Quello che la Rowling non disse.....

di Mizar
(/viewuser.php?uid=50986)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 cap: quando le coppie scoppiano ***
Capitolo 2: *** Un calderone.... di sorprese ***
Capitolo 3: *** Se la mamma lo sapesse....e anche il papà ***
Capitolo 4: *** Che fatica essere suoceri... ***
Capitolo 5: *** Mai contraddire una strega ***
Capitolo 6: *** Caro...ti presento i miei ***
Capitolo 7: *** I dolori del giovane Piton ***
Capitolo 8: *** goccia dopo goccia.... ***
Capitolo 9: *** Le sette fatiche di Severus.... ***
Capitolo 10: *** La vera storia dei mangiamorte ***
Capitolo 11: *** Il matrimonio del mio migliore amico... ***
Capitolo 12: *** Quattro matrimoni e un funerale (finto però) parte uno ***
Capitolo 13: *** Quattro matrimoni ed un funerale (finto) seconda parte ***
Capitolo 14: *** L'esercito delle dodici scimmie....o quasi ***
Capitolo 15: *** Questo matrimonio non s'ha da fare ***
Capitolo 16: *** Il fans club ‘Sirius Forever’ ***
Capitolo 17: *** Il castello di zio Alphard ***
Capitolo 18: *** Vi presento Zio Voldy, in arte l’Oscuro ***
Capitolo 19: *** E finalmente i fiori d’arancio ***
Capitolo 20: *** Gli esami non finiscono mai….. ***
Capitolo 21: *** Casa dolce casa ***
Capitolo 22: *** Fiocco azzurro in casa Potter ***
Capitolo 23: *** Mangiamorte all’arrembaggio ***
Capitolo 24: *** Potter spy story ***
Capitolo 25: *** I ricordi di James ***
Capitolo 26: *** Un nascondiglio per James ***
Capitolo 27: *** Bellatrix fa due più due ***
Capitolo 28: *** Una notte di passione per Peter ***
Capitolo 29: *** Il ritorno di Regulus ***
Capitolo 30: *** Zio Voldy for president ***
Capitolo 31: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** 1 cap: quando le coppie scoppiano ***


Quello che la Rowling non disse


DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.


Quando le coppie scoppiano

Severus Piton rimestava nervoso la pozione nel calderone, annerito dal troppo uso.
“Narcissa, passami il flacone dell’erba ciocca per favore”, chiese alla sua compagna di corso che si affrettò a porgergli quanto richiesto.
La pozione assegnata da Lumacorno quel giorno era abbastanza semplice da far si che i pensieri del ragazzo vagassero.
“Pozione della crescita”: una roba rosa e profumata che, se spruzzata su una pianta, l’avrebbe fatta germogliare rapidamente. Severus, il genio del calderone, trovava ridicolo che al settimo anno ci fosse ancora chi non era in grado di preparare un semplice fertilizzante, ma a giudicare dallo sguardo smarrito di Remus Lupin e del suo complice Sirius Black (perchè i Malandrini erano un’associazione a delinquere), la cosa non era così scontata.
Con rabbia, volse lo sguardo – per l’ennesima volta – verso James Potter, dietro di loro..
Lui oggi sorrideva tranquillo nonostante, in pozioni, fosse messo peggio degli altri due suoi compari. Certo, poteva rilassarsi, visto che con lui c’era la sua Lily.
Ad essere sinceri in quel momento la ragazza non era più sua, anzi, a dirla tutta, lui e la Evans si erano mollati con un tremendo litigio dopo che lei aveva scoperto la sua tresca con Bellatrix. Severus si rendeva conto di aver sbagliato, ma… Cavolo Bellatrix era bellissima!
Lui era profondamente innamorato della sua Lily, ma Bella aveva una quinta di reggiseno!
Si muoveva come una spogliarellista e giravano voci – più che confermate, pensò Severus con la bava alla bocca – che a letto fosse una bomba; un ciclone, un terremoto di magnitudo altissima!
Insomma, un poveretto di soli diciassette anni, con gli ormoni a mille e una fidanzata che gliela concedeva solo se – dopo aver finito tutti i compiti – restava un po’ di tempo…
Cercate di capirlo!
Anche perché ‘zumpazumpa’ lo si faceva davvero pochino dalle sue parti: i compiti non finivano mai e Lily era una stramaledetta secchiona.
Così si era fatto irretire dalla signorina Black, (quella porca, mica la bionda angelica che aveva di fianco ora) e quando la ragazza, slacciandosi casualmente il terzo bottone della camicetta della divisa scolastica che le stringeva in maniera vergognosa sul petto, gli aveva chiesto:
“Sevvie, mi hanno detto che sei il mago delle pozioni; mi daresti qualche ripetizione una di queste sere?”leccandosi lussuriosamente le labbra rosse, lui aveva avuto solo il fiato per mormorare :
“Certo… sarò tuo per tutto il tempo che vuoi” Poi avevano trascorso molte ore da favola che, per inciso, Severus avrebbe ricordato sempre come un’esperienza ai confini della realtà, facendo di tutto tranne che ripassare pozioni; ma poi la sua Lily lo aveva beccato.
Sirius Black; era certo che tutte le sue disgrazie avessero avuto origine da quel mostriciattolo arruffato, anche se non ne aveva le prove.
Solo lui sapeva che Bellatrix era terrorizzata dai topi e, guarda caso, quel giorno, mentre era nella stanza delle necessità con Bella, approfittando del fatto che tutta la scuola era ad Hosgmade, era arrivato un gufo con un pacchetto per lui.
Quando Severus lo aveva aperto, un topaccio nero era sgusciato sul letto, mentre Bellatrix gridava inorridita e fuggiva, praticamente nuda, dalla stanza.
Manco a dirlo, in corridoio c’era Lily che, in veste a prefetto, stava aiutando James Potter a cercare la sua bacchetta magica smarrita (guarda caso l’avevano ritrovata proprio nel corridoio dove c’era la Stanza delle necessità).
Se per Lily vedere Bellatrix vestita solo del suo buon nome era stato uno shock, figuratevi quando si era ritrovata davanti Severus – con i calzoni allacciati alla meno peggio e la camicia completamente aperta sul magro torace – che cercava di richiamarla indietro. Era così inorridita che manco fece caso al topo che le passò sui piedi, cosa assai insolita per lei che temeva i topi ancora più di Voldemort.
In compenso la bestiaccia fu vista dal giovane Potter che, schiamazzando terrorizzato, spiccò un salto all’indietro schiantandosi giù dalla scala e finendo in infermeria per tre giorni con un braccio rotto e due costole incrinate, oltre che bernoccoli e lividi vari.
La discussione che seguì quell’episodio, fu quanto di più simile ad un incontro di Wrestling: Lily gli aveva lanciato una quantità tale di maledizioni e oggetti, che ancora ne portava la cicatrici.
Inutile dire che da quel giorno non aveva più voluto saperne di lui anzi, per vendicarsi dell’affronto subito, si era fidanzata proprio con James Potter, il nemico giurato di Piton, ed ora lui se li doveva sorbire sempre insieme, mano nella mano, in giro per il castello. Con rabbia sbattè il mestolo sul calderone, mentre Narcissa lo guardava turbata.
“Sevvie, capisco che tu sia ancora scosso da ciò che è successo, ma devi fartene una ragione; sono già passati tre mesi! Le hai provate tutte per farti perdonare e non ci sei riuscito, non ti resta che dimenticarla. Prima lo farai e prima ritornerai te stesso, lo dico per il tuo bene”.”
In effetti, qualche ragione l’aveva anche lei visto che Severus, per riconquistare la sua Lily, le aveva davvero provate tutte: mazzi di fiori giganti che cantavano tristissime canzoni di un cantautore babbano, conosciuto come Baglioni Claudio, ad esempio; e – al suono di “Passerotto non andare via, nei tuoi occhi il sole muore già” oppure “Lei era un piccolo grande amore, solo un piccolo grande amoree” – le era venuta una depressione da taglio delle vene.
Dopo i fiori era passato alle poesie sdolcinate e qui era entrato in gioco uno strano gruppo di poeti babbani che andavano da Dante a Neruda”.
“Amor, ch'a nullo amato amar perdona?” oppure “Nella sua fiamma mortale la luce ti avvolge. Assorta, pallida, dolente, adagiata così contro le antiche spirali del crepuscolo che intorno a te gira….”
Ma neanche i dolci versi avevano smosso quel cuore di pietra.
Disperato, Severus si era rifatto il look, tagliandosi i capelli all’ultima moda babbana, cioè tutti sfilati con crestona dritta e punte blu elettrico (moda punk che nel lontano 1977 andava alla grande a Londra). Nonostante l’obbligo della divisa durante le ore di lezione nel tempo libero aveva adottato il total black look, cioè jeans aderentissimi neri, maglietta stretta e corta dello stesso colore, meglio se con la bandiera inglese stampata o in alternativa un teschio, e tanti buchi alle orecchie, dove portava molti anellini d’argento
Sicuramente quel suo nuovo modo d’essere lo aveva posto al centro dell’attenzione di molte persone, tra le quali la bella professoressa McGranitt, considerata all’epoca una cinquantenne veramente niente male anche dagli alunni.
Ma Lily manco lo aveva guardato.
Niente, nada, nisba… per lei Severus non esisteva! Contava solo Potter e lui se ne vantava in una maniera veramente vergognosa.
Non c’era angolo del parco dove non si potessero trovare i due, teneramente avvinti l’uno all’altra, mentre si davano baci a prova di asfissia.
Severus si era anche convinto che con Potter la regola ‘Solo dopo i compiti’ non valesse poi tanto, visto che la media scolastica di Lily si era drasticamente abbassata, mentre la gonna le si era altrettanto repentinamente accorciata
Praticamente ora girava con delle mini indecenti, per non parlare della sua misera seconda messa bene in mostra da magliette strech con scollature ombelicali e reggiseno push up, che più “up” non si poteva.
Piton di sarebbe avakedavrizzato da solo, perché adesso Lily era molto più sexy di Bellatrix.
Intanto, ignaro della rabbia repressa del loro compagno, Remus guardava assorto la sua pozione che invece di essere rosa era giallina.
« Sirius, ma sei sicuro che quella polvere che mi hai passato prima fosse proprio asfodelo tritato?”
“Certo. Asfodelo, guarda: c’è scritto anche sopra l’etichetta”, rispose sicuro il giovane Black, mentre porgeva un barattolino al suo Remus, continuando a sbirciare verso Piton.
“Amore, qui c’è scritto asparago, non asfodelio…”
“Oh, scusa cucciolotto è che mi sono distratto a guardare Mocciosus che sta letteralmente sclerando, ogni volta che gli occhi gli si posano su Jamie e Lily - he he he- ” sogghignò Sirius
“Sirius! Non è bello infierire così su un ragazzo innamorato che sta soffrendo.”
“Ma stiamo parlando di Mocciosus!”
“Non c’entra nulla. Se io ti lasciassi tu saresti felice di vedere Piton che ti deride?” disse severamente Lupin, alzando il sopracciglio in perfetto stile McGranitt.
“Mmmm, mi sa di no. Forse hai ragione, mi dispiace”, mormorò Sirius, con gli occhioni da cucciolo sgridato che intenerirono subito il compagno, il quale – dimenticando la classe di trenta persone e il prof – lo abbracciò e gli posò un dolce bacio sul naso.
Fortunatamente James, che aveva visto tutto, lanciò un Confundus agli altri, altrimenti il giorno dopo la notizia che Sirius era gay sarebbe stata sulla bocca di tutti.
Non che al giovane Black la cosa desse fastidio, ma conoscendo la sua dolce mammina era certo che un bel giro di Cruciatus a lui e al suo Remus non glielo avrebbe tolto nessuno ed era un peccato morire così giovani, tra atroci tormenti.
Intanto Severus, continuava a rimestare il calderone, con la grazia di un troll di montagna.
“Sevvie, vuoi lasciare fare a me?” chiese timidamente Narcissa, dopo che per la quarta volta il liquido rosa era schizzato su tavolo e sul pavimento.

“Va bene Sissy, fai tu. Oggi non mi sento in vena”, sospirò mogio il ragazzo, mentre guardava Lily e James scambiarsi tenerezze, nascosti al prof dal vapore della pozione.

“Severino, come mai così triste?” disse piano Sirius, quando il ragazzo gli passò davanti per andare a prendere la polvere di pirite, come da ricetta.
“Coraggio, gli uccellini cinguettano, i fiorellini sbocciano, le api si accoppiano e guardando James, mi sa che non lo fanno mica solo le api.”
“Impiccati Black” ringhiò il serpeverde inferocito, mollandogli un calcio in uno stinco che lo fece guaire di dolore.
“Brutto pipistrello. Ha fatto bene Lily a mollarti, hai il senso dell’umorismo di un tricheco!”
“Sirius…”
La voce ammonitrice di Remus rimise al suo posto il compagno, mentre Piton sempre più nervoso prelevava il barattolino della polvere di pirite dalle scorte chiuse nell’armadio del prof.
Mentre tornava al suo calderone, Sirius gli lanciò un ghigno talmente beffardo che anche le sue ultime gocce di razionalità lo abbandonarono e, preso da furia omicida, si scagliò contro Black, atterrandolo
I due ragazzi si stavano pestando di santa ragione, mentre il prof gridava di smetterla e Remus e James cercavano di dividerli, tra le urla spaventate di Lily e Narcissa.
Il barattolo della polvere di pirite, intanto, veniva usato come arma da Piton, che lo sbatteva con violenza sulla testaccia dura di Sirius.
Ad un tratto, il tappo si svitò e tutto il contenuto volò nel calderone di Remus.
L’esplosione che si verificò quasi istantaneamente, fece letteralmente tremare la fondamenta del sotterraneo.
Per fortuna ogni ragazzo era protetto da un incantesimo contro le scottature, perché altrimenti Remus, che era ricoperto da capo a piedi di pozione gialla, si sarebbe ritrovato ustionato.
“Remino mio”, gridò atterrito Sirius vedendo il compagno, completamente giallo canarino, che tossiva convulsamente e con uno slancio felino gli si gettò addosso.
“Amorino stai male?” chiese apprensivo, coprendo di baci il viso appiccicoso di Remus

“Sirius lasciami, mi stai soffocando”, rispose ansante Lupin, mentre James confondeva a più non posso la classe.
“Io sono solo preoccupato per te."

“Grazie Sirius, ma quello che ho addosso è fertilizzante. Meglio che la smetti di baciarmi perché te lo stai mangiando.”
“Oh, scusa, scusa”, bofonchiò Black, sputacchiando a destra e a manca.
Intanto, ripresosi dai confundus potteriani, subito Lumacorno si precipitò in soccorso del suo alunno; dopo aver sgridato Sirius, che era ancora inginocchiato vicino a Remus, ammonendolo di stare lontano da una pozione potenzialmente tossica, analizzò la sostanza appiccicosa ch ricopriva il suo allievo, con la bacchetta in pugno. La bacchetta s’illuminò, poi diede il suo responso: “Pozione non velenosa. Lo studente non è in pericolo” Anche Narcissa e Lily nell’esplosione erano rimaste colpite e avevano tracce del giallo intruglio sulle braccia e sul viso.
Lumacorno, indignato più che mai, prese un profondo respiro e poi tuonò
“Sirius Black e Severus Piton, Adesso ripulirete e riordinerete tutto il sotterraneo senza magia e non me ne frega un accidente se per questo dovrete saltare tutto il resto delle lezioni, questa robaccia gialla appiccica come colla. E tu Black, visto che sei stato così celere a buttatici sopra, te la terrai addosso fino a quando non avrai finito."
Detto questo congedò gli altri alunni ed accompagnò in infermeria Lupin e le due ragazze.
Severus e Sirius si ritrovarono a lavorare fianco a fianco tutto il resto della mattinata, tra insulti e dispetti.
Alla fine furono più i colpi di ramazza che si diedero addosso che quelli che, effettivamente, usarono per ripulire il pavimento.
Alle tre di pomeriggio, dopo una doccia lunga e bollente che doveva servire a ripulirlo, Sirius si presentò in infermeria. Remus stava bene, l’unico inconveniente erano i capelli che da castano chiari erano diventati color biondo Malfoy.
Questo non impensierì troppo il giovane Black: lui trovava Remus comunque adorabile.
Senza aspettare il permesso del paziente gli si sdraiò accanto e lo abbracciò.
“Un po’ di coccoline per il mio malato?” propose maliziosamente e Remus sorrise.
Così cocoline furono e anche tanto altro, ma – per fortuna – la Chips non lo seppe mai, visto che era stata chiamata sul campo da Quidditch, perché Potter aveva messo fuori uso tre ragazzi di Tassorosso.
All’elfo domestico di guardia all’ambulatorio, Sirius aveva ordinato, con il tono dei Black che non ammetteva repliche, di uscire dall’infermeria e fare la guardia alla porta.
Decisamente quella fu la cura più azzeccata di tutta la giornata.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Un calderone.... di sorprese ***


Un calderone di sorprese






James passeggiava nervosamente per la camera, continuando a passarsi una mano tra i capelli, segno che era molto nervoso.
"Non lo so cos'abbia, ma sono tre giorni che non mi rivolge la parola e ogni volta che cerco di avvicinarla mi guarda con odio e poi si allontana"

"Pensaci bene James, cosa puoi avergli fatto? Magari c'entra qualcosa quella Corvo nero che ti sta facendo il filo da un po'?"
"Sirius, ma cosa vai a pensare? Io sono fedelissimo a Lily !" rispose Potter scandalizzato.
"Ohhhh!!! si faceva per dire. In fondo Melissa ha un gran bel paio di..."

"SIRIUS!!!!"

"Scusa Remi, volevo dire, è una ragazza carina intelligente e... insomma hai capito...."

"Vuoi dire che è solo gelosa?"

"Mah, potrebbe anche essere, le donne chi le capisce! Cerca di, che so, farle capire che la ami, che lei è l’unica per te."

"E come, se non mi vuole neppure parlare? "

"Falle una sorpresa! Domani io e Remi saremo in infermeria, causa la luna piena di stanotte, Peter lo facciamo spostare in camera con Paciock e tu e Lily avrete campo libero in dormitorio. Potresti invitarla a cena, creare un'atmosfera con candele e musica soft poi, tra una portata e l'altra, potresti spiegarle che lei per te è molto importante e che la tua vita è cambiata da quando state insieme. I cd melensi di Peter sono nel baule e gli elfi sono sempre disponibili, basta chiamarli. Non è una buona idea?"
"Sono piacevolmente stupito di te, Sirius!"
esclamò James, guardando l'amico con rispetto.
"Stare con Remi ti ha fatto molto bene. Sembra che il tuo unico neurone si sia messo a funzionare!"
Remus scoppiò a ridere, mentre Sirius guardava feroce il suo amico.
"Dai Pads,non fare il permaloso. Domani farò esattamente quello che mi hai consigliato e poi vi farò sapere!"
gridò James felice, prima di fiondarsi fuori dalla porta del dormitorio per ordinare la cena agli elfi e mettersi d’accordo su come allestire gli addobbi e la tavola.

****


Il mattino dopo, Remus se ne stava accoccolato tra le braccia di Sirius, nel letto dell'infermeria. La luna piena era passata ed ora doveva rimanere ricoverato per riprendersi dalle fatiche.
Madama Chips brontolava sempre moltissimo, per la pessima abitudine di Sirius d'intrufolarsi tra le lenzuola di Remus e rimanere con lui mentre si riposava, ma poi, vedendo quanto la compagnia di Black giovasse al ragazzo malato, cercava di chiudere un occhio. Cioè, gli occhi li teneva aperti tutti e due, e bene anche, vista l’orribile reputazione del giovane Black, ma cercava di lasciare ai due ragazzi un po' d'intimità, vigilando di nascosto come un falco sulla virtù del suo paziente preferito.
Già, la Chips sapeva…
Ovvero, sospettava, ma chi non lo avrebbe fatto se per anni avesse visto Sirius Black, detto anche ‘e chi se ne frega’ per la sua empatia e comprensione verso il prossimo, mangiarsi a sangue le unghie per l’apprensione, mentre la guardava curare le ferite di Remus, dopo la luna piena.
Sicuramente litigare sempre con lui, perché non riusciva ad allontanarlo dal capezzale dell’amico, o peggio, dal letto dell’amico stesso, anche a fine orario di visita, aveva acceso qualche dubbio in lei.
E Lupin?
Quel ragazzino timido e dolce che cercava sempre di non farsi notare dalle persone?
Com’era possibile che permettesse a Sirius di abbracciarlo e coccolarlo fino allo sfinimento, cadendo poi addormentato tra le sue braccia.
E poi, va bene che era un po’ miope, ma sapeva ben riconoscere certi segni rossi sul collo di Remus, anche se lui li spacciava per lividi dovuti alla sua licantropia!
Insomma, secondo lei tra i due ragazzi c’era ben più di una bella amicizia, ma vista la sua riservatezza e il segreto professionale, come suo solito aveva mantenuto il silenzio, ripromettendosi, però, di parlarne con Remus prima o poi.
Voleva molto bene al ragazzo e Sirius non gli sembrava proprio la persona giusta.
Insomma, Remus J. Lupin era uno studente modello, educato, candido, persino un po’ ingenuo, e poi di disgrazie ne aveva già abbastanza senza che uno scapestrato come Sirius gli scombinasse ancora di più la vita!
E i Black?
Non osava pensare cosa avrebbero fatto, se quella relazione fosse diventata di dominio pubblico.
Ricordava bene la scenata di Lady Walburga, l’ anno precedente, quando, venendo a trovare Regulus, che si era ferito in palestra, si era accorta che il suo vicino di letto non era un purosangue.
Aveva preteso che il ragazzino fosse spostato in un’altra ala dell’infermeria e poi lo aveva barricato dietro un paravento, quasi che la sola vista di un giovane con discendenti babbani potesse infettarlo.
Remus oltre che mezzo sangue era pure mezzo lupo!
Roba da schiantesimo rinforzato e avadakedavra!
Urgeva parlare al giovane Lupin, quando si fosse riuscita a liberare di Black.

****

Remus quel giorno era particolarmente abbacchiato.
Nonostante le sue trasformazioni fossero meno devastanti, da quando con lui c'erano anche i suoi tre amici animagi che gli impedivano di ferirsi, si sentiva stanchissimo ed aveva una forte nausea.
A dire il vero questi sintomi era già da un po' che li sopportava, ma aveva pensato ad una forma influenzale e non si era preoccupato troppo.
Ora, però, cominciava ad avere qualche perplessità sulla sua sonnolenza.
Insomma, non era normale dormire uno spropositato numero di ore (ormai andava a letto alle sette di sera) e poi sentirsi ancora stanco alla mattina.
Addirittura, negli ultimi giorni, si era addormentato anche durante le lezioni di storia della magia, e non era certo da lui dormire invece che prendere appunti!
E le lacrime in tasca?
Era talmente ipersensibile, in quei giorni, da commuoversi per tutto.
Qualche giorno prima aveva pianto disperato leggendo un fumetto di Charlie Brown e dopo quell’episodio, Sirius aveva proibito categoricamente a Peter di prestarli altri fumetti babbani.
Visto le premesse, il giovane licantropo aveva pensato di far visita alla medimaga della scuola, ma il suo compagno, che odiava a morte medici, medicine ed ospedali, lo aveva dissuaso, dicendogli che non poteva essere una malattia tanto grave se non aveva la febbre.
Secondo lui era solo stress nervoso.
In effetti quello era l'anno dei MAGO.
Remus aveva raddoppiato le sessioni di studio per arrivare preparatissimo agli esami e si stava spremendo come un limone per mantenere la media eccellente che aveva sempre avuto.
Così, convinto da cotanta diagnosi medico/psicologica, si era affidato alle cure di Sirius, che consistevano in coccole, baci, carezze e cibi che lui considerava sani e nutrienti, cioè pizza e cioccolato.
Effettivamente quelli erano gli unici alimenti che lo stomaco di Remi riusciva a tenere e a volte, nel cuore della notte, il povero Black era costretto a gite notturne in cucina, perchè il suo paziente aveva fame.

"Remi, amore...ma stai ancora dormendo?"
domandò incredulo Black, guardando il suo ragazzo che si era appisolato di nuovo.
Erano quasi le due di pomeriggio e dormiva praticamente dalle cinque di quella mattina.

"Mmmmmm"
mugugnò Remus accoccolandosi meglio tra le sue braccia.
"Lasciami dormire ancora un po’, sono così stanco."
"Cucciolo non hai fame? di solito a mezzogiorno ti svegli con un appetito da orco..."
"No amore,niente cibo ora ,ho la nausea. Mangerò più tardi",rispose sbadigliando il licantropo, riaddormentandosi subito dopo.
Sirius, allibito, non potè far altro che lasciare riposare il compagno, mentre il suo stomaco brontolava.
Poco dopo Madama Chips arrivò con un enorme vassoio e senza tante cerimonie svegliò il ragazzo addormentato, imponendogli di mangiare tutto.
Un vassoio altrettanto colmo fu portato anche a Sirius, che ben felice, si mise a mangiare di buona lena.
Remus, invece, cincischiava con le posate, mentre svogliatamente si portava piccoli bocconi di cibo alla bocca.
Si vedeva benissimo che per lui mangiare era un tormento e questo non sfuggì all'occhio di falco della Chips, che alzò un sopracciglio con fare indagatore.
"Remus, ti senti bene? Ti vedo un po'strano oggi."
"Va tutto bene madame, ho solo un pochino di nausea."
Il ragazzo non riuscì nemmeno a terminare la frase che dovette precipitarsi in bagno a rimettere.
Pochi minuti dopo anche la medimaga e Sirius erano nel bagno.
Remus, pallido e sudato, era seduto in terra, con la schiena appoggiata al petto di Sirius che, inginocchiato dietro di lui lo reggeva, mentre la donna si premurava di detergergli il viso con una salvietta umida.
Dopo un accurato incantesimo di pulizia e un bicchierone di collutorio per risciacquarsi la bocca, il ragazzo fu riaccompagnato a letto e madame Chips estrasse la sua bacchetta magica.
La passò più volte sul corpo di Remus, illuminandolo con una luce bianca.
Ogni tanto la donna si fermava su un punto preciso del corpo del ragazzo agitando il polso e, a seconda del colore della luce, prendeva appunti.
Per tre volte la bacchetta divenne rossa, quando veniva agitata in prossimità dell'ombelico di Remus e per tre volte la medimaga, con la fronte corrugata, ripetè l'esame.
"Remus...tu in questo periodo hai preso farmaci o pozioni diverse dalle solite?"
"No madame",rispose con un filo di voce il ragazzo.
"Sei venuto a contatto con sostanze che non conosci, pozioni, medicinali o altro"
"A parte l'esplosione del calderone, un paio di mesi fa, direi di no.”
"L'esplosione del calderone! Come ho fatto a non pensarci prima. Sirius vai subito a chiamare il preside e il professor Lumacorno", disse risoluta la donna, mentre Sirius schizzava via di corsa.
"Madame, cosa c'entra l'esplosione di due mesi fa? Il prof mi aveva assicurato che la sostanza che mi aveva colpito non era tossica", sussurrò preoccupato il giovane licantropo, sgranando i suoi occhioni ambrati verso la maga che gli stava misurando la pressione.
"Infatti Remus non lo era."
"E allora?"
"Aspetta un momento,caro, prima di trarre delle conclusioni affrettate ho bisogno di parlare anche con Silente e Lumacorno, poi ti spiegherò tutto. Nel frattempo non preoccuparti troppo, non è una cosa grave e non rischi la vita"
La donna sorrise, ma il suo sorriso era terribilmente tirato.

****


"Insomma, stavate preparando una pozione fertilizzante, se ho capito bene?"
"Si,Poppy, la‘Pozione della crescita’. Qui c'è la lista degli ingredienti"
Lumacorno allungò una pergamena alla donna.
"E il calderone è esploso dopo che Severus vi ha versato, senza volere, una dose di Pirite?"
"Già…",rispose laconico il professore.
"Mmmmm....Così non ha senso! Cioè, non è possibile che la causa dei problemi di Remus derivi da lì, però..."
"Madame? La mia pozione non era propriamente esatta. Per errore avevo aggiunto asparago, invece che asfodelio."
"Asparago....Adesso capisco tutto!"
La donna quasi esultò, mentre i due uomini e i due ragazzi la guardavano ansiosi.
"Albus, guarda un po' qui! Non conosco perfettamente le dosi, ma questi ingredienti sono gli stessi della pozione..."
"Credo tu abbia ragione, Poppy. Con questo vuoi dire che Remus?..."
"Sì"
"Ah!" fu la laconica risposta del preside, mentre, con mano malferma passava a Lumacorno la pergamena.
Il docente la lesse attentamente e poi sbiancò.
"Poppy...ma questa è la ricetta della pozione..."
"Sì"
"Puoi confermarlo?"
"Adesso provvederò a farlo. Manderò in presidenza i risultati degli esami."
Così dicendo la donna congedò i docenti e poi si allontanò dal letto di Remus per ritornare, poco dopo, con uno strano carrello.
Senza dire nulla accarezzò il capo del paziente e, mentre gli sollevava la maglietta per scoprirgli il ventre, gli sorrise con dolcezza.
Con calma spalmò di gel la pancia di Lupin, e accese la macchina.
Subito un monitor lampeggiò, mentre con uno strano aggeggio, simile ad una bacchetta magica imbottita, schiacciava la pancia del ragazzo.
Sirius, stravolto dall'apprensione, stringeva la mano sudata del suo Remi che, spaventatissimo, si aggrappava a lui.
Per un po' la donna lavorò in silenzio, poi sullo schermo comparve qualcosa che pulsava.
Un rumore ritmico inondò la stanzetta silenziosa, mentre si formava l'immagine nitida di un bambino piccolissimo, con un'enorme testa e degli arti corti.
"Ma...cos'è questo?"
chiese allibito Sirius, mentre Remus guardava l'esserino a bocca aperta
"Mmmm….Direi che è vostro figlio"
rispose pacata madama Chips.
"Anzi, per la precisione, vostra figlia", si corresse, guardando la scritta colorata che comparve sul monitor.


'Embrione di sesso femminile. Circa 12 settimane di gestazione. Crescita normale.'

"Nostra figlia?"
ripetè allibito Remus, guardando alternativamente il monitor e il suo compagno.
"Ragazzi, la pozione modificata non era altro che...beh quella che usano i maghi maschi per restare incinti."
"Una pozione della gravidanza?"
chiese incredulo Remus.
"Già, e direi che ha funzionato a meraviglia!"
"Remi,io e te saremo genitori!!!"
sussurrò Sirius, con un sorrisone che gli illuminava il viso, prima di fiondarsi sulle labbra del suo compagno e travolgerlo con un bacio mozzafiato.
"Sirius, ma tu sei contento?", boccheggiò Remus, guardandolo spaventato.
"Che domande Remi, stiamo parlando di nostra figlia! Certo che sono felice! Ti amo e amo anche lei.Perchè per te non è così?"
Remus gli sorrise con una dolcezza tale da sciogliergli il cuore e lui lo baciò di nuovo.
"Signor Black, un po' di contegno!"
lo rimproverò la medimaga.
"Ohhhh insomma madame, non capita mica tutti i giorni di scoprire che sto per diventare papà!" le rispose piccato Sirius e la donna sorrise.
"Ragazzi, oltre a voi due c'è stato qualcun altro che è rimasto coinvolto nell'incidente della pozione?"

" Lily e Narcissa”, mormorò ancora frastornato Remus, “ma loro sono ragazze, perciò..."

"Credo sarà meglio che anche loro vengano qui per una visita", si preoccupò la Chips, chiamando uno degli elfi infermieri.
"La pozione per la gravidanza maschile ha come effetto, sulle donne, di aumentare la possibilità di concepire e, in più, annulla qualsiasi tipo di anticoncezionale."
"Wow",commentò Sirius ridacchiando, "mi sa che James avrà una bella sorpresa stasera...Per non parlare del caro Lucius!"

"Sirius!" lo ammonì Remus, che non sopportava di vederlo gioire per i guai altrui.
"Amorino mio, pensa che bello! La nostra bambina andrà a scuola con il figlio o la figlia di Jamie. Praticamente tra qualche anno ci sarà una nuova generazione di malandrini."
Remus sorrise al viso eccitato del suo ragazzo.
Era veramente incredibile Black.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Se la mamma lo sapesse....e anche il papà ***


Se la mamma lo sapesse...e anche il papà





Volevo dedicare questo capitolo alle tre persone che mi hanno messo tra i preferiti.
Grazie dunque a:
  1. Christy 94
  2. Sklupin
  3. Thaleron

Spero che la storia sia di vostro gradimento, se no...fatemi sapere!.




*********


Come da previsioni Lily era incinta, così pure Narcissa.
James aveva accolto la notizia svenendo di botto, mentre Lucius era sbiancato talmente tanto da assumere la tonalità di Pix.
“Ma…è s-sicura?” aveva balbettato, poco elegantemente il Serpeverde, mentre la donna era china sul giovane grifone privo di sensi.

“Lucius,lo abbiamo visto insieme nostro figlio”, gli ricordò con dolcezza Narcissa.
“C-Certo cara. E-era solo p-per esserne c-certo al c-cento per c-cento.”

“Lu, amore, non sei contento?” miagolò dolcemente la ragazza, sgranando gli occhioni azzurri in uno sguardo di puro amore e adorazione.
“Certo, cara”
alitò il ragazzo, sbiancando ancora di più.
“Era il mio più grande desiderio”, aggiunse sedendosi di botto sul lettuccio dell’infermeria, perché le gambe gli avevano ceduto.
Madame Chips gli porse un bicchierino con dentro quella che sembrava una pozione ambrata, ma che poi si rivelò firewiskey.
Lucius dopo aver bevuto riacquistò un minimo di colore e con un regale gesto del capo ringraziò la maga.
Intanto James aveva riaperto gli occhi e ora fissava spaventato a morte Lily, che lo guardava con odio.

“L-Lily….m-mi d-dispiace….”

“James Potter!”tuonò la dolce fanciulla,“tu e quei dementi dei tuoi amici …. Possibile che riusciate solo a combinare casini!!!”

“A-Amore… S-Sirius si stava picchiando con Severus, quando…”

“Anche Piton pagherà per questo, credimi!!!” sillabò la ragazza, sfoderando un sorriso tutto canini.
Un brivido gelido attraversò la schiena di tutti i presenti e Lucius, in quel momento, ringraziò Salazar di avere per compagna la dolce e mansueta Sissy, perché Potter non era certo da invidiare con quella pazza, isterica e sanguinaria fidanzata.
Per la prima volta da mesi, fu molto felice che Lily e Severus si fossero lasciati.
Non osava pensare che al posto di James potesse esserci il suo migliore amico.
Brrrrr… Sevvie l’aveva scampata bella!
Intanto la ragazza aveva preso tra le mani lo stetoscopio della Chips e lo stava sbattendo sulla testa del povero James, mentre Sirius si nascondeva dietro a Remi.
“Ragazzi, calma.”
Il preside, entrato in quel momento, tolse dalle mani di Lily lo strumento medico e poi si accomodò su una poltroncina, mentre James si massaggiava i bernoccoli mugugnando.
“Capisco che siate un tantino scossi, diventare genitori è sempre un grande passo, ma credo che dovremmo cercare soluzioni costruttive, per risolvere la faccenda. Non è ammazzandoci tra di noi che le cose torneranno a posto.”
Lily lanciò uno sguardo di fuoco al preside ma non disse nulla.
“Allora, ragazzi, cosa pensate di fare?”
“Io e Sissy ci sposeremo. Siamo già fidanzati da tre anni e avevamo già deciso di unirci in matrimonio, una volta finita la scuola”, annunciò con voce pacata e regale Lucius.
“Anche io e Remi ci sposeremo”, asserì sicuro Black, mentre Remus si chiedeva come avrebbero fatto a mettere su casa e a crescere quella bambina, se nessuno dei due lavorava e non avevano il becco di un quattrino.
Sirius, infatti, era stato diseredato e scacciato dalla sua famiglia e lui era povero in canna.
Comunque tenne per se i suoi pensieri, perché la dolcezza con cui lo stava guardando il suo compagno valeva più di tutti i galeoni del mondo.

“James, Lily, cosa pensate di fare?” chiese pacatamente Silente all’ultima coppia rimasta.
“Io, se Lily me lo permetterà,sono pronto a prendermi le mie responsabilità”, mormorò Potter rosso in viso “Lily?” la incalzò il preside

“Beh, sono solo pochi mesi che noi due stiamo insieme, ma penso che se Remus è disposto a sposare quella calamità semovente di Sirius, potrò anch’io cercare di dare una famiglia a mio figlio con quello scombinato di James”, rispose sorridendo e James l’abbracciò felice.
La notizia delle imminenti nozze venne comunicata alle famiglie in un bel pomeriggio domenicale.
I coniugi Malfoy e Black (Cygnus), non presero neppure troppo male la decisione dei loro figlioli di anticipare i tempi e sposarsi per Natale.
L’arrivo di un erede li riempì d’orgoglio.
Quel bambino era il frutto dell’unione delle due famiglie più importanti del Mondo Magico, un piccolo principe quasi, e poi Madame Chips aveva assicurato fosse un maschio e i due nonni gongolavano per questo.
I Potter e gli Evans furono un pochino meno entusiasti della situazione.
Non sapevano neppure che i due ragazzi si frequentassero.
Il signor Evans era certo che fosse Severus il fidanzato ufficiale di Lily, perciò guardava con sospetto il futuro e sconosciuto genero.
Anche il signor Potter era rimasto di sasso all’idea di diventare nonno.
James era ancora così immaturo, ma poi, vedendo Sirius stringere con amore la mano di Remus, pensò che il giovane Lupin era messo decisamente peggio della sua futura nuora e si consolò un poco.
Chi, invece, rimase veramente annichilita dalla notizia, fu la signora Lupin.
Essendo babbana, non sapeva che nel Mondo Magico anche gli uomini potessero concepire figli.
Si era ritrovata da sola al momento del grande annuncio, perché il preside aveva preferito non farle incontrare subito genitori di Sirius. “Cioè…fatemi capire bene…Il mio Remus aspetta un bambino da Sirius?” chiese con voce tremante, dopo aver boccheggiato per un po’, prima di riuscire ad emettere un suono.
“Sì, nel nostro mondo non è una cosa innaturale”, rispose tossicchiando imbarazzato Silente.
“Ma… Com’è possibile tutto ciò? Remus non dovrebbe avere cose tipo l’utero, le ovaie e quant’altro…. O mi sbaglio?”
“No, non si sbaglia, essendo un maschio Remus non era fornito di apparato genitale femminile, ma poi, a seguito dell’ingestione di una pozione della gravidanza…”

“Ah, quindi per rimanere incinto mio figlio ha fatto anche delle cure?”
Lo sguardo della donna corse fulmineo dal viso arrossato del figliolo a quello sempre più imbarazzato del preside.
“No…cioè sì…insomma, la pozione è stata ingerita per sbaglio, ma comunque ha fatto effetto lo stesso.”
“Signora, io e Remi siamo molto felici di questa bambina. Lei no?” chiese Sirius stupito, con gli occhioni grigi sgranati.
La signora Lupin si perse in quello sguardo limpido da cucciolo e pensò che poteva capire perché Remus si fosse innamorato di Sirius, ma non come gli fosse venuto in mente di farci un figlio a soli diciassette anni, però tenne per se quelle considerazioni e cercò di sorridere ai due ragazzi.
“S-sì, c-credo di essere contenta”, rispose un po’ incerta, accarezzando il viso del suo unico figlio e Remus la guardò commosso.

La bella notizia, però, non fu accolta dai Black con la stessa calma della signora Lupin.
Anzitutto, appena entrati in presidenza, i due coniugi, preceduti da tre elfi domestici che spolveravano il pavimento davanti ai loro regali piedi, chiesero al preside chi fosse il pezzente che era seduto vicino al loro prezioso erede,(anche se al momento era stato diseredato) e pretesero che Madama Chips lo spruzzasse di disinfettante.
Sirius, per impedire la manovra, si era intanto gettato sul povero Remus che era finito addosso agli elfi, travolgendoli, e provocando le ire di Orion.
“Insomma, che maniere!” ringhiò, agitando il bastone col pomolo d’oro in direzione del futuro genero.
Remus impallidì, mentre Sirius, furibondo, si alzava in piedi per affrontare il padre.
“Come osi trattare così il mio futuro marito e padre della mia bambina”, gridò con quanto fiato aveva in gola.
Lady Walburga, lo guardò con due occhi così sgranati che sembravano piattini da the, mentre a Orion cadeva la mascella.
“Tuo coooosa?”
gemette, con voce stridula.
“Hai capito benissimo, mio marito e padre della nostra bambina.”

“Ma tu hai una figlia?” chiese cauta la donna, temendo un attacco si cuore del marito, che si era fatto cianotico.
“Ce l’avrò tra meno di sei mesi, vero amore mio?” disse teneramente Sirius, abbracciando da dietro Remus e accarezzandogli il ventre ancora piatto.
“Ohhhhhhhhhh!!!”
Il sospiro di Walburga precedette di un soffio il suo svenimento.
“DISGRAZIATO! ROVINA DELLA MIA STIRPE! ASSASSINO DI TUA MADRE!” tuonò Balck senior, prima di stramazzare anche lui al suolo privo di sensi.
Dopo diversi minuti, vari incantesimi di ‘reinnerva’ e due iniezioni di pozione calmante, i coniugi Black ripresero i sensi.
“Sirius, ti prego, dimmi che è uno dei tuoi scherzi di pessimo gusto”, mormorò implorante la lady.
“Ma mamma! Non sei felice di diventare nonna di una bella bambina?” chiese sorpreso Sirius, mentre la madre ricominciava ad impallidire.
“Hai sempre detto che una femminuccia ci mancava in famiglia e adesso arriverà. Vero amorino mio, che se fa la brava, potrà vedere la nostra piccolina, ogni tanto?”
Remus guardò prima la donna sconvolta, poi il marito, che pareva preda di un imminente infarto. I suoi occhi lampeggianti e la bava alla bocca gli suggerirono che fosse meglio tacere, così, con un dolce sorriso, glissò gli incitamenti di Sirius a raccontare ai futuri nonnini quanto si sarebbero divertiti con la loro pargoletta.
“Signori Black, una vita che si affaccia sul mondo è sempre una gioia” intervenne cauto Silente, cercando di sorridere con fare paterno.
“Già, specie se nasce a causa del figlio degenerato della famiglia che a diciassette anni ha messo incinto un suo compagno di scuola maschio, per giunta!” commentò acido Orion.
“Scusi, signor Lupin, ma lei da dove viene?” boccheggiò Walburga, cercando di calmare le acque e cominciando ad accettare la catastrofe.
“Non ricordo di aver conosciuto, tra le famiglie della nobiltà inglese, qualcuno con il suo cognome”.
“Veramente io Sono nato appena fuori Londra, ad Osforide”, balbettò il licantropo arrossendo.
“I Lupin sono forse imparentati con gli Ashley?” chiese speranzosa la lady, sentendo che il villaggio del ragazzo non era distante dal maniero della sua amica Brigitta.
“Temo di no”,sussurrò Remus imbarazzatissimo.
“Ma mi dica, suo padre che mestiere fa?”

“Remi è orfano di padre” intervenne Sirius, “sua madre però è un’insegnante”.

“Ho, perfetto, una donna di cultura”, chiocciò Walburga felice.
“E presso quale scuola magica insegna?”

“Insegna in un normalissimo liceo babbano, lei non è magica,” spiegò con non curanza Sirius, scatenando un coro di protesta dai suoi genitori.
“Cooosaaaa!!! Fammi ben capire… TU, l’erede dei Black, vuoi sposarti e mettere al mondo un figlio con un mezzosangue?” tuonò Orion, mentre il suo viso riassumeva una colorazione tendente al viola.
“No, padre, Remi non un mezzo sangue. Tutti e due i suoi genitori sono babbani.”

“ARGHHHHHH”
fu il commento del nobiluomo, mentre con la mano si stringeva il petto.
“Wally, le pastiglie per le coronarie, presto”
alitò, mentre la moglie, tirava fuori dalla borsetta griffata un flaconcino di pillole e glielo porgeva.
Dopo averne inghiottite un paio e aver fatto alcuni profondi respiri, l’uomo cercò di parlare ancora.
“Sirius, va bene…il guaio è fatto…(sospiro)…sposerai il tuo…”
Ma non riusciva proprio a dire la parola fidanzato, rivolgendosi a Remus, quindi soprassedette.
“Faremo una cerimonia intima al Manor di famiglia, trecento invitati al massimo, solo i parenti più stretti e qualcuno degli amici fidati. Wally che ne dici del primo sabato pomeriggio di gennaio?” chiese con voce ancora un po’ incerta.
“Certo, caro, se ai ragazzi può andare bene…”
“Mmmm…Direi proprio di no”, s’intromise Sirius, consultando il calendario dell’ufficio di Silente.
“E’ luna piena quel giorno”, disse a mo’ di spiegazione.
“Beh, ma cosa centra?”
chiese la donna, sorpresa da quell’affermazione.
“Non credo che la luna piena sia un segno di cattivo auspicio…anzi…”
“Mammina cara, credo che un licantropo potrebbe rovinarci la cerimonia se insistiamo a volerla fare in quella data”, spiegò dolcemente, mentre i genitori trasecolavano.
“TU. DISGRAZIA. DELLA. FAMIGLIA. VUOI .INVITARE. UN. LICANTROPO. AL. TUO. MATRIMONIO.?”
boccheggiò Orion, mentre sentiva i capelli rizzarglisi in testa.
“Oh, beh, direi di sì… Altrimenti come faccio a sposarmi?” rispose serafico Sirius, guardando con amore il suo Remus, che da smorto che era si era fatto color brace.
“L-LUI E’…?”
“Si mamma, Remi ha… Un piccolissimo problemino peloso, ma non ti preoccupare troppo, basta solo spostare la data delle nozze”
Il tonfo dei due coniugi che svenivano per la seconda volta, rimbombò nel silenzio della stanza.
“Amore, non credi che forse dovevamo dirglielo in una maniera un po’ più soft?” sussurrò Remus, guardando con apprensione i futuri suoceri stesi a terra, con gli elfi impegnati a far loro aria col ventaglio di piume di fagiano dorato, della lady.
“No, cucciolo mio. Io sono per dire tutto subito. Via il dente, via il dolore…”
“Amorino, ma così rischiamo di far rimanere la nostra bambina senza nonni paterni…”
“Ma va! Hanno la pellaccia dura questi due! Tra poco si riprenderanno più vispi e arzilli che mai!” proclamò tranquillamente, chinandosi per baciarlo dolcemente sulle labbra.
In effetti alla fine i coniugi Black si ripresero, dopo una degenza di dieci giorni al S.Mungo, ma di questo parleremo nel prossimo capitolo.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Che fatica essere suoceri... ***


Che fatica essere suoceri.





Risposte alle recensioni

Che emozione…. recensioni alla mia storia! WOW

Per Lady Patfood : Sono contenta che ti siano piaciuti i genitori di Sirius, mi sto divertendo da matti a scrivere di loro e in questo cap potrai vederli di nuovo in azione…e potrai conoscere anche altri genitori, a mio avviso interessanti.

Per Thaleron: In questo capitolo di Lily e James si parla solo un po’, ma il prossimo l’ho scritto per te, perciò ho dato risalto alla tua coppia preferita. Lily la vedo una tipina tosta, con un caratterino pepato, in grado di domare sia Severus che James…. Spero ti piaccia.

Per Sklupin : Grazie mille per le tue parole, mi hanno fatto veramente piacere!! Per me scrivere su un sito di fic. è un esperienza nuova, e un incoraggiamento come il tuo è stato…fantastico! Spero che mi continuerai a seguire

Ora ragazze dedico tutto a voi il nuovo capitolo

Buona lettura!!!!

**************************************************************************************************



La giovane cameriera entrò nella stanza, ariosa e ben arredata, che ospitava lo studio dei coniugi Black.
Depositò sul tavolino settecentesco il vassoio d’argento e poi servì il caffè, con la panna e le petit mignon della pasticceria di Florian Fortebraccio, i più buoni d’Inghilterra.
Con un inchino, si congedò in perfetto silenzio, come gradivano i padroni.
Orion, con una faccia funesta, stava leggendo la Gazzetta del Profeta, commentando aspramente gli articoli di politica interna.
Secondo lui, il ministro non stava facendo un buon lavoro.
Il loro paese era pieno di babbani sfaccendati che mancavano di rispetto ai nobili purosangue, solo per il fatto di esistere.
La moglie, invece, sfogliava un settimanale e guardava i modelli delle ultime sfilate di moda per la primavera estate di quell’anno.
“Wally, senti un po’ questa. I coniugi Arbatrax e Luisilda Malfoy e Cygnus e Druella Black sono lieti di annunciare il matrimonio dei loro figlioli, Lucius e Narcissa. La cerimonia si terrà a Malfoy Manor in 27 Dicembre del corrente anno.”
Seguiva poi un lunghissimo articolo sulle fortune delle due ricchissime famiglie, sulle imprese Malfoy, che erano una punta di diamante dell’industria mondiale e su quelle dei Black, conosciute in ogni dove.
Mentre Orion leggeva, la moglie, ogni tanto, si asciugava le lacrime con un fazzolettino di seta e oro.
Nell’articolo si parlava anche delle numerose banche di proprietà della famiglia Balck e si nominavano anche i cugini della futura sposina, chiamandoli gli scapoli d’oro della nobiltà magica.
“Ohhhhh Orion, non farmi pensare….Il mio Sirius Poteva sposare chi voleva e lui sceglie un compagno babbano, mezzo ibrido e pure maschio.”
Sospirò la donna, con la boccuccia stretta di chi ha appena mangiato un limone.
“Mia cara, so che è un dolore per tutti noi, ma dobbiamo prendere atto che lasciare nostro figlio in mezzo ad una strada, con il suo compagno incinto, è uno scandalo ben peggiore che farlo sposare e dargli una sistemazione decorosa. Vuoi che il mondo Magico pensi che non siamo in grado di dare una posizione ai nostri pargoli?”
“Orion mio, come potremo dire a tutti che l’erede dei Black sposa un … un…” ma la parola licantropo le si era inceppata in gola, e non voleva saperne di uscire.
“Mia adorata, non è propriamente necessario, a mio parere, dare risalto alla notizia. Insomma, che quel Remus Lupin è un… beh, sai anche tu cosa, non è proprio di dominio pubblico. Potremmo farlo passare per uno straniero, che so, un nobile francese, che si è innamorato di nostro figlio.”
La donna lo guardò con rispetto, mentre un’idea le balenava nella mente.
“Hai ragione carissimo marito. Con un’adeguata campagna stampa potremmo coprire le magagne di questa disgraziatissima unione, in fondo nessuno sa molto della famiglia Lupin neanche a scuola, mi è parso di capire. Lui è un ragazzo molto timido, riservato. Molti lo conoscono solo superficialmente e si potrebbe ricamarci su una splendida storia di nobiltà decaduta e disgrazie famigliari, che fa tanto telenovela brasiliana… Non è neppure un brutto ragazzo, fisicamente parlando. Certo, non ha proprio i caratteri del maschio latino, ma direi che vestito appropriatamente, non so Armani o Ferragamo, potrebbe anche fare la sua figura. E poi, siamo quasi negli anni ottanta, e l’omosessualità non è più guardata come una volta.”
L’uomo assentiva con il capo, alle obiezioni costruttive della moglie, e si guardava le punte delle dita, che aveva intrecciato davanti al naso.
“Certo, magari ci sarà qualche commento un po’ slalace. Sai, potrebbero tirare fuori la storia di tuo fratello Alphard, ma noi saremo forti e cercheremo di sopravvivere a questa tragediaaaaa” finì la donna in lacrime.
Fu allora che, con fare pensoso, Black senior dichiarò:
”Walburga … come mi hai appena fatto notare tu, Remus, a parte il nome, di maschile ha veramente molto poco, almeno nell’aspetto e, vestito adeguatamente, potrebbe anche passare per una ragazza: la signorina Remina Lupin. Se riuscissimo a convincere quel disgraziato di nostro figlio, tutti i nostri problemi sarebbero finiti. In fondo, che vuoi che importi se per un giorno il suo compagno diventa una lei. Sarebbe solo una proforma, un escamotage per ingannare la stampa e le male lingue. A fine cerimonia potrebbero partire per un lungo viaggio di nozze e poi provvederei io a farli trasferire in Francia, in una delle banche che noi Black possediamo a Parigi o a Lione. Vivrebbero là, negli agi, e lontano da occhi indiscreti e noi saremmo salvi. Che ne pensi cara?”
“Orionnn ma che magnifica ideaaaa!!! Ad Hogwarts solo la dottoressa, il preside e l’insegnante di pozioni sono al corrente della relazione tra i due ragazzi e non parleranno se glielo chiediamo con gentilezza. Madame Chips deve mantenere il segreto professionale e Silente, magari proponendogli una cospicua donazione per le migliorie del tetto della torre nord, potrebbe acconsentire a non divulgare certe voci. In fondo lo faremmo solo per il bene dei due piccioncini, oltre che per la nostra reputazione”, commentò improvvisamente felice la lady
“ Lumacorno potremmo comperarlo facendo in modo che entri nel Magic Rotary Club di Londra. E’ tantissimo che lo desidera e io sono il presidente. Nessuno oserà contestare una mia candidatura a socio”, aggiunse Orion, tutto pimpante.
Un sorriso luminoso rischiarò i volti di solito arcigni dei due Black.
Intanto, anche in un’altra casa, e in un'altra famiglia, si discuteva di matrimonio.
I coniugi Potter erano appena sopravvissuti alla cena di presentazione ufficiale della loro stupenda futura nuora: Lily Evans
“James, non ti nascondo che sono un po’ preoccupato”, stava dicendo il signor Julius Potter al figlio, mentre gli cambiava l’impacco di ghiaccio che serviva a far sgonfiare l’occhio pesto.
“Lily è una ragazza molto bella, ma ha un caratterino!”
“Ma dai papy, sono piccole liti tra innamorati. Scommetto che anche tu e la mamy, quando eravate fidanzati…”
James cercava di sdrammatizzare, ma la madre lo guardava apprensiva, anche se si guardava bene dall’esprimere opinioni.
Lei e il marito erano sposasti da trent’anni e mai si erano rivolti, l’uno all’altro, con un tono di voce alterato. Figuriamoci lanciarsi addosso oggetti o maledizioni!
“Caro, davvero non mi sembra appropriato che la futura sposa prenda a schiantesimi il marito, perché non è d’accordo con lui sulla scelta dei testimoni. Poteva dirlo con calma, che non vuole Sirius, non c’era bisogno di fare esplodere il servizio buono di nonna Adelina o bruciacchiare il divano.”
“Papà, che vuoi, Lily è un po’ tesa per la storia del bambino. In effetti non eravamo molto preparati a diventare genitori ma sono certissimo che, una volta digerita la cosa, poi si calmerà e tornerà la mia dolcissima Lily”, affermò con sguardo.
“Beh, se ne sei sicuro tu”, disse timidamente la madre, mentre Julius assentiva con vigore.
A casa di Lily, intanto, mentre erano accomodati nel loro lettone matrimoniale, i signori Evans esprimevano sottovoce le loro perplessità .
“Ma hai visto Gertrude in che stato l’è venuta a casa la nostra bambina stasera? Era così agitata che mi sembrava una saietta…”
“Martino ! Non si dice agitata come una saietta”, lo rimbrottò con tenerezza la moglie, che essendo maestra non sopportava le castronerie grammaticali e sintattiche.
“Va beh, un fulmine, comunque era proprio nervosissima.”
“Mah, sai caro, un matrimonio imminente e non programmato, un figlio in arrivo in un’età in cui si dovrebbe solo pensare alla scuola…Poverina, ci credo che è un po’ frastornata. D’altra parte, io più che Lily, ho visto malissimo James. Mi pareva avesse un occhio gonfio, sotto gli occhiali. Non vorrei gli fosse venuta una malattia psicosomatica da stress.”
“Cusa l’è la malattia pissicomatica”
“Psicosomatica, Martino. E’ una malattia che credi di avere e invece è solo nella tua mente, ma in realtà ti dà disturbi come se tu fossi veramente malato. Hai capito?”
“NO”
disse l’omone grattandosi la pelata.
“Quindi il James…l’è matt?”
“Ma no, cosa vai a pensare, è solo nervoso. Insomma capiscilo, ha solo diciassette anni e già deve preoccuparsi di mantenere un bambino e una moglie.”
“Beh, ma anche quegli altri due, coma l’è che se ciamen… Le due violette… I cul allegher…”
“MARTINO !”
ringhiò la donna, zittendolo immediatamente.
“Remus e Sirius sono due bravissimi ragazzi!”
“Beh, ma non ho detto mica che non sono bravi….Io ho detto solo che sono…”
Ma la donna lo stava guardando con un tale cipiglio da farlo tacere immediatamente.
L’uomo si girò su un fianco, mentre la moglie si girava sull’altro.
“Oh Gertru… Sei arrabbiata?…”
“No, ma non ti voglio più sentire dire quelle brutte cose.”
“Va bene, ma tu cosa ne pensi di tutta questa faccenda. A me sembra ancora così strano che la Lily sposi uno che non è Severus. Insomma lo abbiamo avuto per casa da quando aveva solo nove anni…”
“Non so che dirti Martino caro. Anche a me dispiace molto per quel povero ragazzo, con tutti i problemi che ha in famiglia…”
“Ma secondo te, il fiol, cioè il bambino di Lily… Sarà mica un figlio del peccato eh?”
La donna si girò con aria feroce e lo fulminò con un occhiataccia.
“Ma cosa stai dicendo!!!Sei matto?”
“Insomma Gertru, la Lily la sta un sacco d’anni con un giovanotto, poi in due e due quattro fa un figlio con un altro…L’è minga un po’ stran? Allora io mi sono domandato… Vuoi vedere che Severus ha fatto il mascalzone e il Potter si becca l’ovo del cuculo?”
“MARTINO !!!”
“Ok, come non detto, ma quando fai il poliziotto ne vedi di ste storie, che poi alla fine non ti meravigli più di niente.”
“Ma sei impazzito? Tua figlia non si comporterebbe mai così, e poi non lo vedi come sono innamorati? Si saranno dati cento baci, prima che lei scendesse dalla macchina.”
La donna era furente e quando si girò trascinò con se tutta la coperta lasciando il marito in mutandoni e canottiera.
Lui aveva freddo, ma non disse nulla.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Mai contraddire una strega ***


Mai contraddire una strega.




Risposte alle recensioni

Per Lady Patfood : Grazie Aly, mi fa piacere sapere che la mia storia ti piace. Certo che il povero Sirius, con quei due genitori, per forza era dovuto fuggire da Grimmault Place… comunque dei cognugi Black ne risentirai parlare prestissimo

Per Thaleron: Si, in effetti Wally ed Orion hanno trovato il modo di far sposare il figlio e salvare il buon nome della famiglia….Vedremo se funziona, Intanto…Eccoti il capitolo sui tuoi due fidanzatini…Spero ti piaccia….ma accetto suggerimenti, in caso negativo.

Per Niki : :Mah, sapere che dialetto parla Martino è un impresa, specie per me che il dialetto proprio non lo so parlare…però mi fa ridere quando sento certi vecchietti che si esprimono in maniere così colorite…e…beh lo slang di Martino nasce così…

Naturalmente anche questo capitolo è dedicato a voi che mi avete recensito e anche a Christy 94 e Sklupin che hanno messo la storia tra i preferiti

Buona lettura!!!!

*****************************************

Lily e James camminavano, mano nella mano, per i vialetti del parco di Hogwarts.
Era freddo, e c’era la neve, ma la coppietta sembrava immersa in un mondo parallelo, fatto di sole e primavera.
Ogni due o tre passi si davano un bacio e Lily sembrava aver dimenticato il tremendo litigio avvenuto in quel week end.
James, non chiedeva di meglio.
Era talmente felice dell’armonia ritrovata che non gli importava neppure più di dover rinunciare alla sua giovinezza per diventare marito e padre.
Andava bene, anzi benissimo, se accanto a lui c’era lei.
I due ragazzi si sedettero su una panchina, miracolosamente asciutta e presero a fare progetti per il loro imminente matrimonio.
“Vorrei poter sposarmi in primavera”, disse dolcemente Lily, pensando a quanto sarebbe stato bello un ricevimento all’aperto, magari nel parco di villa Potter
“Vorrei poter fare il rinfresco sotto la luce del sole, magari in mezzo ai fiori.”
“Se è questo che desideri, a me va benissimo, ma non pensi che per quel tempo la gravidanza sarà già troppo evidente?”
“E allora? Che c’è di male ad aspettare un bambino?” chiese piccata lei, cominciando ad offuscarsi.
“Nulla, nulla… Credevo solo che tu preferissi poter indossare un vestito da cerimonia, invece che un premaman, anche se per me saresti bellissima anche vestita con un sacco”, sussurrò teneramente lui, riuscendo a rabbonire la ragazza che gli sorrise radiosa.
“Amore, ci sono bellissimi modelli di abiti nuziali anche per le future mammine, si chiamano modelli stile Impero, e sono tagliati sotto il seno, quindi possono contenere agevolmente un bebè in arrivo”, disse lei civettuola.
“Ok, allora il prossimo sabato faremo un giretto a Londra per cercare il tuo vestito stile impero”

sorrise James, accarezzandole la guancia.
“James, non puoi venire con me a scegliere l’abito! Porta tremendamente sfortuna. Mi farò accompagnare da Alice. Anche lei aspetta un bambino.”
Ma come? Non mi pareva fosse stata colpita dalla pozione di Remi, quel giorno”, trasecolò James, pensando a quanti danni avesse combinato Padfoot in una sola volta.
“Infatti. In questa gravidanza i tuoi amici non c’entrano. Ha fatto tutto Frank, distratto come al solito!”
I due ragazzi risero di cuore, poi si scambiarono un altro po’ di tenerezze.
“James, sei sempre sicuro di volere Sirius come testimone alle nostre nozze?” chiese dolcemente Lily, carezzandogli il viso.
“Lo sai che io e lui non riusciamo proprio a sopportarci…”
“Lily, è così solo perché non vi conoscete bene. Lui è un po’ casinista, ma è leale, sincero, buono. E’, per me, il fratello che non ho mai potuto avere e sono certa che col tempo anche tu lo amerai. Soffrirei tantissimo se dovessi rinunciare a lui, e lui pure…”
“Ok, se per te è così importante, va bene, basta che mi giuri che lui si comporterà bene, che non rovinerà la cerimonia con qualche stupido scherzo e che non si ubriacherà, andando poi in giro nudo e cantando a squarciagola canzonacce.”
In effetti, se Lily aveva questi timori, i motivi c’erano.

Sirius era, per così dire, l’anima della festa, in qualunque occasione.

Spesso finiva le sue serate in infermeria perché, in preda ai fumi dell’alcol, compiva qualche azione sconsiderata, quale :

  • fare una gara di dragocross nei giardini di Hogwarts
  • provare a volare buttandosi giù dalla finestra del terzo piano
  • fare Tarzan appeso al lampadario della sala da ballo, naturalmente ignudo
  • Fare una gara di lotta contro Kinsley ubriaco quanto lui
Solo grazie agli interventi provvidenziali di James, Peter, e soprattutto Remus, il giovane Black era arrivato, praticamente illeso, alla veneranda età di diciassette anni; e credete, che per uno come lui era tanto.
“Amore garantisco io per lui, e poi ci sarà anche Remi a tenerlo a freno”, annunciò James raggiante, mentre Lily sperava ardentemente che avesse ragione.
“Senti, a proposito del matrimonio…Chi vorresti invitare, dei nostri compagni?” chiese James, preparandosi ad una lunga lista di nomi.

“Veramente mi piacerebbe una cerimonia un po’ intima perciò, a parte Alice e Frank, Remi e gli altri Malandrini mi basterebbe avere vicino Severus.”
“SCORDATELO!!!” ruggì James inorridito, mentre gli si arruffavano i capelli come il pelo di un gatto che ha visto un cagnaccio.
“Mocciosus al MIO matrimonio NON ci viene proprio!”

“Potter, come osi chiamare Severus in quel modo orribile!!!” ringhiò Lily di rimando, mentre i suoi occhi divenivano due fessure verdi.
“E comunque, per tua informazione, se Sirius può essere il tuo testimone Sevvie può benissimo essere il mio! CHIARO?”
“MAI”, sbottò James paonazzo.
“Lo vedremo”, rispose Lily con aria di sfida.
I due si guardarono negli occhi e poi lui ebbe la cattiva idea di uscirsene con un: “in casa Potter i pantaloni li porto IO, bella…Capito?”
Lily non si prese neppure la briga di rispondergli, si limitò a sfoderare la bacchetta e in pochi minuti la discussione era finita, come finito era James in dentro la fontana gelata del parco.

***

“Tre costole incrinate, un trauma cranico ed una gamba slogata. Signor Potter, non mi vorrà far credere che i Serpeverde non c’entrano nulla in tutto ciò?”, lo apostrofò la medimaga con sguardo severo, mentre finiva di fasciarlo.
“Le garantisco madame, stati Lucius & company sono innocenti. E’ stato solo un increscioso incidente”, mormorò il ragazzo rosso in viso, mentre Sirius, Remus e Peter, lo guardavano con compassione.
“Sarà, ma a me questa storia puzza un po’”, continuò la donna con aria scettica.

“Jam, la tua futura moglie è pazza furiosa!” gli sussurrò all’orecchio Sirius, quando la Chips li lasciò da soli.
“Sei ridotto peggio di quando giochiamo a quiddich con i Serpeverde!”
“E’ stata solo una innocente discussione tra innamorati”, cercò di giustificarsi Potter.
“Anch’io e Remi siamo innamorati, ma lui non mi ha mai fatto del male”, riprese Sirius, preoccupato per la futura incolumità dell’amico.
“Ognuno reagisce come può allo stress e poi Lily sta veramente male. In questo periodo ha sempre la nausea ed è così stanca.”
Sirius ripensò a tutte le volte che il suo Remi rimetteva, alla sua stanchezza cronica ed anche al problema della sua licantropia, ma non ebbe il coraggio di dirlo a James, per non farlo stare peggio. In cuor suo era convinto che la Evans era pazza e che il suo amico avrebbe avuto un triste destino sposandola.
Intanto i coniugi Black avevano mandato, a mezzo fenice dorata (Loro non usavano i comuni gufi, perché erano troppo kitsch ) un invito a Sirius e Remus per un the, in modo da poter conoscere meglio il futuro genero.
Sirius, tutto contento, non vedeva l’ora che arrivasse domenica, mentre Remus, più saggiamente, era preoccupatissimo.
Com’era possibile che, in soli venti giorni, i due Superpurosangue avessero accettato e metabolizzato la sua relazione con il loro primogenito, nonché erede (anche se diseredato, per il momento).
Anche se Remus aveva paura, la domenica arrivò immancabilmente nel momento giusto e così, alle sedici precise, una limousine nera con autista e guardie del corpo, arrivò a prenderli ad Hogwarts.
Per l’occasione Sirius indossava un bellissimo completo di Versace, nero con camicia alla coreana coordinata, mentre Remi, era infagottato in un uniforme scolastica lisa.
“Amorino, per me tu sei sempre bellissimo, ma non pensi che per presentarti a Grimmauld Place sarebbe meglio qualcosa di più, come dire, elegantino?”
“Sirius…Io non ce l’ho qualcosa di …elegantino…” gli fece il verso lui.

“Beh, ma dove sta il problema? Io ho un intero guardaroba di abiti eleganti. Manco riesco a indossarli tutti, prima che passino di moda. Serviti pure senza complimenti, cucciolo mio.”
“Sirius, lo sai come la penso sul fatto che tu mi presti i tuoi abiti o mi faccia dei regali.”

“Lo so, tesorino, ma oggi è un’occasione speciale, non credi?”

In effetti Sirius aveva ragione, così Remus cedette e si lasciò vestire dal suo compagno.
Sirius scelse per lui un completo grigio di Les Copains, abbinato ad una camicia chiara da portare fuori dai calzoni e, dopo averlo fatto modificare con la magia dagli elfi di Hogwarts, Remus risultò veramente elegantissimo.

Raggianti, i due promessi sposi arrivarono dunque a Londra e il the di ‘conoscenza’ cominciò, ma di questo parleremo la prossima volta.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Caro...ti presento i miei ***


Caro...ti presento i miei




Risposte alle recensioni

Eccomi ragazze....cominciamo con le risposte.... mi piace un sacco avere un colloquio diretto con voi....siete simpatiche e mi fate venire buone idee...almeno spero siano buone....Comunque...

Per Thaleron: Non preoccuparti se Lily e James litigano...alla fine l'amore vince sempre...Però Lily deve essere una che è capace di domare quella testa matta di James...(e che James avesse bisogno di qualcuno che lo calmasse ce lo racconta anche la Rowling, nel peggior ricordo di Piton).La mia Lily è la figlia di Martino Evans...un poliziotto...e sa come rimettere a posto chi non si comporta bene!! (anche a suon di schiantesimi)
Per Sklupin : Grazie mille per i complimenti...Martino farà ancora parlare di se, e non solo lui...Ho in mente un Piton che sono certa ti piacerà....Poi mi dirai....
Niki: Lily è un tipica ragazza degli anni 70, cioè una tipa tosta che non accetta prevaricazioni da parte dei maschietti, soprattutto dal suo fidanzato. Nel carattere mi ricorda un po' Hermione, una che studia e sa mettere a frutto ciò che ha imparato (schiantesimi compresi).Sicuramente gli ormoni hanno il suo peso, ma...beh, pensa solo che nell'infanzia il suo migliore amico era il professor Piton....
Ora il nuovo capitolo...dedicato a voi che mi avete recensito e a chi mi ha messo nei preferiti
  • Christy 94
  • lovy_cha
  • MEISSA_S

una dedica speciale va a Gilduzzina che compie gli anni. AUGURONI!!!!!
Buona lettura a tutte!!!!

*********************************************************************************************************************************

Walburga e Orion erano profondamente agitati.
Tra poco sarebbero arrivati i ragazzi e loro, nonstante avessero preparato il piano con cura, temevano qualche reazione da parte di Sirius.
Quel ragazzo era sempre così sopra le righe
Inopportuno, a volte.
Sicuramente non legato all'etichetta della famiglia.
"Wally, le pastine sono state riempite a dovere di pozione calmante?"
"Certo Orion caro."
"Bene, Sirius, goloso com'è, non dovrebbe essere un problema, ma Remus? non è che poi quella pozione gli farà male?
"No, caro. Ippocrate mi ha garantito che è innocua.
" Bene...bene...Gli elfi sono pronti?"
"Certamente, stai tranquillo."
"Mah...sai...quando c'è di mezzo Sirius è così difficile fare quadrare tutto...Lui riesce sempre a non essere d'accordo con noi..."
"Caro, non dire così. Questa volta capirà, ne sono certa."
"Speriamo, cara, speriamo" sospirò l'uomo, torcendosi nervosamente un baffo, mentre la lady, di nascosto, si detergeva una lacrima d'apprensione.

***


Appena arrivati a Grimmauld Place, Sirius e Remus vennero accolti da una squadra di elfi domestici (capeggiati da Kreacher) che cominciarono a cantare una canzone di benvenuto, lanciandogli addosso petali di rosa.
“Amorino, non spaventarti”, disse dolcemente Sirius al compagno che guardava le creaturine gorgheggianti con tanto d’occhi.
”Sis, non sono spaventato, ma… Non so, trovo strano che i tuoi genitori, che sono stati dimessi dal S.Mungo solo una settimana fa, siano così cambiati, nei nostri riguardi."
“Cucciolo prevenuto. Te lo ripeto sempre che quando ti si conosce non si può fare a meno di amarti. Anche loro si saranno innamorati di te”, rispose Sirius, sfiorandogli i capelli con un dolce bacio.
”Sarà”, pensò Remus ,che ancora sentiva una certa apprensione serpeggiargli per la schiena.
”Signorino Sirius, signorina Remina, prego, venite. Accomodatevi in salone. I signori vi stanno già aspettando…”
Con un inchino fino al pavimento, Kreacher indicò loro la strada.
“Sirius, ma perché lui mi ha chiamato signorina Remina?” chiese sbigottito Remus
”Ma cosa dici amorino mio, avrai capito male. Quel vecchio asmatico di Kreacher si mangia tutte le parole. Vieni, è meglio accomodarci in sala, non vorrai fare aspettare i miei genitori, vero?”
Sirius si avviò per il lungo corridoio, tenendo per mano il suo Remi.
Li precedevano gli elfi che ancora cantavano e cospargevano di petali la passatoia verde su cui camminavano.
Dopo una lunga scarpinata i ragazzi entrarono in un salone incredibilmente grande e lussuoso.
Enormi finestre a bowindow illuminavano il locale, arredato con mobili cinquecenteschi e quadri fiamminghi.
L’occhio allenato di Remus, che aveva conseguito un piccolo master in storia dell’arte, distinse un dipinto di Nicolaes van Verendael e il famoso ritratto dei coniugi Arnolfini di Van Eyck.
Qualcosa gli diceva che non era un falso, anche se avrebbe dovuto trovarsi alla, National Gallery di Londra e questo aumentò la sua inquietudine.
Al centro della stanza, seduti su due troni intagliati e foderati di velluto verde e gemme preziose, stavano i due futuri suoceri.
“Ben arrivati, carissimi”, esultò giuliva lady Black, mentre i due ragazzi si inchinavano davanti a lei.
”Figlio ed erede mio”, disse impettito Orion, mentre porgeva la mano con l’anello di famiglia che Sirius si precipitò a baciare.
Remus era un po’ intimorito da tutto questo, ma il suo ragazzo pareva trovarlo normale.
“Bene, bene, accomodatevi pure” , tuonò Black senior e, con un imperioso cenno del capo, si rivolse a Kreacher.
Subito l’elfo battè le manine verdi e i due ragazzi vennero trasportati di peso su due divani morbidissimi, mentre anche i coniugi Black li raggiungevano.
Remus guardò stranito il bouquet di violette e roselline bianche che un’elfetta carina gli porgeva, ma ringraziò e lo prese senza fare commenti.
Orion con un'altro cenno del capo, attirò di nuovo l’attenzione di Kreacher e subito gli elfi apparecchiarono un tavolino e servirono the, petit mignon e mini delicatessen assortite.
Mentre Sirius, tutto contento, si avventava su quei cibi, Remus, che aveva una nausea tremenda, cincischiava con la forchetta evitando di portarsela alla bocca e limitandosi a sorbire piccoli sorsi di the.
“Remus, come mai non mangi nulla?” chiese con apprensione Lady Walburga, guardandolo preoccupata.
“Non ti preoccupare maman”, intervenne Sirius, sollecito.
“Il mio amorino mangia solo pizza e cioccolata, perché se no sta male.”
“Sirius! chi mai gli ha consigliato questo tipo di dieta?” chiese sbigottita la donna.
“Forse madame Chips è impazzita?”
“Assolutamente no, e poi lei non c'enta nulla. Io mi prendo cura di lui e della nostra piccolina!” affermò il giovane Black, tutto orgoglioso.
“Remi caro, penso sarebbe meglio che della tua dieta si occupasse il nostro medico di famiglia. E’ il primario del San Mungo, ha tre lauree e sei specializzazioni diverse, ed è il miglior professionista del Mondo Magico, oltre che un ottimo amico di Orion.”
"Penserò io stessa a prenotarti la visita e a saldare il suo onorario", aggiunse per tranquillizzare il ragazzo che aveva già sgranato gli occhi.
“Ma che dici mamma, quella vecchia cariatide di Ippocrate, non toccherà mai il mio cucciolo”, insorse Sirius che odiava tutti i medici del mondo, e in particolar modo quello di famiglia.
“Ippocrate?.” pensò Lupin basito.
“Remus, non per essere invadente, ma è molto importante seguire una dieta sana e bilanciata in gravidanza” , continuò la futura suocera, che pensava con apprensione alla baby nipotina mezza licantropa e cresciuta a cioccolata e pizza.

Maman, ti dico che per il mio Remi va bene così", s'impuntò risentito Sirius, mentre nascondeva uno sbadiglio dietro il tovagliolo.
"Wally, se Sirius dice così, dobbiamo fidarci",s'intromise Balck senior, facendo gli occhiacci alla moglie
"Certamente, caro, certamente. Remus, caro, hai già pensato a come vorresti la tua cerimonia nuziale?” chiese con finta noncuranza la donna, cambiando repentinamente discorso.
“Veramente io vorrei qualcosa di intimo, magari in campagna”, mormorò timidamente il ragazzo.
“Campagna…?”
Lo sguardo inorridito con cui la donna accolse la proposta del genero indusse Remi a tacere immediatamente, mentre Sirius si oscurava.
“Maman, anche a me piacerebbe sposarmi in campagna”, intervenne subito, anche se lui la campagna l'aveva vista solo nei giardini curati di qualche albergo di lusso.
“Certo, caro, certo, se volete la campagna, beh, ci adatteremo. Potremmo tenere il ricevimento nel Manor di zio Jupiter, in Cornovaglia e se desideri una cerimonia intima, vorrà dire che limiteremo il numero degli invitati a duecento. Che ne dici caro?"
Walburga guardò speranzosa Remus, che aveva gli occhi sgranati oltre misura.
"D-duecento?" balbettò confuso.
"Certo, Remus, capisco che sono un po' pochi, ma mi era parso di capire che volevi una cosuccia intima, famigliare, direi. Contento caro?"
Il ragazzo si limitò a deglutire.
Duecento invitati per la donna erano pochi? Lui ne avrebbe voluti al massimo venti.
Intanto la lady continuava, tutta giuliva, a parlare della cerimonia.
Alle bomboniere avete pensato? Io ne ho viste di carinissime da Harrows. Mi hanno dato la disponibilità fino a 1200 pezzi, quindi dovremmo starci dentro, anche se di misura. A me ne piaceva una molto semplice: una perla incastonata su un portachiavi d'oro. Così fine... Mi pareva molto adatta, ma non conoscendo i gusti del caro Remus ho pensato di portarvi il catalogo, così potete scegliere con calma."
La donna, senza mai smettere di sorridere,mise in grambo a Remus un volume tipo enciclopedia.
"Ahh, che sbadata, dovremo contattare anche il nostro ufficio stampa, per il servizio fotografico da inoltrare ai giornali. Sirius, quando pensate di aver tempo per le pose?"
"Mai!!!" insorse l'erede dei Black, risvegliandosi di colpo dallo strano torpore che lo aveva avvolto, mentre il compagno lo guardava disperato.
"Io e Remi non abbiamo nessuna intenzione di dare spettacolo sui giornali!" esclamò deciso , memore delle ore passate in posa, quando era bambino, perchè ad ogni cerimonia c'era il servizio fotografico da dare ai giornali.
"Sirius, caro, lo sai che è un nostro dovere vigilare su quello che la stampa dice di noi. Preferiresti veder pubblicate foto non autorizzate?" esordì ragionevole Orion.
"Uffa!!!" brontolò Sirius, capitolando, "ma è mai possibile che sia sempre tutto così pomposo in questa casa."
"Tesoro, sei l'erede dei Black!!! Pensi che Lucius e tua cugina, abbiano potuto fare qualcosa di diverso? Loro hanno già posato per il servizio fotografico e Sissy aveva un abito così carino...(Sospiro) A proposito, tu e Remus avete già pensato a come vestirvi?"
"No e non ho nessuna intenzione di pensarci adesso!" tuonò Sirius, mentre Remus, mentalmente, lo ringraziava.
All'improvviso un’aquila sbucò svolazzando dal corridoio e si avventò sul giovane licantropo
“Remino mio” gridò Sirius, cercando di cacciare la belva con una forchetta, mentre una nube di piume e brandelli di abito si levava dal divano.
“Ohhhh Cielooooo Attila. Smettila subito, cattivo!", strillò Walburga, mentre Orion gli strizzava l’occhio.
Finito l’assalto, l’uccello se ne andò, lasciando Remus quasi in mutande, mentre i resti del suo vestito erano sparsi per la sala.
“Ohhhh povero povero Remiiii” , chiocciò la donna con fare materno.
“Orion, dovresti educare meglio i tuoi animaletti domestici. Scusalo Remus, ma Attiluccio era solo un pulcino quando lo abbiamo adottato e credo che lo abbiamo viziato un po'. Stai bene, vero, caro?”
“Credo di sì”, boccheggiò il ragazzo, mentre Sirius guardava con fiero cipiglio il padre profondersi in scuse.
“Remus, carissimo, non sentirti in imbarazzo per questo piccolo incidente. Io e Orion ci eravamo presi la libertà di chiamare un amico stilista per mostrarvi qualche abito per le nozze, perciò non c’è problema. Anzi, penso che la mia sorpresina vi possa solo essere utile, giusto per rifarvi il guardaroba”, replicò felicissima Walburga, mentre Orion, tronfio e soddisfatto, suonava un campanello d’argento.
Lo stilista Valentino, su una portantina d’oro ricoperta di rose e piume di pavone, fece il suo ingresso, trasportato da quattro elfi domestici.
“Eccomi cava”, esordì l’uomo, rivolgendosi alla sua migliore cliente.
“Sono lovo gli sposini?
“Si Vale, non sono incantevoli?”
“Cevtamente mia adovata, sopvattutto la vagazza. Così alta e longilinea, savà un piaceve vestivla.”
“Ragazza?” pensava intanto Remus, indeciso se avesse capito bene o no (Valentino, per colpa dei troppi lifting, aveva il viso ormai paralizzato in una maschera e si mangiava metà delle parole, oltre la R)
“Bene, vedo che la sposina è già pvonta. Divei di cominciave, allova.”
Lo stilista battè le mani e due elfi arrivarono di corsa.
Nelle ore successive Remus provò diversi abiti, sempre di colori chiarissimi, bianco o avorio, e di fogge un po’ ambigue, con camice ampie piene di volant, stile Jack Sparrow nella maledizione della prima luna.
Mentre il ragazzo sfilava Valentino illustrava le meraviglie della stoffa, il pregio del taglio e le applicazioni fatte a mano e Orion e Walburga lo guardavano soddisfatti.
Dopo ore di defilè, che avevano ridotto Remus uno straccio e fatto addormentare Sirius, Valentino battè di nuovo le mani e dodici elfi domestici arrivarono di corsa, reggendo un bellissimo abito da sposa di seta bianca, con perle e strass.
Gli esserini aiutarono Remus ad indossarlo, mentre Walburga si asciugava furtivamente gli occhi con un fazzolettino di seta cruda e diamanti.
“Carissimo Remi, sei incantevole” singhiozzò, mentre rimirava il ragazzo avvolto di tulle e seta.
Il colpo finale alla virilità del licantropo, glielo diede una piccola elfa, che gli posò un velo candido sul capo, trattenuto da una coroncina di mughetti.
Remus era così imbarazzato che non riusciva a spiccicar parola, mentre fissava, con sguardo agghiacciato, i tre metri di strascico di pizzo di Burano dietro di lui.
“Maman, qu'est-ce qu'il est?” ringhiò Sirius, destatosi di colpo per colpa degli applausi entusiastici di Walburga e Orion per Valentino, che s’inchinava gettando baci a destra e a manca.
“Tesoro, te l’ho scritto nella lettera, non ricordi?” replicò, cercando di sembrare tranquilla, Walburga
“il matrimonio lo faremo salvando il vostro amore e il buon nome della famiglia. Non preoccuparti, mio caro, i tuoi genitori hanno pensato a tutto. Remus, per un giorno, sarà Remina. Basteranno poche ore di, beh, chiamiamolo sacrificio, e poi sarete liberi di amarvi tutta la vita. Non trovi che sia un compromesso accettabile?”
Sirius non rispose nemmeno, si limitò a prendere per mano il suo ragazzo e trascinarlo via da quella casa, incurante del fatto che avesse ancora indosso l’abito nuziale e delle scarpe decolté con un tacco di dieci centimetri.
Appena fuori dalla porta si smaterializzarono dritto dritto ad Hogsmeade, incontrando così gli studenti di Hogwarts che stavano passando un pomeriggio di libertà e divertimento.
I due ragazzi furono guardati come un raro spettacolo, mentre sfilavano per la strada principale del paese.
Black era così furioso che manco badava alle occhiate sconvolte degli amici o alle frecciatine dei serpeverde, che chiamavano Remi bambola, mentre Remus, era talmente sconvolto che lo seguiva come un automa, cercando di stare in equilibrio su quei tacchi atroci, col velo di traverso e lo strascico di tre metri che spazzava la strada.
“Ohhh, amorino mio,come ho potuto farmi ingannare così?” ripeteva il giovane nobile, sbuffando e ringhiando
“Avevi ragione tu, il loro cambiamento era stato troppo repentino. Sono sempre il solito sciocco….ingenuo….credulone….idiota”
Ad interrompere quello straziante monologo ci pensò l’urlo belluino di un giovane biondo e cicciottello, che li guardava inorridito dal marciapiede.
“Sirius, Remus”, stridette Peter, prima di stramazzare svenuto al suolo.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** I dolori del giovane Piton ***


I dolori del giovane Piton

Risposte alle recensioni

Niki : si , in effetti i coniugi Black, per ingraziarsi Sirius, sono stati un filino eccessivi...però lo facevano in buona fede... Valentino è uno degli stilisti preferiti da Walburga, e perciò si è prestato,volentieri, naturalmente sotto lauto compenso, a vestire la coppietta felice...anche se Remus, alla fine, tanto felice non lo era più!

Per Thaleron: Beh, sai Valentino ha un concetto un po’ strano di come sono le donne, secondo me….e poi sta tutto il giorno con modelle anoressiche che un gran decoltè non devono averlo di certo…Per la parte dei calzoni…sappiamo tutti che Remus è timido e Sirius geloso…quindi dubito che il licantropetto abbia lasciato che il grande stilista mettesse le mani lì…..comunque sia Orion che Wally sanno lanciare magnifici confundus....

MEISSA_S : Grazie Meissa per le tue parole, e grazie anche per avermi messo tra i preferiti....Remi e Sirius non ti piacciono? Neppure a Walburga ed a Orion Black, direi, ma loro si stanno impegnando a fondo per fare cambiare idea a tutti... vedremo in seguito se ci riusciranno...Intanto goditi un po' le ultima pazzie di un'altra coppia di suoceri, a mio avviso pazza scatenata...

Ora ragazze ecco il nuovo capitolo...per voi e per chi mi ha aggiunto tra i preferiti...

  • Christy 94
  • DoraJake
  • gilduzzina
  • lovy_cha
  • Sklupin

Buona lettura!!!!


*************************


Lo stesso pomeriggio del the in casa Black, anche in un'altra casa si stava cercando di familiarizzare.
Il pacato, serio e studioso Julius Potter, Auror master plurilaureato, noto ai più per la pacatezza e la signorilità, assieme alla moglie, la nobile Emeralda Van Sturgis, attendevano con ansia la visita di Martino e Gertrude Evans.
“Caro, pensi che il brunch che ho preparato sia sufficientemente elegante? chiese apprensiva la signora Potter, che per l’occasione aveva preparato vivande per un esercito.
“Mia adorata, sai anche tu che i tuoi buffet sono famosi in tutto il mondo magico, per la bontà dei cibi e la grazia con cui sono serviti”, l’adulò lui.
La donna sorrise incerta, lisciandosi le pieghe del costosissimo abito di Fendi, mentre l’uomo si aggiustava il papillon e, per ingannare l’attesa, estraeva la pipa dalla tasca, cominciando a caricarla.
Pochi minuti dopo il campanello d’ingresso suonava, mentre una valanga umana, che poi si rivelò essere James, travolgeva l’elfo domestico che si accingeva ad aprire la porta.
”Lily, amore mio”, gridò il ragazzo stringendo la futura sposa in un abbraccio stritolante e coinvolgendola in un bacio a luci rosse.
“Oh Gertu, veh qui che verve c’hà il ragazzo!Dieci nipoti ci daranno, se non si da una calmata”, bisbigliò il signor Evans alla moglie, dandole una leggera gomitata.
“Martino!!!” sibilò la donna zittendolo con un calcio in uno stinco.
Martino, tutto mortificato, se ne stette zitto un momento poi, guardando il suntuoso ingresso di Villa Potter, non resistette.
“ “Mo vah che bicocca. Il fiulin a gà i Danè”, pettegolò sottovoce, guardando il ragazzo che finalmente si era staccato dalle labbra della loro figliola.
Gertrude lo raggelò con un’occhiataccia, ma poi fu distratta dall’arrivo dei coniugi Potter che li accolsero calorosamente.
Dopo le presentazioni di rito, si accomodarono sui divani, mentre gli elfi domestici servivano il the, sotto gli occhi attenti e guardinghi di Martino, che si domandava cosa fossero quei cosi verdi e pelosetti che trotterellavano per il salotto.
“Mi dica signor Evans, che lavoro fa?” chiese gentilmente Julius, per avviare una conversazione e mettere a suo agio l’ospite.
“Sono un poliziotto”, rispose molto fiero di sè l’uomo.
“Metropolitan Police Service”, aggiunse, dandosi una manata sul petto dove, appuntato sul taschino della giacca, portava un piccolo distintivo dorato
“Ohhhh, ma allora possiamo considerarci colleghi”, sorrise Potter.
“Anch’io, nel mondo magico, faccio parte di un corpo di polizia. Sono un Auror e mi occupo d’interrogatori.”
A quelle parole gli occhi di Martino s’illuminarono.
Credeva fermamente nel suo mestiere e sapere che il futuro consuocero era uno della sua stessa pasta lo rendeva felice.
In realtà il signor Potter, non era un poliziotto normale. Il suo ruolo era quello di profiler, cioè l’esperto che delineava i profili psicologici di pericolosi magiserial-killer, e stava a capo dell'unità di scienze comportamentali criminali del Ministero della Magia.
Aveva una laurea in psicologia, con specializzazione in psicologia criminale e omicidi seriali, più vari master in legilimanzia, difesa contro le arti oscure e pozioni.
“ Julius, ma dica un po’, come fate qui nel Mondo Magico a interrogare la gente?” esordì il signor Evans tutto interessato.
“Usiamo la legilimanzia”, rispose tranquillamente Potter, aspirando un po’ di fumo dalla sua pipa.
“Cusa l’è la legimiazia?” chiese sconcertato Martino, cominciando a guardare con sospetto l’altro uomo.
“Oh, nulla di complicato collega”, affermò modestamente Julius.
“Consiste solo nel leggere i pensieri della persona che stai interrogando. Bisogna osservarli, analizzarli e, da lì, capire il profilo psicologico del malvivente.”
“Ma va là! Mi vuole dire che lei sa leggere nella testa delle persone?”
“Beh, sì, nel Mondo Magico è una prassi accettata, se fatta dalle forze dell’ordine.”
“Orpo!!! Ma mi spieghi un po’, signor Potter, lei oltre leggere nel pensiero sa fare altre cose? che so, vedere il futuro, fare l’oroscopo? Io conosco una certa Madame Zazà che fa le carte. Oh, ma ci prende sa!!! Ogni tanto la dobbiamo arrestare per ubriachezza molesta, ma poi, alla centrale, se la trattiamo bene lei ci da i numeri del lotto. Dieghito s’è comprato la macchina nuova con un terno secco!”
“No, Martino, io non sono un chiromante e quindi non so prevedere il futuro”, rispose pacato Julius, mentre la signora Potter guardava scandalizzata il futuro consuocero che paragonava suo marito a una donna di malaffare del tipo di Madame Zazà.
Intanto, Gertrude, rossa in viso per la gaffe appena fatta da Martino, di nascosto gli assestava una pestata di piede d’avvertimento.
“Signor Potter…Arghhhh”, boccheggiò l’uomo strabuzzando gli occhi, mentre la moglie gli calcava il tacco sul callo.
“Mi chiami pure Julius, caro”, sorrise affabilmente l’Auror, fingendo di non vedere le manovre della signora Evans.
“M-mi piacerebbe t-tanto vedere come fa”, balbettò il poliziotto, cercando si schiarirsi la voce, “mi darebbe una dimostrazione pratica?”
“Certamente, chi desidera che analizzi?”
“Me stesso. Avanti, mi dica cosa sto pensando adesso?”
“Oddio, non è che possa proprio leggere la sua mente come un libro, più che altro vedo delle immagini, comunque direi che mi vuole portare a giocare a carte con i suoi colleghi. Dico bene?”
In effetti, le mire di Martino erano quelle di iscriversi in coppia con Potter al torneo di ‘scopone’, indetto dal Dopolavoro poliziotti.
Se lo avesse convinto a leggere la mente degli altri concorrenti, sarebbero stati sicuramente i vincitori e la coppa l’avrebbero portata a casa loro, insieme al prosciutto, la mortadellona e la punta di grana che l’accompagnavano.
“Verrò volentieri, se le fa piacere”, disse cortesemente Julius “ma guardi che io di carte non mi intendo molto”.
A Martino fiorì sulle labbra un sorrisone che andava da un orecchio all’altro.
“Non si preoccupi”, esultò, e per il resto della serata la passò ad istruire il povero Auror sui misteri della scopa, sulla pita, sugli ori e sul re di denari.
Naturalemente, la settimana successiva, s’iscrissero al torneo e, dopo una serie di partite epiche, vinsero il primo premio.
Julius vedeva nei pensieri degli altri concorrenti quali carte avessero in mano e quali mosse s’apprestassero a compiere e poi trasmetteva le informazioni a Martino, tramite telepatia.
Quest’ultimo pensava intensamente alla strategia di gioco più adatta per contrastarli e l’Auror la metteva in pratica senza mai sbagliare un colpo.
Le partite si susseguivano a ritmo serrato tra il tifo dei colleghi e le parolacce di chi veniva eliminato.
La coppia Evans/Potter era inarrestabile e, sbaragliando anche gli avversari più bravi, giunse in finale.
I rivali dell’ultima partita erano Michel Burakowsky, detto anche Mano Morta, famoso perché infilava gli ori nella manica e Wander Occhio Di Triglia, che barava schifosamente facendo cenni oculari al compagno.
Accorgendosi delle idee rapinose dei due, senza dare nell’occhio, Julius lanciò un bel Confundus e così riuscì a sottrarre dal tavolo di gioco sia il re di denari che la pita, aggiudicandosi la vittoria.
Al momento della premiazione e della spartizione dei salumi, lui e Martino erano ormai amici per la pelle, anche se tutti stentavano a credere che due persone così diverse potessero avere un così bel rapporto.
Il pacato e signorile Julius, cominciò a seguire Martino al circolo dei poliziotti, dove giocava a scopa e tre sette bevendo birra e fumando nazionali senza filtro.
Grazie a queste frequentazioni imparò un sacco di parole babbane, quasi tutte imprecazioni, e cominciò a divertirsi come mai aveva fatto in vita sua.
Martino, invece, non amava frequentare i circoli magici a cui l’auror era iscritto, che trovava noiosi e snob, ma andava spesso a casa Potter per vedere le partite di quiddich in Magimondo Visione.
Julius, infatti, aveva una passione sfegatata per quello sport e l’aveva trasmessa anche al signor Evans.
Spesso, il sabato pomeriggio, mentre le mogli chiacchieravano in salotto, lui e Martino, stavano attaccati alla tv, bevendo birra e commentando ad alta voce le azioni migliori della partita o accusando l’arbitro d’essere cieco e in malafede, quando fischiava contro la loro squadra.
Intanto, tra alti e bassi, Lily e James si stavano dando da fare per organizzare il loro matrimonio, con l’aiuto amorevole delle madri e delle zie.
La data venne fissata nelle vacanze natalizie, perché a marzo, proprio in coincidenza di quelle pasquali, il signor Potter doveva assentarsi per lavoro.
Le partecipazioni furono spedite e la chiesa prenotata.
Per la gioia di Lily, il rinfresco si sarebbe tenuto nel salone dei Potter, addobbato dal più famoso fiorista della Londra magica, che avrebbe ricreato per lei una giornata di primavera.


*************************

Le partecipazioni erano arrivate con largo anticipo sulla data delle nozze e, Severus, appena ricevuta la sua, corredata da una lettera di Lily che gli spiegava tutto, era letteralmente corso alla torre di Astronomia per buttarsi di sotto e farla finita.
Il suo unico grande amore era incinta di quel Potter e adesso si sarebbero uniti in matrimonio!
Il suo cuore non poteva reggere a tutto ciò.
Il fedele Malfoy, che per causa di forza maggiore aveva saputo del matrimonio in anteprima, vedendo arrivare il gufo con la partecipazione dei Potter aveva cercato di abbatterlo con un Avadakedavra, ma invece del volatile aveva colpito Fanny, la fenice di Silente, che aveva preso fuoco creando terrore e scompiglio in sala grande.
Piton aveva quindi ricevuto la missiva e sconvolto, s’era diretto verso l’alta torre, facendo i gradini a tre a tre. Insieme a, Mc Nair e Tiger, lo aveva rincorso e adesso cercava di persuaderlo a farsene una ragione.
“Sevvie, suvvia, sii uomo!” stava dicendogli con il suo solito sussiego, tenendolo immobilizzato con un Petrificus Totalus’ sul cornicione su cui s’era arrampicato per suicidarsi.
“Tu, che sei un nobile purosangue dovresti essere felice di aver lasciato quella babbana per metterti con Bellatrix Black, una delle ragazze più blasonate e pure di sangue dell’intera Inghilterra. Senza contare che io, sposando sua sorella, potrei diventare tuo cognato.”
“Lucius, come fai a non capire? Io amo Lily e non potrò mai fidanzarmi con Bella, perché il mio cuore batte solo per lei…”
“Beh, allora, se non ti disturba, mi ci metterei io con la Black”, s’offrì magnanimo Mc Nair, ricevendo una pestata di piede da Lucius ed una gomitata nello stomaco da Tiger.
“Come non detto”, boccheggiò il poveretto accasciandosi gemendo al suolo, con una costola incrinata e la bava alla bocca.
“Severus, su, devi reagire. Intanto se ti dimostri superiore a queste sciocchezze, sicuramente Lily s’ingelosirà e tu, magari tra un po’ di tempo, potrai riprovare a conquistarla.”
“Ma Lucius che dici? Lei è incinta di un altro uomo e si stanno per sposare! Come faccio a riconquistarla?”
“Aspetti che divorzino”, rispose tranquillo Malfoy, lucidando il pomolo del suo bastone da passeggio a forma di serpente.
“la Evans è pazza furiosa”, spiegò, “ quindi nessuno, sano di mente, riuscirebbe a sopportare quell’arpia per più di un paio d’anni….Senza offesa per te Sevvie caro… Vedrai, tempo che il pargolo muova i primi passi e te la ritroverai bella che separata e pronta a riconsiderarti elemento d’interesse, diciamo, sposabile.”
Severus sospirò.
La sua bellissima e dolcissima Lily avrebbe partorito il bambino di Potter, che dolore!
Lui avrebbe dovuto essere il padre, visto quanto l’amava…
Poi, però, ci pensò un momentino e decise che forse era meglio che il bambino fosse di James.
A parte che a diciassette anni non si sentiva mica tanto pronto per fare il papà, ma poi ricordava molto bene le minacce della giovane grifondoro, una volta che aveva avuto un ritardo mensile.
“Severus!!!”
aveva ringhiato fuori di sé dall’apprensione, “se per caso mi hai messo incinta preparati a subire l’evirazione!!! Io devo studiare, laurearmi, fare carriera, altro che figli! Se c’è un marmocchio nel mio ventre pagherai con il tuo sangue e i tuoi attributi, quest’affronto, e poi rimarrai TU in casa ad accudirlo CHIARO!
Il Serpeverde, allora, aveva solo quindici anni, ma la giovane età e l’incapacità di prendersi cura di una moglie e di un eventuale neonato, gli parevano il minore dei suoi problemi.
Aveva passato una settimana d’inferno, a cercare di calmare le ire della pazza isterica e a studiare un rimedio in caso di gravidanza accidentale in corso.
Lucius gli faceva coraggio come poteva, cercando di rincuorarlo e leggendogli grandi libri di letteratura nei quali comparivano eroi enuchi e felici.
Nell’intimità della loro camerata lo chiamava già Bagoas, ed era anche arrivato a proporgli di fuggire da Hogwarts e nascondersi nel suo castello in Cornovaglia, in modo che la terribile femmina non potesse rintracciarlo.
Era stata una settimana di pianti e urla da parte di Lily e colite e orticaria da stress per il povero Severus.
Era così sotto pressione che gli erano spuntati anche degli strani tic nervosi.
Così,ogni tanto, mentre scriveva o parlava, gli si chiudeva un occhio e un orecchio prendeva ad agitarsi.
Non parliamo poi di quando camminava.
La gamba destra gli s’irrigidiva ogni tre passi, dandogli la tipica andatura dell’auror pazzo Malocchio Moody.
Poi, un mattino di primavera, a Lily erano venute le sue cose e finalmente il povero Severus aveva potuto rilassarsi.
Per la gioia aveva preso una sbronza colossale e, quando due giorni dopo era tornato in se, aveva distillato ogni mese con le proprie mani, la pozione anticoncezionale per lei che beveva anche lui, per sicurezza.
Dopo aver giurato e spergiurato che non avrebbe tentato gesti inconsulti, Lucius lo liberò dall’incantesimo di pietrificazione (ma solo dopo che Tiger lo aveva trasportato in spalla nel loro dormitorio, sul letto e lui e Mc Nairgli si erano seduti sulla schiena.
Per giorni Malfoy, Tiger, Goyle, MC Nair, e Lestrange, rimasero incollati, a turno, a Severus, che non voleva più uscire dal dormitorio, saltando pure le lezioni, per confortarlo e controllarlo.
Dopo una settimana, Sevvie continuava piangere e disperarsi, non dormiva di notte e si rifiutava di mangiare.
Solo Narcissa, con la sua grazia e la sua pazienza, riusciva a fargli ingoiare qualche cucchiaiata di minestra, ma le cose non potevano andare avanti così.
Il povero ragazzo era ridotto ad un cencio per i pavimenti.
Lucius, con l’autorità che gli derivava dall’essere il principe delle serpi, nonché il miglior amico di Severus, prese in mano le redini di questa intricata situazione e una sera, con la scusa di portare la sua partecipazione di nozze al docente, lui e Narcissa si lasciarono sfuggire con Lumacorno delle pietose condizioni in cui versava l’amico a causa di una pena d’amore.
Subito, il curioso professore, volle sapere i dettagli e si meravigliò moltissimo quando seppe che non era Piton il padre del bambino di Lily.
Li credeva ancora fidanzati!
L’idea, poi, che un grifondoro potesse rubare la donna amata ad una serpe, riducendolo alla disperazione, lo irritava tantissimo così, spronato da Malfoy, partì al contrattacco.
Avrebbe aiutato il povero Severus a riprendersi dalla delusione amorosa, impedendogli, nel contempo, di perdere la faccia.
Quella notte la passarono nei sotterranei a distillare pozioni, ma la mattina dopo, la medicina per Sevvie, era pronta.
“Mi raccomando Lucius, solo tre gocce nel succo di zucca della colazione e non una di più, è molto potente questa pozione” si raccomandò il professore sigillando la fialetta.
Il ‘prozaccone’, infatti, aiutava moltissimo le persone depresse, disinibendo e rendendo euforico e felice chi era sotto il suo effetto, ma bastavano poche gocce in più perché il soggetto in questione non avesse più paura di nulla e compisse le più spericolate imprese che gli venivano alla mente, senza pensarci su un secondo.
Non parliamo poi degli effetti collaterali a livello sessuale, poiché la sostanza agiva sul testosterone.
Una persona in preda ad intossicazione da prozaccone era una calamità per se e per chi incappava sul suo cammino.
Appena giunto in dormitorio Lucius raggiunse Narcissa, che lo aspettava al capezzale di Severus.
Con un imperioso cenno del capo le fece intendere che aveva bisogno urgente di parlarle e lei, dopo aver affidato il malato a Rodolphus, si ritirò con il fidanzato in sala comune.
“Sissy, questa è la medicina per Sevvie. Tre sole gocce basteranno per tutto il giorno, perciò vedi che le ingoi.”
“Certo amore mio”, mormorò dolcemente lei, prendendo nelle sue manine morbide e curate il flacone.
La medicina si rivelò veramente miracolosa e Severus, dopo averla ingurgitata insieme ad un cioccolatino al cocco che Sissy gli aveva letteralmente cacciato in bocca, si sentì abbastanza in forze per alzarsi dal letto e lavarsi.
Erano dieci giorni che non lo faceva e questo fu motivo di giubilo per i Serpeverde.
Dopo una buona doccia, il ragazzo era sceso a colazione e, anche se aveva mangiato solo un croissant, tutti gli amici lo avevano osannato come se avesse compiuto una grande impresa.
Anche a lezione si era comportato bene e aveva preso, diligentemente, appunti alzando la mano di continuo, come suo solito, per rispondere a tutte le domande che il prof faceva.
Quel giorno, in aula, avevano avuto come compagni i Tassorosso, mentre l’indomani avrebbero trascorso le ore di compresenza con i Corvonero, perciò le cose non parevano tragiche.
Il terzo giorno, quello in cui dovevano incontrare i Grifondoro, Lucius aveva previdentemente deciso di andare a Londra, per scegliere l’abito delle nozze per lui e per il suo testimone, Severus, così il ragazzo non avrebbe potuto incontrare né Lily né Potter.
Tre settimane dopo, Severus sembrava ormai rimesso.
Aveva ripreso a mangiare con regolarità e di notte riusciva anche a dormire qualche ora.
Ogni tanto gli venivano ancora delle crisi di pianto, ma si risolvevano in poche ore e senza azioni autolesionistiche.
Lucius, ormai a corto di scuse, per disertare il giorno di compresenza coi grifoni, tentò il tutto per tutto e così, giovedì 4 dicembre, Severus rivide Lily Evans.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** goccia dopo goccia.... ***


goccia dopo goccia....


Risposte alle recensioni

Per Sklupin : Grazie per i complimenti....Martino piace un sacco anche a me, così lo troverai ancora in questa storia.... Remi vestito da sposina era molto carino, specialmente con il velo di traverso e le scarpe col tacco(ma hai visto che razza di piedoni ha l'attore David Tewlish, il mio Remus %). Piaceva tanto anche alla cara Wally....ehhhh (sospiro)
Ora veniamo al nuovo capitolo...Tutto per te Sklupin, ma con un pensierino anche a chi mi ha messo nei preferiti...
  • Christy 94
  • DoraJake
  • terzo elemento
  • gilduzzina
  • kati07
  • LMP
  • MEISSA_S
  • Thaleron

Siete in 9, con Sklupin...cavolo che onore!!!!!!

*************************************


Quell’autunno fu un periodo veramente nero per Lily.
Era sciupata, nervosa, aveva una nausea tremenda e, nonostante la decisione presa di sposare Potter, non era affatto sicura che fosse una buona idea.
In cuor suo sapeva di amare il ragazzo, ma pensava che fosse troppo presto per una cosa importante come il matrimonio.
In fondo si frequentavano solo da qualche mese e James era tremendamente immaturo.
A scuola ne combinava di tutti i colori, insieme a quella testa vuota di Sirius, e non c’era verso di fargli capire che ormai era grande per certi comportamenti.
Vederlo così infantile la spaventava moltissimo.
Che padre sarebbe stato per il bambino che aspettava?
Già si sentiva così inadeguata lei.
Queste paure si tramutavano, quasi sempre, in violenti litigi che li allontanavano giorno per giorno.
Anche James, in quel periodo, si sentiva molto provato.
Tutta la tensione per l’imminente matrimonio, il bambino in arrivo, i suoi genitori, preoccupati, che gli stavano sempre addosso e i mille dubbi che gli affollavano la mente e lo spaventavano a morte.
Lily, poi, era insopportabile.
Invece di aiutarlo e rassicurarlo scaricava su di lui tutta la sua frustrazione.
Da quando aveva saputo del bambino aveva deciso, all'improvviso, che il vecchio James non le andava più bene e che, invece dell’adolescente che era, doveva trasformarsi in un irreprensibile padre di famiglia.
Ok, capiva le sue preoccupazioni, avere un figlio era una grossa responsabilità, ma lui aveva solo 17 anni e non riusciva ancora a ragionare con la maturità di un uomo adulto.
Che gli desse il tempo di crescere, magari senza urlargli dietro di continuo, o schiantarlo tre volte al giorno.
Anche Remus aveva lo stesso suo problema, Paddy era la parola ‘INFANTE’ fatta persona, ma lui la prendeva con molta più calma e il suo amico non aveva manco un graffio!
Invece lui....Meglio sorvolare!
Non erano ancora marito e moglie che già pensava al divorzio!
Chi, sano di mente, avrebbe voluto un matrimonio del genere? Già sembrava la guerra dei Roses, ed erano solo fidanzati!
L'amava, era vero, ma a tutto c'era un limite!
Così, dopo l’ultima furiosa litigata, avvenuta quando lei lo aveva sorpreso negli spogliatoi della palestra a mettere il superattack dentro le scarpe dei Serpeverde e lo aveva colpito con una maledizione orcovolante, avevano deciso, di comune accordo, che forse non valeva più la pena di congiungersi in matrimonio.
Avrebbero comunicato la notizia ai loro genitori, quel fine settimana stesso e James, si sentiva distrutto.
I suoi tre amici del cuore cercavano di consolarlo, ascoltando i suoi sfoghi e i suoi lamenti, ma il povero ragazzo rimaneva irrimediabilmente avvilito.
In quel frangente, strano a dirsi, chi gli venne in aiuto fu Peter.
Un mese prima, nell’apprendere della situazione in cui versavano i suoi amici, il piccolo Minus era caduto a terra svenuto e poi, una volta riavutosi, si era messo a piangere disperato, facendo una piazzata tremenda.
“Come farò da solo senza di voi?” singhiozzava disperato tra le braccia di Remus.
“ Di chi sarò ancora amico? Chi mi vorrà ancora bene?”
“Pet, guarda che noi non andiamo mica via”, gli aveva sussurrato dolcemente il licantropo, carezzandogli i capelli.
“Per te ci saremo sempre, anzi sarai tu lo zietto dei nostri piccini.”
Quest’ultima affermazione aveva un po’ rincuorato il povero Peter che, sgranando gli occhioni azzurro triglia e tirando su con il naso aveva chiesto:
”Davvero Remi?”
“Certamente, anzi io e Sirius volevamo proprio chiederti di fare da padrino alla nostra bambina”, lo aveva rassicurato, mentre Sirius, assai contrariato, lo guardava con fiero cipiglio.
Un radioso sorriso era spuntato tra le sue lacrime e adesso Peter non viveva che per i suoi futuri nipotini.
Perciò, quando venne a conoscenza del litigio tra James e Lily entrò subito in agitazione.
Non riusciva a pensare che la famigliola ancora in embrione del suo amico, si stesse già sfaldando.
Voleva che anche loro fossero felici come Sirius e Remus e desiderava ardentemente che il suo futuro nipotino nascesse in una casa dove regnava amore ed armonia.
Così, nonostante la sua incapacità cronica di prendere decisioni da solo, fece l’unica cosa che, secondo lui, poteva aiutare il suo migliore amico.
Una notte, rubato a Potter il mantello dell’invisibilità, si recò nei sotterranei di Hogwarts e, senza che nessuno lo vedesse, entrò nelle camere del professor Lumacorno.
Sapeva che il docente era assente, perché era la serata che lui dedicava al Lumaclub , perciò non aveva paura di essere scoperto.
Per farla in barba ai sistemi di allarme magici, che di sicuro erano a protezione delle stanze, Peter si trasformò in topolino, non appena varcata la soglia, e poi cominciò a perquisire ogni angolo del piccolo appartamento.
Sapeva che nascosta da qualche parte doveva esserci la pozione che lui cercava.
Non era possibile, altrimenti, che madame Anastasia, la bellissima docente di latino, potesse avere una relazione col prof di pozioni.
Finalmente, nascosta sotto un mattone sbeccato del focolare, aveva trovato la fialetta che conteneva il prezioso filtro verdino.
Velocemente l’aveva afferrata con le zampine e, con cautela, l’aveva trascinata fino alla porta.
Lì, si era ritrasformato in ragazzo ed era fuggito, protetto dal mantello di James.
Senza confidarsi con nessuno, la mattina dopo, aveva messo una generosa dose d’infuso in una brioche della colazione che poi aveva posato nel piatto di James.
Il ragazzo, ignaro di tutta la macchinazione, aveva trangugiato il dolce in due bocconi e poi si era recato a lezione di corsa, perché come al solito era in ritardo.
Nonostante fosse abituato ad essere ammirato, poiché era veramente un bellissimo ragazzo, nulla lo aveva preparato alla folla acclamante di ragazzine che gli si gettavano letteralmente ai piedi, implorandolo di baciarle.
James, sconvolto, scappava a gambe levate per i corridoi, cercando di distanziare quelle assatanate, ma qualsiasi donna che incontrava, comprese le prof, si univano all’inseguimento.
Disperato, pensò che l’unica maniera per salvarsi era nascondersi nei dormitori e chiudere la pesante porta in noce a tripla mandata.
“Paddy, soccorrimi! Non so che sta succedendo, ma sono tutte impazzite oggi”, gridò entrando trafelato nella camerata e barricandosi dentro.
Sirius, che era ancora a letto con Remus, aprì un occhio assonnato.
”Mmmmmm?” chiese arricciando il naso.
“Stamattina….puf pant…Tutte le donne che mi vedono mi vogliono baciare, oppure si dichiarano….sbuf sbuf…Sono disperato.”
“Tu? Dovrebbero esserlo loro, se sono cadute così in basso”, rispose Black stiracchiandosi.
“SIS!!! Aiutami!!! Non sto scherzando!!!”
“Pozione affascinante”, decretò dal groviglio di lenzuola Remus.
“Probabilmente ne hai usata troppa!”
“Remi! Io non ho mai usato quella pozione, non ne ho bisogno!” s’indignò il grifone,arrossendo furiosamente.
“Beh, allora direi che c’è in giro un’epidemia di cattivo gusto”, ridacchiò Sirius, “immagino che tra poco anche il povero Pet diverrà un sex simbol” sentenziò, mettendosi più comodo, nell'abbraccio di Remi.
A quelle parole James ripensò allo strano comportamento che Minus aveva tenuto quella mattina.
Era stato silenzioso a colazione, proprio lui che non taceva mai, e si guardava intorno con sospetto e diffidenza, quasi fosse spiato.
Un ricordo in particolare lo folgorò: il suo sorriso soddisfatto, quando le prime ragazze lo avevano preso d’assalto.
“Peter”, sospirò, capendo di chi fosse la colpa per questa sua straordinaria popolarità.
“Era preoccupato per me e Lily….”
“Già, ha chiesto consiglio anche a noi”, affermò Sirius.
“E tu gli hai suggerito quest’idea?” gridò James paonazzo.
“Io? ma cosa dici? Manco sapevo esistesse quel tipo di pozione.”
“Come non lo sapevi? l’abbiamo studiata per il compito in classe della scorsa settimana!” sbuffò James irritato, pensando che l’amico lo stesse prendendo in giro.
“Hai preso Distinto se non sbaglio.”
“Lo so, ma io avevo copiato tutto da Remi e manco sapevo di cosa parlava quell’esercizio.”
“Anche Peter ha copiato da me”, affermò sicuro il licantropo, “forse è lì che gli è venuta l’idea”.
“Vuoi dire che lui, mentre copia, legge anche ciò che scrive?” chiese tutto stupito Sirius, sgranando i grandissimi e bellissimi occhioni chiari.
“Oh, Pads!” fu il commento corale degli altri due, mentre alzavano disperati gli occhi al cielo.
Peter, intanto, non aveva perso tempo.
Era corso subito dalla Evans e l’aveva trascinata in corridoio, per essere ben certo che notasse la travolgente popolarità del suo ex fidanzato.
Lily s’era arrabbiata oltre ogni previsione.
Il suo futuro marito e padre del suo bambino che ‘GIGIONEGGIAVA’ per la scuola inseguito da un esercito di fanciulle innamorate… Inammissibile!!!!. Aveva sopportato per qualche minuto, cercando d'ignorare la situazione, ma, quando la prof di disegno, aveva proposto di usarlo nudo come modello per il ritratto di Narciso, non ci aveva più visto.
Così, mentre lui scappava dalla classe a gambe levate, lei si fermata a riflettere.
Se veramente non era più innamorata di James, perchè stava così male?
Era solo orgoglio ferito, il suo, o c'era qualcosa d’altro?
Perchè la decisione di non sposarsi più adesso le pareva così sbagliata?
Eppure era stata lei ad insistere perché le nozze fossero annullate.
Mmmmm, forse la perfetta/prefetta Lily Evans, questa volta aveva preso un granchio, o un gambero, come si ostinava a dire James, che con i detti babbani era un disastro.
La verità era che lei VOLEVA James.
Lo AMAVA e, col cavolo, che se lo sarebbe fatta soffiare da sotto il naso.
Armata di bacchetta, pensò che doveva intervenire di persona per ridimensionare un po' quelle squinzie e per far mettere giudizio al suo futuro sposo, perchè era chiaro come il sole che SI SAREBBERO SPOSATI!
GARANTITO AL LIMONE!
Così, con sguardo feroce, si fece largo a colpi di schiantesimi fino alla stanza del SUO uomo.
Era ormai ora di pranzo, ma il povero James Potter stava ancora barricato in camera, mentre fuori un assembramento di ragazze lo chiamava a gran voce.
Con lui c'erano Sirius e Remus, che dal loro letto cercavano di confortarlo.
"Beh, Jam, prendila così, la popolarità potrà solo far del bene al tuo ego un po’ acciaccato”, affermò pragmatico il licantropo, sorridendogli con indulgenza.
“Già, se prima ti sentivi tanto disperato perchè con Lily non aveva funzionato, adesso puoi consolarti alla grande", s’intromise Sirius, fregandosi le mani.
"Cosa dici, disgraziato!”, era insorto Remus, guardandolo malissimo, “James ama Lily e aspettano anche un bimbo, il nostro futuro nipotino."
"Caro Paddy, credo che Remi abbia centrato il problema. Nonostante tutto io amo quella pazza isterica e delle altre non mi frega un tubo!"
"Devi essere squilibrato, oltre che masochista!"
sentenziò Sirius, mettendosi le mani nei capelli e ricevendo un buffetto sulla nuca dal suo ragazzo.
Intanto, una serie di schianti e gridolini aveva invaso la stanza, segno che nel corridoio stava succedendo qualcosa.
"Oh, finalmente! Era ora che i prof intervenissero!" sospirò Sirius, mentre James e Remus si guardavano perplessi.
A loro non pareva fossero le voci dei prof, quella specie di ruggito che faceva tremare l'uscio.
Quando i tre ragazzi videro la porta esplodere, si spaventarono tantissimo.
James, per evitare un pezzo di legno, si lanciò sotto il letto di Peter, mentre Sirius, che aveva fatto scudo a Remi con il suo corpo, s’era preso in testa una maniglia volante e, nonostante la testa dura dei Black era svenuto.
“TU TRADITORE….COME OSI FARTI TROVARE IN SIMILI SITUAZIONI!”
aveva tuonato con voce glaciale una Lily, che sembrava la reincarnazione del demonio, apparsa nel vano scardinato e fumante.
“Lily…I-io v-veramente…”

“BRUTTO SVERGOGNATO, FEDIFRAGO, LIBERTINO...”
La ragazza avanzava verso James con la bacchetta sguainata, ma qualcosa, a pochi passi da lui, la fermò.
Lo guardò negli occhi e gli si gettò addosso baciandolo con passione.
Forse la pozione aveva fatto effetto anche su di lei, oppure era stato qualcos'altro ,fatto sta che James si ritrovò stretto tra le sue braccia, finalmente felice.
“Lily, amore”,sussurrò roco, carezzandole il viso.
“Cerbiattino mio”, miagolò lei, ricominciando a baciarlo.
A quel punto, Remus e Sirius, che sfoggiava sulla fronte un bernoccolo da primato, si erano defilati, aggiustando con un colpo di bacchetta la porta, che chiusero per bene.

****
Era la sesta ora, (la prima del pomeriggio) quando i grifoni ed i serpenti si ritrovarono nell’aula di trasfigurazione.
Severus, dentro di se, tremava.
Oggi sarebbe stato il suo D-DAY, la prova del nove che era perfettamente guarito dal suo amore per Lily.
Appena entrato nell’aula, con Sissy che non lo lasciava mai solo, si era seduto al solito posto, in prima fila, ed aveva atteso.
Ormai erano entrati tutti, compresi quelle due zecche di Lupin e Black, che come al solito stavano appiccicati come due sanguisughe, ma della Evans e di Potter neppure l’ombra.
La MC Grannit aveva preso in mano il registro per fare l’appello, quando la porta si era spalancata ed erano letteralmente piombati dentro i due innamoratini.
Rossi in viso, scarmigliati, ansanti, lui con segni vistosi sul collo e lei con la camicia mezza sbottonata.
“Signor Potter, si vergogni”, era trasalita la prof, “e lei signorina Evans… un po’ di contegno pofferbacco!!!” aveva gridato scandalizzata.
“Scusi prof” dissero in coro i due, mentre tutta la classe ridacchiava.
Narcissa guardò preoccupata Severus, che era impallidito di colpo.
Il ragazzo, infatti, non era certo di sentirsi troppo bene.
Un nodo allo stomaco gli impediva di deglutire, mentre uno strano tremore lo aveva preso alle gambe.
Di colpo i suoi tic nervosi si erano riacutizzati e le orecchie avevano preso a vibrare, come quelle di una lepre che sente il pericolo, mentre gli occhi gli si strizzavano alternatamente.
Narcissa, che non aveva mai assistito a tutto ciò, fu presa dal panico.
“Sevvie, stai bene?” alitò spaurita.
“N-n-n-non s-s-s-o” balbettò il ragazzo, battendo i denti.
“Coraggio caro, coraggio”, lo sostenne, carezzandogli una mano gelida e rattrappita.
In quel momento un nuovo tic nervoso colpì il viso di Severus, facendogli muovere in su e giù il naso, tipo proboscide di elefante.
Lo spettacolo era veramente bizzarro e i compagni, vicino a loro, si erano messi ad osservare questi strani fenomeni, con molto interesse.
“A mali estremi, estremi rimedi”, pensò Sissy, mentre faceva scivolare su un cioccolatino altre tre gocce di prozaccone.
Quando si era girata, per dare al Piton la pralina corretta, aveva visto che ai vari tic se ne era aggiunto uno nuovo.
Ora il ragazzo pestava un piede a terra, tipo coniglietto di Bamby, e la MC cominciava a guardarli inquieta.
“Mamma mia! Questo è una ricaduta molto grave! Non vorrei che tre gocce fossero troppo poche! In certi casi meglio abbondare che deficere!” pensò spaventata e così aggiunse altro medicamento al dolce e, senza proferir verbo, lo infilò in bocca al povero Sevvie.
Il mutamento nel ragazzo fu repentino e, in men che non si dica, passò dalla smania nervosa ad una eccitazione incontrollabile.
Sembrava avesse l’elettricità addosso, mentre cominciava uno strano balletto sulla sedia, come avesse le convulsioni al sedere.
Sissy lo guardava angosciata, aspettandosi di vederlo rotolare sul pavimento con la bava alla bocca, come in quel film babbano che Lucius l’aveva portata a vedere, ma poi capì cosa causava il problema. Una mostruosa montagnola si era formata sul davanti dei pantaloni di Severus.
“Oh caspiterina”, pensò pudicamente a quella vista.
“Temo che la medicina abbia generato qualche effetto collaterale...e che effetto!”
Il grido Tarzanesco di Severus interruppe quei pensieri.
“Viulenza e Sterminio!!! Dagli al rovina fidanzamenti”, gridò con un aria da fare paura e, così dicendo, si fiondò addosso al povero Potter e lo pestò a sangue.
Nonostante fossero in tre a trattenerlo, nessuno riusciva a fermare la sua furia e, dopo pochi minuti, James era ridotto ad un fagotto sanguinante.
Dopo aver fatto gli occhi neri anche a Sirius, intervenuto per salvare l’amico, cominciò a guardarsi intorno con aria allupata, mentre tutte le signorine presenti arrossivano alla vista del suo… beh, chiamiamolo cavallo dei pantaloni.
Leccandosi le labbra lascivamente, si diresse contro Valeria, la fidanzata di Kingsley .
Naturalmente il gigante nero, non poteva permettere che pazzo sanguinario, arrapato come uno scimpanzè, insidiasse la sua ragazza, e in tre secondi netti Severus si ritrovò appeso per i piedi fuori dalla finestra del settimo piano.(contro Kingsley non c’è molto da fare….)
A causa del prozaccone, che inibiva tutte le sue paure, Piton, ridendo sguaiatamente, irrigidì gli addominali e si rigirò di scatto, fino ad arrivare con i denti ad una delle mani che lo tenevano.
Con un urlo lancinante Shacklebolt si portò un dito sanguinante alla bocca, mentre Severus, precipitava ghignando da oltre 14 metri.
La MC Grannit, svelta come un lampo, si affacciò alla finestre e, bacchetta sguainata alla mano, recitò un incantesimo di Levicorpus.
Piton si fermò a mezz’aria, come se qualcuno avesse tirato il freno a mano, poi cominciò a fluttuare verso il finestrone del sesto piano, nell’aula di Antiche Rune.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Le sette fatiche di Severus.... ***


Le sette fatiche di Severus


Ciao ciao gente, ecco per voi un nuovo, delirante, capitolo della nostra saga. Spero sia di vostro gradimento e che riesca a strapparvi qualche risata...

Buona lettura !!!

*************************************************


Bellatrix Black, stava annoiandosi a morte.
Aveva finito da un pezzo la traduzione del brano che la prof. di Antiche Rune aveva assegnato per compito ed ora, sbuffando, si stava limando le unghie, mentre sul banco campeggiavano varie confezioni di smalti.
Un discreto ridacchiare nelle retrovie attirò la sua attenzione e, con occhi sgranati, si ritrovò a fissare la finestra, dove un Piton volante, con i calzoni talmente tesi sul davanti da fare impressione, levitava dolcemente.
“Sorbole”, fu il suo poco aristocratico commento.
“Pare che il ragazzo goda di ottima salute!”
Questo fu tutto ciò che l’innocente fanciulla riuscì a pensare, prima che la ‘furia Severus’, rompendo il vetro, irrompesse nell’aula e s’avventasse su di lei per rapirla.
Furono trentasei ore di fuoco per la bellissima Black, rinchiusa con lui nella stanza delle necessità.
Sevvie era scatenato e la pulzella si ritrovò a mettere in pratica tutti i dieci capitoli del Kama Sutra, dal bacio carpiato alle posizioni di sessual-yoga-acrobatiche.
Quando, finalmente, il preside riuscì a trovare un sortilegio che gli permettesse di aprire quella porta, lo scempio era stato ampiamente compiuto.
Severus, scarmigliato e piuttosto provato, giaceva addormentato sul generoso petto di Bellatrix che, molto discinta ma soddisfatta, lo cullava con amore.
Anche se il ragazzo russava come un Orco, la nobildonna lo guardava con estrema tenerezza e, mentre il preside, angosciato, si accostava al talamo per controllare lo stato di salute della ragazza, lei con un gesto protettivo se lo strinse un poco più a sé, sfoderando un dolcissimo sorriso.
“Shhhhh, sta riposando”, sussurrò apprensiva, mettendo due dita davanti alle labbra di Silente, per impedirgli di parlare.
“E’ tanto stanco, poverino!”

****
“Trentasei ore, dico, e mai una défaillances! E’ lui il mio uomo”, pensava sicura la bellissima Black, mentre l’elfa parrucchiera di Hogwarts le acconciava la fluente chioma.
“Mai nessuno mi aveva strapazzata così. E pensare che fino a qualche tempo fa mi pareva così impacciato. Evidentemente ho sbagliato a giudicare. Forse la sua timidezza lo bloccava un po’, le prime volte, ma adesso…”
Un sorriso concupiscente le attraversò fugacemente il viso.
“Quella Evans dev’essere pazza o deficiente, per lasciare una bomba del sesso, di siffatto genere. Meglio così, fuori gioco lei, in gioco io”, si disse, intenzionata più che mai a fare innamorare Severus.
Piton, invece, quando si era finalmente risvegliato, tra parentesi in infermeria, dopo dodici ore di sonno comatoso e tre incantesimi di ‘Innerva’da parte della Chips, non ricordava nulla.
“Sevvie, amoruccio mio, come stai?”
aveva pigolato Bella, sventolando il decoltè che sporgeva da una camicia così stretch, che aveva causato sudori freddi a tutto il popolo maschile di Hogwarts, professori compresi, quella mattina a lezione.
“Bene…credo…ma che ci faccio qui?”
“Credo che ti sia un filino strapazzato nei due giorni che…”
Il viso della ragazza s’imporporò di un pudico ed adorabile rossore, (finto come le monete di legno) Mentre un sorriso birichino le illuminava il viso.
“Bella, c’è forse qualcosa che dovrei sapere?” indagò cauto Piton, che non ricordava nulla, ma aveva un male di schiena veramente sospetto, oltre che una strana sfogazione di bolle rosse, sul petto e sul collo.
“Sevvie!...ma cooomeeeee?”
Gli occhioni enormi della bellissima si riempirono di lacrime, mentre lei, con molta signorilità, si asciugava il nasino con un fazzoletto di candido pizzo, fatto a mano dai suoi elfi. “Possibile che tu non ricordiiiii ? Io sono stata tua per ben 35 volte di seguito e tu mi hai giurato che mi amavi!!!”

Severus trasecolò.

”B-Bella…Q-quando m-mai?”
“Quando ci siamo amati nella stanza delle necessità, dove tu mi hai condotto dopo avermi rapita. Davvero non ricordi?”
A quel punto i tic nervosi di Severus si riacutizzarono e così, mentre ‘sniffava’ come un segugio, sventolando le orecchie e battendo il piede a più non posso, la ragazza lo redarguiva sugli avvenimenti delle ultime quarantotto ore.
“…E poi, mentre mi prendevi, per la ventiquattresima volta, nella posizione del ‘loto che guarda la luna’ mi hai gridato che mi amavi e volevi sposarmi”, terminò tergendosi pudicamente una lacrima di commozione a quel dolce ricordo.
”Bella, ma davvero IO ho fatto tutto ciò?” boccheggiò Piton, mentre gli venivano i sudori freddi, pensando a Kingsley che lo buttava dal settimo piano e tutto il resto...
“Certo”, chiocciò lei, travisando i pensieri del ragazzo
“Hai fatto questo ed altro… Ti confesso che non avevo mai visto nessuno farlo mentre stava attaccato con i mignoli al lampadario, ma tu ci sei riuscito egregiamente… D’altronde non avevo neanche mai visto il ballo d’amore della ‘Libellulona scopereccia’ prima che me lo mostrassi tu”, sospirò estasiata, mentre le gote di Severus, solitamente candide, diventavano di una bellissima tonalità rosso granata.
“Ma….ma…Bellatrix! Davvero stai parlando di me???… Cioè,non è che mi confondi con qualcun altro, che so, Tiger, o Goyle?”, chiese speranzoso il serpeverde, che mai avrebbe creduto di saper compiere certe imprese.
“Seeeevvvieeee” , pianse Bella,“come puoi anche solo pensare che io passi trentasei ore di sesso sfrenato con quei due bestioniiiii! Io amo te!!!”
A quel punto il povero Piton prese atto di due cose:

  1. LUI ERA IL RE DEL SESSO
  2. BELLA ERA INNAMORATA DI LUI, MENTRE LUI NON LO ERA
  3. ERGO, ERA IN UN CASINO BESTIALE

Pensando a quali maledizioni la ragazza avrebbe potuto lanciargli, se fosse venuta a conoscenza del fatto che lui amava ancora Lily, si sentì mancare.
Bellatrix era la più brava in difesa contro le arti oscure e lui sospettava che fosse così perché conosceva a menadito tutte le maledizioni nere a cui doveva opporsi.
Sapeva per certo che, una volta, quando aveva sei anni, per farla pagare ad una sua coetanea che le aveva rubato il suo orco di peluche, l’aveva affatturata a mani nude, rendendola calva per tre mesi.
Se lei era un pericolo, il pensiero di cosa avrebbero potuto fargli i suoi genitori, tutti e due Mangiamorte fedeli a quel matto scatenato di Tom Riddle, se avessero saputo che lui aveva approfittato delle grazie della loro bambina, gli fece gelare il sangue nelle vene.
Bisognava agire d’astuzia, per non lasciarci la pelle, e assecondarla, fingendo d’essere innamorato di lei.
Magari, la compagnia di Bella, lo avrebbe anche distratto dal terribile pensiero di Lily futura sposa. Erano, infatti, quarantotto ore che grazie a lei non pensava alla Evans.
Decise di stare al gioco, e con sguardo languido da ‘tombeur de femme’, sospirò.
“Bellatrix, mia cara, stavo solo celiando. Mai potrei dimenticare le nostre, glom, trentasei ore incantevoli. Ora sono un pochino…come dire… esausto, ma sappi che appena mi riprenderò tu sarai di nuovo mia.”
La ragazza schiuse la sensuale boccuccia in un sorriso a trentasei denti e, dopo aver baciato con ardore il novello fidanzato, si precipitò in cucina per ordinare agli elfi di servire immediatamente al suo ‘Severuccio’ Un triplo zabaione rinforzato.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** La vera storia dei mangiamorte ***


La vera storia dei mangiamorte


Risposte alle recensioni

Per Thaleron: Beh, direi che Piton, in questo momento ha altro da fare ...Bella lo sta tenendo parecchio impegnato e non può certo pensare a Lily. (Ti piace l'accoppiata Sevvie e Bella?) Secondo me Lily e James non sono di quelle coppie tutte dolcezza e coccole, come Remi e Sir, (e ti credo...quel licantropo ha la pazienza di Giobbe!) perciò può succedere che litighino anche violentemente, però l'importante poi è fare la pace, non trovi? Non ti preoccupare troppo...Se Harry Potter è nato direi che le cose non sono poi andate così male per quei due...

Per l3l4 Grazie per esserti unita al gruppo!!! Spero che anche questo cap. sia di tuo gradimento e ti faccia ridere, anche perchè ne succederanno veramente delle belle....

Per Sklupin Sono venuta a trovarti nella tua storia e mi è piaciuta molto! Ti ho lasciato una recensione. Adesso aspetto il seguito! Sono contenta che Sevvie ti stia simpatico, perchè anch'io è un personaggio che adoro (dopo Lupin però). Penso che con quella matta della Black avrà molto da fare e in questo nuovo capitolo sentirai ancora parlare di lui....

Ora ragazze andiamo a cominciare questo nuovo delirio......Questo capitolo è dedicato a voi e a chi mi ha messo nei preferiti


******************

Ormai il matrimonio di Lucius era alle porte e i ragazzi della casata di Serpeverde organizzarono una serata d’addio al celibato per il giovane Malfoy.
Volevano ricordare al ragazzo che, anche se ora sarebbe diventato 'grande ' potevano ancora divertirsi insieme e, per l’occasione, affittarono la discoteca più in del Mondo Magico.
Il Disco Inferno american pub era un locale molto rinomato, tra i fanatici degli anni ruggenti delle discoteche, come erano appunto Nott e Mc Nair gli organizzatori della serata. Specchi immensi, sfere luccicanti, luci stroboscopiche e faretti colorati, tipici degli anni 70, lo rendevano il 'meglio del meglio' sulla piazza del Mondo Magico.
Il pavimento riproduceva la scacchiera luminosa del film babbano la febbre del sabato sera e, per l’occasione, i ragazzi si erano esercitati per ore a ballare la disco music, guidati dall’esperto Annibal Nott.
Oltre al gruppo d’elite di Lucius, l’invito era stato esteso anche a tutti gli altri Serpeverde e ai Corvonero, amici fidati delle serpi, così il locale era bello pieno.
Bellatrix, che indossava un abitino di paillets talmente succinto da sembrare una cintura un po’ alta, calamitava tutti gli sguardi maschili, che si fermavano ipnotizzati sul suo prorompente decoltè, generosamente scoperto.
Severus, indossava una delle sue mise da Punk a bestia, ma il suo umore era basso e si vedeva, nonostante in pista gli studenti si stessero scatenando in balli stile Tony Manero, e le bevande alcoliche scorressero a fiumi, al limite della legalità.
Questo rattristava molto Lucius, che avrebbe voluto vedere felice l’amico del cuore e impensieriva Bella.
Insomma, erano ben sette giorni che il nero figuro le si negava!
. Zabini, per vivacizzare la festa, aveva provveduto ad offrire delle sue sigarette fatte in casa con un’erba rubata nella serra di Madame Sprite e anche Severus le aveva accettate con gratitudine.
Non erano male, se si escludeva uno strano retrogusto speziato, oltre che un effetto collaterale euforizzante che aveva fatto effetto su tutti tranne che su di lui.
I ragazzi, adesso, se ne stavano a dimenarsi come anguille in mezzo ad una pista piena imballata, mentre Piton, con occhi smorti, fissava il soffitto luccicante del locale pensando alla sua Lily perduta.
Osservando l’infelice situazione, Lucius decise d’intervenire e, senza dare nell’occhio, versò una goccia di Prozzacone nel bicchiere di Bacardi e coca dell’amico; una soltanto, perchè con l’alcol poteva essere pericoloso, ma non ne poteva più di guardarlo tutto mogio in una festa sfrenata dove tutti si stavano divertendo da matti.
Le manovre del Malfoy, però, non erano sfuggite a Bella, che già da un po’ sospettava che il futuro cognato c’entrasse qualcosa con i miglioramenti d’umore del suo fidanzato.
Severus, dopo la dose di farmaco, si era improvvisamente rianimato, e afferrata Bellatrix per la vita, l’aveva condotta in pista a ballare.
La ragazza era rimasta piacevolmente sorpresa ma, tra una strusciatina ed una giravolta, aveva costatato che il cavallo dei pantaloni del ragazzo era ben lungi dall’essere come lo aveva veduto quell’ultima volta. (Sospiro)
Pensando di conoscere la cura giusta, abilmente sottrasse la fialetta di prozzacone a Malfoy e, mentre tutti erano distratti dalla ballerina seminuda che usciva da una torta nuziale gigantesca, cantando Bay Bay Baby , gettò il contenuto dell’intera provetta nella bottiglia di champagne al loro tavolo.
La teoria della Black era: "se questo preparato mi rianima il Severus, un po’ moscio, sicuramente a me che sono già arzilla farà benissimo!!!
Quello che la ragazza non sapeva, e non sospettava neppure, era che la bottiglia era stata si ordinata da Severus, per offrirla a Lucius e gli altri.
Dopo la distribuzione della torta, MC Nair, Tiger, Goyle, Nott, Blase, i fratelli Rosier, i Carrow, i Lestrange e Regulus, si sedettero al tavolo e brindarono, acclamando a gran voce il futuro maritino.
Appena i ragazzi ebbero vuotato i loro bicchieri, successe il finimondo.
Fu come un onda anomala, uno Tsunami, che si abbattè sulla discoteca. Un fremito percorse le membra dei ragazzi e poi la discoteca divenne l’Inferno che prometteva nell’insegna luminosa apposta all’ingresso.
Di colpo, Tiger e Goyle, due ragazzi della stazza dei Lottatori di Sumo, sentirono l’impulso irresistibile del Pogo e si fiondarono in pista in perfetto stile rave party.
Per chi non lo sapesse il Pogo è un tipo di "danza" che consiste nello spingersi reciprocamente buttandosi l'uno contro l'altro in segno di esaltazione musicale.
Figurarsi i danni che due colossi come Malcom e Jerry, che pogavano a più non posso in una pista piena, riuscirono a provocare.
Presto, vedendo i devastanti risultati, si unirono a loro anche Nott e MC Nair, insieme ai Carrow, (la ragazza era peggio del fratello).
Intanto Lucius, aveva preso a strusciarsi contro il palo della lap dance, cominciando a spogliarsi con lentezza e sensualità.
Essendo mezzo veela, da parte di nonna, aveva attirato quasi tutte le ragazze del locale, che battevano il tempo con le mani sospirando e incitandolo.
Bella e Sevvie, invece, stavano dando fondo alle energie da Prozaccone nascosti dentro la torta della spogliarellista, mentre Regulus e quest’ultima avevano trovato asilo in un cubicolo dei bagni maschili.
Ben presto i buttafuori, per fermare lo scempio, fecero il loro dovere e così il gruppo dei serpeverde si ritrovò scaraventato fuori dal locale.
“Babbanastri del cavolo, voi non sapete chi sono io!”
blaterava inviperito Lucius, mentre Bellatrix lanciava maledizioni a più non posso e Nott vomitava.
“E adesso? Non possiamo mica finire la mia regale festa di addio al celibato alle tre di notte!” tuonò ancora il biondissimo, in camicia sbottonata e pantaloni semiaperti.
“Io un’idea per prolungare questa magica notte ce l’avrei”, sussurrò sorniona Bellatrix, guardando lascivamente Sevvie negli occhi.
Il ragazzo,a torso nudo e con il collo a pois violacei, tipo dalmata, le sorrise rapace, ma Lucius intervenne .
“Buona tu, ninfomane. La festa è mia e io ho deciso che voglio continuarla, perciò voi tutti mi seguirete”, ordinò deciso.
“Lucius, a casa mia credo non ci sia nessuno, perciò potremmo andare lì” disse Rodolphus, incespicando sulle parole.
"Mio padre e mia madre dovevano incontrare quel tipo strano, com’è che si fa chiamare? Lord… non so più che cosa…”
“Mmmmm, mi pare una buona idea”, rispose Malfoy e anche gli altri assentirono.
I Lestrange erano famosi produttori di vini pregiati e abitavano in uno splendido castello nella campagna londinese.
Se i saloni, decorati a stucchi ed affreschi seicenteschi, erano considerati tra le opere architettoniche più pregiate d’Inghilterra, il punto d’onore della loro dimora era la cantina, tenuta come una gioielleria.
Gli ospiti più illustri, infatti, venivano ricevuti lì e, tra tappeti persiani e antichi quadri di antenati, potevano ammirare la collezione delle bottiglie più rare e pregiate prodotte dai vigneti di famiglia e godersi qualche assaggio.
I ragazzi, euforici, si smaterializzarono al Manor dei Lestrange e poi, una volta dentro, si fiondarono in cantina.
“Chi arriva ultimo non beve neanche un goccetto”, gridò Alecto per movimentare la corsa, e tutti si precipitarono verso le scale strette che portavano ai cunicoli odorosi di mosto.
Nella foga della gara si dimenticarono d’essere nobili rampolli delle famiglie più blasonate del Mondo Magico e, schiamazzando come oche, fecero irruzione nella stanza principale, con la grazia di una piccola mandria di bufali.
Intanto, proprio in quella cantina, un manipolo di uomini nerovestiti e mascherati d’argento, stavano prendendosi una severa lavata di capo da quello che sembrava il loro boss.
In cerchio, a capo chino, con i mantelli scuri allacciati fino al mento, nonostante il caldo, assentivano tristemente alle offese di Lord Voldemort, che li chiamava codardi e buoni a nulla.
“Siete una delusione! Tutti voi, vi dichiarate miei seguaci a parole, ma nessuno mi ha portato uno dei suoi figli da marchiare e farne un Mangiamorte. Parlate bene e razzolate male! Malfoy, Rosier e anche tu Lestrange, avete tutti ragazzi in gamba e giovani, nel fiore dell’età, eppure nessuno di loro è tra le mie file. Come mai? Non siete, dunque, miei fedeli sostenitori? Non vi fidate di me? Avanti rispondetemi, dove sono i virgulti di cotante famiglie di sangue puro? Mostratemeli!”
In realtà i seguaci del Lord erano sì, suoi sostenitori, politicamente parlando, ma non certo fino al punto di prendere decisioni così drastiche come far marchiare i propri figli, anche se questo non potevano mica andarglielo a dire.
Un coro di "Emmm" , "Ummm" ,”Firulì firulà” e strani attacchi di tosse, accompagnò le ultime parole di Voldemort, mentre tutti guardavano in giro con aria innocente.
Fu in quel momento che i ragazzi irruppero nella cantina, vociando e correndo e subito tutti ammutolirono, fissandoli ad occhi sgranati.
Accorgendosi di non essere soli anche i giovani si zittirono e, non riconoscendo i Mangiamorte come loro genitori, li scambiarono per ladri. Il prozzacone aveva inibito le loro paure perciò, al grido di "Dagli al ladrone!!!",cominciarono a menare le mani, sicuri di essere nel giusto, stendendo i loro parenti a suon di sberloni.
“Ohhhh gaudio!!!Ohhh tripudio!!! Questi sono i giovani che fanno per me” gridava esaltato Voldemort, correndo qua e là e marchiando a più non posso i ragazzi.
Alla fine del lavoro tutti i avevano il teschio e il serpente tatuato, anche se non tutti i marchi neri erano stati posti sulle braccia.
alcuni se li ritrovarono in posti assai diversi.
Bellatrix sul decoltè, la parte che si notava di più. Alecto, che sfoggiava una minigonna inguinale su due gambe lunghe un chilometro, sulla coscia sinistra e infine la spogliarellista, che era babbana ma faceva lo stesso, su un gluteo ben esposto.
I genitori dei ragazzi erano annichiliti, ma ormai il danno era fatto. In una notte tutta la loro progenie era divenuta Mangiamorte.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Il matrimonio del mio migliore amico... ***


Il matrimonio del mio migliore amico...


Risposte alle recensioni

Buon giorno ragazze....eccomi qui!

Per Alohomora: Ti piacciono i Black?...In effetti, in questa storia, la coppia non ne esce così male. Voglio dire, sono altezzosi, noiosi, hanno un sacco di pregiudizi, ma fanno ridere! Per avere un modello d'ispirazione ho pensato ad una vicina di casa che ha sposato un riccone. Lei, adesso, si sente una signora bene dell'alta società e ha una maniera di guardare, a noi poveri comuni mortali, che ti raccomando.....Wally è una dilettante a confronto!!!
Per Sklupin: Sei sempre carinissima e gentile nelle tue recensioni, e ormai ti considero qusi un 'beta'. Si i nostri mangiamorte, quando sono in loro, sembrano anche dei bravi ragazzi...Il problema è quel benedetto Prozaccone! Ma qualcuno sta lavorando, per migliorarlo e tra qualche capitolo saprai anche chi è. Aspetto il tuo nuvo cap con ansia!!! A Prestissimo
Per l3l4: Si, Sevvie è una potenza, anche se c'è sotto un trucco....Però potrebbe rivelare delle sorprese! In questo capitolo lui non ci sarà, è troppo impegnato con Bellatrix, ma conosceremo altre persone degne di nota....Ce le presenterà Martino....Mi sembra una garanzia no?...

Adesso via a cominciare questo nuovo capitolo, che , come sempre,dedico tutto a voi e a chi mi ha messo tra i preferiti.... Wow...ma siete ben in 12....sono emozionata!!!
Buona lettura!!!



*******************
La festa d’addio al celibato di James era stata pianificata, attimo per attimo, da Sirius, coadiuvato da Remus e Peter.
Avrebbero voluto fare le cose in grande stile, come i Serpeverde, ma dopo l’ennesimo litigio coi Black, Sirius era stato diseredato di nuovo, Remus, come sempre, era in bolletta sparata e gli unici soldini ce li aveva messi Peter, ma erano pochi.
“Uffa!!! che palle essere senza il becco di un quattrino!” bofonchiò l’ex erede dei Black, guadagnandosi un’occhiataccia da Remi che, con quello che riceveva di paghetta il suo compagno anche adesso che era stato privato del titolo, ci avrebbe comodamente mantenuto una famiglia.
“Forse, se non spendessi tutti i tuoi soldi in cianfrusaglie, avremmo di più in cassa”, asserì sarcastico, guardando con fiero cipiglio il nuovissimo paio di Jeans firmati e le sei magliette, tutte nere, ancora impacchettate e gettate sul letto.
“Erano in saldo, amorino mio, e io le ho acquistate perché volevo essere carino per te”, sospirò il ragazzo, guardandolo con gli occhioni sgranati.
A quelle iridi azzurro cielo Remus non sapeva mai resistere e, come al solito, aprì le braccia per accogliere il suo compagno, che non si fece attendere. “Sei arrabbiato?”, mormorò Sirius, tutto contrito.
“No, Paddy mio. Secondo me, non è il locale in, o la festa modaiola, che farà piacere a James”, gli rispose Remus con la solita pacatezza.
“Io credo sia la dimostrazione del nostro affetto che lui desidera sentire.”
“Hai ragione”, s’affrettò ad assentire Sirius, che si sentiva sempre onorato, quando pensava che un ragazzo dall’intelligenza superiore come Moony s’era innamorato di lui.
“Perciò dobbiamo spremerci le meningi per riuscire a dare il meglio di noi con i pochi spiccioli che ci ritroviamo.”
Alla fine di tanto pensare, il progetto della giornata dedicata a James era questo:



Solo per loro quattro


  • Mattinata di coccole a letto, con colazione e proiezione del film ’le più belle azioni di quiddich degli ultimi dieci campionati’, preso a noleggio dalla collezione privata dello zio di Peter, che aveva prestato anche il videoregistratore. (Costo 0)

  • Pranzo alla Stamberga Strillante, l'ideale per le chiacchiere e per ricordare insieme i sette lunghi anni della loro amicizia, rispolverando gli episodi più divertenti ed imbarazzanti della loro vita di Malandrini. Per l’occasione la capanna sarebbe stata sommariamente pulita e addobbata con festoni e cotillons trovati in soffitta, rimasuglio dell’ultimo capodanno nel dormitorio di Grifondoro. Le cibarie sarebbero state portate dagli elfi domestici di Hogwarts (costo 0) mentre per le bevande, Sirius dilapidò gran parte del patrimonio comune, ma ne valeva la pena, almeno secondo lui.


Per tutti

  • Happy hour alla trattoria ‘Da zio Tonino’( prezzi modici e sconto famiglia)

    La locanda era un po’ rustica e l’uomo, un florido sessantenne campagnolo, con due bei baffoni stile Vittorio Emanuele, aveva un filino equivocato sulla parola. Infatti, credendo che l’happy hour fosse una specie di pranzo della sagra, aveva proposto cosette leggere, proprio in tema con certe ricorrenze: tortelloni al lardo, polenta con salsiccia di cinghiale in umido, frittelloni di baccalà e cavolfiore, zampone con lenticchie, cotenne di maiale e fagioli.
    Sirius, che lo ascoltava elencare le portate strabuzzando gli occhi incredulo, ai frittelloni di baccalà e cavolfiore, tentò d’intromettersi nel monologo e, con l’intento di spiegare all’uomo l’equivoco, specificò che un aperitivo era una cosetta leggere, sfiziosa a base di stuzzichini, petit mignon, salatini, pizzettine, cruditè e quant’altro.
    L’omone lo aveva guardato come se fosse un marziano, ma poi aveva mostrato un sorriso a trentasei denti e aveva detto
    " Ahhhh, le cruditè… Ho capito tutto, lasciate fare a me!"
    I tre amici non si erano azzardati a chiedere chiarimenti, perciò il menù era una sorpresa. L’unica cosa di cui erano certi era che nel locale ci sarebbe stato il karaoke, perché di quello si occupava Patil, che era un’amante delle cose babbane.

  • Intrattenimento con ballerine professioniste dello streaptease. Qui, però, visti i prezzi proibitivi, i ragazzi si erano arenati.

Anche la danzatrice più scarsa chiedeva un compenso di molto superiore alle loro misere finanze.
Remus e Peter, avrebbero volentieri rinunciato a quella voce di spesa, ma per Sirius era una questione di principio: un addio al celibato senza spogliarello era una roba poco seria!
Così, preso da disperazione, aveva pensato di parlarne con il signor Potter, sperando di convincerlo che era per il bene di suo figlio!
La sera di giovedì, quindi, era sgattaiolato fuori dai cancelli di Hogwarts e si era smaterializzato a Casa Potter.
La signora lo aveva visto molto volentieri, gli aveva offerto una fettona gigantesca di torta e una cioccolata calda, poi gli aveva spiegato che Julius era con Martino al Circolo del dopolavoro poliziotti, impegnato in un torneo di ‘Scopa’.
Dopo lo spuntino e le chiacchiere di rito, Emeralda considerava Sirius come un secondo figliolo e doveva fargli il terzo grado per essere ben certa andasse tutto bene, il ragazzo si recò lì e, quella sera, imparò cosa volesse dire barare vergognosamente al gioco, approfittando della magia.
Martino e Julius stavano disputando la finale contro John MC Cornwel, detto muso di donnola, per il nasetto appuntito e i baffetti alla Hitler e Jake Flint ‘l’ammazzasette’, così chiamato per la corporatura gigantesca e il vizietto di strapazzare i criminali reticenti.
Il signor Potter, elegantemente vestito, silenzioso, pacato, era un baro insospettabile, nascosto dietro il suo aplomb inglese.
Martino, al contrario, rotondetto, pelato, (giusto con qualche superstite biondiccio, come definiva lui i suoi capelli), sempre sorridente e affabile, era il prototipo del buon padre di famiglia.
Sembravano così innocui e innocenti, ma invece…
Julius leggeva nella mente degli avversari, per scoprire le loro carte e le tattiche che avrebbero messo in atto durante il gioco e poi passava le informazioni a Martino.
Se le carte pescate non erano quelle che servivano, provvedeva a trasfigurarle con un piccolo gesto della mano, sotto gli occhi appannati dei concorrenti, dell’arbitro e del pubblico tenuti a bada da un incantesimo Confundus.
Nessuno si lamentava se i due giocavano l’asso di denari o il settebello tre volte nella stessa partita, anzi tutti si stupivano di come la buona sorte arridesse a quella coppia, invidiandoli persino un po’.
Sirius, con ammirazione, si stava molto ricredendo a proposito della sobrietà e della pedanteria del padre del suo miglior amico e, alla luce delle nuove scoperte, trovava non ci fosse certo da stupirsi se James era una peste.
Se mai era la Evans a essere un po’ strana!
A metà serata, a causa di una distrazione di Potter, John pescò il settebello.
Le cose, per lui, potevano anche girare bene, poiché aveva in mano anche il re di denari e, lesto, lanciò il segnale al compagno, sollevando il sopraciglio sinistro e muovendo i baffetti.
Martino notò subito la manovra e scoccò un’occhiata interrogativa al complice, che rispose con un compassato sorriso.
Pochi minuti dopo MC Cornwel, fu aggredito con ferocia dal cagnolino del custode, un mansueto chiwawa, spelacchiato e narcolettico che quella sera sembrava essersi trasformato in una belva.
Naturalmente l’animale era sotto imperius e aveva la grinta di un drago e la forza di un panzer.
L’agente, venne scaraventato sul pavimento, da un primo attacco e, mentre cercava di rialzarsi si trovò a faccia faccia con Fuffy, gli occhi di brace dilatati, la bava alla bocca su canini affilatissimi.
La bestiola, ringhiando come un lupo, grattava il pavimento con la zampina anteriore, come fosse un toro alla corrida.
MC Cornwel, intimorito dall’atteggiamento satanico dell’animaletto, indietreggiava lentamente, poi si girò pronto a scappare e fu allora che con un balzo spettacolare degno di Javier Sotomayor, Fuffy gli si attaccò al sedere.
Il povero poliziotto, s’agitava come un indemoniato, gridando e correndo per la sala, ma non c’era verso di a staccarselo di dosso.
Flint, per soccorrere il compagno, afferrò la bestiaccia per le orecchie e si mise a tirare con tutte le sue forze.
Il cane, per non essere scotennato, fu costretto ad aprire la bocca, ma una volta persa la presa dal didietro del poliziotto, il collega cadde di schiena e la bestia volò sul lampadario, generando un cortocircuito e lasciando il salone al buio.
A quel punto Sirius, approfittando del caos generale, s’era appressato al tavolo e, senza essere visto, aveva sottratto le buone carte dal mazzo di John e le aveva messe in quello di Martino.
Dopo aver chiuso Fuffy nella cella di sicurezza per serial killer ed aver medicato l’agente ferito, la partita era ripresa alla luce delle candele e, naturalmente, la vittoria era toccata alla squadra Potter/Evans.
Mentre i due eroi rincasavano in auto, ricoperti di premi e di ottimo umore, ascoltavano le lamentele di Sirius riguardo all’addio al celibato di James.
“Ok, non avete i soldi per le ballerine, ma direi che per il resto va tutto benissimo, perché ti angusti tanto?” aveva chiese Potter, alla fine del resoconto.
A quelle parole Martino era letteralmente insorto.
“Ma cosa dici Julius? Una spogliarellista è d’obbligo alle cene d’addio al celibato!” aveva gridato scandalizzato poi, sornione, aveva aggiunto, “certo che quelle belle costano un occhio e un buon padre dovrebbe contribuire alla festa con un aiutino economico o una donazione”.
“Se lo dici tu mi fido” aveva capitolato l’Auror, mettendo mano al portafoglio.
“Ormai è tardi”, si lamentò il giovane Black, guardando l’orologio.
“Siamo già a venerdì mattina e io non so dove trovarla una spogliarellista”. “Ghe pensi mi!!!” disse Martino e, con una manovra da stuntman, girò l’auto in derapata e partì a tutta birra.
Il trio si ritrovò a girare per tutti i locali osè della Londra babbana, ma le fanciulle parevano già tutte impegnate per il sabato sera.
Sconsolato Sirius stava per gettare la spugna quando Martino esordì con un’idea.
“Forse, se vi accontentate, posso trovarvi una non professionista. Ho giusto qualche conoscenza interessante in questo ambito” poi, vedendo l’occhiataccia degli altri due, s’affrettò a specificare che erano solo rapporti di lavoro. Sirius, fidandosi di lui, gli lasciò carta bianca e, mentre ormai albeggiava, fece ritorno al castello felice.


****

Il grande giorno era arrivato.
James, quel sabato mattina, venne svegliato da Sirius, che in versione Padfoot, gli stava zompando sul letto, riempiendolo di bava e peli.
“Paddy! Brutto deficiente,cazzo fai?” erano state le sue prime parole, mentre con una mano cercava di spingere il cagnolone giù dal suo stomaco e con l’altra cercava gli occhiali appoggiati sul comodino.
Remus e Peter, con due vassoi stracolmi di prelibatezze, osservavano sorridendo la scena, mentre un elfo domestico scattava le foto ricordo.
Dopo una colazione abbondantissima i quattro decisero di rimanere sul letto di James a giocare a quei giochi di società un po’ scemi, ma che fanno tanto ridere.
Sirius doveva far capire loro quale mestiere stesse imitando.
L’idea era quella della suora, ma dalle sue movenze, al primo tentativo, tutti risposero, sicuri, la prostituta.
Al secondo tentativo, Remus, che era il più intelligente del gruppo, rispose l’insegnante d’aerobica, mentre James il più malizioso, la cubista.
Peter optava, invece, per una malata di alzheimer, ma fu subito squalificato, percè quello non era un mestiere.
Dopo quaranta minuti, stremati, i tre ragazzi si arresero.
“Che pivelli siete” disse sarcastico Sirius, tutto orgoglioso di se, “si vedeva lontano un chilometro che ero una suorina!”.
“Come una suora?” boccheggiarono, interdetti, gli altri.
“E da quando in qua le suore sculettano in quella maniera vergognosa?” chiese arrabbiato Peter.
“Non stavo sculettando! Era il passo cadenzato di suor Mariona, l’infermiera del San Mungo.”
“Seeeee! Manco i bersaglieri camminano così! E poi cos’erano quegli strani saltelli? Le suore non fanno mica le flessioni”, aggiunse James, certissimo che l’amico li stesse prendendo in giro.
“Erano le genuflessioni. Guarda che le suore pregano, sai?”
“Sirius, amore, quando le suorine pregano mantengono un certo contegno, non lo fanno a tempo di Rap”, s’intromise Remus, dolcemente come al solito.
“Mmmmmmmm.....Amorino mio…..forse ho un po’ accelerato i tempi, ma ero certo che tu avresti capito… mi capisci sempre!”
Il licantropo lo accarezzò con tenerezza sui capelli e lui sorrise beato.
“Sirius, è molto difficile capire che una suora, nell’arco della sua giornata, deve ballare la Breke Dance, correre aventi e indietro, e pettinarsi con gesti da scalmanata”, s’impuntò Potter, mentre Minus assentiva vigorosamente.
“Scemiiii! Non si stava pettinando e si vedeva benissimo…”
“Non fa nulla caro”, intervenne Remus, “noi ti crediamo sulla parola ma, fare la suora, non è un mestiere è una vocazione, perciò sei squalificato”, concluse serafico mentre Sirius metteva il broncio e gli altri due ridevano come matti.
Il pomeriggio passò veloce, con il pranzo e la proiezione della videocassetta, e James si sentiva felice e rilassato come da tempo non accadeva.
Era meraviglioso stare con loro, senza dover pensare a pranzi, bomboniere, partecipazioni e quant’altro.
Verso le diciotto una limousine del ministero, mandata da Julius, arrivò a prenderli per portarli a cena.
L’autista li fece accomodare, poi porse a loro una bottiglia di champagne e quattro calici, offerti dagli Auror colleghi di Potter, per un allegro brindisi, mentre viaggiavano per le vie della città fino al locale dello zio di Peter.
Ad attendere lo sposo c’erano i compagni di Hogwarts e la versione campagnola di un happy hour con piattoni stracolmi di salame, mortadella, ciccioli, tigelle e pecorino, tutto condito da lambrusco. Patil, già vistosamente alticcio, aveva fatto partire il karaoke ed era estremamente buffo ascoltare personaggi quali Kingsley o Frank, cantare le canzoni dei Cugini di campagna o dell’ Equipe 84.
Paciock poi, avendo anche un buon senso del ritmo, accompagnava le liriche con balletti improvvisati, facendo morire dalle risate gli amici.
Il momento clou della serata fu quando James venne chiamato al centro della sala e invitato ad accomodarsi su una comoda poltroncina, con tutti gli amici intorno pronti ad incitarlo.
Potter si aspettava il classico spogliarello della bellona di turno, quando dal retro del locale, accompagnata da zio Tonino che con la fisarmonica suonava la Marsigliese, l’unica canzone che conosceva insieme al Piave, uscì una cicciona, con tanto di baffi e ascelle pelosissime, fasciata in un improbabile abito di paillettes color argento e, a due centimetri da lui, cominciò a danzare con movenze sexi, improvvisando uno spogliarello.
Vedere quella donnona, con due braccia da lottatore di sumo ed un decolté formato famiglia( anzi condominio), rimanere in baby doll rosa confetto e calze a rete tra gli applausi e le grida d’incitamento dei compagni, fu terrificante e Sirius, rosso in viso, gli bisbigliò all’orecchio:
“Ci dispiace Jam, ma avevamo finito i soldi e allora, Martino, ci ha aiutato indicandoci la Gilda. Lavora come prostituta sul viale della Libertà e sono amici. Lui l’arresta almeno tre volte al mese, perché quando beve diventa aggressiva e molesta, però poi, in centrale, la trattano bene. La mettono in una cella singola, in modo che smaltisca la sbornia dormendo e poi la mattina, dopo averle offerto il caffè, la rispediscono a casa. E’ venuta gratis… per fare un piacere a lui.”
James che, contro tutte le previsioni si stava divertendo un mondo, gli sorrise radioso e poi invitò la pettoruta spogliarellista a fare un ballo con lui.
Intanto, Zio Tonino, aveva battuto le mani e, sempre dal retro, erano arrivate altre tre ballerine.
Una magra come uno scheltro, con le gambe storte e un occhio un po' guercio; una bassa e riccia che pareva la versione femminile di Maradona,(naturalmente il più femminile era il calciatore) ed infine una bionda, altissima e con un accenno di barba.
Guardandola bene si notava una strana protuberanza sotto la gonna che dava l’idea di una virilità celata da abiti femminili.
Il gruppo delle colleghe della Gilda stava ballando il can can sull’altra canzone che zio Tonino sapeva suonare: Il Piave, e lo spettacolo stava riscuotendo molto successo.
Finito il balletto, a turno, le ragazze avevano baciato e abbracciato il futuro sposino e tutti i suoi amici poi, la bionda androgina, che si chiamava Samantah, aveva cominciato a cantare una canzone di Amanda Lear.

  • “Voulez vous
  • un rendez vous
  • Tomorrow….
  • We could try
  • To say goodbye
  • Tomorrow…”

Samantah, (con la H perché faceve più figo) cantava veramente bene e questo segnò vari punti a suo favore.
Da Amanda Lear si passò senza troppi problemi ai Beatles, mentre le altre improvvisavano balli da sala con gli ospiti, primo tra tutti James, e poi alle canzonacce da osteria.
Paciock si unì alla donna in un coretto niente male, mentre Finnigan, trovata una chitarra, strimpellava l’accompagnamento.
Dopo le canzoni, Gilda propose una sfida a sette e mezzo e lei e le sue colleghe, barando vergognosamente, spennarono per bene i poveri studenti, che nel frattempo si erano ubriacati con gli assaggi di limoncello, ciliegine sotto spirito, uva alla grappa e il famoso nocino di Castelnando, tutti liquori fatti in casa da zia Rosetta, che li propinava ai ragazzi quasi fossero uno sciroppino ricostituente.
Fu solo grazie all’intervento di Martino, che alle tre di notte era passato per vedere se andava tutto bene, se alla fine i ragazzi poterono rientrare in possesso almeno degli orologi, delle scarpe e delle giacche.
Nonostante gli altri studenti fossero rientrati al castello, i Malandrini vollero continuarono la loro serata a zonzo per le vie di Hogsmeade.
Remus e Peter, stanchissimi, sbadigliavano sonoramente, mentre Sirius e James, sbronzi più che mai, si trasformavano in animagi per poi andare a fare i bisognini sullo zerbino della casa di Gazza, il bidello più detestato di Hogwarts.
Arrivati alla piazza del paese, i due amici si ritrasformarono, poi si spogliarono completamente e si buttarono nella fontana del municipio, anche se c’era meno dieci gradi, e fu solo grazie all’intervento di Remus se non morirono assiderati.
Quando, alle cinque di mattina, fecero finalmente ritorno al castello, erano talmente sconvolti che si buttarono sui letti e dormirono fino a sera inoltrata.
L’addio al celibato, anche se fatto in economia, era stato un successo e James, al risveglio era di ottimo umore, almeno fino a quando un ciclone scarmigliato e furibondo non irruppe nel dormitorio, impugnando con una mano la bacchetta sguainata, e nell’altre Il Settimanale del Profeta, il giornale di gossip più pettegolo dell’intero Mondo Magico.
“James Potter, adesso mi spieghi cosa vuole dire questo!” tuonò una rossa di nostra conoscenza, mentre Sirius, svegliato di colpo dalle sue urla belluine, si era precipitato addosso al compagno per fargli scudo con il suo corpo, credendo fosse in atto un’invasione di Mangiamorte.
“Lily cara”, boccheggiò Potter con i capelli dritti e la tachicardia, “a cosa devo questa piacevole sorpresa?”
Intanto Peter, avendo capito che in stanza non c’era alcun troll, stava cercando di scendere, con aria indifferente, dall’armadio, dove si era rifugiato.
“E hai anche il coraggio di chiedermelo?” ringhiò la ragazza, aprendo il paginone centrale della rivista e sbattendogli sotto il naso una sua foto a colori dove, con la camicia mezza aperta e lo sguardo sconvolto dall’alcol, stava abbracciato ad una donna mezza nuda con una zazzera di capelli da mocio vileda e un corpettino di pizzo viola.
L’articolo parlava di un festino a luci rosse, con prostitute di bassa lega, alcol e gioco d’azzardo, in cui erano stati coinvolti il figlio del famosissimo Auror Julius Potter e il suo migliore amico, Sirius Black, erede della più blasonata e ricca famiglia del Mondo Magico.
Le altre foto che corredavano il servizio, ritraevano la Gilda che faceva lo striptease, James con una bottiglia di liquore in mano che beveva e rideva, Sirius che giocava a carte fumando come una ciminiera e poi una gigantografia dove Sirius e Remus si stavano baciando piuttosto appassionatamente.
La giornalista, una giovane promessa del mondo della carta stampata di nome Rita Skeeter, che era alla festa in compagnia di Patil, si chiedeva chi fosse il fidanzato del giovane Black.
Inoltre si chiedeva come fosse possibile che un futuro marito, quale era James potter, potesse comportarsi in una maniera così abominevole, quando mancavano una manciata di giorni alle sue nozze.
James, senza parole, fissava il giornale, mentre Lily stava minacciando di mandare all’aria il matrimonio.
“Lily, cara, le ragazze dello streptease ce l’ha fornite tuo padre”, dichiarò Sirius, cercando di calmarla e tirar fuori dai guai l’amico, ma si beccò uno schiantesimo talmente potente, che venne scaraventato dall’altra parte della stanza.
“Come osi, tu, insinuare che mio padre conosca queste donne di malaffare”, gridò offesissima la giovane futura sposa
“Lily, amore, manteniamo la calma”, suggerì James a mani alzate, mentre Remus era chino sul suo fidanzato a terra privo di sensi.
“Queste foto ritraggono solo un’innoqua festa di addio al celibato; una cosuccia leggera, simpatica, tra amici…”
Lo schiantesimo lo colpì a metà della frase e il ragazzo crollò miseramente al suolo.
“Mi arrendo!” gridò a quel punto Peter, sventolando un fazzoletto bianco in segno di resa.
“Non uccidermi e in cambio, se vuoi confesserò tutto, anche quello che non so!”
“Lily, adesso basta”, la voce ferma e decisa veniva dal corridoio, dove Martino e Julius stavano guardando con occhio critico e fiero cipiglio, l’operato della giovane strega.
“Papà, lui insinuava che tu…”
La ragazza non riusciva neppure a pronunciare certe basse insinuazioni e, singhiozzando, si gettò tra le braccia del suo adorato genitore.
“Lily, davvero non è come pensi tu. Era uno scherzo che noi del dipartimento abbiamo voluto fare a James. Le ragazze sono delle prostitute che conosciamo assai bene e mai corromperebbero dei ragazzini. Hanno un codice d’onore, anche se non sembra.”
Dopo le dovute spiegazioni e il ricovero in infermeria di Sirius e James, Lily si calmò e al risveglio del giovane Potter, si mostrò affettuosa e gentile.
James, che aveva ‘solo’ riportato un trauma cranico e una slogatura della spalla, la perdonò subito, ma Sirius, con una doppia frattura al femore, sei costole fuori uso, un occhio nero e varie escoriazioni, mantenne un silenzio offeso, nonostante le coccole di Remus.
Intanto da casa Black era arrivata una missiva.
A recapitarla era stato Attila, l’aquila di Orion, che ne approfittò per beccare per bene sulla zucca, il giovane padroncino vergogna della casata.
“Disgrazia della famiglia”, cominciava la lettera, e poi continuava con un elenco dei danni morali e materiali che l’articolo e, soprattutto, la foto di lui e Remus, avrebbero arrecato al buon nome dei Black e agli affari.
La comunicazione terminava con un : “ci farai morire di crepacuore”, che scosse molto Remus, ma non impensierì minimamente Sirius.
“Ma vaaaa! Sono sempre i soliti esagerati. Io e te ci dobbiamo sposare e, tra poco, avremo anche una figlia. Spiegami perché mai avremmo dovuto mantenere la nostra relazione segreta”, proferì sicuro Sirius e Remus, sorridendo, lo strinse con cautela tra le braccia.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Quattro matrimoni e un funerale (finto però) parte uno ***


Quattro matrimoni e un funerale (finto però) parte uno




Risposte alle recensioni

Alohomora: mah, sapere perchè la Rowling non ci ha raccontato le cose come stavano è stato un lavoraccio, ma poi Sirius mi ha detto che lei, di vero nome, fa Rita e lavora per la Gazzetta del profeta....allora tante cose si sono chiarite....

MEISSA_S : Così abbiamo scoperto come sono nati i Mangiamorte....e chissà quante altre cose ancora si scopriranno.... Leggere per credere!!!!!

Ora ragazze dedico tutto a voi il nuovo capitolo e mando anche un pensierino ai 13 e ripeto 13 che mi hanno messa nei preferiti....(Wow che gioia!!!!!)

Buona lettura!!!!

**********************************************

Malfoy Manor era tutto un tripudio di luci e fiori, in quella gelida mattina di dicembre.

La cappella di famiglia, che si trovava nella parte nord del parco, era stata aperta agli ospiti, per l’imminente matrimonio dell’erede.

Grossi ceri illuminavano l’ambiente odoroso d’incenso,e mettevano in risalto gli affreschi e i quadri trecenteschi.

Un trio d’archi intonava canzoni sacre, nell’attesa della sposa e la loro musica allietava i presenti, stipati in lunghi banchi di rovere, addobbati con fiori e nastri. Una slitta, trainata da quattro unicorni bianchi, si fermò davanti alla porta aperta e Narcissa scese, aiutata da Lucius, che la stava aspettando.

La ragazza era splendida nel suo candido vestito bordato di pelliccia di volpe artica, coordinata al caldo mantello con cappuccio.

Anche Malfoy era splendido nel suo abito di Armani, blu notte, con cappotto e cilindro.

I due ragazzi si avviarono all’altare mano nella mano.

La Marcia Nuziale Mendelssohn invase la stanza,grazie all’Organo a canne, nascosto in una cripta laterale.

Al fianco dei due sposi stavano i testimoni: Severus per Malfoy e Bellatrix per Narcissa.

La testimone della sposa spiccava tra tutti, grazie al tubino nero che la fasciava come una seconda pelle e il decoltè ben in mostra, valorizzato pure da una collana di diamanti.

Severus, invece, era impeccabile nel suo completo di Gucci nero inferno.

Nei primi banchi la famiglia Malfoy, insieme ai Black, assisteva compunta alla cerimonia, che fu lunghissima e noiosa.

Cygnus e Druella, stavano vicini ad Orion e Walburga, che per l’occasione, non finiva più di versare lacrime; di commozione diceva lei, ma in realtà erano di rabbia, perché per il figlio non avrebbe potuto fare una bella festa così.Quel disgraziato…se solo le avesse dato retta…Remina, con il vestito di Valentino, non avrebbe avuto nulla da inviddiare a Sissy.

Intanto, Sirius, sedeva, mano nella mano, con Remus, qualche sedile più indietro, insieme ad Andromeda, Ted e la piccola Dora.

Era ancora arrabbiatissimo con i suoi genitori, per il brutto tiro che avevano cercato di giocare a lui e al suo cucciolo e da allora si rifiutava di parlare con loro, nonostante i vari tentativi fatti da sua madre, per convincerlo a riconsiderare la cosa. Solo l’articolo sul ‘Settimanale del Profeta’ aveva riportato la calma in famiglia, se di calma si poteva parlare.

Infatti da allora Wakburga e Orion non avevano più voluto né vedere né parlare con il figliolo, e ora lui, ne approfittava per dare, quello che loro chiamavano scandalo, comportandosi teneramente con il suo Remi.

Remus, invece, osservava, un pochino a disagio, tutto quel lusso e quello sfarzo.

A lui, nato e vissuto povero, sembrava un po’ esagerata tutta quella messinscena.

Infondo per sposare una coppia di ragazzi innamorati bastavano un prete e due testimoni…Che bisogno c’era di un vescovo e dieci parroci, oltre un delirio di cinquecento invitati…

Sirius, invece, essendo abituato alle stravaganze dei miliardari,aveva travisato l’espressione del suo ragazzo, e, mentalmente, si dava dell’incapace, perché avrebbe voluto poter offrire al suo Remi questo ed altro, anche molto di più, dato che i Black erano i ricchi più ricchi, ma non ai patti dei suoi genitori.

Dopo la lunghissima funzione, i due ragazzi erano andati a salutare gli sposi. Non potevano fermarsi per il pranzo, dato che quel pomeriggio si sarebbero sposati anche James e Lily, e Sirius era il testimone dello sposo.

Sissy, fu moto tenera con loro. Li ringraziò con calore, per aver comunque partecipato e, mentre li abbracciava, aveva strappato loro la promessa di vedersi per una serata insieme, appena fossero tornati ad Hogwarts.

Anche Lucius fu meno odioso del solito,anzi, era così contento, che sembrava un normale ventenne innamorato. Molto più divertente della cerimonia fu il pranzo che seguì. Le manovre di Bella per sedurre Piton, mentre erano al tavolo con gli sposi e i genitori degli sposi furono motivo di letizia per Lucius.

La perfida Black, infatti, si era seduta di fronte al suo ragazzo, per essere certa che lui vedesse bene la sua scollatura. Il poveretto, che per reggere lo stress della cerimonia era strafatto di prozaccone (rimaneggiato da Bellatrix, che aveva modificato la medicina evitando lo spiacevole effetto collaterale dell’aggressività, poichè come ogni Black, escluso Sirius, era un genio delle pozioni) aveva i sudori freddi, ogni qual volta lei s’inclinava in avanti, scoprendo generose porzioni di pelle.

Non paga di tutto ciò, proprio mentre il padre dello sposo stava intrattenendo con lui un’interessante conversazione politica, si era tolta una scarpetta e, nascosta dal tavolo, con nonchalance, aveva cominciato a strusciare il piedino su una certa porzione dei pantaloni di Piton.

“Dunque, Severus, tu saresti,quindi, d’accordo con l’ammissione alla scuola magica anche dei figli di babbani, purchè dotati di magia e talento,dico bene?”

“Si” stridette Piton con voce decisamente da soprano, ben diversa dalla solita, bassa e baritonale, con la quale aveva parlato fino ad un momento prima.

L’uomo lo guardò preoccupato, mentre il viso del ragazzo si faceva violaceo. Bellatrix allora ritrasse il piede e Severus potè riprendere l’uso della parola, oltre che il fiato.

“Quindi le tue idee sono liberali, anche se fondamentalmente ammetti la superiorità dei maghi sui babbani…..”

continuava intanto Abraxas. “Certo…Io penso che tutte le persone dotate di magia siano maghi e quindi da tutelare, nonostante…”

e qui il ragazzo s’impappinò, mentre Bella aveva ripreso il massaggio “i loro natali…” (voce da soprano in un acuto)

Malfoy senior inclinò il capo di lato, con espressione interrogativa, mentre guardava il giovane boccheggiare. Anche sua moglie e coniugi Black lo osservavano incuriositi, mentre Lucius, che aveva intuito tutto, cercava di trattenere la risata che rischiava di sgorgargli dalla gola, soffocandole nel tovagliolo.

“Padre…Severus e reduce da una brutta forma di laringite, ed è per questo che ha ancora la voce un po’ incerta”

disse cercando di risultare credibile, mentre lo stomaco gli si contorceva dalle risate represse.

“Oh, povero caro, magari se provi con la pozione al miele cent’erbe potrai trarne giovamento” disse Duella, con espressione materna, mentre il giovane Piton annuiva.

Poco dopo, adducendo la scusa delle fotografie con gli sposi, i due testimoni svicolarono dal banchetto di nozze, per un incontro, decisamente più piacevole, in una delle trecento stanze del Manor.

“Bellatrix… hai un comportamento inqualificabile!”

la riprese Severus, mentre, baciandola la stava spogliando.

“Certamente mio caro…”

rispose lei, ringraziando mentalmente Lucius e la sua magica pozione.

Intanto al tavolo degli ospiti d’onore, Walburga stava ascoltando Cygnus, parlare con Orion, di un investimento bancario fatto dalla loro famiglia, e tutta annoiata si guardava intorno.

Quello che vide, a fondo sala, però, risvegliò immediatamente la sua attenzione.

“Caspita….quei due bellissimi uomini che stavano avanzando… non potevano che essere LORO….

Druella, che aveva intercettato il suo sguardo, sgranò gli occhi e poi boccheggiò

“Wally….non posso credere a ciò che sto vedendo….”

“Neppure io cara…” sospirò la lady, aprendo la pochette di Prada e togliendone il flaconcino di pastiglie per il cuore di Orion.

“Caro…. Prendi…” disse poi pragmaticamente, porgendo al marito due compresse.

L’uomo la guardò interrogativamente, prima di obiettare che si sentiva benissimo, e che non aveva alcun bisogno delle medicine.

“Credimi, è meglio così” alitò lei, ed Orion, per esperienza, la assecondò.

Intanto i due giovani erano arrivati al tavolo degli sposi, e dopo aver sogghignato allo sguardo sconvolto di Druella e Walburga, uno di loro aveva toccato la spalla ad Orion, attirando così la sua attenzione.

“ALPHARD!…. CLAUD!”

aveva esclamato lui, facendo girare immediatamente anche il fratello Cygnus “Cosa diavolo ci fate voi qui!”

I due ragazzi si scambiarono uno sguardo divertito, “Buon giorno anche a te, caro fratello maggiore, nonché erede dei Black, e anche a te Cygnus. Vedo, con piacere, che il tempo non vi ha cambiato… Sempre pomposi, noiosi, e attaccati alle regole” disse sprezzante, mentre con uno sguardo includeva tutta la sala.

“Perché sei qui?...Sai benissimo che la nostra famiglia non ha piacere di vederti…”

sibilò Orion, diventando scarlatto.

“Errore, mio carissimo fratello….Io e Claud siamo stati invitati proprio da Sissy in persona…” e così dicendo tirò fuori dalla giacca una delle partecipazioni del matrimonio Malfoy-Black.

Un silenzio di tomba scese sul tavolo, mentre i fratelli si guardavano tesi.

“Senti, Orion, non ho intenzione di trattenermi troppo, dato che la sposina l’ho già incontrata nel giardino e le ho già fatto gli auguri…. Vorrei solo parlare con te in privato…. Bastano pochi minuti…che ne dici?”

Orion guardò Cignus e Abraxas, che assentirono, dopodichè un elfo domestico venne per accompagnarli nello studio privato del signor Malfoy. Intanto in una delle stanze del castello, Piton e Bellatrix si esibivano in una rivisitazione acrobatica del Kama Sutra, perché ormai le solite posizioni non li soddisfacevano più.

“Sevvie…sei una bestia” stava sussurrando la ragazza, mentre appesa alle tende di velluto, provava la posizione del fiore di giaggiolo nelle notti di nebbia settembrina.

Al piano di sotto, intanto, Orion e Alphard si stavano fronteggiando.

“Insomma Orion, è inutile che fai tanto il sostenuto con me… Quello per cui sono stato cacciato dalla famiglia si è ripetuto, ed io non ho nessuna intenzione che il mio figlioccio passi quello che i nostri genitori hanno fatto passare a me e a Claud…”

Orion sospirò “Al…le cose sono un po’ cambiate negli ultimi quindici anni, anche nella Londra magica, credimi… Sirius non rischia più di essere cancellato dall’arazzo di famiglia, anche se io e sua madre non possiamo approvare un matrimonio del genere….”

“Uhhh quante storie… Io sono il presidente dell’Arci Gay Londinese e Jamaicana, e sono tuo fratello…. Cosa mai ci sarà di così sbagliato nell’unione di Sirius e di quel ragazzo?...Il buon nome dei Black l’ho 'sputtanato' io già da un decennio abbondante….Pensa piuttosto al casino in cui si è cacciato Regulus, che mi pare ben più grave!”

Orion abbassò la testa, sconfitto. “Al….non infierire….Quella testa calda l’ha fatta davvero grossa stavolta, e adesso rischia la vita…Lord Voldemort, ora che ha un esercito, vuole fare un colpo di stato, e Regulus sarà uno dei suoi soldati...”

“Benissimo….io sono qui per aiutarlo….anche se non gratis….”

“Cioè?” chiese incuriosito il primogenito dei Black.

“Ascoltami bene….” e Alphard cominciò ad esporre un piano nel quale Regulus, avrebbe dovuto fingersi morto, mentre in realtà lui e Claud lo avrebbero aiutato ad espatriare in Jamaica con loro, a patto che a Sirius fosse stato ridato il suo posto d’erede e lo avessero lasciato sposare con il suo licantropo.

“Allora? Ti sembra un buon piano?” sorrise sornione il più piccolo dei fratelli Black, sapendo che Orion non poteva rifiutare la sua offerta.

“Al….sei il più vile e bieco ricattatore che conosca….però Ok, accetto!”

disse Orion, riabbracciando felice il fratello perduto.

“Benissimo…allora affare fatto….Naturalmente conoscendoti, e conoscendo la moralità e l’onestà della nostra famiglia, ho qui belle che pronto un contrattino da farti firmare, nel quale t’impegni, formalmente, a riaccogliere Sirius come tuo erede ed a passargli un cospicuo assegno mensile…almeno fino a quando non sarà in grado di mantenere da solo la sua famiglia…”

Detto ciò, con un colpo di bacchetta, fece comparire una pergamena siglata dallo stemma del più illustre e blasonato studio legale Londinese.

“Al…tu mi offendi…” disse incredulo Orion.

“Non essere così permaloso, fratello…e… piuttosto…non credi che queste scosse sismiche comincino a diventare un po’ troppo intense?” chiese, guardando i quadri storti, il lampadario che dondolava vistosamente, e la pila di libri caduti dalla libreria sul tappeto.

“Mmmm, non capisco… a piano terra non si sentiva nulla…Pensi sia il vento?”

“Mah… o il vento o il terremoto, in ogni caso io preferirei andarmene al più presto, prima di ferirmi gravemente”

disse Al, schivando un soprammobile che si era schiantato ad un soffio da lui.

****

Più tardi, circa tre ore dopo, mentre Piton riposava il sonno dei giusti, tra le braccia calde della sua donna, Bellatrix pensava:

“Quel prozaccone è una vera meraviglia…soprattutto da quando l’ho modificato…dovrei pensare a brevettarlo….sai quanti soldi?...Lo terrò a mente per quando i miei mi diserederanno…e se scoprono come mi comporto col caro Sevvie, sarà molto presto….Io però cambierei il nome…… prozaccone …. Mmmm…ci vorrebbe qualcosa di più moderno, arioso…tipo…che so…via nuova…oppure… via felice…… via agra ….non male questa…… via agra…… via agra….… viagra…ecco il nome giusto! ” e la ragazza si addormentò felice, sognando i milioni che avrebbe guadagnato con la sua idea.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Quattro matrimoni ed un funerale (finto) seconda parte ***


Quattro matrimoni e un funerale (finto però) seconda parte




Risposte alle recensioni

Per Sklupin : Sono contentissima che la mia storia continui a piacerti e spero ti divertirai anche con questo capitolo.....Oggi Lily sarà dolcissima però, e James non rischierà il collo..(sai è il loro matrimonio e non sarebbe chic schiantare lo sposo)....Martino è presente solo alla fine, ma il suo tocco magico non manca

Per Alohomora : Scommetto che non avresti mai pensato che la pillolina blù fosse stata inventata da Bella?... Ehhhhh, questi maghi sono sempre così modesti.... soprattutto i Black, che nascondono la loro magia dietro alle loro multinazionali....Wally lo dice sempre ad Orion, "l'importante è non ostentare", e detto ciò suona il campanellino d'oro per richiamare i suoi 108 elfi che le spolverino le scarpe, o le facciano aria col ventaglio di piume di Dodo....

Per MEISSA_S : Si, in effetti la Rowling non ci aveva detto molto sullo zio Alphard ... Allora, ho pensato bene di indagare io....e ho scoperto il mistero della sua cacciata da casa...Sono felice che ti piaccia la Wally....In effetti lei è la vera colonna della famiglia, e senza di lei Orion sarebbe spacciato....Pensa solo a quali rischi sono esposte le sue coronarie con i due figli che si ritrova....

Per LMP : Anche tu sospettavi della Rowling, vero?...e chissà cosa ci ha tenuto nascosto ancora!!!! Non c'è proprio da fidarsi.... Mi fa piacere la tua recensione e spero che la mia storia continui a piacerti e a farti ridere.

Ora cominciamo questo nuovo capitolo, dedicato, come sempre, a tutte voi che avete recensito, a chi mi ha messo nei preferiti e a Thaleron che adora James e Lily

Buona lettura!!!!

*****************************

Quella mattina, lontano da casa Malfoy, un’altra coppia di nostra conoscenza era sdraiata su un letto.

“Lily, amore, tra sole sei ore ci sposeremo” disse James dolcemente, posandole un bacio sul nasino

"pensa, tesorino, che, dopo, potremo svegliarci così tutte le mattine…” mormorò dolcemente, mentre la ragazza si raggomitolava tra le sue braccia.

“Sai James…a volte mi fa paura pensare che, presto, dovremo occuparci, da soli, di una casa e di un bambino, ma poi penso che lo faremo insieme, e questo mi rassicura un po’”

sussurrò teneramente lei.

“Certo che non devi preoccuparti di nulla…io ti starò vicino,e provvederò a tutto.... Tu pensa solo a ‘costruire’ il nostro bebè, che al resto penso io!”

proclamò Potter con fervore.

“Oh,Lily, non vedo l’ora di portare il nostro piccolino ad una partita di quiddich, o sulla scopa,nel marsupio, magari facendo una bella gara di velocità con Sirius e sua figlia….”

Gli occhi di James brillavano di eccitazione, mentre Lily, sospirando, pensava che suo marito sarebbe stato assai più difficile da crescere, del bambino che portava in grembo.

****

L’orologio della chiesa segnava le sedici e trenta, mentre Sirius guardava James, che elegantissimo, nel suo completo grigio di Versace, stava infilando l’anello nell’anulare sinistro di Lily,avvolta in una candida nuvola di pizzo e tulle, e recitando la promessa di matrimonio.

“io, James, accolgo te Lily come mia sposa e con la grazia di Cristo, prometto di esserti fedele nella gioia e nel dolore, in salute e malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.”

Una lacrima era fuggita dagli occhi dolci della sposa, mentre sua sorella Petunia, che le faceva da testimone, sorrideva commossa.

Poi era stato il suo turno, di giurare amore eterno al suo compagno e, con voce tremante, la ragazza aveva detto: “Io, Lily, accolgo te James come mio sposo e con la grazia di Cristo, prometto di esserti fedele nella gioia e nel dolore, in salute e malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.”

Per concludere il sacramento con la tipica frase Vi dichiaro marito e moglie, dopo la benedizione degli sposi, il parroco decretò: “Lo sposo può baciare la sposa”. James si esibì, allora, in un triplo bacio carpiato con avvitamento e apnea di tre minuti, che strappò le ovazioni di Martino e del signor Potter, che da quando frequentava il consuocero, era diventato una peste.

“Ma caro…”

cercò di dire la signora Potter, quando il marito esultante, aveva dichiarato, dando di gomito al suo amico,

“Vedrai Martino, dieci ce ne scodellano quei due!…”

“Ma mi sa che hai proprio ragione… quel ragazzo è proprio un mandrillo”

aveva assentito l’altro, beccandosi un pestone sul piede destro da sua moglie.

“Orpo! Gertru …lo sai che ho i calli…” gemette il povero poliziotto, cambiando tre colori, mentre Potter si sbellicava dalle risate.

****

Più tardi, al rinfresco nel giardino d’inverno di villa Potter, Lily e James danzavano abbracciati stretti stretti, immersi in un mondo tutto loro. Lei si sentiva la ragazza più felice del mondo, mentre James la guardava con amore. "Lily....adesso sei la signora Potter...." le sussurrò lui all'orecchio, "Questo vuole dire che sei solo mia...."

"Sbagliato, amore....Tu sei il signor Evans...e se guardi un'altra ti schianto e poi ti crucio....capito?"

i due ragazzi si sorrisero, mentre, per l'ennesima volta, nell'arco di quella giornata, si baciavano.

Erano veramente tenerissimi, e Sirius li guardava un po’ geloso. Anche lui avrebbe voluto donare a Remus una cerimonia così bella, allegra, piena di amore e calore, ma essendo stato diseredato, per la millesima volta, era senza il becco di un quattrino.

“Possibile che quei due testoni dei miei genitori debbano sempre fare storie su tutto?”

si domandava sconsolato.

“Cosa c’entra se il mio amorino è un maschietto invece di una femminuccia..…Siamo negli anni ottanta ormai, chi bada più a queste sciocchezze...… Non è più importante che ci amiamo e che stiamo aspettando una bambina?”

si ripetè per la centesima volta, sentendosi terribilmente in colpa verso il suo Remi.

Lui non gli aveva detto nulla, dopo l’incontro con i Black, ma Sirius sapeva, quanto fosse importante, per uno cresciuto ai margini della società, essere accettato dalla famiglia del suo compagno.

La voce del signor Potter senior, interruppe i suoi cupi pensieri.

“Sirius?.... c’è una persona che ti cerca”

disse un po’ perplesso, mentre Martino lo guardava con due occhi sgranati

“Dice di essere il tuo padrino…”

Sirius rimase molto sorpreso che zio Alphard fosse rientrato a Londra dalla Jamaica. Erano anni che non lo vedeva, tanti anni….da quando era un bambino piccolo e, i suoi, avevano cancellato il fratello del padre dal loro albero genealogico….Ricordava ancora la scena, ma aveva scordato il perché … Non era neppure certo di ricordare bene che viso avesse il suo zio preferito di quei tempi, ma di certo ricordava quanto lo facesse divertire, portandolo a cavallo della sua moto volante di nascosto a Orion e Walburga.

Ringraziando il signor Potter, Sirius si avviò all’ingresso, dopo aver preso per mano Remus, per condurlo con lui.

Appena varcata la porta del salone, però, si ritrovò davanti un uomo giovane, bello, abbronzantissimo e con una folta chioma a treccine rasta. Indossava una camicia rosa, sopra un paio di jenas a vita bassa e aveva il pircing al naso e sul sopracciglio destro.

“Hey…tu devi essere il mio adorato nipotino” disse togliendosi di bocca una strana sigaretta arrotolata

“Non si può sbagliare…sei uguale a me alla tua età!”

aggiunse poi, mentre abbracciava stretto Sirius e poi si fermava ad osservare Remus.

Accanto a lui, in silenzio, stava un altro giovane uomo, biondo e bellissimo.

“Mmmmm, vedo che buon sangue non mente” ridacchiò, osservando con che fare protettivo Sirius stesse stringendo la mano a Remus. “Mi meraviglio solo che i tuoi non ti abbiano ancora cancellato dall’albero genealogico della sala di rappresentanza a Grimmault Place… Però scommetto che sei stato diseredato eh ….Vero?”

aggiunse strizzando l’occhio al nipote.

“Beh…..cancellato non ancora, ma diseredato… i miei lo fanno in media tre volte all’anno da quando avevo solo undici anni!” disse Sirius guardando lo zio ghignare. “Oh…Il vecchio Orion si deve essere rammollito, allora….Buon per te, carissimo, perché non è carino dover schivare le maledizioni lanciate dai proprio famigliari, vero Claude?”

Il biondo assentì, sorridendo, mentre Alphard gli si avvicinava e gli cingeva i fianchi con un braccio. “Beh, il motivo per cui io sono stato cacciato e diseredato è qui accanto a me, come immagino lui sia il motivo che ha fatto subire a te lo stesso trattamento….”

“Ah!” boccheggiò allora Sirius “Anche tu quindi…?”

“Già…hai davanti il primo Black che ha partecipato ai gay pride, per rivendicare l’orgoglio gay, e…...beh, loro non l’anno presa molto bene…soprattutto dopo le mie nozze in Olanda, con Claude...senza contare il piccolo particolare che sono diventato il portavoce ufficiale dei gay inglesi e jamaicani….”

“Tu e lui….”boccheggiò Sirius

“Mmm direi di si…da dodici anni…”

“WOW” fu l’unico commento del nipote, mentre Remus guardava rapito, l’unica altra coppia gay della famiglia Black.

“Animo nipote…..io e Claude siamo qui per aiutarti….” disse poi spiccio Alphard.

“Sai, dopo lo scandalo del giornale, abbiamo contattato tua cugina Andromeda e lei ci ha detto che non te la stai passando troppo bene, perciò… eccoci qui!” disse a mo’ di spiegazione, lasciando Sirius e Remus ancora più perplessi di prima. “Adesso ti spiego…Io e Claude ormai viviamo in Jamaica, e della casa che abbiamo qui in Inghilterra non sappiamo proprio cosa farcene…Così abbiamo pensato che magari per te e lui, poteva andare bene….che ne dici?”

“Cavoli zio Al…è fantastico!”

esultò Sirius con gli occhi che gli brillavano.

“Benissimo allora, affare fatto. Adesso però devi sbrigarti a sposarti, perché io posso rimanere in Inghilterra al massimo una settimana…poi Claude deve cominciare le riprese di un nuovo film e dobbiamo andare a New York”

Solo allora Sirius e Remus riconobbero il famosissimo attore francese Claud Gerard, idolo di tutte le ragazze del Mondo Magico.

Increduli lo guardarono, mentre lui ridacchiava.

“Lo so, sullo schermo sembro più alto e feroce” bisbigliò, mentre Alphard rideva divertito “Però sono proprio io…”

“Ci scusiamo se non l’abbiamo riconosciuto subito…è che…non ci aspettavamo certo di vederla” balbettò Remus rosso in viso.

“Ok, perdonati…adesso possiamo andare dentro a mangiare qualcosa?” concluse Alphard abbracciando Claud e precedendo i ragazzi nel salone.

Intanto Martino e Julius, avevano osservato tutta la scena nascosti dietro il filodendro gigante della signora Potter.

“Ohe, Julius… ma la viulettaggine l’è cuntagiosa?”

“Non saprei Martino, caro…” rispose pacatemente il signor Potter

“una cosa è certa però… Tel lì l’è una viuletta coi fiocc!” aggiunse poi, mandando a farsi benedire la grammatica, mentre Martino ridacchiava.

****

In quelle vacanze di Natale tre matrimoni erano stati celebrati tra i ragazzi di Hogwarts:

  • Lucius e Narcissa
  • James e Lily
  • Frank e Alice
adesso mancavano solo Remus e Sirius, ma dovettero aspettare ancora un po’....ma di questo parleremo la prossima volta

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** L'esercito delle dodici scimmie....o quasi ***


L'esercito delle dodici scimmie....o quasi




Risposte alle recensioni

Per Sklupin : In questo capitolo nessuno si sposerà, ma sono certissima che lo troverai interessante. Ci sono personaggi....come dire....degni di nota, e poi.... non so, ma ho come l'impressione che Bellatrix ti piacerà.... Poi mi dirai!. PS: Aspetto con ansia il tuo aggiornamento!!!!!

Per Alohomora : Per adesso, i due promessi sposi, dovranno aspettare ancora un po' per coronare il loro sogno d'amore, e comunque temo che Il matrimonio lo voglia organizzare Walburga... ma non ne sono certa.... Intanto goditi un capitolo un po' diverso dagli altri....Dopo tanto amore un po' di 'terrore' non dovrebbe stonare...Che ne dici?

Adesso, ragazze, dedico tutto a voi due il nuovo capitolo....

Buona lettura!!!!

***********************************************

Voldemort era letteralmente inferocito.

Ma come?

quei ragazzi così promettenti si erano rivelati una vera ’FETECCHIA’!!!!!.

Erano imbranati, viziati, tonti….peggio dei loro genitori!

E lui che credeva di risollevare le sorti del suo ‘scassatissimo ’ esercito!...

Era solo un mese che i ragazzi erano stati marchiati e avevano già dimostrato di essere:

  • Inaffidabili
  • fifoni
  • testardi
  • e avere una pessima mira

Agli allenamenti del lunedì sera, per poco, Tiger, non gli inceneriva la palandrana. Mc Nair, cercando di cruciare Rabastan Lestrange, aveva mandato al San Mungo suo zio, il conte Augustus Rookwood, con i capelli inceneriti e tre costole rotte. Non parliamo di Amycus Carrow, che, offeso per un commento salace di Nott sulle grazie della sorella, lo aveva trasformato in un rospo.... che poi c’erano volute tre ore per farlo ritornare normale, e, ancora adesso, ogni tanto, gracidava

…Bella roba davvero!...

Mangiamorte da Oratorio erano quelli!

altro che ‘Esercito Oscuro’….sembravano ‘l’armata Brancaleone!’

E il giovane Black…. come cavolo lo avevano chiamato quel povero diavolo?...beh, insomma il figlio di Orion……

Un fighetto, tutto griffato e ingellato, che ogni volta che lanciava un incantesimo buono, pretendeva tre baci dalla spogliarellista, che già che era marchiata, la tenevano in squadra come mascotte.

Così non si poteva andare avanti!

Serietà ci voleve!

Sacrificio….dedizione… perseveranza….

ma con quelli? Seeeee….

Manco con la pazienza e la costanza di un monaco Tibetano avrebbe ottenuto qualcosa da loro!

L’unica che sembrava sveglia era la morettina, lì….quella con il balcone rinforzato…....l’altra Black.

Lanciava delle bellissime ‘ imperius’

L’unico difetto era che le lanciava su Severus per poi imboscarsi, con lui, in ogni anfratto.

Era una vera scostumata e quel povero ragazzo era ormai al lumicino!

No, no no….così non andava proprio!

“Basta…fermi tutti!” gridò l’uomo.

“Si capo” gridarono i ragazzi in coro.

“Lucius….ti pare quello il modo di lanciare un Avadakedavra?.... il manichino di prova non si è nemmeno spostato!!!!” tuonò agitatissimo Voldemort.

“M-mi scusi…è che…... beh.... Ogni volta che faccio così con la bacchetta…” e nel mostrare il gesto per poco non orbò Rodolphus “ mi si scompigliano tutti i capelli…..”

Il signore oscuro lo incenerì con lo sguardo.

“E tu legali, DEFICIENTE!” ringhiò, prima di passare a Nott.

“Annibal…. Come sarebbe a dire ‘ incerneriamus?’…Non lo vedi che hai fatto saltare la zip al tuo compagno??? ’Incarceramus’ è l’incantesimo giusto per imprigionare il nemico!!! BESTIA che non sei altro……e tu Bellatrix…giù le mani da Severus e venite fuori da quei tendoni….SUBITO!!!!

“UFFA!” fu il commento della ragazza, che, incrociando le braccia al generoso petto, mise il broncio.

Intanto Voldemort aveva ripreso a berciare.

“Mi vergogno di voi! I virgulti della crema del mondo Magico, che non sanno neppure duellare come si deve… Siete una delusione!!!

I ragazzi abbassarono il capo, mentre il Lord continuava la tiritera su quanto avesse scommesso su di loro e quanti sacrifici avessero fatto i loro genitori, per crescerli ed educarli ad essere degli eroi….

“Crescerci ed educarci, poi………parliamone!” pensò Lestrange junior, che era stato affidato alla baby sitter, due minuti dopo la nascita, perché sua madre, la supermanager in carriera Letizia Grunding in Lestrange, aveva da fare ……

In quella, Lord Voldemort gli appioppò uno scapaccione sul collo….. “Delinquente….non si giudica così la propria mamma!” lo redarguì aspramente.

“Accidenti…” pensò il ragazzo massaggiandosi “Mi ero dimenticato che il capo è un ‘legilimens.

“Adesso andate tutti a casa a meditare…ci rivedremo qui fra tre giorni… alle 20.00 e guai a chi sgarra di un secondo!!!!”

I ragazzi si smaterializzarono all’istante, ben felici di andarsene da quel calvario.

L’unica che rimase fu Bellatrix.

“Oscuroooo.....” gli disse picchiettandogli su una spalla con un dito, “Secondo me, io so cosa le serve….”

L’uomo la guardò un po’ preoccupato.

Oddio, bella era bella, ma aveva una verve che…... Insomma lui era un uomo di una certa età….... e poi.... Mica poteva ridursi come quel Piton!.... ma grazie la cielo, la donna voleva solo dargli un suggerimento per il suo esercito.

“Io penso di poter aiutare i nostri ragazzi a recuperare quella vitalità e quella grinta che, lei, aveva tanto ammirato quella sera….” Disse suadente.

“E in che modo?” chiese il lord, sospettoso.

“Lasci fare a me….e non si preoccupi di nulla……penso io a tutto!!…… Però, per fare questo ho bisogno dell’aiuto del mio fido Severus…… per mooooolto tempo…”

L’uomo la guardò malissimo, poi, però, pensò che se la cosa funzionava, valeva ben la pena di sacrificare un ‘mocciosus’…………

“Vabbe’ tu mostrami il rimedio e io poi……vedrò di esentare te e lui dagli allenamenti”, promise.

“Grazie zio Voldy” disse tutta giuliva la ragazza, schioccandogli un bacetto sulla guancia ed andandosene ancheggiando.

La perfida Black aveva un piano:

Il Prozaccone aveva delle doti e dei difetti…per creare il Viagra aveva tenuto solo le ‘doti’…… i difetti, però, potevano tornare utili per incattivire un po’ quella banda di disperati….

Quella sera, nei sotterranei del castello dei Black, la ragazza cominciò a trafficare con alambicchi e provette, così, venne fuori il ‘Grintosone’, una pozione che con poche gocce rendeva impavide ed aggressive le persone.

Praticamente aveva scisso il Prozaccone in due, e in un solo momento aveva distillato sia il Grintosone che il Viagra.

****

Mancavano pochi minuto alle 20.30, e Lord Voldemort già ribolliva di rabbia.

Mezz’ora!!! Ancora in ritardo……tutti!!!! Che vergogna!!!!

Solo Bellatrix e Severus, che aveva un aspetto più cadaverico che mai, erano giunti da lui alle 20.00.

“Stai tranquillo zietto…” mormorò la ragazza, ricevendo in cambio un’occhiata fulminante.

“BELLATRIX!!!!Cosa sono queste confidenze……Io sono Lord Voldemort, per te e per tutti!”

“Uhhh… come la fai lunga…. Sei più lagnoso di mio zio Orion…… Anzi, peggio……Sei più noioso della zietta Walburga!” rispose lei, alzando le spalle.

“Come osi?” gridò inviperito il signore oscuro, mentre ricordava quell’arpia di donna, che ogni volta che andava al castello pretendeva si mettesse le pattine!.

In quel mentre una ciurma di ragazzetti vocianti fecero irruzione nella sala.

“Buonaseeeeera….”

dissero tutti allegri, mentre Voldemort li inceneriva con lo sguardo.

“Eccoci qua….”

“Ragazzi……lo zio Voldy ci ha offerto un happy hour, prima degli allenamenti…” chiocciò felice Bella, distribuendo bacetti a destra e a manca, in tipico stile ‘ragazza in’.

“O Benone……si mangia!” Commentò Tiger, mentre con Goyle si tuffava sui salatini.

“Assaggiate il ponch…….merita veramente…” raccomandò caldamente la Black, riempiendo bicchieri su bicchieri.

Tempo una decina di minuti e i ragazzi si trasformarono in belve scatenate, assetate di sangue.

Dopo due fantastiche ore, in cui Voldi aveva visto realizzarsi i suoi sogni più inconfessabili, i ragazzi, non paghi di aver distrutto mezza palestra di allenamento, pretesero di organizzare una caccia la babbano, e quella notte gli avventori dell’osteria il ‘Gatto Mammone’, tutti ubriaconi di mestiere, ebbero delle amare sorprese.

Il giorno dopo, infatti, la ‘Gazzetta del Profeta’ titolava: “Aguato nella notte. Venti babbani ricoverati al San Mungo.”

Era la prima vera impresa dei Mangiamorte.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Questo matrimonio non s'ha da fare ***


Questo matrimonio non s'ha da fare




Risposte alle recensioni

buona giornata carissime lettrici, è sempre un piacere scambiare quattro chiacchiere con voi....

Per Thaleron: Si, le nuove leve dell'esercito Oscuro, sono un po' una schifezza, ma Bellatrix ci sta lavorando...mi pare una buona garanzia!

Per Niki: Grazie Niki e non preoccuparti...Io aggiorno veloce perchè sono iperattiva-schizzata-sclerata-pazza, quindi devo sempre fare qualcosa, ma tu leggimi pure con comodo...Mi fa piacere comunque!!!!

Per Sklupin: Grazie dei complimenti, sei sempre carinissima, e per gli errorini....beh, vedrò di stare più attenta...se ci riesco...

Per Alohomora, : Mmmmm, però....Voldy e Bella insieme?....ci penserò, ma poi Sevvie con chi lo piazzo????? Aspetto un aiutino....

Ora ragazze dedico tutto a voi il nuovo capitolo

Buona lettura!!!!

***************************

L’impresa dei Mangiamorte non era passata inosservata e i genitori di Regulus Black erano in fermento.

Il ragazzo, che negli scontri aveva riportato un paio di fratture alle costole e lividi ed escoriazioni multiple, non si dava troppo pensiero. Grazie al ‘ Grintosone’ che lasciava, come effetto collaterale, una buona dose di spavalderia, si sentiva euforico e strafigo.

Voldemort, che non finiva più di elogiarli, aveva fatto arrivare, apposta per loro, delle divise S-T-R-A-T-O-S-F-E-R-I-C-H-E-!!!!!

Lo stilista Gay Mattiolo in persona le aveva disegnate…. E dico poco!

Il tessuto era nero come la notte, con una leggera luminescenza, dovuta a una fibra speciale, comodo ed elastico. Le spalle della giacca, leggermente imbottite, davano a tutti loro adolescenti, con fisici o allampanati o decisamente strabordanti (vedi Tiger e Goyle) un aspetto maschio e adulto. Completava la mise un cinturone in cuoio nero come gli stivali ed un mantello di pelle di drago, altrettanto scuro. Insomma….una 'figata!'

E non parliamo poi delle maschere…. di un metallo duttile e non freddo, che si adattava al viso come una seconda pelle, dando quell’aspetto, feroce e misterioso, che, secondo Reg, distingueva il vero assassino nobile.

Naturalmente anche gli altri erano d’accordo con lui, e, insieme,si autoalimentavano la loro eccitazione per le bravate che compivano.

Così, alla decima spedizione punitiva contro i babbani, i coniugi Black si erano trovati, in una limpida mattina di marzo, ad affrontare una certa discussione, riguardante il loro secondogenito, che mai, prima d’allora aveva creato problemi.

Erano nel salottino della colazione. Black beveva il caffè leggendo il ‘Sole 24 ore’, mentre lady Walburga sfogliava distrattamente la ‘Gazzetta del Profeta’.

In prima pagina si parlava dell’ennesima caccia al babbano, inscenata la notte prima a Londra.

Nonostante, il giornalista, non conoscesse i nomi dei neri assalitori che avevano compiuto un raid punitivo in una taverna della Londra babbana, i due coniugi sapevano bene di chi si trattava……

“Orion caro…. Hai provato a parlare con il nostro ragazzo, per quel suo ….piccolissimo problema…?”

“Certamente, cara….”

“Allora?...” chiese ansiosa la lady

“Si è messo a ridere e, poi, mi ha detto che lui farà vedere a tutto il Mondo Magico di che pasta sono fatti i purosangue….”

“ Orion….tesoro….Penso che il nostro ragazzo abbia, come dire….bisogno di cambiare aria….compagnie…”

“Lo so, Wally….ma Alphard è stato chiaro….Ci aiuterà con Regulus, SOLO, a nozze avvenute…. E quell’impiastro di Sirius non sta ancora bene….”

In effetti, Remus e Sirius, avrebbero dovuto coronare il loro sogno d’amore entro la fine delle vacanze Natalizie, ma una serie di curiose coincidenze aveva messo fuori uso l’erede dei Black ,per un bel po’ di tempo, e ancora adesso il ragazzo ne portava le conseguenze...

La prima data, per le nozze, doveva essere il sei di gennaio. Una cerimonia intima, senza tanti fronzoli, proprio come desiderava Remus.

Walburga si era messa in moto, per creare, dentro ‘Villa Black’, il luogo ideale per il lieto evento, ma, una settimana prima delle nozze, Sirius si era svegliato nel cuore della notte sudato e dolorante.

“Remi….” Aveva sospirato il povero infermo “Amorino mio……Credo di stare per morire…”

Il povero Remus, già un filino apprensivo di suo, quasi si era preso un infarto a quelle accorate parole.

“Sirius….dimmi….cosa ti senti?” aveva mormorato, bianco come un cencio, precipitandosi a tastargli il polso.

“Mah….mi sento bollente e……ho freddo!”

“Tesorino….credo che tu abbia la febbre alta” aveva detto il licantropo, cominciando a vestirsi, per andare a chiamare la Chips.

“Nooooo…dove vai?...mi lascerai mica qui da solo ad esalare l’ultimo respiro, eh?” aveva rantolato Sirius, con fare melodrammatico.

A quel punto Remus si era veramente preoccupato.

“Sis….ma cosa dici” aveva ansimato, risedendosi sul letto e abbracciando forte forte il compagno.

“Sto malissimissimo Remino mio….non mi lasciare…” e così dicendo Sirius si era rannicchiato tra le sue braccia.

A quel punto Remus aveva chiamato James e Peter, e, mentre lui continuava a coccolare l’infermo gemente, li aveva spediti con urgenza in infermeria.

La medimaga arrivò in un baleno, perché quando si trattava dei Malandrini non era mai tranquilla. Dopo aver visitato Sirius, che pareva moribondo, aveva alzato gli occhi al cielo ed aveva esclamato:

“Insomma, signor Black……quante storie per un po’ di varicella!”

“V-VARICELLA”

Aveva boccheggiato il ragazzo.

“Si, solo un caso di varicella magica…niente di mortale…Basteranno un paio di settimane in isolamento e un’altra perché vadano via le croste, poi lei sarà come nuovo.”

“ISOLAMENTO!!!” dissero in coro Remus e Sirius, sgomenti.

“Certamente….La varicella è molto contagiosa......Senza parlare del fatto che Remus è in stato interessante, quindi è meglio evitare il contagio.

“Io ho già avuto la varicella….anche se era del tipo babbano…..”

“Babbano o magico il virus è lo stesso…. Se tu l’hai già avuta sei a posto.” Sentenziò la donna, “però lui viene con me in infermeria!”

“No…..la prego” mugolò Sirius,con intonazione da ‘Mario Merola’in ‘ Nun ce sarrà dimane’ , facendo stringere il cuore a Remus.

“Davvero madame, lo lasci qui…..Lo curerò io…” la supplicò il giovane, mentre Sirius faceva gli occhioni da cucciolo.

“James, Peter, voi avete avuto la varicella?” chiese la donna, un po’ titubante.

“Io si” disse Peter mentre James fece cenno negativo con i capo.

“Allora bisognerà che il signor Black venga in infermeria….”

“Potrei spostarmi io, magari vado in camera con Frank, Kingsley e Albert….” Propose James, cercando di evitare le ire del Black, che lo stava guardando malissimo.

“Per favooooore….” La pregarono Remus e Sirius.

“No, ragazzi…. E’ meglio che tu, Sirius, venga in infermeria…. Magari potremo farci accompagnare anche da Remus……Giusto perché ti ambienti…” disse con dolcezza la donna, al ragazzo malato che, affranto, si era gettato a peso morto sul cuscino.

Sirius fu alloggiato in una piccola stanza, che serviva per i malati infettivi e Remus, quella notte, rimase a vegliarlo, seduto su una scomoda poltroncina.

Il ragazzo febbricitante era una lagna continua, e il compagno, con infinita pazienza, continuava a coccolarlo.

“Remiiii….mi fa prurito tutto….”

“Sirius, non puoi grattarti….se stai buono ti spalmo l’unguento rinfrescante….”

“Reeeemiiii….è freddo!”

“Amore…è un unguento rinfrescante….certo che è freddo”

“Ma io…BRRRRRR…sto congelando!”

“Su, vieni qua che ti abbraccio….così ti scalderai”

“Reeeemiiii….mi fai le coccoline…..”

“Va bene tesorino……ma adesso dormi….”

“Reeeemiiiii”

****

Solo verso mattina, finalmente, Sirius si era assopito,ma a quell'ora, Remus, era dovuto andare a scuola.

Naturalmente era a pezzi e fece un’enorme fatica a seguire le lezioni.

Appena finita l’ultima ora del mattino, prima ancora di andare in mensa, Remus si era precipitato dal suo Sirius, immaginando le tragedie che poteva aver fatto in sua assenza.

Entrando in camera di Sirius, per prima cosa, aveva notato Madame Chips, furente, in piedi vicino al letto, con le mani sui fianchi, mentre un elfo cercava di far ingoiare una medicina al giovane Black, che si era rintanato sotto le lenzuola con il cuscino sulla testa.

“Signor Black…si vergogni!” sbraitò la donna, mentre gli occhi lampeggiavano d’ira “tutte queste storie per una innocua pozione….”

“Innocua un cavolo….Sicuramente sarà una brodaglia disgustosa e puzzolente!” mugugnò dal suo nascondiglio il ragazzo.

“Sirius…..amore……Cosa c’è?” la dolce voce di Remus, come per magia, ebbe il potere di stanare il ribelle.

“Reeeeemiiiiii…lei è cattiva……mi vuole avvelenare!” disse convinto il ragazzo,riemergendo, tutto arruffato, dal groviglio di lenzuola.

“Angelo mio, cosa dici?…… lei non ti vuole avvelenare..…se mai ti vuole guarire… Sei veramente buffo, con tutto il viso a pois, sai?……e dubito che potrai sposarti in queste condizioni!!!….”

Il giovane lord spalancò gli occhi “Cavolo…è vero!...Mica posso presentarmi al matrimonio sfigurato….Elfo spicciati…..la pozione!” e in un nanosecondo Sirius ingoiò la medicina, facendo smorfie a più non posso.

“Bravo, amore mio…” disse quieto Remus, mentre madame Chips alzava gli occhi al cielo, pensando che Sirius era un bambino più piccolo della figlia in arrivo.

“Adesso che hai preso la medicina, vieni qua da me” disse dolcemente il licantropo, allargando le braccia e Sirius vi si gettò felice.

****

Sicuramente curare Sirius non era una cosa facile. Il ragazzo, non essendo mai stato malato, non riusciva ad adattarsi alla scomodità di avere febbre, prurito e male alle ossa; in più, da Remus, pretendeva l’impossibile, approfittando in maniera totale della sua pazienza e del suo amore.

Fino a che aveva avuto la febbre alta, aveva costretto Remus a tenerlo abbracciato, per riscaldarlo e coccolarlo, perché, si era convinto, che senza il suo Remi sarebbe morto, e guai se il licantropo si muoveva dal letto, anche mentre dormiva, perché subito si svegliava e cercava di alzarsi pure lui.

Appena la febbre era scesa aveva cominciato a fare i capricci. Non voleva le medicine, non voleva mangiare, chiamava il compagno ogni cinque minuti, perché non voleva rimanere in camera da solo, e spesso, l’elfo inserviente, era dovuto andare a scuola e chiedere che lasciassero venire Remus in infermeria, perché Black minacciava di fuggire dalla stanza d’isolamento.

Nonostante la voglia di defenestrarlo che Remus aveva provato in quelle tre settimane, era sempre stato di una dolcezza e di una disponibilità meravigliose, verso il suo capricciosissimo compagno, e anche madame Chips gli era stata grata.

Sirius, si era sentito molto amato, nonostante le occhiate assassine della medimaga, e un pochino, si era tranquillizzato, rompendo a mille lo stesso, ma almeno non cercando più di fuggire dall’isolamento.

Dopo la varicella, che aveva messo ko il futuro sposo fino agli inizi di febbraio, Sirius pareva stesse riprendendosi, e lui e Remus, stavano decidendo un’altra data per il matrimonio, quando, in una partita di quidditch, la scopa di James era impazzita.

Il magico veicolo aveva cominciato ad impennarsi e a strattonare, disarcionando il suo padrone e scaraventandolo, da un altezza di dieci metri, sopra a Sirius,seduto in tribuna con il suo Remi.

Il ragazzo si era salvato solo grazie all’intervento rapidissimo di Remus.

Infatti, Lupin, con un rapido sortilegio, aveva fatto apparire un morbido materasso, che aveva protetto dall’urto sia il compagno che l’amico, anche se entrambi avevano riportato qualche ferita giudicata guaribile in una settimana.

Dopo l’incidente al campo da quidditch erano seguiti:

  • un avvelenamento da cibi avariati (sette giorni di degenza)
  • una crisi di orticaria allergica (dieci giorni di degenza)
  • l’assalto di uno schiopodo, finito chissà come nella doccia (sette giorni di degenza)
  • lo scoppio di un calderone di pozione che aveva tinto permanentemente i capelli del giovane Black di azzurro.(Un mese di shampoo tre volte al dì)

Come sequela di sfighe, non c’era male, meditava Remus,che aveva cominciato a sospettare un complotto di ignoti, contro il suo amoruccio.

Nel frattempo, i genitori del nobile rampollo, preoccupatissimi per le mancate nozze e per il pericolo mangiamorte, stavano ricoprendo il figliolo di portafortuna, per poterlo aiutare a guarire più in fretta.

Così, il povero Sirius, era costretto a girare con una collana di cornetti rossi appesi al collo, una manciata di sale nella tasca destra dei calzoni, un rametto di ginepro infilato nei capelli , tipo piuma indiana e una sequela di piccole pietre con sopra l’emblema di stregoni e guaritori un po’ ovunque, compresi negli stivali, e questo lo costringeva a camminare zoppo.

Intanto il tempo passava, e Sirius era sempre in infermeria, per la disperazione di madame Chips, che meditava di lasciare Hogwarts e di andare, come missionaria, in Africa. Regulus, tutto grintoso, continuava a combinare guai e Wally ed Orion strappavano i capelli agli elfi dall’apprensione (Non potevano mica strapparsi i loro …erano dei Black!).

****

Erano i primi giorni di aprile quando, la famiglia Black, dopo aver assistito personalmente ad un'azione dei Mangiamorte, decisero di spedire SUBITO il secondogenito all’estero.

Supplicando e pregando, avevano convinto Alphard a soprassedere alla regola del " prima il matrimonio e poi gli aiuti", ed erano riusciti a convincerlo a prendere con se Reg. Wally, per ingraziarselo, aveva rammendato lo strappo sull’arazzo di famiglia, in corrispondenza del nome di Alphard, ricamandoci sopra il viso del cognato e anche quello di Claud.

Orion aveva preso la tessera dell’arci gay, facendo tesserare anche Cygnus, Remus e Sirius, nonché James, Peter e Regulus.

Rabbonito il rinnegato di famiglia, i due sposi, misero in atto la finta morte di Regulus.

Su tutti i giornali del Mondo Magico e non, visto che ovunque la famiglia plurimiliardaria era ben conosciuta,comparve l’articolo sulla prematura scomparsa del secondogenito Black, a causa di una disgrazia.

Stando alla stampa, il ragazzo era perito, in un incidente, nella tenuta di campagna dello zio Jupiter Black, dove stava trascorrendo il week end.

I giornali così titolavano la notizia: Morto il secondogenito di Orion Black, il Re delle Banche.

Dopo un lunghissimo articolo, che parlava del ragazzo, ma soprattutto della famiglia Black, il giornale riportava la data del funerale, che si sarebbe tenuto nella giornata di sabato 19 marzo,nella cappella di famiglia, in forma strettamente privata.

I genitori, distrutti dal dolore, hanno chiesto di rispettare questo loro desiderio. era scritto in fondo alla pagina, per evitare curiosi e fotografi.

In realtà, infatti, Regulus stava benissimo, e la bara tumulata nella cappella di famiglia era vuota. Wally e Orion, piangevano si, calde lacrime, ma di sollievo, visto che, come promesso, Alphard aveva aiutato il nipote ad espatriare in Jamaica, fornendogli documenti falsi e ospitandolo nella sua dimora.

Convincere il ragazzo non era stato facile, però.

Orion, che con le buone non era riuscito ad ottenere nulla, decise di passare alle maniere forti, e così lo mise sotto Imperius.

Nonostante la maledizione senza perdono, il giovane virgulto di pura razza magica, pretese di portarsi appresso, tutti i suoi cinquemila abiti griffati, la sua collezione di LP rock e la spogliarellista, ormai sua compagna fissa, che felice lo seguì nel paese del reggae.

Orion e Walburga, allibiti, si stavano, intanto, chiedendo dove avessero sbagliato, per ritrovarsi con un figlio gay e l’altro così depravato da innamorarsi di una babbana di dubbi costumi, ma non sapevano darsi una risposta

****

Intanto le indagini di Remus, avevano portato ad una conclusione. La sfiga di Sirius non era casuale….

Così, Naomi Watson, Cinzia Fareman, Linda Jung, Vanessa Briatore e molte altre ragazze, vennero smascherate ed additate alla pubblica vergogna, in un caldo pomeriggio di sole…. Il come, però, lo vedremo alla prossima puntata….

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Il fans club ‘Sirius Forever’ ***


Il fans club ‘Sirius Forever’




Risposte alle recensioni

Ciao a tutte mie carissime lettrici, eccoci qua anche oggi per il nostro appuntamento con le recensioni. Anzitutto grazie!!!! siete state in sei a recensire questo capitolo, e io ne sono molto felice. Adesso via con le risposte:

Per MEISSA_S: Ebbene si, cara Meissa, Sirius è uno di quegli uomini, forti e spavaldi nella vita, ma che quando sono malati....Dio ce ne scampi e liberi!!!! (Comunque, più o meno, tutti i maschietti da malati sono una spina nel fianco). Regulus ci regalerà ancora sue notizie, anche se da lontano, e Voldy continuerà a girare in pattine e a sacramentare per le mirabolanti imprese dei suoi mangiamorte....non ti voglio svelare altro.....

Per Thaleron : Abbi fede Thaleron, prima o poi i due si sposeranno, ma per adesso è così divertente farli un po' tribolare....XDDDDD. Comunque dopo questo capitolo Sirius avrà un prodigioso miglioramento nelle sue condizioni di salute.... garantisco!

Per Sklupin : Grazie Sklupin, se sono stata più attenta è tutto merito tuo! continua a supervisionare ti prego, e...beh, naturalmente a leggere anche per divertimento!! Alla prossima!!!!

Per Niki : in questo capitolo, cara Niki, scopriremo chi è che vuole così male a Sirius, e speriamo che dopo le cose si sistemino un po'....James & c.o. hanno ricevuto la tessere dell'arci gay come regalo di Natale, un po' in ritardo, da Alphard in persona. Non si sono sentiti di essere scurrili con un personaggio carino e gentile come lui (ti ho detto che è campione di lotta libera?) e così se la sono tenuta, anche se ben nascosta!!!

Per LMP : Si, Sirius è una vera piaga sociale, quando è malato, e purtroppo per lui (e per Remus) in questi due cap. lo è stato spesso.... Spero che anche questo capitolo ti piacerà, ma comunque sia dei mangiamorte che del caro zio Voldy sentirai parlare ancora....promesso!

Per Alohomora, : Grazie Alohomora, sei sempre carinissima! Devo dirti che Jupiter è un nome molto usato nella famiglia Black, come Saturnino e Marsh, infatti l'omonima cioccolata è stata creata da uno dei pozionisti Black ,ma come sempre, la perfida Rowling non ce lo ha detto!....

Adesso, come sempre vi dedico il capitolo, e lo dedico anche ai sedici che mi hanno aggiunto ai preferiti...Wow sedici...siamo in crescita!!!!

Prima di lasciarvi alla lettura, però, devo dirvi una cosa.... Domani parto per le vacanze. Lo so che normalmente non si fanno in questo periodo, ma a me le hanno date così...perciò ci risentiremo tra poco più di una settimana. Arrivederci!!!!

**********************************

Sirius era sempre stato considerato bellissimo.

Fin dalla più tenera età, gli bastava sgranare gli occhioni grigi e sorridere, per ottenere tutto quello che voleva. Era sempre stato il più carino della scuola materna magica e poi delle scuole elementari. Le bambine lo adoravano e per lui erano sempre disposte a tutto, dal dividere la merenda al fargli copiare i compiti.

Arrivato ad Hogwarts, in un paio di anni, era diventato il ragazzo più popolare del castello.

Le ragazza impazzivano per lui, e non solo le coetanee.

Il primo bacio lo aveva dato al Ballo di Primavera del suo primo anno e la ragazza era una quindicenne di Corvonero.

Per i primi cinque anni, nonostante avesse capito già da tempo che nel suo cuore c’era solo un ragazzo, il suo Remi, aveva continuato a cambiare fidanzata al ritmo di una alla settimana, poi, finalmente, in una notte stellata del quinto anno, aveva trovato il coraggio di dichiararsi all’amico e, inaspettatamente, aveva scoperto che anche l’altro ragazzo provava per lui i suoi stessi sentimenti.

Da allora non si erano più staccati uno dall’altro, ma, visto che la loro relazione era segreta, le ragazze pensavano che lui, ormai grande, non frequentasse più delle studentesse delle superiori.

Tutte loro lo immaginavano con bellissime universitarie e perciò, scoprire che in realtà il loro idolo era gay e stava per sposare il suo compagno di classe Remus Lupin, era stato un grosso colpo.

Soprattutto per il suo personale fans club, fondato da Naomi Watson, che ne era la presidentessa, e che al momento comprendeva ben 150 iscritte.

Alla riunione settimanale, che si teneva nell’aula di divinazione ogni domenica sera, Cinzia Fareman, l’addetta al servizio di raccolta gossip sul loro idolo, aveva portato il giornale, fresco di stampa, su cui campeggiava la foto di Sirius e Remus che si baciavano.

Le ragazze, inorridite, avevano gridato allo scandalo, passandosi la rivista l’un l’altra.

Molte di loro avevano avvallato la teoria del fotomontaggio, mentre, una parte del gruppo, si schierava a favore dell’idea che fosse l’ennesimo scherzo dei Malandrini. Solo un esiguo gruppetto aveva sospettato che ci fosse un fondo di verità, ma se lo era tenuto per se.

La settimana dopo, però,vedere il loro idolo che passeggiava tranquillamente per i corridoi, mano nella mano, con il suo compagno le aveva fatte cadere in depressione.

Bisognava correre ai ripari, e in fretta anche!

Le ragazze si riunirono e cercarono di escogitare il modo di far lasciare i due innamorati.

I piani proposti, erano vari e pittoreschi. Si andava dall’eliminazione fisica di Lupin al sabotaggio chimico della sua virilità, tramite pozioni ‘altamente invalidanti’.

Cinzia, però, aveva smontato i loro progetti sul nascere, portando alla riunione, una notizia bomba.

Remus era incinto!

La ragazza, giurava e spergiurava che fosse tutto vero. Aveva appreso la cosa, origliando una strana conversazione tra Lily e Alice, nella sala comune di Grifondoro, tre sere prima.

Tra uno svenimento e l’altro, mentre il gruppo si scioglieva in lacrime, le ragazze capirono che Lupin era diventato intoccabile.

Cioè, va bene essere incavolate con lui, gli aveva rubato l’oggetto dei loro desideri….ma da lì a fare del male ad un’innocente creatura che ancora doveva nascere…. Ce ne passava!

Così Naomi mise ai voti l’idea di prendersela con il fedifrago, traditore, impostore... alias Sirius Black.

La mozione passò con 97 voti contro 33, visto che venti persone si erano astenute, alcune perché ancora prive di sensi, altre perché rinunciare all’idea di uccidere Lupin era uno sforzo troppo grosso.

Si formarono, allora, delle squadre d’attacco, formate da alcuni degli elementi più ferventi, del gruppo. Naomi Watson, Cinzia Fareman, Linda Jung e Vanessa Briatore erano i capisquadra ed ogni gruppo aveva un piano da portare a termine…. Di qui dunque le malattie e gli strani incidenti….

La varicella magica era stata un’idea della Briatore, che a casa aveva tre sorelline più piccole, tutte malate di quel virus. Al rientro da un week end in famiglia si era portata alcuni indumenti usati dalle bimbe e, di nascosto, lei e alcune delle amiche del suo plotone d’esecuzione, li avevano strofinati ben bene sugli abiti di Sirius, entrando negli spogliatoi maschili della palestra, un giorno in cui i Grifoni avevano ginnastica e potenziando i virus con un incantesimo di ‘engorgio’.

Erano bastati tre giorni e la missione aveva dato i suoi risultati.

“Vanessa chiama Naomi…. Vanessa chiama Naomi…rispondi…passo”

stava dicendo al suo specchio walkie e talkie la Briatore, nascosta dietro il filodendro nel corridoio dell’infermeria.

“Eccomi Vanessa……parla pure……passo…” rispose Naomi, dalla sua camerata.

“Lupin è appena uscito dall’aula d’incantesimi e si è precipitato subito in infermeria. Io l’ho seguito e adesso sono arrivati anche James e Peter. Parlottavano tra di loro della nottataccia che avevano fatto per colpa di Sirius, e poi la Chips, è comparsa sulla porta ed ha allontanato Potter perché rischia il contagio….Direi che il piano è andato a buon fine…Sirius si è beccato la varicella e per tre settimane è fuori uso…Niente matrimonio quindi!...”

“Ottimo, Vanny cara……Missione egregiamente compiuta!...Adesso avviso le altre, via gufo. Ci vediamo stasera all’aula di divinazione per festeggiare….passo e chiudo!”.

Quella sera, il gruppo di Vanessa, venne osannato e festeggiato, mentre lo champagne correva a fiumi e le tartine al caviale e salmone andavano a ruba.

Il povero Sirius si stava ancora rimettendo in sesto dalla varicella quando le ragazze sentirono ancora parlare di matrimonio….Questa volta la notizia la portò Anastasia Kandinsky, una serpeverde che condivideva la camera con Bellatrix.

“L’ho sentita brontolare con sua sorella….Diceva che per San Valentino aveva altro da fare lei, che partecipare al matrimonio di quelle due mammolette….”

“Ha detto proprio cosìììììì?” chiesero raccapricciate le ragazze, in coro.

“Certo…La mattina del 14 febbraio, un sabato, i due ragazzi si uniranno in matrimonio a Villa Black.”

“Dobbiamo intervenire….” Decretò Naomi, “Linda….direi che questa volta tocca a te!”

“Certo capo…con piacere!” replicò la bionda capitano delle cheerlady di Serpeverde. Da qui l’incidente alla scopa di James.

Mentre le ragazze sostenitrici del gruppo di Serpeverde, facevano un balletto in onore del punto segnato da Malfoy, Linda, Sabrina e Marissa, avevano lanciato una maledizione congiunta alla scopa di Potter, grazie alle loro bacchette, nascoste nei pon pon.

Sirius, in quel frangente, aveva rischiato grosso, ma se l’era cavata grazie al suo Remi, con solo tre costole rotte, una spalla slogata e varie escoriazioni.

Naturalmente, Lupin, per ripagarlo di tutta quella sofferenza, lo aveva coccolato così tanto, che alla fine, al giovane lord, non era neppure dispiaciuta troppo, questa nuova degenza in infermeria, anche se madame Chips, al termine del ricovero, aveva una ciocca di capelli bianchi in più.

Anche quel successo venne degnamente festeggiato con un party, così pure la tossinfezione alimentare che, dieci giorni dopo, aveva ricondotto al nosocomio il povero ed ormai provato Sirius Black.

Madame Chips, satura delle continue scenate del giovane titolato, ogni volta che il suo compagno doveva andarsene, perché finito l’orario di visita, aveva acconsentito, già da tempo a lasciarli insieme, e Lupin veniva, ormai, ricoverato in infermeria insieme a Sirius. Infatti, secondo la maga, era più etico e meno pericoloso avere Remus, che quietava quella testa calda del suo compagno, che dover stare in allerta tutta la notte per evitare le fughe di Black.

Tanto ormai il danno era già stato fatto, e la bambina era già in arrivo….

Quella notte, mentre il povero Sirius, sfinito, dormiva tra le braccia del suo compagno, dopo un giorno passato completamente alla toilette, Remus pensava.

In sette anni di scuola Sirius era finito altre volte in infermeria, soprattutto per curare contusioni o ferite dovute alla sua sventatezza, ma mai con una tale frequenza. Anzi, prima di quell’anno, non aveva mai trascorso una nottata da madame Chips.

Era lui il ragazzo gracilino e malaticcio.

Il suo compagno era forte come una roccia… eppure, adesso, pareva stesse pagando il conto di sette anni di salute ferrea.

C’era qualcosa che non quadrava, se lo sentiva nelle ossa, e un licantropo non sbagliava mai su queste cose….

Doveva tenere gli occhi ben aperti e vigilare sul suo tesoruccio.

Così fece, e nei giorni successivi si accorse di un certo buon umore tra le ragazze della scuola, che fino a qualche giorno prima sembravano depresse.

Un’ulteriore dimostrazione che qualcosa stava bollendo in pentola, la ebbe quando, Melissa Van Dyke, miss Hogwarts 1978 e Monica Stones, reginetta del Ballo del Ceppo di quell'anno, che mai prima d’ora gli avevano rivolto uno sguardo, passando davanti a lui sorrisero apertamente e gli chiesero notizie del suo fidanzato.

Per avere un ulteriore conferma, allora, Remus mise in atto un piano.

Chiese a Lily di confidare a Genevieve de la Croisette, che la data delle sue nozze era stata spostata al 5 di marzo.

Remi aveva scelto la tassorosso, per le sue confidenze, sapendo che era la linguaccia più pettegola della scuola.

Il suo piano era semplice, far uscire allo scoperto i colpevoli, ammesso ce ne fossero.

Naomi e compagnia, appena appreso del nuovo pericolo, si misero subito in azione, e fu così che a Sirius, una mattina di qualche giorno dopo, era esplosa la più brutta orticaria magica che nell’ultimo decennio madame Chips avesse visto.

Ancora una volta Remus e Sirius passarono una decina di giorni in infermeria, uno a lamentarsi e a sacramentare, l’altro a coccolare e consolare.

A questo punto, però, Remi era certo che ci fosse in atto un complotto contro il suo ragazzo.

Senza farne parola col povero Sirius, che i suoi, per proteggerlo, avevano riempito d’amuleti, compreso un rametto di ginepro magico, che gli spuntava tra i capelli e gli dava un’inquietante aria da Sioux, si era confidato con James, Lily e Peter, e anche loro avevano cominciato a sorvegliare chiunque si avvicinasse al giovane Black.

Ancora una volta venne fatta girare la voce che il matrimonio doveva essere celebrato da li ad una settimana. Naomi & company, appresa la triste nuova, erano entrate in agitazione.

I ragazzi avevano notato uno strano fermento tra le ragazze della scuola, ma erano varie centinaia, e tenerle d’occhio tutte era un impresa, così, tempo tre giorni, il povero Sirius si ritrovò uno schiopodo, incazzato nero, sotto la doccia.

La degenza fu breve, e il ragazzo, avvezzo ormai all’infermeria, si comportò quasi bene.

Naturalmente Remus dovette rimanere confinato con lui, ma, le cose si risolsero in fretta. Nel frattempo James, Peter e Lily, non erano rimasti con le mani in mano, e dopo vari pedinamenti, ricerche ed interrogatori, portati avanti da Lily, la più astuta dei tre, scoprirono dell’esistenza del club delle fans di Sirius.

Bisognava ora capire chi fossero le iscritte e cercare di pedinarle.

Dopo varie consultazioni tra di loro e colloqui segreti con Remus, avevano circoscritto un gruppo di ragazze, sospette.

Infatti si erano accorti che, mentre Sirius giaceva malato in infermeria, Naomi Watson e le sue più care amiche, fino a pochi giorni prima tristi e depresse, ora giravano per il castello con aria baldanzosa.

Bisognava tampinarle e scoprire di più!

La sorella minore di Cinzia, era una tassorosso del terzo anno.

A differenza della bellissima parente, lei era ancora nell’età ingrata e non la si poteva certo considerare una miss.

Aveva i brufoli, una massa di capelli crespi, stile barboncino, color carota e un apparecchio ai denti che pareva un boeing 507.

Per lei avere un ragazzo era ancora un sogno lontano, perciò fu scelta come bersaglio ideale, dai terribili Malandrini.

Peter, che non era certo Brad Pitt, ma che vestito con eleganza poteva anche fare la sua figura, specie con una di terza che non aveva mai visto un ragazzo da vicino, fu l’esca.

Nonostante le sue proteste, tra le quali la più accorata era stata “E se rimango impigliato nell’apparecchio come faccio a liberarmi?”, Remus lo mandò in missione, ricattandolo con i compiti di aritmanzia, che senza di lui Minus non era in grado di svolgere, e il ragazzò partì.

Peter fu spietato,freddo ed efficiente; la seguì, la circuì, la rincitrullì di complimenti e gentilezze fino a che, cedendo alle sue richieste, non cominciò ad uscire con lui.

A onor del vero non ci mise tanto a farla capitolare, vista la penuria di spasimanti che aveva; poi faceva molto ‘figo’ che uno di diciassette anni volesse uscire con lei, che di anni ne aveva solo quattordici, e questo, più l’invidia delle sue compagne, era stata la cosa che l’aveva più convinta.

Così, dopo un pomeriggio ad Hosgmade, e una cioccolata da madame Piediburro, Peter venne a conoscenza, del nome di tutte le iscritte al club ‘Sirius Forever’, della carica di ciascun membro di rilievo del suddetto circolo e di un altro piano diabolico in programma, per sabotare, di nuovo, le nozze di Remus e Sirius.

Purtroppo la ragazza non conosceva nei dettagli il nuovo stratagemma che, le pestifere fans, avevano ideato contro Sirius e non conosceva neppure il luogo o il giorno in cui sarebbe stato messo in atto, ma a questo avrebbero pensato i Malandrini.

Lily, James e Peter, coadiuvati da un agguerrito Remus, che solo al pensiero di un’altra degenza in infermeria con Sirius, quasi si trasformava in licantropo, anche con il sole, cominciarono ad indagare, ma Naomi e socie erano scatenate; così, nonostante le indagini svolte con perizia e acume, i Malandrini non riuscirono ad evitare il calderone esplosivo, che tinse i capelli di blù a Sirius, ma riuscirono a trovare le prove concrete che di questo misfatto fosse colpa di Naomi e Cinzia.

Il preside, messo al corrente dei fatti, provvide a fare confessare le ragazze, usando il ‘Veritaserum’, e così tutto venne scoperto.

Era il pomeriggio di sabato ventisei marzo, e finalmente i guai di Sirius ebbero fine.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Il castello di zio Alphard ***


Il castello di zio Alphard




Buon Giorno a tutte....Sono tornata! Ho passato una splendida vacanza, anche se adesso sono super raffreddata e un po' in coma dal cambio di fuso....ma va tutto alla grande....infatti eccovi un nuovo capitolino della nostra saga, tutto per voi. Ma prima.....

Risposte alle recensioni

che emozione….ben 5 recensioni alla mia storia…WOW

Per Niki : Si, le fans girls di Sirius erano ben organizzate....quasi un'associazione a delinquere....ma contro l'amore di Remus nulla potevano....ammesso fosse amore e non mera esasperazione. Peter, alla fine, non si è poi trovato malissimo con la ragazza con cui è uscito....In fondo becca talmente poco che è stato un piacevole diversivo, e poi Remi, per ricompensarlo, gli sta facendo tutti i compiti da giorni e giorni.....

Per l3l4, : che gioia sapere che i miei deliri ti portano buon umore!!!!! mi fai sentire importante...il mio ego ti ringrazia insieme a me!!! Ehhhh le ragazze del fans club di Sirius sono tipe toste, anche se decisamente schizzate e, come dici tu, solo Remus le può fermare....insieme al povero povero povero Peter....Spero che anche questo nuovo cap ti piaccia, perchè io a scriverlo mi sono divertita un casino....

Per Thaleron: Si, in effetti le ragazze del Club sono diaboliche e anche un po' oche, ma innamorarsi perdutamente di Sirius deve per forza comportare una certa dose di immaturità...Solo Reminuccio ne è esente, perchè lui è uno di quelli che devono redimere il mondo, quindi anche gli sciagurati come il suo tenerissimo Sirius. Per quanto riguarda l'estate...beh, nel diario di Naomi c'erano vari progetti per rovinare il matrimonio anche in quella stagione....

Per Alohomora, : grazie carissima...le vacanze sono andate benone...peccato siano finite! Ma sono felicissima di essere tornata e, sperando di rimettermi in forma presto dal raffreddore, conterei di farvi ancora un po' di compagnia con la mia storiella....ps: sto leggendo la tua fic e mi piace molto!

Per Sklupin, : Si, Remi ha veramente la pazienza di Giobbe!!!! e poi è così carinooooooo.... Ho corretto l'errore, spero che in questo cap non ce ne siano, ma ho la vista un po' offuscata dal raffreddore gigante che mi sono presa e la testa nel pallone....porta pazienza....Ho letto il nuovo cap della tua storia. Mi è piaciuto!!!!!

E adesso...via con il capitolo diciassettesimo dedicato tutto a voi che mi avete recensito!!!!!!

*******************************************************

Tra un incidente e l’altro si era arrivati al mese di aprile.

La primavera era scoppiata e i giardini di Hogwarts erano un tripudio di colori e profumi, l’ideale per passarvi il pomeriggio per studiare e fare i compiti.

Le gravidanze di Lily, Sissy, Alice e Remus erano arrivate al sesto mese e pareva che tutto andasse per il meglio.

Sirius,che alla tv babbana aveva scoperto il mitico programma Mork e Mindy, si divertiva moltissimo ad abbracciare il suo Remi e posargli il viso sul ventre, mentre con voce buffa diceva “Mork chiama Orson….Mork chiama Orson…rispondete prego….” La bimba che Remi aspettava, sentendo la sua voce, cominciava a muoversi e Sirius, gongolante, affermava che, sua figlia era così intelligente da riconoscere già la voce del suo papino.

Remus sorrideva a questi gesti di tenerezza, mentre James lo guardava invidioso. Il suo bambino non ci pensava neppure a scalciare se lui diceva quelle frasi.

“Amore, è solo perché, quella povera piccina, non sopporta più un padre così scemo, e scalcia per cercare di mandarlo via” diceva Lily rassicurante, mentre Sirius la guardava malissimo.

La cosa che teneva più impegnato Sirius, anziché essere studiare per i MAGO, come era per Remus e gli altri, era la ricerca di un nome adatto per la sua primogenita.

Aveva anche comperato un libro, per cercare ispirazioni, lasciando tutti di sasso, perché Sirius che entrava in una libreria, di sua spontanea volontà, era una cosa dell’altro mondo.

Il problema era che, i nomi che lui trovava, non piacevano mai al suo Remi, cosa piuttosto normale visto che li cercava sul libro”Conosciamo lo spazio”.

“Amorino….questa volta ci siamo…. Sagitta Siria Black….che ne dici?”

“No tesoro, la mia bambina avrà un nome normale….quindi niente Plutonia, Marziana, Venusia e anche Sagitta” Rispose pacato Remus.

“Ma non ti va mai bene niente….” s’imbronciò allora Sirius “Non hai voluto Antlia, non ti piaceva Persea, Pyxis non lo hai neppure tenuto in considerazione…. non trovavi carino nemmeno Antares….sei impossibile!”

Remi sorrise, e poi gli accarezzò con dolcezza il capo.

“Sirius, mio piccolo tesoro, la nostra bambina non avrà il nome di un cartone animato o di una costellazione….Si chiamerà con un nome umano, da bambina normale…. Chiaro?”

“Limpido” mormorò afflitto Sirius, ricominciando a cercare nel librone.

“Lacerta?...Carino no?”

“Sirius… vuole dire lucertola in latino…. Ti pare che potrei mai chiamare mia figlia lucertola?”

“Magari allora…Nettunia?”

“FIGURATI!!! Adesso basta, dobbiamo studiare……anche tu, perché io un somaro non lo sposerò mai, e se tu non rimedierai il cinque che hai in Storia della magia, io, tra quindici giorni, non mi presenterò all’altare….”

e con queste parole la discussione finì, almeno per quel pomeriggio.

Finalmente la data del matrimonio era stata fissata al quindici di Aprile e Walburga era lanciatissima nei preparativi.

La vecchia decisione, di celebrare il matrimonio in casa Black, era stata sostituita da quella, di tenere la cerimonia nel bellissimo castello che Alphard aveva donato ai ragazzi.

Lui, l’aveva, a sua volta, ricevuta in eredità dal suo padrino, un vecchio mago oscuro, che era morto all’età di duecentotrè anni.

Non ci aveva mai abitato però, limitandosi a convivere con Claud, prima nel monolocale in centro a Londra, poi in Jamaica nella loro villa.

La prima volta che Remus l’aveva visto era rimasto incantato da quell’antico castello, con un grande giardino, un po’ selvaggio, ma tutto fiorito, in mezzo ad una tenuta immensa.

“Sirius……è meraviglioso!” aveva mormorato estasiato, mentre Sirius gongolava, nel vedere il suo compagno così felice.

Avevano quindi deciso di celebrare lì il matrimonio, ma, presi a visitare l’esterno della tenuta, nessuno si era preoccupato di controllare l’interno del maniero….

Adesso, a soli dieci giorni dal matrimonio, i coniugi Black decisero di cominciare a sistemare la casa, in previsione del lieto evento.

Così, Walburga e Orion, insieme all’arredatore più in voga del momento, l’architetto Philippe Starck e ad un esercito di elfi, erano partiti per la campagna.

Philippe aveva fatto le cose per bene, e, appena arrivati, trovarono già lì i muratori, i tappezzieri, gli imbianchini, nonchè i tre camion dell’impresa di ristrutturazioni di Starck.

“Bene, bene…” sorrise Walburga, “vedo con piacere che è venuto attrezzato…”

“Certamente my lady….Oggi, mentre voi prenderete il fresco nel giardino, tra parentesi già rimesso a nuovo e arredato, come da sue istruzioni, i miei elfi lavoreranno all’interno del maniero. Per la vostra colazione e tutto il resto, nel cottage della servitù, già funzionante, potrete istallare i vostri elfi.”

“Perfetto mister Starck, la ringrazio.” E così dicendo la donna si congedò da lui, per raggiungere il marito in giardino.

Intanto gli elfi dell’impresa erano entrati nel castello e stavano spalancando porte e finestre, per cominciare i lavori, mentre gli elfi di casa Black, avevano provveduto a sistemare il giardino per un comodo aperitivo.

Orion e Walburga si accomodarono sui divani di vimini, ben lieti di trascorrere una mattinata rilassante in quel bel giardino, ma dopo mezz’oretta, uno strano tramestio arrivò all’orecchio dei due coniugi.

Gli elfi, erano tutti fuori dal castello e fuggivano, gridando, rincorsi da troll e orchi.

“Caro…abbiamo un problema….” Disse piano la donna, appoggiando sul tavolino di vimini il suo Blody Mary, mentre Orion si toglieva gli occhiali da lettura per guardare meglio.

“Mollicci, direi, Wally cara…”

“Già…e in grandi quantità….”

Effettivamente, a giudicare dal numero spropositato di mostri che infestava il cortile, all’interno del castello doveva esserci veramente un’infestazione di mollicci, e Orion, senza porre tempo di mezzo, evocò il suo patronus e richiese, immediatamente, un intervento urgente di disinfestazione.

Dopo pochi minuti, arrivarono un gruppo di persone, vestiti con tute antiradiazioni mascherine e strani oggetti similari a grossi aspirapolvere.

Erano i ‘Ghostbusters', gli addetti alla disinfestazione del ministero, e, dopo aver confabulato un po’ tra di loro, guardando il caos che regnava in giardino, si misero al lavoro.

Tempo mezz’ora e tutti i mollicci erano stati catturati.

“Signor Black” chiese il capo dei disinfestatori “Gradisce che effettuiamo anche un controllo all’interno del castello?”

“Certamente, grazie….magari andrebbe bene anche un controllo di tutta la tenuta….Sa, tra pochi giorni dovremo celebrare un matrimonio e non vorrei sorprese…” rispose il nobile, mettendo mano al libretto degli assegni.

Il disinfestatore capo, fece un sorrisone a cinquantasei denti e rispose

“Ok…conti pure su di noi….anche se per l’intero servizio, ci vorranno un paio di giorni.”

****

Una settimana dopo, il capo dei disinfestatori raggiunse i coniugi Black, provvisoriamente alloggiati nel cottage della servitù, per mostrare l’elenco delle speci trovate e catturate all’interno e all’esterno del maniero. L'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche aveva creato una classificazione per tutti i tipi di animali magici in modo che fossero immediatamente individuabile il loro grado di pericolosità, ed ogni animale aveva una sua tariffa.

  • XXXXX - Noto ammazzamaghi 100$
  • XXXX - Pericoloso, serve un mago esperto 70$
  • XXX - Un mago capace dovrebbe cavarsela 50$
  • XX – Innocuo 20$
  • X – Noioso 10$
Nel castello di Sirius erano stati ritrovati:
  • Grandissima infestazione di Mollicci classificati come XXX
  • Buon numero di Folletti della Cornovaglia classificati come XXX
  • Settantatre nidi di Doxy classificati come XXX.
  • Vari Schiopodi Sparacoda classificati come XXXX
  • Settantatre nidi di Doxy classificati come XXX.
  • Uno stormo di ippogrifi classificati come XXXX
  • Vari Schiopodi Sparacoda classificati come XXXX
  • Una coppia di vecchie manticore grado di pericolosità corrispondente a XXXXX.
Queste ultime avevano messo a dura prova i disinfestatori, che ancora si chiedevano cosa ci facessero certe creature all’interno di un castello.

Il conto era stratosferico ma, Orion pagò senza battere ciglio, troppo sollevato all’idea di lasciare, finalmente, le stanze della servitù per rientrare in un castello, dimora a lui più consona.

Gli elfi dell’impresa, si erano dati veramente un gran da fare, ed ora il castello era uno splendore.

Pavimenti di marmo italiano lucidissimi, vetrate tirate a specchio, armature scintillanti. Pareti ritinteggiate, stucchi rinfrescati, tendoni e divani rimessi a nuovo, per non parlare delle cinquantaquattro camere da letto con bagno, alle quali erano state sostituite la carta da parati e le telerie dei letti. Insomma, un ottimo lavoro davvero.

Orion si congratulò con la moglie che, assieme all’arredatore, aveva tanto faticato per compiere quel miracolo, e, tutto contento, si dispose con lei ad aspettare i ragazzi e gli ospiti che sarebbero arrivati quella sera stessa.

Alle otto in punto, via camino, cominciarono ad arrivare gli invitati. Alphard e Claud, Sirius e Remus, la famiglia Potter, con i due novelli sposi, gli Evans, Cygnus e Druella Black, Peter Minus, Sissy e Lucius e infine Severus Piton, invitato alle nozze come fidanzato di Bellatrix.

Il resto degli invitati avrebbero raggiunto la tenuta il pomeriggio dopo, visto che la cerimonia era prevista alle ore 16.

I futuri sposi erano felicissimi di entrare, finalmente, nella loro dimora, e Sirius, si pavoneggiava da matti, per essere riuscito ad accaparrarsi una casa così lussuosa, mille volte migliore di quella di James, che viveva in una villetta a Godric Hollows, e ben più intima di quella di Lucius, che era ancora nel Manor di famiglia.

Remus, osservava un po’ intimidito l’enorme palazzo che sarebbe divenuto la sua dimora.

Da fuori non si era reso conto di quanto fosse grande e austero.

Quel maniero gli incuteva soggezione e lui, essendo un ragazzo semplice, pensava che avrebbe di gran lunga preferito abitare nel cottage della servitù, ma naturalmente, non disse nulla al suo Sirius, tenendo per lui i suoi timori.

Dopo un lauto e squisito pasto, preparato dagli elfi di casa Black, tutti si accomodarono nel salone dei divani, per un goccetto di cognac e quattro chiacchiere in compagnia.

Alle undici di sera, ormai stanchi, tutti decisero di ritirarsi nelle proprie camere da letto, per poter essere in buona forma l’indomani.

Era appena scoccata la mezzanotte, quando nella casa cominciarono a risuonare cupi ululati, mentre un clangore di catene destava ogni inquilino.

“O cielo…la casa è infestata dai fantasmi!”

pensò Wally,sgomenta, mentre Orion cercava di accendere la luce, invano.

“Huuuuuuuuuuuu” gemeva intanto uno spettro, che fluttuando, aveva attraversato il muro, sotto gli occhi sgranati di Martino e sua moglie, lei con i bigodini e lui in canottiera e mutandoni di lana.

“Huuuuuuuu sono il fantasma del cavaliere mascherato….sono qui per compiere la mia vendetta….” Gridava intanto l’ectoplasma, con voce lugubre.

“Ma cus’le tel lì?” disse incerto il poliziotto, afferrando lo sfollagente, come precauzione.

“M-Martino…. Non ho gli occhiali con me, q-quindi potrei sbagliare, ma a me sembra uno spettro” disse tremando la signora Evans.

“Uno chi?...Chi è Pietro?” il poliziotto la guardava interrogativamente, mentre con la coda dell’occhio seguiva la figura traslucida che si aggirava per la camera.

“N-Non Pietro…uno spettro…Un fantasma, insomma!” gridò allora Gertrude, mentre Martino la guardava con gli occhi sgranati.

“Ma cosa dici, Gertru…Hai bevuto troppo cognac! I fantasmi non esistono!!!!”

“Come sarebbe che non esistono i fantasmi?” chiese lo spettro con voce lugubre, mentre si avvicinava di più al poliziotto.

“Sarebbe che non ci sono, e basta…. Chi li vede è, di solito, ubriaco fradicio….e ora che ci penso…quella grappina che mi ha offerto il signor Black….beh, credo si stata lei a farmi questo brutto tiro….Un allucinazione ecco cosa sei….ma io non mi faccio certo ingannare!” disse risoluto Martino, tirando su le coperte e rimettendosi a dormire.

“Come osi tu….” Ma il fantasma non terminò la frase che una ciabattata lo trapassò da parte a parte.

“Sciò, allucinazione molesta! Lasciami dormire…Gertru…chiudi la luce e rimettiti giù” brontolò il signor Evans, mentre la moglie si affrettava ad ubbidire.

In fondo, lei, era sempre stata abituata a seguire i consigli del marito, in fatto di sicurezza, e se lui diceva che non c’era pericolo, allora c’era da fidarsi.

“Huuuuuuuuuuuuu” clang clang, il fantasma cercava di fare più chiasso possibile, ma i coniugi Evans, rannicchiati sotto il piumone, non gli prestavano attenzione.

Ad un tratto un ringhio raccapricciante invase la stanza, facendo strabuzzare gli occhi allo spettro.

“RRRRRROOOOOAAAAARRRR!!!!”

“C-cos’è?” chiese il fantasma, con una vocina piccola piccola.

“Non si preoccupi, signora allucinazione” rispose la voce assonnata della signora Evans “E solo il mio Martino che russa….”

E detto questo si assopì tranquilla, cullata dai ruggiti rassicuranti del marito.

Lo spettro rimase ancora un poco ad osservarli e poi, sconsolato, se ne andò via.

Intanto, nei corridoi del castello, Lucius, scarmigliato e ansimante, cercava di sfuggire un’armatura animata, che lo inseguiva brandendo una mazza chiodata.

Quando si erano sentiti i primi rumori, a mezzanotte, Sissy si era molto spaventata, e lui, credendolo uno dei soliti scherzi dei Malandrini, era uscito in vestaglia per andare a vedere cosa stesse succedendo.

Purtroppo per lui, però, non era uno scherzo di Sirius, e, avendo dimenticato la bacchetta in camera, quando si era trovato davanti la demoniaca armatura, non aveva potuto far altro che fuggire a gambe levate.

Sirius e Remus, nel mentre, si stavano coccolando nel loro letto. Avevano appena fatto l’amore, e Sirius era tenerissimo, in quei momenti.

“Amorino mio….domani a quest’ora saremo sposati….sei felice?” stava sussurrando, tra un bacio e l’altro, a Remi che stava tutto rannicchiato tra le sue braccia.

“Da impazzire” aveva mormorato dolcemente, in risposta, il giovane licantropo, ricambiando i baci.

“Remi …..sono così felice che mi sembra di sentire le campane…” disse in un impeto di romanticismo Sirius, mentre un fragore metallico proveniva dal corridoio.

Remus stava per rispondere che non gli sembravano campane e che era meglio andare a controllare, quando la porta della camera si spalancò e Lucius irruppe nella stanza.

Senza neanche guardare chi la occupasse chiuse a chiave la porta e poi vi si appoggiò contro di peso, ansimando forsennatamente. “Haaaaa” gridò Sirius, cercando di coprire le nudità sue e di Remus.

Solo allora Lucius mise a fuoco la stanza e vide i due ragazzi nel letto.

“Orrore e raccapriccio!” gridò il Malfoy, mentre riapriva il chiavistello della porta, pronto ad affrontare l’armatura maledetta, piuttosto che rimanere in quell’imbarazzante posizione.

L’armatura entrò in camera, con la mazza levata in alto, mentre Lucius indietreggiava verso la finestra.

Quando Sirius la vide si alzò dal letto per affrontare il pericolo e fare da scudo a Remus.

L’armatura si fermò, quasi a soppesare la decisione da prendere.

Era meglio colpire il biondino ossigenato o il ragazzo nudo che lo guardava dal letto, armato solo di un cuscino?

La sua incertezza gli fu fatale.

Remus, con calma, prese dal comodino la bacchetta e in un attimo l’armatura fu avvolta da un fascio di luce rossa, mentre lui gridava “Stupeficium”.

L’armatura barcollò, poi cadde a pezzi con un rumore assordante.

“Amorino mio….” Si preoccupò Sirius “Come stai?...ti sei spaventato?”

“No Sis…Quando sono con te mi sento sempre al sicuro…” rispose con diplomazia il licantropo, che sapeva quanto Sirius ci tenesse a proteggerlo e difenderlo.

“Ma….se non ci fossi stato tu….” Cercò di dire il giovane Malfoy, “Sirius avrebbe affrontato il mostro a mani nude…e avrebbe vinto, ne sono certissimo”, disse con amore Remus, mentre il suo compagno lo abbracciava stretto e lo copriva di bacini.

Lucius, ancora tremebondo, a questo vedere impallidì e uscì precipitosamente da quella stanza, con l’intento di tornare da Sissy e dimenticare tutto.

Intanto in un’altra camera, un Piton col mantello da Superman e una buona dose di viagra in corpo, si stava lanciando, dalla cima di un armadio settecentesco, sopra un letto, su cui era ammanettata, naturalmente con manette peluchose rosa Barbie, Bellatrix, sotto gli occhi sbarrati del fantasma del cavaliere mascherato. “Huuuuuu” provò a gridare, ma quei due lì, manco lo calcolavano di striscio. Riprovò facendo stridere anche le catene.“Huuuuuuuu sono il fantasma del cavaliere mascherato….sono qui per compiere la mia vendetta….”clang clang.

“Super eroe a rapportooooo” gridò in quella il Piton, sovrastando il rumore dell’ectoplasma e zompando sulla procace mangiamorte, seminuda, che con gridolini estasiati lo stava aspettando.

Il povero fantasma, a questa vista, raccolse le sue catene e se ne andò borbottando.

Se avesse potuto avrebbe sbattuto la testa contro il muro, ma per ovvie ragioni non poteva!.

Lucius, nel frattempo, aveva riguadagnato le scale, per salire alla sua camera, quando incontrò il signor Potter, che armato di bacchetta, stava facendo levitare un gruppo di Folletti della Cornovaglia, pietrificati, probabilmente sfuggiti alla derattizzazione.

“Questi li ho trovati in camera mia” disse a mo’ di spiegazione al ragazzo, poi, vedendolo sconvolto e spettinato chiese:

“Lucius…tutto bene?”

Il povero Malfoy raccontò allora della sua avventura con l’armatura malefica e il signor Potter, volle andare di persona a controllare il magico artefatto.

Non avevano fatto che pochi passi, quando da un quadro un grosso orso prese vita e cominciò a rincorrerli.

Julius stava per lanciare un incantesimo, quando dalla porta alle sue spalle, sbucò Peter, cadendogli addosso e facendogli perdere la bacchetta.

L’enorme orso si rizzò in equilibrio sulle zampe, guardò negli occhi Peter, pallido come un cencio e poi, in un turbine, si trasformò in una mummia.

Mentre Minus sveniva dallo spavento, il signor Potter tirò un sospiro di sollievo. Era solo un molliccio!

Infatti gli orsi erano una delle creature che Julius temeva di più, da quando, ancora ragazzo, aveva incontrato un grizly nella foresta proibita.

Allora se l’era cavata per il rotto della cuffia, smaterializzandosi all’istante, ma la fifa gli era rimasta.

Con un colpo di bacchetta ben assestato, il molliccio esplose, lasciando chiazze di muco sulla moquette del corridoio e sulla carta da parati.

Con un rapido movimento del polso l’uomo rimediò al danno. Non voleva certo dover affrontare le ire di Walburga Black!

Intanto all’ultimo piano, Orion e Wally, stavano cercando di capire cosa stesse accadendo.

“ Orion caro….non sarà un altro degli scherzi cretini di quella testa matta di nostro figlio vero?” stava dicendo la lady, mentre si sistemava meglio sul capo la reticella per capelli.

“Se è così lo affatturo!” ringhiò Orion in mutandoni e berretto da notte.

Non ebbero però il tempo di continuare il loro dialogo che da una natura morta, appesa sopra lo scrittoio, cominciò cadere della frutta.

Prima una pesca, poi un’albicocca, un grappolo d’uva. Dopo aver toccato terra, questi strani frutti. cominciavano a correre per la stanza, schiamazzando e facendosi pernacchie.

I due coniugi erano senza parole, ma poi Wally, prendendo la bacchetta mormorò “Doxi!” e Orion cominciò a dar loro la caccia, aiutato dalla moglie, brontolando su come eseguivano male i lavori quelli del ministero e quanto erano cari.

Nella stanza attigua, quella occupata da Cygnus e Druella, invece, la pianta fiorita che stava sul comò, aveva cominciato ad allungare i tentacoli verso il letto e i due sposi si erano risvegliati tutti avvolti dalle verdi spire.

“Aiutooooo!!!” gridava terrorizzata Druella, mentre dal corridoio gli giungevano i passi di Alphard e Claud, inseguiti da un simpatico alce, che fino a poco prima se ne stava pacificamente impagliato ed appeso al muro.

“Di qua Al” gridò Claud entrando nella stanza dei coniugi Black e barricando la porta con il chiavistello.

Alphard, intanto, armato di fermacarte, trovato nel cassetto dello scrittoio, cercava di liberare il fratello e la cognata dalla pianta assassina, che soffiava e ringhiava come una belva.

“Al…Amore…che cavolo di casa hai regalato a nostro nipote?” chiese senza fiato Claud al compagno.

“Non so che dirti, caro, l’unica cosa che ricordo di zio Saturnino era che amava molto scherzare… credo che questa sia opera sua, o per lo meno del suo fantasma!!!!” sospirò Black.

Intanto Wally e Orion erano riusciti a liberarsi dei doxi e adesso stavano andando, a passo di marcia, verso la stanza di Alphard, in cerca di spiegazioni.

“Questa volta ha proprio esagerato….Quel rinnegato senza cervello” tuonava Orion, mentre il pon pon del cappello da notte gli svolazzava aventi e indietro, sulla vestaglia di broccato verde scuro.

“E’ il degno padrino di Sirius” sospirava affranta Wally, avvolta in una liseus di piume di struzzo coordinata alle ciabattine e alla vestaglia stile Wanda Osiris.

A metà corridoio però, una botola si spalancò sotto i loro piedi e i due coniugi, con un urlo straziante, vennero inghiottiti dal buio.

Potter, che stava svoltando l’angolo dello stesso corridoio, vide la scena e accorse immediatamente per salvarli, ma la botola si era già richiusa.

Senza porre tempo di mezzo si lanciò di corsa verso la stanza di Martino, per chiedere aiuto, tallonato da Malfoy e Peter , che non osavano muoversi da soli in quel castello stregato.

Giunti davanti alla porta degli Evans, un raccapricciante rumore, a metà tra un ringhio e un ruggito, atterrì i due ragazzi, che guardarono con tanto d’occhi Julius, il quale, gridando il nome dell’amico, schiantava la porta.

Intanto, nella stanza di Lily e James, era tutto tranquillissimo. I due ragazzi dormivano abbracciati, senza nemmeno sospettare cosa stesse accadendo nel resto del maniero, grazie all’incantesimo d’insonorizzazione che Lily aveva applicato alla camera.

Dalla finestra, socchiusa sulla calda sera d’aprile, entrava un filo d’aria profumata, e le tende si muovevano pigre.

Un’ombra scura ad un tratto si palesò dietro ai vetri,e in meno di un secondo una sfinge atterrò nella stanza.

“RRRRROOOOOOOAAAARRRRR!” ruggì la creatura, acquattandosi sul tappeto.

L’urlo belluino di James, che scattava seduto sul letto, era stato lievemente più alto del ruggito della belva, che ora li stava osservando con occhi rossi e feroci.

“Lily, amore…non temere…ci penso io a scacciare il mostro” disse balbettando James, impugnando con mano tremante la bacchetta.

“Jamie….amore mio… Che cavolo ci fa una sfinge in camera nostra?” disse tremando la ragazza, mentre si stringeva un poco di più al giovanissimo marito. “Giurami che non è uno dei soliti scherzi idioti di Sirius!”

Sirius….come aveva fatto a non pensarci prima!!!! James si ringalluzzì all’istante e, credendolo un gioco, cominciò a lanciare incantesimi buffi sulla belva.

Prima le dipinse la coda di rosa, facendola terminare con un bel fiocco lilla; poi le arricciò il pelo, come fosse un barboncino; in fine, con un incantesimo di levitazione, fece veleggiare il mostro sul soffitto per poi schiantarla sul letto, che all’impatto si sfondò.

Lily, ammirando il coraggio di James, aveva smesso di tremare ed ora si stava divertendo un mondo.

Con un incantesimo di riduzione, Potter, trasformò la pericolosa creatura magica, in un cucciolo e Lily potè accarezzarla e coccolarla, mentre la baby sfinge faceva le fusa.

“Oh James….che cosa carina….Lo hai fatto apposta vero? Sapevi che io adoro le creature mitologiche….Sei un tesoro!!!” trillò felice lei, coprendolo di baci.

James, mentalmente, stava ringraziando Sirius, quando la porta si aprì e Sis e Remus fecero irruzione nella camera.

“Tutto OK?” chiese Black, ansioso.

“Si Pads…. sei il solito scemo, ma questa volta hai fatto qualcosa di buono!” rispose sottovoce James.

Sirius e Remus lo guardarono sorpresi, mentre al ragazzo moriva il sorriso sulle labbra.

“Cosa vuoi dire?” chiese Remi e allora al giovane Potter vennero le gambe molli .

Intanto Julius Potter era piombato nella stanza, pronto ad affrontare il troll che da fuori aveva sentito ruggire, ma si era trovato solo Martino in mutandoni e canottiera che russava a gola spiegata.

“Orpo” aveva mormorato, guardando sua moglie che, nonostante il rumore infernale, dormiva beata, poi aveva svegliato l’amico.

Poco dopo, un drappello formato da Julius, Martino, Claud, Alphard, Lucius e Peter, stavano pattugliando i sotterranei del castello, in cerca di Orion e Walburga.

I due coniugi, intanto, stavano percorrendo un lungo ed umido cunicolo, che sembrava scendere fino al centro della terra.

Entrambi spaventati, ma troppo orgogliosi per ammetterlo, avanzavano lentamente tenendosi per mano, con le bacchette illuminate, sguainate.

Finalmente l’oscurità parve diradarsi un po’ e un quarto di luna, che splendeva nel cielo, fece capolino dalla fine del tunnel.

“Ohhh caro….finalmente” chiocciò Walburga, stringendo la mano al marito, che tirava, in segreto, un silenzioso sospiro di sollievo.

I due sposi si ritrovarono nel mezzo della foresta, che circondava la tenuta.

”Siamo piuttosto lontani” disse Orion, guardando in lontananza il maniero che risplendeva di luci.

“Pazienza, caro…. Vuole dire che faremo una romantica passeggiata notturna…Guarda che luna…senti che profumo…” cinguettò la signora Black, e al marito non rimase che annuire prima di dirigersi, con lei a braccetto, verso casa.

I due non avevano fatto che pochi passi, quando un ombra li sovrastò. Un drago si stava sgranchendo le ali, proprio dietro di loro.

I coniugi Black cominciarono a correre, mentre il bestione, con una fiammata, bruciacchiava il cappello da notte di Orion e inceneriva alcune piume della liseus di Wally.

“Aiuto….accoruomo” strillò Orion, mentre con un incantesimo scudo proteggeva il sedere suo e della moglie dalle infernali fiamme. “Più presto caro…più veloce…” gridava intanto Wally, correndo come una centometrista.

Il drago, intanto, aveva aperto le ali e stava per spiccare il volo, verso le sue prede, fumanti.

“Smaterializziamoci Wally” gridò Orion e in due secondi netti i due Black si ritrovarono al sicuro tra le mura del maniero.

L’entrata dei due fu accolta dal resto della famiglia, che si era riunito in soggiorno, e da un manipolo di Auror, chiamati dal patronus di Potter senior.

Walburga,sporca di fuliggine e sudata, con la liseus bruciata, i capelli dritti pieni di cenere e le pantofoline piumate infangate, era uno spettacolo, ma il meglio del meglio era rappresentato da Orion. La fiammata del drago, oltre ad incenerirgli il pon pon del berretto da notte, gli aveva anche bruciato il fondoschiena, che ora spuntava arrossato dal buco nella vestaglia. I baffi irti e pieni di cenere, come le cespugliose sopracciglia, spiccavano in un viso nero di fuliggine, dove l’unica parte candida era rappresentata dai denti.

“ALPHARD!!!!!” tuonò il lord “Questa me la paghi!!!!!!!”.

“Ti giuro, Orion caro, io non ne so nulla….”

“ROARRRRR” ruggì il purosangue, zittendo il fratello minore

Era ormai l’alba, quando gli Auror uscirono dal manor, dopo aver scortato al San Mungo tutti gli occupanti del castello ed aver dichiarato inagibile il fabbricato.

Sigilli gialli, con su impresso il marchio del ministero, erano stati applicati ad ogni finestra ed ogni porta e la dicitura “Abitazione Infestata PERICOLO” spiccava rossa sopra vari cartelli. Intanto, nella sala d’attesa del pronto soccorso magico, Remus e Sirius, si domandavano affranti, quando finalmente il loro sogno d’amore avrebbe potuto essere coronato.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Vi presento Zio Voldy, in arte l’Oscuro ***


Vi presento Zio Voldy, in arte l’Oscuro




Risposte alle recensioni

Ciao ragazze....visto che gli acciacchi mi hanno costretto in casa eccovi un capitoletto nuovo per voi....spero che vi piaccia. Prima però le solite quattro chiacchiere tra amiche....

Per LMP : Hai ragione...i poveri Black non vivono proprio una vita tranquilla, anche se Wally si lamenta sempre dicendo ad Orion che si annoooooiaaaaa...Che vita vuota che vuota vita uffaaaaaa!!!! stile Casa Vianello.... Martino essendo un uomo tutto d'un pezzo non crede ai fantasmi....e a quanto pare neppure Bella e Sevvie....o forse loro erano solo un filino distratti da ...altre cose!

Per Alohomora : se ti è piaciuta la sorpresa di Pasqua eccoti anche quella di Pasquetta....spero sarai contenta leggendola, magari stasera, dopo essere tornata da un bel giretto in campagna.... Se ti piacciono le visioni...un po' strane, penso che in questo capitolo ne troverai altre....Conoscere zio Voldy ti piacerà, lo sento!

Per Thaleron: Mah, come gli animalacci siano arrivati al castello di Alphard non lo sappiamo proprio....Orion sospetta che siano stati i Gostbusters che speravano di spillargli altra grana...ma secondo me è un po' nervoso e ultimamente non ragiona bene....Come si chiamerà la bimba dei due promessi sposi, sarà una sorpresa, ma...Remus è ben deciso a non mollare sul fatto che abbia un nome decente!...più che altro se va avanti così verrà chiamata, nel bigotto Magimondo, la figlia del peccato, visto che i due non si riescono proprio a sposare....

Per Lady Patfood : Come dicevo a Thaleron Remi sta lottando con i denti perchè la piccola abbia un nome normale, ma con Sirius non si sa mai.... L'infestazione è stata una tragedia per Remi e Sis...pensi ci sia sotto lo zampino di Naomi & co.?

Per Sklupin : Grazie mille dei complimenti....sono strafelice che il cap ti sia piaciuto... Il povero fantasma ti ringrazia per la comprensione, e ti manda a dire che è rimasto assai traumatizzato da Bella e Sevvie! La tua storia è bellissima e la seguo con vero piacere. Grazia anche per gli auguri di guarigione...sto un po' meglio e domani....Al lavoro!!!! Uffa!!!!!!!

Ora ragazze dedico, come al solito, il nuovo capitolo a tutte voi e anche a chi mi ha messo tra i preferiti ma non si fa sentire....

Buona lettura!!!!

*********************************************************

L’uomo stava pulendo il pavimento, inginocchiato come un elfo domestico, mentre i suoi bambini frignavano nel box.

“Vengo subito tesorini miei” disse dolcemente, mentre una stilla di sudore colava dalla sua fronte.

“Papinooooo” stava dicendo la bimba più grande, “Vieni subito…” e tendeva le paffute braccina.

Lui avrebbe voluto accorrere, ma aveva ancora tanti pavimenti da lavare e presto sarebbe dovuto andare al lavoro….

Col cuore stretto da una morsa di dolore, cercò d’ignorare il pianto dei figlioli, ma non poteva.

Il trillo della sveglia mise fine a quell’incubo tremendo.

Lord Voldemort si svegliò di soprassalto, nella camera del suo manor.

Accanto a lui dormivano pacifici i suoi bambini, che nella notte, come sempre, erano arrivati nel lettone.

Con un sospiro di sollievo si alzò e si affrettò a spegnere l’orologio.

Non voleva che i suoi tesorini venissero destati dal trillo dell’apparecchio.

Voldemort s’infilò le ciabatte e la vestaglia, poi scese in cucina per preparare la colazione a tutta la famiglia.

La verità su lord Voldemort nessuno la conosceva. Era un segreto per tutti perchè lui teneva incredibilmente alla sua privacy

La stampa non conosceva neppure il suo vero nome di battesimo…. Voldemort, all’anagrafe londinese Thomas Orvoloson Riddle, era il figlio del famosissimo attore Micael Thomas Riddle e della celeberrima attrice Merope Gaunt, una bellissima strega inglese purosangue, direttamente discendente da Salazar.

La donna si era invaghita di Micael, incontrandolo al provino di un film.

Decisa più che mai ad avere la parte della protagonista e a diventare la sposa del bellissimo attore, lanciò un bell’ imperius al regista e così, sia lei che il suo futuro compagno, furono scritturati.

Il film fu un successo cinematografico così l’anno dopo, alla cerimonia degli Oscar, la giovane attrice si presentò a ritirare il premio con Micael, ora suo marito e un bambino di poco più di due mesi, il piccolo Tom, appunto.

Poiché la vita dei genitori era molto frenetica,sempre in giro tra un set e l’altro, al compimento dei sei anni i due sposi decisero d’iscrivere Tom in un collegio, per permettergli di frequentare regolarmente la scuola.

Questa decisione non piacque molto al bambino, abituato ad essere trattato come un principino, ma dovette accettarla.

Durante le vacanze, comunque, gli era permesso di tornare dai suoi e rimanere con loro dovunque fossero.

Nonostante si vedessero poco, la loro era una famiglia felice e Tommy era viziatissimo e coccolato.

La sua mamma, che non si era scordata di essere una strega ed una discendente di quello che tutti veneravano come uno dei quattro grandi maghi fondatori di Hogwarts, sin da piccolissimo gli aveva insegnato magie, incantesimi e pozioni, tutta roba che poi, lui, a scuola, sperimentava sui compagni, babbani antipatici, da qui la sua triste fama.

Ad undici anni gli arrivò la letterina di ammissione ad Hogwarts e la sua famiglia, per festeggiarlo, lo portò una settimana ai carabi.

Tornato in Inghilterra il ragazzo cominciò a frequentare la scuola.

Era molto portato e in breve padroneggiò benissimo ogni incantesimo, il suo problema principale, però, era la condotta.

Tom era una vera peste.

Essendo un discendente di Salazar, si considerava il re della casa di Serpeverde e imponeva la sua superiorità a tutti gli altri alunni.

Era capriccioso, viziato, pretenzioso e se qualcuno osava disobbedire ai suoi ordini o a dargli torto, dava in escandescenza con scene isteriche degne di un pazzo furioso, (e qui entravano in scena i geni di nonno Gaunt).

Va da se che non avesse amici e che si sentisse triste ed incompreso.

Superati i MAGO, con ottimi risultati, il giovane Tom s’iscrisse alla Magiuniversità e si laureò in Antiche Magie e Incantesimi.

Per tre anni fece praticantato presso il più famoso stregone oscuro che si conoscesse, e, quando ormai laureato e ben inserito nel Mondo Magico, cercò un lavoro, ne trovò immediatamente uno di pregio e ben remunerato.

Cominciò così a lavorare nel negozio di Magie Sinister, come estimatore ed intenditore di antichi monili maledetti e mobili stregati.

Qualche anno dopo, però, ricevette una di quelle offerte che non si possono rifiutare, così si trasferì all’estero, per ricoprire il ruolo di preside all’Istituto per gli Studi Magici di Durmstrang, la miglior scuola di magia oscura del mondo.

Nel frattempo era rimasto orfano, perché i suoi erano periti in un disastro aereo mentre rientravano da una tournee, così rimase solo al mondo(nonostante fosse bellissimo,non era certo riuscito a trovare una donna che desiderasse divenire la sua mogliettina, con il caratteraccio che si ritrovava)e lo studio e il lavoro divennero la sua vita.

Ormai era un trentenne severo ed un po’ misantropo, quando lesse sul giornale un annuncio che gli cambiò la vita.

Come diventare amabili in pochi mesi.

Il corso era tenuto dal professor Gilderoy Allock, un mago di bell'aspetto, con fluenti e biondi capelli ondulati e un sorriso seducente che ispirava amabilità.

Tom s’iscrisse al corso e studiò così tanto che all’esame finale fu il primo della classe, così non si stupì troppo, quando, qualche tempo dopo s’innamorò perdutamente, ricambiato, di una giovane allieva, che era arrivata a Durmstrang perché espulsa da Hogwarts.

La ragazza, tale ‘Kathleen’ Kat per gli amici, era una maga scadentissima, quasi una maganò, ma molto bella e sensuale.

Nonostante discendesse da un’ottima famiglia magica, anche se ormai decaduta nel patrimonio, dai suoi avi, tutti maghi oscuri, aveva ereditato solo la crudeltà, ma Tom questo non poteva saperlo.

La giovane, subito si stupì delle attenzioni che il bellissimo preside aveva per lei, ma poi pensò bene di approfittarne, per cercare di portare a casa il diploma, cosa per lei quanto meno improbabile, date le sue scarse doti di maga.

L’uomo con lei era correttissimo, la trattava con gentilezza ed affetto, senza mai andare oltre una bella amicizia, visto che era un gentiluomo, un po’ timido e di sani principi.

Infatti, per dichiararsi a Kat, aspettò che la ragazza divenisse maggiorenne, proprio pochi giorni dopo la fine dei MAGO.

Dopo la consegna del diploma, Tom le fece una proposta di matrimonio in piena regola, con tanto di rose rosse e diamante da molti carati e, mentre le sue ex compagne di classe la invidiavano, Kat accettò di divenire la signora Riddle , anche perché aveva scoperto che l’uomo era ricchissimo.

I primi anni furono bellissimi per lei e Tom.

L’uomo, che con tutti gli altri era un leone, con lei era una pecorella; non riusciva a dire mai di no ai capricci della sua dolce metà, fossero viaggi, feste, gioielli o pellicce e così, si lasciava tiranneggiare come un qualsiasi marito innamorato.

L’apoteosi si verificò quando, la dolce sposina, lo convinse a partecipare ad un rave party e l’uomo si ritrovò in stato di arresto, insieme a varie centinaia di giovinastri, con accuse di disturbo dell'ordine pubblico, ubriachezza molesta e presunto spaccio di stupefacenti.

Dopo essere stato rilasciato su cauzione ed aver affrontato un processo, per fortuna risoltosi senza nessun danno per la sua fedina penale, l’uomo decise che bisognava mettere un freno alla giovane moglie.

Usò quindi il sistema più vecchio del mondo e la mise incinta.

Kat, da punk trasgressiva e iperattiva, si trasformò nella più dolce delle creature, durante la gravidanza.

Un torpore e una strana spossatezza la facevano rimanere in casa ad oziare davanti alla televisione, invece di uscire col gruppo di amici o trascinare Tom in feste ai limiti della legalità e viaggi avventura.

Va da se che l’uomo, felicissimo di quella tregua, viziasse vergognosamente la ragazza. Nulla era troppo per lei e qualsiasi sua richiesta doveva assolutamente essere esaudita.

“Tommasino….mi porti un pochino di quella frutta che mi piace tanto?” sospirava la puerpera, avvolta in una calda coperta, mentre guardava una delle telenovelas che le piacevano un sacco.

”Subito amore mio!!!” e il povero Voldemort, in pieno inverno, usciva dal castello di Durmstrang e con due metri di neve, nella tormenta, tra l’ululare dei lupi, attraversava la foresta cercando il posto migliore per poter smaterializzarsi al più vicino centro commerciale babbano e comperare anguria e ciliegie alla sua adorata.

“Tommasino…. Mi è venuta voglia di gelato….” e lui via, per le lande desolate, a cercare un chiosco aperto alle tre di mattina, per poter comperare un chilo di gelato vaniglia e nutella.

In casa era lui che mandava avanti il menage domestico, ovviamente, visto che la sua principessina non poteva affaticarsi, e insegnava ai sette elfi come dovessero pulire, cucinare, lavare e stirare.

Spesso dava loro anche dimostrazioni pratiche, inginocchiandosi a lavare pavimenti o ad incerare mobili antichi e come casalingo era veramente ineccepibile.

Al termine dei nove mesi nacque una splendida bambina, mora e con gli occhioni scuri del padre.

Fu chiamata Tommasa, per la gioia di Tom e per un pochino, la giovane mogliettina, rimase tranquilla a spupazzarsi la piccola.

Quando, dopo circa sette mesi, Kat cominciò a dare segni d’insofferenza, pretendendo di ricominciare la frenetica vita di prima, Tom sapeva ormai cosa fare e, infatti, tempo nove mesi ed arrivarono in casa Riddle due gemellini maschi, Caligola e Brutus, seguiti poi, a distanza di un anno e mezzo, da una sorellina, la piccola Pomezia.

La grande famiglia Riddle viveva nel lusso e Tom era molto felice, anche se il patrimonio famigliare si stava assottigliando paurosamente.

Fu allora che, per evitare il disastro economico, Tom cominciò a risparmiare, tagliando alcune spese dal bilancio famigliare.

Non più sette elfi domestici, ma solo due; Basta viaggi intorno al mondo, ma solo vacanze, in agosto, alla pensione Mirafiori a MagiRimini; fine degli acquisti di abiti griffati, ma vestiti della MagiUpim; e soprattutto stop ai pranzi di gala con amici e parenti,con specialità fatte arrivare appositamente dal reparto delicatessen di Harrows, ma pizza e salumi per tutti.

Grazie a queste piccole economie Tom aveva calcolato, soddisfatto, che l’eredità rimasta, unita al suo stipendio, sarebbero bastati a crescere e laureare i quattro figlioli, senza che la sua adorata moglie dovesse lavorare.

Chi non era per nulla contenta delle nuove disposizioni era invece Kathleen.

Lei, che voleva fare la bella vita, si era ritrovata chiusa in un castello, in capo al mondo, con quattro pargoli da accudire e un marito che pensava solo al lavoro e alla famiglia.

Ok, uomini così erano rari, un vero tesoro, ma lei era giovane… Voleva divertirsi!

Così, riallacciò i rapporti con le vecchie amiche e ricominciò ad uscire la sera per pub e discoteche, rientrando all’alba ubriaca, strafatta e felice, mentre di notte, suo marito, spupazzava i figlioli piangenti e cambiava pannolini.

La cosa andò avanti per qualche anno e Tom, che di notte faceva il baby sitter e di giorno doveva lavorare, pensò bene di mettere un freno alla moglie nell’unico modo che conosceva.

L’astuto Tom, di nascosto, aveva sostituito la pillola della moglie con dell’innocue pastigliette di zucchero, sigillando poi magicamente la confezione, perché lei non si insospettisse, sperando di riportarla sulla retta via.

Così, la terribile ragazza, si ritrovò di nuovo incinta.

“Incinta…. Ma come? Con tutte le precauzioni che avevo preso??” esclamò sorpresa la donna, dinnanzi al test di gravidanza positivo.

Il problema più urgente per la ragazza era sapere di chi fosse il figlio.

Poteva essere del suo personal trainer? Oppure del DJ della Baja del Sol? Magari era del parrucchiere, che era un po’ gay, ma qualche volta c’era stato… Di sicuro non poteva essere di suo marito… andiamo… erano andati a letto insieme, si e no, una volta quel mese….

Però, visto che lui sembrava felice, la ragazza pensò bene di non deluderlo, e gli attaccò la pezza, come si suol dire.

Dopo nove mesi arrivò in casa Ridde un magnifico bambino, anche se assai diverso dai quattro precedenti.

Infatti, questo era biondo platino, con occhi azzurrissimi e guanciotte rosee, anziché morettino e con gli occhioni scuri.

Tom non badò più di tanto a quei piccolissimi particolari, così il piccolo venne registrato come Patroclo Riddle all’anagrafe, anche se dei Riddle aveva molto poco e, invece, somigliava in maniera impressionante al nuovo insegnante d’inglese di Tommasa.

Scaduti i nove mesi, Tom costatò quanto inutile fosse stato il suo piano.

Kathleen, di ritorno dalla clinica privata dove aveva partorito, abbandonò il pargolo al marito e ricominciò a divertirsi e Tom ricominciò a fare le notti in bianco e gli straordinari al lavoro, perché adesso c’era una bocca in più da sfamare.

Una sera l’uomo, ritornando a casa in ritardo, a causa del lavoro in più, scoprì che la sua adorata mogliettina se n’ era andata con un altro, abbandonando lui e i suoi cinque figli.

Il nuovo amore della ragazza era un venticinquenne industriale babbano che aveva varie distillerie di alcolici.

Alto, snello, palestrato….una vera meraviglia, in più era ricco sfondato e non desiderava figli, perchè voleva viaggiare e godersi la vita.

Mentre Tom si disperava, sulla sua famiglia distrutta, la ex moglie, finalmente, viveva la vita che faceva per lei.

Notti folli, viaggi da mille e una notte, denaro da spendere.

Dalla delusione Riddle decise di abbandonare il paese che lo aveva visto sposo felice e così, date le dimissioni come preside, ritornò in Inghilterra, con i suoi cinque figlioli al seguito, il pitone domestico, regalo dell’ultimo amichetto punk della moglie e l’ultimo elfo rimastogli.

Andò ad abitare nel Maniero che gli aveva lasciato nonno Gaunt e ricominciò a lavorare per Magie Sinister, curando il catalogo ed il sito web, visto che per non lasciare soli i figlioli doveva lavorare da casa.

Solo e con cinque bocche da sfamare, l’uomo conduceva una misera esistenza, fatta di doveri, lavoro ed economie, ma era felice lo stesso, grazie ai suoi cinque tesorini, ma un giorno la fortuna gli sorrise.

Lord Pringles, un purosangue ricchissimo e suo zio materno, gli propose di candidarsi alle elezioni primaverili, nelle file del partito dei Purosangue, di cui lui era il leader.

Tom ci pensò un po’ su, poi decise di provarci, allettato anche dal buono stipendio che avrebbe preso se fosse riuscito a farsi eleggere.

L’unica cosa che pretese fu di essere presentato come lord Voldemort, pseudonimo nato dall’anagramma del suo nome.

Così, dopo molte macchinazioni e incantesimi oscuri al limite dell’illecito, tra i quali i manifesti pubblicitari ipnotizzanti e le schede elettorali auto votanti, ecco che dalle ceneri di Tom Riddle nacque Lord Voldemort, l’uomo che non doveva chiedere mai.

Il nome di Voldemort venne conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo Magico.

Lui era il purosangue per eccellenza e predicava la superiorità della razza magica su quella babbana.

Inoltre era un uomo tutto d’un pezzo, onesto, colto, morigerato,riservatissimo, insomma l’immagine della crema del Magimondo.

Molte famiglie purosangue si fecero influenzare dalle sue idee e, sperando di riceverne un tornaconto, aderirono al suo partito.

Così Voldemort divenne potente, si circondò di seguaci e cominciò ad addestrare il suo gruppo d’assalto, i Mangiamorte.

Guarda caso, appena i ragazzi furono pronti, li sguinzagliò contro tutti pub, bar e taverne che vendevano i prodotti del nuovo marito di sua moglie, nel tentativo di ridurlo sul lastrico e riportare la donna al tetto coniugale.

La tattica era standard, i Mangiamorte entravano, sfasciavano tutto e poi se la filavano.

Rapidi, efficenti efficaci….dei veri professionisti insomma.

Dalle ostrie si passò agli assalti dei magazzini di liquori, per arrivare poi alle fabbriche di alcolici.

Visto che il ‘rovina famiglie’ era un babbano e lavorava con babbani, la maggior parte delle vittime dei Mangiamorte non erano maghi, e Tom continuava così mantenere la facciata rispettabile del buon politico, agli occhi dei suoi seguaci purosangue, anzi…un buon politico, attivo contro la feccia babbana!.

Presto il nuovo compagno della sua ex rimase senza un centesimo e venne quindi abbandonato dalla donna,ma la Rowling, che era un genio degli affari, riuscì a procurarsi un buon reddito, senza dover per forza ritornare ad essere la signora Riddle.

Citò il marito in tribunale, chiedendo ed ottenendo dal giudice, alimenti faraonici e minacciandolo, in via privata, di portargli via i figlioli se non glieli avesse pagati anticipati e in un'unica rata annuale.

Ancora una volta il povero uomo si trovò nei guai.

Non sapeva dove trovare i soldi per tacitare le assurde richieste della ex moglie e, mentre vedeva lo spettro dell’abbandono dei figli e della miseria incombere su di lui, gli venne un aiuto, insperato, da Bellatrix.

“Zio Voldy” gli disse la ragazza un giorno, mentre col giornale aperto alla pagina della cronaca nera, stava leggendo delle nuove imprese dei Mangiamorte,

“…ma perché non mettiamo a frutto le imprese di questo branco di scimmiotti e ne ricaviamo un po’ di contante” sussurrò languida la ragazza, guardandolo con due occhi di brace che lo fecero rabbrividire.

“Insomma….se tu ci stai, a me non farebbero proprio schifo due soldini extra… giusto per le mie spesucce….” continuò lei, che era stata diseredata dalla famiglia, dopo che era stata sospesa da Hogwarts perché sorpresa a spacciare spinelli e pozioni proibite ai compagni di classe.

“E in quale maniera potrei ricavare soldi da quei quattro sconclusionati?” chiese con falsa indifferenza l’uomo.

“Facciamo così….chiediamo il ‘Pizzo’”

“Il pizzo? E chi dovrebbe farlo? Va bene che quei quattro disgraziati andrebbero meglio al corso di ricamo delle suore che a combattere, ma non credo accetterebbero mai di mettersi a fare l’uncinetto!” rispose sdegnato Voldemort.

Bella rise divertita, poi gli spiegò come funzionasse la faccenda.

” Il ‘Pizzo’ e una forma di estorsione praticata dalla mafia, che consiste nel pretendere il versamento di una percentuale sull'incasso o di una quota fissa mensile, da parte di negozianti e imprenditori in cambio di una supposta "protezione" della loro attività. Essi vengono costretti al pagamento attraverso intimidazione e minaccia di danni morali, fisici ed economici…. Il fenomeno è ampiamente diffuso in Italia e rende benissimo” gli aveva assicurata la perfida adolescente.

“Secondo me, pur di non vedere più i Mangiamorte nei loro locali, gli imprenditori babbani, sarebbero dispostissimi a pagare… se vuoi ci pensiamo io e Sevvie a fare gli esattori….magari trasformandoci un po’ con una buona pozione polisucco….Che ne dici?”

L’idea era a dir poco geniale, e Lord Voldemort accettò.

Così, dopo gli assalti dei Mangiamorte, Bellatrix e Severus, che per l’occasione prendevano le fattezze di due carcerati di Azkaban, noti per i loro efferati delitti, a cui Voldy aveva strappato un capello durante la sua visita mensile ai carcerati, passavano dalle vittime a richiedere il pagamento del ‘Pizzo’ per proteggere i loro locali da futuri incidenti.

Tom gioiva del denaro sonante che entrava nelle sue casse, e gli andava benissimo di pagare un 20% a Bella e Sevvie, per il servizio.

La moglie, finalmente chetata, si era data ancora alla bella vita,trasferendosi a New York, e lui e i suoi pargoletti potevano dormire tranquilli, ma… c’è sempre un ma, in tutte le storie, e lo scopriremo nei prossimi capitoli….

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** E finalmente i fiori d’arancio ***


E finalmente i fiori d’arancio




Risposte alle recensioni

Ciao ragazze....eccomi a voi per le nostre solite chiacchiere....

Per MEISSA_S, : Si, in effetti il povero Voldy, ha avuto i suoi problemi....e non intendo solo quelli con il ministero della Magia come ci ha raccontato la Rowling...ma cavoli!!!! quella donna il gossip non lo menziona mai.....credo che da oggi troverai un altro personaggio in una versione inedita che, secondo me, ti piacerà....Fammi sapere

Per Alohomora : Kat mi ha detto che non ha scritto i libri di Harry Potter per nascondere la sua relazione con Voldy, ma solo perchè l'hanno pagata bene...e conoscendola ci ho creduto subito!!!!! La suocera non gli stava antipatica, visto che aveva avuto la gentilezza di morire molto prima del suo matrimonio.... se mai gli stava un po' su il Tom....ma di questo parleremo più avanti....

Bene...allora....questo capitolo è tutto per voi due amiche che avete recensito.....

Buona letura!!!!

*************************************

Nonostante i tristi pensieri dei due promessi sposi, Remus e Sirius, il matrimonio venne celebrato, finalmente, il giorno 16 maggio, alle sedici in punto e le nozze si svolsero nei giardini di Hogwarts, e tutti trovarono il posto incantevole.

Remus, con un bellissimo abito grigio chiaro, camicia candida sciolta sui calzoni e cravatta rossa sorrideva felice accanto a Sirius, vestito come lui.

I testimoni dei due sposi erano James e Peter e il piccolo Minus, per l’occasione, aveva messo su un aria seria e matura, che lo rendeva molto affascinante.

Al momento dello scambio degli anelli Remus si commosse, e mentre Sirius pronunciava la frase di rito:

“Io Sirius prendo te Remus come mio sposo, per amarti e proteggerti per tutta la vita, nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza e povertà, in salute e malattia…”

una lacrima scese dai suoi occhi brillanti d’amore. Sirius la vide e con un dolce bacio l’asciugò, rendendo il suo Remi felice.

Dopo la cerimonia, officiata da Silente in persona, fu servito un buffet e Finnigan, aiutato da Patil e Paciok, allestì in poco tempo una postazione da Dj.

Fu un pomeriggio molto divertente, sia per gli invitati che per gli sposi.

Molte furono le foto scattate, e non solo a Remi e Sirius, felici e sorridenti, ma anche alla MCGrannit che ballava con Silente, a Hagrid che faceva volteggiare una Lady Walburga, inorridita e anche ad Al e Claud, che stretti stretti si muovevano al dolce ritmo di un lento, quando in realtà la musica era da discoteca.

La performance più elegante, però, la diedero una coppia di vecchietti che, nonostante l’età, dovevano aver conservato i bollenti spiriti dell’adolescenza.

La signora Potter e la signora Evans, guardavano con tanto d’occhi la mano deformata dall’artrite, del nonnino, posarsi spesso e volentieri, come per caso, sul sederone della nonnina.

“Ma chi sono quei due?” chiese Gertrude ad Emeralda, con occhi sgranati, mentre i due s’imboscavano in un cespuglio di lillà.

“Mi pare che Wally li abbia chiamati zio Mercurio e zia Ofelia, ma non ho capito bene di chi siano i parenti….”

rispose arrossendo pudicamente la nobildonna.

“Ma…secondo te dovremmo avvertire Walburga di….hemm…quello?” sussurrò ancora la signora Evans, quando vide una giarrettiera volare fuori dai lillà

“sai…hanno una certa età…… potrebbero stare male di cuore…”

“Non so che dire, cara….mi imbarazza molto il pensiero di affrontare con Wally certi discorsi….d’altronde…..ci mancherebbe solo un infartino di zio Mercurio a rovinare la cerimonia….”

A togliere dall’imbarazzo le due donne arrivò Martino che, informato del fatto, con molta nonchalance, avvicinò Orion, e con tatto e gentilezza espose il problemino.

“Signor Black…. Il suo zietto.... quello che sta in piedi per miracolo…. Secondo me sta tentando il suicidio….”

Orion, allibito, guardò l’omone e poi boccheggiò “C’è qualcuno che sta tentando di ammazzarsi al matrimonio del mio figliolo ed erede?”

“Secondo me si….guardi nel cespuglio dei lillà….”

“Quale cespuglio?”

“Quello che si muove come se stesse tirando la tramontana…Lo vede?”

Orion lo vedeva, e vedeva anche lo sguardo perplesso di molti degli invitati, che stavano commentando, incuriositi, il singolare avvenimento.

“Wally…le pastiglie….” Ansimò il lord.

“Caro……eccole, ma se posso permettermi, basterebbe un incantesimo d’ illusione, per coprire il cespuglio, seguito da uno di obliviazione totale…” gli bisbigliò la moglie, porgendogli il flacone delle pillole.

“DISSOLVO E OBLIVION TOTALIS” esclamò allora l’uomo, e tutti si rimisero a chiacchierare, come se nulla fosse successo.

Dopo circa un oretta, zio Mercurio e zia Ofelia, ricomparvero, arzilli e pimpanti, lui, con la camicia semi sbottonata e il collo a pois violacei, lei con la gonna di traverso e vari steli d’erba nei capelli.

“Regulus….se non la smetti di comportarti come un adolescente infoiato ti avadakedavrizzo” ringhiò Orion al suo orecchio.

“Ma papyyyy…Io sono un adolescente infoiato….non è che basta una pozione polisucco rinforzata per calmare i miei ormoni!” rispose piccato il falso zio Mercurio, mentre strizzava l’occhio a zia Ofelia, alias la spogliarellista.

“Lo sapevo che farti partecipare al matrimonio era una pessima idea!” disse l’uomo, con le vene del collo grosse come due tronchi.

“Ma coooomeeee…Il mio fratellino si sposa e tu non mi vuoi alla festa? Ma sei proprio cattivo” si lamentò il vecchietto con voce infantile, mentre zia Ofelia e Wally accorrevano a mettere pace.

Il resto della festa fu assai più tranquillo, anche perchè Walburga, per evitare altri... chiamiamoli 'spiacevoli incidenti', (avevano anche pescato Bella e Sev sulla quercia gigante in posizione compromettentissima)aveva stregato ogni cespuglio, aiuola o albero del parco di Hogwarts con una magia respingente potenziata.

Finalmente anche l’ultima coppia di promessi sposi aveva coronato il suo sogno d’amore, e, anche se per ora risultavano senza una casa, Sirius e Remus erano felicissimi.

La signora Lupin, che grazie al cielo la sera prima non era presente al castello, magnanimamente si era offerta di ospitare nel suo piccolo appartamento i due sposini, quando la scuola fosse finita, ma non ce ne fu bisogno.

Infatti, poche settimane dopo, Alphard, riuscì a vendere il maniero stregato ad un giovane scrittore esordiente, tale King Stephen, che aveva bisogno di una casa che ispirasse la sua arte.

Con il ricavato i due ragazzi poterono comperarsi un cottage in campagna, appena fuori Godric Hollow, con un grande giardino e molti acri di terra, e questo rese felicissimo Remus, che da sempre desiderava vivere fuori città.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Gli esami non finiscono mai….. ***


Gli esami non finiscono mai…




Risposte alle recensioni

Ragazze....che bello!!! Ben 7 e dico 7 recensioni....mi viziate.....gaudio e tripudio!!!! allora allora....eccoci qua....

Per Lady Patfood : Si, triplo Hurrà per i due sposi che finalmente hanno coronato il loro sogno d'amore....anche se secondo me sposare uno come Sirius è più un danno che un sogno....ma Remi evidentemente non la pensa così....Orion è sempre preservato dall'infarto grazie alle pillole ed ai vari cardiotonici che Wally ha sempre con se....Sai, con i due figli che si ritrovano....le precauzioni non sono mai troppe!

Per Alohomora, : Remus e Sirius innamorati di te....ma è terribile, cara Alohomora.....Cioè, la volpe e l'uva....Non so tu, ma io, da quando ho visto il film 'Il prigioniero di Azkaban' ho sempre avuto moltissimi sospetti sui due Malandrini superstiti...non era tanto Sirius, che era fuori come un balcone, ma forse, e sottolineo il forse, qualcosa di maschile lo aveva...ma Remus!!!! Oddio, adoro David Tewlish, ma definirlo uomo....è tutta una smorfietta, una boccuccia e una mossetta....maneggia la bacchetta che mi sembra la fata Smemorina.... Credimi, meglio lasciarli sposare e buona notte....anche perchè, un Sirius come quello di questa storia è una dolce calamità, ti assicuro!!!!!

Per LMP: Bhe, come diceva la mamma di una mia amica, (riferendosi ad una vecchia telenovelas) : 'Anche i ricchi piangono' e qui a Wally e Orion qualche lacrimuccia la facciamo versare...dai che sono così carini quando sono in apprensione....Per quanto riguarda Bella e Sevvie...non mettiamogli pulci nell'orecchio!!!! perchè con la mente imprenditoriale della ragazza, e il suo attuale bisogno di contante, l'idea di un nuovo Kama Sutra con foto a colori di lei e il suo focosissimo amante potrebbe stuzzicarla...Di sicuro renderebbe bene...che ne dici? Sulla Row...non ho parole...Anch'io, come te, ho sempre avuto sospetti tremendi su di lei...Troppo cinica e spietata nei suoi libri....Si vedeva che c'era sotto qualcosa!!! Così ho indagato e la vera verità alla fine trionferà....vedrai!!!!

Per Thaleron: Regulus non poteva partecipare alla cerimonia perchè tutti lo credevano morto....non so se ricordi il cap 'Quattro matrimoni ed un funerale (finto)'...beh il funerale era il suo, organizzato dai Black per toglierlo dai Mangiamorte...e poi...secondo me è divertente uno zio Mercurio ad un matrimonio...che ne dici? Orion e Wally si sarebbero annoiati senza un po' di colpi di scena ( e per quelli ringraziamo anche Bella e Sevvie )

Per Sklupin: Come diceva qualcuno che non ricordo più chi era, in fondo ad ogni cattivone c'è un anima....e il Povero zio Voldy doveva avere dei segreti ...La Row ce lo dipingeva troppo spietato...A me che sono una romantica, mi pareva tanto una brava persona, quando con gli occhietti rossi e il serpentone al collo, cercava di fare secco Harry Potter....quel petulantissimo bambino eroe del Mondo Magico....Così cerca, spulcia e indaga ed ecco la verità...e poi ne scopriremo ancora delle belle!!!!Martino ti ringrazia, e dice che la classe non è acqua e lui di classe, modestamente ci nacque!!!!

Per Niki: Si, finalmente allora ce l'hanno fatta a sposarsi... Dopo tante fatiche è proprio il caso di dire alleluja!!! Non ho mai visto tanta sfiga...sembravano i 'Promessi sposi'.....con Naomi nelle vesti di Don Rodrigo....Ora non ci resta che aspettare i pargoli....

Per MEISSA_S : Beh, cara Meissa, Remino era un po' molto incinto e Sirius è pur sempre un gentiluomo....che altro poteva fare...E poi, ti garantisco, che è molto contento!!! Chi altro poteva sopportare una piaga sociale come lui, se non quel masochista di un licantropo...E poi ci vuole qualcuno che lo tenga sulla retta via, magari minacciandolo con le zanne, nelle notti di luna piena....

Adesso via col nuovo capitolo, che, manco a dirlo, è tutto per le mitiche sette ragazze delle recensioni, e anche a chi mi ha messo nei preferiti...hey...siamo in 19 GRAZIE!!!!!

********************************************************

Ormai giugno era iniziato e i terribili MAGO si avvicinavano sempre di più. I ragazzi erano costretti a sedute di studio sempre più pesanti, pressati da professori perfidi che godevano un mondo ad atterrirli con i loro commenti sui risultati delle prove d’esame e i loro ricordi di gioventù, comprendente degli esami con tortura finale per chi non fosse stato in grado di raggiungere la sufficienza.

L’inizio dei MAGO, con la prova scritta di letteratura, era previsto per il 15 di Giugno, quando, anticipando di un mese la data del parto, il piccino di Sissy e Lucius decise di conoscere il mondo esterno al pancione della mamma.

Draco Lucius Malfoy vide dunque la luce il 5 giugno, alla clinica San Mungo.

Nonostante fosse prematuro il piccolo godeva di ottima salute e anche il peso non era così scarso.

Dopo pochi giorni, sia la madre che il figlioletto furono dimessi e il giorno degli esami Sissy e Lucius si presentarono ad Hogwarts con il loro bambino.

Lucius, felicissimo, portò anche una cassa di champagne e dieci elfi con vassoi di delicatessen, in modo che, dopo la prova scritta, potessero brindare tutti insieme al nuovo arrivato.

Durante tutti gli esami, il piccolo Draco si comportò magnificamente, dormendo beato nella sua culla e poppando il latte dalla mamma, ogni tre ore.

Alice e Lily, guardavano estasiati il bellissimo bambino e, sospirando, speravano che anche per loro la data del parto non fosse poi così lontana.

Sissy, grazie alla recente esperienza, dispensava loro, con dovizia di particolari, consigli e indicazioni su come affrontare al meglio il travaglio e il parto.

“Amorino….ma davvero io potrò assisterti?” chiese Sirius tutto eccitato al suo maritino, dopo il racconto di Lucius e della sua esperienza in sala parto.

“Sis…tesoro…potresti non farmi pensare al….emmm … parto?” rispose Lupin, che non osava neppure pensare al fausto evento e alle sue modalità di svolgimento.

“Cucciolo mio….non devi aver paura….ci sarò io con te!….non permetterò certo che capiti qualcosa di male a te o alla mia erede!”

Remus sorrise, al viso convinto del suo ragazzo, mentre Sirius lo stringeva forte tra le braccia, con fare protettivo.

“Credevo che il papy dovesse aspettare fuori, in sala d’attesa, magari fumando….”

s’intromise James, molto interessato alla faccenda.

Lui odiava medici e dottori, almeno quanto, o forse di più, di Sirius.

“No carino…in questo guaio mi ci hai fatto finire TU e TU mi aiuterai a venirne fuori!” disse con dolce fermezza Lily, puntandogli la bacchetta alla giugulare, mentre James impallidiva vistosamente.

“Coraggio Jamie….Vorrai mica fare il fifone…. Io assisterò Remi e tu lo farai con Lily….che vuoi che sia!...pensa alla gioia di vedere arrivare i nostri piccoli malandrini….”Sirius sorrise felice, dando una pacca micidiale a Potter, che quasi sputò un polmone.

“Sirius….bestia! Vuoi che mio figlio rimanga orfano prima ancora di nascere!” lo rimproverò Lily, accarezzando i capelli del suo compagno, mezzo accasciato sul prato.

“Ohhh…che mammoletta….l’ho appena sfiorato e guarda che tragedie! Secondo me finge, per non doverti assistere….Codardo!!!”

” Non sono io il codardo, sei tu che sei un incosciente!...secondo te di quale aiuto potrei mai essere, se a metà della faccenda cadrò svenuto per la tensione nervosa!” lo rimbeccò James.

“ Che diamine, sei proprio delicatino” disse ridendo Black, mentre pensava che quello che voleva lui era, invece, entrare in sala parto per vedere nascere la sua ‘Antares’. Solo l’idea lo eccitava da morire!”

.Per la gioia schioccò un bacio sul naso di Remi.

Il ragazzo gli sorrise poi, con la sua solita dolcezza gli disse “Amore….non la chiameremo mai Antares!”

“Cavolo Remi!!!! Ma come hai fatto?” Sirius era stupito.

“Domani abbiamo la prova di Legilimanzia, e io mi sto un po’ esercitando. Lo stavo facendo anche prima, quando è passata, ancheggiando, la Kelly Robertson…” e nel dire questo gli diede uno scappellotto sulla testa.

Sirius incassò rimanendo in un imbronciato silenzio, mentre gli altri ridevano come matti.

Gli esami erano terminati da pochi giorni quando arrivarono i risultati. Remus aveva ottenuto il punteggio più alto, in assoluto, dell’intera scuola, seguito a ruota da Lily e Severus.

Sirius, nonostante avesse avuto scritti eccellenti, tutti copiati da Remus, all’orale aveva avuto un crollo pauroso.

“Timidezza”, asseriva lui, mentre gli altri ridacchiavano, conoscendo la verità.

Grazie al punteggio degli scritti ed alla sua abilità in ‘Incantesimi’ e ‘Difesa contro le arti oscure’, era rimasto, però, tra gli studenti bravi, e questo gli aveva permesso d’iscriversi all’accademia degli Auror, come James.

Anche se con voti differenti, alla fine erano stati tutti promossi, ed ora cominciava la loro vita da adulti.

****

Remus, essendo stato il miglior studente della scuola, fu invitato a tenere il discorso di commiato delle classi del settimo anno, il giorno della consegna dei diplomi.

Il ragazzo ne era molto onorato, anche se, timido com’era, non amava mettersi in mostra.

Sirius lo spronava ad accettare, ritenendo che quella fosse un occasione speciale, una cosa da non perdere, e così alla fine il timido Remus aveva accettato, anche se con molte remore a riguardo.

Aiutato da Lily, aveva preparato un bel discorso, in cui parlava con affetto della sua esperienza positiva nella scuola di Hogwarts, delle moltissime cose imparate, della preparazione e gentilezza dei professori, della disponibilità e bravura di madame Chips e soprattutto degli amici stupendi che vi aveva trovato.

La sera del sette luglio, però, quando stavano dando gli ultimi ritocchi al manoscritto che Remus avrebbe letto l’indomani sul palco, la piccola Lupin-Black decise che era ora di nascere.

“Remus….amorino mio!” gridò Sirius slanciandosi verso il compagno che, pallido come un fantasma, si era accasciato sul letto.

“Sis….credo che ci siamo….Queste mi sembrano proprio doglie…” balbettò il ragazzo, mentre si contorceva sul letto.

In pochi minuti venne chiamata madame Chips, che trasportò d’urgenza Remus in infermeria.

Sirius lo seguì trafelato, mentre Peter, Lily e James, si accomodavano in sala d’attesa, tesi come corde di violino.

“Certo che poteva ben scegliere un altro momento per nascere questa bambina…” disse Lily, tutta dispiaciuta per Remi e il suo discorso dell’indomani.

“Cosa vuoi farci…….i bambini sono così…….. imprevedibili ….” le rispose pragmatico Peter”

“Per me è una rompiballe proprio come Sis” decretò James ridacchiando, ma Lily lo zittì con un’occhiataccia, anche se in fondo concordava con lui.

Le ore trascorrevano lente, mentre dall’infermeria giungevano i lamenti di Remus.

Lily, ad ogni gemito, sbiancava un poco di più, mentre James cercava di consolarla stringendogli la mano, ma aveva più paura lui di lei.

Intanto, all’interno della sala parto, Sirius, guardava impotente il suo compagno stremato e sofferente.

Se avesse potuto avrebbe volentieri sopportato lui tutto quel dolore, ma invece, tutto quello che poteva fare, era accarezzargli i capelli e lasciarsi stritolare la mano.

Ormai le contrazioni seguivano un ritmo serrato,quando madame Chips disse che il momento era arrivato.

Successe tutto in un attimmo . Remus gridava, Sirius era ad un passo dal collasso nervoso, quando un esserino minuscolo e grinzoso uscì dal corpo del licantropo, mentre la stanza si riempiva di strilli acutissimi ed indignati.

“A-Amorino….è bellissima….” Disse commosso Sirius, con voce tremante, quando, poco dopo, un elfo, porse ai due ragazzi la bambina lavata ed avvolta in un lenzuolino rosa.

Remus sorrise, mentre Sirius si accoccolava vicino a lui, tenendo tra di loro la piccola.

“Allora? Come la vogliamo chiamare?”sussurrò Black al suo compagno.

“A me piacerebbe tanto Nicole…” disse Remus, continuando a fissare quell’esserino tenero e profumato di talco.

“Nicole…. Nicole Siria Lupin Black….Mmmm non suona male….” Commentò Sirius “Non è proprio il nome di una stella, ma… beh, è lei la nostra stellina… perciò va benone!” e con questo consenso entusiastico il nome della bambina fu deciso.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Casa dolce casa ***


Casa dolce casa




Risposte alle recensioni

Per Thaleron: In effetti mancano solo Harry e Neville, ma quest'ultimo lo farò nascere in sordina...tutti questi parti mi stanno facendo venire la sindrome della crocerossina....In questo cap direi che lasciamo Lily ancora un po' incinta e facciamo conoscere al mondo la piccola Nicole....che ne dici?...PS: James è certissimo che farà un figurone in sala parto..."se ce l'ha fatta Sirius....vuoi che io sia da meno?????" va dicendo a tutti....Vedremo!

Per Alohomora, : Cara Alohomora...finalmente una perfida più perfida di me....La battutaccia su Remus e Ninphadora è MERAVIGLIOSA!!!!!!! Si, in effetti i due cari Sirius e Remus dei film non sono proprio due adoni....ma ai loro tempi non erano malvagi...specie Remus, che è sempre sembrato un gay, ma era carinissimo....guarda le sue vecchie foto e dimmi se sbaglio...Non riesco, però, ancora a crederci che ha una figlia....Martino direbbe che è sicuramente figlia del peccato e che è come l'uovo del cuculo!!!!!....ma lui è malizioso, mentre noi due NO!

Per Niki: Magari tu te lo eri scordata, ma le povere (e il povero) puerpere no di sicuro.... Non so come mai, ma me lo sentivo che il nome della piccola Black/Lupin ti sarebbe piaciuto!!! Sarò veggente???? I prof sono una dannata razza di perversi sadici...che ci vuoi fare...'Cattivologia applicata' è uno degli esami da sostenere per laurearsi...e dico poco!

Per MEISSA_S : I tuoi sospetti erano fondati cara Meissa....La piccola Nicole, essendo la figlia di Sirius Black, è una vera rompi....ma non diciamolo forte, che poi Remi si offende.... La nascita di Harry, rimandata ai prossimi capitoli, sicuramente ci farà ridere....James, vuole sempre fare il togo, ma alla fine.... In effetti per vedere,come dici tu, la straordinaria eterosessualità di Felpato è meglio cambiare fic e venire a leggere la tua...ma anche per seguire una storia bellissima e con un senso, raccomando di cambiare fiction e venire sulle vostre...la mia è una storia sbalestrata proprio come me...

Per Lady Patfood : Come sei maliziosa... Secondo te potrei mai dare il mio nome alla figlia di quel pazzo di Sirius?...massimo lo do alla figlia di Sevvie e Bellatrix....(che per inciso, se mai qualcuno la farà nascere, sia chiaro a tutti, che si chiamerà Monica e NON assomiglierà per niente al padre!!!!...)Il nome Nicole mi piace un sacco, così ho dato un aiutino a Remi nella scelta!!! Antares mi sembrava un filo eccentrico, ma potrei utilizzarlo in futuro.......vedremo...

Per Sklupin: Come diceva Remi nell'altro capitolo...potresti non farmici pensare?...(Ma da brava sadica non ho resistito a far provare un parto naturale ad un maschietto....XDDDDDD)

Adesso ragazze...capitolo nuovo tutto per voi!!!!

Ci sentiamo al prossimo aggiornamento

**************************************

Il discorso di fine anno fu tenuto da un’emozionata Lily, il giorno dopo, e lei non mancò di ricordare Remus, Sirius e la loro bambina. Il giovane licantropo e il suo compagno, ascoltarono tutto dalla finestra aperta dell’infermeria, e, più tardi, poterono ricevere il tanto agognato diploma direttamente da Silente, venuto in visita ai neo genitori.

La foto ricordo, da mettere nell’annuario, ritraeva Sirius e Remus abbracciati nel letto dell’infermeria, con la loro piccola in mezzo, sorridenti e felici, mentre Silente consegnava loro le pergamene.

Nel pomeriggio Lily e James, insieme a Peter e agli altri amici, avevano invaso l’ospedale della scuola, e madame Chips, ad un certo punto, li aveva cacciati tutti via, asserendo che Remus e la piccina avevano bisogno di quiete e riposo.

Solo Sirius fu lasciato con loro, ma questo era scontato, visto che per allontanarlo dal suo Remi e dalla sua bambina, bisognava schiantarlo come minimo.

La piccola era veramente bellissima. Aveva preso gli occhioni grandi e chiarissimi di Sirius e il suo nasino dritto, ma i capelli chiari erano di Remus.

I nonni, accorsi alla notizia della nascita, non finivano più di confrontarla con i rispettivi figli, ritratti neonati in vecchie foto.

“E’ tutto uguale a Sirius…” Decretava Walburga, mostrando a chi riusciva ad accalappiare, un album di foto magiche, ritraenti uno scimmiottino nero come la notte, con due enormi occhi chiari spalancati, che gridava a squarciagola.”

La signora Lupin, invece, aveva solo foto babbane ma Remus era ben visibile, biondo e paffuto, con il culetto all’aria ed un sorrisone sdentato che gli illuminava il viso.

I due ragazzi, morivano di vergogna a quelle esibizioni d’orgoglio materno, mentre James e Peter, che si divertivano come matti, incitavano le nonne a mostrare altre istantanee, per poter giudicare meglio le somiglianze.

“Signor Martino, mi dica lei….questa bimba non è il ritratto del mio Sirius?” chiese Walburga, quando Martino e Julius, entrarono nella camera d’ospedale.

Martino, ancora un po’ scosso dal fatto che nel mondo Magico anche i maschi potevano partorire, indossò gli occhiali e poi si mise a guardare una orrida foto di Sirius neonato.

“Tel chi l’è un bambin?....” domandò a Julius sgranando gli occhi

“Mah, a occhio e croce direi di si…” mormorò al suo orecchio Potter, approfittando del fatto che lady Walburga stava intrattenendo le loro signore.

“Mi sembra la scimmia del circo Orfei….mo’ com’è che da piccolo era così brutto il Sirius?”

“Non ero brutto….quelle foto me le ha fatte quella deficiente di mia cugina Andromeda, che al tempo aveva quattro anni!”

“E perché tua madre porta in giro le foto fatte da una bambina piccola?” chiese curioso Remus.

“Perché quelle del servizio fotografico sono quadri di 100X100 e pesano uno sproposito, visto che sono in cornici settecentesche da un quintale l’una….Un giorno te le farò vedere, sono appese in una delle stanze di Grimmault Place…quella che era la nursery.

Remus sorrise, pensando alle gigantografie di Sirius neonato…I Black erano sempre i soliti esagerati.

“Allora Martino caro, cosa ne dice del mio Sirius…somiglia alla piccola Nicole vero?” cinguettò Walburga, ritornando a prestare attenzione all’uomo con le foto in mano.

“Mah….io non sono molto bravo con le somiglianze…” cercò di giustificarsi lui, mentre la signora Lupin gli spalancava davanti l’album di Remus. “Guardi qui….adesso immagino le vedrà le somiglianze!” disse gongolando la donna, certissima che Nicole fosse il ritratto del suo Remi.

Martino guardò la foto e gli si parò davanti agli occhi un sederino rosa in primo piano.

“ma….tel chi l’è un cul….”

trasecolò, guardando alternativamente la bellissima bimba addormentata nella culla e il sedere della foto.

“Cos’ha detto?” chiese la signora Lupin, che non conosceva il dialetto.

“Ha detto che Nicole somiglia ad entrambi i suoi genitori” intervenne Gertrude, appioppando un calcio negli stinchi al marito.

“Orpo Gertu….” gemette piano lui, ma mantenne il sorriso, e le due neo nonne furono molto felici della diplomatica risposta.

Quattro giorni dopo la nascita, finalmente Nicole e i suoi genitori furono dimessi e poterono entrare, per la prima volta, in casa loro.

La prima settimana al cottage mise a dura prova i nervi dei due ragazzi.

Nicole piangeva tutta la notte e Remus era così debilitato che non ce la faceva a curare la casa e la piccola.

Sirius, per aiutarlo, si era messo a fare il casalingo, ma i risultati erano un disastro.

Cibi carbonizzati, lavatrici dove i colori si mischiavano e un disordine pazzesco in casa.

Quando i coniugi Black vennero in visita alla nipotina, la domenica mattina, la casa sembrava stata devastata da un uragano.

Per educazione non dissero nulla, anche se gli elfi che li scortavano, continuavano a spruzzare disinfettante ovunque e, per paura di un contagio, li tenevano in braccio, sollevati sopra le loro teste.

“Madre, padre…vi farebbe piacere un caffè…Sono diventato bravissimo a farlo!” si vantò Sirius, che non aveva notato le occhiate inorridite dei genitori e gli sguardi eloquenti degli elfi, mentre valutavano con occhio critico, l’igiene della cucina.

Detto fatto Sirius caricò la moka del caffè, la pose sul fuoco e l’accese.

“Tra un secondo avrete il caffè più buono dell’intero Mondo Magico” decretò, poi, udendo i vagiti di Niky, corse verso le scale e sparì.

“Wally…. Dici che ci ucciderà quel caffè ai germi?” chiese cauto l’uomo, guardando la montagna di piatti da rigovernare e le briciole sul pavimento.

“Orion, caro…forse no….però, per precauzione…. magari tu distrai Sirius, mentre io lo faccio evanescere dalle tazze, dandogli l’illusione che lo abbiamo bevuto….” Rispose la lady.

“Ottima idea cara….” disse sollevato il signor Black, con uno sguardo di riconoscenza verso la moglie.

Un sibilo acuto invase la cucina, mentre i due si guardavano preoccupati.

Sirius non accennava a scendere e loro non sapevano cosa fare.

Ad un tratto la moka esplose, partendo a razzo verso il soffitto ed innaffiando i poveri signori Black di liquido bollente.

“Haaaaaa” gridò Orion, saltellando per la stanza, con i pantaloni pieni del caffè ustionante.

Wally, invece, che per lo spavento si era gettata a terra, sbucò da sotto il tavolo, con una buccia di banana sulla testa e due elfi domestici sulla schiena.

“Sono arrivati i Mangiamorte?” chiese atterrita, portandosi una mano al petto.

“Non credo cara” rispose Orion, seduto nel lavandino, con il sedere a mollo in acqua gelida, tra i piatti sudici, “probabilmente è il caffè più buono del Mondo Magico che ha avuto qualche problema” aggiunse con sarcasmo, mentre in silenzio malediva la sera che aveva generato quel figlio degenere.

In quella arrivò in cucina Remus, che vedendo la scena impallidì vistosamente.

“S-Sirius….credo che abbiamo un problema…” disse rivolto al compagno, che lo seguiva con la piccola in braccio “…e che problema!!….”.

****

Dopo le scuse e le cure del caso, i Black avevano salutato la nipotina, e poi si erano affrettati ad uscire da quella casa.

Orion, zoppicava ancora un po’, mentre la moglie aveva ancora gli extrasistoli dalla paura.

“Caro…dobbiamo aiutare quei due disgraziati…Hanno una bambina piccola e vivono in un campo di battaglia……” sussurrò la donna.

“Pure minato!” rincarò l’uomo, convinto che mai analogia era stata più corretta.

Così,nel pomeriggio, bussarono allo porta di casa Lupin-Black quindici elfi, armati di scope, stracci, ramazze e disinfettante e, mentre Wally li dirigeva, stando cautamente in giardino, loro lustrarono e pulirono ogni anfratto della casetta, sistemando anche il bucato macchiato e facendolo ritornare nuovo.

Più tardi, Orion, arrivò con la limousine, dalla quale scese la signora Lupin e tre elfi carichi di borse della spesa.

“Remino…. Io e Wally abbiamo pensato che ti facesse comodo un po’ d’aiuto, i primi tempi dopo il parto. Sei ancora così debole e la piccina è molto impegnativa…” disse dolcemente la donna accarezzando il figliolo sciupato e stanco.

“Grazie mamy” sussurrò lui, mentre anche Sirius tirava un sospiro di sollievo.

Per il resto del mese, la donna rimase con loro, mentre Walburga, che veniva in visita tre volte al giorno, regalò ai due sposi un paio dei suoi elfi domestici più robusti.

Finalmente Remus e Sirius, dovendosi occupare solo della bambina, riuscirono a rilassarsi un po’ e la casa divenne un luogo accogliente e sicuro.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Fiocco azzurro in casa Potter ***


Fiocco azzurro in casa Potter




Risposte alle recensioni

Ragazze quante belle recensioni....che onore...mi sento viziata e coccolata....merito vostro! GRAZIE!!!!!!

Per Thaleron: Direi che il coraggio di James, in sala parto, ha dato vita ad un giro di scommesse non indifferente...L'unico che gli da credito è Peter, ma lui, si sa, stravede per Potter.... Comunque in questo capitolo lo vedremo alla prova...speriamo il bene....Martino s'inchina e ti ringrazia....Sirius invece è imbronciato e ti manda a dire che è diventato un casalingo modello e che il suo caffè è buonissimo...sei invitata a Casa Lupin Black per constatare di persona...Auguri e ricorda l'elmetto!!!!!

Per LMP: La piccola Nicole per ora è solo bellissima ma penso anch'io che con i geni che si ritrova sia destinata a fare grandi cose...mi piace l'idea che mi hai dato di scrivere un cap sui pargoli....credo che lo farò e sarà in tuo onore. Sono d'accordo con te, gli elfi sono utilissimi...potessi averne un po' anch'io a casa!!!! Bella e Sevvie genitori???? Mi si accappona la pelle solo al pensiero...Don't worry per Sevvie...è più robusto di quanto non sembri!!!! Il parto di James, visto che ormai possiamo chiamarlo così, è ben spiegato in questo capitolo....poverino, speriamo che poi non gli venga anche il baby blues....

Per Sklupin: Martino è sempre Martino...fine, pacato, con la parola giusta al momento giusto... in questo cap. dispenserà la sua saggezza, anche se con più garbo....Le foto appariranno anche a questa nascita, ma saranno molto più sobrie....il carissimo James non smentirà le aspettative di tutte voi...Sarà forte, granitico, coraggioso e, soprattutto, non si farà prendere dal panico mai...un vero Auror, insomma...leggere per credere!

Per MEISSA_S : Anche a me Orion piace un sacco e anche Wally.....Certo, sono un bel po' diversi da quelli della tua fic, ma rimangono sempre due grandi personaggi ....Casa Lupin/Black ora è certamente più vivibile e sicura grazie agli elfi donati dai Black...Sirius si lamenta sempre, ma senza i suoi genitori lo vorrei proprio vedere! Per la tua gioia, visto che sei una delle sue fans, Martino sarà presente in questo capitolo, anche se con più discrezione...Non volevo che mettesse in ombra l'indiscusso eroe della puntata...il temerario James!!!

Per Alohomora, : I nonni sono sempre imbarazzanti quando nasce il loro primo nipote...e ti garantisco che le foto dei neo genitori in fasce spuntano sempre!!!! qualsiasi sia il loro formato... Certo, non mi è ancora capitato di veder girare un neo nonno con dei quadri,ma Wally e Orion sono sempre dei Black, e fanno le cose in grande stile...Gli elfi avanzati ai Black farebbero comodo anche a me...vedessi il casino che c'è a casa mia...sembra quasi casa di Sirius...

Per Niki: La mamma è sempre la mamma e anche la snobbissima Wally non può permettere che il suo bambino, nonchè erede dei Black, viva in quel casino....Anche Orion è d'accordo....sarebbe veramente imbarazzante leggere sulla Gazzetta del Profeta che la figlia del suo erede ha preso l'epatite virale dal biberon o è saltata in aria insieme alla caffettiera.....

Bene...finite le recensioni comincia la storia....tutta per voi care amiche, che mi sostenete con la vostra simpatia e allegria.....

****

Quel pomeriggio Lily era stanchissima, mentre affaticata saliva gli ultimi gradini per entrare in casa.

Il suo bambino, che avrebbe dovuto nascere a metà luglio, era in ritardo clamoroso e la sua pancia era giunta ad una misura stratosferica.

Era così grossa che non riusciva più a vedersi i piedi.

Il caldo, poi, la faceva morire.

Sudava anche seduta davanti al ventilatore.

Invidiava un sacco Remus, che avendo già partorito ora si poteva godere la sua piccola Nicole.

Quel giorno, poi, aveva anche un male alla schiena che la faceva sospirare.

Sbuffando come una locomotiva si tolse le scarpe e il premaman, poi s’infilò sotto la doccia fredda.

“Che sollievo” pensò, mentre si strofinava il corpo con una lozione alla menta, ripensando al bel pomeriggio trascorso con Remus e Sirius al cottage.

Nicole era veramente una piccina deliziosa e lei se l’era coccolata per ore.

"Chissà se anche tu sarai così tenero?" disse, accarezzandosi il ventre con dolcezza

“Tesoro, dove sei?”.

Era la voce di James, appena rincasato da un viaggio a Londra con il padre per un convegno di Auror.

Julius Potter era il relatore principale e per James lo affiancava sul palco. Per il giovane quella era stata una esperienza interessante, anche se un po’ noiosa.

Aveva conosciuto molti dei colleghi del padre e questo gli era piaciuto immensamente, poi aveva dovuto pranzare con gli 'alti papaveri' del Ministero e questo gli era piaciuto decisamente meno.

“Ben tornato amore, io sono in bagno sotto la doccia", rispose felice Lily. "Dammi il tempo di vestirmi e arrivo”

“Tutto Ok?” chiese trepidante James.

“Nessuna novità.Questo marmocchietto ci vuole fare penare ancora un po’ a quanto pare! Remi e Sis ti salutano.Sono rimasti molto dispiaciuti che tu oggi non sia potuto venire.Gli ho spiegato che sei dovuto andare con tuo padre a Londra e ci siamo accordati per vederci venerdì, a cena da loro. Ci sarà anche Peter”.

“Pizza e gelato", mormorò deliziato James, "mica una brutta idea con questo caldo!!!”

“Non osare lamentarti del caldo in mia presenza Potter, se vuoi continuare a vivere”.

La voce della dolce sposina somigliava sinistramente a quella della MCGrannit, quando lo sorprendeva con Sirius a combinare guai, perciò il ragazzo si guardò bene da esprimere qualsiasi opinione.

Prima di rientrare a casa era passato al MagiMarket, per la spesa.

Non voleva che Lily,nelle sue condizioni, sollevasse pesanti borse e perciò era lui l’addetto ai viveri di casa Potter. Da mesi, quindi, si mangiava solo mozzarella, gelati e i primi della marca ‘Quattro salti in calderone’.

Sospirando incominciò a riporre la spesa nei mobiletti della cucina.

Se da un lato moriva dalla fifa a pensare di assistere Lily durante il parto, dall’altra non vedeva l’ora che il piccolo nascesse.

Vedere la sua dolce metà così stanca gli stringeva il cuore e poi era talmente nervosa. Lo accusava di essere lui la causa dei suoi guai e così, facendo leva sul suo senso di colpa, lo schiavizzava.

Alla sera le doveva fare aria col ventaglio di piume di struzzo, che la signora Black aveva loro regalato per le nozze insieme ad un set di cuscini in pelle di Troll e uno specchio maledetto che accecava gli ospiti sgraditi, inoltre doveva sfaccendare e cucinare lui, visto che la mammina sembrava l’omino della Michelin e con 35 gradi all'ombra non era dell’umore migliore. Non parliamo poi delle voglie: un vero delirio!!!

A tutto questo si aggiunga anche la preoccupazione per il ritardo del bambino, che non poteva esprimere per non agitare di più la sua già nervosissima compagna.

La medimaga che aveva in cura Lily diceva che nelle primipare era abbastanza facile che capitasse, ma allora perché Remi e Sissy avevano avuto i loro piccini con anticipo?

Ok, che anche Alice era nelle stesse condizioni di Lily, ma in fondo aspettava il figlio di Frank Paciock, uno che non sarebbe arrivato puntuale nemmeno al suo funerale, perciò un ritardo era d’obbligo e poi Alice era così tranquilla e serena, mica una peste bubbonica come la sua mogliettina.

“James….”

La voce tremante della moglie lo riscosse dai suoi pensieri.

“James, corri! Credo mi si siano rotte le acque!”

“Oh cielo…” Pensò terrorizzato il ragazzo

“e adesso come faccio???”.

Tremante salì le scale per raggiungerla e con fare finto-sicuro disse

“Non ti preoccupare piccola, adesso ci smaterializziamo in ospedale e poi penso a tutto io. Andiamo!”

Così dicendo l’afferrò per un braccio, pronto a portarla immediatamente al S.Mungo

“James, ma ti pare che possa andare in ospedale nuda?” disse Lily, guardandolo con tanto d’occhi.

“No…nuda …no…i vestiti…aspetta ti prendo qualcosa dall’armadio…”

Lily lo guardò annaspare nel guardaroba e poi, con sommo disgusto, prese incredula dalle sue mani il vestito da sera in strass e paillettes che gli porgeva.

Era stato un incauto acquisto, fatto dalle sua amiche per l’addio al nubilato e sembrava uscito dal guardaroba delle Brazz.

“James, ma ti pare che possa indossare quel coso per andare a partorire?”

“Oh Lily, insomma, cosa sono queste lagne. Vorrai mica stare un’ ora a scegliere l’abito e il trucco! Devi fare un bambino, mica andare al Ballo del Ceppo”, disse piccato James, che cercava di nascondere il suo disorientamento facendo il ‘Remus’, come dicevano lui e Sirius, per dire la persona seria e sicura di se.

“Deficiente di un mentecatto!!!” esplose Lily, puntandogli la bacchetta alla giugulare.

“Solo un pervertito maniaco come te poteva trovare un abito del genere in un guardaroba pieno di premaman!!! Devo andare a partorire, mica a battere il marciapiede!!! Adesso spostati, perché se no non rispondo più delle mie azioni…Ahhhhhhh…cavoli che male”

“Lillina….a-amoruccio…n-non ti preoccupare….stai calma...respira…soffia…salta…fai qualcosa ti prego…..!!!” gridò terrorizzato il ragazzo saltandole in braccio

“James, vuoi scendere dalla mia pancia” ansimò la donna, che stava quasi per svenire dallo sforzo.

“Ok,va bene…adesso….adesso…c-chiamo Sirius e tutto si aggiusterà…L-lui è il mio migliore amico…e gli a-amici si vedono nel momento del bisogno…e io ho molto bisogno…p-poi lui c’è appena passato, mi saprà consigliare…m-magari viene dentro con me e…”

“Piuttosto che fare entrare Sirius in sala parto, partorisco al canile municipale !” ringhiò la signora Potter, che mentre ascoltava gli sproloqui del marito aveva provveduto a vestirsi, truccarsi e pettinarsi.

“Dai, disgraziato…ahhhh che dolore…aiutami a mettere le ciabatte, che non mi vedo i piedi”

“Certo cara…a-agli ordini amore…t-tutto quello che vuoi…” balbettò il giovane sposo, mentre cercava d’infilare la ciabatta destra nel piede sinistro della moglie.

Il parto di Lily, per fortuna, fu facile e veloce.

Dopo essere arrivata in ospedale, a tempo di record, visto che James l’aveva smaterializzata direttamente in ostetricia, senza neppure passare dall’accettazione, la ragazza fu visitata e portata in sala travaglio.

James la raggiunse subito, con il viso nascosto da una mascherina bianca ed un camice verde da medico, di almeno tre taglie più piccolo, che sembrava tanto un grembiulino a mini gonna.

“Amore, come ti sei conciato?” chiese Lily, con un sorriso.

“Non è stata una mia idea, mi hanno obbligato! Le regole dell’ospedale impongono questo tipo di abbigliamento per assistere al parto e, anche se sembro un disgraziato perché non avevano più camici della mia misura, devo tenermelo lo stesso”, rispose James tutto offeso, mentre si grattava il viso, sotto la mascherina troppo aderente.

“Sei bellissimo sciocchino”, gli disse amorevolmente lei, stringendogli la mano.

“Lily, stai bene?”

“Per ora si, ho solo qualche contrazione, ma abbastanza distanziate.”

“Cara, non potrei telefonare a Sirius? Giusto per fargli sapere che siamo qui,insomma,lo sai che lui e Remi sono in ansia per te.”

“Niente da fare Potter.TU NON CHIAMERAI SIRIUS!!!”

“Ti prego tesorino, solo una telefonatina per un consiglio e una parola di conforto”

“MAI! So benissimo che se tu lo chiami lui in tre secondi è qui. Io ho sposato te e mi basti e avanzi. Sirius lo lascio volentieri a quel martire di Remi,e adesso piantala che devo partorire io, fino a prova contraria!”

In quel momento una dottoressa entrò e sorridendo ai due ragazzi, attaccò al ventre di Lily una strana macchinetta che serviva per controllare le contrazioni.

Fu come un segnale di partenza. Nel giro di pochi minuti le doglie cominciarono forti e ravvicinate, mentre Lily gemeva sconvolta e James la assisteva impotente, sempre più pallido ad ogni nuovo lamento.

Dopo poco più di un’ora, la ragazza aveva raggiunto la dilatazione completa ed oraveniva trasportata in sala parto, sempre con il marito al fianco, tereo ma solo lievemente contuso dalle maledizioni che la puerpera gli aveva lanciato tra una contrazione e l’altra, quando lui aveva cercato di mandare un patronus a Sirius .

“Bravissima, signora Potter, è una primipara veramente fortunata”, le disse sorridendo la ginecologa, mentre già vedeva spuntare la testolina del nascituro.

Un paio di spinte e grida dopo, un vagito riempì la stanza, mentre la ragazza finalmente sorrideva con le guance bagnate di lacrime.

James, un po’ disorientato, prima guardò la moglie e poi il mostriciattolo urlante e tutto imbrattato di sangue che l’ostetrica continuava a spacciare per suo figlio.

Un velo di sudore freddo copriva il suo volto, nel quale spiccava un occhio nero.

Possibile che quel brutto coso fosse il suo bambino? Nicole era bellissima e lui invece… aveva generato un mostriciattolo? Era brutto quasi quanto Mocciosus

“Lily, sei sicura che quello sgor…” non riuscì però a terminare la frase, perché il malefico pensiero del naso di Piton gli annebbiò la vista e lui stramazzò al suolo svenuto.

Tutto sommato, però, gli andò bene, perché se avesse finito il suo sballato discorso le conseguenze per lui non sarebbero state così blande.

Lily lo avrebbe, come minimo, avadakedavrizzato!.

“Accidenti, qui serve un pronto intervento marito”, disse l’infermiera guardando il ragazzo esanime, steso sul pavimento in una posa scomposta.

“Sempre il solito fifone”, sospirò la Evans rossa di vergogna, mentre tutti nella sala parto prestavano soccorsi al neo papà.

Più tardi, dopo che James ebbe ripreso conoscenza e gli furono stati medicati i vari bernoccoli e lividi, la ginecologa lo scortò fino al letto della puerpera, che nel frattempo era stata trasferita in corsia.

“Amore, è un bellissimo bambino. Guardalo”, gli disse dolcemente Lily, posandogli tra le braccia un fagottino urlante avvolto in una copertina azzurro cielo.

Col cuore colmo di rassegnazione il ragazzo guardò il bambino e notò che non era più brutto come gli era sembrato all’inizio.

Anzi, lavato e profumato era anche carino, a parte il chiasso che faceva.

“Harry, benvenuto piccolo mio” sussurrò James, mentre lo guardava estasiato, rendendosi conto che con Piton non aveva alcuna somiglianza.

“Amore, se permetti chiamerei Sirius”, disse commosso.

“Ora che sono al sicuro e ben coperta, puoi chiamare chi ti pare. Magari dillo anche ai nostri genitori, però, non solo a Sirius”, gli ricordò dolcemente lei, sospirando dell’infantile attaccamento del marito al suo amico del cuore.

****

Poco dopo Martino e Julius, arrivarono di gran carriera assieme alle mogli. Non stavano più nella pelle dalla soddisfazione di avere un erede maschio e continuavano ad offrire da bere champagne a chiunque si avvicinasse alla stanza della puerpera.

Questo aveva causato qualche problema con il marito di una vecchietta ricoverata qualche stanza più in la per isterectomia.

L’uomo, un settantenne gaudente e beone, a furia di visitine ai neo nonni si era ubriacato ed ora vagava per il reparto cantando “Romagna mia….Romagna in fiooooreeeee!!!” stonato come una campana e faceva le avances alle infermiere carine.

Anche Peter,Remus e Sirius erano accorsi al capezzale di Lily e adesso, con la piccina nel marsupio, attaccato alle spalle di Sirius, stavano contemplando ammirati l’erede dei Potter.

“Sai James, per me questo bambino è brutto come Mocciosus. Sei sicuro che sia tuo?” esordì Sirius, ridacchiando sotto i baffi.

“Scemo!” fu il laconico commento del neo papà. “Secondo te se era figlio di Piton poteva nascere in un ora? Ci sarebbero voluti almeno due giorni per disincastrargli il nasone dal canale del parto”.

Martino, che in cuor suo continuava a pensare male sulla storia dell’improvviso cambiamento di fidanzato della figlia, drizzò immediatamente le antenne, mentre Julius,che ormai lo conosceva, con calma estraeva dalla tasca un album di almeno 300 fotografie del piccolo James alla nascita.

I due bambini erano identici.

Molto rincuorato il neo nonno si avvicinò alla figlia.

“Brava Lily, direi che hai fatto proprio un buon lavoro. Congratulazioni a te e a James, che ti ha aiutato".

“Sì, anche James ha fatto un ottimo lavoro , se si esclude il tonfo finale”, ridacchiò Sirius, beccandosi un calcio negli stinchi che lo fece guaire di dolore.

“Ben ti sta, così impari”, disse Remus tranquillo, mentre toglieva la sua bambina dal marsupio e l’allungava a Lily.

“Ciao tesorino”, disse dolcemente lei stringendosela al cuore.

“Guarda il tuo amichetto Harry”, intervenne James, avvicinando il suo bambino alla piccola.

Julius, prontamente, scattò una foto che immortalava una Nicole con gli occhioni sgranati ed un Harry che sbadigliava e quella fu la foto più bella dell’album di nascita di Harry Potter.

Lily e il piccolo furono dimessi dall’ospedale dopo soli due giorni.

La ragazza stava benone e il bambino era roseo e paffuto come un bambolotto.

James, felice, li portò a casa e qui ritrovarono tutti gli amici venuti a dare il benvenuto al nuovo membro della famiglia.

La signora Evans e Martino si fermarono dalla figlia per una quindicina di giorni, ma Harry era un neonato buonissimo, così Lily, presto, non ebbe più bisogno di aiuto.

Remus e Sirius erano spesso a casa loro, e anche Alice e Frank, con il loro Neville, nato il giorno prima di Harry.

Un pomeriggio, a sorpresa, Lily si ritrovò sulla soglia di casa anche Sissy, con il piccolo Draco.

Le due ragazze passarono un piacevole pomeriggio e si ripromisero a vicenda di non perdersi di vista.

L’estate scorreva lenta e pigra.

A settembre Lily e Remus avrebbero cominciato i corsi alla Magiuniversità, per diventare insegnanti, approfittando delle nonne, disponibilissime a fare da baby sitter ai pargoletti, mentre Sirius e James avrebbero cominciato l’accademia per Auror.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Mangiamorte all’arrembaggio ***


Mangiamorte all’arrembaggio




Risposte alle recensioni

Ciao ragazze...anche da voi la primavera impazza? Io sono stesa dall'allergia, e...visto che devo stare chiusa in casa...ecco un nuovo capitolino della nostra storia...Ve lo dedico tutto quanto!!!!!! ma adesso...facciamoci quattro chiacchiere in santa pace, con le risposte alle recensioni

Per MEISSA_S : James è veramente il tipico uomo che nel momento del bisogno sei felice di avere accanto….Adesso capisci perché Lily cerca sempre di schiantarlo…. Grazie al cielo Piton è innocente e con Harry non c’entra un tubo…infatti è ancora vivo…Sai, non credo che Bella avrebbe tollerato una cosa così trash come un figlio di Sevvie col cognome Potter…diamine….lei è una Black…

Per Thaleron: Io non so se, nonostante il casino di casa mia, vorrei vivere con i due piccioncini. Punto primo Nicole piange alla notte…e un baby che strilla non è proprio la colonna sonora ideale per sogni beati, poi…ma hai visto come prepara il caffè Sirius…Figurati se cucina il minestrone con la pentola a pressione che danni può fare….Oh per James…capico il suo malore a certi pensieri….Anche se mi farebbe ridere un casino , dopo 7 libri in cui Piton vessa e sbeffeggia ogni momento Harry, scoprire che Potter è suo figlio....XD

Per Sklupin: In effetti James è utilissimo nei momenti di necessità, e la calma e il raziocinio che dimostra danno molta sicurezza…Sicuramente il suo buon gusto, naturale, lo ha portato a scegliere un abitino adatto al parto per la sua Lily con le doglie e ovviamente non ci vedeva nulla di strano a far entrare Sirius in sala parto con sua moglie….basta non andarci lui… Sicuramente, però, conoscendo il tipo, Sirius ci avrebbe spedito Remus….magari per Lily era anche meglio….

Per Alohomora, : Ma insommaaaaa….siete tutte così malfidate…. XDDDD …..Certo che la virilità di Potter da molto da pensare… Capisco anche che le gesta di Piton, sotto le lenzuola ( e anche sopra gli armadi e le tende) siano ineguagliabili, ma si vede che anche Jamesuccio a letto combina qualcosina, almeno a giudicare dal marmocchietto che poi è arrivato…Sirius è piuttosto…come dire…contrario a certe barbare usanze…Anche perché, forse non è noto, ma il povero ragazzo, nelle mire dei suoi adorati genitori, doveva sposarsi con la figlia minore di Tiger, tale Fulgenzia Cherubina, detta la balena coi baffi…Per fortuna che ci hanno pensato Remus e Nicole a toglierlo dai guai….

Per LMP: Grazie per il consiglio della pubblicità…ho giusto inoltrato il curriculum al signor Brian Kinney, della Kinnetik pubblicità di Pitzburg (se non sai chi è lustrati gli occhi su internet….ha però un piccolissimo difettuccio di fabbrica…ma che vuoi…nessuno è perfetto!) per quanto riguarda Bellatrix, ti garantisco che sono una sua fans….la adoro!!! E' la vera donna del 2000 così disinibita, scaltra, capace e dominante con il povero Sevvie....aspetto a farle mettere su famiglia perchè dopo dovrà per forza darsi una calmata...ma chissà che alla fine della storia.....

Per Niki: James non è proprio quello che si può chiamare un cuor di leone…ma in fondo in fondo…immaginare di aver generato un bebè brutto come Piton è veramente inquietante…se è svenuto qualche attenuante possiamo dargliela…Comunque anche lui, alla fine ce l’ha fatta a partorire…perché la vera puerpera della storia era lui, mica certo la granitica Lily….Per quello che riguarda i surgelati della famosa marca…ho pensato di cambiare lavoro…leggi la risposta di LMP e poi, se non lo conosci, dai un occhiatina al mio futuro capo…..

***********************************

Le gesta sempre più audaci dei Mangiamorte, erano diventate ormai il pane quotidiano dei telegiornali magici, quell’estate. Quasi ogni settimana, infatti, un paio di locali, soprattutto osterie e pub babbani, venivano devastati dalla furia distruttrice dei ragazzi di Voldemort.

A Londra tutti si domandavano chi fossero quei loschi figuri che assaltavano bar e bettole mettendole a ferro e fuoco, e le ipotesi si sprecavano.

Poiché era chiaro il fatto che, i ragazzi, agissero solo in posti in cui erano venduti o fabbricati alcolici, aveva dato via a più congetture.

Lo speaker del TG4 Magico, Emilmago Fedelissimo, si domandava, accorato, se queste persone non fossero dei puritani che cercavano di redimere le persone brutalizzate dall’alcol.

Fior di sociologi e psicologi, presenti nei vari salotti televisivi magici delle reti tv, da Mentomago a Vespasione, si chiedevano se, per caso, non fossero una nuova setta new age di salutisti, che volevano fare ritorno ad una vita semplice e pura.

Così, mentre le ipotesi si sprecavano, Voldemort, ascoltava tutto dal suo castello, mentre cambiava pannolini, soffiava nasetti e correggeva compiti.

Intanto i ‘Boys in Black’ , come amavano definirsi i Mangiamorte, continuavano ad imperversare per il mondo babbano, seminando terrore e distruzione.

La loro ferocia e resistenza era assicurata dalle pozioni di Severus e Bellatrix, distillate a litri e poi distribuite ai compagni come fossero succhi di frutta.

Purtroppo però, il consumo costante di ‘grintosone’ a grandi dosaggi, come qualsiasi farmaco, dava effetti collaterali tremendi, tra i quali:

  1. Instabilità emotiva
  2. megalomania
  3. senso d’onnipotenza
  4. distacco dalla realtà
  5. Confusione mentale
  6. Convinzioni false
  7. etc…
Insomma, per farla breve, i Mangiamorte erano diventati un filino schizofrenici depressi e deliranti, e così, una notte di Agosto…..

****

Per quella sera, il caro zio Voldy aveva in programma allenamenti intensivi e poi una puntatina all’Hard Rock Caffè di Londra.

In quel grande e ricco posto si potevano chiedere fior di pagamenti e bisognava approfittarne, in vista delle future e costose elezioni dell’anno venturo.

I ragazzi, drogati a dovere, erano più in forma che mai e i loro schiamazzi risuonavano allegri nei sotterranei del castello.

“Forza pivelli….chi arriva ultimo all’Hard Rock è figlio della piovra gigante…mentre il primo vince il premio” gridò Lucius, prima di smaterializzarsi, mentre gli altri lo seguivano.

Arrivati al locale, cominciarono a sfasciare tutto, fregando gadgets e magliette a piene mani, visto che tutti loro adoravano le cose babbane, ma era un segreto.

Lucius aveva, nascosto in un baule in cantina, tutti i successi dei Sex Pistols, dei Kiss e dei Clash, mentre Avery aveva una collezione completa di magliette della La coste, compresa quella azzurro cielo e quella lilla chiarissimo, delle vere rarità….Non parliamo dei Carrow, che collezionavano albi di Topolino dall’età di undici anni, cioè da quando, grazie alla magia, potevano sgraffignarli agli edicolanti babbani, con un semplice confundus….

Il lavoro uscì facile e pulito.

I molti uomini della security vennero immobilizzati e sbeffeggiati e i turisti picchiati e derubati.

In breve tutto era caos e, alle prime luci intermittenti, che annunciavano l’arrivo delle auto della polizia, i ragazzi si smaterializzarono lontano.

Il posto scelto come punto di ritrovo era la foresta proibita e Lucius arrivò per primo, come sempre.

“Ho vinto ancora io” disse pomposamente, mentre Tiger, Goyle e gli altri si apprestavano a pagare la scommessa, tre falci d’argento a persona.

“Uffa Lu….vinci sempre tu” brontolò Alecto, ravvivandosi la permanente con gesto civettuolo, che non sfuggì certo a quel mandrillo di Rodolphus, che si leccò le labbra con lascivia.

“Che ci volete fare….la classe non è acqua….C’è chi nasce povero e chi principe….e io, modestamente, principe ci nacqui….”

rispose, modesto come sempre, Malfoy.

“Seeeee….Principe…..dì piuttosto che i soldi ti serviranno per mettere su casa, visto che, nonostante il matrimonio, ti tocca ancora vivere con mamma e papà al Manor….“ lo schernì Dholow, mentre gli altri ridacchiavano.

“Io vivo ancora al Manor di famiglia in attesa che il mio erede sia un poco cresciuto e la mia dolce metà si sia ripresa dalle fatiche del parto….Solo allora, mio padre, mi comprerà il mio personale castello…” s’indignò Malfoy, mentre tutti lo guardavano con un sorrisino sornione

“A proposito di eredi e di nascite….. ma lo sapete che oggi è il compleanno di zio Voldy?” disse Alecto, aggiustandosi la riga della calza a rete, che nella fuga le si era un po’ spostata.

“Ma cooomeee…Il nostro Boss compie gli anni e noi non gli facciamo neppure un regalo?” disse Rookwood commosso.

“Già….poverino…solo solo e senza nemmeno un pensierino…” pigolò, piangendo, Barty Crouch Jr. (detto Jei-Ar come il tipo cattivo del telefilm Dallas).

Questo sensibile ragazzo era un nuovo acquisto dei Mangiamorte.

Figlio dell’omonimo Ministro della Magia, un uomo pomposo, noioso, dispotico e tanto importante da non aver mai tempo per la famiglia, il poveretto era stato tiranneggiato fin dalla più tenera età da quel padre con manie di perfezione, che lo voleva come lui.

Guai sbagliare, guai a non essere il migliore in tutto, guai a non comportarsi perfettamente sempre, in pubblico ed in privato.

Barty Jr, esasperato, era quindi diventato un adolescente ribelle e da qui a divenire Mangiamorte il passo era stato breve.

“Povero…povero…Voldemort…” dissero in coro gli altri ‘Boys in Black’, asciugandosi le lacrime.

“Ragazzi….tocca noi essergli vicini…Noi che siamo i suoi ‘virgulti’ i purosangue suoi prediletti…. Noi che lo sosteniamo a spada tratta…”

Queste toccanti parole che stavano facendo ululare di commozione i ragazzi, erano state pronunciate Lucius, che prese anche il comando dell’operazione ‘Regalo di compleanno’.

Ora, normalmente, i ragazzi non avrebbero avuto queste reazioni emotive esagerate, se il ‘grintosone’ non avesse, come effetto collaterale, reso più instabili i loro caratteri, ma essendo così i Boys in Black partirono per la loro crociata.

Quella sera, dunque, certi di essere nel giusto, e che senza il loro regalo Voldemort sarebbe morto di dolore, decisero di compiere un azione spettacolare. Ma no, spettacolare era troppo poco, qui ci voleva qualcosa di

  1. Memorabile
  2. Incredibile
  3. Incontenibile
Solo così il loro regalo sarebbe stato degno di essere dedicato al loro leader.

Guidati quindi da Lucius, nella stessa notte assaltarono un imprecisato numero di locali babbani, poi passarono a quelli magici frequentati da babbanofili; Venne poi il turno del ministero della magia, la sede del Wizengamot e quella della sezione affari esteri con i babbani. (Veramente, qui, c'era lo zampino di Barty, che detestava il padre e tutti i luoghi a lui cari, ma per ingannare i suoi amici aveva messo in giro la voce che i maghi del ministero odiavano Voldy.

Alla fine della nottata, dopo aver seminato panico e distruzione, rilasciarono un intervista esclusiva alla tv magica Channel one, dove spiegavano ad un estasiato Vespasione chi erano i Mangiamorte e perché erano nati.

“Basta con la supremazia dei non maghi, con la loro invadenza, con la loro presunzione, con i loro trucchetti da due soldi per turlupinare noi maghi…Basta essere guardati dall’alto in basso da loro, per il nostro modo di vestire o di parlare….Basta vederli arricchirsi con imprese facili, al limite del lecito…non è così che bisogna vivere….Dobbiamo intervenire! Dobbiamo fermare questa cancrena che ci sta distruggendo!Noi siamo quelli che vendicheranno il mondo magico dalle angherie dei babbani” gridava uno scarmigliato Lucius, mascherato di nero, alle telecamere.

“Noi libereremo il mondo dalle creature senza magia….I babbani ormai hanno i giorni contati….Li cacceremo dai posti di potere e spartiremo i loro averi tra i maghi, che devono divenire tutti ricchi, potenti e comandare….”

“Saranno i maghi purosangue a dettare le leggi, ma ci sarà spazio per tutte le creature magiche” intervenne Rosier, da sempre difensore delle minoranze magiche, essendo innamorato di una ragazza mezza Sirenide.

“ Giganti, Lupi mannari, Inferi, Dissennatori, Centauri, Sirene…. Tutti avranno una dignità e un lavoro, così potranno vivere sereni”, si unì al coro Barty Jr, che, perversamente, pensava alla faccia schifata del padre, quando si parlava di creature semi umane.

“Ridurremo i babbani in schiavitù, al pari degli elfi domestici” s’infervorò Alecto, gonfiando il petto, mentre Amycus la sosteneva annuendo vigorosamente.

Il giornalista che li stava intervistando, vedendoli così convinti, non dubitò neppure per un momento delle loro parole.

In fondo, così vestiti e mascherati, incutevano un’aria di rispetto e superiorità, cosa che mai avrebbero avuto, se si fossero presentati per gli adolescenti che erano.

“Ma… Signori mascherati, ditemi…chi è il vostro leader?” chiese quindi il giornalista, mentre la telecamera faceva uno zoom sulle gambe chilometriche e ben evidenziate dalla minigonna nera di pelle, di Alecto.

“Noi siamo un gruppo libero, ma ci rifacciamo alle idee del ‘ Vero Profeta del Mondo Magico’ L’unico, inimitabile, incredibile e giusto LORD VOLDEMORT!!!!” gridarono in coro i ragazzi, con enfasi.

Così, la mattina dopo, Tom Riddle, mentre sfaccendava allegramente i casa, con grembiulino e swiffer cattura polvere, sorvegliando il più piccolo dei suoi figli che guardava i cartoni animati, seduto sul divano con Nagini, avvolta intorno al corpo come un trapuntino,si sentì chiamare.

“Papino….corri….sei in tv al posto dei cartoni” disse il piccolo, molto eccitato e Voldemort si precipitò nel salotto buono a verificare la cosa.

Tutti i programmi erano stati sospesi di botto ed ora tutte le televisioni trasmettevano, a reti unificate, l’intervista dei Mangiamorte.

Dietro al giornalista campeggiava una sua foto gigantesca e lo stavano descrivendo come il futuro Hitler degli anni ottanta.

Al povero uomo quasi venne un mancamento, mentre ascoltava la voce squillante di Lucius che, a tutto volume, esaltava le sue idee razziste.....

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Potter spy story ***


Potter spy story




Risposte alle recensioni

Ragazze....sono qui....scusate il ritardo ma aveva il pc un po' fuso e....beh, adesso sta meglio, perciò rieccomi!

Per Alohomora, : Il caro Voldy, casalingo perfetto e papino a 5 stelle s'inchina e ti ringrazia....che vuoi, sotto ogni uomo rude batte un cuore di panna....così dicono almeno....Spero che anche questo cap ti faccia ridere, perchè in questi giorni piovosi...brrrr che malinconia!!!!

Per Niki: E pensare che Lucius & company volevano fare un regalo di compleanno a zio Voldy...che geni vero questi Boys in Black?...ma...chissà che tutto il male non venga per nuocere....

Per Thaleron: Beh, in effetti Piton papino di Harry è un po' strano...(blahhhhh) meglio papà dei marmocchi di Bella! Il povero, povero, povero, Voldy è una personcina perbene....pizzo a parte...è coraggioso, ingegnoso, belloccio....e poi un uomo così tenero con i bambini dove lo troviamo????

Per LMP: Mah, forse Lucius e compagni strafatti non hanno poi combinato un guaio così irreparabile...almeno a giudicare dall'inizio di questo capitolo....per quanto riguarda Bella...beh, lei è la colonna portante dei Boys in Black...fidati!!!! Grazie a te, in questa storia ho messo al lavoro anche Nicole e soci...ti dedico il loro paragrafo visto che l'idea è tua...per quanto riguarda Brian Kinney...ehhhh è veramente un pubblicitario doc...ma io...non essendo Justin....continuerò a fare il mio noioso mestiere e ad accontentarmi di quello che ho...sigh!

Per MEISSA : Voldy è un vero gioiellino di marito e padre...in tv non capiscono nulla!!!! e poi, lo sappiamo tutti che le notizie sono sempre gonfiate...Comunque i Boys in Black vigilano su di lui e...beh...forse non tutto il male viene per nuocere....

Questo capitolo, come sempre, lo voglio dedicare a tutte voi amiche che mi avete recensito...Buona lettura!!!!

*************

Ormai mancavano pochi mesi alle elezioni del nuovo ministro della magia e, naturalmente, tra i candidati c’era molta tensione.

Voldemort, grazie alle varie interviste dei suoi Mangiamorte, aveva uno share del 98% ed era il candidato più gettonato per essere eletto ministro della magia.

I maghi avevano apprezzato tantissimo un uomo che prometteva di togliere ai babbani per dare a loro, e anche nei ceti sociali più poveri, quelli costituiti dagli ibridi, si stavano formando club inneggianti al politico che predicava giustizia ed uguaglianza per tutti.

Anche i purosangue guardavano di buon occhio al candidato, perché avrebbero volentieri sostituito quella feccia dei loro elfi domestici con babbani camerieri, molto più gradevoli alla vista.

Naturalmente questo infastidiva tremendamente l’attuale ministro della Magia, Barty Crouch, che aveva dato per scontato una sua rielezione, magari a vita.

Per contromisura, allora, aveva convinto il Wizengamot a varare nuove leggi, per le quali anche i babbani dovevano essere protetti dai maghi, riuscendo anche a stringere un patto con il primo ministro babbano, tale Margaret Thatcher.

Questo lo aveva reso ancora più inviso al popolo magico, ma gli aveva permesso di sguinzagliare i suoi Auror alla ricerca dei Mangiamorte per poter poi arrivare ad arrestare Voldemort, che secondo lui era il loro mandante e toglierselo dai piedi, spedendolo ad Azkaban.

Era una splendente mattina d’inverno e un assonnato Sirius stava ciabattando per la cucina, cercando di preparare il caffè per lui e il suo compagno, senza aprire gli occhi del tutto.

Remus, già perfettamente vestito, allattava Nicole, anche lei pronta per la nuova giornata al nido .

“Amorino… dov’è lo zucchero…” la voce di Sirius era impastata dal sonno e somigliava a quella di un bambino.

“E’ nel solito barattolo, Sirius….Se apri gli occhi lo potrai vedere davanti al tuo naso”

“Grazie Remi…cosa farei senza di te….” Sospirò Black, mentre il suo compagno deponeva Nicole, sazia, nel seggiolone e lo raggiungeva ai fornelli.

“Amore…vai a vestirti che al caffè ci penso io….ma vedi di sbrigarti….e non addormentarti sotto la doccia come hai fatto ieri….”. Sirius scambiò un bacio a fior di labbra col compagno e si diresse al bagno, mentre Remus, preparata la moka, si accingeva a tostare il pancarré e a preparare al tavola.

Dopo una ventina di minuti Sirius faceva il suo trionfale ingresso in cucina, vestito, lavato e con l’uniforme da cadetto auror.

“Tieni bellissimo marito” disse Remus porgendogli la tazzina col caffè già zuccherato.

Il campanello trillò poco dopo, e James, Lily e Harry entrarono in cucina.

“Remi anch’io caffè” mugolò James con gli occhi ancora socchiusi.

“Pronto” disse Remus allungandogli la tazzina.

“Potter…possibile che ogni giorno sia la solita storia? Per sevegliarti ci vogliono le cannonate e poi, per colpa tua, siamo sempre in ritardo….Remi non dovresti dargli il caffè…. Acido solforico meriterebbe questo ghiro!”!

“Ma dai Lily….lo sai che a Jam e Sirius piace dormire la mattina…e poi non mi da fastidio fare una tazzina in più di caffè” sorrise Remus

“Lo so, ma è una questione di principio…perché cavolo non si alza per tempo?”

“Ce lo siamo sempre chiesti anche io e Peter, nei sette anni che abbiamo condiviso la stanza da letto con quei due….ma è rimasto un mistero…”

Dopo la colazione le due famiglie uscirono, Lily e Remus dovevano recarsi all’università magica, mentre gli altri due al corso Auror.

Quel giorno toccava a Remi portare i piccoli al nido, così, dopo averli presi in braccio si smaterializzò alla magiscuola dell’infanzia “ Il Drago rosso”.

“Buon giorno signor Lupin” lo accolse la maestra, al suo ingresso.

“Buon giorno madame Marie” rispose educato lui “Ho portato Harry e Nicole…”

“Ciao piccoli…vi stavamo aspettando…”e così dicendo, la donna fece levitare i due bambini dalle braccia di Remus al grande tappeto imbottito al centro del salone.

I piccoli sorrisero beati, poi si ritrovarono in mezzo ai loro amici e ad una marea di giocattoli e si distrassero.

“Ci vediamo nel pomeriggio” disse Remus che diede un piccolo bacio ai suoi due frugoletti e se ne andò.

I bambini sul tappeto intanto stavano gorgogliando i saluti.

C’era Ron Weasley, di un anno, ed era il più grandicello insieme a Blase.

Seguiva Draco, di nove mesi, Neville che come Harry di mesi ne aveva solo sette e Nicole, che aveva compiuto gli otto mesi da pochi giorni.

Essendo l’unica bambina del gruppo la maestra stravedeva per lei, e lei, che come il padre Sirius era campionessa di ruffianismo, sapeva sbattere le lunghe ciglia su quegli occhioni angelici e fare quelle meravigliose smorfiette che le accattivavano tutte le simpatie.

In realtà, inutile dirlo, era una vera peste.

Da Remus aveva ereditato, oltre che ai lineamenti fini, anche l’intelligenza e questo la poneva un gradino al di sopra degli altri bambini; da zia Bellatrix aveva preso la furbizia e la prepotenza, mentre dalla zietta Narcissa il modo aggraziato di muoversi, nonostante fosse solo una lattante.

I suoi compagni d’asilo la temevano e adoravano al tempo stesso, e la piccola dittatrice dettava le sue leggi, non ancora espresse a parole, con pugno di ferro.

Ad aiutarla molto nel tenere ordine e disciplina c’era il suo ‘trillino’ d’argento, un sonaglio a tre campanelle che le aveva regalato nonna Wally al battesimo e che la piccola usava come gatto a nove code, sulla testa degli amichetti.

“Ippie wow beeee pla?” (traduzione Ciao ragazzi come butta?)

“Gu gu no di nunghiu ba ba pilù” (Attenta a come ti esprimi, tu che sei un virgulto della stirpe magica più venerabile” questo era Draco, che con la sua tutina in velluto pizzi e diamanti, cercò di gattonare vicino alla cugina e di morderla.

“Bhui gnoo mi tiè!” (Brutto damerino senza cervello tiè) e detto questo assestò una sonagliata sulla testa del biondino che immediatamente si accasciò sul tappeto, in stile pelle di leopardo.

(Per comodità farò solo la traduzione delle parole dei bambini, tralasciando la lingua originale da loro parlata).

“Ammazza Niky…questa volta gli hai causato un trauma cranico”

“Ma che dici Ron….I Black hanno la testa dura…credimi…lo dice sempre anche mio papy Remi”

“Ma lui è un Malfoy….”

“Che c’entra…sua madre è una Black…è mio cugino…vuoi che non lo sappia…”

Intanto il povero bambinello, stava riprendendo i sensi, aiutato da un dolcissimo Harry, che per rianimarlo, gli stava leccando la faccia.

“Argghhh…orrore!!! Ma per cosa mi hai preso, per un gelato?”

“La mia mamma, che studia all’università, dice che in caso di svenimento bisogna bagnare il viso al paziente….ma io non ci arrivo al lavandino…e neanche potevo togliermi il pannolone per farti pipì in testa….”

spiegò piccato il piccolo Potter, suscitando l’ammirazione degli altri bambini.

“e per fortuna” pensò il baby Malfoy, che già immaginava l’atroce e bagnato risveglio.

“Bene ciurma…oggi cosa si fa?” continuò Nicole, tutta allegra.

“Ieri sera mi è spuntato il primo dentino” disse timidamente Paciock, mostrando una bocca tutta gengive, mentre gli altri si congratulavano con lui.

“Io, invece ho imparato a fare i primi passi” si vantò Ron, prendendosi una ‘trillata’ sul muso.

“Questo è per te…brutto cafone… così impari a pavoneggiarti, rubando il suo momento al piccolo e timido Neville” disse Nicole, mentre Ron, si massaggiava il naso.

“Niky…sei una peste! Non devi trattare così il mio migliore amico” la sgridò Harry.

“Non oserai difendere Ron a scapito della tua futura moglie vero?” ringhiò la piccola, sfoderando i suoi quattro incisivi candidi e facendo roteare il malefico sonaglio con aria intimidatoria.

“Bene bene, bambini…adesso la vostra maestra vi fa fare un bel gioco” intervenne madame Marie, e in un baleno i piccoli si ritrovarono a levitare a mezz’aria tra un tripudio di bolle di sapone.

“Wow…questa si che è vita!” disse Harry, che adorava volare.

Nicole invece era troppo occupata a bucare con l’indice le bolle di sapone, schizzandole in faccia a Draco.

“Waaaahhhhhh” si mise a piangere il piccolo Malfoy, subito soccorso dalla maestra, che non aveva capito perché il bambino si disperasse.

“Frignone” sibilò Niki al suo orecchio, avvicinandosi in volo.

“Io non sono un frignone…e poi da grande mi vendicherò di te…Il mio papy è un Boys in Black…te la farà vedere lui!!!!”

“Cos’è che è?” chiese curioso Harry, mentre tutti si avvicinavano al baby Malfoy.

“E’un Mangiamorte… una specie di soldato di Voldemort…molto forte…e molto astuto!”

“Se assomiglia a te…mi immagino!” rispose lapidaria Nicole, poi per il resto della mattinata rimase in silenzio.

Le parole che aveva detto Draco, sul suo papà potevano essere importanti…Da mesi sentiva discutere i suoi genitori di questi Mangiamorte che dovevano essere catturati…ma nessuno sapeva chi erano…nessuno tranne lei e i suoi amici….doveva farsi capire da Papy Sirius, che era un auror… Magari con l’aiuto di papy Remus, che era più intelligente….ma come?

Quella sera i Potter e i Black erano riuniti al cottage di Remus e Sirius per mangiare la pizza insieme.

Lily e Remi stavano dando la pappa alle due piccole pesti, mentre Sirius e James cucinavano la pizza.

Alla tv, intanto, il tg parlava dell’ultima impresa dei Mangiamorte, mostrando anche alcune immagini dell’assalto, riprese dalle telecamere di sicurezza.

“ Tio Lulù!!!” esclamò Nicole indicando col ditino un nero figuro apparso sullo schermo.

“No amore…non è lo zio Lucius…” disse dolcemente Remus, “Lo so che non ti piace Lucius, e non piace neppure a me…ma da qui ad accusarlo di essere uno di quei mostri…. ….” Aggiunse Sirius, impastando una roba tutta bitorzoli che si ostinava a chiamare pasta da pizza.

“Tio Lulù!!!!” disse caparbia Nicole, mentre Harry aggiungeva “Mafoyyyyyyy”

“Caro…però effettivamente quel Mangiamorte ha qualcosa di famigliare…non pare anche a te?” s’intromise Lily, avvicinandosi allo schermo.

“Ma sai che hai ragione….Sirius…guardalo bene…e guarda anche quella ragazza a sinistra dello schermo…” Remus aveva seguito Lily ed ora guardava con occhio critico il filmato trasmesso.

“Tia Bella!!!!” gridò Nicole e a quel punto il panico scoppiò nella stanza.

“Sirius….se quelli sono Lucius e Bella….quell’altro lì non può essere che Severus…Cosa cavolo sta succedendo?” boccheggiò James, mentre si puliva gli occhiali nella maglietta.

“Cavoli….metà della mia famiglia è coinvolta e sei tu quello preoccupato…come minimo mi cacceranno dall’Accademia se Crouch lo scopre!!!!”

“Giusto Sis… Dobbiamo indagare…dobbiamo trovare le prove…solo così potrai dichiararti non colpevole….Ma IO non ti abbandonerò....Al prossimo turno di guardia ci faremo mettere davanti a Malfoy Manor….Poi vedremo!!!”

Così, in una notte piovosa e gelida James si era trovato in un vicolo buio e puzzolente, nascosto in un bidone dell’immondizia, per controllare l’uscita secondaria di villa Malfoy.

Sirius non era con lui perché Remus, reduce da una brutta luna, stava ancora male, così Potter, sbuffando ed imprecando contro i tutti i Mangiamorte, che lo costringevano a passare serate del cavolo, tipo quella, fumava una sigaretta dietro l’altra.

Erano circa le 21 quando un losco figuro tutto vestito di nero, sgattaiolò fuori da una porticina seminascosta nel muro di cinta della villa e si avviò per il vicolo.

Senza far rumore il giovane Auror indossò il mantello dell’invisibilità e gli si accodò, con l’intento di pedinarlo.

Fatti pochi passi, il nero individuo si era fermato, aveva controllato l’orologio e poi, sbuffando si era appoggiato al muro, in una zona d’ombra.

Poco dopo, uno schiocco famigliare, aveva annunciato la materializzazione di un'altra persona e James aveva sentito la voce di Nott salutare Lucius.

“alla buon ora!” aveva detto scocciato il primo Mangiamorte, “poi, se arriviamo tardi, lo sentiamo il cazziatone di zio Voldy!” “Scusami, ma mia madre, stasera, aveva in visita le sue sorelle e io sono il loro unico nipotino….”

Malfoy sbuffò di nuovo, poi, magnanimamente concesse “Ok, va bene….la famiglia prima di tutto….ma adesso spicciamoci!”

A quel punto James aveva visto i due prendersi per mano e, all’ultimo momento, proprio mentre i ragazzi stavano ultimando la giravolta, lui si era attaccato ad un lembo del mantello di Nott e si era fatto trascinare,sempre celato dal suo mantello dell’invisibilità.

Dopo il turbine nero e il solito strappo all’ombelico Potter si era ritrovato nel castello di Voldemort e aveva assistito alla riunione dei Mangiamorte.

Senza farsi scoprire aveva guardato bene ogni membro del gruppo, stampandoselo bene in mente e poi aveva ascoltato le ultime imprese dei ragazzi in nero.“Allora è vero che il loro mandante è lui” pensò il ragazzo, prendendo appunti sui nuovi esercizi babbani, che sarebbero stati presi di mira dai Boys in Black.

“Però, che organizzazione….ma perché lo farà?” si chiedeva, scrivendo a più non posso sull’agendina. “Bene ragazzi…come vanno le vostre scorte di Grintosone?” aveva chiesto ad un certo punto Voldemort.

“Sevvie e Bella dovrebbero rifornirci un poco” disse Lucius, poi a voce più bassa, che James udì solo perché molto vicino, “e dovrebbero regalarci anche un poco di Viagra…invece di farcelo pagare così caro!”

Voldemort rise e, sempre a voce bassa, rispose: “Alla vostra età non dovreste avere certi problemi…”

“Non c’entra…un superman del sesso fa bella figura a tutte le età” fu la lapidaria e sibillina risposta di Lucius, e Potter si affrettò a scrivere sull’agenda’ cercare il grintosone e appropriarsene ’.

A fine riunione, dopo che i ragazzi se n’erano andati, James aveva deciso di dare un occhiatina al maniero di Riddle, per cercare di localizzare la zona in cui era situato, dal momento che nessuno lo aveva mai visto.

Aveva così scoperto la doppia vita del politico, assistendo con i suoi occhi alla messa a nanna dei cinque ragazzini, alla favola della buona notte che Voldemoert aveva letto a Patroclo e Pomezia, alla correzione dei compiti di Caligola e Nerone e alle due chiacchiere confidenziali con Tommasa, alle prese con i primi problemi d’amore.

Veramente impressionato aveva seguito poi l’uomo nel suo ufficio, e qui, più tardi, erano arrivati anche Bellatrix e Severus, lei splendida, lui molto provato, ma con due occhi di un languido che la dicevano tutta sul suo tipo di stanchezza.

“Alla buon’ora!” li aveva ripresi l’oscuro signore “siete in ritardo di 40 minuti !”

“Ohhhh, quaranta minuti….che vuoi che siano di fronte all’eternità, caro zietto” cantilenò Bella, sorridendo sfrontata “Se io e Sevvie siamo in ritardo un motivo ci sarà….non pensi?” terminò dando un pizzicotto nel sedere del suo ragazzo.

Voldemort fece finta di non vedere e,arrossendo furiosamente, prese a consultare alcune carte sulla scrivania.

Intanto Bella, registri e calcolatrice alla mano, aveva cominciato a fare i conti degli incassi ricevuti nell’ultimo mese, grazie alle estorsioni.

“Caspita!!!! Ecco a cosa servono i Mangiamorte!” si era detto James, mentre guardava, non visto, i registri con segnate delle entrate mostruosamente alte “altro che supremazia dei Maghi….questa è estorsione!!!!”

“Benissimo Bella, ma…non vedo le entrate della vendita del Viagra…”

“Sono su questo registro zio Voldy…lo sai che preferisco tenere le contabilità separate…su questo prodotto io e Sevvie incassiamo il 70%....”

“Bella…Lucius si lamenta dei tuoi prezzi da strozzina…vedi di concedere qualche sconto ai tuoi compagni!”

“Fossi matta!...Io non sono mica un ente di beneficenza!!!! Se il signorino Malfoy vuole fare un figurone con la mia sorellina deve pagare moneta sonante…e di grazia che non faccio la spia con la parente…Vedessi come lo guarda …è convinta di aver sposato il dio del sesso!”.

“Va bene…non voglio mettere il naso nelle vostre cose di famiglia…ma adesso dammi la scorta di Viagra che hai distillato questa settimana, ho vari ordini da parte di amici…”

Bellatrix estrasse da una capace borsa una scatola che ingrandì con un incantesimo, mostrando orgogliosa un centinaio di fialette azzurre.

Lesto l’Auror ne afferrò una manciata e se la infilò in tasca, non appena i tre si distrassero un momento.

Pregustava già le notti folli con la sua Lily…e poi ne avrebbe regalata anche una a Sirius…Remi lo avrebbe ringraziato!!!!

A quel punto però Nagini aveva fatto la sua comparsa e Potter,che aveva una sacra paura dei rettili, si tradì lanciando un grido belluino, mentre cercava di scostarsi il più possibile dal grosso pitone.

Riddle, Piton e Bella, rimasero impietriti, mentre vedevano comparire dal nulla, nel mezzo dello studio, un ragazzo scarmigliato e urlante.

“Cos’è stato” balbettò Voldemort, già in apprensione per la sicurezza dei suoi bambini.

“N-non s-saprei, zio Voldy” balbettò la giovane Black,portandosi la mano al generoso petto, bianca come un cencio

“E’ Potter!!!” gridò Severus, brandendo la bacchetta e mettendosi in posizione di difesa, ma inciampando su Nagini e finendo dritto addosso a Voldemort.

James approfittando del loro momentaneo sbandamento, infilò la porta dell’ufficio a tutta velocità, per poter uscire in giardino e smaterializzarsi, mentre i tre, ripresosi dallo spavento, cominciarono ad inseguirlo imbufaliti.

“Disgraziato, delinquente e assassino di poveri padri di famiglia” gridava Voldemort, lanciando strali e maledizioni a destra e manca “quasi mi hai fatto prendere un infarto!”.

“Rovina famiglie e perdigiorno” brontolava sottovoce Piton, che dopo il fattaccio di Lily non poteva proprio vedere James, scagliando schiantesimi a tutto spiano.

Bellatrix, invece, correva a perdifiato ma senza perdere tempo a lanciare fatture. Nel suo cervello si era formato un piano. “Incatena e cripta” gridò quando fu relativamente vicino al fuggiasco e Potter venne colpito da una luce giallo limone, ma stranamente non sentì dolore.

Provò solo un curioso senso di stordimento, mentre si smaterializzava nell’atrio di casa Black Lupin.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** I ricordi di James ***


I ricordi di James




Risposte alle recensioni

Ciao a tutte...visto che mi sono fatta un po' desiderare la settimana scorsa ho voluto aggiornare velocemente, perciò... ecco un nuovo cap....

ma prima le recensioni...

Per Alohomora, : I piccoli dei nostri eroi sono davvero svegli...credo di averli fatti crescere un po' troppo rispetto alla loro vera età...perdonatemi per questo... Gli esiti della missione li scoprirai in questo cap....non so se saranno quelli sperati da lui però....Spero che anche questo cap ti faccia ridere un po'...Io mi sono divertita a scriverlo...

Per MEISSA_S : Nicole è davvero adorabile...forse più pestifera di Bella e Lily messe assieme...mi fa piacere ti piaccia. James è sempre James...cosa può contare di più, per lui? La gioia o il viagra???? Comunque in questo cap ci sarà qualcuno che si dimostrerà malandrino almeno quanto lui, o peggio...Spero che il cap ti piaccia e che tu ti diverta a leggerlo quanto io mi sono divertita a scriverlo...

Allora ragazze tutto per voi due il nuovo cap....buona lettura!!!!!!!

*******

“James” balbettò Sirius, mentre il ragazzo entrava in camera da letto e sorprendeva lui e Remi in una posizione molto compromettente

“E, ma cavoli….ma siete sempre dietro a…”

“Zitto… che gridi…vuoi svegliare Nicole nell’altra stanza?...e poi chi ti ha autorizzato ad entrare in casa mia di notte senza chiedere permesso?” replicò seccato Sirius, mentre cercava di coprire le nudità sue e del suo compagno.

“E’ un’emergenza…e poi Remus non era tanto debilitato dalla luna piena?...è questo il modo di curarlo che hai?”

“L’amore di una persona innamorata cura tutte le malattie” rispose poeticamente Sirius, ricevendo un’occhiataccia da James e un dolce sorriso da Remus.

“Ma tu…che cavolo vuoi a quest’ora di notte!” terminò con sguardo truce Black e James raccontò ai due ragazzi tutto quanto, per filo e per segno.

Poco dopo, Sirius e James, si smaterializzavano all’interno del commissariato Auror.

Dopo aver raccontato a Julius Potter, che era il suo capo, cosa era successo quella sera, James venne sottoposto ad un accurata visita medica.

Il medimago del dipartimento, dopo averlo accuratamente visitato e avergli fatto lastre ed analisi del sangue, disse che per lui non c’erano lesioni o maledizioni pericolose in atto, ma che per sicurezza era meglio rimanesse ricoverato in reparto per qualche giorno.

Mentre il ragazzo si spogliava gli caddero le fialette di Viagra dalle tasche e Sirius, raccogliendole, volle sapere cosa erano.

“Oh…queste…Beh…non ti immaginerai mai cos’ha inventato tua cugina….” E James, incapace di tenere un segreto spifferò tutto al suo migliore amico.

Naturalmente Sirius, saputo gli effetti della medicina, pretese la sua parte ma James non voleva cedere.

“Questo è mio…tu te lo fai poi vendere da tua cugina…”

“Ma lo sai che io e Remi siamo poveri…non ho i soldi” si lamentò Sirius, ma James fu irremovibile.

Intanto Remi, nel frattempo li aveva raggiunti, dopo aver affidato Niky alle cure di sua madre, e sapute le novità, cominciò a sobillare Sirius per rubare le fialette incriminate a James.

Il furto avvenne con destrezza al momento dei saluti. “Riguardati James e non pensare a niente. A Lily non abbiamo detto nulla, come tu volevi e domattina potrai spiegargli tutto tu” disse Remus con calma, abbracciando l’amico e nascondendo alla sua vista Sirius, che in un attimo aveva già intascato le fiale azzurre.

“Già, vecchia canaglia…ci vediamo domani” disse Sirius, scompigliando i capelli già incasinatissimi di James prima di uscire con il suo compagno e ritornare a casa.

Quella notte, dopo aver insonorizzato la stanza e averla anche sprangata dall’interno Sirius provò il Viagra.

Fu un’esperienza indimenticabile….

“Amore…non posso credere che tu mi stia ancora…hemm…amando ….questa è la settima volta in tre ore!!!” sussurrò Remus, sudato e sconvolto.

“Remi….Chi è stato a convincermi a rubare il viagra di James?...quindi, adesso, zitto e collabora!!!…”

“Certo amore mio…certooooohhhh”

Intanto la signora Lupin, alloggiata nella stanza di Nicole, si domandava se quelle scosse di terremoto che squassavano la casa fossero pericolose o meno….

****

Barty Crouch era stato avvisato delle scoperte di James, da uno dei suoi fedelissimi Auror e, nel cuore della notte, aveva raggiunto il ministero.

Entrò decisissimo nel suo ufficio e si attaccò al telefono, movimentando con urla e minacce l’intero corpo Auror, pretendendo che James venisse accompagnato subito in sala interrogatori.

I suoi ricordi dovevano essere immediatamente estratti e mostrati al Wizengamot come prova contro Voldemort.

Grazie a quella testa bacata di James si sentiva già la vittoria in tasca e questo lo rendeva euforico ed iperattivo

Mentre aspettava l’arrivo dei Potter, padre e figlio, tutto soddisfatto si fregava le mani e passeggiava su e giù nello studio.

Non gli importava che fosse notte e che fosse stato buttato giù dal letto, mentre dormiva profondamente, in una serata da lupi. Non gli interessava che avesse dovuto accorrere al ministero, bagnandosi e infangandosi il suo bel completo di Armani.

Lui era un uomo felice! Finalmente avrebbe potuto smascherare quel losco trafficante di Voldemort e, sbaragliato il suo unico avversario, avrebbe potuto essere ancora rieletto Ministro della Magia.

Intanto Julius, molto preoccupato, stava spiegando a James che cosa gli sarebbe stato fatto.

“Non devi temere nulla, perché l’estrazione dei ricordi non è pericolosa o dolorosa, ma devi però essere molto preciso ed eseguire alla lettera gli ordini che ti darà il capo interrogatore. Mi raccomando James….vedi di non distrarti….” Disse accigliato, mentre un assonnato James gli prestava poca attenzione.

Pensava a casa, a sua moglie e suo figlio che lo aspettavano, a Sirius e Remus che non erano con lui, a Peter che magari poteva andare a dormire da Lily, perché non era mai tranquillo a lasciarla da sola di notte.

Arrivati nella stanza degli interrogatori, i Potter vennero ricevuti con tutti gli onori del caso, da un melenso e viscido Ministro, che si congratulò con loro per lo splendido operato.

James venne fatto stendere e mentre l’interrogatore lo rilassava con una seduta di training autogeno, imponendogli uno stato di relax assoluto, Julius continuava a guardare di sottecchi Crouch, che si fregava le mani in un gesto compulsivo.

Non appena il mago interrogatore provò ad estrarre i pensieri di James la sua bacchetta divenne rovente e l’uomo la lasciò cadere a terra con un grido.

“Cavoli!!!! Sono stati criptati da un incantesimo di difesa” gridò arrabbiato, e finalmente Potter sr. capì cosa avessero lanciato a suo figlio e tirò un sospiro di sollievo.

“Solo chi li ha criptati potrà estrarli, perciò immagino che a noi non risulteranno molto utili” continuò scorato il mago, rinfrescandosi la mano ustionata sotto un getto di ghiaccio uscente dalla bacchetta del suo assistente, ma in quel mentre Crouch,fece sentire la sua poderosa voce.

“Col cavolo che i ricordi di questo babbeo…emmm….volevo dire…eroico ragazzo… non si possono estrarre…Io ti ordino di cercare la maniera di farlo, costi quel che costi!!!!”

“Ma signore…. Potrebbe essere pericoloso per il ragazzo… Certi esperimenti hanno dato risultati assai infausti, quando sono stati provati sugli animali…Non vorrà mica renderlo un vegetale eh?” disse l’interrogatore ad occhi sgranati.

“Lui è un Auror, e gli Auror sono disposti a tutto per la patria….Vero figliolo che è così???....Certamente!!! Guardatelo…non vedete tutti con quale fierezza mi sta fissando? E’ sicuramente d’accordo anche lui….perciò procediamo!”

Julius era allibito, e ancora di più di lui lo era James, che avrebbe voluto mandare a quel paese il ministro, ma aveva la bocca serrata dalla mano dell’interrogatore.

“Col cavolo che vi lascerò lobotomizzare mio figlio” pensò Potter Sr. e, con nonchalance, prese in mano un piccolo portachiavi d’ottone, che gli aveva donato Martino, e ne pigiò l’estremità sinistra.

Subito un segnale d’allarme arrivò alla stazione di polizia dove era di turno il suo amico, e Martino, sentito il cialino della sirena, interruppe immediatamente la partita a briscola che stava giocando con l’appuntato e il piantone.

“Orpo….Julius ha bisogno di noi….Marcus sei pronto?” gridò al compagno di pattuglia, che stava leggendo un fumetto di Dylan Dog.

“Arrivo….son già qui” disse l’uomo, alzandosi e aggiustandosi i pantaloni sulla pancia prominente.

I due viaggiarono a sirene spiegate nella gelida notte londinese, ma in pochi minuti, rischiando la vita loro e di chi incontravano per strada, si trovarono fuori dal Ministero della Magia.

Julius ricevette il segnale d’ok dal suo portachiavi, che emise un flebile bip, e, senza porre tempo in mezzo, afferrò James per una mano e si smaterializzò all’esterno dell’edificio, catapultandosi sui sedili posteriori dell’auto in attesa.

“Fila via….svelto!!!” gridò all’amico, che vedendo il lord inglese così agitato partì in quarta.

Percorsero molte strade, e alla fine, dopo aver sentito tutta la storia, Martino propose ai Potter di passare la notte in una casa babbana sicura.

“Tranquillo Julius, dove vi porto io non vi trova nessuno…. Garantito” aveva detto sicuro, imboccando vicoli e stradine secondarie.

Fu così che, mentre il poliziotto andava a casa della figlia e della moglie di Julius, per prelevarle e portarle al sicuro, insieme ad Harry, i due Potter si trovarono a condividere la camera degli ospiti niente popò di meno che di Samantha, il travestito, che quella sera non era sul viale perché un po’ raffreddato.

“Carooooo James…. Che piacere rivederti” tubò l’uomo, con un’ acconciatura stile Moira Orfei ed una vestaglia di paillettes oro e fuxia, “ma…non dirmi che questo bell’omaccione è il tuo fratello maggioreeee” chiosò ancora alla vista di Julius, che imbarazzatissimo, cercava di rimanere in ombra, dietro al figliolo.

“Ciao Sammy…è un piacere anche per me rivederti….anche se avrei preferito farlo in un'altra occasione….” Sorrise James.

“Che Caruuuuccioooo….sentitelo…non è adorabileeee….e come stanno i tuoi amichetti….soprattutto quel bel moretto con gli occhioni chiari….come si chiamava…il Sirius”

“Sta bene, ma sta sempre con Remi…..hanno anche una figlia adesso….”

“Peccato” sospirò Samantha, accendendosi una sigaretta con tanto di bocchino stile anni trenta e accavallando le lunghe gambe “i più carini sono sempre impegnati….heeee che destino beffardo….” finì la frase mettendo il broncio, e facendo l’occhiolino a Potter Sr, mentre lui la guardava inorridito.

Va bene che lui era un Auror, un uomo tutto d’un pezzo,avvezzo a trattare con feroci criminali e feccia varia, ma essere ospite di un travestito che ci provava spudoratamente era un’esperienza agghiacciante per chiunque…. pensò mentre cominciava a sudare copiosamente.

“Non ti preoccupare papy” gli bisbigliò James approfittando di un attimo di distrazione della loro ospite, Sammy fa la smorfiosa con tutti, ma è innamorata di Miguel, il suo pappone….ed è pure corrisposta!”

“Ah!” disse solo Julius, pensando che doveva essere un grandissimo amore quello di Miguel, per mandare il suo…la sua…beh insomma, Samantha a battere sul marciapiede, ma si tenne il pensiero per se.

Quasi avesse intuito i loro pensieri Sammy cominciò a parlare dei suoi risparmi, e di quanto poco le mancasse per poter ritirarsi a vita privata, quasi in pensione, col suo caro Miguelito, nella casetta al mare che aveva avuto in eredità dalla nonna paterna.

“Non vedo l’ora di poter smettere di lavorare…Una povera donna ha ben diritto alla pensione dopo vent’anni di onorato servizio no?” chiese sorridente a Julius.

“Certamente madame” disse cortese lui, mentre pensava preoccupato alle parole ‘onorato servizio’. Intanto al ministero Crouch aveva tirato giù dal letto tutti i membri del Wizengamot, pretendendo una riunione speciale istantanea e beccandosi improperi silenziosi a catena, dai poveretti, svegliati in piena notte da lui.

Il giorno dopo, in un’ intervista a reti unificate, disse chiaramente che il Ministero assieme al Wizengamot stava lavorando ad un disegno di legge per poter permettere agli Auror di testimoniare anche senza l’estrazione dei ricordi, affidandosi solo alla loro parola d’onore.

Naturalmente questa dichiarazione scatenò un putiferio, visto che si trattava di modificare una parte importante della costituzione Magica.

Ci furono dibattiti e discussioni, vari politici si opposero a questo tipo di modifica, asserendo che così la polizia Magica avrebbe avuto troppo potere, scesero in piazza corte i di garantisti, e questo rallentò di molto i lavori del Wizengamot, per poter varare la legge.

Alla fine la proposta di alterare la costituzione venne respinta e Crouch dovette cercare un'altra strada per arrivare ai ricordi di James.

Fu indetta una riunione speciale tra gli Auror della sezione ricordi e quelli del settore magie criptiche, e nacque un team per cercare di annullare la maledizione di Bellatrix.

Intanto James e la sua famigliola erano diventati l’oggetto di ricerca numero uno, sia per i Mangiamorte, che cercavano di catturarlo per cancellargli la memoria, che per il Ministero, che avevano ricevuto da Barty il via libera per tentare di tutto sul poveretto.

Intanto il ragazzo, insieme alla moglie e al figlioletto, passava le sue giornate sballottato tra la casa di Samantha, quella di Gilda e i vari appartamentini delle altre.

Il piccolo Harry, vezzeggiato e coccolato da tutti, apprezzava molto quelle tate nuove e colorate, anzi, impazziva proprio per le vestagliette di pailettes di Sammy e socie,e non appena le vedeva, sorrideva a tutte gengive e allungava le braccine, accompagnandosi con urletti di gioia.

Naturalmente le ragazze lo prendevano subito in braccio e, facendolo volteggiare, gli dicevano fra sette dolci del tipo: “Buongustaio….tu si che capisci tutto di belle ragazze!” oppure “ Bravo il nostro piccolo pappone d’oro….farai carriera nella vita!” o ancora “Pisellino mio bello….peccato non sia una femminuccia ma si può sempre rimediare…” (questa era tata Samantha) e questo impensieriva molto Lily e James.

Nonostante le rassicurazioni di Martino, sulla bontà d’animo e la serietà delle sue amiche, Julius era un filino preoccupato delle ripercussioni che avrebbe avuto quel soggiorno sul piccolo Harry, che giocherellava tranquillo con giarrettiere, boa di piume e quant’altro riusciva a scovare nascosto sotto il mobilio di quei fantasiosi appartamenti, durante le sue esplorazioni a gattoni.

Quello che lo fece decidere a rivolgersi a Silente, non fu il fatto che suo figlio e la sua famigliola erano in grave pericolo, nè che non avrebbero potuto approfittare per sempre dell’ospitalità di Samantha e le altre ragazze del gruppo, ma fu, venire accolto da Harry, con in mano un bellissimo dildo rosa shock e brillantini, mentre in salotto James e Lily stavano giocando a poker con Gilda e Natasha, fumando come turchi e bevendo alcolici. Erano le tre di pomeriggio.

“Martino caro” disse con il suo solito aplomb inglese, Julis, “credo che nostro nipote necessiti, immediatamente, di un cambio di residenza….”

Martino, che non aveva ancora capito con cosa stesse giocando il bambino, inforcò gli occhiali e, sgranando gli occhioni azzurri, gridò: “Ma tel lì…l’è un ….OHHHHHHHH”.

Dopo trentasette minuti di orologio, la famigliola di James era stata smaterializzata in una casa segreta messa a disposizione da Silente, e il bimbo, tutto triste, frignava perché gli mancavano le sue tatine colorate.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Un nascondiglio per James ***


un nascondiglio per James




Risposte alle recensioni

Per Alohomora, : Grazie per la tua recensione e sono felicissima di averti portato un po' di buon umore...oggi, dato che è la festa dei lavoratori, ho pensato di postare due capitoli....(giusto perchè sono una lavoratrice indefessa)...Te li dedico tutti e due!!!!

***********************

Silente era uomo di cultura, ma anche un mago impegnato politicamente.

Odiava ogni tipo di dittatura e, vedendo come si comportava Barty Crouch, che ormai, per amore del potere stava obbligando il Mondo Magico a scelte a dir poco azzardate, organizzò, insieme ad alcuni membri del magiparlamento, un manipolo di professori e un gruppo di suoi ex studenti tra i più validi, una società segreta chiamata Ordine della Fenice.

L’Ordine aveva il compito di vigilare sull’operato del ministro, di promuovere azioni di protesta contro le leggi più ingiuste e di proteggere le persone prese di mira dal Ministro.

Tra i membri di questa associazione c’erano solo persone fidatissime, quali i Potter, i Malandrini, i Weasley,i Paciock, Hagrid, la McGrannit, Malocchio Moody, i Prewiet etc...

Julius e alcuni Auror ne faceva parte dalla fondazione, e fu a quella società segreta a cui venne affidata la sua protezione e quella della famiglia di suo figlio.

Purtroppo non era una vita facile quella del ricercato speciale e, nonostante gli amici fidati di Julius cercassero di sviare le indagini dal Ministero,i Potter dovevano continuamente cambiare casa e rimanere sotto sorveglianza 24 ore su 24.

La loro vita era diventata un inferno, non potevano più uscire, non potevano lavorare e rimanere confinati nelle quattro pareti di un appartamentino a loro estraneo li faceva impazzire.

Harry,che aveva solo un anno, veniva sballottato da una casa all’altra, e questo lo innervosiva terribilmente.

Lily e James cercavano di restare calmi, ma era sempre più difficile riuscire a sopportare quella prigionia.

Per fortuna con loro c’erano spesso Peter, Sirius, Remus con Nicole, e fu solo grazie agli amici che i Potter riuscirono a non impazzire.

Un pomeriggio, mentre i bambini dormivano, Lily e Remus stavano riguardando alcuni appunti che il licantropo aveva preso all’università.

Lily non poteva frequentare, per ovvi motivi, ma così riusciva a mantenersi al pari con gli studi.

Remus era pallido e si vedeva che non stava bene.

“Cos’hai Remi?...problemi con la luna?...”

“No Lily…non lo so cos’è…ma sono così stanco….” da un po’ di tempo, infatti, aveva cominciato ad accusare vari malesseri, ma per non impensierire il compagno aveva cercato di minimizzare, e non dire nulla.

“Forse dovresti parlarne con Sirius e fare una visita di controllo….”gli suggerì l’amica.

“Lo sai quanto è apprensivo Sis nei miei riguardi…ne farebbe una tragedia…non penso si nulla di grave…preferisco non dirgli niente ed aspettare che passi”.

“Come vuoi tu, ma non sottovalutare il tuo compagno…” rise Lily, mentre riprendeva in mano gli appunti.

Come aveva predetto la ragazza, Sirius, che sembrava sempre distratto, ma che quando si trattava del suo Remi aveva le antenne magiche, si accorse ben presto che qualcosa non andava.

Impensierito cominciò a soffocare Remi di premure.

Alla sera voleva assolutamente cucinare lui, e i risultati erano per la maggior parte delle volte immangiabili; non lo lasciava mai da solo, e continuava a lanciargli incantesimi misura febbre e misura pressione, di nascosto.

Naturalmente Remus si era accorto di queste sue manovre e, stufo di essere diventato oggetto di tante attenzioni, una mattina assolata di primavera, si recò da madame Chips e scoprì quale era la sua malattia.

“Sirius….tesoro…" aveva detto calmo la sera, mentre attorno al tavolo dei Potter stavano mangiando spaghetti alla carbonara,

“ricordi cosa ci aveva consigliato madame Chips, dopo la nascita di Niky?”

“Si, certo, amorino mio….ci aveva consigliato di recarci da lei per avere una pozione contraccettiva…Se non sbaglio sosteneva che la pozione che ti ha reso fertile era permanente…”

“Bravo amore mio…vedo che ricordi tutto alla perfezione…e ricordi anche cosa avevi risposto tu?”

“Certo!...Gli avevo detto che con me tu non correvi alcun pericolo…Insomma, non per vantarmi, ma ho un autocontrollo veramente invidiabile io….”

“Già….in effetti hai detto proprio così…”

“Amore…. Sento una nota di diffidenza nelle tue parole…in effetti ci siamo un po’ distratti, con la faccenda di Jam e Lily, ma se vuoi, giusto per essere più tranquillo, possiamo prendere un appuntamento con la Chips e…. ”

“Non credo che ce ne sarà più bisogno….almeno fino al prossimo autunno” sospirò il licantropo guardando con amore quella testa matta del suo compagno.

“Amorino mio…. non dirmi che….”

“Se vuoi non te lo dico, ma penso che tra qualche mese sarà ben evidente comunque…”

“Che gioia….avremo un nuovo piccolo Black…. Amooooreeeee” e così dicendo Sirius scavalcò letteralmente il tavolo e si buttò sul compagno seppellendolo di baci.

“Caspita che notizia!.....Dobbiamo brindare” gridò James felice, cercando nel frigorifero una bottiglia di Pinot dallo stock di alcolici rubati, che gli aveva dato da nascondere Mundungus Fletcher, qualche giorno prima.

“Remus ma quando nascerà?” chiese raggiante Lily.

“A novembre” rispose il licantropo, “e, prima che me lo chiediate…è un maschietto” aggiunse, mentre Sirius esultava di nuovo.

“Al nuovo piccolo Malandrino” dissero in coro i ragazzi, facendo tintinnare i bicchieri, mentre Lily sorrideva intenerita.

Nonostante le brutte cose la vita andava avanti lo stesso e portava gioie.

****

I Potter erano spariti da molti mesi e al ministero tutti parevano impazziti.

Barty Crouch continuava ad incitare i suoi Auror a scoprire dove il ragazzo e la sua famiglia fossero finiti, minacciando licenziamenti e dimezzamento dello stipendio, ma non si riusciva a cavare un ragno da un buco.

Tutti gli amici di James erano stati messi sotto sorveglianza, ma nonostante i pedinamenti continui Remus, Sirius e Peter risultavano puliti.

In realtà molti Auror amici di Julius, fingevano solo di seguire i ragazzi e poi, grazie a Moody, esperto in ogni trucco di pedinamento, i Malandrini avevano messo a punto un sistema di travestimenti a prova di bomba.

Se Sirius e Remus volevano recarsi da James, assumevano la pozione polisucco e si trasformavano in due vecchietti, oppure un paio d’ insegnanti di Hogwarts, o chiunque volessero essere, visto che Moody aveva fornito loro una scorta di capelli incredibilmente vasta.

Il trucco era trasformarsi sempre in luoghi pubblici affollati, tipo centri commerciali, stazioni, ristoranti, supermercati, così nessuno si accorgeva mai di nulla.

I mangiamorte, intanto, masticavano amaro.

Barty Crouch rischiava di fare perdere le elezioni a Voldemort, perché aveva imposto una nuova legge per cui, chi era indagato non poteva essere eletto e se si presentava in pubblico poteva essere arrestato.

Voldy era costretto, dunque, a rimanere nascosto nel suo manor segreto, invece che seguire la campagna elettorale e parlare con i cittadini.

Anche i Mangiamorte dovevano rimanere nascosti e inattivi, e questo con le dosi di grintosone che avevano ormai in circolo nel sangue li mandava fuori di testa.

Una sera, ad una riunione al castello, Lucius espose le sue rimostranze, per l’inattività forzata e la politica lassista che, secondo lui, Voldemort portava avanti verso Barty Crouch sr.

“Dovremmo vendicarci di tutte le calunnie che mette in giro su di noi” disse tutto infervorato, sventolando la Gazzetta del Profeta su cui campeggiavano le ultime dichiarazioni del premier, su Voldemort e un suo presunto legame con i Mangiamorte.

“Qui ci accusa esplicitamente di essere dei killer, quando invece noi non abbiamo mai ucciso nessuno!”

“E’ vero” si lamentò Amicus “Noi siamo buoni…dei novelli Robin Hood, che rubiamo ai ricchi (il rovina famiglia che ha frantumato il matrimonio di zio Vold) per aiutare i poveri…(zio Voldy che non sa come pagare gli alimenti alla ex)….E’ una grave ingiustizia che ci chiamino così!”

“Già….dovremmo proprio riuscire a trovare quel Potter e cancellargli i ricordi” disse arrabbiato Rodolphus “solo così non ci sarebbero più prove in giro del nostro legame con Voldemort e lui potrebbe salvare la sua campagna elettorale….ma quella peste di un ragazzo sembra svanito nel nulla….”

“Nessuno può svanire nel nulla, soprattutto se ha una moglie ed un figlio piccolo” disse meditabonda Bellatrix, e nel suo sguardo si vedevano sinistri bagliori.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Bellatrix fa due più due ***


Bellatrix fa due più due




Bellatrix e Severus stavano passando un week end di fuoco a Magirimini.

Erano arrivati in mattinata e, dopo aver prenotato una stanza alla pensione Miramare, che in settembre faceva prezzi modici, avevano dato fondo alle scorte di Viagra.

Severus ammanettato mani e piedi, con delle sciccosissime manette di seta nera, ad occhi bendati, stava assaggiando, dalle mani di Bella alcuni cibi afrodisiaci, in una scena che ricordava moltissimo il film 9settimane e mezzo.

“Arhhhhh” gridò ad un tratto il povero mago, tirando fuori mezzo metro di lingua “al fuoco!!!!”

“Severuccio mio….dici che il triplo concentrato di peperoncino siciliano è un pochino forte????” chiese soavemente la bellissima Black, in guepiere nera di pizzo, cercando di spegnere l’incendio del cavo orale del suo compagno con il sifone del seltz.

“Ahhhhhnnnnffff” ansimò il poverino, mentre una nube di fumo nero usciva dalle sue orecchie e dal suo nasone, dandogli l’aria del draghetto Saphira.

“povero il mio piccolo sputafuoco” lo ammansì la giovane, con una dolce carezza “adesso sistemiamo tutto….” E con un cucchiaio prese a imboccare il povero Severus, di gelato alla vaniglia.

Dopo poche cucchiaiate, però, la ragazza ebbe un’illuminazione e spostò il cucchiaio dalla bocca dell’amante al suo petto, e poi giù per tutto il corpo.

“Beeeellllaaaaa….è gelido!!!” urlò il malcapitato,con una pelle d’oca alta tre centimetri, mentre la ragazza, facendo le spallucce, cominciava a leccarlo.

Questo chiuse la bocca a Piton, che di colpo parve trovare molto interessante tutto l’esperimento.

Sei ore dopo, mentre Severus dormiva il sonno del giusto, con ancora addosso la tutina da Batman, tra le braccia di Bellatrix, la ragazza meditava.

“Certo,io e il mio Severuccio stiamo bene, ma se potessimo prenotare la suite con idromassaggio multiplo e tv satellitare con 500 canali, oltre che il trattamento completo di massaggi e manicure, il fine settimana sarebbe migliore….Uffa….accidenti ai soldi….Se quell’impiastro di Potter non fosse riuscito a carpire i nostri segreti potremmo ancora taglieggiare i babbani…. e io e il mio Sevvie, dopo tutto il lavoro che ci tocca svolgere, potremmo goderci un meritato week end di riposo, da signori, invece che doverci sempre accontentare….Se solo riuscissimo a scoprire dove Potter si nasconde!”.

Sbuffando la ragazza si girò un poco di più sul fianco, mentre Severus, sempre addormentato, si accoccolava meglio su di lei, con un piccolo mugolio soddisfatto.

Un sorriso si dipinse sul volto della fanciulla. Ok, Severus non era bellissimo, così magro, con quel naso pronunciato, ma nel sonno aveva un’espressione così dolce….e poi, dove lo trovava uno che reggeva così bene al Viagra?....Anzi, certe volte, avevano provato a non usarlo e i risultati erano stati fantastici lo stesso…certo, con la pozioncina blù lui si disinibiva un poco, perché era così timido….per Bellatrix era imbarazzante doverlo fare a luci spente….Insomma va bene la timidezza, ma c’è un limite a tutto!….forse crescendo sarebbe cambiato…sarebbe diventato più sicuro di se stesso e allora….addio viagra…Magari lo avrebbe sposato e avrebbero messo su famiglia, come lui desiderava tanto...…ma per adesso erano giovani…spensierati….Mancavano solo un po’ di soldini da spendere insieme…” La ragazza sorrise, pensando ai viaggi e le crociere che loro avrebbero fatto….ogni anno, per festeggiare il loro anniversario avrebbero inventato qualcosa di nuovo….ma ci volevano soldi…e lei era stata diseredata….Maledetto Potter!” La ragazza gonfiò le gote e sbuffò tutta la sua rabbia, stando ben attenta a non svegliare il suo Sevvie,mentre pensava a come poter stanare James.

A sera, quando Severus si destò, Bellatrix era già pronta in abito di gala e diamanti.

“Amore sbrigati….ho già prenotato la cena e poi si va a ballare….”

“Bella” bofonchiò lui, ancora intontito dal sonno “non avevi detto che eravamo senza soldi e che si doveva risparmiare?”

“Certo, Sevvie, ma questo prima di scoprire come tirare fuori Potter dal suo nascondiglio….Credimi, tesoruccio, presto noi saremo di nuovo ricchi….”rispose sorridendo lei, e Severus, conoscendola, le credette sulla parola.

****

Il piano escogitato per ritrovare Potter e cercare di cancellargli la memoria, non era particolarmente complicato.

Bella, ricordava quanto il ragazzo fosse superstizioso nei confronti di una sua vecchia insegnante, così, appena tornata a Londra, convinse Severus a mettere in giro la voce che Sibilla Cooman, l'insegnante di divinazione di Hogwart, avesse fatto una previsione sul futuro di Harry Potter.

La Cooman, una strega magrissima, con occhiali da vista che le davano l’aspetto di un grosso insetto. Vestiva con scialli colorati da zingara ed era stracarica di tintinnanti braccialetti. Il suo vezzo preferito era quello di predire morti atroci e catastrofi ai poveri allievi dei suoi corsi, e questo incuteva loro un timore reverenziale verso la donna, nonché il presentimento che la Cooman portasse sfiga.

In realtà, Sibilla non era capace di profetizzare alcunché , ma essendo la diretta discendente di Cassandra Cooman, una grandissima profetessa, aveva comunque un suo seguito e il fatto di lavorare ad Hogwarts, grazie alla nonna, la rendeva credibile.

James Potter era sempre stato terrorizzato da lei.

Ogni volta che avevano lezione, la donna, con maligna soddisfazione, gli prediceva sempre cose terribili, e lui ne rimaneva traumatizzato per giorni, tanto che, appena aveva potuto, aveva smesso di frequentare la sua materia.

Una volta, prima di una importante partita di quiddich, l’aveva incontrata per il corridoio.

Subito, sia lui che Sirius, che lo accompagnava, si erano toccati il cavallo dei pantaloni, con gesto scaramantico, ma lei li aveva fermati e aveva fatto loro l’oroscopo.

Per James si prevedeva una settimana all’insegna dei dispiaceri amorosi, e, infatti, Lily, che lui puntava da un bel po’ aveva snobbato il suo invito per il ballo del ceppo, preferendo andarci con Severus.

A Sirius, invece, aveva predetto guai con gli animali, e ci aveva preso, perché, per poco, non veniva sbranato da Remus, che all’ultima luna piena lo aveva scoperto, in versione Padfoot, a fare pipì sui suoi libri di aritmanzia.

Nonostante le disgraziate previsioni si fossero avverate, i due persero anche la partita di quiddich e finirono in infermeria, con contusioni varie, dopo essere stati colpiti dallo stesso bolide impazzito.

E’ da capire, quindi, perché per i due Malandrini, il nome Cooman, era peggio che una maledizione.

Anzi, tra di loro, accennavano a lei, come ‘Quella-che-non- deve-essere-nominata’ (con tanto di toccatina di p….).

Così, non appena la voce della premonizione magica su suo figlio, giunse a James, come logico aspettarsi, questi andò in fibrillazione.

Quella pazza di una profetessa aveva detto cose strane sul suo Harry, e quella donna prevedeva solo morti e catastrofi….Senza contare che la sua nefasta presenza poteva portare sfortuna al piccino anche a distanza… Invano Lily e Remus cercavano di calmarlo, dicendogli che la Cooman era un impostora, e che non sapeva fare una profezia neppure leggendola su di un libro, ma nessuno poteva togliere a Potter il tarlo che il suo bambino stesse correndo un grave rischio.

Perciò, dopo aver ricoperto il lettino di Harry con amuleti vari ed averlo costretto a girare con una collana d’aglio al collo, visto che nessuno voleva ascoltarlo, si rivolse all’unica persona che lo capiva e stava sempre dalla sua parte: Sirius.

Insieme decisero di andare ad Hogwarts e incontrare l’insegnante, per un colloquio chiarificatore.

Bisognava affrontare la strega per salvare il piccolo, ma non sarebbero arrivati a mani vuote….

Sirius, riesumò gli amuleti che i suoi genitori gli avevano regalato durante le varie degenze in infermeria, compreso il ramo di ginepro, che venne duplicato magicamente, in modo che ognuno di loro ne portasse uno tra i capelli, e poi, sempre insieme, stilarono un piano.

Era una piovosa sera di fine settembre e James, dopo aver addormentato magicamente Lily e Harry, uscì dalla casa babbana in cui era nascosto e si avviò all’appuntamento con Sirius.

Naturalmente anche Sirius era sgattaiolato fuori di casa dopo aver addormentato Remus, ma, poiché a scuola non stava mai attento alle lezioni d’incantesimi, il suo incanto sogni d’oro risultò molto debole, e si scontrò con l’incanto reveglio che Remus aveva fatto su di se, per essere certo di sentire la piccola Nicole anche di notte.

Infatti, al primo vagito della piccina, Remus si era destato e si era accorto della sparizione di Sirius.

Dopo aver accudito la figlia si era precipitato a mandare un gufo a Julius e Martino, che in breve tempo erano arrivati al cottage.

“Quel pazzo di mio figlio è sparito pure lui” aveva subito esordito Potter senior, mentre Martino assentiva con la testa.

“Sono certo che i due scapestrati sono insieme e stanno cercando di andare ad Hogwarts. Ho avvisato Silente e lui, Minerva e Malocchio stanno setacciando il parco…..speriamo solo non si facciano catturare dai Mangiamorte prima che li trovino i nostri…” sospirò l’Auror, mentre Remus, preoccupatissimo, stringeva a se la sua bambina, probabilmente già orfana di un padre.

“Stai calmo Remi….Andrà tutto bene….Adesso noi andiamo ad aiutare Albus e ti avviseremo via gufo se ci saranno novità” disse Julius mentre con Martino usciva nella notte.

Intanto i due ragazzi si erano smaterializzati nella foresta proibita, e, dopo essersi trasformati in animagi, erano arrivati vicino al castello di Hogwarts.

Era veramente uno spettacolo vedere un cagnone nero con un collarino di pietre e un ramo di ginepro legato ad un orecchio ed un cervo con le corna piene di ciondoli e, sempre il solito rametto, legato alla coda.

E pensare che si erano trasformati in animali perché secondo Sirius, vicino alla foresta, sicuramente bestie del genere non avrebbero dato nell’occhio.

Quando arrivarono sotto le finestre della torre della Cooman, i due ripresero le loro sembianze.

“Jam…adesso tu devi andare su a parlare con lei…sei pronto?”

“No, ma è un mio preciso dovere di padre…Passami i tuoi amuleti, va, che non mi sento tranquillo….”

“Ok, ma il ginepro lo tengo lo stesso, ed anche il corno rosso…. si sa mai…” rispose Sirius, cedendo parte delle pietre colorate a Potter, dopodichè gli lanciò un incantesimo di levitazione.

James salì per un paio di metri, poi l’incanto si esaurì e lui cadde a terra con un tonfo sordo.

“Cavoli Sirius! Vuoi stare attento!!!” gridò inviperito, pensando già al nefasto influsso Coomaniano, ma appena girò lo sguardo sull’amico capiì tutto.

Erano circondati dai Mangiamorte con le bacchette spiegate.

Subito si scatenò una battaglia e i due, in pochi secondi, si ritrovarono pietrificati e legati come salami.

Mentre Lucius, che dirigeva le operazioni, stava per smaterializzare i due ragazzi nel castello di Voldemort, dove li stavano aspettando, arrivarono Martino e Julius.

Ricominciarono a volare incantesimi e anche altre cose, visto che Evans non era magico, ma menava i pugni che era un piacere, e alla fine i Mangiamorte dovettero arrendersi e fuggire, lasciando sul terreno un Martino con i capelli lunghi e verdi, un Julius Potter diventato un elfo domestico e un Sirius che aveva completamente perso la memoria.

Naturalmente i feriti furono subito ricoverati, in segreto all’infermeria di Hogwarts, mentre la signora Potter e Remus venivano portati da loro.

Sirius appena riprese conoscenza, vide Remus accanto al suo letto, che preoccupato lo vegliava e lo trovò molto carino.

Occhioni grandi e doci, preoccupati, baccuccia un po’ imbronciata, capelli a caschetto lisci e morbidi, insomma, in una parola….irresistibile.

Preso da improvvisa passione, nonostante l’evidente stato di gravidanza dell’altro ragazzo, aveva cominciato a cercare di sedurlo, non ricordandosi che era già suo marito e il povero licantropo si era ritrovato con il più appiccicoso degli spasimanti che mente di mago avesse mai potuto ideare.

Per fortuna la pozione di Madame Chips aveva fatto effetto in pochi giorni e così, dalle molestie sessuali si era passati al solito

“Reeeemiiiiii….oddioodddiooddio quanto soffrooooo!!!!! Coccolamiiiii!!!!” e questo non era stato certo un buon cambiamento, ma Remus era uno stoico, lo sappiamo tutti.

Il signor Potter, invece, anche dopo essere ritornato normale, aveva mantenuto il vezzo d’inchinarsi a chiunque gli chiedesse qualcosa, in stile giapponese, e ciò inquietava non poco la moglie e i colleghi dell’Ordine, venuti in visita.

Martino, non essendo ferito, all’ospedale non c’era andato. Si era invece tenuto la sua lunga e fluente chioma verde e si era fatto fare un tatuaggio e un pircing da un amico di Samantha, che aveva un negozietto di tatoo in un sobborgo di Londra ovest, ed ora si divertiva un mondo a fare il fricchettone, con grande sconcerto di Gertrude e Lily, e grande divertimento di James.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Una notte di passione per Peter ***


Una notte di passione per Peter




Risposte alle recensioni

Buon giorno ragazze....sono qui...pronti a cominciare la settimana? scuola...lavoro...che noia!!!! allora facciamoci quattro chiacchiere, per risollevarci il morale e poi via, a leggere le pazze avventure di chi la settimana la comincia in maniera un po' più eccitante della mia....

Per Alohomora, : a differenza dei Malfoy, i Black amano le grandi famiglie e poi Sirius deve riguadagnare punti agli occhi di Orion, visto che ha sposato Remus e non Remina..... Martino si sta dando molto da fare con il suo nuovo look, ma Gertrude vigila e perciò Londra è salva, almeno per il momento....In effetti ho aggiornato abbastanza velocemente....sono la solita iperattiva....credo sia una malattia....mi perdoni?

Per Niki: Anche per te vale quello che ho detto ad Alohomora....sono malata di iperattività...e poi, a causa dell'allergia, non riesco a stare all'aperto per più di un ora e questo vuole dire che nei giorni di festa spesso sono al pc....ecco come nascono i capitoli veloci...purtroppo. Grazie per i complimenti...anche Martino ti ringrazia con me, sventolando la treccia verde (suo nuovissimo modo di acconciare i capelli, dopo che Gertude gli ha proibito il cerchietto)

Per LMP: In effetti se non ci fosse Bella quei quattro imbranati dei Mangiamorte non caverebbero un ragno da un buco....Lucius, poi, è veramente un disastro.....come avrà fatto a diventare cognato di tanta ragazza è un mistero...Martino è felicissimo d'infiltrarsi ovunque tranne dalla parrucchiera...sua moglie, a cui il nuovo look non piace per nulla, potrebbe pagarla per tagliargli la chioma a tradimento.....Orrore!!!!!

Per MEISSA_S : In effetti Sevvie,che nei libri della Rowling non batte un chiodo, in realtà è...attivo assai!...Credo abbia avuto qualche divergenza di opinione con la terribile Kat, a giudicare dalla vita grama che gli ha riservato in tutta la saga...per fortuna ora la verità è saltata fuori! La Skeeter si sta ancora mangiando le mani per aver perso quello scoop, e Sirius pure, perchè se avesse saputo quanto era disposta a pagare la Gazzetta del Profeta per quel reportage avrebbe fatto lui stesso le foto...sai...con un altro figlio in arrivo e la crisi finanziaria.....poi, sappiamo tutti che il suo autocontrollo potrebbe avere altre...defaillance....meglio tutelarsi con un bel gruzzoletto in banca! Tranquilla....in primavera, chi non è allergico, può fare tante bellissime cose oltre scrivere...e poi non è vero che aggiorni lentamente!!!!

Per Sklupin: Grazie della bella recensione e sono felice che il cap ti sia piaciuto ...mi gasa tantissimo la dicitura:umorismo mizariano...mi sa tanto di letteratura...(A sentire queste parole Remus alle mie spalle sta vomitando, mentre Sirius si sbellica dalle risate indicandomi....)Va beh, sognare non costa nulla.... Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento....fammi sapere...

E ora...ecco a voi il nuovo cap....buona lettura!!!!!

***************

Al ministero della Magia tirava brutt’aria.

Crouch continuava a cercare James e la sua famiglia con un accanimento fuori del comune.

Non passava giorno che alle diciotto in punto, non indicesse una riunione con gli Auror per parlare delle ultime novità e mettere a punto nuove strategie.

Anche i Mangiamorte non volevano arrendersi e così James si ritrovò in testa alla classifica dei ricercati d’Inghillterra.

Stanare i Potter, però, non era un impresa da poco.

Silente in persona aveva trovato un nascondiglio sicuro per le due famiglie, ed era proprio un posto impensabile.

Purtoppo, però, la casa del ragazzo venne quasi scoperta, quando, per caso, uno degli Auror s’imbattè in Sirius che, anche dopo essere stato dimesso dal San Mungo, aveva ancora degli episodi di amnesia e si era dimenticato che per andare da James doveva trasformarsi.

La tragedia fu sventata da Remus, che lo stava aspettando dai Potter e che, guardandolo arrivare, dalla finestra del soggiorno, si era accorto del tipo sospetto che lo stava pedinando.

Sospirando aprì la porta ed uscì.

In un attimo tramortì e obliò l’Auror, per poi smaterializzarsi con l’uomo svenuto, a chilometri dalla casetta e abbandonarlo in un parco.

Rientrato a casa di James aveva ripreso Sirius.

“Sirius, lo sai che devi fare attenzione, quando vieni qui….ti avevo lasciato ben due ricordelle a casa, per farti prendere la pozione polisucco…. devi essere meno distratto, altrimenti ci cacci tutti nei guai.”

“Amorino mio…non ho fatto a posta…è che le ricordelle le ho date a Nicole per giocare, prima che usciste di casa, mentre tu stavi facendo la doccia…Lei piangeva e io non sapevo come calmarla… e così, poi, mi sono scordato il messaggio e…” Remus lo zittì mettendogli un dito sulle labbra e accarezzandogliele disse:

“Molto male signor Black….le ricordelle sono di vetro e Nicole ha solo un anno….”

“Remino mio…possibile che io non ne faccia mai una giusta?” chiese il ragazzo costernato, mostrando la sua più tenera espressione da cucciolo maltrattato.

Naturalmente ottenne immediato perdono dal suo Remi, che lo coccolò fino allo sfinimento, ma, per non incorrere mai più in simili problemi, alla prima riunione dell’Ordine il giovane licantropo propose a Silente di mettere la casa dei Potter sotto incanto Fidelius.

Ovviamente, viste le problematiche di Sirius e la gravidanza avanzata di Remus,Peter fu scelto da James, come custode segreto. Il poveretto era terrorizzato, ma accettò il suo destino, riservandosi solo di fare testamento in favore dei diseredati, se gli fosse accaduto qualcosa di brutto.

Intanto nel castello di Voldemort i Mangiamorte erano disperati.

Potter era sparito di nuovo, e questa volta giravano voci ci fosse di mezzo un incanto Fidelius.

“E’ la fine…siamo a pochi mesi dalle nuove elezioni e io, ormai, sono fuori gioco” si lagnava Voldemort, mentre i suoi pupilli cercavano di consolarlo.

“Cosa dici zietto” gli diceva Lucius, aiutandolo a impastare la torta di carote per i gemellini, che ne andavano pazzi.

“Su….su…cosa sono questi brutti pensieri…” rincarava la dose Rodolphus, mentre insieme al fratello innaffiavano le petunie sui davanzali.

Anche Nagini faceva la sua parte, accoccolandosi sulle sue ginocchia e leccandolo con la lingua biforcuta, ma il povero Riddle era a terra.

“Chi si occuperà dei miei pargoletti, quando sarò in prigione?” chiedeva tristemente ad ogni nuova intervista di Crouch alla tv, “chi li crescerà, chi canterà loro la ninna nanna la sera? Chi li accompagnerà a scuola? Chi li terrà sulla retta via, quando saranno nell’età ingrata?” e qui , i Mangiamorte, erano costretti a soffiarsi il naso, dalla commozione, mentre il povero Voldy li guardava con paterna comprensione.

Tutti i Mangiamorte, quindi, erano tristi e depressi, ma i due amanti indefessi, alias Bellatrix e Severus, non erano rimasti con le mani in mano.

Bella, infatti, aveva escogitato un nuovo piano per catturare Potter e aveva intenzione di usare, come cavia, una ignara Alecto.

La perfida ragazza aveva capito che, se Remus e Sirius, per ovvi motivi, erano fuori gioco l’unico che poteva divenire custode segreto dei Potter era Minus.

Così, assieme a Severus, distillò una potente pozione d’amore e, dopo averla condita con un capello di Peter (strappatogli da Hulk,il gufo di Severus, che gli aveva teso un imboscata fuori dall’ufficio dove lavorava) la fecero bere, con l’inganno, alla povera ed ignara Carrow.

La ragazza quella sera era in discoteca e stava ballando seminuda, come suo solito, su un cubo, quando era stata chiamata al tavolo dall’amica che le aveva offerto un bicchiere di Champagne.

“Cara Alecto, dopo tanta ginnastica…cosa c’è di meglio di un buon bicchiere di vino gelato?” aveva chiesto con disinvoltura Bella, mentre Severus si affrettava a porgere il calice manomesso alla ballerina.

“Bella…ma è divino questo champagne…” aveva commentato Alecto, mentre cercava di prenderne ancora, e Sevvie, per evitarle l’avvelenamento o l’overdose, cercava di portarglielo via.

Intanto Minus, era stato letteralmente circuito da Barty Crouch Jr, che ai tempi di Hogwarts era stato suo compagno di squadra nelle olimpiadi di Gobbiglie tra istituti magici.

Peter se lo era ritrovato in ufficio, nel pomeriggio, mentre stava compilando alcuni moduli per il pagamento delle tasse.

“Peterrrrrr….come stai?” gli aveva chiesto, gaiamente, mentre si accomodava su una delle poltroncine di fronte alla sua scrivania.

“Barty…che piacere…” disse sorpreso il ragazzo, “come mai da queste parti?”

“Questa sera, al ‘Gabbiano viola’, abbiamo organizzato una piccola rimpatriata della squadra di gobbiglie di Hogwarts ….ci saranno anche i Lestrange e forse anche Paciok, se la moglie lo lascia venire….sai…pare che il piccolo Neville sia un po’ un tormento di sera e Alice, che già lo spupazza tutto il giorno, non veda l’ora di scaricarlo al marito, dopo cena…” disse con fare pettegolo Barty, facendo subito interessare Peter, che adorava i gossip sui suoi amici.

Così, tra una chiacchiera ed un pettegolezzo, Crouch Jr. aveva strappato a Peter la promessa di partecipare alla serata, ed ora stavano entrando in discoteca, allegri e spensierati.

I fratelli Lestrange, andarono loro incontro, per poi accompagnarli al tavolo prenotato che dominava la pista da ballo, con ottima visuale sul cubo di Alecto.

Subito a Peter venne offerto da bere un cocktail, da Narcissa e Lucius e contenente ben sette gocce ‘prozzacone’, così, la timidezza del giovane Minus sarebbe sparita presto.

Non appena lui e Alecto, dopo la salutare bevuta, si videro scoppiò la passione.

Quella notte, che fu il preludio di molte altre, il giovane Peter scoprì cosa volesse dire ritrovarsi senza energie, ma scoprì anche che la cosa gli piaceva immensamente.

Erano ormai le sei di mattina quando, una Alecto discinta e felice mandò un gufo a Voldemort Manor, sul quale era scritto l’indirizzo dei Potter.

Peter parlava nel sonno e quando era nervoso, raccontava tutti i suoi segreti.

Voldemort, esultante ricevette il gufo direttamente in camera da letto e chiamò a raccolta i suoi prodi, ancora in camicione da notte e retina per capelli.

Era il 31 Ottobre 1981. Pochi minuti dopo Voldy e compagni fecero irruzione nel piccolo appartamento dei giovani Potter, che ancora dormivano e, dopo aver immobilizzato James e Lily, rapirono la famigliola.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Il ritorno di Regulus ***


Il ritorno di Regulus




Risposte alle recensioni

Buona giornata amiche...etcì etcì etcì....eccoci in maggio, il mese in cui chi ha l'allergia gira coi fazzolettoni stile lenzuolo e sta tanto in casa (che palle!)...perciò...ecco un nuovo capitolo....ma prima chiacchieriamo un po' insieme....vi preeegooooo!!!!

Per Alohomora, : Cosa succederà ai Potter....mmmm...bella domanda...che in questo capitolo troverà risposta....non voglio svelarti nulla, per non rovinarti la sorpresa....Sicuramente Peter ha sperimentato anche tante altre cose, oltre il prozzacone, e i suoi amici, anche quelli traditi, hanno capito la situazione....Insomma la carne è debole......e poi dove la ritrova una tipa come la Carrow!!!!!

Per LMP: Come dici tu, nella saga di Harry Potter tutte le ragazze sono sfigate, trane la Lily, ma qui credo che la terribile Kat lo abbia fatto per paura delle rappresaglie....Peter è un traditore beato e contento...povero...non aveva mai sperimentato il prozzacone e perciò...capiamolo!!!! Voldy ha finalmente catturato James....tutti stiamo tremando, anche perchè lo scenario potteriano, a questo punto si fa funesto....Come finirà????...Non posso svelarti nulla, prima che tu legga il cap....però....Sicuramente Lily & co. hanno venduto cara la pelle....

Per Niki: In effetti Sevvie e Bellatrix sono gli unici Mangiamorte con un po' di cervello....Prevedo un roseo futuro per loro....Peter, con un sorriso ebete stampato sul volto, non vuole rilasciare dichiarazioni sulle sue nefaste azioni, ma ha lo stesso sguardo della Cooman quando faceva le profezie...e questo la dice lunga secondo me....

Per MEISSA : Si, Sirius è una bellissima disgrazia dagli occhi chiari, Remus lo dice sempre...però se lo tiene ben stretto, e questo mi fa pensare che qualche dote deve avercela pure lui...Peter è sotto il giudizio sdegnato di tutti...ma se vedessi quanto è contento!!!!!! Il povero zio Voldy,consigliato da Severus, ha stipulato una buona assicurazione sulla vita,prima di affrontare i Potter, perciò i suoi cinque bambini dovrebbero avere comunque un futuro assicurato...

Per Sklupin: Bella e Sevvie sono sempre i migliori...confermo...(altro che Lily e Severus)......però anche Peter potrebbe darci delle soddisfazioni, adesso che ha finalmente visto la luce...o la Carrow...vedremo...Intanto in questo capitolo scopriremo che ne è stato di James e della sua famigliola....

e adesso...buona lettura!!!!!

**********

Lucius, tutto arruffato e sgualcito, con i capelli ritti in testa tipo criniera di peluches lavata male in lavatrice,si lamentava sommessamente, mentre Bella cercava di medicargli i graffi sul viso e l’occhio nero.

“Ma che modi…solo una figlia di babbani poteva comportarsi in questa maniera incivile….ahi Bella vacci piano con quella pomata….”

“Che cavolo ne sapevo io che volevate solo portarci qui per cancellare un ricordo a James…quando vi ho visti ho pensato al peggio!” rispose Lily, tutta scocciata.

“Ma insomma…chi è che entra in casa della gente alle sei di mattina sfondando la porta…forse le dane dell’Opera Pia?...Una povera ragazza deve pur difendersi dai bruti!”

“Difendersi Lily, non sterminare i bruti….Hai mandato al San Mungo Rosier, Rodolpus e Rabastan, senza contare come sono conciati Lucius, Amycus e Doholow….”

s’intromise Severus, mentre passava una fialetta di pozione ripara lividi a Bella.

“Piton…lascia stare mia moglie o ti….”

“Per l’amor del cielo…nessuno tocca la tua delicata e fragile mogliettina….una curiosità Potter, dov’eri tu mentre lei faceva a pezzi i Mangiamorte?”

“Piantala Sevvie….James ha il sonno un po’ pesante e non si è accorto di nulla….”

“Di questo ne eravamo certi….Quando Voldemort è riuscito a pietrificarti e siamo potuti entrare in camera a prenderlo, lo abbiamo trovato che russava come un tasso …Pensa che lo abbiamo trasportato qui senza che si svegliasse…” Lily sollevò lo sguardo al cielo. Possibile che suo marito la dovesse sempre fare vergognare?

”Io non ho sentito nulla perché Voldemort mi ha lanciato una maledizione, ne sono certo…” tentò di giustificarsi Potter.

“Per carità….dopo quello che tua moglie gli aveva scagliato contro, e tra le varie cose c’era anche un gatto vivo e molto incazzato, non vedeva l’ora di togliere le tende e andarsi a medicare le ferite….praticamente è un ammasso di lividi e graffi…”

“Uffa…va bene ho il sonno pesante….Anche Harry ha il sonno di ferro però…sta ancora dormendo!”

“A lui abbiamo fatto un incantesimo….” Disse con commiserazione Severus, guardando cotanto padre con schifo “non volevamo mica traumatizzartelo…”

“Adesso basta voi due…Cercate di andare d’accordo, perché se i Potter desiderano fermarsi qui non ho nessuna intenzione di assistere a queste sceneggiate…” intervenne Bellatrix, che ben conosceva l’antipatia reciproca tra i due ragazzi.

“Hai ragione Bella…se non la piantano di loro spontanea volontà vedremo di fargliela piantare noi” aggiunse Lily, sfoderando la bacchetta.

James e Severus capirono al volo che non era aria, e perciò si azzittirono all’istante.

Intanto, il povero Voldemort, bendato che pareva la mummia, faceva il suo ingresso, zoppicante, nel salone.

“James…stai bene?”

“Si, certamente…Lei è stato veramente delicato ad estrarre il mio ricordo…”

“Beh, sai, ho conseguito una laurea in estrazione e conservazione dei ricordi…ehhhh bei tempi quelli, quando dovevo solo pensare ai miei adorati studi…” disse l’uomo con occhi sognanti.

“Mi sembra di sentire Remi” commentò sottovoce, con aria schifata, James.

Lily lo guardò con occhi di fuoco e il giovane si affrettò a tacere.

“Comunque…” continuò zio Voldy, che non si era accorto di nulla “se tu e la tua adorabile famigliola volete restare al Manor con noi,per evitare Crouch e i suoi Auror, ne saremmo veramente felici…Anche di avere Lily nel nostro gruppo ci farebbe immenso piacere!” aggiunse poi con un sorriso, guardando la ragazza, mentre tutti gli altri Mangiamorte inorridivano.

“Grazie per l’invito, signor Voldemort, ma per ora accetto solo di rimanere sua ospite con la mia famiglia…Non credo di essere portata per la carriera militare…” rispose Lily umilmente, mentre Voldemort le garantiva che se nel suo esercito ci fosse stata una come lei a dirigere le operazioni le cose sarebbero andate molto meglio.

Lucius strinse i denti e abbassò lo sguardo, ma si astenne dal fare commenti.

****

Proprio la notte tra il 30 e il 31 ottobre, Remus aveva cominciato con le doglie e lui e Sirius erano dovuti andare d’urgenza in infermeria da madame Chips.

Il piccolo Julian(in onore di papà Potter) Orion John,era nato alle sette e un quarto del 31 Ottobre e i due ragazzi erano al settimo cielo dalla felicità.

Sirius passò l’intera giornata con il suo compagno, cullando il suo bambino e coccolando il suo Remi.

A sera vennero a trovarli la signora Lupin, con la piccola Nicole e i coniugi Black, con tre elfi carichi di regali per il piccolo erede e la sua sorellina.

Mentre tutti erano riuniti intorno al letto del neo papà arrivò Julius trafelato.

“Sirius… James e la sua famiglia sono scomparsi ed ora Barty Crouch ha spiccato un mandato d’arresto contro di te” disse tutto d’un fiato “Devi scappare… nasconderti…tu e la tua famiglia…”

“Ma Julius…come faccio…Remi non è in grado di mettersi in viaggio, è stremato dal parto e poi Julian è nato poche ore fa…non hanno ancora finito gli accertamenti medici…ma perché io sono in stato di arresto?” chiese il ragazzo incredulo e preoccupato, mentre Remus si stringeva a lui.

“Quel Pazzo ti accusa dell' omicidio dei tuoi amici….come su tu potessi mai fare del male a mio figlio…” mormorò tristemente Potter.

“Sappiamo tutti, invece, che probabilmente qui sotto c’è lo zampino di Voldemort…ma non abbiamo prove” e con un sospiro rassegnato chinò il capo tristemente.

“Non è possibile…Lily…James…Harry…” mormorò disperato Remus e, mentre Sirius lo stringeva in un abbraccio protettivo,una lacrima gli rigò il volto.

“Silente e l’Ordine sono già in giro in cerca di indizi, ma per ora brancoliamo nel buio…Non sappiamo dove siano Lily e James….ne chi li possa aver catturati”

alle accorate parole di Potter sr. fecero eco quelle dure degli Auror del ministero, che irruppero nella stanza per arrestare Sirius.

“Signor Sirius Orion Black, lei è in stato d’arresto…ora le verranno letti i suoi diritti e poi verrà portato ad Azkaban per un interrogatorio preliminare” disse cupo un uomo grande e grosso, che Julius conosceva come Ghidts.

Remus, atterrito, cercò con tutte le sue forze d’opporsi all’arresto del marito, ma purtroppo gli Auror portarono via il ragazzo incatenato , e, senza neppure un processo il giovane Black fu buttato in cella ad Azkaban, nonostante gli avvocati di famiglia stessero facendo il diavolo a quattro al ministero della Magia, portando come testimoni la madimaga che aveva assistito al parto di Remus e tutti quelli che avevano visto i due ragazzi in reparto, quel giorno.

Qualche giorno dopo, saputa la notizia tramite telegiornale magico,Alphard, Claud e Regulus, accompagnato dalla spogliarellista incinta di sette mesi, erano arrivati a villa Black, per dare il loro aiuto.

Dopo aver appreso del rapimento e probabile uccisione dei coniugi Potter, da una scarmigliata ed affranta Walburga Black, Reg si grattò la testa, e poi disse, sicuro: “Non è possibile che siano stati uccisi, se a rapirli sono stati i Mangiamorte…Siamo solo dei vandali, se volete dei teppisti, ma nessuno di noi è un assassino!”

“Anche tuo padre la pensa così” disse la lady, mentre si toglieva una ciocca di capelli dal viso “ ma Crouch è sicuro che si tratti di un omicidio e per quello continua da incolpare tuo fratello!” singhiozzò.

“Sirius???....ma perché? Lui non ha mai fatto parte dei Mangiamorte…”

“Dice che solo lui poteva essere il custode segreto dei Potter…che ha le prove che sia stato lui a rivelare l’indirizzo dei suoi amici a Voldemort, spezzando così l’incanto fidelius…Pare che a casa di Sirius sia stata ritrovata una ricordella con su scritto l’indirizzo di James….”

“Wally, cara, è tutto un equivoco” intervenne la signora Lupin, che assieme a Nicole, si era trasferita a casa della consuocera.

“La ricordella l’aveva lasciata Remus per Sirius, che ha ancora problemi di memoria e non si sarebbe ricordato l’indirizzo, senza un aiutino…”

“Beh, se veramente nel rapimento di James c’entrano i Mangiamorte posso aiutarvi io… andrò a parlare con loro” decise Regulus e, senza aspettare un attimo,si smaterializzò al Manor di Voldemort per cercare di chiarire il mistero, incurante dei lamenti di sua madre, che già aveva un figlio in galera e delle preoccupate obbiezioni degli altri parenti.

Il ragazzo fece una giravolta, visualizzando Voldemort Manor, e piombò nella sala da pranzo, dove i Mangiamorte, comodamente seduti a tavola con i Potter, Minus e i cinque figli di Voldy, erano intenti a gozzovigliare e chiacchierare.

“AHHHHHHHHHHH un fantasma!!!” gridò Peter, vedendosi apparire Regulus a due passi dalla sedia e nel tentativo di fuggire si aggrappò alla tovaglia sparecchiando, letteralmente, il tavolo.

Tra i cocci delle stoviglie e le grida di orrore dei commensali, nel salone regnava il caos.

I bambini strillavano, gli adulti cercavano di fuggire,credendo si trattasse di un invasione di Auror del Ministero, quando Bellatrix, con un colpo di bacchetta pietrificò tutti.

Poi, con calma, si alzò dalla sedia, su cui era rimasta compostamente seduta e con eleganza abbracciò il cugino, dandogli un affettuoso bacio sulla bocca che durò ben sette minuti.

“Ben tornato Reg….bello come sempre vedo…” disse con voce vellutata, assestandogli anche un bel pizzicotto sul sedere.

Severus era pietrificato, ma nei suoi occhi passò un tal lampo di rabbia che Regulus si sentì percorrere da un brivido e si scansò dalla sua traettoria visiva.

Bellatrix rise, divertita dalla scena, mentre con voce suadente spiegava che in realtà il cugino era stato esiliato per motivi di sicurezza, visto che avevano cercato di rapirlo.

Era una balla, ma i Mangiamorte ci cedettero e non misero in discussione le parole della loro amica….(ci tenevano alla pelle)

A quel punto l’incantesimo di pietrificazione venne tolto e tutti andarono a salutare Regulus, con amichevoli pacche sulla schiena.

“Vecchio marpione…come butta la vita?” gli disse Rodolphus, offrendogli un bicchiere di vino rosso “ce l’hai ancora quella bella biondina che faceva lo spogliarello?”

“Certo Rod…e presto avrò anche due gemelle….questione di un paio di mesi….”

“Ammazzati…altro che morto!” commentò sarcastico Amycus.

“Sei sempre il solito mandrillo….manco da cadavere sai mantenere un contegno dignitoso” aggiunse Lucius, ridendo e strizzando l’occhio a Dholow, che ghignava a sua volta.

“Ma dicci, caro Reg, qual buon vento ti riporta dai vecchi amici?” chiese Alecto, mentre cercva di rianimare Peter svenuto dalla paura.

“Ragazzi…se sono qui è perché a Londra stanno succedendo cose da pazzi….Crouch ha fatto arrestare ed incarcerare Sirius, con l’accusa di avervi condotto alla casa di James e avervi permesso di ucciderlo.”

“Noi uccidere James???” chiesero esterrefatti i Boys in Black

“A parte il fatto che a momenti ci lasciavamo la pelle, con quella santa donna di sua moglie, ma da quando noi uccidiamo le persone? per chi ci hanno presi?”

“E’ una subdola manovra di Barty sr….Vi sta dando la caccia in tutta la Gran Bretagna e ci sono stati contatti anche con l’estero. Crouch dai telegiornali tuona contro di voi…. vi chiama spietati assassini…e dice che il mandante è zio Voldy…e che presto ne avrà le prove, quando ritroverà i cadaveri dei Potter”

“I cadaveri di James, Lily e Harry?????” dissero in coro i ragazzi, indignatissimi “L’unica cosa che abbiamo fatto a James è stata una semplicissima operazione di estrazione di un ricordo, che poteva collegare zio Voldy a noi….ma per il resto, i Potter, sono qui con noi sani,salvi e sazi… James si è mangiato tre piatti di tortelli e mezza torta di carote….” Disse furiosa Alecto.

“Già, li abbiamo trattati con i guanti bianchi…pensa che , per la loro sicurezza,si è deciso di ospitarli al manor, in modo che Crouch non potesse trovarli…” disse Lucius furioso, mentre Rodolphus aggiungeva “Cruch è il vero assassino…voleva lobotomizzare Potter… oddio, non che ci fosse molto da perdere, ma comunque è una questione di principio… Se mai e’ lui quello pericoloso mica noi!”.

“Ragazzi….non posso lasciare Sirius in prigione, devo andare a casa e parlare con la stampa, a costo della mia vita.”disse accorato James,col suo solito fare melodrammatico “ma non preoccupatevi, manterrò il vostro segreto e Crouch non avrà gli elementi per screditare zio Voldy….la vostra campagna elettorale è salva.

I Mangiamorte si commossero a quelle parole, mentre James e Lily, col bambino in braccio si preparavano a partire.

“Un momentino….” Intervenne Bellatrix “non è che l’idea di Potter ridotto a un vegetale mi faccia proprio schifo, ma non mi fido molto della sua capacità di tener testa ad un interrogatorio condotto da quel Crouch…Severus…tocca a noi…Pozione polisucco,pozione bugia facile e pozione ipnotizzante, presto!”

e così, quella sera, al dipartimento Auror Sevvie e Bella si presentarono come i coniugi Potter e affrontarono, con successo, l’interrogatorio del Ministro della Magia, facendo cadere tutte le accuse su Voldemort e soprattutto facendo scarcerare immediatamente Sirius.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Zio Voldy for president ***


Zio Voldy for president




Risposte alle recensioni

Buon giorno ragazze....anzi, vista l'ora direi buona sera!!!!! Oggi ho avuto una giornata intensissima e tra il lavoro e un corso di aggiornamento sono al delirio...Ho proprio bisogno di rilassarmi e così....eccomi qua....

Per Alohomora, : Ammetto che i bambini mi piacciono moltissimo...a casa degli altri, quindi i miei personaggi sono molto prolifici...e poi, tra fratelli c'è sempre un pizzico di rivalità, perciò è ovvio che Regulus voglia emulare Sirius...anche se la spogliarellista non somiglia proprio a Remi....PS: mi sono accorta che hai aggiornato la tua storia...appena postato questo cap mi fiondo a leggerla!!!!!

Per LMP: in effetti l'altro capitolo è stato molto cruento...e la spettinatura di Lucius è un immagine forte che rimarrà impressa nella nostra memoria. Remus ha trovato molto interessanti i pareri che hai espresso su Sirius e ora lo minaccia sventolandogli davanti la foto di Lily ad ogni sua mancanza...Se nell'altro capitolo zio Voldy ha subito qualche danno in questo avrà tanta gente che pensa a lui...non ti preoccupare....XD

Per MEISSA : Cara Vale....é ovvio che tra Lucius 'effeminato' Malfoy e Lily 'terminetor' Evans zio Voldy non ha avuto dubbi, ma sai...la dolce fanciulla ha pensato bene di rifiutare...di squinternati ne ha già abbastanza in casa sua, pensa solo a suo marito....Regulus e Sirius sono un po' gelosetti l'uno dell'altro e così la competizione è d'obbligo...e poi, le famiglie nobili del mondo Magico hanno bisogno di eredi, per non estinguersi.....lo dice sempre anche Weasley....e lui se ne intende!!!

Bene ragazze...adesso, tutto per voi, il nuovo capitolo della nostra saga. Buona lettura!!!!!!

****

Dopo il ritrovamento dei Potter e la scarcerazione di Sirius, tutte le accuse contro Voldemort erano cadute e così, il signore oscuro, potè finalmente proporsi come candidato all’elezione a Ministro del Mondo Magico, senza incappare in un arresto.

La campagna elettorale di Lord Voldemort venne curata, nei minimi dettagli, da Bellatrix e Severus.

I due stesero un sommario di come, secondo loro, andava organizzata una corsa elettorale

  • efficace
  • efficiente
  • economica,

    visto che con l’interruzione della riscossione del ‘pizzo’ zio Voldy era un po’ precario, finanziariamente parlando.

    Nell’elenco stilato dai due ragazzi erano presenti alcune voci fondamentali, che vennero presentate a Voldemort ed agli altri Mangiamorte in una riunione straordinaria nel castello.

    “Cari amici, siamo qui riuniti questa sera perché il nostro carissimo capo, zio Voldy, ha bisogno del nostro aiuto e del nostro sostegno. Dobbiamo fargli sentire il nostro affetto e dimostrargli quanto gli siamo devoti.”

    Detto questo la ragazza battè le mani e Severus, con un elegante gesto del polso, mosse appena la bacchetta di lato.

    Subito le pesanti tende di velluto verde cominciarono a muoversi e presto stanza si oscurò.

    Sempre ad un ordine di Piton apparve un pc portatile ed un proiettore che, in un attimo, cominciò a presentare varie slide del programma elettorale VOLDY FOR PRESIDENT.

    “Ecco, caro zio Voldy, in sintesi quello che faremo per te….e quello che tu dovrai fare…” sorrise la ragazza, mentre con la bacchetta segnalava alcune diciture

    • Il discorso elettorale
    • La pubblicità
    • L’immagine del candidato
    • La raccolta di fondi.

    “Per comunicazione elettorale si intendono tutte le azioni che vengono compiute dal candidato per ottenere il consenso dei potenziali elettori . Ci si riferisce quindi a incontri con la gente, comizi, partecipazione a dibattiti, convegni o tavole rotonde nonché a tutto il materiale di propaganda che accompagna una “corsa” elettorale. Ciò che si cerca in un candidato è la competenza, l’autorevolezza, la sincerità, la disponibilità. Mancando queste caratteristiche è impossibile realizzare una comunicazione efficace” disse Bellatrix con fare manageriale ad un’attonita platea che l’ascoltava muta.

    “Secondo noi, uno dei punti deboli di zio Voldy,oltre l’immagine un po’ ammuffita, è il fatto che nessuno lo conosce e dare fiducia ad uno sconosciuto è sempre difficile, soprattutto dopo la campagna diffamatoria di Crouch nei suoi confronti. Io e Sevvie abbiamo pensato, perciò di far conoscere al mondo quanto sia nobile, adorabile ed affidabile il nostro candidato, usando però qualcosa di innovativo, per presentarlo al mondo e fare emergere il suo messaggio” e con uno smagliante sorriso indicò con la bacchetta una strana immagine dove uno stilizzato Lord Voldemort, vestito in giacca e cravatta, naturalmente firmati, incontrava centauri e lupi mannari e poi ballava la samba con i ragazzi dell’arci gay di Alphard.

    Nelle immagini successive lo si vedeva ancora impegnato in:

    • giochi di società con i nonnini del ricovero
    • Incontri pomeridiani con le signore dell’Auser Magica che ricamavano a punto croce
    • giornata dedicata al canto con i bambini disagiati

    “Lo slogan della nostra campagna elettorale sarà:

    ‘Voto Voldy perché io valgo!!’

    quindi noi dobbiamo, oltre che far vedere quanto il nostro candidato sia generoso, anche quanto sia nobile e qui entreranno in ballo le nostre famiglie, che dovranno aiutarci sia a far figurare bene il nostro campione che a reperire soldi per la nostra campagna elettorale. La raccolta fondi può essere effettuata tramite cene o incontri di vario tipo (feste, cocktails ecc.), o ancora coinvolgendo artisti al fine di reperire opere da mettere in vendita in aste organizzate per la raccolta fondi o, nel caso si tratti di cantanti ed attori, allestire uno spettacolo a pagamento. Quindi ognuno di noi può fare qualcosa. Noi Black, ad esempio, metteremo a disposizione il manor di famiglia per un cocktails offerto da zio Al, che con Claud ci farà da testimonial anche negli spot pubblicitari. I Lestrange potrebbero contribuire con un pomeriggio nelle loro cantine, con assaggi di vino mentre zio Augustus Rookwood può recitare i versi scritti da sua moglie, poetessa riconosciuta a livello nazionale.”

    “E perché non se li può declamare lei i versi, visto Augustus Rookwood parla con la zeppola…” chiese Lucius tutto interessato.

    “Perché lei sarà impegnata a firmare i suoi libri che venderà per beneficenza….a noi. Tu Lucius potresti organizzare al Manor una festa in costume, anzi Al è già disponibile per aiutarti…”

    “Certo cara cognata, per zio Voldy questo ed altro….”

    “Ultima cosuccia…. Il nostro lavoro….Adesso, ci divideremo i compiti chi affigge i manifesti?”

    I fratelli Lestrange alzarono la mano.

    Ottimo, Sevvie prendi nota…chi allestisce e presiede la sede elettorale?”

    Stavolta furono Reg e la spogliarellista ad offrirsi volontari, sperando di poter trovare, almeno li, un posticino appartato adatto a scambiarsi effusioni, visto che la loro casa era invasa da Sirius e Remus con i pargoli e la suocera.

    Dopo il parto e lo spavento dell’arresto di Sirius, il povero Remus era veramente debilitato,mentre Sirius era rincoglionito dai dissennatori.

    Così i Black , preoccupati, li avevano ospitati tutti a Grimmault Place, ma ora, tra i pianti del neonato, i guai che combinava quella peste di Nicole, il baby blues di Remi e i deliri di Sirius, che vedeva dissennatori ovunque, non è che lui e la sua amata ci stessero molto comodi.

    Aggiungiamoci anche zio Claud e zio Al, con i loro allegri amici e il circo si poteva dire al gran completo.

    “Grazie Reg, te ne siamo grati… chi si occupa dei volantini e dei fac-simile delle schede elettorali? chi fa volantinaggio?” chiese ancora Bella e si alzarono le mani di Nott, Macnair e Dholow .

    “Perfetto e in fine chi organizza gli incontri con i politici?” qui si fece avanti Lucius, che pareva a tutti il personaggio più adatto.

    “Ok, ora ognuno ha i suoi compiti…Per i giornali….Direi che la persona più adatta per occuparsi della nostra campagna stampa è Rita Skeeter, mentre per l’immagine di zio Voldy ci penseranno Alecto e la cara Sibilla, che ha tanto insistito per darci una mano….Tutti al lavoro adesso…” terminò la ragazza, mentre la luce ritornava e il pc con il video sparivano grazie a Severus.

    Cominciò così la memorabile campagna elettorale in favore di Voldemort.

    Era il sei dicembre 1981 le elezioni ci sarebbero state a fine febbraio.

    Il programma di Bellatrix era denso e pieno di attraenti novità, che dal mondo magico furono considerate innovative.

    Il povero zio Voldy, che prima amava vestire con lunghe palandrane nere, comode e calde, si trovò a vestire solo abiti fatti fare su misura dallo stilista emergente Yohji Yamamoto, un carissimo amico di Alphard, in puro stile Hobo Funky, come li descriveva Rita, nella sua rubrica mondana, continuando poi l’articolo così:

    Lo stilista giapponese,che ha lavorato appositamente per sottolineare la personalità del politico che li indossa, ha mixato la purezza delle guardaroba sartoriale con la moda hobo chic e ha dato ancora prova di essere il maestro incontrastato del work wear e della deconstruction. Così ecco giacche su misura ricche di dettagli preziosi. Cappotti indossati al contrario per rivelare una fodera colorata master-piece. Pantaloni over mid-calf da abbinare a cappotti tailored. Ma c'è anche un'idea di inside wear. I boxer vengono indossati sopra i pantaloni, il pigiama sotto il cappotto, l'accappatoio è in cachemire e funge da soprabito. Ai piedi comode slippers in velluto dai colori retrò. E infine lo skort, una specie di gonna-pantalone che sarà la nuova uniforme fashion.

    (Vi giuro che questo articolo l'ho copiato da un sito web che parla di moda...forse la Rita lavora davvero nel nostro mondo)

    Naturalmente il povero Riddel si sentiva un filino ridicolo, così conciato, ma gli era già andata di lusso, visto che in ultimo la Cooman aveva rinunciato ad addobbarlo di scialletti, collane e pendenti magici, dopo una feroce litigata con lo stesso Yamamoto.

    Gli unici gioielli che gli erano stati concessi erano stati il medaglione di Salazar Serpeverde e l’anello coordinato, che facevano tanto purosangue.

    Dopo il Restyling del look del candidato si era passati alla sua presentazione al mondo ed ecco che il casalingo e schivo Tom Riddle non aveva più un minuto libero.

    Lui e i suoi cinque pargoli, che i due curatori avevano voluto far conoscere agli elettori, perché secondo loro un candidato buon padre di famiglia era una garanzia, continuavano a passare giornate intere a visitare ospizi ed ospedali, carceri e orfanotrofi, sempre sotto i flash dei fotografi e le cineprese dei giornalisti, promettendo agli elettori migliori servizi e agevolazioni fiscali per le fasce deboli, nonché aiuti agli industriali, giusto per creare nuovi posti di lavoro.

    Era veramente esilarante vedere lord Voldemort, che gridava nel cornetto acustico di qualche vecchio mago, un po’ rimbambito, degente della casa di riposo magica, il suo programma elettorale, mentre i Mangiamorte, per l’occasione vestiti in giacca e cravatta, distribuivano pacchi regalo e caramelle e con i figlioli, in scala per altezza, cantavano canzoncine del tipo

    (musica di Dragon Ball)

    “Voldy Voldy super eroe!

    Best of the cloouuuuuds!

    Voldemort!

    Fight in all the groouuuuunds!

    Voldemort!

    OOOOOOOOOOOOOOOOOOO-OOOOoooooooh!

    Quante avventure fantastiche

    fra mille azioni acrobatiche

    Tanti avversari daa battere

    con forza e voolontaaa.....

    Arrivi a passo dii caaricaaaaaa

    sulla tua nuvolaa maagicaaaa

    ovunque c'è da combattereeeeee

    e lotti con lealtà....

    SEI VERAMENTE FOR-TIIS-SII-MOO

    VOLDEMORT!

    Oltre alle visite ai diseredati, le foto per i volantini, le tribune elettorali nei più importanti salotti televisivi,la campagna elettorale di zio Voldy comprendeva anche i pranzi di beneficenza, e qui, tutte le più illustri famiglie purosangue, erano state tirate dentro perché portatrici di voti sicuri e, megalomani come sempre, si erano sfidate a chi primeggiava nell’organizzazione dei ricevimenti.

    Ad inaugurare la campagna di raccolta fondi erano stati i genitori di Bellatrix, che avevano organizzato un cocktails nei giardini della loro villa.

    Partecipare al buffet costava 1000 galeoni a testa, ma Alphard e Claud erano gli ospiti d’onore, e per l’occasione il famoso attore avrebbe firmato autografi e fatto foto ricordo con i fans.

    Il menù era quanto di più trendy si potesse immaginare:

    • uova di fagiano dorato in salsa di tartufo bianco
    • ostriche ripiene di perle e champagne
    • Lingue di lucertola in carpione con mirtilli e lamponi glassati

    Il tutto servito da camerieri assunti direttamente da Bellatrix sul sito Web: WWW Belli e porcelli.it

    Venne poi la volta dei Lestrange con il loro pomeriggio nelle cantine, allietato dai versi di zio Augustus Rookwood

    (versi nel vero senso della parola) e dalla vendita dei libri di zia Mefista, costo di partecipazione 700 galeoni. L’attrazione della giornata, oltre a zio Rookwood era costituita dal corpo di ballo di Amici, con Maria De Filippi che presentava la serata

    I Dolohov invece, organizzarono un pranzo il giorno di Santo Stefano, con la famosissima cantante lirica Katianca Ricciarelianka ad allietare il pomeriggio, costo 1000 galeoni a coperto, menù del pranzo, proposto dallo Chef Leone Paolo Maria del Galles.

    • Coda di rospo (che non ha niente a che vedere con i comuni rospi) in salsa regale,
    • Risotto nero delle isole Samoa con asparagi dorati e code di scampo del mar baltico
    • Pesce pagliaccio alle erbe aromatiche delle Antille con punte di cicoria del Perù
    • Semifreddo al ribes di montagna, raccolto in una notte di luna nuova e champagne

      L’ultimo ricevimento fu quello di Lucius,a carnevale e lasciò tutti senza fiato (non solo in senso letterale).

      Infatti, Malfoy Manor, con la sua festa in maschera, grazie all’organizzazione di Alphard pareva il gay pride.

      Uomini vestiti di boa piumati, paillettes e abiti sul genere Village People, ballavano sui tavoli, mentre la Divina Carolina, una Drag Queen di almeno due metri, si esibiva in nella sua rivisitazione del musical ‘New York New York’.

      Costo dell’invito 800 galeoni.

      A causa della presenza di Sirius e Remus, con i loro pargoletti, Walburga non era riuscita ad organizzare nessun ricevimento a Villa Black, e questo le rodeva parecchio.

      Proprio lei, la presidentessa del club delle Purosangue doveva per forza trovare un metodo per aiutare la causa e non sfigurare in quella gara.

      Dopo notti insonni le venne l’idea geniale: vendere all’asta alcuni cimeli di famiglia, di cui già da tempo aveva desiderio di sbarazzarsi.

      Presi gli opportuni accordi con la più grande casa d’aste di Londra, la Sotheby's nel mese di gennaio organizzò la vendita. Furono quindi battuti dal banditore, per cifre spropositatamente alte i seguenti oggetti:

      • Un braccio secco e rattrappito appartenente alla mummia di zio Plutonio, noto alchimista del medioevo, che si diceva avesse inventato la grappa.
      • L’intera collezione delle teste impagliate degli elfi domestici di casa Black, dal 1700 ad oggi, con alcuni pezzi veramente pregiati, quali la cuoca Elfonella Clerici, il cantante Elfasco Rossi e il libero pensatore Elfassimo Cacciari.
      • La parure di rubini maledetti che nonno Ganimede regalò a nonna Astra per il loro anniversario di matrimonio nel 1500. Caratteristica base di questi gioielli era di pietrificare all’istante chi si avvicinava con idee concupiscenti alla donna che li indossava. Wally, dopo un centinaio di pietrificazioni sospette, decise che era meglio toglierli dalla circolazione ed erano ormai anni che non li indossava più.
      • Una scatola d’avorio, finemente intagliata, contenente la testa imbalsamata dell’abominevole uomo delle nevi
      • L’intera collezione dei romanzi Rosa/Noir della famosa scrittrice Vampiria de Valium, pro-pro-pro zia di Orion
      • Il ricettario magico dei liquorini di zio Ermete Black, detto ‘l’alchemico distillatore’, nel quale era trascritta la famosissima ricetta del Cognac torcibudella e quella della grappa vedo triplo

      Chi non aveva potuto partecipare attivamente alla campagna di zio Voldy, per ovvie motivazioni, era stato Barty Crouch Jr, ma si era reso utile lo stesso cercando di sabotare la campagna paterna.

      Così, a Barty sr. ed al suo team erano capitate un sacco di cose strane.

      Il suo slogan, che recitava, ‘Crouch un politico col cuore’ e che doveva essere un po’ il sunto della sua campagna politica, sui manifesti elettorali era stato scritto con un vistosissimo errore d’ortografia, cuore con la Q, in più la sua foto, in cui appariva in primo piano, aveva un cadaverico color giallino-ittero che lo sfigurava, facendolo somigliare ad un vampiro affamato.

      Durante l’intervista con Vespasione, in prima serata, gli erano spuntati orridi bubboni gialli sul viso non appena aveva nominato i Mangiamorte, col chiaro intento di attaccare Voldemort.

      Alla serata di gala, al ministero, durante un ballo con la duchessa Sofronia Marchesotti, si era ritrovato in mutande, dopo che ai pantaloni avevano, misteriosamente, ceduto tutte le cuciture.

      Durante l’interviste con i giornalisti del Magitelegiornale gli erano spuntati vari tic nervosi, tra i quali, quello più vistoso era il muoversi ritmico delle orecchie e in più aveva preso a grufolare ogni volta che pronunciava la lettera S.

      In fine, durante la serata conclusiva della campagna elettorale, il suo intervento, che era programmato per ultimo e cioè nella posizione più fausta, era saltato a causa di un black out totale, fino al mattino dopo.

      Sabato 27 e domenica 28 febbraio 1982 ci furono le elezioni.

      Gli exit pool davano i due candidati testa a testa e la vittoria si giocava su una manciata di voti.

      A Voldemort Manor, uno sfibrato Riddel, circondato dai suoi mangiamorte si mangiava le unghie, mentre Nagini, cercava di calmarlo leccandogli il collo.

      In casa Crouch l’atmosfera non era meno tesa. L’ex Ministro, insieme ai fedelissimi collaboratori, stava incollato alla tv, con la calcolatrice alla mano, per controllare le percentuali dei votanti.

      Alle tre di notte, finalmente si ebbero i risultati, ma noi li sapremo nella prossima puntata.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Epilogo ***


Epilogo




Ebbene si ragazze....siamo giunte alla fine della storia. Grazie mille per avermi seguita e sostenuta fino a qui. Un grazie speciale a:

  • Meissa
  • Niky
  • LMP
  • Alohomora
  • Sklupin
  • Thaleron
  • Lady Patfood
  • l3l4

    che mi hanno recensito, dandomi consigli, sostegno morale e anche buone idee.

    Ringrazio anche tutti quelli che mi hanno messo nei preferiti:

    1 - Alexandra_Potter

    2 - Alohomora

    3 - Christy 94

    4 - darkalexandra85

    5 - DoraJake

    6 - fairy_lullaby

    7 - farfallina1000

    8 - fog

    9 - gilduzzina

    10 - jacopo25

    11 - kati07

    12 - LMP

    13 - lovy_cha

    14 - MEISSA_S

    15 - mico

    16 - Ninfadora_67

    17 - padfoot90

    18 - rinslet

    19 - Sklupin

    20 - terrycontyby90

    21 - Thaleron

    e quelli che mi hanno posto nelle seguite, anche se non ho ancora capito la differenza....

    1 Ada Wong

    2 - Arisu Kon

    3 - chiarucciapuccia

    4 - Lady Patfood

    5 - Larapret88

    6 - Lyan

    7 - _Babii_

    8 - _Niki_

    Adesso cominciamo con l'epilogo...come sempre vi auguro buona lettura!!!"

    **********************

    Cinque anni dopo. Voldemort, in vestaglia e ciabattine, se ne stava comodamente seduto sul divano, sorseggiando una tisana e seguendo alla tv i risultati delle elezioni.

    Era ormai notte fonda e, grazie al cielo, i suoi figlioli dormivano della grossa e lui poteva godersi un po’ di meritato riposo…Già, riposo, calma, serenità, tranquillità…parole che negli ultimi anni gli erano sembrate un miraggio, ma che adesso erano una realtà.

    Cinque anni prima era stato eletto Ministro della Magia, aveva governato più che bene e già si parlava di una sua probabile rielezione, quando, a sorpresa, aveva deciso di ritirarsi dalla vita politica.

    Diventare Ministro lo aveva posto sotto i riflettori e la sua vita era divenuta troppo frenetica.

    In più i suoi figli avevano vissuto praticamente blindati, sempre sotto l’assedio dei giornalisti, pronti a commentare ogni loro mossa.

    Naturalmente questo aveva portato problemi a non finire, soprattutto con Tommasa, che stava entrando nella fase difficile dell’adolescenza….

    ”Tommasina di papà” pensò intenerito il lord, mentre la ricordava bambina con le treccine.

    Adesso aveva 16 anni, vestiva come ‘zia Alecto’ prima del matrimonio con Peter e ce l’aveva su con lui per ogni cosa….

    Voldemort sospirò, sentendosi un po’ in colpa, ma però c’erano stati anche dei lati buoni ad essere eletto Ministro.

    Il principale era che la sua ex moglie,Joanne Kathleen Rowling, era tornata da lui e per cinque anni aveva fatto la first lady al ministero, divertendosi un mondo ad accompagnarlo a feste, eventi mondani e viaggi.

    Come regalo di ricongiungimento aveva portato all’ex marito altri due bambini, Albertus e Natasha,avuti con chi sa chi, ma che lui aveva immediatamente adottato ed ora erano Riddle a tutti gli effetti.

    In quel periodo, a difendere la loro intimità famigliare, Riddle aveva assunto un paio di Auror come guardie del corpo: James Potter e Sirius Black.

    la signorina Tommasa Riddle, si era subito innamorata di Potter e, se all’inizio era una ragazzina troppo timida per poter farsi notare, negli ultimi tempi era diventata una vera peste e non perdeva occasione per insidiare il povero James, con grande disappunto del giovane e grandissimo divertimento di Sirius, che conosceva la storia.

    Per il ragazzo era stato quasi impossibile passare una giornata tranquilla, negli ultimi tre anni, con quell’adolescente pazza che cercava di somministrargli filtri d’amore fatti in casa da lei, probabilmente letali, e gli tendeva aguati ad ogni angolo, indossando abiti sempre più succinti ed un trucco che anche la Gilda avrebbe trovato un po’ eccessivo.

    Indispettita dai continui rifiuti del bel Potter, la ragazzina, per sfogare la sua frustrazione e far smettere di sanguinare il suo cuoricino infranto, aveva cominciato a scrivere su un sito di fan fiction e si era inventata una specie di saga sul mondo della Magia, dove il protagonista era James Potter e lei era la sorella del suo migliore amico, che alla fine lui avrebbe sposato…naturalmente dopo tantissime avventure.

    Per non dare troppo nell’occhio aveva cambiato qualche nome, così James era diventato Harry e lei Ginny.

    Poiché la fiction aveva un rating rosso che più rosso non si poteva, la pestifera adolescente si era registrata col nome di ragazza di sua madre.

    Per anni si divertì a far compiere imprese pazzesche ai suoi personaggi, sbeffeggiando i suoi prof di Hogwarts (Piton, Remus, Silente e la MC Grannit), uccidendo sulla carta compagni antipatici e facendo apparire suo padre come un pazzo assassino.

    Un giorno, però, un talent scout lesse questi suoi scritti e le propose di pubblicare la storia in 7 libri, naturalmente dopo aver cercato di rendere un po’ meno porno la trama.

    Il problema era che Tommasa era minorenne, ma a tirarla fuori dai guai ci pensò Barty Crouch, che l’aiutò non solo a convincere mamma Kat a pubblicare i libri col suo nome, ma anche a dimenticare Potter (ecco perché, nella versione moderna di Harry Potter, James e Lily muoiono ancora prima del titolo).

    Intatnto Kathleen, aveva seriamente osteggiato Lord Voldemort, quando aveva deciso di ritirarsi dalla vita politica e tornare ai suoi studi.

    Ritirarsi a vita privata?…ma come…lei non aveva alcuna intenzione di rinunciare alla sua posizione sociale e qui era arrivato il classico colpo di genio made in Bellatrix.

    Così, mentre zio Voldy se ne stava tranquillo al manor con i bambini, Kat si era candidata per essere eletta Ministro della Magia, aiutata dalla fedele Bellatrix, che insieme a Severus, Lucius e gli altri Mangiamorte facevano parte dello staff politico di casa Riddle.

    La campagna elettorale era stata all’ultimo sangue e la Rowling si era battuta come un leone, anzi una leonessa, ed ora gli exit pool la davano in vantaggio su Caramel.

    Quella notte tutto il Mondo Magico era attaccato alla televisine, per sapere se ci sarebbe stato, per la prima volta, un Ministro della Magia donna, tutto o quasi…..

    Infatti ad Hogwarts, madame Chips era impegnata ad assistere Remus che in preda alle doglie gridava.

    “Coraggio, Remi,ormai ci siamo…su ….forza una bella spinta dai…”

    Dopo pochi minuti un vagito inondò la stanza, mentre finalmente Remus si rilassava e Sirius riprendeva a respirare normalmente.

    “E’ un bellissimo maschietto” disse felice la medimaga, dopo qualche minuto, mettendo tra le braccia di uno stremato Remus un fagottino avvolto in una coperta azzurra. Sirius abbracciò il marito più stretto, scambiando con lui uno sguardo carico d’amore.

    “Allora questo bel piccino come lo chiamiamo?” disse allegra la donna.

    “Mizar” rispose Remus dolcemente.

    “Bellissimo nome…. Ben arrivato Mizar …Certo che voi due siete proprio incontenibili. Quattro figli in sette anni!....comunque adesso Remi deve riposare un po’…perciò ,Sirius, tu dovresti…”

    “Dovrei rimanere qui a vegliarlo!” rispose risoluto Sirius, mentre la donna alzava gli occhi al cielo.

    Non era mai riuscita a cacciare Sirius dall’infermeria quando Remus era ricoverato.

    La mattina dopo erano arrivati gli amici e i nonni con i figlioli della coppia, in visita al nuovo arrivato.

    “Remi….Va che faccia sconvolta…..Mi sembra di essere tornato ad Hogwarts, quando venivamo a trovarti in infermeria dopo la luna piena” disse ridendo James, mentre Peter annuiva vigorosamente.

    “Stai bene Remi?...”chiese sollecita Lily, guardando male il marito per la sua indelicatezza.

    “Sono un po’ stanco, ma per il resto è tutto ok, direi…ormai ci sono abituato…”

    “Immagino….ma dimmi Sirius….Pensate di chiudere bottega con il quarto o avete intenzione di farvi la squadra di Quiddich personale?” rincarò James

    “Remus fa dei bambini bellissimi e poi, noi, amiamo le grandi famiglie….perciò…”

    “Perciò basta Sis…Tanto con Harry e sua sorella Melany sempre a casa nostra i sei per la squadra li abbiamo già…” intervenne Remus.

    “Confessa Sis….in realtà tu volevi un figlio unico, ma poiché il tuo tanto decantato autocontrollo è una vera schifezza….eccoci al quarto bebè…

    ridacchiò malignamente James.

    “Non è vero….Amorinoooo diglielo tu che a noi piacciono tanto i bambini…

    “Si amore mio…noi adoriamo i bambini, ma quattro bastano….non pensi?”

    Intanto i suddetti bambini guardavano curiosi il fratellino addormentato nella culla, accanto al letto di Remus.

    “Ma papino…possibile che Mizar sia così brutto? Teddy quando è nato sembrava un bambolotto, questo qui è nero come uno spazzacamino…poi è tutto rugoso… e puzza anche!” disse schifata Nicole, arricciando il nasino, mentre guardava sconcertata il fratellino appena nato.

    “Amore…Teddy assomiglia a papà Remus e a te, perciò quando è nato era biondino e roseo…Mizar, invece somiglia a me e a Julian, ecco perché è scuro…e per la puzza …credo solo che dobbiamo cambiargli il pannolino (sospiro)” “Allora se somiglia a Julian, oltre che brutto, sarà pure scemo e rompiballe….” Mormorò la bimba alzando gli occhi al cielo.

    “Non è vero che io sono brutto scemo e rompiballe, stregaccia cattiva…” s’indispettì il ragazzino, tirando un calcio negli stinchi alla sorella, che gli restituì una spinta.

    “Buoni, ragazzi, o vi affatturo” disse quietamente Sirius, mentre i due figli maggiori si guardavano in cagnesco.

    “Poveri piccoli …Sirius….ma che modi!...li vuoi traumatizzare…” intervenne nonna Wally, che se le toccavano i nipotini, specie Nicole, la sua unica femminuccia, diventava nervosissima.

    In effetti, nonostante i nonni Black si aspettassero anche altre due nipotine, in quanto Regulus e la spogliarellista dovevano aspettare due femmine, in realtà si erano trovati con due nuovi maschietti.

    Alle facce sconvolte dei parenti, quando lui e sua moglie erano usciti dalla sala parto, Reg aveva risposto con un sorriso serafico:

    “si vede che Jimmi ‘Goccetto’, lo stregone Jamaicano che seguiva la gravidanza di mia moglie, il giorno della ecografia era troppo ubriaco per vedere bene…”.

    Wally e Orion erano sbiancati a quelle parole, ma non avevano fatto commenti sul genere di cure che la puerpera aveva avuto durante la gestazione,a casa di Alphard, limitandosi a ringraziare il cielo che i bambini fossero belli e stessero bene.

    “Venite qui, ragazzi, adesso dobbiamo aprire i 445 regali che abbiamo comperato per festeggiare la nascita del nuovo erede Black….su…ne avete un centinaio a testa….”

    trillò la lady, mentre Remus lanciava un occhiataccia a Sirius, che con la faccia del povero innocente chiacchierava con James.

    I coniugi Black, con tutti quei nipotini, ormai facevano i nonni a tempo pieno, viziando vergognosamente i piccoli e questo a Remus non andava per nulla a genio.

    Nicole, sotto la guida esperta di Wally, conosceva a menadito tutti gli stilisti più in voga e sapeva usare con maestria la sua ‘Carta Oro American Express’ senza limite di spesa, nei lunghi sabati pomeriggio di shopping con la nonna.

    Non parliamo poi di Julian, che all’età di sei anni aveva già una bella collezione di manici di scopa, compreso il rarissimo ‘Lamborghini Magic Classic Lux 5000’ modello costruito in soli 120 esemplari numerati.

    I gemellini di Regulus, Alex e Freddy, e Teddy, essendo ancora piccini, quando erano al manor si trastullavano con giochi magici educativi, del tipo:

    • Tiro a segno (al babbano)
    • l’allegro chirurgo (assassino)
    • Il piccolo pozionista (con ben dieci ricette di pozioni illegali)
    • il sapientino delle maledizioni senza perdono e altre amenità.

    Tutti quanti avevano un precettore privato e conoscevano a memoria tutta la storia della famiglia Black, dal Medioevo ad oggi, sapevano preparare le principali pozioni illecite e si esprimeva correttamente in tre lingue, Italiano, Inglese e Francese.

    Inoltre, tutta la progenie, conosceva l’opera lirica, ballava i principali balli classici, suonava uno strumento e sapeva usare, senza mai sbagliare, le dieci posate che apparecchiavano la tavola dei nonni e i sette bicchieri (di cui anche uno per le pastiglie in caso di malattia), oltre che essere in grado di decantare un vino, come esperti somellier.

    Mentre gli elfi in fila portavano pacchi su pacchi nella stanza d’ospedale la pace era tornata in famiglia, Niky e Julian scartavano regali su regali.

    Teddy, che appena arrivato era corso ad accoccolarsi tra le braccia del suo papy Remi,gli sussurrò all’orecchio:

    “Non preoccuparti, papino mio… Mizar lo teniamo anche se è brutto… poi, magari, quando è più grande gli facciamo un incantesimo di miglioramento….”

    “Grazie, cuore mio….ma vedrai che tra qualche giorno Mizzy non sarà più così bruttino…promesso.”

    il piccino sorrise felice al suo papy, mentre un elfo gli passava alcuni pacchetti colorati con il suo nome impresso sulla carta.

    “Papà….sai qualcosa dei risultati elezioni?” Chiese Sirius ad Orion, che stava guardando la Gazzetta del Profeta. “Ha vinto Kat… prevedo guai in casa Riddle, quando quella scalmanata tornerà al castello…” “Mmmmm…….. povero zio Voldy….e adesso come farà a tenerla a freno?” si chiesero i ragazzi guardandosi sgomenti.

    “Speriamo che Bellatrix abbia qualche nuova idea!!!” disse James.

    “Credo che adesso, Bella, abbia il suo da fare con Sevvie…pare che dopo 5 anni di convivenza abbiano deciso di sposarsi…Almeno così dicevano le partecipazioni che ci sono arrivate ieri l’altro…” rispose Sirius.

    “Bella che si sposa????” chiese allibito James “ L’unica spiegazione è che Sevvie sia incinto….”

    aggiunse poi scuotendo la testa, tra l’ilarità generale.

    “Esagerato…Bellatrix, sotto sotto, è una brava ragazza….quasi quanto me, che sono il suo cuginetto preferito….”

    “Bella e Severus erano ormai gli unici a non essere sposati. Noi, tu e Remi, Peter e Alecto....Magari è stato proprio l’essere madrina della piccola Verdiana a dare a loro la spinta a decidersi…” sospirò Lily.

    “Io non voglio colpe” disse risoluto Peter, che temeva Severus e Bellatrix più dei terremoti “Se qualcosa dovesse andare storto tra di loro non voglio morire affatturato…L’idea di far fare a Bella da madrina a nostra figlia è stata esclusivamente di mia moglie!!!”

    “Peter…..” Alecto alzò gli occhi al cielo “ma come ho fatto ad innamorarmi di te?”

    I ragazzi risero di cuore, mentre Minus cercava di ammansire la bellissima moglie con qualche moina.

    “Ragazzi….adesso facciamo un bel brindisi al nostro piccolo nuovo malandrino” propose Sirius, mentre gli elfi distribuivano i bicchieri e Orion faceva saltare il tappo ad una bottiglia di champagne.

    “Al piccolo Mizar e ai suoi genitori” propose James.

    “A tutti noi” gli fece eco Sirius.

    “Al futuro nostro e dei nostri bambini, perché sia sereno” aggiunse Remus, accarezzando dolcemente la testolina di Teddy, che si stava addormentando tra le sue braccia.

    FINE

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=334521