Fairy wars

di acuddlyworgen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A New Life ***
Capitolo 2: *** A knight in shiny armor. ***
Capitolo 3: *** A Bickering ***
Capitolo 4: *** A trick ***
Capitolo 5: *** A few questions ***
Capitolo 6: *** An invitation ***
Capitolo 7: *** A hitch ***
Capitolo 8: *** A misunderstanding ***
Capitolo 9: *** A revelation ***
Capitolo 10: *** An encounter. ***
Capitolo 11: *** A date. ***
Capitolo 12: *** An Evening. ***
Capitolo 13: *** A Housebreaking ***
Capitolo 14: *** A Present ***
Capitolo 15: *** A Riddle. ***



Capitolo 1
*** A New Life ***


 

Il suono della sveglia spazzò via le visioni dell'incubo che l'aveva assalita quella notte.

Si mise seduta e ispezionò la stanza con lo sguardo. Il giorno prima non aveva avuto modo di disfare le valigie e svuotare gli scatoloni con le sue cose, che si trovavano tutti sparpagliati sul pavimento a scacchi verdi e beige.

 

<< Casa nuova, vita nuova!>> Disse a sé stessa. << Adesso, dove ho messo i miei vestiti?>>

 

Ci mise una mezz'ora buona a prepararsi, poi scese al piano inferiore per fare colazione.

La casa era avvolta nel silenzio più assoluto e lei lo odiava. Si mise a canticchiare mentre prendeva delle fette di pane dalla credenza e ci spalmava sopra burro e marmellata, ne mangiò una e incartò le altre e le mise nella zaino.

 

<< OK, si va a scuola!>> Si avviò verso la porta di ingresso ma qualcosa catturò la sua attenzione quando passò davanti al salotto.

Un uomo dai capelli biondi tutti appiccicati era sdraiato a pancia in giù sul divano, aveva addosso solo le mutande.

Lucy si avvicinò e notò la bottiglia vuota di gin davanti al divano.

<< Cavolo papà...>> La ragazza frugò nella sua borsa e tirò fuori uno specchietto, che avvicinò alla bocca spalancata dell'uomo.

Vide il vetro appannarsi, provando che suo padre respirava ancora, rimise lo specchietto nella borsa e uscì di casa per andare a scuola.

 

Arrivò davanti alla Scuola Pubblica di Magnolia che mancavano pochi minuti al suono della campanella. Pensò che quella sera avrebbe impostato la sveglia un'ora prima, non sapeva che ci voleva così tanto tempo per arrivare in autobus fino alla scuola, era abituata ad essere portata in macchina dappertutto.

Prese il foglietto spiegazzato che aveva in tasca e vi lesse “Aula 25, Classe 4° B”.

In quel momento sentì suonare la campanella che indicava agli alunni di entrare nelle aule.

Dando uno sguardo in giro notò che alla maggior parte dei giovani che stavano all'esterno della scuola non importava un fico secco di entrare nell'edificio.

Si avvicinò alla piccola fontana martoriata di scritte e disegni di parti intime che si trovava alla sua sinistra. C'era un gruppetto di ragazze che chiacchieravano e ridevano, disinteressate all'inizio dell'orario lettivo.

 

<< Scusatemi, sapreste dirmi dove si trova l'aula numero 25?>> Le ragazze che le davano la schiena si girarono e tutte quante la squadrarono da capo a piedi, prima che una di loro le rispondesse.

<< Ma ciao! Abbiamo una nuova studentessa per caso?>> La ragazza portava una minigonna di jeans e una maglietta verde scollatissima, i suoi capelli castani le ricadevano sulle spalle. << Mi dispiace, in tutti gli anni che sono stata in questa scuola non ho mai visto un solo cartellino col numero dell'aula, penso che siano stati spaccati o rubati parecchio tempo fa. Che classe c'è in quell'aula? Dai fammi vedere il foglietto. Ah! Ma è la nostra classe! Ti dico subito dov'è, noi però entriamo più tardi, la prima ora c'è storia, una palla!>>

Lucy ringraziò e si avviò verso l'aula, seguendo le indicazioni che le ragazze le avevano dato. Scese due rampe di scale e andò in fondo al corridoio del piano seminterrato, svoltò a sinistra e si trovò davanti ad una porta di legno usuratissima, la ragazza pensò che l'illuminazione era pessima in quel corridoio, ma d'altro canto non era mai andata in una scuola pubblica e quello che aveva visto finora era ben lontano dalle storie dell'orrore che aveva sentito dai suoi precedenti compagni.

Quando aprì la porta venne investita da una nuvola di fumo spesso e pungente, che le irrito le narici e gli occhi.

<< Ma guarda guarda... abbiamo una pollastrella nuova!>> La voce maschile veniva da un punto davanti a lei, ma tra il fumo e gli occhi pieni di lacrime non riusciva a distinguere niente. Sentì delle mani grandi e forti che la presero per il braccio.

<< Ehhmm... scu...scusatemi, cercavo la classe 4° B... devo essermi sbagliata.>> Il cuore iniziò a battere sempre più velocemente nel suo petto.

<< Hahaha! Dai non tirarti indietro adesso, non ci inganni, l'unico motivo per cui le ragazze vengono qui è per scambiare i loro “favori” in cambio di un po' di “sballo” mattutino.>>

<< N.. No!... ho sbagliato porta... per favore...>> Tentò di sottrarsi alla stretta del ragazzo ma riuscì soltanto a farsi male.

<< Che fai... vuoi già andare via? Resta a farci compagnia dai! Oggi è il compleanno di mio fratello. Vero Zatow?>>

<< Vero, vero Gatou! Dai biondina non mi dai il mio regalino?>>

Lucy riuscì a scorgere l'ombra di qualcuno di veramente grande che si alzava, mentre un coro di risate faceva da sottofondo.

Aveva la pelle accapponata per la paura e riusciva a stento a respirare.

Il bestione si avvicinava a lei nella nebbia tossica, al suo passaggio il fumo si muoveva in moti convettivi dalle forme stravaganti.

Il suo cuore batteva come se avesse una batteria nel petto, con tanto di metallaro sbizzarrito che la suonava.

“Ecco, adesso la realtà assomiglia di più ai racconti sulla scuola pubblica che ho sentito dai miei vecchi compagni.”

Non riusciva più a proferire parola. Ormai pensava solo a quanto sarebbe stata “felice” sua madre del suo primo giorno di scuola, vedendola dal cielo.

 

 

<< Ragazzi è suonata la campanella! Andate subito nelle vostre aule!>> La voce autoritaria di un uomo risuonò nel corridoio dietro di Lei.

Sentì sciogliersi la presa al braccio.

<< Cazzo, il preside. Andiamo via ragazzi!>> Uno spintone la fece cadere a terra, sbattendo rovinosamente il sedere, e fu costretta a rannicchiarsi in uno spigolo per evitare di essere calpestata dalla decina di ragazzi che uscivano dalla stanzetta come una mandria di buoi spaventati.

Quando udì gli ultimi echi dei passi che si allontanavano di corsa si sentì abbastanza al sicuro da abbassare le braccia per scoprirsi la faccia. La coltre di fumo si stava diradando ma, tra la penombra che regnava in tutto il piano e il fatto che si era premuta le mani contro gli occhi, non riusciva a vedere quasi niente.

Il suono di passi veloci che si avvicinavano la fece trasalire.

“Ecco che ritornano...”

 

Una mano si materializzò davanti alla sua faccia. Era piccola e ben curata. Le unghie era smaltate di giallo.

 

<< Dai, ti aiuto ad alzarti.>> La voce della ragazza, in piedi davanti a lei, la tranquillizzò.

Accettò l'aiuto e si alzò emettendo un gemito per via del fondoschiena dolorante.

Si aggiustò i capelli biondi dietro l'orecchio mentre la ragazza dai capelli azzurri la guardava con espressione gentile.

<< Co... Cosa... Dov'è il preside?>>

<< Ahh... hehe... il preside non c'è. Ho usato questo per mettere in fuga quegli stupidi.>>

La giovane tirò fuori un piccolo oggetto allungato dalla tasca dei pantaloni tattici e premette un bottone.

**Ragazzi è suonata la campanella! Andate subito nelle vostre aule!**

Il suono inaspettato la fece sussultare.

<< Il mio registratore vocale. Un giorno per caso ho registrato la voce del preside. Adesso me ne servo in situazioni come questa.>> rimise in tasca l'aggeggio. << Vieni con me, è tardi, il professore ci metterà l'assenza.>>

Si incamminò a passo veloce verso le scale e si fermò di scatto al primo scalino. << Ah, è vero... Io sono Levy McGarden, capoclasse della 4°B. Oggi dovevo essere io a condurti alla nostra aula ma il pullman ha fatto ritardo e non ho fatto in tempo a salvarti da quelle arpie. Sai, l'anno scorso hanno fatto lo stesso con un'altra delle nostre compagne.>>

<< Io sono Lucy Heartphilia, piacere.>> La sola presenza di Levy era riuscita a rimetterla di buonumore.

Salirono al pianoterra e andarono fino all'aula della 4°B. Da dietro la porta si sentiva la voce di un uomo che si stava perdendo in un subbuglio di chiacchiere indistinguibili. Quando le due aprirono la porta tutti smisero di parlare e convogliarono l'attenzione su Lucy.

<< McGarden! Mi pareva strano non averti vista in classe! Infatti ho aspettato a metterti l'assenza. Dai siediti.>> Il professore indicò il banco di fronte alla cattedra e Levy si sedette. Era un uomo alto e magro, poco meno di trent'anni, dai capelli neri e spettinati. Aveva una cicatrice a forma di croce sotto l'occhio sinistro.

<< Ragazzi>> Continuò. << Lei è Lucy Hearphilia, nuova studentessa di questa classe, trattatela bene e non portatela sulla cattiva strada. OK puoi sederti.>>

Lucy fece scorrere lo sguardo sull'intera classe. C'era una ventina di alunni, tutti seduti sui banchi da due posti. Levy le fece cenno di sedersi accanto a lei.

<< Bene, come dicevo, la battaglia fu molto cruenta e sanguinosa, ci furono moltissime vittime. Vediamo, chi sa dirmi che organizzazione fu creata in seguito a quella battaglia?>>

La mano della sua compagna di banco scattò in su.

<< Nessun altro? Dai ragazzi questa è facile.>> si sentiva il perenne chiacchiericcio generale in sottofondo, segno inequivocabile del grado di interessamento dei ragazzi.

<< Ok, chiamo io>> Alzandosi in piedi il professore puntò il dito verso il fondo della classe. << Dragneel. Dimmelo tu.>>

Lucy si voltò per vedere l'interrogato. Nel banco piu lontano dalla cattedra e dalle finestre, dove le pareti facevano angolo, un ragazzo dai capelli neri con riflessi blu stava guardando una specie di pon pon rosa posato sul banco, accanto a lui. Sembrava poco interessato al fatto che il professore gli avesse fatto una domanda. Anzi sembrava irritato.

<< Sveglia stupido!>> Disse dando un pugno all'oggetto rosa.

Con grande sorpresa di Lucy, l'oggetto si rivelò essere la testa di un ragazzo, che si tirò su in modo svogliato. Aveva gli occhi ridotti a due fessure e un rivolo di bava che calava dall'angolo della bocca.

<< PPFFFFF!>> La ragazza non riuscì a trattenere una risata.

<< CHE COS'HAI DA rid... >> il ragazzo si interruppe non appena ci fu contatto visivo con lei, la sua faccia era diventata color cremisi. Si girò di scatto verso il suo compagno di banco. << Gray, bastardo, mi hai dato un pugno!>>

<< Esatto. E se ne vuoi un altro devi solo chiederlo.>> Il ragazzo sembrava non preoccuparsi dell'evidente ira che stava pervadendo il suo compagno.

<< Ok! Te la sei cercata str...>>

<< EHHemm...>> Il professore lo interruppe appena arrivò davanti al loro banco. << Dragneel, ti ho fatto una domanda. Hai intenzione di rispondermi?>>

L'interpellato parve svegliarsi solo adesso. Diede una gomitata al compagno di banco, in un modo che doveva passare inosservato, se non fosse che tutta la classe aveva gli occhi puntati su di loro.

<< Gray... Cosa ha chiesto il vecchio?>> La sua voce era bassa, ma non abbastanza da non farsi sentire da tutti.

<< Ho chiesto....>> Sulla fronte del professore era apparsa una vena che pulsava pericolosamente. << Quale organizzazione internazionale venne fondata in seguito alla battaglia di Solferino.>>

La mano di Levy si agitava ancora in aria mente la ragazza ripeteva a bassa voce << Croce Rossa Internazionale, Henry Dunant>>

<< Uummm...>> il ragazzo dai capelli rosa iniziò a sudare.

Gray fece per cercare qualcosa nella sua borsa, ma sussurrò qualcosa all'orecchio del suo compagno. Chiaramente gli aveva suggerito la risposta, perché quest'ultimo adottò l'espressione di chi è stato appena salvato da morte certa.

<< L'ordine della Fenice!>> La risposta venne fuori in tono vittorioso, come per dire “Visto che la sapevo?”.

<< PPFFFF>> Lucy tentò senza successo di soffocare la risata. Il viso del ragazzo divenne un melograno in piena stagione.

Lei si coprì la bocca con le mani, ma non interruppe il contatto visivo. C'era qualcosa di magnetico in quel ragazzo, qualcosa di familiare.

Il suono della campanella richiamò la loro attenzione.

<< Bene ragazzi, mi sembra di avere l'abilità di farvi dimenticare le cose anziché farvele imparare. Facciamo così, da questo momento, fino al test di fine mese, la signorina McGarden sarà incaricata di farti prendere la sufficienza, Dragneel. Ma ricorda, per ogni punto sotto il sei, toglierò un punto al test della tua compagna. Non vorrai distruggere la sua media del dieci, vero? OK ragazzi ci vediamo mercoledì.>>

 

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Capitolo 2
*** A knight in shiny armor. ***


La sveglia iniziò a suonare poco dopo che i primi raggi del sole si intrufolassero nella sua camera, ma lei era già sveglia da un bel pezzo.

Un tempo si alzava di malavoglia e guai a chi osasse rivolgerle la parola.

Adesso non vedeva l'ora di tornare a scuola per scambiare due chiacchiere con quella piccola genio dai capelli blu tutti arruffati.

Si stava lavando i denti quando sentì il rumore di una porta che sbatteva.

<< AH... è tornato “presto” oggi...>> Pensò mentre il tonfo attutito dai cuscini indicava che suo padre era appena crollato sul divano. Probabilmente non si sarebbe svegliato fino a tarda sera, quando sarebbe uscito a bere ancora.

Lucy era riuscita a prendergli quasi tutti i soldi del sussidio per invalidità che gli passava lo stato, in modo da impedire che li spendesse tutti in alcool e chissà quali altre cose.

Non bastava assolutamente per andare avanti ma aveva ancora qualche soldo dalla vendita degli oggetti preziosi che le erano rimasti. L'unico oggetto che non aveva venduto era la collana d'oro a forma di chiave che era appartenuta a sua madre e che portava perennemente al collo.

Alcuni minuti più tardi era già per strada. Preferiva di gran lunga camminare fino alla scuola piuttosto che arrivarci ammassata in autobus insieme a una cinquantina di ragazzetti dei primi anni. C'era sempre qualcuno che, volontaria o involontariamente, allungava le mani. Poi sudava e le si scompigliavano i capelli e lei voleva arrivare bella raggiante in classe. Era passata da una coda sbrigativa ad un'acconciatura da festa in... Guardò la data sullo schermo del cellulare. Wow! Erano già passate tre settimane dall'inizio delle lezioni.

Passò davanti alla fontana dove c'era il solito gruppetto di oche da tenere alla larga. Lucy notò che c'era una ragazza in più.

<< Si ingrossano le loro fila. Stavolta hanno reclutato una dai capelli blu come Levy.>> Non riusciva a capire il motivo che avessero quelle ragazze di essere cosi perfide col resto della popolazione femminile della scuola.

Arrivata a metà del corridoio centrale si arrestò di colpo.

Aveva appena sentito la parola “seminterrato”?

Possibile che quelle arpie stessero giocando a quella ragazza lo stesso scherzo che avevano fatto a lei?

Scattò in direzione della fontana nel momento in cui iniziava ad echeggiare il suono continuo della campanella.

La sua corsa fu bloccata qualche metro più avanti dalla calca di studenti che si ammassava all'entrata per dirigersi nelle rispettive aule.

Lucy fu costretta a farsi strada a spintoni in senso opposto al flusso umano tentando in ogni modo di fare in fretta per riuscire ad avvertire in tempo a quella povera malcapitata.

Qualche secondo più tardi riuscì ad arrivare a destinazione, soltanto per trovarsi davanti una povera sirena tutta scribacchiata.

Rimase per qualche secondo a fissare il rivolo d'acqua che scorreva dal vaso tra le mani della sirena per andare a mischiarsi col resto del liquido nella fontana.

<< Sono arrivata tardi.>> Era entrata in uno stato catatonico di scoraggiamento profondo. << Quelle stronze ce l'hanno fatta ancora.>>

Non voleva nemmeno pensare a cosa sarebbe successo se Levy non la avesse aiutata quella volta. Quello che sarebbe successo tra poco a quella poveretta se non andava nessuno ad aiutarla.

Ma qualcuno ci sarebbe stato!

Lucy scattò in direzione opposta. Questa volta il corridoio centrale era pressoché deserto e non le fu difficile arrivare fino alle scale che scendevano nel piano seminterrato.

Si arrestò poco prima del primo gradino.

<< Cosa faccio una volta arrivata li?>> Non ci aveva pensato. Doveva riuscire a mettere in fuga quei primati per evitare che facessero del male alla ragazza. E le venne in mente il metodo per riuscirci.

 

Spalancò la porta dell'aula della 4°B con uno spintone, mandandola a sbattere rumorosamente.

Gli occhi dell'intera classe la fissavano. Era sudata e le mancava il fiato per la corsa appena fatta e sentiva sulla sua pelle quelli sguardi incuriositi, uno dei quali aveva particolarmente effetto su di lei e la fece rabbrividire. O era l'effetto del sudore?

<< Hearthfilia sei in ritardo. Ti stavo per mettere l'assenza.>> Il docente di Storia dell'arte, il professor Reedus, era in piedi col gessetto appoggiato alla lavagna.

<< In realtà, professore, ero venuta ad avvisare Levy che il preside l'ha convocata per informarla sulle possibili destinazioni per la gita di quest'anno.>> La bugia le venne fuori in modo spudoratamente automatico.

<< E io la dovrei accompagnare.>>

 

<< Do... dove stiamo andando Lu-chan!?>> Levy riusciva a stento a reggere il passo della bionda che la portava per mano a passo di gazzella.

<< Nel seminterrato Levy! È successo di nuovo. Dimmi che hai con te il tuo registratore!>>

<< SI! Sbrighiamoci!>> Come sempre, la sua amica la capì al volo, e accelerò il passo mentre scendevano le scale.

Svoltarono l'angolo e videro la porta del bagno chiudersi dietro alla ragazza dai capelli cerulei.

Le due ragazze si avvicinarono alla porta e accostarono l'orecchio ma non riuscivano a sentire niente. C'era una musica assordante lì dentro.

<< Cosi non sentiranno la registrazione!>> Levy era disperata.

<< Resta qui io entro e provo a farli spegnere la musica.>>

 

Il tanfo nauseante la pervase appena entrò nella stanza, la vista le si annebbiò e iniziarono i capogiri.

Il gruppo di scimmioni era ammassato intorno alla ragazza dai capelli blu. Nel momento in cui Lucy entrò, il piu grosso di loro si girò a guardarla.

<< Ma guardate qua! È tornata la biondina! Oggi gli affari vanno bene ragazzi!>>

Lucy incrociò lo sguardo della ragazza. I suoi occhi non esprimevano paura come si sarebbe aspettata, bensì... beh sembra semplicemente spaesata.

<< Ragazza, anche tu sei della 4°C? Io sono Juvia Lockser, Piacere.>>

Possibile che ancora non si era resa conto?

<< Ehm... Juvia... questa non è un'aula. E loro non sono tuoi compagni! Le ragazze di prima ti hanno fatto uno scherzo e questi qui ci vogliono fare del male!>> Detto ciò, venne afferrata per un braccio dal capo degli scimmioni, che la attirò a sé.

<< Dai non dire cosi! Vedrai che vi divertirete anche voi!>> Gli occhi da pazzo lasciavano intendere tutto il contrario.

<< Juvia ora vuole andare via.>> il suo sguardo si era inasprito. Sembrava uscita dallo stato confusionale.

Uno dei bestioni la afferrò per la vita.<< Temo che per uscire si paga pegno!>> Stava avvicinando la faccia a quella di Juvia, con le labbra messe a culo di gallina.

Juvia lo fissò con uno sguardo che farebbe raggelare gli inferi. << Juvia ha detto...>> Il Ragazzo rimase sbigottito, disarmato da quei grandi occhi penetranti. << ... che vuole andare VIA!!>> Sferrò un pugno sul muso al bestione che, preso alla sprovvista, cadde rovinosamente a terra.

<< Gatou!>> L'energumeno che tratteneva Lucy lasciò la presa. Aveva sgranato gli occhi per l'incredulità, fissando il fratello ormai incosciente, col volto sfigurato e grondante sangue, steso a terra.

<< Bloccatela!>> Indicò Juvia e in una frazione di secondo tre scimmioni la presero, due dalle braccia, uno le teneva ferma la testa.

La ragazza aveva ancora quell'espressione gelida sul viso.

<< Adesso ti insegno IO a rispettare i membri della Naked Mummy!>>

<< NO!>> Zatou caricò per dare un pugno a Juvia ma Lucy gli si aggrappò al braccio. << Non farle del male!>>

<< Non ti preoccupare biondina, la lezione arriva anche per te. Stai BUONA!>> Detto ciò, mosse con forza il braccio, scagliando la ragazza all'indietro.

Lucy si sarebbe aspettata di sbattere contro la spessa porta di legno del bagno e si preparò all'urto e al conseguente dolore.

Invece, tutto ciò che sentì fu una leggera pressione sulle spalle.

Guardò verso i lati: due mani l'avevano fermata, attutendo molto delicatamente il colpo. Le mani di un ragazzo.

 

In un attimo lui la lasciò e si portò tra lei ed il bestione.

Era alto e atletico, capelli castani di media lunghezza tutti scompigliati. Le fece l'occhiolino da dietro i cristalli azzurri dei suoi occhiali e, con rapidità fulminea, prese Zatou per il colletto e lo scagliò a terra, prima che lui riuscisse a capire cosa stesse accadendo.

<< CAPO!>> Gli scagnozzi lasciarono Juvia, pronti a buttarsi sul nuovo arrivato.

<< Mi dispiace ma le ragazze vanno via adesso.>>

<< Te lo sogni bastardo! Questo è il nostro territorio. Comandiamo noi! Ragazzi, prendetelo!>> Zatou era ancora a terra con un'espressione colma di rabbia.

I tirapiedi fecero in tempo a fare un passo ma il ragazzo con gli occhiali si mosse con una velocità inaudita, colpendo tutti e tre con un pugno sul ventre e mandandoli a sbattere contro gli angoli della stanza.

La musica si fermò. Uno di loro si era schiantato contro un piccolo ripiano dov'era appoggiato il cellulare che emetteva i suoni.

Lucy era rimasta attonita mentre osservava il ragazzo che lisciava le pieghe sui vestiti, troppo eleganti per uno studente delle superiori.

Lui si voltò e si passò la mano tra i capelli.

Nella mente della bionda c'era un'unica esclamazione: 'Dio, che figo pazzesco!'.

<< Prego, donzelle, andate pure. Sono certo che riuscirò ad arrivare ad un accordo con questi “gentiluomini”.>> Indicò la porta, che adesso era aperta. Dall'altra parte Levy la guardava preoccupata.

Lucy uscì dal torpore in cui si trovava, prese Juvia per mano e la condusse fuori dal bagno.

Le ultime parole che riuscì a sentire prima che la porta si richiudesse dietro di loro furono: << Allora ragazzi, PRIMA LEZIONE DI GALANTERIA...>>

 

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Capitolo 3
*** A Bickering ***


Il professore stava parlando di fotosintesi e clorofilla. Lucy riusciva a sentire, ma non ascoltava.

La sua mente continuava a ritornare a tre giorni prima.

Il ragazzo le aveva raggiunte nel corridoio principale, un minuto dopo che erano uscite dal bagno del seminterrato.

Si era presentato, cimentandosi in un perfetto inchino settecentesco.

<< Il mio nome è Leo e frequento il 5to anno. State bene, spero. Sono riusciti a farvi del male?>> Guardava Lucy come si guarda un pasticcino particolarmente invitante, cosa che, incredibilmente, non la metteva particolarmente a disagio.

<< N... no... stiamo bene. Grazie... ma come...>>

<< Vi ho viste correre verso il seminterrato, sembravate particolarmente in pensiero e quindi vi ho seguite. Non perdo mai l'occasione di aiutare le fanciulle in difficoltà. Ah! Aspetta.>> Andò verso un armadietto vicino, lo aprì e tirò fuori una penna ed un pezzetto di carta, sul quale scrisse qualcosa mentre ritornava da lei.

<< Tieni, questo è il mio numero. Chiamami se ti servisse il mio aiuto per qualsiasi cosa, oppure se ti senti sola e vuoi un po' di compagnia.>>

 

<< … e fosforilazione ossidativa!>> L'esclamazione della sua compagna di banco la fece ritornare nel presente.

<< É d'accordo con la signorina McGarden?>> Il professor Sequen stava guardando Lucy.

<< Ehm... Assolutamente si!>>

<< Molto brave! Meritate un più! Allora... continuiamo parlando delle...>>

Lucy sentiva una strana sensazione. Come se qualcuno....

Si voltò in direzione degli ultimi banchi e i suoi occhi incontrarono quelli di giada del ragazzo dai capelli rosa, che distolse immediatamente lo sguardo con un'espressione annoiata palesemente finta. Si stiracchiò in modo molto teatrale, finendo per dare una gomitata all'armadietto che si trovava dietro di lui, dal quale caddero un paio di dizionari che vi si trovavano sopra.

<< AHIA!>> I libri erano caduti sulla testa del suo compagno di banco.

<< Gray-sama!>> Tutta la classe si voltò a guardare verso la finestra, dalla quale, con un balzo quasi innaturale, entrò Juvia che portava uno zaino enorme.

La ragazza corse fino all'ultimo banco e buttò giù dalla sedia a Natsu con una manata in faccia. Dall'espressione spaesata del ragazzo si capiva che non ci stava capendo niente.

<< Ti ha fatto male Gray-sama?! Non ti preoccupare Juvia ti farà stare meglio!>> Tirò fuori un kit di pronto soccorso dallo zaino. << OOHH, poverino hai un bernoccolo!>> In due secondi la ragazza spalmò una pomata sulla testa di Gray e gliela fasciò tutta, lasciando solo un buco per il naso e due per gli occhi.

<< Hey! Quello è il mio posto! Levati dalle palle!>>

<< Hai fatto del male al mio caro Gray-sama! Non me ne vado finché non sarò sicura che sta bene!>> Gray tentò di dire qualcosa da sotto le bende ma si sentivano solo mugugni.

<< Vedi?! Non riesce nemmeno a parlare. Sicuramente ha un trauma cranico!>>

<< Per me potrebbe anche essersela spappolata, quella testa vuota, e non mi potrebbe importare di meno! Ora via dal mio posto, oppure...>>

<< Oppure cosa, Dragneel? Vorresti usare la violenza contro una ragazza?>>

Lucy non era riuscita a stare zitta. Quella situazione la divertiva troppo. Non riuscì a trattenere una risata nel vedere l'espressione del ragazzo, totalmente disorientata, mentre provava a balbettare una risposta.

Le venne in mente che quella era la prima volta che rivolgeva la parola a Natsu Dragneel.

<< OK piccioncini potrete litigare per il signor Fullbuster quando sarà finita la mia lezione.>> Natsu era rosso in viso già da prima e il commento del professore accese ancora pi più la colorazione. Si poteva quasi vedere il fumo uscire dalla sua testa. << Signorina Lockser, le ho già detto che non può entrare in aula durante la lezione visto che questa non è la sua classe. Ora vi faccio espellere a tutti e tre!>>

<< COSA!?!?!>> Tutti i presenti fissarono il professore.

<< Scherzavo! Hohoho! Però la prossima volta risolvete il vostro triangolo amoroso durante la ricreazione. Ora vai in classe Lockser.>>

Juvia diede un'ultima strizzatina alle bende e uscì dall'aula saltando dalla finestra.

Natsu si era seduto al suo posto e metteva il broncio fissando il banco.

A lucy sembrò tanto tenero, con quell'aria da bimbo messo in punizione.

 

Il resto della mattinata era trascorsa senza incidenti ed era finalmente arrivata l'ora di andare a casa.

<< Levy andiamo a mangiare qualcosa insieme? Ho una fame bestiale!>>

<< Non posso Lu-chan. Ho troppe cose da fare oggi. Vado dritta a casa. Ma passa da me stasera cosi ti ridò il libro che mi hai prestato.>>

<< L'hai già finito!?>>

<< Hehe, si. Erano solo 600 pagine. Per me è uno spuntino. Ciao Lu-chan, a dopo!>>

 

 

Trovò suo padre dove era rimasto per tutta la mattina: sul divano.

<< Su papà, ti porto a letto.>> Lo scosse delicatamente per le spalle.

L'uomo si svegliò di soprassalto e le afferrò con forza i polsi.

<< Layla! Layla dobbiamo andare! Lumen... non la devono trovare!>>

Suo padre faceva spesso degli incubi e, quando si svegliava, la scambiava per sua madre.

<< Sono Lucy papà. Andiamo dai.>> Accompagnò l'uomo in camera sua e lo mise sotto le coperte. Tremava come una foglia.

Si preparò un pranzo sbrigativo e passò il resto del pomeriggio mettendo in ordine la casa e facendo i compiti. Poi fece la doccia e andò a casa della sua amica.
 

 

Levy abitava in un appartamento al primo piano di una palazzina nelle vicinanze della cattedrale di Kardia.

La piazza della cattedrale è il principale punto di ritrovo dei giovani perciò, quando Lucy ci passò, era affollatissima. Nel passare vicino alle siepi che delimitano la piazza, la sua attenzione fu catturata da un movimento sospetto nella periferia del suo campo visivo. Una specie di sventolamento... blu.

<< Ciao Juvia!>> Esordì avvicinandosi alla siepe, dalla quale sbucò la testa della ragazza.<< Cosa ci fai lì?>>

<< Shhhh!>> Lei la prese per un braccio e la attirò dietro la siepe. Poi si voltò a guardare verso la fontana centrale della piazza.

Intorno alla fontana si concentrava il numero maggiore di ragazzi e ragazze, ma in una zona in particolare c'era più densità di femmine, e concentravano tutte l'attenzione su... Ah, ecco.

Gray Fullbuster chiacchierava spensieratamente con le ragazze, incurante della sua camicia aperta sul petto in una gelida sera d'autunno.

<< Ma, Juvia, perché non vai anche tu a parlare con lui?>>

<< Shhh!>> Una delle ragazze si stava allontanando dalla fontana, passando davanti a loro. Juvia la seguì con uno sguardo colmo di malvagità infernale, finché...

<< HEY TU! Non osare più avvicinarti a Gray-sama!>> Era saltata fuori puntando il dito contro la ragazza, che iniziò a urlare e corse via... con Juvia alle calcagna che le inveiva contro.

<< Tsk.>> Lucy uscì dal nascondiglio scuotendo la testa e si rimise in marcia.

 

 

Si fece aprire il portone d'ingresso e salì al primo piano.

Si trovava davanti alla solida porta di quercia quando udì la voce della sua amica.

<< Puoi aprire tu la porta? Io arrivo subito.>>

<< Ma chi è a quest'ora? Sicuramente un venditore di bibbie, non hanno ritegno!>> C'era qualcun altro a casa di Levy: un ragazzo.

La porta si aprì dopo due secondi. << Non vogliamo nie...>> Il ragazzo s'interruppe quando la vide. << Ah... Sei tu... >> Le ci vollero un paio di secondi prima di riconoscere chi aveva davanti, distratta da quegli occhi profondi.

<< Ah... Ciao Natsu... sono venuta a trovare Levy.>> SI rese conto subito di quanto era suonata stupida quella frase.

<< Si. L'avevo intuito.>> la risposta fece divampare le guance della ragazza.

Non era da lei farsi cogliere in fallo così. << Arriva subito.>> le indicò di entrare e andò a sedersi a un tavolo sul quale c'erano dei quaderni e libri aperti.

<< Ciao Lu-chan! Non ci manca molto. Accomodati pure sul divano!>> Levy si sedette sulla sedia accanto a Natsu e iniziò a spiegargli un po' di storia. Lucy ascoltava con interesse. Almeno ripassava per il compito della settimana successiva.

<< E quindi, nel 1889 per l'esposizione universale a Parigi venne inaugurata la torre... dai che la sai.>>

<< uhmm... la torre.... La torre di Karin!>> Natsu era particolarmente sicuro della sua risposta.

<< PFFFT!>> Lucy non riuscì a trattenere la risata in tempo.

<< Cos'hai da ridere tu?!?! Ti diverte così tanto prendermi per il culo?!>>

<< Sc... Scusami! È solo che mi hai presa alla sprovvista!>>

<< Poi oggi in classe non avevi nessun motivo di impicciarti! Non le avrei fatto niente comunque... volevo solo spaventarla.>>

<< Ah quindi volevi usre a violenza psicologica al posto di quella fisica! Bravo eh! Ora si che sembri un ragazzo per bene!.>> Lucy era andata su tutte le furie. Non intendeva continuare ad essere così cattiva ma c'era qualcosa in quel ragazzo che amplificava tutte le sue emozioni.

<< AAARRGGHH! Heartfilia sei insopportabile!>> Raccolse tutte le sue cose in fretta e furia e si fiondò alla porta. << Ciao Levy, per oggi basta, io vado alla caverna.>>

<< C.. Ciao Natsu. Salutami gli Slayer!>>

<< Si... Io so a QUALE degli Slayer vuoi che saluti.>> Chiuse la porta dietro di sé senza degnarla di uno sguardo.

La sua furia si era placata e ora si sentiva una completa stupida.

<< Slayer? Cos'è, un gruppo musicale?>> Voleva distogliere la mente dal pensare al ragazzo dai capelli rosa.

<< È una banda. Come la Naked Mummy.>>

<< Uhmm... tipo di teppisti o delinquenti?>>

<< Beh nel caso dei Naked Mummy si. E nel caso degli Slayer solo parzialmente. Ahh è vero! Tu ti sei trasferita da poco.>>

<< E quindi?>>

<< Quindi non sai niente del Fairy Wars!>>

Nota: Scusate per gli errori in cui non si vedevano alcuni dialoghi... avevo pubblicato in fretta e ho controllato il testo molto superficialmente... Ho corretto! Recensitemi plz!

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Capitolo 4
*** A trick ***


Da tempo immemore sono considerate le creature magiche per eccellenza, capaci di esaudire i desideri di coloro che ritengono degni.

Noi della Acnologia Enterprises ci consideriamo una versione più moderna di quelle creature, le FATE.

Per questo motivo offriamo a VOI giovani di Magnolia l'opportunità di dimostrare le vostre abilità e vincere UN DESIDERIO!

 

 

Il volantino era molto accattivante, con delle immagini di fate e altre creature fantantiche, e la scritta “Fairy Wars” sulla copertina. Lucy lo chiuse e lo ripose sul suo comodino mentre ripensava alla conversazione della sera precedente con la sua amica del cuore.

 

<< Un desiderio? Cosa significa?>>Aveva appena finito di leggere per la prima volta quel volantino e le si stava aprendo un ventaglio infinito di domande. << Poi, dimostrare le abilità? Quali? E perché i giovani di Magnolia.>>

<< Conosci la Acnologia Enterprises, no?>> Levy si era messa gli occhiali e stava cercando qualcosa in mezzo a una pila di documenti e riviste sulla scrivania della sua camera.

<< Se la conosco? Scherzi? È la società di ricerca e sviluppo che controlla praticamente tutto il campo tecnologico e medico-scientifico d'Europa, forse anche del mondo! Probabilmente comanda completamente Fiore e i paesi che lo circondano: Francia, Svizzera e Germania. Ma, non capisco una cosa.>>

<< Cosa Lu-chan?>>

<< La sede operativa della Acnologia Ent. si trova a Crocus, mio padre ne era uno degli azionisti maggioritari prima che finissimo sul lastrico. Prima abitavamo là.>>

<< è vero, la sede operativa si trova a Crocus, ma qui a Magnolia c'è il loro più grande laboratorio di ricerca. Certo, tentano di non sbandierarlo in giro per evitare al massimo lo spionaggio industriale. Quindi, ritornando al punto, ogni anno viene organizzato questo torneo al quale possono partecipare tutti i ragazzi in età liceale. Al vincitore viene data la facoltà di scegliere una qualsiasi tra le creazioni dell'azienda. In pratica otterrebbe una qualsiasi tra tutte le tecnologie che esistono finora, anche quelle fuori commercio se sei abbastanza informato.>>

<< Ma.. com'è che il resto di Fiore non è al corrente di questo? Le implicazioni di questo torneo avrebbero dovuto avere degli effetti a livello internazionale!>>

<< Come hai detto tu stessa, la Acnologia controlla il paese. Probabilmenete usa dei sistemi di censura molto avanzati per evitare che le notizie che riguardano il Fairy Wars escano da Magnolia. Infatti nemmeno qui si hanno delle informazioni dettagliate per tutto ciò che riguarda il torneo.>>

<< Da quanto tempo si tiene l'evento?>>

<< Da sette anni.>>

<< Quindi ci sono stati sette vincitori e il mondo non ne sa niente?>>

<< Beh. In realtà non è cosi... da quanto ne so, la prova finale è difficilissima. Quasi impossibile. Sono due anni che raccolgo informazioni sulla Acnologia ed il Fairy Wars e sono riuscita a scoprire soltanto che in questi sette anni c'è stata una sola edizione da cui ne è uscito un vincitore, ma non sono riuscita a scoprire né chi sia ne cosa abbia chiesto.>>

<< Una persona? Non un Team?>>

<< Si. Al torneo si può partecipare sia come singoli che come gruppo, ma c'è una grande limitazione: l'iscrizione costa moltissimo! Cifre esorbitanti se consideriamo che i concorrenti cono ragazzi delle superiori. Per questo motivo si sono formate queste bande che si dedicano a diverse attività, più o meno lecite, per racimolare i soldi per l'iscrizione. La Naked Mummy, per esempio, è nel commercio di stupefacenti leggeri.>>

<< E gli Slayers?>>

<< Ci stavo arrivando, hehe. Guarda qua.>> Aveva trovato ciò che stava cercando sulla scrivania e lo porse a Lucy. Era un volantino dalla grafica un po' rozza con delle immagini sparse apparentemente a caso: una spada, un fiocco di neve, un serpente e una fiamma. Tutte cose che non avevano niente a che vedere tra di esse o con il tema dell'annuncio. Come se gli ideatori non fossero riusciti a mettersi d'accordo.

 

Avete un problema

che non riuscite a risolvere?

 

Risolverli è la nostra MISSIONE!

 

Chiamate l'agenzia tuttofare

SLAYERS

 

758-423-22 / 782-531-45

 

<< Un'agenzia tuttofare.>>

<< Sai... il primo numero è quello di Natsu!>>

<< E che m'importa!?>>

<< AH, no? Allora perché sei arrossita appena l'ho nominato?>>

<< Sta zitta...>>

 

Si rese conto di aver preso in mano il volantino e lo buttò di riflesso sulla scrivania.

Guardò l'orologio e si incamminò verso la scuola.

 

Quella mattina avevano educazione fisica le prime due ore. A Lucy piaceva fare attività fisica ma giocare a pallavolo era una cosa che odiava.

Doveva stare sempre attenta che e sue sproporzionate “amiche” non uscissero dal reggiseno, con tutti quei salti e movimenti di braccia.

<< Palla!>> Evergreen era al servizio, il resto delle sue ochette era nella sua squadra.

Lucy riuscì a intercettare la battutra e passò la palla a Levy. La sua amica era veramente dotata nello studio ma molto meno nelle attività fisiche. Tentò di far passare la palla sopra la rete ma non ci riuscì, e cadde all'indietro.

<< Hahahahah! Guardatela. La so-tutto-io non sa nemmeno il bagher! Hahaha!>> Si levò un coro di risate dalla squadra contraria.

<< Brava, brava resta lì col culo per terr... AHIA!>> Una palla da basket colpì Evergreen sulle chiappe, mandandola a terra a faccia avanti.

<< Oops! Scusate, mi è scappata di mano! Gheehee!>> Il ragazzo si avvicinò dal campo da basket contiguo a quello di volley. Aveva dei lunghi capelli neri tenuti a bada da una bandana messa a fascia. Portava dei piercing sulle sopracciglia, sul naso e sulla bocca. Frequentava la sua classe e si chiamava Gajeel Redfox. Raccolse la palla da terra, si avvicino velocemente a Levy e le porse la mano.<< Dai tirati su gamberetto.>> poi corse via nel campo da basket dove lo aspettavano Natsu, Gray e gli altri ragazzi della classe.

<< Professore gli metta una nota! Mi ha fatto male e l'ha fatto apposta!>> la regina delle arpie aveva le lacrime (fintissime) agli occhi.

<< Tirati su Ever! Ha detto che non l'ha fatto apposta e ha chiesto scusa, queste cose capitano. E basta piangere, sii UOMO!>>

<< Hey! Che hai da sorridere tu!?>> Evergreen si stava rivolgendo a lei. Non si era accorta di avere il sorriso stampato in faccia .

<< Mi sto divertendo.>>

<< Si... Vedremo quanto ti diverti.>>

Il resto della partita fu un susseguirsi di schiacciate mirate a colpire Lucy e Levy.

 

<< Match Point!>> Il professor Strauss soffiò il fischietto e venne messa in gioco la palla. Lucy riuscì a fermare una schiacciata e passò la palla oltre la rete, ma si rese conto che dall'altra parte erano pronte. Una delle avversarie alzò la palla ed Evergreen schiacciò verso Levy, che per fortuna riuscì a coprirsi la faccia. La palla rimbalzò sul suo braccio e volò oltre il campo da basket.

<< Vince la squadra di Ever!>>

'Avevi qualche dubbio?' Pensò Lucy mentre andava a recuperare la palla.

Si chinò a raccoglierla e sentì improvvisamente quella sensazione di essere osservata.

<< ATENTOO!>>

 

SBAM!

 

Lucy si voltò di scatto e vide Natsu a terra. La sua prima reazione istintiva fu correre da lui.

Il ragazzo era svenuto e gli sanguinava il naso, la palla, che lo aveva colpito in pieno viso, era sul pavimento vicino a lui.

<< Professore! Ha bisogno di andare in infermeria!>>

Il bestione palestrato arrivò in un battibaleno, lo prese in braccio e lo portò via. << La lezione è finita ragazzi andate a cambiarvi!>>

Lucy si avvicinò a Gray. << Come ha fatto?>>

<< Tsk. Gli stavo passando la palla e lui si è distratto.>>

<< Da cosa?>>

<< Ehhmm...>> Le sue guance divennero color lampone.

<< Da cosa, Gray?>>

<< Dalla tua posa erotica! Gheehee!>>

<< Gajeel!>> Levy gli diede uno scappellotto.

<< Scusa! Gheehee andiamo granita, chi arriva ultimo paga la birra stasera!>> I ragazzi si dileguarono in un secondo.

 

<< Stupidi, hehe.>>

<< Stupido, lui.>> Lucy non sapeva se essere arrabbiata, preoccupata o in imbarazzo. E continuò nell'indecisione mentre si rinfrescava e si cambiava negli spogliatoi.

 

<< Intanto vado, Lu-chan. Devo passare a dire alla bibliotecaria che domani le riporto i libri che ho preso, sono già in ritardo di due giorni.>>

<< haha tanto a quella non importa niente dei ritardi, dorme sempre. Comunque, arrivo. Mi devo solo finire di vestire.>> Lucy era vestita solo di mutande ed era avvolta da un asciugamano.

Improvvisamente sentì il suo cellulare suonare. Il suono arrivava da uno degli scomparti bagno.

<< Strano... non mi ricordo di averlo portato di là.>> Prese il cellulare che era appoggiato al serbatoio del water. Era arrivato un messaggio.

 

“Eccoti sistemata”

 

SBAM!

 

La porta del bagnetto si chiuse di colpo, incastrando l'asciugamano, e Lucy riuscì a udire lo scattare della serratura, seguito dal rumore di passi che si allontanavano.

 

Tentò di aprire la porta. Niente.

'Maledizione, mi hanno chiusa dentro.'

 

BIBIP

 

<< no... no... no... NO! Non questo suono!>> Prese il suo cellulare giusto in tempo per vedere la scritta “batteria scarica” subito seguita da uno schermo nero.

<< NO! Perché proprio adesso!?>>

Rimase in silenzio per qualche minuto tentando di scorgere qualche segno di vita nelle vicinanze ma non ne fu in grado. Allora dedusse che rimaneva un'unica opzione.

<< AIUTO!>>

 

….......................................................................

 

Continuò a urlare la stessa parola a intervalli regolari per circa due ore. Forse di più ma lei non era in grado di capirlo. Continuò a urlare finchè non sentì la porta dello spogliatoio aprirsi e i passi di qualcuno che si avvicinava.

<< Aiuto, per favore, mi hanno rinchiusa nel bagno. Vi prego fatemi uscire!>>

Il suono dei passi si fece più forte, finché Lucy vide il pomello della porta muoversi.

Poi si iniziarono a sentire dei colpi contro la porta.

Sbam! Sbam!

Poi ci fu una pausa in cui Lucy pensò che chi stava tentando di aprire fosse andata via.

Ma vide il pomello cambiare colore.

Si accese letteralmente finchè non fu arroventato. A quel punto si sentì uno schiocco e la porta fu aperta con un ultimo colpo. L'asciugamano incastrato le fu tirato via insieme alla porta, così lei rimase in mutande, senza reggiseno.

<< Grazie, grazie mil....>> Chi aveva aperto non era una ragazza, come si era aspettata.

Lucy si ritrovò davanti a Natsu Dragneel, totalmente pietrificato, e si coprì i seni con le braccia, di riflesso.

<< AAHH! Vai vi.... UH?>> Il ragazzo dai capelli rosa iniziò a perdere sangue dal naso, gli occhi gli si rivoltarono, e cadde. Svenuto.


NB: Nel corso della storia cambierò le età di alcuni personaggi in modo da inserirli meglio nella trama, anche se non specifico le età precise. Alcuni saranno professori, altri studenti e altri... beh
Comunque! Ringrazio tanto najlafullbuster e Sayaka chan 94 per le belle parole delle loro recensioni, essendo le prime recensioni che ricevo! YEAH continuate cosi che mi motivate a scrivere!!

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Capitolo 5
*** A few questions ***


<< Non ci posso credere, che siano arrivate a questi livelli!>> Levy era furiosa.<< Mi chiedo perché nessuno abbia mai fatto niente per metterle in riga!>>

<< Me lo chiedo anch'io, se non fosse per Natsu sarei rimasta lì tutta la notte.>>

<< Cosa ci faceva lui negli spogliatoi a quell'ora?>>

<< Ha detto che era andato a prendere la sua borsa negli spogliatoi e mi ha sentita urlare. Non capisco perché l'abbiano lasciato uscire dall'infermeria, era cosi debole! È svenuto subito dopo avermi aperto la porta.>>

<< Beh, è normale che svenisse dopo averti vista nuda.>>

<< Quindi, Dragneel ti ha vista nuda... mi ripeti come hanno fatto a lasciarti intrappolata nel bagno?>>

<< te l'ho già detto Juvia, mi hanno nascosto il cellulare, e quando sono andata a cercarlo... ma... STAI PRENDENDO APPUNTI?!>>

<< Uhmm... no...>> Juvia chiuse il quaderno che aveva in mano e si affrettò a rimetterlo nello zaino. Lucy riuscì a leggere di sfuggita la scritta sulla copertina: “Tattiche da utilizzare su G-s”.

<< Cooooomunque... Sapete della festa di natale?>> Gli occhi di Levy erano accesi di entusiasmo.

<< Juvia ci andrà con Gray-sama.>>

<< Ah, ti ha già invitata?>>

<< No. Ma lo farà.>> Gli occhi di Juvia erano molto espressivi, in quel momento stavano terrorizzando a Lucy.

<< Quale festa?>> si costrinse ad interessarsi per non lasciare che la sua mente iniziasse ad immaginare cosa stava fantasticando Juvia.

<< Ah, è vero! Tu non eri in classe quando l'ho comunicato>> Levy finì di mettere le sue cose nello zaino e si diressero insieme verso la hall della scuola.

<< La nostra rappresentante di istituto è riuscita ad organizzare una festa a tema natalizio per l'ultimo giorno prima delle vacanze invernali. Non ci ha dato molte informazione a parte il fatto che ci saranno tanti dolci da mangiare. Però ha specificato che bisogna andarci a coppie.

<< Sembri molto entusiasta di quest'ultima cosa.>>

<< Beh, è quello che ci si aspetta da una rappresentante di classe.>>

<< Mmm, secondo me i hanno già invitata, e posso immaginare anche chi l'abbia fatto. Senti, ho l'impressione che tra te e Gajeel ci sia del tenero, o sbaglio?>>

le guance della sua amica le diedero ragione.

<< Hehe. Siamo usciti insieme quest'estate. Una volta. Poi però non ci è stato più niente.>>

<< Ha! Sono un asso nel capire quando c'è attrazione tra due persone!>>

<< Ne sei sicura?>>

<< Cosa vuoi dire?>>

<< Niente, niente. Comunque... ti ricordi che mi avevi offerti il tuo aiuto per il giornale della scuola? Sto preparando uno speciale sulle bande che parteciperanno al Fairy Wars e ho un articolo da farti scrivere. Ci stai?>>

<< Uhmm, OK. Su chi dovrei scrivere?>>

<< Oggi pomeriggio ti mando un messaggio!>>

 

 

<< Perché non le ho detto di no!?>> Erano le sei di sera e Lucy aveva dovuto attraversare uno dei pochi quartieri malfamati di Magnolia per arrivare nel posto dove doveva intervistare i ragazzi.

La scritta sopra il portone del capannone riportava: “LA CAVERNA”.

<< Ok, il posto è questo>> Suonò il campanello. Dall'interno provenivano le strofe di una canzone conosciuta.

“Shoot to thrill”, degli AC/DC, riconobbe.

<< Chi è?>> la voce dal tono profondo non era particolarmente amichevole.

<< Sono Lucy Heartfilia, sono venuta per l'intervista per il giornale della scuola.>>

<< Io non vado a scuola.>> Ci fu qualche secondo di silenzio in cui Lucy pensò di girare i tacchi e tornare a casa. Provava la sensazione di essere osservata, dall'oscurità dei vicoli nelle vicinanze.

Poi sentì nuovamente quella voce. << Hey mangiabulloni! Mi sa che cercano te!>>

<< Dopo qualche secondo il portone si aprì e Gajeel Redfox la invitò ad entrare.

<< Gheehe, scusa il mio amico, a volte è un po' “velenoso”.>>

<< Sta zitto mangiabulloni!>> Il ragazzo dalla voce profonda era seduto su un pouf davanti a un televisore degli anni '90. aveva i capelli ramati e una cicatrice che partiva dalla fronte e finiva sulla guancia destra, attraversando un occhio perennemente chiuso. Il particolare più incredibile era che stava accarezzando un gigantesco pitone che dormiva sulle sue gambe.

<< Hey! Te l'ho già detto che è successo una volta sola! Per sbaglio! Gajeel prese una mela da un tavolo vicino e gliela lanciò con forza, mirando alla testa. L'altro ragazzo la prese al volo e iniziò a mangiarla. << Lui si chiama Erik, noi lo chiamiamo Cobra. Ha la nostra età ma ha lasciato la scuola dopo il terzo, quado si è reso conto della sua zucca vuota.>>

<< Dovresti prenderlo come spunto.>> Gray era appena entrato. Aveva i capelli e i vestiti bagnati. E si stava spogliando. << Ciao lucy!>>

In due secondi era rimasto in mutande. La ragazza ricambiò il saluto e guardò altrove, imbarazzata.

<< Allora bionda, hai delle domande da farci?>> Gajeel si sedette al tavolo e la invitò a sedersi, mettendosi a smanettare su dei pezzi di metallo.

<< S... Si.>> Prese il suo quaderno e una penna dalla borsa. << Il vostro gruppo si chiama “Slayers”, ha qualche significato per voi?>>

<< In realtà no... A me piace il metal, e il nome di quella bend mi sembrava fico. L'ho proposto agli altri ed è piaciuto anche a loro.>>

<< Quanti siete nel gruppo?>>

<< Siamo in quattro. Ma Natsu sta provando due nuove reclute proprio in questo momento, due pivellini del terzo.>>

<< Avete tutti le stesse mansioni all'interno del gruppo?>>

<< Se ti riferisci alla gerarchia, siamo tutti alla pari, anche se si potrebbe dire che comando io...>>

<< Ti piacerebbe!>> Intervenne Gray. Era seduto a gambe larghe su una poltroncina, ancora in mutande, e guardava la TV insieme a Cobra.

<< Vestiti! “pervertito di un Kappa”! Finirai per traumatizzare la mia Cuberios!>>

<< Cuberios è il nome del pitone?>> Domandò Lucy a voce bassa.

<< Si... Tiene quella bestia come se fosse la sua ragazza, ma secondo me uno di questi giorni si sveglia dentro il suo stomaco.>>

<< Non starlo a sentire piccola.>> Cobra stava accarezzando maniacalmente il serpente.

<< Cooomunque, per quanto riguarda gli incarichi da svolgere per l'azienda abbiamo una sorta di divisione delle mansioni: il signor Fullbuster si occupa di trovare gli incarichi, è il nostro addetto alle pubbliche relazioni, per qualche strano motivo i clienti che trova sono quasi sempre di sesso femminile; Cobr si occupa di incarichi che hanno a che vedere con gli animali o la natura in generale; io mi occupo delle missioni di riparazione o costruzione di oggetti, principalmente in metallo; Natsu, invece è l'esperto in demolizioni, nonché la mente tecnica del gruppo.>>

le ultime parole presero alla sprovvista la ragazza.

<< La mente? Natsu?>>

<< Gheehee. Lo so, a vederlo non si direbbe. In realtà Dragneel ha un quoziente intellettivo molto alto, solo che non gli piacciono le materie non scientifiche.>>

Le risultava difficile immaginare un Natsu intelligente.

<< Hai qualche altra domanda?>>

Lucy riuscì a tirarsi fuori dall'assopimento << Uhm... si... Ultima domanda: In caso di vincita, cosa sarà il vostro... ehm... “desiderio”?>>

Sentì gli occhi di tutti i presenti addosso. L'espressione dei ragazzi si era indurita.

<< Questo te lo può rispondere soltanto Natsu.>> Non aveva mai visto Gajeel così serio. << Si è fatto tardi, forse è meglio se ti accompagno a casa.>>

<< N... no... Vado da sola, grazie.>>

<< Prendi l'ombrello che sta vicino alla porta, fuori piove.>> Gray indicò i suoi vestiti bagnati.

<< Grazie... a lunedi ragazzi..>> Cosa aveva detto di male? Per quale motivo l'atteggiamento dei ragazzi era cambiato cosi?

Appena arrivò al portone, questo si aprì e lei si trovò faccia a faccia con Natsu.

<< AH. Ciao Lucy!>> Il ragazzo le rivolse un sorriso a trentadue denti. L'incontro dei loro sguardi scatenò in lei la solita reazione: un mix di emozioni impossibile da descrivere, che iniziava come una scarica elettrica sul petto e si diffondeva in tutto l'organismo.

La sensazione di imbarazzo divenne insopportabile, facendole quasi mancare il respiro. Per tutta risposta lei abbassò lo sguardo e corse via sotto la pioggia.

 

 

Smise di correre dopo qualche minuto, e si rese conto di non aver badato a dove stava andando. Ora non riusciva a riconoscere il posto dove si trovava e nemmeno a capire da che parte andare per tornare a casa.

Decise di tornare sui suoi passi, forse non era stata una buona idea non accettare che Gajeel la accompagnasse.

Cambiò subito idea nel vedere le sagome scure di due uomini che si avvicinavano dalla strada che lei aveva appena percorso.

Si voltò e accelerò il passo.

Dopo pochi secondi iniziò a sentire i passi che le si avvicinavano da dietro.

Il cuore prese a battere all'impazzata mentre accellerava ulteriormente l'andatura.

Decise di prendere una deviazione, tanto non sapeva comunque da che parte andare. Corse per qualche metro e svoltò a destra alla prima traversa, nascondendosi dietro un cassonetto della spazzatura.

Rimase ad aspettare trattenendo il respiro, ma quegli uomini no passarono.

Si affacciò sulla strada in cui stava prima, scoprendola deserta.

“Forse stavano soltanto andando a casa.”

Smise di piovere e lei trasse un sospiro di sollievo.

La sensazione di sicurezza durò poco. Una mano sbucò da dietro di lei e le coprì la bocca. In un attimo si ritrovò costretta con le spalle al muro da due individui incappucciati.

<< Pensavi di scapparci biondina? Ora dicci subito dov'è!>>

<< c...cosa...>> Era terrorizzata e totalmente confusa.

<< Non fare la finta tonta! Sappiamo che ce l'ha Jude Heartfilia. Dicci dove l'ha nascosto!>>

Lucy non riusciva a proferire alcun suono.

<< Mi sembra che le serve un “aiutino”.>> Il secondo uomo alzò la mano coperta da un guanto di pelle e lei chiuse gli occhi.

BAM!

<< Hey Lucy... hai dimenticato questo.>>

Avrebbe riconosciuto quella voce ovunque. Aprì gli occhi e vide i due malviventi a terra. Il ragazzo, in piedi vicino a lei, aveva in mano un... ombrello... in fiamme?

 

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Capitolo 6
*** An invitation ***


<< Andiamo, ti accompagno a casa.>> Il ragazzo dai capelli rosa buttò a terra l'ombrello fumante e le tese la mano. Lei si rese conto solo in quel momento che era finita coon le ginocchia a terra.

Accettò l'aiuto per rialzarsi. La sua mano era morbida e calda.

Camminarono fianco a fianco per qualche decina di metri senza dire una parola.

Lucy alzò la vista per guardare in faccia a Natsu.

<< Oddio, Natsu, ti sanguina il naso!>>

<< Hehe.>> Il ragazzo abbozzò un sorriso. Era pallidissimo, sembrava che stesse per svenire da un momento all'altro. << Si, è l'effetto collaterale.>>

<< Di cosa?>> La ragazza gli offrì un fazzoletto, che lui usò per pulirsi la faccia.

<< Te lo spiego un'altra volta, vieni qui.>> La prese per la vita e la attirò a sé.

Percorsero il resto della strada fino a casa di Lucy abbracciati, tenendosi l'uno con l'altra.

 

Un brivido percorse il suo corpo, tirandola via dal ricordo della sera precedente.

Il cuore le batteva forte e aveva ancora addosso la sensazione di calore suscitata da quell'abbraccio.

Sentì sbattere la porta di ingresso. Nel suo petto acquisì vigore un'altra emozione, più identificabile.

Prese il bicchiere d'acqua che aveva davanti e scattò, furibonda, verso il salotto.

<< Hey! Vecchio ubriacone!>> Svuotò il bicchiere in faccia a suo padre. << Si può sapere in quali affari loschi ti stai immischiando?! Hai rubato qualcosa alla persona sbagliata, razza di stupido?!>>

Per tutta risposta l'uomo fece spallucce e si buttò sul divano.

<< Ieri sono stata aggredita da due tizi che volevano qualcosa che tu hai nascosto! Adesso mi dici che cos'è e soprattutto dov'è, così se ci riprovano glielo posso dire, in modo che...>>

Suo padre si era alzato di colpo, con un'espressione di terrore assoluto.

<< Ci hanno trovati! Ce ne dobbiamo andare!>>

<< Papà, sei ubriaco, riposati, quando torno da scuola ne riparliamo.>>

<< No! Partiamo, ADESSO! Sono serio Lucy, siamo in pericolo, dobbiamo partire SUBITO!>>

<< Ma, cosa stai dicendo...>>

<< Prendi il minimo indispensabile, adesso chiamo a...>> L'uomo cadde svenuto sul divano.

Lucy lo coprì con un plaid, poi prese lo zaino e uscì di casa.

Aveva percorso pochi metri in direzione della scuola, quando sentì un forte tonfo dietro di lei, seguito dal rumore di vetri infranti.

Un uomo era andato a sbattere contro il cassonetto della raccolta del vetro, cadendo a terra insieme ad esso.

Lucy lo aiutò a rialzarsi.

<< Hey, signore, sta bene?>>

<< Ah, si, si, benissimo!>> Aveva i capelli rossi e la barbetta incolta, la sua voce le era familiare.

<< Ma... sta sanguinando!>>

<< Non è niente, sto bene! Non ti preoccupare!>> L'uomo si tolse un paio di frammenti di vetro che gli si erano infilati nel braccio, facendolo sanguinare ulteriormente, poi se ne andò in fretta, lasciando dietro di sé una scia scarlatta.

La bionda rimase sbigottita.

<< Lucy!>> Natsu Dragneel la stava salutando dall'altra parte della strada, sfoderando il suo sorriso disarmante. << Stai andando a scuola? Anch'io! Dai, ti accompagno.>>

<< Natsu... abiti da queste parti? Non ti ci ho mai visto.>>

<< Ehm... non proprio. Mi trovavo da queste parti, cosi... andiamo?>>

<< Uhm... ok.>>

 

Quando arrivarono a scuola la faccia le faceva male per il troppo ridere.

Durante il tragitto si erano raccontati a vicenda degli episodi divertenti dell'infanzia.

Natsu aveva voluto rappresentare uno dei suoi aneddoti. Una volta in cui era scappato dai bulli arrampicandosi su un muretto.

Aveva scalato con agilità pazzesca il muro che cingeva il giardino di una casa, ma quando Lucy gli sorrise lui perse l'equilibrio e cadde nel giardino, finendo per essere inseguito dal grosso pastore tedesco dei padroni di casa.

<< Ti sei salvato da quei bulli quando eri piccolo, che ti costava salvarti dal cane!>> La ragazza non smetteva di ridere.

<< Hehe! I bulli era più lenti, e non mordevano le chiappe!>> Esclamò il ragazzo mentre si controllava in corrispondenza del buco sul retro dei pantaloni, per vedere se c'era sangue. << Dai, andiamo in classe!>>

Durante la lezione di educazione fisica si ritrovò a guardare il ragazzo con un'ottica diversa. La sua maglietta sportiva aveva un effetto ammaliante, attillata in corrispondenza dei bicipiti e i pettorali.

Si sorprese anche a scambiare occhiate di complicità con lui, mentre giocavano a palla avvelenata, e stava imparando ad amare quella sensazione strana che provava al contatto dei loro sguardi.

Si rese conto che, fino a quel momento, aveva sempre considerato a Natsu con i pregiudizi legati alla prima impressione che aveva avuto di lui. Ora, sapendo quello che le aveva raccontato Gajeel, iniziò a notare il suo diverso comportamento in classe, durante le lezioni di chimica e fisica. Non si metteva a dormire come durante storia o letteratura, ma stava attento a tutto ciò che veniva detto, anche se non interveniva mai e non prendeva appunti.

 

<< È successo qualcosa tra te e Natsu?>> La domanda della sua amica la trovò impreparata.

<< EH? Che... cosa... Perché lo chiedi?>>

<< Non avete fatto altro che guardarvi>>

<< Ma che dici! … Veramente?>>

<< Beh, era parecchio evidente... persino uno slowpoke l'avrebbe notato.>>

<< Ciao Lucy, ciao Levy! Parlavate di pokemon? Il mio preferito è Charizard!>>

<< Ciao Natsu. Si... parlavamo di pokemon>> Levy guardò maliziosamente la bionda, che sentì un rogo divampare sulla faccia.

<< Lucy... ehm... volevo chiederti una cosa... ho saputo della festa di natale e...>>

<< Salve donzelle!>> Leo si frappose tra lei e Natsu, non curante della presenza del ragazzo, e sfoggiò il suo inchino cavalleresco. << Oh, mia dolce fanciulla dai capelli d'oro, sono al tuo cospetto per invitarti alla recita che si terrà l'ultimo giorno prima delle vacanze, nella quale ho il ruolo di protagonista. Ho già riservato dei posti d'onore in prima fila per te e le tue amiche.>> Il ragazzo le porse un volantino.

<< Wow, grazie.>> Il modo in cui Leo si rivolgeva a lei la lasciava sempre un po' spiazzata. << “Star Spirit”...>> Lesse a voce alta la scritta a caratteri cubitali sul volantino.

<< È il nome della compagnia teatrale di cui faccio parte. Sarei onorato della tua presenza.>>

<< Ci sarò sicuramente.>>

<< Con queste parole hai colmato il mio cuore di gioia infinita, mia dolcissima Lucy. Aspetto con ansia il momento di esibirmi PER TE! Au revoir!>> Detto ciò, sparì in mezzo alla folla di giovani in uscita dalla scuola.

<< Che ragazzo strano.>> Commentò Levy.

<< Ehm, Natsu, che mi dicevi sulla festa di natale?>>

<< Uhm... dicevo... ma quanto può essere stupida una roba del genere! Non ci andrei nemmeno se mi pagassero!>>

<< Eh... Natsu...>> Levy indicò dietro di lui. Il ragazzo si voltò e sbiancò all'istante.

<< S... Salve... S... Scarlett-senpai.>> Sembrava si fosse rimpicciolito.

<< Buongiorno Dragneel.>> La ragazza dai capelli rossi aveva un aspetto autorevole, ma al contempo era una delle ragazze più belle che Lucy avesse mai visto.<< Spero tu stessi scherzando riguardo alla festa che, con tanto sforzo, ho organizzato. Conto di vederti tra i presenti. Ah! E non ti preoccupare di usare la scusa che non hai una ragazza con cui andarci, provvederò io ad assegnarti una compagna.>>

 

Natsu aspettò di essere sicuro che la rappresentante di istituto non fosse più in vista per sfogarsi.

<< AARRGH! È dalle elementari va avanti il suo regno del terrore! Col cavolo che ci vengo, a quella stupida festa!>>

Levy appoggiò una mano sulla spalla del ragazzo << Natsu ti ricordi cosa ti ha fatto l'ultima volta che non hai fatto come diceva?>>

La sua faccia divenne blu. Rimase paralizzato per qualche secondo con lo sguardo assente, infine scosse la testa.

<< Andiamo Lucy, ti accompagno a casa.>>

<< Ma casa tua non è dall'altra parte?>> Levy era un po' troppo curiosa, quel giorno.

<< Oggi devo andare da questa parte... >> Le sue orecchie sembravano arroventate.

 

Mezz'ora più tardi erano arrivati davanti alla porta di casa Heartfilia.

<< Sul serio non hai mai letto “Il codice daVinci”?>>

Natsu scrollò e spalle.

<< Dai, vieni dentro, te lo presto. Uhm... strano... mi era sembrato di aver lasciato la porta chiusa, quando sono uscita stamattina.>>

Entrando si trovò davanti quello che sembrava un campo di battaglia. Tutte le cose che un tempo erano sulle mensole o nei cassetti ora si trovavano sparpagliate a terra.

<< Papà! Quando non trovi il telecomando basta che cambi dal bottone sul televisore!>>

Andò fino alla camera di suo padre, ma lui non era lì. Cercò anche in bagno e in camera sua, ma non o trovò.

<< Strano... di solito non si alza dal divano fino a tarda sera.>>

<< Lucy... guarda qua...>> Natsu era in piedi davanti al divano. Indicò una macchia rossa su uno dei cuscini del divano e poi passò a segnalare una scia di puntini carmini che andava fino alla porta.<< Questo è sangue?>>

 

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Capitolo 7
*** A hitch ***


Erano passate due settimane e suo padre ancora non dava segni di vita.

Natsu l'aveva accompagnata a fare la denuncia di scomparsa ma i poliziotti le avevano praticamente riso in faccia, visti i precedenti dell'uomo per ubriachezza molesta ed altre infrazioni correlate.

Inoltre le avevano fatto notare che, a parte il disordine in cui avevano trovato la casa, non vi erano segni di furto o di effrazione.

Alla fine Lucy accettò la spiegazione dei poliziotti secondo cui suo padre probabilmente se la stava spassando da qualche parte e che prima o poi sarebbe tornato.

D'altro canto quegli ultimi giorni erano stati uno spasso.

Natsu l'aveva accompagnata a scuola e ritorno quasi tutti i giorni, e i giorni in cui non c'era lui veniva accompagnata da uno degli Slayer e così era diventata molto amica di Gray e Gajeel.

In uno di quei giorni era andata insieme a Levy e Gajeel in una villa lussureggiante dove il ragazzo doveva svolgere uno dei suoi incarichi.

<< Sai già che tipo di lavoro dovrai fare?>> Chiese Levy mentre entravano dal cancello con inserzioni in oro e platino.

<< Bah, probabilmente qualche riparazione domestica, il forno o la lavastoviglie. La proprietaria, una milfona zitella, è una cliente abituale, ogni settimana le si rompe qualcosa in casa. Non capisco perché non compra degli elettro domestici nuovi. Beh finché paga, meglio per me.>>

<< Ciao Foxy!>> La donna li ricevette spalancando la porta. Indossava soltanto un costumino da bagno e una vestaglia trasparente. Rimase palesemente delusa nel vedere le due ragazze che accompagnavano Gajeel.

<< Salve signora, il mio cognome è Redfox, non Foxy. In cosa posso esserle utile?>>

<< Ah certo, red, rosso, come il FUOCO.>> Pronunciò quest'ultima parola in modo quasi pornografico. << Vedi, volevo farmi un bagnetto nella piscina riscaldata ma, ahimè, mi sa che si è rotto il sistema di riscaldamento.>>

<< Vedo cosa posso fare signora.>>

Lucy notò come, lungo il tragitto fino al salone della piscina, Levy e la signora si scambiavano occhiatacce in cagnesco.

<< Gajeel si mise a smanettare sulla caldaia mentre le due ragazze si sedettero su delle sdraie nelle vicinanze e la padrona di casa si cimentava in una serie di posizioni di yoga non adatte al suo abbigliamento.

Lucy sentì Levy mugugnare qualcosa del tipo: “Se la guardi t'ammazzo”.

Dopo un po' il ragazzo si avvicinò al bordo della piscina.

<< La caldaia va bene, ci dev'essere qualcosa incastrato nel diffusore, qui dietro al filtro.>> Immerse la mano nell'acqua, cercando di smontare il filtro.

La donna gli fu subito accanto. << Uh, fammi vedere, no, no, forse di qua.>> girandosi, diede una spinta a Gajeel col sedere, buttandolo in acqua.

<< OH! Poverino! Ora si dovrà spogliare!>>

<< Stupida! Lui non sa nuotare!>> Levy si tirò su di scatto e, senza pensarci due volte, si buttò in acqua.

In effetti era passato un po' troppo tempo senza che Gajeel rivenisse a galla. Era andato giù come un pezzo di ferro.

Dopo un paio di secondi la sua amica riaffiorò portando con se il ragazzo, svenuto.

Lucy si affrettò ad aiutarla a tirarlo fuori dall'acqua, e Levy iniziò a praticargli il massaggio cardiaco.

<< Gli faccio la respirazione bocca a bocca!>> La signora si fiondò sul ragazzo a bocca spalancata.

<< VIA DA QUA!>> La ragazza dai capelli turchini diede uno spintone alla vecchia, con una forza che Lucy non si sarebbe mai aspettata da quel fisico minuto. Il suono dello scontro delle chiappe della donna contro il pavimento echeggiò nel salone.

Quasi titubante, la ragazza appoggiò le sue labbra a quelle del ragazzo e soffiò un paio di volte. A quel punto ci fu uno spasmo nel petto di Gajeel, che iniziò a sputare acqua a fiotti.

Il moro scosse il capo, si mise a sedere ed esclamo: << Ecco! C'era questo incastrato dietro il filtro!>> Aveva in mano una scarpa tacco dodici da donna, di colore rosso carminio. << Non capisco però come abbia fatto a finire lì.>>

<< Gajeel sei un'imbecille...>>

<< Grazie gamberetto... ti devo la vita.>> Gajeel le prese la faccia con le due mani e la baciò. Lucy si sentì automaticamente un po' “di troppo” e si mise a guardarsi intorno a casaccio.

 

La campanella risuonò nel corridoio, distogliendola dai suoi pensieri.

<< Cos'è quel sorrisetto?>> Levy era abbracciata a Gajeel ed entrambi la stavano fissando. Quei due erano inseparabili da quando si erano messi insieme, quella sera.

<< Niente, niente. Ricordavo una cosa divertente.>>

<< Ci vediamo ragazzi!>> Gajeel salutò con la mano libera mentre si allontanavano insieme in direzione di casa McGarden.

<< Ricordati che dobbiamo riparare la macchina a farfalla!>> Urlò Natsu, ottenendo come risposta soltanto un gesto sbrigativo con la mano.

<< Macchina a farfalla?>> Chiese Lucy, incuriosita.

<< Quella per esercitare i pettorali.>> Rispose Gray. << Nella Caverna abbiamo anche una palestra, da dove pensavi che venissero questi muscoli scolpiti?>> Il ragazzo era, come sempre, senza maglietta nonostante i 4 gradi di temperatura e si mise ad esporre ogni singolo fascio muscolare, causando un ingorgo nella porzione femminile del flusso di studenti in uscita dalla scuola.

<< Sciò! Sciò! Circolare!>> Una testa blu si faceva strada nella calca.

<< Oops! Devo scappare!>> Esclamò il ragazzo, e sparì in un attimo.

Juvia apparse spintonando due ragazze, annusò l'aria e partì sulla scia del fuggitivo, senza nemmeno salutare.

Lucy non ci badò più di tanto. Questo tipo di situazioni erano diventate normale amministrazione nella sua vita.

<< Allora Natsu andiamo?>>

<< Oggi non posso Lu. Ho delle cose da fare. Ci vediamo domani, ciao.>> Le diede un bacetto sulla guancia e partì in direzione del centro.

“Ok, oggi vado a casa da sola” pensò lei. Non era più abituata invece a rimanere senza nessuno con cui chiacchierare nel tragitto fino a casa.

Poco più di una ventina di passi dopo sentì una voce familiare che la fece trasalire, prendendola alla sprovvista.

<< Come va, bionda?>> Lucy si guardò intorno senza capire da dove fosse arrivata la voce, poi, guardando meglio in una porzione all'ombra del vicolo alla sua sinistra, vide un ragazzo appoggiato al muro. << Oggi ti accompagno a casa... andiamo.>>

<< C...Cobra... ciao... ehmmm, grazie, ma non è necessario, non devi farlo per forza.>> La verità era che non sapeva se la inquietava di più il carattere taciturno del ragazzo o gli occhi del serpente, perennemente puntati su di lei.

<< Lo so, ma ti accompagno lo stesso perché me l'ha chie... ehm... perché mi va!>> Le sue orecchie arrossirono.

<< A proposito. Natsu doveva svolgere un incarico oggi?>>

<< No. Per oggi non sono previsti incarichi.>>

<< Sai per caso cosa doveva fare oggi pomeriggio?>>

<< Doveva andare a trovare... ehmm... il dottore! Si... stava male e doveva andare dal dottore.>> Il ragazzo sudava e le sue orecchie sembravano arroventate.

<< Non sembrava malato stamattina.>>

<< Ehh... e io che ne so! Magari gli si è rotta un'unghia, a quella mammoletta, e si doveva far visitare! Ma che sei uno sbirro del cazzo!? Mi stai facendo il terzo grado! AAHrr per questo preferisco stare con Cuberios! Almeno lei non scassa il....>> Si zittì di colpo, continuando a camminare in silenzio per qualche minuto.

Lucy non sapeva che cosa dire, era abituata a sentire Erik brontolare per le cavolate ma non sapeva gestire il suo silenzio.

<< Cobra...>> La ragazza iniziò a dire qualcosa ma lui la prese per le spalle e la spinse in un vicolo, bloccandola con le spalle al muro. Le loro facce quasi si sfioravano. << c... cosa...>> Era disorientata, non aveva mai visto il ragazzo in un atteggiamento del genere, il suo sguardo intenso le fece distogliere gli occhi.

<< Shhh... Cuberios, vai.>>

Il pitone scese dalla sua spalla come un lampo e scattò sul marciapiede. Poco dopo sentirono un tonfo e un urlo di terrore.

Cobra lasciò la presa e corse verso la fonte del rumore, cosa che fece anche Lucy.

Disteso a terra c'era un uomo che cercava di liberarsi dalla stretta del rettile, che gli si era attorcigliato sulle gambe.

<< Levatemelo! Levatemelo di dosso!>> La sua voce era familiare e le venne in mente che aveva già visto quell'uomo dai capelli rossi qualche tempo prima.

Cobra lo prese per il colletto e lo tirò su di peso senza fiatare, per poi fare un cenno al serpente che risalì nuovamente il suo corpo e andò a distendersi sulle sue spalle.

<< Primo: gli umani mi stanno sul cazzo; secondo: oggi la mia Cuberios è parecchio affamata; e terzo: Riesco a capire quando qualcuno mi mente. Detto ciò ti faccio una semplice domanda: Perché ci stai seguendo fin dalla scuola?>> Il ragazzo sembrava un demone appena uscito dagli inferi.

L'uomo sembrò per un momento sul punto di avere un crollo psicologico, poi sorrise. << Hey! Stai tranquillo ragazzo! Non voglio problemi!>> Esclamò mostrando le mani in segno di resa.

<< Beh il problema ce l'ho io con te!>>

<< Cosa sta succedendo qui?>> Era arrivato un uomo, biondo, coi capelli corti. Indossava dei jeans e una camicia celeste, sulle spalle portava un cappotto di pelle e intorno al collo un paio di cuffie Bose. << Erik ancora creando pasticci da queste parti? Adesso non sono più un agente ma posso sempre arrestarti.>>

<< AAHHh! Vai a farti i cazzi tuoi da un'altra parte!>>

<< Oppure, oltre che arrestarti, potrei far deportare quella bestiaccia per essere rilasciata nel suo habitat naturale>>

Per la prima volta da quando lo conobbe, Lucy intravide paura negli occhi del ragazzo, che cessò di stringere il colletto dell'uomo.

<< Bravo, ora salite in macchina, vi accompagno a casa. Tutto a posto signor Clive? Se vuole presentare denuncia è in diritto di farlo.>>

<< No, no, si figuri detective, i ragazzi di oggi sono fatti cosi, bisogna capirli! Haha buona giornata!>>

Il poliziotto li fece salire in macchina e portò a casa per prima a Lucy. Durante il tragitto nessuno emise una parola. Si sentiva soltanto la musica che proveniva dalle cuffie, brani dell'album “The number of the beast” degli Iron Maiden.

Arrivata a casa provò a mettersi a studiare, ma non riusciva a non pensare a Natsu. Se stava male veramente e lei non si era accorta non si sarebbe mai perdonata.

Decise di preparare un bella zuppa e portargliela.

Si ricordò che non era mai stata a casa del ragazzo e non sapeva nemmeno dove abitasse, cosi chiamò a Levy.

<< Vuoi l'indirizzo di Natsu? Certo, te lo mando per whatsapp.>> Riusciva a sentire la voce di Gajeel in sottofondo * Noooo! Non glielo dare! *. << Ecco fatto. E stai fermo! Scusa Lu-chan devo andare ci vediamo domani! Baci!>>

Ting!

Lucy lesse il messaggio con l'indirizzo e lo cercò su Google Maps, poi partì.

 

Rimase sbigottita nell'apprendere che casa Dragneel era un palazzone enorme in mezzo a un quartiere povero, ed era l'unico edificio ad essere stato risparmiato dalle scritte oscene con la vernice spray.

Salì gli scalini che portavano ad un porch in stile americano e suonò il campanello.

Non ottenendo risposta suonò una seconda volta. Stava già per andare via quando la porta si aprì e lei rimase a bocca aperta.

A riceverla non era Natsu, ma una ragazza dai corti capelli argentati, vestita solo di un asciugamano.

<< Scusami, non trovavo l'asciugamano. Dimmi.>> La ragazza aveva gli occhi blu ed era bellissima.

<< ehh... è qui che abita N... >>

<< Natsu? Si, si, lui abita qui, vuoi entrare?>>

Il suo cuore iniziò a battere con una violenza inaudita. << N... no... dagli questo per favore...>> Consegnò il contenitore con la zuppa nelle mani della ragazza e corse via.

“Stupida, sei una stupida” Pensava. Mentre la sua rabbia cresceva, i suoi occhi si riempirono di lacrime.

Nota: Lo so, lo so, è molto corto come capitolo. Ma mi serviva così, come transizione. per cosa? lo vedrete Muahahahah!

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Capitolo 8
*** A misunderstanding ***


Erano tre giorni che non usciva di casa. Aveva pulito e disinfettato ogni singolo centimetro quadro di ogni singola stanza e riordinato maniacalmente ogni singolo oggetto in esse contenuto, con le cuffie continuamente attaccate ai canali auditivi, accompagnata dalle onnipresenti melodie di Nightwish, After Forever e Evanescence.

Non aveva risposto alle chiamate dei suoi amici e aveva risposto ai messaggi di Levy soltanto per dirle che stava bene. Almeno di salute.

Tutte le mattine e i pomeriggi aveva sentito quella bussata inconfondibile alla porta, ma non aveva aperto. Non voleva vederlo, o almeno il suo cervello non voleva.

Passava continuamente da uno stato di depressione ad una rabbia incontrollata.

Ma perché?

Lui era stato uno dei migliori amici che avesse mai avuto, si erano raccontati delle cose divertenti e anche tristi ma... in realtà, Natsu non era mai entrato nei particolari della sua vita privata. Non le aveva mai raccontato della sua famiglia o dei suoi sentimenti, era sempre stato superficiale.

E allora perché si sentiva tradita?

In fin dei conti lui non le aveva mai mentito e il comportamento del ragazzo nei suoi riguardi era sempre stato quello di un buon amico, sempre pronto ad aiutarla.

Non le aveva mai fatto capire che ci fosse altro, oltre all'amicizia.

Era lei la stupida. Era lei che, dal momento in cui l'aveva visto per la prima volta, aveva permesso al suo cuore di scatenarsi.

Era stata lei a lasciarsi coinvolgere così profondamente ed era sempre lei chi aveva iniziato a considerare lo sviluppo di un rapporto che non c'era. Che andasse oltre l'amicizia.

 

Era stato al terzo giorno di “quarantena” che aveva trovato la scatola.

Sotto i vestiti sporchi di mesi addietro di suo padre, sotto il suo letto, aveva trovato un cofanetto.

Al suo interno c'erano dei quaderni, che, scoprì, erano i diari di sua madre.

Il piu vecchio risaliva a quando Layla era adolescente e studiava alla facoltà di biotecnologie di Crocus, e raccontava i suoi successi e sconfitte accademiche. Poi proseguivano dopo la laurea, alla scuola di specializzazione, quando aveva conosciuto quel giovane che si era interessato a finanziare le sue ricerche, così gentile e ben educato, del quale si era perdutamente innamorata: Jude Heartfilia.

Lucy non riusciva a collegare ciò che leggeva su suo padre con l'immagine che lei aveva dell'essere che era diventato.

Da piccola aveva avuto pochi rapporti con sua madre, che era molto spesso ricoverata in ospedale per la sua malattia. Suo padre era perennemente occupato al telefono, arrabbiato o stressato e lei aveva sempre pensato di non essere più importante di un comodino o una sedia ai suoi occhi.

Le si riempirono gli occhi di lacrime pensando a come sarebbe stata la sua vita se quella malattia non fosse mai esistita, a come sarebbe diverso suo padre se Layla fosse ancora con loro.

Il ragazzo descritto nel diario era gentile, protettivo e solare, e trovava sempre il modo di far sorridere sua madre.

Poi lesse le parole che cambiarono il suo stato d'animo:

 

Non avrei mai immaginato di innamorarmi di un riccone di alto lignaggio ma lui è diverso. Mi fa sentire “l'unica al mondo”. Con lui non ci sono “se” o “ma”. Con lui ho capito che i ragazzi sono semplici, se gli piaci te lo farà capire in modo inconfondibile.

 

<< Hai ragione mamma>> Decise che il giorno seguente sarebbe andata a scuola. Non avrebbe lasciato che questa sciocchezza la allontanasse dai suoi amici. Poi, conosceva un ragazzo che aveva occhi solo per lei, e che l'aveva invita alla recita che si sarebbe svolta l'indomani. E lei gli aveva promesso che ci sarebbe andata.

 

Quella mattina si vestì nel modo più carino possibile, fece una codina di lato sui suoi capelli che le dava un'aria molto cucciolosa e andò a scuola lasciando lo zaino a casa, le prime due ore c'era la recita, le ultime tre si sarebbe svolta la festa di natale.

<< Ciao Levy! Ciao Juvia!>> Aveva già concordato, via whatsapp, con le sue amiche di trovarsi davanti all'Aula Magna “P. Gaebolg” per assistere insieme allo spettacolo.

<< Hey Lu-chan! Ma cosa è successo? Perché sei sparita in questi giorni?>>

<< Te lo racconto dopo, adesso godiamoci lo spettacolo. Juvia, stai bene? Perché quella faccia lunga?>>

<< N... niente... Juvia sta bene...>>

<< Dai, non fare così, siamo le tue amiche, sappiamo esattamente quando c'è qualcosa che ti turba.>> Anche perché non serviva un genio, l'aura di depressione intorno alla ragazza dai capelli cerulei era quasi palpabile, come se ci fosse una nuvola proprio sopra di lei.

<< Juvia non è stata invitata alla festa di Natale... ma ha scoperto che Gray-sama ci andrà con un'altra ragazza! BUAAAAAAAAAAHHHHH!>> La ragazza scoppiò in un pianto disperato.

<< Dai Juvia non è la fine del mondo! Neanch'io sono stata invitata. Ah mi è venuta un'idea! Che ne dici di andarci insieme? Nelle clausole della festa c'è scritto di andarci a coppie, ma non specifica se possono o meno essere dello stesso sesso. Che mi dici? Ti andrebbe di scoprire chi ha invitato Gray?>>

Gli occhi di Juvia si illuminarono di un bagliore rossastro, nel quale si poteva intravedere l'ultimo girone degli inferi.

La ragazza annuì senza parlare... si era già persa nel suo mondo immaginario.

Lucy si pentì subito della sua proposta.

 

Si misero sedute nel preciso istante in cui le luci si spegnevano e si apriva il sipario.

Leo era in piedi al centro del palcoscenico, indossava dei vetiti cinquecenteschi.

<< Signore e signori, vi do il benvenuto nel nostro teatro. Permettetemi di presentarvi la compagni teatrale Star Spirit in una rivisitazione dell'opera “Romeo e Giulietta” del grandissimo William Shakespeare modificata dalla nostra autrice Lib Balans!>> Una ragazza dalla pelle olivastra e bellissimi occhi verdi si avvicinò al centro del palco ed eseguì un inchino.

<< Nel ruolo di Mercuzio abbiamo Axel Scorpio>>

Un ragazzo vestito in modo simile a Leo si avvicinò e fece un inchino, nel andare via esclamò << WE ARE!>> facendo il segno della pace con entrambe le mani.

<< Nel ruolo di Tebaldo, Howard Ox, nel ruolo di Romeo, io, Leo Glare, e nel ruolo di Giulietta, Virginia Maiden.>>

 

Fu una bellissima rappresentazione. Gli attori erano bravissimi e la sceneggiatura era ottima, l'unica cosa che era stata cambiata rispetto alla storia originale fu il finale, nel quale avevano optato per un lieto fine.

Finito lo spettacolo Lucy e le sue amiche aspettarono l'uscita degli attori per congratularsi.

<< Hey ragazze! Siete venute! Brave, così mi piacete. Vi è piaciuta la recita?>> Leo sembrava molto diverso da come lo ricordava. << Non pensavo sareste venute! Haha pensavo di avervi messe in soggezione col mio comportamento eccentrico hahaha. Beh ero entrato nella parte, e chi meglio di questa ragazza splendidamente bella per fare la mia Giulietta fuori dalle prove! Venite alla festa ragazze?>>

<< Si, ci stiamo andando adesso.>>

<< Ah hai un cavaliere allora, noi invece andiamo a coppie per poter entrare ma non siamo proprio “coppie”.>>

<< Lucy non ha un cavaliere, Lucy ci andrà con Juvia.>>

<< Splendido! Senti perché non facciamo a cambio tu ci vai con Virginia, e io faccio da cavaliere alla tua amica Lucy. Eh? Che ne dici?>>

<< Ho detto... Lucy ci andrà con JUVIA.>> La ragazza paralizzò Leo con lo sguardo, prese la sua bionda amica a braccetto e la condusse via, in direzione della palestra.

 

Davanti alla porta c'era un tavolo al quale era seduta la rappresentante di istituto, Erza Scarlett, che indossava un vestito rosso attillatissimo che metteva in mostra tutto il suo generoso davanzale. Lucy notò che portava anche altri indumenti a tema natalizio come il cappello da babbo natale e i guanti rossi lunghi coi bordi di pompom bianco, ma tutti i maschi presenti nella coda per entrare notavano soltanto la scollatura della ragazza.

Nell'avvicinarsi alla coda Lucy continuava a ripetere mentalmente “che non ci sia Natsu, che non ci sia Natsu, che non ci sia Natsu...”

Mentre si mettevano in fila notò con sollievo che lui non c'era ed il suo cuore riprese a battere a ritmo normale.

“Bene, almeno non sarò costretta a parlare con lui.”

<< Ciao Lucy!>> La voce arrivò da dietro le sue spalle.

“MA DAI!!”

Si voltò e vide il suo amico, vestito in modo molto elegante per essere lui: camicia bianca sbottonata all'ultimo bottone e cravatta casual bordò scuro. La cosa più sconvolgente fu il fatto che si era pettinato! Certo era una rudimentale acconciatura all'indietro col gel, ma l'insieme era una visione mozzafiato. Teneva sottobraccio la ragazza che Lucy aveva incontrato quattro giorni prima a casa del ragazzo.

<< C... ciao Natsu, ciao... ehmm...>>

<< Lei è Lisanna. È la mia accompagnatrice per la festa.>> Gli occhi del ragazzo erano fissi su Erza mentre pronunciava queste ultime parole.

<< uhmm ciao Lisanna, piacere di conoscerti.>>

<< Anche per me.>>

Rimasero tutti zitti a guardarsi. La situazione non poteva essere più imbarazzante. Lucy diede qualche gomitata alla sua compagna in cerca di appoggio. Una, due, tre gomitate e niente, nemmeno una reazione. Si voltò a guardare Juvia e si rese conto che la sua amica era impegnata a guardare male la ragazza che in quel preciso istante stava arrivando insieme a Gray. Una ragazza mora e molto bella, che indossava un vestito blu con uno spacco osé sulla gamba sinistra.

<< Il prossimo!>>

<< OH, è il mio turno di entrare, ci vediamo dentro! Vieni Juvia.... Juvia... Andiamo dentro!>> Dovette strattonarla per farla entrare, era come se stesse tenendo a bada un cane che ha visto uno scoiattolo.

Una volta dentro cercò di addentrarsi il più possibile nella folla per non ritrovarsi nella situazione di prima, sempre forzando il passo a Juvia, che non ne voleva sapere di muoversi. Quasi ringhiava.

Trovò l'angolo dei tavoli, dove Levy l'aspettava insieme a Gajeel, erano mano nella mano e chiacchieravano spensieratamente.

<< Uff, che faticaccia!>> Mise a sedere la sua amica e lei fece altrettanto.

<< Ahh allora non sei morta, bionda! Gheehee mi fa piacere riaverti tra di noi.>>

<< Senti Gajeel, potresti portare Juvia a prendersi da bere? Mi sembra quasi di vedere della schiuma che le si forma in bocca.... Grazie... Lu-chan allora, cos'è successo che non ti abbiamo vita in questi giorni?>>

<< Ehmm è successo che...>>

<< Ti ho trovata, bellissima!>> Leo sbucò dal nulla, tendendo una mano verso di lei. << Posso chiederti un ballo, splendida creatura?>>

<> Il ragazzo la portò al centro della pista. In quel momento stavano suonando un lento, “Woman in chains” dei Tears for Fears. Leo la prese per la vita e lei gli passò le braccia intorno al collo.

Ballarono per un po'. Provava una piacevole sensazione di tranquillità nello stare abbracciata al ragazzo, come se il suo subconscio sapesse che lui l'avrebbe protetta da ogni pericolo. Teneva gli occhi chiusi e si lasciava trasportare dalle melodie anni '80 che venivano suonate.

A un certo punto l'incremento repentino nella sua frequenza cardiaca le fece aprire gli occhi.

La pista era piena di ragazzi che ballavano a coppie. Davanti a se due si staccarono per un attimo e lei si ritrovò a guardare Natsu e Lisanna che ballavano abbracciati e il suo sguardo incrociò quello di lui. Il suo cervello le diceva di non badarci, di concentrarsi sulle sensazioni positive che le infondeva Leo, ma la forza con cui il suo cuore le urlava era troppa.

Distolse lo sguardo violentemente. Leo la stava guardando.

<< Eh... Scusami, vado in bagno, torno subito.>>

 

Aprì il rubinetto e fece scorrer l'acqua per qualche secondo, era da quando era piccola che trovava confortante quel rumore. Poi si lavò le mani, tanto per fare qualcosa, e si guardò allo specchio.

“Ce la puoi fare Heartfilia, è soltanto un amico, niente di più, divertiti, è una festa!”

<< Heartfilia!>>

“Oh... Grandioso, ci mancava pure questa.” Erano appena entrate Evergreen e il suo gruppetto.

<< Come la stai prendendo a vedere Dragneel che balla con la sua fidanzata?>>

“Fidanzata?! NO... Lucy non ti deve interessare!”

<< Che fai, sei senza parole, biondina? Non lo sapevi che quei due sono amici d'infanzia? Si amano da quando sono piccoli e recentemente si sono fidanzati.>>

<< E perché dovrebbe importarmi?>> Lucy fece per andare via ma Evergreen si appoggiò alla porta, impedendoglielo.

<< Sono certa che ti eri fatta delle illusioni con quel ragazzo haha povera sciocca! Sembrava che gli importasse di te e invece ti stava solo prendendo in giro! OH! Haha! Ci ho azzeccato, Guarda come piangi, sei patetica...>>

<< Cosa sta succedendo qui?>> Il sorrisetto della ragazza si spense nel vedere Erza in piedi dietro di lei.

<< Niente, Scarlett-senpai, stavamo andando via.>>

<< Niente? Sicure? Te che mi dici Heartfilia?>>

<< Mi era entrato del sapone negli occhi, niente di che, stavo andando via anch'io.>> Uscì dal bagno e si diresse al tavolo dove erano i suoi amici. C'era solo Levy.

<< Lu-chan, e Leo? Ma... hai pianto? Cos'hai?>>

Lei raccontò tutto alla sua amica, a partire da quella sera di quattro giorni prima. Per un attimo, dopo che Lucy ebbe finito di parlare, Levy rimase impietrita poi...

<< PFFF!! HAHAHAHAHAH!>> La bionda rimase di sasso.

<< C... che hai da ridere? È divertente la mia situazione?>>

<< Hey Gajeel! Gajeel vieni qui, devi sentire questo.>> Il ragazzo apparse dalla pista da ballo, portava lo scialle di Juvia in mano.

<< Arrgh! Quella schizzata mi è sfuggita... beh se domani scopriamo che Ultear Milkovich è sparita misteriosamente sapremo cos'è successo. Mi dovevi dire qualcosa gamberetto?>>

Levy raccontò quello che aveva sentito al suo ragazzo.

<< PFFF! GEEEHEEEHEEEE!>> La stessa reazione? Ma che era preso ai suoi amici? Gajeel smise di ridere quando si rese conto che Lucy lo stava guardando in cagnesco. << Scusa... geehee. Veramente hai pensato che Lisanna fosse la ragazza di Salamander? Geehee la sola idea mi fa morire!!>>

<< Levy... potresti spiegarmi...>>

<< Lu-chan, Lisanna Strauss non potrebbe mai essere interessata a Natsu!>>

<< Ma... quello che hanno detto... che si piacciono da piccoli...>>

<< Si, è vero, Natsu e Lisanna sono amici quasi da quando sono nati, ma il loro rapporto è più quello di fratello e sorella, non ci potrebbe mai e poi mai essere attrazione fisica!>>

<< … ma... era a casa sua, quasi nuda... e oggi è venuta al ballo con lui...>>

<< Sono venuti insieme perché quella rompiscatole della Scarlett gliel'ha imposto, visto che sapeva che loro sono amici,e che comunque Lisanna non sarebbe mai venuta con qualcun altro...>>

<< Lu-chan avvicinati...>> Lei si chinò e Levy le parlò all'orecchio << Lisanna è lesbica.>>

<< Cosa!?>> Poteva sentire il suo cuore gongolare.

<< Beh, è interessata alle femmine, ma non vuole che suo fratello e sua sorella lo vengano a sapere.>>

<< Geehee... e per quanto riguarda il fatto che era a casa di Natsu...>>

<< Scusatemi se interrompo. Posso rubarvi la signorina Heartfilia un secondo? Vorrei parlarle.>> Leo era sbucato dal nulla come al solito.

La condusse in un angolo per avere un po' di tranquillità.

<< Lucy, ti volevo chiedere scusa.>>

“Tu a me?”

<< Ho notato che eri turbata mentre scappavi in bagno, e sicuramente era dovuto al fatto che avrai notato che non ti stavo prestando attenzione per niente.>>

<< Ssssiiii... era per quello...>>

<< Beh, ti chiedo umilmente scusa, in realtà la mia attenzione è rivolta a una delle ragazze del mio club di teatro.>>

<< La tua Giulietta?>>

<< eh.. chi? Virginia? Haha NO! È un'altra ragazza, si chiama Ariel, un po' di tempo fa le ho chiesto di uscire con me, ma lei è timida e non ha voluto. Ti ho invitata allo spettacolo e a ballare oggi perché volevo farla ingelosire e magari farle superare la timidezza.>>

<< Capisco... se le cose stanno cosi allora non ho motivo di prendermela con te.>>

<< Cavoli! Sta arrivando! Scusami ancora!>>

<< Per cosa?>>

Leo le prese la faccia e la baciò a tradimento, per qualche secondo lei rimase attonita, poi reagì e lo staccò.

<< MA COSA TI SALTA IN ME...>> Pochi metri dietro a Leo c'era lui, che li guardava a bocca spalancata. Improvvisamente, lasciò le mani alla sua compagna di ballo e andò via, sparendo tra la folla.

<< Natsu, aspetta!>> Spinse a Leo contro il muro e cercò di seguirlo ma il ragazzo ormai si era dileguato.

<< Capperi! Certo che ci è rimasto male... Sei la prima che gli fa questo effetto.>> La ragazza dai capelli argentei le appoggiò una mano sulla spalla. << Spero per te che questo sia un malinteso, perché sei la prima ragazza per la quale lui abbia una cotta, e potrei anche scoprire il mio lato violento se tu avessi spezzato il cuore a nii-chan.>>

<< C... cosa? Una cotta? ma... è andato via...>>

<< Sicuramente è andato qui fuori a scroccare una sigaretta a qualcuno, fa sempre cosi quando è nervoso. Vai a parlarci.>>

<< G... Grazie...>> Corse fino all'uscita di emergenza e uscì. Venne investita dall'aria fredda e carica di fumo. C'erano una ventina di ragazzi con le sigarette accese, che parlavano tra di loro, si guardò intorno e riuscì a trovarlo, seduto a terra, con la schiena appoggiata alla parete esterna della palestra.

<< Natsu...>> Gli si sedette accanto. Lui prese una boccata dalla Lucky Strike e soffiò lentamente il fumo verso il cielo.

<< Sono contento che hai “legato” con Leo Glare, è un bravo ragazzo, così educato...>>

<< Non è come pensi...>>

<< La zuppa era squisita, quando Lisanna me l'ha data e ha detto che era da parte di una “bellissima bionda” ho capito subito che me l'avevi portata tu. Poi mi sono reso conto che non ti ho mai raccontato niente su “Casa Dragneel” e ho capito di aver commesso un terribile errore ad aspettare che lo scoprissi da sola. Non sto con Lisanna, so che hai pensato questo e ormai ho accettato le conseguenze di non averti raccontato tutto su di me, ma ci tengo che tu lo sappia.>>

<< Natsu, me l'hanno già detto Gajeel e Levy, ammetto che... si... ho pensato questo quando l'ho vista a casa tua e mi sono arrabbiata perché ho pensato che quel pomeriggio mi avessi mentito invece di dirmi che dovevi stare con lei, e che mi avessi mentito anche gli altri pomeriggi in cui sparivi...>>

<< Hai ragione, non ti ho detto dove andavo, e ho sbagliato anche in questo, ma non era per questo che sparivo. Devi sapere che a casa mia non ci vivo soltanto io, mio padre non abita più a casa da alcuni anni, così ho permesso ad alcune persone del quartiere di venire a vivere in casa, tra questi c'è la famiglia Strauss.>>

<< Natsu, non c'è niente tra me e Leo, gli stavo dando una mano a... >>

<< Me lo racconti domani... Voglio riparare al mio errore, voglio farti vedere dove vado una volta a settimana, e cosa faccio. Ci vediamo domani dopo pranzo, ti passo a prendere a casa tua.>>

<< Non servono spiegazioni, credimi, è stato tutto un grandissimo malinteso.>>

<< Per me il fatto di non averti raccontato il mio passato ed il mio presente è stato un errore, che ha messo in pericolo il mio futuro. Perché io vorrei un futuro in cui ci sei tu. Mi piaci Lucy, e sto diventando dipendente dalla tua compagnia, quindi non mi importa un fico secco se vorrai o meno stare con il principino, finché continueremo a passare del tempo insieme.>>

Buttò a terra la sigaretta appena finita e si alzò.

<< Adesso vado a casa, che ho un mal di testa incredibile. Ci vediamo domani allora?>>

<< S... si...>> Il ragazzo saltò il cancello chiuso della scuola e sparì dietro l'angolo.

Il suo battito sembrava un concerto di percussioni e la sua mente era partita in un mondo parallelo.

Non si rese conto di essere ritornata nella palestra, e non notò nemmeno la ragazza mora che correva coi capelli in fiamme con Gray che la inseguiva con un estintore, né Gajeel e Levy che legavano a Juvia con le ghirlande e la portavano via.

Passò il resto della giornata in trance, aspettando l'indomani.

 

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Capitolo 9
*** A revelation ***


Il ragazzo la aveva portata fuori città, in un capannone quasi diroccato nel bel mezzo del nulla. Si era fermato davanti al portone e la stava fissando con sguardo torvo. Nei suoi occhi brillava una luce maligna.

<< Ora saprai cosa faccio ogni settimana quando sparisco. Ma ti avverto che dopo che l'avrai saputo non c'è modo di tornare indietro, ne farai parte anche tu... per sempre>>

“Oddio.”

<< S... sono pronta Natsu.>>

<< Beh, ti ho avvisata.>> Spalancò il pesante portone d'acciaio con facilità inumana. << Prego, prima le signore.>>

l'interno dell'edificio era totalmente immerso nell'oscurità, non riusciva a vedere il suo stesso naso.

Dopo una decina di passi nell'ignoto iniziò a sentire un odore pungente, che si trasformò rapidamente in una puzza insopportabile di uova marce.

“Zolfo”

<< Aspetta che accendo la luce>> la voce di Natsu era più cupa, quasi irriconoscibile.

Lucy si voltò e vide un bagliore rosso che la abbagliò per un attimo, lasciandola spiazzata. Poi capì che la luce proveniva dalla mano del ragazzo. La fiamma color carminio prese vigore sul suo palmo, diventando grande come un pallone da basket. Poi, con uno schiocco, volò in alto di un paio di metri e si divise in cinque fiammelle più piccole che andarono in direzioni diverse verso il basso, accendendo cinque candelabri posti in cerchio attorno a Lucy.

La ragazza guardò Natsu, impaurita. << Cos... cosa sta succedendo?>>

Ora lui indossava una tunica nera col cappuccio. Le rispose col volto immerso nell'ombra. << in queste settimane stavo preparando questo. Un rito sacrificale per il mio signore oscuro. E indovina chi sarà la mia vittima sacrificale.>>

Tirò fuori una lama ricurva ornata di rubini e fece un gesto veloce con la mano, al quale le fiamme sui candelabri risposero, diventando dei roghi infernali. Il forte calore repentino la travolse e lei provò a indietreggiare, ma fu bloccata da una forza invisibile.

Ora c'era più luce e lei riuscì a vedere quello che aveva intorno.

Si trovava al centro di un pentacolo rosso disegnato sul pavimento, intorno al quale c'era una schiera di uomini incappucciati che iniziarono a intonare uno strano salmo.

Natsu avanzò verso di lei puntandole contro la lama.

<< È ora, mia bellissima vittima sacrificale...>>

Si svegliò di soprassalto, era tutta sudata. Prese lo scaldotto che aveva sotto le coperte e lo gettò contro il muro.

Guardò l'orologio. Erano le quattro di notte.

Si alzò dal letto, sentendo l'aria fredda che le colpiva le natiche seminude, e andò verso lo stereo, che ancora suonava.

Fermò la musica ed estrasse il CD, la didascalia riportava: “Compilation Iron Maiden, Black Sabbath e altri.”

“Questa è l'ultima volta che vado a letto con la musica di Gajeel. Domani gli riporto il CD.”

Andò in bagno e rimase per un po' davanti allo specchio.ùun tempo avrebbe iniziato a trovare tutte le piccole imperfezioni del suo corpo, facendo un dramma per ognuna. Ora era cambiata, quella insicurezza era per ragazzine immature. Ormai aveva imparato che la ricerca della perfezion è stupida e improduttiva, che nella vita vera le cose belle non sono mai perfette, che sono quelle imperfezioni che danno il carattere reale ad ogni cosa, rendendole interessanti.

Si, aveva qualche chiletto di troppo sui glutei e i fianchi, ma lei si guardava con un'altra ottica da diverso tempo ormai.

Ora vedeva che quei centimetri in più di fianchi le valorizzavano il punto vita e , insieme a quella rotondità aggiuntiva ai glutei, la rendevano più sexy.

Fece il bagno, si preparò e fece colazione ma ancora mancavano un paio di ore finché Natsu la passasse a prendere.

Decise di riprendere in mano i diari di sua madre, riprendendo a leggere da dove aveva smesso.

 

La storia continuava nel descrivere il giovane Jude e come fosse nata la relazione tra i due.

Avevano iniziato pian piano, con appuntamenti e uscite, ed il loro amore si era sviluppato esponenzialmente in pochissimo tempo.

Jude aveva ereditato l'impero finanziario del padre e stava iniziando a costruire il suo, comprando azioni da una compagnia americana di ricerca e sviluppo di cui Layla non sapeva nemmeno il nome, ma che era interessata nelle sue ricerche e la finanziava.

Inizialmente lavorava da sola, poi il ragazzo le aveva fatto conoscere una ragazza misteriosa.

 

Jude me l'ha portata nel laboratorio dicendo che era una ricercatrice prodigiosa, laureata a 11 anni, ai 13 aveva già specializzazione e Master di ricerca. A me sembrava solo una teenager insicura. Poi la conobbi meglio e scoprii la sua genialità, apprezzando il modo splendido con cui utilizzava il suo brillante cervello e la bontà d'animo che dimostrava nei rapporti con gli altri. Diventammo buonissime amiche, anzi, migliori amiche!

C'è una cosa che non mi convince però. Sta nascondendo qualcosa.”

 

Knock knock TUM!

“Ecco Natsu. Ma quando imparerà a bussare normalmente?”

Aprì la porta e fu investita dai brividi, che ormai erano onnipresenti quando si trovava di fronte a quel ragazzo dagli occhi ammalianti e i capelli arruffati, ma la prendevano alla sprovvista ogni volta.

<< Ciao Lucy! Pronta? Uhmm... che hai da ridere?>>

Si rese conto solo adesso della faccia da ebete che stava facendo, e il fuoco divampò sul suo volto.

<< Non sto ridendo, stupido, sto sorridendo.>>

<< Ok, ok, mi dica, Signorina esperta in lessico, come mai stava sorridendo?>>

L'ultima parola fu pronunciata con troppa enfasi da presa in giro ma lei non si lasciò provocare.

<< Dove andiamo, piuttosto?>>

<< Da questa parte, andiamo.>>

camminarono per un po' in silenzio. La giornata era molto soleggiata e scorreva una bellissima brezza fresca. Attraversarono il centro città, dove i commercianti stavano aprendo i negozi, riempendo l'aria di svariati profumi.

Lucy si sentiva in armonia col mondo, tutti i problemi erano svaniti, lo stress cancellato e l'animo rinvigorito.

Le venne voglia di sentire la voce di Natsu.

<< Uhmm... allora, Lisanna è la sorella del professor Strauss.>>

<< Si, e anche di Mirajane, una ragazza del quinto, compagna di classe di Erza Scarlett.>>

<< E abitano a casa tua.>>

<< Casa di mio padre, in realtà, anche se sono anni che non ci mette piede. I loro genitori sono morti sette anni fa in un incidente stradale, e pochi giorni dopo, mio padre smise di tornare a casa, perciò proposi loro di venire a vivere da me. Sai, nel quartiere dove abito le persona non hanno molte risorse economiche, anzi, spesso non ne hanno.>>

<< T... tuo padre smise di tornare a casa?>>

<< Ah... hehe... non è un eufemismo per dire che è morto. Lui fa l'ingegnere energetico e sta lavorando in un progetto TOP SECRET della Acnologia, motivo per cui gli hanno proibito di lasciare lo stabilimento finché le ricerche non saranno concluse. È lo stesso per il padre di Gajeel, che lavora con mio padre allo stesso progetto.>>

<< Capisco... Ehm... Natsu...>> Si rese conto della direzione in cui stavano andando. << Andiamo a casa tua?>>

<< Non è ancora ora per il mio appuntamento, e, siccome rimane di passaggio, volevo mostrarti una cosa a casa mia.>>

Arrivarono davanti alla villa venti minuti più tardi, dopo che Natsu si fu fermato a comprare dei dolcetti in un negozio.

<< Sono a casa!>> Urlò il ragazzo appena ebbero varcato la soglia.

Non ottenne risposta, la casa era silenziosa e il corridoio che avevano davanti era deserto.

Poi la ragazza poi la ragazza percepì un leggero tremolio sotto i piedi, che diventava via via più forte finché, dal fondo del corridoio, apparve una miriade di bambini che correvano verso di loro come una mandria di gnu spavetati dalle iene.

<< Natsu! Sei tornato!>>

<< Hey Natsu cosa ci hai portato?>>

<< Natsu, Natsu, guarda cosa riesco a fare!>> il bambino, di circa 5 anni, si cimentò in uno scaccolamento con la lingua di livello esperto.

<< Hey! Ma sei bravissimo!>>

<< Hehe, proprio come mi hai insegnato tu, fratellone!>>

<< Coff Coff...>> Natsu divenne un pomodoro. << Ma cosa dicono questi bambini di oggi... ha... ha... Ehmm... Guardate! Caramelle!>> Svuotò in aria il sacchetto, in seguito al grido di gioia dei bambini.

<< Mmm... Questo invece è per te, tieni, è buono.>> Consegnò a Lucy un cioccolatino a forma di rosa.

<< G... grazie!>> La ragazza lo mangiò, era ripieno al caramello, buonissimo.

<< Vieni con me.>> il ragazzo la condusse oltre la calca di bambini che si contendevano i dolcetti.

<< E... erano tuoi fratelli e sorelle?>>

<< Suppongo. Loro mi chiamano cosi ma non abbiamo legami di sangue. Sono tutti bambini i cui genitori sono o in prigione o troppo immersi nell'alcool e le droghe. Per non farli finire dagli assistenti sociali ce ne prendiamo cura noi.>>

<< Natsu!>> Una bambina coi capelli ricci corse da lui. << Lo sai, Happy è bloccato un'altra volta!>>

<< Solito posto?>>

<< Si>>

<< Maledizione! Quel gatto deve imparare che non ha le ali! Non preoccuparti, adesso vado sul tetto e lo porto giù.>>

<< Ci abbiamo già pensato noi.>> Due ragazzi, sui 14 anni, stavano scendendo le scale. Uno era biondo, carino di viso, l'altro era moro, coi capelli ondulati e lo sguardo torvo.

<< ah, ok, bravi ragazzi.>>

<< Non ci presenti la tua amica? Che tra l'altro è decisamente troppo bella per stare vicino a uno scorfano come te.>>

Il biondo si beccò una scoppola sulla testa.

<< Lucy, loro sono Sting e Rogue, vivono qui e sono in prova per entrare a far parte degli Slayer, ma, rimanga tra noi, penso che quello biondo non ce la farà.>>

<< Hey! Guarda che ti sentiamo!>>

<< Ahh... siete ancora qui? Via, via! Sciò! Sto facendo vedere la casa a Lucy.>>

<< Andiamo Sting, qui puzza troppo di stupidità.>>

<< Ciao Lucy! Buon giro della casa Ah, non guardare sotto il letto di Natsu, è lì che tiene la sua collezione di porno!>>

la ragazza non riuscì a trattenere una risata.

<< Ma cos... NON è VERO! Vieni qui pezzetto di...>> Natsu era una furia ma i ragazzi erano più veloci e sparirono in un attimo.

Camminarono per un po' nell'enorme casa, dopodiché il ragazzo la portò in una stanza sbalorditiva.

<< WOW!>> Lucy era meravigliata. Si trovava all'interno di una stanza grandissima, che probabilmente era stata, un tempo, una sala da ballo. Le pareti erano quasi completamente occupate da scaffali pieni di libri di ogni forma e colore. C'erano diversi banconi ricoperti di ogni sorta di oggetti, da piccoli robot che si muovevano a boccette di composti chimici fumanti sotto alle cappe di sicurezza.

<< questo è il mio laboratorio.>> Esordì il ragazzo. << Qui mi diverto a creare... beh, un po' di tutto.>>

<< Per esempio?>> Lucy era curiosissima di conoscere quel lato del suo amico.

<< Guarda, questa è una copia del guanto che ho creato per Gajeel. Riesce a comprimere aria in tempi record e utilizzate la forza pneumatica per aumentare la forza dell'utilizzatore di 20 volte.>>

<>

A Natsu si illuminarono gli occhi. << E guarda questo, è il prototipo degli auricolari che ho fatto per Cobra. Sai, lui satva diventando sordo. Con questi riesce a sentire il volo di una mosca a un chilometro di distanza in mezzo a una strada trafficata. E poi... il mio capolavoro.>> Natsu alzò la mano, mostrandogliela.

<< Uhmm... la tua mano?>>

<< L'anello. L'ho chiamato Karyuu no Tekken. È il mio preferito, al suo interno ha un sensore che riconosce la mia impronta genetica, il DNA, e legge i miei impulsi neuronali. Quindi, basta un mio pensiero e...>>

prese un tappo di bottiglia da un tavolo vicino e lo appoggiò sul palmo. Inizialmente non successe niente e Lucy pensò che la setesse prendendo in giro, poi notò un restringimento sull'oggetto di plastica, che iniziò a sciogliersi, fino a liquefare e prendere fuoco.

<< Accelera la velocità delle particelle, producendo calore.>>

<< Natsu, lascialo, ti brucerai!>> Ma il ragazzo non faceva una mossa.

<< Hehe, non ti preoccupare, l'anello mi firnisce anche un campo elettromagnetico sottilissimo che evita la diffusione del calore sulle mie cellule. Forte, vero? Peccato che non è perfetto.>> Rovesciò un bicchiere d'acqua sul tappo in fiamme. << Ha bisogno di molta energia per funzionare e la prende dal mio corpo, prosciugandomi.>>

<< Ecco perché ti sei sentito male quella volta!>>

<< Hehe, beh, la porta del bagno era bloccata, ho dovuto arroventare la serratura per farla saltare.>>

<< Mi riferivo all'altra volta.>> Aveva rimosso quell'episodio. Il solo ricordo di quella sera nel bagno degli spogliatoi le infiammò le guance.

<< AH, si! Hahahaha, forse è stato un po' eccessivo colpire quei due in faccia con un ombrello arroventato.>>

<< Beh, forse si. Questo cos'è invece?>> la sua attenzione era stata catturata da un macchinario che somigliava a un apparecchio per la TAC.

<< Questa...>> L'espressione del ragazzo si incupì. << L'ho chiamata Search and Destroy. In linea teorica riesce a scansionare ogni molecola dell'organismo, riconoscendo, riconoscendo e discriminando cellule sane e cellule malate a livello molecolare e distruggerle o ripararle tramite dei nanobot.>>

<< In teoria?>>

<< Si, cioè, riesce a farlo, ma il processore si brucia dopo qualche centinaio di cellule scansionate. E poi non è abbastanza veloce. È per questo che devo vincere il Fairy Wars.>>

<< Hanno ciò che ti serve?>>

<< Non ufficialmente. Ma quando ero piccolo, su uno dei fascicoli di mio padre ho letto una cosa interessante. Avevo tre o quattro anni, mio padre non immaginava che io sapessi leggere e lasciava i suoi documenti Top Secret in giro. Seppi che un team di ricercatrici dell'università di Crocus aveva creato un bio-superprocessore, con la capacità di calcolo di centinaia di cervelli umani. Sai, il supercomputer più potente al mondo impiega 40 minuti per processare un secondo di attività di un cervello medio.>>

<< Ma... è stupefacente! Perché non l'hanno reso pubblico?>>

<< Beh, sai, con quella capacità di calcolo si potrebbe fare qualsiasi cosa, intendo QUALSIASI, e questo rendrebbe il possessore di questa tecnologia un bersaglio per il resto del mondo, perché rappresenterebbe una minaccia. Poi, da quello che ho letto quella volta, si erano rivolti a mio padre perché sviluppasse una fonte di energia che riuscisse a farlo funzionare per più di qualche ora senza lasciare senza energia elettrica un'intera città.>>

<< E ci è riuscito?>>

<< Era molto vicino a svilupparla sette anni fa, questo è il motivo per cui l'hanno messo in quarantena. Ormai dovrebbe essere pronto.>>

<< Natsu, mettenche riesci a vincere il Fairy Wars, perché dovrebbero regalarti l'oggetto più potente del mondo?>>

<< Non voglio tenermelo. Voglio solo utilizzarlo una volta, per il Search and Destroy.>>

<< Cosa ci vuoi fare?>>

Il ragazzo guardò l'orologio sul muro. << è ora di andare, ti rispondo quando arriviamo.>>

 

Andarono in ospedale e salirono l'ascensore fino al quinto piano.

<< Buongiorno Natsu!>> L'infermiera lo salutò con sguardo compassionevole.

<< Ciao Porlyusica, come sta?>>

<< Nessuna cambiamento, è stabile, per ora.>>

<< Bene>> Il ragazzo la condusse oltre la porta scorrevole e si fermarono davanti all'entrata di un reparto. Lucy lesse la scritta sopra la porta.

 

“Terapia intensiva. Oncologia”

<< Vedi quella bambina?>> Natsu indicò una giovane fanciulla di circa 10 anni, dai lunghissimi capelli blu, che dormiva su uno dei letti. Aveva la flebo e il respiratore attaccati. << Si chiama Wendy. Ha un tumore al cervello inoperabile che l'ha lasciata in coma, ormai da due anni. Ed è mia sorella. É per lei che voglio vincere Fairy Wars e completare il Search and Destroy. Per rimuovere quella massa maligna dalla sua testa.>>

<< Natsu... io... non sapevo...>>

<< E come avresti potuto? Mi sono chiuso a riccio quando il mio subconscio ha capito la connessione emotiva che stavo sviluppando nei tuoi confronti. Ora vado dentro, posso entrare solo io, ma, se ti va, aspettami, ho qualcos'altro da dirti.>>

<< C... certo.>>

Rimase a guardare attraverso il vetro, come Natsu si inginocchiava accanto al letto della sorella, come le prendeva la mano e ci appoggiava la sua guancia.

 

Non avrebbe mai dimenticato le lacrime lucenti che scesero da quegli occhi carichi di sofferenza.

 

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Capitolo 10
*** An encounter. ***


Da quanto tempo si trovava lì? Qualche minuto? Qualche ora?

Non le importava. Poteva rimanere ferma in quella posizione per l'eternità a guardare quel ragazzo stupendo seduto nella stanza dell'ospedale.

Aveva appoggiato la testa sulla mano di sua sorella, con gli occhi chiusi e l'espressione di chi dorme profondamente.

Le goccioline ancora presenti sulle sue guance luccicavano sotto i raggi solari che entravano dalla finestra. Quel bagliore le fece intuire che ormai doveva essere passato mezzogiorno.

Guardò l'orologio sul muro dietro di lei, era l'una e mezza, alle due finiva l'orario di visita per quel reparto, cosi decise di andare a prendere qualcosa d mangiare. Di sicuro Natsu sarebbe stato felice se gli portava il pranzo.

Andò dall'infermiera e le chiese dove si trovasse il bar dell'ospedale, quindi, seguendo le sue indicazioni, scese al piano terra.

Il locale era affollatissimo e la coda per la cassa avanzava ad un ritmo assurdamente lento. Non sarebbe riuscita a comprare niente per almeno tre quarti d'ora.

Andò nella hall, scoraggiata, e si diresse agli ascensori. Passando davanti all'ingresso vide delle persone che trasportavano dei pacchetti che, passandole vicino, riempirono il suo cervello del profumo inebriante di carne cotta e patatine fritte.

<< Scusate, posso chiedervi dove avete preso da mangiare?>>

<< Nel negozio di Kebab, a 100 metri da qui.>>

<< Grazie mille!>>

Uscì dall'ospedale e andò nella direzione indicata, trovando in locale poco dopo. Era affollato ma la coda scorreva velocemente, cosi, qualche minuto dopo, uscì col suo bel pacchetto contenente due Kebab e due porzioni di patatine.

Intraprese il cammino di ritorno con immensa felicità. Dopo una ventina di metri la sua attenzione fu catturata da un forte rumore metallico proveniente da un vicoletto vicino.

Affacciandosi, vide una signora anziana che tentava, in vano, di rialzarsi in mezzo ai cassonetti della spazzatura.

<< Oddio, signora sta bene?>>

per tutta risposta ottenne solo dei singhiozzi smorzati.

Corse ad aiutarla ma si fermo a qualche metro di distanza. Si era accorta di un particolare strano che aveva attivato in lei un senso di allarme.

I singhiozzi della donna erano in un tono rauco e profondo, da voce maschile.

Una mano la afferrò per la spalla, da dietro, e lei si impietrì.

La vecchia signora si erse, rivelandosi per ciò che era, un uomo grosso e corpulento, alto quasi due metri.

<< Oggi non c'è il tuo cavaliere a salvarti, vero?>> L'uomo si levò il foulard che portava sulla testa, rivelando una brutta faccia solcata da un'ancora piu brutta cicatrice sul lato destro. << Peccato, volevo ringraziarlo per questa bella bruciatura che mi ha lasciato sulla guancia.>>

L'uomo che la tratteneva la spinse contro il muro. Il contraccolpo le fece lasciare la presa sul pacchetto che aveva in mano.

<< Parla. E non fare la stupida. A casa tua non c'è e tuo padre non ce l'ha.>>

<< C... cosa...>>

CIAFF!

Lo schiaffo le rivoltò la faccia.

<< L'unica cosa che voglio sentire da te è l'ubicazione di quella cosa! Tuo padre ci ha rivelato che ce l'hai tu...>>

<< Lascia stare, non ti dirà niente. Prendile la borsa!>>

L'energumeno prese la cinghia della borsa a tracolla della ragazza. A quel punto ci fu una successione di eventi a velocità elevata.

Un SUV nero irruppe nel vicolo a gran velocità. Sul tettuccio aveva un faro intermittente blu che emetteva una sirena assordante.

Lucy ebbe una scarica di adrenalina che annullò la sua paralisi abbastanza da premetterle di dare una ginocchiata sui testicoli al bestione che la tratteneva.

L'uomo perse l'equilibrio, senza lasciare la presa sulla sua borsa. Lucy ricevette uno strattone che rischiò di spezzarle le vertebre del collo e abbassò la testa di riflesso, per permettere alla cinghia di sfilarsi.

Sentì uno schiocco metallico e un leggero dolore al collo, e poi il secondo uomo, quello vestito da vecchietta, urlare.

<< La polizia! Andiamo!>> Prese per mano il suo compagno, aiutandolo ad alzarsi, e corsero via.

In fine le gambe le cedettero e lei cadde a terra.

<< Stai bene? Ti hanno fatto qualcosa?>>

Alzò lo sguardo e vide una faccia già vista. L'uomo biondo con la cicatrice a forma di fulmine sulla guancia le stava tendendo la mano, che lei colse per aiutarsi a rimettersi in piedi.

<< De... detective...>>

<< Dreyar, Detective Dreyar. Come stai? Vieni, ti porto al pronto soccorso.>>

<< Sto... sto bene, solo un po' scossa.>> Bugia, il lato destro della faccia le faceva un male cane e non ci sentiva più da quell'orecchio.

Notò che l'uomo le fissava il seno. Ne era abituata, ma quello che richiamò la sua attenzione era che lo sguardo del detective era... allarmato.

<< Uhm... detective...>>

<< Il ciondolo.>>

<< Cosa?>>

<< Lucy. Il ciondolo, dov'è? Non dirmi che l'hanno preso. CAZZO! Sono arrivato tardi!>>

<< Come sa che mi chiamo...>>

<< LUCY!>>

Natsu era comparso all'imboccatura del vicolo e correva a tutta velocità verso di loro. << LASCIALA BASTARDO!!>> In un attimo li raggiunse, dando un pugno devastante in piena faccia al poliziotto che, preso alla provvista, venne catapultato a terra.

<< Scappiamo! Veloce!>> Il ragazzo la prese per mano e la portò via, fermandosi a fianco del Suv per bucargli la gomma col calore del suo anello.

 



Corsero a perdifiato e a lungo, e quando Lucy non ce la fece più, lui la prese a cavalluccio e continuò a correre. Alla fine, arrivarono a destinazione.

<< La caverna? Natsu dovremmo andare dalla polizia!>>

<< Ricordi che è stato un poliziotto ad aggredirti?>>

<< No, no, ti sbagli, lui mi ha aiutata! Aveva messo in fuga i tizi che mi hanno aggredita. Erano gli stessi della volta scorsa. Sono riusciti a prendermi la borsa e la collana.>>

<< Ancora quelli!? OK, stavolta è quella buona, li troverò e gliela farò pagare! Quando avrò finito con loro penseranno di essere delle cazzo di fatine dei desideri.>>

<< Per questo ti dico che dobbiamo andare dalla polizia, loro riusciranno a trovarli.>>

<< Eh, si, uhm. Non dico che tu non abbia ragione ma, alla luce di quello che so ora, beh diciamo che non avrei dovuto colpire il detective Dreyar. Ho sempre pensato che fosse un tipo losco, e quando l'ho visto che ti teneva per mano non ci ho visto più e ho caricato. Quindi, non penso che andare alla centrale sia una buona idea. Aprì il portone e lasciò che lei entrasse per prima. << Piuttosto, ho un'alternativa. Hey Gajeel! Amico mio! Cercavo proprio te! Come stai? Ti trovo in forma!>> La faccia da schiaffi che aveva il ragazzo mentre parlava al suo amico fece salire i nervi persino a Lucy, che dovette resistere con tutte le sue forze per non assestargli un pugno sul muso.

<< Cosa vuoi Salamander?>> Gajeel era seduto al tavolo e giocava a carte insieme a Gray.

<< Perchè pensi che voglio qualcosa? Non posso sinteressarmi allo stato d'animo o di salute di un mio carissimo amico? A che giocate? Strip Poker? Ah, stai perdendo Gray!>>

<< No. Stiamo giocando a scala, perché dovrei giocare a Strip Poker con “faccia di latta”?>> Il ragazzo rispose con estrema naturalità, come se non fosse degno di nota il fatto che portasse addosso solo le mutande e un calzino.

<< Lascia perdere. Uhm, Gajeel ti ricordi quei due che hanno assalito a Lucy quella volta?>>

<< Chi? Quelli che ti avevo detto che dovevamo trovare e fargli passare la voglia di fare i galletti, e che tu non hai voluto perché sei un coglione?>>

Il viso e le orecchie di Natsu assunsero un colorito vivace.

<< Si, quelli... vedi... Oggi... come dire...>>

<< Non dirmi che ti hanno dato fastidio ancora.>> Gajeel si era rivolto a Lucy ma fissava Natsu. La vena sulla sua fronte si era gonfiata a tal punto che la ragazza pensò che stesse per scoppiare.

<< Eh...>> non sapeva se mentire o far passare per stupido il suo amico.

<< Si, ok, avevi ragione tu. Dovevamo farlo prima cosi adesso non ne staremmo parlando. Sono un imbecille ma adesso ho bisogno del tuo aiuto. Quella volta, come pensavi di rintracciarli?>>

<< Ti rendi conto di quanto sei stato demente? Pensavi di fare il magnanimo? Che avrebbero recepito il messaggio e si sarebbero messi a diffondere pace e amore nel mondo? Certo che per avere un Q.I. Così alto ti comporti troppo spesso da balordo. AARRRHHHGG! Te le darei di santa ragione se non fosse che c'è la tua ragazza qui presente!>>

Lucy si voleva sotterrare. Sentì le guance che prendevano fuoco e si costrinse a guardare altrove, fingendosi distratta, ma fare ciò peggiorò la situazione visto che il suo sguardo venne catturato dal bozzo sulle mutande di Gray. Erano celesti e sulla parte anteriore c'era il disegno di una lampada ad olio stile “Aladdin” e una scritta intorno che riportava: “Strofina e si avvereranno i tuoi desideri.”

<< Non è la mia ragazza! E tu, razza di depravato, vai a vestirti!>>

<< Ma che cazz... di solito non hai niente da ridire sul mio abbigliamento!>>

<< il tuo NON abbigliamento.>> Corresse Gajeel << Va bene state zitti voi, fatemi scrivere...>> il ragazzo premette ripetutamente lo schermo del suo cellulare in vari punti, poi rimase ad aspettare finchè si sentì il suono della risposta arrivata via whatsapp. Intanto Natsu e Gray si erano messi a fare a botte e ora erano ingarbugliati in una matassa di calci e pugni, forse anche qualche morso non regolamentare, ma l'arbitro non aveva visto niente.

Il moro si alzò. I piercing sulla sua faccia risplendevano sotto la luce della lampada al neon attaccata al soffitto. Andò fino al punto in cui si stava svolgendo la zuffa e sollevò i due contendenti per le mutande, effettuando un perfetto “doppio sparticulo simultaneo”, termine coniato da lui stesso.

Lucy chiuse gli occhi per evitare lo scabroso spettacolo delle chiappe di Gray davanti alla faccia.

<< Basta idioti. Andiamo a scuola, Levy ci aspetta lì. Conosce un modo per scoprire dove sono andati quei malviventi.>>

 



Ormai era sera quando arrivarono davanti all'edificio. Le nuvole rosate scorrevano veloci dietro di esso, dando l'impressione che la costruzione si muovesse da sola.

Levy era in piedi appoggiata al muro accanto alla porta di ingresso. Appena li vide arrivare corse ad abbraccia Lucy. << Oh Lu-chan, stai bene? Che ti hanno fatto?>>

<< Sto bene, ma dobbiamo fare qualcosa, mi hanno rubato il ciondolo di mia madre, devo riaverlo a qualsiasi costo.>>

<< Tranquilla Lu-chan, li troveremo, andiamo dentro.>>

<< A proposito, gamberetto, cosa c'è qui a scuola che ci aiuterà a farlo?>> il ragazzo mise il braccio intorno alle spalle della sua fidanzata mentre camminavano verso le scale.<< Piuttosto... non sapevo nemmeno che la scuola fosse aperta a quest'ora.>>

<< Non è vero. Ci sei rimasto in castigo molte volte anche fino a più tardi!>>

<< AH, geehee, è vero. Hey, fiammifero, ti ricordi quella volta che abbiamo spostato la Mercedes del Prof. Arcadios e gli abbiamo fatto credere che gliela avessero rubata?>>

<< Non ho mai visto qualcuno disperarsi cosi tanto. Piangeva, poveretto. E tutto perché questo spogliarellista patologico non aveva studiato.>>

<< Questa sarà la decima volta che me lo rinfacci, non avrei dovuto chiederti aiuto. Ah! Mi sono ricordato...>> Gray andò a camminare vicino a Lucy. Sul torso portava solo una canottiera attillata, lei si sorprese del fatto che non si era accorta che per strada si era tolto il giubbotto e la felpa, nonostante lui avesse camminato davanti a lei per tutto il tragitto.<< … che Natsu ha detto che non state insieme. Perciò... che ne dici bionda? Io, te, una bottiglia di Champagne, e solo la luna come testimone, stasera?>>

<< Eh... io...>>

Bip! Siete arrivati a destinazione.

Era una voce registrata e proveniva da dietro di lei. In quel preciso istante sentì un respiro colpirle i capelli sopra la spalla. Si voltò, intimorita, e si trovò davanti ciò che non avrebbe mai voluto vedere così da vicino. Due occhi grandissimi la stavano fissando da una distanza di due millimetri dalla sua faccia, la furia omicida si intravedeva dietro il riflesso carminio delle sue pupille.

<< Rivale in amore...>> Il sussurro venne fuori in una voce gutturale che avrebbe rizzato i peli a Marilyn Manson.

AAAAAAAAHHHHH!!!

Lucy e Gray urlarono all'unisono, cadendo entrambi a terra per lo spavento.

Dopo qualche secondo di immobilità generale Gray reagì.

<< Cazzo Juvia! Mi hai di nuovo fatto triangolare il telefono? Questo non lo voglio buttare via quindi vedi di disattivare il localizzatore satellitare!>>

Ma Juvia non lo ascoltava, ormai era partita la sua modalità infermiera e stava tentando di spalmare una pomata sulla parte che Gray aveva sbattuto nella caduta, che, guarda caso, era il sedere.

<< Andiamo. Lasciatelo qua, non abbiamo tutta la sera.>>

<< Sembri impaziente di tenere la coniglietta lontana dal playboy.>>

<< Fatti i cazzi tuoi, mangiabulloni.>>

<< Coniglietta?>> Levy lanciò un'occhiataccia al suo ragazzo.

<< Geehee, era per dire, gamberetto!>>

<< Sissì. Ecco siamo arrivati.>> Si fermò davanti alla porta dell'aula di informatica, al primo piano. La aprì e intimò di seguirla all'interno.

La stanza era sommersa nella penombra, la scarsa illuminazione proveniva dalle fievoli luci di emergenza, perennemente accese.

Tutto l'arredamento dell'aula era composto da una lavagna e una cattedra, posti all'estremità più vicina alla porta, e una decina di file da dodici computer ciascuna. C'era un'altra sorgente luminosa, un computer acceso alla quarta fila, verso la quale si diresse Levy.

C'era un ragazzo seduto davanti allo schermo del calcolatore e stava lavorando a qualcosa di complesso, con un sacco di numeri e formule, utilizzando la tastiera con una velocità stratosferica.

Era molto attraente, aveva i capelli castano chiaro tutti scompigliati e portava gli occhiali.

<< È tutto pronto McGarden.>> Il ragazzo non staccava gli occhi dallo schermo.

<< Perfetto. Ragazzi, lui è Hibiki Lates, il mio informatore. Grazie alle sue capacità di Hacker ho avuto modo di avere accesso a informazioni classificate molto preziose per i miei articoli.>>

<< Il giornalino della scuola ha bisogno di informazioni classificate?>> Natsu era incredulo.

<< Certo che sei un amico di merda! Geehee, non sai che Levy ha un blog dove pubblica le notizie senza censure? È una delle poche fonti di libera informazione in tutto Fiore.>>

Il ragazzo arrossì e abbassò lo sguardo.

<< Ad ognimodo, vi spiego. Lo sapevate che la città di Magnolia è quasi completamente coperta dalla rete di videosorveglianza pubblica? Il mio collega, qui, è in grado di accedere alle registrazioni di ogni singola videocamera della città.>>

<< A che ora e in che punto è accaduto l'attacco?>> Hibiki aprì una finestra in cui eran riportata la lista di tutte le videocamere della rete pubblica.

<< Ehm... verso le due di pomeriggio in un vicolo a una cinquantina di metri a nord dell'ospedale.>>

<< Beh, certo che sei una ragazza molto precisa, brava.>> il ragazzo smanettò ancora sulla tastiera, poi si fermò. << Strano... veramente strano. Ci sono tre o quattro punti della città in cui le video camere non arrivano e questo vicolo è uno di essi.>>

<< E questo cosa vuol dire?>> Lucy iniziava a preoccuparsi.

<< Vuole dire che...>> Per la prima volta Hibiki staccò lo sguardo dal PC per guardare la sua interlocutrice. << ...wow! Ma sei uno schianto!>> Prese la mano di Lucy e la baciò. << Io sono Hibiki Lates, dolcezza, al tuo servizio.>> Adottò un'espressione facciale che probabilmente lui pensava fosse affascinante ma in lei suscitava solo voglia di dargli uno schiaffo.

Fu Levy a rispondere alla sua domanda. << … vuol dire che quei delinquenti sapevano il fatto loro, sono dei professionisti.>>

<< He! Ma non c'è problema basta seguire lo spostamento quando sono usciti dal punto cieco.>> Hibiki fece scorrere diversi video fino ad arrivare a uno in cui i due scimmioni entravano da un cancello enorme in una struttura anor più gigantesca. Sembrava un incrocio tra un castello e una fabbrica.

<< … e voilà, ecco dove hanno portato le tue cose, la struttura è...>>

<< Acnologia Enterprises.>> Lo interruppe Natsu.

<< Questo è un problema. La Acnologia è protetta dalle forze dell'ordine...>>

A Lucy rivenne in mente una cosa che avevano detto i criminali. Diede a Hibiki l'indirizzo di casa sua e gli chiese di vedere la registrazione del giorno in cui suo padre era sparito.

<< Un paio di ore prima che ti attaccassero, quel giorno, i due sono passati a casa tua...>> Descrisse mentre faceva scorrere il video. << ...poi escono con un uomo svenuto... lo caricano in macchina e lo portano... fino a... si, sempre lì, la sede della Acnologia.>>

<< Sono stati loro... hanno preso mio padre. È per questo che la polizia non fa niente per trovarlo...>> si interruppe quando sentì una mano afferrare la sua. Ebbe un fremito in tutto il corpo. Natsu la guardava negli occhi con sguardo deciso.

<< Non importa come, salveremo tuo padre e recupereremo le tue cose...>>

<< Ha! Buona fortuna. Con la protezione della polizia e il miglior sistema di sicurezza del mondo, è impossibile entrare in quell'edificio.>> Hibiki sembrava divertito all'idea.

<< Non è impossibile, se ti invitano ad entrare.>>

<< L'unico modo in cui ti potrebbero invitare sarebbe se tu fossi...>>

<< Un concorrente del Fairy Wars, si.>>

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Capitolo 11
*** A date. ***


Passarono i giorni e le settimane, dettando il progressivo avvicinarsi del giorno della gara. La città iniziò a cambiare gradualmente, passando dalle decorazioni natalizie all'esposizione di tutti i generi di macchinari e dispositivi utili agli aspiranti a partecipare a Fairy Wars.

Camminando per il corso principale si passava da osservare miriadi di macchine da allenamento e fitness, a vetrine rivestite di ogni tipo di armamento non letale e oggetti tattici militari.

Anche a scuola l'atmosfera era cambiata. I ragazzi che avrebbero provato a partecipare erano trattati come delle celebrità, riveriti persino dai professori.

Gray non aveva perso un attimo e aveva approfittato della rinnovata popolarità per portarsi a letto quasi ogni ragazza della scuola, anche due o tre per volta, a detta dei ragazzi. Juvia era diventata una furia e iniziò a farsi vedere sempre di meno, apparendo ogni tanto per fare qualche domanda sui possibili piani del ragazzo, per scomparire subito dopo. A un certo punto scomparì del tutto, anche se la sua presenza invisibile era percepibile in ogni momento.

Gli Slayer erano perennemente indaffarati in qualche missione ed era molto raro trovarli tutti insieme alla Caverna, come prima.

L'ultima volta che Lucy li aveva visti tutti riuniti era stato...

Era stato più di un mese fa, i ricordi affiorarono come se lo stesse vivendo in quel preciso momento.

................................................

<< Hey Lucy! Anche tu qui?>> Natsu veniva verso di lei spingendo un carrello straripante di carne, panettoni, pandori e, soprattutto, bevande alcoliche.

<< Ciao Natsu! Si, avevo finito quasi tutto a casa, quindi sono dovuta uscire per fare la spesa. Tu invece, vedo che avevi parecchia roba da comprare...>>

<< ah, si, questo è il terzo carrello, gli altri li hanno Sting e Cobra. Ehm... senti, ti volevo dire... ho saputo che a natale sei stata da Levy. Ma non è che ti segua o che vada in giro a farmi gli affari tuoi... me l'ha commentato Gajeel! Non sono mica come Juvia. Non che abbia qualcosa contro di lei, anzi mi sta simpatica... anche se il suo sguardo mi fa paura... forse perché ogni tanto somiglia un po' troppo a quello del fantasma di “The Grudge”... Ehmm... Comunque, cosa stavo dicendo? Ah, si! Vuoi venire a casa mia per festeggiare capodanno? Ci saranno tutti, una bella festa, si....>>

<< Certo! Perché no!>>

<< Eh, capisco, hai da fare... asp... cosa? Ci vieni? Splendido! Vedrai, sarà una figata! Eh, vado che quei due mi aspettano alla cassa, dopo quel vecchiaccio di Cobra si mette a brontolare. Allora ci vediamo! Ciao!>> Svoltò a sinistra alla fine della corsia, guardando lei con un sorriso a trentadue denti scolpito in faccia, ma non vide la piramide di due metri di scatolette di tonno che si trovava all'inizio della corsia contigua e ci sbatté contro, facendola crollare. Rimase immobile per qualche secondo, fissando il disastro, poi rimise una delle scatolette a posto, dopodiché si guardò intorno e scappò via a tutta velocità.

Lucy era rimasta si sasso, poi si accorse che un commesso stava arrivando, guardandola estremamente male, cosi si allontanò dalla scena del crimine facendo finta di niente e fischiettando una canzoncina random.

 

Casa Dragneel era irriconoscibile quella sera, tutta la facciata era ricoperta di luci e fari colorati mobili e ghirlande luccicanti che riflettevano i raggi luminosi in tutte le direzioni.

Da dentro proveniva della musica a volume altissimo e miriadi di ragazzi entravano ed uscivano in continuazione.

Nel gigantesco salotto era stata allestita una pista da ballo e le poltrone e divani erano stati spostati verso le pareti perimetrali. Su di essi c'erano parecchie, anche troppe, coppiette indaffarate a dimostrare il loro amore reciproco.

<< E ORAAA!! Il vostro MIDNIGHT DJ vi invita a scatenarvi sul ritmo di... SHAKE IT... OFF!!>> la musica ripartì e tutti si spostarono dal centro della pista, dove uno strano tizio in tuta attillata si scatenava con mosse strambe e sconnesse. La ragazza preferì evitare il pietoso spettacolo e si diresse in cucina, dove trovò Gajeel e Levy che chiacchieravano sorseggiando i loro cocktail.

<< Hey bionda!>>

<< Ciao Lu-chan, vuoi qualcosa da bere? Gaj falle un drink.>>

il ragazzone prese delle bottiglie dal piano cottura e mischiò l loro contenuto in un bicchiere, ci aggiunse un po' di ghiaccio e lo offrì a Lucy.

<< Grazie! Uh! Vodka alla pesca e Redbull, il mio preferito! Come lo sapevi?>>

<< Gheehee, ho dei poteri psichici. Vedi, quando ero piccolo mi hanno impiantato un microchip in test...>>

<< Quanto sei buffone. Gliel'ho detto io Lu-chan.>>

<< Buffone, io? A te piace parecchio questo buffone, però.>> la prese in braccio sollevandola per la vita e la baciò intensamente e a lungo... molto a lungo.

Lucy cominciò a sentirsi di troppo, cosi retrocesse piano piano per non disturbarli.

Arrivata fuori dalla cucina si voltò e qualcuno le venne addosso, facendole perdere l'equilibrio.

<< Oh, ciao Lucy.>> Gray, a torso nudo, teneva strette per i fianchi due ragazze, che ridacchiavano come stupide. << Che fai lì seduta per terra?>>

<< Beh, il pavimento mi sembrava triste, cosi gli volevo fare un po' di coccole...>>

<< Contenta tu... Andiamo bimbe?>>

<< hihihihihihi>>

<< Gray aspetta.>> la ragazza si issò in piedi, mettendo a posto i vestiti. << Hai visto Natsu?>>

<< Sala da pranzo.>> Il ragazzo le rispose senza nemmeno voltarsi o smettere di camminare. << allora ragazze, chi vuole essere la prima a far....>> Lucy non riuscì a udire il resto della frase e forse era meglio cosi.

 

Entrando nella stanza fu investita dal tanfo di un'aria satura di alcool e dal trambusto emesso da una trentina di giovani ammassati intorno al tavolo.

<< GIU! GIU! GIU! GIU! IEEE!!>>

cercava il suo amico con lo sguardo ma non riuscì a trovarlo, non che fosse facile, in messo a quella calca.

<< HAHAHAHA! Shono tutto un FUOCO! Avandi il prosshimo!>> Anche con quelle parole strascicate la voce era inconfondibile.>>

Si fece strada passando in mezzo a ragazzi sudaticci e maleodoranti, aprendosi il cammino a gomitate. Quando finalmente arrivò in prima fila trovò Natsu seduto a un capo del tavolo. Aveva davanti una fila di bicchierini da shot perfettamente allineati.

<< Allora? Shiete tutti delle pappe molli!? Nesshuno mi vuole sssfidare?!>>

Un ragazzo si mise a sedere sulla sedia all'altro capotavola. << BENE! Sei coraggiosssso, ma la vittoria è solo e sholtanto mmmia! Vai ragazzi! Fuoco!>> Due volontari diedero fuoco alla superficie del liquido contenuto negli shottini. << SCHIANTINI DEL DRAGO DI FFFFUOCOOOO!>> Natsu era euforico. Uno dopo l'altro, nel giro di sette o otto secondi, si schiantò tutti e dieci i bicchierini infuocati. Quando lui finì, il suo avversario era solo al quarto, che non riuscì a finire, esplodendo in un getto di vomito verdastro.

<< HAHAHAHA! MI CONFERMO CAMPIONE ANCORA UNA VOLTA!>> Sgranò gli occhi nello scorgere a Lucy tra la folla. << Hey guarda Lucy ho vinto!>> Salì in piedi sulla sedia ma dopo un secondo gli si rivoltarono gli occhi e cadde di facci sul tavolo, sfondandolo.

 

 

L'aria fresca scorreva placidamente tra i sempreverdi del giardino della magione, provocando un moto oscillatorio nei rami, che, visto dalla distanza a cui si trovava Lucy, appoggiata sul parapetto della balconata, dava l'impressione di trovarsi in messo a un oceano verde scuro.

<< GNNnn...>> il grugnito indicò il ritorno del ragazzo nel mondo dei vivi e lei diresse lo sguardo su di lui. Si trovava in condizioni pietose, i capelli erano tutti appiccicati e pieni di schegge di legno del tavolo, la camicia turchese tutta macchiata di schizzi di liquore e i jeans strappati, colpa dei due ragazzi che l'avevano aiutata a portarlo fuori, che glieli avevano incastrati nella porta. La faccia era la parte peggiore, con quel colorito grigiastro e gli occhi infossati. << C... cos'è successo...>>

<< Hai vinto.>>

<< Hehe, logicamente... ugh... la mia testa... cos'è tutto questo rumore... dì a tutti di stare zitti e andare a casa...>>

<< Interrompere la festa per via della tua stoltezza? Tieni, bevi questo, è un toccasana per la sbornia, lo preparo sempre per mio padre.>>

Il ragazzo trangugiò la bevanda e le porse il bicchiere. << Fa schifo.>>

<< Lo so, ma fa bene, vedrai.>> La ragazza fece per prendere il bicchiere ma temeva di perdere l'equilibrio sui tacchi dodici che portava, così preferì abbassarsi piegando le gambe. Natsu Sgranò gli occhi.

<< Cosa c'è, devi vomitare?>>

<< M... m... mutandine...>>

Si era scordata che portava la minigonna. Di solito indossava anche i leggings sotto, ma oggi aveva optato per delle autoreggenti opache.

<< EEEHHH!!??>> Tentò di coprirsi, rialzarsi, e girarsi, tutto in contemporanea, perdendo l'equilibrio e atterrando di fondoschiena di fianco al ragazzo. Dopo un attimo di disorientamento provò a rialzarsi ma Natsu si appoggiò a lei, con la faccia a metà tra la spalla e il seno, russando sommessamente.

Alzò gli occhi al cielo. Era stellato. Probabilmente avrebbe gelato quella sera ma lei non sentiva freddo. Il contatto con la pelle del ragazzo infondeva in lei una piacevole sensazione di calore.

Individuò l'orsa maggiore nel firmamento e poi, in quella costellazione, riconobbe le ultime due stelle, Dubhe e Merak. Quindi, tracciando una linea immaginaria lungo la congiungente tra le due, individuò la Stella Polare, nella costellazione dell'Orsa minore, o Piccolo Carro. Nelle vicinanze trovò la costellazione del Dragone, poi quella di Perseo e quella del Toro. Dove aveva imparato le costellazioni?

Forse gliele aveva illustrate sua madre, quando era ancora piccola.

<< Lucy...>> Distolse lo sguardo dalla volta celeste per puntarlo in giù, dove si trovò immersa in due grandi occhi di malachite.

<< Ti sei svegliato, allora ha fatto effetto il tonico...>>

<< Grazie.>>

<< Per cos...>>

<< Grazie Lucy. Veramente. Di solito tento con tutto me stesso di essere io a venire in soccorso alle persone, non sono abituato a che qualcuno si prenda cura di me.>>

<< Natsu, potrai sempre contare su di me.>>

<< E ti sono immensamente grato per questo.>>

Il ragazzo si mise in piedi a l'aiutò a fare lo stesso. Rimasero a guardarsi per qualche momento, tenendosi per mano. Il pollice di lui si muoveva ritmicamente delineando piccoli archi sul dorso della sua mano.

<< Uhm... Lucy... mi chiedevo... cosa fai venerdì sera?>>

<< EH? Mmm... non lo so. Di solito leggo o scrivo qualcosa, di sera.>>

<< ah... ho capito... no, perché, sai. Mi chiedevo... volevo chiederti se...>>

 

Vuoi uscire con me?

La voce era quella di Natsu, ma era distorta e col rumore di fondo, come se fosse una registrazione.

<< Cosa...>>

<< Ma che cazz...>> Il ragazzo iniziò a guardarsi intorno, cercando la fonte della voce.

Vorresti andare da qualche parte. Con me... qualche volta?

Il suono proveniva dalla balconata attigua a quella dove si trovavano.

Hey, bella, ti va di fare un giro insieme a me?

 

Se ti va... usciamo. Prima o poi.

 

Sentirono una risata provenire dalla stessa direzione.

<< Chi cazzo è!!?>> Natsu si appoggiò alla balaustra, sporgendosi pericolosamente per cercare di vedere chi c'era nell'altra terrazza. Poi trasalì di colpo quando due figure spuntarono da dietro alla ringhiera. Lucy fece appena in tempo ad afferrarlo per la camicia per evitare che cadesse. Intanto continuavano a ripetersi le stesse frasi registrate, che provenivano da un cellulare in mano a uno dei due ragazzi nell'altra balconata, quello biondo.

<< Dai Lucy digli di si! Sarà una settimana che si esercita a chiedertelo davanti allo specchio! La parte più bella però era la sua faccia! Vuoi vedere il video?>>

<< PICCOLE TESTE DI MINCHIA! Adesso è arrivata la vostra ora! Meglio che dite le vostre preghiere!>>

<< Hahaha! Cosi impari a dare fastidio a Lector e Frosch!>> Detto ciò, corsero via a gambe levate.

<< Maledetti! Se vi prendo vi strappo la spina dorsale e vi ci frusto! Quando avrò finito con voi non dovranno chiamare il becchino, ma la raccolta differenziata!>> Corse dietro ai due ragazzi urlando imprecazioni e minacce a non finire.

Lucy raccolse il bicchiere e lo portò in cucina, dove incontrò Leo in compagnia di una ragazza dai capelli rosa che indossava un cappottino di lana che sembrava morbidissimo.

<< Ciao Lucy! Ti posso presentare la mia ragazza?>>

<< Piacere, sono Lucy.>>

<< Piacere, mi chiamo Aries... mi scusi... Ariel... mi scusi.>>

<< Ma perché mi chiedi scus...>>

<< UHH! Ariel, senti che canzone hanno messo! “Sex on Fire”! Andiamo a ballare!>> Prese la sua ragazza per mano e la trascinò verso il salotto.

 

Si sedette su una sedia sorseggiando un po' di thè alla pesca.

<< Sei ancora qui bionda?>> Gajeel era appena entrato nella stanza. In una mano portava un boccale di birra mentre dall'altra parte abbracciava la sua ragazza, circondandola col braccio. Lucy temeva sempre che un giorno o l'altro potesse schiacciarla, visto che probabilmente solo quell'arto del ragazzo pesava quanto Levy.

<< Ciao Lu-chan.>> La sua amica aveva un'espressione estraniata ma beata, accentuata dal rossore delle sue guance.

<< Hey ragazzi, lo sapete che siete tutti spettinati? e... Gajeel, hai del rossetto sulla bocca... e sul collo... e sul petto...>> Preferì fermarsi e non andare oltre.

<< Gheehee, capita.>>

Vide la sua amica abbastanza intontita, cosi evitò di puntualizzare che aveva tutto il rossetto sbiadito.

 

<< E ORA, FANCIULLI MIEI, UNA SORPRESA SPECIALE!>> Era la voce di Natsu a risuonare all'improvviso dagli altoparlanti di tutta la casa.

“Che cosa ha in mente adesso?” La giovane partì a passo spedito in direzione del salotto, non capendo se in lei fosse più forte la curiosità o la preoccupazione.

<< Cavolo, sarà un bagno di sangue.>> Sentì proferire a un ragazzo che camminava in direzione contraria, preparandosi ad accendere una sigaretta.

<< Cosa vuoi dire?>> chiese lei voltandosi per mantenere il contatto visivo, senza però smettere di camminare. Non vedeva dove stava andando, e se ne rese conto troppo tardi, urtando contro qualcosa.

Girandosi, si trovò a pochi millimetri da un paio di pettorali splendidamente scolpiti.

<< Allora ci hai ripensato, alla mia proposta eh?>> Gray Fullbuster, con indosso solo le mutande a forma di elefante, la stava squadrando con aria compiaciuta. Trasse un respiro profondo, con la faccia di chi valuta se fare o no un favore a qualcuno, si stiracchiò mettendo in mostra i bicipiti perfetti i modo palesemente calcolato. << Beh, dovrai aspettare. C'è la fila e le ragazze potrebbero diventare violente se perdono il proprio turno.>>

La rabbia iniziò a ribollire in lei, ma riuscì a controllarla.

<< Oh Gray ti ringrazio tanto!>> la ragazza adottò la sua miglior espressione da cerbiatta, con annesso sbattimento di ciglia da gatta morta. << Non vedo l'ora, ma...>> parlava a voce alta per farsi sentire da tutte le stolte raggruppate nei dintorni. << … ho un dubbio... il preservativo protegge dalle piattole? No, perché Natsu mi ha detto che te le sei beccate il mese scorso e ancora non riesci a mandarle via.>> Rivolse al moro un sorriso malefico, che si tramutò in uno di puro compiacimento nel vedere l reazione del ragazzo, che era rimasto paralizzato, con il dito indice puntato in aria e la bocca spalancata, come per dire qualcosa. Lo lasciò lì, con la sua faccia da pesce lesso, e continuò il suo cammino attraverso il corridoio ormai evacuato dalle fanciulle.

 

La pista da ballo era più affollata di prima. La maggior parte dei festeggianti si era radunata lì al richiamo del padrone di casa e tutti lo guardavano. Era in piedi davanti alla console del DJ, si era cambiato i vestiti e ora indossava una camicia blu, una cravatta nera sottile e non stretta, e dei pantaloni neri.

<< Ragazzi e ragazze, per concessione dei due nuovi acquisti del team Slayers, vi propongo un bellissimo gioco!>> i suoi occhi brillavano come due smeraldi sotto la luce del faro che era puntato su di lui.

A un suo cenno le macchine del fumo spararono nubi candide che riempirono la stanza e i raggi colorati dei laser impazzirono in tutte le direzioni.

Poi due fari viola puntarono verso le due porte ai lati del salone, dalle quali entrarono due grandi sagome scure, indistinguibili in mezzo alla nebbia.

La colonna sonora delle bataglie epiche de “Il Signore degli Anelli” risuonò nell'edificio e tutti i presenti rimasero attoniti in quell'atmosfera surreale, aspettando finché il fumo si fu diradato.

Due grossi oggetti ricoperti da teli neri erano apparsi davanti a Natsu, e lui li indicava porgendo le mani aperte in avanti a mo' di chi consegna un importante dono.

Con movimenti scanditi dalla soundtrack diede l'ordine di scostare i teli, e la folla impazzì di entusiasmo. I “kyaaa!” delle femmine e gli “Evvaaaii!” dei maschi echeggiarono per un minuto buono, poi l'anfitrione impose il silenzio.

Lucy dovette farsi largo tra due muscoloni che le si erano parati davanti per riuscire a vedere la scena.

Sostenuti in aria da due dei robot di Natsu in posizione da “Uomo Vitruviano” c'erano Sting e Rogue. Ogni centimetro della loro pelle era ricoperto da strisce depilatorie, ad eccezione degli occhi e il naso.

<< In questo gioco vincono tutti! Ma il migliore in assoluto vincerà un premio speciale. Le regole sono semplici, ogni tentativo dà il diritto di strappare Una striscia. Chi li farà urlare di più otterrà questi due bei fustacchioni come schiavetti personali per una settimana!>> Dovette interrompersi per dare spazio al grido di giubilo generale della folla. << OK! Ogni tentativo vale dieci Jewel, potrete pagarli al mio amico Cobra, qui presente. Al mio segnale, scatenate l'inferno!>> Strappò le strisce dalla bocca dei ragazzi, lasciando un segno rosso dove prima si trovavano, e provocando veramente lo scatenarsi di un inferno, costituito da insulti e bestemmie da parte dei malcapitati e dalle urla dei presenti di “Prima io!”, “Tocca a me!” , “Vinco io!”.

Natsu venne da lei e la invitò ad andare in cucina, dove trovarono Gajeel e Levy che amoreggiavano da una parte del tavolo, lei seduta sulla gambe di lui, e Gray, seduto dall'altra parte con espressione imbronciata, le guance appoggiate ai pugni e i gomiti sul tavolo. Lo sguardo perso nel vuoto.

<< Certo che sei perfido.>> Disse lei versando da bere per lei e per il suo amico.

<< Beh, io direi che sono stato fin troppo clemente...>>

 

PUFF PUFF PUFFPUFF PUFF

 

I suoni repentini indussero tutti a guardare dalla finestra della cucina.

Le forme multicolore dei fuochi d'artificio adornavano il cielo stellato indicando lo scoccare dell'ora attesa.

<< WOW! È già mezzanotte! Buon anno Ragazzi!>> Natsu sollevò il suo calice, immediatamente imitato dagli altri.

<< Auguri! Gheehee.>>

<< Auguri!>>

<< Buon capodanno!>>

<< Buon anno nuovo Gray-sama!>>

<< E tu da dove cazzo spunti fuori!? E va beh... Auguroni a tutti!>>

 

 

Rimasero sulla terrazza a brindare e chiacchierare spensieratamente per ore, finchè la maggior parte degli invitati non fu andata a dormire o collassata da qualche parte per l'effetto dell'alcool.

Gli ultimi rimasti erano Levy e Gajeel, abbracciati in disparte; Gray ancora col broncio e ormai arresosi alla pressante presenza di Juvia, attaccata al suo braccio come una lappa.

Natsu e Lucy guardavano assorti il cielo alla ricerca di quei pochi fuochi d'artificio che ancora si ostinavano a solcare il firmamento.

<< Brrr...>> Un brivido glaciale la scosse da capo a piedi. << è fredd...>> fu interrotta dalla sensazione tiepida provocata dall'abbraccio inaspettato del ragazzo, che la circondò con le braccia da dietro, appoggiando il mento sulla sua spalla.

<< Ecco... cosi stiamo più caldi.>>

rimasero accoccolati per un po', i primi bagliori arancioni comparvero sull'orizzonte.

<< Sai... i due marmocchi non mentivano...>> La sua voce la fece trasalire, uscendo dall'assopimento in cui era entrata. <<... sono alcuni giorni che penso a come chiedertelo...>>

<< ... capisco...>>

<< E...?>>

<< Cosa?>>

<< La tua risposta.>>

<< La mia risposta a cosa?>>

<< ARRGGH! Me lo devi proprio far dire eh?! Quanto ti piace vedermi vulnerabile?>> Si schiarì la voce. << Vuoi... uscire con me?>>

<< ...io...>>

....................................................

I rintocchi delle campane della Cattedrale di Kardia la riportarono nel presente.

“Cavolo, è già mezzogiorno!” Pensò lei affrettando il passo. Era in ritardo per andare a trovare il suo ragazzo!

 

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Capitolo 12
*** An Evening. ***


L'eco dei rintocchi si stava già affievolendo nell'aria fresca di febbraio. Lucy guardò il cielo, speranzosa. La coltre grigia che lo ricopriva minacciava pioggia. Ottimo, era essenziale per la riuscita del piano. Ritornò con lo sguardo sulla strada e ispirò profondamente. Il suo cervello fu inondato dal profumo di caffè e brioches. Nel guardare l'insegna di quel bar, adornata con l'immagine di un cavallo alato e una scritta che riportava “Bar Christina”, la sua mente ritornò all'ultima volta che ci era stata, pochi giorni dopo capodanno.

…...........................................

 

<< PPFFFFF!!!>> Il succo d'arancia schizzò fuori dalla bocca della ragazza, brillando intensamente sotto i raggi solari filtrati dalla finestra del bar e finendo per infradiciare il portatovaglioli che si trovava sul tavolo, tra lei e Lucy. << Ha fatto COSA!?!?>>

La bionda arrossì leggermente. << Mi ha invitata ad uscire.>> Riuscì a stento a tenere a bada il suo entusiasmo, nel comunicarlo alla sua amica.

<< E me lo dici soltanto ADESSO!? Sono passati tre giorni!>>

<< Beh, ero passata a casa tua...>> La sua faccia avvampò ulteriormente. << il giorno dopo... verso le due di pomeriggio...>>

<< Strano che non ti ho sentita bussare, ero a casa... con Gaj... oh...>> La faccia di Levy diventò di una tonalità di rosso quasi inumana, in netto contrasto col blu dei suoi capelli. <<... non... eh... hai visto...>>

<< La tenda della sala era leggermente scostata, ho visto movimento e mi sono affacciata, solo un millisecondo, poi sono andata via di corsa...>> Bugia! Era rimasta shoccata e ipnotizzata dalla scena, impossibilitata a distogliere lo sguardo da quella visione in cui la bellezza della natura umana si mischiavano con il misticismo delle danze esotiche e il fascino del proibito. << non ho visto quasi niente.>>

<<... scusami Lu-chan! Stavamo.... uhm...>> Si sporse verso di lei al di sopra del tavolo, sussurrando. << … Provando un po' di cose trasgressive... spero non ti abbiamo turbata troppo...>>

<< NAAH... non mi scandalizzo per queste cose!>> Menzogna! Aveva passato l'intera giornata, e metà di quella successiva a tentare di scacciare quelle immagini dalla sua mente, e cercando su internet delle informazioni riguardo a ciò che aveva visto, per placare la sua curiosità.

<<... Ritornando al discorso originale...>>

“Oh si... per favore.”

<<... mi stai lasciando perplessa! Natsu Dragneel che invita ad uscire una ragazza! WOW! Questi sono tempi strani, non mi sarei mai aspettata che quel troglodita sarebbe stato in grado di fare una cosa del genere!>>

<< Dai, sarà uscito con qualcuna, prima...>>

<< Lucy... tu non capisci... Quel ragazzo non ha mai, in tutta la sua vita, mostrato alcun interesse per il sesso opposto... MAI!>> Aveva alzato un po' troppo la voce, si guardò intorno, imbarazzata, poi riprese a parlare in tono più calmo. << tu, amica mia, hai qualcosa di speciale, anzi, qualcosa di unico! >>

<< Juvia vorrebbe avere quel qualcosa agli occhi di Gray-sama...>> Le ragazze, colte alla sprovvista, trasalirono violentemente, ritrovandosi la loro amica seduta al loro tavolo, dove un secondo prima non c'era nemmeno una sedia. La fanciulla si sorreggeva le guance, con i gomiti appoggiati al tavolo e gli occhioni lucidi, persi nelle nuvole. Sospirò rumorosamente, poi puntò lo sguardo glaciale sulla bionda. << Devi insegnarmi come si fa.>> Non era una domanda, ma un ordine.

<< Juvia, non è una cosa che si può imparare.>> Intervenne Levy, salvandola. << Vedi, quando due persone sono destinate a stare insieme, quando le loro anime combaciano, lo sanno e basta, entrambi, e faranno tutto il possibile per stare insieme, senza aver bisogno dell'aiuto di nessuno.>>

<< Ma... Juvia lo sa che c'è una parte di Gray-sama che vuole stare con lei, lo ha visto, tanti anni fa...>>

Lucy la interruppe, afferrandole entrambe le mani. << Juvia, magari Gray era un bravo bambino un tempo, ma ora è solo uno stronzo, gli ormoni cambiano le persone e lui si fa guidare un po' troppo dai suoi. Quello che ti serve è levartelo dalla testa, smettila di basare tutta la tua esistenza intorno a lui, esci, conosci altre persone. Vivi la tua vita.>>

<< Ma Juvia è viva grazie a Gray-sama! Forse con un po' più di impegno...>>

<< Guarda te lo dico in un altro modo, forse lo capisci meglio, “l'amore è come una scoreggia. Se devi forzarlo probabilmente è merda”.> Lucy e Juvia rimasero impietrite, a bocca spalancata, fissando la loro amica, incapaci di credere che quelle parole fossero uscite dalla sua bocca. Lei parve rendersi conto e alzò le spalle a mo' di scusa. << Quando ci vuole ci vuole.>>

<< Vedo che Gajeel sta avendo molta influenza sul tuo carattere!>>

<< Hehe, certo, è il mio amore!>> Portò le mani al petto e i suoi occhi divennero dei cuoricini.

<< AH! Ecco, mi sono ricordata. Ragazze mi dovete aiutare, Non so cosa dovrei indossare per l'appuntamento con Natsu! Sono in crisi!>>

<< Certo Lu-chan, vediamo cosa possiamo fare. Quando tempo abbiamo per prepararti?>>

<< Beh... l'appuntamento è... stasera.>>

<< COOOSAA!!?>>

 

 

<< No, no... non ci siamo! Non è questo il look che dà il messaggio giusto! Cerchiamo qualcosa di più... sexy, ma al contempo che faccia capire che non sei una che la dà al primo appuntamento...>> Levy era seduta su una panca imbottita posta davanti al camerino del negozio e scuoteva la testa con aria contrariata. Lucy era esausta ormai, erano diverse ore che giravano per i negozi in cerca di quel “look ideale”.

La bionda si spogliò e si rimise i suoi vestiti, per poi uscire insieme alle sue amiche nella hall del centro commerciale.

<< Ragazze, che ne dite se ci prendiamo una pausa? Vi va un frappè?>>

<< Ma sei impazzita?! Ancora siamo lontanissime dal trovare...>>

<< “Il mio look perfetto” si, l'hai già ripetuto svariate volte, ma tanto ormai ci resteranno solo un paio di negozi da visitare...>>

<< Tre...>> Precisò la sua amica squadrando la piantina dello stabilimento, che si era fatta consegnare al “punto informazioni” da dei commessi scocciatissimi, visto che non era previsto questo servizio nelle loro mansioni e avevano dovuto stampare il documento dopo un'estenuante ricerca nei database dei loro computer.

<< ...tre... quindi una piccola pausa non ci dovrebbe precludere di visitarli tutti, prima che chiudano.>> Alle argomentazioni della ragazza, e il consenso di Juvia, Levy dovette desistere, e andarono a prendere i loro Frappè e a sorseggiarli, tra chiacchiere generiche, a un tavolino davanti al bar.

<< Quindi è per questo che Anakin passò al lato osc...>>

<< Scusatemi ragazze, posso parlarvi un secondo?>> Un ragazzo dai capelli argentati si era avvicinato a loro, con in mano una cartellina con il logo di Green Peace. Parve desistere un momento e indietreggiò di un passo nel trovarsi addosso lo sguardo di Levy, furente per essere stata interrotta sul più bello. Poi riprese coraggio e parlò.

<< Sapete che il cambiamento climatico provocato dalle alte emissioni di CO2 sta provocando una accelerazione terribile nel processo di scioglimento dei ghiacciai? Di questo passo la Terra andrà incontro a...>> Il suo sguardo cadde su Juvia, e lo ascoltava assorta e veramente interessata al suo discorso. L'espressione sul volto del ragazzo cambiò, passando dalla tensione nervosa al rincitrullimento assoluto. Le ragazze potevano quasi vedere le sue pupille diventare dei cuoricini, l'unica a non accorgersi era Juvia, che lo guardava a occhi spalancati, confusa dall'interruzione nel discorso.

Lucy e Levy scambiarono un'occhiata di complicità, mentre il ragazzo riprovava a continuare la sua presentazione.

<< … la Terra... andrà incontro...>> I suoi occhi non si staccavano dalle iridi azzurre della ragazza.

<< Si... si lo sappiamo già a cosa andrà incontro il pianeta, dammi, siamo favorevoli e firmiamo la petizione...>> Levy prese la cartellina dalle sue mani senza che lui opponesse resistenza e firmò il documento, passandolo poi a Lucy che la imitò.

<< La nostra amica, però, non sa niente sul surriscaldamento globale, sai. Forse glielo dovresti spiegare per bene, intanto noi andiamo a fare i nostri giri.>> Aggiunse Lucy, maliziosa.

Juvia le fissò, ancora più confusa di prima, imitata dal ragazzo, che aveva un'aria completamente diversa, come di speranza.

Le ragazze annuirono all'unisono, intimando alla loro amica a stare al gioco.

<< Uhmm, come hai detto che ti chiami?>> Lo apostrofò Lucy.

<< Ah, scusate, non l'ho detto. Mi chiamo Lyon. Lyon Bastia.>>

<< Beh, Lyon, siediti e spiega la grave situazione delle calotte polari a Juvia, noi torneremo fra poco e vogliamo ritrovarla ben informata, intesi?>> Aggiunse Levy mettendosi in piedi per lasciargli il posto.

 

Le due amiche si allontanarono ridacchiando tra loro. Lucy si voltò un'ultima volta per ammirare il loro operato. Il ragazzo era molto carino, fisico asciutto e portamento dignitoso ma affabile. Vedendoli insieme a quel tavolo non poté pensare ad altro se non che potevano diventare una bella coppia, quei due.

Rigirandosi in direzione della loro destinazione la bionda si bloccò sul posto.

I suoi occhi si erano posati su un manichino esposto alla vetrina del negozio e lei rimase ammaliata. Le sembrava addirittura di notare un fascio di luce angelica che illuminava quel punto in particolare.

<< Che c'è Lu-chan?>>

<< L'ho trovato... Il “Look perfetto”.>>

 

 

 

Il suono della notifica la distrasse, e lei smise di truccarsi per leggere il messaggio.

 

“Eccomi, sono davanti a casa tua.”

 

Natsu aveva insistito a passarla a prendere, e non aveva accettato un no come risposta.

“Arrivo tra due minuti, sto finendo di prepararmi.” Scrisse la risposta, aspettando che apparisse la doppia spunta, per poi rimettersi al lavoro.

Guardandosi allo specchio cinque minuti dopo si sentì soddisfatta del suo operato. Il mascara “ Wide Eyes”, unito all'egregia applicazione di ombretto e eyeliner, esacerbavano i suoi già enormi occhi, le labbra messe in risalto da un rossetto di una tonalità delicata di rosa. I capelli erano la parte migliore, ci aveva spesso troppo tempo per non esserlo, ottenendo dei perfetti boccoli in tutta la chioma bionda, una ciocca tenuta su dalla parte sinistra con un fiocchetto color crema.

“Ok ora mi posso vestire.” Pensò, e si diresse verso camera sua, passando dal salotto.

 

<< Ne hai messo di tempo per prepararti! Però mi sa che avrai freddo vestita così.>>

 

<< AAAAHHH!!!>> Lucy indietreggiò di qualche passo, allontanandosi dal ragazzo disteso sul divano, che la guardava con le mani incrociate dietro la testa e l'espressione divertita. << Che ci fai li Natsu! Non eri davanti alla porta?!>> Tentava in ogni modo di coprirsi, tirando giù la canottiera con le mani, ottenendo un allargamento sulle bretelle della stessa e temendo che i suoi seni prosperosi uscissero da un momento all'altro.

<< Mi annoiavo. Hey, ma non hai la Play per caso?>>

<< NO!>> Soffiò lei esasperata, per poi sbuffare, rassegnandosi. << Aspetta qui, due minuti e sarò pronta, promesso.>>

Corse in camera sua e si mise i vestiti che aveva comprato quel pomeriggio, poi prese la sua borsa e ritornò all'ingresso.

<< Possiamo andare.>> Esordì, tentando di trattenere il sorriso nel notare la reazione del ragazzo quando la vide. Si alzò dal divano in una frazione di secondo, come un soldato svegliato dal capitano, e rimase dritto e immobile per qualche secondo, tentando, senza molto successo, di non posare lo sguardo su di lei.

<< S... si, andiamo.>> Scattò verso la porta e gliela tenne aperta con un gesto galante.

Uscendo, vide un' Audi A3 nera parcheggiata davanti a casa sua, dalla quale scese un uomo molto alto, vestito di uno smoking da pinguino. La sua faccia aveva dei lineamenti quasi ovini. L'uomo fece il giro della macchina e aprì la portiera posteriore, intimando educatamente di accedervi con un gesto della mano.

I due giovani salirono e il conducente partì. Lucy si chiedette dove stessero andando e guardò Natsu, interrogativa, ma lui guardava fuori dal finestrino, assorto.

Il viaggio continuò nell'assoluto silenzio per un po' e lei cominciò a sentirsi a disagio, tamburellandosi le cosce con le dita. Finalmente decise di rompere il silenzio.

<< È tua l'Audi?>> Il ragazzo la guardò, dai suoi occhi traspariva sofferenza, poi negò scuotendo la testa e si voltò a guardare dal finestrino.

 

<< La macchina è di proprietà della signora Harrington, il mio capo. Lei ha messo a disposizione questo servizio per il signor Dragneel per fare un favore al signor Redfox.>> La voce dell'autista era profonda e tranquilla e infondeva in lei un senso di sicurezza.

<< Capisco.>> Era preoccupata per l'atteggiamento di Natsu. Era cambiato appena si erano messi in marcia. Cosa aveva fatto? Aveva detto qualcosa che non andava? Il suo abbigliamento non andava bene?

Poi notò qualcosa che spazzò via tutte le sue insicurezze. Il ragazzo stava trattenendo i conati! Non era arrabbiato, era solo stupido! Come gli era venuto in mente di venirla a prendere in macchina sapendo di soffrire di chinetosi! Probabilmente era stata un'idea di Gajeel, per fargli uno scherzo.

 

Quando l'automobile arrestò la sua corsa lui si fiondò fuori in fretta e furia, lei invece aspettò pazientemente che il chauffeur le aprisse la portiera, soprattutto per dare il tempo a Natsu di fare quello che doveva fare senza metterlo in imbarazzo. Infatti quando lei scese lui si stava pulendo la bocca con un fazzoletto.

<< La ringrazio, uhmm...>> Lucy lesse il nome sulla targhetta attaccata allo smoking dell'autista. << … Caprico. Può andare, adesso, ritorneremo a casa a piedi.>>

<< Ne è sicura signorina?>>

<< Certo! E ringrazia la signora Harrington da parte nostra!>>

<< Sarà fatto.>>

La ragazza si voltò, notando con piacere che il suo amico stava meglio e le rivolgeva un sorriso smagliante.

<< Vogliamo entrare? Sto morendo di fame.>> Disse lui offrendole il braccio.

Entrarono nell'edificio e furono investiti da una miriadi di sensazioni. Suoni di tutti i tipi facevano da padroni nell'atmosfera, da rumori di raggi laser futuristici a righi e ruggiti di bestie feroci, passando da risate di bambini e musica di vario genere.

Il ragazzo la condusse attraverso quella sala giochi e oltre, fino all'area ristorante, dove si sedettero e ordinarono degli hamburger e patatine.

<< Andiamo, ti va una sfida?>> Chiese all'improvviso.

<< Uhhm?>> Era rimasta un po' confusa, un attimo stavano dibattendo sull'utilità di studiare le espressioni logaritmiche a scuola e poi lui saltava fuori con una sfida?

<< Vieni dai!>> La prese per mano e la condusse fino a una macchinetta, nella quale inserì dei soldi, ottenendo in cambio una manciata di gettoni. Poi la portò davanti a un videogioco arcade chiamato Jurassic Attack 6 e prese una delle pistole, intimandole di fare lo stesso.

Il gioco consisteva in sparare a una miriade di dinosauri impazziti prima che loro ti uccidessero. Lucy si sentiva una vera e propria professionista! Non ne lasciava scappare uno, sparava a destra e manca con una velocità e una mira che non sapeva di avere.

<< HA! Ho vinto!>> Esclamò Natsu, a gioco finito, aveva fatto quasi il triplo dei punti che aveva fatto lei.

<< Ma com'è possibile! Hai barato sicuramente!>>

<< Hahahaha! Non è colpa mia se sei una schiappa!>>

<< ah, si? Adesso ti sfido io! Vediamo come te la cavi con...>> Si guardò intorno, cercando il gioco perfetto. << Quello!>>

<< Guitar Hero? Ma quello non si gioca in due.>>

<< Facciamo a turni, chi fa più punti.>>

<< Se ci tieni cosi tanto a perdere...>>

<< Vedremo...>>

 

 

La canzone cominciò. “You shook me all night long” degli AC/DC risuonava negli altoparlanti mentre lei si destreggiava sui tasti di quella chitarrina stilizzata. Finita la canzone ottenne un punteggio degno della top ten nella memoria dell'arcade. Soddisfatta, cedette il posto al ragazzo.

Lui iniziò a seguire gli strimpellamenti di quel pezzo, e Lucy vide, suo malgrado, che la sua sincronizzazione era perfetta! Poi le venne un'idea.

Andò ad appoggiarsi accanto allo schermo dell'arcade, per trovarsi di fronte a Natsu. Allora iniziò ad accarezzarsi i capelli, con fare malizioso.

Mise un avambraccio sotto i seni e strinse un po' le spalle, esponendo il suo décolleté.

“guarda, guarda, guarda...”

Ci fu una breve pausa nella canzone e il ragazzo distolse lo sguardo dallo schermo per posarlo su di lei.

“Abboccato!”

Mise a posto una ciocca ribelle dietro l'orecchio per poi fare scorrere un dito sul suo volto, lentamente arrivando alle labbra, che stuzzicò in modo molto sexy, schiudendo la bocca leggermente. Il ragazzo rimase attonito, il suo sorriso strafottente rimpiazzato con una bocca spalancata , gli occhi incollati ai movimenti del suo dito, che accarezzavano la sua bocca con lentezza.

Sullo schermo ora scorreva una sfilza di “MISS”.

Il suo sguardo scorse poi verso il basso, e lei si sentì formicolare il corpo nei punti in cui le sue iridi si posavano.

Sentiva il calore ribollire dentro di lei quando gli occhi del ragazzo scorrevano sul suo vestito beige, stretto sotto il seno e sciolto inferiormente, con delle micro striscioline di pizzo che, se stavi abbastanza attento, lasciavano intravedere ciò che c'era sotto. La scansione visiva si arrestò per qualche secondo a metà coscia, dove era visibile una strisciolina di cinque centimetri di pelle, tra l'orlo del vestito e quello delle calze autoreggenti nere opache. Il suo sguardo andò ancora giù, fino agli stivaletti neri dalla punta arrotondata e le cinghie decorative, e risalì il suo corpo, accompagnato da una nuova ondata di calore che la fece rabbrividire e arrossare le guance.

 

Titititiii!

La canzone era finita e Natsu aveva fatto un punteggio schifoso.

 

<< Hahaha! Ho vinto!>> Rise lei, entusiasta. << Sei una schiappa!>>

<< Oh, no... ho vinto io...>>

<< Cosa?>>

<< Niente... andiamo da qualche altra parte?>>

 

 

Erano dieci minuti che camminavano in su un sentiero che si snodava in mezzo agli alberi e i cespugli, su un terreno in salita. Se l'avesse saputo non avrebbe messo quei tacchi dieci, ma ripensandoci, conoscendo a Natsu, se lo doveva immaginare come poteva andare un appuntamento con lui. Sperava solo di non inciampare o impigliare le sue calze in qualche rovo.

L'oscurità regnava sovrana in quella piccola sottospecie di foresta, appartenente al parco naturale di Magnolia, e ogni cespuglio, ogni ramo spostato da quella flebile brezza invernale le sembravano delle belve acquattate nelle tenebre, pronte a sbranarla. La paura che provava però era in netto contrasto con la calda sensazione di sicurezza che le infondeva la mano del ragazzo, fermamente stretta alla sua, che la guidava nella penombra.

L'unica cosa che riusciva a vedere con nitidezza era la sua schiena, sulla quale si concentrò per riuscire a scacciare l'ansia crescente che provava per il fatto di trovarsi lì, un posto chiuso al pubblico dopo le nove di sera, camminando in mezzo all'ignoto, con quei rumori poco rassicuranti in sottofondo.

La tattica funzionò alla perfezione perché la consapevolezza di avere lui accanto la tranquillizzò, scacciando ogni incertezza e lasciando in lei solo quella piacevole sensazione, quel leggero aumento nella frequenza cardiaca, quel brivido elettrico che provava ogni volta che era in presenza di Natsu Dragneel.

A un certo punto iniziò a notare un certo alone chiaro intorno alla sagoma del ragazzo che cresceva e aumentava in intensità, indicando che si stavano avvicinando a un'area più illuminata, poi il suo cavaliere si arrestò.

<< Prego, prima le signore.>> Disse voltandosi e tendendo una mano verso quella direzione, in un gesto galante. Lei ubbidì, sentendo un vuoto nello stomaco nel lasciare la sua mano.

Dopo qualche passo rimase allibita. Si trovavano in un chiaro della foresta che finiva qualche metro davanti a lei, con uno strapiombo dal quale vi si poteva ammirare tutta la città. In mezzo alla radura era stato allestito quello che sembrava un telo da picnic in torno al quale vi erano state poste quattro fiaccole ardenti che proiettavano una tremolante luce arancione per un paio di metri intorno. Sul telo c'era un secchio di acciaio inox contenente una bottiglia di quello che sembrava spumante o champagne, e due calici.

Natsu avanzò e si sedette sulla stoffa. << Avevo pensato di portarti a vedere un film al cinema ma, per quanto allettante poteva essere guardare Star Wars insieme a te, ho optato per questo. Sperando che sia di tuo gradimento.>> Puntò le sue iridi di smeraldo su di lei, speranzoso.

Per tutta risposta Lucy lo raggiunse e si sedette accanto a lui, rivolgendogli il suo miglior sorriso.

Il ragazzo le offrì un calice e fece saltare via il tappo della bottiglia. Gli sfuggì una risata nel sentire le imprecazioni di qualcuno che era stato colpito dal suo proiettile, una decina di metri giù dal burrone, poi servì il vino.

 

<< Che bella serata!>> Esclamo lei, appagata. Avevano chiacchierato per ore, guardando le luci della città, la bottiglia era ormai vuota e un po' per il freddo, un po' per il calo delle inibizioni provocato dall'alcool, si era ritrovata accoccolata a lui, con la schiena appoggiata al suo petto e le sue braccia muscolose a cingerla.

<< E può ancora migliorare.>> Natsu si mise in piedi, provocando in lei in gemito di protesta per l'improvvisa esposizione all'aria fresca, in netto contrasto alla pelle rovente del ragazzo.

<< Sdraiati.>> Ordinò, e lei ubbidì. Il ragazzo spense una ad una le fiaccole immergendo il chiaro nelle tenebre. Il cielo rimase esposto in tutta la sua magnificenza e lei rimase senza fiato davanti a quello splendore.

Lui le si stese accanto, mettendole un braccio sotto la testa a mo' di cuscino.

<< Ho notato quanto ti piacciono le stelle. Beh questo è il miglior posto in tutta Magnolia per osservarle.>>

Stette così per una ventina di minuti, osservando la volta stellata mentre Natsu le accarezzava la testa, giocherellando occasionalmente con qualche boccolo.

<< Grazie.>> Esordì lei. << Ti ringrazio Natsu, è stata una bellissima serata.>>

Il ragazzo voltò la faccia verso la sua e i loro sguardi si incatenarono, provocando una nuova ondata di brividi lungo la sua schiena e il suo ventre.

Lui prese ad accarezzarle dolcemente una guancia. << Sono io a dover ringraziare te.>> I suoi occhi si fissarono sulla bocca di lei e lui azzerò la distanza tra i loro volti. Sentì il suo respiro caldo solleticarle le labbra, che si schiusero leggermente in automatico, seguendo l'aumento del suo battito cardiaco e e il fervore crescente in tutto il suo corpo.

Sentì la sua bocca andare a fuoco quando accolse quella del ragazzo, e poi il sapore della sua lingua mentre lentamente si insinuava tra le sue labbra per incontrare la sua in una danza sensuale, impazzendo al contempo per il contatto tra i loro corpi e i brividi di piacere che le provocavano le dita di Natsu tra i suoi capelli. Il suo cervello andò in panne, non riuscendo ad articolare alcun pensiero definito, sovraccaricato dalle emozioni e dalle forti sensazioni. Quando alla fine si staccarono, guardandosi intensamente negli occhi con una complicità mai provata prima...

 

<< Alleluia sei arrivata!!>>

La sua mente ritornò nel presente. Ritrovandosi di fronte a Natsu, capì di essere arrivata a destinazione. Il ragazzo era appoggiato al muro di cinta della villa, con la testa gocciolante e i capelli appiccicati alla fronte per la pioggia che era iniziata qualche minuto prima.

<< Che dici, sono in perfetto orario!>> Scherzò lei, avvicinandosi e posandogli un bacetto stampo sulle labbra, provocando in lui un accenno di sorriso.

<< È vero, per i tuoi standard. Allora sei pronta a iniziare la tua prima missione?>>

<< Prontissima!>> Avanzò fino al citofono e premette il pulsante. << Si va in scena!>>

 

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Capitolo 13
*** A Housebreaking ***


La snervante suoneria del campanello echeggiò nell'aria, ripetendo la melodia per tre volte prima di smettere, dopodiché la coppia rimase immersa nel rumore della pioggia che imperversava con furia crescente.

<< Forse non c'è nessuno>> Il ragazzo, con i capelli zuppi incollati alla testa sorreggeva la sua giacca sopra di lei, riparandola, seppur poco, dal nubifragio.

<< Non è possibile, dalle informazioni che ho raccolto, oggi dovrebbe essere il giorno in cui si aspettano visite.>>

<< Magari...>> Natsu fu interrotto dal suono gracchiante del citofono.

<< Dica.>> La voce femminile aveva un lieve accento russo.

<< Salve! Sono venuta qui per via dell'annuncio. Cercate personale di pulizia giusto?>>

Ricadde il silenzio per qualche secondo.

<< Non sei adatta.>>

<< C... cosa!?>> Puntò l'obiettivo della telecamera con lo sguardo. Sapeva che in quella villa sceglievano solo cameriere di bella presenza, dal seno prosperoso e dall'aria sexy. Si era informata!

<< Forse se mi concedete un colloquio...>>

<< Non sei adatta. Buonasera.>>

Totalmente scoraggiata, guardò in basso, squadrandosi. Portava un cardigan rosso con una scollatura quasi scandalosa, una minigonna a fantasia scozzese che metteva in risalto le gambe slanciate ulteriormente dalle scarpe col tacco. Era sicura che avrebbe fatto centro. Il padrone della villa era conosciuto per essere un vero porco.

Guardò il suo ragazzo, in cerca di sostegno, sorprendendolo per l'ennesima volta a fissarle il seno, e la cosa la fece sorridere.

Lui alzò gli occhi, per incontrare i suoi, e parve rendersi conto di essere stato colto in fragrante perché le sue orecchie avvamparono.

<< Hey, va tutto bene, un intoppo non segna una sconfitta. Penseremo a un nuovo piano.>> Fece un gesto con la testa intimando di allontanarsi da lì.

<< Cavolo! Ti ho bagnata tutta.>> Lucy si rese conto solo in quel momento che aveva un intero fianco fradicio, dalla parte dove vi si era appoggiata al corpo del ragazzo. << Aspetta, sorreggi la giacca.>> Si tolse la maglietta e la strizzò. La vista dei suoi muscoli splendidamente definiti, che si contraevano per l'azione che stava effettuando, era paradisiaca.

<< Anche tu ammiri il mio corpo allora! Haha!>>

Le sue guance diventarono un rogo. << Sta' zitto, tu.>> La faceva impazzire quando si comportava cosi. Da un lato era molto fastidioso quando si atteggiava e si dava arie, soprattutto riguardo al fatto evidentemente veritiero che lei era stracotta di lui. D'altro canto, invece, la eccitava enormemente quella sicurezza di sé che trasudava da tutti i pori. La sua spavalderia risvegliava in lei un istinto primordiale, un bisogno animale di...

<< Aspettate.>> La voce provenne dal citofono, ma non era la voce di prima, bensì una molto più femminile, e senza accento. << Forse stiamo cercando personale. Entrate.>>

Il cancello emise un cigolio metallico e si spalancò, lasciandovi accedere i due giovani che entrarono scambiandosi occhiate perplesse.

 

 

<< Salve! Fanciulli miei! E scusate la rudezza della nostra governante, è bravissima a gestire la casa ma non è adatta alle relazioni interpersonali.>>

L'ometto, basso e tozzo, dalla testa calva e i baffetti arricciati, emise una risatina che sembrava più lo starnazzare di un'oca. Erano in piedi in mezzo alla hall davanti a una rampa di scale esageratamente enorme, ornata d'oro e gemme luccicanti. Lucy si stava già preoccupando della chiazza bagnata che stavano lasciando entrambi sul tappeto persiano vistosamente costoso su cui si erano fermati.

<< In realtà stiamo cercando personale e voi fate proprio al caso nostro. Ci servono delle braccia forti che aiutino il personale di pulizia nelle faccende più pesanti, nell'ala est. Mia moglie dice che saresti più che adatto per la mansione, quindi dovresti andare da lei a presentarti. Dopo che ti sarai asciugato e avrai messo l'uniforme.>>

<< Ma... io non... Aia!>> Venne interrotto da una gomitata tattica sulle costole da parte della sua compagna. << Lucy ma che cazz...>>

<< Saresti onorato di lavorare per i signori, vero? È questo che stavi per dire no? Natsu?>>

Il ragazzo sbuffò, arrendendosi davanti allo sguardo minaccioso della bionda.

<< Si, certo, da che parte devo andare?>>

<< Cameriere! Venite, venite! Portate il fanciullo allo spogliatoio, sapete cosa fare!>>

Due ragazze apparvero come dal nulla, presero sotto braccio a Natsu se lo portarono via in fretta e furia. Lucy non poté fare a meno di notare il loro uniforme, se così si poteva chiamare, essendo costituito da un top nero con volant bianchi che lasciava il ventre scoperto, una gonnellina nera cortissima che quando camminavano lasciava scoperte le natiche, e calze a rete bianche sorrette da reggicalze. Pensava che sono nei film porno le cameriere vestissero così. Le ritornò in mente un commento che aveva fatto Sting qualche mese prima riguardo alla propensione di Natsu per il porno del genere Maid, e la preoccupazione iniziò ad arrampicarsi su per la sua spina dorsale, soprattutto considerando che quelle fottute cameriere avevano tutte dei corpi atletici e visi angelici. Il pensiero di Natsu che alzava pesi circondato da quelle stronzette che lo fissavano iniziò a trapanarle il cervello.

<< … Ovest.>> Uscì dal torpore ritrovandosi davanti una ragazza minuta dai capelli corti color fucsia. Il suo viso aveva qualcosa di familiare, come se l'avesse già vista da qualche parte. Nessuna traccia del padrone di casa.

<< S... scusami, cosa hai detto?>>

<< Ti devo portare allo spogliatoio dell'ala Ovest. Sei stata assegnata alla cucina.>>

<< Alla cucina?! Ma... io pensavo servisse personale di pulizia...>>

<< Nell'ala ovest la squadra di pulizie è al completo, serviva solo una persona per l'ala Est, la settimana scorsa si è licenziata una persona.>>

<< Pensavo prendessero solo ragazze di bell'aspetto per le pulizie.>> Ora Lucy doveva cambiare il piano originale, e per fare ciò le servivano tutte le informazioni possibili.

<< Infatti è così, ma nell'ala Est c'è sempre un componente maschile, di solito un ragazzo poco più che maggiorenne e di aspetto più che gradevole. A proposito, è carino tuo fratello!>>

<< Uhmm, non è mio fratello... >> Un velo di gelosia si insinuò nella sua risposta.

<< Ah, beh il tuo amico allora... tanto di certo non è il tuo fidanzato, haha! Ci pensi? Che genere di pazza lascerebbe il suo ragazzo anche solo per dieci minuti in questa villa? Con quelle voci che corrono.>>

Lucy perse un battito, maledicendo il suo orgoglio per non aver voluto l'aiuto di Levy per procurarsi le informazioni.

<< S... si... sarebbe da stupidi... ma, di preciso, cos'è che si racconta in giro sulla villa?>>

<< Hahahah bella questa, come se non avessi mai sentito niente su quello che succede nell'ala Est della villa di Ebaloo.>>

<< beh...>>

<< Eccoci, prendi l'uniforme dall'armadietto, poi presentati in cucina, tra poco è l'ora di pranzo.>> La ragazza girò i tacchi e sparì in un battibaleno. Ma dov'è che l'aveva già incontrata? Lucy tentò di rispondere a questa domanda mentale mentre si cambiava, senza alcun risultato.

 

 

 

<< C'è qualche festa stasera?>> La domanda sorse spontanea mentre lavava quella che le sembrava la centesima pentola sporca. Le faceva male la schiena a forza di stare piegata sul lavandino a insaponare utensili da cucina, e il peso dei suoi seni sovra-sviluppati di certo non aiutava.

Ooba, la direttrice del personale, si voltò e la fissò a lungo, con un'espressione a metà tra il compassionevole e il disgustata. << No. Solo i padroni. Meno chiacchiere e più sfregamento! O vuoi che ti faccio girare?!>>

Lucy non capì a cosa si riferisse la vecchia signora con quest'ultima frase ma non volle tentare la sorte e stette zitta.

Doveva trovare un modo di sganciarsi da lì, non poteva prendere ciò che era richiesto per completare l'incarico se se ne stava tutta la sera a lavare i piatti. Doveva riuscire ad arrivare nell'ala Est, dove c'era a biblioteca... e Natsu.

Le parole della cameriera dai capelli rosa avevano acceso la “fiaccola della preoccupazione” nel suo cervello e ora stava diventando un “rogo dell'ansia”.

L'occasione si presentò qualche minuto più tardi, quando le cameriere arrivarono a prendere le portate del pranzo.

Una delle ragazze, molto giovane e gracile, passò davanti al lavandino per riuscire a prendere meglio un'enorme teglia con carne arrosto e patate. La bionda non perse un attimo e, in uno scatto d'ingegno, rovesciò il contenuto di una pentola sulla malcapitata.

<< Oops, scusa, mi è scivolata!>> Prese una spugna e si mise a sfregarla sulla gonnellina della cameriera, ottenendo l'ovvio risultato di imbrattargliela ancora di più.

<< No, no, no! Cosi non va! Non puoi presentarti dai padroni così conciata! Vatti a cambiare! Ossignore, l'arrosto si raffredderà.>>

<< Scusi, signora, potrei andarci io. So come si porta a tavola.>>

La matrona la squadrò con aria sospettosa.<< L'uniforme?>>

Lucy si tolse il grembiule. << Impeccabile, signora. Nemmeno una macchiolina.>> La sua divisa non era sexy come quella delle cameriere bensì un comune abbigliamento da servitù nero e bianco. Il tentennamento nell'espressione della donna le fece capire che il suo piano stava funzionando. Le serviva solo un piccolo aiutino. Unì le mani dietro la schiena e si dondolò sui talloni, tentando di recitare al meglio la parte della ragazza efficiente e responsabile.

“Recitare... occavolo! Ecco dove aveva già visto quella ragazza. Possibile che...?”

<< Ok, ma sbrigati, e torna subito qui, non voglio ragazzine bighellonando per il palazzo...>> Lucy non aspettò che la vecchia finisse di parlare e la lasciò lì a sventolare quel suo dito ossuto in aria, mentre prendeva il vassoio e se ne andava verso l'ala Est in fretta e furia.

 

“ Non può essere... deve essere una coincidenza!”

 

Era impossibile sbagliarsi. In tutto l'edificio c'era solo un'unica porta da dietro la quale proveniva un gran baccano e la ragazza, rendendosi conto troppo tardi della velocità a cui stava andando, la aprì con troppo impeto, spalancando e mandando le due ante a sbattere contro il muro in un fragoroso tonfo.

Si aspettava di trovarsi gli occhi di tutti i presenti addosso ma non fu così. Nessuno si era accorto del suo arrivo, tranne l'uomo paffuto con cui aveva parlato poco tempo prima, che si trovava seduto al tavolo, ingozzandosi di cibarie.

<< AH, l'arrosto! Vieni, vieni appoggialo qui, si ecco, vicino a me.>>

Mentre faceva come comandato l'attenzione della ragazza cadde sulla folla di ragazze raggruppata in un angolo della gigantesca stanza, la maggior parte di loro emetteva dei gridolini eccitati o rideva a crepapelle. La curiosità prese il sopravvento, e il suo corpo si mosse quasi in automatico, avvicinandosi alla calca per tentare di vedere cosa stesse succedendo.

Dopo tre o quattro spintoni ben piazzati riuscì a farsi strada, rimanendo allibita davanti alla scena che le si presentò.

Due giovani, bellissime come il resto delle cameriere, ballavano sensualmente, togliendosi reciprocamente quei pochi indumenti che indossavano fino a rimanere in intimo. Tutto questo avrebbe avuto effetto su di lei, se non fosse per il ragazzo dai capelli rosa imbavagliato e legato a una sedia davanti a loro, con gli occhi spalancati e la testa tenuta ferma da una donna di mezza età, l'unica tra le presenti a indossare abiti diversi: Un vestito succinto rosso carminio con una scollatura esplosiva, cosi lungo da coprirle anche i piedi. Natsu tentava, in vano, di liberarsi e il suo torso nudo era ricoperto di goccioline di sudore. Portava un papillon al collo e dei pantaloni neri formali, sui quali si evidenziava un'erezione piuttosto potente.

La situazione squilibrò i suoi pensieri. Doveva sentirsi adirata, preoccupata, o provare compassione per il povero ragazzo?

L'esibizione finì, e altre due cameriere presero il posto delle prime, iniziando a danzare, Natsu cercò nuovamente di liberarsi ma la padrona gli diede un ceffone, pronunciando qualche parola che Lucy non riuscì a sentire da dove si trovava. Il ragazzo roteò gli occhi, incontrando quelli di lei nel processo, e il suo sguardo sofferente si tramutò in una supplica. Non riusciva a parlare ma la bionda sapeva che le stava chiedendo di salvarlo. O almeno lo sperava.

Fece per avanzare ad aiutarlo, quando qualcosa catturò la sua attenzione. Una zazzera rosa che spariva dietro una porta alla sua sinistra.

“La missione! Devo sbrigarmi prima che sia troppo tardi!” Corse in direzione della porta e la oltrepassò, arrivando in una biblioteca strepitosamente grande.

Si guardò intorno, notando che le scaffalature andavano in ordine alfabetico, lei ora si trovava alla lettera z, sarebbe stato più facile del previsto trovare quello che cercava. Prese il cellulare e inviò un messaggio tramite whatsapp. Ora aveva circa dieci minuti per prendere quel libro.

Andò fino allo scaffale con la lettera D stampata in oro sul legno si mise a cercare tra i libri, dopo una fugace occhiata scoprì che quello che lei cercava non era lì. Lei cercava un libro dalla copertina gialla e in quello scaffale c'erano soltanto libri neri. La disperazione prese il sopravvento in lei, si sedette con la schiena appoggiata allo scaffale attiguo, il suo cuore iniziò a battere all'impazzata.

<< Cosa ci fai qui? Non eri stata assegnata alle cucine?>> La ragazza dai capelli rosa era in piedi all'imboccatura del corridoio, con le braccia dietro la schiena e l'espressione imbronciata.

<< Puoi smettere di recitare.>> Lucy si rimise in piedi con l'animo risollevato.

<< Di cosa stai parland...>>

<< Mi ricordo di te, alla recita della scuola, facevi Giulietta. Allora è vero che gli Star Spirits vogliono partecipare al Fairy Wars.>>

<< Brava, mi hai scoperto, ora però io mi prendo questo...>> Estrasse da dietro la sua schiena un libro dalla copertina dorata, il titolo riportava “Daybreak”. << … e il mio gruppo intasca i soldi della ricompensa.>>

<< Kaby Zaleon l'ha incaricato anche a voi?>>

<< Cosa? No, noi stiamo lavorando per la famiglia Eisenwald, molto più ricchi e potenti, sai.>>

A Lucy le venne un groppo in gola. La famiglia Eisenwald, un clan mafioso che opera nel settore dei rifiuti tossici, erano coloro che, qualche anno prima, avevano incastrato il padre di Kaby Zaleon, mandandolo in prigione.

<< Tu non capisci, non lo fare, dobbiamo dare il libro a Zaleon, così riuscirà a scagionare suo padre e la polizia avrà prove sufficienti per porre fine al clan Eisenwald. Vedi, in quel libro sono nascoste le prov...>>

<< Non mi importa cosa c'è nel libro. E forse è meglio così. Le informazioni possono essere pericolose.>>

<< Se tratti con loro sei già in pericolo, per favore dammelo!>> Lucy tese la mano verso la ragazza.

<< NO!>> Distolse la mano della bionda con uno schiaffo.

<< Allora dovrò prendermelo.>>

Lucy scattò in direzione della giovane, puntando al libro con le mani tese. In una frazione di secondo, si rese conto dello spostamento d'aria proveniente dal basso e riuscì a stento a evitare un calcio alla mandibola, fermandosi di colpo e incurvando all'indietro la testa.

<< Provaci!>> Virginia Maiden, ora si ricordava il suo nome, le sferrò un pugno, che lei prontamente evitò e deviò con una mano, mentre con l'altra le assestava un colpo di palmo dritto sul plesso solare.

La attrice fu scagliata contro il muro dietro di lei, incapace di proferire parola, il fiato spezzato dovuto alla contrazione del diaframma causata dal colpo.

Guardò Lucy con uno sguardo terrorizzato, lo stesso sguardo che Cobra le aveva descritto mentre le insegnava l'aikido dicendo che tutti i suoi avversari avrebbero avuto quell'espressione, e scattò in direzione dell'uscita.

La bionda le corse dietro, mentre nel aria risuonava un urlo maschile, seguito dal rumore di distruzione.

La ragazza dai capelli rosa stava arrivando alla porta quando questa venne scardinata da un omino grasso e mezzo calvo che vi era stato scagliato contro. Virginia si arrestò per un attimo, stupita, facendo guadagnare un po' di terreno a Lucy, che ormai l'aveva quasi raggiunta.

Irruppero entrambe di corsa nella sala da pranzo provocando un'ondata di urla isteriche da parte delle cameriere che si erano addossate ai muri.

Natsu era in piedi in mezzo alla stanza, con brandelli di corda e pezzi di sedie e tavoli tutto intorno.

Virginia arrestò la sua corsa, la strada per uscire dalla sala era ostruita da due omoni svenuti, uno sull'altro, con occhi neri e labbra gonfie.

<< Dammi quel libro.>> Ripeté Lucy. La sua avversaria prese la zampa di una sedia da terra e tentò di colpirla, ma la bionda scattò in risposta, evitando il colpo, bloccandole il braccio e usandolo come leva per buttarla a terra.

Si abbassò e prese il libro dalle mani esanimi della ragazza, incontrando lo sguardo perplesso di Natsu nel rimettersi in piedi.

<< Che c'è? Lo sapevi che sono diventata forte nel combattimento no?>>

<< Una cosa è vederti mentre ti alleni, un'altra è assistere a un pestaggio in piena regola! Sei un mostro! Ricordami di non farti incazzare mai più.>> Si sentivano già le sirene della polizia che irrompeva dal cancello.

<< Non preoccuparti, te lo ricorderai. Adesso andiamo.>>

<< Dove credete di andare!?>> I due giovani si voltarono di scatto, trovandosi davanti la padrona di casa, con una pistola in mano puntata contro Natsu. << Ora mi darete quel libro. Sapete, per mantenere rapporti di affari con il clan Eisenwald, serve avere un'assicurazione sulla vita. Beh Daybreak, contenente tutte le transazioni illegali della famiglia fino a qualche anno fa, è la mia assicurazione. Non permetterò che la portiate via.>>

<< La polizia è arrivata, non la farai franca.>>

<< Ma, io mi sto soltanto difendendo da due ladri che sono entrati in casa mia a derubarmi, capita spesso che i malviventi finiscano morti per essere entrati nei posti che non dovevano. Ripensandoci, prima vi uccido e poi mi prendo il libro!>>

<>

 

BAM!

 

Lo sparo echeggiò nell'aria, stordendo la sua percezione, i timpani le si bloccarono, lasciando nel suo cervello solo un ronzio devastante. La vista le si annebbiò, riusciva a vedere alcuni colori, un po' di nero qua e la, rosa e... rosso.

<< Natsu!>>

La vista ritornò normale, anche se il ronzio imperversava ancora nella sua scatola cranica. Riuscì a vedere Il suo ragazzo che era rimasto in posizione dopo aver dato un calcio alla pistola della donna, che era stata scagliata fino all'altro capo della stanza. La padrona di casa era rimasta paralizzata, catatonica, dopo un paio di secondi si accasciò a terra anche lei, svenuta.

 

 

 

<< Ti ringrazio.>> Virginia la guardava con gli occhi lucidi, tenendola per mano. << Se mi aveste lasciata lì mi avrebbero arrestata insieme agli altri e non sarebbe finita bene per me.>>

Erano scappati dalla villa senza farsi notare dai poliziotti. Sapevano che la mafia ha sempre qualche talpa all'interno e non volevano finire nei guai. Ora che avevano il libro lo avrebbero portato dritto da Kaby Zaleon.

<< Non c'è problema Virginia.>>

<< Puoi chiamarmi Virgo, i miei amici mi chiamano così.>>

<< Ok, Virgo, ci vediamo, ciao!>> Le loro strade si divisero e i due fidanzati continuarono a camminare fino ad arrivare alla Caverna.

 

L'appuntamento con il signor Zaleon era tra alcune ore e così decisero di rilassarsi bevendo qualcosa in compagnia di Cobra e Gray.

<< Sto solo dicendo che potresti anche uscire con me qualche volta, ho delle amiche che sarebbero felici di uscire con te, e poi le potresti far conoscere il tuo serpente, non so se mi spiego.>> Gray fece l'occhiolino a Lucy e bevve un sorso di birra, finendo la lattina per poi schiacciarla contro il tavolo.

<< Fullbuster quante volte te lo devo dire, non voglio conoscere nessuna ragazza, le donne complicano la vita e basta. Preferisco la compagnia di Cuberios. Con lei è tutto più semplice, nessuna lagna, ne sindrome premestruale, chiede solo qualche topolino di tanto in tanto, e sa stare ad ascoltare.>>

<< Cazzo se sei strano, amico mio. Comunque ti ricordo che anche Gajeel diceva lo stesso, finché non ha iniziato ad uscire con Levy.>>

<< Si, e adesso quasi non si vede più da queste parti.>>

<< Il potere della patata amico, il potere della patata.>>

<< Beh io e Natsu non facciamo cosi, stiamo molto tempo con voi.>>

<< Perché, gliel'hai già data?!>> Gray sgranò gli occhi, come assaporando il gusto di pettegolezzi freschi, anche Cobra sembrava interessato. Lucy si paralizzò all'istante, poteva sentire il vapore caldo uscire dalla sua faccia che in questo momento probabilmente aveva lo stesso colore delle orecchie del suo ragazzo.

<< Cos... No! E poi, fatti i cazzi tuoi ghiacciolo! Vai a vestirti!>> Natsu puntò il dito contro il torso nudo dell'amico.

<< Lo farei, se solo mi ricordassi dove ho lasciato i vestiti.>>

<< Pfff, vado a vedere cosa posso dare da mangiare a Cuberios.>> Cobra si mise in piedi.

<< Già è passata una settimana dall'ultimo ratto?>> Scherzò Natsu. Le sue parole fecero scattare una molla nella mente di Lucy.

<< Cavolo! Questo fine settimana è il compleanno di Levy!>>

<< E quindi?>>

<< Volevo organizzarle una festa a sorpresa. Sapete se lei e Gajeel hanno in programma di fare qualcosa di sabato? Avrò bisogno che casa sua sia libera per addobbarla e preparare tutto.>>

<< Bho.>>

<< Non lo so.>>

<< Dovresti vederlo sull'agenda di Levy.>> Almeno Natsu suggerì qualcosa, mentre gli altri due si disinteressavano altamente e sparivano per i fatti loro.

<< Certo! Lei tiene registro di ogni sua attività, e di Gajeel. Ma, la lascia sempre a casa sua.>>

<< Perchè non entri di nascosto in casa sua e la leggi?>>

<< Cosa? No! Io non faccio quelle cose!>>

 

 

 

“Come ho fatto a farmi coinvolgere in questa cosa!?”

Era appena entrata in casa di Levy, sapeva dove la sua amica nascondeva la chiave di scorta, quindi non aveva dovuto ricorrere al metodo suggerito da Natsu, cioè fondere la serratura col potere del suo anello. Aveva lasciato il suo ragazzo fuori “di guardia” anche se era più una scusa per non farlo entrare, visto che probabilmente avrebbe iniziato a toccare e spostare tutto, probabilmente spaccando qualcosa nel processo.

Andò velocemente nella camera della sua amica, tappezzata da poster di personaggi storici famosi come Einstein, Leonardo, e Mozart. Una delle pareti era interamente occupata da scaffalature piene di libri di ogni genere, dimensioni, e colore.

Trovò l'agenda sul comodino di sinistra, la aprì e scorse le poche pagine che separavano la data attuale dal sabato seguente, leggendo i piani della ragazza per quel giorno.

“Missione con Gajeel” per le 16 e poi ripetizioni a qualcuno chiamato Romeo dalle 18 alle 19. Era perfetto per prepararle la festa.

Il suono delle voci richiamò la sua attenzione.

“Sarà qualcuno che passa davanti alla porta.” Sperò Lucy, ricredendosi quando sentì la serratura scattare e la porta aprirsi, e quando l'aria si riempì delle voci di Levy e Gajeel.

<< Che vuoi che ti dica, sei stato troppo duro con quel poveretto.>>

Le voci si stavano avvicinando e Lucy non ebbe altra scelta se non nascondersi sotto il letto.

<< Geehee, mica è colpa mia se era una pappamolla, cazzo chi si piscia addosso solo per sentirsi dire di lasciare in pace una ragazza.>>

<< Beh l'hai minacciato di ficcargli una spranga di ferro su per...>>

<< Si, si, ma era per enfatizzare la serietà della mia richiesta.>>

<< Sei incorreggibile.>>

<< Io ti piaccio cosi, piccola. E poi, sarai tu quella incorreggibile, come fai a ricordarti le prime cento cifre decimali di pi greco e poi scordarti il portafogli a casa?>>

La bionda riusciva a vedere i piedi dei due di fianco al letto.

<< Siediti, adesso lo cerco e andiamo a vedere quel film.>>

“No, non farlo!” Sentì il peso del ragazzo rilasciarsi violentemente sul materasso e tutta l'aria nel suo corpo venne espulsa fuori. Come faceva a pesare cosi tanto! Quasi non respirava.

<< Ieri sera mi hai fatto impazzire sai. Gheehee.>>

“Oddio, non parlate di queste cose, vi prego.”

<< He, ma adesso mi fa un po' male, dietro.>>

“Come non detto.”

<< Non mi è sembrato che ti lamentassi, in quel momento, anzi tutto il contrario. Adoro farti godere!>>

<< Lo so. Cavolo! Non riesco a trovare quel benedetto portafogli.>>

<< Forse è caduto sotto il letto.>>

“No, no, NO!”

I piccoli piedi di Levy avanzarono nella direzione di Lucy.

<< Ah, no, eccolo, stupido Gajeel, era sotto la tua testa!>>

<< Come ci è finito sotto il cuscino!? Va beh, andiamo.>>

La pressione sul materasso si azzerò e i passi dei due giovani si allontanarono.

<< Gaj, quando ci ritorniamo?>>

<< Dove?>>

<< Lo sai.>>

<< Vero, lo so, ma voglio sentirtelo dire, sai per sicurezza.>>

<< Ai Glory Holes, quanto sei antipatico! Ma visto che fai tante storie forse non ci vuoi tornare.>>

<< Hey, non ho detto questo, lo sai quanto mi sono eccitato a guardarti mentre facevi...>>

Lucy sentì la porta chiudersi e le voci affievolirsi. Il suo cuore riprese a battere in modo più normale e lei trasse finalmente un sospiro di sollievo.

 

<< Ma quanto ci hai messo! Mi stavo per addormentare.>> Natsu si issò in piedi nel vederla comparire dalla porta sul retro.

<< Maledetto te! Non dovevi fare da vedetta!?>> Lucy procedette verso di lui, furibonda, e gli diede un pugno sul petto, con l'unico risultato di farsi male alla mano.

<< Hey, hey...>> Il ragazzo la circondò con le braccia affondando le iridi verdi nelle sue. << … è successo qualcosa là dentro? Mi dispiace, qui fuori non ho visto ne sentito niente.>> Si avvicinò ulteriormente, appoggiando le sue labbra roventi contro quelle di Lucy, che fu immediatamente invasa da quella familiare sensazione di leggerezza e un brivido di piacere percorse la sua spina dorsale facendole provare una scossa di beatitudine che si diffuse dal suo petto, gi attraverso lo stomaco, per finire nel basso ventre. Le loro lingue danzarono un lento e passionale tango, arricchito dalle note scandite dai loro cuori, dal sapore di saliva e l'odore del suo respiro infuocato.

Il sole stava già tramontando quando si staccarono, si erano temporaneamente dimenticati del resto del mondo, come succedeva spesso quando stavano insieme. Si resero conto di essere in ritardo per consegnare il Daybreak al signor Zaleon.

 

<< Sai che, con questa ricompensa, dovremmo essere a posto per l'ingresso al Fairy Wars?>> A questa frase, pronunciata con leggerezza da quel ragazzo che sembrava non rendersi conto che si stavano buttando in un mare di guai, Lucy non sapeva in che modo rispondere. Si limitò ad annuire e godersi la sensazione della mano di Natsu stretta alla sua, mentre correvano nella penombra.

 

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Capitolo 14
*** A Present ***


“… Mavis è una persona strepitosa, non so come riesca sempre a trovare una soluzione a tutto.

La nostra ricerca era arrivata ad un punto morto, i circuiti biologici andavano alla grande ma non arrivavano al punto di poter effettuare delle operazioni che andassero oltre quelle che un normale computer riuscirebbe a fare. Jude era diventato uno spettro, consumato dallo stress che la Acnologia sta provocando in lui.

Fino a qualche mese fa Jude aveva una quota abbastanza importante nell'amministrazione della compagnia e si occupava attivamente di agevolare al massimo le nostre ricerche, rendendo questa tediosa impresa un po' più sopportabile.

Poi è arrivato quel ragazzino. Quel bambino prodigio che aveva fatto fortuna sviluppando un nuovo materiale, biocompatibile, che potrebbe virtualmente essere utilizzato in tutti i campi della ricerca scientifica. Dal suo arrivo nell'azienda, ha comprato ogni singola quota da ogni azionista, diventando il proprietario quasi assoluto. Logicamente l'unico che non ha ceduto è stato Jude, che ha tenuto la sua quota, per riuscire ad avere ancora un po' di potere decisionale sulle condizioni della nostra ricerca.

Nonostante i suoi sforzi, però, ormai il nostro lavoro è diventato un inferno. Volevano dei risultati subito, facendo pressione su mio marito. Lui tenta di fare il possibile per non trasmettere le sue ansie ma questo lo sta distruggendo.

Insomma, dovevamo arrivare a una svolta, stavamo cercando di sviluppare un circuito mai concepito prima d'ora, che avrebbe avuto un campo di applicazione infinito, in teoria. Nelle formule tutto quadrava, i materiali reagivano perfettamente tra di loro e gli impulsi scorrevano senza intoppi, ma avevamo soltanto creato un microchip, un normale calcolatore dalla potenza comparabile a una laptop. Da una settimana stavamo provando a individuare in quale punto dei nostri calcoli avevamo sbagliato, senza successo.

Ieri quella piccoletta è arrivata al laboratorio tutta felice e saltellante e mi disse di avere la soluzione ai nostri problemi, ero incredula all'inizio ma ora vorrei sbattere la testa contro il muro per non averci pensato!

Stavamo cercando di creare qualcosa che nessuno era mai riuscito a fare, per il semplice motivo che noi usiamo un dieci percento della nostra capacità di calcolo. In questo modo potremmo riuscire a creare AL MASSIMO un calcolatore che arrivi al 10% della potenza di un cervello umano. Perché abbiamo un potenziale così grande? Logico! Perché è stata la mente più geniale dell'universo a costruirci, la natura!

Abbiamo predisposto una nuova linea di sviluppo, impostando una linea guida di cosa vogliamo creare, e lasciando alla natura il compito di costruirla.”

 

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Oggi è un giorno magnifico, ce l'abbiamo fatta! Mavis è andata a presentare le novità direttamente al “Capo”. Non vedo l'ora di sapere come andrà avanti questa storia! Intanto stasera vado a festeggiare con Jude, mi porta a cena in quel ristorantino magnifico!”

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La trovo strana. Da quando è tornata dal suo incontro con LUI il suo comportamento è diverso, è diventata schiva e burbera. Non mi parla se non per rispondere alle mie domande con monosillabi.”

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C'è stato un problema nel processo di maturazione del Lumen, è come se di punto in bianco fosse stato limitato, o bloccato. Jude dice che l'ultima persona ad aver interagito con la camera maturativa è stata Mavis. Oggi proverà a parlarle, visto che con me non parla più ormai.”

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C'è definitivamente qualcosa che non va. Qualcosa di molto grave. Jude dice che lei non ha fatto niente al Lumen e che forse è così che doveva andare. Dice che è stata semplicemente la natura a imporre un limite alle capacità della nostra creazione. Non me la bevo. Devo sapere.”

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Penso di aver capito cosa ha fatto Mavis, e penso di riuscire a invertire il blocco. C'è solo un problema, enorme. È una cosa che devo soppesare attentamente, potrebbe comportare troppe conseguenze.”

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L'ho fatto. Mi sento uno schifo per averlo fatto ma l'ho fatto. La cosa che più mi distrugge è averlo fatto alle spalle di Jude.”

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Mavis. Amica mia. Sarai sempre nel mio cuore, non ti dimenticherò MAI. Riposa in pace piccoletta.”

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Sono stata una stupida! Jude mi ha raccontato tutto, non ce la faceva a tenerselo dentro ora che lei non c'è più. Ho vanificato l'ultima buona azione della mia miglior amica. Il blocco che lei aveva applicato non può più essere utilizzato ormai, e ho il tempo contato per riuscire a trovare un altro modo di farlo.”

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Lucy finì di leggere quelle ultime righe del diario di sua madre. Era stata un'impresa ardua riuscire a decifrare l'ultima pagina, visto che l'inchiostro era tutto sbavato da segni di goccioline.

Si strofinò gli occhi per asciugare le lacrime che stavano iniziando a farsi strada sulle sue palpebre inferiori e prese il diario successivo, notando che la data riportata era di poco successiva alla sua data di nascita.

 

È stato amore a prima vista. L'ho amata dal momento in cui me l'hanno consegnata. È una bambina bellissima, sana e sveglia. Jude è al settimo cielo, la ama anche lui. Si vede da come la guarda, con quegli occhi dolci. Dal parto la mia salute ha iniziato a fare i capricci, penso sia dovuto ai sensi di colpa, e penso che lui capisca che c'è qualcosa che non gli sto dicendo, ma per ora proverò a concentrarmi sulla nostra splendida figlia, forse così starò meglio.”

 

Il cellulare della ragazza cominciò a vibrare, facendola sussultare violentemente. Lo prese e fermò la sveglia che indicava che erano già le cinque del pomeriggio e doveva andare alla Caverna per l'allenamento con Cobra.

Appoggiò il diario, suo malgrado, sul letto. Promettendosi di continuare a leggere quando sarebbe tornata a casa, quella sera.

 

La città, se possibile, era diventata ancora più viva. Mercanti di ogni genere provenienti da ogni angolo di Fiore, e oltre, avevano eretto le loro bancarelle lungo le strade del centro, per cui, camminare per quelle vie pittoresche ora voleva dire venire travolti da ondate su ondate di input sensoriali. I profumi più svariati inebriavano la corteccia olfattiva, che andava in tilt dovendo processare quell'insieme di odori che molto spesso provocavano l'attivazione delle ghiandola salivari, facendo venire l'acquolina in bocca. I timpani venivano bombardati da melodie e ritornelli che si insinuavano implacabili nella mente dell'ascoltatore, rimanendovi per ore o addirittura per giorni. La sera, alla luce crepuscolare, come era il caso, le lucine delle insegne sovraccaricavano la vista eccitando le pupille per scatenare vampate di energia in tutto il corpo.

Lucy amava quest'atmosfera, e si prendeva sempre il suo tempo per percorrere quel tratto della strada che separava casa sua dal quartier generale degli Slayer. Guardò l'orologio, rendendosi conto che stava camminando a un passo talmente rilassato che delle anziane signore la stavano sorpassando... col deambulatore!

Infatti era mostruosamente tardi e poteva già sentire le gambe indolenzirsi per la serie immane di squat che Cobra le avrebbe fatto eseguire per punizione.

 

 

Le mancava il fiato. Ogni respiro ormai diventava un inferno ardente mentre l'aria strisciava giù per la sua gola, per arrivare ai polmoni che, nonostante la sofferenza atroce, fremevano per riempirsi ancora e ancora. Non sentiva più le gambe, oppure le facevano talmente male da esulare dai comuni impulsi dolorosi, e il cervello aveva deciso di ignorarli per automantenersi.

<< 197... 198... 199... e... 200! Ok Può bastare.>> Il ghigno malefico sulla faccia abbronzata del ragazzo fu l'ultima cosa che la ragazza riuscì a percepire, prima di collassare a terra, a quattro di spade, con gli occhi chiusi e i muscoli tremanti.

Rimase così per alcuni minuti prima di sentire una voce familiare.

<< Uhmmm penso che stavolta hai esagerato, stupido rettilofilo.>>

<< Dici che è svenuta?>> La voce di Erik era preoccupata.

<< Io direi morta, piuttosto. Non mi sembra che respiri...>>

<< Cazzo, cazzo! Ora che facciamo! Natsu ci uccide se lo scopre!>>

<< “CI” uccide? Sei stato tu, io non c'entro!>>

<< E pensi che ti crederà? Ghiacciolo di merda, è cosi che aiuti un amico in difficoltà?>>

<< Porca vacca... Ok dai aiutami a sollevarla, la muriamo nello scantinato e diciamo al fiammifero che l'ha abbandonato...>>

Lucy aspettò immobile e col fiato sospeso fino a percepire le quattro mani che la afferravano per i fianchi a le spalle...

<< BUUU!!>>

<< KYAAAAAAHHH!!!>> I due giovani lasciarono la presa all'istante, cadendo all'indietro per lo spavento.

<< hahahahaha! Cos'era quell'urlo da femminucce?!>> Lucy si asciugò le lacrime che strabordavano dalle sue palpebre per il troppo ridere. << Quindi, brutti bastardi, avreste nascosto il mio corpo dietro un muro?! Che grandi amici che siete!>>

<< Stà zitta Heartfilia, proprio tu parli di amicizia, ci hai fatto prendere un colpo!>> A cobra tremava la voce, sembrava si stesse per mettere a piangere. Ad un tratto si accorse dello sguardo di Lucy su di lui e si rimise in piedi, ricomponendosi.<< Volgiamo continuare l'allenamento o rimaniamo a fare gli imbecilli tutta la sera?>>

<< OK, dai...>>

 

 

 

Dopo un'ora di provare e riprovare calci e colpi di palmo sui punti di pressione di un manichino Lucy si sentiva leggerissima. Era strano, ma dare le botte la faceva sentire in pace, anche se c'era costantemente la voce del suo maestro in sottofondo che criticava ogni sua mossa.

<< Bene, qualcosina stai imparando, nonostante quella testa dura.>>

<< Si, Erik, fai il duro, tanto lo so che in fondo mi vuoi bene e questo carattere serve solo a nascondere l'agnellino coccoloso che hai nel cuore.>> Cobra diventò repentinamente fucsia e rimase a bocca aperta, palesemente rimasto senza parole davanti a quella provocazione della ragazza.

<< PFFF!!>> Lucy si voltò verso la fonte del rumore, Gray che era al suo solito posto intorno al tavolo, si stava asciugando dalla birra che aveva appena sputacchiato, mentre rideva a crepapelle.

<< Che cazzo hai da ridere tu!?>> Cobra riprese vita, avendo trovato qualcuno con cui prendersela. << In quanto a te...>> Disse puntando il dito contro la bionda. << Non fare tanto la saputella, vediamo come te la cavi contro un vero avversario che ti assale.>>

<< Ho già steso Natsu.>>

<< Tsk, Quello scemo si trattiene quando vi allenate insieme. Hey tu, pervertito... attacca la principessina, vediamo come se la cava. E non trattenerti, tanto “testa di zucchero filato” non c'è.>>

<< A proposito...>> Lucy si guardò intorno, era veramente strano non trovare il suo ragazzo che assisteva ai suoi allenamenti, di solito arrivava, al massimo, mezz'ora dopo l'inizio del riscaldamento. Pensò quanto la faceva impazzire quando lo sorprendeva a guardarle il didietro mentre faceva stretching. <<... doveva finire qualche incarico?>>

<< No... Dai Fullbuster attacca!>> Il ragazzo le si scagliò contro con le mani protese in avanti, come per afferrarle i seni. La sua espressione... Lucy non sapeva se lui si fosse calato nella parte o la faccia da maniaco assatanato fosse genuina. Preferì pensare alla prima opzione.

<< Ha detto cosa doveva fare?>> Chiese lei mentre saltava di lato incurvando la schiena per schivare Gray, che andò a sbattere contro la colonna imbottita che usavano per allenarsi nei calci alti.

<< uhhmm... ah si! Ha detto che l'avevano chiamato dall'ospedale e doveva andarci urgentemente.>>

<< COSA!?>>

<< Ha detto che non era niente di grave e che sarebbe tornato il prima possibile, ma tu ora dovresti preoccuparti dello scontro.>> Il suo istruttore le indicò di guardare dietro le sue spalle, ma ormai era tardi, la ragazza non ebbe il tempo di voltarsi che fu bloccata da una presa strettissima da dietro da parte del suo avversario, che la lasciò senz'aria per qualche secondo. Lottò per liberarsi ma la forza del moro era troppo superiore alla sua per riuscirci, così decise di giocare d'astuzia. Sollevò il piede sinistro, prendendo la rincorsa per sferrare poi una tallonata sullo stinco al malcapitato, che, preso alla sprovvista, allentò la presa quel tanto che bastava a farla sgattaiolare scivolando giù. Nel processo di abbassarsi Lucy afferrò le mani congiunte di Gray, bloccandole, per poi utilizzarle come appoggio per issarsi in aria e farlo cadere su un fianco.

Finirono tutti e due a terra e la bionda seppe che questa era la sua opportunità di finire lo scontro. Muovendosi fulminea, avvolse il collo dell'avversario con le gambe in una morsa implacabile, facendolo rigirare per poi salirgli sopra il petto, bloccandogli le braccia con le ginocchia.

<< Battuto!>> Esclamò lei fingendo un pugno alla faccia dello sconfitto.

<< Wow! Bella mossa! È così che fai con Natsu quando siete soli in camera sua?>> Il moro la guardava da in mezzo alle sue gambe con gli occhi assottigliati e un'espressione compiaciuta.

<< Nah... ancora non hanno fatto niente.>> Era la voce di Rogue. Lucy si voltò di scatto per vedere i due nuovi arrivati che la guardavano da una distanza di sicurezza. Fu poi Sting a continuare. << Quel coglione le fa vedere film da checche o parlano per ore finché non si addormentano.>>

<< MA... che fate ci spiate!?>> La ragazza era indignata, la sua rabbia si stava mischiando all'imbarazzo più estremo, tanto che iniziava a non capire più niente. Infatti non si era nemmeno resa conto di essere finita con la schiena a terra, bloccata da Gray.

<< Sai, Lucy, in uno scontro non si lotta solo fisicamente, magari in una gara ufficiale non è permesso, ma in strada i tuoi assalitori useranno tutti i modi possibili per indebolirti e avere la meglio su di te, anche metodi psicologici, insulti, frasi imbarazzanti, qualsiasi cosa pur di abbatterti. Non devi abbassare mai la guardia Heartfilia, perché la prossima volta che lo farai, potrebbe essere la fine.>> La perla di saggezza di Cobra lasciò a tutti demoralizzati e quando il portone si aprì, un paio di ore dopo, nel capannone galleggiava un'aria cupa.

<< Hey, chi è morto?>> Esordì il ragazzo mentre varcava la soglia, grattandosi la chioma rosata. << Hey Lu, perché quella faccia lunga?>> La raggiunse e le sollevò il mento con una mano scrutando negli occhi della ragazza con un sorriso sulle labbra che tentava di essere di conforto, ma Lucy lo conosceva troppo per non capire che c'era molta agitazione celata dietro quell'espressione.

<< Natsu, cos'è successo? Wendy... sta...?>>

<< Bene, si. Il problema non era relativo alla sua salute...>>

<< Cos'è successo?>> Ripetè lei, che non riusciva a decifrare l'espressione del suo ragazzo. Sapeva che sicuramente non stava del tutto bene, ma sembrava a metà tra preoccupato e triste. Si mise in piedi e gli mise una mano sul petto senza smettere di fissare i suoi grandi occhi smeraldo.

<< Porlyusica... non sta tanto bene, lei... non so cos'è successo... quando sono arrivato si era chiusa dentro la camera di mia sorella, era completamente andata Lu... sembrava un'altra persona, sembrava invasata, continuava a dirmi che bisognava portare via Wendy e a urlare ripetutamente una strana parola... “Anacheram” o qualcosa del genere... mi ha aperto la porta perché le ho assicurato che avrei portato via Wendy, ma invece ho soltanto aiutato quelli della sicurezza a sedarla... era... era un pericolo per mia sorella e per lei stessa... non potevo lasciarla così...>> Gli tremava la voce, Lucy alzò l'altra mano e la posò sulla guancia bollente del giovane, sentendolo sciogliersi leggermente al suo tocco. Natsu affondò lo sguardo negli occhi della ragazza, provocandole quei tanto amati brividi bollenti sulla spina dorsale, poi parve rendersi conto della presenza degli altri ragazzi e la sua espressione si indurì.

<< Quella vecchiaccia ormai ha perso le staffe, sapevo che odiava la maggior parte del genere umano ma adesso è arrivata al limite! Haha!>>

Tutti i presenti lo fissarono a lungo con espressioni neutre.

<< Hey, che c'è?!>>

<< Quanto sei stupido, fiammifero...>>

<< Zitto pervertito!>> Natsu afferrò la prima cosa che gli capitò fra le mani, che era una scarpa di Gray che era finita, non si sa come, a terra, e la tirò con forza, centrando in pieno il naso del moro, che cadde all'indietro dalla sedia.

<< AHIA! Mi hai fatto male!>> Rispose il ragazzo, mettendosi a sedere. Si guardò intorno con fare circospetto e poi si toccò il naso, mostrando poi il palmo al suo aggressore. << Guarda bastardo, mi hai fatto sanguinare il naso! Sei un immaturo del cazzo, non sai proprio affrontare situazioni difficili eh?!>>

<< E tu invece devi imparare a tenere quella fogna di bocca CHIUSA!>>

<< Natsu BASTA!>> Lucy intervenne afferrandogli il braccio, col quale il ragazzo aveva afferrato un'altra scarpa. A Lucy sembrava che pochi attimi prima quella scarpa fosse sul piede di Gray, ma non ebbe il tempo di pensarci su.

Cobra, che fino a quel momento era rimasto a braccia incrociate a godersi lo spettacolo, si erse dalla sedia e raggiunse Natsu, cingendogli le spalle col braccio. << Dai amico, andiamo a prendere una boccata d'aria fresca.>>

Condusse il suo amico fuori chiudendo il portone dietro di loro.

Lucy prese il kit di primo soccorso e si mise a medicare la faccia di Gray.

<< Ti fa tanto male?>> Chiese al suo amico vedendo l'espressione sofferente sulla sua faccia. Lui rispose con una scrollata di spalle. << Ho visto che ti guardavi intorno, prima... ti aspettavi forse l'improvvisa comparsa di qualcuno?>> Voleva solo schiarirsi la mente, e prendere in giro il ghiacciolo era una cosa che funzionava sempre.

Lo sguardo del ragazzo si rabbuiò. << È da un po' che non vedo Juvia. Ero abituato a averla sempre intorno, tutto qui.>>

Lucy fece finta di concentrarsi sulla ferita aperta sul ponte del naso dell'amico, non sapeva cosa dire. Ormai era da qualche settimana che Juvia aveva cominciato a frequentare Lyon Bastia e, in effetti, non era più comparsa nelle vicinanze di Gray. Anche Lucy la aveva vista di rado negli ultimi giorni. A quanto pareva quel ragazzo aveva fatto colpo e le cose tra di loro stavano andando MOLTO velocemente, al punto che lui le aveva già chiesto di andare da lui, a Crocus, a passare le vacanze.

<< Forse, senza accorgermi, le ho detto qualcosa che l'ha fatta arrabbiare...>>

<< Non è questo... ehmm... è impegnata ultimamente...>> Se Juvia non gli aveva detto niente di sicuro non era compito di Lucy raccontargli di Lyon. << Gray...>> Lucy si interruppe, indecisa se fare o meno quella domanda, non era sicura di avere abbastanza livello di intimità con lui. Poi pensò che essere rimasta a medicargli la ferita invece di andare a tranquillizzare il suo fidanzato la autorizzava a domandare. Si guardò intorno e vide che Sting e Rogue si erano ormai disinteressati della faccenda ed erano andati a giocare a Skyrim sulla play. << ...qual'è il vostro rapporto? Voglio dire... Mi è parso di capire che vi conoscevate da prima che lei si trasferisse nella nostra scuola...>>

<< Siamo cresciuti insieme...>> La interruppe lui. La bionda rimase attonita, non si aspettava di ricevere una risposta da quell'uomo di ghiaccio, poi rise mentalmente pensando a quanto diventassero emotivi gli uomini quando sono feriti. <<... Eravamo migliori amici, fino alla terza media.>>

<< Cos'è successo poi?>>

<< Mi sono innamorato di lei.>>

 

TUM!

<< Scusa...>> Lucy si inchinò a raccogliere la cassetta di primo soccorso, che aveva fatto cadere dal tavolo con uno spasmo causato dallo stupore.<< Ti... sei... innamorato di lei???>> Ripeté lei, incredula.

<< Si...>> Rispose lui fissando il vuoto con uno sguardo carico di malinconia.

<< Ma... scusa... cioè... voglio dire...>> La sua frustrazione crebbe nel rendersi conto che Gray non capiva cosa stava tentando di dire lei. << … ma lei è STRACOTTA DI TE!! Qual'è il problema?!>>

<< Lucy, tu non capisci... lei non è innamorata di me... quello che prova è soltanto gratitudine...>>

<< Cosa vuoi dire?>> Chiese lei aggrottando la fronte.

<< Vedi... io ero il suo amico del cuore... con me parlava di tutto... facevamo tutto insieme. Io penso di esserlo sempre stato, ma mi sono reso conto solo alle medie, di essere innamorato di lei. Un giorno tentai di dichiararmi, le scrissi una lettera e gliela consegnai di persona, insieme a una scatola di cioccolatini... Sai che ha fatto? Ha accartocciato la lettera ancora prima di leggerla e mi ha invitato a mangiare i cioccolatini insieme a lei... dicendomi che eravamo migliori amici e lei non voleva sapere niente di cambiare il nostro rapporto...>>

Lucy era rimasta pietrificata. Era difficile... no... impossibile immaginare che Juvia avesse potuto dire una cosa del genere.

<< … ero molto depresso... e smisi di vederla. Un giorno, qualche mese più tardi, era un inverno particolarmente freddo, andai al laghetto che c'era vicino a casa mia, per pattinare, e la vidi. Anche lei era andata a pattinare, ma il ghiaccio si era spaccato. Mi buttai in acqua, lei era incosciente, un pattino le si era incastrato sul fondale e non era riuscita a risalire. L'ho tirata fuori e ho fatto la prima cosa che mi era venuta in mente...>> I suoi occhi fissavano il vuoto come se stesse visualizzando i suoi ricordi davanti a sé. << …le ho dato qualche botta sul petto come avevo visto fare in un film... e lei ha sputato l'acqua che aveva nei polmoni...>>

<< Le hai salvato la vita! Ma quanto è romantico!>>

<< Non per me... Primo: ti sei mai trovata di fronte a una persona che rischia la vita? Non te lo auguro... Secondo: Da quella volta lei iniziò a starmi addosso, come se da un momento all'altro avesse iniziato ad amarmi. Ma di sicuro non è amore... quello che lei prova è gratitudine per averla salvata.>>

<< Ma... Gray... credimi lei è cotta di te! Si vede da chilometri!>>

<< Potrebbe essere... ma non potrò mai esserne sicuro... che quello che lei prova per me è al cento per cento amore.>>

<< Devi chiarire, Gray, prima che...>>

<< Un secondo, bionda.>> La interruppe lui, la sua espressione affranta era completamente svanita, anche se nei suoi occhi si intravedeva ancora un'ombra di tristezza. Prese la sua scarpa e la tirò verso il portone, dal quale era appena apparso Natsu, che venne centrato in pieno sul petto, cadendo in ginocchio. << Devo andare! Chiacchieriamo dopo ok? BYE!>> Aggiunse scappando a gambe levate.

Lucy corse verso il suo ragazzo e si assicurò che stesse bene. Poi lui si offrì di accompagnarla a casa.

 

<< Cavolo! Mi dispiace! Dev'essere stato un duro colpo per tua madre perdere la sua amica.>> Lucy gli aveva raccontato ciò che aveva letto nel diario di sua madre, mentre camminavano in mezzo alle bancarelle del centro città, abbracciati stretti stretti per ripararsi dal freddo serale.

C'era un'insolita quantità di coppiette in giro per la città, come se si fossero messi d'accordo per fare un'uscita tutti insieme.

<< Si, poi, vorrei che leggessi alcune parti. Non capisco bene ma... Secondo me stavano lavorando a qualcosa di simile a quel congegno che ti serve per far funzionare il Search and Destroy.>>

<< Dici? Beh è possibile che stessero cercando di sviluppare qualcosa del genere, molti laboratori ci hanno provato, senza successo. Non sono sicuro nemmeno che la Acnologia ci sia riuscita, visto che mio padre è ancora in isolamento. So che erano arrivati vicinissimi, un volta, prima che io nascessi, ma il progetto fu chiuso per cause indefinite.>>

<< Chi era il responsabile delle ricerche?>>

<< Non lo so, nei file di mio padre c'erano solo poche informazioni. So che si chiamava Lumen.>>

<< COSA!? Ma è il progetto a cui stava lavorando mia madre!>>

<< Ma che cazzo dici... porca vacca, dobbiamo scoprire di più!>>

<< Forse nei diari di mia madre...>>

<< Oppure Levy... lei riesce sempre a scoprire tutto.>>

Camminarono in silenzio, assorti nei pensieri, fino ad arrivare davanti alla casa di Lucy.

<< Vuoi entrare, così ti do il diario di cui parlavo?>>

Natsu estrasse il cellulare dalla tasca e guardò l'ora.

<< Non ancora Lu. Ti devo dire una cosa.>> La attirò a sé e le cinse la vita col le sue braccia muscolose. Ogni volta che lo faceva il sangue iniziava a bollire nelle arterie della bionda. Il suo battito aumentò di frequenza e intensità quando il ragazzo inchiodò le sue iridi di malachite sugli occhi di lei.

<< Ti volevo dire, che sei la ragazza più splendida che abbia mai avuto la fortuna di incontrare. Sei la donna dei miei sogni e non riuscirò mai a ringraziare abbastanza il destino del fatto che, nonostante il casino di essere che sono io, tu abbia scelto di stare con me e rendermi una persona migliore. Ti volevo dire...>> Prese il viso di Lucy tra le sue grandi mani, accarezzandole le guance arrossate con i pollici. Il suo sguardo divenne più intenso, come se volesse penetrare nell'anima della ragazza. << Ti amo Lucy. Ti amo da morire!>

'Oddiio!'

Avvicinò le sue labbra lentamente e lei si godette il sapore del suo respiro, prima di assaporare quella bocca che la faceva impazzire, in un bacio intenso e carico di sentimento, fermandosi un attimo per dire un “anch'io” un po' mugugnato per la foga del momento.

Dopo qualche minuto Natsu si staccò da lei, guardando l'orologio.

<< Ok, è passata la mezzanotte. Prego, entra.>>Disse indicando la porta di casa sua.

Lucy lo guardò interrogativa, aprì la porta ed entrò. In un primo momento pensò di aver sbagliato posto, con tutti quei palloncini rossi a forma di cuore che galleggiavano nell'aria, i petali di rosa sparsi sul pavimento e le candele accese agli angoli del salotto ma poi capì, vedendo il cartellone con la scritta “Buon San Valentino Lucy” a caratteri cubitali.

La giornata era stata così carica di emozioni che si era dimenticata che l'indomani sarebbe arrivato San Valentino. Si sentì stupida, visto che era un mese che pianificava il suo regalo per Natsu. Per fortuna era preparata.

 

<< Natsu, rimani qui stanotte?>>

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Capitolo 15
*** A Riddle. ***


Hello! sono tornato! Mi scuso Per la mia assenza ma ho avuto tantissimo da fare e studiare. Ringrazio tanto tanomax, _Mamoru_ e Midnight_1205 per le recensioni e mi scuso con voi per la mancata risposta! Spero non siate arrabbiati! E spero di farmi perdonare con questo capitolo. Buona lettura!

A Riddle.

La calda sensazione dei raggi del sole che accarezzavano la pelle del suo viso, insieme al morbido abbraccio delle coperte, la tenevano ancorata al letto, a pancia in giù e con le mani sotto il cuscino. Non dormiva così beatamente da molto tempo, troppo tempo. C'era sempre stato quel senso di allerta, la sua mente aveva sempre rifiutato di abbandonarsi troppo a Morfeo, nella paura di non sentire suo padre che, arrivato a casa ubriaco, avesse avuto bisogno del suo aiuto. Stavolta era stato diverso, tutti i suoi pensieri erano svaniti, le preoccupazioni sfumate, le paure eliminate, e lei era caduta in un sonno profondo e ristoratore senza nemmeno accorgersi.

Un brivido di piacere la colse alla sprovvista quando percepì delle dita calde percorrerle la schiena verso il basso, fermandosi all'inizio del sedere, per poi ritornare su. Si godette la carezza per un po' gemendo sommessamente a ogni nuovo passaggio di quella mano che quella notte aveva esplorato tutto il suo corpo, arrivando a zone inesplorate perfino per lei. Ancora un brivido. Stavolta provocato dal ricordo della sera precedente. Era stato tutto così... perfetto. Cosi spontaneo.

<< Pensi di startene lì a fare il gatto tutto il giorno?>> La voce del ragazzo la scaraventò di nuovo nel presente. << Per me va benissimo, ma queste si raffredderanno.>>

Lucy stette immobile ancora per qualche secondo, poi la curiosità ebbe la meglio e si rigirò.

Natsu era seduto sul bordo del letto, con lo sguardo incollato a lei, al suo corpo. La sua espressione da beota le ricordò di essere completamente nuda e nell'azione di voltarsi il suo seno era rimasto scoperto. Le sue mani si mossero automaticamente, afferrando il lenzuolo per coprire la sua nudità.

<< Pff... come se non le avessi già viste per bene stanotte...>> Ghignò lui, beffardo. << Tanto per ricordartelo... le ho anche assaggiate, sono buonissime lo sai?>>

<< Sta' zitto stupido!>> Lei gli tirò il cuscino in faccia, con forza sufficiente a farlo quasi cadere dal letto. Sentiva le guance arroventate. Spostò lo sguardo da lui e vide un vassoio sul comodino, sul quale c'erano un bicchiere di latte, un paio di fette biscottate con la marmellata, e un piatto con una crèpe con la nutella ancora fumante. << Mi hai fatto la colazione?!>> Domandò lei mentre azzannava il dolcetto... era squisito!

<< Colazione? Merenda semmai... lo sai che ore sono?>> Il ragazzo prese il suo cellulare dalla tasca, lo sbloccò e glielo mostrò. Erano le tre e mezza di pomeriggio.

<< Cavolo! Ma è tardissimo!>>

<< Che importa? Mica dobbiamo fare niente oggi...>>

<< Si, ma... non è da me svegliarmi così tardi.>>

<< Eh, ho visto... io invece se potessi mi sveglierei sempre a mezzogiorno. Comunque per oggi siamo scusati, visto che ci siamo dati da fare stanotte. Certo che sei collassata subito eh? Poi lo dicono dei maschi che si addormentano subito dopo... non mi hai fatto nemmeno una coccola!>>

Lucy nascose la testa sotto le coperte, se questo era il modo che aveva il suo ragazzo per superare l'imbarazzo successivo alla prima volta che facevano l'amore, non ci stava riuscendo per niente.

<< Dai scema... Sto scherzando...>> Lui le spostò le coperte dal viso e salì sul letto, mettendosi sopra di lei. La ragazza poteva sentire il calore emanato da Natsu anche se c'erano quegli strati di tessuto tra il loro corpi. Con una mano le afferrò la nuca, avvicinando la faccia di lei verso la propria, gli occhi smeraldini comunicavano con i suoi nocciola, senza bisogno di parola alcuna. Appoggiò le labbra sulle sue, prima dolcemente, poi iniziando a mangiarle voracemente la bocca. Lucy era bloccata sotto le coperte, tenute strette dal peso del ragazzo. Voleva liberare le mani, avvolgerle intorno a lui ed affondare le unghie sulla sua schiena, intrecciare le dita nei suoi capelli rosei, voleva sentire il calore di quei duri pettorali sul suo seno morbido, il fatto di essere impossibilitata a farlo la faceva ribollire di desiderio, si divincolò, riuscendo a liberare una mano, ma lui saltò giù dal letto, sorridendo con la bocca ancora umida dal bacio.

<< Dai vestiti, ti aspetto di là andiamo a fare una passeggiata.>> Indietreggiò, mantenendo il suo ghigno davanti allo sguardo minaccioso di Lucy, e poi uscì dalla stanza.

 

…........................................................................................................................

 

Era una giornata bellissima, l'avvicinarsi della primavera si faceva evidente con un sole splendente in un cielo limpido, che riscaldava gli animi e faceva brillare lo splendido sorriso di Natsu. La piazza della cattedrale era inondata di coppiette felici che passeggiavano o se ne stavano seduti sulle panchine scambiandosi gesti d'amore.

I due camminarono seguendo il flusso, lasciandosi trasportare dall'atmosfera di buonumore che aleggiava nell'aria, finendo per sedersi anche loro su una panchina a godersi il sole.

<< Ciao Lucy.>> La ragazza dai capelli blu camminava verso di loro, affiancata da un ragazzo dai capelli argentei che Lucy riconobbe come Lyon Bastia.

<< Oh ciao Juvia! Neanche tu hai resistito a questa bella giornata?>>

<< S... si, anche Juvia pensa che sia una bella giornata ma...>>

<< In realtà siamo in missione, sto continuando la mia campagna di sensibilizzazione al cambiamento climatico, questi sono gli ultimi giorni che ho per farlo qui a Magnolia.>> Il ragazzo parlò, interrompendo la sua amica, mentre passava alla coppia dei depliant sullo scioglimento dei ghiacciai.

<< Ah si? Come mai?>>

<< Beh ho vinto una borsa di studio per effettuare una ricerca sull'impatto dell'effetto serra sull'ecosistema dell'Antartide. Parto la settimana prossima!>>

<< Ahh beh... Sono contenta per te! Ma, come farete voi due? Skype? C'è internet in Antart...>> Lucy si interruppe. Aveva intuito la risposta nel vedere lo sguardo dispiaciuto della sua amica. << Non.... non mi dirai che parti anche tu Juvia?!>>

Ancora una volta fu Lyon a rispondere. << Si! Non è stupendo?! La borsa di studio comprendeva anche il tutto incluso per una seconda persona per aiutarmi nelle ricerche! L'ho chiesto a Juvia e lei ha accettato!>>

La bionda era rimasta con la bocca aperta, incapace di proferire parola. Il racconto di Gray ancora vivido nella mente. Il senso di impotenza nel non poter interferire nel loro rapporto quando tutto quello che bastava era che i due si mettessero a parlare.

<< Stupendo? Andare a congelarsi le chiappe nel posto più ostico e freddo del mondo? Si, guarda... proprio...>> Il commento sarcastico di Natsu ruppe l'atmosfera tesa tra le due ragazze, creando però tensione tra i maschi.

<< Forse a te non interessa della salute del pianeta, ma a me si! E il freddo è niente in confronto al bene che potrei fare presentando i dati della mia ricerca all'ONU! Sopporterei di tutto pur di salvare i ghiacciai!>>

<< Vedo... sei disposto a portare una ragazza inesperta in un territorio che potrebbe risultare pericoloso per lei, solo per il bene dei ghiacciai!>> Lo sguardo di Natsu era duro, si era messo in piedi e guardava Lyon come se volesse perforarlo con gli occhi.

<< Lyon andiamo, altrimenti tutte queste persone andranno via senza il tuo volantino...>> Juvia intervenne per evitare la rissa che stava incombendo.

<< Natsu, andiamo anche noi, vorrei andare a prendere un gelato prima che faccia buio... allora ci vediamo Juvia... ehm... ciao Lyon.>> Lucy prese per il braccio il suo ragazzo e lo portò via, trascinandolo a fatica.

<< Che testa di cazzo!>> Sbottò lui pochi secondi dopo.

<< Perchè te la prendi cosi tanto?>>

<< Non capisco come tu sia rimasta così calma! Vuole portare via la tua amica... e niente meno che in Antartide per la miseria!>>

<< Natsu, non è che la sta portando via con la forza... Gliel'ha chiesto e lei ha accettato... se ci vuole andare che problema c'è?>>

<< Beh è fuori di testa... bisogna farla rinsavire...>>

<< No, lascia stare ok? Ha deciso così, avrà i suoi motivi.>>

<< Ma...>> Il ragazzo fu interrotto dalla suoneria del suo cellulare. Lo estrasse dalla tasca e rispose alla chiamata.<< Pront... Cobra ma che... Calmati che non capisco dannazione! Ok ripeti... ok... capisco... arriviamo.>>

<< Cos'è successo?>> La incuriosiva l'espressione strana che aveva adottato Natsu quando rimise il cellulare in tasca.

Tutta la risposta che ottenne furono tre parole. << Andiamo alla Caverna>>.

 

…........................................................................................................................

 

Erano presenti tutti gli Slayer e nel loro covo aleggiava un'aria di trepidazione quasi palpabile.

I ragazzi si comportavano in modo strano. Cobra camminava incessantemente su e giù per la stanza bofonchiando tra se. Non si rese conto che il suo serpente lo sta seguendo e, nel cambiare direzione, pestò la coda al rettile, beccandosi un morso sullo stinco.

Gray indossava un cappotto pesante e si stava scaldando le mani sulla stufa.

Gajeel era seduto al tavolo e mordicchiava ossessivamente una vite d'acciaio, mentre Sting e Rogue si stavano azzuffando a mezzo metro da lui.

Quando la coppia fece il suo ingresso tutti si bloccarono all'istante.

<< Beh, me la fate vedere?>> Esclamò Natsu nervosamente.

Gajeel si alzò ed estrasse un foglio ripiegato dalla tasca, che porse al suo amico, il quale lo estese velocemente davanti ai suoi occhi.

Lucy lo osservò silente, i suoi occhi si muovevano velocemente scorgendo ciò che c'era scritto sul foglio, per poi fermarsi e rimanere persi nel vuoto. Perdendo la pazienza, la ragazza strappò la carta dalle mani del ragazzo.

 

È un'arma potente,

ma rimane silente,

come cuspide maestosa

della casa dove il patriarca riposa.

Ma quando l'ago è a settentrione

ella spara una munizione

fatta non di esplosivi

ma da suoni aggressivi.

 

Quando Tolomeo la nominò

il Procione Azzurro vi annoverò,

che per trovare ascenderai beato,

da Biancaneve ed i nani sarai guidato.

Poiché l'animale è accompagnato

dalla nana bianca e il gigante aranciato.

 

Sulla strada di ferro

corre la bestia sbuffante

e si fermerà in modo sgherro

e col naso fumante

nella sua casa temporanea

per una sosta momentanea

per continuare il suo cammino

ed incontrare il parente marino.

 

In diverse parti della città sono nascosti delle perle di ossidiana contenenti ognuna un microchip. Ogni squadra in possesso di un microchip sarà ammessa alla seconda prova del torneo. Ognuno di questi enigmi indica la posizione aprossimata di una perla. Presentarsi alle porte dell'arena dei giochi della Acnologia Co. sette giorni dopo aver ricevuto la presente, il microchip è la chiave per aprirle.

A mezzogiorno del settimo giorno le porte verranno sigillate fino alla fine del torneo, chi non sarà presente all'interno dell'arena verrà escluso definitivamente.

Buona fortuna.

Si dia inizio a Fairy Wars.

 

Lucy rimase attonita. Rilesse altre due volte ciò che c'era scritto sulla lettera e poi alzò gli occhi per osservare i ragazzi, che erano tutti immobili, con lo sguardo fisso su Natsu.

 

<< Beh cosa aspettiamo, andiamo a prendere quella perla!>> Il suo tono era autoritario ed euforico, e il suo viso era solcato da quel sorriso illuminante che Lucy amava tanto. << Dammi qua.>> Il ragazzo si riprese il pezzo di carta e rilesse ad alta voce gli enigmi.

<< Come vogliamo procedere?>> Chiese Gajeel.<< Le altre squadre si staranno già avviando a cercare le perle. Andiamo all in, tutti nello stesso posto sperando che nessuno l'abbia trovata prima, o...>>

<< Opto per il piano B. Sono riuscito a decifrarne due... o almeno spero... Quindi ci divideremo in due squadre, cosi avremo il doppio delle probabilità di vittoria.>> IL ragazzo aveva adottato un comportamento solenne, da leader. Lucy non lo aveva mai visto comportarsi così, ma il ragazzo che aveva ora di fronte era in tutto e per tutto il genio di cui la ragazza aveva visto solo un assaggio. << Gajeel, Rogue, Gray, voi andrete alla stazione del treno, cercate il treno che parte per Hargeon e tenete gli occhi aperti, ogni minimo particolare potrebbe essere un indizio per sapere il punto esatto dove si trova la perla.>>

<< Lo so già in quale punto la troverò, rileggi...>> Gajeel indicò all'amico di guardare un punto del foglio.

<< Hai ragione, mi era sfuggito. Andate ora, ogni secondo è cruciale. Ci ritroveremo qui quando avremo finito.>>

I tre ragazzi partirono di corsa, sbattendo rumorosamente il portone nell'uscire.

<< Ora tutti gli altri andiamo! Ah, Lucy, se Gajeel ritorna prima di noi, chiamatemi.>> Natsu le diede un bacetto sulla fronte e scattò in direzione dell'uscita, ma fu fermato dall'esclamazione della sua ragazza.

<< Non penserai che rimanga qui ad aspettarvi vero?!>>

Il ragazzo si voltò di scatto, la mano ben salda sulla maniglia del portone e l'espressione di qualcuno che non sa dove ha sbagliato.

<< Lu, tu non sei una di noi... non appartieni alla squadra... Poi se si arriva allo scontro... è pericoloso...>>

<< Tu mi sottovaluti, Dragneel. Inoltre non c'è niente che tu possa dire che mi farebbe desistere dal seguirti.>> Mentre parlava Lucy era arrivata a poca distanza da lui, con fare minaccioso e sguardo di sfida, con gli occhi fissi sulle sue iridi verdi. Il ragazzo sostenne lo sguardo... poi sbuffò e si strinse nelle spalle.

<< Eh va bene Heartfilia! Ma se non riesci a mantenere il passo te ne torni a casa.>>

<< Ripeto, tu mi sottovaluti Dragneel.>>

Correvano a perdifiato già da dieci minuti in direzione del centro. Gli edifici industriali iniziavano a lasciar posto a quelli residenziali e commerciali, che offrivano più illuminazione nel crepuscolo serale.

<< Allora Natsu...>> Aveva già il fiatone, ma non si sarebbe fermata per nessun motivo. << … Dove stiamo andando? E come sei arrivato alla conclusione che una perla si trova su un treno?>>

<< Facile... Il terzo enigma parla di una bestia sbuffante che corre su una strada di ferro... La strada sarebbero i binari, la bestia il treno. Poi dice che incontra il suo parente marino, cioè una nave, perciò è un treno che va al porto di Hargeon.>>

<< Gajeel parlava del punto esatto...>>

<< Beh, non è proprio una certezza, ma il testo allude ben due volte al fumo: “sbuffante”, “fumante” quindi è probabile che la perla si trovi sulla canna fumaria del treno.>>

<< Capisco...>> Voleva fare finta di niente ma la verità è che era parecchio impressionata dalla capacità di ragionamento dei due ragazzi.

<< Per quanto riguarda la nostra destinazione attuale, vedi, il primo enigma parla di un'arma che non spara esplosivi ma suoni, perciò dev'essere qualcosa che fa molto rumore, cioè una campana. A confermare c'è la parte che dice che fa da cuspide a la casa del patriarca, che potrebbe essere riferito a un vescovo, quindi la sua casa è una catterdrale... >>

<< La cattedrale di Kardia!>>

<< Esatto.>> Svoltarono l'angolo, fermandosi all'imbocco dell'ampia piazza della cattedrale. Lo sguardo dei ragazzi si rabbuiò vedendo un gruppo di persone entrare di corsa nell'edificio.

<< Cazzo, ci hanno preceduto.>> Esclamò Cobra.

Sting Riprese a correre. << Sbrighiamoci o la prenderanno loro!>> Poi seguito dal resto del gruppo.

 

L'atrio era immerso nella penombra, con la sola illuminazione delle candele disposte sui supporti dei muri perimetrali. L'aria era carica dell'odore di cera e incenso.

<< Ora dove...>>

<< La campana, è lì che troveremo la perla.>> Natsu si guardava intorno, spaesato. << Ora, da quale parte sono le scale?>>

<< Di là>> Cobra indicò una porta a destra. << Sento i loro passi che salgono.>>

<< Dobbiamo sbrigarci o arriveranno prima!>> Sting scattò e oltrepassò la porta, seguito da vicino da Cobra. Natsu le afferrò la mano, incitandola a seguirli.

<< Possiamo arrivare prima noi.>> Le parole uscirono spontaneamente dalla bocca della ragazza. Natsu stava già per seguire i suoi amici, udendola si fermò dopo due passi.

<< Cosa?>>

<< So come arrivare sul campanile prima di loro.>> Detto ciò si mise a correre verso il lato sinistro della stanza. Non sapeva bene il motivo ma aveva un vago ricordo della planimetria delle chiese di Fiore, anche se non sapeva da dove lo aveva acquisito. Arrivò ad una porta e la spalancò, rivelando una stanza più piccola con una scala a chiocciola che saliva molto in alto.

<< Lucy, sei un genio.>>

Lei non rispose, si limito a correre su per la scalinata a gran velocità. Quando arrivò in cima, al cospetto della campana gigantesca, aveva le gambe dolenti e i polmoni in fiamme, ma non le importava, erano arrivati prima, sentiva i passi e le grida di altre persone che provenivano da una porta alla sua destra. Doveva sbrigarsi.

Scorse la superficie di ottone con lo sguardo. La campana era interamente decorata con immagini storiche. Camminò intorno ad essa, passando dalla preistoria, all'era medievale, a...

<< I tempi della guerra...>> Un sussurro flebile uscì dalla sua bocca senza che lei potesse evitarlo... l'adrenalina la stava facendo comportare in modo stranissimo. << L'enigma parlava di un'arma.>> Fece scorrer la mano sulla superficie di metallo, fino a trovare una sporgenza molto accentuata. Era in corrispondenza di un disegno che rappresentava un soldato che sparava. La munizione era... una perla nera!

Lucy afferrò la sfera e tirò con forza, riuscendo a staccarla dall'incavo. Poi la mostrò al suo ragazzo.

<< Yeah! L'ho trovata!>>

<< Brava lucy! Ora gli Slayer potranno partecipare al torneo!>>

Lucy lo fissò alzando un sopracciglio.

<< Gli Slayer dici? Beh Peccato che io non sono una Slayer altrimenti ti consegnavo la perla.>>

Natsu rimase di pietra. Occhi e bocca spalancati, impossibilitato a parlare.

<< Fammi unire alla squadra e partecipare al Fairy Wars. Altrimenti la consegno a chiunque stia per varcare quella soglia.>> I passi si facevano più forti, ed erano tanti, troppi.

<< Ma... Non sai quello che stai dicendo, ti rendi conto di quanto sarà pericoloso?!>> Il ragazzo era sull'oro di una crisi.

<< Eppure mi sembra che la prima prova l'ho vinta io. Veloce Dragneel, decidi, è questione di secondi prima che arrivino.>> Rispose lei indicando la porta.

<< AAAHHRRRGG! Sei cocciuta come una capra! E va bene, benvenuta tra gli Slayer.>>

Lucy gli rivolse un sorriso e gli porse la pallina. << Grazie! Che onore non me lo aspettavo!>>

<< Si, si scherzaci pure... scema...>>

<< Ora andiamo via, presto, stanno arrivando.>>

<< Prima devo fare una cosa.>> Natsu la afferrò per la vita e la premette a sé, per poi baciarla focosamente. Fu un bacio intenso e carico di passione e lei sarebbe volentieri rimasta così per il resto della sua vita, ma un rumore attirò la loro attenzione. Era come il suono di uno scoppio di piccole dimensioni proveniente dal suolo, ai loro piedi.

Guardarono in giù, e videro una nuvoletta di vapore violaceo volare verso le loro facce. Le gambe si indebolirono e i corpi caddero, poi il nulla.

 

Fu la suoneria del cellulare di Natsu a svegliarli. Lui era ancora incosciente così Lucy prese l'apparecchio e rispose.

<< Hey Natsu com'è andata?>>

<< Sono Lucy... ehm...>> Le pulsava atrocemente la testa e le veniva da vomitare. << … non è in grado di parlare...>>

<< Cos'è successo? Sta bene? Avete avuto problemi?>>

<< Si, ci hanno stordito con qualche gas... ma.. stiamo bene, si è appena svegliato, ti metto in vivavoce.>>

<< Hey Natsu, non dirmi che ti hanno preso la perla...>>

Il ragazzo parve ricordarsi solo in quel momento quel che era successo e cominciò a guardarsi intorno con aria disperata.

<< Ce l'hanno rubata...>> Fu Lucy a rispondere per il suo ragazzo. << A voi com'è andata?>>

<< … Maledizione! Speravo che voi aveste avuto successo... noi eravamo quasi riusciti a prenderla... Ma siamo arrivati insieme a un altro gruppo... quell'idiota di Gray era il più vicino ma si è fatto battere da una ragazza vestita da danzatrice del ventre... Quell'imbecille!>>

<< State bene?>>

<< Io e Rogue stiamo bene, a parte qualche livido.>>

<< E Gray?>>

<< Non lo so.>>

<< Come non lo sai?>>

<< Abbiamo litigato, ha girato i tacchi e se n'è andato sa solo.>>

<< Capisco... dai ci vediamo alla caverna, a dopo.>>

La ragazza chiuse la chiamata, poi, in silenzio, prese sottobraccio a Natsu, facendolo alzare, e lo guidò giù per le scale, dove incontrarono Sting e Cobra, entrambi molto scossi, erano stati drogati anche loro.

Una volta usciti dalla cattedrale Natsu scoppiò.

<< AAAAAAAHHHHHGGG!!! CAZZO! PERCHé!!!!>> Cadde in ginocchio, dando i pugni sul pavimento di cemento della piazza. Sting e Cobra guardarono Lucy, poi, capendo la sua espressione, andarono via in silenzio. Natsu aveva bisogno di sfogarsi.

<< Sono stato uno stupido, dovevo ascoltarti e andare via mentre potevamo! Merda! Adesso siamo fuori! FUORI!>> Estrasse un foglio dalla tasca e lo strappò furiosamente, per poi lanciarlo a terra. << Non abbiamo più speranze Lu... di salvare tuo padre... mia sorella...>>

Lei si era fissata sul testo del secondo enigma, che ora aveva davanti, sulla metà del foglio che era caduta ai suoi piedi.

<< Invece una speranza ce l'abbiamo.>>

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