Marvel Zombi di kamy (/viewuser.php?uid=60751)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 Contagio ***
Capitolo 2: *** Cap.2 L'unico immune ***
Capitolo 3: *** Cap.3 La malattia si aggrava ***
Capitolo 4: *** Cap.4 La cura funziona ***
Capitolo 5: *** Cap.5 Sani e salvi ***
Capitolo 1 *** Cap.1 Contagio ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.1 Contagio
“Stark, non puoi entrare nel perimetro di
contenimento!” gridò Steve. Aveva gli occhi
sporgenti in fuori e rivoli di sudore gli scendevano lungo il viso, il
petto voluminoso si alzava e abbassava. Tony schioccò la
lingua sul palato digitando gli ultimi numeri su un pannello di
controllo olografico blu e una porta a vetri si aprì con del
fumo biancastro. Steve si allontanò dall'uscio aperto
indietreggiando.
“Posso infettarti, lo sai!” gridò. Tony
allargò le braccia, sogghignò avanzando con il
capo sollevato.
“Provaci. Scommetto quel che vuoi che la tua stupida malattia
contagiosa preferirebbe autodistruggersi piuttosto che avere a che fare
con i miei anticorpi”. Incrociò le braccia,
strusciò un piede in terra.
“Fidati. Ho avuto il palladio in corpo due anni prima che
iniziasse a darmi problemi; e per la cronaca è
mortale”. Steve aderì alla parete, vi
appoggiò le mani e abbassò il capo, corruggando
la fronte.
“Io rischio una fine peggiore della morte. Non voglio succeda
anche a te” sibilò. Tony gli si mise davanti,
allargò le gambe e sporse il capo in avanti arrivando ad un
palmo dal volto di Steve.
“Devi lasciare che io mi avvicini, se vogliamo ricavare
qualcosa” disse, duro. Steve socchiuse le labbra e strinse
gli occhi, fu scosso da una serie di tremiti.
“Vattene, non voglio attaccarti”
ringhiò. Tony gli mise le mani sulle spalle, le strinse e si
sporse guardandolo.
“Tu. Non. Mi. Attaccherai” sillabò.
Steve gli mise le mani su quello dell'altro e gliele scostò,
continuando a tenerle nelle proprie.
“Pensavo tu fossi un esperto di film di zombie”
bisbigliò. Steve cadde in ginocchio, tenendo la schiena
arcuata. Tony si mise in ginocchio, gli strinse un braccio e
infilò l'altra mano in tasca.
“Non c'è tempo per il tuo paternalismo, Cap. Forse
è il siero, ma sei l'unico ancora parzialmente umano che io
conosca” sussurrò.
“Non ti sbrano solo perché non hai il cervello che
come zombie ti dovrei mangiare” biascicò Steve. Lo
osservò tirare fuori una siringa e socchiuse gli occhi,
deglutendo. Tony ridacchiò, il volto era leggermente
contratto e gli occhi socchiusi mettevano in evidenza le occhiaie
profonde.
“Gli altri zombie lì fuori non sono dello stesso
parere”. Gli strinse il braccio, avvicinò la
siringa e sentì la mano tremare. Inspirò,
espirò.
“Ma ci sarà un motivo se sei tu il
Capitano”. Steve contrasse i muscoli, ispirò,
espirò e si rilassò.
“Qualunque cosa tu debba fare, allora, falla in
fretta” ordinò. Tony premette lo stantuffo della
siringa facendo uscire aria, inspirò e infilò
l'ago nel braccio del capitano. Estrasse il sangue, ritirò
la siringa e si alzò indietreggiando.
“Troverò una cura, Cap. Sei abbastanza vecchio
anche senza diventare uno zombie”. Steve gli
avvicinò la mano tremante alla spalla e gliela strinse.
“Vattene, prima di infettarti davvero”
ordinò, indurendo il tono. Tony sporse il capo in avanti,
socchiuse gli occhi.
“Serve un contatto diretto. Potresti infettarmi solo
baciandomi, mordendomi o se io fossi così idiota da
iniettare il tuo sangue nelle mie vene” spiegò. Si
alzò, indietreggiò.
“Tornerò il prima possibile. Vedi di restare
umano, Steve”. Steve annuì, si portò le
gambe al petto e le abbracciò.
“Baciandoti per la saliva, vero?” chiese, guardando
Tony allontanarsi. Tony voltò il capo, annuì.
“Saliva, sangue, sperma, muco. Sono sempre stati i vettori
delle malattie, questa non fa eccezione”. Raggiunse l'uscita,
strinse la siringa.
“Andrà bene. Concentrati su tutto ciò
che ti fa restare umano, Cap”. Steve arrossì, si
trascinò in un angolo e si strinse più forte le
gambe. Sentì la porta richiudersi e strinse gli occhi.
“Mi concentrerò su di te, allora”.
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Capitolo 2 *** Cap.2 L'unico immune ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.2 L'unico immune
Tony si passò la mano tra i capelli, sospirò
sonoramente e balzò su una macchina sotto di sé,
rotolò in terra e si rialzò in ginocchio.
Raggiunse la ragazza, si chinò e la sollevò con
gentilezza.
< Nessun segno di infezione > pensò. Le
indicò il negozio, la spinse leggermente.
“Nasconditi lì, ci sono rifornimenti
freschi” ordinò.
Corse via, raggiunse l'uomo che strisciava e gli calpestò la
mano. Premette con la scarpa, afferrò le vivande e le
strinse a sé.
“Sai che i tizi come te vengono dati in pasto agli zombie
dalle loro stesse famiglie?” chiese.
Logan si leccò il sangue sui suoi artigli e
ghignò.
"Preferisco divertirmi io con gli stupratori. Perché
lasciare la gioia di sventarli solo agli zombie?" domandò
con voce roca.
Tony afferrò l'uomo in terra per i capelli, lo
strattonò in piedi. Lo guardò, grugnì
e lo gettò contro Logan.
“Hai poco più di un'ora prima che tenti di
mangiarti il cervello. È infetto. La ragazza ha cinque
giorni, una settimana se mangia qualcosa”
diagnosticò.
Guardò Logan, osservò gli artigli e
arricciò il naso.
“Tu non sei infetto. Perché non sei
infetto?”.
Logan raggiunse il violentatore, lo trapassò da
parte a parte con gli artigli al ventre più volte,
rabbrividendo ai gemiti e gli mozzò la testa con un gesto
secco.
"Io sono immune". Ringhiò.
Tony strinse i pugni osservando la testa rotolare, sfregò i
denti tra loro ed espirò.
“Avresti dovuto contattare degli scienziati appena iniziato
tutto questo. Se sei immune, puoi fornire un vaccino”.
Allargò le braccia.
“O quel che diamine serve a evitare questa specie di
Apocalypse Zombie”.
Logan si graffiò a sangue il petto, si strappò il
petto fino a far vedere un pezzo di scatola toracica di adamantio.
"Li ho contattati. Hanno preferito cercare di trasformarmi in un'arma
per combatterli" ruggì.
Tony sgranò gli occhi, afferrò il cadavere dello
stupratore e ne tolse i vestiti. Li gettò su Logan, lo
afferrò e lo tirò dentro il portone di una casa.
“Se sentono l'odore, ti vengono a mangiare e io non
potrò usare il tuo stupido sistema immunitario per salvare i
miei amici attualmente zombie” sibilò.
Logan indossò i vestiti dell'uomo, sbuffando.
"Me la so cavare" brontolò.
Tony roteò gli occhi, allargò le braccia.
“Senti, signor arma umana. La popolazione mondiale si
è ridotta di un miliardo e mezzo, tre miliardi di individui
sono infetti e i restanti hanno tra i dieci minuti e i cinque giorni
prima di esserlo” elencò.
Lo indicò.
“Che tu sappia cavartela mi pare evidente. Che io non abbia
troppo tempo a disposizione per trovare una soluzione prima che i miei
amici diventino mostri mangia cervello anche”.
Indurì lo sguardo, alzò il capo e
assottigliò le labbra.
“Quindi verrai a casa mia e io vedrò come fare per
rendere il tuo maledetto sistema immunitario un vaccino allo
‘zomb-virus’”.
Logan annuì e giocherellò con le sue piastrine
militari.
"James Logan ai suoi ordini, boss" disse ironico.
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Capitolo 3 *** Cap.3 La malattia si aggrava ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Scritto per Dralloween. 08 Zombie.
Cap.3 La malattia si aggrava
Steve
si strinse le ginocchia fino a far sbiancare le mani ed
iniziò ad ondeggiare avanti e indietro su se stesso. La sua
pelle era cadaverica e gli si erano formati dei segni neri intorno agli
occhi. Il suo respiro era irregolare e sentiva un dolore al petto.
Boccheggiò, sentì dei passi e alzò il
capo, vedendo scendere uno schermo all'interno della stanza. Vide la
figura di Tony apparire sul televisore, dietro di lui c'erano una serie
di ampolle.
Tony
sorrise allo schermo.
“Ehi
Cap? Ci sei ancora?” chiese.
Si
passò la mano tra i capelli appicciati e sudati, aveva gli
occhi arrossati e delle profonde occhiaie violacee, muoveva le mani
ricoperte di piccole bruciature su e giù.
“Sta
peggiorando, e non posso entrare senza rischi, ma forse ho trovato
qualcosa”.
Steve
deglutì a vuoto un paio di volte, le sue iridi azzurre erano
liquide e leggermente grigiastre.
"Non
saresti dovuto entrare nemmeno le altre volte" lo rimproverò.
Tony
accennò un sorriso.
“Sta
volta non posso sul serio, Cap. I tuoi valori stanno precipitando ed io
sono pieno di buchi e tagli”.
Sospirò,
si grattò il pizzetto e passò la mano
sull'accenno di barba.
“Comunque,
ho trovato un immune. Sto facendo delle analisi, e siamo a buon punto.
Ma non sarà facile, specie se mi ammalo”.
Steve
strinse gli occhi e nascose la testa tra le braccia.
"Vedi
di resistere, allora. Non staresti bene come Zombie"
sussurrò con voce roca. Una lacrima gli rigò il
viso e digrignò i denti.
Tony
poggiò la mano sullo schermo, accentuò il sorriso.
“Ehi,
tieni duro. Ci siamo quasi, ok? Te lo prometto”.
Steve
strinse più forte le gambe con le braccia fino a far
scricchiolare le ossa.
"Mettiti
al lavoro. La squadra e il mondo dipendono da te" ribatté
indurendo il tono.
Tony
fece l'occhiolino, ticchettò sullo schermo.
“Come
sempre, Captain”.
Steve
alzò lo sguardo e fece la mossa di un bacio, arrossendo.
"Come
sempre" gli fece eco.
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Capitolo 4 *** Cap.4 La cura funziona ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Partecipa al Drawlloween 2015. Prompt: 21 8-bit zombie
Cap.4 La cura funziona
Lo schermo si accese, l'immagine era pixelata e si intravedeva la
figura di uno zombie che stava mordendo la telecamera interna alla
stanza. Ci fu una scintilla di energia elettrica e la creatura
saltò all'indietro. Ringhiò, strisciò
i piedi ingrigiti e si spostò di lato. La schiena era curva,
la testa le ciondolava in avanti e faceva ondeggiare le braccia.
Natasha spalancò la bocca e ruggì di nuovo, i
suoi occhi brillavano di nero e dalle labbra violacee colava un rivolo
di saliva.
Tony, attraverso lo schermo, riusciva a intravedere il suo corpo scarno
sotto i vestiti laceri.
Sospirò, assottigliò le labbra e
strofinò le mani tra loro.
"Ok Nath, adesso vediamo di spruzzarti l'antidoto".
Deglutì, cliccò dei pulsanti osservando tramite
gli schermi gli innaffiatori.
"Non sarà Chanel numero 5, ma funzionerà".
Attivò gli innaffiatori, fissò gli schermi.
"... spero" sussurrò.
Lo zombie gemette di dolore ed indietreggiò, si strinse un
seno rinsecchitto ed in iniziò a gemere di dolore.
Gettò la testa all'indietro e le gambe iniziarono a
tremargli.
I pochi capelli rossi ricominciarono a crescere sulla sua testa,
allungandosi. Si trasformarono in boccoli e brillarono di riflessi
aranciati.
La pelle tirata sulle ossa sporgenti da grigia divenne più
rosea.
La donna cadde in ginocchio ed iniziò a sbattere la testa
sul pavimento, strillando ripetutamente.
"Le visioni ... le visioni!" gridava. Lacrime di sangue le rigarono il
viso e fu scossa da brividi, rotolò sul pavimento in preda a
degli spasimi.
Tony ansimò stringendo i pugni, digitò
velocemente sullo schermo facendo immettere dei calmanti.
"Sta calma Nath. Il peggio è passato. Ora pensiamo al resto.
Calma" ripeté, con tono svelto.
Natasha allargò braccia e gambe, mentre dalle ferite sulla
sua pelle iniziava a uscire sangue, che da nerastro divenne rosso.
Spalancò i suoi occhi neri e lanciò un
urlò prolungato e roco.
Tony continuò a digitare sullo schermo modificando le
sostanze che stava iniettando, socchiuse gli occhi arrossati.
"Andiamo Romanoff. Hai sopportato di peggio. Respira profondamente. Ci
sei quasi".
Natasha allungò un braccio verso il soffitto, strinse un
pugno e lo ritirò indietro. Si avvicinò le mani
agli occhi, scosse la testa, sbatté i pugni per terra e
ruggì. Fu scossa da un altro paio di tremiti. Il nero dei
suoi occhi fluì, mostrando i bulbi bianchi. Alzò
lo sguardo sulla telecamera ed iniziarono a uscire lacrime nere. Il suo
respiro iniziò a regolarsi.
"Stark ..." biascicò.
Tony sospirò di sollievo.
"Ce l'hai fatta, agente Romanoff" dichiarò, agli
autoparlanti.
Guardò i segni vitali osservandoli stabilizzarsi, sorrise
portando il capo tra le mani.
"Ce l'abbiamo fatta".
Le iridi di Natasha si tinsero di verde. La spia abbassò il
braccio ed ansimò.
Chiuse gli occhi e perse i sensi.
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Capitolo 5 *** Cap.5 Sani e salvi ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.5 Sani e salvi
Steve si avvolse nella coperta, rabbrividendo e si piegò in
avanti con la schiena arcuata affondando nel divano. Alzò il
capo e vide che FerroVecchio gli porgeva una tazza di tè
fumante con la mano metallica. La afferrò con una mano
tremante, se lo avvicinò alla bocca e soffiò.
"Ci
vorrà parecchio perché le cose tornino alla
normalità, ma hai di nuovo salvato il mondo Stark. E questa
volta da solo" sussurrò con voce roca.
Si
girò e vide che Tony era intento a mettere una serie di
fialette in un contenitore per il trasporto del sangue.
Tony
sorrise appena, voltò il capo e gli fece l'occhiolino
tornando a riempire il contenitore.
"Non
proprio da solo. Ho usato un po' della tua resistenza e un po' del
sangue del lupo di cappuccetto rosso per creare un antidoto" disse.
Si
passò la mano sulla fronte sudata, sospirò
leccandosi le labbra secche.
"Ancora
un po' e mi sarei preso la malaria, più che lo zombismo"
protestò, con tono allegro.
Steve
sorseggiò il tè, le sue gote divennero rosse
mentre il fumo gli investiva il viso accaldandolo.
"Tu
hai rischiato di diventare uno zombie nel peggior modo possibile,
Stark" biascicò.
Tony
inarcò un sopracciglio sogghignando, andò verso
un mobile prendendo altre fialette e osservò il
contenitore sigillato venire caricato ed iniziò a riempirne
un altro.
"Oh,
su. Non mi ha contagiato niente, un giro con il mio zombie preferito
probabilmente mi avrebbe solo aiutato a trovare prima l'antidoto" lo
rassicurò.
"Tony!"
sbraitò Steve alzandosi in piedi, facendo cadere la coperta
sul divano. Sorseggiò ripetutamente il té, con la
mano tremante.
"Ti
sembrano cose da dire?" si lamentò.
Tony
scoppiò a ridere gettando il capo all'indietro, si
passò la mano tra i capelli e scosse la testa sedendosi a
gambe larghe.
"Dammi
tregua. Avevo perso tutti i miei amici e praticamente tutto il pianeta,
ho appena trovato una cura che devo diffondere ovunque e sono stanco
morto. Non chiedermi anche di controllare ciò che dico".
Steve
sospirò pesantemente, finì di bere il proprio the
e si piegò, porgendo la tazza a FerroVecchio. Con dei
cigolii metallici quest'ultimo la afferrò con la mano
metallica e si allontanò con suoni striduli.
"E'
stato solo imbarazzante" brontolò. Lo raggiunse e lo
abbracciò da dietro, dandogli un bacio sulla spalla.
"Però
capisco che tu sia ancora sconvolto" sussurrò.
Tony
accennò un sorriso chiudendo gli occhi, poggiò il
capo all'indietro e mugugnò rilassandosi contro l'altro.
"Sconvolto
non rende l'idea. Ero sicuro che sarei finito come in The Walking Dead,
solo senza nessun altro".
Steve
gli appoggiò il mento sulla testa e sorrise.
"Non
ci sperare, non ti libererai così facilmente di me...
amore". L'ultima parola la bisbigliò.
Tony
si voltò, si mise sulle punte e gli strinse le braccia al
collo.
"Posso
sopportare tu abbia l'età di una mummia, ma zombie proprio
no" scherzò.
Poggiò
le labbra su quelle dell'altro, gli schioccò un bacio e si
scostò.
"Al
massimo sono in viaggiatore del tempo ibernato" ribatté
Steve. Ridacchiò e gli diede una pacca sulla spalla.
"Ti
giuro che la parentesi zombie è chiusa per sempre" promise.
Tony
si scostò, tornò seduto alla scrivania guardando
una mappa olografica, seguendo la direzione dei viaggi di alcuni aerei.
"Anche
questa volta siamo salvi".
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