The young Lady & the warrior Boy

di LilyOok_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The young Lady & the warrior Boy . ***
Capitolo 2: *** The blessing of the King . ***
Capitolo 3: *** Smaug the Terrible . ***
Capitolo 4: *** Battle of Azanulbizar . ***
Capitolo 5: *** Risentimento . ***
Capitolo 6: *** Just promise . ***
Capitolo 7: *** Partenza . ***
Capitolo 8: *** Fall & Arise . ***



Capitolo 1
*** The young Lady & the warrior Boy . ***


The young Lady
&
the
warrior Boy .
 
 
 
Gli ospiti erano finalmente arrivati.
Thror era seduto sul suo trono, imponente e regale, con lo sguardo fisso sulla porta in attesa ch’essi facessero la loro entrata.
Accanto a lui stavano suo figlio, Thrain, e i suoi nipoti, Thorin II, Frerin e Dìs.
Quest’ultima era poco più che una ragazzetta, ma nonostante ciò la sua postura e il suo sguardo erano quelli di una principessa, fiera e forte del suo titolo, come i fratelli.
 
Infine, la pesante porta di pietra venne spalancata e nella Sala del Trono fecero il loro ingresso tre Nani.
Dìs li osservò con attenzione passandoli in rassegna uno per uno.
In mezzo vi era il più anziano dei tre, Fundin figlio di Farin figlio Borin, un Nano dall’età all’incirca come quella di Thrain, con la lunga e folta barba castana intrecciata con cura e precisione.
Di fianco a lui camminavano i suoi due figli, uno per lato; il più grande dei due, Balin, aveva la faccia simpatica e il viso ricoperto di minuscole lentiggini chiare, mentre il fratello, Dwalin, molto più giovane, pensò la principessa, aveva un’espressione da duro ma ad uno sguardo attento – e quello di Dìs lo fu – si vedeva che era buono.
 
Arrivarono ai piedi del Trono e si inginocchiarono, presentandosi e giurando fedeltà al Re.
Thror li accolse nella sua dimora e accettò i servigi di Fundin, dando poi loro il consenso di alzarsi.
Quando Dwalin alzò il viso, incontrò lo sguardo dell’unica Nana presente nella Sala e si soffermò ad osservarne i lineamenti.
Era molto bella, considerò, anche se era solo una ragazzina.
D’un tratto, lei gli sorrise e sbatté le ciglia lentamente.
Le sorridevano anche gli occhi, chiari come il ghiaccio.
 
Dìs vide il giovane Nano arrossire e spostare lo sguardo imbarazzato.
Il suo sorriso si fece ancora più largo.
Era a metà fra l’essere divertita e l’essere dispiaciuta per averlo messo in difficoltà.
Poi, suo fratello Frerin le diede una bottarella sulla schiena e lei si riscosse, tornando seriosa e composta.
 
Per tutto il tempo che i tre nuovi arrivati impiegarono per uscire dalla Sala del Trono, però, la principessa rimase con lo sguardo fisso sulla schiena del ragazzo che l’aveva affascinata poco prima e lui, d’altra parte, sorrise fra sé e sé, sapendo di non poter essere visto.











-Angolino autrice-
Buonsalve!
Come già a qualcuno di voi avevo accennato (una a caso hehe) mi è presa una voglia inspiegamilmente potente di scrivere qualcosa su Dìs e Dwalin perché per me quei due sono destinati :3
Ma, tralasciando le mie fantasie, voglio essere breve e concisa su questa raccolta!

1) CRONOLOGIA: allora, dovete sapere che questa scena (e altre che seguiranno) descritta qui sopra è come IO mi sono immaginata il loro primo incontro. In realtà, quando la Montagna è stata assalita dal Drago, Dìs aveva soltanto 10 anni mentre Dwalin addirittura nascerà 2 anni DOPO. PER CUI vi avverto fin da ora che tutta la cronologia è F A L S A !!! 

2) LUNGHEZZA CAPITOLI: Ecco, anche qui: a seconda di ciò che dovrò raccontare, saranno flash o OS. In ogni caso, questa è una raccolta e le metto tutte insieme ^^ Quindi avremo capitoli brevi, altri lunghini, ma non troppo.

3) COMPLETEZZA: Sappiate, cari lettori, che la raccolta è già TERMINATA, quindi non temete non verrà mai abbandonata u.u 

4) TEMPI DI PUBBLICAZIONE: Qui potrei avere qualche problema perché stando a Pisa e non a Roma, non ho il Wi-Fi e finché non lo metterò mi dovrò consumare l'Hot-spot del telefono per postare, quindi potrei ritardare per un po', ma come detto nel punto precedente le storielle sono già tutte in fila su word che aspettano solo di essere postate, quindi NON ABBANDONERO' LA RACCOLTA.

Bene, mi sembra di aver detto tutto.
AH, NO! COSA IMPORTANTISSIMA: non ho messo la nota OOC  semplicemente perché noi Dwalin lo conosciamo già bello che burbero, ma di come sia stato prima che il tempo lo rendesse così cupo e aspro con il prossimo non lo sappiamo. E, inoltre, per Dìs non esiste la nota OOC dato che non abbiamo mai conosciuto il suo personaggio ^^

Beh, basta, ho parlato anche troppo hahahaha!!
A voi i commenti (o i pomodori), miei adorati lettori :3

Bacini,
Juls :*

 

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Capitolo 2
*** The blessing of the King . ***


The blessing of the King .
 
 

Dwalin lasciò la Sala del Trono con una rabbia nel petto che non sapeva di poter provare.
Non era mai stato così umiliato come quel giorno in tutta la sua vita.
Se avesse potuto, avrebbe gridato e gridato e gridato, fino a perdere la voce pur di sfogare la sua furia.
Avrebbe preso a colpi d’ascia tutta la Montagna se necessario, pur di trovare una valvola di sfogo a ciò che stava reprimendo a fatica dentro di sé.
 
Quella mattina, si era recato da Re Thror con un preciso intento: chiedere la mano di sua nipote Dìs.
I due Nani si amavano, ormai era chiaro a tutti, e Dwalin aveva deciso di proporsi alla principessa quel giorno stesso, dopo aver ottenuto il consenso di suo nonno.
Ma non era andata affatto come aveva immaginato.
Thror aveva pronunciato un no secco di fronte alla sua richiesta.
Allora Dwalin aveva chiesto una spiegazione plausibile, dato che Dìs era l’ultima in linea di successione e anche l’ultima a doversi preoccupare di chi sposare; sarebbe stato Thorin a portare avanti il nome di Durin, procreando eredi al trono con la Nana che gli era stata destinata.
Ma contrariamente alla sua visione dei fatti, anche Frerin e Dìs erano già stati promessi, matrimoni che avrebbero suggellato alleanze con altri due dei sette popoli nanici.
“Mi dispiace, ragazzo.” Aveva detto il Re, congedandolo subito dopo.
 
Camminò per i corridoi di Erebor a passo pesante e si fermò solo quando si rese conto che era davanti alla porta della principessa.
Senza riflettere, sovrappensiero, cercando di sbollire la rabbia, era finito proprio nell’unico posto che voleva evitare.
Guardò per qualche istante la porta chiusa e pensò che se in quel momento se ne fosse andato avrebbe ritardato il peggio.
Mosse due passi all’indietro, ma poi la porta si aprì e Dìs comparve sulla soglia.
In realtà, la Nana stava uscendo per fatti suoi, ma quando se lo ritrovò davanti allargò il suo sorriso e lo invitò ad entrare, chiedendogli come fosse andata con suo nonno.
Lui però non si mosse, né rispose alla sua domanda.
Abbassò lo sguardo e voltò il capo, stringendo i pugni.
“Dwalin...?” La giovane Nana fece un passo avanti ma lui ne fece un altro indietro.
“Dwalin, che succede? Mi stai spaventando.” Ora il sorriso era svanito dal suo volto, sostituito da un’espressione preoccupata.
“Dìs... mi dispiace tanto.” Disse infine il Nano, trovando il coraggio per guardarla negli occhi.
Li trovò colmi di lacrime. Quei due bellissimi occhi ora erano tutt’altro che sorridenti, come la prima volta che si erano incontrati, molti anni prima.
“Ma... non capisco... perché Thror ti ha negato il suo consenso?” Disse, sull’orlo del pianto.
Dwalin si avvicinò a lei con aria grave.
Le scostò i capelli da un lato del viso e glieli portò dietro l’orecchio.
“Ha detto che sei già stata promessa, Dìs. Che il tuo matrimonio con me non renderebbe alcun vantaggio al Regno. Che io non sono abbastanza per una del tuo lignaggio. Che non sono abbastanza per te. E che, comunque, la tua unione come quella dei tuoi fratelli era già stata stabilita alla vostra nascita.”
Dìs, udendo quelle parole, si infervorò tanto che decise di commettere una follia, un atto grave per una principessa promessa in sposa ad un altro nobile.
Un atto che le avrebbe macchiato l’onore.
“Ora glielo faccio vedere io quanto tu non sia abbastanza per me!” Esclamò, rabbiosa, per poi gettarsi al collo del Nano che aveva di fronte e trascinarlo con sé nella stanza, richiudendo la porta a chiave.
“Che vuoi fare?” Domandò lui, allontanandola da sé.
“Voglio fare l’amore con te, Dwalin.” Disse lei, facendo per baciarlo di nuovo, ma lui la fermò.
“Dìs, questa non è una mossa intelligente, lo sai. Sarà tanto se non mi taglieranno la testa quando tuo nonno lo scoprirà. E poi, non potrei mai macchiarti l’onore in questo modo.” Replicò, ma lei sorrise, facendo spallucce.
“Al diavolo mio nonno e al diavolo il mio stupido onore. Non sono loro che contano per me, ma soltanto tu. E ora sta zitto e baciami, è un ordine della tua principessa, questo.” E senza dare il tempo al Nano di dire altro, lo trasportò con sé in un turbinio di emozioni e passione, regalando al suo amato ciò che aveva di più prezioso al mondo.
 
 
Purtroppo, però, per i due amanti non vi fu mai un futuro.
Quando Thror venne a sapere del misfatto commesso dalla nipote, decise di punire lei e il Nano che l’aveva privata della sua purezza nella maniera più spietata che conobbe: dividendoli per sempre.
Anticipò le nozze e seppur non volente, Dìs fu costretta a sposare il nobile al quale era stata promessa alla nascita e il giorno stesso del suo matrimonio fu spedita lontano, a Ovest, sugli Ered Lûin insieme al marito.
 
Da allora, lei e Dwalin non si videro più per tantissimi anni.









-Angolino Autrice-

Ed eccomi qui con la seconda OS della raccolta.
Che dire... mi sento spietata, ma ribadisco che per me questi due sono destinati a stare insieme e un motivo per cui non NON POSSONO stare insieme è proprio perché Thror non ha dato loro la sua benedizione.
L'atto sconsiderato di Dìs ha portato alla loro separazione, lei sulle Montagne Azzurre e lui ad Erebor.
E per molti anni sarà così.

Ripeto che le date NON sono vere, nel prossimo "capitolo" vi spiegerò meglio cosa ho combinato con questa benedetta cronologia e capirete perché l'ho fatto, tanto per essere un po' sadici nei confronti del povero Dwalin in pena d'amore.

Rimarrei a blaterare ancora molto con voi ma, ahimé, domani ho esercitazione di matematica e devo S P A R I R E a studiare XD

Vi abbraccio, carissimi, e fatevi sentire eh, io non mordo mica u.u
Anzi, vi do tanti bacini ^^

Juls!

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Capitolo 3
*** Smaug the Terrible . ***


Smaug the Terrible .
 
 
Terribili grida vennero dalla Montagna, quel giorno.
I Nani si riversavano fuori in modo disordinato, impauriti, totalmente terrorizzati.
Il feroce Drago Smaug era stato attirato dalle ricchezze di Re Thror e centinaia di Nani morirono bruciati dal suo fuoco.
La Montagna Solitaria era diventata una fornace incandescente, l’aria era satura di fumo e alito di Drago e le fiamme si stavano espandendo in ogni dove.
 
Mentre Thorin si precipitò a salvare suo nonno dalle fauci di Smaug, Frerin e Dwalin aiutarono il popolo di Erebor a fuggire.
Frerin si occupò degli anziani mentre Dwalin pensò alle donne e ai bambini, caricandosene sulle spalle anche due alla volta.
 
Salvato il salvabile, i Nani poterono solo che osservare la Montagna Solitaria divenire la tana della bestia.
 
Quel giorno, il popolo di Durin fu esiliato dalla propria dimora e Re Thror decise di far fronte alle esigenze della sua gente riscuotendo il patto di alleanza con il popolo degli Ered Lûin, stipulato al matrimonio della nipote Dìs: si sarebbero recati lì e avrebbero costruito tra quei monti la loro nuova casa.
 
Dopo tutti quegli anni passati lontani, Dwalin si chiese come sarebbe stato rivedere la sua amata Dìs.
Col tempo, il Nano era divenuto un guerriero ma si era anche incupito, era diventato scontroso... tuttavia, il pensiero di lei riusciva ancora a scaldargli il cuore.
 
 
 
In seguito a molti mesi di marcia, infine, gli Esuli di Erebor giunsero sulle Montagne Azzurre.
Vennero accolti con grande piacere dagli abitanti del luogo che offrirono loro grande aiuto e in breve tempo riuscirono a sistemarsi al meglio.
 
Pochi giorni più tardi, Thorin e Frerin, accompagnati da Dwalin, si recarono alla dimora che Dìs condivideva con suo marito.
A dispetto di ciò che si erano immaginati, la principessa viveva in una modesta casetta di legno e pietra poco oltre il confine di Gabilgathol, una delle due principali città degli Ered Lûin.
 
Davanti alla porta chiusa, mentre Thorin si apprestava a bussare, Dwalin si scoprì agitato e la cosa non era minimamente da lui.
Il pensiero di rivederla, il desiderio represso per tutti quegli anni... gli si formò un nodo allo stomaco.
 
Dopo qualche attimo di attesa sulla soglia, la porticina di legno finalmente si aprì.
Il sorriso morì sulle labbra del guerriero ancor prima di nascervi: Dìs si affacciò a loro con un sorriso tirato, stanco, una mano sui reni a sorreggere la schiena dolorante e una sul prominente pancione.
Dwalin si sentì mancare la terra sotto ai piedi. Si sentì deluso, amareggiato, sconfitto e anche un completo idiota.
Doveva aspettarsi che prima o poi la sua Dìs avrebbe messo al mondo dei figli... dei figli che non sarebbero mai stati i suoi.
 
Dal canto suo, la principessa si era pietrificata, con lo sguardo rivolto verso i tre Nani che si era ritrovata di fronte. In particolare, fissò quelle pozze chiare negli occhi del più cupo dei tre.
Dentro di lei, avrebbe voluto saltargli al collo e gridargli quanto gli era mancato, ma era una madre adesso e aveva dei doveri verso i suoi figli e verso suo marito.
“Dìs...” Mormorò Thorin, distogliendola dai suoi pensieri.
“Fratelli miei...” Disse lei, con gli occhi umidi.
Non fece in tempo a dire altro perché da dietro la sua ampia gonna sbucò una testolina bionda che le tirò la manica del vestito.
“Chi sono quette pessone, mamma?” Domandò la vocina squillante del piccolo.
Sua madre gli sorrise, poi allargò le braccia e le strinse attorno ai suoi fratelli, che le erano mancati da morire.
 
Alla vista del suo primogenito, Dwalin si rabbuiò ancora di più e rimase in disparte.
Se avesse potuto se la sarebbe data a gambe levate seduta stante, senza guardarsi indietro.
Era impotente verso tutta quella situazione. Avrebbe voluto scomparire.
Osservò in silenzio i tre fratelli che si scambiavano lunghi abbracci nostalgici, poi, Dìs li fece accomodare dentro chiedendo al suo figlioletto – Fili, lo aveva chiamato – di fare gli onori di casa, da bravo ometto, e poi si avvicinò al Nano.
Lui non le staccò gli occhi di dosso nemmeno per un istante.
Vide i suoi bellissimi occhi chiari riempirsi di lacrime.
“Dwalin...” Mormorò, quasi un sussurro.
Dwalin non disse nulla.
“Mi dispiace.” Fece lei, rammaricata.
Gli prese una mano e se la portò al viso.
Un paio di lacrime le sfuggirono dalle ciglia, rigandole le guance e, inaspettatamente, lui gliele asciugò, avvolgendo la mano di lei nella sua, e fece toccare le loro fronti.
E così rimasero, per un lungo istante, beandosi della sola presenza l’una dell’altro.
 
 
Quel giorno, Dwalin comprese che avrebbe continuato ad amarla nonostante tutto, perché il fuoco che ardeva dentro di lui per Dìs non si sarebbe mai spento.











-Angolino Autrice-

E buongiornooo !!!
Oggi niente università per me quindi colgo l'occasione per aggiornare la raccolta.
Allora, come potete ben vedere, il mio sadismo verso il povero guerriero non ha limiti.
Non solo la sua bella si è dovuta sposare con un altro ed è stata mandata lontano da lui per anni e anni MA addirittura se la ritrova bella che mamma e pure *incintosa* per la seconda volta!

Ora farò finalmente luce sulla cronologia, magari può anche aiutare chissà u.u
-Thorin nasce nel 2746, Frerin nel 2751 e Dìs nel 2760. 
-Quando Smaug attacca Erebor e se ne impossessa siamo nell'anno 2770. Dwalin nasce nel 2772.
Per ovvie ragioni, il mio bellissimo primo incontro l'ho fatto capitare anni prima, ergo, Dwalin l'ho fatto più grande di Dìs quando in realtà lei ha 12 anni in più di lui.
-Poi, quando invece ci sta la Battaglia di Azanulbizar (Moria) siamo nell'anno 2799 quindi secondo il canon Thorin avrebbe 53 anni, Frerin ne avrebbe 48, Dìs 39 e Dwalin 27. 
-Fili e Kili nascono rispettivamente nel 2859 e 2864, quindi non sono ancora nati durante la presa di Moria.
MA come potete ben vedere, per far si che Dwalin ci rimanesse ancora più di merdOR, li ho fatti nascere molto prima!

Nel prossimo capitolo vi anticipo già che parlerò di questo evento, ovvero della battaglia per la riconquista di Moria.

-Comunque, tanto per dirne un'altra che tutti sapete, il viaggio per Erebor si compirà nel 2941.

Detto ciò, spero di aver chiarito ogni dubbio, mi scuso con Tolkien per questo scempio ma essendo una ff mi sono presa la libertà di cambiare le loro età a mio piacimento e utilità.

Ora vi lascio e grazie per l'ascolto ;)
Juls!

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Capitolo 4
*** Battle of Azanulbizar . ***


Battle of Azanulbizar .
 
 
 
Thror era convinto che con la forza di due eserciti sarebbe stato capace di riprendersi Khazâd-Dûm, l’antica miniera di Moria strappata ai Nani dal Balrog, una creatura affamata di morte scappata da Thangorodrim durante la Seconda Era e rifugiatosi all’interno di essa decimandone la popolazione.
Con il passare degli anni, dopo che i Lungobarbi avevano abbandonato la loro dimora tra gli Ered Mithrim, questa era divenuta la tana di un numero esagerato di Orchi, comandati dal terribile Azog, detto il Profanatore, un Orco Pallido proveniente dal Monte Gundabad.
 
Nell’anno 2799 della Terza Era, il Re Esiliato radunò i suoi guerrieri più forti e prestanti e richiamò tra le sue fila anche i combattenti degli Ered Lûin.
Alla grande marcia su Moria presero ovviamente parte anche Thorin, Frerin, Dwalin e il marito di Dìs.
La sera prima della partenza, dunque, si ritrovarono tutti a casa della principessa.
Dìs vietò loro di parlare dell’indomani, quella sera avrebbero cenato come una famiglia, anche se in casa vi era un’aria un po’ tirata.
I suoi figli, giovani e allegri, correvano da una parte all’altra della casa stuzzicandosi e facendosi scherzetti innocenti per darsi fastidio vicendevolmente.
I suoi fratelli, invece, parlavano animatamente con il marito; al loro fianco, la presenza silenziosa di Dwalin metteva Dìs a disagio.
Dopo il loro primo incontro, quando erano arrivati sugli Ered Lûin fuggendo dalla Montagna, il loro rapporto si era in parte ristabilito.
Ovviamente – e suo malgrado se ne dispiaceva – non avevano passato il limite della carezza.
Suo padre e suo nonno non l’avevano perdonata per ciò che aveva fatto e di conseguenza non avevano accettato l’invito di quella sera ad unirsi a loro per cenare con lei.
Se ne dispiaceva, certo, ma non si era affatto pentita di quelle azione che l’avevano portata ad essere separata dal Nano di cui era follemente innamorata.
Seppur ora aveva due bellissimi figli e un marito che le voleva bene, perfino quest’ultimo si era reso conto che non poteva competere con i sentimenti che in fondo al cuore lei provava ancora per quel Nano burbero che sedeva in un silenzio ostinato al loro tavolo.
 
Dwalin spostò lo sguardo sulla Nana e si accorse che lo stava guardando.
Gli sorrise e finalmente si decise a distendere i suoi lineamenti per rivolgerle uno sguardo più dolce – per quanto gli riuscì.
Proprio in quel momento, il minore dei figli di lei gli tirò la barba e poi si nascose sotto al tavolo ridendo a crepapelle.
Dìs si fece scappare una risatina divertita alla vista del guerriero che metteva su un cipiglio sconvolto, come se il piccolo Kili gli avesse fatto la più terribile delle marachelle che un Nano potesse mai sopportare.
In realtà, sia Kili che Fili si erano molto affezionati a lui e a Dìs questo poteva solo che far piacere.
Dwalin anche ne era contento, seppur ogni volta che li guardava il pensiero della sua amata che giaceva con un altro lo faceva infuriare.
 
La serata passò tranquilla, il cibo cucinato dalla principessa fu divorato con molti complimenti e infine venne il momento dei saluti.
Messi Fili e Kili a letto, Dìs e il marito accompagnarono gli ospiti alla porta.
Ci furono lunghi abbracci tra i tre fratelli, i quali restarono con la fronte l’una su quella degli altri per svariati istanti, mormorando parole in Khuzdul, frasi di incoraggiamento e promesse di ritorno.
Quando toccò a Dwalin, il Nano le prese la mano senza curarsi degli sguardi che gli altri gli rivolsero e se la portò alle labbra, lasciandovi un lieve bacio.
Suo marito non si sorprese del fatto che dopo quel gesto, lei gli passò le braccia al collo e lo strinse al suo petto.
In cuor suo si dispiacque, perché la sua sposa non lo aveva mai guardato come stava facendo in quel momento con il guerriero.
 
 
 
 
Passarono alcuni mesi in cui Dìs non ebbe notizie dei suoi familiari.
I suoi figli gli chiedevano in continuazione quando il loro padre sarebbe tornato e lei non sapeva cosa rispondere.
Temeva il peggio, per tutti, anche per suo padre e suo nonno, nonostante tutto.
Un giorno, Fili e Kili la colsero in flagrante mentre, affacciata alla finestra, si lasciava trasportare da un pianto silenzioso.
Quando si accorse della loro presenza, la Nana si asciugò gli occhi e tentò di sorridere ai suoi figli, ma quei due non erano bambini che si lasciavano abbindolare facilmente.
“Non piangere, mamma.” Le disse Kili, mettendo su un espressione triste.
“Non ti devi preoccupare, sono Nani forti! Torneranno a casa presto, vedrai.” Continuò Fili.
Dìs si stupì della forza d’animo che le mostrarono i figli e si sentì una debole a confronto.
“Oh, bambini miei...” Disse, inginocchiandosi e aprendo le braccia “Venite dalla vostra mamma.”
Fili e Kili si lasciarono stringere da lei, abbracciandola di rimando.
Quella sera, quei due piccoli Nanetti impertinenti le infusero grande speranza.
Un sorriso dolce nacque sulle sue labbra e baciò le teste dei due bambini con amore.
 
 
 
 
Un paio di settimane più tardi, la speranza che in Dìs si era riaccesa andò scemando all’improvviso, come la fiammella di una candela che veniva spenta con un violento soffio freddo.
Quando si ritrovò Thorin e Dwalin alla porta, senza nessun’altro al loro seguito, sentì una voragine aprirsi dentro di lei e la terra mancarle da sotto i piedi tant’è che Dwalin si apprestò a sorreggerla con entrambe le braccia.
Lei si strinse a lui e scoppiò in un violento pianto, il suo corpo scosso da forti singhiozzi: suo nonno, suo fratello, suo marito... erano tutti morti. Suo padre era impazzito dal dolore ed era infine stato dato per disperso.
Quella che poi fu chiamata Battaglia di Azanulbizar fu una vittoria pagata a caro prezzo, poiché nonostante fossero riusciti a sconfiggere gli Orchi la sua famiglia era stata dimezzata.
Cosa avrebbe detto ai suoi figli, quel giorno?
Come poteva guardarli in faccia e dire loro che il padre non sarebbe mai più tornato a casa?
Dwalin la strinse forte a sé e poggiò il meno sulla sua testa, accarezzandole i capelli.
“Mi dispiace...” Mormorò, rafforzando la presa sul suo corpo.
Thorin osservò la scena in silenzio, lasciando che il suo migliore amico confortasse sua sorella.
Sapeva che era di quello che lei aveva bisogno e non si risentì del fatto che non erano le sue braccia quelle che aveva scelto per piangere le loro perdite.











-Angolino Autrice-

Eccomi, con immenso ritardo perché non ci hanno ancora portato il modem questi maledetti della Wind!!!
Sono dall'Uni, grande wifi unipi del mio cuore!!

Ad ogni modo, ecco qui che è avvenuta anche la battaglia di Azanulbizar, e la nostra Dìs (come anche Thorin, ma in questo contesto poverino non se lo fila nessuno) ha subito le sue perdite.
Thor, Thrain, Frerin... il marito (l'innominato hahahaha)

E Dwalin OVVIAMENTE la consola eeeeeeeeh hehehehe *sguardo malizioso*

Ci sarà un po' di soffesenra e rancore nei prossimi capitoli, ma... ma.. ma... non dico niente ^^

In tutto saranno 8 OS (ve lo avevo già detto? Non ricordo u.u)

Saluti e baci a tutti ^^
Juls :*


ps: non abbiate timore, parlate hhahhaha, ma vi voglio bene anche se leggete e basta!

 

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Capitolo 5
*** Risentimento . ***


Risentiment.
 
 
Dìs se ne stava affacciata alla finestra della sua modesta casetta sugli Ered Lûin, osservando attentamente lo svolgimento dell’addestramento dei suoi figli con Dwalin.
In realtà, la principessa era assolutamente indignata dal fatto che suo fratello avesse deciso di iniziare i suoi figli al combattimento così presto, senza la sua approvazione, per giunta.
E la cosa che la faceva imbestialire di più era che nemmeno Dwalin gliene avesse parlato.
Proprio lui che diceva tanto di tenere a lei, l’aveva tenuta all’oscuro di una cosa così importante.
 
Guardando ora i suoi bambini brandire spadine di legno, li immaginò già grandi, con delle vere armi nelle mani, combattere una grande battaglia.
Un brivido le corse per la schiena.
Poi montò la rabbia nel suo petto.
I suoi Fili e Kili, i suoi cuccioli, gettati nella mischia balorda di una guerra...
 
Spostò lo sguardo sul Nano che li stava allenando e si accorse che lui la stava guardando.
Allora lei indurì lo sguardo e lo fulminò con esso, poi si voltò e tornò alle faccende di casa più indignata di prima.
 
Dopo la morte di suo marito, del suo amato fratello e di suo nonno, si era ripromessa di tenere lontani i suoi figli dai pericoli, poi arrivava Thorin e mandava in frantumi i suoi buoni propositi senza nemmeno stare a sentire le sue lamentele.
“Non accetterò una sola replica, sorella.” Le aveva detto, autoritario, quando aveva provato a dissuaderlo da quell’idea.
E da quel giorno, non gli parlava più.
L’unico con cui scambiava qualche frase era appunto Dwalin, ma solo perché era lui a iniziare conversazioni che poi lei troncava con frasi mirate a pungerlo sul vivo.
E quando Dwalin, uno dei Nani più orgogliosi e ostinati che avesse mai conosciuto, veniva punto sul vivo si chiudeva a riccio e metteva su il broncio.
 
Magari un giorno li avrebbe perdonati, ma per il momento la rabbia era tale che aveva voglia solo di prenderli entrambi a mazzate.
Dìs amava i suoi figli più di qualsiasi altra cosa al mondo e non aveva alcuna intenzione di perderli.






-Angolino Autrice-

Salve.
Sono di frettissima che devo aggiornare anche l'altra storia e studiare prima che muoia il pc perché sono all'uni, quindi boh, non so cosa dire...
Vedo che non attira molto questa raccolta ma io la continuo uguale, tanto è solo da aggiornare ^^
Baci :*

Juls

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Capitolo 6
*** Just promise . ***


Just promise .
 
 
 
“E dai, Dìs, non fare la bambina.” Gridò il Nano da dietro la porta.
Dalla stanza non provenne alcun rumore.
“So che mi senti. Aprimi, avanti.” Il tono burbero era scemato alla fine della frase e il poderoso bussare era divenuto un lieve sbattere di nocche.
“Va via!” La voce della principessa provenne attutita dal legno spesso della porta.
Il Nano sospirò. “Non me ne andrò finché non aprirai questa dannata porta. Lasciami almeno spiegare.” La frustrazione si stava impossessando di lui tanto che avrebbe voluto sfondarla a suon di colpi d’ascia pur di riuscire a parlarle guardandola in viso.
“Non c’è nulla che tu debba spiegarmi, nessuna scusa sarà mai plausibile per ciò che vuoi far fare ai miei bambini!” Esclamò lei, la voce carica di rabbia.
“I tuoi bambini, come ti ostini a chiamarli, hanno passato da un pezzo l’età adulta! E comunque non è stata una mia idea.” Replicò il Nano.
“Ma tu sei d’accordo!” La porta si aprì di scatto e il viso imbronciato di Dìs comparve sulla soglia.
Dwalin incrociò le braccia al petto e mise su il suo solito cipiglio duro.
“Non posso dire di no a Thorin, lo sai.”
“E io non conto? Sono figli miei, non di Thorin.” Rispose indignata la principessa. “Il mio parere non conta nulla per te?” Disse poi, più pacatamente, pungendolo sul vivo.
“Certo che conta, sai bene che è così. Ma Thorin... lui è il mio Re.” Dwalin fece scivolare le braccia lungo i fianchi e si avvicinò a lei con aria sconfitta.
“Thorin non è il Re di nessuno. Non qui.” Ribatté lei, abbassando lo sguardo.
Il Nano allungò una mano e prese quella della principessa. Lei lo lasciò fare, in silenzio, e puntò gli occhi chiari nei suoi, scuri e profondi.
“Per me lui sarà sempre il Re.” Le disse, stringendole leggermente le dita tra le sue.
Fu colto alla sprovvista quando lei ricambiò la stretta. “Non voglio che si facciano male, Dwalin.”
“Ci sarò io con loro, non lo permetterò mai.” Il guerriero, continuando a tenerle la mano, le accarezzò una guancia con l’altra.
Lei sospirò, chiuse gli occhi e premette il viso contro il suo palmo.
“Promettimelo.” Disse solo, sussurrando quella parola come una supplica.
Lui ritirò le mani e abbassò lo sguardo, voltando la testa.
“Non posso.” Disse costernato “Ma posso prometterti che non li perderò un attimo di vista e farò tutto il possibile per riportarteli sani e salvi, che Mahal mi colpisca con il suo martello se sto dicendo il falso.”
Dìs gli si avvicinò e poggiò una mano sulla sua guancia ispida, costringendolo a voltare il viso verso di lei e a guardarla. Poi, in punta di piedi, gli posò un lieve bacio all’angolo della bocca.
“Grazie.” Gli disse e gli regalò un sorriso sincero.























-Angolino Autrice-
Ed ecco anche il 6° capitolo ^^
Ci avviciniamo alla fine, gente, la partenza è sempre più vicino e Dìs è sempre più preoccupata.
Ci vuole uno come Dwalin per farla stare un po' su col morale :3
E niente, devo fuggire che sono praticamente a lezione xD
Baci,
Juls :*

 

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Capitolo 7
*** Partenza . ***


Partenza .
 
 
Alle prime luci dell’alba, si presentarono alla porta di Dìs nove Nani bardati di mantello, sacche pesanti ricche di provviste e borracce traboccanti acqua fresca.
La Nana li accolse in casa sua con un certo disappunto, lasciando che essi si unissero a Thorin, Fili, Kili e Dwalin, che avevano passato la notte lì.
 
Il giorno tanto temuto era dunque giunto, infine, e lei non poteva farci assolutamente niente.
Thorin sarebbe partito a breve, questione di ore, portando con sé i suoi Fili e Kili con la folle idea di andarsi a riprendere Erebor dalle fauci del Drago.
 
Se prima non era contenta, ora era davvero imbestialita.
Aveva paura, anzi, era del tutto terrorizzata all’idea di poter perdere i suoi cuccioli e il fatto che a Thorin questo non importasse minimamente la mandava fuori di sé.
Neanche la notte passata con il guerriero burbero e tatuato che in quel momento fece il suo ingresso in cucina, cercandola con sguardo, non era riuscita a dissolvere almeno in parte le sue preoccupazioni.
 
***
 
L’aria era carica di sospiri, di gemiti trattenuti, dei loro nomi sussurrati nel silenzio per non farsi sentire dagli altri...
Dopo quasi due secoli i loro corpi si erano di nuovo congiunti, combaciando come se fossero stati forgiati da Mahal stesso in modo da essere fatti l’uno per quello dell’alta.
 
Fare l’amore fu come fare un tuffo nel passato, quando la giovane Lady e il ragazzo guerriero si erano lasciati trasportare dalla passione, consumando per la prima ed ultima volta il loro grande amore. Fino a quella notte.
 
Quando, esausti, si separarono, Dìs poggiò il corpo sul petto possente di Dwalin e lui le baciò la fronte imperlata di sudore.
Nessuno dei due riuscì comunque a chiudere occhio, afflitti entrambi dalla triste consapevolezza che l’indomani si sarebbero separati per un periodo di tempo che non avrebbero potuto dire, non sapendo cosa Mahal avesse in serbo per loro...
 
***
 
Il guerriero le andò accanto sorridendole.
Dìs addolcì lo sguardo e si lasciò sfiorare da lui, seppur mantenendo un’espressione triste.
Il Nano stava per aprir bocca quando Thorin si alzò e in tono grave annunciò che l’ora della partenza era giunta.
 
I saluti furono scambiati sulla soglia; la Compagnia ringraziò Dìs per la sua ospitalità e si avviò ai pony.
Thorin guardò sua sorella con occhi duri, che non tradivano alcuna emozione. Lei lo fulminò con lo sguardo, poi sospirò rassegnata e nonostante tutto gli augurò buona fortuna.
“Staremo attenti.” Disse il Nano di rimando.
Dopo che si fu allontanato, nella sua visuale comparvero i volti dei suoi figli che sorridevano, seppur erano tristi per doversi separare da lei.
I suoi Fili e Kili, degli uomini ormai, ma comunque i suoi bambini.
“Non essere triste, madre, ci rincontreremo.” Le disse il primogenito.
“Promettetemi che farete attenzione. Non voglio perdervi, per alcun motivo al mondo, sono stata chiara?! Non sopporterei che non potervi più riabbracciare... Con chi mi arrabbierò, poi?” Fece Dìs, cercando di sorridere, di sdrammatizzare, ma fallendo miseramente quando gli occhi le si inumidirono “Chi infangherà il pavimento della cucina con i suoi stivali sporchi? Chi mi ruberà la marmellata ai mirtilli dalla credenza?” La voce le si era incrinata e ormai le lacrime scorrevano copiose sul suo volto addolorato.
Torneremo da te, mamma, lo promettiamo.” Le disse Kili.
La mamma li abbracciò stretti a sé, poi diede al minore il compito di conservare quella promessa donandogli una pietra incisa con semplici rune che però significavano tantissimo.
Infine, fu il turno di Dwalin.
Il guerriero le asciugò le lacrime dalle guance, accarezzandole il viso.
“Dìs...” Mormorò, guardandola negli occhi.
“Fa che questa notte non sia stata l’ultima, Dwalin figlio di Fundin, o per te saranno guai seri, capito?!” Dalle ciglia della Nana cadde un’altra lacrima che prontamente lui asciugò con il pollice.
Dwalin non disse nulla, la baciò con impeto incurante degli sguardi degli altri, stringendole il viso nelle grandi mani.
 
 
 
 
Un anno più tardi, Dìs ricevette un corvo con un messaggio: Erebor era stata riconquistata ma... il prezzo con cui era stata pagata la rivalsa dei Nani non valeva assolutamente un briciolo di tutto l’oro della Montagna.
Accartocciò il biglietto con rabbia.
E pianse.
E gridò.
Si sentì distrutta, privata di una parte di sé.
Vuota, e terribilmente sola.
 



















-Angolino Autrice-

Ragazzi, eccoci con il penultimo capitolo di questa raccolta...
Volevo postare ieri ma ahimé, niente internet ancora ç_ç Tra l'altro mi ha detto la coinquilina che NEMMENO OGGI è passato il tipo della wind e io sono disperata!!!

Ad ogni modo, volevo dire alla cara Leila91 che THIS! è il capitolo che tanto agoniavo di postare :3
Anche se ora che l'ho riletto mi fa schifo HAHAHHAHAHAHA sono unica :'D
Comunque, non mi sembra ci siano errori, nel caso fatemelo sapere ^^
E alla prossima settimana con la conclusione ç_ç
Baci,
 Juls :*

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Capitolo 8
*** Fall & Arise . ***


Fall & Arise .
 
 
Guardò con orrore quelle lastre di pietra, fredde, sinonimo reale della morte.
Le si inumidirono gli occhi.
Provava tristezza, orrore, rimpianto e tanta, tanta rabbia.
Rabbia verso Thorin, per aver portato i suoi figli alla rovina.
Rabbia verso Fili, per non essere stato in grado di difendere se stesso e suo fratello.
E, infine, provava rabbia verso il minore dei suoi figli, Kili, per non aver mantenuto la sua promessa.
Sentì le lacrime bagnarle il viso e le asciugò con un gesto frustrato della mano.
Mahal aveva maledetto la sua famiglia, lei era l’unica sopravvissuta della linea diretta di Durin e ora, sul trono di Erebor sedeva suo cugino Dáin.
Si chiese perché, i Valar, avevano voluto questo per loro, per lei...
 
Si poggiò alla lapide di Thorin e vi batté un pugno, facendosi male alla mano.
“Non ti perdonerò mai, fratello, per quello che hai fatto.” Altre lacrime le appannarono la vista, le si incrinò la voce quando pronunciò le ultime parole: “È tutta colpa tua.”
 
“Non dovresti parlargli in questo modo.”
Dìs si ricompose in un istante, indurì lo sguardo e si voltò verso il Nano che era alle sue spalle. Non lo aveva sentito arrivare, constatò con fastidio.
“Ah no? Chi sei tu per dirmi cosa devo o non devo fare? Dov’eri tu mentre i miei figli venivano trucidati dagli Orchi? Mi sono fidata di te e ho fatto male.” La Nana esplose di rabbia.
Dwalin sospirò, incrociando le braccia al petto come suo solito.
“Thorin li ha protetti come ha potuto. Ha fatto tutto ciò che era in suo potere per salvarli ma ha fallito. Come tutti noi. Non puoi addossargli tutta la colpa.” Le disse in tono calmo, pur capendo i suoi sentimenti.
Dìs si rabbuiò e si voltò di nuovo verso le tre lapidi silenti.
“Non ho mai accettato che prendessero parte a questa stramaledetta e folle missione. Mi avevano promesso che sarebbero stati prudenti, che non si sarebbero fatti male. Mi avevano... mi...” La Nana strinse i pugni con rabbia “Avevano promesso di tornare. E cosa ho ottenuto da tutte queste promesse, eh?! I loro cadaveri.”
Dwalin le poggiò una mano su una spalla. “Dìs...” Pronunciò il suo nome con apprensione, dispiacere.
Vederla in quello stato, distrutta dal dolore, delusa, gli faceva male. Voleva confortarla, aiutarla a superare l’ennesima perdita, forse la più dura fra tutte, ma ci sarebbe riuscito solo se lei glielo avrebbe permesso.
“Non puoi colmare il vuoto che ho dentro.” Disse la Nana, abbassando lo sguardo.
Dwalin si sentì terribilmente sconfitto da quelle parole. Era come se una parte di lei lo stesse respingendo.
“No, hai ragione.” Il guerriero le andò di fronte e le prese le mani nelle sue “Ma posso starti accanto, se vorrai.” Le accarezzò la guancia e un po’ riuscì ad addolcire il suo freddo cipiglio.
“Erano i miei figli. I miei bambini. Come posso pensare di continuare a vivere con questo doloroso vuoto che ho nel petto?” Adesso, sulle guance della principessa scendevano calde lacrime. Non si preoccupò più di sembrare dura, anzi, mostrò al guerriero tutta la sua debolezza, la sua fragilità. Infondo, con lui lo aveva sempre fatto.
“Non dirlo. Non devi affrontare tutto questo da sola.” Dwalin scacciò via con i pollici le lacrime della Nana e avvicinò il suo volto a quello di lei.
Dìs poggiò i palmi sulle grandi mani del Nano, che le scaldavano il viso. Le strinse e chiuse gli occhi, piegando un po’ il capo per far toccare le loro fronti.
Rimasero così per un po’, in silenzio, poi lui piegò il viso e avvicinò le labbra a quelle di lei.
Le sfiorò con tutta la delicatezza della quale era capace, poi le premette sulle sue per qualche istante.
Infine, Dìs gli passò le braccia intorno alle spalle e nascose il viso nell’incavo del suo collo.
“Dwalin,” Esordì in un sussurro “non lasciarmi mai. Non sopporterei se anche tu sparissi dalla mia vita.”
“Non ti abbandonerò, lo giuro su Mahal in persona.” E così dicendo, Dwalin abbracciò la sua amata.
 
 
 
Da quel triste giorno, il Nano si impegnò come meglio poté per far star bene la sua donna e in parte vi riuscì, anche se imparò a comprendere che la perdita di Fili e Kili l’aveva segnata per sempre, dentro, e lui a quello non poteva porre rimedio in alcun modo.


















-Angolino Autrice-

Salve!
Mi dispiace se ieri avevo messo il capitolo ma l'ho tolto perché non era quello giusto!! Mi ero dimenticata di cambiare delle cose perché in realtà l'ultimo è stato il primo che ho scritto HAHAHAHA
Chiedo venia u.u

Comunque non ho niente da dire se non che mi dispiace che sia finita e che voglio ringraziare tutti ma in particolare Leila91 perché si è entusiasmata tanto quando le ho parlato di questa cosa su Dìs e Dwalin e mi sono convinta a farne una piccola raccolta ^^

A risentrci nella prossima avventura (che in realtà è già in atto e alcuni di voi la leggono gia :3)

Grazie,

Juls!



ps: quale titolo peggiorne potevo trovare non si sa, ma vabbè ;)

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