If you die I will literally go out of my freaking mind

di Always15
(/viewuser.php?uid=716867)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno ***
Capitolo 3: *** Capitolo due ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette ***
Capitolo 9: *** Capitolo otto ***
Capitolo 10: *** Capitolo nove ***
Capitolo 11: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 12: *** Capitolo undici ***
Capitolo 13: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Era già da un bel po’ di tempo che a Beacon Hills non accadevano cose strane.
Dopo che i Dread Doctors erano stati sconfitti, era arrivato uno strano senso di pace nella città. Niente chimere, niente kanima, niente pazzi psicopatici. Niente di niente.
Era tutto…normale. Ma la pace non sarebbe durata per sempre. E tutti noi lo sapevamo. Tutti, soprattutto io, avevano il presentimento che, di li a poco, sarebbe accaduto di nuovo qualcosa di terribile. Qualcosa che avrebbe stravolto le nostre vite un’altra volta. Che, probabilmente, avrebbe portato alla perdita di altre persone.
Noi, come sempre, non eravamo preparati a tutto questo. Ma sapevamo che insieme ce l’avremmo fatta.
Probabilmente non sapete di cosa sto parlando. Quindi, credo che dovrei iniziare a raccontarvi questa storia dall’inizio. Quale inizio? Io direi dall’inizio della pace, che si trasformò dopo poco in guerra. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo uno ***


Era una giornata di sole a Beacon Hills. Si respirava già l’aria primaverile che avrebbe portato alla fine della scuola. Di solito, in questo periodo dell’anno, ero sempre molto felice e solare. Ma quest’anno era diverso. Questo era il mio ultimo anno alla Beacon Hills High School. Questa cosa mi rendeva triste, ma cercavo di non darci molto peso, per non “cadere in depressione”.
                                       
Comunque, ero pronta per un altro fantastico giorno di scuola (si fa per dire). Scesi dalla mia auto e mi avviai verso l’entrata. Ogni volta mi soffermavo ad osservare le matricole, e mi venivano in mente tanti ricordi di quei tempi passati. Ma, ogni volta scacciavo quei pensieri dalla mia testa per, come ho detto prima, non “cadere in depressione”.
Avevo chimica alla prima ora, così mi avviai verso l’aula.
“Lydia, ti ho tenuto il posto” urlò Malia dall’altra parte dell’aula. Io e lei avevamo stretto amicizia negli ultimi mesi. Presi posto accanto a lei e subito dopo entrò il professore che iniziò a spiegare.
“Che fine hai fatto ieri sera? Ti avevo chiesto se potevi inviarmi gli appunti. Ora sono fottuta!” disse lei. “Scusami ho avuto da fare” dissi porgendole gli appunti “Copiali ora. Il prof sta spiegando, quindi non se ne accorgerà”.
“Cos’è questa cosa importante che avevi da fare?” chiese. “Dovevo aiutare mia mamma a preparare la cena” risposi. “Non credo che una cena ti tenga impegnata per tutta la notte” disse lei osservandomi. Io feci finta di prendere appunti, ma con la coda dell’occhio potevo benissimo notare che lei stava continuando ad osservarmi.
“Cosa c’è?” chiesi infastidita. “Non puoi mentirmi. Sono un coyote. Ricordi? Sento il tuo odore. Sento odore di bugia” disse. Il professore ci lanciò un’occhiataccia e Malia mimò uno ‘scusatemi’ con le labbra. “Okay, va bene. Ieri sono stata al telefono con Stiles fino a tardi. E’ per questo che non ho risposto al tuo messaggio” dissi tutto d’un fiato. Lei restò in silenzio per qualche secondo. “Visto. E’ per questo che non volevo dirtelo. Era per non farti rimanere male. Voglio dire, tu e lui vi siete lasciati da qualche mese e non volevo che tu pensassi che io ti stessi rubando l’ex” dissi un po’  in imbarazzo. Lei mi guardò ed inarcò le sopracciglia. “Lydia, io e te siamo amiche, e non voglio rovinare la nostra amicizia per colpa di Stiles. Quindi puoi anche uscire con lui se ti piace” disse. “No, hai frainteso. A me non piace Stiles. Siamo solo amici” risposi abbassando lo sguardo. “Davvero? Okay, non voglio intromettermi nella tua vita sentimentale. Comunque, sappi che tra me e lui non c’è più nulla. Infatti, mi sto iniziando a frequentare con Jason” disse. Alzai gli occhi dal quaderno e la osservai. “Jason. Quello che gioca a lacrosse con Stiles e Scott? Davvero? Perché non me l’hai detto. Voglio dire, lui è davvero figo” dissi. “Si, a quanto pare ho fatto colpo” disse lei sorridendo. Sorrisi anch’io, ed iniziai a seguire la lezione (seriamente) prima di farmi mettere in punizione dal professore. 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo due ***


Stiles’s pov
“Signor Stilinski?” disse una voce che non riuscivo a riconoscere. “Stiles, amico, devi svegliarti” disse anch’ora un’altra voce, che probabilmente era quella di Scott.
“Ancora 5 minuti” dissi sbadigliando. “Bhe allora credo che non le dispiacerà rimettere apposto la biblioteca dopo quest’ora” disse la prima voce che avevo sentito.
Mi alzai di colpo, e solo in quel momento realizzai di essermi addormentato in classe. “Mi scusi professoressa, non era mia intenzione” dissi. “Questo lo so. Ma avrai lo stesso la punizione” rispose. “Cosa?! Ma lei aveva detto che dovevo svegliarmi, ed io l’ho fatto. Quindi tecnicamente non potrebbe mettermi in punizione” dissi.
“Ma tecnicamente lei ha dormito durante la mia lezione, e questo è inaccettabile. Quindi, a meno che non voglia portarmi una relazione di 30 pagine sulla vita di William Shakspeare entro domani, le conviene accettare la punizione” disse.
Io la guardai scioccato ed annui, rimettendomi a sedere.
“Fammi capire. Hai festeggiato tutta la notte? Sembra che non dormi da secoli” disse Scott. “No. Io e Lydia abbiamo parlato fino alle 2 di notte” risposi. “Ma cos’avete da raccontarvi voi due?” chiese. “Niente. E’ che troviamo sempre qualche argomento di cui parlare. Ci troviamo bene insieme, e ci piace parlare del più e del meno” risposi.
“Perché non glielo dici?” chiese lui. Io lo guardai con un’espressione interrogativa.
“Andiamo! Tu la ami ancora. Ed è chiaro che anche lei prova qualcosa per te. Perché non uscite insieme? Così potrete chiarire una volta per tutte ciò che provate l’uno per l’altra” disse Scott. “Primo, siamo solo amici. Secondo, Lydia non prova nulla per me te lo assicuro. E terzo, si è vero mi piace, ma non voglio rovinare proprio adesso la nostra amicizia” dissi. Lui mi guardò stufato e ricominciò a seguire la lezione.
Poco dopo suonò la campanella. Io e Scott ci avviammo verso la porta. Appena usciti notammo che fuori dall’aula di chimica c’erano Lydia e Malia. Le salutammo con un cenno della mano.
“Ora è il tuo momento. Chiedile di uscire” disse Scott spingendomi. “Cosa?! No Scott, non lo farò mai!” risposi. “Allora chiedile se vuole pranzare con te! O comunque chiedile se vuole passare del tempo insieme a te! Dovete parlare! Non puoi far finta di niente. Non puoi far finta che tra di voi non ci sia niente. Non dopo tutto quello che avete passato” disse.
Guardai Scott, e per un attimo pensai di seguire il suo consiglio. Poi guardai Lydia che, insieme a Malia, si stava avvicinando a noi, e mi feci prendere subito dall’ansia.
Le ragazze ci salutarono e noi ricambiammo il saluto. Iniziammo a parlare del più e del meno.
“Malia perché non andiamo. Io ora ho inglese e tu storia, e le aule sono vicine. Quindi potremmo andare insieme” disse Scott all’improvviso. Sapevo quello che voleva fare.
Gli diedi una gomitata al fianco, senza farmi notare dalle ragazze, e poi gli lanciai uno sguardo ‘assassino’.
Malia, un po’ confusa per lo strano atteggiamento del ragazzo, accettò.
Ci salutarono, ed in poco tempo rimanemmo soli. Io e Lydia. Uno di fronte all’altro. Riuscivo a percepire la sensazione di imbarazzo, e cercai di riportare un po’ di tranquillità.
“Allora. Tu cos’hai adesso?” le chiesi. “Ho un’ora libera, tu?” disse lei portandosi una ciocca biondo-fragola dietro l’orecchio. Amavo i suoi capelli. Ed amavo il modo in cui se li toccava.
“Io dovrei risistemare la biblioteca. La professoressa mi ha messo in punizione. Per sbaglio ho dormito in classe. Devo dire che il banco assomigliava tanto al mio letto” dissi sorridendo. Anche lei sorrise. Si, okay, amavo anche il suo sorriso. Bhe, in realtà amavo tutto di lei.
“Se vuoi puoi venire con me? Premetto che non sarà molto divertente” dissi. Perché lo stavo facendo? Volevo ascoltare il consiglio di Scott? Parlarle una volta per tutte? Oppure era solo perché mi dispiaceva lasciarla sola?
Lei accettò.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo tre ***


Lydia’s pov
Andai insieme a Stiles in biblioteca, e lo aiutai a sistemare i libri. C’era un silenzio molto imbarazzante e non riuscivo a capire perché. Inoltre, Stiles era davvero molto strano.
“Che hai?” chiesi mentre mettevo apposto un libro. “Niente” rispose Stiles. Dal suo tono di voce, riuscivo a percepire l’ansia che stava provando. Lo fissai per qualche secondo.
“Davvero Lydia. Non ho niente. Sono solo un po’ stanco” disse lui. “Non ci credo. Riesco a percepire l’ansia che stai provando. Dai dimmi cosa c’è” dissi.
Lui mise apposto gli ultimi libri ed iniziò a fissare il pavimento. Aspettai per qualche secondo, fino a quando lui non si voltò a guardarmi.
“Cosa siamo?” chiese. Io lo guardai confusa. “Lydia, ho una cotta per te dalla terza elementare, e questo tu lo sai bene. E nonostante tutto quello che abbiamo passato, tu mi piaci ancora” si fermò forse per riflettere sulle parole giuste da utilizzare “La nostra amicizia è fantastica e non voglio assolutamente rovinarla. Ma devo sapere se anche tu provi qualcosa per me…”.
Non sapevo cosa dire. Ci guardammo.
Cosa provavo? Amicizia? Amore? Non lo sapevo nemmeno io. Insomma, io volevo bene a Stiles, era praticamente il mio migliore amico. Ma sapevo che non era lo stesso per lui. Sapevo che lui mi amava. Aveva fatto così tanto per me, ed io ne ero davvero grata.
Eppure, sentivo qualcosa per lui. Sapevo che non era semplicemente amicizia. Ma ero davvero confusa. Ci tenevo troppo a lui, e non volevo distruggere il nostro rapporto.
 “Io…credo di provare qualcosa per te” dissi. Lui mi guardò e sorrise.
“Anch’io non voglio rovinare la nostra amicizia, davvero. Ma non posso fingere di non sentire niente” dissi. “Quindi?” chiese lui.
“Io…non lo so. Ti voglio davvero bene. E non voglio farti soffrire” risposi.
“Okay Lydia. Solo amici. So che non provi gli stessi sentimenti che provo io. Ma a me basta sapere che almeno c’è qualcosa! Magari più in là cambieranno le cose. Chi lo sa?! Per ora va bene così.” disse.
Io lo guardai ed istintivamente lo abbracciai. Amavo i suoi abbracci. Amavo il suo odore.
A me andava bene così? Volevo che fosse solo mio amico?
Ero così spaventata dai miei sentimenti. Ma sapevo che quello non era il momento adatto per iniziare una relazione. Soprattutto con Stiles, che era il mio migliore amico, e per il quale provavo sentimenti contrastanti.

Stiles’s pov
Scott aveva ragione. Lydia Martin prova qualcosa per me! Ero troppo felice. Lo so, non aveva certo detto di amarmi, ma era già qualcosa.
Mi mancava davvero poco per conquistarla. Avrei fatto di tutto per riuscirci.
Non avevo mai smesso di amarla, e credo che mai smetterò di farlo.

*

Quando tornai a casa chiamai Scott e gli raccontai tutto.
“Io lo sapevo. Sapevo che gli piacevi. Era così ovvio” disse. “Innanzitutto non ha detto che gli piaccio, ha solo detto che prova qualcosa per me” dissi. “Quindi, detto in poche parole, gli piaci” rispose. Io sorrisi.
Mentre Scott continuava a parlare e ad esprimere tutta la sua gioia per me, vidi qualcosa fuori dalla mia finestra.
Mi affacciai, ma non vidi nulla. Così non ci diedi peso e feci finta di niente.
Forse quello era un segno di ciò che sarebbe accaduto dopo. Un segno di chi sarebbe arrivato a distruggere la nostra pace appena ritrovata.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo quattro ***


Lydia’s pov
Il giorno dopo a scuola raccontai a Malia tutto ciò che ci eravamo detti io e Stiles.
“Perché non iniziate a frequentarvi? Insomma, lui ti ha sempre amata. Anche quando stava con me ti amava! E poi a te lui piace” disse lei.
“Innanzitutto tu piacevi a Stiles, altrimenti non si sarebbe mai messo con te. E poi io sono ancora confusa” risposi.
“Si in effetti gli piacevo. Ma non mi ha mai amata. Questo lo so” disse.
Sapevo che non si era ancora ripresa del tutto per la fine della loro relazione, e non volevo che stesse male. E soprattutto, non volevo che stesse male per colpa mia.
“Comunque secondo me non vuoi ammettere che ti piace. Non vuoi ammettere i tuoi sentimenti. E quindi hai paura. E la paura ti porta ad essere confusa” disse.
Era esattamente quello che provavo. Ma, appunto, non volevo ammetterlo.
“Questo non lo so. Per ora siamo solo amici. Comunque ora parliamo un po’ di te. Come sta andando con Jason?” chiesi.
“Abbastanza bene” disse lei sorridendo. “Ti piace?” chiesi. “Si, lui mi piace. Ma sento che c’è qualcos’altro. Non so descriverlo. Non provavo le stesse sensazioni quando ero con Stiles” rispose.
“Secondo me, te ne stai innamorando” dissi. Lei mi guardò e sorrise imbarazzata.
Dopo poco suonò la campanella e ci salutammo per avviarci nelle nostre aule.
 
                                                                                                       
                                                                                               *
 

La campanella suonò ed uscì dall’aula di storia per avviarmi in sala mensa.
Ero quasi arrivata, quando in lontananza vidi Stiles insieme ad una ragazza. Aveva i capelli che le arrivavano fino alle spalle. Erano neri come la pece. Stava parlando con Stiles. Li osservai incuriosita da lontano, quando lei si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla guancia.
Provai una fitta allo stomaco. Forse era gelosia? No, non era possibile. Io gelosa di Stiles? Bhe…forse era possibile.
Feci finta di niente e continua per la mia strada.
“Lydia” sentì qualcuno chiamarmi. Mi voltai e vidi Stiles correre. Non volevo parlargli. Così, continuai a camminare. Ma lui fu più veloce e mi raggiunse.
“Per caso mi stai evitando?” chiese. “Cosa? No!” risposi infastidita. “E allora perché quando ti ho chiamata non mi hai aspettato?” chiese. “Perché ho molta fame e voglio andare subito in sala mensa” dissi. “Non ci credo” disse.
Ero davvero molto irritata ed infastidita. “Perché non te ne vai con la tua amica” dissi. Perché l’avevo detto? Ero stata così stupida.
“Come?” chiese lui confuso. Io cercai di scansarlo ma lui mi bloccò. “Aspetta. Intendi Clary? Lei fa con me fisica e mi ha chiesto di aiutarla con una ricerca” disse.
Mi guardò attentamente e capì che ero molto arrabbiata. “Oddio. Non dirmi che sei gelosa?!” esclamò. “Che?! Io?! Gelosa?! Stai scherzando vero? Non sono gelosa. E’ che ci tengo a te, e quella ragazza si è presa troppa confidenza” risposi.
“Okay…farò finta di niente. Ma continuerò a pensare che tu sia gelosa” disse sorridendo. Io gli diedi uno schiaffo sul braccio ripetendoli di non essere gelosa.
Finalmente arrivammo in sala mensa, dove trovammo Scott, Malia, Liam, Hayden e Mason. Prendemmo il nostro pranzo e ci sedemmo insieme a loro.
“Sta sera c’è la partita di lacrosse, venite?” chiese Liam a noi ragazze. “Ovviamente” rispose Hayden per poi baciarlo.
“Tu verrai vero?” mi sussurrò Stiles nell’orecchio. “Non so” risposi. Ero ancora un po’ innervosita per la scena che avevo visto. Lui mi guardò facendo finta di piangere. “Okay, va bene, verrò” dissi per farlo smettere. Lui iniziò ad esultare e a far finta di urlare. Scoppiai a ridere. Era sempre il solito imbecille.
 
 
Spazio autrice:
 
Salve gente :)
 
Di solito non scrivo mai nei capitoli perchè non ho mai niente da dire, e perchè finisco sempre per sparare cretinate. Comunque volevo solo chiedervi cosa ne pensate di questo capitolo? Non avevo molte idee (per questo ci ho messo un pò per scriverlo). Se vi va commentate :)
 
Addioooo.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo cinque ***


Era da tanto tempo che non andavo ad una partita di lacrosse. In realtà, era da tanto tempo che non avevo un attimo di pace per godermi qualsiasi cosa, come ad esempio le partite di lacrosse.
Indossai il mio miglior vestito ed acconciai i capelli. Passai a prendere Malia ed Hayden in macchina. Appena arrivammo a scuola, Malia andò da Jason e lo abbracciò. Erano davvero carini insieme. E poi ero molto felice per Malia. Subito dopo, Hayden andò da Liam.
Così, decisi di andare a prendere i posti. Era ancora presto, perciò non era arrivato quasi nessuno. In campo Scott si stava allenando con il resto della squadra. Osservai i giocatori, uno ad uno, ma non trovai Stiles.
“Siamo diventati abbastanza forti” disse una voce che conoscevo fin troppo bene. Mi voltai e vidi Stiles con la sua divisa da lacrosse. “Lo spero! Sai, a me non piacciono i perdenti” dissi. Lui sorrise. “Sono felice che tu sia venuta” disse. “In realtà mi hai obbligata” risposi ridendo.
Anche lui iniziò a ridere, poi si fermò di colpo. “Clary?” disse alzandosi.
Io mi voltai, e riconobbi la ragazza con cui l’avevo visto quella mattina. Lui si avvicino a lei ed iniziò a parlarle. Li vedevo ridere e scherzare. Sentì di nuovo quella fitta allo stomaco. Non riuscivo a smettere di fissarli. Stavo per raggiungerli, quando sentì qualcuno toccarmi la spalla.
“Chi stai guardando?” chiese Malia che era arrivata insieme ad Hayden. “Nessuno” risposi. Entrambe iniziarono a guardare nella direzione in cui, fino a pochi secondi fa, stavo guardando io. “Chi è quella ragazza insieme a Stiles?” chiese Hayden. “Si chiama Clary. Stiles la sta aiutando con una ricerca.” dissi continuando ad osservarli. “Lydia Martin! Tu sei gelosa!” urlò Malia. “Perché continuate a dire che sono gelosa?!” chiesi disturbata. “Non conosco la tua situazione sentimentale con Stiles, ma dal tuo sguardo infastidito, credo anch’io che tu sia gelosa” disse Hayden. “Forse sono un po’ gelosa. L’ho ammesso! Siete contente ora?” dissi. Loro sorrisero.
Dopo poco iniziò la partita, e Clary iniziò ad infastidirmi ancora di più. Esultava ed urlava il nome di Stiles. Stavo iniziando ad odiarla.
 
Malia’s pov
Notai il nervosismo di Lydia e sapevo che era per via di quella ragazza. Durante la partita ci fu una piccola pausa, così decisi di andare a parlare con Stiles. “Dove stai andando?” chiese Lydia. “Sto cercando di aiutarti” risposi confondendola ancora di più.
Stiles si era seduto e si stava asciugando il sudore dalla fronte. “Sei un idiota” dissi per poi dargli un pugno sul braccio. “Ehy! Cosa ti ho fatto?” chiese mentre iniziò a massaggiarsi il braccio dolorante. “A me non hai fatto niente. Ma stai facendo innervosire Lydia” dissi. Lui mi guardò confusa. “Smettila di essere dolce e carino con quella ragazza. Lydia è gelosa. Non lo capisci? Invitala ad uscire!” dissi. “Lei non vuole uscire con me” rispose. “Tu le piaci! E’ solo un po’ confusa. Quindi, fidati di me. Chiedile di uscire. E non fare l’idiota!” dissi. Me ne andai lasciandolo molto confuso. Sapevo però che avrebbe fatto ciò che gli avevo detto.
 
Lydia’s pov
“Perché sei andata da Stiles?” chiesi a Malia. “Posso solo dirti che un giorno mi ringrazierai” rispose. La guardai confusa. Non feci altre domande, perché sapevo che non mi avrebbe risposto. Sapevo però che avevano parlato di me. Riuscì a capirlo solo quando Stiles, prima di ritornare in campo, mi guardò e mi sorrise. 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo sei ***


La partita di lacrosse non era andata molto bene. La nostra squadra aveva perso. Ma nonostante la sconfitta, quella mattina mi sentivo bene. Ero abbastanza felice, ed era molto strano visto che nell’ultimo periodo ero sempre nervosa e scontrosa.
Arrivai a scuola prima del previsto, così decisi di aspettare i ragazzi all’entrata. La prima ad arrivare fu Malia. La vidi scendere da una moto, quella di Jason. Si baciarono e poi lei mi raggiunse. Feci un piccolo sorriso ed abbassai lo sguardo imbarazzata. Malia mi osservò con il suo sorriso a trentadue denti. Era davvero innamorata.
Dopo poco arrivò il resto del branco ed iniziammo a parlare delle solite cose: compiti, scuola, esami ecc. Appena suonò la campanella, ci avviammo tutti nelle nostre aule.
Mentre salivo le scale sentì Stiles chiamarmi. “Scusa se ieri ti ho fatto innervosire” disse. Io lo guardai confusa. “Insomma…non era mia intenzione” continuò. Cos’aveva in mente? Di certo non lo sapevo. Avevo capito però che c’era lo zampino di Malia. “Forse dovrei smetterla di blaterare. Allora…” prese una piccola pausa “Vuoi uscire con me?”.
Ero molto sorpresa dalla sua richiesta. Non me lo sarei mai aspettata. Non dopo tutto quello che ci eravamo detti qualche giorno prima.
“Potremmo andare al cinema oppure a pattinare. Se vuoi mangiare possiamo andare in un ristorante. Possiamo fare quello che vuoi” disse. Non sapevo che dire. Restai per qualche secondo in silenzio.
“Oddio sono davvero stupido. Forse tu non vuoi nemmeno uscire. Forse dovrei smetterla di parlare e aspettare la tua risposta. Scusami. Non so perché, ma sono molto agitato” disse. Io scoppiai a ridere. Lui mi osservò confuso. “Okay” risposi. “Come?! Cioè…va bene? Vuoi uscire?” chiese. “Si, voglio uscire con te” dissi. “Oh grazie. Ad un certo punto ho pensato che mi avresti detto di no. Sono più calmo adesso” disse. Io risi di nuovo. “Allora…va bene stasera?” chiese. Io annui. “Dove vorresti andare?” domandò. Ci pensai un po’. “Sorprendimi” risposi per poi andarmene.
Durante il pranzo raccontai tutto a Malia, e lei sorrise soddisfatta.
 
Stiles’s pov
“Sei un grande amico” disse Scott. “Si, lo so. Le donne cadono ai miei piedi” risposi. “Bhe, non proprio, visto che hai aspettato giusto qualche anno per avere un appuntamento con Lydia” disse. Si, forse aveva ragione. “Comunque, hai portato gli appunti?” chiese. Avevamo un esame importante, e dovevamo ripetere tutti insieme dopo le lezioni. “Sono stupido! Li ho dimenticati!” dissi. Avevo pensato tutta la notte alle parole giuste da utilizzare con Lydia, ed avevo dimenticato gli appunti. “Non preoccuparti, ora corro a casa e torno subito” dissi.
Dopo la lezione andai a casa con la Jeep per recuperare gli appunti.
 
Lydia’s pov
Le lezioni erano finite. Mi avviai in biblioteca perché lì avremmo dovuto ripetere tutti insieme per l’esame. Fui la prima ad arrivare. Dopo poco arrivarono anche Scott e Malia. “Dov’è Stiles?” chiesi. “E’ andato un attimo a casa per prendere gli appunti” rispose Scott. Io annui ed iniziai a sottolineare le parti più importanti del libro. Però, non ero tranquilla. Avevo uno strano presentimento, come se stesse per succedere qualcosa di terribile. Poi lo sentì. Sentì l’urlo nella mia testa. Lasciai cadere l’evidenziatore per terra e guardai nella direzione da cui proveniva l’urlo. Mi concentrai per ascoltare meglio, ma non sentì più niente. Poi, però, qualcuno urlò di nuovo. Urlò un nome. Stiles. 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo sette ***


Stiles’s pov
Arrivai a scuola in 10 minuti. Feci il più in fretta possibile. Scesi dalla Jeep e presi le chiavi per chiuderla. Mentre le cercavo, sentì un rumore. Mi voltai e vidi Clary. “Ehy, che ci fai qui? Non dovresti essere in classe per l’esame?” chiesi. Lei mi guardò. Era diversa. Aveva una strana espressione sul volto. “Mi dispiace Stiles” disse. La guardai stranito. Iniziai ad avvicinarmi a lei, quando vidi un uomo a cavallo avvicinarsi. “Cosa sta succedendo?” chiesi. “Tutti si dimenticheranno di te” disse l’uomo. Iniziai a correre, ma il tizio a cavallo fu più veloce e mi colpì alla testa. L’unica cosa che potevo vedere era il buio.
 
Lydia’s pov
Iniziai a correre. Scott e Malia iniziarono ad urlare il mio nome, ma non mi importava. Stiles era in pericolo ed io dovevo salvarlo. Uscì fuori da scuola, ed in lontananza vidi la sua Jeep. “STILES!” urlai. Iniziai a correre il più velocemente possibile, ma quando arrivai alla macchina, lui non c’era. “Cosa succede?” chiese Scott che era riuscito a raggiungermi insieme a Malia. “Stiles è in pericolo” dissi. “Cosa?” chiese Malia. Solo in quel momento notai le chiavi della Jeep per terra. Le mostrai ai miei amici. “Dov’è Stiles?” chiese Scott. Non riuscivo più a parlare. Sentivo solo le urla nella mia testa, quelle che urlavano il nome del mio amico. “Lydia!” mi chiamò Malia. Io la guardai terrorizzata. “Non lo so! Non so dov’è Stiles! So solo che è in pericolo” dissi. “Ma tu sei una banshee!” disse la mia amica. “Lo so! Ma non posso chiedere alla banshee che è in me di trovarlo. Non è così semplice” risposi. “Calmiamoci!” disse Scott. “Non posso crederci che sia successo di nuovo” dissi. “Lydia, ora dobbiamo solo calmarci e iniziare a ragionare” rispose Scott. “Ragionare? Scott, ho sentito le urla nella mia testa. Gridavano il nome di Stiles. E’ evidente che qualcuno l’ha rapito” dissi preoccupata. “E noi dobbiamo capire chi l’ha rapito ed iniziare a cercarlo” rispose lui. “Fosse semplice” disse Malia. I miei due amici iniziarono a parlare e ad organizzare una specie di ‘squadra di salvataggio’. Io invece guardavo le chiavi della Jeep e pensavo a cosa fosse potuto accadere. Chi voleva far del male a Stiles? Chi l’aveva rapito? Cosa volevano ancora da noi? “Lydia, devi aiutarci” disse Scott. “Come?” chiesi. “Utilizzerai i tuoi poteri da banshee per trovarlo” disse il mio amico. “Non so come fare” risposi. “Ascoltami. Hai sviluppato i tuoi poteri quindi questo ti dovrebbe aiutare” disse. “Non lo so” risposi. “Che ti prende?” chiese Malia. “E’ solo che, non voglio fallire di nuovo. L’ultima volta che l’ho cercato il posto era sbagliato. Non voglio sbagliare di nuovo” dissi. “Lydia, sei cambiata. Il tuo potere ora è più forte, ed io so che tu non sbaglierai” disse Scott. Io annui poco convinta. Ci avrei provato. L’avrei fatto solo per Stiles. “Allora tu e Scott iniziate a cercare. Io vado ad avvisare Hayden e Liam” disse Malia per poi andarsene. Abbracciai Scott ed iniziai a piangere. “Perché di nuovo? Perché l’hanno rapito? Non avremo mai un po’ di pace” dissi. “Non è vero. Noi troveremo Stiles e lo salveremo. Insieme ce la faremo, come sempre” rispose Scott stringendomi ancora di più. Io mi staccai dall’abbraccio e mi asciugai le lacrime. Dovevo concentrarmi. Piangendo non avrei risolto nulla. Dovevo abbandonare Lydia e far uscire la banshee che era in me. Dovevo farlo. Dovevo salvare Stiles.
 
 
------------------
Spazio autrice
Salve gente. Vi è piaciuto il capitolo? Mi scuso per questa lunga assenza, ma sono stata in vacanza e non ho avuto tempo per elaborare questo nuovo capitolo. Sicuramente avrete capito che continuerò la ff prendendo ispirazione dalla trama della 6a di Teen Wolf. Infatti ho già introdotto i cattivi (che in questo capitolo è solo uno) della nuova stagione. Naturalmente aggiungerò sempre qualcosa di mio (come Clary ad esempio).
Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo. Al prossimo capitolo. 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo otto ***


Ci dividemmo in tre gruppi. Io andai con Scott, Malia con Mason e Liam con Hayden. Prima di iniziare le ricerche, però, avvisammo lo sceriffo. Era devastato, neanche lui riusciva a crederci. Stava quasi per piangere, ma riuscì a trattenersi. Organizzò una squadra di poliziotti che potessero aiutarci a cercare Stiles. Anche se, tutti sapevamo che loro non avrebbero mai potuto trovarlo. Neanche noi, con i nostri poteri, sapevamo se saremmo riusciti a trovarlo. Parrish si unì a me e Scott per aiutarci.
Lo sceriffo aveva dato ai lupi del branco delle maglie di Stiles, cosicché loro potessero fiutarlo. L’odore ci portò fino al bosco. Io e Parrish riuscimmo dopo poco ad individuare il Nemeton. Eravamo convinti che Stiles potesse trovarsi lì, ma ci sbagliavamo. Così riprendemmo le ricerche.
Non riuscivamo a trovarlo. Lui non c’era. Era scomparso. Io non riuscivo a respirare per tutta l’ansia e la paura che avevo. Dovevo trovarlo! Sapevo che, se non ci fossi riuscita, sarei impazzita!
“Malia?” chiesi rispondendo al telefono. “Credo di aver trovato qualcosa!” rispose lei. “Davvero?” domandai speranzosa. “Si! Ho una pista. E sono sicura che ci porterà da Stiles. Venite a scuola” disse per poi riagganciare. “Dobbiamo andare! Malia pensa di aver trovato qualcosa” dissi a Parrish e Scott. Così, ci avviammo subito verso la scuola.
 
--------------------------
“Dov’è Malia?” chiese Scott appena arrivammo a scuola. “Ora la chiamo” dissi. Non feci in tempo a comporre il numero, che Mason comparve d’avanti ai nostri occhi. “Mason! Dov’è Malia? Cos’ha trovato?” chiese Parrish. “Di cosa state parlando?” ripose Mason. “Malia ha chiamato Lydia e le ha detto di aver trovato qualcosa” disse Scott agitato.
Mason non fece in tempo a rispondere che Malia arrivò correndo.
“Ragazzi! Cosa ci fate qui?” chiese la coyote. “Tu ci hai detto di venire” disse Parrish. “Davvero?” domandò Malia. “Si! Ma che vi prende?” chiese Scott. “Noi siamo venuti qui perché avevo dimenticato il mio libro di chimica” disse Mason. “Ed io avevo dimenticato la mia giacca” rispose Malia mostrandocela. Io mi avvicinai alla ragazza. “Malia, tu mi hai chiamata poco fa. Hai detto che avevi una pista. Che eri riuscita a trovare qualcosa! Ora dicci dove andare, così potremo trovare Stiles” dissi col tono più calmo che potevo utilizzare. Lei mi guardò confusa. “Chi è Stiles?” chiese.
Piombò subito il silenzio. Guardai Scott, come se potesse darmi delle risposte, ma lui stava fissando Malia. “Stai bene?” chiese Parrish. “Si sto benissimo! Quelli strani siete voi” rispose la ragazza. “Già ragazzi, siete strani. Perché siete venuti? Come facevate a sapere che eravamo a scuola? E poi, chi è questo ragazzo che dovete trovare?” chiese Mason.
Quelle furono le ultime parole che riuscì a sentire. Non capivo più niente. Cosa stava succedendo? Non ricordavano più chi fosse Stiles? Era uno scherzo? No, non poteva esserlo. Non avrebbero mai fatto uno scherzo in una situazione del genere.
Avevo paura. Ero terrorizzata da tutto e da tutti.
Poi però, riuscì a capire qualcosa. Le voci nella mia testa mi fecero capire qualcosa.
“Stiles verrà dimenticato” dicevano le voci. Non era uno scherzo, era tutto reale. Malia e Mason non conoscevano più Stiles. L’avevano completamente dimenticato, ma non era colpa loro. Qualcuno gli aveva fatto questo. Qualcuno avrebbe fatto dimenticare tutto anche a noi.
“LYDIA!” urlò Scott riuscendo a togliermi le voci dalla testa. Mi guardai attorno. Mason e Malia non c’erano più. “Dove sono andati?” chiesi. “Sono tornati a casa. Non ricordano più Stiles. Non so perché. Non sto capendo più niente” disse Scott. “Okay, ora dobbiamo calmarci e capire cosa sta succedendo” disse Parrish. “Io so cosa sta succedendo” risposi.
I due mi guardarono, aspettando che rispondessi a tutte le loro domande.
“Qualcuno ci vuole far dimenticare di Stiles” dissi. “Cosa?” chiese il lupo. “Scott, ho sentito le voci nella mia testa. Stiles verrà dimenticato. Da tutti noi. E non so perché. Non so chi siano le persone che ci stanno facendo questo. Ma dobbiamo fermarle, prima che sia troppo tardi” dissi.
“Tutto questo non ha senso. Com’è possibile? Chi sono queste persone? Cosa vogliono? E che potere hanno?” chiese Parrish ansioso.
Non potevo rispondere alle sue domande, così feci finta di non averlo sentito e mi rivolsi a Scott. “Scott…dobbiamo fare qualcosa. Dobbiamo scoprire chi sono le persone che hanno rapito Stiles e fermarle, prima che facciano qualcos’altro” dissi. “Lo so! Dobbiamo cercare di far ricordare la pista a Malia. Partiremo da quello” rispose lui. “Non credo che ricorderà qualcosa, ma possiamo provarci” dissi poco convinta.
Eravamo tutti spaventati. Non sapevamo chi fossero queste persone e come avremmo potuto affrontarle. I nostri amici si erano dimenticati di Stiles, e forse anche noi l’avremmo fatto. Ma io non volevo e soprattutto non potevo. Non potevo dimenticarmi di Stiles.
Iniziammo subito le nostre ricerche, nel tentativo di trovare qualcosa. 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo nove ***


Stiles’s pov
Non riuscivo a capire dove fossi. Era tutto buio e non potevo vedere niente. Forse stavo dormendo. Avevo sognato tutto? C’era Clary, e poi all’improvviso era arrivato un uomo a cavallo. Sicuramente l’avevo sognato, eppure era così realistico.
“Ehy, pivello” sentì dire da qualcuno. Non riuscivo a riconoscere la voce, forse stavo ancora sognando. “Lascialo stare James. Quando si sarà svegliato, ci penserò io a lui” disse un’altra voce, che era abbastanza famigliare.
Iniziai ad aprire gli occhi e a vedere delle figure d’avanti a me, ma erano tutte sfocate. Forse, non era stato un sogno. Forse, ero stato davvero rapito da uno strano uomo a cavallo.
“Hai detto che lui può aiutarci” disse il primo ragazzo. “Zitto, si sta svegliando” gridò la seconda voce.
Aprì gli occhi. Ero in una stanza piena di persone. La testa mi girava e non capivo più niente, poi però lo vidi. Era davvero lui? Cosa ci faceva lì?
“Peter?” chiesi incredulo. “Si ragazzo, sono proprio io” rispose lui. Mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi. Non riuscivo a stare in piedi, così il suo amico, che probabilmente era James, mi prese per il braccio, per evitare che cadessi.
“Cosa ci fai qui? E cos’è questo posto?” chiesi terrorizzato. “Questo è il rifugio, o almeno così lo chiamiamo. Benvenuto nel club” disse James. Peter lo fulminò con gli occhi. “A quanto pare i Ghost Riders volevano cancellarmi, ma non hanno capito che io ormai non ho più nessuno” disse Peter.
“Ghost Riders?” chiesi confuso. “Non ne sai niente?” chiese James. “No, chi sono?” domandai. “Sicuramente ne hai già visto uno. E’ il tipo a cavallo che ti ha portato qui” disse James. “Già. In poche parole loro rapiscono la gente in modo tale da farla dimenticare ai suoi amici e famigliari” disse Peter. “Cosa? Stai scherzando?” chiesi spaventato. “No, non sta scherzando. Tutti quelli che sono in questa stanza sono come morti. Nessuno sa più niente di loro” rispose James.
“Io non riesco a capire. Perché lo fanno?” chiesi. “Vogliono creare un loro esercito per dominare il mondo. Stanno ‘eliminando’ tutte le persone che ritengono inutili. E quelle persone, siamo noi” rispose Peter.
Non riuscivo più a parlare. Non poteva essere vero. Dovevo andarmene da quella stanza, altrimenti sarei impazzito. Così, iniziai a correre. Correvo più che potevo in cerca di una via di uscita, ma qualcuno mi fece cadere per terra.
“Smettila di scappare, non troverai nessuna uscita!” disse. “Theo?!” dissi sbalordito. Anche lui? Cosa ci faceva lì? Sua sorella l’aveva portato via!
“Cosa ci fai qui?” chiesi. “Diciamo che mia sorella non ha voluto punirmi con la morte, anzi, ha fatto di peggio. Mi ha spedito qui, dove nessuno potrà più trovarmi, dove nessuno si potrà ricordare di me” disse con un tono di rabbia. “E’ stata anche fin troppo gentile” risposi. “Anche in situazioni come queste riesci a scherzare? Non riesci a capire vero? Non esisti più! Tra qualche giorno nessuno si ricorderà di te. Tuo padre, Scott, Lydia, Malia. Ti cancelleranno dai loro ricordi” disse.
“Perché? Perché mi stanno facendo questo? Non è giusto!” dissi con le lacrime agli occhi. “Facci l’abitudine, ormai questo è il tuo destino” rispose Theo.
“Forse no” disse James che nel frattempo ci aveva raggiunti insieme a Peter. “Cosa intendi dire?” domandò Theo. “Il nostro caro piccolo umano può aiutarci ad uscire di qui” rispose Peter. Lo guardai confuso. “Si certo, ed io sono il bravo ragazzo che salva tutto e tutti in ogni momento” disse Theo facendo ridere James. “No no, qui c’è poco da scherzare. E’ tutto vero” rispose Peter. Tutti e tre lo guardammo, aspettando che iniziasse a parlare.
“Theo quando sei arrivato qui, mi hai detto che il rapporto tra Stiles e Lydia era migliorato molto, vero?” chiese Peter ricevendo la conferma da parte del ragazzo. “Allora, se il loro legame è davvero così forte, e se Lydia ha sviluppato i suoi poteri, lei potrebbe trovarci ed aiutarci ad uscire” rispose Peter. “Ma come?” chiese Theo. “Lei è una banshee. Ci troverà grazie al legame che ha con Stiles” rispose.
Il suo ragionamento non era sbagliato, ma come avrebbe fatto Lydia a trovarci? Si, è vero, il nostro rapporto era migliorato molto, ma era davvero così forte come diceva Peter? Insomma, noi non sapevamo più cosa eravamo. Amici o più che amici?
“Mi sembra tutto così assurdo” dissi. “In effetti lo è. Ma, in fondo, noi non dobbiamo fare niente. Dobbiamo solo aspettare, e sperare che la piccola banshee ci aiuti ad uscire da questo schifo di rifugio” disse Peter.
Aveva ragione. Potevamo solo sperare nell’arrivo di Lydia. Ed io ci credevo. Credevo nelle sue capacità. Credevo nell’amore che lei provava per me. Amore? Io lo provavo, ed anche tanto, ma lei? Mi amava?
Peter aveva detto che eravamo legati. Eravamo legati perché ci amavamo?
Smisi di pensare a queste cose, quando vidi Clary.
“Clary!” urlai, ma lei iniziò a correre. Volevo inseguirla, ma James mi fermò.
“Sei pazzo!” mi disse. “E’ Clary. E’ una mia amica di scuola. Era una mia amica di scuola. Lei mi ha ingannato. Lei ha fatto in modo che il ghost rider mi portasse qui” dissi infuriato.
“E’ ovvio, lei è una delle loro aiutanti” rispose Theo. “Che vuol dire?” chiesi. “Vuol dire che gli aiuta nel loro ‘lavoro’. Controlla la situazione di noi sfortunati e va in giro per il mondo a cercarne altri” rispose Theo.
Non potevo crederci, mi ero fidato di lei. Era diventata mia amica solo per farmi del male. Ero davvero arrabbiato. Volevo urlare e scappare da quel luogo, ma non potevo. Così, mi inginocchiai per terra e cercai di calmarmi. Come aveva detto Peter, potevamo solo aspettare. Dovevo essere paziente e sperare nell’arrivo di Lydia.
 

<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->
Ciao a tutti :) Vi sta piacendo la storia? Cosa ne pensate di questo capitolo? A me personalmente piace molto. Credo di averlo scritto abbastanza bene, e di aver utilizzato la mia fantasia al meglio ;) Spero piaccia anche a voi. Mi farebbe piacere leggere i vostri commenti per avere qualche consiglio e qualche considerazione sulla storia.
Al prossimo capitolo :D

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo dieci ***


Lydia’s pov
Erano passati cinque giorni dalla scomparsa di Stiles. Avevamo fatto qualche ricerca ed eravamo venuti a conoscenza dei Ghost Riders. Essi erano degli uomini a cavallo che rapivano la gente per ‘eliminarla’. Rapivano solo chi non ritenevano degno di far parte del loro regno. Una volta eliminati tutti gli indegni, avrebbero riunito tutte le persone che avevano risparmiato per creare il loro regno ideale.
Deaton ci disse che questi fantasmi un tempo erano degli schiavi, i quali erano stati uccisi dai loro padroni, per non aver rispettato le regole. Essi, quindi, volevano vendicarsi creando un regno tutto loro, eliminando quindi le persone più deboli, le quali non gli avrebbero aiutati a vendicare la loro morte e a regnare sul mondo intero.
Eravamo certi che Stiles si trovava nelle loro mani.
Malia non era riuscita a ricordare nulla. Cercammo di farle ricordare la pista che era riuscita a trovare, ma fu inutile. Anche Mason non ricordava nulla. Per loro Stiles non era mai esistito.
“Forse dovremmo tornare a casa” disse Hayden. Eravamo andate in biblioteca per riuscire a trovare qualcos’altro su questi Ghost Riders. Eravamo esauste. Io non dormivo da giorni. La mattina andavo a scuola, quando terminavo le mie lezioni andavo, insieme agli altri, in giro per Beacon Hills in cerca di qualche indizio. La sera la passavo in biblioteca o a casa davanti al computer. La maggior parte delle volte non riuscivo a trovare niente e, rassegnata, mi addormentavo.
“Liam mi ha inviato un messaggio” disse Hayden “Dobbiamo andare a casa di Scott”. La guardai confusa. Come mai Scott ci voleva a casa sua a quell’ora? Forse avevano trovato qualcosa? Uscimmo dalla biblioteca e ci avviamo verso casa di Scott.
 
-------------------------------
 
“Che succede?” chiese Hayden appena Liam ci aprì la porta. “Sta succedendo qualcosa di strano” rispose quest’ultimo. Appena entrammo in cucina quasi non riuscì a respirare.
Parrish era rannicchiato per terra, con le mani sulle orecchie. Le sue guance erano rigate dalle lacrime; era terrorizzato. “Parrish?” chiesi avvicinandomi. “Li ho visti” disse. Io lo guardai confusa. “Ha visto i Ghost Riders” disse Scott. “Cosa?!” chiese Hayden sbalordita.
“Hanno cercato di rapirmi, ma io sono riuscito a trasformarmi. Ho colpito uno di loro, credo di averlo ucciso. Appena hanno visto il mio corpo avvolto tra le fiamme, mi hanno sorriso. Non riuscivo a capire. Ero pronto ad attaccarli di nuovo, ma loro sono andati via” disse impaurito.
“Ti hanno risparmiato?” chiesi. Liam e Scott annuirono. “Ma com’è possibile?” domandò Hayden. “Ho chiamato Deaton per saperne di più, e lui ha detto che l’hanno risparmiato perché hanno visto le sue capacità. Fanno così con tutti. O meglio, con quelli che pensano siano inutili per il loro regno” rispose Scott. “Quindi sfideranno anche noi?” chiesi.
“Deaton ha detto che non sempre sfidano tutti” rispose Scott. “Però, io mi sono ricordato di aver trovato qualcosa su degli aiutanti” disse Liam mettendo sul tavolo un libro. Aprì la pagina che voleva mostrarci. “Qui c’è scritto che questi aiutanti esaminano da vicino i degni e gli indegni, e poi riferiscono tutto ai loro padroni” disse Scott. “Quindi solo quelli che sono venuti a contatto con questi aiutanti non verranno sfidati dai Ghost Riders?” domandò Hayden. “Esatto” rispose Scott. “Possiamo dire che grazie a questi aiutanti i nostri ‘amici’ fantasmi svolgono la metà del loro lavoro” disse Liam.
Nel frattempo Parrish si era calmato. Mi avvicinai a lui per ricavare ancora qualche informazione della sua ‘battaglia’.
“Come ti senti?” chiesi. “Non bene” rispose. “Riusciremo a sconfiggerli, okay?” dissi prendendogli una mano. Lui annuì. “Parrish, non voglio forzarti, ma per caso puoi descriverci meglio questi Ghost Riders?” chiesi. “Avevano degli stracci addosso ed in testa un cappello. Non sono riuscito a vedere bene la loro faccia, perché non c’era molta luce, ma sembrava dipinta di nero” rispose. “Capisco. E per caso c’era qualche traccia di Stiles? Magari hai trovato qualche indumento, così Scott può ritracciarlo grazie al suo odore” domandai speranzosa. “Chi?” chiese. “Stiles. C’era qualche traccia di Stiles?” chiesi. “Non so chi sia questo Stiles” rispose.
Guardai gli altri. Non potevo crederci, anche Parrish non riusciva a ricordare niente. Ricordava l’incontro con i Ghost Riders, ma non Stiles.
Volevo urlare e piangere, ma dovevo restare calma.
“E adesso?” chiese Liam impaurito. “Anche lui non si ricorda di Stiles?! Cosa facciamo? Anche noi dimenticheremo tra poco” disse Hayden. “Lo so! Dobbiamo continuare a cercare” rispose Scott. “Cosa vorresti cercare? Non abbiamo una pista. Non abbiamo la più pallida idea di dove sia Stiles” disse Liam. “Noi no, ma forse Lydia si” rispose Scott. “Cosa?!” chiesi confusa. “Lydia, sei una banshee. Tu puoi trovarlo!” disse il mio amico. “Scott, ci ho già provato, lo sai. Sono andata a casa di Stiles ma le voci nella mia testa non hanno parlato. Sono andata nella jeep, ma niente. Lo sceriffo mi ha dato non so quante cose di Stiles! Le voci nella mia testa non vogliono collaborare” dissi esausta.
“Qualcuno può dirmi chi è questo Stiles e perché lo state cercando?” domandò Parrish. “Per favore Parrish, non complicare ancora di più la situazione” disse Liam irritato.
“Lydia, ora sai controllare il tuo potere. Devi comandare le voci, non dev’essere il contrario. Sei una banshee! Il tuo potere è diventato sempre più forte in questi mesi. Sai combattere e sai lanciare urli che possono uccidere tantissime persone. Io so che puoi riuscire a controllare le voci. So che puoi trovare Stiles” disse Scott. “Ma come faccio a controllarle?” domandai. “Potrebbe chiedere aiuto ad un’altra banshee” disse Hayden. “Cosa?!” chiesi.
“Ha ragione! Tu hai detto che Meredith ti ha aiutata a controllare il tuo potere, ad Eichen House” disse Scott. “Si, ma era tutto nella mia testa. Io in quel momento non riuscivo neanche a muovermi” risposi. “Io entrerò nella tua mente e in quella di Meredith” disse il mio amico. “Scott, ma è da pazzi!” disse Liam. “Quando ho detto ‘potrebbe chiedere aiuto ad un’altra banshee’ non intendevo ‘ehy, entra nella sua mente ed in quella di Meredith così da mettere a rischio la loro vita’. Vorrei ricordarti che l’ultima volta che qualcuno è entrato nella mente di Lydia, lei è finita in manicomio” disse Hayden.
“Facciamolo!” dissi. Mi guardarono tutti con espressioni diverse. Hayden era scioccata, Liam era terrorizzato e Scott, invece, era felice di essere appoggiato da me. “Lydia, è una follia!” disse Liam. “Lo so, ma è l’unico modo. Meredith non può aiutarmi di persona. Può solo aiutarmi nella mia mente, come ha fatto l’ultima volta” risposi. “Allora torneremo ad Eichen House” disse Scott.
Ero convinta. Solo Meredith poteva aiutarmi. Avrei controllato le voci nella mia testa ed avrei trovato Stiles.
 
 
<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->
Ciao a tutti :) Cosa ne pensate di questo capitolo? A me sinceramente non fa impazzire :/ Forse potevo fare di meglio, ma non avevo altre idee in mente. Se volete, fatemi sapere cosa ne pensate con un commento :) 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo undici ***


Ormai anche Hayden e Liam non riuscivano a ricordare Stiles. Avevamo provato di tutto per far ritornare la memoria ai nostri amici, ma con nessun risultato. Così, io e Scott, decidemmo che saremmo andati ad Eichen House a trovare Meredith. Era la nostra ultima possibilità.
“Non voglio tornare in quel posto” dissi terrorizzata. “Lo so, ma è la nostra ultima speranza. Solo tu puoi trovare Stiles” rispose Scott. “Si, lo so” dissi. “Anche lo sceriffo ha dimenticato” disse. Lo guardai scioccata. “Cosa?!” chiesi. “Oggi sono andato da lui per dirgli cosa avremmo fatto e lui…non ricordava assolutamente niente. Stavo per scoppiare a piangere. E’ stato orribile. Come può un padre dimenticare suo figlio?” chiese. Non sapevo cosa dire. Speravo che fosse tutto un brutto sogno, ma purtroppo era reale.
Appena arrivammo ad Eichen House, la guardia ci portò nella cella di Meredith. Ero davvero triste per lei. Si trovava in quello stato da mesi, ed ancora non era riuscita a riprendersi.
“Lydia, sei sicura?” domandò Scott. “Si!” risposi decisa.
E così lo fece. Ci fece incontrare. Fece incontrare me e Meredith nella sua mente.
Era come me la ricordavo, una stanza tutta bianca senza pareti.
“Vi aspettavo” sentimmo dire da una voce. “Meredith” sussurrò Scott. Sentimmo dei passi in lontananza, e dopo poco lei comparve. “Come sapevi che saremmo venuti da te?” chiesi. “Perché siete disperati” disse. Io e Scott ci guardammo. “Si è vero. Abbiamo bisogno del tuo aiuto” rispose Scott. “No, Lydia ha bisogno del mio aiuto” disse Meredith. Io annui.
“Dobbiamo trovare Stiles. I Ghost Riders lo hanno rapito e tutti i nostri amici non si ricordano di lui. Solo io posso trovarlo, ma non so come” dissi.
“Ricordi” disse lei. “Cosa intendi dire?” domandò il lupo. “Ti devi focalizzare sui ricordi, non sugli oggetti” rispose. “Non credo di potercela fare” risposi. “Si invece. Tu e Stiles avete un legame molto forte. Devi solo concentrarti e…ricordare. Ricordare i momenti belli e quelli brutti. Ricordare ogni momento importante” disse.
Chiusi gli occhi ed iniziai a pensare. Momenti belli? In realtà erano pochi. Negli ultimi anni erano successe tante cose. Possibile che non riuscivo a ricordarne nemmeno uno?
“Pensa al bacio” disse Scott. Aprì di colpo gli occhi e lo guardai. “Come fai a sapere del bacio?” chiesi. “Stiles è il mio migliore amico, mi dice tutto” disse sorridendo. Ricambiai il sorriso.
“Ora concentrati Lydia. Focalizza quel ricordo e vedrai che ricordare gli altri sarà semplice” disse Meredith.
Focalizzare il ricordo, potevo farcela.
 
Lo sceriffo, Melissa e Chris erano stati rapiti. Io e Stiles eravamo a scuola e lui stava avendo…cosa stava avendo?
Non riuscivo a ricordare. Stavo iniziando a dimenticare anch’io? No, non potevo dimenticarlo. Non potevo dimenticare i momenti passati insieme.
Dovevo ricordare. Ricordare che lui…lui stava avendo un attacco di panico. Così, lo portai negli spogliatoi. Ero spaventata, non sapevo cosa fare. Iniziai a parlargli per farlo tranquillizzare, ma peggiorai solo la situazione. Così, io…lo baciai. Oh, quel bacio. Sembrava così distante e così irreale. Eppure era successo meno di due anni fa.
Il bacio, uno dei nostri pochi momenti belli. Ma, potevo ricordarne altri. Tutte le volte in cui mi aveva fatto un complimento, tutte le volte in cui mi aveva incoraggiata, tutte le volte in cui mi aveva salvata. Lui era il mio eroe. Lui era tutto per me.
Poi però, riuscì a ricordare anche i momenti brutti. Il kanima, il nogitsune, i dread doctors, le chimere…
Un ricordo in particolare riemerse fra tutti: la morte di Eiden e quella di Allison. Stiles mi era stato vicino e mi aveva consolata come solo lui sapeva fare.
In quel preciso istante, proprio mentre rivedevo gli abbracci che mi aveva dato mentre ero triste, lo vidi. Era lui, ne ero certa. Era seduto per terra in una stanza enorme. Attorno a lui c’erano altre persone. Riuscivo a sentire tutti i rumori e tutti gli odori. Lui si torturava le mani. Aveva gli occhi rossi, sicuramente aveva pianto. Volevo abbracciarlo, ma non potevo.
Solo in quel momento ricordai la mia ‘missione’. Iniziai ad esaminare il luogo, a ricordare ogni minimo dettaglio di quella stanza. L’avevo trovato! Sapevo dove si trovava!
Ad un certo punto però, vidi una figura avvicinarsi a lui, lo prese per il colletto con fare minaccioso. “Mettiti in contatto con la banshee adesso!” urlò l’uomo. “Non posso farlo! E’ lei che deve trovare me!” rispose Stiles. Non riuscivo a capire. Mettersi in contatto con me? Anche quella persona sapeva che potevo trovarlo. L’uomo lanciò un urlo e diede un pugno in faccia a Stiles.
Io ero lì, immobile, ad osservare la scena che piano piano svaniva dalla mia mente.
 “LYDIA!” sentì urlare. Aprì gli occhi e vidi Scott. Eravamo di nuovo nella cella di Meredith.
“Cos’hai visto?” chiese. “Un uomo lo stava picchiando” dissi impaurita. “Chi? Chi lo stava picchiando?” chiese Scott poggiandomi le mani sulle spalle. Non riuscivo a parlare. Avevo troppa paura per quello che sarebbe potuto accadere a Stiles. “Lydia rispondimi ti prego?” mi supplicò Scott. “Non so chi lo stava picchiando. Ma dobbiamo salvarlo” dissi. “Hai scoperto dove si trova?” mi domandò. “Il cimitero” dissi “E’ nei sotterranei del cimitero”.
 


<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->-<->
Ciao a tutti :) Scusate per la lunghissima assenza, ma non ho proprio avuto tempo per scrivere :/
Comunqueeee, avete visto il nuovo trailer? Avete visto che belli gli Stydia? Stiles che dice a Lydia “Remeber that I love you”. Ho sclerato troppo hahaha.
Fatemi sapere nei commenti cosa pensate del capitolo e qual è stata la vostra reazione al trailer :) 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Avviso ***


Ciao a tutti :) Volevo solo avvisarvi che non pubblicherò più la mia ff su efp. Vedo che poche persone leggono la storia su questo sito. Quindi ho deciso di non pubblicarla più. Se siete interessati scrivetemi un commento o un messaggio privato. Oppure potete andare direttamente su wattpad a leggerla ;) (sempre se siete interessati).

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3470582