The Spy Who Loved Me di Diana924 (/viewuser.php?uid=93724)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Chapter One ***
Capitolo 3: *** Chapter Two ***
Capitolo 4: *** Chapter Three ***
Capitolo 5: *** Chapter Four ***
Capitolo 6: *** Chapter Five ***
Capitolo 7: *** Chaper Six ***
Capitolo 8: *** Chapter Seven ***
Capitolo 9: *** Chapter Eight ***
Capitolo 10: *** Chapter Nine ***
Capitolo 11: *** Chapter Ten ***
Capitolo 12: *** Chapter Eleven ***
Capitolo 13: *** Chapter Twelve ***
Capitolo 14: *** Final Chapter ***
Capitolo 15: *** Epilogue ***
Capitolo 1 *** Prologue ***
Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a torvare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship
Note3: c'è una coppia che non ho segnalato, per ora,e che
segnalerò solo alla fine, al momento giusto saprete il
perchè
Note4: Sto cercando di essere più accurata che posso ma
ovviamente so poco di questo ambiente, avviserò sempre
quando sarò costretta a romanzare
Note5: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che ho un'idea a lunga conservazione.
Fino
a tre settimane prima la vita di Blaine
Devon Anderson era normale. Tranquillamente, orrendamente,
favolosamente
normale.
Era incredibile come tutto potesse cambiare
nel giro di così poco tempo si disse prima di guardare Kurt,
<< E ora?
Cosa facciamo? >> chiese mentre l’altro si
guardava intorno.
<< Dalla finestra >> fu la
semplice risposta del castano prima di tendere la mano nella sua
direzione.
<< Dalla finestra? >> chiese
sorpreso e anche un po’ spaventato stringendo la mano di Kurt
tra le sue
<< Dalla finestra, ora! >>
replicò Kurt prima di aprire la finestra e lanciarsi, gli
andò incontro
controvoglia, già si aspettava di sentire le sue ginocchia
impattare con il
marciapiede.
Rachel stava ascoltando la sua compilation di
canzoni di Funny Girl in versione casuale quando dopo aver controllato
l’orologio per la terza volta aprì il tettuccio
della macchina e attese, uno,
du, tre … e sentì due tonfi, in perfetto orario
si disse mentre Blaine appariva
disorientato e Kurt si guardava intorno. << Taxi signori?
>> chiese
con un sorriso prima di girare la chiave.
<< Sbrigati Rach, la copertura è
saltata, dobbiamo andare ad Orly il prima possibile >> le
rispose Kurt e
subito la mora premette sull’acceleratore.
Si, la sua vita era decisamente cambiata
pensò Blaine mentre Rachel premeva l’acceleratore
a tavoletta ed impostava il
navigatore su Orly, e forse rimpiangeva la sua vita di prima ma la
nuova era
troppo eccitante.
[-]
Ma
per tornare a quando tutto cominciò, ossia
un mese prima:
Blaine Anderson si definiva una persona
normale, aveva un lavoro ordinario, due migliori amici e
l’unica cosa
lontanamente avventurosa che si concedeva era prendere la metro quando
non
riusciva a trovare un taxi. Questo prima di ricevere quel colpo in
testa mentre
si stava recando da Starbuck dove aveva appuntamento con Sam.
<< Ti sei svegliato, non credevo di
averti colpito così forte >> sentì
dire quando aprì gli occhi, si trovava
in un ufficio, un ufficio anonimo con le pareti bianche e una scrivania
di
fronte, senza finestre. A parlare era stato il tipo alla sua sinistra,
più alto
di lui, capelli castani e un volto delicato, quasi da bambola
pensò Blaine per
un istante prima di rendersi conto che aveva le mani legate,
letteralmente.
<< Non so chi tu sia, ma sappi che non
appena mi sarò liberato il minimo che ti aspetta
è una denuncia >> lo
minacciò, lo
avevano persino legato alla
sedia come in un B movie degli anni’80.
<< Non sarebbe saggio signor Anderson,
si fidi di me, e quando avrò finito deciderà se
denunciarci o … essere dalla
nostra parte >> disse una seconda voce e vide un uomo con
un orrendo
gilet che però aveva l’aria di essere il boss.
<< Quante settimane sono
che non senti tuo fratello Cooper? >> aggiunse il tipo di
prima.
Cooper … l’ultima volta che aveva sentito
Cooper risaliva a tre settimane fa, suo fratello lo aveva chiamato per
avvisarlo che a differenza di quanto credeva non sarebbe riuscito a
tornare a
casa la prossima settimana e se poteva essere lui ad avvisare i loro
genitori
ma c’era questo provino importantissimo e … poi
lui aveva chiuso la
comunicazione e solo in serata aveva chiamato sua madre per avvisarla,
Pam
Anderson non l’aveva presa bene. << Tre
settimane, ma è normale, scompare
per qualche provino e poco prima che esca la pubblicità o
comincino le riprese
richiama >> rispose, Cooper era fatto così e
aveva imparato a non
preoccuparsi, solo irritarsi.
<< Questa volta … questa volta non
accadrà, vedi Cooper Anderson non era un attore, o per
meglio dire non era solo
un attore >> cercò di spiegargli il castano.
<< Kurt ha ragione,
abbiamo reclutato Cooper Anderson cinque anni fa e da allora ha sempre
lavorato
per noi usando la sua attività di attore come copertura
>> spiegò il leader,
quello era assurdo, completamente assurdo. Cooper, suo fratello Cooper
… un
agente segreto? Era assurdo e sicuramente falso si disse, Cooper non
poteva
essere un agente, aveva interpretato il ruolo di un agente segreto in
quella
pubblicità delle assicurazioni ma … no.
<< Vi rendete conto di quanto sia
assurdo, e per chi lavorava, e perché non ha detto nulla?
>> chiese
cercando di liberarsi.
<< Per il governo degli Stati Uniti, o
meglio per la Central Intelligence Agency, più nota come
CIA, ha firmato un
accordo di riservatezza a suo tempo ma viste le attuali circostanze
siamo stati
obbligati a
contattarti, Kurt fa partire
le diapositive >> gli spiegò il leader ancora
senza nome e Kurt andò a
spegnere la luce.
<<
Questo è Sebastian Smythe, ventinove
anni, padre inglese e madre francese. Il padre era a capo di un azienda
farmaceutica,
lui vive di rendita fin dall’adolescenza specialmente a
Parigi. Ha una laurea
alla Sorbona e due master, uno conseguito in Inghilterra e
l’altro ad Harvad
>> era … bello pensò Blaine, alto,
capelli castani impeccabili, occhi
verdi e un’espressione da seduttore che incantava,
probabilmente non aveva mai
lavorato seriamente in vita sua. << Da due mesi si fa
vedere spesso in
compagnia di questa donna – una donna dai tratti latini,
capelli neri lunghi e
vestita di rosso, sebbene le donne non fossero il suo tipo Blaine non
riuscì a
non pensare che fosse una bella donna – di nome Santana Lopez
>> disse
Kurt passando alla prossima diapositiva dei due insieme a quello che
doveva
essere un party esclusivo, lui in smoking e lei in abito lungo.
<< E a me cosa importa se si
frequentano? >> chiese, quando sarebbe uscito di
lì sarebbe andato alla
polizia a fare due denunce, una contro quei tizi e a denunciare la
sparizione
di Cooper.
<< Santana Lopez, più nota
nell’ambiente come Diabla anche se lei preferisce farsi
chiamare Snix,
conosciuta anche come la reina roja, signora della droga. Sospettata di
aver
ordinato almeno cinquanta omicidi e di dieci omicidi di cui si sarebbe
occupata
in prima persona … e lesbica dichiarata. Se
t’interessa anche Sebastian Smythe è
gay >> spiegò Kurt, in effetti era strano che
due individui così diversi
stessero insieme ma a lui non poteva importare di meno.
<< Va bene, è strano ma non vedo quale
sia il problema >> fece notare, stava diventando
stancante.
<< Un mese fa i due si sono recati ad
Orly e hanno atteso un aero, la sera è arrivato lui
– nuova diapositiva –
Hunter Clarington, ex colonello dell’esercito, congedato con
disonore, da
allora lavora come mercenario. Dopo averlo accompagnato a casa di
Smythe nei
pressi del Blois de Boulogne e aver atteso il mattino si sono recati
all’aeroporto Charles de Gaulle, alle ore 8 e 45 minuti hanno
accolto lei – una
biondina dagli occhi verdi, l’aria ingenua e un gatto nel
trasportino apparve –
Brittany S Pierce, espulsa da Yale per furto, nel tempo libero
ballerina, mr
Schue si è occupato di lei in alcune occasioni, è
… particolare, concedimi la
parola >> spiegò Kurt prima di riaccendere le
luci.
<< Un figlio di papà che non ha mai
alzato un dito in vita sua, una signora della droga, un mercenario e
una
possibile ladra, e io cosa c’entro? E soprattutto Cooper cosa
c’entra? >>
chiese Blaine, quello era troppo, veramente troppo.
<< Cooper stava indagando su di loro,
lui e il mio ragazzo Finn Hudson, sempre della CIA, stavano indagando
su di loro,
da un mese Santana Lopez gestisce i suoi affari da Parigi, Smythe sta
facendo
fruttare la sua laurea in chimica come non mai e Clarington e la Pierce
sono
loro gentili ospiti >> intervenne una voce femminile alle
loro spalle.
Una ragazza minuta, più bassa persino di lui,
entrò nella stanza, la prima cosa
che saltava all’occhio era un orrendo maglione con le renne.
<<
Blaine Anderson, Rachel Barry, è
un’analista ma occasionalmente è scesa sul campo,
molto capace, ha una piccola
ossessione per i musical >> li presentò Kurt
prima di aggiungere:
<< Cooper e Finn ci hanno comunicato le loro ultime
impressioni due
settimane fa, poco prima che venissimo a conoscenza del party esclusivo
organizzato da Sebastian, tra i nomi vi sono trafficanti
d’armi, signori della
guerra e politici non propriamente puliti, poi …
>> aggiunse Rachel prima
di inforcare due occhiali da sole, eppure lì non
c’era così tanta luce.
<< Hanno trovato il corpo di Finn due
giorni dopo, le cause della morte non ci sono ancora chiare, e Cooper
è
scomparso … abbiamo atteso quanto potevamo, sempre
continuando a tenerli
d’occhio ma non possiamo più aspettare e per
questo ci siamo rivolti a te:
Cooper aveva ricevuto un invito a nome John Hill ma siccome nessuno dei
quattro
lo ha mai visto abbiamo pensato che tu vada. È molto
semplice, devi solo
trovare le prove di cosa stiano combinando e comunicarcele, poi
entreremo noi
in azione >> gli spiegò mr Schue mentre gli
altri annuivano.
<< Un momento, se, e dico se, io
credessi alla vostra storia, spiegatemi perché dovrei
aiutarvi? Non … non sono
un atleta e non ho capacità particolari, perché
io? >> chiese Blaine, se
davvero qualcosa era accaduto a Cooper voleva saperlo ma non in quella
maniera,
avrebbe mandato tutto all’aria e sarebbe stato scoperto, ne
era sicuro.
<< Perché tu vuoi vendicare tuo
fratello come io voglio vendicare Finn, partiamo per Parigi tra quattro
giorni,
tu e Kurt partirete dal JFK per arrivare rispettivamente
all’Orly e al Charles
de Gaulle, io invece partirò dal La Guardia e
arriverò in serata, pensaci
Blaine perché noi due partiremo, con o senza di te
>> gli comunicò
Rachel.
E Blaine sapeva esattamente quale fosse la
cosa più giusta da fare
Lo so, l'inizio
può apparire bizzarro, e irrealistico, ma datemi tempo e
cercherò come sempre di rendere il tuo più
realistico che posso.
|
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Capitolo 2 *** Chapter One ***
Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a torvare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship
Note3: c'è una coppia che non ho segnalato, per ora,e che
segnalerò solo alla fine, al momento giusto saprete il
perchè
Note4: Sto cercando di essere più accurata che posso ma
ovviamente so poco di questo ambiente, avviserò sempre
quando sarò costretta a romanzare
Note5: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che ho un'idea a lunga conservazione.
Il
viaggio non era stato poi così male si disse Blaine una
volta sbarcato a
Parigi, prima di partire gli era stato inviato un podcast con le
istruzioni.
L’indirizzo
era palesemente fasullo e altrettanto palesemente se avesse cercato il
mittente
non lo avrebbe trovato, per fortuna il messaggio non si era
autodistrutto dopo
essere stato ascoltato ma al quarto ascolto era diventato confuso a
causa di
alcune interferenze.
Quello
gli sembrava una follia, e anche spiegare a Sam e a Tina che sarebbe
stato
assente per un po’ era stato difficile, aveva pensato ad
un’emergenza familiare
ma sapeva che Sam avrebbe potuto chiamare sua madre e
Pam Anderson avrebbe riferito a Sam che non
c’erano emergenze dunque aveva dovuto scartare
quell’ipotesi. Aveva invece
optato per una chiamata da Cooper, semplice, lineare e nemmeno
così lontana
dalla verità.
Si
era fatto trascinare dalla corrente e aveva osservato gli altri due, i
suoi
documenti come Blaine Devon Anderson li aveva presi Kurt e ne aveva
avuti di
nuovi a nome John Hill, rappresentante di prodotti farmaceutici.
<<
Non potevo avere un’altra identità? Che so
… qualcosa di più fico? >>
aveva chiesto osservando il documento, non chiedeva chissà
cosa, solo …
qualcosa di meglio.
<<
Negativo, ufficialmente si tratta di una campagna di fondi a favore di
una
clinica privata, poco importa che nei tre anni in cui ha
dichiarato di essere
stata attiva la clinica in questione non abbia avuto nessun paziente,
nessuna
uscita ma diverse entrate. È
un’identità che non farà sospettare
nessuno,
inoltre John Hill si sarebbe presentato come rappresentante
farmaceutico per nascondere
la sua identità >> gli aveva spiegato Kurt
prima di sistemargli un
piccolissimo microfono sul papillon. << Ci perquisiranno
all’entrata, io
sono ufficialmente come tuo collega ma sarai solamente tu ad entrare e
fai in
modo che nessuno si sieda troppo vicino a te >> aveva
aggiunto il castano
e Blaine si era sentito arrossire a quelle parole.
E
fino a quel momento era andato tutto bene, si era fatto identificare,
il tipo
all’ingresso lo aveva fatto entrare e ora si guardava
spaesato perché per
quanto fingesse non era tipo da simili feste. Partecipava regolarmente
alle
feste dell’ufficio e assieme ai suoi amici usciva spesso la
sera, New York
aveva sempre qualcosa per divertire i suoi cittadini e lui sapeva
divertirsi ma
quello … quello era un altro livello. La sala era lussuosa,
semplice ma
rivelava sicuramente un ottimo buon gusto si disse osservando i dipinti
alle
pareti, purtroppo non riusciva a capire se fossero originali o delle
copie, il
rinfresco appariva opulento e la musica era perfetta, non troppo alta
da
coprire le voci ma anche abbastanza bassa da far nascere
l’illusione che la
persona accanto a te badasse di più a quella ché
ad origliare, musica da sala
si alternava a musica dance e gli parve di udire una versione remix di
un pezzo
classico.
<<
Sono imitazioni, gli originali sono nel caveau di una banca svizzera
>>
disse una voce alla sua destra e vide uno dei camerieri che lo stava
tenendo
d’occhio, Kurt era al buffet mente Rachel era appena
arrivata. I due avevano
accennato ad un contatto che avevano dunque doveva essere quel tipo.
<<
Utile a sapersi, il tempo ultimamente non è stato bello
>> rispose, la
frase gliel’aveva suggerita Rachel quando la sera prima erano
andati tutti e
tre a cena fuori per organizzare il piano nei dettagli.
<< Devo
concordare, Thad Harwood, Interpol, degli altri fatene quello che
volete ma
Santana Lopez è mia >> replicò
l’altro mettendo subito in chiaro cosa
pensava di tutto quello.
<<
Non ho l’autorità per garantirvelo, Harwood
>> rispose pacatamente prima
che l’altro gli mettesse in mano un bicchiere di champagne.
<<
Lo so, e so che non siete John Hill, non il primo almeno, portate la
mia
richiesta ad Hummel e poi aspetto sue notizie, fate pure scacco al re,
yo
quiero la reina roja, gringo >> fu la semplice risposta
di Thad Harwood
prima di allontanarsi.
<<
Thad ti ha già detto che vuole Santana, sono tre anni che
è sulle sue tracce
>> disse una voce alla sua destra e voltandosi Blaine per
poco non si
scontrò con Kurt, per qualche strano motivo si
sentì non solamente in imbarazzo
ma anche accaldato, Kurt era bellissimo, ogni suo movimento trasudava
eleganza
e il suo volto … alla luce del lampadario appariva
insolitamente delicato,
quasi di porcellana si ritrovò a pensare il moro.
<<
Esattamente, e … chi sono tutti? >> chiese
indicando con il braccio la
folla degli invitati, poteva anche essere un novellino ma si capiva che
alcuni
degli invitati di farmaci o di medicina non capivano nulla, dovevano
essere
quelli che come John Hill avevano ricevuto un invito speciale.
<<
Allora, vediamo … David Thompson, signore della guerra di
qualche Paese
africano, offre i suoi servigi al migliore offerente. Accanto a lui
c’è uno dei
suoi migliori soci nonché suo grande amico: Wes Montgmory
>> e con un
cenno della testa Kurt gli indicò un cinese in completo nero
che era impegnato
a chiacchierare con un tipo dall’aria pacata, almeno
all’apparenza. <<
Wes Montgomery è ricercato dalle polizie di almeno dieci
Paesi per omicidio,
associazione a delinquere e altri reati, le sue vittime sono state
ritrovate
con segni di legno nella testa: madre di Hong Kong e padre inglese,
cacciato
dalla facoltà di legge poco prima della laurea. Quello
accanto, che finge di
giocare con il cellulare è la sua guardia del corpo: Mike
Chang, anche lui di
Hong Kong, un tempo ballerino, si dice che abbia ucciso almeno venti
persone a
mani nude >> lo informò Kurt indicandogli Mike
Chang, questi indossava un
completo bianco con cravatta viola ed era evidente che la sua
attenzione non
fosse focalizzata sul cellulare che aveva in mano.
<<
C’è qualcun altro che devo ricordare?
>> chiese, avrebbe voluto correre
va ma era come se Kurt lo attraesse come una calamita.
<<
Il senatore Nick Duval della Louisiana, si dice che non si muova foglia
senza
che lui lo sappia, e le foglie ovviamente devono pagare per muoversi,
controlla
il traffico di stupefacenti dal Messico,
un’eredità paterna questa, fa
frequenti viaggi ad Haiti e sembra che si interessi di voodoo, o
è solo una
scusa per riciclare denaro sporco. Accanto a lui il suo segretario, e
partner,
Jeff Sterling, se Nick Duval ha un segreto Sterling lo sa, sono a dir
poco
inseparabili >> gli spiegò Kurt, almeno cinque
persone avevano degli
omicidi sulla coscienza pensò Blaine, e lui non era nessuno
e soprattutto non
sapeva fare niente perché saper lavorare a maglia non poteva
essere utile.
Poi
le luci si spensero all’improvviso mentre una canzone che non
conosceva
partiva, Blaine si stava chiedendo cosa stesse succedendo quando le
luci si
riaccesero: in piena vista, all’inizio delle scale
c’erano due figure che prima
sicuramente non c’erano. Non ebbe bisogno di chiedere a Kurt
questa volta,
sapeva esattamente chi fossero.
L’abito
di Sebastian Smythe era uno smoking nero che lo rendeva simile a 007 e
aveva al
braccio Santana Lopez completamente vestita di rosso, persino la
coroncina che
aveva in testa aveva un rubino incastonato, ora era chiaro
perché la
chiamassero la reina roja. Erano belli si ritrovò a pensare,
belli come due
modelli usciti da un servizio fotografico, la coppia ideale avrebbe
pensato se
non avesse saputo che entrambi preferivano individui del loro stesso
sesso.
I
due si muovevano come se fossero i padroni del mondo, elargendo sorrisi
e
stringendo mani, non avevano tralasciato nessuno ma si erano trattenuti
presso
quelli che Kurt aveva indicato, alle loro spalle c’era una
bionda in abito
celeste che non li perdeva un attimo e poco dietro di lei
c’era Hunter
Clarington. Stava per indicarli a Kurt quando vide che i due lo avevano
notato,
ed era il momento di ricordarsi quello che aveva appreso ai corsi di
teatro e
soprattutto apparire naturale.
<< John Hill? Monsieur John Hill? >>
gli domandò
Sebastian in francese, aveva degli occhi che a Blaine parvero
magnetici, tutto
in quell’uomo davanti a lui significava potere e agiatezza.
<<
Mi chiami John >> rispose nella stessa lingua prima di
stringere la mano
a lui e fare il baciamano a Santana che sorrise deliziata.
<<
Tra mezz’ora lasci discretamente la stanza mister Hill, poi
salga le scale e
prenda la terza porta a destra, il suo socio aspetterà
fuori, ci sarà … una
piccola festicciola privata con pochi fortunati, non tardi, ci tengo,
nel
frattempo divertitevi pure >> gli comunicò
Sebastian passando
all’inglese, aveva una pronuncia a dir poco perfetta
pensò Blaine, probabilmente
aveva avuto insegnanti privati e doveva aver lavorato
sull’accento.
<<
Cosa volete che faccia? >> chiese a Kurt quando Sebastian
e Santana si
erano allontanati e sperando che nessuno badasse a lui, la musica era
sufficientemente alta e le luci soffuse.
<<
Fai quello che ti hanno chiesto, per loro John Hill è lo
stesso che ha fissato
un appuntamento settimane fa, non lo hanno mai visto in faccia e questo
può
esserci utile. Io sarò dietro la porta, Rachel
all’uscita sul retro e in caso
di necessità, vera necessità, Harwood
è qui e ci darà sicuramente una mano
>> lo rassicurò Kurt prima di sfiorargli
delicatamente il volto con la
mano.
Poteva
farcela si disse Blaine, poteva e doveva farcela anche se non sapeva
esattamente cosa dire, per fortuna il cameriere che gli aveva
comunicato che
era atteso si era accontentato di vederlo annuire per poi dileguarsi
discretamente.
Giunto
di fronte a quella che sapeva essere la porta giusta e con Kurt che lo
seguiva
fece un respiro profondo e mise le mani sulla maniglia, gli parve di
sentire
Kurt mormorargli buona fortuna ma non poteva esserne sicuro al cento
per cento.
***
La
stanza era illuminata da un lampadario moderno che stonava con
l’arredamento
impero fu il primo pensiero di Blaine. La scrivania era un capolavoro
del
medesimo stile e tutto in quella stanza sembrava preso
dall’Ottocento, se solo
non fosse stato per il lampadario e il computer sulla scrivania stessa.
<<
Mr Hill, ben arrivato, si sieda pure >> lo
invitò Santana indicandogli la
poltrona tra David Thompson e Wes Montgomery, erano tutti seduti con
l’eccezione di Mike Chang che era appoggiato alla libreria,
abbastanza vicino
da impedire a chiunque da avvicinarsi troppo al suo capo ma anche
abbastanza
lontano da mostrare che si fidava del padrone di casa. La poltrona era
scomoda
ma Blaine non se ne lamentò, si sentiva stranamente euforico
in quel momento,
quella era una vita che aveva visto solo nei film e lui ora la stava
vivendo in
prima persona, quel pensiero gli faceva perdere la testa.
<<
Scusate il ritardo ma l’ora era questa >> disse
una voce e tutti si
voltarono nel vedere Nick Duval entrare per poi sedersi accanto alla
libreria.
<<
Nessun ritardo senatore Duval, si figuri, ora direi di cominciare. Come
saprete
nel mio settore talvolta si scoprono cose interessanti e quasi sempre
per caso.
Ora sei mesi fa il laboratorio di Parigi ho ricevuto una chiamata e
sembra che
ci sia stata una scoperta interessante >>
cominciò Sebastian Smythe
mentre Santana faceva partire un proiettore.
<<
Il composto doppio S, perdonate la mia modestia, ha ben due
caratteristiche
interessanti: la prima come potete sospettare è la creazione
di una forte
dipendenza, la seconda … afrodisiaca, ebbene si, questa
piccolina è capace di
rendere anche l’uomo più impotente del mondo un
sosia del grande John Holmes,
riposi in pace >> annunciò Sebastian e Blaine
cercò di mascherare la
delusione, si era aspettato qualcosa di più, come nei film
di James Bond e
simili dove venivano inventati virus capaci di sterminare il mondo non
simili
cose.
<<
Ha delle controindicazioni, sospetto >> intervenne
Wes Montgomery prima di sistemarsi
meglio sulla poltrona.
<<
Perdita di appetito, insonnia e richiede un dosaggio sempre maggiore,
ma
graduale, oltrepassata una certa soglia subentrano allucinazioni visive
e
uditive. Se si interrompe il dosaggio …vi dico solo che non
è una cosa carina
per chi poi dovrà portare via il vostro cadavere
>> dichiarò Sebastian
con un ghigno subito imitato dagli altri.
Ecco,
ora era evidente il potenziale di quella sostanza pensò
Blaine, persino lui che
di farmaci non capiva niente aveva compreso: quella sostanza se messa
sul
mercato sarebbe stata un affare d’oro ma con delle
conseguenze imprevedibili.
<<
E suppongo che un farmaco del genere non abbia superato i controlli,
per questo
noi siamo qui: non perché voi volete un aiuto legale per
venderlo ma perché noi
lo vendiamo per voi >> affermò Nick Duval, un
signore della guerra
africano, un misterioso asiatico e un senatore corrotto, tutti
potenziali
acquirenti per non parlare di Santana, tutti loro avevano subito
individuato
quanto potevano guadagnarci pensò Blaine prima di sporgersi
sul bracciolo
fingendo interesse. << E chi vi assicura che una volta
nelle nostre mani
non tenteremo di riprodurla e venderla senza informarvi? Sarebbe
così facile
per noi farlo >> intervenne David Thompson, quello era un
rischio
calcolato pensò Blaine, forse tutto sarebbe finito in una
bolla di sapone.
<<
Non pensato che mi sia dimenticato questa ipotesi, Brittany tesoro, la
prossima
diapositiva – e nel vederla Blaine si sentì
raggelare – questo simpatico
signore si chiamava Finn Hudson, della CIA. Lui ha tentato di fregarci,
e noi
abbiamo fregato lui: la dose di doppio S che ha ricevuto è
stata sufficiente
per dargli una morte veloce ma dolorosa, almeno così
è sembrato a noi. Quindi,
voi potete tentare di fregarci ma poi io frego voi, siamo tra
gentiluomini
d’altronde >> spiegò Sebastian con
un sorrisino soddisfatto. Ecco
cos’aveva ucciso Finn si disse Blaine, ed ecco
perché le circostanze delle sua
morte erano misteriose, perché si trattava di una sostanza
ancora non in
commercio e soprattutto appena scoperta, ora gli era chiaro la
collaborazione
con Santana, evidentemente il doppio S era stato creato
artificialmente, una
signora della droga e un rampollo annoiato della buona borghesia con
una laurea
in chimica ed ecco il risultato: il doppio S.
<<
Signor Smythe, sono venuto solo perché la conosco di fama ma
non intendo
partecipare a tutto questo. La mia compagnia avrà fatto
degli errori in passato
ma non siamo dei criminali nonostante quello che dicono i giornali e
pertanto
mi tiro fuori da tutto questo. Non denuncerò tutto questo
alle autorità ma io
sono fuori >> disse uno dei convenuti e Blaine si
ritrovò segretamente ad
ammirarlo.
<<
Ne è veramente sicuro monsieur Nixon? Fossi in lei non lo
farei e questo è
l’ultimo avviso, Trent >> replicò
Sebastian pacato mentre l’altro si
alzava e si avviava verso la porta con passo deciso.
<<
Sicurissimo, non denuncerò tutti ma non potete impedirmi di
andarmene, come
avete detto siamo tra gentiluomini >> rispose prontamente
l’altro.
Sebastian
non rispose, si limitò a schioccare le dita e un secondo
dopo Trent Nixon
giaceva morto a terra, la mano che era scivolata dalla maniglia e con
Mike
Chang improvvisamente pronto a scattare per difendere il suo capo e
tutti gli
altri che avevano messo mano alla pistola.
<<
Il signor Nixon ci ha appena lasciati, io rispetto la sua decisione ma
… i
morti non parlano. Se posso permettermi il qui presente Hunter
è il migliore
sul mercato quindi vi pregherei di ripensarci, tra una settimana vi
offrirò una
dimostrazione del doppio S, per ora … godetevi la serata.
Colonello, miss
Pierce, sbarazzatevi del corpo, se evitate i gigli è meglio
>> dichiarò
Sebastian serafico prima che tutti gli altri lasciassero la stanza il
più
velocemente compreso, Blaine compreso, tutto quello si stava
incredibilmente
complicando.
Ed ecco il primo vero
capitolo, ora ... io studio storia e non farmacia dunque avviso subito
che non ho idea di cosa potrebbe contenere il doppio S, prendetela come
una licenza poetica, mi sono ispirata a quei film di spionaggio dove il
big bad inventa virus o droghe. Per il resto ...
dark!Warbles, molto dark + dark!Mike, non ho saputo resistere, o meglio
uno non dark c'era ma ... adios. In quanto alla Klaine, con calma e
pazienza la vedremo sbocciare, idem per tutte le altre coppie.
Dimenticavo, John Hill non è un nome scelto a caso: John
come il personaggio di Matt Boomer in The Nice Guys, e Hill come il suo
personaggio in Non Aprite quella Porta
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Capitolo 3 *** Chapter Two ***
Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a torvare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship
Note3: c'è una coppia che non ho segnalato, per ora,e che
segnalerò solo alla fine, al momento giusto saprete il
perchè
Note4: Sto cercando di essere più accurata che posso ma
ovviamente so poco di questo ambiente, avviserò sempre
quando sarò costretta a romanzare
Note5: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che ho un'idea a lunga conservazione.
Dopo
l’incontro nella biblioteca Blaine aveva lasciato quella
villa il più
velocemente possibile, seguito da Kurt e Rachel.
Aveva
atteso che fossero in albergo prima di rilassarsi, quella non era la
sua vita,
lui non era 007 e tutto quello era un immenso sbaglio, lui doveva
trovarsi a
New York con i suoi amici e non lì a Parigi a giocare
all’agente segreto.
<<
E … mi dispiace ma dovete trovare qualcun altro. Questo
è troppo per me e …
odiatemi pure ma non me la sento di continuare >> aveva
ammesso, non era
tipo da quelle cose, gli dispiaceva deludere gli altri ma non voleva
che si
facessero male a causa sua, specialmente Kurt pensò per un
istante. Non sapeva
da dove gli venisse quel pensiero, il castano nonostante la sua
apparentemente
fragile costituzione era sicuramente più forte di lui, e
molto più letale,
eppure avvertiva il desiderio di volerlo proteggere ad ogni costo,
probabilmente Kurt si sarebbe infuriato ma era più forte di
lui, non riusciva
ad accantonare quel pensiero.
<< Non
ora, e se anche volessimo non
possiamo farlo. Sebastian ti ha visto, ti ha salutato come John Hill e
non
possiamo presentargli un altro John Hill, mi dispiace tanto Blaine ma
ti
ricordo che hai accettato, ammetto che non ti abbiamo lasciato molta
alternativa ma potevi rifiutarti >> replicò
Kurt. Blaine sapeva che
l’altro aveva ragione, era stato lui ad accettare, gli altri
si erano limitati
ad informarlo di cosa potesse accaduto a Cooper senza aggiungere altro
e ora
lui si stava comportando da codardo e da ingrato scaricandoli in quella
maniera.
<<
Capisco e … so che me ne pentirò ma lo
farò >> rispose e vide Rachel
scuotere la testa.
<<
Non possiamo permetterci disfattismi, non con questo caso. E
… cosa hanno detto
di Finn? >> gli chiese la mora e lui si portò
la mano alla bocca per
soffocare i conati, quella foto era tremenda ed era stata la prova
definitiva
per convincere tutti che con Sebastian Smythe e Santana Lopez non si
scherzava.
<<
Hanno … hanno usato il doppio S, una dose letale. Non ha
sofferto >>
rispose e vide Rachel alzarsi e correre in bagno, non appena la porta
si chiuse
incrociò lo sguardo di Kurt, lui aveva avuto la
ricetrasmittente, lui era a
conoscenza della conversazione e sapeva che non era così,
che Finn aveva
sofferto ma allo stesso tempo che non potevano rivelarlo a Rachel, non
adesso,
sarebbe stato tremendo per lei. Anche se la conosceva da poco la
moretta gli
stava simpatica pensò Blaine, era strana ma simpatica.
Kurt
annuì con la testa, sorprendendolo, si era aspettato che in
un ambiente come
quello la sincerità contasse più di ogni altra
cosa. << È la mia più cara
amica, conoscevo Finn da una vita e non merita di sapere cosa
è realmente
accaduto. Non hanno parlato di Cooper? >> rispose Kurt al
suo sguardo,
era come se si capissero al volo e Blaine non sapeva se la sensazione
gli
piacesse o meno.
<> rispose
d’istinto, era stupido
pensarlo ma voleva crederlo con tutte le sue forze.
<<
Si … dobbiamo sperare, credere, che sia ancora vivo
>> replicò Kurt, lui
aveva già rinunciato pensò Blaine prima di
annunciare che aveva bisogno di una
dormita, voleva dimenticare tutto e dormire per un mese.
Purtroppo
era stato svegliato alle sei del mattino da una sveglia particolarmente
fastidiosa e non appena aveva aperto gli occhi aveva notato Kurt e
Rachel che
lo fissavano, per fortuna non dormiva nudo come faceva Sam si era detto.
<<
Hai ricevuto un invito, sai giocare a golf? >> gli chiese
Kurt mentre
Rachel gli passava di malagrazia quella che doveva essere la sua tenuta
da
golf.
<<
Solo a minigolf ma è dal liceo che non ci gioco
>> aveva ammesso, quei
due volevano che fosse sincero e lo sarebbe stato, non gli costava
niente
esserlo soprattutto perché la sua vita era sempre stata
piatta e noiosa,
ordinaria.
<<
Allora devi ricordare tutto quello che sai, ieri sera sei stato
invitato ad una
partita di golf da Sebastian Smythe, a quanto pare il campo si trova
alla
reggia di Versailles e lui e Hunter Clarington saranno lì
nel pomeriggio, ha
chiesto specificatamente di John Hill >> gli
spiegò Kurt, l’ultima volta
che aveva giocato a minigolf era stato per il compleanno di Tina
l’ultimo anno
di liceo e non era andata bene, affatto, Sam era molto più
bravo di lui.
<<
Sicuro che non mi farà troppe domande? >>
aveva chiesto ancora a letto,
si sentiva tremendamente in imbarazzo e vulnerabile.
<<
Tu fa parlare lui e rispondi il meno possibile, sicuramente
vorrà parlare
solamente lui, almeno spero >> aveva consigliato Rachel
prima di lasciare
la stanza, poteva farcela si era detto Blaine prima di chiedere a Kurt
se
poteva raggiungerli per la colazione. Aveva avuto pochissime relazioni
nella
sua vita e credeva di saper riconoscere i segni di una cotta eppure con
Kurt
era diverso, come se lui non fosse una semplice cotta ma qualcosa di
più. Non
sapeva se fosse vero o meno perché non si era mai
innamorato, realmente
innamorato sebbene di cotte ne avesse avute tante.
E
per questo ora si trovava su quel campo di golf, osservato da turisti
che
occasionalmente scattavano foto, a pensarci bene tutto quello era
strano.
Non
appena era arrivato era stato intercettato da Hunter Clarington che gli
aveva
stretto la mano prima di fargli strada. << Non pensavo
che si potesse non
pagare >> aveva detto, fare il turista sarebbe potuta
essere una
copertura perfetta si era detto ma a quanto sembrava gli altri la
pensavano
diversamente. Sebastian lo stava aspettando, seduta sulla gol cart,
vestita di
rosso e piacevolmente distratta c’era Santana. Sembrava la
copia perfetta di
una moglie trofeo pensò Blaine prima di ricordarsi quello
che aveva letto su di
lei: era Sebastian il trofeo, non Santana.
<<
Monsieur Hill! Ben arrivato, da quant’è che non
giocate a golf? >> lo
salutò Sebastian prima di stringergli la mano, non gli
piaceva come lo guardava
realizzò Blaine, quello sguardo predatore non gli piaceva
affatto.
<<
Troppo tempo monsieur, se solo voleste ricordarmi esattamente come si
fa
>> propose e si accorse che Hunter Clarington lo stava
guardando con
aperta derisione, lo sentì parlottare con Sebastian in
francese e vide l’altro
ridere, si stavano prendendo gioco di lui, ne era sicuro.
<<
Ne siete sicuro monsieur coline? Quando mi avete contattato avete
affermato di
essere piuttosto bravo in questo sport ma avete anche detto che era da
molto
che non vi esibivate su un green europeo, e sia … il
colonello ha accettato di
farci da caddy per questo pomeriggio, lo conosce per caso?
>> gli domandò
Sebastian, Cooper doveva essersi inventato quella balla per poter
essere notato
e forse era anche bravo, peccato che lui di queste cose non ne capisse
niente
pensò Blaine.
<<
Ci siamo incontrati ieri sera, allora … le lascio
l’onore >> rispose
Blaine prima che Hunter passasse una mazza da golf a Sebastian, per lui
erano
tutte uguali. << Il ferro nove colonello? Ottima scelta.
Sa monsieur
Hill, eravamo indecisi se convocarla o meno ieri ma la sua offerta
… sono
felice che i suoi superiori abbiano accettato di divenire nostri soci,
e ora
che ha visto i suoi futuri colleghi …
i
suoi capi dovrebbero farmi avere una risposta tramite lei il prima
possibile
>> dichiarò Sebastian, chissà cosa
si era inventato Cooper pensò Blaine
osservando la pallina volare verso la metà, lui non ci
sarebbe mai riuscito.
***
Dopo
due ore di quella che ai suoi occhi era una tortura a tutti gli effetti
Blaine
aveva raccolto solo pochissimi indizi.
Cooper
aveva raccontato una sfilza di balle e quella di giocare a golf era
stata la
minore, secondo quello che aveva scoperto quella di rappresentante era
solo una
copertura che nascondeva qualcos’altro. << Non
ero a conoscenza del suo
gruppo ma simili organizzazioni nascono molto in fretta, e altrettanto
in
fretta muoiono, le consiglio di affiliarsi a qualcosa di più
serio per il
momento. La Fratellanza per esempio, è ottima per far
perdere le tracce e qui
in Europa … a lei la scelta >> lo aveva
consigliato Hunter Clarington,
tra lui e Sebastian c’era un’intesa che a suo
parere andava oltre quella tra
due alleati ma non poteva esserne sicuro.
<<
Come vi siete conosciuti? >> aveva chiesto riferendosi a
Santana che li
aveva tenuti d’occhio tutto il tempo mentre sembrava
impegnata a prendere il
sole e rilassarsi. << Ho
un ranch
in Messico dove allevo cavalli da corsa, ci siamo conosciuti ad una
competizione >> rispose Santana, che allevasse cavalli
poteva anche
essere probabile ma che lei e Sebastian si fossero conosciuti per caso
a Blaine
sembrava impossibile.
Tutti
gli altri avevano offerto qualcosa aveva scoperto, David Thompson aveva
offerto
armi e la metà dei suoi profitti, Wes Montgomery un conto
off shore ad Hong
Kong e la protezione dei suoi uomini, Nick Duval
l’impunità nel suo stato, ora
toccava a lui trovare qualcosa che allettasse i quattro, come aveva
spiegato
Sebastian a lui piacevano molto le aste e Blaine aveva intuito che
l’altro
pianificava di vendere il doppio S al miglior offerente.
<<
Cosa aveva proposto Cooper a Sebastian? E la sua copertura o meglio
quella che
ha rivelato a Sebastian e Santana? >> aveva chiesto a
Kurt la sera quando
Kurt e Rachel lo avevano raggiunto nella sua stanza d’albergo.
<<
Gli avevo trovato una copertura da terrorista, il classico studente
idealista e
ricco di soldi che all’università crede alla
persona sbagliata e mette il suo
denaro al servizio della causa >> aveva spiegato Rachel.
<<
Potrebbe funzionare, sono stato invitato ad un tour
dell’azienda e … hanno
chiesto di te >> aveva aggiunto Blaine prima di voltarsi
verso Kurt,
quella era senza dubbio una pessima idea.
<<
Credono che lavoriamo insieme, probabilmente vorranno parlare solo con
te.
Abbiamo una possibilità >> aveva concluso il
castano e Blaine sapeva che
aveva ragione.
Si
avvicinò alla finestra sperando che Hunter non si svegliasse. Era stato divertente
sedurlo, etero …
scempiaggini si era detto quando si erano conosciuti e ora ne aveva la
prova
pensò, durante il giorno potevano anche ignorarsi ma non
appena terminavano la cena
Hunter lo spingeva verso il primo muro disponibile e poi lo trascinava
a letto.
Era
un alleato perfetto, un buon amante e una persona ottima con cui
conversare,
tuttavia c’era quel cameriere … aveva ragione
Santana a sostenere che fosse
troppo incostante ma quel tipo era una sfida e gli era piaciuto come lo
avesse
guardato, aveva subito distolto lo sguardo ma dettagli: sarebbe stato
suo, ne
era sicuro.
Vide
il cellulare vibrare e sorrise: lui. Un semplice sms “
chiamami “, non aveva
bisogno d’altro.
Veloce
compose il numero e attese. << Amore mio? Abbiamo un
problema. No, posso
occuparmene da solo, dobbiamo attenerci al piano. Credo che qualcuno
stia
tentando di fregarci. Come lo so? John Hill è qui. Hai
sentito bene, John Hill
è venuto alla festa e abbiamo giocato a golf anche se
è negato. Molto bene,
vedrò cosa fare. Avevamo deciso di si, non ti è
mai importato >>
Hunter,
Santana e la piccola Brittany erano la facciata, dietro di loro
c’era il piano,
il vero piano.
Allora,
capitolo bello pieno questo, dove veramente l'azione comincia, e Blaine
comincia a ... avere un'inclinazione per Kurt ma continua ad agire
sotto copertura. Credeteci o meno ma nel parco di Versailles
c'è davvero un campo da golf, per arrivarci c'è
un ingresso laterale che ti permette di non pagare il biglietto per
l'ingresso e quello dei giardini, esperienze di real life ( io facevo
la turista storica gossippare ma dettagli ). Le info sul golf sono
prese da wikipedia perchè non ho mai capito come le varie
mazze siano diverse tra loro, e l'ultima parte ... mistero misterioso..
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Capitolo 4 *** Chapter Three ***
Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a torvare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship
Note3: c'è una coppia che non ho segnalato, per ora,e che
segnalerò solo alla fine, al momento giusto saprete il
perchè
Note4: Sto cercando di essere più accurata che posso ma
ovviamente so poco di questo ambiente, avviserò sempre
quando sarò costretta a romanzare, come qui
perchè di queste cose poco capisco
Note5: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che ho un'idea a lunga conservazione.
Quando
scesero dalla macchina Blaine sentì l’adrenalina
scorrere impetuosa nel suo
corpo, ora si che sembrava un vero agente segreto, uno 007.
Era
combattuto tra il buttarsi in quell’impresa e il fuggire a
gambe levate a New
York e fare tutto il possibile per dimenticare, la sua vita era
diversa, più
noiosa ma anche più semplice e ne sentiva la mancanza eppure
stava vivendo
un’avventura degna di un film e di un romanzo e avrebbe
dovuto essere grato a
Kurt e a Rachel. E poi c’era Cooper, non poteva mollare
perché lo stava facendo
per Cooper, per avere delle risposte su suo fratello, per sapere se era
ancora
in vita o fosse già morto, lo doveva a sé stesso,
a Cooper e ai suoi genitori.
E
per ultimo c’era Kurt, in quei giorni si era molto legato al
castano e l’altro
talvolta lo gratificava con uno dei suoi rari sorrisi, era come
… come se fosse
la sua bond girl. O forse era lui la bond girl pensò Blaine,
infondo lui non
sapeva nulla di quel mondo a differenza di Kurt, in un eventuale film
lui
sarebbe stato la bond girl di turno, preferibilmente non quella che
moriva a
metà del film.
Le
industrie Smythe si trovavano alla periferia di Parigi, aveva indicato
a
Sebastian come luogo per la macchina aziendale il Crillon e aveva visto
gli
occhi dell’altro brillare, era stato sufficiente che lui e
Kurt si
presentassero al bar dell’albergo e ordinassero qualcosa da
bere, i drink meno
cari, e poi all’ora convenuta, secondo il castano erano stati
visti dal barman,
dai camerieri e da almeno venti persone tra frequentatori del bar e
clienti
dell’hotel, più che sufficienti per avvalorare
quella bugia ma soprattutto
dalle telecamere, il colpo da maestro era stato Kurt che si era diretto
alla
reception e aveva tirato fuori dalla tasche un passe-partout e aveva
finto di
appoggiarlo sul bancone: per il nastro lui aveva consegnato la chiave
della
loro stanze.
<<
Era necessario un gesto del genere? >> aveva chiesto non
appena erano
stati all’interno della macchina.
<<
Meglio essere eccessivi nei dettagli ché dimenticare
qualcosa, tuo fratello ha
raccontato un sacco di bugie ma sono tutte abbastanza credibili
>> era
stata la risposta dell’altro prima di stendere le gambe e
Blaine per un istante
lo aveva osservato con attenzione, Kurt era davvero bello e sensuale,
non la
sensualità sfacciata di Sebastian Smythe ma qualcosa di
più sottile e delicato,
quasi fragile aveva pensato in quell’istante.
<<
Monsieur Hill, è sempre bello vederla, un secondo e sono da
lei >> lo
salutò Sebastian quando entrarono, cercò di non
rimanere sorpreso quando vide Wes
Montgmoery stringere la mano a Sebastian e poi allontanarsi seguito da
Mike
Chang, muto e silenzioso come e meglio di un’ombra, il primo
con un completo
blu scuro e l’altro vestito di nero, il fodero della katana
legato alla
cintura, sembrava un cosplay di Kill Bill pensò Blaine per
un istante, forse Tina
aveva ragione a definire lui e Sam dei grandissimi nerd.
<<
Mister Smythe, cosa ci faceva qui il signor Montgomery assieme al
signor Chang?
Credevo di essere il suo preferito >> si
lamentò sperando che l’altro gli
desse qualche risposta punto nell’orgoglio, gli altri avevano
qualcosa di
sensato da offrire mentre lui sapeva di non avere nulla.
<<
Lo siete monsieur Hill, ma non siete l’unico; il signor
Montgmomery mi ha
chiesto se poteva cortesemente fare un giro. Lui e il suo socio, il
signor
Chang, stavano pensando di cominciare ad investire anche in Europa, e
lei
invece … lei e il suo … socio pensate di
investire da noi? >> rispose
Sebastian prima di stringergli la mano con un sorriso, quel giorno era
da solo
pensò Blaine, niente Santana Lopez e niente Hunter
Clarington.
<<
Io e i miei soci lo stiamo pensando, sapete … è
difficile avere libertà di
movimento in un Paese come gli Stati Uniti di questi tempi
>> rispose con
una frase che poteva avere mille significati, Kurt era rimasto dietro
di lui in
silenzio ma era evidente che li stesse tenendo d’occhio e gli
fu grato per
quello. Aveva avuto gli appunti di Cooper sulla sua identità
fittizia ma Cooper
adorava improvvisare e dunque poteva aver raccontato qualcosa che non
era sul
pdf di Rachel.
<<
Lo comprendo molto bene monsieur Hill, mi creda. Ho passato alcuni mesi
nel suo
Paese e capisco cosa voglia dire, se lei e il suo …
segretario voleste seguirmi
>> propose Sebastian e lui annuì con la testa,
quel tono insinuante e
sornione non gli era piaciuto per niente, non gli sarebbe dispiaciuto
avere
qualcosa con Kurt ma quelle parole lo rendevano sporco e strisciante.
Si
voltò e lanciò uno sguardo d’intesa
prima di fare come l’altro gli chiedeva,
quello sembrava un ufficio ordinario, niente covo in mezzo alle
montagne e
niente trabocchetti fantasiosi, più che un film di James
Bond sembrava un
leggero mix tra una commedia e un film d’azione.
Era
tutto tranquillo, quasi troppo pensò prima che si fermassero
davanti ad una
porta bianca, finalmente qualcosa da film pensò Blaine prima
di incontrare lo
sguardo di Kurt, sembrava quasi che il castano gli avesse letto nella
mente. E
di Santana e Hunter non c’era traccia, Brittany nemmeno
l’aveva contata ma
aveva come l’impressione che del quartetto la bionda fosse la
più intelligente.
<<
Riconoscimento digitale, bisogna essere sempre prudenti quando si
maneggiano
dei farmaci in via di sperimentazione, inoltre vi è una
piccola password, la
cambiamo ogni giorno e viene scelta in maniera causale dal computer, se
vuole
dire al suo … segretario di aspettare qui dieci minuti
>> dichiarò
Sebastian e prima ancora che Kurt avesse qualcosa da ridire velocemente
lo fece
entrare e si chiuse la porta alle spalle, quello poteva essere un
problema
pensò Blaine non appena furono dentro. La stanza era simile
a quei laboratori
che si vedevano alla televisione e nei documentari: bianco, asettico,
forti
luci, con professionisti in camice bianco e in sottofondo i rumori
delle cavie.
<<
Monsieur Hill, come saprà questo non è stato un
caso, vede … qui dentro ci
occupiamo di due cose: quelle che vendiamo poi nelle farmacia, e quelle
che
vendiamo ai nostri amici >> gli spiegò
Sebastian, dunque il doppio S non
era la prima arma biologica dell’altro pensò
Blaine, il doppio S era una droga
ma se ben usata poteva diventare un’arma, ne sapeva
abbastanza di biologia da
comprenderlo, e gli altri dovevano già esserci arrivati.
<<
E io faccio parte di questo gruppo selezionato? >> chiese
prima di far
partire il registratore del cellulare e sperando che non ci fossero
interferenze.
<<
3, 0, 5, 5, 0, 1, 2, 0, 8, 1, 0, 1, 0, 1,0, 1, 0, 4, 4, 0, 8, 1.
È il numero di
un conto bancario di una piccola banca di Zurigo dove lei e i suoi soci
depositerete centomila dollari, per cominciare. Non avrei voluto essere
così venale
monsieur Hill ma né lei né i suoi soci mi avete
offerto delle garanzie e io
devo cautelarmi. Se proprio vuole essere sicuro che non la
ingannerò entro tre
giorni possiamo recarci nella bucolica Svizzera e verificare di
persona,
monsieur Hill >> lo informò Sebastian con un
ghigno.
Centomila,
centomila dollari e quella era solo una garanzia, ecco come faceva a
finanziarsi pensò Blaine, non i farmaci ma con le donazioni
che riceveva dai
suoi acquirenti, la testa gli girava solo ad immaginare una cifra
simile e
sperò che gli altri avessero una qualche idea sul da farsi.
<<
Mi fido sulla parola, la chiave degli affari è nella fiducia
reciproca, mister
Smythe. I suoi soci sanno di tutto questo? >> chiese,
doveva cercare un
varco, qualsiasi cosa.
<<
Prendiamo le decisioni tutti e quattro insieme, come spero che facciate
voi nel
vostro … gruppo. Santana aveva un concorso ippico a cui
assistere, uno dei suoi
cavalli corre e voleva essere presente mentre il colonello trova
più divertente
mettersi di fronte un ordinateur e controllare, in caso riceva offerte
migliori
devo essere in grado di dargli la sua parte. E la nostra biondina
preferita si
è recata a ritirare alcuni biglietti all’opera,
danno Giselle tra due sere
all’Operà >> gli ripose Sebastian,
Blaine era sicurissimo che l’altro
stesse mentendo, non sapeva però quanto stesse mentendo, era
così evidente che
Santana o Hunter fossero nei paraggi, non Brittany ma nemmeno lei era
al di
sopra dei sospetti.
<<
Comprendo, non sono mai stato affezionato di balletto, preferisco
rimanere a
casa sul divano, una coperta e NETFLIX >> rispose Blaine,
e quella era la
verità, al prima verità che raccontava a
Sebastian Smythe, o quello o lui e Sam
che leggevano fanfiction di Star Wars.
<<
Voi americani siete troppo divertenti, sembrate usciti da una di quelle
vostre
serie televisive, da qualche tempo anche noi abbiamo NETFLIX, il grande
Gerard
ha partecipato ad una serie su Marseille, è mai stato al
Sud? Abbiamo paesaggi
meravigliosi, da fare invidia alla vostra California ma non siamo qui
per
parlare della nostra bella Provenza, venga pure monsieur Hill
>> replicò
Sebastian con un sorriso seducente, se anche c’era stato un
secondo nel quale
Blaine era stato attratto da lui ora quel tempo era inesorabilmente
finito.
Mentre
camminavano Blaine ascoltò cercando di simulare interesse,
di tutto quello non
capiva niente ma Sebastian sembrava tenerci e dunque doveva essere
importante
si disse prima di annuire per l’ennesima volta.
<<
E .. cosa c’è dietro quella porta?
>> chiese indicando una porta senza
alcun simbolo, di solito nei film di spionaggio le risposte erano
dietro le
porte più anonima, tranne Austin Powers ovviamente.
<< Niente di che solo
il mio studio, la riaccompagno fuori >> rispose
Sebastian, aveva fatto
centro pensò Blaine prima di annuire.
***
Kurt
Hummel all’inizio aveva imprecato tra i denti, poi si era
ricordato che aveva
una missione.
A
differenza di Rachel era stato favorevole nel chiedere un aiuto
esterno, non
immaginava che Schuester fosse favorevole al fratello di Cooper e al
principio
gli era sembrata una pessima idea. Il tipo era attraente ma era
evidentemente
incapace di capire che quello non era un gioco. O si emozionava troppo
o si
deprimeva e dopo averlo conosciuto Kurt aveva sperato che non
accettasse, pochi
avrebbero accettato, e invece Blaine aveva detto di si e lui per un
istante ne
era stato felice, Blaine Anderson era pur sempre un bell’uomo
e sarebbero stati
molto a contatto.
Rachel
aveva insisto per poter essere sul campo e dopo averne parlato con
Schue e con
Emma Pilsbury, psicologa e moglie di Schuester si era deciso che un
po’ di
azione le avrebbe fatto bene, la mora dalla morte di Finn era scivolata
in una
progressiva tristezza e apatia, lui aveva cercato di coinvolgerla ma
non sapeva
nemmeno se avrebbe funzionato.
Lui
e Finn non erano mai stati molto legati, erano colleghi ma mai amici e
quando
aveva saputo la notizia era a Cleveland. Era salito sul primo aereo
più per
confortare Rachel ché per occuparsi di Finn, lui e Rachel
nonostante tutto erano
sempre stati legati, battibeccavano ed evitavano di lavorare insieme ma
dopo il
lavoro non mancavano mai di bere qualcosa insieme o di andare al
cinema,
talvolta si univa anche Finn in quanto ragazzo di Rachel e negli anni
Kurt lo
aveva trovato una personalità interessante.
E
poi c’era Cooper Anderson, il golden boy, la perfezione quasi
assoluta e il
cocco di quasi tutti che per quella missione a Parigi aveva richiesto
l’aiuto
di Finn, lui non se l’era presa e dopo due settimane era
accaduto l’inaspettato:
Finn ucciso con il doppio S e Cooper scomparso, sicuramente morto anche
lui e
la missione ad un passo dal fallimento.
L’idea
di rivolgersi al fratello di Cooper stava funzionando nonostante tutto.
Nessuno
aveva ancora visto Cooper e la sua copertura era sicura si era detto
dopo la
serata a casa Smythe, per un istante quando Blaine gli aveva riferito
di Trent
Nixon aveva avuto paura ma l’altro era determinato ad andare
fino in fondo e
lui non l’avrebbe fermato.
E
ora si trovava lì, chiuso dietro quella porta senza poter
fare niente a sperare
che Blaine stesse registrando tutto, si stava preoccupando troppo per
il moro
pensò e la prima regola era niente legami affettivi tra
colleghi, bastava
vedere come fosse finita male tra Rachel e Finn. Non che non avesse
avuto delle
relazioni ma tutte con uomini al di fuori del lavoro e che ignoravano
la sua
vera identità, forse per quello non aveva mai funzionato
anche se con Adam
aveva creduto di poter costruire qualcosa di duraturo. E poi aveva
conosciuto
Blaine Anderson.
Blaine
era completamente diverso dal fratello, discreto, insicuro ma allo
stesso tempo
deciso e si era lanciato in quello con assoluta incoscienza e
determinazione
per vendicare Cooper o anche solo per avere delle risposte. E poi era
così
affascinante, aveva un volto che l’aveva subito catturato e
degli occhi
straordinariamente espressivi che lo avevano catturato fin dal loro
primo
incontro, era un o’ basso ma ben fatto e con lo smocking
sembrava davvero James
Bond aveva pensato la prima volta che lo aveva visto, poco prima che si
recassero alla festa.
E
l’altro si era dimostrato più bravo di quanto
credesse, era stato fantastico a
suo parere ma Rachel aveva un obbiettivo e finché non lo
avrebbe raggiunto non
avrebbe aperto bocca, la conosceva troppo bene per non ignorare
quell’aspetto.
Non
appena la porta si era chiuse era corso alla porta nella speranza di
riuscire a
rilevare almeno un’impronta di Sebastian, Blaine non lo aveva
toccato e lui ne
aveva approfittato. Ogni codice causale in realtà obbediva
ad uno schema gli avevano
insegnato, doveva solo scoprire quale si disse cercando di ricordare
quali
tasti avesse toccato Sebastian, purtroppo per lui tutti i tasti erano
immacolati, niente polvere che poteva aiutarlo, così aveva
fatto una foto e poi
si era rimesso a sedere con un blocchetto e aveva cercato le
combinazioni, per
sua fortuna si trattava solamente di cifre numeriche, niente lettere ma
così
rimanevano infinite ipotesi e non era detto che non venissero
riutilizzate.
Era
a metà delle combinazioni col 3 quando la porta si
aprì mostrando solamente
Blaine che uscì il più velocemente possibile.
<<
Com’è andata? >> chiese, aveva
mandato a Rachel la foto e se ne stava
occupando lei digitalmente in quello stesso momento.
<<
Vuole centomila dollari, e solo per cominciare. Non mi ha mostrato
niente ma mi
ha dato le coordinate di un conto corrente svizzero >> fu
la risposta di
Blaine, da quel ricordava Kurt l’azienda aveva un conto
proprio a Zurigo e
quello era troppo facile aggiunse mentalmente.
<<
Sposterà i soldi, Zurigo è la prima tappa ma poi
li sposterà da qualche altra
parte, il Lussemburgo è ad appena cinque ore da Parigi e in
aereo dopo appena
quattro ore si è ai Caraibi, la Svizzera è solo
una prima tappa >> lo avvisò,
almeno avevano un punto d’inizio.
<<
Non è la prima volta che lo fa, me lo ha fatto capire ma non
so se si riferisse
a Santana o a sé stesso >> replicò
Kurt e quello significava solo una
cosa.
<<
Odio doverlo dire ma qui dobbiamo chiedere all’unica persona
che potrebbe
saperlo: Thad. Segue Santana Lopez, sa tutto di lei >>
ammise, odiava le
collaborazioni e Thad non avrebbe diviso Santana con nessuno ma
conveniva a
tutti.
Attese
la chiamata e prese il telefono.
<<
È appena andato via, li sto vedendo adesso dalle telecamere.
Appena avrò un
frame te lo invierò. Non ha battuto ciglio quando ho parlato
dei soldi ma vuole
controllare. C’è un volo per Berna che parte tra
due ore, poi vai con una
macchina fino a Zurigo e controlla che i soldi siano arrivati sul
serio. Manderò
Hunter dopo che te ne sarai andato, non sanno niente di noi, non
ancora. Mi sto
comportando bene, vero amore mio? Tutto secondo i tuoi piani, ancora
dieci
giorni e sarà tutto finito. Nel frattempo …
sarà divertente, fidati di me
>> e detto questo chiuse la comunicazione, ora doveva
solo aspettare che
i due se ne andassero e poi tutto sarebbe proseguito come avevano
concordato.
Allora, sono tornata e stanno
accadendo cose, molte cose, all'inizio doveva essere più
dettagliato ma ho avuto paura di inventare e dunque il POV di Kurt ha
subito qualche modifica. I numeri del conto di Seb sono numeri molto
particolari, ma se vi dico come è troppo facile xD I Klaine
stanno avanzando lentamente e ... l'identità dell'uomo
misterioso resterà tale fino a metà storia, vi
invito però a dare un'occhiata alle mie storie precedenti
per comprendere chi potrebbe essere
|
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Capitolo 5 *** Chapter Four ***
Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a torvare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship
Note3: c'è una coppia che non ho segnalato, per ora,e che
segnalerò solo alla fine, al momento giusto saprete il
perchè
Note4: Sto cercando di essere più accurata che posso ma
ovviamente so poco di questo ambiente, avviserò sempre
quando sarò costretta a romanzare, come qui
perchè di queste cose poco capisco
Note5: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che ho un'idea a lunga conservazione.
Rachel
per fortuna era veramente brava in quello pensò Blaine.
Da
quando erano tornati la moretta si era subito messa al lavoro ed era
incredibile cosa riuscisse a fare con un semplice portatile si era
detto
osservandola. << È un programma per decrittare
codici, nonostante quello
che ha millantato Sebastian le combinazioni casuali non esistono.
Esistono
combinazioni che sembrano casuali ma dietro c’è
sempre una loro logica,
dobbiamo solo trovare quale e poi potremmo entrare
nei laboratori >> gli spiegò Kurt
mentre cercava qualcosa nell’armadio e lui si
limitò ad assentire.
Era
la sua vecchia vita ora a sembrargli un sogno pensò Blaine,
Cooper doveva aver
adorato tutto quello, conosceva abbastanza suo fratello da intuirlo.
Non si
parlavano molto, anche a causa del diverso carattere e della differenza
d’età
ma a modo loro erano sempre stati legati e ora stava facendo tutto
quello per
lui, per vendicarlo.
<<
Ma cosa potrebbe esserci lì dentro? >> chiese
Blaine curioso, era
impossibile che Kurt non si accorgesse del fascino che esercitava, a
dir poco
impossibile almeno per lui, non era solo una questione fisica, Blaine
aveva conosciuto
ragazzi più belli di Kurt, era qualcos’altro,
qualcosa che non riusciva a
descrivere ma che lo attirava, qualcosa che andava oltre la
fisicità: Kurt era
intelligente, coraggioso e viveva ignorando il parere degli altri ma
allo
stesso tempo gli sembrava costantemente bisognoso di un aiuto.
<<
Di tutto, ci sarebbe sufficiente la prova che Sebastian sia a
conoscenza della
vera occupazione di Santana per arrestare entrambi, lei verrebbe
sicuramente
estradata negli Stati Uniti o in Messico mentre per lui se anche non
ottenessimo l’estradizione lo affideremo alla polizia
francese. Se poi
trovassimo tutto … jackpot >> fu la risposta
di Kurt prima di decidere
quale dei due smoking fortunati avrebbe indossato, ogni indumento che
indossava
aderiva al suo corpo come una seconda pelle e … Blaine
ammetteva che più di una
volta gli occhi gli erano caduti sul fondoschiena dell’altro
ma non era colpa
sua se quei pantaloni lo fasciavano così bene.
<<
E degli altri due? Se trovassimo qualcosa su di loro? O se non
trovassimo
niente? >> chiese mentre Rachel si era sistemata accanto
alla finestra,
per quanto gli fosse simpatica non riusciva ad entrare in contatto con
lei, non
ancora almeno, forse se si fossero conosciuti in circostanze diverse
ora
sarebbero stati grandi amici pensò.
<<
Hunter e Brittany sono un problema minore, lui lavoro per chiunque lo
paghi e
forse potremmo fargli un’offerta mentre lei …
penso che uno o due mesi in un
carcere federale le faranno cambiare idea. >> rispose
Kurt prima di
lanciare nella sua direzione un completo, la giacca poteva stargli
larga ma i
pantaloni dovevano entrargli pensò Blaine.
<<
E … come facciamo con Thad? >> chiese
riferendosi all’altro agente, era
sicuro che Thad non sarebbe stato felice di sapere che quello che era
il suo bersaglio
da tre anni gli era stata portata via da loro, anche se …
tre anni dietro
Santana a suo parere lo rendevano sospetto, o forse si faceva troppi
film
mentali.
<<
Thad Harwood non sarà un problema, fidati Blaine. Ha passato
tre anni della sua
vita ad inseguire Santana Lopez ma … se arrivassimo prima i
suoi superiori lo
richiamerebbero all’ordine, ora vestiti e seguimi
>> gli consigliò Kurt
lasciandolo senza parole.
<<
Come … chi? Cosa? Dove? Perché? >>
chiese senza parole, lui voleva solo
trovare un localino discreto, cenare in pace e andare a letto presto,
troppe
emozioni in un giorno solo.
<<
Andiamo all’opera, o … ci intrufoliamo
all’opera, aspettiamo che tutti siano
entrati e mentre noi perdiamo tempo rimanendo lì dentro
Rachel ne approfitta
per fare un tentativo, Giselle dovrebbe
terminare prima di mezzanotte, a mezzanotte il codice cambia e Rachel
che sarà
già lì proverà a comprendere quale
potrebbe essere quello del giorno successivo
>> gli spiegò Kurt, aveva una sua logica e
poteva anche riuscire si disse
Blaine.
<<
Sembra sensato, ma … ho come l’impressione che
sappia, che sappia che non sono
John Hill >> replicò Blaine, nelle parole di
Sebastian c’era qualcosa che
non lo convinceva fino a fondo.
<<
È una tua impressione, nessuno di loro ha mai incontrato
Cooper, si sono
scambiati solo delle e mail e degli sms senza mai chiamarsi, deve
essere
l’emozione dei primi giorni Blaine. Ho mandato una tua foto,
la migliore che
sia riuscita a trovare, all’indirizzo e mail personale di
Santana subito dopo
la tua decisione di aiutarci. E in caso risalgano al tuo nome
… si dice che al
mondo tutti noi abbiamo almeno sei sosia >> disse Rachel
con un sorriso
sornione prima di chiudere il portatile e lasciare la stanza, forse
aveva
ragione lei si disse Blaine, ora … ora o mai più.
<<
Ti aspetto di sotto, sono sicuro che sarai uno schianto
>> gli sussurrò Kurt
abbastanza vicino da mandargli un brivido lungo la schiena, entro al
fine di
quella settimana doveva baciarlo si disse Blaine, doveva assolutamente
baciare
Kurt Hummel.
***
Thad
Harwood sapeva bene cosa volesse dire essere un buon lavoratore.
Padre
inglese e madre messicana era cresciuto a Miami e aveva frequentato le
migliori
scuole private e poi era andato ad Oxford, la decisione di lavorare per
l’Interpol l’aveva avuta il suo secondo anno e
grazie ai contatti paterni vi
aveva fatto una discreta carriera.
Una
vita tutto sommato facile, completamente diversa da quella dei film
d’azione
che erano tra i suoi preferiti, quelli e gli horror. Negli anni aveva
sviluppato gusti esigenti e il suo appartamento a Mayfair ne era la
prova, gli
abiti nell’armadio erano su misura e ogni oggetto era
autentico, niente falsi.
Poi la pratica Lopez era finita sulla sua scrivania.
Aveva
sentito vagamente parlare della reina roja, come tutti si era accorto
che a
partire dalla morte di Escobar i messicani avevano lentamente portato
via via
influenza ai colombiani e negli ultimi anni erano emerse le donne a
capo dei
vari cartel, mille volte più pericolose degli uomini e
più difficili da
catturare. Santana Lopez non sembrava diversa, chiassosa, eternamente
vestita
di rosso e implacabile, durante un suo viaggio a Juarez aveva udito
sussurrare
di lei e come aveva scoperto si era conquistata il rispetto con le sue
risposte
pungenti, la sua freddezza e la sua preferenza per le donne. Per quanto
strano
una donna a cui piacevano le donne fosse diventata così
importante ma forse era
perché riusciva più congeniale ai suoi colleghi
si era detto Thad, nel suo
ambiente molti la chiamavano Diabla anche a causa del suo colore
preferito e
per qualche assurda motivazione che non aveva ancora compreso talvolta
Santana
si riferiva a sé stessa come Snixx.
E
da allora erano passati due anni e mezzo, due anni e mezzo in cui aveva
cercato
di arrestarla e in cui lei gli era sempre sfuggita, sembrava che
giocassero al
gatto col topo, lei non l’aveva mai visto in faccia ma sapeva
di essere
ricercata anche dall’Interpol che a differenza della polizia
messicana non
poteva farsi comprare.
Due
mesi prima l’aveva fotografata mentre a Veracruz si
incontrava con un uomo, un
bianco che sembrava non essere pratico con quell’ambiente. I
due si erano
rivisti nella capitale ed erano sembrati una coppia, fatto che aveva
destato la
sua curiosità perché sapeva bene che Santana
fosse lesbica dichiarata e
quell’uomo era così lontano da un potenziale
cliente.
Saputo
che entrambi erano partiti per Parigi aveva chiesto di poter partire a
sua
volta e li aveva seguiti, mentre era in volo aveva letto qualcosa su
Sebastian
Smythe, considerandolo pericoloso ma non troppo, a suo parere andava
sorvegliato. Come sempre si era trovato un lavoro sotto copertura e
quasi per
caso una sera aveva incontrato Cooper Anderson, uno dei pochi agenti
della CIA
che trovava simpatici. Avevano deciso di bere qualcosa senza parlare di
lavoro
e aveva ribadito come dovessero lasciare all’Interpol la
cattura di Santana
Lopez, non era un’area di competenza americana e
l’altro si era limitato a
rispondere di essere lì in vacanza. Però firmava
con il nome John Hill ed
indossava degli orrendi occhiali da nerd dunque era in missione si era
detto
Thad.
Ne
aveva avuta la conferma al ricevimento degli Smythe, entrarvi come
cameriere
era stato facile e doveva ringraziare la sua fonte per avergli
suggerito quel
luogo. Un tipo si era presentato come John Hill ma non era Cooper
Anderson e
come se non bastasse aveva riconosciuto Hummel e la Berry, qualsiasi
fosse la
missione di Anderson era fallita e loro erano lì o per
terminarla o per pulire
tutto.
Nei
giorni successivi non era accaduto nulla di personale, la sua fonte lo
aveva
tenuto informato e aveva dettato le sue condizioni, lui aveva accettato
perché
quella era un’occasione troppo grossa e non riguardava
più solamente lui, se le
informazioni erano esatte quello era il caso della propria vita.
Quella
sera era all’opera specialmente perché la sua
fonte gli aveva raccomandato di
andare lì, un’occasione unica aveva detto prima di
chiudere la conversazione di
colpo e lui si era presentato, aveva intravisto Hummel ma non poteva
esserne
sicuro si disse durante l’intervallo.
<<
Meravigliosa, non è vero? >> gli chiese una
voce dietro di lui e Thad si
voltò di scatto, dietro di lui c’era proprio
Sebastian Smythe e Thad dovette
ammettere con sé stesso che l’altro era davvero un
bell’uomo, alto, capelli
castani e occhi verdi che sembravano magnetici da quanto si sentiva
attratto da
lui, per non parlare del completo nero, quello lo rendeva veramente
seducente,
se non fosse stato in missione avrebbe … niente
perché uno come Sebastian non
avrebbe mai guardato uno come lui.
<<
Devo convenirne, non sono un appassionato del balletto ma …
toglie il fiato
>> ammise prima che l’altro gli si avvicinasse,
doveva restare
concentrato, calmo e concentrato.
<<
Si stava per addormentare, non mentire >> gli
sussurrò l’altro
lasciandolo senza fiato, era troppo vicino, troppo.
<<
Era … va bene, detesto il balletto ma ne hanno parlato
sempre così bene che
volevo provare >> rispose cercando di riprendere un
minimo di contegno,
non doveva fissarlo negli occhi, dovunque ma non negli occhi.
<<
Mi piace chi è sincero, se devo essere sincero mi stavo
annoiando, e c’è un
locale molto divertente a tre arrodisment da qui … come hai
detto che ti
chiami? >> gli chiese Sebastian, ecco, tutto ma quello
no, tutto ma
quello assolutamente no.
<<
Thad … Thad Harwood, e no, non ti ho mai detto il mio nome e
… >> stava
per aggiungere altro quando sentì una pressione sulle
labbra, l’altro lo aveva
appena baciato a tradimenti e … baciava da dio
pensò Thad aprendo appena le
labbra.
<<
Thad, vieni con me >> e come se fosse sotto un
incantesimo Thad non
riuscì a fare altro che non fosse annuire.
I Klaine vanno sottocopertura e
Blaine pensa cose ... cose su Kurt. Nel frattempo abbiamo un nuovo POV.
Vi avevo promesso thadastian ed eccola, non sarà LA ship ma
avrà una sua importanza in futuro, fidatevi, in quanto alla
talpa di Thad ... vi dico solo che è già comparso
nei capitoli precedenti, non di più
|
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Capitolo 6 *** Chapter Five ***
Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a torvare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship
Note3: c'è una coppia che non ho segnalato, per ora,e che
segnalerò solo alla fine, al momento giusto saprete il
perchè
Note4: Sto cercando di essere più accurata che posso ma
ovviamente so poco di questo ambiente, avviserò sempre
quando sarò costretta a romanzare, come qui
perchè io di biologia e farmacia ne capisco poco
Note5: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che ho un'idea a lunga conservazione.
Il
piano era fallito, ma non per colpa sua a sentire Kurt ma Blaine temeva
proprio
che quel fallimento fosse opera sua.
Si
erano appostati vicino l’opera, vi erano entrati e poi poco
dopo che le luci si
spegnessero Kurt gli aveva preso la mano e lo aveva condotto vicino
l’entrata,
quasi non si era accorto di come col favore del buio l’altro
gli fosse stato
vicino e di come le loro mani si fossero unite, sembrava quasi che
vivessero di
volontà propria aveva pensato Blaine. Kurt non aveva detto
nulla così lui aveva
continuato a tenere la sua mano nella sua in silenzio, prima che
l’altro gli
facesse segno di uscire e lui aveva obbedito, il buio rendeva quella
situazione
altamente equivoca, incerta, misteriosa … quasi non si era
accorto di cosa l’altro
gli avesse sussurrato, limitandosi ad annuire con la testa.
Se
fosse stato più coraggioso, più 007 sarebbe stato
lui a cercare il contatto con
le labbra dell’altro ma fin dai tempi del liceo non era mai
lui a fare la prima
mossa, o meglio accadeva ma solo dopo settimane in cui organizzava ogni
più
piccolo dettaglio tanto che le poche volte in cui era stato costretto a
improvvisare non erano finite bene.
<<
Dobbiamo attendere davanti l’uscita, Rachel mi ha appena
scritto di aver
individuato il codice, con un po’ di pazienza
riuscirà ad hackerare il sistema,
poi metteremo il doppio S fuori servizio e arresteremo tutti
>> gli
sussurrò Kurt prima di condurlo fuori, Blaine non aveva mai
sentito così’
fortemente il desiderio di baciare qualcuno.
E
avevano atteso, avevano atteso fino alla fine dello spettacolo
camminando
avanti e indietro, ad un certo punto lui si era anche diretto verso il
primo
bar disponibile e aveva ordinato due caffè, servendosi del
traduttore del
cellulare perché al liceo aveva studiato spagnolo e tedesco,
il francese era
simile alla prima ma non così tanto ma
l’espressione della cameriera mentre
serviva l’american non aveva bisogno di nessuna traduzione.
Kurt
aveva apprezzato il gesto, gli aveva sorriso e nel prendere il suo
bicchiere gli
aveva sfiorato la mano, era come se anche lui non riuscisse a fare a
meno di
toccarlo aveva pensato Blaine cercando di non sorridere troppo.
Erano
rimasti fino alla fine ad attendere, avevano visto distintamente
Santana Lopez
uscire assieme a Brittany S Pierce e a Hunter Clarington ma Sebastian
non era
con loro, la sua idea di seguirlo era ottima ma non praticabile
perché i tre si
sarebbero resi conto di essere pedinati e avrebbero avvisato
l’altro che
probabilmente era uscito da un’uscita sul retro aveva
ipotizzato Kurt mentre
tornavano in albergo in taxi.
Si
era giustificato come meglio potesse, se invece di prendere quello
stupido
caffè fosse rimasto assieme al castano adesso non si
sarebbero trovati in quel
pasticcio aveva detto una volta rientrati.
<<
Non è colpa tua, e non credo che abbiano sospettato la
nostra presenza,
dobbiamo solo ricostruire i suoi spostamenti, ho come
l’impressione che ci sia
qualcosa che ci sfugge, un dettaglio importante >> lo
aveva consolato
Kurt prima di prendere il telefono, comporre un numero e attendere.
<< Ho
chiamato Thad per chiedergli se può passarci quello che ha
su Santana e su dove
ha passato il tempo qui in Europa, stranamente ha il telefono staccato
ma
richiamerà, fosse anche per rifiutare >> gli
aveva spiegato Kurt prima di
dargli un bacio sulla guancia e andare a dormire nella sua stanza.
Aveva
passato gran parte della notte a rigirarsi su quel letto inutilmente,
senza
riuscire a prendere sonno. Kurt lo aveva baciato, forse non era un
bacio vero
ma c’era stato comunque un contatto fisico tra di loro ed era
stato l’altro a
cominciare, non lui. Era anche vero che l’altro era un agente
segreto ed era
abituato a mentire e ingannare e forse lo stava seducendo per poterlo
tenere
sotto controllo, forse era tutto un piano di Schuester
perché lui non rivelasse
nulla si disse prima di riuscire a prendere sonno, avrebbe dovuto
chiamare Sam
e Tina per chiedere consiglio ma gli avevano fatto firmare un accordo
di
riservatezza e Rachel aveva hackerato il suo cellulare ed era sicuro di
essere
controllato inoltre il biondo lo credeva in Irlanda impegnato in una
ricerca
genealogica assieme a Cooper dunque difficilmente gli avrebbe creduto.
Quando
suonò la sveglia realizzò di aver dormito poco
più di due ore e lo attendeva
un’altra giornata di tutto quello, dormiva sempre meno
ultimamente a causa
dello stress derivato da quella situazione in cui si era
così stupidamente
cacciato.
Quando
si recò a fare colazione trovò Rachel e Kurt
già seduti e Kurt non disse una
parola, niente in lui tradiva quello che fosse successo, mentre si
sedeva a sua
volta Blaine si disse che forse era lui ad ingigantire un atto che
l’altro
considerava del tutto normale e inoffensivo.
<<
Thad ha chiamato poco fa, sostiene che per avere accesso ai suoi file
dobbiamo
avere un’autorizzazione di un nostro superiore e sembrava
imbarazzato, credo
che ieri sera abbia rimorchiato qualcuno >>
spiegò Rachel prima che lui
si servisse del caffè.
<<
Sono contento per lui, e cosa facciamo oggi? >> chiese
Blaine curioso.
<<
Oggi abbiamo un appuntamento assieme agli altri in uno dei laboratori
Smythe
fuori Parigi, mentre noi due saremmo occupati Rachel si
occuperà di entrare in
quello di Parigi e scoprire cosa vi è nascosto
>> rispose Kurt prima di
prendergli di slancio la mano facendolo arrossire.
***
Il
luogo era certamente favoloso pensò Blaine Anderson prima di
raggiungere Wes
Montgomery e Mike Chang all’interno della sala conferenze.
<<
Monsieur Hill, aspettavamo solo lei, e monsieur Montgomery ma sedetevi
>>
li salutò Sebastian indicando i loro posti, c’era
qualcosa di strano in tutto
quello pensò Blaine, non era un agente come Kurt o Rachel ma
quello appariva
strano. Per cominciare Sebastian non aveva stretto la mano
né a lui né a Wes
per poi far portare loro due bicchieri di quello che sembrava
champagne, a suo
parere era troppo presto ma quella doveva essere un’usanza
europea.
<<
Signori, io sono stato onesto con voi, avete visitato il mio
laboratorio, se
siete qui è perché avete versato quanto dovuto e
ora siamo qui per definire gli
ultimi accordi ma prima ho una domanda: vi fidate dei vostri
… collaboratori?
>> chiese Sebastian poco prima che Santana guardasse con
aria annoiata
l’orologio che aveva al polso, quello era un Cartier si disse
Blaine, e la mora
non era intenzionata a controllare che ora fosse ma a mostrare a tutti
il suo
acquisto.
<<
Ho la massima fiducia in Mike, senza di me il signor Chang sarebbe in
una delle
prigioni che il nostro amato governo della repubblica popolare cinese
mette a
disposizione di quelli come lui o sarebbe morto, pertanto non mi
tradirebbe mai
sapendo che la sua vita è nelle mie mani >>
rispose Wes Montgomery
facendo ridacchiare tutti, lui compreso sebbene la sua risata fosse
forzata.
<<
I miei uomini mi devono tutto, se non fosse per me sarebbero ancora a
pascolare
pecore nei loro villaggi >> spiegò David
Thompson con una risata.
<<
Mi fido di Jeff, ci conosciamo fin dai tempi del liceo e non abbiamo
segreti …
>> dichiarò Nick Duval quasi scandalizzato
prima che Jeff Sterling
cominciasse a tossire, quello non era buono, non era affatto buono
pensò Blaine
mentre l’altro continuava a tossire per poi svenire anche se
forse quello non
era uno svenimento.
<<
Senatore, lei ha … dato la sua fiducia alla persona
sbagliata, mi dispiace
essere io a rivelarlo, monsieur Sterling è da mesi un
informatore dell’FBI,
dell’Interpol e persino della DEA, sembra che al suo ritorno
a Baton Rouge
troverà un’adeguata accoglienza prima di finire
nelle patrie galere per
traffico di droga, brogli elettorali e dio sa solo quante altre cose
cattive.
Monsieurs, mesdames, quella
di monsieur
Sterling è una forma potenziata del vaiolo, il cui vaccino
si trova esattamente
accanto a voi, un bicchier d’acqua e sarete tranquilli ma vi
consiglio di
passare da uno dei miei medici, santée >>
annunciò Sebastian prima che
tutti si allontanassero da Nick Duval e poi bevessero il bicchier
d’acqua il
più velocemente possibile. Tutti tranne David Thompson e
Santana Lopez.
<<
Sono stato vaccinato contro il vaiolo da bambino ma devo ammettere che
ha avuto
un idea eccellente mister Smythe, dovremo rivedere il nostro accordo
>>
dichiarò David prima che Santana annuisse con la testa,
evidentemente si
trovava nella su stessa situazione pensò Blaine prima di
buttare giù tutto il
bicchiere d’un fiato, quella era una follia e Sebastian
Smythe era un pazzo che
meritava non la prigione ma il manicomio.
<<
Dove sono le prove? Pretendo delle prove altrimenti ti giuro che non
appena
metterai piede su suolo americano ti faccio incriminare e ti ritroverai
a dover
pagare il processo fino alla settimana generazione >> lo
minacciò Nick
Duval, se anche era un bluff però vi era fin troppa
verità si disse Blaine.
<<
Mi sembra giusto, questi sono i documenti incriminati mentre quello
è un file
audio che prova i contatti del suo … partner con
l’Interpol, terminato questo
piacevole intermezzo devo informarvi che il doppio S sarà
perfezionato nei
prossimi giorni ed entro la settimana ne avremo la versione definitiva
che vi
consegnerò, godetevi la Francia e non dimenticate quali sono
i miei prodotti
>> replicò Sebastian prima di fare un cenno e
tutti loro si precipitarono
verso la porta il più velocemente possibile.
<<
È un pazzo, ma ci sa fare, mi chiedo come abbia convinto
Clarington a lavorare
per lui, anni fa l’ho assunto e quel tizio costa una fortuna
>> disse
David Thompson prima di fare un cenno, Wes Montgomery era alla sua
sinistra.
<<
Io un’idea l’avrei, Mike sa fare bene il suo
lavoro, ed ero convinto che fosse
stato Clarington a fargli conoscere la Lopez >>
replicò l’asiatico prima
di entrare in macchina. << Andiamo in ospedale a farci
controllare, viene
con noi Thompson? >> chiese Mike Chang prima di dirigersi
verso il posto
del guidatore.
<<
Negativo, ho una chiamata da Nairobi tra un’ora, poi ho un
pacco prezioso da
andare a ritirare, se quel coso funziona come il vaiolo allora molte
cose
cambieranno >> rispose David prima di allontanarsi il
più velocemente che
poteva.
Blaine
si stava guardando attorno quando notò Kurt che lo stava
attendendo in macchina
e corse nella sua direzione, aveva bisogno d’aria e di un
medico. <<
Tutto bene? >> gli chiese il castano dopo avergli aperto
lo sportello.
<<
Non lo so, portami ad un ospedale, il prima possibile ed è
meglio che tu mi
stia lontano perché potrei essere contagioso
>> rispose prima di sedersi
sul sedile posteriore.
<<
Cosa stai cercando di dirmi? >> gli chiese Kurt
preoccupato.
<<
Sterling, il socio di Nick Duval è morto, sembra che fosse
un informatore e …
gli ha dato qualcosa, e c’era il vaiolo, è morto
davanti a noi e poi ci ha
fatto bere un vaccino, lo ha bevuto anche lui >> rispose
cercando di
restare calmo. << Non era uno dei nostri e …
il vaiolo ha dei sintomi
diversi ma potrebbe averlo modificato, ormai sappiamo che dietro la
facciata di
azienda farmaceutica si produce materiale per una guerra
batteriologica, non so
cosa sia quella cosa, io ti porto in ospedale e poi vediamo, non credo
però che
ci saranno dei danni >> replicò Kurt prima di
accelerare.
<<
Ti ringrazio, secondo te come potrebbe aver scoperto di Jeff?
>> domandò
Blaine, nessuno degli altri tre ne sembrava a conoscenza.
<<
Una soffiata, deve averlo scoperto da qualcuno ma non ho idea di chi.
Blaine …
se tu stai bene io ti riporto in albergo, non crei un virus senza
creare una
cura e se lo ha bevuto anche lui possiamo fidarci >>
disse Kurt prima di
fare inversione, era sensato, quello era estremamente sensato
pensò Blaine
prima di rilassarsi sul sedile posteriore.
Allora, premessa necessaria, ho
scelto il vaiolo per questo motivo: anche se ufficialmente debellato il
vaiolo è considerato una potenziale arma biologica tanto che
tra i vaccini a disposizione dei governi in caso di attacco al primo
posto c'è il vaccino per il vaiolo. Detto questo ...
rileggete il capitolo precedente, specie la seconda parte e vi
sarà tutto chiaro. Alcune scene klaine, avremo tutto,
promesso e una piccola curiosità: nei Paesi in via di
sviluppo fino a 24 anni fa avvenivano ancora vaccinazione anti vaiolo,
come lo so? Ho il segno del vaiolo sul braccio, ecco come lo so; per
questo David e Santana asseriscono di non aver bisogno di controlli
medici.
|
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Capitolo 7 *** Chaper Six ***
Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a torvare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship
Note3: c'è una coppia che non ho segnalato, per ora,e che
segnalerò solo alla fine, al momento giusto saprete il
perchè
Note4: Sto cercando di essere più accurata che posso ma
ovviamente so poco di questo ambiente, avviserò sempre
quando sarò costretta a romanzare
Note5: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che ho un'idea a lunga conservazione.
Rachel
aveva mandato i risultati alla base e lui aveva passato il resto della
giornata
cercando sintomi su internet, prima che Kurt gli sequestrasse il
portatile
sostenendo che era tutto inutile e che doveva avere solo pazienza. E
lui aveva
avuto pazienza, limitandosi a chiedere ago e filo e mettendosi a
sferruzzare in
silenzio, come faceva quando era nervoso.
Aveva
preso l’abitudine al liceo e negli anni aveva continuato,
solo Sam e Cooper lo
sapevano, e Tina che una volta lo aveva sorpreso mentre era intento
nella
fabbricazione di un cappello con tanto di pon pon. Lo trovava un hobby
rilassante, sapeva che molti non avrebbero compreso quel aspetto della
sua vita
ma raramente gli era importato del giudizio degli altri una volta
finito il
college.
<<
Sai fare anche le righe? >> gli chiese Kurt che si era
seduto di fronte a
lui e lo stava osservando curioso.
<<
Al liceo ero più bravo, adesso riesco meglio con i pois
>> rispose
Blaine, per il momento si sentiva bene ma non voleva dire nulla, anche
Jeff
Sterling prima di stramazzare a terra si era sentito bene e in salute
si
ripeté.
<<
Se ti rilassa … Cooper potrebbe avermi accennato al fatto,
ricordo di averlo
trovato dolce a suo tempo, dolce e coraggioso >> rispose
Kurt tornando ad
osservarlo mentre la porta si priva e Rachel li raggiungeva di corsa.
<<
Stai bene, non sembra che ci saranno danni ma dobbiamo muoverci, credo
di
essere vicina a decrittare il codice, anche se qualcosa che abbiamo
trascurato,
e … >> fu interrotta dal suo telefono, in quel
telefono c’erano solamente
tre numeri, e due dei possessori erano nella stessa stanza con lui.
<<
pronto? >> chiese sperando di non sembrare spaventato.
Come
aveva temuto l’altra voce era quella di Sebastian,
c’era una nota di vittoria
che non gli piacque, se l’altro avesse scoperto che lavorava
per la CIA … a
quest’ora sarebbe morto dunque ancora non lo sapeva si disse
cercando di
sembrare sicuro di sé.
<<
Sicuro? Non doveva essere testato? >> chiese riferendosi
al doppio S.
<<
E lo è stato,
ma alcuni tentativi di hackeraggio del nostro sistema mi hanno
dimostrato
che non potevamo correre ulteriori rischi. Parli con i suoi superiori e
tra due
giorni la manderò a prendere, le consiglio monsieur Hill di
cambiare hotel, per
quanto bello il Crillon è un luogo molto noto e un americano
come lei … si
riconosce >> rispose l’altro,
Blaine era quasi sicuro di poterlo sentire.
<<
Comprendo le sue preoccupazioni, dunque la mia offerta è
risultata la migliore?
>> domandò, quella era un’asta e
forse aveva appena vinto, ignorava cosa
avesse promesso Cooper oltre ai soldi ma si sentiva euforico in
quell’istante.
<<
La sua offerta
… è risultata migliore di quel che credevamo
tutti noi, a presto
monsieur Hill >> fu la semplice risposta
dell’altro prima di
riagganciare, in sottofondo Blaine distinse i rumori del traffico,
Sebastian
doveva essere ancora a Parigi pensò.
<<
Rachel, entro due giorni devi riuscire a farcela, senza che si
accorgano
>> disse dopo aver appoggiato il telefono.
<<
Non possono essersi accorti, è un bluff ma abbiamo
un’opportunità >> gli
fece notare Kurt, quasi non si era accorto di come l’altro
avesse lentamente
fatto scivolare la sua mano lungo il suo braccio fino al polso. Kurt
gli
piaceva, inutile negarlo e credeva che anche l’altro se ne
fosse accorto ma il
castano restava impenetrabile, era sicuro che l’altro in
qualche maniera lo
contraccambiasse, forse aspettava la fine di tutto quello, forse aveva
paura
dei legami o temeva di non tornare, doveva fare qualcosa, qualsiasi
cosa si
disse per l’ennesima volta da quando tutto quello era
cominciato.
<<
Non era … credo sospetti qualcosa anche se non posso esserne
certo >>
ammise Blaine, forse stava diventando paranoico.
<<
In tutto questo c’è qualcosa che non mi torna:
come faceva a sapere che Jeff
Sterling era un informatore? È una domanda retorica
perché voi due siete troppo
impegnati ad ignorare i segnali che vi state reciprocamente lanciando
ma
dobbiamo riflettere su questo: come conosceva
l’identità del suo informatore e
come facesse ad essere sicuro che lo fosse realmente >>
disse Rachel
prima di salutarli con la mano e lasciare la stanza.
<<
Thad … devo chiamare Thad, o meglio chiamare la sede di
Lione dell’Interpol e
farmi dare il suo numero, se Jeff Sterling era davvero un informatore
allora
Thad dovrebbe saperlo >> dichiarò Kurt prima
di prendere un secondo
telefono.
<<
A meno che Thad non sapesse che Jeff fosse il suo informatore,
potrebbero non
essersi mai visti, o aver comunicato tramite una falsa
identità >> gli
fece notare Blaine.
<<
Tu vedi troppi film di spionaggio Anderson. È probabile che
non si siano mai
visti ma Thad dovrebbe sapere chi fosse la sua talpa, al massimo
farà una
telefonata e lo saprà >> dichiarò
Kurt prima di comporre un numero mentre
Blaine si rilassava sul letto, le ultime parole di Rachel erano
… se persino
lei se n’era accorta allora doveva essere vero, eppure era
stato discreto.
***
Quando
aveva ricevuto quella chiamata dai suoi superiori Thad Harwood si era
sentito
morire.
All’inizio
aveva pensato che lo chiamassero perché aveva perso le
tracce di Santana Lopez
all’Operà ma chiamavano a causa di un loro
informatore. Aveva incontrato Jeff
Sterling solamente la sera del ricevimento di Smythe, l’altro
si era limitato
ad un cenno con la testa e poi gli aveva lasciato nelle tasche del suo
smoking
una chiavetta USB che lui aveva visionato al suo ritorno. Lì
dentro c’era
tutto, tutte le prove degli inganni di Nick Duval, dai brogli
elettorali alla
collaborazione con Santana Lopez, i due avevano collaborato spesso, e
questo lo
sapeva, ma ora sapeva dove si incontravano: New Orleans sulla rue
Royale, era
in piena vista che il senatore e la signora della droga si incontravano
per i
loro affari. Aveva inviato tutto e aveva fatto una copia per
sé stesso, poi
aveva consegnato la chiavetta USB vuota a Jeff Sterling la sera stessa
dell’opera, un lavoro pulito si era detto.
In
quanto a quella sera … si era fatto rimorchiare da Sebastian
Smythe e avevano
passato la notte nel suo albergo, ancora ricordava come
l’altro lo avesse
baciato e toccato, persino in taxi era stato incapace di tenere a freno
le mani
e lui non aveva avuto la forza di opporsi; nella sua stanza
d’albergo si era
limitato a distendersi sul letto e fargli cenno di raggiungerlo. Lo
aveva
baciato, aveva sfiorato quel corpo così diverso dal suo e
poi lo aveva sentito,
non era tipo da sesso occasionale ma … in quel momento
l’unica cosa che
desiderava era che non finisse mai, aveva così bisogno di
sentire qualcosa.
La
mattina dopo si era sentito così bene, il tempo di andare ad
avvisare che quel
giorno preferiva la colazione a letto e l’altro era
scomparso, l’unico ricordo
di quella notte era stato un foglietto attaccato allo specchio del
bagno con un
numero. Non aveva bisogno di distrazioni sentimentali in quel momento,
anche se
le avrebbe volute, e forse Sebastian prima o poi lo avrebbe richiamato
si era
detto prima di mettere il numero nel portafoglio, era una follia ma
aveva
bisogno di distrazioni.
E
la sera stessa l’altro lo aveva richiamato e come un idiota
lui aveva accettato
un secondo incontro. Sapeva bene che l’altro voleva solo
sesso e niente
sentimento ma fino alla fine di quella storia se lo saprebbe fatto
andare bene,
poi … poi.
<<
Tutto bene? >> gli chiese nel vederlo chiudere con
irritazione il
cellulare, dargli appuntamento nella hall dell’hotel era
stata una mossa disperata
e saggia allo stesso tempo, aveva bisogno di ristabilire le distanze e
soprattutto non fargli sapere che stava indagando su qualcuno che
l’altro
conosceva.
<<
Piccoli problemi, niente che non possa risolvere, certa gente si fa
degli
assurdi film mentali, solamente perché abbiamo scopato tre
volte non vuol dire
che ora siamo una coppia … l’averti fatto un
pompino non ti autorizza a voler
sapere dove mi trovi ad ogni ora del giorno e della notte. Dimmi che
non credi
alla monogamia, se fosse così … meglio finirla
qui perché finirei per farti del
male, se non te ne ho già fatto >> gli rispose
l’altro. Dunque … dunque
si vedeva con qualcuno ma almeno era abbastanza sincero da dirglielo a
cuore
aperto, o forse si trattava di un ex pensò Thad, ora doveva
rispondere, peccato
che non sapesse cosa volesse esattamente.
<<
Io … sono sempre stato monogamo ma … ammetto che
… ieri notte … è stato
fantastico e non voglio che finisca, solo … non propormi
cose a tre, scambi di
coppia o di guardare, non sono quel tipo >> rispose
sinceramente e
sperando che l’altro capisse.
<<
Non te lo chiedo, sai Thad … tu mi sei stato molto utile
>> gli rispose
Sebastian, praticamente le loro labbra si potevano quasi toccare
pensò Thad con
un brivido prima di allungarsi, le labbra di Sebastian si aprirono
dolcemente,
come se l’altro avesse atteso solo una sua iniziativa.
<<
… Al ristorante dell’albergo fanno cucina
continentale >> rispose quando
si separarono, aveva il fiato grosso e sentiva dei brividi per la
schiena,
sapeva che se ne sarebbe pentito ma era da troppo tempo che non riceva
attenzioni simili e il suo corpo stava reagendo anche troppo.
<<
Eccellente, preferisco il servizio in camera ma questa volta
andrà bene
>> replicò l’altro prima di alzarsi
e fargli cenno di seguirlo, c’era
qualcosa a cui doveva pensare si disse Thad ma in quegli istanti aveva
la testa
piacevolmente leggera. Era come se avesse dimenticato un dettaglio
importante
che riguardava il caso ma non sapeva quale fosse e in quel momento non
voleva
nemmeno saperlo, voleva solo concentrarsi sull’altro, sulla
sua voce, su i suoi
occhi, sulle sue labbra, sul corpo e voleva perdersi in quello, si
meritava
qualche minuto di piacere dopo tutto quello che aveva fatto.
Ditemi che avete capito come le informazioni su Jeff sono venute fuori,
ammetto che è stata una carognata ma era l'unica cosa
credibile. Ci stiamo avvicinando sia allo scontro che alla rivelazione,
per ora poco da dichiarare. " non propormi cose a tre, scambi di coppia
o di guardare " ... questa è un'autocitazione ad una mia
precedente long fic, " It's
Okay When it's in a 3-way " , una hunthadastian molto
particolare
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Capitolo 8 *** Chapter Seven ***
Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a torvare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship
Note3: c'è una coppia che non ho segnalato, per ora,e che
segnalerò solo alla fine, al momento giusto saprete il
perchè
Note4: Sto cercando di essere più accurata che posso ma
ovviamente so poco di questo ambiente, avviserò sempre
quando sarò costretta a romanzare
Note5: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che ho un'idea a lunga conservazione.
Blaine
aveva passato i giorni seguenti rilassandosi a letto, facendo una
passeggiata
in giro per Parigi e consultandosi con Kurt e Rachel in merito al da
farsi.
Rachel lo
aveva avvisato di essere riuscita a decrittare il codice ma
c’era qualcosa che
l’aveva lasciata perplessa, era come se avesse ricevuto un
aiuto esterno, era
bastato trovare una cifra perché tutto il codice le si
visualizzasse davanti
agli occhi. Avevano chiamato Schuester il quale aveva ordinato loro di
essere
cauti e a Blaine di andare all’appuntamento, in quanto a
Cooper … secondo lui
dopo tutto quel tempo era inutile sperare, aveva chiesto di poter
parlare solo
con Kurt ma Blaine aveva capito cosa volesse dire.
<< Io
… so che è infantile ma ho sempre pensato che lo
avremmo ritrovato vivo, come
nei film, o che avremmo comunque trovato il corpo >>
aveva detto quando
Kurt aveva chiuso il telefono, Rachel almeno aveva avuto la magra
consolazione
di sapere che Finn sarebbe tornato, in una bara ma Finn era tornato.
Doveva
trovare le parole per dirlo ai suoi, per dirlo a Sam e Tina e proprio
per
quello continuava, per Cooper.
<< Io
verrò con te, dopo un’ora fingerai di aver
ricevuto una telefonata e ce ne
andremo entrambi, Rachel ci aspetterà di fuori con la sua
macchina e quando
usciremo ci accompagnerà al laboratorio, crakkerà
il sistema ed entreremo,
preleveremo solo quello che ci serve e poi chiameremo chi di dovere
>>
gli aveva spiegato Kurt e lui aveva annuito, sembrava un ottimo piano.
<<
Secondo te gli altri sospetteranno qualcosa? Avrebbero potuto prendere
informazioni,
specie Nick Duval >> aveva fatto notare lui quel
pomeriggio mentre si
vestivano, erano rimasti d’accordo con Rachel che la mora li
avrebbe seguiti
un’ora dopo, la strada la conosceva e non doveva dare
nell’occhio. a causa
delle telefonata avevano dovuto trovare un nuovo hotel e Rachel aveva
trovato
il Vernet. Secondo la guida era tra i più esclusivi e quel
che più contava dal
registro degli ospiti risultava che John Hill vi si era trasferito
poche ore
dopo la telefonata, un giochetto da ragazzi secondo Rachel.
Si erano
recati lì mezz’ora in attesa di ricevere la
telefonata che li avvisava, come
previsto Sebastian sapeva esattamente dove si trovassero si disse
quando
vennero chiamati, come le volte precedenti Kurt gli sistemò
la cravatta e poi
uscirono, Blaine finse di non accorgersi del secondo in più
che l’altro aveva
utilizzato e del suo sguardo a metà tra il determinato e il
triste.
Il viaggio
fu più veloce del solito e Blaine ne approfittò
per osservare Parigi, lui, Sam
e Tina avevano pensato di andare in Europa finito il liceo ma poi
avevano avuto
altri progetti tra cui il trasferirsi a New York e avevano differito
quel
viaggio, avrebbe dovuto consigliarla a Sam come viaggio di nozze per
quando lui
e Mercedes si sarebbero sposati.
Tutto
quello era strano, non vide nessun’altro quando uscirono
dall’auto, solo una
tenda che si stava muovendo, evidentemente qualcuno li stava tenendo
d’occhio,
forse Santana o Hunter, uno era un killer su commissione e
l’altra una signora
della droga, sicuramente entrambi erano abili con le armi, aveva avuto
un
assaggio delle abilità di Hunter la prima volta che si era
recato in quel
posto, quando era morto Trent Nixon.
Non c’era
nessuno ad attenderli, solo Brittany che li accolse con un sorriso e un
abbraccio, sembrava così fuoriposto in
quell’ambiente pensò per un istante
Blaine, chissà perché Sebastian avesse voluto una
ladra nel suo staff, poteva
capire un killer e una signora della droga ma non una ladra.
<<
John, vieni, il capo ti sta aspetta di sopra, venite con me
>> disse
prima di saltellare per le scale, il tempo di scambiare uno sguardo con
Kurt e
Blaine la seguì imitato dal castano.
La bionda
li condusse fino alla biblioteca e si chiuse la porta alle spalle con
una
risatina divertita e Kurt gli lanciò uno sguardo spaventato:
o erano in
anticipo o quella era una trappola perché erano soli nella
stanza, fecero
qualche passo e ne ebbero la conferma.
<<
Monsieur Hill, è un piacere che sia venuto, gli altri
partecipanti alla nostra
asta … hanno ricevuto un’altra data, e ora se non
le dispiace vorrei farle
qualche domanda. Per chi lavora monsieur Hill? FBI? CIA? Interpol?
Surete?
>> chiese una voce alla loro destra, Sebastian sapeva
come fare
un’entrata ad effetto pensò per un istante Blaine
osservando l’altro seduto in
poltrona con accanto Hunter però in piedi, prima di rendersi
conto che era
finita, l’altro li aveva appena scoperti, nonostante tutte le
loro precauzioni
li aveva appena smascherati.
<<
Non capisco cosa … esattamente cosa vuole? Ha avuto il mio
nome e fino a due
giorni fa andava tutto bene. Se lo desidera posso chiamare i miei
superiori
>> replicò ringraziando il corso teatrale,
aveva partecipato a spettacoli
per tutto il liceo e al college e ora finalmente quelle ore gli
sarebbero state
utili.
<< La
smetta, abbiamo visto John Hill, e non sei tu … americani,
davvero le loro
intelligence sono diventate così scarse? Lo era anche il
Pentagono quando
servivi il tuo Paese Hunter? >> chiese Sebastian
rivolgendosi ad Hunter e
sfiorandogli con un gesto distratto il polso.
<<
Ultimamente prendono tutti, vede … chiunque tu sia, questa
è una foto di John
Hill, e non assomiglia nemmeno lontanamente a te >>
dichiarò Hunter prima
di mostrare loro una foto di Cooper, lo sapevano, sapevano tutto, quasi
tutto.
<<
Potrebbe essere un’omonimia, o un caso, o forse è
lui che vi ha ingannato
>> tentò Blaine.
<<
Potrebbe, ma … tu non sei John Hill, e nemmeno lui lo
è, diciamo che è stato il
primo a presentarsi con quel nome. Ora, non so per chi lavorate ma ho
un aereo
da prendere e dei clienti che mi attendono e intendo rimanere libero
ancora a
lungo. Adieus mes chers, voues etes trés charmants
>> replicò Sebastian
prima di far cenno da Hunter di seguirlo, per quanto Kurt fosse abile
era
evidente che l’altro fosse più bravo, ebbe appena
il tempo di fargli cenno di
abbassarsi che Blaine sentì fischiare i proiettili sopra la
sua testa.
<<
È chiusa
dall’esterno e io non sono uno
scassinatore >> lo avvisò Kurt che dopo cinque
minuti si era messo a
controllare le porte. Era stato un fallimento totale pensò
Blaine, erano stati
scoperti e ora erano chiusi in quella stanza. Solitamente nei film
c’erano
entrate segrete, librerie che si muovevano e le spie avevano gadget
stratosferici ma quella era la vita reale e loro avevano solo la
pistola di
Kurt.
Provò con
l’altra porta ma anche quella era chiusa
dall’esterno, rimaneva solo la
finestra ma era una follia pensò Blaine. <<
Non puoi provare a far
saltare la serratura con la pistola come fanno nei film?
>> propose a
Kurt speranzoso.
<<
Non funzionerebbe e rischieremmo di richiamare l’attenzione
dei vicini >>
gli fece notare Kurt, erano così vicini pensò
Blaine per un istante.
<< Io
… cosa facciamo ora? >> chiese lui osservando
il castano, avevano
sbagliato tutto, forse Sebastian aveva sempre saputo tutto e si era
divertito a
giocare con loro come un gatto col topo.
<<
Aspettiamo, e cerchiamo di capire come sia stato possibile che sapesse
di noi
>> replicò Kurt mentre continuava a guardare
la porta.
<<
Kurt … devo dirti una cosa >> disse, ora o mai
più, se avevano fallito e
forse non avrebbe più rivisto il castano almeno voleva
togliersi una
soddisfazione. Kurt lo guardo sorpreso e stava per dire qualcosa quando
Blaine
fu più veloce e unì le loro labbra, non era il
miglior bacio della sua vita ma
almeno finalmente era riuscito a baciare Kurt, peccato che accadesse in
una
situazione simile si disse.
***
Quando
si
separarono Blaine non sapeva cosa dire.
Aveva
baciato Kurt ma la situazione non era delle migliori e non sapeva come
avrebbe
reagito il castano, che ci fosse qualcosa era evidente ma forse
l’altro voleva
solo un’amicizia o temeva per la sua vita. Poteva aver
rovinato tutto ma
sentiva che quella era la cosa giusta, era sbagliato il tempo, era
sbagliato il
luogo ma almeno lo aveva fatto.
<< …
riprenderemo questo discorso quando saremo fuori di qui, e
sarà un lungo
discorso >> gli rispose Kurt con un’occhiata
maliziosa, dunque gli era
piaciuto pensò esultante ma aveva ragione, prima dovevano
uscire di lì e
informare Schuester che la copertura era saltata.
<< E
ora? Cosa facciamo?
>> chiese mentre l’altro si guardava intorno.
<< Dalla finestra >> fu la
semplice risposta del castano prima di tendere la mano nella sua
direzione.
<< Dalla finestra? >>
chiese sorpreso e anche un po’ spaventato stringendo la mano
di Kurt tra le sue
<< Dalla finestra, ora! >>
replicò Kurt prima di aprire la finestra e lanciarsi, gli
andò incontro
controvoglia, già si aspettava di sentire le sue ginocchia
impattare con il
marciapiede.
Rachel stava ascoltando la sua compilation
di canzoni di Funny Girl in versione casuale quando dopo aver
controllato
l’orologio per la terza volta aprì il tettuccio
della macchina e attese, uno,
du, tre … e sentì due tonfi, in perfetto orario
si disse mentre Blaine appariva
disorientato e Kurt si guardava intorno. << Taxi signori?
>> chiese
con un sorriso prima di girare la chiave.
<< Sbrigati Rach, la copertura è
saltata, dobbiamo andare ad Orly il prima possibile >> le
rispose Kurt e
subito la mora premette sull’acceleratore.
<<
Perché Orly? >> chiese Blaine mentre cercava
di riprendere fiato, troppe
emozioni quella notte.
<<
Perché è un aeroporto da cui partono anche aerei
privati ed è da lì che è
arrivato Hunter >> rispose Kurt mentre il cancello si
avvicinava troppo
velocemente. << Rachel, rallenta, o rallenti subito o
acceleri >>
le disse Kurt e la mora dopo qualche istante trovò la
seconda opzione più
divertente.
<<
No, eh? Questo no !!! >> urlò Blaine mentre il
cancello si avvicinava
sempre di più, quando tutto quello sarebbe finito avrebbe
avuto bisogno di una
vacanza, una lunga, rilassante vacanza.
Ci stiamo avvicinando al gran finale, per il momento i nostri sono
stati scoperti ma cosa più importante: bacio KLAINE !!!!
Certo, non è il bacio ultra romantico o ultra passionale dei
film di 007 ma almeno si sono baciati. Esattamente dalla seconda parte
si torna nel presente e finisce il lungo flashback, motivo per cui la
scena iniziale è stata ripresa in maniera integrale. L'hotel
è stato cercato tramite booking, perchè l'unico
hotel chic di parigi che conosco è il Crillon.
|
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Capitolo 9 *** Chapter Eight ***
Autore: Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad, Cooper/Sebastian
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a torvare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship
Note3: ed ecco la coppia misterios,a in tutta la sua gloria, il
background ... a suo tempo
Note4: Sto cercando di essere più accurata che posso ma
ovviamente so poco di questo ambiente, avviserò sempre
quando sarò costretta a romanzare
Note5: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che ho un'idea a lunga conservazione.
Era
un miracolo che la polizia non li avesse ancora fermati
pensò Blaine mentre
davanti a lui Rachel infrangeva per la trentesima volta il codice di
velocità,
avrebbe avuto un foto nelle corse di macchine, specialmente quelle
legali
pensò.
<<
Rallenta altrimenti arriveremo ad Orly morti! >> le
urlò Kurt che si
teneva con forza sul sedile, Blaine non riusciva a smettere di
guardarlo e
sapeva che l’altro aveva ragione, inoltre lui e Kurt avevano
un discorso
importante da riprendere.
<<
Se rallento arriveremo in ritardo e l’aereo potrebbe
già essere partito!
>> replicò Rachel poco prima che una notevole
abilità nel salto e la
prontezza di riflessi salvasse un’intera comitiva di turisti
giapponesi.
<< Credo che abbiano appena visto la loro vita passargli
davanti … e
anch’io! >> le urlò Kurt mentre la
mora continuava ad ignorarli.
<<
Smettila di lamentarti, perché non imiti Blaine che
è rimasto in silenzio?
>> gli chiese Rachel prima di tagliare la strada ad un
tandem.
<<
Perché non ha parole ed è paralizzato dalla
paura, rallenta !!! >> fu la
replica, ecco come sarebbe morto, a causa dell’alta
velocità sulle strade di
Parigi in una bella serata, poteva accadergli di peggio
pensò Blaine, o forse
no?
Ringraziò
mentalmente tutto quello in cui credeva quando sentì una
sirena della polizia,
Rachel avrebbe dovuto fermarsi per forza, se non l’avesse
fatto avrebbero
generato sospetti e non potevano permetterselo, non in quel momento
almeno.
<<
Lasciate fare a me, e sperate che non siano troppo insistenti
>> disse
Rachel mentre Kurt cercava di non ridere, veloce gli prese la mano e
l’altro si
rilassò e soprattutto non tolse la mano, era veramente
incantevole grazie alla
luce di quel lampione che Rachel per poco non aveva colpito in pieno
mentre
fermava la macchina. Incantevole era la definizione giusta, Kurt non
era
semplicemente bello, c’era qualcosa di più in lui,
incanto, delicatezza, forza
interiore, tutte qualità che lo attiravano.
E
forse l’idea funzionava, Blaine non aveva mai sentito Rachel
parlare in
francese ma in quel momento l’altra stava volutamente
accentuando l’accento,
nessuno avrebbe avuto nulla da discutere con una turista americana
chiaramente
sbronza e i suoi amici altrettanto sbronzi.
Come
aveva previsto dopo cinque minuti l’agente li
lasciò andare nonostante
continuasse a borbottare contro i turisti in generale e gli americani
in
particolare.
<<
Abbiamo perso tempo prezioso per questo Kurt ti sto chiedendo di fare
qualcosa
che altrimenti nemmeno ci passerebbe per la testa: chiama Thad Harwood.
Chiamalo e comunicagli che ha una possibilità di poter
arrestare Santana, si
precipiterà >> disse Rachel prima che Kurt la
guardasse meravigliato,
quello era grave, veramente grave.
<<
Dove crete che debbano andare? Sebastian ha parlato di un aereo, e di
come i
suoi clienti lo stiano aspettando >> disse lui mentre
Kurt componeva il numero
dell’agente dell’Interpol, se fosse stato nei panni
dell’altro sarebbe fuggito
in un Paese dove gli fosse garantita l’immunità
come la Corea, la Russia o la
Cina o un Paese africano, David Thompson sarebbe stato felice di averlo
ospite,
ospite e poi ostaggio si disse dunque niente Africa.
<<
Non ne ho idea, potrebbe andare dovunque, in Messico da Santana
sarebbero al
sicuro ma credo che non lascerebbero l’Europa, è
dove Sebastian ha potere
dunque se fosse furbo, e ha dimostrato di esserlo, rimarrà
qui. L’Interpol ha
una sede a Lione e sono anni che Thad cerca Santana, tutti fattori a
nostro
sfavore, motivo per cui dobbiamo arrivare per primi >>
rispose Rachel,
andava sempre veloce ma almeno adesso poteva contare i lampioni
pensò Blaine
mentre sentiva Kurt parlare, dopo cinque minuti l’altro
chiuse il telefono.
<<
Sta andando, se non fosse vero ha minacciato di cacciarci a calci da
Parigi e
dalla Francia … e sappiamo che i suoi superiori sarebbero
entusiasti di non
vederci più >> dichiarò il castano
prima di lanciare un’occhiataccia a
Rachel che stava per accelerare, quella sarebbe stata una lunga notte
pensò
Blaine Devon Anderson.
***
Orly
era tranquilla quando arrivarono.
<<
Mi chiedo perché abbiamo dovuto anticipare tutto, sai bene
che sarebbe stato
così facile toglierci quei due di torno >>
disse Hunter quando scesero
dalla macchina, Hunter non aveva capito nulla del piano. A differenza
di lui
Sebastian sapeva fin dall’inizio che John Hill non era John
Hill, si era
solamente voluto divertire inoltre gli ordini erano stati chiari e lui
aveva
obbedito, adorava obbedirgli.
<<
Dobbiamo solo essere abbastanza lontani, la Svizzera è
sempre un posto sicuro
>> rispose lui con un sorriso seducente. Quando Santana
li aveva
presentati si era chiesto come poter tenere Hunter stretto a
sé e si era
risposto da solo: seducendolo. Etero … erano bastate poche
cene di lavoro,
qualche uscita e quando l’aveva baciato l’altro non
aveva protestato, era stato
un po’ impacciato le prime volte ma stava imparando. Peccato
che fosse
diventato troppo possessivo, per questo aveva trovato Thad,
perché Thad era
stato un’ottima distrazione da Hunter, solo perché
l’altro adorava sbatterlo
sul letto e scoparlo non voleva dire che avessero una storia o
chissà cosa,
inoltre Thad era stato un pezzo fondamentale.
Non
per il piano in sé ma per costringere gli altri a stare alle
sue condizioni,
che fortuna che un agente dell’Interpol non avesse pensato di
proteggere il
proprio lavoro con almeno cinque password ma era anche vero che Thad si
comportava come uno che non faceva sesso da mesi. Ovviamente Hunter lo
aveva
assillato per ore dopo la prima notte con l’ispanico, questo
prima che lui
cercasse le sue labbra in un bacio appassionato, tempo cinque minuti e
i loro
abiti erano sparsi per il salotto e loro erano sul divano.
<<
Sicuro che il doppio S sia già in Svizzera? Per quanto mi
piaccia la Francia
preferisco andarmene, tra un mese voglio essere a casa mia, nella mia
piscina
circondata da belle ragazze, o a cavallo del mio migliore purosangue
>>
disse Santana stizzita mentre si avvicinavano al suo aereo privato,
quel giorno
indossava un abito rosso fin troppo vistoso ma le stava bene, i suoi
contatti
gli erano stati così utili, si erano dati una mano a vicenda
e non solo perché
la reina roja era un nome conosciuto ma perché incuteva
paura nei circoli che
contavano, lo sapevano entrambi fin troppo bene.
<<
Dovresti chiederlo alla nostra Brittany, si è occupata di
tutto lei >>
replicò lui prima che Brittany sorridesse, era evidente che
le due si
piacessero ma lì dentro era lui il capo, lui aveva avuto
l’idea ed era lui a
tenerli in pugno, che le due scopassero era secondario, ma interessante.
<<
Indossi veramente un bell’abito, Santana >> le
disse prima di sfiorare il
braccio di Hunter, era stato l’unico a cui aveva riferito che
John Hill o come
si chiamasse non era chi diceva di essere, l’altro aveva
proposto semplicemente
di ucciderlo ma lui preferiva non rischiare, avevano avuto anche troppi
problemi dopo Hudson. << Lo trovo veramente adatto a un
funerale >>
aggiunse prima che Hunter la colpisse, non per niente aveva voluto il
migliore.
Santana
Lopez per un istante lo guardò sorpresa, come se non capisse
cosa aveva appena
detto poi si portò una mano allo stomaco e
l’alzò di fronte a sé, gocciolava di
sangue, il tempo di contare fino a due ed era a terra.
Brittany
si era coperta le orecchie di istinto al suono dello sparo e li
guardò con
terrore, anche se quasi tutti la ritenevano stupida quella ragazza
aveva una
gran mente, solo che lavorava diversamente dalle persone normali. Fece
infatti
per voltarsi verso la macchina prima di stramazzare anche lei al suolo.
<<
L’Interpol non sarà felice di sapere che la reina
roja è morta, so che c’è uno
dei loro che le dà la caccia da anni >> si
limitò a dire Hunter prima di
cercare le sue labbra, glielo concesse prima di far scendere le sue
mani sui
pantaloni dell’altro, quello sarebbe stato sicuramente
interessante pensò per
un istante. << Tu … non sai quanto ti amo
… non ho mai provato niente di
simile per nessuno … e per un uomo … cosa mi hai
fatto amor mio? >> gli
chiese Hunter quando si separarono, non solo lo aveva sedotto ma lo
aveva anche
fatto innamorare, era più abile di quanto credesse, lui
aveva ragione pensò,
lui aveva sempre ragione. Hunter lo guardava come se fosse la cosa
più preziosa
al mondo ed era chiaramente eccitato, tre a uno che sognava di
scoparselo in
aereo pensò, quelli come lui erano veramente prevedibili,
per lo meno aveva
avuto la conferma che Hunter Clarington fosse il migliore nel suo
campo, valeva
tutti i soldi che aveva voluto per l’ingaggio.
<<
Hunter … credo che ci sia un piccolo, piccolissimo problema
in tutto questo
>> dichiarò con voce ferma, lui aveva pensato
a tutto, anche a quello.
<<
Quale? >> gli rispose l’altro sfiorando
lentamente ilo suo volto con le
dita, Hunter era davvero innamorato di lui, se solo avesse saputo tutta
la
verità lo avrebbe odiato, se avesse saputo di essere stato
solamente un
trastullo e uno strumento.
<<
Io non ti amo, non ti ho mai amato e mai ti amerò
>> rispose prima di
colpirlo, il silenziatore era davvero un’ottima invenzione,
se avesse provato
qualcosa il volto distrutto e stupefatto di Hunter gli avrebbe fatto
male, ma
non provò niente, solo sollievo.
<<
Devi smetterla di giocare con i cuori degli altri >>
disse una voce
dietro di lui, tutto come previsto pensò.
<<
Mi diverto così, inoltre ti ho dato il mio cuore due anni fa
e ho sempre
obbedito a tuoi ordini >> rispose voltandosi, lui era
lì, l’ideatore di
quel piano geniale era lì e finalmente sarebbero stati
insieme.
<<
Lo so, mi diverto anch’io a guardarti. E ora amor mio vieni,
entro questa notte
saremmo ricchi >> rispose Cooper Anderson prima che
Sebastian Smythe lo
raggiungesse sull’aereo privato e unisse le loro labbra in un
bacio romantico
ed appassionato.
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Capitolo 10 *** Chapter Nine ***
Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad, Cooper/Sebastian
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a torvare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship
Note3: c'è una coppia che non ho segnalato, per ora,e che
segnalerò solo alla fine, al momento giusto saprete il
perchè
Note4: Sto cercando di essere più accurata che posso ma
ovviamente so poco di questo ambiente, avviserò sempre
quando sarò costretta a romanzare
Note5: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che ho un'idea a lunga conservazione.
Cooper
Anderson sapeva che aver conosciuto Sebastian Smythe era stato
l’affare della
sua vita.
Era entrato
nella CIA desideroso di servire il suo Paese, di contribuire alla
sicurezza
nazionale e di
viaggiare per il mondo,
peccato che si fosse presto reso conto che il gioco non valeva la
candela
almeno per lui. Il suo nome non sarebbe mai stato ricordato, nessuna
intervista,
nessuna menzione, molti accettavano quel silenzio con
un’alzata di spalle ma
non lui, era troppo desideroso di sentire il suo nome per accettarlo,
inoltre
facendo due conti vi ricava pochissimo in termini di stipendio,
così aveva
cominciato alcuni piccoli lavoretti, piccoli accordi sottobanco con chi
poteva
permetterselo, refurtive e soldi sporchi che non arrivavano
completamente a
destinazione, piccoli accorgimenti per permettergli il tenore di vita
che
considerava consono a sé stesso e per non insospettire i
suoi colleghi. Era
sicuro di non essere l’unico ma aveva sempre preferito non
esporsi, negli anni
si era creato un bel giro, gente che come lui operava nella zona grigia
e che
guadagnava da entrambe le parti.
Aveva
incontrato Sebastian a New York, secondo i suoi calcoli ancora cinque
missioni
e poteva ritirarsi, possibilmente su un’isola del sud
circondato da belle donne
e costantemente abbronzato. Non aveva meditato di sedersi vicino a quel
giovane, a lui nemmeno piacevano gli uomini, non così tanto
almeno, eppure fin
dal primo sguardo aveva sentito che la sua vita era completa.
L’altro si era
consegnato a lui fin dal secondo drink e nei tre giorni che avevano
trascorso
nella suite di lui gli si era offerto in modi sempre inebrianti e
osceni, non
c’era angolo di quella suite dove Cooper non lo avesse
scopato, tre giorni di
intenso, inebriante, rilassante sesso scacciapensieri.
Poco prima
di salutarsi avevano parlato e nell’udire chi fosse Cooper
aveva avuto un’idea.
Sebastian aveva i soldi, un nome importante in Francia ed era evidente
che era
profondamente annoiato dalla vita, come un bambino che ha tutti i
giocattoli
che desidera ma che si annoia a giocarci, aveva atteso uno come lui e
Cooper
aveva deciso di servirsene. Aveva bisogno di nuovi divertimenti e di
nuove
sfide e lui gliele avrebbe date e ci avrebbero guadagnato entrambi.
Aveva fatto
una ricerca su di lui e ne era venuto fuori il classico profilo dei
ragazzi
figli di papà, ottimi studi, ottime frequentazioni e
scandali prontamente
tacitati dal denaro, il numero di tizi con cui l’altro era
andato a letto era
impressionante ma questo aveva solo solleticato il suo ego.
Si erano
rivisti diverse volte, New York, Londra, Berlino, Parigi e Zurigo.
Quello che
era accaduto a Zurigo era stato eccezionale, non solo il sesso davanti
al
camino ma anche i dettagli del piano che via via prendevano forma, era
stato
l’altro a parlargli della società che aveva
ereditato e di come da un caso
potesse nascere un’opportunità. Ricordava ancora
come avesse annuito prima di
cercare le labbra dell’altro, era il momento di puntare alto
si era detto.
A Parigi
durante una missione ne aveva approfittato per incontrarlo e Sebastian
gli
aveva parlato del doppio S, all’epoca solo composto 15/5, se
i controlli
fossero risultati positivi allora sarebbe stato un farmaco innovativo,
altrimenti vi si poteva guadagnare diversi soldi. Si era limitato ad
annuire
prima di prendergli la mano tra le sue, non poteva immaginare che una
settimana
dopo Sebastian lo avrebbe contattato per dirgli come il composto 15/5
non
avesse superato i controlli e velatamente gli aveva fatto intuire come
avesse
sabotato la sua stessa azienda.
Allora
Cooper aveva compreso appieno che il suo partner era come lui e se
gliel’avessero chiesto avrebbe confessato di essersi
innamorato proprio in quel
momento di Sebastian Smythe.
Lo aveva
messo in contatto con Santana Lopez incontrando di persona la reina
roja per
accennarle ad un affare di cui aveva udito parlare, come tutti sapeva
che
Santana raramente lasciava la sua abitazione in Messico ma
l’idea le era
piaciuta, aveva bisogno dell’Europa, di qualcuno che le
facesse da fidanzato di
copertura e di un Paese dove l’estradizione non sia possibile
aveva concluso
con un sorriso complice, l’Interpol era da anni sulle sue
tracce e c’era un
solo per non essere più importunati secondo lui.
L’altra gli
aveva promesso che ci avrebbe pensato per poi chiedergli se avesse
deciso da
quale parte stare, e lui aveva risposto che Cooper Anderson stava dalla
parte
di Cooper Anderson prima di salutarla, Santana sarebbe stata utile a
tutti e
due si era detto.
Dopo di lei
si era trattato di Hunter Clarington, solo i pezzi migliori per il suo
ultimo
piano. Come tutti nell’ambiente conosceva Clarington, forse
uno dei migliori,
sicario, mercenario, l’unica cosa di cui si curava era
vincere e i soldi che
riceveva, motivo per cui aveva lasciato che fosse Sebastian ad
avvicinarlo, era
lui che possedeva i soldi. Era andata esattamente come aveva previsto,
tranne
la lenta e inesorabile seduzione di Sebastian, dopo appena cinque
giorno dal
suo arrivo a Parigi Hunter Clarington, etero e sostenitore del tea
party, si
era ritrovato a premere il corpo di un altro uomo su un letto, a
baciarlo,
toccarlo e possederlo.
Era stata
la loro unica crisi, sapeva bene che non avevano mai parlato di
esclusività ma
gli aveva fatto male lo stesso, si era nascosto dietro l’idea
che il piano rischiava
di fallire a causa di poche scopate ma in realtà era geloso,
estremamente
geloso, eppure aveva fatto venire quella ladra di mezza tacca di
Brittany S
Pierce per un motivo: essere una piacevole distrazione per Hunter il
quale
invece la guardava a stento ma almeno sie ra fatta notare da Santana.
Quando
aveva ricevuto istruzioni per la sua nuova missione dal quartier
generale,
assieme ad Hudson a Parigi aveva pensato che fosse un segno del
destino, perché
tutto funzioni devono credermi morto aveva spiegato a Sebastian mentre
l’altro
contattata i nomi che gli aveva indicato, avevano bisogno di compratori
e di un
luogo sicuro.
Era stato
così facile convincere Finn che quella fosse una missione
semplice, tempo tre
giorni e sarai tornato da Rachel in tempo per farle la proposta aveva
scherzato
quando erano scesi dall’aereo. Invece al momento giusto aveva
fatto la sua
mossa, ancora ricordava le urla di Finn quando aveva scoperto di essere
stato
tradito … ovviamente prima che Sebastian gli iniettasse una
dosa letale di
doppio S, Finn aveva avuto l’onore di essere
l’ultimo test.
Ed era
andato tutto bene da lì in poi, la CIA avrebbe svolto le sue
indagini ma non
avrebbe trovato nulla si era detto poco prima di scoprire che Schuester
era
astuto, troppo per i suoi gusti. Avevano mandato Blaine, il suo adorato
fratellino non per rintracciarlo ma per prendere il suo posto durante
le
trattative per il doppio S, era stato Sebastiana chiamarlo la sera del
party,
ricordava ancora quanto l’altro fosse spaventato, aveva
impiegato mezz’ora per
calmarlo e spiegargli che non avevano nulla contro di loro, Sebastian
Smythe e
John Hill non si erano mai incontrati prima di allora e lui era ben
nascosto,
doveva avere solo fiducia nei propri mezzi e tutto si sarebbe risolto
da solo.
Ne aveva
approfittato per recarsi a Zurigo e aprire il nuovo conto, quello dove
avrebbero depositato i soldi delle transazioni, tre giorni dopo
Sebastian e
Brittany lo avevano raggiunto, il tempo di fingere di essere una coppia
davanti
al direttore e poi la bionda se n’era andata in giro,
sicuramente a pianificare
un qualche colpo, mentre Sebastian lo aveva raggiunto e dalla sua
descrizione
aveva capito che il nuovo John Hill era Blaine e non era solo
perché Schuester
gli avesse accanto per fargli da balia Hummel, più abituato
ad altre
operazioni, e la stessa Rachel Berry, sicura desiderosa di vendicare il
suo
amato Finn.
Tutto
quello complicava il piano ma non troppo, doveva solo stare attento a
non farsi
notare a Parigi, il motel che aveva trovato era perfetto e si era
divertito a
seguire tutta la vicenda da lontano, sentiva che doveva essere
orgoglioso di
come suo fratello si stava comportando ma aveva fatto una scelta e al
posto
dell’America e della sua famiglia aveva scelto il denaro e
Sebastian Smythe.
Avevano
calcolato tutto al secondo, era rimasto sull’aereo con il
doppio S e si era
mostrato solo dopo aver sentito i tre spari, la morte di Santana,
Hunter e
Brittany era stata decisa nel momento in cui li avevano coinvolti, se
non si
fosse innamorato di Sebastian avrebbe ucciso anche lui.
Mentre era
ai comandi si voltò e osservò Sebastian, era
l’unico a cui l’altro rivolgesse
quello sguardo, lo sapeva fin troppo bene. << Ho
impostato il pilota
automatico, entro due ore e mezza saremo a Zurigo, riceveremo il resto
dei
soldi e poi … dove ti piacerebbe andare? >>
chiese prima di sedersi di
fronte a Sebastian.
<<
Non sono mai stato alle Bahamas >> gli
confessò l’altro con un sorriso
malizioso prima che lui cercasse le sue labbra, sarebbe andato tutto
bene,
sarebbero stati ricchi e insieme.
***
Quando
arrivarono
ad Orly Rachel si coprì la bocca con le mani.
C’erano ben
tre colpi, Santana che giaceva al suolo sporca di sangue, Brittany in
una posa
innaturale con una macchia di sangue che le sporcava la t shirt bianca
e gialla
e infine Hunter Clarington con gli occhi ancora aperti disteso di
schiena,
accanto a lui c’era Thad che stava parlando al cellulare.
<< Ho
ricevuto una telefonata anonima che mi avvisava di venire
immediatamente ad
Orly, e ho trovato questo >> comunicò loro
Thad dopo aver terminato al telefonata,
quello era un massacro pensò Blaine, e come tutti sapeva chi
era il colpevole:
Sebastian si era liberato dei suoi complici per non dover dividere il
bottino.
<<
Mi
hanno appena inviato la registrazione, ovviamente la sicurezza a
quest’ora era
più impegnata a dormire che altro >>
spiegò loro Thad prima di mostrare
un video dall’i-pad: l’arrivo dei quattro, Hunter
che uccideva Santana e Brittany
a sangue freddo, il bacio tra questi e Sebastian e poi il colpo finale.
Quello
che videro per poco non fece cadere l’i-pad dalle mani di
Thad e Blaine si
sentì svuotato: l’uomo appena sceso
dall’aereo e che aveva appena scambiato con
Sebastian un bacio appassionato era Cooper, suo fratello Cooper
Anderson.
<<
Credevo fosse morto >> disse mentre Thad rimandava
indietro il video.
<< È
stato dichiarato scomparso in missione, deve aver finto la sua morte e
poi
essersi nascosto, dopo pochi giorni le ricerche cessano anche se non
ufficialmente e lui lo sapeva >> spiegò loro
Rachel a voce bassa, troppo
bassa.
<< Ci
ha ingannati, ha ingannato tutti e a breve cederà
un’arma nella mani di tizi ce
non si faranno scrupolo a usarla >> replicò
Kurt. Cooper, l’uomo che
aveva sempre idolatrato, il fratello che aveva preso come modello era
un
traditore e un assassino, sembrava quasi un sogno si disse Blaine, un
incubo a
essere sinceri.
<<
Dobbiamo prenderli, sto controllando le tabelle di volo e risulta Berna
dunque
andremo lì ma non garantisco nulla, potrebbero fare un
cambio durante il
viaggio o già in Svizzera >>
comunicò loro Thad prima di salvare il
filmato.
<<
Avviserò Schue e ti farò sapere quando potrai
ripartire per New York, qui non è
sicuro per uno come te >> gli disse Kurt senza guardarlo
negli occhi.
<< È
di mio fratello che stiamo parlando, io ci sarò, fosse
soltanto per vederlo
un’ultima volta >> replicò Blaine,
voleva sentirlo da lui, sentire quelle
parole da Cooper in persona.
<<
No, è troppo rischioso e abbiamo rischiato abbastanza e
nulla di quello che
dirai riuscirà a farmi cambiare idea perché
… >> Kurt non riuscì a
terminare la frase perché Blaine quasi si avventò
sulle sue labbra, capiva
tutti i punti di vista del castano, semplicemente non era disposto ad
accettarli, non questa volta, voleva essere al suo fianco e voleva
chiudere
quella storia.
<< Io
vengo, punto >> dichiarò quando si separarono,
il fiato grosso e le
pupille dilatate e a Kurt non rimase altro da fare che assentire
distrattamente.
Ed eccoci
alal svolta, la prima parte è una sorta di antefatto
POVE!Cooper dove si spiega il piano dei due e come ci siano arrivati.
In quanto al resto c'è una piccola parte klaine alla fine e
ora ci si sta preparando per lo scontro finale, coem in tutti i film di
spionaggio
|
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Capitolo 11 *** Chapter Ten ***
Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad, Cooper/Sebastian
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a torvare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship
Note3: c'è una coppia che non ho segnalato, per ora,e che
segnalerò solo alla fine, al momento giusto saprete il
perchè
Note4: Sto cercando di essere più accurata che posso ma
ovviamente so poco di questo ambiente, avviserò sempre
quando sarò costretta a romanzare
Note5: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che ho un'idea a lunga conservazione.
Schuester
non era stato felice di udire gli sviluppi, non era stato per niente
felice si
disse Blaine mentre sedevano sul treno.
Lui avrebbe
preferito l’aereo ma secondo Kurt non c’erano voli
per Zurigo che arrivassero
in tempo, meglio in treno, erano sicuri di arrivare inoltre sapevano a
colpo
sicuro dove andare. Rachel secondo lui era vicina ad un crollo emotivo,
bastava
vedere come si agitava sulla sedia e Thad … Thad stava
rivedendo tutti i vecchi
filmati alla ricerca di indizi in maniera quasi ossessiva. Non poteva
capire
come si sentisse ma intuiva che non fosse una bella sensazione,
l’ispanico non
aveva detto nulla ma aveva perso il bersaglio che inseguiva da anni e
c’era una
malinconia di cui non riusciva a comprendere l’origine.
<<
Dovremmo parlare >> sussurrò a Kurt, erano
vicini al confine con la
Svizzera e quello era il momento più adatto, ora o mai
più si disse, dovevano
parlare di così tante cose.
<<
Andiamo dove non potranno ascoltarci >> propose Kurt
prima di scrivere un
messaggio su un post it e lasciarlo davanti a Rachel che li
guardò con aria
assente, aveva tanto a cui pensare, e così lui
pensò Blaine. Cooper … Cooper
aveva tradito tutti e non sapeva ancora il motivo, lo aveva visto
chiaramente
attendere Sebastian e aveva visto il bacio tra i due e come fossero
saliti a
bordo, forse quella era solo una strategia, uno stratagemma di suo
fratello per
incastrare Sebastian, e una parte di lui lo credeva ancora, quella
parte che
ancora considerava Cooper Anderson un eroe e non un traditore e un
assassino.
<<
Se
vuoi saperlo nessuno di noi ha mai sospettato di Cooper e durante la
telefonata
Schue ha negato più volte che fosse una sua idea, non
è un suo piano, tutta la
CIA era convinta che Cooper fosse morto, mi dispiace così
tanto Blaine >>
furono le prime parole di Kurt non appena trovarono uno scompartimento
libero,
o meno popolato degli altri.
<<
Non … non volevo parlare di questo, non ora almeno
>> replicò lui, c’era
una questione più importante ai suoi occhi di Cooper e
soprattutto più urgente.
Si erano baciati due volte, o meglio lui aveva baciato Kurt ma
l’altro non
aveva dato alcun cenno di disappunto, la prima volta aveva persino
ricambiato
ma poi non ne aveva più voluto parlare e quello lo feriva.
Poteva comprendere
perché Kurt lo avesse tenuto a distanza per tutto quel tempo
sebbene provasse
qualcosa per lui, non era un mestiere facile il suo e doveva aver visto
diverse
cose brutte, eppure non riusciva ad accettarlo, non ora che anche lui
faceva
quella vita, temporaneamente ma comunque Kurt era ancora il suo partner.
<< E
allora … oh Blaine, è complicato. Se ci fossimo
incontrati in altre circostanze
sarebbe stato diverso. Ti avrei notato sicuramente perché
non passi inosservato
nonostante quello che credi ma poi … ho fatto delle cose di
cui non sono fiero
e forse non te lo avrei detto per proteggerti, tu avresti voluto
saperlo e alla
fine ti avrei raccontato tutto e tu saresti fuggito. È
… succede a tutti, alla
fine fuggono e non gliene faccio una colpa. Però tu
… tu mi piaci davvero
Blaine ma tutto questo è più grande di entrambi e
per la prima volta non so
cosa fare >> tentò di spiegargli Kurt.
Lo capiva
pensò Blaine, capiva bene perché
l’altro non volesse ma lui non gli stava
chiedendo una relazione lunga, quella era un sogno quasi
irrealizzabile, ma
solo di stare insieme per il tempo necessario e poi vedere se potevano
durare.
Era stupido e infantile ma non voleva rinunciare a quello che avevano
anche se
a pensarci bene era pochissimo ma non voleva sprecarlo in rimpianti e
occasioni
mancate, non più.
<< Io
non fuggirei, non voglio fuggire e … non so cosa
accadrà dopo e non voglio
pensarci, voglio solo godermi il momento, sarà da stupidi ma
ho bisogno di te,
ora. Non tra un’ora, un giorno o un mese, ma ora
>> replicò Blaine e
questa volta fu Kurt a cercare le sue labbra. Si godette il bacio come
se
avessero tutto il tempo del mondo, assaporando le sue labbra e
inebriandosi del
profumo dell’altro, sceglievano sempre i posti meno opportuni
e i momenti
assolutamente inopportuni per baciarsi ma non gl’importava,
lui stava baciando
Kurt e Kurt stava baciando lui ed era quello ciò che
realmente importava.
<<
La
prossima volta dobbiamo trovare un posto migliore >>
scherzò Kurt quando
si separarono prima di tirare fuori dalla tasca il suo passaporto.
<<
Conosco un locale a New York, fanno dei buoni hamburger ed è
un ambiente
discreto, se hai una missione a New York, o vuoi vedere la
città noi … potremmo
andarci, sai … per passare una serata insieme …
ma conosco anche altri locali
>> disse sperando di non balbettare troppo, tutto quello
era assurdo,
folle e troppo da film per i suoi gusti ma gli piacendo moltissimo.
<< Mi
piacerebbe, pensavo di prendermi una pausa quest’anno e
… spero che tu abbia
con te il passaporto perché siamo arrivati alla frontiera
>> lo avvisò
Blaine facendolo sorridere, ecco di cosa doveva preoccuparsi in quel
momento si
disse Blaine.
<< Io
… è nella valigia >> ammise
imbarazzato poco prima che l’altro gli
sorridesse.
<<
Allora dobbiamo andare, e quando arriviamo a Berna tieni
d’occhio il tabellone,
Rachel si occuperà di trovarci una macchina se necessario
… e se perdiamo
Harwood per strada non sentirti colpevole >> gli
sussurrò Kurt prima di
rubargli un ultimo bacio e allungandogli la mano prima di voltarsi in
direzione
del loro vagone facendolo sorridere.
***
La
stazione
di Berna era caotica quando arrivarono, erano un gruppo abbastanza
vistoso
pensò Blaine, inoltre lì faceva freddo, non
troppo come aveva temuto ma faceva
freddo.
<<
Come facciamo a sapere se sono qui? >> chiese mentre Kurt
controllava
qualcosa e Rachel era impegnata con l’ipad.
<< I
voli, bisogna controllare quali voli arrivano qui a Berna, gran parte
degli
acquirenti saranno rimasti nei pressi di Parigi, o almeno in Europa,
basta fare
un controllo incrociato, uomini come Montgomery e Thompson sono
strettamente
controllati da almeno cinque intelligence >> gli
spiegò Thad, stava
pensando a qualcosa di personale si disse Blaine, qualcosa che lo
turbava ma
che sembrava deciso a voler tenere per sé.
<< E
…. Se fossero a Zurigo? Dovranno comunque passare
lì per i soldi, se non hanno
già provveduto a trasferire tutti i soldi su un altro conto
>> replicò
Kurt mentre lui si lasciava sfuggire un sospiro esasperato, era tutto
così
complicato eppure nei film era facilissimo.
<< Ho
controllato il volo, è arrivato
correttamente a … Zurigo, poi lì si intravede
nelle telecamere di sicurezza e
poi si perdono le loro tracce, dobbiamo comunque andare lì,
secondo voi quanti
saranno quelli che li raggiungeranno? >> chiese loro
Rachel, era quello
il momento della verità pensò Blaine.
<<
Tutti, il doppio S è un’arma potentissima,
è un’arma e una droga e tutti la
vorranno, è un po’ come il falcone maltese, tutti
lo cercano ma non sanno
esattamente cosa sia >> intervenne Kurt e Blaine sorrise
ammirato.
<<
Con la differenza che ora tutti sanno cosa sia, dobbiamo solo trovare
il loro
albergo, o dove alloggiano e sperare che non lascino anche la Svizzera
>>
disse lui e vide gli altri guardarlo ammirato.
<< Ha
uno chalet fuori Zurigo, sufficiente per ospitare tutti i suoi ospiti
per il
tempo necessario >> intervenne Thad lasciando tutti senza
parole, era
un’informazione che l’altro aveva condiviso solo
all’ultimo momento e nel tono
della voce c’era qualcosa che non convinceva Blaine fino in
fondo.
<< E
tu come lo sai? E soprattutto perché lo dici solo ora?
>> lo interrogò
Rachel cercando di controllare il timbro della voce.
<< Io
… io lo so e basta, meglio che non ti faccia troppe domande
Berry. Non rivelo
mai le mie fonti, e specialmente questa volta … preferisco
non parlarne a meno
che non sia strettamente necessario, e intendo questione di vita o di
morte,
sia chiaro >> fu la risposta di Thad che questa volta
evitò di guardare
tutti negli occhi preferendo fissare il muro di fronte a loro,
c’era qualcosa
che non voleva rivelare e a lui stava bene così, non doveva
nemmeno essere così
importante ragionò Blaine. C’era qualcosa a cui
non aveva pensato ma che era
evidente ed era altrettanto evidente che Thad non ne avrebbe parlato di
sua
spontanea volontà se non a missione terminata.
<<
Come vuoi, ma prima o poi dovremmo saperlo, io mi occupo dei voli,
Rachel di
trovare una macchina a noleggio e … Blaine, fa attenzione,
Cooper con te
parlava spesso? >> gli chiese Kurt, l’ultima
volta che lui e Cooper si
erano parlati era stato al Ringraziamento a casa dei loro genitori,
quasi un
anno fa, per Natale si erano limitati a farsi gli auguri via biglietto
e ora
che ripensava bene Cooper gli aveva rivelato di essere innamorato di
una persona
speciale ma si era rifiutato di aggiungere altro limitandosi a sorrisi
enigmatici.
<<
Non … ci siamo visti all’ultimo Ringraziamento e
accennò al fatto che
frequentava qualcuno, più una cosa buttata là che
una vera notizia, mi chiedo
come possa essergli venuta in mente un’idea simile? Io
… io credevo di
conoscerlo, ho modellato la mia vita perché lui fosse
orgoglioso di me e ora …
devo parlare con lui, quando lo troviamo lasciami cinque minuti con lui
per
parlargli >> disse, sapeva che era un’idea
assurda e pericolosa ma doveva
vedere Cooper e soprattutto doveva sapere perché.
Perché avesse deciso di
tradire, perché si fosse innamorato di Sebastian e
perché volesse tutto quello,
doveva sapere.
<<
Ho
trovato una macchina, abbiamo poco tempo e mentre siamo in viaggio
elaboreremo
un piano che riguardi tutti e quattro, sarebbe opportuno avvertire
Schuester ma
meglio farlo cinque minuti prima per evitare che blocchi la missione
>>
annunciò loro Rachel.
Quella
notte avrebbe saputo tutto si disse Blaine prima di uscire dalla
stazione,
doveva solo avere pazienza e poi avrebbe scoperto tutto quello che
riguardava
quella brutta, brutta questione.
ecco,
abbiamo avuto un po' di Klaine e ora ci stiamo avvicinando allo scontro
finale. In quanto a come i nostri abbiano trovato i possibili treni ...
fidatevi di una che si è progettata un tour dell'Europa
partendo da Lisbona fino a Cracovia, tutto in treno
|
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Capitolo 12 *** Chapter Eleven ***
Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad, Cooper/Sebastian
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a torvare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship
Note3: c'è una coppia che non ho segnalato, per ora,e che
segnalerò solo alla fine, al momento giusto saprete il
perchè
Note4: Sto cercando di essere più accurata che posso ma
ovviamente so poco di questo ambiente, avviserò sempre
quando sarò costretta a romanzare
Note5: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che ho un'idea a lunga conservazione.
Trovare
una
macchina fu facile, più facile di quanto Blaine credesse, il
tutto con Rachel
che era obbligata a contattare Schuester ogni ora.
La Svizzera
per fortuna era piccola come Nazione ma comunque non sapevano dove
cercare,
arrivare a Zurigo era stato anche facile ma cercare lo chalet era il
vero
problema, Kurt aveva cercato di scoprire se i due avessero preso
qualche auto a
noleggio ma non risultava nulla, Cooper era stato un’agente
della CIA e sapeva
esattamente come eluderli ed essere almeno due passi avanti.
Blaine
stava per gettare la spugna, non c’erano indizi o altro
pensò quando si sentì
chiamare ma non come Blaine Anderson, come John Hill. Voltandosi vide
Wes
Montgomery vestito di tutto punto che lo osservava, al volante della
macchina
c’era Mike Chang immobile, non muoveva un muscolo
pensò Blaine ammirato.
<<
Signor Montgomery, è bello vedervi, siete qui per
… quello? >> chiese
sperando che né Wes né Mike sapessero che la sua
copertura era appena saltata.
<<
Voi no? Saremmo dovuti arrivare prima ma Mike è voluto
entrare dall’Austria e
ci sono stati alcuni problemi a causa della neve, questi europei
incapaci, vuole
un passaggio per sé stesso e il suo segretario?
>> gli chiese l'altro,
nonostante l’invito era evidente che sperava dicesse no, un
concorrente in meno
da battere.
<<
Non dovrei essere qui, mettiamola così Wes, posso chiamarla
Wes?, il mio invito
deve essersi perso ma tenevo così tanto ad essere presente
per … quell’evento
che non ho esitato a prendere il primo aereo >>
mentì sperando che
l’altro gli credesse.
<<
Non può e … posso solo dirle che è la
strada giusta, e che vinca il migliore,
ossia io. Ci rivedremo tra un’ora, se ci rivedremo
>> replicò l’altro
prima di rientrare in macchina e fare cenno a Mike di proseguire,
pericolo
scampato pensò Blaine prima di tirare un sospiro di sollievo.
<<
Quando avrà finito con loro potrebbe prendere in
considerazione l’idea di
lavorare per noi, dobbiamo solo riuscire a non perderli di vista
>> gli
fece notare Thad prima di cominciare a seguire la macchina di Wes, Wes
sapeva
dove andare e loro no dunque per arrivare dovevano seguire
l’asiatico e sperare
che all’altro non importasse, non troppo almeno. Thad era un
buon guidatore
pensò Blaine, e a differenza di lui se la cavava bene anche
senza cambio
automatico, come facessero gli europei ad avere ancora il manuale era
un gran
mistero.
<<
Wes lo saprà, saprà che non sei invitato e se
fosse furbo cercherebbe di far
perdere le sue tracce >> ragionò Kurt mentre
continuavano l’inseguimento
e aveva ragione dato che Mike doveva aver accelerato ma con una certa
prudenza,
come se anche lui non fosse del tutto sicuro della destinazione finale.
<<
Questo è sicuro ma questo è anche il suo primo
sopralluogo, motivo per cui Mike
non va troppo veloce, sta cercando indicazioni perché se
sbagliassero strada
probabilmente Wes lo ucciderebbe, inoltre ha detto che a causa della
neve sono
in ritardo, e sta cominciando a nevicare anche qui … non
possono permettersi di
arrivare male in arnese perché perderebbero ogni
credibilità come possibili
compratori, motivo per cui sta andando veloce ma non troppo
>> intervenne
Rachel prima di prendere l’i-pad.
<<
Non potremmo tracciare la macchina? Nei film le macchine moderne si
possono
seguire con il GPS >> disse Blaine, lo aveva sempre
trovato un espediente
stupido ma poteva funzionare, o almeno potevano provare.
<<
Posso provare, ma quella dovrebbe essere una macchina a noleggio, avevo
già
cominciato cercando il più probabile noleggiatore austriaco,
non ho letto bene
la targa ma era austriaca >> replicò Rachel
prima di cominciare a
cercare.
<<
Sono entrati dall’Austria, gli altri saranno arrivati dalla
Francia,
dall’Italia o dalla Germania, separati in maniera tale che se
uno avesse avuto
problemi gli altri avrebbero proseguito senza pericoli,
c’è da chiedersi se sia
stata un’idea di ognuno di loro o di Cooper >>
fece notare Kurt prima di
cercare la sua mano.
<< So
che non dobbiamo perderli di vista ma … non possiamo alzare
un po’ il livello
di calore? Non so voi ma io sto gelando >> intervenne
Blaine, per questo
la mano di Kurt era stata così benvenuta, non solo per una
questione
sentimentale ma anche per un’altra molto più
terrena.
<<
No, perché poi li perderei di vista, preferisco arrivare a
questo famoso chalet
congelato piuttosto che perdermi >> lo gelò
Thad prima di accelerare,
alberi, alberi e ancora alberi, un bel paesaggio ma così
monotono pensò Blaine
con un sospiro.
***
Era
tutto
perfetto si disse Cooper quando sentì bussare, tre volte
veloce e una piano, i
primi ospiti erano arrivati.
<<
Amor mio, per quanto odi dirtelo … dobbiamo smettere
… >> ansimò prima
che Sebastian si allontanasse da lui, gli occhi lucidi di desiderio, i
capelli
in disordine e un aspetto che lo faceva sembrare appena reduce da un
festino.
<<
Vado io, ora si che ci sarà da divertirsi >>
sussurrò Sebastian prima di
cercare le sue labbra in un ultimo bacio che sapeva di passione e di
promesse,
Cooper era sicuro che non si sarebbe stancato facilmente di Sebastian,
per
questo lo aveva coinvolto così a fondo nel suo piano,
perché lo amava e intuiva
che l’altro aveva bisogno di lui, quei giorni senza poter
aver informazioni sull’altro
erano stati devastanti. Lo vide andare ad aprire la porta e i suoi
occhi
scesero lentamente lungo la schiena dell’altro, un corpo
perfetto ed era suo,
solo suo e lo sarebbe rimasto.
C’erano
tutti si rese conto, Thompson, Duval, Montgomery con il suo
guardaspalle e gli
altri, sicuramente quel posto ora era trai più sicuri al
mondo considerato che
nessuno di loro si muoveva senza guardie del corpo e una scorta. Erano
venuti
tutti, lui aveva avuto dei dubbi ma Sebastian lo aveva rassicurato
quella mattina,
poi lo aveva baciato e lui aveva smesso di pensare per concentrarsi
esclusivamente sul corpo sotto di lui toccandolo, sfiorandolo,
facendolo suo.
Rimasero
sorpresi nel non vedere Santana e gli altri e ancor di più
lo furono nel vedere
Cooper, Nick Duval conosceva di vista Cooper Anderson a causa di
qualche …
favore d’amico ma era convinto che fosse morto, Jeff gli
aveva assicurato che
Anderson era morto in missione, anche se dopo quello che era accaduto
stava
cominciando a rivalutare le parole del biondo, Jeff dopo tanti anni lo
aveva
tradito, aveva chiamato il suo ufficio a Baton Rouge e per fortuna gli
affari
andavano bene come sempre, c’era qualcosa che non tornava e
doveva essere colpa
di Jeff, sicuramente avrebbe trovato fogli mancanti o conti scoperti,
ne era
certo.
<<
Non dovevi essere morto Anderson? O questa è una trappola?
>> domandò Wes
Montgomery prima di fare un cenno a Mike Chang, quello non gli piaceva
inoltre
odiava essere imbrogliato e quello era un imbroglio, quei due lo
avevano fregato.
Le carceri americane erano sicuramente migliori di quelle cinesi ma
c’era
sempre il rischio di essere estradato e l’ipotesi gli piaceva
poco, inoltre
come tutti aveva degli affari a cui badare.
<<
Nessuna trappola. Se devo essere sincero non sapevo di essere morto,
solo
scomparso ma ora siamo qui per parlare di affari, vogliamo cominciare?
>>
chiese prima di sedersi al suo posto con Sebastian alla sua destra, che
tutti
loro sapessero quanto l’altro gli era stato utile.
<<
Per me va bene, ho un volo per Nairobi tra cinque ore e vorrei
sbrigarmi,
dunque c’era un agente corrotto della CIA dietro tutto
questo, ora capisco come
siamo stati contattati … sei stato tu >> disse
David Thompson con un
sorriso che sembrava più un ghigno.
<<
L’unico e solo, io ho spiegato al qui presente Sebastian
Smythe come cercarvi,
cosa dirvi e … sono sicuro che tutti voi desiderate avere il
doppio S >>
replicò allargando le braccia mentre gli altri si sedevano,
ancora poco e
sarebbero stati ricchi, molto ricchi.
<< Siamo
qui per una ragione, ma … vedo che Hill non è
presente, questo vuol dire che le
nostre offerte sono ancora valide e io raddoppio la mia
>> dichiarò Nick
Duval, poco gli importava dove fosse finito John Hill, aveva bisogno di
quella
droga, non poteva tornare negli Stati Uniti senza niente, non questa
volta.
<<
Monsieur Hill non è più nostro socio, ma sono
felice della vostra offerta
monsieur Duval, nessun rancore suppongo >> gli chiese
divertito, se non
fosse stato per Thad non l’avrebbe mai scoperto, caro,
adorabile e ingenuo Thad
che era caduto così bene nella sua trappola, Hunter si era
così arrabbiato nel
sapere come aveva avuto le informazioni su Sterling, semplicemente
patetico.
<<
Poche chiacchere, io ho un appuntamento a breve e con persone
importanti, il
prezzo è quello pattuito a cui aggiungo altri trentamila
dollari >>
intervenne Richard James prima che Duval potesse rispondere
alcunché.
<< Il
prezzo, signori, è quello … gradiremo prima
vedere i soldi >> disse Cooper,
non era così idiota da cedere il doppio S senza avere prima
i soldi in mano. Fece
segno a Sebastian di controllare, il conto di Zurigo stava per ricevere
nuova
liquidità, finito sarebbe bastato tornare a Zurigo, ritirare
i soldi per poi
prendere il primo aereo a Monaco, giusto per depistare eventuali
inseguitori,
Schuester a quell’ora lo stava già cercando,
doveva aver ordinato a Blaine di
tornare e a breve avrebbero avuto diversi agenti sulle loro tracce.
<<
Molto bene, gli accordi sono accordi >> rispose Sebastian
prima di
mostrare loro le valigette con dentro i rispettivi campioni di doppio
S, stava
per prendere la prima valigetta con i soldi, sapeva fin troppo bene che
David
Thompson non si fidava delle banche, quando sentì un rumore
e vide il terrore
sul volto degli altri, Schuester era stato più veloce di
quanto si aspettasse.
Ci stiamo
avvicinando allo scontro finale, secondo i mie calcoli dovrebebro
mancare ancora 3/4 capitoli, epilogo compreso
|
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Capitolo 13 *** Chapter Twelve ***
Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: I Wish I Was in Dixie
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Finn Hudson,
Santana Lopez, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Marley Rose, Ryder Lynn,
un po' tutti
Pairing: Blaine/Kurt, Rachel/Finn, Sebastian/Thad, Marley/Ryder,
Sebastian/onesided!Marley, Sam/Tina
Rating: NC15
Note: Sono tornata, precisiazione su questa storia: è la
somma di 3 idee separate che avevo in mente ( una AU!FBI, una storia
ambientata nel Profondo Sud un po' ironica e una onesided ) siccome non
avevo amteriale per tute e tre le ho unite e cambiate. Ho iniziato la
stesura a dicembre, poi comn la visione della 6x01 e della 6x02 ho
approtato dei piccoli cambiamenti ( la past!blainefosky, Jane ), niente
di che perchè l'idea originale è quella
Note2: AU!FBI e AU!Modern, ambientata tra il Mississipi e la Louisiana,
l'idea mi venne dopo aver saputo che Will Smith voleva fare un remake
di " Giù al Nord ", siccome lui non si decide ci penso xD
Note3: c'è una coppia che non ho segnalato, per ora,e che
segnalerò solo alla fine perchè importante per la
svolgersi del caso<
Quello
non
era un film, ma in quei giorni Blaine Anderson non si era mai sentito
così
vivo.
Thad aveva
avuto un ottimo piano si disse, peccato che non erano riusciti a
tenerlo
segreto, un vero peccato, era andato tutto bene finché non
era partito
l’allarme, Sebastian, o per meglio dire Cooper, doveva aver
pensato a come
proteggere quel luogo.
<< E
ora? Cosa facciamo ora? >> chiese alternando lo sguardo
tra Kurt e Thad,
lui era quello nuovo, fino a poco tempo prima ignorava completamente
tutto
quello.
<<
Ora facciamo irruzione e arrestiamo chiunque, ho parlato con i miei
superiori
mentre voi eravate … a fare quello che fate e ho avuto carta
bianca, ora che la
reina roja è deceduta e dopo aver saputo chi fossero i
nominativi sono stato
autorizzato ad arrestare chiunque si trovi in zona, voi della CIA non
avete
alcuna autorità in Europa: siete qui solo perché
non riuscite a fare a meno di
impicciarvi nelle faccende altrui >> gli
spiegò Thad, era evidente che
sopportava la loro presenza a stento, era anche sicuro che non lo
avrebbe più
rivisto dopo quello, si voltò verso Kurt che si
limitò ad alzare le spalle
rassegnato, Rachel era rimasta in silenzio e quello era strano dato che
la mora
cercava sempre di trovare qualcosa da fare.
Dopo pochi
minuti udirono distintamente il suono di alcune auto in movimento e
furono
abbastanza veloci da evitare il fuoristrada guidato personalmente da
David
Thompson, dovevano essere stati identificati si disse Blaine, quello
era un
mezzo disastro ma lui doveva trovare Cooper il prima possibile.
<<
Congratulazioni, genio, ora dovremmo farli seguire finché
non lasceranno lo
Stato e sperare che nessuno di loro possegga il doppio S
>> disse Kurt
sarcastico guardando Thad che si limitò ad
un’alzata di spalle, li capiva ma il
suo obbiettivo era Cooper. Avanzare sulla neve era diventato
più facile grazie
ai segni lasciati dai pneumatici ma era comunque un mezzo insuccesso, o
un
insuccesso totale pensò quando fecero irruzione non trovando
nessuno.
<< Non
possono essere fuggiti e questo posto è immenso,
sparpagliamoci e cerchiamoli,
se lo trova lei mister Anderson … non faccia niente
>> dichiarò Thad, era
evidente che quella per lui era divenuta una faccenda personale, fin
troppo
personale.
Blaine si
voltò verso Kurt, forse lui poteva capirlo si disse,
l’altro gli fece cenno di
avvicinarsi e per prima cosa gli tolse la pistola. << Non
sei addestrato
a portarne una e non so come potresti reagire, se incontri Cooper si
prudente,
forse abbiamo appena mandato all’aria i suoi affari e dubito
che ne sarà
contento >> replicò Kurt prima di cercare
veloce le sue labbra, aveva
ragione si disse Blaine, Cooper non sarebbe stato felice di come si
erano messe
le cose, affatto.
***
Tutto
il
suo lavoro, un anno intero di lavoro svanito in pochi secondi.
I suoi
contatti, i dollari che aveva investito nel doppio S … aveva
persino finto la
sua morte e lasciato che Sebastian uccidesse Hudson per testare il
doppio S …
tutto svanito in pochi secondi, per lo meno aveva un piano B.
<<
Hai ancora i soldi, vero? >> chiese a Sebastian, per
fortuna il
tafferuglio in quello era stato risolutivo, probabilmente il doppio S
non
sarebbe stato destinato ad una lunga storia ma lui ci avrebbe comunque
guadagnato qualcosa. In quanto a Sebastian lo avrebbe portato con
sé, finché
l’attrazione sessuale che il corpo dell’altro
esercitava su di lui sarebbero
stati insieme, in futuro si risolveva di decidere meglio.
<<
Ovviamente, dobbiamo solo aspettare, poi andrò a Zurigo a
versarli e allora
partiremo per dovunque tu desideri >> fu la risposta
dell’altro, per
quanto innamorato Cooper non era così cieco da comprendere
che il suo
meraviglioso piano era appena evaporato. << Non
cambierà nulla, dobbiamo
solo avere pazienza >> replicò lui, non
avrebbe permesso che i suoi
venissero così rovinati, non adesso e non in quella maniera.
<<
Non abbiamo più alcun contatto, la CIA, l’Interpol
o quello che vuoi ha appena
fatto irruzione qui e tu dici che non cambierà nulla? Quanto
tempo credi che cv
vorrà prima che chiudano l’industria? Io sono
rovinato quindi fatti venire
un’idea amor mio >> fu la replica di Sebastian
prima che lo baciasse,
tutto pur di farlo stare zitto inoltre Cooper da tempo aveva ammesso di
essere
dipendente da Sebastian Smythe.
<< Ci
faremo venire un’idea, ora … lasciami pensare
>> rispose Cooper prima di
controllare la planimetria di quel luogo, aveva chiesto la planimetria
fin
dalla sua prima visita e non se n’era pentito, aveva
un’idea e poteva anche
funzionare.
***
Blaine
non
sapeva più dove cercare, doveva esserci un posto dove i due
dovevano essersi
rifugiati, un bunker o un nascondiglio segreto come nei film.
Doveva
pensare, ragionare e aguzzare la vista si disse, al resto avrebbero
pensato
Kurt e Rachel, loro erano addestrati a quello, era sicuro che Thad
avrebbe
voluto fare di testa sua e peggio ancora anche lui era mosso da
motivazioni
troppo personali anche se non capiva quali fossero.
Gli parve
di udire un rumore, quello era un motore, i tanti anni passati ad
aiutare suo
padre a rimettere in sesto la macchina del nonno a qualcosa erano
serviti a
qualcosa, oltre a convincere suo padre che solo perché era
gay non voleva dire
che non gli piacessero el macchine o il football. Stavano …
doveva esserci un
garage da qualche parte si disse prima di precipitarsi verso la fonte
di quel
rumore. Era quasi arrivato quando sentì un altro rumore e
d’istinto si abbassò,
quello era un proiettile, uno dei due aveva cercato di sparargli.
<<
Blaine? Sei davvero tu? Che follia è questa?
>> avrebbe riconosciuto quella
voce tra mille: Cooper, suo fratello gli aveva appena sparato
pensò prima di
cercare un nascondiglio, nei film si faceva sempre così.
<<
Voglio solo parlare con te Cooper, parliamo con calma >>
gli chiese
sperando che l’altro obbedisse.
<< Ti
ha mandato Schuester, vero? Parleremo Blaine, ma … prima
vieni dove possa
vederti e spiegami cosa ci fai qui, hai appena amndato
all’aria l’affare più
grosso della mia vita e qualcuno dovrà pagare per questo
>> ordinò Cooper
e Blaine non aveva altre alternative, solo obbedirgli e sperare che
Kurt e
Rachel arrivassero il prima possibile si disse mentre alzava le mani e
si
faceva vedere, non aveva nemmeno una pistola con sé.
E siamo
agli sgoccioli, per quanto ci provi conm le scene d'azione vado male,
ormai credo sia noto, cmq siamo allo scontro finale nonché
seconda scena che mi sono plottata
|
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Capitolo 14 *** Final Chapter ***
Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad, Cooper/Sebastian
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a torvare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship, death ( questo capitolo )
Note3: Sto cercando di essere più accurata che posso ma
ovviamente so poco di questo ambiente, avviserò sempre
quando sarò costretta a romanzare
Note4: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che ho un'idea a lunga conservazione.
Cooper
era
vestito di tutto punto e la pistola che aveva tra le mani sicuramente
non era un
giocattolo si disse Blaine.
<<
Non ho tutto il tempo fratellino, spiegami cosa ci fai qui in Svizzera,
è stata
un’idea di Schuester o tua? >> gli chiese suo
fratello, quello non era
più suo fratello pensò Blaine, di fronte a lui
c’era un assassino, un criminale,
un terrorista e un traditore, l’unica cosa che condividevano
era un legame
biologico, nient’altro, non più. Non
c’erano luoghi per nascondersi e le scale
erano troppo lontane, doveva rimanere lì, sperare che Kurt e
Thad arrivassero
in tempo e soprattutto che Cooper non gli sparasse.
<< Non
è questa la cosa importante, spiegami perché hai
fatto questo, perché hai
tradito il tuo Paese. Kurt e Rachel mi hanno raccontato meraviglie su
di te, si
fidavano di te, io mi fidavo di te >> gli chiese a sua
volta, doveva
farlo parlare finché non sarebbero arrivati Kurt e Thad, era
il suo unico
sistema per trattenerlo, era evidente che Cooper non vedeva
l’ora di andarsene
e lui doveva impedirlo.
<<
Tradire? Ho dedicato la mia vita a questo lavoro e per cosa? Uno
stipendio
misero, nessuna gratificazione, quando fallisci
c’è a malapena una targa e se
hai successo c’è lo stesso una targa,
così ho deciso di lavorare per me stesso.
È più divertente, è appagante e
soprattutto …puoi permetterti tutto >> fu
la risposta di suo fratello, tutto quello … aveva fatto
tutto quello per un
misero tornaconto personale, solo per sé.
<< E
tu … hai fatto tutto questo per i soldi? Hai convinto
Sebastian a creare il
doppio S per i soldi? Hai ucciso Finn per i soldi? Avrei accettato
qualsiasi
motivo ma i soldi … sei stato il mio modello per
così tanto tempo >>
disse cercando di suonare più teatrale del solito.
<<
Si, ho fatto tutto questo per i soldi e … no, non ho
convinto Sebastian a fare
nulla, è stato lui a scoprire il doppio S, o la sua
industria. Però sapeva che
cercavo un’opportunità e me l’ha subito
detto …. Subito, subito dopo il sesso, sapessi
quello che è capace di fare … . In quando ad
Hudson … quando ha scoperto che
Hudson sapeva tutto Seb si è arrabbiato, Finn è
stato il nostro ultimo test,
poi ho usato i mie contatti dunque no … non l’ho
fatto per i soldi, non
completamente >> fu la risposta di Cooper, quello non era
più suo
fratello ma un mostro pensò Blaine cercando di non apparire
troppo disgustato
da quelle parole.
<< E perché
fingere la tua morte? >> gli chiese ancora sperando che
gli altri
arrivassero presto.
<<
Perché? Perché dovevo occuparmi di
così tante faccende e dovevo farle senza
essere rintracciabile. Non ho finto la mia morte, sono semplicemente
scomparso
e questo ha mandato Schuester e gli altri in crisi, per questo
… tu non sei
questo Blaine, non sei addestrato per fare quello che io riesco a fare
ad occhi
chiusi, mi chiedo chi abbia avuto l’idea folle di mandarti
qui ma mi
risponderai la prossima volta dato che entro un’ora devo
essere al confine,
preferisci che ti spari alla gamba o al braccio? >>
quella era una follia
si disse Blaine, una follia bella e buona e quel che era peggio Cooper
non
voleva ragionare, per niente.
<< Ne
possiamo parlare, se ti arrendessi potresti avere uno sconto della
pena, eri
uno dei migliori agenti e sono sicuro che sarebbero clementi con te
>>
tentò di farlo ragionare, non ne aveva mai parlato con gli
altri, e
segretamente sapeva che non sarebbe stato possibile, ma era Cooper che
doveva
crederci.
<<
Si, isolamento e regime duro per tutto il tempo che ancora mi rimane da
vivere
su questa terra, sarebbe questa la clemenza invece di uccidermi di
nascosto.
Preferisco di gran lunga ritrovarmi su una spiaggia, pieno di soldi e
con
Sebastian, almeno finché non mi stancherò anche
di lui >> fu la risposta
di Cooper mentre caricava la pistola.
<< Ne
possiamo parlare, dammi solo il tempo di parlare con Schuester e
troveremo una
soluzione >> tentò un’ultima volta.
<< Ho
ucciso un collega, partecipato alla compravendita di una nuova droga
che è
anche un’arma biologica e non ho mosso un dubito quando
Sebastian ha ucciso
Jeff Sterling, eppure sapevo tutto, oltre a tanti altri piccoli
dettagli, sai …
se c’è una cosa che odio è lavorare per
qualcuno, meglio essere il capo di sé
stessi. Ho proposto ad Hudson di unirsi a noi, avrai la tua parte e
potrai dare
a Rachel il matrimonio che desidera ma … era così
onesto, Finn ha rifiutato
tutto e voleva denunciarmi così
non mi
ha lasciato alternative: ho lasciato che divenisse l’ultima
cavia del doppio
S >>
fu la risposta di suo
fratello.
Doveva
prendere tempo pensò Blaine per l’ennesima volta,
ancora pochi secondi e …
quello che voleva dire gli morì letteralmente sulle labbra
quando se4ntì il
rumore di uno sparo e vide Cooper accasciarsi al suolo, un unico colpo,
non
sapeva chi fosse stato tra Thad o Kurt ma era qualcosa di eccezionale,
quasi da
film, un unico colpo letale in fronte …
un’esecuzione gli ricordò il suo cervello.
Voltandosi infatti vide Rachel, la moretta guardava
davanti a sé con sguardo vacuo, come
se non lo vedesse affatto, la pistola ancora fumante.
<< Mi
sono allenata molto al poligono di tiro >> si
limitò a dire Rachel con
voce atona prima di abbassare il braccio con espressione stanca.
Blaine si
voltò verso di lei, Rachel era rimasta impassibile,
comprendeva perché avesse
sparato quel corpo e l’accettava ma non riusciva a
giustificarla, per quanto
fosse un mostro Cooper era pur sempre suo fratello, forse se avesse
avuto
qualche minuto in più sarebbe riuscito a convincere Cooper,
o l’altro gli
avrebbe sparato. Fece qualche passo verso Rachel prima di rendersi
conto che la
moretta sembrava come svuotata così si decise a voltarsi in
direzione del corpo
di Cooper. Fece qualche passo, aveva la sensazione che fosse finto,
nessuno
moriva a causa di un singolo colpo, nemmeno nei film di James Bond
accadeva più
una cosa simile. Quando fu più vicino notò che il
colpo era uno solo e non si
vedeva il torace di suo fratello alzarsi o abbassarsi ma non voleva
dire
niente, forse era solo ferito gravemente, ecco, era ferito si disse,
Cooper era
ferito e dovevano immediatamente portarlo all’ospedale.
<<
Prima che tu lo dica … sarebbe tutto inutile, Schuester sta
arrivando, lo
aspetteremo fuori, ci sarà una bella litigata tra lui e
Thad, vieni con me
>> sentì dire da qualcuno dietro di lui e
alzandosi e inclinando la testa
vide Kurt che gli appoggiò la mano sulla spalla.
<<
Non … non sento niente >> ammise, quello era
strano, avrebbe dovuto
provare qualcosa e invece non riusciva a percepire nulla.
***
Aveva
sentito,
alla fine aveva sentito tutte le emozioni travolgerlo come un fiume in
piena.
Aveva
chiesto cinque minuti e sperando che non lo vedessero, o lo ignorassero
aveva
pianto, si trattava pur sempre di suo fratello e non era insensibile,
aveva
appena visto suo fratello maggiore morire davanti a lui, era il minimo
che
provasse qualcosa si era detto prima di asciugarsi le lacrime. Nessuno
gli
aveva fatto domande e poi era arrivato Schuester e si era passati a
questioni
più importanti.
Come aveva
previsto Kurt tra il suo superiore e Thad Harwood si era aperta una
discussione
animata su chi avesse la colpa, su chi avesse condotto male le indagini
e su
tanto altro, ad un certo punto Thad aveva persino chiamato i suoi
superiori e
messo il vivavoce mentre Rachel se ne stava seduta in macchina con una
tazza di
cioccolata senza dire una parola, sembrava quasi catatonica.
<<
Starà bene? >> chiese lui osservandola, Kurt
aveva appoggiato
distrattamente la testa sulla sua spalla ed era stato in silenzio fino
a quel
momento.
<<
Credo di si, ha solo bisogno di tempo, credo. Quando torneremo a casa
dovrà
vedere un’analista ma credo si riprenderà, in un
certo senso ha vendicato Finn
… non immaginavo fosse così brava, dovremmo farla
agire sul campo >>
rispose Kurt prima di prendergli la mano.
<< È
stata un successo o un fiasco? >> gli chiese, per lui era
stato un
fallimento totale ma voleva cosa ne pensava l’altro.
<< Se vuoi il mio
parere è stato un fallimento ma se conosco bene i miei
superiori cercheranno di
far passare tutto per un successo >> fu la risposta
emblematica del
castano, come aveva temuto.
<<
E
Sebastian? >> domandò, aveva bisogno
più che altro di sentire la voce di
Kurt.
<<
Credo se ne occuperà Thad, o se resterà di nostra
competenza non credo sia il
mio turno, mi spetterebbe ma ho bisogno di cambiare, almeno per un
po’ >>
ammise l’altro prima di guardarlo dritto negli occhi.
<< A
New York c’è un ristorante che potrebbe piacerti,
non so se troveremo posto a
quest’ora ma bisogna pur tentare >> disse con
un sorriso. << Tentar
non nuoce, dovresti fare una telefonata per prenotare >>
fu la replica di
Kurt che lo fece sorridere.
Ebbene si,
questa è la fine, manca ancora l'epilogo ma conto di
temrinarla in settimana. Poi avrei due diee, una è un sequel
e l'altra un crossover molto particolare, vedremo. Nulla da dire qui,
lo scontro epiKo è stato più verbale che fisico
ma come ormai si saprà io e le scene d'azione andiamo poco
d'accordo
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Capitolo 15 *** Epilogue ***
Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad, Cooper/Sebastian
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a trovare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship, death ( questo capitolo )
Note3: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che era un'idea a lunga conservazione
Blaine
Anderson uscì in strada, come tutti i giorni a
quell’ora.
Da quando
era tornato a New York la sua vita era tornata monotona e noiosa.
Lavoro, casa,
uscite con Tina e Sam, sempre la stesso. Non lo aveva detto a nessuno
ma gli
manca l’adrenalina che aveva provato quando era stato in
missione con Kurt e
Rachel. Non li aveva più sentiti dal suo ritorno a casa, non
New York ma quando
era andato a Westerville per avvisare i suoi genitori, fino
all’ultimo a
Langley si erano rifiutati di parlare a proposito di Cooper.
Gli mancava
l’azione, gli mancava l’adrenalina, gli mancava
Kurt, soprattutto Kurt. Durante
i pochi giorni che avevano trascorso insieme a New York aveva avuto
l’occasione
di conoscerlo meglio e di scoprire che genere di persona fosse altro,
sebbene
entrambi sapessero che quello che avevano era tempo limitato gli era
stato
impossibile non amarlo, Kurt si meritava di trovare qualcuno degno di
lui e
temeva di non essere lui. Capiva perché l’altro
non lo avesse richiamato ma
dentro di sé non riusciva ad accettarlo, aveva sperato di
essere importante per
Kurt, a pensarci bene non conosceva il castano, sapeva pochissimo della
sua
vita privata e dubitava che avrebbe avuto maggiori informazioni.
Sentì il
cellulare vibrare e lo prese d’istinto, “ numero
sconosciuto “ diceva il
display e sapeva che una persona ragionevole avrebbe rifiutato la
chiamata o
atteso finché dall’altra parte non avessero
rinunciato ma dopo tutto quello che
era accaduto lui non era più una persona normale,
così rispose.
<< Ce
ne hai messo di tempo >> disse una voce che avrebbe
riconosciuto tra
mille: Kurt.
<<
Kurt … tu … ma … cosa …
perché mi hai chiamato? >> chiese cercando di
contenere l’emozione, si sentiva lo stomaco agitato e la
testa gli ronzava in
maniera alquanto piacevole.
<<
Anch’io sto bene, grazie Blaine. So che avrei dovuto
chiamarti tempo fa ma
credimi quando ti dico che dove mi trovavo il mio telefono aveva
pochissimo
campo >> fu la risposta, era con Kurt, era al telefono
con Kurt.
<< Mi
fido, come mai mi stai chiamando? >> gli chiese,
chissà dove si trovava
in quel momento l’agente pensò Blaine cercando di
reprimere un sorriso.
<<
…
niente di che, volevo solo sentire la tua voce, la giacca che abbiamo
comprato
a Parigi ti sta veramente bene >> e a quelle parole
Blaine ebbe un
mancamento: Kurt sapeva cosa indossava, forse lo stava tenendo
d’occhio o forse
aveva incaricato qualcuno pensò.
<<
Non sei in Virginia, vero? >> chiese sperando che
l’altro gli rispondesse
di no e temendo che rispondesse di si.
<<
Voltati >> fu la semplice risposta, lentamente fece come
gli era stato
ordinato e lo vide: Kurt era appoggiato al muro, un completo
sicuramente fatto
su misura, occhiali neri e un sorriso caldo e pieno di speranza quando
i loro
occhi si incontrarono. Blaine lentamente si mosse verso
l’altro, non
gl’importava che Kurt restasse un’ora o un giorno,
che per lui fosse stato solo
un passatempo o una cosa seria, gli era mancato così tanto.
<<
Avevo del tempo libero e ho pensato di passare a salutarti, inoltre
… mi sei
mancato >> ammise l’altro prima di sfiorargli
la guancia, Blaine non
riusciva a quantificare quanto l’altro gli fosse mancato,
Kurt era entrato
nella sua vita e l’aveva sconvolta e lui ne aveva amato ogni
singolo istante.
<<
Anche tu mi sei mancato, e gli altri? Stanno bene? >>
domandò, doveva
alleggerire la tensione esistente in quel momento.
<<
Rachel sta bene, al momento è in California, se vuoi sapere
di … diciamo solo
che Barbados non concede l’estradizione ma Thad Harwood, e
l’Inteprol, hanno i
loro metodi >> fu la risposta di Kurt, <<
noi avevamo un discorso
in sospeso, vero? >> aggiunse il castano con espressione
maliziosa.
<<
Forse, ora non ricordo bene, chissà potrebbe aiutarmi a
ricordare? >>
domandò lui di rimando, se l’altro voleva giocare
allora sarebbe stato al
gioco.
<<
Forse questo aiuta >> rispose Kurt con un sorriso prima
di avvicinarsi
abbastanza da lasciargli l’iniziativa e fu infatti Blaine a
cercare le sue
labbra per un bacio, quanto gli erano mancate quelle labbra, erano
così …
perfette, non si sarebbe mai stancato di baciarle, leccarle,
assaporarle, mai.
<<
Ora ricordo, e ricordo che avrei bisogno del tuo aiuto >>
disse Kurt con
un filo di voce quando si separarono, non gli era mai sembrato
più bello.
<<
Dimmi quello che devo fare, sempre lieto di essere aiuto
>> replicò
Blaine prima di sorridere, tutto quello si stava rivelando
incredibilmente
interessante.
E anche
questa storia è finalmente conclusa, in tempo per la fine
dell'anno. Devo troppo a questo fandom per lasciarlo così,
ho infatti una certa idea che riguarderebbe un crossover e un'altra
riguardante un sequel, vedremo.
Ringrazio aireen97adler, AnnaTommo, Carla2010star
, Chia_084, kikiy
, Miscriss, nem, stranger00, Vale_Ziall, walkthisway, wislava
e Yuki_12 per averla messa tra le seguite e soprattutto Vale_Ziall
per averla recensita
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