Amor omnia vincit

di Melany
(/viewuser.php?uid=2859)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 13 years later ***
Capitolo 2: *** Le promesse si nascondono, fuggono, restano nell'ombra, ma prima o poi torneranno fuori... ankora più forti e 'appicciocose' di prima..* ***
Capitolo 3: *** Amor omnia vincit ***



Capitolo 1
*** 13 years later ***


***Allora, prima di cominciare volevo fare 1 pikkola dedicuzzola.. anzi.. (1..2..3...4) 4 dedicussule, posso?!? Ma sì, dai. Allora per prima alla mia Annuzzola che si diverte a torturarmi... (perfida!!) poi, bhe, naturalmente a moccy poi, mi sembra ovvio... a aya e Rowan_MayFair (compliments ragazze, siete bravisse... quasi come la Rowling...) ok, e ora.. iniziamo con il primo chappy!!***

Erano passati 13 lunghi anni da quando Harry James Potter aveva lasciato Hogwarts, un anno dopo aveva ucciso Voldemort, e sposato la bella Gabrielle (viene citata nel 4° libro, come la sorella di Fleur Delacour) dalla quale aveva avuto un bambino: Will.

Lui amava moltissimo sua moglie, ma nonostante tutto aveva dei segreti. Il più grande di questi aveva un nome. Bellissimo quanto letale, così freddo che solo una serpe poteva portare. Draco Lucius Malfoy. Era così che spiccava sul petto ambrato del (ex Nd Mel) Gryffindor, nitido ed elegante, nella penombra un occhio acuto (si può dire?? Nd Mel) avrebbe scorto la figura sinuosa di un serpente a fauci aperte.

Harry guardò un'ultima volta quel tatuaggio prima di allacciarsi la camicia, e sorrise nel ricordare

Un bacio, veloce, ma forse il più romantico che si erano scambiati fino a quel momento. Quel giorno di fine Luglio, quando, 13 anni prima, Draco gli aveva sussurrato dolcemente all'orecchio un 'ti amo' sommesso dal frastuono di King Cross. Eppure era il più sincero che quelle labbra avessero mai pronunciato.

-Non ti dimenticherò mai..- aveva aggiunto. Poi si era voltato come per andarsene, ma Harry l'aveva trattenuto

-Promettilo..- gli aveva detto, quasi con paura. Lo Slytherin aveva sorriso dolcemente, senza quello sguardo da bastardo che solitamente gli faceva ombra negli occhi

-Promesso..-aveva infine sussurrato

Quella era l'ultima immagine di Draco Lucius Malofy. Un angelo bellissimo risucchiato dalla folla della stazione, consapevole del fatto che non si sarebbero più rivisti

Harru guardò l'armadio. Dentro, sul fondo, c'era una scatola, e dentro la scatola un paio di jeans ben piegati, ma così malconci che li aveva tenuti solo per ricordo. Li guardò quasi con affetto. Poi si accorse che in una tasca c'era qualcosa. "Strano" pensò.

Ci mise una mano, e poco dopo la riestrasse con in mano una fedina in oro bianco.

Sorrise

Se la rigirò fra le dita, e si accorse che dentro vi era una scritta: Amor omnia vincit

Sapeva chi aveva inciso quel metallo, e ne era immensamente felice

***

Poco dopo lui, Gabrielle e Will erano alla stazione, con mezz'ora di anticipo, perchè, a quanto pareva il giovane Griffyndor voleva presentargli un amico.

-Mamma, Papà, lui è Harry!- disse il ragazzino.

Harry aveva chiuso gli occhi, e quando li riaprì fissava quelli azzurri intensi di un ragazzino dai capelli dorati.

-Piacere..- disse.

Poi il suo cuore ebbe un sussulto, di colpo la gola divenne secca. E la mente sembrava non ragionare

-Buongiorno, io sono Gabrielle e lui è mio marito Harry, siamo i genitori di Will- disse la donna amichevole porgendo una mano ad un Draco Malfoy maledettamente bello

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Le promesse si nascondono, fuggono, restano nell'ombra, ma prima o poi torneranno fuori... ankora più forti e 'appicciocose' di prima..* ***


Gabrielle lasciò la mano di Draco sorridente, che la porse a lui, fissandolo negli occhi. Ad entrambi balenò nella mente lo stesso ricordo di (ben) 20 anni prima, quando, proprio sul treno al quale stavano davanti, il biondo Slytherin gli aveva porso la mano, in segno di amicizia, ma Harry l’aveva rifiutata, ancora quel giorno si domandava perché, ma l’unica risposta ‘plausibile’ era che probabilmente era stato il destino a volerlo.

Harry fissò quella mano, e subito dopo quelle iridi argentate che lo fissavano come la prima volta. –Molto piacere..- disse senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Clack. I due pezzi di metallo, forgiati dalla stessa mano si scontrarono. Draco sorrise. Tornò a guardare il (ex) Gryffindor, per poi sussurargli

-Io tengo fede alle promesse…- Harry gli sorrise dolcemente, provocando in lui un brivido.

Una donna bionda si avvicinò a Gabrielle ed iniziarono a parlare vivacemente –E lei?- chiese lo Slytherin riferito alla donna che stava parlando con quella, presuppose Harry, che doveva essere sua moglie.

-Gabrielle…- disse piano. –E’ davvero bella..- osservò Draco. -.. ma tu lo sei di più!-

Harry lo guardò senza parlare. E scosse la testa. –Cosa?? Cosa c’è? Parla Potter!!!-

Harry lo trascinò dietro una colonna e gli sorrise malizioso. -Non sei cambiato affatto- -Ed è un bene o un male?- Harry rise.

-Un bene per me, ed un male per tua moglie-

-Cosa stai farfugliando Potter?? Io amo mia moglie quanto tu la tua!!!- disse in sua difesa

-E’ esattamente questo che mi preoccupa..- ribatté con un sorriso

-Che cazzate stai sparando?- rispose. Ma il suo tono di voce era dolce e sensuale. Gli passò un braccio intorno ai fianchi. Senza staccare gli occhi dai suoi

-Signor Malfoy, sta forse cercando di sedurmi??- disse con voce falsamente preoccupata Harry

-Bhe.. l’intenzione era quella…-rispose malizioso il biondino

Harry rispecchiò le iridi verde smeraldo in quelle argentate di lui.

Di colpo si fecero entrambi seri e si fissarono per un tempo che sembrò interminabile.

-Ti amo Harry…- gli sussurrò Draco all’orecchio.

Il Gryffindor sorrise.

-Ti amo Draco..- disse infine

Lo Slytherin avvicinò le labbra alle sue iniziando a baciarlo come 13 anni prima. Con passione, ma romanticismo allo stesso tempo.

Poco dopo, quando si staccarono i loro sguardi s’incontrarono ancora. In un ultimo attimo di passione

-Pensa se i nostri figli ci avessero visto…- disse Draco imbarazzato all’idea

-Oooh, io credo che avessero altro fare- ed indicò una colonna dove due giovani figure stavano intrattenendo un discorso bocca a bocca

-Ma guarda! Tutto dai loro genitori!- commentò Draco

-Mmmmh.. hai ragione..- e ridendo tornarono dalle mogli impazienti.

Il fischio del treno fece ricordare loro dov’erano.

Will si avvicinò al treno, ma il padre lo fermò. Lanciò un’occhiata a Draco che gli sorrise. Poi tornò a guardare il figlio- Will…-

- Sì papa?-

- Devi promettermi una cosa-

-Cosa?-

- Mai e poi mai, per nessuna ragione o motivo dovrà essere Harry la parte attiva!!- il ragazzino sgranò gli occhi

-Papà.. tu.. tu.. sai?- Harry fece cenno di sì, e dalla faccia del figlio aggiunse –Non dirò nulla alla mamma…-

- Grazie.. e papà?-

- Sì?-

- Tu e Draco…?- Harry si limitò a sorridere, ma non disse nulla. Sapeva che il figlio provava un forte odio verso la madre, probabilmente perché non amava il figlio, ed Harry lo sapeva benissimo. Ma ora, c’era qualcosa che li legava, un segreto impossibile

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Amor omnia vincit ***


Harry si guardò intorno. Hogwarts non era mai stata così bella, e dire che ne erano passati di anni dall’ultima volta che l’aveva vista.

Il soffitto sembrava un cielo stellato e le candele che vi volteggiavano sopra mille stelle.

Sospirò. Quanti ricordi, pomeriggi passati in quella sala a scervellarsi su un problema di Pozioni, o a provare e riprovare un incantesimo. Ma nulla era eguagliabile alle uscite notturne sotto il mantello dell’invisibilità

-HARRY!- gridò una voce alle sue spalle.

Il brunetto si girò, trovandosi a fissare due paia di occhi. Uno color cioccolata e l’altro azzurro intenso, che gli sorridevano.

-RON! HERMIONE!- disse andandogli incontro.
I due ragazzi lo abbracciarono ed iniziarono tutti e tre a parlare animatamente del più e del meno. In poco venne fuori che Hermione si era sposata con Blaise, ma poco dopo avevano divorziato, era diventato Ministro della Magia (questo lo sapeva già) ed aveva sposato Ron.

-Avete visto Malfoy?- chiese il rosso ad un tratto.

-No, perché?- chiese la ragazza.

-Volevo sapere come se la passava… sapete.. devo dire che se c’è una cosa che mi manca davvero di qui sono le risse con Malfoy!- disse soddisfatto.

-RON!- lo guardò scandalizzata lei.

Non erano cambiati per niente, sempre gli stessi. Ron il solito attaccabrighe ed Hermione la ragazza giudiziosa, ed osservatrice delle regole. Sorrise.

-Buonasera Potter- disse una voce gelida alle sue spalle.

-Buonasera Malfoy- gli rispose Harry.

- Bella Fratello! Come butta-disse Ron in uno slancio di allegria (e probabilmente mezzo ubriaco) gli batté una mano sulla spalla.

-Sicuramente sono più sobrio di te Weasley- commentò sarcastico il biondino (ma con la schiena dolorante).

-E tu Draco, cosa ci racconti?- disse educatamente Hermione.

-Bhe? Neanche un ‘ciao’ Granger? Come siamo formali stasera! Va bè vorrà dire che staserà l’unico con cui parlerò sarà Potter- sorrise malizioso, e (l’ex) il Gryffindor ricambiò.

-Voi due non siete cambiati affatto…- commentò ironica Hermione.

-Suvvia, Herm, non fare la santerella…- sdrammatizzò Harry.

La ragazza scosse la testa. –Draco, Harry, quali sono le vostre mogli?- chiese con un sorriso.

-Herm..? Vuoi andare a dire tutto?- chiese il moretto preoccupato.

-Ma no, idiota. Se vi cercano le trattengo io!- i due si scambiarono uno sguardo.

-Granger rimani la migliore!- disse Draco

-Lo so- disse sorridendo beffarda.

Stanza delle necessità

Harry e Draco entrarono, mentre il loro discorso stava virando sul vivo.

Il biondino lo trascinò sul letto, baciandogli sensualmente il collo.

CLANG!

I due si alzarono, tendendo le orecchie.

CLANG!

All’improvviso la stanza si oscurò.

In pochi secondi apparve una figura. Aveva un mantello scuro, che gli copriva la testa, da dove sbucavano due occhi rossi…

-Voldemort…- mormorò Draco.

Ma Harry scosse la testa. –Lui è morto…-

-Hai ragione caro Harry…- disse una voce acuta che penetrò le loro menti come un fischio.

-Chi sei?- disse il biondino con voce sicura.

-Io..? Vedi Harry, quando hai ucciso lui, ti sei dimenticato di una cosa molto importante… ero il suo servo numero 1- un sorriso maligno gli apparve sul volto, scoprendo orribili denti gialli.

-Rookwood (AIUTO, si scrive così???)- sussurrò

-Precisamente…- disse con un sorriso.

-Vediamo se sei ancora così bravo Harry caro!! Malfoy, disonore della famiglia vattene, ti conviene…-

-NO!- disse deciso il biondino.

-Come vuoi.. ma io non faccio morti inutili… quindi vedrai morire il tuo dolce amore… se è questo che vuoi…- alzò gli occhi al cielo

Harry ridusse gli occhi a fessura. Era pronto. Avrebbe combattuto fino alla morte, se necessario.

Ad un gesto del Mangiamorte una fila di candele si accese.

-Preparati alla fine, Potter!- disse con una voce roca

Harry estrasse la bacchetta, pronto allo scontro.

-EXPELLIARMUS!- grido Rookwood.

Ma Harry schivò il colpo.

-RICTUSEMPRA!- questa volta Rookwood fu scosso da forti risa che lo misero fuori uso per qualche minuto, nel quale Harry gli lanciò un incantesimo che lo lasciasse immobile per un po’

-Impedimenta!-

Quando finalmente il Mangiamorte rinvenne, era furioso.

-Stupido moccioso!-

Gli incantesimi andarono avanti per ore, senza mai smettere.
Harry venne ferito gravemente alla spalla, ed in quel momento il cuore dello Slytherin ebbe un balzo.
Aveva paura. Tanta. Troppa, di perdere l’unica persona che realmente amava, e forse era quello che lo bloccava.
Avrebbe voluto correre in suo aiuto, ma non poteva. Così se ne stava lì, in quel angolo a seguire quella orribile battaglia di anime.

-Incendio-

Qualsiasi mossa facesse Harry, Rookwood la bloccava.
Aveva la perfetta conoscenza di tutti gli incantesimi, soprattutto quelli oscuri. Quelli, a quali Harry non avrebbe avuto scampo.

-Morirai Potter!!!- gli gridò il Mangiamorte.

-Davvero? È quello che hai detto anche cinque ore fa, eppure sono ancora vivo!!-

’Brutta mossa’ pensò Draco. Non era mai una buona mossa quella di provocare l’avversario. Lo sapeva bene, era reduce di una bella scazzottata con Weasley dalla quale era uscito piuttosto dolorante.

-Hai ragione Potter…- disse con un ghigno. –Quand’è così… CRUCIO!-

Harry urlò di dolore.

Draco soffriva, nel suo angolo. DOVEVA fare qualcosa.

Rookwood sorrise.

-Imperio…-sussurrò.

Harry si alzò piano, iniziando a fare capriole, ed a torcersi come un contorsionista professionista… quella visuale non faceva che del male a Draco.

-BASTA!!!!!!- gridò Draco.

L’incantesimo si ruppe. E Rookwood lo guardò.

-Forse ho fatto male e non ucciderti subito…- mormorò.

-No!!!! Rookwood, questa è una faccenda fra noi due, lui non centra…-

-Ma come siete carini…-disse ghignando.

Harry lanciò un’occhiata a Draco.

-Va bene Potter ora basta coi giochini…-

Gli occhi color smeraldo di Harry brillarono nel buio.

-Avada Kedavra- una luce verde scaturì dalla bacchetta dell’uomo, che sorrise maligno.

Ma il corpo che colpì non fu quello di Harry.

Draco si era gettato, sul suo corpo. Prendendo in pieno il getto.

Harry spalancò gli occhi, che gli si rigarono di lacrime. Il verde smeraldo brillò.

-Draco..? Draco, ti prego rispondi!!- disse Harry, buttandosi sul suo corpo.

-Harry…-

-Cosa, cosa? Draco!-

-Harry.. ricordati….

-Cosa? COSA?-

-…Amor omnia vincit…- e così dicendo chiuse gli occhi argentati.

Harry posò un ultimo bacio, leggero su quelle labbra bagnate dalle sue lacrime.
Poi si voltò con occhi di fuoco verso l’uomo che l’osservava divertito.

-Allora?- chiese.

-AVADA KEDAVRA!- urlò Harry, e questa volta il bersaglio fu colpito.
Rookwood cadde a terra, privo di vita, ma nessuno lo avrebbe rimpianto.

Harry pianse su quel corpo notti intere.
Divorziò da sua moglie qualche giorno dopo.
Si dice anche che abbia lasciato Londra per sempre, ed abbia abbandonato qualsiasi legame con la magia.
Non si sa dove andò. Molti scrissero libri su di lui. In cui unica certezza era che Harry James Potter amò solamente Draco Lucius Malfoy.

*

Allungò la mano per stringere quelle di Harry, ma il ragazzo la rifiutò.
-Credo di essere capace di capire da solo le persone sbagliate, grazie- gli rispose gelido.

(Harry Potter e la Pietra Filosofale)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=35496