.
-“Si, direi proprio di si”- rispondo iniziando a guardarmi intorno. Non potrei mai rivelare a Log del mio imprinting, se no automaticamente anche se lui non lo volesse, Miley lo verrebbe a sapere non appena si trasformerebbe.
-“L’ho visto! Miley continuava a pensare al vostro bacio prima. E anche tu immagino, non è vero? Beh fratello sei più che fortunato, c’è l’hai vista, Miley è sempre stata WOW!”- mi risponde con uno sguardo fin troppo malizioso.
-“Si l’ho vista bene… – cerco di cambiare subito discorso - … sai che ho comprato un nuovo gioco per la play? Non sono ancora riuscito a provarlo però, sono stato impegnatissimo in questi giorni, Sam mi sta massacrando. E poi gli allenamenti di sera!”- dico passandomi una mano tra i capelli. Sono davvero stanchissimo.
-“Sentitelo come cambia discorso – ridacchia Log – e va bene dai… non starò qui a farti domande su domande ma prima o poi pretenderò una spiegazione sappilo! Allora che ne dici di provare questo nuovo gioco? Comunque si hai ragione, ci stanno togliendo la vita, la prossima volta che vedo Luke mi lamenterò all'infinito. Troppe ronde e poco tempo per cercare qualche bella ragazza qui nei dintorni”- mi dice ridacchiando, sedendosi per terra davanti alla play e prendendo in mano i controller.
-“E fai bene. Ce ne sono alcune che sono davvero da sballo amico ahahah te lo assicuro! Dai proviamo questo gioco, mi ci vuole”- mentre mi sto alzando dal letto per andare verso la tv, sento il mio telefono vibrare. Lo prendo in mano e dopo aver letto il mittente, lo apro subito con un immenso sorriso che si apre sulle mie labbra.

Grazie mille per la serata Embry, sono stata davvero benissimo. Domani non ci sarò a scuola, devo fare un turno straordinario di ronda per Sam e Luke ma se ti va possiamo vederci nel pomeriggio.
Un bacio, Ley”

Continuo a tenere gli occhi puntati sullo schermo del mio telefono, leggo e rileggo il messaggio. E’ il primo che ricevo da lei, non mi aveva ancora mai scritto niente ne aveva mai mostrato apertamente interesse per me.
-“We fratello ci sei?! Chi ti ha scritto?”- mi chiede Logan iniziando a fischiare per attirare la mia attenzione.
-“Oh no niente scusami! Eccomi sto arrivando”- gli rispondo. Riprendo ad osservare il telefono e digito subito la risposta

Grazie a te ragazzina, sei tu che mi fai stare troppo bene! Domani pomeriggio passo da te, oppure vieni tu da me così studiamo insieme per il test di biologia. Ti aspetto dopo scuola, buonanotte bellezza.”

Butto il telefono sul letto e corro verso la play ancora più felice di prima, com’è possibile che abbia così tanto potere sul mio umore quella ragazza? Ancora sorridendo mi siedo affianco a Logan e prendendo in mano il controller, dopo aver aperto due birre iniziamo a giocare, mi ci voleva un po’ di relax.
 

Il giorno dopo…

POV MILEY

Sono davanti alla sua porta indecisissima se bussare o tornarmene a casa. Mi guardo intorno un po’ di volte, non so davvero cosa fare. Ho i libri in mano e devo avere un’aria stanchissima, ho appena finito una ronda di 7 ore, sto davvero per collassare qui ma ho troppa voglia di vederlo quindi sono venuta comunque.
Improvvisamente con il mio super udito, sento delle voci provenire da dentro casa. Una è sicuramente la voce di Embry, l’altra… non so, non riesco a collegarla a nessuno ma è decisamente troppo acuta per appartenere a sua madre.
Mi sposto vicino alla finestra posta accanto alla porta di ingresso, quanto mi vergogno di me stessa, adesso mi metto anche a spiarlo? Faccio per girarmi e andarmene, quando presa da una curiosità troppo forte per non essere appagata mi volto e guardando dentro casa dalla finestra, cerco di capire con chi sta parlando.
Non appena metto a fuoco la scena che si sta svolgendo davanti ai miei occhi, devo trattenermi dal non urlare ed entrare prendendolo a calci.
Embry è in piedi affianco al tavolo in soggiorno, davanti a lui c’è una che non ho idea di chi sia, mi pare di averla vista a scuola se non sbaglio. Stanno parlando animatamente, lo vedo scuotere la testa finché ad un certo punto la ragazza si avvicina sempre di più a lui e gli avvolge il collo con le sue braccia, continua ad avvicinarsi a lui e si trovano a pochi centimetri di distanza… basta.
Non voglio vedere oltre.
Mi volto e scappo via correndo, sento i miei occhi e il mio viso bagnarsi, incapace di trattenere le lacrime oltre.
Come ho potuto essere così stupida? Dovevo aspettarmelo, gli ho dato troppa fiducia troppo presto e questo è stato il risultato. Il mio imprinting… ma che diavolo di magia è mai questa se poi la tua metà se le fa tutte? Vaffanculo a lui, a questo imprinting, a tutta questa storia ed a questo posto, voglio solo tornarmene a casa mia in California.
Continuo a correre senza mai fermarmi e in pochi minuti sono davanti a casa di Sam ed Emily. Senza salutare nessuno e sentendo tutti gli sguardi interrogativi posarsi su di me, entro in casa e corro su per le scale senza fermarmi.
-“Ehi Ley! Tutto bene??”- sento urlare Martin ma non mi fermo, continuo a correre su per le scale e mi chiudo in camera. Non appena chiudo la porta butto per terra tutti i miei libri e le mie cose e mi lancio sul letto, scoppiando finalmente in un pianto liberatorio che avevo cercato di trattenere fino ad adesso e prendendo a pugni il cuscino per sfogare la mia rabbia. Del resto, o il cuscino o la sua faccia.  
 
Non sono neanche scesa per cena. Sono rimasta tutto il tempo chiusa in camera mia a pensare e ripensare. La scena che ho visto mi tormenta. Ogni volta che chiudo gli occhi ce l’ho riproiettata davanti a me. L’amore è tanto bello si ma fa anche tanto male.
Me ne sono sempre fregata di tutti quanti, non sono mai stata una di quelle ragazze che corre dietro al ragazzo che le piace da anni. Ho sempre pensato a me stessa, abituata a non avere bisogni di nessuno e adesso, l’unico ragazzo di cui mi sia mai importato qualcosa si comporta così. Ma cos’ho fatto di male io? Non è già abbastanza avermi punita dandomi il gene di licantropo e destindandomi ad una vita che, dai chi vogliamo prendere in giro, è assolutamente da maschio?
Improvvisamente, senza un vero e proprio motivo, mi salta in mente come un flash il giorno in cui mio fratello se n’è andato di casa. 
Passo involontariamente un dito sulla chiave di violino tatuata sul mio polso.Credo di aver provato questo genere di dolore solo in quella occasione, non credevo che uno stupido legame potesse ridurti così.
Le lacrime si fanno sempre più frequenti e non riesco più a trattenere i singhiozzi. Basta, non voglio pensarci.
Il telefono continua a vibrare, vedo sul display apparire il nome di Martin, di Logan, di Will, di Dylan, di Luke… tutto il mio branco mi sta cercando… e poi leggo anche io suo nome. Embry… scorro col dito tutti i messaggi e ne vedo circa una decina provenienti da Embry. Spengo il telefono e lo butto per terra. Non voglio neanche più sentirlo nominare.
Com’è possibile che il mio imprinting sia uno stronzo, falso e che non ci tenga a me quanto io tengo a lui? Questo è quello che mi brucia davvero di tutta questa storia, il fatto che io, in un modo o nell’altro mi sia totalmente fidata di lui e lui mi abbia presa in giro spudoratamente, dimostrandosi una persona meravigliosa, gentile e dolce quando in realtà non è altro che un’idiota. 
Sento bussare debolmente alla mia porta e lentamente si schiude...
-“Ley, sono io, posso entrare?”- riconosco la voce di Martin.
-“Vieni…”- gli rispondo con un tono fin troppo sconsolato. Non appena entra, si richiude la porta alle spalle e si siede sul letto affianco a me.
Sfila una sigaretta dal suo pacchetto e me la porge. Senza farmelo ripetere due volte l’accetto subito e dopo aver preso l’accendino sul mio comodino, ci accendiamo entrambi la sigaretta.
Le prime boccate di fumo le passiamo in silenzio, fianco a fianco, senza dire nulla.
-“Si può sapere cosa ti è successo?”- mi chiede voltandosi improvvisamente verso di me e iniziando a guardarmi incessantemente.
-“Embry…”- riesco solo a rispondere. Mi accorgo che la mia voce esce come un sussurro dalle mie labbra.
-“Cos’ha fatto? Guarda che sei vuoi vado a picchiarlo”- dice ridacchiando. Per un momento sorrido anche io, Martin è sempre il solito. Mi prende sempre in giro, ma alla fine mi difende sempre.
-“L’ho visto con un’altra…”- sembra sorpreso dalla mia risposta.
-“Capisco. Beh Ley, l’unica cosa che posso dirti è che se è il tuo imprinting ci sarà un motivo, magari adesso è così, non sa ancora quello che c’è tra voi e quindi si comporta così. Dovresti spiegargli tutto secondo me”- dice buttando fuori una boccata di fumo abbastanza lunga e posando il suo sguardo davanti a sé.
Porto la sigaretta alle labbra e lentamente aspiro, riflettendo.
-“Si hai ragione, ma ora come ora non voglio vederlo”-
-“Sai cosa mi diceva sempre tuo fratello? – mi volto a guardarlo – ‘se vuoi una cosa, vai a prenderla, non aspettare che qualcuno te la porti via’, non aveva tutti i torti, o no?”- dice sorridendomi.
-“Quello che cerco di dirti è che insomma, lui è la tua metà, siete destinati a stare insieme. Quindi sono sicuro che risolverete tutto”- continua 
-“Bah non lo so, per adesso non credo. Evidentemente esistono imprinting che sono semplicemente destinati a renderti la vita un inferno”- rispondo sbuffando e gettando il mozzicone di sigaretta ormai spento.
Martin si alza dal letto e dopo aver spento la sigaretta, si dirige verso la porta della mia camera.
-“Sono sicuro che non è così. Miley sei una ragazza fantastica e per quanto io ti prenda in giro lo sai, per te ci sarò sempre, ho promesso a tuo fratello che ti avrei protetta sempre e così sarà. Non tradirei mai la fiducia del mio migliore amico e dato che devo prendermi cura di te come farebbe lui se fosse qui, voglio darti un consiglio: non perdere la speranza, sono convinto che se lui è il tuo imprinting una ragione ci sia.”- dopo aver detto questo e avermi mandato un bacio dalla porta, esce lasciandomi da sola con i miei pensieri più fitti di prima. Chiudo gli occhi per un momento. Decido di alzarmi. 
Vado in bagno e mi guardo allo specchio, i miei capelli sono un disastro, il trucco è tutto colato e delle profonde occhiaie segnano il mio viso ricordandomi i turni pesanti che sto facendo in questi giorni. Decido di lavarmi il viso e farmi una bella doccia per calmarmi.
Appena esco, indosso i primi vestiti puliti che mi capitano a tiro, chi ha voglia di vestirsi? Tuta larga, canottiera e Ugg, la cosa migliore! Mi ributto sul letto e guardo l’orologio, sono le 23, tra circa due ore devo andare a fare la ronda e non ne ho proprio voglia. Condividere i miei pensieri in questo momento vorrebbe dire scatenare tristezza e rabbia nella testa di tutti. Domani quando andrò a scuola come mi comporterò? Chiudo gli occhi e sbuffo scuotendo la testa, ma perché dev’essere sempre tutto così complicato?
Improvvisamente sento un rumore sul vetro della mia finestra e mi volto di scatto. Non capisco cosa sia, non c’è niente fuori.
Un altro rumore. E un altro ancora.
Capisco che in realtà sono dei piccoli sassi che continuano a sbattere sul vetro della mia finestra, mi avvicino ad essa e lentamente la faccio scorrere in su aprendola e sporgendomi per vedere chi è.
Senza neanche avere il tempo di sporgermi con la testa e abbassare lo sguardo verso il basso, Embry con un balzo entra dentro la mia camera scavalcando il davanzale e me lo ritrovo davanti. Faccia a faccia. Mi guarda in modo strano, mi sta studiando. Io non riesco a trattenermi dal lanciargli uno sguardo rabbioso.
-“Ehi ragazzina dov’eri finita? Ti ho aspettata tutto il pomeriggio ma non sei venuta, ti ho anche scritto messaggi su messaggi ma non mi hai mai risposto.”- dice incrociando le braccia al petto e mostrandosi particolarmente scocciato da questa cosa. Involontariamente un ringhio esce dalla mia bocca senza che me ne accorga e il mio sguardo si fa sempre più cupo.
-“E’ successo qualcosa?”- mi chiede sbalordito dalla mia reazione, mentre inizia ad avvicinarsi lentamente.
Non gli rispondo neanche, voglio solo che esca dalla mia stanza.  La sua mano si appoggia sulla mia spalla in una carezza, ma io gliela tolgo molto rapidamente con uno scatto e mi allontano. Lui mi guarda sorpreso senza capire. Bravo, adesso fai anche finta di niente.
-“Ley davvero non capisco dove sia il problema, mi puoi parlare?”- mi chiede visibilmente preoccupato da tutta questa situazione
-“Vattene.”- gli rispondo con tono risoluto. Voglio che se ne vada, al più presto.
-“Perché? Voglio sapere il perché Ley, non me ne andrò così facilmente”- dice avvicinandosi sempre di più a me. Non resisto più e scoppio.
-“Ti ho visto oggi Embry! Smettila di fare finta di non sapere di cosa sto parlando, oggi sono venuta da te per studiare ma quando sono arrivata qualcuno mi aveva già preceduta. Allora mettiamo le cose in chiaro, io non sono qui per farmi prendere per il culo ok?”- gli dico alzando decisamente la voce. Sento qualcosa che punge i miei occhi, eh no Miley, adesso non puoi proprio piangere, cerco di trattenere le lacrime e rimandarle indietro. Non voglio che mi veda piangere per lui.
-“Miley ti giuro su quello che vuoi che non è come sembra! Non so cosa tu abbia visto ma non ho fatto assolutamente niente con Dana te lo posso assicurare!”- inizia molto agitato.
-“Smettila! Non voglio più sentire neanche una parola delle tue stupide scuse, eravate abbracciati e dio solo sa cos'è successo dopo, le cose non me le invento, vattene”- mi allontano da lui e volto le spalle, una lacrima ribelle inizia a percorrere la mia guancia.
-“Non sono scuse, lei è venuta da me e mi ha abbracciato è vero, ma evidentemente non hai visto oltre dato che, non appena ha iniziato ad esagerare, l’ho allontanata immediatamente da me. Perché dovrei volere qualcosa da lei quando ho te?”- lo sento dire alzando la voce. Non gli rispondo, continuo a rimanere voltata di spalle cercando di trattenermi.
Improvvisamente sento le sue braccia calde che mi circondando le spalle e il suo mento appoggiarsi sulla mia spalla, cerco di allontanarlo da me spingendolo ma non ci riesco.
Prendendomi un braccio e strattonandomi, mi fa voltare e così ci ritroviamo nuovamente vicini, troppo vicini.
Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo e vedo mille emozioni attraversare i suoi occhi. Non appena vede che i miei occhi sono lucidi e prossimi al pianto, un lampo di tristezza attraversa il suo sguardo. Prendendo il mio viso tra le sue mani, mi asciuga dolcemente un’altra lacrima sfuggita al mio controllo e mi fa una lieve carezza sulla guancia. E' come se avesse paura di toccarmi. Si avvicina ancora di più a me e rimaniamo fermi così a pochi centimetri di distanza, con i nostri nasi che si sfiorano per quanto siamo vicini.
Vinta da tutto l’amore che provo per lui, gli scosto un ciuffo di capelli che gli è finito sugli occhi e con la mano mi soffermo sul suo collo. Ha ancora delle occhiaie molto visibili e i suoi capelli sono tutti spettinati, non credo dorma tanto in questi giorni, a quanto so Sam li sta facendo fare ronde su ronde, proprio come Luke fa con noi.
Guardo con insistenza le sue labbra, così morbide che al solo ricordo di com’è baciarlo vorrei annullare la distanza che c’è tra noi. Per quanto io voglia odiarlo non ci riesco, è più forte di me. Non riesco a trovare un minimo difetto in lui, è perfetto per me. Vorrei tanto credere alle sue parole…
-“Miley io ti posso giurare che tu sei l’unica che voglio davvero. Ho fatto tante stronzate nella mia vita è vero, ma tutte prima di incontrati. Da quando sei arrivata non ho fatto altro che pensare a te, mi sei entrata dentro e non sei più uscita. Sei riuscita a farmi tirare fuori cose che nessuno era mai stato in grado di capire, ma tu si. Mi hai dato la possibilità di sentirmi migliore, di non sentirmi sempre 'il ragazzo senza padre' del gruppo, come mi chiama Leah. Con te sono me stesso, come non sono mai stato con nessun altro. Quando ti dico una cosa è quella, se ti dico che oggi non ho fatto niente con Dana, non ho fatto niente. Non ti farei mai del male, non ce la farei. Non ti mentirei mai, mai e poi mai. Devi credermi.”- mi dice guardandomi molto intensamente.
Si avvicina lentamente a me e mi sfiora le labbra dolcemente, appoggio le mie mani sulle sue spalle e con la mano avverto sotto il mio tocco la sua pelle caldissima e tutti i suoi muscoli. Staccandomi da lui, peso ogni cosa che ha detto, parola per parola.
Alzo lo sguardo e punto i miei occhi nei suoi e improvvisamente, come un lampo a ciel sereno, capisco tutto.
Le gambe iniziano a tremarmi.
Il suo sguardo. Mi sta guardando come… un cieco guarda per la prima volta il sole, come una persona che guarda il centro del suo mondo, come… come io guardo lui.
-“Come posso crederti?”- gli chiedo con voce tremolante, conoscendo già la risposta.
-“Semplice: imprinting.”-  

Ciao a tutti! Eccomi qui con il nuovo capitolo :) E così, la nostra Miley ha capito tutto finalmente, adesso cosa succederà?
Ringrazio la mia certezza carmen16, e marta_cr_cullen92 per le recensioni! Ne aspetto tante altre, voglio sapere i vostri pareri!!
A presto con il nuovo capitolo ;)

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Capitolo 9
*** Trovare la felicità ***


POV MILEY

Mi limito a stare in silenzio, sto ancora cercando di razionalizzare quello che ho appena capito e che Embry mi ha appena confermato.
Lui ha avuto l’imprinting con me. 
Adesso si spiega tutto, si spiega l’interesse che ho visto fin da subito da parte sua nei miei confronti, il legame troppo assurdo che si è creato immediatamente senza che nessuno dei due dovesse ricevere una spinta com’è solito succedere. Fin da quando abbiamo parlato la prima volta, era come se ci conoscessimo da tempo, come se tra noi ci fosse già qualcosa.
 io che mi preoccupavo tanto del suo “possibile imprinting” futuro…
Com’è possibile? Mai ho sentito parlare nelle leggende della mia tribù della possibilità che avvenga un doppio imprinting. E dubito sia presente qualcosa del genere anche nelle leggende dei Quileute! E se fossimo semplicemente destinati a… non attrarci? Del resto si sa, “gli opposti si attraggono”, ma se abbiamo avuto entrambi l’imprinting cosa potrebbe succedere? Potremmo essere considerati “uguali” e in quanto uguali non complementari?
Mentre continuo a formulare tutti questi pensieri nella mia testa a velocità incredibile, sento il suo sguardo pesare su di me. Ricambio lo sguardo e il cuore inizia a tamburellarmi nel petto, quasi volesse uscire da un momento all’altro.
-“Miley, non volevo spaventarti con questa cosa, stai bene? Non hai una bella cera. Se hai bisogno di tempo, non c’è problema, hai tutto il tempo che ti serve per abituarti a… beh all’idea di tutto questo.”- mi dice visibilmente preoccupato e nervoso.
In effetti non credo di avere un bell’aspetto, ho troppi pensieri in testa che non mi permettono di formularne uno in modo abbastanza lineare da essere espresso a parole.
-“Embry dobbiamo parlare…”- riesco a dire solo questo. Niente di più. Miley cosa ti succede accidenti? Al pensiero di dovergli confessare del mio imprinting mi si attorciglia lo stomaco e un senso di nausea mi pervade per l’agitazione. Le mie mani iniziano a tremare e lui se ne accorge.
-“Dimmi Ley…”-  mi chiede concentrando lo sguardo sulle mie mani. Lentamente le racchiude tra le sue e torna a puntare i suoi occhi, i suoi meravigliosi occhi, nei miei. Uno, due, tre, ora o mai più. 
-“Allora, non so precisamente da dove iniziare…io…”- inizio molto nervosamente guardandomi attorno. Cerco di distrarmi con qualche particolare in giro per la stanza e nel frattempo cerco di formulare meglio che posso quello che ho da dirgli. Da dove posso iniziare? Ci sono così tante cose che vorrei confessargli, ma in questo momento non riesco a mettere su neanche una frase di senso compiuto.
-“Tu hai già avuto l’imprinting non è vero?”- mi chiede subito a bruciapelo in modo estremamente serio. Non l’ho mai visto così serio da quando lo conosco. I suoi muscoli sono tutti tesi, i suoi occhi si sono fatti più cupi e hanno letteralmente incarcerato i miei. Non riesco più a dire niente, neanche una parola. Non capisco cosa mi stia succedendo, dov’è finito tutto il coraggio che ho sempre sbandierato a tutti?
-“N...no… cioè… sì ho già avuto l’imprinting ma…”-
-“Non c’è bisogno che tu dica altro.”- improvvisamente, dopo averle strette con una forza inaudita, molla le mie mani e si volta di spalle dirigendosi spedito verso la finestra.
-“NO ASPETTA EMBRY!”- riesco a gridargli poco prima che esca dalla finestra.
Si volta verso di me e leggo nei suoi occhi troppe emozioni insieme che non riesco a decifrare.
-“Cosa dovrei aspettare eh?! Devo rimanere qui per sentirmi dire che la persona per cui vivo ogni cazzo di giorno della mia vita è innamorata di un altro? Dovrei rimanere per farmi sbattere in faccia ancora una volta quanto sia tutto così sbagliato nella mia vita e che io genero solo problemi alle altre persone?! No. Non rimarrò qui ad ascoltarti Miley. Non ne ho la forza ne la voglia.”- dice infine molto alterato iniziando a tremare molto evidentemente. Si sta per trasformare, lo so. Non riuscirà a controllarsi ancora per molto.
Prima che io abbia il tempo di replicare, salta giù dal davanzale e sparisce nella foresta liberando il suo lupo. 
Non riesco a muovermi neanche di un centimetro, le sue parole mi hanno lasciata così basita che mi hanno paralizzata.
Come ho fatto a non fermarlo? 
-“EMBRY!”- lo richiamo dalla finestra sperando che mi senta, ma non arriva nessuna risposta.
-“EMBRY!”- ci riprovo e subito dopo un ululato straziato si leva dalla foresta e sento il mio cuore sprofondare.
Cos’ho fatto? Ha pensato che io sia innamorata di un altro, che io abbia avuto l’imprinting con un altro…
L’unica cosa che riesco a fare è tirare un pugno allo stipite della porta del bagno, che per poco non crolla sotto la mia forza sovrumana. 
Penso a tutte le possibili soluzioni, ma so che se anche mi presentassi a casa sua adesso, lui sarebbe da qualche parte in giro a dare libero sfogo alla sua rabbia e delusione quindi sarebbe tutto inutile.
Mi butto sul letto e appoggio la schiena alla testiera del letto. Sento i miei occhi inumidirsi sempre di più e piango come non ho mai fatto in tutta la mia vita. E se avessi perso anche lui? Sono una stupida, dovevo aprire questa dannata bocca e spiegargli tutto.
Continuo a piangere senza mai fermarmi, al diavolo la ronda, per questa notte se la vedranno gli altri.
Perché divento così fragile quando si tratta di lui? Semplice, tutti i miei muri crollano inesorabilmente con lui.
Prendo in mano il mio iphone e scrivo subito un messaggio a Martin.
Martin fammi un favore, sostituiscimi tu nella ronda di questa notte, non è il caso che io venga. Grazie”

POV EMBRY

Corro. Continuo a correre. Non so più neanche dove sono. Le mie zampe vanno avanti da sole e non si fermano, cerco di concentrarmi sulla corsa e sulla natura che mi circonda ma le sue parole mi rimbombano in testa.
sì ho già avuto l’imprinting”
Accelero la mia corsa. Perché il destino è sempre stato così crudele con me? Fin dall’inizio ero destinato ad una persona che non ricambierà mai il mio amore?
-“Fratello mi dispiace, dove sei? Ti raggiungiamo subito”- sento la voce di Jake nella mia testa
-“No, voglio stare da solo. Non so neanche dove sono”-
-“Embry fidati di noi, riprendi per un attimo il controllo e dicci dove ti trovi, così possiamo raggiungerti e ti aiutiamo noi”- prova Quil
-“Quale parola della frase ‘voglio stare da solo’ non vi è chiara accidenti? Lasciatemi in pace.”- un ringhio esce dal mio petto.
Continuo a correre ininterrottamente. La vita è sempre stata ingiusta con me, prima mi ha privato della presenza di un padre e poi ha deciso di privarmi anche dell’unica donna che amo. Credo che la mia nascita sia stato un errore, fin dall’inizio sono capitato per caso nel mondo. Sono destinato a non essere felice. Cosa mi rimane? Sono solo.
-“Non dire così, noi ci saremo sempre per te lo sai”- sento Jake che si avvicina a me, i suoi pensieri sono sempre più forti. Improvvisamente mi ritrovo Jacob e Quil davanti a me. Ci osserviamo per qualche attimo, non riesco a trattenere un guaito di dolore e infine decido di riacquistare la mia forma umana, seguito da loro.
Mi infilo velocemente dei pantaloni corti e mi siedo su un tronco lì vicino. Appoggio i gomiti sulle ginocchia e nascondo la faccia tra le mani.
Sento il mio viso bagnarsi sempre di più. Odio piangere davanti alle persone, anzi, odio piangere. Credo che nessuno mi abbia mai visto in queste condizioni, neanche mia madre.
-“Ragazzi davvero, andatevene per favore…”- bisbiglio agli altri in piedi davanti a me. Non voglio essere visto in questo stato.
-“Embry siamo i tuoi migliori amici, non ce ne andiamo”- mi risponde subito Quil.
-“Voglio stare da solo, ve lo chiedo per favore, devo pensare”- insisto continuando a tenere nascosto il mio viso tra le mani. Si guardano per un attimo indecisi
-“E va bene, noi ce ne andiamo, capisco il tuo bisogno di stare da solo. Ma se hai bisogno di qualcosa fai un fischio e noi arriviamo in un attimo d’accordo?”- mi chiede Jacob visibilmente preoccupato.
Annuisco velocemente e li vedo sparire lentamente nel bosco. Finalmente solo.
 
Il giorno dopo…

POV MILEY

Entro a scuola decisamente in ansia all’idea di vederlo, le gambe mi tremano e continuo a guardarmi intorno cercandolo nei corridoi, ovviamente senza alcun risultato. Ho pensato e ripensato tutta la notte a cosa dirgli e a quale conclusione sono giunta? Nessuna. Niente mi sembra abbastanza per scusarmi per il casino che ho combinato.
Salgo le scale correndo. Appena varco la soglia della classe, rivolgo subito lo sguardo al suo banco speranzosa. Vuoto.
Non è venuto a scuola.

Per tutto il giorno non faccio altro che pensare a lui e a quello che è successo ieri sera. Non mi ha neanche dato retta un attimo, è saltato subito a conclusioni affrettate senza neanche sentire quello che avevo da dirgli. Questa cosa mi da molto fastidio, ma il senso di angoscia che ho dentro a causa di tutta questa storia è ben più pesante del fastidio. Voglio sistemare le cose, voglio parlare con lui, ma non so se lui voglia lo stesso. Non oso immaginare come starà in questo momento. Non c’è cosa peggiore che pensare di non essere ricambiati dalla propria metà. Se succedesse a me... rabbrividisco, non voglio neanche pensarci. Quello che ci lega è talmente assurdo, ma allo stesso tempo così forte, che sarebbe in grado farci sentire al settimo cielo e in un attimo scaraventarci per terra uccidendoci.
Punterello un paio di volte la penna sul quaderno immersa nei miei pensieri... lo vedrò dopo al pranzo che dobbiamo fare tutti insieme da Sam ed Emily. Devo riuscire a parlarci ed a spiegargli tutto. Non lo vedo solo da un giorno e già sono nervosa e poi, quanto mi fa star male sapere quello che sta provando in questo momento! Io ho bisogno di lui, della sua presenza, della sua felicità, del suo sorriso, dei suoi occhi, delle sue meravigliose labbra, delle sue mani…
Mentre mi perdo nei miei pensieri sento la campanella dell’ultima ora finalmente suonare, prendo su la mia borsa molto velocemente e mi dirigo subito verso l’uscita quasi correndo.
Varcata la porta d'uscita e scesa la scalinata, decido di tornare verso casa a piedi e percorrendo la strada di ritorno, mi accendo una sigaretta per calmare l’agitazione che si sta facendo sentire sempre di più.
Dovrei pensare a come spiegargli tutto questo forse, ma credo sia meglio improvvisare. Le parole mi verranno lì al momento, in fin dei conti è il mio imprinting, no?
Una macchina mi passa accanto decelerando leggermente quando arriva affianco a me, per poi adeguarsi alla mia velocità. Il finestrino si abbassa e rivela un ragazzo con i capelli scuri e pelle scura, tipico dei nativi americani. Lo riconosco subito, è un ragazzo in classe con me, mi sembra si chiami Johnny, se non sbaglio. Mi fa un cenno veloce con la mano e si sporge dal finestrino.
-“Ciao, Miley giusto? Vuoi un passaggio?”- mi chiede molto cortesemente.
-“Ciao! No grazie, ormai sono quasi arrivata…”- gli rispondo con un sorriso.
-“Come vuoi… beh ci vediamo in giro allora”- mi sorride facendomi l'occhiolino e accelera velocemente sgommando. Guardo la macchina proseguire lungo la strada che porta al centro della riserva per poi curvare a destra e sparire dietro gli alberi.
Continuo a fumare la mia sigaretta in pace e mi distraggo per un po’ a guardare la natura intorno a me.

Arrivo davanti casa e molto lentamente mi avvicino all’entrata, getto il mozzicone un po’ distante da me e dopo aver fatto un respiro bello profondo, entro dentro.
Tutti i miei fratelli e tutto il branco di La Push sono già seduti a tavola.
-“Ehi Ley! Come stai? Vieni a sederti qui”- mi chiama Will vicino a lui, mi siedo cercando subito con lo sguardo Embry. Non c’è.
Dove si sarà cacciato? Inizio a guardarmi attorno per accertarmi della sua assenza quando…
-“Capo, Embry aveva da fare e… beh ecco non può venire oggi. Ha detto che passerà questa sera per farsi fare il resoconto della riunione!”- dice Quil a Sam, abbassando lo sguardo imbarazzato quando nota il mio sguardo fisso su di lui. Sam annuisce debolmente socchiudendo gli occhi e vedo il suo sguardo poggiarsi su di me per un attimo.
Abbasso la testa sconsolata e inizio a mangiare svogliatamente.
-“Stanotte ho dato un bel morso a Paul ragazzi!”- ridacchia Dylan con la bocca ancora piena e una coscia di pollo in mano.
-“Ma cosa dici, mi hai solo preso alla sprovvista, non mi sono accorto della tua presenza”- risponde infastidito Paul che inizia subito a tremare molto evidentemente. Quel ragazzo deve proprio darsi una calmata, si arrabbia con niente!
-“Ehi amico dai stai calmo stavo scherzando!”- continua ridendo sempre di più Dylan.
-“Sarà meglio per te”- sorride infine Paul. Continuo ad ascoltare tutti i loro discorsi che includono ronde, tuffi dalla scogliera, serata in un locale a Forks, posti nuovi visitati, Bella Swan e la battaglia, Nessi e Jake, Claire, Kim e Jared… insomma discorsi di routine per questa casa, finché un discorso non attira la mia attenzione.
-“Ho sentito che la mamma di Embry l’altra sera gli ha fatto un’altra scenata…”- inizia Jared ridendo verso i suoi fratelli.
-“Oh gliel’ha fatta eccome! Abito affianco a lui, ho sentito tutto da quanto urlava”- rincara la dose Paul ridacchiando
-“Dai ragazzi basta parlare di Embry, poveraccio, vorrei vedere noi nelle sue condizioni. Siamo fin troppo fortunati che i nostri sanno tutto, per lui dev’essere davvero un’agonia…”- conclude Jacob il discorso.
Sistemo le posate nel piatto e mi appoggio allo schienale della sedia pensierosa.
Non dev’essere per niente una bella situazione quella tra Embry e sua madre. In effetti mi aveva accennato qualcosa sul fatto che lei non sapesse niente della trasformazione e tutto il resto ma non è proprio entrato nei dettagli. E adesso dove sarà andato a finire? Cosa aveva da fare di tanto importante da non presentarsi neanche ad una riunione tra branchi?
Io non ce la faccio più ad aspettare, chissà quando lo rivedrò se andiamo avanti così. Quil e Jacob mi hanno guardata più volte durante il pranzo, credo sappiano tutto. Ma in realtà non sanno un bel niente accidenti.
Improvvisamente un’idea si fa spazio nella mia mente. Perché non ci ho pensato prima? Se lui non vuole venire da me, sarò io ad andare da lui.
Scatto in piedi improvvisamente e tutti, smettendo di parlare, mi guardano in modo interrogativo.
-“Scusatemi ma io devo proprio andare!”- dico molto frettolosamente cercando di passare tra tutte le sedie e andando verso l’uscita.
-“Ma questa è una riunione, non puoi andartene così!”- sento Luke che mi rimprovera, mi dispiace ma io non intendo fermarmi qui un minuto di più.
-“Dai Luke, lasciala andare…”- cerca di convincerlo Emily guardando nella mia direzione. Anche se mi proibisse di uscire da quella porta in un modo o nell’altro uscirei.
-“Scusa Luke, devo andare”- dico prima aprire la porta e uscire di fretta correndo come una pazza prima che l’ordine Alpha mi blocchi.
 
Arrivata davanti a casa sua, esito un momento, ma alla fine suono il campanello e attendo. Gioco con le mie mani nervosamente per scaricare la tensione, ma non serve a niente.
Mi apre una signora abbastanza alta, magretta, con i capelli scuri, pelle ambrata e un sorriso stupendo, è davvero molto bella. La riconosco subito, ha i suoi stessi occhi. Rimango imbambolata per qualche attimo ad osservarla con la bocca semichiusa…dove sei Embry…
-“Buongiorno, stai cercando qualcuno?”- mi chiede molto cortesemente riportandomi alla realtà.
-“Buongiorno signora, scusi il disturbo, sono un’amica di Embry. E’ in casa?”- chiedo piuttosto imbarazzata ed agitata .
-“Oh tu devi essere la sua amica della California giusto? Mi aveva detto che eri davvero molto bella, ma la sua descrizione non ti rende giustizia… “- mi dice sorridendo molto gentilmente e facendomi arrossire per l’imbarazzo.
Continuo a giocherellare con le mie mani non sapendo precisamente cosa dire o fare.
-“Comunque mi dispiace cara ma non è in casa, dio solo sa dove va a finire quel ragazzo durante il giorno!”- continua lei alzando gli occhi al cielo. Accidenti, non è in casa. E adesso cosa faccio? Dove può essere?
-“Ah ho capito. Grazie mille lo stesso signora, è stato un piacere, buona giornata!”-
-“Piacere mio! Gli dirò che sei passata. A presto”- mi saluta con un sorriso stampato in faccia. Mamma mia quanto le somiglia… mi volto e riprendo a camminare in direzione del bosco. Penso e ripenso senza che niente mi venga in testa.
Improvvisamente un’altra idea attraversa la mia mente.
Mi dirigo subito verso la foresta e inizio a correre senza sosta. Sono certa che si trovi li, ne sono sicura.
Continuo a correre finché… il bosco si apre in una radura con uno strapiombo sul mare. Riconosco subito il posto, il suo posto.
Visto di giorno è ancora più bello che visto di notte. Le onde grigie si infrangono sulla parete rocciosa sottostante, il cielo grigio coperto dalle nuvole è più chiaro del colore del mare e l’erba verde fa da contrasto con tutti questi colori così cupi. Un’ondata di profumo di salsedine mista a muschio mi invade le narici, chiudo gli occhi, inspiro ed espiro, questo è il suo profumo… li riapro ed eccolo lì.
Seduto nello stesso punto in cui ci eravamo seduti noi. Embry è qui, davanti ai miei occhi.
Mi avvicino lentamente, più mi avvicino e più riesco a scorgerne i dettagli. E’ seduto con le gambe nel vuoto, esattamente come quella sera, le sue braccia muscolose sono appoggiate affianco alle gambe e con la mano fa pressione sul terreno. Ha la testa bassa, piegata in avanti, quasi volesse nascondersi dal mondo e il vento gli scompiglia i capelli scuri che gli coprono il viso. A quella visione il mio cuore si ferma, credo di non aver mai visto nessuno di più bello.
La voglia di stringerlo a me si fa troppo forte e inizio ad avvicinarmi sempre più velocemente.
Arrivata dietro di lui, esito per un momento, e infine mi siedo affianco a lui guardando il mare. Sento subito il suo sguardo appoggiarsi su di me per un solo secondo e subito dopo tornare ad abbassarsi.
-“Cosa sei venuta a fare qui?”- mi chiede con un tono fin troppo duro. Chiudo gli occhi, inspiro ed espiro nuovamente cercando di rilassarmi, il vento scompiglia tutti i miei lunghi boccoli neri e i miei polmoni si riempiono di aria di mare.
Un sorriso compare involontariamente sul mio volto.
-“Sono venuta qui per te”- rispondo come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-“Come hai fatto a trovarmi? Volevo stare da solo”-
-“Sapevo dove trovarti. “- rispondo con un sorriso riaprendo gli occhi e guardando davanti a me. Con la coda dell’occhio vedo che lentamente alza la testa e si volta a guardarmi.
-“E adesso che sei qui cosa intendi fare?”-
-“Parlarti. E dirti quello che non mi hai lasciato finire di spiegarti ieri sera.”- gli dico voltandomi finalmente a guardarlo.
Appena lo vedo sento un tuffo al cuore. Ha i capelli tutti spettinati dal vento, la bocca arricciata in una smorfia di tristezza, gli occhi sono spenti e tristi, velati da lacrime che non vuole versare davanti a me. Un leggero fremito lo attraversa, segno che il suo lupo sta cercando di liberarsi, ma lui non gli da corda e cerca di tenerlo a freno. So cosa voglia dire, so quanta pazienza e quanto autocontrollo richieda tutto questo. Mentalmente lo ringrazio mille volte di impegnarsi così tanto per stare qui ad ascoltare quello che ho da dirgli, combattendo contro la sua natura che cerca di imporgli una trasformazione per sfogare la sua rabbia e la sua tristezza.
Appoggio lentamente una mano sulla sua, ma lui la ritrae immediatamente quasi si fosse scottato col fuoco.
-“Non prenderti gioco di me Miley, non è giusto. Sai cosa significa non essere ricambiati dal proprio imprinting…”- mi dice allontanandosi leggermente da me.
Non riuscirei a stare un giorno di più senza la sua presenza.
Continua ad osservarmi come se vedesse un fantasma ed io non posso fare altro che sorridere al pensiero di come tutto sia stato travisato.
-“E adesso perché sorridi? Cosa c’è da ridere eh? Se me lo spiegassi te ne sarei grato, magari riuscirei a ridere anche io, anche se dubito.”- borbotta sbuffando e spostando lo sguardo altrove.
-“Scusami ma questa situazione è davvero assurda. Se c’era un unico modo brutto di chiarire le cose su mille modi possibili, beh è andata proprio in quel modo.”-  continuo a dire scuotendo la testa e sorridendo.
Lui continua a guardarmi in silenzio confuso senza capirci più nulla.
-“Quanto stupido sei amore mio?”- gli chiedo infine avvicinando improvvisamente il mio viso al suo.
Lo vedo sussultare sentendosi chiamare “amore mio”, ma non posso farne a meno. Lui è il centro del mio mondo.
Ci troviamo così, a pochi centimetri di distanza. Mi osserva, senza muoversi di un millimetro e senza capire il senso delle mie parole. Sento un calore partire dal cuore e irradiarsi in tutto il corpo. 
-“Se sei stato così male tutto il giorno è solo colpa tua. Se tu mi avessi dato il tempo di spiegarti tutto ieri sera io l’avrei fatto. Ero scioccata dal fatto che tu avessi avuto l’imprinting con me, per quello non riuscivo neanche a parlare, ma quando mi hai chiesto se avevo avuto l’imprinting con qualcuno la mia risposta è stata sì. Perché io ho avuto l’imprinting con qualcuno!”-
-“Ti ho già detto che non voglio ascoltare queste cose, mi sembra di essere stato abbastanza chiaro”- mi dice innervosendosi sempre di più. Vedo tanta tristezza nei suoi occhi, troppa. Cerca di allontanarsi da me. Ma io non glielo permetto, lo prendo per una spalla e lo tiro verso di me facendolo voltare nella mia direzione, tornando a pochi centimetri dal suo viso.
-“Mi fai finire? O vuoi continuare a fare i tuoi monologhi da solo? Embry Call, sei davvero una cosa assurda. Sì ho avuto l’imprinting con qualcuno, ma se tu mi avessi fatto finire di parlare avresti saputo che ho avuto l’imprinting con te, porca miseria!”- gli dico alzando leggermente il mio tono di voce.
La mia voce esce così cristallina che mi stupisco anche io. Sento il vento soffiare, percepisco una brezza che si scontra con la mia pelle troppo resistente per essere quella di un comune umano. Un senso di leggerezza si impossessa di tutto il mio corpo, non sono mai stata così bene in vita mia. Mi sento libera.
Vedo i suoi occhi spalancarsi per la sorpresa e le sue labbra schiudersi. Sta zitto per qualche attimo finché le sue labbra non si aprono in un sorriso meraviglioso.
Improvvisamente mi prende e mi stringe forte a lui, circondandomi con le sue braccia caldissime e nascondendo il viso nell’incavo della mia spalla. Mi stringe talmente forte da togliermi il respiro. Avvolgo le mie braccia intorno al suo collo e mi lancio sulle sue labbra. E’ come una droga, è come essere tornati…a casa, sì a casa. E’ il mio posto questo, vicina a lui, lo sento.
Continuiamo a baciarci senza mai fermarci. Inizialmente è un bacio casto e molto dolce che diventa sempre più profondo e ci lasciamo prendere dal momento. Non riesco neanche più a pensare razionalmente. Le mie labbra si schiudono e la sua lingua entra e inizia a giocare con la mia. Non siamo più in grado di staccarci, siamo dipendenti l’uno dall’altra.
Velocemente lo trascino per terra sotto di me continuando a baciarci ininterrottamente, ma all’improvviso mi prende per un braccio ed inverte le posizioni. Mi sovrasta con il suo corpo, la sua mano inizia ad accarezzarmi tutto il fianco senza mai smettere di baciarmi e con l’altra si tiene appena sollevato dal mio corpo per non gravare su di me. La sua bocca inizia a lasciare una scia bollente di baci su tutto il collo ed arriva fino alla spalla.
-“E perché non l’hai detto subito ragazzina?”- lo sento sussurrare al mio orecchio ridacchiando per la felicità.
-“Non me ne hai dato il tempo”- rispondo ancora troppo presa dai suoi baci sul collo che mi stanno decisamente rendendo difficile formulare dei pensieri sensati.
Scoppio a ridere involontariamente, rido per la felicità. Lui alza lo sguardo ed inizia a ridere con me, distendendosi proprio affianco a me. Continuiamo a ridere come due stupidi, totalmente senza motivo. Anzi, un motivo c’è.
Finalmente ho trovato la vera felicità, la mia felicità è lui.
E’ incredibile come la vicinanza con questo ragazzo faccia cambiare così repentinamente le mie emozioni.
Mi sollevo appena da terra appoggiandomi sui gomiti e prendendolo per la maglietta, lo tiro verso di me riportando le sue labbra sulle mie. Continuiamo a baciarci per minuti, ore forse, senza mai riuscire a staccarci. Mano nella mano, come una cosa sola. La sua pelle è leggermente più scura della mia, ma noto le sue guance diventare sempre più scure e la sua pelle farsi sempre più calda.
-“Caldo?”- gli chiedo ridendo.
-“Con te vicino si, tu scotti Ley!”- mi risponde ridendo insieme a me ed io gli sorrido di rimando.
Mi alzo mettendomi seduta per terra con le gambe incrociate davanti a me, mi volto a guardarlo in silenzio.
Ci fissiamo per un po’ e dopo qualche minuto, si alza anche lui mettendosi seduto affianco a me. Mi da un leggero bacio sulle labbra e poi inizia a darmi altri mille baci su tutto il viso. Bocca, guance, naso, fronte, non c’è un centimetro della mia pelle che lui non abbia baciato. E’ come se si volesse imprimere il mio sapore nella testa. Inizio a ridere come una stupida chiudendo gli occhi. Adesso capisco cosa volevano dire tutte quelle leggende su imprinting, metà perfetta, anime complementari…
-“Allora questa sera ti va di cenare da me?”- mi chiede improvvisamente staccandosi e sorridendomi in un modo che mi fa totalmente impazzire. I battiti del mio cuore iniziano a farsi sempre più veloci.
-“C’è tua madre a casa?”- gli chiedo abbastanza preoccupata dalla risposta, ma allo stesso tempo serena, dopotutto l’ho già conosciuta. Sembra una donna così gentile, e poi ci sarà Embry con me quindi di cosa dovrei preoccuparmi?
-“Si ci sarà anche lei…”- mi risponde guardandomi negli occhi.
-“…E va bene, verrò a cena da te”- gli rispondo con un sorriso dopo averci pensato un attimo su.
Si avvicina a me lentamente e mi da un altro bacio che io approfondisco sempre di più. Non appena si allontana da me, si alza in piedi e mi tende la mano.
-“Sarà meglio andare allora, sono già le 18.30, il tempo è passato in fretta!”- mi dice continuando sempre a sorridere. Vivrei per il suo sorriso. Afferro la sua mano e mi alzo in piedi, non appena mi trovo davanti a lui, mi alzo sulle punte dei piedi e premo le mie labbra sulle sue. Non riesco a staccarmi davvero, è più forte di me.
-“Grazie dell’invito Embry”- gli sussurro dolcemente sulle labbra. Mi fa uscire fuori di testa questo ragazzo. Il suo profumo mi ha invaso la testa e il mio cuore reagisce alla sua vicinanza battendo sempre più forte, come sempre ormai.
-“Grazie a te di esistere Ley…”- ci guardiamo per un attimo. Le mie labbra si aprono in un sorriso enorme.
Mi riavvicino a lui e, continuando a tenere salda la sua mano nella mia, gli do un veloce bacio sulla guancia.
Iniziamo a incamminarci verso casa sua lungo un sentiero nel bosco, lo stesso che abbiamo percorso insieme il primo giorno che sono arrivata qui a La Push. La natura ci scorre affianco ma noi siamo presi solo dai nostri sguardi.

Buona domenica a tutti! :) 
Ecco qui il nono capitolo, che ne pensate? Finalmente si sono detti proprio tuuutto e hanno trovato la felicità entrambi. Ma durerà? Tra alti e bassi ce la faranno a rimanere insieme? Ho moltissime idee per questo storia, quindi continuate a seguirmi e RECENSITE!! :)
Un ringraziamento particolare a sole13 che ha recensito il mio ultimo capitolo!
Grazie anche a tutti i lettori e buona lettura!!! :)


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Capitolo 10
*** Sicurezza ***


CAPITOLO 10 "Sicurezza"

2 settimane dopo…


Mi guardo intorno un po’ ansiosamente, non sarà troppo alta questa scogliera? E poi la corrente una volta in acqua sarà fortissima… guardo poco convinta lo strapiombo davanti a me. Non sono proprio sicura di quello che sto per fare.
Sento la stretta sulla mia mano farsi più forte, alzo il viso e subito incontro lo sguardo di Embry. Il vento incolla al mio corpo il vestito a righe bianche e grigie che indosso. Me lo sfilo facendolo passare per la testa e lo butto qualche metro più in là.
-“Ti fidi di me?”- mi chiede all’orecchio facendo in modo che solo io possa sentire quel che dice. Annuisco senza pensarci un attimo, certo che mi fido di lui, un po’ meno dei suoi amici. Ridacchio a questo pensiero.
Dai Miley, di cosa ti preoccupi? Gliel’hai visto fare mille volte da quando sei qui, non devi aver paura. Faccio un grandissimo respiro e chiudo gli occhi. Sono sempre stata una ragazza impulsiva, piena di coraggio e che non ha mai paura di niente, allora perché da quando conosco Embry la mia sicurezza sembra andata a farsi fottere?
-“Allora non preoccuparti, non ti metterei mai in pericolo”- mi sussurra infine scostandosi dal mio orecchio e dandomi un veloce bacio sulla guancia. Torna affianco a me ed io gli stringo più forte la mano riaprendo gli occhi e guardando davanti a me.
Tutti gli altri urlano intorno a noi. Paul, Jared, Martin e Will si sono già tuffati…
Uno, due, tre! 
Iniziamo a correre mano nella mano e ci lanciamo nel vuoto, insieme.
Per un attimo mi sembra di volare. E’ come se stessi volando, l’orizzonte davanti a me sembra infinito e scorgo dei lampi in lontananza. La lastra nera che si staglia sotto di me si avvicina sempre di più. Il vuoto sotto i miei piedi dura pochi attimi, l’impatto con l’acqua è molto forte. Sento un leggero fresco sulla mia pelle, segno che l’acqua dev’essere davvero gelata. La corrente è fortissima, ma in un attimo con poche bracciate riesco a spostarmi dal muro di pietra su cui si rompono le onde. Non appena riaffioro con la testa dall’acqua, la prima cosa che vedo aprendo gli occhi è l’espressione che Embry ha stampata in faccia, di pura soddisfazione.
-“Visto Ross, cosa ti dicevo, riesco a farti fare di tutto con me”- dice nella mia direzione ridacchiando e spruzzandomi un po’ d’acqua addosso.
-“Si anche le cose da pazzi come TE e i tuoi amici.”- rispondo piuttosto contrariata rispondendo agli schizzi.
Ci siamo allontanati dalla scogliera, siamo vicini alla riva ma non troppo, la corrente ora è quasi assente e i miei piedi sfiorano il fondale. Butto un occhio alla spiaggia, deserta come sempre.  Del resto, chi verrebbe qui con questo freddo?
-“Chi sarebbe il pazzo qui eh?!”- mi chiede avvicinandosi sempre di più a me scuotendo la testa per scrollarsi l’acqua dai capelli. Molto velocemente mi avvicino e non appena arrivo a pochi centimetri da lui, appoggio le mie mani sulle sue spalle e avvolgo le gambe intorno alla sua vita. Appoggia le mani sui miei glutei per sostenermi ed io mi avvicino sempre di più alle sue labbra.
-“Tu.”- gli soffio a pochi centimetri di distanza la risposta.
Il calore che emanano i nostri corpi a contatto è così forte che riesco quasi a percepirlo.  
Per tutta risposta annulla la distanza che c’è tra noi e si impossessa delle mie labbra. Un bacio fin da subito molto possessivo.
Mi stacco leggermente da lui e piegando la testa sul lato sinistro, lo osservo per bene.
-“Cosa c’è?”- mi chiede subito sorridendo appena e cercando di trattenere una risata.
-“Niente!”-
-”Dai dimmi”- insiste
-“Niente mi piace guardarti”- gli rispondo con un grandissimo sorriso baciandolo.
Il bacio si fa sempre più profondo e sempre meno casto, le nostre lingue iniziano a muoversi sempre più velocemente, le mie mani iniziano a vagare sulla sua schiena bagnata e la sua presa si stringe, facendo aderire i nostri corpi alla perfezione. Sento la sua pelle farsi sempre più calda, o forse è la mia, si stacca dalla mia bocca per iniziare a baciarmi tutto il collo ed io abbandono lentamente la testa sulla sua spalla lasciandolo continuare tranquillamente.
La sua mano esplora tutto il mio corpo, percorrendo ogni centimetro della mia pelle, facendomi provare un desiderio mai provato prima. Abbiamo letteralmente perso la testa entrambi.
-“Cosa farei senza di te eh? Mi fai impazzire…”- mi sussurra con voce tremante, non lo lascio neanche finire che subito riattacco le mie labbra alle sue. Ci stiamo baciando da ore forse, ed io non sono minimamente stanca di farlo.
Improvvisamente si stacca da me e in un attimo mi fa riappoggiare i piedi sul fondale ma, notando che l’acqua è ancora troppo alta perché io possa toccare, continua a sostenermi tenendo le mani salde sulla mia vita. Mi allontano un po’ da lui per guardarlo e cercare di capire cosa sta succedendo.
Sento un ululato in lontananza che si fa sempre più forte, dobbiamo andare…
-“Mi dispiace amore, dobbiamo andare…”-  mi sussurra a pochi centimetri dal mio viso. Lo guardo bene e noto che i suoi zigomi sono più scuri del solito, proprio come i miei in questo momento credo. Gli sorrido e gli scocco un bacio a stampo.
-“Come facevi a saperlo? Lasciamo stare, andiamo, il dovere ci chiama!”- dico ridendo seguita a ruota da lui.
 
una settimana dopo…

Guardo l’orologio, sono le 2.30, ho appena finito la ronda e sono davvero distrutta. Mi incammino verso casa insieme a Will…
-“Stanca Ley?”-
-“Stanchissima! Tu? E domani devo anche andare a scuola, non ce la posso fare”- dico con voce sconsolata
-“Dai su, tutti ci siamo passati”- mi dice ridacchiando e tirandomi una pacca sulla spalla
-“Lo so, lo so, hai ragione…”- rispondo sbuffando e guardando la strada davanti a me.
-“Allora con Embry come va?”-
-“Alla grande in realtà”- gli rispondo sorridendo e arrossendo leggermente.
-“O mio dio, Miley Ross che arrossisce, non credevo fosse possibile questa cosa – dice ridacchiando- sei davvero cambiata tanto da quando siamo qui. Sei cresciuta molto… ma del resto è così, quando conosci il tuo imprinting capisci il vero senso delle cose… ma mai e poi mai mi sarei aspettato di vedere quella che consideravo la ragazza più viziata e sicura di San Diego diventare una donna, forte ed indipendente ma anche sensibile. E poi… non litighi neanche più con Martin ”- mi dice ridendo guardando davanti a sé.
-“Beh piano adesso, i litigi tra me e Martin non finiranno mai – dico mentre scoppiamo a ridere entrambi – San Diego… a volte mi manca sai? Qui è tutto così diverso…”- gli dico guardandomi intorno.
-“Già, è totalmente diverso qui, il clima, le persone, i posti… è tutta un’altra cosa, è un'altra vita”-
-“Hai ragione, ma se devo essere sincera non mi dispiace questo posto. Cioè tralasciando Embry che ovviamente mi lega a La Push con un filo invisibile ma impossibile da spezzare, comunque mi piacerebbe! Anche se… mi mancano troppo le nostre serate a Tijuana!”- dico scoppiando a ridere per cercare di alleviare un po' la malinconia.
Eh già, le serate con il mio branco mi mancano davvero tanto e mi manca anche casa mia, la riserva di Santa Ysabel e i suoi mille drammi, i miei genitori e quelle stupide delle mie migliori amiche Anne, Katy e Ashley… sospiro sorridendo al pensiero di quello che era la mia vita fino a poco tempo fa e a cui prima o poi dovrò tornare. 
-“Tijuana… che posto ragazzi. Ti manca la tequila eh? - dice ridacchiando - Appena torniamo a Santa Ysabel si va a fare serata lì!”-
-“Ovvio, ci conto!...io giro di qua Will, ci vediamo domani, mi ha fatto piacere parlare un po’ con te.”- lo saluto dandogli un bacio sulla guancia e mi volto per allontanarmi.
-“Salutami Embry! E digli che se è riuscito a far sciogliere il cuore di ghiaccio alla regina delle nevi, ci sa fare davvero!”- mi urla ridacchiando dirigendosi verso casa sua. Rido tra me e me e prendo il sentiero che porta verso casa di Embry.
Non appena sono sotto la sua finestra, con uno slancio mi arrampico sull’albero e ringraziandolo mentalmente di essersi ricordato di lasciarmi la finestra aperta, entro molto silenziosamente.
Embry è disteso nel letto senza maglietta, solo in boxer, sta già dormendo profondamente. E’ davvero meraviglioso anche quando dorme. Abbasso lo sguardo arrossendo e lentamente inizio a togliermi i vestiti sporchi di erba e fango, prendo la prima maglietta che trovo sulla sedia e la indosso, tanto è talmente grande che potrebbe farmi da vestito.
Mi avvicino al letto cercando di non far rumore, ormai dormiamo praticamente tutte le notti insieme, ma questa sera avevo il turno di ronda e non voglio svegliarlo. Appoggio un ginocchio sul materasso e mi distendo a pancia in giù con la testa rivolta verso di lui. Mi fermo per un attimo ad osservarlo, a guardare i suoi lineamenti perfetti e la sua pelle ambrata che contrasta i capelli neri. Quell’espressione seria che ha sul volto mentre dorme evidenzia ancora di più il suo viso magro.
In questi giorni l’ho visto davvero sfinito dalla stanchezza, il giorno va a scuola e studia tutto il pomeriggio mentre la notte sta sveglio tre volte alla settimana dato che le ronde sono state aumentate. Inoltre molti dei componenti del loro branco sono ancora troppo inesperti per gestire una ronda notturna da soli, quindi dev’esserci sempre uno dei lupi più esperti con loro...
Avvicino molto piano la mia mano alla sua guancia e lo accarezzo molto dolcemente. Lentamente apre gli occhi e sbatte le palpebre un po’ di volte per cercare di capire chi è alzando di poco la testa dal cuscino.
-“Amore tranquillo sono io, continua a dormire, scusami se ti ho svegliato”- gli sussurro con dolcezza dandogli un bacio sulla guancia. Inizio ad accarezzargli tutta la schiena mentre lui richiude gli occhi.
In questi momenti non vorrei mai andarmene da qui, mai. Come faremo quando dovrò tornare in California?
Embry prende la mia mano e se la porta alla bocca iniziando a baciarmi tutte le dita e il dorso della mano molto dolcemente. Inizio a ridacchiare sottovoce senza riuscire a trattenermi.
-“Finalmente sei arrivata ragazzina… ho cercato di aspettarti sveglio ma sono crollato, scusami”- farfuglia con la voce impastata dal sonno.
-“Ma figurati, non dovevi aspettarmi. Sapevi che avrei fatto tardi…”-
-“Com’è andata la ronda?”- ormai capisco che si è quasi svegliato del tutto.
-“Bene dai, abbiamo sentito una scia a nord sempre al confine col Canada. Dev’esserci un succhiasangue  a cui piace particolarmente quella zona…”- dico pensierosa girandomi a pancia in su.
-“Si, questa storia va avanti da prima che arrivaste voi. La prima volta abbiamo sentito la scia io e Quil, circa due mesi prima del vostro arrivo. Da allora fa visita ogni due settimane più o meno...”- dice prendendomi per un braccio e avvicinandomi a lui. Appoggio la testa sui suoi pettorali e con la mano inizio ad accarezzagli il petto mentre lui mi stringe tra le sue braccia. In momenti come questi mi sento totalmente sicura. Come se non ci fosse posto più sicuro al mondo.
-“Adesso dormi, domani abbiamo scuola purtroppo… anche se passerei molto volentieri tutta la giornata a letto con te…”- mi dice ridacchiando e dandomi un lungo bacio . Ricambio il bacio, gli scosto i capelli diventati più lunghi dalla fronte e riappoggio la testa sul suo petto, chiudendo gli occhi e addormentandomi con il suono del battito del suo cuore.
 
Qualche giorno dopo…

Sono qui in camera che continuo a studiare e studiare. Tra poco andrò via di testa. Domani ho il test di biologia e non so assolutamente niente. Doveva aiutarmi Dylan ma Luke ha deciso di fargli fare un turno di ronda proprio adesso quindi sono chiusa in casa a studiare per le prossime otto ore e senza essere sicura di passare il test.
Sbuffo molto rumorosamente e guardo fuori dalla finestra guardando in direzione del bosco…
Vorrei essere lì fuori anche io piuttosto che starmene ore ed ore sui libri.
No Miley, mantieni la concentrazione, se no la A che ti serve non la vedi neanche col binocolo.
Allora “i nucleotidi sono legati fra di loro mediante legami covalenti…”, no proprio non ce la faccio.
Ripunto lo sguardo verso la foresta, guardo l’orologio, sono le 9.30, ormai Embry dovrebbe arrivare a momenti.
Riabbasso la testa sull’odiosissimo libro di biologia davanti a me e riprendo a leggere riga dopo riga.
Sento la porta di camera mia schiudersi, ma continuo a studiare cercando di concentrarmi sull’ultima riga del paragrafo. Sento dei passi avvicinarsi a me ed una mano si poggia dolcemente sulla mia spalla. Abbasso lo sguardo sulla mano che mi tocca e libero un sorriso spontaneo.
Le labbra di Embry si appoggiano sul mio collo e lentamente, prendendomi per le braccia mi alza in piedi e mi fa girare verso di lui. Lo guardo per un attimo, è a torso nudo, ha tutti i capelli scompigliati e un sorrisetto sulla faccia che non riesco proprio a decifrare ma estremamente sexy. Lo bacio lentamente mordendogli le labbra e torno ad osservarlo con le labbra piegate in un sorriso.
-“Allora com’è andata?”- gli chiedo curiosa. Per tutta risposta mi afferra per i fianchi e mi tira a sé con una forza incredibile, facendomi andare a sbattere contro i suoi pettorali.
-“mmh tutto regolare…”- borbotta senza distogliere la sua concentrazione dal mio collo.
Dal collo torna a baciarmi sulle labbra e circondandomi con le sue braccia, mi solleva quasi fossi una piuma, avvolgo le gambe intorno ai suoi fianchi e si dirige verso il letto. Il cuore mi batte fortissimo, come ogni volta che lui è vicino a me.
Mi fa appoggiare i piedi per terra esattamente davanti al letto, quasi fosse una domanda implicita, ed io mi distendo tirandolo per una spalla e portandolo sopra di me. Iniziamo a baciarci senza fermarci un attimo, mi sfila molto lentamente il vestito, quasi volesse essere sicuro che io gli dia il consenso di fare quello che sta facendo. Buttato per terra il mio vestito, passa la lingua sulle mie labbra e riprende a baciarmi, sento il suo petto bollente a contatto con il mio. Il suo cuore batte fortissimo insieme al mio. Le sue mani passano dai fianchi, alla pancia e vanno sempre più giù, mentre le mie percorrono i suoi pettorali e tutti gli addominali per andare sempre più in basso a slacciargli i jeans. Mi slaccia il reggiseno passando la lingua su tutto l’incavo del collo ed io reclino leggermente la testa all’indietro chiudendo gli occhi. Volano via in un attimo anche gli ultimi indumenti che abbiamo addosso e rimaniamo così.
Uno sopra l’altro. Pelle contro pelle.
I suoi occhi sono puntati nei miei, ci guardiamo, ci osserviamo in silenzio soffiando il nostro respiro irregolare sulla faccia dell’altro.
-“Miley sei sicura di volerlo fare?”- mi chiede sottovoce. Noto le sue mani appoggiate sul materasso affianco la mia testa tremare impercettibilmente, è nervoso…
-“…si”-
-“Io posso aspettare, lo sai”-
-“Non c’è persona più giusta di te al mondo”- gli dico guardandolo e sorridendo convinta.
Sono sicura di quello che sto facendo, totalmente convinta. Lo vedo sorridere e appoggiare dolcemente le sue labbra sulle mie. Riprendiamo a baciarci come prima, senza esitare un attimo. Percorre con le dita ogni centimetro della mia pelle, studiando ogni tatuaggio impresso sulla mia pelle, assaggiando il sapore della mia pelle.
Improvvisamente si stacca di poco da me e fissando il suo sguardo nel mio e senza alcun preavviso, entra molto lentamente in me. Stringo le mie mani sulla sua schiena ed un gemito esce dalle mie labbra. Una sensazione davvero stranissima si impossessa di me, mi sento come se fossi proprio al posto giusto al momento giusto. Non riesco a pensare a niente se non che lo sento. Adesso riesco a sentire totalmente Embry. Lo sento mio per davvero, totalmente mio.
Inizia a muoversi avanti e indietro riprendendo a baciarmi, le emozioni che sento in questo momento non sono minimamente paragonabili ad altro. Dire che è bravo è dir poco. Mi stringo forte a lui mentre aumenta il ritmo delle spinte, sempre più veloci e forti, arrivando, spinta dopo spinta, sempre più a fondo fino al centro nel mio cuore e sfondando tutte le barriere che ho costruito durante la mia vita.
E’ possibile che una persona in così poco tempo riesca a fare una cosa così grande? Un vortice infinito di emozioni mi risucchia e mi lascio travolgere da questo agglomerato di emozioni che mi atterrano.
Non riesco a trattenere i gemiti che escono dalla mia bocca ed inizio a muovermi con lui. Per un attimo lo vedo tremare e il suo respiro si fa sempre più irregolare insieme al mio. Lo sento ansimare mentre passa le sue labbra sul mio collo, per poi tornare sulle mie labbra. Attimo dopo attimo ci stringiamo sempre più forti l’uno all’altra, senza volerci lasciare. E’ così che doveva andare, fin dall’inizio, ecco perché sentivo che sarebbe stata la cosa giusta da fare venire qui a La Push. Era destino che lo incontrassi, era destino che io e lui ci appartenessimo.
-“Sei mia”- ansima al mio orecchio. La mia bocca si apre in un sorriso enorme che non posso nascondere. Lacrime minacciano i scendere dai miei occhi ma cerco di tenerle ferme, al loro posto. Lacrime di gioia, lacrime di felicità per aver finalmente trovato il senso della mia vita. Lacrime per aver finalmente compreso ciò che è importante per me.
Affondo le unghie nella sua schiena, quando la sua mano prende la mia e la stringe forte, la sbatte sul materasso affianco alla mia testa sempre stringendola con forza sovrumana. Probabilmente mi farebbe anche male se non fossi un licantropo, sorrido a questo pensiero. Sento i battiti dei nostri cuori molto accelerati, che corrono insieme e infine, veniamo contemporaneamente, gemendo insieme.
Per qualche attimo sta fermo sopra di me, cercando di regolarizzare il suo fiato, appoggia la sua fronte sulla mia e insieme chiudiamo gli occhi non riuscendo a parlare. Sento come un filo che mi lega indissolubilmente a lui. Non è un legame come quello dell'imprinting, è qualcosa di più, è qualcosa che non so come definire, mi rende totalmente dipendente da lui. Questa sera ho capito di essere innamorata, e non perchè l'ha deciso uno stupido imprinting, ho capito di essermi finalmente innamorata sul serio. 
Mi da un bacio a stampo e ricade ancora ansimando e sudato su di me, appoggiando la sua testa sul mio petto e chiudendo gli occhi.
Il mio cuore sta per esplodere da quanto batte forte. Gli passo una mano tra i capelli, mentre con l’altra gli accarezzo la schiena.
Mi stringo fortissimo a lui, non voglio allontanarmi da lui, rimarrei così per sempre. Lentamente si rialza e appoggiandosi sui gomiti, si porta di nuovo sopra di me. Guardo fisso i suoi meravigliosi occhi scuri e mi imbarazzo quasi notando il suo sguardo. Uno sguardo di puro amore, di venerazione quasi, ma allo stesso tempo incerto. Deve dirmi qualcosa, lo so…
Abbassa per un attimo la testa e si guarda intorno per poi riportare i suoi occhi nei miei. Fa un sospiro molto rumoroso.
-“Ti amo”- lo sento dichiarare a voce alta continuando a tenere puntati i suoi occhi nei miei. Sta ancora tremando, è agitato, ma non lo da a vedere. Inizio a tremare impercettibilmente anche io al suono di quelle due parole.
Ti amo.
Ed io, lo amo? 
Attimi di silenzio seguono la sua dichiarazione e il suo sguardo si fa sempre più agitato...
-“Ti amo anche io Embry”- gli rispondo sicura chiudendo gli occhi e baciandolo, sentendolo mio come mai prima.

Qualche giorno dopo…

Questa sera tutti i branchi sono riuniti a casa di Sam ed Emily. Jared e Paul sostengono di aver sentito degli odori particolari oggi pomeriggio a nord-est, non una scia di qualche vampiro, odori diverso… un odore di lupi. Altri lupi.

-“Dimmi ancora una volta dov’eravate precisamente ragazzi…”- chiede Luke piuttosto agitato.
-“Te l’ho già detto! Eravamo a nord-est, vicino al confine con il Canada, molto vicino a dove il solito succhiasangue misterioso viene a farci visita. Stavamo per tornare qui a La Push, quando abbiamo sentito improvvisamente degli odori strani. Era odore di lupo, ne sono certo!”- risponde Paul molto convinto.
Cosa ci facevano degli altri lupi nel territorio dei Quileute? E soprattutto, chi erano?
Ci guardiamo tutti in silenzio, ponendoci le stesse domande senza farle a voce alta.
-“Non credo si possa fare molto ora come ora. L’unica soluzione è aspettare e vedere se torneranno o se succederà qualcosa…”- dico guardando tutti i presenti uno ad uno.
-"Si ma perchè reagire a cose fatte? Cosa facciamo se attaccano la riserva di punto in bianco? Ci colgono di sorpresa e noi avremmo meno chance di vincere e difenderci!"- ribatte subito Embry.
-“Avete ragione ragazzi. Non possiamo fare niente per adesso Embry, non possiamo attaccare qualcuno senza motivo e soprattutto senza neanche sapere perchè sono qui. Inoltre rintracciarli sarebbe quasi impossibile. Ma se dovesse succedere qualcosa o se dovessero invadere i nostri territori un’altra volta, siete autorizzati ad attaccare e cercare di capire chi sono e cosa vogliono. Non possiamo rischiare di mettere in pericolo la tribù, qui ci sono tutte le persone a noi più care e dobbiamo proteggerle, è questo il nostro compito.”- conclude Sam, guardando soprattutto i suoi ragazzi. Tutti loro annuiscono, anche Embry seduto al mio fianco annuisce estremamente serio e pensieroso. Mi volto a guardarlo chiedendogli implicitamente cos’abbia, lui ricambia per un attimo il mio sguardo e poi punta i suoi occhi su Sam senza darmi una risposta.
-“Se fossero spie mandate dai succhiasangue italiani?”- ipotizza Martin. Tutti lo guardiamo preoccupati, non ha tutti i torti, ma i freddi italiani a quanto dicono i Cullen non devono assolutamente sapere del patto stipulato tra i Quileute e loro, quindi se così fosse sarebbe un bel problema. Che bella situazione di merda.
-“Per adesso ragazzi dobbiamo stare in guardia e aspettare una loro prossima mossa, poi penseremo a come agire… Adesso andate pure, per questa sera basta così”- conclude Luke sedendosi sulla sedia a capotavola di fronte a Sam.
Tutti ci alziamo e ci disperdiamo in giro, mi volto verso Embry e gli faccio cenno con la testa di uscire fuori di casa. Alzandomi in piedi, vedo Martin avvicinarsi a Sam e Luke e iniziare a parlare con loro animatamente, il suo sguardo è molto preoccupato.
Non faccio neanche in tempo a comporre un altro pensiero che Embry mi prende per le spalle e invece che portarmi fuori, si infila una sigaretta appena girata dietro l’orecchio e mi porta su per le scale verso la mia camera.
Non appena entriamo, richiude la porta alle sue spalle e prendendo l’accendino appoggiato sul mio comodino, si accende molto tranquillamente la sigaretta e si siede sul davanzale della finestra. Lo fisso per un attimo e poi decido di fare lo stesso prendendo il mio pacchetto di Merit e accendendomene una. Mi avvicino a lui e dopo aver preso una prima boccata di fumo, lentamente mi avvicino alle sue labbra soffiandogli tutto il fumo addosso sorridendogli. Lui, dopo aver accolto il fumo nella sua bocca, lo ributta fuori dal naso mentre con una mano mi prende per la nuca e mi spinge con uno scatto contro le sue labbra. Un bacio che sa di tabacco e troppo amore, si fa sempre più profondo, le mie mani iniziano a vagare sul suo corpo, lentamente fa scendere la spallina del mio top dalla spalla e inizia ad accarezzarmi tutto l’incavo del collo con la lingua.
-“Un giorno dovrai dirmi il significato di tutti i tuoi tatuaggi”- sussurra staccandosi da me e facendo un altro tiro, sorridendo nella mia direzione. Mi appoggio al lato della finestra e dopo aver preso un’altra boccata di fumo, rispondo al suo sorriso.
-“Ogni mio tatuaggio racconta qualcosa di me e della mia storia, ognuno di loro è stato fatto in un momento importante della mia vita. Ogni tatuaggio è un ricordo…spiegarteli tutti sarebbe come rivelarti ogni più piccolo particolare della mia vita.”- dico sfiorando, ancora una volta, involontariamente la chiave di violino sul mio polso.
-“Spesso dai attenzioni a quel tatuaggio – dice indicando proprio la chiave sul mio polso – quello quando l’hai fatto?”- mi chiede curioso
-“Non…non ho voglia di parlarne in questo momento sinceramente”-  rispondo abbassando la testa e iniziando a guardare altrove…
-“Ok tranquilla. Ne hai tantissimi, quanti sono esattamente?”- lo ringrazio mentalmente di non aver insistito col discorso, guardo i suoi occhi, sono pieni d’amore. Guardo i miei occhi che si rispecchiano nei suoi, sono pieni d’amore.
Quanto grande è il sentimento che ci lega?
-“Sono undici in tutto, ma come hai visto sono quasi tutti molto piccoli eccetto tre di questi”- 
-“Si, ho già potuto notare tranquilla…”- mi dice compiaciuto scendendo dal davanzale e buttando il mozzicone dalla finestra. Si avvicina lentamente a me e mi circonda con le sue braccia, io ricambio il suo abbraccio e appoggio la testa nell’incavo del suo collo. Con un dito percorro tutto il suo bicipite, alzando un po’ la manica della maglietta e scoprendo il suo tatuaggio fatto per la tribù.
-“E’ molto bello il vostro simbolo Quileute"- gli sussurro continuando a guardare il simbolo tatuato sulla sua pelle ambrata.
-“Anche il vostro è molto bello…”- dice facendomi voltare improvvisamente per osservare meglio il lupo che ulula tatuato sulla parte dietro del mio bicipite. La mia schiena aderisce perfettamente ai suoi pettorali e le sue mani si infilano sotto la mia maglietta iniziando a toccare tutto il mio corpo, dalla pancia fino ad arrivare al seno. Lascio cadere indietro la testa e l’appoggio sulla sua spalla mentre lui inizia a leccarmi e baciarmi il collo.
-“mmmh…Embry…”- mugolo senza avere la forza di staccarmi da lui.
-“Cosa…c’è?”- mi chiede tra un bacio e l’altro senza smettere.
-“Dovresti andare a casa adesso, tua mamma si arrabbierà se non ti vedrà tornare nemmeno questa sera”- gli dico cercando di ritrovare la mia razionalità che non ho proprio idea di dove sia finita. Il suo profumo mi sta inebriando la mente, non riesco a pensare.
-“E cosa me ne frega? Io voglio solo scoprire, momento per momento, ogni più piccolo segreto di questa ragazzina di San Diego che ho scoperto essere il mio imprinting e la mia droga preferita. E per scoprire tutto, devo passare più tempo possibile con te o sbaglio? E questo decisamente… non mi dispiace…”- mi sussurra con la voce plasmata dal desiderio e sorridendo sul mio collo.
-“Non ti basterebbe neanche una vita intera per scoprire tutto su di me…”- gli rispondo sorridendo più a me stessa che a lui, e provocandolo un po’. Continuo a lasciare il mio corpo in balia del suo, senza fare niente.
-“Beh tranquilla, di tempo ne abbiamo quanto ne vogliamo finché ci trasformeremo, e con te neanche l’eternità mi basterà.”- 
Sorrido ancora di più al sentire queste parole e mi faccio trasportare dalla sue mani nel fuoco di questa notte. 

Ciao a tutti! Allora come prima cosa voglio ringraziare tutti i lettori e tutti i recensori di questa storia. Mi fa molto piacere che la storia vi piaccia e che continuiate a seguirla.
Come seconda cosa arrivo a commentare il super capitolo 10! Ho scritto questo capitolo per cercare di dare l'idea a tutti di come siano Embry e Ley insieme da quando si sono messi insieme in poche parole. Ho raccontato alcuni momenti della loro vita insieme a La Push e alcuni momenti importanti della loro relazione, come la loro prima volta. 
Inoltre in questo capitolo ho lanciato degli indizi sugli argomenti dei prossimi capitoli, l'unica cosa che vi rimane da fare è continuare a leggere ;)
Recensite per favore e fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, se ci sono cose che vanno migliorate o se semplicemente vi piace così com'è la storia! Grazie ancora a tutti e buona lettura :*



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Capitolo 11
*** Il lupo misterioso ***


CAPITOLO 11 "Il lupo misterioso"


POV MILEY

Continuo a camminare per il bosco lentamente… il sole sta per tramontare ma la luce nella foresta è già cupa e prossima a sparire totalmente. I rami filtrano una luce rossastra che colora le piante con toni caldi.
Affondo le zampe nella terra, passo dopo passo, la mia mente è totalmente libera. Oggi mi tocca fare il turno di ronda da sola dato che Martin doveva assolutamente parlare con Sam e Luke.
Chissà di cosa doveva parlargli poi… sono giorni che Martin è strano, fin troppo strano anche per lui e poi confabula sempre con Luke. Martin è il suo beta ma non è gusto che si tengano informazioni per loro, se sanno qualcosa devono dircelo!
Presa dalla noia scrollo il pelo e inizio a correre, sarà meglio attivarmi un attimo se non voglio appisolarmi durante il turno di ronda, Luke mi ammazzerebbe e mi darebbe altri tre giorni consecutivi di ronda.
Ripercorro il perimetro della zona che mi è stata assegnata circa cinque volte, il tempo non passa più oggi, mi mancano ancora due ore per finire qui e tornarmene a casa e farmi una bella doccia.
Mi guardo intorno velocemente e concentro il mio udito per sentire se sta arrivando qualcuno… via libera, perfetto!
Chiudo gli occhi e mi concentro, regolarizzo il mio respiro e sento il ritmo del mio respiro combaciare con il battito del mio cuore, l’aria si fa sempre più fresca intorno a me e raggiungo uno stato di equilibrio.
Lentamente riapro gli occhi e guardo la natura davanti a me con occhi meno precisi nei particolari, occhi decisamente umani.
Prendo i vestiti legati alla mia caviglia e li indosso, shorts e canottiera come sempre. Lego i capelli alti in testa e riprendo a camminare in direzione del mare. Percorro una strada quasi impenetrabile tra cespugli e roveti, senza curarmi dei rami che graffiano la mia pelle, tanto tra qualche ora sarà già passato tutto, no?
Arrivata sulla scogliera fisso l’enorme distesa d’acqua grigia che si estende davanti ai miei occhi, un’acqua così diversa da quella che c’è a casa mia… il sole sta per abbassarsi definitivamente oltre la linea di orizzonte e l’oceano grigio assume un colore ancora più cupo ma acceso da scie luminose rossastre al posto del bagliore argenteo che c'è di solito.
Chiudo gli occhi lentamente, inspiro molto forte per far entrare nelle mie narici il profumo di questo posto, il profumo del mare. Questo profumo che in qualche modo mi ricorda sempre Embry. La brezza marina si scontra con la mia pelle e il profumo misto di salsedine ed erba fresca mi entra dentro...
improvvisamente un altro odore si scontra con il mio infallibile olfatto i lupo.
Spalanco gli occhi di scatto e mi giro, ma avverto solo un leggero fruscio tra le foglie.
Inizio a correre in quella direzione senza neanche preoccuparmi di togliere in vestiti. Scoppio e riassumo la mia forma mutata. Corro più veloce che posso cercando di seguire la scia che sento, è un odore strano, non di vampiro sicuramente... 
Credo sia uno dei lupi che continua ad introdursi nel territorio Quileute.
Corro fino a non sentire più le zampe, ma non intendo fermarmi. Cerco di raggiungerlo correndo più forte che posso, niente ferma il mio passaggio, percorro circa un miglio inseguendolo, non mi sfuggirà. Continuo a correre ma all’improvviso la scia scompare e lascia spazio all’odore della natura che mi circonda.
Mi blocco improvvisamente e arresto la mia corsa, mi guardo intorno molto attentamente, cercando di scorgere qualcosa ma non vedo assolutamente niente. Quel bastardo dev’essersi ritrasformato, ecco perché non sento più il suo odore! Un ringhio nasce spontaneo dalla mia gola e guardandomi intorno un’ultima volta, inizio a correre in direzione di La Push.
 

Non potendo entrare in casa nuda, mi arrampico sull’albero sotto la mia finestra e con un balzo entro in camera mia senza che nessuno mi veda. Infilo subito le dottor Martens e inizio a scendere le scale quasi correndo, ancora infilandomi il vestito. Sento la voce di Embry provenire da sotto, dice qualcosa che non capisco e poi una risata collettiva segue la sua affermazione. 
Alcuni dei miei fratelli sono seduti al tavolo e stanno mangiando insieme ad altri membri del branco di La Push.
Embry, con un muffin gigante in mano, sentendo un rumore si volta immediatamente e sorride molto sfrontatamente nella mia direzione non appena riconosce la mia figura. Ricambio velocemente il suo sorriso di sfida con il petto che si abbassa e si solleva velocissimo per la sforzo fatto per la corsa. Con lo sguardo cerco Sam o Luke, o entrambi non mi interessa.
-“Sam! Luke! – li richiamo non appena li vedo- l’ho visto!”- dico quasi urlando, ancora con il fiatone che quasi mi impedisce di parlare. Tutti si voltano verso di me smettendo di parlare.
-“Chi Ley?”- mi chiede subito Martin improvvisamente preoccupatissimo
-“Non so chi fosse! Ma era li! Al confine col Canada, come l’altra volta!”-
-“Cos’è successo? Raccontaci tutto dettagliatamente – mi chiede subito Luke preoccupato – e siediti santo cielo, sembra che tu stia per morire”-
-“Scusatemi, ho corso fino a qui, un’ora ininterrottamente. Stavo facendo il mio solito turno di ronda, tutto normalissimo come sempre ma ad un certo punto ho deciso di riprendere forma umana…”-
-“Ma sei stupida?! Poteva succederti di tutto!”- mi interrompe subito Embry molto alterato.
-“E dai fratello, calmati, è pur sempre un lupo no? – inizia Jared difendendomi- anche se effettivamente sei stata irresponsabile”- ridacchia alla fine. Continuo il mio racconto...
-“Insomma, mi sono ritrasformata, mi sono avvicinata alla scogliera per guardare il mare e mentre ero lì, ho sentito improvvisamente il suo odore. Non so chi fosse, non appena mi sono voltata ho sentito un fruscio tra le foglie e ho iniziato subito a rincorrerlo, ma niente! Ho seguito per un po’ la sua scia, per circa un miglio, ma credo che alla fine si sia ritrasformato perché l’odore è totalmente scomparso improvvisamente…”- continuo molto pensierosa.
Questo “incontro” mi ha destabilizzata, non riesco a capire perché ma ho una strana sensazione…
-“E non hai visto il lupo con i tuoi occhi quindi, giusto?”- mi chiede Martin avvicinandosi
-“No”-
Noto lo sguardo di Martin incrociarsi per un attimo con quello di Luke e poi entrambi voltarsi verso Sam. Cosa sta succedendo?
-“C’è qualcosa che dovrei, o meglio, che dovremmo sapere?”- chiedo iniziando a innervosirmi e guardando anche tutti gli altri molto tesi.
-“Niente di importante. Andate pure…”- conclude Luke uscendo molto velocemente di casa e dirigendosi verso il bosco. Per un attimo guardo la sua figura sparire tra gli alberi. E’ una fuga questa?
-“Beh… Miley vuoi un muffin?”- mi chiede molto cortesemente Emily cercando evidentemente di cambiare argomento.
Sono sicura che ci sia qualcosa sotto qui.
-“Oh no grazie Emily, credo andrò a farmi una passeggiata per rilassare un attimo i nervi”- le dico sorridendo e uscendo velocemente dalla porta, senza curarmi di niente e nessuno. Devo stare un po' da sola.
Inzio a camminare verso il bosco per poi addentrarmici dentro sempre di più, ormai questo è diventato il posto perfetto per quando devo pensare a qualcosa.
Io quell’odore l’ho già sentito. Si, ne sono certa. Ma dove? Questa è la domanda. E’ come se l’avessi già sentito tante volte, come se fosse…familiare.
-“Cosa ci fai qui tutta sola ragazzina?”- una voce molto calda ma strafottente raggiunge le mie orecchie, mi volto di scatto.
Embry se ne sta in piedi dietro di me, a torso nudo, sorridendomi in quel suo modo così sfacciato… Guardo per un attimo la sua figura, i suoi addominali, i suoi pettorali, seguo la sua pelle ambrata fino ad arrivare ai suoi occhi, così scuri da perdermici dentro.
-“Avevo voglia di stare un po’ da sola…”-
-“Non dovresti venire qui nel bosco di notte, può essere pericoloso”-
-“Fai sul serio Call?!”- gli chiedo incrociando le braccia al petto e sorridendo a mia volta.
Per tutta risposta si siede su un sasso a qualche metro da me e inizia a fissarmi molto insistentemente.
-“…che fine hai fatto ieri sera? Ti aspettavo”- mi chiede infine piegando leggermente la testa di lato.
-“Ero stanca”-
-“Credevo che la stanchezza non potesse toccarti Ross, non sei tu quella che se ne va in giro dicendo quanto resistente sei? Sopporti ore di ronda e non hai la forza di venire a trovarmi? Mi deludi…”- continua ridacchiando e osservandomi.
-“Oh ma piantala.”-
-“Quanto mi piace quando ti arrabbi”-
-“Se tu mi avessi vista veramente arrabbiata, ti assicuro che non ti piacerebbe così tanto”-
-“Ma smettila, sei solo una ragazzina, cosa vuoi fare’”- continua scoppiando a ridere senza cercare di trattenere oltre la sua risata.
-“Come prima cosa chiuderti quella cazzo di bocca.”- concludo io decisamente indispettita. Quanto fastidio mi da. Non lo sopporto.
-“Attenzione! La ragazzina si è innervosita! Devo stare più attento, potrei farmi male. Ehi tu, sono qui, perché non ci provi?”- mi chiede continuando a ridere e cercando di provocarmi. So che questo è solo un modo per infastidirmi e spingermi a reagire, ma si sa, io non so proprio starmene zitta. Dopo avergli fatto il dito medio, rispondo alla provocazione e avvicinandomi cerco di tirargli un pugno nello stomaco ma molto velocemente, bloccandomi entrambi i polsi con la sua presa d’acciaio, mi tira a pochi centimetri dalle sue labbra.
Le sue meravigliose e morbidissime labbra.
 Il suo profumo mi inonda le narici e mi stordisce per un attimo. Per un attimo non riesco più a sostenere quella maschera di durezza che porto sempre con me, cedo per un secondo e appoggio la fronte sulla sua spalla per poi rialzarla subito e tornare dov’ero prima.
-“Ti odio”- gli sussurro a pochi centimetri dalle labbra.
-“L’altra notte non la pensavi così”- mi dice puntando il suo sguardo nei miei occhi e sorridendo sempre in quel modo così maledettamente fastidioso ma estremamente sexy.
-“L’altra notte non parlavo razionalmente”-
-“L’altra notte eri troppo impegnata a gridare il mio nome per parlare Ley…”- mi sussurra subito prima di premere le sue labbra sulle mie. Il mio cuore perde un battito… Il bacio si fa sempre più profondo, la sua lingua entra velocemente nella mia bocca e il bacio si fa sempre meno casto. Le mie mani vagano sui suoi pettorali, una sua mano sale sotto la mia maglietta fino ad arrivare al seno e si blocca lì. Con l'altra mano mi tiene bloccata per la schiena e l’unica cosa a chui riesco a pensare è che voglio lui.
Adesso. Qui.
Mentre continuiamo a baciarci, cerco di togliermi la maglietta, ma improvvisamente mi ferma. Rimaniamo per un po’ così, a guardarci negli occhi a pochi centimetri l’uno dall’altro, ancora ansimando per il desiderio. Perchè mi ha fermata?
-“E perché non hai risposto alle mie chiamate ieri e oggi?”- mi chiede d’un tratto cercando spiegazioni.
-“Mi si è rotto il telefono”- per tutta risposta mi guadagno uno sguardo molto scocciato.
-“Perderò la testa cercando di starti dietro Ley”-
Dopo avermi sistemato la maglietta e avermi coperta meglio, si alza velocemente in piedi e voltandosi di spalle, senza alcuna spiegazione, inizia a camminare in direzione di casa sua. Non ha alcuna intenzione di toccarmi questa sera.
Improvvisamente si arresta qualche metro più in là. Continua a starsene girato di spalle senza voltarsi.
-“Quando vorrai scappare da tutti i tuoi demoni, o semplicemente liberartene e farmi aprire qualche porta in più su di te, sai dove trovarmi”- conclude infine lui, per poi riprendere a camminare e scomparire nel buio della foresta.
Mi siedo sul sasso dove fino a poco fa c’era Embry. Mi accendo una sigaretta molto tranquillamente e chiudo gli occhi per rilassarmi.
Tiro dopo tiro, la sigaretta continua a consumarsi fino ad arrivare a 2/3. L’altra sera non sono andata da Embry non di proposito, ma perché davvero ero stanchissima. Ci stanno facendo fare dei turni assurdi, in più quando non sono in ronda o vado a scuola o mi tocca studiare… è tutto così difficile…
Un fruscio tra le piante davanti a me mi risveglia dai miei pensieri.
Cos’è stato?
Punto subito lo sguardo nel punto da cui proveniva il fruscio e mi alzo in piedi, ma non vedo niente. Un altro fruscio alla mia destra mi fa voltare. Butto la sigaretta e mi guardo intorno. Sono pronta.
-“Chi sei?”- urlo verso gli alberi. Nessuna risposta.
Non appena sento un nuovo rumore tra gli alberi, con uno scatto inizio a correre in quella direzione. La persona che fino a poco fa mi stava osservando inizia a scappare. Continuo a inseguirlo correndo più veloce che posso, le mie gambe continuano a correre senza mai fermarsi, senza una pausa. Corro tra gli alberi e i rami, saltando qua e là per evitare le radici e i sassi, ma la persona davanti a me è comunque più veloce e continua a stare davanti a me. Non riesco a riconoscerne la figura, vedo solo un ombra nera, quasi sicuramente maschile. Neanche la mia vista di lupo mi aiuta purtroppo.
Continuo a correre cercando di stargli dietro finché la sagoma davanti a me, facendo un balzo in avanti, assume un ‘altra forma e in un attimo, correndo sulle zampe molto più veloce, scompare tra gli alberi.
Non faccio neanche in tempo a trasformarmi che è già sparito. Ma chi diavolo era? Arresto la mia corsa e appoggio le mani sulle ginocchia per riprendere fiato. Perché continua a seguirmi?! Sono due giorni che rischia di farsi scoprire, ma osa così tanto solo con me.
Noto per terra qualcosa che luccica, mi abbasso per raccoglierlo e quando apro la mano ed osservo l’oggetto nelle mia mani, non posso non spalancare la bocca per la sorpresa. Inizio a rigirare fra le dita il piccolo braccialetto in argento con cinque lettere che formano la scritta “Miley”. Non riesco a capire il perché di tutta questa storia, chi è che mi stava guardando? E perché aveva questo braccialetto? Continuo a passarlo da una mano all’altra cercando di analizzarlo meglio alla luce della luna, mi ricorda qualcosa ma non so precisamente cosa…
Un ululato squarcia il silenzio della notte, un ululato che riconosco non appartenere a nessuno dei miei amici. Rabbrividisco all’idea di essere qua fuori totalmente da sola. E adesso che ho trovato questo, la situazione si fa ancora più preoccupante. Ci dev’essere un collegamento tra tutte queste cose, il braccialetto, l’odore famigliare, questa persona che mi osserva… chi è e cosa vuole da me?
Non appena riprendo un po’ di fiato decido che è meglio tornarsene a casa, tenendo stretto il braccialetto nella mano e con passo spedito mi dirigo verso casa. E’ meglio non raccontare niente a nessuno di questa storia, non capirebbero e si arrabbierebbero perché non mi sono trasformata fin da subito, oppure si preoccuperebbero  e poi…non so perché ma sento di dover tenere nascosta tutta questa storia.
 
Il giorno dopo…

Prendo in mano il volante e lentamente spingo l’acceleratore. Oggi Sam mi ha dato la sua macchina per venire a scuola per fortuna, di camminare tutti i giorni non ho proprio voglia! Sono state ore interminabili, non ce la facevo più.
Spingo più a fondo l’acceleratore e raggiungo i 90 km/h, svolto a destra per la via di Embry e in un attimo sono arrivata. Non c’è niente da fare, con la pelliccia o con un motore è tutta un'altra storia. Sorrido per un attimo a questo pensiero.
Scendo dalla macchina e chiudendo la portiera, inizio a correre sotto la pioggia per raggiungere l’entrata.
Non appena raggiungo il portico, mi guardo per un attimo prima di suonare. La gonna nera e la canottiera di raso rosa sono tutte bagnate, impreco mentalmente e suono il campanello.
Tiffany mi apre la porta e non appena mi vede mi rivolge un grandissimo sorriso.
-“Ciao cara! Entra pure, se no rischi di ammalarti! Oggi fa tanto freddo vero?”- mi chiede subito cortesemente.
-“Decisamente!”-
-“Poi tu sarai abituata al sole tutti i giorni, dev’essere una tortura per te questo tempo… vuoi del the?”- mi chiede dirigendosi velocemente verso la cucina.
-“Oh si grazie molto volentieri…”- rispondo guardandomi intorno.
Varie foto di Embry da piccolo sono appese al muro, non ci avevo mai fatto caso in tutte le volte che sono venuta da lui, era davvero un bellissimo bambino. Sorrido prendendo in mano un portafoto ed osservando l’immagine più da vicino.
-“Lì aveva 4 anni… mi faceva già dannare, era una vera peste da piccolo… - mi informa sua mamma sorridendo e appoggiandosi allo stipite della porta – Embry è ancora fuori, non so dove sia, ma dovrebbe tornare a momenti. Io devo andare perché inizio il turno fra 15 minuti, tu fai pure come se fossi a casa tua, tieni questo è il tuo the”- mi dice sorridendomi e porgendomi una tazza bollente.
-“Grazie mille, ma posso passare anche più tardi non c’è problema”- dico afferrando la tazza tra le mani.
-“Ma figurati! Miley fai come se fossi a casa tua davvero, avere una ragazza così dolce e gentile come te per casa mi fa solo piacere, e poi so quanto Embry tiene a te, non ti avrebbe mai portata a casa se no, te lo assicuro. Ci vediamo bella!”- mi saluta dandomi due baci sulle guance con un grande sorriso stampato in faccia ed esce chiudendosi la porta dietro di lei.
Arrossisco al pensiero dell’ultima frase della mamma del mio lupo e sorrido come una stupida. Mi guardo per un attimo intorno, incerta su cosa fare precisamente. Guardo la mia immagine in uno specchio appeso al muro e vedo i miei boccoli neri già quasi asciutti grazie al mio calore corporeo.
Alla fine decido di sedermi sul divano ed aspettare che Embry torni a casa. Oggi aveva una ronda e non è venuto a scuola, per fortuna Tiffany non mi ha fatto domande se no non avrei davvero saputo cosa dire! Inizio a sorseggiare il mio the fumante… Mi guardo per un attimo intorno e decido di alzarmi e andare a lasciare la tazza ormai vuota in cucina.
Non appena appoggio la tazza sul tavolo, noto la grande vetrata che da su un portico sul retro della casa, proprio davanti alla foresta. Mi appoggio sullo stipite della porta e guardo la pioggia scendere, questo tempo mi rilassa tantissimo.
 miei vestiti si sono già asciugati del tutto e non c’è neanche bisogno di asciugarli.
Vedo la figura di Embry sbucare dal bosco e venire verso l’entrata della casa. Indossa solo un paio di pantaloni corti e l’acqua che scende abbondantemente lo bagna tutto. Le gocce di pioggia percorrono tutto il suo corpo perfettamente scolpito, i capelli bagnati li ricadono sulla fronte attaccandosi e viene avanti con un andamento piuttosto annoiato. Non appena vede la mia figura sulla porta di casa, accelera il passo e arrivando sotto il portico, mi prende tra le sue braccia e alzandomi mi fa girare due volte.
-“Buongiorno…”- mi dice ridacchiando prima di fermare il mio viso tra le sue mani e baciarmi dolcemente.
-“Questo si che è un buongiorno”- commento io dopo esserci staccati.
Gli scosto dalla fronte i capelli bagnati e prendendolo per mano, lo porto dentro casa.
Saliamo le scale e andiamo verso il bagno. Non appena entriamo si toglie i pantaloni ormai fradici e con un asciugamano lo asciugo. Il suo corpo pur essendo stato bagnato per ore sotto la pioggia, è sempre bollente.
Prendendomi per mano mi porta in camera sua. Mi guardo intorno in questa stanza che ormai conosco fin troppo bene… svariati pacchetti di sigarette vuoti sono buttati sul comodino, la scrivania è cosparsa di libri aperti e sottolineati, poster di moto da cross sono attaccati alla parete sopra il letto e svariate foto che lo ritraggono in sella alla sua moto o con i suoi amici sono appese al muro, mentre la sedia è stracolma di vestiti ammassati. Sorrido pensando che in fin dei conti non siamo così diversi, in quanto a ordine nessuno nei due è perfetto. Decisamente no. 
Cerco di arrivare alla sua altezza alzandomi sulle punte, circondandogli il collo con le braccia lo stringo forte a me affondando la testa nell’incavo del suo collo.
-“Mi sei mancato”- sussurro piano continuando a tenerlo più che posso vicino a me.
-“Ti stavo aspettando, anche tu mi sei mancata…”- mi risponde dandomi un bacio sul braccio che circonda il suo collo e stringendomi forte.
-“Scusami per il mio comportamento di questi giorni, non so stare senza di te”-
-“Non preoccuparti. Ley non l’hai ancora capito ma l’unica cosa che mi interessa è che tu stia bene ok? E se c’è qualcosa vorrei che tu ne parlassi con me, sai che mi puoi dire qualsiasi cosa…”- afferma prendendomi il viso tra le mani e incarcerando i miei occhi nei suoi.
Non posso fare altro che baciarlo e baciarlo e ancora baciarlo. E’ incredibile come sia sempre così stronzo e strafottente con tutti e con me diventi sempre dolce. Penso per un attimo se raccontargli del mio “incontro” di ieri sera e del misterioso braccialetto, ma alla fine decido di lasciar stare, non ha senso farlo preoccupare per niente.
-“Ti amo”- gli dico a bassa voce guardandolo negli occhi. Un sorriso stupendo si apre sul suo viso.
-“Ti amo anche io Ross”- sorrido di rimando e dopo qualche altro bacio continua
-“Ascolta, questa sera Jared fa una festa per il suo compleanno alle 8.30 da lui…”-
-“Oddio è il suo compleanno?! E non me l’avete detto?? Devo fargli subito gli auguri”- inizio io subito preoccupatissima.
Oddio che figura ci faccio? Nessuno mi aveva detto che è il suo compleanno, e il regalo quando e dove lo vado a comprare?
-“Ehi calmati non c’è bisogno di niente tranquilla… il regalo da parte nostra l’ho già preso io – inizia ridacchiando – mi basta solo che tu ci degni della tua presenza!”- continua sorridendomi.
-“Hai già pensato a tutto! Certo che ci sarò e me lo chiedi?”-
-“Ti passo a prendere alle 8.15. Vestiti elegante – mi sussurra all’orecchio – anche se non credo ci sia bisogno di dirtelo”- continua iniziando a ridere squadrandomi dalla testa ai piedi.
-“Cosa intendi dire?”-
-“Boh… alla fine sei sempre elegante tu, guardati, sembri uscita da una rivista di moda. Si vede proprio che sei di San Diego”- continua guardando i miei vestiti, ancora con l’ombra di un sorriso sulla faccia.
-“Beh preferisco essere elegante che presa male”- affermo io incrociando le braccia al petto e voltandomi da un lato stizzita.
Come dovrei andare presa in giro? Qui sono tutti vestiti a caso, ma stiamo scherzando? Ho capito che si gela ma non mi interessa, tanto io il freddo neanche lo sento. Continua a ridere di gusto e abbracciandomi mi sistema la canottiera appena stropicciata.
-“Mi piaci così come sei bellezza, anzi senza vestiti sei ancora meglio”- mi sussurra all’orecchio prima di darmi un bacio sulla guancia e poi mordermi. Lo guardo per un attimo e gli mordo il labbro mettendo su il broncio.
Guardo l’orologio velocemente e… oddio ma è tardissimo!
-“Devo scappare! Devo prepararmi!”- dico divincolandomi dal suo abbraccio e iniziando a camminare verso l’uscita con lui alle mie calcagna.
-“Dai rimani ancora un po’…”-  mi volto di scatto a guardarlo, bloccandomi sul posto.
-“Ah adesso sei tu che mi chiedi di rimanere quando ieri sera sul più bello te ne sei andato?! Eh no caro mio, non funziona così, ci si vede dopo tesoro”- dico baciandolo sulla guancia velocemente, per poi uscire dalla porta e iniziare a camminare verso la macchina.
-“Per adesso te la sei cavata, ma questa notte non sarai così fortunata!”- sento che mi urla da sotto il portico.
Un sorriso che non riesco proprio a trattenere compare sul mio viso.
-“SEMPRE CHE IO VENGA QUESTA NOTTE. CIAO EMBRY”- gli urlo di rimando quasi seriamente.
Non appena mi giro non posso fare a meno di scoppiare in una fragorosa risata.
Perché ci diamo sempre fastidio? E’ tutta una lotta la nostra relazione, una battaglia continua, siamo un fuoco insieme. Sorrido a questo pensiero… non potevo trovare un ragazzo migliore. Mi sta vicino, nonostante tutto, nonostante io abbia così tanti segreti da far paura a chiunque, nonostante io abbia un carattere così difficile, lui sa sempre cosa dirmi e cosa fare quando si tratta di me. Sembra sia nato per stare al mio fianco ed io al suo…
Con questi pensieri mi accorgo di essere arrivata finalmente a casa. Parcheggio davanti all’entrata e non appena entro, non trovando nessuno in casa, appoggio le chiavi della macchina sul tavolo circolare affianco alla cucina.
-“Sono tornata”- urlo velocemente prima di correre su per le scale.
-“Ciao Ley!”- sento la risposta di Emily venire da lontano, continuo la mia corsa verso camera mia. Devo fare presto se voglio essere appena presentabile, sono già le 6.45! Togliendomi subito i vestiti che ho addosso, mi infilo nella doccia e inizio a prepararmi, finalmente potrò rimettermi qualche mio bel vestito e i miei adoratissimi tacchi.
 
Ciao ragazzi! 
Ringrazio tutti i lettori per aver letto lo scorso capitolo e un ringraziamento speciale va a sole13 che continua a seguire la mia storia, capitolo dopo capitolo ;)
Allora questo misterioso lupo chi sarà? E che collegamento avrà con la nostra Miley? Sarà pericoloso oppure no?
Lo scoprirete nella prossima puntataaa ahahah :) 
Il prossimo capitolo conto di postarlo nel fine settimana, nel frattempo buona lettura a tutti e aspetto recensioni!!!!!
Un bacio, buona lettura :)



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Capitolo 12
*** Mistero svelato ***


CAPITOLO 12 "Mistero svelato"

POV MILEY

Esco dalla doccia e mi avvolgo nell’asciugamano caldo. Mi guardo allo specchio, i miei capelli ricadono sulle spalle bagnati e la mia faccia finalmente dopo tanto tempo non mostra segni di stanchezza.
Dopo essermi pettinata esco dal bagno e aprendo l’armadio inizio a pensare cosa potrei mettermi.
Il vestito blu che ho preso mi piace tantissimo, ma anche quello giallo mi fa impazzire… sono davvero indecisissima. Il mio occhio cade su un vestito tutto nero attillato fatto a tubino, abbastanza corto ma non eccessivo, delle paiette bianche sparse sulla parte superiore del vestito gli danno un tocco di luminosità. Ecco fatto, ho trovato!
Piuttosto contenta della mia scelta, tiro fuori il vestito dall’armadio e lo appendo lì affianco.Mi volto per tornare in bagno, quando il mio occhio cade sul braccialetto appoggiato sul mio comodino.
Accendendomi una sigaretta, mi siedo sul letto e rigiro tra le mani il braccialetto analizzandolo meglio. Non c’è alcun particolare di importanza che mi possa dare qualche indizio in più su tutta questa storia... ma a chi può appartenere? E perché c’è proprio il mio nome?
Queste domande mi girano in testa da tutto il giorno, non capisco che collegamento io possa avere con questa persona, non so neanche chi è, e non ne ho la minima idea!
Faccio l’ultimo tiro e dopo aver spento il mozzicone nel posacenere, entro in bagno e mi asciugo i capelli. Mi guardo allo specchio e non mi convinco più di tanto, sono sempre uguale, cosa potrei fare? Forse potrei farmi liscia questa sera…gioco per un po' con i miei capelli e infilandomi le mutande e il reggiseno, ritorno in camera e mi avvicino alla scrivania per controllare il telefono e vedere se ho ricevuto messaggi. Non appena blocco il display nessuna notifica appare sotto le mie dita.
Appoggio l’iphone sul ripiano, quando una stretta fortissima, sicuramente maschile, mi blocca da dietro e voltandomi velocemente verso di lui mi spinge contro il muro. Per un attimo ho davvero paura ma non appena le sue braccia calde vengono a contatto con la mia pelle nuda e il suo profumo raggiunge le mie narici, riconosco subito a chi appartiene questa stretta. Come potrei non riconoscerlo?
I miei occhi si alzano su quelli di Embry e ci fissiamo per qualche minuto in silenzio.
-“Cosa ci fai qui? Non sai stare neanche per un’ora e mezza senza di me?”- gli chiedo con tono derisorio.
-“Sono venuto qui solo per dirti che… beh…”- inizia lui molto poco convinto continuando a tenermi bloccata tra il muro e le sue braccia.
E’ appoggiato con i palmi delle mani al muro affianco alla mia testa, i nostri corpi si toccano e questa situazione mi ricorda terribilmente il nostro primo bacio. Quell’aria così sfacciata che ha sul viso che mi è sempre piaciuta.
-“Poche scuse. So che sei venuto solo perché avevi voglia di vedermi Embry.”- continuo ridacchiando.
-“E va bene mi hai scoperto… mi sei mancata Ley, odio discutere con te. E odio ancora di più quando scappi da me lasciando a metà quello che hai iniziato”- inizia avvicinandosi sempre di più al mio collo. Fa aderire perfettamente i nostri corpi e la sua mano destra, staccandosi dal muro, inizia a percorrere la linea dei miei fianchi, abbassandosi sempre di più fino ad arrivare sui miei glutei.
-“Cos’avrei interrotto scusa?”- gli chiedo molto scettica, cercando di non cedere sotto il suo tocco così caldo e leggero ma allo stesso tempo possessivo. Lo guardo meglio e non vedendo un accenno di risposta, capisco che non ha nessuna intenzione di fermarsi.
-“No amore, devo prepararmi, davvero non ho tempo…”- inizio tra un bacio e l’altro sul collo. I suoi baci si fanno sempre meno casti e staccando anche l’altra mano dal muro arriva fino al gancio del reggiseno e lentamente, dopo averci armeggiato un po’, lo slaccia.
-“Em…bry…”- provo a fermarlo ormai quasi fuori di me, ma velocemente mi stacca dal muro e alzandomi fin troppo facilmente, mi porta fino alla scrivania facendomici sedere sopra. Continua a dedicarsi al mio collo e dopo un po’ decide di impossessarsi delle mie labbra. Mi lascio andare anche io, pur sapendo che è davvero molto tardi, appoggio una mano sulla sua spalla iniziando a passare lentamente la mano sopra i suoi muscoli, mentre con l’altra lo prendo per la nuca e lo tiro con più forza verso di me. Le nostre lingue danzano appassionatamente insieme e ci facciamo prendere dal desiderio. Lentamente mi toglie anche l’ultimo indumento che mi è rimasto e riprende a baciarmi con più foga di prima. Abbasso le mani cercando di sfilargli i pantaloni che ricadono ai suoi piedi e di cui si libera facilmente. Sento la sua pelle calda a contatto con la mia e i nostri cuori che battono all’impazzata. Il suo tocco si fa più pesante, più possessivo. I suoi capelli sono tutti spettinati e le sue labbra sono così morbide che potrei non lasciarle più. Cosa potrei avere di meglio? Lo guardo come se fosse la cosa più bella al mondo, ed effettivamente per me è davvero così. Sorrido appena quando improvvisamente il mio telefono inizia a suonare rumorosamente. Inizialmente non ci facciamo caso, ma notando che lo squillo insiste ci fermiamo.
Ancora con il fiatone, appoggio la mia fronte contro la sua e stiamo per un attimo così, ancora affannati e stretti l’uno all’altra.
-“Scusa…”- riesco solo a sussurrare io prima di alzarmi in piedi e dirigermi verso il telefono. Vedo il suo sguardo attento seguire il mio corpo finché non arrivo al telefono.
Rispondo ancora scossa da questo brusco ritorno alla realtà.
-“Pronto…”- dico con voce ancora non del tutto ferma appoggiando la fronte contro il muro e cercando di calmarmi in qualche modo.
-“Si… ho capito, alle 8.30 da Jared, lo sapevo già… no non ho niente perché?... ma va figurati tranquillo! A dopo allora”- chiudo velocemente la chiamata e sbatto il telefono sulla scrivania. Martin dio mio, sempre nei momenti meno opportuni.
Senza aspettare neanche un attimo, le mani di Embry circondano velocemente la mia vita e facendomi sedere nuovamente sulla scrivania piuttosto rudemente, inizia a baciarmi con foga. Avvolgo le gambe intorno alla sua vita, le sue labbra calde non mi lasciano un momento per respirare ed io perdo definitivamente la testa. Improvvisamente, puntando i suoi occhi nei miei e stringendomi i fianchi, entra in me senza preavviso e con una forza incredibile. Un gemito che non riesco a trattenere esce dalla mia bocca. Ma cos’ha oggi? Lo guardo per un attimo e sorrido vedendolo così preso. La lontananza deve avergli fatto davvero male, ridacchio tra me e me. Mi aggrappo alle sue spalle e lo guardo negli occhi, inizia a spingere sempre più forte e veloce tornando a cercare la mia bocca.
Ha un ritmo spaventoso che faccio quasi fatica a sostenere perfino io, mi muovo con lui ma sono davvero sfinita, mi chiude la bocca con dei baci ma non riesco comunque a trattenere dei gemiti che vengono su dalla mia gola. Stringo sempre più forte la presa sulla sua schiena, così forte da graffiarlo e stringo le mie gambe intorno alla sua vita appoggiando la fronte sulla sua spalla. Stringendomi la coscia con una mano spinge ancora più forte dentro di me, baciandomi preso dal desiderio. Mi faccio trasportare nel vortice del piacere insieme a lui senza capire più niente. Sento le mie gambe farmi quasi male dallo sforzo che sto facendo ma non riesco a fermarmi. Tutto è velocissimo e le emozioni che mi attraversano sono talmente tante che non mi permettono di pensare.
 Le sue mani iniziano a tremare, lui inizia a tremare fin troppo forte. In un attimo, riacquistando la razionalità per un momento, capisco cosa sta per succedere e prendendo il suo viso tra le mani cerco di calmarlo come posso.
-“Embry. Calmati. Davvero, devi calmarti. Sai cosa sta per succedere quindi rilassati e calmati. Mi faresti del male lo sai…”- cerco di riportarlo alla calma, se si dovesse trasformare sarebbe un bel problema. Con il cuore che batte a mille e tanta paura cerco di guardarlo negli occhi ma il suo sguardo sfugge dal mio continuando a spingere dentro di me. Sembra fuori di testa, ma so che non mi farà del male… non so cosa fare, cazzo. Il piacere non mi consente di essere totalmente razionale in questo momento. Gemo ancora una volta sotto il suo tocco cercando comunque di concentrarmi sull'effettivo problema e tentando di calmarlo in qualche modo.
-“Amore, ascoltami ti prego…Em…bry…”- lo richiamo un’ultima volta quando improvvisamente smettendo di tremare, rallenta anche il suo movimento fino a fermarsi dopo avermi strappato un ultimo gemito involontario. Appoggia le mani al lato del mio corpo sulla scrivania, e nasconde la faccia nell’incavo del mio collo.
Sento il suo respiro caldo, ancora molto affannato dallo sforzo, che soffia sul mio collo. Con la mano lentamente inizio ad accarezzargli tutta la schiena e la testa e gli do baci leggeri sulla guancia. Ce l'ha fatta. Sorrido felice, ero sicura che avrebbe riacquistato il controllo.
-“Scusami… non so cosa mi sia preso, io… dio Ley, stavo perdendo il controllo…”- sussurra con voce rotta.
-“Non devi preoccuparti, siamo lupi Embry, è normale che succeda…”- gli rispondo io con molta calma facendo alzare il suo viso verso il mio. Mi guarda per un attimo e tornando a baciarmi riinizia a muoversi in me molto più lentamente. Mi tocca come se avesse paura di rompermi, con una delicatezza che probabilmente ha avuto solo la prima volta che abbiamo fatto l’amore. Con dei baci molto dolci e delle spinte decisamente ponderate, veniamo insieme. Fa cadere la sua testa sulla mia spalla e per un po’ rimaniamo così.
Lo stringo forte, fortissimo.
Non appena si allontana da me si siede sul bordo del letto davanti a me, lasciandomi ancora lì nel posto in cui abbiamo appena fatto l’amore.
-“Scusa Miley, davvero…potevo farti del male, non me lo sarei mai perdonato, è che quando si tratta di te perdo totalmente la testa”- mi dice guardando in basso per non incrociare i miei occhi e prendendosi la testa tra le mani. Di cos’hai paura amore mio? Mi avvicino lentamente e rimettendomi i miei indumenti, mi siedo affianco a lui. Appoggio la testa sulla sua spalla e gli prendo una mano tra le mie.
-“Non devi neanche scusarti. Può succedere, sai che io ti capisco, quando perdiamo il controllo è difficile controllare la trasformazione. Lo so bene…”- lo rassicuro.
-“Si ma se tu non mi avessi fermato… non voglio neanche immaginare come sarebbe andata a finire…”-
-“Beh ma ti ho fermato, quindi perché farsi tanti problemi?”- gli rispondo sorridendogli. Finalmente si volta verso di me e vedo i suoi occhi terribilmente lucidi. Eh no, non puoi farlo. Gli prendo il viso tra le mie mani e gli do un bacio a fior di labbra, un bacio molto dolce, iniziando poi a dargliene altri mille sulle guance.
-“Stupido la smetti? Non voglio vederti così. Piantala. E’ stato bellissimo, come ogni volta con te. Adesso piuttosto vai a casa e preparati, tra mezz’ora dobbiamo essere da Jared, ce la faremo secondo te?”- ridacchio infine. Vedo finalmente un sorriso aprirsi sul suo viso, e il cuore diventa improvvisamente più leggero.
-“Hai ragione… dovrei andare a prepararmi… ci vediamo dopo allora, ok?”- inizia dirigendosi verso la finestra. Userà mai la porta? Sorrido a questo pensiero e punto i miei occhi su di lui. Lo vedo voltarsi improvvisamente e venire verso di me, chinandosi alla mia altezza mi da un veloce bacio a stampo.
-“Ti amo Ley”- mi dice molto seriamente. Il mio cuore perde un battito come ogni volta che glielo sento dire. Lo osservo meglio, le occhiaie portate dalla stanchezza sono ancora ben visibili sul suo volto, i capelli gli sono leggermente cresciuti e la sua pelle ambrata è perfettamente liscia priva di qualsiasi difetto.
-“Ti amo anche io Embry”- gli dico mentre si alza e si volta verso dalla finestra, sparendo con un sorriso stampato in faccia.
 
POV EMBRY

Mi guardo un’ultima volta allo specchio, mi sistemo la camicia bianca e mettendomi la giacca elegante nera volo fuori di casa. Sono le 8.30 ed io sono ancora a casa. Cazzo, dovevo essere 15 minuti fa da Miley. In un attimo prendo il sentiero che mi porta a casa di Sam ed Emily e dopo poco arrivo.
Salgo con un balzo gli scalini che fanno accedere al porticato in legno, e una volta davanti alla porta busso.
La porta si apre velocemente e mi ritrovo davanti Sam ed Emily tutti tirati.
-“Sam, Emily…”- li saluto velocemente.
-“Sei venuto a prendere Miley? Tra poco l’avremmo portata via con noi, che modi sono Embry? Far aspettare una ragazza venti minuti, e poi arrivare in ritardo al compleanno di uno dei tuoi fratelli… non va affatto bene sai”- mi rimprovera Emily molto seriamente. Abbasso lo sguardo imbarazzato, in effetti non posso proprio dirle il vero motivo per cui ho fatto tardi quindi non posso neanche giustificarmi. Beh tanto Sam verrà a sapere tutto. Una risata rischia di uscire dalle mie labbra, ma vedendo lo sguardo duro che mi rivolge Sam, cerco di trattenermi.
-“Ehmm… si Emily… hai ragione, non ritarderò più… voi andate pure, dite a Jared che tra qualche minuto arriveremo anche noi due”- cerco di scusarmi. O andiamo dai, Jared sarà così impegnato a sbaciucchiarsi con Kim che non si accorgerà neanche se ritardiamo di qualche minuto.
Non appena Sam ed Emily spariscono dietro l’angolo, un rumore richiama la mia attenzione.
Mi volto subito e… mio dio.
Le braccia mi ricadono lungo i fianchi e la mia bocca si schiude involontariamente. Sono rapito dalla figura che sta scendendo le scale con un’eleganza e un portamento da far invidia a chiunque.
-“Embry sei in ritardo.”- mi rimprovera subito con tono duro Miley. Ma io non la sento neanche, sono troppo impegnato a guardarla per bene.
Ha dei tacchi neri molto alti che le fanno due gambe ancora più belle di quanto non siano già, un vestito piuttosto stretto ma non troppo corto, elegante e sexy ma per niente volgare, delle paiette bianche risaltano sulla parte superiore del vestito molto stretta che risalta le sue forme e i suoi capelli neri cadono lisci sulle sue spalle.  E’ truccata leggermente, ma le sue ciglia sono lunghissime e le sue labbra sono dipinte di rosso e non posso far altro che pensare quanto siano perfette.
Il cuore inizia a battermi forte, fin troppo forte. L’istinto mi dice di prenderla e abbracciarla, e non lasciarla più allontanarsi da me.
Da un momento all’altro, senza che io me ne accorga, me la ritrovo a pochi centimetri da me con le mani appoggiate sui fianchi visibilmente alterata.
-“Ma mi ascolti quando parlo?! Dovevi essere qui più di 20 minuti fa! Dov’eri finito?”- mi chiede alzando il tono di voce. Non riesco neanche a risponderle. La guardo più volte dall’alto al basso, perdendo la testa ad ogni sguardo che le mando.
-“Sei…bellissima…”- riesco semplicemente a dirle incantato da quella visione. Vedo la sua espressione passare in un attimo da decisamente arrabbiata a sorpresa.
-“G…grazie…”- mi risponde sussurrando. Si avvicina lentamente a me e mi da un leggero bacio a fior di labbra. Non contento, appoggiando una mano sul suo fianco e spingendola dalla schiena con l’altra verso di me, approfondisco il bacio. Dopo qualche momento, ci stacchiamo e torniamo ad osservarci. Adesso, un sorriso regna sul suo viso ed io ricambio.
a stringo forte a me e le do un bacio sulla fronte.
Con i tacchi è molto più alta, non quanto me certo, ma decisamente non scherza.
-“Allora… andiamo?”- mi chiede dolcemente all’orecchio.
-“Andiamo ragazzina”- le rispondo ancora sorridendo e prendendola per mano la trascino fuori di casa.
Non appena usciamo la vedo in difficoltà a camminare sulla terra quindi, sollevandola molto facilmente, la prendo in braccio e inizio a camminare tranquillamente.
-“Non c’è bisogno, davvero!”- mi dice ridendo come una stupida.
-“Ma dai, ti ho vista, non negare l’evidenza non ci sai camminare”- rispondo ridendo a mia volta.
-“COSA? NON E’ VERO, E’ CHE IN QUESTO POSTO C’E LA TERRA E NON IL CEMENTO.”- mi urla dietro iniziando ad innervosirsi.
Oh Miley, non rendermi tutto ancora più eccitante…
-“Non sono io quello che stava per cadere dentro una pozzanghera di fango appena usciti di casa”- rispondo io molto tranquillamente.
-“E non sono io quella che ti ha chiesto di essere portata in braccio!”-
-“Ah no? Cazzo… mi sarò sbagliato allora, avrò fatto confusione”-
-“CHE COSA?”-
Scoppio a ridere senza più riuscire a trattenermi, continuando a camminare con lei tra le mie braccia.
-“Vuoi stare zitta una buona volta Ley? Basterebbe un grazie ogni tanto sai”- le dico ancora ridacchiando.
-“Grazie Embry…”- mi dice alla fine guardandomi negli occhi e facendomi innamorare ancora una volta.
 
POV MILEY

Arriviamo alla festa e in un attimo tutti si disperdono. Faccio gli auguri a Jared non appena lo vedo ed Embry si allontana da me per parlare con i suoi amici.
Mi guardo intorno e analizzo la situazione, dopotutto non è per niente male. Ha deciso di fare la festa in casa sua, dato che fuori faceva troppo freddo, molta gente sta ballando in salotto, altri si riempiono i bicchieri, c’è chi parla e chi urla per farsi sentire sopra la musica.
Non appena vedo Logan in un angolo che parla con Martin mi avvicino.
-“Ciao ragazzi!”- li saluto subito con un grande sorriso.
-“Ciao Ley, mi mancava vederti tirata, sei sempre bellissima. La California mi manca anche per questo”- afferma Logan. Ridacchio per niente imbarazzata dal suo commento, dopotutto ci sono abituata no? Quando si è l’unica donna in un branco di soli uomini è così.
-“Buonasera carissima, come stiamo? Sono approvato questa sera?”- mi chiede Martin molto più sciolto di Logan, dandomi un bacio sulla guancia e facendo una giravolta con il bicchiere in mano. Lo guardo meglio, ha una camicia bianca, dei jeans blu un po’ strappati, scarpe beige e una giacca elegante blu sopra, mi piace sì.
-“Si. Questa sera ti approvo dai – gli dico facendogli l’occhiolino – cosa c’è da bere?”- chiedo subito dopo.
Martin e Logan si scambiano uno sguardo complice e ridacchiano.
-“NO. NON DITEMI CHE C’E…”- inizio ridendo, quasi emozionata.
-“Eh si Ley, questa è la tua serata! Tequilaaaaa!”- mi urla all’orecchio Martin prendendomi per mano e trascinandomi al bancone con le bibite.
Ci guardiamo per un attimo e prendiamo la bottiglia di tequila in mano, iniziamo a bere ed a divertirci come solo noi sappiamo fare. In un attimo mi ritrovo a ballare, non so come, con Embry in mezzo a tutti gli invitati che ballano senza curarsi minimamente di quello che succede intorno. Tutti si stanno divertendo, davvero una festa stupenda! La musica è bella e tutti sono molto simpatici.

Dopo molto tempo che balliamo e che le mani di Embry sono attaccate al mio corpo, inizio a sentire davvero troppo caldo.
-“Esco un attimo fuori”- urlo all’orecchio di Embry, che mi da un bacio sulla guancia prima che io esca a prendere una boccata d’aria.
Esco sul retro della casa, vicino all’entrata della foresta, non c’è anima viva fuori. Ovviamente con solo qualche grado sopra lo zero chi uscirebbe? Mi accendo una sigaretta e sedendomi sotto il portico, inizio a fumare tiro dopo tiro. In mano ho ancora la mia bottiglia di tequila, inizio ad alternare un tiro e un sorso. Devo stare attenta a non esagerare però… l’ultima volta non è andata troppo bene.
Ridacchio a questo pensiero.
Improvvisamente sento un rumore nel bosco. Scatto in piedi e mollo la bottiglia li vicino, per terra.
Un altro rumore proviene da un punto esattamente davanti a me. Ci risiamo. Sicuramente è il lupo misterioso. Ma questa volta non mi scapperai, eh no caro mio, ti sei avvicinato troppo al mio territorio. Mi tolgo le scarpe per prepararmi.
Con uno scatto improvviso balzo in avanti e inizio a correre in quella direzione. Voglio sapere chi è.
Non aspettandosi una mia reazione, la persona, presa alla sprovvista, inizia a correre troppo tardi. Sono esattamente dietro di lui. Ancora qualche metro e riuscirò ad afferrarlo anche rimanendo in forma umana.
Continuando a correre però, mi accorgo che è molto veloce, forse non riuscirò a prenderlo. Presa alla sprovvista da questo improvviso svantaggio e volendo a tutti i costi conoscere la sua identità, prendo il primo sasso che mi capita e lo tiro con forza verso di lui. Tanto se tutto va bene li farà solo un graffio.
La sagoma davanti a me, sorpresa dal colpo, inizia a rotolare per terra fermandosi ai piedi di un albero.
Il buio non mi permette di vedere l’aspetto della persona che mi trovo davanti, ma sto ferma lì, impalata senza avvicinarmi. Il mio cuore martella per la paura, e adesso cosa faccio? Forse avrei dovuto chiamare gli altri o trasformarmi subito...
-“Ahia Ley!!!! Ma sei impazzita????? Tirare i sassi dietro alla gente, robe da pazzi! L’ho sempre detto che tu non sei in quadro porca miseria. Che male accidenti!”-  
Non appena sento la voce che proviene dalla sagoma, il mio cuore perde un battito, la riconosco e mi avvicino come attirata da una forza invisibile, per accertarmi che sia effettivamente lui…
No, non può essere.
Cammino sempre più velocemente e nervosamente ed abbassandomi per terra alla sua altezza, lo guardo meglio e lo riconosco.
-“RYAN!!!!!!!”- urlo sconvolta coprendomi la bocca con le mani totalmente sconvolta.
Ma cosa…?  Non riesco a dire neanche una parola. I miei arti sono paralizzati, che ci fa lui qui?!
-“Si sono io… ti devo qualche spiegazione, si lo so…”- afferma mettendosi in piedi e alzandomi con lui.
Ci guardiamo per un attimo e mi accorgo delle sue mani appoggiate sulla mia vita, mi scosto immediatamente e abbasso lo sguardo sentendo quel contatto improvvisamente come molto sbagliato.
Che bella situazione di merda.
-“Miley io…”- inizia lui, ma la rabbia tutto d’un tratto mi assale e inizio a sputargli addosso tutto quello che penso.
-“Come ti permetti di presentarti qui eh?! Dove sei finito per tutto questo tempo? Te ne sei andato da un giorno all’altro Ryan! Stavamo insieme da un anno e mezzo, UN ANNO E MEZZO, e tu insieme a quel coglione di mio fratello te ne sei andato! Mi avete lasciata da sola ad affrontare tutta quella merda. Avete deluso tutti; Luke era disperato per aver perso due dei suoi lupi migliori, Martin è stato chiuso nella sua cazzo di stanza per giorni perché i suoi due migliori amici con cui è cresciuto lo avevano abbandonato all’improvviso senza avvisarlo, IO SONO STATA MALISSIMO. Ho pianto per giorni quando mi sono resa conto che le due persone più importanti della mia vita se n’erano andate. E adesso tu osi venire qui e ti presenti così come se nulla fosse successo? Eh no caro mio, tu parti dal presupposto che io ti voglia ascoltare, ma non è assolutamente così.”- concludo urlando e infine cercando in tutti i modi di respirare e calmare il mio tremito che prelude la trasformazione.
Come ha potuto presentarsi davanti a me dopo 8 mesi che se n’è andato?! Lo guardo con odio.
-“Miley ascoltami per favore. Tu devi ascoltarmi!”-
-“No Ryan, io non voglio ascoltarti e non ho alcun dovere nei tuoi confronti.”-
-“Miley aspetta – dice prendendomi per un braccio e avvicinandomi a lui pericolosamente – tu non sai quello che stai dicendo, c’è un motivo se ce ne siamo andati, e ti spigheremo tutto. Devi solo darci la possibilità!”-
-“Dovrei darvi la possibilità? Ryan forse non ti è chiara la cosa, io sono andata avanti, non me ne frega niente del perché voi siate andati via. L’avete fatto e basta, ve ne siete fregati altamente di tutto e tutti. Siete andati via senza darci un briciolo di spiegazione.”- rispondo allontanandomi di un metro da lui.
-“Hai ragione abbiamo sbagliato ma…”-
-“Ma?! Come fai solo a pensare per un momento che io possa perdonarti? Stavamo insieme Ryan, io ti amavo. Ti amavo cazzo. Ti ho dato tutta me stessa, e tu te ne sei andato, mi hai lasciata lì senza alcuna spiegazione”- urlo infine scoppiando e liberando tutte le lacrime trattenute per mesi.
-“Ley… se mi darai la possibilità… io… potrei rimediare. Te lo giuro, sarò il ragazzo più perfetto che tu abbia mai avuto al tuo fianco…”- sentendo le sue ultime parole il mio pensiero va ad Embry ed il mio cuore è come se si spezzasse a metà.
Imprinting... ormai Ryan è troppo tardi anche se sei tornato.
Cosa devo fare? La mia testa è piena di confusione, non ci capisco più niente. 
-“Cosa sta succedendo qui?”- una voce decisa proviene da qualche metro di distanza da noi.
Le mie lacrime, il tempo e lo spazio non appena sento quella voce si bloccano. Tutto si blocca intorno a me.
Mi volto di scatto dopo qualche attimo e lo vedo davanti a me. Un ragazzo con lineamenti molto simili ai miei ma con due occhi azzurri che risaltano nel buio se ne sta in piedi accanto ad un grande sasso.
Ci osserviamo con sguardo perso entrambi.
-“Jason…”- sussurro molto lentamente. So che mi sentirà, in fin dei conti è un lupo no?
-“Miley…”- lo sento dire sottovoce, più a sé stesso che a me.
Mio fratello. Mio fratello è qui. Jason è davanti a me. Le lacrime iniziano a scendere ancora più forti di prima, non riesco più a fermarle, sono scossa dai tremiti e nessuno dei due osa dire niente.
Improvvisamente mi volto di scatto ed inizio a correre, corro senza una meta, corro solo per allontanarmi da quel posto, per allontanarmi da tutta quella confusione che non mi permette di essere razionale. Le lacrime continuano a scendere impetuosamente. Il mio corpo è attraversato da scossoni che non mi permettono di respirare, quello che provo adesso è così doloroso che non saprei neanche spiegarlo.
Dopo 8 mesi li ho rivisti entrami. Tutti e due davanti a me.
Hanno riaperto la ferita che, con molta fatica, ero riuscita a chiedere.
Perché sono tornati?
Le lacrime non mi permettono di vedere dove sto andando ma mi accorgo di essere vicina a casa di Sam ed Emily. Corro sempre più forte cercando di arrivare a casa, non è vero quello che ho visto questa sera, no. Devo aver bevuto troppa tequila. Voglio andarmene da questo posto, voglio ritrovare le certezze che ho costruito in questi giorni qui e che sono miseramente crollate in un attimo.
La mia testa è un insieme di idee scollegate; Jason, Ryan, Embry, il braccialetto, la loro scomparsa da un momento all’altro, i giorni seguenti la loro fuga… improvvisamente tutto mi torna in mente velocemente ed è come rivivere quei giorni da incubo.
-“MILEY”- sento urlare dietro di me. Mi volto appena continuando a correre, mio fratello e Ryan mi stanno inseguendo.
Non voglio fermarmi, non voglio vederli adesso. Con il cuore in mille pezzi finalmente vedo casa in lontananza.
-“Miley aspettaci per favore! Ti prego”- sento urlare un’ultima volta mio fratello prima che io spalanchi la porta di casa.
Con mia sorpresa tutti e due i branchi sono lì, probabilmente hanno deciso di continuare la festa da Sam ed Emily con i più stretti.
Mi guardo intorno e vedo tutti gli occhi puntati su di me. Per un attimo vedo lo sguardo di Embry posarsi su di me interrogativo e subito dopo mutarsi in uno sguardo estremamente preoccupato. 
Seguo in linea d’aria dove va a finire il suo sguardo, e guardo per un attimo il mio corpo. La mia vista è sfocata dalle lacrime, ma posso vedere tutto il fango di cui sono ricoperta e il mio corpo che trema scosso dai singhiozzi. Sento tutto il trucco sbavato sulla mia faccia e un buco nel petto all’altezza del cuore.
Mi fermo per un attimo cercando conferma negli occhi di Martin.
Nessuno fiata e quando arriva la mia tacita conferma, le lacrime riprendono a scendere all’impazzata sul mio viso.
Corro su per le scale senza dire niente sotto lo sguardo allibito di tutti gli altri che non capiscono cosa stia succedendo.
Cosa c’è da capire ragazzi? Sono stata pugnalata, dritta al petto 8 mesi fa quando mio fratello e il suo migliore amico, nonché mio ragazzo da un anno e mezzo, sono scappati improvvisamente senza alcuna spiegazione. E adesso, si sono ripresentati qui dal nulla con chissà quale pretesa.Pensando a tutto questo riassunto della situazione per cercare di fare chiarezza, entro in camera mia e chiudendo la porta sento la voce di mio fratello che proviene dal pian terreno.
-“Miley!!!”- sento urlare un’ultima volta, prima di chiudere a chiave la porta e di accasciarmi sfinita sul letto.
E adesso cosa succederà? Cosa devo fare?

POV JASON

Entro dalla porta spalancata seguito da Ryan, vedo la figura di Miley scomparire su per le scale.
-“Miley!”- provo a chiamarla un’ultima volta con le lacrime prossime a scendere.
Erano 8 mesi che non la vedevo, non credevo reagisse così, non credevo che mia sorella potesse odiarmi.
Le braccia mi ricadono lungo i fianchi e lentamente alzo la testa. Tutti gli occhi della stanza sono puntati su di me. Il branco di La Push mi studia, ma gli sguardi più pesanti e accusatori sono quelli dei miei fratelli, quelli della mia famiglia che ho abbandonato per otto mesi senza spiegazioni. Ragazzi vi prego... non fate così fratelli miei...
Spostando gli occhi uno ad uno arrivo ad incrociare quelli che mai avrei voluto vedere in quel modo.
Martin ed io ci osserviamo in silenzio. Non ci diciamo neanche una parola. I suoi occhi mi trapassano come se fossi aria, questo è quello che vedo nei suoi occhi, pura indifferenza. Mia sorella mi odia. Il branco mi odia. Il mio migliore amico, il mio fratello acquisito, prova pura indifferenza guardandomi dopo otto mesi. Perché sono tornato?
-“Jason…Ryan…bentornati…”- interrompe il silenzio Luke alzandosi in piedi. 

Ciao a tuttiiiiiiiiiii :)
Eccoci qui, svelato il mistero! Il misterioso lupo era Ryan, ormai ex ragazzo di Miley, che otto mesi prima insieme a suo fratello Jason era scappato via senza dare spiegazioni. Quale sarà il segreto che nascondono Jason e Ryan? E tra Miley ed Embry adesso che è tornato Ryan cambierà qualcosa? Martin adesso cosa farà?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo! ;) Spero vi sia piaciuto e mi auguro di non aver deluso le vostre aspettative.
Vi lascio qui sotto delle immagini di Jason, Ryan, Martin e Miley per farvi un'idea di come me li immagino io!

Aspetto le vostre recensioni che mi aiutano sempre molto a capire s eho fatto un buon lavoro o no! Buona lettura :) 

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Capitolo 13
*** L'ora delle spiegazioni ***


CAPITOLO 13 "L'ora delle spiegazioni"

POV MILEY

Apro debolmente gli occhi…
Ho un senso di spossatezza assurdo addosso, gli occhi fanno fatica ad aprirsi e sento le palpebre decisamente pesanti. Mi guardo intorno per un attimo e subito mi ripiombano addosso tutti i problemi della sera prima.
Mettendomi a pancia in su, ruoto il mio sguardo sul soffitto portando una mano sulla fronte. Sento la testa esplodere.
Niente di quello che è successo ieri mi sembra reale, ho aspettato così tanto questo momento... e invece adesso vorrei solo ch enon fossero mai tornati… cosa devo fare adesso?
Mi metto lentamente a sedere e sposto le coperte, fa troppo caldo accidenti. Prendo in mano il mio iphone. Ho vari messaggi da Martin, Logan, Luke, Will e tutti gli altri, ma il nome che spicca tra questi e che attira subito la mia attenzione è solo uno.
Velocemente apro la conversazione di Embry e quello che leggo mi fa gelare il sangue nelle vene.
Dobbiamo parlare.”
Niente di più. Neanche una parola in più.
Il punto è che io non so cosa dirgli, non gli ho mai parlato di Ryan, non so perché ma non ne ho mai avuto il coraggio e neanche di mio fratello. Ho sempre preferito fare finta che non fossero mai esistiti, sarebbe stato troppo doloroso ripensarci ogni giorno. Certo, la chiave di violino tatuata sul mio polso che vedo in ogni momento non è stato il modo migliore per dimenticare mio fratello, ma ho fatto del mio meglio. Non ho mai parlato con nessuno di loro, eccetto i miei fratelli ovviamente che sanno tutto, dopotutto facevano parte anche loro del branco... una volta. 
Chiudo il viso tra le mani e per un attimo sento gli occhi decisamente bruciare.
Cosa devo fare adesso con Embry? Ryan è tornato ma le cose non potrebbero mai essere come prima… almeno credo…
Sarò il ragazzo migliore che tu abbia mai avuto al tuo fianco”
le parole di Ryan mi rimbombano ancora in testa e mi fanno uno strano effetto.
Prendo in mano il telefono e rileggendo il messaggio un paio di volte decido di non rispondergli, non saprei come comportarmi e cosa dirgli. Ho troppa confusione in testa che mi impedisce di pensare razionalmente, prima devo cercare di capirmi e poi potrò dare delle spigazioni a Embry.
Scendo dal letto e mi trascino in bagno, mi butto sotto la doccia ghiacciata per risvegliarmi e non appena esco mi guardo allo specchio.
Il mio viso è molto più pallido del solito, gli occhi sono tutti rossi e cerchiati da una sfumatura rosso/viola che dimostra la mia disperazione di questa notte. Torno in camera cercando di liberare la mente, apro l’armadio e decido di indossare degli shorts di jeans e una semplicissima camicia a quadri rossi e bianchi. Non ho neanche voglia di starci a pensare più di tanto.
Con un attimo di esitazione, inizio a scendere le scale e ad andare incontro al mio destino.
Faccio l’ultimo scalino e non appena mi guardo in giro, noto che l’unico presente all’interno della cucina è Ryan… perfetto insomma.
La giornata non poteva iniziare meglio! Se ne sta tranquillamente seduto al tavolo e alza lo sguardo su di me, non appena avverte la mia presenza.
-“Buongiorno Ley… “- dice nella mia direzione con un sorriso molto timido. Eh no Ryan, non te la caverai così facilmente.
o guardo per un attimo e mi dirigo subito fuori di casa. E’ meglio andarsene di qui, ora non ho davvero voglia di parlare con lui.
Decido di andare a farmi una passeggiata nel bosco per riflettere e mettere in ordine le idee.
Prima di varcare la soglia del bosco, per un attimo temporeggio e penso alla possibilità di incontrare Embry e di doverlo affrontare, ma pesando le due opzioni decido che è molto meglio entrare nel bosco che ritrovarsi Ryan ancora tra i piedi.
Faccio qualche passo finché non sento un rumore dietro di me. Eh no, adesso basta però.
-“Mi segui ancora?! Mi hai scocciata!”- dico ad alta voce verso Ryan girandomi di scatto.
-“Voglio parlarti Miley”- dice con tono di voce molto basso ma sicuro. 
-“Mi sembra che tu abbia già fatto abbastanza, no?”- affermo duramente. Ogni volta che mi parla mi saltano i nervi. 
-“Smettila di fare la dura, con me non funziona. Lo sai benissimo che mi sei mancata…”- mi dice avvicinandosi a me e avvolgendomi in un abbraccio caldo. Riconosco subito il suo tocco ma lo classifico comunque involontariamente come qualcosa di estraneo. Come se non mi appartenesse più. Io sono andata avanti, cosa si aspettava? Che lo aspettassi per tutto questo tempo dopo che se n'è andato senza dirmi niente?
Mentre sto qui a pensare su queste cose, improvvisamente mi rendo conto dell’intimità di quell’abbraccio e mi sento improvvisamente in imbarazzo. Velocemente mi allontano da lui e ristabilisco le distanze.
-“Ley perché ti comporti così? Cosa ti è successo?!”- mi chiede fissandomi.
-“Ryan io… - inizio piuttosto in imbarazzo. Come faccio a spiegargli tutto? E' pur sempre una cosa difficile da confessare al proprio ex... specialmente se l'ex in questione è Ryan... – ecco sono cambiate molte cose da quando ve ne siete andati”- inizio guardandomi attorno.
-“Spiegati meglio”-
-“Io… beh ecco… io…”-
-“Miley muoviti”- vedo il suo sguardo impaziente ch emi fissa e decido di dirgli l'unica cosa che mi preoccupa adesso. 
-“Ho avuto l’imprinting”- sputo fuori guardandolo negli occhi.
Non ho voglia di girarci tanto intorno, le cose stanno così e non si possono cambiare.
Tra tutte le reazioni che mi sarei aspettata, questa è l’ultima che mi sarei mai aspettata di vedere.
Lentamente si avvicina sempre di più a me e prendendomi la mano, si ferma a pochi centimetri dal mio viso. Ma cosa sta facendo?!  Istintivamente mi viene da spostarmi, ma rimango impalata senza muovere un dito. I battiti del mio cuore si fanno più irregolari e una strana sensazione attorciglia il mio stomaco. Ma cosa mi sta succedendo?E' cambiato tutto tra noi... 
Allora perchè mi sento come quando si avvicinava a me durante ogni nostro giorno insieme? 
-“E così è successo anche a te…”- inizia lui a bassa voce.
-“Si...”-
-“Chi è?”-
-“Non lo conosci”-
-“E’ del branco di La Push vero?”-
-“Si…”-
-“E lo ami? O forse provi ancora qualcosa per me?”- mi chiede in modo piuttosto strafottente.
Lo guardo per un attimo e ripeto mentalmente le sue parole…
-“La tua attesa mi fa dubitare di questo tuo grande sentimento nei suoi confronti… - inizia lui, continuo a guardarlo come paralizzata, non riesco a far uscire neanche un suono dalla mia bocca - cosa ti prende Ley? Una volta eri molto più loquace…”- conclude avvicinandosi pericolosamente sempre di più. Sta fermo per qualche attimo a poca distanza da me per poi appoggiare le sue labbra sulle mie.
Per un attimo rimango spiazzata e non mi muovo assolutamente. Dopo qualche momento, lasciandomi andare, inizio a ricambiare il bacio e appoggio la mia mano sulla sua spalla tirandolo verso di me. E’ come tornare indietro di un anno, come se niente fosse cambiato. Lo bacio e lo sento mio ancora una volta, come se non se ne fosse mai andato, come se fosse rimasto sempre qui con me. Le sue mani iniziano ad accarezzarmi piano la schiena ma improvvisamente il suo tocco diventa come qualcosa di totalmente sbagliato.
E’ questo che voglio? Sono davvero disposta a buttare via tutto il tempo passato con Embry per…Ryan?
Spingendolo via, mi volto e inizio a correre verso casa. Una lacrima riga il mio volto, cos’ho fatto? Come ho potuto baciarlo? Ripenso alle labbra morbide di Embry sulle mie, al suo tocco così delicato e attento quando si tratta di me…al suo tocco che è così incredibilmente giusto sulla mia pelle.
Mio Dio, cosa devo fare?Non ci capisco più niente. 

POV EMBRY

Mi siedo sul letto stremato da questa ronda e nascondo il viso tra le mani, appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
E adesso cosa devo fare? Nel giro di poche ore è andato tutto in merda. Era tutto troppo bello per essere vero, le cose stavano andando fin troppo bene. Mi guardo per un attimo allo specchio e rivedo la mia vecchia faccia, non quella sorridente e distesa che ho visto nelle ultime settimane, rivedo semplicemente il vecchio Embry. Sguardo corrucciato, muscoli del viso perennemente tesi e occhi attenti.
Ciao vecchio mio, bentornato. Sospiro rumorosamente spostando lo sguardo dallo specchio.
Ricontrollo per la millesima volta il telefono per vedere se Miley mi ha risposto, ma ancora una volta niente, nessun messaggio. Preso dalla rabbia lancio il telefono dall’altra parte della stanza che, sbattendo contro il muro, rimbalza sul pavimento per terra. Fanculo tutto.
Non so più cosa fare, dire o pensare. Non mi aveva mai parlato di suo fratello, e men che meno di questo Ryan… perché non mi ha mai detto niente? Non si è mai fidata di me totalmente allora. Tutti i momenti che abbiamo passato insieme… possibile che non abbia mai avuto il coraggio o il desiderio di dirmi tutto?
Un senso di vuoto occupa il mio stomaco e la testa inizia a farmi davvero male.
Sento un leggero bussare sulla porta di legno e con voce debole, quasi ridotta ad un sussurro, incito il visitatore ad entrare.
Non appena la porta si pare, rimango un po’ sorpreso dalla persona che è appena entrata.
Martin se ne sta sulla porta, fa qualche passo verso di me e si chiude la porta alle spalle velocemente.
-“Ciao Embry…”- mi saluta con voce roca. Ci osserviamo bene a vicenda, non ha per niente una bella cera neanche lui, proprio come me.
-“Martin…”- ricambio puntando il mio sguardo su qualcosa davanti a me. 
-“Come stai?”-
-“Potrei stare meglio… decisamente…- rispondo a voce bassa – ma vorrei delle risposte, e in questo momento tu sei l’unico che può darmele a quanto pare.”- continuo abbastanza convinto guardandolo.
-“Hai ragione, capisco il tuo bisogno di risposte ma non sono io a dovertele dare, non sarebbe giusto”- mi risponde con voce risoluta.
-“E a chi dovrei chiederle? A Miley che neanche si degna di rispondermi?”- inizio io con un tono decisamente più alto e alterato di voce. Per un attimo vedo il suo sguardo rabbuiarsi per poi tornare normale.
-“Mi dispiace per averti detto come stanno le cose in quel modo ieri sera… ma trovarmeli lì davanti… non ci ho visto più. E’ una storia molto complicata e sono preoccupato da questo ritorno… non so se sia un bene o un male…”- afferma molto seriamente guardandomi negli occhi. Abbasso nuovamente la testa verso il basso e rifletto. Devo assolutamente parlare con Ley, voglio la verità.
-“Certo, che quei due fossero il fratello di Ley e il suo ex non lo avrei mai pensato…- rifletto a voce alta – Martin… non so cosa fare…”- gli dico sconsolato.
Cosa dovrei fare? Non so neanche tutta la storia precisamente, so solo che tutta questa storia mi sta devastando. Non ho mai chiuso occhio questa notte, voglio solo andare a parlare con Ley. Voglio sapere se è tutto come prima tra noi, chi è questo Ryan precisamente e voglio capire perchè non mi ha mai detto niente sul loro conto. 
-“L’unico modo credo sia parlarle. Vai da lei Embry, prima che sia troppo tardi…”- conclude Martin prima di uscire dalla porta.
Prima che sia troppo tardi”, cosa intendeva dire?
Iniziando a tremare leggermente per l’ansia e innervosendomi parecchio, scatto subito in piedi e mettendomi la prima maglietta che trovo addosso, esco di casa iniziando a correre verso casa di Sam ed Emily.
 
Una volta arrivato lì, noto che in casa non c’è nessuno, ma sento la presenza di Miley in camera sua. Mi arrampico sull’albero sotto la sua finestra e poi con un balzo, entro in camera sua. Mi guardo per un attimo intorno , ed infine la vedo. 
E’ in piedi affianco al letto, guarda in basso senza neanche muoversi. Guarda un punto fisso e non muove lo sguardo neanche per guardare chi è appena entrato. Faccio il giro della stanza e mi paro davanti a lei.
-“Ciao Miley”- le dico con tono duro prendendole il viso e facendo in modo che mi guardi. Quello che vedo mi fa sussultare il cuore. I suoi occhi, cerchiati da occhiaie profonde, sono arrossati e gonfi di lacrime che stanno scendendo senza alcun limite. Alza i suoi occhi nei miei, schiude la bocca come per dire qualcosa, ma la richiude subito dopo scoppiando a piangere e coprendosi il viso con le mani mentre si allontana da me scostandosi dal mio tocco.
Il mio cuore si spezza non appena la vedo in questo stato. Non l'ho mai vista così. Che ti è successo Ley? Come posso aiutarti amore mio? Me ne sto qui impalato senza fare nulla, non so cosa fare, sono totalmente in panico vedendola così. Io voglio solo che lei stia bene. Inizio a guardarmi intorno nervosamente cercando di capire cosa fare per aiutarla…
-“Ley… Ley ti prego – le dico cercando di spostare le sue mani da davanti il suo viso – … ti prego…spiegami. Aiutami a capire”- Non riesco ad essere arrabbiato con lei, vederla in questo stato mi fa star male.
Lentamente si siede sul letto e asciugandosi gli occhi un paio di volte si volta a guardarmi. E’ distante da me, ma sento come se ci fosse una calamita che mi spinge verso di lei. Vorrei abbracciarla, ma so che non è quello che vuole, io lo sento.
-“Quelli che sono arrivati ieri sera sono Jason, mio fratello e Ryan… il mio ex ragazzo. – inizia lentamente facendo un grande sospiro – Io e Ryan siamo stati insieme per un anno e mezzo… siamo sempre stati molto amici, eravamo legatissimi, poi da un giorno all’altro ci siamo innamorati…”- continua lei a bassa voce tra un singhiozzo e l'altro. Alla parola innamorati sento il mio stomaco attorcigliarsi, ma decido di non darci peso, lo faccio per lei, e le faccio cenno di continuare il suo racconto. Lei mi guarda per un attimo incerta e con uno sguardo assolutamente indecifrabile, ma poi continua...
-“Sarò sincera con te Embry, Ryan è stato il mio primo amore, è stato il primo ragazzo che io abbia mai amato davvero. Lui, mio fratello e Martin sono sempre stati inseparabili, fin da quando sono piccoli. Dopo qualche mese che ci siamo messi insieme, Ryan ha iniziato ad essere strano. Io non capivo cosa gli stesse succedendo, finché un giorno mi sono trasformata anche io e ho capito tutto. Abbiamo iniziato a vivere ancora più legati essendo nello stesso branco, e inoltre io ero venuta a conoscenza del suo segreto, quindi non c’era più niente che potesse ostacolarci… - vedo i suoi occhi diventare molto lucidi di nuovo e istintivamente mi avvicino per prenderle una mano, ma poi la faccio ricadere lungo i fianchi senza avvicinarmi, c'è come qualcosa che mi blocca – otto mesi fa, di punto in bianco, Jason e Ryan sono scappati. Senza dire niente a nessuno hanno preso e se ne sono andati, lasciandoci tutti senza spiegazioni. Io ero disperata, mio fratello e il mio ragazzo se n’erano andati improvvisamente senza dirmi niente, i miei genitori sono quasi usciti fuori di testa, Martin è rimasto un mese chiuso in casa senza parlare con nessuno, Luke si è sentito tradito da due dei suoi migliori lupi… insomma… hanno deluso tutti. E non sappiamo ancora perché siano andati via, ne perché abbiano deciso di tornare… poi ieri sera nella foresta li ho visti e… beh è successo quello che sai…ma non è questo quello che devi sapere… Questa mattina appena sveglia sono scesa per fare colazione e ho incontrato Ryan, me ne sono subito andata ma… “- dice abbassando lo sguardo e iniziando a impercettibilmente a tremare.
Ma cosa? Cos’è successo? Inizio improvvisamente a sentire davvero tanto caldo e una strana sensazione mi opprime. Sento un fremito che mi pizzica le mani ma cerco di controllarmi e di calmarmi.
-“Ma cosa?”- gli chiedo con voce incerta. Vedo il suo viso bagnarsi sempre di più.
-“Cos’è successo?”- riprovo ormai seriamente preoccupato. Ho un brutto presentimento.
-“Vattene”- mi dice con voce rotta dal pianto.
-“No Miley. Dimmi cos’è successo”-
-“Embry, ti prego”-
-“Ho diritto di sapere ch…”- inizio io.
-“L’ho baciato.”- il suo sussurro arriva come una lama al mio cuore. Le mie braccia ricadono sui fianchi e spalanco gli occhi per la sorpresa. No. Non può essere vero. Perché l’ha fatto?
-“D…dove?”- le chiedo molto scosso passandomi una mano tra i capelli che ricadono sulla mia fronte.
 Non posso crederci, non è vero…
-“Prima, nel bosco. Abbiamo parlato e…”-
-“E cosa Miley? Precisamente cosa?”- sputo fuori assolutamente incazzato iniziando a tremare molto vistosamente. So che non mi riuscirò a controllare ancora per molto, ma devo farlo, io voglio sapere la verità su questa storia.
-“Mi ha chiesto se ti amo”- mi dice guardandomi quasi spaventata…
-“E qual è stata la tua risposta?”- chiedo con tono di voce più alto, cercando di calmare i miei tremiti che non accennano assolutamente a smettere. La vedo abbassare gli occhi senza guardarmi.
-“Miley voglio sapere la tua cazzo di risposta adesso”- le dico scuotendola per le spalle perdendo ormai quasi il controllo.
-“Io… i…io non ho avuto il tempo di rispondergli…”- sussurra cercando di mettere in piedi una frase e guardandomi con occhi supplichevoli. Tutto intorno a me si blocca, come se il tempo si fosse fermato. La guardo, la guardo bene. 
-“Non… non hai avuto il tempo? Per quanto esattamente ci hai dovuto pensare eh?! Ma si può sapere con chi sono stato per tutto questo tempo? Credevo di conoscerti Miley, credevo di conoscerti davvero. Invece tu non mi hai mai dato davvero la tua piena fiducia, non mi hai mai detto niente di niente! Ed io adesso sono qui come un coglione ad implorarti di spiegarmi cos’è successo ed a sentirmi dare queste risposte che puoi anche tenerti per quanto mi riguarda.”- sputo fuori quasi urlando.
-“No Embry aspetta, era troppo complicato spiegarti tutto …”-
-“Io ti ho detto tutto su di me! Tu sai tutto quello che mi riguarda, niente escluso.”- le urlo contro nuovamente, riprendendo a tremare troppo. Non so ancora per quanto riuscirò a tenermi.
-“Miley… mi hai deluso. – dico con voce amara. Vedo i suoi occhi guizzare subito nei miei spaventati – che senso hanno avuto queste settimane con me? Perché mio hai illuso se alla fine quello che provavi non era reale? Adesso avrai finalmente quello che hai sempre voluto… la possibilità di stare con chi vuoi davvero, senza i fili dell’imprinting. Dopotutto… per te sono disposto ad essere ogni cosa no? Ti auguro di essere felice, addio”- concludo seriamente con tono duro, con non so quale forza.
Improvvisamente, smettendo di tremare, una lacrima sfugge al mio controllo, lei non ha il coraggio di guardarmi, mentre qualcosa si spezza dentro di me. Non mi sono mai sentito così, è una sensazione che non augurerei neanche al mio peggior nemico. Mi sento perso, vuoto, non ho più ragione di vivere. L’unica che amavo mi ha ingannato per tutto questo tempo ed io le ho miseramente creduto… tutti i fili che mi legavano alla terra è come se fossero dissolti. Niente ha più senso. Non c’è più niente che mi tenga qui, tutti i fili sono spezzati, non me ne frega più niente. Alzo un’ultima volta lo sguardo su di lei, se ne sta qui in piedi senza reagire ne dire niente. Mi volto di spalle ed esco velocemente, per l’ultima volta, da quella stanza.
Non voglio saperne più niente, ne di lei ne di nessun altro.
Inizio a correre verso il bosco e trasformandomi al volo, decido di scappare, di allontanarmi da tutta questa merda. Guaendo e soffrendo in silenzio, mi allontano da La Push e da tutti i miei fratelli, ignorando i loro richiami.
-“Fratello non lo fare”- sento Quil cercando di fermarmi
-“Devo andarmene da qui, adesso”-
-“No, devi affrontare la cosa. Embry cosa stai dicendo, non starai mai meglio allontanandoti dal tuo imprinting.”- sento la voce arrabbiata di Paul.
-“Imprinting… quante cazzate”-commento scuotendo il muso, correndo più veloce che posso per allontanarmi da qui.
Basta, non voglio più nessuno tra i piedi.
-“Ragazzi, lasciatelo andare… fidatevi di me, io lo so.”-
Uno ad uno tutte le voci dei miei fratelli scompaiono e rimango da solo. Grazie Jake.
Devo allontanarmi da lei…

POV MILEY

Sono paralizzata nel punto in cui mi ha lasciata.
Il punto in cui ha toccato la mia pelle prima brucia ancora, come se fosse ancora qui. Ma lui non c’è.
Mi guardo intorno come per rendermi conto che se n’è andato davvero. Mi copro la faccia con le mani, cos’ho fatto?! Perché non gli ho detto fin da subito la verità?
Sento una sensazione di totale disperazione che si impossessa di me, no io non ce la faccio, non posso stare senza di lui. Ho bisogno della sua presenza. Sento degli ululati in lontananza che si fanno sempre più forti, ma non ci faccio caso. Ripenso al suo viso, prima di andarsene, come ho potuto farlo stare così? Io che darei la vita per lui…
Sento la porta della mia camera aprirsi, mi volto e vedo Jason. Se ne sta in piedi davanti a me guardandomi e passandosi una mano tra i capelli piuttosto preoccupato.
In un attimo non c’è la faccio più, scoppio definitivamente. Corro verso di lui e lo stringo forte a me senza dover dire niente. Lui ricambia il mio abbraccio ed io mi lascio andare tra le sue braccia. Come ho potuto fare una cosa del genere ad Embry? Perché non ho risposto a Ryan subito?
-“Calmati dai…tutto si sistema, tu lo sai bene, no?”- sussurra Jason al mio orecchio dandomi un bacio sulla testa. Lentamente, dopo un po’ che stiamo così, il mio respiro si regolarizza e ci sediamo sul letto.
-“Dov’eri finito? Perché te ne sei andato?”- gli chiedo guardandolo con rabbia ancora sconvolta.
-“Ley… è troppo complicato da spiegare… ma te lo spiegherò. Promesso. Ma sappi solo che ce ne siamo andati per tutti voi, e non avrei mai voluto fare del male a te. Sei la persona più importante della mia vita, sei mia sorella e non ti ferirei mai.”- afferma passando un braccio intorno alle mie spalle.
-“Anche tu lo sei Jay, e non hai idea di quanto sia stata male quando te ne sei andato…”-
-“Lo so e mi dispiace per questo, ma ne parleremo. Adesso dimmi cosa ti succede Ley…”-
-“Ok…- faccio un bel respiro per trovare la forza di riparlare di quel periodo e inizio - i mesi sucessivi alla vostra fuga sono stati davvero un incubo. Sono stata male, davvero molto male… non riuscivo più a riprendermi, tu e Ryan mi avevate abbandonata di punto in bianco senza dirmi niente e non sapevo perché, ne sapevo se vi avrei mai rivisti. Martin mi ha aiutata molto in quel periodo per quanto poteva, anche lui era distrutto esattamente come me. Ma quando credevo che niente potesse andare più bene, quando avevo definitivamente perso la speranza… beh… io ho avuto l’imprinting Jay.”- concludo voltandomi a guardarlo e sorridendo involontariamente a quel pensiero.
-“Quando ho conosciuto Embry non credevo mi avrebbe dato tutta questa felicità, non credevo di poter essere ancora felice come prima, anche di più! Lui mi ha aiutata, mi ha salvata in tutti i modi possibili, ha fatto crollare tutte le mie barriere, mi ha dato la ragione per continuare ad andare avanti…”- concludo a voce bassa, tornando a guardare il muro davanti a me ma sempre con il velo di un sorriso sul mio volto. Vedo lo sguardo di Jason puntato su di me e all’improvviso, le sue labbra si distendono in un sorriso.
-“E dov’è il problema allora Ley? E’ una cosa bellissima.”- mi chiede cercando di capire.
-“Il problema è che prima… beh ecco ho baciato Ryan. E non mi sembrava giusto mentire ad Embry, quindi gliel’ho detto ma ho rovinato tutto. Non potevo nasconderglielo, e quando Ryan mi ha chiesto se lo amo davvero, io ho esitato.”- gli spiego riflettendo sulla situazione.
-“E tu hai esitato perché provi ancora qualcosa per Ryan o per quale altro motivo?”- a questa domanda, molti dei miei ricordi con Ryan riaffiorano... le passeggiate sulla spiaggia di San Diego, i falò a Santa Ysabel, le notti passate in discoteca in Messico con il branco, le giornate noiosissime a scuola risollevate da qualche sigaretta fumata insieme sul tetto della scuola, surf ogni venerdì pomeriggio, il milk shake del HighFly, le corse in macchina su tutta la costa...
Improvvisamente tutti quei ricordi mi sembrano fin troppo lontani. Chi era Miley? Un'altra persona, una persona totalmente diversa. Ripensando a com'ero, quasi non mi riconosco più. Sono cambiata, le cose sono cambiate...
Ripenso alle giornate passate con Embry... alle passeggiate nel bosco ed i bagni nell'acqua gelida e grigia di First beach, ai pranzi di Emily che ogni volta mi rendono difficile camminare dopo, alle corse in moto in mezzo alle strade alberate sterrate, ai tuffi dalla scogliera, alle stelle meravigliose che si vedono dalla sua radura, le giornate a scuola passate con la testa sul banco, troppo stanca dalla ronda della notte prima, alle sigarette fumate sotto la pioggia seduti sugli scalini del negozio di Hutson, a tutte le notti passate insieme, ai baci e agli abbracci che mi hanno fatta sentire così al sicuro che niente avrebbe potuto toccarmi, al tempo di questo posto con il cielo perennemente grigio e piovoso che mi ricorda terribilmente Embry... non so se ce lo vedrei in un posto soleggiato. Ridacchio leggermente a questo pensiero e improvvisamente torno seria. 
-“Io ho amato Ryan, e forse una piccola parte di me prova ancora qualcosa per lui. Mi ha resa la ragazza più felice del mondo, mi ha fatto conoscere l’amore e tutte le sue sfumature, e per questo lo porterò sempre con me – Jason si volta a guardarmi attentamente - ma… Embry… lui è…”- inizio cercando di trovare la parola adatta.
-“L’unico.”- conclude Jason sorridendomi. Sorrido amaramente e guardo per terra.
 Ha ancora importanza per lui?
-“Esattamente… l’unico. Il punto è che non è tutto questo per me a causa dell’imprinting, perché io… io mi sono innamorata di lui. Lui mi ha fatta innamorare di lui davvero, lo amerei anche senza aver avuto l’imprinting, perché ci completiamo e so che è il ragazzo giusto per me. Mi ha ascoltata, mi ha fatto vivere momenti indimenticabili, mi ha conquistata con il suo carattere, la sua strafottenza e il suo essere dolce un secondo dopo, mi ha dato l’opportunità di essere felice, mi ha resa felice…”- spiego sempre con un grande sorriso sulle labbra.
Finalmente credo di aver capito…
-“E cosa ci fai ancora qui Ley? Corri a dirglielo”- mi risponde mio fratello ridacchiando.
-“Hai ragione, devo dirgli tutto. Questa sera alla riunione del consiglio gli parlerò!”- concludo un po’ più serena di prima. Almeno io sono riuscita a capirmi. Tutto mi appare più chiaro, senza più buchi neri. Jason sa sempre come farmi ragionare, è assurdo. 
-“Bravissima Ley… ascolta adesso vado, devo chiarire con Martin… ma prima di tutto volevo chiarire con la mia sorellina. Mi sei mancata tanto”- dice abbracciandomi forte.
-"Anche tu, non sai quanto"- ricambio il suo abbraccio e dopo avergli dato un bacio sulla guancia, esce dalla mia camera chiudendo la porta.
Mi siedo alla scrivania e con pochissima voglia apro i libri di matematica. Cerco di concentrarmi sui compiti ma tutta questa storia non me lo permette. Il dialogo di prima con Embry mi tormenta, quell’addio, anche se so che non è davvero definitivo, mi ha lasciato una strana sensazione.
 
 
Richiudo tutti i libri e mi appoggio allo schienale della sedia. Sono davvero distrutta, sono stati due giorni pesantissimi, oggi ho studiato tutto il pomeriggio e tra poco devo andare alla riunione. Quante cose da fare…
Prendo in mano il telefono e trovo un unico messaggio.
Ley questa sera alle 9 davanti a casa di Jacob, puntuale! A dopo, un bacio”
Rileggo il messaggio di Martin un po’ di volte, ma pensa che io sia stupida?
Tra lui e Luke me l’avranno detto si e no mille volte di questa cavolo di riunione.
Mi alzo in piedi e dopo essermi sistemata un attimo guardo l’orologio, sono le 8.40, mi sono anche dimenticata di scendere per cenare da quanto ero presa dallo studio. Ma a chi voglio darla a bere, ho avuto un solo pensiero fisso per tutto il pomeriggio: Embry. Non c’è stato un momento in cui non abbia pensato a lui, il punto è che mi fa strano non vederlo e soprattutto sapere cosa sta provando adesso mi uccide.
Mi guardo per un attimo nervosamente i piedi e poi prendo una decisione.
Balzando giù dalla finestra, per evitare incontri al piano terra, mi dirigo verso la foresta. Non appena mi addentro, i miei piedi iniziano subito a muoversi verso una meta ben precisa. Ho ancora 20 minuti prima che inizi la riunione, nessuno si accorgerà se ritarderò di qualche minuto, ma io devo provarci.
Continuo a camminare tra gli alberi, salendo e scendendo, saltando qua e là per passare dei torrenti in mezzo al bosco finché davanti ai miei occhi appare una radura. La sua radura.
Mi guardo intorno cercando la figura di Embry ma non lo trovo da nessuna parte. Arrivo esattamente al centro e mi rendo conto di essere sola. Dove sarà andato? Ero convinta di trovarlo qui… probabilmente sarà con i suoi amici o sarà a casa. Beh poco cambia, tra poco lo vedrò alla riunione e non potrà evitarmi.
Mi siedo su un sasso e mi accendo una sigaretta per rilassarmi prima di andare verso casa di Jake. Devo dire che sono piuttosto in ansia, quello che devo dirgli per me ha un’importanza grandissima e spero possa risolvere le cose. Io non voglio rinunciare a lui. Se ripenso a quello che ho fatto questa mattina non riesco neanche a rendermene conto, come ho potuto fare una cosa del genere?
Finisco la sigaretta velocemente e guardando l’orologio mi incammino velocemente verso casa Black.
Non appena arrivo, butto subito l’occhio alle persone sedute intorno al falò, tra di loro Embry non c’è.
Inizio ad avere uno strano presentimento e il mio cuore batte sempre più forte, ma dove si sarà cacciato?
Non appena mi vede Sam, si alza in piedi e viene verso di me, accompagnato da Jake e Quil.
Ok adesso iniziano a farmi davvero preoccupare. Gli sarà successo qualcosa? Le mie mani iniziano a tremare, di ansia questa volta. Mi blocco nel punto in cui mi trovo, tenendomi un po’ a distanza dal gruppo già seduto intorno al falò.
-“Miley…”- mi saluta con voce risoluta Sam accennando un sorriso, punto i miei occhi nei suoi, passando poi a guardare Jake e Quil che abbassano subito lo sguardo e iniziano a traballare agitati.
-“Ragazzi… dov’è Embry?”- dico cercando di trattenere nervosismo e di apparire più calma possibile. I miei occhi si fanno sempre più lucidi, c’è qualcosa che devono dirmi, ne sono certa.
-“Miley ascoltami bene… Embry ha deciso di andarsene, almeno per adesso, non ritiene sia il posto giusto per lui La Push in questo momento…”- inizia piuttosto imbarazzato Sam. Vedo i suoi occhi tristi, ma mai come quelli di Quil e Jacob che sono totalmente spenti.  Passo a guardare loro due, i suoi migliori amici, interrogandoli silenziosamente, ma senza ottenere una risposta.
-“Ragazzi…dov’è andato? E quando tornerà?”-chiedo rivolgendomi a loro prossima al pianto.
-“Ley, non sappiamo dove sia, abbiamo cercato di fermarlo ma non ha voluto ascoltarci. Non ha neanche salutato sua mamma, non ha detto niente a nessuno su dove sarebbe andato, credo abbia solo voglia di stare da solo…”- inizia Quil.
-“Ma quando tornerà?”- insisto sempre più agitata.
-“N...no...non lo sappiamo, non sappiamo neanche se tonerà. I suoi pensieri erano molto chiari…”- conclude Jake alzando finalmente lo sguardo e guardandomi infinitamente dispiaciuto.
E’ come se tutto mi stesse crollando addosso. Un’altra volta, ancora una volta sono costretta a subire tutto questo. A sentire il mondo cadermi addosso. Come ha potuto andarsene? Con che forza si è allontanato da me? Un peso sopra le mie spalle fa cedere le mie gambe e cado ai piedi di Sam, coprendomi con le mani il viso e bagnandomi di lacrime calde. Perché te ne sei andato Embry?

Ciao a tutti :) Capitolo decisamente triste! La nostra bella Ley ha nascosto un po' di cose ad Embry e adesso ne deve pagare le conseguenze. Embry ha decisamente reagito male alla scoperta di tutto questo, ma come avrebbe potuto non reagire male sapendo che la sua Ley ha baciato Ryan, ragazzo di cui è stata innamorata, e ha addirittura esitato a rispondergli quando lui le ha chiesto se amava Embry? Cosa succederà adesso, Embry tornerà?
Grazie mille a sole13 per la sua immancabile recensione, aspetto recensioni anche in questo capitolo!
Un grazie anche a tutti i lettori e buona lettura, alla prossima! :)


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Capitolo 14
*** Sorprese ***


CAPITOLO 13 "Sorprese"

POV MILEY

Cammino nervosamente per la stanza, avanti e indietro ripetendo mentalmente tutte le definizioni.
Domani ho il test di fisica e non so neanche metà degli argomenti. Tra sorgenti, specchi parabolici, specchi sferici ed equazioni di punti coniugati non ci capisco più niente, la mia testa non riesce più ad assimilare informazioni. 
Allora… ce la puoi fare Ley.
-"Le distanze p e q di due punti coniugati da uno specchio sferico con distanza focale f sono tali che…"-
-“Ehi Ley! Come stai?”- mi saluta Martin entrando in camera mia senza neanche bussare e interrompendomi.
-“Ma non lo vedi che sto studiando? Esci!”- gli urlo dietro con tono isterico. Oggi non è giornata, farebbero tutti meglio a stare attenti.
-“Mmmh siamo di buon umore oggi vedo…”- ridacchia Jason entrando ed affiancando Martin. Si lanciano uno sguardo di intesa e si sorridono… no vi prego… questi due non mi lasceranno mai in pace oggi, lo so già.
-“Ragazzi fuori di qui, alla svelta”- tento inutilmente di mandarli via, ma con scarsi risultati. Martin si siede sul mio letto accendendosi una sigaretta, una delle mie sigarette, Jason fa lo stesso prendendo un’altra delle MIE sigarette, ma sedendosi sulla sedia davanti alla scrivania e voltandosi verso di noi con un sorriso decisamente compiaciuto.
Ok questo è troppo.
-“Nel caso non ve ne foste accorti quelle sono le MIE sigarette! Se volete fumare andate a comprarvele! E adesso basta, non potete venire qui per passare il tempo dato che non avete niente da fare. Io devo studiare! Fuori di qua!”- urlo istericamente piazzandomi davanti a Martin e guardandolo con rabbia.
In risposta lui, prendendomi per un polso, mi tira sul letto e inizia a farmi il solletico. Inizio a ridere senza riuscire a fermarmi, ho le lacrime agli occhi da quanto sto ridendo, ma perché deve essere così stupido?
-“Ma…Martin ahahah ti prego basta ahahah smettila! Non ce la faccio!”- cerco di fermarlo ma non ci riesco, finisco sotto di lui e non riesco a fermarmi, continuo a ridere senza sosta.
-“Dai, non eri tu quella dura, prova a scappare”- mi provoca Martin.
Tirandogli un calcio nei gioielli, lo sposto da me e spostandomi sopra di lui iniziamo a darcele di santa ragione.
-“Taci, io stavo studiando e voi mi avete interrotta”- gli dico tirandogli un ceffone non indifferente e sorridendo per la mia vittoria. So che con lui posso permettermelo…
-“Mi piace troppo romperti le palle bimba”- afferma bloccandomi per il polso e facendomi cadere nuovamente sul materasso, riprendendo a farmi il solletico. No non ce la faccio, non resisto più, continuo a ridere come una matta, mi fanno quasi male gli addominali da quanto sto ridendo.
-“Smettila Martin ahahah ti prego dio mio, aiutami Jason!”- chiedo aiuto a mio fratello che se ne sta beatamente seduto sulla sedia, gustandosi la scena e fumandosi in tutta tranquillità la sua sigaretta ridacchiando di noi.
Improvvisamente, per grazia divina, Martin decide che i suoi giochetti lo hanno stancato e smette di farmi il solletico, tornando a sedersi sul bordo del letto con ancora un sorriso dipinto in faccia. Per questa volta gli concedo la vittoria, ma la prossima…
-“Per questa volta tesoro sei fortunata, ti lascio in pace”-
-“Oh grazie mille! Davvero, senza questa tua opera di magnanimità non ce l’avrei fatta…”- ridacchio scuotendo la testa.
-“Non è questione di essere magnanimi… è questione di non aver voglia di giocare con le bimbe”- mi sussurra all’orecchio con sorriso provocatore. Oddio ma chi si crede di essere?
-“Ti ricordo che hai tre anni in più di me, non quaranta Martin.”-
Mi risistemo affianco a lui e dopo qualche istante di calma il mio sorriso d’un tratto scompare.
Ogni giorno cercano di fare qualcosa per me, qualcosa per farmi stare meglio… ma puntualmente il mio pensiero finisce lì.
Embry. Dove sarà?
Sono già sette giorni che se n’è andato, nessuno ha ricevuto sue notizie, nessuno sa dove sia o se stia bene ed io non posso fare altro che essere terribilmente preoccupata. I primi due giorni sono stati disastrosi, ma poi mi sono fatta forza e ho ripreso la mia vita… che senso ha piangersi addosso? Finché non torna non posso risolvere le cose, quindi l’unica cosa che mi rimane da fare è aspettarlo e dargli tutto il tempo di cui ha bisogno. Durante il giorno non lo do troppo a vedere, cerco di concentrarmi sulle mie cose, sullo studio, sullo shopping e sui miei doveri da lupo, ma la notte… tutti i pensieri che tengo lontano durante il giorno, con la notte mi ripiombano addosso quasi fossero un macigno sulle mie spalle…
-“Tutto ok?”- mi chiede Martin guardandomi e prendendomi una mano tra le sue. Lo guardo per un attimo e poi sposto lo sguardo su mio fratello davanti a noi che mi accenna un assenso con la testa, capendo subito le mie intenzioni. Devo farmi un giro.
-“Scusatemi ragazzi…”- dico alzandomi e uscendo dalla stanza. Credo sia meglio andare a farsi una passeggiata se non voglio perdere la testa, non ce la faccio a rimanere ancora chiusa lì dentro.
 
Continuo a camminare guardando il mare, le mie scarpe affondano tra i granelli di sabbia. First beach al tramonto è magica. Il grigio del mare si confonde con il grigio del cielo che assume delle sfumature rossastre, il sole coperto dalle nuvole produce una luce molto cupa che scurisce i granelli di sabbia e gli ultimi raggi di sole attraversano i rami degli alberi.
Noto una persona in fondo, alla fine della spiaggia. Avvicinandomi sempre di più, riconosco Jake, seduto su tronco con sguardo perso nel mare davanti a lui. Cosa starà facendo? Decido di avvicinarmi e lentamente si accorge di me.
-“Ciao Miley!”- mi saluta sorridendomi gentilmente.
-“Ciao Jake… come va?”- gli chiedo sedendomi per terra, davanti a lui.
-“Tutto bene dai, tu?”-
-“Io… beh… bene credo”- affermo guardando le mie unghie laccate di nero e ricevendo uno sguardo molto scettico.
-“Scuola, ronde? Come stanno andando?”- mi chiede cercando di tirare avanti il discorso.
-“Bene… si bene…”- dico raccogliendo le gambe nude al petto e circondandole con le braccia.
-“Non ti sento molto convinta Ley”- ridacchia infine guardandomi.
-“Jacob… hai avuto notizie di Embry?”- gli chiedo alla fine prendendo coraggio e guardandolo negli occhi.
-“Aspettavo qualche tua domanda su di lui… mi sembrava strano che non me l’avessi ancora fatta sinceramente…”-
-“No vabbe se non vuoi dirmelo, se lui non vuole che tu me lo dica, non importa… c’è… io voglio rispettare il suo volere è che… fa così male…”- concludo abbassando lo sguardo e iniziando a torturarmi le dita.
Tira un vento molto forte, il mio vestito leggero si sposta seguendo le raffiche di vento ed i miei capelli non riescono a stare fermi dietro le orecchie… il gelo che non posso sentire sulla pelle lo sento dentro.
-“So cosa provi Ley, lo so bene fidati. Ho passato molti brutti momenti con Bella, anche se effettivamente non era il mio imprinting com’è Embry per te, ma ti assicuro che quello che ho provato non lo auguro a nessuno… no, non ho avuto notizie di Embry. Nessuno ne ha avute. Non l’abbiamo mai sentito, quindi credo sia in forma umana e credo lo stia facendo apposta per non avere collegamenti col branco, per non avere collegamenti con qualcosa che potrebbe riguardare anche te…”- mi spiega molto seriamente.
I miei occhi si inumidiscono sempre di più… non posso continuare così. Mi fa male sapere di essere l’unica causa di tutto questo. Embry se n’è andato, ha lasciato da sola sua madre a cui hanno raccontato cazzate su cazzate per non farlo andare nei casini, e poi… lui sta male. Non oso immaginare quanto stia male in questo momento, e la causa sono solo ed unicamente io. Una lacrima sfugge dal mio controllo, ma l’asciugo subito iniziando a guardare verso l’alto per evitare che ne escano altre.
Odio piangere, soprattutto davanti ad altre persone.
-“Miley, lo conosco da quando è nato. Embry è sempre stato una delle persone più buone che io conosca, ma oltre ad essere buono è anche tremendamente testardo ed orgoglioso. Quando si mette in testa una cosa è così, quando pensa una cosa la dice senza problemi, è sempre stato testardo, sempre. Ha sempre voluto fare di testa sua, quando eravamo piccoli e sua mamma gli diceva di non fare una cosa, lui faceva il contrario, solo per poter fare qualcosa di sua volontà. Io credo abbia bisogno di tempo… non ha avuto vita facile, io e Quil gli siamo sempre stati accanto, ma ovviamente non abbiamo potuto colmare pienamente la mancanza che ha. Ha bisogno di pensare a quello che è successo. So cosa sta provando, lo so benissimo, e quando è successo a me, io ho avuto bisogno di tempo per tornare. Tempo per rimettere in ordine le idee e calmarmi. Quindi non ti preoccupare, tornerà, non se ne andrebbe mai via così di punto in bianco. Devi solo aspettare…”- conclude guardando il mare.
-“E se quando tornerà non mi vorrà più? Insomma io… beh io ho capito quello che voglio. Io so che voglio lui, so che non è l’imprinting che mi fa parlare, è lui il ragazzo giusto per me ne sono sicura. Oddio Jake, io non ce la faccio più. Non posso andare avanti così. In fin dei conti si, lo amo, lo amo con tutta me stessa, ma è anche il mio imprinting! E sai cosa vuol dire stare lontano dal proprio imprinting, ti distrugge. Ed io mi chiedo come faccia lui a fregarsene così… senza farsi troppi problemi…”- rifletto puntando lo sguardo sui granelli di sabbia davanti a me.
-“Ehi, alt Ley… non dire che lui se ne sta fregando perché ti assicuro che non è così, non devi pensarlo neanche. Se ha reagito così un motivo c’è, so com’è fatto Embry, lo conosco benissimo. Non è mai stato uno a cui gliene importa tanto delle ragazze, come credo tu abbia capito a scuola gli sono sempre morte tutte dietro e lui ne ha sempre cambiata una ogni giorno, senza problemi. Ma da quando sei arrivata tu è cambiato e l’hanno notato tutti, perfino sua mamma. Non ti farebbe mai del male e poi è impossibile che se ne freghi di te.
Si è innamorato…”- conclude Jake sorridendomi.
-“Si, si è innamorato, ma non si è fatto problemi ad andarsene…”- ribatto io piuttosto amareggiata.
-“E tu non ti sei fatta tanti problemi a baciare Ryan…”- afferma Jake facendomi l’occhiolino. Beh… effettivamente ha ragione.
Chi voglio prendere in giro, la ragione ce l’ha tutta Embry, ma io ci sto male a non sapere come andrà a finire tra noi. E mi fa ancora più male pensare che non so neanche dove si trovi adesso o cosa stia facendo, o con chi è…
Mi alzo in piedi e dopo aver salutato Jacob, decido di tornare a casa. Tra poco la cena sarà pronta e domani mi aspetta una lunga giornata.
 
La sveglia inizia a suonare insistentemente e mi obbliga a muovermi per spegnerla. Dio, che stanchezza. Mi copro con una mano gli occhi e mi siedo con la schiena appoggiata sulla testiera del letto. Dopo qualche minuto, prendo coraggio e mi alzo dal letto andando subito a farmi una doccia ghiacciata per svegliarmi.
Esco dalla doccia e dopo essermi sistemata i capelli ed aver steso un velo di trucco contornando i miei occhi di nero, indosso dei jeans neri strappati sulle ginocchia, una maglietta bianca in velo con dei fori in alto, giacca nera elegante e un bel cappello per nascondere le brutte occhiaie che ho questa mattina. Infilo velocemente le mie Windsor Smith ai piedi e volo giù dalle scale prendendo la borsa e l’Iphone.
Saluto di sfuggita Sam che sta facendo colazione e mi fiondo fuori dalla porta. Come al solito sono in ritardo, tanto per cambiare.
Dopo qualche minuto di corsa lungo il ciglio della strada, una golf molto vecchia mi affianca e il finestrino si tira giù.
-“Ti serve un passaggio?”- mi chiede Quil dal sedile anteriore affianco a Jake che è alla guida.
-“Siete la mia salvezza questa mattina ragazzi, non ce l’avrei mai fatta ad arrivare in orario”- dico aprendo la portiera e sedendomi sul sedile posteriore dietro a Quil.
-“Con quei cosi ai piedi lo credo bene!”- ridacchia Jacob accendendo la radio.
-“Ehi! Queste scarpe costano più di te, attento a come parli Quileute!”- lo rimprovero ridendo.
-“Mi scusi se un bifolco come me ha osato giudicare il suo abbigliamento, lady Ross. Qui a Forks non siamo avanti come voi di San Diego”- continua prendendomi in giro Jacob e scatenando le risate di Quil. Sbuffando sonoramente e ridacchiando, appoggio la schiena sul sedile e punto lo sguardo fuori dal finestrino senza più parlare per tutto il viaggio.
 
Entro in classe piuttosto agitata, non mi sento prontissima per il test, ma cosa posso farci? Guardo il banco affianco al mio vuoto, ancora vuoto. Il professore, prima di consegnarci i test, inizia l’appello...
-“Bastin?”-
-“presente”-
-“Black?”-
-“Presente”-
-“Cameroon?”-
-“Presente”-
-“Call?”-
Un silenzio generale proviene dalla classe e tutti si voltano verso di me per l’ennesima volta. Tutti mi guardano come se si aspettassero una qualche risposta da me, ma per fortuna è ancora una volta Jake che mi salva la vita.
-“Embry è ammalato professore”-
-“Va bene signor Black… Devon?”- continua l’appello il professore terminandolo in poco tempo.
Dopo averci consegnato i fogli, al via del professor Sean, tutti insieme giriamo il foglio e iniziamo a scrivere. 
 
Termino l’ultima domanda appena in tempo prima del suono della campanella e prendendo la mia borsa, consegno il compito ed esco dalla classe, salutando con un cenno Jake e Quil che devono ancora finire.
Vado verso il mio armadietto, devo prendere i libri di storia prima di andare a mangiare porca miseria. Non appena arrivo davanti al mio armadietto, inserisco la combinazione e lo apro. Devo decidermi a mettere apposto qui dentro un giorno di questi, c’è una confusione pazzesca! Sull’anta dell’armadietto ci sono foto che ritraggono me con le mie amiche, i miei fratelli e… Embry… sfioro lentamente con le dita quella foto. L’abbiamo scattata un pomeriggio prima di fare l’amore, quel giorno aveva fatto una lunga ronda ed io ero diventata isterica non vedendolo… sorrido involontariamente al ricordo di quel giorno, quando improvvisamente, cercando di prendere un libro dalla pila nel mio armadietto, tutti i libri cadono rumorosamente per terra sparpagliandosi sul pavimento.
Oh perfetto insomma! Grandissima Miley continua così!
Abbasso lo sguardo per guardare dove sono finiti tutti i libri e inizio a raccoglierli uno per uno.
Alzandomi mi volto verso l’armadietto ed inizio a sistemare i libri all’interno.
Improvvisamente un braccio si insinua tra me e l’armadietto, appoggiando un altro libro che mi è caduto, sulla pila davanti ai miei occhi. Evidentemente dev’essermi sfuggito, quando imparerò a stare più attenta? Ritirando la mano per voltarmi e ringraziare, sfioro accidentalmente con la mia mano quella dello sconosciuto.
Mi blocco all’istante riconoscendo quella temperatura troppo alta per appartenere ad un umano. Il mio respiro si fa più corto e il cuore inizia a martellarmi nel petto. Un profumo, il suo profumo inonda le mie narici e le mie mani iniziano a tremare leggermente. La mano è sparita dalla mia visuale, ma io non ho il coraggio di voltarmi.
Lo sento allontanarsi leggermente da me e uno spostamento d’aria mi fa intuire che se ne stia andando.
Mi volto di scatto e quello che vedo mi fa morire le parole in gola. Sento lo stomaco attorcigliarsi e una strana presa comprime il mio cuore che continua a tamburellare all’impazzata. Rimango in silenzio, immobile nel mio posto, guardando Embry andarsene verso la mensa senza curarsi di dirmi una parola.
Dopo qualche attimo scuoto velocemente la testa per tornare alla realtà… è tornato. Lui è qui. E sta bene.
Un moto di felicità mi investe all’improvviso. E’ tornato, sta bene, non gli è successo niente. Continuo a ripetermelo in testa sorridendo felice per questo, prendo il libro di storia e dopo aver chiuso l’armadietto corro in bagno per calmarmi un attimo.
Appena varco la soglia, appoggio la borsa e i libri e mi appoggio per un attimo al lavandino. Sento le gambe molto pesanti, sono invasa dall’ansia adesso al pensiero di andare in mensa e trovarmelo davanti. Cosa devo fare? Cosa posso dirgli?
Quanto avrei voluto stringerlo a me e baciarlo… tenerlo stretto a me, sentire il contatto della sua pelle con la mia, il suo profumo ancora una volta e la sensazione di totale sicurezza tra le sue braccia. Ho aspettato per giorni questo momento e adesso... sono in ansia.
Esco dal bagno e lentamente mi avvio verso la mensa, pensando a come risolvere tutto. Ho fatto un bel casino questa volta… non incontro ne Jake ne Quil, probabilmente lo avranno già visto…
Raccogliendo tutto il mio coraggio, entro nella mensa e mi guardo intorno. Se ne sta in piedi vicino ai suoi amici, loro ridono e scherzano felici che lui sia tornato, ma la sua faccia trasmette una sensazione molto lontana dalla felicità.
Si è tirato in su i capelli, non ha più il ciuffo che gli cade perennemente sugli occhi, è sempre bellissimo, la sua pelle ambrata risalta sotto la maglietta arancione a maniche corte da cui si intravede il tatuaggio Quileute. Vorrei andare lì e dirgli tutto subito, credo di essere pronta ma non posso fare altro che rabbrividire vedendo il suo sguardo fissarsi subito su di me non appena si accorge della mia presenza. Mi fa quasi paura, mi guarda troppo seriamente, mi sento quasi a disagio… il suo sguardo è cupo, carico di tensione, cerchiato da occhiaie violacee…non riesco a capirlo è troppo indecifrabile. La sua espressione è serissima, i muscoli della faccia sono tesi e le sue stupende labbra sono serrate nervosamente, come se potesse perdere il controllo da un momento all'altro. Lo conosco, so che non è sereno.
E come potrebbe esserlo? Non credo di essermi mai comportata così male con qualcuno in tutta la mia vita. Sono il suo imprinting, darebbe la vita per me… ed io per lui. Non so bene cosa fare, non l’ho mai visto così.
Mi vado a sedere o no? Gli vado a parlare o no? Ci guardiamo in silenzio, studiandoci e parlandoci con gli occhi.
Embry…
-“Sbaglio o la ragazza che ho davanti a me doveva tornare a Santa Ysabel ancora due settimane fa?”- afferma una voce alle mie spalle. Riconoscendone il suono mi volto di scatto sbarrando gli occhi per la sorpresa.
-“KATY!”- esclamo euforica. Non ci posso credere, cosa ci fa qui una delle mie migliori amiche?!
Lascio giù i libri sul tavolo libero più vicino e corro verso di lei abbracciandola forte a me. Le sue braccia si stringono intorno al mio corpo e finalmente mi sento improvvisamente più serena. Ci stacchiamo lentamente e sorridendoci non possiamo che riabbracciarci.
-“Mi sei mancata così tanto Ley!”- sussurra al mio orecchio Katy.
-“Anche tu Kat, non sai quanto…”-improvvisamente i miei occhi si fanno sempre più lucidi, quante cose devo raccontarle.
Dopo un po’ ci sediamo ad un tavolo, il primo che troviamo e iniziamo a mangiare.
-“Allora Ley, come vanno le cose qui? Dio mio che brutto clima, ma che postaccio è questo?! I capelli in ordine sono un optional per le persone che vivono qui, con questa umidità…”- afferma subito Katy guardandosi intorno. La guardo bene per un po’, non è cambiata per niente. Capelli biondi sempre in ordine, vestiti all’ultima moda e faccia sempre perfettamente truccata. Con sguardo sconvolto si guarda intorno fino a che i suoi occhi si posano su Embry ed i suoi amici.
Mi volto a guardarli e vedo lo sguardo di Embry ancora fisso su di me, abbasso la testa sul mio piatto imbarazzata… che situazione.
-“E quelli chi sono?”- mi chiede facendo un cenno nella loro direzione.
-“Quelli… beh ecco… quello con la maglietta arancione è… beh lui è Embry e…”-
-“Quello è Embry? Cavolo Ley, questa volta si che ci sei andata giù pesante! E’ stra figo, complimenti! - dice facendomi l’occhiolino – e gli altri chi sono??”- mi chiede molto interessata.
-“Se tu mi lasciassi finire di parlare ogni tanto Kat… - continuo ridacchiando – gli altri sono i suoi amici, Quil e Jacob, anche loro sono licantropi, fanno parte del suo branco… ma ehi! Non farti strane idee, hanno avuto tutti l’imprinting sorella, mi dispiace”- le dico ridacchiando e vedendo il suo volto rattristarsi improvvisamente.
-“Mmmh peccato! Vabbe dai, ma raccontami un po’ di te… come stai? Come va con Embry?”-
Quante cose devo ancora dirle. L’ultima volta che l’ho sentita è stato due settimane fa, quando ancora tutto andava alla grande…
-“Non va… è semplice la cosa. Kat… andava tutto benissimo, ero felice per la prima volta dopo tanto quando… una settimana fa durante una festa, sono andata fuori a fumarmi una sigaretta. Ho sentito dei rumori nel bosco e… beh erano mio fratello e Ryan.”- concludo guardandola molto seriamente. Spalanca gli occhi e la bocca, quasi non credesse a quello che le sto dicendo.
-“Cosa? Ma stai scherzando Miley? E… beh cos’è successo? Tu come stai?”- mi chiede subito molto preoccupata.
-“Il giorno dopo ho parlato con Ryan, lui mi ha baciata ed io ho ricambiato. Non potevo nasconderlo ad Embry… non ce l’avrei mai fatta… gli ho detto tutto e abbiamo chiuso. Se n’è andato, è tornato oggi per la prima volta dopo una settimana… non sai quanto io sia felice di vederlo stare bene…”- affermo voltando lo sguardo e puntandolo verso di lui. Si è seduto, sta mangiando con i suoi amici, ridono e scherzano ma lui continua a rimanere impassibile e muto.
-“Bel casino Ley… gran bel casino devo dire… - inizia Katy appoggiando la schiena sullo schienale – e adesso cos’hai intenzione di fare?Insomma… perché hai ricambiato il bacio di Ryan?”-
-“Non lo so… non so niente. So solo che io voglio Embry e nessun altro. Ma dimmi di te, cosa ci fai qui?!”- cambio discorso per cercare di rianimare un attimo i toni. Parlare di questa storia non mi fa stare bene, per niente.
-“Oh beh a me mancava la mia migliore amica e così sono venuta a trovarti, dovevate tornare due settimane fa ma tua mamma mi ha detto che le cose si sono mooolto prolungate – ridacchia guardandomi – ok, sarò sincera, Martin mi ha mandato un messaggio dicendomi che non stavi passando un bel periodo, senza specificare però tutto questo casino! Così ho preso il primo volo disponibile e sono venuta qui a trovarti, starò qui per qualche giorno…”- conclude appoggiando la bottiglietta d’acqua.
-“Perfetto. Sarà bellissimo riaverti qui per un po’ di tempo… oh guarda… ci sono gli altri! Ragazzi!”- richiamo Logan, Will e Austin verso di noi. Appena vedono Katy, accelerano il passo e arrivando uno ad uno la salutano come se fosse una del branco… beh effettivamente lo è, non è un licantropo ma è come se lo fosse. Sorrido guardandoli tutti, avere la mia migliore amica qui adesso è la cosa più bella che potesse succedermi. E tutto grazie a Martin… lui sa sempre cosa fare con me.
Guardo gli altri tutti insieme e per un attimo mi sembra di essere tornata a San Diego, niente storie strane, solo la Santa Ysabel high school e i suoi gossip. Sorrido ricordando la mia vita in California…
-“Dai andiamo a far conoscere Kat a Jake, Embry e Quil!”- propone Logan afferrandola per una mano e trascinandola verso il loro tavolo. Riluttante li seguo con passo incerto.
-“Ragazzi! Vi presento Katy! E’ la migliore amica di Ley, starà qui per qualche giorno, è venuta a trovarla!”- dice Will non appena arriviamo in prossimità del loro tavolo quasi urlando per l'euforia. Ma cosa gli prende?
-“Ciao!”- dicono in coro tutti e tre, è incredibile come i loro atteggiamenti e i loro movimenti siano coordinati tra loro. Mi stupisco sempre di questa cosa, è così anche tra me e i miei fratelli, ma vederlo dall’esterno è davvero stranissimo.
Il viso di Embry per un attimo si distende in un sorriso mentre si presentano e per un attimo il suo sguardo si posa su di me, spostandosi subito. Tutti ridono e scherzano tranquillamente.
Parlando tutti insieme ci spostiamo sul retro della scuola, gli unici a rimanere in silenzio siamo io ed Embry.
Io, Logan e Katy ci accendiamo una sigaretta. Vedo Embry lentamente sfilarsi il tabacco dalla tasca dei pantaloni e girarsi in fretta una sigaretta per poi accenderla, sedendosi sul corrimano affianco alle scale.
Ci guardiamo ancora ancora una volta e subito spostiamo lo sguardo altrove. Che situazione di merda, non posso farcela così.
-“E quindi tu sei un’amica di Miley giusto?”- si informa Jake sorridendo.
-“Esatto… “- conferma Katy con un sorriso. Continuano a parlare del più e del meno, ma io non posso fare altro che tenere la testa bassa e lo sguardo sui piedi in silenzio. Non so cosa fare… vorrei tanto parlargli ma non so ne come, ne cosa dire.
-“Beh ragazzi io torno dentro! Poi adesso ho il test di letteratura, quindi devo arrivare puntuale in classe! Ci vediamo oggi pomeriggio!”- saluta Quil velocemente avviandosi verso l’entrata.
-“Veniamo anche noi! Dobbiamo passare un attimo in segreteria e lei deve andare a disfare le valige. Ciao ragazzi a dopo!”- improvvisamente tutti se ne vanno e prima che io ed Embry ce ne possiamo rendere conto, rimaniamo soli.
Il silenzio cala non appena si allontanano tutti, nessuno dei due osa muoversi o dire qualcosa. L’unico movimento che facciamo è per portare la sigaretta alla bocca e riabbassare il braccio. Vedo la sua gamba muoversi nervosamente e la sua mano con cui tiene la sigaretta tremare leggermente.
Improvvisamente con uno scatto, scende dal palo e inizia a camminare molto velocemente verso l’entrata della scuola. Spinta da non so quale coraggio, butto la sigaretta e lo rincorro.
-“Embry! Aspetta!”- lo richiamo a voce alta. Lui arresta di colpo la sua camminata, quasi fosse rimasto paralizzato al suono della mia voce. Rimaniamo così per un po’, io che fisso la sua schiena e lui voltato di spalle.
Lentamente si volta verso di me e punta i suoi occhi nei miei.
Non appena i suoi occhi si incontrano con i miei, tutto si ferma intorno a me. Vedo solo lui. E’ come se… come se riprovassi tutto quello che ho provato la prima volta di nuovo. Un filo mi lega a lui indissolubilmente, i miei occhi non riescono a staccarsi da lui, la mia ragione di vita è lui. Sento le gambe farsi sempre più leggere, non so neanche per quanto mi terranno ancora… è come se l’imprinting mi avesse ricordato ancora una volta che io e lui siamo destinati a stare insieme.
Mi avvicino a lui con passi incerti, mi fermo a meno di un metro da lui. Siamo vicini, molto vicini. Posso sentire il suo profumo raggiungere il mio cuore e il battito del suo cuore leggermente accelerato. Lui se ne sta qui, impalato davanti a me senza muoversi di un millimetro. Cosa starà pensando? Mi avvicino ancora di più incerta, fermandomi a pochi centimetri dalla sua bocca. I nostri nasi si sfiorano per quanto siamo vicini, posso sentire il suo respiro caldo sulle mie labbra e il calore emanato dalla sua pelle.
I suoi occhi hanno incarcerato, ancora una volta, i miei.
-“Mi dispiace, ho sbagliato tutto”- sussurro improvvisamente senza rendermene conto. Chiudo gli occhi aspettando una reazione, ma quando li riapro lui se ne sta ancora li a pochi centimetri da me impalato, senza muovere un dito.
Mi guarda, mi studia, mi entra dentro solo con lo sguardo, arrivando fino alla mia anima, arrivando fino al mio cuore.
Di scatto, portando una mano sulla mia nuca, mi spinge contro le sue labbra con forza calibrata e con l’altra mano mi prende il viso per  impedirmi di allontanarmi. Il mio cuore perde un battito, per poi iniziare a galoppare all’impazzata. Mi ha baciata. Le sue labbra morbide sulle mie mi fanno volare al settimo cielo, e la sua pelle calda a contatto con la mia mi provoca dei brividi tutt’altro che spiacevoli.
Lentamente inizia a muovere le labbra sulle mie ed io ricambio subito il bacio. L’ho desiderato così tanto in questi sette giorni che adesso non mi sembra vero. Lentamente schiudo le labbra e la sua lingua inizia a giocare con la mia. Avvolgo il suo collo con le mie braccia, tirandolo con più forza verso di me. Un vortice di emozioni mi risucchia senza darmi la possibilità di uscirne. I nostri corpi aderiscono perfettamente, e perdiamo la cognizione del tempo.
Ci baciamo, e continuiamo a baciarci senza fermarci, come se fossimo una droga l’un per l’altra. Gli mordo il labbro e per tutta risposta, lui abbassa la testa e mi morde una spalla, per poi tornare a concentrarsi sulle mie labbra.
Non te ne andare amore mio, mi sei mancato così tanto…
Improvvisamente la campanella ci riporta alla realtà e lui si stacca subito da me. Mi guarda per un attimo senza sapere cosa fare quindi decido di parlare io per prima…
-“Embry ascolta voglio par…”- prima che io possa finire la frase, mi interrompe con tono duro.
-“Non dovevo baciarti, ho fatto una cazzata”- dice prima di voltarsi e andarsene a passo svelto, scuotendo la testa.
Rimango lì ferma senza capirci più niente. Come sarebbe a dire “ho fatto una cazzata”?! Prima mi bacia e poi dice di aver fatto una cazzata? Ma cosa gli prende… tutta la tristezza tenuta a bada negli ultimi giorni esce fuori più forte che mai, delle lacrime rigano il mio viso senza che io possa farci niente. Ma perchè fa così? Perchè non mi da la possibilità di spiegargli?
Decido che è meglio tornare a casa, rimanere a scuola in queste condizioni non ha senso e vederlo mi renderebbe le cose ancora più difficili. Almeno a casa ci sarà Katy con cui potrò parlare…
Prendendo la borsa, mi dirigo verso il mio armadietto riflettendo su quello che è appena successo. Era tutto così bello… riaverlo vicino…
Apro, mollo giù i libri e richiudo. Sempre la stessa storia. Mi incammino verso l’uscita e percorrendo la solita strada in mezzo al bosco vado in direzione di casa. Perché sono stata così stupida? Come ho fatto a rovinare tutto per una cazzata grandissima che ho fatto? Tutto questo casino venuto fuori solo per un bacio, che mi ha fatto capire quanto io voglia disperatamente Embry e nessun altro per di più! Arrivo a casa con aria sconsolata, salgo gli scalini ed entro. Adesso cosa succederà?
Ho un casino in testa che non ci capirebbe niente nessuno.
Emily sta cucinando, e Katy è seduta al tavolo con il portatile davanti a lei che probabilmente controlla tutti i blog dei ragazzi di Santa Ysabel. Non appena entro, Emily si volta verso di me e mi osserva.
-“Oh ciao Ley! Sei tornata prima oggi… come mai?”- mi chiede sorridendomi molto dolcemente. La dolcezza di questa ragazza mi stupisce ogni volta.
-“Ciao Emily…non era giornata oggi… “- mi giustifico abbassando lo sguardo per terra, il suo sguardo mi fa capire che ha capito e non procede oltre con il discorso. Perfetto, grazie Emily.
-“Hai conosciuto Kat a quanto pare…”- continuo guardando in direzione di Katy con un sorriso. E’ così presa dal suo computer che neanche mi ascolta. Ridacchio un po’ e mi siedo di fronte a lei.
-“Si ci siamo già conosciute – dice Emily con un grande sorriso – mi fa molto piacere avervi qui tutte e due, sono sempre stata l’unica donna del gruppo, a parte Leah che adesso come sai è andata visa per un po’, non ho mai avuto nessuno con cui parlare… e anche con Leah non potevo farlo come credo tu sappia Ley…”- conclude tornando a cucinare con sguardo decisamente più triste di prima. In effetti Embry mi aveva spiegato tempo fa la situazione tra Leah, Emily e Sam, e devo dire che non invidio Leah per niente.
-“Quando vuoi parlare io sono qui Emily, lo sai –le dico con un grande sorriso- comunque un giorno di questo magari potremmo andare tutte a fare shopping insieme che ne dite?”- propongo entusiasta. Shopping… questo è quello che mi ci vuole.
-“Quando vuoi”- mi risponde Emily sorridendo.
-“Si tesoro ti prego, stando qui davvero rischi di fare una caduta di stile! Senza offesa Emily, non ho niente contro di te, ma questo clima è davvero qualcosa di insopportabile e poi tu hai bisogno di vestiti nuovi Ley!”- si lamenta Katy guardando fuori dalla finestra ma sorridendo leggermente. Ha ragione, il meteo di La Push non è decisamente tra i migliori d’America, ma questo posto è magico così com’è.
Mi guardo intorno e mi rendo conto che ogni posto di questa casa ha un ricordo collegato ad Embry, un magone improvviso mi invade e chiudo gli occhi per un attimo. Lo faccio o non lo faccio, lo faccio o non lo faccio, lo faccio o non lo faccio... lo faccio.
Prendo in mano il telefono e lo guardo per pochi istanti. Ok, siamo alla resa dei conti adesso basta, io gli parlerò e lui prenderà la decisione che vuole prendere.
Apro la chat di Embry e con molta sicurezza inizio a toccare il dispaly scrivendo:
Domani pomeriggio alle 5.30 nel tuo posto. Ti aspetto”
Temporeggio un attimo con il dito sopra l’icona “invia” ma alla fine mi decido e lo mando.
Inviato. 

Buongiorno a tuttiiiiiiii :) Ecco qui il capitolo 13, che ve ne pare?
Allora le cose si stanno complicando sempre di più tra Embry e Miley, lui è tornato e ha avuto un piccolo cedimento con quel bacio, ma sembra non voglia più saperne niente di Ley... ma alla fine tornerà o arriverà alla decisione di non continuare la loro storia perchè non sono "compatibili", proprio come aveva paura la nostra Ley fin dall'inizio? 
Miley ha le idee molto chiare su quello che vuole, ma è lo stesso per Embry? E cosa sarà successo mentre è stato via?
Nel prossimo capitolo alcune di queste domande troveranno la risposta e ci saranno altri colpi di scena, ho in mente molte cose che arriveranno presto! 
Ringrazio sole13 per la recensione :* e invito tutti i lettori a lasciarmi giù qualche recensione, se avete voglia o tempo :) 
Ringrazio anche chi legge soltanto e continuate a seguirmi! Questo capitolo è stato abbastanza tranquillo, ma già dal prossimo i colpi di scena non mancheranno! Buona lettura :) 




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Capitolo 15
*** Fino alla fine ***


CAPITOLO 15 "Fino alla fine"

POV MILEY

Un rumore odiosissimo accompagnato da una vibrazione mi sveglia improvvisamente, infastidendo non poco il mio udito da lupo. Un profumo di caffè caldo arriva alle mie narici e lentamente apro gli occhi con molta fatica. Oggi niente scuola, turno di ronda dalle 9 alle 3.
Beh almeno posso sgranchirmi un po’ le gambe oggi, finalmente!
Mi alzo dal letto controvoglia, indosso degli shorts e una canottiera, pronta per trasformarmi. Lego i capelli in modo molto disordinato, totalmente a caso e dopo essermi sciacquata il viso con acqua fredda un paio di volte per svegliarmi, scendo le scale frettolosamente senza neanche preoccuparmi di truccarmi. Non ho mai il tempo di far niente, è una corsa continua…
-“Buongiorno bimba”- mi saluta sorridendo Martin. E' già seduto al tavolo per fare colazione, ma come fa ad essere così pieno di forze di prima mattina? Mi avvicino al tavolo e spostando una sedia, crollo seduta affianco a lui.
-“Buongiorno?! Se lo chiami buongiorno questo…”- dico piuttosto annoiata giocherellando con qualche fiore appoggiato sul tavolo.
-“Buongiorno Ley! Come stai? Oggi niente scuola vero? Sam mi ha detto che hai il turno di ronda.”- afferma Emily entrando nella stanza, porgendoci due tazze di caffè fumante e appoggiando due piatti stracolmi davanti a noi.
Che dio ti benedica Emily! Almeno per qualche minuto il cibo riesce a rendermi felice.
-“Ciao Emily… si oggi tocca a me! – inizio bevendo un sorso di caffè – almeno riesco a saltare quello schifo di scuola, che noia, sono già stanca di andarci.”- dico sbuffando e riprendendo a mangiare.
-“Suvvia dai, non esagerare Ley! Tra 15 minuti inizia il nostro turno di ronda, non sei felice di essere con me per tutta la mattina?”- mi sorride provocandomi.
-“Felice? Felicissima.” - affermo seccata. Che palle, una mattina intera con la compagnia molesta di Martin? Bene, non potevo chiedere di meglio –“ a chi diamo il cambio?”-
-“Questa notte erano di ronda Paul, Sam, Embry e Jared”- mi informa Martin abbassando per un attimo il tono di voce al nominare Embry.
-“E va bene dai, andiamo a dare il cambio a loro, poveretti. Saranno stanchissimi… - affermo pensierosa alzandomi dalla sedia – grazie mille Emily, ci vediamo questa sera!”- urlo uscendo dalla porta.
-“Grazie Em!”- ringrazia Martin per poi affiancarmi e dirigerci insieme verso l’inizio della foresta.
Camminiamo molto svogliatamente fianco a fianco, osservo bene Martin e vedo un sorriso stampato in faccia che non vedevo da un bel po’.
-“Sei felice che Kat sia qui, non è vero?”- ridacchio tirandogli una pacca sulla spalla.
-“Felice è dir poco…”- mi confessa sorridendo ancora di più. C’è sempre stato qualcosa tra quei due, poi quando Martin si è trasformato ha avuto l’imprinting con lei, ma Katy è una ragazza molto difficile e con il carattere che si ritrovano entrambi non sono ancora riusciti a mettersi insieme…
-“Immaginavo… ce la farete mai voi due?”-
-“Questa sera intanto la porto fuori a cena”-
-“Oh dai, magari oggi è la giornata giusta!”- lo prendo in giro continuando a camminare.
-“Si, potrebbe essere la giornata giusta per tutti oggi…anche per te”- afferma guardando un punto davanti a sé con un sorrisetto molto fastidioso. Seguo il suo sguardo e i miei occhi si posano su quattro figure che si dirigono verso di noi, uscendo dal bosco.
Più si avvicinano, più si delineano i contorni delle sagome scure. Sam è in testa, alla sua destra ci sono Paul e Jared e alla sua sinistra se ne sta Embry. Si avvicinano svelti a noi e noto le loro facce piuttosto agitate e tese.
-“Sam!”- salutiamo io e Martin insieme.
-“Martin, Ley…”-ricambia con un lieve sorriso
-“Com’è andata la ronda? Problemi?”- si informa Martin. Hanno tutti un’aria decisamente strana. Paul ha il suo solito cipiglio arrabbiato, Jared ha un’espressione assolutamente sorpresa ed Embry è impalato al suo posto, con una faccia che sembra abbia appena visto un fantasma.
-“La ronda è andata bene, ma ho parlato con i Cullen. Manca poco allo scontro con i Volturi”- punto di scatto lo sguardo su Sam non appena sento queste parole.
-“Come sarebbe a dire? Poco quanto?”- chiedo subito.
-“Non si sa precisamente, qualche giorno Miley… e noi dovremo essere pronti.”- involontariamente guardo Embry e noto il suo sguardo fisso su di me. Sposto immediatamente lo sguardo su Sam e torno a parlare.
-“E lo saremo.”- affermo decisa.
-“Adesso andiamo, non lasciamo scoperto il perimetro… ci vediamo ragazzi!”- conclude Martin per poi trascinarmi via, prendendomi per un polso.
Con lo sguardo seguo Embry e lui segue me, i nostri occhi si incrociano e per un attimo vorrei già dirgli tutto quello che penso, ma adesso non posso.
Mi volto e affianco a Martin, entro nel bosco. Lentamente, addentrandoci sempre di più, mi allontano un po’ da Martin ed inizio a spogliarmi. Non appena mi sono tolta tutto, con un balzo mi trasformo.
-“Martin io faccio il perimetro ovest e tu quello ad est ok?”-
-“Perfetto baby! Hai visto che razza di facce avevano? Dio mio, le ronde notturne ti uccidono”-
-“Ho visto… si correre avanti e indietro è davvero una noia assurda, ma è il nostro compito, non possiamo tirarci indietro. Nessuno di noi può farlo.”-
-“Hai detto bene! Allora… adesso che siamo solo io e te… con Embry cos’hai intenzione di fare?”-
-“Gli ho dato appuntamento oggi alle 5.30, spero tanto che venga…”-
-“Speri?”-
-“Si, magari non vuole neanche vedermi.”- le immagini del nostro bacio si presentano molto nitide nella mia mente prima che io possa pensare ad altro. Perché se n’è andato così? Non poteva farmi almeno finire di parlare?
-“Di questo bacio però non mi avevi detto niente Ley! Non farti troppe paranoie sulla sua reazione, è normale. Dopo quello che hai fatto ce l’ha con te, non sa se fidarsi di te. Quindi è normale la sua reazione, non puoi pretendere che torni da te con uno schiocco di dita”-
-“Ma non è assolutamente questo quello che voglio! Non voglio un ragazzo che mi asseconda in tutto! Solo che non capisco come faccia ad ignorare così il richiamo dell’imprinting…”-
-“Esattamente come faccio io ogni giorno con Kat.”- conclude Martin.
Le parole di Martin mi fanno riflettere… io so quanto lui la ami, lo vedo ogni giorno nella sua testa, ma comunque non riescono a stare insieme e lui vive decentemente anche lontano da lei a quanto pare pur amandola… Decido di voler stare da sola per un po’ e inizio a correre ancora più veloce, svuotando la mente e senza alcun pensiero in testa, dritta fino al confine.
 
 
Dopo un’intera mattinata di corsa, finalmente sento entrare nei miei pensieri Luke, Logan e Jason.
-“Martin, Ley… potete andare a casa… vi diamo il cambio noi”- sento la voce di Luke nella mia testa e con un ululato richiamo l’attenzione di Martin.
-“Ley sono a qualche centinaia di metri da te, aspettami che torniamo insieme”-
Guardandomi intorno per cercare di capire da che parte arriverà Martin, non vedendo niente mi distendo per terra per qualche attimo.
Mi guardo intorno e come sempre, rimango sconvolta da tutti i particolari che riesco a vedere.
Mancano poche ore e vedrò Embry…
-“Eccomi… andiamo”- Martin se ne sta davanti a me, scrollando il pelo mi alzo in piedi e riprendiamo a correre insieme verso casa.
Arrivati nello stesso posto di questa mattina, mi allontano da lui e riprendo la mia forma umana. Dopo essermi vestita molto in fretta, lo raggiungo appena fuori dalla foresta.
-“Io vado Ley, mi vado a fare una doccia perché se no questa sera Katy non mi guarderà neanche in faccia!”- ridacchia Martin salutandomi con la mano. Si abbassa per darmi un bacio sulla guancia e se ne va, dirigendosi molto svelto verso casa, senza neanche aspettare la mia risposta.
Dopo essermi guardata per un attimo intorno, vado verso l’entrata di casa. Adesso mi devo fare una bella doccia e poi inizio a prepararmi. Con il cuore che batte molto forte per l’agitazione, salgo gli scalini ed entro in casa.
 
Mi guardo un’ultima volta allo specchio e annuisco convinta. I miei capelli cadono sulle spalle in lunghi boccoli, mi sono messa un vestitino giallo ocra in velo e dottor Martens. Mi trucco molto leggermente, un filo di ombretto e mascara, niente di più. Prendo in mano il telefono per controllare l’ora e mi soffermo ad osservare per un po’ le mie unghie laccate di nero…
L’ansia sta decisamente iniziando a farsi sentire.
Scendo le scale ed esco di casa velocemente senza prendere niente, sono le 5.15, sono in perfetto orario. Appena mi addentro nella foresta ed inizio a camminare in direzione del suo posto, l’ansia inizia a diventare troppo evidente sul mio viso. So che sembro quasi spaventata, ma non riesco a calmarmi. Non so neanche se verrà… se non dovesse venire cosa farei?
Sento il mio viso diventare quasi incandescente ed inizio ad avere molto caldo. Mio dio, non ho fatto scenate del genere neanche quando ho scoperto di essere un licantropo! Il bosco si apre sulla radura e per un attimo mi guardo intorno, lui non c’è ancora. Decido di sedermi su un tronco lì vicino e di aspettarlo. Mi concentro sul rumore del mare per distrarmi, sul canto degli uccellini e sul rumore del bosco.
Guardo l’orologio impazientemente, sono le 5.45, ancora niente.
Mi guardo intorno ancora una volta, non verrà.
Quando sto per alzarmi, un fruscio proviene dalle piante davanti a me. Scatto in piedi non appena vedo la figura di Embry apparire davanti ai miei occhi.
Siamo uno di fronte all’altro, nessuno dei due osa dire qualcosa. Ci osserviamo, ci studiamo.
Addosso ha solo dei pantaloni corti ed è senza maglietta, la pelle ambrata sul suo viso è più rilassata rispetto a questa mattina, credo sia andato a casa a riposare. Il suo sguardo è serio, come sempre da quando è tornato. Lentamene mi guarda dalla punta dei piedi fino alla testa ed io non posso che arrossire abbassando lo sguardo. Lo sa che mi imbarazza quando fa così, allora perché lo fa? Continuo a guardarmi intorno senza saper precisamente come iniziare…
-“Sei in ritardo…”- cazzo Ley ma sei stupida? E’ già tanto che si sia presentato ed io gli dico anche che è in ritardo?! Mio dio…
-“Ero indeciso se venire…”- mi risponde improvvisamente lui. Punto lo sguardo nei suoi occhi e mi avvicino a lui, arrivando a circa un metro da lui. Ogni mio movimento è perfettamente studiato dai suoi occhi.
-“Lo so… e come mai hai deciso di venire?”-mormoro molto curiosa.
-“Perché volevo ascoltare quello che hai da dirmi…”-
-“Ti ringrazio per avermi dato questa opportunità. Embry io… io voglio scusarmi con te per quello che ho fatto – inizio giocherellando con le dita e abbassando lo sguardo per poi rialzarlo – non dovevo baciare Ryan. Non avrei mai dovuto farlo…”-
-“Ma l’hai fatto.”- dice guardandomi in modo duro. Tutta la sicurezza che avevo improvvisamente scompare
-“E’ vero l’ho fatto e ho sbagliato... ma non intendo ripetere i miei errori, perdonami ti prego.”-
-“Miley adesso dimmi, come potrei fidarmi ancora di te?! Dopo quello che hai fatto?”- mi chiede iniziando ad alterarsi.
-“Tu devi fidarti di me Embry!”-
-“E perché dovrei cazzo?! Perché?! Mi hai mai dato dimostrazione di qualcosa? Credevo ti importasse di più di me, di noi… ma invece mi sbagliavo! Non hai esitato a buttare tutto all’aria non appena è arrivato Ryan. Tu mi parli di fiducia?! Non sapevo neanche dell’esistenza di tuo fratello e di Ryan, e tu hai fatto finta di niente per tutto questo tempo. Io ho provato a capirti Ley… ci ho provato davvero… ma non ci sono riuscito e non so se ci riuscirò mai a questo punto.”- esplode prima di abbassare per un attimo lo sguardo per terra dopo aver pronunciato le ultime parole per poi rialzarlo su di me. I suoi occhi sono lucidi, troppo lucidi, qualcosa dentro di me mi impedisce di muovermi.
-“Quindi? Dove vuoi arrivare?”- chiedo debolmente con lo sguardo sempre più offuscato dalle lacrime che minacciano di scendere.
-“Non so se stare insieme sia la cosa più giusta…”- dice a bassa voce infine, facendomi cadere in un baratro profondo. Molto profondo. Come può dire così? Come può aver deciso di smettere di lottare per noi due?
Non riesco a dire un parola, lo guardo sorpresa, senza rendermi conto di quello che ha detto effettivamente. Mi avvicino a lui ancora un po’. Il mio cuore reagisce alla sua vicinanza iniziando a battere all’impazzata, senza mai rallentare.
Lentamente, dopo averlo guardato per un attimo negli occhi, gli prendo la mano dolcemente e l’appoggio sul mio petto, in corrispondenza del mio cuore. Fa un sussulto non appena avverte il ritmo irregolare del mio cuore e i suoi occhi si fissano nei miei, ormai a poche spanne di distanza.
-“Forse non riuscirò a dirtelo, non riuscirò a dimostrartelo… ma questo è quello che provo quando ti ho accanto Embry, e il mio cuore non può mentire”- affermo guardandolo negli occhi e continuando a tenere il palmo della sua mano premuto sul mio petto caldo. Per un attimo apre la bocca come se stesse per dire qualcosa, ma la richiude subito dopo abbassando lo sguardo sulla sua mano.
Ce ne stiamo così per diversi attimi, il mio cuore galoppa fortissimo con il suo profumo che mi entra dentro e il contatto della sua pelle sulla mia. Smetterà mai di farmi questo effetto?
-“Io ti amo Miley…- afferma improvvisamente come se fosse la cosa più ovvia del mondo, lasciandomi a bocca aperta – ma come posso fidarmi ancora di te? Come posso sapere che non c’è nient’altro che mi nascondi?”- conclude farfugliando e abbassando appena lo sguardo. Faccio un respiro e lo guardo…
-“Adesso ascoltami bene perché queste parole non mi usciranno molto facilmente e non so quando e se le risentirai mai – inizio alzandogli con una mano il viso e puntando i miei occhi nei suoi – fidati di me, dammi un’altra opportunità ed io ti dirò tutto dall’inizio alla fine. Ti aprirò tutte le porte ancora chiuse e ti farò scoprire ogni più piccola cosa di me, non ci saranno segreti tra di noi. Sai che per come sono fatta mi sarà difficile tutto questo, mi sarà difficile aprimi, ma mi impegnerò e cercherò di farlo meglio che posso. E mi devi credere quanto ti dico questo perché sai quello che provo per te, lo sai benissimo. Io ti amo Embry, non ho mai amato nessuno come amo te. E non mi sta facendo parlare l’imprinting, sta parlando il mio cuore. Io mi sarei innamorata di te anche senza avere l’imprinting, perché… tu mi hai dato tutto quello che aspettavo da tempo. Tu mi hai resa di nuovo felice, mi hai fatta tornare quella di un tempo. Con te sono tornata a ridere, scherzare, ho provato cosa significhi amare davvero qualcuno. Tu mi hai salvata Embry Call, mi hai trascinata fuori dal periodo più buio di tutta la mia vita… credevo di essere sola, di non aver più possibilità di essere felice ma poi sei arrivato tu. Il mio sole in mezzo a tutto quel buio e mi hai dato la voglia di riprovare tutte queste emozioni, mi hai dato la voglia di essere di nuovo felice. Quindi devi credermi quando ti dico che ti puoi fidare di me, perché è così. Non potrei mai ferirti, mai. Mi sono odiata per quello che ti ho fatto, ci ho messo giorni a capacitarmene ma alla fine ho capito che a qualcosa il mio gesto insensato era servito… ho capito che ciò che voglio, ciò di cui ho bisogno sei tu. Io amo te e ti appartengo.”- concludo continuando a tenere il suo viso tra le mie mani e i miei occhi puntati nei suoi. Il mio cuore batte più forte di prima, gli ho detto tutto, tutto. E’ come se mi fossi liberata di un gran peso. Lui continua a guardarmi senza proferir parola. Il braccio che aveva appoggiato sul mio petto, gli ricade sul fianco.
Ci guardiamo. Per attimi interminabili ci guardiamo a vicenda, senza muoverci o parlare.
Ho detto tutto quello che non avrei mai pensato di dire. Per la prima volta in vita mia mi sono aperta, mi sono aperta davvero con qualcuno. Neanche con Ryan l’avevo mai fatto sul serio, o almeno credevo di averlo fatto… ma solo ora mi rendo conto che non è così. Guardo i suoi meravigliosi occhi scuri, i suoi lineamenti perfetti, la sua pelle ambrata, le sue labbra morbide… come può esistere tanta perfezione in una sola persona?
Improvvisamente, le sue braccia calde mi avvolgono stringendomi forte a sé. Appoggio la testa sul suo petto e chiudo gli occhi, circondandogli la vita con le mie braccia e stringendolo a mia volta. Un senso di felicità indescrivibile si fa largo dentro di me, un sorriso si dipinge sul mio volto senza che io possa fare niente e la sensazione di sicurezza che provo tra le sue braccia mi rilassa totalmente. Mentre con una mano mi accarezza la testa, si abbassa lentamente fino ad arrivare a pochi centimetri dal mio orecchio…
-“…ti amo Ley…”- sussurra dolcemente. Alzo la testa e lo guardo, è più alto di me, non di tanto in realtà, ma è comunque più alto di me. Lo guardo negli occhi un’ultima volta e sorridendo, chiudo gli occhi e alzandomi in punta dei piedi faccio combaciare le nostre labbra.
Finalmente ha capito.

Qualche giorno dopo…

Guardo le mani di Embry lavorare nel motore della sua moto mentre me ne sto seduta qui per terra nel suo garage. Lo guardo meglio e non posso fare altro che sorridere, è così impegnato nel suo lavoro che neanche avverte la mia presenza… ridacchio involontariamente ed incrocio le gambe mettendomi più comoda.
-“Non mi manca molto…”- dice guardando finalmente nella mia direzione.
-“Non preoccuparti, fai con calma, io sono qui!”- rispondo molto tranquillamente sorridendogli. Non posso negare che starei qui a guardarlo per ore ed ore senza stancarmi.
-“Quando hai la prossima ronda?”-
-“Domani notte, che palle, Luke mi da troppo fastidio in questo periodo ti giuro. Sempre lì a dirci cosa fare e mio fratello ovviamente lo asseconda in tutto. Poi Martin come suo solito, non appena vede Kat impazzisce, l’altro giorno è entrato in camera mia mentre stavo studiando e si è piazzato lì per un’ora a raccontarmi dei suoi problemi interiori… io non posso farcela.”- sbuffo sonoramente chiudendo gli occhi.
-“Ormai manca poco alla battaglia, dobbiamo essere pronti per quando arriveranno i succhiasangue italiani. E per quanto riguarda Martin… cerca di capirlo dai, se non si sfoga con te con chi lo può fare?”-
-“Con mio fratello?! Vabbe dai, basta parlare di loro perché mi basta e avanza doverli sopportare già tutti i giorni in casa!”- concludo infine notando che ha lasciato giù gli attrezzi e finalmente si è allontanato dalla moto. Guarda un’ultima volta il lavoro fatto e poi parandosi davanti a me, si abbassa alla mia altezza piegandosi sulle ginocchia. Mi guarda con quello sguardo a cui non mi sono ancora abituata, come se tutto girasse intorno a me… mi sporgo leggermente in avanti raggiungendo le sue labbra velocemente per poi tornare a guardarlo sorridendo. Sorridendo a sua volta, prendendomi le mani, mi aiuta ad alzarmi in piedi.
-“Passeggiata?”- mi propone indicando il bosco. E passeggiata sia!
 
Camminiamo lentamente tra gli alberi fianco a fianco…
-“Ley cosa faremo quando dovrai tornare a San Diego?”- improvvisamente lo guardo rimanendo per un attimo spiazzata dalla domanda.
-“Ci ho pensato tante volte a dire il vero… ed un modo lo troveremo sicuramente!”- lo rassicuro convinta.
-“Si ma vorrebbe dire non vedersi anche per mesi magari…”-
-“Ti ho detto che un modo lo troveremo, risolveremo anche questa cosa, non farti troppi problemi Embry dai…dovresti tranquillizzarti un po’ e rilassarti, non ci pensare per adesso…”- gli rispondo guardandomi intorno. Oggi mi sento bene, sono rilassata e lui è affianco a me. Non potrei voler nient’altro. Camminando, un’idea si fa spazio nella mia mente… lentamente inizio a sfilarmi la maglietta proseguendo sempre il sentire intrapreso. Sento gli occhi di Embry spostarsi su di me ed io per tutta risposta mi tolgo anche i pantaloni.
-“Cosa stai facendo?”- mi chiede perplesso guardandomi. Senza rispondergli, accelero il mio passo e mi porto davanti a lui. In un attimo, continuando a camminare, mi concentro e alla fine il mio lupo si libera.
Appoggio le zampe sul terreno e mi volto verso di lui, faccio un cenno verso di lui e vedendo che si toglie la maglietta capisco che ha capito le mie intenzioni. Una corsetta insieme è da tanto che non la facciamo!
In un attimo anche lui si trasforma e si avvicina a me lentamente. Mi lecca tutto il muso mentre io guaisco e dentro di me non posso fare altro che ridere. Iniziamo a correre in direzione del mare, sempre più veloci. Fa fatica a starmi dietro, ma non molla, ormai questa è una gara.
Continuo a correre cercando di muovere le zampe più velocemente possibile, ma lui mi sta dietro e ho un vantaggio davvero piccolo. Saltando le radici e sfiorando gli alberi, continuiamo a correre senza sosta ed io sono sempre comunque in testa. Improvvisamente Embry con un salto, mi balza addosso ed iniziamo a rotolare per terra lottando. Finiamo in un spiaggia deserta, lontana da La Push dove nessuno viene mai. Viviamo una gara senza meta, una lotta senza scopo ridendo dentro di noi. Continuando a rotolare nella sabbia e tirandoci zampate, improvvisamente prendo una decisione.
Sforzandomi non poco, riacquisto la mia forma umana senza preavviso e ancora rotolando, non appena si accorge di avere sotto le zampe la mia pelle e non il mio pelo, anche lui ritorna in forma umana e improvvisamente smettiamo di rotolare. Non riesco a trattenere una risata ed esplodo in una risata cristallina, lui mi guarda per un attimo e poi scoppia a ridere insieme a me. I suoi capelli sono tutti spettinati, come i miei del resto e i suoi occhi trasmettono una luce meravigliosa.
-“Ho visto io”- dico ancora ridendo. Se ne sta fermo sopra di me, continuando a guardarmi con un sorriso stampato in faccia senza accennare una parola. Mi guarda, mi guarda come se fossi la cosa più bella del mondo ed io non posso fare altro che perdermi nei suoi occhi.
Tutto d’un tratto sembra ricordarsi che non c’è neanche uno straccio di tessuto a dividere la mia pelle dalla sua e guardandomi per un attimo, si sistema meglio in mezzo alle mie gambe e sostenendosi suoi gomiti per non pesarmi addosso, entra lentamente in me senza alcun preavviso.
Un gemito involontario esce dalle mie labbra e affondo le unghie nella sua schiena. Alzo la testa e lo bacio, lo bacio come non ho mai fatto prima. Lentamente inizia a muoversi dentro di me, tutto sembra andare pianissimo. Il mare è calmo e il cielo come sempre è coperto da nuvole scure cariche di pioggia. Il suo profumo inonda le mie narici e mi fa perdere la testa come sempre. E’ la prima volta che facciamo l’amore dopo tutto questo casino e non credo ci fosse momento più giusto. Con lui è sempre così, tutto succede al momento giusto, tutto è sempre perfetto, tutto va sempre come deve andare quando sono con lui. Le sue mani vagano sul mio corpo e le mie sul suo. Non so se sia più calda la mia pelle o la sua, ma una sensazione di calore fortissimo mi invade e catturo le sue labbra senza più lasciarle andare per un bel po’. Dalle mie labbra passa al collo e alla spalla, continuando a spingere in modo controllato. Il ritmo si fa sempre più veloce e non riesco più a trattenere i gemiti che escono dalla mia bocca. Le sue spinte sono sempre più frequenti e profonde, faccio pressione sulla sua pelle per scaricare tutto il piacere che sto provando. Staccandosi da me e guardandoci negli occhi, finalmente raggiungiamo l’apice insieme ed una sensazione stupenda si impossessa di me.
Appoggia la fronte sulla mia per qualche attimo, per poi ricadere affianco a me respirando ancora in modo irregolare. Chiuso gli occhi, inspiro ed espiro un paio di volte, mi sento totalmente rilassata e sicura.
Niente è cambiato anche dopo la storia di Ryan, adesso ne ho la certezza.
Tirandomi su a sedere, un suo braccio circonda la mi avita e mi tira verso di lui. Ci baciamo per non so quanto tempo, ma le sue labbra morbide non mi permettono di staccarmi.
-“Tu mi farai impazzire Ley”- farfuglia tra un bacio e l’altro
-“Io? Io non ho fatto assolutamente niente”- sorrido sulle sue labbra che non mi lasciano un attimo di tregua
-“Sei troppo bella”-
-“E tu troppo lento”- rispondo ridacchiando e staccandomi per guardarlo negli occhi. In un secondo si alza in piedi prendendomi in braccio e inizia a camminare verso l’acqua.
-“NO! NO EMBRY METTIMI GIU’!”-
-“Chi sarebbe lento scusa?”-
-“No dai scusa! Scherzavo! Ti giuro non dirò mai più una cosa del genere ma non buttarmi in acqua daiiii”- insisto ridendo e dimenandomi per liberarmi dalla sua ferrea presa.
-“Troppo tardi ragazzina. Te l’ho sempre detto di non giocare con il fuoco…”- conclude prima di gettarmi nell’acqua come un sacco di patate. Non appena riemergo non posso trattenermi dal lanciargli uno sguardo d’odio. E io che non volevo baganrmi!
-“Grazie mille sai! Bel ragazzo ho…”- concludo alzandomi in piedi per uscire dall’acqua e superandolo.
-“Ehi piano! Dove credi di andare?”- mi sussurra all’orecchio afferrandomi per la vita e abbracciandomi da dietro.  
-“Il più lontano possibile da te!”-
-“Non ce la faresti.”-
-“Ah no?”-
-“Scommettiamo bellezza?”- continua ridacchiando. Ma quanto mi innervosisce quando fa così!
-“Io non scommetto!”-
-“Perché sai che non riusciresti a stare lontana da me neanche per un attimo”- soffia sulle mie labbra voltandomi per poi premere le sue labbra sulle mie. Le sue mani dalla vita si abbassano sui miei glutei ed io cerco di approfondire il bacio. Improvvisamente si stacca da me e voltandosi inizia a camminare in direzione del bosco. Ma stiamo scherzando?!
-“EMBRY!”-
-“Dimmi ragazzina”- urla continuando a camminare senza neanche voltarsi
-“Dove accidenti stai andando?”-
-“Io torno a La Push, tu non lo so!”-
-“Ma… e vuoi lasciarmi qui così?!”- inizio a correre verso di lui e lo affianco guardandomi intorno per accertarmi che non ci sia nessuno e che la spiaggia sia ancora deserta.
Velocemente si volta, mi guarda un’ultima volta studiando bene il mio corpo e con un balzo si trasforma. Arrossisco pensando all’espressione che ha fatto guardandomi e non appena mi accorgo che se ne sta ancora davanti a me guardandomi su quattro zampe, decido di trasformarmi e insieme corriamo verso casa.
 
Apriamo al porta di casa e troviamo tutti e due i branchi nel soggiorno. Mi guardo intorno perplessa cercando di capire cosa sia successo. Ma una frase di Sam mi fa gelare il sangue e mi fa capire tutto.
-“I volturi stanno arrivando. Hanno un esercito con loro.”-
Guardo Luke davanti a me che accenna una conferma con la testa, volto di scatto la testa verso Embry che mi sta affianco. Il suo sguardo è fisso in quello di Sam, come se si stessero parlando nella mente.
-“E’ arrivata l’ora. Combatteremo”- conclude Embry scatenando assensi da parte di tutti e caricando l’animo di tutti. Tutti, eccetto il mio.
Volturi, guerra, pericolo, probabili perdite, se non ci sono perdite ritorno a San Diego. Con una frase Sam ha scatenato tutti questi pensieri nella mia testa che adesso si confondono insieme senza darmi pace. Tra gli urli di incitazione di tutti e la preparazione di svariati piani, corro su per le scale e mi chiudo in camera mia.
Crollo seduta sul letto, quasi non mi reggessero più le gambe. Chiudo gli occhi e sento la porta aprirsi e chiudersi. Il materasso si abbassa un po’ sotto il peso di un’altra persona affianco a me.
Una mano calda si appoggia sulla mia coscia e riconoscendo il suo tocco, senza neanche aprire gli occhi, abbandono la mia testa sulla sua spalla.
-“Farò di tutto per proteggerti. Ti proteggerò a costo della mia vita”- mi sussurra accarezzandomi i capelli
-“Io non ho paura per me, ho paura per te Embry. E ho paura per quello che verrà dopo se dovesse andare tutto bene come spero…”-
-“Tu non devi preoccuparti per me, so badare a me stesso e per quanto riguarda il dopo...me l’hai detto tu Ley, ci penseremo poi. Adesso non facciamoci problemi inutili. Io e te staremo insieme, fino alla fine.”- conclude alzando il mio viso e guardandomi negli occhi.
-“Ti amo”- queste sono le uniche parole che escono dalla mia bocca in questo momento. Qesto è quello che sento.
-“Anche io ti amo piccola…adesso andiamo, è arrivata l’ora di combattere!”- mi dice stringendomi tra le sue braccia. Si alza in piedi e mi tende la mano, dopo averla guardata per un attimo la afferro e insieme scendiamo le scale, pronti anche per questa avventura. Prima di scendere le scale però, lo fermo e lo giro verso di me. Lo guardo per qualche istante negli occhi, ed infine lo bacio. Un bacio strano, che ha un sapore amaro ma allo stesso tempo carico di amore e tensione. Mi stacco lentamente da lui e dopo averlo guardato un’ultima volta, prendendo un respiro scendiamo le scale.
Non appena arrivo al piano di sotto, Kat mi abbraccia fortissimo e le sue lacrime calde bagnano la mia spalla.
-"Cerca di tornare viva Ross, non so come farei senza di te..."- sussurra al mio orecchio. Ricambio il suo abbraccio e la stringo forte a me
-"Non preoccuparti, non ti libererai così facilmente di me Kat"- concludo sorridendole e dandole un bacio veloce sulla guancia.
Martin improvvisamente si avvicina a noi e decido di spostarmi per lasciarli soli.
Finalmente vedo quello che volevo vedere da un anno a questa parte, Kat lo abbraccia piangendo e lui ricambia il suo abbraccio. Finalmente li vedo insieme, si amano, ma non sanno come dirselo, come dimostrarselo... li guardo un'ultima volta e mi volto per uscire.
Tutti insieme usciamo di casa ed iniziamo a dirigerci nel bosco, nel punto in cui ci hanno detto i Cullen.
Mi guardo intorno sguardo uno per uno i miei fratelli, guardo il branco di La Push ed infine appoggio lo sguardo su Embry. E’ più avanti di me, è affianco a Sam.
Il mio cuore sta battendo fortissimo. In qualsiasi modo dovesse andare non mi pentirò di niente. Tutto quello che ho fatto l’ho sempre fatto con la mia testa, questo viaggio mi ha fatto conoscere persone stupende e finalmente ho conosciuto l’amore.
In qualsiasi modo andrà questa battaglia, nessun rimpianto e nessuno rimorso di quello che ho fatto.
Quando stiamo per arrivare alla radura, guardo un'ultima volta Embry ed il suo sguardo contemporaneamente di fissa nei miei occhi.
Il suo volto non è rilassato, è teso, lo so. Gli accenno un debole ma sicuro sorriso e le mie labbra si aprono in un sussurro spontaneo -"Fino alla fine."-. Il suo viso si rilassa in un sorriso capendo le mie parole e dopo avermi guardata un'ultima volta, torna a guardare davanti a sè e tutti insieme ci trasformiamo in un attimo, arrivando nella radura. E' arrivato il momento, ci siamo.

Ciao a tuttiiii :) Scusate per il ritardo ma sono stata impegnatissima! In ogni caso, ecco qui il capitolo 15, lasciate tante recensione e fatemi sapere cosa ne pensate! Buona lettura, un bacio

 
 
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Capitolo 16
*** Dal destino non si scappa ***


CAPITOLO 16 "Dal destino non si scappa"

POV MILEY

Ci sono momenti nella vita in cui finalmente capisci tutto. Pezzetto dopo pezzetto, attimo dopo attimo, in un solo momento tutto si lega insieme e infine capisci. Capisci che c’era un perché a tutto, fin dall’inizio.
Ci sono persone che nascono già con un destino segnato sopra le loro teste, puoi fare quello che vuoi, puoi cercare in tutti i modi di fuggire o di evitarlo, ma se sei destinato a qualcosa… non puoi cambiarlo.
Guardo i miei polsi insanguinati e legati da catene di ferro. Per tutta la vita mi sono sentita legata, legata da catene invisibili che condizionavano ogni mia scelta ed ogni mia azione… all'inizio era tutto più facile, la vita a Santa Ysabel, la responsabilità di essere capo cheerleader, tanti ragazzi e party ogni sera... poi tutto è cambiato. Le persone hanno iniziato ad aspettarsi sempre di più da me…
Il branco, i miei genitori, Jason, Ryan e poi Embry, il branco di La Push… tutto doveva andare così fin dall’inizio. Il destino aveva già disegnato lo scorrere della mia vita. Ho giocato, ho dato tutta me stessa, cadendo e rialzandomi, ma alla fine... ho perso. 
Alzo la testa con fatica, la sento terribilmente pesante, scorgo per un attimo i miei capelli spettinati ed il mio viso pieno di sangue e fango nei grandissimi occhi verdi di Jeremy. Tende una mano verso di me fino ad afferrarmi gentilmente il braccio.
-“E’ arrivato il momento Miley…”- afferma piuttosto nervoso. Con un sospiro amaro e ormai rassegnato, mi incammino al suo fianco verso il mio destino. Era così che doveva andare, fin dall'inizio. 

Due giorni prima…

Tante parole, tante preoccupazioni e alla fine? Neanche un vampiro morto.
Anche se è stato decisamente meglio non combattere devo essere sincera, mi è dispiaciuto molto non uccidere neanche un vampiro. Sono mesi che andiamo dietro a tutta questa storia e alla fine si risolve tutto con due vampiri che si stringono la mano e non so quale altra loro diavoleria è successa.
Sbuffo contrariata e mi infilo sotto la doccia senza pensarci un momento. L’acqua lava le mie gambe e le mie braccia piene di fango, i capelli tutti arruffati e annodati si allungano diventando lisci e bagnati sotto l'acqua. La stanchezza sta decisamente iniziando a farsi sentire, ma cerco di lavare via anche quella.
Giorni di preparazione, notti passate a combattere e ad allenarsi e alla fine niente di niente. Zero.
Passo il sapone su tutta la pelle, centimetro dopo centimetro. Odio essere sporca, ma del resto sono gli inconvenienti del mestiere no?
La porta del bagno si apre veloce con uno scatto e spostando leggermente la tenda della doccia, facendo uscire solo la testa, guardo chi è appena entrato.
-“Cosa vuoi Jason?!”- chiedo subito alterata alal vista di mio fratello. Possibile che non si possa fare neanche una doccia in pace?
-“Calmati isterica, devo solo prendere una cosa”- risponde ridacchiando.
-“E allora muoviti! Non è possibile, ogni volta che ci sono io in bagno devi rompere le palle per qualcosa”-
-“Io? Ma se sei tu che monopolizzi il bagno?! Passi ¾ della tua giornata qui dentro, e poi sarei io che rompo sempre le palle? Datti una calmata ragazzina”- mi risponde scocciato subito prima di uscire e sbattere la porta.
Più innervosita di prima, ritorno con la testa dentro e riprendo la mia doccia tranquillamente. Possibile che debba sempre essere tra i piedi? Devo dire che mentre se n’era andato via, mi ero decisamente dimenticata cosa vuol dire avere un fratello più grande.
Tante rotture e tanti litigi.
Mentre continuo a insaponarmi tranquillamente, la porta si riapre. Eh no, adesso basta.
-“SI PUO’ SAPERE COSA CAZZO CI FAI ANCORA QUI?!”-urlo disperatamente. Oddio ma lo fa apposta?! Vuole davvero farmi arrabbiare oggi. 
Nessuna risposta arriva alle mie orecchie ed un fruscio al di là della tenda mi fa capire che adesso chiunque si entrato si sta spostano, avvicinandosi sempre di più alla doccia.
-“Jason…?”- chiedo incerta ancora una volta senza ricevere risposta. Mi guardo per un attimo intorno senza sapere cosa fare, e adesso chi diavolo è?
-“Jason se è uno scherzo non è divertente!”- ancora niente.
Quando mi decido finalmente a mettere la testa appena fuori dalla tenda, una mano mi afferra da dietro e mi tira a sé, imprigionandomi con il viso rivolto verso il muro. I miei occhi sono rivolti alla parete ed il mio cuore per un momento inizia a battere fortissimo dallo spavento, quando due labbra morbide e calde si appoggiano lentamente sul mio collo ed iniziano a baciarmi, mentre una mano mi accarezza i fianchi. Sorrido appoggiando la fronte contro il muro freddo.
-“Potevi avvisarmi che eri tu, mi hai fatto prendere paura…”- sussurro piano.
-“Era proprio questo il mio intento ragazzina…”- ridacchio non appena sento queste parole e mi giro, circondandogli il collo con le braccia e guardandolo negli occhi.
-“E da quando vuoi farmi paura?”-
-“Non lo so, oggi va così…”- mi risponde con un sorriso lieve.
-“Beh, non ce la farai mai”- concludo dandogli un bacio sulle labbra.
-“Non ne avrei motivo più che altro…”- afferma prima di impossessarsi della mia bocca e spingermi di nuovo contro il muro. L’acqua bollente cade su di noi e le sue labbra ormai sono la mia droga. L’aria si fa improvvisamente bollente e la situazione ci sfugge un po’ di mano. Il bacio si fa sempre più profondo e le sue braccia mi stringono forte a lui. Lentamente passo le dita sulla sua schiena.
-“Embry… smettila. Tornatene a casa e vai a prepararti, questa sera abbiamo la riunione dei capi”- ridacchio allontanandolo, ricordandomi che tra meno di due ore saremmo dovuti essere giù. Per tutta risposta, schiacciandomi ancora di più contro il suo petto muscoloso e tenendomi imprigionata tra le sue braccia di ferro, mi chiude la bocca baciandomi. Rido sulle sue labbra non riuscendo a trattenermi.
-“Amore, sono seria, vai a prepararti!”- concludo staccandolo e allontanandolo da me definitivamente.
Mi guarda decisamente contrariato ma sa che in fin dei conti ho ragione.
-“E va bene… anche questa volta te la sei cavata… tanto scommetto dieci dollari che neanche tu sarai pronta tra due ore e che quindi avremmo potuto benissimo prendercela con più calma”- afferma ridendo e scuotendo la testa.
Mai ho visto in una sola persona tanta bellezza. La sua pelle ambrata sembra ancora più scura a contrasto con i capelli diventati ancora più neri con l'acqua. Con un piccolo movimento della testa, sposta i capelli che gli ricadono bagnati sugli occhi e punta i suoi meravigliosi occhi a mandorla nei miei. Lo guardo bene e non trovo neanche un difetto. I suoi lineamenti sono perfetti, lui è perfetto.
-“Probabile, ma devi proprio andare adesso”- dico prima di baciarlo e sbatterlo letteralmente fuori dalla doccia scoppiando a ridere.
-“Grazie Miley davvero! Grazie mille! Tu si che sei la migliore ragazza del mondo!”- afferma ironico prima di uscire dal bagno.
-“TI AMOO”- urlo scoppiando a ridere ancora di più e riprendendo tranquillamente la mia doccia, lo sento scoppiare a ridere in corridoio.
 
Indosso velocemente una tuta, i miei UGG e una canottiera. Mi dirigo verso la cucina, percorrendo il corridoio e scendendo le scale molto velocemente. Ho una fame degna di un lupo oggi!
-“Eccoti finalmente Ley, ti stavamo aspettando tutti! Muoviti che abbiamo fame”- non appena supero l’ultimo scalino, la voce di Martina arriva alle mie orecchie.
Senza preoccuparmi di dare tante spiegazioni mi siedo sulla sedia libera tra Luke e Jason, mettendo in tasca il mio iphone.
La cena trascorre tranquillamente. Sam e Luke parlano della battaglia mai avvenuta, Jason ride con Martin per qualche cazzata che non mi interessa neanche conoscere e Katy ed Emily, ormai grandi amiche, parlano del più e del meno cercando la mia attenzione ogni tanto. Mangio lentamente e in silenzio, non mi va molto di parlare, ho una strana sensazione. Guardo tutti uno ad uno in faccia cercando una motivazione a questa mia ansia ma non riesco davvero a trovarne il motivo. Mi sta succedendo, di nuovo.
Sbuffo decisamente spazientita e appoggio la schiena sullo schienale smettendo di mangiare.
Eppure prima avevo una fame incredibile, e adesso? Cosa mi prende?
-“Tutto apposto Miley?”- mi chiede mio fratello voltandosi verso di me preoccupato.
-“Si tranquillo Jas, non ho molta fame, tutto qui…”- rispondo cercando di essere il più convincente possibile.
Non voglio che si preoccupi per niente, ma ho una specie di sesto senso per queste cose.
La sensazione che mi attorciglia lo stomaco non accena assolutamente a smettere.
-“Non era di tuo gradimento la cena Ley? Se vuoi posso cucinarti qualcos’altro! Non so… della carne, o delle uova!”- mi chiede gentilmente Emily, preoccupata vedendo il mio piatto ancora quasi pieno. Non è decisamente abituata a riportare piatti in cucina ancora pieni. Ridacchio lievemente a questo pensiero.
-“No Emily, scusami davvero, è tutto buonissimo ma non ho tanta fame. Anzi, credo di aver qualche problema di stomaco, mi è totalmente passato l’appetito da un momento all’altro”- cerco di spiegarle.
-“Sarà l’agitazione di questa giornata infinitamente lunga e tutta la tensione accumulata oggi con questa storia! Non è stato facile per nessuno oggi”- ipotizza Sam osservandomi attentamente.
-“Già… sarà per questo! Se non vi dispiace andrei in camera a riposarmi, scusate…”- dico alzandomi in piedi con uno scatto e iniziando quasi a correre in direzione della mia camera.
Non appena mi chiudo la porta alle spalle mi appoggio per qualche secondo con la schiena alla porta e guardando in alto faccio un respiro profondo. Cosa mi prende accidenti?! Mi accendo una sigaretta per scacciare questo senso di ansia che non capisco assolutamente a cosa sia dovuto e mi stendo sul letto.
Chiudo gli occhi e ripenso a tutta questa giornata, oggi ho avuto davvero paura.
Ho avuto paura di perdere Embry, di perdere qualche mio fratello, di perdere tutto…
Ancora con la sigaretta in bocca, non ci penso un attimo, con un balzo salto fuori dalla finestra e inizio a percorrere un sentiero sterrato che ormai conosco fin troppo bene. Gli alberi si fanno sempre più frequenti e le piante sempre più fitte fino a quando, il bosco si apre e casa Call appare davanti ai miei occhi.
Buttando la sigaretta giunta al termine, noto la finestra del soggiorno con la luce accesa dentro, la mamma di Embry si sta preparando per andare a lavoro, oggi deve avere il turno di notte. Mi incammino verso la porta e all’improvviso si apre velocemente. La figura di Tiffany si presenta davanti a me e non appena mi vede il suo volto, contratto in una smorfia di rabbia, si stende subito in un sorriso. Dall’espressione potrei dire che ha appena litigato con Embry, quel ragazzo la fa dannare, questa povera donna è un angelo. 
-“Buonasera Tiffany!”- saluto cortesemente con un sorriso avanzando piano sotto il portico.
-“Ciao cara! Come stai? Tutto bene? Sei venuta a trovare Embry?”- mi chiede molto gentilmente.
-“Tutto bene grazie… si sono venuta a far compagnia ad Embry, mi aveva detto che aveva il turno di notte…”- mento con un sorriso. Una piccola bugia non è niente in confronto a quello che gli dice ogni volta il figlio. Dovrebbe dirle tutto…
-“Ho capito… beh confido in te Ley, fallo rimanere dentro casa. Non ho idea di dove vada tutte le notti che esci e tu che sei la sua ragazza dovresti pretendere delle spiegazioni. In ogni caso se questa sera ci sei tu sono più tranquilla, quand’è con te mio figlio non sembra neanche lui!”- ridacchia sistemandosi la borsa sulla spalla. Ricambio con un sorriso, se solo sapesse tutto… per Embry sarebbe tutto più facile, e anche per lei…
-“Adesso devo andare cara, ci vediamo!”- mi saluta con la mano prima di superarmi e dirigersi verso la macchina.
-“Arrivederci signora Call, e non si preoccupi, Embry è in buone mani!”- saluto infine sorridendo.
Apro la porta lasciata socchiusa e la richiudo alle mie spalle. Sorrido al pensiero che quel senso di angoscia sia decisamente diminuito non appena ho visto questa casa.
Mi guardo intorno per un attimo, finché non sento un botto venire dal piano superiore e una serie di imprecazioni che seguono il rumore. La figura di Embry appare in cima alle scale ed inizia a scendere molto velocemente. Ha i capelli tutti spettinati, è a petto nudo e il suo volto lascia trasparire una smorfia di nervosismo. Ridacchio a quella visione e lo osservo mentre si muove decisamente innervosito.
-“Ehilà Quileute!”- lo saluto ironica continuando a guardarlo… dio quanto è bello…
-“Ciao.”- mi risponde in modo secco prima di buttarsi sul divano e incrociare le braccia al petto mentre accende la tv. Lentamente mi avvicino a lui e sedendomi affianco, raccolgo le gambe al petto e lo osservo meglio. Si, è decisamente arrabbiato.
-“Cosa succede?”- gli chiedo cercando di reprimere il sorriso spontaneo sul mio viso. So che se mi vedesse sorridere probabilmente si arrabbierebbe ancora di più, ma non posso farne a meno.
-“Che palle mia madre ti giuro, non al sopporto! Ha sempre qualcosa da dire sul mio comportamento”- inizia sbuffando continuando a tenere gli occhi incollati alla tv.
-“Beh… in fin dei conti lei non sa niente… è normale che una madre si arrabbi se suo figlio esce di notte senza dargli spiegazioni e passa la maggior parte del suo tempo in giro chissà dove…forse è arrivato il momento di dirle tutto?”- gli dico il più dolcemente possibile.
-“Dirle tutto? Sei pazza?! No, mai. Il segreto è troppo importante”- conclude appoggiando la testa sullo schienale del divano e chiudendo gli occhi. Mi sistemo meglio verso di lui e appoggio la mia mano sul suo braccio. Inizio ad accarezzarlo lentamente, so che gli piace e lo rilassa e in questo momento ne ha davvero bisogno.
-“Sei troppo testardo! Ma non preoccuparti, le cose si sistemeranno”- concludo cercando di essere il più convincente possibile e appoggiando la testa sul suo petto caldo. Chiudo per un attimo gli occhi e il mio udito da lupo avverte subito il battito calmo e regolare del suo cuore. Il suo profumo raggiunge velocemente le mie narici e mi entra dentro donandomi quella sensazione di calma e pace che solo lui sa darmi. Il suo braccio avvolge dolcemente le mie spalle e dopo avermi dato un bacio sulla testa, riconcentriamo i nostri sguardi sullo schermo davanti a noi.
-“Quanto mi sei mancata Ley… non credevo si sarebbe sistemato tutto questa volta”- mi confessa a voce bassa sospirando appena.
-“Avevo paura. Credevo di averti perso per sempre questa volta, ma non è stato così. Lotterò sempre per te Embry…”- affermo alzando la testa e guardandolo negli occhi.
-“Non avrei mai potuto allontanarmi davvero da te. Farei di tutto per te, lo sai. Fino alla fine, no?”- mi chiede ricambiando il mio sguardo con un lieve sorriso sulle labbra. Sorrido a mia volta in sua direzione.
-“Fino alla fine.”- prometto infine con voce decisa, prima di premere le mie labbra sulle sue. Un sorriso strafottente si apre sul suo viso.
-“Adesso basta, troppi sentimenti per questa sera Ross, non sono abituato a tutte queste smancerie da parte tua… che ti è successo?”-ridacchia sistemandosi meglio sul divano e passandosi una mano tra i capelli.
-“Bah niente… a volte anche i migliori cedono”- rispondo socchiudendo gli occhi ridendo.
-“I migliori? E a chi ti riferisci? Non a te spero…”-
-“Ovvio che mi riferisco a me! A chi dovrei riferirmi? Dai si sa, la dura qui sono io tra i due.”-
-“Sei seria? Quando sei venuta a implorare il mio perdono non mi sembravi troppo dura…”- ridacchia guadagnandosi un bello schiaffo ovviamente centrato. Incrocio le braccia al petto decisamente arrabbiata.
-“Adesso ti sei offesa? Beh spero che prima di dopodomani ti sarai tranquillizzata dato che abbiamo il test di matematica e l’unica persona da cui puoi copiare sono io”- continua ridendo tranquillamente. Oddio ma è insopportabile! Io lo uccido.
-“Vuoi smetterla?!”- gli chiedo alterata.
-“E perché dovrei? Mi piace tanto darti fastidio bimba”- afferma dandomi un buffetto sulla guancia. Eh no, questo è troppo. Girandomi di scatto riesco a centrarlo in pieno con un altro schiaffo. Decisamente molto più forte del primo, tanto che rimane quasi a bocca aperta non appena mi ricompongo sul mio posto. Per qualche istante si limita a fissarmi con la bocca socchiusa e la mano appoggiata sulla guancia, quando un sorriso per niente rassicurante appare sul suo viso.
-“Questo non dovevi farlo Ross…”- capendo di aver fatto una grandissima cazzata, come sempre Ley continua così, alzandomi di scatto inizio a correre verso la porta di casa ma in un attimo me lo trovo davanti che mi impedisce l’uscita.
-“Dove stai andando? Questa volta non te la caverai così facilmente”- ride guardandomi.
-“Ah no? Lo vedremo!”- girandomi velocissima, inizio a correre su per le scale senza sosta, guardandomi dietro per un momento vedo che dietro di me non c’è nessuno, perfetto! Inizio a correre per il corridoio davanti a me e non appena sento dei passi sulle scale, decido di infilarmi nella camera di Embry chiudendo a chiave la porta alle mie spalle.
Non appena mi volto, un brivido mi corre su per la schiena, la finestra è aperta e sta per scoppiare un temporale pazzesco.
Vado verso il balcone e chiudo subito il vetro per evitare che entri ancora aria. Che tempaccio!
Improvvisamente due braccia molto forti mi circondano da dietro bloccandomi ogni movimento.
-“Presa.”- mi sussurra all’orecchio.
-“Lasciami”-
-“E perché dovrei? Hai iniziato tu a giocare.”- continua iniziando a infilare le mani sotto la mia maglietta.
-“Si ma adesso non ho più voglia”- dico prima di cercare di spostarmi. Non appena faccio un passo in avanti, la sua presa si fa più forte e impedendomi di allontanarmi da lui, lentamente inizia a baciarmi su tutto il collo, molto dolcemente, continuando ad accarezzare tutto il mio corpo. Abbandono la testa su un lato lasciandogli pieno spazio per muoversi.
-“A me non sembra che tu non abbia più voglia… e poi il gioco è appena iniziato…”- ridacchia per un attimo prima di ritornare a concentrarsi sul mio collo e sulle mie guance. Facendomi voltare improvvisamente, in un attimo mi toglie la maglietta e tutto il resto. Prendendomi in braccio come se avesse sollevato una piuma, mi porta sul letto e si distende sopra di me.
Le mie mani scivolano sulla sui suoi addominali fino ad arrivare al bottone dei jeans. Per un attimo lo guardo e sorrido.
-“Perché io e te finiamo sempre così?”- gli chiedo iniziando a ridere. Un tuono rompe il silenzio della notte.
-“Beh ma… mia madre non c’è, dobbiamo approfittarne”- sorridendo e tirando fuori l’ennesima scusa, riprendiamo a baciarci e per ore non faccio altro che perdermi e ritrovarmi sotto il suo tocco dolce ma allo stesso tempo forte, abbandonando ogni pensiero.
 
 
Mi tiro su a sedere di scatto senza capire dove mi trovo. Cerco di regolarizzare il mio respiro decisamente troppo veloce e con un braccio mi asciugo la fronte bagnata. Per un attimo mi guardo intorno ancora con quel senso di angoscia nello stomaco, senza capire dove mi trovo. Non appena metto a fuoco l’ambiente che mi circonda faccio un sospiro di sollievo e sposto un po’ le coperte dal mio corpo per rinfrescarmi.
Ancora una volta questo senso di ansia senza motivo, cosa mi succede?
Abbasso lo sguardo e guardo Embry steso affianco a me, è a petto nudo per non morire di caldo sotto le coperte e continua a dormire tranquillamente. La sua espressione è serena e per un momento, vederlo così tranquillizza anche me. So che con lui affianco non potrà succedermi niente, ma questa strana sensazione rimane comunque.
Mi alzo e camminando avanti e indietro per un po’ cerco di calmarmi. Guardo per un attimo fuori e vedo gli alberi piegati dal vento, grosse pozzanghere riempiono la terra ma finalmente ha smesso di piovere, anche se il cielo non promette ancora niente di buono.
In un attimo mi tolgo la maglietta di Embry e indosso i miei vestiti. Dopo essermi messa le scarpe, lentamente per non svegliarlo alzo il vetro pronta per uscire. Sarà meglio andare a fare una passeggiata, tanto così non ci riesco a stare a letto. Lo guardo per un attimo e avvicinandomi lentamente al letto lo bacio lievemente senza che si svegli.
Dopo qualche minuto sono già nel bosco che cammino nervosamente tra gli alberi.
E’ tutto il giorno che cerco inutilmente di buttare giù questo senso di angoscia perenne che ho addosso. Ma non so neanche a cosa sia dovuto! Provo a ripensare a tutto, se mi sono dimenticata qualcosa, se ho lasciato in sospeso qualcosa… ma niente.
Il vento soffia sempre più forte e i rami degli alberi si piegano quasi volessero spezzarsi, un nuovo tuono assordante rompe il rumore del vento e improvvisamente tutto è buio.
 
 
Apro gli occhi con difficoltà, la testa mi fa malissimo e il polso anche. Cerco di tirarmi su a sedere e cerco di mettere a fuoco il luogo in cui mi trovo. Sono distesa per terra su una lastra di roccia, tutto intorno a me è fatto di roccia, devo essere dentro una grotta, ma non riesco a capire perché e cosa sia successo. Una piccola fiamma illumina tutto, guardo il mio polso dolorante e vedendo l’osso decisamente storto, con un colpo me lo metto apposto prima che inizi la guarigione veloce. Il colpo mi provoca un urlo di dolore. Ma dove diavolo sono finita? E perché mi trovo qui? Cos’è successo? Queste domande affollano la mia mente, passando una mano sulla fronte mi accorgo di perdere sangue da qualche punto della testa. Ma perchè succedono sempre tutte a me?! Cerco di mettermi in piedi ma non appena metto il peso sulle mie gambe, ricado per terra stremata.
-“Non muoverti. Non sei nelle condizioni di muoverti, per ora…”- afferma una voce alle mie spalle. Subito mi volto e vedo un ragazzo, sicuramente più grande di me di qualche anno, che mi osserva da lontano appoggiato alla roccia con nonchalance. Ha i capelli scuri e gli occhi verdi, credo sia alto circa quanto me e indossa dei jeans tutti strappati e una maglietta piuttosto mal ridotta.
-“E tu chi diavolo sei?!”- gli chiedo subito alzando la voce.
-“Non ha importanza chi sono… ehi! Ho detto di non alzarti!”- mi ripete mentre cerco di rialzarmi. Se crede che rimarrò qui seduta si sbaglia di grosso. Tirandomi su in piedi con non so quali forze, inizio a camminare verso di lui.
-“Perché sono qui?”- gli chiedo bloccandomi di colpo e guardandolo. Ricambia il mio sguardo e quando sta per aprir bocca, improvvisamente la richiude e torna impassibile.
-“Perché sei la nipote di Emily Ross…”- afferma una voce decisamente più dura alle mie spalle. Mi volto di scatto e vedo un uomo davvero molto grande camminare nella mia direzione. E questo adesso chi è?
Prendendomi per un braccio, mi sbatte per terra provocandomi un gemito di dolore e, senza curarsi di me, si volta verso il ragazzo.
-“Ti avevo detto di farla stare immobile Jeremy! Che cazzo stai facendo?!”- gli urla contro.
-“Si è alzata da sola! Cosa dovevo fare?!”- gli chiede piuttosto alterato il ragazzo.
-“Beh vedi di tenerla a bada, se no cambierò guardia.”- conclude prima di andarsene e lasciarmi nuovamente sola con il ragazzo.
Cosa accidenti sta succedendo? Cosa ci faccio qui?
“-Cosa volete da me?”- chiedo subito al ragazzo misterioso non appena quello che credo sia il suo capo se ne va.
-“Lo saprai quando sarà necessario che tu lo sappia”- conclude con tono secco senza contemplare alcuna risposta da parte mia. Lo guardo meglio mentre si siede a qualche metro di distanza da me. Avrà circa l’età di mio fratello, è un bel ragazzo adesso che lo guardo bene, davvero molto bello.
-“Almeno chi sei tu e quanti anni hai posso saperlo? Sai, giusto per passare il tempo…”- chiedo cercando nel frattempo di perdere tempo mentre nella mia mente valuto ogni possibile fuga da questo posto. Dopo avermi guardata per qualche attimo, si decide a parlare.
-“Mi chiamo Jeremy e ho 21 anni… Miley giusto?”-
-“Giusto… “- concludo senza sapere più cosa dire e guardandomi attorno per cercare ogni più piccolo indizio.
-“Non troverai una via di fuga da questo posto, ci sono guardie in ogni uscita. E non ti conviene tentare la sorte… Michael non è conosciuto per essere un uomo paziente…”-
-“Michael? E chi sarebbe? Quello di prima?”- chiedo piuttosto curiosa.
-“Esattamente…”-
-“Si può sapere chi siete e cosa volete da me? Se me lo diceste potrei anche darvelo e magari mi lascereste andare senza stare qui a fare tanti giri di parole…”- tento di convincerlo guardandolo meglio. I suoi occhi verdi improvvisamente si fissano nei miei ed un brivido involontario percorre la mia schiena. C’è qualcosa di strano in questo ragazzo…
-“Non credo ci daresti mai quello che vogliamo di tua spontanea volontà. Non è ancora arrivato il momento che tu sappia”-
-“Non è ancora arrivato? Beh tesoro mio, non so se hai notato che sono qui con un polso devastato e ricoperta di sangue distesa nel fango… credo che il momento sia decisamente arrivato”- concludo infastidita io. Adesso basta, sto perdendo la pazienza.
-“Ehi calmati ragazzina!”- non appena quel soprannome esce dalle sue labbra, una lama trafigge il mio petto… Embry… me ne sono andata senza dire niente, non sa che fine ho fatto ne dove io possa essere! Beh questo in effetti non lo so neanche io. I miei occhi si fanno improvvisamente lucidi, se fossi rimasta lì con lui non mi sarebbe successo niente. Sono la solita irresponsabile.
-“E adesso che ti prende?!”- mi chiede Jeremy guardando sconvolto mentre si strofina le mani cercando di scaldarsi, probabilmente.
-“Voglio andarmene da questo posto! Chi cazzo siete e cosa volete da me si può sapere?!”- gli urlo contro senza ritegno.
Inizio a tremare violentemente, senza riuscire a fermarmi, la trasformazione è vicina, lo sento.
-“Calmati… io se fossi in te non lo farei…”- sento la voce del ragazzo che si fa decisamente lontana e il battito del mio cuore aumenta fino a riempire la mia testa.
-“Miley. Sei in mezzo ad un branco di licantropi, io se fossi in te non i trasformerei. Da sola non riusciresti a fare niente…”- improvvisamente i miei tremiti si calmano. Sono in mezzo ad un branco di licantropi ha detto?!Molto preoccupata inizio a guardarmi intorno per accertarmi che non ci sia nessun lupo pronto ad attaccarmi.
-“Tranquilla, siamo solo io e te qui dentro. Ho io il compito di sorvegliarti…non ti farò del male”-
-“V…vo…voi siete licantropi?!”- chiedo sconvolta da questa rivelazione. Com’è possibile? So che ci sono branchi in tutto il mondo, l’ho sempre saputo ed ho conosciuto anche il branco di Quileute di La Push, ma improvvisamente l’idea di essere circondata da lupi mi provoca in un certo senso quasi paura. Perchè un altro branco dovrebbe rapirmi? E poi adesso cosa faccio? Non riuscirò mai a scappare da qui se questo posto è sorvegliato da lupi, e anche se dovessi riuscire ad uscire ci sarebbero sicuramente altri lupi che battono il perimetro esterno.
-“Si siamo licantropi… ma non c’è bisogno di fare quella faccia e di aver paura, sei diventata bianca come un fazzoletto”- dice scoppiando a ridere senza neanche cercare di trattenersi.
-“I…io non ho paura. Credi che abbia paura di un ragazzino come te?!”-
-“Beh allora sbagli perché dovresti aver paura di me…”- sussurra avvicinandosi a me pericolosamente. Ma questo è impazzito?
-“Vai al diavolo. Il mio ragazzo mi starà già cercando.”-
-“Il tuo ragazzo? Mmmh… vedrai, gli sfuggiremo… proprio come siamo sfuggiti a tuo fratello e a quell’altro, Ryan se non sbaglio, per ben otto mesi…”- conclude ridendo in modo piuttosto inquietante e sistemandosi sul suo posto.
Jason e Ryan li hanno seguiti per mesi…ecco dove si erano andati a cacciare.
Ma cosa c’entro io con tutto questo? E perché mio fratello e Ryan hanno iniziato ad inseguire proprio questo branco?
C’è qualcosa sotto che ancora mi sfugge, non riesco a trovare l’anello mancante di tutta questa storia, l’anello che colleghi tutto.
Improvvisamente un ululato squarcia il silenzio, non so neanche che ore siano adesso che ci penso, guardo subito Jeremy e il suo sguardo guizza su di me.
-“Ci siamo Miley… è arrivato il momento di conoscere tutta la verità… adesso vieni e seguimi senza fare storie”- dice prendendomi di peso e facendomi alzare di forza. Subito dopo avermi fatta alzare, afferrando il polso non dolorante, inizia a trascinarmi per un cunicolo buio. E adesso dove stiamo andando?
 
POV JASON

Continuo a camminare avanti e indietro nervosamente per la stanza. Tutti gli occhi sono puntati su di me. Lo sapevo, sapevo che alla fine sarebbe andata così. Non è servito un cazzo fare tutto quelloc he ho fatto porca miseria! Embry tiene fisso il suo sguardo su di me e attende che io dica qualcosa, ma come spiegargli questa cosa? Mi scambio velocemente uno sguardo con Ryan…
-“Se sapete qualcosa devi dirmelo Jason. Ti prego…”- mi implora Embry guardandomi e non lasciandomi altra scelta.
Devono sapere, lui deve sapere.
-“So dov’è mia sorella. O meglio… non so dove si trovi, ma so con chi è…”-
-“Parla Jason”- mi incalza Luke.
-“E’ stata rapita. L’ha presa quasi sicuramente il branco dei Mojave…”- sputo fuori infine
-“Il branco dei Mojave?! E chi sarebbero??”- chiede subito Embry
-“Già chi sono che li andiamo a prendere a calci in culo?!”- aggiunge velocemente Paul.
-“I Mojave sono è tribù stanziata tra California, Arizona e Nevada… credo abbiano rapito loro Miley,  e se così fosse…dobbiamo sbrigarci a trovarla.”- concludo serrando i pugni e alzando lo sguardo su tutti. Tutti mi guardando a bocca aperta senza dire neanche una parola.
-“Come sapete tutte queste cose? E perché hanno preso Miley?”- mi chiede Luke. Faccio un bel respiro e cerco la forza di dire qualcosa. Embry continua a guardarmi analizzando parola per parola di quello che dico. Che dio ci aiuti.
-“E’ una lunga storia e ve la spiegherò, ma dobbiamo trovare al più presto mia sorella… o morirà.”-


Ciao a tutti :) Scusate per il ritardo, ma sono stata davvero impegnatissima in questi giorni. Spero che il capitolos ia all'altezza degli altri, anche se ci ho lavorato in più giorni e a volte velocemente. Lasciate una recensione per fars apere cosa ne pensate e buona lettura a tutti:) 

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Capitolo 17
*** Nuove rivelazioni ***


CAPITOLO 17: "Nuove rivelazioni" 

POV MILEY


Passo dopo passo, osservando la schiena di Jeremy, avanziamo lungo un cunicolo troppo buio per i miei gusti. In lontananza sento un rumore continuo di gocce che scendono ed incontrano la superficie rocciosa della caverna, cerco di concentrare ancora di più il mio super udito e avverto un flusso d’acqua che scorre distante da noi. Credo sia a circa 200 metri da noi…
-“Eccoci qui”- afferma improvvisamente Jeremy tirandomi per il polso e facendomi finalmente uscire da quel corridoio stretto ed umido. Intorno a noi si apre una foresta verdissima e molto fitta. Mi guardo meglio intorno, la luce del sole filtra attraverso i fitti rami degli alberi ed i colori sono estremamente diversi da quelli che vedo ogni giorno. Non siamo a Forks.
Lo stesso uomo di qualche ora prima se ne sta in piedi davanti a noi e affianco a lui ci sono altri cinque ragazzi. Li guardo tutti, uno per uno studiandoli, cercando di capire cosa possano volere da me. Per un attimo la mia mente collega la loro visione al branco di La Push, sono estremamente simili, fisicamente e non so perché ma mi ricordano molto il loro modo di fare e di muoversi sincronizzati. Incredula da questa assurda somiglianza, scuoto per un attimo la testa per cercare di ritrovare la lucidità.
-“Miley Ross… finalmente… ti abbiamo cercata tanto sai?”- inizia il più grosso di loro guardandomi con un sorriso molto poco rassicurante, quasi emozionato.
-“Chi siete? E cosa volete da me?”- sputo subito fuori innervosita. Se c’è una cosa che odio è non sapere cosa mi succede intorno e soprattutto non sapere cosa vogliano da me mi manda in bestia.
-“Calmati ragazzina, non c’è motivo di alterarsi tanto. Ti ha morso un serpente per caso? Se ci dai un attimo ti spiegheremo tutto”- non appena avverto questa voce diversa da quelle già sentite ed il tono con cui pronuncia quel “ragazzina”, subito concentro il mio sguardo sul ragazzo che ha parlato. Lo guardo meglio con gli occhi spalancati  e schiudo le labbra per la sorpresa, la somiglianza fisica con Embry è davvero incredibile, ma quello che mi sconvolge ancora di più è il tono con cui ha parlato, quasi uguale a quello del mio ragazzo.
Per un attimo mi è sembrato che Embry fosse finalmente qui, davanti a me.
Involontariamente la mia vista si appanna e abbasso la testa. Forse sto impazzendo, lo voglio così disperatamente vicino a me che ho anche le allucinazioni. Non rispondo, un po’ perché sono troppo spiazzata da questa somiglianza, un po’ perché la voce per parlare è venuta meno. Forse così forte come dico di essere non lo sono… Un groppo in gola mi impedisce quasi di respirare e il mio stomaco si attorciglia mentre finalmente mi rendo conto di essere lontana. Lontana da casa, lontana da La Push, lontana dal mio branco, lontana da mio fratello, lontana da Embry…
-“Poche storie e arriviamo al dunque. E’ ora che tu sappia tutta la verità che per anni ti hanno tenuto nascosta. – riprende l’uomo grosso davanti a me – tu sei Miley Ross, la nipote di Mery Ross, la prima donna lupo della tribù dei Wintu. C’è una vecchia leggenda della tua tribù, che hanno deciso di non raccontarvi. Per anni il consiglio della tua tribù ha deciso di tagliare fuori questa leggenda per impedire abusi di potere e guerre…”-
-“Di che leggenda stai parlando?”- lo interrompo subito. Come possono aver fatto una cosa del genere? E perché l’avrebbero fatto? Gli anziani del consiglio non ci terrebbero mai all’oscuro di qualcosa che dobbiamo sapere per diritto. Il sangue che scorre nelle nostre vene ci autorizza a conoscere tutte le leggende nei loro più piccoli particolari.
-“La leggenda parla di una ragazza. Una ragazza bellissima che molto tempo fa arrivò nella riserva di Santa Ysabel. Questa ragazza aveva dei poteri molto particolari, riusciva in qualche modo a controllare gli elementi naturali… - spalanco gli occhi molto scettica dopo aver sentito questo. Poteri speciali? Controllare gli elementi naturali? Questa è più roba da vampiri! Sto per interromperlo, quando riprende velocemente a parlare -  Dopo qualche giorno passato a Santa Ysabel, qualcuno si accorse di lei. Gli anziani del consiglio discussero per giorni in merito a questa storia, sarebbe stata un pericolo per la tribù oppure no? Durante la sua permanenza in California, un membro del branco dei Wintu ebbe l’imprinting con lei e lei rimase incinta. Il consiglio non deliberò nessuna condanna per lei, in quando essendo imprinting di uno dei lupi era intoccabile per legge. La ragazza non diventò mai un pericolo per la tribù e dopo 9 mesi, nacque una bambina. Inizialmente sembrava innocua, priva di alcun potere. Ma col tempo la bambina cresceva e iniziò a manifestare strani poteri molto simili a quelli della madre. Arrivata all’età di 17 anni si trasformò in licantropo e fu una sorpresa per tutti, aveva ereditato il gene del lupo dal padre ma la cosa che colpì più di tutti fu che era la prima donna in assoluto ad entrare nel branco dei Wintu…il primo licantropo donna e il primo licantropo ad avere simili poteri…”-
-“Nonna Mery…”- sussurro sottovoce continuando a fissare l’uomo che parla, cercando di seguirlo parola per parola e iniziando a collegare molte cose. Non ci posso credere, mia nonna aveva questi poteri? Ma io non ne ho mai saputo niente, non mi sono mai accorta di niente e i miei non mi hanno mai raccontato niente…
-“Esattamente. Quella bambina era proprio tua nonna. Tua nonna fu una grande donna ed un grande lupo. Diventò il beta del suo branco e con i suoi poteri riusciva a fare cose straordinarie. Avrebbe potuto avere il mondo ai suoi piedi se avesse voluto…”- continua l’uomo con uno strano luccichio nello sguardo. Improvvisamente mi rendo conto che il racconto non è finito… riporto la mia attenzione su di lui.
-“Continua…”- lo incito guardando per un attimo velocemente i ragazzi intorno a lui che lo ascoltano molto attenti. Il mio sguardo cade sul ragazzo di prima e subito sposto lo sguardo non appena i nostri occhi si incontrano.
-“Come ho detto prima gli anziani hanno deciso di non raccontare questa leggenda, poiché sarebbero potuti scaturire conflitti e quando hanno capito che i poteri e il gene del lupo sono ereditari, ma solo in linea femminile, hanno deciso di non raccontarti niente. Di tenerti all’oscuro di tutto. Tu sei sua nipote Miley, tu hai quei poteri dentro di te…”-continua guardandomi con gli occhi quasi fuori dalla testa. Istintivamente arretro di qualche passo spaventata da quello sguardo che mi guarda come se fossi la cosa più preziosa sulla terra. Com’è possibile che io abbia questi poteri dentro di me? Non mi è mai successo niente e i miei genitori non mi hanno mai detto niente di tutto questo.
-“E’ impossibile… io ho già 18 anni e quei poteri di cui parli non si sono mai manifestati in me”- rispondo sicura di me, tremando impercettibilmente.
-“Ti assicuro che dentro di te hai un grande potere, io lo avverto. Deve solo ancora arrivare il tuo momento…”- dopo queste parole mi guardo velocemente le mani. Com’è possibile tutto questo?
-“Se è effettivamente così… voi cosa volete da me?”- chiedo alzando finalmente lo sguardo su di lui.
-“Cosa voglio Miley… io voglio i tuoi poteri.”-
Non appena il suono di queste parole raggiungono le mie orecchie capisco improvvisamente il pericolo di questa situazione.
-“E co…come… è possibile che qualcuno prenda i miei poteri?”- farfuglio guardandolo.
-“Oh si cara mia. C’è un unico modo perché avvenga uno scambio di potere. Il 15 Marzo alle 12.00 in punto, il giorno e l’ora della nascita di tua nonna, la custode di questo dono incredibile dovrà essere uccisa dalla persona a cui passeranno i poteri”- conclude incrociando le braccia al petto e guardandomi dritta negli occhi.
Per un attimo mi sento spaesata da tutto quello che mi ha detto. Penso velocemente a che giorno è oggi… il 13 Marzo, due giorni. Mi guardo intorno provando paura, vera e propria paura. Per la prima volta in vita mia mi rendo conto di quanto io riesca a cacciarmi sempre i mille guai.
Sono qui, da sola, non so neanche dove sono, un branco intero di lupi mi tiene in ostaggio e vuole uccidermi… come accidenti posso uscire da questa situazione? Le mie gambe tremano sempre di più…
Improvvisamente crollo per terra e ancora una volta tutto si fa buio.
 
POV EMBRY

Continuo a camminare avanti e indietro per la mia stanza. Scaravento per terra tutte le cose che ci sono sulla scrivania emettendo un ringhio sommesso. Come cazzo ho fatto a permettere che succedesse tutto questo?! Avrei dovuto proteggerla! Mi siedo sul letto nascondendo il viso tra le mie mani. Non mi sono mai sentito così in colpa e così inutile come in questo momento. Dobbiamo pensare al più presto ad un modo per riportarla a casa, se non si muovono gli altri ci penserò da solo. Non posso permettere che le facciano del male.
Qualcuno bussa alla mia porta.
-“Avanti”- borbotto 
-“Embry…”- entrano in camera mia Jake e Jason e subito scatto in piedi.
-“Avete notizie? Allora Sam e Luke hanno deciso come agiremo?”- chiedo subito velocemente torturandomi le mani. Sto facendo uno sforzo immenso per cercare di controllare la mia trasformazione. La rabbia ha invaso tutto il mio corpo.
-“Si, Sam e Luke hanno un piano… - inizia Jason – ci dispiace averti mandato via prima Embry, ma non eri razionale. Ti sei fatto prendere dalle emozioni e con il legame che hai con mia sorella so che avresti agito in modo impulsivo… Entreremo in azione questa notte stessa. Ci sono solo due posti in cui possono essere andati… sono sicuro che Miley si trovi o in California nel loro territorio o che l’abbiano portata in Arizona, dove ci sono altre riserve che appartengono ai Mohave. Ci divideremo… voi andrete in Arizona, mentre il nostro branco andrà in California. Se dovessimo trovarli lì, giocheremo in casa…”- conclude convinto.
-“Non mi piace molto l’idea di dividerci… ma credo sia la cosa migliore. Dobbiamo sbrigarci, dobbiamo fare il più veloce possibile”- affermo pensando a quello che ha appena detto Jason. In effetti è più logico che siano loro ad andare in California dato che il territorio dei Mohave lì è estremamente simile al loro.
-“Si, dobbiamo fare in fretta… prima che sia troppo tardi - aggiunge Jason – ci troviamo alle 9 a casa di Sam ed Emily per le ultime cose da stabilire e poi si parte. A questa sera Embry”- conclude Jason dandomi una pacca sulla spalla e uscendo.
-“A dopo amico… non preoccuparti. La riporteremo a casa e poi sai che lei è una dura”- aggiunge Jake con un sorriso rassicurante stampato in faccia, prima di uscire e lasciarmi nuovamente da solo nella mia camera.
Ricrollo a letto e ripeto mentalmente tutte le informazioni che mi ha dato Jason. Cerco di calmarmi e distendere i muscoli, cerco di pensare razionalmente. Quando Jason e Ryan ci hanno spiegato tutto prima, la rabbia mi ha sopraffatto facendomi scoppiare.
Perché non ci hanno detto tutto prima? Loro avevano scoperto tutto un anno fa, ascoltando casualmente un discorso del consiglio. Hanno preso e se ne sono andati, cercando di ostacolare le ricerche di Miley da parte dei Mohave… ma perché non dire tutto?! Avremmo potuto proteggerla dannazione. Non riesco davvero a darmi pace, credo di non aver mai provato sensazione più brutta di questa. Neanche quando ha baciato Ryan mi sono sentito così, potevo proteggerla, potevo e non ho fatto niente.
Mi passo per un attimo le mani sul viso prima di alzarmi e scendere le scale.
Non appena esco dalla mia camera, un profumo di pollo raggiunge il mio naso, scendo lentamente le scale cercando di apparire il più sereno possibile.
-“Embry, è pronto! Vieni!”- urla mia mamma non sentendomi arrivare.
-“Mamma non c’è bisogno di urlare… sono qui”- rispondo sottovoce sedendomi a tavola
-“Oh… scusami caro, non ti avevo sentito!”- mi risponde avvicinandosi a me per darmi un bacio, che ovviamente mi innervosisce. Perché deve essere sempre così appiccicosa? Porca miseria, ho 18 anni.
-“Allora com’è andata oggi?”- mi chiede appoggiando il piatto davanti a me e sedendosi anche lei a tavola. Inizio a mangiare lentamente, non ho neanche fame. Se potessi uscirei subito di casa e correrei in Arizona a prendere a calci nel culo quei bastardi. Stringo la forchetta con rabbia e mi fermo appena in tempo prima di romperla.
-“Bene… - rispondo piuttosto distratto – mamma ascolta… questa sera dormo da Jake ok? Domani partiamo per una gita quindi dormo da lui che sono più vicino a scuola…”- sputo lì la prima scusa che mi passa per la testa e mia madre sembra crederci.
-“Cerco amore, tranquillo! Quanto starete via?”- mi chiede dolcemente. Abbasso la testa non riuscendo a guardarla negli occhi. Ogni volta dirle tutte queste bugie mi logorano dentro.
-“Non lo so… un paio di giorni credo… vado a preparare le cose”- concludo prima di alzarmi da tavola. Appoggio il mio piatto nel lavandino, con lo sguardo di mia mamma puntato addosso, e mi dirigo su per le scale.
Aspetto qualche minuto prima di riscendere, guardo l’orologio, sono le 8.45.
Torno giù e senza farmi vedere da mia mamma apro la porta di casa. Farebbe troppe domande vedendomi uscire di casa senza niente in mano e vestito leggero.
-“Io vado! Ci vediamo tra qualche giorno!”- urlo poco prima di chiudermi la porta alle spalle.
-“Embry aspetta! Dimmi almeno dove andate!”- sento urlare mia mamma da dentro casa, ma facendo finta di niente sparisco nel bosco prima che mi fermi.
Cammino molto velocemente, l’adrenalina si fa sentire.
Continuo a pensare dove può essere, cosa le stanno facendo, cosa le potrebbero fare per ottenere questi suoi poteri… scuoto la testa e cerco di non pensarci. Devo essere lucido. E’ una dura lei… Jake ha ragione.
Arrivo davanti a casa di Sam ed Emily, siamo tutti pronti. Dopo gli ultimi accordi tra Sam e Luke, i branchi si dividono. Ci lanciamo un ultimo sguardo io e Jason, ci facciamo un lieve cenno. Ce la faremo, ne sono sicuro.
Con un balzo ci trasformiamo tutti quanti ed iniziamo a correre ognuno nella sua direzione.
Stiamo arrivando Miley.

POV MILEY

Ancora una volta riapro gli occhi con la testa dolorante. Sento il pavimento freddo a contatto con la mia pelle calda, cerco di mettermi a sedere e con molta fatica mi appoggio alla parete della caverna.
-“Dovete smetterla di darmi botte in testa per spostarmi, ogni risveglio è un trauma…”- sbotto dolorante convinta che ci sia Jeremy qui da qualche parte. Almeno lui mi sembra il più affidabile, se non mi sta prendendo in giro… forse potrebbe darmi una mano ad uscire da questa situazione di merda. Non ho ancora fatto in tempo a guardarmi intorno.
-“Sei pur sempre un licantropo e con poteri speciali in più, dobbiamo stare attenti…”- non appena il suono di questa voce raggiunge le mie orecchie, capisco che non è Jeremy che sta parlando. Giro velocemente la testa dal punto da cui proviene quella voce. Il ragazzo di prima se ne sta lì, a qualche metro da me in piedi con la schiena appoggiata al muro e le braccia incrociate al petto. Lo osservo più attentamente e ancora una volta mi stupisco di come possa assomigliare così tanto ad Embry… fisicamente, la voce, il suo tono, il modo in cui si muove… no, sicuramente ho sbattuto la testa troppo forte questa volta e se prima stavo pensando delle assurdità, adesso sicuramente sto delirando.
Probabilmente desidero così tanto che arrivi Embry a portarmi via da qui in questo momento, che mi sembra di vederlo.
-“E tu chi sei?”- chiedo con voce tremolante. Dov’è finita tutta la mia spavalderia?
-“Non ha importanza”-
-“Io voglio sapere chi sei!”- ripeto più convinta di prima. Lentamente sposta il suo sguardo su di me e inizia ad avvicinarsi. Istintivamente faccio aderire tutta la mia schiena sulla parete per allontanarmi il più possibile da lui. E’ estremamente inquietante questo ragazzo… mi guarda in modo strano. Continua, passo dopo passo, ad avvicinarsi sempre di più a me, fino ad arrivare a pochi centimetri di distanza. Piegando lentamente sulle ginocchia, si abbassa alla mia altezza fino ad arrivare con gli occhi esattamente davanti ai miei. Alza una mano e per un attimo chiudo gli occhi aspettandomi un qualsiasi colpo. Dei piccoli tremiti attraversano il mio corpo, ma il colpo non arriva.
Riapro gli occhi e vedo la sua mano avvicinarsi al mio collo, con un dito percorre tutto il tatuaggio disegnato sulla mia spalla che finisce sulla schiena, superata la clavicola si ferma e appoggia una mano sul mio ginocchio avvicinandosi un po’ di più a me. Il mio cuore inizia a battere fortissimo, non so cosa fare. E’ la prima volta che mi trovo in una situazione del genere, non so davvero cosa fare.
Mi ritrovo qui, in una caverna, con un ragazzo che mi sembra sempre di più Embry, ma che in realtà sta solo aspettando di farmi fuori per far avere i miei poteri al suo capo, e per di più è a solo qualche centimetro da me ed io non provo assolutamente paura.
-“Non mi interessa se vuoi qualcosa. Qui sei una prigioniera, mettitelo in testa.”- mi sussurra guardandomi negli occhi. Per un momento sono rapita dal suo sguardo, schiudo le labbra ripetendo mentalmente parola per parola di quello che ha detto, quando improvvisamente si alza di scatto e torna ad appoggiarsi alla parete, spostando lo sguardo altrove.
Ancora senza parole, sposto lo sguardo per terra e abbracciandomi le gambe con le braccia, appoggio la testa sulle mie ginocchia. Una lacrima sfugge al mio controllo, ma l’asciugo subito. Non gli darò la soddisfazione di vedermi piangere.
Cerco da ore un modo per andarmene da qui, ma non mi viene in mente niente. Mai come in questo momento vorrei essere tra le braccia di Embry, al sicuro, al mio posto. Ripenso all’ultimo bacio che gli ho dato prima di uscire dalla finestra come un incosciente, alle ore di fuoco passate poco prima che mi rapissero. Non riesco più a trattenermi e calde lacrime iniziano a scorrere sulle mie guance.
Continuo a tenere il viso nascosto tra le ginocchia. Avverto dei passi in lontananza.
-“Ti do il cambio”- riconosco la voce di Jeremy.
-“Ok grazie…”- sento la voce del ragazzo misterioso farsi più leggera mentre parla con uno dei suoi fratelli. Alzo appena la testa per guardare la sua schiena che se ne va. Improvvisamente si blocca a metà strada, e voltandosi farfuglia poche parole nella mia direzione.
-“Comunque… mi chiamo Jhonny”-
Si volta velocemente e riprende a camminare molto più velocemente di prima. Guardo per un po’ il punto in cui è sparito, e poi rivolgo la mia attenzione su Jeremy. Ok, adesso devo pensare a come liberarmi.
-“Stranetto il tuo amico…”- cerco di iniziare una conversazione. Jeremy si siede davanti a me appoggiando la schiena sulla parete esattamente davanti a me. Scuotendo la testa sorride.
-“Te ne sei accorta eh?! E’ fatto così”- ridacchia.
-“Tu mi sembri quello più in gamba tra tutti loro sinceramente… ti sembra giusto tutto questo Jeremy?”- gli chiedo sincera cercando di capire se lui è come loro o se ho qualche speranza di aiuto.
-“Mi dispiace, ma così vuole Michael, il nostro capobranco. L’ordine dell’Alpha non si può disubbidire, dovresti saperlo…”- mi spiega guardandomi e scusandosi con gli occhi.
-“Allora è così eh?! Per questo fate tutto questo… solo per un ordine Alpha, per qualcosa che vi obbliga a fare cose che magari non fareste mai…”-
-“Secondo te ucciderei mai una ragazza? No, non me ne frega niente dei tuoi poteri, per quanto mi riguarda puoi anche tenerteli. Ma ho ricevuto un ordine e mi è impossibile non rispettarlo…”- continua.
-“Mi verranno a cercare… e allora sarà guerra…”- cerco di avvisarlo, so che verranno a salvarmi, Jason ed Embry non mi lascerebbero mai qui e neanche tutti gli altri. Già, ma se non mi dovessero trovare? D’altra parte, non so neanche io dove diavolo sono…
-“Lo so, lo sappiamo…”- sussurra abbassando lo sguardo. Allora c’è qualcosa che li turba… non sono convinti…
-“Qualcuno di voi potrebbe non farcela, siete davvero sicuri di voler rischiare questo per impadronirvi di qualcosa che non vi appartiene?”- aggiungo mettendo il coltello nella piaga. E’ preoccupato, lo vedo.
-“Io non rischierei mai tutto per una cosa che non mi interessa. Ma come ti ho già detto, abbiamo un ordine che grava sulle nostre teste e dobbiamo rispettarlo!”- conclude alterandosi. Decido di stare zitta e lasciargli tempo, iniziando a pensare alle sue parole.
La notte passa molto lentamente, non chiudo occhio per paura che possa succedere qualcosa.
Concentro il mio udito sui rumori che provengono dall’esterno, gli uccelli hanno iniziato a cantare ed il bosco si è risvegliato. Il vento entra nella caverna portando con sé un profumo di salsedine…
Spalanco gli occhi sorpresa riconoscendo questo profumo, adesso ho capito tutto, sono in California!!!!!!!!
-“ODDIO!”- urlo involontariamente scattando in piedi e svegliando Jeremy.
-“Che succede?!”- mi chiede subito allerta.
-“Siamo in California? Ti prego Jeremy dimmelo, voglio sapere almeno questo”- per un attimo rimane spiazzato dalla mia domanda ma alla fine annuisce abbassando la testa.
Mi risiedo appoggiando la schiena alla parete e scuotendo la testa…
-“Accidenti, sono mesi che non torno a casa…”-sussurro continuando a guardare per terra. E’ incredibile.
-“E non potevi tornare qualche giorno mentre aspettavate i Volturi?”- lo guardo sorpresa del fatto che sapesse cosa ci facevamo a Forks, ma decido di lasciar stare.
-“No… C’è si avrei potuto ma…”-
-“Ma?”-
-“Ma a La Push ho trovato il mio imprinting…”- concludo alzando lo sguardo nel suo mentre guarda il mio sorriso allibito.
-“Il tuo imprinting? Mi stupisco sempre della faccia assurda che fate tutti quando parlare di questa vostra metà…”- mi risponde ridacchiando incrociando le braccia al petto.
-“Qualcuno dei tuoi fratelli l’ha avuto?”- chiedo curiosa di sapere se qui da qualche parte ci sia un’altra donna.
-“Solo uno… non abbiamo mai avuto tempo di trovare la donna giusta per noi, insomma sono anni che ti seguiamo e…”- non appena pronuncia le ultime parole tace e mi guarda quasi scusandosi con gli occhi.
-“Aiutami Jeremy. Aiutami ad andarmene da qui.”- ecco qui. Sputo fuori quelli che sono i miei pensieri da ieri. Solo lui può aiutarmi, mi sembra l’unico con un briciolo di umanità tra tutti questi pazzi con la smania di potere. Lo guardo intensamente, attendendo la sua risposta.
-“Miley te l’ho già detto… mi piacerebbe ma ho un ordine che devo rispettare…devo andare scusa”- conclude alzandosi e uscendo dalla caverna lasciandomi ancora una volta da sola con i miei pensieri.
E’ come se non volesse parlare di questa cosa, come se sapesse che sarebbe giusto aiutarmi ma non può farlo. Gli ordini dell’Alpha non si possono disubbidire, è vero, ma ci si può girare attorno.
Mi guardo intorno per un attimo e non vedendo nessuno, mi alzo in piedi dirigendomi verso l’esterno della caverna. Se non mi vorrà aiutare lui, me la conquisterò da sola la libertà!
Inizio a camminare lungo lo stretto corridoio percorso con Jeremy il giorno prima. Mi guardo dietro per un attimo, ma mi rigiro subito dopo e continuo la mia corsa.
Improvvisamente sbuco all’esterno. L’aria fresca e non umida riempie i miei polmoni e la foresta mi circonda. Per un attimo mi sento libera, lontana da tutte questi problemi.
Sento il fremito della trasformazione che si manifesta nelle mie vene, ma cerco di tenerlo a bada. Non è il caso di trasformarsi adesso, potrei correre più veloce ma sarebbe anche più facile sentirmi.
Per un attimo mi illudo di avercela fatta, quando una mano prende violentemente il mio braccio strattonandomi e facendomi cadere per terra. Massaggiandomi il braccio, alzo la testa per guardare chi mi ha buttata per terra e non appena riconosco quel volto le parole mi muoiono in gola.
-“Cosa credevi di fare?!”- mi domanda rabbioso. Guardo Jhonny ancora sorpresa per la figura che mi trovo davanti. Per un attimo alzando la testa verso il sole per guardarlo, cerco di farmi forte e abbassando lo sguardo verso terra rispondo.
-“Volevo solo prendere un po’ d’aria, lì dentro non si respira…”- sussurro continuando a guardare per terra. –“Alzati, devo riportarti dentro”- afferma duramente senza muoversi di un passo. Io lo imito, rimanendo immobile sul mio posto.
-“Sei sorda forse?! Alzati!”- vedendo che non accenno a muovermi, mi afferra per un braccio e mi fa alzare di forza. Tenendo ben salda la presa sul mio braccio, inizia a spingermi dentro il corridoio che porta all’interno della caverna, rischiando di fratturarmi qualche osso.
-“Mi fai male! Lasciami!”- urlo cercando di liberarmi invano. Ma chi diavolo è questo? Altro che assomigliare ad Embry, lui non mi farebbe mai una cosa del genere… amore mio vieni a prendermi ti prego.
Con uno spintone ricado per terra nel mio solito posto e gli dono uno sguardo pieno d’odio.
-“Sarà meglio che rimanga io a controllarti qui ragazzina, evidentemente Jeremy non sa fare bene il suo dovere.”- conclude sedendosi davanti a me e tirando fuori dalla tasca un telefono.
Per ore stiamo in totale silenzio, lui con lo sguardo puntato sul telefono ed io continuo ad osservarlo. Improvvisamente un’idea mi balena in testa.
-“E così avete detto che io avrei qualche strano potere eh…”- inizio guardandolo e sorridendo non appena rivolge la sua attenzione su di me. Annuisce piano guardandomi in modo davvero strano.
-“Interessante… peccato che non li abbia mai sperimentati e che… domani… dovrò morire”- continuo ironica scoppiando a ridere amaramente. Jhonny non mi risponde, si limita a tornare a guardare il suo telefono senza badarmi.
-“Aiutami a tirarli fuori…”- chiedo improvvisamente. La sua testa scatta in su e punta i suoi occhi nei miei.
-“No.”-
-“Perché?”-
-“Perché no. E poi non saprei neanche come fare!”-
-“Allora raccontami qualcosa di più… c’è qualche particolare che il tuo capo non mi ha detto?”-
-“Ti ha detto tutto quello che c’era da sapere… adesso stai zitta”-
-“Ma perché sei così scontroso?! Avremo più o meno la stessa età dio mio, domani la mia vita finirà, posso almeno fare un po’ di conversazione con qualcuno? Ho avuto la sfiga che mi sia capitato tu come compagno dell’ultimo giorno della mia vita…”- concludo sconsolata incrociando le braccia al petto e rivolgendo il mio sguardo altrove. Non so perché sto dicendo queste cose, tutte le altre persone sarebbero disperate al mio posto, ma io no. Io cerco una soluzione, cerco sempre qualche dettaglio in più, non è ancora detta l’ultima parola.
-“Mi dispiace ok?! Io non ho mai voluto fare tutta questa cosa cazzo, non ho mai voluto seguire Michael, non ucciderei mai nessuno, ma sono obbligato e… beh mi dispiace.”- conclude alterandosi particolarmente.
Lo guardo piuttosto sorpresa dopo questo sfogo, di sicuro non me lo aspettavo da parte di un tipo del genere.
-“Michael hai detto?”-
-“Si il nostro Alpha. E scusa per prima…”- continua facendo un cenno con la testa al mio braccio.
-“Tranquillo, sono una dura io… - ridacchio – allora Jhonny… potresti essere in tanti altri posti, la decisione è tua”- affermo guardandolo. Per un attimo mi guarda incerto, prima di mettere via il telefono ed iniziare a parlare.
-“Devi concentrati, sentirli dentro di te e tra le tue mani…”-
-“Che cosa?!”- chiedo guardandolo più attentamente.
-“I tuoi poteri… sul libro c’era scritto che per manifestarli devi concentrati e sentirli dentro di te, sentire terra, acqua, fuoco e aria tra le tue mani, sulla tua pelle…”- conclude infine chiudendo gli occhi.
Mi guardo le mani per un attimo, possibile che dentro di me ci sia questo dono?
Riporto il mio sguardo su di lui e lo guardo poco convinta…non sono sicura di riuscire a fare tutta questa cosa. Insomma, cosa ne so se mia nonna aveva davvero tutti questi poteri?! Io in fin dei conti non ho mai visto niente, quindi potrebbero essere tutte cazzate.
-“Prova”- mi dice improvvisamente guardandomi e prendendomi le mani tra le sue.
Sposto la mia attenzione per un attimo sulle nostre mani, ambrate, a contatto, strette. Una stretta al cuore mi riporta ad Embry… incredibile come il legame dell’imprinting si manifesti anche in situazioni tragiche.
-“Non distrarti… non ce la farai mai se no…”-
Scuoto la testa velocemente ed alzandomi in piedi, alzo una mano davanti a me. Guardo attentamente la parete di roccia davanti a me e chiudo gli occhi.
-“Visualizza nella tua mente l’elemento che vuoi controllare, concentrati su ogni più piccolo particolare…”-
Cerco di pensare ad ogni più piccolo dettaglio di quella parete di roccia che mi divide dalla realtà, che mi divide da Embry e tutto il resto del mondo, questa parete che mi divide dalla mia libertà…
-“Concentrati come se la sentissi tra le tue mani…”-
Stringo gli occhi sempre più forti. E’ come se sentissi molto lentamente formarsi qualcosa tra le mie mani, come se dei piccoli granelli di roccia si stessero appoggiando sulla mia mano.
-“E adesso tocca a te…”- la voce di Jhonny è sempre più ovattata e la sensazione che provo è sempre più strana. Mi concentro sempre di più, sento un odore strano… un odore metallico e umido, qualcosa di ruvido tocca la mia mano, che si fa sempre più leggera.
Improvvisamente sento la mia mano farsi pesantissima e sento l’ingente bisogno di alleggerirla. Spalanco gli occhi improvvisamente, e faccio appena in tempo a vedere la mia mano vuota, sento una scarica di energia che si scarica sulla mia mano e un colpo assordante mi costringe a coprirmi le orecchie.
Inizio a tossire rovinosamente tra la polvere, cerco di tenere gli occhi aperti ma non vedo assolutamente niente. Poco alla volta la polvere nell’aria si dirada e finalmente posso vedere quello che c’è davanti a me.
Spalanco la bocca sconvolta guardando il buco nella roccia davanti ai miei occhi.
Guardo le mie mani e subito dopo alzo lo sguardo cercando Jhonny.
-“Co…cos’è successo?!”- farfuglio ancora sconvolta.
-“Hai liberato i tuoi poteri…”- sussurra guardando a bocca aperta il buco nella parete davanti a noi.
Mi volto di scatto verso di lui. Per un attimo ci guardiamo ancora sorpresi da quello che è appena accaduto. Com’è possibile che un essere umano possa modificare in questo modo la realtà materiale?
-“Miley…- la voce di Jhonny mi riporta alla realtà – questi poteri sono troppo grandi per appartenere a Michael, non oso immaginare cosa ne farebbe”- farfuglia abbassando lo sguardo preoccupato. Si avvicina a me lentamente, improvvisamente mi prende una mano e, a contatto con la sua mano bollente, qualcosa scatta dentro di me. Punto i miei occhi nei suoi senza capire cosa stia succedendo.
-“Probabilmente se ci fossimo conosciuti in un’altra situazione non ti avrei lasciata andare così facilmente… - inizia sorridendomi senza che io riesca a seguire il filo logico del discorso, ma prima che io possa collegare tutto, due parole mi lasciano a bocca aperta – scappa Miley.”- afferma infine deciso.
Lo guardo per qualche secondo per accertarmi che sia tuto vero, che non mi stia prendendo in giro.
-“E’ la cosa giusta da fare, scappa adesso”- continua iniziando a guardarmi agitato.
Lo osservo ancora per pochi attimi….
-“Grazie”- è l’unica parola che riesco a farfugliare prima di voltarmi e iniziare a correre verso l’uscita ancora confusa. 

Ed eccomi ancora qui, a distanza di ben 2 mesi quasi torno ad aggiornare con un nuovo capitolo a cui stavo lavorando già da tempo, ma che per una serie di cose non sono mai riuscita a sistemare del tutto! Mi scuso tantissimo per il ritardo.
Finalmente abbiamo scoperto cosa vuole questo nuovo branco dalla nostra Ley, un branco composto da ragazzi molto strani!
Miley riuscirà a controllare i suoi poteri e riuscirà a scappare? E Jhonny e Jeremy che fine faranno? Questo Jhonny è un po' strano che dite? 
Dovrete aspettare il prossimo capitolo per saperlo :)
Aspetto delle recensioni, anche brevi, ma mi servono davvero tanto per capire se la storia vi piace o no! O se c'è qualcosa che non va ditemelo pure ;) Buona lettura, un bacio 

 

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Capitolo 18
*** Freedom ***


CAPITOLO 18 - "Freedom"

POV MILEY

Corro senza sosta più veloce che posso. Questa foresta sembra non finire mai, in lontananza il rumore del mare raggiunge le mie orecchie ed involontariamente accelero cercando di allontanarmi il più possibile da questo posto. L'aria inizia a mancarmi e la fatica si sta iniziando a fare sentire.
Le ultime parole di Jhonny continuano a rimbombarmi in testa senza che io lo voglia, che senso avranno avuto?
Cerco di trovare un senso a tutto questo ma davvero non ci riesco, non lo conosco neanche… eppure è stato l’unico in grado di aiutarmi, più di una volta. E poi i suoi occhi…
Le mie mani iniziano a tremare impercettibilmente ed una strana sensazione si impossessa di me, so esattamente cosa devo fare.
Mi spoglio continuando a correre senza fermarmi e dopo essermi legata i vestiti alla caviglia finalmente cedo sotto la pressione di questa trasformazione che spingeva da ore per avvenire.
I rumori si fanno molto più chiari e ogni cosa intorno a me mi pare più definita non appena apro gli occhi, senza perdere neanche un attimo accelero sempre di più e mi do una bella spinta con le zampe posteriori.
Voglio tornare a casa. Voglio tornare da Embry.
Continuo a correre guardando dritto davanti a me senza mai girarmi indietro.
Improvvisamente un mare di voci entrano nella mia testa senza che io possa fermarle.
-“Miley dove diavolo sei? Sono giorni che non abbiamo tue notizie”- riconosco Ryan molto agitato
-“Ley come stai?!Cosa ti hanno fatto?”- mi chiede Logan
-“Facci capire dove sei. Ti veniamo a prendere”- mio fratello. Sempre molto risoluto nelle sue decisioni. Eppure posso sentire quello che prova, la sua angoscia e la sua paura…
-“Ragazzi sto bene. Sono riuscita a scappare, vi spiegherò tutto dopo. Non so precisamente dove mi trovo, so solo di essere in California”- mi concentro molto attentamente su quello che mi sta intorno cercando di trasmettere quelle immagini nelle teste dei miei fratelli in modo più preciso possibile. Le mie zampe non accennano a diminuire la velocità. Devo allontanarmi.
-“Ley continua a correre. Allontanati il più possibile da quel posto”- la voce di Luke è più preoccupata del solito
-“Si ma dove vado? Non posso continuare a correre a caso e per arrivare a La Push ci metterei quasi un giorno intero”- valuto con attenzione ogni ipotesi, quando una che mi salta in mente mi sembra subito la più giusta di tutte…
-“Si Miley facciamo così, ci vediamo a Santa Ysabel, noi ci metteremo in contatto con il branco di La Push e ci vedremo tutti lì per decidere come agire. Adesso corri, pensa a scappare e vai a casa”- conclude Luke con voce ferma e decisa.
Ottimo, adesso so precisamente dove andare. Per un attimo chiudo gli occhi ed inspiro più aria possibile, inizio a correre verso ovest più veloce possibile, quando vari ululati si alzano nella foresta...
Hanno scoperto della mia fuga.
Un'unica preoccupazione percorre la mia mente subito: Jhonny.

POV EMBRY

Stiamo perlustrando la zona da ore ma niente. Dal branco di Ley non ci sono notizie e in questo posto non c’è neanche un segno del passaggi di lupi.
Quil corre affianco a me e mi guarda preoccupato come se potessi scoppiare da un momento all’altro. Ed effettivamente è così, se solo sapessi dove si trova… andrei lì e non ci penserei due volte a sbranarli tutti. Un ringhio spaventoso involontariamente esce dalla mia bocca e Quil si gira nuovamente verso di me.
-“Amico stai tranquillo la troveremo”- cerca di rassicurarmi Quil
-“Avremmo dovuto aver già trovato qualcosa, qualche segno, qualche impronta… e invece niente. Zero di zero. Dove si saranno cacciati?”-inizio subito molto alterato. Non ce la faccio più.
-“Lo so Embry ma innervosendoti non migliorerai di sicuro la situazione. L’unica cosa da fare è continuare a cercare e…”-
-“Ragazzi – improvvisamente Sam interviene interrompendo il nostro dialogo – ho appena parlato con Luke, iniziate a correre più veloce ragazzi ci dirigiamo in California. Miley è riuscita a scappare in qualche modo e si è messa in contatto con il suo branco, si sta dirigendo verso Santa Ysabel quindi andiamo tutti lì e vedremo il da farsi”- al solo udire queste parole il mio corpo si fa incredibilmente più leggero e le mie zampe accelerano sempre di più involontariamente, fino a lasciare Quil molto più indietro rispetto a me. Una sensazione si fa largo dentro di me, una sensazione di ansia mista a sollievo quasi. Il mio cuore batte sempre più forte al solo pensiero che Ley stia bene e che sia riuscita a scappare.
Lo sapevo. Sapevo che ce l’avrebbe fatta. Non poteva che essere così.
Corro sempre più veloce, la voglia di vederla è alle stelle.
-“Te l’avevo detto amico, è una dura”- dice ridendo Jake
-“Li vado a prendere tutti a calci in culo quei bastardi”- sento borbottare Paul come sempre innervosito.
-“E questa volta ti appoggio totalmente”- gli rispondo sempre più arrabbiato e nervoso cambiando direzione e andando verso il confine con la California. Non la passeranno liscia.

POV MILEY

Improvvisamente lì sento. Sento le loro voci che parlano a distanza di qualche chilometro da me, ma le sento abbastanza distintamente. Sono tornati in forma umana.
-“COSA DIAVOLO HAI FATTO STUPIDO RAGAZZINO?”- riconosco la voce di Michael arrabbiatissimo e subito dopo un rumore sordo di qualcosa che è caduto. Subito il mio pensiero va a Jhonny e senza volerlo le mie zampe rallentano, fino a fermarsi.
-“Io non ho fatto niente. Sono tornato nella caverna e lei non c’era. Cosa potevo farci?!”- riconosco la voce di Jhonny piuttosto alterata ma decisamente sicura. Sa mentire molto bene il ragazzo a quanto pare…
-“E io dovrei crederti?!”-
-“Perché non dovresti?”- gli chiede con aria di sfida Jhonny. Stupido incosciente. Non appena si ritrasformeranno Michael verrà a sapere tutta la verità leggendo nei suoi pensieri. Una sensazione quasi di… preoccupazione di fa strada dentro di me e i miei occhi iniziano a vagare sul terreno.
-“PERCHE’ SONO GIORNI CHE NON APPENA PENSI A LEI QUALCOSA TI SCATTA DENTRO! CREDI CHE SIA STUPIDO? CI LEGGIAMO NEL PENSIERO PORCA MISERIA JHONNY, NON PUOI NEGARE L’EVIDENZA”- continua urlando Michael tirando un pugno a quello che presumo sia un tronco.
Evidenza? Quale evidenza?
Improvvisamente mi tornano di nuovo in mente le ultime parole di Jhonny…
-“E va bene Michael, lo ammetto. L’ho lasciata scappare, contento?”-
-“Sono anni che andiamo dietro a questa storia, e adesso arrivi tu e siccome ti invaghisci di lei rovini tutto il piano? Non mi sta bene ragazzo, non mi sta bene per niente. Adesso cosa accidenti facciamo eh?!”-
-“Sono anni che corriamo dietro ad una persona per rubare qualcosa che appartiene a lei”- afferma deciso Jhonny. Ripensando a questi giorni mi sembra quasi impossibile che a parlare sia davvero lui…credevo mi avrebbe aiutato Jeremy, invece alla fine mi ha dato una mano la persona da cui me lo aspettavo di meno. 
-“Io sono il tuo Alpha, e come tale mi devi ubbidire!”-
-“L’Alpha dev’essere una guida, non un tiranno”- riconosco improvvisamente l’intervento di Jeremy.
-“Oh insomma, ma avete preso una botta in testa?! A quanto pare ogni persona che è venuta a contatto con quella ragazza ha ricevuto il lavaggio del cervello! Ma cosa vi prende a tutti?!”-
-“O forse ci siamo semplicemente resi conto di non volerti seguire…”- ipotizza Jhonny con voce comunque decisa.
Un rumore improvviso attira la mia attenzione e mi risveglia da quella sorta di transe in cui ero caduta. Mi rendo conto di dover approfittare di questo momento, per quanto io voglia sapere cosa succede non posso perdere neanche un minuto. Per un attimo mi volto indietro e guardo nella direzione da cui provengono le voci, ma subito dopo riprendo la mia corsa in direzione di San Diego e accelero più che posso per recuperare quei minuti persi.
Se ho un vantaggio su di loro non posso permettermi di perderlo.

POV EMBRY

Superato il confine con la California, abbiamo continuato a correre per ore.
Un profumo di salsedine misto a cocco invade le mie narici e rallenta di poco la mia corsa. Delle voci confuse raggiungono il mio udito e subito dopo un profumo di legna bruciata e di carne alla brace raggiunge il mio naso. Cambio di pochissimo direzione, seguito da Quil e Jared, finché non sbuchiamo su una scogliera e le mie zampe inchiodano.
Per un attimo rimango senza fiato.
Adesso capisco cosa intendeva Miley quando mi raccontava di casa sua…
Un gruppo di ragazzi se ne sta seduto in spiaggia, c’è chi beve, chi fa surf e chi mangia o cucina. Tutti ridono e scherzando, una musica messicana accompagna il momento. Il caldo che c'è è quasi insopportabile.
Una lunga fila di palme costeggia la strada dove passano continuamente macchine cariche di ragazzi e tavole da surf e ragazzi sullo skate. I miei occhi improvvisamente cadono su una coppia che se ne sta molto tranquillamente seduta un po’ più distante da tutti gli altri.
Una stretta incredibile mi stringe il cuore e mi costringe quasi a piegarmi sulle mie zampe.
Il ricordo dell’ultima sera con Miley si presenta senza preavviso e per un attimo mi manda in delirio.
La sua pelle calda sotto le mie mani, il suo profumo di vaniglia, le sue labbra così morbide e i suoi capelli sparsi sul cuscino…
-“Manca poco Embry, dai andiamo…”-Jared interrompe il flusso dei miei pensieri e mi volto a guardarlo. Ha ragione, dobbiamo andare. Butto un’ultima occhiata alla coppia sulla spiaggia prima di riprendere la corsa verso la riserva di Santa Ysabel.

Dopo qualche ora finalmente raggiungiamo il confine della riserva di Santa Ysabel e senza pensarci due volte lo varchiamo. Un ululato si alza in lontananza per farci strada e subito riprendiamo forma umana dirigendoci verso il luogo di ritrovo con il branco di Ley.
Incredibile come sia tutto molto simile a La Push, ma allo stesso tempo così diverso.
Lungo ogni strada ai bordi ci sono decine e decine di palme ed il cielo è di un azzurro così acceso che mi sembra quasi irreale. La gente gira in costume o seminuda ovunque e l'acqua dell'oceano è di un blu intenso che non ha niente a che vedere con l'acqua grigia e fredda di LaPush. Delle onde pazzesche si rompono sulla costa e decine di ragazzi le cavalcano molto tranquillamente.
Sorrido involontariamente rendendomi conto di come tanti atteggiamenti di Ley siano giustificabili adesso che ho visto dove ha sempre vissuto. Continuo a guardarmi attorno trovando sempre nuovi particolari…
-“Però fratelli, adesso capisco cosa intendeva Logan quando diceva che bisogna andare in California per trovare una bella ragazza ad ogni angolo…”- commenta Jared guardandosi attorno e suscitando una risata generale.
-“Si bravo Jared, quando torniamo lo dico a Kim, vedremo come la prenderà!”- butta lì molto tranquillamente Quil prima di beccarsi una spinta da Jared.
-"Provaci e vedrai cosa ti faccio. Oggi non fai il babysitter Quil?"- ridcchia Jared.
-“Ragazzi! Eccovi!”- sentiamo una voce che urla dalla spiaggia.
Sam con passo sicuro si dirige verso Jason senza pensarci un attimo e in pochi secondi i branchi sono riuniti.
-“Mia sorella non è ancora arrivata – inizia Jason guardando nella mia direzione – ma non preoccupatevi, sono sicuro che tra non molto arriverà”- conclude puntando lo sguardo sul mare.
E’ agitato, lo so. Almeno quanto lo sono io.
-“Dobbiamo pensare a cosa fare con quel branco di pazzi…”- ricorda Sam
-“Certo, hai ragione, dobbiamo pensare ad una soluzione e cercare di chiarire questa situazione. Venite, andiamo a casa mia!”- borbotta Jason prima di voltarci le spalle ed incamminarsi verso una casa in muratura bianca con un recinto di legno bianco affacciata sulla spiaggia. E' una casa molto bella e piuttosto grande, costruita su due piani con una grandissima terrazza sul mare.
Iniziamo a seguirlo quando ad un tratto lo sento. Sento il suo profumo.
Con uno scatto mi volto e, come la prima volta che l'ho vista, le braccia mi cadono lungo i fianchi e la mia bocca si schiude.
Impossibile rimanere impassibili davanti a tanta bellezza.
Le mani iniziano a tremarmi quando noto il sangue sui suoi vestiti ma cerco di calmarmi. Lei è qui e sta bene.
Lo sento. Lo sento di nuovo, quel filo invisibile che mi attorciglia il cuore e stringe sempre più stretto legandomi a lei.

POV MILEY

Ore passate a correre cercando di non pensare a niente di tutto quello che è successo, quando ad un tratto sento un profumo. Non un profumo qualsiasi, ma un profumo conosciuto… profumo di casa.
Varco il confine di Santa Ysabel e continuo a correre senza sosta verso casa mia. Passo dopo passo, metro dopo metro, mi avvicino sempre di più finché non riconosco alla perfezione il punto in cui sono. 
Mi arresto di colpo e cercando di calmarmi riacquisto la mia forma umana.
Riapro gli occhi e quello che vedo non mi sembra vero. Dopo mesi e mesi sono di nuovo a casa.
Indosso velocemente i vestiti, sono ridotti piuttosto male, sporchi di fango e sangue. I miei capelli non oso neanche immaginare come siano ridotti, ho una fame tremenda e ho davvero tanto male al polso.
Raccogliendo in modo disordinato i capelli, inizio a camminare lentamente in direzione di casa mia.
I miei piedi affondano nella sabbia bianca di San Diego e il cielo azzurro sopra la mia testa mi fa sentire finalmente a casa. Accelero sempre di più e alla fine la vedo. Vedo casa mia. Le forze mi stanno abbandonando, ma non riesco a trattenermi!
Inizio quasi a correre da quanto sono felice, ce l’ho fatta!
Più mi avvicino, più metto a fuoco che ci sono delle persone davanti. I branchi, si sono loro. Ci sono tutti!
Il mio sguardo cerca subito un'unica persona tra di loro e non appena i miei occhi incrociano i suoi, le gambe iniziano a tremarmi e tutti i fili che mi tenevano attaccata alla terra si ancorano ancora di più se possibile. Involontariamente inizio a correre verso Embry e lui, dopo un momento di sorpresa, mi accoglie subito tra le sue braccia stingendomi come mai aveva fatto prima.
Posso sentire di nuovo il calore del suo corpo a contatto con il mio, il suo profumo di muschio e circondo con le mie braccia il suo collo affondando le unghie nella sua pelle e stringendolo fortissimo a me, come se potesse andarsene da un momento all'altro. La mia testa crolla sulla sua spalla e finalmente le lacrime che trattenevo faticosamente da giorni iniziano ad uscire senza che io possa fermarle.
Quasi non mi sembra vero di essere di nuovo con lui. Questa volta non credevo di farcela.
Lo stringo ancora più forte a me e lui ricambia la mia stretta.
-“Mi dispiace Ley, mi dispiace così tanto…”- mi sussurra all’orecchio dandomi dei dolci baci sulla testa. Continuo a nascondere la mia faccia nella sua spalla senza riuscire a dire niente, non esce neanche una parola dalla mia bocca, il mio corpo trema impercettibilmente scosso dai singhiozzi e le lacrime non accennano a smettere.
Embry fa un cenno con la testa agli altri e li sento allontanarsi.
 Grazie amore mio, perché capisci sempre tutto?
Per giorni mi sono tenuta tutto dentro, per giorni ho voluto solo tornare a casa, tornare da lui, e sa quanto io odi crollare davanti alle persone… ma questa volta non riuscivo davvero a trattenermi.
Le sue braccia calde mi stringono forte e la sua mano mi accarezza la schiena, lentamente il mio respiro si regolarizza e chiudo gli occhi stremata da tutto questo. Abbandono la testa sulla sua spalla senza dire ancora niente. Cerco di liberare la mia testa da tutti i pensieri che per giorni hanno affollato la mia mente… il rapimento, i miei poteri, Jhonny e Jeremy, mia nonna…
 Le gambe si fanno sempre più pesanti, ma questa volta decido di cedere, sicura che qualcuno blocchi la mia caduta e infatti prima di toccare terra sento la presa sicura di Embry che mi salva, ancora una volta, poi è tutto buio.
 
 
Non appena apro gli occhi una luce fortissima mi provoca un dolore pazzesco alla testa e mi brucia gli occhi, cerco di mettermi seduta ma ricado pesantemente distesa senza forze.
Le mie mani stringono quello che riconosco essere un piumone e il cuscino sotto la mia testa mi provoca un piccolo sollievo. Riprovo ad aprire gli occhi, questa volta molto lentamente, e va decisamente meglio.
Mi guardo intorno per un attimo e riconosco la mia camera. Sono mesi che non mettevo piede qui dentro, le mie foto, le mie cose, il mio armadio… tutto è al suo posto…
Mi siedo lentamente nel letto e mi guardo intorno ancora spaesata, punto lo sguardo sul mare che si intravede tra le tende che coprono la vetrata della terrazza. Dopo mesi che non lo vedo, il mare di San Diego mi sembra ancora più blu rispetto a quello grigio e scuro di La Push che dopotutto ho imparato ad apprezzare comunque.
Mi vengono i brividi al solo pensiero che ieri a quest’ora ero dispersa da qualche parte con quei pazzi.
Cosa sarà successo a Jhonny? Cosa avrà fatto Michael? Giocherello con le dita pensierosa...
Lentamente la porta della camera si apre e subito sposto lo sguardo per vedere chi è.
Embry richiude la porta dietro di lui e se ne sta in piedi davanti alla porta con le braccia lungo i fianchi, solo dei pantaloncini della tuta addosso, mi guarda. Mi guarda e se ne sta fermo lì. Lo guardo meglio in faccia, ha i capelli tutti arruffati e i suoi occhi mostrano una grande stanchezza, sono cerchiati da macchie violacee, segno di tante notti passate in bianco. Sposto quasi involontariamente lo sguardo sui suoi pettorali così ben scolpiti e non posso fare altro che arrossire leggermente abbassando lo sguardo. E’ l’unico ragazzo che sia mai riuscito a mettermi in imbarazzo, ogni volta che c’è lui la mia sicurezza va a farsi benedire. Per un attimo mi guardo e mi rendo conto di aver addosso solo una maglietta molto larga. Butto un occhio intorno a me interrogativa, cercando di capire dove siano andati a finire i miei vestiti.
-“Sei svenuta. Ti ho portata qui e ti ho messo qualcosa di pulito prima di metterti a letto…”- farfuglia Embry quasi imbarazzato nella mia direzione. Per un attimo lo guardo, è incredibile come così pochi giorni di lontananza ci abbiano fatti diventare quasi insicuri l’uno di fronte all’altro. Ripenso alla notte di fuoco passata prima che mi rapissero e non posso fare altro che sorridere e arrossire molto più di prima raccogliendo le gambe al petto.
-“Vieni qui”- gli dico decisa dopo qualche istante tendendo la mano verso di lui.
La guarda per un attimo prima di avvicinarsi lentamente al letto e, non appena è abbastanza vicino, afferro il suo polso e lo trascino seduto affianco a me provocandogli una piccola risata soffocata. Lo guardo per qualche istante, lui ricambia il mio sguardo.
Sposto lo sguardo e appoggio la testa sulla sua spalla continuando a guardare davanti a me e a sorridere come una perfetta stupida. Come farei senza di lui? Stiamo così per non so neanche quanto tempo, in silenzio, senza dirci niente.
-“Tutto bene?”- mi chiede spostandosi un po’ da me e abbassando la testa.
-“Tutto bene… - gli rispondo, adesso che c'è lui qui va incredibilmente meglio – tu?”-
-“Bene? Io sono stato da cani Miley. Non puoi capire cos’ho provato. Credevo di morire ogni giorno…Non ho saputo proteggerti”- farfuglia appoggiando le mani sulle ginocchia e puntando lo sguardo su qualcosa davanti a lui. E’ nervoso. Le sue braccia muscolose tremano quasi, ed io non posso fare altro che guardarlo.
Raccolgo tutte le forze che ho in corpo e con un balzo mi metto sopra di lui, abbracciando il suo collo con le mie braccia e legando le gambe intorno alla sua vita. I nostri nasi si toccano e le nostre labbra si sfiorano. Posso sentire il suo respiro sulle mie labbra…
Abbasso la testa e appoggio la fronte sulla sua spalla. Inspiro forte e il suo profumo mi entra dentro, sento la sua pelle morbida sotto i miei polpastrelli e gli do un bacio sulla clavicola prima di riportare il mio viso davanti al suo.
-“Non credevo di essere così importante…”- commento quasi divertita cercando di sdrammatizzare la situazione e di farlo rilassare. Inizio lentamente ad accarezzargli la schiena.
-“E io non credevo che la mancanza di una stupida ragazzina potesse farmi questo effetto”- dice sorridendomi. Finalmente riconosco quel sorriso strafottente di cui mi sono innamorata.
-“Amore mio…”- sussurro chiudendo gli occhi e accarezzandogli una guancia. Sento la sua pelle liscia sotto le mie dita, quanto mi è mancato. Le sue mani si spostano e vanno ad appoggiarsi sui miei fianchi sistemandomi meglio sopra di lui.
-“Hai una faccia distrutta, non avrei mai voluto essere la causa di tutto questo…”- cerco di scusarmi.
-“Stai zitta ragazzina”- riesce solo a dire prima di prendermi la testa e spingermi contro di lui. Infilo le mani tra i suoi capelli e lo tiro ancora di più verso di me. Le sue labbra mi sembrano ancora più morbide di prima e non vorrei staccarmi per niente al mondo. E’ come l’aria. Il bacio si fa sempre più profondo e le sue mani iniziano a vagare per tutto il mio corpo. Lentamente mi abbassa la manica della maglietta che indosso, forse un po’ troppo grande, e inizia a baciarmi tutta la spalla lasciata scoperta. Lo spingo indietro fino a farlo distendere sotto di me, rido per il controllo che sto avendo sulla situazione, è strano che mi conceda tutto questo, e continuo a baciarlo senza fermarmi.
-“Non prenderci troppo gusto, durerà ancora per poco…”- farfuglia prendendomi una coscia per tirarmi ancora di più verso di lui per poi appoggiare le mani sui miei glutei.
-“Lo sai che mi piace avere sempre il controllo su tutto… soprattutto su di te”-
Improvvisamente con uno scatto inverte le posizioni e mi trovo sovrastata dai suoi muscoli. La sua pelle è così calda che mi provoca quasi dei brividi e la sua faccia da schiaffi è a pochi millimetri dalla mia con un sorrisetto compiaciuto alquanto fastidioso. Lo guardo contrariata prima di sbuffare e girare la testa di lato.
-“Che succede? Non ti va più bene?”- mi deride cercando di infastidirmi.
-“No Embry.”- affermo risoluta. Cerco di spostarmi ma il suo corpo non me lo permette.
-“Attenzione, si è arrabbiata a quanto pare!”- continua ridendo. Seguo il mio istinto senza pensare e la mia mano si scontra velocemente contro la sua guancia dura come il marmo. Mi guarda sorpreso e sconvolto insieme scoppiando a ridere dopo un momento di silenzio.
Ritornando serio, lentamente la sua mano percorre tutto il tatuaggio sulla mia spalla iniziando a scendere sempre di più. L’altra mano si infila sotto la maglietta provocandomi un brivido di piacere e in pochi istanti, tirandomi su mi sfila la maglietta per poi riposizionarsi sopra di me.
I nostri respiri si scontrano, sempre più rumorosi e veloci.
Appoggio le mie mani sul suo petto e sotto la mia mano destra sento il suo cuore battere all’impazzata.
-“Così non vale Ley”- mi sussurra pianissimo abbassandosi sul mio orecchio e prendendo la mia mano nella sua.
Lo voglio. Adesso.
Gli sfilo i pantaloncini buttandoli per terra e subito inizia a baciarmi il collo.
Perdo la testa in un attimo e non ragiono più, come al solito. Sento il mio corpo diventare caldissimo, non so se sia lui o se sono io, so solo che fa davvero tantissimo caldo, ma l’unica cosa su cui mi concentro sono le sue labbra.
-“MILEY! EMBRY! TRA POCO INIZIERA’ LA RIUNIONE TRA I BRANCHI, MUOVETEVI!”- all’improvviso la voce di mio fratello dal piano sotto mi riporta alla realtà e subito guardo Embry interrogativa. Riunione?
-“Beh… ecco in realtà ero venuto per vedere come stavi e per dirti che tra poco c’è una riunione tra branchi per decidere come muoversi…- inizia guardandomi negli occhi – ma direi che possono anche aspettare”- conclude dando una veloce occhiata al mio corpo prima di tornare a dedicarsi al mio collo ridacchiando.
-“RAGAZZI DAI!”- mio fratello ci chiama ancora. Sbuffo rumorosamente e decido che la cosa migliore da fare è fermarsi. Mio fratello non si arrenderà mai dio mio.
-“ARRIVIAMO JASON!”- urlo guardando la porta prima di spostare lo sguardo di nuovo su Embry.
-“E’ meglio se continuiamo dopo…”- gli dico con voce flebile cercando di alzarmi e di spostarlo da sopra di me. Per tutta risposta mi spinge sul materasso e bloccandomi i polsi affianco alla mia testa.
Posso sentire il suo respiro sulle mie labbra e i suoi occhi imprigionano i miei senza che io possa farci niente. Per un attimo mi manca il respiro quando mi sorride e mi guarda in quel modo… così dolce che non saprei neanche spiegare a parole… come se fossi il centro di tutto.
Com’è possibile trovare il proprio mondo in un'unica persona? Come può una sola persona essere indispensabile per un’altra?
Quando è con me abbandona quella sua espressione perennemente seria e pensierosa e si trasforma. Non è più il solito rompi palle che scommette per ogni cosa e prende in giro tutti, è solo… Embry.
Liberando i polsi dalla sua stretta fattasi debole, porto le mie mani sulle sue guance bronzee e tirandolo di poco verso di me appoggio delicatamente le mie labbra sulle sue. Sento la sua pelle farsi sempre più calda, le nostre labbra si muovono lentamente, insieme. Assaporo ogni secondo le sue labbra morbide e il suo profumo mi inebria la testa. Si può essere più felici di così?
-“IO VADO! CI VEDIAMO DA LUKE!”- la voce di Jason mi riporta ancora una volta alla realtà.
Riapro gli occhi staccandomi dalle sue labbra controvoglia, quasi mi fossi appena risvegliata da un bellissimo sogno. 
-“Dobbiamo andare piccola”- sussurra sulle mie labbra prima di sfiorarmi le labbra ed alzarsi iniziando a cercare i suoi vestiti sparsi in giro. Raccoglie la mia maglietta e me la lancia, la indosso subito ed inizio a cercare il resto alzandomi dal letto dopo non so neanche io quanto tempo.
Apro l’armadio e sorrido vedendo tutti i miei vestiti. Questa è la California, finalmente a casa.
Sorridendo compiaciuta indosso degli shorts di jeans chiari un po’ strappati, un top in pizzo nero e finalmente rimetto tutte le mie collane e i miei anelli. Muovo qualche passo verso il comodino e aprendo il cassetto non posso che essere felice di potermi rimettere tutti i miei piercing che avevo dimenticato a casa.
Sento lo sguardo di Embry puntato sulla schiena che cerca di capire cosa io stia facendo.
Prendo velocemente quello che mi serve dal cassetto e in un attimo infilo il piercing all’ombelico e, riflettendo se mettere il septum o il classico piercing sul naso, opto per quello classico, un anellino sottile sul lato destro del naso. Ridacchio tra me e me pensando a quanto la mia vita fosse più facile prima di andare a LaPush e non me ne rendessi neanche conto. Queste erano le mie preoccupazioni, quali piercing mettere, come vestirmi, uscire e fare festa, shopping…
Volto la testa a sinistra e i miei occhi si scontrano con lo specchio. Guardo l’immagine di quella ragazza riflessa nello specchio e improvvisamente mi sembra un po’ più matura, con la testa sulle spalle. Tutto quello che è successo mi ha fatto capire cosa voglio e chi sono. Ho capito l’importanza delle cose…
La Push mi ha cambiata. Embry mi ha cambiata.
Mi volto improvvisamente e subito incontro gli occhi di Embry che studiano la mia figura, come se mi vedesse per la prima volta. Lentamente si avvicina a me bloccandosi a qualche centimetro di distanza.
-“E questi? – dice indicando il mio naso e il mio ombelico - Tatuaggi, piercing… ma con chi mi sono messo?”- dice ridacchiando prima di avvolgermi tra le sue braccia. Nascondo la testa nella sua spalla e mi limito a stare in silenzio sorridendo.
Mi piace stare così, mi sento protetta, è come se fossi sempre nel posto giusto con lui.
-“Anche tu hai un tatuaggio”- ridacchio portando le mie braccia intorno alla sua vita e tratteggiando i contorni del suo tatuaggio con un dito. Sposto un attimo la testa per guardarlo in faccia. Mi sorride, io gli sorrido. Ci baciamo un’altra volta prima di staccarci.
Mi dirigo verso la porta ed esco nel corridoio. Embry mi segue in silenzio, inizio a scendere gli scalini che portano al piano terra. Poco prima di entrare nel piano terra, mi volto bloccandomi sulle scale. Probabilmente giù ci saranno i miei genitori che non vedo da mesi... 
Embry mi guarda interrogativo ed io, dopo un sorriso incerto, gli prendo la mano nella mia e proseguo stringendo forte la sua mano.

E' arrivato il momento delle presentazioni.

Ciao a tuttiiiiiii :) Eccomi qui, nuovo capitolo! Allora premetto che questo capitolo è un capitolo di transizione, infatti parla della fuga di Ley, del suo ritorno a casa, del suo rapporto con Embry e insomma di come si "riprende" da questo rapimento, ma come avrete potuto notare non è ancora stato svelato niente! Nel prossimo capitolo ci saranno sicuramente risvolti mooolto interessanti! Intanto lasciatemi una recensione e fatemi sapere cosa ne pensate! Buona lettura a tutti, un bacio.

 

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Capitolo 19
*** Californication ***


CAPITOLO 19 - "Californication"

POV MILEY

Non appena scendo l’ultimo scalino, mi blocco nel posto in cui mi trovo ed Embry si ferma appena dietro a me. Lascio andare la sua mano e dopo esserci scambiati un sorriso di intesa, mi dirigo fuori verso la piscina.
Mia mamma se ne sta seduta sul tavolo di legno a bordo piscina con mille fogli davanti, tutta presa dai suoi calcoli senza neanche accorgersi del mio arrivo. I suoi capelli si muovono mossi dal vento che c'è oggi e che arriva dal mare.
Salgo velocemente gli scalini che mi portano al tavolo e avvicinandomi a lei non posso fare altro che sorridere, è sempre troppo impegnata nel suo lavoro, così tanto che nell’ultimo periodo in cui sono stata qui era davvero raro vederla a casa.
Da quando Jason era sparito poi la situazione si era fatta ancora più critica e sia lei che papà cercavano di non pensarci immergendosi nel loro lavoro giorno e notte. Cercavano di allontanare i pensieri dolorosi, come facevo io in fin dei conti. 
Improvvisamente mi guardo intorno e casa mia mi sembra quasi estranea. In questi mesi ne sono successe così tante che ora, essere di nuovo qui, in casa mia con la mia famiglia mi sembra troppo strano. San Diego, Santa Ysabel, le feste in piscina a casa mia, le mattine passate sgattaiolando via dalla scuola per andare a fare surf o semplicemente per andare a fare una gita in macchina sulle montagne, le feste e le vacanze a Tijuana, il bicchiere di troppo, i test impossibili del professor Meky passati a copiare, le corse in macchian con Katy e i mille casini con le altre… tutto mi sembra così lontano.Tutto mi sembra così estraneo, anche il blu acceso del mio oceano che mi ha sempre fatto impazzire. Improvvisamente questo cielo azzurro e il caldo sulla mia pelle mi sembrano cose così lontane da quello che in realtà voglio e che fa parte di me…
-“Ciao mamma”- dico ad alta voce in modo tale che mi senta.
Subito alza la testa e il suo viso corrucciato si distende in un grandissimo sorriso. Si alza in fretta buttando all'aria i fogli davanti a lei e viene subito verso di me, con uno scatto mi abbraccia fortissimo senza darmi il tempo di respirare.
Ridacchio pensando che in fin dei conti non cambierà mai.
-“Sei tornata finalmente Ley!”- dice con voce acuta staccandosi di poco da me e guardandomi bene.
-“Sono stata costretta…”- rispondo facendole l’occhiolino e scoppiando a ridere subito dopo seguita da lei
-“Lo so lo so, tuo fratello mi ha già spiegato tutto…”- dice sorridendomi come non vedevo farle da mesi.
Già… mio fratello… non oso immaginare quanto sia stata felice di rivederlo!
-“Meglio così, non credo avrei avuto voglia di raccontarti tutto!”- rispondo a bassa voce fissando lo sguardo su un punto imprecisato della spiaggia dietro di lei e perdendomi nei miei pensieri.
-“Come stai Ley? Ti senti meglio? Mi sei mancata così tanto... quando ho saputo tutto mi ha preso male davvero. Al solo pensiero che tu fossi in pericolo...tuo padre stava impazzendo.”- dice abbracciandomi nuovamente per poi tornare a guardarmi nuovamente
-“Jason non avrebbe mai permesso che mi succedesse qualcosa. Si adesso mi sono ripresa… diciamo che in questi mesi che ho passato via sono successe tante cose e ne sono cambiate ancora di più… ma papà dov’è?”- chiedo guardandomi attorno cercandolo.
-“Tuo padre è ad una riunione del consiglio! Lo vedrai dopo sicuramente. Ma dimmi come sono andate le cose a LaPush? Voglio sapere tutto, dall’inizio alla fine!Hai conosciuto ragazzi carini?”- mi chiede facendomi l'occhiolino.
-“Beh ecco a questo proposito… c’è una persona che voglio farti conoscere…”- farfuglio a bassa voce abbassando lo sguardo imbarazzata. Mia mamma mi guarda interrogativa senza capire, Jason non le ha detto niente allora!
Mi volto velocemente indietro e faccio qualche passo verso la vetrata che porta dentro casa. Faccio segno a Embry con la mano di venire da me e lui lentamente varca la soglia dirigendosi verso di noi lentamente molto imbarazzato. Noto che adesso la maglietta se l'è messa e inizio a ridacchiare da sola con gli zigomi in fiamme. Mia mamma lo guarda sorpresa senza capire.
-“Buongiorno signora. Piacere di conoscerla, io sono Embry”- dice Embry tendendo la mano nella direzione di mia mamma.
Lei la guarda per qualche istante pensierosa prima di stringergliela e sorridergli tranquilla in modo amichevole.
-“Piacere caro! Io sono Isabel…”- Embry abbassa lo sguardo imbarazzato continuando con la coda dell’occhio a guardarmi ed io ridacchio senza riuscire a trattenermi. Non l’ho mai visto così imbarazzato da quando lo conosco! Mister sicurezza Embry Call questa volta ha decisamente mandato a farsi fottere la sua spavalderia! Me lo devo segnare per tirarglielo fuori la prossima volta che mi prende in giro per qualcosa. Mia mamma mi guarda ponendo una domanda implicita ed io annuisco lievemente.
-“Embry tu vai pure da Luke, io vi raggiungo subito! Sistemo le ultime cose qui e arrivo”- gli dico prima di appoggiargli una mano sulla guancia per dargli un bacio sull’altra. Lui annuisce velocemente e impacciato si volta per andarsene.
-“E’ stato un piacere Isabel!”- dice sorridendo e voltandosi l’ultima volta prima di sparire all’interno della casa.
La sua figura è sparita ma il mio sguardo è ancora puntato nel punto in cui è sparito. Era davvero nervoso, non l’ho mai visto così! Sorrido involontariamente a questo pensiero, quanto è bello anche quando è in imbarazzo...
-“Devi dirmi qualcosa?”- mi chiede mia mamma richiamando la mia attenzione.
-“Beh ecco… lui è…”- inizio borbottando… come cavolo glielo dico che è il mio imprinting e che io sono il suo?!
-“Lui è? Andiamo Miley, non sono stupida, ho visto come lo guardavi! E come lui guardava te! E’ così bello!!!!!!!!!!! Riconoscerei quello sguardo lontano un miglio! Mi chiedo soltanto come sia possibile! Un doppio imprinting?”- dice sorridendomi palesemente felice.
Mi sono sempre chiesta come facesse a capire tutto con un solo sguardo, accidenti è incredibile! Deve avere una specie di sesto senso.
-“Si… un doppio imprinting”- confermo guardandola.
-“Sono contenta per te amore mio, sembra un bravo ragazzo ed è davvero bellissimo! Finalmente qualcuno è riuscito a conquistare anche te, avevo perso le speranze”- dice scoppiando a ridere e guadagnandosi un mio sguardo di disapprovazione.
-“E con questo cosa vorresti dire?!”- le chiedo scocciata
-“Niente niente, adesso vai! O farai tardi alla riunione! Salutami il branco”- dice prima di darmi un bacio sulla guancia e tornare a sedersi al tavolo riprendendo il suo lavoro.
-“Ciao mà!”- la saluto prima di incamminarmi verso casa di Luke.
 
 
-“Benissimo ragazzi. Adesso siamo tutti e possiamo iniziare la riunione – inizia Luke mentre io mi sistemo sulla sedia affianco a Embry – tutti noi sappiamo cos’è successo, ma adesso dovrai essere tu Ley a raccontarci tutto. Dobbiamo sapere più particolari possibili per riuscire a fermarli e decidere come agire!”- conclude guardando nella mia direzione.
Tutti gli sguardi si puntano su di me ed io, dopo aver preso un bel respiro, faccio mente locale di tutto quello che è successo. Parlare di quei giorni non è per niente facile... il viso di Jhonny mi appare davanti agli occhi come se fosse davvero davanti a me. Scuto la testa ed inizio a parlare per scacciare dalla testa quell'immagine che mi tormenta...
-“Allora so solo che l’Alpha si chiama Michael e a quanto so fa agire il suo branco sotto ordini Alpha imposti contro il loro volere. Quando ero lì mi tenevano in una grotta e più volte ho avuto occasione di parlare con i ragazzi che facevano da guardia. Credo siano un po’ più numerosi dei nostri branchi divisi, ma non ne sono sicura. Due di loro con cui ho parlato avranno più o meno la tua età Jason, uno si chiama Jeremy e l’altro… Jhonny… “- il mio tono si fa incerto al pronunciare quel nome e subito sento lo sguardo di Embry farsi più attento. Le parole mi muoiono in gola e non riesco più ad andare avanti, non ci ho più pensato ma… cosa gli sarà successo? Ha rischiato la vita per liberarmi, ed io quando l’hanno scoperto me ne sono andata. Ma cosa potevo fare? Non potevo certamente tornare indietro e rischiare di essere presa di nuovo. E poi perché avrebbe rischiato tutto per me? Una ragazza che neanche conosce…
-“Continua…”- mi incita Martin cercando di mascherare in qualche modo il mio stato di smarrimento…
-“Si scusate… Appena sono arrivata mi hanno raccontato tutta la storia, dei miei poteri, di nonna Mary, degli anziani che hanno sempre nascosto tutto…”- continuo abbassando lo sguardo. Mi sembra impossibile aver passato tutto quello ed essere di nuovo qui adesso. La mano di Embry si stringe alla mia ed io ricambio con forza la sua stretta.
-“Tranquilla, la storia l’ho già raccontata tutta io”- interviene mio fratello facendomi cenno di andare avanti.
-“Ho cercato più volte aiuto da parte di Jeremy dato che mi sembrava quello più affidabile e più volte mi aveva fatto capire che non era la loro volontà quella di prendersi i miei poteri. Ma nessuno mi ha aiutata… nessuno… eccetto una persona. Il secondo giorno la mia guardia era Jhonny, mi ha spiegato come manifestare i miei poteri e ce l’ho fatta.”-
Tutti gli sguardi sorpresi si puntano su di me.
-“Vuoi dire che… hai davvero qualche potere speciale? Che genere di potere?”- chiede Logan dando voce ai pensieri di tutti. Per un attimo mi guardo intorno e decido che l’unico modo per spiegarglielo è farglielo vedere.
Mollo la mano di Embry e mi alzo velocemente in piedi.
Mi guardo intorno di nuovo e subito trovo l’oggetto desiderato. Una colonnina di cemento posizionata all’angolo del giardino con una piccola fontanella.
E’ perfetta.
Concentro il mio sguardo sul piccolo flusso di acqua che scende, lentamente alzo la mano e chiudo li occhi. Mi concentro come mi ha spiegato Jhonny ed inizio a sentire poco a poco l’acqua come se scorresse tra le mie mani. Spalanco improvvisamente gli occhi e con un lieve movimento della mano, il percorso del flusso d’acqua viene deviato. Una piccola colonna d’acqua si alza verso il cielo lentamente.
Attendo qualche attimo prima di abbassare la mano e il flusso d’acqua torna a scorrere regolarmente come se niente fosse successo.
Tutti gli sguardi sono puntati su di me come se non avessero mai visto niente di simile prima e beh… effettivamente è così.
-“Ecco qui, questo intendevo con poteri…”- rompo il silenzio quasi fastidioso che si è creato aspettandomi un qualsiasi commento da parte di qualcuno.
-“Non avevo mai sentito parlare prima di una cosa del genere… davvero strabiliante…”- commenta Luke guardando ancora il flusso d’acqua che scorre tranquillo nella fontana. Decido di riprendere il mio racconto.
-“Dopo aver visto i miei poteri manifestarsi davanti ai suoi occhi, Jhonny ha deciso di sua spontanea volontà di aiutarmi a scappare e mi ha lasciata andare…”- il volto di Jhonny ritorna improvvisamente nella mia testa ed il ricordo dell’ultima volta che l’ho visto si fa nitido nella mia mente.
La mano di Embry che afferra la mia mi riporta alla realtà e lentamente mi fa risedere vicino a lui tirandomi lievemente. Per un istante mi guarda, come se avesse letto nel mio pensiero, per poi spostare subito lo sguardo da me e lasciando la mia mano.
Lo guardo perplessa senza capire, non può aver capito tutto. Che poi… cosa ‘è da capire?! Assolutamente niente.
Jhonny mi ha solo aiutata a scappare, niente di più.
Eppure era tutto così strano…
-“Allora, credo sia opportuno almeno cercare di risolvere le cose in modo diplomatico. Sarebbe stupendo non dover combattere ancora una volta, soprattutto contro un altro branco. Quindi io e Sam, con Jason, Jared, Paul e Martin andremo a parlare con questo Michael e cercheremo un punto d’incontro. Se non dovessimo trovarlo… beh sarà guerra aperta. Per adesso è tutto, vi faremo sapere, ma state in allerta. Potete andare ragazzi”- conclude Luke seriamente guardandoci uno per uno.
Che sia la cosa giusta da fare? Michael accetterà mai un accordo?
Mi alzo velocemente in piedi e senza badare nessuno e senza che la mia testa lo comandi, le gambe iniziano a camminare da sole senza che io possa fermarle. So esattamente dove voglio andare, quello che mi ci vuole è un po’ di tranquillità adesso.
Ho bisogno di pensare, di ragionare su tutto. Ho bisogno di tornare nella mia vita di tutti i giorni. 
Inizio a camminare dirigendomi in un’altra spiaggia, la mia spiaggia.
Lì non ci va mai nessuno, non so perché, è uno dei posti più belli e rilassanti che abbia mai visto, una spiaggetta chiusa tra gli scogli, ma non frequentata. Gli altri ragazzi preferiscono andare dove c’è sempre movimento, musica e delle belle onde!
Mi accendo una sigaretta continuando a camminare sul marciapiede affiancato da una lunga serie di palme. Passo dopo passo butto un occhio sulla spiaggia e vedo decine di ragazzi con la loro tavola e la birra in mano...

-Accidenti Ley, hai cavalcato un'onda da paura! Erano giorni che non si vedevano onde così a San Diego!- mi urla Martin uscendo dall'acqua subito dopo di me. Mi passa una birra al volo e l'afferro senza problemi. Il sole mi scalda la pelle, e si è alzato un venticello fresco perfetto.
-"Che meraviglia! Era tanto che non prendevo in mano la mia tavola, mi ci voleva. Non credevo l'avrei mai detto ma...grazie mille Martin...."- gli dico abbassando lo sguardo quasi imbarazzata. Molla la tavola sulla sabbia e in un attimo le sue braccia calde mi circondano. Dopo mesi di solitudine ricambio il suo abbraccio e scoppio in un pianto liberatorio.
Finalmente ho capito, c'è qualcuno con me, non sono da sola.
-"Non piangere Ley, io sono qui. Adesso, domani, dopodomani e fra mesi. Io sarò qui, promesso"- 


Persa nei ricordi proseguo sulla mia strada. Mi ricordo come se fosse ieri quel giorno. Il giorno in cui ho capito di non essere sola, il giorno in cui ho capito che potevo ancora andare avanti, anche se le due persone più importanti della mia vita mi avevano abbandonata. Quel giorno ho trovato la mia bussola, Martin, che in tante occasioni mi ha riportata sulla via di casa senza farmi perdere...
Senza rendermene conto sbuco in una spiaggia piccola, la sabbia bianca illumina il terreno e lentamente mi avvicino all’acqua.
I miei piedi arrivano fino alla sabbia bagnata e le onde a riva bagnano i miei piedi.
L’acqua è fredda.
Faccio un bel tiro lungo e lentamente butto fuori il fumo. Per un attimo mi perdo ammirando il cielo davanti ai miei occhi. L’acqua blu dell’oceano adesso si è fatta più scura ha delle strisce rosse e gialle che si alternano mosse da piccole onde, il cielo sempre così azzurro adesso ha delle sfumature rosa, rosse e viola che non vedevo da tanto e il sole sta per sparire dietro la linea di orizzonte. Mi vengono quasi i brividi vedendo tanta bellezza e ne rimango incantata quasi fosse la prima volta che vedo uno spettacolo del genere.
-“Devo ammettere che un tramonto così non l’ho mai visto da nessuna parte”- la voce di Embry giunge inaspettatamente alle mie orecchie come un sussurro prima di vedere con la coda dell’occhio la sua figura affianco a me rivolta verso il mare.
-“Benvenuto in California”- dico ancora incantata guardando il tramonto.
Uno dei più belli che io abbia mai visto se devo essere sincera. Tramonti così non si vedono tutti i giorni.
Embry inizia a camminare entrando sempre di più nell’acqua, fino ad arrivare ad avere l’acqua fino al ginocchio.
Guardo la sua schiena cercando di capire cosa voglia fare, faccio l’ultimo tiro e butto la sigaretta.
-“Vuoi farti un bagno?”- gli chiedo ridacchiando.
-“Non sarebbe una brutta idea”- mi sorride calmo voltandosi leggermente nella mia direzione e facendomi l’occhiolino. Si toglie i vestiti lanciandoli verso la spiaggia per poi iniziare ad immergersi sempre di più nell’acqua. Cosa intende fare? Sorrido guardandolo compiaciuta. Questo ragazzo è totalmente fuori di testa! Inizio a camminare verso di lui…
-“Ehi ragazzina dove stai andando? Non ti ho mai detto di volerlo fare con te il bagno”- dice voltandosi verso di me e sorridendomi strafottente. Lo guardo sconvolta incrociando le braccia al petto, dovendo subito dopo spostare lo sguardo altrove dopo essermi resa conto che è tutto nudo. Arrossisco pensando che in fin dei conti potrebbe benissimo fare il modello porca miseria.
-“Non è la tua spiaggia! Io faccio quello che mi pare e piace!”-
-“Non credo. Ci vediamo dopo ragazzina, torna a casa che è tardi”- esclama prima di rigirarsi e scoppiare a ridere immergendosi del tutto.
Questo lo prendo come un affronto. Velocemente mi tolgo tutto quello che ho addosso e mi lego alla buona i capelli in testa.
Inizio a camminare in fretta nella sua direzione, non fa neanche in tempo a voltarsi che sono già a pochi metri da lui.
-“Nessuno mi da ordini, soprattutto in casa mia”- esclamo prima di tirargli dell’acqua addosso e immergendomi del tutto nell’acqua.
Mi sfida con lo sguardo mentre sorride compiaciuto. L’acqua è davvero fredda, nonostante la mia temperatura sia nettamente più alta di quella di qualsiasi essere umano.
-“Io non riderei tanto se fossi in te”-
-“Ley… quanto bello è vedere quanto potere ho sul tuo umore”- esclama scoppiando a ridere.
-“Diventi ogni giorno sempre più insopportabile”-
-“Io? Sei tu che te la prendi per troppo poco”-
-“Io che me la prendo per poco?! Ma stai scherzando?!”- esclamo alzandomi in piedi in preda alla rabbia.
Questo ragazzo ha il potere di farmi davvero innervosire! Giuro che gli metterei le mani addosso da un momento all’altro!
Il suo sguardo improvvisamente si abbassa sul mio corpo e, non appena mi rendo conto della situazione, mi rimmergo nell’acqua immediatamente abbassando lo sguardo, le guance stanno per andarmi a fuoco.
Il suo sguardo all’improvviso diventa malizioso e lentamente si avvicina a me. Indietro leggermente involontariamente, ma in un attimo è vicino a me e mi trascina dove l’acqua è decisamente più alta. Lui tocca il fondo e io no. E’ sempre questa la storia. Sbuffo spazientita.
-“Qui non tocco, possiamo tornare un po’ verso riva?”- gli chiedo scocciata sforzandomi di stare a galla.
Sono davvero stanchissima e lui mi porta dove devo fare ancora più fatica per stare a galla!
-“Paura dell’acqua alta? Non eri tu quella sempre sicura e che non ha mai paura?”-
-“Non ho paura! Sono solo stanca e non ho voglia di fare fatica anche per stare a galla, tutto qui.”-
-“Ma per questo ci sono io”- sussurra avvicinandosi al mio orecchio e avvolgendomi i fianchi con le sue mani.
-“Non ho bisogno di te!”- esclamo ancora offesa da prima cercando di allontanarmi.
La sua presa si fa ancora più salda e mi tira definitivamente vicino a lui facendomi scontrare con il suo petto duro come il marmo.
Ci guardiamo negli occhi per qualche istante, quando lentamente inizia a darmi baci sul collo.  
-“Smettila Miley… lo so che mi vuoi”- sussurra al mio orecchio prima di mordermi un labbro per poi tornare sul mio collo e sulla mia spalla, gli unici posti fuori dall'acqua. Decido di cedere e avvolgendo le gambe intorno ai suoi fianchi, passo le braccia intorno al suo collo e faccio aderire i nostri corpi. Una sensazione di sollievo mi pervade quando vengo a contatto con la sua pelle molto più calda in confronto all’acqua gelida. Le sue mani iniziano a vagare sul mio corpo arrestandosi sui miei glutei e le nostre labbra si scontrano dando vita ad un bacio che di casto ha ben poco. Le nostre lingue si incontrano. 
La sua pelle ambrata sembra ancora più scura adesso che il sole è quasi scomparso del tutto, un brivido di freddo mi percorre la schiena.
-“Hai freddo?”- mi chiede dolcemente staccandosi leggermente da me per potermi guardare meglio.
-“Un po’…”- farfuglio avvicinandomi di più a lui e sentendomi subito meglio con il suo calore. Strano… era tanto tempo che non sentivo freddo. Le sue braccia mi avvolgono protettive e i suoi occhi non si staccano dai miei. Appoggio la testa sulla sua spalla e chiudo gli occhi lasciandomi coccolare dal suo abbraccio caldo.Non sembra neanche lui in questi momenti, un ragazzo così fastidioso e indisponente alla fine si rivela dolce e calmo.
-"Rischio di scottarmi la guancia se sto ancora per molto così..."- ridacchio senza muovermi.
-"Sono i rischi che corri stando con un licantropo"-
-"Dimentichi che anche io sono un licantropo..."- gli ricordo passando l'inidice sopra il tatuaggio sul suo braccio.
-"Me lo dimentico sempre... è che mi viene così spontaneo proteggerti che mi dimentico quanto tu sia forte"-
-"Oddio Embry cosa ti succede?! Hai mangiato troppo zucchero oggi?"- lo prendo in giro ridendo.
-"Probabilmente si..."- sussurra sorridendo prima di darmi un altro bacio sulla spalla.
-“Forse è meglio tornare a casa, in fin dei conti ti sei ripresa da poco”- mi dice iniziando a camminare lentamente verso riva tenendomi sempre ben attaccata a lui.
Lentamente abbasso le gambe e finalmente i miei piedi riescono a toccare il fondale. Mi stacco da lui ed inizio a fare una lenta corsetta per uscire dall’acqua andando subito verso i vestiti sparsi sulla sabbia.
Raccolgo tutto e velocemente mi infilo i vestiti che ovviamente si bagnano subito.
Accidenti, non mi ricordavo facesse così freddo la sera, ed è strano che io lo senta!
Alzo lo sguardo, Embry se ne sta in piedi davanti a me con addosso solo i pantaloni corti e la maglietta in mano.
Mi guarda attentamente cercando di studiarmi.
-“Tutto bene? Ti vedo un po’ infreddolita Ley, non eri tu il licantropo? No sai... quella forte insomma....”- ridacchia suscitando la mia risata.
-“Questa volta hai ragione,questa sera davvero non so cosa mi prenda! Andiamo a casa va, sarà meglio!”- esclamo prendendo la sua mano ed iniziando a correre verso casa mia ridacchiando.
 
 
L’acqua bollente sulle spalle mi dona una sensazione di relax che non provavo da tempo. Lentamente chiudo l’acqua ed esco dalla doccia avvolgendomi in un asciugamano. Apro appena la porta e metto fuori solo la testa, guardo in giro nella mia stanza e subito noto la figura di Embry seduto davanti alla vetrata sul mare. Sorrido guardandolo incantata, è davvero bellissimo. Il mio cuore inizia a battere più forte e improvvisamente una voglia matta di abbracciarlo e baciare quelle sue labbra così morbide si impossessa di me.
-“Cosa stai guardando?”- gli chiedo risvegliandolo dalla sorta di trans in cui era caduto. Scuote più volte la testa come a voler tornare in sé e dopo essersi voltato verso di me per un istante, torna a guardare fuori.
-“Il mare e le stelle… si riescono a vedere delle stelle bellissime da qui…”- dice a bassa voce continuando a guardare fuori dalla finestra perso nei suoi pensieri.
-“Mi vesto e ti faccio vedere una cosa, dammi un attimo”- gli dico prima di richiudermi in bagno. So esattamente dove portarlo…
Mi asciugo meglio e indosso il mio vestito corto a fiorellini. Mi trucco leggermente, un po’ di mascara, eyeliner, un po’ di lucidalabbra e sono apposto. Guardo i miei capelli, ricadono lunghi a boccoli fino alla fine della schiena, tra poco sarà ora di tagliarli…
Esco dal bagno, prendo la giacca in pelle e mi dirigo verso Embry dopo averla indossata, lo prendo per mano e aprendo la porta della vetrata lo porto fuori sulla terrazza prima che possa dirmi qualcosa.
-“Adesso seguimi”- gli dico girandomi velocemente e iniziando ad arrampicarmi sulla ringhiera per poi appendermi con le braccia al muro alto che delimita la terrazza. Embry mi guarda interrogativo ma si limita a seguirmi con lo sguardo in silenzio. Tirandomi su con le braccia mi siedo sul muro in alto e mi alzo in piedi.
Una sorta di spiazzo largo due metri per due si apre tra i muri e la visuale sul mare illuminato dalla luna si fa ancora più bella. Mi sporgo appena e gli faccio segno con la mano di venire su. Qualche istante dopo è già salito e coprendogli gli occhi gli impedisco di guardare.
-“Appena sono arrivata a LaPush tu mi hai fatto vedere il tuo posto… oggi tu hai visto il mio posto ma dato che mi hai seguita è come se non te l’avessi fatto vedere io – inizio a dire ridacchiando – quindi ho deciso di farti vedere di mia spontanea volontà l’altro posto in cui vengo sempre a pensare e credo ti possa piacere, voglio condividere tutto con te”- concludo togliendo la mano dai suoi occhi e rimanendo dietro di lui circondandolo con le mie braccia e appoggiando la fronte sulla sua schiena.
Dopo qualche istante rimane sempre in silenzio, mi sposto lievemente e lo guardo in faccia. E’ sconvolto da tanta bellezza. E come biasimarlo? Anche io la prima volta che sono salita qui su ho avuto la stessa reazione.
L’oceano scuro si estende davanti a noi e la luce della luna fa apparire dei riflessi nell’acqua che sembra brilli sotto i nostri occhi. Ci sono milioni di stelle nel cielo nero, non sembra neanche possibile che in una città come San Diego si possano vedere così tante stelle. Spostando la testa a destra e sinistra le luci delle altre case in lontananza brillano nel buio sulla scogliera.
-“E’… bellissimo…”- mi dice a bassa voce prima di voltarsi verso di me. Si guarda per un attimo intorno studiando il posto. Niente di speciale, ci ho messo solo qualche cuscino bianco per potersi sedere e ovviamente un posacenere con qualche accendino sparso in giro.
-“Ti piace? Non è niente di che, ma l’ho scoperto quando avevo undici anni e ci siamo trasferiti in questa casa e da allora ci sono sempre venuta…”- gli spiego guardandomi attorno.
-“E’ stupendo questo posto, grazie di averlo condiviso con me Ley…”- dice prima di tirarmi verso di lui e sfiorarmi le labbra dolcemente. Allontanandomi da lui gli sorrido e prendendogli la mano lo faccio sedere sui cuscini mettendomi affianco a lui.
-“Sei felice di essere tornata a casa?”- mi chiede guardandomi.
Punto il mio sguardo sul mare davanti a noi e mi perdo nei ricordi.
-“Si sono felice… sono tanto felice di essere in California, di aver rivisto mia mamma… ma è come se mi sentissi quasi estranea a tutto questo… - continuo guardando sempre davanti a me e raccogliendo le ginocchia al petto – sono successe così tante cose che non mi sento più la stessa ragazza di quando sono partita”-
-“E’ vero, non sei la stessa, ma come potresti esserlo in fin dei conti? Sono successe tante cose e hai passato tantissimi momenti belli e brutti che ti hanno fatta crescere…”-
-“Si ma non è facile… tu non sai com’ero prima, ero totalmente diversa, non avrei mai pensato di poter tornare ad essere me stessa… dopo che Ryan e Jason se ne sono andati ho iniziato a fare cazzate su cazzate, cose che non avrei mai fatto e mai rifarei. Poi tutta questa storia dell’altro branco… ti rendi conto che tutte le persone a cui voglio bene mi hanno sempre tenuto nascosta questa cosa dei poteri e di nonna Mery? E’ come se non mi potessi fidare di nessuno qui”-
-“Non è mai facile crescere e fare i conti con verità scomode Ley… io lo so bene”- mi volto a guardarlo e dopo essermi messa una sigaretta in bocca ne passo una anche a lui. L’accendo e aspiro forte assaporando il gusto del tabacco.
-“Lo so… e sinceramente non so come tu faccia a conviverci. Sei forte Embry, sei davvero una delle persone più forti che io conosca probabilmente”- affermo perdendomi con lo sguardo nel mare davanti a noi. Un lieve venticello arriva dal mare e chiudendo gli occhi ispiro quanta più aria posso. Embry prende l’accendino in mano e si accende anche lui la sua sigaretta.
-“Ho imparato ad esserlo… - borbotta con la sigaretta in bocca guardando davanti a sé – sei preoccupata per questa guerra che potrebbe nascere?”- mi chiede facendo un tiro un po’ più lungo degli altri.
-“Si e no… fosse per me li sbranerei tutti. Ma in fin dei conti ho degli amici tra le schiere nemiche…”- confesso finalmente dopo giorni. Embry si volta di scatto verso di me con sguardo interrogativo.
-“Amici?”- mi chiede come se non avesse capito bene
-“Non so se posso definirli esattamente così, ma mi hanno aiutata, tanto anche. Se non fosse per loro non sarei qui, soprattutto se non fosse per uno di loro in particolare…”- il mio pensiero vola a Jhonny e subito il mio stomaco fa una capriola. Sensi di colpa?
-“Jhonny?”- mi volto e guardo il mio ragazzo negli occhi che mi chiede spiegazioni in modo implicito con lo sguardo.
-“Si lui. Io non so perché l’abbia fatto, ma alla fine l’ha fatto. E’ andato contro un ordine Alpha per aiutarmi, gli devo la vita ed io me ne sono andata quando lui aveva bisogno di me…”- confesso finalmente sentendo gli occhi riempirsi di lacrime improvvisamente e sentendomi molto più leggera dopo averlo detto ad alta voce. Non ce l’avrei fatta a tenermelo per me un momento di più.
Maledizione, è tutta colpa di Embry, quando mai riesco a non digli qualcosa?
-“Cosa intendi dire?”- mi chiede curioso. Gli racconto tutto finalmente, di quando ho sentito la voce di Michael che se la prendeva con Jhonny ma io non potevo tornare indietro, di come Jhonny mi ricordasse terribilmente lui e di come mi ha aiutata con i miei poteri.
Embry si limita ad ascoltare annuendo qualche volta tra un tiro e l’altro. Quando concludo il mio sfogo le lacrime bagnano le mie guance e il mio sguardo lo studia per capire cosa stia provando in questo momento, del resto è tutto così strano.
Le sue braccia incerte mi avvolgono e lentamente mi tira verso di lui. Senza esitazione mi faccio trasportare e le sue braccia mi circondano. Il tepore della sua pelle mi avvolge rendendo tutto più… caldo.
Sorrido lievemente a questo pensiero, riconoscerei il suo tocco tra mille. L'unico giusto. 
-“Ti amo Embry”- mi esce spontaneo dalle labbra.
Sento il cuore pieno, è una sensazione strana che ho provato davvero poche volte, tutte con lui, e non riesco a non sorridere.
-“Non è che sia solo l’imprinting che ti fa parlare? Potresti avere qualcun altro Miley, qualcuno che ami davvero ed essere felice con lui… qualcuno che ti crea meno problemi, con cui hai meno discussioni. Qualcuno di più facile caratterialmente e senza pare mentali sulle sue origini… qualcuno che ti meriti davvero”- farfuglia sottovoce stringendomi sempre tra le sue braccia.
-“Qualcuno tipo Jhonny?”- gli chiedo alzando appena la testa verso il suo viso. Lo vedo annuire debolmente e la sua faccia contratta in una smorfia di tristezza che non vedevo da tanto sul suo viso. Mi allontano un po’ da lui sciogliendo l’abbraccio, lui mi lascia fare e inchioda il suo sguardo nel mio. Ci guardiamo per qualche istante...
-“No Embry. Questo non è solo imprinting, questo è amore. Io ti amo, e l’unico che mi può rendere davvero felice sei solo tu. Tu mi meriti… credo che tu sia la persona che mi merita di più sulla faccia della terra e l’imprinting è stata solo la conferma di questo. Non farti troppi problemi.  Buonanotte amore mio”- concludo prima di dargli un bacio a stampo ed alzarmi per tornare in camera mia.
 
Il giorno dopo…

Apro gli occhi svogliatamente e butto un occhio alla sveglia, sono le 11.30, è ora di alzarsi purtroppo.
Senza preoccuparmi di niente e nessuno, scendo le scale tranquillamente con i miei pantaloncini del pigiama e una canottiera larga a caso, capelli ancora raccolti e occhi quasi chiusi. Per un attimo mi guardo intorno e vedo cucina e soggiorno vuoti. Alzo la testa verso il piano di sopra, mio fratello starà ancora dormendo o sarà già uscito?
-“Buongiorno principessa!”- mi volto velocemente verso la direzione da cui proviene la voce. Le mie labbra si aprono in un sorriso grandissimo e corro subito verso mio padre abbracciandolo e circondandogli il collo con le braccia.
-“Ciao papà! Come stai?”- gli chiedo troppo felice di vederlo staccandomi da lui.
-“Benissimo! Adesso che tu e tuo fratello siete qui non potrei che essere felicissimo. Allora piccola, come sono andati questi mesi a LaPush?”- mi chiede avvicinandosi al bancone e tirando fuori due tazze.
-“Beh… è andata! Molto bene aggiungerei…”- commento sedendomi sullo sgabello affianco a lui.
Ci guardiamo per un attimo e scoppiamo a ridere tutti e due.
-“Si… tua madre mi ha detto delle tue conquiste… imprinting eh? Quando me lo farai conoscere?”- mi chiede sorridendomi e preparandomi la colazione
-“Molto presto papi, promesso! Dov’eri?”- gli chiedo curiosa quando mi appoggia la tazza di caffè e i biscotti davanti.
-“A fare una corsetta nel bosco, era tanto che non mi trasformavo! – mi confessa facendomi l’occhiolino – ma adesso devo scappare! Se arrivo a lavoro tardi anche oggi è la volta buona che mi buttano fuori! Quando torno parliamo e mi racconti tutto”- conclude ridendo prima di salutarmi e darmi un bacio sulla fronte andando via.
-“Avvocato Ross!”- lo saluta Martin entrando in casa mentre lui se ne va.
-“Ciao Martin! Attento a non far innervosire troppo Ley, poi è intrattabile tutto il giorno!”-
-“Ma papà!!! Non è verooo!!”- gli urlo senza riuscire a farmi sentire.
E’ già salito in macchina e sta già sfrecciando via, non mi avrà mai sentita.
Sposto lo sguardo su Martin e lo guardo interrogativa.
-“Finalmente soli tesoro”- mi fa l’occhiolino Martin sedendosi sullo sgabello affianco a me.
Lo guardo incerta, deve sicuramente chiedermi o propormi qualcosa quando fa così.
-“Dimmi Martin, breve e conciso non ho tutto il tempo del mondo”-
-“Ok gioia, la farò breve, questa sera Katy da una festa da lei con il falò sulla spiaggia per il nostro ritorno e devi esserci, ovviamente ha invitato anche tutto il branco di LaPush!”-
-“Ci sarò ovviamente! Sono mesi che non vedo le altre e mi mancano tantissimo!”- sorrido felice all’idea di vedere nuovamente le mie amiche.
-“Perfetto allora! Jason si è già svegliato?”-
-“Non lo so in realtà… appena mi sono svegliata sono scesa subito, avevo troppa fame”-
-“Sempre a mangiare sei… dai che prima o poi esplodi”-
-“PREGO?!”- lo guardo sconvolta, sta scherzando?!
-“Sto scherzando cara, non te la prendere di prima mattina, arrabbiarsi fa venire le rughe”- mi sorride facendomi dandomi un buffetto sulla guancia. Questo è troppo.
-“Martin levati dalle palle”-
-“Non posso, siamo tutti qui”-
-“Cosa?”-
-“Siamo tutti qui, tutti i branchi sono in piscina da te, guarda fuori”- butto un occhio fuori e vedo gente in acqua, gente sullo sdraio, chi beve e chi mangia. Guardo il mio bicchiere sconsolata, casa mia diventa sempre un albergo e io non posso fare quello che voglio…
Logan entra tranquillamente in cucina senza farsi vedere dagli altri e mi guarda in modo strano
-“Buongiorno Ley!”-
-“Ciao Log, come va?”-
-“Beh io bene… e tu? Hai saputo?”- Ho saputo? Guardo interrogativa Martin che imbarazzato si mette una mano dietro la testa scoprendo i suoi addominali scolpiti. E’ sempre il solito.
-“Non guardarmi troppo Ley, sei una ragazza impegnata adesso…”- scuoto la testa, non cambierà mai!
-“Tranquillo non c’è pericolo, cosa devo sapere?”-
-“Beh a questo punto è meglio dirtelo, almeno ti prepari psicologicamente… alla festa di questa sera ci sarà anche… beh… ovviamente ci sarà anche Harry.”- mi confessa Logan.
Mi porto le mani sulla fronte spalancando gli occhi e tirandomi tanti schiaffi.
Cazzo.
Avevo totalmente dimenticato questo particolare.
-“NO. NO. NO. NO. Ragazzi non potete farmi questo, non fatelo venire, dite a Katy che ritiri l’invito, non ho voglia di vederlo e soprattutto – dico indicando fuori dalla finestra la figura del mio ragazzo che se ne sta beatamente seduto al tavolo giocando a carte con Paul, Jake, Austin e Will – dimenticate un piccolo particolare. Cosa cazzo faccio con Embry?!”- chiedo disperata.
No Harry non può venire, assolutamente no, non se ne parla. Perché mi metto sempre nei casini?! Oddio adesso ci si mette anche Harry, come se non avessi già abbastanza problemi a cui pensare. Lui, una delle mie tante storie a caso dopo che Ryan è sparito, purtroppo però tra me e lui è sempre stato un tira e molla continuo, le cose non sono mai state messe in chiaro ed io adesso non so cosa accidenti fare.
-“Ley non possiamo dire che non lo faccia venire, è sempre stato un nostro amico. Devi vedertela tu”-
-“Begli amici siete! Ragazzi cosa faccio? No davvero aiutatemi vi prego!”- chiedo assolutamente in panico.
-“Miley sei tu che ci sei andata a letto insieme dopo la famosa festa della tequila e il giorno dopo sei partita con il branco per LaPush senza mettere in chiaro niente, tenendo conto del fatto che è sempre stato un tuo caro amico e che la cosa andava avanti da settimane. Quindi adesso ti assumi le tue responsabilità e te la vedi tu. Devi parlarci, hai passato un brutto momento lo so benissimo, non sembravi neanche più tu ma adesso devi risolvere le cose. Noi non sappiamo come aiutarti, l’unica che può fare qualcosa qui sei tu.”- conclude Logan. Maledizione, adesso ci si mette anche lui!
ppoggio i gomiti sul tavolo e infilo le mani tra i capelli, che situazione!
-“Dai su adesso non disperarti, in qualche modo tutto si sitema!”- cerca di consolarmi Martin.
-“Si ma io cosa dico a Embry? Come glielo spiego che sono andata a letto con un altro il giorno prima di conoscerlo quasi?! Già abbiamo avuto abbastanza problemi, adesso ci si mette anche questa storia… chi lo sa come potrebbe reagire?! Oddio basta andatevene tutti”- esclamo saltando in piedi. Non so davvero cosa fare. Sono tesa come una corda di violino, questa non ci voleva .
Jason. Ho bisogno di Jay.
-“Non fare così. Adesso vai su, vestiti e scendi con tutti noi tranquillamente, in qualche modo risolverai tutto, ne sono sicuro.”- conclude Martin lanciandomi un’ultima occhiata prima di uscire seguito da Logan.
Metto la tazza nel lavandino e salgo le scale. Ecco fatto Miley, grandissima! Sono di nuovo in una delle mie situazioni assurde… ma perché capitano tutte a me?! Con Embry ci sono già stati mille problemi, ieri mi ha fatto quella domanda strana e adesso ci si mette anche questa storia… di bene in meglio.
Entro in camera e mi siedo sul letto. Accendo una sigaretta e, troppo agitata per stare ferma mi dirigo verso la camera di Jay con la sigaretta in bocca. Spalanco la porta e il letto è vuoto.
Ma dove si è cacciato adesso? Perché sparisce sempre quando ho bisogno di lui?
-“Cerchi tuo fratello ragazzina? E’ di ronda con Luke”- la voce di Embry raggiunge le mie orecchi e la sigaretta quasi mi cade dalla bocca. Che cosa faccio adesso?
-“Ah… ecco dov’è finito…”- dico incerta prima di voltarmi e superarlo entrando in camera mia. Non so davvero cosa fare, ne come dirglielo, le mie mani tremano dall’agitazione, non sono pronta. Mi vergogno di me stessa, che razza di persona sono?!
Mi avvicino all’armadio e apro le ante per decidere cosa mettermi dandogli le spalle.
-“Non si saluta più adesso?”- mi volto verso la porta.
Embry se ne sta sulla soglia con un braccio appoggiato allo stipite della porta, i suoi occhi per la prima volta dopo tanto tempo non mostrano segni di stanchezza, la sua carnagione non è più pallida com’era da giorni, ma è di nuovo ambrata e quelle labbra rosee mi fanno venire una voglia pazzesca di baciarlo. Abbasso lo sguardo involontariamente sui suoi addominali ed un’improvvisa voglia di tirarlo sul letto si impossessa di me. Miley controllati accidenti, cosa sto diventando? Neanche fossi una maniaca porca miseria! Poi non adesso, non in questa situazione, probabilmente dopo che gli spiegherò tutto di Harry mi manderà a quel paese per qualche giorno quindi non posso adesso, devo trattenermi.
-“Scusami, sono nervosa questa mattina…”- farfuglio tirando fuori le prime cose che mi capitano sotto mano. Vado verso la porta del bagno togliendomi i pantaloncini, la canottiera, devo farmi assolutamente una doccia e pensare a come gestire questa cosa. Come lo dico a Embry e cosa dico a Harry questa sera? Devo assolutamente parlare con Harry e anche spiegare tutto al mio ragazzo.
Improvvisamente le braccia di Embry circondano la mia vita e sento il suo petto bollente a contatto con la mia schiena nuda.
Il mio stomaco fa mille salti e d’istinto vorrei solo girarmi, prenderlo e baciarlo per le prossime due ore.
-“Non dovresti provocarmi così”- mi sussurra all’orecchio. No ti prego, vai via.
-“Devo solo farmi una doccia”- cerco di mettere qualche parola una dopo l’altra con uno scarso risultato, ho detto la cosa più ovvia che si potesse dire.
-“Potremmo farla insieme”- propone iniziando a darmi baci sul collo lentamente. Sto per impazzire. Miley devi controllarti, devi per forza. Allontanalo adesso. Se facciamo qualcosa adesso e poi gli parlo di Harry si incazzerà il doppio, devo calmarmi e pensare prima a cosa dirgli e a come spiegargli tutta la questione che richiede anche la spiegazione dei miei atteggiamenti prima di conoscerlo.
Le labbra di Embry sul mio collo che scendono sempre di più non mi permettono di pensare.
 Questo ragazzo mi fotterà il cervello accidenti.
-“Oppure no… è sacra la doccia del mattino, mi dispiace”- sussurro cercando di essere il più convincente possibile e raccogliendo tutta la buona volontà che ho dentro di me. Sento subito che si ferma alle mie parole e in un attimo mi volta, spingendomi con la schiena contro la porta del bagno e bloccandomi ogni via d’uscita tra le sue braccia appoggiate al muro, come la prima volta che ci siamo baciati.
Il suo sguardo è serio, troppo serio e il suo viso adesso è teso.
-“Ley che ti prende? Da quando sei tornata hai trovato una scusa dopo l’altra per non farti toccare e allontanarti da me. Cosa c’è?”- mentre mi parla non riesco quasi a concentrarmi sulle sue parole, il mio sguardo è fisso sulle sue labbra che sembrano ancora più belle viste così da vicino.
-“Mi puoi dare una risposta?”- mi limito al silenzio sapendo che se parlassi probabilmente farei più danni di quanti non ne abbia già fatti e improvvisamente, lanciandomi un’ultima occhiata visibilmente arrabbiata, si stacca dal muro e si allontana da me.
-“Io non ti capisco davvero. Ogni volta che credo di averci capito finalmente qualcosa e faccio un passo avanti, poi ne faccio altri tre indietro. Sei un enigma che non riesco a risolvere e che probabilmente non riuscirò mai a capire. Che cazzo hai in testa Miley?!”- dice quasi tremando. Lo guardo per un attimo preoccupata dal fatto che si stia per trasformare, ma con una velocità impressionante esce dalla mia stanza lasciandomi da sola con i miei pensieri. 

Ecco a voi il capitolo 19! Questo capitolo potrebbe sembrare abbastanza privo di azione e tutto quello che volete, avete perfettamente ragione, perdonatemi. Ma in questo capitolo ho voluto sottolineare i sentimenti di Ley che finalmente torna a casa  in California, dove ogni posto le ricorda qualcosa ed Embry lentamente, capitolo dopo capitolo, sta aprendo tutte le porte del passato di Miley. Questa volta come la prenderà?
Nei prossimi capitoli ci sarà decisamente più movimento e finalmente alcune cose saranno scoperte! Abbiate fede ;)

Lasciate una recensione se vi va, buona lettura, a presto! :)


 

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Capitolo 20
*** Pericolo ***


CAPITOLO 20: PERICOLO

Ogni volta va a finire così. Sono una perfetta stupida.
Guardo l’orologio sul mio comodino. Sono le 18 e devo iniziare a prepararmi per la festa.
Non so neanche quanto tempo sono stata su questo letto, ma sono arrivata alla conclusione che sono una persona matura e quindi devo affrontare le cose. Non posso aspettare che succeda qualche altro casino con Embry.
Andrò alla festa, parlerò con Harry e spiegherò tutto a Embry.
Mi alzo velocemente dal letto e svogliatamente apro l’armadio per decidere cosa mettere.
Prendo in mano un vestito nero con la parte superiore in velo, perfetto direi! Lo indosso velocemente e infilo tanti braccialetti. Sistemo meglio i capelli che mi ricadono sulla schiena in lunghi boccoli e decido di truccarmi un po’ più del solito. Infilo i tacchi neri e sono pronta.
Mi guardo un’ultima volta allo specchio prima di uscire dalla camera, così può andare, i vestiti non sono la mia priorità questa sera.
Scendo le scale velocemente sovrappensiero e all’improvviso mi scontro con qualcuno che blocca la mia corsa.
Si può sapere perché sono tutti fra i piedi quando sei di fretta?
-“Ehi Jas! Stai più attento quando sali le scale!”- sbotto innervosita per essere quasi caduta. Ma si può sapere perché non si è spostato?
-“A me sembra che sia tu quella che va in giro senza guardare dove va Ley! Comunque, questa o questa?”- guardo le due camicie tra le sue mani scrupolosamente e infine indico quella bianca.
-“Bianca? Si anche secondo me, ma volevo una conferma”- dice facendomi l’occhiolino e salendo le scale
-“Ci vediamo alla festa Jas”- concludo uscendo di casa e lanciando un ultimo sguardo a mio fratello.
Mi fa ancora così strano che sia tornato, sembra tutto come un tempo.
-“A dopo sorellina!”-

Mi incammino verso casa di Katy che non è troppo lontana dalla mia, per fortuna.
Cammino lentamente, non sono più abituata a camminare con i tacchi, a LaPush esistono solo pozze di fango e pioggia tutto il giorno… sorrido da sola ripensando a tutti i problemi che ho avuto inizialmente con il clima di quel posto… un po’ mi mancano quei colori così cupi e freddi. Quella massa di acqua grigia, proprio come il colore del mio lupo...
Sposto lo sguardo sull’oceano che si distende alla mia destra mentre continuo a camminare. Mi mancava la mia città, mi mancava San Diego, ma anche a LaPush stavo benissimo, meglio di quanto potessi immaginare.
Il pensiero di Embry mi continua a tormentare, ma cerco di lasciarlo lì dov’è. Se ci penso so che faccio casino, invece questa volta voglio sistemare le cose, per davvero. Quando avrò chiarito con Harry, allora potrò spiegargli tutto.
Arrivo davanti a casa di Katy e suono il campanello senza farmi problemi.
Subito la porta si apre e una massa di capelli biondi si getta al mio collo quasi stritolandomi se non fossi un licantropo.
-“MILEY PER FORTUNA STAI BENE”- subito mi porto le mani alle orecchie per proteggermi dagli acuti di Katy, mentre le sue braccia non accennano a staccarsi dal mio collo
-“Kat, non urlare, lo sai che ho l’udito più sviluppato! Finirai con il rendermi sorda”- ridacchio ricambiando finalmente il suo abbraccio.
-“Oddio non ci posso credere, sei tornataaaaa”- altri due paia di braccia mi stritolano e non posso fare altro che sorridere.
Le mie amiche, quanto mi sono mancate.
-“Ciao Ash, ciao Lucy, come state?”- chiedo staccandomi e guardandole in faccia.
-“Noi bene, ma eravamo preoccupate per te! Come stai? Com’è andata a LaPush, Katy ci ha raccontato qualcosina”- ridacchia Lucy guardandosi intorno. Lo sapevo, Katy non sa proprio stare zitta.
-“Si immagino che vi abbia già raccontato tutto”- sorrido tirando una spintarella a Katy che ricambia abbracciandomi nuovamente
-“Mi sei mancata troppo Ley”-
-“Anche tu”-
-“Allora quando ce lo fai conoscere?”- mi chiede Ashley, lei è sempre quella più concreta
-“Presto, l’ho invitato alla mia festa”- ridacchia Katy guadagnandosi uno sguardo di sconforto da parte mia.
-“Non cambierai mai, tu piuttosto con Martin?”- le chiedo curiosa.
La sua faccia cambia totalmente , ma il campanello la salva ancora una volta...
-“Scusate vado ad aprire, voi se volete andate pure in piscina”- conclude prima di fiondarsi verso la porta di casa e scappando dalla mia domanda. Ci guardiamo per un attimo e infine decidiamo di andare in piscina.
Ci sediamo sugli sdrai e prendiamo qualcosa da bere, un bel gin lemon mi aiuterà a distendere i nervi.
Dopo qualche minuto siamo già una quarantina di persone. Mi guardo intorno, non faccio altro che salutare gente che non vedevo da mesi, ma del mio branco e del branco di LaPush non c’è traccia.
Ma dove si saranno cacciati?
-“Miley! Diventi ogni giorno più bella”- al suono di questa voce alzo lo sguardo e finalmente vedo una persona che volevo vedere davvero.
-“Harry! Ciao, come stai?”- gli chiedo dandogli due baci sulla guancia come se non fosse mai successo niente. Non so precisamente come comportarmi, l'ultima volta che l'ho visto eravamo ubriachi, ma infondo ci conosciamo da anni
-“Tutto bene grazie, e tu? Ti trovo in gran forma! Dove sei stata tutto questo tempo?”-
-“Oh, avevo da fare, ho passato qualche mese da una mia zia a Forks, una cittadina vicino Seattle…”- improvviso la prima cosa che mi viene in mente sorridendo e cercando di sembrare sincera.
-“Ho capito! Beh ci sei mancata qui, mi sei mancata”- conclude facendomi l’occhiolino
-“Anche voi mi siete mancati… tutti…Harry volevo parlarti di quello che è successo prima che io partissi”- inizio giocherellando con le dita. Giro il bicchiere tra le mani e guardo per terra, da dove iniziare?
-“Lo immaginavo, dimmi Ley, ti ascolto”-
-“Ecco, non so bene da dove iniziare, io quella sera ero ubriaca e non avrei mai fatto una cosa del genere se non lo fossi stata. Insomma Harry, siamo amici da anni, ci conosciamo da quando siamo bambini e sei quasi un fratello per me, sei uno dei più cari amici di Jason, di Martin... Ho agito senza pensare e ho paura che adesso ne risenta il nostro rapporto, e non è quello che voglio”-
-“Ley… non ti preoccupare. Avevo già capito tutto. Quella sera avevamo bevuto un po’ troppo entrambi e il nostro rapporto non ne risentirà. Ti voglio bene e sei una delle amiche più care che ho, abbiamo fatto una cazzata ma vabbe, è andata così. In fin dei conti può succedere, la prenderemo come una serata divertente - ridacchia sorridendomi tranquillamente, lo guardo allibita - quindi adesso non ci pensiamo e festeggiamo il tuo ritorno! A proposito, Martin dov’è? Ho sentito che sono tornati anche tuo fratello e Ryan! Non ci posso credere, quando arrivano che voglio salutarli?”-
-“Non lo so in realtà, non ho idea di dove siano”- gli rispondo sinceramente. Mi sento così sollevata che tutto si sia risolto per il meglio, senza dover far soffrire qualcuno, e mi sembra ancora più assurdo che sia andata così bene con Harry! Non ci speravo neanche. 
Per un avolta la fortuna è dalla mia parte, ottimo!
 Improvvisamente qualcuno mi tira per il braccio e voltandomi vedo la faccia di Kat quasi terrorizzata.
-“Ley puoi venire un secondo?”- mi chiede presa dal panico. Cosa sta succedendo?
-“Certo. Ci vediamo dopo Harry!”- lo saluto con un cenno e mi faccio trasportare dall’altro lato della piscina da Katy.
Che le prende? Sembra impazzita.
-"Miley. Sta per arrivare Martin, cosa diavolo faccio?”-
-“Come cosa fai? Quello che hai sempre fatto!”- la guardo senza capire dove voglia arrivare
-“Devo dirti una cosa”- la guardo bene cercando di decifrare il suo sguardo, adesso cos’ha combinato?
-“Ecco… prima della battaglia… si insomma noi, noi, beh ecco hai capito. Di nuovo”- la guardo un attimo prima di scoppiare a ridere.
-“E finalmente Kat! Cosa vuoi fare? Vai da lui e comportati come ti senti di fare, non ci sono tante altre soluzioni - ridacchio cercando i calmarla – e adesso smettila di farti tante paranoie, prendi e vai da lui appena arriva!”-
-“Certo hai ragione, vado a vedere se sono arrivati!”- dice prima di correre via e sparire in mezzo alle persone. La guardo con ancora il sorriso stampato in faccia, mi mancavano tutte queste sciocchezze di Santa Ysabel!
Prima o poi Martin e Kat ce la faranno, ne sono certa.
Improvvisamente il mio sguardo, e quello di tutti gli altri, viene catturato da un gruppo di bellissimi ragazzi che entrano.
Ah già, sono i branchi.
Gli sguardi di tutti si posano soprattutto su Jason e Ryan che si sentono in imbarazzo a quanto pare, mio fratello ha un sorriso decisamente tirato e Ryan fa in modo di non guardare nessuno per più di qualche secondo. Quando sono spariti è successo il putiferio qui a Santa, nessuno poteva crederci. Dopo qualche attimo di silenzio, la festa riprende e tutti tornano a ballare e bere come sempre. Noto Jas e Ryan che tirano un sospiro di sollievo mentre il mio branco saluta tutti i loro amici e presentano i ragazzi di LaPush.
Il mio sguardo viene catturato subito da uno di loro in particolare.
Senza neanche rendermene conto mi ritrovo a qualche metro dal gruppo, non riesco a staccargli gli occhi di dosso, ma lui fa finta di niente come se neanche mi avesse vista.
Martin finalmente si è deciso a parlare con Katy, li guardo per un attimo, starebbero decisamente bene insieme si. Mio fratello invece è impegnato a dare spiegazioni a l’unica ragazza che sia mai riuscita a conquistare il suo cuore, Lucy. Ridacchio guardandoli per un attimo, ed infine concentro tutta la mia attenzione sul mio ragazzo. Saluto tutti gli altri lasciando per ultimo proprio lui, ricevendo uno sguardo d'intesa da parte di Paul e una risata soffocata da parte di Jared. Quil invece è sempre quello più serio.
Mi piazzo davanti a Embry, ma il suo sguardo continua a guardare altrove.
Mi avvicino un po’ di più e bloccandogli il mento tra le mie mani lo obbligo a guardarmi e ricambio decisa il suo sguardo.
-“Non si saluta neanche più adesso?”- gli chiedo con tono di sfida
-“Perché dovrei salutarti?”- ricambia con tono strafottente. Sta scherzando?
-“Sono la tua ragazza Embry!”- gli dico come se fosse la cosa più ovvia del mondo
-“Ma se non ti fai neanche toccare? Come pretendi di essere la mia ragazza?”- mi sussurra con tono provocatorio avvicinandosi piano al mio orecchio per poi ristabilire le distanze. Guardo sconvolta il sorrisetto di sfida che ha stampato in faccia. Sta scherzando?
-“C’è un motivo a tutto questo, e se vuoi sono anche disposta a spiegarti tutto”- cerco di spiegargli notando gli occhi di tante persone puntati su di noi. La ragazza di ghiaccio si è trovata un ragazzo, come potrebbero non essere interessati? Che nervoso, vorrei sparire.
-“Mi sono stancato di dover sentire tutte queste spiegazione Ley. Questa volta chi è il ragazzo e cos’ha fatto?”- mi chiede avvicinandosi di più a me continuando a sostenere il mio sguardo.
Non possiamo discuterne qui, velocemente lo prendo per un polso e mi dirigo verso la spiaggia, dove potremo stare finalmente da soli.
Mi segue senza dire niente, si lascia trascinare via da quel casino senza fiatare, ocn tutti gli occhi puntati su di noi.
Non appena siamo distanti dalla musica e dalle persone mi volto di scatto verso di lui.
-“Non c’è nessuno ragazzo! O meglio… si ma…”-
-“Lo immaginavo, basta davvero”- dice scocciato incamminandosi nuovamente verso la festa ma piuttosto tranquillo. Ma cosa gli prende?
-“Aspetta! – gli dico piazzandomi davanti a lui e impedendogli il passaggio, i suoi occhi si puntano nei miei – è successo prima che io partissi per LaPush. Siamo amici da anni, eravamo ubriachi. Ci ho già parlato prima ed è tutto risolto, abbiamo fatto una cazzata. Ed è successo prima di conoscerti”- sputo fuori guardandolo negli occhi sperando che non si arrabbi troppo. Devo smetterla di combinare tutti questi casini, ha ragione. La sua pazienza ha un limite, ed io se non la smetto prima o poi lo supererò.
Lentamente si avvicina sempre di più a me, fino ad arrivare a pochi centimetri dalle mie labbra. Posso sentire il suo profumo,i nostri nasi si sfiorano e l’unica cosa che vorrei farlo adesso è baciarlo, ma non riesco a staccare i miei occhi dai suoi.
Che intenzioni ha? Uno strano sorriso si apre sul suo viso, mentre con una mano mi sposta una ciocca di capelli dalla spalla, disegnando con un dito il contorno del mio tatuaggio.
Mi guardo intorno decisamente in ansia, si decide a parlare?
-“Bastava dirlo. Nessuno di noi due era un santo prima di conoscerci a quanto pare… ma il passato è passato…”- mi soffia sulle labbra, l’ha presa davvero così bene?
Improvvisamente le sue parole mi fanno salire un moto di gelosia mai provato prima “nessuno dei due era un santo”, cosa vuol dire? Incrocio le braccia al petto spazientita e leggermente agitata, perché diavolo fa freddo questa sera? In California non fa mai freddo.
Il ricordo di quella ragazza che lo abbraccia a casa sua dopo qualche giorno che ci siamo conosciuti si fa vivido nella mia testa.
Tendo spesso a dimenticare che anche lui, a quanto dicono i suoi amici, si dava un bel da fare prima di conoscermi. Forse mi sarei dovuta ricordare di questa cosa prima di fare tutto questo casino per niente. 
Fisso lo sguardo sul mare alla nostra sinistra mordendomi le labbra per il nervosismo.
-“Cosa c’è ragazzina? Hai freddo?”- ridacchia guardandomi. Annuisco continuando a guardare altrove, ma imprigionando il mio mento tra le sue dita volta di scatto il mio viso, obbligandomi a guardarlo. 
Mi perdo nei suoi occhi color cioccolato coperti da qualche ciuffo di capelli spostato dal vento.
Il mio cuore accelera involontariamente, mi farà impazzire questo ragazzo.
Stringo più forte le braccia al petto per riscaldarmi, ma improvvisamente le sue braccia si stringono intorno al mio corpo, e subito un calore mi pervade. Affondo la testa nell’incavo del suo collo e respiro il suo profumo che mi rilassa.
Stiamo in silenzio per un po’, quando una domanda mi nasce spontanea.
-“Dove sei stato tutta oggi?”-
-“In giro”- mi stacco leggermente da lui per guardarlo meglio in faccia, ma rimanendo tra le sue braccia
-“In giro dove?”- gli chiedo curiosa, dopotutto è il mio ragazzo
Proprio quando sta per rispondermi, una luce accecante viene sprigionata dal mio anello.
Lo guardo sorpresa senza capire insieme ad Embry, ma cosa sta succedendo?
-“Non capisco, non si era mai illuminato prima. Non sapevo neanche che potesse succedere una cosa del genere”- gli dico spostano lo sguardo sulla sua faccia mentre guarda sorpreso l’anello.
Afferra la mia mano avvicinandola al suo viso per guardare meglio l’anello da vicino, ma la luce è davvero fortissima.
-“Sarà meglio chiamare Sam e Luke, non mi piace per niente questa cosa”- borbotta osservando ancora l’anello che lentamente ha diminuito il bagliore. Credo anche io che sia la cosa migliore da fare.
-“Si hai ragione, io vado a casa così chiedo spiegazioni a mio padre che potrebbe sapere qualcosa di questa storia, tu torna alla festa e avvisa i branchi. Ci vediamo da me il prima possibile”- gli dico. Mi risponde con un cenno e voltandosi si incammina verso la festa.
Guardo per un attimo la sua schiena mentre cammina e correndo mi paro di nuovo davanti a lui.
-"Ehi ci stai facendo l'abitudine a fermarmi ogni volta che me ne sto andando"- ridacchia guardandomi
-“E dimenticavo una cosa. Ti amo”- gli dico prima di catturare le sue labbra e avvolgere il suo collo con le mie braccia.
Dopo qualche attimo di sorpresa ricambia il bacio stringendomi i fianchi.
-“Ti amo anche io ragazzina - mi soffia sulle labbra ridendo, ricambio il sorriso e rido con lui – adesso vado, tu vai a casa prima di combinare qualcos’altro”- ridacchia allontanandosi da me e riprendendo a camminare.
Lo guardo ancora per qualche secondo, prima di incamminarmi verso casa.
E’ incredibile quanto io lo ami.
Ed è ancora più incredibile pensare che in fin dei conti quasi sicuramente passerò tutta la mia vita con lui.
Il bagliore dell’anello attira di nuovo la mia attenzione. Cosa potrebbe voler dire? Devo assolutamente andare a casa il prima possibile, sperando che ci sia mio padre, magari lui ne sa qualcosa in più di tutti noi.
 
POV EMBRY

Mi siedo sul divano bianco di casa Ross affianco ai miei fratelli e il branco di Santa Ysabel.
Concentro la mia attenzione su Miley che passeggia nervosamente su e giù per la stanza, mentre Sam e Luke continuano a discutere senza trovare una possibile motivazione.
La guardo bene, è stupenda anche quando è nervosa e agitata. E' bella in ogni situazione, ma odio vederla così in ansia.
Mi guardo megio intorno, accidenti questa casa è davvero bellissima. Svariate foto di Miley, Jason e i loro genitori sono attaccate sulle pareti, l’ambiente è così grande rispetto al piccolo salotto di casa mia…
-“Eccomi ragazzi, allora ho parlato con gli anziani”- la voce del papà di Ley interrompe i miei pensieri all’improvviso, richiamando tutta l’attenzione su di lui. Incredibile quanto Ley gli somigli.
-“E cos’hanno detto papà?”- gli chiede Jason
-“Hanno detto che nonna Mery ha già detto tutto a Miley… - conclude spostando lo sguardo su Ley – Miley?”- le chiede cercando conferma. Per un attimo vedono la faccia confusa di Ley che punta lo sguardo per terra pensierosa.
Sembrano passare interminabili attimi di silenzio, quando finalmente si decide a parlare.
-“Siamo in pericolo”- dice soltanto guardando tutti noi
-“Come sarebbe a dire siamo in pericolo?”- le chiede Martin senza capire.
-“Come fai a saperlo?”- le chiede Luke. Lei si limita a stare in silenzio spostando infine il suo sguardo su di me.
I suoi occhi catturano ancora una volta i miei cercando sicurezza e probabilmente appoggio, ed io non abbasso lo sguardo per niente al mondo. Mi fido di lei, mi fido di quello che dice. Hai tutto l'appoggio di questo mondo da parte mia amore mio.
Improvvisamente un lontano ricordo di qualche mese prima torna a galla nella mia mente, e capisco tutto all’istante anche io.
Allora non l’ha mai detto a nessuno... l’ha detto solo a me dopo pochi minuti che ci eravamo conosciuti!
Annuisce in mia direzione, intuendo i miei pensieri e confermandomi che ho capito tutto.
-“Nonna Mery mi aveva detto che questo anello mi avrebbe avvisata quando sarei stata in pericolo. Beh evidentemente lo sono. E se lo sono io, lo siete anche tutti voi. Credo proprio che siano i Mohave”- conclude spostando lo sguardo sulla figura di suo padre che lentamente inizia ad annuire in sua direzione.
-“Penso proprio che sia così Miley”- conferma il signor Ross
-“Ok, quindi che si fa?”- chiede Paul guardando tutti con aria di sfida
-“Quindi si combatte”- concludo io suscitando gli assensi da parte di tutti, eccetto da Miley che non mi risparmia un’occhiataccia.
Mi dispiace Ley, ma questa volta non permetterò che ti facciano del male.
-“Dobbiamo essere pronti, ci divideremo in due gruppi, un gruppo riposa e l’altro sta di guardia. Se dovesse succedere qualcosa avvisate immediatamente il gruppo che sta riposando. Se non dovesse succedere niente, si fa cambio domani mattina ok? E’ guerra aperta ragazzi”- conclude Sam. Luke si limita ad annuire guardando i suoi ragazzi uno per uno.
-“Miley…tu ovviamente non combatterai e non farai ronde. E’ te che vogliono, non possiamo permettere che ti succeda qualcosa…”- afferma Luke trovando assolutamente appoggio da parte mia e da parte di tutti gli altri.
Non possiamo rischiare. Vogliono lei, e faranno di tutto per riprendersela.
Se dovesse succederle qualcosa non me lo perdonerei mai. Non posso perderla ancora.
-“No Luke voglio venire con voi!”- afferma convintissima Miley. La guardo per un attimo scuotendo la testa, non cambierà mai questa ragazzina. Quando si impunta su qualcosa è la fine!
-“No. Tu starai a casa”- afferma duramente Jason
-“Jas smettila, sono io che decido della mia vita, sono io che decido cosa fare, ok?”-
-“Miley ascolta tuo fratello, sarebbe troppo pericoloso per te”- cerca di farla ragionare suo padre
-“Non esiste. Io voglio venire con voi e fare i turni come tutti voi. Non metterò voi in pericolo per me, e non potete impedirmi di uscire di casa!”- guardo la sua faccia decisamente arrabbiata e decido che forse è meglio che provi a parlarle io. Mi avvicino lentamente guardando suo fratello che annuisce capendo le mie intenzioni. Non appena mi trovo davanti a lei, subito il suo sguardo si fissa su di me tranquillizzandosi improvvisamente e mi guarda cercando appoggio in me.
-“Embry ti prego, di qualcosa anche tu”-
-“Mi dispiace Miley, ma questa volta non posso appoggiarti”- le dico a bassa voce prendendo il suo viso tra le mie mani.
Una lacrima sfugge al suo controllo bagnando la sua guancia, ma subito l’asciugo dandole un bacio sulla guancia.
-“Non piangere ti prego. Lo facciamo per te Ley. Ascoltami per una volta, stai a casa, fai quello che ti dicono. Loro vogliono te, se tu venissi là fuori con noi sarebbe come dargli subito quello che vogliono, e non possiamo permetterlo”- cerco di spiegarle, ma il suo sguardo sfugge ai miei occhi. Non sopporto vederla così, sento una strana morsa al petto.
-“Non voglio che vi succeda qualcosa. Non voglio che ti succeda qualcosa”- conclude con voce rotta dal pianto.
Per un attimo guardo Jason che fa segno a tutti di uscire dalla stanza e infine guardo il signor Ross, a cui in realtà devo ancora presentarmi ufficialmente come ragazzo di Miley.
Il suo sguardo è comprensivo e mi fa un cenno con la testa in segno di saluto che ricambio, prima di abbandonare la stanza insieme a tutti gli altri.
-“Amore mio non mi succederà niente. Ma se ti dovessero rapire di nuovo io non vivrei, non mi perdonerei mai di averti persa un’altra volta”- le spiego continuando a guardare i suoi splendidi occhi.
-“Ma non mi hai persa”-
-“No, ma ho avuto tanta paura che fosse così”- concludo stringendola tra le mie braccia.
Qualcosa bagna la mia spalla e capisco che sta piangendo ancora, odio vederla piangere.
-“Ok hai vinto, starò a casa. Ma voglio essere avvisata immediatamente se succederà qualcosa, sono stata chiara?”- farfuglia con il viso ancora immerso nel mio petto, stringendomi ancora più forte.
Sorrido vedendola così piccola tra le mie braccia, lei che fa sempre la dura…
-“Chiarissimo. Sarai avvisata, promesso”-
Finalmente dopo averla fatta ragionare le prendo la mano e andiamo nell’altra stanza dove si sono radunati tutti in attesa delle direttive finali. Appena varchiamo la soglia tutti gli sguardi si puntano su di noi e vedendo che Miley non accenna a parlare, prendo in mano io la situazione.
-“Ley rimarrà a casa ma vuole essere avvisata immediatamente se succederà qualcosa”-
-“E così sarà Miley. Promesso”- conclude Luke
-“Allora facciamo tutto come disposto prima. Il primo branco di guardia siamo noi, andiamo ragazzi”- guardo Sam e i miei fratelli che si sgranchiscono le gambe felici di muoversi un po’ ma allo stesso tempo preoccupati. Non conosciamo niente di questo branco.
 Mi volto verso la mia ragazza e quello che vedo è uno sguardo di pura ansia.
-“Stai attento”- mi sussurra guardandomi negli occhi senza farsi sentire dagli altri
-“Tornerò presto promesso”- le dico lasciandole svariati baci dalla guancia al collo. Finalmente riesco a sentire di nuovo la sua risata che come al solito mi riempie il cuore e facendole l’occhiolino, mi incammino dietro tutti i miei fratelli per uscire di casa.
-“Ehi ragazzo! Embry giusto? – il padre di Miley mi affianca all’improvviso prima che io esca – nessuno è mai riuscito a far ragionare mia figlia prima. Grazie!”- conclude sorridendomi amichevolmente. Ricambio felice del fatto che non mi abbia preso per un maleducato bello e buono e stringendogli la mano ci presentiamo finalmente.  
 
POV MILEY

Guardo di nuovo fuori dalla finestra. L’idea che Embry e tutto il suo branco siano lì fuori mi mette fin troppa agitazione.
Il rumore della porta richiama improvvisamente la mia attenzione.
-“Martin! Che ci fai qui?”- gli chiedo allontanandomi finalmente dalla finestra che ho fissato costantemente nelle ultime tre ore.
-“Sono venuto ad avvisarti che non ci sono notizie negative, per adesso è tutto tranquillo”-
-“Perfetto”- farfuglio accendendomi una sigaretta. Cosa c’è di perfetto? Sono preoccupatissima.
-“Stai tranquilla Ley, Embry è un lupo esperto, sono già tre anni che si è trasformato. Sa gestire le situazioni e poi non succederà niente, non preoccuparti. Ci sono i suoi fratelli con lui, e sono tutti molto dotati”- mi volto a guardarlo aspirando un lungo tiro dalla mia sigaretta. Non sono per niente sicura di quello che sta dicendo, ma in fin dei conti agitandomi non risolvo niente.
-“Hai ragione. Ma non posso fare a meno di essere preoccupata… dai raccontami qualcosa così mi distraggo…”-dico sedendomi sul letto
-“Non saprei cosa raccontarti… in realtà beh si ma…”-
-“Katy?”- gli chiedo ridendo. So già dove vuole andare a parare
-“Eh Katy…ti ha detto tutto non è vero?”-
-“Già…”-concludo guardandolo e aspettandomi qualche commento che non tarda ad arrivare
-“Non so più cosa fare Ley. Io la amo, è il mio imprinting e non riesco a starle lontano. L’altra sera è stato inspiegabile, sto diventando pazzo”- afferma alzandosi dal letto e camminando nervosamente su e giù per la stanza. Lo guardo per un attimo, mi dispiace che ci stia così. So quello che prova, lo sento anche io ogni volta che ci trasformiamo, ed è uno strazio.
-“Mi dispiace Matin. Katy non è mai decisa, lo sai. Aspetta ancora un po’, dalle tempo fidati di me”-
-"Si ma non ce la faccio più ad aspettare"-
-"L'attesa sarà ripagata, fidati di me"-
-“Hai ragione. Le darò tempo. Adesso vado, torno dagli altri! Tu sei sicura di non voler venire giù con noi?”-
-“No tranquillo, vai pure e scusati con gli altri. Non ho tanta voglia di stare in compagnia”- concludo spegnendo la sigaretta nel posacenere e sistemandomi nel letto.
-“Mio fratello dov’è?”-
-“Sta parlando con Lucy”-
-“Immaginavo – dico sorridendo – a dopo Martin!”- concludo mandandogli un bacio
-“Ok, allora… buonanotte! Ti vengo ad avvisare se ci sono novità piccola”-
-“Certo grazie mille…”-
La porta si richiude alle spalle di Martin e finalmente sono di nuovo da sola.
Prendo in mano il mio telefono e subito scrivo a Katy.
M:Kat, hai sentito del casino che sta succedendo?
K:Ley! Si, Martin mi ha detto! Tu come stai?
M:Sono preoccupata da morire
K:Immagino, ma stai tranquilla, vuoi che venga a farti compagnia? Dico a mia madre che dormo da te
M:Nono tranquilla. Piuttosto scrivi a Martin, sta diventando pazzo ;)
K:Davvero? Mio dio, non so cosa fare
M:Non so cosa dirti, ma fai qualcosa o finirà per impazzire per davvero! Buonanotte Kat
K:Se ci sono novità scrivimi, ti voglio bene
Lancio il telefono sul comodino e lo metto in silenzioso. Non voglio sentire nessuno.
Al solo pensiero che Embry sia lì fuori e che gli possano fare del male… no non posso pensarci. Mi alzo di scatto dal letto e improvvisamente la finestra si spalanca nello stesso istante. Sobbalzo d'istinto, mi giro di scatto e vedendo un’ombra scura il mio cuore manca un battito, ma un profumo che riconosco subito raggiunge le mie narici.
Senza dire niente accendo la luce e lo guardo.
Embry se ne sta in piedi davanti a me a petto nudo come al solito, leggermente sudato e i capelli, ormai cresciuti, scompigliati dalla corsa e dalla trasformazione.Ha ancora il fiatone, dev'essere venuto qui molto rapidamente.
o guardo meglio, è meraviglioso. Ogni muscolo è perfettamente al suo posto, nonostante sia il più magro tra i suoi fratelli.
-“Non volevo spaventarti”- mi dice avvicinandosi a me
-“Cosa ci fai qui?”-
-“Volevo venire a darti la buonanotte e assicurarmi che tu dormissi”- mi dice avvicinandosi sempre di più e lasciando un bacio dolcissimo sulle mie labbra. Chiudo gli occhi ed inspiro il suo profumo. Incredibile come riesca ad essere dolce certe volte.
-“Dormo solo se tu rimani qui con me”-
-“Lo sai che non posso, il dovere mi chiama”-
Sbuffo sonoramente tornando verso il letto. Mi tolgo la maglietta e i pantaloni, infilandomi la mia larghissima maglietta del pigiama con molta calma. All’improvviso due mani calde afferrano i miei fianchi da dietro facendomi scontrare con i suoi pettorali scolpiti e riconosco il suo respiro sul collo, mentre le sue mani si infilano sotto la maglietta. Sorrido compiaciuta di essere riuscita nel mio intento.
Sentire le sua mani sulla mia pelle è sempre qualcosa di indescrivibile, non ho mai provato niente del genere. Sospiro chiudendo gli occhi
-“Non puoi fare così però Miley”-ridacchia sotto voce al mio orecchio.
Mi volto verso di lui circondando il suo collo con le braccia prima di dargli un bacio a stampo. Non voglio che vada via.
-“Volevo farti vedere che sto andando a letto, così sarai più tranquillo. Dubito riuscirò a dormire, ma ci proverò”-  un sorriso dolcissimo si apre sul suo viso, mostrandomi ancora una volta la perfezione del suo sorriso.
Devo smetterla di trovarlo così perfetto in ogni occasione, finirò per impazzire anche io come Martin.
-“Allora io vado, devo tornare a fare la ronda. Mi raccomando Ley, rimani in casa, sono serio”- conclude indurendo appena il tono pronunciando le ultime parole. Non appena le sue mani si staccano dal mio corpo è come se mancasse qualcosa in me. Ho bisogno di lui, qui, con me. Non voglio che se ne vada di nuovo. 
Mi concede un ultimo bacio prima di voltarsi verso la finestra. Io me ne sto lì, impalata a guardarlo come sempre senza dire niente.
-“Rimani ancora un po’”-
-“Non posso davvero, Sam mi ha concesso solo 10 minuti, non di più”-
Lo guardo triste, mi rendo conto perfettamente che deve andare via. E’ il suo dovere, anche io farei lo stesso.
Oltretutto sta facendo tutto questo per me, come tutti gli altri. Gli devo tutto.
-“Miley… davvero… stai qui dentro e stai attenta in ogni caso. Ci vediamo domani mattina”- prima di uscire dalla finestra attende un mio assenso e, quando annuisco in sua direzione, sospirando esce dalla finestra sforzandosi di sorridere un’ultima volta, lasciandomi da sola nuovamente.
Mi guardo per un attimo intorno e sospiro rumorosamente accendendomi una sigaretta, non posso fare niente in questa situazione.
Il mio anello continua ad illuminarsi, senza smettere un momento.
Cosa potrei fare?
Guardo l’orologio, sono le 11.55 pm. Non mi resta che aspettare, e durante l’attesa posso anche provare a dormire così se dovesse esserci bisogno del mio aiuto sarò riposata.

Qualche ora dopo…

Mi sveglio di soprassalto facendo un balzo nel mio letto. Il mio respiro è ancora irregolare e il cuore sembra mi stia per uscire dal petto. Porto una mano all’altezza del cuore, è successo qualcosa, me lo sento.
Guardo l’orologio, sono le 3.50.
Questa storia non mi piace per niente. Il branco dei Mohave mi ha sconvolto la vita. Prima mio fratello e Ryan che se ne vanno, poi il rapimento e adesso tutto questo… se solo potessi comunicare con Jhonny…magri lui potrebbe essermi di aiuto in qualche modo.
Improvvisamente la porta si spalanca e Jason entra in camera mia ancora con il fiatone e una faccia che non è descrivibile.
Capisco all’istante che è successo qualcosa, mi guarda agitatissimo, non riesce a parlare.
-“Cos’è successo?”- mi sforzo di chiedere con voce tremante
-“Devi venire con me”- lo guardo preoccupata e, non so con quale forza, glielo richiedo
-“Cos’è successo Jason?”-
-“Devi venire con me, dobbiamo fare presto… Embry… è ferito”-
Improvvisamente tutte le mie paure si concretizzano e non riesco più a muovere un muscolo


Buongiorno a tutti! Eccomi qui, sono tornata!
Mi dispiace tantissimo per i mesi di attesa, non ho abbandonato la storia, ma sono stati dei mesi molto intensi. In ogni caso adesso sono qui, pronta per riprendere in mano la mia storia. Spero vi piaccia questo capitolo, aspetto recensioni ;)

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