Musica e danza

di Shine_Angel_Liberty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Strani incontri ***
Capitolo 3: *** Duelliamo? Ma anche no ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Cap 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 

Scala cromatica in sol, arpeggio in do minore, sestina, sincope in fa diesis,

Scala cromatica in sol, arpeggio in do minore, sestina, sincope in fa diesis,

Scala cromatica in sol, arpeggio in do minore, sestina, sincope in fa d-

 

-AHHH!!!!-

Una giovane ragazza dai capelli rossicci che indossava un tutù azzurro fece un volo di quattro metri passando sopra la testa corvina della pianista.

Letteralmente.

-Ma si può sapere come diavolo hai fatto???!!!-

-Non è colpa mia One-chan!!! Il pavimento è scivoloso e p-

-Capisco che sia scivoloso! Capisco che si possa scivolare! Ma…- E qui fece una pausa drammatica degna di Shakespeare -… va oltre la mia comprensione il fatto che tu sia riuscita a saltare quattro metri sopra la mia zucca! E non è la prima volta!-

-Suvvia, sarà successo un paio…-

-Di decine di volte nell’ultima MEZZORA!-

-E allora facciamo un’altro pezzo! Questo lo odio e sono ore che lo prov-

-INNANZITUTTO siamo su questo pezzo da mezzora, SECONDARIAMENTE non si lasciano le cose a metà, e poi non sei l’unica che sta lavorando qui! Fare da base musicale a una che non sta stare in piedi non è facile!-

-Dai…-

-No, questa è la mia ultima parola Fenice.- finì incrociando le braccia al petto.

La ragazzina dai capelli cremisi si strinse nelle spalle e abbassò lo sguardo.

Purtroppo per lei, la sua sorellona non sembrava intenzionata a lasciar perdere la questione e allora decise di ricorrere al suo asso nella manica.

L’arma finale.

L’arma distruttiva.

Il terrore della gente.

L’arma che aveva distrutto il naso di Voldemort.

Nah, non esageriamo.

Fatto sta che quella cosa era il male in persona.

Fenice si mise in posizione. Si accucciò davanti alla sorella tenendo la testa china. Mentre la maggiore la guardava dubbiosa, ella tirò su lentamente lo sguardo color Nutella e si infilò una mano nella tasca ( sì, il tutù aveva tasche ).

-One-chan…- iniziò talmente zuccherosa da far venire il diabete.

-…Per favore- continuò melensa - possiamo passare ad un’altro pezzo?- supplicò sbattendo ripetutamente i suoi occhioni riflettendoli in quelli cobalto della sorella,

-Ecco…- La corvina stava iniziando a tentennare.-Ecco…NO! Non tentare di corrompermi ragazzina! Ed ora riprendiamo!- Disse severa.

Fenice abbassò lo sguardo sconfitta e si apprestò ad alzarsi…quando sollevò lo sguardo con un ghigno a dir poco non rassicurante.

-Okay Shine carissima…- Dopodiché sorrise angelica - Sarà un piacere finire di ballare questo meraviglioso pezzo!- 

Sua sorella la guardò stralunata. Dall’assoluta disperazione sua sorella aveva preso a saltellare e a ridere circondata da stelline e fiori di gelso.

Leggermente sospetto.

-Fenice…-

-Sì Ne-chen?-

-Cosa hai fatto?-

-Nulla-

-Certo e io sono Seto Kaiba reincarnato 100 ( boh ) anni dopo la sua morte…- 

-Sorellina, avverto del leggero sarcasmo nella tua voce! E’ successo qualche cosa?-

-Sì-

-…?-

-Dove hai messo il mio Deck?-

-…io…?-

-No, il sindaco di roma.-

-Davvero?! Adesso vado a dirgliene quattro! Aspetta che esc-

Shine prese per il colletto del body la più piccola che si apprestava a fuggire.

-Dove…-

-Gulp…- deglutì “l’innocente" piccina.

-HAI MESSO IL MIO DECK ??????-

-…Nel forno…?- Tentò di alleggerire la più piccola facendo un sorriso incerto.

La ragazza maggiorenne rimase immobile per un tempo indefinito.

La minore, fiutando  l’imminente pericolo, si sfilò dalla presa, corse in cucina, spense la spia del forno, afferrò tre barattoli di Nutella, dieci confezioni di Kit Kat e fuggì correndo come se non ci fosse un domani, giusto in tempo per sentire:

-IO TI UCCIDO BRUTTA STUPIDA!!!!!!!!!!!!-

Mentre lei rideva sotto i baffi con la cioccolata in bocca.

 

 

 

 

NDA Autrice.

Che ve ne pare? Lo continuo?

Ci troviamo dopo che Yuma ha incontrato Astral e poco dopo I duello con Kite. Ci saranno piccoli cambiamenti di trama ma spero nulla di troppo differente ( O forse spero il contrario ma per confondervi dico l’opposto per farvi credere di non dire il ero ma in realtà dico un rovescio della realtà reale per pensare l’opposto. Chiaro no?)

La piccola Fenice mi ha già conquistato!!!❤️

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Strani incontri ***


Capitolo 1

 

Strani incontri

 

Normalmente vedere una giovane ragazza di 13 anni correre su un viale della città di Hartland city per i suoi abitanti era abbastanza normale.

Beh, se non si conta che la ragazza in questione indossava un tutù di danza blu, un paio di sottili calze rosa e delle punte (come facesse a correre era un mistero…ma se hai la giusta motivazione tutto è possibile! Almeno in teoria. ^^” NdA) ai piedi e tra le braccia teneva ciò che per una ragazza in piena crisi di adolescenza e con gli ormoni a mille era un vero paradiso: Nutella, cioccolato, Nutella, biscotti, Nutella…ho già detto Nutella?

Ritornando a noi, c’era questa ragazzina dai capelli rossi che correva tra i futuristici viali della città, incurante delle stralunate occhiate che la gente le riservava.

Ad un certo punto ella svoltò a destra, infilandosi in un parco che si trovava presso la scuola media.

Gli alberi erano la rappresentazione concreta dell’arrivo della primavera.

Trovarsi in mezzo al boschetto era come buttarsi a capofitto in una tela di colori ancora freschi, che si mischiano e mescolano al primo movimento. 

C’erano fiori di ciliegio che volando via col vento si posavano sui tulipani delle aiuole, oppure che si mescolavano con i boccioli dei peschi ancora dormienti, si potevano vedere anche le prime begonie e i primi Gigli risvegliarsi dai loro lungi letarghi…

Ma per una tizia che ha appena corso 2 km per seminare la sorella infuriata, correndo con le punte - e inciampando un paio di decine di volte, anche se questi son particolari - e portandosi dietro un carico talmente pesante che…

Nah, quello non le era pesato più di tanto. 

La piccola vagabonda/ballerina/tizia-che-non-capisce-nulla-del-mondo prese la balla al balzo e, evitando di prenderla sul naso, si nascose dietro a un cespuglio.

-Muahahahah! Qui non mi troverà mai! E adesso non potrà più costringermi a ballare quella maledetta sonatina di Clementi!!! Muahahah*cough, cough, cough.* - 

Nel bel mezzo della sua risata malvagia, un piccolo moscerino aveva deciso di farsi una panoramica delle interiora di una ragazzina di nostra conoscenza.

E, quando finalmente dopo vari sputacchi, colpi di tosse e impiccamenti vari, il moscerino uscì finalmente da quella fossa chiamata tunnel della Nutella avariata, ( a voi lasciò immaginare come deve essere stato per il  povero moscerino…) imprecando e maledicendo più di quanto lo avesse fatto la divoratrice di cioccolata.

Dopo aver riacquistato un certo contegno e la sua rimanente dignità ( se si può dire che una pazza, circondata da dolciumi e che ha appena rischiato di morire per un moscerino abbia ancora della dignità) decise di premiarsi per il suo duro lavoro e stava per addentare un Kinder Duplo quando…

 

 

 

DALL’ALTRA PARTE DELLA CITTA’…

 

…rincontriamo la nostra sfigata preferita! ( Spero che il cacciatore di numeri ti sfidi in un duello e ti rubi l’energia vitale N.d.Sine.; Ehi, ma tu non dovevi essere la dolce, buona e timida delle due?! N.d.A; Non ti lamentare, ci hai creato tu. N.d.Shine.)

Okay, forse non proprio sfigata, ma forse un po’ topo da biblioteca sì.

La nostra graziosa amica che si trova ora in biblioteca, fino a 1,9 km fa stava inseguendo la piccola pesta, ma poi nel bel mezzo del cammino delle sua via si ritrovò davanti alla biblioteca, ed essendo un topo saccente, entrò e ignorò la sorella che si fece inutilmente 1,9 km in più di corsa.

“Che scatole però” penso la “dolce” ragazza “ sono 13 anni che vivo con lei e non ho capito ancora come fa! Non siamo in un libro di Harry Potter! Voglio dire, non mi sembra tanto normale che ad una ragazzina basti schioccare le dita per muovere e spost—

Iniziò un coro di angeli. Una luce innaturale illuminò i meandri vecchi, buio ed ammuffiti della da noi chiamata biblioteca. Ma non era casuale.

La luce e la voce indicavano un chiaro punto. Oggetto. Persona. 

Indicava una cosa/oggetto/persona color oro, con delle mesch verde scuro. Era…

-O MOI SANTO DIO!!! L’EDIZIONE SUPER MEGA IPER ULTRA DORATA MA NON SOLO QUESTO ANCHE ESCLUSIVISSIMA DI ITALO CALVINO IL VISCONTE DIMEZZATO!!!-

-SHHHH!!!- la zittì truce la bibliotecaria.

-Oh. Ehm, volevo dire: L’EDIZIONE SUPER MEGA IPER ULTRA DORATA MA NON SOLO QUESTO ANCHE ESCLUSIVISSIMA DI ITALO CALVINO IL VISCONTE DIMEZZATO!!!-( Avviso: per chi è cieco come una talpa o ancor meno come la sottoscritta, basta leggere la riga sopra ^^)

E’ inutile dire che la corvina si fondò sul libro come se non ci fosse un domani e lo prese subito in prestito.

Shine uscì dalla biblioteca senza voltarsi nemmeno indietro, mettendosi subito a leggere ignorando tutto il resto del mondo.

E così, i poveri diavoli che prima avevano visto una ballerina correre sulle ( con le ) punte, adesso dovevano subirsi i numerosi crepacuori che troppo spesso li assalivano:

1. Per prima cosa Shine decise di attraversare la strada con il rosso ( sempre leggendo ovviamente ) proprio all’ora di punta. 

Vedere una tizia coi capelli scuri, pallida come uno straccio, assorta a leggere un libro ( al loro tempo? Quando avevano comodissimi tablet? Impossibile!) passare in mezzo a tutte quelle auto e -miracolosamente- uscirne illesa dall’altra parte è un’esperienza leggermente traumatizzante.

Molti testimoni si chiedono ancora se per caso quella ragazzina non fosse in realtà un fantasma morto su quella stessa strada…

2. Non si saprà mai il perché, ma i piedi di Shine la condussero in mezzo ad un cantiere.

Un cantiere amplio, pieno di travi in legno e metallo per terra, costruzioni instabili e pericolanti e molte ruspe e gru guidate da dei poveri disgraziati ubriachi alle 14.00 del pomeriggio.

Lasciò a voi immaginare il seguito…

3. Shine andò a sbattere contro un palo.

E non stava nemmeno leggendo.

.

.

.

.

-Ahia!- si lamentò lei - mi verrà un bernoccolo! Accidenti alla mia solita sfortuna!-

E, mentre si alzava, si ricordò di una cosa importantissima! no, non il fatto che aveva una sorella minorenne in giro per una città popolata al 74% da delinquenti. no, nemmeno che aveva sbattuto contro il palo. e nemmeno il fatto che si era chiusa fuori di casa, perché le chiavi le aveva lasciate nella sala musica. Ma qualcosa di ben peggio:

IL CARNEVALE DEI DUELLI!!!

….

 

 

 

…VIDE…

 

…Un ragazzino seduto su una panchina. Ma non era come gli altri.

Non aveva dipinta sul volto un’espressione allegra e spensierata, di ingenua fantasia e di felice libertà. Non saltava e giocava come gli altri bambinone parco giochi, non girava come una trottolina sulla giostra dai mille colori, non duellava con un sorriso sul volto pronto a divertirsi con gli amici:

Non aveva semplicemente espressione.

Gli occhi color mango erano circondati da profonde occhiaie nere, i capelli azzurrini erano troppo ordinati per un bambino, e il viso era espressivo come quello di un giocatore di poker. Ma solo più malinconica.

Sedeva ritto come uno stecchino sulla sbilenca panchina del parco, la più brutta di tutte.

Ciò che colpì Fenice era la sua magrezza. Sembrava stare a digiuno da mesi, eppure aveva gli abiti troppo puliti e costosi per essere un senzatetto.

Qualcosa non andava. 

Non ci voleva Sherlock Holmes per capire che quel ragazzino aveva dei seri problemi. Ma Fenice percepì altro. 

Come una calamita si alzò e si diresse verso il bambino, lasciando lì la sua scorta di dolci ( e ce ne voleva!). Avvertiva Il nulla. La sua paura. Rabbia. Frustrazione per qualcosa che non riusciva a compiere.

Chi poteva immaginare che un bambino di 6 anni provasse tutto questo?

Ma poi la rossa avvertì qualcosa di strano. Di inaspettato.

Avvertiva l’affetto. La voglia di proteggere. Di aiutare. Di rendersi utile.

Senza rendersene nemmeno conto si ritrovò faccia a faccia col bambino. 

Aveva attraversato tutto il parco giochi senza pensarci.

Il bambino sollevò lo sguardo.

Impassibile. 

Ma lei la sentiva. 

La sua curiosità. Il perché quell’estranea fosse andata da lui. Proprio da lui.

Lei deglutì.

Che si dice ad un bimbo impassibile, asociale e, a quanto pareva, timido?

“Mh, solo io noto delle somiglianze con mia sorella? “ pensò la ragazza.

 

DALL’ALTRA PRTE DELLA CITTA’….

 

-Eccì!!!! Sniff, mi devo essere beccata il raffreddore.-

 

TORNANDO A NOI…

 

-…Cosa vuoi?…- che voce fioca, pensò la ragazza.

E ora, che gli dico? Ti ho visto solo e volevo salutarti? Ciao, no, nulla, scusa? Sentivo strane voci venire da te???

Poi, l’illuminazione.

Mise su il suo migliore sorriso e:

-Ti va di duellare con me?-

 

 

N.d.A

 

Cosa ne pensate?

Baci.

 

 

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Capitolo 3
*** Duelliamo? Ma anche no ***


Duelliamo? Ma anche no.

 

-Ti va di duellare con me?-

-…non lo so…- Se fosse stata una persona normale a quelle parole gli si sarebbe messa a ridere in faccia, a quel bambino. Ma Fenice,  si sa già, era normale quanto un magonò Malfoy. Per carità, tutto è possibile, anche se…

-…ehm…- “Che faccio, che faccio, che faccio???” -Allora…come ti chiami?-“ Certo, hai appena chiesto ad un bambino di duellare, lui ti risponde con l’enfasi di un cactus a ferragosto e tu gli chiedi il nome. Complimenti, il prossimo premio No-intelligent.”

-…- “ Cavolfiore, non risponde!!!”

-Ehm…io mi chiamo Fenice Liberty, e tu?-

-…- “Spinaci, lattuga, carciofi, finocchi e tutte le altre verdure che non ho ancora menzionato! Non ho fatto nulla di male per meritarmi questo!…Beh, avrò bruciato il Deck di mia sorella, e anche le avrò rubato le scorte di cioccolata, ma però!*”

-…Hart.-

-Eh?- Fenice si riprese dai suoi colloqui mentali per vedere il ragazzino chiudere gli occhi con aria stanca, mettendo nuovamente in vista le occhiaie, e ripetere:

-Hart. Mi chiamo Hart.-

-Hart…- Fenice si fece pensosa.-Hart…mi piace!- Concluse la tredicenne con un sorrisone, stupendo non poco l’altro.

-…Ti piace cosa?- chiese confuso il piccolo, modificando di poco la sua espressione facciale, che ad un occhio poco attento sarebbe risultata sempre uguale, melanconica e impassibile allo stesso.

-Il tuo nome!- rispose Fenice come fosse la cosa più ovvia del mondo. - Mi piace perché, nella semplicità di quattro lettere, riesce ad esprimere tutta la sua dolcezza e gentilezza. Significa cervo, se non sbaglio, e tu mi ricordi proprio esso. -Concluse sfoggiando il suo solito sorriso abbagliante.

Il bambino rimase a guardarla in silenzio per qualche secondo, che divennero poi decine di secondi per finire in minuti.

“Santo pomodoro di Milano, ho detto qualcosa di sbagliato? L’ho offeso? Non mi pare, sento solo vibrazioni positive ora, ma…”

-…Tu sei la famosa ballerina, giusto?…-

“Eh???” Hart la guardava ora direttamente, negli occhi, con sguardo freddo e assente.

-Milù ti fai chiamare, no?-

-Eh? Oh! Sì, giusto. Sì, io sono la famosa -credo- ballerina che va sotto il nome d’arte Milù.- la ragazza si sedette accanto a lui, sulla panchina.-Sei molto intelligente, sai? Non sono molte le persone che mi hanno mai collegata a Milù!-

-Perché?- Per la prima volta da quando avevano iniziato a  parlare, Hart sembrava interessato e -forse Fenice si ingannava- felice.

-Beh, sono una persona molto…clumsy. Sai, una di quelle che fanno due passi e inciampano, vanno a sbattere contro la gente, fanno cadere i libri per terra…con tutto questo body - Disse indicandosi l’abito azzurro- non avrei mai pensato che qualcuno mi avrebbe riconosciuto!- concluse con una risata cristallina.

-Per di più,- continuò- sono anche molto malandrina. Adoro fare scherzi alla gente, che siano amici, professori o perfetti sconosciuti!- finì con un sorriso birichino.

Hart la guardò qualche istante in silenzio.

-Mi piace vederti ballare.- disse solo.

-Tu mi guardi agli spettacoli?!- Fenice era parecchio stupita. Non credevo che a quel bambino potesse piacere la danza.

-Mh mh. - rispose.- mi piace vedere te volteggiare lieve sul palco, seguendo sulle note tua sorella, che con dolcezza ti accompagna con la sua melodia, mescolandola con la tua. Mia piace perché ogni volta che vi esibite - e qui la guardò nuovamente negli occhi. - mi fate sentire felice.-

E Hart sorrise. Sorrise e basta. Sorrise come qualsiasi normale bambino avrebbe fatto.

Fenice era in un tumulto di sentimenti. Dolcezza, tenerezza, orgoglio ( aveva fatto sorridere il bambino) felicità e…tristezza.

Perché? Perché non poteva essere un bambino normale? Uno di quelli che ride e sorride ogni istante, che gioca spensierato, che si sporca la bocca e la maglietta quando mangia? Perché non poteva essere un bambino che faccia i capricci perché voleva il gelato, perché non poteva fare cavalluccio sulle gambe di suo papà, perché…

Tutto ciò durò attimi. Gli attimi in cui Hart sorrise. Per poi ritornare come prima. 

-Ehm…Hart?-

-…sì Liberty-san?-  chiese il piccolo.

-Primo, non mi chiamare Liberty. Mi fai sentire vecchia. Io per te sono Fenice, Fenice-chan o Milù, chiaro?- disse la ragazza facendogli l’occhiolino. Quando vide Hart annuire proseguì.- E secondariamente…ti va di duellare? Te l’avevo chiesto prima ma non avevi risposto e p-

-No.-

Quella non era la voce di Hart. Non era per niente la sua voce. Non era melanconica, timida e gentile come la sua, era tagliente, determinata e anche cattiva. 

Apparteneva a un ragazzo che avrà avuto l’età di sua sorella. Era alto, con una capigliatura a fragola- é vero!- bionda con dei ciuffi verde scuro, e occhi grigi. E che occhi! Fossero stati solo grigi! 

Erano di un grigio chiaro ma allo stesso tempestoso, rispecchiandosi perfettamente con i sentimenti del giovane. Erano sottili, di forma quasi felina, che avrebbero fatto paura a qualsiasi persona sana di mente sulla terra.  Fenice non risulta tra quelle.

-E perché no, pardon?- disse lei al tipo mentre quest’ultimo si avvicinava- è solo un’innocente duello! E poi tu non sei nessuno per dirti cosa fare e non.- Concluse lei incrociando le braccai al petto e guardandolo con aria di sfida.

-Posso perfettamente, invece- disse lui tagliente come una katana affilata -perché è mio fratello minore.-

Fenice si immobilizzò. La vita nel pacchetto continuava, ma lei era immobile. Non si accorse di Hart che la osservava. E nemmeno dei bambini che le correvano vicino. E nemmeno del ragno che le cadde sul naso. 

No, aspetta, quello sì. 

Dopo aver strillato terrorizzata e averlo ammazzato per bene pestandolo un centinaio di volte per esserne sicura, il tutto sotto lo sguardo impassibile ( anche se un po’ divertito) di Hart e quello esasperato e annoiato del suo -a quanto pareva- fratellone.

-Certo che sei proprio una mocciosetta.- disse lui, dopo che Fenice aveva commesso un ragnomicidio e aveva giurato di uccidere qualsiasi insetto avente zampe, ali e corpo viscido. - Hart, vieni, andiamocene via da questa bimbet-

-EH, NO MIO CARO!- gli rispose lei con i capelli in fiamme. Non letteralmente, per fortuna, ma ci avvicinavamo a quel passo. - TU, non osare chiamarmi mocciosetta! ho tredici anni e-

-E io diciotto- le rispose lui inarcando un sopracciglio.

-……E mia sorella ne ha diciannove, tié!- rispose lei facendogli una linguaccia degna di un Likitung**.

-Che bambina…- le disse solo lui alzando gli occhi al cielo.- Andiamocene Hart, su…- disse al piccolo addolcendo il tono.

-Stupida fragola ambulante….- Lo maledì Fenice sottovoce. Anche se non abbastanza da non essere udirìta dal diretto interessato.

-Che cosa hai detto?- lo disse in un modo, ma in un modo, che avrebbe fatto tremare di paura un orso polare al polo nord, e con uno sguardo, ma uno sguardo, che avrebbe fatto sotterrare una talpa dallo spavento.

-Oh, dicevo solamente che il tramonto ha dei bellissimi colori, ra cui il color fragola.- Gli rispose lei angelica, incrociando le mani dietro la schiena, risultando apparentemente una dolce e innocente bambina.

Ma lui non se la bevve.

-E’ mezzogiorno.-

-…Davvero? Scusami sono daltonica.- ADESSO Fenice voleva proprio vedere come avrebbe fatto mister fragola ambulante.

-Tu sai che solo i maschi possono essere daltonici, vero?- la rimbeccò lui guardandola incavolato.

Ah.

-Oh, Ehm, vero, sì.- ADESSO Fenice era nei guai. E anche tanto.

Ma arrivò un’aiuto inaspettato dal cielo. 

Hart si mise a ridere. Forte, con le lacrime agli occhi. Come un normale bambino.

Aveva una bellissima risata. Cristallina, innocente ed ingenua. Come quella di ogni normale bambino.

Il fratello si era girato a guardarlo meravigliato.

Fenice era in contrasto tra il Ti-voglio-abbracciare-Hart e il Scusa-ma-devo-scappare-per-salvarmi-le-chiappe.

Per una volta la ragione la ebbe vinta contro il cervello di Fenice. Anche se l’istinto di sopravvivenza l’aveva un po’ aiutata in fondo.

Fenice si mise a correre via come se non ci fosse un domani, ridendo ad alta voce di quello che le era appena successo. 

Sperava proprio di rincontrare quel bambino in futuro, pensò, mentre si allontanava dai due fratelli con le risate di Hart nelle orecchie.

 

DALL’ALRTA PARTE DELLA CITTA’…

 

 

N.d.A

Buon salve!

Prima cosa: Chiedo scusa se tra questi capitoli troverete modi e stili di scrivere diversi, ma devo ancora sistemarmi per bene ( di testa.), anche se questo sarà il capitolo modello con cui scriverò i prossimi capitoli.

Seconda cosa: in teoria questo capitolo doveva essere scritto e uscire domenica, ma l’ho fatto ora perché sono a casa con la febbre e non sapevo cosa fare ^^”

Terzo: Vi è piaciuto? Io mi sono sbellicata quando ho scritto certe parti del capitolo, non so voi ^^

Ringrazio Illidian per i suoi consigli su come scrivere meglio ( no, non ce l’ho con te ^^) e Misty-chan per aver resuscito l’ultimo capitolo. Mi fa sentire bene ricevere segnali ( positivi o negativi che siano ) che stiate leggendo le mia storia.

Il prossimo capitolo che spero arriverà a breve si incentrerà sulla nostra adorata Shine!!!!

Non vedo io l’ora di sapere quel che avverrà! ^^

Ci si sente

la vostra 

Shine-chan.

 

 

*da notare la grammatica di Fenice quando si arrabbia. ^^

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Strani incontri…2

DALL’ALTRA PARTE DELLA CITTA’…

…Era un fresco pomeriggio, decorato da un monologo proveniente da una ragazza dagli occhi cristallini.
-…Il carnevale dei duelli! Come cavolo ho fatto a scordarmelo! Sono un’imbecille! Una cosa così importante! Ci trasferiamo da Londra per venire a fare il torneo e ME LO SCORDO! Che imbecille…-
La corvina in questione era seduta su una panchina, con le mani sulla testa e che si insultava e malediceva per la propria dimenticanza.
Shine e la sorella non erano originarie del Giappone infatti.
Le due erano nate in Italia, da madre Americana e padri ignoti, abbandonate quando la prima aveva 10 anni e la piccolina solo 4.
La loro amatissima madre era una una prostituta che aveva avuto le ragazze per sbaglio. Bisogna dire che con la nascita della prima la parte di “madre” aveva avuto il sopravvento, ma aveva fatto crescere la figlia in modo che con la pubertà ( o anche prima ) potesse “aiutarla” col lavoro; con la nascita della seconda aveva preso la sua decisione. Le avrebbe abbandonate a se stesse.
Così le due si erano ritrova sole al mondo e senza riparo e alimenti. Le due erano state accolte in un’orfanotrofio, e lì avevano subito fatto valere le loro doti e diritti.
Una una formidabile musicista, capace di suonare qualsiasi strumento le fosse messo sotto il naso e un raro giglio di talento, la seconda una bomba di felicità e allegria, ballerina meravigliosa e leggiadra come una candida colomba.
Non che fossero mica perfette. Una troppo rompiscatole, invadente, esuberante; l’altra troppo timida, fredda, asociale.
Una era sempre fuori a marinare la scuola, mai in un luogo chiuso se non per quando ballava, mai a studiare.
L’altra chiusa in biblioteca tra i libri polverosi a farsi venire la gobba di Leopardi, e mai assente a scuola.
E quando erano assieme poi!
Sempre a litigare, gridarsi addosso e tirare oggetti - dizionari di latino e greco e barrette di cioccolata - all’altra; anche se realtà sono sempre state molto legate, sempre state insieme quando serviva e a fianco dell’altra nel momento del bisogno.
Hanno sempre avuto una passione in comune oltre alla danza e alla musica: i duelli. 
Col tempo si erano anche creati deck forti e addirittura complementari, e quando avevano iniziato a fare successo ( 3 anni fa) si erano anche messe a partecipare a tornei ( singoli o in coppia ) sotto falso nome.
E adesso, dopo tutti i loro sforzi, Shine si era dimenticata di iscrivere se stessa e la sorella al torneo! 
Ma si può essere più teste di ciliegia?!
-Oi, che ci fai lì tutta sola bimbetta?-
Shine alzò lo sguardo. Un gruppetto di ragazzi delle medie l’aveva accerchiata attorno alla panchina. A giudicare dai capelli malandati, i vestiti strappati, i piercing che decoravano ogni centimetro della loro *splendida* faccia e i ghigni minacciosi non dovevano essere studenti modello. 
O magari anche sì, non bisogna mai giudicare dalle apparenze.
-Ehi piccoletta, fai lippa anche tu? Vieni con noi, che ti faremo divertire.-
No, non sono studenti modello, a quanto pare.
Se fino a pochi secondi fa l’espressione di Shine era stata sconfortata ed abbattuta ora era degna della sua ira, pari a quella del pelide Achille.
-Innanzitutto…- iniziò la ragazza, mettendosi lentamente in piedi davanti alla banda di mocciosi. -non sto facendo LIPPA.- disse talmente gelida da far rabbrividire un ghiacciolo.- i miei studi a scuola li ho conclusi da un anno. Secondo, sto frequentando l’università. Terzo, - la ragazza fece un passo in avanti - NON SONO UNA PICCOLETTA RAZZA DI ELETTROENCEFALOGRAMMA PIATTO*! - finì urlando contro il gruppo di teppisti che retrocedettero di un passo spaventati da quell’improvviso cambiamento.
-Elettroecosa?…- chiese un tipo dal volto sciupato col piercing assumendo un’aria confusa.
-Studia un po’ e vedrai che lo scoprirai! E non osate avvicinarvi mai più alla sottoscritta! Klar?-
-Tsh, ma senti la mocciosetta che fa la finta grande.-
A parlare era stato un ragazzo che prima non aveva notato.
Avrà avuto l’età di sua sorella, indossava la stessa divisa che avevano gli altri, solamente un po’ meglio conservata, aveva i capelli viola dalla forma indefinita ( Toh, un polipo ambulante ) e gli occhi blu scuro assottigliati in un espressione fredda e crudele.
-Oh, Shark, eccoti qui! Questa ragazzina non vouole unirsi a noi! Magari tu riesci ad essere più persuasivo…-disse un tipo dalle grosse e pelose sopracciglia.
-Sì certo, come se fossi interessato ad uscire con una delle elemen-
-E ADESSO BASTA! SARO’ ALTA UN METRO E 65, E AVRO’ LA FACCIA DA BAMBINA, MA HO 19 ANNI, PIANTATELA ALTRIMENTI MI INALBERO!-
-…-
-…-
-…-
-Eh?…-
-Studiate un po’, ignoranti!- disse questa mettendo le mani sui fianchi e guardandoli indignata.
-Non sapete nemmeno le cose basilari! Mah, non capisco proprio come facciat-
-E adesso basta.- disse il ragazzo che era stato chiamato Shark.
-Mi stai davvero rompendo.- disse lui con un cipiglio talmente minaccioso da far arretrare i suoi compagni.

*nella testa di Shine*

Shine dolce e timida:- Oh no! L’ho fatto arrabbiare! Devo chiedergli scusa, fa tanta paur-
Shine fredda: Ma chissenefrega, andiamocene via che ne ho abbastanza.
Shine neutra: Faremmo meglio ad andarcene.
Shine mix Fenice: SPACCHIAMOGLI IL MUSO BRUTTO ********!!!
*Realtà*

-Bene allora risolviamo la faccenda con un duello!- disse sicura Shine, incurante delle voci in protesta nella sua testa.
-Tsh, hai coraggio, eh? Bene, duello accettato!
-DUELLIAMO!-


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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

 

Finalmente succede qualche cosa!

 

Piccola nota: non ho mai descritto duelli in vita mia, e il deck creato per la mia Shine è un mix tra carte diverse meno o più note. Anche di personaggi della serie.

Uomo avvisato….

 

-DUELLIAMO!

Shark e Shine si misero sull’occhio sinistro i loro duel gazer e tirarono fuori i duel disk. Quello di Shine era azzurro mentre quello di Shark blu.

 

Shine 4000    Shark 4000

 

-In voce delle buone maniere inizierò io, poppante!- disse Shark con un odioso sorrisetto sulla faccia.

-Tsh, dovresti leggere un po’ di romanzi cavallereschi lo sai? O anche del medioevo, dove la donna era posta su un piedistallo e veniva contemplata in adorazione!-

-Sì, sì, professoressa. E pensare che non ero andato a scuola per saltare le 2 ore di storia! Detto ciò, iniziamo! Pesco!-

Shark guardò le carte appena pescate.

-Posiziono un mostro coperto in posizione di difesa e due carte coperte! A te la mano, principessina.- concluse con un pizzico di sarcasmo.

 

Shine 4000    Shark 4000

 

Shine assunse la stessa colorazione dei capelli della sorella. E non per l’imbarazzo.

-BRUTTO…! Ahem, tocca a me, pesco!-

Shine pescò ed osservò accigliata la sua mano.

-Posiziono un mostro coperto e una carta coperta. Finisco il mio turno.-

 

Shine 4000    Shark 4000

 

Shark la guardò stranito.

-…Beh, che c’è?-

-No, nulla…in realtà mi aspettavo che avresti attaccato.-

-Ah! Come se lo facessi! Per chi mi hai preso, per una alle prime armi?-

“ In realtà non avrei potuto far nulla di decente comunque…”

-In realtà sì- “Maledetto!”- Pesco!-

-Offro come tributo il mostro coperto e metto un mostro coperto sul campo! Metto altre due carte sul terreno e ti passo la mano!-

 

Shine 4000    Shark 4000

 

“Siamo messi bene…” pensò Shine mentre si guardava la mano.

-Forza! Pesco!-

Sì! Shine aveva pescato un mostro di livello 4! Proprio ciò che le serviva!

-Perfect…Evoco sul campo Annientatore Fotonico!- 

 

Livello 4, 2000 atk, 0 difesa.

 

Un possente androide che teneva in mano una clava del futuro (?) si mise in posizione di combattimento sul campo di Shine.

 

-Scopro Gogogo Gigas!-

 

Livello 4, atk 0 difesa 2200

 

Un grosso gigante dall’aspetto minaccioso fece il suo trionfale ingresso sul campo di battaglia.

 

-ADESSO UNISCO I DUE MOSTRI IN UNA RETE DI SOVRAPPOSIZIONE! EVOCAZIONE XYZ!!! MOSTRATI A NOI…COWBOY GAGAGA!

 

Livello 4, 1500 atk, 2400 difesa.

 

Un cowboy dall’aria simpatica comparve facendo un cenno di saluto a Shine, che contraccambiò.

 

-Lo metto in posizione di difesa ed attivo il suo effetto! Mando al cimitero una sua unità sovrapposta e ti infliggo 800 punti danno!-

-COSA?- Urlò Shark tra l’arrabbiato e lo stupito. Allora quella mocciosa non era così inesperta! Benissimo, sarebbe stato ancora più divertente distruggerla!

Gli 800 punti danno furono spazzati via senza troppe cerimonie.

-Termino il mio turno!- disse la ragazza sicura.

“Non sta andando troppo male però!” pensò orgogliosa di se con un sorrisetto.

 

Shine 4000    Shark 3200

 

-Non cantar vittoria bambola. Ora arriva lo squalo che ti spazzerà via! Pesco!-

-Evoco Squalo sciabola in posizione d’attacco!

 

Livello 4, atk 1600, difesa 1200.

 

Uno squalo dallo sguardo famelico comparve al fianco di Shark.

“ Adesso arriva…” pensò Shine super preoccupata.

Shark le sorrise ( no, non uno di quelli belli e dolci che fan venire il batticuore, ma uno da crepacuore) e…

-Termino il turno.-

A Shine cadde la mandibola per terra. 

-Ma…Mi stai prendendo in giro!!!! Sei lo stramaledetto semi-campione d’Asia e tu non hai ancora combinato un emerito nulla???-

Shark le sorrise e basta.

 

Shine 4000    Shark 3200

 

-Vabbè, io pesco!-

-Metto Cowboy Gagaga in posizione d’attacco e utilizzo il suo secondo effetto! Uso un’unità sovrapposta! Attacca Squalo sciabola!-

-Imbecille! Ha più punti del tuo mostro!-

-Non più Shark caro!-

Infatti quando Cowboy Gagaga attaccò il mostro di Shark, ci fu un gran fumo e il mostro che ne uscì vincitore fu proprio il mostro di Shine. E 1400 punti vita di Shark lo abbandonarono.

-…-

-Sorpreso, eh? Utilizzando questa sua abilità ho aggiunto 1000 punti attacco al mio mostro e ne ho tolti 500 al tuo! Che te ne pare?- Concluse lei con un sorriso strafottente degno di…Fenice.

-…- Shark guardava le sue carte con uno sguardo vuoto.

-Nulla da dire? Bene! Concludo il mio turno dopo aver posizionato questa carta coperta!-

 

Shine 4000    Shark 1800

 

-Pesco!- gridò Shark.

-Attivo la carta magia…Murena dell’avidità! Mescolo due mostri acqua dalla mia mano al deck e pesco 3 carte!-

“ Cos’ha in mente?” 

-Mescolo Doppio squalo e Squalo pantera dalla mia mano al deck!-

Shark guardò vittorioso le carte appena pescte.

-Evoco squalo doppie pinne!-

 

Livello 4, atk 1000, difesa 1200.

 

“Non so perché, ma quando guardo i suoi mostri, mi viene voglia di mangiare sushi…”

-Attivo il suo effetto! Quando questo simpaticone viene evocato normalmente posso scegliere come bersaglio un mostro di tipo pesce di livello 3 o 4 dal mio cimitero! Evoco Squalo Sciabola dal cimitero in posizione di difesa!-

 

Livello 4, atk 1600, difesa 1200.

 

Shine iniziò a muoversi sul posto un po’ stressata.

“ Ho fameeee….”

-COSTRUISCO LA RETE DI SOVRAPPOSIZIONE CON QUESTI DUE MOSTRI! EVOCAZIONE XYZ! MOSTRATI A NOI…SQUALO BAHAMUT!

 

Livello 4, alk 2600, difesa 2100.

 

Shine si immobilizzò quando al suo cospetto apparve un drago/ mostro marino avvolto da una luce azzurra e dall’aspetto maestoso. Poi riprese a saltellare, lamentandosi interiormente che aveva fame.

Shark nel frattempo la guardava stranito.

-Certo che sei strana forte…Comunque, scopro squalo pantera!-

 

Livello 5, atk 1100, difesa 2000

 

La carta che era finita nel dimenticatoio da qualche turno fu finalmente rivelata.

-Benissimo…SQUALO BAHAMUT, ATTACCA COWBOY GAGAGA!!

Il drago/ serpente marino caricò con tutte le sue forze contro il povero cowboy che, oltre a frustare le mucche per riportarle nella stalla, nulla di male aveva fatto nella sua magra vita, venne spazzato via, portando con se 1100 punti della padrona.

-Ed ora…squalo pantera, attaccala direttamente!-

Il mostro si lanciò contro Shine che a causa del contraccolpo finì col sedere sul marmo.

-Ahia!!- Si lamento l’infortunata.

-Beh, bambina? Imparata la lezione? No? Benissimo! Attivo l’effetto di squalo Bahmut, con il qualle posso evocare un mostro da livello 4 in giù dal mio extra deck! Evoco Lanciere Raggio nero Armatura Completa!-

Livello 4, atk 2100, difesa 600

 

-Il prossimo turno sarà il tuo capolinea! Ti passo la mano!-

 

Shine 1800  Shark 1800

 

Shark si mise a ridere mentre la diciannovenne si rialzava. Ella non sembrava per nulla turbata o preoccupata. Era un po’ triste per la fine del suo amico, ma presto avrebbe reso il suo sacrificio tutt’altro che vano.

-Pesco!-

-Evoco Gigante gogogo!

 

Livello 4, atk 2000, difesa 0.

 

-Attivo il suo effetto! Posso rimettere in gioco, in posizione di difesa, un altro mostro gogogo dal mio cimitero, alla condizione di mettere Gigante gogogo in posizione di difesa! Mostrati a noi, Gogogo Gigas!

 

Livello 4, atk 0 difesa 2200

 

Il grande titano tornò per la seconda volta in campo, fiancheggiato da un titano più piccolo ma tutt’altro che debole.

-ADESSO UNISCO I DUE MOSTRI IN UNA RETE DI SOVRAPPOSIZIONE! EVOCAZIONE XYZ!!! MOSTRATI A NOI…NUMERO 44, PEGASO DEL CIELO!

 

Livello 4, atk 1800, difesa 1600.

 

-UN NUMERO!?- gridò Shark allucinato. “ Ma lei non sembra esserne influenzata…Chissà cosa c’è sotto…”

-Tsh, pensi di riuscire a combinare lo stesso qualche cosa?-

-Sinceramente? Sì. Poi non ero io quella a gridare come un bambino davanti ad un mostro.- Disse Shine orgogliosaa facendo arrossire Shark.

-E Adesso…! Cosa dovevo fare?…- Shine assunse un posa interrogativa, facendo imbestialire Shark, che le urlò di muoversi.

-Ed ora…Ah, sì!- Shine batte il pugno destro sulla mano sinistra come se si fosse ricordata di una cosa molto importante.

-Allora… Metto Pegaso del Cielo in posizione di difesa, e poi attivo il suo effetto!- Shine sorrise malandrina.- Posso staccare un unità sovrapposta e distruggere un tuo mostro oppure tu puoi decidere di pagare 1000 life points per salvare il tuo mostro.-

-Cosa!!!!- Shine era allibito, arrabbiato e anche…sì, impressionato.-

-A te la scelta.- concluse Shine mentre attivava l’effetto del suo mostro.

 

Ad un certo punto, però…

 

CONTINUA…

  

 

 

NdA

Yoh! Sono tornata! 

Che ne dite di questo capitolo? Gli ultimi due sono riuscita a mala pena a scriverli velocemente, per cui non ho messo l’angolino dell’autrice, ma ora è ritornato! :3

Vi piace? Fatemelo sapere nelle recensioni! 

Ah, giusto per essere precisi, il deck della mio OC è quello che mi sono creata nel gioco Yu Gi Oh Zexal il carnevale dei duelli per il 3ds, quindi ci sono tante carte prese da altri personaggi, Come numero 44 che se non erro è la carta originale di Dumon… 

Questo duello poi l’ho combattuto veramente sul 3ds contro Shark, ma lui era talmente un imbecille nel gioco che ho dovuto modificare perti intere altrimeni sarebbe stato troppo facile vincere per Shine…

Shine: Non mi sarei mica lamentata, eh…

Sayonara Gente!

 

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Capitolo 6
*** Cap 5 ***


    Capitolo 5

Una scuola si innalzava davanti allo sguardo della piccola ballerina.
Era un edificio ampio e luminoso, dalle grandi entrate e dall'aspetto decisamente futuristico. Studenti con le uniformi entravano e uscivano dalla scuola, chiacchierando con gli amici, portando libri, parlando delle verifiche e dei compiti. 
Poi c'erano i più vivaci ed eccentrici che applicavano qualche modifica alle uniformi per renderle meno uguali e monotone, ma tutto quell'insieme di ragazzi e ragazze risultava agli occhi della rossa ribelle un branco di soldatini noiosi e barbosi.
-Uffaaa... Che noia e barba!- esclamò mentre osservava con scarso interesse i ragazzi della scuola.
 Inizialmente, dopo la corsa per scappare dall'antipatico del parco, si era messa a gironzolare per le strade della città, e cercando duelli interessanti, era andata davanti alla scuola, sperando in qualche evolversi delle azioni interessante, ma l'unica cosa che aveva trovato era un paio di principianti e tizi decisamente scadenti che facevano gli uni più pena degli altri.
Fenice osservò per un po' il duello di un tizio dai capelli neri sovrappeso e un ragazzo dai capelli a porcospino blu e rosa che avrebbe fatto sbellicare dalle risate anche Severus Piton.
Non c'era limite al peggio tra i due e se uno faceva una mossa stupida e insensata l'altro era capace di fare anche di peggio.
Il motivo per cui si era messa ad assistere a quel sciagurato incontro che avrebbe fatto piangere dalla disperazione Yugi Muto era l'essere astrale. 
Perché Fenice era sicura che quell'essere azzurro dagli occhi dai colori contrastanti fosse un astrale.
Ed era altrettanto sicura che il ragazzo fosse il possessore del numero originale.
L'aura che i due emanavano ne era la prova.
Fenice sbadigliò senza decenza e decoro.
"Certo che per essere uno il messaggero del mondo astrale venuto per farci sfuggire dalla distruzione dei tre mondi e l'altro la metà del messaggero, ovvero l'eroe, sono proprio due incapaci! Mia sorella narcotizzata duella meglio!...MA PERCHÉ?! Potevi attivare la carta trappola che avevi sul terreno, imbecilli di un terrestre e d'un astrale!"
Fenice si stiracchiò e sbadigliò nuovamente.
Guardò svogliatamente l'orologio posto sopra il portone principale della scuola. Appena mezzogiorno...
-Ehi, tu.-
Magari sarebbe potuta sgattaiolare in casa mentre la sorellona era distratta e andare a farsi un bagno caldo...
-Ehi, ragazzina!-
Sarebbe stato perfetto. Potrebbe addirittura andare a prendere della Nutella dalla mensola in cucina se fosse stata abbastanza fortunata!
- Oi! Ma mi ascolti? Ehi!-
Poi avrebbe potuto anche leggere nella vasca il libro ~Orgoglio e Pregiudizio~, che sua sorella adorava tant-
SPLASH!
Una secchiata d'acqua gelida colpì in pieno volto la nostra povera Fenice.
E fosse stata solo acqua!
Era un miscuglio d'acqua e zucchero, dolce tanto quanto appiccicoso.
La prima cosa che la ragazza vide furono un paio d'occhi Viola.
-Allora principessa, ti decidi ad ascoltarmi?-e con un tono melenso quanto falso il ragazzo dagli occhi viola si sedette accanto alla ragazza fradicia e appiccicaticcia.
Il ragazzo in questione aveva una capigliatura dalla chioma ritta e dalla coloratura arancione, indossava la divisa scolastica della scuola con la cravatta appositamente snodata per permettere la vista del suo torace e la guardava con un cipiglio di malvagità, astuzia e arroganza.
-Non rispondi, dolcezza?- ripeté ancora lui con tono provocatorio.
Fenice chiuse gli occhi.
"Non ucciderlo, non ucciderlo, non ucciderlo, non ucciderlo, ricorda che ti serve la fedina penale pulita per il futuro, non ucciderlo, non ucciderlo..."
-Oh, scusa, mi ero persa un attimo fra i miei pensieri, serve qualcosa?- rispose Fenice ripescando dal suo repertorio d'attrice il suo più dolce e falso sorriso che trovasse.
Il ragazzo sgranò gli occhi colto di sorpresa. Si riprese però quasi subito da quell'attimo d'incertezza.
-Sì, dolcezza. Stavo girovagando qui in giro alla ricerca di uno svago...-
"E buttarmi addosso un secchiello d'acqua zuccherata è uno svago???!!! B*******"
-Comprendo perfettamente. E poi?- continuò lei zuccherosa cosparsa di zucchero.
Il ragazzo si aprì in un sorriso sornione. Aveva trovato la preda perfetta per una serata di divertimento...
"Sottomessa, timida, e indifesa, non si è nemmeno arrabbiata per lo scherzetto che le ho giocato.  E pure carina. Ci sarà da divertirsi..."
"Non ucciderlo, non prenderlo per la cravatta e affogarlo nel fiume, non impalarlo, non assassinarlo, non piantargli un coltello tra le costole..."
-E a quanto pare l'ho trovato.- e a quel punto lui si avvicinò pericolosamente al viso della rossa. - che ne dici di darmi un po' di dolce, tesoro?-
Presente quel momento in cui vostra madre vi dice di fare tante e faticose cose e voi la ignorate e non ne fate nemmeno una? E quando, al centesimo richiamo lei perde la pazienza e silenziosa ma inarrestabile come un Avada Kadavra una ciabatta vi coglie il volto? Ecco.
Fenice si alzò dalla panchina e si mise di fronte al ragazzo, sempre mantenendo quel dolce sorriso. E poi infilò una mano nella tasca, che si strinse attorno ad un vasetto.
-Se vuoi il dolce te lo posso dare anche adesso...- disse la rossa guardando negli occhi il ragazzo confuso da questo cambiamento.
Poi lui si aprì in un'altro dei suoi insopportabili sorrisi.
-Ma se vuoi sì, puoi vienit ora a casa mi-
E Fenice gli versò un barattolo di Nutella ( liquida ) addosso.
Davanti a tutti i suoi compagni di scuola che già da un po' li osservavano.
E poi gli tirò un gancio destro che avrebbe reso fiero qualsiasi maestro di kung fu.
Il ragazzo cadde dalla panchina con un bel tonfo e si rialzò tenendosi la guancia rossa e coperto di Nutella.
-Sai...- iniziò Fenice allegramente - devo dire che mi è pure dispiaciuto aver dovuto sprecare la cioccolata, quindi ritieniti fortunato di aver avuto il mio dolce!-
E così fece dietrofront e saltellando e fischiettando se ne andò, lasciando allibiti e silenziosi tutti per 5 minuti buoni prima di riprendersi.





N.D.A.

Scusate per il ritardo e per il capitolo corto!!!!
Perdono!!! Ho avuto un esame al conservatorio e saggi varii!!!!
Gli aggiornamenti purtroppo non saranno molto costanti perché devo scrivere tutto col cellulare e c'è poco internet qui dove sono in vacanza -.-"
Spero il capitolo sia piaciuto.
Io mi sono sempre immaginata che quando Rei/Vector/ tizio coperto di Nutella non si trovava con Yuma si comportava proprio così.
Al prossimo capitolo, spero apprezziate e recensiate.

Un bacione da Shine ^^

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


 Capitolo 7


...Quando ci fu un Black out.
Ma non di quelli normali. Tutto si spense, dalle lampade ai Duel Disks. Alla realtà virtuale.
Shark ne era quasi felice. Perlomeno non si era fatto battere come un principiante.
Ma ne era comunque sconcertato. Non era mai successo.
Shine gli si avvicinò. Poi sorprendentemente gli sorrise.
-Non importa. Sarà per la prossima volta!- e gli porse la mano.
Shark sorrise tra se. Quella ragazzina era incredibile...
Le strinse la mano con piacere.
-Ti va di andare a mangiare un boccone? Io ho fame!- propose con serenità la corvina.
-Con piacere. Dove vi porto, Milady?
-A mangiare sushi! Duellare con te mi ha fatto venire voglia di pesce!
E così un dubbioso Shark si mise a seguire la diciannovenne che iniziò a fischiettare.


Dall'altra parte della città...


-Ma ch-AHHH!
Un alquanto sfortunata Fenice cadde in una buca ( in una città futuristica?!) quando si spensero tutte le luci.
Era incastrata in una posizione a dir poco scomoda: aveva il sedere dentro alla buca, con le gambe che sbucavano in fuori e le braccia attorcigliate dietro la schiena anch'essa bloccata.
Tutte le fortune.
-Aiut-bleah, ho ingoiato un sasso! Spuah! Aiuto!
E sarebbe rimasta così tutto il giorno se una buona anima non l'avesse afferrata per il colletto e l'avesse tirata su.
Anche se Fenice raggelò quando vidi gli occhi grigi glaciali del suo salvatore.


Ancora da un'altra parte...


-Orbital! Cosa significa? Si sono spenti tutti gli oggetti che necessitano di elettricità in questa città! Duel Disks e realtà aumentata compresi!...Orbital!
Il robottino se fosse stato attivo avrebbe avuto un attacco di cuore alle sgridate del capo.
Buon per lui che era spento.
-Mhh...- il biondo studiò il robot bianco qualche secondo - non è mai successo...ed il suo programma non lo prevede...tutto questo non ha senso...


Tornando a Fenice...


Un giovane dagli occhi grigi coperti da un paio di lenti osservava la rossa dubbioso.
Non gli risultava fosse normale che una terrestre appena salvata da una scomoda permanenza si comportasse...così.
La ragazza aveva infatti spiccato un salto degno d'un atleta all'indietro alla vista degli occhi dell'altro e quando aveva visto chi era si era messa a ridere istericamente.
-Io...tu...ahahah...tizio con problemi d'umore...ahahah...
Vabbè che era un braiano, ma non ci voleva molto per capire che quella terrestre avesse dei problemi. E seri anche.
-Ehm...tutto bene?
La ragazza smise di ridere per guardarlo. Poi partì in quarta.
-Adesso crederai che ho problemi, eh? Almeno TU non ti sei ritrovato con una giornata come la mia! Tre ore di danza, corsa di 2 km per scappare da mia sorella, fragola ambulante ed ora nella buca! Tu cosa faresti, eh? Non ne posso più delle punte, di sto vestito da spogliarellista e sta giornata del cavolo!- iniziò ad andarsene- e poi chi cavolo sapeva che solo i maschi possono essere daltonici? Ma va a quel paese scienza!- e se ne andò lasciando un ragazzo stupefatto in mezzo alla strada.
-'kay...- il ragazzo dai capelli grigi si sistemò gli occhiali sul naso e riprese per la propria strada, 


Tornando da Shine...


-Quindi parteciperai al carnevale dei duelli?
La ragazza osservava il ragazzo dai capelli a polipo con i suoi occhi azzurri.
-Già. E posso dedurre da questa domanda che anche tu lo farai, vero?
-Natürlich. Però...
-Cosa?
-Ho leggermente dimenticato di mandare i moduli d'iscrizione.- e si accucciò in un angolo in modalità depressione.
Shark la guardò sbigottito. Poi scosse la testa sorridendo leggermente. Era proprio uguale a Yuma!
Poi si fermò di scatto.
Assottigliò lo sguardo, rendendolo pericoloso e letale come quello di uno squalo.
Shine lo affiancò un po' confusa, e volse gli occhi dove lui stava guardando.
Stanziava lì un ragazzo alto che rispondeva allo sguardo del viola con la stessa intensità.
Era alto, almeno una quindicina di centimetri più della mora, e aveva dei capelli biondi che si scurivano sulle punte.
Ma la cosa che faceva più paura erano i suoi occhi grigi e tempestosi.
Aveva tra le mani un casco per la moto bianco, che Shine suppose fosse della motocicletta che si trovava a poca distanza da lì.
-Ci rincontriamo Reginald...
Il tono con cui lo disse fece rabbrividire la ragazza che si avvicinò di più al suo amico.
-Kite...Pensavo che dopo lo scontro con Yuma non ti facessi più vedere per un pezzo...- sputò fuori con disprezzo e cattiveria l'altro.
Kite sogghignò.
-Vedo che anche dopo che ti ho rubato l'anima tu non hai perso il tuo caratterino.
A quel punto Shark fece uno scatto in avanti con tutta l'intenzione di prenderlo a pugni, fermato prontamente dalla corvina che lo trattenne.
-Idiota! Non so chi lui sia, ma fare così non ti aiuterà di certo!- gli disse mentre con la sua scarsa forza tentava di tenerlo fermo.
Kite allora volse lo sguardo verso di lei.
Shark si fermò e spalancò gli occhi allarmato.
Se avesse scoperto che aveva una carta numero non avrebbe avuto speranze!
A quello si mise in mezzo ai due e guardò il biondo con aria di sfida.
Shine, non capendo il motivo di quell'azione, lo guardò stralunata.
Kite invece semplicemente continuò a sogghignare.
-Vedo che ti sei trovato una fidanzatina...e a giudicare dal tuo improvviso comportamento deduco che abbia una carta numero.
Shine allora fece due più due. 
Era un cacciatore di numeri! 
Ne aveva sentito parlare quando era all'estero con Fenice: si diceva rubasse la voglia di vivere delle persone!
Ed era quasi la verità: rubare l'anima non era poi tanto differente.
Shine allargò le pupille e mollò il braccio ( era rimasta avvinghiata a lui tutto il tempo ) di Shark e guardò l'altro.
-Guarda che non siamo fidanzati, eh.
Il viola la guardò sconsolato. Era senza speranza...
Il biondo invece stette zitto. Per poi ghignare.
-Eppure non hai negato di avere dei numeri...
Era fritta come una milanese impanata. Ripensandoci...
-Forse. Ma io ho fame e voglia di Pesce, quindi spostato.
E marciò oltre il biondo e il viola che la guardavano shokkati verso nuovi mondi.
O forse il sushi bar più vicino aperto.







N.d.A.
*schiva lattine di birra, vodka e Nokia*
A voi che non avete abbandonato questa schifezza...
Chiedo venia!
L'ispirazione tardava a venire e perciò...
Spero il capitolo vi sia piaciuto, nel prossimo l'incontro tra Shibe, Shark e Kite continuerà, e forse vi si aggiungerà anche Fenice :3
Ditemi nelle recensioni che ne pensate!
Bye Bye!

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Il Blackout non era cessato.
Continuava anzi a persistere sulle esistenze dei cittadini, confusi da quel l'avvenimento così inusuale.
Non era mai accaduto che un fermo di corrente durasse così a lungo, tantomeno che colpisse l'intera città.
A dir poco curioso...


Una misteriosa figura ghignava nell'ombra.
Indossava un passamontagna nero che impediva il riconoscimento della sua identità, e tra le mani aveva una tastiera collegata a computer vari con molti fili.
Aveva alle mani dei guanti neri e pelosi, probabilmente di pelle, e dei cavi erano proprio attorcigliati al suo braccio, attaccati al guanto.
-Hartland city...
Bisbigliò il personaggio con la voce roca e carica di raucedine. 
-È ora di farti cadere nell'ombra!
La sua risata agghiacciante rimbombò e risuonò tra i corridoi abbandonati e ammuffiti del palazzo...


Possiamo dire che Shine ha fatto delle cavolate nella vita.
Succede a tutti, è naturale sbagliare.
Non c'è nulla di cui vergognarsi, l'essere umano non è perfetto, come attestano le numerose guerre presenti al mondo, non è perfetto ma nemmeno buono. Infatti è risaputo che l'uomo sia un animale predatore, egocentrico ed egoista.
Poche sono le persone che non lo sono, anche se questo non giustifica il fatto, ma purtroppo non possiamo farci nulla.
Questi erano i pensieri che popolavano la mente di Shine mentre si era rintanata nel bagno del sushi bar cercando di uscire dalla finestra, dopo aver piantato Kite e Shark al tavolo. Il locale era miracolosamente aperto perché il gestore aveva avuto la buona pensata di utilizzare energia di sussistenza, schiavizzando poveri dipendenti innocenti.
"Scusami Shark" pensò mentre spalancava il vetro "ma non sono mai stata un gran cuor di leone" la spalancò "in teoria non dovrei preoccuparmi troppo" si issò con i muscoli delle braccia " in fondo è un numer-"
Esattamente quando stava per uscire e scappare verso la libertà le tornò in mente il duello con Reginald. E con esso i sensi di colpa.
"Ma...no...io...ARGHH!!!!"
La ragazza si arrese all'evidenza: aveva una coscienza molto rompiscatole.
Scese dalla finestra e si avviò verso la porta d'uscita: inspirò, espirò, e uscì.
Si diresse, tentando di dimostrare una sicurezza inesistente, al tavolo.
Per qualche misterioso motivo - per prenderle il numero- Kite si era unito a Shine e Shark, con immenso terrore della prima e rabbia del secondo.
Ora i due ragazzi sedevano al tavolo lanciandosi occhiatacce ogni tre secondi.
O meglio: Shark lo guardava sperando cascasse per terra stecchito, Kite lo ignorava bellamente aspettando il ritorno della corvina.
Gli si illuminarono gli occhi al sol vederla.
-Eccoti qui! Pensavo fossi fuggita dalla finestra del bagno!
-I-io? Fuggire? Ah..ahah...che battuta...!- la ragazza replicò agitata, ridendo nervosamente, prendendo la sedia e sedendoci sopra goffamente.
Il biondo ghignò divertito.
Shark invece lo fissò ancora più furibondo. Sinceramente se Shine fosse scappata non l'avrebbe affatto biasimata.
Non poteva permettere a quel duellante da strapazzo di rubarle l'anima. 
Shine si mise a fissare con insistenza il tavolo, giocherellando con la sciarpa azzurra che indossava al collo ornata da delle note musicali. 
Deglutì.
Cosa avrebbe fatto Fenice?
La risposta le giunse in un lampo.
E non le piacque per nulla.
Si alzò di scatto battendo la mano sul tavolo e puntando l'altra verso il biondo.
-Tu mi aiuterai a scoprire il perché di questo Blackout!!!
Kite aveva allargato leggermente le pupille dalla sorpresa ma immediatamente ribatté:
-Ah sì? Certo che sei piuttosto coraggiosa a comandare a bacchetta la persona che ti prenderà l'anima!
Shark, appena ripresosi dal cambio di comportamento della maggiore, lo guardò con furore.
-Tu non prenderai l'anima a nessuno!
Kite lo degnò a malapena di un'occhiata.
Ormai la corvina si era guadagnata la sua attenzione.
-E come vorresti fare? Tutti gli apparecchi elettronici sono fuori uso e presto pure quelli di trasporto dal momento che le batterie* presto non arriveranno più. Come potrei aiutarti?
Shine aveva ormai mandato tutto il suo coraggio alle ortiche.
-Per esempio non rubandomi la voglia di vivere....-borbottò squadrandolo con occhiata truce alla quale il cacciatore sorrise con superiorità.
Reginald la guardò come se fosse pazza.
"Questa i guai se li va a cercare peggio di Yuma..."
-Innanzitutto sei intelligente, per quanto mi costi ammetterlo - l'interpellato la guardò male - e un cervello in più fa sempre comodo. Poi sei un cacciatore. Conosci la città meglio di chiunque altro. E hai una moto ancora funzionante che può tornarci sempre utile.
Shark la fulminò.
-Anche io ho una moto, possiamo benissimo fare a meno di lui.
Kite sogghignò sornione, accavallando le gambe e mettendosi comodo sulla sedia.
-Allora suppongo di poter sfidare la qui presente madame in un duello all'ultima carta...
Shark serrò con forza i pugni. Non c'era via d'uscita.
-Quindi ci aiuterai?- l'interpellò la corvina osservandolo con i suoi occhi celesti. 
-D'accordo.- rispose lui finalmente - ma dopo ci sfideremo ad un duello.
Shine impallidì.
Non le piaceva per nulla l'idea...


La Shilouette continuava a scrivere furiosamente sulla tastiera.
L'ombra di alcuni animali di pezza si intravedeva negli scaffali.
-Ombra...ombra...ombra...
Come un pazzo ripeteva la parola.
L'aria gelida artigliava le membra di coloro, che audaci, si avventuravano nell'edificio.
Solamente lui stanziava lì.
-Ombra...ombra...ombra... 
La cantilena continuò.









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