Un Sentimento che Trascende il Tempo

di Dragonlips
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'Anima di Rin ***
Capitolo 3: *** Lord Sesshomaru ***
Capitolo 4: *** L'incontro tanto atteso ***
Capitolo 5: *** Come ai vecchi tempi ***
Capitolo 6: *** Il sentimento che riempie i cuori d'odio: la gelosia ***
Capitolo 7: *** Pugnalate al cuore ***
Capitolo 8: *** Le Belve Umane ***
Capitolo 9: *** A questo servono i fratelli ***
Capitolo 10: *** Struggente Dichiarazione ***
Capitolo 11: *** Nuovo Mattino ***
Capitolo 12: *** Un Sentimento che Trascende il Tempo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


SESSHOMARU X RIN:

UN SENTIMENTO CHE TRASCENDE IL TEMPO

Tia ò Era “Per Te”

Prologo

Era notte laggiù, laggiù lontano, in quel piccolo villaggio immerso nell'epoca Sengoku; già quell'epoca che al giorno d'oggi può apparire così antica e così poco civilizzata rispetto all'epoca moderna, un'epoca ricca di spiriti e di credenze magiche, un'epoca che ebbe inizio con la guerra di Onin, e da allora, precisamente tra il 1478 e il 1605, i tanti piccoli feudi in cui era diviso il Giappone erano in lotta tra di loro. Ma la storia che vi voglio raccontare è un'altra, una storia di una ragazza umana che mette il cuore in qualsiasi cosa faccia, e del Principe dei Demoni delle terre dell'Ovest; una storia mistica accaduta tra le foreste di quel Giappone dell'epoca Sengoku, dove avvenne anche la battaglia di amore e odio tra il mezzodemone InuYasha e la sacerdotessa Kikyo.

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Capitolo 2
*** L'Anima di Rin ***


L'Anima di Rin Le battaglie tra i demoni erano ormai finite da un po' d'anni; la sterminatrice di demoni Sango e il monaco Miroku si erano sposati e avevano costruito una splendida famiglia, il nostro paladino InuYasha si era sposato con Kagome e anch'essi stavano mettendo sù famiglia; perfino Koga, lo spavaldo demone lupo si era sposato con la sua promessa sposa Ayame. Insomma, niente battaglie e scontri tra demoni, niente più sofferenze amorose...sembra essere tornata la tranquillità in quell'epoca mistica. Ah, già…tranne per una ragazza. La ragazza, o meglio Rin, colei che dona il cuore ad un minimo gesto di gentilezza, così educata e disponibile, la ragazza dagli enormi e stupendi occhi marrone scuro e dai capelli lunghi e castani scuri. Colei che era “la piccola” adesso è cresciuta; aveva ormai 17 anni e sfoggiava un fisico da donna sì esile, ma con le forme al punto giusto. Ella risiedeva ormai da parecchi anni nella residenza della vecchia Kaede, o meglio da quando Lord Sesshomaru l'aveva lasciata lì con il pretesto di imparare a crescere da umana e insieme agli umani. Lord Sesshomaru, Signor Sesshomaru o Principe dei Demoni delle terre dell'Ovest, in qualunque appellativo lo si chiamasse, nella mente di Rin si scatenava la tempesta: allora le raffiorava la memoria di un bellissimo ragazzo dai capelli argentei, dallo sguardo ghiacciato color miele, la sua mezza luna incisa sulla fronte, due tracce di artigli sulle guance e le sue lunghe unghie da cane. Certo, le cose che le riaffioravano più alla mente però erano le azioni compiute dal Lord Sesshomaru: innumerevoli volte infatti, il principe dei demoni si era catapultato in situazioni di estremo pericolo per salvarle la vita. -Oh Sesshomaru….Cosa ti spinge a fare tutto questo?- Questa era la domanda pensata da Rin mentre veniva salvata dal suo eroe, ma era anche la domanda che si sono posti in molti, da InuYasha a Koga e perfino Kagura; già, Kagura. Il solo pensiero di quella demone ormai defunta e innamorata del suo Sesshomaru le faceva ribollire il sangue...chissà se ci fu un periodo in passato in cui lo stesso Sesshomaru ricambiasse, o forse, forse era stato sempre innamorato della sua piccola Rin… -Nah, sciocchezze- pensa Rin tra se e se mentre non riesce a prendere sonno e continua a rigirarsi nel suo futon, -Il grande e terribile Lord Sesshomaru non si innamorerebbe mai di una ragazzina umana come me-. E detto questo sprofonda nel sonno.

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Capitolo 3
*** Lord Sesshomaru ***


Molto lontano, in un posto sperduto tra le montagne viaggiava il temuto Sesshomaru. Aveva combattuto molto nella sua vita ma da quando si era distaccato dalla sua bambina di nome Rin interrompeva i suoi viaggi e le sue battaglie per portarle dei doni e per vederla dormire da lontano. Già, vederla dormire….vedere dormire Rin per Sesshomaru era un evento epico: quel viso dolce un po' coperto dagli scuri capelli, i suoi intriganti occhioni chiusi….insomma uno spettacolo per la vista del demone. Molte volte avrebbe voluto scendere nella katei della vecchia Kaede e stendersi nel futon insieme a Rin per dormire insieme...dormire insieme al suo amore: la prima piccola grande gioia nella vita di Sesshomaru, ma era un sogno irrealizzabile. Anzi, a causa delle battaglie si era perso lo spettacolo nel vedere Rin dormire nelle ultime settimane...avrebbe rimediato portandole ancora più doni. Rin si svegliò presto la mattina, doveva aiutare molti abitanti del villaggio, distribuire il raccolto, portare il cibo agli animali dei contadini e infine badare ai figli di Miroku e Sango. Le giornate per Rin scorrevano monotone e stressanti, solo ogni tanto la sua piccola gioia era quella di ricevere un regalo dal suo Sesshomaru, solitamente un kimono, e grazie a lui poteva vantarsi di averne i più belli del villaggio; ma il dramma stava nel fatto che ogni volta che Rin trovava un suo dono non trovava lui, e lui, il signor Sesshomaru era l'unico grande dono che la ragazza avrebbe voluto ricevere. Quel giorno Rin indossò un kimono rosa antico, e prima di uscire dalla katei di Kaede, ella sistemò e osservò attentamente alcuni tra i kimono che Lord Sesshomaru le aveva regalato in tutti questi anni; tutti erano stati fatti con stoffe leggere e pregiate, la ragazza ne stava osservando alcuni: uno era del colore del cielo, un altro era arancione con decori floreali, un altro rosso corallo, e poi, non poteva mancare il classico kimono di quando era bambina con scacchi bianchi e arancioni. Ma il preferito di Rin era un kimono di una stoffa particolarmente pregiata di color verde smeraldo; quello a differenza di tutti gli altri non l'aveva mai indossato: la ragazza, si era infatti prefissata, che l'avrebbe indossato solo quando il suo demone sarebbe venuto a riprenderla. Se mai l'avesse fatto. Rimanendo sempre in tema di doni,un'altra piccola gioia sarebbe presto giunta al villaggio: ed era il figlio di Kagome e InuYasha: eh sì, Kagome aveva appena scoperto di aspettare un bambino e la notizia rese felice tutti. Il tempo scorreva lento, la mancanza di Sesshomaru si faceva sentire sempre di più e la giovane Rin si trovava di fronte ad un bivio: andare a cercare Sesshomaru o aspettare invano di vedere il suo ritorno. Non ne poteva più di non stare insieme al suo demone così, adesso, la ragazza si trovava a dover scegliere tra le due opzioni, ma come abbandonare la sua amica Kagome in gravidanza...certo, ci sarebbero stati InuYasha, Sango, Miroku, Shippo e la vecchia Kaede, ma non voleva abbandonare delle persone che in tutti questi anni c'erano state sempre per lei...ma nulla era più importante di Sesshomaru. -Nulla è più importante di Rin- pensò Sesshomaru vicino il villaggio in cui risiedeva la sua piccola Rin, in fondo l'aveva sempre chiamata così nella sua mente “la mia piccola Rin”, e più importante di Rin non c'era proprio nessuno, manco il fatto di potenziare la sua spada, lo aveva detto quando per lei si era catapultato nell'aldilà al costo della sua stessa vita. Rin ormai aveva deciso: doveva uscire dal villaggio, almeno per un po', almeno per una notte; si era ripromessa di vedere Kagome partorire, quindi doveva solo capire dove fosse Sesshomaru. Era di nuovo notte, Sesshomaru era felice dell'idea di rivedere la sua Rin dormire, ma proprio quella notte il suo desiderio non fu soddisfatto: infatti vide la sua Rin uscire in maniera molto lenta dalla katei dell'anziana Kaede e dirigersi nella foresta di InuYasha (chiamata così poiché il demone era stato sigillato lì per ben cinquanta anni)….ma per fare cosa si stava dirigendo lì in piena notte?? La mente di Sesshomaru cominciò a viaggiare: che avesse appuntamento con qualche ragazzo nella foresta? Quasi sicuramente, Rin era diventata grande e così bella che molti ragazzi l'avrebbero voluta in sposa ma al solo pensiero di questo Sesshomaru s'innervosiva, s'innervosiva così tanto da assumere l'aspetto di un demone cane completo...ma aspetta, nella foresta da sola di notte non sarebbe stata attaccata sicuramente da un demone? Doveva subito seguirla per capirci meglio e soprattutto per proteggerla come sempre. Sesshomaru seguiva Rin dall'alto della foresta, a lungo andare non l'aveva vista con nessun ragazzo...ma allora cosa stava cercando? -Aspetta, e se Rin stesse cercando proprio me?- si domandò tra se e se il demone -Nah, impossibile- aggiunse poi -dopo tutto il tempo che è passato si sarà sicuramente scordata di me, ma io non ce la faccio più: indipendentemente dal fatto di quali siano i suoi sentimenti mi presento a lei, voglio vedere la sua reazione-.

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Capitolo 4
*** L'incontro tanto atteso ***


Mentre Rin procedeva paurosa tra la foresta vide spuntare davanti a sé la figura di un uomo familiare: un uomo bellissimo con una buffa pelliccia e lunghissimi capelli argentei, che viso che aveva e che sguardo! Rin si fermò di scatto, esaminò bene quella bellissima creatura che si trovò davanti e le uscirono le lacrime agli occhi…-Signor Sesshomaru!!!- non potè far altro che esclamare, e gli si gettò al collo abbracciandolo. Entrambi volevano che quell'abbraccio non finisse più; Sesshomaru strinse Rin ancora più forte tanto che la stava quasi per soffocare dal troppo amore; Rin dopo essersi concessa qualche minuto tra quelle braccia sicure e forti iniziò a parlare:-Signor Sesshomaru, non sa quanto mi è mancato in tutto questo tempo...cosa ha fatto? Mi racconti un po'-. Sesshomaru prima la guardò ammirando per qualche istante il bellissimo viso e il bellissimo fisico della ragazza e poi iniziò:- Rin lo sai, le solite battaglie, i soliti viaggi, tutti allo scopo di diventare sempre più forte...insomma vita da demoni, non certo la vita adatta per una ragazzina umana-. A queste parole Rin impallidì, si erano appena rincontrati dopo anni e già specificava che non voleva più averla con sé? Di certo non gli aveva ancora perdonato di averla “abbandonata” in quel villaggio umano e di non essersi fatto vivo per tutto quel tempo...ma non aveva voluto rimproverargli nulla per non rovinare quello splendido momento atteso per anni. I due parlando si recarono presso il pozzo “Mangia Ossa” e Rin gli chiedeva di Jaken, e del drago a due teste Ah-Un; loro quattro insieme, un tempo, erano una famiglia. Sesshomaru si sedette spinse col suo unico braccio Rin a sedersi accanto a lui e si fece serio:-Rin, hai imparato a vivere tra la gente? Te ne sei sentita intimidita? Hai indossato i vari kimono che ti ho regalato?- Rin si trovò a dover rispondere a queste molteplici domande:-Sì, nel villaggio di InuYasha e Kagome sono tutti gentilissimi, e grazie a loro e all'anziana Kaede mi sono ambientata subito. E poi per i kimono, come no, li ho indossati tutti, e grazie a lei ho i kimono più belli e pregiati rispetto a tutte le altre donne- rispose Rin con un sorriso. Ma il demone continuò:-Rin, se tu avessi qualche problema, o se semplicemente sei ansiosa o triste, chiamami, e io verrò da te immediatamente; la distanza non deve essere un ostacolo, se tu avessi bisogno di qualunque cosa chiamami o fammi un fischio, al momento le cose non cambieranno; dobbiamo prenderci cura di noi stessi-. Rin intervenne un attimo:-Ma io Lord Sesshomaru...io vorrei stare con lei…- Il demone non rispose e continuò nel suo discorso serio:-Ho notato che sei cresciuta e diventata bellissima- a quelle parole Rin divenne rossa come un peperone-Non è che c'è qualche ragazzo che ti vuole in sposa?-e poi aggiunse:-E non mi dire che quel mezzo demone di mio fratello InuYasha ti procuri spasimanti, altrimenti lo faccio fuori per sempre-. Il demone era sempre stato breve e schietto nel dichiarare i suoi sentimenti e dopo quella frase Rin capì che Sesshomaru era geloso, ed essendo geloso allora provava qualcosa per lei, oppure Sesshomaru la vedeva solo come una figlia (come d'altronde ha sempre pensato la vedesse) e si stava preoccupando solo di essere il padre premuroso e geloso che Rin non aveva mai avuto? In entrambi i casi Rin capiva che a Sesshomaru desse fastidio un suo corteggiatore e, conoscendo l'immensa forza del demone aveva quasi paura...ma non riusciva a mentirgli. -Beh Signore, ho avuto moltissime proposte di matrimonio, una addirittura di Kohaku, ma ho rifiutato in tutte-. A quelle parole Sesshomaru strinse i pugni per contenere l'enorme rabbia, e come mai in quel momento voleva Kohaku morto all'istante. Ma nonostante un uragano di gelosia infuriasse dentro di sé, Sesshomaru assunse il suo solito aspetto indifferente domandandole:- Sei in età di matrimonio, come mai hai sempre rifiutato?- -Beh in tutti questi anni mi sono dedicata al lavoro e a migliorare le mie doti di guerriera, quindi ho avuto la testa impegnata con “altro”.- Rin mentì, sapeva benissimo che aveva rifiutato solo perché in tutti questi anni aveva aspettato solo lui, solo esclusivamente lui, Sesshomaru, l'unico uomo che avrebbe voluto sempre al suo fianco. Rin continuò:-Padron Sesshomaru, non potrei ritornare a viaggiare con voi?- Sesshomaru apparentemente indifferente rispose:-Te l'ho già detto molti anni fa, i viaggi che faccio io non sono adatti ad una ragazzina umana, figuriamoci le guerre...quando eri più piccola mi ero quasi pentito di portarti con me per via dei mille pericoli che ti sei trovata ad affrontare, e tutto a causa mia.- Rin lì si infastidì e irritata disse:- Non le ho ancora perdonato che mi ha abbandonata così tutti questi anni e non appena ci vediamo mi rinfaccia questo?- Rin era terribilmente triste e stava quasi per piangere, quando sentì Sesshomaru dire:- Capisci che se ti succedesse qualcosa non lo perdonerei mai?”- In quell'istante Rin si irrigidì come una statua ma dopo qualche secondo pregò Sesshomaru di portarla di nuovo con sé:-Signor Sesshomaru, per favore io sto bene con lei, non mi caccerò nei guai e non le darò fastidio, io mi trovo sicura solo al suo fianco anche in mezzo ad una foresta con i lupi!!!- Nel sentire quelle parole il gelido cuore di Sesshomaru si sciolse, capiva l'importanza di quella frase, visto che Rin, in passato, era stata sbranata dai lupi di Koga...quindi con l'unica mano che si ritrovava alzò il viso di Rin e le annuì. La mattina dopo partirono, visto che il suo demone la stava riportando con sé, Rin indossò il pregiato kimono verde smeraldo e appena pronta, andò a salutare tutti nel villaggio: l'anziana Kaede che l'aveva da tanto ospitata,Shippo, Sango, Miroku, Kagome con il figlio di Inuyasha in grembo e perfino Kohaku, il quale Sesshomaru diede un'occhiata gelida. I due partirono e Sesshomaru chiamò Jaken ed Ah-Un; Jaken riempì Rin di domande appena la rivide dopo tutto quel tempo e anche il drago a due teste sembrava essere felice. Insomma sembrava tutto ritornare ai bei vecchi tempi, quei tempi così lontani e così felici da onorare e conservare nella memoria dei ricordi per prendersene cura.

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Capitolo 5
*** Come ai vecchi tempi ***


I quattro stavano viaggiando nel bel mezzo di verdi radure, quando tutto ad un tratto Rin scorse un bellissimo prato ricco di fiori, Rin adorava i fiori e Sesshomaru lo sapeva bene, infatti invitò la ragazza a coglierli e ordinò a Jaken di restare un attimo lì per riposare. Rin correva aggraziatamente e felicemente in mezzo a quei bellissimi fiori così profumati e colorati; ogni tanto vedeva Sesshomaru fissarla e lei per l'imbarazzo assumeva tutte le tonalità di rosso in viso. Rin raccoglieva i fiori delicatamente, e stava facendo una bellissima composizione, ella li accarezzava, li annusava... e tutto ad un tratto si avvicinò a Sesshomaru con un braccio dietro la schiena; appena arrivata davanti a lui gli presentò il mazzo di fiori:-Tenga, sono per lei- disse. Sesshomaru rimase di stucco: una ragazzina che regalava dei fiori a lui? Il terribile demone Sesshomaru? Però vedendo quel gesto gli scappò anche un sorrisino; in fondo Rin era cresciuta fisicamente ma in cuor suo aveva ancora l'ingenuità e la bontà di una bambina. Jaken vedendo il suo padrone mostrare gli aguzzi canini per sorridere si spaventò a morte: infatti Sesshomaru non sorrideva mai se non quando doveva pestare qualcuno a sangue; quindi immaginò il peggio per Rin. Invece Sesshomaru prese il mazzo con la sua unica mano e pronunciò un semplice:-Grazie-. A quella reazione così fredda Rin ci rimase male, ma in fondo non c'era da stupirsi; anche quando provava emozioni il Padron Sesshomaru non aveva mai detto una parola dolce ed era sempre così freddo….o meglio gelido. Dopo una breve sosta in quel bellissimo prato i quattro reintrapresero il viaggio. -Signoreeeee!!!! Mi perdoni signore se ho fallito anche questa volta, ma Rin era rimasta indietro e adesso è sparita!!!-urlò Jaken inchinandosi al suo padrone con le lacrime agli occhi, si aspettava di essere picchiato in malo modo e invece Sesshomaru nell'udire quelle parole spiccò il volo pronto a seguire l'odore di Rin. Non molto lontano, in un luogo appartato tra gli alberi, un enorme demone serpente stringeva il corpo di Rin e stava quasi per soffocarla: -Ti ho presa finalmente, tu sei la beniamina di Sesshomaru, quell'alterato demone cane che stermina chiunque osi intralciargli il cammino, e di demoni come me ne ha uccisi a migliaia il tuo adorato padrone; quindi adesso ucciderò te per vendicarmi, però prima voglio divertirmi un po' a farti soffrire-. Detto questo il serpente allungò la sua viscida lingua biforcuta su di lei, ma tutto ad un tratto la ragazza vide l'enorme serpente rompersi in due a causa di una spada: era ancora il suo eroe che era venuta a salvarla per l'ennesima volta! Il serpente mollò la presa su di Rin, quest'ultima cadde a terra, e siccome Sesshomaru vide che il demone stava per ricomporsi gli diede un ultimo colpo di grazia sulla testa. Quando fu tutto finito Rin corse da Sesshomaru:- Signor Sesshomaru!! Signor Sesshomaru, io non avevo paura perché sapevo benissimo che lei sarebbe venuto a salvarmi come sempre!- -Cerca di non metterti sempre nei guai però, sto sprecando il resto della mia vita a salvare te trascurando così i miei viaggi e i miei allenamenti di potenziamento- le rispose il demone. Sentendo questo Rin si sentì ferita e mortificata dentro di sé, allora era un peso per Sesshomaru, non l'aveva mai voluta con sé, avrebbe sicuramente fatto meglio a restare nel suo villaggio ad aiutare la vecchia Kaede e gli altri; dopotutto era anche in gioco la felicità di Sesshomaru e lui veniva prima d'ogni cosa. Dopo quelle gelide frasi Rin non ebbe più voglia di parlare e procedette a testa bassa e lentamente. Sesshomaru vide che la sua bambina in fondo era triste, aveva sbagliato; lui l'avrebbe sempre voluta avere con sé, stare accanto a lei era l'unica cosa che il demone aveva sempre desiderato, e che, ancora non si era realizzata; teneva così tanto a lei da mettere il suo bene e la sua felicità prima di tutto; per questo l'aveva lasciata in quel villaggio degli umani; ma il nobile Sesshomaru non si scusa, le sarebbe passato prima o poi, in fondo Rin era così raggiante da mettere il buonumore anche a dei cinici come lui e Jaken…-No, non le dirò nulla; lei vuole restare con me, le passerà-pensò Sesshomaru. Nel frattempo stava calando la sera, nel villaggio della vecchia Kaede, stavano Kagome ed InuYasha, sdraiati nel bel mezzo di un prato; Kagome stava accarezzando il suo pancione quando il marito le disse:-Kagome, tu cosa pensi di Sesshomaru e Rin? Spero solo che quel cagnaccio di mio fratello non le faccia del male; è un essere così senza scrupoli…- -No- lo interruppe Kagome-Tuo fratello Sesshomaru è innamorato di Rin, innamorato alla follia- -E tu come lo sai?- insistette InuYasha -Lo so perché sono sempre stata sensitiva, ricordi?- disse sorridendo Kagome -Tuo fratello non farà mai del male a quella ragazza, ne sono certa; le ha regalato tutti i tipi di kimono in tutti questi anni…- -Ma aspetta- la interruppe InuYasha -Se le ha regalato i kimono allora sono fidanzati? O comunque sia promessi sposi!- - Pensala come vuoi- concluse Kagome -Tra loro due c'è qualcosa che va oltre la semplice affezione, un sentimento che trascende pure il tempo-. -Proprio come noi due- rispose infine il mezzodemone -presto avremo il nostro primo figlio, si formerà la nostra famiglia, la nostra unica gioia di vita- e detto questo, InuYasha baciò la moglie e i due si addormentarono abbracciati sotto le stelle. Molto lontano anche Sesshomaru, Rin, Jaken ed Ah-Un dovevano sistemarsi per la notte; quella notte le stelle erano alte e in cielo e brillavano come dei diamanti, o meglio, come gli espressivi occhi di Rin colmi di dolore. La ragazza vide una stella cadente, chiuse gli occhi ed espresse il suo desiderio:-Voglio restare con il Signor Sesshomaru per sempre- era questo il suo unico desiderio, e per Rin equivaleva ad essere felice. Il demone la vide fermarsi e chiudere gli occhi:-Cosa hai Rin?- le chiese. Dopo una giornata di quiete, Rin si decise a rompere il silenzio e gridò a Sesshomaru:- Quel demone serpente stava quasi per uccidermi! Se non fosse stato per lei, come in qualsiasi altra situazione, ci avrei rimesso la pelle, e le ripeto grazie infinite volte, naturalmente una piccola umana non può far altro che scocciare ad un grande demone come lei, inoltre sono mortale...prima o poi dovrò morire e lei si dimenticherà pure di me come ha fatto negli anni precedenti!-Sesshomaru si fermò di scatto e disse-Non dire frasi sciocche Rin, non le devi manco pensare queste cose su di me- e proseguì camminando con il suo passo sicuro. -Ci fermeremo qui sta notte- disse poi Sesshomaru sedendosi vicino ad una roccia per la notte, i suoi tre servi obbedirono e Rin stesa a terra girò il viso dell'altro lato per non farsi vedere le lacrime; in fondo Sesshomaru è sempre stato il suo eroe, “il suo bell'uomo forte” che l'avrebbe sempre protetta, ma Sesshomaru per Rin era anche il principe azzurro delle fiabe, quello che ogni bambina sogna sin da piccola; di certo Sesshomaru non aveva l'aspetto di un principe umano e non aveva un cavallo bianco, ma aveva l'aspetto di un demone e aveva un drago a due teste e un piccolo demone rana con cui si accompagnava; ma a lei piaceva così com'era il suo Sesshomaru e in fondo andava bene così. Sesshomaru fissò Rin mentre dormiva; l'evento che tanto attendeva si era realizzato; si sporse un po' per guardarla; com'era bella in viso con i suoi lineamenti fini! Sesshomaru non poteva continuare così...aveva bisogno di alzarsi e riflettere in solitudine. Il principe dei demoni si alzò, percosse un po' di strada e si fermò a riflettere osservando la luna…-Padre, ti odio; perché mi hai lasciato questa scomoda eredità?- Sesshomaru continuò nel suo soliloquio:-Perchè ho il tuo stesso sangue? Lo stesso sangue che portò te ad amare un'umana e a morire per lei...Ma io in fondo, io non sono come te. Ho sempre disprezzato te, la donna che amasti dopo mia madre e quel tuo figlio avuto con lei: InuYasha. Ma lei non è come gli altri umani...lei è speciale...qando sto con lei mi sento felice...ed ho un grande bisogno di proteggerla; come possono...come possono chiederle gli altri miserabili umani di averla in sposa...Rin...la più bella tra le creature in sposa ad un volgare umano?...Io ho paura di perderla...lei deve stare con me per sempre…-.Dopo un'enorme sospiro Sesshomaru concluse:- Sono come te padre-. Dopo questa meditazione nelle acque del fiume apparve una figura di donna: Kagura, o meglio lo spirito di Kagura. -Cosa vuoi da me, Kagura?- chiese Sesshomaru. -Ho ascoltato il tuo soliloquio- rispose lei -Sei innamorato di quella ragazzina umana di cui chiunque si stupiva ti portassi dietro, pure io. Stiamo parlando soltanto di una ragazzina mortale mio caro Sesshomaru; io ti ho sempre amato, sono morta amandoti, io che sono una donna adulta di demone completo….e tu cosa fai? Non ricambi innamorandoti di una ragazzina umana? Non eri tu quello che disprezzava gli umani per elogiare i demoni? E poi... Io sono una donna… una donna matura e già formata...posso offrirti tutto quello che lei non può; in fin dei conti è ancora una bambina da crescere ed è totalmente inesperta.- Sesshomaru non rispose...perchè alcune donne tormentano sempre gli amori delle altre donne? Succedeva lo stesso ad InuYasha con Kikyo che tormentava il suo amore verso Kagome…-Sparisci Kagura...per favore, ritorna nell'aldilà- -Ma, io... Sesshomaru- cercò di replicare lei -Kagura a me interessa solo combattere e potenziarmi, sono sempre stato un lupo solitario lo sai, non mi sciolgo davanti ai sentimenti di nessuno.- Detto questo lo spirito di Kagura sparì tra le acque del fiume lasciando Sesshomaru un po' sconvolto, anche se non diede peso alle sue parole.

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Capitolo 6
*** Il sentimento che riempie i cuori d'odio: la gelosia ***


Giunse finalmente il mattino dopo una notte abbastanza tormentata, Rin aveva fatto un brutto sogno: aveva sognato il suo amato demone che si allontanava da lei, e procedeva avanti, dandole le spalle, senza un motivo; invano la ragazza lo richiamava...ma lui non si voltava; fortunatamente era solo un incubo. I quattro furono subito in piedi, e abbandonarono il luogo in cui avevano trascorso la notte e si rimisero in viaggio. Rin era ancora un po' giù e per scaricare i nervi e i pensieri decise di raccogliere un po' di fiori e frutti dagli alberi durante il viaggio. Sesshomaru senza dirle nulla sostò apposta per lei, in modo da darle l'opportunità di raccogliere i fiori e i frutti; mentre Rin si dilettava nel suo soave raccolto, un ragazzo la fissava, la fissava per lungo tempo e decise finalmente di venire allo scoperto. -Ehi, ciao piacere...ti disturbo?-sentì improvvisamente dire Rin e anche Sesshomaru si voltò di scatto; era un ragazzo alto, magro, dai lunghi capelli neri, gli occhi nocciola e la pelle chiara; alla vista era proprio un bel ragazzo insomma. -Mi chiamo Akahito- continuò lui -provengo da un villaggio che è proprio qui vicino, ti ho vista raccogliere i fiori e i frutti e mi sei piaciuta, sei veramente bellissima lo sai?- -Oh, grazie mille- rispose Rin imbarazzata, mentre da lontano Sesshomaru aveva già iniziato ad infastidirsi; -Posso sapere il nome di una splendida fanciulla come te?- continuò lui -Rin- rispose timidamente la ragazza -Oh Rin, bel nome per una bella ragazza; Rin che ne dici di venire nel mio villaggio insieme a me? Ti presenterò alla mia famiglia, ti ospiterò io eh…- -Non posso- lo interruppe la ragazza -Sto viaggiando insieme al mio padrone e ad altri due miei compagni.- -Non puoi o non vuoi Rin? Guarda che c'è differenza- precisò il ragazzo -e poi nessun problema, chiederò io stesso la tua mano al tuo padrone, se non l'hai capito voglio che tu sia la mia fidanzata! Anzi perdonami per la mancanza di un kimono da donarti visto che siamo in tema di corteggiamento.- Sesshomaru ascoltava la commedia amorosa da lontano; com'era irritante...non sapeva neanche se fosse più irritante lui con le sue patetiche frasi romantiche o il corteggiamento di Kohaku fatto a sua insaputa; mentre pensava questo, per la rabbia ,Sesshomaru prendeva a pugni il povero Jaken. -Allora?- continuò Akahito -Dov'è il tuo padrone? Vorrei parlare con lui-. -Lui, ehm…- Rin non sapeva come rispondere, ma a quelle parole Sesshomaru si sentì interpellato e si alzò per raggiungerli. Sesshomaru si mostrò davanti a lui e il ragazzo rimase a bocca aperta:-Ma è un demone!-gridò il ragazzo e poi continuò:-Rin allontanati da lui, vuole solo farti del male, ci penserò io a combatterlo!- -No,Akahito, fermati!!!- gridò spaventata Rin -E così vuoi batterti?- disse Sesshomaru sorridendo, sapendo che quel ragazzo per lui era solo un moscerino da schiacciare. -Ma quel ragazzo è impazzito!!! Verrà sicuramente ucciso!!! Ma ci tiene alla sua vita?!- esclamò Jaken da lontano. -Sei proprio sicuro che vuoi batterti?- gli chiese per l'ultima volta Sesshomaru -Sicurissimo- rispose Akahito -Porterò Rin lontano dalle tue grinfie maledette e la sposerò!- Sesshomaru sentendo quelle parole scatenò tutta la sua rabbia, gli si avventò addosso, e allungando la mano, con un solo colpo delle sue unghie, che affondò sul ragazzo ,quest'ultimo cadde a terra moribondo. -No!!! Che cosa ha fatto??? Perchè ha sprecato questa innocente vita Signor Sesshomaru?!-gli rimproverò Rin; Akahito era privo di sensi e perdeva sempre più sangue, non ce l'avrebbe fatta se Rin non lo avesse portato subito nel villaggio più vicino. -Sono un mostro, lo ha detto pure il ragazzo tanto innamorato di te- disse con indifferenza Sesshomaru; Rin non rispose mise Akahito su una spalla e se ne andò. -Cosa stai facendo Rin?- le chiese Sesshomaru, -Stai forse andando nel suo villaggio come ti aveva chiesto lui?- -Se non lo accompagno, lui morirà- rispose Rin piangendo -Rin, fai come vuoi...conosci la mia opinione sai che vorrei che tu non lo facessi-replicò Sesshomaru -Lo so- rispose solamente Rin piangendo, e sparì tra la foresta con Akahito sulle spalle. Rin correva disperata tra gli alberi della foresta; se non avrebbe fatto in fretta Akahito sarebbe morto dissanguato; la ragazza non sapeva orientarsi benissimo, specialmente così presa dal panico, e con il peso di un'altra persona sulle spalle; quando finalmente scorse delle piccole abitazioni: era il villaggio più vicino. Fortunatamente questo villaggio non era molto distante da dove aveva lasciato Sesshomaru, non a caso Rin venne anche a scoprire che questo era lo stesso villaggio di Akahito, in cui quest'ultimo voleva condurla. Il pianto della madre di Akahito appena vide il figlio in quelle condizioni le spezzò il cuore, e per la prima volta in vita sua Rin pensò che Sesshomaru non fosse poi così tanto “il paladino della giustizia” che lei raffigurava; quindi tutte le altre persone avevano ragione sul conto di Sesshomaru: era un essere senza scrupoli nell'uccidere chiunque gli si presentasse davanti e senza pietà per nessuno...si vedeva da come trattava il povero Jaken che era da sempre il suo fedelissimo servitore. Dei monaci trasportarono il ragazzo nel suo futon e con varie erbe medicinali iniziarono a curarlo, mentre Rin non sapeva se tornare dal suo Sesshomaru o aspettare la guarigione di Akahito. Con quale faccia si sarebbe presentata davanti al principe dopo che aveva disobbedito alla sua volontà?-Oh, ragazza mia, non sai quanto ti ringrazio!- la madre di Akahito interruppe i pensieri di Rin -Se tu non lo avessi portato subito al villaggio mio figlio sarebbe morto-. -Ma si figuri- continuò Rin -Però adesso devo andare, la mia famiglia mi attende- -E non aspetti neanche la guarigione di mio figlio?- replicò la madre del ragazzo -Conoscendo mio figlio vorrà sicuramente ringraziare la donna che gli ha salvato la vita, dai aspetta che si rimetta, nel frattempo ti ospito a casa mia- Rin era confusa: a quest'ora il signor Sesshomaru non ne avrebbe voluto sapere più nulla di lei, ma doveva aspettare anche la guarigione di Akahito….No, la guarigione no; avrebbe lasciato il villaggio non appena il ragazzo avrebbe ripreso i sensi. Nel frattempo Sesshomaru si trovava solo in mezzo le montagne, per la rabbia aveva già deforestato molte foreste, distrutto villaggi e fatto strage di vite innocenti, ma ugualmente non riusciva a placare la sua collera. -Cosa starà facendo Rin con quello sporco umano per ora? Lui la starà toccando? Le starà sfiorando i capelli? Il viso? O forse la starà baciando? Si è recata perfino in un villaggio abitato solo da fecce umane….quanta rabbia provo dentro di me- concluse Sesshomaru. In quel momento comparve nuovamente lo spirito di Kagura sorridente: -Hai visto Sesshomaru? Era solo una sporca umana, e come ogni umano è destinata a tradire...Oh, tesoro, adesso il tuo povero cuoricino è spezzato...Dai, vieni con me.- Lo spirito di Kagura gli prese la mano attirandolo a sé, Sesshomaru la seguì, erano in alto ormai…-Cosa voleva fare? Vuole forse condurmi nel regno dei morti con sé?- pensò Sesshomaru; ed era proprio così. Kagura si avvicinò a lui e lo baciò, quando la demone riuscì ad avere quel contatto aprì un varco per l'aldilà; Sesshomaru se ne accorse, aprì gli occhi ed esclamò:-Il tuo è un atto di puro egoismo e di non abbastanza amore!- Detto questo Sesshomaru si spostò da quel piccolo contatto avuto con Kagura e si allontanò da lei; quest'ultima esclamò:-Maledetto! Ti sei scostato dal mio bacio! Voglio proprio sapere come starete insieme tu e la ragazzina, è una storia impossibile, voi due non siete fatti per stare insieme, non ne avete la possibilità!!!Non potrà accadere mai!!!- Sesshomaru ignorò la sua maledizione e mentre lo spirito di Kagura si dileguava il demone pensò: -Di certo io non potrò mai stare con Rin, ma neanche tu potrai mai stare con me, mia cara Kagura. Rin si trova in un villaggio umano e lì resterà per sempre...sono stanco di soffrire.- Verso la sera Akahito riacquistò i sensi. -Che bello ragazzo mio!- esclamò un monaco -Finalmente! Temevamo non ce l'avessi fatta e invece sei sempre forte!- esclamò un altro. Il ragazzo era felice di stare bene, ma la ragazza di cui si era innamorato e l'aveva salvato dov'era? Dov'era Rin? Ad un tratto spuntò la madre del ragazzo con gli occhi pieni di lacrime di gioia:-Figlio mio! Ti sei ripreso! Adesso questione di giorni e starai meglio!- aggiunse poi -Guarda chi ha aspettato il tuo risveglio…- Era Rin! -Rin!!!-esclamò il ragazzo e poi aggiunse -Mamma, monaci potete lasciarci un po' soli?-Essi obbedirono, e appena soli Akahito strinse la mani di Rin e le disse:-Principessa, mi hai portato sulle spalle per la foresta con mille pericoli nonostante tu fossi solo una ragazza, mi hai salvato la vita, hai perfino rischiato di farti attaccare dai demoni e da quello sporco demone cane che tu chiami “padrone”, tu meriti di diventare mia moglie.- -Akahito- rispose Rin -il mio padrone non è uno sporco demone...lui, lui è solo un po' geloso...e non riesce a controllare la sua forza…- -Certo, allora lo perdoni- aggiunse il ragazzo -Ti rendi conto di come mi ha ridotto?- Rin ormai decisa aggiunse: -Akahito ascoltami, tu sei un bello e coraggioso ragazzo, davvero meriti tutto il bene di questo mondo...ma io non posso restare...hai tutti i motivi per odiare padron Sesshomaru ma io devo andare da lui, non me ne volere male...Le nostre vite sono legate da un filo conduttore...io e lui...le nostre anime sono in simbiosi; tutti nasciamo per uno scopo, io sono nata per incontrare lui, e lui per incontrare me, è questo il mio destino, io gli devo la vita...Ho aspettato il tuo risveglio perché ci tengo alla tua salute...ma non posso sostare qui per vedere ancora i giorni in cui ti rimetterai del tutto...il mio cuore ha spezzato ogni limite imposto dalla mia mente, io devo andare.- -Okay…- rispose Akahito dopo una breve pausa -Se è questo che ti rende felice allora vai, rispetto la tua decisione...però prima lasciati dare un po' di riso come ringraziamento della tua impresa eroica-. Rin partì, congedò tutti gli abitanti gentili di quel villaggio, soprattutto Akahito e sua madre, e con una buona dose di riso partì. -Sono stata un'intera giornata al villaggio, sono sicura di aver perso Sesshomaru per sempre sta volta- pensava tra sé e sé Rin mentre si avviava nella foresta. Angolo Autrice: Buongiorno a tutti e soprattutto perdonatemi se non sono molto brava a scrivere...vorrei che mi faceste notare eventuali errori e soprattutto che lasciaste anche una piccola recensione se volete... Un Bacio a tutte!! Mac99

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Capitolo 7
*** Pugnalate al cuore ***


Sesshomaru non si era mosso da lì per un'intera giornata dopo l'incontro con Kagura, aveva fatto sostare anche Jaken ed Ah-Un prendendo la scusa che la loro era solo una sosta, ma in fondo, Sesshomaru stava aspettando ancora Rin; inizialmente si era prefissato di contare fino a 10 e poi andarsene da quel posto, poi fino a 20, successivamente a 30, e adesso era arrivato a contare fino ad una cifra oltre le centinaia pur di aspettarla. La ragazza percorse in maniera veloce la foresta, e in men che non si dica si trovò di fronte al principe dei demoni. -Signor Sesshomaru….Sono tornata!- disse con quel filo di voce che le rimaneva. Sesshomaru non disse nulla, si alzò e iniziò a camminare dandole le spalle; a Rin snervò quella scena tanto simile al suo incubo, così posò a terra le sacche col riso e raggiunse Sesshomaru; subito si trovò davanti a lui e lo bloccò stringendogli le mani. Il demone era scioccato da questa sua reazione e la ragazza gli disse:- Perchè? Perchè signore, ce l'ha con me?- -Rin, pretendi che dovrei accoglierti dopo che hai fatto la tua scelta di andare in un villaggio umano con un tizio che ti voleva in sposa? Hai fatto la tua scelta...recandoti al suo villaggio hai accettato la sua proposta di matrimonio.-Quella risposta fece innervosire Rin che rispose:-Ma io non ho fatto nessuna scelta! Lei sa benissimo che le ho chiesto con tutto il cuore di ritornare a viaggiare con voi e che non ho nessuna intenzione di stare in un villaggio umano! Ho solo accompagnato il ragazzo al suo villaggio, altrimenti sarebbe morto!- -Non dovevi farlo- rispose freddamente Sesshomaru. -Allora avrei dovuto lasciar morire una vittima innocente?- continuò Rin -Dove sta tutta la sua compassione Signor Sesshomaru?- disse Rin ormai piangendo; le lacrime di Rin avevano sempre spezzato il cuore a Sesshomaru, come anche questa volta, ma il cuore del demone sta volta era colmo di collera, così tanto che non lasciò trapelare alcun sentimento oltre la rabbia. -Io sono privo di compassione, specialmente verso i mezzidemoni e gli umani...io, ti credevo diversa...invece sei uguale a tutti gli umani! Ed io che ho rinunciato a Kagura per te...Chi mi da la certezza che tra te e il ragazzo umano non ci sia stato nulla? Dopo tutto sei stata in quel villaggio un'intera giornata, dopo che quello ti aveva chiesto di sposarlo...la cosa più grave è stata la tua disobbedienza, mi hai disobbedito Rin! Tu sapevi come la pensavo e sei andata contro la mia volontà; e tutto questo per chi? Per salvare la vita ad un tizio che mi ha pure mancato di rispetto... Io non ho un briciolo di fiducia e compassione verso gli umani...li lascerei morire senza manco sepoltura...proprio come avrei fatto con quel ragazzo.- Rin piangeva disperatamente e gridò: -Non è successo proprio nulla tra me e Akahito!! Capisce? Proprio nulla...mi sono solo accertata che lui fosse vivo, dopo di che sono tornata subito qui, non si è risvegliato per tutto il pomeriggio; appena lo ha fatto sono ritornata rifiutando nuovamente la sua offerta di matrimonio...posso giurarglielo…- Sesshomaru la guardò con diffidenza e poi aggiunse: -Nulla da fare, ho spento ogni mio sentimento.- Nel sentire quelle parole Rin si gettò a terra piangendo disperatamente e lo lasciò andare: -Beh, per lei è stato un'enorme sacrificio quindi rinunciare a Kagura...e poi non hai fiducia in me che per tutti questi anni, da quando mi hai riportata in vita, da quando mi hai abbandonata al villaggio e adesso non ho smesso neanche un secondo di pensare a lei!- Nel sentire quelle parole Sesshomaru si fermò un attimo e nella sua mente rispose:-Anch'io Rin, anch'io non ho smesso neanche un secondo di pensare a te...- ma dalla sua bocca non uscì nulla e continuò a camminare, lasciando alle proprie spalle Rin in un fiume di lacrime. Fu nuovamente notte; Rin era rimasta a terra a piangere per ore. Quando alzò la testa e recuperò la cognizione del tempo si alzò e disse a se stessa: -Che Sesshomaru vada pure con Kagura se ci tiene così tanto, lui preferisce lei a me e rinunciare a lei è stato così difficile per lui...e poi è lui che non ha fiducia in me dopo che in tutti questi anni ho rinunciato a qualsiasi ragazzo mi si presentasse per causa sua…ho rinunciato perfino a Kohaku... dovrebbe essere tutto il contrario! Che vada pure con quella demone...io ritorno al villaggio con Kagome ed InuYasha!- Detto questo Rin imboccò la strada della foresta di InuYasha, la strada che conduceva al villaggio in cui era stata per tutti quegli anni in assenza del suo Sesshomaru.

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Capitolo 8
*** Le Belve Umane ***


-Ho bisogno di uno sfogo- disse tra sé e sé Sesshomaru -Spero che lo spirito di Kagura si ripresenti nuovamente- non appena il demone pronunciò questa frase lo spirito di Kagura gli lesse nel pensiero e si presentò davanti a lui. -Te lo avevo detto, mio caro Sesshomaru, io ho sempre ragione- disse Kagura -Vieni tra le mie braccia.- Il principe dei demoni delle terre dell'ovest chiuse gli occhi un attimo: sentiva l'odore di Rin in una lontana foresta, e insieme all'odore di Rin, quello di altri esseri umani; doveva andare a vedere assolutamente...che Rin fosse nuovamente in pericolo? -Aiuto!!! Lasciatemi stare!!!- gridava Rin disperatamente appena fu attaccata da dieci briganti; lei aveva avuto sempre paura di malviventi del genere: i briganti avevano infatti ucciso tutta la sua famiglia senza alcuna ragione; Rin aveva sempre pensato quindi, che quello che si diceva sui demoni fossero soltanto degli inutili pregiudizi, conoscendo Sesshomaru che con lei era sempre stato tanto buono, la ragazza pensava che le persone facessero molto più paura dei demoni. Alla fine tutti i demoni sono persone, e si trovano tutti sulla Terra. -Signor Sesshomaru!!! Signor Sesshomaru!! So che ho sbagliato, ma venite ad aiutarmi vi prego!!!- urlava Rin piangendo. -Ma chi è questo “Signor Sesshomaru?”- Chiese un brigante con aria minacciosa, -Tranquilla, chiunque esso fosse non verrà mai a salvarti, non farà in tempo.- Le grida e i pianti di Rin giunsero fino alle orecchie da cane di Sesshomaru…-No, devo assolutamente andare da lei!- disse il demone-Lei è il mio tormento, il centro del mio mondo,non posso toglierla dalla testa, qualsiasi donna mi si presenti davanti, magari a differenza sua, dichiarandomi apertamente i suoi sentimenti e magari, offrendosi a me, io preferisco sempre lei, la mia timida Rin...e non faccio altro che pensarla ogni attimo…-E per l'ennesima volta abbandonò tutto e andò via per seguire le tracce del suo amore perduto. -Devo fare in fretta, o potrebbe essere troppo tardi- Sesshomaru sfruttando le sue forze di demone completo si trasformò in un'enorme cane demoniaco che gli permise di arrivare da Rin in pochi minuti; in quel breve tempo i briganti si erano intrattenuti nel commentare quanto Rin fosse bella e nel cercare di perquisirla: prima di ucciderla, infatti, avevano in mente losche azioni; Rin cercava di difendersi come meglio poteva, e nel mentre piangeva, e ripeteva loro quanto fossero miseri in confronto al suo padrone Sesshomaru; che dopotutto, aveva sempre avuto ragione riguardo gli esseri umani. I briganti mentre perquisivano Rin, si videro aggrediti da un'enorme demone cane bianco con una mezza luna in fronte; era Sesshomaru. Il demone già potentissimo di suo, era ancora più forte con l'aspetto di un cane demoniaco, e non ci mise nulla a farne fuori metà di loro. La ragazza appena fu liberata pianse di gioia; ormai non aveva dubbi, era ancora il suo eroe che l'aveva salvata, in fondo dentro il suo cuore lo sapeva, sarebbe venuto, sarebbe venuto sempre ad aiutarla; poiché indipendentemente dal fatto di come finisse tra di loro, non esisteva che, in caso Rin avesse bisogno di aiuto, Sesshomaru non sarebbe andato in suo soccorso. E lo amava, lo amava perdio, era sempre lì, il suo eroe, il suo uomo forte che l'aveva sempre protetta da tutto e tutti. Sesshomaru riacquistò il suo consueto aspetto, e soltanto con gli artigli ne fece fuori altri due; un altro brigante cercò di toccare Rin, ma Sesshomaru lo fece fuori all'istante; il penultimo brigante stava per colpirlo alle spalle: -Attento!- gridò Rin, e il demone gli conficcò Bakusaiga dritta nel cuore. Ne aveva uccisi nove, l'ultimo dov'era? E Soprattutto, dov'era Rin? Si voltò dall'altro lato: vide un brigante che scappava via su un cavallo con Rin sulle spalle, e le mani sulla bocca di Rin per non farla urlare; ma la ragazza non aveva affatto paura: sapeva che se Sesshomaru l'avesse notata, sarebbe andato a salvarla, e che quindi sarebbe andato tutto bene. Il principe dei demoni si catapultò così, davanti il brigante; quest'ultimo per lo spavento cadde dal cavallo insieme a Rin. Sesshomaru stava quasi per ucciderlo, quando il brigante puntò il coltello nel collo di Rin dicendo:-Se uccidi me, io ucciderò lei; quindi scegli.- Sesshomaru avrebbe avuto voglia di ucciderlo, magari catapultandosi su di lui con la sua anormale velocità demoniaca, ma cosa sarebbe successo, se in quel nano di secondo, quello sporco brigante avesse affondato la lama nel collo di Rin uccidendola o ferendola a morte? Per altro, essendo già stata riportata in vita da Tenseiga una volta, lui non poteva più riportarla in vita con i poteri della spada…. e allora cosa fare? Sesshomaru aveva ancora la spada puntata verso il brigante ormai a terra, ma esitava, e vedeva gli occhi di Rin pieni di dolore. -Facciamo un patto- disse il brigante – non appena tu molli la spada, io mollo la ragazza.- -Io non scendo a patti con gli umani- rispose con il suo solito tono alterato il principe dei demoni -Soprattutto se sono miseri e sporchi come te.- -Allora vuol farti morire ragazzina!- disse il brigante a Rin -Vuol farti morire per il suo orgoglio.- Già il suo orgoglio...se solo Sesshomaru, non fosse stato Lord Sesshomaru, se solo non fosse stato il principe dei demoni, un titolo che gli riempiva il cuore d'orgoglio, adesso sarebbe stato tutto più semplice, pensò Rin; gli avrebbe anche dichiarato apertamente il suo amore, se solo lui avesse provato qualcosa per lei. -Potrei ucciderlo benissimo, ma temo per Rin- pensò Sesshomaru, e così fu costretto a dire al brigante -Dammi la mano della ragazza, e io metterò giù la spada.- -E io dovrei fidarmi di un demone?- chiese diffidente il brigante -Non chiederti se fidarti di me solo perché sono un demone; dovrei chiedermelo io se fidarmi di te visto che sei solo un umano, e un umano di quelli sporchi e miserabili. Sesshomaru ha sempre mantenuto la sua parola in qualunque circostanza-. Detto questo la forte mano del demone afferrò la delicata mano della ragazza e la strinse forte per assicurarsi di averla con sé, e così lasciò la presa della spada. Ma appena il brigante vide Bakusaiga giacere a terra, e Rin che stava per rialzarsi e andare tra le braccia del padrone la colpì all'istante alle spalle. -Rin!!!- esclamò Sesshomaru e la ragazza si lasciò cadere tra le sue braccia gravemente ferita. -Maledetto verme traditore!!!- gridò poi il demone, e riprendendo Bakusaiga tra le mani la sprofondò sul cuore del brigante, e continuò a sprofondarla dando innumerevoli colpi al brigante fino a quando, quest'ultimo, non esalò l'ultimo respiro e morì. Rin giaceva a terra, gravemente ferita e con il kimono verde smeraldo donatogli da Sesshomaru, ricoperto di sangue; il demone la prese tra le braccia e le diede uno di quei suoi sguardi tristi e preoccupati, così carichi di sentimento…-Mia piccola Rin…- le sussurrò Sesshomaru; nel sentirsi chiamare così, il cuore di Rin si gonfiò pieno di gioia, ma si sentiva debole, e a malapena gli rispose:-Mi sento così debole, Signor Sesshomaru…- -Stai tranquilla piccola, andrà tutto bene...guarirai presto…-e detto così si precipitò il prima possibile nel villaggio in cui risiedeva il fratello InuYasha. Sesshomaru aveva assunto l'aspetto di un demone cane completo, e Rin giaceva sul suo dorso; si era trasformato perché così, viaggiando oltre le nubi, avrebbe raggiunto il villaggio il prima possibile. Nonostante la sua trasformazione, il demone cane e la ragazza ferita raggiunsero il villaggio in poco più di un'ora; appena vide quel fatidico villaggio Sesshomaru vi si precipitò: gli abitanti sentirono un grande botto e un grande polverone alzarsi, e appena uscirono per vedere, videro Sesshomaru con la sua pelliccia ricoperta di sangue e Rin in braccio. -Maledetto demone! Cosa hai fatto a Rin? L'hai uccisa per caso?- Gli abitanti del villaggio volevano attaccare Sesshomaru, quando udirono una voce femminile: -Fermatevi!- era Sango -Se è stato fatto del male a Rin non sarà stata di certo opera di Sesshomaru- concluse la guerriera. Insieme a lei si fecero avanti Miroku, Shippo, InuYasha , Kagome e l'anziana Kaede. Sesshomaru si diresse verso di Kagome e le disse: -Tu sei una sacerdotessa vero?- -Beh,sì- rispose Kagome -Allora ti prego- continuò Sesshomaru -Guarisci Rin, cerca di fare qualsiasi cosa per lei...è la cosa più preziosa che ho.- Nel sentire quelle parole Kagome rimase stupita: sia perché aveva ragione lei per quanto riguarda l'amore di Sesshomaru verso Rin, e sia perché Sesshomaru chiedeva aiuto a lei, sua cognata, la moglie di quel fratello tanto odiato, e in quel modo poi. InuYasha guardava il fratello con aria diffidente e pensava: -Con quale coraggio chiede aiuto a mia moglie? Se fosse stato per lui l'avrebbe uccisa insieme a me e al nostro figlio ancora non nato.- -Sesshomaru- rispose Kagome -Io sono una sacerdotessa, posso aiutarla dal punto di vista spirituale recitando alcune preghiere, ma dal punto di vista fisico e biologico, occorrono delle erbe medicinali, di cui poi io, non sono così tanto esperta…- -Mio fratello Kohaku lo è!- Sango li interruppe e Kohaku si precipitò tra di loro esclamando: -Oh no, povera Rin! Devo assolutamente fare qualcosa per lei altrimenti morirà! Mia adorata Rin, io ti salverò.- Nel sentire quelle parole Sesshomaru si indignò. -Signor Sesshomaru- continuò Kohaku, -Sarò io a salvare Rin, me la dia in braccio, fermerò la sua fuoriuscita di sangue.- -No Kohaku. Non permetterò che sia tu a salvarla.- Rispose freddamente il demone. Nel sentire quelle parole tutti rimasero stupiti, anche Kohaku rimase di ghiaccio, fino a quando Inuyasha non ruppe il silenzio:-Ti sbrighi a fare come ha detto Kohaku o vuoi dire addio alla tua Rin per sempre?- Sesshomaru obbedì, diede Rin in braccio a Kohaku, che insieme a Kagome si precipitarono nella katei della vecchia Kaede. -Ti salverò Rin- continuava a ripetere Kohaku accarezzando i capelli della ragazza. Sesshomaru lo osservava, e i suoi occhi erano colmi di odio...-Andiamo fratellone- gli disse InuYasha -Dobbiamo fare due chiacchiere io e te.- -Non mi va di fare due chiacchiere con nessuno.- rispose con il suo solito tono alterato Sesshomaru. -Andiamo cagnaccio, a questo servono i fratelli.-Dopo questa frase, Sesshomaru seguì il fratello InuYasha e iniziarono a parlare privatamente.

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Capitolo 9
*** A questo servono i fratelli ***


-Senti- iniziò InuYasha -Avresti preferito far morire Rin piuttosto che darla in braccio a Kohaku?- -Assolutamente no- rispose freddamente Sesshomaru. -Allora perché hai esitato?- continuò InuYasha -Kohaku è un bravo ragazzo, ed è anche molto esperto con le erbe medicinali, lui e mia moglie faranno qualsiasi cosa per salvare Rin.- -Nutro un forte odio nei confronti di quel ragazzo- gli dichiarò Sesshomaru -Quando la battaglia con Naraku era ancora aperta, l'ho portato con me e l'ho sempre trattato come un fedele amico. Invece lui mi pugnala alle spalle.- -In che senso?- chiese stupito InuYasha -Io ho sempre amato Rin- continuò Sesshomaru -L'ho lasciata in un villaggio umano per farla adattare a vivere come gli umani, con l'intendo poi, che quando sarebbe cresciuta l'avrei fatta mia moglie; spinto da un leggero desiderio egoistico di saperla solo mia, le regalai il primo kimono quando era ancora una ragazzina, e dopo il primo ne susseguirono altri, sempre più belli e sempre più pregiati; ovviamente pensavo che la vecchia Kaede le avesse spiegato che quel gesto significasse che lei era la mia promessa sposa. Comunque sia, tutti voi sapevate che regalassi dei kimono a Rin, anche Kohaku penso, e lui cosa fa? Le fa una proposta di matrimonio? Alle mie spalle? Dopo che io l'ho sempre protetto e trattato da vero amico, corteggia la mia promessa sposa? E immagino abbia anche provato a fare altro quel traditore di Kohaku…- -Beh- gli rispose InuYasha abbastanza stupito dall'aperta dichiarazione del fratello maggiore -Per quanto io ne sappia Kohaku andava a trovare spesso Rin, la andava a prendere dal suo stesso futon, e una volta vidi con i miei stessi occhi che le ha accarezzato i capelli e stava cercando di baciarla, ma lei ha rifiutato. Poi ricordo che sua sorella Sango era venuta a casa mia per dire che il fratello aveva fatto la sua prima proposta di matrimonio a Rin, regalandole anch'esso un kimono; ma Rin aveva rifiutato tutto, e Sango ne era rimasta alquanto delusa.-Sesshomaru nel sentire quelle parole, aveva voglia di entrare nella katei in cui Kohaku e Kagome stavano curando Rin per sgozzare quel ragazzo con i suoi stessi artigli, ma si limitò soltanto a lanciare un grido di rabbia e i suoi occhi divennero rossi per qualche istante. -A cuccia, rilassati cagnaccio- disse scherzosamente InuYasha per calmarlo -Se ti lanciassi un ramo lo prenderesti al volo?- Ma quella battuta squallida irritò ancora di più Sesshomaru che stava per dare un pugno al fratello. Inuyasha lo scansò e disse:-Ascoltami, portami rispetto! Che se non fosse per mia moglie con le sue preghiere la tua Rin non avrebbe energie, e se non fosse stato per me non avresti avuto tutti questi chiarimenti.- Sesshomaru si calmò ed InuYasha continuò:-Adesso Rin è abbastanza grande, cosa aspetti a farla tua sposa? Non volevi forse questo? Lei ti ha aspettato per tutti questi anni, per tutto questo tempo ha pensato solo a te rifiutando tutti...il suo sentimento ha vinto pure il tempo e la distanza.- -Avrei voluto farlo mentre eravamo soli in viaggio- gli rispose Sesshomaru -Ma ci sono stati una serie di problemi ed è andato tutto storto.- -Fallo adesso no?- continuò Inuyasha -Ma Rin si riprenderà?- chiese Sesshomaru -Non c'è nulla che mia moglie non può, e la amo per questo, ha tolto il sigillo che mi ha imprigionato per cinquanta anni, distrutto la Sfera dei Quattro Spiriti, creato un passaggio tra il passato e il presente tramite un pozzo e...farà guarire pure Rin.- -Grazie InuYasha- rispose Sesshomaru; il mezzodemone rimase di stucco: Sesshomaru che lo stava ringraziando? Poi rispose:-A questo servono i fratelli.-

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Capitolo 10
*** Struggente Dichiarazione ***


Nella katei della vecchia Kaede si lottava: Kohaku aveva fermato la fuoriuscita di sangue di Rin e aveva disinfettato e fasciato la ferita; Kagome e l'anziana Kaede recitavano numerose preghiere e numerosi esorcismi per esorcizzare il male che poteva imbattersi sulla ragazza. Kohaku cosparse il corpo di Rin con erbe medicinali e Kagome le diede la forza contenuta nella Sfera dei Quattro Spiriti che si trovava dentro di lei. Dopo un paio d'ore di lavoro Kagome concluse:-Abbiamo fatto un ottimo lavoro, adesso aspettiamo solo che si risvegli.- -Ma quando lo farà?- le chiese Kohaku -Non lo so, spero il prima possibile- rispose la vecchia Kaede. Kohaku con una mano accarezzò il viso e i capelli di Rin e le disse:-Starai meglio, vedrai.- In quel momento irruppe nella stanza Sesshomaru, che nel vedere Kohaku che continuava ad accarezzare Rin provò una profonda rabbia e gli si spezzò il cuore. Ma al suo solito, non mostrò le sue emozioni e disse semplicemente:-Lasciatemi solo con Rin voi tre.-Kagome, Kohaku e Kaede obbedirono e Sesshomaru rimasto solo con il corpo privo di sensi di Rin, si inginocchiò per poterlo scrutare meglio e potè sentire anche il forte odore di erbe medicinali che ormai giacevano sul corpo della ragazza. -Rin…- gli sussurrò il demone -Rin, alzati, sei al sicuro adesso…- ma la ragazza non dava segni di coscienza. -Rin...andrà tutto bene...guarirai...sei forte...ho sempre avuto fiducia in te...spiriti forti come il tuo non si trovano per secoli…- ma Rin non si risvegliava. -Rin….Rin…- Sesshomaru stringeva i pugni e digrignava i denti per la rabbia:-Rin se solo potessi darti la mia anima...ma sarebbe troppo sporca e crudele per il tuo animo così puro e fragile...tu meriti il meglio...io non sono come te, tu sei la più pura tra le creature, sei il lato buono della medaglia, io non sono come te, avrei voluto essere come te e in un certo senso ti invidio...tu sei troppo per me...cosa ho fatto io, io un demone che ha fatto stragi di vite, seppellito innumerevoli nemici, per meritare una creatura così fragile e sensibile come te...è stata colpa mia...è stata tutta colpa mia...se solo non mi fossi fatto trascinare dalla rabbia e dalla gelosia a quest'ora staresti bene, non saresti scappata nella foresta, ma saresti stata con me, Jaken ed Ah-Un, magari avresti raccolto i fiori, ho te mentre raccogli i fiori in mente come un miraggio...sei fin troppo bella...se solo potessi morire per te...non c'è nulla di più importante di te e della tua vita...ho dato tutto per te in questi anni, non ho mai messo niente e nessuno davanti di te...Io Ti Amo Rin. E ti amo tantissimo, più della mia stessa vita e lo farò sempre.- Dopo questa stupenda dichiarazione d'amore Sesshomaru chiuse gli occhi, due lacrime gli uscirono da quelle due iridi dorate e gli rigarono il viso. Il Principe dei demoni delle terre dell'Ovest, noto a tutti per la sua natura crudele, priva di scrupoli e incapace di versare una lacrima stava piangendo...per una ragazza umana; ma il principe dei demoni non si vergognava affatto: perché quella ragazza non è una di quelle che incontri tutti i giorni, quella ragazza è una di quelle che stravolge il cuore e il cervello, pure a chi un cuore non ce l'ha mai avuto come Sesshomaru e non si era mai affezionato ad una donna; quella ragazza era Rin, la creatura più bella, pura e sincera dell'universo femminile. Le lacrime caddero sul viso di Rin, Sesshomaru le asciugò; in quel momento Rin mosse le palpebre, il demone si fermò; e i due occhioni color legno scuro della ragazza si aprirono. Sesshomaru le prese la mano e la baciò:-Buon risveglio, mia principessa.- Rin gli strinse la mano:-Signor Sesshomaru... come sta?- -Io molto bene e tu?- rispose Sesshomaru, sembrava proprio lo stesso risveglio di quando lui si era catapultato nell'aldilà per salvarla, ma lei aveva perso la vita, e quindi fu resuscitata dalla madre del demone. -Signor Sesshomaru- disse poi Rin con un filo di voce -Lei aveva aspettato il mio risveglio?- -Sì- le rispose Sesshomaru -Ma ti avrei anche aspettata tutta la vita.- In quel momento si erano precipitati nella stanza Kagome, InuYasha, Sango, Miroku, Shippo, Kohaku e la vecchia Kaede, tutti ad abbracciare Rin e a chiederle come si sentisse. -Rin!!! Oh, che gioia! Ti sei ripresa!-esclamò Kagome. -Grazie mille, grazie mille a tutti voi- rispose Rin -Grazie mille Kagome, mia amica di sempre, grazie mille anziana Kaede…- ma la vecchia la interruppe:-Rin, ringrazia chi ha fatto il lavoro maggiore, ossia Kohaku.- Rin arrossì e pronunciò semplicemente un timido:-Grazie mille Kohaku.- -Figurati- rispose timidamente il ragazzo. -Adesso però- continuò Rin -Voglio ringraziare Lord Sesshomaru, e vorrei farlo privatamente, a voi ragazzi, grazie di tutto...siete unici, vi raggiungerò dopo.- -Ma stai attenta- le ricordò la vecchia Kaede -Non sei ancora nelle condizioni adatte per alzarti.-Detto questo l'anziana insieme ai sei ragazzi si avviarono verso l'uscita. -A noi due, Lord Sesshomaru- iniziò Rin -Cosa stavate dicendo?- -Rin...hai sentito il mio discorso di prima?- le chiese Sesshomaru. -Beh, più o meno- rispose la ragazza. -Ripetimi cosa ti ho detto Rin- le comandò il demone; la ragazza arrossì e iniziò a dire:-Ho sentito che mi avete detto che mi amate...tanto...che si sentiva in colpa per quello che era successo e che avrebbe fatto qualsiasi cosa per me…- la ragazza non continuò oltre. -Beh, più o meno, le parole erano più ricche, ma il significato era quello- le rispose il demone; Sesshomaru in uno scatto si trovò davanti a lei, le accarezzò il viso, lo prese tra le mani e la baciò. Era la prima donna che baciava, che baciava con amore; quel bacio era così casto...sembrava quasi non volesse rovinare quella che era la purezza di Rin. Sesshomaru la guardò negli occhi...Rin aveva le guance così rosse da sembrare due pomodori. -Io e Lord Sesshomaru ci siamo...no io dico...io e Lord Sesshomaru ci siamo…baciati?- pensò Rin. -Erano anni e anni che aspettavo questo momento- dichiarò il demone, poi continuò:-Rin, amore mio,ascoltami, per me non esiste al mondo cosa più importante di te, per te farei di tutto, anche l'impossibile, io penso veramente quello che ti ho detto prima, che so che hai sentito però provi imbarazzo nel dirmelo, io ti amerò per sempre...sappi che questa frase ha un valore inestimabile...si dice solo quando lo si pensa veramente...ed io, Lord Sesshomaru, te la dico con il cuore e con l'anima...Mia madre, un giorno, mi chiese se io avessi una persona speciale da proteggere, e mi venisti in mente tu... principessa mia...dal primo momento che ho visto il tuo sorriso sei diventata il mio angelo... io voglio stare per sempre con te, ma come faremo? Tu sei l'amore della mia vita ma sei una mortale... la tua vita non dura quanto la mia… soffro pensandoci...soffro tantissimo al solo pensiero che tu presto o tardi abbandonerai questo mondo...io Lord Sesshomaru, Principe dei demoni...come ho potuto innamorarmi di un'umana? Ma soprattutto...come può una come te essere affezionata e a stare con un demone come me? L'amore mi ha reso debole...se penso che un giorno dovrai morire...io...io crollo. Perchè non possiamo stare insieme per sempre?!Il modo per renderti immortale ci sarebbe: sarebbe quello di farti avere un'aura demoniaca, ma per far questo dovrei infangare la tua anima tanto buona e innocente con la perfidia e la crudeltà ….e non lo permetterei mai…- -Lord Sesshomaru- esclamò Rin -Se lei vuole,io potrei farlo...sai che per lei farei qualunque cosa...qualunque cosa lei mi chiedesse…- -Non posso permettertelo- le rispose il demone -Ti amo per la tua infinita bontà che ti contraddistingue da ogni altro demone ed essere umano presente sulla terra...non lo farai perché non lo permetterò...se tu vorrai, rimarrai al mio fianco per tutto l'arco della tua vita da mortale. Dobbiamo approfittare di tutto il tempo che ci rimane per stare insieme…- Rin lo guardò con le lacrime agli occhi e rispose:-Signor Sesshomaru...come ha potuto abbandonarmi in tutti questi anni?…- Il demone con la voce soffocata dal dolore le rispose:-Se ripenso a tutto quello che è successo mi sento uno stupido...Volevo solo proteggerti Rin...Tu non volevi lasciarmi...me l'hai sempre detto...e io, io sono un'idiota...Ma ti faccio una promessa: Non ti abbandonerò mai più. Tu, ti prego, rimanimi accanto fino alla fine dei tuoi giorni...e noi due staremo insieme per sempre…- Rin scoppiò in lacrime, ma quella volta erano lacrime di gioia, e rispose al suo demone:-Anch'io voglio lo stesso Signor Sesshomaru...anch'io voglio restare con lei per sempre...d'ora in avanti non sentirò più la paura di perderla…- -Oh, Rin- Sesshomaru l'abbraccia stringendola forte e le ripete:-Vita mia, ovunque tu sarai io verrò a salvarti: anche all'aldilà per la seconda volta, se è necessario.-Rin continuò: -Signor Sesshomaru, io non diventerò immortale se lei non vuole, dunque, anche quando fisicamente non ci sarò più, mi cerchi nel suo cuore... ed io sarò lì, per sempre.- Dopo una serie di casti baci in fronte il demone continuò: -Rin... Ho bisogno di te...Non posso vivere senza di te...Tu sei solo mia, ed io solo tuo...Io Ti Amo...è una promessa...d'accordo? Promettimi che amerai solo me…- -Indubbiamente!- Rin non se lo fece ripetere due volte -Gliel'ho promesso Signor Sesshomaru...io sono soltanto sua, e lei soltanto mio..-Io ho occhi solo per lei e per nessun altro! Nemmeno per Kohaku, per nessun altro!- Sesshomaru sentendo quel nome s'infastidì e le disse:-Rin, sono estremamente geloso di quel ragazzo.- La ragazza lo tranquilizzò con un bacio e gli disse:-Le ho già detto che per me esiste solo lei al mondo, per intere notti ho sognato lei, ho sognato il suo ritorno, ho sognato i bei vecchi tempi, ho sempre provato amore nei suoi confronti...ma non pensavo per niente al mondo che lei potesse ricambiare- -E perché non dovevo?-le chiese Sesshomaru -Sei la più bella e la più pura tra le creature, non voglio nemmeno toccarti con le mie mani sporche, che hanno sgozzato gole, squartato ventri e ucciso crudelmente dei nemici, per non rovinare la tua purezza...darei la mia vita per te, mia piccola Rin, ti ho sempre chiamata così mentalmente... io ti affido completamente la mia anima, il mio cuore è tutto tuo...è una promessa la nostra, d'accordo? E Sesshomaru mantiene sempre le promesse.- Il demone poi, si inginocchiò alla ragazza e le disse:-Rin, vuoi diventare mia moglie? Vuoi diventare la Signora delle Terre dell'Ovest?- Rin lo fece alzare, e fissandolo dritto in quegli occhi color ambra gli rispose:-Non attendo che questo da una vita.-Sesshomaru l'abbracciò, stringendola ancora più forte, poi la baciò e le disse:-Adesso, amore mio, procurati il più bell'abito nuziale; tra una settimana ti farò mia moglie.-

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Capitolo 11
*** Nuovo Mattino ***


1 ANNO DOPO I singhiozzi e i pianti di un bambino risuonavano tra le mura del castello; dopo un parto per nulla facile, in cui Rin aveva rischiato addirittura la vita, il nuovo principe dei demoni era nato; era un bambino con delle orecchie da cane bianche, occhi color miele, capelli argentei e una mezzaluna in fronte, proprio come il suo papà. -Oddio!!!-esclamò Jaken -Oddio!! Il figlio del grande padrone è nato! Il principino è nato!- Jaken si occupò di prendere il bambino e avvolgerlo in fasce; Rin era stremata dal parto, è stato difficile, come tutta la sua vita, ma come sempre Sesshomaru era al suo fianco, le aveva tenuto la mano e incoraggiata tutto il tempo, e come sempre accanto a lui ce l'aveva fatta. Il demone rana Jaken continuava a piangere e a strillare:-Oddio! Che evento epico! Ho assistito alla nascita del nuovo principe dei demoni!-Sesshomaru come sempre lo richiamò:-Jaken sta zitto e portaci mio figlio- Il demone rana obbedì; Rin era stremata dal parto e voleva solo riposare, ma quando vide quella piccola creatura tanto somigliante al padre, capì che tutti i suoi sforzi erano stati ricompensati. Sesshomaru accarezzò il bambino, lo prese in braccio e per un attimo provò quella strana sensazione che non aveva mai provato prima: era in simbiosi con il figlio, era sangue del suo sangue, ed era diventato padre; avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di proteggere quella creatura tanto somigliante a lui. -Guarda cosa abbiamo fatto- sussurrò alla moglie Rin. -Un capolavoro- rispose lei. -Come pensi dovremmo chiamarlo?- le chiese Sesshomaru -Io direi InuSenshi- gli rispose Rin. -InuSenshi? Come mai?- le chiese il marito, e la moglie gli rispose:-Perchè è un mezzodemone cane, e perché è un guerriero come il papà.- -Già…- Sesshomaru rifletteva sul significato del nome…-Mio figlio sarà un valoroso guerriero, non scapperà mai di fronte a nessuno, gli insegnerò valori come la lealtà, il rispetto, la sincerità e il coraggio...sarà un principe esemplare...InuSenshi…- -Aspetta- Sesshomaru si fermò a riflettere un attimo -Qualche mese fa anche Kagome e InuYasha hanno avuto un figlio...i due cugini saranno destinati a battersi per sempre come i loro padri?- -Sesshomaru…-gli ricordò Rin -Mesi fa mentre tu eri in guerra ho aiutato io Kagome a partorire...loro figlio è completamente umano, Fujimaro lo hanno chiamato; essendo completamente umano non credo sarà interessato all'arte delle guerre demoniache, e poi conosci tuo fratello InuYasha, non ha mai amato fare la guerra, anzi la odia esattamente come sua moglie Kagome. Mi sa proprio che loro figlio vivrà come un semplicissimo essere umano.- -Beh, allora nostro figlio sarà il nuovo principe dei demoni indiscusso- esclamò Sesshomaru -Nostro figlio, la nostra prima gioia.- Un anno dopo un'altra gioia giunse alla famiglia di Rin e Sesshomaru: una bambina, o meglio una mezzademone, sta volta bella come la mamma; capelli neri, occhi marrone scuro, intensi come quelli di Rin… la bambina aveva però in più delle orecchie da cane nere. Gifuto fu il suo nome, scelto da Sesshomaru, che significa “dono”. E il dono di questa bambina volevano goderselo a tempo pieno Rin e Sesshomaru, insieme al loro primogenito InuSenshi. Trascorsero anni felici, anni sereni e tranquilli in cui l'umana e il demone alimentarono ancora di più il loro amore, fino a diventare un'unica persona, un'unica anima che abita due corpi. -Io ti starò accanto per sempre, Rin, per sempre.- Queste erano le parole di Sesshomaru:-Sarò al tuo fianco ovunque andrai, non ti abbandonerò, è una vecchia promessa ormai, una promessa che ho fatto a me stesso quando tu eri una bambina che era stata sbranata dai lupi, e ora guarda stiamo invecchiando insieme… Posso dire di aver trascorso una vita meravigliosa, perché grazie a te tutto ha avuto un senso...Rin tutto quello che ho desiderato per tutta la vita con te...è diventato realtà.-

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Capitolo 12
*** Un Sentimento che Trascende il Tempo ***


50 ANNI DOPO… InuSenshi si stava allenando nel bel mezzo della foresta di InuYasha usando Tenseiga, la spada donatagli dal padre. Il mezzodemone era ormai un ragazzo grande, ed era la copia di Sesshomaru. -Papà ha sempre detto che questa spada è in grado di salvare migliaia di vite, e spedire migliaia di nemici direttamente nell'aldilà; ma soprattutto ha sempre detto che è stato grazie a questa spada se ha conosciuto la mamma riportandola in vita...una bella storia, non credi Gifuto?- La ragazza guardava il fratello allenarsi, anche lei era diventata grande, ed era la copia di Rin da giovane. -Sì, ma la cosa più bella sarebbe stata se la mamma ci avesse visti così, sarebbe orgogliosa di noi per come siamo cresciuti, per come ci comportiamo e per i valori che abbiamo acquisito, grazie a degli stupendi genitori come loro.- -Ma la mamma ci guarda e ci protegge da lassù, Gifuto- la consolò il fratello. -Anzi, dov'è papà?- continuò InuSenshi -Ci ha salutati prima e ha detto che voleva stare un po' in solitudine…- -A me ha detto che andava a raggiungere la mamma- esclamò Gifuto con le lacrime agli occhi. Il vento scompigliava i lunghi capelli argentei di colui che ormai, era diventato il re dei demoni; in cima ad una collina Sesshomaru ammirava l'infinito del paesaggio. -Eccomi qui, mia amata Rin, sto venendo a raggiungerti, e sta volta per l'eternità; in fondo te l'avevo promesso che sarei stato per sempre al tuo fianco, tu hai avuto il potere della fiducia, e questo è stato necessario per alleviare le sofferenze della tua anima, abbiamo a disposizione tutto il tempo possibile, e adesso le nostre anime saranno in pace per l'eternità; era una promessa la nostra, mia amata Rin... Per Sempre Amore Mio.- Il re dei demoni chiuse gli occhi. Jaken al suo solito strillava e piangeva:-Signor Sesshomaru!!! Signor Sesshomaru!!!- Il demone rana in sella ad Ah-Un si recò nella collina in cui aveva visto dirigersi il suo padrone. Ma non lo trovò più. Al suo posto trovò due alberi secolari, uno dal fusto un po' più sottile, e l'altro dal fusto più robusto, i loro rami erano così intrecciati da sembrare quasi, che i due alberi stessero per abbracciarsi. Jaken sentì una leggera voce uscire tra gli alberi; il demone rana si credette pazzo, ma in realtà una voce risuonò davvero tra quegli alberi, una voce femminile familiare che diceva:-Per Sempre Sesshomaru.-

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