Un nuovo inizio

di gossip_girl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 
31 ottobre 1981
Lily Potter sedeva davanti alla finestra, in braccio il suo piccolo Harry.
Si sentiva strana, inquieta, come se qualcosa di terribile dovesse accadere da un momento all’altro.
James l’aveva presa in giro per questo, cercando di tirarle su il morale, ormai vivevano nascosti da parecchio tempo, le aveva detto,  e, in quella situazione, era normale sentirsi in pericolo.
Nonostante quelle parole, però, Lily era nervosa, spaventata come se una creatura sgradevole e fredda le strusciasse nello stomaco, facendole pensare le cose più terribili.
“Forse scegliere Peter come custode segreto non è stata una buona idea” pensò, per poi vergognarsi subito dei suoi pensieri; ma non riusciva a non pensare al senso di colpa che aveva letto negli occhi dell’animagus, era sempre stata brava a capire le persone.
Confidarsi con James era fuori discussione, non avrebbe capito, per lui era impossibile pensare che uno dei suoi più cari amici potesse tradirlo, si sarebbe arrabbiato o ci sarebbe rimasto male.
Doveva fare qualcosa.
Raccolse tutto il suo coraggio e, dopo aver posato Harry nel suo lettino, si avviò verso il suo piccolo scrittoio per scrivere a Remus, il suo migliore amico.
Nella lettera spiegò ciò che avevano fatto, dello scambio tra Sirius e Peter.
Nascose la lettera in un’elegante scatola in mogano che le aveva regalato Moony, la scatola del cioccolato, l’aveva chiamata, che protesse poi con un incantesimo, soltanto il licantropo sarebbe riuscito ad aprirla.
Sentì il peso sullo stomaco farsi meno grave e, preso Harry, si diresse in salotto.
 
1 luglio 1991: Londra
Remus Lupin non voleva alzarsi quella mattina, tutto era troppo difficile, troppo triste.
Era solo da parecchi anni, ormai, in una sola notte aveva perso tutti coloro che amava, le uniche persone al mondo che avevano saputo accettarlo per quello che era.
James, Lily, Peter.. Le lacrime cominciarono a sgorgargli dagli occhi prima che se ne potesse rendere conto..
“Sirius, come hai potuto fare questo? Era tuo amico, TUO FRATELLO!!” pensò, affondando la testa nel cuscino.
Ma era inutile pensare al passato, niente sarebbe cambiato, così, raccolte tutte le sue forze, si alzò e si diresse verso la cucina del suo piccolo e spoglio appartamento.
Aveva la mattinata libera, era stato licenziato giusto il giorno prima.
Decise di fare un salto a Godric’s Hollow, non ci tornava da quella terribile notte.
Finì di bere il caffè, indossò il suo cappotto logoro e si smaterializzò.
 
Riapparve davanti ad una casa distrutta, quella che un tempo era stata casa Potter; sulla targa commemorativa fatta mettere da Silente molti, nel corso degli anni, avevano lasciato messaggi per il piccolo Harry.
L’Incanto Fidelius era svanito da tempo e il licantropo aprì con mano tremante il cancelletto e si diresse verso la casa.
Una volta entrato fu difficilissimo contenere il tremore alle gambe, si ricordava ancora di quando aveva aiutato gli auror a tirare fuori da lì i corpi di James e Lily; una lacrima solitario scivolò sul suo giovane volto.
Stava per uscire quando qualcosa, tra le macerie, attirò la sua attenzione: era la scatola che aveva regalato a Lily, “ il porta-cioccolato”, si ricordò, con un sorrisino triste.
Come aveva fatto a non notarla, quella notte di 10 anni fa’?
La aprì e, con sorpresa, trovò una vecchia lettera indirizzata a lui: riconobbe la scrittura di Lily e, esitante, la aprì e la lesse.
Remus sbiancò leggendo quelle parole e dovette appoggiarsi ad uno dei pochi muri rimasti per non cadere.
Doveva vedere Silente. Subito.
 
Angolo dell’Autrice:
Allora ? Cosa ne pensate ? Ho deciso di scrivere questa long guardando Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, stavo pensando a Remus e Sirius quando ho pensato “E se..?”. Per favore ditemi se vale la pensa continuarla e se vi è piaciuta ! 
Un bacio,

gossip_girl 

P.S. spero non ci siano errori, ho ricontrollato 400 volte !

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


 
Hogsmeade, 1 luglio 1991
Remus si smaterializzò ad Hogsmeade.
Doveva vedere Silente, non c’era tempo da perdere. Cominciò a correre diretto verso il castello.
Probabilmente non aveva mai corso così tanto in vita sua ma in un attimo aveva varcato i cancelli di Hogwarts ( che aveva miracolosamente trovato aperti ), aveva attraversato il parco, l’ingresso, diverse rampe di scale e ora stava correndo verso il gargoyle che faceva da guardiano all’ufficio del vecchio Preside.
In quel momento una voce sgradevolmente familiare lo chiamò.
- Lupin – disse Severus Piton, ghignando acido – cosa ci fai qui ? Sei venuto a mendicare a Silente un lavoro ? Nelle cucine c’è sempre spazio per un nuovo elfo domestico.
Remus gli avrebbe volentieri risposto a modo ma non c’era tempo per litigare, così si stampò in faccia un sorriso amabile.
-Severus, quanto tempo.. Vedo che sei riuscito a diventare professore, ammirevole.. Nonostante vorrei tanto fermarmi a chiacchierare ora non posso proprio. Devo vedere il professor Silente, subito.
-Per quanto posso solo immaginare quanto sia.. importante ciò che devi dirgli, il preside non ha certo tempo da perdere..
Il licantropo stava giusto per perdere la pazienza e insegnare a Mocciosus a suon di schiantesimi cosa fosse importante e cosa no, quando il gargoyle si fece da parte per far passare la professoressa McGranitt, che stava uscendo or ora dallo studio del preside.
-Buongiorno, Professoressa – le urlò Remus, prima di cominciare a correre su per le scale, senza nemmeno darle il tempo di rispondere.
Senza nemmeno bussare entrò nell’ufficio.
Il professor Silente era chino su un grosso e antico libro dall’aria consunta ma, appena sentì la porta aprirsi, o meglio spalancarsi, alzò subito gli occhi sul nuovo arrivato e, dopo averlo riconosciuto, la bocca gli si allargò in un grande sorriso.
-Professor Silente ! Sono appena stato a Godric’s Hollow, alla vecchia casa di James e Lily.. Io.. Insomma.. Ho trovato questa ! – disse, porgendogli la vecchia lettera
Il preside la prese, si sistemò gli occhiali a mezzaluna sul naso adunco e cominciò a leggerla.
Tempo pochi secondi e si diresse verso il camino che accese con un colpo di bacchetta.
-Dobbiamo vedere Caramell, subito.  
Nonostante il tono di urgenza nella sua voce, gli occhi del vecchio Preside brillavano, come se avesse ritrovato qualcuno che credeva di aver perso ormai da molto tempo.
Prese una manciata di polvere volante da un vecchio vaso sopra la scrivania, ne porse un po’ a Remus ed entrò nel camino.
-Ufficio di Cornelius Caramell, Ministero della Magia – scandì e, in un turbine di fuoco verde, Silente sparì nel camino, seguito, ovviamente, da Remus. 

Ufficio di Cornelius Caramell, Ministero della Magia, Londra:

- Silente, hai idea di ciò che questa lettera potrebbe significare per me ?! Per la mia carriera ?! Vorranno la mia testa, Albus ! Un innocente ad Azkaban per dieci anni !! Sei sicuro che sia autentica ?
- Sicurissimo, Cornelius. Potrei riconoscere la scrittura della dolce Lily Potter tra decine di lettere. E, comunque, basterebbe un piccolissimo incantesimo per provare la sua autenticità.
- Ma possiamo fidarci di quel ragazzo che l’ha trovata ? Insomma, uno della sua specie.. Potrebbe essere d’accordo con Black !
- Remus Lupin è una persona in cui ripongo la massima fiducia.
Il licantropo, nel frattempo, stava camminando su e giù per il corridoio davanti all’ufficio del Ministro, cercando di ascoltare le parole che venivano dette all’interno.
Non gli sembrava vero, forse non sarebbe più stato solo.
Ma Sirius vorrà ancora vederti dopo ciò che gli hai fatto ? Sul serio ti vedrà ancora come un amico dopo che lo hai abbandonato per dieci anni ad Azkaban credendolo un assassino ?” disse una voce malvagia nella sua testa.
Remus cercò di ignorarla, ma era impossibile non prestare attenzione al senso di colpa che lo attanagliava..
Aveva creduto Sirius un assassino, aveva creduto al fatto che avesse venduto James, suo fratello, a Voldemort.. Il ragazzo che durante il terzo anno aveva scoperto per primo che era un licantropo, quello che, per lui, era diventato un animagus, quello che, durante un attacco, era il primo a gettarsi davanti alle persone che amava.
Perso com’era dai suoi pensieri non si accorse che Silente era finalmente uscito dallo studio, fino a che il preside non lo prese delicatamente per un braccio.
- Remus – gli disse, con un gran sorriso – andiamo a prendere Sirius.

Azkaban:
Concentrati Sirius, concentrati..”
Sirius Black, chiuso nella sua minuscola cella, con le ginocchia strette al petto e oscillando leggermente, stava disperatamente cercando un rimasuglio di magia dentro di sé.. Doveva assolutamente riuscire a trasformarsi in Felpato, per riuscire a scappare ed essere finalmente libero.
Non che pensasse di meritarlo.. Era stato lui a suggerire ai Potter di cambiare Custode Segreto, era stato lui a dire a James di non dire niente a Remus, LUI aveva suggerito di usare Peter..
Forse meritava di marcire lì..
Ciò che riusciva a tenerlo in vita era la sua voglia di vendetta, voleva trovare il topastro maledetto e ucciderlo compiendo così l’assassinio per cui era stato condannato.
Nel corso degli anni gli erano tornati alla mente particolari che credeva di aver dimenticato o semplicemente rimosso: l’aria colpevole di Peter ogni volta che guardava James, il suo estraniarsi durante le feste, Peter che cercava di metterlo contro Remus..
Il rumore che venne dalle altre celle lo distrasse dai suoi pensieri cupi.
Alzò lo sguardo e per poco non svenne: Albus Silente e Remus Lupin stavano venendo verso la sua cella.
Il vecchio Preside sorrideva, scortato dal suo patronus, una bellissima fenice argentea.
- Professor Silente – gracchiò Black, era da tanto che non usava la sua voce.
- Sirius, mio caro ragazzo ! Sei libero ! Sappiamo di Peter Minus e dello scambio tra voi due.. Certo dovrai spiegare un po’ di cose..
- St-sta dicendo che posso davvero andarmene da qui ? – Sirius non credeva alle proprie orecchie. Forse erano arrivate le allucinazioni, forse stava davvero perdendo il senno.
- Per ora sì. Certo, ci saranno dei processi e dovrai entrare e uscire dalle aule di tribunale per un po’.. Però ci sono ottime possibilità che tu venga assolto da tutte le accuse.Sirius uscì dalla sua cella come in trance, non riusciva ancora a crederci. Strinse la mano al Professor Silente e solo allora notò che Remus era rimasto in silenzio per tutto il tempo.
-Remus ? – disse, esitante – Io.. Volevo chiederti scusa per averti considerato la spia.. Lo colpa di tutto ciò che è successo è anche mia e capirò se non vorrai più ve..
Non riuscì a finire la frase che venne travolto da un Remus singhiozzante.
- E poi dici di non essere gay.. – commentò Sirius, anch’esso sull’orlo delle lacrime.
- Sempre uguale, eh Sir ? – riuscì a dire l’altro tra le lacrime – ma ora allontanati, puzzi come dieci anni ad Azkaban, pulcioso.
- Vorrei vedere te.. Dieci anni in balia dei dissennatori..Già il solo pensare alla libertà faceva sentire Sirius più vivo e scherzare gli veniva già più naturale.
 Vieni Pad,  qui fuori c’è una passaporta. Ci porterà ad Hogsmeade e poi andremo ad Hogwarts.
Dopo pochi metri, però, la debolezza e la stanchezza lo sopraffassero e svenne.
 
Angolo dell’autrice:
Grazie a tutti coloro che hanno inserito la mia storia tra le preferite e le seguite e a chi ha recensito. Vi adoro ! Ho cercato di scrivere un capitolo un po’ più lungo, non di molto purtroppo, ma se inserivo altro la linea narrativa del prossimo capitolo saltava :P  Spero di non aver fatto errori di ortografia. Il prossimo capitolo sarà sicuramente più lungo di questo e Sirius incontrerà finalmente Harry !! La storia poi seguirà i fatti di Harry Potter e la pietra filosofale che cercherò di mantenere più canon possibile, nei limiti ovviamente ! :P Mi piace pensare che il libro che stava leggendo Silente è lo stesso in cui Hermione troverà le informazioni su Flamel. Alla prossima !
Baci,
gossip_girl

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Sirius correva nella foresta proibita.
Doveva prenderlo, solo così avrebbe avuto la sua vendetta.
Si fermò davanti al Lago Nero e lo stesso fece Minus, poco più avanti di lui.
Fece per correre verso di lui, ma il traditore, con lo stesso sorrisetto della notte del suo arresto, indicò qualcosa, o meglio qualcuno, alle sue spalle.
Un James in miniatura lo fissava: stessi capelli, stessi lineamenti... solo gli occhi verdi e una brutta cicatrice lo distinguevano da Ramoso.
“Harry” pensò Sirius.
Ad un tratto un familiare gelo si diffuse nell’aria. Dissennatori . Ma non puntarono a lui, bensì a Harry.
Sirius  sapeva che salvando Harry avrebbe perso Minus.
“Scegli” disse una voce nella sua testa “scegli, Sirius, SCEGLI!”
“SIRIUS!” lo chiamò Harry “SIRIUS!!”
Si svegliò con qualcuno che lo schiaffeggiava. Aprì gli occhi e, per un momento, l’unica cosa che vide fu un bianco accecante.
Solo quando gli occhi si abituarono alla luce vide i letti immacolati a fianco a sé e riconobbe finalmente l’infermeria di Hogwarts. Al suo fianco, Remus lo osservava preoccupato.
-Harry! Dov’è? Dobbiamo andarlo a prendere! – cominciò a dire, preoccupato per il suo figlioccio. Il sogno lo aveva aiutato a capire: prima doveva trovare Harry, poi avrebbe pensato alla vendetta.
-Sirius, tranquillo… a Harry penseremo dopo. Prima di tutto devi raccontarmi cosa è successo, anche Silente vuole saperlo. – detto questo, Remus sorrise – oltretutto, vuoi andarlo a trovare conciato così?
-Sono davvero messo così male?
-Non avevi uno specchio ad Azkaban?
-Sai, avevo a malapena un letto…
-Ti dico solo che probabilmente Madama Chips quando ti riprenderai vorrà bruciare il materasso…
I due amici si misero a ridere e ad entrambi sembrò di tornare indietro di molti anni.
Poi Remus, con un tocco di bacchetta, fece apparire uno specchio davanti a Sirius, che cadde quasi dal letto per lo spavento.
-Il mio bellissimo viso – piagnucolò, orripilato – cosa è successo al mio viso? E i miei capelli! Sono peggio di… Mocciosus!
Remus esplose in un’altra sonora risata, trascinando Sirius con sé.
Era bello ridere dopo anni di solitudine e disperazione.
In quel momento entrò il professor Silente, con la lunga veste verde scuro frusciante.
-Sirius! Ti sei svegliato finalmente! Bene, abbiamo un sacco di cose di cui parlare… però… non credo che questo sia il posto più adatto. Ti aspetto tra mezz’ora nel mio studio. A tra poco.
Sirius e Remus guardarono il vecchio Preside uscire dall’infermeria.
-Tieni, ti ho portato questo – disse Remus, tirando fuori dalla tasca un’ enorme tavoletta di cioccolato di Mielandia.
-Grazie Rem.
Sirius osservò attentamente il suo amico. A giudicare dai capelli striati di grigio e dalle vesti rattoppate non doveva passarsela bene nemmeno lui.
-Come stanno Alice e Frank? Li hai più visti? – chiese Sirius.
Remus sobbalzò a quella domanda: - Come? Non lo sai?
Sirius perse quel poco di colore che aveva sul suo volto – Cosa non so?
.Bellatrix, tua cugina… insieme ad altri Mangiamorte… li hanno torturati per cercare di ottenere informazioni su Voldemort…
-Questo lo sapevo, ma poi si sono ripresi, giusto? Li hanno salvati prima che venissero uccisi, no ? – la voce di Sirius tremò.
-Li hanno torturati fino alla pazzia… ora sono al San Mungo. Non riconoscono nemmeno il loro stesso figlio…
Per un minuto che sembrò un’eternità i due rimasero in silenzio. Fu Remus a romperlo.
-Tieni – disse, porgendo a Sirius una pila di vestiti puliti – Li ha portati Madama Chips mentre dormivi. 

Mezz’ora dopo Remus e Sirius si recarono nell’ufficio di Silente.
-Professor Silente, vorrei andare a trovare il mio figlioccio. – disse Sirius, smaniava dalla voglia di vedere Harry e non aveva intenzione di aspettare ancora molto.
-Harry in questo momento è al sicuro dai suoi zii, potrai andarlo a trovare subito dopo aver parlato con me. Abbiamo molto di cui discutere. – replicò il Preside. – Vorrei dare una risposta a ciò che è successo il 31 ottobre di dieci anni fa. Non so se Remus te lo ha spiegato, ma stamattina è andato a Godric’s Hollow e ha trovato una lettera indirizzata a lui da parte di Lily Potter, nella quale c’era scritto che avevano scelto Peter Minus come Custode Segreto al tuo posto. Mi sai dire cos’è successo e perché non avete pensato di avvertirmi? – c’era una leggera nota di rimprovero nella voce del vecchio Preside.
-Come sa, i Potter mi avevano scelto come Custode Segreto, piuttosto prevedibile, dato che per me James era come un fratello… mancava ormai pochissimo al giorno designato per l’incantesimo quando mi venne un’idea: uno scambio; le voci su una possibile spia all’interno delle nostre file mi preoccupava, tutti sapevano che il Custode sarei stato io, così convinsi James a scegliere Peter al mio posto, perché chi avrebbe mai potuto sospettare che avessero scelto Minus, il piccolo e insignificante Peter? – a quel punto Sirius strinse forte i pugni – Decidemmo di non dire niente a nessuno, nemmeno a Remus perché…
-Perché avrei potuto benissimo essere io quello che passava informazioni a Voldemort! – concluse Remus, al suo posto.
-Potrai mai perdonarmi? – domandò, per l’ennesima volta, Sirius.
-Piantala di ripeterlo, non fa nulla Felpato, vecchio mio!
-Quella terribile sera mi sentivo strano, inquieto… così decisi di andare a trovare Peter ma, quando raggiunsi il suo nascondiglio, lo trovai vuoto, ma senza segni di lotta. Mi precipitai a Godric’s Hollow, dove trovai casa Potter distrutta. Dopo aver capito tutto, con un semplice incantesimo di localizzazione lo rintracciai e mi Smaterializzai dove si nascondeva. Mi aspettava in strada. Urlò che avevo ucciso James e Lily, che li avevo traditi e consegnati a Voldemort. Quando tirai fuori la bacchetta per farlo fuori lui fu più veloce: si tagliò un dito e fece saltare in aria la strada, uccidendo tutti quei Babbani.Quando si fermò aveva le lacrime agli occhi .
- E Minus? Cosa gli è successo? E’ possibile che sia morto, ucciso dal suo stesso incantesimo? – domandò Silente.
- Non lo so… comunque non credo… probabilmente si è nascosto da qualche parte, quel vigliacco!
I due Malandrini si scambiarono un’occhiata. Prima di raggiungere Silente avevano parlato e avevano deciso che forse non era il caso di raccontargli del loro segreto, non sarebbe servito a niente.
Silente si alzò e si diresse verso un tavolino dove prese un pacchetto sottile che porse a Sirius.
-Dal Ministero ti mandano questo – disse sorridendo – è la tua bacchetta. Il Ministro della Magia in persona ti chiede gentilmente di non parlare con i giornalisti, dato che vuole tenere all’oscuro questa storia il più possibile, nonostante la Gazzetta del Profeta abbia già scritto un considerevole pezzo su di te. Ti informa inoltre che a metà settembre ci sarà il tuo processo, anche se a questo punto è solo una formalità. Probabilmente si concluderà con un bel risarcimento –concluse con una risatina.
- Per l’affido di Harry, invece? Quando potrò portarlo a vivere da me? – chiese Sirius, impaziente. – Sempre che lui voglia, ovviamente – aggiunse in fretta.
- Di questo parleremo una volta finito il processo, fino ad allora il Ministero non può affidarti nessun minore.
-E una volta che sarò stato definitivamente scagionato?
Silente esitò prima di rispondere.
- Si vedrà… avremo tanto di cui parlare… Comunque, Harry vive con la famiglia di Petunia, la sorella di Lily, al n°4 di Privet Drive, Little Whinging, Surrey. Ho parlato con Cornelius e, se Harry vorrà, potrà stare da te per il resto dell’estate. Il giorno del suo compleanno, però, Hagrid lo accompagnerà a Diagon Alley. Per il momento, meno ti fai vedere dalla comunità magica meglio è…
- Professore, io vorrei davvero portare Harry con me, ma non ho più una casa. – aggiunse Sirius, imbarazzato.
- Sarai felice di sapere che il tuo vecchio appartamento non è stato venduto e, mentre dormivi, ho mandato degli elfi domestici a pulire. Potrai tornarci tra un paio di giorni. – a quel punto la sguardo del Preside si intristì. – Sirius, Remus, qualunque cosa vedrete a Privet Drive, qualunque sarà il comportamento di Petunia e Vernon, ricordatevi di non attaccarli in alcun modo. E ora andate, Harry vi aspetta. 

Privet Drive, Little Whinging, Surrey:
Petunia Dursley stava pulendo un già asettico pavimento della cucina quando il campanello suonò.
Andò ad aprire, infastidita dall’interruzione.
Ci mise un minuto buono per riconoscere i due uomini alla porta.
- Voi! – strillò, inviperita.
- Petunia, è sempre un piacere… –ghignò Sirius, evidentemente divertito.
Remus fulminò Sirius con lo sguardo e si rivolse alla sorella della sua migliore amica: - Salve Petunia, potresti farci entrare ? Vorremmo parlare con Harry.
Petunia gli sbattè la porta in faccia.
Sirius riprese a bussare e, finalmente, Petunia, spaventata da cosa avrebbero potuto pensare i vicini, riaprì la porta.
- Entrate, svelti! – disse, con tono infastidito
.Ad aspettarli in salotto c’era anche il suo grasso marito, Vernon, che li squadrò con odio.
“Evidentemente si ricorda di noi” pensò Sirius, divertito, ricordando il primo incontro con la sorella di Lily e suo marito.
-Che cosa volete da noi? – quelle cinque parole costarono a Vernon tutto il coraggio di cui sembrava dotato, infatti subito dopo cercò di sprofondare nella poltrona, probabilmente pensando di affondarvi dentro e sparire.
Sirius fece per rispondere, ma Remus lo precedette spiegando sinteticamente gli eventi di quegli ultimi giorni, compresa la scarcerazione di Sirius. Alla fine del discorso, i Dursley erano più spaventati che mai e fissarono Sirius come se da un momento all’altro potesse tirare fuori un coltello e ucciderli tutti.
- Ora vorremo vedere Harry, se possibile. – disse Remus, in tono gentile
.Non ottenne risposta, e per Sirius fu troppo.
Si alzò e si avvicinò a Vernon, minaccioso.
- Dursley, voglio vedere il mio figlioccio. ADESSO. Dov’è ?In quel momento, la porta dello sgabuzzino del sottoscala si aprì e ne uscì un ragazzino pelle e ossa, con folti capelli neri, occhiali rotondi e due stupefacenti occhi verdi.
- Sono qui – disse Harry, avvicinandosi e guardando i due sconosciuti con interesse.- Voi chi siete?Per un momento i due Malandrini rimasero senza parole.
È uguale a James” era il loro identico pensiero. Poi i loro sguardi caddero sui vestiti larghi e scoloriti e sugli occhiali rotti. Che cosa gli avevano fatto?
Il primo a riprendersi fu Sirius.
- Ciao, Harry. Io sono Sirius e lui è Remus, eravamo amici dei tuoi genitori, io… io sono il tuo padrino. – disse, in preda alla commozione. 
 
Angolo dell’autrice:
Prima di tutto grazie a Alexander_Supertramp, il mio nuovo Beta-reader che ha corretto questo capitolo alla velocità della luce !
Vi è piaciuto il capitolo ? Spero di sì ! Grazie alle 11 persone che hanno messo la storia tra le seguite,  le 6 che l’hanno messa tra le preferite e le 3 che hanno recensito lo scorso capitolo, vi adoro !!
Un piccolo chiarimento: per mantenere la storia più vicina possibile a quella della Rowling ho deciso di non far rivelare a Remus e Sirius il segreto dei Malandrini, che non verrà rivelato nemmeno ad Harry.
Un bacio,
gossip_girl
 

 
 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


 
Harry li guardò, sorpreso. Forse il suo desiderio si stava avverando, finalmente qualcuno era venuto a portarlo via da Privet Drive.
-Noi eravamo a Hogwarts con loro, non hai idea di quanto somigli a tuo padre, tranne gli occhi che sono uguali a quelli di tua madre – continuò Remus.
-Che cos’è Hogwarts? – chiese Harry, stupito. Forse da loro sarebbe riuscito a ottenere finalmente delle risposte.
In quel momento, Vernon parve risvegliarsi dallo stato di coma in cui si trovava: - Basta con tutte queste sciocchezze! Ragazzo, vai subito nello sgabuzzino!
-Nello sgabuzzino? – ringhiò Sirius.
- Sì, è li che dormo – risponde Harry, tranquillo.
I due uomini lo guardarono, scioccati.
Il primo a parlare fu Remus, che si rivolse a Petunia, gelido : - Hai fatto dormire il figlio di tua sorella in uno sgabuzzino per dieci anni? Come hai potuto fare una cosa del genere?
Per Vernon evidentemente fu troppo.
- Già, è li che dorme! E dovrebbe anche ringraziarci ogni giorno per quello che gli abbiamo dato! Abbiamo accolto in casa nostra uno della sua specie, un… mostro!
Harry era basito: - Uno della mia specie? Cosa vuol dire?
- Harry, tu sei un mago – gli rispose Sirius, sorridendo.
-  U-un mago?
- Sì, lo erano anche i tuoi genitori e lo siamo anche noi – disse Remus, dolce, e come conferma alle sue parole agitò la bacchetta e il camino si accese. – Hogwarts è una scuola di magia.
- Lui non ci andrà! Lo abbiamo giurato quando lo abbiamo preso, basta sciocchezze! – urlò Vernon, sputacchiando in giro.
- Lo sapevate? Sapevate che ero un mago e non me l’avete mai detto?
- Certo che lo sapevamo – rispose Petunia, con aria disgustata – Lo era la mia… perfetta sorella, e anche suo marito, quindi è ovvio che anche tu saresti stato anormale come loro, un mostro! Poi hanno pensato di farsi ammazzare, scaricando te sulle nostre spalle.
- Fatti ammazzare? Mi avevate detto che erano morti in un incidente d’auto!
Questa volta Remus non cerca nemmeno di fermare Sirius, che scattò e cominciò a urlare:
- Un incidente d’auto? UN INCIDENTE D’AUTO? Lily e James sono morti da eroi! Con la loro morte hanno salvato anche la vostra pellaccia Babbana dal mago oscuro più potente e più pericoloso al mondo! Onorate così la loro memoria?
- Perché, cos’è successo? – domandò Harry, impaziente.
Alle parole di Harry Sirius parve sgonfiarsi, si sedette sul divano, prendendosi la testa tra le mani.
- Vedi, Harry. Una ventina d’anni fa un mago oscuro di nome Lord Voldemort cominciò a raccogliere seguaci, che da lui impararono le peggiori Arti Oscure. Voleva conquistare tutto il mondo magico. Erano tempi cupi, Harry, molto cupi, nessuno sapeva di chi fidarsi. Io, Remus, i tuoi genitori e molti altri eravamo tra coloro che lo combatterono, cercando di fermare la sua folle corsa al potere. Il 31 ottobre di dieci anni fa entrò nella vostra casa, per uccidervi tutti. Riuscì a uccidere i tuoi genitori ma, quando tentò di fare lo stesso con te, il suo incantesimo gli si ritorse contro, facendogli perdere tutti i suoi poteri. Quella sera io fui arrestato, ingiustamente, con l’accusa di essere uno dei seguaci di Voldemort. Ero stato incastrato. Sono stato scarcerato solo ieri, grazie a Remus che ha trovato le prove della mia innocenza. Per me tuo padre era come un fratello, non l’avrei mai tradito così.
Harry sorrise: - Io ti credo.
Il voto scavato di Sirius si aprì in un sorriso. – Vedi, essendo il tuo padrino sono anche il tuo tutore legale… capirò se non vorrai lasciare questa casa, ma se vuoi potrai venire a vivere da me per il resto dell’estate… sempre se ti andrà, ovviamente. – concluse in fretta.
-Davvero? Tu hai una casa? Quando posso venire?
- Ci vorranno giusto un paio di giorni per finire di sistemarla e poi potrai subito trasferirti da me.
Per Harry era come un sogno che si avverava, sarebbe andato a vivere con Sirius, il migliore amico di suo padre, avrebbe lasciato per sempre i Dursley.
In quel momento Dudley, il grosso cugino di Harry, fece il suo ingresso, rotolando giù dalle scale. Probabilmente aveva origliato la conversazione fin dall’inizio perché osservava Sirius e Remus con aria spaventata.
Andò a sedersi in mezzo ai suoi genitori, cercando di farsi piccolo piccolo. Harry, osservando la scena, rise di gusto.
- Allora siamo d’accordo? Ti verremo a prendere tra due giorni – disse Sirius, abbracciando Harry.
- Ciao Harry – disse Remus, che, dopo averlo salutato, tese la mano a Vernon il quale, per tutta risposta, pigolò facendosi ancora più piccolo.
“Se solo sapessero che una volta al mese mi trasformo in una belva assetata di sangue” pensò divertito, uscendo da casa con Sirius.
Raggiunta una distanza sufficiente dai Babbani, i due Malandrini si Smaterializzarono.
 
Hogwarts, infermeria:
Silente aveva insistito per convincere Sirius a rimanere ospite al castello fino al completamento delle pulizie del suo appartamento e il povero Felpato era stato costretto da Madama Chips a restare in infermeria, nonostante le proteste di quest’ultimo.
Dieci anni in balia dei Dissennatori non si risolvono in poche ore!” aveva borbottato l’infermiera, per poi allontanarsi inveendo contro i metodi barbari del Ministero della Magia.
Sirius era stato quindi costretto a letto, senza contare le dosi esagerate di cibo che “l’amorevole” infermiera di Hogwarts lo costringeva a mangiare.
“Sei gravemente denutrito, devi mangiare!” lo rimbeccava.
Fortunatamente il giorno successivo il suo appartamento sarebbe stato pronto, permettendogli così di andare a prendere Harry.
Lui e Remus avevano deciso di non rivelargli la storia dei Malandrini. Aveva appena scoperto di essere un mago, e non era ancora il caso di fargli sapere la natura di Lupo Mannaro di uno degli amici di suo padre, perché sarebbe stato uno shock. In realtà lo aveva deciso Remus e Sirius, pur protestando, era stato costretto ad assecondare la sua richiesta. In cambio Remus aveva accettato di trasferirsi da lui, forse, pensava Sirius, senza il problema dell’affitto da pagare sarebbe riuscito a fare dei pasti decenti.
Sirius stava leggendo svogliatamente una rivista sul Quidditch quando la porta dell’infermeria si aprì facendo entrare un singhiozzante Hagrid seguito dalla professoressa McGrannit, anch’essa con gli occhi lucidi e un fazzoletto di tweed scozzese in mano.
Sirius non fece a tempo ad alzarsi che Hagrid lo prese, stritolandolo in un abbraccio spacca-ossa.
- S-sapevo che non avresti mai tradito James e Lily – pianse il Mezzogigante – Mi dispiace di aver dubitato di te…
Quando finalmente il Guardiacaccia lo lasciò andare, anche la professoressa McGrannit si avvicinò, mise una mano sulla spalla di Sirius, ma, quando tentò di parlare, le uscì solo un grosso singhiozzo.
- Suvvia Minerva, non faccia così… – scherzò Sirius.
- Io sono la professoressa McGrannit per te, Black – disse la donna, riprendendo il controllo di sé e assumendo uno sguardo severo, tradito da un minuscolo sorriso agli angoli della bocca. – Ma sono contenta di riaverti qui con noi e mi dispiace di aver dubitato della tua innocenza. Sarai anche fastidioso, rumoroso, maleducato, irrispettoso, pigro… ma non sei un assassino.
- Be’… ehm… grazie del complimento – rispose Sirius, ridacchiando.
Era contento del fatto che fossero passati a trovarlo, quel giorno Remus aveva un colloquio di lavoro e Sirius si annoiava, passare le giornate da solo in Infermeria era uno strazio.
L’indomani lui e Remus sarebbero finalmente andati a prendere Harry.
Decise di sgranchirsi le gambe con una passeggiata, così, dopo aver controllato che Madama Chips non fosse lì vicino, si vestì in fretta e corse fuori dall’infermeria.
Camminare in giro per Hogwarts lo aveva sempre rilassato, fin da quando era piccolo.
Perso nei suoi pensieri andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.
- Attento a dove vai, Black!
Con suo grande stupore si ritrovò davanti Severus Piton.
- Piton! – sogghignò – Cosa diavolo ci fai qui?
- Ci insegno. Da dieci anni. 
- Non pensavo che Silente assumesse ex-Mangiamorte.
- Veramente non sono mai stato condannato come Mangiamorte, a differenza di te! – sputò Piton, con disprezzo.
- Va’ a lavarti i capelli, Mocciosus! – e con queste parole, Sirius si diresse verso il parco, senza voltarsi indietro.
“Povero Harry, lo torturerà…” pensò Sirius, dirigendosi verso il Lago Nero.
Lì, dopo essersi trasformato in Felpato, cominciò a correre.
 
Privet Drive, Little Whinging, Surrey:
Il giorno dopo Sirius e Remus si Materializzarono a Privet Drive dove, una volta preso Harry, grazie a una macchina prestata dal Ministero sarebbero andati a Londra.
Un enorme sorriso era dipinto sulla faccia di Felpato da quando si era svegliato quella mattina, era impaziente di andare a prendere Harry.
- Appena arriveremo a casa manderò subito un gufo ad “Accessori di prima qualità per il Quidditch”, devo comprare a Harry la sua prima vera scopa! Scommetto che entrerà subito nella squadra di Quidditch di Grifondoro! – diceva, entusiasta.
- Sirius, lo sai che a quelli del primo anno non è permesso portare il proprio manico di scopa, vero? Poi chi ti dice che finirà tra i Grifondoro? – gli rispose Remus, paziente.
- Be’, la scopa la prendo lo stesso. Poi sì, sono sicuro che sarà un Grifondoro, come James e Lily.
- Prima di imparare a volare non dovremmo insegnargli ad ambientarsi nel Mondo Magico?
- No, James preferirebbe la scopa.
- Ma lui non è James, Sirius…
Sirius lo ignorò e si diresse verso il n°4 dove Harry lo aspettava già fuori di casa.
Il suo figlioccio gli corse incontro e lo abbracciò.
- Andiamo? – disse impaziente, gli occhi verdi che brillavano di felicità.
- Ciao, Remus! – salutò, allegro.
- Ciao Harry, dove sono i tuoi zii? – chiese il licantropo, lievemente preoccupato.
- Sono dentro casa, hanno detto di dirvi di non prendervi il disturbo di andare a salutarli – rispose Harry, palesemente divertito. – Da quando vi ha conosciuto, Dudley si sveglia urlando tutte le notti.
Sirius scoppiò in una risata simile ad un latrato.
- Vieni, Harry – disse – Andiamo a casa.
 
Angolo dell’autrice:
Grazie ad Alexander_Supertramp che mi ha corretto anche questo capitolo.
I dialoghi iniziali sono in parte presi da “Harry Potter e la pietra filosofale”, ho deciso di non far scoprire ad Harry il segreto dei malandrini perché lo scoprirà al terzo anno, come da copione :P . Ringrazio le 10 persone che hanno recensito la mia storia fino ad adesso, le 17 che l’hanno inserita tra le seguite e le 9 che l’hanno messa tra le preferite, vi adoro !
Sto già scrivendo il prossimo capitolo che vi prometto arriverà presto !
Baci.
gossip_girl
P.S. non ho dimenticato la “protezione” creata da Lily, quindi probabilmente non sarà l’ultima volta che vedrete i Dursley..

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


 
Durante il viaggio in macchina, Harry non smise per un attimo di tempestare di domande Sirius e Remus.
Dal suo padrino scoprì l’esistenza del Quidditch, uno sport molto praticato tra i maghi e giocato a cavallo di manici di scopa, Remus gli parlò di Hogwarts, delle quattro Case e delle materie che avrebbe studiato una volta iniziata la scuola. Scoprì, inoltre, che i maghi comunicavano scrivendosi lettere poi trasportate e consegnate dai  gufi. Non vedeva l’ora di imparare a cavalcare una scopa.
Chiacchierando, il viaggio sembrò durare poco e, in quello che a Harry parve un attimo, raggiunsero il centro di Londra.
 
Quando Sirius entrò nel suo appartamento, trasportando la piccola borsa che conteneva i pochi valori di Harry, restò senza fiato, sembrava che in dieci anni non fosse cambiato nulla. Essendo stato rinchiuso ad Azkaban senza un processo, gli Auror non avevano portato via niente e tutto era rimasto uguale.
Remus era dovuto andare a Diagon Alley per lavorare, aveva ottenuto un posto come commesso al Ghirigoro.
Girandosi, notò che Harry era rimasto incantato a fissare una parete occupata da una grande fotografia dei Malandrini con Lily. Sirius gli si avvicinò.
- Sirius, la foto si muove! – disse, stupito.
- Certo che si muove!  Non possono certo rimanere immobili tutto il giorno, no?
Sirius guardò la foto dove James gli sorrideva, felice. Era stata scattata l’ultimo giorno di scuola del settimo anno. Notò con piacere che Minus era sparito dalla foto.
- Lui è mio padre? – chiese Harry, indicando James.
Sirius gli rispose, con un sorriso triste: – Sì, lui è James. E’ sbalorditiva la somiglianza che c’è tra voi. Mentre la ragazza affianco a lui è tua madre, Lily.
In quel momento, nella foto, Sirius prese in braccio Lily che scoppiò a ridere.
Felpato, cercando di non farsi notare da Harry, si asciugò una guancia.
- Vieni, Harry – disse sorridendo al suo figlioccio – ti faccio vedere la tua stanza.
 
Harry guardò sorridendo il suo padrino. Saltellava in giro mostrandogli la casa come un bambino particolarmente eccitato.
- Ti piace la tua stanza? L’ho fatta arredare come il dormitorio di Grifondoro perché sarai sicuramente Smistato lì! Come me, Remus e i tuoi genitori! Remus non voleva, dice che ti metto troppa pressione, e che potresti anche finire anche in un’altra Casa… – Sirius fece una smorfia, come se l’idea non lo avesse nemmeno sfiorato.  – Ma come potresti? Sei uguale a James!
Harry rise, divertito, il suo padrino continuava a parlare a macchinetta, senza mai fermarsi.
- Ho fame, mangiamo qualcosa?
 
Sirius sapeva che non avrebbe dovuto provare a cucinare.
Non ricordando alcun incantesimo adatto allo scopo, aveva provato a cucinare alla Babbana e ora la cucina era ricoperta di cibo su ogni minima superficie, comprese mura e soffitto.
Dopo aver cercato di accelerare il processo con la magia, le pentole erano esplose riversando il loro contenuto sulla cucina e su Harry e Sirius che si erano nascosti dietro al bancone.
- Pensavo che con la magia si potesse fare tutto! – disse Harry, fissando sconvolto il suo padrino.
- Certo, puoi fare praticamente qualsiasi cosa…- gli rispose Sirius, affabile – basta conoscere gli incantesimi giusti!
In quel momento, il campanello suonò.
Sirius, stupito, andò ad aprire e si trovò davanti una giovane strega, con in mano una grande piuma rosa shocking abbinata al vestito.
- Buongiorno signor Black, sono Margareth del “Settimanale delle Streghe” e vorrei farle alcune domande!
- Scusi, ma adesso non è proprio il momento…- le rispose Sirius, cortese. Harry non aveva ancora avuto il suo primo impatto con il mondo magico, e certamente una giornalista impicciona non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione.
- Ci vorrà solo un minuto – rispose la ragazza, cercando di sbirciare oltre la porta. Il suo sguardo si posò su Harry. – Ma quello è Harry Potter?
Sirius le sbatté la porta in faccia.
- Sirius! C’è un gufo! – urlò Harry, dal salotto.
Un grande allocco era infatti entrato dalla finestra aperta e ora aspettava paziente appoggiato allo schienale del divano con una lettera legata alla zampa.
Felpato riconobbe il gufo come appartenente a Hogwarts, così prese la lettera e l’aprì.
Sirius,
Spero che non abbiate avuto problemi durante il viaggio e che Harry stia bene.
Il 31 luglio Hagrid verrà a Londra per accompagnarlo a fare le spese necessarie per Hogwarts, inoltre il Ministro mi ha appena informato che il tuo processo è fissato per il 12 settembre alle 10. Io sarò lì come stregone capo del Wizengamot.
Cordiali saluti,
Albus  Silente
Sirius sbuffò. Sperava di poter passare il compleanno di Harry insieme a lui, per la prima volta dopo dieci anni, ma evidentemente i piani di Silente erano diversi. Almeno la serata, però, avrebbero potuto festeggiare degnamente il compleanno del ragazzo.
“Chissà se il gufo che ho mandato prima è arrivato a destinazione” pensò. Harry avrebbe di sicuro gradito la sorpresa! Forse Remus meno…
 
Remus tornò nel tardo pomeriggio.
Quando entrò in casa sentì un forte odore di bruciato.
“Sirius avrà di nuovo provato a cucinare” pensò, preoccupato.
Trovò Felpato e Harry seduti sul divano. Sirius sembrava perso tra i racconti e Harry rideva, felice.
- Così quando Vernon ha chiesto a tuo padre quale modello di macchina guidasse, James ha cominciato a descrivere la sua scopa da corsa, tua madre cercava disperatamente di non ridere dell’espressione furiosa di tua zia! Ma il peggio è stato quando Lily li ha invitati di nuovo a casa sua… c’eravamo anche io e Remus e, quando tuo padre ha rotto una caraffa e ha agitato la bacchetta per ripararla, tuo zio è scappato su per le scale così velocemente che è inciampato, ha sfondato il corrimano e si è rotto il polso! –stava raccontando Sirius  a un divertitissimo Harry.
- Sirius – intervenne Remus, alle sue spalle – dimentichi di dire a Harry che Lily ha dovuto legare sia lui che Petunia per sistemargli il polso con la magia…
- Remus! – dissero in coro padrino e figlioccio.
In quel momento il campanello suonò.
Sirius andò ad aprire, borbottando qualcosa su giornaliste e sul Settimanale delle Streghe.
 
Quando Sirius aprì la porta si trovò davanti una ragazza sui diciotto anni, con corti capelli rosa che glì buttò le braccia al collo, abbracciandolo. L’Animagus rimase interdetto per un attimo, chi era quella ragazza che sembrava conoscerlo ?
La ragazza misteriosa evidentemente capì il dubbio di Sirius perché ridacchiò e lo guardò di sottecchi.
- Come cuginetto, non mi riconosci? – disse facendo l’occhiolino – Proviamo così…
La ragazza strizzò gli occhi in un’espressione concentrata e i suoi capelli divennero lunghi, lisci e neri.
- Ninfadora! – esclamò Sirius, riconoscendo la cuginetta. – Sei cresciuta! Quanti anni hai adesso?
- Non chiamarmi Ninfadora, io sono Tonks ! Comunque ne ho 18, sono a Londra perché la prossima settimana inizio il corso Auror, così ho pensato di venire a salutarti… non ci vediamo da dieci anni, insomma... – Tonks spostò il peso da un piede all’altro, chiaramente imbarazzata.
- Sono contento di vederti, vieni dentro, accomodati… –  disse Sirius. – Come sta Andromeda?
- Abbastanza bene… è stata contenta di sapere del tuo rilascio, ha sempre saputo che eri innocente. Sapeva che non eri come… come la vostra famiglia.
Andromeda era sempre stata la cugina preferita di Sirius, una delle poche persone nella sua famiglia a pensare che era nel giusto, senza idee razziste.
Sirius guidò la cugina in salotto, dove Remus e Harry stavano parlando di Hogwarts. Nel frattempo i capelli di Tonks erano tornati corti e rosa.
- Remus – disse Felpato, allegro – guarda chi ci è venuta a trovare?
Il licantropo si girò e guardò la ragazza, perplesso, poi boccheggiò .
– Ninfadora? – disse stupito, riconoscendola.
- Ciao Remus! – lo salutò la ragazza, riconoscendo il suo preferito tra gli amici del cugino.
- Davvero ti ricordi di me? – chiese Remus.
- E come avrei potuto dimenticarti? Da piccola avevo un cotta per te! – rispose la ragazza, ridendo.
Remus arrossì.
Sirius, che nel frattempo aveva osservato la scena con un ghigno malandrino stampato in faccia, si schiarì rumorosamente la voce.
- Se voi due piccioncini avete finito... – qui Remus gli lanciò uno sguardo omicida – Dora, vorrei presentarti il mio figlioccio Harry.
- Ma tu sei Harry Potter?
 
Il resto della serata passò tranquillo.
Harry sommerse Tonks di domande su Hogwarts, a cui la ragazza era felice di rispondere.
Quando Tonks tornò a casa era ormai tardi e Harry andò a letto.
Sirius e Remus invece rimasero ancora in salotto.
- Allora Lunastorta, cosa ne pensi della mia cara cuginetta? – chiese l’Animagus, con un sorrisetto malizioso. – Molto carina, vero?
Alle parole dell’amico Remus arrossì e cominciò a borbottare qualcosa che curiosamente suonò come “vecchio, malato e pericoloso”.
Felpato scoppiò a ridere.
Quando Remus ebbe riacquistato il controllo di sé, Sirius tornò serio.
- Remus – chiese, titubante. – Sei sicuro di non voler rivelare a Harry il tuo segreto?
- Per ora preferirei di no… in questi giorni ha già avuto troppe rivelazioni. Per lui sarebbe uno shock… mi inventerò qualcosa.
Tra i due amici calò il silenzio. Fu Remus a romperlo per primo.
- Sei sicuro che Peter non sia morto?
Sirius strinse i pugni a sentire quel nome – Non lo so… potrebbe essere rimasto ucciso dal suo stesso incantesimo, o almeno il Ministero pensa questo, ma il mio istinto mi dice che è ancora vivo, nascosto, ad aspettare il ritorno di Voldemort…
- Credi che il suo essere Animagus c’entri con la sua fuga?
Sirius si passò la mano tra i lunghi capelli neri.
- Vorrei poter pensare che per fuggire abbia usato un incantesimo di magia nera… ma non lo so. Certo non possiamo controllare tutti i topi che vivono in Inghilterra… Silente mi ha detto di non parlare di Minus a Harry, per proteggerlo. Secondo me è abbastanza forte per affrontarlo, ma proverò a fidarmi del parere del Preside… devo solo continuare a sperare che Minus sia stato mangiato da qualche gatto affamato.
- Quindi non dirai a Silente che sei un Animagus?
- No, non credo che sarà necessario… se Minus riapparirà sarò io stesso a ucciderlo.
- E io ti darò una mano.
 



Angolo dell’autrice:
Ciao ! Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto.. è un capitolo di transizione, quindi non è successo molto, ma mi serviva per il prossimo e per spiegare alcune cose.. Primo tra tutti il rapporto Harry-Sirius: Sirius nei libri, come ha detto anche la Rowling, tende a comportarsi con Harry come si comportava con James, per questo l’ho reso un po’ “infantile”, per lui è come riavere il suo migliore amico ! Ho voluto inserire Tonks (anche se è presto per inserire la coppia Remus/Ninfadora ) perché, rileggendo, la storia sembrava quasi una Remus/Sirius, quindi volevo mettere in chiaro che le coppie rimarranno assolutamente canon !
Vorrei ringraziare le tre fantastiche persone che hanno recensito lo scorso capitolo, le 24 che hanno inserito la storia tra le seguite, le 12 che l’hanno inserita tra le preferite e ovviamente Alexander_Supertramp che ha corretto anche questo capitolo.
Ci vediamo al prossimo capitolo !
Un bacio,
gossip_girl

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


31 luglio 1991:
Sirius Black si alzò al suono di un gufo che bussava sulla finestra.
Quando andò ad aprirla, un sorriso si disegnò sul suo viso, il regalo per Harry era arrivato. Avrebbe voluto darglielo prima, ma la lunga lista d’attesa lo aveva costretto a rimandare la consegna al compleanno del suo figlioccio.
Felpato era elettrizzato, voleva che quel giorno per Harry fosse perfetto. L’undicesimo compleanno per un giovane mago era speciale, sarebbe finalmente arrivata la sua lettera di Hogwarts.
Giusto il tempo di infilarsi i primi vestiti che trovò affianco al letto e si catapultò fuori dalla sua stanza, chiamando Remus.
Lunastorta stava dormendo, due giorni prima c’era stata la luna piena e non si era ancora ripreso del tutto.
Ma, quel giorno, la stanchezza non era una scusa valida.
Dopo aver tentato di svegliare l’amico con le buone, Sirius prese la bacchetta e, dopo averla puntata su Remus, scandì: – Aguamenti!
Un fiotto d’acqua colpì il licantropo, che si svegliò urlando.
- Tu! – ringhiò, rivolto a Sirius, che sorrideva – Tu, brutto pulcioso bastardo! Avrei dovuto lasciarti ad Azkaban!
- Remus, oggi è il compleanno di Harry! Dobbiamo andare a svegliarlo!
Di fronte all’espressione entusiasta dell’amico, Remus non poté che sorridere; era impossibile riuscire a rimanere arrabbiati con lui a lungo. Si infilò un paio di vecchi jeans logori e una maglietta e si diresse con Sirius verso la stanza di Harry.
Harry dormiva, sereno. Ancora per poco.
Felpato si puntò la bacchetta alla gola.
- Sonorus! – disse – BUON COMPLEANNO, HARRY!
Il suo figlioccio si alzò di scatto, boccheggiando. Sbatté contro il muro prima di cadere a terra, sconvolto.
Sirius continuò a saltellargli attorno, entusiasta. Gli tese una mano per aiutarlo ad alzarsi.
- Tanti auguri, Harry! – trillò, felice.
- Buon compleanno, Harry! – disse Remus a Harry, scusandosi con lo sguardo per il comportamento di Sirius.
I due Malandrini guidarono Harry in cucina dove, appoggiati su un tavolino, lo aspettavano due regali.
Harry arrossì e cominciò a balbettare ringraziamenti aprendo il primo regalo.
Esso si rivelò essere il libro “Il Quidditch attraverso i secoli”, da parte di Remus.
-  Ora questo. – gli disse il suo padrino, porgendogli uno strano pacco lungo e stretto.
Harry lo aprì, trovandovi all’interno una meravigliosa scopa da corsa. L’ aveva vista sulle riviste di Quidditch, era l’ultima uscita, una Nimbus 2000.
Harry si voltò sorridendo verso Sirius, stupefatto.
- Sul serio è per me? – chiese.
- Certo, ti ho regalato il tuo primo manico di scopa quando nemmeno camminavi. – rispose Sirius con un grande sorriso.
- Mi insegnerai a volare?
- Ci proverò – rispose Sirius ridendo. – Era tuo padre quello bravo a volare! Io me la cavavo, Remus soffriva di vertigini e Peter…
Sirius s’interruppe di colpo, con un’espressione rabbiosa.
- Chi è Peter? – domandò Harry, curioso.
- Nessuno. – replicò in fretta Remus, guardando Sirius, preoccupato.
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
Remus andò ad aprire e un vocione esplose nell’ingresso:
- Remus! Come stai? – tuonò Rubeus Hagrid, dall’ingresso.
- Oh, ecco Harry! – disse il gigante entrando in salotto. – L’ultima volta che ti ho visto eri grande come un soldo di cacio. Hai preso dal tuo papà, ma gli occhi sono della mamma.
Sirius osservò Harry, che nonostante l’aspetto apparentemente feroce di Hagrid non sembrava minimamente spaventato. Aveva sicuramente notato lo sguardo gentile del guardiacaccia.
- Allora, Harry – continuò Hagrid – buon compleanno! Ho una cosetta per te… mi sa che mi ci sono seduto sopra, ma il sapore dovrebbe essere ancora buono.
Dal suo pastrano nero, Hagrid estrasse una scatola bianca leggermente schiacciata. Harry l’aprì e dentro ci trovò una torta al cioccolato con la scritta “Buon compleanno Harry” in glassa verde.
Harry ringraziò il gigante.
- Scusa ma… tu chi sei?
- Rubeus Hagrid, custode delle chiavi e dei luoghi a Hogwarts. – a queste parole Hagrid porse a Harry una spessa busta di carta giallastra, che il Bambino-Che-È-Sopravvissuto aprì con mani tremanti.
- Sirius, la professoressa McGrannit mi ha chiesto di ricordarti che agli studenti del primo anno non è consentito avere un manico di scopa personale. – disse Hagrid con un sorrisino a Felpato, il quale ridacchiò divertito.
- Ehm… Hagrid… – intervenne Harry, timido. – Io non ho soldi… certamente i Dursley non sborseranno una sterlina per me...
- Harry! – disse Hagrid – I tuoi soldi sono alla Gringott, la banca dei maghi.
- Poi ci sono sempre io… – aggiunse Sirius, poggiandogli un braccio sulla spalla. – credi davvero che ti lascerei sul ciglio di una strada?
Harry sorrise al suo padrino.
- Prima che me ne dimentichi… Sirius, ho ancora la tua moto! – esclamò Hagrid.
- La mia moto? Fantastico! Finito il processo verrò a prenderla. – rispose Sirius, sorridente.
- Sei pronto, Harry? – chiese l’omone. – Abbiamo tantissime spese da fare.
- Ci vediamo dopo. – disse Harry sorridente, salutando Remus e Sirius.
Quando la porta si chiuse alle spalle di Harry e Hagrid, Sirius si buttò sul divano, sbuffando.
- Qual è il problema, Felpato? – chiese Lunastorta, paziente.
- Avrei voluto essere io ad accompagnare Harry a Diagon Alley… se solo ci fosse un modo per… – di colpo, Sirius si illuminò. – Ci sono! Mi trasformerò in Felpato e lo seguirò senza farmi notare!
- Sì, perché un enorme cane nero che passeggia tranquillo per Diagon Alley non susciterebbe sospetti…
- Sei sarcastico, Remus.
- Dovrai abituarti alla sua assenza… tra un mese, Harry andrà a Hogwarts e non lo rivedremo prima di Natale. – fece Remus, ragionevole.
- Lo so, non voglio pensarci… – gli occhi di Sirius divennero tristi. – Abbiamo perso tanti anni…
- Dovresti trovarti un lavoro, per ingannare il tempo… Potresti tornare a fare l’Auror, magari.
- Sempre se passo il processo…
- Ovvio che lo passerai! Tutte le prove sono a tuo favore! Così Harry verrà a vivere qui e non dovrà tornare dai suoi zii…
- Lo facevano dormire in un sottoscala, Remus… ti rendi conto? In un dannatissimo sottoscala... E hai visto i suoi occhiali? Erano distrutti… Chissà quante volte è stato picchiato da suo cugino o lasciato a digiuno, è così magro… Il figlio di James e Lily… IL FIGLIO DI SUA SORELLA! – Sirius sbatté il pugno sul tavolo, rabbioso. – Se solo quella sera non fossi andato a cercare Peter, se solo fossi rimasto con Harry…
- Smettila di colpevolizzarti, non sei tu a doverti scusare per tutta la situazione… ora siete insieme ed è questo l’importante.
Sirius fece un sorriso triste.
- Ora basta con questi ricordi tristi. – continuò Remus. – Pensa alla prima lezione di Harry con Piton…
- Pensa alla faccia di Mocciosus!
- Ricorda di non chiamarlo Mocciosus davanti ad Harry. È un suo professore, dovrà portargli rispetto!
- Sempre a fare il prefetto, Lunastorta…
 
Harry tornò sul tardo pomeriggio, carico di pacchi e pacchetti contenenti il suo materiale scolastico.
Una grande civetta bianca, regalo di Hagrid, dormiva dentro una gabbia.
Sirius lo aspettava già con la scopa in mano, eccitato come un bambino a Natale.
Harry trasportò tutti i suoi acquisti in camera e corse subito dal padrino.
- Sirius, sei sicuro che sia il caso di volare dentro casa?
- Certo, non preoccuparti. Il soffitto è abbastanza alto.
- No! Non se ne parla! Volare in casa è sbagliato e pericoloso! – urlò Remus dalla cucina.
Harry e Sirius sbuffarono.
- È inutile lamentarsi! Tra un mese Harry sarà a Hogwarts e imparerà a volare!
Sirius guardò Harry e sillabò: “Nascondiamo la scopa nel baule...”.
- CERTO CHE NO! NON NASCONDERETE LA SCOPA NUOVA NEL BAULE!
- Dai, Remus! Almeno fagliela provare!
Remus riemerse dalla cucina con un’espressione esasperata.
- No! Andremo un giorno in un parco isolato dai Babbani, ma non proverete una scopa volante in casa…
Solo in quel momento Harry e Sirius si accorsero che Remus era totalmente coperto da una strana poltiglia grigiastra e fumante.
- Ehm… Remus… – chiese Sirius, titubante. – Cosa ti è successo?
- Ho provato a cucinare, ok? – sbottò il licantropo, esasperato. – Ma non ci riesco!
Sirius rise, divertito. – Se cucini come preparavi pozioni a Hogwarts mi domando come tu abbia fatto a sopravvivere tutti questi anni… Ti ricordi il vecchio Lumacorno? Ti odiava!
- Chi è Lumacorno? – domandò Harry, incuriosito.
- Il nostro vecchio professore di Pozioni. – rispose Remus. - ora è andato in pensione. La sua cattedra è stata assegnata a un nostro vecchio compagno di scuola, il professor Severus Piton.
- Il professor Mocciosus Piton. – precisò Sirius.
- Sirius! Ora è un professore di Harry, dovrà portargli rispetto.
-Non è vero, vedrai che lo tormenterà, Harry deve imparare a difendersi da lui. – ribatté Felpato, con aria di sfida. – Harry, non avvicinarti troppo a Mocciosus, rischi di scivolare sull’olio dei suoi capelli.
Harry ridacchiò.
Harry, non ascoltare Sirius! – intervenne Remus, asciutto. – Lui e tuo padre non andavano molto d’accordo con Piton…
- Ci credo, voleva diventare un-
Remus lo fulminò con lo sguardo.
- Se Silente si fida mi fido anch’io! – replicò Lunastorta, con voce che non ammetteva repliche.
L’argomento Mocciosus fu presto abbandonato e il resto della serata passò tranquillo.
Remus stava insegnando a Harry a giocare a Gobbiglie quando il ragazzo espresse una sua particolare preoccupazione.
- Remus, oggi a Diagon Alley tutti mi salutavano e mi stringevano la mano come se fossi un eroe… ma io non so perché ho sconfitto Voldemort, né come…  – disse Harry piano, in modo che Sirius non lo sentisse.
Remus sorrise.
- Hai paura di non riuscire ad accontentare le aspettative di tutti? – chiese Remus, dolce.
Harry abbassò la testa.
- Harry, non devi pensare a quello che gli altri si aspettano da te. Sono sicuro che diventerai un grande mago, con studio e dedizione. I tuoi genitori erano studenti brillanti, vedrai che lo sarai anche tu.
Harry sorrise. – Grazie, Remus.
 
Angolo dell’autrice:
Grazie ad Alexander_Supertramp che ha corretto questo capitolo, alle 30 persone che hanno messo questa storia tra le seguite e le 17 che l’hanno inserita tra le preferite. Un grazie enorme alle persone che hanno recensito fino ad ora !
Ho voluto inserire questo salto temporale per non dover inserire un altro capitolo di transizione che mi sembrava alquanto inutile. Sto cercando, inoltre, di sviluppare anche il rapporto tra Remus ed Harry oltre che quello tra Sirius ed Harry.. Spero che vi sia piaciuto !
Un bacio,
gossip_girl

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


Harry non era mai stato così felice prima d’allora.
Vivere con Remus e Sirius, migliori amici dei suoi genitori, sembrava un sogno che si fosse finalmente realizzato.
Certo, svegliarsi appesi a testa in giù o inondati da un getto d'acqua gelata di prima mattina non era il massimo… però Harry contava di restituire il favore a Sirius non appena avesse imparato qualche incantesimo interessante…
Remus era la sua principale fonte d’informazioni sul Mondo Magico, poteva rivolgersi a lui per qualunque domanda.
L'ultimo mese prima dell'inizio della scuola trascorse sereno; Harry, sfogliando i libri di testo, aveva trovato un nome per la sua civetta delle nevi: Edvige; non vedeva l'ora di imparare i primi incantesimi.
Secondo Remus, avrebbe dovuto leggere tutti i libri per arrivare preparato ai primi giorni di lezione "per portarti avanti", diceva; secondo Sirius, invece, doveva approfittare delle ultime settimane di vacanza per divertirsi.
Ovviamente la discussione si era trasformata in una piccola e divertente (almeno per Harry) lite, in cui Remus aveva rinfacciato a Sirius tutti i compiti che gli aveva fatto copiare e che ora avrebbe dovuto dare il buon esempio a Harry.
L'unica cosa negativa era che Harry non aveva ancora imparato a volare.
Avevano provato a uscire di casa, ma erano stati assaliti da decine di giornalisti che avevano subito infastidito Sirius, dopo poco era arrivata via gufo una pregiatissima bottiglia di idromele dono del Ministro della Magia in persona, con allegata una lettera in cui rinnovava a Sirius la richiesta di non parlare con i giornalisti e di non uscire troppo di casa.
Sirius aveva trovato la cosa molto divertente, probabilmente se avesse chiesto a Caramell il suo ufficio, il Ministro sarebbe stato contento di cederglielo.
"Vedrai quando sarai scagionato…" aveva commentato Remus ridendo.
Nonostante le rassicurazioni di Remus, però, Harry non si sentiva tranquillo.
Conosceva pochissimo sul Mondo Magico, non sapeva fare nessun incantesimo e aveva scoperto solo da poco più di un mese che era un mago. Tutti si aspettavano grandi cose da Harry Potter, il-Bambino-Che-È-Sopravvissuto.
 
La sera prima della partenza erano tutti molto agitati.
Harry continuava a correre per casa, raccogliendo libri, strumenti, vestiti... Sembrava che avesse sparso il contenuto del suo baule per tutta casa. Remus era molto nervoso, il giorno dopo doveva iniziare a lavorare molto presto e non avrebbe potuto accompagnare Harry in stazione. Lo avrebbe accompagnato Sirius.
Alla notizia, il padrino di Harry aveva cominciato a saltellare per casa, coinvolgendo Remus in un buffo balletto.
- Sirius, mi raccomando. Dovete arrivare in stazione in orario… altrimenti rischiate di perdere il treno.
- Alle 11 in stazione, ricevuto. – aveva replicato Sirius sorridendo, prima di dirigersi verso la camera di Harry.
Trovò il suo figlioccio intento a chiudere il baule.
Appena Sirius entrò, Harry si voltò verso di lui sorridendo.
- È tutto pronto! – disse con un gran sorriso.
Sirius sorrise di rimando, malandrino. – Non stai dimenticando qualcosa?- chiese, porgendo a Harry la sua Nimbus 2000. – La nascondiamo nel baule, vedrai che nessuno se ne accorgerà. Soprattutto Remus!
- Guardate che vi sento! – urlò il licantropo dal salotto, dove stava leggendo un libro.
Figlioccio e padrino tolsero il manico di scopa dal baule, sbuffando.
- Ti insegnerò a volare durante le vacanze di Natale, te lo prometto. – disse Sirius a Harry, con un sorriso.
- Sirius? – disse Harry, timido.
- Sì, Harry?
- Grazie. – rispose Harry, abbracciandolo.
Sirius sapeva che quel “grazie” non era riferito al Quidditch.
 
1 settembre 1991, h. 10
- Sirius svegliati! Sirius? SIRIUS! – Harry stava cercando disperatamente di svegliare il suo padrino.
- Uhm… Harry… – rispose Sirius, la voce impastata dal sonno. – lasciami dormire… È presto…
- Sirius, sono le dieci!
- LE DIECI? – urlò Felpato, balzando giù dal letto e cominciando a raccogliere vestiti sparsi in giro per la stanza. – Harry, è tardissimo! Dobbiamo sbrigarci!
Tempo dieci minuti, ed erano entrambi fuori di casa e stavano trascinando il grosso e pesante baule lungo le vie di Londra.
Fortunatamente l’appartamento era a pochi minuti dalla stazione di King’s Cross, perché prendere la metro con baule e civetta sarebbe stato scomodo.
Arrivarono in stazione per le dieci e mezza.
Harry era vestito da Babbano, si sarebbe cambiato sul treno.
Mollarono baule e gabbia su un carrello che Sirius spinse personalmente fino ai binari.
Tra i binari 9 e 10 c’era una corpulenta donna dai capelli rossi, che accompagnava quelli che Harry suppose fossero i suoi figli: quattro ragazzi (tra cui due gemelli) e una bambina, tutti con gli stessi capelli rosso fiamma.
La bambina stava piangendo, supplicando la madre di poter partire con i propri fratelli.
- Sei troppo piccola Ginny, andrai a Hogwarts l’anno prossimo. – le rispondeva la donna, con voce dolce.
Remus aveva spiegato a Harry come raggiungere il binario 9 e 3/4 il giorno prima, doveva camminare attraverso il muro tra i binari 9 e 10.
Harry guardò la parete di mattoni e cominciò a preoccuparsi. Aveva un’aria molto resistente.
Sirius parve intuire i suoi pensieri, perché gli poggiò la mano sulla spalla con aria rassicurante.
- Non preoccuparti, Harry. – gli disse con un sorriso. – Se sei un po’ nervoso ti consiglio di prendere una bella rincorsa.
Sentendo Sirius, la donna gli si rivolse con un sorriso.
- Prima volta a Hogwarts? – chiese, con espressione dolce. – Non preoccuparti caro, anche Ron sta andando a Hogwarts per la prima volta. – disse, indicando il più piccolo tra i suoi figli maschi, che sorrise a Harry.
I gemelli lo squadrarono con interesse.
- Come ti chiami? – chiese uno dei due, curioso.
- Sono Harry. – rispose, con un sorriso.
- Io sono Fred, lui è George. – disse uno dei gemelli. – Aspetta, ma sei Harry Potter?
Prima che Harry potesse rispondere, la madre dei gemelli li trascinò attraverso il binario, con aria arrabbiata.
Sirius rise, divertito dall’espressione stupefatta di Harry.
- Dovrai farci l’abitudine. – disse con un sorrisetto.
- Andiamo a prendere il treno… – borbottò Harry.
Attraversata la barriera trovarono la famiglia di prima poco distante.
- Mamma, è Harry Potter! Ne sono sicuro! – stava dicendo Fred. – E credo che l’uomo con lui sia Sirius Black!
Guardò il gemello con aria eccitata. – Potremmo andare a chiedergli com’è Azkaban! Oppure chiedere ad Harry se si ricorda Tu-Sai-Chi!
La madre li guardò, rabbiosa.
- Non provateci neanche! Lasciate in pace quel povero ragazzo e tu, Ginny, smettila di tirare il collo per guardarlo, non siamo allo zoo!
Harry venne distratto da Sirius.
- Dai, Harry, andiamo a caricare il baule…
Una volta trovato uno scompartimento libero, Sirius salutò Harry con un abbraccio.
- Ci vediamo a Natale! – disse con un sorriso. – Mi raccomando, non rispettare troppo le regole e tormenta Mocciosus da parte mia.
- Ciao Sirius, salutami Remus!
Harry guardò il suo padrino allontanarsi e sparire tra la folla.
Dopo poco il treno fischiò e partì, diretto a Hogwarts.
Qualche minuto più tardi, la porta dello scompartimento si aprì e fece capolino il ragazzo dai capelli rossi di nome Ron.
- Ti dispiace? Il treno è tutto occupato…
- Vieni pure! – disse Harry, con un sorriso.
- Io sono Ron, Ron Weasley.
- Io sono Harry, Harry Potter.
Dalla porta fecero capolino anche i gemelli, i fratelli di Ron.
- Visto George? Avevo ragione! – disse uno dei due. – è vero che ora vivi con Sirius Black?
- Sì, è il mio padrino…
- Forte! – dissero Fred e George in coro, guardandosi. – Ciao Harry, ciao Ron! Ci vediamo dopo!
- Com’è vivere con Sirius Black? – chiese Ron, curioso.
- È fantastico! – rispose Harry con un sorriso. – Era il migliore amico dei miei genitori. Prima vivevo dai miei zii.
- Sì, ho sentito che eri andato a vivere dai Babbani.. Come sono?
- Orribili... – Harry fece una smorfia. – Beh, non tutti. Ma mio cugino e i miei zii sì…
 
Sirius entrò in casa con aria cupa.
Remus era al Ghirigoro, Harry sull’Espresso per Hogwarts e lui si sentiva solo.
“Solo come un cane” pensò, per poi scoppiare a ridere. “Ironia della sorte, non sono impazzito durante dieci anni ad Azkaban, e ora dopo poche ore di solitudine partorisco pessime battute”.
Dopo aver valutato l’idea di rapinare la scorta segreta di cioccolato di Lunastorta, decise di dirigersi in cucina per mangiare qualcosa.
Appoggiato sul tavolo della cucina vi era un grosso pacchetto rettangolare con un biglietto.
Immagino che tu ti stia annoiando.
Perché non cominci a prepararti per il processo?
Al 12 settembre manca poco.
Silente ha mandato questo stamattina presto.
Remus
Sirius sorrise, divertito. Era proprio tipico da Remus lasciargli i compiti a casa.
Nel pacco c’erano vari fascicoli sui membri del Wizengamot e sui vecchi processi, probabilmente procurati da Silente stesso.
“Tanto vale mettersi al lavoro” pensò, prendendo i fascicoli e cominciando a leggere.
 
Poche ore dopo, quando Remus tornò a casa, Sirius stava ancora lavorando.
- Ciao Sirius. – disse Remus, entrando.
- Ciao Remus. – rispose Sirius con aria distratta, sfogliando un fascicolo.
- Come procede?
- Bah… Ho letto ogni fascicolo e mi sono fatto un’idea generale… credo che dovrò puntare tutto sul fatto che non ho avuto un processo dieci anni fa, e chiedere un Incanto Reversus per dimostrare che non ho lanciato io l’incantesimo.
- Riguardo all’Incanto Reversus non devi preoccuparti, è stato eseguito prima di restituirti la bacchetta.
- Perfetto… Secondo te Harry è già arrivato a Hogwarts?
Remus sbuffò. – Sirius, lascialo tranquillo… non puoi scrivergli in ogni momento…
- Voglio solo sapere dove è stato Smistato! Secondo me Grifondoro…
- Sirius, calmati. Ti scriverà Harry…
Sirius sbuffò.
- Avanti – disse Remus – riprendiamo con queste carte.
 
Hogwarts
Quando raggiunsero finalmente i dormitori era ormai notte fonda.
Harry era felice, era stato smistato a Grifondoro come Ron.
Stava per andare a letto quando sentì bussare alla finestra. Era il gufo di Sirius, con una lettera stretta nel becco.
Caro Harry,
non dire a Remus di questa lettera, non voleva che ti scrivessi subito.
Ma... sei stato smistato a Grifondoro ?
Sirius
Harry fissò quelle parole con espressione divertita. Prese una pergamena e rispose alla lettera.
 
Londra, appartamento di Sirius, ore 3.24 am:
- REMUS! HARRY È UN GRIFONDORO!
- DORMI, SIRIUS! O STA SICURO CHE ALLA PROSSIMA LUNA PIENA MI NASCONDO SOTTO AL TUO LETTO!
 
Angolo dell’autrice:
Finalmente Harry è partito per Hogwarts ! Vi è piaciuto il nuovo capitolo ??? Tra qualche capitolo ci sarà il processo.. Che cosa succederà ???
Comunque.. riguardo ai primi due libri cercherò di scrivere i capitoli che li riguardano in fretta, perché mi preme di arrivare a “il prigioniero di Azkaban” per ovvie ragioni.. Infatti Harry sui malandrini non sa ancora assolutamente niente e Remus e Sirius stanno attenti a non usare i loro soprannomi davanti a lui..
Grazie a tutti per le recensioni e per il supporto, grazie a chi ha inserito questa storia tra le preferite e le seguite e, ovviamente, grazie ad Alexander_Supertramp !
Un bacio,
gossip_girl
P.S. se vi va andate a dare un’occhiata alle mie one-shot demenziali nella raccolta “Come uccidere Mocciosus, ovvero, gli scherzi che lo portarono molto vicino al suicidio...”

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Appartamento di Sirius, Londra, venerdì 5 settembre:
Caro Sirius,
Come stai?
Hogwarts è meravigliosa, ora capisco quello che intendeva Remus quando la definiva “magica”.
Quello che ancora mi stupisce è il fatto che tutti, qui dentro, sembrano conoscere più cose di me che io stesso, ovunque vada sono costantemente inseguito da bisbigli e tutti si girano a guardarmi, è una sensazione stranissima, davvero.
Le lezioni sono davvero dure, non immaginavo che la magia fosse così difficile. Pare che le lezioni di volo cominceranno giovedì prossimo, anche se non mi entusiasma l’idea di rendermi ridicolo davanti a tutta la scuola.
Ora vado, ho due ore di Pozioni con i Serpeverde, fammi gli auguri.
Salutami Remus.
Harry
Sirius finì di leggere la lettera del suo figlioccio e sospirò, Harry gli mancava parecchio.
Prese una pergamena e una piuma e cominciò a rispondere alla sua lettera.
Caro Harry,
non devi preoccuparti di ciò che pensa la gente e, comunque, presto imparerai a lanciare fatture contro chi ti infastidisce (ma non dire a Remus che te l’ho detto).
Riguardo alle lezioni di volo, non disperare, tuo padre era un ottimo giocatore di Quidditch, hai il volo nel sangue.
Sirius
P.S. Se Piton ti dovesse infastidire se la vedrà direttamente con me.
Sirius porse la lettera al suo gufo, aprì la finestra e lo guardò sparire all’orizzonte.
Sbuffò, non vedeva l’ora di poter uscire di nuovo. Si era stancato di rimanere rintanato in quell’appartamento.
Fortunatamente, il venerdì successivo ci sarebbe stato il processo che lo avrebbe finalmente reso un uomo libero.
A Harry poi non lo aveva detto, ma Silente lo aveva invitato a Hogwarts il giovedì prima del processo e forse avrebbe potuto assistere alla prima lezione di volo del suo figlioccio. Il vecchio Preside voleva discutere della linea difensiva che avrebbe dovuto assumere davanti alla giuria. Sirius sperava, inoltre, di poter discutere dell’affido di Harry, argomento sul quale il preside era stato davvero poco chiaro.
 
Hogwarts, venerdì 5 settembre:
Harry e Ron presero posto nel sotterraneo umido e freddo dove si svolgevano le lezioni di Pozioni.
Harry guardò il professor Piton e capì quello che intendeva Sirius: era sgradevole a prima vista. Con quei capelli unti a tendina, il naso a becco e la lunga veste nera assomigliava a un pipistrello gigante e cattivo.
Come molti altri insegnanti iniziò la lezione facendo l’appello e si fermò al nome di Harry.
- Ah, vedo – disse con voce melliflua – Harry Potter. La nostra nuova… celebrità.
Harry scoprì presto che Piton lo odiava. E, dopo quella prima disastrosa lezione, il sentimento era reciproco.
Il professore aveva martoriato Harry di domande a cui il ragazzo non sapeva rispondere. Godeva nel metterlo in imbarazzo davanti a tutta la classe, a giudicare dallo sgradevole sorrisetto sul suo volto giallognolo.
Alla fine per Harry fu davvero troppo.
- Non lo so. Ma penso che Hermione lo sappia. Perché non prova a chiederlo a lei? – disse Harry tranquillo, indicando la ragazzina Grifondoro che saltava su e giù dalla sedia con la mano alzata.
- Meno 5 punti alla Casa di Grifondoro per la tua insolenza, Potter. – rispose Piton, con tono cattivo. – Forse il tuo caro padrino non ti ha insegnato cosa vuol dire portare rispetto, dato che sicuramente nemmeno lui lo sa. Ma sappi che sono pronto a prendermi l’onere di farlo io.
Harry, stupito e offeso, aprì la bocca per protestare, ma fu zittito da un violento pestone di Ron.
Odiava già Piton con tutto il cuore.
 
Caro Sirius,
Credo che tu abbia ragione, Piton mi odia sul serio. Posso solo dire che ora il sentimento è reciproco.
Dopo le lezioni del venerdì io e Ron siamo stati da Hagrid, gli ho parlato di Piton ma mi ha risposto che le mie sono solo impressioni e che non devo farmi condizionare da te. Credo che non sia stato del tutto sincero…
È solo la prima settimana, ma ci hanno caricato di compiti, gli incantesimi sono davvero difficili! Solo Hermione Granger, una ragazza Grifondoro del mio stesso anno, sembra riuscire a stare alla pari con tutto. Ron non riesce a sopportarla!
Inoltre, ciò che credevo impossibile si è rivelato possibile: ho trovato un ragazzino più odioso di mio cugino Dudley.
Si chiama Draco Malfoy ed è un Serpeverde del mio anno. Si crede migliore solo perché ricco e membro di una famiglia potente e tormenta il povero Neville Paciock, un mio compagno di dormitorio.
Salutami Remus.
Harry
 
Giovedì 11 settembre, Hogwarts:
Sirius correva diretto verso l’ufficio di Silente. Ovviamente era in ritardo.
Aveva passato la mattinata a casa con Remus, che era stato licenziato di nuovo, il suo capo aveva scoperto perché scompariva una volta al mese.
 Lunastorta era un po’ abbattuto, ma aveva detto che ormai ci era abituato, non gli dava più peso.  
Raggiunse la statua del Gargoyle che faceva da guardiano all’ufficio di Silente.
- Cioccorana. – disse.
Ridacchiò vedendo il Gargoyle spostarsi per farlo passare, Silente non sarebbe mai cambiato.
Quando entrò nell’ufficio trovò Silente seduto alla sua scrivania ma, appena lo sentì arrivare, il vecchio preside si alzò a dargli il benvenuto.
- Sirius! Ben arrivato!
- Buongiorno professor Silente, scusi il ritardo.
- Non preoccuparti… Ti vedo in forma, spero che tu ti stia riprendendo da… dal tuo soggiorno ad Azkaban.
- Diciamo che la compagnia di Harry e Remus mi ha molto aiutato…
- Bene, bene… – Silente si sedette e fece segno a Sirius di fare altrettanto. -  Allora, come già sai ti ho chiesto di venire qui perché domani ci sarà il processo che ufficializzerà la tua scarcerazione.
- Speriamo… – disse Sirius, piano.
Silente lo guardò, con dolcezza.
- Fidati di me, abbiamo ottime probabilità. Dunque, l’Incanto Reversus eseguito sulla tua bacchetta lo scorso luglio ha rivelato che essa non ha prodotto l’incantesimo che ha fatto saltare la strada, uccidendo i dodici Babbani e Peter Minus. Barty Crouch e i suoi uomini hanno confermato che sei stato portato direttamente ad Azkaban senza processo, ciò è ovviamente una carta a nostro favore, come il fatto che tu non abbia il Marchio Nero.
Silente prese un gran respiro.
- Tutte queste prove, come del resto la lettera che ha trovato Remus, ti risparmieranno pure l’uso del Veritaserum. Io, come Stregone Capo del Wizengamot, dovrò stare tra la giuria. Ma non preoccuparti, sono tutti abbastanza convinti della tua innocenza.
Silente sorrise, soddisfatto.
- E Minus? – chiese Sirius, senza riuscire a trattenersi.
Silente sospirò: - Credono che Minus sia morto, ucciso dal suo stesso incantesimo… Non essendo stato uno studente particolarmente brillante non me ne stupirei… Comunque verrà tutto deciso dopo il processo di domani e i tempi di inizio delle ricerche saranno sicuramente lunghi. In questi tempi di pace nessuno ha voglia di ripensare a quelli oscuri…
- Professore, per quanto riguarda l’affido di Harry? – domandò Sirius, impaziente.
- PROFESSOR SILENTE!
 
Londra, appartamento di Sirius:
Tonks bussò forte alla porta del cugino.
Maldestra come al solito, si era chiusa fuori dall’appartamento che condivideva con un’amica, la quale non sarebbe rientrata prima di sera. Maledetta la volta che aveva ascoltato il suo mentore, Malocchio Moody, e aveva applicato un incantesimo anti-Materializzazione all’abitazione.
Probabilmente Sirius non era in casa, ma sicuramente non avrebbe avuto problemi ad accoglierla. Così prese la copia delle chiavi di emergenza ed entrò nell’appartamento vuoto.
Si diresse in cucina, ma inciampò su un tappeto e cadde lunga distesa sul pavimento.
Ovviamente era riuscita a sbucciarsi un ginocchio. Di nuovo.
Si diresse verso il bagno, forse Sirius e Remus avevano qualche pozione per rimarginare la piccola ferita.
Aprì la porta di colpo e urlò. Remus Lupin, in boxer, si girò verso di lei e gridò a sua volta.
Evidentemente la casa non era vuota come la giovane donna pensava.
Tonks fu la prima a riprendersi. Assumendo un ghigno malizioso guardò Remus, ancora sconvolto.
- Wow, Lupin, bei bicipiti.
Remus arrossì.
La ragazza gli fece un occhiolino e girando su se stessa si Smaterializzò.
 
Hogwarts, ufficio del professor Silente:
- Professor Silente! – disse la voce della professoressa McGranitt, dal camino. – Presto! Questa la deve proprio vedere! E anche tu, Black…
Sirius e Silente entrarono nel camino, ritrovandosi nell’ufficio della McGranitt.
- Guardate! – disse la donna, indicando dalla finestra un ragazzo in sella a una scopa.
Sirius lo guardò, ammirato. Chiunque fosse aveva un talento naturale, gli ricordava tanto James… Una lampadina gli si accese nella mente, fissò la professoressa, stupito.
- Professoressa, ma non sarà… Harry?
La McGranitt gli fece uno dei suoi rari sorrisi.
- Vola bene come James, vero?
Sirius sorrise, commosso.
- Beh, se il preside è d’accordo… Credo che Grifondoro abbia appena trovato il suo nuovo Cercatore!
Silente ridacchiò, divertito.
- Assolutamente professoressa… Sono totalmente d’accordo con lei. – si rivolse a Sirius – Harry ha già una scopa?
- Certo! Ha una nuova Nimbus 2000, regalo per il suo compleanno. Appena arrivo a casa gliela mando subito. – rispose Sirius, con un gran sorriso.
La McGrannitt lo guardò con sguardo severo ma divertito.
- Black, di al tuo figlioccio che lo voglio vedere sudare su quel manico di scopa. Altrimenti considererò di nuovo l’ipotesi di espellerlo. – esclamò, uscendo dal suo ufficio diretta al campo di Quidditch.
Silente guardò Sirius, non riusciva a smettere di sorridere.
- Vedo che te e Harry andate molto d’accordo. – disse con un sorriso.
- Sì, molto… Preside, prima le stavo chiedendo dell’affido di Harry… in qualità di suo padrino e tutore legale…
- Ne parleremo domani, Sirius. Dopo il processo io, te e Harry faremo una bella chiacchierata sul suo futuro…
Sirius sapeva che replicare sarebbe stato inutile, quindi annuì.
- Arrivederci professor Silente, ci vediamo domani. Posso andare a salutare Harry?
- Purtroppo Harry è a lezione al momento… Vi vedrete domani. Arrivederci Sirius.
 
Appartamento di Sirius, Londra:
Remus stava leggendo sul divano, ancora imbarazzato dall’incontro con Ninfadora.
Quando Sirius entrò in casa con un sorriso cha andava da un orecchio all’altro, rise.
- Ciao Sirius! Hai avuto buone notizie? – disse, divertito.
- Lunastorta, Harry è entrato nella squadra di Quidditch di Grifondoro!
- Ma a quelli del primo anno non è consentito avere un manico di scopa personale!
Sirius lo guardò con un ghigno.
- Ha un permesso speciale di Silente. Dovresti vederlo… vola bene come Ramoso…
- Sarebbe sicuramente fiero di lui…
Tra i due amici cadde un pesante silenzio.
- Com’è andato il colloquio con Silente?
- Bene, mi ha fatto capire che ho ottime possibilità di superare questo processo. – rispose Sirius, sorridendo.
- E riguardo la questione Harry?
- Ha detto che ne parleremo domani – Sirius si passò nervosamente la mano tra i lunghi capelli neri. – Però ho una brutta sensazione…
- Silente vuole solo il meglio per Harry, lo sai…
- E l’averlo lasciato per dieci anni dai Babbani ti sembra il meglio? Le migliori famiglie di maghi lo avrebbero cresciuto volentieri. Mia cugina Andromeda, ad esempio… Tonks sarebbe stata felice di avere un fratellino.
Remus, nel sentire il nome di Tonks, arrossì. E Sirius, ovviamente, lo aveva notato.
- C’è qualcosa che devi dirmi? – chiese, un sorriso sornione sul volto.
Remus, balbettando, gli raccontò quello che era successo quel pomeriggio. Alla fine del racconto Sirius rideva con la sua risata simile a un latrato, rotolandosi per terra.
- No, aspetta, fammi capire bene… ha detto “bei bicipiti, Lupin”?
Remus continuò ad arrossire balbettando frasi sconnesse.
- Hai fatto colpo, Lupacchiotto!
- Non dire idiozie, randagio!  Ha solo diciott’anni! Sono troppo vecchio per lei, troppo povero e troppo pericoloso…
Sirius fece un sorrisetto.
“Vedremo” pensò, divertito.
 
Angolo dell’autrice:
Ciao ! Grazie a tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, a chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite e ad Alexander_Supertramp che ha corretto anche questo capitolo !
Non mi sono concentrata molto sulle lezioni di Harry perché sarebbe stato come copiare “la pietra filosofale”, quindi abbastanza inutile.. Spero che il capitolo vi sia piaciuto lo stesso ! Dovevo pubblicarlo stasera, ma non ho resistito ! Quando ho un capitolo pronto impazzisco se non lo pubblico subito ! :P
Vi è piaciuta la scenetta tra Remus e Ninfadora ? Ahahah !
Un bacio,
gossip_girl
P.S. Di quale casa siete ? Io serpeverde, ma amo i Malandrini !

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Caro Sirius,
in bocca al lupo per il processo, sono sicuro che andrà tutto bene.
Harry
 
Caro Remus,
Sirius mi ha detto che lo accompagnerai tu al processo… cerca di tenerlo tranquillo, sappiamo entrambi com’è fatto. Avrei tanto voluto essere presente anch’io…
 Non possono condannarlo, vero? Tutte le prove sono a suo favore!
Harry
P.S. Come stai? Ti sei ripreso dalla tua strana malattia mensile?
 
Hogwarts, venerdì 12 settembre, due ore al processo:
- Harry! Devi mangiare!
- Smettila, Ron… non ho fame…
- Harry mettiti tranquillo! Vedrai che andrà tutto bene! Tutte le prove sono a suo favore, verrà rilasciato!
Harry guardò Ron, che gli sorrideva, incoraggiante.
- Hai ragione… andrà tutto bene…
“Non dovrà tornare ad Azkaban” pensò Harry, fiducioso.
 
Londra, appartamento di Sirius, un’ora al processo:
Remus guardò l’amico sedersi al tavolo della colazione, in silenzio.
- Sirius? Stai bene?
Sirius lo fissò, stranito.
- Certo, perché?
- Ti vedo un po’ preoccupato…
Sirius scoppiò a ridere, una risata falsa e forzata.
- Io? Nervoso? Per niente… – si bloccò. - E se mi rispediscono ad Azkaban?
- Tranquillo, andrà tutto bene… tra poche ore sarai un uomo libero… Poi dopo il processo andremo da Harry.
 
Londra, Ministero della Magia, tribunale:
Sirius entrò in aula, pallido.
La stanza era enorme. Le pareti scure illuminate dalle torce risplendevano sinistramente.
Sirius avanzò fino al centro della stanza e si sedette su uno scranno dotato di catene.
Le catene non si chiusero, ma scricchiolarono minacciosamente.
Solo dopo essersi seduto alzò la testa verso le tribune.
Era circondato da persone sedute davanti e ai suoi due lati, alcuni lo fissavano preoccupati, altri incuriositi. Remus gli sorrise incoraggiante dalla tribuna degli spettatori e dei giornalisti. Era seduto accanto a una donna con una lunga piuma verde acido, coordinata a occhiali e borsetta, probabilmente una giornalista, che lo guardò incuriosita.
Davanti a lui, al centro delle tribune, Cornelius Caramell, Ministro della Magia, lo scrutava.
Alle sue spalle Silente gli fece un segno di incoraggiamento, il vecchio mago indossava la lunga veste viola dei membri del Wizengamot.
Caramell prese la parola.
- Bene. – disse – Possiamo cominciare… Sei tu Sirius Orion Black?
Sirius soffocò un ghigno. – Sì, lo sono.
- Bene, per chi non lo sapesse, in data 1° luglio è stata ritrovata, nell’abitazione di Godric’s Hollow, una lettera scritta da Lily Potter in cui veniva spiegato uno scambio: i Potter avevano deciso in gran segreto di scegliere Peter Minus invece che Sirius Black come Custode Segreto per l’Incanto Fidelius. Signor Black, lei conferma il contenuto di questa lettera?
- Sì, Ministro. Io stesso ho suggerito ai Potter di scegliere Minus, per creare una falsa pista per i seguaci di Voldemort.
Al nome di Voldemort, un brusio spaventato si alzò dalle tribute.
- Perché avete deciso di nascondere la cosa?
- Correva la voce dell’esistenza di una spia che passava informazioni al lato oscuro. Tutti davano per scontato che sarei stato io il Custode Segreto. Volevo confonderli.
- Che rapporto c’era tra lei e i Potter?
- James per me era come un fratello. Era il mio migliore amico. – rispose Sirius, con un groppo in gola.
- C’è chi può confermarlo? – chiese Caramell.
Silente si alzò in piedi. – Io stesso, Cornelius.
Caramell guardò Silente e annuì.
- Cosa successe la notte del 31 ottobre 1981?
- Ero a casa mia, ma mi sentivo strano… decisi di andare a trovare Minus, per accertarmi che stesse bene. Quando trovai il suo rifugio deserto mi preoccupai, anche perché non c’erano segni di lotta… andai di corsa a Godric’s Hollow, e quando vidi la casa dei Potter distrutta capii tutto: Minus aveva venduto James e Lily a Voldemort. Lo trovai con un semplice incantesimo di localizzazione…
- Sì, ne abbiamo trovato traccia con l’Incanto Reversus… Continui.
- Trovai Peter in strada, mi aspettava… urlò che avevo tradito James e Lily e, con la bacchetta dietro la schiena, fece saltare in aria la strada, uccidendo dodici Babbani. Mi incastrò. Subito dopo fui portato ad Azkaban senza processo.
- Sì, sappiamo che questa è la sua versione dei fatti… – disse una strega seduta alla sinistra di Caramell. Aveva una vocetta fastidiosa e acuta, da bambina. Indossava una veste nera con un fiocco coordinato tra i capelli corti e ricci. – Ma che prove abbiamo di questo? Solo la lettera? Conosciamo tutti i… precedenti dei parenti del signor Black.
Intervenne il Ministro. – Dolores, abbiamo eseguito l’ Incanto Reversus sulla bacchetta di Black lo scorso luglio. Non c’è traccia dell’incantesimo che ha distrutto la strada.
Silente si alzò.
- Cornelius, una parola?
Il Ministro gli fece cenno di proseguire.
- Conosco Sirius da parecchio tempo. Già dieci anni fa mi sembrò strano che avesse consegnato i suoi amici a Voldemort, ma, ahimè, le prove parlavano chiaro… lui e James Potter, come ha già detto, erano come fratelli. Quando Sirius scappò di casa per incompatibilità di vedute con la sua famiglia – E qui lo sguardo del preside si posò sulla strega che aveva parlato. – James lo accolse in casa sua. È stato nominato padrino di Harry e so per certo che sarebbe morto piuttosto che tradirli. Ha dimostrato più volte la sua lealtà. Forse, se questo processo avesse avuto luogo prima, non avrebbe dovuto passare dieci anni ad Azkaban.
Caramell si guardò intorno con aria imbarazzata.
- Purtroppo i tempi erano oscuri e  il Ministero ha dovuto prendere decisioni che tutt’ora rimpiangiamo… – Caramell si schiarì la voce, a disagio. – Comunque, quanti a favore dell’assoluzione del signor Sirius Black da tutte le accuse?
Quasi tutte le mani si alzarono.
- Signor Black, ora lei è un uomo libero. So che nessuno potrà mai ridarle gli anni che ha perso, ma il Ministero si attiverà per farle avere un risarcimento.
Sirius era al settimo cielo, finalmente era un uomo libero, voleva urlarlo a tutto il mondo!
Remus gli corse incontro, entusiasta.
Stavano per uscire dalla sala quando qualcuno lo chiamò.
- Sirius, caro ragazzo! – il Ministro della Magia lo guardò sorridendo. – Mi chiedevo se avevi tempo per una piccola conferenza stampa… sai, per dire a tutti che non sei assolutamente arrabbiato con il Ministero…
Sirius stava quasi per rispondere quando fu fermato da Silente, che lo aveva raggiunto.
- Caro Cornelius, mi dispiace ma dovrò rubarti Sirius, dobbiamo parlare di alcune faccende importanti…
- Ministro, e Peter Minus? – chiese Sirius, impaziente.
Il Ministro parve a disagio.
- Sicuramente dovremo togliergli l’Ordine di Merlino… Crediamo tutti che sia morto, ucciso dal suo stesso incantesimo, ma.. dovremo iniziare delle ricerche. Bisognerà chiedere alla signora Minus il… il dito. Quella povera donna ci resterà malissimo… Comunque per indagini del genere ci vuole tempo, e non ha senso creare il panico tra la gente… o sbaglio?
Silente lo guardò.
- Ora dobbiamo proprio andare Cornelius. Arrivederci.
- Arrivederci Silente, Sirius… – disse l’uomo, ignorando completamente Remus.
- Suvvia, Ministro... mi chiami Signor Black. – disse Sirius, con la sua faccia di bronzo.
Il Ministro lo fissò confuso prima di allontanarsi.
Silente guardò Sirius sinceramente divertito.
- Sirius, Remus, vogliamo andare?
I due Malandrini si avviarono sorridenti dietro al preside. Ma il loro sorriso si spense quando girarono l’angolo.
- Bene, bene, chi abbiamo qui? – disse un uomo dai lunghi capelli biondi, quasi bianchi.
- Lucius Malfoy, è un piacere vederla. – disse Silente, affabile. - Ma ora, se vuole scusarci, noi vorremmo andare…
- Certo, preside. Volevo solo fare i complimenti al caro Sirius per essere riuscito a uscire da Azkaban…
Sirius lo guardò, gelido.
- Sai Lucius, non tutti hanno la fortuna di riuscire a evitare Azkaban… però, sai… le colpe rimangano sempre marchiate sulla pelle…
Lucius nascose in fretta il braccio sinistro dietro alla schiena e, dopo aver lanciato a Sirius un’occhiata colma d’odio, se ne andò.
 
Hogwarts, ufficio di Silente:
Dopo l’incontro con Lucius Malfoy, Silente, Remus e Sirius avevano preso la Metropolvere ed erano subito arrivati nell’ufficio del preside.
Sirius era impaziente di parlare di Harry.
- Dobbiamo andare a chiamare Harry? – chiese Remus.
- No, no. Prima vorrei parlare un po’ con voi due… – disse l’anziano preside, sedendosi. – Sirius, so che non ti piacerà, ma Harry dovrà tornare dai Dursley almeno per  venti giorni ogni estate, fino al compimento dei diciassette anni.
Sirius lo guardò, stupefatto.
- No! Non se ne parla! Io sono il padrino di Harry e suo tutore legale.  Per legge deve stare con me! Lei non ha idea di come l’hanno cresciuto… quando io e Remus siamo andati a prenderlo siamo rimasti sconvolti! Non sapeva niente del nostro mondo, era convinto che i suoi genitori fossero morti in un incidente d’auto!
Silente cercò di intervenire.
- Sirius… Sirius, capisco…
- Capisce? Ma si rende conto che veniva picchiato tutti i giorni dal cugino? Dormiva in un sottoscala! I suoi zii hanno cercato per anni di soffocare ogni traccia di magia in lui con ogni genere di punizione! Lo trattavano come un domestico!
- Sirius, calmati... – Silente appariva stanco come non mai. – Harry deve andare dai Dursley! Quando Lily si è sacrificata per lui gli ha donato una protezione magica molto antica e impareggiabile, ed essa funzionerà fino ai suoi diciassette anni solo se continuerà a vivere sotto il tetto di un suo consanguineo… è l’unico modo in cui a Voldemort sarà impossibile trovarlo o raggiungerlo…
- E se invece di venti giorni fossero due settimane?
Silente sorrise.
- D’accordo Sirius, due settimane vanno bene.
I due Malandrini sorrisero, soddisfatti.
- Ora dobbiamo solo comunicare la cosa a Harry... – disse Remus, preoccupato per la reazione del ragazzo.
 
Una mezz’oretta dopo, Harry li aveva raggiunti nell’ufficio di Silente.
- Allora? Com’è andato il processo? – chiese al padrino, impaziente.
Sirius sorrise.
- Sono un uomo libero!
Harry lo abbracciò, felice.
- Sirius, sono entrato nella squadra di Quidditch!
Felpato gli scompigliò i capelli.
- Lo so, la McGranitt ce lo ha detto ieri, tuo padre sarebbe stato fiero di te. Non vedo l’ora di vederti volare! Professor Silente, posso venire a vedere la prossima partita?
Il vecchio preside sorrise.
- Di norma non si potrebbe... ma vedrò di fare un’eccezione. Ovviamente potrai venire anche tu, Remus!
I tre si guardarono entusiasti.
- Dopo ti mandiamo la tua scopa! – disse Remus con un sorriso.
Silente si schiarì la voce.
- Dunque, Harry, ho appena parlato con il tuo padrino. Potrai andare a vivere con lui, ma a una condizione...
- Quale? – chiese Harry, curioso.
- Dovrai passare almeno due settimane dai tuoi zii…
Harry aprì la bocca, inorridito.
- Come? Perché?
- Per la tua sicurezza… Ora non ti posso dire niente ma ti prometto che saprai tutto a tempo debito.
Harry abbassò la testa, odiava essere tenuto all’oscuro. Ma doveva ammettere che due settimane erano perfettamente sacrificabili di fronte a un’estate passata con Sirius e Remus. Così sorrise.
- Per me va bene.
Harry guardò Sirius, che gli fece l’occhiolino: avrebbero sicuramente trovato il modo di rendere la cosa spassosa.
Harry aveva come l’impressione che si sarebbe divertito molto con Dudley in quelle due settimane…
 
Angolo dell’autrice:
Ciao ! Vi è piaciuto il capitolo sul processo ? Sirius è finalmente libero ! Siiii !!!
Avete riconosciuto la strega seduta vicino a Lupin ? :P Vi dico solo di ricordarvi della sua presenza perché sarà presente indirettamente anche nel prossimo capitolo.. Poi non potevo non far fare un piccolo cameo alla Umbridge !
Ovviamente Sirius ha ben poca voglia di farsi usare dal ministro, specialmente dopo tutto quello che gli hanno fatto passare.. Vi  ricorda qualcuno ?
Vi avviso che dal prossimo capitolo potrebbero esserci alcuni salti temporali perché, come ho già detto, ho fretta di arrivare al prigioniero di Azkaban..
Grazie a tutti coloro che hanno recensito, risponderò presto alle vostre recensioni, a chi ha inserito la storia tra le preferite (20) e le seguite (45) e, ovviamente, ad Alexander_Supertramp che corregge tutti i capitoli della mia fanfiction.
Recensite !
Un bacio,
gossip_girl
 

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


“Sirius Black, il fascino dell’oscuro” di Rita Skeeter
Nella giornata di ieri, 12 settembre, al Ministero della Magia si è svolto un processo che ha assolto da ogni accusa l’ex famigerato pluriomicida Sirius Black. Pare che siano state improvvisamente trovate delle prove che hanno dimostrato la sua innocenza, attribuendo tutte le colpe al defunto (o è ancora vivo?) Peter Minus. Dopo dieci anni passati ad Azkaban, Sirius Black è finalmente libero.
La notizia della sua scarcerazione e presunta innocenza ha fatto rallegrare molte streghe: Black, infatti, con il suo fascino da bello e dannato, ha fatto innamorare di se molte ragazzine a Hogwarts quando la frequentava e, da quello che ho potuto vedere personalmente, nonostante i dieci anni trascorsi ad Azkaban è ancora molto attraente. Sarà il fascino del bel tenebroso? Oppure è la sua ipotetica vicinanza con le Arti Oscure che lo rende così irresistibile?
Mary Anne Sibley, strega di 30 anni, dice: “Ho sempre avuto una cotta per Black, era sicuramente il più bel ragazzo di Hogwarts ai suoi tempi! E non ero la sola a pensarlo…”.
E se fosse stato proprio il fascino di Black a condannarlo? Forse dietro alla sua cattura c’è una infuocata relazione con la moglie di uno dei pezzi grossi?
Continua a pag. 23. Al centro del giornale troverete foto di Black come non l’avete mai visto.
 
Remus, leggendo la Gazzetta del Profeta, quasi si strozzò con il caffè che stava bevendo.
Perché vedere vecchie foto del tuo migliore amico in boxer sul giornale più letto del Mondo Magico non capita tutti i giorni… nemmeno vederlo in una posa provocante mentre ammicca seducente alla macchina fotografica.
A un tratto fu troppo. Il licantropo chiuse di scatto il giornale e cominciò a ridere.
Il “fascino dell’Oscuro”? Stavano parlando dello stesso mago che dormiva con un pigiama stampato a cagnolini?
- Perché così allegro, Lunastorta?
Un assonnato Sirius entrò nella stanza.
Sempre ridendo, Remus gli passò il giornale.
Dopo aver letto poche righe, Sirius assunse una strana espressione verdognola.
- Come hanno fatto a trovare queste foto? – sbraitò, agitando il giornale. – Credevo di averle distrutte anni fa! Poi sono Babbane! Come hanno fatto ad animarle?
Remus continuò a ridere, sinceramente divertito.
- Avevo diciassette anni e mi servivano soldi! Ho solo posato per un calendario Babbano! Chiunque l’avrebbe fatto!
 
Hogwarts, ora di colazione:
Harry stava tranquillamente facendo colazione quando Ron gli tirò una forte gomitata.
- Ehi, Harry! Ma questo non è il tuo padrino?
Harry guardò il giornale che Ron gli tendeva e quasi si soffocò con il tè che stava bevendo.
- Ahahahah!
 
Caro Remus,
come stai?
Qui tutto bene, le lezioni diventano sempre più interessanti ma anche più difficili.
Allenandomi tre sere a settimana il tempo per studiare è sempre troppo poco.
Ma… Sirius le ha viste le foto?
Harry
 
Caro Harry,
sì, Sirius le ha viste… Il Settimanale delle Streghe continua a scrivergli chiedendogli un’intervista “senza veli” ed è bombardato ogni giorno da centinaia di lettere da vecchie streghe.
Devo ammettere che per me è tutto molto divertente.
Remus
 
Londra, appartamento di Sirius, 31 ottobre 1991:
Quando Remus si svegliò, quella mattina, subito si rese conto che qualcosa non andava.
Un grosso macigno sembrava essersi posato sul suo petto.
“Ah, già…” pensò il licantropo, alzandosi. “È il trentuno ottobre”.
Trovò Sirius davanti alla grande foto dei Malandrini, assorto nei suoi pensieri.
-‘Giorno- gli disse Remus, mettendo piede nella stanza.
Sirius si voltò di scatto, non lo aveva sentito entrare.
- Ciao Remus. – gli disse, con un tono forzatamente allegro.
Durante la colazione Sirius non smise per un attimo di parlare, sempre con quel tono falsamente allegro e con un fintissimo sorriso sulle labbra.
“Tra poco crollerà” pensò Remus, preoccupato.
- Ti ricordi di quell’Halloween in cui James si è travestito da barattolo di shampoo e ha inseguito Mocciosus per tutto il terzo piano? Lily per vendicarsi lo ha attaccato agli anelli del campo da Quidditch!- stava raccontando, con uno strano sorriso che non arrivava agli occhi. – Questi pancake sono proprio buoni, sai Remus? Proprio buoni… non riesco a smettere di mangiarli…
Davanti agli occhi di Remus Sirius continuava a ingozzarsi di pancake, con sguardo vuoto.
- Sirius… smettila… ti sentirai male.
- Dobbiamo proprio farli assaggiare a Ramos-
Sirius si interruppe di colpo, con uno sguardo perso sul volto.
Poi, premendosi una mano sulla bocca, corse in bagno a vomitare.
“È crollato” constatò Remus, triste.
Poco dopo vide Sirius uscire dal bagno e dirigersi verso la sua camera, trasformato in cane.
- Sirius? – lo chiamò Remus, da dietro la porta. – Posso entrare?
Non ottenendo risposta, aprì la porta.
Felpato era nascosto sotto le coperte, solo la lunga coda nera spuntava dal copriletto.
- Sirius?
Da sotto le coperte provenivano bassi mugolii.
- Sirius, non fare l’idiota, so che stai piangendo… – Remus sospirò. – Lo so che oggi è una brutta giornata, ma non credo che James avrebbe voluto vederti così…
Lentamente, Sirius riemerse da sotto le coperte e ritornò alla forma umana.
- Hai avuto notizie di Harry? – chiese Sirius, senza guardarlo negli occhi.
- Non ancora, probabilmente ci scriverà domani. Sabato dobbiamo andare alla partita.
Felpato sorrise, entusiasta.
- Dovrò cercare la mia bandiera di Grifondoro.. – disse Sirius, con un luccichio maniacale negli occhi.
- La McGranitt si è raccomandata di non attirare troppo l’attenzione!
- E allora? Mica può toglierci punti… possiamo fare tutto quello che vogliamo. Ho proprio voglia di litigare un po’ con Mocciosus.
Remus sospirò, Sirius non sarebbe mai cambiato.
- Dovremo andare a far visita ai Dursley per parlare di Harry…
Sirius lo guardò, con un luccichio pericoloso negli occhi.
- Sì, andiamo dai Dursley – disse- Ho proprio bisogno di sfogarmi un po’…
- Sirius, non fare idiozie – disse Remus, con tono severo. – Altrimenti vado da solo…
- Allora forse è il caso che tu vada da solo. Non credo riuscirei a trattenermi…
Lunastorta sospirò, prese il soprabito e si Smaterializzò in Privet Drive.
 
Privet Drive, Surrey:
Camminò fino al numero quattro e, imboccato il vialetto circondato da fiori, bussò alla porta.
Petunia aprì la porta e lo fissò, con aria arcigna e spaventata allo stesso tempo.
- Che cosa vuoi? – disse la donna, in tono maleducato, squadrando con malcelato disprezzo gli abiti rattoppati di Remus.
- Vorrei parlare con te di Harry. –le rispose Remus, in tono gentile. – è una questione importante.
- Entra. – gli disse Petunia sbrigativa e, dopo aver controllato che nessun vicino avesse notato il genere di persona che aveva fatto entrare in casa, chiuse la porta. – Allora?
- Bene… – Remus sospirò. – Come Silente ti ha già spiegato nella lettera che hai trovato con Harry dieci anni fa, quando Lily è morta per salvarlo gli ha lasciato una potente protezione che lo terrà al sicuro fino alla sua maggiore età… questa protezione, però, rimarrà valida solo fino a quando Harry continuerà a vivere con consanguinei di Lily.
Petunia, alla parola consanguinei, strinse le labbra con aria disgustata; Remus sentì una fitta di rabbia, ma ignorandola continuò.
- Per quanto ora Harry sia affidato a Sirius, è necessario che ogni estate ritorni qui per almeno due settimane per rinnovare la sua protezione. Va bene?
- Come se avessi scelta… tipico di Lily, lasciare seccature anche dopo morta…
Remus era esterrefatto.
- Proprio oggi devi parlare così di tua sorella?
Petunia lo fissò, con aria di sfida.
- Perché? Che giorno è oggi?
Per Remus fu la goccia che fece traboccare il vaso. Si avvicinò a Petunia con aria minacciosa.
- Tua sorella era la mia migliore amica, era una persona meravigliosa, che sapeva vedere il meglio delle persone, anche quando si trattava di te. – sibilò minaccioso. – Ho visto tante volte Lily piangere disperata perché tu non le scrivevi o perché non avevi voluto invitarla al tuo matrimonio. Ho potuto solo consolarla… Ma sappi che se te, tuo marito o quel grasso maiale di tuo figlio tratterete ancora male Harry dovrete vedermela con me!
Petunia assunse un colorito verdognolo ma sostenne il suo sguardo.
- Quel piccolo ingrato dovrebbe solo ringraziarci di non averlo fatto morire di fame.
- Petunia, ti avverto… non ti conviene farmi arrabbiare… - Remus, sempre pacato e sereno, tremava dalla rabbia. Come osava quella orribile donna parlare male di Lily Evans?
Si alzò di scatto e raggiunse la porta.
- Questo discorso non finisce qui. – le disse minaccioso, prima di uscire di casa e Smaterializzarsi.
 
 
Caro Harry,
Silente mi ha avvisato che tu e Ron avete affrontato da soli un troll di montagna, siete impazziti?
Potevate morire! Siete solo al primo anno, non avete la conoscenza necessaria per affrontare simili creature!
Remus
 
Caro Harry,
Silente mi ha detto del troll… Siete stati fantastici! I miei più sinceri complimenti!
Nemmeno a me e tuo padre era venuta in mente un’idea simile!
Senza nemmeno finire in punizione, poi… sei il degno erede di tuo padre!
Sirius
 
Cari Sirius e Remus,
Ho dovuto affrontare il troll! Hermione era in pericolo e io e Ron dovevamo salvarla! Senza il nostro intervento sarebbe sicuramente morta!
Comunque ora Hermione è diventata nostra amica, è impossibile condividere certe avventure senza finire per fare amicizia.
È la studentessa più brillante del nostro anno e mi ha aiutato moltissimo in questi ultimi giorni.
Gli allenamenti di Quidditch diventano sempre più lunghi e frequenti, la prima partita del campionato si avvicina.
A presto,
Harry
P.S. Credo che Piton nasconda qualcosa… ve ne parlerò meglio quando ci vedremo.
 
Londra, appartamento di Sirius, il giorno della partita:
- Reeeemuuus! Dov’è la mia felpa di Grifondoro che ruggisce?
- Non vorrai davvero mettere quella roba? Anche James era imbarazzato quando la indossavi!
- Non dire stupidaggini, Lunastorta! Ramoso la adorava!
- Non è vero! Ha cercato di buttarla migliaia di volte!
- Beh, a Harry piacerà!
- No, Harry sarà imbarazzato! Poi non hai tempo per cercarla, dobbiamo essere allo stadio tra un quarto d’ora!
Sirius e Remus si guardarono in cagnesco. 
- Ok, andiamo. – concesse Sirius sbuffando.
 
Hogwarts:
Cinque minuti dopo, i due Malandrini si erano Materializzati davanti al cancello di Hogwarts e si erano diretti al campo da Quidditch.
Molti studenti del castello li fissarono curiosi.
Un gruppo di ragazze del settimo anno, al passaggio di Sirius, lo indicarono e ridacchiarono.
Remus sbuffò.
- Sembra di essere tornati a scuola, no?
Sirius ammiccò alle ragazze che ridacchiarono ancora più forte. Poi si voltò verso Remus.
- Già… vedo che c’è ancora chi sa apprezzare la mia bellezza stupefacente…
Remus roteò gli occhi.
- Vieni, la McGranitt ci aspetta alla tribuna degli insegnanti…
- Ma non ci sediamo tra i Grifondoro?
- Sirius, non siamo più studenti!
Sirius, imbronciato, seguì Remus fino ai posti risevati agli insegnanti dove Piton, arcigno, li fissò con disgusto.
. Remus, forse è meglio allontanarci… Mocciosus appesta l’aria che respiro. – disse Sirius, a voce alta, guardando Piton con odio.
- Sirius, smettila!
Piton li fissò, gelido.
- Sai, Black… Io mi preoccuperei di più a insegnare a Potter l’educazione. È uguale a suo padre. – sibilò, infuriato.
- Quindi mi stai dicendo che è coraggioso, pieno di talento e generoso?
- No, sto dicendo che è arrogante e megalomane.
Sirius fece per saltare addosso a Piton, ma fu trattenuto da Remus.
Il litigio fu interrotto dall’arrivo degli altri insegnanti.
Le squadre entrarono in campo.
- FORZA HARRY! – urlò Sirius, ignorando lo sguardo disgustato di Piton.
 
“La Pluffa viene liberata, e inizia la partita!”
 
Angolo dell’Autrice:
Lo so, sono in terribile ritardo ma tra la fine della sessione d’esami e l’inizio del semestre ho avuto pochissimo tempo per dedicarmi alla storia..
Non sono molto soddisfatta di questo capitolo.. Diciamo che la parte “triste” non è venuta come volevo.. Quando l’ho scritta stavo preparando la valigia per Disneyland quindi ero alquanto allegra :P Poi lo stesso giorno avevo comprato il medaglione di Salazar quindi..  
Ho cercato di fare un capitolo più centrato su Remus, ho deciso di mandare lui a parlare con Petunia perché mi sembrava il più adatto.. (N.d.A. essendo un giorno della settimana c’era solo Petunia a casa) Mi piacerebbe dare ad Harry e Remus il tipo di rapporto che la Rowling non gli ha mai dato, spero di riuscirci..
Parlando di Harry.. Ultimamente appare poco ma essendo ad Hogwarts non scriverei niente che la Rowling non ha scritto, quindi mi sembra abbastanza inutile ricopiare metà pietra filosofale..
Intanto.. TANTI AUGURI REMUS !! (in ritardo di un’ora ma poco importa)
Comunque.. Grazie a tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite(23) e seguite(47)  alle 7 meravigliose persone che hanno recensito lo scorso capitolo (dirkfelpy89, Aly_Slytherin, Franca_HP, Lara_fede, carletta18, siriusblack5432 e piccolo_uragano) e a Dario_aragorn94 che ha recensito il capitolo 2, non avete idea quanto mi fate felice!
Un enorme grazie va anche ad Alexander_Supertramp, il mio beta-reader, leggete le sue storie, sono fantastiche! La mia preferita è “Edizione Straordinaria! ovvero Il Comitato di Scuse a Sirius Black” che vi consiglio caldamente!
Spero di pubblicare entro domenica!
Un bacio,
gossip_girl

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


- La Pluffa viene liberata. E inizia la partita! – urlò nel microfono un ragazzo di Grifondoro.
Sirius guardò Harry sfrecciare verso l’alto a cavalcioni della sua Nimbus 2000 e sentì il cuore gonfiarsi d’orgoglio.
Dalla tribuna di Grifondoro vide un grande cartello dove un’ enorme scritta fosforescente recitava: “Potter sei tutti noi!”.
Quando Harry gli sfrecciò davanti in un giro di ricognizione del campo, i due Malandrini lo salutarono con la mano.
- Forza Harry! – urlò Sirius, guadagnandosi un’occhiataccia da parte della McGranitt . – Buttali giù dalla scopa se necessario! Sei il migliore!
- Io non incoraggerei troppo Potter se fossi in te, Black. – disse Piton, mellifluo. – Sappiamo bene che i Potter sono già abbastanza arroganti senza ulteriori incoraggiamenti.
- Non essere geloso, Mocciosus. Sappiamo tutti che non puoi cavalcare una scopa per una semplice ragione: l’unto rilasciato dai tuoi capelli renderebbe il manico troppo scivoloso.
Remus si premette forte la mano sulla bocca per non ridere.
La McGranitt lanciò ai tre uomini un feroce sguardo di avvertimento, non avrebbe tollerato di venir disturbata durante la partita di Quidditch.
Felpato e Piton si fissarono in cagnesco ancora per qualche minuto, prima di tornare a concentrarsi sul gioco.
 
Grifondoro era in vantaggio quando Harry vide per la prima volta il Boccino.
Si tuffò in picchiata insieme al Cercatore di Serpeverde quando la sua scopa sbandò.
Sirius e Remus guardarono inorriditi la scopa di Harry impennarsi e tentare di disarcionarlo.
Sirius balzò in piedi e prese la bacchetta, pronto ad ammorbidire il suolo in caso Harry fosse caduto dalla scopa.
Si girò verso Remus e si accorse che l’amico era molto pallido.
- C’è qualcuno che sta facendo il malocchio alla scopa!
- Ma chi  può essere?
Gli sguardi dei due Malandrini si posarono immediatamente su Piton che, in quell’esatto momento, si alzò con il mantello in fiamme, urtando un altro professore che cadde per terra.
La scopa di Harry parve calmarsi e il ragazzo poté finalmente risalire in sella.
In una picchiata mozzafiato Harry vinse la partita, acchiappando il Boccino con la bocca.
 
Harry, Ron e Hermione stavano camminando nel parco, subito dopo la partita.
Dallo stadio si udivano ancora i Grifondoro festeggiare la vittoria.
- È stato Piton – spiegò Ron – io e Hermione lo abbiamo visto: stava lanciano una maledizione e non ti levava gli occhi di dosso.
- Chi non levava gli occhi di dosso al mio figlioccio? – intervenne Sirius, andando incontro al trio.
Dietro di lui lo seguiva Remus, un grosso sorriso stampato sul volto.
- Sirius! Remus! – esclamò Harry, contento. – Cosa ci fate qui?
- Abbiamo visto la partita, avevamo un permesso speciale da parte di Silente… – rispose Lunastorta con un sorriso. – Ma, scusa, prima non ci hai visti allo stadio?
- No, sai… Ero troppo impegnato a cercare di non morire. – rispose Harry, sogghignando.
- Be’, avrai anche rischiato la pelle, ma sei stato grandioso nel prendere il Boccino con la bocca! – disse Sirius, ridendo sguaiatamente e passando un braccio attorno al collo del figlioccio. – Però sappi che sono quasi morto dalla paura quando ti ho visto cadere! Cos’è successo?
- Piton ha fatto il malocchio alla scopa di Harry! – dissero Ron e Hermione in coro.
- Cosa? Mocciosus ti ha fatto il malocchio alla scopa? – ringhiò Felpato.
- Sì, ma noi lo abbiamo fermato dandogli fuoco al mantello! – disse Ron, orgoglioso.
- Suvvia ragazzi… – intervenne Remus. – Piton non farebbe mai il malocchio alla scopa di Harry.
- Secondo me sì. – disse Harry. – Mi odia.
- Ma non così tanto da volerti morto! – gli rispose Remus, con un tono che lasciava capire che per lui il discorso era chiuso.
Da lontano videro Hagrid che li chiamava agitando il braccio.
- Noi stavamo andando a prendere un tè da Hagrid, venite anche voi?
- Non possiamo. – disse Sirius, dispiaciuto. – Abbiamo un… ehm… appuntamento.
Remus guardò Sirius, aggrottando un sopracciglio. A cosa si stava riferendo l’amico?
- Allora ci vediamo a Natale. – disse Harry, dispiaciuto.
Quando i due uomini si furono allontanati abbastanza, Harry si rivolse ai due amici.
- Credo che Sirius mi stesse nascondendo qualcosa…
- Sì, anch’io ho avuto questa impressione. – disse Hermione, pensierosa. – Cambiando argomento… Cerchiamo di rimanere poco da Hagrid, abbiamo una montagna di compiti da fare!
- Dai, Hermione! – sbuffò Ron. – Almeno oggi possiamo fare qualcosa di divertente?
- Come puoi amare fare i compiti? – chiese Harry, esasperato.
Hermione lanciò ai due amici un’occhiata disgustata.
- Andiamo in una scuola di Magia! Non capisco come nemmeno tu, Harry, riesci a capirlo! Non stiamo studiando algebra o grammatica, facciamo materie come Trasfigurazione, Incantesimi, Pozioni… come posso trovare tutto ciò noioso? – alla fine del discorso Hermione aveva le guance arrossate.
- Che cos’è l’algebra? – chiese Ron, curioso.
- Fidati – gli rispose Harry, solidale. – Non vuoi saperlo.
 
Caro Sirius,
Come stai? Volevo chiederti se per Natale possiamo invitare Ron a stare da noi. La sua famiglia va a trovare suo fratello Charlie in Romania. I suoi fratelli più grandi, invece, rimarranno a Hogwarts.
Harry
P.S. Tu sai qualcosa di Nicolas Flamel?
 
Caro Harry,
Certo! Ron è il benvenuto!
Ho una bella notizia da darti, ma volevo dirtela di persona quando ci vedremo. Per fortuna alle vacanze manca davvero poco!
Riguardo Nicolas Flamel non saprei cosa dirti… Ho già sentito questo nome, ma non ricordo dove…
Sirius
 
Appartamento di Sirius, Londra:
- Allora, come ti senti all’idea di tornare sul campo? – chiese Remus.
- Non vedo l’ora di iniziare. Niente mi toglie dalla mente l’idea che Minus sia sopravvissuto… Facendo l’Auror potrò continuare a cacciarlo… – sbuffò Sirius.
- Quando comincerai?
- Dopo le vacanze di Natale… Per fortuna mi hanno tenuto buoni i miei vecchi esami, così non ho dovuto studiare più di tanto. – ghignò Felpato.
- Come se l’avresti fatto!
- Parlando di te… quando ti deciderai a chiedere a Silente un posto da insegnante?
- Sirius, ne abbiamo già parlato… sono un lupo mannaro…
- E io un ex-galeotto!
- Sì – puntualizzò Remus. – Ma tu eri innocente… e comunque tutte le cattedre sono già occupate!
- Secondo me quel Raptor dura poco…
- Sirius, io non diventerò mai insegnante! È…
- …troppo pericoloso! – concluse Sirius, scimmiottandolo.
 
Hogwarts, Sala Comune dei Grifondoro, meno cinque giorni a Natale:
- Ehi, Ron! Vuoi venire a stare da me per le vacanze di Natale? Sirius è d’accordo!– disse Harry, entrando in Sala Comune agitando una lettera.
- Mi piacerebbe molto! – replicò Ron, sorridendo. – Ma Crosta? – chiese, indicando il grosso topo grigio seduto sul divano accanto a lui.
- Porta anche lui! – rispose Harry, pratico.
- Perfetto! – disse Ron, sorridendo.
- Come, come, come? - intervenne Fred, spuntandogli alle spalle insieme al gemello. – Abbandoni la famiglia il giorno di Natale?
Ron alzò le spalle, indifferente.
- Harry mi ha invitato…
- Potete venire anche voi se vi fa piacere! – disse Harry, entusiasta. Non aveva mai potuto invitare degli amici a Natale, specialmente perché non ne aveva mai avuti prima…
- Grazie dell’invito, Harry. – rispose George, affabile. – Ma le vacanze di Natale sono il momento ideale per fare scherzi a Gazza. Il vecchio abbassa sempre la guardia durante le feste…
- Tormentatelo anche da parte nostra. – rispose Harry, ridendo.
- Puoi contarci, Potter! – annunciarono i gemelli, in coro.
– Mi dispiace solo che ti perderai la scena di Mrs Purr che miagola carole natalizie… Abbiamo un po’ di scherzi da provare. – disse Fred, sghignazzando. – Credo che quando avremo finito Gazza non vorrà mai più sentire la parola Natale…
 
Appartamento di Sirius, Londra:
- Sirius, hai intenzione di invitare i Tonks a Natale?
Sirius ghignò.
- Perché ti interessa, lupastro?
Remus arrossì e cominciò a balbettare frasi sconnesse.
- Comunque sì. – disse Sirius, guardando l’amico con la coda dell’occhio. – Verrà anche Dora, ovviamente. Ti ho già detto che mia cugina è particolarmente carina? Cosa ne pensi?
- Penso che sia una ragazzina, ma è molto bella, sì…
- Come tutti i Black, del resto. – si pavoneggiò Sirius, facendo mulinare i lunghi capelli neri.
- Attento Felpato – ghignò Remus. – Così rischi di sembrare Lucius Malfoy…
- Io non sembro Lucius Malfoy!- Urlò Sirius – Sono molto più virile!
- Come vuoi, Sissi.
- No chiamarmi Sissi!
- Perché no, Sissi?
- Vuoi farmi arrabbiare, Zanna Bianca?
Remus lo guardò, allibito, prima di scoppiare a ridere. Dopo pochi minuti si calmò e tornò serio.
- Cosa regaliamo a Harry per Natale?
- Ci ho già pensato io, non preoccuparti, Lunastorta.
- Cosa gli hai preso?
- Vedrai… – rispose Felpato, misterioso. Remus decise che era meglio non indagare oltre.
 
Hogwarts, 23 dicembre, dormitorio di Grifondoro:
- Ron, sei pronto? – chiese Harry all’amico.
- Sì, ma non trovo più Crosta… miseriaccia!
- Hai guardato sotto al letto?
- Sì… lo stavo per mettere nella gabbietta ma mi ha morso ed è scappato verso la porta…
- Vuoi un aiuto per cercarlo?
- No, no… non importa. Resterà qui, non credo sarà un problema…
Portarono i loro bagagli in Sala Comune.
Era deserta, tranne per Percy Weasley che stava studiando in vista dei GUFO.
- Ehi, Perce! – lo chiamò Ron. – Io e Harry dobbiamo partire ma non riesco a trovare Crosta… Posso lasciartelo per le vacanze?
Percy alzò la testa dai libri con aria seccata, ma annuì.
- Perfetto, grazie!
- Andiamo? – chiese Harry.
- Sì, sì, eccomi.
I due amici si diressero verso l’ufficio della McGranitt dove, tramite Metropolvere, raggiunsero Londra.
 
Angolo dell’Autrice:
Ciao! Ecco il nuovo capitolo :) So che è un po’ corto ma se aggiungevo la parte dopo sfasavo l’intera storyline del prossimo capitolo :(
Ho deciso di far invitare Ron da Harry per Natale perché mi sembrava divertente che per una volta fosse Harry ad invitare Ron e non viceversa :P
Crosta.. Beh, Sirius lo avrebbe riconosciuto, no? Non potevo farlo portare a casa Black!
Riguardo alla partita Sirius non poteva non dubitare di Piton, del resto sia lui che Remus erano talmente tanto concentrati su Harry che non lo hanno visto mormorare il contro-incantesimo..
La frase di Hermione.. Beh, è quello che penso ogni volta che si lamentano dei compiti! Sono in una scuola di magia! Capirei se studiassero fisica o latino (vero, Aly_Slytherin ? :P)!
La prossima volta scoprirete perché Remus e Sirius se ne sono andati così in fretta!
Passiamo ai ringraziamenti!
Volevo ringraziare tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite:
 1 - Aleson93
2 - Angelstorm
3 - Ansem6
4 - Ayumi Edogawa
5 - Betto99
6 - canux
7 - Chicca_21
8 - Cinthia988
9 - Cruciatus96
10 - fandom_is_forever
11 - Filiana_B
12 - Franca_HP
13 - HInny_Romione
14 - James Percy Holmes
15 - lady black 3
16 - Lara_fede
17 - Loulou_24
18 - malussl
19 - mistery_sev
20 - piccolo_uragano_
21 - sharry
22 - thiglat
23 - Tonks_thebest
24 - Vavvi96
 
Coloro che l’hanno inserita tra le seguite:
1 - 128kikka
2 - 9giada8
3 - adria
4 - ale146
5 - Alex11
6 - Alexander_Supertramp
7 - alex_libres
8 - Always_Hogwarts
9 - Aly_Slytherin
10 - Amanda Malfoy
11 - antohjp
12 - asder
13 - Azzu___
14 - BlackandLupin
15 - ChibiRoby
16 - Clary1998
17 - coccinella75
18 - Dario_aragorn 94
19 - DaveRow
20 - dirkfelpy89
21 - Ele De Jarjayes 2498
22 - ewan91
23 - fay90
24 - fenice cremesi
25 - FMAnita3021
26 - Franca_HP
27 - hufflerin
28 - ImbrattaCartaVirtuale
29 - Javaneh_97
30 - jessy black 93
31 - lady marion
32 - Lara_fede
33 - laurarom89
34 - Lily_Malandrini
35 - Loulou_24
36 - Magic_shadow
37 - marika silente
38 - mick_angel
39 - MirzamLupin
40 - nanerottola
41 - Nene_92
42 - pallinabriciola
43 - piccolo_uragano_
44 - Ramosetta
45 - Roxy_HP
46 - sailor star
47 - Siria_Ilias
48 - siriusblack5432
49 - stefy93
50 - stellina4869 [
51 - temishira88
52 - thiglat
53 - VSRB
54 - Wicca97
55 - Yaya94
56 - _Cloud_of_tears_
57 - _imjusteri
 
Always_Hogwarts per averla inserita tra le ricordate;
volevo inoltre ringraziare tutti coloro che hanno recensito e Alexander_Supertramp che ha corretto il capitolo J
Al prossimo capitolo!
gossip_girl

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


 
Per chi non lo sapesse esiste un prequel di Harry Potter scritto dalla Rowling. Un racconto di 800 parole che è bastato a farmi innamorare ancora di più dei Malandrini. Prima di passare al capitolo vorrei che lo leggeste, altrimenti non capirete un piccolo passaggio :)
 
 
Sirius camminava avanti e indietro davanti al camino, nel giro di pochi minuti Harry e il suo amico Ron sarebbero arrivati.
La casa era stata arredata, tutto era pronto.
 
Remus era preoccupato.
Sirius adorava il Natale. Era la sua festa preferita.
E quando Sirius amava qualcosa, il tutto si trasformava in un’ossessione.
Ricordava ancora con terrore l’anno in cui aveva costruito una slitta di Babbo Natale e, con James trasformato in cervo e dotato di naso rosso, aveva girato per tutto il castello distribuendo caccabombe incartate ai Serpeverde, le quali erano esplose inondando i corridoi di una poltiglia puzzolente.
Lo avevano costretto a pulire il castello senza magia e Grifondoro aveva perso 70 punti, senza contare la predica su ciò che aveva fatto al “povero” cervo. La McGranitt ancora si domandava come avesse fatto Black a procurarsi e ad addomesticare un cervo in tempo per Natale.
E ora due ragazzini undicenni avrebbero passato il Natale con lui, sarebbero state delle feste molto lunghe!
Un tonfo proveniente dal salotto gli fece capire che i ragazzi erano arrivati.
 
- Harry! – tuonò Sirius, abbracciando il figlioccio. – Sei arrivato!
- Ciao Sirius! – disse Harry, con un gran sorriso. – Ti ricordi di Ron?
- Certo! – disse sorridendo. – Ciao Ron!
- Salve, signor Black!
- Il signor Black è mio padre e, fidati, io non sono lui! Chiamami Sirius!
Harry e Ron si guardarono attorno, attoniti.
Sirius si era dato davvero da fare con le decorazioni. Ovunque pendevano palline di Natale e fiocchi di neve cadevano dal soffitto per poi sparire prima di bagnare per terra. Un enorme albero di Natale era posizionato in salotto, decorato con palline di ghiaccio incantato affinché non si sciogliesse.
- Miseriaccia! – disse Ron. – Qui prendete davvero sul serio il Natale…
- Anche troppo… – disse Remus, entrando in soggiorno.
- Remus! –  disse Harry.
- Bentornato Harry! Ciao Ron!
Sirius nel frattempo guardava la casa, pensieroso.
- No! Non è abbastanza! Ragazzi, al lavoro! Dobbiamo decorare la casa!
Remus lo guardò, esasperato.
- Sirius, la casa è a posto!
- NO! Non è vero! Forza mettete già i bauli! C’è un sacco di lavoro da fare!
 
- Forza, chiediglielo… – sussurrò Ron ad Harry. – Non sospetterà niente…
- Ok… – rispose Harry. – Ehm… Remus ?
- Sì, Harry? – rispose Lunastorta, abbassando il libro che stava leggendo.
- Tu sai qualcosa di un certo Nicolas Flamel?
Remus lo guardò, sospettoso.
- Sì… era un alchimista. Ma… perché me lo chiedete?
- Così… Sai… Ricerche extra!
- Cosa state combinando voi due?
- Niente! – dissero in coro Harry e Ron, scappando in camera.
- Uhm… qui qualcuno sta combinando qualcosa… – osservò Sirius ridendo, andando a sedersi accanto a Remus.
- L’hai notato anche tu?
- Sì, ha la stessa faccia che aveva James quando faceva qualcosa di nascosto… e noi scopriremo cosa stanno combinando!
- Già, nessuno può nascondere qualcosa ai Malandrini!
Sirius e Remus batterono il cinque, entusiasti.
- Diamo la bella notizia a Harry?
- Sì, chiamiamo i ragazzi! Harry!! Ron!! – urlò Sirius.
 
- Sono diventato un Auror! – annunciò Sirius, sorridendo, quando i due ragazzi li raggiunsero.
Harry lo guardò confuso.
- Wow – disse Ron, ammirato.
- Che cos’è un Auror? – chiese Harry, curioso.
- Un cacciatore di maghi oscuri. –spiegò Remus.
- Tipo un poliziotto?
- Una specie… – disse Remus.
- Sì, ma noi Auror sappiamo apprezzare nomi stupendi come Elvendork!*
- È unisex! – disse Harry.
- Esatto! – esultò Sirius.
- Ma… cosa c’entra questo con i poliziotti? – chiese Harry confuso.
- Un giorno ti racconteremo anche questa storia. – gli rispose Sirius.
- Ma… perché siete scappati il giorno della partita?
- Beh… – disse Sirius, giocando con una ciocca di capelli. – Ci hanno cacciati. Non potremo più venire alle partite…
- Perché? – chiese Ron, curioso.
- Chiedilo a Sirius. – disse Remus, cercando di nascondere il divertimento. – E comunque hanno cacciato lui, io non c’entro assolutamente niente.
- Ho avuto una brutta conversazione con Piton…
Harry e Ron risero.
- La McGranitt mi ha detto che se non sono rispettoso nei confronti dei professori di quella scuola non sono più il benvenuto. – sbuffò. – Quando le ho risposto che Mocciosus non meritava alcun rispetto ha deciso di revocarmi il diritto di assistere alle partite…
- Riesce a metterti in punizione anche a distanza di anni, Sir! – rise Remus, divertito.
- Beh, se solo la McGranitt sapesse che uno dei suoi insegnanti sta cercando di uccidere Harry cambierebbe sicuramente idea… – disse Ron, solidale.
- Se Mocciosus tocca un solo capello a Harry giuro che questa volta lo ammazzo sul serio. – ringhiò Sirius, arrabbiato.
- Questa volta? – chiese Harry, confuso.
Sirius impallidì vistosamente evitando lo sguardo di Remus.
- Lascia stare Harry, Sirius si è solo espresso male… – tagliò corto Lunastorta. – Comunque Piton non sta cercando di ucciderti! Semplicemente lui e tuo padre non andavano molto d’accordo a scuola…
- “Non andavano molto d’accordo” è un eufemismo. – borbottò Sirius.
Remus gli lanciò un’occhiataccia.
 
Londra, casa di Sirius, 25 dicembre 1991:
- Harry! Harry, svegliati! Ci sono i regali!
Harry aprì gli occhi e si ritrovò davanti Ron, che sorrideva entusiasta.
- Buon Natale, Harry!
- Buon Natale, Ron…
Harry fece appena in tempo a infilarsi gli occhiali che il ciclone-Sirius Black piombò in camera loro.
- BUON NATALE! – ululò. – Avete già aperto i regali?
- Ho ricevuto dei regali? – chiese Harry, confuso.
- Certo che hai ricevuto dei regali! – disse Sirius, sorridente.
- Buon Natale, ragazzi. – disse Remus, entrando nella stanza.
- Buon Natale, Remus! – risposero in coro Harry e Ron, prima di gettarsi sui regali.
Harry fece per prendere il primo regalo sulla cima del mucchio ma Sirius lo fermò, mettendogli davanti un piccolo pacchetto quadrato.
- Prima il nostro – disse Felpato con un sorriso.
Harry lo aprì con un enorme sorriso. La scatola conteneva un Boccino d’Oro.
- Grazie ragazzi, è fantastico!
- Come fai ad allenarti quest’estate senza Boccino? Era necessario! – gli rispose Sirius, facendo un occhiolino al figlioccio.
Anche Ron aveva appena aperto il regalo da parte dei due Malandrini: una scatola piena di gadget della sua squadra preferita, i Cannoni di Chudley.
I due amici continuarono a scartare regali.
 Harry ricevette un flauto fatto a mano da Hagrid, una grossa scatola di Cioccorane da Hermione e un maglione fatto a mano con una scatola di caramelle mou dalla signora Weasley, la madre di Ron.
In un piccolo pacchettino trovò una moneta da mezza sterlina da parte dei suoi zii. Moneta che affascinò sia Ron che Sirius, i due se la giocarono a morra cinese.
Rimaneva solo un ultimo regalo. Harry lo prese in mano e tastò. Era molto leggero. Lo scartò.
Ne scivolò qualcosa di fluente e grigio argento che cadde a terra formando un mucchietto di pieghe lucenti. Ron rimase senza fiato, Remus e Sirius erano rimasti paralizzati.
Ron guardò i due Malandrini.
- È davvero quello che penso io? Ne ho sentito parlare di quelli… sono molto rari e molto preziosi…
- Che cos’è? – chiese Harry.
- È un Mantello dell’Invisibilità. – rispose Remus con un sorriso triste. – Il Mantello dell’Invisibilità di tuo padre.
Harry lo provò e, quando abbassò la testa verso i suoi piedi, notò che erano spariti.
- C’è un biglietto. – disse a un tratto Ron, notando il pezzo di pergamena sul pavimento.
Harry lo guardò perplesso, poi lo passò a Sirius che lo lesse aggrottando la fronte.
- Questa scrittura mi è familiare, ma non ricordo a chi appartenesse…
- Non sapevo James avesse prestato il Mantello a qualcuno… – disse Remus, piano.
- Nemmeno io...
Sirius si sforzò di assumere un’espressione allegra.
- Avete idea di quanti scherzi riuscirete a fare con quello?
Harry e Ron si guardarono, evidentemente colti dallo stesso pensiero. Con quel mantello avrebbero potuto cercare informazioni su Nicolas Flamel senza farsi scoprire!
Quando Remus si fu allontanato dalla stanza, Sirius guardò i due amici.
- Allora? Si può sapere cosa sta succedendo a scuola? Cosa ci state nascondendo?
- Niente. – risposero i due in coro.
- Harry, conoscevo tuo padre come le mie tasche e voi due siete uguali non solo fisicamente. Posso assicurarti che so riconoscere quando mi racconti una balla.
Harry e Ron si guardarono con aria sconfitta.
- Va bene… ti racconteremo tutto… – disse Harry, con un sospiro.
Quando finirono la storia Sirius era esterrefatto.
- Quindi è qualcosa che c’entra con Nicolas Flamel e Piton sta cercando di rubarla?
I due amici annuirono, convinti.
- Dobbiamo scoprire di cosa si tratta… Nemmeno io credo che Mocciosus sia innocente… – disse Sirius, con aria losca.
- Continueremo questo discorso dopo, dobbiamo allestire casa per l’arrivo dei Tonks.
 
Due ore dopo la casa era pronta per Natale, il catering magico aveva preparato il pranzo che era pronto per essere servito.
Il campanello suonò, i Tonks erano arrivati.
Sirius andò ad aprire ed accolse la cugina con un abbraccio.
- Andromeda! Ecco la mia cugina preferita!
- Buon Natale, Sirius! Ti ricordi di mio marito Ted?
- Pensavo di essere io la tua cugina preferita! – disse Dora con aria offesa, entrando in casa.
- Tu sei la mia cuginetta preferita. – rispose Sirius strafottente, scompigliandole i capelli. Poi abbassando la voce le sussurrò all’orecchio: - Vedo che ti sei messa un vestito, vuoi fare colpo su qualcuno? Tralasciando Harry, Ron e i parenti rimane solo una persona in questa casa…
Tonks arrossì.
- Qualunque cosa tu stia pensando, ti sbagli. – sbuffò la ragazza, prima di andare a fare gli auguri a Remus, che arrossì, probabilmente ancora ricordava il piccolo incidente del bagno.
- Vedremo. – pensò Sirius, divertito.
Poi si diresse verso Harry.
- Harry, Ron. lei è mia cugina Andromeda con il marito Ted. – disse, presentandoli ai Tonks.
 
Il pranzo passò tranquillo, Tonks fece divertire Harry e Ron facendosi crescere nasi delle forme più strane e divertenti. Alla fine entrambi furono scossi da un attacco di ridarella.
Per divertirsi ulteriormente, poi, con la bacchetta sotto al tavolo faceva allontanare il bicchiere ogni volta che suo padre cercava di prenderlo in mano, facendo scoppiare a ridere l’intera tavolata.
Quando Harry e Ron scoprirono che Andromeda era la zia di Malfoy, rimasero stupiti.
Come potevano due persone così diverse essere parenti?
Finito il pranzo i coniugi Tonks tornarono a casa, mentre Dora si fermò per un’ultima partita a palle di neve con Harry, Ron, Remus e Sirius.
Quando tornarono in casa, infreddoliti, Remus preparò loro una tazza di cioccolata calda (l’unico piatto che sapeva cucinare senza far esplodere la cucina).
Poi si sedettero sul divano e Remus e Sirius raccontarono vecchie storie su quando erano a Hogwarts.
Per Harry fu il Natale migliore di tutta la sua vita.
 
Il resto delle vacanze passò veloce, Ron insegnò a Harry a giocare a scacchi magici.
Il più piccolo dei fratelli Weasley era un genio in quel gioco, tanto che riuscì a vincere a Sirius la moneta da mezza sterlina di Harry.
Si erano divertiti anche ad elaborare piani per far espellere Malfoy e far licenziare Piton, anche se difficilmente realizzabili.
Prima di prendere la Metropolvere per tornare a scuola, Sirius prese Harry da parte.
- So che Silente si fida di Piton, ma io lo conosco ormai da anni… e da quello che so il lupo perde il pelo ma non il vizio. Cerca di stargli lontano il più possibile e scrivimi se noti strani comportamenti da parte sua…
- Lo farò. – rispose Harry, prima di abbracciare il padrino.
- Ci vediamo quest’estate!
E con un ultimo saluto, Harry sparì tra le fiamme verdi.
 
Angolo dell’Autrice:
Ciao ! Vi è piaciuto il nuovo capitolo?
So che non c’è stato un vero momento Remus/Tonks, ma se continuo a scrivere di loro finirò per farli mettere assieme durante il primo anno di Harry.. E questo non deve assolutamente accadere!
Sirius che ama il Natale non è adorabile ???
Grazie a tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, seguite, ricordate. Un enorme grazie a tutti coloro che hanno recensito e ad Alexander_Supertramp il mio velocissimo e gentilissimo beta-reader !
Xoxo,
gossip_girl 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Caro Harry,
Come stai?
Non sai quanto mi infastidisca il pensiero che non ci sarò alla tua prossima partita di Quidditch. Odio Mocciosus.
Comunque, hai scoperto niente su Nicolas Flamel?
Sirius
 
Caro Sirius,
Abbiamo finalmente scoperto cosa è nascosto dentro al castello: la Pietra Filosofale.
Piton cercherà sicuramente di rubarla di nuovo. Non sono tranquillo con lui in giro per Hogwarts, pensa che arbitrerà la prossima partita di Quidditch... Siamo spacciati, non oso pensare quanti punti riuscirà a toglierci. Ron ed Hermione sono preoccupati, anche se non credo cercherà di farmi del male davanti a tutti gli insegnanti.
Qualche notte fa, girando per il castello, ho trovato uno strano specchio, lo Specchio delle Brame. Ho visto i miei genitori. Sono tornato tutte le sere ma, ieri notte, ho incontrato Silente. La cosa strana è che non mi ha nemmeno punito… mi ha solo consigliato di non cercarlo mai più…
Harry
P.S. Auguri per il primo giorno del tuo nuovo lavoro!
 
Ufficio Auror, Ministero della Magia:
Sirius Black varcò la soglia del dipartimento Auror un po’ agitato, era il suo primo giorno di lavoro e voleva essere sicuro di riuscire ad ottenere ciò che voleva: il caso Minus.
Con sua grande sorpresa, gli venne incontro il Ministro della Magia, Cornelius Caramell.
- Sirius! Caro ragazzo!
- Buongiorno Ministro, non pensavo accogliesse lei tutti i nuovi dipendenti…
- Beh, sai.. – rispose Caramell con un sorriso. – Sei un grande acquisto per il dipartimento Auror, così…
Sirius sogghignò. Caramell continuava a volerselo tenere buono.
- Comunque – riprese il Ministro. – Benvenuto all’Ufficio Auror! Ti presento Kingsley Shacklebolt, un tuo collega del dipartimento. - disse, presentandogli un alto mago di colore.
- Benvenuto tra noi, Sirius. –disse Kingsley con un tono di voce calmo e profondo.
- Piacere di conoscerla. – rispose Sirius, sorridendo. Quell’uomo gli era simpatico a pelle.
- Chiamami Kingsley. – rispose il mago con un sorriso. – Vieni, ti mostro il tuo ufficio.
Salutato Caramell, Kingsley mostrò a Sirius il suo nuovo ufficio, grande e spazioso.
- Il Ministro in persona ha insistito affinché tu avessi proprio questo ufficio. Vuole farsi perdonare, eh? –
- Peccato che questo genere di cose non funzionino con me. – rispose Sirius, secco.
- Beh, per questo hai la mia stima. Comunque, mi hanno detto che vorresti che ti affidassimo il caso Minus…
- Esatto. – rispose Sirius, ringhiando.- Voglio essere io a trovare quel traditore.
- Io non ho niente in contrario. Abbiamo fatto delle indagini preliminari, tu e Minus eravate amici a Hogwarts, conosci tutti i suoi punti di forza e le sue debolezze. Sarò in minoranza qui, ma io non credo sia morto.
- Nemmeno io. – rispose Felpato. “E nemmeno Remus” pensò, mentalmente.
- Comunque ti avviso che sarà un caso lungo. Prima di cominciare la caccia al mago dobbiamo avere prove concrete che sia ancora vivo.
- Non ho fretta. – rispose Sirius, calmo.
- Bene. Nessuno è meglio di te per risolvere i fatti di quella notte. Però ricorda, è un progetto top-secret, nessuno deve scoprirlo. Scatenare il panico nel Mondo Magico inutilmente è proprio ciò che Caramell vuole evitare.
- Capisco.
- Perfetto. Allora… Esiste una pozione che ti rivela se chi cerchi è vivo o meno. Di norma non si usa, ha dei tempi di preparazione troppo lunghi. Inoltre ci serve un pezzo della persona che si vuole cercare, capelli, unghie… Noi abbiamo…
- Il dito. – ringhiò Sirius.
- Dovremo andare dalla Signora Minus e farcelo consegnare…
Sirius sospirò. Quella povera donna aveva già sofferto abbastanza e lui era sicuramente l’ultima persona che aveva voglia di incontrare. Forse se fosse andato Remus…
- Una volta ottenuto il dito potremmo cominciare a far lavorare i pozionisti. La preparazione della pozione dura un anno, molti ingredienti sono reperibili solo in determinate stagioni…  Sarò io stesso ad affiancarti in questo caso.  Ora ti lascio un po’ ambientarti. Ci vediamo più tardi. – disse Kingsley. – Ah, un’ultima cosa… L’obiettivo di questo caso è affidare Minus alla giustizia. Tu sei molto coinvolto in questa storia, ma sappi che sarà compito solo del Ministero punire il colpevole.
Sirius annuì, pensieroso. Kingsley poteva dire ciò che voleva, ma lui avrebbe fatto di tutto pur di uccidere Minus.
 
Appartamento di Sirius, Londra, quella sera:
- Io devo fare COSA?
- Remus, ti prego. Non posso piombare in casa alla Signora Minus e chiedere il dito di suo figlio! Sono stato considerato il suo assassino per dieci anni!
- Lo so, lo capisco… Ma è una brutta situazione… La mamma di Peter è sempre stata così gentile con noi, in fondo anche lei è vittima degli eventi…
Sirius assunse un’espressione furente.
- La colpa è solo di Minus. Quando troverò quel ratto schifoso lo ammazzerò con le mie stesse mani.
- Ma come faccio ad andare a chiedere a una madre lo strumento per ammazzarle il figlio…
- Lo so, ma… Lui ha ucciso James e Lily. È la causa per cui Harry è orfano.
Remus sospirò. – Hai ragione. Lo farò…
Sirius gli appoggiò una mano sulla spalla, grato.
- Grazie, Remus.
- Andrò la prossima settimana, appena avrò un giorno libero dal mio nuovo lavoro.
- Come sta andando?
- Per ora bene… Ma la Luna Piena si avvicina, non so quanto durerà…
 
Caro Sirius,
abbiamo vinto! Ho preso il Boccino dopo cinque minuti dall’inizio della partita! Piton era furente!
Comunque, parlando di cose più serie… L’ho visto parlare con Raptor nella foresta, dopo la partita… Sembrava che lo stesse costringendo a rubare la pietra! Raptor non è molto coraggioso e ho paura che presto cederà…
Devo trovare un modo per fermarlo!
Harry
 
Harry,
Credevi davvero di riuscire a nascondermi quello che te e i tuoi amici state combinando? Te lo ripeterò: Piton non sta cercando di rubare la pietra, Silente si fida di lui!
Rimanete fuori da questa storia!
Remus
 
Caro Harry,
non ascoltare Remus. Fidati, conosco Piton da anni, di lui non ci si può fidare...
Tienilo d’occhio e informami di eventuali comportamenti sospetti, sarò felice di aiutarvi.
Sirius
 
Casa della famiglia Minus:
Remus bussò alla porta, nervoso.
Erano passati anni dall’ultima volta che aveva messo piede in quella casa.
Venne ad aprire una signora bassa e tozza, con i capelli grigi raccolti in una crocchia sopra alla testa.
Appena lo riconobbe la bocca si aprì in un sorriso dolce.
- Remus! Da quanto tempo… Ti vedo dimagrito, caro, sei sicuro di mangiare abbastanza?
Remus sorrise.
- Buongiorno signora Minus. Come sta?
La signora Minus fece un sorriso triste.
- Potrei stare meglio… Ho ricevuto notizie che una madre non dovrebbe mai ricevere… – sospirò e si asciugò gli occhi con un fazzoletto azzurro cielo. – Entri a bere un tè, caro?
Remus accettò e la signora Minus lo fece accomodare nella piccola cucina.
- Mi ha fatto piacere ricevere la tua visita, Remus. immaginò che tu sia qui per parlare degli ultimi… avvenimenti…
Remus abbassò la testa con aria colpevole.
- Sì, signora… vede… Dopo gli ultimi avvenimenti il Ministero ha voluto aprire un’indagine su ciò che è successo quella notte…
La madre di Minus si sedette, le gambe tremanti.
- Tutti credono che il mio piccolo Peter sia colpevole… – guardò Remus, speranzosa. – Tu lo credi colpevole?
Lunastorta sospirò, passandosi una mano sul volto.
- Purtroppo ci sono molte prove a sostegno di questa tesi… L’innocenza di Sirius è stata provata.
- Come sta Sirius?
Remus la guardò, sorpreso.
- Bene. Sta cercando di ricostruirsi una vita dopo… dopo Azkaban.
- Il mio piccolo Peter non era cattivo, sai? È sempre stato più debole degli altri bambini… ha sempre avuto bisogno dell’aiuto degli amici. Vi voleva così bene… soprattutto a James…
Remus guardò l’anziana donna con pietà. Era consapevole di ciò che aveva fatto il figlio e cercava di giustificarlo.
- Signora, il motivo della mia visita è proprio Peter. Ho bisogno di ciò che le è stato dato dieci anni fa… Il Ministero deve fare delle indagini e… ci sono buone probabilità che Peter sia ancora vivo.
Lo sguardo della donna si accese di speranza.
- Se lo trovi lo proteggerai, vero Remus? Te e Sirius lo aiuterete?
Remus distolse lo sguardo.
- Io… non lo so…
La signora Minus lo guardò, gli occhi colmi di tristezza.
- Purtroppo non posso darti quello che cerchi se lo userai consegnarlo al Ministero.. Loro non avranno pietà del mio bambino.. Remus, sai che è un bravo ragazzo, per favore, proteggilo..
- Purtroppo certe cose sono imperdonabili... – Remus si alzò e prese il cappotto. – Allora non posso avere ciò che cerco?
- No, è l’ultima cosa che mi è rimasta di mio figlio…
- Lo sa che se non lo da a me interverranno gli Auror?
- Ho bisogno di tempo per riflettere…
- Va bene… arrivederci signora Minus.
- Ciao Remus, vieni a trovarmi presto.
Remus se ne andò con la morte nel cuore. Sapeva che, se Sirius lo avesse trovato, Minus sarebbe morto.. E lui lo avrebbe aiutato ad ucciderlo.
 
Ufficio di Silente, Hogwarts:
Severus Piton entrò nell’ufficio di Silente.
- Voleva vedermi, Preside?
Silente gli andò incontro, serio.
- Buonasera Severus. Accomodati.
Piton si sedette.
- Volevo annunciarti che il Ministero ha ufficialmente aperto il caso Minus. Voglio che tu tenga gli occhi ben aperti. Minus, se dovesse sentirsi braccato, potrebbe ricorrere ad azioni drastiche.
- Lo farò. È tutto?
- No, un’ultima cosa… perdonami, è solo una curiosità di un vecchio mago…
Piton guardò il Preside, attento.
- Sapevi che Sirius era innocente? – chiese l’anziano stregone.
- No, non lo sapevo… non crede che avrei fatto di tutto per avvisare Lily?
- D’accordo Severus… è tutto.
- Buonanotte, Silente.
- Buonanotte, Severus.
 
Caro Harry,
ho saputo della tua uscita notturna… Ma cosa ti salta in mente?
Poteva essere pericoloso! Qualunque cosa stiate progettando voi tre smettetela subito!
Remus
 
Caro Harry,
Ma come hai fatto a dimenticare il Mantello sulla torre?
È un errore da principianti!
Sirius
 
Cari Remus e Sirius,
Lo so, ho fatto un disastro… ma dovevamo aiutare Hagrid, aveva un cucciolo di drago.
Rischiava di essere cacciato se scoperto… voi cosa avreste fatto?
Ho paura di scoprire la punizione che la McGranitt ha escogitato per punirci.
Harry
 
Appartamento di Sirius, Londra:
- Hai avuto notizie dalla signora Minus?
- No. – sbuffò Remus. – Ho provato a scriverle, ma non vuole aiutarci…
- Dovrò fare intervenire una squadra di Auror se non ci manderà il dito. Lo sai che questa situazione non piace nemmeno a me. – disse Sirius, cupo. – Lei è sempre stata gentile con noi… ma suo figlio deve pagare per aver portato via i genitori a Harry e mio fratello a me.
- E infatti pagherà. – rispose Remus, atono. - Credi davvero che Piton voglia rubare la Pietra Filosofale?
- Sappiamo entrambi di che cosa è capace Piton. – rispose Felpato, serio.
- Non è più un Mangiamorte.
- Questo lo dice lui. Te la ricordi Lily piangere perché l’aveva chiamata Sanguesporco? Perché io di certo non me lo sono dimenticato.
- Non sono fiero di quello che è successo quel giorno, Sirius.
- Nemmeno io. Ma una persona come Piton non cambia, lo sai.
- Se Silente si fida io mi fido.
 
Angolo dell’Autrice:
Ciao! Ecco il nuovo capitolo! Vi è piaciuto?
Ecco alcuni piccoli chiarimenti:
- la madre di Minus: io me la sono sempre immaginata come una donna simile a Molly Weasley, ma senza tutta la sua forza e il suo coraggio. La immagino come la classica madre che prepara dolci per tutti gli amici del figlio. Ho voluto inserire questa figura anche se non ricordo se nei libri è morta oppure no :)
- La pozione: esistono pozioni ( come la felix felicis) particolarmente lunghe da preparare, ho deiso di rendere questa pozione altrettanto lunga e complicata.
- La timeline: la pietra filosofale non è molto chiara riguardo ai mesi in cui si svolgono i fatti narrati in questo capitolo, io li ho collocati circa a marzo.
Grazie a tutti coloro che hanno inserito la storia tra le seguite (70), preferite (28) e ricordate (6).
Grazie ad Aly_Slytherin, Lara_fede, Franca_HP, piccolo_uragano_, siriusblack5432, Cinthia988, saralaica e dirkfelpy89 che hanno recensito lo scorso capitolo.
Un grazie speciale va ad Alexander_Supertramp, il mio velocissimo beta-reader.
Un bacio!
gossip_girl

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Caro Sirius,
Dopo la nostra "gita" nel cuore della notte tutta Grifondoro ci odia! Abbiamo perso 150 punti…
Comunque la McGranitt ci ha assegnato una punizione, dovremo andare nella Foresta Proibita di notte ad aiutare Hagrid.
Harry
 
Caro Harry,
Avete trasportato un drago nel cuore della notte! È una cosa fantastica!
Tuo padre sarebbe stato fiero di te!
Sirius
 
 
-Avrei dovuto lasciare mio figlio a Mocciosus! Sei un incapace!
-Hai ragione, James… - disse Lily Evans, con uno sguardo disgustato negli occhi verdi. - ma da uno che non è ancora riuscito a vendicarci non potevamo che aspettarci altro…
Sirius guardò James e Lily con espressione mortificata.
-Lo giuro, riuscirò a vendicarvi!
-Saresti stato più utile ad Azkaban! - stava dicendo James con un'espressione cattiva negli occhi.
-No… vi prego..
-Sirius, svegliati!
-Vi prego… vi prego…
Sirius aprì gli occhi e si trovò davanti Remus, che lo fissava con espressione preoccupata.
Felpato si alzò di scatto dal cuscino. Era stato solo un sogno.
Cercando di non farsi notare dal licantropo, si chinò per asciugarsi gli occhi.
-È arrivato. - disse Remus, sorridendo.
Sirius sorrise all'amico. Aveva capito subito a cosa alludeva. Finalmente, dopo settimane di attesa, la signora Minus aveva mandato il dito di Peter.
Erano un passo più vicini alla vendetta.
Si diresse in cucina, dove una scatola era appoggiata sul tavolo.
Sirius guardò dentro e subito la richiuse, nauseato.
-Non avresti dovuto aprirla. Io non l'ho fatto. - disse Remus, sedendosi accanto a Sirius con una tazza di caffè in mano. - Questa accompagnava la scatola.
Remus porse a Sirius una lettera.
Sirius la lesse, sbuffò e la gettò via.
-A me dispiace molto per lei, ma suo figlio deve morire!
-Lo so… - disse Remus con aria triste.
 
 
Caro Sirius,
Non volevo farti preoccupare ma Hermione mi ha costretto a scrivertelo… Ho visto Voldemort nella Foresta Proibita.
È per lui che Piton sta cercando di rubare la Pietra. Vuole riottenere i suoi poteri.
Ho paura.
Harry
 
Sirius lesse la lettera di Harry e sbiancò. La porse a Remus con mano tremante.
Il licantropo prese il foglio tra le mani e, dopo aver letto velocemente quelle poche righe, cominciò a tremare di paura.
-Sirius, Piton non potrebbe mai fare una cosa del genere… dopo quello che ha provocato con la Profezia è passato dalla nostra parte… Però dobbiamo assolutamente andare a parlare con Silente.
Sirius, si immobilizzò.
-Cosa c'entra la Profezia con Piton?
-Niente… lascia perdere…
-Remus, rispondimi subito! Cosa c'entra Mocciosus con la profezia?
Remus sospirò e si passò la mano sulla faccia, con aria esausta.
- È stato lui… lui ha rivelato la Profezia a Voldemort… me lo ha detto Silente anni fa'. Harry non deve assolutamente saperlo!
Ma Sirius aveva cominciato a ignorarlo da un pezzo.
Lunastorta guardò il suo migliore amico con aria preoccupata.
Con una furia glaciale negli occhi Sirius rideva. Una risata priva di gioia.
-Ora andiamo ad Hogwarts. - disse Felpato, ringhiando. - Io e Mocciosus dobbiamo fare una bella chiacchierata.
Afferrato il mantello Sirius saltò nel camino con una manciata di Polvere Volante in mano.
-Ufficio di Silente. - urlò, prima di scomparire tra le fiamme verdi.
Remus non poté far altro che seguirlo, rassegnato.
 
 
Ufficio di Silente, Hogwarts:
Sirius uscì da camino dello studio del preside con aria inferocita, seguito poco dopo da Remus.
Silente, che stava accarezzando Fanny la fenice, vedendoli allargò le braccia in segno di saluto.
-Sirius, Remus! Che sorpresa! Cosa vi porta qui?
Remus non fece in tempo a rispondere che Sirius si mise ad urlare.
-Lei! Lei ha permesso a un Mangiamorte come Mocciosus di insegnare in questa scuola! Piton ha rivelato la profezia a Voldemort e lei lo lascia stare nello stesso posto dove vive il mio figlioccio! James e Lily sono morti anche a causa sua!
-Sirius - tentò di calmarlo Silente - Io mi fido di Piton, lui ha sbagliato, ma ora sono sicuro che è dalla nostra parte… ha fatto degli sbagli e sta pagando per questo. Anche lui ha perso qualcuno quella notte.
Sirius assottigliò gli occhi.
-Non si starà mica riferendo a Lily?
-Questi sono affari tra me e Severus, Sirius.
-Ha sempre odiato James, lei lo sa! Harry è orfano a causa sua!  Chi le dice che non cercherà di ucciderlo?
-Sirius, basta… - mormorò Remus, anche se non poteva che trovare le parole del suo amico abbastanza veritiere.
-Lo so e basta. Vorrei ricordarti che Severus ha un debito nei confronti di James… e da quanto mi ricordo il merito è solamente tuo.
Sirius strinse le labbra, odiava dover ricordare uno dei peggiori sbagli della sua vita.
Silente sospirò e ad un tratto sembrò più vecchio che mai.
- Se Voldemort dovesse tornare ci dovremo far trovare uniti. Non dobbiamo lasciarci trasportare dall’odio del passato. – disse il vecchio Preside, guardando Sirius dritto negli occhi. – Come procedono le ricerche di Minus?
- La signora Minus ci ha spedito qualche settimana fa il dito di Peter. – rispose Remus, calmo. – Tra un paio di settimane i pozionisti cominceranno a preparare la pozione.
Silente annuì, soddisfatto.
- Se c’è qualcuno che può trovarlo quelli siete voi, siete sempre stati studenti brillanti.
In quel momento un gufo entrò dalla finestra dell’ufficio.
Silente prese la busta con le lunghe dita e l’aprì.
Lesse velocemente il contenuto e l’appoggiò sulla scrivania.
- Il Ministero mi chiama. – sospirò. – Temo che dovremo rimandare la nostra conversazione a un altro momento.
Sirius e Remus salutarono il Preside e tornarono a Londra.
 
- Io e Mocciosus dobbiamo ancora fare i conti. – disse Sirius quella sera. – Se dovesse cercare di torcere anche solo un capello a Harry io…
- Forse non è Piton il problema. Dobbiamo comunque ricordarci che se Voldemort ha cercato di attaccare Harry nella foresta non è detto che non lo rifarà.
- Finché c’è Silente non… – Sirius si interruppe di colpo ed un’espressione terrorizzata si dipinse sul suo viso. – Remus… Silente è a Londra…
Remus sbiancò. – Dob-dobbiamo avvisarlo… Harry… Harry è in pericolo!
- No, non c’è tempo! Dobbiamo entrare a Hogwarts! Uno dei vecchi passaggi andrà bene…
I due Malandrini si Smaterializzarono direttamente nella cantina di Mielandia dove, correndo attraverso il tunnel segreto, raggiunsero il castello.
Spinti dalla fretta e dalla preoccupazione, arrivarono in un attimo il ritratto della Signora Grassa che li guardò, incuriosita.
- Parola d’ordine? – chiese.
- Non sappiamo la parola d’ordine! Ci faccia entrare, subito!
- Mi dispiace, niente parola d’ordine, niente ingresso.
Fu in quel momento che Sirius perse la pazienza. Tirò fuori un coltello dalla tasca e lo puntò contro il quadro.
- CI FACCIA ENTRARE! SUBITO!
- Black! Cosa sta succedendo qui?
Sirius si voltò e si vide venire in contro la McGranitt in vestaglia scozzese.
- Professoressa! – intervenne Remus. – Presto, deve farci entrare! È questione di vita o di morte!
La McGranitt, sconvolta dall’espressione così seria dei due giovani, sussurrò alla Signora Grassa la parola d’ordine, facendoli entrare nella torre di Grifondoro.
Correndo verso le scale Sirius e Remus inciamparono in qualcosa sul pavimento. Neville Paciock.
Con un rapido colpo di bacchetta, Remus lo liberò dall’Incantesimo dalla Pastoia.
- Neville. –disse. – Dove sono Harry, Ron e Hermione?
Neville si chiese come facesse quell’uomo a sapere il suo nome, ma, vista l’espressione d’urgenza stampata sul suo viso, si affrettò a rispondergli.
- Sono usciti… i-io ho cercato di fermarli… ma…
Remus sbiancò.
- Grazie Neville. Sei stato bravissimo comunque… I tuoi genitori sarebbero fieri di te. – disse, lasciando il ragazzino ancora più confuso di prima.
Detto questo, Remus sparì passando dal buco del ritratto scattando dietro a Sirius, che era partito improvvisamente appena aveva sentito le parole di Paciock.
I due uomini corsero verso il corridoio del terzo piano, ma si scontrarono contro due ragazzini del Grifondoro che avanzavano a fatica attraverso i corridoi.
- Ron, Hermione! – disse Sirius, riconoscendoli. – Dov’è Harry?
Hermione, con gli occhi rossi dal pianto, raccontò loro di come avevano passato gli ostacoli e di come Harry era andato avanti da solo, bevendo l’ultimo sorso di pozione.
- Devo raggiungerlo! – disse Sirius, preoccupatissimo. Ma Hermione lo trattenne per un braccio.
-   È  impossibile. –singhiozzò la ragazzina. – Non c’è più pozione. Dobbiamo andare a chiamare Silente.
- Hermione. – intervenne Remus. –Corri alla Guferia, badiamo noi a Ron. Vai!
Hermione, senza farse ripetere due volte cominciò a correre.
- Remus dobbiamo raggiungerlo… Remus... – continuava a farneticare Sirius.
- Sirius ora basta! Tutto questo è solo colpa tua! Perché lo hai incoraggiato in questa ricerca così pericolosa? Lui non è James, Sirius! Stampatelo bene in testa perché Harry ha bisogno di una figura paterna di riferimento, non di un idiota impulsivo.
Sirius rimase a fissare l’amico imbambolato, poi cadde in ginocchio prendendosi la testa tra le mani.
- L-lo so… è solo colpa mia… Sono un idiota, non sono degno di fare il padrino di Harry! James sarebbe così deluso da me… – disse, con gli occhi lucidi. –L’ho abbandonato per dieci anni solo perché sono stato tanto stupido da seguire Minus invece che correre da Silente… e non sono nemmeno riuscito a uccidere quello schifosissimo ratto…
Remus gli mise una mano sulla spalla, comprensivo.
- Harry ti vuole bene, devi solo imparare come comportarti… Mi dispiace di essere stato così duro ma… sono molto preoccupato anch’io.
Sirius sorrise debolmente.
- Vuole molto bene anche a te…
- Lupin, Black. – disse una voce fredda alle loro spalle.
Sirius si fermò, come un segugio che annusa l’aria, poi si girò di scatto, trovandosi davanti il naso aduco e la pelle giallastra di Severus Piton.
- Mocciosus – ringhiò tirando fuori la bacchetta. – Tu! Sudicio, ignobile Mangiamorte! Come hai osato dire a Voldemort della Profezia? Bastardo!
- Tu non sai niente, Black. – sputò fuori Piton, tirando anch’esso fuori la bacchetta.
- Stupeficium! – Piton si gettò di lato per evitare l’incantesimo di Black.
- Smettetela subito! – urlò Remus, frapponendosi tra i due. – Sirius, ricorda cosa ci ha detto Silente stamattina. In questo momento dobbiamo pensare a Harry.
Sirius abbassò la bacchetta, infuriato. – Infatti sto pensando che Harry è orfano a causa di questo schifoso pipistrello! Non finisce qui, Mocciosus!
Remus si rivolse a Piton:
- Se non sei tu quello in combutta con Voldemort, chi è? Chi sta cercando di rubare la Pietra?
- Come sapete della Pietra? – chiese Piton, fissando Remus con malcelato disgusto. – Comunque è Raptor. Lo stavo appunto cercando, nel suo ufficio non c’è.
I due Malandrini impallidirono.
- Potter è stato così idiota da corrergli dietro, vero? – ghignò Piton. – è proprio come suo padre, sempre in cerca di gloria. Tronfio, egocentrico, sempre a pavoneggiarsi nel castel-
Remus e Sirius riposero le bacchette dopo aver Schiantato Piton. Erano stati velocissimi e Piton, preso ad insultare James, non se n’era nemmeno accorto.
In quel momento videro Silente corrergli incontro attraverso il corridoio.
- Vado a prenderlo. – disse il vecchio mago, senza interrompere la sua corsa, passando accanto ai due amici e lanciando uno sguardo a Piton, svenuto sul pavimento. – Sirius, vieni con me. Remus, tu porta Severus in Infermeria.
- Vado. – disse Remus, facendo apparire una barella dove adagiò con la magia il corpo di Piton.
Nel frattempo Sirius e Silente sparirono correndo attraverso il corridoio.
 
Sirius correva dietro al preside.
Harry aveva davvero superato tutte queste prove?
Se non fosse stato così preoccupato sarebbe stato orgoglioso del suo figlioccio. Sarebbe diventato un grande mago.
Quando arrivarono a una stanza con solo un tavolo pieno di boccette e bottiglie, Silente gli porse una fiaschetta.
- Bevine metà. – Sirius obbedì e ripassò la fiaschetta a Silente che bevve il resto. – Ci permetterà di attraversare le fiamme.
Sirius avvertì una sensazione di freschezza, che si impadronì del suo corpo.
Lui e Silente attraversarono le fiamme.
Si ritrovarono in una stanza circolare, al centro della quale stava lo Specchio delle Brame.
Trovarono Harry svenuto.
Accanto a lui c’era un corpo carbonizzato.
Sirius si inginocchiò affianco al figlioccio, scuotendolo. Dalla tasca dei pantaloni di Harry cadde una strana pietra rossa.
- Ci è riuscito. – disse Silente, sorridendo. – Ha preso la Pietra e sconfitto Voldemort. Devi essere davvero fiero di lui.
- Starà bene, vero?
- Per fortuna è solo svenuto. Non preoccuparti Sirius, guarirà. Ora lo portiamo da Madama Chips, lei saprà sicuramente cosa fare. Devi essere estremamente fiero del tuo figlioccio.
- Lo sono.
 
Angolo dell’Autrice:
Lo so, sono sparita per quasi due settimane.. Vi chiedo perdono in ginocchio, ma sono stata in vacanza con i miei e non ho potuto portare il computer, avrei potuto pubblicare dall’iPad ma la grafica ne avrebbe sofferto e ho preferito aspettare e pubblicarlo bene :)
So che la sequenza temporale non è il massimo, ma sinceramente è un po’ confusa pure nel libro e ho voluto mantenere l’originale..
Allora vi è piaciuto ???
Sirius che minaccia la Signora Grassa è un chiaro tributo al Prigioniero di Azkaban, ovviamente!
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, inserito la storia tra le preferite, seguite e ricordate! Un enorme grazie va, ovviamente, al mio beta-reader Alexander_Supertramp.
Baci,
gossip_girl

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Harry si svegliò e la prima cosa che vide fu un bianco accecante. Gli ci volle un po’ di tempo per accorgersi che si trovava nell’infermeria del castello.

Cercò a tentoni gli occhiali nel comodino affianco al suo letto, lì inforcò e si guardò attorno. 

Sirius, il suo padrino, dormiva su una sedia a lato del suo letto.

- È stato qui tutto il tempo, sai?

Harry sobbalzò, dal portone della stanza era appena entrato Albus Silente.

- Professore! – esclamò Harry. – Raptor! La Pietra! Voleva rubarla per Voldemort!

Silente fece un sorriso rassicurante al ragazzo. 

- La Pietra è al sicuro, Voldemort se n’è andato.

Harry sospirò sollevato.

- Se n’è andato per sempre? – chiese Harry.

- No, temo di no… – Silente guardò dalla finestra, pensieroso. – Io e te, Harry, dobbiamo parlare… prima, però, sveglierei il tuo padrino. Si sentirebbe escluso se lo tagliassimo fuori del discorso, no?

Harry scosse leggermente Sirius con una mano. 

- Harry! – esclamò Felpato, buttandogli le braccia al collo. – Stai bene? Sarei morto se ti fosse successo qualcosa!

- Sto bene, Sirius… mi stai stritolando… – disse Harry, ridendo tra le braccia del padrino. Ma era felice, fino ad ora nessuno si era mai preoccupato così per lui.

Quando finalmente Sirius si staccò da Harry, si accorse della presenza del preside.

- Professor Silente! Come mai qui?

- Volevo parlare con Harry di alcune cose importanti… essendo tu il suo tutore, poi, ci tenevo fossi presente… Remus?

Sirius guardò il preside con un’espressione d’intesa.

- Questa notte è stato chiamato improvvisamente al lavoro, ma dovrebbe arrivare da un momento all’altro.

Silente annuì, lanciando un’occhiata a Harry, che osservava stupito lo scambio di sguardi tra i due adulti.

- Professor Silente - chiese Sirius, speranzoso. - Visto l’ultimo attacco di Voldemort, non sarebbe meglio se Harry venisse direttamente da me finita la scuola?
- Purtroppo l’ultimo attacco è proprio uno dei motivi per cui deve tornare subito a Privet Drive. - disse Silente.

Harry guardò il preside, sorpreso.

- Che cosa significa Professore? Non potrò tornare da Sirius? 
- Potrai, ma solo dopo che avrai passato due settimane dai tuoi zii.

Harry ignorò la vocina nella sua testa che gli diceva di stare passando il segno.

- Cosa c’entrano i miei zii con Voldemort?
- Vedi, Harry, quando tua madre morì cercando di difenderti, ti lasciò un’enorme protezione e un enorme potere che Voldemort non ha: l’amore. Per questo non può toccarti. Grazie alla protezione di tua madre, oltretutto, non può nemmeno trovare dove abiti, ma sarà valida solo fino a quando abiterai con un tuo consanguineo: tua zia Petunia.

Sirius sbuffò, infastidito dalle parole di Silente.

- Sirius, so che non credi ai legami di sangue, ma purtroppo la magia funziona così…
- Preside, io credo che la vera famiglia sia quella che ti scegli, non quella che ti impongono alla nascita…

Silente sorrise alla parole di Felpato.

- Lo penso anch’io.

Harry capiva ben poco delle parole che si scambiavano i due, era certo che il suo padrino avesse molti segreti, magari un giorno ne avrebbe saputo di più.

- Professore, crede che Voldemort tornerà?

Silente sospirò.

- Temo di sì, Harry…
- Come ho fatto a prendere la Pietra? Mi sono guardato allo Specchio e mi è comparsa in tasca…
- Sono felice che tu me lo abbia chiesto, è stata una delle mie idee più brillanti! Lo Specchio avrebbe dato la Pietra soltanto a qualcuno che avrebbe voluto trovarla, non usarla: quindi te, che volevi semplicemente salvarla da Voldemort, sei riuscito nell’impresa. Dovresti esserne orgoglioso…
- Io di certo lo sono. - intervenne Sirius, scompigliando con una mano i capelli di Harry.
- Professore, io credevo fosse Piton a voler rubare la Pietra…
- Il professor Piton, Harry…

Sirius sbuffò.

- In realtà Severus ha sempre cercato di salvarti. - continuò Silente.

Harry sgranò gli occhi.

- Ma Piton mi odia!
- Già, Piton lo odia! - intervenne Sirius.
- Sì, tuo padre e Severus non si amavano molto ai tempi della scuola… Poi James fece una cosa che Severus non gli perdonò mai.
- Cosa? - chiese Harry, mentre Sirius guardava altrove.
- Gli salvò la vita. - disse Silente. 
- Quindi Piton…
- Il professor Mocciosus, Harry. -intervenne Sirius.
- HARRY! - urlò una voce familiare, prima di gettarsi di peso sul povero ragazzo.
- Remus!
- Come stai? - chiese Lupin entrando di corsa in infermeria. - Ti sei ripreso?
- Sto meglio grazie. - rispose Harry sorridendo. Poi guardò meglio il licantropo e sbiancò. – Remus, ma cosa ti è successo?

Remus era più pallido che mai e graffi profondi gli correvano per tutto il viso.

- Ho… ehm…
- Sempre quel coniglio del negozio per animali, Remus? - chiese Sirius con uno strano sorrisetto.
-Già, sempre quello… un coniglio molto molto feroce…

Silente guardò Remus con curiosità. “Quindi Harry non sa” pensò l’anziano preside.

In quel momento entrò Madama Chips con aria combattiva.

- Preside, Black, devo chiedervi di uscire, Potter deve riposare. - squadrò velocemente Remus. - E anche Lupin.
- Per favore, Poppy… -disse Sirius, con aria da cucciolo bastonato.
- Andiamo, Poppy. - disse Remus, sorridendo. - Io sto bene…
- Mi sembra di essere tornata a quindici anni fa… - disse l’infermiera, esasperata, lanciando uno sguardo a Silente. - No, Lupin, tu rimani in osservazione e tu, Black, devi andartene.

I due Malandrini sbuffarono all’unisono mentre Harry e il Preside ridevano.

 

Cari Remus e Sirius,

Abbiamo vinto! Grifondoro ha vinto la Coppa delle Case!

Domani torneremo a casa per l’estate… spero che quelle due settimane passino in fretta!

Non vedo l’ora di rivedervi.

Harry

 

Caro Harry,

Posso assicurarti che ci vedremo presto…

Sirius

- Harry non risponde alle lettere…
- Dagli tempo, Sirius, è arrivato solo ieri.
- Sì, ma dovrebbe scrivermi tutti i giorni… Basta! Vado a trovarlo! Vieni?
- Va bene, lasciami almeno prendere il mantello…

I due uomini si Materializzarono a Privet Drive dove trovarono Harry, sotto il sole, a falciare il prato.

Lo chiamarono e, quando Harry li vide, fece un gran sorriso.

- Sirius, Remus! - disse, abbracciandoli. - Che cosa ci fate voi qui? 
- Siamo venuti a trovarti! Non hai ricevuto le nostre lettere?
- No. -disse Harry. - Forse sono ancora in viaggio se le avete spedite solo ieri…
- Forse… - disse Sirius, con tono poco convinto. - Ora se vuoi scusarmi voglio dire due parole a tua zia… non mi piace che ti tratti come un elfo domestico.
- La zia è dal parrucchiere. Siamo solo io e Dudley.
- Dudley, eh? Ci sarà da divertirsi. - disse Sirius, entrando in casa. - Venite con me?

Harry e Remus, uno divertito e l’altro esasperato, lo seguirono in casa.

Trovarono Dudley seduto davanti alla televisione con il suo migliore amico Piers Polkiss. Stavano guardando un film dell’orrore sui lupi mannari.

Sirius, camminando in punta di piedi si avvicinò ai due.

- Ciao, ragazzi. - tuonò.

I due ragazzini Babbani fecero un salto dalla paura e si voltarono. Subito un’espressione di terrore si dipinse sul viso porcino di Dudley.

- Io sono Sirius, il padrino di Harry. - disse Sirius, con un sorriso minaccioso, guardando Piers.
- Non pensavo Potter avesse un padrino. - disse il ragazzino, strafottente. - Dove sei stato tutto questo tempo?

Sirius lo squadrò, poi ghignò, maligno.

- In prigione.
- In prigione? - chiese Pier, allarmato.
- Già, per omicidio. - intervenne Harry, intenzionato a vendicarsi su quel ragazzino odioso. 

Piers si guardò attorno, terrorizzato. - D-Dudley io vado a casa… ci vediamo domani…

Corse verso la porta e se ne andò, mentre Dudley pigolava un debole sì in risposta sempre continuando a guardare il film.

Sirius sogghignò vedendo quel moccioso scappare via così. 

-Che cosa sta facendo? - chiese Sirius ad Harry, sottovoce.
- Sta guardando un film dell’orrore sui lupi mannari. - sibilò Harry in risposta.
Il ghigno sul volto di Sirius si allargò.
- Sirius, non fare stupidaggini! - intervenne Remus, severo.
- Non preoccuparti, Remus, voglio solo divertirmi un po’… - Sirius si diresse verso Dudley che si raggomitolò su se stesso, assomigliando sempre di più ad una gigantesca polpetta di carne. - Lupi mannari, eh?

Duddley emise un verso strozzato.

- Non devi preoccuparti così, questa è solo finzione… I veri lupi mannari sono peggio.
- I lupi mannari non esistono. - pigolò Dudley in risposta.

Remus tossicchiò divertito.

- Invece esistono… - disse Sirius, un ghigno malvagio stampato in faccia. - Io ne conosco uno. È una bestia feroce, che sbrana i ragazzini e non conosce la pietà… ha una predilezione per i ragazzini biondi e grassi…

Ormai Dudley tremava come una foglia.

- Fossi in te controllerei sotto il tuo letto prima di andare a dormire. -disse Harry con aria innocente.

Il cugino scappò fuori dalla stanza urlando.

- Davvero conosci un lupo mannaro? - chiese Harry, divertito.

Sirius lanciò un’occhiata a Remus e scoppiò a ridere.

- Potrebbe essere… chi può mai dirlo. - rispose Sirius, ancora ridendo.

 

Quando Petunia tornò Dudley le corse incontro tremando, indicando con un dito grassoccio Harry e i Malandrini.

- Voi! - abbaiò Petunia. - Andatevene subito da casa mia!
- Io non ho intenzione di andarmene. Almeno fino a quando non sarò sicuro che tratterete Harry con rispetto. - rispose Sirius, irremovibile.
Ti sei forse già dimenticata la nostra chiacchierata di poco tempo fa? - intervenne Remus, freddo.

Petunia squadrò i due uomini con disgusto.

- Andatevene da casa mia, subito!

Sirius avanzò verso di lei, le mani tese.

- No.                                                                                                                                        

Per il potere del sole e le stelle,

Per il potere della luna e dell’acqua,

se di casa mi vorrai cacciare,

meglio per te non rischiare,

perché se di casa Petunia mi caccerà 

a suo figlio il naso cadrà.

Sirius aveva recitato tutta la filastrocca agitando le mani e con gli occhi rovesciati all’indietro. Inutile dire che la cosa terrorizzò Petunia e Dudley.

Petunia lanciò un urlato strozzato. Afferrò Dudley per il naso e cominciò a tirare, come per assicurarsi che fosse ben fissato.

- Che cosa hai fatto a mio figlio? Il mio bellissimo Didino? - strillò Petunia.
- Sul bellissimo avrei da ridire… - disse Remus a bassa voce.

Petunia sembrava combattuta, voleva cacciarli entrambi ma allo stesso tempo era atterrita dalla “maledizione” di Sirius.

Quando un gufo entrò dalla finestra svenne.

Sirius prese la lettera e l’apri. Sbuffando la gettò a Remus.

- È Silente. Dice che se non sono abbastanza maturo da gestire la cosa, non posso più venire a trovare Harry…
- Come? - chiese Harry, sconvolto.  - Come ha fatto a scoprirlo?
- Secondo te ti ha lasciato qui per undici anni senza qualcuno che ti controllasse per lui? - chiese Remus, ironico. - Sicuramente avrà delle spie…
- Perché non posso essere io a controllarti? - sbuffò Sirius, imbronciato.
- Perché tu non sei discreto. - rispose Remus, logico.
- Forse hai ragione! - rise Sirius. Poi si rivolse a Harry. - Meglio che andiamo, prima che Silente aumenti il numero di settimane che dovrai passare qui…
- Ci vedremo presto… - disse Harry, triste.
- Certo. - rispose Remus con un sorriso malinconico.
- Promesso. - disse Sirius, abbracciando il suo figlioccio.

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Eccomi con il nuovo capitolo!! Allora vi è piaciuto???

Scusate il ritardo ma ho cambiato computer, sono passata da un windows ad un Mac e sto ancora imparando come usarlo! Infatti credo che il format sia diverso, scusate!

Riguardo al capitolo.. Spero vi sia piaciuto!! Adesso ci saranno altri due capitoli sulle vacanze e due o forse tra capitoli sulla camera dei segreti, non di più perché voglio arrivare in fretta al terzo anno!

Ora però vi racconto quello che mi è successo mentre ero in vacanza! Ero in hotel in Sri Lanka, stavo leggendo post su Tumblr sui malandrini quando hanno bussato alla porta. Sono andata ad aprire e un ragazzo che lavorava nell’hotel mi ha detto che c’era un cervo sotto la mia finestra.. Capite, un cervo!! Ramoso!! è un segno!! 

Ok.. Dopo i miei scleri.. Vi ringrazio per le recensioni e per leggere la mia storia! Un enorme grazie va, come sempre, ad Alexander_Supertramp !

Baci

gossip_girl

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Caro Sirius,
uno strano elfo…


Harry accartocciò la lettera che stava scrivendo e la gettò da un lato della stanza.
Scrivere non sarebbe servito a nulla. Certamente senza la possibilità di inviare la lettera, nessuno avrebbe potuto rispondergli.


L’indomani Sirius e Remus sarebbero arrivati a prenderlo, finalmente la sua vera estate sarebbe cominciata…
Sempre se Zio Vernon l’avrebbe lasciato andare via…


Londra, Casa di Sirius e Remus, quella sera: 


Sirius leggeva una rivista di Quidditch buttato sul divano, era eccitato, domani lui e Remus sarebbero finalmente andati a prendere Harry.
Accanto a lui, il suo amico sfogliava distrattamente un libro sulla storia del Mondo Magico.
Quando il campanello di casa suonò i due si guardarono sorpresi. Chi poteva essere a quell’ora?
Remus si alzò per andare ad aprire, la bacchetta a portata di mano nella tasca dei pantaloni.
- Remussino! - urlò una voce di ragazza, appena il licantropo ebbe aperto la porta.
- Dora? - chiese Remus, sorpreso, quando la ragazza gli buttò le braccia al collo.
La staccò da sé e la guardò meglio: indossava una gonna di tulle lilla con sopra una maglia nera tutta sfilacciata. Probabilmente aveva tentato di vestirsi alla babbana. Doveva ammettere però che le stava d’incanto.
- Tonks! - esclamò Sirius, andando incontro alla cugina.
- Cuginetto! - trillò Dora, che sembrava alquanto alticcia.
- Dove sei stata? - disse Sirius, malizioso. - Puzzi come una distilleria.
Tonks ridacchiò, frivola.
- Alcuni miei amici del corso Auror mi hanno portato in un locale babbano. Mi hanno fatto assaggiare una cosa chiamata Vodka! Evviva la Vodka! - Urlò la ragazza, inciampando e cadendo lunga distesa sul pavimento.
Si rialzò ridendo e corse in salotto gettandosi sul divano.
I due Malandrini la seguirono, palesemente divertiti. 
- Allooora - disse Tonks, ridendo. - Le mie amiche dicono che tu sei un gran pezzo di mago, Sirius… vorrebbero che ti presentassi a una di loro. Maaaaaa… io ho detto loro che Remus è più figo!
- Cosa ? - chiesero Remus e Sirius all’unisono.
- Sìììì - disse Tonks, buttando la testa all’indietro. - Remus è così cuccioloso!
Poi, come per rendere più vere le sue parole, saltò in braccio a Remus prendendogli le guance.
Lunastorta assunse una tonalità simile al rosso porpora, mentre Sirius rideva tenendosi lo stomaco.
- Sei proprio un uomo da sposare, Remus! - trillò felice Tonks. - Tu mi trovi carina?
Remus, rosso in viso, fece per rispondere ma Tonks si piegò in avanti, vomitò sul tappeto, e dopo essersi accasciata sul divano si addormentò all’istante.
- Allora? - scherzò Sirius. - La trovi carina?
Remus si alzò dal divano e puntò la bacchetta contro il pavimento.
- Gratta e netta! - scandì, poi fece apparire una coperta che gettò sopra Tonks. - Domani dovremo trovare una pozione contro la sbornia… sarà a pezzi. Dici che è il caso di avvisare Andromeda?
- No. - disse Sirius. - è solo una sbornia da studente… è giovane, queste cose sono normali.
- Già… giovane… - disse Remus, con aria triste, per poi dirigersi verso la sua stanza.
Sirius lo osservò, divertito. 
Quei due erano fatti l’uno per l’altra, dovevano solo scoprirlo.


Il giorno dopo Sirius era emozionato, finalmente le due settimane erano finite e sarebbe andato a prendere Harry.
Remus, con suo grande dispiacere, non avrebbe potuto essere presente perché doveva lavorare, così Sirius si sarebbe recato a Privet Drive da solo, con il divieto assoluto di fare magie, pena l’annullamento della patria potestà.
Sarebbe andato a prendere Harry in tarda mattinata, prima doveva andare un paio d’ore al lavoro, infatti per una volta si era svegliato piuttosto presto.
Indossò abiti Babbani, jeans, t-shirt bianca e un giubbetto di pelle e uscì di casa. 
Avrebbe preso Harry direttamente dopo il lavoro, quindi si recò al Ministero della Magia con la moto e parcheggiò fuori dall’ingresso per visitatori.
Raggiunse il suo ufficio in un attimo e ci trovò Kingsley ad attenderlo con un’espressione seria in volto.
- Ehi, Kingsley, ti è morto il gufo? - scherzò Sirius, vedendolo.
L’alto mago di colore lo guardò con espressione seria.
- Dobbiamo interrogare alcuni Mangiamorte per cercare informazioni su Minus…
Sirius sospirò, immaginando cosa avrebbe detto dopo il suo partner.
- Immagino che non saranno loro a venire qui, vero?
- No… te la senti di tornarci?
Sirius sogghignò.
- Non sono così debole, una gita ad Azkaban non mi ucciderà… - scherzò Felpato, mettendo le mani in tasca per nascondere il tremore.


Circa mezz’ora dopo erano già davanti al carcere. 
Sirius deglutì, cercando di scacciare i brutti ricordi.
Il gelo dei Dissennatori era immediatamente percepibile.
Prima di entrare, Kingsley si voltò verso Sirius ed evocò il suo Patronus.
Felpato estrasse la bacchetta.
- Expecto Patronum! - scandì, ma nessun cane argenteo uscì dalla sua bacchetta. - Expecto Patronum! - ritentò. Niente.
Al terzo tentativo, il cane d’argento uscì dalla punta della sua bacchetta. Era più trasparente del solito, come se fosse più debole.
- Sei pronto? - chiese Kingsley, con la sua voce profonda e rassicurante.
- Sì, entriamo.
Il corridoio dell’ingresso era deserto, nessun Dissennatore in vista.
Fu con un brivido che Sirius si ricordò che era il momento del giro di ricognizione.
A precisi orari del giorno i Dissennatori, infatti, giravano per le celle assorbendo emozioni dai prigionieri.
- Dove sono i Dissennatori? - chiese Kingsley, stupito.
- A pranzo. - ringhiò Sirius.
Il suo partner rabbrividì.
- Dobbiamo parlare con i Lestrange. 
- La mia cara cuginetta non parlerà… è troppo devota a Voldemort.
- Be’… Sono sicuro che altri lo faranno. Ci dividiamo?
- D’accordo. Il primo che trova qualcuno disposto a parlare manda scintille rosse all’altro?
- Fa molto primo anno, ma va bene… - scherzò Kingsley prima di allontanarsi.
Sirius rimase solo.
Cominciò ad avanzare lungo un corridoio sul quale si affacciavano alcune celle.
I lamenti dei prigionieri lo accompagnavano facendogli accapponare la pelle.
Non era mai stato un codardo. Cosa gli stava succedendo?
Scacciò le sue paure con un cenno della testa.
Continuò il suo cammino sempre con il suo debole Patronus accanto.
Ad un tratto il cane d’argento tremolò e sparì.
Sirius seppe cosa stava per succedere prima di sentire l’aria farsi più fredda.
Una decina di Dissennatori scivolava verso di lui, le mani putrefatte alzate come se lo volessero prendere.
Sirius tirò fuori la bacchetta.
 - Expecto Patronum! – non successe nulla.
“Dai, Sirius” si disse “Pensa a un ricordo felice”.
Nella sua mente si formarono le immagini del giorno in cui James lo aveva accolto a casa sua ma subito vennero sostituite da quella di Ramoso a terra con gli occhi spalancati, morto.
- Expecto Patronum!
Lily che gli chiedeva di fare da padrino a Harry, Lily a terra accanto alla culla, la parete dietro distrutta.
Ormai i Dissennatori erano vicinissimi, poteva sentire il loro respiro fetido.
- Expecto Patronum! - ancora niente.
Si sentiva debole, non sapeva per quanto sarebbe riuscito a resistere.
Con le ultime forze rimaste mandò un getto di scintille rosse mentre perdeva conoscenza,la mente invasa dal ghigno malefico di Minus.


Si svegliò con qualcuno che lo schiaffeggiava.
Aprì piano gli occhi e trovò Kingsley sopra di lui, con espressione preoccupata.
- Sai. - disse sarcastico. - Forse se eviti di rompermi gli zigomi…
Kingsley rise, sollevato.
- Stai bene? - chiese.
- Diciamo che potrei stare meglio… Sei riuscito a parlare con qualcuno?
Kingsley sospirò
- No… Avevo appena cominciato a interrogare Avery quando mi sono arrivate le tue scintille. Per fortuna sono arrivato subito, stavano per abbassare il cappuccio… Ti ho trascinato fuori e mi sono Smaterializzato qui.
Sirius rabbrividì, accorgendosi solo in quel momento di trovarsi sul divano del suo ufficio.
- È davvero molto spazioso. Anche io vorrei tanto un divano… - commentò Kingsley.
- Scusa. - disse Sirius. - Lo danno solo a chi passa dieci anni ad Azkaban.
Kingsley sorrise.
- Meglio se per oggi vai a casa…
- Sì… Prima però passo a prendere Harry.
Felpato salutò il suo collega e uscì rapido dall’ufficio.
Raggiunse la sua moto e, dopo esserci montato sopra, partì alla volta di Privet Drive.


Harry guardava fuori dalla finestra. Presta sarebbe arrivato Sirius a portarlo via.
Guardò le sbarre con aria infastidita. Era stata tutta colpa di quello strano elfo domestico!
Non vedeva l’ora di parlarne con Sirius, lui avrebbe di sicuro saputo cosa fare.
Vide una grossa moto nera entrare nella via, con un rombo assordante.
Sorrise riconoscendo i lunghi capelli neri del motociclista alla guida. Il suo padrino era arrivato!
Lo sentì bussare alla porta, litigare con sua zia e salire velocemente le scale. 
- PERCHÉ HARRY È CHIUSO IN CAMERA SUA ? – tuonò la voce di Sirius.
- Abbiamo ottime ragioni! Tu non ti devi immischiare! - urlò zio Vernon in risposta. - Nel periodo che passa da noi deve seguire le nostre regole!
- Taci, idiota Babbano! 
- Non permetto a nessuno squilibrato di insultarmi!
In quel momento la porta si aprì e Sirius entrò sorridendo nella stanza.
- Sei pronto a partire, Harry?
Harry gli sorrise in risposta e raccolse le poche cose nella stanza.
- Prontissimo!
Tutto il baule e il materiale scolastico di Harry erano già da Sirius, così per le due settimane a Privet Drive Harry si era portato solamente una piccola sacca da ginnastica.
Solo in quel momento Harry si accorse del colorito pallido del padrino.
- Sirius? Stai bene?
- Sì, Harry. Ho solo dovuto fare una piccola e spiacevole visita ai Dissennatori… Diciamo che mi hanno fatto capire che gli è mancata la mia presenza…
Harry era dispiaciuto. Adorava il suo padrino ed era orribile pensare alle cose terribili che gli erano capitate. 
Sirius parve intuire i suoi pensieri perché gli sorrise.
- Dai, non rimuginare troppo sui pensieri tristi! Abbiamo un’intera estate davanti!
- Va bene. - sorrise Harry. - Ma sappi che nessuno mi impedirà di giocare a Quidditch in casa!
- La guerra è contro Remus, non contro di me! - rise Sirius.
Così padrino e figlioccio uscirono dalla casa dei Dursley senza salutare.


- Potter sfreccia per il salotto cercando il Boccino! Dopo aver evitato la lampada-bolide lanciatogli dal bellissimo Battitore Sirius Black finalmente lo cattura! Grifondoro vince!
Quando Remus entrò in casa si trovò davanti una scena piuttosto bizzarra: Harry volava per la casa a cavallo della sua scopa cercando di prendere il Boccino d’Oro, Sirius faceva la telecronaca mentre lanciava pezzi dell’arredamento per ostacolarlo.
- CHE COSA STA SUCCEDENDO QUI?! - urlò il licantropo.
- Remus! - lo accolse Harry, sfrecciando verso di lui.
- HARRY, SCENDI IMMEDIATAMENTE! SIRIUS, TI CREDEVO PIù RESPONSABILE!
- Coraggio, Remus! Stavamo solo giocando!
- Non si gioca a Quidditch in casa!
Sirius sbuffò.
- D’accordo… Harry, scendi…
Con un colpo di bacchetta Sirius risistemò casa.


Era quasi mezzanotte quando il campanello di casa suonò.
- Chi può essere a quest’ora? - chiese Harry, assonnato.
- Resta qui. - disse Sirius, avviandosi verso la porta, la bacchetta pronta in mano.
Sirius si avvicinò alla porta e la aprì. Si trovò davanti tre ragazzi con i capelli rosso fiamma.
- Harry è qui? - chiese Ron Weasley con tono preoccupato.

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE=

Così Sirius non sa più fare l’incanto patronus? Come farà? Lo scoprirete nei prossimi capitoli!!

Vi è piaciuto il piccolo attimo Remus/Tonks? Lo so che vi sto facendo impazzire ma prima o poi arriverà il loro momento XD

Poi volevo fare un piccolo sondaggio.. Non so se inserire più avanti nella storia una ragazza per Sirius.. Non vorrei rovinare la storia.. Voi cosa pensate?

Grazie alle 6 meravigliose persone che hanno recensito lo scorso capitolo e a Alexander_Supertramp che lo ha corretto.

Non sono ancora riuscita a rispondervi ma lo farò presto <3

Baci

gossip_girl

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Sirius guardò sbalordito i ragazzi alla porta.

- Ciao, Ron. Come avete fatto ad arrivare fin qui?

In quel momento li raggiunse Harry con un gran sorriso stampato in volto.

- Ron! Fred, George! Cosa ci fate qui?
- Eravamo preoccupati, non rispondevi alle nostre lettere… 
- Non per colpa mia… - commentò amaro Harry, prima di raccontare dell’elfo domestico che lo aveva quasi fatto espellere da Hogwarts.

Alla fine del racconto i fratelli Weasley erano sbalorditi.

- Chi può averlo mandato?
- Non lo so… Non mi avete ancora detto come siete arrivati fin qui.
- Ehm… abbiamo preso in prestito la macchina volante di nostro padre…
- Una macchina volante! Forte! - disse Sirius.

Guidò i ragazzi in cucina dove Remus stava già preparando cioccolata calda per tutti.

- Ciao ragazzi. - disse il licantropo.
- Ciao Remus. - risposero i tre in coro.
- Vostra madre sa che siete qui?
- Ehm… Veramente, no.- disse Ron, impacciato.

Remus, con un colpo di bacchetta, fece apparire tazze per tutti e versò la cioccolata.

- Forse è il caso di avvisarla… per questa notte rimarrete qui, meglio non partire di casa a quest’ora.

Remus scrisse qualche riga in fretta e affidò la lettera al gufo di casa.

- Hai davvero avvisato nostra madre? - chiesero in coro Fred e George con aria preoccupata.
- Ci ucciderà… - balbettò Ron.

Harry gli batté la mano sulla spalla, cercando di confortarlo.

 

- DOVE SONO QUEI DISGRAZIATI?!

La mattina dopo i ragazzi e Sirius vennero svegliati da un urlo terrificante.

Tremanti, si avviarono verso la cucina, da dove provenivano le grida.

Trovarono la signora Weasley seduta accanto a Remus.

Appena vide i suoi figli si alzò in piedi.

- DOVE SIETE STATI?! MI SONO ALZATA RENDENDOMI CONTO CHE LA MACCHINA ERA SPARITA! POTEVATE MORIRE, POTEVATE ESSERE VISTI! -  guardò Remus con aria amorevole. - Grazie di avermi avvisato Remus. Sirius! Come stai? E Harry! Sono così felice di vederti!
- Salve, signora Weasley! - sorrise Harry.

La donna si rivolse nuovamente ai suoi figli.

- Raccogliete le vostre cose, ringraziate dell’ospitalità e torniamo a casa! Harry, Remus, Sirius, volete venire a pranzo da noi?
- Volentieri, signora Weasley. - sorrise Sirius.
- Siete così magri, cari… ma mangiate abbastanza?
- Mi sembra di risentire Dorea! - sussurrò Sirius nell’orecchio a Remus.

 

Verso mezzogiorno i tre maghi raggiunsero la Tana.

La signora Weasley aveva imbastito un banchetto enorme, probabilmente reputava i tre veramente troppo magri.

Ron corse loro incontro.

- Ci vuole costringere a pulire il giardino dagli gnomi… vuole scherzare? Solo per uno stupidissimo giro in macchina! 
- Ti sento, Ronald Weasley!
- Scusa, Mamma!

Ron fissò Harry e scandì la parola “aiuto”.

- Non ho mai pulito il giardino dagli gnomi! Deve essere divertente! - disse Harry, entusiasta.
- Fidati, è più noioso che altro! - gli dissero i gemelli scendendo le scale.
- Vi dispiace se vengo anch’io? - chiese Sirius, con un luccichio malandrino negli occhi.

I gemelli Weasley si scambiarono uno sguardo furbo, Sirius avrebbe saputo come rendere la cosa divertente.

In quel momento una ragazzina dai capelli rosso fiamma scese di corsa le scale, dopo aver visto Harry lanciò un gridolino e corse di nuovo su.

Harry guardò Ron, confuso.

- Mia sorella Ginny. - sospirò il suo migliore amico. - Ha una cotta per te…

“Interessante…” pensò Sirius, con un sorriso divertetito.

- Remus? Vieni a cacciare gli gnomi con noi? 
- Passo, grazie… - sospirò Remus.
- Allora andiamo! 

I ragazzi uscirono in cortile seguiti da Sirius.

- Harry e Sirius sembrano molto legati. - commentò la signora Weasley, guardandoli.
- Lo sono. - confermò Remus, con un sorriso. 
- Sono contenta che Harry abbia trovato una famiglia, è un così caro ragazzo.

 

Circa dieci minuti dopo Remus, Arthur (che nel frattempo era tornato dal lavoro) e Molly stavano parlando delle nuove riforme del Ministero quando uno gnomo proveniente dal giardino entrò volando a razzo per poi uscire sfondando la finestra della parete opposta.

Harry, Ron, i gemelli e Sirius entrarono correndo.

- È passato di qua?
- Sì - sibilò la signora Weasley, riparando il vetro con un colpo di bacchetta.

I ragazzi uscirono di corsa cercando lo gnomo volante.

- Dove sarà finito? - chiese Fred, guardandosi attorno.

Harry si guardò attorno poi vide lo gnomo che si dirigeva di corsa verso il villaggio Babbano.

- Eccolo. - disse, indicandolo con aria tremante.

Sirius imprecò. Dovevano prendere quel maledetto gnomo prima che raggiungesse i Babbani.

- Qualcuno faccia qualcosa! - urlò Sirius.
- Non possiamo usare la magia, ricordi? - gli rispose Harry, agitato. La signora Weasley li avrebbe uccisi o, peggio, sarebbero stati espulsi da Hogwarts.
- Chiama Remus. - disse Sirius a Ron che corse in casa.

Remus li raggiunse immediatamente.

- Ma non potevate fare più attenzione? - urlò il licantropo guardando male Sirius. - Ora uno gnomo si sta dirigendo volando verso il villaggio Babbano!

Fred e George scoppiarono a ridere.

- Immaginate le facce dei Babbani! 
- Già… immaginate quando verrete espulsi! - ricordò Remus.

I ragazzi impallidirono.

- Cosa possiamo fare?!

Remus si fermò un attimo a riflettere, dovevano evitare che i ragazzi facessero incantesimi ma da soli lui e Sirius non sarebbero mai riusciti a fermarli tutti.

- Harry, Ron, voi due prenderete le scope e cercherete di intercettarlo. Fred, George, create un diversivo: se Molly dovesse accorgersi di quello che avete combinato vi ucciderebbe. Io e Sirius cercheremo di fermarlo con un incantesimo.

Tutti annuirono e corsero ai loro posti.

- È inutile che celi la tua vera identità, Lunastorta. Tutti sappiamo che sei sempre stato la mente dei Malandrini…

Remus sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Faceva fatica ad ammetterlo ma si stava divertendo.

 

Harry, Remus e Sirius tornarono a casa che era ormai notte inoltrata.

La caccia allo gnomo aveva avuto successo e Molly li aveva convinti a fermarsi anche a cena.

Harry si diresse subito verso la sua stanza, esausto. Ron e i gemelli lo avevano coinvolto tutto il pomeriggio in innumerevoli partite di Quidditch.

Sirius e Remus controllarono che non potesse sentire nulla.

- Ok, tra due settimane sarà il compleanno di Harry, cosa organizziamo? - chiese Remus, a bassa voce.
- Non saprei. Una cena con i Weasley, Hermione e Tonks?
- Potrebbe andar bene. Ricorda però che io quella sera non ci sarò…
- Mi ero dimenticato del piccolo problema peloso… - sbuffò Sirius. 
- Beato te… - commentò Remus, sarcastico.
- Vuoi che rimandiamo? Così potrò farti compagnia.
- No, no… Lascia stare. 
- Dai, insisto, sono sicuro che per Harry non sarebbe un problema! Festeggiamo il 30?

Remus gli fece un sorriso grato. 

- Grazie, Felpato.
- Di nulla, Lunastorta.

 

Il giorno prima del compleanno di Harry arrivò in fretta.

Purtroppo Sirius aveva accidentalmente rivelato la sorpresa una settimana prima.

I Weasley sarebbero arrivati in tardo pomeriggio insieme ad Hermione, Tonks, invece, sarebbe arrivata verso mezzogiorno per aiutare a decorare casa.

Remus era stato nuovamente licenziato, quindi aveva la giornata libera.

Tonks arrivò stranamente in orario, aveva portato con lei un suo compagno di corso.

- Vi presento Adam. - disse, indicando il ragazzo.
- Piacere, io sono Remus. -disse Remus, stringendo la mano al ragazzo.
- Io sono il signor Black. - disse Sirius, pomposo, stringendo la mano al ragazzo che lo guardò con timore. 

Adam rischiava di sconvolgere i piani di Sirius, l’uomo perfetto per sua cugina era Remus! Non quel ragazzino! Quei due dovevano rendersi conto di ciò che provavano l’uno per l’altro.

Remus ridacchiò, evidentemente il povero Adam non stava molto simpatico a Sirius. Al ragazzo aspettava una mattinata d’inferno.

- Di che Casa eri, a Hogwarts?
- Corvonero… - commentò il ragazzo, intimorito.

Sirius gli rise apertamente in faccia. 

- Impossibile - commentò, sarcastico. - Per caso hai confuso il cappello, Adam?
- N-no… 
- Strano.

Tonks fulminò il cugino con lo sguardo.

 

Durante l’intero pomeriggio ad Adam successero gli incidenti più strani, finì appeso al soffitto, gli cadde un cesto di pittura addosso, i suoi capelli divennero fuxia…

Quando arrivarono i Weasley, poi, Sirius, con l’aiuto di Fred e George, piazzarono dei fuochi d’artificio Fillibuster sotto la sua sedia.

Adam scappò via con un forte odore di bruciato addosso.

- Ma si può sapere che problemi hai? - urlò Tonks rivolta a Sirius quando tutti se ne furono andati.
- Suvvia cuginetta, mi stavo solo divertendo!

Tonks lo Schiantò e se ne andò sbattendo la porta.

Remus, che aveva esistito all’intera scena, rianimò Sirius.

- Si può sapere cosa ti ha fatto quel povero ragazzo?
- Mi stava antipatico…
- Sirius, non puoi lanciare incantesimi su tutti coloro che ti stanno antipatici!
- Dai, Lunastorta, quello è un idiota, mia cugina merita di meglio e tu lo sai!
- Io cosa c’entro?
- Mi credi davvero così stupido?
- Non essere ridicolo, Tonks si merita di meglio…
- Non puoi rimanere solo a vita…
- Nemmeno tu.
- Io sono diverso.
- Solo perché la tua ultima relazione è andata male…
- Non è andata male! Lei non mi ha creduto! Non è nemmeno venuta a trovarmi dopo che sono stato arrestato! - urlò Sirius. - Poi non stiamo parlando di me…
- Va tutto bene?

Harry era appena entrato nella stanza e fissava curioso i due uomini.

- Sì, Harry, va tutto bene…

Harry annuì e si diresse verso la sua camera.

Era ormai sicuro che Sirius e Remus nascondessero un segreto. Doveva solo scoprire cosa fosse…

 

Caro Harry,

venerdì della prossima settimana noi andremo a Diagon Alley a comprare tutto il materiale, ci sarà anche Hermione.

Vieni?

Ron

 

Caro Ron,

ho chiesto a Sirius e ha detto che non ci sono problemi.

Ci vediamo venerdì.

Harry

 

Harry, Sirius, i Weasley e i Granger avevano fissato il punto di ritrovo davanti alla gelateria di Florian Fortebraccio.

Come prima cosa si diressero verso il Ghirigoro dove avrebbero comprato i libri.

La libreria era piena, era presente l’autore dei libri che avrebbero dovuto comprare, Gilderoy Allock.

Sirius guardò il mago biondo e rise, se quello lì aveva fatto tutto quello che raccontava nei suoi libri, lui era una Puffola Pigmea. 

- Ma andiamo! - disse Felpato, sempre ridendo. - È assolutamente ridicolo!

In quell’esatto momento il silenzio calò nella libreria. 

Allock, accigliato, lasciò vagare lo sguardo nella sala finché non individuò Sirius.

- Ah! Sirius Black! - esclamò lo scrittore, infastidito. - Lo scapolo più ambito del Mondo Magico! Dopo di me, ovviamente! Devo ammettere che essere arrestato e poi rilasciato è stato per te un ottimo trampolino di lancio! Avrei dovuto pensarci io!

Sirius lo guardò sbalordito.

Si poteva essere davvero così idioti ?

- Certo, tutti sanno che i Dissennatori hanno ottimi contatti. - rispose, sarcastico.

Qualcuno nella sala ridacchiò.

Allock lo guardò, infastidito, poi il suo sguardo si posò su Harry.

- Ma quello non sarà Harry Potter? - disse, sbalordito.

Harry venne trascinato davanti a tutti sotto lo sguardo furioso di Sirius che non poté far altro che osservare la scena, impotente.

Dopo innumerevoli foto Allock regalò a Harry la sua intera biografia e, finalmente, lo lasciò libero di andare.

Sirius osservò con orgoglio il figlioccio regalare tutti i libri a Ginny, storse il naso vedendo i Malfoy avvicinarsi al suo figlioccio.

Quando vide Arthur litigare con Lucius decise di farsi vanti. 

- Qual buon vento Lucius? - chiese Sirius falsamente cortese.
- Oh, Black… Devo ammettere che vederti in compagnia dei Weasley non mi stupisce affatto. Del resto tra voi traditori del vostro sangue vi intendete.

Sirius scattò in avanti e puntò la bacchetta alla gola di Lucius.

- Andrei meno in giro con aria di superiorità. Basterebbero poche prove per mandarti a condividere la cella con la tua cara cognata…
- Evidentemente non ti rendi conto di con chi stai parlando… Credevo che avessi già toccato il fondo molti anni fa, ma vederti con gentaglia come i Weasley mi fa solo capire che non andrai mai abbastanza in basso…

Per Sirius e il signor Weasley fu evidentemente troppo. Il calderone di Ginny saltò in aria e i due maghi si lanciarono insieme contro Lucius Malfoy.

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Ciao a tutti! Scusate per il ritardo ma questo capitolo proprio non riuscivo a scriverlo..

Non mi convince moltissimo ma alla fine ho deciso di pubblicarlo!

Alla prossima!

Baci

gossip_girl

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


- Hai picchiato Lucius Malfoy?

Remus guardò il suo migliore amico, perplesso.

- Già. - rispose Sirius, gongolante.

- E cosa ti rende tanto felice?

- Ho vinto.

- Idiota.

- Ho parlato con i Weasley, porteranno loro Harry in stazione il primo settembre. Così potremmo riposare dopo la notte del tuo piccolo problema peloso…

- Sei sicuro che per Harry non sia un problema?

- Ci ho già parlato io, gli ho detto che dobbiamo lavorare entrambi… - Sirius si zittì un attimo, prima di continuare. - Dobbiamo dirgli la verità… non mi piace mentirgli così…

Remus sospirò.

- Quando sarà il momento ti prometto che gli parlerò del mio segreto…
- Vorrei ricordarti che ci hai messo quasi due anni prima di parlarne con noi. E lo hai fatto perché noi ti abbiamo scoperto!
- E se non mi ricordo male voi mi avete regalato un peluche a forma di cucciolo di lupo mannaro!

Sirius rise, divertito. 

Avevano preparato un pacco regalo con dentro il pupazzo che avevano messo sul letto di Remus.

Quando Lunastorta lo aveva aperto, James lo aveva tranquillamente informato che sapevano che lui era un lupo mannaro.

Al povero Lupin era quasi venuto un infarto, poi si era commosso; così, per tutta la settimana successiva, lo avevano preso in giro asserendo che più che un lupo era solo un morbidoso cucciolo di golden retriever mannaro.

Inutile dire che era stata la settimana più bella della vita di Remus, seconda solo al momento in cui lo avevano informato che erano diventati Animagi per lui.

 

1 settembre 1992, Hogwarts, ufficio di Piton:

Harry e Ron osservavano terrorizzati la McGranitt che li fissava minacciosa.

- Per questa volta non vi espellerò. - disse infine la Professoressa.

I ragazzi si scambiarono un sospiro soddisfatto.

- Ma scriverò ai vostri genitori e tutori. - continuò. 

Ron impallidì ma Harry tirò un sospiro di sollievo.

- Non contarci troppo Potter, scriverò a Remus.

Harry sbuffò.

 

Remus stava leggendo sul divano, quando sentì qualcosa bussare alla finestra.

Andò ad aprire la finestra e si trovò davanti un grosso gufo reale appartenente allo stormo di Hogwarts. Che fosse successo qualcosa a Harry?

Aprì la busta con mani tremanti.

Dopo averle dato una rapida letta sbuffò.

- Sirius, vieni un po’ qui a sentire cosa ha combinato il tuo figlioccio…

Sirius, che era seduto poco distante, si alzò e andò a sedersi accanto a Lunastorta. 

- Cosa?
- Harry questa volta l’ha combinata grossa! - affermò il licantropo porgendogli la lettera.

Sirius lette in fretta la lettera, poi gettò la testa all’indietro e scoppiò in una fragorosa risata.

- È arrivato a Hogwarts con una macchina volante? E si è schiantato sul Platano Picchiatore! Perché noi non ci abbiamo mai pensato?
- Perché ha quasi infranto lo Statuto di Sicurezza! È fortunato a non essere stato espulso! Ma ora mi sentirà! - disse Remus, prendendo una pergamena e una piuma.
- Non vorrai mandargli una Strilettera?
- No, no. So che a quello ci penserà Molly…
- Povero Ron. - commentò Sirius, solidale.

 

 

Harry,

Ma sei forse impazzito? Rubare la macchina? Potevate uccidervi, potevate essere espulsi! 

Era troppo difficile mandarci una lettera? Avremmo contattato il professor Silente in un attimo! 

Non è finita qui!

Remus

 

Caro Harry,

Sei stato spettacolare! Però te e Ron dovete lavorare un po’ sull’atterraggio…

Potevate chiamarmi! 

Preparati, perché l’anno prossimo raggiungeremo Hogwarts in moto!

Sirius

 

Cari Remus e Sirius,

è stato la prima cosa che ci è venuta in mente! La barriera del binario 9 ¾ non ci lasciava passare!

Cosa avremmo dovuto fare?  Poi la McGranitt ha già pensato a punirci…

Harry

 

Mandarci un gufo!

Remus

 

Non ascoltarlo, è pazzo. 

Rimarrete nella storia di Hogwarts!

Sirius

 

Non ascoltare Sirius.

È un irresponsabile! 

Remus

 

- Il giorno in cui quei due saranno finalmente d’accordo su qualcosa, Piton comincerà a distribuire caramelle. - commentò Harry, leggendo l’ennesima lettera dai suoi tutori.
- Almeno le loro lettere non hanno urlato davanti a tutta la Sala Grande… - commentò Ron, con aria depressa.
- In fondo ve lo siete meritato. - commentò Hermione, con tono allegro.
- Harry! - tuonò una voce dietro al trio.
- Oh no… - disse Harry a bassa voce, prima di voltarsi. - Professor Allock.
- Oh, Harry, Harry. Ho sentito della tua piccola bravata con la macchina, non è così che guadagnerai la notorietà, sai. - disse Allock, con tono di divertito rimprovero. - Certo, con il tuo padrino come esempio è quasi… ovvio che tu abbia scelto una maniera così… spettacolare per arrivare ad Hogwarts. Però è un inizio, Harry.
- Non è andato ad Azkaban per farsi notare! - rispose Harry, arrabbiato.
- Tutti seguono la fama, Harry!

E con un ultimo occhiolino si diresse verso il castello.

- Che idiota… - commentò Ron.
- Ron! - lo rimbeccò Hermione. - Stai parlando di un insegnante!
- Un insegnante idiota. 

Harry guardò rassegnato i due battibeccare fino alle Serre, sarebbe stato un anno duro.

 

Caro Sirius,

la McGranitt ci ha finalmente detto la punizione: dovrò aiutare Allock a rispondere alle lettere delle sue ammiratrici…

Invidio Ron, preferirei dover lucidare la sala dei trofei con lui.

Oggi Malfoy ha chiamato Hermione “Sanguesporco”. Non pensavo potessero esistere discriminazioni di questo genere anche tra i maghi!

Harry

 

Caro Harry,

Non pensavo che Minnie potesse pensare punizioni così crudeli.

Purtroppo le discriminazioni in base al sangue sono uno dei cancri del Mondo Magico.

Era uno dei cavalli di battaglia di Voldemort, ha raccolto molti seguaci dicendo che i Nati Babbani avevano rubato la magia ai “Purosangue”…

Di ad Hermione di non pensarci. E che è una strega molto più dotata di Malfoy!

Sirius

 

31 ottobre 1992, Hogwarts, torre di grifondoro:

- Harry, secondo me dovresti parlarne con Sirius! 
- Per dirgli cosa, Hermione? Che sento delle voci che nessun altro può sentire? Mi prenderà per pazzo!
- Hermione ha ragione, Harry. - disse Ron, cercando di far ragionare l’amico. - Sentire voci non è mai un buon segno…

 

Nel frattempo, nello studio di Silente:

Silente guardava i due uomini davanti a lui.

Li aveva convocati non appena aveva saputo dell’attentato alla gatta di Gazza.

La riapertura della Camera dei Segreti poteva significare solo una cosa: Voldemort.

Ora al preside spettava solo il compito di capire come.

Silente fece un sospiro e si rivolse ai due uomini.

- Sirius, Remus, mi dispiace avervi chiamato a quest’ora ma c’è una cosa importante di cui dobbiamo discutere. Harry potrebbe di nuovo essere in pericolo. La Camera dei Segreti è stata aperta. 

Sirius guardò il preside confuso.

- Parla della stessa Camera della leggenda? Quella di Salazar Serpeverde?
- Purtroppo non si tratta di una leggenda, esiste veramente.
- Ma in mille anni non è mai stata trovata… - cercò di intervenire Remus.
- Perché solo il vero erede di Serpeverde la può aprire.
- E chi è? - chiese Sirius, curioso. - Conosco le principali famiglie Purosangue e non mi risulta che nessuna di loro discenda da Serpeverde.
- Per ora ho solo delle ipotesi… - disse il preside. - Ma appena ne saprò di più ve lo comunicherò, sopratutto se potrebbe risultare una minaccia per Harry. Parlando di altro, come sta andando la ricerca di Minus?
- I pozionisti stanno preparando la pozione, dovrebbe essere pronta per giugno. - rispose Sirius, tranquillo. - Ormai è solo questione di mesi e finalmente riuscirò a scoprire se quel topastro è vivo oppure no!
- Molto bene. Ora, visto che si è fatto tardi vi consiglio di andare a letto. Buonanotte.- affermò Silente.
- Buonanotte. - risposero i due uomini, entrando nel camino, prima di tornare a casa.

 

Caro Remus,

Come stai?

Per caso hai una copia di Storia di Hogwarts? 

Perché dobbiamo fare una ricerca sulla Camera dei Segreti… A scuola c’è stato uno strano attentato alla gatta di Gazza e si dice che la Camera sia stata aperta di nuovo.

Harry

 

Caro Harry, 

Ti ho mandato il libro ma ti consiglio di non perderci tempo…

La Camera è solo una leggenda, per una volta cerca di starne fuori.

C’è qualcosa di cui vorresti parlarci?

Remus

 

- Come facciamo a scoprire se Malfoy è o meno l’Erede di Serpeverde? - chiese Ron.
- Sono sicuro che sia lui! Chi altro odia così tanto i Nati Babbani? - aggiunse Harry. - Poi la camera è stata aperta cinquant’anni fa, potrebbe essere stato il padre di Draco!
- L’unico modo per scoprirlo è farcelo dire con l’inganno, se ne sarà di sicuro vantato con Tiger e Goyle! Potremmo introdurci nel loro dormitorio! - continuò Ron.
- Oppure potremmo parlare con qualcuno che sa qualcosa sulla genealogia magica. - disse Hermione con ovvietà. - Sirius, per esempio.
- Sirius? - chiese Harry, stupito. - Il mio padrino?
- Quanti altri Sirius conosci?

Harry era confuso.

- E perché dovrebbe saperne qualcosa?
- Perché proviene da una delle famiglie magiche più antiche, i Black. 
- E tu come fai a saperlo? - chiese Ron.
- Ho fatto delle ricerche! - replicò Hermione.
- Però forse non è il caso di parlarne per lettera… che ne dite di passare il Natale da me? 

Ron e Hermione accettarono, entusiasti. Presto avrebbero scoperto la verità.

 

- Come sarebbe a dire che Harry parla Serpentese? - sbraitò Sirius, ancora prima di uscire dal camino del professor Silente.
- Buongiorno, professore. - disse Remus, uscendo subito dopo Sirius.
- Purtroppo avete capito bene. - rispose Silente, con aria grave.
- Ma… com’è possibile? - chiese Remus, perplesso. - Si trasmette per via ereditaria e né Lily né James non erano in grado di parlarlo!

Silente sospirò. 

- Ho delle teorie a riguardo. Purtroppo, però, non posso parlarvene… ne parlerò ad Harry quando sarà il momento.
- Io ho il diritto di sapere cosa accadrà al mio figlioccio! - disse Sirius, alzandosi in piedi. - Lily e James me lo hanno affidato! Sono il suo tutore legale!
- Purtroppo non posso parlartene, Sirius. Ma ti assicuro che, come sempre, ho ottime motivazioni per non farlo! - rispose Silente, con tono severo.

Sirius, pur essendo ancora furioso, si sedette di nuovo.

- Cosa possiamo fare? - chiese Remus, con tono preoccupato.
- Niente. - sospirò Silente. - Dovete stargli vicino, rassicurarlo. Per lui è un momento difficile… Fategli capire che non è da solo. Cercate di fare in modo che si confidi con voi.

 

Caro Sirius,

Come stai?

Abbiamo vinto la prima partita del campionato! Ci ho quasi rimesso un braccio, ma ne è valsa la pena! Comunque ho scoperto cosa ha bloccato la barriera: Dobby, l’elfo domestico di quest’estate.

Qui a scuola stanno succedendo cose molto strane… Qualcosa sta aggredendo e pietrificando gli studenti e tutti pensano sia il mostro della Camera.

Inoltre, ora che tutti sanno che parlo Serpentese pensano che io sia l’erede.

Durante le vacanze di Natale avrò bisogno di parlarti di una cosa… Possiamo ospitare anche Ron e Hermione?

Harry

 

Caro Harry,

Certo, sono i benvenuti, sai che adoro avere ospiti per Natale.

Appena sarai a casa io e te dobbiamo parlare. Per fortuna manca solo una settimana alle vacanze.

A presto.

Sirius

 

Angolo dell’Autrice:

Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto :)

Grazie a tutti coloro che leggono la mia storia e un enorme abbraccio a tutti coloro che la recensiscono, non sapete quanto le vostre recensioni siano importanti per me!

Grazie ad Alexander_Supertramp che ha corretto questo capitolo come i precedenti!

Un bacio,

gossip_girl

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


- Harry sei sicuro che per Sirius non sia un problema ospitarci tutti? - chiese Hermione, guardando l’amico.
- Scherzi? Lui adora avere ospiti! - la rassicurò Harry con un sorriso.
- Andiamo? - chiese Ron, uscendo dallo scompartimento del treno che li aveva riportati a Londra.

Appena uscirono trovarono Sirius, in giubbetto di pelle, appoggiato a una colonna.

Appena li vide andò loro incontro.

- Ciao ragazzi, bentornati! 
- Ciao, Sirius! - disse Harry, salutando il padrino.
- Grazie per ospitarci! - aggiunse Hermione, con un sorriso.
- Gli amici di Harry sono sempre i benvenuti! - rispose Sirius, sorridendo anche lui. 
- Remus? - chiese Harry, perplesso.
- Sta male… non è riuscito a venire in stazione ma ti aspetta a casa. - Sirius evitò accuratamente di fissare Harry negli occhi. - A scuola? Tutto bene? Ho ricevuto strane voci.

I tre si guardarono attorno, sospettosi.

- Ne parliamo a casa, dobbiamo chiederti una cosa importante…

 

Più tardi, quella sera, dopo aver salutato Remus di sfuggita (che si era allontanato dicendo ai ragazzi che andava al San Mungo) Sirius e il trio erano seduti in salotto. 

I tre amici si scambiarono un’occhiata complice, era decisamente arrivato il momento delle domande.

- Sirius - esordì Harry. - Tu sai niente della Camera dei Segreti?
- Quella della leggenda? - chiese Sirius, fingendo di non sapere nulla di ciò che gli aveva raccontato Silente.
- Proprio quella… La sera di Halloween abbiamo trovato la gatta di Gazza pietrificata. - continuò Hermione. - E da allora sono cominciati una serie di attentati ai figli di Babbani, crediamo che dietro a questi attentati ci sia l’erede di Serpeverde. E noi…
- Sospettiamo sia Malfoy! - intervenne Ron.
- Ho scoperto che discendi da una delle più antiche famiglie magiche e suppongo che tu conosca bene la genealogia magica, così abbiamo pensato di chiedere a te. - concluse Hermione.

Sirius sospirò, passandosi una mano sul volto.

- No, è impossibile. I Malfoy sono arrivati in Inghilterra dalla Francia secoli dopo la costruzione di Hogwarts. Poi Lucius non è così vecchio da aver aperto la Camera cinquant’anni fa, non era ancora nato!
- E non hai proprio idea di chi potrebbe essere?
- No, gli ultimi discendenti di Serpeverde, i Gaunt, sono morti molti anni fa, in rovina. La loro mania di sposarsi tra consanguinei li ha portati alla pazzia.

Harry si afflosciò sul divano. Ecco, ormai non avevano più piste.

- Ma dimmi, Harry, c’è qualcosa che vorresti dirmi?
- No, Sirius, niente…
- Ne sei sicuro?
- Sì… - rispose Harry, guardandosi la punta delle scarpe.
- Harry. - intervenne Hermione, timidamente. - Per me dovresti dirglielo.
- Sì, anche per me. - disse Ron.
- Io… io parlo il Serpentese.
- Lo so. - rispose Sirius. - Me lo ha detto il professor Silente.

Hermione si alzò e prese per un braccio Ron.

- Noi andiamo a sistemare i nostri bagagli! - esclamò la ragazzina.
- Ma ora non ne ho voglia! - sbuffò Ron.
- Ron! - sibilò Hermione. 
- Ok… - sbuffò l’amico, alzandosi e seguendo la Granger.
- Proverò a richiedertelo. Cosa sta succedendo a scuola? Ti vedo preoccupato.
- Non lo so. - sbuffò Harry. - Ci sono tutti questi attentati e nessuno ha idea di chi ci sia dietro… poi da quando hanno scoperto che parlo Serpentese tutti pensano che io sia il nuovo Mago Oscuro. Oltretutto sento una strana voce he nessun altro riesce a sentire…
- Harry…
- Non sono così sicuro che il mio posto sia tra i Grifondoro… forse il cappello aveva ragione, sarei stato meglio tra i Serpeverde…
- Harry! - disse Sirius. - Quando presi il treno per andare per la prima volta a Hogwarts, ero sicuro che sarei finito tra i Serpeverde. La mia “famiglia” - Sirius fece una smorfia. - era una delle più antiche casate di maghi della Gran Bretagna, purosangue da secoli e Serpeverde da altrettanto tempo, ossessionati dal sangue puro. Io volevo essere diverso, ma avevo poche speranze di riuscirci. Sul treno incontrai un altro ragazzino, tuo padre, che voleva assolutamente finire a Grifondoro e diventammo subito amici. Pregai il Cappello di essere mandato a Grifondoro e così avvenne e trovai i tr-due amici migliori che potessi avere. Siamo noi che scegliamo cosa diventare con le nostre scelte, ricordalo sempre.
- Grazie, Sirius. - Harry sorrise debolmente. - Tutti mi credono un pazzo assassino!
- Benvenuto nel club!- commentò il padrino, amaro.

 

- Hermione, mi spieghi perché dobbiamo fare i compiti anche il giorno della Vigilia di Natale? - sbuffò Ron.
- Perché presto ci saranno gli esami! 
- Mancano più di sei mesi! - disse Harry, cercando di sfuggire ad un ripasso interminabile di Pozioni o Storia della Magia.
- Oh, no! - esclamò Hermione. - Ho dimenticato Mille Erbe e Funghi Magici a Hogwarts! Voi due avete il vostro?
- No, ho portato solo Trasfigurazione e Difesa. - disse Harry.
- Io non ho proprio i libri! - completò Ron.
- Prova a guardare nella libreria, ci sono i vecchi libri di Remus! 
- Grazie, Harry! - disse Hermione, più tranquilla. 

La ragazza si diresse verso la grande libreria e prese il libro, vecchio e malconcio.

- Wow, Remus prendeva davvero molti appunti! - commentò, ammirata.
- Non che gli servissero a molto, era pessimo in Pozioni! - disse Harry, ridendo.
- E questa? - chiese Hermione, tirando fuori dalle pagine una vecchia foto logora.
- Fa’ vedere! - disse Harry, prendendo la foto dalle mani dell’amica.

La vecchia foto raffigurava Sirius, Remus e James ai tempi della scuola.

A giudicare dall’altezza dovevano essere circa al secondo anno.

- Harry, assomigli davvero moltissimo a tuo padre! - commentò Ron, guardando la foto.
- Dietro c’è una scritta! - disse Hermione, voltando la foto. - Ah, sono soltanto i loro nomi. Ma chi è Peter? Non c’è nella foto!
- Forse prima c’era ma se n’è andato. - disse Ron, con un’alzata di spalle.
- Non mi hanno mai parlato di un ragazzo di nome Peter… - rifletté Harry, aggrottando le sopracciglia.
- Magari hanno fatto una foto con lui per puro caso, insomma, non è nemmeno rimasto nella fotografia.
- Tra quanto sarà a casa Sirius?
- Tornerà dal lavoro tra due ore. - disse Harry, fissando l’orologio.
- A proposito, perché Sirius prende la Polvere Volante invece che usare quella bellissima moto per andare al lavoro? - chiese Ron, curioso.
- Perché è più comodo, immagino. - rispose Harry con un’alzata di spalle.
- Quanto vorrei provare a guidarla… - disse Ron con aria sognante.
- Anch’io… - sospirò Harry.
- Anch’io… - ammise Hermione, arrossendo.
- Cosa? - esclamò Ron. - Anche tu, Hermione ?
- Mio padre vorrebbe collezionare motociclette. - sorrise la ragazza. 
- Potremmo… farci un giro. - propose Harry, a voce bassa. - La scorsa estate Sirius mi ha fatto vedere come accenderla.
- Ma siete matti? Magari guidarla pure in una strada piena di Babbani! - esclamò Hermione.
- Basta andare in una strada poco trafficata…
- Per me va bene! - disse Ron.
- Hermione? - chiese Harry, incrociando le dita.
- Perché riuscite sempre a coinvolgermi in questo genere di cose? - borbottò la ragazza. - D’accordo! Certo non posso lasciarvi andare in giro da soli.

 

Poco dopo, i tre ragazzi stavano guidando impazziti tra le strade deserte della zona industriale di Londra. Dopo pochi metri in volo non erano riusciti a farle mantenere la quota e la moto era rapidamente precipitata a terra.

- Come si ferma questo affare? - urlò Harry.

Ron ed Hermione lo guardavano terrorizzati dal quod attaccato alla moto.

Quando finalmente riuscirono a rallentare, sentirono dietro di se il rumore delle sirene della polizia.

- È la Vigilia di Natale! - esclamò Hermione. - Come mai lavorano oggi?

Accostarono al lato della strada preparandosi al peggio.

Una donna poliziotto si avvicinò loro.

- Ragazzi siete forse impazziti? Dove avete preso quella moto? Siete in un mare di guai!

- Ehm… noi… - balbettò Harry.
- Noi stavamo andando all’ospedale! - intervenne Hermione, con un’illuminazione improvvisa. - Il nostro amico sta male e a casa non c’era nessuno! 
- Che cos’ha? - chiese la donna con aria preoccupata.
- Un attacco di appendicite! - disse Hermione, tirando una gomitata nella pancia di Ron che si piegò in due dal dolore.
- Oh, poverino… non preoccupatevi, per questa volta non sporgerò denuncia. Ora però devo accompagnarvi subito all’ospedale più vicino, questo ragazzo deve essere operato.

Udendo quell’ultima parola, Ron sbiancò.

- Cosa? Dai medici Babbani pazzi che tagliuzzano la gente io non ci voglio andare! Harry, fa’ qualcosa! Manda subito un gufo a Sirius!
- Poverino, sta delirando! - disse la donna con tono preoccupato. - Dove sono i vostri genitori?
- Loro stanno a casa mia per le vacanze di Natale. - Spiegò Harry. - Vivo con il mio padrino. Ma non si preoccupi, possiamo arrangiarci a raggiungere l’ospedale.
- Non se ne parla nemmeno! - disse la donna. - Non posso lasciarvi qui da soli!

Hermione guardò Harry con espressione disperata. Come sarebbero usciti da quella situazione?

- Harry! - disse una voce dietro ai ragazzi.
Harry si girò e vide Sirius correre verso di loro. - Dove eravate spariti?
- Sirius! - sospirò Harry, sollevato. - Come ci hai trovato? 
- Incantesimo di localizzazione alla moto. Non ho visto voi e la moto non c’era. Ho fatto due più due.
- Devi aiutarci! Le abbiamo detto che Ron sta male e vuole portarlo all’ospedale! Dopo ti spiego…

Sirius si avvicinò alla poliziotta, le parlò un po’ e, dopo averle assicurato che ci avrebbe pensato lui, finalmente la donna li lasciò andare.

- Forza, andiamo a casa. 

 

- Ma si può sapere cosa vi è saltato in mente? - disse Sirius ai ragazzi con tono severo. - Potevati farvi seriamente male! 

Sirius gli fece la predica per tutto il viaggio di ritorno, a tradirlo solo un sorriso divertito sulle labbra.

- Lo dirai a mia madre? - chiese Ron, preoccupato.
- No. - disse Sirius, con un sorrisetto. - E nemmeno a Remus e ai genitori di Hermione. 

I ragazzi tirarono un sospiro di sollievo. 

 

Il resto delle vacanze fu relativamente tranquillo. Il giorno di Natale, Tonks venne a far loro visita e fece subito amicizia con Hermione.

Remus tornò dal “San Mungo” più pallido che mai, ma riuscì comunque ad aiutare Hermione a costringere Harry e Ron a fare i compiti.

La foto nel libro di Pozioni venne totalmente dimenticata.

 

- Ragazzi, cercate di non immischiarvi troppo nella faccenda della Camera dei Segreti! - disse Remus, preoccupato, il giorno che lui e Sirius riaccompagnarono i ragazzi in stazione. - Sono sicuro che il professor Silente saprà occuparsene anche senza il vostro aiuto.
- Remus ha ragione. - intervenne Sirius, con espressione seria. - Piuttosto cercate di non lasciar troppo in pace il professor Mocciosus!

Hermione guardò Sirius con aria di disapprovazione.

- Sirius, si tratta di un insegnante!
- Infatti ancora faccio fatica a capire come un tale imbecille sia diventato professore!
- Se siamo fortunati ucciderà Allock e finirà ad Azkaban! - rise Ron.
- Sarebbe un vero miracolo! - commentò piano Harry.
- Basta! Allock è un bravo professore! - disse Hermione, rossa in viso.
- Lo dici solo perché ti piace! - la rimbeccò Ron.

 

Caro Sirius,

Come stai?

Il semestre è ricominciato da poche settimane eppure abbiamo già una valanga di compiti.

Io e Ron abbiamo trovato un vecchio diario appartenente ad un certo Tom Riddle, che è venuto a Hogwarts cinquant’anni fa. Potrebbe contenere indizi!

Ti scrivo appena scopro qualcosa.

Harry

 

Harry,

Non ti avevo detto di cercare di starne fuori?

Comunque cerca di non fare niente di troppo pericoloso.

Sirius

 

- Ha detto che ha trovato un diario? - chiese Remus. - Proprio non riesce a starne fuori!
- Evidentemente no! - commentò Sirius. - Questo diario appartiene ad un certo Tom Riddle, solo a me il nome risulta familiare?
- No, anche a me. - commentò Remus, pensieroso. - Mi sembra di ricordare che ha vinto un premio per i servizi resi alla scuola ma non ricordo di più…

 

Caro Sirius,

Hagrid ha aperto la Camera dei Segreti cinquant’anni fa! Me lo ha detto il diario!

Per questo è stato espulso!

Comunque ho scelto le materie per l’anno prossimo: Divinazione e Cura delle Creature Magiche.

Harry

 

Harry,

Ricorda che devi sempre fare molta attenzione a quello in cui credi.

Fidati, conosco Hagrid da ormai moltissimi anni e dubito che possa aver aperto la Camera.

Divinazione? Io e tuo padre abbiamo smesso di frequentarla dopo aver preso Troll ai G.U.F.O.!

Comunque, Ron mi ha detto che la piccola Ginny Weasley è un’ottima poetessa…

Sirius

 

Ron doveva farsi gli affari suoi! 

Harry

 

- Quanto vorrei andare alla partita contro i Tassorosso! - sbuffò Sirius.
- Se la volta scorsa non avessi litigato con Mocc-Piton, saresti lì! 
- Andiamo, Lunastorta, non si può non litigare con Mocciosus!

 

Caro Sirius, 

Il Quidditch è stato annullato. C’è stato un altro attacco e Hermione è stata pietrificata…

Questa sera io e Ron andiamo a parlare con Hagrid, abbiamo aspettato abbastanza.

 

Caro Harry,

Mi dispiace molto per Hermione…

Stai attento.

Sirius

 

Sirius!

Hagrid è stato portato ad Azkaban e Silente allontanato da scuola!

Ora ci sarà un attentato al giorno! 

Hagrid era terrorizzato, non l’avevo mai visto così spaventato. Quanto dev’essere orribile quel posto?

Oltretutto abbiamo scoperto che alla fine Hagrid era innocente… meglio che non ti dica come.

Harry

 

Caro Harry,

Mi dispiace molto per Hagrid, spero che sarà presto liberato da quel posto orribile.

Fidati, non hai idea di com’è fino a che non ti ci portano…

Immagino che dietro a tutto questo ci sia Lucius Malfoy, ho sentito delle voci al Ministero.

Sirius

 

Sirius stava tranquillamente leggendo il giornale quando Remus sussultò.

- Tutto bene? - chiese Sirius guardando l’amico.
- Un Basilisco! C’è un Basilisco nella Camera dei Segreti!

A Sirius sfuggì il giornale di mano.

- Un serpente gigante? - poi si batté una mano sulla fronte. - Per questo Harry riesce a sentirlo e gli altri no! 
- Dobbiamo avvisarlo!

Sirius prese una pergamena e una piuma e scrisse velocemente una lettera che affidò al suo gufo.

- Speriamo che non si metta nei guai… - commentò Remus. - A proposito, la pozione?
- Ieri hanno aggiunto il dito, entro quarantott’ore dovremmo sapere se è vivo oppure no. Se lo è la pozione si colorerà di rosso, altrimenti rimarrà blu.

 

Quando la mattina dopo videro un gufo alla finestra, Remus si alzò, pensando subito alla risposta di Harry.

Prese la lettera e riconobbe sulla busta la grafia di Silente. 

La aprì e la lesse in fretta.

- Sirius, Harry è entrato nella Camera!
- Cosa? - sbottò Sirius, sputacchiando il caffè che stava bevendo.
- Non preoccuparti, sta bene… Ora è nell’ufficio di Silente. Però dobbiamo andare subito lì.

I due maghi entrarono immediatamente nel camino e tramite la Metropolvere arrivarono all’ufficio del Preside.

Lo trovarono seduto alla scrivania, con espressione preoccupata.

- Dov’è Harry? - chiese Sirius, angosciato.
- È andato in infermeria, ma sta bene, non preoccupatevi.- disse il vecchio preside. 
- Si è scoperto chi c’era dietro a tutti gli attentati?
- Voldemort! Ho avuto delle conferme ad alcune mie teorie che avrei preferito non avere… - sospirò il vecchio mago. - Ma prima di parlare di questo volevo parlare un attimo con te, Remus. Sai, Gilderoy è stato colpito dal suo stesso incantesimo e l’anno prossimo non potrà tornare a insegnare, ovviamente. Abbiamo bisogno di un nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure e io stavo pensando a te.

Remus guardò il preside come se fosse impazzito.

- Io… no-io non posso insegnare! Potrebbe essere pericoloso per gli studenti! Poi i genitori non accetterebbero mai di avere un Lupo Mannaro come insegnante dei loro figli!
- Saresti un ottimo insegnante e lo sai! - intervenne Sirius.  
- No no, sarebbe troppo pericoloso…
- Potremmo usare i vecchi metodi. - continuò Silente. - Severus inoltre si è offerto di prepararti la Pozione Antilupo.
- Si è offerto? - chiese Sirius, ironico.
- Ho fatto in  modo che si offrisse. – si corresse ridendo Silente.
- Comunque ti lascio del tempo per pensarci e… - il preside si interruppe di colpo, fissando il Patronus argenteo a forma di lontra che era appena entrato dalla finestra.

Subito dopo il Patronus parlò, con la voce inconfondibile di Kingsley. 

- Sirius, vieni subito al Ministero. 

Sirius si alzò come un automa e si diresse verso il camino, senza parlare e prendendo una manciata di Metropolvere.

Arrivò direttamente nel suo ufficio, da dove cominciò a correre diretto alla stanza dove i pozionisti lavoravano da quasi un anno.

Kingsley era in piedi davanti a un calderone.

Sirius lo raggiunse e guardò dentro.

Dentro al calderone brillava una pozione rosso fuoco.

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Mi avete lasciato in tutto 100 recensioni.. 100.. Non ci posso credere.. Non ho parole per ringraziarvi e per dirvi quanto tutto questo sia importante per me! 

Quando ho iniziato questa storia mai avrei pensato che avrebbe riscosso tutto questo successo ed invece eccomi qui oggi a ringraziarvi tutti per il sostegno e i consigli che mi avete dato fin’ora.

Questo capitolo, un po’ più lungo del solito è il mio modo per ringraziarvi.

Un enorme grazie alle 94 seguite, 42 preferite e 8 ricordate. Grazie ad Alexander_Supertramp che continua con pazienza a correggere questa storia.

E grazie alle 7 meravigliose persone che hanno recensito lo scorso capitolo:

  • saralaica;
  • Wicca97 autrice della bellissima storia “Ciò che non ti aspetti” che vi consiglio;
  • Cinthia988, se amate Eragon leggete la sua storia;
  • Franca_HP;
  • Martina87 di cui consiglio “magia antica”, one-shot bella e commuovente;
  • dirkfelpy89 autore della stupenda one-shot “più in basso”;
  • e, ovviamente, piccolo_uragano_ autrice della mia ultima ossessione “Ti amo più di ieri e meno di domani” che dovete assolutamente leggere, pena una dose infinita di cruciatus :P Leggetela! Tutti! Claude se stai leggendo, voglio il nuovo capitolo!!! 

Quindi.. Abbiamo finito la camera dei segreti.. Ora finalmente possiamo iniziare “il prigioniero di Azkaban”!! Il nuovo capitolo è già praticamente finito quindi non dovrete aspettare molto! 

Vi adoro!

Baci,

gossip_girl

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Harry Potter era un ragazzo insolito sotto molti punti di vista..

Prima di tutto era un mago.

Era mezzanotte e stava scrivendo un tema sui roghi di streghe del XVI secolo facendosi luce con una torcia.

Era dai Dursley solo da pochi giorni e contava i giorni che lo separavano dall’arrivo di Sirius, il suo padrino.

A causa di impegni che lo avevano trattenuto al ministero non aveva ancora potuto vederlo e il suo arrivo era stato rimandato di un’altra settimana.

Sospirò e si rimise all’opera, più compiti faceva durante le sue settimane dai Dursley, meno ne avrebbe dovuti fare durante il resto delle vacanze.

Tese l’orecchio per sentire eventuali rumori provenienti dalla camera dei suoi zii.

Sentendo il familiare russare di suo zio riprese tranquillamente a scrivere.

 

Sirius entrò in casa sbuffando.

Quelle settimane al lavoro erano state estenuanti.

La scoperta che Minus era vivo aveva suscitato il panico nel mondo magico.

L’animagus ogni giorno doveva sottoporsi alle domande del ministro e dei giornalisti. Aveva addirittura dovuto accompagnare Caramell dal ministro babbano per aiutarlo a sottolineare l’importanza e la gravità di questa scoperta.

E non poteva dargli torto! Sirius sapeva benissimo che, una volta che Minus avesse scoperto di essere braccato, avrebbe di sicuro fatto qualcosa di stupido e pericoloso.

- Novità? - chiese Remus, dal divano in soggiorno.

Ormai era diventata una routine, Sirius tornava a casa e  Remus gli chiedeva delle novità.

- No.. - sbuffò Felpato. - E come se non bastasse sono tutti terrorizzati che Codaliscia - Sirius sputò quel nome con disgusto - possa saltare fuori da un momento all’altro per ucciderli tutti.Hai parlato con Harry?

- Sì.. - disse Remus, triste. - Non era entusiasta di dover affrontare un’altra settimana dai Dursley ma non ha fatto problemi.. Cosa gli diremo?

- Che Minus è un pericoloso mangiamorte e che deve tenersene lontano.. Gli diremo la verità più avanti.. Tanto siamo abituati a dirgli bugie.. - disse con una leggera nota d’accusa.

- Prima o poi gli dirò che sono un lupo mannaro, va bene?! Ma questo non è il momento giusto!

- Ok.. - sospirò Felpato. - E tu?

- Io cosa?

- Hai accettato la proposta di Silente?

- Alla fine sì. - disse Remus, con un enorme sorriso.

- Bravo il mio Lunastorta! - urlò Sirius, entusiasta. - Pensa quando lo saprà Harry! 

- Non dirgli niente, voglio vedere la faccia che farà il primo settembre!

 

Harry scese a colazione la mattina dopo con aria depressa, non immaginava che la giornata potesse andare peggio di così.

- Peter Minus - stava dicendo il telegiornale. - potrebbe essere armato e pericoloso. Preghiamo qualunque persona sia dotata di informazioni di chiamare questo numero verde.

“Questo nome non mi è nuovo” pensò Harry, sedendosi a tavola in silenzio. I Dursley, come al solito lo ignorarono.

Dopo poco zio Vernon distolse gli occhi dalla televisione e si alzò.

- Vado a prendere Marge in stazione. - annunciò.

Harry quasi cadde dalla sedia.

- Zia Marge ?! Ma non sta venendo qui, vero?!

- Sì. - sibilò Vernon. - E se ti fai sfuggire qualcosa sulla tua anormalità ti spezzo le ossa una per una!

E detto questo uscì sbattendo la porta.

Harry si diresse in camera sua sbuffando.

Odiava zia Marge, l’orribile sorella di suo zio. E il sentimento era reciproco!

Ma se si fosse comportato bene forse sarebbe riuscito a farsi portare a Londra da zio Vernon.. 

Sirius non lo avrebbe certo mandato via se se lo fosse trovato davanti a casa, no?

Rincuorato da quell’idea mandò Edvige da Sirius, tenere un gufo in camera non era certo segno di normalità.

Quando sentì suonare il campanello scese le scale, pronto alla peggiore settimana della sua vita.

 

- Dov’è che mandi il ragazzo, Vernon? - chiese Marge, lanciando un’occhiata malevole ad Harry.

- A San Bruto, un istituto per giovani irrecuperabili.

- Usano il bastone a San Bruto, ragazzo?

Harry guardò quella donna con odio, poi pensò al passaggio per Londra e cercò di calmarsi.

- Sì, mi hanno picchiato molte volte..

- Benissimo! - si complimentò Marge. - Petunia, Vernon mi ha detto che è rispuntato fuori il suo padrino.. Dov’è stato tutto questo tempo?

Harry, sotto il tavolo, strinse i pugni.

- In carcere. - squittì zia Petunia.

- Non mi stupisce! - commentò Marge. - Due mollaccioni ubriaconi come i suoi genitori certo non potevano aver avuto amici migliori!

In quel momento il bicchiere che aveva in mano scoppiò.

Petunia strillò e Vernon guardò male Harry che cercò di calmarsi.

- E perché non può occuparsi del ragazzo tutta l’estate? è troppo occupato a bere? Un criminale! Questo ragazzo crescerà come un criminale, proprio come i suoi gen..

- Ora basta!! - urlò Harry.

Marge smise di parlare di colpo e si guardò il dito tozzo che cominciò a gonfiarsi.

Le luci tremarono e il gonfiore di Marge passò al resto del corpo. Vernon tentò di tenerla ma Marge cominciò ad alzarsi e galleggiò fino al soffitto, urlando.

Harry si alzò da tavola e corse in camera sua, dove raccolse le poche cose che aveva.

Scese di corsa le scale e si piazzò davanti al sottoscala che si spalancò di colpo.

Trascinò fuori il suo baule e la sua scopa.

In quel momento zio Vernon lo prese per le spalle.

- Falla tornare normale! Subito! - gli disse, stringendogli dolorosamente le braccia.

- No! - urlò Harry. - Ha avuto quello che si meritava!

Zio Vernon cercò di tirargli una sberla che Harry schivò. Estrasse la bacchetta e gliela puntò contro.

- Fatti da parte! - sibilò.

- Non puoi fare magie fuori dalla scuola. - pigolò Verno, spaventato.

- Dici? Proviamo! - lo schernì Harry. - Nessuno espellerebbe mai il famoso Harry Potter!

Harry cercò di ignorare la fastidiosa voce nella sua testa che gli diceva che probabilmente era già stato espulso e si diresse fuori trascinando il baule per Magnolia Crescent.

 

Sirius, sotto forma canina, correva per Magnolia Crescent, preoccupato.

Non appena il ministro in persona era entrato nel suo ufficio informandolo di cosa aveva fatto Harry, aveva subito informato Remus e si era smaterializzato in Privet Drive.

Correndo, la mente gli tornò ad un fatto accaduto molti anni prima.

 

Erano le vacanze del suo quinto anno ad Hogwarts e lui era imprigionato a Grimauld Place.

Odiava quel posto e odiava la sua famiglia.

Quando Kreacher, l’elfo domestico, era salito in camera sua dicendo che i genitori lo attendevano in salotto era sceso di malavoglia.

Aveva trovato i genitori seduti e Regulus, suo fratello, in piedi davanti a loro.

Si era seduto poco distante.

Era stato così che il suo fratellino appena quindicenne aveva annunciato che intendeva unirsi ai mangiamorte.

Per Sirius quel gesto era stato troppo.

S era diretto di corsa in camera sua e, dopo aver preso i bagagli e la sua scopa, regalo di James, era uscito senza farsi  vedere dalla finestra della sua camera.

Aveva volato per un giorno senza cibo ne acqua e aveva raggiunto villa Potter ormai a mezzanotte inoltrata.

Aveva suonato il campanello e gli aveva aperto uno spaventosissimo e assonnatissimo James Potter che lo aveva guardato stupefatto.

- Sirius cosa ci fai qui? - gli aveva chiesto, preoccupato.

- Io li non ci voglio più tornare. - aveva risposto Sirius.

- Benvenuto a casa, allora! - gli aveva detto James con un sorriso, facendolo entrare in casa.

 

Sirius vide Harry salire sul nottempo, per fortuna Remus gliene aveva parlato l’estate scorsa.

Tornò in forma umana e sentì uno schiocco dietro di sé.

Si girò e si trovò davanti Remus, che lo guardava con espressione preoccupata.

- Vai a casa che credo che Harry stia arrivando. Io vado dai Dursley. - disse Sirius, ringhiando.

- No. - obiettò Remus, con un’espressione così terrificante che Sirius fece un passo indietro. - Vado io dai Dursley! 

Sirius annuì e si smaterializzò nell’appartamento.

Subito dopo sentì bussare alla porta.

Sì trovò davanti Harry, con un’espressione triste e stanca sul volto.

Si trascinava dietro il baule di scuola e appariva più triste che mai.

- Io lì non ci voglio più tornare. - disse, guardando il padrino negli occhi.

Senza dire una parola Sirius lo fece entrare.

 

Remus aspettò che i maghi della squadra magica finissero di tirare giù e sgonfiare Marge Dursley  poi entrò in casa senza suonare. 

- Che cosa gli avete fatto?! - sibilò, piazzandosi davanti a due spaventatissimi Petunia e Vernon.

- Noi.. - balbettò Vernon. - Ha gonfiato mia sorella! - urlò, ritrovando un po’ di coraggio.

- E che cosa gli ha fatto tua sorella?! 

Petunia balbettò qualcosa riguardo a Sirius e i genitori di Harry e Remus assottigliò gli occhi.

- Voi due avete fatto passare ad Harry le pene dell’inferno non appena ha messo piede in questa casa. Le migliori famiglie di maghi avrebbero fatto la fila pur di occuparsi di Harry! Gli avete nascosto la sua identità, la verità su come sono morti James e Lily, lo avete picchiato e malmenato! - Remus aveva perso la calma. - Non vi conviene mettervi contro di me!

Di fronte alle minacce di Remus zio Vernon parve acquistare un po’ di coraggio.

Squadrò Remus, soffermandosi sulle sue occhiaie profonde e sugli abiti rattoppati.

- Lei non mi fa’ paura! - sbottò.

- Si fidi se le dico che non le conviene incontrarmi nei miei giorni “no”! Ma le faccio questa promessa: se mai doveste fare ancora del male ad Harry, sia fisico che psicologico vi verrò a cercare e posso assicurarvi che non riuscirò a controllarmi!

- E allora tenetevelo! - sbottò Vernon. - Noi con lui non vogliamo avere più niente a che fare! Ci ha creato solo problemi!

- Faremo il possibile. - disse Remus, guardandoli con disgusto.

- P.. Peter Minus.. - balbettò Petunia, guardandosi le scarpe. - è vivo? L’ho visto al telegiornale..

- Sì. - confermò Remus. - L’assassino di tua sorella, l’uomo che ha venduto Lily a Voldemort è in circolazione e voi avete lasciato uscire Harry da solo. Lily avrebbe dovuto nascondere il fatto che aveva una sorella, non tu!

Un rumore lo fece girare. Duddley, tremante, era appena entrato in cucina.

Remus si avviò verso la porta e, prima di uscire, si girò un’ultima volta

- Oh, dimenticavo.. Sono un lupo mannaro!

Sentì un tonfo. Petunia era appena svenuta.

 

- Allora, vuoi raccontarmi cos’è successo? - chiese Sirius ad Harry dopo avergli preparato una tazza di cioccolata calda.

Harry fece per aprire bocca ma venne interrotto da un forte bussare alla porta.

Sirius si alzò per andare ad aprire e si trovò davanti il primo ministro in persona, Cornelius Caramell.

- Harry è qui? - chiese Caramell.

Sirius annuì e gli fece segno di accomodarsi in salotto.

- Harry ti presento Cornelius Caramell, Ministro della Magia.

- Harry! Caro ragazzo! - disse il ministro stringendo la mano ad Harry. - Ci hai fatto prendere un bello spavento! Scappare di casa in quel modo!

Harry aprì la bocca come per dire qualcosa ma la richiuse subito, in silenzio.

- Sarai felice di sapere che Marge Dursley è stata bucata e la sua memoria modificata, non avrà alcun ricordo dell’incidente!  I tuoi zii sono molto arrabbiati ma sono pronti a riprenderti due settimane l’estate prossima.

- Allora? - sbottò Harry. - Qual’è la mia punizione?! Ho infranto la legge!

- Suvvia, Harry! - ridacchiò Caramell. - Dobbiamo guardare allo stato delle cose..è stata una cosetta da niente, un incidente! Nessuno finisce ad Azkaban per aver gonfiato una zia! 

Sirius fece un colpo di tosse, Caramell arrossì.

- Lo stato delle cose? - chiese Harry, perplesso, ignorando il padrino. 

Caramell lanciò uno sguardo circospetto a Sirius.

- C’è un assassino in circolazione.. - disse piano Caramell.

- Intendo Minus? - chiese Harry, curioso.

Sirius e il Ministro sussultarono.

- Minus è un ex mangiamorte, Harry. - spiegò Sirius. - è lui che mi ha incastrato tredici anni fa’. 

- Cosa c’entra lui con me?

- Essendo un ex seguace di Voldemort- il Ministro sussultò sentendo quel nome, Sirius lo ignorò. - per te è più pericoloso che per chiunque altro. - concluse Felpato, senza guardare il figlioccio negli occhi.

- Scusate. - disse il Ministro guardando l’orologio. - Ora devo proprio scappare. Sirius, domani dobbiamo parlare di una cosa. Arrivederci Harry.

Harry guardò il Ministro uscire dall’appartamento, sempre più convinto che tutti gli stessero nascondendo qualcosa.

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Premetto che questo capitolo volevo pubblicarlo domenica.. In realtà non è ancora stato corretto dal mio beta.. Lo pubblico oggi per questa semplicissima ragione, ve lo meritate. Io vi amo. 

13 recensioni da domenica, 13!! Avete battuto ogni record e mi avete commosso, tutti quanti!

Oltretutto siamo arrivati a 104 persone che hanno inserito la storia tra le seguite senza dimenticare tutti quelli che l’hanno messa tra le preferite e ricordate, ovviamente! *.* 

Quindi spero che questo capitolo basti a dimostrarvi quanto vi sono grata! 

Passiamo alle dovute spiegazioni:

- Remus e i Dursley: so che è molto poco da Remus reagire così, ma a questa scena ci tenevo particolarmente.. Mi ha sempre stupito il fatto che, nei libri, Remus prima del terzo anno non avesse mai cercato il contatto con Harry e con questa scena ho voluto quasi “rimediare”..
- Ho un po’ sconvolto la cronologia, ho deciso di far arrivare Marge a inizio luglio invece che a fine.. In fondo questa è una what-if!
- Harry non sa ancora niente del permesso per Hogsmeade, le lettere devono ancora arrivare! Cos’ come non è ancora arrivata la foto dei Weasley :)
- Spero che il piccolo flash-back vi sia piaciuto :) Mi piace l’idea di paragonare Sirius ad Harry, secondo me i due sono molto simili!

Appena avrò il capitolo corretto lo sostituirò :P

E con questo è tutto! Grazie ancora alle 13 persone che hanno recensito: alwais, mary_09, piccolo_uragano_, Martina87, Isidar Mithrim, krys, fabio130, saralaica, Aly_Slytherin, Chintia988, Franca_HP, luna_16_gryffindor ed Ele_babi. Grazie anche a Alexander_Supertramp.

Baci,

gossip_girl

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Remus entrò in casa subito dopo l’uscita del ministro

- Harry! Sei forse impazzito?! Hai idea di quanto ci hai fatto preoccupare?! - urlò entrando in casa.

- Mi dispiace.. - disse Harry, abbassando la testa. - Ma non sarei resistito un minuto di più..

- Ho parlato con i tuoi zii.. Sappiamo tutti come sono fatti ma.. in una situazione come questa e con Minus a piede libero..

- Lo so e mi dispiace davvero molto.. Comunque io dai miei zii non ci torno!

Sirius e Remus si scambiarono uno sguardo, immaginavano che prima o poi sarebbe successo.

- Harry.. - iniziò Sirius. - Sai che se fosse per me non rimetteresti più piede in Privet Drive ma..

- La decisione non spetta a noi ma a Silente! - continuò Remus.

- Ma sei tu il mio padrino e tutore legale! - insistette Harry, fissando il padrino. - Cosa c’entra Silente?!

- Bella domanda.. - borbottò Sirius, torvo. Remus lo guardò male.

- Silente vuole solo proteggerti.. - disse il licantropo. 

- Ma voi siete perfettamente in grado di farlo! -  obiettò Harry.

- Parleremo con Silente! - promise Sirius. - Te lo prometto, faremo il possibile! Ora.. In questo periodo io sarò molto impegnato al lavoro e spesso non sarò nemmeno a casa ma non sarò tranquillo se non mi prometterai che non uscirai mai da solo!

- Certo, lo prometto.. Ma se Minus non ha mai cercato di  attaccarmi in tutti questi anni perché dovrebbe farlo proprio ora? - chiese Harry.

- Non sappiamo cosa passa nella sua testa, Harry.. - disse Remus, con un’espressione triste che Harry non riuscì a interpretare.

- Quindi.. è stato lui ad incastrarti dodici anni fa’.. - chiese Harry al padrino. - Perché proprio tu?

I due malandrini si scambiarono uno sguardo.

- Non lo so.. - mentì Sirius.

 

Gentile professor Silente,

Harry sta bene, è arrivato a casa sano e salvo.

Vorrei ridiscutere con lei degli accordi sull’affidamento ai Dursley. Preferirei non farlo tornare mai più in quella casa.

Inoltre non sono d’accordo sul tenere nascosta la verità su Minus, Harry è perfettamente in grado di sopportare la verità.

Cordiali saluti,

Sirius

 

Caro Sirius,

Ti ho già spiegato le ragioni per cui Harry deve passare almeno un paio di settimane dai suoi zii ogni estate.

Capisco però le tue perplessità, senza contare che se Harry è già scappato una volta potrebbe farlo di nuovo.. Prometto che ci penserò.

Riguardo a Minus, sai bene che Harry, come suo padre, tende a essere piuttosto impulsivo..

Credo che sapere la verità potrebbe rivelarsi un pericolo per il ragazzo.

Spero che tu possa capire le mie ragioni come io capisco le tue.

A presto,

Professor Silente

 

Silente finì di rispondere alla lettera per Sirius e la affidò ad uno dei gufi della scuola

Un forte bussare alla porta interruppe il filo dei suoi pensieri.

- Avanti! - disse.

Severus Piton entrò nello studio come una furia.

- Lupin! - disse il professore di pozioni, furente. - Ha assunto Remus Lupin come insegnante di difesa! Un lupo mannaro!

- Severus, siediti. - disse l’anziano preside.

- No! Non mi da la cattedra di difesa e in compenso la da a uno della.. della sua specie! - sputò Piton con disprezzo. 

Silente fece per parlare ma Severus lo interruppe.

- Lei sa cosa lui e i suoi amichetti hanno cercato di farmi! Doveva espellerlo anni fa’!

Albus si alzò in piedi.

- Abbiamo fatto questo discorso anni fa’! La colpa non è stata di Remus e se siamo ancora qui a parlarne il merito è solo di James. Il discorso per me è chiuso. - sentenziò Silente.

Un bussare alla porta li interruppe.

Sirius entrò nella stanza quasi correndo.

- Buongiorno Professor Silente. - disse. - Mocciosus.

Piton strinse i pugni.

- Sirius! Cosa ti porta qui? - chiese il preside.

- Caramell! Vuole mettere i dissennatori a guardia del castello! Me lo ha detto stamattina!

- Nessun dissennatore metterà piede ad Hogwarts fino a che io sarò preside! - sentenziò Silente. - Ora, se volete scusarmi, vado a parlare con Caramell.

Il predide, presa una manciata di polvere volante, entrò nel camino e sparì.

- Cosa c’è, Black? - lo schernì Piton. - Hai così tanta paura dei dissennatori?

- I dissennatori sono creature malvagie e crudeli! - continuò Sirius. - Quasi come te..

- E tu lo sai bene, vero ? - disse Piton maligno.

- Ti avverto, Mocciosus! - ringhiò Sirius. - Non aggiungere un’altra parola.

- Cosa c’è? Ora che i dissennatori staranno fuori dai confini del castello che ne dici di trovarti anche tu un lavoretto qui? Magari così ti sentirai di nuovo a casa.. Come il tuo amichetto Lupin..

Sirius cercò di controllarsi dallo schiantare Mocciosus.

- Intanto Remus ha ottenuto quello che tu non avrai mai. La cattedra di difesa contro le arti oscure! - ghignò Sirius. - Credo che Silente abbia troppa paura di farti ricadere nelle tue vecchie “dipendenze” per assegnarti quella materia..

E con queste ultime parole Sirius lasciò Piton da solo in corridoio, furente.

 

Harry sbuffò sulla pergamena.

Proprio non riusciva a scrivere quel maledetto tema di pozioni. Pitone non aveva altro di meglio da fare che assegnare temi così complicati?!

Evidentemente no.

Avrebbe chiesto a Remus ma sarebbe stato fuori casa per tutta la mattinata.

- Harry? Dove sei? - si sentì chiamare.

Subito dopo la testa di Tonks spuntò dalla porta di camera sua.

- Tonks! Come stai? - chiese Harry, felice di rivedere la sua amica. - Che cosa ci fai qui?

Tonks parve imbarazzata. 

- Ehm..

- Fammi indovinare, ti hanno chiamato per controllarmi!

- Già.. - rispose la ragazza. Poi il suo sguardo si posò sul tema di Harry. - Che cosa stai facendo?

- Piton ci ha assegnato questo difficilissimo tema per le vacanze.. - sbuffò Harry. - Proprio non riesco a scriverlo..

- Ti aiuterei, ma quel tema lo aveva assegnato anche a me.. E ho preso inclassificabile, quindi.. Mia mamma mi ha detto che anche il suo vecchio professore di pozioni lo aveva assegnato..

Harry si bloccò colto da un’illuminazione improvvisa.

Scattò in piedi e prese Tonks per un braccio trascinandola fino in camera di Remus.

- Se lo ha assegnato anche a tua madre vuol dire che lo devono aver fatto per forza anche Sirius e Remus.. - spiegò il ragazzo.

- E perché avrebbe dovuto tenerlo? - chiese Tonks, logica.

- Perché Remus tiene tutta la sua vecchia roba di scuola! - rispose Harry con un ghigno.

La ragazza si sedette su una poltrona affianco alla grande libreria e afferrò un vecchio album di foto con la copertina consunta mentre Harry cercava la scatola con tutti i temi di Remus.

- Ohh.. Guarda quanto tenero era Remus al primo anno! - disse Tonks, mostrando ad Harry una foto dove un Remus e un Sirius di undici anni la fissavano salutandola con le mani.

- Sì, carino.. - commentò Harry gettando appena un’occhiata alla foto e continuando a frugare nello scatolone. - Ma dove può averlo messo?

- Sei sicuro che Remus sia d’accordo con quello che stai facendo? - chiese Tonks.

- No, per niente! Ma non sarà nemmeno contento quando Piton mi assegnerà una punizione per non aver fatto il tema! 

Dopo dieci minuti di infruttuosa ricerca finalmente, con l’aiuto di Tonks, trovarono una cartellina con dentro tutti i temi di pozioni del terzo anno.

Appena la aprirono trovarono il tema in questione in bella vista.

- Eccolo! - esultò Harry. 

- Wow, ha preso il massimo dei voti in questo! - commentò Tonks, ammirata. 

- Doveva pur trovare un modo per compensare i pessimi voti che prendeva nella pratica! - rise Harry.

Circa mezz’ora dopo Harry aveva ricopiato tutto il tema e stava continuando quello di storia della magia.

Tonks, buttata sul suo letto, stava leggendo una rivista di Quidditch. 

- Quando torna Sirius? - chiese la ragazza, curiosa.

- Probabilmente verso sera tardi.. - sbuffò Harry. - Hai visto la nuova Firebolt?

- Sì, è stupenda! - commentò Tonks, entusiasta. - La nazionale le ha già ordinate per i mondiali del prossimo anno!

 

Quando Remus tornò dal Ghirigoro carico di libri che gli sarebbero serviti da settembre trovò Tonks e Harry impegnati in una accesa discussione sul Quidditch.

- Ciao Harry! - disse Remus, entrando. - Ciao Tonks, come stai?

Tonks si alzò e andò a baciare Remus su entrambe le guance.

- Remus! - disse la ragazza arrossendo leggermente. - Sto bene grazie..

- Harry sei riuscito a finire il tema per Piton?

Harry e Tonks si scambiarono uno sguardo colpevole.

- Certo.. - rispose Harry.

- Vuoi che te lo corregga? 

- Ehm.. No.. Sono sicuro che vada bene così..

Remus lanciò ad Harry uno sguardo sospetto e si diresse verso il tavolo dove il tema si stava asciugando.

- HARRY QUESTO è IL MIO TEMA!

 

31 luglio 1993:

- Buon compleanno Harry! - tuonò Sirius entrando nella stanza del figlioccio urlando.

Harry che stava tranquillamente dormendo si alzò di scatto a sedere facendo cadere i biglietti di auguri ricevuti la sera prima sotto al letto.

- Sirius! - urlò il ragazzo.- Se devi farmi gli auguri ogni anno così preferivo quando i Dursley se ne dimenticavano! 

Sirius rise.

- E rinunciare a vivere con il tuo bellissimo padrino?

- Il mio modesto padrino. - rise Harry. - Hai fatto cadere tutti i miei biglietti d’auguri dietro al letto! 

- Nessuno te li può rubare la sotto, no? - Sirius alzò le spalle. - E ora vieni in cucina a fare colazione!

Sirius guidò Harry in cucina dove trovarono Remus intento a leggere il giornale.

Felpato lo guardò e sbuffò.

- Sempre a leggere, eh, Lunastorta? 

Con un colpo di bacchetta diede fuoco al giornale dell’amico.

- Ma sei impazzito?! - chiese Remus, sconvolto. 

Poi si accorse della presenza di Harry.

- Tanti auguri Harry! - disse con un sorriso. - Certe volte mi domando come tu abbia fatto ad arrivare a tredici anni con un padrino così. 

- Ehy! Oggi è il compleanno di Harry! Non puoi passarlo a leggere il giornale! - esclamò Sirius. - Pure io ho rinunciato ai cruciverba di oggi! Poi non c’è scritto niente di interessante. Io non leggo la gazzetta da settimane.*

Harry, stanco dei battibecchi dei due cercò di cambiare argomento.

- Sapete che i Weasley hanno vinto il galeone d’oro? Ora sono in Egitto. Era scritto sul giornale della settimana scorsa.

- Magari la settimana scorsa avessi avuto il tempo di leggere.. - borbottò Sirius. - Comunque sono davvero contento per loro. Un po’ d’oro non può che avergli fatto comodo..

- Ron dice che ritorneranno per l’inizio della scuola e se possiamo trovarci a Diagon Alley per comprare insieme il materiale.

Sirius annuì.

- Io pensavo di andarci oggi ma in caso possiamo tornare quando arriveranno i Weasley.. Va bene, Harry?

- Certo, va benissimo - approvò Potter. - Ah, dimenticavo.. Mi firmi questo permesso? Da quest’anno possiamo andare ad Hogsmeade.

Sirius prese il permesso in mano e sorrise firmandolo.

- Mi ricordo quando ci andavamo noi.. Passavamo le ore al pub “I tre Manici di Scopa” chissà se Madama Rosmerta si ricorda ancora di noi.. 

- Di te e James sicuramente.. - scherzò Remus, con un sorriso triste. - Ti ricordi quella volta che James ti ha fatto ubriacare perché volevi chiederle di uscire? 

-  Siete mai stati alla Stamberga Strillante? - chiese Harry, curioso. - Hermione dice che è la casa più infestata di spiriti di tutta la Gran Bretagna.

- L’abbiamo vista solo da fuori.. - disse Remus, vago. 

- Dicono che dentro la tappezzeria è tutta fatta a pezzi.. - continuò Sirius, cercando di soffocare le risate. - Quegli spiriti sono dei teppisti..

Remus fulminò l’amico con un’occhiataccia.

- Vatti a vestire Harry, che tra poco partiamo.

 

- Non posso nemmeno farti un regalo?! - sbuffò Sirius rivolto al figlioccio.

Avevano appena ammirato la Firebolt esposta in vetrina da “accessori di prima qualità per il Quidditch” e Sirius stava insistendo per comprarla ad Harry.

- La scopa che mi hai regalato due anni fa’ è perfetta.. Non ho mai perso una partita.. Non voglio che tu spenda tutti quei galeoni per me! 

- Come preferisci.. - acconsentì Sirius. - Però spero che la tua scopa si rompa in fretta.. A che cosa serve avere un padrino ricco se non ti fai fare i regali..

- Neville! - esclamò ad un tratto Harry, riconoscendo l’amico grifondoro.

- Harry, anche tu qui? - disse il ragazzo.

- Ciao Neville! - disse Sirius, osservando Neville con curiosità. 

- Tua nonna? - chiese Harry.

- è andata in libreria a comprare i libri.. Io sono appena stato in farmacia a comprare gli ingredienti per pozioni.. - Neville rabbrividì. - Quanto vorrei abbandonare quella materia..

- Piton se la prende in particolar modo con Neville.. - spiegò Harry a Sirius. - Nessuno sa il perché..

- Non ci badare, Neville.. Piton è solo un idiota.. - lo liquidò Sirius.

- Quello che Sirius voleva dire.. - continuò Remus fulminando l’amico con uno sguardo. - è che non devi badare a quello che dice Piton.

- Grazie. - Neville sorrise timidamente. - Ora devo tornare da mia nonna. Ci vediamo ad Hogwarts.

Sirius aspettò che Neville si allontanasse poi si voltò verso Remus.

- Assomiglia moltissimo a Frank, non trovi anche tu?

- Si, anche ad Alice..

- Chi sono Frank e Alice? - chiese Harry, curioso. 

- I genitori di Neville.. - spiegò Remus, triste.

- Sono ancora vivi? 

- Purtroppo sì.. - commentò Sirius, amareggiato.

Harry guardò il padrino senza capire. 

- Sono stati torturati fino alla pazzia dai mangiamorte.. - commentò Remus, amaro. - Ora non riconoscono nemmeno il loro stesso figlio..

Harry era senza parole.

- Cerca di non parlarne con nessuno.. - disse Sirius, serio. - Ne parlerà lui quando sarà pronto.

D’accordo. - annuì Harry, scosso.

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE=

Ops.. Sirius non ha visto la foto dei Weasley nella gazzetta del profeta.. Quindi non sa che Crosta è Minus.. Lo so, mi sono un po’ arrampicata sugli specchi ma non sapevo come altro fare XD

Comunque, questo capitolo è di passaggio ma sappiate che è davvero molto importante per un dettaglio che non ho intenzione di rivelarvi! :P 

Quindi tenetelo bene a mente!

Spero di riuscire a pubblicare presto il nuovo capitolo visto che per qualche strano motivo durante la sessione d’esami ho tanta ispirazione e poco tempo.. Bah..

Ringrazio le 9 (9!!) persone che hanno recensito il capitolo e tutti coloro che leggono questa mia fanfiction :) 

Un grazie in particolare va ad Alexander_Supertramp :)

Ora scappo a studiare!

Baci,

gossip_girl

P.S. Questo capitolo non è ancora stato corretto, lo sostituirò non appena lo riceverò “betato” :)

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


- Harry! Muoviti! I Weasley ci aspettano al paiolo magico tra meno di mezz’ora! - urlò Remus, cercando di svegliare Harry.

Sirius, nel frattempo, entrò in cucina sbadigliando. Gli ultimi giorni al ministero erano stati frenetici, la proposta di assegnare ai dissennatori l’incarico di proteggere i confini di Hogwarts aveva creato scompiglio: Silente aveva tentato di opporsi alla decisione del ministro e, dopo ore di trattative, aveva ottenuto solo che non mettessero piede nei confini del parco della scuola.

- Buongiorno.. - disse Felpato. - Harry si sta vestendo.

- Avete visto la mia lista dei libri? - chiese il ragazzo, entrando di corsa in cucina. 

- Puoi fartela prestare da Ron, no? - disse Sirius, logico. - Avete scelto le stesse materie, giusto?

- Già.. Divinazione e cura delle creature magiche..

Remus sbuffò.

- Ancora non riesco a capire come hai potuto scegliere divinazione! Un mucchio di sciocchezze!

- Però cura delle creature magiche.. Ti ricordi il vecchio Kettlerburn? - chiese Sirius, ridendo. - Ossessionato dalle creature magiche più pericolose.. Eri il suo studente prediletto!

- Già.. Chissà perché? - disse Remus, fulminando Sirius con lo sguardo.

- Perché eri secchione, logico!

- Chissà chi insegnerà difesa quest’anno.. - disse Harry, pensieroso. 

Remus e Sirius si scambiarono uno sguardo d’intesa.

- Domani lo scoprirai.. - tagliò corto Remus. - Andiamo!

 

Trovarono i Weasley con Hermione ad aspettarli davanti alla gelateria di Florian Fortebraccio.

Dopo aver salutato tutti Harry, Ron ed Hermione, in compagnia di Remus e Sirius si diressero verso il Ghirigoro dove avrebbero acquistato i libri di testo per il nuovo anno.

Remus, invece, doveva ritirare altri testi che gli sarebbero serviti per l’insegnamento.

Il commesso quasi pianse quando Ron ed Hermione gli comunicarono che avevano bisogno di due libri mostro dei mostri. Dopo aver consegnato il resto dei testi li accompagnò sul retro per prendere i libri di divinazione.

Dopo che Remus ritirò i libri ordinati uscirono finalmente dal negozio.

- Gelato? - propose Sirius, leccandosi le labbra.

Harry e Ron accettarono entusiasti, Hermione, nel frattempo, lanciava occhiate furtive alla borsa dei libri di Remus.

- Hai visto la nuova Firebolt? - chiese Ron ad Harry.

- Sì, è fantastica!  - commentò Harry, entusiasta. - Chissà quanto costa..

- Molto, da quello che so.. Il prezzo non è nemmeno esposto in vetrina!

- Già.. E quello cos’è ? - chiese Harry, indicando una bottiglietta rossa che Ron aveva appena estratto dalla tasca.

- è per Crosta.. - commentò Ron, con aria depressa. - Da quando siamo tornati dall’Egitto ha iniziato a dimagrire e a perdere pelo.. 

- Chi è Crosta? - chiese Sirius, incuriosito.

- Il topo di Ron.. - spiegò in fretta Harry.

Nel frattempo Remus guardava divertito Hermione che cercava di sbirciare nella sua borsa dei libri.

- Vuoi vederli? - chiese ad un tratto il licantropo.

La ragazza divenne rossa e cominciò a balbettare scuse.

- Non c’è problema! - disse Remus, tirandoli fuori. - Lo so che i libri ti piacciono.

- Sono tutti libri di difesa contro le arti oscure. - disse Hermione sfogliandoli velocemente. - Sei app.. Oh! - esclamò la ragazza illuminandosi.

Remus la guardò incuriosito. 

- Tutto bene?

- Ora ho capito! Sei il nuovo insegnante di difesa! - esclamò Hermione, balzando in piedi. 

Harry e Ron si girarono, sorpresi.

- Hermione cosa hai detto? - chiese Ron, convinto di aver capito male.

- Remus- voglio dire, il professor Lupin - si corresse arrossendo. - è il nuovo insegnante di difesa! 

- Remus, è fantastico! - esclamò Harry, sorridendo. 

- Volevo che fosse una sorpresa ma.. Non si può tenere nascosto niente ad Hermione! - disse ridendo.

Hermione arrossì.

- Mi scusi..

- Ecco! - commentò Sirius, divertito. - Ora a te daranno del lei mentre io resterò Sirius per tutti!

- Ragazzi, non dovete chiamarmi professore anche fuori dall’aula! - commentò Remus, ridendo.

Harry e Ron risero ma Hermione non sembrava convinta.

- Pensa a Piton! - commentò Ron. - Nemmeno quest’anno ha avuto quella cattedra!

Hermione si tormentava le mani. Sembrava impaziente di chiedere qualcosa.

- Tutto bene, Hermione? - le chiese Sirius.

- Sì.. Volevo solo sapere.. C’è una lista delle letture extra? Non vorrei arrivare impreparata..

Harry e Ron affiancarono Hermione prima che potesse dire altro e la presero ognuno per un braccio.

- No, ora andiamo a prendere il gufo che volevi. Alle letture extra ci penserai ad Hogwarts.- disse Ron e. con l’aiuto di Harry, cominciarono a trascinarla verso il serraglio stregato mentre la ragazza sbuffava.

- In tre mesi quella ragazza scopre il tuo segreto.. - commentò Sirius.

- Per me anche meno..

- 5 galeoni?

- 5 galeoni.

I signori Weasley e Ginny, carichi di borse, li raggiunsero poco dopo in gelateria così come il resto dei Weasley, Harry ed Hermione che reggeva un cestino da dentro il quale un grosso gatto rosso li guardava, torvo.

Appena Ginny vide Harry arrossì fino alla punta delle orecchie, solo Sirius se ne accorse.

“E così la piccola Weasley ha una cotta per Harry..” pensò l’animagus.

Soffocò una risata quando la vide alzare gli occhi al cielo durante un discorso particolarmente noioso e pomposo del fratello Percy sui doveri di un buon Caposcuola.

- Scusa Percy.. - stava dicendo Fred. - Sei diventato Caposcuola?! Non lo avevi mai detto! 

- Solo un centinaio di volte.. - continuò George. - Solo questa mattina!

Ginny scoppiò a ridere.

- Dovreste dare il buon esempio a vostra sorella! - tuonò la Signora Weasley. - Non mi risulta che voi siate diventati prefetti quest’anno!

- Prefetti?! - George storse il naso. - Nemmeno per sogno! A noi piace divertirci!

La Signora Weasley aprì la bocca, preparandosi ad una delle sue sfuriate quando Sirius la fermò.

- Coraggio, Molly.. Lasciali tranquilli.. Nemmeno io sono mai stato prefetto eppure eccomi qui!

- Già.. Il prefetto ero io.. Sempre a controllare voi tr.. due! - si corresse all’ultimo Remus.

La signora Weasley sbuffò, lanciando un’occhiataccia a Sirius.

- Arghhhh!!! 

Tutti si girarono a vedere da dove provenisse la fonte dell’urlo: a Percy gli era appena esploso il gelato in faccia.

- Mamma! - urlò Percy. - Fred e George mi hanno messo un petardo magico nel gelato!

Tutti scoppiarono a ridere, tranne Molly che fulminò i gemelli con uno sguardo.

- Dovete smetterla di tormentare vostro fratello! - urlò la donna, inviperita.

- Non siamo stati noi! - dissero i gemelli in coro, ma la donna continuò la sua sfuriata.

Sirius gettò un’occhiata a Ginny che stava cercando di nascondere un sorrisetto compiaciuto così si avvicinò alla ragazzina.

- Guarda che ti ho visto.. - le sussurrò Sirius.

Ginny arrossì.

- Io.. Non dirlo a mia madre ! - disse la ragazzina, preoccupata.

- Non preoccuparti! - rise Sirius. - Il tuo segreto è al sicuro con me! Comunque sei forte, piccola Weasley.. Dovresti cercare di nascondere meno questo lato di te..

“Questa ragazza sarebbe perfetta per Harry..” pensò Sirius mentre Ginny gli rispondeva con un sorriso.

 

 

 

Harry stava preparando il baule per la partenza per il castello quando Sirius bussò alla sua porta.

- Harry, posso parlarti un attimo? - sembrava nervoso.

Il ragazzo annuì e guardò il suo padrino perplesso. Sirius aveva un’espressione colpevole, come se stesse per fare qualcosa che non dovrebbe.

- I Weasley non vorrebbero che te lo dicessi ma.. Credo che tu lo debba sapere.. Non mi piace tenerti nascoste le cose, lo sai..

- Riguarda Minus? - chiese Harry.

In quel momento Remus entrò nella stanza e andò a sedersi in un’angolo.

- Sì.. Io e Remus lo conosciamo fin dai tempi della scuola, era un ragazzino grasso, pauroso e codardo, cercava sempre l’amicizia dei ragazzi più potenti di lui, per proteggersi. Per questo durante la guerra passò segretamente dalla parte di Voldemort, lui stava conquistando potere.

- E Minus aveva paura di morire. - continuò Remus. - Quello che volevamo dirti è che anche se non ha fatto niente in questi dodici anni ora è più pericoloso di allora, perché se si sentirà braccato farà qualcosa di stupido e tu potresti essere in pericolo.

- Ci devi promettere che starai attento. Non fare niente che potrebbe metterti in pericolo! Sai che sono il primo ad incoraggiarti a divertirti, ma in questo caso devi prometterci che non farai niente di stupido.

-In pratica non fare niente che tuo padre o Sirius considererebbero divertente. - scherzò Remus, cercando di smorzare la tensione.

Sirius tirò fuori dalla tasca un pacchettino e lo porse ad Harry che, scartandolo, trovò uno specchietto.

- Questo è uno specchio gemello. - spiegò Sirius. - Io ho l’altro. Se dovessi essere in pericolo o se semplicemente hai bisogno di parlare basta che pronunci il mio nome e il tuo specchietto si connetterà automaticamente con il mio. Io e tuo padre lo usavamo quando finivamo in punizione separati.

Harry ringraziò il padrino e andò a posare lo specchietto nel baule.

- Comunque essendo uno degli Auror incaricati di proteggere la scuola ci vedremo presto. - disse Sirius, allungando la mano a scompigliare i capelli ad Harry. - Quindi scrivimi quando andrai ad Hogsmeade così cercherò un modo per incontrarci!

- Minus era vostro amico? - chiese ad un tratto Harry.

- Perché ce lo chiedi? - disse Remus, sospettoso.

- Una volta ho letto il suo nome dietro ad una foto.. - rispose Harry, ricordando la foto trovata nel libro di Remus lo scorso Natale.

- Lo era.. - rispose Remus, capendo che Sirius non sarebbe stato in grado di parlare. - Ma è passato al nemico e ha sbattuto Sirius ad Azkaban. 

Sirius, che era rimasto immusonito in un angolo, decise che era il momento per intervenire.

- Harry, devi prometterci che non farai niente di stupido! Tieni gli occhi aperti e se dovessi sentire qualcosa chiamami subito e io arriverò! - Felpato strinse i pugni. - Io e Minus abbiamo un conto in sospeso!

- Lo prometto.. Ma perché dovrebbe cercare di uccidere proprio me?! 

- Perché sarebbe l’unico modo per riconquistare il favore di Voldemort.. - spiegò Remus. - Poi è una storia complicata.. Prometto che un giorno ti racconteremo tutto.. Ma per ora non possiamo.

- Ordini di Silente.. - sbuffò Sirius. 

Harry annuì.

- Non ho comunque motivo di andare a cercare qualcuno che vuole uccidermi. - rispose, gettando il mantello dell’invisibilità di suo padre nel baule.

Sirius e Remus si scambiarono un’occhiata preoccupata, poi uscirono dalla stanza.

- Allora domani prenderai il treno con i ragazzi? - chiese Sirius a voce bassa. 

- Sì.. Perché Caramell fa ispezionare il treno ad un dissennatore?! 

- Perché vuole farsi vedere forte.. Ha paura di perdere il posto e facendo così si assicura il favore della gente..

- Nemmeno Peter è tanto stupido da salire su quel treno! Dici che è il caso di rivelare a Silente tutta la storia?

- No.. Tu rischieresti il posto e io pure.. Poi voglio essere io a catturarlo, lo sai..

- Avvisami quando ci riuscirai. Voglio essere presente.

- Lo farò.

 

Caro Sirius,

Siamo arrivati ad Hogwarts da poche ore e già rischiavo di finire in infermeria..

Un dissennatore è entrato nel treno e io sono svenuto.. 

Ron dice che è normale ma.. sono stato l’unico.. 

Remus è riuscito a mandarlo via con uno strano incantesimo argenteo. Voglio convincerlo ad insegnarmelo.

Harry

 

Caro Harry,

Non devi sentirti in imbarazzo. I dissennatori sono creature orribili, si nutrono dei ricordi più felici.

Tu li attiri perché sei un concentrato di brutti ricordi.

Ci vediamo presto.

Sirius

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Lo so.. Sono in terribile ritardo.. Più di due settimane.. In mia difesa dico che ho un esame a settimana e il tempo per scrivere è sempre meno..

Prometto che il prossimo capitolo arriverà prima e sarà più lungo di questo!

Grazie a tutti voi che leggete, a chi recensisce e a chi inserisce la mia storia tra preferite, ricordate e seguite, siete sempre di più e io vi amo per questo!

Ora scappo a studiare!

Baci,

gossip_girl

P.S. Che ne dite di una pagina Facebook su questa storia? Vi potrebbe interessare o sarebbe solo una perdita di tempo?

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Remus stava finendo di disfare i bagagli e arredare l’ufficio quando qualcuno bussò alla porta.

Quando il licantropo la aprì si trovò davanti il naso spiacevolmente lungo e curvo di Severus Piton.

- Buonasera Severus. - disse Remus, cortese. - Hai bisogno di qualcosa?

- Volevo solo parlarti, Lupin.. 

Remus fece un ampio gesto con la mano. - Allora accomodati.

Piton, con un’espressione di disgusto dipinta in volto entrò nell’ufficio.

- Allora? Di cosa volevi parlare? 

- Niente di che.. - disse il professore di pozioni, annoiato. - Silente mi ha detto di comunicarti che quando tu sarai.. - Piton accentuò ancora di più la sua espressione schifata - indisposto.. Sarò io a sostituirti..

- Bene.. - annuì Lunastorta. - Ti farò avere il mio programma, allora..

Piton annuì e fece per andarsene quando Remus lo fermò.

- Senti, Severus.. So che a scuola non siamo mai andati particolarmente d’accordo ma vorrei poter ricominciare da capo, con te..

- Non mi tenti, Lupin.. - ghignò Piton, sarcastico. - Poi è solo questione di tempo prima che un qualunque studente scopra della tua condizione quindi.. fossi in te non disferei i bagagli.

- Lo vedremo. - commentò Remus, asciutto. - Intanto io ho questo ufficio.. E tu no..

Piton lo fissò con odio.

- Ah, dimenticavo.. Harry mi ha raccontato di come tratti Neville, il figlio di Frank ed Alice.. Perché?

- Paciock è un incapace.. Sempre a fare disastri, è un mezzo magonò, sono fin troppo gentile ad ammetterlo a lezione!

- Non puoi trattare male uno studente solo perché Voldemort non ha scelto lui come destinatario della profezia..

- Non so di che cosa tu stia parlando, Lupin.. - rispose Piton, rabbrividendo appena al nome di Voldemort.

- Ripeti da anni che James era immaturo ma qui l’unico a non essere cresciuto sei tu! - rispose Remus, implacabile.

- Non paragonarmi a Potter! Lui e suo figlio sono entrambi immaturi, tronfi.. Sempre a pavoneggiarsi nel castello..

- Non puoi odiare Harry solo perché Lily ha scelto James. Tu l’hai persa a causa del marchio che porti sul braccio.

- Non parlare di cose che non conosci, Lupin. - sibilò Piton. - Lei è morta solo perché quell’incapace non ha saputo proteggerla a dovere! Io..

- Vorrei ricordarti che sei stato tu a rivelare la profezia a Voldemort, Mocciosus.. - ringhiò Remus, stanco dei continui battibecchi con quell’uomo. - Ora vattene dal mio ufficio!

Piton uscì sbattendo la porta.

Remus si sedette sospirando. Lui la sua parte l’aveva fatta, ora toccava a Piton cercare di maturare dimenticando vecchi scherzi di quando erano ragazzi.

Anche se forse non avrebbe dovuto chiamarlo Mocciosus..

Lanciò un’occhiata all’orologio appeso sopra al camino, erano le dieci e mezza.

Si avvicinò al camino e ci infilò dentro la testa, parlare con Sirius gli avrebbe fatto bene.

Gettò un manciata di polvere volante nel camino e scandì bene l’indirizzo di Londra.

Chiuse gli occhi, accecato per un attimo dalla fuliggine e dalle fiamme e, quando li riaprì, si trovò davanti il salotto.

Sirius era stranamente tranquillo, immerso nella lettura di alcune carte.

- Vado via di casa e tu subito cominci a fare la persona seria, forse sono io a darti il cattivo esempio. - commentò il licantropo a voce alta.

Sirius sobbalzò, preso alla sprovvista, e si girò verso il camino.

- Lunastorta! - esclamò Felpato, correndo verso il camino. 

- Cosa stavi leggendo? - chiese Remus, curioso.

- Sto cercando buone ragioni per convincere Silente a non mandare più Harry dai Dursley.. - sbuffò Sirius. - Mi sono preparato un discorso.. Tu che fai?

- Sto finendo di disfare i bagagli.. - rispose Remus. - Severus è già venuto a farmi visita.. Mancava poco che mi cruciasse..

Sirius rise, divertito. - Se ti disturba troppo vengo a difenderti io!

- Tu cerchi solo scuse per torturarlo! - rise Remus. - Ora vado.. Devo finire di preparare le prime lezioni.. 

- Non annoiare troppo Harry! - urlò Sirius, prima che la connessione via metropolvere si interrompesse.

Nell’appartamento piombò il silenzio.

Sirius si guardò intorno. Era solo. E odiava stare da solo.

Prese il calendario lunare dalla libreria e controllò le prossime lune piene.

Una cadeva proprio sotto Natale, quindi Remus non sarebbe tornato a hogwarts per Natale.. 

Forse se lo avesse chiesto Silente avrebbe acconsentito a far passare a lui il Natale ad Hogwarts..

Ad Harry avrebbe sicuramente fatto piacere.

 

Caro Sirius,

Ieri durante la prima lezione di cura delle creature magiche quell’idiota di Malfoy si è fatto ferire il braccio da un ippogrifo.. Ora Fierobecco probabilmente verrà giustiziato, mi dispiace per Hagrid ma almeno il suo lavoro è salvo.. 

La cosa strana è il modo in cui tutti mi trattano.. Ieri sera siamo andati a trovare Hagrid e lui si è arrabbiato perché ero fuori nel parco con Ron ed Hermione..

Come se Minus dovesse spuntare da un momento all’altro e farmi fuori!

A presto!

Harry

 

Caro Harry,

Hagrid ha ragione, non uscire da scuola da solo!

Ci vediamo alla prima uscita ad Hogsmeade.

Sirius

 

Grazie della comprensione.

Harry

 

 

- Anche Remus ti direbbe che si tratta di un mucchio di sciocchezze. 

- Hermione, fidati! Te l’ho detto! Il Gramo ghiaccia il sangue di mago nelle vene!

Harry sbuffò. Nemmeno tutto quello che era successo durante la lezione di Hagrid aveva fatto dimenticare ai suoi due migliori amici la faccenda del Gramo.

- Avresti dovuto dirlo almeno a Sirius.. - sbuffò Ron.

- Dirgli cosa? Che una vecchia pazza ha visto un grosso cane nero sul fondo di una tazza?!

Hermione storse un po’ le labbra nel sentire Harry parlare male di un’insegnante ma non disse niente. In fondo pensava anche lei la stessa cosa..

Quando entrarono nell’aula di pozioni presero posto ad una delle lunghe tavolate, Harry e Ron cercarono inutilmente di prendere posto in fondo all’aula ma un’occhiata gelida da parte di Hermione suggerì loro che, se volevano aiuto per i compiti quell’anno, dovevano sedersi accanto a lei, in prima fila.

Piton entrò con il mantello svolazzante e la sua andatura storta da pipistrello gigante.

Li squadrò tutti con aria malevola prima di iniziare con il suo solito discorso di inizio anno.

Malfoy ricomparve a metà della doppia ora di pozioni con il braccio appeso al collo ed un’espressione estremamente compiaciuta sul volto.

Piton costrinse Harry e Ron ad aiutarlo con gli ingredienti di pozioni, cosa che i ragazzi fecero di malavoglia.

- Sai, Potter.. - disse Draco, maligno. - Mi sorprende che tu stia a scuola, lasciando che sia il tuo padrino a cercare Minus. 

- Cosa intendi dire Malfoy? - sbottò Harry, brusco.

- Quindi Black non ti ha detto niente? - ghignò Malfoy. - Non sai perché è finito in carcere tutti questi anni?

- Lascialo stare, Harry. - sbuffò Ron. - Cerca solo di provocarti..

- Se lo dici tu, Weasley.. Comunque come sta il vostro amichetto Hagrid? Sta ancora piangendo?

- Chiudi la bocca, Malfoy! - sibilò Harry.

- Altrimenti? Mi aizzi contro quel vagabondo che tutti chiamano professore?

- Non ti permettere di parlare così di Remus! - urlò Harry, balzando in piedi.

Piton, che fino a quel momento era tutto concentrato nel torturare Neville, si avvicinò al banco e rivolse ad Harry un ghigno perfido.

- Trovo commuovente tutta questa veemenza nel difendere un professore di questa scuola ma sappi che quest’aula non è il tuo palcoscenico personale, Potter.. Rimettiti seduto, subito.

Harry, con le mai che tremavano dalla rabbia si sedette. 

- 10 punti in meno a grifondoro. - aggiunse, prima di tornare alla cattedra. 

 

La prima lezione di Remus fu un successo. 

I grifondoro lo elessero subito a insegnante preferito, con grande orgoglio di Harry.

Tuttavia Harry rimase deluso di non avere avuto la possibilità di confrontarsi con il molliccio.

Piton, dopo aver saputo che gli avevano fatto indossare i vestiti della signora Paciock, divenne, se possibile, ancora più cattivo.

Tormentava Neville più che mai e, presto, per il povero ragazzo le lezioni di pozioni divennero un vero e proprio incubo.

- Non può comportarsi così con Neville! - sbottò Harry, dopo una lezione di pozioni in cui Piton era stata particolarmente vendicativo.

- Lascia stare, Harry.. - sospirò Ron. - Con lui non puoi fare niente..

- Forse se ci parlasse Remus.. - intervenne Hermione.

- Non servirebbe a niente! - sbottò Harry. - Il professor Mocciosus evidentemente è troppo infantile per accettare uno stupido scherzo..

- E tu Potter evidentemente sei troppo stupido per controllare il corridoio prima di parlar male di un insegnante.. - disse una voce gelida alle spalle del ragazzo.

Harry si girò lentamente, paralizzato.

Si trovò davanti il professore di pozioni che lo fissava malevolo.

- Seguimi, Potter.. - sibilò Piton.

Harry lo seguì nel suo ufficio, muto. Piton lo fece sedere e gli si piazzò davanti.

- Allora, Potter.. Da dove posso cominciare? - ghignò Piton, malevolo. - Ho sempre saputo che eri un arrogante, irrispettoso, pallone gonfiato come tuo padre.. 

Harry strinse i pugni, arrabbiato, ma non disse niente.

- Ovviamente stare con quell’idiota del tuo padrino non può che aver peggiorato le cose.. - sibilò Piton. - Credi forse che solo perché ora uno dei tuoi tutori insegna in questa scuola tu possa fare tutto quello che ti pare? Niente più uscite ad Hogsmeade per te, Potter. Almeno fino a quando non imparerai cosa vuol dire portare rispetto.

Harry aprì la bocca per protestare ma Piton lo zittì.

- Fidati, Potter.. Se non vuoi perdere anche la possibilità di giocare a Quidditch ti conviene stare zitto.

Harry uscì dall’ufficio, furibondo.

Era talmente preso dai suoi pensieri che non si accorse di Remus fino a quando non si scontrò con lui.

- Harry! - esclamò il licantropo. - Tutto bene?

- Piton! - sbottò Harry. - Mi ha tolto le uscite ad Hogsmeade fino a fine anno! 

- E tu cosa hai fatto per meritare questa punizione? - chiese Remus, logico.

- Lchmtmcc.. - borbottò Harry.

- Cosa? 

- L’ho chiamato professor Mocciosus con Ron ed Hermione.. E lui era dietro di me..

Remus fissò Harry con sguardo severo.

- Allora ha fatto bene! Harry! Non puoi mancargli di rispetto così! è pur sempre un tuo professore!

- Ma lui critica sempre Neville.. Poi parla sempre male di Sirius e di mio padre.. - si infervorò Harry. - Come potevo sapere che era dietro di me ?! Non ne puoi parlare con la McGrannitt?

- Assolutamente no! - disse Remus. - Te lo sei meritato! 

- Ma..

- Niente “ma”! 

Harry sbuffò.

- Comunque il giorno dell’uscita ad Hogsmeade potresti sempre venire a prendere un thé nel mio ufficio.. Così ti spiegherò perché non ti ho lasciato affrontare il molliccio..

Harry lo guardò sorpreso.

- Come hai..

- Come ho fatto a capire che la cosa ti ha turbato? - Remus rise. - Sirius te lo dice sempre, hai le stesse espressioni di tuo padre! 

Harry sorrise e fece per andarsene ma Remus lo fermò.

- La prossima volta che devi parlare male di Severus controlla il corridoio. - disse, strizzandogli l’occhio.

Harry in risposta rise e scappo via lungo il corridoio.

 

- Lo hai davvero chiamato Mocciosus davanti a lui?! - esclamò Sirius, divertito, parlando allo specchietto dove appariva il volto di Harry.

- Sì.. E lui mi ha tolto tutte le uscite ad Hogsmeade di quest’anno.. - sbuffò il ragazzo.

- Già.. Questo non ci voleva.. - borbottò Felpato, passandosi la mano tra i lunghi capelli neri. - Hai parlato con Remus?

- Sì.. E lui ha detto che me lo sono meritato.. E che non ha intenzione di parlarne con la McGrannitt..

- Immaginavo.. Tipico di Remus.. Proverò a parlarci, ma non ti posso assicurare niente..

Sirius salutò Harry e ripose lo specchietto nel cassetto del suo comodino. 

Maledetto Mocciosus, sempre a rovinare tutto.

Da quanto gli aveva detto Harry la prima gita si sarebbe tenuta il giorno di Halloween ed andarlo a trovare si sarebbe rivelato un ottimo modo per distrarsi..

“Se solo Harry avesse la mappa..” pensò Sirius, prima di scacciare in fretta quel pensiero. Se avesse parlato ad Harry della mappa del malandrino Lunastorta lo avrebbe probabilmente ucciso. Poi non avrebbe potuto parlarne senza raccontare la storia dei malandrini..

Inoltre, da quanto ne sapeva, la mappa era ancora nell’ufficio di Gazza..

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

- Gossip Girl esce dalla sua stanza buia, schermandosi gli occhi. Ha finito gli esami. - 

HO FINITO GLI ESAMI!!!!!! FINALMENTE!!! 

Comunque.. 

Rieccomi, so che è passato un bel po’ di tempo dall’ultimo aggiornamento ma ora sono tornata e sono pronta a ricominciare ad aggiornare, spero, almeno una volta a settimana ! 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto :) 

Povero Harry.. Non può andare ad Hogsmeade.. Ma altrimenti come potevo fare a fargli avere la mappa??? Ve l’ho detto, tutto seguirà sempre e comunque il libro :)

So che non è tanto da Remus chiamare Piton Mocciosus, ma ogni tanto anche lui perde la pazienza, no?

Sirius, nel frattempo, cerca di essere un po’ più maturo del solito.. Ce la farà???

Ringrazio tutti coloro che hanno inserito la storia nelle preferite (57), ricordate (15) e alle 123 (123!!) persone che l’hanno messa tra le seguite! 

Grazie alle meravigliose 9 persone che hanno recensito lo scorso capitolo, in particolare a piccolo_uragano_ che conosce un supermega spoilerone sulla storia che so non rivelerà :P

Ho creato la pagina facebook della storia, la trovate qui: https://www.facebook.com/lavitasegretadiunapotterhead?ref=bookmarks , vi aspetto numerosi e non vedo l’ora di conoscervi! Il nome non è quello della storia ma comunque parlerà sempre di "Un nuovo inizio" e vi pubblicherò spoiler e novità del nuovo capitolo :)

Baci,

gossip_girl

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


“Che cosa ci faccio qui?” pensò Remus, guardandosi attorno. 

Era nella torre di grifondoro, totalmente immersa nel buio.

Un urlo proveniente dai dormitori maschili lo riscosse dai suoi pensieri.

“Harry!” pensò, preoccupato, prima di correre su per le scale.

Spalancò la porta e si trovò davanti ad una scena agghiacciante: Harry era in piedi al centro della stanza, pallido come un lenzuolo. Dietro di lui Codaliscia lo minacciava con un coltello puntato alla gola.

- Ciao, Remus.. - disse il ratto. - Da quanto tempo..

- Stai lontano da lui! - urlò Lunastorta. - Altrimenti ti uccido!

- Mi uccideresti davvero? - chiese Minus. - Sono io, Codaliscia.. Il tuo amico..

Era proprio come Remus lo ricordava, piccolo e indifeso. Indossava ancora la sua vecchia divisa di grifondoro.

Minus strinse ancora di più la presa su Harry, il coltello paurosamente vicino alla sua gola.

- Non osare fargli del male! - urlò Remus, stringendo saldamente la presa sulla bacchetta.

- Oh.. Ma non sarò io a fargli del male.. - disse Minus, sorridendo malignamente. - Sarai tu a farlo..

Codaliscia puntò un dito verso la finestra: la luna piena splendeva nel cielo. 

Remus sentì la sua pelle tendersi. Non c’era più tempo.

- Harry! - urlò, disperato. - Scappa! SCAPPA!

Remus si svegliò di colpo, madido di sudore.

Era stato solo un sogno..

Accese la candela con un colpo di bacchetta, di certo non sarebbe più riuscito a prendere sonno.

Ormai sognare Peter era diventata quasi un’abitudine.

Spesso si domandava quanto questi dodici anni di latitanza lo avessero cambiato, se lo avrebbe riconosciuto se se lo fosse trovato davanti, ma soprattutto se avrebbe avuto la forza di ucciderlo.

“Sì, lo ucciderò. Con l’aiuto di Sirius.” pensò, stringendo i pugni. “Lo farò per Harry.”

 

Caro Remus,

Non puoi proprio fare niente per la punizione di Harry?

Dovevamo trovarci ad Hogsmeade!

Sirius

 

Sirius,

Te lo ripeto: Harry ha meritato quella punizione!

Non può parlare male degli insegnanti!

Remus

 

Remus,

Ma si tratta di Mocciosus!

Sirius

 

Sirius,

è uno dei suoi insegnanti!

Remus

 

Sirius sbuffò leggendo la risposta del suo migliore amico.

Poche settimane da insegnante e già cominciava a fraternizzare con l’untuoso nemico.

Sbatté un pugno sulla scrivania del suo ufficio.

- Tutto bene? - chiese Kingsley, che stava entrando in quel momento.

- Niente di grave.. - disse Sirius, guardando il suo collega. - Ci sono novità?

 - No.. - sbuffò Kingsley. - è come se fosse svanito nel nulla.. Come fa’ un mago a sopravvivere senza bacchetta in latitanza da dodici anni?

- Non ne ho idea.. 

- Può aver contattato qualche ex-mangiamorte?

- Ne dubito.. Probabilmente ha paura della loro reazione.. Li ho sentiti, ad Azkaban, credono che sia la causa della scomparsa di Voldemort. 

- Perché lui gli ha detto come raggiungere i Potter e lì è caduto.

- Esatto. - disse Sirius, atono. - Però posso assicurarti che non era affatto sua intenzione far cadere il suo signore.. 

 

Caro Sirius,

gli hai parlato?

Harry

 

Caro Harry,

Sì. Niente da fare.

Sirius

 

Caro Sirius,

E se usassi il mantello dell’invisibilità?

Harry

 

Harry,

I dissennatori vedono sotto il mantello.

Poi, in questa situazione, è meglio se rimani al castello.

Mi dispiace.

Sirius

 

31 ottobre 1993, Hogwarts:

Harry, dopo aver salutato i suoi amici e aver mentito loro assicurandogli che si sarebbe divertito ugualmente, raggiunse lo studio di Remus.

Appena entrato notò un acquario pieno nell’angolo. Una creatura di un verde malsano con piccole corna sulla fronte schiacciava il muso contro il vetro, facendo delle smorfie e piegando le lunghe sita magre.

- Che cos’è? - chiese Harry, curioso.

- Un avvincino per la prossima lezione. - rispose Remus con un sorriso, mettendo sul fuoco un bollitore di thé. 

- Mi avevi detto.. - cominciò Harry.

- Che ti avrei detto perché non ti ho lasciato affrontare il molliccio.. - continuò Remus per lui. - Credevo fosse ovvio. Ho pensato che se il molliccio ti avesse visto avrebbe assunto la forma di Lord Voldemort. Oppure di Sirius che canta Celestina Warlbock in mutande il giorno di Natale. - scherzò Lunastorta.

Harry rise ma tornò subito serio.

- Inizialmente avevo pensato a Voldemort.. Ma poi mi è venuto in mente quel dissennatore, sul treno.. 

- Significa che quello di cui hai più paura è la paura stessa.. Molto saggio. - commentò Remus, ammirato.

- Sì.. Peccato che sono svenuto quando mi si è avvicinato.. Molto coraggioso da parte mia.. - commentò Harry, amaro.

- Harry, sei un concentrato di brutti ricordi, per questo ti fanno tutto questo effetto.- disse Remus, serio. 

Harry sbuffò e bevve un’altra sorsata di thé.

In quel momento un bussare alla porta li distrasse.

Piton entrò con un paiolo fumante e lo andò a posare sulla scrivania di Remus.

Scambiò poche fredde parole con Remus e uscì subito dall’ufficio, non prima di aver lanciato uno sguardo malevolo ad Harry.

- Per la tua malattia? - chiese Harry, curioso.

- Esatto.. Per me è troppo complicata da preparare così Severus mi fa questo favore..

Harry ripensò per un attimo all’aria guardinga di Piton.

- Non dovresti berla. - disse il ragazzo, prima che Remus potesse portarsi il calice alla bocca.

- Severus non mi avvelenerebbe mai, Harry. - rispose Remus, ridendo. - Almeno non sotto il tetto di Silente.. - aggiunse, piano.

- Non ne sarei così convinto.. - commento Harry piano.

 

Harry, Ron ed Hermione si stavano dirigendo insieme a tutti gli altri studenti della loro casa verso la torre di grifondoro.

Quando erano quasi arrivati a destinazione, però, trovarono il pianerottolo gremito di studenti. Molti sorridevano e alcune ragazze più grandi si davano gomitate ridacchiando. 

- Perché non entrano? - chiese Ron, confuso.

I tre si fecero largo tra la folla cercando di arrivare davanti al ritratto della Signora Grassa.

Quando Harry vide la scena rimase a bocca aperta.

- Coraggio, Signora.. Mi faccia entrare! - stava dicendo Sirius Black, con espressione da Don Giovanni. - Voglio solo entrare a dare un salutino.

La Signora Grassa ridacchiò come una ragazzina.

- Sei un ragazzaccio Sirius Black! - miagolò la donna, contenta delle attenzioni.

- Lei invece rimane sempre bellissima! - flirtò Felpato, facendo un sorriso che fece sospirare le studentesse la attorno.

Harry si fece avanti schiarendosi la gola.

- Oh! Eccoti qui Harry! - esclamò Sirius. - Visto che non potevi venire ad Hogsmeade ho deciso di passare a darti un salutino.

- Ma.. Come hai fatto ad entrare? - chiese Harry, stupito. 

- Dimentichi che sono l’Auror a capo della caccia a Minus.. Io vado dove voglio!

- Che cosa sta succedendo qui? - tuonò la voce della professoressa McGrannitt che si stava facendo largo tra la folla di studenti.

- Professoressa! - esclamò Sirius, sinceramente felice di vederla. 

- Black! - abbaiò lei. - Che cosa ci fai qui?

- Sono venuto a parlare con Silente.. E volevo approfittare per passare a salutare Harry..

La McGrannitt mandò tutti gli studenti in dormitorio e si voltò di nuovo verso Sirius.

- Gli altri genitori, o tutori, non vengono a trovare i lori figli quando ne hanno più voglia, Black! E tantomeno non tentano di entrare nei loro dormitori!

Sirius abbassò lo sguardo, colpevole.

- Lo so, professoressa.. Infatti dovevamo incontrarci ad Hogsmeade, poi Harry è finito in punizione.. Così dato che ero qui per parlare con Silente ho voluto approfittare della situazione.. Oggi è il trentuno ottobre e.. Non volevo stare solo.. 

L’espressione severa della McGrannitt si addolcì.

- Vieni nel mio ufficio..

Sirius seguì la professoressa per i familiari corridoi del castello. Non si stupì quando scoprì di ricordare perfettamente la strada per raggiungere l’ufficio.

Lui e James avevano fatto quella strada talmente tante volte che avrebbe potuto raggiungerlo bendato da qualunque anfratto del castello.

Quando entrò nella stanza si stupì di quanto poco era cambiata nel corso degli anni. Si sedette di fronte alla professoressa che si era già accomodata dietro alla scrivania.

- Prendi un biscotto, Sirius. - disse, indicando la scatola di latta proprio davanti a Felpato.

Sirius sorrise e allungò la mano prendendone uno. La sua mente vagò a un giorno di molti anni prima, quando lui e James si erano vendicati su alcuni serpeverde che avevano chiamato Lily sanguesporco: gli avevano tinto la pelle d’oro e chiusi in una stanza piena di snasi.

Quando la McGrannitt li aveva scoperti invece che punirli con loro grande sorpresa gli aveva offerto un biscotto e, dopo avergli tolto cinque punti a testa, ne aveva aggiunti trenta perché l’incantesimo era perfetto.

- Posso capire che per te è difficile.. James e Lily erano gli studenti più brillanti che io abbia mai conosciuto e mancano molto anche a me.. Però non posso fare favoritismi. 

Sirius annuì.

- Capisco perfettamente.. Volevo solo approfittare della circostanza.. Dato che non posso più venire alle partite di Quidditch..

- Black se ancora non sai relazionarti con Severus la colpa non è certo mia. - Sirius notò che era ritornata al cognome. - Comunque solo per questa volta dopo aver parlato con il preside potrai passare per la torre di grifondoro.. Ma solo per questa volta.

- Grazie professoressa! - sorrise Sirius.

- Hai notizie di Minus? - chiese lei, con espressione seria.

Sirius si incupì e fisso il fuoco che ardeva nel camino riscaldando l’ambiente.

- Purtroppo non abbiamo molte piste.. E in dodici anni di certo avrà trovato un buon posto dove nascondersi..

- Mai avrei pensato che Peter Minus sarebbe passato al lato oscuro.. - commentò lei, con gli occhi lucidi. - Era un ragazzino così debole.. Come ha fatto ad uccidere tutte quelle persone? Non è mai stato parecchio talentoso come mago..

Sirius scosse la testa.

- Non lo so.. - rispose, amaro. - Ma suppongo che Voldemort gli abbia insegnato qualche trucchetto..

- Quanto sa Harry di tutto questo?

- Poco. Gli abbiamo detto solo che è la causa della mia incarcerazione e che lo conoscevamo ai tempi della scuola.. Non gli abbiamo detto niente dell’Incanto Fidelius.

- Meglio così.. - commentò la professoressa. - Credo di conoscere Potter abbastanza da sapere che andrebbe sicuramente in cerca di Minus.

- Forse.. - rispose Sirius. - Ora devo andare.. Il professor Silente mi starà aspettando.. Arrivederci professoressa.

Sirius uscì dall’ufficio e si diresse verso l’ufficio del preside per aggiornarlo riguardo al caso Minus.

Arrivato davanti al gargoyle pronunciò la parola d’ordine (api frizzole) ed entrò nello studio circolare.

Il vecchio preside lo accolse con un sorriso. Seduto davanti a lui c’era Remus che accolse l’amico con un sorriso stanco

- Mi porti buone notizie, Sirius? - chiese il preside.

- Purtroppo no.. Non abbiamo piste, sembra che sia svanito nel nulla..

- Quindi immagino che i dissennatori saranno nostri sgraditi ospiti per ancora un po’.. - commentò il preside, deluso.

- Purtroppo Caramell non vuole sentire ragioni. - disse Sirius, infastidito dal comportamento del ministro. 

Silente intrecciò le mani e fissò intensamente Felpato.

- Immagino che tutto questo avresti potuto dirmelo per lettera.. Quindi.. c’è altro di cui volevi parlarmi? Magari è il motivo che ha spinto Remus a voler partecipare a questa conversazione..

Remus, che nel frattempo era rimasto in silenzio, intervenne:

- In effetti volevamo parlarle della custodia di Harry.. Come già sa lo scorso luglio è scappato dalla casa dei suoi zii.. E..

- E ha detto chiaramente che in quella casa non ci vuole più mettere piede. - concluse Sirius per lui. - E io sono d’accordo.

- Immagino che visto la familiarità della situazione tu ti sia sentito particolarmente vicino ad Harry.. - commentò Silente, sorridendo a Sirius. - Tu ed Harry vi assomigliate sotto molti punti di vista.. Infatti, conoscendo entrambi, sono sicuro che nel caso venisse rimandato a Privet Drive tenterebbe di nuovo di fuggire.. Tu non faresti così?

- Io farei così. - annuì Felpato.

- La sua sicurezza, così facendo, sarebbe ancora più in pericolo. - continuò Remus.

- E nessuno di noi vuole che Harry sia in pericolo. - confermò Silente, sorridendo leggermente. - Facciamo così: Harry la prossima estate non andrà dai suoi zii.. Anche se non escludo che in caso di pericolo ci debba tornare temporaneamente..

I due malandrini si scambiarono uno sguardo euforico: non vedevano l’ora di comunicare la notizia ad Harry!

Il preside lanciò un’occhiata all’orologio appeso ad una parete. Era mezzanotte passata.

- Credo che dovrete parlarne con Harry un’altra volta.. Non credo sia il caso di disturbarlo a quest’ora. Continua a non sapere tutta la verità su Minus, giusto?

- Giusto. - asserì Sirius. - Anche se penso che Harry abbia il diritto di sapere la verità.

- La verità troverà sempre il modo di venire a galla. 

E, con queste parole, il preside congedò i due maghi.

 

Caro Harry,

Abbiamo vinto!! La prossima estate non dovrai tornare dai Dursley!

Ti spiegherò meglio quando ci vedremo!

Mi dispiace per ieri sera ma il preside ha detto che era troppo tardi per passare a salutarti..

Spero che riusciremo a vederci presto.

Sirius

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Ecco il nuovo capitolo ! Vi avevo detto che avrei aggiornato entro la settimana, no?

Speravo di poter aggiornare prima ma sono stata molto impegnata e spesso la notte mi addormentavo senza aver finito questo capitolo..

Intanto.. Buon compleanno a Harry e zia Jo!!! 

Passiamo alle spiegazioni.. 

Ormai saprete che amo descrivere i sogni.. E, questa volta, l’incubo è toccato a Remus! 

Riguardo a Remus ed Harry ho voluto modificare la scena del tè nello studio perché in quella descritta da zia Jo Harry non sa che Remus era amico dei suoi genitori mentre nella mia storia vivono insieme da più di due anni quindi hanno maggiore confidenza!

Riguardo al molliccio-Sirius quello che per Harry e Remus può essere stata una scena da dimenticare per me (e anche per piccolo_uragano_ immagino) è qualcosa a cui avremmo voluto assistere! Cosa c’è di meglio di Felpato in mutande ??? Harry e Remus non hanno idea della fortuna che hanno! XD 

Poi, ovviamente, non potevo dimenticare dalla “fuga della signora grassa” anche se qui le cose sono andate un po’ diversamente!

Infine, ho deciso di lasciare ad Harry almeno un’estate libera dai Dursley ma non escludo che, prima o poi, dovrà tornarci per forza.. 

Ringrazio tutti coloro che hanno letto il capitolo e chi ha inserito la storia tra le seguite, preferite e ricordate.

Un enorme grazie a tutti coloro che hanno recensito, ovvero: ElleXfile, piccolo_uragano_, g21, saralaica, krys, fabio130, anna4evermakeup e alwais! Devo ancora finire di rispondervi ma ora volo a farlo, vi adoro <3 

Ci vediamo al prossimo capitolo e, nel frattempo, vi aspetto tutti sulla pagina Facebook ufficiale della storia: https://www.facebook.com/lavitasegretadiunapotterhead?ref=bookmarks .

Grazie di tutto, davvero.

Baci,

gossip_girl

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Harry sbuffò sul mucchio di fogli di pergamena e maledisse per l’ennesima volta Piton e i suoi compiti infiniti.

Ma di tutti gli insegnanti del castello proprio lui doveva sostituire Remus nei suoi giorni di malattia?!

Affianco al ragazzo Ron piagnucolava disperato davanti al foglio bianco fissando i pochi scarabocchi disordinati. Hermione, nel frattempo, rileggeva il suo lunghissimo tema con aria concentrata.

- Se smetteste di brontolare avreste già finito. - commentò la ragazza, con aria di rimprovero.

- In realtà ancora non mi spiego come hai fatto a finirlo in così poche ore! - commentò Harry, sinceramente stupito. 

- Remus sta spesso male? - chiese Ron, alzando gli occhi dal su foglio vuoto.

- Ogni mese circa.. - sospirò Harry. - Ha questa strana e rara malattia che lo costringe a letto per qualche giorno ogni mese. 

- Ogni mese?! - esclamò Ron, sempre più depresso. - Avremo le supplenze di Piton ogni mese?!

Hermione scattò in piedi, bianca in viso. Borbottò che doveva andare in biblioteca e corse fuori dal buco del ritratto.

Harry e Ron si lanciarono uno sguardo perplesso. Ormai erano abituati alle stranezze dell’amica.

Ron ripose i rotoli di pergamene nella borsa e si alzò.

- Vado da Piton per la punizione. - sbuffò.

Harry annuì e tornò a concentrarsi sui compiti, troppo preso dal pensiero della partita dell’indomani per prestare realmente attenzione a ciò che faceva.

 

Hermione, arrivata in biblioteca, corse al tavolo dove aveva lasciato i libri usati per la ricerca.

Aveva solo pochi minuti prima dell’orario di chiusura della biblioteca.

Frugò tra le carte fino a quando non trovò ciò che stava cercando: il calendario lunare.

Una rapida occhiata confermò i suoi sospetti, tutto coincideva: le cicatrici, la “malattia misteriosa”, l’aria sempre malaticcia e vestiti rattoppati. 

Non si stupì quando scoprì che non si sentiva affatto spaventata ma solo molto triste..

Perché le cose peggiori accadono sempre a chi non se lo merita? pensò la ragazza, raccogliendo la borsa e avviandosi verso la torre.

 

 

Remus,

Come sarebbe a dire che non potrò vedere la prossima partita di Harry?

Sirius

 

Sirius,

Nessun genitore può assistere alle partite del figlio, devi fartene una ragione!

Remus

 

Tecnicamente sono un tutore.

Sirius

 

Ok, nessun genitore o tutore può assistere alle partite.

Remus

 

E questo chi l’ha detto?!

Sirius

 

Piton ha fatto notare che se danno il permesso a te lo devono dare a tutti i genitori.. E ovviamente non è possibile.

Remus

 

Odio Mocciosus.

Sirius

 

Sirius diede un calcio all’armadio della sua stanza.

Più tardi quella mattina Harry avrebbe giocato e non aveva il permesso di assistere alla partita.

Non parlava con Remus da un paio di giorni e si sentiva più solo che mai.. Per non parlare poi del fatto che Minus sembrava essere sparito nel nulla!

E, come se non bastasse, lui e Malocchio Moody si erano divisi i due stagisti del corso Auror: ovvero Moody si era preso Tonks, l’unica con un minimo di talento, e Sirius l’altro ragazzo, un ex-corvonero a cui aveva spiegato pazientemente che non occorreva che gli ripetesse il manuale di sopravvivenza sul campo ogni giorno prima di iniziare a lavorare.. 

Questo per i primi tre giorni.

Quando il quarto era arrivato con dei promemoria colorati per un “ripasso veloce” Sirius lo aveva appeso a testa in giù.

Sirius Black non è una persona paziente.

Scrimegeur gli aveva chiaramente spiegato che non si possono usare incantesimi sugli stagisti ma Sirius Black non è nemmeno una persona che rispetta le regole.

Animato da questi pensieri prese il mantello e si smaterializzò nel boschetto accanto a Hogsmeade, davanti alla Stamberga Strillante. 

Alzò il cappuccio del mantello per ripararsi dalla pioggia, rendendolo poi impermeabile con un colpo di bacchetta.

“Non è la condizione ottimale per giocare a Quidditch” pensò, lanciando, di tanto in tanto, occhiate al cielo grigio mentre faceva evanescere alcune assi inchiodate alle finestre. 

Entrò nella casa dalla finestra e, prima di trasformarsi in Felpato, inchiodò nuovamente le vie d’uscita della casa.

Dopo essere diventato cane i suoi sensi si fecero più acuti e il pungente odore di muffa e legno marcio si fece più forte. 

Sirius uggiolò piano; tutto, persino gli odori di quel posto, gli riportavano alla mente le numerose avventure notturne dei Malandrini.

Lanciò un’ultima occhiata alle pareti scrostate e cominciò a correre nel passaggio sotterraneo.

In pochi balzi raggiunse la fine del tunnel e si accucciò sulle zampe per strisciare fuori dal passaggio, cercando di non farsi notare dagli studenti che, fortunatamente, erano troppo impegnati a ripararsi dalla forte pioggia per prestare caso ad un enorme cane gigante accucciato vicino al platano picchiatore. 

La pioggia batteva forte e, in pochi attimi, il pelo di Felpato divenne fradicio. Ma l’animagus non ci badò troppo; aspettò nascosto dietro al platano che lo sciame di ragazzi prendesse posto nelle gradinate e poi, sempre mantenendo un basso profilo, entrò nello stadio e si accoccolò negli spalti più alti della tribuna grifondoro. Lì nessuno lo avrebbe visto.

Notò subito Hermione e Ron, stretti sotto un gigantesco ombrello pochi posti più avanti.

Sirius emise un verso simile ad un sbuffo, con quella pioggia fitta era impossibile vedere Harry ed era sicuro che per i giocatori volare era altrettanto difficile.

Infatti si dovette trattenere dal correre ad abbracciare Hermione quando la ragazza rese gli occhiali di Harry resistenti all’acqua.

Quando un lampo illuminò il cielo finalmente Sirius riuscì a distinguere bene la sagoma del suo figlioccio tra la pioggia; quando Harry incrociò il suo sguardo il ragazzo assunse un’espressione spaventata tant’è che la sua Nimbus scese di qualche metro. 

Sirius si accucciò sotto i sedili per nascondersi, non voleva certo distrarre ancora Harry!

Ad un tratto sentì un freddo gelido entrargli nelle ossa e un silenzio lugubre scese sullo stadio: i dissennatori erano entrati in campo.

Felpato guaì piano. Anche se nella sua forma animale risentiva meno dell’influenza di quelle repellenti creature, ancora riuscivano a terrorizzarlo tant’è che era ancora incapace di produrre un patronus decente dopo Azkaban. 

Ad un tratto una sfocata chiazza rossa cominciò a precipitare dal cielo e l’animagus, con orrore, si accorse che si trattava di Harry, svenuto.

Fortunatamente Silente scattò in piedi e, con un incantesimo, arrestò la caduta del ragazzo e lanciò immediatamente dopo un patronus contro i dissennatori che volarono subito via.

Sirius approfitto della momentanea distrazione di tutti per scendere dalle gradinate e correre velocemente fuori dallo stadio. 

Cercando di non pensare al peggio corse, sempre in forma canina, al passaggio segreto che attraversò correndo: gli arti gli bruciarono per lo sforzo ma doveva assolutamente raggiungere casa in fretta perché era sicuro che Silente lo avrebbe presto contattato per informarlo della situazione di salute del suo figlioccio. 

Raggiunse la Stamberga Strillante dove, tornato umano, si smaterializzò a Londra.

Arrivato a casa corse a cambiarsi i vestiti fradici e indossò abiti puliti e asciutti e corse in salotto dove cominciò a misurare con grandi passi la stanza aspettando impaziente che il preside lo contattasse.

Dopo pochi istanti il fuoco nel camino si illuminò di verde e il volto del preside apparse tra le fiamme.

- Professor Silente! - esclamò Sirius, scattando in piedi e cercando di dissimulare l’espressione preoccupata. - Cos’è successo?

- Ciao Sirius.. Purtroppo oggi i dissennatori hanno varcato i confini del parco. - Lo sguardo del vecchio preside era furioso. - Sono entrati nel campo di Quidditch. Harry è svenuto ed è caduto dalla scopa.

- Sta bene? - chiese Sirius, fuori di sé dalla preoccupazione.

- Per fortuna è rimasto ferito solo nell’orgoglio: lui sta bene ma grifondoro ha perso la partita.. Purtroppo la sua scopa non è stata altrettanto fortunata: è finita contro il platano picchiatore che l’ha ridotta in pezzi.

Sirius tirò un sospiro di sollievo.

- Grazie per avermi avvertito.. - disse Felpato rilassandosi.

Silente sorrise e, dopo aver salutato, sparì.

Almeno ora sapeva cosa regalare ad Harry per Natale..

 

Ciao Harry!

Silente mi ha detto dell’ultima partita di Quidditch.. Come stai?

Sirius

 

Ciao Sirius..

Insomma.. La squadra ha perso.. Ed è stata tutta colpa mia.. 

E ora sono pure senza manico di scopa!

Harry

 

Harry,

Capita a tutti di perdere una partita. Qualche volta è capitato persino a tuo padre!

Poi tutti sarebbero caduti dalla scopa con il tuo concentrato di brutti ricordi se fossero stati attaccati dai dissennatori! 

Sono sicuro che i tuoi amici ti hanno detto la stessa cosa!

Sirius

P.S. la scopa nuova ti conviene prenderla dopo natale.. Sai, costa tutto meno dopo Natale..

 

Dici che Remus mi darebbe lezioni contro i dissennatori se glielo chiedessi?

Harry

 

Provaci.. Sono sicuro che non ti dirà di no.

Sirius

 

Harry aspettò pazientemente che i suoi compagni raccogliessero i libri e uscissero dall’aula, tutti particolarmente felici per non dover più fare il tema sui lupi mannari assegnato da Piton.

Fece cenno ad Hermione e Ron che li avrebbe raggiunti più tardi e si avvicinò alla cattedra.

- Ehm.. Remus? - chiese, esitante.

- Harry! Mi hanno detto della partita.. - disse Remus, dispiaciuto, continuando a stipare la valigetta di libri. - Mi dispiace anche per il tuo manico di scopa. Non c’è alcuna possibilità di ripararlo? 

- Purtroppo no.. L’albero l’ha fatto a pezzi. Anche se credo che a Sirius non dispiaccia.. Mi ha fatto strani discorsi sul prezzo dei manici di scopa dopo Natale..

Remus rise debolmente.

- Hanno piantato il Platano Picchiatore l’anno che sono arrivato ad Hogwarts. Allora facevamo un gioco, bisognava avvicinarsi e toccare il tronco. Alla fine un ragazzo, David Gudgeon, ha quasi perso un occhio, e ci hanno proibito di avvicinarci. Sarebbe ora di sradicarlo.. Ne parlerò con il professor Silente.

- Ti hanno detto anche dei dissennatori? 

- Si, me lo hanno detto. - rispose Remus, curioso di vedere dove il ragazzo voleva andare a parare.

- Tu sai come cacciare un dissennatore. - disse Harry. - Me lo insegni?

- è una magia molto difficile e avanzata, Harry.. - rispose il mago.

- Non deve essere particolarmente potente.. - supplicò Harry. - Il tanto che basta per cacciarli durante il Quidditch!

- Va bene.. - concesse Remus.

Harry esultò.

- Ma inizieremo il prossimo semestre.. Ho scelto un brutto periodo per ammalarmi..

 

Caro Harry,

sarò ad Hogsmeade con il Ministro la prossima settimana.. 

Non è che Mocciosus ti ha annullato la punizione, vero?

Sirius

 

Caro Sirius,

Purtroppo no..

Comunque ho pensato che se uscissi con il mantello dell’invisibilità insieme a tutti gli altri studenti non dovrebbero riuscire a scoprirmi!

Harry

 

Harry,

Meglio di no.. Avrai altre occasioni per andare ad Hogsmeade.

Sirius

 

Mi sembra di sentire Remus..

Harry

 

Se fossimo in un’altra situazione sai che sarei il primo a dispensare consigli su come uscire dal castello ma lo sai che non è il caso.

Sirius

 

- Quindi non dirai niente nemmeno a Sirius? - chiese Ron, fissando ammirato la Mappa del Malandrino.

No.. In quest’ultimo periodo non fa che ripetermi di non uscire dal castello e di non cacciarmi nei guai.. - sbuffò Harry, riponendo il vecchio foglio di pergamena nel mantello.

Quando Fred e George gli avevano consegnato la mappa la prima cosa che aveva pensato di fare era stato raccontare tutto a Sirius poiché il padrino avrebbe sicuramente trovato la cosa divertente.

Poi aveva ripensato alle ultime lettere e aveva improvvisamente cambiato idea. Stando a quanto dicevano le ultime lettere lo avrebbe sicuramente rimproverato o avrebbe raccontato tutto a Remus.

No, non era il caso di raccontare proprio niente.

Aveva mostrato la mappa solo a Ron ed Hermione e nessun altro ne avrebbe dovuto sapere niente.

- Sapete cosa vi dico? - propose Ron. - Perché non ci andiamo a prendere una burrobirra dai Tre Manici di Scopa?

I tre ragazzi entrarono nel locale e presero posto ad un piccolo tavolino in fondo al locale, accanto ad un albero di Natale.

Ron, arrossendo leggermente, si offrì di andare a prendere le burrobirre e tornò cinque minuti dopo con tre boccali fumanti.

Harry fece appena in tempo a finire la sua burrobirra quando la porta del locale si spalancò e un gruppetto di maghi entrò scuotendosi i mantelli dalla neve.

Harry sussultò quando riconobbe i maghi: i professori McGrannitt e Vitious, Hagrid, il ministro Caramell e.. Sirius. 

Hermione, con un rapido movimento, lo spinse sotto al tavolo e spostò l’albero di Natale in modo da nascondere il loro tavolo alla vista di Sirius e gli altri.

 

Sirius odiava essere coinvolto dal ministro.

In realtà Sirius odiava proprio il Ministro!

Cornelius Caramell, d’altra parte, cercava in tutti i modi di mantenere i buoni rapporti con l’animagus.. Probabilmente, anche se ormai a distanza di qualche anno, aveva ancora paura che Sirius potesse vendicarsi della sua condanna ingiusta facendogli perdere la poltrona..

L’unica nota positiva della faccenda era la presenza della professoressa McGrannitt, da sempre l’insegnante preferita di Sirius e James. Lei non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura ma Sirius sapeva che, anche a distanza di molti anni, lui rimaneva il suo studente preferito come lo era stato James.

Ordinarono da bere e Rosmerta tornò pochi minuti dopo con un grande vassoio che posò sul tavolo. Sirius le fece l’occhiolino e lei rise come una ragazzina.

- Allora, che cosa la porta da queste parti, Ministro? - chiese Rosmerta.

- Io e Sirius siamo passati per parlare con Silente delle misure di sicurezza per la scuola.. Hanno avuto dei.. ehm.. piccoli problemi con i dissennatori.

- Se con piccoli problemi intende che uno studente è stato attaccato durante una partita di Quidditch.. - commentò la McGrannitt, tirando su col naso.

- Sono qui per proteggervi tutti da qualcosa di assai peggiore.. Peter Minus..

Rosmerta si appoggiò al tavolo con aria triste.

- Mi ricordo di Minus.. Mi sembra quasi impossibile che abbia fatto ciò che ha fatto.. - spostò lo sguardo su Sirius. - Incastrare te, poi..

- Nessuno lo credeva possibile, Rosmerta. - commentò Sirius, amaro. 

- Ha fatto cose ben peggiori.. - disse il Ministro, burbero. - Solo che non sono note ai più..

- Peggio di uccidere dodici babbani per poi incastrare un innocente? - chiese Rosmerta, stupefatta.

Sirius appoggiò il boccale vuoto sul tavolo.

- Ti ricordi James Potter? - chiese. 

Rosmerta fece una risatina.

- E come dimenticarmene! Voi due eravate sempre qui! Mi facevate ridere eccome.. Insieme a Remus, ovviamente, lui sì che era sempre educato..

Sirius sorrise triste. - E ti ricordi chi ci seguiva sempre?

- Ma certo! Peter Minus, naturalmente! 

- Quando i Potter scoprirono che Tu-Sai-Chi gli dava la caccia decisero di nascondersi. - disse il Ministro. - Proteggendo la loro casa con l’Incanto Fidelius. Nascondendo così l’informazione all’interno di una persona vivente.

- E i Potter non hanno scelto te? - chiese Rosmerta a Sirius, senza fiato per la curiosità.

- All’inizio sì.. - rispose Sirius. - Poi, all’ultimo momento, li convinsi a fare uno scambio senza informare nessuno, nemmeno Silente. Consigliai loro di usare Minus, nessuno avrebbe sospettato del piccolo debole Peter. - Sirius sbatté un pugno sul tavolo. - Nemmeno dopo una settimana dal giorno in cui l’incantesimo era stato eseguito lui li tradì e incastrò me inscenando la sua morte. 

- Harry Potter sa di tutto questo? - chiese la barista.

- No.. Solo lo stretto indispensabile.. - rispose Sirius. - Silente ci ha proibito di raccontargli tutta la verità.. Dice che sarebbe un peso troppo enorme da sopportare.. 

- In fondo è solo un ragazzo. - intervenne la McGrannitt. 

- Io non sono d’accordo.. Harry è un ragazzo forte.. - commentò Sirius. - Non dovremmo trattarlo come un bambino.

 

 

Ron ed Hermione, da sopra il tavolo, fissavano l’amico a bocca aperta. 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Rieccomi! Come vi avevo già preannunciato su Facebook sono viva! Forse sommersa dagli esami di settembre che avrei dovuto cominciare a studiare prima ma, come ho già detto a chi di voi legge l’altra mia long “Time Travellers: attimi di ordinaria follia” l’erba cattiva non muore mai!

Con mia grande vergogna pubblico il capitolo prima di rispondere alle recensioni dello scorso capitolo ma giuro che vi risponderò presto!

Grazie a tutti coloro che leggono, a chi mette questa storia tra le preferite, seguite o ricordate :) Un enorme grazie a quelle meravigliose 8 persone che hanno recensito lo scorso capitolo: dirkfelpy89, fabio130, ElleXfile, redael99, g21, saralaica, Celeste98 e piccolo_uragano!

Colgo l’occasione per ricordarvi che domani il piccolo James Sirius Potter (ovvero il bambino-con-il-secondo-nome-più-figo-del-mondo) partirà per il suo primo anno ad Hogwarts e io con lui!

See you next chapter! (Perché se vado ad Hogwarts devo allenare il mio carente inglese)

Baci, 

gossip_girl

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Caro Harry,
Va tutto bene? Non ti sento da una settimana e Remus mi ha detto che è dallo stesso tempo che non ti fermi a parlare con lui dopo la lezione..
C’è qualcosa che non va?
Sirius

Perché non mi avete mai detto nulla di Minus in tutti questi anni?!
Non credevi che avessi il diritto di sapere chi ha causato l’omicidio dei miei genitori?!
Devi smettere di ascoltare Silente.
No. Va tutto bene.
Ho solo molto da studiare.
Harry

Strano.. Di solito prima delle vacanze di Natale sono più clementi..
A proposito ospiteremo Ron ed Hermione anche questo Natale?
Sai che mi piace avere ospiti.
Sirius

Hanno detto di sì.
Harry

Bene, così magari saranno loro a spiegarmi cosa ti è preso..
Sirius

Non ho niente.
Harry


 

- Secondo me dovresti parlarci.. - disse Hermione, sedendosi sul letto vuoto di Harry.
- Certo, e per dirgli cosa?! - intervenne Harry, sarcastico, buttando rabbiosamente un mucchio di vestiti nel baule. - “Sirius l’altro giorno grazie ad una mappa segreta rubata sono uscito dal castello di nascosto e ho sentito la conversazione privata tra te, il ministro, Rosmerta e i professori!” Sono sicuro che Sirius non farà domande!
- Sarebbe un’ottima occasione per consegnare la mappa! -  lo rimbeccò la ragazza.
- Hermione se Gazza non è riuscito a scoprire come funziona in tutti questi anni perché Minus dovrebbe riuscirci se se la trovasse davanti per la prima volta?! Nemmeno saprebbe che si tratta di una mappa! - le rispose Ron, guardando sotto i letti alla ricerca del topo Crosta che, come ogni anno, spariva in prossimità della partenza del padrone per casa di Harry.
Harry annuì a supporto della teoria dell’amico.
- Prima o poi finirai per farti ammazzare! - sibilò Hermione, inviperita.
- Il tuo baule è pronto, Hermione? - le chiese Harry, sforzandosi di cambiare argomento.
- Da ieri sera. Siete solo voi due che preparate i bagagli mezz’ora prima della partenza del treno! - li rimbeccò lei.
- Se mi serve qualcosa me la farò mandare da Remus. - disse Harry, alzando le spalle.
- Lui non torna a casa? - chiese Ron, curioso.
- Arriverà dopo Natale.. - rispose Harry, con un’alzata di spalle. - Deve finire una cura da Madama Chips..
- Quindi quando è malato va in infermeria? - chiese Ron, curioso.
- Credo di sì.. Perché me lo chiedi? - chiese Harry, sorpreso.
- Ricordi quando Piton mi ha messo in punizione? - domandò il rosso. Harry annuì. - Era una delle sere in cui era malato.. Ma in infermeria non c’era.
- Ne sei sicuro? - chiese il ragazzo.
L’amico annuì.
- Strano.. - commentò il bambino-che-è-sopravvissuto.
Hermione sospirò forte e i due ragazzi si girarono a guardarla, sospettosi.
- Ne sai qualcosa Hermione? - chiese Ron, assottigliando gli occhi.
- No. - rispose la ragazza, troppo in fretta per essere credibile.
Harry si alzò e le si avvicinò. - Non ti credo.
- Beh, dovresti.. E, comunque, non sono affari tuoi. - rispose la ragazza, saccente.
Ai due amici il tono di Hermione ricordò come parlava con loro durante il primo anno, prima che la salvassero da un troll di montagna.
- Io con Remus ci vivo! Certo che sono affari miei! - quasi urlò Harry, esasperato dal comportamento dell’amica.
- Invece no! Se vorrà darti spiegazioni sarà lui a decidere come e quando. - rispose lei. - Anche se mi stupisce davvero che in quasi tre anni tu non ci sia arrivato, è così ovvio.
Con quest’ultima uscita la ragazza si alzò e si diresse nel suo dormitorio a raccogliere la valigia per la partenza.
- Non sa niente nemmeno lei. - commentò Ron, per consolare l’amico. - Vuole solo vendicarsi per la storia della mappa..

Sirius andò a prendere i ragazzi alla stazione con un enorme sorriso stampato sul volto.
Era stato da solo per troppo tempo e avere Harry e i suoi amici intorno lo avrebbe distratto un po’ dal pensiero di Minus.
Arrivato a questo punto era ormai sicuro che si nascondesse sotto forma di topo quindi non restava altro che aspettare che venisse allo scoperto.
Del resto nessuno può vivere come topo per sempre e, prima o poi, il ratto avrebbe ceduto, ne era ormai certo. Anche a costo di inscenare un finto ritorno di Lord Voldemort Sirius avrebbe trovato e ucciso Codaliscia.
Accantonando i brutti pensieri in un angolo della mente Sirius attraversò il passaggio appena in tempo per vedere il grosso treno rosso fiammante entrare nel binario 9 e 3/4.
Dopo pochi istanti le porte si aprirono e uno sciame di studenti invase il binario.
Sirius si alzò sulle punte dei piedi e gli ci vollero diversi secondi per individuare una spettinata chioma corvina che si stava dirigendo verso di lui.
- Harry! - esclamò Felpato correndo incontro al suo figlioccio.
Quando si avvicinò abbastanza ai ragazzi notò che avevano tutti e tre un’espressione triste in volto. - Che cosa è successo? - chiese Sirius, preoccupato.
In tutta risposta Hermione gli allungò una lettera tutta stropicciata occupata da una scrittura grande e insicura, sbavata in molti punti.
Sirius la lesse in fretta. L’ippogrifo di Hagrid era stato condannato a morte.
- Mi dispiace per Hagrid.. Lo conosco da tanto tempo e so quanto si affezioni ai suoi animali.. Tutta colpa di quello stronzo di Lucius Malfoy! - commentò, irato. - Il suo bambino si fa un graffietto e lui subito deve mobilitare il ministero..
Ron ed Hermione lanciarono un’occhiata significativa ad Harry che scosse la testa, in treno avevano parlato a lungo e alla fine erano arrivati alla conclusione che Sirius non aveva parlato di Minus semplicemente perché non poteva.. Quindi non gli restava altro da fare che aspettare che il suo padrino gli rivelasse tutta la verità.
Raggiunsero l’appartamento grazie ad un’auto fornita dal ministero, Sirius aveva insistito per guidare lui stesso ma, dopo essersi dimostrato incapace persino di mettere in moto il mezzo, si era rassegnato e aveva ceduto il suo posto all’autista.
Una volta giunti a casa Ron ed Hermione andare a sistemare i bagagli e Sirius prese un attimo da parte Harry.
- Va tutto bene? - chiese, puntando gli occhi grigi in quelli verdi del ragazzo.
- Si. - rispose Harry, senza la minima esitazione.
- Perché nelle ultime lettere sembravi strano..
Ero un po’ di cattivo umore per la storia di Hogsmeade.. - inventò il ragazzo, senza fissare il padrino negli occhi.
Sirius lo guardò sospettoso ma, sapendo che non sarebbe riuscito a smuoverlo minimamente (aveva chiaramente ereditato la testardaggine da James) decise di lasciar perdere. Prima o poi avrebbe parlato.
- Per questa volta lascio perdere.. Ma sappi che scoprirò quello che mi nascondi.
Harry gli rivolse un sorriso a trentadue denti e sparì nella sua stanza.
Sirius aveva cominciato ad amare il Natale solo durante il primo anno ad Hogwarts.
James, infatti, lo aveva invitato a passare le feste a casa sua dopo che il suo migliore amico aveva ricevuto una lettera dai suoi genitori serpeverde in cui lo informavano che la sua presenza non era molto gradita.
Non che la cosa turbasse particolarmente Sirius, anzi. Il Natale a casa Black non era certo piacevole.
A casa Potter, invece, era fantastico: ci si alzava tardi, si aprivano i regali, si mangiavano i biscotti,   ci si alzava tardi..
Sirius amava rimanere a poltrire a letto il giorno di Natale.. Lo sapevano tutti..
Peccato che quell’anno non fu così.
Sirius fu svegliato da un grido proveniente dalla camera del figlioccio.
Si alzò in piedi di scatto e agguantò la bacchetta. Sempre correndo si infilò il primo paio di maglietta e pantaloni che trovò perché non poteva certo piombare nella camera del suo figlioccio in boxer!
Ancora assonnato caracollò nella stanza di Harry dove trovò Hermione in pigiama con un grosso gatto rosso in braccio, Ron a bocca aperta e Harry sommerso di carta da regalo con una firebolt nuova fiammante tra le braccia.
- Vedo che hai aperto il tuo regalo.. - disse Sirius, con un ghigno malandrino stampato sul viso. - Allora? Chi è il miglior padrino del mondo?
Harry uscì dalla catalessi per lanciare uno sguardo stupefatto al padrino: - è una Firebolt!
Sirius sorrise, compiaciuto. - Esatto.
- Una firebolt! - esclamò di nuovo Harry, stringendo il manico di scopa talmente forte che probabilmente temeva che sarebbe svanito da un momento all’altro.
- Una Firebolt! - si unì al coro Ron.
Hermione, dall’altro lato della stanza, sbuffò e alzò gli occhi al cielo borbottando qualcosa che assomigliava vagamente a “Maschi!”.
- Non mi hai ancora risposto.. - scherzò Sirius. - Sono o non sono il miglior padrino del mondo?
Harry alzò gli occhi su Felpato e sorrise.
- Uhm.. Credo ancora che i miei genitori siano stati degli irresponsabili a lasciarmi a te e non a Remus ma.. sì. Sei il padrino migliore del mondo! - scherzò Harry.
Sirius gettò la testa all’indietro e fece una risata simile ad un latrato.
- Hai ragione, piccoletto! - gli gettò un braccio attorno alle spalle. - Forza, andiamo a fare colazione!
- Quando arriva Remus? - chiese Harry, mentre si sedevano al tavolo della cucina per fare colazione.
- Domani, credo.. - rispose Sirius, alzando le spalle. - Purtroppo si è sentito male e non se la sentiva di viaggiare..
- Ma non doveva provare delle cure sperimentali? - chiese Harry, sospettoso.
Sirius sussultò. Fece per dire qualcosa ma Hermione venne in suo aiuto.
- Le cure sperimentali non sono mai sicure. - disse la ragazza. - Magari si è sentito male..
Sirius lanciò un’occhiata ad Hermione.
Che sapesse la verità?
Certamente non gli risultava molto difficile credere che l’intelligente grifondoro avesse scoperto la verità prima di tutti i suoi compagni. Ormai la conosceva da abbastanza tempo per sapere che non c’era motivo di preoccuparsi, da quanto sembrava aveva mantenuto il segreto anche con Harry e Ron.
Fortunatamente il discorso fu sviato dall’arrivo dei Tonks.
Il giorno di Natale passò sereno come tutti gli altri anni e, come ogni anno, Tonks rimase per una partita a palle di neve con i ragazzi.
Era ormai tardi quando se ne andò. Stava per uscire di casa quando Sirius la fermò.
- Di norma non lo farei.. Ma.. - iniziò Sirius. - Ti devo chiedere un favore..
Dora sorrise. - Certo! Tutto quello che vuoi!
- Uhm.. Domani dovrei andare a prendere Remus ad Hogwarts ma.. Non mi fido a lasciare da soli i ragazzi.. Così mi chiedevo se..
- Se potessi guardarli io mentre non ci sei? - gli venne in aiuto la cugina.
- Veramente volevo chiederti se potevi andare te a prendere Remus. - le rispose Sirius, con un sorriso che la ragazza non trovò rassicurante.
Arrossì e i suoi capelli divennero rossi. Quando se ne rese contò arrossì ancora di più.
- Ehm.. Sì.. C-certo! -  rispose, imbarazzata.
- Bene. - ghignò Sirius. - Vai e conquista. - aggiunse Sirius, a voce bassa.
- Cosa?
- Niente.. Niente.. Stai tranquilla. 

Remus sedeva nel suo ufficio fissando l’orologio.
Sirius era già in ritardo di mezz’ora.
Quando quella mattina aveva ricevuto una sua lettera in cui lo informava che ci sarebbe stata una “sorpresa” Lunastorta aveva sperato che la sorpresa fosse che per una volta sarebbe arrivato in orario.
Ma evidentemente non era quella.
Pochi istanti dopo sentì bussare alla porta e il professor Silente e Ninfadora Tonks entrarono nella stanza.
- Ho trovato questa signorina che vagava nel castello alla ricerca del tuo ufficio.. - disse Silente, strizzando un occhio. - Ho pensato di portarla direttamente da te.
- La ringrazio ancora professor Silente! - gli disse Tonks, diventando rossa.
Silente le fece un ultimo sorriso e uscì dallo studio.
- Ciao Remus. - disse Tonks, avvicinandosi alla cattedra e inciampando in un vecchio tappeto. Cadde a terra ma subito scattò in piedi, arrossendo.
- Stai- stai bene? - le chiese Remus, arrossendo a sua volta.
- Sì. Ci sono abituata. - sorrise lei. - Sono venuta a prenderti.
Remus prese mentalmente appunto di maledire Sirius. Quindi questa era la sorpresa!
- Ok. - fu l’unica cosa che Remus riuscì a dire.
Tonks assunse un’espressione ferita. - Preferivi venisse Sirius? Era impegnato con i ragazzi così mi ha chiesto questo favore.. Non pensavo che ti avrebbe dato fastidio..
Remus si diede mentalmente dello stupido.
- No.. Non intendevo questo.. Sono.. Mi fa piacere che sia venuta tu..
Tonks sorrise. - Ne sono felice! Allora andiamo a casa professore! I ragazzi ti stanno aspettando!
Tonks prese Remus a braccetto e, dopo aver messo in tasca i bagagli del professore in precedenza rimpiccioliti, uscirono dal castello.
- Come stai? - gli chiese la ragazza.
- Un po’ stanco ma.. Ormai ci sono abituato..
- Ma che cos’hai esattamente? Cosa ti fa’ stare così male?
- è complicato da spiegare. - rispose Remus e poi tacque.
- Non è poi così complicato.. - commentò la ragazza, piano.
- Cos’hai detto? - chiese Remus, preoccupato.
Tonks, senza nemmeno dargli il tempo di rispondere, lo prese per un braccio e si smaterializzarono davanti alla porta di casa.
Sirius li aspettava con la porta aperta.
Era appoggiato allo stipite e aveva un sorrisetto sulle labbra.
Quando Remus e Tonks lo raggiunsero fece un passo indietro e indicò una cosa sopra le loro teste.
- Vischio. - disse Felpato, sorridendo malandrino.
Remus lo guardò come se volesse ucciderlo, Tonks arrossì.
- Black io ti uccido. - disse Remus, velenoso.
- Bisogna rispettare le tradizioni Remus.. - rispose l’altro, ridendo.
Il licantropo fece per ribattere ma Tonks, rossa in viso, gli stampò un veloce bacio a stampo sulle labbra e si smaterializzò.
Remus rimase a guardare imbambolato il punto dove la ragazza era sparita.
- Piaciuto? - ghignò Sirius.
Remus gli rispose con un basso ringhio.
- Prego! - disse Felpato, gettando la testa all’indietro e ridendo forte.

ANGOLO DELL’AUTRICE:
Eccomi con il nuovo capitolo !
Vi è piaciuto??? Spero di sì, anche se è un capitolo di passaggio :)
è arrivata la Firebolt!!! Ovviamente la McGrannitt non aveva motivi per sequestrarla quindi Harry può godersi in pace la sua scopa!
Poi.. A me non dispiacerebbe che Sirius piombasse in camera mia in boxer.. Ma non ditelo al mio ragazzo! Ahahahah! E scommetto che non dispiacerebbe nemmeno alle ragazze che leggono questa fanfiction.. (Una a caso.. Che spero aggiorni in fretta perché sto sclerando.. )
Poi mi sono resa conto che era da tanto che non scrivevo di una delle mie coppie preferite, uccisa brutalmente da quell’assassina che si spaccia per scrittrice.. I Remus/Tonks!!!
Bacetto a stampo per il lupacchiotto!
Un piccolo chiarimento.. Tonks sa del segreto di Remus. Una ragazza intelligente come lei non può non averlo capito, poi è pure un Auror! (tecnicamente un quasi-auror, ma non importa..)
Sirius versione fatina-delle-coppie lo adoro e voi?
Grazie a tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: alwais, anna4evermakeup, piccolo_uragano_, Celeste98, ElleXfile, dirkfelpy89 e fabio130! Devo ancora rispondere alle recensioni di tutti ma sono sommersa dagli esami! Giuro che vi risponderò, lo prometto!
Ci vediamo il prossimo capitolo!!
Baci,
gossip_girl
P.S. Ho scritto una one-shot sui Solangelo (chi è semidio oltre che mago/strega sa di chi sto parlando) se vi va di passare a leggerla vi aspetto nella sezione Percy Jackson! La mia primissima slash!

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


- Non capisco perché tu non ci voglia dire che cos’ha Remus! - sbuffò Harry, infastidito dal comportamento dell’amica.

- Te lo ripeterò per l’ultima volta: non sono affari tuoi! - rispose Hermione. - Ora ti conviene muoverti. Remus ti starà aspettando.

L’idea delle lezioni anti-dissennatore parve distrarre Harry dal pensiero della misteriosa malattia di Remus.

Si precipitò fuori dal buco del ritratto e raggiunse in fretta l’aula vuota che avrebbero usato per le lezioni.

Remus lo aspettava seduto sulla scrivania con un piccolo armadietto appoggiato ai suoi piedi.

- Ciao Remus! - disse Harry. 

- Harry, eccoti! - esclamò Lunastorta, lievemente preoccupato. - Allora.. Sei pronto?

Harry annuì, emozionato.

- Bene. - disse Remus, passandosi una mano tra i capelli, sempre più preoccupato. - Dunque.. L’incantesimo che voglio insegnarti è molto complesso. Molto al di sopra del Fattucchiere Ordinario, si chiama Incanto Patronus. Pronuncia dopo di me: expecto patronum.

- Expecto patronum. - ripeté Harry.

- Bene. Il patronus è una specie di barriera tra te e il dissennatore.

- Pensavo che il patronus schiacciasse il dissennatore o una cosa del genere.. - commentò Harry, confuso.

- Un vero patronus lo fa’ ma se riuscissi anche solo a produrre questa “barriera” sarebbe già un gran risultato.

- Mi aiuterà a difendermi durante le partite?

- Ti darà il tempo necessario a tornare a terra. Comunque dopo l’ultima volta non oseranno tornare di nuovo nel territorio del castello. 

- Lo spero.

- Comunque.. Per produrre un patronus devi trovare un ricordo felice, il più felice che hai. Creerà appunto questa barriera di cui il dissennatore si nutrirà. Ne hai già uno?

- Sì. - rispose Harry, sicuro di sé.

Remus si sedette a fatica su una sedia e Harry, per l’ennesima volta nell’ultimo periodo, si chiese cosa potesse ridurre un uomo così giovane così. Ma accantonò i pensieri in un angolo della testa per tornare a concentrarsi sull’incantesimo.

- Ripeti dopo di me: expecto patronum!

- Expecto patronum.. Expecto patrono.. No.. Patronum.. Expecto patronum! 

Una striscia argentea schizzò fuori dalla bacchetta di Harry.

- Hai visto Remus? Ha funzionato! - disse, agitato.

Lunastorta gli sorrise, incoraggiante.

- Sei pronto a provarci con un vero dissennatore?

Harry strinse più forte la bacchetta e annuì.

Remus si avvicinò all’armadietto e sollevò il coperchio.

Il gelo scese immediatamente nella stanza e una mano scheletrica spuntò dall’armadietto.

Era il dissennatore più terrificante che Harry avesse mai visto.

Il rumore del suo risucchiò risuonò forte nella stanza. Harry fece istintivamente un passo indietro e sollevò la bacchetta.

- Expecto Patronum! - urlò e un sottilissimo filo argenteo uscì dalla punto della sua bacchetta ma svanì dopo pochi secondi.

La vista di Harry divenne meno chiara e in pochi secondi l’intera classe svanì.

- No, Harry no!

- Spostati stupida, spostati!

- Harry no, ti prego!

- Avada Kedavra! 

- Harry!

Harry ritornò rapido alla vita. Remus era accucciato vicino a lui con un’espressione preoccupata sul volto.

Il ragazzo si asciugò un rivolo di sudore che gli stava scendendo lungo la tempia.

Si mise a sedere a fatica e accettò la cioccorana che Remus gli stava porgendo con un sorriso.

- Per te il cioccolato è il rimedio a tutto, Remus ?

Remus gli rispose con un sorrisetto divertito, allungando la mano a scompigliargli i capelli.

- Il cioccolato è davvero un rimedio ai dissennatori, ragazzino! - disse, falsamente offeso. Poi assunse un’espressione più seria. - A proposito, Harry.. Non so se è davvero il caso di continuare.. Se non te la senti..

- Certo che me la sento! - esclamò Harry, balzando subito in piedi, lievemente traballante. - Devo farcela! E se i dissennatori dovessero tornare alla prossima partita? Perderemmo ogni chance di vincere la coppa! 

- Solo il figlio di James Potter può tentare di imparare uno degli incantesimi più complessi solo per una partita.. - commentò Remus, a metà tra il divertito e il preoccupato. - E va bene.. Riproviamo.. Sei pronto?

Harry strinse la presa sulla bacchetta e annuì. Remus sollevò il coperchio dell’armadietto.

La stanza diventò di nuovo gelida e buia. 

Il dissennatore avanzò rantolando; una mano in putrefazione si tese verso Harry..

- Expecto Patronum! - urlò Harry. - Expecto Patronum! Expecto Pat..

Una nebbiolina bianca oscurò i suoi sensi.. Grandi forme sfocate si muovevano attorno a lui.. Poi si udì una nuova voce, la voce di un uomo, che gridava, preso dal panico..

- Lily, prendi Harry e scappa! è lui! Scappa! Corri! Io cerco di trattenerlo.. 

Il rumore di qualcuno che si precipita fuori da una stanza.. La porta che si spalanca.. Una risata acuta..

- Harry! Harry.. Svegliati..

Remus lo stava schiaffeggiando e questa volta Harry ci mise un po’ di più a capire perché si trovasse steso sul pavimento gelido.

Passandosi una mano sul viso si accorse di averlo bagnato di lacrime. Se le asciugò in fretta con la manica della veste prima di alzarsi.

- Remus.. Questa volta ho sentito mio padre..

- Hai sentito James? - chiese Remus, con una strana voce.

- Sì.. Ho sentito i suoi ultimi istanti di vita.. Prima che Voldemort lo uccidesse..- rispose Harry, con un filo di voce.

Remus impallidì e dovette sedersi a causa del tremore alle gambe. - Gli ultimi istanti di vita di James.. - balbettò il licantropo, piano.

- Lui ha.. Lui ha urlato a mia madre di scappare mentre tentava di trattenere Voldemort ma.. - Harry si interruppe e tacque.

Remus si alzò e andò a posargli una mano sulla spalla. - Tuo padre era una persona straordinaria e avrebbe fatto di tutto per proteggere te e tua madre.. Io lo so perché bastava vedere l’espressione sui suoi occhi per capire quanto vi amava. Sono stato suo amico per dieci anni ed era la persona più generosa, coraggiosa e leale che io abbia mai incontrato.

“Ma si fidava troppo..” pensò Harry e, forse condizionato a causa di quanto aveva sentito ai Tre Manici di Scopa, gli sembrò di leggere lo stesso negli occhi di Remus.

Il ragazzo si mise dritto e recuperò la bacchetta che prima gli era caduta a terra. - Continuiamo?Credo che il mio ricordo non fosse abbastanza felice..

Remus non sembrava molto convinto ma annuì. 

Harry strinse la presa sulla bacchetta fino a quando le sue nocche sbiancarono. Cercò di pensare a tutti i momenti felici della sua vita e si diede mentalmente dello stupido. Il giorno in cui Remus e Sirius lo avevano portato via dai Dursley! Se non era un ricordo felice quello! 

- Sei pronto? - gli chiese Remus. 

- Prontissimo. - rispose Harry.

 

Remus chiuse la porta dell’ufficio. 

Harry era appena andato via.

La prima lezione si era conclusa con una piccola vittoria: Harry era finalmente riuscito a produrre una leggera nebbia abbastanza forte da trattenere il dissennatore per un po’.

Se solo non sentisse ogni volta gli ultimi istanti di vita dei suoi genitori..

Il rumore delle fiamme del camino lo fece voltare. Le fiamme divennero alte e verdi e un uomo con lunghi capelli neri apparve nel camino.

- Remus so che non dovrei essere qui ma a casa mi sento solo come un cane; se capisci quanto è ironica la cosa.. - borbottò Sirius Black, uscendo dal camino. 

Quando si accorse dell’espressione di Remus si fece subito serio.

- Stavamo facendo le lezioni Anti-Dissennatore quando Harry è svenuto.. Sirius.. Ha sentito James.. - spiegò Remus.

- In che senso ha sentito James? - chiese Sirius, temendo già la risposta.

- Ha sentito i suoi ultimi istanti di vita..

- Ti ha raccontato cosa ha sentito?

Remus alzò lo sguardo a fissare Sirius. La sua espressione non gli piacque affatto ma annuì.

- Dimmelo.

- Sirius.. Non mi sembra il caso.. - tentò di dissuaderlo. 

- Dimmelo.

- Così ti fai solo del male da solo..

- Ti prego.. - supplicò Sirius, riuscendo comunque a mantenere un tono che non ammetteva repliche. - Ho bisogno di saperlo.. Voglio poter raccontare a Minus ogni dettaglio prima di ucciderlo.

Remus, sconfitto, annuì e, senza tralasciare niente raccontò ciò che Harry gli aveva riportato.

Alla fine del racconto Sirius era pallido e immobile.

- Chissà cosa dirà Minus, anzi, Codaliscia - Sirius sputò quest'ultimo nome con disprezzo. - quando li racconterò degli ultimi istanti di vita di James, Ramoso.. Quante volte lo abbiamo salvato dai serpeverde, Remus? QUANTE?! Quante volte gli abbiamo ripetuto che non doveva sentirsi inferiore a nessuno?!

- Troppe, Sirius.. Evidentemente ho preso un po’ troppo alla lettera ciò che gli abbiamo insegnato.. Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.. Evidentemente solo per tre di noi si trattava di un semplice scherzo..

 

Caro Harry,

Come sai? 

Remus mi ha detto che le tue lezioni Anti-Dissennatore stanno andando bene.

E il Quidditch? 

Per il bene di tutti ricorda a Mocciosus di lavarsi i capelli.

Sirius

 

Caro Sirius,

Ormai lo conosci da anni.. Sai che è una causa persa.. Poi mi manca solo un’altra punizione da scontare..

Le lezioni Anti-Dissennatore? Remus è troppo ottimista.. 

Per quanto riguarda il Quidditch Baston è fiducioso, spero di non deluderlo.

Harry

 

Sirius Black osservava immobile il suo ufficio dalla porta.

I mangiamorte dovevano essere evasi da Azkaban in massa per vendicarsi su di lui nel peggiore dei modi. 

Era l’unica soluzione accettabile e minimamente plausibile per la condizione in cui versava il suo ufficio.

Tutto era ordinato in anonime scatole bianche, le vecchie pergamene erano sparite dalla scrivania e catalogate secondo codice ignoto in alcuni raccoglitori ordinatamente riposti in una mensola. La gigantografia del manifesto carcerario di sua cugina Bellatrix, ovvero il bersaglio per freccette di Sirius, era stato staccato dal muro ora imbiancato di fresco.

No, forse i mangiamorte gli avrebbero devastato l’ufficio e probabilmente la moquette sarebbe già macchiata dal sangue di qualche collega innocente.. 

Tutto sarebbe stato meglio di questo. Perché nessuno può toccare le cose di Sirius Black e tantomeno riordinarle senza il suo permesso.

E solo una persona è tanto zelante e stupida da fare una cosa del genere.. 

E la pagherà cara..

Con un falsissimo sorriso Sirius si avvicinò al banco informazioni all’ingresso.

- - Martin? - chiese al mago all’ingresso. - Hai per caso visto il mio stagista? Credo sia ora dell’allenamento pratico.. 

 

Gentile Signor Black,

Vorrei ricordarle che è severamente vietato testare incantesimi sugli stagisti dell’Accademia Auror.. 

Il fatto che lei abbia ripetutamente schiantato un nostro studente costituisce una grave mancanza di rispetto del nostro regolamento e della morale dell’Accademia.

Se ha problemi con i nostri studenti la prego di rivolgersi direttamente a me.

Sperando che un fatto di tale gravità non si ripeta le porgo cordiali saluti,

Gemma Duvall, direttrice dell’Accademia Auror

 

Gentile Gemma,

Posso chiamarla Gemma, vero? 

Stavo solo cercando di insegnare al ragazzo i meccanismi basilari di difesa.

E che non si riordina il mio ufficio senza il mio esplicito permesso.

Cordiali saluti,

Sirius Black

 

- Posso sapere perché hai trattato così male il povero John ?! - chiese Tonks, entrando nell’ufficio di Sirius sbattendo la porta.

- Perché ti interessa tanto l’idiota? - rispose il cugino, candido.

Tonks gli lanciò un’occhiata eloquente. 

- Uscite insieme?! - sbottò Sirius. - Con lui?!

- Sì. - risposa Tonks con aria di sfida.

- Ma è solo un moccioso idiota! Poi non assomiglia per niente a Remus!

Tonks arrossì furiosamente. - Cosa c’entra Remus? 

- Niente. - rispose Felpato, con aria innocente.

- Sei impossibile! - urlò la ragazza, uscendo dall’ufficio come una furia.

- Lo so. -sorrise Felpato, mettendosi più comodo sulla sedia.

 

Caro Harry,

Come stai? Remus mi ha detto che il tuo Patronus sta migliorando.

Vedrai che alla prossima partita nulla ti potrà fermare!

Sirius

 

Caro Sirius,

Remus continua ad essere troppo ottimista..

Ultimamente svengo sempre.. 

Harry

 

Caro Sirius,

Sono preoccupato per Harry..

Credo che ultimamente non stia provando nemmeno a contrastare il dissennatore.

Credo sia perché così è l’unico modo per ascoltare le voci dei suoi genitori.. Anche se testardo com’è non lo ammetterà mai..

Remus

 

Harry,

C’è qualcosa che mi stai nascondendo?

Sirius

 

Sirius,

No. E tu?

Harry

 

Remus.

Harry crede che gli stiamo nascondendo qualcosa. 

Sirius

 

Sirius,

Non lo so.. 

In fondo gli stiamo solo nascondendo la mia licantropia e il fatto che i suoi genitori sono stati traditi da uno dei loro migliori amici.. Il vero motivo per cui sei stato in carcere..

Che vuoi che sia?!

Remus

 

Lunastorta,

Sarcasmo! Sei per caso in quel periodo del mese?

Poi sei tu che non vuoi rivelare ad Harry del tuo “piccolo problema peloso” !

Sirius

 

Strozzati Felpato.

Remus

 

ANGOLO AUTRICE:

Angolo di Sirius:

Ciao a tutti! è il bellissimo e bravissimo Felpato che vi parla!  

L’autrice è troppo imbarazzata per la sua lunga e ingiustificata assenza per avere il coraggio di scrivere l’angolo autrice così lo ha lasciato a me! 

Uhm.. No.. Non posso far scrivere l’angolo autrice da Sirius.. Devo imparare ad accettare le mie responsabilità XD 

So che ho davvero poche giustificazioni per la mia assenza ma ci proverò comunque..

Intanto, sono sopravvissuta al mio primo scavo archeologico! 

Perché, pur vedendoci come Indiana Jones o Lara Croft, noi studenti di archeologia non siamo altro che la manodopera a zero costo: ovvero gli scavatori che, nelle scene iniziali di ogni film sull’archeologia che si rispetti muoiono in maniera lenta e dolorosa nei primi fotogrammi! Ovvero quelli che, ne “La Mummia” vengono mangiati dagli scarafaggi o sciolti a causa del vapore bollente!

Comunque, come ho già detto a piccolo_uragano_ tornata a casa ho dovuto occuparmi dell’altra UNI della mia vita, ovvero quella che finisce per “-versità”.. 

Oltretutto il mio micio è sparito da più di due settimane quindi non ero molto dell’umore di scrivere.. 

Coooomunque..

Spero che il capitolo dei patronus vi sia piaciuto :) Il rapporto tra Harry e Remus è molto diverso rispetto a quello di Zia Row, ma, a differenza del libro, hanno un rapporto molto più stretto.. Se penso che nel libro Harry lo chiama per nome solo ne “I doni della morte”.. 

SIRIUS COMPIE GLI ANNI IL 3 NOVEMBRE!!!!! FORZA SCOZIA!! NON SEGUO IL RUGBY MA NON IMPORTA!!! (Chi segue Jo su twitter sa di che cosa sto parlando XD).

Comunque in giornata vi arriverà anche una “sorpresa”, una raccolta di dieci drabble sugli anni di amicizia tra James e Sirius, una per ogni anno fino al 3 novembre 1981.. Ultimo capitolo che verrà pubblicato, appunto, in occasione del compleanno di Padfoot !

Grazie a tutti coloro che leggono e recensiscono, non avete idea di quanto tutto questo sia importante per me <3

Vi adoro <3  

Baci,

gossip_girl

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Sirius! 

Abbiamo vinto contro corvonero! Se vinciamo di più di cinquanta punti contro serpeverde vinciamo la coppa! Ho pure spedito un patronus contro Malfoy! Un vero patronus! Remus me l’ha confermato.

Sarebbe tutto fantastico se solo Ron ed Hermione si parlassero.. Il gatto di Hermione ha mangiato Crosta, il topo di Ron.. Non si parlano da allora..

Ora torno alla festa.

Harry

 

 

- Peter, vieni fuori!! - urlava Sirius, chiamando il traditore. - Se vieni fuori potrei considerare di non farti soffrire troppo prima di ucciderti!

Sentì il rumore di piccoli passi accanto a lui e si girò di colpo, facendo luce con la bacchetta.

- Coraggio Peter.. Non fare il codardo.. 

Ad un tratto Sirius inciampò su qualcosa e cadde a terra. 

Si girò, facendo luce con la bacchetta: era Harry.

Gli occhi verdi, spalancati, lo guardavano senza veramente vederlo.

- Harry.. N-no.. NO!!

- Mi cercavi, Sirius? - Sirius alzò lo sguardo verso la direzione dalla quale proveniva la voce.

Peter Minus lo guardava, ghignando.

- Fatto il misfatto, Sirius.

Sirius si svegliò di colpo, madido di sudore. 

Era sempre il solito incubo. Ultimamente, però, lo sognava più spesso del solito.

Forse era giunto il momento di usare quelle parole d’ordine rubate nell’ufficio degli Auror incaricati alla difesa del castello..

 

Sirius avanzava piano nei corridoi del castello immerso nel buio. 

Doveva raggiungere la torre di grifondoro senza essere scoperto.

Aveva davvero bisogno di parlare con Harry. 

Aveva rubato la parola d’ordine agli Auror incaricati di proteggere il castello, quindi il problema del giorno di Halloween non si sarebbe ripresentato.

Dopo aver sussurrato la parola d’ordine ad una mezza addormentata signora Grassa era entrato in sala comune e aveva preso le scale fino al dormitorio di Harry.

Si era trovato davanti cinque letti con le tende scalate tirate.

E ora quale sarà il letto di Harry? pensò, sbuffando. La mia solita fortuna.

Sirius si diresse verso un letto a caso e scostò piano le tende.

Una figura scura riposava tra le coperte.

Si avvicinò piano per tentare di vedere meglio chi fosse quando la figura aprì gli occhi di scatto.

- Aaaaaahhhhhhhh!!!! 

No, decisamente non era Harry.

- Ssshhhhh! Ron! 

- Sirius! Miseriaccia, mi hai spaventato! 

La luce si accese.

- Che cosa sta succedendo qui? - chiese la voce assonnata di Harry.

- Harry! - esclamò Sirius, seriamente felice di vederlo. - Volevo solo vedere come stai!

Neville, Seamus e Dean, nel frattempo, osservavano la scena a bocca aperta.

- Certo, e venirmi a trovare nel cuore della notte svegliando l’intera torre di grifondoro era la soluzione migliore! - esclamò Harry, sarcastico.

- Tanto vi siete svegliati solo voi! Prova a pensare se avessi svegliato la McGrannitt.. Quello sì che sarebbe stato un problema!

- Io non canterei vittoria troppo presto, Black!

La McGranitt, in vestaglia scozzese, li fissava dalla porta.

 

 

 

In fondo te la sei cercata..

Remus

 

 

Non dirlo, Lupin.

Sirius

 

 

Sei l’unico studente che riesce a prendere punizioni anche se hai finito Hogwarts una quindicina di anni fa’!

Che cos’è che ti ha fatto fare? Lucidare i trofei?

Remus

 

 

Pulire i vasi dell’infermeria.. 

Mi ha detto che o accettavo la punizione senza fiatare o andava a dire a Silente che ero assolutamente inadatto a fare da tutore ad Harry.

Sirius

 

Ahahahah! Aspetta che lo sappia Harry!

Remus

 

 

 

- Lupin devo parlarti. - tuonò la voce di Piton.

Remus, che stava preparando la lezione per il lunedì successivo, si girò verso il camino, perplesso.

Che cosa poteva volere Severus da lui?

Si alzò di malavoglia e si diresse verso il camino, dopo aver preso una manciata di polvere dal vecchio vaso sulla sua scrivania.

- Ufficio di Severus Piton! 

Uscì dal camino spazzolandosi con una mano gli abiti lisi.

La scena che gli si parò davanti non era poi così surreale: Piton era in piedi, furente, davanti alla scrivania, sulla sedia di fronte era seduto Harry che alzò appena lo sguardo su di lui per poi riabbassare subito gli occhi, colpevole.

- Mi hai chiamato, Severus? - chiese Remus, dolcemente.

- Ma certo. - replicò Piton, il viso contorto per la rabbia, mentre tornava alla scrivania. - Ho appena chiesto a Potter di vuotare le tasche. Ho trovato questo.

Piton indicò un vecchio foglio di pergamena sulla sua scrivania. 

La mappa del malandrino.

A Remus il cuore mancò un battito. Alzò appena lo sguardo per capire se Harry avesse notato qualcosa di strano e, effettivamente, Harry lo fissava con espressione curiosa. 

- Ebbene? - chiese Piton, furioso.

Remus continuava a fissare la mappa, cercando di escogitare in fretta una storia che Piton potrebbe bersi.

- Ebbene? - rincarò Piton. - Questo manufatto è chiaramente pieno di magia oscura. Dovrebbe essere la tua specialità, Lupin. Come credi che Potter si sia procurato un manufatto simile?

Remus, con una rapida occhiata, intimò ad Harry di non interromperlo.

- Pieno di magia oscura? Lo pensi davvero, Severus? Io penso sia un pezzo di pergamena incantato per insultare chiunque lo legga. Infantile ma certo non pericoloso.. Immagino che Harry l’abbia trovato in un negozio di scherzi..

Harry si affrettò ad annuire convinto alle parole di Remus.

- Davvero? - disse Piton. La sua mascella si era irrigidita dalla rabbia. - Credi che un negozio di scherzi potrebbe vendergli una cosa del genere? Non credi che sia più probabile che l’abbia avuta direttamente da chi l’ha fatta?

Remus assunse la sua miglior espressione perplessa. 

- Vuoi dire dal signor Codaliscia o da un altro di questi signori? - chiese. - Harry, conosci qualcuna di queste persone?

No. - rispose in fretta Harry.

Giusto in tempo Ron entrò di corsa nello studio, tenendosi una mano sul petto dolorante.

- L’ho.. data.. io.. a.. Harry.. - disse ansimando. - L’ho.. comprata.. da Zonko.. un sacco di tempo fa’..

- Bene! - esclamò Remus, battendo le mani e guardandosi attorno allegramente. - La faccenda è chiarita! Severus, la prendo io d’accordo? - ripiegò la mappa e se la infilò sotto la giacca. - Harry, Ron, venite con me, devo parlarvi del tema sui Vampiri.. se permetti, Severus..

Harry non osò guardare Piton mentre usciva dall’aula. Lui, Remus e Ron non parlarono fino a quando non ebbero raggiunto l’aula di difesa contro le arti oscure.

- Remus, io.. - iniziò Harry.

- Non voglio sentire alcuna spiegazione. Questa mappa fu requisita da Mastro Gazza molti anni fa’ e vorrei davvero sapere come ne sei entrato in possesso. Sì so che è una mappa. - confermò, davanti agli sguardi stupiti di Harry e Ron. - E sono esterrefatto dal fatto che tu non l’abbia consegnata. E non posso restituirtela.

- Perché Piton pensava che l’avessi avuta direttamente da chi l’ha fatta?

- Perché.. Perché queste persone avrebbero trovato estremamente divertente attirarti fuori dal castello..

Li conosci ?! - Harry era stupefatto. 

- Li ho visti.. Una volta.. - tagliò corto Remus. - Quello che mi stupisce, Harry, è che di fronte alle richieste di tutti di restare dentro al castello tu scegli di uscire di nascosto senza avvisare me, Sirius o chiunque altro! Non ti è venuto in mente che se persino Sirius, che non è certo un esempio di maturità, ti chiede di restare al castello un motivo ci deve pur essere?! Hai idea di quanto può essere pericoloso Peter Minus?! I tuoi genitori hanno dato la loro vita per la tua.. Bel modo di ricambiarli.. Sappi che è l’ultima volta che ti copro le spalle.

Harry annuì e lui e Ron uscirono con aria depressa dall’ufficio.

Remus guardò la mappa nella sua mano. Ma come ha fatto a finire nelle mani di Harry? Si domandò, perplesso.

Doveva parlare con Sirius.

Scrisse velocemente un biglietto che lasciò sulla scrivania, entrò nel camino e scandì l’indirizzo.

Uscì dal camino e si spazzolò gli abiti.

- Remus! - esclamò Sirius, vedendolo uscire dal camino. - Che cosa ci fai qui?

Remus, senza proferir parola, mise una mano nella tasca del mantello e, tirata fuori la mappa ripiegata, la porse a Sirius.

Felpato lo guardò a bocca aperta.

- Come hai fatto a riprenderla? - chiese a Lunastorta, con un ghigno. - Ti sei intrufolato nell’ufficio di Gazza.

- Hai dato la mappa ad Harry? - chiese invece Remus, serio.

Sirius lo guardò senza capire.

- Certo che no. - rispose. - Come avrei potuto farlo? Era nell’ufficio di Gazza!

-  L’aveva Harry. 

- Scusa?

- Harry la usava per andare ad Hogsmeade di nascosto. Ma oggi Draco Malfoy l’ha visto e l’ha denunciato a Piton che l’ha trovata facendogli svuotare le tasche.

- Mocciosus ha trovato la mappa?! - esclamò Sirius, sconvolto. - Spero che non sia riuscito ad aprirla! 

Remus rispose con un sorrisetto. 

- No, direi proprio di no. Aprila.

Sirius aprì la mappa e, dopo avergli lanciato un’occhiata, scoppiò a ridere con la sua risata simile ad un latrato.

"Il signor Lunastorta porge i suoi ossequi al professor Piton e lo prega di tenere il suo naso mostruosamente lungo fuori dagli affari altrui”

"Il signor Ramoso è d'accordo con il signor Lunastorta e ci tiene ad aggiungere che il professor Piton è un brutto idiota”

"Il signor Felpato vorrebbe sottolineare il suo stupore per il fatto che un tale imbecille sia diventato professore.” 

"Il signor Codaliscia augura buona giornata al professor Piton e gli dà un consiglio: lavati i capelli, sporcaccione”

- Non riesco a credere che l’incantesimo Anti-Mocciosus abbia funzionato! - esclamò Sirius, tra le risate. - Ahahahah! Pensa alla faccia che avrebbe fatto Ramoso!  

- Severus credeva che l’avessimo data noi ad Harry. - commentò Remus.

- Quindi sa che cos’è? 

- Probabilmente sospetta qualcosa.. Mi ha chiesto se Harry l’avesse avuta direttamente da chi l’ha fatta..

- E tu?

- Gli ho detto che l’ha comprata da Zonko.

- Ma come ha fatto ad averla?

Remus sospirò. 

- Vorrei saperlo anch’io.. 

- Sospetta qualcosa? 

- No. Mi ha chiesto come facevo a sapere che fosse una mappa, ma ha capito che non ero dell’umore di rispondere alle sue domande. Gliel’ho sequestrata, ovviamente.

- Che cosa?! - saltò su Sirius. - Ma è sua! L’ha ereditata, è sua di diritto!

Remus lo fulminò con lo sguardo.

- E se Minus la trova?! Harry l’ha già usata per uscire dal castello di nascosto, hai idea di quanto può essere pericoloso?! Poi sono un suo insegnante! Se sapesse la verità su Minus, tutta la verità, sarebbe un conto.. Quando gli racconteremo dei Malandrini gli consegneremo anche la mappa, va bene?

Sirius annuì, di controvoglia. 

- Ma fino ad allora.. Questa la tengo io!

No! - esclamò Sirius, offeso. - Sei un insegnante! Potresti usarla per mettere in punizione! Sarebbe un oltraggio! La terrò io! 

Sirius fece uno scatto per prenderla ma Remus fu più veloce e, con un sorrisetto, ripose la mappa nella tasca del mantello.

- L’ho trovata io e la tengo io! Giuro solennemente che non la userò per le punizioni.

Sirius si imbronciò. 

 

Sirius!

Abbiamo vinto l’ultima partita della stagione! Grifondoro ha vinto la coppa di Quidditch!!

Baston è scoppiato a piangere dalla gioia! E anche la McGrannitt!

Harry

 

Harry ha preso il boccino!! Grifondoro ha vinto la coppa!! Abbiamo vinto!!

Remus

 

Remus,

Gli insegnanti non dovrebbero essere imparziali?

Sirius

 

Sirius,

Al diavolo l’imparzialità! Prima di qualunque altra cosa sono un Malandrino! Il figlio di Ramoso ha appena visto la sua prima coppa del Quidditch!! 

Remus

 

Caro Harry,

Sei stato bravissimo, sono davvero orgoglioso di te! Ma quello che più importa è che hai battuto i serpeverde! Tuo padre sarebbe stato fiero di te.

 

Caro Sirius,

Non riesco a credere che quest’anno non andrò a Privet Drive!

Qui ad Hogwarts stiamo finendo gli ultimi esami, domani mattina ho l’ultimo esame, divinazione. 

Spero di riuscire ad inventarmi qualcosa non o mai visto niente in quelle dannate palle di cristallo!

Invece Remus mi ha dato punteggio pieno! 

Ho già detto che è il miglior professore che abbia mai avuto?

Purtroppo domani decapiteranno Fierobecco.. Hagrid è a pezzi..

Harry

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Finalmente Halloween è finito.. Come ho già scritto su uno dei gruppi fb di HP ci sono due categorie di persone che odiano Halloween: i fanatici religiosi e i Jily shippers, e sfortunatamente rientro nella seconda categoria.. 

è da stamattina che guardo fan art e leggo fanfiction strappalacrime sul 31 ottobre 1981 e, sinceramente, non so come ho fatto a sopravvivere..

Una cosa è certa.. Al 3 novembre non sopravvivo di sicuro!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, sinceramente non vedevo l’ora di scriverlo e spero che sia riuscito a soddisfare le vostre aspettative. 

Alcune parti le ho prese direttamente dal libro, mentre, ovviamente, l’ingresso di Sirius nella torre di grifondoro è stato totalmente diverso! Poi sapete che amo scrivere dei sogni!

Sono andata veloce sul finale perché non vedevo l’ora di arrivare al prossimo capitolo che è già praticamente pronto, ovvero quello dove Harry scoprirà finalmente tutta la verità.. 

Il capitolo 29, ho deciso di essere cattiva, lo pubblicherò non appena riceverò un numero sufficiente di recensioni! Almeno dieci! Quindi se vi impegnate vi arriva in giornata! :P

A questo proposito volevo ringraziare le 8 meravigliose persone che hanno recensito lo scorso capitolo, vi devo ancora rispondere ma mi metto subito all’opera per rimediare! Sono arrivata a 180 recensioni! 180! Non riesco davvero a crederci! 

Grazie, davvero!

Ci vendiamo al prossimo capitolo, non vedo l’ora di farvelo leggere! 

Baci baci,

gossip_girl

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Sirius entrò in casa tenendo la lettera che il suo figlioccio gli aveva spedito la sera prima.

L’ennesima giornata senza notizie del ratto. Ormai stava perdendo le speranze..

Avanzò al buio cercando un foglio di pergamena e una piuma per rispondere al figlioccio fino a quando non sentì qualcosa rompersi sotto il piede.

Con un colpo di bacchetta accese la luce e imprecò: aveva appena pestato e rotto la sua piuma.

Imprecando contro Salazar e la sua stirpe si diresse in camera di Harry, cercando piuma e pergamena.

Sopra la piccola scrivania non c’era niente così cominciò ad aprire i cassetti frugando al loro interno.

Niente.

Vide una scatola su comodino.

Magari tiene le piume la’ dentro. Pensò Felpato, aprendo la scatola.

Si pentì all’istante di quello che aveva fatto. Il boccino d’oro che aveva regalato ad Harry schizzò a tutta velocità fuori dalla scatola.

“Ma porco Salazar!” imprecò Felpato. “Ci mancava solo questa!”

Passò cinque minuti buoni tentando di acchiappare il boccino che, alla fine, andò a nascondersi sotto al letto.

Sirius si stese a pancia in giù tentando di vedere dove fosse finita quella pallina infernale. 

“Se solo quei fogli non lo nascondessero..” borbottò, infastidito. “Accio fogli!”

I fogli, che poi si rivelarono i biglietti d’auguri di Harry, gli volarono subito tra le mani. In mezzo ad essi c’era un ritaglio ripiegato dalla gazzetta del profeta.

Sirius  lo aprì. Una foto della famiglia Weasley sorridente lo fissava dalla pagina.

C’era qualcosa sulla spalla di Ron. 

Sirius assottigliò gli occhi cercando di mettere meglio a fuoco la spalla del ragazzo.

Il pezzo di giornale gli cadde dalle mani.

Sulla spalla di Ron riposava il suo topo Crosta. E gli mancava un dito.

- Cazzo! - urlò, prima di precipitarsi fuori di casa.

Si smaterializzò ai confini del castello e, in un attimo, era già diventato Felpato.

Ora sapeva dove si nascondeva il ratto. 

Si trovava ad Hogwarts. Con Harry.

 

Remus stava sorseggiando la pozione per la Luna Piena guardando distrattamente la Mappa del Malandrino.

Era orgoglioso di Harry, aveva preso il massimo dei voti nel suo esame.

Conoscendolo sarà sicuramente da Hagrid.. pensò, ricordando che era il giorno dell’esecuzione di Fierobecco. 

Cercò il giardino nella mappa.

Vide i puntini di Harry, Ron ed Hermione uscire dal castello e dirigersi verso la capanna del guardiacaccia.

Remus si impose di riprendere a correggere gli esami degli studenti del primo anno, ancora troppo giovani e inesperti per il percorso ad ostacoli che aveva organizzato per gli altri.

Dopo una decina di minuti, però, il suo sguardo tornò a poggiarsi sulla mappa e il suo cuore mancò un battito.

Harry, Ron ed Hermione stavano tornando al castello. E, affianco a loro, il cartiglio di Peter Minus sembrava luccicare sulla pergamena.

In un attimo afferrò il mantello e, con un’ultima occhiata alla mappa uscì di corsa dall’ufficio.

 

Remus non aveva mai corso così forte in tutta la sua vita.

Doveva raggiungere il Platano Picchiatore, immediatamente.

Fece le scale correndo, incrociando gruppi di studenti che lo guardavano, stupiti.

Prese il portone d’ingresso e uscì, sempre correndo, nel parco.

L’aria fredda lo fece rabbrividire ma non rallentò, il momento della resa dei conti era finalmente arrivato.

Harry ed Hermione, davanti al Platano Picchiatore, tentavano disperatamente di passare sotto i rami, senza successo. 

- Harry! - urlò Remus. Il ragazzo si girò, un’espressione disperata dipinta sul viso.

- Remus, il gramo! Ha preso Ron! Lo ha trascinato attraverso il passaggio! 

Hermione, alle sue spalle, aveva gli occhi rossi di pianto e un vistoso taglio su una guancia.

- Harry vado a riprendere Ron. Voi aspettatemi qui!

Harry scosse la testa.

- Non se ne parla, noi veniamo con te.

- Harry.. 

- E se il cane ti attacca e non riesci a difenderti?! Hai bisogno di aiuto! 

- Harry il cane è innocuo, non mi attaccherà.

- NOI. VENIAMO. CON. TE. - di fronte all’espressione ostinata di Harry Remus non poté far altro che annuire. 

Prese da terra un lungo ramo e, chinatosi, lo premette su un nodo alla base del tronco dell’albero che si immobilizzò all’istante.

I ragazzi lo guardarono stupefatti.

- Come..? 

- Dopo. - disse Remus e i due annuirono, troppo scossi al pensiero di Ron per concentrarsi su altro.

Fecero l’intero percorso correndo fino a quando non sbucarono in una casa immersa nel buio.

- Ma dove siamo? - si chiese Hermione, guardandosi attorno.

- Nella Stamberga Strillante. - le rispose Remus, asciutto.

Guidati da bassi rumori di gemiti salirono al piano superiore e aprirono con un calcio la porta.

Sul pavimento c’era Ron e accanto a lui era inginocchiato Sirius.

- Sirius! - esclamò Harry, vedendo il padrino.

- Hai portato Harry?! - chiese Sirius a Remus.

Remus alzò le spalle.

- Continuava ad insistere e non c’era più tempo.. Dov’è? 

Sirius indicò Ron che sembrava sotto shock.

- Dov’è il cane? - chiese Harry.

- Ron dammi il tuo topo. - disse Sirius, con un tono lievemente da pazzo.

- HO CHIESTO DOV’è IL CANE. - urlò Harry, stanco di essere ignorato.

Ron, pallido, si girò verso l’amico.

 - Harry.. è lui il cane.. è un animagus..

Harry si girò stupefatto verso il padrino.

- Che cosa? Sei un animagus? 

Sirius lo ignorò.

- Ron! Dammi subito il tuo topo!

- Ron. - intervenne Remus. - Sul serio, dai il tuo topo a Sirius.

Crosta, nella tasca di Ron, squittiva terrorizzato. 

- MI VOLETE SPIEGARE COSA STA SUCCEDENDO?! - urlò ad un tratto Harry. - Sono stanco di tutti questi segreti! Voglio la verità! ORA!

- Prima lo uccidiamo, poi potrai sapere la verità! - rispose Sirius, negli occhi uno sguardo folle che Harry non gli aveva mai visto. - Ron dammi quel topo!

- No! Cosa volete da Crosta?! - gridò Ron, portando una mano alla tasca dei pantaloni.

- Quello non è Crosta! - perse la pazienza Sirius. - Quello è Peter Minus! Vieni fuori, vieni fuori, Peter! Vieni fuori, vieni a giocare!

- Peter Minus?! - chiese Harry. - Com’è possibile?! 

- Ron dammi quel topo! 

- No!

- Ora basta! - urlò Remus e tutti si zittirono. - Sirius, se non gli spieghiamo non capiranno.. Lo dobbiamo ad Harry!

- E va’ bene! - sbottò Sirius. - Ma fa’ in fretta, voglio commettere l’omicidio per il quale ho scontato dieci anni ad Azkaban!

- Remus tieni ben stretto Peter mentre parlo.. 

- LUI NON è PETER! LUI è CROSTA!

Hermione, che era rimasta in silenzio fino a quel momento, prese la parola. 

- Sirius, Remus, Minus non può essere un animagus.. Tutti gli animagus sono registrati.. E Minus non è tra quelli!

Remus rise.

- Su questo hai ragione Hermione! Ma quello che il Ministero non sa è che esistevano tre animagus non registrati che giravano nel parco di Hogwarts.

- Se vuoi raccontargli l’intera storia stringi Remus. Ho aspettato dodici anni per commettere questo omicidio.

- Come hai fatto a scoprire che eravamo qui? - chiese Sirius.

- La mappa. - rispose Remus, ovvio.

- La mappa?! - chiese Harry. - Sai come farla funzionare?

- Certo che so come farla funzionare. L’ho disegnata. Io sono Lunastorta.

Harry, Ron ed Hermione lo guardarono, sconvolti.

- Harry.. C’è una cosa che devi sapere su di me.. - Remus si interruppe un attimo e Sirius gli lanciò uno sguardo d’incoraggiamento. - Quando avevo cinque anni mio padre lavorava al Ministero della magia e, un giorno, fece un torto a Fenrir Greyback, il lupo mannaro. Lui, per vendicarsi, una notte di luna piena si appostò vicino a casa nostra e mi morse.. Da quel giorno sono un lupo mannaro.

Un silenzio innaturale cadde nella casa, interrotto solo dagli squittii terrorizzati di Crosta.

Hermione sospirò a voce alta e Remus si girò verso di lei, sorridendo.

- Quando l’hai scoperto Hermione?

La ragazza arrossì. - Da quando Piton ci ha fatto fare la ricerca. 

- Complimenti Hermione, sei la strega più brillante che io abbia mai conosciuto. - disse Remus, ridendo. Poi tornò serio. - Harry.. Posso capire se non vorrai più vivere con me.. Non preoccuparti.. Capirò..

Harry batté un paio di volte le palpebre.

- Remus.. Perché dovrei voler smettere di vivere con te? Vorrei solo sapere perché non me lo hai detto prima.. In fondo è solo un piccolo problema mensile..

Sirius fece uno sbuffo simile ad una risata e Remus sorrise.

- Sei proprio come tuo padre. Lui lo chiamava “piccolo problema peloso”.. Comunque.. Torniamo alla storia.. Contro ogni mia aspettativa fui ammesso ad Hogwarts: Silente fece costruire questa casa per darmi un luogo dove potermi trasformare in sicurezza nelle notti di Luna Piena.. Presto le mie urla nelle notti di Luna Piena fecero credere agli abitanti del villaggio che la casa fosse infestata.. E Silente incoraggiò quelle voci..

Ron, nel frattempo, continuava a tenere stretto un agitatissimo Crosta che continuava a squittire disperato.

- Quei giorni - continuò Remus. - le trasformazioni erano terribili. Non avevo nessuno da mordere quindi graffiavo e ferivo me stesso. Ma ero felice, per la prima volta in vita mia ero felice: avevo trovato tre amici meravigliosi. Sirius Black.. Peter Minus.. E ovviamente tuo padre, James Potter.. I miei tre amici erano davvero curiosi di sapere dove sparissi ogni mese.. Avevo paura che mi avrebbero abbandonato se avessero scoperto la verità su di me.. Gli raccontavo ogni volta storie diverse.. Gli dicevo che mia madre stava male, e che dovevo tornare a casa a vedere come stava.. Vivevo nel terrore che scoprissero la verità.. Ma, proprio come te Hermione, un giorno vennero a scoprire la verità.. E non mi abbandonarono, anzi, fecero di tutto per rendere le mie trasformazioni non solo meno dolorose, ma per farle diventare una grande avventura. Divennero Animagi. Tuo padre e Sirius erano gli studenti più brillanti del loro anno, ma ci misero comunque tre lunghi anni per riuscire nel loro intento.

- Ma come ti aiutarono? - chiese Hermione.

- Mi facevano compagnia. Ogni notte di Luna Piena mi raggiungevano sotto il mantello dell’invisibilità di tuo padre. Peter, che era il più piccolo, strisciava sotto i rami fino a premere il nodo che immobilizzava l’albero. Poi si trasformavano, raggiungendomi. Sotto la loro influenza divenni meno pericoloso. James e Sirius si trasformavano in animali abbastanza grandi da tenere a bada un lupo mannaro. Ero ancora un lupo di aspetto ma la mia mente era quasi più umana.

- Stringi un po’ Remus. - ringhiò Sirius, fissando Crosta. 

- Ci sto arrivando, Sirius.. Ben presto cominciammo a lasciare la Stamberga, vagando per il villaggio e il parco di Hogwarts. Cominciammo così a conoscere il castello più di qualunque altro studente. Decidemmo così di disegnare la mappa e la firmammo con i nostri soprannomi. Sirius è Felpato, Peter è Codaliscia e James era Ramoso.

- Che genere di animale.. - esordì Harry ma Hermione lo interruppe.

- Ma era sempre molto pericoloso! Girare di notte con un lupo mannaro! E se aveste incontrato qualcuno?

- è un pensiero che mi tormenta ancora.. Una volta ci siamo andati molto vicino.. Vedi, Piton era sempre molto curioso di sapere dove andassi ogni notte di luna piena e.. - Remus si interruppe e fissò Sirius che sbuffò. 

- E, una sera, gli rivelai che premendo il nodo alla base del Platano sarebbe riuscito a fermare l’albero potendo così seguirlo nella Stamberga.. James riuscì a salvarlo per miracolo.. Ma riuscì comunque a vedere Remus trasformato.. James non mi rivolse la parola per una settimana..  

- Quindi è per questo che non piaci a Piton, perché credeva fossi coinvolto anche tu nello scherzo..

- Anche.. Ma, come ti abbiamo detto, Sirius e tuo padre odiavano Severus già prima dello scherzo.. 

Harry rimase per un attimo in silenzio, tentando di metabolizzare l’intera faccenda. Poi si girò verso il padrino.

- Come hai fatto a scoprire che Minus era con noi? Remus l’ha visto nella mappa, ma te non potevi saperlo..

Sirius fece scivolare la mano nella tasca del mantello e ne estrasse un ritaglio di giornale che mostrò ai ragazzi.

- La foto della mia famiglia.. - mormorò Ron. 

- Esatto.. L’ho trovata in camera di Harry prima e, appena l’ho vista, sono corso subito qui.. Al tuo topo manca un dito, vero?

- Sì.. Credo se lo sia fatto nelle fogne, con gli altri topi..

- Non proprio.. - disse Sirius. - Il vigliacco se lo tagliò per farsi credere morto, è così che mi incastrò 12 anni fa’..  Harry è giunto il momento che tu sappia che cosa ha fatto..

- Lo so già.. - disse Harry. - Vi abbiamo sentito parlare ai tre manici di scopa prima delle vacanze di Natale..

Sirius annuì. Questo spiegava il misterioso comportamento del figlioccio.

- Ron, dammi il tuo topo. Se mi sto sbagliando non gli succederà niente, promesso. Se invece è effettivamente chi dico che sia non posso darti garanzie..

- Daglielo Ron. - disse Harry.

Titubante, Ron porse il topo che squittiva disperato a Remus che lo prese tenendolo ben stretto. 

- Insieme? - chiese Sirius, guardando Remus.

- Insieme. - confermò Remus. - Al tre. Uno.. Due.. TRE!

Dalle bacchette uscirono due fiotti di scintille blu e bianche e, per un attimo, Crosta rimase bloccato a mezz’aria.

In un attimo il topo era stato sostituito da un ometto basso e sporco. I sottili capelli incolore erano in disordine e in mezzo alla testa spuntava una larga chiazza calva. Aveva l’aspetto raggrinzito di un uomo grasso che aveva perso molto peso in poco tempo. La sua pelle, come il pelo di Crosta, era sporca e malaticcia.

Tremante, si guardava intorno, facendo saettare gli occhietti acquosi alla ricerca di un’uscita.

- Beh, ciao Peter! - disse Remus, in tono affabile, come se gli capitasse tutti i giorni di vedere un topo trasformato in un vecchio compagno di scuola. - è tanto che non ci si vede.

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Ho le dita doloranti.. Ci ho messo più di cinque ore a scrivere questo capitolo.. Credo che mi cadranno le mani secche.. 

E chi pensava che promettendovi il capitolo entro oggi sarei riuscita ad avere 12 (12!!) recensioni! Non ci posso credere, sul serio! 

Comunque ecco la prima parte del capitolo che non vedevo l’ora di pubblicare e spero di aver soddisfatto le vostre aspettative perché per la prima volta sono soddisfatta di quello che ho scritto!

Ho dovuto fare alcuni cambiamenti ai fini della storia, primo fra tutti il fatto che non ho inserito Piton.. Ho deciso di non inserirlo nella scena perché la sua presenza sarebbe stata alquanto inutile non essendo Sirius un latitante.. In fondo è pur sempre una what-if !

Giuro che la seconda parte arriverà presto! 

Grazie davvero alle 12 persone che hanno recensito il capitolo, vi adoro, veramente! E grazie anche a tutti quelli che seguono la storia silenziosamente.. Senza di voi non so se sarei arrivata a questo punto, forse avrei già abbandonato tutto da un pezzo.. 

Baci,

gossip_girl

P.S. Per chi non l’avesse ancora letta nella mia pagina autore trovate anche la mia raccolta di one-shot Mischief Managed che parla dell’amicizia tra James e Sirius, spero che la leggerete!

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


ANGOLO AUTRICE:
Per la prima volta ho deciso di mettere l’angolo autrice in alto alla pagina. Perché? 
Perché questa è la seconda parte del capitolo più importante di tutti, quello da cui è partita l’idea per l’intera storia.
Ci ho messo un po’ a scriverlo e ora vi spiegherò anche i motivi, anche se probabilmente non ho giustificazioni.. 
Uno dei motivi è che ho trovato davvero difficile scriverlo.. Avevo paura di rovinare tutto e di non riuscire a scrivere quello che avevo in mente dall’inizio. Non volevo copiare il capitolo ufficiale, volevo che fosse qualcosa di mio, per quanto possibile. 
Uno degli altri motivi è che mi è venuta in mente una one-shot demenziale e ci ho messo circa due settimane a scriverla! Se vi va di leggerla la trovate qui:  http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3316090&i=1 se la recensirete mi farete molto molto felice!
Poi.. HO SUPERATO LE 200 RECENSIONI!!! LA STORIA HA RAGGIUNTO 204 RECENSIONI!! NON CI POSSO CREDERE!!!  Grazie a tutti coloro che hanno recensito fino ad ora, vi adoro!
Ovviamente grazie anche a coloro che l’hanno messa tra preferite, seguite e ricordate e a tutti coloro che leggono silenziosamente. 
Spero che il capitolo soddisferà le vostre aspettative.
Baci,
gossip_girl
P.S. Sì, Fierobecco è morto. Mi dispiace ma non posso salvare tutti.. Mentre la faccenda Giratempo la risolverò a tempo debito! 


In un attimo il topo era stato sostituito da un ometto basso e sporco. I sottili capelli incolore erano in disordine e in mezzo alla testa spuntava una larga chiazza calva. Aveva l’aspetto raggrinzito di un uomo grasso che aveva perso molto peso in poco tempo. La sua pelle, come il pelo di Crosta, era sporca e malaticcia.
Tremante, si guardava intorno, facendo saettare gli occhietti acquosi alla ricerca di un’uscita.
Beh, ciao Peter! - disse Remus, in tono affabile, come se gli capitasse tutti i giorni di vedere un topo trasformato in un vecchio compagno di scuola. - è tanto che non ci si vede.
- Sirius.. Remus.. - balbettò il lurido ratto di fogna senza guardare negli occhi i malandrini. - I miei vecchi amici..
Sirius emise un ringhio basso e roco, come se fosse ancora un cane, e si lanciò su Codaliscia che ebbe appena il tempo di fare un passo indietro, terrorizzato.
Si gettò sul traditore e, dimenticandosi temporaneamente della bacchetta, cominciò a colpirlo alla babbana. 
- Codaliscia.. - ringhiò, prima di colpire con un pugno il viso di Minus. 
- Sirius.. Ti.. Ti prego..
- Mi stai pregando? - rise Sirius, una risata fredda e senza gioia. - Mi stai pregando, Peter? 
Un altro pugno ruppe con uno schianto il naso del ratto.
- Remus.. Noi siamo amici.. - implorò Codaliscia. Lunastorta girò la testa per evitare il suo sguardo.
- Del ragazzino che è diventato Animagus per me in te non ne vedo traccia.. Traditore.
- Sai chi altro ha implorato, Peter? - ringhiò Sirius, una luce folle negli occhi, prima di colpire Minus con un pugno nello stomaco. - Lily. Implorava Voldemort di uccidere lei al posto di Harry. Per colpa tua Harry risente la morte dei genitori tutte le volte che gli si avvicina un dissennatore. Lo sapevi?
Minus, per terra e con il viso coperto di sangue, piagnucolava, disperato.
- Hai tradito James e Lily. Li hai consegnati a Voldemort appena una settimana dopo aver eseguito l’Incanto Fidelius! 
- Mi ha torturato.. Lo giuro! 
- Non mentirmi! Sappiamo tutti che la maledizione Cruciatus è inutile contro l’incanto fidelius! Poi passavi informazioni a Voldemort da un anno!
Sirius, con un’ultima occhiata disgustata di alzò da terra, pulendosi la mano coperta di sangue sul mantello.
Harry fissava il padrino e, per la prima volta in tre anni, riuscì a capire perché gli Auror lo avevano giudicato colpevole. Sirius aveva negli occhi un’aria folle. 
Fu il turno di Remus ad avvicinarsi al traditore che continuava a piagnucolare.
- Come hai potuto farlo, Peter? Come hai potuto vendere James e Lily a Voldemort? - chiese Remus, disgustato.
Minus rabbrividì e Sirius fece un verso di scherno.
- Hai paura di sentire il nome del tuo vecchio padrone, Codaliscia? 
- Hai mandato un innocente ad Azkaban al posto tuo per dieci anni! E Sirius sarebbe ancora in quel posto orrendo se non fosse stato per la lettera di Lily! - continuò Remus.
- Non preoccuparti Lunastorta.. Pur di vendicarmi di questa lurida feccia sarei riuscito ad evadere.. - sputò Sirius.
- Con tutto quello che James ha fatto per te! - continuò Remus, che ormai stava quasi urlando. - Con tutte le volte che ti ha difeso dai serpeverde, tutte le volte che si è vendicato di tutti quelli che ti prendevano in giro! Dopo tutte le volte che ti abbiamo aiutato! 
- Lui.. Lui stava conquistando tutto.. Che cosa ci avrei guadagnato a schierarmi contro di lui.. Mi avrebbe ucciso! Che cosa avresti fatto?! Che cosa avresti fatto, Sirius?! 
- Sarei morto! - urlò Sirius. - Sarei morto piuttosto che tradire i miei amici! E avremmo fatto tutti lo stesso per te! 
- Consegnare i Potter a Voldemort.. - commentò Remus, con tono a metà tra l’arrabbiato, il deluso e il disgustato. - Immagino sarà stato il momento più importante della tua vita.. 
Minus pianse più forte e le lacrime andarono a mischiarsi al sangue, lo sporco e il muco sparsi sul suo viso. Era patetico. 
- - Mi avrebbe ucciso.. Non sono mai stato forte come voi.. 
- Avresti dovuto saperlo.. - ringhiò Sirius. - Se Voldemort non ti avesse ucciso l’avremmo fatto noi. Addio, Peter.
- NO! - urlò Minus. Strisciò sulle ginocchia fino ad arrivare davanti a Ron.
- Ron.. Amico mio.. Non sono stato un bravo topo? Un buon animaletto? Non lascerai che mi uccidano, vero? 
Ron fece un passo indietro e lanciò a “Crosta” un’occhiata di puro disgusto.
- Ti ho lasciato dormire nel mio letto. - disse. 
- Bravo ragazzo.. Bravo padrone.. - sussurrò Codaliscia. - Sono stato un bravo topo, non è vero?
- Sei stato migliore da topo che da persona.. Non è una cosa per cui andare fieri.. - commentò Sirius.
Minus strisciò fino ad Hermione e le prese l’orlo della veste. 
- Cara ragazzina.. Dolce ragazzina.. 
Hermione, con uno scatto, strappò la sua veste dalle mani del ratto.
- Harry! - supplicò Minus. - Assomigli tanto a tua padre! Sei come lui.. Lui non avrebbe mai lasciato che mi uccidessero.. Avrebbe avuto pietà! 
- COME OSI RIVOLGERTI AD HARRY?! COME OSI PARLARE DI JAMES DAVANTI A LUI! - urlò Sirius, avvicinandosi e colpendo Minus con un altro calcio. 
- HAI VENDUTO LILY E JAMES A VOLDEMORT! - aggiunse Remus.
Sirius si girò verso l’amico. - Lo uccidiamo insieme?
Remus annuì e prese la bacchetta, Sirius fece altrettanto. 
- Uno.. due.. 
- FERMI! - urlò Harry, piazzandosi davanti ai due maghi. - Non potete ucciderlo.. Non potete.. 
I due maghi fissarono Harry, stupefatti. 
- Harry quest’uomo ha ucciso i tuoi genitori.. lui è il motivo per cui sei orfano.. - disse Sirius, 
- Lo so. - rispose Harry, tranquillo. - Ma mio padre non avrebbe mai voluto che i suoi due migliori amici diventassero assassini per colpa sua. 
- Benedetto ragazzo.. Benedetto..
- Stammi lontano! Ti porteremo al castello.. Poi.. Poi toccherà ai dissennatori.
Minus piangucolò più forte. 
Sirius, stanco dei continui lamenti del ratto, si girò di scatto e lo colpì con un calcio. “Crosta” si accasciò a terra, rantolando.
- Emetti solo un altro suono Codaliscia e giuro che ti spacco le dita della mano una per una.. Prova a scappare e giuro che nemmeno Godric Grifondoro in persona mi impedirà di ucciderti.. Giusto Harry?
Harry fissò l’ometto per terra e annuì.
- Giusto.
Minus scoppiò a piangere. 
- Remus.. Remus.. Ti prego.. 
- Hai consegnato Lily e James a Voldemort.. Hai fatto in modo che io e Sirius sospettassimo l’uno dell’altro per sviare i sospetti da te.. Hai mandato Sirius ad Azkaban per dieci anni. Dieci anni in cui Harry è rimasto da solo. Come puoi solo sperare che io abbia pietà di te? - rispose Remus, calmo.
- Io.. Io.. - ma Minus non riuscì a finire la frase perché con un rapido colpo di bacchetta Sirius lo schiantò.
Nessuno protestò. 
Remus guardò l’orologio e sobbalzò.
- Io devo andare. - disse Lunastorta. - Manca davvero poco alla trasformazione. Con la pozione che mi prepara Severus dovrei essere innocuo ma meglio non rischiare. 
- Quindi Piton non voleva avvelenarti.. - disse Harry, con un sorrisetto. 
- Non nego che probabilmente la tentazione è stata forte ma l’autorità di Silente ha più potere. - rise Remus. - Sirius accompagni tu i ragazzi al castello?
- Io veramente pensavo di farti compagnia.. - rispose Sirius. - Possiamo immobilizzare questo rifiuto umano e lasciarlo qui così posso accompagnare i ragazzi fino al portone per poi raggiungerti nella foresta.
- Ci fidiamo a lasciarlo qui?
Sirius in tutta risposta fece apparire delle corde che immobilizzarono il corpo svenuto del traditore. 
- Poi appena usciamo immobilizzo la porta con un paio di incantesimi imparati al corso auror. Merlino in persona non riuscirebbe ad uscire da qui, figuriamoci la feccia.


Sirius e i ragazzi stavano risalendo la collina. 
Arrivati al portone del castello Sirius li salutò e, trasformatosi in Felpato, cominciò a correre verso la foresta. 
Lo seguirono con lo sguardo fino a quando non sparì nel fitto degli alberi.
Hermione si avvicinò al portone e spinse la porta.
- Andiamo? - chiese ai due amici.
- E se Minus riuscisse a scappare dalla stamberga? - chiese Harry, fissando il profilo del platano picchiatore. 
- Impossibile. - rispose a ragazza. - Conosco gli incantesimi che ha fatto Sirius. Farebbero concorrenza a quelli praticati alla Gringott.
Harry annuì e fece per entrare quando un grido gli fece accapponare la pelle.
Era Sirius. 
Prima che Ron o Hermione riuscissero a fermarlo cominciò a correre verso il suono della voce. I muscoli protestarono e i polmoni cominciarono a bruciargli ma in un attimo raggiunse Sirius. Era vicino al lago e un centinaio di dissennatori avanzavano verso di lui.
Sirius era a terra e gridava tenendosi la testa con le mani.
- Sirius! - urlò Harry correndo affianco a lui. 
- Harry, vattene! - urlò Sirius in risposta. - Presto! 
- No! - rispose il ragazzo, tirando fuori la bacchetta. - Possiamo combatterli! Expecto Patronum! 
Un sottile filo argentato uscì dalla bacchetta di Harry ma si dissolse subito. 
- Non posso! - gemette Felpato. - Non ci riesco! Expecto Patronum.. 
Non successe niente. Sirius non era più in grado di evocare un patronus da tredici anni.
- Sirius.. Sirius.. Expecto Patronum! 
Ma Sirius stava già perdendo lentamente conoscenza. Un dissennatore si stava avvicinando più degli altri e alzò le mani verso il cappuccio.
- No! Sirius, ti prego.. Non posso perdere anche te.. - supplicò Harry, sentendo già le forze che lo stavano abbandonando. In quel momento capì qual’era il suo ricordo felice: quando Sirius e Remus erano andati a prenderlo a Privet Drive. 
Cercò di concentrarsi il più possibile su quel ricordo.
- Ciao Harry. Io sono Sirius e lui è Remus, eravamo amici dei tuoi genitori, io sono il tuo padrino.
Il dissennatore era sempre più vicino. In un angolo della sua mente le voci dei suoi genitori cominciavano a risuonare, lontane.
Harry si alzò sulle gambe malferme con la forza della disperazione, aggrappandosi disperatamente al ricordo del giorno in cui aveva conosciuto il suo padrino.
-EXPECTO PATRONUM! - urlò. E funzionò.
Un enorme fascio d’argento sprigionò dalla bacchetta di Harry, tanto potente che illuminò tutto il lago e i dissennatori arretrarono.
Harry strizzò gli occhi e non appena questi si abituarono alla luce vide un meraviglioso e maestoso cervo d’argento correre verso i dissennatori facendoli fuggire. 
- Ramoso.. - sussurrò Harry. 
Appena i dissennatori sparirono il cervo galoppò sulla superficie del lago fino a fermarsi davanti ad Harry che allungò la mano ad accarezzarlo fino a quando non sparì in una nuvola argentea. 
Un colpo di tosse avvisò Harry che il suo padrino si stava risvegliando. 
- Sirius! - esclamò, gettandosi su di lui e abbracciandolo. 
- Ci sei riuscito. - sorrise Felpato, ancora debole. 
- Sirius è un cervo.. Il mio patronus è un cervo.. 
- Tuo padre sarebbe stato fiero di te.. Così come lo sono io.
- Io.. Non potevo perdere anche te.. 
- Harry! - esclamò una voce alle loro spalle.
Padrino e figlioccio si girarono a fatica. 
Hermione, Ron e il Preside gli stavano venendo incontro. 
- Preside.. Minus.. Nella stamberga strillante.. - sussurrò Sirius. 
Poi tutto divenne buio. 


Harry aprì gli occhi e rimase accecato dalla luce intensa che entrava dalla finestra.
Era in infermeria. Fuori dalla porta due persone stavano litigando. 
Harry riconobbe le voci di Sirius e del Preside. In quel momento la porta si spalancò e i due uomini entrarono nella stanza.
- COME SAREBBE A DIRE CHE MINUS è RIUSCITO A SCAPPARE?! - stava urlando il padrino, infuriato.
- Sirius.. Calmati.. - tentò inutilmente di calmarlo il Preside.
- Calmarmi? CALMARMI?! 
In quel momento Sirius si accorse che il figlioccio era sveglio e si avvicinò in fretta al suo letto.
- Harry! Come stai?
- Bene, credo.. Ma cos’è successo? 
- - Purtroppo Caramel ha assegnato il trasporto di Minus a due incompetenti che l’hanno sottovalutato.. è riuscito a fuggire.

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


La mente del mago uscì per un attimo dal torpore della sua maledizione. 

Dov’era? Che cosa era successo? Quanto tempo era passato dall’ultima volta che la sua mente aveva potuto vagare liberamente tra i suoi pensieri? 

Troppo. 

Era finalmente giunto il momento di ribellarsi all’incantesimo che lo aveva bloccato nel limbo.

Finalmente era tornato padrone della sua mente e poteva finalmente cercare disperatamente di trovare un modo per spezzare l’incantesimo che lo aveva incatenato per tutto quel tempo.

Aveva perso troppo ed era venuto il momento di riprendere il controllo di se stesso.

Era il momento di vendicarsi di coloro che gli avevano strappato gli anni migliori della sua vita.

E ci sarebbe riuscito.

Presto. 

 

 

Gentile Signor Black,

A nome mio e del mio collega vorremmo ufficialmente scusarci per aver fatto fuggire Peter Minus la scorsa notte. Sperando che questo non rovini il nostro rapporto di colleghi contiamo che possa accettare a nome di tutto il dipartimento Auror e del Ministro della Magia in persona “L’Ordine di Merlino II classe” per i servizi resi a tutta la comunità magica.

Ci scusiamo ancora per lo spiacevole inconveniente. 

Cordiali Saluti, 

Gordon Pyke

 

Caro Pyke,

Sono felice di aver ricevuto l’ordine di Merlino.. In fondo sappiamo tutti che è incantato per far da calamita per pericolosi criminali ricercati. 

Sono sicuro che appena prenderò in mano la targa arriverà Minus a tutta velocità come se lo avessi appellato.Sul serio, non so davvero come ringraziarvi è un dono davvero utile!

Ah, dimenticavo caro collega: lei è un cretino.

Cordiali saluti, 

Sirius Black

 

Carissimo Sirius,

Spero che accetterai questi biglietti per la coppa del Quidditch come scusa ufficiale da parte mia per lo spiacevole incidente avvenuto la notte scorsa.

Ovviamente in occasione dell’evento potrai prendere come ferie tutto il tempo che riterrai necessario.

Con affetto,

Cornelius

 

 

MINUS FUGGE NELLA NOTTE:

La scorsa notte è successo un fatto che sconvolgerà la comunità magica: Peter Minus è stato avvistato! E proprio dall’Auror/ex-detenuto Sirius Black. 

Pare che, dopo essere riusciti a catturarlo e immobilizzarlo, due Auror che avevano l’incarico di scortarlo ad Azkaban siano stati attaccati dal suddetto prigioniero che è riuscito a scappare.

Pare che a Black, per scusarsi dello spiacevole inconveniente verrà consegnato l’Ordine di Merlino, 2 classe. Una bella consolazione, quindi, per il membro più chiacchierato del dipartimento Auror! 

 

- Il membro più chiacchierato del dipartimento Auror?! - sbottò Sirius, chiudendo la Gazzetta del Profeta di scatto.

Silente, seduto davanti a lui, rise e si riprese il giornale. 

- Ho mandato indietro l’ordine di Merlino. - disse Sirius. - Come se servisse a qualcosa.. Lo avevo in pugno e mi è scappato. Dovevo ucciderlo quando ne ho avuto l’occasione.

- Sirius tu non sei un assassino.

- Per dieci anni l’intero mondo magico ha pensato il contrario, lei compreso.

- Ma per fortuna Remus ha trovato le prove per scagionarti e ora tutti sanno la verità, o almeno parte della verità.

- E alla fine non è servito assolutamente a niente. - sbottò Sirius, rabbioso. - Quel lurido topo di fogna troverà Voldemort e lo aiuterà a risorgere, di nuovo.

- E invece è servito a molto! - esclamò il Preside, serio. - Harry, difendendolo, ha mandato a Voldemort un servo che ha un debito con lui!

- Come se Minus rispettasse i debiti.. 

- Posso assicurarti che un giorno ringrazierete di aver risparmiato Peter Minus l’altra notte.

- Come no.. - sussurrò Sirius, ancora arrabbiato. - Comunque ero venuto per dirle che ho convinto il Ministro a non far pattugliare ai dissennatori i confini del castello il prossimo anno. Considerato che hanno quasi baciato me ed Harry.. 

- Ho saputo che Harry è riuscito a cacciarli con l’Incanto Patronus.. Davvero sorprendente per un giovane mago della sua età.

- Già.. Chissà che altro potrà insegnargli Remus l’anno prossimo.. 

Silente parve sorpreso.

- Ma come? Non hai saputo? Remus si è licenziato.

Sirius sbiancò.

- Che cosa?! Perché?! 

- Gli studenti hanno scoperto che è un licantropo. 

- Già.. - ringhiò Sirius. - Posso solo immaginare come l’hanno scoperto.. 

 

 

 

- Quindi te ne vai.. - sbuffò Harry, fissando con astio le valigie pronte nello studio di Remus come se fossero state loro ad obbligarlo a lasciare il castello. 

- Te l’ho già spiegato, Harry. - lo corresse pazientemente Remus. - Mi hanno licenziato. 

- Non è vero! Sei tu che hai deciso di andartene! Me lo ha confermato Sirius e mi ha anche detto che il preside avrebbe preferito che restassi! - Harry strinse i denti, arrabbiato. - La colpa è tutta di Piton! 

Remus sospirò e andò a raccogliere alcuni libri sparsi per lo studio. - Prima o poi sarebbe successo.. Lo sai meglio di me. 

- Ma non interessa a nessuno cosa fai per un paio di notti al mese! A nessuno! 

- Interessa ai genitori degli studenti! Nessuno vuole un lupo mannaro come insegnante dei propri figli. Hai idea di tutte le lettere di protesta che arriveranno a Silente? Già questa mattina è già stato bersagliato di gufi! 

Harry fece per aprire bocca ma venne interrotto da un insistente bussare alla porta.

- Avanti! - disse Remus, mentre con un incantesimo riempiva alcune valigie aperte a terra.

Entrò un Sirius molto felice con i capelli scarmigliati e l’aria da pazzo.

- Ho picchiato Mocciosus! - annunciò, con un sorrisone. 

Remus ed Harry si guardarono, esterrefatti. 

- Che cosa?! - strillò Remus mentre nello stesso momento Harry chiedeva elettrizzato - Alla Babbana?! 

- Sì! - annunciò Sirius con un’espressione molto compiaciuta in volto. - L’ho colpito dritto sul naso.

Harry ridacchiò piano fissando preoccupato il labbro superiore di Remus che aveva avuto un piccolo spasmo.

Il sorriso di Sirius cominciò a vacillare. 

Il labbro di Remus ebbe un altro spasmo.

Harry e Sirius si scambiarono un rapido sguardo. 

Poi Remus scoppiò a ridere. 

Padrino e figlioccio erano stupefatti. 

- Stai bene Remus? - si azzardò a chiedere Sirius. 

Remus sempre ridendo annuì. - Se racconterete questo qualcuno negherò, sappiatelo! Comunque perché lo hai fatto?

Sirius alzò le spalle: - Così impara a tenere la bocca chiusa. Cambiando discorso.. ho sentito che qualcuno ha preso il massimo dei voti all’esame di difesa.. 

Harry fece un sorrisetto compiaciuto.

- Peccato che l’anno prossimo quando ci ritroveremo di nuovo con un incompetente come insegnante non sarò più così bravo.. - e lanciò uno sguardo di accusa a Remus che alzò gli occhi al cielo, esasperato.

- Harry sono sicuro che Silente saprà scegliere una persona adeguata all’incarico.

- Magari sarà qualcuno al servizio di Voldemort, come Raptor!

- Harry, Silente non assumerebbe mai un docente al servizio di Voldemort! - esclamò Remus, esasperato. 

Sirius aprì la bocca per aggiungere qualcosa ma un’occhiata minacciosa da parte di Remus lo convinse a tacere.

- Anche perché ora abbiamo un’intera estate da passare insieme quindi non puoi lamentarti.

Harry sorrise entusiasta: - ancora non riesco a credere al fatto che non tornerò dai Dursley! E proprio l’estate della coppa del mondo! 

- E quest’anno abbiamo pure i posti nella tribuna principale! - aggiunse Sirius. 

- Come hai fatto ad averli?! - chiese Harry, stupito. 

- Basta far fruttare bene il debito che il Ministero ha nei miei confronti. - ghignò Sirius. - E, a proposito di buone notizie, Lunastorta ti ricordi il patto che avevamo fatto?

Remus annuì e, con fare teatrale, infilò una mano nella tasca del mantello e tirò fuori la Mappa del Malandrino. 

- Ora che non sono più un tuo insegnante non mi sento minimamente in colpa nel restituirtela. 

Harry prese il vecchio foglio di pergamena sgualcito con un sorrisetto divertito. 

- In fondo è mia di diritto. - aggiunse, ghignando.

- Proprio così. - annuì Sirius. - Usala bene, mi raccomando. 

 

 

Circa mezz’ora più tardi Sirius si stava dirigendo verso il portone principale quando si scontrò contro una esile figurina dai capelli rosso fiamma.

- Ginny! - esclamò Sirius, rivolto alla più piccola di casa Weasley.

- Ciao Sirius! - esclamò la ragazzina che, dall’estate precedente, aveva preso in simpatia il padrino di Harry.

Sirius la osservò e notò che aveva una scopa da Quidditch in mano, seppur tentasse di non fargliela notare, cosa peraltro impossibile.

- Stai andando al campo da Quidditch? - le chiese, divertito. 

Ginny arrossì. 

- Beh.. I miei fratelli non mi lasciano mai giocare con loro così ho studiato un incantesimo per far sì che le palle si muovano da sole.. 

- E sei brava?

- Abbastanza. - disse Ginny, sorridendo compiaciuta.

“James l’avrebbe adorata” pensò Sirius. 

- Magari un giorno quest’estate potresti venire ad allenarti con Harry.. Conosco un posto appena fuori città che è perfetto! Ovviamente anche Ron, i gemelli ed Hermione sono invitati.

- Ehm.. Sì, sarebbe bello.. Mi piacerebbe davvero.. - balbettò la ragazzina.

- Allora ci conto! Così potrai dare una bella lezione ai tuoi fratelli. - sogghignò Felpato. 

 

 

- Ripetimi perché lo hai fatto, Severus. - chiese il preside, fissando l’arcigno professore di pozioni.

- Perché i miei studenti avevano diritto di sapere la verità, Preside. Fa’ parte dei miei doveri di capocasa informare i genitori che un ibrido altamente pericoloso insegna ai loro figli come difendersi dai mollicci.

- Davvero? Lo hai fatto per questo? - chiese Silente, inarcando un sopracciglio. - Io credo sia piuttosto collegato alla vendetta per un fatto accaduto tanti anni fa’.. Probabilmente gli eventi della notte in cui Peter Minus è scappato ti hanno riportato alla mente ricordi spiacevoli.. O mi sbaglio?

Piton si voltò dall’altra parte con sguardo furente.

- Mi avevi fatto una promessa, Severus.

- Non vedo perché avrei dovuto rispettare quella promessa.. Sono passati anni ed ero un’altra persona.. I tempi sono cambiati. Io sono cambiato.

- Ma pensavo fossi cambiato in meglio.

Severus strinse i pugni e gli si sbiancarono le nocche. 

- Per questo non mi vuoi dire che cosa ti ha detto Minus quando l’hai interrogato? Il motivo per cui è da giorni che sei chiuso in questo studio a fare ricerche?

Silente gli rivolse uno sguardo penetrante: - Credo sia ancora troppo presto per farti sapere i dettagli della mia chiacchierata con Peter.. Però posso assicurarti che presto ti renderò partecipe dei miei piani. Avrò sicuramente bisogno di te.

- Ti vedo preoccupato. 

- Temo solo che se Voldemort dovesse tornare potrebbe mettersi alla ricerca di un’arma. Qualcosa che non aveva l’ultima volta. 

- Parli della profezia? 

- Non solo.. 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

SONO TORNATA!!! 

Vi sono mancata??? Probabilmente no.. 

Capisco quanto potete essere arrabbiati.. E se fossi al vostro posto lo sarei anch’io.. Ma ho attraversato un brutto blocco dello scrittore e non sapevo come uscirne.. Infatti pure entrare in EFP mi deprimeva! Ahahah! 

Non sono soddisfatta di questo capitolo, per niente.. Ma ho avuto molta difficoltà a scriverlo così alla fine ho deciso di pubblicarlo così com’è. So che è corto ma vi prometto che saprò rifarmi con il prossimo :) 

Anche perché ieri era il compleanno di UNI, quindi non potevo abbandonarla così. 

In teoria una volta pubblicato questo dovrei sbloccarmi definitivamente così posso dedicarmi alla seconda parte di questa fanfiction. 

Come al solito ci saranno cose che cambieranno e cose che rimarranno così come sono.. Ma questo lo scoprirete solo leggendo ! 

Un abbraccio a tutti,

gossip_girl

 

 

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


- Andremo a sbattere contro un muro. - sussurrò Harry, terrorizzato. 

- Harry, te lo ripeto per l'ennesima volta, guarda che so guidare! - sbottò Sirius.

- La tua moto forse ma non certo questa macchina! 

- Se lo sanno fare i babbani posso farlo anch'io! - rispose Sirius, prendendo una curva come un pilota di formula uno con manie suicide. 

Harry dovette aggrapparsi alla maniglia per riuscire a non rimbalzare per tutte le pareti dell'abitato della macchina. 

- I Dursley saranno contenti.. Mi hanno sempre detto che sarei dovuto morire in macchina con i miei genitori.. 

- Come sei melodrammatico! Questi sono i tuoi geni Potter che parlano! - rise Sirius. - Sai, tuo padre era una vera reginetta del dramma! Pensa che quando scappai di casa tentò di mandare una teatrale lettera piena di insulti a mio fratello! Riuscii ad intercettarla prima che la mandasse a Regulus! 

- Hai un fratello?! - esclamò Harry, stupito. 

- Lo avevo. - rispose Sirius, un po' malinconico. - Si è unito ai Mangiamorte molto giovane e, quando tentò di uscirne, venne ucciso, o almeno credo.. Non è mai stato trovato il corpo. 

- Mi dispiace.. - disse Harry, abbassando la testa.

- Non devi.. - disse Sirius, burbero. - Ha smesso di essere mio fratello molto tempo fa'.. Ho sempre pensato che la vera famiglia è quella che scegli, non quella in cui nasci. Tuo padre era mio fratello, non Regulus. 

Rimasero in silenzio per un attimo e, ad un tratto, Sirius sorrise. 

- Ci pensi? Quest'estate la passeremo tutta insieme! Niente babbani! 

- ancora non riesco a crederci! - esultò Harry. 

- Sai che una volta Remus ha minacciato tua zia di attaccarli sotto forma di lupo mannaro?

- Davvero?! 

- Sembra strano ma è così ! Avrei voluto essere in quella stanza! - sbuffò Sirius, girando di scatto il volante per evitare la gente che attraversava la strada. 

- Ma almeno hai la patente?! - chiese Harry, in preda al panico.

- Teoricamente no! Ma il ministero tende a non controllare quando presta le macchine quindi non è un problema! Ti ho mai raccontato di quando io e tuo padre siamo stati inseguiti dalla polizia babbana? Stavo guidando la mia moto! 

- Sirius guarda la strada ! 

 

Peter Minus camminava tremante per le strade buie di uno sperduto villaggio babbano immerso nel buio.

Un gatto, uscì di colpo da un cespuglio facendolo sobbalzare dalla paura.

Rapidamente allungò il passo e raggiunse il cimitero dove una figura avvolta da un mantello nero lo aspettava.

- Non mi piace che mi si faccia aspettare, sudicio mezzosangue. - sbottò Bellatrix Lestrange. 

- Io.. Io.. - balbettò Peter. 

- Credevi che fossi Lui? - sghignazzò la donna. - Credevi davvero che non avrebbe mandato nessuno a controllare che non fosse una trappola?! 

- N..n..non si tratta di una trappola.. 

- Altrimenti non avrebbero mandato certo te, o no? - sibilò una voce nell’ombra. 

Bellatrix assunse un’espressione estasiata. 

- Mio Signore! - sospirò lei, entusiasta. 

- Ora puoi andare, Bella. - tagliò corto Voldemort. 

Bellatrix, delusa, si smaterializzò. 

- Bene, bene, bene.. Chi abbiamo qui? - sibilò Voldemort, fissando Codaliscia con sguardo disgustato.

- Io s-sono.. 

- Tu sei quello ci passa informazioni sull’ordine da circa un anno. Mi hai già stufato. - sbuffò Voldemort. - Leggilimens! 

Peter cadde a terra, reggendosi la testa con le mani. Pulsava come se un pugnale tentasse di entrarvi a forza. 

Ad un tratto il dolore scomparve e Minus trovò il coraggio di aprire di nuovo gli occhi. Voldemort lo fissava dall’alto con espressione divertita e disgustata. 

- Un traditore.. Interessante.. 

- Io.. Io.. - balbettò Codaliscia. 

- Tu sei qui per dirmi dove si trovano i Potter. Perché lo fai? 

Codaliscia deglutì a vuoto, contorcendosi le mani, gli occhietti acquosi che si muovevano affannosi. 

- Avevi forse paura che sapessi che eri tu il custode segreto? 

Minus annuì, terrorizzato. 

Voldemort rise, una risata fredda e priva di qualsiasi emozione. 

- Nemmeno sapevo della tua esistenza! Dalle informazioni in mio possesso il custode segreto era quel traditore del suo sangue di Black. L’unico rimasto, ovviamente. 

Minus fece per aprire bocca ma subito la richiuse.

- Sì, so che ci passi informazioni da quasi un anno. Ma non pensavo potessi arrivare a tanto.. Tradire i tuoi migliori amici.. Sarà un piacere per me uccidere i Potter.. 

- Mi avrebbe t-torturato.. 

Voldemort gli lanciò un’occhiata disgustata. 

- Non mentire a te stesso. Sai benissimo che pure la cruciatus è inutile di fronte ad un Incanto Fidelius. Nemmeno Lord Voldemort apprezza i traditori. Dimmi dove si trovano i Potter! Crucio!

Minus strinse i denti aspettando un dolore che non venne.

- Tu mi disgusti. Benvenuto tra i Mangiamorte.. Codaliscia.. - sibilò Voldemort, provando una gioia maligna nell’usare il soprannome che gli avevano dato gli amici che aveva appena tradito. -  Dammi il braccio. 

Codaliscia, tremando, allungò il braccio verso Lord Voldemort che lo prese conficcando dolorosamente le unghie nel braccio di Minus. Poi puntò la bacchetta e un fiotto nero e denso simile ad inchiostro uscì dalla bacchetta conficcandosi sul braccio di Minus. 

Peter cadde a terra in preda alle convulsioni mentre la magia nera gli scorreva nel braccio. Ad un tratto scomparve, lasciando il marchio nero luccicante e indelebile sul braccio del traditore. 

Silente riemerse dal pensatoio.

Erano passati ormai tre anni da quando aveva scoperto la verità e ancora faceva fatica a credere che Peter avesse tradito i Potter. 

Era riuscito a estorcergli questo ricordo durante la loro breve conversazione prima della sua fuga insieme ad alcune informazioni che ancora non aveva rivelato a nessuno. 

Lanciò un’occhiata preoccupata alla lettera con il logo della scuola di magia di Durmstrang. Non era affatto un buon momento per un torneo di magia.

 

 

- REMUS! - Tonks abbracciò di scatto Remus non appena lo vide uscire dal camino. 

- Ciao Tonks. - rispose allegro Lunastorta. - Non offenderti, sono felice che tu sia qui ma.. come mai qui? 

Tonks arrossì e giocherellò, imbarazzata, con i capelli rosa cicca. - Ho.. litigato.. con un mio amico e non sapevo dove andare.. 

Remus la fece sedere e le si sedette accanto. 

- Perché hai litigato con questo tuo amico? 

Tonks sbuffò. - Mi ha chiesto di uscire ma io ho rifiutato.. 

- Perché? 

- Non lo so.. - sospirò la ragazza. - Forse perché non mi trasmette niente.. Non fraintendermi, mi piace averlo come amico.. Con lui mi diverto ma è così.. - .. come posso spiegarmi.. vuoto.. 

Remus sorrise. 

- Siete giovani, è normale volersi divertire. 

- Comunque lo vedo troppo immaturo per impegnarsi in una relazione. - tagliò corto lei. - Ma il problema sono le mie amiche.. Dicono che se continuerò a rifiutare tutti finirò per stare da sola.. 

Remus la guardò con uno sguardo tenero e triste. 

- Sei una ragazza intelligente, forte e bellissima.. Vedrai che troverai chi sarà adatto a te.

Tonks lo guardò negli occhi, arrossendo. 

- - Davvero mi trovi bella?

Remus diventò rosso e, proprio in quel momento, Sirius ed Harry entrarono in casa.

Tonks saltò in piedi, imbarazzata, ma, così facendo, colpì con una potente testata il naso di Remus che si ruppe con un sonoro crack. 

I capelli di Ninfadora passarono dal rosa cicca al rosso fuoco nel giro di un attimo e altrettanto velocemente cominciò a balbettare delle scuse al licantropo che, tenendosi il naso sanguinante, tentava di far capire alla ragazza di non preoccuparsi. 

Sirius, in preda alle risate, tirò fuori la bacchetta e la puntò al viso dell’amico. 

- Epismundo! - scandì e subito il naso di Remus tornò normale e smise di sanguinare. 

Harry, ormai abituato allo stile di vita movimentato dei due malandrini, appoggiò il baule in salotto e salutò allegro Tonks che ancora si stava scusando con Remus. 

- Ciao Harry! - salutò veloce la ragazza, per poi tornare a concentrarsi su Lunastorta. - Remus! Mi dispiace davvero tanto! 

- Tranquilla Tonks, non è niente, sul serio! Sono abituato a sopportare di peggio.. - la tranquillizzò, arrossendo. 

Sirius alzò gli occhi al cielo mimando con le labbra le parole “vecchio, povero e pericoloso”, Harry ridacchiò. 

- Ma perché sono così maldestra! - piagnucolò lei.

- Di certo non hai preso dal lato Black della famiglia. - si pavoneggiò Sirius e, a conferma di quanto aveva detto, si sedette sul divano il più elegantemente possibile. 

Remus lo guardò, scettico. 

- Vorrei tanto sapere dove metti la tua “innata eleganza della famiglia Black” quando dormi sul divano con la bocca aperta e la lingua di fuori. 

- Oppure quando la signora Weasley ci invita a cena! - rincarò la dose Harry. 

Sirius si buttò sul divano con aria falsamente offesa. 

- In questo caso.. Credo che porterò qualcun altro con me alla finale della coppa del mondo di Quidditch.. 

- Hai preso i biglietti?! - urlò Harry, elettrizzato. 

- Cabina d’onore, proprio accanto ai Weasley! - sorrise soddisfatto Sirius. - Ti unisci a noi cuginetta?

Tonks assunse un’espressione triste. 

- Purtroppo quella sera dovrò lavorare.. - si lagnò lei. - In quanto nuova assunta all’ufficio Auror mi devo sorbire i turni peggiori.. Poi senza Malocchio a tenermi compagnia.. 

- Chi è Malocchio? - chiese Harry. 

- Malocchio Moody - sghignazzò Sirius. - è un ex-auror del Ministero. L’anno scorso era il mentore di Tonks per l’inserimento sul lavoro. Ma in realtà è andato in pensione un paio di anni fa’.. Non ha tutte le rotelle a posto.. Ne tutte le parti del corpo, effettivamente..

- Era uno dei più grandi Auror. - lo difese Tonks, offesa. - Ha mandato più maghi oscuri in carcere che chiunque altro! 

- Tutti i migliori sono pazzi. - annuì Sirius. - Ti fermi a pranzo, Ninfadora?

- NON CHIAMARMI NINFADORA!

 

- Il torneo tremaghi?! Questo è grandioso! - esclamò Sirius. 

Silente, seduto alla sua scrivania, sorrise dell’entusiasmo del suo ex-studente. 

- Era da anni che si parlava di ripristinare questa vecchia tradizione e finalmente io, Karkaroff e Madame Maxime abbiamo raggiunto un accordo. 

- Karkaroff?! - soffiò Sirius. - Quel viscido ex mangiamorte? 

Silente alzò gli occhi al cielo. - Ora è preside di Durmstrang, ha cambiato vita.

- Il lupo perde il pelo.. - borbottò Sirius. - Non mi piace l’idea di averlo qui con Harry.. Credo che Hogwarts abbia già la sua buona dose di ex mangiamorte senza doverne aggiungere un altro.. 

- Sirius, te lo ripeterò per l’ultima volta, mi fido di Severus. Io e lui abbiamo degli accordi che tu non puoi nemmeno immaginare. Preferirei che la smettessi di dubitare della sicurezza dei miei studenti. - rispose Silente, con tono che non ammetteva repliche. - Comunque mi sono già accordato per delle precauzioni da prendere durante il torneo. Solo gli studenti maggiorenni potremmo partecipare e ogni prova sarà supervisionata da maghi specializzati nelle discipline del torneo.. 

- Quindi Harry non potrà partecipare? - chiese Sirius, sollevato. - Non ne sarà felice.. 

- No, però se vogliamo ripristinare il Torneo questa è una precauzione che siamo tenuti a prendere. Inoltre ti chiedo di mantenere il massimo riserbo sulla questione, almeno con Harry e i suoi amici. Sarà una bella sorpresa per gli studenti. 

Sirius sorrise. 

- Lo sarà sicuramente! Mentre per quanto riguarda il nuovo insegnante di difesa? 

- Sto cercando di convincere Alastor e, forse, l’ho quasi convinto.. 

- Alastor? Alastor Moody? 

- Proprio lui.. Chi meglio di lui potrà preparare i ragazzi a cosa potrebbe accadere? 

Felpato annuì, serio.

- Crede che potrebbe cercare di tornare di nuovo? 

- Purtroppo ne ho la certezza.. - sospirò Silente. - Harry mi ha confessato di aver assistito a una profezia secondo la quale Voldemort sarebbe tornato per mano di Minus. 

Sirius parve confuso. 

- Non me ne ha parlato.. 

- Evidentemente non vi ha dato abbastanza peso.. Sarebbe meglio se le profezie restassero fuori dai suoi pensieri, almeno per ora.. 

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE: 

ECCOMI QUI! 

Ed ecco il nuovo capitolo! Siete contenti???

*balle di fieno che rotolano sullo sfondo*

Sono sparita di nuovo, lo so.. Addirittura per quasi 2 mesi ma la mia vita sociale ha richiesto un tributo e questa volta è toccato ad EFP.. 

Comunque non potevo abbandonarvi, come non posso lasciare incompiuta questa storia che sta avendo più successo di quanto avessi mai sperato e per questo devo dirvi un’altra volta GRAZIE! 

Non posso promettervi che il prossimo capitolo arriverà a breve, potrei pubblicarlo domani come tra un mese ma vi prometto che arriverà. 

Grazie di tutto!

A presto,

gossip_girl

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


Gli abitanti del posto lo chiamavano ancora “quel meraviglioso appartamento disabitato a Mayfair” anche se, ormai, era da tre anni che non era più tale. 

Gli altri abitanti del palazzo, invece, lo chiamavano “la casa di quei tre selvaggi” a causa delle urla e dei rumori molesti che risuonavano nel palazzo a tutte le ore del giorno e della notte, sopratutto d’estate. 

Raramente vedevano gli abitanti di quell’appartamento, due uomini e un ragazzo e, talvolta, anche una curiosa ragazza dai fluorescenti capelli rosa cicca. 

Ovviamente tra gli inquilini più pettegoli non mancavano i pettegolezzi sui bizzarri inquilini del piano di sopra, alcuni smentiti dalle urla “Remus devi ammettere che ti piace Tonks!”, seguite subito dopo da un bisbiglio inferocito. 

Una cosa era certa: non sapevano parlare a bassa voce. 

Gli abitanti più anziani ricordavano ancora che, circa una quindicina di anni prima, l’appartamento era frequentato anche da un giovane molto simile al ragazzino e il tutto non aveva fatto altro che aumentare i pettegolezzi. 

Uno in particolare era molto bello e questo era stato notato immediatamente da Emma Billington, la nipote ventenne degli inquilini del piano di sotto. 

Emma, che studiava all’università di Londra, si era trasferita nell’appartamento dei nonni materni dopo la fine del liceo, allettata dalla vicinanza con l’università, dalla collezione di borse vintage di sua nonna e dall’inquilino al piano di sopra, il misterioso e affascinante Sirius Black. 

Lo stesso affascinante Sirius Black che presto sarebbe stato rimproverato da suo nonno che, con aria battagliera, stava salendo a dirne quattro per il tono altissimo con cui stavano ascoltando la musica. 

Tempo cinque minuti e suo nonno era già di ritorno, con aria furiosa. 

Si buttò sulla sua vecchia poltrona (che la moglie amava definire “vintage”, o almeno lo faceva quando le amiche del club venivano a prendere il ché..) borbottando mezze frasi sulla maleducazione e sul modo corretto di crescere i figli.

- Oh, Richard.. - sospirò la moglie. - Non avrai mica sgridato quel povero ragazzo.. 

Emma fece per raggiungere i nonni in salotto ma un forte bussare alla porta la distrasse. 

Andò ad aprire, seccata. Sulla porta c’era Sirius Black, un mazzo di fiori in mano. 

- Posso entrare? - le chiese, con un sorriso. 

Emma annuì come un automa e lo condusse in salotto dove sua nonna assunse un’espressione estasiata mentre suo nonno non fece niente per nascondere la seccatura. 

- Sirius! Caro ragazzo! - sospirò suo nonna. 

- Buonasera Signora Billington. - rispose Felpato, galante, porgendole i fiori. - Un piccolo omaggio per scusarmi del rumore.. 

La Signora Billington ridacchiò come una ragazzina. - Non serviva! Sei già stato fin troppo gentile ad aiutarmi con la spesa qualche giorno fa’!

Il Signor Billington aveva il fumo che gli usciva dalle orecchie. 

- Se portassi dei fiori ogni volta che ci disturbate avremmo la casa piena! - borbottò, infastidito. 

- Ma oggi in particolare abbiamo invitato per cena alcuni amici del mio figlioccio, così.. 

- Sei così un bravo ragazzo! - tubò la Signora Billington. - Mi raccomando, se avete bisogno di qualunque cosa non esitate a venire da me! 

- La ringrazio, Signora. Molto gentile. - sorrise Sirius, cordiale. Si alzò elegantemente dalla poltrona. - Ora scusatemi ma levo il disturbo.

Il Signor Billington, sempre arrabbiato, lo accompagnò alla porta. Non appena si chiuse alle spalle di Sirius la nonna si girò verso la nipote. 

- Sembra Mr Darcy di orgoglio e pregiudizio! - tubò. 

- Meglio! - continuò la nipote. - Elegante come Mr Darcy e bello come Dorian Gray! 

Per il Signor Billington evidentemente fu troppo. 

Uscì dalla stanza e Emma era pronta a giurare di averlo sentito borbottare “le donne..”. 

 

 

- Perché dobbiamo fare sempre queste pessime figure! - sbottò Remus all’amico appena rientrato in casa. 

- Rilassati Lunastorta! - rise Sirius. - Non è successo niente! Poi possiamo sempre imperturbare i muri. 

- Oppure possiamo cercare di comportarci come persone civilizzate. - sbuffò Lunastorta, lanciando a Felpato uno sguardo esasperato. - E sto parlando anche di voi! 

Harry e quattro dei fratelli Weasley finsero di non sentire continuando a discutere animatamente degli scherzi magici inventati dai gemelli. 

- Per quando credete saranno pronti? - chiese Ron. - In fondo non manca molto ai GUFO. 

Hermione, che era impegnata nella lettura di un grosso tomo prestatole da Remus, sbuffò infastidita. 

- Tanto non studieresti comunque Ron. - rise Ginny. 

- Stai zitta tu.. - disse Ron, le orecchie in fiamme. 

- Non dovreste utilizzare simili stratagemmi per saltare le lezioni. - li rimproverò Remus, severo. 

- Disse uno dei creatori della mappa del Malandrino. - dissero in coro i gemelli Weasley. 

- Qual era la frase Fred? 

- Non lo so George.. “Giuro solennemente di comportarmi da Prefetto”? 

- In realtà Fred credo che riguardasse il non avere buone intenzioni.. 

Remus alzò gli occhi al cielo, Sirius rise di gusto. 

- Remus ha sempre finto di essere un Prefetto-Perfetto.. - latrò Felpato. - Ma tanto non ci credeva nessuno.. 

I due Malandrini, d’accordo con Harry, Ron ed Hermione, avevano deciso di raccontare tutta la storia ai gemelli, in fondo si erano conquistati il diritto di sapere: senza di loro la mappa sarebbe ancora in mano a Gazza. Inutile raccontare quale era stata la loro reazione.

- Perché non siete mai tornati a riprenderla? - chiese Hermione. - In fondo avevate sempre il mantello dell’invisibilità. 

Sirius e Remus si scambiarono uno sguardo. 

- Avevamo altro a cui pensare.. - tagliò corto Remus. - Voldemort continuava a conquistare potere e più ci riusciva, più la faida con i serpeverde diventava più di una semplice competitività per un mucchietto di pietre in una clessidra. 

- Aveva sostenitori dentro le mura di Hogwarts? - chiese Ron, stupefatto. - E Silente?

Hermione sorrise triste. 

- Ron prova a pensare ai Malfoy, ti riesce tanto difficile credere che Draco si schiererebbe subito dalla parte di suo padre? - disse la ragazza. - In fondo è stato cresciuto così.. E non credo che Lucius fosse schierato dalla parte giusta ai suoi tempi. 

- No, decisamente no. - disse Sirius. - Silente reagì a tutto questo affidando a un piccolo gruppo di studenti il compito di sorvegliare al fine di evitare stragi dentro la scuola. Noi eravamo tra questi. 

- Anche Minus? - chiese Ron, perplesso. 

- Certo. - rispose Sirius, con un basso ringhio. - Lo ammiravamo tanto. Nonostante le sue debolezze si era schierato con noi, in prima fila, senza alcuna esitazione. O almeno era ciò che credevamo tutti.. 

 

La luna piena splendeva alta nel cielo illuminando quelli che un tempo erano stati i prati curati di una splendida villa di un bagliore argentato. 

Il malconcio portone di Casa Riddle si aprì con un cigolo sinistro e un basso ometto ne uscì, guardandosi attorno con fare circospetto. 

Una volta appurato che non c’era nessuno Peter Minus, il traditore, camminò con fare svelto verso il cimitero adiacente alla villa rabbrividendo nel passare accanto alla statua dell’angelo vendicatore. Teneva la bacchetta alzata, con un incantesimo faceva levitare un corpo.

Codaliscia, così lo chiamavano gli amici, fece apparire rapidamente una fossa nel terreno e, dopo avervi deposto il corpo, subito corse verso la casa.

Le piccole e scure nuvole che vorticavano attorno alla Luna Piena parevano quasi voler raccontare una storia. 

La storia di quattro ragazzi, di quattro amici.

La loro era il genere di amicizia di cui si legge solo nei libri.

Tutti per uno, uno per tutti, diceva il detto di un famoso libro babbano. 

Niente e nessuno poteva minare l'amicizia dei quattro ragazzi, i Malandrini si facevano chiamare. 

Era il genere di amicizia in cui ogni amico era pronto a morire per l'altro, dove andava uno andavano tutti. E fu così per molto, molto tempo.

Ma se tre di loro erano forti e coraggiosi, il quarto non lo era. 

In fondo non era colpa sua se gli avevano affidato un compito troppo duro, lui era troppo debole, troppo poco potente.. Niente di tutto questo era stata colpa sua. Si trattava di vivere o morire e lui aveva fatto la sua scelta molto tempo fa'. 

Forse qualcuno gli avrebbe detto che c'è differenza tra vivere e sopravvivere. 

Ma fino a quando l'aria sarebbe entrata nei suoi polmoni e il cuore avesse continuato a battere lui sarebbe stato vivo. Codaliscia questo lo sapeva.

Purtroppo tutto ha un prezzo e Codaliscia sapeva anche questo. Lui aveva perso un dito. 

In fondo James e Lily se l'erano cercata.. Avevano deciso di rischiare troppo.. 

Avevano tentato di imporgli lo stesso, lui non gli aveva chiesto niente.. 

Com'è che si dice? 

Nel posto sbagliato al momento sbagliato..

Lo stesso Sirius. 

In fondo l'idea era stata sua. E sempre lui aveva deciso di non credere a Remus. 

Lui non aveva fatto niente.

Prima di entrare Peter alzò appena lo sguardo ad ammirare la Luna e, forse, qualcuno avrebbe potuto giurare di veder passare un briciolo di rimpianto in quegli acquosi occhi da ratto. 

La mano andò automaticamente a strofinare il braccio marchiato, il simbolo del suo tradimento. 

Ma fu solo per un attimo.

 

Harry si svegliò di soprassalto, il viso imperlato di sudore. 

Si guardò freneticamente attorno e sospirò di sollievo. Era nella sua stanza, era stato solo un incubo. 

Automaticamente portò una mano a strofinare la cicatrice a forma di saetta che aveva preso a bruciare. Brutto segno. 

L’ultima volta che gli era successo Voldemort stava tramando per rubare la pietra filosofale e lui, appena undicenne, aveva dovuto sfidarlo per impedirgli di rubarla. 

Sempre strofinandosi la fronte si alzò dal letto e andò alla finestra avanzando a tentoni. Era già l’alba. 

Capendo che ormai non sarebbe più riuscito ad addormentarsi si infilò gli occhiali e le pantofole e uscì dalla sua stanza, diretto in cucina. 

Nel tentativo di fermare quel forte mal di testa pescò dalla dispensa un bicchiere e una bottiglia d’acqua. 

In quel momento sentì la porta della cucina aprirsi e il suo padrino entrò in casa. 

Era scarmigliato e pieno di graffi ma sorrise al figlioccio. 

- Lunastorta era parecchio agitato stanotte. - si giustificò Sirius, notando l’espressione preoccupata di Harry. - Tranquillo, voleva solo giocare. Comunque come mai sei in piedi? 

Harry, imbarazzato, raccontò al padrino del sogno che aveva fatto. 

- Quindi c’erano Voldemort, Peter e un babbano.. - rifletté Felpato. - Sembra l’inizio di una barzelletta.. 

Harry sorrise appena. 

- Dici che sia accaduto veramente? Quel babbano è davvero morto? 

Sirius si fece pensieroso. 

- Non lo so.. - rifletté. - Comunque questa storia non mi piace.. Dovresti parlarne con Silente.. 

Harry fece un verso scettico. - E per dirgli cosa? “Professore mi dispiace disturbarla ma stanotte ho avuto un incubo..”. 

- Questa storia non mi piace per niente. - disse Sirius, ignorando il commento di Harry. - E mi piacerà ancora meno quando tornerai ad Hogwarts, quest’anno in particolare.. 

- Perché proprio quest’anno? - chiese Harry confuso. 

- Non posso dirti niente ma non sarà un anno “normale”.. Succederanno molte cose.. 

- Definisci “normale”. - sbuffò Harry. - Il primo anno ho impedito a Voldemort di rubare la pietra filosofale, il secondo la scuola ha rischiato di chiudere a causa della camera dei segreti e alla fine del mio terzo anno ho scoperto che tu sei un animagus e Remus un licantropo.. 

Sirius rise. 

- In questo caso posso assicurarti che sarà un anno ancora più emozionante.. Ma stavolta in senso buono! 

Sirius strinse le labbra e fece un sorrisetto. 

- So che muori dalla voglia di dirmelo! -  ghignò Harry. 

- Sì.. Ma da persona matura e responsabile quale sono non ti dirò nulla. 

- Avevi detto che non avremo più avuto segreti! 

- Tranne questo, ovviamente! 

Harry guardò il padrino in cagnesco. 

 - Scommetto che Lucius lo avrà già detto a Draco.. 

  - Questo è un colpo basso.. 

In quel momento la porta di casa si aprì e un zoppicante Remus entrò in casa. 

Fece qualche passo traballante e subito si aggrappò al primo mobile che trovò per non cadere a terra. Era pallidissimo.

Sirius corse da lui.

- Remus! Sarei tornato a prenderti tra un paio d'ore! 

Remus sorrise debolmente. 

- Mi sono svegliato prima e mi sono smaterializzato, tutto qui.. 

- Ti sei smaterializzato in queste condizioni?! Ma sei impazzito?! - urlò Sirius. - Dovevi avvisarmi! 

Harry osservò divertito Sirius che, infuriato, costringeva Remus ad andare subito a dormire, appellando tavolette di cioccolato dalla cucina. 

L'incubo era ormai solo un ricordo lontano.

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE= 

Come promesso ho aggiornato!! 

In realtà contavo di aggiornare questo fine settimana ma, come mi si è fatto notare sulla pagina Facebook, essendo il 2 maggio era il giorno perfetto per farlo! 

Come al solito non riesco mai a rispettare le scadenza ma ultimamente sono piuttosto impegnata quindi il tempo per scrivere non c’è mai. Aggiungeteci un esame lunedì.. 

Passando al capitolo.. Siamo ufficialmente ne “il calice di fuoco” e chi di voi ha letto i libri spero abbia riconosciuto l’inizio di questo capitolo! Colgo l'occasione per invitare chi di voi non ha letto i libri a farlo, sono semplicemente meravigliosi!

Invece ho adorato scrivere la parte su Minus (muori!!) so che vi sembrerà strano ma ho trovato davvero interessante scrivere su di lui, sui suoi pensieri, anche perché ricordatevi che lui continua a credere fino ad appena prima di morire di essere nel giusto; capirà troppo tardi quanto ha sbagliato ma ormai sarà troppo tardi (la mia parte sadica ha adorato quella scena, credo sia la mia morte preferita di HP, o almeno l’unica per cui ho gioito! Muahahahahah!!! - risata malvagia- ).. 

Nel prossimo capitolo, invece, ci sarà la finale di Quidditch! 

Infine volevo ringraziare le tre meravigliose persone che, nonostante non meritassi nessuna recensione, hanno recensito lo scorso capitolo e grazie anche a tutti coloro che, nonostante i miei immensi ritardi, continuano a seguire questa storia. GRAZIE!

Ora scusate ma scappo a vedere “il trono di spade”! 

Baci baci,

gossip_girl 

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


Questo capitolo è dedicato a iulia2001 che è stata tanto dolce da segnalare la mia storia per le scelte. Grazie <3 

 



- Sembro un cretino.. - sbuffò Harry. 
- No, stai bene.. - sorrise Remus, cercando di nascondere lo spasmo del labbro superiore.

Sirius, nel frattempo, rideva sguaiatamente rischiando di cadere dalla sedia. 

- Ma perché devo vestirmi così? - borbottò il ragazzo, lottando con il collo di quella veste azzurro cielo. 
- Tutto bene caro? - chiese Madame McClean, la proprietaria del negozio di vestiti, entrando con una pila di vesti da sera. - Perché non provi questa? Si abbina con i tuoi occhi! 

Sirius emise uno sbuffo per nascondere una risata e Remus lo fulminò con un’occhiataccia. 

- Smettila! - gli sibilò. 

Harry si sfilò la veste azzurra e prese quella verde.

- Prendo questa e basta. - disse il ragazzo, per chiudere la faccenda. 
- I ragazzi di oggi.. - sbuffò la strega. - Non sanno che cos’è l’eleganza.. Sempre vestiti come dei babbani.. - si lamentò la donna, lanciando al contempo un’occhiataccia ai jeans e alla maglietta nera di Sirius. 

Pagarono in fretta e uscirono dal negozio. 

Diagon Alley era invasa da famiglie, normalmente gli acquisti per la scuola venivano fatti a fine agosto ma, visto che la maggior parte del mondo magico era riuscita ad accaparrarsi i biglietti per la finale di Quidditch, tutti li avevano anticipati a fine luglio. 

Remus consultò la lista dei libri di testo.

- - Non sono moltissimi ma sarebbe meglio comprarli subito.. Andiamo?

Harry e Sirius si lanciarono uno sguardo di intesa.

- Veramente noi pensavamo di fare un salto da accessori di prima qualità per il Quidditch.. 
- Poi dobbiamo ancora comprare un regalo di compleanno per Harry.. - puntualizzò Sirius.
- Sirius.. - sospirò Harry, arrossendo. - Mi hai già comprato tutto il materiale scolastico.. E non hai voluto che io contribuissi, di nuovo! 
- E io te lo ripeterò di nuovo: sono il tuo padrino e tutore legale, un padrino molto molto ricco, e non ti lascerò certo spendere i soldi dei tuoi genitori che potrebbero servirti in futuro.. Ora potresti lasciarti fare un regalo in pace? 

Harry sorrise e annuì. 

- E se voi andaste a prendervi un gelato così poi mi raggiungete per prendere i libri di Harry? Almeno potrò scegliere quelli per me in pace..
- Quindi tra mezz’ora al Ghirigoro? - chiese Sirius.
- A dopo. - sorrise Remus, avviandosi verso la libreria. 
- Guarda, guarda.. La famigliola dei traditori del loro sangue mutanti al gran completo.. 

Sirius si girò di colpo trovandosi faccia a faccia con la famiglia Malfoy.

Sirius lo squadrò da capo a piedi, soffermandosi sul completo da mago nero e a maniche lunghe. 

- Lucius.. Sentivo proprio puzza di tintura per capelli biondo ossigenato.. - ringhiò Sirius. - Maniche lunghe? Non riesco a capire se ai molto freddo o se ti vergogni a far vedere le braccia.. Un neo imbarazzante? Ah, giusto! Un tatuaggio venuto male!

 - - Fossi in te starei attento, Black. - sibilò Lucius. - Essere sfuggito ad Azkaban non ti ha donato l’invulnerabilità. 

 

- Sei sicuro? 
- Te l’ho già ripetuto decine di volte, Sirius! Una Luna Piena passata da solo non mi ucciderà.. 
- Però non hai la pozione.. Ti farai del male da solo e sarà tutta colpa mia! Di nuovo! 
- Come sarebbe a dire di nuovo?! - Remus lancia un’occhiataccia all’amico. - Non torniamo su questo argomento, non di nuovo! Non è stata colpa tua!

Sirius gli lancia un’occhiata scettica. - Non prendiamoci in giro Remus! Forse non è stata del tutto colpa mia ma non sono nemmeno innocente! Io gli ho consigliato Peter, io gli sono corso dietro! Sarei dovuto correre da te e raccontarti tutto.. 

Remus rimase un attimo in silenzio. 

- Non so cosa mi sia passato per la testa.. - disse ad un tratto Lunastorta. 
- In che senso? - chiese Sirius, confuso. 
- Tu e James eravate come fratelli.. Come ho potuto pensare che tu.. - la voce di Remus si spezzò. 
- Remus - Sirius appoggiò la mano sulla spalla dell’amico. - Avevamo 21 anni ma eravamo già logorati da una guerra che durava da anni.. Quella notte non eravamo in noi.. Quando mi hanno arrestato non ho nemmeno tentato di difendermi! Non ho detto una parola! Comunque ne riparliamo dopo, devo andare a lavorare.. 
- Tutto bene? - chiese Harry, sbucando in quel momento ancora in pigiama dalla camera da letto. 
- Buongiorno Harry. - sorrise Remus, porgendogli una fumante tazza di cioccolata calda che il ragazzo accolse con un sorriso. - Sai com’è fatto il tuo padrino.. Sempre a preoccuparsi troppo per gli altri.. 

Harry gli fece un mezzo sorriso. - Come se tu fossi tanto diverso.. Ti metteresti tra lui e una bacchetta se se ne presentasse l’occasione.. 

Remus allungò una mano e gli scompigliò i capelli. 

- E farei lo stesso per te. E tuo padre avrebbe fatto lo stesso per me, Sirius o.. Peter.. Non sai quante volte durante la guerra l’ho visto buttarsi tra un Mangiamorte e Lily!  E quanto si arrabbiava tua madre quando lo faceva! Dopo toccava a noi buttarci tra la bacchetta di Lily e tuo padre! 

Remus rise, una risata triste e zeppa di ricordi. 

- Eravamo più che amici, eravamo una famiglia. Fino a quando non siamo stati traditi.. - la voce di Remus si spezzò. - Harry non sai quanto io mi senta ancora in colpa.. Ho rubato a te e Sirius dieci anni che avreste potuto passare insieme se solo quella notte io mi fossi accorto dell’errore che stavano commettendo tutti.. 

Harry lo fissò negli occhi. - Remus eri sconvolto. Ti avevano appena detto che tre dei tuoi migliori amici erano morti per mano di Sirius.. 

- - Ma io parlo dei dieci anni successivi..

 

Remus sedeva sul logoro divano del suo vecchio appartamento, inquieto.. 

Leggeva e rileggeva la stessa frase di un libro che aveva iniziato a leggere per distrarsi ma non riusciva a controllare il fremito incessante delle sue mani. 

Il suo sguardo cominciò a vagare per la stanza, soffermandosi sulle pareti scrostate, sui mobili graffiati e zoppi e sul fatto che niente in quell’appartamento vecchio e spoglio lo rappresentasse. 

Aveva più volte rifiutato la proposta da parte dei suoi amici di trasferirsi, con il lavoro che stava facendo per Silente non poteva permettersi il lusso di vivere con i suoi amici, sarebbe stato troppo rischioso. 

Loro non erano d’accordo sul suo stile di vita, aveva più volte discusso con James e Sirius che avrebbero preferito vederlo dedicarsi ad altro, a crearsi una vita. 

L’unico che sembrava capire la sua scelta era Peter, l’unico a sostenerlo e a capirlo veramente. 

“James non può capire, Remus.. Lui è abituato ad ottenere tutto ciò che vuole..” gli aveva detto in una delle sue brevi visite qualche sera prima “Non capisco invece la reazione di Sirius.. Dovrebbe essere felice di sapere che abbiamo una spia tra i licantropi, ultimamente non capisco il suo atteggiamento..” 

Peter era sembrato a disagio dopo quest’ultima frase, come se avesse detto troppo. Infatti si era alzato e se n’era andato frettolosamente. 

Il filo dei pensieri di Remus venne interrotto da un insistente bussare alla porta. 

Remus, più nervoso che mai, andò ad aprire. Davanti a lui c’era Albus Silente. 

Remus si sentì cedere le ginocchia. Che cosa ci faceva lui qui?

Silente gli rivolse uno sguardo triste. 

- - Remus forse è meglio se ti siedi.

- No- - rantolò Remus. Sentì i polmoni svuotarsi e per quanto si sforzasse di respirare sembrava che l’aria non entrasse. 
- Remus.. - Silente lo guardò, dispiaciuto. - Li ha trovati..  

Remus cadde in ginocchio e le lacrime cominciarono a sgorgare dai suoi occhi. - Come.. Come ha fatto a trovarli? - si sforzò di dire.

Silente gli rivolse il più triste degli sguardi.

- Sirius. - disse semplicemente il Preside. - Lui.. Remus non sai quanto mi dispiace.. Peter lo ha scoperto e fuori di se dal dolore ha tentato di affrontarlo.. 
- No.. Non è possibile.. Non è possibile.. - Remus, ancora in ginocchio sul pavimento continuava a ripetere tra se quella frase. - Sirius.. Lui e James.. Lui e James erano come fratelli.. È impossibile.. È IMPOSSIBILE!
- Remus.. 

Remus mantenne lo sguardo fisso sul pavimento.

- - Harry è sopravvissuto.. 

A quella frase Remus alzò di scatto la testa. -Harry è vivo? 

Silente gli fece un sorriso triste. - Sì.. Hagrid è andato a prenderlo, lo sta portando da Petunia.. 

- No! Professore non può affidarlo a lei, non può! 
- Purtroppo non ho altra scelta.. 

Remus si guardò attorno passando lo sguardo sulle pareti scrostate e l’arredamento spoglio. 

- Non ho molto ma lo posso prendere io! Crescerò io Harry come fosse figlio mio. È il minimo.. J-James è.. era.. - Lunastorta si prese il viso tra le mani e iniziò a singhiozzare. - Harry non può andare a vivere con Petunia.. Non può.. Lo terrò io, per favore Professore.. La prego.. 

Silente lo fissò addolorato. - Remus non posso.. Harry deve andare a vivere tra i babbani, è per la sua stessa sua sicurezza. Poi senza Sirius Black Harry va affidato al parente in vita più prossimo.. Petunia Evans. 

Remus guardò il Preside. - Sirius non può aver tradito James, non può.. Non può aver ucciso Peter.. 

Silente lo guardò con compassione. - Spesso siamo ciechi davanti alla persone che amiamo.. Spesso siamo troppo concentrati a cercare di vedere l’immagine della persona che vorremmo che fossero per riuscire a vedere chi sono realmente..  

Remus si portò le mani al viso e cominciò a piangere. 

- Silente gli appoggiò una mano sulla spalla per consolarlo. - Ora devo andare.. Tornerò più tardi, abbiamo tre funerali da organizzare.. 

Remus si girò verso il preside. - Quando potrò andare a trovare Harry? 

- Remus.. Forse.. 
- Cosa?! Non potrò andare a trovare il figlio dei miei migliori amici?! 
- Sarebbe meglio se Harry non facesse parte del nostro mondo.. Fino a quando non sarà pronto.. 

E con quest’ultima frase uscì. 

Remus appoggiò la fronte alla porta. 

Era solo. Completamente solo.

 

 

- Ricordami perché abbiamo detto ai Weasley che avremmo preso la passaporto con loro.. - borbottò Harry cercando il vaso della polvere volante. 
- Perché tu hai insistito.. - rispose Sirius. - Perché questa diavoleria babbana si è rotta di nuovo?! 

Harry lanciò uno sguardo compassionevole alla povera macchinetta del caffè. Dopo aver visto Sirius tirare fuori la bacchetta decise di intervenire.

- Non credo che un incantesimo risolverà la cosa.. Manca la polvere.. 

Sirius rispose con un’imprecazione degna dei più fedeli frequentatori di Nocturn Alley mentre Harry, ridendo, entrava nel camino e spariva. 

Sirius, con un’ultima occhiata nostalgica alla macchinetta del caffè, lo seguì. 

Apparve nella cucina della Tana dove i Weasley stavano salutando calorosamente Harry. 

Sirius si lasciò abbracciare dalla Signora Weasley e rilasciò rimproverare bonariamente per i capelli troppo lunghi. - Cara Molly, che vuoi farci? Le ragazze li adorano.. - ma, visto l’orario già tardo si avviarono subito verso la passaporta. 

Camminarono per quella che parve ad Harry un’eternità fermandosi solo sopra una collinetta dove due maghi li aspettavano. 

Harry riconobbe Cedric Diggory, tassorosso dell’ultimo anno e capitano della squadra di Quidditch della sua casa e primo cercatore a battere Harry. L’altro il ragazzo immaginò fosse suo padre. 

- Amos! - lo salutò il Signor Weasley, stringendogli calorosamente la mano. 
- Arthur, siete arrivati finalmente! - sorrise Diggory. 
- Amos Diggory! - esclamò Sirius. - Quanto tempo.. Come stai? 

Diggory rivolse un’occhiataccia a Sirius. - Black.. Sempre troppo poco tempo.. 

Sirius sghignazzò. - Coraggio! Non sarai ancora arrabbiato per quello stupido scherzetto.. 

Harry rivolse con lo sguardo una domanda muta a Sirius che scosse la testa e gli fece intendere che gli avrebbe raccontato il tutto più tardi. 

- Vi presento Cedric, mio figlio! - disse Diggory mettendo la mano sulla spalla ad un ragazzo alto piuttosto attraente.
- Ciao. -  disse Cedric volgendo lo sguardo intorno.

Tutti risposero “Ciao” tranne Fred e George, che fecero appena un cenno. Non avevano mai veramente perdonato a Cedric di averli sconfitti a Quidditch lo scorso anno. 

Arthur fece delle veloci presentazioni e, al nome di Harry, Amos sgranò gli occhi.

Ced mi ha parlato di te, naturalmente - disse Amos Diggory. - Ci ha detto tutto delle partite che avete giocato l'anno scorso, sai... E io gli ho detto: Ced, questa è una cosa che racconterai ai tuoi nipotini, sì... gli ho detto, hai battuto Harry Potter!
- Immagino ti abbia anche raccontato che il grifondoro ha vinto la coppa? - si intromise Sirius, appoggiando con fare protettivo la mano sulla spalla di Harry. 

Harry e Cedric si scambiarono uno sguardo imbarazzato. 

- Papà è caduto dalla scopa.. Te l’ho detto..  
- Ma tu non sei caduto, non è così? - ruggì Amos.
- Effettivamente dev’essere stato emozionante per il tassorosso vincere una partita.. - sghignazzò Sirius. 
Diggory aprì la bocca per ribattere ma il signor Wesley, con una mossa diplomatica, annunciò che la passaporta stava per partire. 

 

Sirius e il Signor Weasley avevano affittato due enormi tende, una per le ragazze e una per i ragazzi e, subito dopo essersi sistemati, si riunirono per il pranzo.

Erano a metà di quello che il Signor Weasley definì “un tipico pasto babbano da campeggio” quando gli si avvicinò un mago con indosso una vistosa divisa di Quidditch, Ludo Bagman. 

Sirius e Arthur lo salutarono con una stretta di mano prima di presentarlo ai ragazzi. 

Percy quasi inciampò scattando in avanti con la mano tesa e Sirius e Ginny si scambiarono un sorrisetto.

Ludo Bagman nonostante il poco entusiasmo del Signor Weasley coinvolse i gemelli in una scommessa prima di iniziare a parlare con Sirius e Arthur della sparizione di una certa Bertha Jorkins.

- Un giorno d’ottobre ricomparirà in ufficio convinta che sia ancora luglio! - disse Bagman, liquidando il fatto con un veloce gesto della mano. 

Sirius, a giudicare dalla sua espressione non la pensava allo stesso modo. 

- Non credi che sia il caso di mandare qualcuno a cercarla? - suggerì il Signor Weasley. 
- Barty Crouch continua a dirmelo. - disse Bagman.

In quel momento si smaterializzò sconto alla loro tenda un altro mago e Sirius si rabbuiò ulteriormente. 

- Barty! - lo salutò allegro Bagman. - Stavamo appunto parlando di te!

Barty Crouch era un uomo anziano, rigido e impettito, impeccabilmente vestito in completo e cravatta. La scriminatura nei suoi corti capelli grigi era diritta in maniera quasi innaturale e i baffetti a spazzolino avevano l'aria di essere stati spuntati con l'aiuto della riga millimetrata. Le sue scarpe erano lucidate con estrema accuratezza.

Bagman gli fece segno di accomodarsi e Sirius si irrigidì. 

- Arthur, Signor Black.. - salutò Crouch.

Sirius non ricambiò il saluto e Harry si appuntò mentalmente di chiedere al padrino che genere di trascorsi avesse avuto con Barty Crouch. 

Percy nel frattempo si prodigò per procurare al Signor Crouch una tazza di thé. 

- Immagino che la coppa di Quidditch vi stia dando un bel po’ di lavoro da fare! - disse Arthur, gioviale. 
- Lo puoi ben dire. - disse asciutto Crouch. - Oltre alle passaporto c’è da organizzare la sicurezza e spero che, in caso di necessità potremmo contare sull’aiuto degli Auror anche se sono.. - e lanciò un’occhiata a Sirius. - in vacanza. In particolare con un assassino come Peter Minus ancora in circolazione.

Sirius gli rivolse uno sguardo freddo. - Sempre pronto all’azione. Ma so che lei in quanto ex capo dell’ufficio Auror saprà meglio di me la difficoltà nel catturare gli uomini giusti.

Crouch decise di ignorare il commento di Sirius. 

Bagman sorrise: - Sirius come gli altri avrà un bel po’ da fare anche dopo la coppa, visto quanto accadrà ad Hogwarts! Non è vero, Sirius? 

Sirius sorrise a Bagman. - Sì Ludo, sarà un gran bel lavoro ma spero che ne varrà la pena! - Strizzò l’occhio ai ragazzi. - Non sapete cosa vi aspetta! Quest’anno in particolare vorrei tanto studiare ancora ad Hogwarts! 

- Spero che non si sia lasciato sfuggire niente con il giovane Potter, Black. - commentò saprò Crouch, lanciando un’occhiata ad Harry. 
- Per Harry sarà una sorpresa tanto quanto per gli altri studenti. - tagliò corto Sirius. 

Fortunatamente Crouch e Bagman si congedarono dopo poco.

 Sirius riprese un po’ di buon umore per poi allontanarsi non appena Percy iniziò a tessere le lodi di Crouch.

Harry gli si avvicinò. 

- Cos’è successo tra te e il Signor Crouch?
- Non abbiamo dei bei trascorsi.. Crouch è il tipo d’uomo disposto a passare sopra i cadaveri dei suoi cari pur di ottenere un po’ di potere. Ti racconterò anche questa storia ma ora dobbiamo andare. - Sirius indicò il campeggio, dove i maghi. sempre più eccitati, cominciavano a dirigersi verso l’enorme stadio. - La partita sta iniziando! 

 

Le ore che seguirono furono magnifiche. 

Sirius comprò gadget meravigliosi per tutti, ignorando le proteste del Signor Weasley, e, nonostante un piccolo sconto con la famiglia Malfoy il resto della partita filò a meraviglia e si concluse con una vittoria schiacciante da parte dell’Irlanda nonostante il boccino fosse stato catturato dal bulgaro Viktor Krum. 

I festeggiamenti durarono fino a tardi ed era ormai mezzanotte quando i ragazzi, esausti, si trascinarono a letto. 

Vennero svegliati dalle urla del signor Weasley.

- Ragazzi in piedi, subito! Alzatevi! 

Harry e Ron, ancora intontiti dal sonno, si alzarono di colpo e si diressero verso il piccolo salottino.

Harry, dai rumori che venivano da fuori intuì che c’era qualcosa che non andava ancora prima che Sirius, pallido e con la bacchetta sguainata, li fece uscire dalla tenda mentre il Signor Weasley chiamava le ragazze. 

- Sirius che succede? - chiese Harry.“

Una folla di maghi avanzava lentamente nel campo a ranghi serrati, le bacchette puntate verso l'alto. Harry strizzò gli occhi per vedere meglio... sembrava che non avessero faccia... poi capì che erano incappucciati. Sopra di loro a mezz'aria, quattro sagome si divincolavano e si contorcevano in forme grottesche. Due di esse erano molto piccole. Era come se i maghi mascherati fossero burattinai, e le sagome sopra di loro burattini azionati da fili invisibili che spuntavano dalle bacchette.

Altri maghi si univano al gruppo, ridendo e additando i corpi galleggianti in alto. Tende si afflosciavano e cadevano mentre la folla in marcia aumentava. Una o due volte Harry vide uno dei maghi far saltar via una tenda dal suo cammino con la bacchetta. Parecchie presero fuoco. Le urla si fecero più alte.

- Harry non c’è tempo per spiegare. Correte nel bosco, vi verremo a chiamare appena sarà tutto finito. - rispose Sirius con un tono che non ammetteva repliche.

Il signor Weasley, insieme a Bill, Charlie e Percy stava già correndo ad aiutare il Ministero. 

- Ma se solo potessi aiutarti.. - iniziò Harry. 
-  Harry questa è una cosa seria, corri nel bosco e restaci! Sappi che se ti vedrò in giro non esiterò a metterti in punizione, ora vai! 

Harry non era convinto ma Ron ed Hermione lo trascinarono verso il bosco e Sirius corse ad aiutare gli altri maghi. 

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

 

… 

… 

Avete visto che il capitolo è più lungo del solito???

… 

Non so davvero come scusarmi.. 

In realtà questo capitolo è pronto da settimane ma non mi decidevo a pubblicarlo perché volevo almeno aggiungere l’ultima parte, per farvi avere un capitolo più lungo come scusa per la mia sparizione. 

So che sono passati quasi 6 mesi.. 6.. Ma tra università e il mio nuovo blog letterario che sta occupando più tempo del previsto non avevo tempo e a dirla tutta nemmeno ispirazione.. 

La buona notizia è che credo che l’ispirazione sia tornata e anche la voglia di scrivere tant’è che oltre a questo capitolo ho pubblicato una one-shot sulla coppia Gellert/Albus (avete letto le news su animali fantastici?!?! Wow!!!) e dopo una accesa discussione con il mio segnalibro di Sirius, la sua bacchetta e il poster “Have you see this wizard” (in un momento di delirante follia) ho deciso che non sarei andata a letto e a leggere “corona di fuoco” - se non avete mai letto i libri di Sarah J. Maas dovete assolutamente farlo così magari ne parliamo sulla pagina fb -  se non a capitolo ultimato e pubblicato e con un piano su cosa scrivere nel prossimo capitolo per evitare un ritardo così clamoroso. 

In questi mesi ho continuato a leggere le vostre recensione e un’altra volta siete la ragione per cui ho continuato a scrivere.

Non vi merito <3 

In particolare vorrei ringraziare iulia2001 che ha segnalato questa storia per l’inserimento tra le scelte del sito cosa che mi ha commosso! 

Non ho mai pensato e mai penserò di abbandonare “un nuovo inizio” perché non so quanto ci metterò ma la devo portare a termine sia per voi che per me. 

I capitoli estivi stanno finalmente finendo e già in questo comincia a succedere qualcosa nonostante sia ancora di passaggio.

Il prossimo invece giuro che sarà bello movimentato! 

Spero che non passeranno altri sei mesi, proverò a cercare di aggiornare con regolarità..

Baci,

gossip_girl

P.S. Lo avete letto Cursed Child? Vi è piaciuto? 

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