Anche i pensieri quotidiani hanno bisogno di essere ascoltati

di JulietChan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La vita da un finestrino appannato scorre piú lenta ***
Capitolo 2: *** Assenza ***
Capitolo 3: *** Dettagli ***
Capitolo 4: *** Rimasugli di un litigio ***
Capitolo 5: *** L'Attesa ***
Capitolo 6: *** A mio fratello ***
Capitolo 7: *** Non chiamarmi col mio nome ***



Capitolo 1
*** La vita da un finestrino appannato scorre piú lenta ***


Seduta in corriera, osservo il paesaggio da un finestrino appannato. La vita sembra scorrere piú lenta, coperta da una sottile velatura bianca. Tutto è ovattato, ogni cosa è avvolta da un freddo abbraccio, che sfuma i contorni e rallenta i movimenti. Osservo le figure vaghe delle case, delle macchine, delle persone... Quando non ci sono troppi dettagli è facile far volare l' immaginazione, ed ogni casa potrebbe essere la dimora stregata di un qualche essere sovrannaturale, e gli alberi, diventati vecchi uomini piegati dal tempo, stirano le loro membra stanche verso il cielo di novembre, preparandosi al sonno invernale. Mi basterebbe un dito, un dito solo passato sul vetro per rompere la magia e tornare alla normalità, a guardare le solite cose, coi loro colori spenti dell' inverno... Ma non lo faccio, è così bello lasciar volare la mente fuori da questo autobus, fuori da questo vetro appannato che rende tutto così magico. Perchè la vita da un finestrino appannato scorre piú lenta, ma i miei pensieri volano, scorrono veloci... È bello lasciarsi cullare da una dolce illusione.

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Capitolo 2
*** Assenza ***


Succede spesso, in queste fredde notti autunnali. Succede quando il sonno viene fuori per cullarmi e trascinarmi in una notte di sogni e oblìo. È proprio in quei momenti che sento la tua assenza. Il letto sembra vuoto senza di te, e sento un freddo che nessuna coperta potrà mai togliermi dalle membra. Mi raggomitolo sotto la trapunta, affondando la testa nel cuscino e abbracciando forte il peluche che mi hai regalato. E improvvisamente eccoti: lì, accanto a me. Sento le tue braccia che mi avvolgono, il tuo corpo forte e rassicurante, la barba che mi solletica dolcemente la fronte, i tuoi capelli castani che si mescolano ai miei. E ripenso a quanto ti prendi cura di me, a quanto mi hai aiutata a superare ogni difficoltà. Sorrido mentre ti stringo a me. Ed è il suono della sveglia, la nostra canzone, a riportarmi alla realtà. Sospiro, osservando la tua parte del letto intatta e vuota, rendendomi conto che come al solito te ne sei andato insieme ai miei sogni. Accarezzo il tuo cuscino. Sei stato qui di recente, e posso ancora sentire il tuo profumo sulla federa. So che presto ti rivedró ancora, e questo rende la tua assenza meno dolorosa. Con questi pensieri per la testa, mi preparo ad affrontare un altro giorno senza di te, contando il tempo che ci separa.

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Capitolo 3
*** Dettagli ***


A volte, prima di addormentarmi, mi fermo a riflettere. Penso a tutte le piccole cose che mi sono successe nell'arco della giornata. E, facendo questo, mi sono resa conto di quanto un piccolo dettaglio possa fare la differenza. Un piatto rotto, un bacio dato, un segno rosso che è rimasto dalla notte precedente, e no, non è perchè ti sei grattato...sono migliaia, centinaia di migliaia di piccoli dettagli di cui la gente non si cura, ma che per una persona possono fare veramente molte cose. Come far ritornare alla luce certi ricordi. Ricordi che hanno il sapore dolce e amaro della nostalgia.. Ricordi dove il dolore ha lasciato il posto a una leggera malinconia che ancora fa cadere qualche lacrima, ma senza far soffrire per davvero. Ricordi che profumano di cose che mai potranno tornare indietro, ricordi in bianco e nero come una vecchia fotografia chiusa nel cassetto della nostra memoria. Forse, se tutti noi ci fermassimo piú spesso a guardare, a sentire questi dettagli che possono sembrare insignificanti, la vita potrebbe essere un po' meglio per tutti.

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Capitolo 4
*** Rimasugli di un litigio ***


Abbiamo appena litigato, io e te. Ti ho urlato addosso tutta la mia rabbia e la mia frustrazione. È stata una battaglia senza esclusione di colpi, dove alla fine hai ceduto, ma con rabbioso orgoglio. Avrei voluto vederti, sai? Chissà di che colore erano i tuoi occhi mentre mi urlavi contro difendendoti, probabilmente eri bellissimo, fiero bellissimo e terribile. Invece ho potuto solo sentire la tua voce, carica di frustrazione e dolore, contro la mia così furiosa e disperata a tal punto da diventare acutissima e poi  spezzarsi. Hai sentito il mio pianto rabbioso attraverso le casse del tuo telefonino, e hai reagito dicendomi che se continuo così non andró da nessuna parte. Ti sei quasi rotto un polso, io son quasi svenuta dal caldo e dalla fame, errando sotto il sole del mezzogiorno. Avrei voluto vederti, avrei voluto vedere i tuoi occhi tremare un istante alla vista delle mie lacrime. Probabilmente ci saremmo abbracciati con forza, aggrappandoci l'uno all'altra con le unghie, e avremmo fatto la pace. Invece nulla. C'è ancora l'aria che crepita di elettricità, come prima di una tempesta. Avrei voluto vederti davanti a me, col tuo rassicurante sorriso carico d'amore. E invece mi ritrovo chiusa in bagno, a fissare la mia immagine nello specchio. Spettinata, con gli occhi rossi e gonfi, la pelle sporca e le labbra mordicchiate a sangue. Vorrei averti davanti, urlarti in faccia che ti amo con tutto il fiato che ho in gola, vorrei che tu fossi qui a stringermi forte per non lasciarmi piú andare via. Vorrei urlare, piangere, ridere e urlare ancora. Vorrei perdermi in balia dei sentimenti che provo per te. Vorrei che tu mi urlassi che sono una stupida, per poi sorridermi e scompigliarmi i capelli. Ma continuo a sentire l'aria crepitare, e tu sei distante, troppo distante. Stringo forte il bordo del lavandino, fino a farmi sbiancare le nocche. Sì, probabilmente avresti ragione a dirmelo. Ripenso con un sorriso amaro al futile motivo della nostra litigata: forse un giorno, fra qualche anno, ne rideremo insieme, contenti di aver superato anche questa. E allora, capiremo che anche dalla rabbia puó sbocciare qualcosa di bello, che anche il pianto puó diventare poesia.

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Capitolo 5
*** L'Attesa ***


Eccomi. Ti aspetto. Ma ahimè c'è ancora molto, troppo da aspettare. Ma cosa attendiamo con così tanta trepidazione? Forse sogni, o ambizioni...oppure solo tante, tante parole? Il tempo, così frenetico e veloce, il beffardo ladro di momenti, pare essersi fermato. Ogni ticchettio risuona come una cupa campana, ogni giro delle lancette sembra l'ultimo. E sopraggiunge lei. L'Attesa. Lieve come un velo di sposa, ricopre ogni attimo con la sua dolce voce fatta di silenzi, di baci non dati. Ci abbraccia con la sua morbida coltre, si annida nei nostri cuori e fa impazzire il cervello. Lo stomaco si serra, la voce si smorza. La Bianca Signora, L'Attesa, sta lavorando. Intesse pensieri su pensieri, le candide dita intrecciano le corde della nostra anima, a ritmo coi battiti del nostro cuore stanco e bisognoso di cure. Paziente, ricuce ogni strappo con dolce abilità, sanando le ferite di una battaglia che no, non voglio piú combattere. Sono così stanca di lottare. E Lei ascolta pazientemente le mie lacrime che cadono, continuando a lavorare imperterrita. Attesa, mia dolce musa, compagna dei cuori infranti. Come il mio. Come il tuo. Così dolce, spesso dimenticata, continua a tessere senza voler nulla in cambio, fermando il Tempo, permettendoci di pensare e di riflettere. E se ne andrà in silenzio com'è arrivata, togliendoci un peso dal nostro animo ormai così stanco. Forse sentiremo la sua mancanza, forse no. Ma non avrà piú importanza perchè tu sarai davanti a me, e finalmente le nostre voci potranno risuonare.

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Capitolo 6
*** A mio fratello ***


Verrà il giorno,
ad illuminarti il volto
così tenero e gentile,
coi suoi caldi raggi dorati,
e la tua gioia esplosiva
risuonerà per stanza e per via,
mentre tu,con le gambette ancora incerte,
inizierai ad esplorare il Mondo.

Ma ora dormi, piccino mio,
e nei tuoi sogni ti guideró per mano.

Verrà poi la notte, 
così cupa e tetra,
a nascondere i mostri
con le sue mani di tenebra,
ad offuscarti il viso di pianto,
e correrai spaventato
a cercare conforto contro un seno materno.

Ma ora dormi, piccino mio,
e scacceró  ogni tua paura con la forza del riso.

Infine,
Verrà il momento,
di partir per la tua strada,
con gambe forti e sguardo fiero
a veder ció che la Vita ti ha riservato.
Combatterai con coraggio,
e affronterai ogni sfida con gioiosa tenacia.

Ma ora dormi, piccino mio,
e io ti saró sempre accanto

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Capitolo 7
*** Non chiamarmi col mio nome ***


Non chiamarmi col mio nome,
Perché io non lo ritengo tale.
Per me è solamente una vuota parola uguale a tante altre, un richiamo al quale chiunque potrebbe rispondere, un suono fastidioso nelle mie orecchie.
Non pronunciare quella parola, non annichilirmi a tal punto da rendermi un individuo qualunque, senza alcun valore. Non dare conferma a quelle voci fuori e dentro la mia testa che sussussurrano alla mia anima il mio essere irrilevante, il mio non avere uno scopo o un posto in questo mondo.
Se davvero mi vuoi bene, non chiamarmi col mio nome.
Inventane uno tutto tuo, che mi renda parte della tua vita, che mi faccia sapere di avere un valore in essa.
Fammi capire che con quella parola, stai chiamando me e me soltanto, lo custodiró come un gioiello nel mio cuore, e risponderò sempre alla tua chiamata. 

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