Scatole cinesi di kamy (/viewuser.php?uid=60751)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 Remember She ***
Capitolo 2: *** Cap.2 Tentativi di seduzione ***
Capitolo 3: *** Cap.3 Parlando del Dio dell'inganno ***
Capitolo 4: *** Cap.4 Loki non demorde ***
Capitolo 5: *** Cap.5 Chi ha detto che Thor è un dio benevolo? ***
Capitolo 6: *** Cap.6 I malfunzionanti piani di Thor ***
Capitolo 7: *** Cap.7 Il disastro di Thor ***
Capitolo 8: *** Cap.8 Fight ***
Capitolo 9: *** Cap.9 Continua lo scontro contro Balder ***
Capitolo 10: *** Cap.10 La sconfitta di Balder ***
Capitolo 11: *** Cap.11 Tony si convince ***
Capitolo 1 *** Cap.1 Remember She ***
Ringrazio anche solo chi
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Partecipa alla fanfiction
challenge II:
Personaggi: Tony, Loki
Prompt: "Perchè mi riesce difficile immaginarti sposato?"
Scatole cinesi
Cap.1 Remember
she
Loki accarezzò le ali dorate attaccate a un
cerchio del medesimo materiale. Strinse le labbra fino a farle
sbiancare, le iridi verdi brillarono di riflessi vermigli.
Affondò con la schiena nella poltrona del divano e si morse
l'interno della guancia. Si voltò sentendo dei passi,
accavallò le gambe e guardò Tony avanzare verso
di lui. Tony socchiuse gli occhi, si passò una mano tra i
capelli castano scuro scompigliati; la bretella della maglia nera gli
scivolò sulla spalla muscolosa risaltando sulla pelle
abbronzata lievemente sudata. Abbassò la mano, si
leccò le labbra sentendole secche e inarcò un
sopracciglio guardando Loki; aggrottòla fronte sogghignando.
"Sapevo che eri una Diva, ma non pensavo t'interessassi alla
bigiotteria".
Loki appoggiò il monile accanto a sé sul divano e
chiuse gli occhi.
"E' vero oro e la mia sposa l'aveva creata con il materiale che avevo
sotratto a quegli sciocchi nani. Non comprendi la differenza.
midgardiano. tra verità e falsità?"
domandò.
Tony avanzò, si sedette sulla poltrona davanti al divano e
si chinò in avanti afferrando una bottiglia da sopra il
tavolinetto.
"Sposa?" domandò, con tono scettico.
Aprì la bottiglia, versò il liquore nel bicchiere
sul tavolino e poggiò la bottiglia. Prese il bicchiere,
deglutì due sorsi e si leccò le labbra.
"Perché mi riesce difficile immaginarti sposato?".
Loki strinse i denti e sollevò l'estremità del
labbro superiore, lasciando vedere i denti lattei sottostanti. Li
digrignò e strinse un pugno fino a far sbiancare le nocche,
la mano nivea fu avvolta da una luminescenza verde. Inspirò
ed espirò con il naso, riaprì gli occhi e strinse
le labbra. Abbassò la gamba e si staccò dallo
schienale.
"Vedovo" ribatté atono.
Tony inspirò bruscamente, strinse gli occhi aggrottando la
fronte, mise il bicchiere sul tavolo e si poggiò con la
schiena alla poltrona; scrollò le spalle incrociando le
braccia al petto e piegò il capo di lato.
"Pensa positivo, per lo meno la prossima volta che ti farai un cavallo
non sarà tradimento".
Rizzò il capo, si sporse afferrando nuovamente il bicchiere.
"Allora, eri qui per comunicarmi il lutto o volevi qualcosa?".
Un filamento di magia verde strisciò dalla mani di Loki,
avvolse la coroncina d'oro e la trasformò nello scettro del
Dio degli Inganni.
"Qualcosa" sibilò.
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Capitolo 2 *** Cap.2 Tentativi di seduzione ***
Ringrazio anche solo chi
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Partecipa alla fanfiction
challenge II:
Personaggi: Tony
Stark/Loki razzismo, Asgard,
ingranaggio
Scatole cinesi
Cap.2 Tentativi di
seduzione
Tony inarcò un sopracciglio, roteò gli
occhi allargando le gambe e schioccò la lingua;
sogghignò.
"La platea attende la battuta, tesoro. Se non cogli il momento giusto
farai cessare la suspance" ribatté.
Loki sorrise, si voltò e allungò il braccio.
Prese lo scettro e si girò, appoggiò la punta
contro il mento di Tony e piegò il capo.
"Mortale, tu non hai ancora capito che il gioco l'ho condotto io sin
dall'inizio. Io ti ho permesso di colpirmi" ringhiò,
mostrando i denti lattei.
Tony si morse l'interno guancia, sollevò il capo verso
l'alto e alzò le mani ruotandole su loro stesse; i bracciali
argentati brillarono.
"E tu non hai capito che se qualcuno non è sorpreso di
vederti apparire sul suo divano, evidentemente non ti considera una
gran minaccia".
Strinse le labbra accentuando il sogghigno, arricciò le
sopracciglia.
< Oppure, visto che l'armatura è distrutta e non ha
altre armi, sta bluffando. In maniera convincente, ma bluffando
> si disse.
Loki tolse lo scettro da vicino Tony e lo lasciò cadere a
terra con un tintinnio. Si sporse in avanti, mise le mani sulle spalle
muscolose del midgardiano e lo spinse contro il divano con un tonfo.
"Sono venuto per prendermi quello che volevo" sibilò.
Si sporse e baciò Stark, gli passò una mano sotto
la maglietta nera accarezzandogli il corpo muscoloso e sudato. La pelle
del suo viso pallida risaltava in constrasto con quella scura di Tony e
i suoi capelli neri gli solleticavano il collo. Tony sgranò
gli occhi, premette con le mani le spalle di Loki; si portò
le ginocchia al petto e le tese, spingendo all'indietro il semi-dio sia
con le mani che con i piedi. Si tirò indietro con la testa,
aderì con la schiena al divano sentendo una fitta e si
passò le mani sul tessuto nero della maglia lisciandolo. Si
mise in piedi, girò attorno al divano e strusciò
un piede in terra.
"Chi è il folle che ti ha fatto uscire dal manicomio, eh?"
domandò.
Loki batté contro il tavolo con la schiena,
ridacchiò, unì le mani incrociando le dita e
sbatté le palpebre. Fece scivolare la casacca scura che
indossava lasciando il petto pallido scoperto, la luce del sole lo
faceva brillare latteo.
"Non capisco perché tutto questo razzismo per chi
è Asgardiano".
Sussurrò rendendo la voce acuta. Si leccò le
labbra e gettò indietro la testa facendo oscillare i lunghi
capelli neri.
"Non ti ci vedo ritroso" sussurrò lascivo.
Tony lanciò un'occhiata a destra osservando la porta,
guardò a sinistra notando la finestra e
indietreggiò.
"Lascia perdere gli effetti speciali da Twilight e dimmi come ti
è venuto in mente che io potessi essere interessato ad un
uomo".
Incassò il capo tra le spalle, tese le braccia muovendo le
dita.
"Che, per inciso, mi ha anche buttato dalla finestra".
Loki sporse le labbra e le iridi verde smeraldo brillarono.
"Ah, ecco qual'è il tuo problema. C'è ancora un
ingranaggio nella vostra mente che non funziona midgardiani se valutate
in base al sesso. Vi limitate" sussurrò.
Al posto del petto liscio apparve un seno prosperoso, i capelli si
allungarono fino ai glutei che si gonfiarono arrotondandosi. La
prominenza all'altezza del cavallo scomparve e Lady Loki
ridacchiò sedendosi sul tavolino. Tony sgranò gli
occhi aprendo la bocca, la richiuse; si passò la mano sul
volto e la abbassò osservando la donna. Batté le
palpebre tre volte, scosse il capo ed inspirò. Fece due
passi avanti, si fermò, strinse le labbra e
avanzò fino a Loki. Le guardò i seni sodi dalla
pelle pallida, scese con lo sguardo osservando i fianchi contornati dai
capelli neri che sfioravano i glutei. Deglutì,
alzò la testa e annuì lentamente.
"Ok. Così risolviamo qualsiasi mio problema di razzismo"
disse, con tono ironico.
Allargò le braccia, girò attorno alla donna e
afferrò il bicchiere sul tavolo. Finì di bere, lo
lasciò sul bordo del tavolo e tornò dietro lo
schienale del divano.
"Ma non il fatto che mi hai quasi fatto fuori. E hai fatto un casino
enorme a New York".
La giovane si sfilò l'abito e appoggiò le dita
nivee sull'inguine, allungò i piedi e ridacchiò.
"Pensi davvero volessi distruggere questo sciocco mondo? E' polvere,
è un piccolo ingranaggio nel grande orologio di Yggdrasil.
Semplicemente ero posseduto, sciocco Midgardiano" borbottò.
Sporse le labbra vermiglie, schioccò un bacio e
soffiò in direzione di Tony. Tony tirò indietro
il capo con gli occhi socchisi, si spostò lateralmente e
scosse il capo.
"Sono gli ingranaggi del tuo cervello quelli distrutti" si
lamentò.
Sospirò, si passò la mano tra i capelli e
allargò le braccia agitando le mani in aria.
"Te lo spiegherò in maniera semplice, Loki. Non sono
razzista e non m'interessano gli orologi dagli ingranaggi a forma di
pianeti, il mio problema è che tu fino a due anni fa volevi
farmi fuori e ora sei una donna che tenta di sedurmi".
Sogghignò, abbassò le braccia e
arricciò le sopracciglia facendo l'occhiolino.
"E io di solito ne approfitto, ma ho una relazione stabile. Ripassa,
circa, tre anni fa".
Loki si alzò e gli fece l'occhiolino.
"Non accetto facilmente un rifiuto Stark, tornerò"
sussurrò.
Fu avvolto da una fiammata verde e scomparve, sul tavolino rimase della
cenere verde chiaro.
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Capitolo 3 *** Cap.3 Parlando del Dio dell'inganno ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Prompt: Liers
Personaggi: Tony, Pepper
Cap.3 Parlando del Dio dell'inganno
Bugie, non voglio sapere, non voglio sapere.
Pepper aprì la porta, appese la borsa e si girò avanzando.
"Tony?" chiamò.
Si sporse, batté le palpebre osservando l'uomo seduto sul divano. Tony alzò il capo, strinse le mani sul manico dorato dello scettro; la punta brillava di blu elettrico illuminandogli metà del volto, mettendo in risalto le occhiaie. Pepper aggrottò le sopracciglia, si tolse la giacca poggiandola sullo schienale della poltrona e si sedette.
"Quello cos'è?" chiese.
Tony si avvicinò al petto l'oggetto, socchiuse gli occhi scuri inspirando a fondo.
"Non vogilo sapere niente" rispose, il tono basso e scuro.
Pepper corrugò la fronte, arricciò le labbra e si alzò sedendosi accanto all'uomo; poggiò la mano su quella di lui e addolcì lo sguardo.
"Cos'è accaduto?".
Tony sospirò, gli occhi si fecero liquidi e rilassò le spalle stringendole la mano con un sorriso dolce.-
"Sono come sempre circondato di bugie" disse.
Pepper si sporse, gli baciò la guancia e poggiò l'altra mano sulla spalla del fidanzato facendolo voltare. Lui la guardò, sorrise in maniera tirata e poggiò la fronte contro il seno della donna; sospirò chiudendo gli occhi. Pepper gli portò le mani tra i capelli, li carezzò sentendoli sudati sotto le dita sottili. Gli tirò su il capo, gli baciò la fronte e sorrise.
"Posso fare qualcosa?" chiese.
Tony inspirò, alzò lo scettro e lo porse alla donna; deglutì con gli occhi liquidi.
"Tienimelo lontano" rispose, con tono roco.
Pepper afferrò lo scettro, si alzò e indietreggiò passandolo nell'altra mano, era leggero e la gemma rifletteva la luce azzurra sul suo volto.
"Ti fa del male?" domandò.
Tony poggiò la schiena contro il divano, sospirò allargando le gambe e le braccia rilassando tutti i muscoli fino a sentirli formicolare e dolere.
"Non voglio saperlo, Pep" disse.
Alzò il capo, sogghignò socchiudendo gli occhi.
"Non voglio sapere niente delle bugie di Loki e di quelle nella mia testa".
Pepper guardò lo scettro, lo poggiò sulla poltrona e si chinò davanti a Tony.
"Scoprirai ciò che vuoi sapere, Tony" sussurrò.
Tony le sorrise, gli occhi liquidi. Inspirò, espirò e si chinò in avanti, le diede un bacio sulle labbra; sogghignò facendole l'occhiolino.
"Conto su di te, honey" mormorò. |
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Capitolo 4 *** Cap.4 Loki non demorde ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Personaggi: Tony Stark/Loki
Personaggi: É la neve, non voglio uscire!" "Non cambio idea
solo perché la tua pelle cambierà colore" "Dunque
resterai?" " Eccomi, sono qui, mi vedi"||
Cap.4
Loki non demorde
Tony
sospirò, osservò le porte a vetro del laboratorio
e scosse il capo voltandosi. Risalì le scale uscendo nel
salotto, si sedette sul divano a gambe larghe piegando il capo
all'indietro, osservò la finestra a destra intravedendo
delle nuvole bianco-grigiastre.
"E alla fine Pep è andata comunque a Chicago lasciando qui
quello scettro" borbottò.
Si piegò in avanti, afferrò un bicchiere pieno
portandoselo alle labbra e bevve fino a svuotarlo. Inspirò,
poggiò il bicchiere sul tavolo e osservò la
decina di bottiglie aperte.
< Sta anche per nevicare e non riesco ad andare in laboratorio.
Potrebbe andare peggio solo se qualcuno tentasse di conquistare il
mondo > pensò.
La portafinestra si aprì di scatto, il vento gelido
entrò all'interno. Dei fiocchi di neve candidi iniziarono a
scendere dal cielo nerastro, alcuni finirono sul pavimento del balcone
e altri entrarono nella stanza. Lo scettrò spiccò
il volo, si fermò davanti al vetro della portafinestra e si
raddrizzò. Ci fu un bagliore verde, Loki uscì
dalla luce che scomparve dietro di lui e afferrò la sua
arma.
"Buone nuove midgardiano. Ho deciso che uscirò con te e ti
mostrerò ciò che nessuno ha mai visto. Non puoi
chiedere maggiore grazia" spiegò.
Tony sobbalzò, si alzò andando a sbattere contro
il tavolino; tre bottiglie caddero in terra rompendosi con degli
schianti e altre rotolarono lungo la superficie, due caddero sul divano
macchiandolo di liquore. Tony guardò Loki afferrare lo
scettro, sospirò e inarcò un sopracciglio.
"Sai, quando si dice 'parli del diavolo e spuntano le corne', non si
tratta di corna di cervo" disse.
Si rizzò, sporse il capo rabbrividendo e si strinse le
spalle passandosi le mani sulla pelle abbronzata.
"Inoltre guarda là!".
Allargò le braccia, allungò la mano verso la
finestra indicando i fiocchi che vorticavano.
"E' la neve! Non voglio uscire!".
Loki si voltò, il mantello verde oscillò sulle
sue spalle e avanzò oltre la portafinestra aperta. Si
fermò in balcone e si girò.
"Non fare il bambino midgardiano. E poi non era tuo diletto vedere cose
insolite?" domandò con voce melliflua.
La pelle chiara divenne bluastra, con degli intarsi blu-notte. Le iridi
verde smeraldo di Laufeyson divennero di un vermiglio scuro tendente al
colore del sangue. Tony batté le palpebre,
camminò di lato fino al bracciolo del divano e si sporse
osservando la pelle blu di Loki; alcune ciocche di capelli neri
sfregavano sui rilievi più scuri del volto aguzzo, la neve
che toccava la pelle si trasformava in frammenti di ghiaccio grandi
un'unghia mentre quella che sfiorava i vestiti colava verso il basso.
Tony si morse l'interno guancia, deglutì e scosse il capo.
"No, non cambio idea solo perché la tua pelle
cambierà colore" disse.
Sogghignò, incrociò le braccia poggiandosi al
bracciolo della poltrona.
"Ma ammetto che inizi ad avere argomenti validi, Grande Puffo".
Loki digrignò i denti, delle corna d'osso nero gli
comparvero sulla fronte. Avanzò, rientrò
nell'abitazione e si ritrasformò. Fu avvolto da una
nebbiolina verdastra.
"Allora rimarrò in questa abitazione finché non
ti convincerò a uscire con me" disse indurendo il tono.
Tony strinse i pugni allargando leggermente le gambe con le ginocchia
piegate, guardò a destra e sinistra e strinse le labbra fino
a farle sbiancare.
< Forse sta volta ho un pochino esagerato >
pensò.
Le iridi castano scuro brillarono, si voltò camminando verso
il tavolo e tirò su una delle bottiglie che stava sul bordo
del tavolino; saltò oltre la pozza di liquore e
riempì il bicchiere. Poggiò la bottiglia,
sollevò il bicchiere e si voltò verso Loki,
inarcò un sopracciglio sogghignando.
"Dunque resterai?" domandò.
Un Loki apparve accanto al piano bar, due seduti comparvero sul divano,
un altro apparve davanti alla porta, una decina si solidificarono al
centro della stanza camminando avanti e indietro. Il Loki con lo
scettro scomparve e ne ricomparvero sei davanti a Tony.
"Eccomi, sono qui, mi vedi. No?" domandò il più a
sinistra dell'ultimo gruppetto.
Tony si guardò intorno con gli occhi sgranati,
deglutì espirando e bevve d'un sorso il contenuto del
bicchiere. Tornò a guardare la stanza, uno dei Loki seduti
sul divano accavallò le gambe e il secondo fece comparire un
libro. Sentì dei bisbigli provenire da tre dei Loki in
piedi, osservò altri due scuotere il capo all'unisono e
iniziare a muovere le mani; facendo scomparire le macchie di liquore
mentre i restanti cinque osservavano i mobili con gli occhi socchiusi.
Tony si spostò guardando l'ultimo a sinistra dei sei davanti
a lui, osservò gli altri cinque sogghignare e
sospirò passandosi la mano tra i capelli.
"Almeno sono sicuro di non vederci doppio io" borbottò
sarcastico.
Abbassò la mano, allargò le braccia e le
riabbassò ruotando su se stesso.
"Va bene! Ma sappiate, tutti quanti, che sono fidanzato".
Posò il bicchiere, scosse il capo e roteò gli
occhi. Sogghignò, li chiuse rilassando le spalle e si
girò camminando dritto. Passò attraverso uno dei
Loki, andò a sbattere contro la spalla di un altro e
sentì tre passargli accanto. Aprì gli occhi,
guardò il Loki al piano bar e sogghignò.
"E soprattutto, di drink te ne offro uno solo".
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Capitolo 5 *** Cap.5 Chi ha detto che Thor è un dio benevolo? ***
Ringrazio anche solo chi legge.
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Personaggi: Thor, Tony.
Prompt: "Non amo il mio martello, ma colui che me l'ha
donato".
Cap.5 Chi ha detto che Thor è un dio benevolo?
Thor entrò
nella stanza, teneva la mano sul martello e
superò la televisione. Si fermò dietro un
tavolinetto, gli stivali di metallo
affondavano nel tappeto sotto di lui. Si girò, sorrise e
socchiuse gli occhi
dalle iridi azzurre. Guardò Tony tenere in mano un bicchiere
da cocktail con un
contenuto verde all'interno e un'oliva immersa con uno stecchino.
Teneva il
capo chino, gli occhi erano cerchiati dalle occhiaie, aveva i piedi
nudi e
affondava nella stoffa del divano.
Un gatto nero era sdraiato
sul bracciolo alla sua sinistra,
un altro felino era acquattato sopra il suo capo, altri due erano
coricati
sulla sommità dello schienale del divano e il quarto sopra
di esso era seduto. Tre
felini erano seduti accanto a Stark e uno era ritto sull'altro
bracciolo. Tutti
i mici avevano degli occhi verde smeraldo.
"Ero venuto per riportare
mio fratello alla sua
prigione, ma lo trovo intento ad atti ben diversi dalla follia che
ultimamente
lo aveva preso. Rivedo il Dio degli scherzi d'un tempo!"
tuonò.
Tony mugugnò,
fece oscillare il bicchiere e l'oliva roteò
sul fondo toccando i bordi del bicchiere.
“Non
sarà incline a
fare il folle, ma sembra divertirsi a far impazzire me”
biascicò, la voce era
roca. Aggrottò le sopracciglia corrucciando la fronte,
strofinò le labbra tra
loro indicando il biondo con il mento.
“Puoi
posarlo, il
martello della tua vita. Non te lo ruberò”.
Thor scoppiò a
ridere, sollevò il martello e alzò il capo.
Gonfiò il petto, le iridi gli brillarono e una treccina
dorata gli batté contro
l'armatura.
"Non amo il mio martello,
ma colui che me l'ha
donato" disse con tono duro.
ì Tony
sogghignò, bevve due sorsi dal drink e si sollevò
leggermente mettendosi seduto con le gambe larghe, poggiò un
braccio accanto a
sé e uno dei gatti gli si strofinò sul braccio
teso. Tony roteò gli occhi
arrossati, ritirò l'arto e indicò attorno a
sé.
“Devo tenerli
per molto?”.
Thor si voltò e
si diresse verso un'altra stanza e la oltrepassò.
"E
me con
loro". Aggiunse, chiudendosi la porta alle spalle.
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Capitolo 6 *** Cap.6 I malfunzionanti piani di Thor ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Partecipa
alla fanfiction challenge II:
Personaggi: Loki, Tony, Thor.
Prompt: "Gli assomiglia molto, e per nulla".
Cap.
6 I malfunzionanti piani di Thor
Tony mugolò,
socchiuse gli occhi osservando il serpente nero
alla sua destra. Sospirò, allungò le braccia
sopra la testa toccando con le
dita tese un altro serpente steso sulla spalliera del letto.
Ritirò le gambe,
due serpenti neri voltarono le teste, socchiusero gli occhi verdi e
sibilarono.
Risalirono lungo il letto e si avvilupparono ognuno attorno ad una sua
gamba.
Tony sospirò, si passò la mano tra i capelli
castano scuro scompigliati, gli
occhi erano circondati da occhiaie violacee spesse tre dita e le iridi
scure
erano arrossate, le guance dalla pelle leggermente ingrigita erano
incavate.
“Buongiorno
anche a
te. Vuoi interpretare un animale diverso ogni volta che andiamo a
dormire?” domandò.
Due serpenti sibilarono,
uno si nascose sotto il cuscino e
una ventina comparvero attorcigliandosi sotto il letto. La porta della
stanza
si aprì con un tonfo ed entrò Thor. Portava un
ragazzo con i corti capelli
grigi in mano e sorrideva.
"Ho trovato come farlo
desistere dalle sue proposte non
gradite!" gridò.
Tony guardò la
mano di Thor, aggrottò la fronte osservando
il ragazzo e arricciò il labbro.
"Un folletto grigio?"
chiese.
Il giovane
incrociò le braccia muscoloso, socchiuse le
labbra sottili mostrando i canini aguzzi e le iridi dorate gli
brillarono. Il
guscio di tartaruga sul suo addome era madido di sudore e il petto si
alzava e
abbassava regolare, mostrando i pettorali.
"Folletto a chi?"
ringhiò.
"Se lo tratterai bene, mio
fratello non ti
perdonerà" disse Thor. Al giovane comparve una coda da lupo
e sospirò.
"Dovevo immaginare che non
avresti fatto niente senza
mio padre di mezzo, zio" borbottò.
Tony sentì due
serpenti sibilare, uno gli strusciò sul petto
e gli poggiò la testa sulla spalla. Tony mugugnò,
sbuffò e socchiuse un occhio
dilatando l'altro.
“Non
credo che sia
Loki a dover decidere come devo trattare le persone, di qualsiasi
stazza siano”
si lamentò.
Sbadigliò,
batté le palpebre più volte e si tolse uno dei
serpenti dal braccio.
Thor sporse il labbro
inferiore, sbatté un paio di volte gli
occhi e chinò il capo.
"Pensavo di averti capito
uomo di metallo, il tuo genio
è pari al suo" sussurrò con voce roca.
"Zio, non tutto
è mio padre nel mondo" borbottò il
giovane. Si voltò verso un serpente, arrossì e si
girò.
"Io sono Fenrir"
borbottò.
Tony si tolse un serpente
dal braccio, mosse una gamba
facendone cadere un secondo e se ne tolse un terzo dal petto,
sbuffò.
“Se
mi aiuti, Loki
non si arrabbierà che non mi ha potuto corteggiare a causa
di una tua idea?”
chiese.
Accennò un
sorriso tirandosi seduto, osservò il ragazzo
sulla mano di Thor e gli fece l'occhiolino.
“Tony
Stark, Vento
grigio”.
"Uomo di metallo, a mio
fratello, gli assomiglia molto
e per nulla" borbottò Thor bisbigliando.
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Capitolo 7 *** Cap.7 Il disastro di Thor ***
Ringrazio anche solo chi
legge.
Ispirata dal film: Io sto
con gli ippopotami.
Partecipa alla fanfiction
challenge II:
Personaggi: Loki, Thor,
Tony
Prompt: viaggio nel tempo
Lanciata da Claudia de
Sessa
CAP.7 Il disastro di Thor
"Fratello, ti ricordi
quando ti dissi che i viaggi nel
tempo erano proibiti e tu non mi ascoltasti?" domandò Thor,
aprendo con un
tonfo la porta.
Osservò Loki
seduto accanto al letto di Tony, l'inventore
era steso sotto le coperte e le luci rosate dell'alba entravano nella
stanza.
Un ciuffo di capelli
castano scuro spuntava da sotto le
coperte, si intravedevano le dita della mano dalla pelle scura
dell'uomo
stringere il cuscino; le unghie erano affondate nella stoffa. Loki
alzò il capo
voltandolo verso Thor, sorrise e una sua copia apparve accanto al
fratello. La
copia girò attorno a Thor, intrecciò le braccia
dietro la schiena e socchiuse
gli occhi verdi.
"Lo sveglierai,
così" disse.
Loki mosse la mano a
cerchio facendo svanire il doppione,
accavallò le gambe sogghignando appena.
"Potrei chiedere anche a
te cosa fai qui".
Thor si voltò e
uscì dalla porta e deglutì un paio di volte.
"Fratello, vieni qui,
invece di far domande ovvie"
sussurrò con voce rauca.
Loki gli comparve davanti,
fece tre ampi passi a cerchio
nella stanza e guardò una delle finestre. Strinse le labbra
assottigliandole,
si voltò stringendo le mani dietro la schiena e
avanzò verso Thor.
"E' vero. Mi hai proibito
più volte di fare viaggi nel
tempo".
Arricciò le
sopracciglia verso l'alto dilatando gli occhi,
indicò Thor e si portò la mano al petto.
"Eppure eccoci qui, tu ed
io, insieme nel compiere un
atto proibito".
Sporse le labbra,
socchiuse gli occhi e arrivò ad un passo
dal fratello. Rizzò il capo, la schiena e le gambe; sporse
il collo.
"Ora bisogna solo capire
... perché".
"Fratello, in
realtà l'atto proibito l'ho fatto ieri
notte" borbottò Thor. Le finestre della Tower erano aperte,
una trentina
di navette volavano lì davanti. Asgardiani e non li
fissavano.
"Avete liberato Fenrir!"
gridò Balder.
"Alzate le mani,
lentamente!" gridò un giovane dai
lunghi capelli biondi.
Thor afferrò la
mano di Loki e gliela sollevò.
“A
morte!”.
“Uccidiamolo!”. Si sentirono delle grida.
Loki si voltò
verso il fratello e lo guardò rabbrividire.
“Non
dirmi che un
combattente come te ha paura?” chiese Loki con voce suadente.
Ghignò, mostrando
i canini aguzzi e l’elmo cornuto dorato gli apparve sul capo.
Thor gonfiò il
petto e alzò il capo.
“Chi
io?” domandò. Si girò,
guardò due uomini caricare i
fucili laser, tre sollevare delle braccia infuocate e due nani alzare
le asce.
Osservò Balder avanzare tenendo la lancia in mano.
“Dovete tornare
a casa o non riuscirò a convincere anche i
soldati di regni non Asgardiani a non considerarvi disertori della
patria”.
“Sì”
disse Thor e annuì. Prese il martello in mano e
deglutì
a vuoto.
Loki sgranò gli
occhi, tirò indietro la mano e scosse il
capo facendo un passo di lato.
"No!" strillò.
Udì un cigolio,
si voltò e vide Tony aprire la porta. Tony
aggrottò le sopracciglia, si sfregò il volto e
sbadigliò.
"Se volevate inviare tutti
i vostri compagni di corso
dell'accademia della pessima moda asgardiana, avreste anche potuto
avvisarmi"
si lamentò, il tono era assonnato.
Alcuni laser vennero
puntati verso di lui, Loki gli corse
incontro e lo spostò di lato; un laser sfiorò la
spallina dorata della sua
armatura scalfendola. Tony rotolò in terra, si
alzò in ginocchio e si voltò
verso la propria camera; i bracciali argentati ai suoi polsi brillarono
di luce
rossa e l'armatura gli si montò addosso. Si alzò,
una serie di missili
spuntarono dalle aperture sulle spalle, il reattore sul petto
brillò di blu,
alzò una mano e dall'incavo del gomito dell'altra
spuntò la punta di un razzo;
i sensori sullo schermo brillavano di blu.
"Ehi, sono amici vostri,
questi?".
Balder lanciò
una fiammata, i lunghi capelli castani gli
aleggiavano intorno al viso e Thor volò all'indietro urlando.
Tony puntò le
mani verso il basso, attivò il propulsore di
volo schizzando all'indietro e afferrò il fianco di Thor.
Rotolò contro il
divano, investì il tavolo e il televisore si ruppe dietro di
lui, strinse il
biondo a sé e accelerò con il propulsore
rimanendo in equilibrio a una mano di
distanza dalla parete.
"Credo che quello fosse un
no".
Loki apparve al fianco di
Thor, gli poggiò una mano sulla
spalla e socchiuse gli occhi.
"Come dicevo, un viaggio
nel tempo sarebbe stato un
atto proibito molto più utile" sibilò.
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Capitolo 8 *** Cap.8 Fight ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Personaggi:
Steve, Thor
Prompt: Troppo vecchio per
morire giovane.
Cap.8 Fight
Tony lanciò un'occhiata alle due divinità,
guardò una serie di navicelle sparpagliarsi e ne
seguì i puntini rossi sullo schermo dell'armatura in alto;
al centro della sua visuale Balder avanzava lentamente, al suo
passaggio il pavimento diventava dorato e una serie di perle piovvero
dal soffitto rotolando.
"Sai per cosa dovresti farlo, un viaggio nel tempo? Per impedirmi di
farti restare qui" si lamentò.
Tre guerrieri gli spararono addosso con i laser. Un terzo
balzò per infilzarlo con una lancia dorata, lo scudo di
Capitan America infranse il vetro e lo colpì all'addome
facendolo volare all'indietro. Steve atterrò sul pavimento
della balconata acquattato, si rizzò in piedi e corse verso
la portafinestra, la distrusse con una spallata ed entrò,
alzò il capo e rotolò tirando il calcio
all'inguine di un altro nemico. Thor sfondò due crani e
saltò, evitando un'altra fiammata di Balder. Loki fece tre
passi indietro, sorrise e socchiuse gli occhi; le iridi brillarono di
riflessi smeraldo.
"Ti saresti perso la parte divertente" disse con tono suadente.
Una sua copia comparve tre passi davanti a loro, sfilò una
lama dalla manica e pugnalò un avversario al collo, una
seconda apparve con in mano una spada, tagliò un braccio ad
uno degli avversari, ruotò su se stessa ferendo al fianco un
secondo nemico. Tony roteò gli occhi, attivò i
sensori e dai forti sulla schiena partirono una serie di raggi rossi
che andarono a colpire i nemici perforandone le armature, si
alzò in volo di due dita e osservò i mobili
prendere fuoco, grugnì tirando fuori i missili.
"Avvisami quando diventa divertente!".
"Guarda tu se devo morire a causa vostra!" gridò Rogers.
Spaccò il cranio di uno dei nemici con un pugno e
dislocò la mascella di un altro.
"Io e te siamo troppo vecchi per morire giovani e fratello è
già morto troppe volte!" gli rispose Thor, con voce tonante.
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Capitolo 9 *** Cap.9 Continua lo scontro contro Balder ***
Ringrazio
anche solo chi legge. Partecipa alla fanfiction challenge II: Prompt: Fuoco, Ritorno
Ho deciso che vedo Liam Hemsworth come prestavolto di Balder.
Cap.9 Continua lo scontro contro Balder
"Ricapitoliamo"
gridò Steve. Si abbassò evitando una serie di
laser e lanciò lo sguardo
decapitando uno degli assalitori. Ne trapassò un altro con
un pugno
allo stomaco e gli rubò l'arma, sparando laser tutt'intorno.
"Tu
hai permesso a Loki di rimanere, quello ha fatto venire suo fratello
Thor che a sua volta ha attirato un altro fratello a noi ignoto che
vuole ucciderci tutti?!" urlò. Schivò una serie
di pugni di altri
avversari che furono travolti dal martello di Thor. Loki
fece una barriera, bloccando l'ennesima fiammata proveniente da Balder.
Tony sparò ripetutamente contro gli assalitori, volando
sopra le teste dei compagni.
“Io non ho dato il mio permesso a nessuno, in
realtà!” urlò.
"No,
il problema è che ho portato a casa i figli di Loki!"
tuonò il semidio
del tuono. Spiccò il volo, facendo ondeggiare il mantello
rosso e
fulminò i restanti soldati. Gettò indietro la
testa, scoppiò a ridere e
dimenò i capelli biondi facendo ondeggiare le treccine.
"Tutto
qui quello che sa fare il potente esercito di Asgard?"
gridò. Balder
schioccò le dita, le carcasse si accorparono mutandosi in
un'Idra che
travolse i mobili dell'intera stanza.
"Potevi stare zitto!" strepitò Steve.Tony
roteò gli occhi, lanciò raggi con il reattore arc
alla creatura volando in tondo.
“Invece di parlare, perché non uccidete i nemici
come tutte le persone normali?”.
I capelli castani di Balder continuavano a mulinare. Le sue fiamme si
alzarono più alte e le sue fiamme invasero l'appartamento.
"Al fuoco!" gridò Steve. Un gigantesco lupo saltò
addosso all'Idra, sbranandola.
Frammenti
di carne e sangue si sparpagliarono sul pavimento, ardendo. Il sangue
colava dal muso del lupo e la sua pelliccia grigia si era macchiata in
più punti. I suoi artigli avevano grumi di carne incastrati
al loro
interno.
“J?
Un po' d'acqua ci farebbe comodo!” gridò Tony.
I bocchettoni si aprirono e dal tetto scesero fitte gocce d'acqua che
andarono a sedare gli incendi. Tony sparò dritto a Balder
spedendolo
contro il muro, atterrò.
“Pretendo di sapere perché un altro fratello
psicopatico ci sta
attaccando con un altro esercito!”.
Il lupo si ritrasformò in un ragazzo, che nudo e sporco di
sangue, si piegò su se stesso acquattandosi a terra.
"Hanno ragione, è per aver liberato me" mormorò.
"Stark, sconfiggiamo il nuovo fratello e basta" ribatté
Steve.
Tony roteò gli occhi, guardò Steve.
“Vogliamo rispedire anche lui su Asgard e ritrovarcelo tra
due anni? Perché con il fratello moro non ha
funzionato”. Balder si rizzò, guardò
Loki con gli occhi che scintillavano color rosso fuoco.
“Rendetemi il mio sposo e suo figlio, e andrò via
in pace”.
"Il ritorno non è una opzione" sibilò Thor.
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Capitolo 10 *** Cap.10 La sconfitta di Balder ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.10 La sconfitta di Balder
"Per ora lo sconfiggiamo, poi ci pensiamo a vedere se ritorna o no.
Inoltre vuole rapire quel ragazzino inumano!" sbraitò Steve.
Fenrir scivolò lungo il pavimento bagnato, balzò
e si nascose dietro quello che rimaneva di un divano.
"Nessuno, né mio fratello, né i miei nipoti
verranno sottoposti a biechi ratti!" ululò Thor.
Si fece scudo con il martello, rimandando indietro una serie di laser.
Il fumo nerastro proveniente dai focolai spenti riempiva tutt'intorno
l'ambiente.
Tony sparò a ripetizione volteggiando in aria, i colpi lo
sfioravano, alcuni rimbalzavano sull'armatura con dei tintinnii.
“Nel ventunesimo secolo nessuno fa più ratti delle
sabine, Point Break!”.
Steve guardò i resti dell'Hydra e il suo viso divenne
bluastro.
- Odio l'Idra ... in tutte le sue forme - pensò.
Lanciò lo scudo contro Balder che lo schivò,
spostando a sinistra la testa.
"Se battiamo lui, siamo a cavallo. L'esercito è tutto
sconfitto" spiegò Loki, circondato dalla magia verde.
Tony inarcò un sopracciglio, sogghignò.
“Beh, bastava dirlo, Bambi”.
Si alzò in volo, si gettò in picchiata contro
Balder travolgendolo. Si schiantarono in terra, rotolarono, Balder
lanciò delle fiammate e Tony sentì il calore
penetrare attraverso l'armatura facendolo sudare e annaspare.
Sparò a Balder con i reattori delle mani, quello gemette di
dolore e Tony si rialzò in volo.
Sparò dal reattore centrale del petto colpendo Balder, Loki
si aggrappò alla schiena di Thor sentendo l'altro fratello
ululare di dolore. Tony atterrò, si sollevò il
casco.
“Ed anche questo è KO”.
Guardò Loki, sogghignò.
“Sereno, è vivo. Avrà solo bisogno
della chirurgia plastica, niente d'irriparabile”.
Thor si accasciò sul pavimento, con il fratello ancora
appeso alle sue spalle e si appoggiò il martello sulle
ginocchia.
Sentì il fratello staccarsi da lui e lo guardò
raggiungere Tony. Loki si sporse sulle punte. Baciò Stark in
bocca, Steve li fissò e sgranò gli occhi.
Tony sgranò gli occhi, aprì la bocca e
sentì la lingua di Loki avvolgere la propria, gli strinse le
spalle e avvampò scostandolo.
“Di nulla” borbottò.
Fenrir uscì fuori dal dietro il divano, raggiunse Balder e
gli strappò il mantello, trasformandolo in una corda con cui
gli immobilizzò braccia e gambe.
"Stark, vado ad avvisare il resto degli Avengers, tu metti in ordine la
casa prima del mio ritorno" ordinò Steve. Mise il suo scudo
in spalla e si diresse verso l'uscita della casa.
Tony sbuffò, si passò la mano tra i capelli.
“Grazie tante per l'aiuto, Cap” borbottò
ironico.
Uscì dall'armatura, indicò Balder.
“Infilalo in una stanza isolata”.
Guardò la casa, il pavimento era cosparso di materie e i
mobili erano accatastati tra loro. Sospirò.
“Faccio prima a ricomprarmene una nuova”.
Thor si alzò e si avvicinò a Fenrir.
"Ti aiuto io a metterlo nella sua stanza di prigionia" disse con voce
tonante. Loki mise le mani dietro le spalle e sorrise.
"Stark, non pensavo ci tenessi tanto da salvarmi" sussurrò
seducente. Gli fece l'occhiolino e scomparve.
Tony sospirò, ridacchiò e scosse il capo.
“Tuo fratello non molla mai, eh?” chiese.
Scrollò le spalle, sorrise.
“Sarà divertente averlo intorno”.
Thor sollevò Balder per le spalle, mentre Fenrir per i piedi.
"Già" borbottò.
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Capitolo 11 *** Cap.11 Tony si convince ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.11 Tony si convince
Loki
si sedette sul letto dove si era sdraiato Tony e gli porse una
bottiglia di birra gelata.
"Il
Capitano non ti ha aiutato per niente a mettere in ordine. Non
capisce le tue qualità" sussurrò.
Accarezzò
il cuscino e socchiuse gli occhi, detergendosi le labbra con la
lingua.
"Sei
così speciale che hai persino salvato mio figlio".
Tony
afferrò la birra, sbuffò stappandola e se la
portò alle labbra
mandando giù il liquido. Deglutì, si
leccò le labbra e scrollò le
spalle.
"Non
è che tutti facciano le cose per avere una statua a central
park".
Loki
si mordicchiò il labbro e si sporse verso di lui, il respiro
più
pesante e le iridi liquide.
"Sai,
dopo la morte della mia sposa, non credevo che sarei mai più
stato
felice" sussurrò.
Si
passò la mano tra i capelli lisci.
"Mio
fratello dice che siamo uguali e diversi. Io penso soltanto che
possiamo consolarci a vicenda per questo universo di idioti"
propose.
Tony
strinse le labbra, gli passò il pollice sulle labbra e
socchiuse gli
occhi guardandolo fisso.
"Cosa
avremo di simile, per te?" chiese.
Loki
gli passò le mani sui fianchi e sorrise, schiudendo le
labbra,
rabbrividendo al tocco dell'altro.
"Vediamo
il quadro più completo e per questo gli altri non ci
comprendono".
Tony
gli si avvicinò, portò le labbra ad un palmo da
quelle dell'altro e
sogghignò continuando a fissarlo.
"E
cosa ci rende diversi?".
Loki
appoggiò la fronte sulla sua.
"Il
fatto che tu sai domare la tua follia per gli altri. Voglio aiutarti
a non precipitare in essa".
Appoggiò
le sue labbra su quelle dell'altro.
Tony
gli afferrò i capelli, ricambiò il bacio con foga
sentendo le
labbra dell'altro fredde. Si scostò, lo guardò e
sorrise.
"Forse
te lo lascerò fare".
Loki
mise la bottiglia sul comodino, appoggiò le mani sulle
spalle di
Tony e lo fece sdraiare, gli si mise a cavalcioni di sopra.
"Tu
sei come una scatola cinese e voglio scoprire cosa nascondi. In
cambio, ti svelerò i miei segreti" propose.
Tony
sogghignò, gli strinse i fianchi e li carezzò con
la punta delle
dita puntellandosi con i piedi sul materasso.
"Anche
fossi una matrioska?".
Loki
schioccò le dita facendo sparire i propri abiti e quelli
dell'altro
ed iniziò a baciargli il petto.
"Credo
che si possa dire che la mia attrazione per te è
più profonda di
quella che avrei per una bambolina di legno a strati"
mormorò
roco.
Tony
si leccò le labbra osservando il corpo nudo e candido
dell'altro,
gli strinse le spalle spingendolo contro di sé.
"Questo
avremo tempo per scoprirlo, non trovi?".
Loki
gli sorrise.
"Abbiamo
l'eternità" promise. Baciò Tony appassionatamente.
Tony
ricambiò il bacio stringendolo contro di sé, gli
morse il labbro
inferiore e sorrise.
"Vedremo
quanto reggi, Piccolo cervo".
"Vedremo"
gli fece eco Loki.
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