Notte Al Museo

di Alexiochan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Al Museo ***
Capitolo 2: *** Divisi ***
Capitolo 3: *** Amici? ***
Capitolo 4: *** Vi Ritroverò ***



Capitolo 1
*** Al Museo ***


Tra tutti i modi in cui si poteva trascorrere quel Sabato sera, ritrovarsi nel Museo di Storia Naturale per una visita era sicuramente quella piú triste e deprimente. Tenma sbuffò sconsolato accanto al turchese, il taccuino e la matita per prendere appunti che sbucavano dal borsone a tracolla. 
-Forza, siamo arrivati fin qui e adesso non intendo tirarmi indietro.- disse Kirino con aria risoluta mentre osservava il gruppetto. Kariya e Tenma dovevano scrivere una tesina riguardante le differenze tra le varie epoche storiche, dai dinosauri alla scoperta dell'America. Evidentemente la loro professoressa, alias Dolores Ambridge, non aveva altro da fare per passare il tempo se non assegnare loro quella stupida ricerca. Tenma si era subito accozzato a lui una volta scoperto che Shinsuke aveva deciso di fare a coppia con la sua cotta, Aoi. Kirino e Tsurugi avevano deciso di accompagnarli per assicurarsi che studiassero seriamente e non perdessero tempo come al solito, giocando a calcio o dormendo. Perciò eccoli lì nell'ingresso del Museo di Storia, pronti a sprecare due ore della loro vita ad apprendere il passato. 
-Possiamo cominciare dai Maya?- domandò Tenma speranzoso. 
-Tanto dobbiamo farli tutti.- gli ricordò Tsurugi, impassibile anche con il suo paio di occhiali da lettura sul naso. Gli conferiva un aspetto da "professore accattivante" a detta di Tenma, ma per lui il blu poteva anche andarsene in giro con un sacco della spazzatura addosso e l'avrebbe adorato lo stesso. Dopo due interminabili ore trascorse a prendere appunti e ricopiare tutto ciò che dicevano le didascalie accanto alle statue di cera, agli scheletri e alle miniature, finalmente sentirono dagli altoparlanti la comunicazione di chiusura del museo. 
-Alleluia.- sbadigliò Kariya mentre si stiracchiava piú per la noia che per la stanchezza. 
-Dai torniamocene a casa.- disse Tsurugi, Tenma si era appoggiato con la testa alla sua spalla visibilmente assonnato. Il problema era che il museo era enorme e labirintico, il Sabato sera non c'era anima viva a cui potessero chiedere e quando raggiunsero l'ingresso lo trovarono già chiuso. 
-Non ci posso credere.- commentò Tsurugi mentre estraeva il cellulare dalla tasca e digitava il numero di suo fratello. Kirino e gli altri fecero la stessa cosa. 
-Non c'è campo...- mormorò Tenma riponendo il telefono nella borsa. 
-Perfetto, quando tornerò a casa domani mattina Midorikawa e Hiroto mi uccideranno.- commentò il turchese roteando gli occhi e sedendosi per terra, la schiena appoggiata al muro. 
-Il museo apre alle sette, ci tocca aspettare nove ore qua dentro.- disse il rosa circondandogli le spalle con un braccio ed ignorando il suo verso infastidito. Tenma si sedette accanto a Tsurugi e si lasciò coccolare da lui fino a quando non trovò il sonno. Lo seguì a ruota tra le braccia di Morfeo anche Kariya, poi Kirino e infine il blu. 

Un rumore improvviso fece aprire di scatto gli occhi a Kariya. Le due gemme ambrate vagarono nel buio fino ad incontrare quelle che sembrano le sue gemelle a qualche metro da lui. Tsurugi gli fa cenno di stare zitto e lo esorta ad avvicinarsi a lui. 
-Cosa succede?- bisbigliò pianissimo il turchese una volta raggiunto il compagno. Tsurugi gli indicò il piedistallo davanti a loro che ospitava lo scheletro di un Tyrannosaurus Rex senza dire una parola. Kariya non riusciva a capire cosa ci fosse di strano; provò ad aguzzare la vista nel caso ci fosse qualche dettaglio che in quel momento gli sfuggiva, ma niente, non notava nulla che potesse attirare l'attenzione del blu. Stava per arrendersi e chiedergli quale fosse il problema, quando si accorse che il piedistallo aveva qualcosa che non andava: era vuoto. Kariya sbattè le palpebre piú volte, fino a qualche ora fa c'era uno scheletro gigantesco, lo avevano visto con i loro occhi. Adesso era sparito. 
-Ci sono dei ladri?- chiese con un filo di voce. Tsurugi si voltò verso di lui e lo guardò serio. 
-Credo di sì. Quello che non ho capito è come abbiano fatto a smontarlo e portarlo via in perfetto silenzio.-
-Magari dormivamo e non ce ne siamo accorti.-
-Io ho il sonno molto leggero e poi se ci avessero notato ci avrebbero eliminato subito.-
Kariya rabbrividì a quella frase.
-Forse il tuo sonno molto leggero ha fallito e l'oscurità ci ha nascosto ai loro occhi.- bisbigliò per niente convinto delle sue stesse parole beccandosi uno sguardo omicida dal maggiore. Lo stesso suono che lo aveva svegliato prima li fece scattare sull'attenti. Entrambi si accucciarono dietro al piedistallo del dinosauro, gli occhi fissi al corridoio davanti a loro. Sentirono dei passi, dapprima leggeri e poi sempre piú marcati, segno che chiunque li provocasse si stava avvicinando. Si accucciarono ancora di più, poi videro l'incredibile. Il Tyrannosaurus Rex non era stato rubato, bensì si era alzato da solo dal suo piedistallo e si era andato a fare un giretto del museo. Tsurugi si sentì mancare la terra sotto i piedi, era completamente paralizzato dalla scena che gli si presentava davanti. Accanto a lui, Kariya non osava nemmeno respirare, le pupille completamente dilatate dal terrore. Il dinosauro attraversò il corridoio e sparì dietro un angolo. Tsurugi attese qualche minuto prima di muovere anche un solo muscolo.
-L'hai visto anche tu, vero?- domandò con voce flebile e strozzata il minore. Il blu annuì lentamente, ancora troppo agitato per poter parlare. I passi tornarono a farsi sentire con un leggero eco ed entrambi scattarono verso i rispettivi fidanzati. Tenma sgranò gli occhi con un gemito soffocato di sorpresa quando il blu gli premette una mano sulla bocca.
-Shh, zitto, fa silenzio.- gli intimò prima di liberarlo dalla presa e tirarlo verso il piedistallo.
-Ragazzi, che succede?- sbadigliò Kirino, beccandosi una tirata di capelli da parte del turchese e un'occhiata agghiacciante da Tsurugi come ammonimento a tacere. Il piú grande del gruppo si zittì seppur perplesso e si accucciò con loro dietro al piedistallo, attendendo una cosa per lui ancora imprecisata. Poi sentì dei passi e aggrottò le sopracciglia con aria stranita. Quando il Tyrannosaurus Rex sfilò per la seconda volta nel corridoio, Tsurigi tappò nuovamente la bocca a Tenma per impedirgli di urlare. Kirino artigliò con una mano il braccio di Kariya, gli occhi spalancati. Di nuovo sparì dalla loro visuale e tutti si guardarono confusi e terrorizzati. 
-Che cazzo è stato?!- 
-Non lo so! Pensavamo l'avessero preso dei ladri!- 
-Voglio uscire da qui!- 
-Che razza di museo è questo?! Da quando le attrazioni prendono vita e ti mangiano?!-
-Non ha ancora mangiato nessuno!-
-Per ora!- 
-Oh Dio, siamo in trappola!- 
Tsurugi stava perdendo la pazienza, già era parecchio agitato per la situazione in cui si erano andati a cacciare, non aveva bisogno dei bisbigli concitati dei suoi compagni a distrarlo e far rumore. 
-Silenzio! Chiudete quelle boccacce!- 
Tutti si zittirono e lo guardarono spaesati. Gli occhi argentati di Tenma erano pieni di lacrime, era terrorizzato e si poteva dire lo stesso di Kariya, l'adrenalina del momento lo aveva abbandonato e Tsurugi giurò di poter sentire il suo cuore battere come un tamburo impazzito anche da quella distanza. Kirino stava accarezzando le braccia ad entrambi i piú piccoli del gruppo nel tentativo di tranquillizzarli un pò, ma era il primo a doversi calmare. 
-Cosa facciamo, Tsurugi? Hai qualche idea?- gli domandò il rosa con un tono carico di speranza, era chiaro che tutti contassero su di lui in quel momento. Si concesse un bel respiro e prese in mano le redini di quella situazione.
-Dobbiamo spostarci da qui, seguitemi.- 



Tana del disagio 

Shiao a tutti! (Sembra un nuovo slogan, per dire)
Vi presento un'altra delle mie pazze idee, salutatevi pure X3
È tutta colpa di mio padre *lo indica con il dito* che mi fa vedere film meravigliosi e degli Inazumiani che abitano nella mia testa (aspetta, che?). Ammetto che questo primo capitolo può sembrare un pò horror (come scusa?), ma vi assicuro che già dal prossimo vedrete un livello di demenza da denuncia (il mio avvocato è sempre disponibile). Perciò vi lascio e vado a scrivere il prossimo capitolo (no, vado a dormire che domani ho scuola XD, lo continuo il pomeriggio), fatemi sapere cosa ne pensate se ne avete voglia :)
Un chu e a presto!

Alexiochan 

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Capitolo 2
*** Divisi ***


Il rumore provocato dai passi dei quattro ragazzi si propagava con un leggero eco in tutto il museo; per quanto si sforzassero di fare silenzio i loro spostamenti erano comunque ben udibili. Tsurugi guidava il gruppetto su per le scale, l'obiettivo principale era allontanarsi il piú possibile dallo scheletro del Tyrannosaurus Rex. Ma non tutto andò secondo i piani. Il dinosauro sbucò all'improvviso dal corridoio davanti a loro e ruggì spettinandogli i capelli. L'urlo di Tenma, Kirino e Kariya fu peró molto piú forte e soprattuto molto più acuto, tant'è che il T-Rex rimase spiazzato e guardò i ragazzi incuriosito. 
-Non muovetevi, i Tirannosauri non ti vedono se resti immobile.- sussurrò Tsurugi ai compagni. Tenma e Kariya tremavano così tanto che si potevano sentire le vibrazioni dei loro corpi direttamente dal pavimento. Ad un certo punto, da dietro lo scheletro di dinosauro, sbucarono quattro uomini vestiti con pellicce rozze e primitive. Non appena li videro iniziarono ad urlare con versi scimmieschi e incomprensibili. Così si trovarono costretti a fuggire da un T-Rex inferocito e quattro uomini delle caverne con lo stesso quoziente intellettivo di Patrick Stella. 
I ragazzi andavano così veloci che mancava poco lasciassero una scia di fuoco dietro di loro. Fortuna che erano allenati. Le fauci del Tyrannosaurus Rex si richiusero violentemente a pochi centimetri dalla schiena di Tenma, che, urlando come un tacchino spennato, superò gli amici e si infilò nella prima stanza che aveva avvistato, premendo subito il pulsante per chiudere la saracinesca. Kirino e Tsurugi si tuffarono a capofitto dietro di lui. 
-Dov'è Kariya?!- 
-È rimasto indietro!- 
-Kariya, sbrigati!- 
Il turchese accellerò e, a pochi metri dalla meta, si accucciò in scivolata per terra, slittando oltre la saracinesca un secondo prima che si chiudesse del tutto. Kirino e Tenma lo abbracciarono, sollevati nel trovarsi tutti sani e salvi. 
-Ce l'abbiamo fatta.- ansimò il castano sorridendo gioioso, gli occhi sbarrati dall'adrenalina. Kariya ghignò furbescamente e si rivolse alla saracinesca.
-Non ci avrete mai, scarti di mammutt!- 
Un ruggito li fece voltare alle loro spalle e quello che videro non gli piacque affatto: due leonesse, un leone, due zebre, un elefante, un oryx e tre cebi cappuccino si stavano avvicinando al gruppetto e non sembravano molto contenti di avere invasori nel loro territorio.
-Ma che storia è mai questa?! Il museo prende vita?!- 
-Io...io non lo so!- 
Tsurugi stava lottando contro se stesso per mantenere il sangue freddo anche in quella situazione, ma pensare con lucidità era impossibile al momento. I suoi occhi attenti vagavano alla ricerca di una via di fuga e la videro subito dalla parte opposta della stanza, troppo lontana per essere raggiunta senza ferirsi. Si mise le mani tra i capelli, gli animali del reparto savana avanzano sempre di piú. Si voltò verso la parete alla sua sinistra e la tastò meglio: c'era una corrente calda. Alzò la testa sopra di sè e localizzo la fonte di calore a soli due metri dal pavimento.
-Ragazzi, la grata dell'aria condizionata!- urlò indicando con il dito. Kirino capì al volo. 
-Kariya, Tenma, adesso io e Tsurugi vi spingiamo su, pronti?- 
Il castano deglutì rumorosamente e guardò il fidanzato già con le mani intrecciate davanti al ventre e la schiena aderente al muro per dargli la spinta. Mise il piede sulle mani del blu e si issò sopra di lui. 
-Ragazzi, sbrigatevi.- soffiò Kirino, affaticato per lo sforzo. Tenma e Kariya iniziarono a tirare con degli strattoni la grata dell'aria condizionata e ciò non aiutava gli altri due a mantenere l'equilibrio. Nel frattempo gli animali della savana si avvicinavano sempre di piú. Tenma sentiva il proprio cuore battere persino dentro le tempie dalla paura e dall'ansia. Grazie all'aiuto di Kariya, riuscì a fare cadere la grata per terra e ci si infilò dopo il turchese. 
-Vai prima tu.-
-Ma Tsur--
-Muoviti!- 
Kirino obbedì e si inerpicò dentro la grata dandosi la spinta con le spalle del blu, poi si girò e gli porse le mani per aiutarlo a salire. I leoni e gli altri animali sembravano piú annoiati che delusi dal fatto che fossero scappati.
-Ci siamo tutti?- domandò Kirino voltando la testa per vederli tutti. 
-Sì, ci siamo tu--UAAAAH!- strillò Kariya mentre scivolava giú per un cunicolo dell'aria. 
-Kariya!- urlarono contemporaneamente gli amici, la voce del turchese che andava allontanandosi. Tsurugi bloccò il rosa prima che si potesse buttare anche lui.
-Kirino, ragiona! Non lo aiuti andandogli dietro! Bisogna scoprire in che stanza è finito.- 
-Dobbiamo fare presto!- 
Kirino si passò una mano tra i capelli con aria sconvolta. Avrebbe dovuto prendersi cura di quella piccola peste, glielo aveva promesso. Invece ora poteva solo sperare che non fosse in pericolo di vita, cosa difficile in quella sottospecie di casa degli orrori. 
-C'è una mappa del museo all'ingresso. Andremo subito a controllare lì.- disse il blu con tono convincente mentre si incamminava gattonando nei condotti. 
-Non preoccuparti Kirino senpai, Kariya è uno tosto.- aggiunse Tenma con un sorriso comprensivo.  Kirino annuì lentamente, pregando solo che fosse vero. 

Kariya sbattè rovinosamente contro la grata alla fine della sua discesa e quella di scardinò, facendolo volare per terra da due metri di altezza. Gemette agonizzante, di sicuro il giorno dopo si sarebbe trovato pieno di lividi su tutto il corpo. Si mise in piedi spolverandosi la felpa e tentò di orientarsi, ma con scarsi risultati. 
-Ehi tu, Scemo Scemo, dammi gomma gomma.- 
Kariya lanciò un gridolino stridulo dalla paura e fece un salto, voltandosi di scatto e trovandosi davanti una statua dell'isola di Pasqua attacca alla parete.
-Ma che diavolo...?-
-Scemo Scemo, sei pure sordo sordo? Dammi una gomma gomma.- 
Il turchese sbattè le palpebre un paio di volte, si diede un pizzicotto e richiuse la bocca che fino a pochi secondi fa era rimasta spalancata dalla sorpresa. 
-Non...non ho una "gomma gomma".- mormorò piano mentre fissava la statua. Quella parve sbuffare infastidita.
-Sei proprio uno Scemo Scemo.-
-Non sono uno "Scemo Scemo", piantala di dirlo!-
-Oh sì, sei uno Scemo Scemo sordo sordo.-
Kariya ringhiò esasperato e si allontanò a grandi passi dalla statua, offeso. 
-Ehi Scemo Scemo, stai attento molto molto.-
-Sta zitto!- 
Kariya camminò per dieci minuti buoni lungo uno dei tanti corridoi del museo, non gli importava nemmeno capire dove fosse, tanto era chiaro che avesse smarrito la strada. Sperava solo che Kirino e i due amici stessero bene. Si bloccò improvvisamente notando un piccolo cebo cappuccino nel bel mezzo del corridoio davanti a lui. Era uno degli animali che li stavano per aggredire nell'area della savana, probabilmente aveva fatto il giro dopo essere caduto dalla grata. Il suo cuore fece le capriole dalla gioia, tra poco sarebbe riuscito a ricongiungersi con gli altri. La scimmietta lo guardò con degli occhioni da cucciolo e fece dei versetti tenerissimi, allungando le manine per esser presa in braccio. Kariya sospirò rassegnato, ma infondo era da solo e aveva ancora paura che lo scheletro del T-Rex potesse sbucare all'improvviso e inseguirlo nuovamente, perciò prese la scimmietta in braccio. Quella si accoccolò felicemente sulla sua spalla e Kariya sorrise un pò rasserenato da quella compagnia. 



Tana del disagio 

Eeeeeh, shiao a tutti! Per ora non sono ancora comparsi gli altri personaggi, ma non vi preoccupate, tra poco la storia diventerà una bomba (no, non lavoro per l'ISIS). Beneh, meglio che vada a scrivere il prossimo capitolo e a finire Neko&Neko, a presto! 

Alexiochan <3

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Capitolo 3
*** Amici? ***


Tsurugi lottava contro la propria perplessità mentre la statua bronzea di Cristoforo Colombo gli indicava un percorso sicuro lontano dall'area degli uomini primitivi. 
-Grazie.- disse Tenma con un sorriso alla statua, poi si rivolse ai due amici. -Ha detto di passare per la sezione delle miniature.- 
-Ci stiamo solo allontanando da Kariya.- fece osservare Kirino, i pugni stretti lungo i fianchi per la frustrazione. Tenma stava per ribattere, ma fu interrotto da un urlo arrabbiatissimo proveniente dalle loro spalle. Si voltarono appena in tempo per realizzare che il re degli Unni e il suo gruppo stavano venendo loro addosso, roteando le asce bipenni e le sciabole. Tsurugi lanciò un urlo strozzato e si mise a correre seguito dai compagni. 
-Ma cosa stanno dicendo?!-
-Sembra abbiano il mal di pancia!-
Dopo l'ennesima svolta a cui giunsero per miracolo, il blu decise di attuare il piano piú logico che gli fosse venuto in mente. 
-Dividiamoci o non li semineremo mai!- urlò agli altri due.
-Ma così ci perderemo!- ribatté Kirino con aria spaventata. 
-Non abbiamo altra scelta, ce la caveremo! Adesso correte!- 
E anche loro tre si divisero. Kirino svoltò bruscamente a destra, scivolando sul pavimento lucido ma riuscendo a mantenere l'equilibrio. Tsurugi girò a sinistra e oltrepassò con un balzo un enorme leone di giada. Tenma corse nell'unica direzione disponibile, ovvero dritto davanti a sè e gli Unni scelsero di seguire lui. Il castano era ormai senza fiato, non ricordava di aver mai provato una paura piú grande di quella. Certo, quando erano dovuti scappare dal T-Rex era stato terribile, ma perlomeno era assieme ai suoi amici. Ora non aveva nessuno. Corse fino a sentire i propri polmoni andare a fuoco, ogni passo era una fitta lacerante al petto. Gli Unni però non mollavano, probabilmente le creature di cera non sentivano la stanchezza. Poi Tenma inciampò e cadde violentemente a terra. Tentò di rialzarsi ma i muscoli delle gambe tremavano per lo sforzo a cui le aveva sottoposte, la gola bruciava così tanto da fargli venire gli occhi lucidi e il suo cuore stava battendo troppo velocemente. Si voltò indietro e vide Attila con gli Unni avvicinarsi sempre di piú a lui fino a quando non lo sovrastarono con i loro corpi. 
-Umalala, maki to neh!-
-Cosa?- 
Tenma non capiva una sola parola della loro lingua, il suo cervello stava lavorando per fargli ricordare qualcosa sulla storia di Attila che potesse essergli utile. Il Fragello Di Dio continuava ad urlargli contro parole incomprensibili finché Tenma non ne ebbe abbastanza: si alzò e, guardandolo dal basso verso l'alto, gli urlò contro anche lui delle parole inventate a caso.
-Roga madara oh!- gridò Attila. 
-Pussi potti blu! Plu!- strillò di rimando il castano. Attila rimase perplesso e guardò i suoi compagni come in cerca di spiegazioni. 
-Smettila di prendertela con il mondo solo perchè sei stato abbandonato da piccolo!- disse Tenma con determinazione, i ricordi della lezione di storia che aveva dovuto studiare qualche ora fa riaffioravano nella sua mente. -Tutti soffrono, chi piú degli altri e chi meno. Ma non è un buon motivo per uccidere chiunque ti capiti sotto tiro!- 
Attila abbassò il capo con aria mortificata, il labbro inferiore gli tremava come se fosse in procinto di piangere. 
-Anche se hai avuto un passato triste, adesso hai la possibilità di scegliere il tuo futuro-- Tenma si interruppe quando il Re degli Unni scoppiò in lacrime. 
-No, s-scusa. Sono stato cattivo, mi dispiace.- mormorò il ragazzino abbracciandolo e dondolandosi leggermente sui talloni. Cominciò a canticchiare una ninnananna nella lingua degli Unni completamente inventata ma che Attila e compagni apprezzarono ugualmente. Quando Tenma si staccò dall'abbraccio, Attila gli sorrideva e lui non poté fare a meno di ricambiare. 

Tsurugi correva il piú velocemente possibile, non si era nemmeno voltato per vedere se lo stessero inseguendo ancora. Rallentò la sua corsa fino a fermarsi completamente solo quando capì di essere nel bel mezzo di una rappresentazione con peluche senza faccia della guerra civile. Per qualche secondo rimase spaesato, gli uomini non parlavano, si sentivano solo gli spari. Stava pensando di tornare indietro ma era accerchiato, perciò si accucciò a quattro zampe e cercò uno spiraglio tra i soldati per scappare. Aveva quasi raggiunto un mucchietto di fieno ideale a ripararsi, quando un pupazzo morente gli cadde addosso e lo schiacciò a terra. Tsurugi emise un lamento, divincolandosi nel tentativo di fuggire via e ci riuscì, seppur a fatica. Una volta al sicuro dalla battaglia, cercò una nuova via di fuga che lo avrebbe fatto uscire da quella sala, ma con risultati poco soddisfacenti. Con quel via vai di corpi ad ostruirgli la visuale non vedeva niente e i continui spari non aiutavano affatto. 
-Salve.- disse una voce calda e piena di ilarità alle sue spalle. Tsurugi si voltò di scatto, già pronto a scappare come se avesse fuoco al sedere. Trovò un uomo vestito con una divisa da esploratore, sopra un baio dall'aria placida. L'uomo sorrideva cordiale, un paio di occhialini dalle lenti stondate posizionati accuratamente sul naso. 
-Chi è lei?- domandò sempre piú smarrito e confuso.
-Theodore Rooslvelt, ventiseiesimo presidente degli Stati Uniti al tuo servizio, giovine.- 


Tana del disagio

Eeeeeeeh, shiao a tutti! :)
Scusate tanto per il ritardo, ma con la scuola e la vita sociale (sì, ne ho una, incredibile, eh? XD) pubblicare o trovare anche solo il tempo di scrivere diventa faticoso. Prometto che questo weekend mi impegnerò per sfornare dei capitoli demenziali al massimo :) 
Ne approfitto per ringraziare infinitamente RLEinStein, _Son Hikaru, MissMisteryy e DolceZeref che recensiscono sempre e mi sono di grande supporto. Rido piú a leggere i vostri commenti che a scrivere la storia XD
Un abbraccio anche a tutti i lettori, 

Alexiochan <3

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Capitolo 4
*** Vi Ritroverò ***


Kirino era completamente senza fiato. In quel momento desiderava solo stendersi a terra e dormire, ma la preoccupazione per Kariya gli impediva di cedere alla stanchezza, così si ritrovò a girare per i corridoi del museo con aria smarrita. Si fermò solo quando le sue gambe non furono piú in grado di reggerlo e si sedette su una panca, chiudendo gli occhi e pensando intensamente alla loro situazione. Si chiese dove fossero Tenma e Tsurugi e se stessero bene, poi l'immagine di Kariya inseguito dal T-Rex tornò a tormentarlo. Venne bruscamente distolto dai suoi pensieri quando qualcosa lo punse alla mano destra, poggiata sul bordo della panca.
-Ahi!- 
Si voltò per capire la causa di quella puntura e vide un uomo piccolissimo in piedi vicino al suo arto, la spada sottile conficcata sul dorso. Ritrasse velocemente la mano e guardò piú curioso che spaventato la miniatura. 
-Madó che rottura! Possibile che non ce danno 'na spada decente?!- sbraitò l'omino rivolto alle sue truppe, parcheggiate ai piedi di Kirino in legioni ordinate. Come aveva fatto a non accorgersene? Il quindicenne scosse la testa incredulo, adesso pure le miniature dei romani prendevano vita. 
-Octy, sta lontano dal pony! L'ho visto prima io!- urlò una miniatura raffigurante un cowboy biondo.
-"L'ho visto prima io" 'na ceppa de minchia!- 
-Vieni qui a ripeterlo se ne hai il coraggio!-
-Se vengo lì te sfondo di pugni!- 
-E basta voi due!- sbottò Kirino alzandosi in piedi e guardandoli male. -Sembrate due bambini dell'asilo che litigano! Se avete da discutere, almeno fatelo quando io non ci sono!- 
Il cowboy e il romano abbassarono le teste per il rimprovero.
-Ha iniziato lui.- disse con tono lamentoso il biondo, indicando l'altro.
-Stamme bene a sentì--
-Fai i gargarismi con l'acetone prima di parlare, tu!- lo fermò Kirino sul nascere di una seconda lite. 
-Come vi chiamate?- domandò serio, incrociando le braccia al petto come una madre che rimprovera i figli. 
-Io sono Jedediah e lui è "scopone in testa".-
-Io sono Octavius e lui è "mungo solo le mucche".-
Kirino stava per calpestare entrambi sotto le scarpe, ma quel loro modo di darsi nomignoli strafottenti, di fulminarsi con lo sguardo, di stuzzicarsi continuamente gli ricordava tanto Kariya. Il suo Kariya che forse non era nemmeno ancora vivo. Jedediah e Octavius si zittirono improvvisamente quando videro il rosa rannicchiarsi contro la panca e iniziare a singhiozzare sommessamente. Gli si avvicinarono cautamente, guardandosi interrogativi e anche preoccupati. 
-Ehi, tutto bene?- domandò il biondo e Kirino scosse la testa. Si sentiva così inutile, così spaventato, ma non per se stesso, per Kariya. Quella piccola peste era chissà dove in quel museo stregato, con leoni famelici, Tirannosauri e strani vichinghi assassini. Avrebbe dovuto proteggerlo, non avrebbe dovuto allontanarsi da lui. Invece adesso erano da soli, tutti smarriti e senza aiuto da parte di nessuno, con la costante paura di trovarsi nel corridoio sbagliato. Jedediah gli fece una carezza sulla schiena mentre Octavius gli chiedeva quale fosse il problema.
-Io e i miei amici ci siamo persi.- mormorò Kirino tra le lacrime. -Siamo venuti qui per accompagnare due nostri compagni a svolgere una ricerca, ma ci siamo persi e il museo ha chiuso prima che potessimo uscire. E tutto ha preso vita e ci ha aggrediti. Chissà se adesso stanno bene...- 
Il ragazzo riprese a piangere piú forte e con piú disperazione, di solito era una persona calma e razionale, ma non vedeva alcuna via di salvezza per sè e i suoi compagni in quel luogo. Jedediah e Octavius si scambiarono uno sguardo d'intesa. 
-Ehi, se vuoi possiamo aiutarti noi a cercare i tuoi amici.- 
Kirino alzò la testa e li guardò, gli occhi lucidi dalle lacrime ma colmi di speranza. 
-Davvero?- 
-Ma certo! L'è terribile perdere un compagno di battaglia e lo so bene. Ti aiuterò io!-
-No, lo aiuterò io!- 
-Chi t'ha chiamato a te, eh?-
-Che ne dite di aiutarmi entrambi?- propose Kirino con aria divertita, adesso che la crisi di depressione era passata, gli ricordavano davvero tanto lui e Kariya quei due, peró in positivo. L'avrebbe ritrovato a tutti i costi. 
-E va bene...- sbuffarono Jedediah e Octavius con aria scocciata ma arrendevole. 

-Aspetta, aspetta. Fammi capire: non posso entrare perchè ho con me una scimmia? Ma lo sapete che voi due siete metà sciacallo, sì?- disse Kariya alle due statue di guarda alla tomba del faraone Ahkmenrah. I due guardiani si limitarono a scuotere il capo per l'ennesima volta, facendo salire l'improvviso desiderio di rottamarli al turchese. Era tornato alla sala della savana e, ovviamente, non aveva trovato nessuno ad aspettarlo lì. Così aveva deciso di cercarli in giro per il museo assiema al suo amico primate. Era una scimmietta intelligente, gli aveva pure indicato la targhetta con su scritto il suo nome. 
-Questo si chiama razzismo, lo sapete? Dexter è molto piú educato e civile di voi due messi assieme!- gridò in faccia alle due statue di Anubi. Inutile dire che trascorse i seguenti dieci minuti a trattare con loro per entrare dentro la tomba, ma niente. Non sapeva nemmeno il motivo per cui desiderasse così ardentemente entrare in quella sottospecie di grotta quadrata. Forse perchè era riparata da T-Rex, leoni e statue moleste, forse perchè gli avevano detto di no e per lui era inaccettabile, forse perchè aveva deciso di seguire una scimmia impagliata. Mentre rimuginava su ciò, Dexter sgusciò oltre le statue verso il sarcofago del faraone. 
-Ehi, ma che fai?! Dexter!- 
Kariya si tuffò appena in tempo per salvare la scimmietta dalla lancia di uno dei due Anubi. Tornare indietro era impossibile a quel punto, la strada era bloccata dai guardiani. Dexter non perse tempo e lo guidò sicuro dentro la stanza del faraone. 
-Che ci facciamo qui?! Adesso come usciamo?!- 
Kariya urlò a squarciagola quando, dopo essersi girato, le mani bendate della mummia gli artigliarono le spalle. 



Tana del disagio 

ZAN ZAN ZAAAAAN! 
Shiao a tutti! XD
Non mi perdo a scrivere questo angolino autrice e parto (verso l'infinito e oltre!) a finire gli altri capitoli! A presto!

Alexiochan 

P.s.
Praticamente vi ho urlato in faccia nella "tana del disagio", scusate XD

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