Retrouvailles

di Artemide5775
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Capitolo uno


 

Erza Scarlett era da poco uscita dal suo part-time in un ristorante rustico e poco elegante, quando sentì il suo cellulare squillare. Lo estrasse dalla borsa e se lo portò all'orecchio. -Pron...?- non poté finire di parlare che, il suo interlocutore la interruppe.

-Erza, sono Lucy- le disse la Heartphilia, un po' frettolosamente.

-Tutto bene?- le chiese la rossa, accortasi dello strano tono dell'amica.

-Abbastanza- mormorò la bionda portandosi due diti alla fronte e massaggiandosela. -Qui é un disastro- le rivelò, parlando del suo lavoro come manager del gruppo musicale: e dodici chiavi dello zodiaco.

-Cos'è successo?-

-Un enorme casino. I giornalisti hanno scoperto della relazione tra Aries e Leo. Li hanno beccati a baciarsi in hotel, o qualcosa del genere. Non so che fare- dal suo tono di voce era chiaro che fosse disperata.

-Yukino non é con te?- chiese Erza, nominando l'assistente dell'altra.

-Sì, é qui. Sta provando a calmare Aries che non fa altro che scusarsi.-

-Loki come l'ha presa?- domandò la Scarlett. Loki era il vero nome di Leo, mentre quest'ultimo era solo il suo nome d'arte.

-É furioso perché Aries é così stravolta e mortificata. Sai come ci tiene a lei. Però, in fin dei conti, sta abbastanza bene.-

Erza sorrise al ricordo di quanto amorevole fosse Loki con Aries. Per quanto facesse il playboy con tutte le altre donne, con lei era assolutamente diverso. Il potere dell'amore...

Decise, tuttavia, di tornare all'argomento principale, o meglio, a quello per cui veramente le aveva telefonato l'amica. -Cosa mi dovevi chiedere, comunque?- domandò mentre camminava per andare al suo appartamento.

-Oh, vero, scusa. Mi sono distratta- biascicò l'altra, stanca. -Ti ho chiamata per chiederti che regalo hai preso a Levy, per stasera. Non ho idea di cosa si porti a una festa di fidanzamento... Si porta un regalo, giusto?-

-Anch'io non ci sono mai stata- rifletté la rossa. -Io ho preso a lei e Jet un frullatore. Lluvia ha detto che é buono regalare cose utili per i futuri sposi. Lei gli ha fatto un album di foto.-

Ci furono alcuni minuti di silenzio dall'altra parte. -Credi sia felice di sposarsi? Ieri sono stata a cena con lei per parlare della pubblicazione del suo libro. L'ho vista strana. Forse si sta arrangiando...- mormorò la bionda, preoccupata.

-Sembra anche a te- la Scarlett cercò di ricordare alcuni momenti in cui aveva visto Levy Mcgarden davvero felice e dovette ammettere che, da quando si era messa con Jet sembrava solo più triste. -Credo abbia scelto Jet solo per non vedere litigare lui e Droy per lei. É troppo buona.-

Altro minuto di silenzio. -Lo credo anch'io- asserì Lucy, con un gran mal di testa. -Prenderò un set di candele, o un qualcosa di simile. Poi, ti vorrei chiedere un altro favore...- pareva esitante.

-Cosa?- domandò la scarlatta, guardando davanti a sé, stando attenta a non perdersi nelle caotiche strade della sua grande città.

-Fra una settimana Lluvia compirà gli anni- le ricordò.

-Hai ragione. Mi pare che sia venerdì, nel mio giorno libero- pensò ad alta voce la rossa. -Non le ho preso ancora nulla. Opterò per un qualche Gadget di quella serie TV che ama tanto.-

-Pensavo a una cosa migliore di un gadjet- la informò subito la Heartphilia.

-Cosa?-

-Proprio quel giorno ci sarà il Comic-Con di San Diego...- fu fermata dalla Scarlett.

-Vorresti andare a San Diego? I biglietti saranno finiti da mesi- le fece notare, un po' troppo dura. Seppur aveva lavorato come modella, quando andava solo al liceo, Erza aveva con sé pochissimi risparmi e sicuramente, quei pochi, non sarebbero mai bastati per un viaggio in California. Per di più, era certa che avrebbe perso delle ore di lavoro di giovedì e di sabato. Non sarebbero andate fin lì per un giorno, soprattutto se quel festival ne durava quattro e loro avevano con sé un'amica fangirl.

-Lo so, lo so- mormorò l'altra. -Semplicemente Lluvia ci tiene tanto, ma non ci andrà mai da sola e non mi fiderei neanche di mandarcela. Sarebbe una vacanza estiva. Solo io, te, Lluvia e Levy. A quest'ultima ne ho parlato ed é d'accordo.-

Erza si passò una mano tra i capelli. -Verrei, ma é impossibile trovare ora i biglietti- le ripeté.

-Lo so, perciò sto chiedendo a te- parlava cautamente, la bionda, per non far arrabbiare la sua amica. -Hai quell'amico a cui chiedere...- sussurrò preoccupata per una cattiva reazione da parte della Scarlett.

La rossa, appena capì, si bloccò sul posto. -G...Gerard?-

Anche se Lucy non poteva vederla, immaginava che fosse sbiancata e che le sue pupille si fossero dilatate. -Lo so che non lo senti d...- fu bloccata dalla scarlatta.

-Non lo vedo dalla fine delle medie. Ho il suo numero... ma sicuramente a quest'ora l'avrà cambiato. E poi... parlagli dopo che mi ha rifiutata...- per quanto Erza fosse una donna forte e indipendente, Gerard era uno dei punti deboli.

Si conoscevano sin dalle scuole elementari e da allora, fino alle medie, erano sempre stati uniti, insieme al loro piccolo gruppo di amici. La rossa si prese una bella cotta per lui quasi alla fine delle elementari e fino alla conclusione medie non aveva mai provato a dichiararsi. Quando lo fece, si ritrovò un bel due di picche. Gerard le disse che non provava lo stesso, ma che la vedeva come una migliore amica e non avrebbe mai potuto considerarla come altro.

Poco tempo dopo si trasferì a Vancouver a causa del lavoro della mamma e si sentirono raramente nei primi mesi, fin quando non cessarono completamente di scriversi o telefonarsi.

-Erza...- provò a convincerla la Heartphilia -Lluvia non fa altro che lavorare alla gelateria e, quando sta a casa, cuce i suoi pupazzi che poi vende su internet o ai conoscenti. A parte noi e Meredy, non esce con nessun altro e non ha un ragazzo dal secondo anno di liceo. Vuoi mica vederla tra vent'anni circondata da gatti a cucire qualche stupido coso di pezza?- le domandò, sapendo un altro suo punto debole: la Scarlett aveva un istinto materno ben sviluppato per tutte le persone a cui voleva bene.

Riuscì a farla sentire in colpa, secondo i piani. -Va bene... proverò a chiamarlo- disse, prima di chiudere quella telefonata. Era vero che era da tempo che voleva fargli uno squillo, ma non ne aveva il coraggio...

Oramai lui era un attore e modello famoso che recitava nella serie tv "Crime Sorciere" e veniva contattato per posare su un sacco di riviste importanti, mentre lei serviva in un ristorantino da quattro soldi solo per mettere da parte un bottino che le avrebbe consentito di aprire una sua pasticceria, specializzata nelle torte con fragole e panna.

Benché fosse l'ora di tornare a casa, Erza non se la sentì più. Si fermò in un giardino verde e posò la schiena contro un muretto. Il numero di Gerard era sempre stato il primo tra tutti quelli che aveva salvato tutte e tre volte che aveva cambiato scheda telefonica in quegli anni. Era il più importante tra tutti.

"Chiamarlo per chiedergli un favore... non mi sembra giusto" pensò, tentennando. Poi, l'immagine di Lluvia seduta su una sedia a dondolo, circondata a una marea di gatti, mentre cuciva l'ennesimo pupazzo, si fece strada nella sua testa.

Forse Lluvia, grazie a quel viaggio, avrebbe deciso di prendere in mano la sua vita, cercandosi un ragazzo e un lavoro tutto suo e non quello da addetta in una gelateria.

Beh, Lucy era riuscita a farla sentire in colpa. "Ma... se la prendesse male che io lo chiami per questo?" vedere Erza che dubitava su qualcosa era più che raro, la faceva sembrare un'altra persona.

Gerard Fernandez era però capace di renderla uguale a una scolaretta alla sua prima cotta. Forse anche peggio.

-Erza...- qualcuno la nominò, una voce maschile, famigliare, ma non troppo.

Sembrava... più matura.

E tremendamente simile a quella di lui.

Che ci stesse pensando così tanto da immaginare la sua voce?

Possibile.

Alzò gli occhi dal suo cellulare e guardò il tipo davanti a sé che si stava avvicinando a lei. Indossava un cappuccio che gli copriva la faccia e anche degli occhiali da sole. E, di sole, non ce ne era, visto che erano le sette e mezza di pomeriggio e i raggi non erano più fastidiosi. Quando alzò la mano per toglierle un qualcosa che le era finito tra i capelli, lei lo stese con dei movimenti veloci ed eleganti per terra, sotto di lei. -Chi sei e come fai a conoscermi?- chiese. Era cresciuta in una grande città perciò non era insolito che sapesse l'autodifesa.

Lui si tolse velocemente il cappuccio e gli occhiali. -Hem... Erza, sono io, Gerard- mormorò, imbarazzato dalla vicinanza con la Scarlett e della strana posizione in cui stavano: era cavalcioni su di lui.

Gerard non era il tipico bad boy, freddo e pericoloso. Anzi, se messo a confronto con Erza, era un piccolo e dolce agnellino e lei la temibile ed elegante pantera nera. Praticamente, lui era Anastasia Steele e lei Cristian Gray.

Il viso della Scarlett divenne color vermiglio e si alzò di scatto. -G... Gerard?!- farfugliò, sconvolta.

L'azzurro si passò una mano fra i capelli, anche lui un po' rosso. -Eh già. Sono proprio io- mormorò rimanendo colpito dal corpo della fanciulla, che cercava di non guardare, a disagio.

Anche se a 13 anni lei era già molto bella e con un fisico più sviluppato delle altre sue compagne, a 20 era diventava bellissima.
Con lui aveva sempre provato a far prevalere il suo lato femminile, nascondendo quel suo secondo lato da maschiaccio che lo divertiva tanto. Erza Scarlett era una forza della natura.

-Che ci fai qui?- gli domandò, non riuscendo ad elaborare di averlo rincontrato, finalmente.

-Sono venuto qui perché un'amica doveva incontrare qualcuno che abita qui, non so chi... Che sorpresa rivederti, Erza. Vedo che sei... stai benissimo- stava per dirle che era bellissima, ma si trattenne, conscio che lui non ne aveva il permesso.

-Anche tu- ritrovato il controllo, la rossa sorrise.

Anche Gerard fece lo stesso, felice di rivederla dopo anni. Si guardò intorno per vedere se le fan l'avevano beccato, ma nulla. Potevano stare da soli. -Hem... Ti andrebbe di prenderci qualcosa?- le propose.

Lei annuì. -Certo. Dove vuoi andare?- domandò, contenta.

Il loro rapporto era rimasto immutato nel tempo, per fortuna. -Una pasticceria? Non conosco molto la zona ma mi pare di averne vista una da queste parti- le disse, cercando di ricordare il posto, non riuscendovi.

Pasticceria?

Non aveva dimenticato il terzo punto debole di Erza: le torte con panna e fragole.

Lei annuì con vigore e con gli occhi che luccicavano e, se fossero stati in un anime, avrebbero preso una forma cuoriforme. Lui rise per quella sua reazione. Non era cambiata per nulla.
Finirono col camminare uno affianco all'altra, un po' a disagio. -Come va con la carriera da modella?- le domandò per fare conversazione.

Era una cosa che lei gli aveva accennato nelle loro ultime conversazioni. -Oh, l'ho lasciata. Dopo che ti ritrovi un fan vestito da sposo nella doccia, capisci che, da un hobby, é diventata una cosa troppo esagerata.-

Gerard si bloccò di scatto, preoccupato. -Ti ha fatto qualcosa? Ti ha toccata?!-

Erza sbatté le palpebre, intontita da quella sua reazione. -L'ho steso e ho chiamato la polizia. Mi pare normale. Non ha avuto neanche il tempo di parlare- gli rivelò, come se fosse una cosa da nulla.

Dopo aver realizzato che non era successo niente di grave lasciò la presa sulle sue spalle e, imbarazzato, farfugliò: -Tutto é andato bene...-

Beh, quella era Erza la cazzuta Scarlett, di certo non si faceva far del male da un banale e debole fan. -E a te come va? Ho visto che sei diventato un attore.-

L'azzurro si coprì di più il volto con il cappuccio e le rispose. -Sì... Ho iniziato con la serie tv "Crime Sorciere" e sono finito, dopo quasi tre anni, col diventare famoso grazie a questa serie che ha avuto un discreto successo- decise però di cambiare argomento, cercando di scoprire quello che veramente voleva da anni. -E con Simon e gli altri?-

-Simon non lo sento da un po'. Da quando si é trasferito in Giappone con la sorella, due mesi fa. Gli altri... Beh, ho sentito qualche giorno fa Millianna, mi pare che sia andata a trovarlo. Gli altri invece, dopo il liceo, hanno deciso di viaggiare per il mondo "vivendo alla giornata". Ogni tanto mi mandano delle cartoline- raccontò sorridendo per come si erano evolute le cose. Tutti quelli del loro gruppo, da bambini, avevano preso delle strade diverse, ma comunque positive.

-Non ti sei messa con Simon?- chiese, stupito, Gerard, nascondendo la speranza in un dissenso. -Sai, lui era molto innamorato di te.-

-Si confessò, alla fine delle medie, ma lo rifiutai- rivelò la rossa, un po' dispiaciuta. -Amavo un altro ragazzo- ammise, sorridendo appena.

Il Fernandez si rese conto di aver fatto un grave errore in passato e volle rimediarvi... in qualche modo.
Calò il silenzio. Gerard fece per dirle una cosa di seria importanza, ma appena la Scarlett vide la pasticceria con esposte alla vetrina, non una, ma ben due torte con panna e fragole, non ascoltò più niente e nessuno e vi entrò.

Quel tipo di reazioni gli avevano sempre fatto dubitare se non preferisse quelle torte a lui, però non si era mai dato una vera risposta, cosciente che c'era una gran possibilità che preferisse di gran lunga le prime. Rise appena al vederla così spensierata mentre comprava due fette belle grosse di torta per tutti e due. -Scusa, non ti ho chiesto se volessi questa o un'altra- si rese conto, dopo aver assaggiato il primo pezzo.

Lui scosse la testa, sorridendo per quanto fosse bella mentre mangiava tranquillamente quel semplice dolce. -Che fai nei prossimi giorni?- le chiese, dopo aver assaggiato una fetta di torta. Buona.

Però, come quando erano più piccoli, le disse che non ne voleva più e gliela cedette solo per vederla entusiasta.
Tra una una forchettata e l'altra, lei gli rispose. -Lavoro. Forse mi prenderò alcuni giorni liberi per andare a San Diego con delle amiche... ma ne dubito- lo informò, non guardandolo neanche ma prestando attenzione al dolce con panna e fragole.

Cavoli... Gerard si sentiva quasi geloso per quel piccolo pezzo di cibo amico di tutte le bilance e nemico di tutte le donne che volevano rimanere un forma. Anche se, Erza non sembrava mai essersi preoccupata del suo peso, o forse aveva notato anche lei che ogni grammo in eccesso si andava a posizionare nel suo davanzale.

Aveva fatto una magia per far in modo che ciò accadesse?

Imbarazzato da simili pensieri, cercò di prestare ascolto alla risposta della scarlatta. -Pure io ci andrò. A San Diego la mia serie tv terrà conferenza- rivelò.

Erza si sorprese un po'. Una conferenza, lui? Era così strano... Ricordava ancora quando da bambini giocavano al principe e la principessa e lui finiva costantemente legato da qualche parte da una sciarpa o nastro colorato e lei fingeva di salvarlo maneggiando una cucchiarella della madre.

Quello stesso ragazzo a cui Millianna faceva i codini e infilava il rossetto per renderlo più "una principessa" avrebbe tenuto una conferenza... Era assurdo. -Forse ti vedremo...- accennò, senza parlargli del fatto che non aveva i biglietti. Le dava fastidio chiedergli un favore proprio quando si erano rivisti dopo tanto tempo.

Il telefono di lui squillò, interrompendoli. -Ciao Meredy. Hai finito? Okay, passo a prenderti se mi dai l'indirizzo della tua amica- disse alla persona dall'altro capo dell'oggetto.

Meredy, eh? Aveva una ragazza?

Appena lui chiuse la conversazione, si girò, notando che la Scarlett non aveva finito la sua fetta di torta, cosa assurda. -Tutto bene?- chiede, preoccupato.

Erza Scarlett che non finiva una torta alle fragole con panna? Era grave quando un'esplosione nucleare.

Erza giocherellò con la forchetta e un pezzetto di torta che aveva tagliato. Le era passata la fame quando aveva immaginato il suo primo amore che passeggiava mano nella mano con una bellissima modella meglio di lei. -Sì... ho solo poca fame- farfugliò in risposta.

-Sicura? Non vuoi vedere un medico?- azzardò, temendo che fosse una cosa grave.

-No... Tutto apposto- posò la forchetta e raddrizzò la schiena. -Vai pure da... Meredy, giusto?- chiese, provando a non mordersi un labbro mormorando quel nome che avrebbe potuto appartenere alla ragazza di lui.

Analizzando il comportamento di lei e ripensando alla dichiarazione che lei, anni prima, gli fece, realizzò che Erza aveva bisogno di una spiegazione. La conosceva troppo bene. -Meredy é una mia collega. Purtroppo, guidare non é il suo forte, perciò non ha mai preso la patente. Allora mi sono proposto ad accompagnarla dalla cittadina dove vivono i suoi genitori, nonché un mio amico da cui sto, e portarla qui da una sua amica che vive qui- spiegò, notando con sollievo che lei, nel frattempo, aveva ripreso a mangiare e si era spazzolata via tutto quello che restava, comprese le briciole.

Vedendola più serena, le propose di portarla a casa in macchina, siccome l'aveva parcheggiata un attimo, prima di incontrarla, per poter andare a comprare un pacco di mentine. Lei accettò siccome che erano le otto passate. Doveva sbrigarsi perché la festa di fidanzamento di Levy sarebbe stata alle nove. -Grazie mille, Gerry- ridacchiò a quel vecchio soprannome che gli aveva dato una volta per scherzo e che usava ogni tanto a caso.

In verità, si era accorto lo stesso Gerry, che lei lo usava quando era davvero di buon umore. Sorrise, felice che lo fosse anche lei. -Di nulla. Spero di vederti a San Diego- le rivelò con le gote un po' rosse.

Lei sorrise. -Ci proverò a venirci- promise.

Avrebbero voluto baciarsi, ma riuscirono solo a darsi un impacciato abbraccio.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Capitolo due


 

Quella sera stessa, alle nove e venti, Erza arrivò a casa di Jet, dove si teneva la festa di fidanzamento. Salutò qualcuno e andò a prendersi un bicchiere di vino, sentendosi ancora stravolta dall'incontro con il ragazzo che amava sin dall'infanzia. -Erza al banco degli alcolici? Tutto bene?- Lucy si mise al suo fianco riempiendo il suo bicchiere con dell'acqua ghiacciata.

La scarlatta annuì. -Sì. Sono solo stanca- mentì. -Levy come sta? Non l'ho ancora vista.-

Lucy guardò verso il corridoio che portava alle camere da letto e il bagno padronale. -Pensavo che fosse in camera con Jet, come due normali fidanzati, ma lui sta parlando con Macao e Wakaba. Forse ha dei problemi con l'abito...- ipotizzò, in pensiero.

A loro si avvicinò anche Lluvia, un'altra loro amica. -Buonasera Erza-san, Lucy-san- educatamente le salutò per poi prendere una piccola crostatina alla frutta. -Levy-san dov'è? Lluvia è qui da almeno venti minuti e non l'ha vista- spiegò, mostrando una leggera preoccupazione.

Lluvia Lockser era un po' eccentrica, ma simpatica. Parlava di sé in terza persona ed era un'appassionata di serie tv, libri e tantissime altre cose.

La rossa e la bionda si guardarono, capendo al volo che qualcosa non andava. -Andiamo a cercarla nella sua stanza. Il non presentarsi alla sua festa di fidanzamento non sembra una cosa da Levy-chan- disse Lucy alle altre due.

Esse annuirono e si diressero nella stanza da letto padronale, ma nulla. Perciò andarono in quella degli ospiti, scoprendo che era chiusa. -Levy, sei qui?- chiese Erza provando ad aprire la porta. Doveva essere stata chiusa a chiave.

-Erza-san dovrebbe sfondarla...- propose Lluvia, non convinta neanche lei di quella folle idea.

-Ottima idea, Lluvia!- esclamò Erza, facendo tre passi indietro e mettendosi in posa pronta a farlo.

-Ferma Er-chan! Ferma!- Levy sboccò la serratura e aprì la porta. -Va tutto bene, ragazze...- disse loro, seppur il suo aspetto la tradisse. Occhi rossi, gonfi e stanchi, trucco colato e aspetto trasandato. No, non stava affatto bene.

-Levy-chan, che é successo?- domandò l'Heartphilia facendo un passo in avanti, temendo il peggio.

-Levy-san, é successo qualcosa?- chiese Lluvia inarcando un sopracciglio.

L'azzurra lanciò uno sguardo verso la fine del corridoio dove si poteva intravedere il salone gremito di gente. -Entrate...- mormorò stanca facendole entrare e chiudendo la porta.

-Qualcosa non va con Jet?- le chiese Erza sedendosi sul letto disfatto. Che Levy avesse dormito lì invece che con il compagno?

-Prima... Mi ha chiesto di farlo- sussurrò l'azzurra, tremante.

Lucy le passò una mano sul braccio per infonderle coraggio. -Raccontaci, noi siamo dalla tua parte, lo sai.-

Levy annuì.

-Jet-san... ha costretto Levy-san?- ipotizzò Lluvia, esitante.

La Scarlett e l'Heartphilia si voltarono a guardare la turchese. Che Jet l'avesse...?

-É così, Levy-chan?- chiese Lucy ancora più preoccupata.

La futura sposa posò la testa su un grande cuscino stringendolo contro il petto. -No... Non é quel tipo di ragazzo...-

Tutte fecero un sospiro di sollievo. -E allora che è successo?- domandò Erza.

-Mi ha sempre aspettata per fare certe cose... sapendo che io voglio attendere fino al matrimonio... ma ora che le nozze sono vicine, mi rendo conto che forse...- affondò la testa nel morbido oggetto e mugolò qualcosa che nessuna capì.

-Levy-chan, che hai detto?- chiese la bionda, confusa.

La McGarden alzò la testa, mostrando le lacrime che aveva cercato di nascondere. -C...credo che sia una s...scusa per n...non far nulla con lui... perché non lo amo- rivelò. Lucy la strinse a sé in un caldo abbraccio, mentre le altre due guardarono tristi la scena.

Era sempre stato chiaro alle sue amiche che Jet non le piaceva, ma avevano sempre provato a nasconderlo, dopo che lei aveva detto loro che lo amava e che non dovevano più accennare il contrario.

-Io c...credo... di ess...sermi messa con l...lui solo per non v...veder più lit...tigare lui e D...Droy per me...- mormorò contro il petto della sua amica bionda. -So che é sbag...gliato ma... non ce la facev...vo più- la sua voce era tremolante.

-Levy-san non si deve preoccupare, andrà tutto bene- Lluvia si chinò davanti alla ragazza in lacrime e accennò un sorriso.

-Già, Lluvia ha ragione- Erza le posò una mano sulla spalla e sorrise pure lei. -Diremo che non stai molto bene e che vuoi rimanere qui. Noi resteremo con te fino a che vorrai.-

Lucy annuì. -Sì, esattamente- concordò d'accordo.

-G...Grazie ragazze- sforzò un sorriso l'azzurra, contenta di avere delle amiche su cui contare.

Pochi attimi dopo Erza fu mandata a riferire agli invitati e al futuro sposo che Levy aveva un po' di febbre perciò sarebbe stata nella sua stanza per tutta la durata della festa. Jet provò a dirle qualcosa, ma bastò uno sguardo della scarlatta che esso si zittì all'istante.

-Wow Erza, nessuno ti ha detto o chiesto nulla?- si stupì Levy.

-Li hai intimiditi come al solito, eh...- farfugliò Lucy, interdetta.

-Che si fa?- domandò Lluvia togliendosi i suoi alti stivali neri che le arrivavano fin sopra il ginocchio.

-Hem... non so- disse distrattamente Lucy leggendo le varie e-mail che le erano arrivate.

-Come va a lavoro?- domandò Levy, curiosa.

-Nella norma- rispose Erza sedendosi su un puffo verde e affondandovi.

-Aries e Leo si sono messi insieme e si é scatenato un putiferio- raccontò Lucy, stanca al solo pensiero di quante volte aveva sentito "mi dispiace" durante tutta la giornata.

-Davvero?- Lluvia si portò le mani davanti alla bocca, basita. -Audaci...- sussurrò con gli occhi spalancati dalla sorpresa.

-A te, Lluvia, come é andata a lavoro?- chiese l'azzurra posizionando dei cuscini dietro la testa per stare più comoda.

La turchina ci pensò un attimo, prima di rispondere. -Il capo di Lluvia é venuto a vedere come lavoriamo e ha fatto una strana proposta a Lluvia- raccontò.

-Che proposta?- domandò Erza finendo col pensare a qualcosa di osceno.

-Vorrebbe che lui e Lluvia uscissero per un appuntamento- spiegò, sconvolgendo tutte.

-E com'è il tuo capo?- domandò Lucy.

-Hm...- la gelataia ci pensò un attimo. -A Lluvia non piace, ma... Lluvia vi fa vedere una foto! Le ha mandato l'amicizia su Facebook- spiegò prendendo velocemente il cellulare dalla sua pochette blu notte e, dopo alcuni secondi lo girò per farlo vedere alle amiche.

-Lyon Vastia... Sembra un tipo apposto e ha ventuno anni. Solo un anno più grande di te- notò la Heartphilia sorridente. Felice che l'amica finalmente si fosse distratta dalle serie tv, pensando di mettere la testa a posto con quel tipo.

-Ha la faccia da idiota, ma sembra okay- commentò Erza, sincera.

-Non sembra il tuo tipo- si limitò a dire Levy. In un altro momento sarebbe stata più comprensiva, ma, visto il fatto che si stava per sposare con un uomo che non amava, voleva essere il più sincera possibile per aiutare la sua amica.

-Levy-san ha ragione!- annuì con convinzione la turchese. -A Lluvia piace Gray-sama, Lyon-sama non é il suo tipo.-

Lluvia era innamorata di un attore che non aveva mai visto di persona e che recitava nella serie televisiva "Fairy Tail". Da allora aveva cominciato a sorridere e a essere più se stessa. Tutte le sue amiche pensavano che fosse una cosa malsana per lei quell'amore, ma, seppur avevano provato a farglielo notare, nessuna era veramente riuscita a farglielo entrare in testa. Forse non ci avevano provato tanto vedendo che, anche se fosse strano aveva avuto dei risvolti positivi su di lei.

-Lluvia si era dimenticata una cosa...- disse improvvisamente. -Meredy-san é venuta a far visita a Lluvia, oggi. Le ha dato il regalo di Lluvia-san in anticipo- rivelò, su di giri.

Di Meredy, le ragazze sapevano poco o nulla, le avevano parlato solo qualche volta di sfuggita. A quanto sapevano, era un'amica che Lluvia aveva conosciuto durante un viaggio a Houston con il suo migliore amico. Sì, la Lockser ne aveva uno, anche se non sembrava esserci un rapporto tanto eccezionale tra i due, a prima vista. E poi, la donna non ne parlava mai.

-Che regalo?- domandò Lucy, mentre Erza si era resa conto di una coincidenza che forse non lo era poi tanto.

L'amica di Lluvia aveva lo stesso nome della ragazza che Gerard aveva portato in quella stessa città. Che le due fossero la stessa persona?

-Meredy-san ha regalato a Lluvia 5 biglietti per il Comic-con di San Diego! E ci ha anche prenotato e pagato l'albergo e il viaggio aereo!- urlò alzandosi e gongolando entusiasta.

Le altre tre si guardarono, stupite. Quello doveva essere il regalo che volevano far loro all'amica. - Chi porterai con te?- chiese Lucy, pensosa. Che regalo le avrebbe fatto? "Le comprerò qualche gadget lì. Tanto Lluvia si emoziona per ogni cosa su cui c'é scritto 'Fairy Tail', se poi c'è scritto 'Gray Fullbuster', anche meglio" ragionò.

-Lluvia voleva chiedervi di venire con lei- rispose la gelataia rigirandosi i pollici, un po' timida. Temeva che avrebbero rifiutato perché non erano delle appassionate di simili eventi.

-Certo Lluvia. Verremo volentieri- Erza le posò un braccio intorno alle spalle, sorridendole allegra.

-Ohm... Ma io ho i preparativi del matrimonio...- parlò Levy, insicura.

-Non lo vuoi lasciare?- le domandò Erza. -Questa sarà una vacanza per tutte e quattro per rilassarsi e divertirsi. Levy si prenderà una pausa per riflettere se vorrà lasciare Jet o no, già che c'é. E tu, Lucy- guardò la bionda che tentennava sul posto. Un giorno o due sì... ma quelli erano dei biglietti per tutti e quattro i giorni e lei non era sicura di poter lasciare il lavoro per tanto tempo. -Posa il cellulare. Stare lontano dagli drammi della tua band, credo che sarà rilassante. E poi, ne hai bisogno.-

-Erza-san ha ragione- annuì Lluvia partendo in quarta con uno dei suoi pazzi filmini mentali a occhi aperti.

-Hm... hai ragione, Er-chan- mormorò Levy mordendosi un labbro. -Con la casa editrice che costantemente piena di impegni e la storia con Jet... Ho bisogno di staccare un po'.-

-Fantastico- sorrise entusiasta la Scarlett.

"Sembra quasi volerci andare più di Lluvia..." pensò la Heartphilia per poi guardare Lluvia che stava parlando da sola di matrimonio e di voler 32 bambini. No, okay, non era più felice della Lockser, ma quasi.

-Hem... Dirò a Leo e Aries di stare in due hotel lontani fino a che non torno e sistemiamo la faccenda con la stampa- disse posando il telefono.

-Sarà una vacanza bellissima- mormorò la turchina tornando in sé.

Erza ci pensò solo in quel momento a una cosa che non quadrava. -Noi siamo in quattro, che farai con il quinto biglietto?- chiese.

-Oh, ma Lluvia ha già chiamato e invitato Gajeel-kun. Ha detto che ci porterà lui in aeroporto- spiegò come se nulla fosse.

-Il tuo migliore amico?- Lucy strabuzzò gli occhi.

Lluvia annuì.

-Quello che faceva parte della banda più pericolosa della Phantom Academy, la scuola che hai frequentato il primo anno?- chiese Levy, un po' spaventata dal tipo di persona che poteva essere. Sarebbe stato un vero criminale? Forse pure un assassino?!

Lluvia annuì, di nuovo.

-Ragazze, siete pallidissime- notò Erza, corruciando la fronte. -Qualcosa non va?- domandò, non notando nulla di strano nel passato del migliore amico di Lluvia, nonché possibile criminale.

-N...No...- sussurrarono simultaneamente le due.

Era tutto deciso, dopo qualche giorno sarebbero partite per San Diego. E Erza avrebbe rivisto Gerard.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


Capitolo tre

 

Alla fine, le quattro ragazze si erano sistemate per la notte in quella stanza per gli ospiti con annesso un piccolo bagno. C'era chi aveva dormito sul letto, come Lucy e Levy, chi si era addormentato sul puffo verde senza essersene reso conto, per esempio Erza, e poi c'era chi, tipo Lluvia, si era addormentato sul tappeto con solo una manciata di asciugamani a farle da cuscino.

La prima a svegliarsi fu Lluvia, seguita da Erza e poi dalle altre due che si svegliarono quasi in sincronia. -A Lluvia fa male la schiena- biascicò la Lockser sgranchiendosi la le braccia e sentendosi come una vecchia.

-Io ho dormito benissimo- disse carica la Scarlett rimettendosi i tacchi della sera precedente. Lucy le avrebbe portate a casa, tutte e tre. Infatti, Levy non conviveva ancora col fidanzato, siccome preferiva stare da Lucy fino a che lei e lui "non avrebbero trovato una casa più grande per loro". Bella scusa, quella, peccato che, anche se a lei non era mai stato chiarissimo, lo avevano notato tutti che era una frase detta solo per non vivere con Jet. Ogni tanto stava da lui, ma finiva sempre che lui si accampava nella camera degli ospiti o sul divano in salotto. Era chiaro che non volesse dormire con lui.

-Io ho dormito in modo normale...- sussurrò Lucy per poi fare un sonoro sbadiglio. -Sono ancora distrutta, però...-

-Ti conviene tornare a dormire appena entri a casa- le disse Erza alzandosi e sembrando comunque bellissima seppur con l'abito maltrattato, il trucco disfatto e i capelli disordinati.

Lucy guardò i suoi tacchi con orrore. No, non li avrebbe rimessi, tanto aveva le sue calze semi-trasparenti e sarebbe tornata con la macchina. -Pronte?- domandò alle sue amiche ed esse annuirono.

Con sommo piacere di Levy, Jet stava dormendo e non c'era nessun altro a casa. Neppure i genitori, o qualche altro parente, di lui che erano venuti appositamente per l'evento. Sarebbe stato difficile affrontarli in seguito dopo essere mancata alla sua stessa festa di fidanzamento...

Che situazione...

Ringraziava il cielo che suo padre fosse un chirurgo e che avesse un intervento proprio per quel giorno e che sua mamma avesse perso l'aereo.

Salirono tutte in macchina e Lucy accompagnò la turchese e la rossa alle loro abitazioni, per poi tornare a casa con Levy. -Su, vedi che le cose si sistemeranno, Levy-chan- la rassicurò entrando nella sua camera e togliendosi il suo abito bianco.

La McGarden prese un pacco di patatine e un libro e si accomodò sul divano. -Non credo, Lu-chan...- sussurrò per poi arraffare una gran quantità di cibo e infilarsela in bocca. Mugugnò qualcosa di incomprensibile e iniziò a leggere.

Dopo oltre un'ora la Heartphilia uscì dalla sua camera con indosso i suoi tipici abiti da lavoro e perfettamente sistemata. -É tardi. Passo a lavoro per sistemare alcune cose per viaggio- spiegò, riferendosi che sarebbero partite due giorni dopo e la bionda ci teneva a preparare tutto per evitare casini mentre sarebbe stata via.

Levy la ascoltò solamente, immersa nel suo libro, che al contrario dei tomi complicati che leggeva di solito, era un semplice romanzo d'amore della sua coinquilina. "Voglio anch'io innamorarmi" pensò, ragionando che, se fosse stata innamorata di Jet, tutto sarebbe stato perfetto.

***

Erza, dopo essere tornata a casa, si diede pure lei una sistemata e andò a lavoro. Fortunatamente, Kinana, una cameriera che lavorava con lei, l'aveva coperta e perciò il capo non se l'era presa con la povera Scarlett.

Ogni volta che vedeva un cliente dai capelli azzurri, sussultava appena, credendo che fosse Gerard. Si sentiva un po' stupida per quel comportamento, ma non poteva farci nulla. Voleva rivederlo e sperava di averne la possibilità durante quei quattro giorni a San Diego.

Ma, se l'avesse rivisto prima, tipo quel giorno, sarebbe stato meglio.

Il regalo di Meredy era arrivato come un dono caduto dal cielo e, seppur non fosse destinato a lei direttamente, non aveva intenzione di perdere la possibilità di vedere il suo amore infantile e anche quello attuale.

Era possibile amare per tanti anni sempre la stessa persona incondizionatamente? Anche dopo essere stata rifiutata?

A distrarla dai suoi pensieri fu un alto e massiccio ragazzo dai capelli marroni e un mazzo di fiori gialli in mano. -Buongiorno Erza- la salutò.

Lei alzò lo sguardo e ne rimase sorpresa. -Simon...?- sussurrò, prima che lui la stringesse in un forte abbraccio stritolatore.

-Io, Kagura e Millianna siamo venuti qui dal Giappone per qualche giorno- le disse sorridendole allegro, porgendole il mazzo di primule gialle.

Lei si staccò dalla sua presa, sorridendo felice di rivedere il suo vecchio amico. Era proprio un periodo in cui gli amici d'infanzia si rifacevano vivi. -Dove sono?- domandò, volendo riabbracciare anche le due ragazze.

Simon si fece un po' da parte lasciando libera la visuale sui vari tavoli. A uno poco distante da loro erano sedute Kagura, la sorella minore del ragazzo e coetanea di Erza, e Millianna, un'altra amica del passato solo un anno più piccola di Kagura e la scarlatta.
Millianna si alzò subito sventolando una mano e urlando a gran voce il nome dell'amica. -Er-chan!- le si gettò tra le braccia, saltando e superando il bancone, facendo finire lei e la Scarlett in una porta aperta dove ci stava la cucina.

Erza ridacchiò stringendola contro il prosperoso petto. -Da quanto tempo, Millianna- le disse. Infatti non la vedeva da oltre un anno, da quando era partita con altri loro amici per girare il mondo.

-Er-chan...- squittì l'altra molto comoda.

-Tutto bene, Erza?- Kinana smise di prendere delle ordinazioni e andò a controllare se la sua collega stesse bene, come anche la cliente. -Vi serve del ghiaccio... o dell'acqua?-

La rossa scosse la testa e po l'abbassò per guardare Millianna che teneva le sue braccia strette intorno al suo punto vita e non sembrava volerla mollare. -Ti serve qualcosa?- domandò con tono materno all'amica che vedeva un po' come una sorellina minore.

Essa scosse la testa e finalmente si staccò, sorridendole allegra.

-Erza, alzati subito!- ordinò una donna bruna sui vent'anni avvicinandosi a passo veloce ed elegante. -Non perdere tempo. Divertiti quando sei a casa e non qui!- Minerva era molto bella ma anche un bel po' altezzosa e dava ordini senza essere il capo.

Erza annuì d'accordo. Veniva pagata per lavorare e non per stare con i suoi amici. -Finisco alle otto, magari possiamo vederci dopo- disse a Simon mentre dava alcune carezze a Millianna.

Anche se aveva quasi 19 anni, Millianna, restava ancora una bambina a cui piaceva essere coccolata e aveva una curiosa passione per i gatti. -Certo- Simon sorrise davvero felice. -Restiamo in zona, allora- le disse.
Kagura, che per tutto il tempo li aveva guardati da lontano, si avvicinò un po' tentennando se salutare l'amica o andarse. Erza, notando la sua esitazione, le si avvicinò e le diede un forte abbraccio. Per lei quella era un'altra sua sorellina minore.

In seguito, quando se ne furono andati, la Scarlett tornò a lavorare e si occupò delle ordinazioni, fin quando non vide una faccia troppo famigliare entrare nel piccolo ristorantino e sedersi a uno dei tavoli più in disparte.

La rossa sgranò gli occhi, davvero sorpresa. "Lluvia?!" era davvero sconvolta. Per di più, la sua amica era in compagnia di un ragazzo!

Era quel Lyon, giusto?

Non se lo ricordava...

Eppure aveva visto una sua foto il giorno prima...

Lo squadrò: capelli albini all'insù, occhi a mandorla e scuri, altezza sul metro e settantacinque, vestiti piuttosto costosi. "Se non sbaglio, Lluvia ci disse una volta che il suo capo ha un sacco di gelaterie in tutto il mondo, oltre che una linea di gelati con il suo nome."

Era chiaramente ricco e non cercava di nasconderlo.
Levy aveva ragione, non era il tipo per Lluvia...

Per nulla.

La rossa si avvicinò loro e li salutò educatamente, prima di prendere le ordinazioni. -Ciao Erza-san- le sorrise Lluvia, usano gli onorifici giapponesi come sempre. Infatti, dopo aver frequentato un corso di giapponese, lei e Levy ne facevano raramente a meno.

L'albino si girò verso di lei e la guardò, prima di chiedere alla sua accompagnatrice chi fosse. -É Erza-san, un'amica di Lluvia- spiegò la turchese prima di rivolgersi alla ragazza. -Erza-san- la chiamò, per poi indicare con un gesto della mano il ragazzo. -Lyon-sama, il capo di Lluvia- spiegò.

Oh, allora era davvero chi pensava che fosse. Beh, il giorno prima é leggermente alticcia a causa di due bei bicchieri di vino, non tanto, giusto un pochino.

La scarlatta provò davvero ad essere gentile , ma quel tipo non era esattamente "Mr simpatia", anzi, sembrava solo un montato pieno di soldi, a parer suo. Però non sembrava che a Lluvia fosse antipatico, ma neanche ne era innamorata.

Alla fine, però, non lo uccise, segnandosi mentalmente di parlare di Vastia con Lluvia il prima possibile.

***

Verso le otto Erza uscì dal locale. Era un po' stanca, ma non troppo. Probabilmente la rendeva energica il sapere che sarebbe stata un po' con i suoi vecchi amici. Le erano mancati un sacco seppur avesse Lluvia, Levy e Lucy.

Ogni amico é unico, no?

A pochi passi di distanza, passando vicino a un parco, vide Millianna rincorrere due mici, uno color panna e l'altro marroncino. Si fermò a guardarla, sorridendo nostalgica e ripensando ai vecchi tempi.

-Erza!- la chiamò Gerard, destandola dal suo combattimento con la spada contro Kagura. Era comune per loro giocare con delle spade giocattolo in legno che si divertiva a fare Simon mentre aiutava il papà, un falegname molto bravo.

Lei si voltò a guardare il gracile ragazzino davanti a lei e scoppiò a ridere vedendolo indossare un paio di grossi slip neri e un tutù rosa sotto. Per non parlare del mantello che consisteva in una coperta celeste con dei cuori. -Millianna si diverte un sacco a farti vestire da supereroe- gli disse, non parlando del fatto che sembrasse più una supereroina.

Probabilmente perché in quel periodo già si sentiva un po' strana stando al suo fianco.

Lui non calcolò tantissimo le parole di lei e pensò invece a ciò che doveva dirle con urgenza. -Millianna si é fatta male cadendo mentre inseguiva un gatto!- esclamò, attirando l'attenzione di tutto il gruppo.

Tutti, a quella notizia, abbandonarono i propri giochi o ogni altra cosa che stavano facendo, avvicinandosi al ragazzo dai capelli azzurri. -Dov'è?- chiese Kagura, subito affiancata dal fratello maggiore.

Gerard porse la mano a Erza e, guardando i loro amici, disse loro di seguirlo. La Scarlett l'afferrò, non pensando. quel gesto così... naturale e dolce allo stesso tempo.

Ripensandoci anni dopo... Riusciva a farle un certo effetto. Prese la sua mano sinistra e si ritrovò a passarci un dito sopra, quasi a ripercorrere la forma di una piccola e gracile manina di un bimbo sui nove anni.

Sorrise senza rendersene conto.

-Sei di buon umore, vedo- Kagura si mise al suo fianco.

Erza le lanciò un'occhiata di sfuggita: sembrava essere sempre la stessa. -Un po'- ammise, non potendo nasconderglielo completamente. Rivedere Gerard era stato come riaccendere la luce sui suoi sentimenti e il suo lato più fragile e femminile. -L'hai rivisto, vero?- le domandò la bruna.

Non servì neanche che specificasse, c'era solo una persona che poteva far brillare gli occhi della scarlatta in quel modo: Gerard Fernandes.

-Sì, ieri- non glielo nascose perché, seppur sapesse che il fratello maggiore di lei la amava, era risaputo che la Scarlett non lo ricambiava.

Ci fu un momento di silenzio in cui entrambe guardarono Millianna da lontano; sorridente e spensierata come sempre. Simon era vicino a lei e faceva lo stesso, lanciando degli sguardi fugaci alla rossa. -Mio fratello ti ama, lo sai- le ricordò la bruna. -Lo so che non lo ricambi, ma lui ci spera ancora- rivelò.

Erza non ne rimase molto sorpresa, anzi, per nulla. Lo sapeva fin troppo bene. Le si era dichiarato a lei tempo fa e le aveva detto chiaramente che l'avrebbe aspettata fino a che non avrebbe dimenticato Gerard. -Non posso dimenticarlo, Kagura. Neppure per quanto io voglia bene a Simon posso smettere di amare Gerard. Neanche dopo tutto questo tempo- mormorò piano quelle sembravano quasi delle scuse. Sotto quella luce, il suo sguardo malinconico e innamorato, Kagura poté vedere tutta la fragilità femminile che albergava in Erza e che lei non mostrava mai.

In fondo, Erza sapeva che stava facendo soffrire un suo amico, ma non poteva farci nulla. Poteva controllare tante cose, esclusi i suoi sentimenti per Gerard.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


Capitolo 4


 

Due giorni dopo, di mattina, le quattro ragazze e Gajeel, l'amico di Lluvia, si ritrovarono a casa di quest'ultima, pronti a saltare sul furgone a sei posti del Redfox.

Erza era una delle più energiche insieme a Lluvia, mentre gli altri non lo erano così tanto. Levy riusciva a chiudere gli occhi per appena tre ore a notte sin dal giorno della sua festa di fidanzamento. Mentre Lucy era stata sveglia quasi tutta la notte a causa di Aries che, sapendo della partenza della manager, si era agitata. Infatti aveva il timore che i fan potessero odiarla siccome avevano scoperto della sua relazione con Loki. Quest'ultimo invece era partito per un album fotografico a New York e ciò non aiutava il già gran dispiacere di Aries che, senza di lui che la calmasse, non riusciva a stare tranquilla.
La povera Heartphilia stava cominciando ad odiare ogni forma di scuse.

-Gajeel-kun, Lluvia é davvero sbadata!- esclamò improvvisamente la turchina affacciandosi dalla cucina dove stava preparando del caffè e del thè per tutti.

Il moro aggrottò la fronte, sembrano un po' confuso e infastidito. -Che vuoi?- chiese, in modo piuttosto scortese.

Erza non ci badò molto, mentre Levy non faceva altro che fissarlo e rimanerne un bel po' spaventata. Era molto alto, aveva i capelli lunghi e corvini, gli occhi rosso cremisi, a posto delle sopracciglia aveva dei piercing, oltre che nel resto del corpo, e i suoi vestiti erano stracciati verso il basso. "Sembra un delinquente" pensò l'azzurra, lanciando un'occhiata preoccupata alla bionda al suo fianco. Essa mescolò bene la polvere per il mal di testa nell'acqua e non fece caso all'amica. -Pss, Lu-chan...- la chiamò la McGarden, piano.

La manager si girò verso di lei, curiosa e anche un bel po' stremata. Infatti si portò una mano sulla testa, dolorante. Ancora le sembrava di sentire Aries scusarsi e tormentarsi per motivi che non stavano nè in cielo nè in terra. -Mi devi dire qualcosa?- domandò piano.

Levy annuì e le si avvicinò con le labbra all'orecchio, provando a non attirare l'attenzione. Tuttavia era impossibile siccome Erza era sulla poltrona alla loro sinistra, lei e Lucy sul divano al centro e Gajeel sul divano a destra. Erano circondate da persone che potevano sentirle senza troppo problemi. -Non ti sembra peggiorato?- domandò, ripensando a quando, l'ultima volta che l'aveva visto, portava la metà di quei piercing e i capelli erano almeno la metà più corti. Per non parlare della sua stazza, allora discreta, ma minore.

-Lluvia si é dimenticata di presentare come si deve Erza-san, Lucy-san, Levy-san e Gajeel-kun- spiegò la turchina, sinceramente dispiaciuta.

-Ci conosciamo già- le disse Erza prendendo la tazza di thè al limone dalle mani dell'amica. -Grazie- ringraziò, sorridendo.

Era chiaramente più raggiante del solito. Quasi sembrava essere in pace con se stessa, in qualche modo. -Davvero?- domandò la padrona di casa lanciando un'occhiata al resto dei presenti.

Lucy accennò un gesto con la testa, Levy annuì, un po' esitante, e Gajeel scrollò semplicemente le spalle. -Parli sempre delle tue amiche, donna. Le conosco- rispose in modo schietto.

"Parla di noi a lui?" sussultò per la sorpresa la minuta editrice.

La Lockser si andò a sedere vicino alle due sul divano e bevve il suo thè. -Abbiamo il volo alle nove- controllò Levy, un po' in ansia. Era davvero sicuro che quel ragazzo guidasse la macchina che li avrebbe portati all'aeroporto?

Non poteva farlo Lucy?

Anche Erza aveva la patente! Sarebbe solo servita una macchina...

-Lluvia é pronta- disse allegra la turchina intraprendendo poi una conversazione con il moro.

Levy fece per dire il suo timore alla scarlatta, ma decise di tacere appena la vide sorridere in modo troppo smagliante e assolutamente fuori norma. Stava male?

-É tutto apposto, Erza?- chiese, titubante.

-Splendidamente- rispose l'altra, attirando l'attenzione di Lucy che stava rispondendo a Loki.
La bionda inarcò un sopracciglio notando la felicità sul volto dell'amica.

Dava i brividi quel suo sguardo troppo felice e tranquillo. Sembrava una hippy dopo essersi fumata qualche tipo di erba. -Hem... Lluvia, hai messo qualcosa nella sua tazza?- domandò la Heartphilia richiamando la turchina e distraendola dalla sua conversazione col moro.

-Eh? No- scosse la testa, perplessa. -Qualcosa non va?- chiese riprendendo in mano la sua tazza per poi sorseggiare un po' il contenuto.

La McGarden indicò con la testa la Scarlett che beveva e sorrideva come non mai. -Oh... Forse anche Erza-san vuole incontrare qualcuno lì- ipotizzò, pensando alla sua gran voglia di veder Gray dal vivo, finalmente.

-Forse...- sussurrò fra sé e sé l'azzurra.

-Dovremmo partire tra poco. Avete preso tutto?- Erza sembrò tornare leggermente in sé, seppur continuasse ad aver qualcosa di strano. Un luccichio che non sembrava appartenerle ma che le donava una radiosità unica e piuttosto positiva.

-Erza-san ha ragione- asserì la gelataia, alzandosi. -Gajeel-kun potresti mettere in moto la macchina?- domandò al suo migliore amico.

Questo fu d'accordo e ci andò. -Non metteteci troppo, donne- disse loro prima di andare.

Levy, piuttosto in ansia per il dover andare col moro, subito si mise davanti alla turchina. -É sicuro che lui ci accompagni? Ha una vera patente?- domandò mostrando di essere piuttosto in ansia.

Dopo un momento di perplessità per lo strano comportamento dell'amica, la Lockser le rispose: - Gajeel-kun giuda spesso quando va in qualche locale fuori città per un concerto. Ama cantare e suonare la chitarra- rivelò, sorridendo. -Levy-san non si deve preoccupare. Ha pure accompagnato spesso Lluvia a casa dei suoi genitori che é un'ora e mezza con la macchina.-

La McGarden si calmò un po'. -Va bene allora...- continuava, però, a non essere molto convinta.

-Io ho portato il minimo indispensabile e l'ho già messo in macchina- disse Lucy posando finalmente il cellulare.

Tutte si ritrovarono a guardare Erza che, come avevano visto quasi mezz'ora prima, aveva portato tre valigie gigantesche, più un borsone e una borsa molto grande. Grazie al cielo Gajeel aveva un furgone a sei posti piuttosto spazioso e loro erano cinque.

-Lluvia non vede l'ora!- esclamò entusiasta la turchina perdendosi in uno dei suoi sogni ad occhi aperti.

"Vedrò Gerard..." pensò la rossa cominciando a sorridere leggermente con gli occhi felici, ma anche malinconici.

-Cominciamo ad andare in aeroporto?- domandò Lucy guardando l'orario sullo strano orologio a forma di una sorta di fata stilizzata. A quanto sapeva, era il simbolo principale che rappresentava la serie TV in cui recitava Gray Fullbuster, l'attore che piaceva alla padrona di casa.

-Direi di sì, Lu-chan.- Levy prese la piccola borsa a tracolla che aveva abbandonato sul divano e se la mise. -In tanto che arriviamo e facciamo il check-in e tutto il resto sarà ora di partire- informò le sue amiche.

Le altre si trovarono d'accordo, perciò, furono tutte ben presti dentro il furgoncino grigio ferro del moro.

***

Verso l'ora di pranzo, circa, arrivarono all'aeroporto Internazionale di San Diego. Levy svegliò Lucy, che si era seduta al suo fianco, mentre Lluvia, Erza e Gajeel stavano già per scendere dall'aereo.

-Gajeel-kun é buffo quando dorme- disse sorridendo la turchina, mentre il Redfox si limitò a grugnire e zittirla.

Erza era la più silenziosa. Era stata seduta vicino a una coppietta e non era riuscita a non pensare che, seppur avesse rivisto Gerard, le cose tra di loro non sarebbero cambiate, ma, che, sarebbero rimasti solo amici.

-Domani inizia il Comic-con, vero Er-chan?- le domandò Levy mentre si stava alzando.

Lucy sbadigliò. -Che sonno... Stanotte mi farò un bella dormita- dichiarò sgranchiendosi le braccia e prendendo, in seguito, le sue cose.

Non avendo ricevuto risposta da parte della rossa, Levy la richiamò più di una volta prima che essa fosse sottratta dai suoi pensieri. -Hemh...?- farfugliò connettendosi con la realtà. -Hai parlato?-

-Ti ho chiesto se inizia domani il Comic-con o é già iniziato oggi...- le rispose, preoccupata. -Tutto bene?-

La Scarlet si portò una mano sulla testa, sentendola pesante. -Mh... sì, abbastanza. Solo un po' di nausea. Non sono abituata a volare- mormorò, accennando poi un sorriso. In verità, non aveva mai volato prima di allora, eppure, invece che essere spaventata da quello che sarebbe potuto succede durante il viaggio, aveva quasi solo pensato a Gerard. Finendo con lo sentirsi in colpa riguardo Simon. Kagura aveva ragione, il suo migliore amico non avrebbe mai smesso di aspettarla fino a che non gli avrebbe detto di smetterla.

-Venite?!- li richiamò bruscamente, vicino all'uscita, Gajeel per poi scendere dall'aereo.

-Andiamo- disse la rossa sistemandosi meglio la sua borsa sulla spalla e avviandosi, seguita a ruota dalle altre due.

In qualcosa come venti minuti furono fuori dall'aeroporto con accanto tutti i loro bagagli. -E ora che si fa?- domandò Levy, spalancando gli occhi quando, dopo che Lucy aveva acceso il suo telefono, esso aveva preso a vibrare e avvisare l'arrivo di qualcosa come un centinaio o più di messaggi. -É... é successo qualcosa di grave?- domandò alla coinquilina.

Immersa nella lettura di essi, la bionda le rispose distrattamente con un semplice: -No, tutto come al solito.-

-Meredy-san ha detto a Lluvia che fra poco arriverà un mini-bus che ci porterà in albergo- spiegò la turchina rimettendo il suo cellulare nella borsa.

-Mini-bus?- Gajeel aggrottò la fronte. -Ci saremmo entrati lo stesso tutti in un semplice taxi- dichiarò sicuro.

-Ma siamo in cinque!- ribatté Levy.

-Hai il fisico di una marmocchia, avremmo potuto ficcarti in braccio a qualcuno. Magari nel bagagliaio- disse per poi ghignare.

-Come?!- si indispettì l'azzurra mettendo le mani suoi propri fianchi e gonfiando leggermente le guance, come una bambina.

Il moro stava per ribattere quando Erza li fermò entrambi. Infatti un mini-bus nero si era fermato davanti a loro.

Esso si aprì e ne uscì una bella ragazza sulla ventina. Capelli rosa legati in due code laterali, occhi rossi e un bel fisico magro ma abbondante nei punti giusti. -Ciao Lluvia. Spero che voi abbiate fatto un buon viaggio- disse loro.

-Meredy-san!- esclamò la Lockser, felice. Le due amiche si abbracciarono, contente di essersi riviste così presto, al contrario delle altre volte. Infatti, si vedevano ogni un paio di mesi. Grazie al cielo esisteva Skype e almeno con quello riuscivano a vedersi e parlarsi un po' più spesso.

-Grazie mille Meredy- Erza si avvicinò alle due appena esse si staccarono una dall'altra e ringraziò l'attrice.

La rosa sorrise. -Di nulla. Spero che il mio lavoro mi permetta di stare un po' con voi.-

-Sei davvero indaffarata- dichiarò Levy. Per quanto fosse importante lavorare, non ci teneva ad avere un lavoro che non le permettesse neanche di prendersi un'ora o due di libertà. E poi, non sarebbe stata neanche libera veramente a causa dei fan che volevano autografi o foto. No, era meglio essere un'anonima editrice.

-Già... molto- annuì appena Meredy.

-Dovremmo andare- una ragazza dei capelli corvini era alla guida.

-Sì, hai ragione Ultear- asserì la rosa.

-Ultear? La manager di Meredy-san?- domandò Lluvia osservando la mora.

-Sì, é lei. Dobbiamo fare in fretta perché fra un'ora e mezza ho un'intervista- avvertì l'amica rosa di Lluvia.

-Va bene- annuì Erza.

In pochi minuti caricarono tutti i bagagli e partirono verso l'albergo. Finalmente la loro vacanza era ufficialmente iniziata.


 

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


 

Capitolo 5

 

Giusto il tempo di sistemare le valige nella propria camera, che Lluvia si era già dileguata per poter andare a visitare l'albergo. Infatti, il Comic-Con sarebbe iniziato il giorno dopo, nonché il medesimo del suo compleanno. Si era trascinata dietro Gajeel solo perché lui non aveva fatto tanta resistenza, annoiato com'era.

Levy, siccome faceva parecchio caldo, era andata a farsi un tuffo nella piscina pubblica aperta a tutti, e perciò non solo per chi aveva una stanza, (ovviamente a pagamento) che aveva l'albergo, insieme a Lucy, anche se quest'ultima era fin troppo presto crollata sulla sdraio come un ghiro.

Aveva davvero tanto sonno...

Alla fine, Erza era rimasta sola nella stanza che condivideva con Lluvia. "Forse sarebbe il caso che le raggiungessi..." pensò, riferendosi a Levy e Lucy che, almeno, sapeva dov'erano. Senza rifletterci ancora, afferrò l'unico costume che si era portata, dopo aver saputo che ci sarebbe stata una piscina, e lo indossò. Nulla di troppo esagerato: un semplice bikini nero con dei ghirigori argentati sulla parte superiore a sinistra.

-Levy, Lucy!- le chiamò occupando una straio vuota accando all'azzurra.

-Lu-chan si è addormentata- Levy fece una faccia un po' preoccupata. -Il suo lavoro la sta stremando...-

La scarlatta si limitò a un movimento veloce del capo. -Questa pausa le farà bene- dichiarò.

La McGarden diede uno sguardo veloce al cellulare della bionda, che si trovava sul piccolo tavolino fra lei ed ella, e non riuscì a tranquillizzarsi vedendo che stava solo vibrando. Temette che sarebbe potuto cadere per terra da un momento all'altro.

Del baccano proveniente dalla zona verde vicino a loro, le fece voltare giusto in tempo per veder Gajeel che stava sfidando un tipo dalla chioma rosata a pallavolo. Ma da quanto tempo erano lì?

Che poi, quello era davvero pallavolo? Sembrava una sfida a chi prima muore ucciso da una pallonata.

-Erza-san, Levy-san, Lucy-san!- esclamò Lluvia con indosso un semplice vestitino bianco da cui si poteva notare leggermente il costume viola a pois bianchi sotto. -Lluvia è tornata in camera per mettersi il costume, ma non vi ha viste- disse sedendosi accanto a loro.

Uh, strano che lei e Erza non si fossero incrociate...

-Ma che sta facendo quello lì?- domandò Levy aggrottando la fronte nell'osservare i due ragazzi giocare, in particolar modo il Redfox. Quando fu colfa sul fatto dal ragazzo, che ghignò, girò subito lo sguardo.

-Levy-chan è... arrossita?- Lluvia la guardò ma, dopo aver notato il malcelato imbarazzo dell'azzurra, stette zitta.

-Cos...?- Erza fece per girarsi verso Lluvia quando un oggetto rosso fuoco passò accando alle tre ragazze e finì sul telefono di Lucy rompendo il tavolino basso, oltre che l'oggetto elettronico.

"Una cannonata...?" pensò Levy stupita, mentre la sua amica bionda s'apprestava ad alzarsi, spaventata da quel brusco e improvviso risveglio. Le sembrava di aver sentito il crollo di un edificio, un aereo... ma si accorse fin troppo tardi che si era rotto solo un tavolino e... il suo prezioso telefonino. -Chi diamine è stato?!- urlò a pieni polmoni e in modo un po' isterico.

In silenzio, tutti guardarono Natsu che, cercando di colpire Gajeel, aveva sbagliato di moltissimo la mira e mancato di poco la Heartphilia. -He he- ridacchiò il rosato portandosi una delle mani dietro la nuca. -Colpa mia, scusa- si limitò a dire non capendo e non pensando a che valore avesse per la ragazza quel semplice cellulare.

-Come farò a lavorare ora?!- gridò la povera manager.

-Lucy-san sembra furiosa...- sussurrò interdetta Lluvia affiancando Gajeel.

-Sembra una zitella impazzita- dichiarò il suo migliore amico stranamente serio.

-Lavori... nel cellulare?- pensò ad alta voce Natsu, confuso.

-Eh? Cosa?- Lucy strabuzzò gli occhi castani. -Certo che non lavoro dentro al cellulare!-

-Natsu-san ha qualche problema?- domandò la turchina al moro.

-E' solo un imbecille- le rispose l'altro, ghignando.

-Tu!- Erza non era felice. Per nulla. Tant'è che solo con il suo sguardo non contento riuscì a far pietrificare tutti i presenti. La scarlatta sapeva essere davvero spaventosa, anche se non faceva niente. -Adesso ripagherai Lucy- dichiarò seria.

-Er-chan...- provò a richiamarla Levy... inutilmente.

Fu Lucy a distrarre la sua amica bionda. Infatti si avvicinò al rosato e con gran sorpresa di tutti gli ficcò un calcio nei gioielli di famiglia facendolo così piegare in due dal dolore.

-Ahi- mormorò Gajeel dopo una smorfia. -Quello deve aver fatto molto male.-

-Gajeel-kun non è preoccupato per il suo amico?- domandò ingenuamente la Lockser.

-Nah, tornerà in piedi fin troppo presto quella fiammella- ribattè prontamente il Redfox -... anche se credo che lo abbia castrato come si deve- aggiunse.

"Lu-chan è davvero molto arrabbiata..." pensò la McGarden raccogliendo velocemente le sue cose e quelle dell'amica visto che questa se n'era appena andata. -Ci vediamo dopo!- esclamò salutando con la mano Gajeel, Erza e Lluvia e seguendo la Heartphilia.

***

-Com'è l'hotel?- domandò Meredy sedendosi su una poltrona. Erano quasi le dieci di sera e i cinque si erano uniti alla rosa per cenare insieme, peccato, però, che la pizza non fosse ancora arrivata e avevano fame.

-Molto bello- rispose subito la turchina con un piccolo sorriso, mentre lanciava uno sguardo a Lucy che stava parlando al telefono col cellulare di Levy. L'amica azzurra gliel'aveva prestato per farla smettere di lamentarsi sul non poter contattare gente per lavoro.

-Meredy, domani sarai occupata con il lavoro?- chiese la rossa. Magari avrebbe potuto tenere lei Lluvia occupata in modo da permettere a tutti gli altri di preparare la festa di compleanno per la turchina...

-Esattamente- sospirò appena la rosa, stanca. -Divertitevi anche per me- terminò.

A interrompere quella conversazione, fin troppo monotona, fu il rumore di un pugno sulla porta della camera d'albergo, seguito da altri della stessa potenza. -Ohi! Ho le pizze!- esclamò il tipo dall'altra parte.

La voce era familiare...

"Natsu?" pensò Gajeel. Sapeva che il suo amico facesse alcuni part-time, ma non si aspettava che qualcuno lo avesse seriamente assunto, era un tale idiota quella fiamma...

-Vado io- disse Erza avvicinandosi e aprendo l'oggetto in legno. -Tu...?- sussurrò sorpresa. Notando lo strano tono usato dalla Scarlett, tutti, tranne Lucy che non si accorta di nulla siccome era di spalle, si avvicinarono per vedere cosa non andava.

-Fiaccola?- il soprannome di Natsu, detto da Gajeel, fu solo un sussurro quasi inudibile.

-Tu sei il tipo che Lu-chan ha colpito...- mormorò Levy, sbigottita, portando una mano alla bocca.

-L'amico di Gajeel-kun!- esclamò Lluvia.

-Ehi! Io lo solo conosco, non siamo amici!- ribattè il moro. Poi si rivolse al rosato. -Che ci fai qui, fiammella?- ghignò. -Vuoi terminare la castrazione?-

La faccia del rosato sbiancò. -Anche la tipa violenta è qui...?- domandò guardandosi intorno e vedendo solo allora la bionda farsi strada verso la porta con il cellulare ancora vicino all'orecchio.

-Perchè fate tanto rumore, ragazzi?- domandò notando solo in un secondo momento il Dragneel cincondato dai suoi amici. -Sei lo scalmanato!- esclamò. -Questa volta ti stacco i tuoi attributi maschili se provi a torcere un capello al mio telefono!- continuò, furiosa.

-Ma quello è mio...- sussurrò tra sé e sé la McGarden.

-Eh?!- esclamarono in contemporanea Natsu e il povero Loki dall'altra parte del cellulare. -Ma i cellulari non hanno i capelli...- aggiunse il Dragneel.

-Lucy!- fu il cantante a far rendere conto alla manager di star ancora in chiamata. -Ma che stai dicendo?-

La bionda si passò una mano sulla faccia, esaurita. -Scusami...-

Lui la bloccò. -Stai cercando di immitare Aries?- si burlò di lei per farle capire che qualcunque cosa era successa, o stava succedendo, era apposto. Non si doveva preoccupare di nulla. -Sai, me ne basta una. E ovviamente parlo dell'originale- aggiunse facendole immaginare che avesse fatto l'occhiolino e poi sorriso come solo lui sapeva fare.

Lucy ridacchio un po' in imbarazzo per la figura fatta. In appena qualche secondo la ragazza troncò la conversazione e ripose al sicuro il cellulare dell'amica nella tasca dei suoi pantaloncini. Non c'erano oggetti uccidi-telefoni/palloni in vista, grazie a Mavis. -Che ci fai qui?- domandò all'assassino elettronico incrociando le braccia sotto al petto abbondante.

-Heh heh, mh... La vuoi una pizza?- domandò il fattorino mettendo in mostra sei cartoni di pizza. Probabilmente stava cercando di evitare un altro calcio alle parti basse.

-Lu-chan, lascialo stare...- mormorò l'azzurra avvicinandosi alla bionda e posandole una mano sulla spalla.

-Nah, non ascoltare il gamberetto, continua la castrazione della fiaccola ambulante- disse ghignando il moro beccandosi così parecchi "insulti" da parte della McGarden. Quella nanetta non sapeva proprio dire nulla che sembrasse seriamente un insulto.

Erza nel frattempo prese le pizze, ignorò bellamente le due conversazioni di quelle che nominò "coppiette" e insieme a Meredy e Lluvia andò nella stanza che condivideva con la Lockser.

-Che film vogliono vedere Meredy-san e Erza-san?- domandò la futura festeggiata.

-Scegli pure tu- le rispose la rosa, mentre in contemporanea, lasciando incredule le presenti, la rossa chiese un film d'amore.

Sotto sotto, dietro la maschera da Titania spaccaossa e affetta budella, c'era una fanciulla amante dei film melensi e altre cose da donne.

Ma ripeto, prima si doveva a che fare con Erza spaccaculi Scarlett e c'era un tasso di mortalità molto elevato.

 

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Salve, dopo troppo tempo finalmente scrivo un nuovo capitolo. Scusatemi, è da oltre un mese che il mio cellulare non andava e non mi permetteva di scrivere con una parte della tastiera, a meno che non lo girassi per scrivere altre lettere, praticamente quando provavo a scrivere così sul caro Watty, andava a farsi benedire.

Sei giorni fa il mio caro ex cellulare è morto verso le due di notte mentre chattavo con delle amiche.

Adesso sono ancora senza un nuovo telefono e credo che dovrò aspettare ancora due/tre giorni come minimo e non ne ho uno di riserva da usare o cose così. Infatti credo che, apparte mi miei amici di scuola, tutti gli altri siano sicuri che sono morta...

Vi prometto che appena finiranno le interrogazioi massacranti e avrò il nuovo cellulare, aggiornerò più spesso. Ho tante idee e spero di usarle tutte.

Passando al capitolo, volevo aggiungere alcune curiosità:

-Ho fatto che Gerard è un attore perché si riccollega in qualche modo al fatto che ha diverse indentità nel manga.

-Natsu è un fattorino perchè ho voluto usare la prima idee di Mashima, quella in cui lui era un semplice fattorino della gilda senza magia.

E poi... boh, dopo questo capitolo penso che qualcuno creda che shippo LucyxLoki, ma non è così, sono fedelissima alla AriesxLoki che amo alla follia. Per la Nalu... beh, è una ship carina per me, nulla di più.

 

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