Il Principe Oscuro

di LightPhoenix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il piano del Lord ***
Capitolo 3: *** In trappola ***
Capitolo 4: *** Un tuffo nei ricordi ***
Capitolo 5: *** Allenamenti e riunioni ***
Capitolo 6: *** Il Destino di una spia ***
Capitolo 7: *** Diverso ***
Capitolo 8: *** Ritorno a casa e rapimenti ***
Capitolo 9: *** I due Eredi ***
Capitolo 10: *** Azkaban? ***
Capitolo 11: *** Di nuovo insieme ***
Capitolo 12: *** Caos nell'Ordine ***
Capitolo 13: *** La storia della famiglia Granger ***
Capitolo 14: *** Piani futuri ***
Capitolo 15: *** Verità e scontri ***
Capitolo 16: *** La Battaglia del Ministero ***
Capitolo 17: *** La resa dei conti (Parte 1) ***
Capitolo 18: *** La resa dei conti (Parte 2) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ok, questa storia può risultare “traumatica” per alcuni, ma a mio parere è molto originale e sinceramente non è ho viste molte in giro di queste ff.

La storia originale verrà stravolta a partire dalla rinascita di Voldemort al quarto anno. Essendo la mia prima storia che pubblico qui, accetto ben volentieri critiche costruttive. Buona lettura.

 

PROLOGO

 

Era il 31 Ottobre 1981.

Lord Voldemort era una furia. Quel babbanofilo di Silente aveva rapito suo figlio che era stato affidato ai Potter.

Inoltre a quanto pare il vero figlio concepito dalla famiglia rappresentava una minaccia per lui.

Entrò nella casa e uccise l’indifeso James Potter che aveva tentato di contrastarlo.

Salì al piano di sopra, dove c’era Lily, ma nella stanza c’era solo un bambino, che era una copia esatta dell’uomo che aveva appena ucciso.

Lui dov’è?” ringhiò il mago oscuro.

Non è qui” rispose semplicemente la rossa, prima di venir uccisa dalla furia del Lord.

Si avvicinò alla culla, dove era presente il bambino che rappresentava la minaccia descritta da quella dannata profezia. Avrebbe prima ucciso il neonato, per poi cercare suo figlio.

Pronunciò l’anatema che uccide, ma tutto non andò secondo il verso giusto.

Sentì una forte esplosione, mentre la sua anima abbandonava il suo corpo.

Per colpa di uno stupido bambino, del temutissimo Lord Voldemort non rimase praticamente nulla.

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Mamma mia che inizio! La storia APPARENTEMENTE è uguale, ma tenetevi forte nei prossimi capitoli capiremo meglio la situazione sul figlio di Lord Voldemort.

Detto questo, vi saluto.

LightPhoenix

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Capitolo 2
*** Il piano del Lord ***


IL PIANO DEL LORD

Lord Voldemort finalmente aveva capito.

Aveva commesso non 1, ma tantissimi errori con il ragazzo durante i lori “incontri” nel corso degli anni, ma a breve avrebbe riottenuto un corpo e tutte le sue sofferenze sarebbero finite.

Non si perdonava ancora l’errore di quella terribile notte, dove non aveva capito che lui…

Scosse la testa, ormai doveva solo pazientare e tutto sarebbe stato pronto.

Finalmente si sarebbe riunito a lui e avrebbe liberato lei…

Ma per fare tutto ciò aveva bisogno del ragazzo, lo aveva compreso quando era venuto a conoscenza di quel rituale.

Avrebbe usato il fedele Mangiamorte evaso, Barty Crouch Jr. e avrebbe sfruttato il Torneo Tremaghi ad Hogwarts, per realizzare il suo piano.

Perso nelle sue riflessioni, quasi non si accorse dell’arrivo di Codaliscia, uno dei Mangiamorte che riteneva indegno di stare al suo fianco, ma se aveva una possibilità di realizzare i suoi obiettivi era anche grazie a lui.

E ovviamente anche della cara Nagini.

Quel serpente gli aveva permesso portarlo ancora più vicino all’immortalità, e gli aveva dato un piccolo corpo, anche se era molto debole.

Si, questa volta non fallirò” pensò il Lord con un ghigno.

Le sue riflessioni furono interrotte dall’arrivo di Codaliscia, seguito poco dopo da Nagini che informò Voldemort della presenza di un babbano dietro la porta, che venne prontamente ucciso dal Lord.

 

Alcuni minuti dopo si svegliò  un Harry Potter, grondante di sudore, che aveva assistito all’omicidio di un babbano e aveva percepito le riflessioni di Voldemort come se fossero sue.

Passata la paura iniziale, Harry provò un forte sentimento di rabbia nei confronti del Lord.

Il mago oscuro aveva messo fine ad un’altra vita innocente, e lui non poteva fare niente per fermarlo.

In punta di piedi, Harry si diresse verso il bagno per riprendersi.

Si sciacquò la faccia, e si calmò, ma nonostante lo specchio davanti a lui non si accorse che i suoi occhi per una frazione di secondo divennero scarlatti.

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

La frase finale spero vi abbia lasciati sorpresi e curiosi.

Non pubblicherò sempre ogni giorno, ma cercherò di essere puntuale il più possibile con gli aggiornamenti

Detto questo, vi saluto

LightPhoenix

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Capitolo 3
*** In trappola ***


IN TRAPPOLA

 

Harry Potter ormai era arrivato alla conclusione che non avrebbe mai potuto avere un anno tranquillo ad Hogwarts.

Infatti, il suo nome era uscito dal Calice di Fuoco ed era stato costretto a partecipare al pericoloso Torneo Tremaghi.

Dopo quella terribile notizia, gran parte della scuola iniziò a considerarlo un imbroglione e addirittura il suo migliore amico Ron gli aveva voltato le spalle.

Fortunatamente il rapporto con il rosso era tornato saldo e quella litigata ormai era solo un ricordo lontano.

Harry non capiva il perché, ma negli ultimi tempi era cambiato.

Aveva scoperto un lato di sé che non avrebbe mai pensato di possedere.

Possibile che a volte provasse la voglia di fare del male fisico a Cedric o a Rita Skeeter?

Inoltre, ironia della sorte, questo suo lato “oscuro” sembrava essere molto compatibile con alcuni Serpeverde ed era turbato da ciò.

Queste erano le riflessioni del Bambino Sopravvissuto, quando ormai il giorno dell’ultima prova del Torneo era arrivato.

Un labirinto, uno stupido labirinto,e poi sarebbe tutto finito.

Certo, lui non aveva sogni di gloria e fama, ma non avrebbe permesso a Diggory di batterlo.

Ma non sapeva che alle sue spalle un piano malefico e geniale stava per avere successo

 

Quando venne chiamato per svolgere l’ultima prova, cercò di pensare che presto tutto sarebbe finito, ma in realtà il bello doveva ancora iniziare.

Arrivato, nei pressi del labirinto, si accorse che un enorme folla era sugli spalti per assistere alla fine del Torneo.

Prima di entrare, Moody gli indicò la via.

 

Harry era arrabbiatissimo.

Altro che tutto sarebbe finito presto, aveva incontrato sfingi e altre creature fastidiose, ma nonostante ciò se l’era cavata.

Mentre avanzava, sentì un fruscio alle sue spalle, e a sorpresa vide Krum che sembrava fuori di sé.

Crucio”.

Harry schivò la maledizione, ma quest’ultima aveva fatto scattare in lui qualcosa.

Mentre gli occhi gli divennero scarlatti, in preda ad una furia improvvisa attaccò Krum, lasciandolo svenuto al suolo.

Non si preoccupò neanche di far uscire scintille rosse dalla sua bacchetta, e senza rimpianti avanzò.

All’improvviso, nel pieno centro del labirinto, vide la scintillante Coppa Tremaghi, ma Cedric Diggory era molto più vicino alla vittoria.

No, sarebbe stato lui a prendere il trofeo.

Puntò la bacchetta, e colpì il suo avversario, mentre iniziò a correre.

Cedric tentò di rialzarsi, ma Harry lo colpì nuovamente, lasciandolo, come Krum, steso al suolo.

Fece per afferrare la Coppa, trionfante, ma sentì la familiare sensazione di uno strappo dietro l’ombelico e poi il buio.

 

Quando cadde al suolo, si ritrovò in un cimitero buio e abbandonato.

Dando un’occhiata intorno, si accorse con orrore che quel posto lo aveva già visto in un sogno che riguardava Voldemort.

Quasi come se i suoi pensieri fossero stati pronunciati ad alta voce, apparve un uomo piccolo di statura con un cappuccio sul volto che aveva tra le sue braccia… un neonato o un fagotto di abiti?

Man mano che l’uomo si avvicinava, il dolore alla cicatrice di Harry aumentò.

E prima che potesse fare qualsiasi cosa, venne imprigionato ad una lapide da… Codaliscia!

Aveva riconosciuto quel traditore, ma non voleva guardarlo in volto.

Quando riaprì gli occhi, vide Codaliscia armeggiare con un calderone di pietra. Il liquido al suo interno ribolliva e si addensava.

Pochi minuti dopo, Harry era impietrito dall’orrore.

Un rituale aveva fatto risorgere Lord Voldemort.

Erano serviti ossa del padre, carne del servo e quel traditore di Codaliscia aveva inserito nel calderone anche alcune gocce del suo sangue.

Ma perché era stato usato il suo se serviva un po’ di “sangue dell’ Erede”? Quello che sorprendeva di più il ragazzo era come il mago somigliava alla sua versione del Diario sedicenne leggermente invecchiata  visto che era risorto con un disgustoso metodo

In ogni caso non ebbe modo di rifletterci, perché la cicatrice tornò a fargli male quando Voldemort chiamò i suoi Mangiamorte.

 

Harry stava per chiedersi perché questi non iniziarono a schernirlo o a guardarlo con disprezzo, ma i suoi pensieri furono interrotti dal Signore Oscuro che sibilò:” Mi dispiace, Halphas(*), ma è l’unico modo.”

Halphas? Ma che ca…

Il Bambino Sopravvissuto non finì mai il suo pensiero, perché venne investito da un fascio di luce, e poi il buio…

*Halphas rientra nei tanti nomi oscuri, questo è attribuito a un conte che ha il potere di scatenare guerre ed inoltre è molto distruttivo verso i nemici. Che ve ne pare?

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Pubblico questo velocemente, sperando che il capitolo sia stato di vostro gradimento.

Ho notato che la storia sta iniziando ad essere seguita da molte persone, vi ringrazio.

Detto questo, vi saluto.

LightPhoenix

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Capitolo 4
*** Un tuffo nei ricordi ***


UN TUFFO NEI RICORDI

 

Quando Cedric Diggory riprese i sensi, era nel centro del labirinto, ma la Coppa,ovviamente, non c’era.

Seppur arrabbiato per la slealtà di Harry, doveva uscire da lì per avvisare Silente che il trofeo era una passaporta.

Infatti, prima di svenire, aveva notato Harry sparire.

Vicino a dove si trovava, notò Krum steso a terra, anche lui era svenuto, possibile che il Bambino Sopravvissuto avesse attaccato anche lui?

Rapidamente, sfoderò la bacchetta e lanciò scintille rosse verso il cielo  e dopo appena un secondo sentì quattro mani trascinare lui e Krum fuori dal labirinto.

Vedendo quei due prelevati da lì dentro, un pensiero attraversò giustamente la mente di tutti, spettatori compresi.

Dov’era Harry Potter?

Cedric, notando la richiesta negli occhi di ogni persona, riferì a Silente ciò che sapeva: “Professore,volevo informarla che La Coppa è una passaporta, infatti Harry è sparito una volta toccata”.

La notizia dilagò rapidamente, una passaporta, e soprattutto… Harry Potter sparito.

Silente pensò:”Mi preoccuperò più tardi della faccenda, con un semplice incantesimo dovrei riuscire a localizzare il ragazzo.”

Purtroppo si sbagliava. Non riusciva a trovare la posizione di Harry.

Possibile che fosse in un luogo con delle protezioni?

In tal caso, come avrebbe fatto a rintracciarlo?

Per il momento non poteva fare niente, quindi tentò di capire come tutto ciò era accaduto.

E velocemente collegò tutto.

A chi aveva chiesto di mettere la Coppa nel labirinto quella mattina?

Ad Alastor.

Silente non voleva crederci, era stato davvero lui.

Con un gesto che lasciò tutti sbalorditi, imprigionò Moody e si avviò con lui verso il castello.

Lo portò nel suo studio, dove l’ex Auror si trasformò in Bary Crouch Jr.

Grazie al Veritaserum di Piton, costrinse il Mangiamorte a parlare.

A quanto pare era coinvolto in un piano per portare Harry da Voldemort.

Quindi il Signore Oscuro era risorto ed inoltre c’era la possibilità che sapesse della vera identità del ragazzo.

Ma era impossibile, l’incantesimo di trasfigurazione che aveva posto anni fa sul volto di Harry era perfetto ed inoltre, Voldemort ci era cascato in pieno nella storia del falso figlio dei Potter.

Quello che aveva aggredito anni fa era il suo stesso erede e quindi la profezia poteva riferirsi soltanto ad un ragazzo: Neville Paciock.

Ma Silente sapeva che se avesse liberato Harry, Voldemort sarebbe stato distrutto dal suo stesso figlio.

Lo aveva plasmato, mettendo in risalto la luce in sé e limitando il suo enorme potere magico con una pozione di Severus.

Molte volte si sentiva in colpa, ma avrebbe fatto tutto per vincere la guerra.

Non sapeva però che, a molti chilometri di distanza, il suo ingegnoso piano stava andando completamente in frantumi.

 

Harry si risvegliò in una stanza luminosa, e prima che potesse trovare conforto da quell’ambiente, i ricordi iniziarono a farsi strada nella sua mente.

Realizzò quindi, in pochi secondi, che si trovava nella tana del nemico.

Ma allora perché era stato sistemato in un letto caldo e non nelle segrete?

Si alzò e si diresse verso la porta per tentare la fuga, ma questa venne spalancata da Lord Voldemort, e per poco non gli venne un colpo.

Era finito. Accettando la morte, sibilò con disprezzo:”Avanti Tom, smetti di recitare e facciamola finita.”

“Tu pensi che io ti voglia uccidere? E come potrei far male al mio stesso figlio?

“SMETTILA. Tuo figlio? Smettila di illudermi, smettila di torturarmi cosi, uccidimi e basta, quello che hai sempre voluto fare.”

“Calmati, Halphas.” disse Voldemort con un tono che non si addiceva ad un Signore Oscuro.

HALPHAS? IO SONO HARRY!”

“Capisco che tu non mi creda, ma se vuoi puoi verificare ciò che ti ho detto con il pensatoio alla tua destra.”

Ed Harry, o meglio, Halphas lo vide.

Cosa significava tutto ciò?

Non costava nulla visionare il contenuto di quel pensatoio, tanto sarebbe morto lo stesso.

Titubante si immerse dentro, seguito con suo enorme terrore dal Lord.

Primo shock.

Vide Bellatrix, affiancata proprio da Voldemort, con un bambino, che assomigliava terribilmente al Tom Riddle del diario, tra le braccia.

Miei Mangiamorte. Con estrema gioia vi annuncio la nascita del mio erede, Halphas Salazar(*).

E i Mangiamorte si inchinarono.

Secondo shock

Vide Bellatrix tra le vie di Nocturn Alley e all’improvviso fece la sua comparsa Silente, come Harry non lo aveva mai visto, sembrava malvagio e simile a Voldemort, che attaccò alle spalle la Mangiamorte e portò con sé il bambino.

Terzo shock.

In questo ricordo probabilmente appartenente a Peter Minus, Silente era nel suo studio, insieme a lui Sirius, Lily e James e Codaliscia.

Il Preside di Hogwarts parlò:”Per quanto mi dispiaccia fare questo ad un bambino, sono stato costretto a toglierlo ai suoi genitori biologici, voi potete capire quale sarebbe stato il rischio di un erede di Lord Voldemort. Come vedete, ho trasfigurato il suo volto in modo che sia uguale a James e abbia gli occhi di Lily. So che per voi possa essere dura, ma non avete ancora figli, siete disposti a crescere questo bambino dandogli amore e tranquillità? Inoltre vorrei far trapelare la notizia della nascita di un vostro figlio, ovviamente finta, in modo da non dare sospetti e da far confondere Voldemort.”

Successivamente, comparve Piton che riferì a Voldemort una profezia, un’altra cosa che il vecchio gli aveva tenuta nascosta.

Un altro ricordo, Codaliscia rivelò all’Oscuro dove Silente aveva affidato suo figlio. Ma perché non gli rivelava anche il resto? Perché non diceva che Harry e Halphas erano la stessa persona?

Voldemort, che stava rivivendo i ricordi insieme al figlio, rispose alla sua domanda:”Un voto infrangibile, quando quest’estate tornò da me ebbe modo di rivelarmelo visto che i Potter erano morti.”

Ad Harry venne un colpo, si era dimenticato della presenza del Lord, ed inoltre era entrato nella sua mente.

Non ebbe modo di infuriarsi, comparve davanti ai suoi occhi l’ultimo ricordo, di quella terribile notte, ora che sapeva che James e Lily non erano i suoi genitori non si spaventò, ma vide la scena con un’angoscia tremenda.

Mentre Voldemort puntava la bacchetta sul neonato, Harry si agitò, perché L’Oscuro non sapeva, non poteva saperlo, quel bambino uguale a James…

Un  fascio di luce verde, e poi un’ esplosione, una cicatrice comparve sulla fronte del bambino, mentre di Voldemort nessuna traccia.

Uscì dal pensatoio, sconvolto.

Il suo mondo, le sue convinzioni si erano spezzate.

Alzò lo sguardo, davanti a lui c’era quello che credeva essere un mostro, era suo padre, suo padre…

E sua madre, Bellatrix, era rinchiusa ad Azkaban, magari uscita fuori di senno per la lontananza da Voldemort e dal figlio.

Poi pensò a Silente e i suoi occhi divennero scarlatti (con grande gioia del Signore Oscuro).

Tutte menzogne, certo il vecchio aveva fantasia.

Ad ogni domanda che il ragazzo gli poneva, aveva la risposta pronta.

Era ancora sconvolto.

Tutto era diverso, persino il suo nome.

Ma quanto ci avrebbe messo prima di abituarsi ad Halphas?

All’improvviso, parlò:”Toglimi subito, questo incantesimo, voglio il mio vero aspetto.”

Basta, avrebbe eliminato ogni traccia delle  bugie di Silente dal suo corpo, dal quel momento tutto sarebbe cambiato.

Voldemort, suo padre, si avvicinò a lui, e con un gesto della bacchetta ripristinò il suo aspetto originale.

Subito corse allo specchio in fondo alla stanza, era uguale al Tom Riddle del diario, e ovviamente anche al padre, che, lo stava capendo solo ora, era riuscito a riottenere il suo aspetto grazie al suo sangue, quello del suo erede.

Si, padre e figlio erano di nuovo riuniti, pronti a radere al suolo la Gran Bretagna, se necessario.

Halphas, ancora girato, sibilò al padre:”Non avrò pace, fino a quando Silente non sarà morto.”

Un ghigno si espanse sulle labbra di Voldemort, con suo figlio nulla era impossibile.

(*) Come avete notato durante l’annuncio Voldemort non nomina volontariamente il cognome Riddle visto che rinnega la sua parte babbana. Invece per evidenziare la sua discendenza con Serpeverde, sceglie Salazar come secondo nome del figlio.

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Il capitolo più importante di tutta la storia davanti ai vostri occhi.

Spero di avervi coinvolto con i ricordi del pensatoio e con il resto dello scritto.

Detto questo, vi saluto

LightPhoenix

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Capitolo 5
*** Allenamenti e riunioni ***


ALLENAMENTI E RIUNIONI

 

Halphas era lì ormai da qualche settimana.

Il padre lo allenava costantemente e si scoprì molto portato in ogni campo della magia.

Ma perché negli anni a Hogwarts non era riuscito a percepire il suo enorme potenziale?

In quel momento il padre parlò:”Per ora hai una preparazione adeguata, mi hai sorpreso con la creazioni di quei due incantesimi, avrai modo di provarli in seguito. Ora ci dedicheremo al tuo Nucleo Magico”.

Voldemort sentì la presenza del potere magico simile al suo e iniziò ad analizzarlo.

All’improvviso i suoi occhi divennero scarlatti, una furia si era scatenata in lui.

Padre?”

Quello sporco babbanofilo, come ha osato… io lo uccido.”

“Di cosa parli?”

“IL TUO NUCLEO SEMBRA ESSERE CONTAMINATO DA UNA POZIONE CHE NE LIMITA LA POTENZA.” ringhiò il Lord.

Halphas si arrabbiò non poco facendo tremare il Manor.

Quel lurido vecchiaccio lo drogava mentre era ad Hogwarts, ecco perché lì i suoi poteri erano quelli di un normale mago.

 

Sbollita la rabbia, padre e figlio si diressero nel luogo d’incontro che si sarebbe tenuto con gran parte dei Mangiamorte.

Questi si inchinarono al passaggio dei due maghi che si sedettero sul trono.

Prese la parola per primo Halphas, conosciuto tra i Mangiamorte come il Principe Oscuro.

Prima di tutto, vi informerò della situazione generale. Il Ministro non crede nel ritorno di mio padre, quindi questo va a nostro favore. Inoltre con grande gioia vi informo che Silente sta iniziando ad essere screditato, e chiedo ai nostri infiltrati al Ministero, soprattutto a te, Malfoy, di spingere il Ministro verso la direzione che sta prendendo. Grazie all’aiuto indiretto di questi sciocchi, vorrei al più presto un attacco ad Azkaban, i dissenatori sono dalla nostra parte, desidero fortemente riportare mia madre Bellatrix qui.”

Voldemort era orgoglioso della personalità del figlio, ma questo continuò:”Per concludere, in un futuro non molto lontano prevedo una mia apparizione nel mondo magico, ovviamente sotto la falsa forma di Harry Potter, per far cadere ancora più in basso Silente, che annuncerà a breve la morte del suo Golden Boy.”

Il Signore Oscuro fece tremare con la sua ira la stanza:”Non se ne parla nemmeno, tu resti qui ad allenarti e non parteciperai a nessuna nostra azione.”

“Modestia a parte, sono molto più potente, eccetto te, di tutte le persone presenti in questa stanza, quindi sarebbe un peccato non coinvolgermi. Questo è un piano geniale, screditerei Silente appoggiando il Ministro, e poi rivelerei la mia verità al mondo intero, rovinando ancora di più il vecchio. Già mi immagino i titoli di giornale. Harry Potter, il gioiello di Silente, figlio dell’Oscuro ” e Halphas finì di parlare con una risata terrificante.

Effettivamente il tuo piano non è male, ma voglio che sia imposta una fitta protezione su di te.”

Halphas sbuffò, poi proseguì insieme al padre la riunione, fiducioso per il futuro.

 

“Severus, hai partecipato all’incontro di oggi?”

“No, il Signore Oscuro mi ha mandato a svolgere alcune commissioni a Noctur Alley.”

“Va bene, ma ora che ci recheremo a Grimmauld Place ti prego di non riferire l’identità del Principe Oscuro, non sono ancora pronti, inoltre spero ancora di catturarlo e modificare i suoi ricordi recenti.”

I due uomini si smaterializzarono insieme nel Quartier Generale dell’Ordine, dove trovarono molti membri presenti per la riunione.

Silente, una volta seduto, parlò:”Signori, ho richiesto la presenza anche di Ronald ed Hermione perché porto una tragica notizia, posso dire ormai con certezza che Harry Potter non è più tra noi.”

Gemiti e pianti si levarono dalla tavola, Harry Potter morto, quasi non ci credevano.

Quindi questo mi porta ad indurre, che sia Neville il vero Prescelto. Ora lascio la parola a Severus.”

Grazie Silente, a quanto pare contemporaneamente con la morte di Potter, Voldemort ha annunciato la presenza di un suo erede, estremamente potente, chiamato tra i Mangiamorte Principe Oscuro, costui non ha ancora agito sul campo, ma appena lo farà diventerà una seria minaccia.”

Ancora gemiti si levarono dalla tavolata, Voldemort aveva un figlio.

So che la situazione può sembrarvi molto complicata, ma il ragazzo in questione ha soli 15 anni, può essere attaccato facilmente. Ora la riunione è terminata.”

Ogni membro dell’Ordine tornò a casa, shockato dalle notizie appena ricevute, che  mostravano un quadro ben più complicato di quanto pensassero.

Severus si smaterializzò per incontrare Voldemort, ma non sapeva che le sue azioni erano state viste da Halphas, che aveva posto su di lui un contatto telepatico per i suoi sospetti sul professore di Pozioni.

Vieni qui, Piton, bravo, non sai che sorprese troverai tra pochi secondi.” pensò Halphas, affiancato dal padre, con un ghigno sadico.

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Capitolo di transizione, anche se pure qui vediamo cose interessanti, con la paura di cosa accadrà a Piton nel prossimo capitolo.

Mi raccomando, recensite se avete un parere sulla storia.

Detto questo, vi saluto

LightPhoenix

 

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Capitolo 6
*** Il Destino di una spia ***


Nota: Questo capitolo sarebbe dovuto uscire almeno due giorni fa, ma ho avuto diversi impegni improvvisi. Buona lettura

IL DESTINO DI UNA SPIA

 

Ciao Severus, felice di vederci?”.

A Piton venne un colpo, davanti a lui c’erano Lord Voldemort e il figlio, che lo scrutavano minacciosi.

Cosa significava quella frase?

Possibile che l’avessero scoperto?

No, controllò tutti i suoi scudi mentali, erano ben saldi, come sempre.

Si decise a parlare, non poteva riflettere ancora per molto.

Mio Principe, che domande, la vostra vista mi da sempre gioia, cosi come agli altri Mangiamorte.”

“SMETTILA. Pensi che sia uno sciocco? Sai, ho sempre sospettato di te, tutto è cambiato in me, ma il mio istinto no. Credevi di poter ingannare i due maghi più potenti al mondo?”

“Mio Principe, non so a cosa vi riferi…”

“CRUCIO” urlò Halphas con gli occhi rossi, seguito dal padre.

A questo punto, Voldemort parlò con voce solenne:”Mi fidavo di te Piton, ora so di essermi sbagliato, per questo morirai.” e fece per alzare la bacchetta.

“Padre no. Lo faremo davanti a tutti i nostri seguaci. Cosi capiranno quel che succede ai traditori. Intanto però, VISIO ENIM AD MALUM SERPENS(*)”.

L’incantesimo appena pronunciato era una creazione in serpentese di Halphas,aiutato da Nagini, questo provocava alla vittima visioni della persona a lui più cara attaccata da un serpente. Contemporaneamente, faceva provare dolore al malcapitato come se fosse davvero morso da un rettile.

Questo causò urla e lamenti in Piton, che invocava il nome di Lily, quella che Halphas credeva un tempo essere sua madre.

Severus venne portato nelle segrete, il continuo delle sue pene sarebbe avvenuto qualche giorno dopo.

 

Silente si smaterializzò verso Grimmauld Place, finalmente non c’erano notizie tragiche, in quella riunione avrebbe soltanto ricevuto aggiornamenti sulla situazione generale.

Purtroppo, la fortuna non era dalla parte del Preside.

Infatti poco prima di varcare la soglia, vide con la coda dell’occhio un corpo steso per terra.

Avvicinandosi, si accorse con orrore che si trattava di Severus Piton, come non lo aveva mai visto, sanguinante e in delirio.

L’unica cosa che il professore riuscì a dire fu:”Lily, serpente, colpa mia.”

A questo punto Silente capì.

Voldemort aveva scoperto Piton.

Ma non gli bastava sapere questo.

Doveva scavare nei ricordi di Piton, nella sua mente ormai distrutta, facendogli ancora più male probabilmente, ma era necessario.

Fu facile trovare quel che cercava.

Vide Piton tornare al Manor dalla riunione dell’Ordine, trovandosi davanti i due regnanti oscuri, che avevano scoperto tutto.

Il ragazzo, quello che un tempo era Harry, scagliò su di lui una maledizione in serpentese e dopo un po’ lo spedì nelle segrete.

Il ricordo cambiò, c’era tutta la Corte Oscura, Halphas non perse tempo a scagliare diversi maledizioni su Piton, una di queste tolse addirittura tutti i poteri magici a quest’ultimo.

Dopo ciò, Il Principe Oscuro si prese gioco della spia, ponendo un Imperio su di lui, ordinando a Piton di scagliare una fattura, ma non poteva, e tutti i Mangiamorte risero…

Silente aveva visto abbastanza, infatti uscì dalla mente di Severus e si rese conto che aveva un alleato in meno, la situazione ora si  complicava.

Il vecchio mago guardò Piton, era in condizioni disastrose, non voleva che soffrisse, decise di fare una mossa avventata, ma necessaria.

“Mi dispiace Severus.” disse Silente sospirando prima che colpisse il professore con l’Anatema che uccide.

 

Padre, è arrivato il momento di separarci.”

“Non se ne parla, è troppo presto.”

“Ti giuro che durerà poco.”

“NO, NO, E ANCORA NO. Non puoi tornare nelle grinfie del vecchio, che tra l’altro non ti crederebbe, visto che sa la tua identità.”

“Ed è per questo che dobbiamo far finta di combattere.”

“Come scusa?”

“Farò finta di aver scoperto che sono controllato da una maledizione Imperius scagliata da te, quindi mi ribellerò, dicendo di non avere nulla a che fare con te.”

“Non smetti mai di stupirmi con le tue idee, Halphas, ma abbiamo già discusso della cosa, è rischioso.”

“Non è vero, ti ho già detto che così Silente sarebbe un mago finito, fidati di me, voglio renderti fiero di me.”

“Non mi devi dimostrare nulla, sei mio figlio. So che il tuo piano è ben costruito, ma non posso perderti di nuovo.

“Si tratterà di poche settimane. Pensaci. Quando alla fine rivelerò la mia vera identità, Silente sarà screditato anche agli occhi dell’Ordine, che farà fatica in futuro a muovere un dito contro di me sapendo che il Principe in realtá è il loro amato,finto Harry Potter.”

“E va bene mi hai convinto, ma hai poco tempo. Non so come reagirei se qualcuno ti facesse del male. E ora creiamo questa scenetta per il vecchio.”

 

Se Albus Silente credeva di aver sorpassato il limite per quella giornata rivelando all’Ordine di Piton, si sbagliava.

Arrivò un Patronus all’improvviso, con una voce che non riuscì a riconoscere.

Harry Potter, tornato, visto al Ministero della Magia.”

Tutti in quella sala sbarrarono gli occhi.

Harry era vivo.

Silente però era dubbioso. E se fosse una trappola?

Rapidamente si materializzò, doveva indagare sulla faccenda.

(*) Se ci sono errori in questa frase latina, perdonatemi, ho usato Google traduttore per creare il nome dell’incantesimo.

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Capitolo ricco di informazioni. E cosi il piano malefico di Halphas inizia.

Cosa succederà?

Vi dico solo che Halphas farà cose particolari con i suoi “amici” nei prossimi capitoli,ovviamente sempre nei panni di Harry, visto che ora ha più libertà ed ha la certezza di tornare a casa dal buon Voldy.

Detto questo, vi saluto, e al prossimo capitolo.

LightPhoenix

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Capitolo 7
*** Diverso ***


DIVERSO

 

So quello che vuole chiedermi,Preside,so benissimo che non ci sono i presupposti per fidarsi di me, ma le chiedo di ascoltarmi. Voldemort mi ha mostrato la verità, ma nonostante ciò non mi sarei unito mai a lui. Allora mi ha posto un Imperio, le lascio libero accesso alla mia mente, cosi può verificare tutto ciò che le ho detto.”

Silente rimase spiazzato, il ragazzo lo aveva completamente anticipato.

Fece come detto da Harry e vide un ricordo recente, il Bambino Sopravvissuto urlava contro Voldemort, finalmente libero dall’Imperio, lo vide combattere per qualche minuto e successivamente fuggire e smaterializzarsi, una cosa che il Signore Oscuro gli aveva insegnato.

Il vecchio mago fece dei rapidi controlli e si rese conto che il ricordo era vero, non era stato corrotto o modificato in alcun modo.

Harry, grazie di avermi dato modo di capire la situazione, ma conoscendoti non mi aspettavo che tu tornassi da me.”

“Infatti non sono tornato da lei, mi sono recato al Ministero, le dico subito che continuerò a lottare per l’Ordine, ma non sarà facile per me perdonarla, ha fatto delle cose che non mi sarei mai aspettato da lei.”

Halphas ghignò interiormente, quella era l’unica frase vera di tutta la sceneggiata. Effettivamente il vecchio lo aveva sorpreso con le sue azioni.

Posso capire, non ti forzerò a un perdono che so di non meritarmi. In ogni caso, ammiro la tua lealtà verso la Luce nonostante tutto.”

Halphas fece un segno d’assenso, facendo capire che la discussione per lui era chiusa e sfoggiò la sua migliore espressione stanca per convincere Silente a portarlo al Quartier Generale, cosa che accadde pochi secondi dopo.

Entrò nella stanza seguito dal vecchio, e subito venne avvolto in tantissime paia di braccia lo avvolsero.

Per il bene della copertura, non disse nulla, ma avrebbe voluto fare una strage lì in mezzo.

Copertura fino a un certo punto, ora  basta.” e con questo, si liberò di tutti quelli che lo stavano soffocando.

E’ diverso, non ci avrebbe mai allontanati, ma del resto, avrà passato l’inferno in questo periodo.” pensarono praticamente tutti.

A questo punto, Molly lo “sequestrò” facendogli mangiare anche le gambe della sedia.

Inutile dire che Halphas era un furia, ma era costretto a sopportare tutte quelle vomitevoli attenzioni.

Finita l’ispezione, Molly invitò lui, Ron, ed Hermione ad andare al piano di sopra, probabilmente ci sarebbe stata una Riunione dell’Ordine, Halphas voleva ascoltare, per riferire qualcosa a suo padre.

Finse con i suoi amici di dover andare al bagno, e con un incantesimo senza bacchetta di disillusione riuscì ad ascoltare ciò che diceva Silente

Molly, Arthur, sapete già. State vicini ancora di più ad Harry, in questo brutto momento. Informate i vostri figli di dover svolgere il loro dovere. Io ovviamente, continuerò a pagarvi, come sempre fatto.”

Ad Halphas venne un colpo, Silente pagava i Weasley per essere amici con lui.

La rabbia salì potente, certo ora stava dalla parte giusta, quella del padre, ma sapere che Ron fingeva, faceva aumentare la sua collera.

Contò mentalmente i giorni alla fine del suo piano, al termine del quale avrebbe sicuramente fatto strage di quella famiglia di pezzenti.

Disgustato, salì al piano di sopra, dove li attendevano al piano di sopra il rosso schifoso ed Hermione, faceva parte della recita anche lei?

Halphas lo avrebbe negato, ma nonostante il suo cambiamento, sentiva ancora affetto verso Hermione.

Entrò aprendo rumorosamente la porta, facendo sobbalzare i due.

Harry, ecco, abbiamo notato, sei strano, diverso, vuoi parlarcene?” farfugliò Ron.

Beh, forse hai ragione, ma avere un amico come te aiuta.” Halphas calcò la parola “amico” provocando uno sguardo strano sul volto di Hermione.

Comunque, dovresti arrivarci, essere controllato per mesi da Voldemort non è il massimo, potrei aver torturato, potrei aver assecondato il mio nemico, potrei aver… ucciso.” L’ultima parola causò brividi nei due ragazzi.

Oh Harry, mi dispiace.” disse Hermione.

Halphas capì subito che era sincera e che era stata sincera sempre durante gli anni a differenza di Ron.

Visto che Silente non lo drogava più, aveva scoperto di essere dotato di molti poteri, in parte ereditati dal padre.

I 3 parlottarono ancora un po’, fino a quando Molly non ordinò al figlio di andare a letto, lasciando Harry ed Hermione soli.

E fu cosi che Halphas ebbe un idea.

Un idea che da Harry Potter non avrebbe mai avuto.

Certo, aveva di nuovo il suo finto aspetto, ma tutto era cambiato.

E fu proprio per questo motivo che decise di dire:”Non trovi che faccia caldo,Hermione?.” e detto questo si avvicinò alla strega, che era paralizzata sul posto.

Potremmo usare questo bel letto, non credi?” facendo venire i brividi alla diretta interessata.

“Forse ho lasciato in questi anni un po’ di spazio a Ron, ma ora tocca a me” e si fiondò sulla strega, eccitata, con sorpresa di Harry, ma anche timorosa.

“Harry, ma Ron…”

“Non pensarci, è la tua vita.”

Dopo questa frase, baciò Hermione, che ricambiò.

Sarebbe stata di sicuro una notte infuocata.

 

 

Hermione si svegliò il mattino successivo, nuda, affiancata da Harry.

Subito realizzò di aver fatto sesso con lui,oddio.

Certo, lo amava in segreto, ma Ron come avrebbe preso la faccenda se lo avesse scoperto?

Proprio in quel momento, Harry si svegliò, quella era l’occasione giusta, doveva dirglielo.

Harry, io ti amo”.

Nessuna reazione. Prima pugnalata.

Io no.” Seconda pugnalata.

“Ma stanotte allora?”

“Stanotte Hermione, entrambi ne avevamo bisogno, io per le mie ragioni, tu per le tue, io sono un ragazzo, tu una ragazza, tutto combacia. Mi dispiace, ma non ricambio i tuoi sentimenti. Io però, non ho problemi a restare amici, se vuoi possiamo anche ripetere ciò che abbiamo fatto.”

E Hermione, con il cuore a pezzi, ebbe modo solo di annuire, era contento almeno che Harry non l’avesse illusa.

Scesero a colazione, era tardissimo, e subito Molly chiese il motivo del loro ritardo

Hermione stava per rispondere, ma fu preceduto dal Ragazzo Sopravvissuto che rispose davanti a gran parte dell’Ordine con grande tranquillità.”Niente di che, io ed Hermione abbiamo fatto sesso, sapete può essere molto stancante, e quindi abbiamo risposato molto.”

Hermione arrossì sorpresa, i membri dell’Ordine sbarrarono gli occhi, Sirius ghignò seguito da Remus, mentre Ron si strozzò con ciò che stava mangiando.

L’unico a suo agio era proprio Halphas, o Harry, agli occhi sconvolti di Hermione.

Il primo a riprendersi fu Ron che chiese con una furia nascosta male:”Tu ed Hermione COSA?”

“Sesso Ron, sesso. Sai che cos’è? Ci sono problemi per te sul fatto che io ed Hermione siamo stati piacevolmente impegnati stanotte?

Ron divenne rosso, e non disse nulla.

A gli occhi di Halphas la situazione era divertentissima, avrebbe fatto questo fino alla fine. Inutile dire che Hermione lo voleva uccidere, ma si sarebbe occupato dopo della faccenda, sentiva il padre chiedere un contatto con lui.

Con una scusa, si recò al piano superiore, e permise il padre di comunicare con lui attraverso la loro connessione.

Parlò con un tono gelido:”Per quanto il tuo siparietto possa essere stato divertente, sono sorpreso e infuriato che tu abbia avuto un rapporto con una Sanguesporco.”

“Prima di tutto, mi andava di farlo, per farla soffrire un po’, ed inoltre, non fermarti alle apparenze, la ragazza è molto dotata, anzi, è la migliore della scuola.”

In risposta Voldemort grugnì, si fidava del figlio, ma una Sanguesporco… era una cosa inaccettabile.

Padre, inoltre ti dirò che alla fine del piano la porterò con me, sarà pure nata babbana, ma è innamorata di me ed inoltre ora che Piton è morto ci servirebbe qualcuno abile in pozioni. Tranquillo, non diventerà una Mangiamorte.”

Meglio che non ribatto, di questo ne parleremo dopo, hai scoperto qualcosa in questo primo giorno.”

“Si, la mia vendetta si amplierà anche ad altri.” sibilò con un sorriso enigmatico prima di interrompere il contatto con il padre.

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Allora, si lo so sono un bastardo, non vi ho messo la scena migliore, quella di sesso tra Hermione e Halphas. A questo proposito, fatemi sapere se la volete nel prossimo capitolo, la inserirò come flashback e inoltre  vi comunico inoltre che nel prossimo scritto saranno guai per Silente.

Come vedete inoltre, un po’ del vecchio Harry rimane, è grato ad Hermione per la sua sincerità, e visto che ha un briciolo di intelligenza a differenza di tutti i Purosangue, capisce che nonostante sia dalla parte oscura ha bisogno di Hermione. E chi lo sa, i due potrebbero avere altri “incontri.”

Detto questo, vi saluto e al prossimo capitolo

LightPheonix

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Capitolo 8
*** Ritorno a casa e rapimenti ***


RITORNO A CASA E RAPIMENTI

 

Il piano di Halphas andava molto bene. Si stava divertendo tanto nella tana dell’Ordine, ma tra qualche giorno sarebbe tornato a casa.

Il Principe Oscuro, però, aveva intenzione di andare ad Hogwarts per un paio di giorni, partendo normalmente il 1 settembre.

Quando lo aveva riferito al padre, questo divenne furioso, promettendo di fargliela pagare cara una volta tornato.

Ad Halphas non importava.

Doveva andare per forza ad Hogwarts, il suo piano meritava una degna conclusione.

Ora però, avrebbe dovuto pensare ad altro. Infatti aveva richiesto una conferenza stampa con il Ministro, e con un sorrisetto malefico pensò a come Silente sarebbe stato distrutto dopo le sue azioni.

I membri dell’Ordine rimasero spiazzati dalla sua decisione, ma decisero lo stesso di accompagnarlo al Ministero.

Meglio così, lo avrebbero visto all’opera e si sarebbe divertito ancor di più.

E fu cosi che alle 10 in punto si trovò  nella Sala Conferenza, con un Ministro raggiante di avere Harry Potter dalla sua parte.

Halphas non perse tempo e iniziò a parlare davanti a tutti i giornalisti:”Ho richiesto questa conferenza, per parlare di una figura molto conosciuta nel mondo magico, ma che a mio parere ha superato il limite, ovvero Albus Silente. Rispetto per lui, ma ormai è invecchiato, ha diffuso la notizia della mia morte. Credo che debba essere allontanato dal Ministero, e che debba essere controllato il suo operato ad Hogwarts da un membro del Ministero.”

Tutti in quella sala sbarrarono gli occhi a quelle parole, Harry Potter che attaccava Silente… assurdo.

L’unico soddisfatto in quella sala era Caramel, con le parole di Potter avrebbe tenuto Silente sotto tiro.

Subito il Ragazzo Sopravvissuto fu assalito dai giornalisti, e per la prima volta ne fu felice, avrebbe buttato ancora più fango sul caro Preside.

 

Tornati alla base, i membri dell’Ordine della Fenice spennata, cosi Halphas li avrebbe chiamati, attaccarano il ragazzo, ma furono interrotti dall’apparizione di Silente che puntò la bacchetta sul Principe sibilando:”Mi hai mentito. Arrenditi o scegli Azkaban.”

“Oh, fanculo, il vecchio mi ha rovinato il piano.” Pensò il ragazzo.

Parli tu di mentire, Albus Silente, tu che hai pilotato la mia infanzia, la mia vita, tu che mi stavi spingendo ad uccidere il mio stesso padre. Ora basta, io ti ucciderò, ma non ora, prima moriranno tutti i tuoi amici, se cosi li possiamo chiamare, visto che menti pure a loro, ti consiglio di non minacciarmi mai, oppure una cosa che hai fatto ad una persona di nostra conoscenza potrebbe venire a galla.”

Halphas rise alla faccia di Silente, era chiaro il riferimento a Piton.

Guardandosi intorno, vide le facce sconvolte e confuse dei membri dell’Ordine, non ci stavano capendo assolutamente nulla.

E fu cosi che eliminò il suo falso aspetto, assumendo quello originale.

Io, Halphas, Principe Oscuro, figlio di Lord Voldemort, farò adesso ritorno a casa, ma prima mi prendo qualche souvenir.”

E detto questo, con uno schiocco delle dita sparì, apparendo dietro Ron ed Hermione, con uno scatto li prese per le braccia e sparì.

Caos. Urla. Pianti.

Ron ed Hermione rapiti da un pazzo, un ragazzino.

Subito, però facce arrabbiate verso Silente, e il vecchio mago fu costretto a vuotare il sacco.

 

 

Hermione si risvegliò dentro un letto caldo, ma subito i ricordi tornarono a galla, era stata rapita da Harry, cioè, da Halphas, il figlio di Voldemort.

All’improvviso le venne un conato, era andata a letto con il figlio del Signore Oscuro.

Anche il quel momento tragico, la sua mente ragionava velocemente.

Da quel che aveva capito, Silente lo aveva allontanato dal vero genitore, dandogli l’identità di Harry Potter, figlio di Lily e James.

Su questo aspetto non poteva biasimare il ragazzo, era stato usato dal Preside.

Un altro pensiero attraversò la sua testa.

Dov’era Ron?

Perché lei era in un bel letto, mentre lui, probabilmente, si trovava in qualche oscura prigione?

La porte venne spalancata e lei vide il Principe Oscuro, affascinante nella sua divisa, affascinante nonostante il suo aspetto fosse diverso da quello di Harry.

Ma che pensieri stava facendo? Lui era un nemico, la aveva rapita, probabilmente sarebbe morta.

“Oh, se pensi che ti ucciderò, ti sbagli di grosso. Vedi, ci sono cose che non sai.”

Hermione rimase colpita, non voleva farla fuori?

“Non posso dire lo stesso del rosso, per lui ho preparato un trattamento speciale.”

La ragazza rabbrividì. Perché Ron si e lei no?

“Harry, ma perché vuoi uccidere Ron, lui non c’entra niente.”

“Oh c’entra eccome. Sono stupito che non te lo abbia detto, ma Silente pagava i Weasley per essere amici con me. E comunque il mio nome è Halphas.”

Hermione sbarrò gli occhi, era una cosa terribile.

Ora Hermione, ti permetterò di scegliere. Vuoi diventare la mia spia o vuoi perdere la memoria su questa conversazione e tornare sana e salva nell’Ordine?”

Cosa scegliere .Cosa scegliere. COSA SCEGLIERE? TEMPOREGGIARE. TEMPOREGGIARE.

Ma sei figlio di..Lui, non sei contro i Nati Babbani?”

“Guarda, mi duole ammetterlo, ma mio padre e i suoi seguaci esagerano, io ho il vantaggio di conoscerti, so come sei fatta, mi puoi aiutare molto.”

“Diventerò la tua spia.”

Lo aveva detto. Ma cosa le era saltato in mente? Forse spinta dall’amore, dal disgusto verso Silente, ora non poteva più tornare indietro.

Hai fatto la scelta giusta, ora se vuoi posso ricompensarti” disse Halphas con un tono malizioso ed Hermione ebbe modo solo di cedere davanti a quello sguardo, pronta a passare altri momenti piacevoli con Harry, o Halphas o come cavolo si chiamava.

 

Silente era nel  suo studio ad Hogwarts.

Mani sul volto, aveva sbagliato tutto.

L’Ordine avrebbe continuato a seguirlo, ma ora lo guardavano con una luce diversa.

Rimpiangeva di aver creato quella profezia, solo per spaventare il suo nemico, ora le conseguenze sarebbero state devastanti.

Sarebbe stato in grado Neville di essere il Prescelto?

Il Prescelto poi, avrebbe potuto cambiare a suo piacimento quella dannata profezia e scegliere chiunque.

In quel momento, una figura comparve nello studio, aveva in mano sorprendentemente la spada di Grifondoro, un sorriso beffardo sul volto.

Hai bisogno di aiuto, Silente?”

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Allora, in questo capitolo ho accelerato di brutto, questo è dovuto a delle riflessioni fatte ieri, dove ho modificato questo e i prossimi capitoli, e dove ho deciso di non prolungare di molto la storia, visto che la mia idea iniziale era una storia di almeno 30-40 capitoli.

Ho capito che ne bastano di meno, ed è per questo che credo che ne avrà circa 20.

Inoltre, sempre ieri, ho avuto un’idea per una nuova storia che non vedo l’ora di scrivere, in questi giorni abbozzerò qualcosa.

Ovviamente la pubblicherò appena finita questa, altrimenti impazzirò.

Comunque non disperate, questa storia avrà fine solo tra qualche mese, visto che tra poco partirò per le vacanze e pubblicherò poco o nulla.

In ogni caso parlando del capitolo, sorpresi della scelta di Hermione? Ho deciso di non lasciarla al Manor altrimenti sarebbe stata derisa dagli altri Mangiamorte e avrebbe avuto altri problemi.

E infine, chi è quella figura misteriosa alla fine? Provate a indovinare.

Prima di salutarvi, volevo precisarvi che non ho messo la scena di sesso perché molti nelle recensioni non erano particolarmente interessati.

Detto questo vi saluto, e al prossimo capitolo

LightPhoenix

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Capitolo 9
*** I due Eredi ***


I DUE EREDI

 

Silente cercò di rimanere calmo, come se non ci fosse uno sconosciuto con un artefatto di Hogwarts in mano.

Con chi ho il piacere di parlare?”

“Oh Albus, questa è una lunga storia. Io non ho mai frequentato la tua scuola, e mai sono stato visto nel mondo magico. Il mio nome è Modi(*) Grifondoro, ultimo discendente vivente di Godric.”

Silente sbarrò gli occhi, non credeva che ci fossero ancora discendenti viventi di Grifondoro in persona.

“Prima che tu me lo chieda Albus, ti racconterò tutto. Molti secoli fa, dopo la fuga di Serpverde dalla scuola, Godric temeva un attacco da parte di Salazar ai suoi familiari. E per questo da anni e anni I Grifondoro vivono in un lussuoso Manor, nascosto dai Reparti più potenti d’Inghilterra. E se te lo stai chiedendo, veniamo istruiti a casa grazie ai consigli che il ritratto di Godric ci da e grazie ai preziosi libri presenti lì.”

“Come fai ad avere la spada?”

“Non l’ho rubata dal tuo studio, infatti se ti giri è ancora al suo posto nella teca. Godric, sempre ai tempi della fuga di Salazar, per proteggere la sua famiglia, creò due spade, una da lasciare ad Hogwarts, come ricordo della sua presenza, ed una da lasciare al Manor, in caso di eventuali attacchi.”

“Bene, ti ringrazio di avermi riferito tutto questo, ora vorrei chiederti… perché sei qui.?”

“E’ palese che Voldemort sia tornato, e a quanto pare ha pure un erede, è per questo che sono uscito allo scoperto. Ucciderò l’erede di Serpeverde, come consigliatomi da Godric, e poi mi occuperò di Voldemort.”

“Se la tua intenzione è quella di uccidere Voldemort, devi sapere che ha creato diversi Horcrux,  e sarà difficile rintracciarli. Uno però è già stato distrutto diversi anni fa, mentre un altro risiede proprio nel figlio di Voldemort.”

Gli occhi di Modi Grifondoro brillarono

Quindi è necessario uccidere prima il ragazzo. Non vedo l’ora, i due Eredi a confronto.”

E detto questo,con un balzò uscì dalla finestra lasciando una nube rosso-oro.

 

 

Halphas, ormai devi sapere. Ho creato degli Horcrux, per essere immortale e ne voglio affidare uno a te.”

L’erede di Lord Voldemort rimase stupito, il padre aveva introdotto il discorso Horcrux qualche giorno fa, per fargli capire bene la situazione.

Era orgoglioso di poter tenere un oggetto cosi importante per sé.

Ora, ci recheremo in una caverna, dove ho nascosto l’Horcrux, ovvero il Medaglione di Serpeverde, voglio affidartelo anche per la tua discendenza con Salazar.”

Apparvero con un pop direttamente dentro il luogo, e grazie alla presenza del Lord tutte le protezioni scomparvero.

Un imbarcazione sbucò dal lago che divideva le due figure dall’Horcrux

Arrivarono rapidamente sull’altra sponda, e la pozione che proteggeva l’oggetto scomparve.

Voldemort prese in mano il medaglione, ma qualcosa non andava, non avvertiva la solita sensazione quando era vicino ad un suo Horcrux.

Passò le dita attorno all’oggetto, ed ad un certo punto questo scattò aprendosi rivelando un bigliettino al suo interno.

Questo diceva:” Al Signore Oscuro, 
So che avrò trovato la morte molto prima che tu legga queste parole ma voglio che tu sappia che sono stato io ad aver scoperto il tuo segreto. Affronto la morte nella speranza che,quando incontrerai il tuo degno rivale,sarai di nuovo mortale. 
R.A.B.”

Un urlo di rabbia dalla bocca di Voldemort fece tremare l’intera caverna, Halphas si tappò le orecchie mentre metabolizzava il contenuto del biglietto.

Forse… ma no era una pazza idea… ma perché non provare?

“Padre, per caso esiste Serpeverde Manor?”

“Si, c’è un ritratto di Salazar e diversi libri e artefatti,ma ora cosa c’entra?”

“Magari Salazar aveva posto un incanto su Medaglione in modo da poterlo rintracciare. Possiamo andare al Manor e chiedere al ritratto se riesce a localizzarlo.”

“Mi stupisci sempre di più, giorno dopo giorno, andiamoci immediatamente.”

 

Serpeverde Manor era protetto in modo eccellente.

All’entrata veniva richiesto del sangue, solo i discendenti di Salazar potevano entrare.

L’interno della casa era totalmente verde-argento, ovunque c’erano libri contenenti potenti e antiche magie. Halphas avrebbe passato tutta la sua vita lì, giurò di tornare per apprendere nuovi incantesimi, ma quello non era il momento.

Si recò insieme al padre al piano superiore, dove c’era un enorme sala con il ritratto di Salazar Serpeverde in bella mostra.

Presentati al nostro antenato, sii cortese.”

Halphas si avvicinò al ritratto, e disse con voce solenne:”Io sono Halphas Salazar, figlio di Lord Voldemort e tuo erede.”

Salazar lo squadrò, per poi rispondere:”Sono lieto di incontrarti, mio Erede, ma deve esserci un motivo per la vostra improvvisa visita.”

“Infatti, mio padre aveva trovato un luogo per custodire il tuo Medaglione, ma una volta arrivati sul posto per riprenderlo con noi, abbiamo trovato solo un falso. Salazar, ci chiedevamo, sei in grado di rintracciare il medaglione?”

“In effetti posso farcela, ma se si trovasse in qualche luogo protetto sarebbe complicato riferirvi l’esatta posizione.” 

Padre e figlio videro Salazar prendere alcuni strumenti presenti nel quadro, dopo alcuni minuti questo alzò gli occhi verso i suoi ultimi discendenti e annunciò:”Il medaglione si trova in una casa posta sotto incanto Fidelius, ma non so come riesco a trovarne la posizione, è nella dimora dei Black, Grimmauld Place.”

Halphas e Voldemort si scambiarono un’occhiata.

Grazie Salazar, credo che tu riesca a rintracciare la posizione a causa del sangue Black che scorre nelle mie vene. Ora ce ne andiamo,ma torneremo presto.”

“Aspettate, è arrivato un messaggio qui al Manor per voi.”

“COSA? Salazar, io credevo che la casa fosse introvabile.”

“Infatti lo è, solo voi sapete la posizione, una persona che non sia un mio discendente può cercare questa dimora per tutta la vita, senza riuscirci. Però, se viene mandato un messaggio a Serpeverde viene automaticamente inoltrato qui. E’ complicato, chi ha mandato questo messaggio ovviamente non può sapere l’indirizzo del casa, ma lo ha inviato con destinatario Serpeverde.”

“Bene, ora leggi il messaggio.”

“Erede di Serpeverde, sappi che presto ti verrò a cercare, e per te sarà la fine. Dal tuo nuovo nemico Modi Grifondoro.”

Halphas sbarrò gli occhi, c’era un erede di Grifondoro che lo voleva morto. Benissimo, prima avrebbe fatto una visita a Grimmauld Place, e poi si sarebbe occupato di Modi Grifondoro.

 

(*) Modi, ovvero il dio del Coraggio, qualità richiesta da Godric nei suoi studenti.

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Anche questo capitolo è ricco di informazioni, scopriamo l’identità di questo personaggio misterioso, si prevede uno scontro cazzuto tra i due eredi. Vi spoilero che Halphas tornerà a Serpeverde Manor, per prepararsi al duello. Vi saluto cosi, riusciranno i nostri regnanti oscuri a recuperare il medaglione, o tutto andrà come noi conosciamo, con la distruzione di questo prezioso artefatto?

Al prossimo capitolo

LightPheonix

P.S. forse vi state chiedendo… quando verrà liberata Bellatrix, ovvero la madre di Halphas? Presto state tranquilli, ho in mente diverse idee per madre e figlio, che spero vi piacciano.

 

 

 

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Capitolo 10
*** Azkaban? ***


AZKABAN?

 

Halphas era chino su un vecchio tomo trovato a Serpeverde Manor.

Era passati molti mesi, e lui visitava il luogo per potenziarsi quasi ogni giorno.

C’erano però diversi problemi.

Non era riuscito negli ultimi tempi a recuperare il medaglione, visto che la casa era sempre piena di membri dell’Ordine.

Inoltre la minaccia lanciata dall’Erede di Grifondoro lo metteva in agitazione.

Non che avesse paura, ma di certo non si sarebbe aspettato momenti così complicati da subito.

Si riscosse dai suoi pensieri, doveva muoversi.

Dopo tanto tempo aveva l’opportunità di entrare in Grimmauld Place.

Infatti, al termine di diversi sopralluoghi, era certo che  la casa fosse vuota ad esclusione di Sirius quel giorno.

Non sapeva quanto si sbagliava.

Si smaterializzò davanti alla casa, le barriere dell’Incanto Fidelius cedettero al suo passaggio.

Si assicurò di aver lanciato un perfetto incantesimo di Disillusione su di sé, e con calma aprì la porta d’ingresso.

 

Silente quel giorno aveva riunito a sorpresa i membri dell’Ordine.

Dopo alcuni mesi, aveva deciso di presentare Modi Grifondoro ai suoi alleati.

Una volta seduto a tavola con gli altri membri però, avvertì una presenza sconosciuta, ma non c’era nessuno a parte gli altri seduti a tavola con lui.

Il resto della tavolata si accorse del suo disagio e si guardò intorno, tutto era tranquillo.

 

Cazzo.”

Il suo piano era saltato.

Era entrato nella casa e cosa aveva trovato davanti a sé?

Tutto il fottuto Ordine riunito.

Era sicuro che anche se fosse invisibile, Silente avvertisse la sua presenza.

Ed ecco infatti il vecchio, guardare con sospetto in giro per la stanza.

Per Halphas sarebbero stati guai. Di certo non era facile trovare il medaglione, ci sarebbe voluto tempo.

Mentre si affrettava ad uscire dalla cucina, improvvisamente lo vide.

In cima ad una serie di oggetti da buttare, il Medaglione di Serpeverde.

Ma come avrebbe fatto a prenderlo?

Riuscirci significava sfiorare praticamente molti membri dell’Ordine. Decise di provarci, tanto pure se fosse stato scoperto non avrebbe avuto problemi a fuggire.

Dimentichi che c’è l’Erede di Grifondoro, non ti farà scappare facilmente.”

“Grazie coscienza.”

Finito il suo monologo mentale, si diresse in punta di piedi verso il medaglione, che giustamente si trovava dall’altra parte della stanza.

Con un miracolo riuscì a recuperare l’artefatto senza farsi scoprire. Velocemente se lo buttò al collo, nascondendolo con un incantesimo.

Halphas tirò un sospiro di sollievo, ce l’aveva fatta senza farsi scoprire.

Fece per andarsene, ma l’occhio magico di Moody si posò su di lui…

Un fascio di luce rossa volò verso di lui e fu costretto ad evocare uno scudo, rivelando la sua presenza.

Ora era visibile a tutti i membri sconvolti dell’Ordine.

La prima a riprendersi fu Molly Weasley.

Cosa hai fatto a mio figlio, mostro?”

“Oh Molly, stai tranquilla, se mai lo rivedrai, sarà irriconoscibile.”

Un uomo in particolare nella Sala fu colpito dalle parole del giovane. Sirius Black.

Sapeva tutto dell’orribile piano di Silente, ma si era realmente affezionato al ragazzo nel corso del tempo.

Certo, la madre del ragazzo era Bellatrix, sua cugina, ma tutto era così diverso.

Dalle manipolazioni di Silente era nata questa bomba ad orologeria, e difficilmente avrebbero fatto progressi nella guerra.

In questo momento non ti conviene fare lo sbruffone,Riddle. Sei finito.”

“Oh, guarda chi abbiamo. L’erede del buon Godric, giusto? Non ti vergogni di aver minacciato un indifeso ragazzino?”

Il temperamento Grifondoro di Modi salì a dismisura. Infatti si buttò sull’erede di Salazar.

Halphas, vedendosi spacciato, lanciò un anatema mortale verso il suo aggressore.

Un tonfo, urla, ma il suo nemico era ancora lì.

Allora chi aveva colpito?

Oh, in quel momento non importava doveva solo fuggire.

Con un incantesimo imparato a Serpeverde Manor, riuscì a creare una nube verde argento per distrarre il nemico.

Ma per sua sfortuna l’Erede di Godric resisteva a questi giochetti e un incantesimo pungente molto potente si schiantò sulla sua gamba.

Cadde, il dolore era insopportabile.

Poi sentì gli effetti del Crucio, ma gli allenamenti con il padre gli avevano donato una forte resistenza alla maledizione.

Fu colpito a ripetizione, per minuti interminabili.

Vide Modi Grifondoro sopra di lui, pupille infuocate con contorni dorati.

Volevo uno scontro con te, ma ho capito che non sei degno. Io ti ucciderò, ma prima marcirai ad Azkaban per un po’ di tempo, cosi sarà più bello finirti.”

“Vigliacco” sussurò, prima di svenire.

 

Sussurri tra i Mangiamorte. Litigavano su chi avrebbe dato la tragica notizia al Signore Oscuro.

Alla fine decisero insieme che sarebbe andato Codaliscia.

Il piccolo uomo si avviò tremante verso le stanze di Voldemort.

Aprì la porta senza bussare, primo errore.

Codaliscia, non conosci le buone maniere? CRUCIO.”

Peter Minus, ancora scosso dopo la maledizione si affrettò a parlare.

Mi scusi, mio Signore,volevo soltanto informarla che il Principe è stato catturato, adesso si trova in una cella ad Azkaban.”

Un urlo potentissimo fece tremare il Manor.

“COSA?”

Codaliscia fuggì, per non subire l’ira di Lord Voldemort.

Una volta solo, il Signore Oscuro distrusse tutto quello che aveva a portata di mano.

Cercò di avere un contatto telepatico con il figlio, ma non ci riuscì.

Cercò di calmarsi e ragionare. E finalmente decise di mettere in atto il piano preparato da mesi.

Finalmente faremo una visitina ad Azkban.”

 

Halphas si svegliò in uno spazio buio.

Sentiva dolore ovunque, Modi Grifondoro colpiva duro.

Il suo orgoglio era stato ferito.

Era in una disgustosa cella ed era stato sconfitto.

Improvvisamente, notò una figura con una massa di capelli scuri dall’altra parte della cella. Strisciò verso di lei, aveva notato che era una donna.

Quando fu abbastanza vicino, sbarrò gli occhi e così fece l’altra.

Mamma!”

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Allora, andiamo con calma. Sicuramente vi state chiedendo, come mai un mago potente come Halphas è stato battuto cosi? Prima di tutto, è stato colto di sopresa. Tra l’altro, ha 15 anni, ha avuto pochi mesi di allenamento e anche se è superiore a tutti i Mangiamorte e tantissimi maghi potenti, deve ancora imparare qualcosa. Modi Grifondoro ha circa 20 anni, ha avuto tutta l’infanzia e l’adolescenza per migliorare le sue doti naturali. Spero di avervi spiegato bene il quadro. Per farvi un paragone, un Voldemort potentissimo non riesce a battere Silente che seppur molto potente, è invecchiato. Quindi Halphas non è ancora cosi esperto.

Ultima cosa, secondo voi l’anatema mortale di Halphas quale membro dell’Ordine ha colpito?

Al prossimo capitolo

LightPheonix

 

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Capitolo 11
*** Di nuovo insieme ***


Nota: Prima di lasciarvi alla lettura volevo informarvi che ho pubblicato una nuova storia, ho bisogno dei vostri pareri per capire se può essere apprezzata come questa, vi lascio il link qui, se volete dateci un’occhiata. Buona lettura

 

DI NUOVO INSIEME

 

La donna sbarrò gli occhi, mentre le lacrime minacciavano di cadere.

Anni di carcere, impazzita dal dolore per la paura di non  rivedere più Voldemort e suo figlio.

E invece eccolo qui.

Gli accarezzò una guancia, mentre sussurrò felice:”Halphas…figlio mio.”

Improvvisamente realizzò dove si trovavano, e fece due più due.

Suo figlio era ad Azkaban, cosa aveva combinato?

“Halphas, perché sei qui? Cosa hai fatto?”

“Mettiti comoda, perché questa è una storia lunga. Come sai, sono stato , ingannato da Silente e sono cresciuto con l’identità di Harry Potter. Come ti sarai accorta dal marchio nero, la scorsa estate mio padre è tornato. Sapeva la verità su Harry Potter, aveva capito che ero suo figlio. Così ha ideato un piano per rapirmi all’ultima prova del Torneo Tremaghi. Mi ha mostrato la verità, e da quel momento sono con lui. Bene, sono tornato qualche giorno nelle grinfie di Silente per realizzare un piano,ma sono stato scoperto anzitempo. Ora, mi sono intrufolato nelle dimora dei Black per recuperare un oggetto caro a mio padre,ma sono stato scoperto e attaccato dall’Erede di Grifondoro.”

Bellatrix cercò di assimilare tutte quelle notizie. Felicità per il ritorno del figlio, ma di certo non voleva incontrarlo in quel terribile luogo. E poi, c’era un Erede di Grifondoro? Come si era permesso di toccare suo figlio?

Istintivamente, abbracciò Halphas, e altre lacrime di gioia caddero sul suo volto.

Mamma, stai tranquilla, sono sicuro che ci verranno a prendere.” Disse Halphas mentre baciò sulla fronte sua madre.

Mancava davvero pochissimo, e poi la famiglia sarebbe stata del tutto riunita.

 

Come ben sapete, mio figlio e vostro Principe è stato rapito. Avevo già pianificato un attacco ad Azkaban, per liberare Bellatrix ed altri fedeli Mangiamorte imprigionati, ma i recenti avvenimenti hanno cambiato i miei piani. Per questa missione importantissima, mi affiderò ai migliori, non deludetemi, altrimenti non sarete capaci di fare anche il gesto più banale per molto tempo” concluse Lord Voldemort con un ghigno.

Tra i Mangiamorte scelti per quella missione, ovvero Lucius Malfoy, Nott e Avery, si poteva notare l’orgoglio di essere stati scelti, ma anche la paura per un eventuale fallimento.

Cercarono di tranquillizzarsi, avrebbero avuto il supporto dei Dissenatori, non più fedeli al Ministero, e sarebbe stato facile attribuire la colpa dell’evasione a Sirius Black, cugino di Bellatrix.

Si, tutto sarebbe filato liscio.

 

Lord Voldemort era inquieto, suo figlio era in prigione già da qualche giorno. Purtroppo non poteva andare lui stesso ad Azkban, con quello sciocco di Caramel come Ministro il suo ritorno poteva benissimo rimanere nascosto.

Perso nei pensieri, si chiese se Halphas avesse incrociato sua madre Bellatrix, chissà quanto avesse sofferto nel corso degli anni.

Il suo flusso di ragionamenti fu interrotto da Codaliscia,  e tanto per sfogare l’ansia, lo cruciò.

Mi scusi, mio Signore. Il Principe e Bellatrix sono tornati, la missione è andata a buon fine.”

Voldemort per la gioia scagliò un altro Crucio su Codaliscia, poi uscì dalla sua stanza personale.

Pronto a riabbracciare suo figlio dopo pochi giorni, e soprattutto accogliere Bellatrix al suo fianco.

 

In una cella della buia Azkaban,c’era un ragazzo, è stato catturato da Albus Silente e un misterioso uomo, nessuno sapeva la reale identità del nuovo abitante della prigione.

Ma la cosa più sconcertante per gli Auror?

Vedere proprio quel ragazzo accarezzare e confortare Bellatrix Lestrange.

Distratti da quella visione, non reagirono in fretta al forte scoppio che si sentì all’entrata di Azkaban, e furono uccisi da diversi fiotti di luce verde.

 

Halphas perse la cognizione del tempo in quel luogo. Era stato per ore vicino alla madre, a confortarla,  a stare semplicemente vicino alla donna che lo aveva messo al mondo.

Vide gli Auror osservarlo sorpresi, ma all’improvviso un forte scoppio catturò l’attenzione di tutti i prigionieri raccolti in quella zona.

Tre figure misteriose attaccarono gli Auror con degli Avada Kedavra, uccidendoli.

I tre uomini si avvicinarono, ed Halphas riconobbe il primo.

Malfoy!”

“Mio Principe, Bellatrix, non c’è tempo, dobbiamo andare.”

E Bellatrix sperò con tutto il suo cuore che non fosse un sogno, e che potesse rivedere il suo amato Lord Voldemort.

 

Se qualcuno fosse entrato nello Studio del Preside ad Hogwarts, avrebbe visto Albus Silente ed un giovane uomo discutere tranquillamente.

Te l’ho già detto Albus, lo ucciderò, ma prima lo voglio umiliare. Insieme a quel pazzo del padre si crede il Re del mondo”

Modi Grifondoro ridacchiò della sua stessa frase, prima che un improvviso e fortissimo mal di testa non lo costringesse a perdere l’equilibrio e accasciarsi al suolo dello Studio.

Subito Silente gli fu vicino, lo chiamava, ma non riusciva a sentire la sua voce.

Era imprigionato nella sua mente?

Riviveva davanti a sé i suoi peggiori ricordi, non riusciva a tornare cosciente.

Un’altra fitta alla testa lo fece urlare, davanti a lui comparve Azkaban, Halphas e Bellatrix Lestrange grazie ad alcuni Mangiamorte stavano fuggendo. La sua parte ancora cosciente lo fece gelare a quella visione.

Si era lasciato sfuggire l’Erede di Serpeverde.

La visione della prigione comparve a ripetizione davanti ai suoi occhi, urlò per il dolore.

Ma sentì la sua voce solo nelle sua mente.

Provò a ricordare tutti gli insegnamenti che gli aveva consigliato Godric ad attacchi simili.

Ma con orrore si accorse che la sua mente era svuotata dalle sue conoscenze.

Possibile che qualcuno fosse riuscito a possedere completamente la sua testa?

Una risata malvagia rimbombò nella sua mente, e fu tentato di urlare, mentre una voce che gli sembrava nota iniziò a parlare dentro la sua testa.

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE

Ho poco da aggiungere, solo un quesito, secondo voi che sta succedendo al potente Erede di Grifondoro?

Detto questo, vi saluto e al prossimo capitolo

LightPheonix

P.S. non ho rivelato chi é stato ucciso nello scorso capitolp perché ci dedichiamo quasi del tutto su halphas e bellatrix

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Capitolo 12
*** Caos nell'Ordine ***


Nota: Questo sarà l’ultimo capitolo prima di partire per le vacanze, forse ne pubblicherò un altro tra qualche giorno, ma non vi assicuro nulla. Spero di pubblicare almeno un capitolo ad agosto, ma sarà complicato. Sicuramente però, ci ritroveremo a settembre. Buona lettura

 

CAOS NELL’ORDINE

 

Il classico vociare di Grimmauld Place era stato sostituito da un disperato silenzio. Si, perché Sirius Black era morto, colpito da un anatema inizialmente non destinato a lui.

Alcuni membri dell’Ordine provarono a sostituire il dolore con la rabbia, nei confronti del Principe, ma era impossibile non pensare a Sirius.

Anche Hermione era presente lì, richiamata da Hogwarts.

Si sentiva una persona orribile, lei che faceva il doppiogioco. Ma una voce nella sua mente gli diceva che era sulla strada giusta. Perché?

I precedenti giorni per lei erano stati una tortura, aveva scoperto che Halphas era stato catturato, e non era riuscita a chiudere occhio.

Poi la notizia della fuga da Azkaban dei Mangiamorte le aveva tolto un peso.

Persa nei suoi pensieri, non si accorse che Albus Silente entrò nella stanza, trascinando al suo seguito…

Ron!”

“Si fermi signorina Granger, in questo momento  non può riconoscerla, e probabilmente non potrà mai più farlo.”

Silente aveva ragione. Ron era ridotto malissimo, chissà cosa gli aveva combinato Halphas.

Si poteva amare e odiare contemporaneamente una persona?

 

 

Modi Grifondoro urlò quando una voce stranamente conosciuta iniziò a parlare nella sua mente.

Modi Grifondoro, credevo che tu condividessi gli stessi ideali di Godric, invece sei solo un vigliacco, non hai voluto affrontarmi ad armi pari. Ma non preoccuparti, rimedieremo questo, perché ti verrò a cercare e ti distruggerò una volta per tutte.”

Ogni parola pronunciata da Halphas causava ancora più dolore all’Erede di Grifondoro.

Improvvisamente sentì a testa svuotata, come se un forte peso se ne fosse andato.

Avvertì finalmente di essere cosciente e di poter controllare a suo piacimento la sua mente, anche se terribili visioni continuavano a tormentarlo.

“Riddle, questa me la paghi.”

 

Halphas sospirò, aveva usato una grande quantità di magia, ma era soddisfatto.

Era forse il primo mago a stabilire un contatto telepatico solo grazie al nucleo magico.

Infatti, durante la sua visita a Grimmauld Place, aveva studiato il nucleo di Modi Grinfondoro e quindi aveva avuto successo nell’impresa.

Ghignò, pensato quanto dolore aveva causato al giovane uomo.

Per rimanere in tema, scese nelle segrete per finire dopo un bel po’ di prigionia Ron.

Come ogni volta fu svegliato con una vampata di fuoco sul volto, e quando aprì gli occhi questi era irriconoscibili rispetto al Ron prima di essere catturato, erano pieni di paura e sofferenza.

Halphas utilizzò la stessa maledizione scagliata su Piton, e Ron iniziò la sua lamentela, invocando Hermione.

A quel nome qualcosa scattò in Halphas, e fu sorpreso dalle sensazioni che stava provando.

Scacciò via questi pensieri, e proprio come sua madre fece impazzire i Paciock anni fa, lui portò Ron al  limite della follia.

E per concludere si smaterializzò vicino Grimmauld Place e proprio come fece con Piton depositò il corpo delle sua vittima sulla strada.

 

Erano passati alcuni giorni, Halphas era tornato a Serpeverde Manor ed ora si apprestava a leggere un vecchio tomo intitolato “Elenco delle Famiglie Purosangue.”

Curioso lo sfogliò e arrivato alla lettera “G” scorse i Gaunt, ma improvvisamente si bloccò.

No, non poteva essere, c’era sicuramente un errore.

Guardò con orrore il nome della famiglia scritto in quell’angolo di pagina, e si accorse che era tutto vero.

No, non gli bastava, doveva assolutamente indagare e l’unico modo per capire sarebbe stato…

Si smaterializzò nella Londra babbana, girò a vuoto per circa due ore, era difficile trovare quel che cercava.

Finalmente scorse una bellissima villa isolata nel quartiere di Southwark.

Bussò in modo deciso alla porta, e venne ad aprire una donna, che lo squadrò in modo curioso.

Ma  solo Halphas avrebbe potuto vedere il lampo di consapevolezza negli occhi della figura davanti a lui.

Così, già sapendo la risposta, chiese cortesemente:”Casa Granger?”

La donna annuì, ora sembrava spaventata.

Posso entrare? Abbiamo tante cose di cui parlare.”

E senza complimenti entrò lasciando basita la padrona di casa.

Halphas, con il solito ghigno stampato in fronte, pensò:”Credo che questa chiacchierata cambierà per sempre la vita di molte persone.”

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Capitolo più corto rispetto agli ultimi, che superavano sempre le mille parole, ma in ogni caso i contenuti non mancano, come sempre. Mi dispiacerebbe lasciarvi con la curiosità e il fiato sospeso per quello che è successo nella parte finale del capitolo, farò di tutto per aggiornare ancora in questi giorni.

Detto questo, vi saluto, e al prossimo capitolo

LightPhoenix

 

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Capitolo 13
*** La storia della famiglia Granger ***


Nota: Sono tornato come promesso a settembre. Non ho molto da aggiungervi, spero che non abbiate abbandonato la storia durante questo periodo di attesa. Buona lettura

 

LA STORIA DELLA FAMIGLIA GRANGER

 

Chi è lei? sussurrò la donna al ragazzo entrato nella sua dimora.

Nel mondo magico mi conoscevano come Harry Potter, ma in realtà sono Halphas, figlio di Lord Voldemort.”

La signora Granger rabbrividì, possibile che avessero scoperto la verità?

In tal caso, il pericolo sarebbe stato immenso.

Si starà chiedendo il motivo di questa visita inaspettata. Ebbene, ero nel mio Manor, assorto nella lettura di un vecchio tomo. Lei non immagina neanche quel che ho trovato tra le pagine.”

La padrona di casa cercò di rimanere impassibile, anche se l’ansia continuava a salire ogni minuto.

Su un elenco delle famiglie purosangue, incredibilmente c’è il nome Granger. Fino a ieri credevo che foste una famiglia babbana. Pretendo delle spiegazioni.”

Non sarebbe servito a nulla mentire, cosi decise di vuotare il sacco.

Tanti anni fa, fummo costretti dai Mangiamorte a svolgere una commissione per conto di suo padre. Eravamo neutrali nella guerra, il Signore Oscuro scelse noi perché saremmo stati insospettabili agli occhi degli Auror. Dopo la caduta del Lord nel 1981, saltò fuori il nostro nome durante uno dei processi. Il Ministero non ci concesse neanche una difesa, ci avrebbe sbattuto ad Azkaban a vita. Nel poco tempo rimasto per ideare un piano, un uomo mai visto nel Mondo Magico ci offrì il suo aiuto. Conosceva un incantesimo antichissimo che avrebbe cancellato il nostro nome dagli alberi genealogici dei Purosangue.”

“Chi era quest’uomo che vi ha aiutati?”

“Lui… ci ha rivelato il nostro nome in gran segreto, non immagina neanche la sorpresa quando ce lo disse. Il suo nome è Owen Grifondoro.”

Halphas sbarrò gli occhi, era sicuramente un parente di Modi.

E’ ancora vivo quell’uomo?”

“Che io sappia no, ma chi lo sa, forse la discendenza con il fondatore gli avrà dato qualche potere per farlo vivere più a lungo.”

“Non fa niente, perché dopo il corretto funzionamento dell’incanto non siete tornati nel Mondo Magico?”

“Devi sapere, che i maghi purosangue influenti al Ministero possono accedere ai registri delle nascite. Tra quelle del nostro anno spiccava la nostra Hermione, ma dopo l’incantesimo questa è stata riconosciuta come Nata Babbana. Quindi saremmo stati mal visti dai maghi razzisti. Purtroppo di Owen nessuna traccia, ma se pur fosse esistito un contro-incantesimo, avremmo avuto una cella ad Azkaban tutto per noi.”

“Cercherò il contro-incantesimo e cercherò di applicarlo solo al lato oscuro. Mi sono innamorato di sua figlia, ho bisogno di far ricordare ai Mangiamorte, in modo che Hermione possa essere accettata.”

Halphas si stupì delle sue stesse parole. Non avrebbe mai immaginato di confidare per la prima volta i suoi sentimenti proprio alla madre della sua bella.

Si smaterializzò rapidamente a Serpeverde Manor, dove erano presenti i suoi genitori.

Senza dire una parola, diede pieno accesso ai due alla sua mente, in modo da poter valutare la sua recente conversazione.

Oh, e così il mio piccolo Halphas si è innamorato” disse Bellatrix con un ghigno.

“Mamma” la fulminò il figlio.

“Halphas, lo sai bene che non avrei approvato quella ragazza, ma alla luce dei recenti avvenimenti, ti do il pieno controllo della situazione. Ora pensiamo a trovare il contro-incantesimo.”

“Sono sicuro che si trovi qui, se la formula era nella casa di Godric Grifondoro, forse Salazar ha trovato la soluzione.”

E detto questo, passò ore interminabili nella biblioteca.

Si vantava con il padre di aver letto tantissimi antichi tomi in quella casa, ma si accorse che ne erano presenti moltissimi altri neanche visti durante le sue consultazioni.

Finalmente, dopo essere arrivato alla pagina 394 del libro “Sortilegi magici antichissimi” lesse a gran voce:

In questo periodo burrascoso nel pieno del Medioevo, come lo definiscono i babbani, la discriminazione nel mondo dei maghi è ai massimi livelli storici. Molti nati babbani sono costretti a chiedere aiuto ai maghi più potenti di questa epoca, per cancellare le loro tracce di sé nel Mondo Magico, e rifugiarsi nelle comunità estere, dove le differenze tra Purosangue e gli altri maghi sono inferiori rispetto alla Gran Bretagna.

Quel che sta interessando i membri più influenti della comunità magica, è proprio l’incanto usato da questi eccellenti stregoni.

La scoperta di questo sortilegio è causata assurdamente proprio da un mago che, seppur potente, si è vantato troppo. Ora i maggiori studiosi dei campi della magia, si stanno chiedendo se ci sia un rimedio a tutto ciò, ma per ora  non ci sono risposte. E’ sicuro però, che praticare questo eventuale contro-incantesimo sia molto pericoloso.”

Halphas, amareggiato, disse ai genitori che non si erano persi una parola:”Tante informazioni, ma siamo al punto di partenza, non ho trovato la fottuta formula.”

Lord Voldemort divenne pensieroso, poi sibilò:”Vale la pena chiedere al ritratto di Salazar, forse ne sa qualcosa.”

Halphas si illuminò, e si avviò al piano di sopra desideroso di informazioni.

 

Hermione stava placidamente dormendo, quando si svegliò di scatto

Non riusciva a localizzare la fonte di alcune parole sussurrate,  ma era sicura che provenissero dalla sua stanza ad Hogwarts.

Improvvisamente chiunque stesse parlando smise, e lei fu colpita dalle sensazioni che iniziò a provare.

Si sentiva strana, come se qualcosa le stesse scorrendo in corpo.

Era come se qualcosa si fosse risvegliato in lei, ma qualcosa non quadrava.

Guardò più attentamente la camera, e finalmente scorse due occhi sofferenti che conosceva benissimo guardarla, prima di sentire il classico tonfo di un corpo caduto per terra.

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

In questo capitolo vediamo un Halphas molto attivo per raggiungere il suo obiettivo. Prima di salutarvi, volevo dirvi un paio di cose. La storia credo che avrà circa altri 7-8 capitoli per poi concludersi ma non ne sono ancora sicuro. Il finale è già nella mia mente, bisogna solo limare qualche cosa qua e là. In ogni caso, ho altre storie in mente dopo questa quindi credo che sarò attivo sul sito anche nei prossimi mesi.

Al prossimo capitolo

LightPhoenix

 

 

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Capitolo 14
*** Piani futuri ***


PIANI FUTURI

Quel maledetto è entrato nel castello come se fosse un gioco innocente, devo dedurre che le tue difese sono deboli,Silente.”

“Il ragazzo ha sicuramente dei poteri fuori dal comune, ma cercherò di rafforzare le barriere anche con il tuo aiuto e quello di altri.

Modi Grifondoro ringhiò, insoddisfatto della risposta.

Tu prometti sempre, ma non concludi mai niente. Ti ricordo che a causa delle tue scarse protezioni ho una ferita che mi fa ancora male dopo giorni e se Halphas dovesse farsi vivo di nuovo non potrei distruggerlo per bene. Tu non mi inganni,Albus, solo io conosco la tua vera natura.”

Gli occhi di Silente scintillarono maligni.

Il vecchio mago diede un’occhiata all’uomo di fronte a lui e poi parlò con un tono pacato.

Effettivamente hai ragione, ho commesso degli errori, ma ora parliamo di cose che potrebbero risultarci più piacevoli.”

Modi guardò il Preside interrogativo, ma ebbe le risposte che voleva subito dopo.

Noi sappiamo che Voldemort sorveglia la mia finta profezia al Ministero e ho la certezza che nei prossimi giorni si muoverà. Vorrà scoprire se Neville è il vero Prescelto. E nel giorno in cui deciderà di andare, noi lo coglieremo di sorpresa.”

“Giusto Silente, tutto molto bello. Ma come pensi di fare? Non possiamo mica presentarci al Ministero ogni giorno aspettando il Coglione Oscuro.”

“Vero, ma suppongo che Voldemort cercherà di attirare Neville lì. Se cosi fosse, il ragazzo sicuramente ci avvertirebbe.”

Modi sorrise, dopotutto il futuro non sembrava così terribile.

 

No e poi no, vuoi farti quasi uccidere di nuovo.”

Halphas sbuffò, i suoi genitori, in particolare suo padre, erano tornati molto protettivi nei suoi confronti dopo l’imprevisto con Modi Grifondoro.

Sono ancora inesperto,ovvio, ma sono tra i più forti, e poi se farai sempre cosi ogni missione non imparerò mai.”

Voldemort sbuffò,suo figlio aveva sempre la meglio in queste discussioni.

Va bene. Andremo al Ministero, per capire se dovrà essere Paciock il mio avversario. Attireremo il ragazzo lì, in modo da ucciderlo nel caso. Tu, Lucius e Bella guiderete gli altri Mangiamorte. Io ovviamente comparirò al momento giusto. Ah, me ne stavo quasi per dimenticare, aspettatevi membri dell’Ordine, state in guardia.”

Halphas annuì, deciso a non riportare alcuna ferita in quella missione, e a quel pensiero abbassò lo sguardo verso la benda sulla sua costola sinistra.

All’improvviso entrò Peter Minus, con lo sguardo terrorizzato mentre tendeva un giornale.

Halphas glielo strappò dalle mani e quando lesse la prima pagina sbiancò e pensò con amarezza:”Ho fatto un casino.”

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Lo so, ho fatto un mini-capitolo, ma questa è stata una cosa voluta. Infatti volevo solo dedicarmi ai piani delle due fazioni e lasciarvi sempre con il fiato sospeso alla fine. Non ho svelato la cosa andata storta nel capitolo precedente, ma lo farò al 100% nel prossimo.

Inoltre per farmi perdonare, il prossimo capitolo l’ho fatto più lungo rispetto al solito, e per solito intendo 900-1000 parole.

Al prossimo capitolo

LightPhoenix

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Capitolo 15
*** Verità e scontri ***


Nota:  Mi dispiace avervi fatto aspettare di più rispetto al solito, ma in questi giorni la pigrizia ha vinto su tutto. Buona lettura

 

 

VERITA’ E SCONTRI

 

Hermione ci mise qualche secondo per realizzare che Halphas era appena svenuto nel Dormitorio della Torre di Grifondoro.

Cosa ci faceva il ragazzo lì?

Si diresse in punta di piedi verso il corpo accasciato sul pavimento e sussurrò:”Innerva”

Halphas spalancò gli occhi e cercò di mettere a fuoco la figura davanti a lui.

Quando riconobbe Hermione, si rilassò

Harry, ma sei matto? Cosa ci fai qui?”

“E’ difficile spiegare a parole tutto quello che ho fatto. Ti prego, entra nella mia mente. E comunque, mi chiamo Halphas.”

Hermione rimase un attimo perplessa, prima di accedere alla mente del ragazzo.

Subito immagini vorticose furono davanti ai suoi occhi.

Halphas che entrava in casa sua.

Halphas che parlava con sua madre.

Halphas che strappava una confessione a sua madre

Halphas che diceva di amarla

Halphas che…

Con uno strattone uscì dalla mente del ragazzo, sconvolta.

In realtà era una Purosangue?

Halphas aveva riportato alla memoria del lato oscuro le sue vere origini?

Ma soprattutto, Halphas aveva detto che la amava, era vero?

Con gli occhi bagnati di lacrime, si chinò sul ragazzo e lo baciò delicatamente, sorridendo quando il suo gesto fu ricambiato.

Dopo qualche minuto però, la curiosità assalì la ragazza.

Come hai fatto ad entrare nel castello?”

Halphas, che si era già recato all’uscita, si voltò e sorrise.

Magia.”

 

Ma dove si sarà cacciato?”

Voldemort sbuffò per la centesima volta alla frase di Bellatrix.

Bella non ti preoccupare, Halphas sa gestire perfettamente la situazio…”

Lord Voldemort fu interrotto da un debole “crac” che risuonò come uno sparo nella sala del Manor.

Voldemort e Bellatrix sbarrarono gli occhi quando riconobbero Halphas accasciato al pavimento con una pozza di sangue che si estendeva a vista d’occhio.

I due genitori subito corsero dal figlio, che alla loro vista sorrise debolmente, sussurrando:”Ce l’ho fatta” prima di  perdere i sensi.

Qualche minuto prima…

Modi Grifondoro era inquieto.

Quella sera stava di guardia lungo il perimetro della scuola, ed era certo di aver avvertito una presenza inquietante circa un’ora prima.

Nonostante ciò, si rilassò visibilmente quando non sentì più nulla per i minuti successivi.

Mentre rientrava verso il parco del castello notò di nuovo quella presenza e infastidito sibilò:”Homenum revelio.”

Qualche secondo dopo, la sua bacchetta si illuminò di un azzurro molto intenso e tracciò un percorso alla sua sinistra.

Si fece guidare per qualche minuto dalla bachetta, ma si accorse che era ormai arrivato ai confini di Hogwarts, pochi metri e l’intruso sarebbe potuto scappare.

Stupeficium” urlò l’uomo, nella direzione indicata dalla bacchetta.

Udì il rumore di passi frettolosi e capì di aver mancato il bersaglio.

Ci riprovò, per la seconda, terza, quarta volta finchè… SBAM!

Aveva finalmente colpito il bersaglio, e si avvicinò mentre l’incantesimo di Disillusione che nascondeva l’intruso svaniva.

Una volta riconosciuto colui che aveva colpito, non riuscì a trattenere una grossa risata.

Halphas che bella sorpresa, cosa porta l’Erede di Serpeverde qui?”

Credendolo svenuto, tentò di afferarlo, ma non riuscì a proteggersi in tempo quando in un paio di secondi il suo nemico aprì gli occhi e urlò:”Lacero,Crucio.”

Due fasci di luce uscirono contemporaneamente dalla bacchetta di Halphas lasciandolo senza fiato per il dolore e la sorpresa.

Guardò in basso verso il suo stomaco, dove era stato colpito e sbarrò gli occhi quando vide un buco di enormi dimensioni.

Rialzò lo sguardo e vide Halphas ormai fuori dal confine della scuola, pronto a smaterializzarsi.

Parlare gli costò una fatica enorme, ma nonostante ciò disse:”Infame, ti ripagherò con la stessa moneta. LACERO.”

Aveva lanciato l’incantesimo totalmente a caso, ma quando sentì un urlo strozzato capì di aver centrato il bersaglio.

Con la coda dell’occhio vide  il suo avversario sparire dolorante e sussurrò:”Non finisce qui.”

 

Halphas aveva già visto Modi Grifondoro prima di entrare nel castello guardarsi nervosamente al suo passaggio.

Questo lo spinse a sbrigarsi, ma tutto non andò secondo il verso giusto, il rituale gli aveva tolto molta energia e sommando la fatica nell’abbattere le protezioni necessarie per entrare ad Hogwarts era svenuto.

In quel momento si trovava nel parco del castello, camminando velocemente per andarsene definitivamente da lì.

Purtroppo proprio in quel momento Modi passava per il parco, doveva assolutamente muoversi.

Ma l’Erede di Grifondoro aveva captato qualcosa, infatti lo vide fare gesti con la bacchetta e qualche secondo dopo un fascio di luce azzurro era puntato verso la sua posizione.

A questo punto decise di correre, tanto l’uomo già sapeva dove si trovava grazie a quell’incantesimo.

Era quasi arrivato ai confini di Hogwarts, ce la stava facendo, ma Modi decise di provare a schiantarlo con uno Stupeficium.

Lo mancò per tre volte, al quarto schiantesimo decise di fingere.

Con un incanto che avrebbe ampliato il rumore, si gettò a terra come se fosse stato colpito.

L’Incantesimo che lo nascondeva svanì, ma non se ne curò.

Gongolando internamente, vide Modi avvicinarsi e sbeffeggiarlo.

Oh, vedremo se riderai tra poco

Quando il suo nemico cercò di trascinare il suo corpo, capì che era arrivato il momento.

Aprì gli occhi, rimasti semplicemente socchiusi per tutto il tempo e lanciò un Lacero e un Crucio alla velocità della luce.

Subito dopo si alzò, correndo verso il confine oltre il quale si sarebbe potuto smaterializzare.

Si voltò solo un istante e ghignò quando vide una grossa ferita dove aveva lanciato le maledizioni.

Stava pèr smaterializzarsi, quando un urlo lo distrasse.

Si accorse solo all’ultimo che Modi aveva lanciato la sua stessa maledizione e non ebbe modo di fare nulla per contrastare il fascio di luce che veniva verso di lui.

Un dolore allucinante lo fece urlare, ma non voleva dare questa soddisfazione al suo avversario, quindi si smaterializzò immediatamente, imprecando mentalmente per come era finita la serata.

Non sapeva che anche un’altra cosa era andata storta quella sera nel castello.

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Anche in questo piano, Halphas rimane ferito. In storie del genere di solito il protagonista è quasi immortale, ma io cerco di essere un po’ più realista. Halphas è nelle file del lato oscuro da nemmeno un anno e come notate è un po’ inesperto, ma non preoccupatevi, con il tempo diventerà fortissimo.

Detto questo, vi saluto, e al prossimo capitolo

LightPhoenix

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** La Battaglia del Ministero ***


Nota:Non mi scuso per questa mia enorme assenza, vi lascio subito alla lettura di questo atteso (spero) capitolo.

LA BATTAGLIA DEL MINISTERO

 

Hermione si svegliò come ogni mattina alla solita ora.

Mentre si preparava per andare a fare colazione, nulla le sembrò diverso dal solito.

Quando entrò in Sala Grande però, vide la maggior parte degli studenti tenere in mano la Gazzetta del Profeta e indicarla.

Come se non bastasse, il Preside si avvicinò a lei e le disse di seguirla nel suo ufficio.

Una volta arrivati, la fece e sedere e le raccontò qualcosa che non avrebbe mai immaginato.

Quando Silente terminò il suo discorso,Hermione, ancora in preda allo shock, ebbe solo modo di dire:”Quindi la situazione è questa.”

“Quindi la situazione è questa” disse Halphas rivolto ai genitori.

“Ho sbagliato qualcosa nel rito ed ora tutta la Comunità Magica sa la vera identità dei Granger.”

Voldemort squadrò il figlio, poi sibilò:”Questo è sicuramente un avvenimento inaspettato, ma  non piangerti addosso. Oggi dobbiamo rimanere concentrati, mettiti subito al lavoro, a partire da quella cosa.”

“Spero vivamente che queste scoperte non mettano in dubbio il tuo schieramento,Hermione.”

“Ma si figuri,Preside, di certo non rivedrò cosi facilmente le mie convizioni cosi facilmente.”

Silente le rivolse uno sguardo penetrante, non sapeva e non avrebbe mai saputo che le sue convinzioni le aveva già cambiate da tempo, e i recenti avvenimenti ne erano solo una conferma.

Uscì frastornata dall’ufficio del Preside, ma non ebbe tempo di riflettere sulle recenti scoperte che vide un Neville tremante venirle contro.

“Mia nonna torturata…al Ministero…TU-SAI-CHI” riuscì a spiaccicare il ragazzo.

“Sicuramente un piano di Halphas” pensò Hermione.

“Ti prego, accompagnami dal Preside per avvisarlo.”

“Ma Neville, ci sono appena stata.”!

Il Grifondoro non la ascoltò neanche e la trascinò di peso nella direzione opposta.

Hermione si chiese come mai non era sconvolto come tutti gli altri dalla notizia sul giornale, ma poi capì che era troppo preoccupato per pensarci.

Si ritrovò di nuovo davanti l’ufficio del Preside.

Appena li vide, Silente li guardò interrogativamente e Neville subito si fiondò a spiegare l’avvenuto.

“Lo sciocco ha creduto alla visione, per fortuna, è il momento di incastrare Voldemort e il figlio.”

“Dirigiamoci immediatamente al Ministero, Neville. Hermione, anche tu sei invitata. Oh, e devo avvertire i membri dell’Ordine.”

Hermione restò sbalordita quando vide che anche il Preside essere fregato dalla visione di Halphas, chissà se l’arrivo del Preside era previsto nei piani del suo ragazzo, ma non aveva modo di avvisarlo.

Tutto pronto, quindi. Recupera la Profezia per me. Se riuscirai a toccarla, vuol dire che è solo un’invenzione del vecchio pazzo. In caso contrario, mi occuperò personalmente del ragazzo e anche del caro Preside.”

“NO. Silente a me. Ha controllato la mia vita per 14 anni. Mi devo vendicare.”

“Mi piace il tuo atteggiamento, ma cerca di restare calmo se lo affronterai.”

“Farò del mio meglio.”

 

 

 

La vastità dell’Ufficio Misteri sorprendeva Neville sempre di più.

Era la terza volta che rimaneva imbambolato ad osservare gli alti scaffali.

Quando ciò accadeva, Silente o qualche altro membro dell’Ordine lo scuoteva e gli ricordava il motivo per cui era lì. Avevano ragione,sua nonna era in pericolo e non poteva perdere tempo in sciocchezze.

Mentre il compatto gruppo avanzava lentamente, Silente pensò:”Ma quando si faranno vivi?”

Dopo qualche minuto, il vecchio Preside si accorse che un punto dell’Ufficio in particolare aveva di nuovo attirato l’attenzione dello sciocco ragazzo.

Con orrore si accorse che era la finta profezia creata da lui stesso 15 anni  prima.

Non ebbe neanche il tempo di richiamare Neville che un ombra nera si avventò sulla sfera di cristallo e la fece scomparire.

 

Eccoli” disse sottovoce Halphas ai Mangiamorte.

State fermi qui, agirete solo quando ve lo dirò.”

Grazie ad un trucchetto del padre, per una frazione di secondo Halphas divenne solo un ombra nera.

Riuscì quindi a recuperare più facilmente del previsto la sfera.

Realizzò solo un attimo dopo che era riuscito a toccare la profezia. Era falsa, l’ennesimo giochetto di Silente.

Con la sua mossa, però, aveva attirato l’attenzione del vecchio pazzo e degli altri. Era il momento di uscire allo scoperto.

Bene bene, chi l’avrebbe mai detto,Silente che questa profezia fosse falsa. I tuoi soliti piani, scommetto?”

La reazione fu immediata. Vide le facce confuse dei membri dell’Ordine e quella terrorizzata del Preside.

In un angolo scorse anche…Hermione?

Cosa ci faceva lì?

Purtroppo avrebbe dovuto scoprirlo più tardi, non era il momento per pensarci.

Di cosa parli,mostro? Sei un bugiardo, tu e Voldemort siete il male!” gracchiò Silente.

Noi il male? Dimmi un po’, chi ha ucciso Severus Piton?”

Aveva appena sganciato una bomba.  Silente sbiancò, il resto dei presenti guardarono sconcertati il preside.

“Non mi importa cosa hai combinato con Piton,Silente, voglio solo fare fuori questo piccolo bastardo” disse una voce che conosceva molto bene.

Ah,Modi Grifondoro, chi si rivede. Fa ancora male la ferita?” replicò beffardo Halphas.

Basta chiacchere, mi sono stufato. E’ il momento di…ATTACCARE.”

Alla parola “attaccare”, i Mangiamorte si mossero in gruppo e attaccarono.

Tramite il contatto telepatico, Halphas disse ai suoi scagnozzi di non attaccare Hermione.

Chissà dove sono i miei genitori” si chiese il ragazzo.

Nel caos della battaglia, Halphas ne approfittò per scagliare due anatemi mortali su Modi e Neville.

Mancati entrambi” ringhiò.

Cos’è, hai perso lo smalto?” lo provocò Modi.

Ti faccio vedere io.”

La battaglia si fece sempre più feroce e all’improvviso cadde il gelo sui membri dell’Ordine.

Al centro dell’Ufficio Misteri,ormai distrutto, comparve la coppia oscura, Voldemort e Bellatrix Lestrange.

“Scusate il ritardo” sibilò il Signore Oscuro, facendo venire i brividi a tutti i presenti.

La battaglia ricominciò, più violenta di prima.

Halphas riuscì a mettere K.O. per qualche secondo Modi Grifondoro e si concentrò su Malocchio.

Scagliò un Anatema che uccide sull’ex Auror.

Non capì se fosse riuscito a colpirlo perché fu aggredito da una potente scarica di colpi inviata da Silente.

Sfidare il vecchio fu più complicato di quello che si aspettasse.

Riusciva a notare che l’energia magica del Preside si abbassava ogni incantesimo che lui lanciava, ma non riusciva mai ad avere la meglio.

Improvvisamente una maledizione del vecchio lo sfiorò.

Sfortunatamente Hermione lo vide e pensando che venisse colpito, si gettò su di lui per difenderlo.

Per Silente fu facile capire la situazione.

Hermione era stata scoperta.

Un sorriso folle si formò sul volto del Preside.

“Avada Kedavra!”

Il raggio di luce verde colpì in pieno Hermione.

Halphas sgranò gli occhi, impietrito per la sorpresa. E in quel momento odiò ancora di più Silente.

“NOOOOOOOOOO.”

Il suo urlo risuonò per tutto l’Ufficio Misteri.

Il tempo parve fermarsi, il respiro di Halphas anche.

Guardò Silente e corse verso di lui, semplicemente. Magicamente si ritrovò nell’Atrio del Ministero con al suo seguito i suoi genitori e qualche Mangiamorte. Davanti a lui, il mostro, il nemico da devastare, Silente.

Stava per scagliare tutta la sua forza verso il vecchio, ma arrivarono gli Auror.

I suoi genitori lo spinsero verso i camini, ma si ricordò di una cosa fondamentale.

Hermione, o almeno, il suo corpo, era ancora nell’Ufficio Misteri.

E corse, ancora una volta.

Tornò in quel posto maledetto.

C’erano ancora i Mangiamorte, Modi.

Ma non si preoccupò di niente, se non di quel fragile corpo, disteso in un angolo dell’Ufficio.

Lo raccolse e tornò indietro alla massima velocità.

Nell’Atrio trovò gli Auror a terra, con sua madre e suo padre che affrontavano Silente.

Appena lo videro, si mossero rapidi, insieme verso i camini.

Erano sfuggiti a quei maledetti.

Ma il suo cuore era ancora al Ministero.

Si passò una mano sul volto e si accorse che i suoi occhi erano pieni di lacrime.

Silente gli aveva tolto una delle poche cose che lo rendeva ancora umano.

Me la pagherai cara.”

 

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Che dire? Dopo tanto ritardo, spero che questo capitolo, il più lungo di tutti quelli pubblicati in precedenza vi sia piaciuto.

La fine si avvicina, sempre di più, ma questa storia ha ancora molte cose da riservarvi.

L’unica cosa che vi dico del prossimo capitolo, è che ci sarà un salto temporale

LightPhoenix

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Capitolo 17
*** La resa dei conti (Parte 1) ***


Nota: Colgo l’occasione per augurarvi buon Natale(in ritardo) e felice anno nuovo. Ora vi lascio al capitolo. Buona lettura.

 

LA RESA DEI CONTI (PARTE 1)

Appena lo videro, si mossero rapidi, insieme verso i camini.

Erano sfuggiti a quei maledetti.

Ma il suo cuore era ancora al Ministero.

Si passò una mano sul volto e si accorse che i suoi occhi erano pieni di lacrime.

Silente gli aveva tolto una delle poche cose che lo rendeva ancora umano.

Me la pagherai cara.”          

DUE ANNI DOPO...

 

Era tutto pronto.

Non andrà come due anni fa, sono più forte” pensò Halphas

Era vero. Dopo la Battaglia del Ministero era ripartito da 0. Aveva dato il massimo per migliorare e poteva ritenersi soddisfatto dei risultati.

Purtroppo l’Ordine della Fenice aveva scoperto il segreto di suo padre. Alcuni Horcrux erano stati distrutti. Ma non doveva disperare. Mancavano ancora Nagini e il medaglione che gli era stato affidato anni fa.

E il diadema, ovvio. Il motivo per cui si sarebbe diretto a Hogwarts a breve con i suoi genitori e i mangiamorte al completo.

Secondo alcune fonti affidabili, infatti, Silente era venuto a conoscenza della Stanza delle Necessità, dove era nascosto il diadema di Corvonero.

Quando incontrerò il vecchio pazzo dovrò mantenere la calma e ragionare come Hermione.”

Hermione, la ragazza che amava.

Ricordava benissimo ciò che era successo due anni prima.

Dopo la Battaglia aveva vegliato tutta la notte sul suo cadavere. Il giorno seguente,Hermione aveva aperto gli occhi, tra lo stupore generale e la gioia incontenibile di Halphas.

Ci era voluta qualche ora alla ragazza per ricordare tutto.

Disse che prima che l’Anatema Mortale sparato da Silente arrivasse a lei aveva intravisto uno scudo dorato che l’aveva avvolta.

Nessuno riuscì a darsi una spiegazione, tranne Halphas.

Forse, nei discorsi folli di Silente, c’era qualcosa di vero. L’amore supera ogni magia.

 

Ricordi quello che ti ho detto tempo fa, Modi? Il ragazzo è un Horcrux, va distrutto” disse Silente.

“Si, lo so, ma come la mettiamo con l’Horcrux nascosto qui nel castello?”

“Nessun problema, Neville mi ha rivelato l’esistenza di una stanza segreta. Sono sicuro che il diadema sia lì.”

“Lo sai vero che facendo così Hogwarts verrà attaccata da Voldemort?

“Certo, ma vedi la situazione da un’altra prospettiva. Potrebbe essere una possibilità per eliminare definitivamente il lato oscuro.

Modi annuì, pensieroso. Sicuramente stava per succedere qualcosa di grande e pericoloso.

 

Eccola… la mia prima casa, è quasi un peccato doverla distruggerla.” sibilò Voldemort.

“Iniziate”urlò Halphas ai mangiamorte.

Hermione passò di fianco e gli strinse la mano. Era visibilmente preoccupata.

Le barriere del castello erano quasi cadute, quando Voldemort si accasciò a terra con un urlo strozzato.

Subito Halphas e Bellatrix gli furono vicini.

Il Signore Oscuro sussurrò:”E’ stato distrutto. Io proteggo il serpente, tu il medaglione.”

Halphas annuì, preoccupato. Puntò la bacchetta verso il proprio collo e pronunciò tutti gli incantesimi prottettivi che conosceva sul medaglione di Serpeverde.

Ora era al sicuro.

Fece un cenno ai suoi Mangiamorte, che si mossero compatti verso il castello. La Battaglia era iniziata.

I membri dell’Ordine tremarono quando sentirono i rumori provenienti dall’esterno. Davanti a loro c’era Silente, che con un lungo discorso cercava di motivarli.

Molti non lo ascoltavano neanche. Con il passare del tempo tutti avevano perso la fiducia nel vecchio mago, continuavano a seguirlo solo perché era l’unico punto di riferimento in quella guerra.

E così si ritrovarono nel bel mezzo della battaglia, a rischiare la vita. Forse avevano aperto gli occhi troppo tardi.

 

Neville camminava a testa bassa, con in mano la Spada di Grifondoro.

Aveva accompagnato Silente nella Stanza delle Necessità, chissà cosa doveva fare il preside. Poi gli aveva affidato quella spada. Ricordò nella sua mente le parole del vecchio:”Neville, ragazzo mio, se qualcuno di noi dovesse… venire a mancare uccidi il serpente di Voldemort, e fallo con questa.”

Si era chiesto perché il preside riponeva così tanta fiducia in lui. Cosa si era perso?

In ogni caso, era determinato a compiere il suo dovere, per dare una svolta alla sua vita.

 

Al limite della Foresta Proibita, Halphas e Voldemort discutevano.

Voglio essere io ad uccidere Silente,padre.”

“E lo farai, ma vai a cercare l’Erede di Grifondoro, sbarazziamoci prima di lui.”

Halphas sbuffò, ma del resto Voldemort aveva ragione.

Spiccò il volo, un’abilità insegnata da sua padre e scomparve nel caos della battaglia.

Entrò da una piccola finestra del castello.

Qualcosa mi dice che debba salire”pensò Halphas.

Mentre si dirigeva verso la rampa di scale qualcosa si mosse dietro di lui.

Non funzionano questi trucchetti contro di me, caro Modi Grifondoro.”

“Me lo aspettavo. Ma che cos’è quella faccia seria? Non sei felice? Questo è il nostro primo duello ad armi pari.”

“Sarò felice quando ti batterò, feccia!”

E fu così che iniziò la battaglia.

Entrambi mandavano scariche potentissime di colpi verso l’altro senza pietà.

Dopo qualche minuto la stanchezza si fece sentire e  Modi ne approfittò per dire:”Molto carina la tua ragazza,Riddle.”

La rabbia invase Halphas, ma si calmò subito pensando a Hermione, che stava combattendo.

Devo muovermi, devo andare da lei. Per concludere lo scontro adesso sono costretto a fare quell’incantesimo.”

Mentre Modi lo guardava interrogativo, Halphas mosse due volte la bacchetta circolarmente e ne uscì un enorme basilisco che si scagliò sull’avversario.

Modi, come se avesse aspettato quel momento da sempre, fece gli stessi movimenti ed un maestoso grifone uscì dalla punta della sua bacchetta.

Le due bestie si scontrarono creando una scossa violentissima.

Sembrava che nessuno dei due riuscisse ad avere la meglio e le forze di Halphas e Modi calavano vistosamente.

Improvvisamente l’erede di Grifondoro con uno strattone puntò il proprio grifone verso il pavimento, che crollò, facendo precipitare i due sfidanti.

Con un incantesimo Halphas attenuò la sua caduta e vide che Modi faceva lo stesso.

Atterrarono in Sala Grande dove Voldemort e Silente combattevano ferocemente. Alle loro spalle Bellatrix e Hermione sfidavano alcuni membri dell’Ordine.

Vennero però distratti dall’arrivo dei due giovani.

Il Preside fece un gesto a Modi ed entrambi spararono una maledizione verso Halphas, che colto alla sprovvista fu colpito in pieno.

Cercò di rialzarsi, ma si accorse di essere paralizzato.

Modi si avventò su di lui e disse:”Vediamo un po’ se hai qualcosa con te”

Con orrore Halphas si accorse che il medaglione di Serpeverde ora era visibile sul suo collo.

Modi glielo strappò e urlò:”Ardemonio!”

Qualche istante dopo Voldemort si accasciò a terra. Un altro Horcrux era stato distrutto.

A sorpresa,Silente gridò:”E’ il momento,Neville.”

Dalle retrovie sbucò Neville, che affondò la spada di Grifondoro nel corpo di Nagini, che era al fianco di Voldemort.

Purtroppo la protezione sul rettile era svanita qualche minuto prima.

Il Signore Oscuro, infuriato, ignorò il dolore e lanciò l’anatema mortale verso Silente che evocò rapidamente uno scudo.

Accadde tutto in una frazione di secondo.

Lo scudo di Silente fece rimbalzare la maledizione a tutta velocità verso Halphas, che ancora paralizzato a terra, non ebbe modo di scansarsi.

Le ultime cose che il ragazzo vide furono l’urlo straziante di suo padre e il volto pieno di lacrime di Hermione.

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Questo è l’ultimo capitolo del 2016, spero vi sia piaciuto. Il capitolo finale della storia verrà pubblicato a gennaio, nella peggiore delle ipotesi a febbraio.

Al prossimo capitolo

LightPhoenix

 

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Capitolo 18
*** La resa dei conti (Parte 2) ***


Nota: Non era mia intenzione pubblicare questo capitolo cosi tardi, avrei dovuto sfruttare meglio le feste di Natale. In ogni caso, oggi andiamo a terminare questa storia, la mia prima storia su questo sito e spero che il finale vi piaccia. Vi chiedo inoltre di leggere anche il mio consueto angolo dello scrittore alla fine del capitolo perché vi dirò cose importanti. Buona lettura.

 

LA RESA DEI CONTI (PARTE 2)

 

Aveva gli occhi chiusi.

Buio.

Li aprì.

Sempre buio.

Provò a muoversi.

Non ci riuscì.

Provo a parlare.

Gli uscì solo un lamento.

Sono morto quindi? E’ così quando si muore?”

Non esattamente.”

Halphas si pietrificò, per quanto fosse possibile visto che già non riusciva a muoversi.

La voce continuò a parlare e sembrò rispondere ad ogni sua domanda non formulata:

Io sono la Morte Halphas, ma nonostante questo non sei morto ed è per questo che vedi buio e puoi solo sentirmi.”

Il ragazzo rimase basito. Si trovava al cospetto della morte, ma non era morto. Ma che cosa era successo?

“E’ giusto che tu sappia prima di farti decidere una cosa importantissima. Vedi, ragazzo, io so tutto di voi che siete sulla Terra, anche da vivi. E posso dirti che non sei morto perché tu eri un Horcrux di tuo padre. Si, eri, perché la maledizione che ti ha colpito ha distrutto la parte di anima di Voldemort e questo ti ha salvato in parte.”

Halphas sbarrò gli occhi. Questo significava solo una cosa… ora suo padre era sicuramente mortale. Ma poi pensò… come faceva ad avere una parte dell’anima del padre nel suo corpo?

“Ti risponderò subito. Quella notte di molto tempo fa, quando eri nella casa dei Potter, Voldemort ti colpì con la maledizione mortale, ma come ben sai non funzionò. Questo perché tuo padre non sapeva che quel bambino eri proprio tu, ma la sua bacchetta si. Infatti la bacchetta “tremò” riconoscendoti come consanguineo del suo proprietario e quindi rimanesti in vita. Ma una parte dell’anima di Voldemort già frammentata si agganciò a te.

Halphas era letteralmente sconvolto. Non riusciva a capire se fosse felice per essersi liberato di un peso simile oppure se fosse triste per aver “contribuito” alla mortalità del padre.

Ora devi prendere una decisione, se tornare in vita a combattere o seguirmi. Io non ti influenzerò perché tanto prima o poi tutti vengono da me.”

La risposta era scontata. Halphas DOVEVA tornare indietro per sconfiggere una volta per tutte Silente e Modi e per aiutare il padre.

La Morte come fatto anche in precedenza lesse nel pensiero il ragazzo, sorrise e fece per andarsene, ma Halphas, accorgendosi di poter parlare, forse ingenuamente gli chiese:”Ma non sei arrabbiato con mio padre che ha creato degli Horcrux proprio per evitarti?”

La Morte sorrise ancora e rispose:”Ti ripeto, prima o poi tutti vengono da me.” E continuò il suo cammino chissà verso dove.

E dopo interminabili minuti di buio, apparve la luce.

 

Voldemort avrebbe potuto lanciare le peggiori maledizioni a Silente solo con gli occhi, divenuti scarlatti come di consueto in momenti di rabbia estrema. E questo era un momento di rabbia esplosiva, unita al dolore che a turno si presentavano nella mente del Signore Oscuro.

Ma all’improvviso sentì uno strano movimento alle sue spalle e temendo un trucco del vecchio pazzo si girò, ma vide soltanto con la gioia nel cuore Halphas che si stava rialzando, i cui occhi rivedevano la luce. Il suo volto era arrabbiato e determinato.

In quel momento Voldemort abbandonò la battaglia e pensò solo al figlio e il volto del Lord stupì molto chi non lo aveva mai visto sorridere.

Ma il mago, nonostante la sua grande esperienza, dimenticò una regola fondamentale, mai dare le spalle al nemico.

Infatti Silente, fregandosene altamente di un duello leale e sfruttando l’occasione lanciò l’anatema mortale che colpì in pieno il rivale.

Lord Voldemort morì, ma lo fece con il sorriso sulle labbra, il sorriso di un padre che ha ritrovato un figlio.

E come potevano reagire Halphas, appena tornato in vita che si vide sottrarre il padre, oppure Bellatrix ed Hermione, con le lacrime per il ritorno del giovane che ora si sommavano a quelle per la morte di Voldemort.

Halphas avrebbe voluto piangere, buttarsi a terra, ma poi pensò che il padre distraendosi era morto e quindi posticipò il suo dolore e si concentrò sul nemico.

Poi un pensiero terribile gli invase la mente, fragilissima in quel momento.

Era stato lui(indirettamente) ad uccidere il padre. Se non si fosse risvegliato, il Lord non si sarebbe distratto.

Mentre gli mancava il fiato, cercò di ragionare e fece qualcosa che gli fece sollevare leggermente il morale. Salvò sua madre ed Hermione. Infatti sacrificando una parte della sua forza magica rimasta creò un portale in modo da far tornare le due donne e i Mangiamorte rimasti al Manor di famiglia.

Quando si lamentarono, Halphas sbraitò:”Basta! Ho rischiato di morire io, è morto mio padre, salvatevi almeno voi, che siete l’unica cosa che mi è rimasta. Il portale rimarrà aperto per un altro po’ e se ne avrò bisogno lo userò anch’io, non preoccupatevi.”

Convinte da queste parole, Bellatrix, Hermione e tutti i Mangiamorte attraversarono il portale con la paura negli occhi.

Finalmente Halphas ebbe modo di concentrarsi su Silente e Modi, che, sebbene ancora scossi per il ritorno in vita del ragazzo, sfruttando il momento delicato, lo provocarono.

Appena tornato, hai visto tuo padre morire. Ovunque  tu fossi, era meglio se ci fossi rimasto, oppure vuoi morire di nuovo, e questa volta definitivamente?”

Halphas rispose lanciando una ventina di maledizioni tutte insieme, ma la foga di certo non sarebbe servita in quello scontro.

Silente e Modi bloccarono tutto con sufficienza e replicarono con molte meno maledizioni, ma più precise che colpirono in pieno Halphas che non provò a difendersi. Si era per caso arreso?

Halphas però provò a rialzarsi senza riuscirci e capì che i due avversari gli avevano bloccato l’uso delle gambe, ma poteva ancora strisciare per terra come un verme. Di questo L’Erede di Grifondoro ed il vecchio pazzo se ne sarebbero pentiti.

Fu proprio in quel momento che qualcosa si ruppe nel ragazzo, pronto ad affrontare la morte che del resto aveva già conosciuto.

Mentre Silente si avvicinava lentamente, L’Erede di Serpeverde ingaggiò una complicata battaglia con la sua coscienza.

E quindi ti sei arreso, eh? Ma capisci cosa significa questo?

“Non ti ci mettere anche tu, sono stanco fisicamente, mentalmente e poi meglio la morte che la fuga.”

“Ma cosa dici, morire così a terra senza combattere fino alla fine non è onorevole,anzi è meglio la fuga. Attraversa quel portale oltre il quale ti aspettano famiglia medici riposo seguaci e la possibilità di rivalsa. Quello che non capisci è che se muori subiranno conseguenze Bellatrix ed Hermione, che verranno uccise o peggio ancora, fatte praticamente schiave da Silente o Modi, e anche tutto il Mondo Magico che sarà comandato da un vecchio pazzo tiranno travestito da eroe che ha ucciso Voldemort.  E TU VORRESTI DIRMI CHE VUOI MORIRE?”

Quello sfogo della sua coscienza lo sfibrò ancora di più, ma gli aveva aperto gli occhi, doveva salvarsi per proteggere negli anni a venire quello che restava della sua famiglia e per vendicarsi di Silente e Modi in futuro.

Intanto Silente, convinto della vittoria, continuava ad avanzare con tutta la calma del mondo, ma ormai era arrivato a pochi metri dal ragazzo, che senza dare nell’occhio stava indietreggiando sempre di più.

Parlò Silente con voce dolce:”Sai, vorrei così tanto toglierti quella maledizione e farti morire in piedi, forse ancora sicuro di battermi, ma sei adorabile lì giù a strisciare. Ora muori.”

Era il momento. Con le ultime forze rimaste Halphas stordì il Preside e strisciò alla massima velocità contro il portale.

Quando Silente si riprese, Halphas non c’era.

Il vecchio si sfogò con urlo e ridusse in polvere una finestra della scuola in macerie.

Questo sarà un bel problema da risolvere quando sarò Ministro della Magia.”

 

E’ un nuovo giorno Halphas, ma il dolore ti distrugge ancora dentro.

Osservi con gli occhi pieni di lacrime il medaglione spezzato,il primo oggetto importante che tuo padre ti aveva affidato, simbolo del vostro incontro dopo tanti, troppi anni separati.

Ma hai fallito. Hai permesso che fosse distrutto, hai contribuito alla morte del tuo punto di riferimento.

Ricordi con amarezza le parole della Morte di ieri. Non dirai a nessuno di  quello che hai vissuto in quei momenti.

Tanto prima o poi tutti vengono da me.”

Verissimo, ma non avresti mai immaginato che a tuo padre fosse successo così presto. Perché anche quando era diventato immortale, tu credevi stupidamente che fosse invincibile.

Concluderò quello che tu hai iniziato” sussurri al medaglione, quasi come se potesse portare le parole al destinatario.

Ti prepari per andare dai Mangiamorte. Non puoi mostrarti debole davanti a loro, hanno bisogno di rassicurazioni.

Fai il tuo ingresso.

Nessuno osa fiatare, ti ammirano e capiscono il momento.

Parli da vero leader:”Ieri l’Ombra ha perso. Se ci troviamo in questa situazione, tutti abbiamo sbagliato qualcosa, io e mio padre compresi.

Passeranno anni, rideranno sui nostri resti ma vi giuro che ci prenderemo la nostra rivincita.

Ieri sono caduto, ma ricordatevi che sarò sempre il Principe Oscuro.”

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE:

Prima di tutto, volevo chiedervi se vi è piaciuto il finale e soprattutto la seconda persona nel finale, mai usata in questa storia.

Inoltre volevo ringraziare chi ha recensito praticamente quasi ogni capitolo, ma anche i molti che hanno seguito la storia in silenzio, grazie a voi avevo la motivazione per continuare a scrivere.

Ho capito gli errori fatti in questa fic (sono andato troppo veloce in alcuni punti) e chiedo scusa se per questo motivo qualcuno non ha ritenuto godibile la trama. Sono comunque molto soddisfatto, per essere la mia prima storia sul sito forse con un po’ di presunzione credo di aver fatto una buona produzione. Infine volevo dirvi che leggendo questo capitolo i presupposti per un sequel ci sarebbero eccome, ma non so se lo farò perché avrei paura di rovinare tutta la trama(infatti mi piace il fatto che il finale sia aperto ed immaginiate voi cosa succederà in futuro), in ogni caso aiutatemi anche voi. Chiedo anche a chi non ha mai recensito di dirmi se vorrebbe un seguito.

Al prossimo capitolo, o meglio, alla prossima storia.

LightPhoenix

P.S Inoltre sarei reticente nel fare un sequel perché dovrei portare avanti l’altra storia(per chi vuole la trovate sul mio profilo) e avrei in mente un’idea per una nuova storia totalmente staccata da questa, ma come detto sopra fatemi sapere voi.

 

 

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