Frammenti di Vita di UlquiorraSegundaEtapa (/viewuser.php?uid=107550)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - Con Te - ***
Capitolo 2: *** - Piove - ***
Capitolo 3: *** - E chi lo sa se anche tu mi vuoi bene ***
Capitolo 4: *** - Pensieri - ***
Capitolo 5: *** - Non lo so - ***
Capitolo 6: *** - Leggi - ***
Capitolo 7: *** - Solo - ***
Capitolo 8: *** - Perché? - ***
Capitolo 9: *** - Indifferenza - ***
Capitolo 10: *** - La mia scuola - ***
Capitolo 11: *** - Non doveva essere amore - ***
Capitolo 12: *** - Al Solito Posto - ***
Capitolo 13: *** - In una sera d'estate - ***
Capitolo 14: *** - Il primo giorno - ***
Capitolo 15: *** - La mia poesia - ***
Capitolo 16: *** - Non so come sei - ***
Capitolo 17: *** - Promessa di un giorno di mezza estate - ***
Capitolo 18: *** - I Giardini - ***
Capitolo 19: *** - Mistero - ***
Capitolo 20: *** - Le vite degli altri - ***
Capitolo 21: *** - Le foglie - ***
Capitolo 22: *** - Ispirazione - ***
Capitolo 23: *** - Sorriso - ***
Capitolo 24: *** - Voglia d'esame - ***
Capitolo 25: *** - In foto - ***
Capitolo 26: *** - Estate - ***
Capitolo 27: *** - Stanza d'albergo - ***
Capitolo 28: *** - Ascensore - ***
Capitolo 29: *** - Versailles - ***
Capitolo 30: *** - Luci e tenebre - ***
Capitolo 1 *** - Con Te - ***
-
Con te –
E
ricorderò gli anni passati al tuo fianco
Quando
mi chiedevo chi fossi davvero
Quando
mi chiedevo cosa ho sbagliato
Quanto
per me hai significato
E
ricorderò i giorni che ti sono stato accanto
Quando
sfiorarti con un gomito era una conquista
Essere
solleticato dai tuoi capelli una gioia
E
sentire il tuo calore un premio assai raro
Mi
mancheranno quei momenti
In
cui raramente mi rivolgevi la parola
Quando
farti ridere era la più grande vittoria
E
averti sfinito lo sbaglio peggiore
Ma
tutto valeva quel saluto a fine giornata
Con
la promessa di trascorrerne una nuova
E
di star bene ancora
Mi
mancheranno gli anni della nostra innocenza
In
cui la nostra era amicizia sincera
E
or non mi resta che il ricordo
Di
questo tempo che sta per finire
Magari
potessimo riaverne qualcuno
Di
quegli anni felici
|
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Capitolo 2 *** - Piove - ***
-
Piove –
Piove
Fuori
dalla finestra
Piove
Nella
città grigia
Piove
In
un giorno di maggio
A
fine mattina
Piove
Su
questi giorni maledetti
Piove
Sul
mio cuore malato
Piove
Su
questo infinito oceano di lacrime
Piove,
e non ho l’ombrello
L’ho
dimenticato a casa
Come
buona parte di me
Quando
sono uscito questa mattina
Piove,
ma tu un ombrello lo hai
E
mi perdonerai
Se
ti chiedo: “Scusa, puoi accompagnarmi fuori?”
E
mi farò piccolo ed insignificante
Pur
di stare al tuo fianco
Al
riparo
Al
sicuro
Sotto
quest’ombrello
Sotto
le tue ali
Anche
solo un momento
Piove,
ma
or non più
|
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Capitolo 3 *** - E chi lo sa se anche tu mi vuoi bene ***
- E
chi lo sa se anche tu
mi vuoi bene –
Quante
volte me lo son domandato
Quante
volte l’ho sognato
Quante
volte ci ho creduto
E
attimi di vita spesi per questo
Attimi
persi che non torneranno mai più
A
chiedersi se ne valga davvero la pena
A
chiedersi chi di noi abbia torto o ragione
Ma
forse l’unico che se lo domanda
Sono
io
E
chi lo sa se anche tu mi vuoi bene
A
volte vorrei non dovermelo chiedere più
|
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Capitolo 4 *** - Pensieri - ***
-
Pensieri –
E’
notte
E
io solo
Nel
buio della mia stanza
Penso
Penso
a questa sera
Penso
alla nostra cena
E
a quanto sono stato bene
Solo
perché c’eri tu
Tu
che non mi hai detto neanche una parola
Tu
che ti nascondevi con paura
Non
appena mi vedevi col telefono in mano
Pensavi
facessi qualcosa di strano
Se
solo potessi non farti più paura
Se
solo sapessi quanto è bello
Sentirti
ridere e vederti felice
Anche
se di quella felicità non posso far parte
Ma
in fondo va bene così
Perché
tu mi hai dato i miei giorni migliori
E
passerà il tempo e forse di me ti scorderai
Ma
io, dimenticarti, non potrò mai
Amica
mia
|
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Capitolo 5 *** - Non lo so - ***
-
Non lo so –
Non
credo che capirai
La
mia poesia
Come
non hai mai capito me
Davvero
Ma
chi sono io per giudicare?
Nessuno,
e meno di niente
Io
sono il primo a non aver capito
Chi
sono io
E
chi sei tu
Forse
non lo so
E
non lo saprò mai
Per
questo scrivo queste righe
Forse
è solo
Una
scomoda convenienza
Me
lo dirai tu
O
magari no
Poiché
so che forse non credi
Alle
mie intenzioni
Il
mio timore
E’
che scambierai
Questi
frammenti
Per
amore
E
non sentimenti
Di
sincera amicizia
E
mi riterrai stupido
A
spendere tante righe
Per
una cosa altrimenti semplice
Ma
io sono bravo
A
render difficile
Ciò
che in vita è a te più facile
Ma
io come te non sono
E
non so cosa devo fare
Questo
non lo so io
Non
lo sai tu
E
nemmeno Dio
|
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Capitolo 6 *** - Leggi - ***
-
Leggi –
Leggi
E
sembri cantare
Non
ho mai sentito
Qualcuno
leggere
Come
lo fai tu
E’
raro sentirtelo fare
Ma
è un dono
Sei
nata per leggere
Le
parole
Anche
le più aspre
Hanno
un significato nuovo
Quando
le pronunci tu
Tutto
sembra così bello
E
anche la tua voce lo è di più
E
breve è l’incanto
Ma
se fosse eterno
Non
ci sarebbe il rimpianto
Così
delizioso
Per
la tua voce che tace
E
quel silenzio che è pace
Leggi
per me
Per
favore, leggi per me
|
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Capitolo 7 *** - Solo - ***
-
Solo –
Che
peccato
Tutto
questo sole
E
nessuno con cui condividerlo
|
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Capitolo 8 *** - Perché? - ***
-
Perché? –
Perché
continuo a provarci,
Mi
chiedo
Perché
continui a provarci,
Mi
chiederai
Che
male c’è
Risponderò
allora io
Perché
è sbagliato domandare la tua compagnia?
Tutto
ciò che ho chiesto alla vita
E’
affetto
E
comprensione
Perché
proprio i miei
Mi
chiederai
Non
so dove altro cercare
Nessuno
sembra averne per me
Ogni
mia richiesta è un’occasione
Ti
va una passeggiata?
Un
caffè?
Una
chiacchierata?
E
ogni volta nel mio cuore è la gioia
Per
l’attesa
Del
piacere che verrà
Ma
quel che segue
E’
Sempre
Il
Tuo
Rifiuto
Ed
ecco che i miei piani
I
miei pensieri
Le
mie emozioni
Vanno
in frantumi
E’
davvero sbagliato
Che
io provi a chiedere
Un
po’ della tua felicità?
Dimmi:
Perché
fa così male?
|
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Capitolo 9 *** - Indifferenza - ***
-
Indifferenza –
Della
mia sofferenza
Si
accorgono tutti
E
forse l’hai fatto anche tu
Ma
non ti pronunci
Resti
chiusa
Nel
tuo silenzio
Nella
tua indifferenza
Non
mi guardi
Non
mi parli
Non
mi sorridi
Più
Chissà
se ti ho fatta arrabbiare
E
credi che adesso sia giusto così
O
forse, semplicemente
Di
me non t’importa
Più
come una volta
Darei
la mia anima
Per
sapere cosa tu possa pensare
|
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Capitolo 10 *** - La mia scuola - ***
- La
mia scuola –
Sono
stato alla mia vecchia scuola
Cimitero
di ricordi preziosi
E
a me cari
Rivederla
Tale
e quale a com’era
Mi
ha lasciato la gioia nel cuore
Tra
quelle mura
E
quei prati
E
gli alberi dalle folte chiome
Si
sono consumati i giorni della mia infanzia
I
miei giorni migliori
Prima
di conoscere te
Giorni
in cui non sapevo cosa fosse il dolore
O
la rabbia
O
l’odio
Giorni
in cui non c’era la malinconia
E
la gioia
Era
la migliore amica mia
Oh,
sì
Ricordo
quei giorni
Quando
a piedi
O
in compagnia
Di
genitori e nonni
Giungevamo
là
E
fantasticavamo
Su
cosa avremmo giocato quel giorno
E
ogni giorno così
E
quei grembiuli
Rosa
e Azzurri
Non
ricordo nemmeno
Se
ci piaceva portarli
O
ci piaceva toglierli
E
ascoltavamo le lezioni
O
facevamo finta
E
non volevamo studiare
Perché
ciò che volevamo
Era
solo giocare
E
allora via
Ogni
campanella una liberazione
Un’ora
in meno alla ricreazione
Quando
dodici paia di occhi
Andavano
tutti dai libri agli zainetti
E
cercavano le merende
Portate
da casa o comprate sotto scuola
E
correvamo fuori
Che
fosse sole
Pioggia
Neve
Ai
bambini non importa
Basta
che ci sia un mondo dove giocare
Un
luogo in cui poter stare
Ed
essere per sempre felici
Cosa
non facevamo
In
quei venti minuti
Giocavamo
a fare i soldati
Gli
allenatori
I
maghi
I
costruttori
Quante
storie abbiamo inventato
Quante
vite abbiamo vissuto
In
quei venti minuti
Non
mi credi?
Perché
no?
Pensi
sia falso?
Non
lo sai che per i bambini
Non
c’è tempo e il tempo non c’è?
Perché
per noi
Quei
venti minuti
Erano
ore
Trascorse
dietro la scuola
Appesi
agli alberi come scimmie
O
a far la lotta
In
cima alla salita
A
guardar distese che parevano infinite
Ma
poi la maestra chiamava
“Bambini,
tutti in classe!”
E
il bel sogno finiva
E
allora di nuovo in classe
A
leggere
A
cercar di capire
Come
si facevano le divisioni
Arabo
ci sembrava l’Inglese
E
tale appariva il Francese
Quando
a geografia guardavamo la carta
Per
trovare il nostro bel paese
Quando
a Storia non ne potevi più
E
a Religione tiravi a indovinare
Quale
fosse il volto del buon Gesù
E
le femmine che parlottavano
Su
chi di noi fosse il più carino
Io
non lo ero mai
E
le penne di mille diversi colori
Che
ti facevano sentir grande
Quando
per loro abbandonavi i pastelli
E
li lasciavi nei loro cestelli
Rosse,
blu, nere e verdi
Le
prime per i tuoi errori
Le
seconde per i tuoi amori
Le
terze per le ali dei pipistrelli
E
le quarte per le fronde in mezzo ai ruscelli
E
i pranzi alla mensa
Ogni
giorno una scommessa
Come
agli scambi di figurine
O
ai videogiochi portati in classe
E
i giochi dell’asilo
Che
erano sempre i più belli
E
già allora ci chiedevamo
“Perché
se eravamo lassù
Ora
siamo scesi quaggiù”?
Era
già la fine di un piccolo idillio
Ma
non è vero
Che
i bambini son tutti innocenti
Perché
la cattiveria non tarda a venire
E
le sue conseguenze tocca patire
Non
è vero che non c’erano i guai
Non
è vero che non piangevo mai
Anzi
Son
io quello
Che
più di ogni altro ha sofferto
Già
da bambino
Le
attenzioni di un mondo
Che
non sa accarezzare un fiore
Ma
non importa più
Perché
ora son grande
E
non più bambino
E
sembro un gigante
Rispetto
a quando ero piccolino
Non
importa più, oramai
Perché
quelli erano i miei giorni migliori
Prima
di conoscere te
E
mi mancano
Come
a Selene il suo Endimione
Perché
so che se forse sapessi
Che
son stato bambino anch’io
Ora
mi capiresti
E
non mi giudicheresti
Addio
giorni felici!
Che
non potrò vivere più
Ora
ti andrebbe
Di
regalarmene qualcuno tu,
Amica
mia?
|
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Capitolo 11 *** - Non doveva essere amore - ***
-
Non doveva essere amore
–
Oh,
com’è semplice
Attirarsi
l’odio della gente
Basta
una sciocchezza
E
sei punito per sempre
Chi
lo sa se mi odi anche tu
Se
sei rimasta a quel tempo che fu
A
quella menzogna che ha mentito ad entrambi
In
quel giorno di marzo
Che
avrebbe dovuto rovinarci
Temo
l’abbia fatto solo con me
Che
stupida trappola, il cuore
Ti
fa intuire cose non vere
E’
a nome suo che ti chiedo scusa
Non
era sua intenzione
Parlar
d’amore
Ma
sono io il suo padrone
Avrei
dovuto tenerlo a freno
Fargli
capire che era sbagliato
Ti
prego non essere così severa
Era
solamente un cuore malato
Reduce
da un amore che l’ha abbandonato
E
che ha scambiato te per chi non l’ha amato
E’
questa, invero, la mia colpa più grande
E
ciò che ho cercato di farti capire
Temo
l’amore
Dal
giorno in cui a causa sua ho sbagliato
Perché
io non t’ho mai amata
Più
di quanto non s’ami un’amica
E
ora che ti ho persa
Non
t’ho mai più ritrovata
Perché
ora rifuggi me
E
tutto quel che sono
Mi
dispiace moltissimo
Non
avere il tuo perdono
Maledetto
sia il mio errore
Non
doveva essere amore
|
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Capitolo 12 *** - Al Solito Posto - ***
- Al
solito posto –
Vieni
al mio solito posto
Sediamo
ad un tavolo
Mangiamo
una pizza
Facciamo
una foto
Beviamo
una birra
Parliamo
un po’
E
stiamo senza pensieri
A
rider fra noi
Verrà
il tempo per i dolori
Ma
solo per oggi
Dimentichiamo
i dissapori
Solo
per oggi
Siamo
felici
|
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Capitolo 13 *** - In una sera d'estate - ***
- In
una sera d’estate –
In
una sera d’estate
Di
un anno fa
Sedevamo
vicini
Quasi
per caso
E
conversavamo
Come
per gioco
Mi
hai raccontato di com’era il tuo mondo
Io
di com’era il mio
Il
tuo mi ha travolto
E
ho capito anch’io
Com’è
bella la vita che viviamo
Quando
parliamo delle cose che amiamo
A
lungo ci siamo scambiati
Canzoni
e gruppi da ascoltare
Libri
da leggere
Film
da guardare
E
tante cose che avremmo dovuto fare
In
quell’estate che stava per finire
Tutti
progetti lasciati a metà
In
un’estate che di tempo non ne da
Non
ricordo bene il giorno
E
non è importante
Perché
quel che conta è il tempo
Che
mi hai regalato
E
di questo ti sono grato
Perché
quella sera mi sei stata vicina
E
hai sentito che non era sbagliato
Quella
sera siamo stati amici
Come
una volta
E
volevo che non finisse mai
Volevo
che fosse sempre così
Anche
alla luce del giorno
Un
tuo sorriso vale il mio mondo
Amica
mia
|
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Capitolo 14 *** - Il primo giorno - ***
- Il
primo giorno –
Ti
ricordi il primo giorno
Che
ci siamo incontrati?
Era
ancora nell’aria
Un
sentore d’estate
Era
settembre
Che
giorno non so
A
te importa?
A
me no
Cominciava
la scuola
Con
tutta gente nuova
Tu
eri con un’amica
E
non mi eri nemica
Io
invece ero solo
In
quel mondo nuovo
Ti
sei seduta al mio fianco
E
a lungo sei stata vicina di banco
Non
ci siamo subito parlati
Non
sapevamo dove saremmo arrivati
Ma
ricordo che mi facesti ridere
Quando
mi beccasti a tentar di disegnare
E
mi dicesti: “Torna a scrivere
Lo
sai meglio fare”
E’
questo il primo ricordo
Che
ho di noi due
Ed
è un ricordo felice
Come
lo eravamo noi
Io,
a volte, lo sono ancora
Spero
di non aver reso triste te
Non
so come continuare
Non
c’è altro che possa rimembrare
Di
quei giorni così lontani
In
cui abbiamo instaurato quei legami
Che
spero per sempre possan durare
Anche
ora che il tempo sta per finire
|
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Capitolo 15 *** - La mia poesia - ***
- La
mia poesia –
Mi
chiedon se i miei
Siano
versi d’amore
Allora
una storia
Vi
voglio raccontare
Il
sesto giorno
Dall’inizio
di maggio
Sostenevo
una prova
Un
foglio mi miser d’innanzi
Uno
fra i tanti
E
tra i suoi testi
Ne
trovai alcuni che parlavan d’amore
Scelsi
quelli per raccontare
Ciò
che d’amore sapevo dire:
nulla.
Bianca
divenne la mia mente
E
a lungo lo rimase il mio foglio
Quando
mi resi conto
Che
tutto ciò che d’Amor sapevo
Era
la tristezza che mi aveva portato
E
le delusioni che mi aveva regalato
Di
Lui non conoscevo il dolce piacere
Raccontato
dai più
Ma
rabbia e passione
Che
mi eran chieste eguali
Erano
a me più familiari
E
così scrissi a lungo di loro
E
poco del primo
Questo
è quanto so sull’amore
Che
come vedete è poco o nulla
Non
m’interessa cantar d’una fanciulla
Perché
quella che sento è malinconia
Ma
se sei con me, amica mia
Allora
ogni dolore poi vola via
Che
siano i miei versi d’amore?
Così
vi rispondo: se d’amore volete sentir parlare
Dante,
Petrarca e Boccaccio dovete cercare
Tenetevi
i vostri poetastri del cuore
Che
altro non fanno che parlare d’amore
Ma
a me lasciate la mia semplice poesia
Che
mi inspira l’amica mia
|
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Capitolo 16 *** - Non so come sei - ***
-
Non so come sei –
Amica
mia
Questa
cosa ti voglio dire:
sempre
son stato bravo a capire la gente
Ma
è tanto che ti conosco
E
di te, ancora, non ho capito niente
Una
volta mi dicesti che non lo sai neanche tu
Come
sei fatta e mi sorridesti
Ma
non sai quanta rabbia mi fa
Il
non poter svelare il tuo arcano
Mi
dirai: “Anch’io sono un essere umano
Cos’ho
di speciale che gli altri non hanno?”
E’
che tu hai quell’inganno
Quell’espressione
che il più delle volte
Fa
pensar che tu abbia ricevuto danno
Ma
io ti conosco, e so che invece
Hai
tanta allegria
Che
di un comico potresti far vece
Al
suo posto potresti parlare
E
io ti ho vista ballare
Cosa
darei per svelare l’inganno
E
sapere come sei tu
Ormai
è più di un anno
Guardami
negli occhi e dimmi di più
|
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Capitolo 17 *** - Promessa di un giorno di mezza estate - ***
-
Promessa di un giorno
di mezza estate –
L’estate
scorsa
A
lungo ho camminato
Ma
incontrarti
Non
l’avrei immaginato
E’
vero, lo so, la città è la stessa
Ma
è grande, nella sua piccolezza
E
tu a volte pari un fantasma
Ci
son quelle persone che vedi quasi sempre
Giri
un angolo e le trovi intente
A
parlar fra di loro o a scambiarsi un saluto
Tu
invece appari raramente
Non
capita spesso di trovarti
E
mi son fermato subito a parlarti
Eravam
sulla spiaggia
Al
calar del giorno
Io
in compagnia, tu con nessuno intorno
Strano,
nevvero? Di solito è il contrario
Di
quel giorno non ricordo l’orario
Ti
ho chiesto dove andavi lungo quel mare
Mi
hai risposto: “Vado a veder skaetare"
E
il sole al suo tramontare
Indorava
il profilo del tuo andare
Quel
giorno ci siam scambiati quella promessa:
di
vederci presto e passare insieme del tempo
Mi
hai salutato con un sorriso
Dopo
quella promessa
Fatta
in un giorno di mezza estate
Promessa
destinata a rimaner fantasia
Che
il passare del tempo avrebbe portato via
Non
era vero, e tu lo sapevi
Quel
meraviglioso intento
Non
era vero, ma era abbastanza
Per
farmi contento
|
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Capitolo 18 *** - I Giardini - ***
- I
Giardini –
Un’infinita
distesa di verde
E
una brezza leggera mi accarezza la pelle
Scrivo
questi versi appoggiato ad un albero
All’ombra
dei suoi rami
Una
pigna pende sulla mia testa; speriamo non m’ami
Un
piccione si è appena levato in volo
E
da lontano arriva una musica strana
Vedo
davanti a me
Gente
L’etnia
è diversa
Ma
il mondo è lo stesso
Camminano
e siedono
I
vecchi e i giovani
In
lontananza le persone in piazza
O
alla fermata
Decine
di volti mi passan davanti
Echeggiano
i rombi tonanti
Dei
motori di auto e motorini
E
mi corron davanti i loro profili
Mentre
il vento muove gli steli
Ma
dove correte?
|
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Capitolo 19 *** - Mistero - ***
-
Mistero –
Forse
ho capito
Perché
non t’ho intesa
Magari
non vuoi esser compresa
E
quando non parli
Ti
esprimi di più
E
tutti a cercar di capire
Come
sei tu
Quando
è proprio la tua muta sentenza
Quella
che poi fa la differenza
E
bello è il tuo mistero
Anche
se spero
D’averlo
in parte colto
Ma
se non dovesse essere tempo del mio raccolto
Sarebbe
ancor più delizioso
Vedere
che te ne vai in quel modo silenzioso
Stringendo
forte il tuo segreto
Che
si forgia dentro al tuo io
Come
quando Socrate avanti a Meleto
Udì
chiara la voce del dio
|
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Capitolo 20 *** - Le vite degli altri - ***
- Le
vite degli altri –
Mi
ha sempre divertito
Veder
la gente passare
E
in tutte quelle vite
Non
poter entrare
Immaginare
chi sia
La
donna alla cassa
Il
tecnico del metano
Quella
che davanti ti passa
Il
vigile urbano
Vedere
la finestra illuminata
Di
una casa in periferia
E
immaginar chi vi abita
E
cosa facendo egli stia
Tutti
color che incontri per strada
Han
delle vite, diverse e uguali
E
che sia di due o cento la brigata
Ognuno
di noi
Solitario
Se
ne va pel mondo
Per
la sua via
Seguendo
la scia
Di
un grido profondo
Qual’era
il pittore
Che
della natura ha sentito la voce
Noi
di questo fiume
Cerchiam
la foce
|
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Capitolo 21 *** - Le foglie - ***
- Le
foglie –
Cadon
Le
foglie
Dagli
alberi
E
il vento
In
un turbine
Le
cattura
E
le fa danzare
La
magia della Natura
Che
d’Autunno
Sprigiona
Colori
fiammanti
Muta
in giallo il verde
E
questo di rosso s’accende
Danzan
le foglie
Danza
l’anima mia
|
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Capitolo 22 *** - Ispirazione - ***
-
Ispirazione –
Per
la mia ispirazione
Ti
sono grato
Forse
penserai
Che
sono ossessionato
Non
è così e tu lo sai
Perché
te l’ho detto
E
forse non ricordi
Che
quando ti vedo
Mi
vien voglia di scrivere
Quindi
grazie
Per
questi miei versi
Che
dai pensieri
Non
sono diversi
|
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Capitolo 23 *** - Sorriso - ***
-
Sorriso –
Nella
mia prima poesia
Dissi
che “farti ridere era la più grande
vittoria”
Tu
me lo confermi
Ogni
volta
Che
per me scopri i denti
Vedere
un tuo sorriso
Scaturito
da me
E’
tanto raro
E
mi fa stare bene
Mi
fa pensare
Che
forse non tutto ho sbagliato
Che
forse si può sempre rimediare
Che
forse mi vuoi ancora bene
Spero
che proprio per questo
Non
mi negherai il tuo sorriso
Perché
vederlo sul tuo viso
E’
la cosa più bella che ci sia
Amica
mia
|
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Capitolo 24 *** - Voglia d'esame - ***
-
Voglia d’esame –
Se
permettete
Fa
un po’ arrabbiare
Vedere
la gente già al mare
E
noi qui, fermi a studiare
Siamo
a giugno e voi ancora interrogate
Non
lo capite che così ci ammazzate?
Chi
se ne importa se un esame dobbiamo fare
Dateci
sessanta e lasciateci andare
|
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Capitolo 25 *** - In foto - ***
- In
foto –
Son
già due volte
Che
ti domando
Come
tu faccia
Ad
avere in foto
Delle
espressioni
Sempre
in moto
Ad
occhi socchiusi
On
in un mezzo sorriso
Oppure
quando
Nascondi
il tuo viso
E
per due volte
La
risposta è la stessa
Mi
dici: “Magia!”
E
io scoppio a ridere
Ah,
se non ci fossi tu
Amica
mia
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Capitolo 26 *** - Estate - ***
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Estate –
L’estate
E’ la stagione più amata
Quando comincia
Finisce la scuola
Tanto odiata
E si apron le porte
Per la libertà
Ma bisogna esser bravi
A coltivare
Tutta quella felicità
Coi pomeriggi passati al mare
A leggere all’ombra
O a passeggiare
O nell’acqua a sguazzare
E le notti felici
Col brio degli amici
Lunghe nottate
Spese a far baldoria
Divertenti, per tutte le mattate
Eppur troppo brevi per i piaceri
Ma lunghe abbastanza per i pensieri
Notti fatte per ricordare
Altre per dimenticare
Scende piacevole l’alcool in gola
Fa caldo fuori ma dentro di più
Ma non aver timore anche tu
Il ballo lo dissiperà
Al ritmo della musica che non finirà
E ci saranno le feste in spiaggia
E i concerti in città
Dopo che il sole sarà tramontato
E tu di nuova vita sarai rinnovato
O svegliarsi la mattina e domandarsi
perché
Son successe quelle cose quando non
c’eri anche te
Le giornate si fan brevi
Che già domani sembra ieri
D’estate il tempo è infinito
Eppure non basta mai
E ne serve sempre di più
E tutti a cercar di capire
Come mai in soli tre mesi
L’estate possa finire
Ma
A me l’estate non piace
E’ la stagione che non vuole bugie
La stagione che ti fa capire
Di chi davvero non dovevi fidarti
Star sempre lì a prender le parti
Per tutto l’inverno ti hanno cercato
E ti han sempre trovato
E quando d’estate chiedi loro
Di tenerti un po’ compagnia
Lor non ricordan neanche chi tu sia
False promesse
Appuntamenti mancati
Cattiverie e segreti rubati
L’estate è una stagione
Che mi mette malinconia
E mi sento più solo che mai
Ma meglio soli che in compagnia
Di persone che non ti voglion bene
Almeno non mi tocca patir le pene
Di un’estate che m’è sempre stata
avversa
Non importa quanto fosse diversa
Fate pure quel che volete
Ma per favore, non mi coinvolgete
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Capitolo 27 *** - Stanza d'albergo - ***
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Stanza d’albergo –
E’ piccola la
stanza
In cui ci troviamo
Preferivo quella dell’albergo in cui
prima stavamo
Il mio coinquilino fa un gran baccano
Abiti ovunque
Musica alta
Luci accese alle due del mattino
Che disordine nel letto vicino
Ma durante la sera scende la calma
Dopo la cena
Sono solo nella mia stanzetta
Il bagno ne taglia una buona fetta
Mi metto seduto alla scrivania
E posso scriver due righe
Amica mia
E mentre alla finestra guardo in faccia
la notte
Mi chiedo dove tu sia
E cosa facendo tu stia
Ti stai divertendo?
Ti ho lasciata che stavi bevendo
In quella via dove siamo stati
In quei locali che parean malfamati
Ma è colpa mia
Io non sono fatto per questa vita
Non sono capace di fare baldoria
Non sono capace di stare in mezzo alla
gente
Ad aspettare qualcosa o niente
E perciò me ne torno in albergo
Voltandovi la schiena
Digerendo ancora la cena
Io sono un uomo di fantasia
E questa poesia
Evoca i nostri giorni di Francia
Quando mi sentivo piccolo e indifeso
In quella grande città che è il mondo
esteso
Non mi stupisce l’aver fallito
Non ho potuto muovere un dito
Dalla finestra della mia stanza
Vedo la gente che per mano avanza
E io solo
Ad attendere l’alba
Inizio di un nuovo giorno
Segno del vostro ritorno
In quell’albergo che mi faceva pensare
E la notte mi dava da lavorare
A riempir le pagine di quel picciol
quaderno
Nella speranza di non esser dimenticato
Sulle rive d’Averno
Quel quaderno andava colmato
E ogni cosa faceva muovere la mia
immaginazione
Ogni piccola sensazione
Perfino l’eco dei passi in corridoio
E le voci che li accompagnavano
Una volta ho udito
Lo scrosciare dell’acqua dalla camera
vicina
Era dalla tua stanza che veniva il
rumore
Era quella alla mia affianco
E ho pensato, amica mia
Che anche se con un muro in mezzo
Era bello averti accanto
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Capitolo 28 *** - Ascensore - ***
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Ascensore –
Terminata la colazione
E’ ora di andare
Vado verso l’ascensore
Entro
Entri anche tu con me
Sono sorpreso
Non mi ero neanche accorto
Che mi stessi seguendo
Mi sorridi e poi ti volti
A leggere un cartello a braccia giunte
Mi domando a che pensi
Se anche leggere un cartello
Scritto in una lingua che non ricordi
nemmeno
Sia preferibile al parlare con me
Guardo nel vetro
Io vestito di bianco
Tu coperta di nero
E penso che davvero
Siamo due opposti
Ma in quel momento di nuovo ti volti
E l’ascensore non è ancora partito
La mia scheda non ha funzionato
Ci riprovo una volta e sento il rumore
Delle funi che tirano
Del peso che sale
Appoggiati di schiena
A pareti diverse
Ci guardiamo negli occhi
Tu mi sorridi
Nel tuo solito modo
Non capisco mai
Se ti stia mettendo a disagio
Ma in fondo va bene così
E’ piacevole la tua compagnia
Amica mia
E mentre prosegue la breve salita
Che di certo non è infinità
Ci scambiamo poche parole
In quell’ascensore
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Capitolo 29 *** - Versailles - ***
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Versailles –
Godi, o Versailles
Che sei sì magnifica
Davanti a me ti stendi
E coi tuoi dorati cancelli m’attendi
E su di te si posan i miei occhi
Maravigliati
Mentre cammino sui ciottoli
Dell’ampia piazza che ti precorre
Ed è grigio il cielo di Francia
Varcato abbiam la tua soglia
O, magnifica
Al riparo dalla pioggia ora siamo
Ed immersi nella tua magnificenza
E per le tue sale
E nei corridoi
Si respira ancora l’aria di quei giorni
Come se il tempo si fosse fermato
E te avesse risparmiato
Gli occhi avidi voglion catturare
Ogni particolare
Delle tue statue e dei tuoi affreschi
Scene mitiche e di grandi imperatori
Imprese celebri di straordinari
condottieri
E per le tue sale echeggia ancora il
nome
Di colui che ti fece edificare
Che dell’astro nascente si credé pari
Ma la cui luce non poteva eguagliare
E i fasti di un tempo
Ammirati oggigiorno da giovani e vecchi
Che apprendono del tuo antico splendore
Mentre attraversan la galleria degli
specchi
Che come per magia ne moltiplica le
forme
Permettendo loro di seguir l’orme
Di quelle che furon le tue amanti
E di colei la quale suscitasti i pianti
Ed è grigio il cielo di Francia
E piove sui tuoi lussuosi giardini
Che per miglia e ancor miglia
s’estendono
Alle tue spalle
E siepi e fontane
Oltre le quali spazia la vista
E s’odono le campane
E il vento porta i ricordi
Di color che passarono
Le ore
A passeggiar per quegli orti
Mano nella mano
Ed è grigio il cielo di Francia
Su questo alto stupore
Che è frutto del tuo splendore
Ma oggi, per fortuna
Torna a vivere il Sole
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Capitolo 30 *** - Luci e tenebre - ***
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Luci e tenebre –
Ordunque eccoci
Al fine di queste mie rime
Siam partiti con una
Ed or son trenta
E le trovo tutte molto carine
Ma il parer dell’autore
Conta ben poco
Quel che fa il gioco
E’ soddisfare il lettore
Spero che le mie liriche non risultino
astruse
Non son pensate per esser confuse
E’ prerogativa della mia poesia
Esser chiara e senza segreti
Se, lettore, avrai pensato
Che alcune di queste
Son liriche dure
Io ti dico: lo sono eccome!
Ma sai perché ho parlato così?
Ci son persone
Che aldilà di tutto
Abbiam così tanto a cuore
Che la nostra felicità è frutto
Di un loro sorriso
E non parlo d’amore
Per me l’amicizia è cosa assai rara
E proprio per questo m’è così cara
In vita mi è capitato
Di voler troppo bene
A persone che poi non m’han ricambiato
E anche colei di cui qui si parla
A volte è riuscita a farmi arrabbiare
A volte è riuscita a farmi soffrire
Perché ancora le voglio bene?
Perché è lei che m’ha fatto capire
Senza in realtà dirmi alcunché
Il perché
Sia bello regalare un sorriso
A quelli che troppo facilmente lo
perdono
E anche se con me più volte ha
sbagliato
E io con lei, di parigrado
Il mio riguardo non è mutato
Perché se una cosa Dio ha insegnato ai
suoi figli
E’ stato prendersi cura dei gigli
E in questo mondo che non lascia scampo
a nessuno
E’ bello sapere che esiste qualcuno
Che vale la pena veder sorridere
Questi versi appariranno smielati
Perché anche i miei pensieri sono
affaticati
Ora che scrivo queste parole
A tre giorni dal suono dell’ultima
campanella
Che chiuderà la favola bella
E anche se questi son giorni pesanti
Il mio animo è or più sereno
E con meno rimpianti
Ma anche se libero da quel veleno
Quelle pagine rimarranno
A fianco a quelle che narrano
Di giorni migliori
Per non dimenticare i dolori
E imparare dagli errori
Che entrambi abbiamo commesso
reciprocamente
E che ormai non contan più niente
Perché sbagliamo, non siamo perfetti
Siamo esseri umani, con i nostri
difetti
E noi, figli di luci e di tenebre
Promettiamo un giorno di tornare alla
cenere.
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