Tutti i migliori sono matti

di Alice_Tarrant99
(/viewuser.php?uid=775820)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Buon viaggio a vederci ***
Capitolo 3: *** Il ritorno della paladina ***
Capitolo 4: *** Verso Marmorea ***
Capitolo 5: *** Una nuova missione ***
Capitolo 6: *** Che strano posto l'Aldilander! ***
Capitolo 7: *** Voglio solo vedere sorrisi sul tuo viso, Alice. ***
Capitolo 8: *** Iracebeth ***
Capitolo 9: *** Lo prometti? ***
Capitolo 10: *** La Rocca Tetra ***
Capitolo 11: *** Vuoi sapere qual'è la verità? ***
Capitolo 12: *** Cambio di programma ***
Capitolo 13: *** Tu lo sapevi? ***
Capitolo 14: *** Il passato deve restare nel passato. ***
Capitolo 15: *** Il tempo ***
Capitolo 16: *** Fantasmi del passato ***
Capitolo 17: *** Certi ricordi fanno emergere i nostri fallimenti. ***
Capitolo 18: *** Non m'importa ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Salve, sono Alice. Si, proprio quella. Fino a poco tempo fa non sapevo chi ero, sapete? Roba da matti, direte voi. Beh forse è così, sono matta, svitata, e penso di sapere anche il perchè. Lasciate che vi racconti...

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Buon viaggio a vederci ***


[Alice]
Sembra trattenersi dal fare qualcosa, poi si avvicina e sussurra un lieve << Buon viaggio a vederci… >>
Accenno un sorriso, anche se mi viene da piangere. Vorrei restare lì con lui, in quel folle, meraviglioso mondo, ma non posso.
[Tarrant]
Quanto vorrei poterle impedire di andarsene. Avvicinarmi a lei e abbracciarla così forte da impedire alla pozione di fare effetto. Mi ha promesso che ritornerà, questo pensiero è l’unica cosa che mi consola in questo momento…
[Alice]
Il suo viso scompare lentamente dalla mia vista, e in pochi istanti mi ritrovo fuori dalla tana del Bianconiglio. Una farfalla blu mi si posa sulla spalla e istintivamente sorrido << Ciao Brucaliffo. >>
Non posso sposare Amish, ora finalmente ho capito. Arrivo sotto il chiosco dove poche ore prima avevo lasciato tutti senza una risposta, e gli invitati sembrano aver visto un fantasma. Il papà di Amish esclama << Buon Dio, Alice! Cosa ti è accaduto? >>
Solo ora mi accorgo del mio aspetto: ho il vestito completamente sporco e strappato, i capelli sciolti e arruffati e un grosso graffio sul braccio. Quel graffio… Me lo aveva fatto il Grafobrancio, e lui stesso me lo aveva curato quando gli avevo restituito l’occhio che gli era stato cavato. Persa ancora nei miei pensieri dico << Sono inciampata e ho battuto la testa… >> Poi mi rivolgo ad Amish e a mia madre << Non posso sposarti Amish, non sei l’uomo giusto per me, e poi hai problemi di digestione. State tranquilla madre, saprò come rendere utile la mia vita in qualche modo. >> Faccio per andarmene, ma prima mi rivolgo a tutti gli invitati << Ah, un’altra cosa! >> mostrando le gambe senza calze, contro le decorose regole dettate da tanti idioti incipriati, cerco di imitare il Cappellaio ballando la Deliranza. Il Cappellaio… gli ho promesso che tornerò, ed è quello che davvero vorrei fare, il problema è che non so come…
1 ANNO DOPO
[Alice]
È passato un anno da quando sono andata via da Sottomondo, sono riuscita insieme al mio –fortunatamente- non suocero ad espandere i nostri commerci fino in Cina, niente male devo dire, papà sarebbe fiero di tutto questo, è sempre stato il suo sogno espandere i suoi commerci. Nonostante questo c’è sempre qualcosa che mi manca, quel piccolo vuoto che mi perseguita da quando ho lasciato Sottomondo. So da cosa è causato, o meglio, da chi. Sto impazzendo, ho bisogno di tornare lì, anche se per poco, ma come?
Tornata nella mia nuova, solitaria casa a Londra vado in camera mia. Non molto grande, rispecchia perfettamente la mia personalità: piena di oggetti strani, colorata, e con fogli, specchi, quadri, ma soprattutto tanti, tanti cappelli sparsi ovunque. Spengo le lampade e chiudo porte e finestre così che nessuno possa vedermi. Inizio a piangere sul mio letto, con la faccia sul cuscino decorato a motivi orientali, quando sento una voce familiare alle mie spalle.
<< Alice? >>
Quella voce. << Chi sei…? >>
<< Prova ad indovinare… Non ti sarai di nuovo dimenticata di me! >>
Non ci posso credere. Alzo la testa dal cuscino, ma non vedo niente, è tutto buio. << Fatti vedere! >>
<< Dovresti accendere la luce, sciocchina! >>
Mi alzo dal letto e mi porto le mani davanti per evitare di sbattere contro qualche mobile. Accendo una lampada con un fiammifero, ma ancora non vedo niente.
<< Insomma Stregatto fatti vedere una buona volta! >>
Appena pronuncio queste parole, sul mio letto si materializza quel sorriso dall’aria quasi inquietante.
<< Alice! Allora ti ricordi chi sono, ma quello che vorrei sapere è, ti ricordi chi sei tu? >>
<< Si, sono Alice, la stessa Alice che tempo fa ha ucciso il Ciciarampa nel giorno Gioiglorioso. >>
<< Molto bene, allora. E dimmi, per quale motivo stavi piangendo? >>
<< Voglio tornare a Sottomondo Stregatto, è un anno che cerco un modo per tornare ma senza risultati, e immagino che tu ora sia qui per chiedermi di seguirti fin là, non è così? >>
<< Proprio così mia cara, e sai anche il motivo? >>
<< Questo dovresti dirmelo tu. >>
<< Ebbene… La Regina Rossa è tornata a Sottomondo e minaccia di riprendersi la corona, perciò abbiamo bisogno del tuo aiuto ancora una volta, Alice. >>
<< Dannazione, ma era stata esiliata nell’Aldilander! >>
<< Purtroppo ha trovato il modo di ritornare, e sembra avercela a morte con te, tant’è che appena è tornata ha iniziato a cercarti. >>
<< Sono pronta allora, avrà ciò che vuole. Come facciamo a tornare, Stregatto? >>








Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, devono ancora succedere tante cose!!! Alla prossima ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il ritorno della paladina ***


~~[Tarrant]
Spero che lo Stregatto l’abbia trovata. Qui le cose sembrano andare sempre peggio, la Regina Rossa continua ad avvicinarsi sempre di più a Marmorea e la cosa mi inquieta. È vero, Alice l’ha già sconfitta una volta, il problema è che dopo quella battaglia già di per sé difficile, non sappiamo cos’altro ci aspetta...
Dannazione! È possibile che questa attesa sia così stressante persino per me? Andiamo, sono il Cappellaio Matto, la mia follia dovrebbe aiutarmi in questi momenti. Follia. Forse questa è un altro tipo di follia... Ma ora non è momento, devo parlare con Mirana.
<< Si? >>
<< Mirana sono io, Tarrant. >>
<< Cappellaio! Allora, hai novità? La nostra paladina è qui? >>
<< Non ancora purtroppo... >>
<< E allora dimmi, per quale motivo sei qui? >>
<< Vengo per portarvi  brutte notizie, Regina. Vostra sorella Iracebeth ha radunato alcune guardie dalla sua parte e sta formando un nuovo regno, minaccia chiunque le si pari davanti di tagliargli la testa, e di conseguenza, questi ultimi non hanno altra scelta che sottomettersi al suo volere. Ora è tornata alla Rocca Tetra e vuole impossessarsi di Sottomondo! >>
<< Questo non ci voleva... Purtroppo io non posso fare niente, almeno non finché Alice non sarà tornata per aiutarci. >>
<< A quanto pare la Regina Rossa vuole a tutti i costi tagliarle la testa, ma io non posso permetterlo, se le torce anche solo un capello io... io... io... >>
<< Cappellaio! >>
<< Chiedo scusa. Sto.. sto bene. >> Mi guardo allo specchio della sala della Regina Bianca. Nella furia del momento, non mi ero accorto che i miei occhi da verde acceso erano diventati arancioni fiammanti, e le sfumature colorate sul viso erano diventate nere. Mi capita spesso, quando sono arrabbiato o preoccupato per qualcosa o peggio, per qualcuno. Accidenti, finisco sempre per pensare a lei.
[Alice]
<< Mi dici dove stiamo andando? >>
<< Penso che tu lo sappia già molto bene, a Sottomondo! >>
<< Questo lo so già, intendo dove si trova il passaggio per Sottomondo? >>
<< Non manca molto, ora lo vedrai. >>
Lo Stregatto fluttua nell’aria, e ognitanto si gira per accertarsi che io stia tenendo il passo.Come aveva detto, in poco tempo ci ritroviamo davanti ad un grosso albero con ai piedi una buca molto profonda.
 << Non mi dire che ci devo cadere di nuovo dentro! >>
<< Mi dispiace dirti che è l’unico modo per arrivare a Sottomondo. >> Ride di gusto e la cosa mi da i nervi.
<< Tu che fai, non vieni con me? >>
<< Mia cara, dimentichi che io posso materializzarmi direttamente ovunque voglia! >>
<< Per te è tutto così facile...! >> Borbotto.
<< Forza su! Come se non l’avessi già fatto due volte! >> Mi da uno spintone che mi fa cadere nella buca.
Cado, cado e ancora cado. Nel vuoto più assoluto... Questa scena mi ricorda quella di un anno fa, in cui caddi in quella buca per la seconda volta. Non ricordavo niente di Sottomondo, ero convinta che fosse un sogno, e volevo solo svegliarmi al più presto per tornare a casa. Ora, tutto ciò che volevo era tornare lì, in quel meraviglioso mondo pieno di strane creature e persone pazze, e una in particolare, la più matta, bella di tutte.
Atterro, o meglio mi schianto, contro il pavimento, mi ritrovo a testa in giù. Come l’ultima volta, quello dove ero caduta era il soffitto, quindi cado nuovamente e mi ritrovo nel salone circolare. Il solito tavolino, la solita chiave, la stessa porticina e la stessa pozione. Ho imparato la lezione, prendo la chiave e bevo la pozione, poi raggiungo la porta e la apro. Sottomondo, eccomi finalmente.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Verso Marmorea ***


~~[Stregatto]
Mi sembra di rivedere la stessa ragazza di qualche tempo fa, così folle dentro e costretta a vivere in un mondo dove tutto ciò viene visto come una cosa sbagliata. Mi materializzo nel salone circolare, ma non la trovo, e la porta per Sottomondo è aperta. Caspita, ha imparato come si fa finalmente! Quasi mi commuovo, per tutte le volte che è finita in quel salone non ha mai capito come si passasse da quella porticina! Mi dirigo verso la porticina e mi materializzo al suo esterno, e lì trovo Alice che mi aspetta.
<< Eccoti finalmente, Stregatto! >>
<< Semmai, oserei dire che finalmente hai capito come si passa dalla porta, Alice! >>
<< Molto divertente, ora mi dici dove dobbiamo andare? >>
<< A Marmorea, la Regina Bianca ti aspetta insieme al Cappellaio e a tutti gli altri. >> Sembra essersi irrigidita di colpo quando le ho nominato il Cappellaio, qui qualcosa puzza...
[Alice]
Il Cappellaio... Finalmente sono qui e potrò vederlo, devo fare al più presto, ma Marmorea è parecchio lontana da qui...
<< Stregatto, dobbiamo fare più in fretta possibile! Conosci un modo per raggiungere velocemente Marmorea? >>
<< Come mai questa fretta tutta d’un tratto? A quanto pare McTwisp ti ha contagiata... >> Mi guarda dubbioso, poi si apre in uno dei suoi soliti sorrisi, ha l’aria di uno che la sa lunga...
<< Dai piantala, ci stanno aspettando e non voglio arrivare ulteriormente tardi, quindi se sai come fare dimmelo per favore. >>
<< Qui c’è qualcuno che sembra ricordarsi di te...! >>
<< Cosa...? Di chi parl... >> Mi giro e trovo il Grafobrancio a fissarmi. Nonostante siamo diventati amici mi fa sempre uno strano effetto vederlo così vicino. Mi guardo il braccio, il graffio che mi aveva fatto ha lasciato il posto ad una grossa cicatrice, quasi a ricordarmi che non è mai stato un sogno.
<< Ciao Grafobrancio... >> Si avvicina e gli do una carezza sulla testa.
<< Ecco, questo è il modo più veloce per arrivare a Marmorea. >> Dice lo Stregatto materializzandosi sul Grafobrancio.
<< Perfetto. >> Il Grafobrancio si abbassa per permettermi di salire sul suo dorso, e lo Stregatto mi aiuta, essendo io ancora piccola per l’effetto della Mezzastazza.
<< Partiamo. Grafobrancio, portaci a Marmorea! >> Detto questo, partiamo. Mentre il Grafobrancio corre verso Marmorea, osservo il paesaggio. Non è cambiato molto, anche se sembra che stia per succedere qualcosa di grosso. Passiamo vicino il vecchio mulino, tutto è come l’avevo lasciato, solo che il Cappellaio non c’era, era a Marmorea. Osservo tutte le strane creature che incontro per strada, in particolare le mosche cavalline, che strani animali che sono... E poi tutti i meravigliosi fiori giganti parlanti che abitano Sottomondo, gli alberi, sono così tante cose che non riesco ad elencarle nemmeno. Chiudo gli occhi, sento il vento tra i capelli e il sole sulle palpebre, mi sento libera da tutto, mi sento a casa.
Il Grafobrancio si ferma di colpo, ha visto qualcosa.
<< Cosa c’è? Perchè ti sei fermato di colpo? >> Lo Stregatto mi tappa la bocca all’istante e mi trascina per terra.
<< Fai silenzio Alice, non dire una parola. Guarda là... >> Mi indica un punto non molto lontano tra gli alberi. Ci sono delle guardie rosse. Accidenti, ma com’ è possibile che dopo tutto quello che è successo Iracebeth sia riuscita ad avere la meglio su di loro?!
Sembrano non aver sentito niente, ma è meglio non cantare vittoria troppo presto, d’altronde non si spostano...
<< Cosa facciamo adesso? >> Sussurro allo Stregatto.
<< Non lo so... Potrei provare a... no... non ci riuscirei. >>
<< A fare cosa? Dai parla! >>
<< Pensavo di poter rendere invisibile te e il Grafobrancio con le mie abilità, ma non credo di riuscirci... >>
Lo Stregatto che non è sicuro di una cosa? Assurdo, qui sono impazziti tutti.
<< Tu non diresti mai una cosa del genere, Stregatto. Avanti, provaci! >>
<< No, ci dev’essere un altro modo... >>
Si guarda un po’ intorno, poi sembra illuminarsi. Prende un paio di foglie da un cespuglio, e delle strane bacche. Ne fa un intruglio e me lo porge.
<< Prova questo. Dovrebbe renderti invisibile. >>
Lo assaggio. È amarissimo! Di colpo mi sento strana, e vedo lo Stregatto sorridere.
<< Funziona! Perfetto.  >> Porge l’intruglio anche al Grafobrancio e anche lui diventa invisibile.
<< Sali, Alice. >> Mi aiuta a salire e ripartiamo facendo comunque attenzione a non farci sentire.
<< Come fai a conoscere la ricetta di questa pozione? >>
<< Sai, prima che tu tornassi l’anno scorso ero stato mandato via dal regno della Regina Bianca, ma quando ne facevo ancora parte io le insegnavo come preparare pozioni ed intrugli! >>
<< Wow... Quante altre cose non so di te, Stregatto? >>
<< Non molte mia cara...! Ad ogni modo, siamo quasi arrivati a Marmorea. >>
<< Guarda, abbiamo superato le guardie, corri Grafobrancio! >>
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Una nuova missione ***


~~[Mirana]
Mia sorella Iracebeth è tornata... a quanto pare più forte di prima. Per la prima volta mi ritrovo ad aver paura. E per la prima volta mi ritrovo ad avere una rabbia talmente grande da portarmi a pensare di essere un’altra persona. Per fortuna Alice sta tornando, e cercherà di mettere le cose a posto.
[McTwisp]
Cielo, ma quanto ci mette quella ragazza? Lo sapevo, dovevo andarci io a cercarla come l’ultima volta.
[Mallymkun]
Quella ragazza si sarà di nuovo dimenticata di noi, ne sono sicura! L’ha fatto una volta, perchè non dovrebbe averlo rifatto?
[Tarrant]
Sento che Alice è vicina. Credo che potrei mettermi a ballare da un momento all’altro per la gioia al pensiero di poterla rivedere...! Sono così impaziente! Avanti Alice non farti pregare!
Sento dei rumori non molto lontani, sembrerebbe il Grafobrancio... Mi affaccio dal balcone del palazzo ma non vedo niente, eppure si sentono dei rumori... Accidenti, sono ancora più matto di quanto pensassi di essere!
<< Maestà, sentite anche voi questi rumori o sono uscito completamente di senno? >>
<< Si Cappellaio, li sento... Ma non si vede nulla, eppure sembrano rumori così vicini...! Usciamo fuori a controllare, non vorrei che fosse mia sorella Iracebeth. >>
<< Si, Regina. >>
Usciamo tutti: io, Mirana, McTwisp, Mallymkun, il Leprotto e tutti gli altri. Ognuno di noi guarda in direzioni diverse, ma a parte le sculture in marmo bianco non vediamo nulla.
[Alice]
Eccoci finalmente, Marmorea. Non è cambiata per niente dall’ultima volta che la vidi: le sculture di marmo bianco, il palazzo completamente bianco, i cespugli di rose anch’esse bianche... questo posto mi ha sempre ispirato tanta tranquillità...
<< Fermati Grafobrancio. >> Scendo dalla sua groppa e mi avvicino al palazzo. Vedo che sono tutti lì ad aspettarmi, anche il Cappellaio...Eppure sembrano non vedermi. Giusto! Sono ancora invisibile! Lo Stregatto diventa visibile e tutti gli si avvicinano chiedendo impazienti dove fossi. Lui sorride e mi fa segno di avvicinarmi. Mentre cammino lentamente verso di loro mi accorgo di essere diventata di nuovo visibile e stranamente della giusta misura, e le espressioni di tutti da preoccupate diventano di  gioia, specie il Cappellaio.
[Tarrant]
È arrivata, finalmente. Non è cambiata per niente, è bellissima come sempre. Non riesco a contenermi, le corro incontro e lei fa lo stesso.
[Alice]
Gli corro incontro e lui fa lo stesso, e quando finalmente lo raggiungo lo abbraccio fortissimo, quasi come se avessi paura che da un momento all’altro potrebbe sparire. Nonostante fossimo amici da tanto tempo non ci eravamo mai abbracciati, me ne rendo conto solo ora. Mi stringe forte, come se anche lui avesse il mio stesso timore. Cavolo, non pensavo fosse così bello stare tra le sue braccia... Mi appoggio al suo petto e gli sussurro un leggerissimo << Mi sei mancato... >> Sento il suo cuore battere fortissimo,  alzo lo sguardo e i nostri occhi si incontrano.
Mi tocca tornare alla realtà, mi stacco da lui e mi rivolgo alla Regina Bianca.
<< Regina, cosa succede? Ho saputo di vostra sorella... >>
<< Alice! Si, purtroppo Iracebeth è tornata, e ho mandato Chessur a cercarti perchè abbiamo bisogno del tuo aiuto. Ho paura che questa battaglia sarà più dura di quella di un anno fa, Alice. >>
<< Dite davvero? Accidenti, ma come ha fatto a tornare? >>
<< Quando ho deciso di esiliarla ho dimenticato che la grossa testa di mia sorella possiede una grande capacità di ragionamento, e la sua così stridula voce sarebbe capace di mettere in ginocchio chiunque. A quanto pare Iracebeth è riuscita a trovare un modo per liberarsi dalle catene ed è riuscita insieme a Stayne, il suo scudiero, ad intimorire le guardie e tornare a Sottomondo. >>
<< E ora cosa volete che io faccia? >>
<< Dovrai trovare il Brucaliffo, lui saprà dirti cosa fare. >>
<< Ma lui si è trasformato! È andato via da qui! >>
<< Infatti si trova nell’Aldilander. Dovrai andare fino a lì e trovarlo, il Cappellaio e gli altri ti aiuteranno, non temere. >>
<< Va bene... Come faccio ad arrivare nell’Aldilander? >>
<< Il Cappellaio saprà indicarti la strada, ora vai Alice, il destino di Sottomondo è ancora una volta nelle tue mani... >>. Detto questo, si allontana insieme ai sudditi, restano con me il Cappellaio, Mc Twisp, Mallymkun, il Leprotto e lo Stregatto.
<< Allora, che si fa? >> Dice Mally guardandosi intorno.
<< Semplice, andiamo nell’Aldilander dal Brucaliffo! >> Dice il Cappellaio, poi si acciglia e dice << Ma, se ora il Brucaliffo si è trasformato, non è più un bruco, per cui come dovremmo chiamarlo? Farfalliffo? >>
Il Leprotto sembra capirlo << Esatto! >>
<< Voi due siete completamente matti...! >> Scoppio a ridere.
Il Cappellaio mi si avvicina, mi guarda negli occhi e mi dice quasi come per sottolineare un concetto importante << Qui siamo tutti matti, io sono matto, tu sei matta! >>

 


Ok, vi spiego: Questo capitolo è stato un vero e proprio casino, perchè praticamente ogni volta che mi mettevo a scrivere arrivava mio padre con le sue cose di lavoro da fare, e quindi puntualmente non riuscivo a finire di scrivere! Vabbè, ora ce l’ho fatta e spero che la storia vi stia piacendo, recensite se volete, ogni tipo di commento anche una critica va bene (evitate insulti però, non è educato, anche se mi fido di voi ahahah ). Alla prossimaaa :D

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Che strano posto l'Aldilander! ***


~~[Alice]
<< Qui siamo tutti matti: io sono matto, tu sei matta. >>
È davvero troppo vicino, così rischia di farmi venire un infarto. Fa per avvicinarsi di più finchè riesco quasi a sentire i nostri nasi sfiorarsi. Istintivamente arrossisco e guardo altrove. Dannazione. Stupida! Stupida! Stupida! Così vicini, e ti allontani?!
[Tarrant]
Mi perdo nei suoi occhi, tanto da avvicinarmi sempre di più, ma lei si scansa imbarazzata. Accidenti, sto letteralmente uscendo di senno, parola mia. Che cappello mi prende? Eppure mi sentivo così tranquillo standole così vicino, quasi come se tutti i problemi di questi giorni fossero spariti.
<< Ehi, Tarrant! Che ti prende? Sei diventato di tutti i colori! E tu Alice? Sei diventata rossa come i capelli del Cappellaio! >> Si apre in uno di quei suoi odiosi sorrisi. Dannata bestia.
<< Cosa vuoi Stregatto? Non ho niente io... >> Mento spudoratamente e si vede.
<< Come vuoi...! >> Ma perchè deve sempre azzeccare qualsiasi cosa mi succeda?!
Alice mi fissa con aria quasi nostalgica, come se non fossi lì con lei in quel momento. Scuote la testa e balbetta.
<< C-Cappellaio, dobbiamo andare nell’Aldilander, ricordi? Dicci da che parte andare! >>
<< Si, giusto l’Aldilander... Seguitemi. >>
[Alice]
Cammina a passo svelto, sembra scappare... Mc Twisp mi si avvicina.
<< Allora, Alice. È passato un anno dall’ultima volta che ci siamo visti, com’è la vita là nel  Mondo di Sopra? >>
<< Noiosa, ho passato un anno ad espandere i commerci fino in Cina ma... >>
<< Cos’è la Cina? >> Dicono in coro. È vero, loro non possono sapere cosa ci sia sopra.
<< Beh, è un posto molto grande, dove ci sono molte persone e negozi, e c’è anche la Grande Muraglia... >>
<< Cos’è la Grande Muraglia? >> Mi sembra di parlare con dei bambini.
<< Ecco, è un muro lunghissimo, che si può vedere anche dallo spazio! >>
<< Wow...! E le persone, come sono? Che aspetto hanno? >>
<< Beh, sono tutti praticamente uguali, hanno gli occhi piccoli e la pelle molto chiara e sono molto magri e ridono molto spesso... >>
<< Come me! >> Dice lo Stregatto sorridendo.
<< Si più o meno...! Ma voi, questo posto, non avete niente a che fare con il Mondo di Sopra, siete molto meglio. >>
<< Wow, Cappellaio hai sentito? >> Si gira distratto.
<< Come? Ah si, molto bello davvero...! Ad ogni modo, siamo quasi arrivati. >>
Che strano, quegli occhi ardenti che avevo visto così vicini poco prima, ora erano spenti,erano altrove.
Dopo qualche passo ci ritroviamo davanti ad un bosco, e la strada si divide in due sentieri: uno a destra e l’altro a sinistra.
<< Bene, ora che strada prendiamo? >> Dice Mallymkun.
<< Non saprei... Cappellaio, tu lo sai? >> Si gira sorridente.
<< Certo che si mia cara! Andiamo a destra!!! >>
Che matto, un minuto prima era più freddo della pietra e ora saltella come un bambino alla Vigilia di Natale. Lo seguo, e ci ritroviamo nel buio più profondo. Inizio a spaventarmi. Mi aggrappo al suo braccio e lo stringo forte, chiudo gli occhi e mi lascio guidare da lui. Sento la sua mano accarezzarmi i capelli sciolti e arruffati, e il mio cuore perde un battito. Camminiamo per ancora un po’, poi apro gli occhi e vedo una flebile luce.
<< Eccoci qui, l’Aldilander. >>
Che posto triste, è tutto così... Spento. È una sorta di bosco perennemente in penombra, ogni creatura sembra essere in un mondo a sé, nessuno parla con nessuno, mi sento diversa quasi quanto mi senta diversa nel Mondo di Sopra.
<< Come facciamo a trovare il Brucaliffo? >>
<< Non saprei, dovrebbe essere qui da qualche parte... Proviamo ad andare avanti e vediamo cosa troviamo.>>
Camminiamo senza una meta per un po’, passiamo vicino ad un grosso albero dai colori freddi e scuri, quasi verde-blu. Arriviamo vicino ad una specie di laghetto, e ci sediamo per riposarci un po’ e cercare di riordinare i pensieri alquanto confusi dall’ambiente dove ci trovavamo.
<< Non c’è da nessuna parte! Come facciamo adesso? >> dico con tono supplichevole.
Sento una voce familiare in lontananza dire << Cercate me? >>
Il Cappellaio si guarda intorno. << Farfalliff... ehm Brucaliff... Insomma come ti chiami, dove sei? >>
<< Provate a indovinare... >>
Una grande farfalla blu si posa davanti a noi e ci osserva. Poi si rivolge a me.
<< Chi sei tu? >>
<< Sono Alice. >>
<< Quella Alice? >>
<< Si, proprio quella, Alice Kingsley. >>
<< Alice! Che gioia vederti! Vediamo se riesco a idovinare, siete qui perchè Iracebeth è tornata dall’Aldilander e volete sapere come fare a fermarla, non è così? >>
<< Si Brucaliffo, puoi aiutarci? >> Chiede timido McTwisp.
<< Beh, purtroppo posso solo dirvi di stare in guardia, perchè la Regina Rossa sta progettando di distruggere Marmorea e prendere il potere utilizzando una creatura più potente e mostruosa del Ciciarampa: si tratta di un drago a tre teste dalla incredibile forza, capace di uccidere anche solo guardandolo negli occhi. >>
<< E dicci Brucaliffo, esiste un modo per sconfiggerlo? >>
<< Si, un modo c’è: dovrete cercare una spada. >>
<< Ma non possiamo usare la spada Bigralace? >>
<< No, quella spada andò perduta dopo l’ultimo combattimento sostenuto, e in ogni caso non sarebbe stata all’altezza. La spada di cui parlo è molto più potente, è interamente d’oro e fu forgiata insieme alla spada Bigralace. >>
<< E dove possiamo trovarla? >>
<< La custodisce una fenice, una creatura dalle piume d’oro e gli occhi infuocati, si trova a Est della Rocca Tetra. >>
<< Molto bene, allora andiamo! >>
<< Buona fortuna, Alice. Ne avrai bisogno! >>
<< Grazie Brucaliffo, grazie di tutto. >>
Detto questo, ci dirigiamo verso la Rocca Tetra. Entriamo nel bosco da dove eravamo venuti, e anche stavolta mi aggrappo al braccio del Cappellaio. Nessuno parla, forse per la paura per ciò che sta per accadere. Il Cappellaio si ferma di colpo, ma gli altri non lo sentono e continuano a camminare.
<< Perchè ti sei fermato? >>
Non risponde, mi afferra dai fianchi portandomi vicino a lui e mi prende il viso tra le mani. Siamo vicinissimi, petto contro petto. Nonostante il buio che ci circonda riesco a percepire la distanza tra il mio viso e il suo, e pur non riuscendo a vedere i suoi occhi ne avverto l’ardore. Si avvicina sempre di più, il mio naso sfiora il suo. Non voglio allontanarmi stavolta, metto le mani sulle sue braccia e chiudo gli occhi.

 

Mi scuso per il ritardo nella pubblicazione, ho avuto mooolti problemi di ispirazione purtroppo... Mi auguro che l’attesa non sia stata per voi vana! Se vi va lasciate un commento e... alla prossima! :D

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Voglio solo vedere sorrisi sul tuo viso, Alice. ***


~~[Alice]
Delle urla mi fanno sobbalzare appena chiudo gli occhi.
<< CAPPELLAIOOOO? ALICEEEE? >> Gli altri ci stanno cercando.
<< F-forse s-sarebbe meglio s-se andassimo da loro, non credi? >> Dico al Cappellaio.
Lui mi fissa quasi deluso, poi annuisce.
Riprendiamo a camminare, seguiti da esclamazioni preoccupate di Mc Twisp e da altre ironiche da parte dello Stregatto.
Arrivati alla fine del bosco, finalmente rivediamo la luce di Sottomondo.
<< Adesso cosa si fa? >> Dice Mallymkun dando voce ai pensieri di tutti noi.
<< Il Brucaliffo ha detto di andare a Est della Rocca Tetra, giusto? È lì che si trova la fenice e con essa la spada! >>
<< Dunque, la Rocca Tetra non dista molto da qui, dobbiamo proseguire verso Nord,e una volta arrivati lì andare a Est. >> Più che un cappellaio sembra mio padre, quando mi mostrava sulla cartina geografica tutti i luoghi dove era andato per lavoro.
<< Perfetto. Andiamo allora! >>
[Tarrant]
Sembra così spensierata, quasi come se non fosse successo niente. Che poi non è successo niente per davvero, a volte immagino cose e arrivo a pensare che siano reali. Che matto che sono...
[Alice]
Dirigendoci verso la Rocca Tetra incontriamo due ometti familiari.
<< PancoPinco! PincoPanco! Ciao ragazzi, come state? >>
<< Credi che sia lei? >> Chiede dubbioso PancoPinco.
<< Non lo so Panco Pinco, potrebbe essere! >>
<< Però alla rovescia potrebbe anche non essere lei. Chiedile se è veramente lei! >>
<< No, no! Chiediglielo tu! >>
<< No, tu! >> Iniziano a litigare.
<< Calmi ragazzi! Si sono io, Alice! >>
<< Aliceee >> Dicono in coro e mi abbracciano. Sono proprio buffi, in tutti i sensi. Bassi quanto Mc Twisp e rotondi come la testa della Regina Rossa, hanno un modo tutto loro di parlare: uno dice una cosa, e l’altro dice la cosa opposta. Mi fanno troppo ridere.
<< Alice, sei qui per aiutarci? >> chiede uno dei due. Sono così identici che a volte dimentico chi è uno e chi è l’altro!
<< Si! Abbiamo parlato con il Brucaliffo, ci ha informati del fatto che Iracebeth sguinzaglierà una nuova bestiolina contro Sottomondo. Ci ha detto di andare a Est della Rocca Tetra, lì troveremo una fenice e con essa una spada. >> Risponde il Cappellaio.
<< Ragazzi, sapete dirci da che parte si va per la Rocca Tetra? >> Chiedo alquanto dubbiosa dell’utilità della risposta che probabilmente daranno...
<< DA QUELLA PARTE! >> Dicono all’unisono.
Come pensavo, uno indica la destra e l’altro la sinistra. E ora a chi ascolto?
Il Cappellaio mi mette una mano sulla spalla e avvicinandosi al mio orecchio sussurra << Se posso essere utile, ti consiglio di andare verso il Vecchio Mulino, cioè sempre dritto... >>
<< Hai ragione! Me n’ero dimenticata... Grazie lo stesso ragazzi. >>
<< Prego non c’è di che! Adesso noi andiamo a giocare, buon viaggio a vedercii!!! >> Quasi quasi vado con loro a giocare, sempre meglio che affrontare un drago a tre teste e rischiare di rimetterci la mia di testa.
<< Divertitevi! >> Sorrido.
Riprendiamo il nostro cammino e andiamo verso il Vecchio Mulino. Non essendo molto lontano ci arriviamo in poco tempo, e appena raggiungiamo il tavolo del té dove erano soliti passare il tempo, il Cappellaio, Mallymkun e Leprotto vanno a sedersi come se non avessero nulla da fare, lasciandomi imbambolata con Mc Twisp e lo Stregatto.
<< Che state facendo? >>
<< Ma come Alice, non lo sai? È l’ora del té! >>
L’espressione del Leprotto mi spaventa. So cosa sta per fare.
<< Prendi una tazza Alice!!! >> Mi lancia contro una teiera e una tazza, e per un pelo riesco a scansarli.
<< Stavi per prenderla in testa! >> urla terrorizzato Mc Twisp. È sempre stato un tipo pauroso, in questo periodo in maniera particolare.
<< Dai Alice, vieni a sederti qui con noi! Dovremo affrontare un altro viaggio, dovresti riposarti un po’! >> Dice il Cappellaio sorridendo teneramente.
<< Va bene... >> Mi avvicino e prendo posto vicino a lui, mi seguono Mc Twisp e lo Stregatto.
<< Vuoi del té, mia cara? >> Mi avvicina una teiera.
<< Si, grazie! >> Versa il té nella mia tazza, poi alza lo sguardo e si rivolge agli altri.
<< Ragazzi! Sto pensando ad una canzone, cantatela insieme a me! >>
<< Quando in volo te ne vai, pipistrello cosa fai, hai portato insieme a te la teiera ed il té?! >> Cantano in coro con Leprotto che fa da base battendo il cucchiaino sulla tazza. Scoppio a ridere.
<< Sono contento di averti sollevato il morale Alice! L’Aldilander ti aveva lasciato addosso una tristezza che non ti stava bene per niente! >>
<< Ahahah, grazie Cappellaio, grazie anche a voi! Quanto vorrei poter vivere qui per sempre, non lasciarvi mai! >>
<< Ma tu puoi farlo! Solo se lo desideri! >> Dice speranzoso.
<< Magari fosse così facile... >> Abbasso lo sguardo.
<< Eh no! Non rifare quella faccina triste! Voglio vedere solo sorrisi sul tuo viso, le lacrime e il dispiacere non stanno bene su nessuno, tantomeno a te! >> Mi solleva il viso e mi guarda negli occhi sorridendomi.
<< Grazie ancora, Cappellaio! >> Gli sorrido, e si illumina.
<< Allora! Chi vuole altro té? >> Una voce in lontananza mi fa sobbalzare.
<< Io, di grazia! >>
No, non ora.



Ciaooo :D Scusate per l'ennesima volta per il ritardo nella pubblicazione :( Spero che la storia vi stia piacendo e vi ringrazio per i consigli che spero di star mettendo in pratica bene! Eh niente, recensite se vi va e alla prossimaaaa :D

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Iracebeth ***


~~[Tarrant]
Mi alzo in fretta dal tavolo facendo cadere la sedia e istintivamente attiro Alice a me, stringendola forte.
<< Perchè sei qui? Cosa sei venuta a fare Iracebeth? >>
<< Oh, io assolutamente niente! Piuttosto, LEI cosa ci fa qui. Non era tornata a casa sua? Cos’è? Si è pentita di avervi abbandonati o semplicemente vuole divertirsi ancora un po’ per poi lasciarvi di nuovo? >>
Sento una fitta al petto e il cuore perde più di un battito.
Guardo Alice, ha gli occhi lucidi, e un’espressione in viso che non riesco a capire se è dovuta a tristezza, pentimento o rabbia.
<< Alice... non darle ascolto, sta cercando di intimidirti. >>
<< Cappellaio, lasciami un secondo per favore. >>
<< Sei sicura? >> Alza lo sguardo e annuisce. Ora i suoi occhi sono infuocati.
La lascio andare, e lei si avvicina minacciosa alla Regina Rossa.
[Alice]
Mi avvicino, finchè non mi ritrovo proprio davanti a lei. La guardo dall’alto verso il basso con disprezzo, e lei sembra quasi intimidirsi, poi prendo parola << Non permetterti più di dire una cosa del genere. Tu non sai niente di me e di ciò che sono stata costretta a fare. >>
<< Costretta dici? E da chi, sentiamo! Da me? Da Mirana? Non credo proprio, tu te ne sei andata semplicemente per fare la brava bambina quando in realtà nessuno ha mai preteso niente da te! Chi vuoi prendere in giro? Pensi davvero che a qualcuno là sopra importi di te e se ti fai vedere o meno? Che illusa, mi fai proprio ridere. E poi, da quando fai la spocchiosa con me? >>
[Tarrant]
Come osa parlarle in quel modo, come.
La prende furiosamente dal braccio, costringendola ad abbassarsi alla sua altezza. Ora la ammazzo, giuro che se le fa del male non rispondo di me.
<< Sono IO la Regina! Tu non puoi niente contro di me, ricordatelo questo! Rimpiangerai di aver incrociato il mio sguardo, e sfidato me, Iracebeth, Regina Rossa! >>
Detto questo, Alice la guarda molto male, e lei pensa bene di puntarle un pugnale tirandola dai capelli.
Mi lancio contro di lei, gli occhi fiammeggianti e l’animo pervaso dalla rabbia ma allo stesso tempo da una grande paura di perdere Alice.
Prendo Iracebeth dal braccio che impugna il coltello, e la allontano da Alice.
<< Alice scappa! >>
<< Non ti lascio qui! >>
<< Scappa ho detto! >>
Inizialmente è titubante, poi lo Stregatto la prende per mano e la porta via.
Torno a guardare Iracebeth, con una mano blocco il suo braccio, poi con l’altra estraggo uno dei miei spilli dalla manica della giacca e lo lancio contro la mano che tiene il pugnale, costringendola a mollarlo. Urla di dolore, poi rinuncia al suo attacco e si allontana sbraitando.
<< Non finisce qui! Vedrete di cosa sono capace! Vi pentirete di esservi messi contro di me! >>
[Alice]
L’ho lasciato solo ancora una volta, Dio come ho potuto commettere lo stesso errore? E se gli avesse fatto del male? Non voglio pensarci, non me lo perdonerei mai.
Nascosta tra i cespugli non riesco a vedere niente, e non so cosa aspettarmi. L’ansia mi sta uccidendo.
<< Alice, stai tranquilla, il Cappellaio se la caverà, come sempre del resto. >>
<< Lo spero davvero Stregatto! Ho paura, come mai l’ho avuta. >> Lo guardo con gli occhi pieni di lacrime e con la voce che riesce appena a pronunciare qualche parola.
<< Calmati ragazza, dai... >>
[Stregatto]
Questa ragazza mi stupisce ogni momento di più, un secondo prima allegra e solare, e poi spaventata, tutta tremante con la testa tra le ginocchia a pregare che a Tarrant non sia successo niente.
<< Vedrai che tra non molto tornerà tutto intero... >> Le accarezzo i capelli e cerco di tranquillizzarla, nonostante anche io sia terribilmente in ansia.
[Alice]
Lo Stregatto sembra aver detto qualcosa, ma non riesco a sentirlo a causa dei singhiozzi.
Alzo lo sguardo e cerco tra i cespugli di vedere qualcosa. Sento Iracebeth urlare qualcosa di minaccioso, poi il silenzio.
Mi alzo in piedi e lo cerco con lo sguardo, ma non riesco a vedere niente. Mi sposto tra i cespugli e vado verso il punto in cui lo avevo lasciato. Avevo dimenticato che intanto si era fatto buio, perciò non vedo più dove sono.
<< Stregatto?... Dove sei? >> Temo non riesca a sentirmi. Porto le mani davanti a me e continuo a camminare, finchè non scivolo e cado a terra.
<< Alice! Accidenti dovevi restare nascosta! >>
Alzo lo sguardo e finalmente lo vedo. Mi prende la mano e cerca di alzarmi, ma le mie gambe cedono e cado, e lui con me. Cadendo chiudo gli occhi e poco dopo aver toccato terra li riapro.
Mi ritrovo su di lui, petto contro petto e con il mio viso a pochi millimetri dal suo.




Ciao a tuttiii :D Beh, questo capitolo è abbastanza pieno eh? :) Spero di avervi ''tenuti incollati allo schermo'',e in più vi dico che voglio farvi penare per un po' di tempo prima di far succedere ciò che voi probabilmente vi apettate muahahahahaahahahah :D Recensite se vi va e alla prossimaa :D

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Lo prometti? ***


~~[Alice]
Lo guardo negli occhi, e sento le mie guance andare a fuoco.
<< Mi hai salvato la vita. >>
<< Per una cadutina del genere hai rischiato di morire? >> Ridacchia.
<< Intendevo prima, hai fermato Iracebeth. Se tu non ti fossi messo tra me e lei probabilmente io ora non sarei qui. >> Il suo volto assume un’aria terrorizzata.
<< Non dire questo Alice, non voglio pensarci. >> Mi mette le mani tra i capelli e porta la mia testa sul suo petto. È molto agitato, ha paura.
<< Calmati Cappellaio, sono qui con te, non ti lascio. >>
<< Lo prometti? Non mi lascerai mai? >> Mi guarda come fanno i bambini con i propri genitori.
<< Lo prometto. E tu? Lo prometti? >>
<< Questa tua domanda è inutile, la risposta penso che tu la sappia già. >>
Sorrido e rimango imbambolata per un po’.
Lui si mette a sedere, con me sulle sue gambe, e continua a fissarmi. Una sua mano sfiora la mia portandola sul suo viso.
<< Non muoverti per favore… >> Trattiene la mia mano sulla sua guancia chiudendo gli occhi. Lo abbraccio e chiudo gli occhi anche io. Nonostante sia buio non ho paura, finché sono con lui.
[Iracebeth]
<< STAYNE! DOVE DIAVOLO TI SEI CACCIATO? >>
<< Maestà, chiedo scusa per il ritardo. >>
<< A poco servono le tue scuse, incapace. >>
<< Ditemi, di cosa avete bisogno? >>
<< Dico, ma sei cieco? Non vedi che sto sanguinando dalla mano? Procurati delle fasce e torna qui! >>
<< Si maestà… >>
Si allontana dalla sala del trono,  guardandosi le spalle. Fai bene a guardarti mio caro, quando non mi servirai più ti farò pentire amaramente di aver tentato di uccidermi. A quanto pare Mirana è riuscita ad incantare anche te con quelle sue lunghe ciglia e quei morbidi capelli lucenti.
A breve la pagherete tutti uno ad uno, a partire da quella maledetta ragazza...
[Stayne]
<< Fosse per me dovreste morire dissanguata, regina maledetta. >> Mormoro fra me e me.
Riesce a tenermi in pugno, come uno schiavo di guerra. Dannazione, avrei dovuto ucciderla subito. Se non fosse stato per quel Cappellaio adesso non sarei qui, e Sottomondo non sarebbe in questa disperata situazione.
<< Ecco a voi maestà. >> Le mollo le fasce e faccio per andarmene.
<< Dove stai andando idiota?! Torna qui e fasciami la ferita! >>
Mi avvicino al trono dove lei è seduta, poi con un rapido gesto afferro le fasce e le stringo sul suo collo.
<< La regina non sa fasciarsi una ferita? Beh, non aspettatevi che lo faccia io, IRACEBETH. >>
Lei mi fulmina con gli occhi, poi sento che qualcosa preme sul mio petto. È un pugnale.
<< Attento a te, Stayne. >> Dice a fatica.
Mi allontano, e butto a terra le fasce ormai stropicciate. Lei ansimante si strofina il collo pallido, dove sono visibili i segni dell’aggressione appena subita. Mi guarda in cagnesco, ed è sul punto di conficcarmi il pugnale nel petto, poi si trattiene e si limita a scrutarmi con quegli occhi scuri e piccoli, come il suo cuore.
<< Non azzardarti mai più… Non sai cosa rischi… >>
<< Tanto morirei comunque, o sbaglio? >> Sogghigno.
<< Giusto, ma così facendo rischi di fare una fine ancora più brutta di quella che avevo in mente, caro il mio Stayne. >>
<< Esiste una fine più brutta di questa? Morire da schiavo, e per mano vostra? >>
<< Oh no, io non mi sporcherò del tuo sangue traditore, lo farà qualcun altro, è per questo che rischi di fare una fine peggiore rispetto ad un’altra. >>
Il suo ghigno fa persino più paura del mio.
<< Allora, sei ancora convinto di non voler fasciare la mia ferita? >> Allunga la mano.
Non mi resta che arrendermi, come sempre del resto.
[Stregatto]
Dove si è cacciata quella ragazza? Accidenti, non posso distrarmi un attimo che è sparita di nuovo. E non c’è traccia neanche di Tarrant.
<< Mc Twisp, Mally, avete visto Alice e Tarrant? >>
<< Stavamo per farti la stessa domanda, Stregatto. Ad ogni modo penso che siano nei dintorni, aspettiamo che faccia giorno per cercarli, saranno insieme sicuramente.>>
<< Mmmh… va bene, come volete voi. >>
[Tarrant]
<< Hai freddo? >>
<< Un po’… >>
<< Aspetta… >>
Mi sfilo il giaccone, e lo adagio su di lei.
<< Ma non hai freddo tu adesso? >>
<< Non preoccuparti per me, tranquilla. >>
Annuisce, poco convinta.
<< Almeno lascia che resti vicina a te, così ci riscaldiamo a vicenda. >>
<< Come preferisci…! >>
Dopo pochi minuti si addormenta, esausta.
[IL MATTINO SEGUENTE.]
[Tarrant]
<< Alice? Svegliati è giorno! >>
<< Mmh, altri cinque minuti… >>
<< Dai, dobbiamo raggiungere gli altri… >>
Non si sveglia, non mi resta altra scelta.
<< Ok, mi ci hai costretto! >>
La prendo in braccio e mi avvicino ad un laghetto che di primo mattino non sembra essere tanto piacevole, e intanto lei ha aperto gli occhi.
<< Dimmi…? Dove sono, cosa st…. CAPPELLAIO! METTIMI SUBITO Giù! >>
<< Troppo tardi mia cara! >>
La butto in acqua, e lei fa in tempo ad afferrarmi il braccio e a trascinarmi in acqua con lei. Appena riemerge mi guarda con un’espressione mista tra la confusione e lo scorno.
<< Non avresti dovuto… Ora me la paghi! >>
<< Mi hai appena trascinato in acqua con te cos’altro vuoi?! >>
Non faccio in tempo a pronunciare queste parole che vengo spinto sott’acqua. Riemergo e trovo lei che ride di gusto.
<< Ah si? Ora vedi! >>
Iniziamo a schizzarci come dei bambini, quando una voce familiare urla i nostri nomi.
<< Alice! Tarrant! Che state combinando? >> è lo Stregatto, credo. Gli schizzi non mi fanno capire niente.
Mi giro e trovo tutti gli altri a fissarci.
<< Ma dov’eravate finiti? >> Dico per spezzare il silenzio creatosi.
<< Noi siamo stati qui fino ad ora! Voi piuttosto, che fine avete fatto? >>
<< Beh, io stavo tornando da voi, quando Alice mi ha anticipato, e visto che era tardi abbiamo preferito rimanere dov'eravamo. >>
<< Ad ogni modo, dobbiamo proseguire il cammino. >>
<< Ehm… credo che dovremo aspettare… >> Dice Alice un po’ timida.
<< E perché mai? >> Dice Mc Twisp preoccupato come se si aspettasse chissà quale grande intoppo.
<< Io e il Cappellaio abbiamo i vestiti tutti bagnati… >>

 


Ciaooooo a tutti :D Allora… chiedo scusa di nuovo per il ritardo (Ormai le scuse sono sottintese visto che pubblico una volta ogni morte di papa…), e poi volevo scrivere un paio di righe… Come avrete notato Stayne è ancora vivo, e in questo capitolo è presente un suo aspetto che cerca di ribellarsi a Iracebeth, c’è un punto in cui sembra quasi preoccuparsi per il destino di Sottomondo, ecco, da qui sto cercando un po’ di elaborare meglio il ruolo del suo personaggio in questa storia sperando di ottenere buoni risultati :D Quanto ad Iracebeth essendo l’antagonista della storia è abbastanza complicato da rappresentare come personaggio, specie se si considera il fatto che nel film, prima della battaglia, sembra esternare una parte di sé quasi ferita e sensibile…  E niente, vedremo ciò che ne esce! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, recensite se vi va e alla prossimaaaaaaaaa :D

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** La Rocca Tetra ***


~~[Tarrant]
Non ci vedo, qualcuno mi copre gli occhi, e ora cerca di fare una voce diversa dalla sua per non farsi riconoscere…
<< Indovina chi sono! >>
<< Tanto è inutile che ci provi, so che sei Alice! >>
<< Alice? E chi è? >>
<< Oh beh non saprei, neanche tu lo sapevi fino a poco tempo fa! >>
<< Touché! >> Ridiamo insieme e lei intanto toglie le mani dalla mia faccia.
<< Allora, siamo qui sotto il sole da un po’, siete asciutti? Possiamo andare? Vi ricordo signori che è molto tardi! >> Balbetta Mc Twisp.
Mi tocco i vestiti per vedere se sono asciutti, e lo sono. Alice fa lo stesso, poi annuisce sorridendo, e ricominciamo a camminare diretti verso la Rocca Tetra.
Passiamo tra gli alberi, sui ponti, vicino ai laghetti e il percorso sembra non finire mai.
<< Ci siamo quasi, ora dobbiamo superare il Deserto Rosso. >>
<< Ma è un percorso lunghissimo! >> Balbetta Mc Twisp.
<< Tranquillo… >>
[Alice]
<< Tranquillo… >> Sorride, mettendo in mostra i denti bianchi, con quel buffo spazietto in mezzo.
Si gira, e fa un fischio fortissimo, poi in lontananza dei rumori familiari.
<< Ecco! ora sarà più facile attraversare il Deserto! >> Fa una risatina soddifatta, e mi invita a salire per prima.
<< La carrozza mia signora…! >> Sorride, e spontaneamente sorrido anche io.
<< M-ma sarà sicuro? >> Balbetta Mc Twisp.
<< Andiamo coniglietto! >> Lo prende in giro lo Stregatto.
Saliti tutti ci dirigiamo verso la Rocca Tetra, attraverso il Deserto Rosso.
I miei capelli non sono mai stati così pieni di sabbia, lo giuro. Per evitare che anche i miei occhi si riempiano di sabbia li chiudo.
<< Manca ancora molto? >> Urlo cercando di farmi sentire. Il Grafobrancio si ferma, e aperti gli occhi il Cappellaio mi guarda divertito.
<< Si cara, siamo ancora nel bel mezzo del Deserto, non vedi? >>
<< Ah, ehm… beh viaggio breve direi! >>
<< Già… Anche se faresti meglio a guardarti dietro… >> Mi indica le spalle.
Mi giro e vedo le mura della Rocca Tetra, circondate da un fossato in cui galleggiano le teste di tutte, o meglio alcune delle tante vittime della Regina Rossa.
<< Ora che siamo arrivati cosa si fa? >>
<< Dunque, il Brucaliffo aveva detto che saremmo dovuti andare a Est della Rocca Tetra, per cui… >> Dice Mc Twisp.
<< Si, il problema è che qui l’unico modo per andare a Est è entrare e poi uscire nuovamente… >>
<< Il che significa c-che… Oh cielo! No, di nuovo no! E se poi ci scoprono? >> Se non si calma Mc Twisp rischia di svenire da un momento all’altro. Il Cappellaio lo guarda serio, poi parla.
<< Se ti scoprono dì pure addio alla testa! Ma siccome ancora non ne hanno avuto l’occasione ci converrebbe andare, d’altronde non abbiamo scelta. >>
<< Beh, allora a noi… >> Guardo il fossato, e accenno un passo, ma qualcuno mi ferma.
<< Non possiamo passare, non siamo della giusta altezza. >>
<< Hai della Mezzastazza? >>
<< Si, aspetta… >> Cerca tra le innumerevoli tasche della sua giacca e ne toglie una bottiglietta.
<< Non berne troppa, mi raccomando! >> Annuisco e bevo giusto un po’ di Mezzastazza. Eccomi qui, di nuovo grande appena quanto un riccio.
<< Tu come farai? Anzi, voi come farete? >>
<< Come l’ultima volta, semplice! E ora va, su su! >> Mi mette sul cappello.
<< Fa attenzione, mi raccomando. L’uscita Est si trova subito dopo il campo di Croquet dove la Regina gioca di solito, tu passa tra i cespugli e non farti vedere, noi ti raggiungeremo dopo. >>
<< Non vado via senza di te, se ti vedrò nei guai tornerò a prenderti. >>
<< Non pensare a me, tieniti forte. Buon viaggio a vederci. >>
Mi guarda negli occhi, poi prende la mira e lancia il cappello oltre le mura della Rocca Tetra, e in un attimo sono dentro. Di nuovo.
Essendo così piccola è abbastanza difficile per me orientarmi in questo posto, riesco a vedere gli scalini che portano all’interno del castello, le vetrate e le sculture create secondo l’orrido gusto della Regina Rossa, ma questi cespugli non mi permettono di vedere altro.
[Tarrant]
Ok, ora tocca a noi.
<< Ragazzi, state pronti, dovete gridare più forte che potete e attirare l’attenzione delle guardie. >>
<< P-posso astenermi? >>
<< Oh andiamo Mc Twisp sei già stato preso una volta! Dobbiamo solo attirare l’attenzione delle guardie, probabilmente anche il fante sarà con loro, vedremo di portarlo dalla nostra parte! >>
<< V-va bene, ma sappiate che non sono sicuro che funzionerà! >>
<< Perfetto, allora al mio tre… Uno, due… TRE! >>
<< ABBASSO LA CAPOCCIONA MALEDETTA! ABBASSO LA REGINA ROSSA! >>
Cerchiamo di attirare l’attenzione gridando il più possibile,  e dopo poco arrivano delle guardie rosse, capeggiate da Stayne.
<< Chi non muore si rivede, eh Cappellaio? >>
<< Forse questo dovrei dirlo io, Ilosovic Stayne. >> Il suo sguardo dapprima ironico ora è parecchio irritato.
<< Cosa ci fate qui, banda di matti? >>
<< Oh noi niente, cercavamo foglie di tè ma a quanto pare non ce ne sono! >>
<< Ah si? E ditemi, dove si trova Alice? >>
<< Oh beh, non saprei! >> Mi punta la spada.
<< Attento a te, Tarrant. Sto aspettando il momento in cui pagherai per avermi impedito di uccidere Iracebeth, e non ti conviene fare tanto il pagliaccio. >>
<< Io? Fare il pagliaccio? Quando mai! >>
<< Te lo ripeto Cappellaio. Attento a te. >>
<< Ehm… Credo che dovresti stare più attento tu, d’altronde non sono io quello costretto a stare legato al trono della Regina Rossa. >>
<< Non ricominciare. >>
<< Sai bene che lei ti ucciderà, Stayne. Non ci penserà due volte a tagliarti la testa quando ne avrà l’occasione. E ne avrà parecchie… >>
<< Questi non sono fatti tuoi Cappellaio, anzi se sei così preoccupato per me ti porterò davanti a lei, e prenderai il mio posto! Guardie, prendeteli! >>
Appena pronuncia queste parole veniamo portati di peso all’interno delle mura.
 



Ciao a tuttiiiiiiiii Buon Natale e felice anno nuovo! :D Spero che queste vacanze le stiate passando nel migliore dei modi (io si infatti solo ora ho potuto pubblicare ahahah). Bene, questo capitolo non credo sia il migliore che abbia mai scritto, visto che è costituito più che altro da dialoghi... Diciamo che è una sorta di ''capitolo-pausa'' visto che in quelli precedenti sono successe già tante cose... Ad ogni modo spero vi sia piaciuto e spero di aver rappresentato al meglio le personalità dei vari personaggi che ho cercato di far trasparire il più possibile in questo capitolo! :) Eh niente, recensite se vi va, buone feste e a prestoooooo :D

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Vuoi sapere qual'è la verità? ***


~~[Alice]
Sento dei passi, poi vedo le guardie che portano il Cappellaio e tutti gli altri verso le scale.
Spero solo che sappiano ciò che fanno, o saranno guai. Decido di seguirli.
[Tarrant]
<< Non c’era bisogno di prenderla così male! >>
<< Ti prego, sta’ zitto. >>
<< Avanti Stayne, sai meglio di me che passare dalla nostra parte sarebbe la scelta migliore, eppure ti ostini a non ammetterlo! >>
<< Stare dalla vostra parte, la scelta migliore? Per me la scelta migliore sarebbe uccidere Iracebeth, e poi te. >>
<< Me? E perché mai?! >>
<< Perché dici? Pensi che io sia cieco? Prima di tutto sei stato tu ad impedirmi di uccidere Iracebeth, e poi so bene che tu provi qualcosa per Alice. >>
<< E anche se fosse…? Tu cosa c’entri? >>
<< Io? Beh semplice… Anche io provo qualcosa per lei, e lei stessa mi ha espressamente detto di provare lo stesso per me. Non ti permetterò di allontanarla da me. >>
Lei? Prova qualcosa per lui? Ma è impossibile, non può essere vero!
<< Balle. Stai mentendo spudoratamente. >>
<< Oh beh, se pensi questo… Ad ogni modo sto dicendo la verità, chiedi a lei se vuoi! >>
<< Stai mentendo! >> Preso dalla rabbia mi libero dalla presa delle guardie, e sfilata la spada al fante gliela punto al petto.
<< Oh, il Cappellaio si è arrabbiato… Allora quel che pensavo era vero… >> Scoppia in una fragorosa risata che mi fa solo infuriare di più.
Sfilo uno dei miei spilli e lo pungo all’occhio. A quel punto libero gli altri dalle prese delle guardie e corro verso l’uscita Est.
[Stregatto]
Adesso torna tutto! Ma come ho fatto a non capirlo prima? Era tutto così chiaro e io non me ne sono accorto… Ad ogni modo non può essere vero ciò che quel fante ha insinuato. Alice non può provare altro che disprezzo verso Stayne, e se è vero quel che credo farò di tutto perché Alice chiarisca con Tarrant.
[Alice]
Stayne me la pagherà. L’ultima volta l’ho semplicemente respinto, questa volta non la passerà liscia.
Senza farmi notare recupero il cappello e mi ci nascondo sotto, poi cerco di sgattaiolare via verso l’uscita Est, attraverso le siepi.
Arrivata fuori gli altri sono già lì e mi stanno cercando.
<< Cappellaio! Sono qui! >>
<< Dov’eri andata? Ti avevo detto di uscire ed aspettarci. >>
<< Scusami, avevo pensato che se ti fosse successo qualcosa ti avrei… >> Non mi lascia finire di parlare.
<< Non devi pensare, dovevi rimanere qui e basta. Ad ogni modo, adesso andiamo, o il fante manderà qualcuno a cercarci. >>
<< Potreste farmi tornare della giusta misura? >>
<< Non ancora, prima dobbiamo allontanarci da qui, o ti vedranno. >>
Prendiamo un sentiero in salita costeggiato da tanti alberi spogli, e dopo qualche metro ci fermiamo.
<< Tieni. >> Mi molla la Tortinsù davanti, quasi come per lanciarla. Ne prendo un pezzetto e torno della giusta misura. Lui prende il resto della torta e inizia a camminare velocemente.
<< Cappellaio… Fermati per favore, non correre! >> Gli altri restano indietro, ma non m’importa.
[Stregatto]
<< Ragazzi fermatevi. Credo che dovremmo lasciarli soli, hanno bisogno di chiarirsi. >>
<< Accidenti, io non avrei mai potuto immaginare che il Cappellaio potesse essere innamorato di Alice! >>
<< Lo so Mc Twisp, quel che è peggio però è il fatto che Stayne potrebbe usare questo suo punto debole per allontanarlo da Alice, e magari far in modo che questo si ripercuota su tutta la nostra missione. >>
[Alice]
<< Cappellaio! Fermati per favore! >> Ormai lo sto letteralmente inseguendo, e nel correre non mi sono neanche curata degli altri.
<< Perché corri? Fermati ti prego! >> Correndo inciampo e cado a terra. Lui se ne accorge e torna indietro anche se un po’ titubante.
<< Alice! >>
<< Non è niente… Ahi! >> Mi guardo il ginocchio, e sta sanguinando.
<< Non è una ferita tanto piccola, ma una fasciatura dovrebbe andare bene. Lascia che ti aiuti. >>
Toglie dalla giacca una fascia azzurra, e inizia ad avvolgerla sul mio ginocchio.
<< Cappellaio… >>
<< Cosa c’è? >>
<< Guardami. >>
<< Sono impegnato, non vedi? >>
<< Guardami negli occhi. >>
Alza lo sguardo, fino ad incontrare i miei occhi.
<< Dimmi, ti ascolto. >>
<< Perché sei scappato? Per il fatto che ti ho disobbedito? >>
<< No. Tu piuttosto, perché non hai fatto ciò che ti avevo detto? Perché sei rimasta dentro? Per vedere il tuo Stayne? O per quale altro ignoto motivo? >> Ha gli occhi in fiamme.
<< Cappellaio calmati! È questa la fiducia che hai in me? È possibile che appena qualcuno ti dice qualcosa tu ci credi subito? Hai chiesto a me cosa penso veramente di quello che ti ha detto Stayne? >> Non riesco a trattenere le lacrime, e scoppio in un pianto dal tono isterico.
[Tarrant]
<< Alice no, non piangere per favore… >> Non posso sopportarlo, e non sopporto il fatto che la causa di queste lacrime, stavolta, sono io.
<< Tu gli credi Cappellaio? Credi davvero che io possa provare qualcosa per lui? >>
<< Io… Ecco… Non lo so… Non so cosa pensare, davvero… Sono confuso Alice, non so cosa mi prende… >>
<< Vuoi sapere la verità? Vuoi sapere se quel che ti ha detto Stayne è vero? >>
<< Si, con tutto il cuore, o rischio di diventare matto. >>
<< Va bene allora… >> Si asciuga le lacrime, poi alza lo sguardo.
[Alice]
Alzo lo sguardo fino ad incontrare i suoi occhi, lo guardo per un po’, ma per l’imbarazzo mi paralizzo letteralmente. Lui sembra aver capito tutto, e mi guarda negli occhi pensieroso, come se fosse indeciso se avvicinarsi o no.
Mette una mano tra i miei capelli, e mi avvicina lentamente, mi guarda negli occhi, poi sposta lo sguardo sulle labbra e con l’altra mano mi accarezza una guancia. Mi avvicino anche io, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi << Credo che tu abbia capito quale sia la verità… >>
Lui sorride, poi mi avvicina ancora di più fino a quando le mie labbra incontrano le sue, e si uniscono in un lungo bacio, un bacio tanto atteso che finalmente era arrivato.
[Tarrant]
Alice… non hai idea di quanto io abbia atteso questo momento, che finalmente ora è reale, non è più frutto della mia mente così confusionaria, sta accadendo davvero, in questo preciso istante.
[Mc Twisp]
 << Oh cielo che imbarazzo! Ve lo dicevo io che non ci saremmo dovuti nascondere per spiarli! >>
<< Ehi non guardare me coniglio è stata un’idea di Mallymkun! >> Dice lo Stregatto gesticolando.
<< Oh ma che carini che sono! Finalmente sono riusciti a chiarire tutto! E voi cosa volete da me? Volevo solo vedere se facevano pace, voi potevate non seguirmi! >>
<< Beh in effetti si potevamo non seguirla! Ma nel caso noi non l’avessimo fatto saremmo stati costretti a star lì a non far nulla e senza neanche una tazza o una teiera con cui passare il tempo! >> A volte il Leprotto mi fa paura…
<< Oh beh, ad ogni modo cosa avete intenzione di fare?  >> Chiedo indeciso.
<< Semplice! Propongo di andare lì e staccarli urlando “ Arriva la Regina Rossa “! >>
<< Leprotto ma sei completamente uscito di senno?! Per mille orologi a cucù, mi stupisci ogni momento che passa… >>
<< Era solo un’ipotesi! E poi non è una cattiva idea alla fin fine! >>

 

Ciaooo a tutti :D Ci ho messo parecchio per pubblicare questo capitolo, causa compiti… Dunque, il momento tanto atteso è arrivato finalmente eh? Non ho saputo resistere questa volta, anche perché mi è sembrato il momento giusto ahahahah Eh niente, come sempre spero che questo capitolo vi sia piaciuto, recensite se vi va, fatemi sapere se vi ho tenuti incollati allo schermo! :D Ciaooo :D

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Cambio di programma ***


~~[Alice]
È tutto vero, sta accadendo veramente. È da un po’ che siamo qui fermi, lui con le mani tra i miei capelli e io con le mie sul suo petto. Stringo forte il colletto della sua giacca, tirandolo a me. Sento ogni emozione che sta provando, perché è quello che sto provando anche io. C’è sempre stata molta chimica tra di noi, è sempre bastato un minimo sguardo per capirci all’istante, e in questo momento è lo stesso. È come se le nostre menti si siano fuse in una sola, facendo si che i nostri pensieri si mischiassero tra loro. Si allontana appena, e poggia la testa nell’incavo del mio collo. Mi sussurra qualcosa nell’orecchio << Non sai per quanto tempo ho aspettato questo momento. >> Sento il suo respiro sulla mia pelle, ed inevitabilmente i brividi sopraggiungono.
Chiudo gli occhi e sorrido, poi lui alza la testa e mi guarda intensamente. << Vorrei restare a guardarti per ore, ma purtroppo dobbiamo andare, il tempo stringe. >>
Annuisco, e a malincuore faccio per alzarmi. Lui mi precede e mi porge una mano.
Sorrido, e mi alzo, aggiustandomi il vestito ormai stropicciato.
<< Andiamo, allora… >>
[Mirana]
Qui nel castello è tutto così… calmo. Troppo calmo. Dicono che stare in posti tranquilli aiuti la mente a calmarsi, ma io sono tutt’altro che calma. Mia sorella tornata dall’Aldilander minaccia il regno e l’intero Sottomondo, e per giunta non ho ancora ricevuto notizie di Alice e del Cappellaio.
Seduta sul mio trono bianco appoggio la testa allo schienale,  chiudo gli occhi respirando lentamente, nella speranza di trovare un po’ di pace.
Mi sento osservata, ma cerco di non farci caso, sarà una conseguenza dello stress accumulato in questo periodo…
Sento un rumore alle mie spalle. Allora non sono pazza. Apro gli occhi e alzo la testa di scatto, ma una mano mi trattiene, mi tappa la bocca impedendomi di urlare, e facendomi inspirare un gas soporifero, mi addormenta.
Mi prende di peso mentre cerco di liberarmi, ma alla fine i miei occhi e le mie forze cedono.
[Stayne]
Perfetto, tutto procede secondo i piani. La regina è fuori combattimento, ora tutto ciò che devo fare è portarla via.
Le lego i polsi, le caviglie e la imbavaglio. Le cingo la vita con un braccio e con l’altra le tengo le gambe, e una volta preso l’equilibrio la porto fuori.
[Stregatto]
<< Ehm… non credete che dovremmo andare da loro? >>
<< Si hai ragione, vai prima tu! >>
<< Perché proprio io? Vacci prima tu, coniglio! >>
<< Non se ne parla! Mi sentirei troppo in imbarazzo, e poi è una tua idea quella di raggiungerli! >>
<< Smettetela ragazzi! Ci andrò io, contenti? >>
<< Grazie Mally… >> Sospira Mc Twisp.
[Alice]
Guardo dietro di noi, ma gli altri non ci sono.
<< Dove si sono cacciati? >>
<< Penso di saperlo… Venite fuori ragazzi! >>
Un po’ intimiditi dai cespugli spuntano Mallymkun, Mc Twisp, lo Stregatto e il Leprotto.
<< Ehm… Ecco… Non è come sembra, noi stavamo solo… >>
<< Ci stavate spiando, vero? >>
<< Oh, no no no! Non era nostra intenzione, assolutamente! Volevamo solo… >>
Il Leprotto si fa avanti e poggiandosi sulla testa di Mc Twisp come fosse un comodino dice schietto << Vi stavamo spiando! >>
<< Grazie dell’aiuto Leprotto, e levati di dosso! >>
<< Oh, come sei irascibile! Ti ci vorrebbe un po’ di tè! >>
<< Ora non c’è tempo per il tè Leprotto, dobbiamo raggiungere la fenice e prendere quella spada. >>
<< Giusto! >>
D’un tratto sento delle urla. Sulla mia spalla, caduto da una mosca cavallina, si posa una sottospecie di elfo bianco, uno dei messaggeri di Mirana.
<< ALICE! CAPPELLAIO! AIUTO EMERGENZA! LA REGINA! LA REGINA! >>
<< Calmati! Cosa succede? Iracebeth ha irrotto nel castello? >>
<< No! Hanno rapito la regina Bianca! Non ho idea di dove l’abbiano portata, né se le abbiano fatto del male, fatto sta che è sparita! >>
<< Stai tranquillo, la troveremo! So già chi è il responsabile. >>
<< Il fante. >> Gli occhi del Cappellaio si riempiono di rabbia.
<< Esatto. Cappellaio, hai idea di dove possano averla portata? >>
<< No purtroppo, ma forse qualcuno può dircelo… >> Si volta verso la Rocca Tetra, con il tipico sguardo di chi ha appena avuto una brillante idea.
<< M-ma Alice, e la nostra missione? >>
Io e il Cappellaio ci scambiamo un velocissimo sguardo d’intesa, poi ci rivolgiamo a Mc Twisp e all’unisono diciamo << Cambio di programma! >>
[Iracebeth]
<< STAYNE! CHE FINE HAI FATTO? STAYNE! >>
<< Sono qui mia regina… >>
<< Hai fatto ciò che ti avevo detto? >>
<< La missione è andata a buon fine, l’ho portata dove volevate che la portassi, nei sotterranei di Altocilindro. >>
<< Perfetto. >>
[Stayne]
Si apre in uno di quei suoi soliti sorrisi malvagi, poi riprende parola.
<< Ben presto la mia cara sorellina non ci sarà più, e il trono mi spetterà di diritto. Fino a quel momento, tu avrai il compito di sorvegliarla, e bada che nessuno scopra l’entrata dei sotterranei. >>
<< Sarà fatto mia regina… >>
<< Beh allora cosa aspetti? Vacci subito! >>
<< Si mia regina… >> Quanto odio chiamarla così…
[Tarrant]
<< Mallymkun, tocca a te, sei l’unica che può entrare e uscire dalla Rocca Tetra senza farsi notare. >>
<< Cappellaio lascia che vada io! Dimmi con chi devo parlare, andrò io! >>
<< No Alice, non questa volta. >>
Mi rivolgo a Mallymkun << Cerca Bayard, chiedigli dove hanno portato Mirana, io e Alice nel frattempo andremo a cercare la spada, ci ritroveremo qui. Non possiamo lasciare le cose a metà, quando libereremo Mirana avremo già la spada per sconfiggere Iracebeth. Tutto chiaro? >>
<< Si Cappellaio! E mi raccomando Alice, fate attenzione. >>
[Mirana]
Apro gli occhi, mi gira la testa e non riesco a muovermi. Sono a terra con le mani e le gambe legate, e un fazzoletto che mi copre la bocca.
Mi guardo intorno spaesata, vedo delle sbarre, e delle mura rovinate dal tempo e dall’umidità.
Un forte odore di muffa mi riempie le narici, facendomi quasi vomitare. Cerco di alzarmi per avere una migliore visuale, ma non ce la faccio, ho i muscoli atrofizzati.
Sento il rumore metallico di una porta che si apre, poi la voce familiare di un uomo.
<< Salve REGINA. >> Il modo in cui marca la parola “Regina” mi fa rabbrividire.
<< Chi sei…? >>
Sogghignando mi tira su e dice << Ma come, non vi ricordate di me? Non ditemi che vi siete dimenticata del fante che avete esiliato insieme a vostra sorella Iracebeth. >>
<< Ilosovic… Stayne…? >>
<< Proprio così mia cara… Ma non sono io l’unica cosa di cui dovete preoccuparvi in questo momento…  >>


Ciaoooo a tutti :D
Menomale che ‘’Domani spero di pubblicare’’! Ahahahahahahah :D Allora, premettendo che ieri sera ho finito di scrivere alle undici e mezza, ero così incomata che non ho neanche avuto la forza di scrivere l’angolo autrice! Vi chiedo scusa per l’attesa e spero che il capitolo vi sia piaciuto! A furia di guardare serie tv mi è presa una di quelle folli pazze meravigliose idee degne di lettera maiuscola! (Ma come siamo modeste oggi…) Ci sarà un colpo di scena che probabilmente (spero) nessuno di voi si aspetta! Questa storia mi sta prendendo ancora di più dopo questo capitolo che avete appena letto! Eh niente, dopo questa Divina Commedia recensite se vi va e a prestoooo :D

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Tu lo sapevi? ***


~~[Alice]
Mallymkun entra nel castello in cerca di Bayard, gli altri decidono di aspettarla in caso le dovesse servire aiuto e intanto io e il Cappellaio ci dirigiamo a Est, alla volta della spada che mi permetterà di sconfiggere la creatura della Regina Rossa.
<< Sei sicuro che sia una buona idea? E se dovessero catturarla? >>
<< Mally è in gamba, se la caverà… Nonostante la sua piccola taglia è capace di grandi cose… >>
<< Grandi cose? E cos’ha fatto? >>
<< Se ora sei sana e salva qui, se ora hai ventun anni, è anche grazie a Mallymkun. >>
<< Cosa vuoi dire? >>
<< Quando venisti qui la prima volta, avevi forse cinque anni, e la Regina Rossa già da allora voleva distruggerti. Sapeva che un domani tu saresti diventata la Paladina, e che era suo compito evitare che la profezia si avverasse. Così un giorno mandò Stayne a cercarti, e quando ti trovarono a Marmorea ti portarono via e ti nascosero all’interno della Rocca Tetra, in attesa della tua… >> fa una breve pausa e sospira, come se stesse vedendo la scena in quel momento, poi riprende << …in attesa della tua esecuzione. >>
<< Non ci credo, avevo solo cinque anni! >>
<< Anche io rabbrividisco al solo pensiero, mia cara… >>
<< Ad ogni modo, continua. >>
<< Si… Beh, appena ti portarono via ovviamente decidemmo di andare alla Rocca Tetra a riprenderti, e fu proprio merito di Mallymkun se ci riuscimmo. Riuscì a trovarti nei sotterranei, e ti liberò dalle catene che ti tenevano prigioniera. Purtroppo cantammo vittoria troppo presto, infatti Stayne la vide mentre cercava di liberarti, e lei per difenderti prese il suo spillo e lo infilzò nell’occhio del fante, per permetterti di scappare. >>
<< Ecco perché ora Stayne porta la benda… >>
<< Esatto… Dopo quel che accadde fu lei a proporre di farti tornare a casa, almeno fino al giorno Gioiglorioso.  >>
<< Accidenti… Quindi le devo la vita. >>
<< In pratica… si. >>
Ha lo sguardo perso nel vuoto, è assente… A volte non riesco a decifrare i suoi occhi, se non li scruto attentamente e, soprattutto, da vicino…
<< Cappellaio? >>
Alza la testa di scatto, come se lo avessi svegliato da un sogno.
<< Si? >>
<< Stai bene? >>
<< Oh, si… sto… bene. >>
Lo guardo negli occhi, e capisco che qualcosa non va.
<< Sei sicuro? >> Strizza gli occhi, con un’espressione quasi addolorata, poi cambia d’un tratto umore e tutto allegro mi risponde << Si! Sicurissimo! >>
<< Va bene, se lo dici tu… Ad ogni modo, quanto credi che dovremo camminare ancora? >>
<< Non saprei… sinceramente non ho idea neanche di cosa stiamo cercando… >>
<< Una fenice che custodisce una spada… dove potrà mai trovarsi? >>
<< Forse in una grotta? O su uno strapiombo! >> Si guarda intorno gesticolando.
<< O forse… tra delle rovine. >> Indico un enorme castello per metà distrutto, di cui si intravedono quelle che un tempo erano delle vetrate, e dei vecchi quadri. Un dipinto a differenza degli altri sembra quasi nuovo, e porta sulla parte inferiore della cornice una lastra. Sulla lastra vi è un’incisione, che dice:
“ Ai sovrani di Sottomondo, Alice e suo marito Edward, che possiate trovare la pace. E alla futura Paladina, che salverà il regno che in futuro le spetterà di diritto, che tu possa trovare qui ciò che cerchi. “
Leggendo quelle righe rabbrividisco. Il regno che mi spetterà di diritto? Cosa diavolo significa? E perché questa regina si chiamava come me?!
Il Cappellaio mi scuote, poi mi fa girare verso di lui, e notando il mio sguardo perso e inespressivo cerca di farmi tornare in me chiamandomi per nome.
<< Alice? Alice! Rispondi Alice! Che ti prende?! >>
[Tarrant]
Il suo sguardo assume un’espressione terrorizzata, e ancora assorta nei suoi pensieri sposta il mio sguardo verso l’incisione sul quadro.
Leggo la frase, e mi volto verso di lei, che continua a fissare il vuoto con le lacrime agli occhi.
<< Alice… >>
<< Ho vissuto per anni in una bugia… >> Scoppia in lacrime mettendosi la testa tra le mani.
<< No Alice, non piangere ti prego… >> Le alzo il viso e lo porto verso di me, asciugandole le lacrime.
<< Tu lo sapevi…? >>
Speravo non mi avrebbe mai fatto questa domanda.
<< Ecco… io… >> Con le lacrime agli occhi mi guarda quasi delusa, causandomi una fitta al petto.
<< Tu lo sapevi! Tu hai sempre saputo da dove vengo, chi sono! E non me l’hai mai detto, in tutti questi anni… >>
<< Se l’ho fatto è stato solo per il tuo bene, Alice! Cerca di capire… >>
<< Capire? Cosa dovrei capire? Il fatto che ora so di aver vissuto in un mondo di cui non facevo parte? O peggio, di aver considerato miei genitori delle persone che in realtà non lo erano? O ancora, l’aver amato un padre che non era il mio… >> Ricomincia a piangere disperatamente e istintivamente la stringo forte a me.
<< Non avresti dovuto scoprirlo così… >> Le do un bacio sulla testa, mentre sento i suoi singhiozzi aumentare e diminuire ad ogni respiro.
<< Perché non me l’hai mai detto...? >> Mi guarda negli occhi, e non riesco a reggere il suo sguardo. Senza lasciarmi rispondere riprende parola.
<< E soprattutto… chi sono i miei veri genitori? >>
<< Ebbene… >> la invito a sedersi su una roccia abbastanza grande per entrambi.
<< Ti sei mai chiesta perché Iracebeth abbia ucciso il suo stesso marito, dando la colpa a Mirana? >>
<< Non ci ho mai riflettuto a lungo… >>
<< Ecco… Il re e Mirana erano promessi, e molto innamorati l'uno dell'altra. Iracebeth provava una tale invidia verso entrambi che dopo aver usurpato il trono sposò il re con la forza. Aveva però dimenticato un dettaglio: Mirana aspettava una bambina, che ovviamente essendo figlia della vera regina di Sottomondo sarebbe un domani salita al trono a sua volta. Fu in quel momento che nacque l’Oraculum, in cui si predisse che ''la vera Alice'', la figlia della Regina Bianca, sarebbe stata la Paladina… >> Sgrana gli occhi tutto d’un tratto.
<< Non ci posso credere… Ma come ci sono finita a Londra con Charles ed Helen? >>
<< Mirana decise di ascoltare Mallymkun e di tenerti al sicuro in un mondo in cui Iracebeth non avrebbe potuto raggiungerti, quindi ti lasciò davanti casa di una giovane coppia che aveva già avuto una bambina di nome Margareth. >>
<< E loro mi accolsero come se fossi figlia loro… >>
<< So che non è facile da accettare, ma le cose stanno così… >>
<< Ecco perché sono sempre stata vista diversamente dagli altri… perché ero di un altro mondo… ma tu come fai a sapere tutte queste cose? >>
<< Semplice: le ho vissute! >> Mi guarda confusa.
<< Ma allora quanti anni hai? >>
<< Che bella domanda mia cara! Tu quanti anni mi dai? >>
<< Beh non saprei! >> ridacchia con gli occhi ancora rossi e lucidi << E come ha fatto il tempo a fermarsi? >>
<< Beh, abbiamo semplicemente ignorato la sua esistenza, e si è offeso! >> sorride guardandomi negli occhi, poi guarda il vuoto assumendo un’espressione assente.
<< Non posso credere di aver vissuto in un mondo non mio… >>
<< Mi dispiace che tu abbia dovuto scoprirlo in questo modo… >>
[Alice]
Mi stringe a sé accarezzandomi i capelli, e lascia che poggi la testa nell’incavo del suo collo.
Con gli occhi ancora gonfi di pianto gli rivolgo uno sguardo stanco, per poi addormentarmi tra le sue braccia, ascoltando il battito del suo cuore, più veloce del normale.



Ciaoooo a tutti :D Tranquilli non sono morta! Allooora... considerando che sono stata assente per credo un paio di mesi ho deciso di farmi perdonare con questo capitolo in cui c'è tutta la storia di Alice :D Questi tipi di racconti da parte del Cappellaio ritorneranno in un capitolo, ma non è ora il momento di parlarvene... nello scorso capitolo ho parlato di un colpo di scena, vi dico solo che non parlavo solo di questo colpo di scena! In questo capitolo non ho potuto scrivere tutto quello che volevo altrimenti veniva troppo lungo e voglio che scopriate la storia poco a poco! :D Eh niente, spero di non dovervi far aspettare altri due mesi per il prossimo capitolo, recensite se vi va e a prestooooo :D

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Il passato deve restare nel passato. ***


~~[Mallymkun]
Attraverso le siepi decorate secondo l’orrido gusto di Iracebeth, e sgattaiolo all’interno del suo campo da gioco. Nascondendomi tra i cespugli e dietro qualche roccia abbastanza grande inizio la mia ricerca. Bayard solitamente stava nelle stalle, ma spesso lo si poteva trovare in giro nei corridoi della Rocca Tetra.
Superato il campo mi ritrovo nel cortile interno della Rocca. Ornato di statue di tante orrende piccole Iracebeth, al centro del cortile si alza un soppalco a forma di cuore con sopra il posatoio del falco di Stayne. Oggi dev’essere il mio giorno fortunato. Scatto dietro una delle statue e mi avvicino al soppalco. Passo lentamente sotto di esso, e senza farmi notare dall’uccellaccio mi dirigo verso le scale che conducono all’interno della Rocca. Supero le guardie all’entrata e con attenzione inizio a cercare Bayard. Corridoi quasi completamente di colore scarlatto si mostrano ai miei occhi, quadri con mille volti raffiguranti in modi diversi la Regina Rossa, altri che rappresentano Mirana in pasto al Ciciarampa e Iracebeth con la corona sul capo. E poi finalmente ecco una voce familiare.
<< Mally, che ci fai qui? >> Il grosso cane si avvicina a me guardandosi intorno.
<< Bayard, ho bisogno del tuo aiuto. Mirana è stata rapita da Stayne e nessuno ha idea di dove possa averla portata. Hai sentito il fante parlare con Iracebeth? >>
<< Mi piacerebbe molto aiutarvi, ma purtroppo non ho sentito nulla, quando si tratta di rapimenti gli unici a sapere i dettagli sono Stayne e la Regina. Forse però posso riuscire a scoprire qualche informazione dai rospi che stanno solitamente di guardia. Aspettami nelle stalle, ti raggiungerò tra poco. >>
<< Grazie mille, ti aspetto. >>
Detto questo, Bayard si allontana badando che nessuno avesse visto nulla, per poi sparire tra i mille corridoi.
[Mirana]
<< Perchè fai tutto questo, Ilosovic? >>
<< Dopo un lungo esilio passato con l’unica persona che non avrei mai voluto avere incatenata a me, io una vaga idea del perchè faccio questo ce l’avrei. >> Il fante sogghigna ironico.
<< La scelta è stata tua, hai avuto la possibilità di scegliere da che parte stare. >> In un nanosecondo lui si toglie la benda dall’occhio, e me lo ritrovo a due centimetri di distanza, gli occhi bollenti d’ira.
<< La possibilità di scegliere? Tu sai cosa significa essere costantemente minacciato da una tiranna che se potesse ti taglierebbe la testa con le sue stesse mani? Tu, la Regina Bianca, così amata da tutti, sai cosa vuol dire essere costretto a chiamare ‘’maestà’’ una donna che ti ha rovinato la vita? Ma no, certo che non lo puoi sapere, e proprio per questo mia cara Regina, non puoi permetterti di parlarmi di scelte. >>
Per la prima volta, quegli occhi neri di cui uno privato della vista, si mostravano timorosi di rivelare chissà quali verità, eppure, così pieni di rabbia continuavano a scrutarmi come fossero in cerca di qualcosa.
<< Ilosovic... >>
<< Non chiamarmi Ilosovic! Oramai il mio nome non esiste più, il mio nome così come tutto ciò che esso mi ricorda sono parte del passato, un passato che non deve tornare a galla. Mai più. >>
Abbassa lo sguardo, ma io continuo a cercare i suoi occhi, cercando di capire per quale motivo continua ad avere tanto odio e dolore dentro di sè. Nota il mio sguardo e i nostri occhi si incrociano di nuovo. Timorosa, prendo parola.
<< Che cosa ti hanno fatto, Stayne? Cosa ti porta ad avere tanta rabbia? >>
<< Non sono cose che ti riguardano. >>
<< Con me puoi parlare, io posso aiutarti... fidati di me, scegli il bene. >>
<< È stato proprio il tuo bene a fare di me ciò che sono adesso. >> Rompe il contatto visivo, raccoglie la sua benda e si alza in piedi. Mi rivolge un ultimo sguardo, poi se ne va in silenzio.
Sento le serrature della cella chiudersi, e sono di nuovo sola.
[Bayard]
<< Avanti rospo, devi aver sentito qualcosa! Non dirò nulla, non ti sarà fatto del male! >>
<< Ti dico che non ho sentito nulla dannazione! E piantala di urlare o ci sentirà la Regina e a quel punto saranno guai! >>
Dannati rospi, vi hanno addestrato bene qua dentro.
Mi rivolgo ad una delle scimmiette che solitamente servono la Regina.
<< Tu hai sentito qualcosa? Se sai anche il minimo dettaglio dimmelo. >>
La scimmia tutta tremante fa segno di non sapere nulla. Sento dei passi in lontananza, è il fante. Mi nascondo dietro una statua e inizio ad ascoltare.
<< Allora Stayne, come sta la mia sorellina? >>
<< Legata, vostra maestà. >> Una risatina isterica echeggia nella sala.
<< Proprio ciò che volevo sentire. Qualcuno si è avvicinato ai sotterranei? >>
<< No mia signora. Altocilindro non è stato visitato da nessuno all’infuori di me. >>
Tombola.
Silenziosamente mi allontano dalla statua e senza far troppo rumore corro verso le stalle.
[Mallymkun]
<< Psst, Mally! Mally! Sono qui! >> Bayard spunta da dietro un ceppo mozzato.
<< Bayard! Allora, hai scoperto qualcosa? >>
<< Si, ho sentito Stayne e la Regina parlare, parlavano dei sotterranei di Altocilindro! >> Il povero cane ha il fiatone, così gli faccio cenno di rilassarsi e lui cade a terra sfinito.
<< Grazie Bayard, sapremo sdebitarci. Te lo prometto. >>
<< Non ce n’è bisogno, finchè mia moglie e i cuccioli stanno a Marmorea e sono sani e salvi io starò bene. >>
<< Grazie ancora Bayard, sei un bravo cane. Ora devo correre ad avvertire il Cappellaio e Alice, così troveremo Mirana.
<< Non c’è di che Mally, saluta Alice da parte mia e augurale buona fortuna, ne avrà bisogno. >>
<< Sarà fatto, a presto. >>
[Alice]
<< Alice? Alice svegliati! Dobbiamo sbrigarci, Alice! >>
Apro gli occhi, e incontro il suo sguardo, gli occhi verdi che scrutano i miei ancora assonnati.
<< Mi sono addormentata... >>
<< Direi di sì! Hai dormito per non so quanto tempo e io ti ho lasciato fare perchè camminavamo da ore, ma ora dobbiamo sbrigarci. >>
<< Hai ragione. Dobbiamo entrare nel castello, vero? >>
<< Credo di si, Alice. >> Mi prende la mano per farmi forza, e ci addentriamo nel castello buio.
Inizialmente vedo ben poco, poi pian piano i miei occhi iniziano ad abituarsi all’oscurità e i contorni degli oggetti intorno a me prendono forma. Il Cappellaio a differenza mia sembra essere abituato a camminare nel buio, e cammina sicuro all’interno della prima stanza del castello.
Ad un certo punto il Cappellaio inizia a guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa.
<< Cosa cerchi? >>
Muove la mano contro il muro, finchè non trova una torcia. << Eccoti qua. >> Sono quasi sicura che stia sorridendo. Per un attimo molla la mia mano e fruga nelle tasche della sua giacca. Riesce a trovare un fiammifero, e accende la torcia. La stanza è grande, con quadri rappresentanti ogni membro della famiglia reale, o meglio, la mia famiglia. Ci sono anche i sovrani Alice ed Edward, lei bionda e riccia, mi somiglia molto, lui snello e dall’aspetto forte. Accanto le due figlie, Iracebeth e Mirana. Avranno avuto si e no sei anni in quel dipinto, ma già nei loro sguardi si percepiva la loro diversità. Mirana, candida e delicata come la neve tiene sul dito un bruco azzurro; Iracebeth invece, sproporzionata e dagli occhi avvelenati da un’eterna invidia verso la sorella, è intenta a tenere una lucertola al guinzaglio. Riprendiamo a camminare, e sposto lo sguardo sul Cappellaio, assorto nei suoi pensieri.
<< Cosa ci fa un Cappellaio con un fiammifero nella tasca degli aghi? >>
<< Beh potrebbero sempre tornare ut... Attenta! >> Stringe il mio braccio e mi tira a sè.
<< Stavi per cadere in quella voragine. >> Indica un buco enorme nel pavimento, grande quanto una carrozza. Una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare.
<< Siete arrivati finalmente! >>

Ciao a tuttiiiii :D Sono tornata dal mio lungo esilio nell’Aldilander ahahah  Allora, chiedo scusa per la lunga assenza ma saprò farmi perdonare un giorno ahahahah Dunque, chi sarà mai la misteriosa voce alle spalle di Alice e del Cappellaio? E cos’avrà mai da nascondere il misterioso Stayne? Lo scoprirete presto nei prossimi capitoli ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Il tempo ***


[Mc Twisp]
<< Sono molto preoccupato ragazzi... Mally è nel castello da molto tempo ormai...! C-che le sia successo qualcosa? >> affermo con un leggero nodo in gola.
Leprotto inizia ad agitarsi e a gesticolare << Magari il fante l’ha vista! O quei dannati rospi hanno fatto le spie! Dannati rospi, li odio! Per non parlare di quelle antipatiche scimmiette, sempre a fare da camerieri muti alla Regina! Oh no, magari la Regina Rossa ha visto Mally e in un impeto di rabbia le ha tagliato la testa di persona! Oh cielo! >>
<< Per mille tazzine da té, calmati Leprotto! Sono qui, non mi vedi? >>
Mallymkun fa capolino dalle siepi della Rocca Tetra. Tiro un lungo sospiro di sollievo.
<< Mally! Hai trovato quello che cercavamo? Sai dove hanno portato Mirana? >>
<< Ho  trovato Bayard tra i corridoi del castello, e gli ho chiesto di cercare informazioni per me. Ha scoperto che Mirana è stata portata nei sotterranei di Altocilindro! >>
[Alice]
<< Siete arrivati finalmente! >>
Spaventata rivolgo uno sguardo al Cappellaio, che invece sembra abbastanza tranquillo.
<< Avanti sciocchina, non avrai paura di me! >>
<< Brucaliffo? Ma cosa ci fai qui? Non eri nell’Aldilander? >>
<< Beh si mi trovavo lì, ma vedi dopo la vostra visita ho deciso di aiutare, quindi mi sono recato qui in cerca della fenice. Ero convinto di trovarla qui nel castello, ma ho controllato le stanze invano. Sono giunto alla conclusione che questa voragine sia la chiave. >>
<< Beh, se è come dici deve per forza trovarsi qui. Dove altrimenti? >>
<< Per l’appunto. Credo vi convenga andare ora, il tempo stringe! >>
<< Grazie Brucaliffo! >>
<< Non dovete ringraziarmi, non ho fatto nulla di importante alla fin fine! Ora andate! >>
Il Brucaliffo si allontana, e il Cappellaio mi prende la mano. Appena le nostre mani si toccato partono dalle punte delle dita tanti brividi che iniziano a percorrere tutto il corpo, e istintivamente lo guardo negli occhi.
Lui mi guarda già, due bagliori verdi nel buio. Stringe la mia mano, e saltiamo nella voragine.
Giù, giù, giù... Ancora il buio, ancora la sensazione di vuoto sotto i piedi. Qualcosa però è cambiato: non sono più sola.
Giù, giù, giù... fino a cadere su un freddo pavimento a scacchi. Guardo il Cappellaio, che ancora tiene la mia mano.
<< Beh, inutile dire che io ci sono abituata, tu come stai? >>
Lui mi sorride e fa un inchino << Meravigliosamente madame! >>
Sorrido, poi noto una flebile luce che permette di distinguere i contorni del posto in cui mi trovo.
Un corridoio, non troppo grande, le pareti chiare e il pavimento a scacchi. È molto simile al salone circolare dove ho iniziato il mio viaggio. Proseguo avanti verso la luce, una luce giallina e delicata, che appena raggiunge il punto in cui mi trovo. Gli occhi iniziano ad abituarsi alla penombra, e riesco a mettere a fuoco qualche quadro, dei vecchi vasi con piante stranamente ancora vive. Mi osservano camminare a fianco al Cappellaio, e confabulano tra loro. Posso giurare di aver sentito due di loro chiamarmi per nome, aggiungendo la parola ‘’Principessa’’. Mi fa uno strano effetto.
Continuo a camminare, e intanto guardo il Cappellaio che procede sicuro, come se conoscesse quelle mura a memoria.
<< Sei già stato qui, Cappellaio? >>
<< Si, quando ero molto piccolo questo castello era già abbandonato, il re e la regina erano già defunti. Mirana e io giocavamo spesso qui, nonostante lei fosse più grande di me. Scendevamo usando delle scale, e abbiamo sempre percorso questo corridoio, ma mai fino alla fine. Poi crescendo lei ha dovuto fare i conti con Iracebeth, il regno e le sue responsabilità. Iracebeth era la maggiore è vero, ma i tuoi nonni non erano stupidi, e capirono subito che Mirana era l’unica in grado di regnare con onore. Questo divenne insopportabile per Iracebeth, che sin da piccola aveva vissuto nell’ombra della sorella. Tentò di distruggere questo castello, e con esso tutta Sottomondo. Poi per fortuna sei arrivata tu... >>
<< E in tutto questo il tempo è rimasto immobile? >>
<< Già, a volte credo che il suo scorrere dipenda dalla tua presenza. >>
<< Da me? >>
<< Si, d’altronde, da quando Mirana ti ha portata a Londra appena nata, il tempo si è fermato. Ora forse scorre di nuovo... >> Controlla l’orologio nel taschino, e vede le lancette che si muovono.
<< Non è più fermo, questo significa che dobbiamo sbrigarci, o sarà troppo tardi... >>
<< Chissà se esiste un altro modo per fermare il tempo... >> Mi guardo intorno distratta, e noto che non ci sono più piante ai lati del corridoio, siamo soli.
<< Io ne avrei uno in mente, ma non so se può funzionare... >>
<< Quale sarebbe? >>
Lo guardo e vedo un piccolo sorriso illuminargli il volto, rallenta il passo fino a fermarsi. Lentamente scioglie la presa dalla mia mano fino a portarla sul braccio, e dal braccio al fianco. Mi avvicina a lui e sorride.
<< Per me il tempo è già fermo, ma non so se gli altri la pensano uguale... >>
Prende il mio viso tra le mani, e poggia le labbra sulle mie.
Chiudo gli occhi, le guance che divampano. Lui mi sfiora il viso, poi i capelli e il collo. Tutto ciò che sfiora viene colto da brividi, mentre il cuore proprio non riesce a mantenere un ritmo normale. Prendo le sue mani e le faccio tornare di nuovo sui fianchi.
Di colpo ho l’immagine di Iracebeth, e di mia madre tenuta prigioniera. Apro gli occhi e mi allontano da lui.
<< Puoi controllare l’orologio? >>
Prende l’orologio dalla tasca, e sento il ticchettio delle lancette.
<< Il tempo era fermo, si... ma non per tutti. Dobbiamo andare o potremmo arrivare troppo tardi. >>
<< Hai ragione Alice. Andiamo. >>
[Mirana]
Tremo di freddo, non bevo e non mangio da non so quanto tempo... le forze mancano sempre di più, ho la vista offuscata dai capogiri. La cella si apre ed ecco di nuovo Stayne davanti a me. Mi scruta lentamente, la sua espressione sembra quasi di compassione...
[Stayne]
La trovo lì dove l’avevo lasciata, legata seduta per terra. Ansima quasi, probabilmente dalla sete. Mi avvicino a lei e la guardo mentre le forze la abbandonano. Sviene tra le mie braccia, e stranamente sento una fitta al petto. Cos’è stato? Sto forse provando compassione per lei? La osservo. La sua bellezza sembra essere stata sciupata dalla fame e dalla sete, i suoi bei capelli lucenti ora sono spenti e arruffati, il viso è leggermente più magro e i suoi occhi chiusi lasciano intravedere delle occhiaie, ma anche i segni di un lungo pianto.
[Mirana]
Lentamente riprendo conoscenza, riapro gli occhi.
Lui non si accorge di me, mi tiene ancora tra le braccia ma ha lo sguardo perso nel vuoto. Sento la sua mano sfiorarmi delicatamente i capelli, mentre l’altra mi cinge la vita. Sposta lo sguardo su di me, e colto di sorpresa mi mette a sedere e guarda altrove.
<< Stayne... >>
<< Sei svenuta, e ti ho presa prima che battessi la testa a terra. >>
<< Ti ringrazio... >>
<< Sembri avere molta sete e fame... >>
Si alza in piedi ed esce dalla cella, per poi tornare con una brocca d’acqua e una ciotola con del pane.
Me le avvicina e si siede di fronte a me.
Si avvicina e mi slega i polsi, per permettermi di mangiare. Appena libera, mi fiondo sulla brocca e dopo qualche sorso passo alla ciotola. Il mio stomaco sembra un pozzo vuoto in cui vengono tirate delle pietre. Rischio quasi di affogarmi, ma non me ne curo per la troppa fame.
Finisco in fretta il pane, e dopo poco anche l’acqua. Lui continua ad osservarmi in silenzio, scrutatore.
<< Stai meglio? >>
<< Si, grazie, davvero... So che se mia sorella lo scoprisse passeresti dei guai... >>
<< Già... per questo non saprà nulla, né lei né nessun altro. Chiaro? >>
<< Puoi stare tranquillo... >>
Sembra sforzarsi di essere freddo e distaccato...
<< Cosa ti turba Stayne? >>
<< Nulla che ti riguardi... >>
<< Invece credo proprio di si... Voglio poterti aiutare, sai che posso farlo... ti basta solo parlarmi. Spiegami perchè sei così legato a mia sorella, e cos’è questa rabbia che ti porti dentro? >>
<< Io, legato a Iracebeth? Quanto sei ingenua... >>
<< E allora cosa ti porta a stare al suo servizio? >>
<< So che me ne pentirò, ma se proprio vuoi saperlo... Ricordi i tanti villaggi distrutti da tua sorella, vero? >>
<< Certo che li ricordo... >>
<< E certamente ricorderai un villaggio chiamato Lihearton... >>
<< Si, me lo ricordo... Cosa c’entra? >>
<< Era un villaggio tranquillo, paragonabile ad Altocilindro... Lì viveva un ragazzo con la sua famiglia, tra feste, balli e allegria... Finchè poi una donna di nome Iracebeth è arrivata e ha distrutto tutto. >>
Ha lo sguardo carico di odio, misto a tristezza.
<< Questo ragazzo dopo la distruzione del villaggio si portò addosso i segni della catastrofe. Insieme alla sofferenza che gli attanagliava l’anima per la perdita della casa e di tutta la sua famiglia, il suo corpo mantenne indelebile il ricordo di tutto, lasciando innumerevoli cicatrici, di cui una proprio sul petto, in corrispondenza del cuore. >>
Senza curarsi della mia espressione inebetita, estrae un piccolo pugnale e squarcia il tessuto della sua maglia nera. Scopre il petto, per poi trascinare il dito fino ad indicare un’enorme cicatrice, proprio sul cuore.
 
 
 
 
Ciaaaaao a tuttiiii :D Chiedo umilmente perdono per tutto questo tempo in cui non mi sono fatta viva, ma questo dannatissimo computer non mi ha dato pace, ha creato un sacco di problemi! Ringrazio chiunque stia ancora leggendo la storia e spero di aver soddisfatto chi ha letto questo capitolo dopo tanta attesa! Spero di poter riprendere presto a scrivere con la stessa frequenza di prima, mi è mancato tanto! Allora, come vi sembra procedere la storia? Se avete qualche appunto, dubbio o anche una critica (purchè sia costruttiva) fatemelo sapere con una recensione, così da poter migliorare la storia! Eh niente, spero di pubblicare presto il continuo, intanto vi saluto alla prossima! Ciaooo :D

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Fantasmi del passato ***


[Alice]
Camminiamo ancora per un breve tratto, e finalmente la luce riempie il corridoio. Il cuore inizia a battere più velocemente. Guardo il Cappellaio, e stringo più forte la sua mano senza smettere di camminare.
[Tarrant]
È molto tesa, lo sento. Mi stringe la mano e respira in maniera pesante. Siamo quasi alla fine del corridoio.
[Alice]
La luce si fa più forte e per un attimo chiudo gli occhi. Una volta riaperti inizio a riabituarmi alla luce e metto a fuoco. Il corridoio è finito, ma non ci sono porte, nè scale o finestre.
[Tarrant]
Uno specchio. Un grosso e luminoso specchio. È uno scherzo, vero? E cosa dovremmo farci noi con un dannatissimo specchio sbrilluccicante? Lei non dice una parola, osserva lo specchio in silenzio, pensierosa.
<< Non so tu mia cara, ma inizio a credere che il Brucaliffo si sia sbagliato... Qui non c’è assolutamente nulla eccetto questo strano specchio. >>
<< Non credo si sia sbagliato invece... >>
<< Davvero? >>
Molla la presa dalla mia mano, e inizia a sfiorare la parete chiara su cui poggia lo specchio, in cerca di qualcosa.
<< Posso aiutarti a cercare la cosa che stai cercando? >>
<< Certo che puoi! >> risponde senza guardarmi.
<< Bene... cosa stai cercando cara? >>
<< Un messaggio... >> Improvvisamente si blocca e sorride.
<< Trovato! >>
[Alice]
Eccoti qua... Scorro le dita sulla parete, e sento che sul muro c’è un’incisione che dice ‘’Through the looking glass’’.
<< C’è scritto: ‘’Attraverso lo specchio’’. >>
<< Attraverso lo specchio? >>
<< A quanto pare è una sorta di portale, e devo attraversarlo. >>
<< Non solo tu, anche io verrò con te. >>
Mi guarda intensamente, poi mi prende la mano.
<< Andiamo allora. >>
Mi avvicino, e allungo una mano verso la superficie liscia. Appena le mie dita toccano lo specchio, lo attraversano come se fosse fatto di acqua. Acqua tiepida, quasi impercettibile al tatto. Mi faccio forza, e piano piano lo attraverso, seguita dal Cappellaio che ancora mi stringe la mano.
[Mirana]
Guardo la cicatrice con gli occhi e la bocca spalancati. Mi avvicino a lui, e con le dita gli sfioro il petto.
<< Stayne... Come ti ha trattato questo mondo... >>
Gli occhi mi si riempiono di lacrime, e guardandolo sento con la mano il suo cuore battere forte.
<< A quanto pare non sono più io il mostro... >> mi guarda con un sorriso malinconico.
<< No, direi di no... Ma non mi hai ancora detto perchè sei passato al servizio di mia sorella... >>
<< Già... hai ragione. Una volta resomi conto di essere rimasto solo e senza casa, iniziai a viaggiare per vari villaggi, chiedendo di colei che seminava distruzione al suo passaggio. Mi dissero che si chiamava Iracebeth, e che avrei potuto trovarla alla Rocca Tetra. Così ci andai con l’intenzione di vendicarmi, ma vidi che era diventata troppo potente. Troppe erano le persone a suo servizio, e non ci avrebbero messo molto a bloccarmi alla prima mossa sbagliata. Così decisi... >> Si blocca per un attimo, quasi disgustato dal pensiero delle sue azioni, poi riprende. << Decisi di prendermi un po’ di tempo per guadagnare la sua fiducia, in modo da vendicarmi in un secondo momento e in maniera più facile. Un giorno mi intrufolai in una di quelle assurde partite di croquet, e chiesi di avere l’onore di giocare una partita con la Regina Rossa. Lei mi notò, e accettò. In poco tempo riuscii a conquistarla e a diventare il suo uomo di fiducia. Era il momento perfetto per vendicarmi, ma non lo feci. Mi comportai da codardo. Nel frattempo lei continuò a distruggere villaggi, fino a puntare ad Altocilindro. Stavolta il ragazzo rimasto senza casa e senza famiglia era proprio il tuo caro amico Tarrant, solo che era cambiato qualcosa: l’artefice di ciò non era più Iracebeth, ma io. >>
I suoi occhi sono spenti, scuri e tristi. Dal vuoto il suo sguardo si sposta su di me, e inizia a scrutarmi attentamente.
<< Sono sconvolta, dico davvero. Non immaginavo avessi una storia così triste alle spalle... >>
Improvvisamente, prima che possa rendermene conto mi afferra dalle spalle e mi stringe a sè.  Il mio cuore si ferma per un istante, per poi riprendere a battere ad una velocità oltre il normale. Lo guardo negli occhi, e lui mi stringe più forte. Mi manca quasi il respiro, e mi tremano le mani. È strano provare sensazioni del genere nei confronti dell’uomo che ho sempre visto come un nemico. Tenendomi ancora stretta poggia la testa sui miei capelli, e respira piano, quasi rilassato.
[Stayne]
Non so cosa mi sia preso, è come se non rispondessi delle mie azioni. So solo che sto bene, tanto bene con lei stretta a me. Sento il suo respiro quasi affannoso, forse la sto stringendo un po’ troppo. Allento un po’ la presa, ma è lei stessa a stringermi più forte. Mi viene spontaneo sorridere leggermente. Le accarezzo i capelli chiari, e le sollevo il viso portando il suo sguardo su di me. È così fragile, la sua pelle è sottile e pallida, sembra quasi porcellana. E le sue labbra...
[Alice]
Ci ritroviamo in una stanza non troppo illuminata, sembra quasi la sala del trono di un vecchio libro di avventure. Le pareti non sono né troppo chiare né troppo scure, ci sono molti mobili antichi in legno scuro, orologi e quadri sparsi un po’ ovunque. Il pavimento è in legno non troppo scuro, e il soffitto è abbastanza alto.
Mi guardo intorno, e sento dei rumori provenire dal fondo della stanza.
<< Andiamo avanti, credo che la spada sia vicina. >>
Camminiamo e osserviamo la stanza piena di oggetti preziosi, corone, gioielli... Improvvisamente ci ritroviamo davanti un grosso animale luminoso e incatenato dalle zampe e dal collo. Lo osservo esterrefatta, e noto che la parete dietro la creatura è l’unica più chiara delle altre e presenta una chiazza sulla parte superiore.
<< Questa è la fenice di cui ci ha parlato il Brucaliffo! >> osserva il Cappellaio con un sorriso soddisfatto. Nota l’animale lamentarsi e cercare di divincolarsi dalle catene.
<< Sembra sofferente, dovremmo aiutarla. Tu occupati di cercare la spada mia cara, io provo a liberarla. >>
Inizia a cercare qualcosa e da un mucchio di oggetti tira fuori una spada, iniziando a colpire con forza la catena, senza risultati.
<< Dannazione, non si apre! >> Nervosamente lancia via la spada, e pensa ad un metodo alternativo per liberare la fenice.
Mette le mani nelle tasche della sua giacca, e ne estrae un piccolo ago. Inizia quindi a smanettare cercando di liberare la creatura.
<< Ci siamo quasi... >> la serratura fa un rumore secco, e finalmente si apre permettendo all’animale di liberarsi.
La fenice inizia a volare nella stanza, spiegando le grandi ali luminose.
Rivolgo lo sguardo al Cappellaio, che prende parola sorridendo.
<< Beh, sembra contenta! Ora però dobbiamo cercare quella spada, Alice. >>
<< Hai ragione, il tempo stringe. >>
[Tarrant]
Iniziamo a cercare. Alice cerca nei mobili, negli orologi etra i quadri, mentre io frugo tra i mucchietti di oggetti sparsi qua e la. Perlustriamo ogni angolo della stanza, ma della spada nessuna traccia.
<< Dannazione! Non c’è nessunissima traccia della spada! Cosa facciamo adesso? Andiamo a combattere con i cucchiaini del tè? >>
<< Stai calmo Cappellaio, un modo deve pur esserci! >> Alice si guarda intorno, e punta lo sguardo alla fenice, che ci osservava da un po’ da un angolo della stanza. Mi prende la mano e inizia a camminare verso la creatura, che non sembra aver alcuna paura di noi.
<< Sono sicura che come tutte le creature di questo mondo tu sei in grado di parlare! Avanti, perchè la spada non si trova? >>
L’animale ci osserva calmo, poi prende parola.
<< Sei una ragazza sveglia, mia cara Alice. Sei una degna erede del trono di Sottomondo. >>
<< Ti ringrazio, ma ti prego di rispondere alla mia domanda. Mia madre, come l’intero regno è in pericolo. Mi è stato detto che per sconfiggere la creatura a tre teste di Iracebeth avrei dovuto cercare una spada, custodita proprio qui, da te. Perchè non si trova qui? >>
<< Ebbene mia cara, la spada è qui, anche se non puoi vederla. >>
<< Cosa significa? >>
<< Questa stanza è vecchia quanto il tempo, in molti sono stati qui alla ricerca della spada, e nessuno è mai stato in grado di trovarla. Sono sicura che tu possa farcela. Non sempre ciò che vedi è l’unica cosa esistente, spesso, per capire meglio la realtà, bisogna osservarla da altre angolazioni. >>









Ciaooo a tutti :D Sono tornata da un lungo esilio nell'Aldilander! Ahimé speravo di pubblicare molto tempo fa, ma tra le interrogazioni finali e problemini vari con il computer non ho potuto far niente fino ad ora! Potrete mai perdonarmi? Spero proprio di si, anche perchè ci tengo tanto che continuiate a leggere la storia, di modo da migliorare come scrittrice e poter allo stesso tempo condividere con qualcuno un po' di quella che è la mia insanità mentale! :D Ora, se non avete visto il film vi sconsiglio di continuare a leggere la parte tra gli asterischi dell'angolo autrice, perchè commenterò un po' il film e se non l'avete ancora visto rischio di fare degli orrendi spoiler!

******************Bene, iniziamo dal principio (?). Ho amato dall'inizio alla fine i costumi di Alice, e sono stata tanto contenta nel vedere che nonostante il tempo e i viaggi, la sua moltezza non era stata minimamente scalfita! Mi aspettavo un ruolo un po' ''più presente'' per Andrew Scott (il dottore che si vede anche nel trailer), a mio parere bravissimo attore. Mi sono letteralmente innamorata di Sacha Baron Cohen, che ha interpretato il Tempo in maniera veramente stupenda! Vi dirò che sul finale mi era quasi partita la ship tra lui ed Alice. Ovviamente la mia ship preferita restano loro però, Alice e Tarrant. Che dire di loro, a me hanno trasmesso amore sin dal momento in cui Alice va a trovare il Cappellaio, ma purtroppo sono rimasta con l'amaro in bocca nel vederli dirsi addio senza neanche un minuscolo bacetto. Credo comunque che una sorta di dimostrazione dei reciproci sentimenti ci sia stata, nel momento in cui Alice teme di non rivedere più il Cappellaio, e lui la rassicura dicendo che ''sarà nei giardini della memoria, nel palazzo dei sogni'' che si rivedranno. Per non parlare delle innumerevoli volte in cui il Cappellaio parla di lei come ''la sua Alice''. Vi lascio immaginare le mie condizioni al momento dell'addio. Dico solo una parola: lacrime.
Una cosa molto carina è stata notare che il Brucaliffo è stato rappresentato proprio come io me l'ero immaginato! Bellissimo anche il riappacificamento tra le due sorelle, e il fatto che il Cappellaio abbia ritrovato la sua famiglia, davvero bello. Ci sono rimasta molto ma moolto male nel vedere il nostro Stayne stecchito in un angolo, poraccio. Non credo gli avrei fatto fare quella fine, ma d'altronde non sarebbe servito a molto, vista la trama del film. Per il resto, effetti speciali stupendi, scenario perfetto e a mio parere migliore di quello del primo film.*******************

Finito il commento del film, passiamo alla storia. Beh, diciamo che la cosa dello specchio mi frullava già in testa da quando avevo saputo il nome del sequel. Vi dirò che ora sono molto combattuta sul finale da dare a questa storia, perchè il film mi ha segnata, scrittricicamente(?) parlando. Ho tante di quelle idee in testa, ma non vorrei neanche attenermi troppo a ciò che ho visto, dato che la storia parte dal finale del primo film, ed ha un'articolazione completamente diversa dal secondo. Beh, vedrò di farmi venire in mente qualcosa! Nel frattempo ringrazio chiunque stia continuando a seguire la storia, aspetto i vostri commenti sul film e sul capitolo ovviamente! Recensite se vi va, e spero di farmi viva presto! Alla prossima! :D

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Certi ricordi fanno emergere i nostri fallimenti. ***


[Alice]
 
<< Non sempre ciò che vedi è l’unica cosa esistente, spesso, per capire meglio la realtà, bisogna osservarla da altre angolazioni. >>
Detto questo, il gigantesco animale sparisce attraverso lo specchio.
‘’Osservare da altre angolazioni‘’... Cosa vorrà mai dire? Pensa Alice, pensa! Osservare ciò che vedi da altre angolazioni.
Sento il Cappellaio parlare tra sè e sè: << Altre angolazioni... realtà... osservare... >>
Improvvisamente un lampo percorre i nostri pensieri, e prende vita attraverso le nostre parole.
All’unisono ci ritroviamo a dire: << Lo specchio! Dobbiamo girare lo specchio! >> e insieme ci apprestiamo ad attraversarlo di nuovo.
Una volta fuori, prendiamo dai due lati lo specchio, e insieme lo giriamo. Guardo il Cappellaio sorridendo: << O la va, o la spacca...! >>
<< Come? Spaccare cosa? Non sono mica il Leprotto! >> afferma confuso.
<< Lascia perdere, te lo spiegherò appena ci sarà tempo! >> rispondo io ridendo, e prendendogli la mano ancora una volta, attraverso lo specchio.
[Stayne]
Le passo una mano dietro la nuca, e avvicino il suo viso al mio sempre di più. Non appena i nostri nasi si sfiorano però, istintivamente mi allontano da lei. Ma che diavolo mi prende? Come potrebbe una come lei volere un codardo e un assassino come me? Come potrebbe volere colui che per anni ha cospirato insieme a sua sorella contro di lei, per rubarle la corona o addirittura ucciderla? Non posso, non posso permettermi di provare nulla per lei, lei che per quanto bella e perfetta possa essere, resterà sempre irraggiungibile.
<< Perchè ti allontani? >>
<< Non posso farlo... perdonami. >>
[Mirana]
Si alza con un’espressione sconvolta in viso, e tremante chiude la cella e va via.
‘’Perdonami.’’
Perdonare cosa? L’essersi lasciato andare? L’avermi permesso di spogliarlo di ogni maschera e vederlo per ciò che realmente è? È così sbagliato lasciare a qualcuno la possibilità di conoscere i tuoi più lontani ricordi e più oscuri segreti?
Tante, troppe domande mi attanagliano la mente, e altrettante sensazioni mi attanagliano il cuore. Era così vicino, così diverso. Era un momento così strano, così assurdo, eppure così bello.
Ma lui è pur sempre dalla parte di Iracebeth, e finchè sarà sotto il suo controllo, qualsiasi sentimento andrà messo da parte, per la mia e per la sua vita.
[Alice]
Ci ritroviamo di nuovo nella sala, che stavolta si presenta sottosopra. Camminando mi guardo intorno, osservando i quadri, gli orologi e i mobili sopra la mia testa, sul soffitto. Andiamo avanti, fino a raggiungere la fine della sala, dove prima c’era la fenice in catene, e osservo la parete più chiara delle altre, in particolare la chiazza scura su di essa.
[Tarrant]
Osservo la chiazza, e Alice mi fa segno di avvicinarci ancora. È assorta nei suoi pensieri, quando ancora una volta i suoi occhi si illuminano, e si gira aprendosi in un sorriso così grande da togliermi il fiato.
<< Ho capito! >> esclama entusiasta. Con le mani sfiora la parete, e colta da un altro lampo di genio mi guarda e mi dice << Cappellaio, puoi prestarmi le tue forbici per favore? >>
<< Certo, mia cara... >> un po’ perplesso la osservo fare degli squarci sulla parete, fino a rivelare, dietro uno strato di carta, una porta in legno scuro.
<< Alice, sei un genio! >>
Le prendo il viso e le stampo un bacio in fronte, e lei risponde con un sorriso euforico.
<< Finalmente ci siamo. >> dice lei fissandomi dritto negli occhi.
Fa per aprire la porta, ma è chiusa a chiave.
<< Ovviamente, come potevo pensare che fosse aperta?! >> sbuffa lei irritata.
[Alice]
Dal fondo della sala si rimaterializza la fenice, che con pochi battiti d’ali ci raggiunge.
<< Sapevo che ce l’avresti fatta, Alice! La chiave che ti serve per aprire la porta è qui appesa al mio collo, prendila. >>
<< Grazie mille, davvero! >> Sgancio la chiave arrugginita dalla catenina che la grande creatura porta al collo. Fatto un cenno col capo, ancora una volta, si dilegua.
 con lo sguardo alla porta. Infilo la chiave, e finalmente riusciamo ad aprirla. Troviamo una piccola stanza senza finestre, al cui centro vi è un baule.  Aiutandoci a vicenda io e il Cappellaio riusciamo ad aprirlo.
[Mirana]
Apro gli occhi dopo una breve e disturbata dormita. Lo trovo seduto davanti a me, che mi osserva in silenzio.
<< Scusami, ti ho svegliata... >>
<< Non scusarti, non riuscivo a dormire in ogni caso... >>
<< Neanche io ci sono riuscito, e mi ero anche dimenticato di farti una domanda: perchè Iracebeth ti odia tanto? >>
A sentire questa domanda un brivifo mi percorre la schiena e nella mente riappaiono le immagini di un passato che forse è meglio dimenticare.
<< Beh... è una storia che risale a quando eravamo più che ragazzine. Lei e io eravamo inseparabili, una volta. >>
<< Cosa accadde di così grave? >>
[Stayne]
Si mette a sedere, con calma, e lentamente inizia a raccontare << Ecco, lei ed io sin da piccole eravamo una l’opposto dell’altra, eppure nonostante ciò ci volevamo bene. Ma lei era la maggiore, e una futura regina ha delle responsabilità, delle regole comportamentali e tante altre cose che io a differenza sua non dovevo fare. Lei amava giocare con le creature di Sottomondo, amava l’idea di diventare regina, ma aveva un’idea distorta di come si regna, e degli immotivati scatti d’ira che sfogava su qualsiasi cosa o qualsiasi creatura si trovasse davanti. Io invece mi limitavo a giocare con le mie pozioni, e con i miei amici più cari come il Cappellaio.  Ebbene, i nostri genitori si resero presto conto  che Iracebeth non sarebbe mai stata una brava regina, e iniziarono lentamente a metterla da parte e a spostare la loro attenzione su di me. Così io appresi da loro tutto quello che so su come si regna, mentre a lei fu negato ciò che le spettava di diritto. Fu lì che in lei iniziò a crescere l’odio verso di me. Questo sentimento raggiunse l’apice quando venni incoronata al suo posto e fui promessa a colui che poi sarebbe diventato il re suo marito. Lui mi amava, e anche io amavo lui. Iracebeth mi odiò ancora di più vedendo che più la mia vita migliorava, più la sua diventava un inferno. Usurpò il mio trono, e sposò il re, a cui in seguito fece tagliare la testa. >> si ferma per un attimo, con gli occhi chiusi. Poi riprende con un sorriso malinconico << I suoi piani sembravano proseguire, ma ben presto si rese conto di una cosa: nonostante non fossimo ancora sposati, io e il re ci eravamo amati non solo con l’anima ma anche con il corpo, e da questo amore era nata una bambina. >>
Sconvolto, chiedo << E che ne è stato della bambina? >>
<< Beh, tu la conosci e anche bene... La bambina che portavo in grembo era Alice, la Paladina ed erede al trono di Sottomondo. >>
Sgrano gli occhi, non riesco a realizzare ciò che ho appena sentito.
<< Questo Iracebeth non me lo aveva mai detto, nonostante fossi il suo uomo di fiducia... >>
<< Certe cose non sono belle da far sapere agli altri, per quanta fiducia essi ci ispirino. Certi ricordi fanno riemergere i nostri fallimenti. >>
<< Di quali fallimenti stai parlando? >>
<< Il mio fallimento è stato non aver avuto la forza di tenermi stretto il regno, e di conseguenza l’uomo che amavo e mia figlia. >>
Con le lacrime agli occhi la sua voce trema, e d’istinto la stringo a me.
<< Non sono l’unico ad aver avuto vita difficile, a quanto pare... >>
<< Già... >>
Ancora una volta mi ritrovo a guardarla negli occhi, con i nostri nasi uno contro l’altro.
[Mirana]
Non voglio allontanarmi, non ci riesco. Poggio una mano sul suo petto e stringo i suoi vestiti in modo da non permettergli di allontanarsi di nuovo.
[Stayne]
Sembra che non voglia lasciarmi andare, mi stringe a sé e mi osserva intensamente. Con una mano le cingo i fianchi, mentre con l’altra le accarezzo il viso pallido. Mi avvicino ancora, fino ad annullare completamente la distanza tra le sue labbra e le mie.
 
 
 
 
 
 
Ciaooo a tutti e scusate per la milionesima volta il ritardo (no, non quello mentale, o forse si? Ma cos vabbè) :D Bene, capitolo scritto in un momento di grande ispirazione in seguito a qualche piccolo intoppo creativo J Vi inviterei a rileggere i primi capitoli, perchè in questi giorni sto correggendo alcuni orrori della serie ‘’accendo la luce’’ quando in realtà la storia è ambientata nel 1800 circa! Ma sorvoliamo... parliamo del capitolo! Dunque, la camera dei segreti è stata apert... no aspettate, storia sbagliata! Volevo dire, finalmente abbiamo svelato l’arcano della fenice, e ora non ci resta che prendere quella benedetta spada e andare a tagliare un po’ di teste! Quanto a Stayne e Mirana, che dire, mi sto divertendo molto a scrivere la loro storia, sono una coppia che mi piace molto! Aspetto con ansia le vostre recensioni, vi prego perdonate questa povera idiota che non si sbriga mai a pubblicare! Alla prossimaaa :D

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Non m'importa ***


[Alice]
Eccola, finalmente. Una grande fodera in oro dipinto con decori scuri. Al suo interno la spada d’oro, poco più grande della spada Bigralace. La prendo, e noto che oltre ad essere più grande è anche decisamente più pesante. A fatica la sollevo e cerco di muoverla a destra e a sinistra, senza grandi risultati.
[Tarrant]
La aiuto a rinfoderare la spada, e noto un certo sconforto sul suo viso. << Suvvia cara, hai solo bisogno di esercitarti! Un po’ di pratica e non avrai problemi, vedrai. >>
<< Ma si dai, magari hai ragione. A pensarci, è da un po’ che non mi esercito a tirare di spada. >>
<< Ecco, così mi piaci! >>
Arrossisce leggermente, e cerca di incamminarsi verso l’uscita, trascinando la spada. Nella goffagine causata dal peso della spada barcolla leggermente, rischiando di cadere. Afferrandola in tempo, la reggo dalla vita.
<< Dalla a me la spada Alice, la porto io. >>
<< Si, forse è meglio... >>
[Alice]
Gli porgo la spada, lui la prende tranquillamente in spalla e prosegue il cammino. Usciamo dalla sala, attraversiamo lo specchio e il lungo corridoio ornato da piante. Ci osservano tutte più meravigliate di prima, una di loro un po’ più coraggiosa ci chiede di avvicinarci. Accontentando la sua richiesta ci avviciniamo, e lei entusiasta ma anche abbastanza timida si rivolge a me << Sei proprio tu Alice? Quella Alice? Tesoro quanto sei bella, somigli tanto alla tua cara nonna, e a quanto ho sentito hai lo stesso coraggio di tuo nonno e della tua mamma! Ma dimmi, è davvero stata rapita dal fante della Regina Rossa? >>
<< La ringrazio... ehm... signora... >> un po’ perplessa su come rivolgermi alla pianta proseguo il discorso << è la verità, abbiamo chiesto ai nostri amici di indagare su dove può trovarsi e nel frattempo siamo venuti a prendere la spada per combattere contro Iracebeth, ora usciti da qui andremo a cercare Mir... mia madre, e porremo fine alla tirannia della Regina Rossa una volta per tutte >>
Con un velo di commozione l’anziana pianta mi congeda di fretta << Sei davvero la degna sovrana di questo regno! Non perdere altro tempo, corri a salvare tua madre e tutti noi! >>
<< Può star tranquilla! >> sorrido e rivolgendo lo sguardo verso Cappellaio riprendo il cammino.
Percorso il corridoio e arrivati alla voragine guardo verso l’alto: e ora come facciamo a risalire?
[Tarrant]
Mi osserva interrogativa, e sorridendole la anticipo << Tranquilla, non abbiamo bisogno di teletrasportarci fuori dalla voragine. Conosco questo posto, c’è una scorciatoia. >>
[Mirana]
Le mie labbra contro le sue, il caldo nonostante la bassa temperatura della cella in cui ci troviamo. Stringo i suoi vestiti, lui mi prende le mani intrecciando le sue dita con le mie. Poi prende il mio viso tra le mani staccandosi dalle mie labbra solo per prendere fiato. Mi guarda dritto negli occhi e allontanandosi leggermente mi dice ansimando << Non dovremmo farlo, rischi la tua vita... >>
<< Non m’importa >> rispondo decisa, e afferrandogli la giacca lo riporto verso di me baciandolo più forte di prima. Mi ritrovo a cavalcioni sulle sue ginocchia, dalle labbra vado lentamente a sfiorargli il collo, tentando di spogliarlo con molta fatica. Notando la mia difficoltà nel togliergli i vestiti, lui afferra con le mani i lembi che aveva tranciato con il coltello. Divide nettamente la maglia, che cade ai lati delle sue spalle larghe e muscolose. Le cicatrici che porta si alternano al pallore della sua pelle, che a contatto con le mie labbra sussulta e rabbrividisce. Mi guarda intensamente e indugia come per chiedermi il permesso. Sorrido leggermente e senza staccarmi da lui inizio a slacciare i tanti nodi del mio vestito un tempo candido come la neve. Osservandomi fa scivolare con delicatezza il vestito lungo le spalle e poi lungo la schiena. Quasi annoiato dalla presenza del corsetto tenta goffamente di slacciarlo. Non trattengo una risata, e prendendo il coltello dalla sua tasca faccio un taglio netto, lasciando che il corsetto voli via in un angolo. Dopo un breve istante di stupore per quella mia inaspettata reazione si avvicina a me sfiorando le mie spalle e le mie braccia. Sfiora con le labbra ogni parte di me, provocandomi scosse e brividi ovunque. Tiene con forza ma allo stesso tempo con gentilezza le mie gambe, e dopo avermi guardata di nuovo negli occhi mi sussurra dolcemente << Puoi fermarmi se vuoi... >>
Quasi in un sospiro rispondo << Non voglio che ti fermi... >> e baciandolo porto la sua fronte contro la mia, mentre passo con le dita fra i suoi capelli scuri come la notte.
[Stregatto]
Quell’arpia ha fatto rapire Mirana e l’ha portata nei sotterranei di Altocilindro, mentre Tarrant e Alice non sono ancora tornati. E noi cosa dovremmo fare nel frattempo? Guardare il sole che tramonta pregando che alla regina non stia accandendo nulla di male, ovvio.
<< Beh, qui gli unici a sapere dove si trova Mirana siamo noi a quanto pare. Non so quanto ancora ci vorrà perchè Alice e il Cappellaio tornino con la spada, ma credo che stando qui ad aspettare non siamo di alcuna utilità! >> borbotta Mallymkun impaziente e anche abbastanza preoccupata.
<< Beh non posso darti torto Mally, ma credo che allontanandoci da qui senza Tarrant e Alice non faremo altro che rallentarci da soli! >> le dico con un mezzo sorriso.
<< Giusto! Il micione ha ragione! Pensate cosa accadrebbe se Alice e il Cappellaio tornando trionfanti con la spada non ci trovassero ad aspettarli! Inizierebbero a pensare che qualcuno ci abbia portati nella Rocca Tetra, magari verrebbero a cercarci e prima che possano accorgersene... bam! Eccoli senza testa! >>
Tutti, me incluso, ci rivolgiamo stupefatti verso il tremante Leprotto, che confuso si guarda intorno brandendo un cucchiaino da tè.
<< Fa strano anche a me dirlo, ma il Leprotto ha ragione ragazzi. >> afferma Mc Twisp rompendo il silenzio.
<< Concordo anche io! >>
Riconoscendo la voce rivolgo il mio sguardo verso il punto da cui proviene, e vedo Alice e Tarrant venire verso di noi, entrambi sorridenti.
<< Alice! Finalmente siete tornati, ma dov’è la spada? >> dico perplesso non vedendo nessuna spada in mano ad Alice.
<< Beh, credo di aver bisogno di un po’ di esercizio per riuscire di nuovo a usarla, quindi per ora la sta portando il Cappellaio... >>
<< Oh bene! Almeno siete riusciti a trovarla! >> rispondo aprendomi in un enorme sorriso, uno di quelli che mi diverto a usare per mettere un po’ di paura agli altri.
<< Ehm si... ora però dobbiamo andare da Mirana. Mally, sei riuscita a scoprire dove la tengono prigioniera? >> domanda Tarrant frettoloso.
<< Si Cappellaio, Bayard ha detto che Mirana è stata portata nei sotterranei di Altocilindro! >>
[Alice]
Altocilindro, il posto in cui è nato il Cappellaio. Lo guardo irrigidirsi, e noto i suoi occhi diventare assenti, persi chissà dove nei ricordi di quel tranquillo villaggio distrutto da Stayne e da Iracebeth.
<< Sto pensando ad una serie di parole che iniziano con la lettera D. >> si blocca, poi continua cupo << Dolore, distruzione... deserto. >>
[Mirana]
Un leggero sospiro mi fa aprire gli occhi. Sollevo appena la testa e sbatto leggermente le palpebre per cercare di mettere meglio a fuoco. Le immagini mi appaiono meno offuscate, mi accorgo di essere ancora su di lui, che ancora addormentato ha l’aria serena, come se si fosse perso nel più bello dei sogni. Sorrido quasi intenerita, e con le mani gli sfioro la guancia, poi i capelli. Noto che entrambi siamo ancora senza vestiti, mi guardo intorno e vedo il mio vestito accanto a noi, il corsetto strappato in un angolo della cella. Sposto il mio sguardo di nuovo su di lui, osservo le sue cicatrici interrompere i lineamenti dei suoi muscoli. Noto dei segni nuovi, sul petto ma anche sulle braccia e sulle spalle. Sono davvero stata io a provocarli? Quasi non sembravo io in quel momento, non riuscivo a pensare ad altro se non a lui e me, per la prima volta così vicini, così simili tra noi e così diversi da come ci eravamo conosciuti.
 
 
 
 
Ciaaao a tutti :D prima di tutto buon Natale e buon 2017! Spero stiate passando queste feste nel migliore dei modi, tra giochi, famiglia e amore, ma soprattutto... con tanto, tanto cibo :Q Ma torniamo a noi, eheheh. Come avrete notato è un capitolo un po’ importante, non tanto per la storia (forse) ma per il contenuto in sè. Sono stata indecisa per parecchio, e l’ho tenuto segregato (al meglio che ho potuto per evitare che i miei lo leggessero ahahah) nel computer per un bel po’ di tempo, finchè non ho deciso finalmente di darci un taglio e pubblicarlo, anche se con qualche modifica, per lasciare un po’ spazio all’immaginazione e per evitare un ban per aver violato il rating della storia :’) beh, finalmente la nuova coppia non è più un segreto, anche per i diretti interessati. Cosa ve ne pare? Personalmente li trovo carucci e anche tanto simili, almeno sulla base delle personalità che gli ho attribuito per la mia storia :) Passando al resto, il nostro amato Cappellaio dovrà tornare ad Altocilindro e fare i conti con il passato, come la prenderà? Per ora non sembra saltare di gioia a quanto pare... vedremo come procederà nei prossimi capitoli! Dunque, per concludere vi faccio ancora tanti auguri, mi scuso come sempre dei tempi biblici per la pubblicazione e vi ringrazio se recensirete o se anche solo avrete letto questo capitolo :) alla prossimaaa :D

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2892748