How To Kiss a Guy

di CamYagamii95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** First Date ***
Capitolo 3: *** The Things We Do For Views ***
Capitolo 4: *** Pause ***
Capitolo 5: *** Red Flash ***
Capitolo 6: *** Casual Meetings ***
Capitolo 7: *** Revelations ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo


"Oggi la vostra Felicity dice addio alla dieta... Bacon, uova, e poi pane e burro! Buongiorno!"
Questa era la breve didascalia che accompagnava il selfie mattutino di Felicity su Instagram. D'altro canto, avrebbe potuto pubblicare qualsiasi cosa: lei era Felicity Smoak, la vlogger più conosciuta del momento, i likes sarebbero arrivati comunque.
Qualche secondo e lo smartphone iniziò a vibrare: l'ondata di fans, con likes e commenti, era appena iniziata. Silenziò l'iPhone e si godette in pace la colazione,poi diede una lettura veloce ai commenti.
Alcuni le lasciavano qualche emoticon, altri saluti e domande, ma sempre più numerosi erano quelli che le chiedevano di fare una serie di video con consigli amorosi.
Ci avrebbe pensato. Anzi, aveva già una mezza idea.

Finiti i corsi in università, Felicity aveva la serata libera. Nel mattino aveva studiato e il pomeriggio aveva seguito le lezioni, ora era troppo stanca per rimettersi a studiare.
- Che fai dopo le lezioni, Oliver? - chiese la ragazza al suo migliore amico, mentre entrambi mettevano a posto i quaderni su cui avevano preso appunti.
- Non so, avrei voglia di gettarmi su un divano e vegetare fino a lunedì prossimo... E tu?
- Io dovrei girare un vlog... E magari passerò la notte a montarlo.
- Di cosa parlerai stavolta? - le chiese curioso il ragazzo.
- Mettiamola così: se mi accompagni a casa te lo dico. Anzi - aggiunse mordicchiandosi il labbro inferiore, nervosa - mi servirebbe il tuo aiuto.
- Non posso dire no alla mia migliore amica, su! Raccontami tutto! Esclamò Oliver - mettendosi su una spalla lo zaino.

Note dell'autrice
Dovrei smettere di iniziare long, e invece eccomi qui con un'altra D: Dovrei continuare il crossover con The Flash, la mia originale distopica (o studiare), ma ero su Youtube a perdere tempo e mi è venuta l'ispirazione :) Ovviamente questo è solo un prologo, i prossimi capitoli saranno più lunghi e aprrofonditi! Spero mi lascerete due paroline, alla prossima ^^

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Capitolo 2
*** First Date ***


How To Kiss a Guy - Capitolo 1

First Date

Prima di cominciare, una piccola nota:
grazie a tutte voi che avete recensito,
che mi avete contattata in privato e
aggiunto questa schifezzuola a
preferite/seguite/ricordate,
non mi aspettavo questa accoglienza!
E soprattutto, scusate se non vi rispondo una ad una!
Ho davvero pochissimo tempo e
in quel poco tempo libero che ho avuto
ho preferito aggiornare, in un certo senso per ringraziarvi :)

- Allora, cosa faremo nel tuo video? - chiese Oliver, mentre i due ragazzi si dirigevano verso casa di Felicity.
- Ecco - iniziò la ragazza arrossendo - da un po' di tempo mi chiedono di dare consigli sull'amore, sul primo appuntamento, su come baciare... Ovviamente questi video non posso mica farli da sola! - Felicity stava bisbigliando. Già la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze che stavano incrociando li stavano guardando con curiosità, ci mancava solo che sentissero di cosa stavano parlando... Stavano già causando troppo gossip.
- E hai pensato di chiedere aiuto a me? - le chiese lui, nascondendo un sorrisetto compiaciuto.
- Se non ti va posso capirlo! Magari potrei chiedere aiuto a qualche Youtuber, tranquillo! - si affrettò a precisare Felicity.
- Certo che no! - disse precipitosamente e a voce troppo alta Oliver - mi offro volontario come Tributo!
Felicity ridacchiò. Intanto erano arrivati dinanzi il portone di casa sua, e con la mano destra stava cercando le chiavi nella sua grande borsa fucsia, abbinata alle sue scarpe basse.
Dopo aver salito delle imponenti scale di marmo, arrivarono alla porta del suo appartamento, che dall'aspetto sembrava blindata.
- Eccoci qua - disse Felicity quando entrarono in casa. Tolse le scarpe e posò la borsa all'ingresso, poi si diressero verso la stanza dove registrava i vlog. Intanto Oliver si guardava attorno. Era una casa davvero grande, con un lungo corridoio su cui si affacciavano numerose stanze da entrambi i lati. Non si sentiva alcun rumore, quindi il ragazzo dedusse che Felicity viveva da sola.
La stanza in cui l'aveva condotto era quasi completamente vuota, se non fosse stato per un divano in pelle rossa e le attrezzature, tipo telecamere e microfoni vari. I muri invece erano dipinti di azzurro, con delle stelline, fiorellini e altri disegni del genere.
- Accomodati - gli disse lei, indicando il divano - io intanto sistemo questi aggeggi.
- Fatto! - esclamò poco dopo, sedendosi accanto a lui - sta già registrando, ma tranquillo, taglio tutto dopo. Sei pronto?
Oliver annuì, un po' nervoso.
- Dai, sciogliti un po' - raccomandò Felicity - più naturali siamo, meglio è!
L'altro annuì semplicemente, senza parlare.
- Salve a tutti, ladies and gentlemen, benvenuti in questo mio nuovo vlog! Io sono felicity e oggi sono qui col mio migliore amico, Oliver! Saluta Ollie! - disse tutto d'un fiato Felicity, ostentando allegria.
- Ciao - disse il ragazzo, alzando la mano.
- Adesso fai il timido, eh? - riprese lei - Comunque oggi siamo qui per rispondere ad una delle vostre richieste più frequenti: vlog con consigli amorosi! Per questo ho pensato di chiamare Ollie, così che abbiate il punto di vista maschile e femminile!
- Respira un po' - disse Oliver, prendendola in giro.
- A cosa serve respirare? Ad ogni modo, per cominciare, oggi vi daremo alcuni consigli sul primo appuntamento. Vuoi iniziare tu, Oliver?
- Certo. Allora, mi rivolgo ai ragazzi: siate galanti. Portate la vostra ragazza in un posto speciale, ad esempio al cinema a vedere un film che le piace, ad un ristorante esclusivo, oppure a casa vostra a registrare un vlog su come comportarsi al primo appuntamento!
Entrambi scoppiarono a ridere, mentre Felicity lo guardava ammirata. Dov'era finito il timidone di qualche minuto fa?
- Siate galanti - ripetè Oliver - se passate a prenderla con la macchina apritele la portiera, fatela passare per prima se salite delle scale o attraversate delle porte, vi darà anche dei vantaggi!
- Che Don Giovanni - disse Felicity.
- Per me è una missione far sentire felice la ragazza che corteggio - disse Oliver serio, guardandola negli occhi.
- Io non esco con una ragazza. Io corteggio. Forte. - lo prese in giro Felicity.
- Se andate al cinema, cercate di metterle la mano sulla spalla, così - riprese Oliver, posando il braccio sulle spalle della ragazza - è un gesto carino, e serve a capire se a lei piace il contatto fisico con voi. Lei non si è spostata, quindi immagino di piacerle.
- Ho una cotta per te dalla prima elementare - lo prese in giro lei, portandosi la mano al cuore.
- Se uscite per cena - riprese Oliver - non sedetevi di fronte, ma cercate di formare un angolo di novanta gradi, così potrete meglio rubarle un bacio. Ok, adesso cedo la parola alla padrona di casa.
- Uhm, io in realtà ho solo un paio di consigli da dare. Il primo è per le ragazze logorroiche come me: ogni tanto tacete e ascoltate quello che ha da dire lui! E secondo, ma questo vale per entrambi: se l'altra persona vi dice di avere un interesse particolare, non fingete di averlo anche voi solo per fare colpo! Ascoltate quali sono i suoi interessi, ma poi parlate dei vostri!
- Assolutamente - annuì Oliver - fingere di essere interessati a qualcosa che in realtà non ci piace porta solo a pessimi risultati. Guardate me.
- Ma che simpatico! Credo che sia tutto per oggi... Se avete altri dubbi scrivetelo nei commenti. Alla prossima!
Felicity rimase qualche secondo ferma, poi si alzò per interrompere la registrazione.
- Grazie mille per il tuo aiuto - disse nel frattempo - sei stato il protagonista nel video!
- Pensi che mi accontenterò di un grazie? -
Oliver usòun tono così serio da far sollevare a Felicity gli occhi dalla fotocamera, facendole scordare di interrompere la registrazione.
- Ehi, non ti ricatterò mica! Mi basterà uscire con te domani sera per considerarci pari!
Felicity tirò un sospiro di sollievo, poi interruppe la registrazione e disse: - Volentieri -


Note dell'autrice
Di nuovo salve! Ancora grazie a voi che mi avete letta! Spero lascerete un commentino anche qui! Alla prossima ^^

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Capitolo 3
*** The Things We Do For Views ***


How To Kiss a Guy - capitolo 2

The Things We Do For Views

Prima di cominciare,
un doveroso ringraziamento a chi recensisce,
chi mi scrive in privato, aggiunge a
preferiti/seguite/ricordate o
semplicemente legge in silenzio, grazie davvero!
 

La suoneria del suo iPhone interruppe in maniera tutt'altro che gradevole il sonno di Felicity.
Sbuffando, e senza neanche guardare chi la stesse telefonando, rispose - Sì? -
- Felicity, mi dispiace svegliarti a quest'ora - disse la voce del suo manager - mi è appena arrivata la chiamata del manager di DollyMolly, vuole girare una collaborazione con te!
- Perfetto - replicò Felicity - digli che sono libera domani. Buonanotte.
- No! - strillò il manager per impedirle di riattaccare - dovete iniziare oggi! Passo a prenderti alle 10:30, ok? -
- Non esiste - disse decisa lei, ormai completamente sveglia - ieri ho girato un vlog e oggi devo montarlo, ho da fare -
- Facciamo così - le propose il manager - passo tra un quarto d'ora da te, e mentre tu ti prepari io monto, ok? -
- E va bene, ma solo per questa volta - gli rispose arrabbiata Felicity - lo sai che non mi piace che altri editino i miei video.

Qualche ora dopo

Mentre si stava truccando per l'incontro con l'altra Youtuber, l'iPhone iniziò a vibrare senza sosta. Evidentemente il suo manager aveva editato e caricato il video, e adesso le stavano arrivando tutte le notifiche.
Dopo qualche minuto le arrivò un messaggio su Whatsapp. Essendo il suo numero privato, non a disposizione di fan, era sicuramente qualche suo amico o familiare, così lo lesse subito.
Era di Oliver.
Bel video. Specialmente la parte finale. Cosa si fa per le views, eh?
Felicity guardò assorta lo schermo, e non ebbe tempo di pensare ad una risposta in quanto le arrivò subito un altro messaggio.
Per stasera puoi considerarti libera. Non vorrei riprendessi anche la nostra uscita.
Felicity non rispose, invece andò su Youtube e aprì l'ultimo video caricato sul suo canale. Andò direttamente agli ultimi venti secondi, e si rese conto che c'era qualcosa di strano. Oliver era seduto da solo al divano, e sentì la sua voce dire "mi basterà che mi ripaghi uscendo con me stasera".
La ragazza mollò immediatamente tutto quello che stava facendo e andò nella stanza delle registrazioni.
- Che hai combinato? - urlò al suo manager - come ti è saltato in mente di caricare quella cosa? Era privata!
- Ma hai visto quante visualizzazioni ha fatto il tuo vlog? -
- Non mi interessa, io non sono quel tipo di persona! La mia vita privata deve restare tale!!! -
- Dai, Felicity, calmati, non ... - il suo manager provò a calmarla, ma inutilmente.
- Senti, lascia stare, sei licenziato! -
L'uomo la guardò perplesso - Sei impazzita? -
- Esci fuori da casa mia e non farti più vedere ! - urlò lei.
Il manager andò via, mentre lei provò a chiamare Oliver al telefono. Provò varie volte, ma il ragazzo non rispose, nè allora e nemmeno a tutte le altre chiamate del weekend.

Note dell'autrice
Solo delle brevi scuse per questo capitolo troppo corto! Grazie per aver letto, alla prossima! ^^

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Capitolo 4
*** Pause ***


How To Kiss A Guy - Capitolo 3
Pause


Il lunedì successivo Felicity si recò a lezione prima del solito. Oliver era già lì, a chiacchierare con gli amici, e contrariamente al solito non le aveva preso il posto vicino a lui. Felicity si avvicinò comunque a lui e lo salutò. Oliver non le rispose, così lei gli afferrò il braccio (non senza notare, sotto il maglioncino che indossava, che era molto muscoloso) e gli disse - Dobbiamo parlare -
Oliver si scusò con gli amici e si allontanò dal gruppetto con la ragazza alle calcagna, in cerca di un posto meno affollato per parlare tranquillamente e senza interruzioni. Appena lo trovarono, Felicity gli chiese - Perchè non hai risposto alle mie chiamate? -
- Hai proprio bisogno di una spiegazione? - replicò lui sarcastico.
- Se avessi risposto alle mie chiamate, ti avrei spiegato subito che il video non l'ho montato io, ma il mio manager, anzi ex-manager, visto che l'ho licenziato, che mi dispiace un sacco, e che ... -
- E perchè dovrei crederti? - la interruppe Oliver.
- Perchè mi conosci da anni, e sai che non ti farei mai una cosa del genere. Sei più di qualche views su Youtube per me -
Oliver non le rispose, ma la guardò intensamente. Alla fine prese un profondo respiro e si mise le mani sul viso.
- Non so a cosa credere, ok? -
- Mi dispiace davvero che tu non mi creda, Oliver - disse amareggiata Felicity.
- Felicity, vorrei davvero crederti, lo giuro - le rispose stancamente Oliver, mettendole le mani sulle spalle - ma mi ha fatto molto male vedere una cosa così intima sbandierata ovunque -
- Oliver, pensi che non capisca come ti senti? - gli chiese lei, mettendo le sue mani su quelle del ragazzo. Wow, pensò, così siamo proprio vicini.
- Voglio solo farti capire che non userei mai così il mio migliore amico - riprese Felicity.
- Ho solo bisogno di tempo. Mi faccio sentire io, ok? -
Felicity lo guardò tornare al suo posto, triste. Ma era pur sempre meglio di niente... Insomma, aveva detto che si sarebbe fatto sentire, no?

Note dell'autrice
Oggi sono stata cattivissima... Capitolo brevissimo e conclusione non molto felice... Ma mi sembra giusto soffrire sia nelle fanfiction che nel telefilm (ridiamo per non piangere...). Che dire, spero vi sia piaciuto e che lascerete due righe di recensione, alla prossima! :)

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Capitolo 5
*** Red Flash ***


CAp 4

How To Kiss A Guy - Capitolo 4
Red Flash



- Non ci posso credere! - strillò felice - davvero tornate? - chiese incredula Felicity.
- Domani sera siamo a casa tua, cervellona - rispose dall'altra parte dello schermo Sara Lance, mentre sua sorella Laurel annuiva sorridente a quelle parole - scommetto che Star City è cambiata da quando siamo andate via... devi portarci nei migliori posti, ok? E tutto in quattro giorni -
Quando la chiamata su Skype finì, Felicity scoppiò quasi a piangere dalla gioia. Dall'altra parte dello schermo avevano parlato Sara e Laurel , le sue due migliori amiche sin da quando aveva tredici anni. Si erano trasferite entrambe per l'università - Laurel studiava legge, Sara un'accademia non meglio precisata - e così si vedevano raramente e per poco tempo.
Erano sempre state molto diverse, ognuna con le sue passioni e il suo temperamento diverso, ma nessuna di loro aveva mai giudicata l'altra, si erano sempre sostenute durante gli anni più difficili, l'adolescenza, avevano superato insieme verifiche a sorpresa e cotte impossibili. Felicity aveva sofferto moltissimo quando entrambe l'avevano abbandonata e non aveva più trovato nessuno com cui costruire quel rapporto.
Era felicissima di vederle, e la sua speranza era che quei giorni insieme le facessero dimenticare per un po' di Oliver.

La sera dopo, Felicity aspettava impaziente le due ragazze a casa sua. Sarebbero passate di lì, per poi andare al Red Flash, un nuovo locale molto alla moda in quel momento.
Per l'occasione Felicity aveva indossato un abito blu e delle scarpe molto alte e dello stesso colore. Ormai metteva i tacchi così spesso che con le scarpe basse si sentiva a disagio.
Poco dopo le ragazze bussarono alla porta. Anche le sorelle Lance erano molto eleganti, Laurel vestiva di rosa e Sara di rosso, a tema col locale. Nonostante ciò, non esitarono un attimo ad abbracciarsi strette.
Dopo essersi sciolte dall'abbraccio, Felicity le condusse in auto. E lì, mentre lei guidava, iniziarono a chiacchierare: di studi, di problemi di cuore, di progetti, come una volta.
Sara, a quanto pareva, era quasi vicina a laurearsi all'accademia, e aveva "qualcosa" con un eterno indeciso peggio di lei, un certo Leonard.
Laurel stava studiando per la sua seconda laurea e si vedeva con una ragazza. Guardò titubante Felicity, evidentemente aspettandosi un'opinione negativa, ma l'altra le chiese semplicemente altri dettagli.
E alla fine toccò a lei: raccontò degli studi, che procedevano a rilento a causa del canale YouTube, che invece andava benissimo e aveva bisogno di essere seguito e curato, e poi raccontò anche di Oliver.
- Oliver? Oliver Queen? - chiesero contemporaneamente, incredule, le sorelle Lance.
- Okay, prima che cominciate "il discorso", non è come pensate voi. Siamo diventati amici perchè abbiamo delle lezioni in comune e a dirla tutta sono io che ho fatto una cazzata -
Le ragazze provarono a replicare, ma nel frattempo erano arrivate al Red Flash. Fasci di luce filtravano da dentro, e il colore non lasciava dubbi sul perchè fosse stato scelto quel nome per il locale.
Parcheggiarono lì vicino ed entrarono. Il locale era in stile minimal, come piaceva a loro, tutto rosso e nero. C'era un bar che serviva aperitivi, con bevande alcoliche e non, sedie e tavoli molto alti e più in là la pista da ballo, su cui tutte e tre non vedevano l'ora di scatenarsi. Tra l'altro, la pista era molto affollata, e Felicity non vedeva l'ora di gettarsi nella mischia e magari di conoscere anche qualcuno di interessante.
- Venite - disse, a voce alta per farsi sentire sulla musica - vi offro qualcosa -
Si sedettero ad un tavolino libero e poco dopo ordinarono. Stavano guardando divertite e frementi la pista, quando un ragazzo si avvicnò a loro.
- Scusate, sapete dov'è il bagno? Mi sento un po' strano...
Felicity negò, spiegando che erano nuove lì.
- Capisco... Oh, come gira la testa... Se fossi più sobrio potrei calcolare la velocità... Ma se fossi sobrio la testa non mi girerebbe... Che paradosso.
Felicity lo afferrò appena in tempo. Non gli serviva calcolare la velocità, dal fatto che il ragazzo stesse per cadere aveva intuito che, beh, la testa gli girava ad una velocità almeno buona.
- Sapete, se non fossi così brillo questa sarebbe una buona tattica per abbordare gente. Sai, con te ci proverei - continuò a sproloquiare lui, rivolgendosi a Felicity.
Le ragazze ridacchiarono, e Felicity si ritrovò ad arrossire. Sebbene fosse alquanto alticcio, il ragazzo che aveva seduto accanto era molto carino. Chissà se da sobrio era più garbato.
- Okay - disse, scacciando quei pensieri dalla testa e prendendo la situazione di petto - come ti chiami e con chi sei qui? -
- Uhm, allora, se non sbaglio mi chiamo Ray e... sono qui con dei tizi che conosco appena dell'università. Uno è vestito di verde. Ha una camicia verde. Che cavolo di colore è il verde? -
- Tenetegli compagnia mentre io cerco il tipo vestito di verde - disse Felicity alzandosi e dirigendosi verso la pista da ballo. Non era per cercare uno sconosciuto che aveva desiderato in pista, ma tant'è.
- Ehi - strillò Ray - dici a quel tipo che non ci prova con te, capito? Quello è un donnaiolo. C'ero prima io! -
Felicity si allontanò, ignorandolo, mentre le ragazze ridevano.
Appena fu in pista, capì che l'impresa in cui si era cacciata era disperata. La musica era fortissima e la luce spariva a intermittenza, non avrebbe mai trovato il tipo con la camicia verde. E che gli avrebbe detto, poi?
Mentre si guardava attorno, qualcuno le afferrò il braccio.
- Ehi! - disse, sorpresa. Fu però ancora più sorpresa quando vide che a tenerla ferma era Oliver, e ancora quando vide che aveva una camicia verde.

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Capitolo 6
*** Casual Meetings ***


Cap5

How To Kiss A Guy - Capitolo 5
Casual Meetings


- Ciao - disse Oliver, rivolgendole un sorriso imbarazzato. Aveva le guance arrossate, forse anche lui era leggermente brillo.
- C'è un tuo amico che ti cerca - strillò Felicity, cercando di sovrastare il suono assordante della musica.
Oliver annuì, e le indicò con un cenno di fargli strada.
Quando arrivarono al tavolo, Sara e Laurel stavano chiacchierando normalmente con Ray. Lui era ancora alticcio, ma riusciva comunque a sostenere un disorso sensato con le due ragazze.
Improvvisamente, Laurel e Sara videro Oliver.
Laurel abbassò gli occhi, mentre Sara lo guardò infuriata.
- Non sapevo foste qui... - tentò di dire Oliver.
- Risparmiaci - replicò secca Sara.
Nel frattempo, Ray guardava la scena senza capirci molto. Come Felicity del resto. Sapeva che Quentin Lance era in rotta con la famiglia Queen per la loro capacità di riuscirsela a cavare per ogni grana legale che avevano, grazie al loro smisurato portafogli, ma non capiva perchè le sue amiche prendessero la questione tanto sul personale.
La situazione stava diventando più insostenibile e imbarazzante del solito, così Oliver decise di porvi fine.
- Vieni, Ray, torniamo a casa - disse.
- Aspetta un attimo - replicò Ray, alzandosi e guardando Felicity - tu non mi hai detto come ti chiami. E dire che ero interessato a conoscere te, non le tue amiche. Senza offesa - aggiunse guardandole - siete molto belle anche voi, dico davvero -
- Ti dirò come mi chiamo solo quando sarò più sobria - replicò Felicity.
Lui ci pensò su, poi si deicse e le diede un biglietto da visita.
Oliver, a quel punto, lo trascinò via, innervosito da quello scambio.
- Avete visto che faccia aveva Queen quando l'ha portato via? - chiese Sara alle altre due.
- No, e non sono interessata a saperlo - replicò seccamente Felicity, rigirandosi il biglietto da visita di quel ragazzo fra le mani. Si chiamava Raymond Palmer e a quanto pareva aveva una grandissima azienda che portava il suo nome. Non poteva aspettarsi di meno da un amico dell'ereditiere dei Queen.
- Ma si può sapere cos'è successo fra voi due? - chiese ancora Sara.
Felicity la guardò, poi guardò Laurel e si rese conto che non aveva alcun motivo per non dire la verità, e così raccontò tutto - come si sentiva nei suoi confronti nell'ultimo periodo, quanto si erano avvicinati, e poi del video.
- Quindi non lo hai fatto di proposito? Sembrava preparato - disse Laurel, e poi aggiunse - quando ho tempo guardo tutti i tuoi video... Mi sembra di incontrarti così -
Felicity sorrise, e poi rispose - Non era assolutamente preparato. Il casino lo ha combinato il mio manager.
- E lui non ti ha ancora perdonato? Pur sapendo che non hai colpe? Scommetto tutto il mio patrimonio che adesso che il suo amico ci ha provato con te si farà risentire -
Laurel e Felicity ridacchiarono a quelle parole, dette da Sara, poi dopo ciò il discorso Oliver Queen fu definitivamente chiuso. Da quel momento della serata pensarono solo a ballare e divertirsi, e furono anche responsabili e bevvero poco.
Alla fine, molto più tardi, tornarono a casa. Felicity decise che era troppo tempo che non stava con le sue amiche, così le invitò a dormire da lei. Proprio come quando erano più piccole e avevano meno problemi.

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Capitolo 7
*** Revelations ***


Cap5

How To Kiss A Guy - Capitolo 6
Revelations


Sebbene stanchissime, Sara, Laurel e Felicity dormirono poco quella notte. Le due sorelle Lance erano stanche del viaggio, e Felicity per aver studiato, ma era una così bella sensazione trovarsi dopo tanto tempo tutte insieme. Così, decisero di sistemare la stanza di Felicity affinchè, invece di una sola persona, potesse ospitarne tre la notte.
La stanza era molto spaziosa, e la cosa era acuita dal colore dei muri della stanza, ovvero un celeste molto chiaro. Dello stesso colore era l'enorme armadio a quattro ante che occupava un'intera parete. Ma Felicity aveva comunque più vestiti di quanti ce nè andassero lì dentro. Addossati ad un'altra parete c'erano gli scaffali che usava come libreria. Non le piaceva molto leggere, così i ripiani ospitavano centinaia di CD, videogiochi e altri aggeggi tecnologici che adorava. Di fronte aveva la scrivania, blu con le gambe marroni, gli stessi colori delle mensole situate sopra. Ed infine c'era il letto, che ovviamente riproponeva gli stessi colori, affiancato dal comodino e delle poltroncine. Grazie allo spazio che c'era fra tutti i mobili, Felicity potè sistemare dei "letti" a terra: dopo aver tolto i suoi adorati tappeti "pelosi", dispose una sopra l'altra parecchie coperte, e poi nè prese altre affinchè potessero coprirsi.
Alla fine, dopo aver sistemato la stanza, essersi struccate e cambiate per la notte, poterono sdraiarsi.
Raccontarono mille dettagli insignificanti della loro vita, solo per il piacere di condividerli e ricreare l'illusione di abitare ancora a dieci metri di distanza. Laurel raccontò della sua incapacità di concentrarsi sullo studio se non avesse corso per almeno quaranta minuti appena sveglia. Felicity, che odiava qualsiasi cosa implicasse bruciare calorie, ridacchiò e la prese bonariamente in giro. Dal canto suo, Felicity raccontò del suo pigiama super morbido, con tanto di orecchie e coda, che utilizzava quando era triste e aveva bisogno di un abbraccio. Laurel ricambiò la presa in giro dicendole che era una bambina di cinque anni. Sara invece stava sviluppando la passione per eccellenza dei vecchietti, ovvero il cruciverba.
Prima che potessero rendersene conto, la discussione intraprese la strada dei ricordi: la prima volta che si erano incontrate, e cioè nell'ora di Educazione Fisica mentre ciondolavano, tutte e tre avevano presentato la scusa del ciclo ma nessuna di loro ce l'aveva realmente; la prima volta che erano uscite insieme, quando erano andate a vedere un film horror, così trash che invece di ridere avevano riso tutto il tempo, disturbando gli altri spettatori in sala; una volta in cui Felicity stava mangiando il gelato e aveva starnutito, così forte che aveva sporcato il tavolo, e tante altre ancora.
Ad un certo punto, Laurel disse, con tono leggero che nascondeva una certa agitazione: - Avete presente quando durante il secondo anno andavo malissimo a scuola e tutti pensavano che stessi sviluppando un disturbo alimentare? In realtà mi vedevo con Oliver Queen.
Le altre due la guardarono scioccata. Sara aveva la bocca aperta.
"Se non altro" pensò Felicity "questo spiega il suo atteggiamento di prima".
- Non guardatemi così! Non era nulla di serio... Anche se avrei voluto che lo fosse! Ma lui aveva un'altra.
- Che bastardo! - esclamò Sara.
- Già. Li scoprì insieme e lui non ebbe nemmeno il buon gusto di negare.
- Scoperti? E perchè non li hai affrontati? - chiese ancora sua sorella.
- Non è così semplice come sembra, sai? Lui sin dall'inizio non mi aveva nascosto che volevamo due cose diverse, cosa avrei dovuto dirgli? E poi, fui presa alla sprovvista... Stavo andando a casa sua perchè mi aveva detto che la sua famiglia era fuori per non so che viaggio. Quando arrivai era tutto spento, e pensai che magari mi aveva fatto qualche sorpresa... Una ragazza può sempre sognare, no? Invece appena ho aperto la porta della veranda ho sentito dei forti gemiti, uno era sicuramente lui, e poi si sentiva una ragazza fare lo stesso, ci stavano dando dentro...
Laurel si interruppe. Alla luce della piccola lampada che avevano lasciata accesa, si vedeva chiaramente che Sara era impallidita.
- Che cavolo - scherzò Laurel - non pensavo che il sesso etero ti mettesse a disagio.
- Non è come pensi - disse Sara lentamente - credo che quella ragazza fossi io.
Le altre due accolsero la rivelazione spalancando gli occhi. Laurel si allontanò istintivamente da sua sorella.
- Laurel, non mi aveva detto niente - disse Sara, trattenendo le lacrime - mi aveva detto che si faceva delle altre ragazze... E a me stava bene, perchè io da lui volevo solo... Non una cosa seria... Ma non sapevo ci fossi tu tra "le altre".
Laurel si alzò in piedi.
- Ti credo - disse alla fine, dopo un lungo silenzio - ti credo davvero. Ma non so per quale motivo, la cosa mi fa più male di quanto dovrebbe, visto che a me Oliver Queen neanche piace più. Non riesco a spiegarlo, davvero.
Detto ciò, Laurel corse in bagno. Felicity, che aveva assistito sino ad allora alla scena, impotente, corse da lei. Fra le due era sicuramente quella che stava più male.
Laurel provò a parlare, a dire ancora una volta che non sapeva perchè ci stava così male, ma Felicity non la lasciò parlare e l'abbracciò. Fra le sue braccia, l'amica si lasciò andare, e iniziò a dare libero sfogo al pianto e al tremolio che aveva in tutto il corpo.
Poco dopo tornarono dall'altra sorella Lance. Lei non era più sdraiata, ma era fuori al balcone, a cercare di calmarsi. Felicity andò da Sara, mentre la sorella la seguì lentamente.
Fuori faceva parecchio freddo, ma Felicity sembrava l'unica ad essersene resa conto. Sara stava guardando attentamente verso una direzione ben precisa, che Laurel riconobbe essere la direzione verso la quale erano le loro vecchie case. Solo Quentin abitava ancora lì, visto che la moglie l'aveva lasciato, mentre la madre di Felicity, appena lei era riuscita acavarsela da sola, aveva deciso di girare il mondo.
- La questione è - iniziò Felicity, consapevole del fatto che nessuna delle due avrebbe parlato - qualcuno, parecchio tempo fa, vi ha prese in giro, entrambe. Vi ha nascosto elementi che vi avrebbero fatto agire diversamente, nè sono sicura. Ora, ci sono due strade di fronte a voi. La prima è che il vostro bellissimo rapporto tra sorelle, che io ho sempre invidiato, ve lo facciate rovinare. La seconda, che è quella più difficile, è che vi rendete conto che il male e il dolore che provate non è colpa vostra. E ovviamente lentamente, cercate di andare avanti.
- Io farò quello che vorrà Laurel - disse immediatamente Sara - vuole odiarmi? Sei la benvenuta, non puoi odiarmi più di quanto lo faccia io. Vuoi perdonarmi? Perfetto, in tal caso insegnerai anche a me come perdonarmi. Vuoi uccidere Oliver Queen? Al tuo servizio.
- Io non ho niente da perdonarti, Sara. Devi solo capire che avrò bisogno di tempo - disse Laurel alla fine.
Felicity era felice, ma esausta, così decise di andarsi a coricare.
Alla fine si addormentarono, e dormirono per parecchie ore, tanto che il giorno dopo era quasi pomeriggio, ma tutte avevano l'emicrania.
Mentre prendevano un bel caffè forte, e Laurel si lamentava che sua sorella le aveva messo troppo zucchero, Felicity ricevette un messaggio sullo smartphone.
- Avevi ragione ieri sera - disse a Sara dopo aver letto il mittente.

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