Ritrovarsi

di vale ronron
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dov'è il mio ragazzo del pane? ***
Capitolo 2: *** L' esplosione della Ghiandaia!! ***
Capitolo 3: *** Lei mi ama, ma io la amo ancora? ***



Capitolo 1
*** Dov'è il mio ragazzo del pane? ***


POV Katniss
Tornare alla normalità non era stato facile, inizialmente, sotto il consiglio del dottor Aurelius,  mi limitavo a fare le cose in maniera meccanica. Mi alzavo , mi preparavo per andare a caccia e prima di uscire di casa aspettavo Peeta e le sue meravigliose focaccine al formaggio, facevo colazione con lui, Sea la Zozza e sua nipote e poi  passavo tutta la mattinata nei boschi, tornavo in tempo per  pranzare con Haymitch e Peeta e nel pomeriggio lavoravamo insieme al libro. Entrambi restavano con me fino a dopo cena, poi ognuno tornava a casa propria.  Ogni notte erano le mie stesse urla  a svegliarmi, mi ritrovavo tremante stesa  in un lago di sudore, sola.  Nonostante i mie numerosi inviti Peeta non si sentiva ancora pronto a dormire con me, erano passati due mesi dal suo ritorno e nonostante in quell’intervallo di tempo avesse  avuto pochi e lievi  episodi che era riuscito tranquillamente a  controllare, lui aveva ancora paura di farmi del male. Di conseguenza erano pochi e rari i momenti in cui restavamo da soli.

 Al terzo mese dal suo ritorno, ci fu qualche cambiamento positivo, Peeta dopo cena non andava più via subito insieme ad  Haymitch ma prese l’abitudine di rimanere a guardare con me lo spettacolo musicale di Plutarch in tv, io in realtà  non seguivo granché ,perché ero troppo impegnata ad ammirare i lineamenti del ragazzo del pane e quelle sue ciglia cosi lunghe e  bionde da sembrare quasi invisibili.

E cosi trascorrevamo finalmente un paio d’ ore da soli, inizialmente sedevamo nei due poli opposti del divano, e non per mia scelta, successivamente pian piano incominciammo a sederci sempre più vicini, fino a quando una sera, spinta dal desidero di avere un contatto più ravvicinato, presi l’iniziativa e accorciai definitivamente le distanze tra i nostri corpi. Le nostre spalle si toccavano, potevo percepire il calore del suo corpo, inizialmente lui si era irrigidito, aveva tutti i muscoli intensione ma  apparentemente sembrava tranquillo, decisi di procedere per gradi, prima lo feci abituare alla mia vicinanza e poi appoggiai la testa sulla sua spalla, sentivo il suo sguardo addosso, io fingevo di essere interessata al televisore ma in realtà la mia testa pensava a tutt’altro.

All’ improvviso lo senti muoversi, temevo si stesse allontanando o addirittura che se ne stesse andando invece mi aveva allontanata solo per sistemarsi meglio e per avvolgere il suo braccio attorno al mio corpo, mi stava offrendo il suo petto e io mi ci tuffai con gioia, appoggiai il viso sui suoi pettorali scolpiti, sorrisi e approfittai della tanto agognata vicinanza per poter finalmente tornare a sentire il meraviglioso profumo della sua pelle,che tanto amavo, cannella e pane fresco. Nessuno dei due disse niente, a parte la tv l’unico rumore che percepivo era il battito del suo cuore, che inizialmente era accelerato ma col passere dei minuti era tornato al suo ritmo naturale. per un attimo sperai che, l’ aumento dei battiti del suo cuore fosse provocati dall’emozione per la mia vicinanza, ma con tristezza subito dopo dedussi che sicuramente erano  dovuti all’agitazione  di avermi cosi vicino. Ci rimasi male ma non lo feci notare, avevamo finalmente fatto un passo avanti  e non volevo rovinare tutto, e poi dopo tantissimo tempo io mi sentivo finalmente a casa, il calore e il profumo che emanava il suo corpo e il suo petto per me rappresentavano casa, la mia casa, il suo profumo era il mio ossigeno, il suo cuore era l’unica cosa che mi teneva in vita. Solo avvolta tra le sue braccia io mi sentivo veramente protetta da tutti e da tutto, mi sentivo in pace con me stessa.

Non avrei mai creduto di poter  arrivare pensare una cosa del genere , non sono mai stata una ragazza sentimentale  ne tantomeno sdolcinata, anzi tutto l’ opposto, a dirla tutta non pensavo di essere capace di provare un sentimento cosi profondo per un ragazzo, e soprattutto non avrei mai immaginato di provarlo per il ragazzo del pane. Ma adesso lo so, per capirlo mi ci sono voluti due hunger games, e una guerra  ma ora so per certo che Peeta non mi è per nulla indifferente, e non lo dico solo perché lui è la persona che ritengo essenziale per la mia sopravvivenza(citazione Gale) ma lo so perche lui è il mio dente di leone, Peeta per me ha sempre rappresentato la speranza. Fu lui a darmi la speranza la notte in cui mi gettò il pane, lui mi ha spinto  a combattere e a non arrendermi e sono più che sicura che senza il mio ragazzo del pane non sarei mai riuscita a vincere e sopravvivere agli hunger games.
  Quando venimmo separati  nella seconda arena, dentro di me si ruppe qualcosa, ero spezzata irreparabilmente, mi nascondevo dentro gli armadi pensando a dove fosse e chiedendomi se fosse ancora vivo.

ti sei irrigidita a cosa stai pensando?” mi chiese interrompendo i miei ricordi di quando lo credevo morto, o torturato da Snow.

a niente” mentì, lo sentì irrigidirsi ma non me ne preoccupai.

mi stai mentendo…vero o falso?” mi chiese con tono serio ma tranquillo.

vero” confessi, Peeta stava per controbattere ma io lo anticipai e aggiunsi “tranquillo non sto pensando a come ucciderti, non è assolutamente mia intenzione farlo.”
Nell’esatto momento in cui lo senti sospirare capì che con la mia stupida frase istintiva avevo rovinato l’atmosfera intima che si era creata.

e meglio che me ne vada” disse cercando di liberarsi delicatamente dal mio abbraccio.

no aspetta, ti prego rimani un’altro po’” gli dissi agitata al solo pensiero di dovermi separare da lui e d di dover  andare in camera da sola a combattere i miei incubi.

scusami sono stata una stupida, non avrei dovuto risponderti così ” gli dissi fissandolo negli occhi.

perché non mi dici la verità?... è cosi tanto difficile rispondere sinceramente alle mie domande!!”mi disse con tono alterato.

scusami, hai ragione, avrei dovuto rispondere sinceramente, credimi peeta io non ho niente da nasconderti.

promettimelo.”

cosa?” gli risposi agitata

promettimi che da stasera in poi risponderai sempre ed in modo sincero alle mie domande, a prescindere dal fatto che le risposte mi possano far piacere o meno.

Ci fissammo negli occhi per un periodo che mi parve infinito, il suo sguardo era profondo e mi implorava massima sincerità, ma io ero disposta a dargliela?...i miei  pensieri non erano sempre piacevoli e senza alcun dubbio alcuni di questi lui non li avrebbe affatto graditi.
ti prego Katniss” mi prego disperato.

Non potevo deluderlo ancora una volta, se volevo che lui tornasse a fidarsi di me e soprattutto se volevo indietro il Peeta di un tempo avrei dovuto essere sincera e onesta con lui, basta bugie e inganni, io rivoglio il mio ragazzo del pane.

Va bene, te lo prometto” gli dissi ricambiando il suo sguardo indagatore, con una delle espressioni più sincere che abbia mai sfoggiato.

cosi va meglio” disse tornando a stringermi come prima.

quindi vuoi dirmi a cosa stavi pensando” mi incalzò
Decisi di rispondere con una mezza verità.

pensavo a quanto mi mancavano questi momenti  quando io ero al 13 e tu a Capitol”

dici sul serio?” mi rispose sorpreso e con tono che mi parve allegro?!

la notte della proiezione della tua prima intervista,  sognai di svegliarmi urlando in preda ad un incubo, mi mancava il respiro ed ero in preda al panico ma all’improvviso la porta della mia stanza si aprì e arrivasti tu, eri venuto a vedere perché avessi urlato, io mi scusai per averti svegliato e ti raccontai che avevo avuto un incubo, tu mi rispondesti di non preoccuparmi anche perche capitava anche a te, stavi per tornare nella tua stanza ma io ti fermai e ti chiesi di restare, senza esitare neanche per un istante tu ti sei sdraiato accanto a me, e abbracciandomi e mi sussurrasti che saresti rimasto con me per sempre ”e fu cosi che con molta fatica gli raccontai quasi sussurrando il mio sogno.

Avevo paura di guardarlo in viso, temevo quello che avrebbe potuto dire o fare, magari era solo questione di secondi prima che incominciasse a urlarmi contro dicendomi che  ero solo una bugiarda, ingannatrice e un assassina senza scrupoli.

Aspettai ma dalle sue labbra non uscì nessun suono, dal suo petto però i suoi battiti cardiaci accelerati erano ben udibili. Chissà se anche il mio cuore stava pulsando così forte. Ma sono piuttosto sicura che lo stesse facendo.

Inaspettatamente Peeta esordi con un semplice

E poi?” capì subito cosa voleva sapere.

e poi subito dopo il tuo per sempre mi svegliai, controllai istantaneamente i lati del mio letto ma tu non c’eri, eri lontano da me, eri a Capitol. Fino a poche ore prima dell’ intervista ti credevo morto poi invece ti vidi lì sullo schermo, non credevo possibile che tu fossi vivo, e che nonostante tu fossi prigioniero a capitol e che io ti avessi abbandonato di nuovo, se pur non involontariamente, tu mi stessi ancora proteggendo.”

io voglio ancora proteggerti Katniss.

e io voglio che tu non smetta di farlo.

 Speravo che mi rispondesse, che mi dicesse cosa pensasse del mio racconto o che mi dicesse qualsiasi altra cosa e invece niente, silenzio.
 Nonostante contrariamente alla mia indole stasera mi fossi aperta come non mai, lui non mi dava nessuna soddisfazione, come se quello che avessi detto non gli avesse fatto ne caldo e ne freddo, una crescente delusione si impadronì di me, e fu cosi che impulsivamente mi allontanai da lui e un improvvisa rabbia mi invase da capo a piedi, mi alzai dal divano senza rivolgergli il minimo sguardo e in silenzio incominciai a dirigermi  verso le scale. “ma cosa fai, dove vai?” mi disse allarmato alzandosi dal divano.

ti importa veramente Peeta” gli urlai contro.

certo che mi importa, mi sembra di non aver fatto o detto niente che non va? Perche sei andata via cosi?”

è questo il punto Peeta!! Tu non hai fatto e detto niente.

mi dispiace Katniss, ma io non so come comportarmi ho paura di dire o fare la cosa sbagliata.

tu pretendi che io sia sincera e onesta con te e in questi ultimi 10 minuti mi sembra di esserlo stata eccome

lo so, e credimi l’ho apprezzato molto.”

non mi sembra che tu l’abbia apprezzato dato che mi stai comprendo di giustificazioni false.
ma che cosa dici io non ti sto mentendo, non ti ho mai mentito” mi rispose alterato.

si invece” gli urlai ”perché la verità è che non importa quanto io sia onesta o sincera con te, non importa quello che io possa dire o pensare su di te e lo sai perche Peeta?”

Sorpreso, agitato e preso in contro piede dal mio repentino sbalzo d’umore e di comportamento,  indeciso mosse qualche passo verso di me e sicuramente avrebbe esordito con  un stupido, ma no Kattnis non è cosi, ma non ne ebbe  il tempo, perché le mie parole sovrastarono pure il suono della tv e  tagliarono l’ aria come una freccia lanciata con l’arco.

la verità Peeta è che a te non importa più niente di me, mi stai accanto solo perche ti faccio pena e compassione , tu non provi più niente per me, tu non sei più il Peeta di una volta, lui non si sarebbe comportato così, lui mi amava.” urlai  le ultime parole piangendo e singhiozzando, gli voltai le spalle e correndo salì le scale.

Terminate le scale prima di sparire definitivamente dalla sua visuale, senza voltarmi, gli urlai stremata di andarsene e di lasciarmi in pace.
 

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Capitolo 2
*** L' esplosione della Ghiandaia!! ***


POV HAYMITCH
Come tutte le sere da un paio di mesi ormai pranzo e ceno a casa della ragazza di fuoco, tutto questo ovviamente grazie al ragazzo innamorato, sia io che la ghiandaia sappiamo benissimo che se non fosse stato per lui sia io che lei saremmo in condizioni pietose. La ragazza sarebbe ancora buttata nel letto più morta che viva e io a quest’ora sarei mezzo svenuto, ubriaco fradicio e puzzolente, sul tavolo della cucina, dobbiamo molto a quel ragazzo.

Appena il ragazzo ha rimesso piedi al distretto 12, la ragazza è rifiorita, certo ancora il dolore e la sofferenza le soffocano il cuore e l’anima e nessuno meglio di me può sapere che il dolore non l’abbandonerà mai.
La morte della sorella l’ha distrutta, ma è bastato il ritorno del ragazzo al distretto per farla uscire dalla tana. Il giorno dopo dell’arrivo del ragazzo al distretto lei non solo si era finalmente pulita e data una sistemata ma era persino andata a caccia per la prima volta dopo la guerra.

Peeta ha sempre avuto un potere particolare in lei, sono certo che lei provi qualcosa di forte per lui, l’ho sempre pensato e sempre lo penserò, se solo non fosse stata cosi ceca, ostinata e testarda, per non parlare di quel benedetto militare come si chiamava, ah si Gale, se  non ci fosse stato lui in mezzo quei due starebbero insieme da un pezzo.

Tuttavia continuo ancora a pensare che lei non si meriterebbe Peeta nemmeno se dovesse vivere  un milione di vite, gliene ha combinate di tutti i colori, povero ragazzo, lo ha fatto soffrire come una bestia e nonostante tutto questo Peeta sta ancora lì al suo fianco.

A volte penso che non sia umano, ha perso tutta la famiglia, ha sofferto più volte per colpa della ragazza di fuoco, ha subito chissà quali torture fisiche, per non parlare di quelle mentali provocate dal depistaggio, è sopravvissuto a ben due arene e una rivoluzione ma lui è ancora  lì, tiene duro e a testa alta continua a vivere, non riesco a capire dove trovi  tutta questa forza.

Peeta vuole andare avanti,a tutti i costi, e non si limita andare avanti da solo ma pensa a far andare avanti anche gli altri. Non so proprio come faccia, a volte lo invidio e lo ammiro ma altre volte lo detesto, ci sono giorni in cui vorrei solo urlargli di andarsene e di lasciarmi ubriacare in pace, per non parlare di quando si mette in testa di pulirmi tutta la casa o quando ha la fantastica idea di  trascinarmi sotto la doccia per lavare direttamente me con l’acqua ghiacciata.

Tuttavia sono molto preoccupato per quel ragazzo, il depistaggio lo ha confuso, ricordo ancora i mesi subito dopo il depistaggio, sembrava un'altra persona, anzi sembrava un Gale biondo, era arrabbiato con il mondo,era arrogante, prepotente, cattivo, sgarbato, offendeva e insultava tutti, ma con l’aiuto e le cure del dottor Aurelius ha fatto un sacco di miglioramenti, è tornato ad essere gentile , buono e altruista. Ha ricordato buona parte dei  ricordi della sua infanzia e adolescenza, grazie anche all’aiuto della sua amica Dally.

Il dottore sostiene che quei ricordi ci sono sempre stati solo che erano offuscati da quelli modificati, da tutte quelle immagini che ritraevano Katniss come una folla spietata assassina, senza cuore e anima.

Tuttavia il ragazzo nonostante adesso sappia distinguere perfettamente i veri ricordi di Katniss da quelli falsi e modificati, non ha ancora capito cosa prova per la ragazza, questa volta ad essere confusi non som più i suoi ricordi ma i suoi sentimenti, e mi sembra anche normale, a prescindere dal depistaggio Katniss lo ha deluso e fatto soffrire in diverse occasioni,  il depistaggio  ha solo dato il colpo di grazia.

Il dottor Aurelius sostiene che ci vuole solo un po’ di tempo, lui sostiene che se Peeta è riuscito a ritrovare se stesso e a tonare il ragazzo buono e gentile di una volta con un po’ di volontà e con l’aiuto di Katniss riuscirà a far chiarezza sui suoi sentimenti e chissà magari riuscirà a ricordare e a riprovare l’amore che provava per Katniss.

E per quanto mi sembra impossibile che accada una cosa del genere non mi sono sentito di contraddirlo, perché quel ragazzo ha delle potenzialità e una forza d’animo assurde, è furbo, sveglio, intelligente ed è sempre riuscito a cavarsela in ogni occasione. Io continuo a pensare  che la sua mente non funzioni come quella delle altre, insomma rischiare e mettere al secondo piano la propria vita per una ragazza con cui non aveva mai parlato prima degli Hunger Games, solo perché da piccolo si era innamorato di lei solo sentendola cantare.

A volte penso stupidamente che se Katniss si metesse a cantare per lui, Peeta magari si potrebbe innamorare di nuovo lei, rido  alla mia stupida pensata. Stare vicino a quel ragazzo mi ha fatto male. Tuttavia io spero che quel ragazzo faccia al più presto chiarezza perché quei due hanno sofferto già troppo per la loro giovane età e non voglio che si riducano come me, e poi sono sicuro che insieme potrebbero davvero essere felici, si completano a vicenda, insieme sono invincibili, insieme sarebbero in grado di superare tutto, dolore, sofferenze, incubi, sarebbero in grado anche di difendersi da loro stessi.

A volte penso che entrambi abbiano paura di essere felici, ma io li capisco, non è facile riprendersi da quello che hanno subito. Loro però si meritano di essere felici.
Per fortuna da un paio di sere il ragazzo pare si sia preso di coraggio e finalmente si  è deciso a passare del tempo solo con Katniss, sono contento di questa sua decisione, soprattutto per Katniss, quest’ultima dalle occhiate fulminanti che mi lanciava ultimamente a cena credo non desiderasse altro, ma penso che anche al ragazzo faccia bene stare un po’ solo con lei, come quando si chiudevano nella cabina del treno per ore.

Entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro per sopravvivere, tuttavia sono preoccupato, ed è per questo  che per sicurezza una volta  ritornato a casa dopo cena, invece di iniziare a bere subito aspetto che  Peeta esca da casa di Katniss. Non lo faccio per mancanza di fiducia nei confronti del ragazzo, so benissimo che il peggio è passato, che ormai ha pochi episodi che riesce a controllare benissimo,  ma lo faccio perché ormai non riesco a non preoccuparmi per quei due dannati ragazzi, per me sono come dei figli, mi sento responsabile, e poi voglio che le cose vadano bene tra di loro.

E quindi cosi come ogni sera da tre giorni a questa parte, mi posiziono la poltrona davanti la finestra e aspetto.

Lo sguardo mi cade sull’orologio, stasera stanno facendo un po’ più tardi del solito, managgia a loro, non vedo l’ora di stappare quella succulente bottiglia di rum che sembra mi stia chiamando a gran voce, stavo giusto per  cedere e per bere qualche sorso quando sentì delle grida, sobbalzai dalla poltrona e posai immediatamente la bottiglia sul tavolo, mi  sporsi dalla finestra e cercai di captare qualcosa, si sentiva solo la ragazza, tuttavia non riuscivo a capire bene cosa diceva, non sapevo se era il caso o meno di intervenire, la voce del ragazzo non si sentiva e questo non mi faceva stare per niente tranquillo, così decisi di uscire e di avvicinarmi alla casa di Katniss per capire se era il caso di intervenire o meno.

E fu quando mi trovai ormai a pochi passi dalla casa che senti finalmente la voce del ragazzo:
ma che cosa dici, io non ti sto mentendo, non ti h
o mai mentito.


si inveceperché la verità è che non importa quanto io sia onesta o sincera con te, non importa quello che io possa dire o pensare su di te e lo sai perchè Peeta?!”
Ancor prima che Katniss finisse la frase  sapevo già che il ragazzo non avrebbe nemmeno avuto il tempo di ribattere, lei gli avrebbe sicuramente urlato contro chissà quale fesserie di cui poi a mente lucida si sarebbe pentita.

la verità Peeta è che a te non importa più niente di me, mi stai accanto solo perche ti faccio pena e compassione , tu non provi più niente per me, tu non sei più il Peeta di una volta, lui non si sarebbe comportato così, lui mi amava.

Restai sbalordito e immobilizzato, ma che diavolo era successo, cosa aveva spinto Katniss a  dire quelle cose e soprattutto come aveva reagito Peeta, erano state parole forti e pesanti. Temevo che la ragazza prima o poi sarebbe scoppiata, era stanca di aspettare, aveva tenuto per troppo tempo i suoi sentimenti nascosti, incatenati e adesso era esplosa, presa dalla foga  e dalla collera non si era nemmeno resa conto di aver appena involontariamente sbandierato ai quattro venti   il suo sentimento per Peeta.

Mi rimisi sui miei passi e decisi di varcare la porta, arrivai giusto in tempo per vedere scomparire la testa di Katniss. Aveva appena urlato al ragazzo di andarsene e di lasciarla in pace. Ma  a giudicare dall’ immobilità del ragazzo credo che l’ultima frase della ragazza sia stato fiato sprecato, era troppo scioccato anche solo per cambiare posizione.

Restai qualche minuto a fissarlo fino a quando mi stufai e decisi di fargli percepire la mia presenza schiarendomi la voce.

Il ragazzo preso alla sprovvista sussulto e si girò di colpo.

Sapevo che era solo questione di tempo prima che dolcezza scoppiasse ma non immaginavo reagisse così.
 
 

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Capitolo 3
*** Lei mi ama, ma io la amo ancora? ***


POV PEETA
 Immobile, davanti alla rampa delle scale, seguì con lo sguardo Katniss fino a quando non fu più apportata di visuale, ero sconvolto.

Non avrei mai immaginato una reazione del genere. Mi ha urlato di andare via e di lasciarla in pace, mi ha accusato di starle accanto solo per pietà e compassione, mi ha dato del bugiardo, ma la cosa che più mi fa male è il fatto che lei pensi  che il Peeta di una volta non c’è più.

Io stesso più volte l’ho pensato ma sentirselo dire è tutta un'altra cosa, soprattutto se a dirlo è lei, la ragazza per cui fino ad un anno fa avrei dato la mia stessa vita pur di tenerla in vita, Katniss, la ragazza di cui ero profondamente innamorato fin da bambino.

Le sue frasi mi ribalzano in testa senza tregua, era avvenuto tutto troppo velocemente. Eravamo tranquilli seduti sul divano e nel giro di dieci minuti di orologio si era scatenato l’ inferno, eppure non credo di aver fatto o detto niente di male.

Era piacevole sentirla parlare, ho sempre desiderato che lei si aprisse così con me, per la prima volta aveva trovato il coraggio di raccontarmi ciò che pensava e provava.

Quando mi ha raccontato del sogno che aveva avuto, quando io ero prigioniero a Capitol,  il cuore mi batteva forte, un miscuglio di emozioni mi soffocava il cuore e la mente, sapere che  lei mi sognava, che  le mancavo, che aveva bisogno di me e che mi avrebbe voluto con lei, mi riempiva il cuore di felicità ma allo stesso tempo mi spaventava, queste emozioni mi spaventavano, erano incontrollabili, irrefrenabili, potenti, ma soprattutto mi erano nuove.

 Sapevo benissimo di averle già provate in passato, inoltre un centinaio di persone mi avevano assicurato che io amassi Katniss con tutto me stesso e che avrei fatto di tutto e di più per lei, ma non immaginavo che lei fosse capace di provocarmi tutte queste emozioni.

Quando mi si era avvicinata, istintivamente il mio corpo si era irrigidito e messo sulla difensiva, a volte la mia testa si fa ancora qualche flash di Katniss assassina, ma era durato poco, perché la paura e il terrore di averla così vicina era stato sostituito dall’ eccitazione e dal piacere di sentire il calore che emanava il suo corpo contro il mio.

Il suo profumo mi riportava a galla i ricordi di tutte le notti passate a dormire abbracciati, piano piano il mio corpo era rilassato e quando lei appoggiò la testa sulla mia spalla il mio cuore stava decollando. La fissai, nonostante le cicatrici e le perenni occhiaie che padroneggiavano il suo viso Katniss era bellissima.
La verità è che lei mi mancava, avevo tanta voglia di stringerla a me, di accarezzarle i capelli e di scioglierle delicatamente la treccia, e fu cosi che istintivamente la scostai e avvolsi  il braccio in torno alla sua vita  in modo da offrirle il mio petto.

In quel momento ero felice, era come se fossi tornato a casa dopo  tanto tempo, non mi sentivo più solo,il suo corpo accanto al mio mi faceva sentire leggero, tranquillo e protetto.

Poi era tutto accaduto velocemente, io che inizialmente mi ero infastidito per la sua battuta sul fatto di  non volermi uccidere, lei che si scusava, io che le pregavo di essere sincera con me, lei che mi prometteva con  sguardo sincero di non mentirmi più.

 Il racconto del sogno e tutte le emozioni e sentimenti che quel racconto avevano annebbiato la mia mente e soffocato il mio cuore, e poi la sua esplosione.
Si era allontana di scatto, come se all’improvviso si fosse resa conto di essere effettivamente seduta accanto ad un assassino che più volte aveva già cercato di ucciderla senza nessuna pietà.

Il suo allontanamento improvviso mi aveva ferito, deluso, sorpreso e anche spaventato. Aveva incominciato a urlarmi contro senza nessun apparente motivo ero così confuso e preso alla sprovvista dal suo comportamento che  sono andato nel panico, mille pensieri mi hanno invaso la testa cercavo di capire che cosa le avesse dato fastidio, che cosa avrebbe voluto che io dicessi o facessi. Ma nella mia testa c’erano solo pensieri confusi. Cercai di capire qual’era il problema provai ad  avvicinarmi e a difendermi dalla sue accuse ma lei non me diede la possibilità.
Vederla così mi faceva stare male, mi si spezzava il cuore, aveva il viso  devastato, era palese che stesse soffrendo, copiose lacrime le percorrevano le guancie arrossate, e profondi singhiozzi uscivano dalle sue labbra, il suo corpo tremava tantissimo.

 Quella scena mi aveva paralizzato sul posto, Katniss stava soffrendo per colpa mia, stava cosi per colpa mia. Per un momento nella mia mente apparse la Katniss di Snow, la spietata assassina con gli occhi di ghiaccio, che cercava di pensare ai mille modi per uccidermi, che spesso appariva nei miei incubi notturni, la paragonai all’ immagine di della Katniss  attuale, quella che mi aveva appena rinfacciato di non essere il Peeeta di una volta e di non amarla più.

E fu in quel momento che realizzai che la Katniss di Snow non era mai esistita. Lei non voleva uccidermi le voleva che io le restassi accanto lei voleva che io l’amassi come prima.

Forse avrei dovuto rincorrerla, non avrei dovuto lasciarla andare, avrei dovuto afferrarle la mano e dirle che non era vero ciò che diceva, che  a me importava di lei, che avevo bisogno della sua vicinanza e del suo amore per ritrovare me stesso, quel me stesso che lei crede che non ci sia più.

Ma non ho avuto il coraggio, la verità è che il depistaggio mi ha confuso, Dally dice che sono tornato ad essere il ragazzo buono, generoso, cordiale e disponibile di un tempo, e su questo non posso contraddirla perché io stesso ho notato  il cambiamento, tuttavia con Katniss non so ancora come comportarmi.  

Ho paura di soffrire, di farmi del male, di dire o fare la cosa sbagliata. Ho paura di perdere il controllo e di trasformarmi di uno in una ibrido assassino.

Ero cosi tanto sommerso nei miei pensieri che non mi accorsi nemmeno della presenza di Haymitch fino a quando quest’ultimo non si schiarì la voce.

Sapevo che era solo questione di tempo prima che dolcezza scoppiasse ma non immaginavo reagisse così.

Fantastico, persino Haymitch ormai capiva Katniss meglio di me. Chissà da quanto tempo era messo lì ad origliare. Sospirai e mi sedetti sul divano. Avevo un gran bisogno di schiarirmi le idee, avrei preferito parlarle con Dally ma per adesso mi mi sarei dovuto accontentare di lui.

non posso credere che lei pensi davvero che a me non importi niente di lei, non può realmente credere che io le stia accanto solo per pena e compassione.” Dissi disperato tenendomi la testa fra le mani.

Ragazzo, quella è la ghiandaia imitatrice, ha un modo tutto suo di pensare e di agire, solo un astuto stratega come Plutarch può essere in grado di prevedere le mosse di quella ragazza e in certe situazioni ha stupito pure lui.”

mi rispose, sedendosi accanto a me

tuttavia stavolta la ghiandaia si è comportata in maniera più che prevedibile, adesso che non ha più il peso della guerra sulle spalle adesso che non deve più proteggere o nutrire la sua famiglia, adesso che non ha più nemici da cui difendersi, ha finalmente tempo per se stessa. Adesso quella che vuole essere salvata, difesa e protetta è lei”.

“quindi è questo che vuole che io faccia”ero al quanto confuso non capivo dove Haymitch volesse andare a parare.

“no ragazzo, lei non vuole che tu faccia qualcosa, lei vuole te.”mi sarebbe piaciuto credere alle parole di Haymitch ma ero al quanto scettico.

“Katniss si sente  sola e abbandonata, è convita che non la ami più nessuno e l’abbandono della madre non fa che confermare questi suoi pensieri, ma ciò che più la distrugge è la consapevolezza di aver perso te”

“ma io sono qui, sono tornato al 12 non solo per me stesso ma anche per lei, per starle accanto” mi sono dato da fare con il Dottor Aurelius, ho fatto tutto il possibile per guarire più velocemente possibile.

Peeta lei ce l’ha con te…lo so è assurdo, ma è cosi… si sente tradita da te, perché tu, aggiungerei inspiegabilmente, l’ hai sempre vista come una ragazza pura, innocente, dolce, meravigliosa e speciale, riuscivi a far passare ogni suo capriccio o difetto come un pregio, sei l’unico che l’hai sempre difesa, appoggiata, amata e apprezzata per quello che era, ma poi ce stato il depistaggio, e quello ha cambiato tutto, tu non la vedevi più come un tempo, la vedevi come la vedevano tutti gli altri, una ragazza fredda, calcolatrice, che pur di salvare la sua vita non sei era fatta scrupoli a mentire e a ingannare tutta la nazione, un assassina senza scrupoli, hai confermato la visone che lei stessa attribuiva a se.”

“io non lo pensavo veramente, non ero io che parlavo, erano i pensieri di Snow, mi ha riempito di bugie, mi ha plagiato e offuscato la mente con video e frasi false.” Adesso ho capito Haymitch vuole cercare di farmi capire cosa Katniss ha provato trovandosi davanti un Peeta diversa un Peeta depistato cattivo , arrogante e privo di sentimenti.

lo so, ragazzo ma lei al 13 e durante la rivolta  te ne faceva una colpa, perché aveva e ha finalmente capito che a lei piaceva l’ immagine che tua avevi di lei, le piacevano le tue attenzioni,le piacevi tu così com’eri, innocente, gentile, dolce, premuroso, sempre pronto a difenderla ad aiutarla a costo di rimetterci la tua stessa vita”

“quindi tu credi che lei mi ami veramente?”feci molta fatica a pronunciare ad alta voce questa frase, forse Haymitch mi stava solo illudendo, io ci sarei cascato di nuovo come in passato e poi mi sarei dovuto leccare le ferite da solo come al solito.

io credo che lei ti abbia sempre amato, ma ero troppo ottusa per capirlo, adesso che non ha più il peso del mondo sulle spalle è libera di studiare se stessa, di capire ciò che vuole e ciò che desidera, e ciò  ci riporta  a te”

“quindi adesso è come se in qualche modo si siano invertite le posizioni? gli chiesi sconvolto.

“esatto ” mi rispose spegnendo il televisore.

“quindi adesso quella consapevole di ..a..a.amarmi è lei e  quello confuso e incerto sono io?” dissi più disorientato che mai.

“proprio così” sentenziò con fare perentorio.

è incredibile”non credevo che potesse mai succedere una cosa del genere.

“più che incredibile è al quanto ironico ” mi rispose ridendo.

“io non ci trovo proprio niente da ridere, la ragazza che  ho sempre amato fin da bambino, finalmente mi ama, ma io non ho più idea di che cosa provi per lei”

“ci si potrebbe scrivere una commedia altro che libro sugli hunger games, se fossi in grado di tenere una  penna in mano senza che la mano mi tremi lo scriverei io stesso”.

“vuoi smetterla per favore” gli dissi esasperato alzandomi dal divano.

“suvvia ragazzo, non è una tragedia”

“ah no?” gli risposi arrabbiato e alterato.

“tu sai già perfettamente cosa provi per quella ragazza, hai solo bisogno di tempo, ne hai passate tante, hai sofferto molto per colpa sua e mi sembra più che ragionevole che tu adesso abbia paura di riprovarci con lei ecc., devi darti tempo.” Nel profondo del mio cuore, non so ancora per quale motivo, sperai che lui avesse ragione.

“pensi che lei mi aspetterà?”gli chiesi dubbioso.

“be non vi rincorre più nessuno adesso, ora scusami,ma sento i richiami insistenti della mia bottiglia di rum, buonanotte ragazzo.”

Ed ecco che Haymitch come era venuto se n’era andato.

Mi ritrovai solo, più confuso che persuaso, nel salotto di casa di Katniss, avevo solo una consapevolezza,  mi ero fatto illudere da un pazzo  alcolizzato.
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