KNH High school

di kayachan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Allora l’idea della scuola mi è venuta, mentre guardavo step up 2, e lì avevo in mente già la storia e qualche battuta. non so perchè ma Sakura e Ino mi ispiravano questi due personaggi, ma siccome ce le vedo bene, gli ho dato questo bel ruolo... Spero che questo capitolo vi conquisti!! Alla prossima!!

KNH High school


“Tenten, svegliati !! E’ tardissimo!!
“Sì, mamma!! Scendo… “
Che cavolo!! Tutte le volte che ci trasferiamo è sempre la stessa solfa… Ora mi toccherà andare ad iscrivermi in un’ altra scuola… Giuro che quando divento maggiorenne vado stabilirmi da sola in una bella casa,e senza dover girare come una trottola!!
Indossò i primi vestiti che le capitarono, e corse in bagno. Iniziò a pettinarsi i capelli, e si fece una bella treccia che le arrivava alla vita. Poi scese in cucina, dove trovò la madre che stava già sorseggiando il suo tè nero.
Di fronte c’era la sua tazza fumante di caffè, e dei biscotti integrali.
”Finalmente. Volevi far tardi come al tuo solito, eh??” la rimproverò la madre.
“Sai com’è: se invece di girare continuamente, riuscissi a trovare un po’ di stabilità, non sarei così confusionaria..”
“Ne abbiamo già parlato, e sai qual è la situazione. Comunque ora non è il momento, perciò sbrigati.“
“Sì, certo. Ci vediamo stasera. “
Detto questo prese borsa e giacca, e s’incamminò per la scuola della città, la KNH High school. L’aria era gelida, e Tenten si tirò il cappotto sin sopra le orecchie, e dopo dieci minuti intravide la scuola: la madre le aveva detto che la scuola era vicina a casa loro.
Era un edificio grande di mattoni rossi, con grossi finestroni bianchi. Tutt’intorno c’era un bel giardino, con alberi enormi, e probabilmente in primavera sbocciavano dei fiori, ma adesso con quel freddo, quel tappeto verde era l’unica cosa che si vedeva. Per fortuna Tenten non era in ritardo, così decise di dirigersi subito agli uffici amministrativi per iscriversi.
S’avviò decisa per il corridoio, tra i ragazzi che aprivano i loro armadietti: poi vide le indicazioni sulle scale, e le seguì. Salito il primo piano, svoltò a destra e trovò una grossa porta marrone, con la targhetta” Ufficio amministrativo: Shizune”. Aprì la porta e seduta al bancone di fronte, trovò una donna sui trenta che era alle prese con il computer. Quando sentì che la porta si richiudeva alzò lo sguardo che si posò sulla ragazza.
“Come posso aiutarti?” chiese dolcemente Shizune.
“Dovrei iscrivermi. Mi sono appena trasferita in questa città.” Rispose Tenten. Ormai queste parole le aveva pronunciate più del suo nome stesso.
“Allora devi riempire questi moduli, e poi devi portare questi altri fogli ai professori.” Le porse vari foglietti e le spiegò cosa servivano, uno per uno.
Tenten ringraziò, e uscì dall’ufficio. Mentre stava tornando al piano inferiore, ricordò che quel giorno sarebbe stato l’anniversario dei suoi genitori.
L’unico inconveniente era che i suoi non stavano più insieme: si erano lasciati quando lei aveva la bellezza di quattro anni, e da allora lei aveva visto il padre di tanto in tanto.
Tenten era l’esatta copia del padre: capelli marroni, occhi scuri, carnagione chiara, e alta. Forse l’unica cosa che aveva preso dalla madre era il fisico asciutto.
Il motivo per cui lei e sua madre giravano continuamente era probabilmente che la signora cercava assiduamente qualcuno che potesse sostituire il padre di Tenten, ma finora aveva ottenuto solo scarsi risultati.
Il suo scopo si era ridotto a questo da quando il padre della ragazza aveva cominciato a bere, e quando la cosa degenerò, beveva anche in presenza della figlia. La madre lo venne a sapere, e, attraverso il tribunale vietò al marito di vedere la piccola. Lui impazzì completamente, e una sera che si era ubriacato come al solito, ebbe un incidente, che si rivelò mortale.
Tenten aveva avuto un brutto periodo allora: non fu più la bambina sorridente che era stata, e la madre preoccupata la mandò da uno psichiatra. Lei di tutta risposta, cominciò a non parlare più con la madre e nemmeno con lo psichiatra.
le sedute furono interrotte e lei pian piano superò il brutto periodo: la madre allora cominciò a cercare di ricomporre la sua famiglia. Per questo si spostavano di continuo.
Mentre scendeva le scale, Tenten ripensò a queste cose, e quasi quasi stava pensando di tornarsene a casa e prendersi un giorno di riposo.
Ma in quel’esatto momento, andò a sbattere contro qualcosa e cadde rovinosamente addosso a quel qualcosa. Lentamente cominciò a prendere coscienza che quel qualcosa era un ragazzo: proprio un bel ragazzo. Aveva gli occhi chiarissimi, e i capelli scuri. Era alto, e dalla maglietta trasparivano dei muscoli scolpiti come nel marmo. Voleva sbraitare contro quel tizio, ma mentre lo fissava negli occhi, perse l’uso della parola.
Poi pian piano, riprese coscienza. Allora si rialzò, e si preparò allo scontro verbale.
“Perché cavolo non guardi dove vai??” cominciò la ragazza.
“Ma io ho guardato molto attentamente, e ti posso assicurare che se c’è qualcuno che non stava guardando, quella eri tu.” disse il ragazzo.
“Certo come no. Bella scusa, carino. Ma se vuoi provarci con le ragazze, inventati una scusa migliore, e soprattutto guarda bene dove metti i piedi.” sentenziò infuriata Tenten.
“Ma come ti permetti… Guarda che se c’è qualcuno che deve stare molto attento, quella sei tu. E ora levati dai piedi.”
“ Con sommo piacere idiota. Spero che tu non cada addosso a qualche altra ragazza.”
“Che tu ci creda oppure no, tu sei la prima a cui cado addosso. E mi dispiace ammettere che non mi ha fatto dispiacere.” E sorrise maliziosamente.
Tenten, in preda alla furia, girò i tacchi e se ne andò: doversi sorbire quel pallone gonfiato era anche troppo.
Però doveva ammettere che era davvero carino qual ragazzo, e quasi non le era dispiaciuto che le fosse caduto addosso. Poi si scrollò questi pensieri dalla testa, e cercò il suo armadietto. Ripose i libri e si avviò all’aula della prima lezione. A prima ora aveva a sua materia preferita: algebra.
In effetti era strano che una come lei fosse molto brava in matematica, però era così, e anzi in tutte le scuole che aveva frequentato era riuscita ad ottenere voti molto alti.
Preso il posto in classe, notò la gente che era in classe: fu colpita da due tizi, una ragazza con i capelli lunghi e scuri, che assomigliava tantissimo a quell’idiota che l’aveva travolta sulle scale. Stava parlando con un ragazzo biondo, abbronzato e con gli occhi azzurri: da come parlava si rese conto che doveva essere un ragazzo simpatico, ma decisamente esuberante. Stava per alzarsi e andarci a parlare, quando entrò in aula, l’ultima persona che avrebbe voluto vedere: il ragazzo delle scale.
Quello girò meccanicamente lo sguardo verso di lei, e le ammiccò provocatoriamente. Poi si sedette accanto a lei: Tenten era un tantino innervosita.
“Ci rincontriamo… Stamattina non ci siamo neanche presentati.. Io mi chiamo Neji. Tu?”
Tenten gli rivolse uno sguardo dubbioso, poi sospirò e rispose.”Tenten.”
“Allora Tenten, da quanto sei in città? Sei nuova, no?”
“Sono arrivata tre giorni fa. Insieme a mia madre. “
“Solo voi due?? Non hai nessun altro? E tuo padre?”
“E’ morto. “
“Mi dispiace. Non avrei dovuto impicciarmi.” Neji si ammutolì, e il discorso si chiuse lì, anche perché nel frattempo era entrato il prof, che non tardò a presentarla.
La lezione finì in fretta, e quando la campana suonò, Neji la salutò. Lei rispose, ma con poca convinzione. Era sicura che quel ragazzo era il solito fighetto della scuola, che con quelle come lei, non avevano niente a che fare.
Mentre usciva dall’aula, sentì qualcuno che le tamburellava sulla spalla. Si voltò e vide la ragazza che assomigliava a Neji, e, dietro di lei, il ragazzo biondo.
“Ciao, mi chiamo Hinata, e lui e Naruto. Abbiamo capito che sei nuova di qui..se vuoi possiamo accompagnarti…Qual è la tua prossima lezione??”
“Storia.”
“Anche noi dobbiamo andare lì. E’ l’aula dall’altra parte della scuola. Comunque c’è un motivo per cui ti abbiamo chiesto di accompagnarci” e guardò Naruto.
Tenten si stava leggermente spazientendo: che diavolo volevano quei due pazzi??
Prenderla in giro, perché era la nuova? “E quale sarebbe ?”
“Bé, abbiamo visto che poco fa parlavi con Neji. Lui è mio cugino, ed eravamo curiosi di sapere cosa ti avesse detto.”
“Mi ha chiesto come mi chiamo, e poi mi ha chiesto da quanto mi era trasferita? Oh, e se puoi esservi utile, stamattina mi è arrivato addosso… mentre scendevo le scale.”aggiunse sarcastica tenten.
Naruto rise, e poco dopo anche Hinata.
“Ah ecco perché…”esclamò Naruto.
“Perché cosa?” disse Tenten.
“Mio cugino è un tantino arrogante certe volte, e gli piace “usare” le ragazze. Se posso darti un consiglio, evita di starci troppo. Per lui potresti essere il prossimo trofeo.”
“Tranquilla, non sono il tipo da fidanzamento adolescente-con-troppi-ormoni. Neanche se ci fosse un super modello in giro.”
“Meglio per te, Comunque questa è l’aula…” I tre si sedettero vicini e parlarono finchè non arrivo l’insegnante, una donna di mezza età. Fu presentata nuovamente alla classe, e notò che due ragazze, la fissavano, e che poco dopo cominciarono a sparlarle dietro. Dall’abbigliamento roseo, e dalle unghie laccate, Tenten intuì subito che erano quelle ragazze, che avrebbe odiato con tutta l’anima: le cheerleader.
Una era bionda e l’altra aveva i capelli rosa. Entrambe avevano gli occhi verdi.
Chiese a Hinata chi fossero quelle due, e scoprì che non si era sbagliata, e scoprì anche i loro nomi: quella bionda si chiamava Ino, mentre quella con i capelli rosa, Sakura. Purtroppo quella lezione fu molto più lenta, e quando finalmente finì Tenten voleva ringraziare tutti santi in cielo.
Trascorsero anche le ore successive, fino a quando non si fece ora di pranzo. Lei, Hinata e Naruto andarono alla mensa, e si sedettero al tavolo, che occupavano loro due di solito. Sembrava che tutti e due fossero quasi inseparabili, ma Tenten capì che non erano fidanzati, anche se ci avrebbe giurato. Mentre stavano discutendo, sbucò dal nulla Neji, che appena varcata la soglia della mensa, si diresse al loro tavolo.
…e ti pareva..
“Ciao cugina… Naruto. Vedo che avete fatto la conoscenza di Tenten.”
“Già, Neji. “ rispose Naruto. “ A proposito ricordati della partita di oggi. E soprattutto dì al tuo amico Sasuke, che non arrivi tardi come l’ultima volta.”
“Tranquillo. Comunque ero qui per invitare voi e la graziosa Tenten…” e la guardò con malizia”…alla festa di compleanno di Gaara. E’ questo sabato, a casa sua, alle otto. Ci sarete spero…”
“Vedremo… adesso vai, i tuoi amici ti chiamano.”rispose aspra Hinata.
“Ci andiamo?” chiese Naruto.
“Non lo so. Tu sei libera questo sabato, Tenten? ”
“Credo di sì.”
“Perfetto allora… questo sabato ci divertiremo. O perlomeno passeremo il tempo, no??chiese speranzoso naruto.
Hinata alzò gli occhi al cielo. “Certo Naruto. Come sempre, a tutte le feste degli amici di mio cugino..”
Si alzarono, e si diressero alle rispettive classi. Tenten aveva ginnastica, così andò a cambiarsi. Negli spogliatoi c’erano quelle due oche che aveva visto a storia. Non appena la videro, la bionda, Ino, le andò in contro, la superò e nel farlo la spinse. Sakura invece si limitò a sorpassarla, con superiorità.
Tenten sospirò. “Che palle le cheerleader!”





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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


KNH High school


Questo capitolo mi ha reso molto fiera delle mie capacità creative: per un momentop ho pensato di non essere stata io quela a scrivere. Comunque aspetto speranzosa le vostre recensioni… Per cui non abbandonatemi, e fatemi sapere se c’è qualcosa che non va. Alla prossima!!!
TokiettinaChan: Sono contenta che ti sia piaciuta. Volevo che ilo primo capitolo fosse un po’ più pieno, però non avevo tempo, così ho pubblicato senza pensarci troppo..Adesso prometto che m’impegnerò di più, e spero che ti piaccia anche il secondo capitolo!!!..


”Quelle due piccole stronze!!”. Tenten era in preda ad una nevrosi. I poveri Naruto e Hinata tentavano di placarla, non tanto perché gli dava fastidio, ma più che altro perché tutto intorno gli altri ragazzi la guardavano con timore.
”Tenten datti una calmata. In questa scuola siamo piuttosto impressionabili, e se esageri potresti finire al manicomio.” Naruto assunse un’aria seria, quella tipica dei secchioni incalliti.”Sai che notizia: la ragazza appena arrivata diventa pazza in meno di un giorno…”
”Piantala Naruto.” Lo zittì Hinata. “E tu cerca di riprendere un tantino di razionalità, visto che hai una certa reputazione di difendere.”
” Cosa vuoi che me ne importi… Al momento la mia unica preoccupazione è estinguere tutte le cheerleader dalla faccia della terra. E purtroppo per il pianeta è un’operazione che impiegherà molto, molto tempo…”rispose Tenten.
“Comunque secondo me, stai ingrandendo la cosa.. Ino e Sakura sono sempre state così: belle, ricche e stronze. E poi credo che ti abbiano preso in antipatia perché mio cugino ti ha parlato”.
”E allora? Cos’è in questa scuola è vietata la comunicazione fra esseri umani di sesso diverso?!?””chiese esasperata Tenten.
”No, ma come circa i tre quarti delle ragazze in questa scuola, a quelle due piace mio cugino, anche se sono già fidanzate.”
”Oh, e dovresti conoscere anche quelli. Il fidanzato di Sakura si chiama Sasuke, mentre quello di Ino, Shikamaru. Ovviamente tutti e due sono amici intimi di Neji, oltre a Gaara, che è il capitano della squadra di football. Insomma tutti quanti insieme formano l’elitè della scuola, o perlomeno loro credono di esserlo.” disse Naruto.
“Tutto chiaro, ma c’è una cosa che non capisco: se tu sei la cugina di Neji, perché non fai parte del suo gruppo?”domandò Tenten.
”Perché non mi andava di appartenere ad un gruppo che non condivide i miei interessi. E comunque per farne parte, come minimo, avrei dovuto far parte delle cheerleader, e l’idea non mi ha mai entusiasmato.”
”E quindi adesso tu e tuo cugino siete…nemici?”
Hinata rise.”No, direi che non siamo molto ‘uniti’. Comunque lui non era così prima. Una volta era un normale ragazzo che andava al liceo.”
Tenten la guardò esterrefatta.” E cosa è successo dopo??”
” Si è fatto trascinare da quei microcefali pompati.”
”E ha lasciato da sola Hinata, quell’idiota. Che spreco, andare con quei figli di papà, solo per essere uno dei ‘più’. E dire che io li ho mandati al diavolo, proprio perché non ne potevo più…”
”Che vuol dire che li hai mandati al diavolo?”chiese ancora Tenten.
”Che prima anche io facevo parte del gruppo di Neji. Pensavo di essere sfortunato, poi però ho capito che era tutto inutile è che non c’era posto per me con loro. Così li ho salutati, e non sono più stato loro intimo amico. Allora io e Hinata abbiamo cominciato a parlare, e abbiamo scoperto di avere tante cose in comune, e siamo diventati i due Sfigati Rinnegati (SR).” I due si guardarono con spirito di cameratismo, e si scambiarono un sorriso complice.
Tenten li guardò sconvolta per le rivelazioni.
”WOW…da fighetti a sfigati…siete proprio forti!!!”sbottò sorridendo.
Hinata e Naruto risero all’unisono, e anche Tenten si fece trascinare.
Finalmente dopo tanto tempo anche lei sentiva di appartenere ad un gruppo, che anche se molto piccolo, era il primo in cui si sentiva così bene. Fanculo alle due cretinette cheerleader : non si sarebbe certamente fatta rovinare la vita da loro. La giornata scolastica però era ormai finita, e i tre ragazzi dovettero dividersi. Hinata e Naruto andarono a casa, mentre Tenten aveva deciso di fare un salto in città per comprare i suoi beni di prima necessità, cioè dei CD.
La strada gliel’avevano indicata Hinata e Naruto, e lei tentò di seguire scrupolosamente le indicazioni: ma naturalmente a metà strada si perse. Era sicura di aver svoltato a tutti gli incroci che le avevano indicato, e di aver guardato tutte le indicazioni. Adesso si sarebbe dovuta trovare in una grande via illuminata con a destra un parco: dov’era in quel momento l’unica cosa che vedeva erano case di mattoni.
In preda allo sconforto, aveva deciso di tornarsene a casa, quando una macchina, una Mustang degli anni’70, fermarsi proprio di fronte a lei. Se non fosse stato che pensava che qualche pervertito la volesse fare salire a forza sulla macchina, avrebbe urlato fino a quando non le sarebbe finita la voce. Una reazione più che normale di fronte ad una Mustang come quella.
Poi lo sportello si aprì, rivelando il suo possessore: Neji Hyuuga.
Il ragazzo aveva uno sguardo beffardo . “Non dirmi che ti sei persa. Perché se è così sei fortunata ad avermi incontrato..”e sorrise sfacciatamente.
“Non mi sono persa. Stavo solo facendo una passeggiata. E comunque cosa ci fai tu qui? Non mi starai seguendo, per caso?”
“No, non ti stavo seguendo. A dir la verità stavo andando a casa. Ma visto che non sai che strada prendere, sono molto felice di poterti accompagnare indietro. A meno che tu non voglia gironzolare in tondo fino a quando non ti stanchi.”Fece un sorriso ironico, che mandò Tenten letteralmente in bestia. Siccome non intendeva sopportare quell’idiota ancora per molto, stava già facendo dietrofront, ma Neji la bloccò.
“Levati di mezzo, immediatamente!!”tuonò la ragazza.
“Siamo permalose, eh?”osservò sarcasticamente il ragazzo, che non si era spostato di un millimetro, rimanendo di fronte a Tenten.”Guarda che non ho alcuna intenzione di molestarti. Se ti offro un passaggio e perché so con certezza che qui non è sicuro. Adesso ti fidi, sì o no?”
Tenten era indecisa, ma siccome non pensava che fosse il caso di perdersi proprio quel giorno, alla fine acconsentì a salire in macchina con Neji. In fondo il ragazzo le era sembrato onesto, quando le aveva detto che era pericoloso quel quartiere. E poi era una cosa davvero stupida rinunciare ad un passaggio gratis solo per orgoglio.
Mentre saliva sulla macchina, si ricordò improvvisamente che quella non era una semplice macchina, ma che stava salendo su di una Mustang. L’emozione la travolse in pieno, ed evidentemente Neji se ne accorse.
“Ti interessi di macchine?”chiese con sincero interesse.
“Non tanto. Però questo tipo di macchine sono le mie preferite. Ne sogno una così da quando ho dodici anni.”
“Questa me l’ha regalata mio padre per il mio compleanno l’anno scorso. Prima era un rottame, poi però l’ha rimessa a nuovo, e ora è come nuova. Per me è stata una fantastica sorpresa. Ma tu come mai non hai la macchina? Credevo avessi più di sedici ani…”concluse sarcastico.
Tenten gli lanciò un’occhiataccia. “ Infatti è così. Il punto è che non posso permettermela. E poi mi sposto continuamente per traslochi vari, per cui il più delle volte preferisco farmela a piedi.”
“Interessante. Quindi sei una patita di auto, ma non t’interessa comprarne una perché sei una patita delle passeggiate. Sei un tipo bizzarro.”
“Ma tu ascolti quando parlo? Non posso comprarmela!! Purtroppo mia madre non guadagna abbastanza, e fra l’altro non sa riparare neanche il phon, per cui lei non potrebbe ripararmi un’auto di seconda mano. “
Neji fece una mezza risata.
A quel punto calò il silenzio e Tenten si sentì molto imbarazzata. E che diavolo!! L’aveva appena conosciuto e le faceva già questo effetto. Poi ripensando a quello che le avevano raccontato Hinata e Naruto, si convinse fortemente che non si stava prendendo una cotta per quel tizio. Inoltre si ricordò immediatamente delle due stupide cheerleader. Se adesso avessero saputo che lei era in macchina con Neji, da soli, e con le strade deserte, probabilmente avrebbero avuto un colpo alle coronarie. La soddisfazione fu tanta, che non riuscì a trattenere una risata.
“Qualcosa di divertente?”chiese curioso Neji.
“Nulla di che. Piuttosto al prossimo incrocio svolta, e poi vai dritto, Ad un paio di metri c’è casa mia.”
“Ne sei sicura? Non vorrai far perdere anche me spero!”
“Tranquillo,questa volta sono sicura.”
E infatti entro un minuto scarso furono di fronte alla casa a due piani di Tenten. La ragazza stava già scendendo dall’auto, ma Neji le afferrò una mano, e l’attirò a sé.
“Non mi merito almeno un grazie come si deve?” Spavaldo e sicuro, l’avvicinò addirittura di più a lui. Tenten era già in preda alla rabbia più nera. Non solo era la seconda volta che le impediva di andarsene, ma adesso voleva anche che gli desse il bacetto d’addio!
“Senti carino ” iniziò trattenendo a stento la rabbia ” è già tanto che non ti stia picchiando qui e adesso. Cerca di non sfidare la sorte, e tornatene a casa senza fare troppo lo scemo.”concluse a denti stretti. La ragazza sperava di averlo almeno impaurito un po’, ma il moretto non si scompose. Anzi si mise a ridere.
“Peccato. Vuol dire che ci sarà un’altra volta.”Le lasciò la mano. Tenten aprì lo sportello con forza, sperando di romperglielo, e lo richiuse con altrettanta forza. Ma quando si girò quell’idiota stava trattenendo a stento una risata. Prima che facesse anche un solo passo verso casa, il ragazzo la chiamò.
“A domani Tenten!!” Mise in moto, e ripartì.
Tra sé e sé, Tenten pensava a quanto avrebbe voluto spaccargli la faccia, così giusto per spirito femminista. Entrata a casa, andò nella sua stanza. Mentre accendeva il computer per scaricare la posta, andò in cucina per prendere qualcosa da sgranocchiare. Quando tornò in camera trovò nella casella le email di tutti i suoi amici delle città dov’era stata. Tutti le chiedevano com’era la nuova sistemazione, e lei pazientemente si dedicò a salutarli e a rispondere a tutti quanti. Quando finalmente ebbe finito, sua madre era arrivata.
A cena fu uno scambio di racconti e aneddoti, durante il quale Tenten scoprì che la giornata della madre non era stata granchè migliore: a quanto pare in una sola giornata, le si era rotto il computer, aveva avuto un terribile mal di testa, e per di più il suo superiore le aveva scaricato le mansioni d’ufficio più pesanti.
Finita la cena, Tenten aiutò la madre a pulire la cucina, e poi s’accoccolò sul divano a guardare un po’ di tv. Purtroppo l’unica cosa interessante, era un film vecchissimo strappalacrime, che le diede letteralmente il voltastomaco.
Siccome era già tardi decise di andarsene a dormire. Come al solito però voleva vedere se le era arrivato qualche messaggio sul cellulare. Andò a prenderlo al’ingresso, ma non lo trovò: tornò in camera sua e non lo trovò neanche lì, e nemmeno nella borsa che aveva usato quella mattina.
Poi, facendo rapidi calcoli, arrivò alla conclusione che lo aveva dimenticato nella macchina di Neji. Si maledisse silenziosamente, e poi cercò nell’elenco che aveva preso la madre quella mattina, il numero di casa del ragazzo, nella speranza di trovarlo ancora sveglio per potergli ricordare di riportare il suo cellulare l’indomani mattina.
Appena lo trovò digitò il numero, e aspettò che qualcuno avesse pietà di risponderle. Dopo poco, qualcuno finalmente rispose. E Tenten sospirò sollevata quando sentì la voce del ragazzo.
“Pronto, casa Hyuuga.”
“Neji, sono io. Scusa per l’ora.” si scusò la ragazza.
“Tenten? Non dirmi che ti sono venuti i sensi di colpa e mi hai chiamato per scusarti e darmi la buonanotte!!”
“Non ti illudere. Ho chiamato solo per dirti se domani potresti ricordarti dui portarmi il cellulare che mi è sicuramente scivolato nella tua macchina.”
“Certo non c’è problema. Ma in cambio domani mi darai quello che mi spetta?”chiese ironico.
“Buona notte Neji”rispose esasperata Tenten.
“Buona notte, Tenten, e sogni d’oro.”

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


KNH High school



La mattina successiva, Tenten si alzò prima, così fece tutto con più calma. Tanto per cominciare optò per una bella doccia calda. Districò i lunghi capelli scuri per bene, e li asciugò con il phon. Poi scelse i vestiti con un po’ più di criterio della mattina precedente, e al posto della maglietta vecchia di dieci anni, quella mattina scelse una maglietta blu con la cuciture dorate: indossò anche una felpa per coprirsi meglio. Scesa in cucina, si preparò il solito tè nero, con i biscotti integrali.
Quella mattina la madre era andata presto a lavoro, perché il suo capo le aveva chiesto la massima puntualità, e siccome la prudenza in questi casi non è mai troppa, la signora era uscita mezz’ora prima.
Tenten pulì velocemente la tazza, ripose i biscotti nella credenza, e salì in camera a prendere la borsa.
Uscita finalmente di casa, s’incamminò verso la scuola. Quella mattina l’aria era più tiepida, e Tenten si sentì a proprio agio.
Arrivata a scuola, notò che quella mattina il caldo aveva fatto popolare il giardino della scuola. Non molto distanti dall’entrata, c’erano Naruto e Hinata che conversavano su una panchina al sole. Si diresse a passi decisi verso di loro, ma qualcuno la bloccò. Anzi per la precisione era stata strattonata e portata dietro il muro, di nascosto. Quando vide che davanti a sé, c’erano Ino e Sakura, il sangue cominciò a ribollirle: cosa diavolo volevano quelle due da lei?
“Che accidentaccio credete di fare, eh?”sputò Tenten rabbiosa.
“Avvertirti di stare attenta.”sentenziò solenne la bionda. Tenten cominciò a credere di avere a che fare con due povere malate di mente, e si trattenne dal riderle in faccia. Ma doveva ammettere che la cosa cominciava a essere davvero seccante, e che forse avrebbe anche perso la pazienza.
“Credi di essere furba?”chiese Ino.”Fai la smorfiosa con Neji neanche il tempo di esserti trasferita?”Era chiaramente sconvolta: probabilmente lei non aveva avuto neanche una possibilità, e ora lei che era una ragazza mediocre, la stava indirettamente ridicolizzando.
“Francamente non me ne ero neanche accorta. E comunque è il tuo amichetto che continua a scocciarmi senza motivo. Per cui ti pregherei di lasciarmi in pace, se non vuoi che non prenda provvedimenti seri.” Ino la guardò con astio, mentre Sakura le riservò uno sguardo di palese superbia. Tenten si sentì ancora più infuriata, così continuò.
“E quando dico provvedimenti seri, intendo dire che potrei anche dimenticare le buone maniere e optare per un metodo decisamente più violento.” E lanciò a tutte e due uno sguardo che evidentemente le aveva disorientate, o forse addirittura impaurite.
Soddisfatta del risultato ottenuto, Tenten se ne tornò dai suoi amici. Quando Hinata e Naruto la videro, la salutarono e le chiesero immediatamente se aveva trovato il negozio che cercava. Tenten aveva tirato un sospiro, e aveva raccontato quello che le era accaduto.
I due ragazzi ascoltavano divertiti, cosa che infastidì molto Tenten che si aspettava una bella sfuriata nei confronti del ragazzo. In effetti ora che ci pensava non era ancora andata a recuperare il suo telefonino, il che voleva dire che adesso le toccava andarlo a cercare per tutto l’istituto.
“Adesso dovrai andare a cercare mio cugino per il tuo cellulare”esclamò Hinata, ridacchiando.
“Suppongo di sì. Ma non ho idea di dove andare, e soprattutto non ho alcuna intenzione di trovarlo nello spogliatoio con un asciugamano addosso. “ disse inorridita.
Hinata e Naruto risero, e contemporaneamente suonò la campana della prima ora. I tre si avviarono a lezione, e mentre Tenten e Naruto si dirigevano verso l’aula di biologia,Hinata andò a lezione di trigonometria.
Conversando con Naruto, Tenten si rese conto che era un ragazzo davvero speciale. Non tanto perché fosse carino, ma più che altro perché era gentile, e non scortese o sgarbato come gli altri. Per questo Tenten si sentì orgogliosa e sollevata di aver trovato in poco tempo due persone come Naruto e Hinata: magari sarebbero rimasti amici a vita…
Certo come no… Fino a quando la mamma non deciderà che ci dobbiamo nuovamente trasferire.. Quel pensiero la straniva un po’: anche se era lì da poco, si era ambientata meglio che in tutte le altre città in cui aveva vissuto.
“Tenten va tutto bene? Sembri in un altro mondo…” disse Naruto.
“Sì, scusa, stavo pensando a una cosa seria. A proposito… non mi hai raccontato come è andato lo scontro tra la tua squadra e quella di Neji. Sono curiosa di sapere tutto!!” L’espressione di Naruto lasciò basita Tenten: il ragazzo sembrava letteralmente su di giri.” La partita è andata molto bene. Abbiamo vinto. Avresti dovuto vedere la faccia di quell’idiota di Sasuke.” A giudicare dallo sguardo era stato quello il motivo di tanta contentezza: evidentemente fra il suo amico e quel Sasuke non scorreva buon sangue.
“Sono molto contenta che abbiate vinto. Ma mi chiedevo quale fosse lo sport…”
“Non te l’ho detto? Beh era pallavolo. In effetti solitamente fra ragazzi si predilige il baseball o il basket. Ma noi abbiamo scelto questo. Lo hai mai provato?”
“Qualche volta. Io di solito preferisco il calcio. Anche se non è il solito sport femminile, ma io sono poco tradizionalista: odio il rosa confetto e le unghie smaltate. Non esprimono me.”
“Wow sono esterrefatto. Ma almeno la fai la ceretta, vero? Voglio dire a meno che per esprimere te stessa tu non abbia bisogno di sentirti una specie di donna pelosa, come quelle del circo.”terminò semiserio.
“Scemo.”ribattè la ragazza.”Certo che mi faccio la ceretta, anche se è una cosa che detesto. E comunque perché stiamo facendo questi discorsi?? Sembra che tu voglia farmi una revisione completa prima di qualche grande evento.”
“Bé l’unico grande evento che mi viene in mente sarebbe la festa di Gaara, domani sera.”
Fu come se le fosse arrivato un macigno in testa: se l’era completamente dimenticato. Per di più non aveva nulla di seriamente decente per l’occasione.
“Avevo rimosso tutto quanto. Come cavolo faccio?”esclamò disperata.
“Non lo so. Ma visto che c’è il professore direi che possiamo rinviare la discussione a più tardi.”
La lezione di trigo scorse non velocemente, e Tenten era annoiata. A intervalli ripensava alla festa, e a come diavolo si sarebbe vestita. Solitamente non dava molta importanza a queste cose, però era vero che non voleva sembrare un idiota alla prima festa alla quale partecipava in quella città.
Doveva assolutamente trovare qualcosa da mettere, e soprattutto doveva farlo anche in fretta. Avrebbe chiesto a Hinata di accompagnarla a fare shopping e poi sarebbe andata a casa ad aggiustarsi. Ora la cosa sembrava più sensata.
Prima di tutto però avrebbe dovuto rintracciare il suo telefonino. Ciò significava scovare Neji. Ma non le andava di girare in lungo e in largo, così decise di aspettare la ricreazione, per vederlo.
Mentre si avviava con gli altri in mensa, notò subito che c’era un gran baccano. Messa la testa dentro quella baraonda, capì subito: c’erano piatti che volavano da tutte le parti, e al centro c’erano Neji e i suoi amici ch lanciavano roba ad altri ragazzi messi da parte, che rispondevano ai lanci.
“Ma che diavolo sta succedendo?”esclamò la ragazza. Neanche il tempo di chiederlo, che i suoi amici la trascinarono in mezzo alla folla, tra piatti e bicchieri volanti.
Al cento della sala vide Neji che parlottava ridacchiando con un ragazzo con i capelli rossi e gli occhi verdi. Chiese a Hinata chi fosse, e lei le rispose che era Gaara, il ragazzo della festa. Li osservò per un po’ fino a quando Neji non si voltò e la vide. Fece un largo sorriso, e poi si diresse a grandi passi verso di lei. E fu allora che accadde una cosa strana: anche e il baccano era tremendo e non si capiva più niente, Tenten fissava solo Neji e mentre lo guardava riusciva a percepire soltanto il rumore dei suoi passi, e nient’altro. Lo trovò molto strano e anche molto bello. Quando il ragazzo finalmente si pose davanti a lei, si guardarono per un po’, poi Neji infilò la mano in tasca, dalla quale estrasse il cellulare della ragazza.
“Non per essere scortese, ma cosa aspettavi per venirti a prendere il tuo telefonino? Non dirmi che volevi che fossi io a portartelo?”chiese il ragazzo.
“Infatti stavo solo aspettando che venisse l’intervallo, visto che mi seccava doverti cercare per tutta la scuola. Comunque grazie di esserti presa cura di lui, ci tengo molto.”disse ironica Tenten.
“Figurati. Allora domani ci sarai? Intendo alla festa.”
“Sì, certo che sì. Perché, pensavi che non sarei venuta??”
“Speravo che venissi. Mi piacerebbe molto vederti ballare con un bravo ragazzo.”
“Con chi ballerò non sono affari tuoi.”E poi bisognava vedere se lei avesse avuto voglia di ballare: in queste cose era piuttosto imbranata. ” Comunque grazie ancora. Ci vediamo.” Lo salutò e si diresse verso l’uscita.
Naruto e Hinata erano ancora immersi nella lotta, così li aspettò in giardino. Quando li vide, Naruto era pieno di qualcosa che assomigliava molto a del cioccolato: Hinata invece era perfettamente pulita e candida.
“Allora ve la siete spassata, eh?”domandò sarcastica Tenten.
“Niente di che. Ho visto di meglio. Comunque sarà meglio che me ne torni subito a casa. Passo l’ora di ginnastica. Voi che fate?”chiese Naruto.
“Io resto qui. Poi me ne torno a casa. Tu Tenten?” disse Hinata.
“Io resto anche. Anzi ti dispiacerebbe accompagnarmi in qualche posto per vedere qualche abito? Sono a corto di abiti eleganti.”
“Non c’è problema. Chiamo mia madre e le dico che faccio un po’ tardi. Hai molti soldi?”
“Ho la carta di credito per le emergenze. Mia madre me l’ha data per gli acquisti dell’ultimo minuto.”
“Perfetto. Allora si fa shopping!!” disse entusiasta Hinata.
Detto questo, le due amiche, dopo aver salutato Naruto, si diressero verso lo spogliatoio. Quel giorno si cimentarono in palla avvelenata. Ovviamente i ragazzi si erano lasciati trasportare, tirando continuamente la palla alle ragazze. Fino a quando Tenten non aveva preso il possesso della palla, e aveva fatto piazza pulita. Poi finalmente finì anche quell’ora, e le ragazze si andarono a cambiare. Uscite di lì, Hinata portò l’amica al centro commerciale cittadino, ed entrarono in un negozio che la ragazza frequentava spesso.
Alla fine, dopo varie ed infinite prove, Tenten aveva trovato un vestito molto carino, verde, con le spalline sottili e la gonna svolazzante appena sopra le ginocchia. Trovò anche delle scarpe molto belle da abbinare, una borsa veramente carina. Naturalmente quasi tutto era stato scelto con scrupolo da Hinata, dato che per Tenten, quello era un campo minato.
Stremate dagli acquisti, si sedettero in un bar e ordinarono del tè con una fetta di torta al limone. Le due ragazze non persero l’occasione per chiacchierare e ridere della giornata scolastica trascorsa. Poi siccome si era fatto tardi, decisero di tornarsene a casa.
Tornata a casa, trovò la madre a i fornelli che canticchiava. Questo era decisamente un buon segno.
”Ciao mamma.” Esordì la ragazza.
“Ciao tesoro. Com’è andata oggi?”
“Bene. C’è stata una lotta in mensa. E’ stato molto divertente. “
“Sono contenta che tu non abbia pericolose macchie sui vestiti. Come mai sei stata fuori fino ad adesso?”
“Domani mi hanno invitato per una festa e siccome non avevo nulla da mettere, sono andata a fare shopping con Hinata.”
“Hai già ricevuto un invito per una festa? Questo si che è un record.”
“Già.”commentò imbarazzata.
Salì in camera sua ad appendere il vestito nell’armadio, e a posare le scarpe e la borsa. Scesa di nuovo in cucina, cenò con la madre e poi andò a letto: l’indomani sarebbe stato un giorno piuttosto pieno.


“Tenten!!” chiamò la signora dal piano di sotto.
“Che c’è mamma?”
“A che ora vengono a prenderti Naruto e Hinata?”
“Verso le sette e mezza. Perché?” “Solo per sapere, e per dirti che sono già le sei e mezza, e che dovresti cominciare a prepararti.”Tenten non poteva vederla, ma sapeva che in quel momento stava facendo la tipica espressione apprensiva da mamma. Una cosa che odiava decisamente.
Stava facendo qualche compito per portarsi avanti nel caso la domenica fosse stata troppo stanca. Si alzò dalla scrivania e si chiuse in bagno. Invece della solita doccia, questa volta si concesse un bel bagno caldo, che la rilassò per bene. Aveva usato un po’ dei suoi preziosissimi sali da bagno,e ora si sentiva in paradiso. Uscita dalla vasca, si asciugò con cura, e cominciò la dura e faticosa impresa: acconciarsi i capelli. Solitamente gli dava un’asciugata veloce, giusto per non prendersi un raffreddore, ma quella sera aveva pensato di impegnarsi un tantino di più, così prese spazzola e phon e iniziò.
Dopo circa tre quarti d’ora, aveva finito e in fretta e in furia si vestì. Poi si truccò, ma non con troppa convinzione.
Entro le sette e mezza era perfettamente in ordine, ma visto che Hinata e Naruto tardavano ad arrivare, si sedette davanti al divano a guardare un po’ di tv. Ad un certo punto squillò il telefono, e Tenten rispose. Era Hinata.
“Tenten, c’è un cambiamento dell’ultimo minuto..”
“Che tipo di cambiamento??”chiese allarmata Tenten.
“Un amico di Naruto è rimasto senza passaggio, così lui si è offerto di darglielo. Perciò dobbiamo aspettare che prima Naruto passi da lui, e poi da te. Per questo volevo chiederti se posso venire a casa tua. Se non è un problema, è chiaro.”
“Tranquilla, certo che puoi. Ti aspetto.” E riattaccarono.
Dopo poco Hinata suonò alla porta. La madre di Tenten fece accomodare la ragazza, come se fosse la figlia del presidente, e Tenten si sentì molto in imbarazzo. Poi per fortuna suonò il telefono, e la signora rispose. Le due ragazze rimasero da sole: Hinata era molto carina. Aveva un vestito blu, che si sposava molto bene con la sua carnagione pallida. E il trucco leggero, ma visibile la rendeva strepitosa. Tenten si chiedeva se fosse per Naruto che si era conciata così, ma non osò chiedere.
Ad un certo punto sentirono dalla strada uno strombettio di clacson, che le fece sobbalzare. Le due ragazze salutarono, e uscirono. Davanti al vialetto di casa, c’era un grande fuoristrada nero, che copriva la visuale. Dal finestrino del guidatore sbucava la testa di Naruto, che le salutò. Entrate in macchina, Hinata le presentò l’amico di Naruto. Aveva un caschetto di capelli mori, e un gran sorriso stampato in faccia. Doveva essere il tipo di ragazzo simpatico e carismatico che fa sparire la malinconia nei momenti tristi. Si presentarono.
“Piacere, mi chiamo Rock Lee.” E allungò la mano.
Tenten la strinse.”Io mi chiamo Tenten. Molto piacere.”
Naruto mise in moto, e ripartirono per la casa di Gaara. Rock Lee tempestò Tenten di domande, e Hinata si nascondeve il viso per non lasciare trapelare il suo sorrisetto: evidentemente era chiaro come il sole, che il ragazzo ci stava provando.
Per fortuna, arrivarono molto presto, e la conversazione-interrogatorio finì. Scesi dall’auto, Tenten vide davanti a sé una delle case più grandi e belle che avesse mai visto. D’altronde a scuola non era un mistero che i genitori di Gaara fossero ricchi sfondati. Suonarono il campanello, e alla porta spuntò una ragazza bionda, che doveva essere più grande di loro.
“Ciao Naruto, Hinata.” E squadrò gli altri due con sufficienza.
Li fece entrare e i quattro si dispersero immediatamente nella folla enorme che c’era in quella casa. Guardandosi attorno, Tenten vide che c’erano anche dei ragazzi molto più grandi di loro, forse del college.
Al centro del salone c’era un grande tavolo con tutte le vivande, tra le quali troneggiavano migliaia di lattine di birra. I quattro portarono il regalo nella cucina dov’erano messi tutti gli altri. Poi andarono nella sala da pranzo a prendere qualcosa da bere. Tutt’intorno i ragazzi bevevano senza ritegno, e alcuni ballavano molto stretti. Naruto e Hinata si buttarono su di un divano per fare conversazione, mentre Tenten e Rock Lee si erano dispersi per la casa. La ragazza vagò per un po’, fino a quando decise che sarebbe uscita un attimo fuori per prendere un po’ d’aria fresca. Appena fuori si sentì decisamente meglio. Mentre si godeva la brezza notturna, sentì che qualcuno si era messo accanto a lei.
“Qui è molto bello, non è così?” disse Rock Lee.
Tenten si voltò a guardarlo.“Già, è davvero fantastico. Mi chiedo come sia viverci.”
“Secondo me, questo è il tipo di cose che vanno vissute poche volte nella vita, altrimenti rischi di abituarti, e poi non riusciresti più ad apprezzarlo.”
Tenten lo fissò strabiliata per le parole profonde. Stava per rispondere, quando qualcuno la precedette.
“Guarda chi è venuto a trovarci. “I due ragazzi si voltarono, e si trovarono di fronte Shikamaru, Sasuke e Neji. Lo Hyuga guardò con risentimento Rock Lee, e poi soffermò il suo sguardo su Tenten. Evidentemente doveva trovarla carina, d’un tratto sgranò gli occhi per poi rivolgere lo sguardo da un’altra parte.
“Come mai da queste parti? Non dirmi che il tuo amico Naruto ti ha trovato la fidanzata. Sarebbe anche ora. Dopo anni d’incomprensione sociale…”disse Sasuke.
“Piantala Sasuke. Andiamo di la.” Disse infastidito Neji.
“Che c’è? Non posso più scherzare con il mio amico Lee? O dovrei dire Ciglia Folte? ”
“Puoi chiamarmi come diavolo ti pare, Uchiya. Non credo che questo possa contribuire a renderti più popolare del solito. ” ribattè aspro Rock Lee.
“Siamo nervosetti, eh?”
Rock Lee stava per rispondere, ma intervenne Tenten.“Perché non vai a trovare la tua ragazza, Sasuke? Le uniche che hanno bisogno di una bella camomilla qui sono la tua fidanzata e quella di Shikamaru. Magari adesso poverine staranno aggredendo qualche poveraccio che ha avuto solo la sfortuna di incontrarle.”
I due ragazzi diventarono rossi, mentre Neji nascondeva un sorrisetto. Offesi dalla bella scena, Sasuke e Shikamaru se ne andarono decisi a non litigare con una ragazza. Neji invece rimase fuori per un po’, guardando intensamente Tenten, che arrossì. Rock Lee tossì piano, e i due ragazzi si voltarono a guardarlo.
“Tenten, io vado un attimo dentro. Vuoi qualcosa?”
“No, grazie Rock Lee.”e gli sorrise. Il ragazzo li lasciò soli.
“Sei molto bella stasera.” Azzardò Neji.
“Lo dici come se gli altri giorni fossi un totale disastro.”
“Hai inteso male allora. Quello che volevo dire era che stasera sei davvero bellissima, più degli altri giorni.”
“Immagino che a questo punto dovrei dirti grazie. Comunque anche tu non sei male stasera.” Ed era vero. Anche se solitamente Tenten non si lasciava trasportare da questo genere di cose, quella sera poteva anche permettersi di fare dei complimenti al ragazzo più carino che avesse mai incontrato.
”Bé, grazie. Immagino che il tuo amico se ne sia andato per lasciarci conversare in pace.”
“Rock Lee è un ragazzo molto simpatico che ho conosciuto solo stasera. E anche se ritornasse, sarebbe un vero piacere.”
“Capisco. Credi che si infurierebbe se gli rubassi la ragazza per farle fare un giro in pista?” Mentre diceva così, si era impercettibilmente avvicinato alla ragazza.
“Credo che in quel caso il problema sarebbe solo mio. Non credo che sarei pronta a ballare con te.”
”E perché?”
“Bè, dal momento che sei uno dei ragazzi preferiti dalle ragazze della scuola, non mi meraviglierei se tutte la ragazze single mi lanciassero una qualche maledizione.”
Neji scoppiò a ridere. Alla fine però non fecero alcun ballo. Ma rimasero a parlare per tanto, tanto tempo. E Tenten era al settimo cielo. Non capiva se era per la vista, o per la compagnia. In ogni caso sentiva che sarebbe voluta rimanere così per sempre.
Poi d’un tratto si alzò una leggera brezza, e i due ragazzi ne furono travolti. Tenten avvertì che fra lei e Neji in quel momento scorreva una qualche elettricità; non capiva perché ma in quel momento provava la stranissima voglia di toccarlo, di sentirlo accanto e di stringerlo. Nel momento esatto in cui si girò verso di lui, anche il ragazzo si era girato verso di lei. Quando i loro sguardi s’incontrarono, qualcosa scattò dentro di lei, e non poté fare a meno di tendersi verso di lui. Neji fece lo stesso, e i due ragazzi si trovarono a baciarsi, mentre dall’interno giungevano lontani gli applausi per il festeggiato, e lo stappo della bottiglia di spumante. Quando dopo quelle che sembravano ore, i due si staccarono, Hinata stava chiamando Tenten per ritornare a casa.
“Devi andare.”disse Neji che le teneva il mento tra le dita.
Tenten annuì, e a malincuore, si staccò da lui. Stava per tornare dentro, ma il ragazzo la tirò nuovamente a sé per un altro bacio. Lei non si oppose, ma si staccò dolcemente.
“Ti chiamo domani, d’accordo?”chiese a bassa voce Tenten.
“Va bene.”
La ragazza rientrò in casa e raggiunse i suoi amici, che la stavano aspettando. Mentre l’auto ripartiva alla volta di casa sua si sentì benissimo, anzi completa.
Neji non l’aveva semplicemente baciata: le aveva dato un senso di pace e di benessere che non aveva mai provato prima.
Che fosse amore?





Ecco l’ultima fatica! E’ venuto molto lungo, perchè mi ci sono concentrata molto e perchè non volevo lasciare nessuno a bocca asciutta. Francamente mi sono lasciata andare all’entusiasmo, visto che finalmente adesso ho il mio computer personale, che posso usare quando mi pare…Comunque aspetto speranzosa le vostra recensioni!!

tenny_93: Spero che la parte della festa non ti abbia delusa!! Ad ogni modo sono molto contenta di come sia venuto fuori questo capitolo e mi auguro che sia piaciuto anche a te. Fammi sapere che ne pensi!!..

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


KNH High school



“Neji, per favore, guarda la strada. Non mi piacerebbe finire spiaccicata sul tuo finestrino.”

Lo Hyuga stava tenendo una mano sul volante, mentre l’altra era tenacemente poggiata sulla coscia di Tenten, forse perché voleva così, o forse più probabilmente perché voleva fare innervosire la sua ragazza.

“Scusa, è il mio piccolo tic nervoso.” Si giusticò Neji, con un sorriso smagliante.

“Curioso. Spero solo che tu non ce l’abbia anche con le altre ragazze, perché in quel caso potrei fartelo cambiare radicalmente” Ribattè Tenten, con un misto di ironia e di rabbia.

Neji sorrise malizioso.”Non ti facevo un tipo geloso. Più che altro mi sembravi un tipo passionale, ma evidentemente c’è qualcos’altro. Mi piace… ha un non so che di misterioso.”

Nel frattempo i due finalmente arrivarono a destinazione, cioè il centro commerciale, così scesero dall’auto, ed entrarono.

Lo scopo del viaggio era comprare un regalo per Hinata, che sabato, cioè l’indomani, avrebbe compiuto 17 anni.

Avevano saputo da Naruto che Rock Lee non sarebbe potuto venire, e Tenten ne era contemporaneamente felice e triste: da un alto era contenta che non avrebbe dovuto sorbirselo per tutta la sera,altrimenti avrebbe dovuto dire a tutti che lei stava con Neji, ma da una lato lo aveva preso in simpatia, e le dispiaceva non poterlo salutare.

“Hai una vaga idea di cosa potrebbe volere Hinata?” chiese Neji.

“Molto vaga, mi sa. Avevo pensato ad un completo o qualcosa di simile, ma credo che tua cugina abbia un miglior senso estetico, per cui non mi va di tentare a vuoto per poi comprare qualcosa che non le piace. E tu??”

“Spiacente, ma non sono il tipo. “ ribattè Neji.

“Bene. A questo punto l’unica cosa da fare e girare e osservare.” Osservò Tenten.

Neji sbuffò.“Più che un regalo sembra che stiamo cercando una preda.”

“Avresti un’idea migliore?” chiese sarcastica la ragazza.

Neji le si avvicinò e l’attirò al suo petto. Le baciò le tempie, la fronte e infine la bocca.

“Non immagini neanche cosa preferirei fare adesso piuttosto chestare qui a cercare un regalo per ua ragazza.” sussurrò il ragazzo.

Tenten deglutì piano, poi si ricompose e gli rispose. “ Credo di sapere cosa ti passa per la testa, ma purtroppo abbiamo altre cose da fare, quindi concentrati ed evita di farmi svenire in pubblico.”

Neji rise forte e le prese la mano. “D’accordo. Sbrighiamoci però.”

Girarono per quelle che sembrarono ore, poi finalmente trovarono qualcosa di decente. Neji comprò un set di creme e cose varie, mentre Tenten le prese una borsa vintage.

Quando uscirono era già buio, così a malincuore fecero la strada di ritorno.

Arrivati a casa di Tenten, le luci erano ancora spente. Forse la signora Musaki non era ancora rientrata. A conferma di questo sospetto, suonò il telefonino di Tenten.

Era sua madre.

“Pronto, tesoro?”
“Ciao mamma. Che succede?” chiese Tenten.

“Oggi abbiamo avuto un problema con la rete, perciò la riunione si sta protrarrà ancora per molto per permettere di aggiustarla e visualizzare delle cose da internet. Credo che arriverò tardi a casa, quindi non aspettarmi alzata, ok?”

“D’accordo ma’, non preoccuparti. Ci sentiamo dopo.” Rispose Tenten.

“Qualcosa non va?” chiese Neji.

“Niente di grave. Mia madre è bloccata a lavoro.” rispose.
“Perfetto, allora. Possiamo ordinare qualcosa e mangiare insieme. Ti va??” disse Neji.

Domanda inutile. Certo che voleva. Anzi perché non ci aveva pensato prima lei?

“Va bene.”

Scesero dall’auto, ed entrarono in casa. Tenten era un po’ imbarazzata, per il disordine ma notò che il ragazzo era a suo agio. D’altronde il pregio dei ragazzi, non è certo l’essere ordinati.

Ordinarono due pizze, e si sedettero sul divano a guardare un po’ di tv. Tenten era poggiata sul petto di Neji, e le braccia del ragazzo l’avvolgevano come se fossero una coperta. Quel contatto era magnifico, e Tenten si beò di quella sensazione. Dal canto suo, Neji stava anche meglio.

Mentre stringeva la ragazza poteva sentirne il calore a contatto col suo corpo, e la cosa non gli dispiaceva.

La strinse più forte.

Tenten provò uno strano formicolio sulle alla base della nuca, e desiderò con tutta sé stessa che il ragazzo la baciasse. Così per cercare di riuscire nel suo intento, si accoccolò sul petto del ragazzo, e gli strinse i fianchi, e appoggiò la testa sulla spalla destra.

Neji rimase immobile mentre Tenten assumeva questa posizione. Le gambe della ragazza adesso erano poggiate sulle sue, e non potè fare ameno di pensare che avrebbe voluto che la ormai sua ragazza stesse completamente sopra di lui. Ma non avrebbe mai forzato Tenten a fare qualcosa che non voleva, perciò si limitò a mettere una mano sulla spalla, e l’altra sulle gambe.

La tv di fronte a loro era sintonizzata su un film fantasy, che probabilmente stava per finire.
Nella scena che stavano guardando adesso, c’erano un uomo e una donna, i due protagonisti, che stavano per baciarsi, com’è tradizione in ogni film che preveda una storia d’amore avventurosa e passionale.

Peccato che mentre la scena progrediva, i due invece non davano segni di vita. Ognuno aspettava che fosse l’altro a fare il primo passo.

Tenten era esasperata.

Ma perché accidenti non vuole baciarmi?? Io non ce la faccio più!!

Poi la ragazza decise di prendere in mano la situazione. Poggiò la testa sul cuscino dietro la sua schiena, e nel farlo tirò per il colletto anche il ragazzo.

Neji stava esplodendo di felicità, visto che finalmente la serata stava per prendere una piega decisamente più interessante. Poggiò la mano sul fianco di lei, e si chinò sulla sua bocca.

Purtroppo per i nostri eroi, proprio in quel momento arrivò la pizza.

Dlin dlon.
Neji sorrise quando vide il panico sul volto della ragazza. Le diede un rapido bacio sulla fronte e andò alla porta.

Tenten nel frattempo si alzò, e andò in cucina a prendere i bicchieri e quant’altro per portarli in salotto.

Le pizze erano ancora calde quando diedero il primo morso. Non spiccicarono parola, per l’imbarazzo di prima. Ma questo no voleva certo dire che si sarebbero arresi.

Avevano una casa tutta per loro, la serata di un weekend, e nessun problema.

Mangiarono in fretta scambiando pochissime chiacchiere. Quando finirono del tutto, Tenten si alzò per portare le cose sporche e la spazzatura in cucina, senza sapere cosa fare dopo.

Neji era rimasto in salotto, ad autocommiserarsi. Erano da soli, a casa di Tenten, e lui non era riuscito a fare niente di meglio che farsi trascinare da lei. Non poteva finire così.

Nel frattempo la ragazza ritornò in salotto, e gli sorrise mentre si stringeva nuovamente a lui.

Questa volta però, sarebbe stato diverso. Neji non aspettò un secondo di più, a prendere in braccio la ragazza e a porre fine al loro imbarazzo. Baciò Tenten con trasporto, e nel farlo si mise sopra la ragazza, con le sue gambe in mezzo a quelle di lei.

Le sue mani scivolarono sotto la maglietta di lei, e le sfiorarono i fianchi.

Tenten appoggiò le sue braccia a quelle di Neji, per poi farle risalire sul collo di lui. Lo attirò ancora di più verso di sé, fino a sentire che il suo petto premeva contro quello di lui.

Mentre intensificavano il bacio, Tenten cercò di mettersi sopra di lui.

Ma purtroppo un divano non è il posto ideale per fare certe manovre, per cui caddero abbracciati per terra.

Neji scoppiò a ridere. “Mi sa che avresti dovuto fare meglio i calcoli, prima di buttarmi per terra.”

Giusta osservazione. “Lo so. Però ho raggiunto ugualmente il mio scopo.” E riprese a baciarlo.

Stettero avvinghiati per quelle che sembrarono ore interminabili, fino a quando non suonò il telefono di Tenten.

La madre aveva chiamato per dirle che sarebbe stata lì, entro mezz’ora.

“Che c’è?” chiese Neji.

“Mia madre torna tra una mezz’ora. E’ già così tardi?”

Guardò l’orologio. Era quasi mezzanotte.

“E’ proprio vero quello che dicono.” Sentenziò la ragazza.

“Cioè? ”

“Che quando ci si diverte il tempo passa in fretta.”

Neji ridacchiò, e le diede un ultimo bacio. Poi i due si alzarono, e Tenten accompagnò il suo ragazzo alla porta.

“Domani alla festa, voglio fare l’annuncio.” Disse solenne Neji, mentre le spostava i capelli dietro l’orecchio.

“Vuoi già sposarmi?” disse ironica Tenten.

“Purtroppo non credo di poterlo fare, visto che non siamo maggiorenni. Ma un domani, non si sa mai.”

Tenten rise. “Allora a cosa ti riferisci?”

“Voglio far sapere a i presenti che ti amo e che siamo fidanzati. Ci saranno anche i miei amici, così farò tutto i n un colpo solo.”

“Vuoi dire faremmo.”

“Certo. Allora a domani sera.” Le diede un bacio veloce e salì in macchina.

Tenten chiuse la porta. Guardò l’orologio. Sua madre sarebbe stata lì entro dieci minuti.

Salì di corsa in bagno, si lavò la faccia, i denti, diede un colpo di spazzola ai capelli, e infine indossò il pigiama.

Appena si mise sotto le coperte, sentì che di sotto la madre aveva appena aperto la porta. Ne sentì i passi impercettibili sulle scale. La donna aprì piano la porta, per controllare che la figlia fosse a letto.

Finito il suo controllo, chiuse la porta e se ne andò anche lei a letto.

Tenten si rialzò silenziosamente dal letto, e prese il suo cellulare dalla borsa.

Velocemente mandò un messaggio a Neji. ‘ Sei sveglio?’

Era ua cosa piuttosto stupida da dire. Tuttavia Neji le rispose lo stesso. ‘Sì’

‘Devo chiderti una cosa importante: secondo te la prossima volta che vieni a casa mia, devo programmare personalmente un black out all’ufficio di mia madre?’

Questo messaggio era ancora più stupio di quello di prima.

‘Credo non sia necessario. Potresti venire tu a casa mia, e allora ti guiderò verso il piacere…’

Tenten si sentì girare la testa. Non rispose neanche tanto in fretta, perciò Neji gliene mandò un altro.

‘Guarda che stavo scherzando. Faremo l’amore solo quando saremo pronti. Non è che adesso vai a confessart dal prete??’

Tenten sorrise nel buio. ‘Scemo. Ti amo. Sogni d’oro.”

Anche se sembrava un telegramma, lo inviò lo stesso. E Neji rispose. ‘Anch’io ti amo. Buona notte. Piccola. E ammetto di essere un po’ scemo.”

Tenten trattenne una risata. Posò il telefonino sul comodino, e si addormentò con il sorriso sul volto.







Nota dell'autrice:
Trovo che quest'idea della pizza sia fenomenale. Comunque premierei tutti coloro che hanno avuto il coraggio di leggere la mia fanfiction fino a qui. Voi sì che siete gente coraggiosa!!
Ad ogni modo spero che qualcuno di voi animato da gentili sentimenti mi lasci una recensione. E se non lo fate, bè ammetterò di essere davvero pessima...

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


KNH High school

Prologo del capitolo


Da quando sono venuto ad abitare in questa città mi sono sempre chiesto cosa avesse convinto i miei a portarmici. Loro hanno sempre abitato in una grande metropoli, e nel lavoro hanno sempre avuto successo. Poi una volta mia madre mi spiegò che loro due erano cresciuti qui, e si conoscevano da sempre. E’ stato quasi automatico che poi si siano anche innamorati.
Io invece sin dal primo momento che l’ho vista,questa città, l’ho odiata. Per via dei conti in banca dei miei, ho attirato quasi subito l’attenzione dei miei compagni, riuscendo ad entrare nel gruppo dei più popolari. Credevo di avere tutto.
D’altronde l’adolescenza è un’età in cui puoi accontentarti di molto poco.
Ma dopo un po’ cominciai ad annoiarmi di quello che mi facevano fare i miei amici.
Ero stanco di prendermela con qualcuno solo perché era povero o sfigato, o perché non aveva la famiglia giusta. Un bel giorno ho conosciuto una ragazza che al di fuori sembrava talmente fragile, da poter esplodere in un pianto dal momento all’altro. Per caso, abbiamo cominciato a parlare, e da allora siamo inseparabili. Io ovviamente sono stato espulso, con pochi rimpianti, dal mio primo gruppo.
Il tempo è passato, e io e Hinata siamo ancora amici. Solo che senza rendermene conto, man mano che il tempo passava, anche se lei pronunciava il mio nome, Naruto, sempre allo stesso modo, quando la sentivo, la sua voce mi piaceva più di quanto fosse lecito. Bè, non fu così difficile capire, poi, che mi ero innamorato di lei.
Oggi è il suo 17° compleanno, e naturalmente io sono invitato. Non vedo l’ora di arrivare. Potrei sembrare maniacale ma non lo sono. In tutto questo tempo la sua presenza è diventata più importante dell’aria, e per di più in lei la crescita ha sortito effetti straordinari: è slanciata, ha belle curve e la sua pelle è bianca come la neve.
Ringrazio Dio ogni giorno che le fa rifiutare tutte le proposte degli altri ragazzi, anche se mi chiedo se ci sia qualcun altro. Lei al riguardo tace.
Prima di andare a casa sua, devo passare a prendere due amici, Rock Lee e Tenten. Il primo è il mio migliore amico, la seconda si è appena trasferita e io e Hinata l’abbiamo conosciuta a scuola.
E’ una tipa tosta, lo si capisce subito. L’ho presentata a Lee, e lui si è innamorato come un pesce lesso. Neanche il tempo!! Però chissà magari funziona…


Fine del prologo


“Naruto, è tardi!!”
“Sì, papà sto andando. Non sei tu quello che deve andare alla festa. “
“Fai poco lo spiritoso, figliolo. Piuttosto vedi di sparire in fretta.”
Naruto lo guarda scioccato, fingendo incredulità. “ Non ci posso credere. Siete proprio due maniaci, voi due!!”
“Non dovevi sparire in fretta??” Il padre finse d’inseguirlo, e Naruto uscì correndo e ridendo dalla porta. S’infilò in macchina e percorse il vialetto della casa. Guidò fino alla casa di Rock Lee, e quando arrivò suonò forte il clacson.
Dopo circa due minuti, dalla porta sbucò finalmente Rock Lee che per l’occasione aveva messo probabilmente la sua camicia migliore. Salì in macchina e ripartirono alla volta di casa di Tenten.
“Bella camicia, amico.” Disse Naruto.
“Ci puoi giurare, amico.” Rispose ridendo Lee.
“Sei tutto un fremito perché tra poco vedremo la tua bella, eh??”
“Io?!? E tu allora? Quanto tempo che sogni di fidanzarti con Hinata? Di tenerla tra le braccia, di baciarla, di dichiararle il tuo amore…”
“Okay! Capito, ricevuto il messaggio!! Dacci un taglio. “ esclamò Naruto.
“Quanto ci manca? “ chiese Lee, sbuffando.
“Per che cosa?”
“ Per arrivare da Tenten, idiota.”
“ Ti prego non essere volgare. Alle ragazze non piace, specialmente a Tenten. “ scherzò Naruto.
“Molto spiritoso. Era solo per chiedere…”
“Certo, ci mancherebbe.” Al biondo scappò un risolino. “ Manca poco, comunque. Anzi siamo arrivati.”
La macchina si fermò proprio davanti alla casa della ragazza. Questa volta però, invece di suonare il clacson, scese Rock Lee dalla macchina, e andò a suonare al campanello.
Dopo poco uscì Tenten, in un grazioso abito, e con un grosso pacco in mano, che presumibilmente doveva essere il regalo per la festeggiata. Lee resse il pacco, mentre la ragazza chiudeva la porta, e poi i due si avviarono alla macchina.
“Ciao, carino.” Esclamò ironica la ragazza.
“Ciao pivella. Sei piuttosto presentabile, stasera.”
“ Potresti essere più gentile con una ragazza.” Ruggì Lee.
Tenten si era accorta dal leggero cambiamento di tono del ragazzo, e ne parve spiazzata. Ma poi fece finta di niente.
Per tutto il tragitto i tre ragazzi parlarono di vari argomenti, anche del football, anche se a quest’ultimo argomento Tenten non prese parte.
Poi finalmente arrivarono a casa della festeggiata. Fuori sulla balaustra erano state montate tante luci intermittenti e c’erano molti fiori all’entrata. D’altronde Hinata aveva un dono notevole per questo genere di cose.
Parcheggiarono l’auto vicino alle altre e si diressero verso la casa. Evidentemente erano arrivati presto perché non c’era quasi nessuno, a parte Hinata, Neji e qualche altro amico.
Tenten e Neji si lanciarono uno sguardo carico di tensione e non furono gli unici: Naruto stava letteralmente fissando Hinata che ricambiava chiaramente lo sguardo. Rock Lee, che si sentì escluso, finse di tossire e fece gli auguri a Hinata, e così anche gli altri due. Neji levò dalle mani di Tenten il pacco, facendola lievemente arrossire. Rock Lee era sospettoso, ma non perse l’occasione di prendere in disparte la ragazza per parlare da solo con lei.
La portò su quella che sembrava la terrazza della casa, e tentò una conversazione. Ma Tenten lo ascoltava a malapena, e quando Hinata la raggiunse per chiederle di aiutarla, lei sembrò sollevata.
Nel frattempo erano arrivati alla festa tutti gli altri e la casa adesso era piena di ragazzi stipati anche nei più piccolo angolo. Notò che sul tavolo c’erano delle birre fredde e ne prese una. Poco dopo anche Naruto lo raggiunse, e con lui Neji.
“ Che accidenti ci fai qui da solo?!” chiese sinceramente stupito Naruto.
“Bevo e rifletto.” Rispose Lee.
“Beh, amico, vacci piano con l’adrenalina.” Rispose ironico Naruto.
“ Con tutte le ragazze con cui avresti potuto parlare, ti sei messo qui in castigo?” disse Neji, ridendo. Rock Lee lo guardò male, ma Neji non se ne accorse.
“Purtroppo non c’è nessuno in questa stanza che mi attira a tal punto.” Disse Lee. “ Nel senso di parlarci, e tutto il resto. Be, insomma starci insieme, ecco.” Prese un lungo sorso di birra.
“E chi sarebbe la fortunata? La conosco?” chiese incerto Neji.
“Certo: è Tenten.” Rispose tranquillo Rock Lee. “E’ proprio il mio tipo e poi è diversa da tutte le altre. Sono intenzionato a conquistarla assolutamente.” Il ragazzo voleva sembrare un duro.
Purtroppo esattamente 27 secondi dopo la sua faccia fu presa in pieno da un pugno. Per la precisione, da quello di Neji.
Improvvisamente tutto attorno divenne silenzioso, tutti fissavano Neji e Rock Lee. Naruto si mise in mezzo ai due, senza togliere gli occhi di dosso a Neji.
Rock Lee si pulì con una manica, e lo fissò con astio. Ma fu Naruto a parlare.
“ Si può sapere che accidenti ti è preso?!” urlò con mal celata rabbia.
Neji non rispose.
Ancora una volta qualcuno tirò un pugno. Ma non fu Neji. Rock Lee aveva colpito il ragazzo in pieno stomaco, e Neji per il dolore si era piegato in due. Ma si rialzò, e questa volta fu una vera e propria rissa. Naruto cercò di dividerli, ma non ci fu niente da fare.
Dopo un po’ finalmente i due si stancarono, e si diedero una tregua. Si guardarono a lungo, e stavano per riattaccare, quando Tenten irruppe nella stanza. Dietro di lei, c’era Hinata. Appena videro che i due ragazzi erano piuttosto malconci, Hinata li condusse fuori seguiti a ruota da Tenten e Naruto.
“E’ troppo chiedere una spiegazione?” Hinata era visibilmente sconvolta. Anzi arrabbiata.
“Ha cominciato lui. Non chiedermi il perché.” Sputò con rabbia Rock Lee.
“ Neji, che ti è preso?” chiese sconcertata la cugina.
Il ragazzo rimase in silenzio. Poi si voltò verso di Tenten. La ragazza lo fissò, e si avvicinò a lui. Gli prese la mano.
“ C’è una cosa che dobbiamo dirvi. “ disse Neji, che fissava ancora Tenten.
“Spara.” Disse Naruto.
“ Io e Tenten stiamo insieme. Da un po’. E questa sera avevamo deciso di dirlo. Ma più tranquillamente e pacificamente. “ Si rivolse nuovamente alla sua ragazza, che lo guardava intensamente.
“Poco fa nella sala Rock Lee ha detto che era … interessato e che voleva provarci. Bè, è chiaro che non ci ho visto più.”
“ Non credi di aver esagerato un tantino? “ chiese esitante Naruto.
“Sì, ma lei per me è importante. E io sono un tipo piuttosto impulsivo. Non c’è stato verso.” Si giustificò Neji.
Calò il silenzio su di loro, e nessuno osò parlare. L’aria era carica di tensione, e Rock Lee sembrava addirittura spiritato.
“ Sei un pazzo. “ disse all’improvviso Tenten, ridacchiando.
Neji sorrise e l’abbracciò. Poi si divisero e Neji si rivolse a Lee.
“Mi dispiace per il dolore, inteso in tutti i sensi. Ma non credo che ci sia qualcosa che tu possa fare. A meno che Tenten non cambi idea, che il momento è qualcosa di assolutamente impossibile, non ci sono molte speranze per te, Rock Lee. “
Rock Lee lo guardò con misto di odio e disperazione. Probabilmente sarebbe stato meglio per lui tornarsene a casa. E fu per questo che Naruto lo guardò con apprensione e lo prese per un braccio, trascinandolo verso la macchina. Il biondo salutò tutti, e abbracciò Hinata.
Poi la macchina sparì. I tre ragazzi rimasero fuori per un po’, poi qualcuno chiamò Hinata. Era il momento dei regali.
Hinata fu distratta per tutta la sera. Gli altri due invece non fecero altro che stare insieme, lontani dagli altri,e probabilmente per questo, entro la sera, tutti seppero o meglio capirono che stavano insieme. La serata trascorse normalmente e verso le due erano andati tutti via.
Rimasero soltanto Hinata+ cugino+Tenten.
Purtroppo non si rivelò la soluzione adatta al problema.
“ Perché non mi avete detto niente prima?” chiese piano Hinata.
“Non l’abbiamo fatto per male, Hinata. Eravamo un tantino spaventati per le reazioni degli altri. Non sapevamo se voi altri, e non dico solo te e Naruto, l’avreste presa bene. “ spiegò Tenten.
“Questo non cambia niente. Sai che di me ti saresti potuta fidare. E poi io non avrei mai potuto ostacolare te e mio cugino. Avremmo evitato tutto quello che è successo oggi. “
“Lo so, hai ragione. Ho avuto paura. Tu e Naruto siete stati i miei primi amici veri, e ho pensato che forse vi avrei persi. Scusami.” Tenten sembrava davvero dispiaciuta.
“ Non prendertela così, Hinata. In fondo quello che ha colpa sono solo io che ho agito d’impulso. Avrei dovuto trattenermi, ma non ci sono riuscito. “ Neji al contrario era serio e rigido. “Devo accompagnare Tenten. “
La ragazza avrebbe abbracciato l’amica, ma decise che non era il caso. La salutò semplicemente con la mano, sorridendo.
In macchina Tenten si sentì imbarazzata. Non aveva il coraggio di chiedere, né di aprire la bocca. Era completamente spiazzata.
“ Stai bene?” domandò all’improvviso Neji.
Tenten lo guardò. Aveva l’espressione di chi si era tolto un peso, e allo stesso tempo di chi aveva affrontato un’intera banda di genitori incazzati.
“ Sto bene. Ma mi piacerebbe molto sapere come ti senti tu. “ rispose Tenten.
“Sei preoccupata dei cazzotti che ho preso da Rock Lee, o dal mio vago senso d’imbarazzo?!” chiese Neji, divertito.
“Tutti e due. “
“Bè, suppongo che dal primo punto di vista, io mi senta leggermente scosso. Per quanto riguarda il mio imbarazzo, credo che dovrei aspettare lunedì, prima di poter parlare. Credo che quello che al momento stia peggio, sia il tuo amico. “
Tenten per un attimo si sentì davvero dispiaciuta per Rock Lee: era un ragazzo in gamba, e anche sensibile. Se davvero provava qualcosa per lei, probabilmente stava soffrendo tantissimo.
“Sono molto stanca. Oggi è stato molto più faticoso di quanto immaginassi. Mi piacerebbe sapere che cosa ti è passata per la testa quando hai colpito Lee. “
“Questo è il punto, piccola. Non mi è passato proprio niente. Tutto è improvvisamente diventato bianco, è stato come se avessi perso il controllo. Non credo mi fosse mai successo qualcosa del genere. “
“E’ stata colpa mia. Sarei dovuta rimanere con te tutto il tempo. “ disse piano la ragazza.
“Non dire sciocchezze. Era normale che Hinata ti volesse con sé. Hai fatto bene. “ disse Neji.
Tenten annuì poco convinta. Guardò fuori dal finestrino. All’andata il viaggio le era sembrato molto più lungo, ma con Neji stava quasi per finire, come a volerle ricordare che era lui la persona più importante per lei al momento. Pensò a quando sarebbero andati a scuola, e a come probabilmente tutti sarebbero stati al corrente della loro relazione, soprattutto gli amici di Neji. Il gruppo dei fighetti a scuola non avrebbe preso bene il fatto che uno dei membri stesse con la nuova arrivata, specialmente i membri femminili, che manco a dirlo facevano parte delle cheerleader.
“ Domani cosa facciamo? “ chiese Neji. Questa era la domanda che si ponevano sempre. Ed era sempre la più fatidica. E la più critica.
“Non so. Io dovrei ripassare matematica, per lunedì. Test in vista. “ sospirò Tenten.
“Posso aiutarti se vuoi. Ho un insospettabile talento in queste cose. “ Neji ridacchiò.
“Ok, allora facciamo alle tre del pomeriggio?”
“D’accordo. Vengo a prenderti io. Non voglio che ti perdi per colpa mia.” Disse scuotendo la testa il ragazzo. “Guarda che nella città di prima mi sapevo orientare benissimo!! E’ stato un caso che la prima volta mi sia persa. Ho un ineccepibile senso dell’orientamento. “
“ Oh, ne sono sicuro. Ma ti costa tanto farmi stare più sicuro?!” chiese ironico Neji. Ora la stava prendendo in giro.
“ Già certo. Secondo questo punto di vista c’è comunque qualcuno che non sta più sicuro.”
“Ah, e chi sarebbe?”
“Mia madre. Se sapesse che esco con un ragazzo che fa la risse…” Fece un finto sospiro.
Neji rise.
“E poi dove mi porteresti?” chiese infastidita Tenten.
“Fidati.” Disse noncurante Neji.
Nel frattempo la macchina era arrivata a destinazione, cioè casa di Tenten. Le luci erano tutte spente.
“Bene. Io rientro. Mi raccomando, domani alle tre. “
Stava scendendo dall’auto quando il ragazzo l’afferrò e la baciò. Tenten sorrise contro le labbra del ragazzo. Era troppo facile fare la finta tonta per ottenere qualcosa. Ma così era anche divertente.
“ Devo sempre fare tutto io?” chiese esasperato Neji.
Tenten sbuffando, uscì dall’auto. “Ciao Neji.”



Note dell'autrice: Mi scuso con tutti per il ritardo imperdonabile che ha avuto la pubblicazione di questo capitolo, che per me è comunque è venuto malissimo...
Non chiedetemi cosa mi è successo in questi mesi. Credo di avere avuto una crisi, legata anche alla mancanza della connessione internet, alla mancanza di un adeguato antivirus e alla mancanza del WINDOWS WORD!!!
Ringrazio sin da ora chi avrà la pietà e il coraggio di recensirmi.

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Hinata

La festa si era rivelata un totale fallimento. I ragazzi si sono annoiati tutti, e poi il mio salotto si è trasformato in un ring di pugilato. CHE CAVOLO…

Possibile che i ragazzi carburino il cervello solo quando si tratta di sport? Se quell’idiota di Neji avesse pensato per un momento che qualla era la mia festa, in casa mia, e se ne fosse andato fuori a fare l’uomo prode e coraggioso, non avrebbe dato uno spettacolo COSI’ PENOSO…

Mi sento, non lo so, tradita. Anche da Tenten. Perché non mi ha detto che aveva una storia con mio cugino? Voglio dire, mi conosce!! Sa che non me la sarei presa mai e poi mai per una cosa del genere…



“Hinata, smettila di guardare la tv… Vai a dormire”

Hiashi Hyuga fu perentorio.

“Sì, papà.” Hinata si alzò di malavoglia e andò in camera sua. Di solito prima di addormentarsi, leggeva qualcosa, ma quella serata era stata talmente disastrosa, che decise di spegnere la luce e basta.

Mentre si tirava bene le coperte pensò a quanto si possa essere vicini a una cosa, e perderla subito dopo.

Sapeva che quella non sarebbe stata una serata esattamente romantica, e che non ci sarebbe stato un momento sufficientemente intimo, ma aveva profuso tutti i suoi sforzi psichici davanti allo specchio per convincersi che quella sera sarebbe stato il momento perfetto per dichiararsi a Naruto.

Naturalmente sapeva che ci sarebbero stati dei rischi. Se per esempio lui avesse rifiutato i suoi sentimenti, la loro amicizia sarebbe finita per sempre, e tanti saluti all’amico del cuore.

Ma Hinata era convinta che avrebbe vinto, che sarebbe riuscita nel suo intento. Ma quella sera non ebbe la minima opportunità di metter in atto ciò che da sempre aveva desiderato.

Stava per addomntarsi, quando improvvisamente sentì uno strano rumore, qualcosa di simile a un ticchettìo, ma più forte.

Pensò che si stesse mettendo a piovere, così si girò dall’altra parte e cercò nuovamente di addormentarsi. Ma quello strano rumore continuò più forte. Si alzò controvoglia e aprì la tenda. Non c’era alcuna goccia di pioggia. Ma sul davanzale c’erano una miriade di sassolini, e un po’ più in giù una persona . Hinata non riuscì subito a distinguere, ma poi lo riconobbe. Aprì la finestra.

“Che cosa ci fai lì?!” chiese allarmata la ragazza.

“Aspetavo che aprissi. Posso salire?” chiese Naruto, a bassa voce.

“Non penserai che io ti apra la porta? I miei ci sentirebbero quasi sicuramente!!!”

“Lo so perfettamente questo… Mi arrampico, tieni la finestra aperta. “ sussurrò Naruto.

Hinata lo guardò mentre risaliva attraverso la grondaia e poi per il tetto del garage. E mentre lo faceva, doveva essere diventata incredibilmente rossa; era indubbio che quel ragazzo fosse agile e veloce, ma vederlo mentre saltava così senza problemi, provocò qualche tentennamento alla lucidità della ragazza. Dopo pochi secondi, Naruto era la davanzale della ragazza. Hinata si spostò indietro, ma troppo lentamente. Naruto saltando dentro la stanza, travolse la ragazza, finendo sul materasso.

“Scusa!!!” il ragazzo si scusò ossessivamente. Hinata ringraziò soltanto che in quel momento ci fosse così tanto buio nella sua stanza , che naruto non sarebbe mai riuscito a vedere la sua espressione del tutto imbarazzata, e la sua faccia rossa.

I due si si sedettero sul letto silenziosamnete, facendo cigolare appena il letto.

“Cosa ti porta da queste parti a quest’ora di notte?!” chiese subito Hinata. In effetti subito dopo, si accorse che la domanda poteva assumere diverse risposte, alcune delle quali non erano pure e caste.

“Prima non abbiamo avuto molto tempo di parlare da soli, e io ti dovevo dire una cosa molto importante. “

“Okay, spara.”

“Quello che volevo dirti forse ti lascerà un po’ di stucco, e, se dovesse andare molto male, forse scioccata a vita.”

“Wow, se il rischio è così alto, è davvero qualcosa d’importante…” osservò ironica Hinata.

Il ragazzo prese un lungo respiro. Anche se in effetti per dire qualcosa del genere, gli sarebbe stata più utile una bombola d’ossigeno.

“Hinata, io ti amo. E voglio che stiamo insieme. So che probabilmente per te non è lo stesso, ma non allontanarmi, per favore. Non voglio forzarti a fare qualcosa che non vuoi, per cui se vuoi puoi anche fare finta di dimenticare.”

Finito il suoi discorso, Naruto si sentì davvero sollevato. Lo sguardo di Hinata era davvero indecifrabile. Ma poi un piccolo sorriso enigmatico spuntò sul viso della ragazza.

“Che scemo…”

Bum. Bum.Bum.

Il cuore di Naruto cominciò a battere come mai prima. E se non fosse stato completamente pietrificato, probabilmente avrebbe cominciato a prendere pugni la prima cosa che gli fosse capitata a tiro.

Nella confusione sentimentale e psichica nella quale si trovava, riuscì a sentire comunque un tocco leggero sulla guancia. Sollevò lo sguardo e vide Hinata che lo fissava intensamente. Bè, tentare di tenere a bada un bestia un tantino incazzata se gli metti un’ottima preda davanti, è quasi impossibile; perciò è perfettamente comprensibile che quel povero ragazzo non abbia potuto resistere.Non furono in grado di capire per quanto tempo rimasero avvinghiati sul letto, e per quanto tempo continuarono a baciarsi.
Forse, fino all’alba.

La mattina successiva, Hinata si svegliò molto tardi. Il sole era già alto e dalla cucina saliva un ottimo profumino. Scese piano dal letto, ma mentre lo faceva qualcosa si girò nel letto. Qualcuno per l’esattezza. “Naruto!!!” gridò più a sé stessa, che al ragazzo.

Quello per tutta risposta alzò lentamente la testa, si guardò in giro, e quando realizzò che non si trovava a casa sua, saltò in piedi.

“Che ci faccio qui??” chiese allarmato.

“Evidentemente ti sei addormentato qui con me, invece di tornartene a casa. Non c’è niente di male, sai.” Disse la ragazza.

“E ora non dovrei andarmene??” chiede confuso Naruto.

“Si, ma dovrai aspettare un po’. Dobbiamo trovare il modo di farti uscire di qui senza farti vedere dai miei. E prevedo che sarà un’impresa abbastanza difficile.” Sospirò Hinata.

“Potrei uscire nuovamente dalla finestra.” azzardò il ragazzo.

“Non pensarci neanche. Questa manovra da Romeo poteva andare bene di sera, non di mattina. Posso farti passare dal garage, però. Faccio finta di dover prendere l’auto, e ti riporto a casa.”

“Sembra una bella idea. Ma tuo padre non ti lascerà tanto facilmente la macchina di domenica.. Inoltre non si chiederà dove vai a quest’ora??”

“Sì, in effetti. E allora come facciamo??” chiese Hinata spazientita.

“Chiamo Rock Lee. Gli chiedo se può venirmi a prendere. Anche se non so se se la passa bene, dopo ieri sera.”

“Non è il caso. Lasciarlo stare è la cosa migliore. “

“Chiamiamo tuo cugino. E’ l’ultimo a cui possiamo chiedere aiuto. E ha anche una bella macchina…” Hinata sbuffò. Prese il telefonino e chiamò Neji.

“Che succede Hinata?”

“Ciao anche a te. Comunque ho bisogno che passi a casa mia con la macchina senza farti notare da papà.”

Neji era sorpreso. “E questo perché?”

“Quando vieni te lo spiego. Fermati dietro il vecchio magazzino, hai presente?”

“Sì, ce l’ho presente. Sto venendo.”

Hinata chiuse la conversazione e si voltò verso Naruto. Il biondo sorrise apertamente.

“Che c’è?”

“Credo che quello che tuo cugino penserà non appena saprà che ho passato la notte qui, sarà tutto tranne che innocente.”

“Ma come accidenti ti viene in mente una cosa del genere adesso?? “

“ Siamo sicuri che non vorrà comprarsi il nostro silenzio?”

“Ma per favore..”

Hinata si vestì, scese di sotto a fare colazione con i suoi. Il padre le chiese perché ci aveva messo così tanto a scendere.

“Problemi di donna!!” Inventare balle quando sei adolescente è molto facile e divertente. E UTILE…

La colazione fu lunghissima, dato che a lei e a sua sorella non era permesso alzarsi se prima non avevano finito. Mangiò tutto in fretta, con gran disappunto della madre. E della sua lingua, dato che la ustionò completamente.

Poco male. Sopra nella sua stanza c’era un ragazzo, e suo cugino stava venendo di domenica mattina di nascosto per portarselo via. Il resto aveva un’importanza secondaria.

Salì di fretta le scale. Mentre apriva la porta, Neji l’avvertì che era già arrivato, e Hinata gli disse di aspettare. Il ragazzo aveva chiesto spiegazioni, ma la ragazza lo aveva liquidato dicendogli che gli avrebbe spiegato tutto.

Poi lei e Naruto scesero le scale silenziosamente, e andarono in garage. I genitori di Hinata erano ancora in cucina a mettere in ordine le cose della colazione.

La sorella di Hinata era nella sua stanza che ascoltava musica, così non si accorse minimamente dei due. Arrivati in garage, aprirono silenziosamente la saracinesca, e scapparono verso il magazzino.

Quando furono ben nascosti dietro l’edificio, videro la Mustang di Neji avvicinarsi. La macchina si fermò proprio davanti a loro.

Neji non scese neanche dall’auto. Probabilmente il fatto di essere stato svegliato di mattina, la domenica, senza neanche saperne il motivo, doveva aver sortito l’effetto di una GRAN ROTTURA DI SCATOLE…

“Adesso potrei sapere perché diavolo mi hai svegliato a…. e lui cosa ci fa qui??” chiese stupito Neji.

“Ha dormito qui. E non fare quella faccia.” Disse la Hinata, quando vide la faccia impressionata del cugino.

“Ti spiegherà tutto Naruto, per strada. Adesso muovetevi, altrimenti papà si accorgerà presto della mia assenza. “

Naruto salì in macchina, guardò Hinata.

“Ci vediamo presto. Diciamo stasera?” chiese speranzoso.

“Diciamo… che non lo so, ma che ti farò sapere presto.” Hianta fece un largo sorriso sarcastico, quando vide l’espressione delusa del ragazzo.

“Ciao ciao.”

Alzò la mano per salutarli. Poi la macchina scomparve del tutto e lei cominciò a correre a perdifiato verso casa sua. Riattraversò il garage, salì le scale e si chiuse silenziosamente in camera sua.

Si buttò sul letto. Decisamente le prime ore di quella giornata erano state piene di emozione. Non solo aveva organizzato una fuga sotto il naso dei suoi, ma per giunta aveva passato la notte con Naruto.

Ora doveva solo dirlo a Tenten.



Ringrazio tutti coloro che leggeranno questo capitolo. Comunque credo che non basteranno le scuse che porgo sin da ora per il ritardo. Come al solito, ci ho messo troppo.
Comunque non arrabbiatevi troppo: colpa anche dei prof che trovano molto divertente caricarmi di compiti.
Passo ai ringraziamenti di chi ha recensito il mio ultimo capitolo:

tenny_93: sono contenta che la parte di rissa ti sia piaciuta... Ho fatto appello a tutto il mio lato aggressivo per scriverlo...evidentemente qualcosa di buono è venuto fuori. Mi dispiace di non avere esaurito il tuo desiderio di aggiornare presto. Vedrò di rimediare la prox volta!!..

Hana Turner: la matematica l'ho lasciata perdere, perchè io detesto questa materia nel vero senso della parola... A Naruto però ho rimediato!!

krikke: grazie per il consiglio del beta-reader, ma purtroppo per la mia conoscenza del campo, avrei bisogno di una lunga spiegazione.
Per quanto riguarda i personaggi, non so che dirti: credi dovrei aggiungere alle note OOC?

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