Frammenti di Vita

di UlquiorraSegundaEtapa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - Con Te - ***
Capitolo 2: *** - Piove - ***
Capitolo 3: *** - E chi lo sa se anche tu mi vuoi bene ***
Capitolo 4: *** - Pensieri - ***
Capitolo 5: *** - Non lo so - ***
Capitolo 6: *** - Leggi - ***
Capitolo 7: *** - Solo - ***
Capitolo 8: *** - Perché? - ***
Capitolo 9: *** - Indifferenza - ***
Capitolo 10: *** - La mia scuola - ***
Capitolo 11: *** - Non doveva essere amore - ***
Capitolo 12: *** - Al Solito Posto - ***
Capitolo 13: *** - In una sera d'estate - ***
Capitolo 14: *** - Il primo giorno - ***
Capitolo 15: *** - La mia poesia - ***
Capitolo 16: *** - Non so come sei - ***
Capitolo 17: *** - Promessa di un giorno di mezza estate - ***
Capitolo 18: *** - I Giardini - ***
Capitolo 19: *** - Mistero - ***
Capitolo 20: *** - Le vite degli altri - ***
Capitolo 21: *** - Le foglie - ***
Capitolo 22: *** - Ispirazione - ***
Capitolo 23: *** - Sorriso - ***
Capitolo 24: *** - Voglia d'esame - ***
Capitolo 25: *** - In foto - ***
Capitolo 26: *** - Estate - ***
Capitolo 27: *** - Stanza d'albergo - ***
Capitolo 28: *** - Ascensore - ***
Capitolo 29: *** - Versailles - ***
Capitolo 30: *** - Luci e tenebre - ***



Capitolo 1
*** - Con Te - ***


- Con te –

 

 
E ricorderò gli anni passati al tuo fianco
Quando mi chiedevo chi fossi davvero
Quando mi chiedevo cosa ho sbagliato
Quanto per me hai significato
E ricorderò i giorni che ti sono stato accanto
Quando sfiorarti con un gomito era una conquista
Essere solleticato dai tuoi capelli una gioia
E sentire il tuo calore un premio assai raro
Mi mancheranno quei momenti
In cui raramente mi rivolgevi la parola
Quando farti ridere era la più grande vittoria
E averti sfinito lo sbaglio peggiore
Ma tutto valeva quel saluto a fine giornata
Con la promessa di trascorrerne una nuova
E di star bene ancora
Mi mancheranno gli anni della nostra innocenza
In cui la nostra era amicizia sincera
E or non mi resta che il ricordo
Di questo tempo che sta per finire
Magari potessimo riaverne qualcuno
Di quegli anni felici

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Capitolo 2
*** - Piove - ***


- Piove –

 

 
Piove
Fuori dalla finestra
Piove
Nella città grigia
Piove
In un giorno di maggio
A fine mattina
Piove
Su questi giorni maledetti
Piove
Sul mio cuore malato
Piove
Su questo infinito oceano di lacrime
Piove, e non ho l’ombrello
L’ho dimenticato a casa
Come buona parte di me
Quando sono uscito questa mattina
Piove, ma tu un ombrello lo hai
E mi perdonerai
Se ti chiedo: “Scusa, puoi accompagnarmi fuori?”
E mi farò piccolo ed insignificante
Pur di stare al tuo fianco
Al riparo
Al sicuro
Sotto quest’ombrello
Sotto le tue ali
Anche solo un momento
Piove,
ma or non più

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Capitolo 3
*** - E chi lo sa se anche tu mi vuoi bene ***


- E chi lo sa se anche tu mi vuoi bene –

 

 
Quante volte me lo son domandato
Quante volte l’ho sognato
Quante volte ci ho creduto
E attimi di vita spesi per questo
Attimi persi che non torneranno mai più
A chiedersi se ne valga davvero la pena
A chiedersi chi di noi abbia torto o ragione
Ma forse l’unico che se lo domanda
Sono io
E chi lo sa se anche tu mi vuoi bene
A volte vorrei non dovermelo chiedere più

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Capitolo 4
*** - Pensieri - ***


- Pensieri –

 

 
E’ notte
E io solo
Nel buio della mia stanza
Penso
Penso a questa sera
Penso alla nostra cena
E a quanto sono stato bene
Solo perché c’eri tu
Tu che non mi hai detto neanche una parola
Tu che ti nascondevi con paura
Non appena mi vedevi col telefono in mano
Pensavi facessi qualcosa di strano
Se solo potessi non farti più paura
Se solo sapessi quanto è bello
Sentirti ridere e vederti felice
Anche se di quella felicità non posso far parte
Ma in fondo va bene così
Perché tu mi hai dato i miei giorni migliori
E passerà il tempo e forse di me ti scorderai
Ma io, dimenticarti, non potrò mai
Amica mia

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Capitolo 5
*** - Non lo so - ***


- Non lo so –

 

 
Non credo che capirai
La mia poesia
Come non hai mai capito me
Davvero
Ma chi sono io per giudicare?
Nessuno, e meno di niente
Io sono il primo a non aver capito
Chi sono io
E chi sei tu
Forse non lo so
E non lo saprò mai
Per questo scrivo queste righe
Forse è solo
Una scomoda convenienza
Me lo dirai tu
O magari no
Poiché so che forse non credi
Alle mie intenzioni
Il mio timore
E’ che scambierai
Questi frammenti
Per amore
E non sentimenti
Di sincera amicizia
E mi riterrai stupido
A spendere tante righe
Per una cosa altrimenti semplice
Ma io sono bravo
A render difficile
Ciò che in vita è a te più facile
Ma io come te non sono
E non so cosa devo fare
Questo non lo so io
Non lo sai tu
E nemmeno Dio

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Capitolo 6
*** - Leggi - ***


- Leggi –

 

 
Leggi
E sembri cantare
Non ho mai sentito
Qualcuno leggere
Come lo fai tu
E’ raro sentirtelo fare
Ma è un dono
Sei nata per leggere
Le parole
Anche le più aspre
Hanno un significato nuovo
Quando le pronunci tu
Tutto sembra così bello
E anche la tua voce lo è di più
E breve è l’incanto
Ma se fosse eterno
Non ci sarebbe il rimpianto
Così delizioso
Per la tua voce che tace
E quel silenzio che è pace
Leggi per me
Per favore, leggi per me

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Capitolo 7
*** - Solo - ***


- Solo –

 

 
Che peccato
Tutto questo sole
E nessuno con cui condividerlo

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Capitolo 8
*** - Perché? - ***


- Perché? –

 

 
Perché continuo a provarci,
Mi chiedo
Perché continui a provarci,
Mi chiederai
Che male c’è
Risponderò allora io
Perché è sbagliato domandare la tua compagnia?
Tutto ciò che ho chiesto alla vita
E’ affetto
E comprensione
Perché proprio i miei
Mi chiederai
Non so dove altro cercare
Nessuno sembra averne per me
Ogni mia richiesta è un’occasione
Ti va una passeggiata?
Un caffè?
Una chiacchierata?
E ogni volta nel mio cuore è la gioia
Per l’attesa
Del piacere che verrà
Ma quel che segue
E’
Sempre
Il
Tuo
Rifiuto
Ed ecco che i miei piani
I miei pensieri
Le mie emozioni
Vanno in frantumi
E’ davvero sbagliato
Che io provi a chiedere
Un po’ della tua felicità?
Dimmi:
Perché fa così male?

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Capitolo 9
*** - Indifferenza - ***


- Indifferenza –

 

 
Della mia sofferenza
Si accorgono tutti
E forse l’hai fatto anche tu
Ma non ti pronunci
Resti chiusa
Nel tuo silenzio
Nella tua indifferenza
Non mi guardi
Non mi parli
Non mi sorridi
Più
Chissà se ti ho fatta arrabbiare
E credi che adesso sia giusto così
O forse, semplicemente
Di me non t’importa
Più come una volta
Darei la mia anima
Per sapere cosa tu possa pensare

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Capitolo 10
*** - La mia scuola - ***


- La mia scuola –

 

 
Sono stato alla mia vecchia scuola
Cimitero di ricordi preziosi
E a me cari
Rivederla
Tale e quale a com’era
Mi ha lasciato la gioia nel cuore
Tra quelle mura
E quei prati
E gli alberi dalle folte chiome
Si sono consumati i giorni della mia infanzia
I miei giorni migliori
Prima di conoscere te
Giorni in cui non sapevo cosa fosse il dolore
O la rabbia
O l’odio
Giorni in cui non c’era la malinconia
E la gioia
Era la migliore amica mia
Oh, sì
Ricordo quei giorni
Quando a piedi
O in compagnia
Di genitori e nonni
Giungevamo là
E fantasticavamo
Su cosa avremmo giocato quel giorno
E ogni giorno così
E quei grembiuli
Rosa e Azzurri
Non ricordo nemmeno
Se ci piaceva portarli
O ci piaceva toglierli
E ascoltavamo le lezioni
O facevamo finta
E non volevamo studiare
Perché ciò che volevamo
Era solo giocare
E allora via
Ogni campanella una liberazione
Un’ora in meno alla ricreazione
Quando dodici paia di occhi
Andavano tutti dai libri agli zainetti
E cercavano le merende
Portate da casa o comprate sotto scuola
E correvamo fuori
Che fosse sole
Pioggia
Neve
Ai bambini non importa
Basta che ci sia un mondo dove giocare
Un luogo in cui poter stare
Ed essere per sempre felici
Cosa non facevamo
In quei venti minuti
Giocavamo a fare i soldati
Gli allenatori
I maghi
I costruttori
Quante storie abbiamo inventato
Quante vite abbiamo vissuto
In quei venti minuti
Non mi credi?
Perché no?
Pensi sia falso?
Non lo sai che per i bambini
Non c’è tempo e il tempo non c’è?
Perché per noi
Quei venti minuti
Erano ore
Trascorse dietro la scuola
Appesi agli alberi come scimmie
O a far la lotta
In cima alla salita
A guardar distese che parevano infinite
Ma poi la maestra chiamava
“Bambini, tutti in classe!”
E il bel sogno finiva
E allora di nuovo in classe
A leggere
A cercar di capire
Come si facevano le divisioni
Arabo ci sembrava l’Inglese
E tale appariva il Francese
Quando a geografia guardavamo la carta
Per trovare il nostro bel paese
Quando a Storia non ne potevi più
E a Religione tiravi a indovinare
Quale fosse il volto del buon Gesù
E le femmine che parlottavano
Su chi di noi fosse il più carino
Io non lo ero mai
E le penne di mille diversi colori
Che ti facevano sentir grande
Quando per loro abbandonavi i pastelli
E li lasciavi nei loro cestelli
Rosse, blu, nere e verdi
Le prime per i tuoi errori
Le seconde per i tuoi amori
Le terze per le ali dei pipistrelli
E le quarte per le fronde in mezzo ai ruscelli
E i pranzi alla mensa
Ogni giorno una scommessa
Come agli scambi di figurine
O ai videogiochi portati in classe
E i giochi dell’asilo
Che erano sempre i più belli
E già allora ci chiedevamo
“Perché se eravamo lassù
Ora siamo scesi quaggiù”?
Era già la fine di un piccolo idillio
Ma non è vero
Che i bambini son tutti innocenti
Perché la cattiveria non tarda a venire
E le sue conseguenze tocca patire
Non è vero che non c’erano i guai
Non è vero che non piangevo mai
Anzi
Son io quello
Che più di ogni altro ha sofferto
Già da bambino
Le attenzioni di un mondo
Che non sa accarezzare un fiore
Ma non importa più
Perché ora son grande
E non più bambino
E sembro un gigante
Rispetto a quando ero piccolino
Non importa più, oramai
Perché quelli erano i miei giorni migliori
Prima di conoscere te
E mi mancano
Come a Selene il suo Endimione
Perché so che se forse sapessi
Che son stato bambino anch’io
Ora mi capiresti
E non mi giudicheresti
Addio giorni felici!
Che non potrò vivere più
Ora ti andrebbe
Di regalarmene qualcuno tu,
Amica mia?

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Capitolo 11
*** - Non doveva essere amore - ***


- Non doveva essere amore –

 

 
Oh, com’è semplice
Attirarsi l’odio della gente
Basta una sciocchezza
E sei punito per sempre
Chi lo sa se mi odi anche tu
Se sei rimasta a quel tempo che fu
A quella menzogna che ha mentito ad entrambi
In quel giorno di marzo
Che avrebbe dovuto rovinarci
Temo l’abbia fatto solo con me
Che stupida trappola, il cuore
Ti fa intuire cose non vere
E’ a nome suo che ti chiedo scusa
Non era sua intenzione
Parlar d’amore
Ma sono io il suo padrone
Avrei dovuto tenerlo a freno
Fargli capire che era sbagliato
Ti prego non essere così severa
Era solamente un cuore malato
Reduce da un amore che l’ha abbandonato
E che ha scambiato te per chi non l’ha amato
E’ questa, invero, la mia colpa più grande
E ciò che ho cercato di farti capire
Temo l’amore
Dal giorno in cui a causa sua ho sbagliato
Perché io non t’ho mai amata
Più di quanto non s’ami un’amica
E ora che ti ho persa
Non t’ho mai più ritrovata
Perché ora rifuggi me
E tutto quel che sono
Mi dispiace moltissimo
Non avere il tuo perdono
Maledetto sia il mio errore
Non doveva essere amore

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Capitolo 12
*** - Al Solito Posto - ***


- Al solito posto –

 

 
Vieni al mio solito posto
Sediamo ad un tavolo
Mangiamo una pizza
Facciamo una foto
Beviamo una birra
Parliamo un po’
E stiamo senza pensieri
A rider fra noi
Verrà il tempo per i dolori
Ma solo per oggi
Dimentichiamo i dissapori
Solo per oggi
Siamo felici

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Capitolo 13
*** - In una sera d'estate - ***


- In una sera d’estate –

 

 
In una sera d’estate
Di un anno fa
Sedevamo vicini
Quasi per caso
E conversavamo
Come per gioco
Mi hai raccontato di com’era il tuo mondo
Io di com’era il mio
Il tuo mi ha travolto
E ho capito anch’io
Com’è bella la vita che viviamo
Quando parliamo delle cose che amiamo
A lungo ci siamo scambiati
Canzoni e gruppi da ascoltare
Libri da leggere
Film da guardare
E tante cose che avremmo dovuto fare
In quell’estate che stava per finire
Tutti progetti lasciati a metà
In un’estate che di tempo non ne da
Non ricordo bene il giorno
E non è importante
Perché quel che conta è il tempo
Che mi hai regalato
E di questo ti sono grato
Perché quella sera mi sei stata vicina
E hai sentito che non era sbagliato
Quella sera siamo stati amici
Come una volta
E volevo che non finisse mai
Volevo che fosse sempre così
Anche alla luce del giorno
Un tuo sorriso vale il mio mondo
Amica mia

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Capitolo 14
*** - Il primo giorno - ***


- Il primo giorno –

 

 
Ti ricordi il primo giorno
Che ci siamo incontrati?
Era ancora nell’aria
Un sentore d’estate
Era settembre
Che giorno non so
A te importa?
A me no
Cominciava la scuola
Con tutta gente nuova
Tu eri con un’amica
E non mi eri nemica
Io invece ero solo
In quel mondo nuovo
Ti sei seduta al mio fianco
E a lungo sei stata vicina di banco
Non ci siamo subito parlati
Non sapevamo dove saremmo arrivati
Ma ricordo che mi facesti ridere
Quando mi beccasti a tentar di disegnare
E mi dicesti: “Torna a scrivere
Lo sai meglio fare”
E’ questo il primo ricordo
Che ho di noi due
Ed è un ricordo felice
Come lo eravamo noi
Io, a volte, lo sono ancora
Spero di non aver reso triste te
Non so come continuare
Non c’è altro che possa rimembrare
Di quei giorni così lontani
In cui abbiamo instaurato quei legami
Che spero per sempre possan durare
Anche ora che il tempo sta per finire

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Capitolo 15
*** - La mia poesia - ***


- La mia poesia –

 

 
Mi chiedon se i miei
Siano versi d’amore
Allora una storia
Vi voglio raccontare
Il sesto giorno
Dall’inizio di maggio
Sostenevo una prova
Un foglio mi miser d’innanzi
Uno fra i tanti
E tra i suoi testi
Ne trovai alcuni che parlavan d’amore
Scelsi quelli per raccontare
Ciò che d’amore sapevo dire:
nulla.
Bianca divenne la mia mente
E a lungo lo rimase il mio foglio
Quando mi resi conto
Che tutto ciò che d’Amor sapevo
Era la tristezza che mi aveva portato
E le delusioni che mi aveva regalato
Di Lui non conoscevo il dolce piacere
Raccontato dai più
Ma rabbia e passione
Che mi eran chieste eguali
Erano a me più familiari
E così scrissi a lungo di loro
E poco del primo
Questo è quanto so sull’amore
Che come vedete è poco o nulla
Non m’interessa cantar d’una fanciulla
Perché quella che sento è malinconia
Ma se sei con me, amica mia
Allora ogni dolore poi vola via
Che siano i miei versi d’amore?
Così vi rispondo: se d’amore volete sentir parlare
Dante, Petrarca e Boccaccio dovete cercare
Tenetevi i vostri poetastri del cuore
Che altro non fanno che parlare d’amore
Ma a me lasciate la mia semplice poesia
Che mi inspira l’amica mia

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Capitolo 16
*** - Non so come sei - ***


- Non so come sei –

 

 
Amica mia
Questa cosa ti voglio dire:
sempre son stato bravo a capire la gente
Ma è tanto che ti conosco
E di te, ancora, non ho capito niente
Una volta mi dicesti che non lo sai neanche tu
Come sei fatta e mi sorridesti
Ma non sai quanta rabbia mi fa
Il non poter svelare il tuo arcano
Mi dirai: “Anch’io sono un essere umano
Cos’ho di speciale che gli altri non hanno?”
E’ che tu hai quell’inganno
Quell’espressione che il più delle volte
Fa pensar che tu abbia ricevuto danno
Ma io ti conosco, e so che invece
Hai tanta allegria
Che di un comico potresti far vece
Al suo posto potresti parlare
E io ti ho vista ballare
Cosa darei per svelare l’inganno
E sapere come sei tu
Ormai è più di un anno
Guardami negli occhi e dimmi di più

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Capitolo 17
*** - Promessa di un giorno di mezza estate - ***


- Promessa di un giorno di mezza estate –

 

 
L’estate scorsa
A lungo ho camminato
Ma incontrarti
Non l’avrei immaginato
E’ vero, lo so, la città è la stessa
Ma è grande, nella sua piccolezza
E tu a volte pari un fantasma
Ci son quelle persone che vedi quasi sempre
Giri un angolo e le trovi intente
A parlar fra di loro o a scambiarsi un saluto
Tu invece appari raramente
Non capita spesso di trovarti
E mi son fermato subito a parlarti
Eravam sulla spiaggia
Al calar del giorno
Io in compagnia, tu con nessuno intorno
Strano, nevvero? Di solito è il contrario
Di quel giorno non ricordo l’orario
Ti ho chiesto dove andavi lungo quel mare
Mi hai risposto: “Vado a veder skaetare"
E il sole al suo tramontare
Indorava il profilo del tuo andare
Quel giorno ci siam scambiati quella promessa:
di vederci presto e passare insieme del tempo
Mi hai salutato con un sorriso
Dopo quella promessa
Fatta in un giorno di mezza estate
Promessa destinata a rimaner fantasia
Che il passare del tempo avrebbe portato via
Non era vero, e tu lo sapevi
Quel meraviglioso intento
Non era vero, ma era abbastanza
Per farmi contento

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Capitolo 18
*** - I Giardini - ***


- I Giardini –

 

 
Un’infinita distesa di verde
E una brezza leggera mi accarezza la pelle
Scrivo questi versi appoggiato ad un albero
All’ombra dei suoi rami
Una pigna pende sulla mia testa; speriamo non m’ami
Un piccione si è appena levato in volo
E da lontano arriva una musica strana
Vedo davanti a me
Gente
L’etnia è diversa
Ma il mondo è lo stesso
Camminano e siedono
I vecchi e i giovani
In lontananza le persone in piazza
O alla fermata
Decine di volti mi passan davanti
Echeggiano i rombi tonanti
Dei motori di auto e motorini
E mi corron davanti i loro profili
Mentre il vento muove gli steli
Ma dove correte?

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Capitolo 19
*** - Mistero - ***


- Mistero –

 

 
Forse ho capito
Perché non t’ho intesa
Magari non vuoi esser compresa
E quando non parli
Ti esprimi di più
E tutti a cercar di capire
Come sei tu
Quando è proprio la tua muta sentenza
Quella che poi fa la differenza
E bello è il tuo mistero
Anche se spero
D’averlo in parte colto
Ma se non dovesse essere tempo del mio raccolto
Sarebbe ancor più delizioso
Vedere che te ne vai in quel modo silenzioso
Stringendo forte il tuo segreto
Che si forgia dentro al tuo io
Come quando Socrate avanti a Meleto
Udì chiara la voce del dio

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Capitolo 20
*** - Le vite degli altri - ***


- Le vite degli altri –

 

 
Mi ha sempre divertito
Veder la gente passare
E in tutte quelle vite
Non poter entrare
Immaginare chi sia
La donna alla cassa
Il tecnico del metano
Quella che davanti ti passa
Il vigile urbano
Vedere la finestra illuminata
Di una casa in periferia
E immaginar chi vi abita
E cosa facendo egli stia
Tutti color che incontri per strada
Han delle vite, diverse e uguali
E che sia di due o cento la brigata
Ognuno di noi
Solitario
Se ne va pel mondo
Per la sua via
Seguendo la scia
Di un grido profondo
Qual’era il pittore
Che della natura ha sentito la voce
Noi di questo fiume
Cerchiam la foce

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Capitolo 21
*** - Le foglie - ***


- Le foglie –

 

 
Cadon
Le foglie
Dagli alberi
E il vento
In un turbine
Le cattura
E le fa danzare
La magia della Natura
Che d’Autunno
Sprigiona
Colori fiammanti
Muta in giallo il verde
E questo di rosso s’accende
Danzan le foglie
Danza l’anima mia

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Capitolo 22
*** - Ispirazione - ***


- Ispirazione –

 

 
Per la mia ispirazione
Ti sono grato
Forse penserai
Che sono ossessionato
Non è così e tu lo sai
Perché te l’ho detto
E forse non ricordi
Che quando ti vedo
Mi vien voglia di scrivere
Quindi grazie
Per questi miei versi
Che dai pensieri
Non sono diversi

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Capitolo 23
*** - Sorriso - ***


- Sorriso –

 

 
Nella mia prima poesia
Dissi che “farti ridere era la più grande vittoria”
Tu me lo confermi
Ogni volta
Che per me scopri i denti
Vedere un tuo sorriso
Scaturito da me
E’ tanto raro
E mi fa stare bene
Mi fa pensare
Che forse non tutto ho sbagliato
Che forse si può sempre rimediare
Che forse mi vuoi ancora bene
Spero che proprio per questo
Non mi negherai il tuo sorriso
Perché vederlo sul tuo viso
E’ la cosa più bella che ci sia
Amica mia

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Capitolo 24
*** - Voglia d'esame - ***


- Voglia d’esame –

 

 
Se permettete
Fa un po’ arrabbiare
Vedere la gente già al mare
E noi qui, fermi a studiare
Siamo a giugno e voi ancora interrogate
Non lo capite che così ci ammazzate?
Chi se ne importa se un esame dobbiamo fare
Dateci sessanta e lasciateci andare

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Capitolo 25
*** - In foto - ***


- In foto –

 

 
Son già due volte
Che ti domando
Come tu faccia
Ad avere in foto
Delle espressioni
Sempre in moto
Ad occhi socchiusi
On in un mezzo sorriso
Oppure quando
Nascondi il tuo viso
E per due volte
La risposta è la stessa
Mi dici: “Magia!”
E io scoppio a ridere
Ah, se non ci fossi tu
Amica mia

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Capitolo 26
*** - Estate - ***


- Estate –

 

 
L’estate
E’ la stagione più amata
Quando comincia
Finisce la scuola
Tanto odiata
E si apron le porte
Per la libertà
Ma bisogna esser bravi
A coltivare
Tutta quella felicità
Coi pomeriggi passati al mare
A leggere all’ombra
O a passeggiare
O nell’acqua a sguazzare
E le notti felici
Col brio degli amici
Lunghe nottate
Spese a far baldoria
Divertenti, per tutte le mattate
Eppur troppo brevi per i piaceri
Ma lunghe abbastanza per i pensieri
Notti fatte per ricordare
Altre per dimenticare
Scende piacevole l’alcool in gola
Fa caldo fuori ma dentro di più
Ma non aver timore anche tu
Il ballo lo dissiperà
Al ritmo della musica che non finirà
E ci saranno le feste in spiaggia
E i concerti in città
Dopo che il sole sarà tramontato
E tu di nuova vita sarai rinnovato
O svegliarsi la mattina e domandarsi perché
Son successe quelle cose quando non c’eri anche te
Le giornate si fan brevi
Che già domani sembra ieri
D’estate il tempo è infinito
Eppure non basta mai
E ne serve sempre di più
E tutti a cercar di capire
Come mai in soli tre mesi
L’estate possa finire
Ma
A me l’estate non piace
E’ la stagione che non vuole bugie
La stagione che ti fa capire
Di chi davvero non dovevi fidarti
Star sempre lì a prender le parti
Per tutto l’inverno ti hanno cercato
E ti han sempre trovato
E quando d’estate chiedi loro
Di tenerti un po’ compagnia
Lor non ricordan neanche chi tu sia
False promesse
Appuntamenti mancati
Cattiverie e segreti rubati
L’estate è una stagione
Che mi mette malinconia
E mi sento più solo che mai
Ma meglio soli che in compagnia
Di persone che non ti voglion bene
Almeno non mi tocca patir le pene
Di un’estate che m’è sempre stata avversa
Non importa quanto fosse diversa
Fate pure quel che volete
Ma per favore, non mi coinvolgete

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Capitolo 27
*** - Stanza d'albergo - ***


- Stanza d’albergo –

 

 
E’ piccola la stanza
In cui ci troviamo
Preferivo quella dell’albergo in cui prima stavamo
Il mio coinquilino fa un gran baccano
Abiti ovunque
Musica alta
Luci accese alle due del mattino
Che disordine nel letto vicino
Ma durante la sera scende la calma
Dopo la cena
Sono solo nella mia stanzetta
Il bagno ne taglia una buona fetta
Mi metto seduto alla scrivania
E posso scriver due righe
Amica mia
E mentre alla finestra guardo in faccia la notte
Mi chiedo dove tu sia
E cosa facendo tu stia
Ti stai divertendo?
Ti ho lasciata che stavi bevendo
In quella via dove siamo stati
In quei locali che parean malfamati
Ma è colpa mia
Io non sono fatto per questa vita
Non sono capace di fare baldoria
Non sono capace di stare in mezzo alla gente
Ad aspettare qualcosa o niente
E perciò me ne torno in albergo
Voltandovi la schiena
Digerendo ancora la cena
Io sono un uomo di fantasia
E questa poesia
Evoca i nostri giorni di Francia
Quando mi sentivo piccolo e indifeso
In quella grande città che è il mondo esteso
Non mi stupisce l’aver fallito
Non ho potuto muovere un dito
Dalla finestra della mia stanza
Vedo la gente che per mano avanza
E io solo
Ad attendere l’alba
Inizio di un nuovo giorno
Segno del vostro ritorno
In quell’albergo che mi faceva pensare
E la notte mi dava da lavorare
A riempir le pagine di quel picciol quaderno
Nella speranza di non esser dimenticato
Sulle rive d’Averno
Quel quaderno andava colmato
E ogni cosa faceva muovere la mia immaginazione
Ogni piccola sensazione
Perfino l’eco dei passi in corridoio
E le voci che li accompagnavano
Una volta ho udito
Lo scrosciare dell’acqua dalla camera vicina
Era dalla tua stanza che veniva il rumore
Era quella alla mia affianco
E ho pensato, amica mia
Che anche se con un muro in mezzo
Era bello averti accanto

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Capitolo 28
*** - Ascensore - ***


- Ascensore –

 

 
Terminata la colazione
E’ ora di andare
Vado verso l’ascensore
Entro
Entri anche tu con me
Sono sorpreso
Non mi ero neanche accorto
Che mi stessi seguendo
Mi sorridi e poi ti volti
A leggere un cartello a braccia giunte
Mi domando a che pensi
Se anche leggere un cartello
Scritto in una lingua che non ricordi nemmeno
Sia preferibile al parlare con me
Guardo nel vetro
Io vestito di bianco
Tu coperta di nero
E penso che davvero
Siamo due opposti
Ma in quel momento di nuovo ti volti
E l’ascensore non è ancora partito
La mia scheda non ha funzionato
Ci riprovo una volta e sento il rumore
Delle funi che tirano
Del peso che sale
Appoggiati di schiena
A pareti diverse
Ci guardiamo negli occhi
Tu mi sorridi
Nel tuo solito modo
Non capisco mai
Se ti stia mettendo a disagio
Ma in fondo va bene così
E’ piacevole la tua compagnia
Amica mia
E mentre prosegue la breve salita
Che di certo non è infinità
Ci scambiamo poche parole
In quell’ascensore

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Capitolo 29
*** - Versailles - ***


- Versailles –

 

 
Godi, o Versailles
Che sei sì magnifica
Davanti a me ti stendi
E coi tuoi dorati cancelli m’attendi
E su di te si posan i miei occhi
Maravigliati
Mentre cammino sui ciottoli
Dell’ampia piazza che ti precorre
Ed è grigio il cielo di Francia
Varcato abbiam la tua soglia
O, magnifica
Al riparo dalla pioggia ora siamo
Ed immersi nella tua magnificenza
E per le tue sale
E nei corridoi
Si respira ancora l’aria di quei giorni
Come se il tempo si fosse fermato
E te avesse risparmiato
Gli occhi avidi voglion catturare
Ogni particolare
Delle tue statue e dei tuoi affreschi
Scene mitiche e di grandi imperatori
Imprese celebri di straordinari condottieri
E per le tue sale echeggia ancora il nome
Di colui che ti fece edificare
Che dell’astro nascente si credé pari
Ma la cui luce non poteva eguagliare
E i fasti di un tempo
Ammirati oggigiorno da giovani e vecchi
Che apprendono del tuo antico splendore
Mentre attraversan la galleria degli specchi
Che come per magia ne moltiplica le forme
Permettendo loro di seguir l’orme
Di quelle che furon le tue amanti
E di colei la quale suscitasti i pianti
Ed è grigio il cielo di Francia
E piove sui tuoi lussuosi giardini
Che per miglia e ancor miglia s’estendono
Alle tue spalle
E siepi e fontane
Oltre le quali spazia la vista
E s’odono le campane
E il vento porta i ricordi
Di color che passarono
Le ore
A passeggiar per quegli orti
Mano nella mano
Ed è grigio il cielo di Francia
Su questo alto stupore
Che è frutto del tuo splendore
Ma oggi, per fortuna
Torna a vivere il Sole

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Capitolo 30
*** - Luci e tenebre - ***


- Luci e tenebre –

 

 
Ordunque eccoci
Al fine di queste mie rime
Siam partiti con una
Ed or son trenta
E le trovo tutte molto carine
Ma il parer dell’autore
Conta ben poco
Quel che fa il gioco
E’ soddisfare il lettore
Spero che le mie liriche non risultino astruse
Non son pensate per esser confuse
E’ prerogativa della mia poesia
Esser chiara e senza segreti
Se, lettore, avrai pensato
Che alcune di queste
Son liriche dure
Io ti dico: lo sono eccome!
Ma sai perché ho parlato così?
Ci son persone
Che aldilà di tutto
Abbiam così tanto a cuore
Che la nostra felicità è frutto
Di un loro sorriso
E non parlo d’amore
Per me l’amicizia è cosa assai rara
E proprio per questo m’è così cara
In vita mi è capitato
Di voler troppo bene
A persone che poi non m’han ricambiato
E anche colei di cui qui si parla
A volte è riuscita a farmi arrabbiare
A volte è riuscita a farmi soffrire
Perché ancora le voglio bene?
Perché è lei che m’ha fatto capire
Senza in realtà dirmi alcunché
Il perché
Sia bello regalare un sorriso
A quelli che troppo facilmente lo perdono
E anche se con me più volte ha sbagliato
E io con lei, di parigrado
Il mio riguardo non è mutato
Perché se una cosa Dio ha insegnato ai suoi figli
E’ stato prendersi cura dei gigli
E in questo mondo che non lascia scampo a nessuno
E’ bello sapere che esiste qualcuno
Che vale la pena veder sorridere
Questi versi appariranno smielati
Perché anche i miei pensieri sono affaticati
Ora che scrivo queste parole
A tre giorni dal suono dell’ultima campanella
Che chiuderà la favola bella
E anche se questi son giorni pesanti
Il mio animo è or più sereno
E con meno rimpianti
Ma anche se libero da quel veleno
Quelle pagine rimarranno
A fianco a quelle che narrano
Di giorni migliori
Per non dimenticare i  dolori
E imparare dagli errori
Che entrambi abbiamo commesso reciprocamente
E che ormai non contan più niente
Perché sbagliamo, non siamo perfetti
Siamo esseri umani, con i nostri difetti
E noi, figli di luci e di tenebre
Promettiamo un giorno di tornare alla cenere.

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