Reckess abandon

di Kuruccha
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Andata e ritorno ***
Capitolo 2: *** Chissà ***
Capitolo 3: *** Caduta libera ***
Capitolo 4: *** Luci ***
Capitolo 5: *** Clic ***
Capitolo 6: *** Capitano, mio capitano ***
Capitolo 7: *** Pioggia ***
Capitolo 8: *** Cigolio ***
Capitolo 9: *** Dieci cattive ragioni ***
Capitolo 10: *** Capitano in seconda ***
Capitolo 11: *** Svegliarsi ***
Capitolo 12: *** Eredità in prestito ***
Capitolo 13: *** San Lorenzo ***
Capitolo 14: *** Il randagio ***
Capitolo 15: *** Sapone ***



Capitolo 1
*** Andata e ritorno ***


 


Andata e ritorno


- Esci?
Faye, la mano già posata sulla maniglia, si volta appena. Spike sta fissando il muro di fronte; ne può vedere solo le braccia, incrociate sotto alla testa.
 - Sì - risponde brevemente, con noncuranza.
 - Torni?
 - Chissà.
 - Salutamelo - conclude lui, girandosi verso lo schienale del divano.
Faye lascia andare il pomello.
 - Salutarti chi?
Spike borbotta rivolto ai cuscini, poi agita una mano per aria.
 - Chi è che devo salutare?
Sospira, voltandosi ancora a pancia in su.
 - Il tuo amante notturno. Non stai andando da lui?
Faye punta le mani sui fianchi, un'espressione furiosa stampata in viso. Apre bocca per parlare, ma viene anticipata.
 - Vai, vai pure - continua lui, muovendo ancora la mano.
Faye sbuffa e si avvicina al divano. Dà un calcio all'innocua gommapiuma, che subisce senza emettere neppure un suono.
Spike solleva il viso. Osserva quella bocca corrucciata.
 - Sto solo andando a comprare le sigarette - si giustifica lei, senza sapere bene il perchè.
 - Prendile anche per me.
 - Scordatelo! - sibila, dandogli le spalle. Con poche falcate raggiunge la porta. - Scordatelo - borbotta ancora tra sé e sé.
 - Ehi.
Si volta ancora verso di lui. La sta osservando, il mento posato sul bracciolo. Ne incrocia lo sguardo.
 - Non fare tardi per colazione - le dice.
 - Per chi mi hai presa? - risponde, ed esce gesticolando.
Sarà di ritorno in dieci minuti.



*^*^*^*^*^*^*^*^*
Salve a tutti :)
Quasi tutte le flashfics di questa raccolta prenderanno vita da prompt precisi. In questo caso, l'indicazione di partenza era questa: Cowboy Bebop, Spike/Faye, incontri segreti.
La geniale prompter è, ovviamente, Valy_chan, ed è a lei che è dedicata l'intera raccolta. :3
Per il titolo, i pieni credits vanno a Sweet Disposition dei Temper Trap. Perchè sì. :)
Grazie mille, lettore random! :D
Kuruccha

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Capitolo 2
*** Chissà ***




Chissà


 - Sei uno stupido.
Stringe più forte la benda. La pelle del braccio di Spike assume un colorito biancastro.
 - E' troppo stretta.
 - Se continui così te lo staccheranno, prima o poi - dice ancora, come se non l'avesse nemmeno sentito.
 - Sì, ma... -
 - Questo buco - indica, premendo su una cicatrice fresca e provocandogli un moto involontario delle palpebre - è del mese scorso. Guarda, saranno a malapena a dieci centimetri l'uno dall'altro. Sempre sul destro. Il tuo tessuto muscolare è un colabrodo.
 - Però la benda... -
 - Non che mi interessi. E' roba tua, perciò fanne quel che preferisci.
Spike sospira.
 - Finirai per staccarmelo tu, il braccio, se non allenti questa fasciatura.
La vede imbronciarsi. Rassegnata, disfa tutto il lavoro che ha fatto fino a quel momento. Il sangue ricomincia a scorrere e fuoriuscire dalla ferita; la pelle torna ad arrossarsi.
 - Sei uno stupido. Tutto e subito, ecco cosa pensi. Non calcoli mai che c'è sempre anche un dopo, per tutto ciò che fai - sbotta, furiosa.
Faye ferma la benda con il pollice; ricomincia nella sua opera, facendo attenzione ad allentarla di quel tanto che basta. La macchia rossa si espande immediatamente sulla stoffa e riemerge in superficie, subito coperta da un altro strato di bianco.
La ferita pulsa sotto alla fasciatura e gliene dà la conferma.
Oggi sono ancora vivo.
Domani chissà.
La mano di Faye è inaspettatamente bollente, ancor più di quello strappo in carne viva. In quel contatto, il ricordo della calore della pelle di Julia sfuma.
Spike è consapevole di come, per lui, quel dopo di cui lei tanto parla non esista. Il futuro è un concetto troppo distante.
E tuttavia, osservando quell'espressione corrucciata, si ritrova a desiderarne uno come mai prima di allora.



*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Prompt: Cowboy Bebop, Spike/Faye, futuro, sempre di Valy_chan. :)

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Capitolo 3
*** Caduta libera ***




Caduta libera


 - Che ci fai qui?
Spike, un asciugamano attorno al collo e un ammasso di capelli bagnati in testa, osserva senza particolare interesse le gambe accavallate di Faye, posate con ben poca grazia sul tavolino ingombro delle cose più varie.
 - Potrei farti la stessa domanda - lo rimbecca, allargando le braccia sullo schienale del divano e affondandovi lentamente.
Spike le getta un'occhiata scocciata. Non ha voglia di battibeccare, non a quell'ora tarda.
 - Bah. Me ne vado a dormire.
 - Mh - mugugna lei. Solleva il piede destro, cercando di farsi spazio in mezzo a quella confusione per poter accavallare le gambe nel senso inverso. Sposta con la punta dello stivale una tazza mezza piena, che spinge un piatto, che spintona il relativo bicchiere colmo fino all'orlo, che inesorabilmente si sbilancia e cade.
Contro un vaso.
La forza della catena di movimenti lo fa muovere leggermente; una fogliolina pende dal lato sbagliato, quello esterno. Il tronco del bonsai s'inclina, portando con sé nella caduta libera anche le proprie radici e la ciotola in cui si contorgono.
Il timore della furia di Jet li fa scattare entrambi alla velocità della luce.
Le dita di Spike si stringono attorno ad un paio di rametti. La mano di Faye arriva a sostenere il vaso un attimo dopo il suo primo rimbalzo a terra.
I loro occhi si incrociano per un momento. Entrambi espirano, all'unisono. Ce l'hanno fatta.
No. Troppo tardi. I rametti, pur essendo ancora attaccati al tronco centrale, sono spezzati; la ceramica esterna del contenitore è percorsa da una venatura di crepe sottili.
Si fissano ancora a vicenda. E' Spike a parlare per primo.
 - Questa sera sono andato a dormire appena dopo cena.
 - Non dirlo a me. Non ho mai avuto nessun motivo per non essere in camera mia, questa sera.
Spike solleva il bonsai per i rametti rotti; lo posa a terra.
 - Certe casualità a volte sono davvero sorprendenti. Tragici destini. Mai giocare con i bicchieri e la forza di gravità quando si galleggia nello spazio. La colpa è tutta delle coincidenze.
Faye solleva un angolo della bocca. Appoggia il palmo alla superficie del tavolino per alzarsi in piedi, liberandosi finalmente di quello spigolo che le si era infilato nello stomaco durante il volo di recupero della povera piantina. Tende una mano a Spike. Lui l'afferra e si rimette in piedi.
 - Buonanotte, per cinque ore fa - gli dice, fuggendo verso la propria stanza.
 - Altrettanto - risponde. Afferra il pacchetto di sigarette; un momento prima di accenderne una, pensa che forse finirà per tradire tutta la loro messinscena. Osserva l'innocente bonsai che ancora giace poco distante da lui.
Si abbassa piegando le ginocchia. Lo ribalta. Ora il tronco è parallelo al pavimento.
Perfetto.
Salvataggio riuscito.


*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Prompt: Cowboy Bebop, Spike/Faye, salvataggio in extremis di Valy_chan :)

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Capitolo 4
*** Luci ***




Luci


Un alito caldo e puzzolente le colpisce il viso e le fa arricciare il naso. Il cervello pulsa all'esplodere di ogni singola molecola di quell'odore pestilenziale.
Scatolette per cani.
Cerca inutilmente di voltarsi; il mondo buio all'interno delle sue palpebre chiuse continua a girare vorticosamente su se stesso.
Ein insiste. Infila il muso sotto la sua mano; uggiola piano. Faye, mugugnando, cerca di scacciarlo.
Qualcuno cammina verso il divano; suoni disordinati di una camminata irregolare, quasi una corsa. Inconfondibile.
 - Oh oh! - grida Ed, ed ogni vocale è una nuova esplosione luminosa di neuroni nella sua testa. - Ma che bravo, Ein! Stai facendo il dottore? - domanda, felice. Faye s'immagina che abbia un sorriso stampato in faccia.
 - Anche Ed ti aiuta! Cosa possiamo fare? - continua, spostando una ciocca di capelli sudati dalla fronte di Faye.
Il cane abbaia. Un altro fuoco d'artificio.
 - Ci sooono! - conclude poi, battendo rumorosamente le mani. Lampadine che si accendono e si spengono nel buio.
 - Potremmo cantare una canzone!
Faye apre un occhio. Tenta di essere minacciosa. Fallisce.
 - Guarda, Faye-Faye è d'accordo! Dai, Ein, cantiamo! Maaary aveva una pecoreeellaaa...
I fuochi d'artificio hanno preso la forma rassegnata di un pentagramma armonico. Un grosso, gigantesco spartito luminoso e pulsante, che gira su se stesso e si rovescia e cade.
Nausea.
 - Una pecoreeella.... dai riccolini d'ooor....
Altri passi. Strascicati. Inconfondibili, anche questi.
L'ultima speranza di salvezza è definitivamente sfumata.
Sente Spike sbuffare; forse sta fumando, o forse no. Spirali luminose le avvolgono quel poco di cervello che ancora è rimasto attivo.
 - Cos'è successo qui? - domanda.
Tsk, come se non lo sapesse.
 - Faye-Faye sta male. Quindi Ed ed Ein la guariscono cantando! - spiega la ragazzina, e il cane le dà ragione con un latrato acutissimo. Un altro spillo che le si pianta nel cranio.
Una risata trattenuta, e poi di nuovo i suoi passi.
Il cuscino del divano si inclina verso l'esterno; Faye socchiude una palpebra, e lo vede lì. Delle dita fredde le percorrono la fronte con ben poca grazia.
Una marea arancione. Una luminosità fioca. Una tregua, finalmente.
 - Spero che perlomeno fosse del buon vino.
Faye chiude gli occhi.
 - Tsk - sbotta.
Il cuscino del divano torna dritto. Si è alzato. Sorrideva, forse.
 - Lo era - gli risponde poi.
Ora Spike ride, senza alcun dubbio.
Se ne va, ma porta via con sé anche le bestiole cantanti.



*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Prompt di Valy_chan: Cowboy Bebop, Spike/Faye, postumi.
E' un evento più unico che raro: ho utilizzato un prompt senza travisarne il senso, esattamente nel modo in cui era stato concepito. XD Nei prossimi capitoli, ovviamente, questo non succederà. XDDD
Grazie mille per aver letto fin qui :)
Kuruccha

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Capitolo 5
*** Clic ***




Clic


Una betamax per dipingere a colori tutto il passato che le è concesso di ricordare. Dieci brevissimi ed interminabili minuti di immagini insipide e uniche.
Una vita banale. Dietro di lei, perfetta normalità. Più avanti, chissà.
Avrebbe potuto fermare su un nastro magnetico alcuni attimi di presente; registrarne le voci, le tinte. I rimproveri rassegnati di Jet. I vaneggiamenti di Ed. Ein che mangia. Spike che guarda il nulla, col mento appoggiato sul palmo.
Altri ricordi; ricordi più nuovi.
Di loro non ha nemmeno una foto. Mai la vorrà.
Possiede già un passato da cui è totalmente estranea; non gliene servirà un altro. Non vuole altri ricordi fasulli; nel costruirsi qualcosa da poter avere alle spalle, da quel momento in avanti si affiderà solamente alla propria testa. Non le permetterà di abbandonarla ancora.
Spike solleva lo sguardo. La vede; inarca appena le labbra, pur restando con un'espressione serissima. Un sorriso forzato, solo per accontentarla.
Unendo pollici ed indici, Faye forma un riquadro davanti al proprio viso, poi scatta una fotografia.


*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Prompt di Valy_chan: Cowboy Bebop, Spike/Faye, macchina fotografica.

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Capitolo 6
*** Capitano, mio capitano ***




Capitano, mio capitano


 - Capitano, mi sente?
Ein ansima, respirando a bocca aperta. Alle parole di Ed la chiude, ritirando la lingua; nello stesso istante, alza le orecchie.
Ed si porta un dito davanti alle labbra; solleva le sopracciglia, intimandogli il silenzio. Il cane non capisce; inclina la testa, e la guarda ancora.
 - Capitano Ein - sussurra, la testa sempre più incavata nelle spalle. - Il capitano Ed le consiglia di non fare rumore, in una missione così delicata. Recuperare quei poveri ed innocenti biscotti sarà impossibile, altrimenti.
Il cane continua ad osservarla. Le lecca una guancia; poi, spazientito e incurante dei preziosissimi consigli, si avvia verso la cucina.
 - Una missione di avanscoperta! - esulta lei; poi si tappa la bocca con entrambe le mani. Osserva Ein allontanarsi; sente chiaramente il rumore ritmico delle sue unghie che ticchettano contro il pavimento. Improvvisamente, il silenzio.
Il capitano Ed, accovacciato a metà corridoio, si preoccupa; tende l'orecchio, ma nessun suono arriva.
Allarme rosso!
Tende le mani davanti a sé; fa una capriola, e poi un'altra, e un'altra ancora. A forza di rotolare, si avvicina sempre più alla porta della cucina.
Inforca gli occhialoni; si affaccia, cauta. Il pericolo è sempre in agguato, e un capitano è già scomparso. Non è possibile perdere altri uomini.
Nella stanza intravede un movimento; è Ein, miracolosamente incolume. E' in equilibrio sulle zampe posteriori; le altre sono appoggiate sulla cassaforte dei biscotti.
Altre due capriole ed è al suo fianco. Infila una mano sotto al bordo inferiore dell'anta; la apre quel tanto che basta per infilarvi il braccio. A tentoni, cerca il barattolo dei biscotti. Il primo sarà per Ein: ha rischiato la propria vita per condurla incolume fino a lì; elargirgli una ricompensa è il minimo che possa fare.
Osserva con sguardo complice il proprio compagno, che solleva le orecchie.
Il barattolo dei biscotti non c'è.
 - Allarme rosso, capitano Ein! Allarme rosso! Qualcuno è arrivato prima di -
Si interrompe. Ein, attirato da un rumore, è corso fuori dalla stanza. Circospetta, si guarda attorno; poi, facendo un altro paio di capriole, lo segue ancora. Lo vede scodinzolare vicino al divano.
Una risata nemica. Delle scarpe nemiche. Una mano nemica che gli accarezza la testa!
 - Allarme rosso, allarme rosso! - sussurra ancora. Il capitano Ein la ignora.
Ed si avvicina al capitano prigioniero; lo strattona per il mozzicone di coda. Intravede il barattolo di biscotti, posato sul tavolino. Da dietro le lenti, getta un'occhiata furtiva ai due nemici.
Faye la guarda. Intuisce quali fossero le sue intenzioni; da sdraiata, continua a sgranocchiare ciò che ha tra le dita.
La testa di Faye blocca una delle gambe di Spike; lui sembra distratto. Vale la pena di fare un tentativo.
 - Ritirata, capitano! - grida la ragazzina, afferrando al volo il barattolo dei biscotti. Scatta velocissima verso la propria camera; il cane la segue. La sentono chiudere la porta a chiave.
Restano in silenzio per un momento. Faye continua a sgranocchiare il proprio biscotto. Spike sospira; glielo ruba, e lo mangia come niente fosse.



*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

Prompt di Valy_chan: Cowboy Bebop, Spike/Faye, collaborazione durante una missione.
... Ok, mi arrendo. Io e i cani e i bambini andiamo troppo d'accordo. Scrivere di Ed e Ein è sempre fin troppo divertente. XD
Grazie mille per aver letto :D
Kuruccha

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Capitolo 7
*** Pioggia ***




Pioggia


 - Che seccatura - mormora Faye, poggiando il mento sul palmo.
Spike solleva lo sguardo dal pavimento; davanti a loro, Ed e Ein giocano in una pozzanghera di acqua bollente. Sembrano trovare divertenti gli acquazzoni estivi, così come miriadi di altre inutili cose nel mondo.
 - Tsk. Lasciali fare - le risponde, sollevando appena le spalle.
 - Di quei due non m'importa nulla. Parlavo delle sigarette.
Lo sfrigolio della rotellina dell'accendino diventa più ossessivo; nessuna fiamma si accende. Spike urta con il gomito il manico dell'ombrello che copre il mezzo metro di marciapiede su cui sono seduti; mille gocce si infrangono sulla punta delle loro scarpe.
 - Vuoi il mio? - domanda, tirando fuori dalla tasca il proprio pacchetto di sigarette. Dentro, al sicuro dall'umidità, un accendino a pulsante.
Faye persevera. Non accetterà la sua proposta fino all'ultimo, lui lo sa.

Ed e Ein vengono sgridati da Jet. Ha addosso un grembiule da cucina ed è venuto a richiamarli tutti per il pranzo.
La sigaretta di Faye è accesa. Quella di Spike è quasi finita.
 - Arriviamo tra un attimo - gli risponde lui, osservando gli altri rientrare.


*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
Questa storia ha partecipato alla quarta Notte Bianca di Maridichallenge con il prompt Chiacchiere sotto l'ombrello.

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Capitolo 8
*** Cigolio ***



Cigolio
 

 - Va' a spegnerlo.
Spike muove impercettibilmente la testa e la guarda; sembra non stia nemmeno respirando.
 - Va' e spegnilo tu, se ti dà così fastidio - le risponde.
Faye, il corpo abbandonato sul divano, sbuffa senza ritegno.
 - Troppo faticoso.
 - E poi, perché diavolo vuoi spegnerlo? E' dannatamente caldo, qui dentro.
 - Non riesco a dormire. E' troppo rumoroso.
 - Se devo scegliere tra troppo rumoroso e troppo caldo, allora la miglior opzione è senza dubbio la prima.
 - E' perché hai già dormito a sufficienza.
Spike sbuffa. In questo, forse, ha ragione lei. Ora ha solo voglia di fumare.
 - Prendimi le sigarette. Sono lì, sul tavolo.
 - E tu va' a spegnere il ventilatore.
 - Non lo farò.
 - Bene.
 - Bene.
Spike solleva la schiena dal divano e si sporge verso il tavolino e il tanto agognato tabacco. Faye alza una gamba e calcia le sigarette lontano, vicino alla porta, alla totale mercé di Ein.
Spike si avvicina al ventilatore e ne gira l'indicatore verso la massima potenza. La corrente d'aria raggiunge livelli pressoché infernali, così come il cigolio provocato dai vecchissimi ingranaggi del macchinario.
Mentre Faye ringhia, Spike si limita a tornare a sederle vicino, la sigaretta già accesa. Quando lei si volta dall'altra parte, coprendosi le orecchie, le soffia addosso il fumo.
Dopo un sonoro ceffone, capisce che anche quella volta ha vinto lei.


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27.06.2012
Sì, ogni tanto torno anche su questi due. XD
Scritta per la V Notte bianca organizzata da Maridichallenge con il prompt Disturbati dal rumore del ventilatore.
Grazie per aver letto!
Kuruccha

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Capitolo 9
*** Dieci cattive ragioni ***



Dieci cattive ragioni

 
Ci sono dieci ragioni per cui Faye non smetterà di fumare. Non che abbia nemmeno mai provato a farlo, beninteso; e, per l'appunto, mai lo farà.
La prima è la più banale: fumare le piace. Il tabacco è saporito, riempie degnamente i tempi vuoti e allontana la fame in quei momenti in cui nessuno ha nemmeno un woolong da spendere in cibo. Fumare è una soddisfazione.
La seconda è ancor più banale: fuma perché tutti fumano. E non lo fa certo per sentirsi parte di un gruppo, tsk, figurarsi; è perché, pur amando le sigarette, odia l'odore del fumo stantìo, ed avere quella puzza attaccata ai vestiti senza nemmeno aver goduto della materia prima sarebbe un tormento. Gli altri non smetterebbero certo di fumare solo perché lo ha fatto lei; egoisti, egoisti, ecco cosa sono.
La terza ragione è, in fondo, la sua filosofia di vita: un'esistenza alla giornata, prendendo quel che viene, e cosa c'è di più facile che farsi offrire una sigaretta da un uomo? Il tabacco è di certo una delle cose più facili da scroccare in giro.
La quarta ragione è il tempo. Non le piace sprecarlo, e ancor meno le piacerebbe sapere di aver perso ore preziose della propria vita ad insegnare a quel cagnaccio a fiutare in giro in cerca di sigarette. E' facile trovarne di disperse nel Bebop; meno macchinoso di quel che si pensa. Basta avere un Ein addestrato a dovere.
La quinta ragione è il fatto che il tabacco non è certo il peggior vizio del mondo. C'è la droga, che è troppo costosa; ci sono i dolci, che rovinano la linea; c'è l'alcool, che altera la mente. Nessuno offrirebbe mai una sigaretta a una cicciona squattrinata e ubriacona. No, il tabacco è sicuramente il vizio con minori conseguenze. Ecco perché la gente fuma.
La sesta è il motivo per cui ha iniziato. Le piace la forma delle sigarette, le piace come stiano strette tra le dita, le piace come aggiungano particolarità alle facce della gente e intimità alle situazioni. Un capannello di teppisti ha di certo più carattere se è avvolto in una nuvola di fumo grigio. Quando fuma con Spike e Jet si sente quasi parte di una di quelle bande di yankees con i cappotti lunghi fino ai piedi e le banane di capelli in testa; quel genere di cose che ormai si vedono solo nei telefilm e nei cartoni animati.
La settima ragione è l'uniformità. Oramai le marche sono tutte uguali, il fumo resta fumo, e l'odore che lascia addosso è lo stesso. Baciare una bocca che sa di fumo ha sempre un che di familiare, come se tutti fossero gli stessi, come se il mondo intero fosse popolato di uomini identici - e in fondo è vero, e ciò che vogliono è sempre uguale, e l'approcio è sempre quello ormai consolidato, e le sigarette che fumano sono sigarette come tutte le altre.
L'ottava è la pura e semplice ostinazione. Le dicono di porsi un limite giornaliero, le consigliano di smettere, e così facendo le fanno venir voglia di fumare ancora di più. Per ogni ne hai accesa un'altra? Guarda che ti fa male, l'ennesima esce dal pacchetto per ripicca. Se solo la gente di facesse i fatti suoi, forse avrebbe già smesso di fumare da un bel pezzo.
La nona ragione sono i bonsai di Jet. Non le piace l'idea di lasciarli senza lavoro - si sa, la fotosintesi clorofilliana e quelle cose lì. Faye è dell'idea che una pianta che possa riciclare dell'aria viziata sia più felice di una pianta sfaccendata, e non fa mai mancare il compito quotidiano a quei sfaticati alberelli.
La decima ragione è Spike, perché su di lui si annullano le nove ragioni precedenti: fuma lontano dai bonsai, regge bene l'alcool ed è capace di limitarsi senza alcuna fatica; tiene la sigaretta indifferentemente con entrambe le mani e da entrambi i lati della bocca, come se non avesse mai preso nessuna abitudine; non perde troppe sigarette in giro per il Bebop, e a volte sembra che il fumare suo e degli altri gli dia quasi fastidio. E' sicura che perfino il sapore dei suoi baci sia diverso da quello di tutti i baci uniformi degli uomini tutti identici del mondo.
L'undicesima e la dodicesima e la tredicesima e l'ennesima ragione per cui Faye fuma è sempre Spike. La vera ragione per cui non potrà mai smettere di fumare è che, fino a quando ci sarà lui, avrà bisogno delle sigarette per calmare i nervi e riprendersi da tutte le arrabbiature che le provoca. Almeno questa, però, sembra una buona ragione.


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03.10.2012
Inizio a pensare di avere seri problemi nel mio rapporto con il fumo :°D E' la terza storia che scrivo su questo tema e non ho mai toccato una sigaretta in vita mia. :°°°D
Scritta con una delle indicazioni della Piscina dei PromptCowboy Bebop, Spike/Faye, le dieci ragioni.
Partecipa alla Staffetta in Piscina, squadra Calzelunghe \o/
Grazie per aver letto! :D
Kuruccha

 

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Capitolo 10
*** Capitano in seconda ***




Capitano in seconda


Un unico e solitario colpo di tosse, evidentemente emesso solo per attirare l'attenzione, rompe il silenzio di un martedì pomeriggio qualsiasi a bordo del Bebop.
Faye solleva lo sguardo dalla rivista che sta sfogliando; nota che è stato Jet a fare rumore.
«Che c'è?»
«Ehm...»
E' imbarazzato; è evidente, evidentissimo, e lo si nota non solo dal comportamento ma anche dalle orecchie già paonazze.
«Ecco...» tenta ancora, senza riuscire ad andare oltre. Faye perde la pazienza e torna a sfogliare il giornale, ignorandolo.
«E' che... penso che avremo bisogno di stabilire delle regole precise su cosa si possa o non si possa lasciare in giro, ecco... Solo per... Per non creare imbarazzi, e cose così.»
«Di cosa stai parlando?»
In quel momento, Spike oltrepassa la soglia ed entra nel salotto; gli echi delle ultime frasi hanno fatto in tempo a raggiungerlo.
«Che sta succedendo?»
«Jet fa discorsi senza senso» gli risponde Faye, chiudendo definitivamente la rivista e poggiandola vicino a sé sul divano.
«Non sono discorsi senza senso! Dico solo che potrebbe essere imbarazzante, per un uomo, trovare della lingerie inequivocabilmente femminile sul sedile dove-»
«Fa' vedere!» lo interrompe Spike.
«Ma... ma come ti permetti? Stai forse dicendo che io mollo qua e là le mie mutandine come niente fosse?!» interviene Faye, tra l'imbarazzato e il furioso. La rivista viene spinta e cade definitivamente per terra, aprendosi su due pagine di servizio fotografico di biancheria intima.
«Non vedo chi altro avrebbe potuto perdere questo» le risponde, tirando fuori dalla tasca un reggiseno di pizzo nero, «in giro per la Bebop.»
Il silenzio cala di nuovo mentre il reggiseno, trattenuto con due dita per una delle spalline, continua a volteggiare su se stesso ondeggiando per aria.
«Ma quello non è mio.»
«Ma quello non può essere suo, è troppo piccolo.»
Faye arrossisce e si copre il seno con le mani, voltandosi di scatto verso Spike.
«E tu cosa ne sai, scusa?»
«Oh, l'hai ritrovato, l'hai ritrovato!» urla la vocina di Ed, che arriva correndo dal corridoio. Spike e Faye strabuzzano gli occhi; Jet, una volta compresa la situazione, apre le due dita e lascia inesorabilmente cadere l'innocente reggiseno.
«Oh, grazie, grazie!» esclama Ed, recuperandolo in scivolata, «Ed non sapeva più dove cercare, e non si sarebbe perdonata se Ein non avesse avuto il suo regalo di compleanno nel giorno esatto.»
«Ein?»
«Compleanno?»
«Ein è una femmina?»
«L'importante è che Ein non l'abbia ancora visto, altrimenti addio sorpresa! Per fortuna Ed è riuscita a ritrovarlo prima che-»
Troppo tardi. Ein arriva trotterellando dal corridoio e li studia tutti, uno per uno.
«NOOOO!» grida Ed, nascondendo il reggiseno dentro la maglietta, portandolo per un attimo vicino al luogo legittimo in cui ogni reggiseno dovrebbe trovarsi. «...OOOOOO!» continua a gridare, premendo il pulsante d'apertura della porta d'ingresso e correndo sul posto. «...OOOOO!» conclude, uscendo definitivamente.
Gli altri, ancora perplessi, osservano la porta chiudersi.
E' Spike, infine, a rompere il silenzio calato per la terza volta.
«Come crescono in fretta. Non sapevo che Ein portasse già una seconda.»


*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
6.10.2012
Il senso del titolo è riconducibile a quest'altro capitolo della raccolta. :°D Perdonatemi.
Scritta per la Staffetta in Piscina @ Piscina di Prompt, squadra Calzelunghe, con il prompt Cowboy Bebop, Jet&Spike, la vita con delle donne a bordo.
Grazie per aver letto! :D
Kuruccha

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Capitolo 11
*** Svegliarsi ***



Svegliarsi


 
Io vivo in un sogno dal quale non riesco a destarmi.

 
Spike si sveglia fissando il soffitto e pensando che quei tubi lassù non sono gli stessi che vede ogni mattina. Nonostante la coperta tirata fino a sopra il naso ha ancora freddo; congelerebbe, se non fosse per il fianco sinistro che conserva ancora un po' di calore. Voltandosi, si aspetta di trovare Julia - dorme sempre a sinistra, no? - e allunga la mano verso di lei; si ritrova invece a stringere un braccio ossuto dalla pelle inaspettatamente calda rispetto a quella del proprio palmo. Ed mugugna e si avvicina a lui un altro po', facendosi spazio sotto la coperta. La lascia fare.
Vorrebbe mettersi a sedere, ma il freddo è troppo pungente; muove la testa e vede Ein che, nella penombra del salotto, solleva le orecchie e lo fissa. Lo chiama con uno schiocco di lingua; Ein non se lo fa ripetere e si solleva sulle zampe, trotterellando nella sua direzione. Si accoccola vicino a Ed come la curva della sua pancia fosse da sempre il posto per lui.
Sente Jet mugugnare e lo vede allungare una mano - quella robotica - nello spazio minuscolo in cui era accucciato Ein, come a voler controllare che sia ancora lì, forse perché ora la fonte di quel debole calore se n'è andata. Non trova niente, ma non se ne dà cruccio; smette di muoversi e si riaddormenta.
Faye, sul divano davanti a lui, dorme con le sopracciglia corrugate e le dita che spuntano appena dalla coperta. Le afferra e le stringe piano; sono fredde, proprio come s'immaginava. La sente mugugnare come ha fatto anche Jet poco prima; poi, proprio come lui, torna immobile e continua a dormire. 
Spike rimane fermo e ascolta.
Ci sono il russare appena accennato di Jet, quello un po' più rumoroso di Faye, i respiri brevi e veloci di Ein e le sue unghie che grattano sul pavimento come se stesse correndo; ci sono il borbottare incomprensibile di Ed nel sonno e le sue dita che si contorcono anche mentre dorme; c'è Jet che si rigira su se stesso e si sistema meglio la coperta addosso; ci sono i tubi sul soffitto che sono sempre gli stessi di prima, ma che indubbiamente non sono quelli che vede ogni mattina quando si risveglia nella propria cabina. Dev'essere un sogno, pensa, soprattutto perché non avrebbe altro modo di spiegare quell'accozzaglia di persone e animali in un'unica stanza, come se la Bebop fosse diventata d'un tratto una navetta larga due metri per tre. E nemmeno riuscirebbe a spiegare il calore che sente all'altezza dello stomaco, e che è certo non sia dato né da Ein raggomitolato accanto a lui e Ed, né dalle dita di Faye che stringe tra le sue, né dalla coperta che si sta contendendo con Jet.
E poi fissa ancora i tubi sul soffitto e ricorda: la navetta alla deriva, il carburante finito per l'ennesima volta, l'illuminazione che si spegne, il riscaldamento che ha fatto la stessa cosa ben prima delle luci, il freddo che comincia a crescere, l'unico ramen istantaneo che hanno finito per condividere in cinque; e poi l'idea di rimanere tutti in una sola stanza per cercare di conservare il calore, Faye che si rifiuta di dormire per terra e monopolizza il divano, la lotta per la coperta, Ed che usa Ein come fosse un cuscino, il freddo che cresce, i tubi del carburante sul soffitto che non emettono rumore perché non c'è niente che ci circola dentro. Ora, con tutti quei particolari, non è più così convinto che sia un sogno. Forse la bugia è piuttosto quella dei ricordi precedenti; Julia, e poi Vicious, la sua morte e tutto il resto. Forse, morendo, è passato di livello ed è arrivato qui, in questo paradiso intermedio. Un paradiso davvero scarso, si dice; il calore allo stomaco, però, non è d'accordo con lui. Forse devo solo prenderlo come viene e godermelo finché dura, aggiunge. Forse, quando passerò al prossimo livello, tornerò di nuovo da Julia. E poi, ad un altro passaggio di livello, di nuovo qui.
Appoggia il naso sulla testa di Ed e respira. E' calda; non profuma di buono, ma nemmeno puzza di cattivo. Anche le dita di Faye sono meno fredde di prima.
Godermelo finché dura. Potrebbe funzionare.
Si riaddormenta fissando i tubi, in attesa del level up.
 
 
Volevo continuare a vivere un sogno dal quale non svegliarmi mai.
Ma poi, all'improvviso, mi sono svegliato.



*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
14.10.2012
Prompt: Ebbi un sogno che non era completamente un sogno (L'oscurità - G. G. Byron).
Scritta per la prima sfida della Staffetta in Piscina @ Piscina di Prompt, squadra Calzelunghe.
Come dire... il mio cervello ha gridato a gran voce "Cowboy Bebop!" fin dalla prima volta che l'ho letto; alla fine non ho saputo resistergli, e il motivo sono le due citazioni riportate all'inizio e alla fine di questa fanfiction. Nonostante l'ermeticità dilagante, ne sono soddisfatta. XD
Grazie mille per aver letto <3
Kuruccha



 

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Capitolo 12
*** Eredità in prestito ***




Eredità in prestito


Quando una cosa si guasta, buttala via. Accanirsi su qualcosa di morto non ha alcun senso.
Se l'è sempre ripetuto, in ogni situazione in cui si è trovata: quando qualcosa va male, allora prendi e vattene. Ed è ciò che sta facendo anche adesso, sulla Bebop, in fondo: il gioco si fa pericoloso, quindi la soluzione più facile è fare armi e bagagli. Come sempre. Lasciarsi tutto alle spalle.
No, non esattamente. Questa volta è diverso, si ritrova a pensare. Questa volta non sono stata io ad andarmene per prima.
Ed e Ein hanno lasciato il loro bye-bye. Spike è partito per chissà dove ed è certa che non tornerà. Jet è ancora lì, ma per quanto ancora? Precederlo sul tempo e andare via le permetterebbe quanto meno di mantenere un certo grado di coerenza con se stessa, ed è questo il pensiero che la spinge a procedere.
Non ha tanti oggetti a bordo della Bebop - non li ha mai avuti, né lì né altrove; si è sempre limitata ad usare ciò che possiede, a comprare ciò che le serve, a rubare ciò che non può comprare. I suoi averi stanno tutti dentro una sacca: qualche vestito di ricambio, gli smalti per le unghie, due accendini, poco altro. Decide di lasciare in eredità a Jet i saponi che sono in bagno. Magari così profumerà di buono, ogni tanto, se mai si deciderà ad usarli.
Non c'è altro da prendere e c'è poco da dire. Anzi, forse è meglio non dire nulla.
Dall'attaccapanni prende il cappello di Jet, quello delle grandi occasioni - una ricompensa adeguata per i miei bagnoschiuma, direi, - e la giacca di Spike che era rimasta lì. Sa bene quanto quei due tengano a quegli stupidi pezzi di panno e stoffa.
Beh. Se li vorranno, torneranno a riprenderseli.
E lei pretenderà di riavere indietro i flaconi di bagnoschiuma.
 
Ora tutto è perfettamente coerente, si dice.
Poi esce dal portellone senza nemmeno salutare.


*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
20.04.2013
Questa storia ha partecipato al primo writing day organizzato dalla community 24 hours of fun con il prompt #9, "Hurt" di Johnny Cash. Penso che potrei piangere tutte le mie lacrime su quella canzone, tra l'altro XD
La giacca che appare lassù è la stessa che c'è anche in L'inizio perduto (e poi ritrovato) di KumaCla, e in effetti l'idea di questa flashfic è partita proprio da quel particolare, ed è lei che devo ringraziare se mi sono decisa a partecipare a questa sfida. XD
Avete notato che ho un periodo di morta, sì? Al lavoro è sempre peggio e sono sempre più stanca, quindi, ecco. ._. Scusate.
Buona serata a tutti, e continuo ad augurarmi di riuscire a tornare presto \o/
Kuruccha

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Capitolo 13
*** San Lorenzo ***


 


San Lorenzo
 

Quando lo bacia per la prima volta - di slancio, d'impulso, perché la innervosisce che lui stia lì immobile e continui a fissarla senza far nulla - è come se il suo cervello venisse risucchiato nel becco di un imbuto e poi risputato piano piano, di pari passo con lo snebbiarsi della sua mente. Ha appena un secondo per chiedere a se stessa che diavolo le sia saltato in mente di fare, ma subito accantona il pensiero: non è il momento giusto, né mai lo sarà. Il suo cervello si decomprime fino a tornare alle dimensioni normali, di pari passo col rossore che le sale alle guance. Che ingenua, si dice, non è certo il primo, né è diverso da tutti gli altri. Eppure, in un certo qual modo, lo sembra.
 
Nell'attimo in cui stacca le labbra dalle sue - e la mano di Spike che si posa leggera sulla sua schiena la fa quasi sospirare di sollievo, anche se fino a quel momento era certa che niente di ciò che stava al di fuori di lei fosse importante - tiene gli occhi chiusi. Non vuole guardarlo, non vuole vederlo; lo stomaco le dice solamente di baciarlo ancora e fregarsene di tutto il resto. Ha già imparato che nella maggior parte dei casi le azioni impulsive portano solo guai, ma non le importa.

Quando lo bacia di nuovo - e anche Spike bacia lei, questa volta - nel buio dei suoi occhi serrati ci sono un milione di piccoli punti luminosi. Cadono come fossero stelle che si schiantano brillando contro l'atmosfera della vecchia Terra, ed è buffo vederle lì davanti a lei e non ad anni e anni di distanza, registrate in videocassette e betamax come quei ricordi che non torneranno. Stelle cadenti, tsk, fantasticherie da film romantici.
Quei film non le sono mai piaciuti, né le piaceranno mai, ma se ne frega anche di quello e lo bacia ancora.

 



23.06.2013
MA QUESTI DUE ;_; Ma cosa mi fanno, davvero. Ormai sono definitivamente partita per la tangente. XD
Questa storia è stata scritta per il Summer Writing Day organizzato da 24 Hours of fun con il prompt #9, Notte di San Lorenzo. Le stelle cadenti, no? Mi rendo conto che la mia interpretazione del tema è fin troppo libera XDDD
Dedicata a KumaCla e a Shari Aruna e ai nostri improbabili scleri su twitter XD
Grazie mille per aver letto, e buon pomeriggio!
Kuruccha

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Capitolo 14
*** Il randagio ***




Il randagio

 
«Avevo un gatto, una volta.»
Spike racconta come nulla fosse, il fumo che gli esce dalle labbra con le parole, lo sguardo perso nel vuoto. Faye sa che non sta parlando con lei, perciò non dice nulla.
«Prima della Bebop. Eravamo buoni amici» dice ancora. «Io badavo a lui, lui badava a me. Era uno di quei vecchi gatti randagi, le orecchie piene di pustole, il pelo ruvido. Sembrava fosse morto e risorto, morto e risorto. Morto e rinato più di un milione di volte.»
Faye prende un’altra boccata. Lo ascolta.
«Spariva. Tornava. Forse aveva una compagna. Forse ne aveva dieci. Magari aveva anche dieci o venti umani come me.»
«Magari vi allevava,» gli risponde lei. «Vi cresceva perché gli deste del cibo.»
Spike sorride – le labbra gli si arricciano appena, come quando pensa a qualcosa di bello. Faye non si perde nei dettagli, ma sa riconoscere quell’espressione quando la vede.
«Anche lui portava del cibo a me. Topi. Uccellini. Senza mai aver fatto un patto, ci allevavamo a vicenda. Io andavo e tornavo, lui andava e tornava, andava e tornava.»
Faye soffia via il fumo. Oltre la tettoia cadono i primi fiocchi di neve bagnata, pesante. Toccano terra  e lì rimangono, poi si sciolgono in un paio di secondi, giusto il tempo di rendersi conto della fine a cui vanno incontro.
«E poi un giorno non è più tornato,» dice lei. «Giusto?»
Spike guarda ancora lontano. La neve scivola e si scioglie contro la fiancata della Bebop.
«Non sono più tornato io» le risponde, pestando il mozzicone della sigaretta sotto la scarpa. Nella pozzanghera di neve sciolta si riflettono le luci intermittenti di un festone natalizio appeso da chissà chi.
«Sei un ingrato.»
«Lo sarebbe stato lui, altrimenti.»
Faye getta lontano la sigaretta senza nemmeno finirla.
«Starà piangendo. Avrà pianto più di un milione di volte per non averti visto tornare.»
«Sono passati anni. Non mi ha mai cercato. Io avevo un gatto, lui aveva un umano, ma nessuno dei due era dell’altro.»
Faye scuote la testa.
«Non è così che funziona.»
«È così che ha sempre funzionato tra noi.»
Faye lo osserva. Il suo sguardo è ancora distante, perso chissà dove.
«Tornerà. Rinascerà per un altro milione di volte, e tornerà.»
Spike sospira.
«Se lo facesse, dovrei tornare anch’io» le risponde, guardandola.
La neve continua a cadere e sciogliersi. Il festone luccica ad intermittenza nei riflessi delle pozzanghere – tre luci insieme, poi buio, rosso, giallo, verde.
«Non mi sono mai piaciuti i gatti,» gli dice, e rimane immobile. Spike accende un’altra sigaretta.
«Nemmeno a me.»
Il suo sguardo, poi, si perde ancora.

 

23.12.2013
Malinconia portami via XD Qualcuno - la povera Kuma_cla, nella fattispecie - voleva una Spike/Faye, ed è anche stata così gentile da offrirmi un prompt composto davvero fighissimo (Possesso delle cose di cui non si può acquistare la proprietà + Natale + Spike e Faye sotto la neve), ed ha ottenuto in cambio solo questa robina tristissima e davvero poco natalizia. Dovrò farmi perdonare, o sommo Avatar, ma nel frattempo questa è tutta tua.
Dato che mi piace complicarmi la vita dal niente, l'idea alla base di questa one-shot è nata da una citazione dell'ultimo episodio di Cowboy Bebop: C'era una volta un gatto, un po' speciale. Nel corso dei secoli era morto e rinato più di un milione di volte. Era stato allevato da generazioni di uomini verso cui non aveva provato che indifferenza. Non temeva la morte. A un certo punto decise di diventare un libero gatto randagio. Incontrò una bella gatta bianca e vissero insieme felici e contenti. Passarono gli anni e la sua candida compagna, ormai vecchia, si spense. Lui pianse per più di un milione di volte, e poi la seguì. Non rinacque più. Ci ho solo ricamato su un pochino.
E ora basta, che le note sono più lunghe della storia :°D
Buona giornata e buon Natale, se non ci incroceremo prima!
Kuruccha

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Capitolo 15
*** Sapone ***




Sapone

 

Ha lo stesso odore della saponetta da tre soldi che hanno comprato all’ultimo sbarco, quel detergente in confezione famiglia ultra economica fatto di chissà che merda. Profumi di sapone, pensa, mordendole l’orecchio, ma non glielo dice - un po’ perché è perso nei suoi brividi, un po’ perché immagina che s’incazzerebbe, perché è Faye, e perché è sicuro che c’è un motivo dietro quel quintale di eau de toilette che si spruzza addosso ogni santo giorno - e se lo gode un altro po’, senza aggiungere altro, senza avere il fegato di ammettere che gli piace perché è il loro sapone, perché profuma della Bebop, perché sta bene sulla sua pelle. L’ho usato anch’io, pensa ancora, e di nuovo lo assaggia, dall’orecchio al collo e alla gola, e poi lei fa quel solito qualcosa che lo manda in black out e Spike smette di pensare al sapone, smette di pensare del tutto, però ancora lo sente, lo annusa, non dice niente.
«Sai di buono» gli sussurra lei contro la tempia, soffiando sui capelli ancora bagnati, «è una novità». Spike sorride ed è sicuro di sembrare un cretino, e decide che la prossima volta se ne fregherà di quella cosa del farla incazzare.
La prossima volta.

 





29.08.2016 (e pubblicata con un bel po' di ritardo)
Il prompt di partenza per questa storia è stato: a drabble about one character discovering something surprising about the other.
Poi hanno fatto tutto loro.
Grazie per aver letto <3
Kuruccha

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