.:Hinata:.

di Sayaka3DG
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Sbarco nella nuova terra. ***
Capitolo 2: *** Incontro. ***
Capitolo 3: *** La vita. ***
Capitolo 4: *** Complicazioni. ***



Capitolo 1
*** 1. Sbarco nella nuova terra. ***


1. Sbarco nella nuova terra.

- Ahahah che meraviglia quest’aria! Quest’aria è proprio di ricchezza, di libertà!

- Andiamo Choji non esagerare ora. Hei, Naruto!

Un ragazzo dagli occhi azzurro come il cielo e i capelli del grano si girò di scatto guardando due ragazzi di cui uno molto robusto e anche molto alto.

- Hei, Shikamaru, Choji!- gli si avvicinò.

- Ciao Naruto!- salutò Choji, il più grosso dei due.

- Allora siete pronti per la nuova avventura?

- Assolutamente!- gridò Choji.

- Si, diciamo di si.

- Ma come “diciamo di si”!!! Andiamo non è magnifico? Scopriremo nuove terre, nuove persone e da come dice il capitano, troveremo anche molte ricchezze dal valore inestimabile!- disse eccitato Naruto.

- Già, spero che ci siano davvero…- sbuffò Shikamaru.

- Sono tutti a bordo?

- Si, capitano.

- Bene, Kabuto. Partiamo. Forza cani svegliatevi e datevi una mossa!!!- urlò il capitano.

- Si, Orochimaru.- dissero in coro i navigatori.

Tutti si mossero veloci salutando i familiari e incominciarono a correre dal timone fino all’albero maestro spiegando le vele.

- Kabuto!!- urlò Orochimaru.

- Si, capitano.- si inchinò il ragazzo davanti al suo capitano.

- Dov’è finito Sasuke?- chiese un po’ irritato.

In quel momento un ombra passò sopra i capi di ogni navigatore con qualche fischio di ammirazione e saluti, mentre un ragazzo apparse davanti agli occhi del capitano.

- Orochimaru, ho ispezionato questa nave da poppa a prua ed è in perfette condizioni, complimenti per la scelta.- disse il ragazzo lasciando la corda che poco prima lo aveva fatto “volare” fino ai due uomini.

- Me ne congratulo, ma preferirei vedervi dedito a qualcos’altro piuttosto che a controllare i miei gusti in fatto di navi.- disse molto irritato Orochimaru.

- Certamente, capitano.- disse facendo un leggero inchino ridendo sghembo e andandosene poco dopo via dagli sguardi fastidiosi di quei due.

- Sasuke!!- salutò entusiasta Naruto.

- Ciao Naruto.- lo salutò vagamente andando a controllare le vele.

- Ma chi è?- chiese Shikamaru.

- Lui è Sasuke, uno dei più grandi navigatori che questo mare abbia mai conosciuto.- disse Naruto orgoglioso mentre il suo amico era sopra l’albero maestro guardando l’orizzonte e respirando a pieni polmoni l’aria che pian piano cambiava.

- Aspettami nuova terra…

 

 

- Hinata!!- gridò Hanabi.

- Ciao Hanabi, sei così piccola da qua su sorellina!!- gridò Hinata per farsi sentire.

- Non scherzare, su. Scendi che nostro padre ha richiesto la tua presenza!!

- Arrivo!!

Dalla punta di un sporgenza, una ragazza dai capelli neri e gli occhi chiari si preparava a saltare giù effettuando un tuffo di circa 20 metri fino all’acqua abbracciata dal golfo.

- Hinata no!!!

Troppo tardi, la ragazza era ormai saltata giù con l’aria che l’accarezzava e finendo rovinosamente dentro l’acqua fredda e sparendo.

- Ah! Mi hai bagnata tutta!!!- gridò con disapprovazione Hanabi.- Adesso possiamo andare da papà?

Ma nessuno rispose e non c’era ombra di Hinata.

- Hinata? Hinata per favore non fare scherzi!

Si sporse leggermente verso l’acqua.

- Ahah!!!- un grido divertito risuonò e la barca si girò.

- Hinata!!!...coff coff... Non farlo mai più!!- gridò Hanabi arrabbiata.

L’altra sghignazzò e la schizzò, così presa dalla divertente vendetta, la sorellina incominciò a rispondere freneticamente ai getti d’acqua.

- Basta, dai basta!- disse arresa la piccola.- Dobbiamo andare da nostro padre.

Hinata annuì e riportarono la canoa al suo posto e saltarono su, remando.

- Kiba!- disse sorpresa Hinata vedendo un uccellino che veniva da lei tutto vivace.- Shino?- raccolse da infondo la barca un procione.

- Erano venuti con me.- spiegò Hanabi attraccando sulla riva e trasportando la canoa strusciandola sul terreno fino a fissarla per terra.- Vai che papà ti aspetta.

- Si.

Hinata corse verso la tenda di suo padre, capo villaggio Hyuuga.- Padre? Siete qua?

- Oh, figlia mia!- disse Hiashi girandosi verso l’interessata.- Volevo annunziarti una bellissima notizia.- sorrise stringendola in un abbraccio.

- Sono lieta che siate così di buon umore, padre.- disse ricambiando.

Poi le circondò le spalle.- Ma prima voglio porti un mio regalo.- disse girandosi e andando verso un cesto di vimini, prendendo un oggetto.- Ecco qua. Questa era di tua madre, la mise al nostro matrimonio.

- E’… E’ bellissima, padre.- disse meravigliata prendendo la collana posta in dono.- Ma, qual è il motivo di questo regalo inaspettato?

- Il caro Neji ha chiesto la tua mano e io con gioia ho accolto la sua proposta, bambina mia.

Hinata non fece certo i salti di gioia.- P-Padre… Io…

- Figlia mia, tu sei proprio come tua madre: non stava ferma un attimo, lei era libera come il vento.- disse uscendo dalla tenda insieme ad Hinata che metteva la collana.- Era saggia. La nostra guida in ogni difficoltà e so che un giorno diventerai come lei.

- Padre, ma io non…

- Hinata, Guarda.- disse avvicinandosi al fiume che scorreva accanto al villaggio.- Guarda com’è tranquillo il fiume. Scorre lento e non si ferma mai, non va in una direzione diversa, ha una sola strada da percorrere. Ti prego, prendi il suo esempio.

E con questo finì il discorso ritornando in tenda, mentre Hinata rimase alla riva raggiunta da Kiba e Shino.

- Dice che devo star tranquilla…- alzò lo sguardo dalla superficie limpida del fiume e percorse con esso, la sua direzione fino all’angolo dove spariva.- Come il fiume…

D’improvviso un pesce saltò dall’acqua spaventando Kiba.

- Ahaha, ma il fiume non sembra affatto tranquillo!- disse divertita prendendo una canoa e incominciando a remare lungo il fiume.- Oh Kiba, Shino… Sono così confusa. Che devo fare? Seguire la strada prestabilita?- disse guardando la superficie dell’acqua.- Devo… Sposare Neji?

Un squittio e un fischiettio acuto disapprovarono quella domanda retorica.

- Se la mamma fosse qui… Credo che chiederò aiuto a nonna Salice.- disse lei remando più svelta.

 

 

 - Cavolo questa tempesta non ci voleva davvero!- gridò Shikamaru levando le vele insieme a Choji e a Naruto.

- A chi lo dici.- concordò Choji.

- Fate attenzione lassù! Il vento è molto forte!!- gridò Sasuke.

- Come?- chiese Naruto, ma d’improvviso, troppo distratto, scivolò dall’albero maestro finendo in mare.

- Uomo in mare!!!!- gridò Shikamaru.

- Merda.- sibilò Sasuke prendendo una corda e legandosela alla vita per poi dare l’altra estremità a tre uomini.- Quando tiro dovete tirarmi su ok?- gli altri annuirono.

Poi si tuffò in acqua e nuotò con tutte le forze contro la corrente impetuosa che gli annebbiava la vista, ma per fortuna lo vide e lo prese con tutta la volontà di cui era capace e tirò la corda.

- Tiriamolo su!!! Oissà!- issarono su il ragazzo insieme all’altro e li soccorsero.

- Coff…Coff…- tossì Naruto per poi guardare in faccia al suo salvatore.- G-grazie.

- Fai più attenzione.- disse Sasuke ridendo sghembo.

Pian piano la tempesta si tranquillizzò e l’uomo su in cima all’albero maestro come vedetta, gridò “Terra” talmente forte che tutta la ciurma lo sentì, per fino il capitano.

Grida di gioia affiorarono in tutta la nave.

 - Finalmente…- sibilò Orochimaru.

 

 

- Nonna Salice, ho bisogno di parlarti.

Un salice piangente enorme nascondeva con i suoi rami la ragazza posta vicino al tronco dell’albero dove si formò pian piano un viso rugoso di un’anziana signora e che la guardava con un gran sorriso.

- E’ la mia piccola Hinata che mi viene a far visita?- chiese il vecchio volto.

- Si.

- Oh la collana di tua madre!

- E’ proprio di questo che volevo parlarti, mio padre vuole che sposi Neji…

- Neji??? Ma è così serio!!

- Lo so…  Ma secondo lui è la strada giusta, eppure c’è un sogno che faccio ogni notte.

- Oh raccontami tutto, bambina!

Tutti gli animali presenti si attorniarono alla cara Hinata che cominciò a raccontare.- Allora, sto correndo per i boschi, ma ad un tratto ecco apparirmi davanti una freccia che incomincia a girare velocemente. E gira, gira, gira, gira finche ad un certo punto si ferma!

- Uhm… Secondo me questa “freccia” che ruota ti voglia indicare la tua strada.- disse riflettendo l’anziana.

- Ma nonna Salice, qual è la mia via?

- Tua madre mi fece la stessa identica domanda.- rise divertita.

- Davvero? Cosa le rispondesti?- rimase stupita lei.

- Le risposi di ascoltare perché intorno a lei c’erano spiriti, piccola. Vivono in tutte le cose, se li ascolti loro ti guideranno.- e un vento leggero si alzò scompigliando i leggeri rami dell’albero.

- Sento il vento…

- E cosa dice?

- Dice… Che qualcosa è in arrivo, strane nuvole bianche.- mormorò confusa per poi arrampicarsi sull’albero per vedere cosa significavano quelle parole e all’orizzonte vide le vele di una nave che però lei non sapeva cosa fossero veramente.

- Dimmi cosa vedi bambina!

- Nuvole… Strane, nuvole.

 

 

- Bene… Kabuto, da’ da mangiare a Itachi.

- Si, signore. 

- Vado a parlare ai miei uomini.- disse solenne agghindandosi.- C’è dell’oro su quest’isola che aspetta soltanto me!- rise.

Uscì dalla camera e radunò tutti sul ponte.

- Oh capitano l’acqua è abbastanza profonda, possiamo attraccare qui!- disse orgoglioso Sasuke.

- Bene, sig Uchiha.- disse.- Uomini, andiamo a conquistare il nuovo mondo!!

Un grido di esaltazione riempì la nave.

- Andiamo.- disse Sasuke incoraggiando Naruto, Shikamaru e Choji a venire con lui.- Forza!

Una scialuppa fu gettata in acqua da Choji e Naruto, mentre Shikamaru metteva la scala e scesero fino ad occuparla.

- E’ magnifica.- disse Choji guardando la terra davanti ai suoi occhi.

- Ed è tutta nostra…- mormorò Naruto.

- Non mi importa, può anche assomigliare alle mutande di Orochimaru, basta che scendiamo da questa nave lurida!- disse posizionando la scala.

- Forza ragazzi non vorrete perdervi tutto il divertimento?- incalzò Sasuke che già incominciava a scendere.

 

 

Hinata correva per i boschi finche non sentì un remare vicino alle rive del grande oceano e si affacciò ad una roccia per guardare meglio e pian piano vide apparire degli uomini dall’aspetto completamente diverso dalla sua gente… Chi mai erano costoro?

Vide tre di loro ritornare verso la riva mentre uno rimase a guardarsi intorno incantato dal posto.

- Meravigliosa...- lo sentì sibilare strane parole.- Finalmente l’ho trovata.

 

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Capitolo 2
*** Incontro. ***


2. Incontro.

Attraccata la nave tutti gi uomini scesero e Orochimaru prese subito parola.

- Uomini! Qui ci sono mille ricchezze e noi, ce le prenderemo, con la forza o meno. Tenetevi lontani dai selvaggi, se mai uccideteli e prendete l’oro, perché quell’oro appartiene a re Giacomo!- gridò soddisfatto del suo discorso e infatti mille applausi e grida felici lo circondarono.- Bene, mettetevi al lavoro ho bisogno che prepariate un settore solo per gli scavi e che tiriate su una tenda per farmi riposare, mi sento molto stanco dopo questo viaggio, poi incominciate a scavare e ad arricchirvi forza!!!

Un “SI” risuonò in tutto il posto.

 

 

- Che meraviglia… Tutta la vita l’ho sognata, non posso credere che sia davvero qui sotto i miei piedi… Ed io la conquisterò, la esplorerò e saprò ogni nome di pianta, ogni sentiero, fiume, animale…- sospirò sereno.

Hinata osservava quel ragazzo così diverso eppur così bello, dagli occhi scuri come i capelli, dal fisico sviluppato quanto Neji che tutte ammiravano.

Un mugolio felice fu emesso dal piccolo procione che scattò verso il ragazzo prendendolo in pieno e cogliendolo di sorpresa.

- Shino!…- sospirò preoccupata.

- Hei piccoletto!- attirò l’attenzione del procione e avvicinandosi a quest’ultimo con cautela.- Lo sai che hai un aspetto buffo?- si inginocchiò.- Hai fame?- tirò fuori dalla tasca una galletta.- Non è proprio il massimo, ma è cibo.- glielo porse e il procione si avvicinò piano, piano annusando l’alimento per poi mangiarselo in un sol boccone.- Buono? Ma prova a mangiarlo per 4 mesi…

Hinata si sentì più tranquilla, non aveva un aspetto cattivo, ma dovette trattenersi quando Shino la salutò sventolando l’altra galletta che Sasuke gli aveva dato e vide che il ragazzo si avvicinava incuriosito e stava quasi per scoprirla quando poi…

- Hei!!!- disse sorpreso davanti ad un uccelletto tutto pepe che lo punzecchiava.

“ Grazie al cielo, Kiba…” pensò la povera ragazza. 

- Sasuke!!- gridò un altro ragazzo completamente diverso da quello davanti a lei, biondo ed occhi azzurri.- Scendi!! Il capitano deve parlarti!

 

 

Tutti erano riuniti nella tenda del grande e venerabile stregone e profeta degli spiriti del villaggio, compreso Hiashi.

Un fumo bicolore aleggiava da sopra un falò dove l’anziano saggio mise alcune polveri facendo apparire con una nube di fumo azzurrognola e violacea e delle figure rossastre e gialle con fucili in braccio.

- Queste creature non sono come noi. Hanno strani oggetti che sputano fuoco e tuoni. Vagano come lupi distruggendo ogni cosa sul loro cammino…

Il fumo aleggiò attorno a Neji che guardò serio più che mai il grande capo.

- Grande Hiashi, la prego di farmi condurre dei guerrieri sulle rive del fiume, possiamo distruggerli!

- Calma, Neji. L’ultima volta conoscevamo il nemico ma questi sono pericolosi. Andate alla riva solo per osservarli, nient’altro.

- Si, grande capo.

 

 

- Allora Sasuke, sembra che io abbia trovato la località giusta.- disse orgoglioso Orochimaru avvicinandosi al ragazzo.- Nessun selvaggio in vista.  

- Anche se non li vediamo, non vuol dire che non ci sono.- disse circospetto.

- Bene allora provvedete ad andare in perlustrazione.- disse irritato il capitano.

- Se ci sono selvaggi, io li troverò.- disse fiero Sasuke avventurandosi nel bosco ed Hinata lo osservò ancora da dietro un cespuglio, invisibile e silenziosa.

Lo seguì fin dentro la fitta foresta seguita sempre dai suoi amichetti.

Si fermarono alla fine di una cascata dove il ragazzo si mise a bere e a lavarsi il viso e lei si sporse dal un masso posto più in alto. Sasuke si accorse, grazie al riflesso dell’acqua, della presenza di un intruso e fece finta di niente scomparendo dietro la cascata. Hinata uscì allo scoperto  e con passo felpato saltellò sopra i massi che attraversavano il fiume dove la cascata si gettava. Il ragazzo era pronto, accese il fucile e con un balzo uscì fuori allo scoperto rimanendo in piedi su un masso davanti a lei che calma lo guardava.

In quel momento gli occhi chiarissimi della ragazza incontrarono quelli dell’altro che distolse lo sguardo dal mirino e dall’arma carica, per guardare quella creatura che gli stava di fronte tranquilla, distinta, dritta e coraggiosa. Sentì un fremito partire dallo stomaco e salire per tutta la spina dorsale; così bella e immobile: quasi surreale. Posò l’arma e con calma si rimise nella posizione di prima osservandola ancora, troppo bella per essere vera.

Hinata era incantata. Era il primo uomo che avesse uno sguardo così bello, quelli della sua gente erano così uguali ai suoi, che ormai non facevano più alcun effetto, mentre quelli di quel ragazzo erano tenebre, calde, avvolgenti e tremendamente attraenti. I capelli che con il vento si scompigliavano e il modo distinto di muoversi provocavano brividi lungo tutta la schiena.

I capelli di Hinata erano come acqua, lunghi e liberi le sfioravano il viso così perfetto e marmoreo con quegli occhi che spiccavano, così chiari e puri da purificare perfino gli spiriti maligni.

Pian piano lui scese dalla roccia e si immerse nell’acqua che gli arrivava alle ginocchia e camminò avanti quasi raggiungendola, ma lei, presa dalla paura, scattò via.

- No! Aspetta!- gridò invano Sasuke.

Hinata correva velocissima come una gazzella fino alla canoa posta sulla riva dove probabilmente lei aveva attraccato prima per raggiungere le “strane nuvole bianche”.

- Per favore!!- gridò Sasuke che l’aveva raggiunta, quasi miracolosamente.- Non voglio farti del male.

E si avvicinò a lei con cautela e porgendole la mano sotto il suo sguardo interrogativo.

- Mataque matora…- disse lei nella sua lingua.

- Non capisci niente di quel che dico, vero?- disse divertito lui allungando la mano di più, sempre con cautela.- Ti puoi fidare.- disse rassicurante.

Lei non capiva cosa stesse dicendo e, un po’ nervosa, scostò una ciocca di capelli dal viso, sotto la meraviglia del ragazzo nel vedere quel gesto così semplice, diventare un armonioso movimento incantatore di una bellissima fanciulla.

Il vento pian piano si alzò e scompigliò leggermente i capelli di Hinata che si ricordò delle parole di nonna Salice e ascoltò attentamente “Si, questa è la cosa giusta…” pensò allungando la mano verso quella di lui che la strinse delicatamente tirandola più a riva fino a levarla dalla canoa e a fissarsi in piedi l’una di fronte all’altra. Curiosi, affascinati…

Mentre un piccolo uccellino vivace cercava di sfuggire alla presa ferrea di Shino che li osservava contento mentre l’altro era geloso fino al midollo osseo.

- Chi sei tu?- chiese Sasuke.

Riascoltò il vento. Avrebbe capito quelle parole col cuore, con l’aiuto degli spiriti che la circondavano.

- Hinata.

- Come?

- Il mio nome è Hinata.

- Io sono Sasuke Uchiha. 

 

 

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Eccoci qua!!! Un altro capitolo aggiunto! Spero che vi piaccia!!! ^w^

Mi ci sono impegnata un sacco per fare l'incontro in maniera perfetta e dettagliata U_U 

Sasuke: Dovresti darci dei riconoscimenti. Siamo noi infondo che riempiamo la scena. 

Silenzio! Chi ha scritto i copioni? Chi ve li ha fatti entrare in testa dopo quattro ore? 

Sasuke: >_> 

Io!!!! Quindi mutisciti! 

Hinata: Aiko-chan non trovo più il copione... 

Coooosa??? 

*trascina Hinata nel camerino e frulla tt per trovare il copione* 

MANDATE I RINGRAZIAMENTI!!!! 

 

 

 

Red Diablo:  Ciaooooooo!! Addirittura un toccasana? xD Wow! Sono contentissima che ti piaccia, spero che sia di tuo gradimento anche questo capitolo! ^w* 

 

Bella95: Ecco qua l'incontro che volevi!!! Contenta? Spero di si ^w^ Spero di aver reso il momento dell'incontro il più bello mi ci sono spremuta le meningi!! U^U 

 

Al prossimo capitolo!!!! ^^

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** La vita. ***


- Ancora niente?- chiese Orochimaru ispezionando il settore degli scavi.

- Niente, signore. Solo terra e sassi.- disse Naruto.

Gli indiani appostati sugli alberi e tra i cespugli si mandavano messaggi con i versi degli animali.

- Altri trenta nella parte sud.- disse uno a Neji.

- Così fanno più di cento…- disse lui nervoso.

- Per quanto dovremo continuare a scavare così, signore?- disse Choji riferendosi al capitano.

- Già noi ci spacchiamo la schiena per…

- Per il re e la patria. Si, lo so, lo so.- disse lui interrompendo Shikamaru.- Kabuto?- chiamò il suo servo prediletto e gli diede l’avanzo di cibo che aveva appena inghiottito.- Dallo a Itachi.

- Si, signore.- e lo porse al piccolo carlino che lo guardava irritato.- Uhm… Forza prendilo!- lo tirò lontano facendolo finire vicino ad un indiano che si alzò leggermente e il cane lo vide incominciando ad abbaiare come un matto facendo voltare Orochimaru che vide l’indigeno e diede l’ordine di appostarsi per un contrattacco.

- Ma dov’è quell’idiota di Sasuke quando mi serve?- impreco il capitano al limite della rabbia.

Un colpo fu sparato male.

- Stupido idiota non devi mirare lì! Mira a loro!!- gridò Orochimaru velenoso contro Naruto.

Un altro colpo e un indiano cadde.

- Namontak!- gridò Neji accorrendo ad aiutarlo e coricandoselo in spalla portandolo via.

- Evviva!!- gridarono gli inglesi ormai usciti dai loro appostamenti.

- Sciocchi torneranno! Tornate a riva e finite di costruire il forte, appostate anche dei cannoni mi raccomando!

- Signor si, capitano.- disse Shikamaru.

- E tu…- disse riferendosi a Naruto che rimetteva a posto il fucile.- Impara ad usare quell’arnese. Un uomo non è un uomo se non sa sparare!- disse andandosene via lasciando Naruto offeso nell’animo.

 

 

Nella tenda del grande profeta e saggio si cercava di guarire il ferito, ma purtroppo…

- Non conosco queste ferite, Hiashi…

- Quelle bestie… Ci hanno invaso i luoghi ed ora questo… Neji! Manda messaggeri ad ogni villaggio circostante, combatteremo questo nemico, ma non da soli.- uscì dalla tenda seguito dal ragazzo.- Questi uomini bianchi sono pericolosi! Nessuno deve avvicinarsi a loro!

 

 

- Questo è un fucile.- disse Sasuke divertito nel vedere Hinata osservare con tanta concentrazione quell’oggetto così abituale per lui.

- Fucile…- ripeté lei pronta ad imparare.

- Dimmi, che fiume è questo?- chiese voglioso d’apprendere anche lui.

- Kujukohak- rispose lei.

- Avete degli strani nomi.- disse lui un po’ confuso.

- Anche il tuo è un nome strano… Sasuke.- disse lei guardandolo sorridente.

Si fissarono per un secondo persi nello sguardo dell’altra, ma un versetto di felicità si udì nella borsa del ragazzo che prese il procione e lo tirò fuori mentre s’ingozzava di gallette.

- Questo pozzo senza fondo è tuo amico?- chiese divertito.

- Oh, Shino!- rise lei.

- Molto piacere Shino…- cercò di stringere la mano al piccolo animaletto ma quest’ultimo ispezionò la mano del ragazzo evidentemente preso dalla voglia di gallette, poi Sasuke vide lo sguardo confuso della ragazza e capì.- E’ solo una stretta di mano.

- Non capisco…

- Metti la mano, ti faccio vedere.- disse lui rassicurante.

- Non accade niente?- chiese lei leggermente impaurita.

- No.- rise.- E’ il nostro modo di dire “ciao”.- disse stringendole la mano.

- E’ così che noi diciamo “ciao”.- disse lei mettendosi in ginocchio e mettendo il braccio chiuso verso il petto poi aprendolo verso l’esterno alzandolo facendo una specie di aureola e dicendo.- Uingapo.

- Uingapo.- ripeté lui incantato.

- E così diciamo “addio”.- ripeté lo stesso movimento di prima ma dicendo.- Anah…

- Io preferisco “ciao” è meglio.- disse lui ripetendo il movimento insieme a lei con la mano unita alla sua, ma un piccolo uccellino nevrastenico si precipito sulle mani e le separò incominciando a pigolare freneticamente contro Sasuke.

- Si, mi ricordo di te!- disse lui schivandolo.

- A Kiba non piacciono gli estranei.- spiegò lei.

- Ma non sono un estraneo, ai!- disse mentre il piccolo lo punse con il becco affilato.- E’ testardo il piccoletto.

- Molto.- rise lei.

D’un tratto uscì di nuovo fuori Shino dalla borsa di Sasuke con una bussola in bocca e salì l’albero accanto a loro tenendosela stretta.

- Shino, torna qua!- disse lei severa.

- Non ti preoccupare non la può rompere!- disse lui tranquillizzandola, ma cercò di togliergliela appena vide che la stava sbattendo ripetutamente contro la corteccia.

- Shino! Ritorna subito qua!- disse lei alzando la voce.

- No, non fa niente può tenersela. Te la regalo!- disse riferendosi al procione che continuava a sbattere la bussola contro l’albero.

- Che cos’è?

- E’ una bussola.- spiegò lui.- Ti dice come ritrovare la strada quando ti perdi, ma non importa a Londra ce ne sono tante.

- Londra? E’ il villaggio da dove vieni?- chiese lei presa dall’argomento.

- Si.

- Com’è fatto?- chiese ancora.

- Ci sono strade, palazzi alti quanto un albero, tantissime carrozze, ponti sopra i fiumi.

- Mi piacerebbe vederli!- disse lei sognante.

- Le vedrai.- disse lui sghembo fissandola in tutto il suo splendore.

- E come?

- Le costruiremo qui. Vi insegneremo come sfruttare la vostra terra e renderla migliore.

- La nostra terra va benissimo così com’è.- disse lei un po’ irritata.

- Beh miglioreremo le vostre case e…

- Le nostre case vanno benissimo!- disse guardandolo male e alzandosi di scatto andando verso la canoa e già iniziando a remare, ma lui le si parò davanti.

- Non volevo offenderti. Possiamo insegnarvi tante cose, lo abbiamo fatto in tantissime altre parti del mondo con altri selvaggi.

- Selvaggi?- disse lei sbarrando gli occhi.

- Non che tu sia una selvaggia.- si corresse lui incominciando a confondersi.

- Solo il mio popolo.- disse lei leggermente divertita.- Ora togliti!

- No! Non ti lascerò andare via!- disse lui convinto sorprendendola un po’.

Ma lei non perse tempo e saltò su un ramo arrampicandosi sull’albero seguita da lui.

- Andiamo, selvaggio è solo un termine che indica la gente non civilizzata!

- Come me.- affermò guardandolo seria.

- Beh… Ecco quando dico così è perché… Ecco.- prese male un ramo e cade rovinosamente a terra e Hinata si precipitò da lui.

Sollevata dal fatto che stesse bene lo guardò fisso negli occhi, coraggiosa come non era mai stata.- Quando intendi “non come te”…

Lui rimase interdetto.

- Vieni, voglio farti vedere una cosa…- disse lei prendendogli la mano facendolo sobbalzare da quell’atto così gentile.

Lo portò nella boscaglia e lo fece arrampicare.

- Attento lì, non è un ramo sicuro come sembra…- disse lei neanche guardandolo.

Lui rimase a bocca aperta.

Arrivati in cima gli prese il braccio e lo mise come a parare qualcosa.

- Aspetta così.- gli disse, poi fischiò decisa e pochi attimi dopo, un’aquila, dalle piume leggermente rossastre, si posò sul braccio di Sasuke, che aveva un po’ di timore.- Scommetto che di solito le uccidi…- disse lei sorridendo all’aquila e accarezzandola mentre mugolava contenta.

- Ma come…

- Basta saper parlarle.- disse lei semplicemente e tirò su il braccio di colpo facendo volare l’uccello che andò via con un acuto verso di gratitudine per le coccole.

- La conoscevi?- chiese lui.

- Si.- disse lei.- Ora ti porto a vedere un’altra cosa. Ma non so se riuscirò a trovarla.- disse lei scendendo insieme a lui.

Dopo un po’ si appostarono dietro dei cespugli vicino una grotta aspettando.

- Dobbiamo aspettarla, non possiamo entrare a casa sua senza il suo permesso.- disse lei confondendo Sasuke che la guardava interrogativo, ma poi capì appena un orso enorme uscì dalla grotta con dei cuccioli molto piccoli dietro e si girò per guardarla contento, però lei non c’era.

- Uingapo…- bisbigliò lei all’orso accarezzandolo.

- Hinata!- disse lui un po’ preoccupato.

- Calmati è innocua!- lo rassicurò e continuò ad accarezzarla.- Ma che bella cucciolata che hai fatto…- disse lei con gli occhi che le brillavano vedendo tutte quelle bestioline guardarla incantate.

Ne prese uno con delicatezza guardando la mamma per vedere se aveva davvero il permesso per prenderlo e lei la guardò soltanto avvicinandosi un po’ e aiutandola a prendere in braccio l’orsacchiotto abbastanza pesante.

- Ma come fai?- disse lui stupito.

- Beh basta ascoltarla, senza paura.- disse lei saggia accarezzando l’orso piccolo che aveva in braccio e che la leccava tutto euforico.- Tieni.- porse il piccolo cucciolo a Sasuke che sgranò gli occhi.

- P-posso?- chiese lui guardandola.

- Non devi chiederlo a me.

- Ehm…- si avvicinò all’orsa e si chinò con Hinata accanto che teneva il cucciolo.- Posso, mamma orsa?

Si sentiva un po’ stupido e quando l’orso stava per dargli una zampata, si scostò velocemente ma fu trattenuto dalla ragazza che gli fece ricevere la zampata che non era affatto cattiva, anzi era come una carezza.

- Prendilo.- glielo porse e lui delicatamente lo prese.

Era un cucciolo stupendo, dagli occhioni enormi e dal corpo robusto, tutto vivace e divertito da queste visite di estranei.

- Ahaha, è vivace il piccoletto!- disse mentre schivava una zampata affettuosa, poi si accorse dello sguardo di Hinata che lo osservava incantata. Era così bello, attraente e misterioso, Sasuke.

- Capisci?- disse lei prendendogli l’orsetto e mettendo giù.- Perché chiami me selvaggia, se poi non comprendi tutto questo? La vita di per sé.

- Perché? Tu sai che significato ha la vita?- chiese lui quasi sfidandola.

- No, ma come faccio a scoprirlo se la tolgo ad altri?- disse lei con leggera rabbia lasciandolo interdetto.- Uccido altri animali per fame, non per divertimento. Non puoi domandarti della vita se poi la togli. Ogni piccola cosa che togli a questo mondo, è un passo in meno dalla risposta che cerchi a partire dall’ululare del lupo alla luna fino alla lince più veloce.- disse lei saggiamente andando verso la fitta boscaglia dopo aver accarezzato la mamma orso.- Lo sfiorire dei girasoli per esempio…- e davanti a loro si stagliava un campo di girasoli.- Porterebbe alla risposta della vita di ogni essere umano? Che sia bianco o nero o selvaggio?

Lui uscì dalla foresta e superando il limitare di essa e guardò il campo intorno che sembrava non finire mai. Hinata conosceva quel che dava la vita e che l’alimentava, lei stessa era la vita e questo lo comprese solo grazie alle sue parole.

- E’ bello, no?- disse lei ammirando il panorama affiancandosi a lui che si mise a fissarla.

- Già, bellissima.- mormorò lui.

Dei tamburi lontani suonarono e si sentirono fino alle orecchie della giovane che si girò di scatto guardando in un punto indefinito.

- Cosa c’è?- chiese lui un po’ preoccupato.

- I tamburi… Significano guai! Non dovrei essere qui…- disse lei cercando di andarsene ma lui la bloccò prontamente.

- Voglio rivederti!

- Non posso…- disse lei cercando di andarsene anche se a malincuore.

- Ti prego non andare…- disse lui.

- Mi dispiace.- rispose lei triste e non guardandolo in faccia.- Devo andare via.

E si congedò sotto il sospiro malinconico del ragazzo che tristemente l’aveva lasciata andare.


Buona sera care fan di “Hinata”… Allora inizio col scusarmi immensamente per il ritardo e per farvi contente il prossimo capitolo verrà aggiunto a breve. Purtroppo ho avuto gli esami per cui figuratevi, non riuscivo proprio a pensare alle fan fic. Aggiornerò a breve anche “I need you”, quindi non abbiate timore anche di quella fic. In più ringrazio i numerosi/e lettori/trici che hanno messo tra preferiti e tra seguite la fan fic, ne sono davvero felice!!! Spero che questo capitolo e il prossimo possa bastare come ricompensa per lo sforzo XD

Passiamo alle recensioni:

bella95: Grazie per la recensione, anch’io trovo che stiano molto bene insieme, sai, quando ho rivisto Pocahontas ho pensato subito ad Hinata, ma è stato più difficile adattare Sasuke a John, spero di aver fatto un buon lavoro! (^^)

_AkAtSuKiNa_: Ahaha si! Direi proprio che si è superato hai perfettamente ragione! XD Sono contenta che adori la SasuHina, trovo che sia un crack pairing  molto misterioso e sensuale, già, già. Spero ti sia piaciuto il capitolo!!! (^o^)  

Misa no Uta: Ed ecco qua aggiornato!! (^w^) Spero vivamente che ti sia piaciuto questo chappy e ti ringrazio infinitamente per il “seguite” e la recensione. Arigatooo!!! o(>.<)O  

Hikura: Si anche io adoravo la adoravo da piccola!!! Felice che piaccia anche a te (>o<) Trovo che il 2 però risolva il dubbio degli esperti poiché Pocahontas in realtà non sposò John Smith e non rimase nella sua terra! E per me è stata una rivelazione!!!(o.o) Spero che ti piaccia questo chappy!! (^w^) Baci!

 

Al prossimo capitolo allora!! Bye Bye e siccome andrò a dormire Oyasumi nasaaaiii!!! [Buona Notte] (^^)O


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Capitolo 4
*** Complicazioni. ***


Al campo Sasuke e gli altri finivano di costruire il forte sotto la pioggia malevola.

- Bene, così nessuno entrerà.- disse Naruto orgoglioso del suo lavoro.- vero Sasuke?

Ma il ragazzo non rispose, troppo assorto nei suoi pensieri che riguardavano solo e soltanto lei.

- Sasuke?- lo richiamò Naruto.

- Eh? Cosa?

- Cos’hai non parli da due giorni!

- Oh lascialo stare! E’ arrabbiato perché si è perso tutto il divertimento nell’attacco degli indiani!- disse Choji che fece finta di sparare con un piccone e cantilenò una canzoncina d’incoraggiamento.

- Basta, pazzo stonato! Torna a lavoro!- lo rimproverò Shikamaru.

- Dai, Shika, ce la stiamo spassando!

- Oh certo. Guardaci, niente oro, niente cibo mentre Orochimaru se ne sta nella sua tenda felice come una Pasqua!

Ma in quel momento nella tenda dell’interessato.

- Sono rovinato…- disse Orochimaru.- A quest’ora dovrei aver trovato l’oro e invece neanche una briciola! Ci deve essere per forza!!

- Beh e se gli indiani se lo tenessero tutto per sé?- rifletté Kabuto.

- No, anzi e sé gli indiani se lo tenessero tutto per sé?

Kabuto rimase spiazzato, ma lo stava ascoltando?

E Orochimaru uscì dalla tenda diretto verso Shikamaru e Choji che dormivano sereni.

- Hei voi!- e li svegliò.- Dov’è Sasuke?

- Ecco lui… Non c’è!- disse Choji stupito.

- Allora che aspettate? Andate a cercarlo per l’amor del cielo!- imprecò il capitano.

- E se ci imbattiamo negli indiani?- chiese un po’ timoroso Choji.

- E’ giusto a questo che servono le armi!!! Ora armatevi e mettetevi in moto.

Intanto un furbo procione attraversò con facilità il forte ed entrò nella tenda del sommo capitano ed incontrò Itachi. Si scambiarono un po’ di sguardi quando l’ultimo incominciò ad abbaiare come un matto e ad inseguire il povero procione e uscendo dal forte.

Lo inseguì per un lungo percorso fino a che non si incastrò in un tronco vuoto e non riuscì ad uscirne.

 

Nel campo di mais del villaggio si trovavano Hinata ed Hanabi che raccoglievano il raccolto.

- Hinata!- risuonò la voce potente del padre delle due.- Non dovreste stare fuori il villaggio.

- Si, padre.

- Stiamo raccogliendo del cibo per quando verranno i nostri fratelli guerrieri.- spiegò Hanabi.

- Brave.- spostò lo sguardo su quello di Hinata e vide la collana al collo della giovane.- Quando ti vedo con quella collana mi ricordi tua madre…

- Mi manca tanto.- disse malinconica lei.

- Ma è sempre con noi. Quando il vento soffia fra gli alberi sento la sua presenza.- disse Hiashi sentendo l’aria che lo accarezzava.- Era presa come modello di saggezza e forza. Un giorno sarà così anche per te.- disse accarezzandole la spalla.

- Ne sarei onorata, padre.

- Non dovreste stare qui, manderò Neji.- disse infine andandosene mentre Hinata sospirò triste, le mancava tremendamente il suo amato Sasuke.

- Andiamo cosa nascondi?

- Come?

- Coraggio Hinata so che nascondi qualcosa. Prometto che non dirò niente!- ma in quel momento tra le piante di mais sbucò fuori un ragazzo dalla pelle diafana e gli occhi scuri quanto i capelli, che si guardava circospetto.  

- Ah…- una mano parò la bocca di Hanabi che stava per emettere un urlo acuto.

- Che ci fai qui?!- disse Hinata sbalordita sotto lo sguardo stupito della sorellina.

- Dovevo rivederti.- mormorò Sasuke avvicinandosi.

- Hinata?- un’altra voce maschile più giovane raggiunse le due ragazze.

- Oh no, Neji…- sibilò Hinata lasciando Hanabi.- Ti prego non dire niente.- le disse portando via Sasuke seguiti dall’uccellino Kiba.

- Hanabi.- la chiamò Neji che arrivò poco dopo.- Dov’è Hinata?

- Non… Non l’ho vista.

Sospirò lui.- Non può continuare così, dille che è pericoloso starsene a zonzo, a te da più ascolto.- e se ne andò.

- Si certo…- mormorò l’altra.

 

 

Hinata e Sasuke erano sotto un salice piangente enorme.

- Questo posto è strabiliante e pensare che siamo venuti qua solo per trovare oro.

- Oro?- ripeté lei confusa.- Cos’è oro?

- Beh oro è questo.- disse lui porgendole una moneta.

- Qui non ci sono cose del genere.

- Ah, bella sorpresa avranno i ragazzi una volta riferitogli.

- Se ne andranno?- disse lei.

- Alcuni si.

- E tu.. che farai?- chiese lei un po’ preoccupata per la risposta.

- In realtà non ho una vera casa dove fare ritorno…

- Potresti rimanere qui…- disse lei facendo la finta vaga.

Ma un vento leggero si alzò tra i rami dell’enorme salice e un volto anziano apparve sul tronco di esso sotto gli occhi stupiti di Sasuke.

- Ciao, Sasuke Uchiha.- salutò nonna Salice.

- Hinata? Quell’albero mi sta parlando.- disse lui timoroso fissando l’anziana.

- Allora rispondi.- disse divertita.

- E cosa si dice ad un albero?

- Di tutto.- rise lei.

- Ehm..- si avvicinò al tronco e dei rami lo portarono più vicino al volto mentre degli occhioni lo fissavano fino a scavargli dentro.

- E’ puro di cuore…- affermò lei.- Ed è anche bello!

- Mi sta simpatica.- bisbigliò lui ad Hinata che rise divertita.

- Sasuke!!- gridarono due uomini infondo dietro l’albero.

- Sono Shikamaru e Choji!- mormorò Sasuke mettendo Hinata lontano dalla vista dei due.

- Mettevi qui dietro a loro ci penso io.- disse l’anziana.

Mentre camminavano i due ragazzi inciamparono su una radice che miracolosamente si era alzata.

- Attento a dove metti i piedi Choji!!!

- Ma non è stata colpa mia! E’ l’albero!

- Si certo l’albero ora tira su le radici e…- non fece in tempo a finire la frase che vide la radice riposarsi sul terreno. Guardò torvo e impaurito il suo amico.

- Andiamo!!

- E come facciamo con Sasuke?- gridò Choji correndo via.

- E’ grande e grosso se la saprà cavare da solo!

- Bene, sei dalla nostra parte.- disse Sasuke all’albero.- Bene ora devo andare prima che venga tutto l’accampamento a cercarmi.

- Quando ti potrò rivedere?- chiese lei prendendogli la mano fermandolo.

- Vediamoci qui stanotte.- disse lui girandosi e accarezzandole dolcemente la guancia e se ne andò.

- Non provavo un’emozione così da almeno duecento anni!- disse eccitata nonna Salice.

- Che sto facendo?- disse a sé stessa la povera Hinata.- Non dovrei più rivederlo. Ma che dico? Io lo voglio rivedere!

- Perché no? Anch’io lo voglio rivedere!- ironizzò la saggia.

- Infondo sento che è la cosa giusta… 

- Magari è il tuo sogno!- ipotizzò l’anziana.

- Il mio sogno? Allora tu pensi che la freccia che ruotava mi stesse indicando lui?- chiese lei sorridente.

Nonna Salice annuì complice.

 

 

Hinata corse al villaggio e vide che i guerrieri fratelli erano arrivati e il padre stava conducendo il capo dentro la sua tenda e gli corse dietro.

- Padre?- lo chiamò e lui fece andare avanti l’uomo.

- Non adesso, figlia mia. Il consiglio si riunisce.

- Non c’è bisogno di combatterli! Ci deve essere un modo migliore!- disse lei.

- Ma non c’è. 

- E se provassimo a parlare con loro?

- Ma loro non vogliono parlare con noi.

- E se uno di loro volesse?- chiese lei speranzosa.- Tu gli parleresti?

- Si, ma non è così facile.- e si congedò in tenda.

La ragazza sospirò in parte sollevata.    

 

Sasuke tornò al campo, accolto da un Naruto nervoso che faceva la guardia davanti al forte  imbracciando il fucile puntato verso di lui.

- Calmati, Naruto, sono io.- lo rassicurò.

- Avrei potuto ucciderti!- esclamò togliendo la mira e guardandolo preoccupato.

- Non con quella mira. Prova a tenere tutti e due gli occhi aperti, vedrai due volte meglio.

Il ragazzo entrò nel campo.

- Uchiha!- gridò Orochimaru accorrendo seguito dal suo fedele Kabuto.- Dove eravate?

- Ero in perlustrazione della zone, signore.- rispose calmo.

- Oh, bene.- sentenziò drizzandosi fiero l’uomo.- Allora sapete dove sono appostati gli indiani, ci serve quest’informazione per la battaglia.

- Quale battaglia?- chiese confuso Sasuke.

- Vogliamo eliminare quei selvaggi una volta per tutte.- disse con fare colto e pratico.

- No, non potete farlo!- disse rabbioso il ragazzo scattando avanti.

- Oh.- disse sorpreso e ghignando leggermente continuò in tono di sfida.- Davvero?

- Non c’è bisogno di combatterli!- esclamò.

- Sasuke, ma che ti prende?- chiese Naruto in ascolto.

- Ne ho conosciuta una…- disse vago in risposta.

Shikamaru scattò verso di lui e lo girò nella sua direzione, sbigottito.- Tu cosa?

- Una selvaggia!- disse Naruto stupito.

- Non sono selvaggi!- disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.- Posso aiutarci, poiché conoscono la zona in ogni minimo dettaglio.- spiegò.

Il piccolo Shino, nascosto fin dall’inizio nella borsa, tirò fuori una pannocchia che aveva preso ad Hinata e la porse a Sasuke che ebbe un flash.

- E guardate, è cibo!- mostrò il mais d’orato su di essa, sotto gli sguardi stupiti degli uomini.- E non c’è nessun oro!

- Non c’è nessun oro?- ripeté confuso Shikamaru fra sé e sé.

Orochimaru ghignò.- E immagino sia stata la vostra “indiana” a dirvelo.

- Si.- rispose brusco e sicuro.

- Sciocchezze! Tutti assassini, non c’è posto per loro tra la gente civile!

- Ma questa è la loro terra!- esclamò rabbioso e disperato.

- Questa è la mia terra! E io faccio le leggi qui!- gridò irritato l’uomo.

- Non si affatichi, signore.- sussurrò Kabuto alle sue spalle.

- E chiunque non sparerà al prossimo selvaggio che avvisterà, verrà processato per alto tradimento e impiccato!- disse infine guardando in cagnesco Sasuke che ricambiò.

 

La notte Hinata si avviò correndo verso la direzione per nonna Salice, ma fu sorpresa da Hanabi.

- Hinata!- e la fermò.- Non andare là fuori... Ho mentito una volta, non lo farò di nuovo. 

- Non posso non andare…- disse girandosi, ma fu fermata di nuovo.

- E’ uno di loro!- esclamò preoccupata.

- Non lo conosci…- disse Hinata fissandola con nessuna paura.- Sto solo cercando di aiutare il mio popolo.

Hanabi scattò davanti a lei e le prese la mano con fare triste.- Hinata, ti prego… Sei mia sorella, non voglio che tu finisca male.

- Non accadrà, vedrai.- disse sciogliendo la stretta di mano e correndo verso i prati cespugliosi e floridi.  

- Hinata, no!

 

Sasuke al campo sgattaiolò fuori dalla tenda, passò davanti al falò dove gli uomini discutevano se credere alle affermazioni fatte da lui o meno, non accorgendosi però che Naruto lo aveva visto e quindi lo stava seguendo.

Uscì dal forte e Naruto arrivò proprio sull’uscita da cui era passato, fermo a guardare il punto buio in cui era sparito, ma fu scaraventato a terra dal governatore Orochimaru che gli disse.

-  Inseguilo, voglio sapere dove va’. Chiaro?

- Si, governatore.- balbettò sull’attenti il ragazzo.

- E se dovessi avvistare un indiano…- disse tirandogli un fucile che prese al volo.- Sparagli.

Naruto rimase un po’ interdetto e preoccupato a quell’affermazione.

- Ah, Naruto, sei stato un marinaio sciatto e una pallida imitazione di soldato, non deludermi ancora.

Naruto ferito molto da quelle parole, si mise ad inseguire Sasuke. 

 

Questo è un altro capitolo di ".:Hinata:." spero davvero che vi piaccia e che il titolo sia ben collegato al testo :P 

Passiamo ai ringraziamenti: 

SunSilver: Anche a me attrae xD Grazie della rece, spero seguiai il prox capitolo e grazie del complimento <3 

bella95: Mi dispiace per il ritardo :/ Spero che con questo chappy mi abbia perdonato (ç_ç) Perdonoooo (>A<) Sono contentissima che ti piaccia anche questa storia <3  E hai visto? Si sono rincontrati! Si, quando si incontrano è davvero piacevole, anche per me che scrivo i loro momenti. Besitos 

Misa no Uta: Si, hai ragione, finirà con un ending davvero triste come a Pocahontas, in fondo questo è il difetto che odio di più delle fan fic simili, che se il film o il cartone di cui si parla finisce male, non ci passa la voglia di leggerlo, ma comunque si rimane male proprio perchè lo si sa fin dall'inizio. Eh, vabbè. Oh certo sto facendo la storia passo passo per rispettare il bellissimo classico Disney <3 felice che ti piaccia. Besos 

chandelora: Grazie carissimaaaa!!! Che complimentoni belli che mi fai!!!  xDDD Grazie mille! Mi dispiace da morire per il ritardo, ma spero tu non ce l'abbia con me :/ E comunque si, hovoluto che Hinata togliesse la maschera di freddezza e distacco perchè essendo la figlia del capo indiano deve essere più forte e in questi eventi deve esserlo per forza perciò ho voluto dare questo effetto qui. Che dire... Grazie ancora e torna a recensire, carissima, <3 ciauu Besos .Saya.  

 

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