Noi. Tu, io e il nostro amore.

di BulaBula
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



CAPITOLO 1

Sono nato a Tokyo, da una delle famiglie più importanti della città.
I miei genitori hanno sempre avuto stima di me, ho una sorella minore che mi adora, un fratello maggiore che invidio con tutto me stesso.
Le ragazze a scuola mi stanno sempre appiccicate; non solo vengo considerato bello, ma anche affascinante.
Probabilmente questo è dovuto al fatto che ho un carattere chiuso e scostante, quindi la mia freddezza può facilmente essere considerata fonte di fascino… cavolate.
Non mi è mai mancato niente, tranne un amico.
Probabilmente è per questo che non potrò mai dimenticare il giorno in cui sei entrato come un ciclone nella mia vita.




-SASUKE-KUUUUN!!
Una ragazza carina dai corti capelli rosa tenuti da un nastro correva a perdifiato nel cortile della scuola. Correndo le gambe venivano scoperte dalla gonna cortissima che indossava, suscitando occhiate ammirate e commenti non proprio casti da parte di alcuni ragazzi presenti.
La ragazza tuttavia non se ne curava, anzi, dentro di se sorrideva intimamente, sperando che LUI si accorgesse di quanto fosse carina e corteggiata.
Naturalmente il lui in questione non la degnava mai di uno sguardo, compreso in quel momento, ma lei non si dava per vinta! Le piaceva da così tanto tempo… era sicura che prima o poi la sua costanza sarebbe stata premiata.
Dentro di se era anche convinta di piacergli, ma che LUI non volesse dire nulla per non perdere la sua fama da duro-freddo-ma-quanto-sei-sexy che tutti gli invidiavano ormai da anni… e poi probabilmente era troppo timido.. “Sì è sicuramente così!!!” pensava felice mentre correva per raggiungerlo e si sgolava per farlo girare.
Alla fine ci riuscì
-Mi stavi chiamando….Sakura?
“Quant’è sexy quando fa una pausa prima di dire il mio nome!!! Lo fa per conquistarmi, è ovvio!!! Quant’è belloooooo!!!”
La ormai sbavante ragazza ignorava completamente il fatto che LUI non si ricordasse bene il nome di tutte le ragazze che gli andavano dietro, e che quindi doveva un attimo fare mente locale x associare i nomi ai volti.
-Allora? Volevi dirmi qualcosa? Non ho tempo da perdere…
-Ehm, sì! Che ne dici di accompagnarmi a casa??
“Vai così Sakura! Audace! Devi essere audace! Non ti resisterà di cer…”
-no grazie
La ragazza rimane imbambolata a guardare LUI che si allontana.
-Ehi, fronte spaziosa! Ma che ti credevi? Che un figo come Sasuke-kun perdesse tempo dietro a una come te? Al massimo con me!
A parlare era stata una delle ragazze più belle della scuola, alta dai lunghi capelli biondi sempre raccolti in una coda, con un ciuffo che le ricadeva sulla fronte coprendo leggermente uno dei suoi chiarissimi occhi azzurri. All’apparenza un angelo disceso in terra, ma appena apriva bocca si mostrava x la strega e l’oca che era…
-Zitta Ino! Non mi sembra che in tutti questi anni tu sia mai riuscita a combinare niente con LUI!
Leggero sbuffo di noia
-Uff, dettagli…

Camminava veloce verso casa, aveva voglia di tornare… questo perché mancava il suo amato-odiato fratello maggiore, quindi la casa sarebbe stata di certo un paradiso e si sarebbe potuto rilassare quanto voleva…
Ormai evitare gli inviti e, soprattutto, gli agguati delle ragazze della sua scuola stava diventando sempre più difficile… le donne erano veramente fantasiose, su questo non c’erano dubbi…
Passò davanti a una vetrina e si specchiò: poteva anche essere presuntuoso, ma non si stupiva di avere quell’effetto sulle ragazze. Alto e magro, con un fisico che mostrava più dei suoi 17 anni; la pelle diafana e liscia e i capelli neri che ricadevano leggermente sul volto. Occhi scuri magnetici che non si potevano scordare facilmente, occhi pieni costantemente di freddezza… di solitudine…
Era bello, su questo non c’erano dubbi. Tuttavia, nonostante fosse fisicamente più bello di suo fratello Itachi, non aveva nemmeno un briciolo del suo fascino e del suo carisma… anche da quel punto di vista Itachi era meglio.
Sospirò. La voglia di tornare a casa gli era passata completamente.
Invertì la direzione e iniziò a camminare senza meta, fino a quando arrivò molto vicino alla stazione dei treni; stava svoltando un angolo quando, all’improvviso, sentì qualcuno arrivargli addosso dalla parte opposta, qualcuno che, dopo aver sbattuto contro di lui cadde a terra.
Tutto quello che riuscì a vedere fu che era un ragazzo biondo…

Correvi tanto veloce che il livido che mi avevi lasciato sbattendo contro di me mi rimase per giorni.
Quel livido era solo uno dei segni che mi aveva reso tuo per sempre..
Se avessi subito compreso e accettato questo mio sentimento, probabilmente le cose sarebbero state più semplici…
Quello fu il momento in cui entrasti nella mia vita… il momento in cui iniziarono i miei guai… il momento in cui iniziai a essere felice…





Ok, nueva storia!
Lasciate perdere l’inizio alla Nana, perché la storia andrà in tutt’altra direzione!
Il capitolo è davvero corto, (su word sembrava molto più lungo)e purtroppo saranno così i primi tre circa, in quanto c’è una sorta di presentazione dei personaggi, ma dopo la storia entrerà nel vivo, spero che vi piacerà! Ho anche cercato di fare dei capitoli più lunghi, spero di essere migliorata e di non deludere tutte le persone che mi hanno seguito fin’ora!
La storia sarà parecchio lunga, devo scrivere gli ultimi capitolo per arrivare, se i miei conti sono esatti, a un totale di 30! Spero che avrete la pazienza di seguirmi, è una storia in cui ho davvero messo tantissimo di me, vorrei sapere che ne pensate!
A proposito chiedo scusa a tutte le fan di Sakura, in questa fic compare poco e, quando compare, non è simpatica! Scusa, Sakura!
Grazie in anticipo! anche a chi ha commentato That Little blond child, sono contenta di avervi emozionato!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***



CAPITOLO 2

Non ricordo dove sono nato.
Da quello che mi hanno detto, i miei genitori sono morti in un incidente pochi mesi dopo la mia nascita.
Sono cresciuto in un orfanotrofio in un paesino di campagna, dove sono sempre stato trattato bene; lì mi hanno impartito un’educazione semplice e alla buona, tanto che non posso certo dire di essere un fulmine nel capire le cose.
Ho sempre avuto una grande abilità nell’avvicinare le persone, le quali sembrano essere in qualche modo attratte da me… ancora oggi non ne capisco il motivo.
E non capisco nemmeno perché, tra tutte le persone che ho conosciuto in quel periodo, tu sia l’unica che dal primo momento si incollò alla mia mente.



-Biglietto, prego.
Un giovane ragazzo biondo si frugò rapidamente nelle tasche.
-ecco!
Porse il biglietto con un sorriso al controllore.
-mi scusi, tra quanto dovremmo arrivare a Tokyo?
-un’ora circa
-grazie mille!
“Così tanto! Tokyo è davvero lontana!”
Pensò il ragazzo mentre il controllore si allontanava verso gli altri passeggeri.
Non vedeva l’ora di arrivare. Si aspettava molto da quel trasferimento, era certo che la sua vita sarebbe cambiata radicalmente, di sicuro in meglio.
Avrebbe conosciuto tante persone nuove, sarebbe stato sicuramente felice e si sarebbe divertito tanto!
Alla fine era quella la cosa più importante. Ancora non riusciva a crederci.
Quando qualche settimana prima gli avevano annunciato che una famiglia di Tokyo aveva intenzione di adottarlo aveva pensato subito a uno scherzo… insomma, ormai aveva 17 anni, non aveva senso sperare ancora nell’adozione, era troppo vecchio…
E invece a quanto pare c’era qualcuno che aveva deciso di prendere proprio lui.. e ne era felicissimo…

-Naruto-kun allora vai via davvero?
Disse una bambina con i lacrimoni agli occhi.
-si Aki…
Arrivò un altro bambino
-ma perché Naruto-kun? Noi non ti bastiamo come famiglia?
-ma certo… lo sapete benissimo che voi siete come una famiglia per me… ma non potrò stare qui per sempre… in compenso vi penserò ogni giorno!

Quella mattina si era allontanato dall’orfanotrofio, da quella che era stata la sua casa per tutta la vita, sorridendo ai suoi “fratellini”.
-Noi non ti bastiamo come famiglia?
A dire la verità non sapeva cosa rispondere a quella domanda. Di sicuro voleva bene alle persone dell’orfanotrofio ed era vero che le considerava come una famiglia. Ma era consapevole che non era vero… una vera famiglia la stava per avere adesso, e per questo non poteva che essere felice. Dei genitori e magari anche dei fratelli… e andare in una scuola dove non sono i tuoi stessi genitori a insegnare… e fare amicizia con altri ragazzi… tutto questo era come un sogno che si avverava.
Il treno arrivò con un po’ di ritardo a Tokyo.
“Accidenti, avevamo appuntamento mezz’ora fa al bar davanti alla stazione, sono in ritardo!!!”
Non appena scese dal treno iniziò a correre a rotta di collo verso il bar ma, appena girò un angolo, andò a sbattere contro una persona e cadde rovinosamente per terra.
Alzò lo sguardo e vide che aveva sbattuto contro un ragazzo che all’incirca doveva avere la sua stessa età.

Ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati?
Io sì, non l’ho mai dimenticata…
Penso che il fatto che tu sia stata la prima persona che è entrata nella mia nuova vita non sia stato solo un caso.
Forse è grazie a questa mia convinzione che riesco a comprendere la profondità del legame che si è formato tra di noi.





Bleah è davvero corto anche questo! ma non temete, tra due capitoli, se non sbaglio, la lunghezza aumenterà! Anche qui abbiamo l’introduzione dell’altro personaggio, nel prossimo capitolo finalmente si incontreranno!
Ringrazio le persone che da Black Stuff sono venute a leggere questa (vecchie conoscenze, cioè: ryanforever, Animenight89, Regina Oscura, Tensai86 ) e anche le nuove, ovvero ron1111. Spero che tutte continuerete a seguirmi e di non perdere nessuno per strada!
Ripeto le mie scuse per i fan di Sakura, a me sta simpatica, davvero, però qui serviva proprio una persona così! E più avanti si scoprirà il perché, visto che all’inizio non comparirà tantissimo!
Ne approfitto anche per ringraziare chi ha commentato la fine di Black Stuff, e scusate ancora per la banalità della fine! Spero di migliorare con questa!
Beh now i go, ciaooooo!
E grazie ancora a tutti!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

La prima cosa che ho potuto vedere di te sono stati i tuoi capelli biondi, così diversi dai miei neri come la pece.
Quella volta non potei fare a meno di pensare che quel colore fosse stupendo, così luminoso e solare… proprio come te…
Non c’è dubbio… da quel momento il sole ha fatto capolino nella mia vita prendendo la forma di una testolina bionda.




-Ehi, sta un po’ attento!
Il ragazzo per terra non lo ascoltava nemmeno, troppo occupato a raccogliere le sue borse borbottando.
-Maledizione, sono in ritardo!
-Ehi…
-Cavolo!!!
-…tu…
-Mi sono anche fatto male accidenti a me!
-VUOI STARMI A SENTIRE??
Sasuke si stava decisamente spazientendo. Il ragazzo alzò gli occhi e si portò le mani alla bocca:
-Ce! Oddio scusi! Le sono venuto addosso non volevo! Si è fatto male? Tutto a posto? Le chiedo scusa ma sa, andavo di fretta, ho un appuntamento urgente e il treno è arrivato in ritardo… io lo consideravo davvero importante, ho fatto tanta strada per arrivare qui, volevo fare bella figura per questo correvo…
Mentre il biondo parlava a raffica senza prendere fiato, Sasuke lo osservava: era leggermente più basso di lui, ma aveva un bel fisico, magro e scattante, dalla pelle leggermente abbronzata… ciò che lo colpì di più fu il suo viso, molto diverso da quello di un tipico orientale. Sicuramente aveva origini straniere. I capelli disordinati biondi che, a seconda di come si muoveva, andavano a coprirgli leggermente gli occhi grandi…erano di un azzurro così intenso e limpido che sembravano due specchi d’acqua. A renderlo ancora più particolare erano tre cicatrici che gli solcavano ogni guancia.
“Non tolgono nulla alla sua bellezza… anzi…Eh? Ma cosa vado a pensare?!”
Vedendo che Sasuke era arrossito e aveva spalancato gli occhi, Naruto, credendo che si sentisse male, interruppe le sue scuse:
-Si sente bene?
Sasuke tossì cercando di darsi un contegno
-Certo. Comunque vedi di stare più attento la prossima volta testa quadra.
-come scusi? Va bene che le sono venuto addosso, ma le ho chiesto scusa, non c’è bisogno di insultare le persone!
-per carità, ma quanto parli…
Borbottato questo in modo seccato Sasuke si girò e si allontanò… il fatto che avesse pensato che quel tipo era bello gli aveva dato fastidio, fino a quel momento nessuno lo aveva mai colpito come quel biondino. Forse fu per questo motivo che si girò un’altra volta verso quel ragazzo, che aveva iniziato a raccogliere velocemente le sue cose.
Continuava a borbottare tra se e sé quanto fosse stato maleducato quel tipo
“Spero che non siano tutti così… bè, per fortuna mi hanno detto che in città ci sono molte persone… di sicuro non ci rivedremo più”
Per questo Naruto si stupì quando si sentì chiamare
-Ehi…senti
Si stava avvicinando a lui senza fissarlo direttamente negli occhi, come se trovasse molto interessante l’orario dei treni alla sua destra
-desidera?
Naruto di solito era sempre molto educato con le altre persone, ma quel tipo lo aveva proprio fatto arrabbiare… perché lo aveva chiamato testa quadra se nemmeno lo conosceva??
-Prima di tutto piantala di darmi del lei… avremo più o meno la stessa età…
-Mmm… ok…
-E poi… come ti chiami?
Ora lo fissava negli occhi. Chissà perché, guardandolo, dimenticò di essere arrabbiato.
-Naruto Uzumaki!
E gli porse la mano con un sorriso abbagliante. Sasuke lo guardò sorpreso e confuso per un attimo: era la prima volta che uno gli sorrideva e si presentava a lui in modo così amichevole, quindi non sapeva che fare. Alla fine decise di stringere quella mano che il biondo gli porgeva sorridendo
-Sasuke Uchiha
Detto questo si girò e si incamminò verso casa, ma notò che la sua nuova conoscenza era rimasta ferma e imbambolata.
-Muoviti! Non avevi un appuntamento?
Naruto si riscosse e iniziò a correre verso il bar, mentre un pensiero si faceva strada nella sua mente
-Uchiha… questo nome l’ho già sentito… ma dove?

Anche se sapevo il tuo nome, non conoscevo ancora niente di te… e in qualche modo questo mi dava fastidio…
Anche se all’inizio desideravo non incontrare più una persona così antipatica, dopo che ci eravamo presentati sentivo in me il desiderio di rivederti.





Waaaa!!! Hola!
Ringrazio tanto tanto tanto tutte voi che ogni volta mi regalate i vostri bellissimi commenti! Anche se siamo ancora all’inizio il vostro entusiasmo è fantastico, vi ringrazio!
L'introduzione questa volta è di sasuke, mentre la parte finale di Naruto! Mi raccomando prestate attenzione a queste parti perchè vi diranno davvero tanto sulla storia (e anche perchè tra un po' ci ho messo più tempo a scrivere quelle che tutto il resto ^_^)!
Grazie a miiky, Vavvola, Animenight89, ryanforever, Roronoa_Francy, genesis87, azrael ( spero che dai prossimi capitoli tu riesca a farti un’idea più precisa!^^) Regina Oscura, Quistis18, Irimi! E anche ai preferiti (45 con soli due capitoletti… vi amoooooooo!!!)
Ciaooo!!!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***



CAPITOLO 4

Mentre tornavo a casa, il tragitto mi sembrava in qualche modo diverso dal solito, come se fino a quel momento avessi guardato ogni cosa superficialmente…
Forse perché prima di incontrarti non ero mai stato veramente vivo…



-Sono tornato.
-Ciao Sasuke!
Una ragazzina lo abbracciò sorridendo.
-Karen, perché ogni volta che torno a casa mi devi saltare addosso?
-Come perché? Perché sei il mio fratello preferito, è ovvio!
Disse la ragazzina ridendo. Aveva 2 anni in meno di Sasuke, e dalla sua bellezza si capiva subito che era sua sorella, e anche dalla sua fama presso i ragazzi.
-Ah ah! Attenta cara, se ti sentisse Itachi si offenderebbe molto!
Disse la madre, Mikoto Uchiha, facendo capolino dalla cucina, dove stava dando disposizioni alla cuoca e agli altri servitori per la cena di quella sera.
Karen scosse i lunghi capelli neri e assunse un’espressione scocciata
-Figurati se si offende! A Itachi-nii non interessano queste cose…a lui importa solo di se stesso e dei suoi stupidi amici!
-Non parlare in questo modo, Karen, non va bene
Disse meccanicamente Sasuke… in realtà condivideva in pieno ciò che aveva detto la sorellina, ma lui era pur sempre il fratello maggiore, e doveva bloccarla quando superava il limite. Poi notò la tavola in sala da pranzo già apparecchiata, e vide che era pronto per 5 persone. Visto che Itachi sarebbe rimasto fuori casa per ancora qualche tempo, evidentemente doveva esserci un ospite.
-Mamma, aspettiamo qualcuno?
Disse già sbadigliando all’idea di un’altra cena con uno dei soci in affari di suo padre.
Mikoto entrò nella sala continuando a dare disposizioni
-No, preferisco gli altri bicchieri, questi non vanno bene… scusa, Sasuke, ma non te l’ho detto stamattina?
-Ehm, cosa?
- Ma non mi ascolti mai eh? Sei proprio come Itachi.. e non fare quella faccia, è così!
Aggiunse notando la sguardo minaccioso che il figlio aveva fatto sentendosi paragonare al fratello.
-Comunque, oggi finalmente arriva il vostro nuovo fratello! Vostro padre è appena andato a prenderlo alla stazione, saranno qui a momenti! Sono così contenta!
Giusto… il loro nuovo fratello. Se n’era quasi dimenticato. Data la loro disponibilità economica i suoi genitori avevano deciso di adottare un orfano da qualche parte, in modo che potesse avere una famiglia… tuttavia erano stati molto selettivi: volevano assolutamente un maschio, e che fosse della stessa età di Sasuke. Probabilmente erano preoccupati per il fatto che non aveva amici, e che le uniche persone con cui parlasse, e nemmeno tanto, fossero, oltre ai suoi familiari, gli amici di Itachi che spesso si svaccavano a casa loro.
Forse pensavano che, avendo un suo coetaneo in casa e magari anche a scuola, per lui sarebbe stato più facile socializzare con gli altri.
“Che sciocchezza…”
Gli dava un po’ fastidio che si preoccupassero così per lui, come se temessero che avesse qualche problema emotivo o che si tagliasse le vene per la tristezza…
“Io sto benissimo così”
Si ripeteva quella bugia da parecchi anni ormai, tanto da non provare più fitte di dolore ogni volta che vedeva suo fratello circondato dagli amici… ok, quei tipi non erano esattamente normali, e non solo perché erano amici di suo fratello, però almeno erano dei tipi abbastanza divertenti e chiassosi e sembravano un bel gruppo…
In ogni caso, era stato molto difficile per gli Uchiha trovare un orfano con quelle caratteristiche, in quanto a quell’età molti iniziavano a vivere per conto proprio. L’unico che avevano trovato era stato un ragazzo di un paese nei pressi di Tokyo, un certo Mabuto… o era Takuto? Utataki… o qualcosa del genere (e sì, Sasuke aveva grandi difficoltà nel ricordare i nomi delle persone).
A un certo punto suonò il campanello
-sono loro!!!
Esclamarono eccitate Karen e sua madre. La cameriera andò ad aprire ed entrò Fugaku Uchiha, il capofamiglia nonché padre di Sasuke, seguito da….
-TU?
Sasuke aveva spalancato gli occhi sorpreso.
Fugaku era seguito da un ragazzo biondo, con gli occhi azzurri, la pelle abbronzata e delle strane cicatrici sulle guance… ragazzo che ora fissava Sasuke stupito
-Ecco dove avevo già sentito quel nome! Uchiha! Il nome della mia famiglia adottiva! Tu… tu devi appartenere a questa famiglia!!
Aveva detto tutto questo come se avesse scoperto chissà che cosa, e sembrava molto soddisfatto di sé.
Sasuke per poco non cadde a terra
-Stupido!! come hai fatto a non capirlo subito?
-Ma ora l’ho capito!!
-E non fare la faccia di uno che crede di aver fatto una scoperta sensazionale!! TESTA QUADRA!!
I genitori di Sasuke erano sconvolti: non avevano mai visto loro figlio comportarsi così con qualcuno… nemmeno con loro… improvvisamente, sembrava aver perso con quel ragazzo tutta la sua freddezza.
-Ehm, vi conoscete?
-Sì, mi e venuto addosso all’uscita dalla stazione…
- certo, ero in ritardo!
Vedendo che Sasuke stava già per ribattere, Mikoto decise di interromperlo
-Bè, Naruto, sarai affamato! Mettiamoci a tavola!
Durante la cena le cose andarono un po’ meglio, Sasuke e Naruto non battibeccarono praticamente niente. Per tutto il pasto parlarono di Naruto e della sua vita all’orfanotrofio, dei suoi interessi ecc… e il ragazzo aveva fatto qualche domanda sulla famiglia Uchiha e sull’assente Itachi. Sasuke non ascoltò praticamente nulla di quella conversazione. Captava solo le risate del biondo, e allora si girava a guardarlo.
L’aver scoperto che da quel momento in poi sarebbero vissuti sotto lo stesso tetto, INSIEME, aveva provocato in lui degli strani sentimenti, un misto di euforia, ansia, paura e felicità che lui stesso non riusciva a comprendere appieno.

Alla fine tutti erano stanchi e decisero di andare a dormire
-Sasuke, mostra a Naruto la sua camera, per favore
-Certo, seguimi.
La camera del biondo era accanto a quella di Sasuke, quindi i due, prima di separarsi per andare ognuno nella sua, si guardarono per un attimo, indecisi su cosa dire. Il moro decise di rompere quel silenzio “In fondo siamo fratelli, non c’è niente di male se gli auguro la buonanotte…”
-Bhè… buonan…
-Senti, non trovi che sia strano?
-Mh?
Naruto lo fissava con una faccia stupita
-Sì, insomma, il fatto che ci siamo rincontrati…
-già… chi l’avrebbe mai detto che la testa quadra di questo pomeriggio sarebbe venuta a vivere sotto il mio stesso tetto…
-Ancora con questa testa quadra?!?
-Sì, ti si addice…
-Uffa…a me non piace per niente…
-Hai ragione…. In effetti ci sono nomi migliori… allora… buonanotte…Dobe…
Naruto lo guardò con rabbia
-Tzk… ‘notte… teme…
Si guardarono un’ultima volta in cagnesco, ma non appena si girarono verso le porte delle loro camere, non riuscirono a reprimere un sorriso divertito.


Intanto Mikoto e Fugaku parlavano tra di loro del nuovo membro della famiglia: Mikoto era entusiasta, già adorava quel ragazzo così solare.
-Finalmente un ragazzo allegro in questa casa, visto che tutti gli uomini Uchiha sono tutto il contrario!!
Fugaku, sentendosi chiamato in causa, le scoccò un’occhiataccia
-Che vorresti dire??
-Ma niente, niente…
In realtà, anche se non lo dimostrava apertamente, anche il capofamiglia era rimasto impressionato da Naruto: pensava che avrebbe portato una bella ventata d’aria fresca…
E poi a nessuno dei due era sfuggito il modo in cui si era comportato Sasuke da quando era entrato in casa il biondo… -Forse anche Sasuke riuscirà a diventare un po’ più socievole… non l’ho mai visto comportarsi in modo così… non so come definirlo…
-Umano?
Suggerì Fugaku
-Sì… è la parola giusta… da quanto era freddo mi è sempre sembrato un robot… grazie a naruto… credo che le cose andranno meglio…
-Sì, lo penso anch’io… è stata una fortuna aver trovato un ragazzo come lui…
Tuttavia quella sera nessuno aveva notato che Karen non aveva aperto bocca, e nessuno si era reso conto dello sguardo sognante che le era comparso non appena aveva visto Naruto…

La prima notte che passai in casa Uchiha, la prima di una lunga serie, non riuscì a dormire perché era tanta la mia felicità che mi rigiravo in continuazione nel letto.
All’epoca la attribuii al fatto che finalmente avevo una vera famiglia… solo ora capisco che era dovuta al fatto che ti avevo rincontrato…




Haloa!!
Ecco qua the new chapteeeeeeeer!!
Come al solito I vostri commenti sono belliiissiiiimiiii! Grazie grazie grazie *si inchina ripetutamente*.
Ah ah, meno male che l’incontro vi è piaciuto! Sono contenta di avervi fatto pensare “che carino Naruto!”, perché è proprio l’idea che voglio dare! Di una pallina morbida morbida che rotola e…. ok basta. Sasuke l’ha visto una volta ed è già capitolato, che vi aspettavate? E ora che vivono insieme?
Ah, a sproposito, riguardo le parti iniziali e finali: anche qui erano quella iniziale di sasuke, e quella finale di Naruto, ma dal prossimo si cambia: inizierà che ha terminato il capitolo precedente. (per intenderci, nel prossimo l’introduzione sarà di Naru e la fine di Sasu e così via). Forse era superfluo dirlo e non è interessante… ma vabbè, io lo dico lo stesso!!XD
Grazie ancora! E anche ai preferiti! E anche a chi legge e basta! E anche a chi non legge!.. no, dai a loro no!XD
Un baciooooo!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

Nella mia vita passata, l’orfanotrofio non era soltanto la mia casa, ma anche la mia scuola. Quindi non era certo pronto alla scuola di Tokyo…
Quella quantità di voci che si mescolavano in cortile mi stordiva, e rischiavo di perdermi tra tutte quelle persone…
Tuttavia, quel giorno, tra la moltitudine di visi e colori, non persi mai di vista i tuoi occhi…



-bèh ti decidi a entrare sì o no? …..Dobe guarda che sto parlando con te. Non vorrai rimanere tutta la mattina davanti al cancello a bocca aperta spero….
Infatti il giorno dopo il suo arrivo, Naruto aveva iniziato ad andare a scuola; e, nel vedere la maestosità dell’edificio e la quantità di persone che c’erano nel cortile, era rimasto letteralmente a bocca aperta.
Tanto che non si era nemmeno reso conto di come Sasuke continuava a chiamarlo.
Il moro, visto che l’altro non accennava a muoversi di lì, decise di trascinarlo per un braccio fino alla loro classe, dato che la campana era appena suonata; non era il caso che quella testa quadra facesse ritardo nel suo primo giorno di scuola.
Sentendosi trascinare in malo modo, Naruto si ridestò dalla sua trance e iniziò a camminare da solo fino all’aula; poco prima di entrare si sentì chiedere da Sasuke con una voce leggermente sprezzante
-Non hai paura?
-Eh? Dovrei?
-bèh.. d’altronde è il tuo primo giorno di scuola… sarai agitato…
-Più che altro non sto più nella pelle! Non vedo l’ora di conoscere i compagni e di stringere nuove amicizie!!!!
Sasuke rimase perplesso di fronte alla radiosità del compagno: in tutti quegli anni lui non aveva mai provato quella gioia nel recarsi a scuola, e conoscere gente nuova non lo emozionava minimamente… anzi, ogni volta entrare in quella classe gli costava un’immensa fatica, non solo perché le ragazze spesso gli rompevano le scatole, ma soprattutto perché era sempre stato da solo.
A causa della sua aria fredda e arrogante (tipica degli uomini Uchiha) nessuno gli si avvicinava mai per diventare suo amico, e i pochi che gli rivolgevano la parola non cercavano mai di approfondire il rapporto perché pensavano che se la tirasse troppo e che non fosse per niente simpatico.
Per questo la vitalità e la voglia di Naruto lo avevano sorpreso.
Non appena entrarono in classe Sasuke andò a sedersi, mentre il professor Iruka presentava Naruto alla classe.
Dopo di che il biondino andò a sedersi nell’unico banco libero, nella fila accanto a quella di Sasuke, sorridendo a tutti quelli che incrociavano il suo sguardo, i quali, contagiati da quell’allegria, ricambiavano cordiali.
Naruto dal canto suo era contento, anche se la lezione di letteratura italiana di Iruka era stata piuttosto pesante (poverino, lui ha il cervellino debole!!); accolse con un sospiro liberatorio la campana della ricreazione. Si alzò dal suo banco per andare da Sasuke, quando venne bloccato da alcuni suoi compagni.
-Ciao! Naruto, giusto? Piacere, io sono Kiba Inuzuka!!
A parlare era stato un ragazzo dall’aria selvaggia con dei tatuaggi rossi sulle guance; attirava particolarmente l’attenzione per via del suo abbigliamento hip-hop e del suo atteggiamento chiassoso. Accanto a lui c’era un ragazzo alto dagli occhi chiari e i capelli lunghi e lisci; vestiva semplicemente, ma si capiva che aveva una gran classe e molto fascino. Posò la mano sul braccio di Kiba
-Inuzuka, perché devi sempre urlare?
-Non sto urlando!!!!
-Sì, certo certo… comunque –aggiunse rivolgendosi a Naruto- io sono Neji Hyuga, piacere
-Molto piacere!
-e loro- disse facendo un cenno al banco alle sue spalle – sono Choji Akimici
E indicò un ragazzo corpulento che mangiava delle patatine e che gli sorrise allegro
-e Shikamaru Nara
E indicò il ragazzo accanto a Choji che sembrava stesse dormendo sul banco, ma che fece un cenno con la mano a mò di saluto.
-Ciao a tutti! Sono davvero felice di conoscervi!
-Allora ti sei appena trasferito da un paesino giusto? Dev’essere strano vivere in città!
-Abbastanza! Infatti appena ho visto tutta quella gente in cortile sono rimasto imbambolato per almeno 10 minuti! Non sono abituato!!
Sasuke si stupì nel notare che, nonostante avesse conosciuto quei ragazzi da qualche minuto, ci stesse già ridendo assieme.
E dire che lui dopo anni era troppo se li salutava per strada!
-Per fortuna che con me c’era Sasuke, sennò sarei arrivato di sicuro in ritardo!
Il ragazzo, sentendosi nominare, alzò lo sguardo e vide che tutti lo stavano guardando un po’ stupiti.
-Perché, vi conoscevate da prima?
Sasuke si alzò in piedi:
-Sì, Naruto si è trasferito a casa mia da ieri sera
E li guardò come a sfidarli a ribattere qualcosa di maligno, come se un tipo antipatico come lui non fosse degno di conoscere il biondo e di essere suo amico.
“Amico? Perché…siamo forse amici?”
Tuttavia aveva sbagliato i suoi calcoli: infatti i ragazzi, anche se non si aspettavano né che Naruto vivesse a Villa Uchiha né tanto meno si aspettavano che Sasuke si prendesse il disturbo di parlare con loro comuni mortali, avevano annuito ed erano tornati a fare domande a Naruto su come si trovasse ecc… e si stupì nel vedere che spesso il biondo si rivolgeva a lui durante la conversazione, facendolo partecipare…
E gli altri accettavano di buon grado, parlavano con lui, gli SORRIDEVANO…
Non era mai successa una cosa del genere… l’arrivo di quel ragazzo aveva decisamente cambiato le cose..
Era come un sole, e lui standogli vicino veniva un po’ illuminato dalla sua luce.


-Inuzuka, perché continui a fissare l’Uchiha?
Avevano deciso di andare a pranzo fuori dopo la scuola, e Sasuke era stato trascinato da Naruto, che sembrava del tutto intenzionato a farlo entrare nella sua nuova cerchia di amici
“Buffo… dovrebbe essere il contrario visto che li conosco da più tempo di lui”
Erano seduti al tavolo, e Kiba aveva iniziato a guardare fissamente Sasuke, senza staccargli gli occhi di dosso neppure mentre ordinava. Al che Neji non si era più trattenuto:
-Mi ascolti? Non sta bene fissare le persone, specialmente mentre mangiano
Kiba lo guardò con aria svogliata
-Suvvia fratello, non rompere con le tue maniere dell’alta società…
-Sì. Però è vero che lo fissavi… l’ho notato anch’io
Kiba guardò naruto serio
-Bè, cercavo di capire che cos’avesse lui più di me! E visto che a scuola è sempre da solo e isolato questa è la prima volta che posso vederlo bene da vicino!!
-In che senso chomp cos’ha lui chomp in più di te chomp?
-Choji, inghiottisci
Disse svogliatamente Shikamaru, che era stato trascinato lì a forza dall’amico che, quando sentiva parlare di cibo, non capiva più niente
-Bè, insomma, non capisco perché questo damerino debba avere più successo di me con le ragazze! Insomma non sono così male, no?
Dicendo questo si era alzato e aveva alzato le braccia la cielo, per farsi vedere meglio. Qualche ragazza ai tavoli vicini gli scoccò qualche occhiata mezzo d’apprezzamento mezzo divertita, e allora il ragazzo si gasò e stava già fiondandosi da loro, quando le ragazze posarono lo sguardo su Sasuke e si dimenticarono completamente di lui.
Quindi si sedette con aria sconfitta e sbottò arrabbiato:
-Vedete? Finisce sempre così! Anche a scuola! Sono anni che ci provo con quella figa della Yamanaka, ma niente, lei e quella scema della sua amica sono le tue fan più scatenate!!
E indicò Sasuke furioso. Questo non sapeva cosa dire, in effetti era vero, aveva successo con le ragazze ma non era certo colpa sua!
Shikamaru decise di uscire dal coma:
-Forse è a causa dei tuoi modi da idiota che non rimorchi mai
Naruto e Choji ridacchiavano, e Kiba si imporporò
-Ha parlato! Sbaglio o non sei mai uscito con una ragazza?
-Solo perché sarebbe troppo stancante…
-Sì, però l’abbiamo visto tutti che lanci sempre quelle occhiate furtive alla sorella di Sabaku…
Disse Neji guadagnandosi un cenno d’approvazione di Kiba
-Bah… quella non è una donna… è un uomo travestito
Borbottò il ragazzo col codino
-Chi è Sabaku?
Chiese Naruto interessato e gli rispose Neji, come al solito il più serio e conciso di tutti
-Di nome fa Gaara, ed è nella nostra classe, solo che non ha mai voglia di venire a scuola, per questo non lo conosci… se ci fosse stato l’avresti notato di sicuro
-Perché?
-Mmmmm vediamo… forse perché hai capelli rossi, si mette la matita nera attorno agli occhi, veste punk e ha un atteggiamento da duro che mette i brividi?
-Senza contare che è un gran pezzo di figo
L’ultimo commento di Kiba aveva fatto strozzare più di una persona al tavolo, e Neji si era alzato furibondo e rosso in viso borbottando qualcosa sulla gente stupida mentre se ne andava dal locale.
-Bè? Che ho detto?
Sasuke, pensando che Neji non era così sano come sembrava, decise di illuminare il ragazzo:
-Credo che sia per via del commento su Gaara…
-????
3 facce stupite si erano girate verso di lui con un enorme punto interrogativo sopra la testa.
-Vedi? Se n’è accorto pure lui che è la prima volta che esce con noi
-Di cosa, Shika?
-Del fatto che Kiba piace a Neji
-…..
-chomp
-COSAAAAAAAAA????????


-Ah che ridere la faccia di Kiba dopo che ha saputo che piaceva a Neji!!!
Naruto saltellava allegramente poco più avanti di Sasuke mentre tornavano a casa; poi si fermò:
-Ma come hai fatto a capire che era così? Io non me n’ero mica accorto
-Non avevo dubbi dobe…
-Uffa con ‘sto dobe!
Sasuke represse l’impulso di ridere di fronte al broncio che aveva messo il biondino…
Un broncio a dir poco adorabile.
Arrossendo leggermente dopo quel pensiero aggiunse:
-Comunque non era difficile da capire…
-Secondo me sì… è l’unico che chiama sempre per cognome, e poi lo sta sempre riprendendo!
-Forse fa così perché ha paura di essere rifiutato…
Sussurrò il moro. Naruto si girò per fissarlo intensamente, poi si portò vicino a lui e gli chiese con aria furba, cercando di cambiare argomento
-E dimmi… chi sarebbero queste tue fan scatenate…?
-Il mio incubo peggiore…
Disse il moro scuro in volto
-Ma dai! Se è il sogno di tutti i ragazzi essere adorati dalle donne!!
-…bah…
Sasuke accelerò un po’ il passo, e Naruto dovette fare un piccolo scatto per non rimanere indietro
-Comunque…-aggiunse il biondo con un sussurro- penso che non bisogna aver paura di essere rifiutati dagli altri… bisogna farsi coraggio e mostrarsi per quello che si è, e di sicuro si verrà apprezzati…
Aveva detto queste cose tenendo lo sguardo fisso al terreno. Il discorso era partito da Neji, ma entrambi sapevano di chi si stava parlando in quel momento.
Sasuke lo guardò, le guance rosse e i ciuffetti biondi che ricoprivano il volto.
Scosse la testa –Chi lo sa, forse hai ragione tu…
Lo prese per mano e riniziò a camminare tenendo lo sguardo fisso davanti a sé, evitando di guardare il ragazzo dietro di lui per non far notare il suo imbarazzo.
Naruto, non appena aveva sentito la mano fredda di Sasuke nella sua, aveva sentito una specie di tuffo al cuore, tanto forte che non si era stupito nemmeno del fatto che Sasuke gli avesse dato ragione per la prima volta, e senza insultarlo come al solito!
I suoi pensieri furono interrotti da un sussurro del moro
-Dobe…
Naruto ridacchiò.
Era ovvio, non poteva essere cambiato così tanto in pochi minuti… e poi si era accorto che, mentre lo diceva, Sasuke stava sorridendo…

Quella sera, mentre tornavamo a casa, stringendo la tua mano nella mia, non potevo fare a meno di pensare che in poche ore eri riuscito a capire di me più di quanto non avessi capito io in 17 anni di vita. Questo da un lato mi faceva paura, dall’altro mi colmava di gioia.






Ciao a tuttiiiiii!!
Primo giorno di scuola per il nostro Naru-chan, argomento di cui si è abusato fino alla nausea, lo so, ma è inevitabile mettercelo! E sono anche entrati in scena anche Kiba e Neji ( in una mia fic NON POSSONO MANCARE), con Shikamaru (ho scoperto che è un personaggio alquanto divertente da manovrare) e Choji.
Beh, la smetto di dilungarmi, non posso rispondere ai vostri commenti perché ho poco tempo (sto studiando come un maiale perché lunedì ho la simulazione della terza prova). Vi dico solo che vi adoroooooo! E i vostri commenti mi fanno tanto tanto tanto piacere!!!
Ciaoooooooooo!!!!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***




CAPITOLO 6

Secondo te il fatto che i miei genitori ti avessero adottato e che tu vivessi con la mia famiglia, implicava che in qualche modo noi fossimo fratelli? E, se sì, il nostro rapporto doveva essere come tra fratelli di sangue o no?
In quel periodo mi è capitato più di una volta di pormi questa domanda.



Camminando mano nella mano arrivarono fino al portone di casa; qui Naruto, un po’ rosso in volto, staccò la mano da quella di Sasuke, il quale lo guardò con aria strana ma non commentò (straaaano di solito è un ragazzo così loquace ndme ……ndSasu ehi non copiarmi le battute! ndItachi zitto tu ndSasu).
Arrivò Karen ad aprire la porta e, dal fiatone, capirono che aveva fatto una corsa pazzesca.
-Karen, guarda che abbiamo i domestici, non c’è bisogno che ti uccida per andare ad aprire una porta.
-Anf anf… hai ragione Sasuke…
Disse mentre i due entravano in casa e iniziavano a dirigersi verso le rispettive camere; la ragazza, osservando ancora stremata dalla corsa le schiene dei suoi “fratelli”, prese il coraggio a 4 mani e si buttò:
-è che… sai… volevodareilbentornatoanarutokun!
Aveva detto l’ultima parte della frase tutta d’un fiato, e naturalmente nessuno ci aveva capito nulla.
Men che meno Naruto
-Ehm, scusa Karen, puoi ripetere?
-Più lentamente se ce la fai
Continuò Sasuke con tono sarcastico
Karen era sempre più imbarazzata “Beh, ormai l’ho detto… coraggio!”
-Volevo dare il bentornato a Naruto-kun
Nonostante si fosse fatta mentalmente coraggio, aveva parlato fissando la punta delle scarpe, senza osare alzare lo sguardo. Lo fece solo dopo aver sentito la voce emozionata di Naruto
-Ah! Grazie Karen come sei gentile!! *fa un sorriso da mozzare il fiato* comunque puoi chiamarmi solo Naruto, non c’è bisogno di essere così formali!
-S-sì!! Va bene Naruto!!
Karen stava per svenire. Non solo le aveva rivolto la parola in modo così gentile e le aveva mostrato quel meraviglioso sorriso, ma aveva anche detto che dovevano avere maggiore confidenza!! Era un segno inequivocabile del fatto che ricambiava il suo amore!!
Con questi pensieri per la testa, dopo che i ragazzi salirono nelle loro stanze per studiare, Karen andò a specchiarsi in camera sua con aria estatica e il viso color porpora.
Era sempre stata una che si innamorava facilmente, ma nessuno dei suoi ragazzi precedenti era all’altezza di Naruto. Perché, sia ben chiaro, quando a Karen piaceva un ragazzo, lo aveva. Sempre.
Tuttavia non pensava che anche con LUI sarebbe stato così semplice…
E invece…
“Ah…. Anche Naruto si è innamorato di me… non c’è nulla da fare, sono troppo bella…”
E sospirò teatralmente, contando per la centesima volta le foto dei suoi ex appese allo specchio.
“Stasera mi darò da fare!”

Dopo che se n’era andato in malo modo, Neji se n’era andato a casa schiumante di rabbia.
Quel tipo era davvero assurdo!
Tralasciando il fatto che ormai gli piaceva da più di un anno ma a quanto pare o non se n’era accorto o faceva beatamente finta di niente.
No, addirittura andava a sparare commenti del tutto inopportuni! Passi per la Yamanaka, ormai erano anni che ripeteva le stesse cose più per abitudine che per altro, ma quel commento su Sabaku se lo poteva anche risparmiare!! Da dove se l’era tirato fuori, accidenti?!
Chiuse il libro di chimica con un tonfo. Al diavolo i legami chimici!
Era così arrabbiato che non riusciva nemmeno a studiare. Quindi era una cosa grave.
Insomma, possibile che non l’avesse capito? Non era possibile.
L’unica cosa comprensibile era che facesse finta di niente perché non gli interessava e non voleva farlo soffrire rifiutandolo?
Non gli interessava??
Si guardò allo specchio.
No, non poteva crederlo.
-Insomma, come posso non interessargli??? IO SONO BELLO! HO CLASSE! HO I SOLDI! IL POTERE!!!!
-Ehm, cugino?
Dalla porta sbucò il viso pallido di sua cugina Hinata, che in quel momento lo stava guardando come se fosse pazzo.
Non si era accorto infatti né di essersi messo a urlare né di aver alzato le mani al cielo.
-A-ehm… dimmi, Hinata
-C’è una visita per te.
Uscì dalla stanza e al suo posto entrò la causa della momentanea (ma nemmeno tanto) follia del povero ragazzo dai lunghi capelli. Questo, appena lo vide, alzò un sopracciglio stupito
-Inuzuka
Quello non rispose, e guardava fisso il pavimento.
-Si può sapere che ci fai a casa mia?
-Ehm… ero passato a salutare…
-Ci siamo visti stamattina, ricordi?
Kiba non sapeva cosa dire, e continuava a rigirarsi tra le mani il cappellino da baseball.
-Senti, a proposito di stamattina… mi dispiace… è solo colpa mia se te ne sei anda…
-Piantala.
-?
-Non sei così. Tu non chiedi scusa. Fai quello che ti pare incurante degli altri e non ti accorgi se qualcuno soffre a causa tua. Pensi solo a divertirti, fare chiasso e farti notare dalle ragazze.
Kiba abbassò lo sguardo avvilito… davvero pensava questo di lui? Stava per andare via e togliere il disturbo quando sentì la voce di Naji, che si era avvicinato a lui
-E a me piaci così
Alzò di scatto la testa, e si ritrovò a fissare gli occhi cerulei dell’altro.
Arrossì.
Neji decise di farsi coraggio. Era pronto anche a ricevere un rifiuto… sempre meglio che continuare così a non sapere che pensava Kiba di lui. Gli si avvicinò ancora di più e poggiò le sue labbra su quelle del moro.
Vedendo che questo non opponeva resistenza, iniziò a premere con la lingua, e Kiba aprì la bocca, per approfondire quel contatto che si era trovato a desiderare con tutte le sue forza solo da poche ore.
Senza capire bene come, si ritrovarono distesi sul letto di Neji a baciarsi con fervore, e si staccarono che erano ansimanti e privi di ossigeno.
Rimasero sdraiati, Neji sdraiato sulla schiena con la testa di Kiba sul petto e il volto arrossato.
-Kiba?
-Mmm?
-Non dovresti essere a casa a studiare? Domani abbiamo verifica di chimica.
-…Beh, tanto ormai sono anni che copio da te….
-Non credo che questa volta ti andrà così bene…
Il moro alzò la testa di scatto e lo fissò con rabbia
-Come? Mi hai anche baciato e non mi fai copiare?????
Disse con un tono di voce sdegnato: Neji lo guardò con sufficienza e lo attirò a sé, coinvolgendolo in un breve bacio. Dopo di che gli fece riappoggiare la testa su di sé.
-Sai che ti faccio copiare sempre… solo che stavolta non ho studiato nemmeno io…
-COSAAAAAAA??????? Tu non sei Neji!! Esci da questo corpo, creatura del male!!
-Sai Inuzuka? Sei proprio idiota.

-Dunque. Gli elementi si legano tra loro per raggiungere la stabilità…. Ma quale stabilità?? Che vuol dire????? Diventerò pazzo!
Naruto era in camera sua che cercava di studiare qualcosa per il compito del giorno dopo, ma, poverino, non ci capiva proprio niente.
-Chissà se Sasuke è bravo in chimica… magari gli chiedo di spiegarmelo…
Stava giusto per alzarsi e andare dal “fratello”, quando questi bussò alla porta
-Sono Sasuke, posso entrare un attimo?
“Evvai!”-Certo, entra pure
Il moro aprì la porta ed entrò, guardandosi un po’ in giro
-Hai già disfatto tutti i tuoi bagagli?
Chiese sorpreso. L’altro rispose un po’ imbarazzato
-Beh…non avevo poi molto…come mai qui?
Sasuke si poggiò con la schiena alla porta e rimase un po’ a fissarlo
-Sono preoccupato per Karen…
Il biondino balzò in piedi con una faccia preoccupata
-COSA? Perché? Che le è successo?
-Oggi, quando siamo tornati, non hai notato niente di strano?
Naruto si sedette di nuovo sulla sedia, pensieroso… cosa aveva notato di strano?
-ma certo!
Disse con una faccia di uno che ha capito tutto
-C’era odore di cavoletti di Bruxelles nell’aria!
Sasuke lo guardò sconvolto, cercando di capire se stesse scherzando o no; appurato che era serio, gli si avvicinò e gli diede un pugno in testa.
-Baka!
-E? ho forse sbagliato?
Sasuke riprese il suo abituale contegno e incrociò le braccia al petto
-Certo che hai sbagliato, testa quadra
-E allora che altro c’era da notare di strano??
-Smettila di dondolarti sulla sedia, guarda che cadi… comunque…di strano c’è il modo in cui si è comportata Karen con te
-??
-Le piaci
BUM!
Naruto era caduto rovinosamente dalla sedia
-Te l’avevo detto
Sasuke non riuscì a trattenere un risolino alla vista della faccia stravolta che aveva fatto Naruto rialzandosi
-Ma come fai a dirlo??
-Dai, è evidente
-L’hai detto anche per Neji!! Come fai a capire certe cose? Cosa sei? Una specie di calcolatore dell’affinità di coppia???
-quello che hai detto non c’entra proprio niente… e comunque basta osservare poco poco le persone… bisogna essere svegli…
-Piantala di darti delle arie, teme! Comunque, ne sei sicuro?
-Sì…
-e allora che si fa? Insomma… siamo fratelli, lei è più piccola e poi non mi piace! Se lo sapesse il tuo padre…
Aveva iniziato a farfugliare preso dall’agitazione, tanto che Sasuke dovette prenderlo per le spalle e scuoterlo un po’ per farlo stare zitto… forse lo scosse con troppa violenza, visto che aveva sentito la parte “siamo fratelli” tra le cose che ostacolavano l’amore di sua sorella e, non sapeva il perché, gli aveva dato fastidio
-Stai calmo… te l’ho detto solo per avvisarti… basterà che, se mai dovesse provarci apertamente con te, le spieghi bene la situazione e la faccia capire che non si può fare perché…siete fratelli
Aveva sussurrato l’ultima parte, tenendo gli occhi fissi a terra.
Naruto, preoccupato, cercò di cambiare argomento
-Mi spieghi i legami chimici, Sasuke?
-Cosa? Ma mi hai ascoltato???
-Sì, certo… è che mi sembravi triste e volevo cambiare discorso…
-….Non li ho capiti nemmeno io i legami
Mentì. Voleva andarsene subito. Si stava scoprendo troppo e non andava bene.
Si avviò verso la porta
-Sasuke
-Dimmi..
-Secondo te il fatto che siamo fratelli adottivi è un ostacolo per ciò che prova Karen?
Non riuscì a guardarlo negli occhi, non capiva come quel ragazzo riuscisse a capirlo così bene, e soprattutto dove trovasse il coraggio di dire le cose come stavano; rispose tenendo lo sguardo fisso sulla porta semi aperta
“Menti Sasuke, devi mentire… hai già fatto capire fin troppo”
-Secondo me sì
E se ne uscì. Se avesse guardato indietro, avrebbe visto l’espressione ferita sul volto di Naruto.

Il tuo comportamento di quella sera non lo capì…
Eri freddo e distante, e questo mi feriva…
Inoltre non riuscivo a capire se eri venuto per parlami solo di Karen, o se dietro le tue parole c’era un qualche significato nascosto che, senza volerlo, avevi lasciato trapelare.







Oh oh oh! Merry Christmast! (-.- nd tutti)
Salveee!
Capitolino dedicato in parte a Kiba e Neji (li amo li amo li amo) e a Karen! Che farà? Quali saranno le armi che userà per far capitolare il biondo pulzello? Mamma mia oggi ne sto sparando troppe...
Quindi... grazie per i commenti!! Sono belli come sempre! E, indovinate un po’? oggi rispondo!!!!
Eeeeeeeeehhhhhhhh!

eiden: Ah, bentornata!! spero che Black stuff ti sia piaciuta nonostante il finale un po’ scontato e soprattutto che questa ti piaccia ancora di più!! Grazie per aver continuato a seguirmi!!!!
Irimi: è vero, è vero, Naruto è adorabile *si unisce nel rincorrere naruto*. Mi fa piacere che ti piaccia come li strutturo, cerco di trattare una cosa per volta in ogni capitolo, anziché farli esageratamente lunghi… comunque mi impegnerò per non farli troppo corti!
Roronoa_Francy: Naruto è cariiino! E spiazza Sasuke perché gli riesce a dire con tutta tranquillità cose che di solito si pensano e basta! Neji e Kiba, non posso farci niente, li metto un po’ ovunque perché mi piacciono da morire
ryanforever: come vedi le cose tra Neji e Kiba si sono sistemate all’istante (non riesco a farli stare lontani per troppo tempo). Comunque, a dire la verità preferisco le ShikaIno, assolutamente, sono davvero poche li fic in cui mi sia piaciuta la coppia ShikaTema. Però dovevo introdurre in qualche modo la famiglia Sabaku, e Ino non avrei saputo come mettercela! Infatti qui ha il solito ruolo di oca che ossessiona Sasuke! (scusa Ino!!! E anche Sakura!!)
miiky: oh, cara, quanto entusiasmo!!! *si inchina* grazie milleeeee!!!
Animenight89: oh, sì, le sorprese ci saranno eccome, non temere! Vedi, vedi, i capitoli non sono rimasti vergognosamente corti come i primi! Questa sarà più o meno la lunghezza standard (mi spiace, ma di più non riesco a fare! Mi viene automatico strutturarli per bene!). anche io preferisco le ShikaIno!!! Ma tanto di ShikaTema ci sarà abbastanza poco (molto più NejiKiba)
Quistis18: Eh, Naru è un po’ tardo in queste cose (in questa fic specialmente)! Anche a me Shikamaru piace un sacco! Mi fa sempre ridere, passa da momenti stile LvsLight alla Death Note a momenti in cui non vuole fare un cavolo... purtroppo non riesco a valorizzarlo come vorrei, perché tendo a concentrarmi su altri personaggi (chissà su chi??). Mmmmm... chissà come la prenderebbero, già? Come potrebbero reagire due genitori a una relazione omosessuale e teoricamente incestuosa? Bah... magari si riveleranno due persone di larghe vedute, chissà...
genesis87: Figurati, non ti preoccupare! Dopo dieci giorni di febbre balorda ti capisco perfettamente!! Uh, spero di non deluderti e di sorprenderti (ci proverò, ahimè, non sono abile nel creare suspance… o come diavolo si scrive)! Ti ringrazio per l’incoraggiamento!!! *guarda il calendario e conta i giorni che la sperano a luglio. Sospira*

Beh, ciao a tuttiiiii!! E grazie a chi ha messo al fic tra i preferiti!
I love youuuuuuuu!!!!

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***



CAPITOLO 7

Lo ammetto, nella mia stupidità non avevo preso molto seriamente quello che mi avevi detto su Karen… non credevo che si sarebbe spinta oltre un certo limite per conquistarmi…
Ero convinto che il fatto che fossimo fratelli l’avrebbe frenata.
Ero così poco esperto di queste cose che non avevo idea di fino a dove fosse disposta a spingersi una persona innamorata.



-Al diavolo chimica..
Sasuke lanciò il libro sul tavolo e si buttò a letto fissando il soffitto.
Da quando era uscito dalla camera di Naruto non era più riuscito a concentrarsi sui compiti; continuavano a rimbombargli nella testa le parole di Naruto:
-Non si può… siamo fratelli…
Non riusciva a pensare ad altro e non poteva fare a meno di sentirsi triste… il bello è che non sapeva nemmeno perché.
-Ma che diavolo mi prende…?
Sussurrò a se stesso.
Cercava invano di addormentarsi quando sentì una voce dalla camera accanto:
-Sasuke!! Aiut… ehi! Che fai???
-Ma che cavolo ha combinato quel baka??
Disse precipitandosi fuori dalla camera.

Naruto aveva accantonato da tempo l’idea di capire qualcosa dei legami, e si stava preparando per andare a dormire. Inizialmente ebbe un po’ di sensi di colpa: gli Uchiha lo avevano preso con sé e lo facevano andare in un’ottima scuola e lui che faceva? Non studiava! Non se lo meritavano…
“Ma non ci capisco niente… ci ho anche provato…”
Forse poteva provarci un po’ più seriamente… ci pensò un attimo.
Scrollò le spalle
-Naaa…
D’altronde c’era tempo, poteva recuperare i voti negativi… e poi Sasuke gli aveva detto quella cosa assurda su Karen, mica poteva pensare ad altro!
Messa a tacere la propria coscienza, iniziò a spogliarsi per mettersi il pigiama e andare a dormire.
All’improvviso bussarono alla porta.
-Chi è?
-Sono Karen
Gli risposero in un sussurro dall’altra parte
A sentire quel nome, Naruto andò nel panico: cavolo! Una ragazza lo stava per vedere a torso nudo e con i pantaloni del pigiama! Non poteva succedere che vergogna!! Lui era solo un innocente ragazzo venuto dalla campagna, non era così disinibito!!
-Ehm, Karen, sono senza maglietta, se aspet…
SBAM!
Appena aveva sentito che era senza maglietta, Karen aveva spalancato la porta.
Dopo essere rimasta per circa cinque minuti a sbavare davanti al petto nudo di Naruto, il quale cercava invano di coprirsi, chiuse la porta silenziosamente e iniziò ad avvicinarsi a lui in modo provocante
“Regola numero uno, Karen: fagli subito capire le tue intenzioni”
Apparentemente Karen era una ragazza timida, che arrossiva facilmente e molto ingenua… questo quando non ci provava con un ragazzo. Anche se era giovane, aveva parecchia esperienza, e sapeva cosa volevano gli uomini: una donna disposta a farsi fare qualsiasi cosa, ma che sapesse essere audace e spregiudicata.
Ebbene sì nei suoi pochi anni di vita Karen aveva capito una cosa: agli uomini piacciono le maiale.
-Allora… mi stavi aspettando?... vedo che hai anche iniziato a spogliarti per rendere le cose più semplici…
Naruto non capiva cosa stesse dicendo. E soprattutto perché aveva quella voce così bassa e roca? Forse aveva mal di gola? Oh no!
-Vuoi una mentina? Hai la voce strana…
La ragazza rimase un attimo interdetta. Non poteva dire sul serio.
Tornò subito a sorridere in modo provocante, avvicinandosi sempre di più
-In effetti mi fa un po’ male la gola… perché non mi metti in bocca la medicina…?
Detto questo lo spinse sul letto e gli si sedette sopra a cavalcioni.
Beh… a quel punto anche Naruto aveva capito.
Karen gli accarezzava il petto velocemente, leccandolo e baciandolo.
-Karen… smettila…karen….
Naruto era terrorizzato: avrebbe voluto spingerla via, ma aveva paura di farle male e soprattutto non voleva che ne soffrisse vedendosi rifiutata.
Tuttavia capì di dover fare quando lei iniziò a stuzzicargli il capezzolo con i denti.
-Sasuke!! Aiut… ehi! Che fai???
Ora si stava strusciando sul suo bassoventre con fare provocatorio.
Per fortuna la porta fu aperta di scatto ed entrò il salvatore.
Karen, alla vista del fratello, si staccò da Naruto e si mise in piedi rossa in volto
-fratello, non è come credi…
-Certo che è come credo
Sbuffò Sasuke. Non sapeva se essere più irritato dal fatto di aver scoperto sua sorella in una situazione del genere, o dall’averla vista mettere le mani addosso a Naruto…
La seconda, decisamente.
-Allora? che ti è saltato in mete?
-è che.. lui… beh mi piace… e allora…
-Cretina è tuo fratello!
-Fratellastro!
-Non c’entra! Se lo sapessero mamma e papà? Credi che ti appoggerebbero? Eh?
-Dai, non essere così duro… in fondo è giovane…
-N-Naruto io… tu mi piaci davvero!
-Grazie… ma non credo sia così…è solo che sono una novità. Tra qualche giorno mi considererai un semplice fratello
-Non è così!
Cercò di protestare, ma Naruto la interruppe
-Cerca di capire. Prima di tutto è sbagliato perché siamo fratelli, se non di sangue, di fatto; e poi sei una ragazza così carina che là fuori di sicuro troverai una marea di ragazzi pronti a dare qualunque cosa pur di stare con te… e di sicuro molto meglio di me!
Dopo varie frasi di questo tipo, Karen uscì sconsolata dalla stanza scusandosi per quello che aveva fatto e tentato di fare.
Naruto tirò un sospiro di sollievo e stava per mettersi sotto le coperte quando notò che Sasuke era ancora davanti alla porta che lo osservava corrucciato. Negli ultimi minuti non aveva aperto bocca, quindi aveva pensato che se ne fosse andato a letto.
-Beh? Che succede? Perché mi fiss…AHI! Ma sei scemo??
Sasuke non aveva resistito e gli aveva tirato un pugno in testa.
-Dovrei chiederlo io a te! Baka! Dopo quello che ti ho detto, perché l’hai lasciata entrare in camera tua mentre eri mezzo spogliato? Eh?
-M-ma… ha aperto la porta da sola!
-Perché non l’hai cacciata via? Sei un uomo!
-Avevo paura di farle male… e poi per fortuna non è successo niente di grave
-NIENTE DI….
Si accorse che stava quasi urlando, quindi iniziò a sussurrare in modo frenetico, senza rendersi conto che in quel modo faceva molta più paura
-Niente di grave? Sei pazzo? Ma hai visto quello che stava facendo? SI STAVA… si stava strusciando sul tuo….lì!!!!!!
-Ti capisco… è sconvolgente vedere che tua sorella fa certe cose, vero? Magari pensavi fosse ancora una bambina… invece è grande anche lei…
Scosse la testa nel sentire quel tono paterno
-Non hai capito niente. Sei davvero una testa quadra…
Gli era sbollita la rabbia che lo aveva colto nel vedere Naruto in quella situazione, e quel sentimento era stato sostituito da una gran confusione nel sentire il viso riscaldarsi davanti a un Naruto senza maglietta.
Stava cercando di non mandare la sua fantasia troppo in là, quando i suoi pensieri furono interrotti dal fratello, seduto sul letto a gambe incrociate.
-Comunque, secondo me Karen non era in sé in quel momento… insomma aveva una voce stranissima pensavo avesse mal di gola da quanto era roca.
Sasuke scosse la testa, cercando di non arrabbiarsi e di non fissarlo troppo
-Magari era per essere provocante…
-Ah!
Era davvero troppo ingenuo…
-No, non torna! Stava dicendo anche cose che non avevano senso!
-Ti ha detto che sei una testa quadra? Perché quello un senso ce l’ha eccome
Lo guardò un attimo con rimprovero, poi continuò.
-Certo che no… le ho chiesto se voleva una mentina per il mal di gola, lei ha sorriso e mi ha detto di metterle in bocca la medicina giusta… beh? Che hai?
Sasuke a quella frase aveva spalancato gli occhi. Non era possibile che quell’idiota non avesse capito cosa intendeva dire sua sorella!
-Quindi… non hai capito quello che voleva dire?- cercò di respirare in modo normale e, soprattutto, di non urlare.
“Calmo, Sasuke, devi stare calmo”
-No.. tu hai capito?- aveva la gola secca, non riusciva a parlare, quindi mosse la testa in segno affermativo.
-Me lo spieghi?
Lì non ce la fece più. Non si potevano mettere tutte quelle cose insieme in un unico momento e in una stanza chiusa. La visione di Naruto senza maglietta, seduto in quel modo, su un letto… quella finta aria di ingenuità (“perché non può essere così sul serio!”)… e infine quella domanda fatta con un’aria così innocente, una domanda che nascondeva un’infinità di doppi sensi, una domanda così terribilmente provocante… beh, non si poteva rimanere lucidi.
E Sasuke non era lucido già da molto tempo.
Sentendo montare la rabbia diede una spinta al ragazzo, facendolo sdraiare sul letto, e si mise sopra di lui a carponi, senza però toccarlo.
Avvicinò il viso a quello dell’altro.
-Vuoi che te lo spieghi?
“Perché sussurra?” Naruto era la tranquillità fatta a persona, perché pensava che quella posizione fosse fondamentale per la spiegazione. Quindi rispose con un sorriso
-Sì, grazie!
-Cosa??
Il biondo non aveva avuto nessuna reazione, e questo fece arrabbiare Sasuke ancora di più.
“Questo qui mi sta prendendo in giro”
Gli prese con forza il mento per avvicinare ulteriormente i loro volti.
-Allora vedrò di spiegartelo nel modo più semplice possibile
Naruto aspettava sorridente la spiegazione con la curiosità che gli illuminava lo sguardo.
E questo fece “risvegliare” sasuke.
“Ma che diavolo sto facendo?”
Si alzò in piedi e uscì dalla stanza ignorando le proteste del fratello.
-Ma… io volevo che me lo spiegasse... teme Uchiha!!!!

Una volta nella sua camera si buttò nel letto coprendosi il volto con le mani. Cercò di calmare i battiti del suo cuore e di far rallentare il respiro. Ma che cosa gli era saltato in testa?
“è colpa sua… se lo sarebbe meritato… così impara a provocare la gente a quel modo”
Ripensò al sorriso di Naruto sotto di sé… no, non fingeva… quel ragazzo era davvero ingenuo come sembrava…
“Io invece non lo sono per niente… anzi probabilmente sto diventando pazzo”
Pensò notando la semi-erezione che gli si era formata nei pantaloni quando era nell’altra camera.
Cercò di non pensarci, così come si era formata sarebbe svanita.
Tuttavia gli tornava alla mente il viso di Naruto, Naruto senza maglietta… Naruto sotto di sé che voleva i suoi insegnamenti…
-Merda…
Aveva ottenuto l’effetto contrario: l’erezione aveva raggiunto dimensioni tali da non poter essere ignorata. Chiuse gli occhi controllando gli ansiti e maledicendo Naruto, Karen, i suoi genitori e il mondo intero per quello che stava per fare.
Si portò lentamente la mano sul bassoventre e lasciò libera la fantasia, la quale si concentrò subito su una certa persona al di là del muro.
“Così ingenuo di sicuro è ancora vergine…”
Immaginò di essere lui il suo mentore, di essere lui a insegnargli tutto quello che sapeva. Tuttavia non l’aveva mai fatto con un uomo, aveva sentito solo delle voci ma gli mancavano alcuni particolari tecnici… avrebbe dovuto chiedere agli amici di suo fratello, tanto quelli erano tutti gay o bisessuali…
La sua ignoranza causò una momentanea mancanza di fantasia, ma subito decise che poteva anche pensare a cose che sapeva fare.
E iniziò a muovere la mano.
Immaginò di entrare nella stanza accanto, infilarsi sotto le coperte vicino al corpo caldo di Naruto e baciarlo senza sosta, divorare quella pelle abbronzata, tappare quella bocca da cui uscivano una marea di idiozie… sentire il suo respiro farsi veloce, vedere che non riusciva a trattenere i gemiti…
Aprì gli occhi ansimando.
Era la prima volta che si masturbava pensando a un ragazzo.
“Però… è stato fantastico…”
I suoi pensieri furono interrotti dallo squillo del cellulare
“parli del diavolo”
-Itachi…
-…
-Loquace come sempre, eh?
-Ma a quest’ora di notte ti metti a correre?
-Cosa? Hai bevuto? Certo che no
-aaaa… allora ti stavi facendo una bella sega, eh?
Sauke arrossì di botto. Il fratello si era accorto del suo respiro irregolare e della voce roca.
-Vaffanculo Itachi. Si può sapere che vuoi?
-Mah… così… ho sentito che è arrivato quel ragazzo… com’è che si chiamava…Tributo…
-Naruto
-ah già…
-Hai bevuto?
-Un pochino
-Si vede…
Sentì una voce dall’altra parte
-Ma cosa si vede? Al massimo si sente mica puoi vederlo!!
E una risata generale
-Itachi….
-Siiiiiiiiì?
-Sei in vivavoce?
-….
-….
-beh, com’è questo Naruto?
-Stupido
-Aaa… è carino?
-è tuo fratello
-quindi è carino da far paura… scommetto che la sega te la stavi facendo pensando a lui…
-Vaffanculo
Rosso in volto chiuse la chiamata e si mise sotto le coperte cercando di non pensare a niente.

Quella sera compresi che stavo impazzendo.
La tua sola presenza mi spingeva a comportarmi in un modo assurdo, che non mi si addiceva. Pensai che l’unico modo giusto di comportarmi fosse quello di stare il meno possibile con te, nonostante questo facesse male più a me stesso.
All’epoca ero troppo stupido per capire che comportandomi in quel modo avrei reso le cose più difficili e avrei fatto soffrire tutti e due.
Solo ora capisco quanto infantile sia stato il mio comportamento.



HOLA A TODOS EL MUNDOOOO!!
Dunque dunquino, torno con il nuovo capitolo con un po’ di anticipo rispetto a quanto avevo previsto, ma vabbè!
Spero di farvi contente lo stesso!!Uh, Karen c’ha fatto, a mio parere una bella figurina di m..., povera cara... E Sasuke ha INIZIATO. Che vi credevate, che sarebbe stato carino e gentile dall’inizio alla fine?? Avanti, stiamo parlando di lui!! Questo è solo l’inizio!! Ah, e si è anche ‘visto’, ho meglius, sentito, Itachi-bello-di-mamma che, premetto, sarà oc (ma credo che si sia già visto). Però a me piace troppo quando è in questo modo, quindi...!XD
Beh, forse avevo qualcos’altro da dire, ma me lo sono dimenticata, quindi, rispondo ai vostri commenti! (due volte di seguito???? Ma è impossibileeeee!!! Ndtutti)

ryanforever: Uh, mi spiace per le tue mire su una possibile ShikaIno, ma non succederà! Sorry^^ Anche se in futuro mi piacerebbe introdurli in una qualche fic... Mi piacciono molto come coppia. Ancora ti sorprendi per la stupidità del teme? Lui è un mago nel rendere le cose più complicate di quello che sono!!
Irimi: ah ah, spero che Karen ti stia simpatica anche ora (anche se credo lo sarà di più, dopo esser stata rifiutata!!). aaaaah... i due protagonisti... *guarda il cielo sospirando*... ne dovrà passare di acqua sotto i ponti.... mi aggiungo anche io: Sasuke super-idiota!
Animenight89: Ma no, poverina... nonostante tutti i suoi film mentali ha reagito abbastanza bene... chi non reagirebbe bene dopo una figura del genere? Io avrei preso la pala e avrei iniziato a scavarmi la fossa canticchiando ‘Impara a fischiettar’! e comunque è solo merito della gentilezza di Naru se ha reagito bene... anche perché Sasuke, oltre a essere conosciuto per la sua non-gentilezza, l’avrebbe ammazzata seduta stante. Quindi non avrebbe potuto reagire in nessun modo.
Quistis18: ah ah ah! Karen è scema, Naruto è cariiino e Sasuke è un idiota mascherato da genio del male! (tu mi tratti sempre male ndSasuke ti tratterei meglio solo se entrassi in quello stanzino e ti concedessi a me per l’eternità... o se sposassi Naru... o più semplicemente se la piantassi di fare minchiate ndme). Uh uh, non dirò nulla sull’eventuale reazione dei parents, no, no!!
Roronoa_Francy: no, povera Karen! Poverina, non fa così tanto casino... oddio, forse la reazione di Sasuke alla scenetta che ha messo su non è stata delle migliori... *si rende improvvisamente conto che i tre quarti della storia sono stati causati dalla minchiata fatta da Karen in questo capitolo*... ehm... coff coff
gengy: vero? Neji fa tanto lo scorbutico ma poi è un tenerorso... non ti preoccupare, anche se non hai messo la storia tra i preferiti mi basta che continui a seguirla e che continui a farmi sapere che ne pensi (oddei, sembra una minaccia... *voce da Padrino mode on* è un offerta che non puoi rifiutaaare)
miiky: grazie mille mon cherie!!! (ehm, si scrive così? Chi se ne frega)
genesis87: Grazie mille! Gaara... beh, ovviamente arriverà, ma non dico in che ruolo... uh, tutti si aspettano grandi casini da Karen, ah ah! Ehm , la comicità (piuttosto banale, direi) non posso non metterla, sono troppo incapace di scrivere cose serie che facciano davvero commuovere la gente, credo (anche se mi piacerebbe).

Uh, mi è appena venuta in mente una cosa: vedo che tutte avete amato Kiba e Neji!! Ottimo!!!!! *sventola uno striscione del fan club NejixKiba* (oppure strisciona uno sventolo, è uguale). Anche io li amooooooo!!!!
Beh, direi che è tutto, caporale! Grazie duemila per i vostri complimenti vi adoro!! E ho scritto un commento più lungo del capitolo!

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***




CAPITOLO 8

Appena conoscevi qualcuno, subito ci facevi amicizia, ne era una dimostrazione il tuo primo giorno di scuola.
Tendevi a piacere alla gente, eri una persona allegra e solare che legava con chiunque.
Per una persona solitaria e senza amici come me questo lato del tuo carattere era addirittura affascinante.



-Buongiorno a tutti!
-Oh, buongiorno Naruto!
Naruto si sedette al tavolo della cucina per fare colazione: Mikoto preparava da mangiare (“Lo so che abbiamo la cuoca, ma adoro preparare da mangiare per tutti!”), Fugaku sorseggiava il caffè leggendo il giornale (“Quella cuoca la paghiamo, vedi almeno di farla lavorare! … ma dov’è la pagina della borsa?!”), mentre Karen teneva lo sguardo fisso sulla sua ciotola di yogurt magro. -Karen, buongiorno!
La ragazza sollevò di scatto lo sguardo e incrociò il sorriso splendente del fratello. Arrossì ripensando alla notte prima e sorrise timidamente: il sorriso di quel ragazzo era veramente contagioso.
Naruto continuò a guardarsi intorno. Mancava qualcuno.
-Ehi, ma dov’è Sasuke?
-Ah, stamattina è uscito molto presto!
Rispose Mikoto dai fornelli.
-Ah, capisco.. “Che sia arrabbiato con me per qualche motivo?” all’improvviso gli era passata la fame. Si alzò dalla sedia e si avviò verso l’ingresso. –Ciao a tutti, io vado..
-Eh? Naruto aspetta! Non mangi nulla?
Mikoto lo inseguì con una padella colma di cibo.
-no grazie, non ho molta fame..
-non è che ti senti poco bene?
Chiese preoccupata la donna; Naruto, sorpreso e contento per la premura con cui lo trattavano e per l’affetto che gli dimostravano anche se era arrivato da soli 2 giorni, le sorrise dolcemente.
-Tranquilla, sto benone! Grazie Mikoto!
-Ti ho già detto di chiamami mamma!
-Ok, mamma!
E con un ultimo sorriso uscì di casa.
“Quant’è gentile Mikoto… e io che la stavo facendo preoccupare col mio sciocco atteggiamento. Anche ammettendo che Sasuke ce l’abbia con me per qualche motivo, di sicuro ci chiariremo!”
Arrivato nel cortile della scuola intravide subito il codino di Shikamaru e si avvicinò ai suoi nuovi amici.
-Ciaoo!
Choji faceva la terza colazione del giorno, Shikamaru fumava una sigaretta seduto su una panchina, mentre Kiba…
-Eeeee?
…Kiba teneva Neji per mano.
-Potrei, ehm, sapere che è successo ieri?
-Io e Neji ci siamo messi insieme! ^_^
-Sono rivoltanti, vero, Naruto?
Fece Shikamaru con voce strascicata. Kiba iniziò a ringhiargli contro – Chi è che è rivoltante?!
-Geloso Nara?
Gli disse Neji guardandolo con superiorità; il ragazzo si alzò con uno sbuffo.
-Certo che no: le relazioni sentimentali sono quasi più seccanti delle don.. ehi!
-Scusa amico!
Un ragazzo alto e ben piazzato con i capelli rosso scuro gli era arrivato addosso a una velocità sorprendente.
-Perdonami, non l’ho fatto apposta!
-KANKURO!!
Una minacciosa voce femminile fece spalancare gli occhi al ragazzo, che cercò di rifugiarsi dietro Shikamaru.
-Oh, no! Nascondimi ti prego!
Davanti al gruppetto piombò come una furia la ragazza che aveva appena urlato. Aveva corti capelli biondi raccolti in quattro buffi codini ed era piuttosto formosa. Shikamaru spalancò gli occhi.
Sabaku no Temari. La seccatura numero uno. “Merda”.
Temari si piantò davanti a lui con le mani sui fianchi e lo sguardo minaccioso
-Scusa, per caso hai visto un ragazzo brutto e con i capelli rossi?- gli fece provando a sbirciare oltre la sua schiena.
Lui cercò in tutti i modi di non fissarle la profonda scollatura.
-Ehm…
Naruto intervenne –No!!! Assolutamente! ^_^
-Esatto!^_^
Aggiunse Kiba, un po’ impaurito da quella furia bionda.
-Kankuro, guarda che ti ho visto, idiota! Esci o ti uccido!
Il ragazzo di nome Kankuro si spostò da dietro la schiena di Shikamaru con aria rassegnata.
-Sorellina! Perdono! Non picchiarmi!!
-Aspetta e vedrai maledetto!
- Una ragazza dovrebbe essere un po’ più fine nel linguaggio, non lo sai?
Si intromise Shikamaru: quella tipa stava facendo troppo chiasso per i suoi gusti. Lei lo squadrò con sguardo malevolo. -Tzè… detto da una ciminiera con la testa d’ananas…. MA COME DIAVOLO TI PERMETTI?!?
Aveva cercato di fare la sostenuta, ma non ne era decisamente capace. Kiba e Kankuro si abbracciarono tremanti, sotto lo sguardo severo e vigile del ragazzo del più giovane.
-Stai scherzando che è tua sorella? Ma come cavolo fai??
-Non chiedermelo! Aiuto!!
-Vuoi fare a pugni, pivello?
Ferita nel suo gorgoglio femminile, aveva deciso di farla pagare a quel moccioso impudente. Ma lo svogliato ragazzo, piegata la testa da un lato, si girò e iniziò a incamminarsi verso l’entrata della scuola.
-Magari un’altra volta, seccatura
Naruto e gli altri si affrettarono a entrare anche loro, e il biondo, curioso, chiese delucidazioni
-Ah, ma allora è quella l’unica ragazza che Shika guarda?
-Già- gi rispose Choji- ma non fargli notare che la guarda…
-E anche COME la guarda!- aggiunse Kiba con la sua risata simile a un latrato.
-E dai Kiba…
Sospirarono Choji e Neji all’unisono. Naruto non capiva che ci fosse di male per Shikamaru nell’ammettere che gli piaceva Temari: era così evidente! Persino un ingenuo come lui l’aveva capito!
-Scusa Choji, ma perché Shikamaru non ammette che quella ragazza, Temari, gli piace?
-Bè, vedi Naruto…- rispose mentre apriva un nuovo pacchetto di patatine –non sembra ma Shikamaru è molto orgoglioso e non ammetterebbe mai che gli interessa una donna, visto che ha sempre detto che sono delle seccature…

-Temari? Temari?- la ragazza era rimasta imbambolata a fissare l’entrata –è suonata la campana, muoviti!
-Kankuro… quel tipo… quello col codino… chi è?
-Ah… credo che si chiami Shikamaru Nara, è in classe con Gaara.
-Ah…
-Ehi! Non è che ti piace?- le chiese con aria furba. Avvampò.
-Idiota! È che voglio fargliela pagare per quello che ha detto oggi!
-Ah… sì, capisco…
“Shikamaru Nara… te la farò pagare cara” e in cuor suo sperò di incontrare ancora quel ragazzo dalla pettinatura strana.

Naruto, appena entrato in classe, si dimenticò subito di Shikamaru non appena scorse Sasuke seduto al suo banco in silenzio. Tutt’intorno i compagni chiacchieravano allegramente prima che iniziassero le lezioni, ma lui, come al solito, stava in disparte e non socializzava con nessuno.
“Eppure non sembrava infelice, ieri, quando eravamo a pranzo tutti insieme… sembrava a suo agio…”
-Ehm, Sasuke?
Alzò lo sguardo freddo, uno sguardo che Naruto non aveva mai visto. Si sentì intimidito, ma decise di continuare, d’altronde non gli era sembrato di avergli fatto qualcosa, quindi non aveva niente da temere.
-Senti, come mai stamattina sei uscito così presto?
-Non sono affari tuoi.
Rimase zitto.
Non si aspettava una risposta così fredda. Stava per chiedere spiegazioni per il suo comportamento quando il professore entrò in classe e fu costretto a tornare al suo banco.
Il docente parlava ormai da mezz’ora, ma Naruto non aveva ascoltato che qualche parola, troppo preso a pensare al modo, ingiusto e senza senso, secondo lui, in cui Sasuke gli aveva risposto.
Alla metà della prima ora si spalancò la porta dell’aula e fece il suo ingresso un ragazzo pallido e con i capelli rossi: aveva dei jeans chiari un po’ larghi pieni di strappi e una di quelle magliette dei gruppi metal.
-Sabaku! - Sbottò il professore –Ti ripresenti a scuola dopo tanto tempo e arrivi anche in ritardo?
Lo ignorò bellamente e si avviò strascicando i piedi e con le mani in tasca verso l’unico banco libero in tutta la classe, ovvero quello accanto a Naruto. Si sedette buttando a terra lo zaino malandato e pieno di spille.
Dopo aver borbottato qualcosa tra sé e sé il professore riprese la lezione, e Naruto cercò di ascoltare qualcosa, davvero, era pieno di buona volontà, ma ogni due secondi si girava, divorato dalla curiosità, a guardare il suo nuovo compagno di banco. “Così è questo il famoso Sabaku no Gaara di cui parlavano ieri a pranzo… effettivamente... è davvero carino, aveva ragione Kiba”

Al suono della campana tirò un sospiro di sollievo: storia era davvero una delle materie più noiose che esistessero… insieme al 90% delle altre.
Subito il suo sguardo saettò verso Sasuke, che aveva appena aperto un testo scolastico. “Quello lì pensa sempre a studiare”. Poi notò che anche gli altri avevano aperto lo stesso libro e sentì la voce di Kiba proveniente dagli ultimi banchi (lui si era scelto il posto strategico il primo giorno di scuola, e Neji, anche se a malincuore perché preferiva i primi posti, lo aveva seguito pur di stare con lui).
-Scusa Neji, ma tu non hai paura? Stavolta nemmeno tu hai studiato!
-No, sono tranquillissimo. Con la media che ho un brutto voto non sarà rilevante. E poi posso sempre recuperarlo -Ma io noooo! Non posso prendere un altro due!
E d’improvviso si ricordò.
-Porca miseria!
Gaara si girò verso di lui. E pensare che era così perso nei suoi pensieri anti-scolastici che non si era nemmeno reso conto di avere un compagno di banco, cosa piuttosto strana, per lui che veniva evitato da tutti.
Intanto Naruto si disperava, si era appena ricordato che alla seconda ora ci sarebbe stato il compito di chimica, quello per cui la sera prima non aveva studiato un accidente. Percepì uno sguardo proveniente dalla sua destra e si girò di scatto verso il ragazzo seduto accanto a lui.
-è una cosa terribile, vero?
Inizialmente rimase spiazzato: tutti a scuola avevano paura di lui e nessuno gli aveva mai rivolto la parola, tuttavia quel biondino sembrava essere davvero terrorizzato da qualcosa, quindi decise di rispondergli, almeno per quel po’ di buon cuore che gli era rimasto.
-Eh?
Ok, forse poteva anche sprecare qualche parola in più. Però non era davvero abituato a fare conversazione.
-Come “eh?”?? alla prossima ora c’è il compito di chimica!!
-Ah… e non hai studiato?- Perché continuava a parlarci? Se lo chiedeva e non riusciva a darsi una risposta. Forse era per quell’aria allegra e ingenua… forse era perché gli aveva rivolto tranquillamente la parola come se si conoscessero da prima. Però sentiva il desiderio di continuare a parlarci.
-No! Cioè, sì! Ci ho provato ma non ci ho capito nulla!
Si avvicinò a lui con gli occhi sbrilluccicosi e le mani giunte in segno di preghiera.
-Tu, invece? Sono sicuro che hai studiato, hai un’aria così intelligente!
-Veramente non ho aperto libro.
-Eh? E perché? Non sapevi che ci fosse il compito?
-Anche… ma più che altro non me ne frega proprio niente di questa scuola…
-Beh, sì, anche a me non importa poi molto… però ci sono delle persone che desiderano che io ci vada, quindi è per rispetto a loro che cerco di mettercela tutta… tu non hai nessuno del genere?
Non rispose, e lo guardò come se non avesse minimamente capito di cosa stesse parlando.
“Questo ragazzo” pensò Naruto “è molto solo” non sapeva perché, ma quel ragazzo lo interessava in qualche modo; sentiva il bisogno di fare amicizia con lui.
-A proposito! Io sono Naruto Uzumaki, piacere!
Il rosso osservò stupito la mano protesa verso di lui e, imbarazzato, la strinse nella sua –Sabaku no Gaara
In quel momento entrò il professore di chimica con un fascio di fogli in mano. Nella classe serpeggiò un mormorio di disappunto.
-Choji, piantala di mangiare, è arrivato!
-Ma è fame nervosa!
-E io che speravo fosse morto…!
-Kiba, idiota! Abbassa la voce!
-Oh, no…Eccoci…
Mormorò Naruto, lasciando la mano di Gaara con un sorriso tirato.
Il rosso rimase per un po’ a fissare la sua mano pallida e fredda, e rabbrividì al ricordo recente di quella mano calda che fino a due secondi prima era stretta nella sua.

Fu una fortuna per me incontrare Gaara proprio quel giorno.
Ancora oggi, se ripenso a lui e a quello che ha fatto per me, sono convinto di non averlo mai ringraziato a dovere, nonostante lui negasse di aver mai fatto qualcosa di importante per me.
È vero che era un ragazzo difficile, tuttavia è una delle persone più gentili che abbia mai incontrato, e non gli sarò mai grato abbastanza.





Saaalve!!!
Scusate scusate scusate ma sono molto di fretta, quindi, ringrazio in generale tutte coloro ce hanno commentato, grazie dei complimenti!!!! Sono contenta che il capitolo vi sia piaciuto, spero che anche questo vi piaccia!!!!
Alla prossimaaaaaaa!!!!!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9

Nel periodo in cui vivemmo sotto lo stesso tetto, a causa del tuo carattere freddo, scostante e orgoglioso, furono molte le volte in cui mi trattasti male.
Quando capivo che scherzavi riuscivo a rispondere a tono ai tuoi “dobe” o “usuratonkachi”, ma quando eri serio ci stavo veramente male…
Tuttavia ora non so che darei per sentire ancora una volta la tua voce, anche solo per sentirmi dire cose cattive…



Suonò la campanella dell’ultima ora, e Naruto si alzò dal banco mogio mogio. Il compito era andato veramente da schifo, lo aveva praticamente consegnato in bianco.
Prima di uscire dalla classe si voltò verso Gaara.
-Domani ci sei, vero?
-Ehm… non lo so…
-E dai, vieni! Ciao!
E uscì dall’aula lasciando un Gaara che non sapeva che cosa pensare.

Nella strada per casa notò che Sasuke era davanti a lui, quindi affrettò il passo per raggiungerlo.
-Sasuke, aspettami!
Il ragazzo, sentita la voce di Naruto, accelerò. Voleva assolutamente evitare di stare da solo con lui. Quel ragazzo lo portava a fare pensieri ed azioni che non gli si addicevano minimamente. E npn poteva permetterlo.
All’improvviso si sentì tirare per la camicia.
-Ehi! Perché scappi? Si può sapere perché mi stai evitando da stamattina?
Visto che non ottenne risposta, gli chiese triste
-Ti… ti ho forse fatto qualcosa?
Sentendo quella voce, LA SUA VOCE, triste, non solo il cervello, ma ogni fibra del suo essere gli imponeva di girarsi a abbracciarlo. E questo desiderio lo spaventò.
Si girò di scatto.
-Ma che vuoi da me? E?
-N-niente… io…
-Lasciami in pace! Solo perché siamo costretti a vivere insieme non vuol dire che siamo amici, hai capito? Stai lontano da me!
Rimase immobile a guardare Sasuke che si allontanava.
Quelle parole… quello sguardo…
Aveva sentito qualcosa in lui rompersi. D’un tratto le gambe non ressero più il suo peso e si inginocchiò a terra con lo sguardo fisso nel vuoto.
Sasuke non lo voleva. La sua presenza per lui era solo un fastidio. Sarebbe stato meglio per tutti se gli Uchiha non l’avessero mai adottato… questi pensieri lo uccidevano a poco a poco.
Sentì una mano poggiarsi sulla spalla e si girò, anche se al momento non gli importava di vedere chi fosse, non gli importava di nulla.
-Gaara…
-Tutto bene? Ho visto Uchiha…
Si interruppe perché Naruto, sentito quel nome, aveva iniziato a piangere.
-ah… scusa… ho detto qualcosa di sbagliato?
-No… non so… le lacrima scendono da sole. Non riesco a fermarle…
Il ragazzo non sapeva che fare; la vista di Naruto, che gli era sembrato una persona buffa e allegra, in quello stato, lo spiazzava completamente.
-Dai, ti accompagno a casa tua…
-No! Ti prego no!
Il modo in cui lo guardava, con gli occhi spalancati dal terrore… la disperazione con cui gli stringeva il bordo della maglietta…
-Va bene. Ti porto da me.

-Gaara! Sei tornato!
-Evidentemente…
Borbottò il rosso non facendosi sentire da Kankuro, che si era appena affacciato dalla cucina e ora fissava Naruto.
-Ah, lui è un mio amico, l’ho invitato a casa per stasera, ok?
Kankuro aveva la faccia più sorpresa del mondo.
-Hai portato a casa un amico?
Si sentì il rumore di stoviglie rotte e di passi affrettati. Accanto alla testa di Kankuro sbucò quella scarmigliata di Temari.
-Cosa?! Chi è?
-E dai, lascialo in pace!
Gaara alzò un sopracciglio, poi prese Naruto per una spalla e si avviò verso le scale.
-Noi andiamo di sopra.
-Uff! ma io volevo sapere chi era!
-Che palle che sei!
-KANKURO! Come osi!
-Aaah! Perdono!!!!
Gaara chiuse la porta della sua camera con un sospiro.
-Ehm… siediti pure…
Era davvero imbarazzato. Prima di allora non aveva mai ospitato nessuno bella sua casa… non che qualcuno ci sarebbe mai andato se lui l’avesse invitato…
Intanto Naruto si era seduto sul bordo del letto e si guardava intorno in silenzio: la camera era ampia e arredata in modo semplice. L’unica cosa particolare erano le pareti, tappezzate di poster di gruppi musicali.
Il suo sguardo cadde su Gaara, in piedi di spalle davanti alla finestra che aveva appena aperto.
-Perdonami…
Si girò di scatto. Non capendo perché stesse chiedendo scusa.
-Per cosa?
-Per la scenata che ho fatto. Sei stato addirittura costretto a portarmi a casa tua… chissà ora che penserai di me, ma ti giuro che io non sono così!!
Lo guardava con aria supplichevole, e Gaara gli si avvicinò per sedersi accanto a lui.
-Non… non preoccuparti. Anzi, scusami tu… ho sentito la vostra discussione…
-Ah… Sai, io e lui ci conosciamo da poco, ma le cose tra noi andavano bene… almeno così mi sembrava. Per questo quando mi ha urlato contro in quel modo… non so, non me l’aspettavo… chissà forse sono io a idealizzare troppo gli altri. Oppure davvero ho fatto qualcosa di male… io… io…
“Quanta tenerezza che mi fai”
Naruto sentì le sue spalle circondate da due esili braccia che lo tiravano verso il busto di Gaara. Poteva percepire le borchie dei suoi bracciali premergli leggermente sulla schiena, e la sua guancia sentiva la pelle fredda dell’altro attraverso la stoffa della maglietta.
Poi, un mormorio
-Mi dispiace… mi dispiace tanto…
Era il tono di voce di chi capiva perfettamente come ci si sentisse in momenti del genere. Di chi sapeva cosa significasse sentirsi soli.
“Chissà quante volte ha provato quello che sto provando io… chissà quante volte si è sentito così…”
Pensò Naruto mentre avvolgeva le braccia attorno alla sua schiena.

Dopo parecchi giri per calmarsi, Sasuke rientrò a casa a sera inoltrata e, senza dire niente a nessuno, si diresse verso le scale.
-Sasuke?
Ma fu costretto a fermarsi dalla voce della madre.
-Sì?
-Naruto non è tornato con te?
Nell’udire il suo nome ebbe l’ennesimo scatto di rabbia.
-Ma che diavolo vuoi che ne sappia?!
-è… successo qualcosa…? – chiese la donna sorpresa dalla reazione del figlio, di solito così calmo.
-Niente! Lasciatemi in pace, ok?!
E corse su per le scale. La madre stava per fermarlo di nuovo
“Forse dovrei avvisarlo…” ma poi decise che rea meglio lasciarlo stare “Beh… tanto lo scoprirà da solo”
Sbattè violentemente la porta della sua camera e si appoggiò stanco alla porta tenendo gli occhi chiusi.
-Siamo nervosetti, eh?
Al suono di quella voce spalancò gli occhi “No, tutto ma non lui. Non ora, almeno.”
Sul suo letto era comodamente sdraiato un ragazzo molto simile a lui, con i capelli più lunghi, due occhiaie sul viso, e un po’ più grande. Il ragazzo lo guardava con un sorrisino sghembo.
-Itachi… così sei tornato…
-Eh, sì!- si alzò dal letto e si mise seduto –Sono di nuovo a casa con te, mio amato nii-chan!
-Sparisci.
-Che antipatico… si può sapere che è successo? – il suo sguardo brillò malizioso –Litigato con il nuovo fratellino…?
-HO DETTO SPARISCI!!!- Itachi rimase un po’ in silenzio a fissare il fratello
-Ehi, ehi… stai calmo…- si alzò dal letto con le mani alzate in segno di resa –Non è da te comportarsi così…-aprì la porta della camera per uscire –Questo ragazzo deve essere davvero speciale, se suscita in te reazioni così strane…
“Non vedo l’ora di conoscerlo”
Non appena sentì la porta chiudersi, si buttò sul letto premendosi il cuscino sulla testa. Ci mancava solo Itachi! Già era nervoso per Naruto… “Naruto…”
Aveva deciso di allontanarsi il più possibile da lui, e per riuscirci aveva deciso di trattarlo male, così il ragazzo non si sarebbe più sognato di avvicinarsi a lui… era stata una sua decisione…
Ma allora perché si sentiva così? Perché era così arrabbiato? Perché anche in quel momento non poteva fare a meno di chiedersi dove fosse finito quel baka?
-Ma che diavolo mi prende…?

-Non devi fare i compiti per domani?
Naruto e Gaara erano ancora seduti sul letto del rosso, e Naruto aveva ormai ripreso la sua solita allegria.
-No! Per domani non c’è niente!
-Non dovresti studiare chimica per recuperare il compito?
A Naruto sparì il sorriso all’istante, e lanciò un cuscino in faccia all’altro fingendosi arrabbiato.
-Non dovevi ricordarmelo!
Gaara, che non aveva capito che Naruto scherzava, pensò di averlo ferito, e al solo pensiero di averlo fatto si sentì malissimo.
-Scusa… forse non avrei dovuto dirlo…
-Eh? – Naruto osservò la faccia triste dell’altro, poi gli si avvicinò e gli sfiorò il braccio con le dita –Gaara, tranquillo, stavo solo scherzando…
Incrociò gli occhi gentili del biondo e si sentì arrossire.
-Ah. Scusa ma non sono abituato a scherzare con gli altri… a dir la verità tu sei il primo che entra qui.
Lo fissò negli occhi per un attimo. Quel ragazzo gli ispirava una grande fiducia, sentiva di potergli raccontare qualsiasi cosa di sé.
-Sai, mia madre è morta dandomi alla luce, e siccome in passato si credeva che quelli con i capelli rossi fossero figli del demonio (tzè, Rosso Malpelo... scusate ma io Gaara nelle fic non lo reggo quando fa la parte della vittima... mi piace quando è psicotico e sanguinario...ndME ma...ma è un tuo personaggio! sei tu che l'hai fatto così!!!!ndTUTTI bah...ndME -.-ndTUTTI), mio padre attribuì a me la colpa, e mi odiò sempre. Temari e Kankuro allora erano piccoli, e subivano l’influenza di nostro padre, quindi si sono sempre tenuti lontani da me. Sono cresciuto completamente solo e non ho mai avuto un amico… forse perché non ho mai saputo cosa volesse dire voler bene a qualcuno… tre anni fa, poi, mio padre è morto per malattia, e i miei fratelli e io ci siamo, a poco a poco, riavvicinati. Tutto sommato, ora sto abbastanza be…!
Naruto gli si buttò al collo non lasciandogli finire la frase, soffocandolo in un abbraccio.
-N…Naruto…? – sentiva il suo viso diventare sempre più rosso.
-Mi dispiace, non avevo idea… Comunque… ora non sei più solo. Ci sono io con te, Gaara.
Fu colpito al cuore da quelle parole. “Non sei più solo”. Ricambiò l’abbraccio, il corpo di Naruto era così caldo…
“Che piacevole tepore… Come sto bene…”
Sentirono bussare alla porta, e si staccarono di colpo, rossi in viso.
Entrò Temari con un vassoio in mano, seguita da un Kankuro terrorizzato.
-Ragaz…
-NO! Non te lo permetterò! Sono ancora giovani, hanno tutta un avita da vivere!
-Piantala Kankuro! L’amico di ­Gaara ci prenderà per pazzi!
Kankuro rispose allo sguardo interrogativo del minore.
-Quelle “cose” sul vassoio sono, o meglio, dovrebbero essere..
-Dei biscotti che ho preparato per voi con tanto amore!- lo interruppe la sorella.
Gaara assunse un’aria preoccupata, sapeva come andava a finire ogni volta che Temari provava a cucinare. Invece Naruto, ignaro di ogni cosa, saltò in piedi entusiasta.
-Oh, grazie! Sei gentilissima!!
-Ma di niente! Oh, Gaara, che amico educato ti sei trovato! Finalmente!! Non ne potevo più con due zotici come voi! Prega, assaggia pure!
-Non te lo consiglio.
-Temari, sappi che anche se sei mia sorella, testimonierò contro di te quando ti accuseranno di averlo ucciso!
-Ma state zitti!
Nel mentre Naruo aveva preso un “biscotto” dal vassoio (“che diavolo sono quelle virgolette?!”ndTEMARI “niente niente”ndME “ringrazia che li ha chiamati biscotti e non armi di distruzione di massa!”ndKANKURO “waaa!! Come osate???”ndTEMARI_MOLTO_ARRABBIATA “perdono!!”ndME_E_KANKURO_IN_GINOCCHIO) e lo stava lentamente assaporando. Alla fine della degustazione il somelier espresse il suo fatidico giudizio.
-Mmmm… ha un retrogusto un po’ particolare ma è buono!^_^
-Waaaaaa!!!!
Temari gli saltò al collo e iniziò a stritolarlo amorevolmente.
-Vedete brutti idioti? C’è qualcuno che mi apprezza!
-Ma guardala…- borbottò Kankuro sedendosi a gambe incrociate sul pavimento mentre Gaara osservava la scena temendo seriamente per la salute di Naruto.
-Oooooo ma come sei carino!!
-Ehm… aiuto…
Temari si alzò di scatto –beh, io vado!
E così come era entrata, se ne uscì.
-Uuuuff – sbuffò Kankuro –Almeno stasera sarà di buonumore.
-Mpf… Gaara, mi ero quasi dimenticato che Temari era tua sorella.
I due fratelli lo guardarono sorpresi.
-Eh? La conosci?
-Mmmm- pensò se confessare o no… ma sì! –Un mio amico ha una cotta per lei!
-Per Temari?- chiese Gaara scettico
-Sì, perché? Cosa c’è di strano?
-è raro che qualcuno le vada dietro.
-eeeeh? Perché? Se è così carina!
-Sì. Ma hai visto anche tu che carattere ha. Li fa fuggire tutti…
-Ma certo! – esclamò Kankuro all’improvviso: si era appena ricordato di quello che era successo quella mattina, e del fatto che lì ci fosse anche Naruto. Fino al quel momento non aveva collegato le cose. –Scommetto che è quel Nara! -Co..come hai fatto a capirlo?
-Eh eh… da stamattina… gli occhi ce li ho anch’io. (“ma se ci hai messo due ore a riconoscere Naruto”ndME “zitta!”ndKANKURO_CHE_SI_STA_PRENDENDO_TROPPE_LIBERTà “Cosa hai detto??” ndTEMARI_STILE_MADRE_DI_JEAN_CLAUDE“perdono!!!!”ndKANKURO “yea!grande Tem!Batti 5! Pat!”ndME “pat”ndTEMARIi “questa è una mafia…”ndKANKURO_IN_UN_ANGOLO_CHE_FA_CERCHIETTI_COL_DITO)
Kankuro saltò improvvisamente in piedi, dopo aver guardato l’orologio, e se ne uscì dicendo che faceva tardi per gli allenamenti di boxe.
Naruto guardò l’ora: erano già le otto di sera.
-I tuoi saranno preoccupati.
-Già, mi sono trattenuto fin troppo, perdonami…
Si alzò senza guardare il rosso, il quale, temendo di essere stato frainteso, si affrettò a fermarlo.
-Di che ti scusi? Per me… è stato un vero piacere, Naruto…
Il biondo alzò lo sguardo su di lui e gli rivolse un sorriso tirato; Gaara capì subito a chi stava pensando.
-Vedrai che andrà bene. Magari stamattina era solo incavolato per cose sue…
Fece un breve cenno d’assenso e gli occhi gli si illuminarono un po’. Non seppe cosa gli passò per la testa in quel momento, fatto sta che si ritrovò Naruto tra loe braccia per la terza volta quella sera. E il ragazzo rispondeva al suo abbraccio. Sentì un “grazie” sussurrato, probabilmente tra qualche lacrima.
-Ti accompagno a casa?
-No, non ti preoccupare, hai già fatto tanto.
Lo accompagnò fino alla porta, e dopo uno struggente saluto con Temari, che voleva diventasse il suo nuovo fratellino, Naruto si rivolse di nuovo a Gaara.
-Domani vieni, vero?
Ci pensò un attimo. Non aveva voglia di andare a scuola, ma come poteva dirgli di no? E poi a scuola lo avrebbe rivisto…
-Sì, ci sarò.
Ah… aveva fatto bene… nessuna ricompensa era paragonabile al sorriso che Naruto gli aveva rivolto.

All’epoca, a causa del mio stupido orgoglio, furono molte le volte in cui ti ferii.
Ogni volta che questo succedeva eri solito sparire da casa per qualche ora, come se avessi paura di incrociare il mio sguardo…
Da vera testa quadra non ti rendevi conto che così facendo facevi preoccupare tutti coloro che ti volevano bene. Sono sicuro che, se ti rincontrassi adesso, saresti il solito baka che eri allora…




Ragazzeeeee!!!!
Sono super di fretta, quindi dico subito: grazie grazie grazie!! I vostri commenti sono sempre bellissimi (miiky, capolavoro la mia fic???? Waaaaaa!!!) e io vi adoro come sempre! Le cose si evolvono, come potete vedere!!
Una risposta veloce a genesis87: concordo pienamente con te, la shikatema non è assolutamente funzionale alla storia... insomma le cose sarebbero più o meno uguali anche senza! Prendila come una nota di colore! Considera che questo capitolo risale più o meno all’estate scorsa, quando avevo appena letto una fic su questa coppia che mi era piaciuta tantissimo, quindi ce l’avevo in testa!! Se l’avessi scritta in questo periodo, forse ci avrei messo Ino, o forse l’avrei lasciata così, non so... Comunque in fratelli Sbaku dovevano esserci!
Lo ripeto, grazie a tutte, spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate su come si stanno evolvendo le cose!!
Ciaoooo!!

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***




Capitolo 10
Mi rendevo perfettamente conto che Itachi mi voleva bene, e in fondo sapevo di poter contare su di lui. La mia, più che ostilità, era invidia…
Ostentavo tanta sicurezza, ma in realtà non mi piacevo per niente.
E riconoscevo che Itachi era meglio di me. Anche per quanto ti riguarda…
Ti sei subito fidato di lui, come se fosse veramente tuo fratello maggiore, mentre io, nonostante tutti i miei discorsi, sono stato capace solamente di farti soffrire…



Due ragazzi ansimanti erano sdraiati nel letto, in una camera che aveva ancora l’odore della loro eccitazione.
-Ehi, a che pensi?
-Mmm?- Kiba si girò mezzo assonnato verso il compagno: Neji si strinse a lui iniziando a tracciare con la punta del naso il profilo del suo collo, e gli ripetè sussurrando la domanda.
-Ah. Beh, pensavo a Naruto…
Neji si staccò di colpo e lo guardò male –Come scusa?- Kiba si mise a ridere.
-Ma che hai capito, idiota!
Il ragazzo si girò scocciato dall’altra parte, quando sentì le braccia di Kiba che lo avvolgevano trascinandolo sopra il suo corpo.
-è solo che ho notato qualcosa di strano… - Neji alzò lo sguardo interrogativo –Ieri lui e Uchiha sembravano molto legati, addirittura Sasuke sembrava un umano e non un pezzo di ghiaccio! Sono in classe con lui da un sacco, anche tu, e non l’avevo mai visto così… rilassato. Mentre oggi nemmeno si sono parlati.
-Mmmm… è vero, è strano. E poi hai visto che Naruto oggi se n’è andato via con Sabaku? Di sicuro c’è qualcosa sotto.
-Che fai, ti preoccupi?
-è solo che Naruto mi è sembrato molto ingenuo. È ovvio che un po’ mi preoccupi… e poi scusa ma sei tu che stavi pensando a lui subito dopo averlo fatto con me!!!
-Uuuhh, ma come siamo gelosi…- disse prima di avventarsi sulla sua bocca. Si baciarono con ingordigia mentre le mani di Kiba vagavano sulla schiena dell’altro che si strusciava avanti e indietro su di lui.
Poi la porta si spalancò di colpo e fece il suo ingresso un’Hinata del tutto ignara di quello che stava facendo suo cugino.
-Cugi… AAAAH!!! Scu-scusate!
I due ragazzi si interruppero bruscamente per vedere Hinata, fucsia in volto, che fuggiva sbattendo la porta dietro di sé. Dopo qualche secondo Kiba iniziò a ridere come un matto, mentre Neji si chiedeva sconsolato come mai sua cugina doveva sempre entrare in camera sua nei momenti meno opportuni.

Si sfregò un po’ gli occhi prima di suonare titubante alla porta.
“Cavolo, sono qui solo da pochi giorni e sto già tornando tardi. Magari Mikoto si è preoccupata… Accidenti a me!”. Il filo dei suoi pensieri si interruppe non appena gli venne aperta da un ragazzo che non aveva mai visto ma che era molto simile a Sasuke.
-Uh uh tu devi essere Naruto… - sogghignò vedendo lo sguardo stupito del biondo.-Io sono Itachi Uchiha, il tuo nuovo fratello maggiore. Piacere – gli tese la mano gentilmente con una sorta di sorriso (non era un sorriso vero e proprio, Itachi non li sa fare. Più che altro diciamo che è una faccia serena… sempre da sbavvv comunque… ndME). Una volta entrati in casa Mikoto arrivò di corsa e saltò al collo di Naruto stritolandolo in un abbraccio. Il ragazzo rimase paralizzato per lo stupore.
-Non farlo mai più! Mi sono preoccupata!!!
-S.scusa, non era mia intenzione…
-Dai mamma, non farla tanto lunga – intervenne Itachi –ormai Naruto è grande, non devi stargli così addosso. E poi mi sembra già abbastanza dispiaciuto.
-Ma… lo so che è grande! Però mi preoccupo lo stesso! Soprattutto quando ho visto rientrare Sasuke da solo, credevo che sarebbero tornati ins…
Si interruppe all’improvviso vedendo l’espressione stravolta apparsa sul volto di Naruto non appena aveva sentito il nome del fratello.
-Naruto…? Stai bene caro?
-Ah! N-non preoccuparti. Scusa ancora.
E senza dire altro si diresse in camera sua. Mikoto si girò apprensiva verso il figlio maggiore, che aveva assistito alla scena senza aprire bocca.
-Prima Sasuke, poi Naruto… ma che è successo? Fino a ieri andava tutto bene…
-Mmmm… non saprei mamma… ma tu stai tranquilla, ok? Sono solo ragazzi, si sistemerà tutto in un batter d’occhio. Detto questo si avviò verso la camera del suo nuovo fratellino. “In verità qualche idea su quello che è successo ce l’avrei… vuoi vedere che…”
Bussò cautamente alla porta, ed entrò non appena sentì un “Avanti” mormorato da dentro.
-Oh Itachi!- Naruto si alzò in piedi non appena vide il ragazzo sulla soglia della camera –Ehm, scusa se non ti ho praticamente salutato prima, penserai che sono una cafone…
-Non preoccuparti.
Chiuse la porta dentro di sé e si avvicinò al biondo prendendogli il mento con una mano in modo che alzasse lo sguardo verso di lui. –Hai pianto?- gli domandò serio notando gli occhi gonfi.
Naruto arrossì e cercò di negare, ma si arrese praticamente subito, sedendosi sconsolato nel suo letto. Decisamente, non sapeva mentire.
Itachi rimase in piedi fissando la sua testa bionda. –Oggi Sasuke è rientrato di pessimo umore… più del solito…
-Eh?- alzò leggermente la testa.
-Sì- continuò –ha addirittura urlato. E pensare che normalmente è così freddo e controllato… faceva un po’ paura a dire la verità…- sogghignò –devi essere davvero speciale se dopo appena qualche giorno sei riuscito a suscitare in lui emozioni così estreme e inusuali…
Arrossì quando si rese conto che Itachi non lo stava prendendo in giro, anzi, gli diceva quelle cose con una gentilezza che non si aspettava.
-In realtà- sussurrò –temo di averlo fatto arrabbiare
-Tu?- gli sembrava così impossibile arrabbiarsi con un ragazzo del genere –e che avresti fatto?
-Non ne ho idea, ma è da stamattina che le cose vanno così. E non so che fare… provo questa strana tristezza che non riesco a spiegarmi… anche prima, mi è bastato sentire il suo nome e…
Si interruppe, incapace di proseguire.
Itachi sorrise intimamente. Sì le cose stavano come pensava lui.
-Tu sai che cosa mi sta succedendo?- fece guardandolo negli occhi, questa volta spontaneamente.
-Siete ancora giovani…- gli mise dolcemente la mano sul capo –Troverete da soli la risposta… beh, è ora che vada… Si arrestò una volta arrivato alla porta per girarsi a guardare il biondino con un sorriso gentile. –Sai, Sasuke ha sempre avuto un carattere un po’ strano. Non preoccuparti, gli passerà presto
Leggermente confortato dalle parole di Itachi, Naruto iniziò a spogliarsi per andare a letto.
E così quello era il suo nuovo fratello maggiore… nei giorni precedenti aveva notato che ogni volta che si nominava il fratello Sasuke, e lì sentì una fitta dolorosa al petto, alla quale decise di non badare, si rabbuiava, quindi se l’era immaginato antipatico o chissà che altro. Invece gli era sembrata una persona davvero gentile… insomma, non il massimo dell’allegria “d’altronde in questa famiglia le uniche persone allegre sono le donne”, ma non era male. Aveva colto il suo stato d’animo e l’aveva consolato nonostante si conoscessero appena.
“Un po’ come ha fatto Gaara…”
Aveva conosciuto parecchie persone da quando aveva iniziato la sua nuova vita, ma con il rosso sembrava essersi creato un rapporto particolare.
“A pensarci bene ho conosciuto un sacco di persone simpatiche, anche fuori dalla famiglia Uchiha: Gaara, i suoi fratelli, Kiba e gli altri. Sono stato davvero fortunato… non posso mica pretendere che vada tutto bene! Itachi ha ragione, non devo preoccuparmi: se Sasuke è arrabbiato per cose sue gli passerà, se invece è colpa mia… beh, mi farò perdonare in qualche modo!”
E con questi pensieri, ritrovata una parte dell’abituale buonumore, si addormentò.

I raggi del sole appena sorto filtrarono attraverso le persiane abbassate e si poggiarono sul bel volto di Sasuke Uchiha; il ragazzo aprì gli occhi lentamente, cercando le forze per alzarsi dal letto. Infatti la notte prima aveva fatto tardi perché causa troppi pensieri per la testa, non riusciva ad addormentarsi. Per un istante pensò di darsi malato e non scendere per prolungare la dormita e, soprattutto, per non incrociare lo sguardo di Naruto, ma poi si ricordò che non ne aveva motivo: lui era Sasuke Uchiha, che non doveva avere paura del giudizio degli altri, perché non aveva bisogno delle altre persone. Era perfetto, non aveva bisogno di nessuno.
Le sue sicurezze iniziarono a vacillare non appena incrociò Naruto nel corridoio; girò subito lo sguardo per timore che l’altro attaccasse bottone come il giorno prima. Va bene che non aveva bisogno degli altri, ma non gli faceva per niente piacere trattare il ragazzo in quel modo.
Naturalmente non si accorse che, non appena gli aveva girato la faccia, gli occhi del biondo si erano di nuovo velati di tristezza.

Era passata ormai una settimana, Sasuke che evitava Naruto, e lui che continuava a starci male.
In realtà anche l’uchiha soffriva per quella situazione ma, a causa del suo orgoglio, non lo ammetteva neanche a se stesso. Ormai Naruto aveva perso un po’ del suo iniziale ottimismo, perché aveva capito che il fratello ce l’aveva proprio con lui, ma non era ancora riuscito a capire né il motivo ne il modo in cui farsi perdonare, visto che l’altro sembrava inavvicinabile.
Per fortuna riusciva a non perdere il buonumore grazie ai suoi nuovi amici, Kiba, Neji, Shikamaru, Choji e, soprattutto, Gaara, dal quale era praticamente inseparabile.
-E quindi possiamo dire che la poetica del Leopardi…DRIIIIN!
La noiosissima spiegazione del prof di italiano fu interrotta dal provvidenziale suono della campana.
-Uuuufff! E anche oggi è andata!- esclamò Naruto stiracchiandosi, mentre Gaara al suo fianco riponeva tranquillamente le sue cose nello zaino malconcio.
-Ehi, lo sai che domani c’è il compito di recupero di chimica?
Si accasciò depresso sul banco. –Oh, no…. Non dovevi ricordarmelo…
Gaara sorrise tra sé: ormai capiva subito se il suo amico scherzava…
“Amico…” Naruto era la prima persona che gli si era avvicinata di sua spontanea volontà… lui non aveva grande esperienza nel campo dell’amicizia, eppure pensava che non fosse normale provare per un amico quello che provava lui per il biondo. Quella voglia incredibile di stringerlo a sé e di stargli per sempre accanto… basta, stava divagando.
-Senti, visto che il compito devo farlo anch’io… che ne dici di studiare insieme stasera?
Lo guardò con aria sognante –Siiiii! Ti prego, aiutami!!!
-Ma… non ho mica detto di essere bravo in chimica…
-Non importa, di sicuro sarai meglio di me!....Mmmmm..- si fece pensieroso –però oggi dovevo andare a pranzo fuori con Kiba e gli altri… Perché non ti unisci a noi? Sarebbero contenti!
-Ehm… no, no grazie…
Naruto non insistette oltre: in quei giorni aveva tentato alcune volte di integrare Gaara nel suo gruppo di amici, un po’ come aveva fatto con Sasuke il primo giorno, ma aveva capito che il suo amico non era molto socievole, o forse era meglio dire che era molto timido.
E d’altronde Gaara non sentiva il bisogno di farsi nuovi amici: a lui bastava che Naruto fosse con lui.
Il biondo gli sorrise allegramente. –Ok, allora! Ci vediamo più tardi quando finisco!

-Sentite un po’…- Neji dovette bloccarsi a causa di un uomo fastidioso che aveva deciso di suonare la sua stupida chitarrina proprio accanto al suo orecchio destro; lo guardò male e gli fece cenno di andarsene –Di chi è stata la brillante idea di venire a mangiare dal messicano?
Disse rivolto a Shikamaru, l’unico disponibile per una conversazione visto che Choji era impegnato nella tremenda scelta “quale piatto mangiare per primo”, di sicuro di importanza fondamentale per il destino dell’umanità, mentre Naruto e Kiba avevano iniziato a combattere con le forchette.
-Il tuo ragazzo…
Neji guardò verso Kiba, che stava lanciando noccioline per poi acchiapparle con la bocca davanti a un Naruto decisamente ammirato dalla sua abilità. Spazientito a causa del caldo e del casino gli mollò uno scappellotto sulla nuca.
-E piantala!
-Ahio!!!!
-Come sei nervoso Neji! Perché devi prendertela con Kiba?
-Ah Naruto! *occhioni lacrimosi* sei davvero il mio brother preferito! L’unico che capisce il mio heart delicato!!
-Eh eh!
-Credo che Kiba abbia trovato il suo amico ideale- osservò Choji.
-è ovvio, sono gli unici due idioti che verrebbero a mangiare un posto simile…
-Eddai Neji! Non ti piace il messicano?- gli fece Kiba con gli occhi dolci –Allora…- gli si avvicinò per mormorargli qualcosa all’orecchio.
-beh… direi che si può fare…- mormorò Neji compunto cercando di darsi in contegno nonostante il rossore sulle guance.
-Oddio, mi è passata la fame.- borbottò Shikamaru seccato mentre Choji se la rideva e Naruto guardava i suoi amici spaesato –Eh? Che è successo? Perché ora Neji è calmo?
-Niente, niente, Naruto…- gli fece Kiba facendogli pat pat sulla testa –Coooomunque! Voi ci siete alla festa di domani vero?
-Quale festa?
-La Festa!! Con la F maiuscola, baby!!
-Eh?
-Naruto, naruto, non lo sai?- agitò davanti al suo volto un dito in segno di rimprovero –Lo sa addirittura Shikamaru che queste cose le detesta!
Ricevette come risposta un grugnito.
Intervenne Neji –è una festa a cui parteciperà gran parte della scuola in uno dei locali più famosi della città- spiegò rapido.
-E io… farò il Dj!- esclamò Kiba balzando in piedi
-Solo per una parte della serata-
-Sennò sarebbe una cosa terribile
Lo smontarono Neji e Shikamaru
-Zitti voi! Comunque, Naruto, devi venire assolutamente!
-Certo, sembra divertente!- esclamò il biondo entusiasta-
-Beh- Shikamaru si alzò in piedi – io vi saluto, devo andare a casa.
-Di già???- chiese Kiba incredulo
-Sì, ho un impegno…- fece vago allontanandosi
-Che genere di impegno??- gli urlarono dietro, ma quello non si girò nemmeno limitandosi a sventolare la mano in segno di saluto.
-Mmmm…- Kiba assottigliò gli occhi e lanciò un’occhiata a Neji –Che ne pensi, Neji?
-Troppo vago. C’è sotto qualcosa.
-Ooooh già…- iniziò a sfregarsi le mani.
-Ehm, scusate… non vorrei interrompervi ma per caso qualcuno di voi mi può far fare una chiamata velocissima?
-Certo Naru, tieni il mio cellulare!
-Grazie Choji!
-Eh?? Chi devi chiamare, furbetto??
-Kiba, non impicciarti degli affari degli altri- lo rimproverò Neji-
-Zitto, che in realtà lo vuoi sapere anche tu!
Esclamò quello facendo girare lo sguardo stizzito a Neji, offeso.
-No, è che devo chiamare a casa, visto che stasera devo andare a studiare da Gaara..
I tre ragazzi spalancarono gli occhi.
-Che… che avete?!
-N-niente! Oh, il dessert!- esclamò Choji.
-Ma bene… e bravo il nostro ingenuotto. Ti dai da fare eh? Sabaku è un bocconcino niente male, sai?
-Ma… ma che dici Kibaaaaa???- esclamò il ragazzo col volto in fiamme cercando di evitare le gomitate dell’amico
-E dai, Naruto, a noi puoi dirlo, siamo amici…
-Neji, pure tu??
-Uh uh, bravo tesoro!- fece Kiba abbracciando il suo ragazzo.
-Non avete capito! Vado a STUDIARE da lui!
-E allora perché sei tutto rosso?
-Pe… perché è colpa vostra! E ora vado! Grazie per il cellulare, Choji!
-Toh, è fuggito…
-Kiba, forse abbiamo un po’ esagerato… Naruto è così ingenuo…
-Mmm, probabile… spero solo che Sabaku lo svegli un po’.

Confesso che spesso, all’epoca, fingevo di essere felice e sereno; c’erano volte che non riuscivo proprio a togliermi dalla mente il pensiero di te, e mi faceva male qualcosa nel petto, non so bene cosa.
Tuttavia riuscivo ancora a fare finta di niente, gli altri non sospettavano nulla e illudevo addirittura me stesso.
Quanto vorrei esserne capace ancora oggi…





Salve!!
Due commenti velocissimi a questo capitolo: Itachi con questo carattere mi piace da morire, è gentile con Naruto e prende in giro Sasuke! E poi mi sono resa conto che sto trasformando Neji e Kiba in due comari! Ma mi fanno tanto ridere lo stesso (che bello, mi faccio ridere da sola……….)

ryanforever: Sasuke è scemooooooo!! Vedrai che cosa combinerà! E dire che in teoria è lui quello intelligente O.O. sono contenta che ti sia piaciuta la scena, Gaara diventerà sempre più importante per Naru e viceversa!
Roronoa_Francy: non ti preoccupare, l’importante e che il capitolo ti sia piaciuto (e che mi lasci un commentino, come fai sempre XD)!
jezza:ehm…*fischietta* mmmh… non faccio spoiler!!! Però spero di non farti piangere!!! (eh, sì, sono una donna senza cuore che fa piangere le fanciulle indifese ndME piantale di dire cazzate ndTUTTI)
miiky: grazie per i complimenti!! (sono troppi, sono troppi!!!!) ah, Itachi e Naru si sono incontrati, ma l’Uchiha non sarà un ennesimo rivale! Farà la parte del perfetto fratellone!!! (perché mi metto a sbavare comunque, quando ci penso???)
gengy: ah ah, mi dispiace, in ogni cosa che scrivo tutti odiano Sasuke!!! (ma quanto ci godi? ndSASUKE tantissimo!!!!!!ndME stronza ndSASUKE_SCEMO)
Quistis18: sì, come vedi il tono delle note è cambiato. Infatti all’inizio si raccontava del loro incontro, quindi le note (che poi sono dei loro pensieri fatti appunto nel futuro)si rifacevano a quel periodo (due giorni) in cui tutto andava bene. Ora che le cose tra loro non vanno bene, anche le note riflettono un po’ questo stato di cose… credo di non essermi spiegata O.O
Irimi: sono felice che il capitolo ti abbia fatto ridere! Sì, Itachi non farà altro che rompere le scatole a Sasuke, (che se lo merita, comunque) e a consolare naruto!!
frida_E: allora, ti dico solo che non ho ancora scritto gli ultimi due capitoli! Un po’ per il tempo, un po’ perché sono indecisa sul finale!! Quindi non posso proprio dirti niente!
genesis87: tranquilla, anche se ormai è tutto scritto da tempo, anche all’epoca ho fatto proprio come vuoi tu! Compariranno davvero poco insieme (anche i fratelli Sabaku non compaiono moltissimo), e niente descrizione di scene dolci (insomma, io scrivo yaoi, a meno che non sia proprio indispensabile). Mentre tra Neji e Kiba ASSOLUTAMENTE sì (e pazienza se non è indispensabile!). forse hai ragione su Gaara... però ho pensato che un ragazzo come lui che è stato sempre solo ed evitato, non appena ha incontrato uno come Naru, si sia lasciato subito andare!

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11
Non sapevo niente dell’amore, era un qualcosa che non avevo mai provato.
Per questo, dall’alto della mia ignoranza, non seppi subito classificare i miei sentimenti, e pensai che un semplice affetto, che era sì importante, ma non era certo amore, bastasse per cancellare ciò che avevo nel cuore.



-Dai, Naruto, ripeti.
-Allora… gli elementi vengono generalmente divisi in metalli, non-metalli e semi-metalli…e….
-E…?
-Uffa! È la quarta volta che lo ripetiamo! Ormai ci sarà entrato in testa, no?
Gaara era seduto sulla sua sedia con i piedi poggiati sulla scrivania, mentre Naruto era seduto a gambe incrociate per terra circondato da libri, quaderni e tavole periodiche.
-Uff.. già, ormai siamo due ore così.
-Io mi sento pronto!- il biondo balzò in piedi –E comunque missà che ora torno a casa, ultimamente passo più tempo da te che da altre parti! Mikoto si preoccuperà, penserà che non sto bene a casa…
-Hai ragione. Dai, ti accompagno giù.
Arrivati nel soggiorno sentirono il campanello suonare; Gaara stava per andare ad aprire ma venne bloccato da una Temari tutta vestita bene e con i capelli sciolti. I due ragazzi si guardarono sorpresi: non era da Temari essere così curata mentre stava a casa… e in qualsiasi altro luogo in generale.
-Per caso tua sorella aspettava qualcuno?
Scosse leggermente la testa –Non che io sappia…
-Entra, entra
La ragazza rientrò nel soggiorno leggermente rossa in viso seguita da…
-Shikamaru?!
-Naruto?! Che… che ci fai qui?
-Ero a studiare da Gaara! Tu piuttosto… è per questo che oggi te ne sei andato prima, eh?
Disse facendo l’occhiolino e facendo arrossire l’amico.
-Ma no, che dici, è che… devo restituire a questa qui… ehm…
-Sì, sì, va bene! Io vado a casa ciaooo!!
-Ehm… - Gaara rimase per un attimo imbambolato nella stanza –io lo accompagno…- e uscì di corsa.
Una volta fuori da casa, Naruto si mise a ridacchiare.
-Così quel tipo ha un appuntamento con mia sorella…- fece il rosso circondandosi di un’aura oscura e minacciosa.
-Tranquillo, Gaara! Shika è un bravo ragazzo, lo conosco! ^_^
-Sarà meglio per lui…
Fecero un po’ di strada in silenzio, quando a un certo punto Gaara sentì Naruto che aveva iniziato a ridacchiare tra sé e sé. –Perché ridi?
-Mpf… niente, pensavo… non sembra ma sei un fratellino geloso, eh?
Il ragazzo arrossì vistosamente –Ma… ma che dici?
-Ehi, non è una cosa brutta!
Gli sorrise allegramente, uno di quei suoi soliti sorrisi a 32 denti e occhi semichiusi che gli facevano sciogliere sempre il cuore. –Naruto…
-Mmmm?
-Io… niente…
Troppo codardo per dirgli quello che sentiva.
Erano arrivati a casa Uchiha, e Naruto si girò verso l’amico tirando fuori le chiavi dalla borsa di scuola.
-Beh, grazie ancora, Gaara! Senza di te non credo che sarei riuscito a capire un po’ di quella roba! Ci vediamo domani!
E gli sorrise. Di nuovo.
Non resistette e gli afferrò il polso per non farlo allontanare subito da sé, si chinò leggermente e posò con delicatezza le labbra sulle sue. Naruto rimase immobile, con gli occhi spalancati; non capiva assolutamente perché Gaara lo stesse… baciando? Non poteva essere! Eppure… le sue labbra erano lì sulle sue… “Non si può! Siamo due ragazzi!!” eppure scoprì che non gli dava poi un gran fastidio… anzi… le labbra del rosso erano gelide, quasi stesse baciando una statua di marmo.
Non durò molto. Dopo pochi secondi Gaara si allontanò rosso in volto e senza nemmeno guardarlo in faccia se ne corse via.
Naruto entrò in casa come in trance, non si rese conto nemmeno di aver salutato Mikoto e Karen,e che stranamente Fugaku era rincasato prima della solita ora.
Fece per entrare nella sua camera “Devo fare ordine in questa testa!!!” poi ci ripensò e si diresse verso quella di Itachi “Devo assolutamente farmi aiutare da qualcuno!!!”. E in quella casa Itachi era l’unica persona con cui poteva parlare di una cosa del genere.
Era così preso dai suoi pensieri che entrò nella camera del fratello dimenticandosi di bussare. Errore che, per un ragazzo casto e ingenuo come lui, che aveva vergogna persino di farsi vedere a petto nudo dagli altri, fu praticamente fatale. Non appena aprì la porta trovò infatti Itahi senza maglietta sul letto che si baciava appassionatamente con il ragazzo sopra di lui, un tipo muscoloso e dai capelli bluastri che lo stringeva a sé con forza come se ne andasse della sua stessa vita.
Itachi si girò verso la porta per il rumore che aveva fatto il biondo entrando (una specie di rantolo da moribondi) e spalancò gli occhi inorridito, spingendo via il ragazzo.
-Naruto?- fece leggermente ansante.
Il biondo era letteralmente scioccato.
-Credo… credo che tra un po’ mi sanguineranno gli occhi O_O
-Ah ah! Così è questo il tuo nuovo fratellino, Itachi?
Il tipo ignoto aveva una voce profonda e, mentre si rimetteva la maglietta, lanciava occhiate divertite al povero Naruto scioccato per quello che aveva visto ma anche mortificato per averli interrotti.
-Già, lui è Naruto… Kisame, senti…
Fece un cenno affermativo con la testa, accompagnato da un sorrisetto.
-Sì sì! Vado!
-N-no!!- Naruto si risvegliò improvvisamente dal coma –Me ne vado via io!! Non dovete… interrompervi per colpa mia!
-Ah ah! Non preoccuparti, piccolino- fece Kisame poggiandogli una mano sulla testa –Me ne dovevo andare ora comunque. Ciao!
-Ciao Kisame.
Non appena la porta si richiuse dietro le spalle larghe di Kisame, Naruto stava già iniziando a scusarsi, ma Itachi lo bloccò con un sorriso.
-Tranquillo Naruto, Kisame doveva andare davvero adesso, doveva lavorare… non preoccuparti!
Cercò di tranquillizzarlo accavallando le gambe per nascondere una vergognosa erezione che non aveva avuto il tempo di far diminuire. Non voleva certo sconvolgere ulteriormente quel povero ragazzo.
-Sì, però…
-Più che altro mi dispiace che tu mi abbia trovato in una situazione così imbarazzante… sai nessuno della famiglia sa di questa cosa… temo che mio padre non veda molto di buon occhio gli omosessuali… -confessò.
-Non temere Itachi! Io non direi mai niente a nessuno!!
Sorrise davanti alla dolcezza di quel ragazzo.
-Ma sei qui perché dovevi dirmi qualcosa, vero? dai, siediti…
Il ragazzo si sedette sul bordo del letto, se è possibile, ancora più rosso.
-Ecco, oggi, praticamente è successa una cosa… strana…
-Cioè?
-Gaara, un mio amico… mi ha… baciato
-E…?
-Come e…?? insomma, io non sono abituato a fare queste cose! Magari qui è un’abitudine baciare gli altri in segno di amicizia, ma io ci son rimasto strano!!- fece lui scaldandosi.
“Non dirmi che crede davvero che sia così…” –Credo che ti abbia baciato perché prova qualcosa per te. Qui gli amici non si baciano.
-Cavolo..- si prese la testa tra le mani –Non so come comportarmi
-Ti ha fatto schifo?
Rammentò la sensazione della mano di Gaara che stringeva con forza il suo polso, le sue labbra fredde… arrossì.
-No, no assolutamente. Però sono così confuso… insomma, tra ragazzi…non avrei mai pensato di essere…
-Gay?- lo interruppe il maggiore notando la sua confusione –Guarda che non c’è niente di male. Come vedi..- sorrise –lo sono anch’io. Alla fine l’importante non è se il tuo partner è uomo o donna. Ciò che conta davvero, secondo me, è che ci sia affetto reciproco… Gaara ti piace?
-Io… non lo so! Cioè, forse sì! Non ho molta esperienza in questo genere di cose… per me è… la prima volta…- mormorò guardando fisso a terra.
“L’avevo notato…”
-Allora parlane con lui, spiegagli la tua confusione.
-Ma…
-Prima di tutto è un tuo amico: di sicuro ti capirà.
Finalmente era un po’ meno teso. –Grazie Itachi, credo di aver capito… e scusa ancora!
Il sorriso do Itachi svanì non appena l’altro fu uscito dalla sua camera, e la sua espressione si fece pensierosa.
Dopo poco si alzò di scatto e uscì dalla sua camera.
“Speriamo non mi urli contro… Ultimamente il suo umore è davvero pessimo”
Infatti non fece in tempo a entrare nella camera del fratello che fu aggredito da un secco –Che diavolo vuoi?
Si appoggiò allo stipite della porta osservando Sasuke chino sui libri. -Niente di che. Sono qui per darti un’informazione.
-Ovvero? Muoviti, non ho tempo da perdere con le tue idiozie. Forse non lo sai, ma non tutto il mondo pende dalle tue labbra.
Tremendamente acido.
“Che nervoso…” –Non so cosa sia successo tra te e Naruto, e francamente non m’importa, anche perché posso facilmente immaginarlo. Però sappi che a poco a poco lui si allontanerà da te… in modo definitivo.
-Che vuoi dire?- gli chiese, curioso suo malgrado. Non riusciva a dare un senso alle parole del maggiore, ma non gli piacevano per niente… eppure era lui stesso che voleva allontanarsi dal biondo. Che in realtà non volesse?
-Voglio dire che oggi un certo Gaara lo ha baciato
Spalancò gli occhi per la sorpresa “Cosa?? Sabaku?!”
-E non credo che a Naruto sia dispiaciuto…- terminò. Sasuke stava digrignando i denti per la rabbia che gli era salita, poi notò che il maggiore lo stava fissando con un sorrisino compiaciuto della serie “proprio come pensavo”, quindi cercò di darsi una calmata.
Con calma studiata si girò verso il libro di storia che stava leggendo –Non capisco perché pensi che la vita privata di quel baka possa interessarmi…
Lo fissò stupito, poi reprimendo una risatina: -Mah, così… probabilmente mi faccio troppi viaggi mentali…
-Probabile.
Tornando in camera sua pensò di chiamare Kisame sul cellulare, sperando che avrebbe risposto nonostante fosse al lavoro: le cose stavano prendendo una piega davvero interessante.
“Naruto, Sasuke, chissà come vi comporterete…”

Ci volle tanto coraggio per recarsi a scuola il giorno dopo: quella mattina si poteva vedere l’ansia negli occhi di parecchi a causa del dannato compito di recupero di chimica, fissato per quel giorno; ma il coraggio era servito particolarmente a due di questi ragazzi, uno dai capelli biondi e gli occhi color del cielo, che aveva paura di affrontare i suoi sentimenti e non sapeva come comportarsi con un suo amico, e uno dai capelli rossi e l’aria ribelle, che per tutta la notte si era chiesto perché diavolo aveva baciato l’unica persona che gli si fosse mai avvicinata. Ok, in fondo lui ne era innamorato, ma non si poteva andare in giro a baciare la gente senza preavviso.
Insomma, sia Gaara che Naruto erano fermamente convinti che l’altro, dopo quella mattina, non avrebbe voluto più vedere la sua faccia da falso amico.
Per questo, nonostante fossero fianco a fianco per ben 5 ore, non si scambiarono nemmeno un’occhiata, troppo presi dall’imbarazzo e dalla vergogna… e anche da tutte le seghe mentali che si stavano facendo.
Tuttavia alla fine dell’ultima ora, mentre tutti si preparavano chiassosamente per andare via, molti di questi decisamente sollevati per essersi levati chimica dai piedi, Naruto sentì un debole richiamo.
-Naruto…
Si girò e vide Gaara che fissava il suo banco con le guance dello stesso colore dei capelli
-Senti.. mi dispiace per ieri, non so cosa mi sia preso. Cioè, lo so, però non avrei dovuto farlo… ti prego, ti prego, resta comunque mio amico, dimentica tutto…
Stringeva convulsamente le mani chiuse a pugno e continuava a non alzare lo sguardo su di lui.
-Sei tu che devi perdonarmi per non averti rivolto la parola…
-Ma no, Naruto, è colpa mia…
-Comunque, non voglio dimenticare…però…- abbassò lo sguardo per non incrociare quello del rosso ora fisso sul suo volto –Sono confuso… non capisco bene nemmeno io quello che provo.
-Quindi non mi odi..?
-Eh? No, certo che no! Come potrei odiarti Gaara?
Il suo volto si distese per il sollievo per la prima volta dalla sera prima, e anche Naruto si sentì un po’ più tranquillo. Andava tutto bene, erano ancora amici.
-Senti, ci sei alla festa di stasera?
-Sì, credo
-Allora ne parliamo bene lì ok? Perché ora devo fuggire a casa, Mikoto mi ha proibito tassativamente di mangiare fuori! Così ci chiariamo!

Sasuke quella mattina aveva deciso di non togliere gli occhi di dosso da quei due. Non per altro, voleva solo vedere se suo fratello gli aveva rifilato una balla colossale.
Effettivamente l’atmosfera tra Gaara e Naruto era stranamente tesa. “Quindi Itachi aveva ragione, è evidente che è successo qualcosa”. Non pago di quella scoperta, decise di continuare a osservarli, perché “poteva essere solo una coincidenza”. Tuttavia i due non si parlavano proprio, e il suo umore andava migliorando di minuto in minuto.
Tutto cambiò non appena origliò la loro prima conversazione “Devo essere pazzo. IO, Sasuke Uchiha, che mi metto a origliare le conversazioni altrui. Devo essere pazzo”: i due non sembravano in rotta, anzi, e sembrava che tutto si sarebbe aggiustato alla festa di quella sera. Aveva già sentito parlare di quell’evento, ma aveva già deciso di non andarci: di sicuro sarebbe stato assalito dalle sue ammiratrici scatenate. E poi non aveva senso andarci visto che non aveva amici con cui divertirsi.
In quel momento, guarda a caso, cambiò idea. Magari si sarebbe divertito… no, quello era decisamente eccessivo… diciamo che si non si sarebbe annoiato. “Non faccio altro che studiare, mi merito anch’io un po’ di svago”
Nelle migliaia di scuse che si diceva nella mente, evitò accuratamente di mettere il nome della vera causa della sua scelta: Naruto.

Ripensandoci a distanza di anni, ero proprio uno stupido.
Non è che ora sia migliorato, ma allora ero proprio un caso disperato: avevo deciso di tagliare ogni legame con te, eppure continuavo a fare cose stupide a causa tua.
Il bello è che non lo ammettevo neanche a me stesso, trovando degli stupidi pretesti per il mio comportamento. Per quanto tempo abbiamo mentito a noi stessi?




Ah ah, Sasuke diventa sempre più scemo, non trovate? E Itachi è l’unico col cervello a posto.
A proposito di Itachi... come avrete notato, non potevo non fare un accenno alla KisaIta (che amo). Ma sarà solo un accenno, quindi, anche se non vi piacciono come coppia, non temete!
Sono un po’ di fretta, ma visto i bellissimi commenti per lo scorso capitolo... non posso evitare di rispondere!
ryanforever: cara, cara, era ovvio che tra Gaara e Nachan sarebbe successo qualcosa! Ahahahah!!! *sventola uno striscione con scritto ‘rendiamo la vita impossibile all’Uchiha junior’*. Se lo merita, d’altronde, quindi... W Itachi!
Roronoa_Francy: vedrai la festa al prossimo capitolo! Anche se un po’ si immagina, no? Però non dimenticare che anche Sasuke ha deciso di andare! Mah... Eh, sì, Itachi fa questo effetto un po’ a tutte... *sospira*
miiky: Ciao, grazie mille! Sì, sì, Sasuke è SEMPRE geloso. Di persone, animali e oggetti che entrano in contatto con Naruto. Perché è PAZZO. (ma che vuoi da me????ndSasuke ...non posso dirlo*_*ndMe con la bava alla bocca ... Sasuke inizia a indietreggiare)
suicidal_love: benvenutaaaa!!! Hai esordito con un commento bellissimo, grazie grazie!!! Mongoplettico? Pffff (ammetto che ho dovuto cercarlo nel vocabolario... che asina). Sì, Naji e Kiba sono troppo scemi, anche se Neji si dà le arie da tipo serio, ma in realtà NON LO E’!!!!!! sono contenta che ti piacciano sia Itachi che Gaara! Grazie ancora alla prossima!
gengy: dico la stessa cosa anch’io per Sasuke! Per quanto riguarda Neji comare... anche se Kiba può sembrare il più stupido, in realtà è Neji quello più idiota!!! Sì sì! Forse più di kiba no, però...
Animenight89: tranquilla, no problem^^ come hai detto tu: sarà una vera impresa far uscire sasuke dal suo stato di rincoglionimento tot... ehm dalla sua momentanea follia! Meno male che c’è Gaara... o no? Grazie per i complimenti!
genesis87: ah ah ah! Neji e Kiba... *sbava*. Sì, è bello Itachi fratellone! Che bellino, se non ci fosse lui Naruto con chi potrebbe parlare? Eehhh... quando, mi chiedi? Ti dico solo che la fic ha 30 capitoli... uahahahah!! Ma che rompere? Ma che rompereeeee??? Non mi rompi mai!!!!
Quistis18: ma figurati!!! Probabilmente sono io che non mi spiego!! Anzi, togliamo il probabilmente! Comunque, Itachi riscuote un grandissimo successo, sono contenta! Sì, se ci pensi alla fine non è successo NULLA, eppure si sono allontanati! E vabbè... anche io adoro Neji e Kiba, specialmente nella parte del messicano! Quando la stavo scrivendo, ogni volta che mi immaginavo Neji con il tipo che gli suona la chitarrina affianco e circondato dai suoi amici idioti, mi mettevo a ridere da sola... patetica! Terzo incomodo???? Ehm……… nooooooooo, che dici???
Irimi: ce ne vorrà per far svegliare Naruto, non ci riuscirà di certo il primo Gaara che passa! Forse! Shikamaru cerca di nascondere la sua vita privata ma non ha capito che con quelle due comari è impossibile XD
PiTtYcHaN: ciao! Grazie, grazie, grazie! Sono contenta sia che ti sia piaciuta Black Stuff, sia che anche questa ti stia appassionando! Uhm, Gaara? Forse perché è troppo timido o comunque ha l’aria di uno troppo debole? Mah... vabbè, spero dopo ti piaccia un po’ di più! Sasuke è ovvio che non piaccia, è scemo e fa cose stupide -_- Comunque, grazie ancora!!
Shin_86: no no, lo è, te lo assicuro!! Sì, anche io non li amo come coppia, li preferisco da amici!!
Infine, Mlle Nihal, scusa se ti rispondo solo ora, ma non l’avevo visto! Perdono! Ti ringrazio per i complimenti, e non appena avrò tempo andrò a eliminare quelle orribli x, che non so nemmeno perché diavolo ci siano! Grazie per avermelo fatto notare!

Vorrei anche ringraziare tutti quelli che hanno messo la fic tra i preferiti!! Siamo a quota 99!!!! Via amo tutti!!!! Grazie grazie grazie!!!!

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12
Ho sempre agito pensando a me stesso; gli altri per me erano praticamente irrilevanti.
Tranne tu.
Eri così fastidioso e rumoroso che non potevo fare a meno di notarti. E la causa di ogni mia azione, compreso alzarmi al mattino o respirare, sei diventato tu.
Nonostante io cerchi di non pensarci, la situazione è così anche adesso.



-Narutoooo! Da questa parte!!
Si girò verso il luogo da cui veniva la voce, e vide Choji che agitava una mano in segno di saluto. Accanto a lui Shikamaru con mani in tasca e sigaretta in bocca, e i tre fratelli Sabaku: Gaara un po’ segregato come suo solito, Kankuro che stava già socializzando con le nuove conoscenze (esaminando Shikamaru con occhio critico), e Temari accanto allo svogliato con un vestitino molto scollato.
Quest’ultima, non appena il biondo raggiunse il gruppetto, lo squadrò con occhi spalancati:
-Naruto! Cavolo ma stai benissimo!!! ç_ç- disse fissandolo: aveva un paio di jeans aderenti, una camicia bianca stropicciata a maniche corte e i capelli leggermente spettinati col gel.
-E non sbavare!- le intimarono all’unisono Shikamaru e Kankuro. Naruto arrossì leggermente –è tutto merito di mio fratello Itachi, non sapevo cosa mettermi e mi ha dato una mano… di solito mi vesto più normale…
-Beh, ha fatto un ottimo lavoro, te lo dico io!!- la ragazza si girò verso il compagno –Allora, Shika, entriamo? Ormai ci siamo tutti!
-Ufff… ma che è tutta questa fretta di entrare in un posto pieno di gente e di casino…va bene andiamo, seccatura- si affrettò a dire notando lo sguardo minaccioso della sua dolce fidanzata.
-Wow, com’è diventato docile Shikamaru- fece Naruto sorpreso mentre la coppietta si dirigeva verso l’entrata del locale.
-Non illuderti- gli fece Choji con una risatina –fa così solo con lei
-Lo sfido a contraddire quella furia di Temari… i suoi pugni fanno un male del diavolo- borbottò Kankuro –Beh, entriamo anche noi?
-E Neji e Kiba? Non li aspettiamo?
-Loro sono già dentro
-Ah, è vero che Kiba doveva fare il Dj…
Non appena entrarono si ritrovarono in una specie di anticamera che faceva da guardaroba nei periodo più freddi, e dovettero mettersi in fila per entrare nella sala principale. Mentre erano in coda Choji, Naruto e Kankuro conversavano del più e del meno per ammazzare il tempo, mentre Gaara stava dietro di loro senza partecipare al discorso. A un certo punto il maggiore dei due Sabaku si affiancò a Naruto con fare scherzoso e, poggiandogli una mano sulla spalla –Comunque Temari aveva ragione prima: stai davvero bene così… sei così carino che sto pensando di provarci con te!
Mentre il biondo avvampava e Choji, l’unico del gruppo ad aver capito che Kankuro aveva detto quelle cose solo per mettere Naruto in imbarazzo, rideva, Kankuro sentì uno sguardo omicida che conosceva molto bene puntato sulla nuca, che proveniva proprio da dove era il suo fratellino.
-Ripensandoci… anche no! ^_^ toh! Siamo riusciti a entrare!
La sala era ampia e illuminata da miriadi di luci colorate sul soffitto. Alla consolle c’era un dj con i rasta che incitava il pubblico, e molti avevano già iniziato a ballare. Sia Choji che Kankuro, appena entrati, decisero di allontanarsi dai due ragazzi, visto che entrambi avevano notato la reazione del rosso alle parole del fratello e avevano capito che c’era sotto qualcosa.
Quindi, uno per cercare cibo e l’altro per cercare ragazze, li lasciarono da soli. I due erano un po’ in imbarazzo, nessuno apriva la bocca per iniziare un discorso: era più che evidente che Choji e Kankuro si erano allontanati apposta per lasciarli da soli, anche uno come Naruto l’aveva capito.
La situazione fu momentaneamente salvata dall’arrivo di Kiba e Neji
-Narutooooo!!!!
-Ma perché urli sempre?!
-Zitto, Neji! Urlo perché c’è la musica alta!
-Kiba! Neji! Sembrate divertirvi un mondo!
-Sì, come no… un vero spasso…- borbottò Neji
-Wow, Naruto! Come sei carino stasera! Per caso hai intenzione di rimorchiare?
Kiba iniziò a dare gomitate al biondo e ad ammiccargli. Alle sue parole sia Naruto che Gaara arrossirono di botto, cosa che non sfuggì a Neji, il quale tirò Kiba a sé per sussurrargli qualcosa. Kiba spalancò gli occhi e annuì. Poi si avvicinò a Naruto con fare da vecchia pettegola.
-A proposito, Naru!
-Mmm?
-Hai visto Nara?
Coprendosi la bocca con una mano indicò un punto della pista dove c’erano Shikamaru e Temari avvinghiati –Uh uh! Alla faccia della seccatura!
-Kiba!!!!
Una ragazza lo stava chiamando agitando la mano –Tra 5 minuti è il tuo turno!
-Arrivo!!!- fece il ragazzo supereccitato –Neji, mi accompagni?? *_* occhi sbrilluccicosi.
-Eeeeh? Perché do…- si interruppe: se non fosse andato sarebbe dovuto rimanere con Naruto e Gaara “Un Hyuga non fa mai la candela” –Va bene!
-Yeee!!! Non vedo l’ora! Vedrai di cosa sono capace!
-Sì, sì, però non esaltarti e non mi urlare nell’orecchio.
Naruto ridacchiò mentre gli amici si allontanavano. Kiba era un casinista che non stava mai buono, mentre Neji era così serio e calmo: erano molto diversi, ma insieme stavano benissimo. “Quei due sono proprio una bella coppia…” pensò con un po’ di invidia. Si girò verso Gaara, che quella sera non aveva ancora aperto bocca.
-Gaara? Perché non ci avviciniamo alla pista? Vorrei vedere Kiba!
Gli chiese sorridente. Il rosso annuì: era così teso che parlava meno del solito. Spalancò gli occhi quando Naruto, per portarlo in mezzo alla pista e non perderlo in mezzo a tutta quella gente, lo prese per mano.

Non amava le feste. Era così da quando era bambino. E soprattutto non amava le serate in discoteca.
Primo, non era un tipo così socievole o in generale tendente a qualsiasi forma di divertimento; più o meno tutta la sua vita l’aveva passata cercando di essere migliore del fratello almeno in qualcosa, non aveva mai avuto tempo per sciocchezze del genere. Secondo, ogni volta che si presentava a eventi di questo genere, veniva immancabilmente assalito da un’orda di ragazze. E gli dava davvero un fastidio immenso; quelle stupide esaltate non capivano né che si rendevano ridicole né che lui non le avrebbe mai degnate di uno sguardo.
Anche quella sera, come da copione, non aveva nemmeno fatto in tempo ad entrare nella sala principale che lo avevano attorniato già in cinque o sei.
Era così già da dieci minuti quando, d’un tratto, tutte le ragazze attorno a lui si dileguarono; stava già per tirare un sospiro di sollievo quando le cause della fuga generale si attaccarono ognuna a un suo braccio.
-Sasuke-kun!!- dissero all’unisono. Poi si guardarono in cagnesco a vicenda.
-Ino-pig! Che fai, c’ero prima io!
-Ma non lo vedi, Sakura? La tua fronte spaziosa gli da fastidio!
Ormai erano anni che Ino e Sakura passavano il tempo a litigare per Sasuke, a strattonarlo e a provarci con lui più o meno spudoratamente. E anche quella sera non sembravano avere l’intenzione di comportarsi diversamente.
-Sasuke-kun, vieni a ballare con me?- gli chiese Ino con una finta voce da bambina.
-Zitta tu! Sasuke-kun, non ascoltarla, balla con me!
D’improvviso ebbe un’idea. -Va bene, ballerò con entrambe…
-Siiiiii!!
-Però prima avrei un po’ di sete…-affermò spostando il suo sguardo dall’una all’altra.
-Vado!- esclamarono all’unisono. Si guardarono male e partirono quasi di corsa verso il bancone del bar, dove si era assiepata una marea di gente, entrambe convinte che il divino Sasuke-kun non potesse certo andare a prendersi da bere da solo come i comuni mortali.
Nel vederle allontanarsi non potè fare a meno di sentirsi sollevato. Per fortuna al bancone c’era molta gente, così sarebbero state via per un bel po’. Decise tuttavia di tuffarsi tra la gente che ballava in modo da non farsi trovare facilmente dalle due. Tra tutte le sue ammiratrici Ino e Sakura erano di sicuro le più accanite. E pericolose.
“Quelle lì sono il mio incubo peggiore”. Si fermò di botto in mezzo alla folla. Quella frase l’aveva forse già detta a qualcuno…?
-YOOOO GENTE!!!
Quella voce conosciuta proveniva dalla consolle del Dj. Il ragazzo si girò automaticamente e vide il suo compagno di classe con le cuffie in testa che si agitava come un forsennato.
-Sono il vostro Dj-Kiba! Fatevi sentire!!
Partì un boato dalla folla e il ragazzo fece partire uno dei suoi pezzi rap preferiti.
Sasuke si era automaticamente avvicinato alla consolle, tanto da riuscire a vedere un annoiato Neji a braccia incrociate dietro il Dj. Girò di poco lo sguardo e vide Sabaku no Gaara che guardava verso qualcosa al suo fianco. Non appena il rosso si scostò leggermente potè vedere il volto di Naruto che rideva divertito.

Naruto non era mai andato in discoteca, quindi per lui tutta quella gente accalcata che si agitava e non faceva passare era un po’ una novità. Quell’entusiasmo, quella follia che aleggiava nell’aria gli dava alla testa, lo inebriava.
-è fantastico!- Urlò a Gaara, anche se probabilmente non riuscì a farsi sentire per il frastuono causato dal pezzo messo su da un gasatissimo Kiba. Non appena la canzone terminò, si sentì di nuovo la sua voce
-Vi è piaciuto gente? E ora, per i più romantici, un bel leeento! Sapete com’è, c’è un mio caro amico che spero in questo modo riesca a concludere piacevolmente la serata… Buona fortuna, biondino, buttati!
A quelle parole seguì una risata e iniziò il brano. Tre persone erano letteralmente rimaste ghiacciate dalla sparata del ragazzo. Due di queste si guardarono imbarazzate, mentre le terza fissò lo sguardo indagatore e impotente su di loro. Intorno si era riempito di coppiette avvinghiate.
Naruto si girò rosso in volto –Senti… se stiamo così saremo gli unici…
-O-ok…-fece l’altro ancora più rosso.
Si avvicinarono incerti, non sapendo nemmeno loro come mettersi e dove mettere le mani.
-Ora che ci penso, però… questo ballo è una sorta di abbraccio, no?
-Già…- sussurrò Gaara. La tensione si era leggermente sciolta e avvicinarono i loro corpi senza provare imbarazzo. Li guardava a pochi metri di distanza senza poter fare nulla. Però doveva allontanarsi, in mezzo a tutte quelle coppiette lui che era solo si notava subito.
-Sasuke-kun, eccomi!
Si ritrovò, per l’ennesima volta quella sera, con una ragazza avvinghiata al braccio. Sakura, per la precisione.
-Sai, Ino ha incontrato un suo ex, quindi ne ho approfittato e sono corsa a cercarti! Finalmente siamo soli!- la vide guardarsi le punte dei piedi oscillando le braccia –Perché… non balliamo…?
-Ok
Le rispose improvvisamente prendendola tra le braccia e iniziando a oscillare a ritmo di musica. La ragazza spalancò gli occhi: non se l’aspettava, Sasuke non aveva mai mostrato un minimo di interesse verso le ragazze che gli andavano dietro…beh, probabilmente qualcuna se l’era portata a letto, ma niente di più! Non aveva niente a che fare con quello che stava facendo con lei! Insomma, Sasuke Uchiha che balla? Magari…
“Yatta!” sorrise tra se e se avvolgendogli le braccia intorno al collo.
Naturalmente Sasuke non aveva accettato di ballare per qualche insulsa ragione romantica. Semplicemente Sakura era arrivata al momento giusto.
“Almeno così sembreremo una coppietta delle tante”
Con la scusa che stavano ballando ruotò leggermente, in modo da poter vedere distintamente la testa bionda di Naruto poggiata sulla spalla del rosso.
Erano così ormai da un bel po’ quando Naruto si mosse fino a guardare Gaara negli occhi. Era il momento dei chiarimenti, quindi il rosso ne approfittò per parlare
-Naruto, io…
Lo interruppe scuotendo piano la testa, mentre le gote si coloravano e la bocca si piegava in un lieve sorriso.
-Gaara… ho preso la mia decisione.
Si mise in punta di piedi per poggiare la sua bocca su quella dell’altro, il quale subito lo strinse a sé spingendo la testa bionda più vicino alla sua per poter sentire meglio la morbidezza di quelle labbra che tanto desiderava. Fu un bacio semplice, senza pretese. Il loro primo vero bacio.
Sasuke si sentì mancare l’aria a quella vista e, come svegliatosi improvvisamente, guardò la ragazza stretta a lui. Preda di una furia che mai aveva provato la spinse lontano da sé per correre via dal locale, ignorando le proteste e i deboli richiami di lei.

Dall’alto della consolle Kiba vide Naruto e Gaara separarsi dal lungo bacio e guardarsi dolcemente negli occhi. Sorrise tra se e se mentre cedeva il posto al ragazzo dopo di lui e andava verso il suo ragazzo appoggiato alla parete
-Che hai da sorridere così? e poi si può sapere da dove te la sei tirata fuori quell’ultima cavolata? Naruto sarà morto di vergogna…
-Che antipatico. Dovresti essere fiero di me invece
Gli disse buttandoglisi al collo facendo sfiorare i loro nasi.
-E perché?- gli chiese l’altro, sarcastico.
-Durante il mio pezzo Naruto e Sabaku si sono baciati!!
Lo guardò sorpreso, forse il suo ragazzo non era poi così idiota come sembrava…
-E non guardarmi con quell’aria sorpresa!! Come se fin’ora avessi dubitato della mia intelligenza!- iniziò a staccare le braccia da dietro il suo collo, ma Neji gli impedì di allontanarsi mettendogli le mani sulla schiena.
-In effetti… comunque sei stato bravo, lo ammetto- gli sorrise sghembo, gli occhi accesi –Che ne dici di una ricompensa…?
Gli sorrise di rimando, famelico, leccandosi le labbra –Casa mia o tua?
-Per ma andrebbe bene anche qui…- gli diede un lieve bacio sul collo, facendolo sospirare –o per strada…- un bacio dietro l’orecchio, mentre le dita si insinuavano sotto la maglietta –o…
-Ok! Ok!- lo spinse lontano da sé, lievemente ansimante –Ho capito decido io!- non era certo il caso di farlo lì davanti a tutti.
Gli scoccò un lungo bacio in bocca, cercando di figurarsi la meravigliosa ricompensa che gli sarebbe spettata di lì a poco.

Sono sempre stato circondato da molte persone, ma in verità nella mia vita mi sono sentito spesso solo.
Cercavo dell’affetto in modo quasi disperato, tanto che inconsapevolmente scambiai l’amicizia che mi legava a Gaara per qualcosa di più profondo.
Probabilmente anche lui se n’era reso conto, e il fatto che mi sia stato accanto nonostante tutto mi fa capire quanto grande fosse il suo amore.



Ciao ciao ciao!
Scusatemi ma sono terribilmente di fretta (domani ho di nuovo simulazione di terza prova), quindi non posso rispondere alle recensioni, vi dico solo che sono bellissime come al solito (anche se un po’ diminuite XD) e che vi ringrazio! A voi che commentate, leggete e preferite!
Grazie alla prossima!

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13

Dal giorno in cui ci siamo conosciuti abbiamo fatto tante cose, forse anche stupide o sbagliate. Secondo me ognuno si costruisce il proprio destino da solo. Quindi credo che tutto quello che ci è capitato derivi dalle nostre stesse azioni.
Tuttavia, nonostante ora io stia così male proprio a causa di quelle azioni, rifarei tutto dall’inizio.



-Grazie per avermi riaccompagnato a casa!
Si trovavano un’altra volta di fronte al portone di casa Uchiha; nel tragitto dal locale a lì non si erano praticamente parlati, troppo presi dalle loro mani timidamente intrecciate.
-Grazie a te…
-Ah..?
Lo guardò, stupito dalla risposta, perché non aveva idea del perché lo stesse ringraziando. Che aveva fatto di speciale? Gaara non lo guardava negli occhi, e aveva sul volto un’espressione imbarazzata.
-A parte i miei fratelli non ho mai voluto bene a nessuno. È solo grazie a te se anch’io posso sperimentare queste sensazioni…è…la prima volta… che sono innamorato di qualcuno.
Il biondino gli sorrise abbracciandolo, cercando di placare il senso di colpa che lo aveva assalito alle parole del rosso. Quest’ultimo si chinò a baciarlo, stringendolo forte, ma non appena cercò di introdurre la lingua nella bocca dell’altro, questi spalancò gli occhi, come terrorizzato, e gli strinse le braccia in segno di diniego.
“Probabilmente è troppo presto per lui” e tornò a baciarlo come prima, con calma. Furono però costretti a interrompersi per un colpo di tosse.
-Ehm, scusate, ma dovrei buttare la spazzatura.
Itachi era l’unico che sembrava sentirsi a suo agio, visto che i due ragazzi avevano delle espressioni imbarazzate e terrorizzate. Naruto pensava a cosa sarebbe successo se fosse stato Fugaku a beccarli, dato che, stando a quello che aveva detto il fratello maggiore, non approvava le relazioni tra uomini.
-Beh, è ora che vada- borbottò Gaara scrutando Itachi che buttava con noncuranza un sacchetto nero nel cassonetto. -Ok- sorrise imbarazzato e, girandosi per vedere se il fratello era ancora girato, scoccò un lieve bacio al suo ragazzo.
I due fratelli rientrarono poi silenziosamente in casa
-Bentornato Naruto! Ti sei divertito?
Gli chiese Mikoto dal divano in cui stava guardando la tv con il marito.
-Oh, sì, grazie!!
-Beh, almeno tu… è già qualcosa
Guardò interrogativo il padre adottivo (una rima, una rima!! Sono una poetessa!!! ndME zitta!!ndTUTTI)
-Anche Sasuke è rientrato da poco, ma aveva un’aria terribilmente corrucciata- sospirò Itachi con fare tragico –non che sia una novità, di questi tempi…
-Vorrei proprio sapere che diavolo ha quel ragazzo…- borbottò il capofamiglia, zittito immediatamente da un’occhiata della moglie.
-Beh, io e Naruto andiamo a letto, si è fatto tardi! ^_^
-Buonanotte ragazzi!
-B-buonanot… ehi!- Itachi spinse Naruto su per le scale continuando a sorridere ai genitori
-Si può sapere che succede, Mikoto?
-Non lo so nemmeno io..- sospirò la donna appoggiandosi stanca alla spalla del marito –Ho detto a Itachi di essere preoccupata per il comportamento di Sasuke, e di temere che tra lui e Naruto fosse successo qualcosa che gli ha messo il malumore. Anche Karen è preoccupata…
-E lui?
-Ha detto che aveva i miei stessi sospetti ma di lasciar stare, che presto o tardi si sarebbe chiarito tutto
-Lo spero… sai, il Sasuke che ho visto non appena è arrivato quel ragazzo, mi piaceva proprio…
-Già…

Si voltò a guardare Naruto, che cercava di entrare nella sua camera senza farsi notare.
-Fermo, fermo, fermo. Dove credi di andare?- il ragazzo si immobilizzò sul posto –Vedo che stasera è andata bene, mi dispiace di avervi interrotti…- sul volto un’ espressione a metà tra il divertito e il colpevole –Ma quanto cavolo arrossisci tu?!
Chiese notando la sua faccia color porpora. –Aaaah, mi sento così in imbarazzo!!
-Se ben ricordo la situazione in cui mi hai trovato tu era un po’ più imbarazzante…
Riuscì a levarlo dall’imbarazzo, facendolo ridacchiare per la figura della sera precedente. D’improvviso si fece pensieroso.
-Itachi…
-mmm?
-Non è sbagliato stare con una persona di cui non si è innamorati?
Ci pensò un po’su –No, non credo. L’importante è che tu non dica a questa persona di amarla.
-Perché Gaara mi piace, molto. Ma non sono innamorato di lui
-C’è qualcun altro…?- “Vediamo che risponde”
-No! Assolutamente…
-Vabbè, tranquillo, non tutte le persone che stanno insieme sono necessariamente innamorate. A volte poi l’amore nasce col tempo
Annuì sorridendo.
-E tu, Itachi?
-Io cosa?
-Sei innamorato di Kisame?- domandò candido.
Ci pensò fissando il soffitto. –Sì- ammise –Credo proprio di sì
Sorrise –Sono felice per te allora! Buonanotte!!
-…buonanotte…
Non capiva perché se n’era uscito con quella domanda. Però era un ragazzo davvero dolce, gentile, e il suo sorriso gli scaldava il cuore. “Sasuke è un pazzo” si ritrovò a pensare.

-Buooooongiorno, cari i miei piccioncini!
Era stato il saluto di Kiba a Naruto e Gaara che erano entrati in classe insieme. Risultato: Naruto era arrossito come un gambero e il rosso aveva lanciato a Kiba uno sguardo della serie “prendici ancora in giro e ti ammazzo”.
Shikamaru, che non aveva idea di quello che era successo due sere prima ( quel brutto porco era troppo impegnato con Temati ndME fatti gli affari tuoi, seccatura ndSHIKA_IMBARAZZATO ooooh ma come siamo timidi! E dai raccontale un po’ cosa abbiamo fatto! NdTEM ooh, vi siete divertiti, eh? Beati voi! ndME_INVIDIOSA già! Non sembra, forse, ma Shika è un vero uomo!!! ndTEM_ESTASIATA sigh….¿_¿ voglio un ragazzo!!! ndME_CON_LE_CRISI le donne sono pazze ndSHIKAMARU_CHE_INDIETREGGIA), vedendo Neji e Kiba per niente stupiti da quell’entrata, gli chiese che cosa si fosse perso.
-Naruto si è messo con Sabaku- fece Neji conciso
-Solo per merito della canzone che ho messo IO! Vero??
Aggiunse Kiba dando gomitate a Gaara che lo guardò male un’altra volta. Non era per niente abituato a stare con così tante persone che per di più scherzavano con lui e lo prendevano in giro! L’incontro con Naruto aveva davvero rivoluzionato la sua vita. Naruto non potè fare a meno di notare quanto Kiba scherzasse con Gaara, anche se in cambio riceveva solo occhiatacce. Non provò gelosia, perché comunque sapeva che l’amico faceva così con tutti, però si ricordava che aveva definito Gaara “un gran figo” o qualcosa del genere, e Neji gli sembrava un fidanzato piuttosto geloso.
-Scusa Neji, non ti dà fastidio che dia così tanta confidenza a Gaara? Ricordi qual’era la sua opinione su di lui, no?
-Ah, è vero.- intervenne Shikamaru –normalmente lo avresti già sgridato e avreste iniziato a urlarvi contro come fate sempre
-Sì, è vero, un tempo lo avrei fatto… ma ora no. Perché sono sicuro che Kiba non potrebbe mai preferire nessun altro a me.
Fece il ragazzo con noncuranza sistemandosi i lunghi capelli
-E come mai ne sei così sicuro?- chiese Kiba scettico.
Un paio di secondi di silenzio per creare la suspance e poi, serissimo
-Perché sono bellissimo e a letto sono un dio
Gaara, Shikamaru e Naruto spalancarono gli occhi per l’uscita del moro, Kiba invece gli saltò al collo urlando –Hai proprio ragione!- metre Neji sogghignava.
-Oh mio Dio- mormorò Shikamaru distogliendo lo sguardo da Neji e dal suo degno compare che si scambiavano effusioni.

Sakura si era seduta al suo posto, con le mani si martoriava la gonna, persa nei suoi pensieri.
Non aveva dimenticato quando Sasuke le aveva detto di ballare; eppure subito dopo se n’era andato via senza una parola. Insomma, era felice di averci ballato insieme, però non riusciva a interpretare il suo comportamento.
Anche se in effetti ormai si era abituata a venire trattata con freddezza da lui. Ma non si sarebbe certo data per vinta! Quello che era successo era un segno, ne era certa.
Sasuke le piaceva da troppo tempo, e i suoi sentimenti non erano certo futili come quelli di Ino, che passava da un ragazzo all’altro. No, lei era sempre rimasta fedele a Sasuke, non era mai stata con nessuno, perché voleva solo lui ed era disposta ad aspettare in eterno (bella scema ndME).
Appena lo vide entrare in classe “Dio, quant’è bello, quant’è bello!” pensò di salutarlo e magari iniziare a parlare di “quello che è successo sabato” per poi arrivare a “sposiamoci e facciamo tanti bambini”, ma rinunciò all’istante perché aveva notato che Sasuke quella mattina aveva una faccia più scura del solito, segno che il suo umore non era dei migliori.
Umore che peggiorò radicalmente non appena fece vagare lo sguardo per la classe e vide Naruto vicino a Gaara. E dire che in quei due giorni aveva cercato in ogni modo di togliersi dalla testa l’immagine di loro due assieme. E ora ce l’avrebbe avuta ogni giorno davanti agli occhi.
Perché poi gli desse così fastidio neanche lui lo sapeva. O meglio, lo sospettava, però ogni volta che quell’idea gli si affacciava alla mente, subito la accantonava.
Si sedette seccamente al suo posto ignorando i vari –Sasuke-kuuun! Buongiorno!!
Lanciò un’altra occhiata verso di loro, notando come Naruto stesse cercando anche con Gaara di fare quello che stava facendo con lui il primo giorno che era arrivato a scuola, lo stava introducendo nel suo giro di amici, perché era una persona che non ne aveva mai avuto.
Fu percorso dalla rabbia, pensando che fino a qualche giorno prima quel posto era SUO.
Appena suonò la campana Neji si alzò e si diresse alla cattedra
-bene, possiamo iniziare l’assemblea di classe.

Ci sono persone che, per la paura degli ospedali o dei medici, trascurano le proprie malattie, facendo come se non esistessero.
In questo modo forse vivono più tranquille, senza affrontare le proprie paure.
Però arriva un giorno in cui i loro mali raggiungono un livello tale che non possono più essere ignorati.
In quel periodo, ancora non mi rendevo conto della gravità della mia malattia, e la riponevo in un angolo remoto della mia mente.




Argh, mi scuso, capitolo un po’ più corto del solito!
Ho aggiornato qualche giorno prima del previsto perché durante le vacanze di Pasqua non credo che potrò farlo ^^ Con questo diamo inizio a un paio di capitoli ad ambientazione completamente scolastica! A credo che da questo momento in poi sentirete poco parlare dei fratelli Sabaku, tranne Gaara, ovvio! A un certo punto li ho lasciati completamente perdere, perdono!
Avevo la sensazione di dover scrivere un sacco di cose, ma me le sono tutte dimenticate…… (demenza senile?).

Shin_86: ah ah, Sasuke sta annegando nel mare di gelosia! Così impara U_U. e, sì, è un campo totalmente ignoto per loro due! E non dimenticare che Naruto è COMPLETAMENTE all’oscuro su tutto ciò che riguarda l’argomento, o quasi, quindi... Gaara dovrà penare un bel po’ per farlo sciogliere
ryanforever: sì, ci è rimasto male quando li ha visti, ma d’altronde è colpa sua, no? Ma soprattutto ci rimane male perché si accorge che gli da fastidio vedere Naruto con un altro! Quella è la cosa peggiore!
gengy: ah ah, non ti piace Gaara con Naru, vero?? Nemmeno a me, nemmeno a me ^^ Mi spiace, ma li dovrai sopportare ancora per un po’! sai com’è, Sasuke è un po’ tardo...
Roronoa_Francy: ciao, figurati, ti capisco perfettamente! La scuola è un male comune... comunque, grazie per i complimenti, vedrai, Sasuke ti riserva tante sorprese! È un uomo dalle mille risorse! (è il primo complimento che mi fai dall’inizio di questa fic ndSasuke_stupito e anche l’ultimo ndMe)
Irimi: eeeeh... *sospira* la stupidità di QUELLO LI (>_> ndSasuke) può arrivare molto lontano... quindi Gaara si potrà godere ancora per un po’ (non dico quanto) il dolce Narutino!
genesis87: grazieee!! Sono contenta che sembri abbastanza realistico, comunque mi baso su esperienza personali, o comunque su cose che vedo e vivo tutti i giorni (a parte che non conosco così tanti ragazzi belli...), quindi mi fa molto piacere sapere che ti riconosci un minimo! Aaahhh... Naruto... Itachi ne ha fatta un’altra giustissima! Che cervello superiore... a proposito, non ti ho risposto alla domanda della scorsa volta! Sì, è un Kisame uomo!! ahahah, ma te lo immagini altrimenti come potrebbe girare per strada?? Ahahahah! Io me lo immagino come un tipo ENORME e con i capelli tipo a riflessi blu... uno di quelli tutti muscolosi però tanto gentili! Anticipazioni?? Mmmm... allora Sasuke farà un’altra cavolata, un personaggio acquisterà un po’ più di visibilità, e Gaara a un certo punto ci farà, secondo me, una splendida figura! Non dico altro!
Quistis18: eh, sì giustizia è stata fatta... in effetti in questo capitolo non glien’è andata bene una!! Ahahahah! Kiba è completamente partito, Neji cerca un po’ di fare il sostenuto e di placarlo, poi lo smonta sempre... anche a me piacciono molto!
Capitatapercaso: ti ringrazio! Sì, Gaara e Naru sono tanto teneri, anche se come coppia non mi piacciono tantissimo quando hanno questi caratteri...
Animenight89: ti avviso, dovrà passare un po’ di tempo prima che si chiariscano! Pensa che nessuno dei due si è ancora reso conto dei sentimenti che prova per l’altro! Super-Itachi, pensaci tu!
Edward91: O_O ehm... dannato Sasuke, per colpa tua e del tuo bel faccino mi minaccianoooooo!!! Beh anch’io tifo per lui, ovviamente! Ma se non lo faccio un po’ soffrire e se nono gli faccio fare la figura dell’idiota non mi diverto! Sì, sono in quinta liceo! Quest’anno esame T_T
Pandemonium: grazie mille!!! Eh, sì, fanno presagire una brutta fine (vabbè, brutta... niente di catastrofico)


Vi ringrazio infinitamente per i vostri complimenti, davvero mi fanno tanto tanto piacere!!! grazie!
Un’ultima cosa, che non faccio mai.
Vorrei dedicare un pensiero a tutte le persone che sono state coinvolte nel terremoto in Abruzzo. Non so se qualcuna di voi viva da quelle parti o ne sia stata colpita in qualche modo, spero di no, e se così non fosse vi sono vicina, anche se non è molto. Sono giovane e sono poche le tragedie che mi hanno colpito così da vicino, spero che si muovano tutti in fretta, Stato, Chiesa e tutti, sinceramente le belle parole hanno un po’ rotto. Basta darsi le colpe a vicenda, non ci interessa di chi è colpa, piuttosto muovetevi a dare una mano a quei poveracci...
Ok, e dopo questo (non so nemmeno se cose del genere le posso fare) vi saluto, buona Pasqua a tutte! Un bacio!!
P.S:qualcuna di voi ha facebook? così ci aggiungiamo^^

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14
Mi sono sempre chiesto quale fosse il tuo segreto.
Come facevi ad attirare vicino a te così tante persone? Mi chiedevo guardandoti circondato dai tuoi amici. Forse per l’ingenuità disarmante?
O perché eri sempre pronto a dare una mano agli altri?
Non so gli altri, ma ora ho capito perfettamente cos’è che ti rende così speciale ai miei occhi.
Perché ancora oggi, se chiudo gli occhi, mi torna in mente il tuo sorriso…



-Ehi, Shika, che ci fa Neji alla cattedra?
Naruto aveva portato la sua sedia vicino a quella degli altri, dato che durante le assemblee di classe ci si poteva sedere dove si voleva; e naturalmente si era portato dietro anche Gaara.
-Ah, è vero che tu sei arrivato da poco, quindi non lo sai, ma Neji è il…
-Capoclasse, yo!- si intromise Kiba a gran voce incurante del fatto che il suo ragazzo stesse esponendo alla classe quanto detto al consiglio dei docenti (Kiba ci tiene a far sapere a tutti che Neji espone in modo molto sexy ndME_CHE_PARLA_AL_MICROFONO_DELLA_CASSA_DELLA_CONAD).
-Quindi…- disse con aria orgogliosa e saccente –è il vostro capo! Ah ah! Anche se sei così intelligente, caro il mio Shika-bum-bum-bum, il mio Neji ti sovrasta!
-Shika-bum-bum-bum? Hai bevuto?- non ottenne risposta perché Kiba si era girato verso la cattedra e si era messo a urlare “bravo!” a Neji e a lanciargli baci da lontano. Si girò solo dopo che Gaara gli picchiettò la testa con un dito, facendogli notare, con la solita freddezza
-Quindi è anche il TUO capo
Si zittì.
(momento di suspance: Kiba si rende conto di essere un sottoposto del suo ragazzo. Procedimento mentale: Neji è il capoclasse. Neji è il mio capo. Quindi può darmi ordini. Io non mi faccio dare ordini da nessuno, yo! Sì, fratello, perché siamo in un paese libero! Però se eseguo i suoi ordini Neji sarà contento. Mi darà un premio. Quindi mi… censura)
Giunse le mani e gli occhi assunsero la forma di un cuore
-Eseguirò tutti gli ordini del mio padrone! Sarò uno schiavo perfetto!
Poi si rigirò di nuovo verso Neji perso in chissà quale fantasia perversa. Gaara si rivolse a Naruto:
-Il tuo amico è malato.
-Eh? Perché?- Gaara scosse la testa: Naruto non aveva capito a cosa stava alludendo Kiba.
Decisero di concentrarsi sulla voce di Neji (finalmente! Quel poveraccio parla da un’ora e nessuno lo caga! ndME io lo stavo guardando!! ndKIBA_CON_LA_BAVA_ALLA_BOCCA sì, ma stavi pensando a qualche porcata, quindi non vale ndME …non hai tutti i torti ç_ç ndKIBA).
-Bene, ora vi invito TUTTI ad ascoltare- lieve sguardo di rimprovero rivolto agli amici –perché quest’ultimo punto è importante. Tra due giorni infatti si terrà uno degli eventi più importanti dell’anno scolastico, e anche uno dei più piacevoli, che ci vedrà coinvolti tutti quanti…
Naruto e Kiba balzarono su all’unisono
-La festa per la fine dell’anno scolastico!
-O forse per Natale?
-E se fosse la gita scolastica?
-O l’occupazione?
-Sì!! Di sicuro l’occupazione!!
-Basta!!- il capoclasse alzò la voce per la prima volta dall’inizio dell’assemblea, esasperato da tutta quella stupidità. –Niente di tutto questo, idioti. Tra due giorni c’è la giornata dello sport.
-Uuuh!!- Kiba iniziò a saltellare –Sìì! Yeah!
-Mh? In cosa consiste? È così divertente, Kiba?- gli chiese Naruto spaesato.
-Sì! Sì, lo è! In pratica giocheremo tutto il giorno, suderemo come bestie e dimostreremo quanto siamo uomini!
Le ragazze rabbrividirono inorridite al ricordo dell’anno precedente, i ragazzi pensarono che non era assolutamente esaltante come lo aveva annunciato l’Inuzuka. Ma Naruto, ovviamente, non sapeva nulla, quindi sorrise entusiasta: -Ma allora è divertente!
-Esatto, esatto!! Yooo, Naruto, com’è bello vedere che c’è qualcuno che la pensa come me!
Pensiero di tutti “La pensa come te solo perché è così scemo da credere ciecamente a qualsiasi cosa gli si dica!”- Sasuke sorrise tra sé e sé “Troppo, troppo ingenuo”.
-Dobbiamo per forza partecipare tutti?- chiese un ragazzo dal fondo dell’aula. Neji lo fulminò.
-Tutti, nessuno escluso; questo evento non è solo la scusa per saltare un giorno di lezione- tutta la classe fece una faccia come a dire “Ah, no?” –è prima di tutto una lotta tra le varie sezioni.- il suo tono divenne tendente al tragico –l’anno scorso la sezione B ci ha battuto, quindi se siete uomini… o donne, ovvio… insomma, se avete un briciolo d’orgoglio, dovete dare il meglio di voi. Mi raccomando, vi voglio carichi.
Belle parola, che mal si accordavano con il suo sguardo minaccioso, che sembrava voler dire “Perdete e vi sventro uno per uno”.
-Ora facciamo il sorteggio per formare le varie squadre
-è strano..- mormorò Choji rivolto a Shikamaru.
-Già.. Decisamente
-Che cosa?- chiese Naruto (se vistate chiedendo esasperati perché diavolo Naruto sta sempre chiedendo spiegazioni, la risposta è: siate pazienti, perché lui è lì da poco e non sa niente, povero caro. E anche perché è un po’ minorato. Ma noi lo amiamo anche se è cerebroleso ndME questi sono insulti,per caso?! ndNARUTO ma no, ma no, darling! ^_^ ndME ah! Allora ok! Ti voglio bene!!! ndNARUTO anche io, amore!!...... cerebroleso, decisamente ndME).
-è strano che Neji si infiammi tanto per una cosa del genere, lui non ama molto l’attività fisica…
-Come noi due del resto!- rise Choji –l’unico che si salva è Kiba, e a quanto pare anche tu, Naruto. Noi siamo una classe di pigroni!
-In ogni caso non capisco perché faccia così, l’anno scorso non gliene fregava niente
-Beh- spiegò Kiba –probabilmente è perché qualche giorno fa ha incrociato Lee della sezione B, che lo ha sfidato: ha detto che se la sua sezione avesse perso anche quest’anno, lui si sarebbe dovuto tagliare i capelli!!
Iniziò a ridere sguaiatamente, seguito da Choji e Naruto. Era tutto chiaro, sapevano quanto Neji tenesse al suo aspetto fisico. Shikamaru sbuffò:
-Ah, si spiega tutto. Lo fa solo per i suoi stupidi capelli…- si alzò con aria stanca –Vado a fumarmi una sigaretta…
Uscì dall’aula con Kiba che lo guardava male –I capelli di Neji non sono stupidi… >_>
Naruto si voltò verso Choji, dopo aver dato una pacca sulla spalla all’Inuzuka per consolarlo del torto subito.
-Senti, Choji, non sembra anche a te che Shikamaru sia meno svogliato del solito?
Ci pensò un po’ su, poi sorrise
-Già, è vero. continua a dormire in classe e a non voler fare niente, però si lamenta di meno- lanciò un’occhiata a Gaara –sarà per via di Temari.. dal poco che mi ha detto quella ragazza non sta un attimo ferma!
Il biondino ripensò ai suoi pochi incontri con Temari. E sì, quella ragazza era una furia, l’esatto contrario di Shikamaru. D’altronde anche lui e Gaara, e Neji e Kiba, erano molto diversi tra loro.
“è proprio vero che gli opposti si attraggono” pensò divertito.

-Che bello, che bello!
Naruto stava tornando a casa saltellando stile Kiba, molti per strada si giravano a guardare quel ragazzo così allegro e candido.
-Ti diverte così tanto l’idea della giornata dello sport?
Gaara gli camminava accanto, le mani in tasca. Si vergognava un po’ perché si sentiva la centro dell’attenzione, con tutti quegli sguardi puntati su di loro, ma non osava dire al ragazzo di comportarsi più normalmente, troppo preso dall’ammirare il sorriso a trentasei denti che gli stava rivolgendo in quel momento.
-Sì! Perché sembra davvero divertente! E poi devo fare la corsa a ostacoli e la staffetta!
-Ti piacciono?
-Mmmh!- annuì –all’orfanotrofio ero sempre il bambino più veloce.
Il rosso rimase in silenzio. Dal poco che gli aveva detto Naruto, aveva capito solo che era sempre vissuto in un orfanotrofio fino a qualche settimana prima,e che non sapeva chi fossero i suoi genitori. Di sicuro lui non era stato il solo a soffrire, anche il suo ragazzo aveva avuto un’infanzia molto triste.
Eppure era così diverso da lui, era sempre allegro e solare.
“Magari le persone reagiscono in modo diverso alla sofferenza della solitudine”.
Interruppe il filo dei suoi pensieri, perché Naruto si era fermato in mezzo alla strada e lo fissava corrucciato
-Però sei un antipatico
-Cosa?
-Eri stato scelto per la staffetta ma ti sei rifiutato!
-Io non corro.
Dichiarò con decisione. Intanto erano praticamente arrivati davanti alla casa del biondo.
-Ma a me sarebbe piaciuto correre con te!
Fece uno sbuffo divertito nel vedere l’adorabile broncio da bambino capriccioso messo su da Naruto.
-Mi dispiace- disse accarezzandogli la guancia –ma io non corro.
Ripetè, cocciuto.
-Ancora!- sbuffò allacciando le braccia dietro al collo del rosso –E perché?- domandò candido.
-Perché no. Non mi piace lo sport- capì dal suo sguardo che quella risposta non lo aveva soddisfatto –E poi… non mi va di mettere quei pantaloni corti…
Mormorò arrossendo, suscitando l’ilarità del biondo.
-Che sciocchezza…
Sussurrò smettendo di ridere, e Gaara azzerò la distanza tra loro per baciare quelle labbra così morbide. Lui e Naruto non andavano mai oltre i baci, che non erano nemmeno particolarmente passionali.
Gaara si rendeva conto della totale inesperienza del biondo in quel campo, confermata poi dalla sua ingenuità, e capiva che non poteva chiedergli di più. E questa situazione non la soffriva più di tanto.
Certo, desiderava Naruto anche da un punto di vista fisico, ma alla fine gli bastava stare con lui. Per troppo tempo aveva ignorato il significato della parola amore.
Dovettero, purtroppo, staccarsi, per via di un secco commento fatto da una voce che Naruto non sentiva da molto, troppo, troppissimo tempo.
-Mi spiace interrompere questa scenetta adorabile, ma dovrei entrare in casa mia.
Sasuke li guardava gelido, e non si era sforzato di nascondere il sarcasmo e il disprezzo che c’erano nelle sue parole. I due ragazzi si separarono per farlo passare, Naruto rosso in volto e l’altro che faceva a gara con l’Uchiha su chi avesse lo sguardo più gelido.
Entrò in casa senza degnare il fratello di uno sguardo, ignaro dell’espressione del biondo, diventata da imbarazzata a sofferente.
Questo non sfuggì però a Gaara, che cercò di distrarlo dal comportamento freddo e odioso dell’Uchiha. –Forse dovremmo smetterla di baciarci qui. Non fanno altro che beccarci…
Gli rivolse un lieve sorriso
-Scusa se mi faccio buttare così giù dal suo comportamento..
-Tranquillo, ne hai tutte le ragioni.
Gli posò la mano sulla testa, scompigliandogli lievemente i capelli biondi
-Per fortuna che ci sei tu, Gaara… non me lo merito.
Lo abbracciò per fargli capire che a lui non pesava affatto, e che anzi era lui a non meritare un angelo così accanto a sé. Ma pensò che era già la seconda volta che Naruto soffriva per Sasuke, e lui non riusciva a colmare quel dolore con il suo amore.
Fissando il cielo, con Naruto tra le braccia, Gaara si rese conto che in quel momento, che non era il primo e probabilmente non sarebbe stato nemmeno l’ultimo, il suo ragazzo, anche se lo stava abbracciando, aveva nella mente solo una persona, che non era lui.
Bensì Sasuke Uchiha.

Gaara aveva iniziato ad andare a scuola regolarmente, e provava un minimo a socializzare con i miei amici.
Shikamaru si lamentava di meno e appariva un po’ meno svogliato.
Neji era meno gelido e altero, mentre Kiba aveva smesso di provarci con chiunque, dedicandosi anima e corpo al suo ragazzo.
La gente cambia, quando si innamora.
O forse fa affiorare quei lati di sé che ci sono sempre stati, ma che solo quella persona è stata capace di risvegliare.





Hola! Prima di tutto Buona Pasqua a tutteeeeee!!
Allora, non ho molti commenti da fare su questo capitolo, solo che mi sono divertita molto a descrivere l’assemblea! E ora ci sarà la giornata dello sport uh uh (evento TIPICO dei manga, che purtroppo in Italia non esiste... o almeno non nella mia scuola!).
Beh, non ho altro da dire, quindi passo ai commenti!

KonataChan: ah ah povero Sasuke (ma anche no)! Ti ringrazio, sono felice che ti piaccia!!!
ryanforever: già, è proprio SCEMOOO! Però già dal prossimo capitolo inizierà ad ammettere qualcosa a se stesso! Specialmente dopo che li ha visti baciarsi! Qualcosa in lui si smuove! (e non è detto che ne derivi qualcosa di positivo!)
Quistis18: eh, sì, almeno Naru è onesto! Ammette tranquillamente di non essere innamorato di Gaara, non è un falso! Bellino lui... *_* Sì, Sasuke sta iniziando a scoprirsi sempre di più (purtroppo solo con se stesso e non con chi dovrebbe). Sì, ci sarà una separazione, ma continueranno ad amarsi comunque! Non riuscirei a concepire una cosa diversa, va oltre le mie capacità! Non ho ancora ben chiaro se il finale sarà happy o no, ma spero comunque di sorprendere i lettori (cosa che mi viene mooolto difficile). Ah, a sproposito, non c’entra nulla, ma ho iniziato a leggere ‘Vampiri Pff..’, non appena l’avrò finita ti lascerò un bel commentino (ora sono al 13°), ma per ora ti posso dire solo che sei davvero bravissimaaaaa!
Roronoa_Francy: vedrai, vedrai!! Lo farò odiare da tutti, sììììììììì! Bwahahahahahah (risata malefica).
Pandemonium: peggio? Uh, come sono le assemblee da te???XD mi sono un po’ ispirata a quello che succede da me (ovvero il cazzeggio più assolutoXD)! Grazie dei complimenti!
EWILAN: wa, ti ringrazio tantissimo!! Geniale... io? Ahahahahah! Grazie davvero!!!
silviaapollo4ever: grazie grazie grazie! Uff, questo Sasuke... non capisceeeeeeeee!
gengy: sì sì, Neji è molto modesto, e Kiba gli dà pure corda... eh sì, la SasuNaru chissà quando arriverà... prendetevela con il Teme, ormai fa tutto da solo
genesis87: ah ah, ma figurati cara! Sono sempre pronta a rispondere a qualunque domanda! (la capitale del Bangladesh? ndgenesis87 ehm... o cazzo ndme). Ecco! Minchione è la parola adatta per Sasuke (ma ce ne sarebbero taaaaaante altre)! Vedrai, con questa storia che li ha visti baciarsi impazzirà totalmente (mi diverto come una matta, lo ammetto! Matta... amMETTO *inizia a ridere da sola come una cretina). Grazie taaaaante!
Irimi: ah ah ah, Neji XD. E Itachi çççççç eh sì, un po’ dispiace anche a me per Gaara, ma deve capire che è per un fine superiore! Bah, ormai per il teme non ho più parole, davvero
Edward91: ahahah! (Neji, sei contento? Un commento solo per te! Ndme_con_un_microfono la persona che l’ha fatto è davvero intelligente. Riconosce la vera classe quando la vede ndNeji_che_annuisce_serio) cioccolato... >_> *guarda con aria colpevole la bilancia mentre ingoia un uovo intero*


Beh, fine!
Anzi, anzi! Vorrei un parere! In questi giorni di dolce far niente, mi sono venute in mente varie cose, ho riletto alcuni numeri di Nana e mi sono appassionata a un nuovo gruppo musicale (gli Antic cafè, per la cronaca), e da tutto questo... è nata la trama di un ipotetico seguito di Black Stuff! Che ne dite? Potrebbe interessarvi?
Beh, fine davvero questa volta!
Ciaooooo!

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15
Ogni giorno, ancora oggi, capisco qualcosa di più dell’amore.
Tira fuori il lato migliore di ognuno di noi; ma anche il peggiore. Può bastare una sola parola della persona amata per farci sentire i più forti del mondo o insicuri come non mai.
Provoca gioia e dolore. Sempre.
Ma la cosa più importante che ho capito è che si ama una volta sola.
Perché non sono ancora riuscito a dimenticarti.



Passarono così due giorni, ricchi di allenamenti, litigi, crisi di nervi, soprattutto di Neji, che voleva vincere a ogni costo e pretendeva che i suoi compagni facessero cose al di là dei limiti umani, ma anche tante risate.
Per esempio un giorno i maschi avevano preso alle ragazze un pallone da pallavolo per fare due tiri in un momento di pausa, e Naruto aveva difeso un attacco mettendosi in una posizione assurda: inginocchiato e con le mani aperte davanti alla faccia, si era immobilizzato, aveva guardato Kiba e aveva detto con la voce tipo al rallentatore:
-Mi sto sciogliendoooooo
E da lì lui e Kiba non avevano smesso di ridere per tutto il giorno. Bastava che si guardassero che riniziavano a ridere,. Incuranti dei rimproveri del loro capoclasse, che in campo pretendeva la disciplina assoluta.
-D’altronde- aveva commentato saggiamente Shikamaru, guardando i due impegnati in un nuovo scoppio di risa
–siamo in un’età in cui si scoppia a ridere anche solo se cade una matita per terra
Comunque, alla fine era arrivata la tanto attesa (???) giornata dello sport.

Il giovane Uchiha quella mattina non aveva nemmeno le forza per essere del solito cattivo umore, figuriamoci per fare quella dannatissima partita di basket e quella ancor più dannata staffetta, dove avrebbe dovuto correre con la causa del suo perenne malumore e della stanchezza mattiniera.
La notte prima non aveva chiuso occhio. Le emozioni che per tutta la sua vita era sempre riuscito a controllare, si stavano ribellando al loro padrone, stavano prendendo il sopravvento, facendogli fare cose stupide e non facendolo dormire. E rendendolo più scontroso del normale.
Non che l’avesse fatto apposta, ma il giorno prima l’immagine dei due che si baciavano lo aveva perseguitato. E non era riuscito a togliersela dalla testa neanche a pagarla.
Si era rigirato nel letto,si era preso a schiaffi, addirittura aveva dato una testata all’armadio, ma niente. Si era dato dell’idiota almeno mille volte. E solo al mattino, guardandosi allo specchio quelle occhiaie che lo rendevano così fastidiosamente simile a suo fratello, aveva smesso di mentire a se stesso.
Sapere che Naruto stava con Sabaku, e soprattutto vederlo tra le sue braccia, lo faceva star male da impazzire, come mai gli era successo. Quel ragazzo lo rendeva debole e vulnerabile.
Doveva assolutamente fare qualcosa.
Questi erano i suoi pensieri mentre segnava il decimo canestro della partita. Tanto più che aveva notato la sua chioma bionda tra gli spalti della palestra. “Che diavolo ci fa?? Vattene, maledizione!”.
Passò accanto al gruppo di cheer-leader rincorrendo l’avversario che doveva marcare, quando notò Sakura che, stranamente, non strillava come le altre esaltate, ma lo fissava seria.
E all’improvviso decise cosa fare.
Forse era un po’ una cazzata…. No, era un’idea geniale. Solo in quel modo poteva levarselo dalla testa.
Tiro da tre. Undicesimo canestro.

-Grande Uchiha!
Neji esultò per l’ennesimo canestro del moro. Le cose stavano andando alla grande: le ragazze avevano vinto a pallavolo e di questo passo avrebbe vinto anche la squadra di basket.
Naruto intanto, più che la partita, osservava rapito Sasuke che si alzava verso il canestro, i capelli che si muovevano davanti agli occhi. Con i suoi movimenti decisi ma eleganti, quasi stesse danzando in campo, e il suo fisico snello e muscoloso, e quelle gambe così lunghe, spiccava in mezzo agli altri comuni mortali che erano in campo con lui.
Come se brillasse.
-Non sapevo che fosse così bravo a basket…- mormorò, ringraziando il cielo che Gaara avesse deciso di non venire: di sicuro non gli sarebbe sfuggito il suo sguardo al limite dell’adorazione che, inspiegabilmente, lo faceva sentire così colpevole.
Shikamaru sbadigliò –L’Uchiha è bravo in qualsiasi cosa
-Almeno LUI mi da qualche soddisfazione
Disse Neji lanciando un’occhiataccia a Kiba, che aveva perso per un soffio la battaglia a cavallo. I cambio ricevete uno sguardo rancoroso.
Era già arrabbiato di suo perché aveva perso, ci mancava solo che Neji si mettesse a fare complimenti all’Uchiha!
Scattò in piedi:
-Beh, scusa se non sono perfetto come l’Uchiha!!
Fece per andarsene, ma decise di aggiungere un ultimo commento velenoso
-E comunque, non credevo che ti piacessero quelli con le gambe da donna come le sue.
E se ne andò verso il cortile esterno, sotto lo sguardo esterrefatto di Naruto, che non lo aveva mai visto arrabbiato, non in quel modo, almeno. Quando iniziava a battibeccare con Neji o qualcun altro si infiammava subito, ma non erano mai cose serie. In genere era una persona sempre allegra e disposta a scherzare, e forse quello era il motivo per cui era quello con cui aveva legato di più, dopo Gaara.
Neii teneva lo sguardo fisso sulla porta da cui era uscito il ragazzo, ormai incurante della partita.
-Ma che c’entrano le gambe di Uchiha…?
Mormorava sconsolato tra sé e sé. Shikamaru sbuffò
-Che palle
Naruto fece per alzarsi per andare a vedere come stava l’amico, ma fu bloccato da Neji, che gli mise la mano sulla spalla e scosse la testa:
-Non preoccuparti, vado io
Annuì. Era meglio che si chiarissero tra loro. Non poteva pensare a un Kiba depresso o che provasse rancore per Neji, erano una coppia troppo bella.
Sentì un boato e rivolse nuovamente la sua attenzione alla partita.
Sasuke aveva fatto un altro canestro.

Lo trovò seduto sull’erba, che guardava fisso davanti a sé. Una gamba piegata e l’altra distesa comodamente sul prato. Quelle gambe così diverse da quelle di una donna.
Sorrise tra sé e sé: certe volte Kiba sparava delle cavolate davvero assurde
-Ti sporcherai la tuta se ti siedi sull’erba
Gli lanciò un’occhiata veloce, ma distolse subito lo sguardo, chissà se per la vergogna o per la rabbia.
Vergogna, di sicuro. D’altronde, più che con Neji, ce l’aveva con se stesso.
Sussultò sorpreso quando risentì la sua voce, questa volta più vicina, dato che si era seduto accanto a lui. E al diavolo se la canadese si sporcava.
-Non dovresti prendertela tanto per una sconfitta
-Non mi piace perdere- risposta secca data troppo velocemente. Stava mentendo, e ormai lo conosceva abbastanza da capirlo al volo.
-Ti conosco da molto, e ti ho visto perdere un sacco di volte e in ogni campo, ma non l’hai mai presa così…- gli sfiorò la guancia –Tu sei uno di quegli stupidi per cui l’importante è partecipare e divertirsi.
Arrossì davanti a quello sguardo così dolce.
Dio, quanto adorava Neji… Nonostante lui fosse un casino era sempre lì vicino, pronto a perdonargli qualsiasi cosa.
-Questa volta era diverso…- mormorò evitando accuratamente quegli occhi candidi.
-Perché?
Prese un respiro profondo –Tu… sei sempre così perfetto, mentre io… io sono l’esatto contrario, non ne faccio mai una buona. Tu ci tenevi a questo torneo e io volevo che per una volta fossi fiero di me. Eppure non sono nemmeno riuscito a vincere una stupida gara! Per questo me la sono presa quando hai parlato di Uchiha- abbassò il tono della voce –Mi rendo conto di non essere all’altezza di uno come te…
Beh, finalmente l’aveva detto. Si sentiva sollevato.
-Sono uno stupido.
Kiba si girò sorpreso –Eh? Che stai dicendo?
-Sì lo sono, perché ti ho permesso di fare certi pensieri- disse l’altro con aria tormentata –Non saresti mai dovuto arrivare a pensare di non essere alla mia altezza.
Lo guardò serio, fissando quegli occhi dorati spalancati per lo stupore quando gli prese il mento tra le dita per avvicinare i loro visi.
-Però anche tu sei uno stupido- gli soffiò sulle labbra –A me vai bene così, non ti scambierei con nessun altro. Ogni giorno mi ripeto quanto sono fortunato ad averti con me…
Kiba lo abbracciò di scatto, rosso in volto e, forse, con un principio di lacrima. L’Hyuga lo strinse a sé, respirando tra i suoi capelli.
Il suo stupidissimo ragazzo… lui lo adorava alla follia. Aveva portato nella sua vita fatta di rigidità formali e seria eleganza una ventata di allegria, stupidità e casinismo. “Ormai non posso più farne a meno..” pensò mentre sentiva il naso di Kiba che percorreva il suo collo.
-Alla staffetta correrò fortissimo!
-Ti ho detto di non preoccuparti..
Si staccò mettendo il broncio –Ma a me piacciono i tuoi capelli lunghi!!
Spalancò gli occhi. I suoi adorati capelli!! Se n’era quasi dimenticato. Kiba lo abbracciò nuovamente ridendo, promettendogli che avrebbe difeso i suoi capelli anche a costo della sua vita. Sorrise.
-Beh, grazie- disse, prima di fondarsi su quelle labbra da cui era stato fin troppo lontano.
Introdusse la lingua nella bocca calda di Kiba, lingua che venne quasi azzannata dai canini affilati di quest’ultimo -Ahi! Ma sei scemo?? Se hai fame trovati qualcosa da mangiare!
Forse non lo fece apposta a dirglielo con quella malizia nello sguardo, fatto sta che l’Inuzuka gli rivolse uno sguardo sensuale. Si avvicinò al suo viso, facendo scivolare le mani lascive dal petto all’inguine.
Neji sussultò.
-Ho fame…ma di te
Furono le sue ultime parole prima che Neji lo buttasse per terra mettendosi sopra di lui e baciandolo voracemente. Le mani correvano veloci finchè i due iniziarono ad ansimare nel bacio. Neji si allontanò, alzando il busto e dirigendo le mani ai pantaloni del ragazzo, calandoli insieme ai boxer quel tanto che bastava per far uscire la sua virilità non ancora risvegliata.
Ricordandosi improvvisamente di una cosa, sorrise furbo, andando a massaggiare con movimenti circolari le cosce dell’Inuzuka, coperte dai pantaloni, facendo sempre più pressione
-E comunque le tue gambe sono mille volte più belle di quelle di chiunque altro, idiota…
Gli sorrise, mentre una mano si spostava dalle sue gambe all’inguine, accarezzandolo lentamente, facendo una leggera pressione con le dita.
-Ah…aspetta…- aveva iniziato a respirare affannosamente –non…ah…qui. E se ci vede qualcuno?
Avrebbe voluto girare la faccia per guardarsi intorno, ma i suoi muscoli erano stranamente spossati.
-Se ci vedono ci faranno un video e lo metteranno su Internet
Rispose semplicemente senza far fermare la mano.
Appoggiò la testa al prato sottostante, decidendo di fregarsene e di abbandonarsi completamente.
-Pfff… diventeremo famosi…
In seguito a una carezza più profonda delle altre inarcò la schiena, alzando il bacino, invitando il compagno a smetterla di giocare.
Neji non se lo fece ripetere due volte e, aprendogli maggiormente le gambe, glielo prese in bocca iniziando a pompare a pieno ritmo, succhiando come se volesse assorbire anche la minima parte di lui. Kiba si dovette mettere una mano sulla bocca per non far sentire i suoi gemiti a tutta la scuola e finire in rete per davvero, mentre con l’altra mano aveva afferrato la testa dell’Hyuga, seguendo i suoi movimenti e aiutandolo anche con spinte del bacino ad aumentare il ritmo, fino a quando venne copioso nella sua bocca.
La mano scivolò sul prato, mentre cercava di far tornare il respiro regolare. Neji si sdraiò accanto a lui, facendogli aria con una mano.
-Questo all’Uchiha non l’ho mai fatto
Gli disse con sguardo sornione, ricevendosi un buono omaggio per un’andata a quel paese.
-Idiota- però lo baciò lo stesso stringendolo possessivamente e facendolo tornare sopra di sé.
Neji sperava che lo aiutasse a sfogare anche la sua di eccitazione, e Kiba sembrava intenzionato a farlo, perché le sue mani stavano scendendo sempre più giù, fino a quando spalancò gli occhi dando uno spintone a Neji.
Si alzò in fretta dirigendosi verso la palestra, mentre l’altro lo guardava come se fosse pazzo e come se volesse ammazzarlo seduta stante
-Che diavolo ti prende???
-Mi sono appena ricordato che ora c’è la gara di corsa di Naruto! Devo assolutamente andare per fare il tifo per lui!!
-Ma…non puoi aspettare? E poi non succede niente se non lo fai!
Era un po’ frustrato, anche perché non credeva che sarebbe stato in grado di rialzarsi con quell’erezione tra le gambe. Kiba gli puntò contro un indice minaccioso
-Devo farlo! Lui ha fatto il tifo per me!!
Iniziò a incamminarsi, poi si girò esasperato, tornando dal ragazzo e facendolo alzare a forza
-Daaaaiiii!!! Un po’ di vita!!
-sei una piaga, Inuzuka….

Mentre Kiba correva per la scuola sperando di arrivare in tempo per vedere almeno un pezzo della gara, un’altra persona si allontanava da quel posto, perché non aveva nessuna intenzione di assistere.
Sasuke girovagava per il cortile sperando di trovarla. Incredibile, lei e le altre si facevano sempre vive nei momenti meno opportuni, cioè tutti, e per una volta che desiderava incontrarne una non ci riusciva.
Iniziava a chiedersi se il fatto di non riuscire a trovarla fosse un segno del destino, che gli faceva capire che quello che voleva fare non aveva alcun senso, ma poi la vide parlare con un gruppetto di tre o quattro ragazze all’uscita della palestra. Non seppe se essere sollevato o infastidito di averla trovata. Decise semplicemente di smetterla di farsi domande, ormai aveva deciso.
Si avvicinò alle ragazze, le quali diventarono rosse e fecero una faccia come di chi sta assistendo a un miracolo. La loro espressione divenne ancora più stupita quando il ragazzo chiese di poter parlare da solo con una di loro. Si allontanarono ridacchiando e parlottando fitto tra loro. Sospirò: di lì a poco tutta la scuola avrebbe pensato chissà che cosa.
Guardò la ragazza, che lo fissava rossa in volto con un misto di aspettativa e preoccupazione; le si leggeva negli occhi quello che stava pensando, o meglio, sperando.
-Sakura
Per una volta si ricordò subito il suo nome.
-Sì…?
Fece lei con voce tremolante. Aveva pensato a come porre la domanda, ma poi aveva deciso di non girare troppo intorno al discorso.
-Vuoi diventare la mia ragazza?

Ci sono periodi in cui tutto va a gonfie vele, qualsiasi cosa si faccia la si fa nel migliore dei modi e ha un buon esito.

Ce ne sono altri invece in cui tutto va male.
Questi periodi iniziano nel momento in cui facciamo una scelta sbagliata e continuano perché, non soddisfatti di aver fatto una cavolata, la facciamo degenerare facendone altre peggiori.
Ecco, in quel momento mi trovavo in un periodo del genere.



Bene bene bene!!!
Avrei voluto aggiornare domani, ma visto che parto a Ginevra (XD), lo faccio oggi!
Prima parte dedicata a Neji e Kiba (per la gioia delle loro fan, e anche mia).
Seconda parte dedicata alla cazzata di Sasuke!!! Non trucidatemi, please!!!! Lo so, lo so, è un idiota totale, ma ormai ha vita propria capite?? Io non c’entro nullaaaaaa!!! D’altronde, cercate di capire le sue motivazioni... lui vuole mettere a tacere l’insano sentimento che prova per Naruto mettendosi con Sakura! Non fa una piega, no??? XD
Ok, ok, basta. XD
A sproposito, per chi non l’avesse capito, la scommessa prevede che se la sua classe perde, Neji si deve tagliare moooooolto i capelli (ovvero ne dovrebbe uscire fuori quasi rapato a zero XD)

miiky: tesoro miooooo! 20 volte Black Stuff??? Santa ragazza... No, davvero, che commenti mi lasci ogni volta! Grazieeeeeee!!!!! Sei gentilissima!!
Quistis18: ah ah, sono contenta che ti sia piaciuto e che ti abbia divertito!! Ehm... Sasuke si è svegliato, come vedi, ma non in modo positivo! *risata sadica*. Vorresti picchiarlo? No no, sono assolutamente contraria alla violenza! *mentre lo dice porge una mazza chiodata da dietro la schiena a Quistis*
Irimi: oddei, Neji con i capelli corti... non so, credo che mi impressionerebbe... magari tagliati alla Gai… Argh...
Shin_86: ciao, prima di tutto grazie, cono contenta che ti piaccia, secondo sono completamente d’accordo con quello che hai detto! (quando dico che Naruto è minorato, ovviamente scherzo XD) Anche se uno non è malizioso, non vede doppi sensi ovunque e non pensa costantemente al sesso, non vuol dire che sia un soggetto, e Naruto ne è una prova vivente!
gengy: Sì, Sasuke si è svegliato in questo momento! Dopo tanto tempo, ha finalmente agito (finalmente????)! e ovviamente ha fatto la cazzata XD Sì, dispiace anche a me per Gaara, povero caro... però Naruto è di Sasuke, purtroppo per lui!
genesis87: waaaaaaa!!! Grazie mille!!!! I tuoi commenti sono sempre bellissimi! Sasuke proprio non ce la fa a fare una cosa giusta!!! È contro la sua natura, capisci? Ha probbbbblemi! Eh già, mi rendo conto che il povero Rosso Malpelo soffrirà, ma qualcosa di più grande si deve compiere... e lui è solo una pedina (detta così sembra peggio di quello che è U_U). per quanto riguarda Black Stuff, per ora ho solo una trama (e tante scene che mi vorticano nella mente). Prima devo ancora scrivere gli ultimi due capitoli di questa, poi la scriverò! *non riesce a fare due cose contemporaneamente* quindi credo che la inizierò quest’estate... o un po’ prima, se ho fortuna... mmmh...
Sakura03: ciao carissima Sara (certo che puoi chiamarmi per nome, figurati!). innanzi tutto grazie per il bellissimo commento (e anche per esserti sorbita 14 capitoli di fila), sono contenta che ti piaccia! Sì, nemmeno a me piace molto la coppia GaaraxNaruto, lo ammetto, però era necessaria per lo sviluppo della storia! E spero davvero che alla fine risulti essere una bella SasuNaru, nonostante le varie tribolazioni! Già, dalle frasi all’inizio alla fine può sembrare che alla fine non staranno insieme... e sinceramente, non ho ancora deciso il finale. Mi mancano ancora due capitoli da scrivere, quindi deciderò sul momento se scegliere un happy ending o no! Ancora grazie, alla prossima!
ryanforever: grazie! Beh, devo dire che sono contenta, all’inizio a quasi nessuno andava giù questa coppia (la GaaNaru), però a poco a poco, li ho fatti apprezzare! Bene! Ovviamente questo non vuol dire che le cose resteranno così!
Pandemonium: sì, non è molto normale come scommessa, e le persone normali di certo non la farebbero (avanti, chi sarebbe così fanatico???), ma non dimentichiamoci che stiamo parlando di Rock Lee, il quale è tutto fuorchè normale!!!
Animenight89: ma figurati, cara!! Uh, sono contenta che ti abbia divertito!! Anche io mi sono divertita molto a scriverloXD. Eeeeh già, Gaara a poco a poco, si rende conto dei reali sentimenti di naruto... povero...
Edward91: ahahahah, ma grazieeee!! Ti confesso che anch’io patteggio per lo stupido! Insomma, la SasuNaru è pur sempre la SasuNaru, no? È sacraaaaaaa!! Ah ah come vedi, Kiba ha detto che proteggerà i capelli di Neji, quindi c’è da stare tranquilliXD


Beh, grazie a tutteeeeee!! E anche ai 120 preferiti e alle 9 persone che l’hanno messa tra le seguite (cos’è questa cosa nuova????)! Ma io vi amooooooo!!!!
Alla prossima!

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


La gelosia è uno strano sentimento.
Arriva il giorno in cui ognuno, chi per una persona chi per una cosa, la prova. E non è una cosa piacevole, specialmente quando in mezzo ci sono dei sentimenti più profondi.
Per questo non capisco perché gli esseri umani spesso pensino di ottenere qualcosa facendo provare un tale sentimento alla persona che amano.



-Naruto mi dispiace!!!
-Kiba, tranquillo, non ti sei perso niente!
-Ma volevo fare il tifo! È stata colpa di Neji!
Com’era prevedibile, Kiba non era arrivato in tempo per vedere la gara di corsa, che peraltro era stata stravinta da Naruto.
Gli sarebbe piaciuto che l’amico potesse vederlo, ma era ancora più felice del fatto che sembrava che lui e Neji si fossero del tutto riappacificati. Tutti quelli che avevano sentito che erano arrivati in ritardo avevano immaginato qualche modo in cui avrebbero potuto fare pace e far tardi allo stesso tempo, ma ovviamente Naruto pensava ancora a Babbo Natale e alla Fata Madrina.
-Ora è colpa mia!!
Fece Neji indignato, ma Kiba neanche gli rispose –Avevo bisogno di sfogare il mio spirito agonistico facendo un po’ di tifo!!
-Lo sfogherai nella partita di dodgeball, che tra l’altro è tra poco.
Gli fece notare Neji mentre Shikamaru sbuffava
-Oh no, che palle… il dodgeball è tremendamente faticoso…
-Non rompere, Nara!- lo sgridò Neji –da ora in poi non tollererò altre sconfitte!
Esclamò rivolto alla squadra mentre si avviavano al campo, formata da Naruto, Kiba, Shikamaru e lo stesso Neji.
Shikamaru lo guardò storto
-Sta iniziando a dare troppi ordini questo qui…- borbottò immusonito.
Appena entrarono nel campo, subito furono assaliti da un essere urlante.
-HYUGA!!!!
L’interpellato si girò lentamente, ritrovandosi davanti chi aveva temuto che fosse: Lee della sezione B, a capo della squadra di dodgeball della sua sezione, dotata peraltro di un’accecante divisa verde.
Il ragazzo dalle folte sopracciglia puntò un dito contro il nemico
-Questo è il nostro scontro! Fammi vedere di cosa sono capaci i ragazzi poco giovani della tua classe!
Neji neanche gli rispose, girandosi verso i compagni con un laconico –Disponetevi in campo.
Da un lato c’erano Naruto e Shikamaru, dall’altra Kiba e dall’altra ancora Neji.
Naruto si avvicinò a Shikamaru, che stava con le mani in tasca e non dava segno di volersi muovere.
-Ehm, Shika, non vuoi giocare…?- gli chiese incerto.
-Certo che no.
-Preferisci perdere?- cercò di colpirlo sull’orgoglio, ma non sapeva che con Shikamaru perdeva il suo tempo. Infatti il ragazzo gli rispose con uno sbuffo.
-Ovviamente non m’importa. Però di sicuro se perdessimo per colpa mia l’Hyuga mi monterebbe su un casino da fine del mondo e questo sarebbe ancora più seccante.
Naruto non ci stava capendo un accidente. –Quindi?
-Passami la palla.
-Che vuoi fare?
Appena la prese in mano, la scagliò con forza dritta dritta in mezzo alla faccia di Neji, che per poco non cadde a terra.
Naruto lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite
-Che cavolo faiiii????
Shikamaru non si scompose minimamente –Vinco senza fare fatica.- Naruto stava per controbattere ma lo bloccò, indicando con la testa dall’altra parte del campo –Osserva.
Infatti Kiba rivolgeva lo sguardo verso il basso ed era stato come attorniato da un’aura nera, si era levato un vento minaccioso. Quando alzò il viso, i suoi lineamenti non avevano nulla di umano.
-Vooooiiiii! Il volto del mio bellissimo Nejiiiii!!!! Waaaaaa!!!
Prese la palla e la scagliò alla cieca con una potenza inaudita, colpendo di fila tutti i membri dell’altra squadra.
Avevano vinto. Shikamaru si girò nuovamente verso un Naruto stupefatto, mentre Kiba aveva ripreso fattezze umane ed era corso a vedere come stesse il suo amato.
-Hai visto? *fa il segno della vittoria con una faccia mortalmente seria* Vittoria.

Sakura guardava verso di lui sbalordita. Non sapeva che pensare, non si aspettava una proposta del genere da Lui. Tante volte si era immaginata come sarebbe stato il momento in cui Sasuke le avrebbe chiesto di mettersi con lui, ma da lì a trovarcisi ne passava. Dopo che aveva ballato con lui in discoteca pensava che le cose sarebbero cambiate, ma poi lui se n’era andato e la volta dopo a scuola non l’aveva degnata di uno sguardo.
Sakura era una ragazza molto, troppo innamorata, un po’ gallina e chiassosa, anche appiccicosa, ma non era stupida. Dopo quell’episodio, che era ormai lo stesso da anni, si era resa conto che con Sasuke non avrebbe mai avuto speranze.
Eppure eccola lì. Le bastava dire una sola parola e sarebbe diventata la ragazza di Sasuke Uchiha, il ragazzo dei suoi sogni.
Peccato che le parole non volessero uscire.
La guardava serio, non riusciva a capire che cosa gli stesse passando per la testa, finchè non parlò:
-Allora?
Si riscosse –V-va bene…! Va bene Sasuke-kun!!
-Mmm. Bene.- non sapeva che dire, non si era mai trovato in una situazione del genere, non aveva idea di come ci si dovesse comportare una volta messi con qualcuno. Insomma, cosa si aspettava che facesse? Si disse che non importava, l’importante era avere qualcuno con cui stare per non pensare a lui.
E se magari l’avesse visto sarebbe anche stato positivo… no, non doveva avere quei pensieri, doveva assolutamente dimenticarsi di tutte quelle cavolate. È perché non era mai stato seriamente con qualcuno, solo per quello.
Ora che aveva una ragazza le cose si sarebbero sistemate.
Lui non poteva provare sentimenti del genere per un ragazzo.
-Beh, io devo andare, ho un’ultima gara- le disse freddamente sperando che non si appiccicasse troppo e non iniziasse a pretendere di stare sempre con lui.
-Ah, certo. La staffetta, no?
Annuì; Sakura aveva ancora qualche difficoltà ad articolare frasi di senso compiuto nella sua testa, ma le era appena venuta in mente una cosa
-Senti- gli fece proprio quando stava per andarsene –stasera, dopo la staffetta finale, la scuola organizza come al solito quella specie di fiera… sarà divertente, e mi chiedevo….se potevamo andarci insieme visto che… insomma…
Non aveva il coraggio di dirgli che stavano insieme. Lui ci pensò un attimo, poi annuì
-Sì, per me va bene.
Fu un miracolo se Sakura riuscì a non urlare e saltare dalla gioia per il resto della giornata.

-Uchiha, finalmente sei arrivato!
Erano davanti alla pista dove si sarebbe svolta la staffetta; Neji aveva già iniziato il suo discorso ai partecipanti, ovvero Kiba e Naruto, e mancava solo lui. Comunque di sicuro non si era perso niente di importante. Infatti Neji si rivolse a lui con un semplice
-Vediamo di non perdere proprio ora.
Annuì seccamente, non gli piaceva che gli dessero ordini, soprattutto poi se doveva vincere per salvare la faccia del suo rappresentante di classe. Tuttavia odiava perdere, ogni cosa che faceva voleva farla al meglio, era così da quando era bambino.
Si posizionarono sulla pista, ognuno al suo posto: Kiba sarebbe partito per primo, poi Sasuke e infine Naruto avrebbe fatto lo sprint finale, in quanto era il più veloce della classe. Sasuke avrebbe preferito essere in un’altra postazione, magari lontana dal biondo, per evitare di avere ogni tipo di contatto con lui, ma pazienza, non era possibile.
Non voleva nemmeno chiederlo perché sarebbe sembrato che gli importasse della cosa, e non era assolutamente così; o almeno questo era quello che si ripeteva ormai da settimane.
Diede uno sguardo al pubblico e subito notò Sakura che lo fissava con la stessa espressione sconcertata che aveva prima quando le aveva parlato.
Sbuffò infastidito. Sarebbe stata dura fingere senza ucciderla.
Si voltò indietro, Kiba saltellava sul posto urlando cose come
-Neji, combatterò per te!!
E simili. Invece Naruto era fermo immobile al suo posto, incurante dell’agitazione che si sentiva intorno: la giornata dello sport era un evento molto sentito dagli studenti, di solito, perché era una lotta tra le diverse classi. La staffetta era da anni l’ultima battaglia, da essa dipendeva molto l’esito dell’intera giornata, perché dava molti più punti delle altre discipline.
Neji si strofinava le mani irrequieto, lanciando alternativamente occhiate a Kiba e a Lee, che esultava i suoi compagni a correre nel nome della giovinezza, pregava, diceva a Shikamaru di smetterla di fumare eccetera, insomma, dava di matto.
Poi, il fischio d’inizio.
Kiba partì veloce, distanziando di poco gli altri, ma fu subito ripreso da un ragazzo della B, che faceva atletica quindi era molto più veloce di lui. Intorno gli studenti incitavano a gran voce i compagni a correre più veloce.
Sasuke girò la faccia tenendo il braccio allungato all’indietro per ricevere il testimone, e appena vide che Kiba si stava avvicinando, tese i muscoli delle gambe pronto allo scatto.
Kiba gli passò il testimone accasciandosi praticamente a terra con un
-Vai Uchiha!
Sasuke partì, cercando di superare la lunga distanza che c’era tra lui e il ragazzo della B; era di poco dietro di lui, quando arrivò verso Naruto.
Alzò lo sguardo, puntandolo sulla figura del biondo davanti a lui, che diventava sempre più vicina, ma che continuava a dargli le spalle. Il ragazzo della B aveva accelerato ancora, anche lui doveva fare qualche sport, perché era veloce quasi quanto quello che aveva corso con Kiba.
Solo verso la fine Naruto tese il braccio e si girò, per vedere quando sarebbe arrivato.
Fu in quell’istante che, dopo un sacco di giorni, i loro sguardi s’incrociarono di nuovo. Nero nel blu.
Sasuke trovò la forza, non si sa dove, di accelerare ancora, cercando non di raggiungere l’avversario, si rese conto, ma cercando di raggiungere lui il più in fretta possibile.
Era come se gli altri non ci fossero più, sentiva le voci ovattate, l’unica cosa che contava in quel momento erano quegli occhi azzurri fissi nei suoi, con un’espressione indecifrabile.
Allungò la mano col testimone due secondi dopo l’altro ragazzo, e, nel momento in cui la passò a Naruto, le loro dita si sfiorarono. Spalancarono gli occhi all’unisono, i corpi a quel contatto erano stati come percorsi da una scarica elettrica.
Nessuno dei due seppe cosa era successo in quel momento.
Naruto cercò di leggere qualcosa negli occhi del moro, trovando lo stesso ragazzo con cui aveva fatto amicizia molti giorni prima. E provò qualcosa che non riuscì a comprendere.
Sasuke, quando sfiorò quelle dita e lesse il dubbio e la confusione negli occhi del biondo, sentì che tutti i suoi pensieri e i suoi complessi erano scomparsi, si rese conto con una prepotenza quasi violenta che quello che voleva era lì, davanti a lui.
Durò un istante, forse meno.
Naruto partì subito, raggiungendo in breve tempo l’avversario nonostante il divario tra loro. Corse velocissimo, ormai stava distanziando tutti, era solo davanti al traguardo.
Sasuke si era poggiato le mani sui fianchi, la faccia verso terra, cercando di riprendere fiato e di rendersi conto di quello che era accaduto poco prima. Non appena sentì un boato proveniente dalle parti dei suoi compagni alzò lo sguardo verso la fine della pista, dove c’era Naruto attorniato da un sacco di persone. Era arrivato primo.
Intorno Neji ringraziava il cielo e abbracciava un Kiba urlante, gli altri facevano festa, quelli che avevano perso si lasciavano a manifestazioni del loro malumore. Sakura guardava raggiante verso il suo nuovo ragazzo.
Tuttavia nessuno dei due se ne accorse.
Sasuke non aveva distolto gli occhi dal traguardo, neppure quando Naruto si era girato verso di lui.
Erano rimasti a fissarsi per un tempo interminabile.
Si erano resi conto entrambi che in quell’istante era successo qualcosa. I loro corpi si erano istantaneamente riconosciuti. Si erano sentiti finalmente bene dopo tanto tempo.
Ma Sasuke, ancora spaventato da quel sentimento che sentiva nascere dentro di lui e crescere a dismisura da quando aveva conosciuto il biondo, si voltò, dirigendosi verso gli spogliatoi, deciso a continuare a percorrere la strada che aveva scelto.
Naruto lo guardava da lontano con un’ espressione delusa. Pensava che le cose si sarebbero sistemate, prima aveva sentito che anche Sasuke aveva provato qualcosa. Certo, non sapeva nemmeno lui di cosa si trattasse, però era un qualcosa. E gli era sembrato che anche l’altro se ne fosse reso conto.
Tanto più che lo stava guardando con quella specie di insistenza…
Non capiva assolutamente, sapeva solo che improvvisamente era triste, come il giorno in cui Sasuke lo aveva trattato male per la prima volta e gli aveva detto di lasciarlo stare per sempre.
Sentiva già le lacrime premere per uscire, quando sentì qualcuno picchiettargli la spalla con un dito. Si voltò e si trovò davanti il viso dolce di Gaara.
-Bravo, mi hanno detto che avete vinto solo per merito tuo
Non sapeva cosa rispondere, le lacrime ancora a metà strada.
-Scusa se sono arrivato solo ora, ma avevo… delle cose da sbrigare.
Cercò di sorridergli nel modo migliore che potesse, non riusciva a far apparire certe espressioni come naturali. Naruto gli si gettò tra le braccia, il malumore scomparso all’improvviso. Ancora una volta Gaara lo aveva salvato.
Tuttavia non notò la strana inquietudine nel volto del suo ragazzo, come se gli stesse nascondendo qualcosa di doloroso.

Erano giorni che ti sentivo, ti vedevo lontano anni luce da me.
Alla giornata dello sport i nostri sguardi si sono incrociati solo una volta, eppure è bastato quell’istante per farmi sentire vicino a te come se non fosse successo niente.
Tuttavia credo che ora non mi basterebbe più solo uno sguardo per sentirti qui vicino a me…



Aaaah salve a tutte!
Sono appena tornata da Ginevra, sono morta dalla stanchezza, piena di compiti ma terribilmente felice! 4 giorni fantastici, anche se abbiamo passato quasi tutto il tempo nel centro di fisica (io odio la fisica), mi sono divertita un mondo, ho scoperto che nella mia scuola ci sono delle persone davvero fantastiche e una che mi ha fatto perdere letteralmente la ragione! uhm , forse non ve ne frega nulla, ma non importa! La mia felicità deve essere condivisa con qualcuno!
Non ho molti commenti da fare su questo capitolo, solo mi piace molto la scena in cui si sfiorano le mani, ma temo di non averla resa al meglio!
Scusate ma sono un pochino incasinata e non posso rispondere ai vostri commenti (bellissimiiiiiiiiiii), ma vi ringrazio come al solito e saluto chi ha commentato per la prima volta! Sono felice che vi piaccia la mia fic! Grazie grazie grazie!
E non odiate troppo Sasuke, dai! (detto da me, poi...)
Una sola cosa per Amber: vergognaaaaa! È vero, lo ammetto, sono stata così presa dagli avvenimenti non appena Naruto è arrivato in città che mi sono completamente dimenticata di tutto il resto! Chiedo perdono! Insomma, è un aspetto che non ho per niente affrontato, imperdonabile, e me ne sono accorta solo dopo che me l’hai fatto notare tu! Cavolo... ehm, diciamo che anche Naruto è stato molto preso da tutto quello che gli stava succedendo... aaaah non so che direeeeeee
Vabbè un bacio a tutteeee!!

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17
Non so come la pensi tu, ma io ho sempre avvertito una sorta di legame tra di noi.
Fin dal primo istante.
Come se le nostre anime fossero fatte di due materiali molto diversi ma in qualche modo complementari… uno non può stare senza l’altro.
Forse è per questo che ora che sei lontano sto così male…



Il cortile della scuola era stato trasformato in una mini fiera nel giro di poche ore. C’erano numerose bancarelle che vendevano per lo più cose fatte dagli studenti e c’era anche qualche gioco, tipo autoscontro e addirittura della piccole montagne russe, molto stile bruco-mela.
Ovviamente non potevano mancare i giochi più gettonati dalle coppiette in amore, ovvero i tiri al bersaglio, quelli dove il lui di turno fa cadere i barattoli, o colpisce i tondini per regalare un orribile pupazzo alla lei di turno.
Ma la coppia, o meglio, la neo-coppia, di cui si parla, fuggiva questi luoghi, perché il lui di turno era troppo impegnato a sopportare l’intera situazione e a ripetersi che quella era la soluzione ai suoi problemi e la lei di turno era troppo occupata a bearsi della vista del “suo ragazzo” (continuava a ripeterselo da ore), e a non staccarsi per nessun motivo dal suo braccio.
Chi per un motivo chi per un altro, nessuno dei due si era reso pienamente conto dell’effetto che avevano suscitato alla loro prima (speriamo che sia anche l’ultima ndSASUKE ma che vuoi? Prima ti ci metti e poi cambi idea?? E no caro mio, non è mica così semplice! E poi da quand’è che parli qui? Questo è il MIO spazio ndMe ma se ci parlano cani e porci…ndSasuke_KE_NON_Può_FARE_A_MENO_DI_ESSERE_SNOB qui ci parlano solo i personaggi che si comportano bene!!! E tu non lo fai mai! Carogna!!!! ndMe ma sei tu che mi fai fare queste cose!nd SASUKE questa è bella! Un antico saggio, su un monte, mi disse: chi è causa del suo mal pianga sé stesso! Quindi zitto. E poi basta, hai parlato più adesso che in tutta la storia, mi hai stancato ndME_CHE_SBUFFA) uscita pubblica: tutti erano sbalorditi, Sasuke Uchiha, il ragazzo più corteggiato della scuola che non aveva mai degnato di uno sguardo una ragazza, circolava una leggenda tra i corridoi secondo la quale era un asceta, si era improvvisamente messo con una delle sue fan più scatenate, più conosciuta come appartenente al gruppo delle irriducibili, di cui faceva parte anche una prof che continuava ad atteggiarsi da giovane nonostante fosse ormai una megera (etcì! ndTSUNADE_E_MADONNA_CHE_BALLA_NEL_VIDO_DI_HUNG_UP_CON_L’IMPROPONIBILE_BODY_FUCSIA).
Le ragazze guardavano Sakura ringhiando stile cane idrofobo, chiedendosi cosa avesse lei in più di loro e concludendo che sì, era ovvio, era una strega e aveva costretto il povero Sasuke-kun a innamorarsi di lei con un filtro magico.

La notizia del nuovo amore non era ancora giunta a due coppie, che passeggiavano, più o meno allegramente, da un chiosco di ramen a uno di zucchero filato per la gioia di Naruto e Kiba, e per la tristezza dei portafogli dei loro accompagnatori.
Ma questi ultimi non se ne curavano più di tanto, Gaara perché era un bravo ragazzo, Neji perché, nonostante non fosse poi così bravo, aveva altro a cui pensare, come il fatto che i suoi capelli sarebbero rimasti splendidamente lunghi per l’eternità.
-Evviva, evviva!!- esclamò Kiba gioioso –Sai, ti avrei lasciato se ti fossi tagliato i capelli… saresti stato orribile
L’Hyuga fece finta di non sentirlo, osservando lui e Naruto con le braccia cariche di cibo –Perché non ci sediamo da qualche parte a mangiare tutta quella roba? Mi sembrate dei vucumprà….
L’unico posto che trovarono fu una sorta di marciapiede davanti a un praticello e con dietro una stanza con pareti di plastica trasparente, al cui interno si potevano vedere delle apparecchiature elettroniche e degli uomini con delle cuffie che parlavano al microfono.
-Grande!- esclamò Kiba –il karaoke!
Neji gli diede un pugno in testa, mentre Gaara indicava silenzioso l’insegna sopra il locale.
-Ma questa…- Naruto e Kiba si guardarono negli occhi, emozionati –è una stazione di Radio Konoha!!! L’emittente radio più famosa della città!! Wiii! Si sedettero allegramente a mangiare le varie tonnellate di cibo che avevano comprato qui e là, facendo a Gaara, che non c’era, un “breve” riassunto della giornata dello sport, che ovviamente il rosso ascoltava con molto interesse.
-In pratica è stato tutto merito mio- si vantò Kiba –Ho salvato la chioma fluente di Neji grazie al mio coraggio
-Credo che Lee abbia giurato con le lacrime agli occhi che si sarebbe tagliato i capelli- mormorò Neji soprapensiero, la fame gli stava passando pensando a quello che sarebbe uscito fuori dopo il taglio.
La canzone che veniva trasmessa alla radio terminò, e si sentì la voce del conduttore
-Bene, siamo qui alla giornata dello sport, e ne approfitto per salutare tutti voi, amici ascoltatori, soprattutto quei ragazzi che mangiano davanti a noi!!
Kiba e Naruto, da perfetti idioti, si girarono verso l’uomo e fare ciao ciao con la mano, mentre Gaara arrossiva per la vergogna e Neji faceva tranquillamente finta di non conoscerli.
-Ci è appena arrivata una segnalazione da alcuni studenti! Mandiamo un saluto speciale anche a una coppia che si è formata, a quel che dicono i nostri informatori, proprio quest’oggi! Tanti auguri a Sasuke e Sakura!! È proprio vero che lo sport unisce tutti!
I quattro avevano spalancato gli occhi per lo stupore, stessa reazione che ebbero tutti quelli che ancora non avevano visto la nuova coppia.
Neji iniziò a dare pacche sulla schiena a Kiba che si stava soffocando con un panino, mentre Gaara scoccò preoccupato un’occhiata a Naruto, non sapendo che reazione avrebbe avuto a quella notizia.
Lo vide abbastanza tranquillo, certo, aveva un po’ lo sguardo fisso nel vuoto, ma almeno non era in pericolo di vita per colpa di un panino al prosciutto.
In realtà nemmeno lo stesso Naruto sapeva che pensare.
Una lieve fitta si era fatta sentire alla notizia, ma pensava che era normale che sasuke stesse con qualcuno, era così corteggiato. Tuttavia non riusciva a essere sereno come qualche istante prima.
Possibile che il solo sentir parlare di Sasuke potesse condizionare il suo umore a tal punto?
Decise di piantarla, non voleva certo ferire Gaara o farlo preoccupare, doveva essere felice e allegro come sempre.
Anche perché non aveva alcun motivo per essere triste.
Si alzò di scatto, proponendo con un sorriso
-Andiamo all’auto scontro?

Sasuke avrebbe volentieri ucciso il tipo della radio. Ma ancora di più l’idiota totale che gli aveva dato quell’informazione. Chi diavolo gli aveva dato li permesso? Ora sarebbe stato tutto più difficile da sopportare.
M a forse lui si sarebbe ingelosito…
E no, eh! Adesso basta! Non si era messo con quella tipa per farlo ingelosire, ma per non pensare più a lui in quel modo completamente sbagliato.
Sakura non sembrava altrettanto contrariata, anzi, un po’ ci godeva nel vedere la facce stupite, ma soprattutto invidiose, della sua amiche e di tutte le ragazze che fino a qualche ora prima era abituata a vedere come rivali.
Ora non doveva più aver paura di apparire inferiore a loro, perché Sasuke aveva scelto LEI.
E avrebbe fatto di TUTTO per fare in modo che la situazione non cambiasse. Ora che era riuscita ad averlo, nessuno glielo avrebbe più portato via. Passarono davanti all’autoscontro, Sakura notò che c’erano parecchie cheer-leader, quindi propose a Sasuke di farci un giro.
Questi le disse di sì senza nemmeno aver sentito cosa aveva chiesto, si riscosse solamente quando vide un gruppetto di quattro persone con una ahilui familiare testa bionda.
Fece per fare dietrofront ma Sakura aveva iniziato a trascinarlo con una forza insospettabile.
Si fermò per fare la coda praticamente dietro il quartetto, cosìcchè Sasuke poteva sentire tutto quello che si dicevano.
Naruto stava protestando per qualcosa che non aveva fatto in tempo a sentire, e potè notare distintamente lo sguardo dolce che gli rivolse Gaara mentre gli diceva
-Hai appena mangiato, Na-chan, di sicuro ti sentirai male se ci sali un’altra volta
Il ragazzo annuì debolmente e il rosso gli accarezzo la testa lievemente, facendolo sorridere, uno di quei sorrisi che gli piacevano tanto, che da troppo tempo non vedeva rivolti a lui.
Sorriso che sfumò in una smorfia di stupore non appena Naruto notò la nuova coppia poco distante da loro. Infatti subito si girò verso Gaara sorridendo di nuovo
-hai ragione, sai? Andiamo al bruco!!!!
E partì a razzo seguito da un Kiba urlante che non aveva capito dove si stava andando ma urlava lo stesso. Gli altri due si scambiarono un’occhiata, Neji scosse la testa come a dire “a certe cose non ci si abitua mai” e andarono dietro ai due malati.
Sasuke da quel momento non aveva più davvero ascoltato una parola di quello che Sakura gli diceva, si limitava a fissare il vuoto davanti a sé gelidamente.
Cos’era quel…dolore che gli attanagliava il petto?
Perché si sentiva così? Gli aveva fatto male vedere come Gaara fosse in confidenza con Naruto, vedere come il biondo sembrava felice quando era con lui… si sentiva così inadeguato… così stupido.
E pensare che aveva sempre avuto la felicità lì, a portata di mano, ma per le sue sciocche paure e per il suo ancor più stupido orgoglio si era tirato indietro, aveva rovinato tutto.

Guardò per la prima volta quel giorno Sakura che rientrava in casa sua dopo che l’aveva accompagnata, la guardò veramente, e si rese conto della stupidaggine che aveva fatto.

-E dimmi, chi sarebbero queste tue fan scatenate…?
-Il mio peggiore incubo…


A chi aveva detto quelle parole? Ora si stava rimangiando tutto?
Capì di aver fatto una cazzata.
Rientrò a casa, e si arrabbiò ancora di più quando chiese dov’era Naruto e gli dissero che era ancora fuori.
Salì di corsa in camera sua, dove, puntualmente, Itachi venne a disturbare.
Era sdraiato sul suo letto, cercando di mettere ordine nei suoi pensieri e anche in quei sentimenti che non credeva di poter provare, e il suo odiato fratello non era decisamente di aiuto.
Si chiese che diavolo volesse, visto che dopo che aveva bussato se n’era rimasto appoggiato alla porta chiusa fissandolo senza aprire bocca.
Che quello fosse un altro modo per fargli saltare i nervi? Ultimamente lo faceva spesso, soprattutto con frecciatine sul rapporto, se così si poteva ancora chiamare, che c’era tra lui e Naruto. Poi vide che aveva uno sguardo serio, e capì che non era lì per scherzare o per farlo arrabbiare.
Si mise a sedere –Allora? Che vuoi?
-Sai, stasera mi sono messo ad ascoltare la radio…
Sasuke spalancò gli occhi “No”, ma cercò di non avere altre reazioni che tradissero il suo stato d’animo.
-E quindi?
-Niente- scrollò le spalle guardandolo freddamente, uno di quegli sguardi che di solito faceva il minore dei due –sono solo venuto a dirti che sei un completo idiota e che non hai capito niente.
-Che diavolo stai dicendo?
-Mi hai capito- lo mise a tacere –stai facendo una cazzata dietro l’altra, se continui così lui soffrirà ancora, tu lo perderai, e, credimi, soffrirai anche tu.
Boccheggiò, come aveva fatto a capire tutte quelle cose? Nemmeno lui aveva avuto il coraggio di ammettere a se stesso le vere motivazioni di quello che stava combinando...!
-N-Non sono affari tuoi questi!- disse infantile, non trovando risposte migliori da dare.
-Invece sì. In questo periodo ho avuto modo di conoscere Naruto, e posso dire che capisco quello che provi…- Sasuke lo guardò stralunato “Ah, sì? Capisci quello che provo? Allora spiegalo anche a me, perché io non lo so ancora!!” –Lui è…- si fermò alla ricerca della parola più adatta
-…fantastico… per questo non voglio che soffra ancora a causa tua.
Detto questo se ne uscì, lasciando Sasuke senza parole.
Quindi Naruto aveva già sofferto a causa sua? Magari quando lui aveva iniziato a trattarlo freddamente? Ma com’era possibile, si conoscevano da due giorni, pensava di essere stato l’unico a essersi attaccato così all’altro…
Di sicuro Itachi aveva capito male.
Però aveva ragione quando diceva che era un idiota, anche se davanti a lui non lo avrebbe mai ammesso. Però ormai non sapeva come rimediare, e poi… Lo sguardo felice che aveva Naruto quando stava con Gaara gli aveva fatto capire che lui non poteva competere.
Naruto non era mai stato così felice nei due giorni in cui si erano conosciuti, mai gli aveva rivolto un sorriso così pieno d’affetto. Gaara invece lo faceva sentire bene, protetto, amato. Lui sarebbe mai riuscito a fare altrettanto?
No di certo, non ne era in grado, e ne era la dimostrazione il fatto che stesse continuando a fuggire, che non si decidesse a prendere una decisione sensata. Se ne stava lì, si metteva con Sakura senza una vera ragione, lo aveva trattato male, aveva rovinato ogni cosa.
E Itachi aveva ragione un’altra volta, come al solito.
Possibile che ogni cosa gli dovesse andare male? Chi per una cosa chi per un’altra, gli altri lo superavano. Lui si impegnava, ce la metteva tutta in ogni campo, non si era mai fatto degli amici perché doveva solo concentrarsi sul suo obiettivo, essere il migliore, eppure ogni tanto spuntava qualcuno che era irrimediabilmente migliore di lui.
Suo fratello, che era il motivo per cui si impegnava tanto da una vita, che era migliore di lui in qualsiasi cosa, e ora anche Sabaku, che lo aveva superato nel rapporto con Naruto.
Si rimproverò ancora una volta, perché quei due avevano iniziato ad avvicinarsi da quando lui aveva “troncato” con biondo, quindi, ancora una volta, era stata colpa sua.
Chiuse gli occhi cercando di dormire nonostante fosse ancora presto, e si rese conto che anche in quel momento, quando si era reso conto della sua stupidità e dei suoi errori, non aveva il coraggio di andare nella stanza accanto per dire al biondo quella verità che faticava a dire anche a se stesso. Scoprì di essere anche un codardo.

Ho sempre pensato che non ti meritasse, ma non era questo che mi dava fastidio. Ti prego, non scambiare i miei sentimenti di allora per una banale gelosia, perché in parte lo erano, è vero, in parte erano molto più complessi.
Quello che mi mandava su tutte le furie era la consapevolezza di essere stato la causa del vostro legame.
Ma soprattutto la certezza che nemmeno io ero degno di te.





Itachi is back!!!!!!! Oh yes, e si è stufato di lanciare le solite frecciatine, Sasuke ha esasperato anche lui! Bravo Itachi, sgridaloooooo!
Comunque, non so se ve ne siete già accorte da questo capitolo, ma... udite udite: Sasuke sta aprendo gli occhi! Ormai è questione di tempo, ragazze! Ma non dimenticatevi che c’è ancora il caro Gaara! E anche Sakura! ^^
Questo capitolo è altamente autobiografico, quindi ci sono affezionata!(in più mi piace tantissimo la frase finale) Mi sono basata sull’ultima volta che sono andata alla Fiera a Cagliari (giornata fantastica, ho riso troppo). La scena della radio è esattamente quello che è successo anche a me e ai miei amici (io ovviamente ero una di quelli che ha salutato come una scemaXD)!
Commeeeeeentiiiii:
ryanforever: cara, salve! Hai fatto una rima, ottimo, davvero ottimo. Della sana poesia anche nei momenti più umili e quotidiani fa sempre bene, grande perizia formale si rivela anche nelle piccole cose... (O_O ndTutti beh, che c’è? ndMe che cazzo diciiiiiiii??? ndTutti è lo studio che mi fa del male! ndMe). Parliamo di cose serie, comunque. Eh sì, ormai su di lui ne abbiamo dette così tante che abbiamo perso le parole! Per quanto riguarda Gaara... lo scoprirai nel prossimo capitolo!^^
Kiby chan: hola! Hai ragione! Sasuke Uchiha sei la vergogna del tuo glorioso clan!! Disonoreeeeeee!!! Ah ah, povero Gaara XD Narutino è tanto carino, no? Grazie tante per i complimenti ciaoo!
gengy: ti ringrazio! Dai dai, Sasuke già da qui sta iniziando a cedere! Insomma, ha appena ammesso di aver fatto una marea di cazzate, è un buon primo passo
miiky: ciao e grazieee! Mah, Naruto-bello l’ha presa abbastanza bene, credo... insomma, più che altro non si è ancora reso conto di cosa prova realmente e cerca un po’ di contenersi per rispetto nei confronti di Gaara! Lui sì che è un brava persona
Irimi: ah ah ah, come sono felice, Sasuke viene odiato da tutti!! Te lo meritiiiiiiii
Sakura03: waaaaaaa!! Grazie grazie grazie! Sono felice che quella parte ti sia piaciuta così tanto! Felicitààààà! Ah ah, vedrai, Sasuke aprirà gli occhi (prima o poi XD)
Quistis18: ciao cara! Nooo non essere irascibile! Happy! Happy! Ah, grazie, sono tanto felice che ti sia piaciuto, e anche che ti piacciano Neji e Kiba! Sono i miei tesori, loro U_U ahah Sasuke sta uscendo fuori di testa a poco a poco!!! Comunque alla fine era Gaara ad avere l’aria addolorata! Ed è legata al fatto che non era lì prima! Ma tutto si scoprirà nel prossimo capitolo! Ciaoo un bacione!
Amber: grazie grazie! Non preoccuparti, avevi perfettamente ragione! È davvero un qualcosa che ho trascurato! Non mi offendo se mi fate notare qualcosa che vi lascia perplesse o che non vi piace, anzi! Tutti questi complimenti spaventano... la quiete prima della tempesta... XD
Feffe_Cullen_Blast: ah ah primo complimento per Shika! Poverino non gli do per niente lo spazio che si merita! Ho la testa troppo piena per colpa di Naruto e Sasuke!! Aaaah povero Gaara!! Eh sì, però è davvero in mezzo!
Animenight89: i ruoli si ribaltano^^ ahahah è vero, Neji e Kiba hanno davvero capito tutto, si sono messi insieme all’inizio della storia e non hanno creato problemi a nessuno! Invece quei due... anzi, Sasuke, che ormai fa tutto da solo!
genesis87: carissima!!! Eh eh eh, queste dannate gite scolastiche *entra in un mondo fatto di fiorellini e nuvolette rosa per qualche minuto... poi torna nella realtà tossendo per darsi un contegno* ma come dici tu, ciancio alle bande! (-.- ndTutti). Toccante? Ooooooohhh grazieee! Non esageriamo, suvvia XD dai dai, ora il teme ha iniziato a fare pensieri un po’ più normali... forse un po’ più da complessato però... vabbè, è un buon segno il fatto che abbia capito di essere un cretino integrale! Un bacio!
Edward91: waaaa grazie!!! Troppo gentile, troppo gentile!!! Ahahah KibaXD una persona... eeeehhhh *gli occhi diventano a forma di cuore e non riesce più a scrivere niente* XD


Bene bene bene, alla prossima! Ringrazio tutti, chi commenta, che mette tra i preferiti, chi segue, chi legge, la redazione e la regia!
Ciaoooooo!!!

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18
Il Capodanno, per molte persone, è sinonimo di cambiamento.
Si dice che se si rimane svegli fino all’alba del nuovo anno e si esprime un desiderio, questo si avvererà di certo.
Non sono mai stato un tipo incline a lasciarsi andare a certe fantasticherie…
Tuttavia quell’anno, mentre ero a “festeggiare” con la mia nuova ragazza, espressi il primo desiderio della mia vita.
Desiderai che tu e Gaara vi lasciaste.



La festa della fine dell’anno era stata memorabile, Naruto e Gaara erano stati trascinati da Kiba in un locale assurdo dove avevano ballato e fatto baldoria per tutta la notte.
Per entrambi i ragazzi, che non avevano mai avuto una vita sociale, specialmente notturna, piuttosto intensa, era stato una specie di shock.
Ma mentre Naruto si era subito messo a suo agio, facendo amicizia un po’ con tutti quelli che incontrava come al solito, Gaara se n’era rimasto abbastanza in disparte, divertendosi, certo, ma non come avrebbe desiderato.
Spesso gli capitava di osservare il suo ragazzo come se stesse pensando a qualcosa di molto importante, e persino Naruto aveva notato che c’era qualcosa di strano nel suo atteggiamento.
Durante tutta la sera non avevano avuto modo di parlarne, a causa della calca e del casino dei festeggiamenti, ma entrambi pensarono che il ritorno a casa fosse il momento più adatto.
Erano circa le cinque del mattino, le stelle erano ancora visibili nel cielo, nonostante l’alba stesse ormai per spuntare e si vedesse un lieve chiarore alla base dell’orizzonte.
Le strade erano abbastanza silenziose, quella quiete tipica del dopo-festa, quando tutti ormai stanchi si sono addormentati o stanno già iniziando a mettere in ordine le case. Gli echi dei petardi si sono dispersi, si sentono le ultime persone che si salutano per darsi appuntamento pochi giorno dopo al lavoro o a scuola. I due ragazzi non parlavano, ognuno voleva dire qualcosa all’altro, ma non sapeva come iniziare il discorso. Naruto voleva sapere se c’era qualcosa che non andava, Gaara voleva svelargli il motivo del suo comportamento, dandogli quella notizia che sapeva dalla giornata dello sport, ma che non gli aveva ancora riferito.
Forse sapeva che tra i due la cosa sarebbe stata più dolorosa per lui.
-Naruto
Si girò apprensivo –Sì?
-Scusa se ultimamente non sono molto di compagnia, ma… ho alcune cose per la testa…
Lo guardò senza dire niente, aspettando pazientemente che il rosso si decidesse a rivelargli ciò che aveva da rivelare. Sembrava parecchio in difficoltà.
-Non sono venuto alla giornata dello sport perché avevo una specie di colloquio….
-Credi che sia arrabbiato perché non sei venuto? Ma tranquillo non..
Gaara lo interruppe scuotendo lievemente la testa, facendogli capire che non era quello il punto.
-Questo colloquio era dovuto al fatto che mi hanno assegnato una borsa di studio.. insomma, ultimamente mi sono impegnato a scuola, soprattutto grazie a te, quindi me l’hanno data.
Naruto lo guardò pieno di gioia –Ma è fantastico!! Avevo ragione, l’aveva capito subito che eri un tipo intelligente! Altro che me!
Gaara però non sembrava felice, almeno non del tutto.
-Certo, è fantastico, però… è per una scuola che non è in questa città. È in una più o meno a un’ora di treno da qui.
Rimase zitto per un momento, poi sorrise di nuovo
-Bhe, se è a solo un’ora non c’è problema, potrò venire a trovarti! Tu no di certo perché devi studiare molto, io invece non avrò problemi!
Come poteva dirglielo? Sembrava così felice, non si perdeva mai d’animo. Era completamente diverso dal ragazzo che aveva visto piangere per strada per colpa del fratello adottivo, ora non si abbatteva mai, e se anche lo faceva, non lo dava mai a vedere.
Per non far preoccupare lui, l’aveva capito. Però aveva capito anche altre cose, e gli facevano male, nonostante Naruto stesse con lui, non riusciva a levarsele dalla testa e si rendeva conto che forse per il biondo e per un’altra persona le cose sarebbero andate meglio se l’avesse fatta finita con quella storia.
-Naruto, senti.. credo che dovremmo approfittarne per non vederci più.
Rimase di stucco, poi iniziò a ridacchiare nervoso –Stai.. stai scherzando…?
-No.
-Ma..ma…! perché? Non mi sembrava di essere l’unico a volere questa storia, no? Anzi sei tu che mi hai baciato la prima volta! E ora…- sembrava sconvolto, stava iniziando ad alzare la voce, tremava –e ora mi dici che non mi vuoi più! Ho sbagliato qualcosa? Scusa, ma non sono molto esperto, in queste cose, se vuoi imparerò più in fretta…
Gli stavano salendo le lacrime agli occhi. Non poteva credere che Gaara lo stesse lasciando temeva che non sarebbe sopravvissuto. In quel periodo tutte le volte che si era sentito giù, e accadeva solo per un motivo, Gaara era sempre lì a sorreggerlo, ad aiutarlo.. e ora gli diceva che lo abbandonava!
-Naruto non è per colpa tua, credimi… è solo che.. non ce la faccio.. L’ho capito, sai? Dalla prima volta che sei venuto a casa mia
Sussurrò; Naruto lo guardò interrogativo, non capendo di cosa stesse parlando. Cos’è che aveva capito??
-Tu sei innamorato di Sasuke- disse semplicemente, facendogli spalancare gli occhi per lo stupore.
-Ma che stai dicendo! Sto con te come potrei amare lui?? E poi… è mio fratello, non scherziamo!
-è vero, stai con me… e credo che tu mi voglia bene.. ma è lui che ami. L’ho capito dalle tue reazioni a ogni suo gesto, dal tuo sguardo ogni volta che senti pronunciare il suo nome. Forse non l’hai mai ammesso neanche a te stesso, ma ne sei innamorato in un modo incredibile, e il fatto che lui non voglia avere nessun contatto con te ti sta facendo soffrire da morire.. non voglio più continuare, ti sono solo d’intralcio..
-Non.. non dirlo!- Si buttò tra le sue braccia di scatto, lo baciò con forza, cercando di introdurre la lingua nella sua bocca come mai aveva osato fare, e si scoprì disperato quando vide che Gaara non rispondeva, rimaneva fermo come una statua.
Quando si staccò da lui non osò guardarlo negli occhi, cercò rifugio nel suo petto.
-Non lasciarmi..-mormorò – fin’ora sono andato avanti perché c’eri tu. Non ce la faccio..
-è la cosa migliore, credimi. Una volta che me ne andrò sarai libero di parlare con lui dei tuoi veri sentimenti, e vedrai che andrà tutto bene.
-No! Non andrà bene! Mi odia!! Si rese conto all’improvviso delle lacrime che scendevano, non solo perché Gaara lo aveva lasciato, ma anche perchè si rese conto che aveva ragione lui. Solo che il suo allontanamento non avrebbe avuto effetti positivi, anzi..
Lo strinse con più forza –Non andare!
Gaara lo scostò da sé dolcemente –Devo. Tu devi essere felice, Naruto, e con me non puoi esserlo. Non credere che sia facile per me..
Notò improvvisamente il dolore negli occhi del rosso, vide un tormento che non avrebbe mai voluto vedere. Stava pensando solo a se stesso, non pensando al dolore che aveva dovuto provare Gaara a stare con lui sapendo di non essere ricambiato come avrebbe voluto.
E lui.. lui lo aveva solo usato per tutto quel tempo. Aveva confuso l’amicizia per altro, si era approfittato della spalla che gli era stata offerta per non pensare al dolore che provava a causa di un’altra persona.
Era una persona orribile. Pianse ancora più copiosamente
-Mi dispiace.. scusa.. scusa
Lo perdonava con lo sguardo, non aveva mai pensato che il dolore che provava fosse colpa di Naruto.. lui gli aveva regalato i giorni più felici della sua vita, gli aveva insegnato il significato della parola amore, gli aveva donato la gioia di vivere.
La sua vita futura sarebbe stata felice, ne era certo, solo per merito suo. Gli doveva così tanto.. Per questo lo stava lasciando: lui doveva essere felice accanto alla persona che amava. Questo desiderio era più forte di quello di restargli accanto.
Lo allontanò –Tranquillo. Io sto bene.. Parto domani mattina, salutami gli altri..
Si girò per andarsene, poi ci ripensò e lo abbracciò forte, stringendolo in una morsa che trasudava disperazione. Naruto si rese conto del dolore che stava provando e non potè fare a meno di continuare a incolparsi per quello che gli aveva fatto.
Dopo qualche minuto si staccò, forse con gli occhi leggermente lucidi.
-Grazie di tutto.. e, per favore, domani non venire a salutarmi..
Annuì, osservandolo mentre si allontanava. La sua ancora di salvataggio se n’era definitivamente andata, e lo aveva lasciato in un mare che minacciava tempesta da un momento all’altro, tanto più che ora grazie alle sue parole si era reso conto dei suoi reali sentimenti.
Sapeva di voler in qualche modo bene a Sasuke, sentiva che c’era un sorta di legame tra loro, sennò non si sarebbe mai spiegato il dolore che provava ogni volta che Sasuke lo guardava con freddezza o, peggio, non lo calcolava affatto.
Dunque quell’insieme di sentimenti era amore?

Sasuke era da poco rientrato a casa e stava per mettersi a letto, cercando di non fare rumore per non svegliare i genitori già addormentati. Karin e Itachi erano invece chissà dove.
I festeggiamenti per l’anno nuovo erano stati lunghi ed esagerati e, manco a dirlo, non si era divertito affatto. Tanto più che continuava a pensare a cosa stessero facendo quei due...
D’un tratto, sentì il suo cellulare vibrare, e lo afferrò subito per impedire che facesse troppo casino. Lo stava chiamando un numero sconosciuto.
Rispose, e riconobbe subito la voce dall’altro capo.
-Uchiha
-Cosa vuoi?
Nessuno fece caso alla freddezza dell’altro.
-Niente, volevo solo informarti del fatto che parto.
-Buon viaggio.
Ma che diavolo voleva? Non gli bastava avergli rovinato la vita? Sorvolò sul fatto che la vita se la stava rovinando da solo.
-Ho lasciato Naruto.
Non rispose, troppo impegnato a esaminare nella sua mente tutti i possibili risvolti di quell’affermazione. L’altro continuò, prima di chiudere
-Te lo affido, mi raccomando.
Posò il cellulare sul comodino e si sdraiò sul letto ancora vestito, come se fosse in trance.
L’aveva lasciato? Per quale ragione? E dire che sembrava che andassero così d’accordo.
E poi perché l’aveva detto a lui? In tanti anni di scuola non si erano mai rivolti la parola.
Ma soprattutto, quello che gli dava più da pensare era l’ultima frase, “te lo affido”.
Ma che diavolo stava dicendo?
Chiuse gli occhi, rendendosi conto che Naruto era libero. Sì ma lui ora stava con Sakura, e l’aveva fatto proprio per allontanarsi di più da lui. Non è che ora che non stava più con Sabaku le cose erano cambiate.
Aveva passato quello che restava della notte senza chiudere occhio nonostante la stanchezza, troppo preso a pensare a quella telefonata, a quello che poteva significare per lui. E se..? no, non doveva assolutamente, sennò tutto quello che aveva fatto, tutto quello che si era ripetuto sarebbe stato vano.
Lui e Naruto non dovevano avere nessun tipo di legame.
Non gli passò nemmeno per l’anticamera del cervello l’idea che il ragazzo potesse star male per l’allontanamento di Sabaku, non ci pensò proprio.
Dovette ricredersi quando qualche ora dopo scese in cucina, visto che non riusciva a dormire avrebbe fatto colazione e via, tanto ormai era mattina. I suoi genitori e i fratelli erano ancora addormentati, probabilmente Itachi non era nemmeno rientrato, ultimamente passava molte notti fuori casa, anche se non era Capodanno.
“Sarà dai suoi amici strani” pensò distrattamente.
Appena entrò nella cucina debolmente illuminata dalla luce del mattino sentì un rumore, simile a un sospiro; si affacciò lentamente e senza fare rumore, e vide Naruto seduto su una sedia con i gomiti sul tavolo e la testa tra le mani, le spalle che ogni tanto si scuotevano.
Cercò di andarsene facendo il minor rumore possibile, cercando di far finta di non aver visto nulla. Quella vista lo aveva turbato più di quanto avrebbe voluto, e sapeva che se lo avesse visto piangere, tutti i suoi propositi sarebbero andati al diavolo.
Tuttavia, proprio quando stava per uscire dalla stanza, il ragazzo alzò la testa di scatto, come se avesse sentito un rumore improvviso nonostante Sasuke avesse cercato di essere silenzioso.
“Merda” imprecò mentalmente il ragazzo mentre gli occhi azzurri dell’altro si posarono stupiti su di lui. Naruto lo guardava senza dire una parola, rosso in volto, cercando di asciugarsi gli occhi bagnati.
Sasuke a quella vista rimase come paralizzato, il vedere quegli occhi rossi e lucidi, le guance rigate dalle lacrime, il viso sconvolto.. gli stava facendo provare ciò che mai aveva provato. Non era abituato, non lo era assolutamente.
Anche se gli stava lontano, aveva continuato a osservarlo senza farsi notare, incapace di fare altrimenti, e mai lo aveva visto triste, mai aveva visto quelle lacrime.
I suoi propositi andarono al diavolo.
Si avvicinò lentamente alla sedia, rimanendo lì a fissarlo senza sapere cosa dire.
Naruto lo guardava immobile, cosa voleva Sasuke? Perché si era avvicinato?
Credeva che lo avrebbe ignorato come al solito, insomma, era quello che aveva fatto fino a quel momento.. lo odiava no?
-Beh?
Ma che cosa stava dicendo? Beh? Non era da lui, stava facendo davvero la figura dell’idiota. È che non sapeva come fare per farlo smettere di piangere, non si era mai trovato in situazioni del genere, lui non consolava le persone, se ne fregava sempre.
Però.. in quel caso era diverso. Si ripetè mentalmente che era uno stupido più o meno cinque volte. “Probabilmente penserà che sono un completo idiota” pensò stizzito.
E poi continuava a guardarlo in quel modo così.. smarrito e innocente.. come faceva lui?
Continuava ad asciugarsi le lacrime che continuavano imperterrite a scendere, fin quando si sentì bloccare la mano da quella più fredda di Sasuke che si sostituì a essa per un istante, asciugando rapidamente il suo volto con un gesto lieve.
La scostò subito notando il rossore che si era diffuso sulle gote di Naruto. Ma che stava facendo?
Tornò verso la porta, si fermò proprio sull’uscio e disse impacciato ma serio, continuando a dargli le spalle:
-Non va bene quando piangi.. Sorridi.
E se ne tornò in camera maledicendosi di continuo per aver ceduto, mentre Naruto se ne stava lì sulla sedia, cercando di mettere ordine nel subbuglio che quell’ennesimo comportamento incomprensibile, o quantomeno strano, dell’Uchiha, gli aveva causato.

Sono fermamente convinto che gli esseri umani siano avidi e incontentabili: nonostante avessi una famiglia meravigliosa, degli amici che mi volevano bene e un ragazzo stupendo, continuavo a sentirmi insoddisfatto.
All’epoca non fui in grado di capirlo da solo, ma quello che mi mancava eri tu.




Allora, questo capitolo mi piace. Insomma, non il modo in cui è scritto (piuttosto mediocre), ma quello che succede. E non solo perché finalmente Gaara se ne va! Comunque penso che Gaara ci abbia fatto una bella figura: ha capito che Naruto non era innamorato di lui ma di Sasuke e ha deciso di farsi da parte; con grande dignità, aggiungerei. Credo sia cresciuto, no? O almeno si è rafforzato molto; ora cammina sulle sue gambe ^^ (basta, mi sento vecchia e stupida a fare questi discorsi. Tanto più che Gaara nemmeno mi piace in questa fic XD).
Uhm... allora, credo di non aver altro da dire. Il prossimo capitolo è un po’ di transizione, non succede granchè, ma è solo il preludio a quello che succederà dopo: ebbene sì, ora si entra nel vivo della storia (dopo 18 capitoli, ottimo). Comunque da qui in poi sono tutti capitoli che mi piacciono abbastanza, forse perché sono quelli che ho scritto più recentemente...
Ah, comunicazione: ho finalmente finito di scrivere l’ultimo capitolo! Yes! Per un totale di trenta capitoli, gente! Ora devo solo ricopiare gli ultimi due al computer e sono apposto! Non so con quanta regolarità potrò aggiornare... nel senso che potrei farlo dopo due giorni o dopo dieci, perché inizio un periodo di studio matto e disperatissimo! Eh eh, cercherò comunque di essere regolare, farò del mio meglio! Non voglio far ammattire nessuno ^^

evol: eh, sì, Sasuke a poco a poco apre gli occhi! Era ora, no? Vedrai, vedrai! Sasuke alla riscossaaaaa!!
Quistis18: redazione, regia… che differenza fa? Sono tutti comunque al mio servizio! *risata malefica mode on* Ma parliamo di cose serie: sono contenta che ti sia piaciuto! Grazie grazie *inchino*! Bene, ora che ho fatto fuori Gaara (povero caro) manca solo Sakura! Ci vorrà un po’, temo… ma non troppo come con l’altro! Sasuke sta lentamente prendendo la sua decisione definitiva! E Naruto? Che farà? A presto carissima!^^
Kiby chan : ah ah!! Giusto, finalmente qualcuno gliene ha dette quattro a quello lì! Se lo meritava, dai... 18 capitoli solo per colpa sua non sono ammissibili! Beh, Gaara se n’è andato per conto suo senza che Sasuke lo dovesse prendere a calci (anche se dubito che l’avrebbe mai fatto, quell’uomo privo di spina dorsale), ora manca solo Sakura!
ryanforever: credo che dopo questa storia Sasuke avrà seri problemi d’autostima! Ah ah ah, ma questo è meraviglioso!! Gliene stanno dicendo di tutti i colori sìììììì *ride indicando Sasuke che piange in un angolino* dai, dai, migliorerà col tempo il nostro giovane pulzello! Ehm... no, non farà niente del genere (amche se sarebbe davvero fantastico) però... e non dico altro (che suspance… se se...) ciao, alla prossima!
Kicchina: carissima!! Prima di tutto: benvenuta! Secondo di tutto (no, no, no NO! Devi smetterla di storpiare le frasi ndTutti): grazieeee! Quanti complimenti, grazie grazie grazie!! Sono davvero felicissima che Black Stuff ti sia piaciuta e che ti piaccia anche questa! Sì, Sasuke piace moltissimo anche a me, però... mi diverto da morire a fargli combinare casini! Non riesco a scrivere storie in cui Naruto e Sasuke non debbano penare un po’! e poi, tutti gli insulti che gli arrivano... mi diverto come una matta! Uh, visto che ti piace Gaara, spero che ti sia piaciuta la sua uscita! E poi... NejiKiba forever!! Yesss!! Ancora grazie tante, spero che continuerai a seguirmi (non ti preoccupare, sono abbastanza veloce ad aggiornare… almeno credo!)Ciao!!
genesis87: eh, sì, è autobiografica veramente! ‘Le mille figuracce in giro per il mondo’ e vabbè! Ho riso tanto quindi ok!! Vero, vero? Anche a me Sasuke fa tenerezza qui... insomma, povero! Non è bello rendersi conto di aver sbagliato TUTTO! Credo che sia una cosa abbastanza deprimente! *abbraccia Sasuke per un po’, poi gli molla un pugno* D’altronde è colpa sua! No, dai, da qui in poi divento molto solidale con lui! Ora Gaara se n’è andato quindi possiamo fare il tifo in modo esplicito! Let’s go sasuuuuuu! Ah, la Federica che ti ha aggiunto su Facebook sono io! Non so se l’avevi capito^^ A presto cara!
miiky : holaaa! Mmh, Gaara ha capito benissimo che Naruto non lo amava! Che ragazzo perspicace! E ha deciso di farsi da parte (anche se in questo capitolo mi piace, non posso fare a meno di dire: finalmente! Non mi piace scrivere di luiXD)
Feffe_Cullen_Blast :ahahahahah!!! Bene, tra noi due non so chi è messa meglio! Ottimo! Sì Sasukino è tanto scemo, ma finalmente l’ha capito!! E Itachi... oh, sant’uomo... Già, mi spiace di aver fatto Sakura così odiosa! Di solito piace anche a me! Perdono, Sakura! Prometto che ne scriverò una dove sarai simpaticissima! Però ora abbassa quell’arma!!
jezza : noooo non volevo gettarti nel baratro della disperazione!! Per fortuna Santo Itachi ha provveduto a svegliare il fratellino scemo! E ora che Gaara si è fatto da parte... che farà! Come vedi fa sempre più fatica a contenersi davanti a Naruto (d’altronde chi potrebbe, davanti a un tenerissimo Naruto in lacrime??). grazie mille e alla prossima! Un bacio!
Edward91 : beh, il treno non è diretto per l’Australia, però ci sei andata molto vicina XD ora manca Sakura... inizio a pensare seriamente all’idea del cappio... mmmh, chiederò consiglio a Itachi-sama, lui sa sempre qual è la cosa giusta da fare! Alla prossima e grazie!!
Animenight89: W Itachi! Alla fine anche lui non ha retto più! Poi lui vuole bene a Naruto, e non sopporta di vederlo soffrire così!

Sono stancaaaaaa... e non so più che dire... mmmh, direi che questo è positivo...
Alla prossima! Grazie a chi commenta, preferiti, seguite e tutti gli altri! Thank youuuuu!!!

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19

Ci sono amicizie che superano ogni silenzio.
Sono più forti della distanza, del dolore, delle incomprensioni.
Sono quelle da salvare per sempre e da rincorrere quando ci sfuggono per colpa di un errore.
Sono quelle amicizie che ho ritrovato nel periodo più buio della mia vita, quando pensavo di essere solo al mondo.
Quando ero lontano da te.



Con il Capodanno si erano esaurite le feste, e di lì a pochi giorni si era tornati a scuola e al lavoro. Addio feste e risate, la dura vita degli studenti doveva ricominciare.
Non erano tornati sui banchi neanche da una settimana che già i professori li tormentavano con compiti e interrogazioni, e chi più ne ha più ne metta.
Però quello era il periodo in cui si iniziava a parlare di gite scolastiche: i rappresentanti delle varie classi, disposte a coppie, si riunivano in riunioni con il collegio dei docenti per decidere chi sarebbe partito e quali sarebbero state le eventuali mete.
Siccome negli anni precedenti non era mai partita, quell'anno toccava alla classe di Naruto andare in gita, quindi Neji era spesso occupato con il rappresentante della classe che sarebbe partita insieme a loro.
Suonò finalmente la campanella dell'ultima ora "Anche oggi è finita" pensò Naruto alzandosi stancamente dal banco e preparandosi la borsa, lanciando di tanto in tanto qualche occhiata al posto accanto a lui, ormai vuoto.
Gaara era partito da più di due settimane, eppure ancora non riusciva a capacitarsi del fatto che non sarebbe più stato al suo fianco.
Scosse violentemente la testa per scacciare le lacrime che minacciavano di uscire, sperando che nessuno dei suoi amici lo avesse visto: da quando avevano appreso la notizia Kiba, Neji e gli altri si erano preoccupati per lui, e avevano tentato in tutti i modi di farlo distrarre e di farlo stare bene.
Effettivamente non era servito a granchè, anche se lo aveva reso davvero felice il comportamento degli amici, però il dolore per Gaara e per le altre questioni era ancora troppo forte; tuttavia non voleva che si preoccupassero troppo, quindi davanti a loro cercava di essere il solito Naruto, sempre sorridente.
Stava per uscire dal portone principale quando incrociò Sasuke, fermo davanti all'entrata. I due si scambiarono un'occhiata fugace e imbarazzata, che durò troppo poco perchè arrivò subito Sakura che si avvinghiò al braccio di Sasuke e lo trascinò via. Naruto sospirò avviandosi per la strada del ritorno. dopo il giorno in cui Sasuke lo aveva visto piangere, il giorno in cui dopo tanto tempo si erano parlati, avevano continuato a comportarsi come stavano facendo da un sacco di tempo, continuando a ignorarsi. Nessuno dei due aveva il coraggio di approfondire il discorso, anche perchè ormai si erano resi conto dei loro reali sentimenti.
continuando a camminare, a un certo punto vide Kiba che camminava strascicando i piedi poco davanti a lui; lo chiamò per farlo fermare e lo raggiunse in pochi passi.
-Ehi Kiba!
-Ehi!- mormorò il ragazzo non troppo entusiasta, Naruto se ne accorse.
-Mmm? Che succede? Come mai non sei con Neji?
Domanda sbagliata. Kiba afflosciò il capo sconsolato. -Ehi!!- lo scosse leggermente per la spalla -si può sapere che cos'hai? così mi fai preoccupare..
Alzò la testa a malincuore.
-Ha la riunione con il rappresentante della B.. per la gita- aggiunse vedendo la faccia mezzo interrogativa del biondo.
-Ah, giusto.. è per quello che sei così giù?- annuì -ma perchè?
chiese Naruto ancora, non riusciva a capire dove fosse il problema.
-Beh... insomma mi da fastidio che passi tanto tempo con un altro..
-Aaah... sei geloso- ci pensò un po' su e fece una faccia un po’ inorridita.
-Ma il rappresentante della B non è Lee?? Non puoi certo essere geloso di lui!!
Abbozzò un sorriso.
-No, Lee si è dimesso dopo la giornata dello sport perchè non si sentiva più degno di avere quel ruolo.. Insomma le sue solite cavolate.. Ora al suo posto c'è Takagi.
-Non ce l'ho presente..
-Ti dico solo che ha una cotta per Neji dal primo anno di liceo. Ci prova fisso, ma lui non ci è mai stato.
-Certo, perchè gli piacevi tu!- esclamò Naruto, cogliendolo di sorpresa.
-Non credo di piacergli dal primo anno..
-No, è vero, secondo quello che mi ha detto Shika gli piaci da molto prima!
Pensava che a una notizia del genere si sarebbe quantomeno risollevato un po', ma ottenne l'effetto contrario.
-Ma cosa..?
-Gli piaccio da così tanto...e non si è ancora stancato di me...?
-Che vuoi dire?
Kiba non rispose più, Naruto lo osservò meglio in volto e potè notare che gli occhi del ragazzo stavano diventando lucidi. Si fermò in mezzo alla strada, lo prese per un braccio e, senza dire una parola, lo trascinò su una panchina abbastanza isolata. Quindi si sedettero entrambi e Kiba riniziò a parlare
-Io.. non lo so più che cosa mi sta succedendo...
Mormorò mettendosi le mani sul viso.
Naruto lo guardò preoccupato, invitandolo a continuare, a sfogarsi. Non aveva mai visto Kiba in quelle condizioni, nemmeno alla giornata dello sport. Lì era solo arrabbiato, ora sembrava davvero messo male, sembrava triste.
-Mi sento così insicuro.. il solo sapere che Neji ormai passa più tempo solo con quel tipo che con me mi sta facendo diventare pazzo..
-Ma Kiba, lo sappiamo tutti che Neji non ti tradirebbe mai.... non devi avere paura...
-Invece sì. Ultimamente è così indaffarato con la scuola e nell'organizzare la gita che.. in pratica non passiamo più del tempo insieme, nemmeno mi cerca. Le poche volte che ho provato a chiedergli di uscire in questi ultimi giorni mi ha risposto che era stanco e che non ce la faceva. sembrava così freddo...- Naruto vide scendere una lacrima solitaria sul volto del ragazzo, e d'impeto gli strinse la mano per fargli forza -Ho paura... Naruto ho paura che lui non mi voglia più..
-Kiba, di sicuro non è così... Neji è innamorato di te, persino uno come me se n'è accorto!
Lo guardò insicuro -Innamorato, dici?
-Certo!
-Ma non me l'ha mai detto
-Che c'entra? Tu glielo hai mai detto?
-Io? perchè tu dici che io sono... innamorato di lui?
-è evidente, mi sembra- gli disse ridacchiando, poi aggiunse -senza di lui non puoi stare...
D'improvviso entrambi i ragazzi si resero conto di essersi innamorati veramente, perchè sentivano di non poter vivere senza quella persona.
Kiba lo guardava con gli occhi spalancati, stringendo ancora la mano che naruto gli aveva porto; questi lo riscosse dal suo stato di trance, sorridendo, dopo aver guardato l'orologio.
-A quest'ora la riunione dovrebbe essere finita... che aspetti? Vai da lui!!
Kiba sorrise, e si alzò, mettendosi a correre verso la scuola senza dire una parola.
Naruto rimase seduto sulla panchina con il sorriso ancora sul volto; aiutare Kiba in quel momento di sconforto lo aveva fatto stare meglio, gli sembrava. Poi però gli vennero in mente le cose che aveva detto all'amico per fargli capire che amava Neji, e le applicò a se stesso. Si prese la testa tra le mani mormorando: -Lo amo... io lo amo davvero...
Le lacrime non riuscivano a fermarsi.

Kiba correva a perdifiato, aveva anche rischiato di venire investito e di uccidere una vecchietta che si trascinava dietro due buste della spesa, che gli lanciò dietro qualche maledizione in un dialetto sconosciuto nell'era moderna.
Lui amava Neji. Lui amava Neji! Era così, dunque; quell'insieme di sentimenti che il ragazzo gli faceva provare, quello era l'amore! Finalmente aveva capito perché non voleva separarsi da lui, perché lo amava.
In balia di questi pensieri arrivò davanti al cancello della scuola, dove scorse Neji in lontananza che si avviava al punto dov'era lui, SOLO. Niente Takagi all'orizzonte.
il ragazzo, non appena lo scorse ansante all'entrata, fece una faccia stupita, non si aspettava di vederlo lì. Si avvicinò a lui, notò che aveva il fiatone, doveva aver corso; ci capiva sempre di meno.
-Che ci fai qui?
Non osava guardarlo in faccia -Sono venuto a prenderti
-Eh?
Finalmente alzò gli occhi, deciso a dire le cose chiare e tonde -Sì perchè ultimamente non stavamo più insieme e... quindi...
Ma perchè certe cose erano così imbarazzanti da dire, maledizione??? Cavolo, stava anche arrossendo, e Neji lo guardava sempre più stupito, di certo lo stava prendendo per un cretino. Troppo imbarazzato per continuare a guardarlo, tuffò il viso nell'ampio petto dell'altro, abbracciandolo.
Neji rimase con le braccia a mezz'aria, non sapendo come comportarsi; decise di abbracciarlo a sua volta. Ultimamente Kiba era strano, come se volesse chiedergli qualcosa ma non ne avesse il coraggio.
-Si può sapere che hai?
Gli chiese dopo qualche minuto, visto che l’altro non sembrava voler proseguire il discorso.
-In questi giorni siamo stati poco insieme e tu eri sempre con quel tipo!- sputò tutt’a un tratto –ero.. geloso..
Sussurrò l’ultima parola, ma Neji riuscì a sentirlo benissimo; sorrise, interrompendolo, visto che dal nervoso e dall’imbarazzo aveva attaccato a parlare a manetta senza fermarsi. Si chinò un po’ per sfiorargli le labbra
-Ti amo
Gli disse semplicemente. Quello spalancò gli occhi, poi sorrise anche lui
-Anch’io
Ecco. Se l’erano detti, finalmente; da quel momento non ci sarebbero stati più dubbi o incomprensioni. Mentre ancora lo abbracciava, Kiba mormorò
-Naruto aveva ragione
-Mmm?
-Sai, prima ero un po’ giù e lui mi ha aiutato. Se non fosse stato per lui non sarei venuto qui da te non ti avrei detto quelle cose… - socchiuse gli occhi come se fosse dispiaciuto –sono un pessimo amico...
-Perché?
-Perché Naruto sta soffrendo per via di Gaara e io non riesco a farlo stare meglio!
Neji gli sorrise dolcemente –Ti sta a cuore, eh?
Arrossì: -Certo! Come non potrebbe?- borbottò seccato.
-Allora va da lui. Prova a farlo star meglio dicendogli questo che hai detto a me.
-Devo dirgli che lo amo?
Chiese confuso. Neji gli diede un pugno in testa.
-NON quello! Digli che ti sta a cuore, che è un tuo amico. Fagli capire che non è solo.
Lo fissò per qualche istante, poi gli saltò al collo come era solito fare.
-Oh Neji, tu sì che sei un uomo maturo!!
-Idiota, lasciami!!!

Tornò di corsa alla panchina dove erano seduti prima, sperando che Naruto non si fosse mosso di lì, anche se non ci sperava più di tanto. Tuttavia lo vide seduto dove la aveva lasciato, con le spalle ricurve. Si avvicinò e vide che piangeva.
Non appena lo vide, Naruto cercò di asciugarsi le lacrime alla bell’e meglio chiedendogli con un finto sorriso come fosse andata con Neji. Kiba non rispose subito, quella vista gli aveva fatto comprendere il vero stato d’animo dell’amico. Si sentì in colpa a soprattutto impotente.
Lo abbracciò di scatto senza dire una parola, facendosi prendere dal momento, dalla situazione. Anche se Naruto era una persona molto migliore di lui, era la persona più simile a se stesso che avesse mai incontrato. L’unico con cui si sentiva meglio era Neji. Naruto l’aveva colpito fin dal primo momento per la sua allegria, per la sua disponibilità, erano subito entrati in sintonia.
Non gliel’aveva mai detto, perché non era tipo da fare certi discorsi, ma non aveva mai avuto un amico come lui.
-Kiba.. che…?
-grazie!- gli disse allegro –per merito tuo ora va tutto bene! Grazie!!
Ripetè; il ragazzo rimase sorpreso –N-non ho fatto nulla, io..
Si staccò dall’abbraccio, un po’ imbarazzato
-Non voglio vederti così triste, Naruto! Sennò come faremo in gita se tu sei così? Io non mi divertirò di certo!
-ah..io..
Non sapeva cosa rispondere, sapeva che Kiba stava cercando di tirarlo su, ma non riusciva a essere del tutto sereno..
-Sai, oggi mi hai fatto fare un po’ di chiarezza nei miei sentimenti, e sai cos’ho capito? Sei il mio migliore amico, Naruto! Ti voglio bene!
Osservava stupefatto il sorriso allegro di Kiba, cercando i segni della menzogna. Era serio, non lo stava dicendo per tirarlo su.
-Anche tu!
Per la prima volta da giorni fece un sorriso sincero.

Alla fine il giorno della gita era arrivato. Si erano incontrati alla stazione del treno a un orario improponibile e i professori correvano da una parte all’altra caricando valigie, facendo l’appello e sgridando quelli che facevano gli stupidi (Scommetto che su tratta di Kiba ndME Ma noooo… che dici, non ti fidi di me??nd KIBA_CHE_TRAFFICA_CON_LE_ROTAIE_DEL_TRENO sì sì come no…ndME idiota! Vedi di non iniziare da subito a fare casino!!!!ndNEJI_CHE_TRASCINA_VIA_KIBA_DI_PESO).
La famiglia Uchiha per l’occasione si era riunita alla stazione, e Mikoto faceva passare il suo sguardo apprensivo da Sasuke a Naruto
-E mi raccomando, state attenti e soprattutto MANGIATE! Non voglio ritrovarvi deperiti! Però promettete che starete attenti!!- la donna era sull’orlo delle lacrime.
Itachi sbuffò –Mamma… non stanno andando in guerra.. sono solo tre giorni… anche di meno.
-Che c’entra? Io sono sensibile per certe cose.
-Tranquilla, staremo bene!- le disse Naruto con un sorriso –Ti chiamerò ogni giorno!
Le si illuminarono gli occhi –Grazie Naruto!!- si voltò speranzosa verso l’altro figlio –Anche tu chiamerai…?
-Sì, sì…- borbottò.
Si allontanarono senza rivolgersi la parola, Sasuke fu subito accalappiato da Sakura, che per quella gita aveva grandi aspettative, mentre Naruto si diresse verso gli amici.
Itachi osservò i due ragazzi per qualche istante: il loro rapporto non era migliorato; tutti i familiari si erano ormai accorti che facevano di tutto per far finta che l’altro non esistesse. Magari in quel viaggio le cose sarebbero potute cambiare. Sapeva che dipendeva tutto da Sasuke, perché era stato lui il primo a rifiutare ogni rapporto col biondo. Sentì un mormorio provenire dalla sua sinistra, e vide Karen a occhi chiusi con le mani giunte che sussurrava.
-Che stai facendo?
Le chiese un po’ spaventato.
-Prego affinchè in questi giorni le cose tra loro due tornino com’erano i primi giorni
Mormorò triste. Non aveva scordato che le cose avevano iniziato ad andare male da QUELLA notte.
Itachi sospirò: -Lo spero anch’io..

Di solito si parte per allontanarsi dai propri problemi, per staccare la spina.
Quel viaggio per me fu invece l’esatto contrario: non fece altro che avvicinarmi di più al mio problema, mi mise di fronte ai miei veri sentimenti.
Per questo il mio umore quella mattina era nero, perché sapeva che sarebbe andato tutto male; capii solo in seguito che tutto quello che successe fu solo un bene..
O forse no?






Come vi avevo detto, capitolo in cui non succede praticamente nulla. Volevo solo far penare un po’ anche la nostra coppia da fotoromanzo. Ma soprattutto, capitolo all’insegna della friendship! Povero Naruto, ne sta passando abbastanza, ma la certezza di avere al suo fianco un vero amico lo ha tirato un po’ su! E inoltre ha definitivamente capito quali sono i suoi veri sentimenti!
Bene bene. Ora, si parte per la gita! Ah ah ah!! Prossimo capitolo denso di azione! Uhm… azione? Bah! Comunque il prossimo mi piace molto!!
Purtroppo pubblico in una pausa che ho preso per non fondermi il cervello (dico solo che sto studiando praticamente senza interruzione, se non per dormire e mangiare, dalle tre di ieri... quindi ammazzerò tutti i miei professori) quindi purtroppo non posso rispondere ai tanti e bellissimi commenti! Sono felice che il capitolo vi sia piaciuto, che abbiate apprezzato Gaara e, non temete, le cose andranno meglio!
Scusate se non vi rispondo, ma sappiate che via mo tutte!! Anche chi legge, chi mette tra i preferiti eccetera eccetera, non escludo nessuno! Nel mio cuore c’è posto per tuttiiii!
Bene, e dopo l’ennesima cazzata, torno a studiare!!
Ciaooooo!!!

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20
Andammo in un paesino lontano dalla città, dove le stelle si vedono chiaramente.
Ho letto da qualche parte che il cielo stellato crea delle sensazioni ingannevoli.
Se lo si fissa, ci si convince di poterlo toccare con la mano... e si inizia a credere che i propri desideri si possano avverare.
Forse è per questo che in quei giorni aveva come la sensazione che le cose tra di noi sarebbero finalmente cambiate.



Erano partiti in un paese praticamente di campagna, dove non c’era altro da vedere se non come si gestivano le fattorie e le aziende a conduzione familiare e la splendida natura di quei posti. Il programma di quello che avrebbero fatto in quei due giorni scarsi, visto che il primo e il terzo giorno si perdevano per il viaggio, era quello di gite nella campagna e una visita a una fattoria.
Arrivarono subito dopo pranzo, dopo un viaggio lunghissimo dove tutti cercavano di dormire perché si erano alzati presto, ma Kiba insisteva con il voler cantare canzoni da gita, come le chiamava lui.
E naturalmente aveva coinvolto anche Naruto nella sua folle idea di voler cantare per tutto il viaggio.
Risultato: quando arrivarono alla locanda dove avrebbero dormito erano senza voce.
-Stupidi! Non solo avete disturbato tutti, ma vi siete anche fatti venire il mal di gola! ...stupidi!!
Li sgridò Neji. Kiba, oltraggiato, si aggrappò a Naruto mettendo il broncio
-Non sgridarci, brutto vecchio!
Si girò sdegnato dall’altra parte facendo finta di non sentire. Da qualche parte non ascoltati praticamente da nessuno i professori stavano facendo la divisione delle stanze. Gli alunni vennero divisi in gruppi da cinque e venne dato loro il numero della loro stanza
(Da cinque?? Come sarebbe a dire? E come facciamo io e Neji-love a fare le nostre porcate?? ndKIBA_SCONVOLTO non le fate! Resisterete per due giorni, spero! ndME no! ndKIBA_E_NEJI).
Naruto notò sollevato che Sasuke era stato messo in un gruppo diverso dal suo, e per fortuna era finito con i suoi amici; non sarebbe stato in grado di dormire nella sua stessa stanza. Si sentirono delle urla provenire da dove stavano i professori, i ragazzi si girarono e videro Sakura che urlava rossa in volto che voleva essere in stanza con il suo ragazzo, mentre quest’ultimo la ignorava bellamente per andare verso il gruppo dove era stato messo e recarsi poi in camera.
La ragazza lo vide e mormorò
-M-ma... Sasuke-kun...beh pazienza! Avremo modo di rifarci!!! Ah ah ah ah!!
Gli altri la guardavano scuotendo la testa. Possibile che fosse l’unica a non essersi accorta che Sasuke non la voleva? Ok, stavano insieme, ma era evidente che lui non fosse particolarmente preso.
Più o meno la situazione era rimasta identica a quando lei gli andava dietro, o lo perseguitava, dipende dai punti di vista, solo che ora lui non la cacciava via. Ma di certo non andava a cercarla.
In realtà nemmeno Naruto aveva notato questa situazione, perché secondo lui Sasuke stava con Sakura perché gli piaceva. Per lui era inconcepibile stare con qualcuno che non interessava minimamente.
Ovviamente questa convinzione che tutti fossero delle brave persone come lui non solo non gli faceva percepire la vera realtà delle cose, ma lo faceva anche soffrire, perché era consapevole di essersi innamorato di una persona che non lo voleva, al di là del fatto che fossero due maschi, fratelli adottivi eccetera eccetera.
Alla fine fecero solo un piccolo giro per il paese, e quando tornarono nelle loro camere si addormentarono di botto, specialmente Naruto e Kiba che per il viaggio,visto che volevano cantare, non avevano potuto riposare. Gli altri, vedendoli così addormentati, ebbero l’idea malvagia di vendicarsi non facendoli dormire, ma poi si addormentarono anche loro prima di riuscire ad elaborare un piano decente.

Sarebbe inutile stare a descrivere l’epopea del risveglio, traumatico per tutti, professori compresi, che senza molta voglia annunciarono ai ragazzi che per quel giorno era prevista una scarpinata per una montagna per poi arrivare in cima alla fattoria più grande del paese.
Si incamminarono di malavoglia dopo un’abbondante colazione, sotto il sole cocente delle undici del mattino.
-Ma perché sono venuto? Potevo farmi tre giorni di vacanza...
Mormorava Shikamaru che si trascinava a fatica. Choji incurante di tutto, mangiava tranquillamente.
Neji era in condizioni critiche, invece: camminava borbottando e lanciando maledizioni a chiunque gli rivolgesse la parola. Un ragazzo incurante del pericolo, gli chiese come mai fosse di cattivo umore, ricevendo una risposta data in un modo paurosamente calmo.
-Prima di tutto non capisco perché, nonostante sia quasi febbraio, fa un caldo boia. In più i miei capelli si stanno gonfiando spaventosamente, sono stanco, affamato, e sto camminando in un orribile posto pieno di belve, piante e cose che minacciano il mio cammino! Ti basta come risposta?? Ah, dimenticavo, non capisco perché quelli lì- e indicò Kiba e Naruto che saltellavano gioiosi come bambini in mezzo alla natura, giocando agli esploratori –non stiano soffrendo come me! Anzi, fanno gli Heidi della situazione!!!
Il ragazzo si allontanò in silenzio, spargendo la voce in giro che il capoclasse quella notte non aveva scopato e quindi era intrattabile. Kiba, sentì quella voce, e disse tranquillamente:
-Veramente stanotte l’abbiamo fatto.
Shikamaru, Choji e Naruto, che stavolta aveva capito di cosa si stava parlando, si girarono verso di loro inorriditi:
-Ma se eravamo nella stanza insieme a voi!
-Calma, calma- si diceva Shikamaru- magari sono andati fuori... non avranno avuto la faccia tosta di farlo accanto a noi...
-Beh, siamo stati attenti a non fare rumore
-L’hanno avuta...- mormorò affranto Shikamaru.
-Smettetela di guardarci con quelle facce inorridite!! Mi offendete!
Esclamò Kiba; Neji gli si avvicinò ancora col malumore
-Beh, tu potevi evitare di dirglielo, no?? Sei davvero stupido!
-Stanotte non la pensavi così!
Mentre i due erano impegnati nel loro battibecco, Naruto scoccò un’occhiata veloce verso Sasuke, che aveva come al solito Sakura attaccata. Sentendo come un vuoto allo stomaco, continuò a camminare senza guardare dove metteva i piedi e, inevitabilmente, cadde e si fece male al ginocchio.
Kiba si riscosse e corse verso di lui urlandogli di non morire attirando così il professore, che si avvicinò ad esaminargli il ginocchio, che era sbucciato e sanguinava copiosamente.
-Mmm, accidenti, messo così non puoi certo continuare a camminare. Qualcuno ti deve riportare alla locanda e aspettare lì con te il nostro ritorno...
Si girò verso Kiba, che era quello più vicino, ma pensò che forse era meglio affidare il ferito a uno sano di mente. Guardò quindi Shikamaru, che si era addormentato sopra una ginestra, Choji, che mangiava delle bacche di dubbia commestibilità, e infine Neji, che urlava conto il destino avverso con i capelli sparati. Scosse la testa. Ne avrebbe trovato uno normale?
-Sasuke-kuuun andiamo da quella parte, c’è un comodo anfratto!
Ecco!
-Uchiha, riportalo indietro e aspettate lì il nostro ritorno. Mi raccomando, conto su di te. Bene, noi andiamo!!
E in un batter d’occhio tutta la scolaresca si dileguò, Sakura un po’ a malincuore, lasciando i due ragazzi soli che osservavano con gli occhi spalancati il punto dove erano scomparsi tutti.
Sasuke sospirò, ci mancava solo quella. Fece per avvicinarsi a lui, ma Naruto stava cercando di alzarsi, in preda al panico, ma il ginocchio dolorante glielo impediva.
-Non preoccuparti raggiungi gli altri! Io... io me la cavo da solo, tranquillo!
Cercò di fare un sorriso convincente, ma una fitta più acuta lo costrinse ad accasciarsi di nuovo al suolo. Come alzò lo sguardo si ritrovò davanti la schiena di Sasuke, che si era accovacciato.
-Sali
-Non c’è bisogno di...
-Ho detto sali. Mi hanno detto di riportarti indietro ed è quello che farò
Gli disse secco. Naruto si aggrappò alla sua schiena arrossendo e cercando di non farsi illusioni: Sasuke lo stava trattando bene solo perché gli era stato ordinato dal professore, altrimenti l’avrebbe di certo lasciato lì. Tuttavia il suo tono non era così antipatico e freddo come ricordava, e continuava a tornargli alla mente la sera in cui, con quello stesso tono, gli aveva detto di non piangere.
Fu un viaggio relativamente breve, perché non avevano fatto molta strada e Sasuke procedeva spedito. Durante quel tempo il moro non disse nulla, concentrato su una strana tensione che sentiva sulla schiena, nel punto esatto dove Naruto lo sfiorava.
Erano così vicini. Ognuno sperò che l’altro non sentisse i battiti furiosi del suo cuore.
Non appena arrivarono davanti alla locanda, prima di entrare Naruto mormorò, impacciato.
-P-puoi mettermi giù...
-Ma se non riesci a camminare
Silenzio. Ancora dava stupide giustificazioni. L’aveva preso in braccio perché gliel’aveva detto il professore, non lo voleva mettere giù perché non riusciva a camminare da solo... perché non riusciva a dirgli che desiderava solo stare così con lui?
Entrarono e chiesero alla proprietaria se aveva qualcosa per le medicazioni; la donna gli diede una piccola valigetta contenente cotone, disinfettante e garze e si offrì di aiutarli, ma Sasuke si oppose, chiedendo solo se avevano una stanza dove potessero andare.
Li mandò in una piccola stanzina illuminata dalla luce che proveniva da una finestra, con un letto, qualche sedia e un comodino, che sembrava molto una i quelle tipiche stanze degli ospedali di campagna.
Lo depositò in silenzio sul letto. Questa volta non aveva dato giustificazioni del fatto che volesse essere lui a curarlo, ma Naruto non si fece domande ne illusioni: Sasuke era uno che non amava affidarsi agli altri, preferiva fare da solo.
Iniziò a pulirgli la ferita con il disinfettante, e fece molta fatica a trattenere i gemiti di dolore. Fosse stato con un’altra persona non si sarebbe fatto tutti questi problemi, ma con lui... si sentiva in qualche modo frenato, non voleva dargli problemi o lamentarsi, magari avrebbe pensato ancora di più che era fastidioso... già lo aveva visto piangere...
Sasuke si accorse che stava cercando di trattenersi, e senza alzare lo sguardo dal ginocchio, che ora aveva iniziato ad avvolgere con una garza, gli disse
-Guarda che se ti fa male devi dirlo.
-N-no...non mi fa male!
Cavolo, aveva cercato di non darlo a vedere, eppure se n’era accorto lo stesso!
-Non dire bugie.
Gli fece con tono ammonitore alzandosi e andandosi a sedere su una sedia vicino al letto.
-Ora non ci resta che aspettare che tornino...
Naruto rimase lì seduto, senza muovere un muscolo, cercando di non osservarlo troppo e sperando di non essere arrossito. Stare nella stessa stanza da solo con lui lo stava mandando in fibrillazione; per non parlare di Sasuke, che credeva che da un momento all’altro sarebbe impazzito e gli sarebbe saltato addosso. L’atmosfera che c’era in quella stanza era talmente intima che i sentimenti che provavano ma che per tutto quel tempo avevano tenuti nascosti, minacciavano di uscire all’improvviso.
Mentre inconsciamente faceva vagare lo sguardo sulla figura del moro, Naruto notò una macchia rossa nella sua maglietta.
-Ah, scusa, ti ho sporcato la maglietta...
Si riscosse, osservando la macchia come se la notasse per la prima volta.
-Non importa.
Si girò verso di lui per la prima volta da quando erano entrati in quella stanza, di colpo si alzò e si rimise inginocchiato come quando lo stava medicando, afferrandogli la mano. Naruto lo guardò stranito, non capiva il perché di quello scatto.
-Ma...che succede?
-Perché non mi hai detto che ti sei fatto male anche alla mano?
Lo rimproverò alzandogli il braccio per mettergli la ferita davanti agli occhi.
-Ah...beh, quello non è grave, è solo un raschio...
In realtà non voleva creargli altri problemi dicendogli che si era fatto male anche lì.
Scosse la testa.
-Uff...sei davvero un dobe...
Mormorò a voce abbastanza alta da farsi sentire. Naruto spalancò gli occhi: da quand’è che non lo chiamava così? Improvvisamente ebbe la consapevolezza che si trovava nella stessa stanza con la persona che gli piaceva, e quella persona aveva la sua mano nella sua.
La tolse rapidamente, girando lo sguardo, per timore che capisse tutto. Sasuke, sorpreso lo guardò, vedendo il suo volto andare in fiamme; perché aveva quella reazione? Istintivamente gli riafferrò la mano, facendolo voltare verso di lui.
Paura, dolore, imbarazzo...in quegli occhi c’era tutto questo.
Perché reagiva così? Lo odiava a tal punto da non volere nemmeno che lo sfiorasse? O forse.. no, non poteva essere così. Sarebbe stato terribile...o meraviglioso?
Gli vennero in mente le parola di suo fratello e quelle di Gaara

“Te lo affido, mi raccomando”
“Non voglio che soffra a causa tua”


E se davvero Naruto...?
Quell’ipotesi lo colpì con la forza di una schiaffo. Forse era davvero così, forse era ricambiato in qualche modo! Senza sapere neanche quello che stava facendo, gli strinse la mano ancora più forte, mentre quello mugugnava di disappunto
-La-lasciami... per favore...
Che stava succedendo? Cosa stava facendo Sasuke? Non lo guardava, aveva gli occhi fissi sulla sua mano ferita. Spalancò gli occhi quando sentì le labbra de moro poggiarsi sul graffio.
Tirò fuori lentamente la lingua, andando a disinfettare quella ferita con la sua saliva, assorbendo dentro di sé quel dolore. La accarezzava dolcemente, muovendo le labbra e la lingua come se quella mano fosse in realtà una bocca.
Non sentiva più nulla, solo i rumori ovattati del vento, degli uccellini, di voci di persone... l’unico suono distinto era il respiro di Naruto che si faceva via via più veloce. Spostò la bocca dalla ferita, andando a leccare il polso, e poi risalire lungo il braccio.
Naruto non sapeva se fermarlo o no, troppo preso a capire perché facesse così e soprattutto cos’era quella sensazione al basso ventre che lo faceva respirare affannosamente, quel senso di calore che non aveva mai sentito con Gaara. L’unica cosa che gli veniva da fare in quel momento era dire il suo nome.
-Sas...
Non fece in tempo a terminare che la porta si spalancò, e Sasuke si staccò di colpo mettendosi in piedi in un secondo.
Kiba entrò trafelato
-naru! Come va la gamba?
-B-bene, grazie... posso anche camminare, andiamo.
Si alzò dal letto senza dire una parola e si avviò spedito verso le scale che conducevano alla sua stanza. Kiba aveva in realtà notato il rossore del suo volto e la strana rigidità di Sasuke, ma preferì non dire niente e seguire l’amico. Ne avrebbe discusso ben bene con Neji per sentire anche il suo parere.

Dopo tanto tempo, eravamo entrati di nuovo in contatto.
Nonostante non capissi il motivo di quel comportamento, avevo capito che qualcosa tra noi era successo.
Quelle sensazioni... ero sicuro di non essere stato l’unico a provarle. Sensazioni alle quali nemmeno sapevo dare un nome.
Pensai che da quel momento le cose sarebbero cambiate, e ne fui immensamente felice...





Ciao a tutti!
Stranamente sono di fretta, quindi sarò breve (evvaiiiiiii!! Festa! ndTUTTI).
Personalmente, amo questa scena (quella tra Sasuke e Naruto intendo)! Spero che sia piaciuta anche a voi! Eh eh, le cose andranno meglio!!^^
Ah, e mi piace molto anche Neji distrutto dalla natura!! Bwahahahah
Ah, mi stavo dimenticando dell'unica cosa semi-seria che dovevo dire: rileggendo i prossimi capitoli, mi sono resa conto di essere andata un po'... oltre, diciamo, quindi temo che dovrò alzare il rating... giusto per non correre rischi. Spero che per voi non sia un problema... detesto fare queste cose con una fic già iniziata, ma non ci avevo proprio fatto caso! Scusate *inchino*
Io vado un bacio enormissimo a tutte, grazie per i commenti, vi adoro!!!
Au revoir (ma si scriverà davvero così???)^^

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21
I sentimenti che esplosero quella notte illuminarono la notte in cui ero sprofondato con la forza di una supernova.
Ancora oggi, che sono nuovamente sprofondato in quel buio, cerco disperatamente di ricordare quella sera, per infondermi coraggio.
In realtà più penso alla felicità che provai in quell’istante più sto male...



Quella notte Kiba aveva proposto a tutti i ragazzi di fare una “allegra festicciola” nella sua camera, ovvero una scusa per bere e fare casino fino a notte fonda.
Nella piccola stanza si era riunita una decina di ragazzi già da due orette, e ormai le cose iniziavano a degenerare. Neji, per il malumore che ancora non gli era passato, aveva iniziato a bere come una spugna e ora era come in catalessi che fissava un punto indistinto davanti a lui, mormorando qualche volta che odiava la campagna.
Kiba all’inizio cercava anche di consolarlo, dicendogli che non si doveva preoccupare se i suoi capelli sembravano quelli di Maga Magò, ma poi si era attaccato alla bottiglia anche lui e aveva iniziato a cantare le canzoni degli Alpini.
-Bene ragazzi, tutti insieme!
Quel maaazzolin di fiooori
Che vien dalla montaaagna
Quel maaazzolin di fiooori
Che vien dalla montaaagna
E bada ben che non si bagna
Che lo deeebbooo reeegalar
E bada ben che non si bagna
Che lo deeebbooo reeegalar!!
Forza!
Sul cappello sul cappello che noi portiamo
C’è una lunga c’è una lunga penna nera
Che a noi serva che a noi serve da bandiera
Su pei monti su pei monti a guerreggiar!
Evviva evviva il reggimento
Evviva evviva il corpo degli alpin
Evviva evviva il reggimento
Evviva evviva il corpo degli alpin!!

E via discorrendo. La gente intorno rideva e ogni tanto si univa ai cori, bevendo e schiamazzando; strano che i professori non fossero ancora intervenuti, ma in realtà neanche li sentivano. Esausti per la terribile scarpinata... ormai non erano più i giovanotti di una volta... (Per fare in modo che questa festa avvenisse c’è stato un accordo segreto fra cielo e terra!! ndKIBA se,come no...dì piuttosto che avete sfinito quei pover’uomini ndME...KIBA_FISCHIETTA_CON_ARIA_DISINVOLTA).
Naruto si era messo da una parte della stanza, partecipando con gli altri ma senza bere un goccio di alcool, non voleva mica fare la fine di quelli lì. In realtà non aveva tantissima voglia di festeggiare, avrebbe preferito starsene da solo a pensare a quello che era successo nel pomeriggio anziché sentire Kiba che lo chiamava ogni due secondi “reduce di guerra”. Per uno stupido graffio...
Arrossì pensando a tutti i guai che aveva causato quella misera ferita. Se solo fosse stato più attento, accidenti! Glielo dicevano da sempre, anche all’orfanotrofio, che doveva guardare dove metteva i piedi perché era troppo sbadato, eppure continuava a cascare per terra come un deficiente.
Non aveva dubbi sul fatto che quello che era successo non sarebbe mai dovuto succedere; in realtà non è che avesse compreso molto le intenzioni di Sasuke, ma un’idea iniziava ad averla.
Insomma, quello che aveva fatto era una sorta di bacio, no? Ok, non era sulle labbra ma sulla mano, ma un bacio restava; e la gente non è che si mette a baciare il braccio del primo che capita.
Però Sasuke stava con Sakura... e poi fino a quel momento aveva sempre fatto finta che lui non esistesse, perché ora all’improvviso gli dedicava un’attenzione del genere?
non ci stava capendo nulla, lui non era pratico di queste cose, e in più il comportamento di Sasuke lo metteva ancora di più in difficoltà.
Di una cosa era totalmente certo: era innamorato di lui. Sennò non si sarebbero spiegate quelle sensazioni che aveva provato. Gaara l’aveva baciato anche sulla bocca, eppure ciò che aveva provato quelle volte non era nemmeno lontanamente paragonabile a quello che aveva provato anche solo quando Sasuke gli sfiorava il ginocchio per medicarlo.
Per non parlare di quando aveva sentito quelle labbra sulla pelle...
In più era anche venuto a quella specie di cosa che Kiba chiamava festa, non si sa perché poi, dato che stava in disparte e non parlava con nessuno. E Naruto non poteva fare a meno di lanciare un’occhiata verso di lui ogni tanto, e ogni volta notava con imbarazzo che il moro ricambiava il suo sguardo, serio. Come se stesse fissando lui tutta la sera.
Kiba diede dei pugni sul tavolino svegliando Neji e attirando su di sé l’attenzione di quelli che ancora reggevano.
-Bene, e ora il vostro Dj Kiba vi farà sentire un suo inedito!!
Iniziò a canticchiare uno strano motivetto con una vocina da pastore sardo
(ovviamente questa “canzone” non è mia, e probabilmente alcune parole non saranno del tutto corrette. Per capire di cosa sto parlando e ridere fino alle lacrime digitate ‘gonnario’ su youtube, dovrebbe essere il primo risultato che appare... e buona risata)
Sono Gonnario sono Gonnario
Bevo la birra come un dromedario
Mi alzo al mattino fiasco di vino
E verso sera grande ‘mbriaghera
Ed ogni giorno quando arrivo dentro il mio zilleri
Quelli seduti si alzan tutti in piedi
TUTTI: Olè!
Sono Gonnario sono Gonnario
Un giorno l’han detto al notiziario
Che non trovando vino in cantina
Mi son bevuto la varecchina
Leviamo in alto i calici e beviam vino novello
Cantando tutti insieme uno stornello
TUTTI: Al bar a bere al bar a bere
Al bar a bere a bere al bar
Al bar a bere al bar a bere
Al bar a bere a bere al bar
E questa è la canzone di Gonnario l’imbriagone
E questa è la canzone di Gonnario l’imbriagone

E dopo questa fantastica performance degna del miglior festival di Sanremo (domanda che mi faccio ormai da anni: come si legge festival? Féstival o festivàl? E un dubbio che mi tormenta…ndME ma vai a cagare!!!ndTUTTI), tutti crollarono in uno stato da catacombe (e non chiedetemi cosa vuol dire questa frase) praticamente subito.
Naruto si guardò intorno, decidendo se mettere a posto subito il casino che c’era nella sua camera o dormire e aspettare all’indomani mattina, quando il suo sguardo si posò su una figura che si era alzata dal posto dov’era rimasta immobile per tutta la sera.
Strabuzzò gli occhi quando vide che Sasuke si stava sedendo accanto a lui, ma non disse niente, sperando che se avesse fatto finta di nulla se ne sarebbe andato; aveva una paura folle di quello che il ragazzo avrebbe potuto dirgli. Ammesso poi che si fosse messo lì per parlare. “E no, e per cos’altro???”.
Sauke non sapeva nemmeno lui quello che stava facendo. Dopo quello che era successo, per colpa sua e dei suoi ormoni, quel pomeriggio, aveva pensato alla situazione per tutta la sera, decidendo cosa fare.
Ormai si era scoperto, questa era certo; nonostante avesse fatto tutto quel casino per allontanarsi da lui, alla fine la sua irrazionalità aveva vinto e si era ritrovato a baciargli la mano. E non sapeva fin dove si sarebbe potuto spingere se la porta non si fosse aperta. Quindi ormai era in ballo.
Anche se era certo che Naruto non avesse assolutamente compreso i suoi sentimenti, ingenuo com’era, era sicuro che si stesse facendo delle domande per quanto riguardava il suo comportamento.
Ora il punto era: dargli o no delle risposte?
Avrebbe tranquillamente potuto continuare a comportarsi come aveva fatto fino a quel momento, facendo finto che nulla fosse accaduto e dimenticandosi dell’esistenza del biondo. O almeno fingendo di esserselo dimenticato. Da quello che aveva visto, di sicuro Naruto non sarebbe venuto a chiedergli nulla, sennò l’avrebbe fatto molto prima.
Di sicuro così sarebbe stato facile...o no? Effettivamente aveva sperimentato quanto fosse difficile stargli lontano, non ce l’avrebbe mai fatta. Inoltre non era giusto nei confronti di Naruto, si meritava quantomeno una spiegazione e, se ce l’avesse fatta, anche delle scuse.
E poi...anche lui sarebbe stato felice, o no? Perché continuava a fuggire? Sarebbe potuto essere meraviglioso...
Quindi si era ritrovato seduto accanto al biondo, alla ricerca delle parole da dirgli.
Il ragazzo non aveva reagito in alcun modo alla sua presenza, continuava a fissare un punto davanti a sé come se fosse ipnotizzato.
No, no ci riusciva. Non trovava le parole con cui iniziare, come poteva fargli capire che nonostante il suo comportamento provava qualcosa per lui? Stava ormai per rinunciare e andarsene quando il biondo si decise a parlare per primo
-Tu... mi odi?
Lo guardò stupefatto e addolorato, davvero era arrivato a fargli credere una cosa del genere? Si sentì una vera merda.
-No
Ancora continuava a guardare davanti, non riusciva a girarsi per guardarlo in faccia; ora che forse potevano chiarirsi ora che si stavano parlando, lui non aveva il coraggio di guardarlo. Perché sapeva che si sarebbe lasciato travolgere da quello che sentiva e non avrebbe più spiccicato parola. E aveva un assoluto bisogno di parlare, in quel momento. Fino ad allora non aveva mai fatto domande, aveva accettato il comportamento di Sasuke convinto di meritarselo per qualcosa, era stato zitto. Ma dopo quello che era successo, dopo che Gaara se n’era andato per fare in modo che fosse felice, non avrebbe rinunciato a quell’occasione.
Doveva sapere.
-E allora... perché?
Rimase zitto per un po’, cercando una risposta a quella domanda che si era fatto tante volte, che ora quel ragazzo gli faceva con una voce così carica di dolore e di frustrazione.
-Perché...ho avuto paura...
Finalmente si girò a guardarlo confuso, e quegli occhi gli diedero la forza per continuare a cercare di spiegare a lui e a se stesso.
-Paura di cosa?
-Di quello che stavo provando... credo che sia iniziato dal giorno in cui Karen è entrata nella tua stanza, ricordi? Lì ho capito che provavo qualcosa per te, e ne ebbi paura, perché eri un ragazzo, perché eri mio fratello, perché non ero abituato ai sentimenti. Quando ami qualcuno soffri sempre, e avevo paura di questo, credo... certo non è una giustificazione. Per quello ho deciso di allontanarmi da te, anche a costo di farti stare male, per quello mi sono messo con Sakura e ho fatto tante assurdità...
Continuava a guardarlo con quella faccia stupita, confusa, con un leggero rossore che iniziava cauto a diffondersi. Pensava a quello che volevano dire le parole di Sasuke, forse gli stava dicendo che provava qualcosa per lui? Ma cosa, esattamente?
-Anche io ho paura...- sussurrò. Sasuke spalancò gli occhi. Allora non si era sbagliato quel pomeriggio.
-Anche tu...?
Annuì –Sì.- continuò diventando via via più rosso e meno sicuro.
-Me l’ha fatto capire Gaara, quando...mi ha lasciato, ma già da molto sentivo di essere legato a te da qualcosa... purtroppo non sono molto esperto in certe cose... però...
Abbassò nuovamente lo sguardo, mentre sentiva quelle odiose lacrime pizzicargli gli angoli degli occhi.
-Però... anche se cercavo di fare finta di nulla, di non pensarci... ogni volta che sentivo la tua freddezza, la tua lontananza... stavo così male...
Si strinse le braccia intorno al corpo, raggomitolandosi in un abbraccio che non dava calore.
Sasuke lo guardava con un’espressione sofferente; Itachi aveva ragione, aveva davvero sofferto a causa sua.
Che aveva fatto? Aveva fatto star male quell’angelo biondo. Si maledisse più e più volte.
Gli poggiò lievemente una mano sulla spalla
-Mi dispiace. Perdonami, ti prego...
Mormorò con un tono che non era da lui. Il ragazzo si districò dalla posizione assunta poco prima, tornando a guardarlo con gli occhi leggermente umidi.
-Scusa, non faccio altro che piangere.
-Non importa
Rimasero in silenzio un’altra volta. Qualcosa era stata chiarita, finalmente, ma non ogni cosa.
Che avrebbero fatto, adesso?
-Anche ora hai paura?
-...non lo so...
-Allora perché...prima hai...- non riuscì a terminare la frase per l’imbarazzo che lo colse.
Capì tuttavia di cosa stava parlando, d’altronde come avrebbe potuto dimenticarlo?
-Perché non ho resistito
Disse semplicemente, notando con piacere come le gote dell’altro si imporporassero velocemente.
-E ora... perchè hai deciso di dirmi tutto?
-Perché...- rimase zitto per qualche secondo, fissando i suoi occhi in quelli azzurri di lui, che tanto gli erano mancati, ma che in tutto quel tempo aveva continuato a osservare da lontano –perché voglio essere felice, Naruto.
Non arrivò risposta, quindi continuò
-So che non potrai perdonarmi facilmente per come mi sono comportato, ma, dimmi: mi vuoi?
Glielo chiese con un’espressione così seria, come se dalla risposta che gli avrebbe dato dipendesse la sua vita o la sua morte. Si specchiava nei suoi occhi, ripetendosi mille volte le parole di Sasuke, quelle parole che sognava gli rivolgesse da tanto tempo.
Le parole non volevano saperne di uscire, si limitò ad annuire con un lieve sorriso.
E Sasuke, non aveva bisogno di altro.
Si avvicinò piano al suo volto, come timoroso di fare un passo falso, gli prese delicatamente il viso bollente tra le mani, accarezzandolo con i pollici; lo guardava con quell’aria deliziosamente imbarazzata che, molti giorni prima, lo aveva fatto impazzire.
Si baciarono, e ogni cosa finalmente andò al suo posto; non c’era più bisogno di dire altro. Quello che provavano era lì, nelle loro bocche, nei loro gesti, nei loro sguardi, nel battere furioso dei loro cuori.
Mentre le leccava piano, Sasuke pensò che le labbra di Naruto erano esattamente come se l’era immaginate: morbide, piene e calde. Il biondo sentiva come un fuoco che ardeva al suo interno, per la prima volta nella sua vita sperimentava quelle sensazioni così intense che lo avrebbero portato via se Sasuke non lo avesse stretto tra le braccia come stava facendo in quel momento.
Spinto da una nuova voglia, dischiuse le labbra, ospitando in lui la lingua di Sasuke, che rimase inizialmente sorpreso da quel gesto, ma che subito ne approfittò. Passava la lingua all’interno di quell’antro caldo e umido, in estasi. Naruto tremava mentre ricambiava il bacio con una tale tenerezza, una tale passione, un tale bisogno, che Sasuke gemette nella sua bocca senza nemmeno rendersene conto.
Furono interrotti da un mugugno proveniente da uno dei ragazzi addormentati, si staccarono e rimasero a fissarsi, felici come mai si erano sentiti in vita loro; Naruto tuffò imbarazzato il volto nel petto dell’altro, che accolse quel corpicino con impazienza, stringendolo forte a sé.
-E Sakura?
Lo sentì mormorare contro il suo corpo.
-La lascerò, non temere. Non mi è mai piaciuta, lo sai.
-Ma...
Lo fece staccare da sé: -Stai cercando problemi?
-N-no, io...
Capiva in realtà che era troppo buono per pensare che lui avesse usato la ragazza e che ora che non gli serviva più la buttasse via, ma era una cosa che doveva fare, se voleva stare con lui.
-non mi importa quali problemi ci saranno. Io voglio solo stare con te.
Lo abbracciò di nuovo, mentre il ragazzo scoppiava a piangere per la gioia di averlo lì, accanto a lui.
Finalmente tutto andava bene, Sasuke era tornato da lui, e gli voleva bene. Quel sentimento di felicità che provava non era paragonabile a nulla che avesse mai provato prima d’ora. Lentamente, restando abbracciati e senza dirsi più nulla, perché non ce n’era più bisogno, caddero lungo il pavimento addormentati.

Quella sera mi resi improvvisamente conto che in tutta la mia vita non era mai stato realmente felice.
Stringerti tra le mie braccia, vederti sorridere allegro perché stavi con me, sentire il battito del tuo cuore così vicino al mio e tante altre cose, che riguardavano te e solo te...
Questa era la vera felicità.



Salve a tutte, bellezze!
Avrei voluto aggiornare ieri, ma sono in un periodo di umore stranissimo e me ne sono completamente dimenticata. Insomma, avete presente quando una persona davanti a tutti ti tratta come tratta tutti gli altri ma poi ti cerca la sera per messaggio? E ti racconta praticamente ogni cosa di sé come fossi la persona più fidata al mondo? E tu passi dall’umore più nero quando pensi di essere una persona come le altre ai suoi occhi alla gioia più pura quando vedi il suo nome sul display del cellulare. Ecco. Uno di quei periodi.
Ergo, ultimamente sono abbastanza lunatica.
E soprattutto mi sento tanto una ragazzina di dodici anni… arghhhhhhhh
Comunque, consoliamoci con questo capitolo, và!
Vi è piaciuto???
Dai, le cose vanno meglio no? E c’è stato anche un bacio.
Spero davvero che vi sia piaciuto... forse il dialogo non era dei migliori, ma abbiate pazienza^^
Scusate, ma anche oggi proprio non ce la faccio a rispondere a tutti i vostri commenti! Comunque un grazie enorme alle mie fedeli commentatrici:
ryanforever
Quistis18
KH4EVER
Nancy92
miiky
Irimi
genesis87
Animenight89
E uno speciale a Sakura03, ti ringrazio per la splendida recensione!
Sono contenta che la parte della gita collettiva vi abbia fatto ridere e che la scena SasuNaru vi abbia fatto emozionare! Grazie, sono contenta!! E sappiate che Neji SA che avete riso di lui e dei suoi capelli gonfi, e vi maledice da lontano! Anche perché avete fra stimato il suo ragazzo che ha interrotto i due boys protagonisti sul più bello!!
Un bacione, grazie a tutte!!

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Capitolo 22
In realtà ho sempre saputo cosa voleva il mio cuore, anche quando mi sembrava di non capirlo, anche quando fingevo di desiderare altro e mettevo dei paletti alla mia felicità.
Mi mancava il coraggio di gridare fino al cielo il mio amore per te, l’unica persona che sia riuscita a farmelo provare.



Nessuno, la mattina dopo, fece caso al fatto che Naruto e Sasuke si erano svegliati l’uno nelle braccia dell’altro, anche perché la sera prima erano ubriachi ed erano tutti crollati nel punto in cui si trovavano. E poi erano troppo presi a tenersi la testa tra le mani per il mal di testa e a correre da una stanza all’altra per fare le valigie all’ultimo momento. Quella mattina avrebbero fatto un ultimo giro al villaggio e subito dopo pranzo sarebbero partiti per tornare a casa.
Solo una persona in quella stanza si era resa conto dell’evidente stranezza delle cose, dato che, nonostante la sbronza paurosa della sera prima, si ricordava perfettamente che nessuno dei due ragazzi si era avvicinato al tavolo dove c’erano gli alcoolici.
Neji li osservò pensieroso svegliarsi e scambiarsi un’occhiata imbarazzata ma carica di significato, mentre si staccavano rapidamente. Si girò verso Kiba, per chiedergli un parere, mentre l’Uchiha se ne usciva per sistemarsi i bagagli. Visto che dormiva ancora e non sembrava voler accennare a mollare la presa dal suo busto, iniziò a scuoterlo piano per la spalla.
-Ehi...sveglia...
-mmmm...ancora un po’, mamma!
-Mamma?!?
Lo scosse con più forza, senza preoccuparsi di riservargli così un brusco risveglio. Il ragazzo alla fine aprì gli occhi di malavoglia; lo osservò contrariato
-Che c’è?
-Sono tutti svegli tranne te. E ti devi ancora fare le valigie.
Lo guardò per un po’ senza proferire parola, scrutando quegli occhi bianchi.
-Sei ancora di cattivo umore per via della natura? Guarda che sei bello anche...
Lo interruppe scuotendo la testa
-E allora che hai?
Ci pensò un po’ su -mi hai chiamato mamma
Si aspettava che l’altro si mettesse a ridere per quella sparata, visto che anche a lui veniva da farlo, non si aspettava certo quel sorriso sornione. Allentò la presa attorno al busto di Neji, abbassando lentamente la testa fino a strusciare il naso sul suo inguine.
-E-ehi...
Il moro si guardò intorno per vedere se era rimasto qualcuno nella stanza, ma Kiba aveva impiegato più tempo del previsto per svegliarsi, quindi era tutta vuota. Probabilmente i loro compagni di stanza avevano già finito di prepararsi. E lui manco se n’era accorto.
Tornò a rivolgersi al moretto con la testa tra e sue gambe, che probabilmente aveva deciso di farlo impazzire di prima mattina; lo sentì sorridere contro la stoffa dei pantaloni, emettendo aria calda dal naso che lo fece rabbrividire.
-Mamma...- mugugnò –perché non mi fai il bagnetto...?
E affondò ancora di più con la testa inspirando forte il suo profumo.
Neji si sentì andare in tilt. Sperando vivamente che nessuno si decidesse ad entrare, lo tirò su di peso e lo trascinò in bagno, sbattendolo al muro. Non ce la faceva proprio a resistere, e gli conveniva sfogarsi subito, o gli sarebbe rimasta la mezza voglia per tutto il giorno, e non era il caso. Meglio approfittarne ora che erano soli.
Kiba era sempre così... provocatorio. Sapeva quanto poca fosse la sua resistenza, e non perdeva occasione per farsi sbattere da qualche parte. Forse era masochista... perché di certo non poteva essere una questione solo di ormoni, desiderio e via dicendo, sennò sarebbe riuscito a placare quella smania di sesso in modi meno dolorosi; invece no, il signorino non si accontentava di carezze spinte e tutto quello che ne conseguiva, lui voleva proprio farlo. Quasi ci provasse gusto a sentire tutto quel dolore.
Per carità, a Neji andava bene.
Appoggiato alle mattonelle del bagno, Kiba lo guardava con un sorriso di sfida, iniziando a levarsi lentamente la maglia, con fare sensuale. Neji sbuffò contrariato. Prima lo provocava e poi voleva fare le cose lentamente?
Si avventò su di lui spogliandolo in un attimo e spogliandosi anch’esso, mentre quello rideva divertito dalla sua irruenza: vedere come Neji perdeva il controllo a causa sua lo mandava su di giri, lo faceva sentire più dominante di quello che fosse in realtà.
Si sentì trascinare dentro la piccola doccia, sempre schiacciato contro il muro; Neji si avventò famelico sulla sua bocca, e rimase stupito quando l’altro si scostò mandandolo quasi a sbattere contro la parete.
-Ma che...?
Sorrise con un’aria innocente che decisamente non gli apparteneva.
-Io ho solo detto che dovevo farmi la doccia
Lo vide roteare gli occhi, lo baciò di nuovo, e di nuovo, mai sazio, mentre tornavano a stringersi l’uno all’altro. Neji allungò la mano verso la manopola, girandola e facendo uscire un fiotto di acqua ghiacciata, tanto che mollarono un urlo tutti e due.
Kiba lo guardò male –Stupido!!- mentre lui cercava infreddolito di trovare la temperatura adatta.
Trovatala, si girò nuovamente verso il compagno, trattenendo a stento le risate vedendolo che si osservava preoccupato che l’acqua fredda gli avesse fatto scemare l’eccitazione.
Lo prese per un braccio e lo portò sotto il getto dell’acqua finalmente calda, schiacciandolo tra il suo corpo e la parete, ed entrambi non seppero trattenere una risata sentendo le rispettive durezze premute tra i loro corpi: l’acqua fredda non aveva avuto granché effetto, specialmente sull’Hyuga.
Kiba si staccò leggermente mentre Neji continuava a strusciarsi contro la sua gamba per osservare compiaciuto l’imponente membro del compagno, che svettava molto più del suo; nell’osservare quel corpo pressocché perfetto, e nel constatare che era SUO, si eccitò maggiormente con un gemito. Neji si accorse della direzione del suo sguardo e sorrise, di nuovo padrone della situazione.
Si avvicinò al suo orecchio, sussurrando roco per l’eccitazione
-Non basta un po’ di freddo a farmela scendere... come sai c’è un solo modo...
Gemettero entrambi mentre spingevano i bacini l’uno contro l’altro, finchè Neji ormai al limite, lo strinse ancora di più a sé, scendendo a toccargli le natiche.
-Kiba...- l’altro non riusciva a rispondergli, soffocato dall’acqua e dalla sua voglia impellente, riuscì solo ad ansimare. –Aggrappati a me
-Come?
Gli mise le braccia attorno al collo baciandoglielo.
-Solleva le gambe e avvolgimele intorno alla vita- gli mise una mano sotto il sedere per aiutarlo a sollevarsi. Sospirò tremante nonostante il caldo quando sentì la propria erezione a contatto con al sua apertura.
-Ecco...così.
E lo penetrò in un sol colpo; Kiba neanche urlò per il dolore, tanto ci era abituato e tanto lo desiderava, anzi iniziò lui a spingere per primo andando su e giù con il corpo, facendo leva con le braccia sulle spalle di Neji, che lo aiutava stringendogli forte le natiche e assecondando le sue spinte.
Si muoveva sempre più rapido nonostante le braccia iniziassero a fargli male, per dare sollievo alla dolorosa erezione premuta tra i due corpi, bollente. Le spinte erano agevolate dall’acqua, che aveva lubrificato il tutto. Neji osservava il volto del compagno completamente bagnato, che si concentrava per godere appieno di quella frizione dolorosa. Cercò di aiutarlo spingendo sempre più in profondità e premendo di più col busto. Lo sentì trattenere il respiro mentre si muoveva freneticamente, come se fosse impazzito, per poi venire di getto sporcando entrambi del suo seme, che venne prontamente lavato dall’acqua, e accasciandosi sfinito contro la spalla di Neji, il quale venne dopo pochi affondi.
Sentendo le gambe che non lo reggevano più, si accasciò per terra, senza uscire dal corpo di Kiba, trascinandoselo dietro.
Si guardarono negli occhi, cercando di reprimere le risate. Era ogni volta così bello e così perfetto che si chiedevano come facevano a resistere durante la giornata. Accidenti agli altri e alla vita che doveva essere vissuta; fosse stato per loro avrebbero passato il tempo chiusi in una stanza a scopare da mattina a sera.
D’un tratto si sentì bussare freneticamente alla porta, e la voce di Shikamaru rovinò quell’istante:
-Idioti, siete in ritardo, stiamo aspettando solo voi! Piantatela di copulare come conigli, potete farlo quando tornerete a casa.
Neji rise mentre Kiba mandava l’amico a quel paese in modo piuttosto colorito, poi si baciarono rapidamente e, ridendo, uscirono dalla doccia per iniziare a prepararsi.

-Ragazzi, PER FAVORE, non andate da una parte all’altra e restate dove vi possiamo vedere!
I professori cercavano di farsi rispettare dai loro allievi, ma non ci riuscivano, e i ragazzi andavano per i pochi negozi del posto per comprare i souvenir o facevano giri per la campagna che erano così disabituati a vedere.
Il professore di italiano si prese la testa tra le mani disperato: aveva urlato contro un ragazzo particolarmente sfrontato e Shikamaru Nara lo aveva rimproverato dicendogli che c’era gente che voleva dormire. Era troppo. Lui aveva deciso di fare quel lavoro perché amava insegnare, ma a questo punto avrebbe fatto meglio ad ascoltare sua mamma, quando gli diceva di iscriversi in medicina.
Osservava Nara dormire placidamente e gli altri professori disperati quanto lui, e nel mentre si sfregava le mani e, guardando nel vuoto con gli occhi rossi, si ripeteva:
-Oooh, ma quando torneremo a scuola farò un bel compito a sorpresa, sì si. Vedremo se questi sbruffoncelli avranno ancora la voglia di ridere. Uh uh uh uh!! E mentre rideva come un pazzo, tre studenti lo indicavano impauriti.
-Uh, hai visto Neji-love? La natura non ha fatto diventare pazzo solo te!
Kiba si dovette abbassare per evitare il pugno del compagno
-Non paragonarmi a quell’essere!
-Comunque, che facciamo?- chiese Naruto. Tutti i loro compagni stavano facendo quello che volevano, nessuno ascoltava i professori, quindi non c’erano problemi. Avrebbe voluto farsi un ultimo giro per il paese, visto che il giorno prima aveva visto poco per via della caduta.
Arrossì al pensiero del giorno precedente. Ancora stentava a credere che fosse successo davvero: Sasuke l’aveva baciato, e gli aveva detto che voleva stare con lui. Ancora non era del tutto sicuro che non fosse stato un sogno.
-mmmh…
Un mugugno di Kiba che si era seduto sulle ginocchia del suo ragazzo gli fece prendere la decisione di farsi quel benedetto giro: non aveva l’intenzione di fare la candela a quei due, per quanto fossero carini insieme. E poi non voleva disturbarli.
-Ragazzi, io mi faccio un giro, ci vediamo tra un po’.
Annunciò, anche se non fu certo di essere stato sentito, visto che i due avevano iniziato a baciarsi appassionatamente. Quando stava con Gaara non comprendeva come mai Neji e Kiba stessero sempre appiccicati, si baciassero tutta l’ora ecc, perché lui con Gaara lo faceva raramente, e le poche volte che si baciavano era sempre un po’ a disagio e sulla difensiva.
Cosa che assolutamente non era avvenuta con Sasuke la sera prima: non appena si era sentito sfiorare le labbra da quelle dell’altro si era sentito come bruciare e aveva sentito una morsa allo stomaco. Non aveva mai provato niente del genere in tutta la sua vita, ma intuiva che quelle reazione fossero state scatenate dal corpo di Sasuke.
E comunque, ora capiva perfettamente quei due: da quando aveva sperimentato cosa voleva dire baciare Sasuke, avrebbe voluto farlo in ogni istante della sua vita, e sapeva che non ne avrebbe avuto mai abbastanza.
Stava camminando per un viale alberato, quando vide Sakura con due amiche che girovagava per la strada chiamando a gran voce il nome di Sasuke. Le ragazze la seguivano guardandola come se provassero pena per lei, e Naruto se ne accorse e capì il motivo. Sentì una fitta di rimorso, quando si rese conto che quella ragazza stava così per colpa sua, in fondo. Lei era innamorata persa di Sasuke, ma lui non l’aveva mai voluta.
La stava ancora scrutando da lontano, mentre lei si allontanava per cercare da un’altra parte, quando sentì un dito che gli picchiettava sulla spalla; si girò di scatto e per poco non cacciò un urlo spaventato quando vide Sasuke accovacciato in mezzo a un cespuglio che gli faceva segno di avvicinarsi a lui in silenzio.
-Ma sei matto???
Alzò gli occhi al cielo, premendosi l’indice della mano destra sulle labbra per fargli capire di stare zitto. Il biondo si ammutolì e si avvicinò a lui, inginocchiandosi tra le foglie. Sasuke non gli disse niente ma gli prese una mano e lo portò oltre i cespugli, dall’altro lato. Si rialzarono, ormai gli alberi li coprivano dalla vista di coloro che erano per strada.
-Vieni.
Continuò a trascinarlo per la mano, scostando i rami degli alberi più bassi che li intralciavano.
-Ma dove mi stai portando?
Ricevette un grugnito in risposta,e capì che non doveva più fare domande. Si stava divertendo, doveva ammetterlo; gli piaceva l’idea di andare in un posto sconosciuto, e la reticenza di Sasuke era terribilmente divertente.
Alla fine si fermarono, e Naruto spalancò gli occhi sorpreso: erano in una baia, davanti a loro c’era il mare, ma non c’era la sabbia, solo un breve pendio erboso che poi veniva inghiottito dall’acqua. Si ricordò improvvisamente che il villaggio dove erano andati si trovava sulla costa.
Il sole, nonostante fosse mattina inoltrata, non arrivava luminoso, per via degli alti alberi, ma si rifletteva sulla superficie del mare increspata lievemente.
Si voltò verso Sasuke:
-è il mare?
-Sì.
Osservò il ragazzo correre vicino alla superficie dell’acqua, spalancare le braccia e urlare:
-Ciao mareeeee!!!
Represse una risatina. –Ma che dici?
Si girò ridendo verso di lui
-Scusa, ma è la prima volta che lo vedo!
Ma non sentì quella risposta: Naruto illuminato dalla luce del sole era fantastico, sembrava davvero un angelo, con quei capelli color dell’oro che risplendevano come un’aureola; per di più aveva anche quell’espressione magnifica, così felice, che aveva tanto desiderato vedere.
Si ricordò quanto aveva invidiato Gaara perché Naruto gli aveva rivolto un sorriso... l’espressione che aveva ora era mille volte meglio, molto più serena, felice.
“Sono io... è rivolta a me. Lui è felice per me!”
La gioia era troppa da contenere, forse Naruto si accorse del cambiamento della sua espressione, perché gli chiese se c’era qualcosa che non andava. Scosse la testa avvicinandosi a lui e specchiandosi nei suoi occhi più azzurri dello stesso mare; gli prese delicatamente la testa tra le mani, circondandola come se fosse una coppa dalla quale doveva bere... e che magnifica coppa era!
-Stavo solo pensando al fatto che sei davvero bellissimo...
-I-i-io?? M-ma no...
Era fantastico quando arrossiva, era riuscito a metterlo in imbarazzo. Sorrise divertito abbracciandolo, cambiando argomento per rimetterlo a suo agio. Era incredibile come il suo comportamento cambiasse in sua compagnia. Era riuscito addirittura a dirgli che era bellissimo... beh era vero.
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto, per questo ti ci ho portato.
-Grazie, è davvero bello...
Si staccò dall’abbraccio per poterlo guardare in faccia.
-Ma come sapevi che sarei passato di lì in quel momento?
-Beh...- ora era lui quello a disagio –prima o poi saresti passato di lì...
-Sì ma come facevi a sapere quand...- strabuzzò gli occhi con l’aria di chi ha capito tutto –Non mi dire che sei rimasto lì accovacciato per tutta la mattina!!!
Arrossì, e spostava lo sguardo da un punto all’altro per non guardarlo negli occhi.
-Da quando capisci le cose al volo? Ti ricordavo più tardo.
-Se mi stai offendendo sappi che non funziona! In questo momento sono così allegro che non potrei mai arrabbiarmi! E poi... una cosa così da te non me la sarei mai aspettata!!
-Così come...?
-Carina!
-Carina?
Annuì sorridendo: -Ooooh, sì! Tremendamente carina!!- arrossì ancora di più, lo abbracciò per non farsi vedere in faccia. In realtà gli faceva piacere quell’atmosfera che si era creata, non credeva che avrebbe mai parlato così con qualcuno, figurarsi con lui! Aveva già messo in conto una vita solitaria e lontana per sempre da quel ragazzo, e invece...
Ma Naruto non demordeva, adorava quel lato nuovo e inimmaginabile del suo, e finalmente poteva dire che era suo, Sasuke; quindi continuava a parlare con la faccia premuta sul suo petto.
-Se ti immagino tutta la mattina accovacciato tra i cespugli… che carino!!!!
Sasuke lo staccò da sé, con uno scatto, con un’aria fintamente arrabbiata. Avvicinò il volto a quello di Naruto, sussurrandogli:
-A un uomo non fa piacere essere definito carino.
E poi lo baciò, diversamente dalla sera prima. Il loro primo bacio era stato dolce, lento, per poter esprimere tutti quei sentimenti che non erano riusciti a dire a voce. Questo... anche Naruto se ne accorse. Era diverso.
Era pura passione. Il desiderio di stare vicini, di non allontanarsi mai più. Le mani si strinsero attorno al corpo dell’altro, avvolgendolo, stritolandolo. I respiri divennero presto affanno.
La dolcezza, il timore, era tutto scomparso, c’era solo l voglia che avevano l’uno dell’altro, una voglia così intensa e bruciante che nessuno dei due aveva mai provato: Naruto era la prima volta che baciava qualcuno in un modo così profondo, ma anche per Sasuke, che aveva baciato molte ragazze prima di allora, era un’esperienza del tutto nuova. Mai aveva desiderato così tanto qualcuno.
E la sensazione del corpo minuto del biondo premuto contro il suo non lo aiutava tenere la mente lucida; il sapore di quella bocca, i respiri che sentiva diventare più rapidi, lo stavano mandando su di giri.
Quindi si staccò, timoroso di non riuscire più a fermarsi, e notò con piacere che Naruto era più sconvolto di lui: il viso terribilmente arrossato e le labbra gonfie e scarlatte. Il biondino si strinse nuovamente all’altro, posando la testa sulla sua spalla:
-Non te ne andrai?
Sasuke lo strinse di più –Perché dovrei?
-Non lo so... ma non voglio che succeda...
-Non succederà, te lo assicuro. Non ti lascerò.
Rimasero ancora così per un po’, osservando distrattamente il mare e beandosi di quel momento di solitudine, che era solo per loro.
Momento che venne rovinato da un urlo trionfante:
-AH AAH!!!
Kiba puntava un dito contro di loro in atteggiamento di accusa, dietro di lui Neji che scuoteva la testa.
-Scusate. se avessi saputo che eravate qui non lo avrei mai portato...
I due ragazzi si staccarono, Sasuke scocciato dell’intrusione e Naruto, stranamente, imbarazzato:
-E-ehm... posso spiegare!
Kiba rise.
-Non c’è nulla da spiegare, scemo! Avevo già intuito tutto quando vi ho visto questa mattina dormire vicini!
Neji lo guardò malissimo: -Ma se tu dormivi! Sono io che te l’ho raccontato!
-Uffaaaa... Neji, lo sai che ti amo, però dovresti essere meno pignolo a volte!
Neji stava per ribattere ma venne interrotto da Sasuke:
-Mi state dicendo che voi parlate di me e Naruto alle nostre spalle? E da quando?
-Da sempre.
Kiba annuì: -Precisamente. Neji si era accorto fin dall’inizio che tra voi c’era un legame particolare, visto che tu, Uchiha, eri così diverso vicino a Naruto.- si girò verso il suo ragazzo –Sei contento? Questa volta ho detto che era un’idea tua.
-Certo, perché era la verità.
Naruto si fece avanti, aveva paura che Kiba l’avesse presa male; insomma, gli aveva detto di essere il suo migliore amico e gli aveva tenuto nascosti i suoi sentimenti per Sasuke.
-Kiba, mi spiace se non te ne ho mai parlato ma...
Kiba lo interruppe con un abbraccio veloce e una pacca sulla schiena:
-Ma ba!- si avvicinò nuovamente a lui, in modo da non farsi sentire dagli altri due –Era per questo che ultimamente eri così giù, vero? Scusa se non sono riuscito ad aiutarti. Comunque, ora sei felice?
Naruto annuì, sorridendo, per la prima volta da molto tempo, con tutta la sua allegria. Kiba fu davvero felice di rivedere quell’espressione, gli mancava. -Allora va bene!

In quel momento, con te finalmente al mio fianco, credevo che niente sarebbe più andato storto.
Insomma, per un certo periodo le cose mi erano andate male, ma ora era tutto a posto, no?
Non avevo idea del fatto che i momenti positivi, così come quelli negativi, seguono un ciclo: tornano sempre.
Questo vuol dire che forse un giorno riuscirò a essere felice di nuovo?




È bastato che mi distraessi un attimo, ed ecco che Kiba e Neji iniziano a fare di testa loro XD
Wa, era la mia prima NejiKiba in assoluto, spero vi sia piaciuta!
Non ci crederete mai, ma oggi ho appena avuto un’altra illuminazione e ne è uscita fuori l’ennesima trama! Ormai ho così tanti fogli sparsi qua e là con trame di fic che resterò occupata a scriverle per i prossimi tre anni XD Mamma mia...
Uhm, credo di non avere grandi commenti da fare oggi...
Però posso rispondere ai commenti!
ryanforever: Ah ah cara grazie mille della comprensione J Beh era ora, no? O credevi che li avrei lasciati penare in eterno, questi due? Ah ah sarebbe stato troppo cattivo XD
Quistis18: grazie mille, sono contentissima che ti sia piaciuto! Sì sì Neji e Kiba sono i migliori in assoluto, non c’è niente da fare! Finalmente Sasuke è rinsavito! Gioia e tripudio! Sì cara, hai fatto bene i conti, ne mancano pochi! Ma potrebbe ancora succedere qualcosa... e poi la situazione tra i nostri due boys si deve evolvere, no? kukukukuXD
miiky: oh, tesoro! Grazie mille!! Sono contentissima che ti piaccia così tanto! Esatto, deve solo lasciare Sakura... e poi…?
Sakura03: grazie grazie grazie. Sono davvero felice che ti sia piaciuto così tanto, d’altronde è uno dei capitoli più importanti della storia, ci tenevo. E poi per la scena del bacio sono rimasta per molto tempo indecisa su come renderla, ma sono contenta che così ti sia piaciuta! Grazie alla prossima!
Kiby chan: *sospira di sollievo* sono contenta che il dialogo vada bene! Beh, finalmente Sasuke ha deciso di riniziare a usare il cervello! D’ora in poi sarà praticamente impeccabileXD uh uh hai ragione, povero Neji XD
shinku66: carissima, mi ha fatto un enorme piacere che nonostante il tuo poco tempo, mi abbia lasciato un commento! E che commento, aggiungerei! Davvero bellissimo, mi ha fatto tanto tanto piacere. sono contenta che ti siano piaciuti tutti i personaggi, e che ti piaccia la storia, davvero! Grazie grazie! Per quanto riguarda la fine... quelle frasi sono lì apposta per generare il sospetto, quindi purtroppo non posso rivelare nulla! Anche se una recensione così bella meriterebbe XD Posso solo dire che SEMBRA che ora che si sono messi assieme la storie sia bell’e conclusa, ma mancano ancora 8 capitoli, possono succedere ancora tante cose! Alla prossima, se riuscirai a commentare, e se non ci riuscirai pazienza, mi hai fatto tanto piacere con questo commento! bacioXD
genesis87: oh yes, ora possiamo esprimere tutto il nostro amore per Sasuke! Finalmente è tornato normale!! E vedrai che sarà davvero bello nei prossimi!! Argh, per quanto riguarda Naruto purtroppo sono perfettamente d’accordo con te... non mi sta piacendo tantissimo, lo sto facendo troppo ‘checca’ L nei prossimi spero di aver fatto meglio, non mi piace farlo così! Alla prossima un bacio!
Nancy92: ahahahah Neji e Kiba (soprattutto Kiba) ormai hanno preso il ruolo dei giullari di corte XD anche se in questo capitolo fanno ben altro… ehm… sono contenta che ti sia piaciuto cara! Grazie mille alla prossima!!
wans: allora, sono d’accordo con te per quanto riguarda Naruto. Purtroppo andando avanti nella storia l’ho reso sempre più debole e piagnone, e ammetto che non piace nemmeno a me. Nei prossimi capitoli spero di averlo reso meglio, perché neanche a me piacciono le yaoi dove al posto di ragazzi ci sono stupide ragazzine. Infine, sono sardissima e assolutamente fiera di esserlo, altrimenti non mi sarei MAI permessa di scrivere una cosa del genere. Se qualche volta mi capita di fare riferimenti a cose che riguardano la mia terra è semplicemente perché prendo molto spunto da quello che vivo e che penso io. Con questo non voglio assolutamente dire che non rispetto i pastori eccetera eccetera, anzi. Cavolo, non riesco a spiegarmi bene, e spero che tu capisca comunque quello che voglio dire... davvero, non vorrei che la cosa si capisse male e ti chiedo scusa se in qualche modo ti sei sentita offesa. Spero che tu capisca che non lo faccio assolutamente per offendere o deridere nessuno.
Irimi: Giusto! Lo dico anch’io pumpapperò!! Ecco! Ahahah, ti darò una piccola anticipazione cara... è vero, sasuke lascerà sakura, ma la rivedremo... e non sarà felice di quello che le è stato fatto XD
Animenight89: già, finalmente! Ahahah sono contenta che ti sia piaciuto, spero che continuerà a piacerti!! (sto esaurendo le idee per rispondere ai commenti, scrivo sempre cose banali )

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Capitolo 23
Improvvisamente, vedevo dei lati di te che non avrei mai immaginato tu avessi.
Non credevo che ti avrei mai visto rosso d’imbarazzo, talmente arrabbiato da urlare, o così triste da piangere.
Non credevo che ti avrei mai visto sorridere...
Mi hai detto che sono la prima persona che ti ha fatto realmente sorridere di gioia, e ora mi chiedo: ti capita ancora di sorridere? Perché io non ci riesco più.



-Dobe...? Ti muovi?
Chiese Sasuke esasperato, mentre Naruto arrancava con la sua valigia lungo la strada. I loro genitori gli avevano detto che non sarebbero venuti a prenderli, quindi si erano dovuti fare tutto il tragitto dalla stazione a casa a piedi, tragandosi appresso le valigie.
-Non è colpa mia se è pesantissima!!
-Non mi è sembrato che all’andata avessi tutti questi problemi!
Assottigliò gli occhi, raggiungendolo con un ultimo sforzo: -Certo, fino a due giorni fa neanche mi calcolavi!
Avrebbe potuto rimanerci male per quella sparata, Naruto sapeva che Sasuke era davvero dispiaciuto per il suo comportamento, anche se glielo aveva detto una volta e basta... ma Sasuke era così orgoglioso che era già un miracolo che l’avesse detto una volta. Comunque, notò subito l’aria divertita del biondino, capendo che non lo aveva detto con cattiveria; lo aveva ampiamente perdonato.
Assunse un’aria fintamente scocciata
-Tzè! Era impossibile non notarti mentre scorrazzavi trascinandoti dietro la valigia per tutta la stazione insieme all’altro malato.
-L’altro malato sarebbe Kiba?
-Esatto.
-Mmmm... non capisco perché tutti gli diano del malato... a me sembra perfettamente sano...
Si passò una mano sul volto, semi-disperato. Possibile che con lui si dovesse usare un traduttore? Non capiva niente!
-Non in quel senso... e comunque ho detto che anche TU sei malato.
-Oh, ma quello è vero. Sai, soffro di una leggera allergia al polline. Sapessi d’estat...!
-BAKA!
L’aveva interrotto con un sonoro pugno in testa. Ora Naruto si massaggiava la testa con un leggero broncio, e ovviamente si era fermato.
-Ahi, Sasuke-teme, non lo perdi mai questo vizio di darmi colpi in testa! Potrei rimanere scemo a vita, lo sai vero? (Oh oh! Udite udite!! Perché, Naruto può diventare peggio di così?ndME)
-Tranquillo, dobe. Dubito che potresti peggiorare di molto la tua situazione. (Uchiha, mi stai dando sui nervi: adesso mi copi anche le battute??ndME è che... io non parlo mai, e quindi per una volta che devo parlare, non so cosa dire... ndSASUKE_CHE_STRISCIA_UN_PIEDINO_DA_GATTO_PER_TERRA O____O tu... tu sei carino!!!!!!!!ndME_CHE_INIZIA_A_MOLESTARE_SASUKE)
-Ah ah ah...davvero simpatico, complimenti.
Ridacchiò senza farsi notare dal biondo, spingendolo un pochino per farlo muovere.
-E dai! Si può sapere perché non ci riesci?
-Te l’ho detto!! O quando fai battute offensive su di me ti si tappano le orecchie?
Alzò un sopracciglio.
-Dobe, non tutte queste parole difficili insieme, ti prego... potrei rimanere sconvolto.
-Uff... Hai finito?
Sorrise lievemente, contento di quella nuova atmosfera che si era creata. Dio solo sa quanto gli mancasse parlare con Naruto, prenderlo in giro, chiamarlo baka e dargli pugni in testa ogni volta che diceva cavolate. Era incredibile quanto si sentisse sereno in quel momento.
-Stavo dicendo, che è più pesante perché ho comprato un regalo per nostra madre!
Alzò un sopracciglio: non l’aveva mai sentito chiamare Mikoto come sua madre... era strano, e non gli piaceva tanto; gli ricordava troppo che erano fratelli... in teoria.
-Che cosa le hai preso?
-Eh eh!- ridacchiò –Vedrai!!
Sasuke riprese a camminare, lasciandolo indietro.
-Avanti, cerca di muoverti, testa quadra, vorrei arrivare prima che faccia notte...
Naruto lo osservò per un attimo, poi fece forza sulle gambe e fece uno scatto, raggiungendolo.
-Come sei noioso, Sasuke-teme!
Gli si accostò, facendo forza con le braccia per trascinare la valigia con solo una di esse; quella libera si accostò al corpo dell’altro, sfiorandogli lievemente il gomito sinistro. Sasuke sobbalzò leggermente, poi, con un’aria serena sul volto, tirò fuori la mano dalla tasca per stringere quella calda del biondino.
Furono invasi da una grande pace, in quel momento, come se tutte le cose fossero a posto o comunque poco importanti; era la stessa sensazione più o meno di quando si erano baciati per la prima volta... la sera prima?
Era passato così poco tempo, ma a loro sembrava di stare insieme da una vita, sentivano di conoscersi meglio di chiunque altro. E forse era davvero così.
Scese un silenzio duraturo, ma non uno di quei silenzi imbarazzati tipici delle coppie appena formate, dove non si sa bene cosa dire per paura di annoiare l’altro o di sembrare stupidi, ma un silenzio tranquillo e rilassato, di chi non ha niente da dire semplicemente perché non c’è bisogno di parole.
Silenzio che venne rotto non appena arrivarono davanti al portone di casa.
Si fermarono, squadrando il portone, indecisi su cosa fare. Fu Sasuke il primo a parlare.
-Forse è meglio se per ora non sanno nulla... che dici?
Annuì sorridendo.
-Sì lo credo anch’io!- fece scivolare la sua mano via da quella del ‘fratello’, che sussultò come quando Naruto l’aveva sfiorato prima, ma questa volta di dispiacere. La mano del biondo era terribilmente calda e morbida.
-Tanto più che non penso che Fugaku approverebbe...- continuò aprendo il portone e incamminandosi nel vialetto.
-Che ne sai?
-Me lo ha detto Itachi.
-Oh...
Fece rabbuiandosi. Naruto si fermò girandosi a guardarlo.
-E dai, non fare quella faccia, Itachi non ti ha fatto nulla!
Si lamentò, ricevendo in risposta un grugnito scettico.
-Mmmm... come sei antipatico... E comunque- disse avvicinandosi di più – è stato molto gentile con me... quando tu... quando non ci parlavamo, mi è stato molto vicino, e gliene sono grato. Mi ha rassicurato in ogni modo, e dalle sue parole ho capito che è una brava persona. Non so perché ce l’abbia tanto con lui, ma io gli voglio molto bene.
Gli disse serio e dolce al contempo. Sasuke rimase per un po’ in silenzio, osservando gli occhi chiari del ragazzo; finalmente così vicini. Sospirò, sfiorandogli la mano per rassicurarlo.
-Tranquillo, non ce l’ho con lui, è solo che...- come poteva dirglielo? ‘Sono geloso di mio fratello maggiore!’ sarebbe stato patetico! Un ragazzino vorrebbe tanto essere grande come il suo fratellone fighissimo. No, no, non l’avrebbe rivelato nemmeno sotto tortura. - ...non mi è molto simpatico, diciamo...
-mmmm...
Fece sospettoso, poi decise di lasciar perdere. Se Sasuke aveva qualcosa da dire su Itachi, di sicuro gliela avrebbe detta, prima o poi. E loro avevano tutto il tempo del mondo. Sorrise, mentre suonava alla porta: l’idea del tempo gli piaceva. Tempo suo e di Sasuke.
Aprì la domestica, che li accolse con un sonoro ‘benvenuti!’, scortandoli poi nel soggiorno dov’era riunito il resto della famiglia; stava anche insistendo per portare lei da sola le loro valigie fino alle loro camere, ma per fortuna erano riusciti a convincerla che era meglio di no.
O meglio, c’era riuscito Naruto, dato che Sasuke non sembrava particolarmente sconvolto dalla proposta di quella povera donna.
Mikoto e Karen furono le prime a farsi avanti per salutarli, la madre per sapere se avevano fame e se avevano mangiato-dormito abbastanza e per sgridare Sasuke perché non aveva chiamato, Karen invece si avvicinò ai fratelli facendo gli occhioni dolci e chiedendo:
-Qualcuno dei miei amati fratelli maggiori mi ha comprato un regalo?
Sasuke le rispose seccamente di no, Naruto fece uno sguardo vacuo, pentendosi del fatto di aver comprato il regalo solo alla madre. Era meglio cambiare subito discorso.
Quindi abbracciò di slancio madre e sorella dicendo con una voce e un’aria tenerissime.
-Come sono felice di essere tornato a casa! Mi siete mancati tanto!!
Sasuke scosse la testa perché aveva capito le sue reali intenzioni, e poi perché era davvero carino quando faceva così, mentre Fugaku e Itachi fecero un lieve sorriso. Le due donne invece, una volta che il biondino sciolse l’abbraccio, si guardarono per un momento, ammutolite, poi riguardarono lui, con quel visino sorridente, e lo abbracciarono di nuovo urlando:
-Sei un amoreeeee!!!!!
A quel punto Sasuke si spazientì. Al di là del fatto che ancora nessuno lo aveva salutato in modo decente, quelle due femmine stavano mettendo le mani su un proprietà privata.
Quindi allungò la mano prendendo Naruto per la collottola e allontanandolo da ‘quelle due’.
-Beh, vogliamo piantarla con questo teatrino? E comunque, ciao a tutti.
Disse lugubre e con un aria palesemente scocciata. Mikoto stava già per intervenire a placare il figlio, temendo che le cose tra lui e Naruto ancora non andassero bene, ma fu interrotta da una sonora risata del biondo.
-Ah ah ah!! Questa è davvero bella!- tornò serio – teme, ma che fai? Sei per caso geloso? Non è da te!
E tornò a ridere in modo più silenzioso. Sasuke alzò lievemente un sopracciglio, segno PALESE del suo divertimento.
-mpf! Forse mi stai cambiando per uno stupidissimo dobe sentimentale di mia conoscenza...
-Eeeeh!? Passi pure per lo stupido, ma sentimentale? Per chi mi hai preso, per una ragazzina??
-Ma se l’Inuzuka mi ha detto che sei riuscito a piangere anche quando muore la rana in Shrek 3...
Naruto, evidentemente scoperto e a corto di argomenti, si mordicchiò l’unghia della mano sinistra nervosamente.
-Era... era una scena tristissima...
-Beh sì, decisamente... sbaglio ho ha ricevuto un’Oscar per scena più triste dell’anno? ...ah, no scusa, che idiota. L’Oscar l’hai ricevuto TU. Come testa quadra più quadra del mondo.
-Aaaah!! Sei un temeeeee!!!
Nel mentre nella sala era sceso il silenzio più totale. Persino Fugaku aveva momentaneamente abbandonato il giornale che sembrava essere una prosecuzione naturale delle sue braccia, e Itachi non aveva né un’aria impassibile o un’aria maliziosa, che erano le uniche due espressioni che riusciva a fare quando in una stanza c’erano più di due persone.
-Beh? Che avete tutti quanti?
Chiese Sasuke con fare scocciato. Karen mormorò:
-è meraviglioso... la mia preghiera è stata ascoltata!
-Eh?
Mikoto invece strinse i due figli in un abbracciò così forte e improvviso che quasi le loro teste cozzarono l’una contro l’altra oltre le sue spalle, mentre con le lacrime agli occhi diceva.
-I miei ragazzi... finalmente... finalmente siete tornati come prima.
-Ah...
Naruto e Sasuke si lanciarono una breve occhiata, sorridendo a malapena. Naruto appoggiò il mento alla spalla di quella che ormai considerava una sorta di mamma, chiudendo gli occhi con un –Già...
Mentre Sasuke si grattava la testa imbarazzato, osservandola riprendersi e staccarsi da loro.
-E c’era bisogno di fare un altro teatrino?
Lei lo guardò sorridendo, poi lo abbracciò di nuovo, staccandosi quasi subito per guardarlo trionfante.
-Ora hai ricevuto lo stesso numero di abbracci di Naruto, così non sarai più geloso di lui, Sasuke-chan!
-Che... che cosa hai detto???
Fece quello alterandosi, soprattutto nel vedere che suo padre si era messo a RIDERE di gusto mentre Naruto e Karen battevano le mani divertiti e Itachi osava poggiargli una mano sulla spalla per dirgli con aria canzonatoria:
-Su, non devi essere geloso, SASUKE-CHAN...
Mikoto smise di ridacchiare come una ragazzina per lanciare un’occhiata seria a Naruto, alla fine disse, con un’aria seria nonostante avesse le guance tinte di rosso e stesse dicendo cose ridicole.
-Però Naruto E’ carino
Tutta la famiglia annuì compunta, come se fosse un dato ormai assodato, mentre il biondo in questione si indicava il volto con fare confuso.
-Io?
Annuirono di nuovo.
-è naturale che ci venga voglia di abbracciarti. Invece non è per niente piacevole abbracciare Sasuke. LUI è così scontroso che appena qualcuno gli si avvicina lo caccia subito...
Disse Karen lanciandogli un’occhiata storta, ricordandosi dei tempi in cui il suo amato fratello si rifiutava di fare da bambola o da orsetto Teddy.
-Beh...- borbottò –scusate tanto se non sono carino!
Si girò verso Naruto, che aveva un’aria imbambolata da quando Karen aveva parlato di abbracciare Sasuke, perso in ricordi piuttosto recenti relativi proprio a quell’argomento. Sorridendo intimamente, dato che aveva probabilmente intuito la direzione presa dalla mente del ragazzo, direzione, tra l’altro, in cui la sua mente era ormai da giorni in pianta stabile, gli battè un colpetto sulla nuca.
-Ehi, dobe! Non avevi detto che avevi un regalo?
-Oh!- fece quello illuminandosi, un po’ rosso in volto nel guardare l’oggetto dei suoi pensieri –Certo!
Corse verso la valigia, aprendola e tirando fuori una grande scatola, e tutti in quel momento si chiesero come effettivamente avesse fatto a chiudere la valigia, per metterla ai piedi della madre.
-Aprilo, è per te, mamma!
La donna, imbarazzata e contenta, iniziò a togliere le spesse strisce di nastro adesivo che chiudevano il pacco, mentre tutti la attorniavano per vedere che cosa il biondo avesse comprato.
Tuttavia... quello che ne uscì... era una grande mucca di ceramica con attorno al collo un collare da clown e le macchie colorate stile Arlecchino. Mikoto alzò lo sguardo da quella... cosa, per guardare il suo nuovo, adorabile, tenero e stupidissimo figlio in cerca di spiegazioni. Magari il ragazzo aveva origini indiane, quindi per lui le mucche erano sacre, quindi era un regalo denso di significato...
-Ehm dobe... esattamente... che diavolo è?
Naruto si girò verso Sasuke guardandolo come se avesse davanti una persona particolarmente deficiente.
-è una mucca, no?
-Lo vedo, imbecille.
-Ehm, caro...
-Sì mamma?
Oh, ma come poteva dirgli che quel regalo era orrendo e privo di significato se lui la guardava con un’aria così tenera e pucciosa da bambino dalla mente bacata ma terribilmente spupazzabile?
-Ehm... questo regalo... ha per caso un significato particolare?
Ecco, sì, era meglio porla in quel modo.
Quello sorrise candidamente.
-Certo che no! Però appena l’ho visto ho pensato a te, mamma!
-...
-...
-...
-...
-^_^ (sorriso puro e innocente di Naruto)
-BAKA!!!!!!!
Esclamò Sasuke tirandogli un pugno in testa. Naruto si lamentò. Erano lì da pochi minuti, ma tutto questo era già routine.
Nel mentre il resto della famiglia aveva deciso di tornare alle sua normali e precedenti occupazioni, tranne i due poveri genitori, che alla fine erano la causa di quello scompiglio. D’altronde Sasuke era opera loro, e uno come Naruto l’avevano adottato loro...
Infatti Mikoto era andata a richiudersi in camera sua davanti a uno specchio, sussurrando come una pazza o come Frodo quando parla con l’Anello:
-Quando la gente mi guarda pensa a un’enorme mucca vestita da clown...
Mentre il capofamiglia osservava l’oggetto in questione chiedendosi cosa poteva farne... ci sarebbe stato bene in bagno?
Nel mentre Naruto e Sasuke continuavano a urlare cose molto colte e interessanti come teme e dobe, stranamente, facendo un gran casino, e tutta la famiglia, domestici e mobili compresi si chiedevano: ma era effettivamente un bene il fatto che fosse tornato tutto come prima?

Ti ricordi?
Riesci a ricordare la bellezza, la straordinarietà di quei momenti?
Quando eravamo di nuovo insieme, e credevamo che niente ci avrebbe mai separato. Come i bambini quando si innamorano per la prima volta, eravamo convinti che il nostro amore sarebbe durato in eterno.
Da parte mia, questo è vero, perché ti amo con più forza e con più intensità ogni giorno che passa...
Ma tu non ci sei più.




Dunque in questo capitolo non succede granchè: diciamo che in questo e nei prossimi assisteremo un po’ a come si evolverà il rapporto tra Naruto e Sasuke… e non solo.
Purtroppo non riuscirò a rispondere a ogni vostro commento, cercherò di fare una cosa un po’ generale (da oggi entro in piena fase esami e inizio il mio ripasso T_T).
Prima di tutto grazie a tutte, sono davvero contentissima che il capitolo vi sia piaciuto e no, non prendetevela con Kiba!!! Ahahah povero! È già la seconda volta! Quindi ringrazio ryanforever (cara, la nuova storia che ho in mente sarà una yaoi ma anche etero, prima volta, a sfondo sportivo^^), Shin_86, miiky, Kiby chan, Animenight89, Sakura03, Nancy92, Irimi, genesis87(ahahah bellezza, vi farò penare fino alla fine!! Non saprete se finirà bene o male fino all’ultimo capitolo mi spiace^^), Quistis18(rallegrato la giornata… cara così mi fai commuovere e mi metti in imbarazzo^ grazie!), ewans(purtroppo considera che qui l’OC ci sarà sempre, specialmente per quanto riguarda Naruto. L’ho proprio fatto con un carattere che non è il suo: dolce, timido e super ingenuo. Nelle prossime fic che scriverò mi impegnerò per fare lui, e tutti gli altri, più IC che posso! PS: sono di Cagliari! Tu?)
Ah, un’ultima cosa: la mucca citata nel testo ESISTE DAVVERO. Io ce l’ho, ovviamente in versione mignon, ma esiste e soprattutto è stupenda *ha una passione insana per le mucche*
Alla prossima pulzelle, grazie a tutte!!!

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Capitolo 24
Ripensandoci, all’epoca mi facevi un sacco di domande su di me, sul mio rapporto con Itachi, eccetera.
Non parlavi mai della tua vita passata, dell’orfanotrofio o dei tuoi genitori, e io, da bravo idiota, non ti ho mai chiesto niente, pensando che, col tempo, mi avresti raccontato tutto.
Avrei voluto farti quelle domande, perché oggi ho il desiderio quasi folle di sapere tutto di te.
Oggi che non puoi più rispondermi...



-Mmm...
Mugugnava nel sonno, sentendo, in una sorta di dormiveglia, che stava per svegliarsi. Aprì gli occhi di scatto, per sapere CHI aveva osato interrompere il suo sonno paradisiaco... e vide una faccia di sua conoscenza proprio vicino al suo letto, e il proprietario che gli dava colpetti sistematici alla testa per farlo svegliare.
-Alla buon ora, dobe.
Gli disse Sasuke con fare canzonatorio, smettendola di dargli colpi dato che aveva ottenuto il suo scopo.
-Brutto... teme!! Perché mi hai svegliato? Abbiamo solo due giorni di riposo dopo la gita prima di rientrare a scuola e tu mi svegli presto????
-veramente sono le dieci del mattino...
Disse ragionevole guardando di sfuggita l’orologio giallo sul comodino.
-Non importa! Voglio dormire!!
E detto questo si girò dall’altra parte rimettendosi sotto le coperte. Sasuke sbuffò, iniziando a dargli colpetti in testa; prima aveva funzionato. E infatti...
-Va bene, va bene, sono sveglio!
Esclamò il biondo scompigliato mettendosi a sedere a gambe incrociate e guardandolo male. Sasuke annuì soddisfatto e gli porse un voluminoso libro.
-Devi recuperare fisica. Studia.
Lo guardò come se fosse pazzo, completamente inorridito. Stava scherzando, vero? Insomma, sì, tra qualche giorno probabilmente l’avrebbero interrogato in fisica per recuperare, ma non aveva la benché minima intenzione di mettersi a studiare in quel momento.
-Teme, credo che tu non stia molto bene.
-Sono sano come un pesce, invece.
-No, stai male di sicuro se pensi che IO mi svegli all’alba per studiare quella robaccia!!!
Stava già per rigirarsi e tornare a dormire, quando si sentì avvolgere da due braccia conosciute, che lo fecero sobbalzare.
-Che cosa credi di fare? Non mi convincerai certo così...- mmm, forse ce l’avrebbe anche fatta, visto ciò che causava nel suo corpo la sua vicinanza... era bastato un abbraccio e già sentiva il cervello che si svuotava.
Sasuke si sedette sul bordo del letto per stare più comodo, scoccando un’occhiata veloce verso la porta chiusa. Non sarebbe entrato nessuno, e comunque aveva un libro vicino, poteva inventarsi qualche scusa sul momento.
-Va bene. Dato che non vuoi studiare... che cosa vuoi fare?- Mormorò malizioso apposta per metterlo in imbarazzo. Era terribilmente attraente quando arrossiva, le sue guance sembravano più paffute e morbide del solito, anche se non aveva mai provato a vedere... ma se le immaginava così.
Infatti divenne subito color porpora.
-Che- che dici??
-Mpf...
Diede un sonoro bacio a una di quelle guance, e sì, poteva dire di averci visto giusto: erano calde e morbidissime. Stava per spostare la bocca sul quella del biondo, quando qualcosa iniziò a vibrare sul comodino.
Si staccarono con un mezzo balzo, spaventati dall’improvviso rumore, anche se era stato causato solo da un cellulare. Naruto allungò una mano lentamente, per permettere al suo cuore impazzito di calmarsi e non rispondere col fiatone. Tanto più, pensò guardando lo schermo, che lo stava chiamando Kiba: ormai lo conosceva abbastanza da sapere che avrebbe fatto ogni tipo di battute lo potessero mettere in imbarazzo.
-Pronto?
-Yo, brother!!!
-Ciao Kiba!
Sasuke bofonchiò qualcosa tipo –Quell’idiota...
-Disturbo qualcosa, per caso?
Ecco, appunto, aveva già iniziato. Arrossì violentemente.
-No! Non stavamo facendo proprio niente!!!
Sasuke esibì uno dei suoi ghigni migliori, avvicinandosi al biondo e stampandogli un sonoro bacio sulla bocca.
-Ah ah! Vedo che non siete come me e Neji!!
Si sentirono dei rumori dall’altra parte dell’apparecchio,probabilmente qualcuno aveva detto qualcosa al castano, che rispose.
-No, Neji-bu, non stanno facendo niente... dovremmo dargli lezioni
-Kiba... hai chiamato per mettermi in imbarazzo?
Disse lanciando un’occhiataccia al suo ragazzo, che aveva iniziato a sfregare il volto sulla sua guancia ancora calda.
-No, no! Volevo chiederti se stasera venivi nel locale dell’altra volta, ricordi? Ovviamente con la tua dolce metà...
-Mmmm, ok, sarà divertente! È per qualcosa in particolare?
Rise. –Beh, questa volta non devo fare il dj, e so che sarai enormemente dispiaciuto di questo... però e una specie di festa post-gita tra noi quattro. Insomma, le cose stanno andando bene, no? Fa bene alla salute festeggiare ogni tanto.
Sorrise riconoscente all’amico.
-Hai ragione, sai? Ci saremo!
-Yeeee!!! Ciao baby!
-Ciao!
Riappoggiò il cellulare sul comodino, mentre Sasuke lo guardava curioso.
-Dov’è che dovresti andare e con chi?
-Al locale dell’altra volta, con Kiba, Neji e TE.
Si rabbuiò –Non mi piace quel locale.
-Eh? Perché? Non mi è sembrato male, anche se era la prima volta che frequentavo un posto del genere...
Girò la faccia, con le gote un po’ rosse, cosa alquanto strana per lui; Naruto gli prese il volto tra le mani per farlo girare delicatamente verso di lui e guardarlo negli occhi. Lesse la domanda nei suoi occhi e, vergognandosi da morire, rispose.
-Perché lì ti ho visto per la prima volta baciare Sabaku...
Sussurrò, sperando con tutto il cuore che non sentisse o che almeno non ridesse di lui. Assunse un’espressione seria, quasi dispiaciuta, mormorando:
-Ma ora sono qui... con te...
Sentì sciogliersi il cuore mentre lo guardava in quegli occhi colmi di affetto per lui... davvero, non credeva di meritarsi tutto quello; Naruto gli si avvicinò baciandolo con forza, muovendo freneticamente le labbra e la lingua, per poi staccarsi subito dopo e guardarlo con gli occhi leggermente appannati -Gaara... non l’ho mai baciato così. È la prima volta... che mi sento in questo modo...
Sorrise dolcemente, spingendolo un po’ per farlo sdraiare sul letto e poggiarsi sopra il suo petto.
-Anch’io...
Mormorò prima di tornare a baciarlo voracemente.
Sentiva Sasuke muovere le labbra più velocemente di quanto avesse fatto lui prima, e la cosa non gli dispiaceva, anzi, si sentiva leggermente scombussolato, con il cuore che gli batteva fortissimo. Sentiva il sapore di Sasuke nella sua bocca, attraverso la lingua e lo scambio di saliva, non credeva che con un bacio si potessero sentire tante cose; era tutto talmente nuovo per lui... si irrigidì quanto sentì le mani del moro vagare con troppa velocità verso il bordo della maglia del pigiama. Appunto perché era tutto nuovo, ancora non se la sentiva di arrivare a un grado di intimità maggiore... quale fosse poi questo grado, era per lui un mistero.
-Sasuke...- mormorò, e il ragazzo si fermò immediatamente, alzando il viso per guardarlo negli occhi; per poco non gli si mozzò il respiro nel vedere quegli occhi leggermente offuscati da quello che Sasuke provava in quel momento –Visto che stasera non ci sono... credo che mi metterò a studiare da ora...
Era imbarazzato, si sentiva un po’ stupido nell’interromperlo così, ma si vergognava troppo per dirgli che non voleva andare oltre perché... non sapeva nemmeno cosa ci fosse ‘oltre’. Lo guardò per un po’, senza parlare, poi gli fece un mezzo sorriso sghembo e si alzò da lui facendo forza con le braccia.
-Hai davvero ragione. Vedo che stai diventando responsabile, dobe.
E, detto questo, gli scoccò un rapido bacio sulla bocca e uscì dalla camera.

-Spero che tu non voglia uscire vestito così.
-Ma non so che altro mettermi!
Esclamò Naruto nella disperazione più nera a un Itachi appoggiato comodamente al suo letto con una busta tra le mani che lo osservava mentre si cambiava per la terza volta. Si alzò scuotendo la testa.
-Lo so. È per questo che ti ho preso questi!
Gli tese la busta allegramente, mentre Naruto ci guardava dentro.
-Ma è una maglietta scura! Che tristezza!
Alzò gli occhi al cielo. –Per uno come te i colori accesi possono andare bene di giorno, ma di sera... devi mettere colori scuri, così da contrastare con i tuoi capelli e con gli occhi. L’effetto sarà strepitoso, vedrai.
Lo guardava come se gli avesse appena rivelato la verità sulla vita umana.
-Ok... ehm...
-Sì, sì, mi giro, tranquillo.
Ancora non si era abituato all’incredibile pudicizia del ragazzo. Non si faceva nemmeno vedere in boxer da un ragazzo! Che tra l’altro era suo fratello. Si divertiva immensamente ogni volta che si immaginava la fatica che doveva fare Sasuke per sbloccarlo, ora che stavano insieme. Perché naturalmente il giorno prima, quando erano tornati dalla gita, aveva capito come era avvenuta la riconciliazione.
-Comunque, non dovevi disturbarti a comprare questa roba per me... mi metti in imbarazzo.
Strano. –Figurati. E poi, consideralo come un regalo di congratulazioni.
L’aveva buttata lì, chissà come avrebbe reagito.
-Per cosa?
-Beh, finalmente tu e Sasuke vi siete messi insieme, no?
Non lo poteva vedere perché si era girato, ma era sicuro che fosse arrossito. Si girò verso di lui, incapace di resistere, e lo trovò completamente vestito, che lo guardava con le gote rossissime, e si tormentava le dita in segno di irrequietezza. Era abituato a vederlo arrossire, ormai non si stupiva più, ma in quel momento la sua espressione era del tutto nuova: più che imbarazzata sembrava... incredibilmente felice.
-Sì... beh...
-Sono contento per voi.
Gli disse sorridendo gentilmente.
-Davvero?
-Certo. Beh, direi che era ora.- si alzò in piedi per andare a sistemargli la maglietta. –A dire la verità mi chiedevo quando vi sareste decisi.
Lo vide illuminarsi di un sorriso dolcissimo; come se stesse facendo un’enorme fatica per non mettersi a urlare e saltare dalla gioia. Si scostò un po’ per vedere come gli stavano in vestiti che gli aveva preso; si complimentò con se stesso, stava benissimo. La maglietta nera con un disegno argentato sul davanti faceva risaltare ancora di più i capelli e gli occhi, tanto che sembrava che il suo viso quasi brillasse, mentre i pantaloni stretti grigio chiaro gli fasciavano alla perfezione le gambe lunghe e snelle.
‘Sasuke mi ringrazierà’
-Beh, che dire, sei davvero uno schianto, sai? Dirò a Sasuke di stare attento che nessuno ti metta le mani addosso.
Gli disse prima di avviarsi verso la porta, ma fu fermato dalla voce del biondo proprio mentre stava per uscire.
-Itachi?
-Mmh?
-Oggi hai appuntamento con Kisame?
Lo guardò dubbioso per qualche secondo. –Sì, come fai a saperlo?
Sorrise –Perché sei incredibilmente di buon umore!
Rimase interdetto per un po’, nell’ascoltare quelle parole, poi sorrise. D’altronde, se lo doveva aspettare da un ragazzo incredibile come Naruto.

Il locale era forse più affollato dell’ultima, e per loro due anche prima, volta che ci erano andati; nonostante la sala principale fosse discretamente grande, per ballare si doveva fare una fatica sovrumana, tra spintoni e gomitate, e ragazze che, ballando per i cavoli loro, si strusciavano inevitabilmente contro chi gli era vicino.
Sasuke continuava a chiedersi perché mai si trovasse in quel posto, e soprattutto perché aveva deciso di seguire la coppia idiota nella pista da ballo. Poteva starsene al bar, tranquillo, con il suo caro Naruto. E invece no, il baka aveva deciso che lui voleva assolutamente ballare, pena la morte.
E lui, naturalmente, non poteva lasciarlo andare da solo in mezzo a quella mandria di gente dagli ormoni impazziti.
Soprattutto non quella sera.
Già normalmente era bello, ma quella sera era assolutamente inguardabile. Per poco, non appena lo aveva visto uscire dalla sua stanza vestito in quel modo, era stato tentato dall’idea di dare il pacco a Kiba e Neji per rinchiudersi con lui nella sua camera, ma poi aveva pensato che si sarebbe capito troppo e anche che Naruto non sarebbe stato troppo d’accordo.
Ancora una volta, l’ingenuità del ragazzo lo disarmava, così come la sua totale inesperienza; insomma, aveva anche avuto un ragazzo, eppure non aveva idea di cosa ci fosse oltre un bacio.
Da un lato la sua ingenuità lo divertiva e gli faceva una tenerezza incredibile, dall’altro c’erano momenti in cui davvero gli sembrava di impazzire, come per esempio quella mattina, quando lo aveva interrotto.
Per carità, lui non avrebbe mai osato fare qualcosa che non gli andasse bene, ma in quell’istante si era chiesto se Naruto provasse per lui un semplice affetto o una sorta di amore platonico, mentre lui era il solo ad avere anche un disperato bisogno fisico di lui.
Poi gli tornavano alla mente i suoi sobbalzi improvvisi, i suoi sospiri pudichi e il battere furioso del suo cuore quando lo baciava, e capiva che non era il solo a provare quelle cose. Forse Naruto era solo più inesperto e molto, molto più insicuro di lui.
Quello di cui era certo era che prima di tutto lo adorava, e secondo che non poteva pensare a certe cose quando era in pubblico. Infatti, nonostante la calma immane e la vista di Naruto che faceva il jolly con Kiba non fossero esattamente d’ispirazione, sentiva i pantaloni un po’ più stretti del normale.
Così, quando per la terza volta dei tipi si avvicinarono un po’ troppo al suo ragazzo con intenzioni alquanto sospette, tirò Naruto per un braccio sfoggiando il suo migliore sguardo omicida e, borbottando un ‘Con permesso’ a Neji e Kiba, se lo era trascinato lontano dalla pista, dirigendosi verso i bagni.
Non sapeva bene cosa stava facendo, non si preoccupava dei commenti che avrebbero fatto i loro compagni su questa sua improvvisata, né sentiva le lamentele di Naruto che gli chiedeva insistentemente dove lo stava portando; in quel momento sentiva solo la testa rimbombare per la musica alta e un bruciore incontenibile in mezzo alle gambe.
Entrò nel bagno, fortunatamente deserto, dove la musica giungeva più ovattata, quindi non poteva fare a meno di sentire gli strepiti del biondo.
-Che stai facendo? Io volevo continuare a...!
Lo interruppe spingendolo forse con troppa forza verso la parete piastrellata del bagno, premendo la bocca sulla sua semiaperta e cercando furiosamente la sua lingua.
Dopo un lungo bacio Naruto riuscì a girare la testa e staccarsi, per poi guardare Sasuke con aria confusa e un po’ contrariata.
-Piantala di fare finta che io non stia parlando, teme!
Si accorse subito, dal rossore sulle sue gote, che non era arrabbiato come voleva sembrare; gli soffiò sulle labbra le sue scuse, sentendolo tremare, poi aggiunse.
-Ma non ce la facevo più...
Questa volta fu Naruto a scoprire di essere incapace di resistere, perché fu il primo a fiondarsi sulla bocca dell’altro, avvolgendolo con le braccia per avvicinarlo a sé; fecero aderire i loro corpi con un sospiro, mentre si stringevano l’uno all’altro con urgenza.
Sasuke osò, mettendo lentamente la punta delle dita sotto la maglia, e staccandosi leggermente per vedere eventuali cambiamenti sul volto del biondo; sembrava concentrato, tratteneva quasi il respiro; sospirò tremante quando Sasuke posò i palmi completamente e iniziò a carezzargli i fianchi e la schiena, baciandolo di nuovo.
Non sapeva nemmeno lui cosa stava accadendo; sapeva solo che si sentiva bruciare dentro di un fuoco che le carezze di Sasuke non riuscivano ad estinguere, anzi, lo alimentavano. Incurante di ogni cosa, si lasciò andare completamente nelle braccia del moro, baciandolo con trasporto e abbandono insieme. Dal canto di Sasuke, o meglio, del suo bruciore, il vedere Naruto così preso e coinvolto, non era d’aiuto, ma temeva di andare troppo oltre, pensando che per quel giorno avevano già fatto abbastanza passi avanti. Cercò di farsi bastare quella pelle morbida e liscia che gli era stato concesso di toccare, che tra l’altro bastava abbondantemente a mandarlo su di giri, sperando che Naruto si accorgesse da solo che quello che gli premeva contro l’addome NON era un cellulare e decidesse di porvi rimedio.
Vennero interrotti da un ragazzo che si trascinava dietro con visibile urgenza una ragazza con la gonna decisamente troppo corta, per spingerla dentro un cubicolo senza degnarli di uno sguardo.
Rimasero per uno o due minuti appoggiati l’uno all’altro, lo sguardo fisso sul punto in cui la coppia era scomparsa. Il primo a muoversi, con evidente fatica, fu Sasuke.
-Scusa, mi sono lasciato andare...
-N-non importa- gli rispose quello arrossendo –A me... non dispiace quando fai così...
Buttò tutto d’un fiato, mentre Sasuke sfoggiava uno dei suoi sorrisi sghembi.
Tuttavia, quando sentirono provenire dal cubicolo gemiti molto simili a urla, decisero che era davvero il caso di tornare dai loro compagni.

Forse ero davvero troppo inesperto.
Me ne rendevo conto ogni volta che mi sentivo bruciare quando mi sfioravi; e se ancora avessi avuto dei dubbi sul mio rapporto con Gaara, bastava quel fatto a chiarirli tutti: eri l’unica persona che mi faceva quell’effetto.
Tutt’ora, non riesco più a provare certe cose se non quando penso a te.





AAAAAAAHHHH!
Chiedo perdono, ma sono in fase studio disperato, quindi ho davvero poco tempo!
Credo di avere un unico commento: Itachi Uchiha è il mio dio; insomma, capisce tutto no? È una mente superiore!
Beh beh ora vado!!
Ragazze, sappiate che vi amoooooooo! E pregate per me!
Bacio ^^

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Capitolo 25
Sai cosa mi sarebbe piaciuto fare?
Fare il giro del mondo. Ma anche dell’isolato. Mano nella mano con te.
Svegliarsi presto e andare a vedere il sole che sorge.
Guardare le stelle cadenti senza esprimere desideri, perché se siamo insieme non abbiamo bisogno di nient’altro.
Sto male se penso che non faremo mai nulla di tutto questo, perché il tempo a nostra disposizione è stato poco, e le circostanze sono state sfavorevoli.



Trovarono Neji e Kiba al bancone del bar, e si sedettero sui due sgabelli vuoti accanto a loro. Neji li guardò con un’aria annoiata e sembrava che i suoi occhi volessero dire: -Non voglio sapere che cosa stavate facendo.
E comunque, sembrava preoccupato per cose decisamente più importanti: infatti Kiba era praticamente accasciato sul bancone, e si teneva la testa tra le mani. Naruto avvicinò il viso al suo, preoccupato.
-Che gli è successo?
-Si è ubriacato, no?
Disse Sasuke guardando sprezzante l’Inuzuka, che si era girato e lo aveva fulminato, anche se non sembrava abbastanza in sé da poter rispondere qualcosa.
-Strano, vero?
Sbottò Neji alquanto irritato: non c’era volta che quello stupido non gli procurasse qualche fastidio! Poi guardò la sua faccia da cucciolo che mugugnava: -Ho mal di testaaaa...- e gli passò tutto.
Naruto era come al solito preoccupato per l’amico, e cercava di costringerlo a bere un po’ d’acqua per rinfrescarsi un po’, mentre Sasuke gli diceva inutilmente che non bisognava preoccuparsi per gli stupidi.
A un certo punto Kiba adocchiò qualcosa che lo fece immensamente divertire, tanto che, dalle risate, stava quasi per cadere dallo sgabello; fortunatamente Neji lo afferrò in tempo, rimettendolo seduto.
-Che cavolo hai da ridere?
Kiba indicò un tipo muscoloso che ballava come un idiota sulla pista da ballo: aveva gli occhi chiusi come se fosse in un mondo tutto suo e agitava le mani vicino alla testa come se stesse avvitando due lampadine.
-Guarda quel tipoooo!!!!
Urlava Kiba sbellicandosi. Naruto non rideva perché pensava fosse maleducazione, Sasuke perché non sapeva ridere, Neji perché sentiva il profumo, o meglio la puzza, della catastrofe. Infatti, improvvisamente e inspiegabilmente, il tipo si girò verso di loro, e, come un toro quando vede un drappo rosso, si mise a camminare deciso verso di loro dondolando le braccia e camminando a gambe flesse e un po’ divaricate.
Sasuke prese subito Naruto per le spalle per girarlo dalla sua parte e far finta di parlare, mentre Kiba si era un po’ accorto di quello che aveva combinato e Neji recitava le sue ultime preghiere.
L’individuo si piantò a gambe divaricate e a braccia incrociate davanti a loro, non calcolando, con loro immensa gioia, Naruto e Sasuke.
-Scusa?
Fece rivolgendosi a Kiba a voce alta e un po’ acuta.
-Dici a noi?
‘Noi?? Cosa noi??? Lo picchierò!!!’ pensava Neji.
-Sì, a te col tuo amico. Ascolta poco poco, ma tu sei quel Dj che viene qui... quello che fa rap, fa le rime...
Tutti al bancone tirarono un sospiro di sollievo: non sembrava essersi accorto del fatto che Kiba lo stava pigliando in giro. Il ragazzo accavallò le gambe, dicendo con falsa modestia
-Beh, ci provo...
-Ah... ma, ascò poco poco, tu con i capelli... tutto pettinato bene, ma stavi guardando male prima?
Fece rivolgendosi a Neji, che spalancò gli occhi incredulo fulminando il suo ragazzo, l’unico colpevole in quel posto.
‘Giuro che lo ammazzo’
-Guarda- fece schiarendosi un po’ la voce –di certo non ero io.
Terminò lanciando un’occhiata eloquente a Kiba.
-Ma mi stai prendendo per il culo, mi stai prendendo? Che cazzo non ero io!
-Non guarda- intervenne Kiba –lui non c’entra, ero io che...
-Cosa è che vuoi tu, cosa è? Sei il difensore sei, cosa è?
Kiba alzò un sopracciglio alterandosi. –Beh, stai accusando ingiustamente il mio...
-Ti do uno schiaffo a te e al tuo amico, v’intreccio in due.- lo interruppe quello. –Rap, comunque, ritornando al discorso di prima.- alzò improvvisamente il tono di voce: -Questa musica devi ascoltare, la techno, capito?? Per fulminarti! Per svarionarti il cervello! Dove è? Dove è che vuoi andare tu con la tua musica ‘Io rimo, ti deprimo’ cosa è? Ci riesco anch’io! Oh bromboli, siete due scemoni!
E detto questo, se ne andò tornando a ballare il suo ballo della lampadina svitata, lasciando il gelo al bancone. Naruto si girò verso Sasuke con aria atterrita, sussurrando: -Ma chi era quello...?
Ricevendo come risposta una scuotimento di testa. Invece Kiba, che si era leggermente svegliato, si alzò dalla sedia dirigendosi a passo di marcia verso il banco del dj, sparendo in mezzo alla folla prima che Neji riuscisse a fermarlo. Il ragazzo si prese la testa tra le mani, ordinando un qualcosa di molto alcolico, sussurrando:
-Invece di ringraziare per essere ancora vivo...
Mentre Naruto gli dava pacche consolatorie sulla spalla.
Dopo qualche minuto, la musica cessò, e si sentì la voce del Dj:
-Ragazzi, vi voglio presentare un mio amico, anche se di sicuro lo conoscerete! Dj Kiba!!
Si alzò un boato dal pubblico, evidentemente Kiba era piuttosto conosciuto. I tre ragazzi lo guardavano stralunati mentre agitava le braccia con un microfono in mano accanto al dj. Che diavolo stava facendo? Forse l’insulto al suo rap non gli era andato giù.
Partì una musica priva di parole, e Kiba incitò con le mani la folla a muoverle a tempo. Poi iniziò. Come se si trovasse in 8mile o in qualche cosa del genere.
‘Vai in giro con la macchina trassata perché credi che con quella ogni ragazza ci si bagni la patata. Abbassi i finestrini alzi il volume dello stereo per far sì che tutti sentano i tuoi bassi da guerriero. Non vai mai in discoteca perché non ti fanno entrare ma vai a fine serata solo per farti notare. Acceleri, sfrizioni, fai qualche testa-coda, per farti urlare “bravo, dai continua ancora”
Abbigliamento Cortez, cappellino in testa, occhiali da moscone e pettorali da palestra, tribale sulla spalla, sopracciglio depilato, con un piercing fluorescente ai limiti del gaggio.
Ti credi uno sballone perché fumi due porri, ma quando provochi le risse prendi sempre e solo colpi. Ma già sei bellino non hai neanche tutti i denti le ragazze non ti cagano, cosa cazzo pretendi?’
Quindi alzò le mani al cielo imitato dalla folla per ‘cantare’ quello che doveva essere il ritornello:
‘A quanta gente tu vorresti urlare “ma già sei bellino”? a quanta gente tu vorresti dire “ma già sei bellino”?’
-Oddio...- mormorò Neji. Stava descrivendo il tipo di prima... era pazzo?
Invece Naruto sembrava ammirato: -Però! Non sapevo che fosse così bravo!
-Baka...
-Ehi!
‘Mi chiedo quando cazzo è che ti svegli, speri di vedere gente così passi con il motorino e impenni. Ti vanti di conoscere ogni cricca di ogni piazza, credi di poter avere sempre qualunque ragazza. Quando mai tu non hai detto “Ooh, stai guardando male?” ma chi cazzo ti caga o coglione ma non mi scassare! Sei solo un immaturo, a te la gente ti sorride non perché sei figo ma perché ti prende per il culo. Sei un eterno sfigato, tanto che se ti fidanzi è un evento e ti viene a stringere la mano il vicinato. Le tue argomentazioni sono alquanto limitate: fumo, sesso macchine preparate. Come tutti c’hai la fissa di gettarti in mezzo alla mischia se nei paraggi si intravede qualche rissa. Tu fai sempre il cretino perché pensi che ogni occasione sia buona per stare sempre più al centro dell’attenzione’
La gente era in delirio, saltellavano sul posto ridendo a qualche battuta di Kiba, e con loro il tipo di prima, che non sembrava aver capito che era dedicata a lui. Per fortuna.
‘Scappi dai poliziotti coprendoti la targa quando sei sopra il tuo F10 su cui hai montato uno a 90 “mi fa 150” ma vaffanculo jolly! Ti avvicini dalle tipe gridi “Fiore posso coglierti?”. Introduci ogni tua frase con “Cè, non hai capito” tu non hai capito quanto sei rincoglionito! Vivi e lascia vivere, non fare il farabutto, scoppiandoti la macchina, sgommando al cavalluccio. Ti aggiri smanicato guarda che fai proprio pena, con in testa il cappellino appoggiato a malapena. Sei fiero di te stesso, cerchi di accettarti almeno tu dato che gli altri pensano che tu sia un fesso.
Ti scrivi nella mano a pennarello “I love techno” poi parli con l’esperto della music electro. Ti credi superiore vorresti pure l’inchino, e già per questo continuo a gridarti ma già sei bellino!’
Dopo aver cantato per l’ultima volta il ritornello tra le acclamazioni della folla, probabilmente molto ubriaca, si dileguò tornando dai suoi amici con aria molto fiera di sé.
-Ah! Sono un genio, non c’è niente da fare.
Manco a dirlo, l’unico a dargli ragione fu Naruto.

-Allora, ti sei divertito?
Camminavano con un po’ di stanchezza addosso verso casa. Era circa l’una di notte, quindi in giro non c’era praticamente nessuno, e faceva molto freddo. Nonostante fossero un po’ stanchi, camminavano veloci e stringendosi nei giubbotti per sentire meno freddo, inutilmente. Sembrava che il gelo penetrasse anche la stoffa pesante e imbottita.
Sasuke alzò impercettibilmente le spalle, tenendo lo sguardo fisso davanti a sé.
-Mah, possiamo dire che la serata non è andata del tutto sprecata...
Mormorò scoccandogli una fugace occhiata maliziosa, in modo che capisse perfettamente di cosa stava parlando. Infatti quello arrossì violentemente, balbettando qualcosa mentre vedeva il volto di Sasuke avvicinarsi sempre di più al suo.
Tuttavia si dimenticò di quello che stava cercando di dire e del suo imbarazzo non appena l’alito profumato di Sasuke gli solleticò le labbra e non appena si sentì stringere dalle sue braccia. Niente di nuovo.
Si staccò leggermente, anche se non ci teneva più di tanto, per mormorargli:
-Siamo troppo vicini a casa, potrebbero vederci...
-A quest’ora staranno tutti dormendo...
Mormorò baciandogli le guance e il collo.
-Non credo: le luci sono accese.
-Eh?
Si staccò di colpo, notando che effettivamente le camere di sopra erano spente, ma il salone era acceso. Che fossero ancora svegli? Strano: sua madre andava a letto presto, suo padre pure perché il giorno dopo doveva andare al lavoro, e non vedeva perché i suoi fratelli dovessero stare in salone a quell’ora di notte. -Sarà successo qualcosa?
Chiese il biondo preoccupato. Sasuke cercò di tranquillizzarlo con un ‘Non credo’, ma capirono che c’era qualcosa che non andava non appena aprirono la porta e furono investiti dalle urla di... Fugaku e Itachi?
-Da te non me lo sarei mai aspettato!
-Cosa?? Eh? Che cosa?
I due uomini di casa Uchiha erano in piedi nel bel mezzo del soggiorno che si fronteggiavano; sembravano infuriati, né Naruto né Sasuke li avevano mai visti così, di solito erano sempre state due persone molto calme. Invece in quel momento Fugaku aveva il volto rosso di collera e le vene del collo sporgevano pericolosamente mentre urlava, mentre Itachi lo guardava con aria altrettanto arrabbiata e una luce ribelle negli occhi.
Si avvicinarono a una Karen in camicia da notte ai piedi delle scale con aria alquanto spaventata, per chiederle che cosa fosse successo, e lei rispose sottovoce: -Papà ha scoperto... insomma, tutti abbiamo scoperto, che Itachi sta con un...
Si morse nervosamente il labbro inferiore; Sasuke la sollecitò, impaziente.
-Sta con un...?
-Con un ragazzo. E papà si è infuriato. Insomma, ma ve lo immaginavate?
Non si capiva che cosa intendesse con quella domanda, ma era evidente che in parte condivideva i pensieri del padre, e Sasuke se ne accorse subito; stava per risponderle a tono, in quanto si sentiva chiamato in causa, ma rinunciò perché aveva notato l’atteggiamento evasivo di Naruto non appena avevano ricevuto la notizia, che aveva subito distolto lo sguardo per ritornare a vedere la due figure nel salone.
-Tutti questi anni di sacrifici...! hai idea di quanto abbiamo speso io e tua madre per la tua istruzione, per darti ogni cosa? E con cosa siamo stati ripagati?? Con un figlio...
Si interruppe, come se non avesse il coraggio di dire quella parola (sembra zio Vernon quando si parla di maghi...ndME la pianti di dire cazzate anche nei momenti seri???? Taci!nd TUTTI). Itachi se ne accorse e praticamente gliela sputò in faccia.
-Gay? Che c’è di male se sto con un uomo, eh?
-Non c’è niente di male, non è vero caro?
Intervenne all’improvviso una Mikoto pallida, con l’intento di interrompere il litigio. Ma il marito si girò verso di lei, infuriato; non era disposto a sentire ragioni. -Mikoto, non cercare di difenderlo! Con tutto quello che abbiamo fatto per te, come hai osato farci questo?
-Farvi questo? cosa, esattamente? Innamorarmi di un ragazzo?
Fugaku distorse la bocca in una smorfia di disgusto non appena sentì quelle parole.
-L’amore... tra gli uomini... è solo una malattia, un difetto che va eliminato! Non permetterò che uno degli Uchiha sia affetto da una cosa tanto anormale!
Itachi rimase in silenzio, ferito da quelle parole ma anche terribilmente arrabbiato per il fatto che suo padre, per la prima volta nella sua vita, non lo stava ascoltando e non era fiero di lui... forse perché per tanto tempo davanti a lui aveva messo una maschera. In tutti quegli anni, Fugaku Uchiha non conosceva per niente nessuno dei suoi figli, troppo impegnato con il suo lavoro e nel mantenere alta la reputazione degli Uchiha. Certo, era merito suo se i ragazzi vivevano negli agi, ma era quello il prezzo da pagare? Almeno Mikoto un po’ li conosceva, anche se non si sarebbe mai immaginata che suo figlio fosse innamorato di un uomo; ma sapeva che Itachi non era uno stupido, e se stava rischiando tutto così, sapendo il pensiero di suo padre, era per una buona ragione.
Cosa doveva fare? Per tanto tempo per lui era sempre stato importante avere l’approvazione di suo padre, aveva faticato tanto per non deludere le aspettative che gravavano sulle spalle del primogenito degli Uchiha... ma ora si chiedeva se davvero ne valeva la pena. Voleva essere ammirato per qualcosa che non faceva parte di lui? Ora che c’era Kisame ogni cosa aveva assunto un altro significato, la sua giusta posizione.
‘Kisame...’ Decise in un istante, gli bastò ricordare come si sentiva quando era con lui: felice come non lo era mai stato, finalmente se stesso. Era sicuro che lui non lo avrebbe mai abbandonato.
-Non ho intenzione di lasciarlo, se è questo che vuoi.
Fugaku lo guardò duramente, mentre nella stanza tutti, compreso Itachi, anche se non lo dava a vedere, e Sasuke, trattennero il respiro.
-Allora puoi anche andartene da questa casa. Da oggi non sei più mio figlio.
Spalancò gli occhi, un dolore lo squarciò, ma l’orgoglio ebbe la meglio, e gli fece mantenere l’espressione impassibile che tanto gli riusciva bene. Girò sui tacchi e salì velocemente le scale per andare a preparare i bagagli, senza degnare di uno sguardo la madre e i tre fratelli ai piedi delle scale.
Lo sguardo di Fugaku si posò su di loro, ma Mikoto gli si piantò davanti facendo cenno ai ragazzi di salire di sopra, mentre iniziava ad alzare la voce anche lei. -Non puoi cacciarlo di casa!
-Posso eccome!
I tre salirono di sopra. Karen, con dei lacrimoni che stavano per scendere dagli occhi, si rintanò subito in camera sua senza dire una parola, mentre Naruto si girò verso Sasuke con aria triste:
-Itachi se ne andrà davvero?
Lo guardò con un’aria indecifrabile. D’altronde nemmeno lui sapeva che pensare di quello che era appena accaduto.
-Credo di sì.
Lo sguardo si rabbuiò. –Ma non è giusto! Io sapevo tutto, ho visto Kisame, e loro due... loro due si amano davvero!
Iniziarono a scendergli le lacrime, mentre Sasuke gli posava la mano sulla spalla in segno di conforto finchè non si fu placato, per fargli sentire che gli era vicino. Erano ancora in corridoio, e non voleva rischiare un contatto più profondo come un abbraccio dopo quello che era successo.
Non appena si fu ripreso, lo guardò con serietà:
-Hai intenzione di lasciarlo andare così, senza dirgli niente?
-Che vuoi dire?
-Voglio dire che Itachi ti ha sempre voluto bene, e lo sai.
Stava per ribattere, ma Naruto continuò: -E sai anche che pure tu gli vuoi bene.
Gli prese le mani delicatamente, pronto a sfilarle al minimo rumore, guardandolo dolcemente ma con serietà negli occhi.
-Non so cosa sia successo tra voi, né perché tu ce l’abbia con lui, ma credo che sia arrivato il momento giusto per parlarne. Non lasciarlo andare via senza aver chiarito...

Se solo penso a tutto quello che hai fatto per me...
Avevo degli amici, la mia famiglia era diventata più solare e allegra, da quando c’eri tu. Addirittura mia madre mi aveva abbracciato più volte in un giorno. E io l’avevo lasciata fare.
Io stesso mi sentivo meglio, più felice, una persona migliore...
E stavo anche per andare a chiarire la questione con mio fratello.
Mi chiedo, se non l’avessi fatto, dove sarei adesso...



Allora, salve a tutti! E scusate per il ritardo, ma sapete com’è, si studiava ^^
Ma oggi, after the second prova, pausaaaaaa!!!
Vi è piaciuto il capitolo, spero di sì! La prima parte è una boiata totale, lo ammetto (la canzone che canta Kiba è ‘Ma già sei bellino’ di Graffio&Teso’, quando ho scritto questo capitolo ero troppo fissata, perdonatemi), ma nella seconda è tornata un po’ di serietà! E ditemi, ve lo aspettavate? Spero davvero di no!
Chiedo perdono un’altra volta, ma oggi proprio non riesco a rispondere ai commenti, spero di riuscire a riprendere dal prossimo aggiornamento.
Solo una cosa! Ho visto che molte di voi si stupiscono della totale ignoranza di Naruto, e ammetto che fino a qualche tempo fa ero perfettamente d’accordo, ma poi... ahahah ho letto di una coppia di non so che paese, sposati, verso la quarantina, che si sono recati dai medici perché non capivano come mai non avessero avuto figli, dopo tanti anni di matrimonio e nessun problema fisico. I medici gli chiedono come va dal punto di vista sessuale e loro: eh?? Insomma, esce fuori che questi due sono cresciuti in un ambiente ultra religioso e non hanno idea di come si concepiscano i bambini. E sembra che dalle loro parti sia una situazione diffusa. Come possiamo vedere, al mondo c’è gente come Naruto!!! Ahahahah oddio, scusate ^^
Beh, bye bye!!!
Bacio bacio!
PS: the King of pop will live for ever

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Capitolo 26
A ben pensarci, per tutta la vita sono rimasto immerso nelle tenebre.
Tenebre così immense e pesanti che mi hanno fatto diventare una persona intrattabile... che hanno trasformato la mia ammirazione per Itachi in invidia.
Volevo essere apprezzato. Volevo avere degli amici. Desideravo solo questo. ma per proteggermi, avevo deciso di rifiutare il mondo. Sono sempre stato consapevole di non valere nulla...
Ma dinanzi a me, che non valgo niente... sei comparso tu...
E tante, tante volte, mi hai accettato...
Ero contento...



Mai, in tutta la sua vita, bussare a una porta gli era sembrato più difficile.
Forse perché dietro di essa si celava un problema che aveva creato lui e che non aveva mai voluto affrontare. Ma ora lo stava facendo, spinto da quel biondino insistente che lo aveva guardato per la prima volta con uno sguardo totalmente serio.
Ma forse non lo faceva solo per via di Naruto. In realtà, non voleva che suo fratello se ne andasse di casa... per quanto gli procurasse fastidi e complessi, la sua presenza era per lui... rassicurante. Sì. Rassicurante esprimeva bene quel sentimento che nasceva in lui sapendo che Itachi era in casa, che comunque se era arrabbiato poteva fare due metri e prendersela con lui per qualcosa... e sapeva che non lo avrebbe odiato per questo.
In realtà Sasuke era ben consapevole di queste cose. Sapeva che Itachi gli voleva bene, nonostante quell’atteggiamento sarcastico che riservava solo a lui, specialmente da quando era arrivato Naruto, e, come il biondo aveva detto, anche lui gliene voleva, nonostante tutte le sue parole.
Ma era sempre stata dura vivere nell’ombra di una persona come Itachi Uchiha. Era... perfetto. Non c’erano altre parole per descriverlo. Era bello, aveva fascino e carisma, era intelligente, abile in ogni cosa, stimato. Anche suo padre stravedeva per lui. Gli aveva pagato le scuole più esclusive, soggiorni all’estero per migliorare le lingue, e non solo perché era il primogenito, ma perché effettivamente se lo meritava ed era in grado di reggere a un ritmo simile.
E lui, si era impegnato, si era impegnato tanto, per raggiungere quella persona così vicina eppure così lontana. Stava chino sui libri fin da bambino, e quindi non aveva un amico. Si sentiva solo e triste, anche perché nonostante tutti i suoi sforzi, non cambiava nulla, suo padre non aveva intenzione di riservare a lui lo stesso trattamento. Certo, non lo aveva mai trattato come uno schifo, e Sasuke sapeva che i suoi genitori erano comunque felici della sua nascita, ovviamente... ma lui non era Itachi, e non lo sarebbe mai diventato.
Quando comprese questa verità, anziché accettarla, trasformò tutta la sua frustrazione e tutto il disgusto che provava per una persona incapace come lui, in odio per suo fratello.
D’altronde era lui la causa di tutto. Se non ci fosse stato, Sasuke sarebbe stato il primogenito, e tutto sarebbe stato perfetto.
Era sempre stato consapevole della futilità e della stupidità dei suoi sentimenti. Tuttavia, mai aveva deciso di cambiare.
Fino a quel momento. Naruto aveva risvegliato in lui dei sentimenti che non credeva esistessero, o che comunque non ricordava di aver mai avuto. Una dolcezza ma al contempo un bisogno di affetto e protezione che potevano risalire solo ai primi anni della sua infanzia.
Già da qualche giorno meditava di sistemare le cose, e comunque non scaricava più la sua frustrazione sull’odio per il fratello... forse perché in quel periodo era talmente felice da non provarne minimamente, di odio, e per nessuno.
Ma quella sera... per la prima volta aveva visto un Itachi completamente diverso. Un Itachi le cui difese erano crollate, che non otteneva quello che voleva senza problemi, un Itachi che nessuno ammirava... un Itachi rifiutato da suo padre.
Sapere che suo fratello era innamorato di un ragazzo e che per questo avesse deciso di rinunciare a ogni cosa, lo faceva sentire in qualche modo più vicino a lui.
No, forse anche in quel momento Itachi si era rivelato migliore. Lui, Sasuke, quanto tempo ci aveva messo e quanti casini aveva combinato, prima di decidere di accantonare il suo orgoglio per Naruto? Itachi non aveva avuto esitazioni rinunciare non all’orgoglio, ma alla famiglia, per la persona che amava.
Se il suo odio per lui fosse stato autentico, quella sera, quando suo padre aveva detto a Itachi che non era più suo figlio, si sarebbe dovuto sentire felice e avrebbe dovuto pensare qualcosa tipo ‘Giustizia è stata fatta’, perché, finalmente, era lui il primogenito, suo fratello non era più d’intralcio.
Eppure, in quell’istante, aveva solo sentito una gran desolazione, dentro, e aveva pensato ‘Non è giusto’. E di nuovo aveva sentito, forte come non lo era da anni, l’ammirazione per quella persona farsi strada in lui.
Chiuse gli occhi con un sospiro quasi rassegnato. Ormai aveva preso al sua decisione, e da tempo aveva deciso di non tirarsi indietro di fronte a nulla, perché l’ultima che l’aveva fatto, lui e la persona più importante per lui, avevano sofferto.
E poi, se fosse tornato indietro con la coda tra le gambe, che figura ci avrebbe fatto di fronte a Naruto? No, no, di scappare non se ne parlava.
Bussò, aspettando una risposta che arrivò quasi subito, ma da una voce così carica di sentimenti negativi che quasi non la riconobbe. La porta si aprì con un leggero cigolio, e si ritrovò davanti Itachi che gli dava le spalle, intento a riempire una valigia di abiti.
Entrò e chiuse la porta, e solo allora Itachi si girò per vedere chi era entrato e cosa volesse. Era convinto che fosse sua madre, o Karen, o anche Naruto, addirittura suo padre, ma di sicuro non credeva di vedere Sasuke in quel momento.
Lo guardò sorpreso per un attimo, prima di riuscire a metabolizzare l’evento straordinario che si era verificato.
-Sasuke...
Sembrava quasi una domanda. Alla quale quello non rispose.
-Così te ne vai.
Quella non era una domanda, ma semplice constatazione. Sogghignò leggermente.
-A quanto pare non sono tanto gradito in questa casa... non più almeno.
Tornò a mostrargli le spalle per continuare a riempire la valigia, mentre Sasuke si sentiva pervadere da una leggera rabbia. Itachi aveva avuto tutto da quella famiglia, o almeno aveva avuto tutto ciò che avrebbe voluto anche lui, e ora se ne stava andando, stava buttando tutto al vento.
Lo faceva infuriare, vedere le cose che desiderava e che un altro aveva ottenuto, che venivano gettate via come se fossero di troppo.
-Con tutto quello che hanno fatto per te? Con tutto quello che hai ricevuto? Non hai un briciolo di gratitudine??
Si girò nuovamente a guardarlo mentre gli parlava stringendo i pugni, sorpreso che lui non capisse. Che PROPRIO LUI non capisse perché lo stava facendo. Si sedette sul bordo del letto con un sospiro.
-Ti spiegherò brevemente cosa è Kisame per me, e forse capirai un po’ di cose... lui è... un omone ostinato e un po’ duro di comprendonio, che ride in maniera rumorosa e si fa in quattro per gli amici... ma è anche una persona gentile, che ha un acquario colmo di pesci a cui da la buonanotte uno per uno. È una di quelle persone che non sa resistere a un gattino bagnato a affamato sul bordo della strada, e che fa sempre l’elemosina ai barboni... Kisame... è la prima persona a cui ho mostrato il vero me stesso, che mi conosce meglio di chiunque altro. È uno dei pochi che mi fa ridere veramente, e con il quale posso essere me stesso.
Quando ero disperato perché tutti volevano troppo da me, lui mi ha preso con sé e mi ha perdonato ogni mio difetto, mi ha accettato completamente... capisci di cosa parlo, vero?
Gli chiese guardandolo negli occhi. Per tutto il tempo aveva ascoltato quella confessione estemporanea che somigliava tanto a una serenata d’amore, e non aveva potuto fare a meno di pensare a Naruto.
-Sì...
Annuì con un piccolo sorriso.
-Io sono anche questo, e se papà non lo vuole accettare... pazienza. Hai parlato di gratitudine prima... certo che ne ho. Ma ho anche qualcosa di più importante, e se devo proprio decidere tra la mia famiglia e lui...- sogghignò senza allegria, ma con tranquillità –non ho dubbi su quale scegliere...
Annuì, non sapendo più che dire. Mai come in quel momento si era sentito così vicino a lui. Entrambi avevano trovato la persona che li aveva accettati e che li aveva salvati dalle tenebre in cui si trovavano... ma...
-...Hai detto... che eri disperato... perc...
Si interruppe quando vide un sorriso triste comparire sul viso del fratello.
-Davvero non te lo immagini?
No, certo che non se lo immaginava! Perché mai la perfezione fatta a persona avrebbe dovuto essere non giù di morale ma addirittura così disperata da aver bisogno di essere salvata? Non aveva senso!
-Hai mai pensato a cosa volesse dire essere il primogenito della famiglia Uchiha...?
Certo che l’aveva pensato, un milione di volte. E proprio per questo avrebbe voluto esserlo.
-...tutti... tutti si aspettavano da me qualcosa di grande, che fossi all’altezza di coloro che mi avevano preceduto a capo della famiglia; e ammetto che inizialmente, quando ero piccolo, mi sentivo lusingato ed esaltato, e mi sono montato la testa... Mi sono buttato anima e corpo negli studi e nei corsi di approfondimento a cui venivo iscritto, studiando cose delle quali non mi importava nulla, tralasciando tutto il resto. E mentre intorno a me gli altri bambini giocavano, io stavo chino sui libri e pensavo ai miei sogni di potere...
Sospirò pesantemente, Sasuke non osava interrompere quella confessione, anche se per lui era davvero strano quello che stava dicendo, non capiva dove fosse il problema.
-Quando mi sono reso conto che quei sogni non erano miei ma della mia famiglia, era troppo tardi... tutti avevano dei legami, e io non potevo inserirmi... Sono stato davvero male, mi sembrava di star sprecando la mia vita, ma allo stesso tempo non volevo deludere papà e tutti coloro che credevano che avrei combinato qualcosa di buono... è stato proprio in quel periodo che ho conosciuto Kisame.
-Ed è stato lui ad aiutarti?
Annuì.
-Anche se le mie inquietudini rimanevano comunque... Ad essere sinceri non sono mai stato realmente libero fino a quando papà ha detto quelle cose. Ora posso finalmente andare per la mia strada. E poi...
Gli lanciò un’occhiata penetrante, come se stesse decidendo se continuare a parlare o no.
-...c’eri tu.
-Cosa? Che c’entro io?
Fece un sorriso triste, forse un po’ imbarazzato. Aveva deciso di tenersi per sé quel fatto, raccontandolo solo a Kisame, ma forse non era il caso di mantenere il segreto.
-Tu sei sempre stato libero. In tutti questi anni, mentre ero intrappolato in questi affari di famiglia, ti vedevo fuori da tutto questo, solo perchè eri nato dopo di me e... ti invidiavo. Ho sempre desiderato essere al tuo posto...
Quello che fino a qualche minuto prima era solo un piccolo accenno di rabbia, quasi un fastidio, divampò all’improvviso, diventando una furia incontenibile. Percorse brevemente il tratto di camera che lo separava dal fratello, che lo guardava stupito ,mentre lo alzava leggermente dal letto prendendolo per il colletto della maglia.
-Non prendermi in giro!!!
Urlò, fuori di sé. Itachi non aveva reagito in alcun modo, e forse questo gli dava ancora più fastidio. Ma ciò che lo faceva davvero infuriare erano quelle parole... ‘ho sempre desiderato essere al tuo posto.’.
-Sta zitto! Come osi... dire certe cose con tanta facilità?? Volevi essere come me?! Non prendermi in giro! Sei tu quello che è sempre stato bravo in tutto!! Non prendermi in giro!!!
-Sasuke...
-Anch’io!.. anch’io sognavo... di diventare come te!! Non prendermi in giro!!
Lentamente l’aveva lasciato andare, e si stupì, mentre ancora cercava di riprendere fiato dopo la sfuriata, della mano che gli si posò gentilmente sulla testa. E si sorprese ancora di più quando Itachi gli disse, sul volto ancora quel sorriso triste.
-Lo so.
Si scostò leggermente da lui, facendo cadere la mano, che dopo essere rimasta sospesa per qualche secondo, ritornò sul bordo del materasso. Itachi fece un sorrisino ironico.
-Siamo due stupidi, eh? Gli Uchiha non si smentiscono mai...
Sasuke non rispose, troppo impegnato a dare un senso a quella frase, ancora. Davvero? Davvero, per tutto quel tempo, si erano invidiati a vicenda? Ma lui non s en’era mai accorto.
-Non ho mai pensato che tu...
-Merito di Kisame, anche quello... è grazie a lui che ho capito che io sono Itachi, e tu sei Sasuke. E le cose non possono cambiare. Però... abbiamo entrambi qualcosa di prezioso che ci rende felici di essere quello che siamo, no?
Gli balenò in mente il volto sorridente di Naruto... amava LUI, non Itachi. Sorrise lievemente.
-Già... forse... essere Sasuke, non è così male.
Davvero si stava accettando per quello che era, senza desiderare essere qualcun altro? Gli sembrava incredibile, e allo stesso tempo gli sembrava che tutto quello che aveva pensato fino ad allora fosse terribilmente stupido.

Quando Naruto si decise a entrare nella stanza del fratello maggiore, si ritrovò davanti uno spettacolo che poteva avere dell’incredibile: i due ragazzi Uchiha che sistemavano fianco a fianco le valigie del maggiore, passandosi le cose di mano in mano come se tra loro fosse sempre andato tutto perfettamente.
Stava già per rallegrarsi, quando si rammentò che si era arrivati a un buon risultato, ma solo pagandolo a caro prezzo. Si doveva essere rabbuiato, perché Itachi, giratosi verso di lui, gli aveva detto:
-Naruto, tutto bene?
-Te ne vai davvero?
Gli chiese sconsolato, e quello non potè fare a meno di annuire.
-Ma… dove te ne andrai?
-è ovvio, no?- disse sorridendo lievemente –Da Kisame. Tanto prima o poi ci sarei andato comunque, quindi...
Venne interrotto dal biondino che si era lanciato ad abbracciarlo forte, in segno di saluto; lanciò un’occhiata imbarazzata a Sasuke, che aveva assunto un’aria scocciata, ma che ormai era abituato alle effusioni che il ragazzo regalava alle persone a cui voleva bene. Itachi gli accarezzò il capo con fare consolatorio e un po’ impacciato.
-Grazie di tutto Itachi. Ti voglio bene!
Mormorò il ragazzo ancora stretto nell’abbraccio di quello che considerava ormai da tempo come un fratello maggiore. Itachi a quelle parole spalancò gli occhi, ancora stentava ad abituarsi alla dolcezza di Naruto. Gli sarebbe mancato.
-Grazie a te, piccolino...
Si staccò dal biondino per chiudere l’ultima valigia e iniziare a dirigersi verso l’uscita.
Si girò un istante, per guardare i suoi due fratellini: Naruto che lo guardava con aria dispiaciuta e Sasuke che continuava a ostentare quella sua aria orgogliosa.
Sorrise. Quei due stupidi. Almeno se ne andava sapendo che finalmente le cose tra loro andavano bene.
-Naruto, ti affido il mio fratellino, mi raccomando! E tu... – fissò il suo sguardo su quello di Sasuke, posandogli una mano sul capo e scompigliandogli amorevolmente i capelli –Vedi di trattarlo bene e di darti da fare, caro il mio futuro capo degli Uchiha.
Uscì dalla stanza sorridendo tra sé e sé per l’espressione a metà tra l’arrabbiato, l’imbarazzato e il felice che aveva fatto Sasuke.
Naruto si girò a guardare il ragazzo, per vedere la reazione, e da quella capire come si erano messe le cose con Itachi, ma Sasuke teneva lo sguardo basso; stava per chiederglielo direttamente, quando si sentì avvolgere dalle sue braccia.
Sasuke lo stringeva con forza, e aveva infilato il viso tra la sua spalla e il collo, quasi nascondendolo.
-Sasuke?
Si stava preoccupando, non sapeva come interpretare quel gesto. Le cose erano andate bene o no? Poi sentì Sasuke mormorare:
-Grazie... è solo merito tuo...
Naruto sorrise:
-Mi sembra che allora abbiate chiarito e sia tutto a posto...
Sasuke si staccò, per guardarlo negli occhi con un’espressione che Naruto non gli aveva mai visto prima; le gote imporporate da un leggero rossore simbolo di imbarazzo per i sentimenti provati, e un grandissimo sorriso felice.

Ricordo ancora la prima volta che ti ho visto sorridere.
Nella mia vita ho visto tante cose belle: quadri, paesaggi, opere d’arte...
Ma non ero assolutamente preparato alla bellezza del tuo sorriso.
Era uno spettacolo così meraviglioso che ne diventai completamente dipendente...
Tutt’ora, non faccio altro che pensarci...





In una serata in cui non ho alcuna voglia di studiare e mi sto liquefacendo dal caldo, vi sparo questo capitolo ricolmo di amore fraterno e un’altra one-shot. In questo periodo devo dire che ho la fissa per le one-shot; ed è un bene, credo, perché mi sarebbe difficile scrivere una long-fic in questo periodo. Quindi tutti i miei progetti a lungo termine sono rimandati a un momento più propizio: ma non temete, miei prodi, dopo l’orale (mercoledì) rimetterò a posto l’ultimo capitolo di ‘Noi bla bla’ e inizierò a scrivere il seguito di ‘Black Stuff’. Ebbene sì, vi tocca, care mie.
Ah a sproposito, volevo fare un chiarimento su queste benedetta frasi d'inizio e fine: nello scorso capitolo iniziava Naruto e finiva Sasuke. in questo inizia Sasuke e finisce Naruto. nel prossimo inizierà Naruto e finirà Sasuke. è uno schem fisso, mi ci sono messa d'impegno! Mi dispiace che sia una cosa così contorta, perdono! Ma potete anche fregarvene (non è vero^^)
Un grazie ENORME a tutte quelle che commentano, leggono, preferiscono seguono ecc ecc, davvero, non sapete che piacere mi fate, vi adoro. E ringrazio anche di cuore chi ha commentato la one-shot ‘Giuramento’, soprattutto la mia carissimi fedelissima e onnipresente ryanforever. I love you, cara!
Beh beh, io vado!
Bacio bacio ^^

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Capitolo 27
Fratello. Amico.
Compagno dello stesso sesso. Anima gemella.
Alla fine, sono tutti modi corretti per definirci, ma allo stesso tempo sbagliati. Cosa siamo noi?
Sinceramente non me lo sono mai chiesto, che importava?
Ci amavamo, solo questo importava. Non serve mettere in una categoria una persona a cui teniamo... peccato che per tutti gli altri questi nomi fossero così importanti...



Dopo la gita e gli avvenimenti che ne erano conseguiti, si tornò a scuola; con tutto quello che era successo in quei pochi giorni, la scuola sembrava un ambiente lontano, che era stato forse un po’ dimenticato dagli ingenui alunni. Ingenui, appunto.
Furono difatti accolti al loro rientro, da un compito in classe a sorpresa di letteratura, ordito dai malefici professori che li avevano accompagnati in gita, che volevano in qualche modo vendicarsi di quello che i loro poveri nervi avevano dovuto subire per colpa di quella specie di scolaresca.
Il clima da rientro dalle vacanze era sparito nel giro di cinque secondi, il tempo di realizzare quello che era successo; e il professore in questione si era subito rilassato sulla sua sedia, riassaporando l’odore della paura dei suoi alunni.
Eh, sì, tutto quello gli era davvero mancato.
Gli alunni chinavano le teste sui loro compiti, chi sull’orlo di una crisi nervosa chi più tranquillo, cercando disperatamente di ricordare che diavolo avesse scritto un qualche autore che aveva avuto una vita abbastanza lunga da scrivere una marea di cose che LORO dovevano studiare. O almeno avrebbero dovuto studiare.
Nella mente, una sola cosa gli impediva di cedere completamente al panico e impazzire in modo definitivo:
“Alla prossima ora c’è ginnastica”.

Mai. Mai in tutta la sua vita si era sentita più umiliata.
Come...come aveva osato?
-Ho deciso di lasciarti.
-Come?... ma, Sasuke-kun, perché...?
-Piantala di fare la finta tonta. Non mi sei mai piaciuta, non fare finta di non saperlo.

Quelle parole l’avevano colpita come uno schiaffo in piena faccia. Non gli era mai piaciuta?? Ma come? Gliel’aveva chiesto lui di mettersi insieme, o se l’era immaginato?
Dopo tutto quello che aveva dovuto passare nell’aspettarlo, ora lui la mollava così su due piedi e senza una ragione valida?
Che ne sapeva di quanto aveva pianto quella sera, tornata dalla gita? Di certo non gliene sarebbe importato nulla, quel ragazzo freddo e meschino avrebbe considerato inutile il suo dolore.
Certo, per chi non sapeva cosa vuol dire soffrire, il dolore degli altri era una sciocchezza.
Scriveva furiosa sul suo compito in classe, ma nella mente le passavano questi pensieri maligni nei confronti del ragazzo che l’aveva illusa e abbandonata senza pietà.
Sasuke Uchiha doveva soffrire.
Almeno quanto lei aveva sofferto.
Sorrise intimamente. Sapeva già come fare.
Non le era sfuggito il fatto che quell’essere fosse arrivato a scuola al fianco di quel ragazzo stupido dai capelli biondi. E non le era sfuggito nemmeno lo sguardo che Sasuke gli rivolgeva. Aveva capito. Oh sì, se aveva capito.
Amore puro. Ecco quello che Sasuke provava per quell’inutile persona.
Perchè lo guardava da anni, e mai gli aveva visto un’espressione simile.
Nell’istante in cui lo aveva realizzato, si era sentita rivoltare lo stomaco. Come osava quell’essere prendersi Sasuke? Che diritto aveva? Una creatura superiore quale era Sasuke Uchiha, come poteva accostarsi e provare qualcosa per uno stupido e insignificante ragazzino?
Cosa aveva lui che lei non possedeva???
Bucò il foglio da quanto stava premendo con la penna.
Naruto Uzumaki doveva pagarla.

Mai l’ora di ginnastica era stata accolta con così tanta felicità dagli studenti.
-Che cosa hai scritto nella seconda?
-Sì giusto! Io quella lì me la sono completamente inventata!!
Kiba e Naruto correvano lungo il perimetro del campo alle calcagna di Neji e Shikamaru, cercando di farsi rassicurare almeno un po’ sulle risposte del compito dai loro compagni più intelligenti.
-Io non ho risposto a niente. Disse Shikamaru che stava facendo tutto fuorc
hè correre. A meno che non si consideri corsa uno strano strascicamento di piedi senza alzare le ginocchia.
-Cosaaa? E perché? Tu sei intelligente!
Esclamò Naruto. Gli era appena crollato un mito.
-Perché avevo sonno e mi sono messo a dormire.
Disse quello semplicemente. I due ragazzi scossero la testa, quindi decisero di dedicarsi a estorcere informazioni da Neji.
-Ma si può sapere cosa ve ne frega? Ormai il compito è finito!
-Ma vogliamo sapere se abbiamo dato qualche risposta giusta!!!!
Fecero gli occhi cucciolosi e Neji non potè resistere. Si girò verso i due rompiscatole, come ormai li definiva nella sua mente (non ti ricordi che uno di questi rompiscatole è il tuo ragazzo? ndME me lo ricordo fin troppo bene, credimi...ndNEJI_CON_UN’ARIA_DAVVERO_ABBATTUTA)
-Allora ditemi cosa avete risposto e vi dico se è giusto, ok?
Dopo un minutino di grida di giubilio e altre cavolate tipiche di quei due, tipo saltelli e girotondi, Naruto e Kiba tornarono seri.
-Per esempio nella seconda: io ho risposto che l’opera più importante di Pascoli sono i Canti di un Pastore!
-Ma no, Kiba!! È ovvio che sono i Carmi del Gregge!!!
Neji li osservò per qualche istante, chiedendosi se lo stessero prendendo in giro, e appurato che no, erano mortalmente seri, si girò, accelerando il passo, con un:
-Andate a disturbare qualcun altro.
Si fermarono, guardandosi in faccia con aria interrogativa: perché mai Neji non voleva dire chi dei due aveva ragione? Beh, poco importava: aveva detto che potevano disturbare un’altra persona, e loro avrebbero obbedito!
Naruto cercò per un po’ un’altra persona della cui intelligenza non dubitava affatto, e dopo averla vista che parlava con un professore, urlò:
-Sasukeeeeee! Vieni qui, dobbiamo chiederti una cosa del compito!!!!
Lo vide girarsi verso di lui con aria stupita. Anche se era dall’altra parte del campo poteva vedere distintamente le sue espressioni. Un mezzo sorriso, poi aveva alzato gli occhi al cielo, poi si era incamminato verso di lui. Infine, dopo qualche secondo, aveva sentito Kiba chiamare il suo nome e Sasuke allungare la mano con espressione... preoccupata? Impaurita?
Fu un attimo. Sentì qualcosa di duro finirgli in mezzo ai piedi mentre ancora correva, e qualcosa che lo spinse verso il bordo del campo, dove c’erano gli attrezzi e i palloni accatastati vicino a degli armadi in ferro. Si sentì cadere con un tonfo sordo che gli rimbombò nelle orecchie e poi fu tutto buio.
L’unica percezione che aveva era un dolore per tutto il corpo e delle voci che lo chiamavano con insistenza.

Si risvegliò per la luce che gli colpiva il volto. Mugugnò, e alzò il braccio per coprirsi gli occhi da quella luce fastidiosa, ma non appena lo mosse, grugnì per il dolore. Si sentiva come se un bue lo avesse abbracciato con tutto l’amore di questo mondo.
-Devi stare fermo.
Aprì gli occhi di scatto, a dispetto della luce, non appena sentì quella voce. La sua voce. Sorrise, incurante del dolore che ancora sentiva.
-Le medicine dovrebbero fare effetto a momenti, tra poco non sentirai più dolore.
Annuì, senza aver realmente capito quello che gli era stato detto; non si era nemmeno reso conto di essere in un letto dell’infermeria scolastica, né gli importava sapere cosa ci facesse lì.
Era stato colto dallo stordimento diventato ormai abituale non appena aveva visto Sasuke seduto elegantemente su una sedia accanto al suo letto, che lo guardava con ansia mista a preoccupazione.
Ma perché aveva quell’aria seria?
-Sasuke, perché hai quella faccia? Sei arrabbiato?
Forse aveva fatto qualcosa di male senza rendersene conto. Sospirò pesantemente.
-Sì, sono molto arrabbiato.
-Scusa...
Mormorò. Sbuffò, reprimendo una risata. Quel... dobe. Con i suoi modi stupidissimi gli aveva fatto passare completamente l’arrabbiatura. Ora stava lì, che stropicciava il lenzuolo tra le dita nervose, senza osare guardarlo in faccia. Come poteva anche solo pensare che ce l’avesse con lui?
-Non con te, stupidissimo dobe...
-Uhm? – si riscosse nel sentire l’insulto e il fatto che Sasuke non ce l’aveva con lui.
-Ehi, teme, piano con le parole! E allora con chi ce l’hai?
Il viso di Sasuke si rifece scuro.
-Con...quella...
-Eh?
-Sakura. È lei che ti ha spinto.
-E perché mai avrebbe dovuto farlo?
Sospirò nuovamente: -Evidentemente voleva vendicarsi del fatto che io l’avessi lasciata e aveva capito che facendo male a te...
Non terminò la frase, imbarazzato, ma la rabbia non era cessata. Non solo nei confronti di Sakura, ma anche verso se stesso. Era solo colpa sua se Naruto si trovava s quel letto tutto dolorante; se solo non si fosse messo con Sakura, le cose non sarebbero mai andate così.
Si riscosse, sentendo la mano di Naruto posarsi debolmente sulla sua.
-Ehi, guarda che sto bene. E non è colpa tua.
Per una volta Naruto aveva capito come stavano le cose. Sasuke sorrise dolcemente, stringendo la mano nella sua, osservandolo. Naruto era bello anche con la canadese della scuola, anche in un letto di una squallida infermeria scolastica sapeva essere come al solito desiderabile; e il fatto che ne fosse totalmente inconsapevole lo rendeva ancora più adorabile di quanto già non fosse.
-Naruto...
Anche questa volta sembrò capire; ormai era in grado di comprendere quando l’atmosfera cambiava tra lui e Sasuke. Poteva sentire il desiderio aleggiare nell’aria.
-Dimmi.
Esitò un attimo. Sembrava che entrambi si fossero resi conto all’improvviso che si trovavano in una stanza completamente vuota, da soli, e che l’infermiera non sarebbe di certo entrata. Sasuke deglutì rumorosamente. Come fargli capire il desiderio impellente che sentiva nei suoi confronti?
-Con te... non riesco mai a trovare le parole adatte...
Naruto gli strinse forte le mani, guardandolo con quei suoi occhioni azzurri.
-Ogni parola che dici è giusta...
Cosa doveva fare? Naruto, da quel punto di vista, era un bambino; qualsiasi altra persona al suo posto avrebbe saputo cosa fare, lì, finalmente soli, su quel letto. Gli si avvicinò, sfiorandogli i capelli biondi con le labbra. Naruto inspirò con forza, così da vicino poteva sentire il delizioso profumo del fiato di Sasuke. -Sasuke...
Sussurrò, mentre avvertiva una fitta di dolore nella parte bassa del corpo. Sasuke chinò la testa e gli baciò la bocca con passione, mentre l’altro gli cingeva il collo con le braccia; ormai le medicazioni avevano avuto effetto, non sentiva praticamente nessun dolore e poteva muoversi liberamente. Si lasciarono trasportare, baciandosi avidamente, quasi senza respirare.
La fitta allo stomaco divenne così forte che Naruto aprì la bocca e gemette; Sasuke gli prese il volto tra le mani, sussurrando: -Sei la persona più incredibile che abbia mai conosciuto, Naruto... non so cosa fare con te...
Gli baciò la bocca, gli occhi, le guance e il collo, mentre Naruto gemeva come mai aveva osato fare, stretto a lui: il biondo si sentiva bruciare dentro; sensazioni che nemmeno con Sasuke aveva ancora provato lo stavano sconvolgendo. Cos’era quel caldo? Cos’era quel dolore incredibile che sentiva tra le gambe? Le labbra di Sasuke erano talmente avide e insistenti che lui cominciò a scivolare nel letto, incapace di muoversi, di respirare.
Sasuke lo fece sollevare, accarezzandogli dolcemente la schiena e sedendosi sul bordo del letto; lentamente gli tolse la maglietta e lo fece risdraiare, rabbrividendo mentre lo guardava con passione.
-Naruto, tu sei troppo per me... non posso averti né ora, né mai, né qui, né per strada... né da nessun’altra parte...
Mormorò abbracciandolo all’altezza della vita. Cominciò ad accarezzarlo, stando attento a non perdersi un centimetro di quel corpo tanto agognato. Gli sfiorò i capezzoli e, sentendo il suo gemito, li strofinò più forte, poi si allontanò e restò a contemplarlo.
-Dio, quanto sei bello...- si chinò nuovamente, prese un capezzolo in bocca e lo succhiò, mentre con le dita stuzzicava l’altro.
Sentire e vedere le labbra di Sasuke su di lui gli fece perdere il controllo, e mugolò così forte di piacere che il ragazzo dovette ritrarsi e coprirgli la bocca con una mano.
-Zitto, ti sentiranno- sussurrò mentre continuava ad accarezzarlo all’altezza dei fianchi.
-Sasuke, morirò...
-No, Naruto.
-Respira sulla mia bocca.
Mormorò, pazzo d’amore per lui. Obbedì, e Naruto lo baciò con passione; la sensazione di quelle dita che lo percorrevano lo lasciava senza respiro, e gemeva con un tale abbandono che Sasuke dovette nuovamente allontanarsi. Per poco non gli mancò il respiro nel vedere il biondo seduto sul letto, nudo fino alla cintola, che tormentava il lenzuolo stretto tra le mani, completamente rosso in volto e col fiatone.
-Naruto...- mormorò, gli occhi pieni di stupore e desiderio –Come puoi essere così innocente alla tua età, di questi tempi?
-Mi dispiace...-mormorò lui –vorrei saperne di più.
Si chinò e lo strinse a sé: -Saperne di più?
-Avere più esperienza... ho solo...
-Stai scherzando, vero? La tua innocenza mi fa impazzire, non l’hai ancora capito?- gli accarezzò la guancia –Non fare rumore... o ci sospenderanno...
Lo baciò dolcemente, timoroso di tornare a fare quello che stava facendo prima perché sapeva che Naruto non sarebbe stato in grado di stare zitto, e non potevano permettersi di farsi scoprire. Né lì né a casa. Ci sarebbe mai stato il momento giusto per loro?
Naruto voleva che Sasuke continuasse, ma non aveva il coraggio di chiederglielo; ma non poteva ignorare quel bisogno. Gli attirò la testa verso di sé e, con il respiro mozzato, gli disse: -Ti prego...
Sasuke si decise, ora che lo stava pregando non gli importava più di niente. Si alzò e andò alla porta; non poteva chiuderla del tutto perché non aveva la chiave, il massimo che potè fare fu bloccare la maniglia con una sedia. Poi tornò da Naruto, lo fece stendere, gli coprì al bocca con una mano e tornò a baciare ogni centimetro della sua pelle scoperta. Naruto tremava e gemeva, si sentiva svenire.
-Dio, c’è di più?- sussurrò.
-Hai mai avuto di più?- gli chiese, anche se sapeva la risposta.
-Certo che no...
-Vuoi di più da me?
-...sì. sì, Sasuke, ti prego. Sì...
Glielo diceva con una tale dolcezza, con una tale innocenza... Naruto lo voleva almeno quanto lo voleva lui, ora ne era completamente certo. Con gli occhi lucidi per lo stupore, l’angoscia e il desiderio, abbassò la testa. –Oh, Naruto, cosa faremo?
Naruto gli prese le mani e se le rimise addosso: -Per favore, per favore.
Dovette fare violenza su se stesso per togliergli le mani di dosso.
-Qui non possiamo.
-E allora dove?
Distolse lo sguardo. Naruto non sapeva che fare; lui aveva scoperto solo da poco quel desiderio fisico, e già non sapeva resistere. Sapeva che Sasuke da quel punto di vista era più maturo di lui, e non capiva come riuscisse a controllarsi in quel modo.
-E tu? Non vuoi di più?
-Sì. – rispose lui con voce roca.
-Cosa? Cosa posso fare?
Sasuke abbozzò un sorriso e sussurrò: -Cosa proponi?
-Non lo so. – ammise. Gli toccò timidamente la coscia. –Ma farò qualsiasi cosa. – gli baciò il collo –qualsiasi cosa – mormorò. –Dimmi cosa devo fare e lo farò- con la mano risalì la coscia, gli tremavano le dita; questa volta fu Sasuke a gemere. Lo fermò.
-Naruto, aspetta... è così che vuoi che succeda?
-Non lo so...- sospirò vicino alle sue labbra –Lo voglio in qualsiasi...
All’improvviso la porta si mosse e si sentì l’infermiera che cercava di aprirla.
-Ragazzo? Tutto bene? Questa serratura... si blocca sempre!
Naruto si rimise in fretta la maglietta, mentre Sasuke si alzava a fatica dal letto e andava a spostare la sedia.
-Tutto a posto, grazie, non sento più dolore!- disse con un sorriso non appena la donna riuscì a entrare.
-Bene, allora puoi anche andare, caro. Ma se ti senti male torna qui, mi raccomando.
-certo!
Sasuke era stato zitto per tutto il tempo, anche quando furono nuovamente soli e si dirigevano verso la loro classe, troppo preso a pensare quando sarebbero mai riusciti ad avere un momento solo ed esclusivamente per loro.

Ci pensò per tutta la mattina, mentre lo guardava seguire la lezione. Ci pensò durante il ritorno a casa, mentre cercava di non trascinarlo in un vicolo appartato. Ci pensò per tutta la sera, mentre si imponeva di non entrare nella sua stanza. Ci pensò a cena, mentre lo osservava avvicinare il cibo alla bocca carnosa. Ci pensò anche dopo, sdraiato nel suo letto, incapace di dormire.
E alla fine, non resistette.
Quando fu assolutamente sicuro che tutti stessero dormendo, uscì dalla sua stanza per entrare senza far rumore in quella dell’altro. Era buio, e non poteva vedere se fosse sveglio, ma lo capì non appena sentì la sua voce.
-Sasuke? Che ci fai qui?
-Naruto... vieni in camera mia...
Se ne uscì senza aspettare la risposta, e si sedette sul letto, non sapendo se sperare che Naruto accettasse o no. Dopo nemmeno un minuto la sua porta si aprì per poi richiudersi velocemente, e potè scorgere con facilità la sagoma di Naruto in pantaloncini corti e maglietta. Lo vide, e gli balzò il cuore in gola.
-Sasuke?-mormorò -cosa c’è?
-Avvicinati.
Non appena Naruto lo raggiunse non gli diede il tempo di dire nulla e lo baciò con passione, le mani perse nei suoi capelli biondi
. -Vieni qui –lo attirò a sé.
-Sasuke... non posso...
-Allora perché sei venuto? Non avevi capito che cosa volevo fare...?
Vide gli occhi azzurri del ragazzo spalancarsi stupiti e ingenui nell’oscurità. –Certo che no!
Ed era vero, e Sasuke lo sapeva perfettamente. D’altronde lui era Naruto.
-Ma ora sei qui...- gli si avvicinò.
-Faremo troppo rumore...
Ma non si allontanava. –Non importa se tutti lo verranno a sapere.
Gli disse deciso; lo aveva aspettato per troppo tempo, non gli importava di niente e di nessuno. Naruto era suo. E lui era di Naruto. Nessuno avrebbe potuto separarli, di questo era certo.
Smettere di baciarsi era impossibile; Sasuke lo strinse a sé, abbracciandolo forte, mentre i loro corpi si avvinghiavano l’uno all’altro e le bocche continuavano quella lotta bagnata di lingue che si rincorrevano. Sasuke lo spinse verso il basso facendolo sedere sul letto accanto a lui, mentre la bocca e le mani diventavano più insistenti; Naruto non riusciva a tenere gli occhi aperti, sebbene non volesse perdersi un secondo di quello che stava accadendo e del volto del moro.
L’Uchiha posò una mano sul suo ginocchio, facendola risalire lentamente sotto i pantaloncini, toccando la coscia nuda di Naruto, che dischiuse involontariamente le gambe, preso da un improvviso bruciore, e gemette sotto le sue labbra.
-Naruto, mi piacciono i tuoi mugolii, ma non esagerare. Non così forte.
Le sue gambe si aprirono un po’ di più, come avessero vita propria, e Sasuke gli accarezzò l’interno coscia.
-No- gemette. “Basta, per favore”
Gli succhiò le labbra rosse –Naruto, le tue gambe...- la mano salì a poco a poco. Trattenne il respiro, cercò di staccarsi, ma era impossibile.
-Sasuke...- sussurrò –per favore, basta
-Non posso
-Si sveglieranno tutti, e io non riesco a restare zitto... a meno che tu non mi soffochi.
Rimasero in silenzio per pochi minuti, cercando di riprendere fiato. Al contrario della mattina, ora era Sasuke a non riuscire a resistere. Come avrebbe potuto, una volta scoperto quanto era bello fare quelle cose con il suo ragazzo? Continuava a ripetersi che Naruto aveva ragione, che se li avessero scoperti sarebbe successo un casino... ma il desiderio era troppo potente. Le sue dita tornarono ad accarezzargli la gamba.
-Smettila- fremeva dalle cosce all’ombelico, e non sapeva perché, solo che era tutto a causa delle dannate mani del moro. –Smetti di toccarmi
-Non posso- ripetè –ho aspettato troppo a lungo
Gli premette le labbra sulla gola, sentendo il sangue pulsare sotto la pelle. –Non mi vuoi, Naruto?- sussurrò –Dimmi che non mi vuoi
Non ottenne risposta. Gli afferrò i bordi della maglietta. –Toglila
-Per favore- ansimò lui –Non riesco a stare zitto! DEVI fermarti
Non ne aveva alcuna intenzione; gli afferrò la mano e se la poggiò sul petto nudo, godendo della sensazione di essere toccato da lui.
-Naruto, senti il mio cuore? Stenditi su di me...- la sua voce era implorante –Ho bisogno di sentire il tuo cuore vicino al mio, solo per un secondo... poi potrai rivestirti...
Naruto lo fissò nel buio, fissò i suoi occhi scuri e ardenti, la sua bocca umida. Come poteva rifiutarsi? E poi quel dolore tra le gambe era tornato. Alzò le braccia e Sasuke gli sfilò la maglietta dalla testa, poi si distese e lo pregò: -Vieni, stenditi su di me.
-Non vuoi stenderti tu su di me?- gli chiese dolcemente.
Lo tirò a sé –No, se vuoi che mi fermi.
Gemendo, Naruto si mise sopra di lui.
-Oh, Naruto...- disse con voce rotta dalla passione; Naruto non lo aveva mai visto così, ed era bellissimo stare sopra di lui, sentire le loro pelli a contatto, i loro cuori battere all’impazzata. E il bruciore si era intensificato, ed ebbe voglia di rompere qualcosa e di urlare, quando sentì qualcosa di duro premere tra le sue gambe.
Le mani di Sasuke scesero verso il fianchi, scostandogli i pantaloncini, e gli accarezzarono le natiche nude e sode; poi lo sollevò leggermente, andando a sfiorare un capezzolo con la punta della lingua.
-Desidero fare questo da stamattina- sospirò sorridendo.
Naruto avrebbe voluto dirgli che da quella mattina desiderava le sue mani inarrestabili su di lui. La sua bocca insaziabile sui capezzoli. Ma non riuscì a parlare. Avrebbe voluto chinarsi su di lui e imitarlo, per donargli un po’ di quel piacere che a lui sembrava immenso, ma era troppo timido e inesperto, aveva paura di fare la figura dell’imbranato, e riuscì soltanto a guardarlo in viso, ansimando.
Sasuke chiuse gli occhi.
-Naruto, per favore, fai silenzio. Non posso più aspettare.
Gli strofinò e pizzicò i capezzoli e gemette così forte che dovette fermarsi, ma la pausa non durò a lungo. Lo staccò da sé e lo fece distendere sulla schiena, contemplandolo dall’alto.
-Guardati- sussurrò.
Cominciò a baciargli il petto, leccando, mordendo, succhiando ovunque; Naruto si aggrappò al lenzuolo, Sasuke gli mise una mano sulla bocca, mentre con l’altra gli accarezzava la coscia.
-Naruto, ti desidero troppo...
Ansimò nel palmo della sua mano.
-Ti desidero da morire. Cerca di stare zitto.- in un attimo gli fu sopra –Naruto, Dio... tieniti alle mie braccia e io... sì, così...
Teneva le gambe spalancate, e quando sentì qualcosa premere contro il suo addome e un’altra contro le sue natiche, si sentì morire, il piacere fu troppo. Urlò così forte che Sasuke si fermò immediatamente, ricadde sul letto e si coprì il viso con un braccio.
Stettero in silenzio, per captare qualche rumore, temendo di aver svegliato qualcuno. Appurato che tutto era tranquillo, si guardarono a lungo negli occhi; dopo Naruto si alzò a malincuore, rivestendosi. Si chinò sul letto, baciando il moro dolcemente.
-Buonanotte...- sussurrò.
-Morirò- gli sussurrò Sasuke prima che la porta si chiudesse -Morirò, Naruto.
Tu morirai?”

Avrei fermato al Luna, per non far mai finire le nostre notti.
Avrei portato il Sole nel cielo, per illuminare i tuo sorriso.
Avrei fatto tacere il mondo intero, per sentire la tua voce.
Avrei ballato e riso per strada perché amavi la gioia.
Avrei colto tutti i fiori del mondo per portarti la primavera.
Avrei fatto qualsiasi cosa pur di stare con te per sempre.





Prima di tutto, chiedo scusa per il ritardo!!! Perdono!
Comunque, ora che ho definitivamente terminato il liceo, non ci saranno più ritardi per questa fic!
Avviso in anticipo che non ci sarò per le prima tre settimane di agosto, ma non temete, mie seguaci, l’ultimo capitolo verrà postato prima della mia partenza!
Allora, in questo capitolo ritroviamo Sakura e la sua vendetta (inizialmente volevo fare qualcosa di più cruento, poi mi sono detta ‘no, dai, Sakura l’ho già massacrata abbastanza’); quindi ora esce tranquillamente di scena. E poi la sua vendetta ha avuto degli effetti altamente positivi ^///^ coff coff.
Comunque, siamo agli ultimi atti!

ryanforever: cara cara cara, carissima! Grazie, sono contentissima che tu ci sia sempre e che apprezzi le mie fic, grazie grazie! Sono felice che la parte sui fratellini ti abbia emozionato, quello è forse uno dei miei capitoli preferiti *ha un debole per i fratelli Uchiha*. Non temere, si saprà qualcos’altro di Itachi verso la fine (poco in realtà). E grazie anche per i commenti alla one-shot! Per quanto riguarda l’idea della raccolta... non so! È una cosa che andrebbe seguita e anche se ho un paio di idee non sono strettamente collegate con le altre e tra loro... quindi non so! Comunque, grazie mille!!^^
miiky: grazie cara! Un urrà per i fratellini!
Quistis18: ciao cara!! Ah, mi fa piacere che ti sia piaciuto!! Oddio, ti sto dando da pensare?? Quante ipotesi!!! Ma come al solito, io non dirò nulla e nemmeno Sasuke e Naruto ne parleranno! Come puoi ben vedere hanno altro a cui pensare ultimamente...! sì ora Itachi è finalmente libero di vivere la sua vita come meglio crede! Almeno quello!! Ancora grazie mille carissima, alla prossima!!
Shin_86: come si fa a non voler bene a Naruto? È impossibile, impossibile! Itachi se ne va, ma finalmente ha recuperato il rapporto con Sasuke e può seguire la sua strada... credo che tutti abbiano ricevuto qualcosa da ciò, quindi ok!
Nancy92: grazie milleeeee!!!! Sì, povero Itachi, non meritava di essere trattato così! Però, come ha detto lui, prima o poi se ne sarebbe andato, quindi... certo, sarebbe stato meglio senza la litigata, ma vabbè^^
XoRevXo: carissima ciao! E grazie mille, sono felicissima che ti piaccia!!
xx_kira_xx: ciao! (direi di iniziare dicendo: ‘ma quanto mi piace il tuo nick????’). una mia fan... *piange lacrime di gioia*. Grazie mille, mi onori troppo!! Thank you! Ah, queste frasi d’inizio e fine stanno facendo venire la paranoia a tutti! Non ti preoccupare, mancano pochi capitoli (finisce al capitolo 30), quindi saprai prestissimo che succederà!! Ancora grazie!

Infine ringrazio tutti, chi legge, segue, preferisce e anche chi commenta e legge le ultime one-shot che ho postato.
Grazie mille!!^^

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Salve a tutte!
Siamo al terzultimo capitolo! Questo capitolo, come vedrete, è piuttosto importante, e spero che vi piaccia come vi è piaciuto il precedente. Davvero, vi ringrazio di cuore per i BELLISSIMI commenti che mi avete lasciato, li ho riletti un sacco di volte perché mi hanno davvero fatto felicissima! Spero di cuore che questa storia continui a piacervi!
Grazie! *si inchina*




Capitolo 28
La mia attesa ha tanti colori. Il grigio quando aspetto di dimenticarti, il verde quando aspetto di rivederti.
Alla fine non c’è molta differenza tra aspettare il Sole o un temporale, in mezzo ci sono sempre i colori dell’arcobaleno.
Poi c’è un altro colore, il più bello di tutti, quello del tuo sorriso.
Però non deve aspettare che ci sia il Sole per uscire fuori...
Ti prego, dimmi che in questo momento stai sorridendo...



Quando la mattina seguente Sasuke si svegliò, da un lato non vedeva l’ora di trovare Naruto, dall’altro aveva un po’ di paura: temeva di aver esagerato la sera prima, ignorando le proteste del ragazzo e pensando solamente al proprio desiderio. E magari Naruto non aveva nemmeno gradito.
Inoltre era stato uno stupido a fare tutto quello con Karen e i genitori in casa. Rabbrividì pensando cosa sarebbe successo se il giorno prima li avessero beccati. Appena uscì dalla camera per andare a fare colazione, sentì chiudersi anche la porta della camera di Naruto, trovandosi poi davanti il suo sorriso.
-Hallo!
-Buongiorno...- non sapeva da dove cominciare. Di sicuro non potevano parlarne in corridoio, quindi aprì la porta della sua camera e ce lo trascinò dentro.
-Ehi! È successo qualcosa?
Gli domandò il biondo con aria confusa.
-Per quando riguarda ieri... io...
Che doveva dirgli? “Mi dispiace”? “Scusa”? No, no! Doveva trovare un modo per far capire a Naruto che gli dispiaceva senza dirglielo esplicitamente. Ardita impresa, dato che il biondo faceva fatica a capire anche quando le cose gli venivano sbattute in faccia.
-è probabile che mi sia comportato in modo sbagliato.
Ecco, così andava bene. (cè, se non è un teme lui, io non so chi può esserlo...ndME)
-Beh, sì, in effetti non sei stato molto simpatico, sai?
Fu comunque sorpreso che Naruto avesse compreso così rapidamente; e soprattutto che avesse risposto in modo così indifferente, come se non fosse successo nulla di particolare. Dov’era finita la sua solita ingenuità? Dov’erano le sue gote rosse per l’imbarazzo?
-Ieri per colpa tua ho sprecato tre ore per fare quei problemi!! Potevi anche farmeli copiare!!
Ah, ecco, era sempre lui, altrochè.
Normalmente gli avrebbe detto che era uno stupido e gli avrebbe dato un colpo, ma in quel momento era troppo sollevato e, sì, divertito da quell’idiota.
-Io non stavo parlando di quello. Parlavo di ieri NOTTE, dobe.
Eccole lì, le meravigliose guance arrossate del suo Naruto.
Rimase un po’ imbambolato, ripensando alla sera prima e sentendosi morire dall’imbarazzo. Stava accadendo tutto così in fretta che non riusciva a fermarsi per cercare di capire. Ricordava la rivelazione del giorno prima, quando non riusciva a dormire per quel dolore tra le gambe; quando aveva deciso di abbassare lo sguardo per capire qualcosa di più, si era stupito nel vedere quel rigonfiamento nei pantaloni.
Si ricordava perfettamente quando gli era successo per la prima volta all’orfanotrofio, ma non gli avevano mai detto che avesse a che fare con... quello.
D’altronde non aveva dubbi: era stato causato da Sasuke. Perché più ci pensava più lo sentiva pulsare. Nemmeno premendosi contro il materasso le cose erano cambiate, e anzi quando l’aveva stretto tra le mani erano decisamente peggiorate. Quindi aveva iniziato a contorcersi sul letto muovendo impacciato dita e polsi in modo istintivo, mentre la sua mente non poteva fare a meno di correre a Sasuke.
E nel momento in cui tutto era terminato, aveva sussurrato spontaneamente il nome del ragazzo contro il cuscino.
Anche in quel momento, se ci ripensava, gli veniva caldo. Non aveva mai fatto una cosa del genere.
Sasuke, non vedendo altre reazioni in lui, parlò ancora.
-Beh, non avrei dovuto comportarmi così
-Eh? No, non devi... scusarti- distolse lo sguardo imbarazzato –A me... piace quando mi tocchi... mi piace ogni cosa che mi fai. E mi piace così tanto che non riesco a trattenermi. Per questo ieri... avevo paura di svegliare tutti...
Gli sfiorò la mano.
-Hai ragione. D’ora in avanti non faremo nulla se non quando saremo soli, ok?
Gli sorrise –Sì!- poi gli avvolse le braccia intorno al collo e lo baciò teneramente.

-Uffa! Dai papà, per favore!!
-Karen, quando dico no è no, è inutile discutere.
Karen sbuffò incrociando le braccia.
-Buongiorno!
Esclamò Naruto entrando in cucina, seguito da Sasuke.
-Che succede, Karen?
-Succede che papà è un guastafeste!!
Rispose la ragazza, guadagnandosi un’occhiataccia da parte del padre. Sasuke si sedette con uno sbuffo; figuriamoci se gli interessavano le sciocchezze di sua sorella. Naruto invece la incoraggiò a continuare la spiegazione.
-Stanotte non mi lascia andare a dormire da Maika! Ci saranno tutte le mie amiche, non è giusto!
Sbottò la ragazza indispettita.
-Sai benissimo che non mi va che passi la notte fuori quando io e tua madre non ci siamo!
-Eh?- fecero Naruto e Sasuke all’unisono.
-Ah, già, voi non lo sapete – arrivò Mikoto – Stasera vostro padre deve partire qualche giorno per lavoro e, per una volta, lo accompagno! Tanto ormai siete grandi!
Nella mente di Sasuke c’era un solo pensiero:
D’ora in avanti non faremo nulla se non quando saremo soli, ok?
-Beh, potete lasciarla andare lo stesso, tanto a casa ci siamo io e Naruto.
Mikoto, che evidentemente non era d’accordo col marito, annuì: -Sentito?
-Uff... e va bene...
Karen saltò in piedi festante, abbracciò i due fratelli e diede un sonoro bacio sulla guancia a Fugaku.
Ma né Sasuke né Naruto se n’erano accorti.
“Stanotte... saremo soli”.

-Kiba!
Naruto aveva corso come un matto per arrivare a scuola in anticipo, lasciando indietro Sasuke. Aveva un assoluto bisogno di parlare con Kiba, e sapeva che sia lui che Neji arrivavano sempre presto.
-Sì Naru? Come mai così presto?
Tuttavia rimase un attimo interdetto quando vide i capelli di Neji raccolti in due code alte con tanto di fiocchetti, e Kiba con in mano una spazzola. Stava per chiedergli cosa stessero facendo, ma vide l’aria semi-disperata di Neji, e decise che non era poi così importante.
-Eh... non voglio sapere niente...
-Grazie, Naruto...
-Eh?- Kiba spostava lo sguardo dall’uno all’altro senza capire.
-Comunque- cambiò argomento Neji, sciogliendosi le code e riacquistando un’aria normale –come mai qui così presto? Hai l’aria di uno tormentato da qualcosa.
-Ah...- arrossì ripensando al motivo per il quale era lì. Si sedette e prese fiato –Stanotte io e Sasuke saremo da soli a casa...
Non fu capace di proseguire. Kiba si mise a ridere.
-Beh, finalmente, no?
-Dov’è il problema?- gli chiese Neji gentilmente.
-è che... ho paura! –esclamò –io... non so niente di queste cose!
Kiba gli si avvicinò poggiandogli una mano sulla spalla.
-E quindi? Hai paura di fare una figuraccia?
-Kiba!- ma era davvero indelicato... Infatti Naruto arrossì fino alla punta dei capelli, ma non negò.
-Esatto... per questo sono qui... ditemi cosa devo fare, come mi devo comportare!
I due ragazzi si guardarono per un attimo esterrefatti: erano dunque arrivati al punto di dover dare lezioni di educazione sessuale a Naruto?
-Non ce n’è bisogno, Naruto- gli disse Neji –Lasciati semplicemente andare, il resto verrà da sé.
-giusto! E vedrai che... se davvero gli vuoi bene, sarà bellissimo! Garantisco io!
E io suoi occhi erano così sinceri che Naruto si tranquillizzò.
“Andrà tutto bene, di sicuro...”

-Mi raccomando, allora! –disse per la trentesima volta Mikoto, sulla porta di casa.
-Tranquilla, mamma! Saremo responsabili!
Esclamò Naruto sorridendo; Mikoto sembrò soddisfatta della risposta, ma si voltò verso Sasuke come a volere una conferma anche da lui.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e borbottò un – Sì, tranquilla – per poi osservare l’auto nera allontanarsi da casa.
Rimasero per un po’ in silenzio sulla porta; dopo qualche minuto Sasuke rientrò in casa, seguito dal biondo, assaporando per la prima volta dopo molto tempo, un vero silenzio. La casa era completamente vuota, fatta eccezione per loro due.
-Karen ha chiamato poco fa... esordì Naruto timidamente, per rompere quel silenzio che lo stava facendo innervosire facendogli pensare a… a quello che sarebbe successo. - Ha detto che è tutto a posto e che tornerà domani in mattinata.
-Mh mh..
Rispose l’altro, per poi girarsi e fissarlo con occhi infuocati; Naruto si sentì sciogliere e al contempo rabbrividire sotto quello sguardo.
-Sas…
Fu interrotto da un dolce posarsi di labbra sulle sue.
-Naruto…- gli sollevò una mano all’altezza del volto, baciandogli delicatamente il palmo e il polso.
-Sì?- mormorò con un filo di voce.
Fissò lo sguardo nel suo: -Siamo insieme, da soli – gli succhiò leggermente una vena pulsante sul polso.
-Lo so…- rispose soffocando un gemito.
-Per la prima volta… siamo davvero soli
Naruto abbassò lo sguardo, sopraffatto dall’intensità di quello dell’altro.
-Guardami.
-Non posso.
Gli prese il viso tra le mani, incorniciandolo tra le lunghe dita.
-Sei…spaventato?
-Terrorizzato- ammise accennando un sorriso.
-No, non avere paura di me…- sussurrò. Poi lo baciò sulla bocca con una tale passione che Naruto sentì divampare il desiderio dentro di sé; le gambe divennero molli e per poco non perse l’equilibrio. Per fortuna in quel momento Sasuke lo aveva abbracciato.
-Dio, perché se così bello? Perché?
Respirò tra i suoi capelli –Non posso più controllarmi, desidero così tanto fare l’amore con te…- sussurrò frenetico, gettando alle ortiche l’orgoglio. Da quando è che si comportava in quel modo? Quanto lo stava cambiando Naruto?
-Vuoi venire in camera con me?
-…Sì.
Lo prese per mano e lo condusse verso la camera dei genitori, dato che era l’unica che aveva un letto a due piazze.
-Tranquillo, sistemeremo tutto prima che tornino.
Gli disse mentre chiudeva la porta. Naruto annuì. Non riusciva più a parlare. Poi Sasuke gli si avvicinò e lo strinse a sé senza una parole, mentre Naruto sentiva il desiderio aumentare sempre di più.
-Sasuke…
-Sì…- gli diede un lieve bacio sul collo. Ma lui non… non stava facendo ninte, come se all’improvviso gli fosse venuta voglia di aspettare. Poi si staccò e lo fissò per qualche istante con aria tormentata.
-Non merito tutto questo… non merito ciò che stai per darmi…
Sorrise: -E a chi altri potrei darlo se non a te?- lo abbracciò, sussurrandogli all’orecchio: -Voglio le tue mani…
-Le mie mani?- sorrise e lo baciò appassionatamente –Alza le braccia.
In un attimo gli sfilò la maglia e gli calò i pantaloni, facendolo avvampare per il gesto improvviso e inaspettato. Poi lo fece distendere sul letto inginocchiandosi accanto a lui.
Gli tolse l’intimo, e Naruto sbirciò verso il basso, vergognandosi del proprio membro rigido. Sasuke deglutì rumorosamente, poi gli appoggiò una guancia contro il petto.
-Il tuo cuore batte all’impazzata…- un altro bacio –Non avere paura
-No. – sussurrò il biondo con le mani tra i suoi capelli.
-Dimmi cosa vuoi che faccia…
Non riuscì a rispondere. Voleva le sue mani, la sua bocca. Voleva che domasse quel fuoco.
Sasuke fece scorrere una mano sul fianco. –Io vorrei leccare e succhiare ogni centimetro della tua pelle.- ammise.
-Fallo – gemette.
Obbedì. – Gemi, urla forte quanto vuoi. Finalmente puoi farlo liberamente
La sua bocca, i suoi denti e la sua lingua torturavano il suo petto e il suo collo, divoravano le sue labbra e i suoi capezzoli, e Naruto inarcò la schiena, premendo il petto e il bacino contro il corpo ancora vestito dell’altro.
Sasuke si stese su un fianco e fece scorrere piano la mano tra le sue cosce chiuse.
-aspetta, aspetta…- sussurrò il biondo, cercando di tenere unite le gambe
-No, aprile.
Le divaricò e il moro risalì con le dita sulla sua coscia. Lo toccò, e Naruto si irrigidì, trattenendo il respiro, con i pugni serrati sullo stomaco. Le dita di Sasuke lo accarezzarono per tutta la sua lunghezza, lentamente, solo con i polpastrelli. Naruto gemette. A quel punto Sasuke lo avvolse con tutta la mano, iniziando a muoverla su e giù. Naruto strinse i pugni ancora più forte, nella mente niente eccetto i vaghi ricordi della notte prima, quando per la prima volta si era maldestramente donato piacere da solo. Non era minimamente paragonabile a ciò che stava succedendo in quel momento.
-Mi devo fermare? – chiese Sasuke, notando la rigidità dell’intero corpo dell’altro.
-No!
Esclamò spalancando gli occhi, come terrorizzato. Sasuke si premette contro di lui.
-Naruto, mi senti contro il fianco?
-Hmmm… pensavo fosse il cellulare…
Sentì il suo respiro caldo sul collo, come se stesse ridacchiando.
-Chiamalo pure come ti pare
Si piegò su di lui succhiandogli i capezzoli, mentre la sua mano continuava a stimolarlo, muovendo il bacino in modo da strusciare l’erezione fasciata dai pantaloni contro il fianco del biondo.
E continuava, continuava…
E Naruto gemeva.
A un tratto si staccò da lui. Naruto gli si aggrappò a un braccio.
-No, no. Non fermarti – lo supplicò. La sua carne tesa e palpitante era in fiamme e, quando Sasuke si fermò, cominciò e fremere senza riuscire a controllarsi. Sasuke si stese su di lui per calmarlo, e premette le loro fronti una contro l’altra.
-Va tutto bene. – rimase un attimo in silenzio, poi si allontanò - Dimmi cosa vuoi che faccia
-Non ne ho idea…
Sasuke annuì, come se Naruto gli avesse dato un altro tipo di risposta. –Va bene
Quindi si spogliò rapidamente e, una volta nudo, si inginocchiò davanti a lui; non appena lo vide, Naruto balzò a sedere.
-Oddio – mormorò incredulo.
Sasuke seguì la direzione del suo sguardi e sogghignò.
-Va tutto bene.
Naruto indietreggiò nel grande letto.
-Dove stai andando?- gli chiese afferrandogli le gambe.
-No- lo fissò, sbalordito –No, per favore
-Fidati di me- lo guardò con occhi pieni di desiderio, mentre lo faceva nuovamente distendere –Non posso più aspettare…
-Oddio. No, Sasuke.
-Sì, Naruto, sì. Dimmelo: sì, Sasuke.
-Sì, Sasuke…
Si stese su di lui e si strofinò sulle sue cosce, allineando le loro erezioni; si baciarono a lungo, intensamente.
-Non credevo che questo momento sarebbe mai arrivato- disse Sasuke quasi senza respiro -…toccami.
Naruto allungò titubante la mano, andando a sfiorarlo; era duro e liscio, piacevole da toccare.
-Senti com’è duro…- sussurrò Sasuke, gli occhi socchiusi per il piacere –Solo per te…
-Mi ucciderai…- mormorò Naruto, accarezzandolo dolcemente
-Lasciami fare. Apri le gambe.
Le aprì.
-Di più…- lo baciò –Apriti per me, Naruto. Coraggio… fallo per me
Come poteva resistere alla sua voce roca e colma di desiderio? Obbedì. Vide il moro leccarsi due dita, e spalancò gli occhi quando ne sentì uno dentro di sé. Sasuke mosse piano il dito, introducendone lentamente un altro mentre per distrarre Naruto lo masturbava con carezze lente e profonde. Era timoroso, perché non l’aveva mai fatto con un uomo, e aveva paura di far male a Naruto. Non appena lo vide rilassarsi, gli chiese:
-Sei pronto?
Annuì debolmente.
-Ok… mettimi le braccia intorno al collo
Si spinse dentro di lui, piano piano, a poco a poco. Naruto si aggrappò alle sue braccia, alla sua schiena, alla sua coperta, a ogni cosa.
-Aspetta, aspetta per favore
Sasuke aspettò più a lungo che potè, beandosi del calore in cui era immerso ma cercando di trattenersi. Naruto si sentiva esattamente come si era immaginato: squarciato, lacerato. Ma, dietro il dolore, c’era dell’altro, qualcosa di diverso. Un desiderio incontenibile.
-Sono dentro di te.- mormorò Sasuke –Sono dentro di te, Naruto.
Lui gemette debolmente –Davvero?
-Sì- si sollevò facendo leva sulle braccia –Senti?
Lo sentì.
Giacquero immobili per un po’, finchè il biondo, dolorante e ansioso, chiese titubante.
-è… questo?
-Non proprio… sto solo aspettando che ti abitui- lo fissò intensamente negli occhi –E poi… ho aspettato così tanto questo momento… non voglio lasciarmelo sfuggire.
-Hai ragione- fremente, Naruto spinse i fianchi verso l’altro, cogliendolo di sorpresa.
Sasuke uscì fuori lentamente e spinse di nuovo, e Naruto strinse i denti, non riuscendo a trattenere un gemito di dolore.
-Un momento, un momento
Uscì per metà e spinse di nuovo dentro
-Aspetta…
Uscì del tutto e si spinse con più urgenza.
Naruto non urlò per il timore che si fermasse; Sasuke gemette e continuò con più forza, mentre l’altro gli afferrava le braccia.
-Oh, Sasuke…
Non riusciva a respirare.
-Reggiti a me.
Adesso si muoveva meno lentamente, meno dolcemente, e il suo addome sfregava a ogni spinta sull’erezione di Naruto, bruciante di dolore e di desiderio.
-Ti sto facendo male?- gli chiese con il fiatone.
-No- mormorò stordito.
-Faccio più piano che posso.
-Sasuke…
“Respiro, respiro, dov’è il mio respiro…”
Meno, meno dolcemente.
Naruto, a una spinta più profonda, si aggrappò a lui, la bocca aperta in un grido muto.
-Vuoi che mi fermi?- ma anche se gliel’avesse chiesto non ci sarebbe mai riuscito.
-No…
-Aspetta, tieniti stretto- gli sussurrò rocamente all’orecchio; rimase immobile per un breve istante.
-Oh, Naruto…
Sospirò e, all’improvviso, si mosse dentro e fuori con una tale veemenza che Naruto credette di svenire, sconvolto, emise un grido di dolore mentre gli stringeva la testa. Poi, d’un tratto, sentì l’erezione pulsare e bruciare, come se ogni cosa si fosse concentrata in quel punto; smise di respirare, il cuore gli batteva all’impazzata, aveva la gola secca. Poi sentì la tensione allentarsi mentre qualcosa di liquido gli bagnava l’addome, il fiato tornò lentamente, insieme all’udito, al tatto, alla vista.
Battè le palpebre. Sasuke, dopo un’ultima spinta, venne con un tremito e finalmente si fermò; espirò con forza, e si abbandonò sul biondo per pochi minuti, senza fiato, mentre Naruto continuava a tenerlo stretto.
Dopo un po’ Sasuke si spostò, lasciandogli una sensazione pungente, dolce ma allo stesso tempo amara. Sentì il desiderio di riaverlo dentro di sé.
Gli si sdraiò accanto, facendosi aria con la mano, osservando il biondo che fissava assente il soffitto.
-Come va?
Naruto si riscosse, come se stesse dormendo.
-Bene…- sussurrò sorridendo –Tu?
-Magnificamente…
Naruto gli si avvicinò avvolgendogli il busto con un braccio e posandogli una guancia sul petto.
-Sei stato stranamente silenzioso…
Constatò Sasuke, passandogli distrattamente una mano tra i capelli con un movimento ripetitivo.
-Stavo cercando di non svenire- ammise, facendo scappare al moro uno sbuffo divertito.
-Ti ho fatto così male?
-No… più che altro… è stata la sorpresa, credo…- mormorò imbarazzato. Sentiva il suo sguardo su di sé, ma si rifiutò di alzare il suo, premendo il viso contro il petto dell’altro. –Insomma… non mi aspettavo, mmmh… tutto quel movimento.
-Pfff…- si mise una mano davanti alla bocca per nascondere l’espressione divertita, mentre Naruto alzava il viso per scoccargli un’occhiataccia, che scomparve non appena Sasuke gli posò una mano sulla testa.
-Sei il ragazzo più divertente che conosca…
La mano scese fino alla nuca, avvicinando i loro visi ancora una volta.
Erano impegnati in un bacio mozzafiato quando la porta si aprì.
-Come si fa a dimenticare i documen…ti
I due ragazzi si staccarono all’istante, gli occhi spalancati. Davanti a loro Mikoto, con le mani davanti alla bocca spalancata, e Fugaku.
Dove avevano sbagliato?
Come era potuta succedere una cosa del genere?
Il capofamiglia non riusciva a distogliere lo sguardo dai due ragazzi, dai suoi due figli; sentì improvvisamente caldo, la testa che pulsava, il cuore che accelerava i battiti.
“Cosa..sta… succedendo..? perché?"
Si portò una mano al petto, stringendo convulsamente la camicia.
Poi, più nulla.
Fugaku Uchiha cadde a terra privo di sensi.

Dicono che i ricordi non sono una zavorra, perché da essi possiamo sempre trarre delle lezioni per il futuro.
Allora io cosa ho imparato? Che non devo amare?
Dicono che quando il cuore ci viene spezzato vuol dire che finalmente siamo diventati grandi.
Ma io non volevo crescere…






Vi aspettavate una cosa del genere? Spero di no! Comunque, che succederà?
Un bacio enorme, ci sentiamo al prossimo!

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Capitolo 29
Nella mia vita da orfano ho sempre immaginato come sarebbe stato avere una famiglia.
Credevo fermamente che, se uno faceva un errore, gli altri membri della famiglia lo avrebbero perdonato e, presolo per mano, lo avrebbero condotto sulla giusta via.
Tuttavia il nostro errore ha avuto conseguenze troppo gravi per poter essere perdonato.



Pur essendo quasi mezzanotte, nell’ospedale c’erano molte persone.
Fugaku era ricoverato in una stanza situata in un’ala dell’ospedale al momento quasi deserta; i medici lo avevano portato lì di fretta, anche se il loro modo di comportarsi non aveva tradito la loro preoccupazione, per non allarmare ulteriormente i familiari.
Sasuke e Naruto stavano seduti sulle sedie disposte nel corridoio, senza dire una sola parola. Da quando erano stati scoperti non avevano più aperto bocca, seguendo come due automi Mikoto che, seppur sconvolta, aveva dovuto prendere in mano la situazione.
Senza rendersene conto, avevano intrecciato le loro mani, stringendole convulsamente, per farsi forza l’un l’altro; poco importava se qualcuno gli avrebbe visti: non era raro, in un luogo di dolore quale poteva essere un ospedale, vedere persona scambiarsi gesti affettuosi per consolarsi o per allontanare la tristezza.
L’unica persona che vi avrebbe visto dell’altro sarebbe stata l’unica che conosceva la verità, Mikoto, ma che al momento stava pensando ad altro, lo sguardo fisso sulla porta della stanza in cui si trovava suo marito.
Si sentirono poi dei passi affrettati nel corridoio, che si avvicinavano a loro.
-Mamma!
La donna si alzò di scatto, sorpresa nel trovare davanti a sé un Itachi con l’aria di chi si era appena svegliato, ma con lo sguardo carico di preoccupazione.
-Itachi, come…?
-Un mio amico lavora qui e mi ha detto che papà è stato ricoverato…
-Sì… i medici hanno detto che ha avuto un infarto…
-Ma come è successo?
Non rispose, scoccando una fugace occhiata a Naruto e Sasuke; stava per risedersi, quando la porta si aprì, e ne uscì un medico.
-Lei è la moglie?
Chiese rivolgendosi a Mikoto.
-Sì. Mi dica, come sta?
Il medico fece saettare lo sguardo per il corridoio prima di rispondere.
-Vede signora, abbiamo riscontrato in suo marito, nonostante l’età non avanzata, dei problemi cardiovascolari che sono stati tralasciati a lungo… e questo shock… il suo cuore non ha retto…
La donna emise un gemito
-è…è morto…?
Annuì serio. –Mi dispiace
Si accasciò praticamente su se stessa, mentre Itachi svelto si protendeva a sorreggerla con le braccia, per non farla crollare a terra.
-Mamma… forza…
Sussurrò addolorato, in testa una sola cosa: non si sarebbe mai potuto riconciliare con il padre… nella mente vorticavano come impazzite le parole colme di rabbia, disprezzo e delusione che si erano urlati l’ultima sera che si erano visti.
Strinse forte la madre a sé, mentre lei gli affondava il volto nel petto, incapace di frenare i singhiozzi disperati.
Sasuke teneva gli occhi spalancati fissi sulla madre e il fratello, incapace di accettare pienamente la notizia. Nonostante la confusione e il dolore che provava in quell’istante, percepì chiaramente la mano calda di Naruto scivolare via dalla sua. Si girò verso il biondo, trovandolo piegato su se stesso, con le mani a coprirgli il volto, completamente immobile.

La chiesa era gremita.
Molte persone conoscevano Fugaku Uchiha, ma poche di loro gli volevano bene ed erano realmente addolorate per la sua scomparsa. Molti lo conoscevano come grande uomo d’affari, a capo del grandioso impero finanziario degli Uchiha; coloro per i quali Fugaku era un padre, un marito, un amico, non superavano la decina.
Questo è quello che spesso succede agli uomini potenti: tutti pronti a dichiararsi amici, ma poi nei momenti cruciali si dimostrano per ciò che sono. E tu rimani solo.
Infatti, una volta terminata la funzione funebre, furono quelle poche persone ad accompagnare Fugaku nel suo ultimo viaggio verso il cimitero. Il silenzio irreale durante lo straziante procedimento della sepoltura era rotto solo dai singhiozzi sommessi di Mikoto e Karen, strette in un abbraccio.
Nonostante fosse appena iniziata la primavera, il cielo era carico di nuvole grigie…

Sasuke stava disteso sul letto, pensando.
Ancora non riusciva a capacitarsi del fatto che suo padre fosse morto. L’aveva sempre ritenuto grande, forte, invincibile, come ogni figlio considera il suo papà. E quando l’aveva visto crollare a terra davanti ai suoi occhi, non ci aveva creduto, si aspettava che da un momento all’altro si sarebbe rimesso in piedi e gli avrebbe urlato che era il disonore degli Uchiha.
Ma non era successo.
Che avrebbero fatto, ora che lui, il capofamiglia, non c’era più?
Anche se ovviamente non avrebbero avuto problemi economici, Sasuke non poteva fare a meno di chiederselo. Perché era vero, Fugaku per via del suo lavoro stava tutto il giorno fuori casa, ma il sapere che, in ogni caso, la sera sarebbe tornato, gli dava un senso di sicurezza; era sempre stato sicuro che quando la mattina sarebbe sceso in cucina a fare colazione, avrebbe trovato il padre con il giornale in mano, furioso perché, secondo lui, cambiavano ogni giorno l’ubicazione della pagina della borsa.
Sospirò.
Quand’è che le cose sarebbero tornate alla normalità? Quand’è che si sarebbero abituati al dolore per quella perdita?
Naruto non aveva più parlato: tornato dall’ospedale si era chiuso in camera sua, ne era uscito per andare al funerale e ci era tornato subito dopo. E tutte le volte che al funerale si era girato verso di lui, aveva sempre visto il suo volto impassibile, ma solcato da lacrime silenziose.
Non sapeva se era stata peggiore la sua reazione o quella di Karen. Era stato straziante vederla tornare a casa felice dopo una notte di assoluto divertimento con le amiche, per poi crollare a terra piangendo in un modo da spezzare il cuore.
Sua madre, invece, non gli aveva più rivolto la parola. Né a lui, né a Naruto.
Si posò stancamente un braccio sugli occhi, dopo aver guardato l’ora: le tre di notte. E lui ancora non riusciva a dormire.
“Merda... perché...”
Poi sentì la porta della sua camera aprirsi lentamente; balzò a sedere non appena scorse Naruto nell’ombra.
-Naruto!
Sussurrò non appena la porta venne chiusa.
Finalmente Naruto aveva deciso di condividere con lui quel momento, finalmente erano di nuovo insieme. In mezzo al dolore per la morte del padre, sentiva un incredibile bisogno del biondo, la voglia di stringerlo a sé, di vedere il suo sorriso allegro...
Ma Naruto ancora non parlava. Si era seduto in silenzio accanto a lui, tenendo lo sguardo fisso sul muro davanti.
Lo osservò per un po’, illuminato dalla luce della Luna che entrava dalla finestra, rapito dai bagliori emanati dai suoi capelli biondi, quando d’un tratto, dopo un’occhiata più accurata, si rese conto di un dettaglio: Naruto non era vestito per andare a dormire.
-Che ci fai ancora vestito...?
Sussultò, come se si fosse spaventato per le parole improvvise, gli diede un’occhiata fugace e tornò a fissare il muro.
-Stavo mettendo in ordine le mie cose...
-...?
Non capiva cosa volesse dire. Naruto si accorse della sua perplessità, e si voltò lentamente verso di lui, fissando gli occhi nei suoi.
Sasuke sobbalzò intimamente, sgranando gli occhi. Non lo aveva mai visto così: il volto di Naruto era mortalmente serio, gli occhi spenti e vuoti; anche se il biondo non aveva ancora parlato, lui aveva capito.
-No...
Sussurrò scuotendo la testa con lentezza, quasi a scacciare via quel pensiero.
-Sì, Sasuke... io...
-Non dirlo.
Se l’avesse detto, sarebbe stata davvero la fine.
-...me ne vado...
-No!!!
Lo sorprese urlando.
-Sveglierai tutti, Sasuke...
Scosse la testa, ma abbassò il tono di voce.
-Non puoi farlo.
-Certo che posso.
Stava facendo lo spavaldo! Lo faceva infuriare!
“Non fare finta che non t’importi!”
-E dove andrai, eh? È notte, se non te ne sei accorto.
-Prenderò il treno e tornerò all’orfanotrofio. E una volta compiuti 18 anni mi cercherò un lavoro.
Gli disse con aria di sfida.
Sasuke scosse nuovamente la testa; non aveva senso arrabbiarsi, non gli avrebbe certo fatto cambiare idea... anzi, lo avrebbe convinto ancora di più ad andarsene.
-Naruto...
Sussurrò; il biondo spalancò gli occhi, notando il cambiamento della sua voce.
-Perché?
“Perché mi stai abbandonando?”
Deglutì rumorosamente.
-...non poso più stare qui...
-Perché?
-Sono solo un estraneo...
-Tu fai parte di questa famiglia Naruto... punto.
-Se io non fossi mai arrivato...
Lo bloccò prendendolo per un polso.
-Non pensarlo! Non sai come eravamo prima... come ERO prima! Tu... hai portato l’allegria...
Spalancò ancora di più gli occhi, che iniziavano a colmarsi di lacrime. No, no, no. Lui non aveva alcun diritto di piangere.
-Questo non cambia le cose... abbiamo fatto un errore terribile...
-Non vuol dire che tu debba...
-Sasuke, lo abbiamo ucciso noi!!
Esclamò improvvisamente. Tacquero per qualche istante.
-Come posso stare ancora qui? Ho distrutto questa famiglia!
Ormai non aveva più niente con cui ribattere.
Se ne sarebbe andato. E la sua anima, la sua vita, con lui. Era la fine di ogni cosa, dunque?
-E a me non pensi? Che cosa farò senza di te?
Lo guardò smarrito, poggiando la mano sulla sua.
-Tu... diventerai il nuovo capo degli Uchiha...
Ma era davvero importante, a quel punto? Forse avrebbe realizzato il suo sogno, ma che senso aveva se Naruto non poteva condividerlo con lui?
Gli strinse forte la mano.
-Almeno parti domani mattina...
“Stanotte... almeno stanotte stai con me...”
Scosse violentemente la testa, alzandosi di scatto.
Perché? Perché Sasuke rendeva tutto più difficile? Non capiva quanto gli costava abbandonarlo?
“Ti prego... non rendere tutto ciò... ancora più doloroso. Non farmi sentire più miserabile di così”
-Non chiedermi questo.
-Perché?
-Perché dopo... non so se avrò la forza di andarmene
Si guardarono negli occhi.
Capolinea. Fine.
Naruto si incamminò verso la porta, poi si fermò e si precipitò da Sasuke, abbracciandolo con tutta la disperazione che aveva in corpo. Sasuke ricambiò, mormorando disperatamente ‘dobe’ contro il suo collo.
Dopo un po’, troppo poco per entrambi, Naruto si staccò, il volto rigato di lacrime.
-Addio... sii felice...
Sussurrò sulle sue labbra.
Poi uscì. Per sempre.
Sasuke rimase immobile sul letto, rendendosi conto di come la sua vita si fosse distrutta nel giro di poche ore.
Si sentiva lacerato e svuotato di ogni sentimento; un dolore sordo che dal cuore rimbombava nelle orecchie.
Come da molto lontano, sentì il portone chiudersi. Subito si alzò per correre alla finestra. Da lì potè vedere Naruto che procedeva per il vialetto con la valigia e uno zaino, oltrepassava il cancello e si allontanava per la strada deserta illuminata fiocamente dai lampioni.
Non sarebbe tornato indietro. Non l’avrebbe più rivisto.
“Addio...”
Per la prima volta da quando era un bambino, Sasuke Uchiha pianse.

E pensare che un giorno mi sentivo come se finalmente il mondo, o almeno la mia vita, stesse girando per il verso giusto.
E poi il giorno dopo tutto si è fermato, si sono distrutte le mie illusioni.
Oggi ci sono solo io, o meglio... quello che è rimasto di me.
Tu non ci sei più.





Eccoci qua. Il prossimo sarà davvero l’ultimo!
Spero di non essere scaduta nella banalità né con questo capitolo né col prossimo (tendo a diventare banale nei finali).
Comunque, grazie davvero per tutti i commenti, mi rendete sempre felicissima! Ahahah ho notato che alcune hanno trovato l’analogia con i Cesaroni! Sì, la prima volta che ho visto quella puntata (quindi... ehm… uno o due anni fa credo) ho subito pensato ‘Questa cosa la voglio usare’. E c’ho costruito intorno 30 capitoli. Sì, è tutta colpa dei Cesaroni^^
Ah, non c’entra nulla, ma ho ufficialmente iniziato a scrivere il primo capitolo di Black Stuff 2 (che titolo originale)! Quindi tenetevi pronte per la fine di Agosto (la gente inizia a distruggere i computer, a sbattere la testa al muro e a piangere disperatamente).
Beh, è tutto! Che succederà? Finale triste? Finale happy? Al prossimo!
I love you!

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Sembra incredibile, ma il tempo passa.
Quella notte di dieci anni fa, quando ho abbandonato ciò che di più caro avevo al mondo, credevo che non sarei mai sopravvissuto; eppure, nonostante fosse a pezzi, il mio cuore continuava a funzionare, così come i miei polmoni e tutto il resto del mio corpo. Perché non era fisico il dolore che provavo.
E non capivo perché il mondo continuasse ad andare avanti, come se non fosse successo nulla; nel primo periodo, se vedevo qualcuno felice, mi veniva voglia di chiedergli perché lo fosse, perché non era triste come lo ero io.
Solo dopo molti giorni capii che per il resto del mondo la mia felicità non era rilevante. E questo, se possibile, mi fece ancora più male; forse in qualche modo desideravo che tutto il mondo condividesse il mio dolore. Ripensandoci ora, a distanza di anni, il mio fu un desiderio molto egoista.
Ed ora eccomi qui.
Vivo in un piccolo appartamento nel centro di una cittadina vicino a Tokyo; l’ho comprato con i soldi prestatimi dai gestori dell’orfanotrofio non appena ho compiuto 18 anni, e mi sono subito trovato un lavoro come cameriere in un ristorante, in modo da poterli rendere subito.
Avrei potuto lavorare stando all’orfanotrofio per accumulare qualcosa e non indebitarmi, come mi avevano suggerito, ma non ce la facevo.
Dopo aver conosciuto il calore di una vera famiglia, dopo aver provato sentimenti come l’amicizia più vera e l’amore più grande, quel posto che un tempo era tutto il mio mondo mi appariva vuoto, finto.
Non era ciò che volevo.
E poi l’affetto che mi dimostravano in modo quasi forzato, perché non era normale che un ragazzo che era stato adottato tornasse lì, le domande che mi facevano, le occhiate discrete... e tutti quelli che facevano finta di niente, come se fosse tutto normale... tutti... mi disturbavano.
Preferii umiliarmi facendomi prestare del denaro e andare a vivere in un posto sconosciuto.
Quell’appartamento freddo e vuoto era perfetto per me.
Nessuno che si preoccupasse per me, nessuno che mi facesse domande. Solo io e i miei ricordi. E pensare che un tempo detestavo stare solo...
Sento la sveglia suonare per l’ennesima volta, scendo dal letto con uno scatto, guardando l’orologio. Cavolo, in ritardo! Sfreccio in bagno a fare una doccia veloce.
Ogni mattina la stessa storia. È che è davvero difficile abbandonare quel letto per affrontare un’altra giornata. Quel letto che di me sa ogni cosa.
Perché se il giorno sono allegro come lo sono sempre stato, la notte, prima di andare a dormire, do sfogo alla mia frustrazione versando lacrime amare sul cuscino.
Esco dal bagno e mi preparo in tempo record, tanto che il mio ritardo è notevolmente diminuito. Finalmente posso fare le cose a velocità normale!
Entro nella stanza che funge da salotto e cucina, pronto per uscire, e mi fermo u istante osservando il divano. Reprimo un sorriso.
Neji dorme in modo perfettamente composto, disteso sul divano, Kiba dorme per terra in modo decisamente ‘da Kiba’ e con la bocca aperta.
Quasi mi ero dimenticato di quei due; ieri sera sono venuti da me a cena e, ovviamente, abbiamo fatto così tardi che sono crollati qui. Tiro fuori la seconda copia delle chiavi e la lascio su un tavolino prima di uscire, sperando che si ricordino di chiudere.
Neji e Kiba sono le uniche persone che sanno dove mi trovo, e le uniche con cui ho mantenuto dei contatti. Se non ci fossero stati loro a sostenermi, con una discrezione che non credevo potessero avere, non so dove sarei ora. Devo molto ad entrambi.
Per di più, continuano a sorprendermi; insomma, dieci anni insieme non sono pochi. Per di più se si tratta di due persone totalmente diverse come sono loro due. Chi l’avrebbe mai detto? E invece vivono in un appartamento a Tokyo, Neji è iscritto alla facoltà di medicina e Kiba consegna pizze, continuando occasionalmente a fare il dj. Insieme.
Ovviamente sono felicissimo per loro, come non potrei, però...
Ammetto che a volte mi sento un po’ triste, se penso che anch’io avrei potuto avere una vita come la loro.
Finalmente arrivo al ristorante, il più importante del posto, anche se non ce ne sono molti.
Mi piace il posto in cui vivo. Una cittadina né grande né piccola, con pochi palazzi e molte case unifamiliari; non uno di quei posti dove conosci tutti, ma nemmeno caotico come le grandi città. D’altronde mi andrebbe bene qualsiasi posto che non sia Tokyo. Lì, non ci potrei proprio stare. Non oso immaginare come reagirei se dovessi per sbaglio incontrare Karen o Mikoto. O se dovessi incontrare lui...
Mi infilo il grembiule con un sospiro, tendendo i muscoli del viso, sforzandomi di sorridere.
“Forza!”
Andiamo ad affrontare anche questa giornata.

Maledizione.
Anche oggi mi sono svegliato prima del suono della sveglia. E anche oggi avrò dormito sì e no per tre ore scarse. Dannata insonnia.
Non capisco davvero come sia possibile una cosa del genere: uno per tutta la giornata è tranquillo (o almeno riesce a fingere di esserlo) ma, di notte, appena si spengono le luci, viene assalito dai ricordi e la stanza diventa troppo stretta, e avrebbe voglia di urlare e correre; e allo stesso tempo quel letto diventa troppo grande, freddo e vuoto. Il corpo si raggomitola su se stesso, memore del calore donato da un altro corpo, e provato per troppo poco tempo. Una sola volta, per la precisione.
Ma è bastata; tutte le sensazioni di quella notte sono incise a fuoco nella mia memoria e nella mia pelle.
E ogni notte è la stessa storia. Mi perdo nei meandri del passato e del rimpianto, e mi chiedo perché diavolo continuo a vivere, dopo che la mia vita se n’è andata.
Sarebbe molto più semplice smetterla. Finirla con questa farsa.
Il vecchio me probabilmente avrebbe scelto questa strada, ma quell’incontro di dieci anni fa mi ha cambiato più di quanto si possa immaginare, e ora non fuggo più davanti ai problemi, e scelgo la strada più difficile; che in questo caso è la vita.
E poi ho qualcosa che devo fare: rendere orgoglioso mio padre diventando un buon capo degli Uchiha; almeno questo glielo devo, e poi è il mio sogno da quando ero bambino.
Inoltre, lui mi ha detto che dovevo essere felice, quindi...
Ma basta, per oggi ci ho pensato abbastanza, e non sono ancora le 7 del mattino, non posso permettermelo. Oggi ho un importante incontro di lavoro, e devo essere nel pieno delle mie facoltà mentali.
Subito dopo la laurea sono diventato apprendista di uno dei soci più importanti di mio padre e, tempo qualche mese, il mio apprendistato finirà e prenderò finalmente in mano le redini dell’azienda.
Esco dalla mia stanza e mi dirigo verso l’uscita; nel farlo passo davanti alla cucina e, come ogni mattina, vengo assalito da due voci.
-Buona giornata, Sasuke!
-Già, divertiti!
Mi giro lentamente verso le fonti del rumore: Itachi seduto al tavolo che beve il caffè e Kisame ai fornelli che indossa un grembiule improponibile con la scritta ‘I’m the man’ sul davanti. Faccio un cenno e un mugugno per augurare il buongiorno anche a loro, prima di uscire.
Non appena ho compiuto i diciotto anni me ne sono subito andato di casa, e Itachi era l’unica persona alla quale potessi chiedere ospitalità, e anche l’unica che mi avrebbe capito. Lui e il suo ragazzo, il famoso Kisame che mai avevo visto, mi accolsero senza problemi, però gli avevo dovuto spiegare ogni cosa; mi ascoltarono senza fare domande, né prima né dopo. Mi stupii che avessero capito subito di cosa stavo parlando, perché mai una volta, durante quella conversazione, avevo fatto il suo nome.
Comunque, per me fu una vera fortuna.
Di stare in quella casa, non se ne parlava. E non solo per i ricordi che rievocava. Io e mia madre non ci siamo praticamente più parlati, da quella notte; mentre Karen dopo un po’ aveva ritrovato il sorriso, mia madre sembrava non aver dimenticato. Non mi aveva più guardato negli occhi. Ora che ci penso, forse una volta o due mi è sembrata sul punto di dirmi qualcosa, o di iniziare una qualche conversazione, ma in qualche modo sono sempre riuscito a evitarlo. Nemmeno io volevo parlare di quella notte.
Comunque, da Itachi mi sono subito trovato bene. Me lo ricordavo più asfissiante e pedante, invece sia lui che Kisame sono relativamente discreti.
Soprattutto non si scambiano gesti d’affetto in mia presenza, sapendo quanto mi farebbero stare male. Tuttavia quando sono insieme si percepisce l’aura di complicità e intimità di due persone che si amano da tanto tempo e stanno bene insieme. Non è una cosa che si può nascondere. Un’incredibile aura di serenità. E... fa male.
Nonostante tutto Itachi si è dimostrato un buon fratello e tra noi si è creato un buon rapporto. Da un lato questo mi rende felice, dall’altro mi ricorda chi è stato l’artefice del nostro riavvicinamento.
Esco di casa e mi dirigo verso la macchina mandata dal mio superiore per portarmi in una cittadina vicina, per una riunione con uno dei suoi soci.
Oggi ci sto pensando davvero più del solito.
E non dovrei.
-Buongiorno, Uchiha-san- mi saluta l’autista.
-Buongiorno.
“Forza. Ancora un’altra giornata”

Il ristorante in cui avrebbero pranzato era di sicuro il più importante e il più famoso di quella piccola cittadina in cui abitava il loro socio, vista la quantità di ospiti e di personale.
Aspettavano le pietanze ordinate al caposala mentre discutevano di affari.
Sasuke molto spesso aveva sentito suo padre lamentarsi delle riunioni e dei pranzi di lavoro, tuttavia non riusciva ancora a capirlo: a lui piacevano moltissimo; erano un modo per testare le proprie capacità direttamente sul campo, di imparare cose nuove dai più esperti di lui e di instaurare relazioni che in futuro gli sarebbero servite. Amava il mondo degli affari.
E il mondo degli affari sembrava amare lui.
Tutte le persone che aveva incontrato tramite il suo capo erano rimaste piacevolmente colpite da lui, e non potevano fare a meno di paragonarlo al suo famoso padre. Sasuke Uchiha aveva la freddezza, la calma e l’intelligenza tipica della sua famiglia. Tuttavia aveva in più una sorta di passione per quello che faceva. Molti, in privato, lo chiamavano ‘talento naturale’. E tutti non vedevano l’ora che prendesse le redini dell’azienda di famiglia, per vedere che cosa sarebbe stato in grado di fare.
-E quindi, Uchiha-san, ho saputo che presto il tuo apprendistato terminerà.
Disse il socio del suo capo con un sorriso gentile.
-è così, signore.
-Un po’ mi dispiace, l’aiuto di Sasuke-kun era davvero prezioso per me.
Affermò il suo capo, un uomo che aveva superato da tempo la sessantina e che, con gli anni, si era addolcito.
Sasuke non rispose, limitandosi a scuotere la testa con un lieve sorriso, come a dire di non adularlo. Sapeva bene che in quel campo anche il modo di comportarsi era fondamentale. E, se aveva fortuna, quella sarebbe stata l’ultima prova alla quale lo avrebbero sottoposto. Dopo di chè, avrebbe preso il posto che gli spettava, e le cose sarebbero finalmente diventate serie.
-Oh, credo che stia arrivando il nostro cameriere. Ora possiamo anche parlare di cose più serie.

Appena arrivato, Naruto era stato preso da parte dal proprietario del ristorante, un uomo di mezza età che lo aveva preso in simpatia.
-Naruto, senti. Oggi è una giornata importante.
-Uhm? Come mai Jiraya-san?
Gli strinse la mano sulla spalla.
-Oggi sono nostri ospiti degli importanti uomini d’affari. Uno è il più importante della città, l’altro viene direttamente da Tokyo. Tu sai bene che se li serviremo bene e se gli faremo mangiare i nostri piatti migliori, saranno soddisfatti...
-E parleranno di noi ai loro colleghi? Jiraya-san, se sono uomini così importanti credo che siano abituati a ristoranti molto migliori di questo. Senza offesa, eh. Jiraya gli diede un lieve colpo in testa.
-Non distruggere le mie speranze, ragazzo. E comunque, dobbiamo fare una buona impressione.
Si girò verso un cameriere che stava per uscire strappandogli il vassoio di mano e facendogli un cenno con la testa. Quindi si volse verso Naruto e gli mise il vassoio tra le mani.
-Quindi affido a te il loro tavolo.
-Eh?? Ma... signore non credo che...
-Silenzio. Sei qui da quasi dieci anni ormai, te lo meriti. E poi devi abituarti a trattare anche con persone importanti, sennò come farai quando ti lascerò la guida del ristorante?
-Che...???
Si fece una risata nell’osservare la faccia sorpresa del ragazzo; quindi gli scompigliò i capelli, sistemandoglieli un pochino subito dopo.
-Tavolo numero 7. Mi raccomando.
Naruto, ancora scosso per l’affermazione del capo, entrò nella sala principale col vassoio in mano, dirigendosi verso il tavolo che gli era stato assegnato. Vi erano sedute tre persone: due uomini abbastanza grandi vestiti in giacca e cravatta che poteva vedere in volto e un altro che gli dava le spalle. Tuttavia... quella persona aveva come la sensazione di averla già vista.
“Avanti, Naruto, mica conosci gli uomini d’affari di Tokyo!”
Tokyo... dove... abitava lui. Spalancò gli occhi, osservando i capelli della persona di spalle: neri, lisci, leggermente rialzati sulla nuca. Una strana pettinatura per un uomo d’affari... l’unica spiegazione era che non la facesse apposta.

-Ehi, Sas’ke.
-Mh?
-Mi chiedevo... ma ogni mattina quanto ci metti a sistemarti i capelli? Dovrai usare una grande quantità di gel...
Inconsciamente si passò una mano dietro la nuca, reprimendo un sorriso.
-Non ci faccio proprio nulla, stanno così per conto loro... ma secondo te mi farei i capelli così apposta??
Si mise a ridere.
-In effetti...
-Con quella risata intendi dire che i miei capelli non sono belli?
Rise ancora più forte, schivando all’ultimo il colpo di libro diretto alla sua testa.


Senza che se ne rendesse conto, il vassoio gli era scivolato dalle mani, rovinando in terra.
I due uomini d’affari alzarono lo sguardo verso di lui, e potè sentire chiaramente l’urlo strozzato di Jiraya che osservava tutto da dietro la porta delle cucine. Tuttavia il tempo scorreva come al rallentatore, quando il ragazzo che gli dava le spalle si girò –lentamente, oh, così lentamente- verso di lui.
Forse i loro occhi si spalancarono all’unisono. Nessuno dei due se lo aspettava.
Naruto sentì vagamente la voce agitata di Jiraya scusarsi con i due uomini, dicendo che non sapeva come fosse potuto succedere, che era solo un ragazzo, di...
Oh, ma non era importante. O forse sì. Di sicuro, dopo quello, Jiraya non gli avrebbe MAI affidato la gestione del posto. Forse lo avrebbe addirittura licenziato. Tuttavia, mentre restava lì immobile, gli occhi puntati su quelli nerissimi e spalancati di Sasuke, aveva in mente un solo pensiero.
“No, no, no, no!!!!”
Tutto quel tempo passato lontano da lui, cercando di farsi forza e di non chiedere sue notizie a Kiba e Neji, cercando di dimenticare tutto... tutto in fumo. Non voleva vederlo. Voleva solo fuggire da lì.
Incurante delle proteste del suo capo, uscì dal locale e si mise a correre per strada, verso casa sua, dimentico del grembiule e della divisa del ristorante che ancora indossava. L’avrebbe restituita quando sarebbe tornato lì a farsi licenziare.
Non si rese conto dei passi che lo seguivano di corsa, finchè una mano non afferrò il suo polso e lo fece voltare quasi con violenza.
Sasuke, nell’esatto momento in cui aveva rivisto dopo tanto tempo il volto di Naruto, aveva subito pensato che era destino il fatto che si fossero ritrovati.
Pensava che non sarebbe mai potuto succedere. Quindi non ci aveva pensato due volte, quando Naruto era fuggito dal locale, a congedarsi con un ‘Scusatemi’ dai due uomini al tavolo e a corrergli dietro.
E ora era lì, davanti ai suoi occhi spaventati e spalancati all’inverosimile.
-Naruto... sei davvero tu
-La-lasciami...
Cercò di allontanare il braccio, ma la presa di Sasuke era troppo forte. Voleva andarsene. Non voleva vederlo.
-No, Naruto, non ti lascio. Non dopo tutto questo tempo.
Scosse la testa.
-Sì invece. Lasciami.
Lo sentì finalmente allentare la presa, e aprì gli occhi che non si era accorto di aver chiuso. Sussultò. Un Sasuke ormai adulto lo stava guardando con gli stessi occhi di quella notte, quando tutto era finito.
-Vuoi dire che... non ti importa di niente?
Mormorò. Si sentiva morire. Era così... felice di aver ritrovato Naruto e pensava che il biondo provasse lo stesso; si rese improvvisamente conto che forse solo lui era stato male per dieci anni, rifiutandosi di voltare pagina, restando ancorato al passato.
-Beh... è normale che... dopo tutto questo tempo... non ti importi più.
Stava per voltarsi e andarsene, quando si sentì bloccare per la manica.
Si voltò, Naruto lo aveva afferrato e teneva lo sguardo fisso per terra; improvvisamente vide le sue spalle tremare, ripetutamente. Gli prese il volto tra le mani, sollevandoglielo per poterlo guardare. Naruto lo fissava con lacrime silenziose che cadevano dagli occhi.
-Naruto...
-Non voglio vederti... perché poi quando ci separeremo di nuovo starò ancora più male...
Gli strinse il viso, avvicinandolo al suo.
-Chi ti dice che dobbiamo separarci?
-Sasuke...
-No. L’altra volta hai deciso tu per tutti e due. Ora tocca a me.
Lo abbracciò forte, incurante del fatto che il suo abbraccio non veniva ricambiato. Sussurrò, tenendo il mento poggiato sulla testa bionda.
-Non ti lascerò andare un’altra volta. Non ora che ti ho finalmente ritrovato.
Naruto stette rigido ancora per qualche secondo, dicendosi che non doveva cedere per niente al mondo, altrimenti tutto quello che aveva passato in quegli anni non sarebbe servito a nulla. Ricorda, si diceva, ricorda che cosa avete fatto dieci anni fa. Non potrete essere perdonati.
Tuttavia... la presa di Sasuke era così salda intorno al suo corpo, i suoi occhi erano così ardenti. In effetti, da chi voleva essere perdonato? Dallo spirito di Fugaku Uchiha? Da Mikoto? E per cosa, poi? Per essersi innamorato di Sasuke. Una cosa bella come l’amore non poteva essere considerata un peccato.
Cedette, posando le labbra su quelle di Sasuke, riassaporandole, e scoprendo di non averle mai realmente dimenticate. Quanto gli era mancato? Se ne rendeva pienamente conto solo in quell’istante, aggrappato alle spalle di Sasuke e con la sua lingua in gola. Le mani di Sasuke sembravano essere dappertutto e la sua eccitazione cresceva, cresceva e cresceva. In tutti quegli anni non era stato più con nessuno, Sasuke era stato il primo e l’unico.
E non si era reso conto di quanto gli mancasse un corpo premuto contro il suo fino a quando non l’aveva rivisto.
Quando sentirono i pantaloni iniziare a stringersi si ricordarono improvvisamente di essere ancora in mezzo alla strada; Sasuke si staccò dal biondo e stava per parlare, per dire qualsiasi cosa, quando Naruto lo spiazzò afferrandolo per la manica della giacca e guardandolo con quegli occhi innocenti che solo lui poteva ancora avere all’età di ventisette anni.
-Vieni a casa mia...?
Rimase per un attimo interdetto: da quando Naruto prendeva l’iniziativa? Chissà perché, dopo quella proposta gli sembrava più smaliziato, e non potè fare a meno di chiedersi di chi era stato il merito. Forse Naruto era stato con altre persone in quegli anni, era possibile. E se fosse diventato una persona diversa da quella che conosceva? Venne improvvisamente preso dal panico.
-Sai, non ho il cellulare e dovrei parlare col mio capo... ma non voglio tornare al locale, per ora...
Si diede dello stupido. Era ovvio che fosse sempre Naruto.
Annuì e sussultò piacevolmente quando la mano del biondo, più ruvida di quanto ricordasse, si strinse attorno alla sua per guidarlo tra le strade.
Naruto viveva in un appartamento appartenente a una palazzina che non era niente di particolare, e anche l’interno non lo aveva colpito. Forse perché, s Quando Naruto tornò da lui, forse disse qualcosa, ma non ci fece troppo caso. Ciò a cui invece prestò inconsciamente attenzione fu ciò che avvenne dal momento in cui il biondo lo baciò per la seconda volta; ma anche lì i ricordi si fecero molto confusi, da entrambe le parti. Per esempio nessuno dei due in seguito avrebbe saputo ricostruire con precisione la dinamica degli eventi. Semplicemente, chissà come, dal divano erano arrivati sul letto di Naruto ancora sfatto.
Su quel letto rimasero tutto il giorno, abbracciandosi, parlando, baciandosi e riscoprendosi dopo dieci anni.
Sasuke era diventato un uomo, Naruto non poteva fare a meno di pensare una cosa del genere, mentre faceva scorrere le sue mani sul torace muscoloso, sulle spalle larghe e mentre gemeva sotto le sue spinte. Il suo viso era più maturo e affilato, le labbra più sottili e un’aria più severa, dolorosamente simile al volto di Fugaku Uchiha. Tuttavia restava la dolcezza e l’eleganza nei lineamenti tipica di Mikoto. Era più deciso da come se lo ricordava, più preciso nei movimenti, eppure faceva tutto con una passione maggiore.
Naruto dimostrava un po’ meno della sua età, a causa del capelli perennemente scompigliati e degli occhioni blu, tuttavia non era più il bambino di dieci anni prima. Il suo viso era diventato più magro, non più rotondo come un tempo, e il suo corpo si era asciugato; non era muscoloso, tuttavia poteva sentire con precisione la linea degli addominali contratti sotto le sue mani. Ed era diventato più... come dire, meno ingenuo, gli sembrava. I suoi gemiti non si levavano alti come un tempo e prendeva l’iniziativa, attento a donare piacere nella stessa quantità in cui ne riceveva. Ma non aveva perso la tendenza ad arrossire, come potè constatare più e più volte.
Si stava avvicinando la sera, e la luce dei primi lampioni nella strada li scoprì a letto, mezzo coperti dal lenzuolo, che parlavano di quegli anni che li avevano separati.
-Senti...
-Nh?
-Sei stato con... qualcuno, in questi anni?
Sasuke si sarebbe sotterrato per aver fatto una domanda così idiota; era ovvio che ci fossero state altre persone, erano passati dieci anni! Tuttavia Naruto spalancò gli occhi sorpreso.
-Eh? No, certo che no!
Sapeva che era sbagliato, ma si sentì sollevato ugualmente.
-Oh. Neanch’io.
Mormorò vergognoso, sperando di non farsi sentire. Naruto capì, e cercò di nascondere come meglio poteva la sua risatina.
-Perché mi hai fatto una domanda del genere?
-è che... mi sei sembrato più...
Non sapeva come spiegarsi, anche perché la sua era più che altro una specie di sensazione.
-Insomma, dieci anni fa eri un po’... diverso, da quel punto di vista.
-Ah!
Si battè un pugno sulla mano aperta, mettendosi poi a ridere.
-Beh, è ovvio no? Non sembra, ma sono vicino alla trentina. Sarebbe starno se fossi ancora com’ero a diciassette anni, non credi? Un po’ sono cresciuto anch’io.
-Già...
Stettero in silenzio ancora per un po’.
-Senti... col tuo capo... andrà bene? Sei fuggito via così...
Gli lanciò un’occhiata di rimprovero, come a ricordargli perché era fuggito via, o meglio, per chi.
-Figurati, mi adora...ehi!
Naruto gli aveva dato un leggero pungo sul braccio.
-Quanto sei teme, mamma mia...
Sasuke prese il pugno nella mano, andandogli poi ad accarezzare il braccio nudo in tutta la sua lunghezza.
-E tu? Non avrai problemi al locale?
-Ahahah, no, figurati, gli ho spiegato la situazione. Sai, non vorrei rubarti la battuta, ma mi adora davvero quell’uomo.
-Devo essere geloso? Non pensavo ti piacessero i vecchi.
Altro pugno sul braccio.
-Molto spiritoso. Comunque sai, stava parlando di lasciarmi in gestione il locale, quando andrà in pensione. Quindi mi adora sul serio.
Sasuke si accigliò.
-Quindi... tu resteresti qui giusto?
-Mmh... credo di sì... – lo guardò negli occhi – mentre tu starai a Tokyo a capo degli Uchiha.
Non era una domanda, quindi non si prese la briga di rispondere. Gli strinse più forte la mano.
-Sai, sei cambiato... sei molto più adulto.
Naruto gli sorrise colpevole, inclinando leggermente la testa.
-Mi dispiace.
Scosse la testa.
-No. Credo... che vada bene, sai?
Era vero. Naruto era cresciuto, era più consapevole, più adulto, e gli andava bene così, perché anche lui era cresciuto. Come dieci anni prima quel ragazzo infantile, ingenuo e inesperto del mondo era esattamente ciò che cercava, così ora quell’uomo che dimostrava un po’ meno dei suoi anni, consapevole e dal dolce sorriso era tutto ciò che desiderava. Naruto aveva sempre risposto alle sue esigenze.
-Sì – ripetè – va davvero bene così.
Naruto rimase in silenzio per un po’, poi disse:
-Quindi tra un po’ coronerai il tuo sogno. È fantastico! – si voltò verso di lui – sarai molto occupato, immagino.
-Già...
-Ma lo sarò anch’io, se Jiraya-san era serio... avremo poco tempo per vederci, temo.
-E non dirlo con quell’aria indifferente, grazie!
-Beh, ma è vero no? Io vorrei restare per sempre accanto a te, ma non ho nessuna intenzione di rinunciare al ristorante. Mi piace parecchio, sai? Credo di esserci portato! Parlerò con il capo, magari accetterà di affidarmi la filiale di Tokyo... sarebbe fantastico.
-Avete una filiale a Tokyo? Allora chiedi quella!
Avrebbero potuto vivere insieme. Solo quel pensiero gli dava alla testa... svegliarsi ogni mattina con Naruto nel letto... e pensare che fino a poche ore prima credeva che non l’avrebbe mai più rivisto.
-Sì, spero che acconsenta. Altrimenti... beh, ci arrangeremo in qualche modo, no? Se non ci hanno separato questi dieci anni...
Si mise a ridere senza finire la frase, e Sasuke lo seguì a ruota, senza sapere nemmeno lui perché stava ridendo. Solo... era felice.
Forse qualcosa era cambiato in quei dieci anni, anzi di sicuro, però di certo non era cambiato ciò che li legava. E non sarebbe cambiato mai. Erano sempre loro: Naruto e Sasuke.


E correndo mi incontrò lungo le scale, quasi nulla mi sembrò cambiato in lei,
la tristezza poi ci avvolse come miele per il tempo scivolato su noi due.
Il sole che calava già rosseggiava la città
già nostra e ora straniera e incredibile e fredda:
come un istante "deja vu", ombra della gioventù, ci circondava la nebbia...

Auto ferme ci guardavano in silenzio, vecchi muri proponevan nuovi eroi,
dieci anni da narrare l'uno all' altro, ma le frasi rimanevan dentro in noi:
"cosa fai ora? Ti ricordi? Eran belli i nostri tempi,
ti ho scritto è un anno, mi han detto che eri ancor via".
E poi la cena a casa sua, la mia nuova cortesia, stoviglie color nostalgia...

E le frasi, quasi fossimo due vecchi, rincorrevan solo il tempo dietro a noi,
per la prima volta vidi quegli specchi, capii i quadri, i soprammobili ed i suoi.
I nostri miti morti ormai, la scoperta di Hemingway,
il sentirsi nuovi, le cose sognate e ora viste:
povera amica che narravi dieci anni in poche frasi ed io i miei in un solo saluto...

E pensavo dondolato dal vagone "cara amica il tempo prende il tempo dà...
noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa...
restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento,
le luci nel buio di case intraviste da un treno:
siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno..."





Wa, e con questo è davvero finita.
Prima di tutto voglio assolutamente ringraziare tutte voi che avete letto, preferito e commentato, GRAZIE DI CUORE! Un ringraziamento speciale a coloro che hanno lasciato qualche commento per farmi sapere cosa ne pensavano, a coloro che mi hanno seguito fin dall’inizio e a chi si è aggiunto col tempo! Grazie grazie grazie.
Spero che anche il finale vi sia piaciuto e non vi abbia deluso. Sono rimasta indecisa fino all’ultimo se farli incontrare o no, ma alla fine mi sono resa conto che non riesco a concepire una SasuNaru che finisce male, quindi si sono ritrovati. Il finale è abbastanza aperto, non si sono sistemate le cose con Mikoto, non sappiamo che ne sarà di loro, se continueranno a stare insieme, se avranno dei problemi eccetera. Di sicuro qualche problema ci sarà, perché è passato tanto tempo e sono cambiati entrambi; anche se il sentimento di base è rimasto lo stesso, non sono più due ragazzini ma due uomini che hanno ognuno la sua vita. Dovranno faticare parecchio per trovare un loro equilibrio.
Comunque, ognuno la può immaginare come vuole^^
Termino con la canzone ‘Incontro’ di Francesco Guccini, che ha fatto da colonna sonora a questo capitolo; ogni volta che la ascoltavo mi veniva in mente cosa avrei potuto scrivere, e l’ho ascoltata a ripetizione mentre lo scrivevo. Anche se parla di un incontro nostalgico e che non ha un lieto fine, dato che ognuno se ne torna a casa propria, non faceva altro che farmi venire in mente loro due^^
Comunque, ho finito!
Ancora grazie di cuore, spero che la storia vi sia piaciuta quanto a me è piaciuto scriverla e pubblicarla, e spero che continuerete a seguirmi anche in futuro.
PS: A fine agosto, sui vostri schermi: Black Stuff II! Vi aspetto numerose^^
Ciao ciaoooo e buone vacanze a tutte^^

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