Il pinguino e la bambola

di EmilyG66
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo piano malvagio ***
Capitolo 2: *** Lola la bambola animata ***
Capitolo 3: *** Tutto è bene quel che finisce bene ***



Capitolo 1
*** Un nuovo piano malvagio ***


Ore: 10.00

Luogo: eli-velivolo del Vento Del Nord

Altitudine: più di mille metri sopra l’oceano Pacifico.

 

No e poi no! Scordatelo Skipper! –disse l’agente segreto sbattendo la zampa sopra il tavolo bianco dove stava il pinguino in piedi e con le pinne incrociate al petto bianco.

-Motivazione? –domandò Skipper socchiudendo gli occhi.

-Eccola la motivazione pinguino! Il Vento Del Nord vi ha fornito quattro zaini jet che costavano centinaia di dollari e voi li avete distrutti! Perciò no, non ve ne consegneremo degli altri! –decretò il lupo poggiando entrambe le zampe ai lati del tavolo e avvicinandosi con fare intimidatorio al viso del capo dei pinguini.

-Molto bene, Rico! –lo chiamò Skipper mettendo le pinne dietro la schiena.

Rico arrivò subito accanto al suo principale e reclinò la testa all’indietro aprendo la bocca e permettendo così a Skipper di tirar fuori della dinamite.

-Proviamo a trattare di nuovo, ti va? –chiese il capo dei pinguini sbattendo la carica esplosiva spenta contro il palmo della sua pinna.

L’agente segreto stava per rispondere quando un suono acuto a intermittenza lo interruppe.

-Che sta succedendo? –domandò Skipper lanciando la dinamite che venne subito ingoiata da Rico.

Kowalski e Soldato intanto saltarono sul tavolo affiancandosi ai due.

-Eva! –la chiamò il lupo.

-È scattato l’allarme, qualcuno ci sta contattando dal vecchio nascondiglio di Dave il polpo. –ammise lei premendo alcuni tasti sul pannello di controllo.

-Vedere. –le ordinò l’agente segreto girandosi verso un grande schermo.

I pinguini voltarono simultaneamente lo sguardo verso l’oggetto e il volto del piccolo polpo comparve.

-Dennis. –disse Skipper.

-Dave. –lo corresse Kowalski.

-Dave. Non eri intrappolato in una palla con la neve l’ultima volta che ci siamo visti? –domandò retorico il capo dei pinguini sorridendo divertito.

-Sì, ma la bambina la fece cadere ed io scappai. Da allora ricominciai da capo a pianificare la mia vendetta contro di voi! –spiegò il piccolo polpo.

-Ci risiamo. –ammise Kowalski ruotando gli occhi e portandosi una pinna alla testa.

-E come pensi di riuscirci? –domandò scettico l’agente segreto.

-Speravo che me lo chiedeste. Vedete io ho progettato una nuova machina, avevo pensato di crearne prima una per farmi ritornare com’ero ma ho scoperto che mi piace di più essere così. Sono più carino vero? –divagò Dave girandosi verso i suoi scagnozzi. Essi annuirono.

-Vieni al punto Derry. –disse Skipper sbattendo la zampa sul tavolo con impazienza. Kowalski smise di correggerlo esasperato.

-Giusto. Dov’ero rimasto? Oh, già. Alla mia formidabile e nuova invenzione, l’ho chiamata…la macchina animatrice! –affermò con tono di grandezza.

Tutti i presenti stettero in silenzio guardandosi ogni tanto senza alcun interesse apparente.

-Ehm…e cosa fa la macchina animatrice? –chiese incerto Soldato.

Dave sorrise malignamente, per quanto quel grazioso aspetto glielo permettesse, e cominciò a spiegare.

-Prima di tutto occorrono questi. –affermò puntando la telecamera dietro di sé.

C’erano montagne e montagne di giochi, bambole, robot e peluche.

-Giocattoli! –gridò entusiasta Soldato battendo le pinne eccitato e con gli occhi luccicanti.

-Esatto, giocattoli. Come tutti sapete i bambini riversano i loro sentimenti anche su questi oggetti inanimati, li amano ma poi li abbandonano. Come è successo a me. –ammise Dave con rancore socchiudendo gli occhi.

Skipper stette all’erta sentendo quelle parole, aveva un brutto presentimento…

-Così mi sono detto, perché non prendere tutti questi begli oggettini e farne il mio esercito da usare contro gli umani per poi conquistare il mondo!? –dichiarò il polpo alzando i tentacoli in aria.

-Frena un momento. Il tuo obbiettivo sono gli umani giusto? Bene, Eva passa l’incarico alla squadra che si occupa della sicurezza degli uomini. –le ordinò l’agente segreto.

-Sarà fatto. –affermò la civetta.

-Cosa!? –chiese Skipper stupito.

-Noi ci occupiamo solo degli animali che non possono difendersi da soli. Gli esseri umani non ci riguardano. –spiegò il lupo alzando una zampa con fare sbrigativo.

-A noi non importa, siamo dentro. –accettò il capo dei pinguini dando il via ad un lungo batti l’uno.

-Sono felice che tu e la tua patetica squadra abbiate accettato Skipper perché ho qui con me qualcosa che credo ti appartenga. –lo informò.

Il pinguino si voltò verso lo schermo e la sua espressione si tramutò da decisa a scioccata.

-Oh no. –disse Kowalski.

-Cribbio! –esclamò Soldato.

-Bah! –concordò Rico.

 Dave teneva con tutti i tentacoli viola una bambolina hawaiana, la bambolina hawaiana di Skipper.

-Lola…-disse lui avvicinandosi di qualche passo verso il bordo del tavolino come in trans.

-Ah, questa sì che è una sorpresa. Skipper gioca ancora con le bambole, ma non mi dire. –parlò l’agente segreto prima che tre pinguini lo gettassero a terra cominciando a pestarlo.

-Non può essere, lei…lei…-tentò di dire il capo dei pinguini.

-Oh, lei è a MonteCarlo in una stanza dal albergo al sicuro? –terminò per lui il polpo cominciando poi a ridere.

-Aspetta un momento! Come facciamo a sapere che quella è la sua bambola? –chiese Miccia agitando le pinne.

Dave sorrise.

-Perché qui dietro c’è inciso il suo nome, almeno che qualcun altro non si chiami così. Voi per caso conoscete qualcuno con lo stesso nome? –domandò il polpo voltandosi verso i sui scagnozzi che negarono.

Dave girò dunque la bambolina e sul retro della sua testa era ben visibile un’incisione.

Skipper era più che sicuro, quella era Lola.

Durante la prima notte di nozze lui l’aveva sempre e solo baciata e quando stava per addormentarsi le aveva inciso il proprio nome con un coltellino dietro la nuca così da sigillare che lei apparteneva a lui ora.

Quel flashback invase la mente del pinguino ma si dissolse quando i suoi “fratelli” furono di nuovo accanto a lui.

-Dunque facciamo così, io vi aspetterò al mio vecchio covo e lei farà da cavia per la mia invenzione. Poi ovviamente…la distruggerò! –decretò il polpo chiudendo la chiamata.

Vi fu un momento di silenzio in cui Skipper rifletteva e gli altri attendevano una risposta.

-Skipper, signore… -lo chiamò Kowalski.

Il pinguino in questione si voltò verso la sua squadra.

-Ora avremo bisogno sicuramente di quegli zaini a jet. –decretò deciso con le pinne sui fianchi.

-Signor sì Skipper. –gli rispose Soldato, e tutti e quattro saltarono giù dal tavolo andando a prendere gli zaini.

-Non ci posso credere, stanno andando a rischiare la pelle per una bambola! –disse l’agente segreto di nuovo in piedi.

-Lola non è solo una bambola qualsiasi. –ammise improvvisamente Soldato ancora nella stanza. Tutti lo osservarono abbassando lo sguardo su di lui.

-Lei è la moglie di Skipper e lui la ama. –concluse il piccolo pinguino prima di dare loro le spalle e scivolare via sullo stomaco.

Dopo un po’ il portellone dell’eli-velivolo si aprì mostrando quattro eroici pinguini che indossavano ognuno uno zaino jet.

-Andiamo! –gridò Skipper lanciandosi e accendendo i motori.

Gli altri lo imitarono subito.

“Piccola sto arrivando.” Pensò il capo dei pinguini.

Quando finalmente arrivarono al sottomarino di Dave non trovarono alcun polpo ad aspettarli.

-Hm… -rifletté il capo con una pinna al viso e gli occhi ridotti a due fessure mentre pensava.

-Nessun polpo in vista Skipper. –affermò Kowalski.

-Ci stanno aspettando dentro…e noi non li faremo attendere! –decretò Skipper.

Nel frattempo dentro il covo di Dave…

-Perché ci mettono così tanto? Hm…evidentemente non sei importante quanto credevo bambolina. –disse il piccolo polpo osservando l’oggetto inanimato.

Esso si trovava su un tavolino reclinato ed era legato sul collo-molla e sul piedistallo che aiutava la bambolina a stare in piedi.

La sua espressione era sempre la stessa. Sorridente.

Si sentì un’esplosione e Dave e i suoi scagnozzi si voltarono verso la parete che aveva ceduto.

I quattro pinguini avevano aperto un varco usando della dinamite ed ora erano in una posizione di combattimento.

-Oh, Skipper, Rico, Kowalski e Soldato! Era ora che arrivaste, c’è qualcuno che vi sta aspettando con “ansia.” –disse il polpo indicando Lola.

-Liberala e abbandona i tuoi piani malvagi una volta per tutte! –gli ordinò il capo dei pinguini.

Dave sembrò pensarci su.

-No. –rispose.

-Allora mi dispiace ma ci andremo pesante con te. –affermò Skipper seriamente divertito.

-Oh davvero? Tu e quale esercito? –domandò il polpo mettendo poi due tentacoli nella bocca e soffiando.

I suoi scagnozzi accerchiarono subito i pinguini numericamente inferiori.

-Non sono soli, ci siamo anche noi. –ammise una voce.

Tutti si voltarono e videro il Vento Del Nord armato fino ai denti e con i rinforzi!

I pinguini li guardarono felicemente sorpresi mentre Dave li osservava spaventato.

-Così non è giusto! Prendeteli! –ordinò poi.

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Capitolo 2
*** Lola la bambola animata ***


La battaglia ebbe inizio e il piccolo polpo si diresse velocemente verso una macchina, prese il telecomando, l’accese e puntò l’arma verso Lola.

-Ehi Skipper! Guarda bene cosa faccio. –parlò Dave al capo dei pinguini che si sbarazzò di un polpo e poi lo fissò.

-No! –urlò, ma il tenero polpo aveva già premuto il pulsante.

Nessun nemico attaccò Skipper mentre lui assisteva alla scena con occhi sgranati.

Un raggio bianco colpì la bambola e lei cominciò a mutare.

Il legno che la rivestiva divenne morbida pelle, il piedistallo si trasformò in due piedi scalzi, la gonna e il corpetto del completo divennero veri tessuti, un vero collo sostituì la molla che muoveva la testa e l’intero viso con capelli, occhi, naso e labbra divenne reale.

Dave rideva soddisfatto mentre il pinguino era sconvolto. Lola aprì e chiuse gli occhi poi subito allarmata guardò suo marito.

-Skipper! –gridò tentando di liberarsi.

Il pinguino scosse la testa riprendendosi.

-Dille addio! –gli consigliò il polpo girando una rotella.

Il raggio era pronto a colpire ma Skipper si lanciò sulla macchina deviando il colpo che riuscì a liberare Lola.

Il pinguino saltò sul lettino e prese la bambolina animata in braccio e scese.

Lola lo guardò negli occhi azzurri mentre lui la posava a terra.

-Grazie. –lo ringraziò lei.

Skipper non sapeva cosa dire e un polpo gli fu alle spalle.

-Attento! –lo avvertì la bambolina scansandolo.

Il polpo attaccò e lei si difese molto bene, proprio come avrebbe fatto un qualsiasi membro della sua squadra dei pinguini.

Lola combatté contro altri nemici finché tutti non furono KO e Dave fu rinchiuso in una gabbia.

La bambolina si voltò verso Skipper e la sua squadra lo affiancò usando la stessa faccia incredula che aveva lui.

-Sei stata fantastica! –affermò Soldato rompendo il silenzio.

-C…come hai fatto?! E d…dove hai imparato!? –le domandò Kowalski stupito e gesticolando.

-Beh, stando sempre con voi e guardando i vostri allenamenti alla fine ho imparato anch’io. –ammise Lola con una voce molto dolce che fece sciogliere il cuore di Skipper.

Il capo dei pinguini non poteva credere che la sua bambolina potesse parlare, pensare e combattere. Doveva ammettere che si trovava piuttosto a disagio ora che lei era viva.

-Tu non dici niente Skipper? –domandò quest’ultima.

Il pinguino sorrise dolcemente come faceva spesso con Soldato.

-Sono contento che tu sia viva. –affermò andando verso di lei e prendendole le mani nelle pinne.

Lola lo osservò con tenerezza e i suoi occhi color pece incontrarono quelli azzurri di lui.

Nessuno dei pinguini voleva interrompere quel momento, infatti Kowalski, Soldato e Rico si guardarono con complicità.

-Ehm…scusate l’interruzione ma volevo dirvi che Dave è stato catturato e che verrà preso in custodia da noi. –disse l’agente segreto alle spalle della bambolina.

Lei si voltò lentamente e si affiancò a Skipper lasciandogli le pinne.

-Bene, ottimo. –rispose il capo dei pinguini mettendo le pinne sui fianchi soddisfatto.

-Dei giocattoli se ne occuperanno i nostri agenti e per quanto riguarda te… -cominciò a dire il lupo rivolgendosi a Lola.

Lei lo osservò con sguardo innocente e le labbra leggermente dischiuse per la preoccupazione.

L’agente gettò un’occhiata su Skipper il quale circondò con la pinna sinistra la vita di sua moglie e il lupo a quel gesto prese la sua decisione.

-Credo che Skipper sarà in grado di prendersi cura di te e di proteggerti. –decretò sorridendo.

Il pinguino guardò la sua bambolina e lei fece lo stesso.

-Grazie agente Segreto. –disse Skipper facendo il segno dei militari.

Il lupo fece altrettanto.

-Cosa facciamo ora Skipper? –chiese Soldato.

Il capo dei pinguini si voltò verso di lui e parlò.

-Ora si torna a casa Soldato. Allo zoo di New York. –ammise.

Kowalski, Rico e Soldato sembrarono entusiasti di ritornare alla loro amata base sotterranea.

-Credo che ci dobbiate dare un passaggio. –ipotizzò Kowalski rivolto agli agenti.

Dopo una manciata di minuti la squadra dei pinguini e dell’agente segreto si trovarono su un aereo del Vento Del Nord.

-Posso guidare io? –chiese Soldato euforico nella parte anteriore del veicolo tentando di schiacciare i pulsanti luminosi.

-No. –rispose l’agente lupo.

-Un momento, dove sono Skipper e Lola? –domandò Kowalski.

-Blah! –concordò Rico. -Nel retro del velivolo, si staranno sbaciucchiando o facendo qualcosa di simile. –disse l’agente segreto con un sorrisetto sul volto.

In realtà i due non si stavano sbaciucchiando per niente, anzi non parlavano affatto.

Seduti uno accanto all’altro su una cassa di legno si guardavano i piedi con le mani in grembo, sembravano due amici alle prese con la loro prima cotta.

Skipper che doveva essere il più loquace dei due era arrossito lievemente e in imbarazzo non sapendo cosa dire o come comportarsi ora.

Era così preoccupato che il suo solito tic nervoso all’occhio non tardò ad arrivare.

Lola emise un versetto divertito che attirò l’attenzione del pinguino.

-Sei nervoso? –chiese dolcemente voltandosi verso di lui ricostruendo un contatto visivo.

-Come…come fai a saperlo? –domandò lui sorpreso. -Tutte le volte che sei molto preoccupato ti viene un tic all’occhio. –gli fece notare la bambolina.

Skipper ridacchiò nervosamente distogliendo lo sguardo e sentendosi peggio di prima.

-Sapevo che saresti venuto a salvarmi. –ammise lei giocando con i suoi capelli castani.

Lo sguardo del pinguino ricadde su di lei. -Tu, tu…eri…- provò a dire il capo dei pinguini.

-Consapevole di tutto quello che facevamo insieme? Sì. –rispose lei ricordando i bei momenti passati con lui.

-Lola io…posso chiamarti così vero? –chiese Skipper improvvisamente dubbioso.

La bambolina annuì.

-Sì, certo che puoi. Sai, tu sei la prima persona che mi abbia mai amato veramente e trattato non come un semplice oggetto. –affermò l’hawaiana.

Il capo dei pinguini rimase in silenzio sopraffatto dalle sue parole.

-Sono felice di essere tua moglie Skipper. –confermò Lola guardandolo negli occhi nuovamente.

-Quindi tu sei d’accordo? –domandò sorpreso il pinguino.

Tutto ciò che aveva fatto con lei l’aveva deciso senza il consenso della bambolina ovviamente.

Lei rise di cuore.

-Certo. Non scuotevo la testa o annuivo casualmente ma decidevo io se rispondere sì o no. I movimenti attorno a me mi aiutavano. –gli spiegò l’hawaiana.

-Così quando ci siamo sposati… -iniziò a dire Skipper.

-Ero d’accordo anch’io. Così com’ero in disaccordo a San Valentino. –gli ricordò lei con un ampio sorriso.

Il pinguino poté identificarlo come lo stesso sorriso inanimato che aveva prima e si sentì un po’ più a suo agio.

-Ricordi il nostro primo incontro? –gli domandò lei sempre con infinita dolcezza.

Skipper sorrise e annuì.

Lo ricordava bene, era il giorno in cui la sua vita era un po’ cambiata (o la sua sanità mentale lo aveva lasciato).

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Capitolo 3
*** Tutto è bene quel che finisce bene ***


Flashback

Alex, Martin, Melman e Gloria volevano tornare a casa ma la nave aveva finito il carburante, allora re Julien si era offerto di sacrificare il suo aereo per riportarli a New York.

Skipper e la sua squadra erano entrati nella sala comandi tentando di capire come riparare l’oggetto.

-Rico tu vai da quella parte, Kowalski prova ad avviare il motore, Soldato aiutalo. –impartì ordini il capo.

-Signorsì Skipper! –risposero Kowalski e Soldato.

-Blah! –rispose Rico.

Il capo dei pinguini annuì, si voltò verso il muso dell’aereo e fu lì che la vide.

Una bambolina hawaiana che gli dava le spalle.

Kowalski accese il motore e tutto cominciò a tremare.

A quel punto la bambolina tremò girandosi verso destra come a voler osservare Skipper con la coda dell’occhio.

Lui fu rapito da lei e le si avvicinò con spavalderia salendo prima sul sedile del pilota poi sulla superficie dove si trovava Lola.

-Ehi bambola, sei qui tutta sola? –le domandò posando una pinna sulla sua spalla.

La testa della statuina dondolò e lei annuì.

-Io sono Skipper e questa e la mia squadra. –gliela presentò voltandosi verso di loro.

Il suo team non salutò, troppo impegnato com’era.

-E tu come…ehm…beh credo che ti chiamerò Lola. Va bene per te? –le chiese dandole un altro colpetto.

Anche questa volta la bambolina hawaiana annuì.

Nei giorni seguenti i quattro pinguini continuarono a lavorare mentre Skipper parlava sempre con Lola guardando insieme il tramonto dal vetro anteriore dell’aereo.

Un giorno sull’isola vi fu una scossa di terremoto e Lola, che si trovava di fronte a Skipper, cadde in avanti toccandolo con il suo viso il becco di lui in quello che sembrava un bacio.

Il pinguino ne rimase sorpreso ma socchiuse gli occhi e cominciò a baciarla.

Il giorno dopo quando ritornò nell’aereo con la sua squadra e diede un bacio sulle labbra disegnate della bambola: Kowalski, Soltato e Rico ne rimasero scioccati.

-Compari, da oggi Lola sarà la mia donna. –affermò con orgoglio mettendo una pinna sul proprio fianco e l’altra sulla vita di lei che prese a dondolare felicemente.

-Skipper, è una bambola. –gli fece notare Kowalski sorpreso mentre gli altri due annuivano.

-E allora? –domandò il capo con sguardo superficiale.

Sul volto di Kowalski apparve un sorriso di approvazione come per gli altri.

-Ottima scelta. –rispose alzando una pinna.

Skipper sapeva che la sua squadra, che era anche la sua famiglia, avrebbe appoggiato ognuna delle sue scelte.

Perché la pensavano allo stesso modo e se lui non vedeva niente di male nello stare con una bambola neanche gli altri avrebbero avuto qualcosa da ridire, specialmente Rico.

Fine Flashback

Il pinguino si voltò verso Lola per parlare ma chiuse il becco ancora prima di averlo aperto e posò accigliato una pinna sul collo della sua mogliettina.

Il nome “Skipper” ora era una lieve cicatrice non più situata dietro la nuca ma sul collo.

Lola lo notò e portò la propria mano sulla pinna di lui.

-Ti ho fatto male? –chiese lui dispiaciuto.

Lei annuì.

-Ma mi piace proprio perché sei stato tu a farmela. Io ti amo Skipper. –ammise.

Non aveva mai potuto dirglielo e ora che ne aveva l’occasione non se la sarebbe lasciata sfuggire.

Skipper sorrise e rispose: -Anche io ti amo piccola. –prima di baciarla.

Fu strano per Lola sentire quel becco su delle labbra vere questa volta, ma doveva ammettere che era meglio così perché poteva rispondere alla dolcezza del pinguino.

Quando si staccarono la bambolina poggiò la testa sulla spalla di suo marito e lui l’abbracciò.

In genere non amava le sdolcinatezze ma era contento che i suoi sentimenti non fossero più a senso unico.

Quando finalmente giunsero allo zoo era ormai notte.

I pinguini si calarono nel loro covo e Lola li seguì rimettendo a posto la ciotola da cui si accedeva alla base.

Cenarono e poi ogni pinguino si mise a letto nel loro piccolo scomparto a castello nel muro simile a una piccola libreria.

Quando Skipper stava per coricarsi nel suo scomparto trovò la sua bambolina ad aspettarlo e ne rimase piacevolmente sorpreso.

-Lola, mia tenera bambolina, mi aspettavi? –domandò divertito.

Lei ridacchiò e annuendo batté una mano sulla superficie vuota in modo che il pinguino si stendesse lì vicino.

Lui non si oppose e sorridente si adagiò accanto alla sua bambolina che si accoccolò su di lui.

Quante volte Skipper l’aveva fatta dormire con sé, ma l’unica cosa che aveva ottenuto era il viso di lei sempre sorridente e con gli occhi spalancati.

Ora invece poteva sentire i battiti del suo cuore e il suo respiro su di sé, ed era fantastico.

Il capo dei pinguini strinse Lola ancora di più sperando che tutto sarebbe rimasto così e che al risveglio lei ci fosse ancora.

La mattina seguente, quando la squadra dei pinguini si svegliò, notò che Lola era già in piedi.

La bambolina salutò tutti e mentre gli altri andavano in ricognizione lei preparò il caffè per suo marito con un pesce inzuppato proprio come lo prendeva di solito.

Skipper ne fu entusiasta e la baciò per ringraziarla, avrebbe potuto anche farci l’abitudine ma improvvisamente…

Lola cadde a terra e una debole luce bianca cominciò ad invaderla.

-Lola! –esclamò il pinguino allarmato facendo cadere il caffè a terra con tutta la tazza.

-Skipper cosa succede? –chiese Kowalski appena rientrato con Rico e Soldato.

Avvicinandosi tutti notarono che le gambe della bambolina hawaiana stavano scomparendo sostituite dal vecchio piedistallo.

-No. –disse Skipper capendo già la situazione.

-Sto tornando come prima, ma io non voglio! –ammise Lola spaventata mentre la scia bianca continuava ad espandersi verso l’alto del suo corpo.

-Contattate subito il Vento del Nord! Ho bisogno di Dennis! –affermò Skipper guardando la sua squadra.

-Signorsì signore. –rispose il pinguino più geniale.

Dopo interminabili minuti il Vento del Nord comparve su un apparecchio, simile ad un telefono, inventato da Kowalski.

-Passatemi immediatamente Derek! –ordinò il capo dei pinguini.

-Dave. –lo corresse questa volta Soldato.

-Dave. Ho bisogno di lui, della sua macchina o del suo progetto! L’effetto del raggio sta svanendo! –disse lui agitato.

-Mi dispiace Skipper ma la macchia di Dave è stata distrutta e lui non ha il permesso di mettere i suoi tentacoli su qualunque congegno elettronico. –spiego l’agente segreto.

-Allora dammi il progetto! –impose Skipper.

-Skipper rifletti, se anche avessimo il progetto io non saprei leggerlo e se l’effetto è temporaneo Lola non rimarrà così per sempre. –concluse Kowalski serio.

Lui non rispose e il Vento del Nord chiuse la chiamata scusandosi di non poter fare di più.

Skipper sembrò arrendersi nonostante non l’avesse mai fatto in vita sua.

Sospirò affranto e si diresse a capo chino verso lo scomparto dove era stava messa Lola.

Ormai era quasi completamente inanimata a parte la testa.

-Bambolina io non so più cosa fare. –ammise guardandola dispiaciuto.

Il suo sogno d’amore era stato bello finché era durato.

-Mi sono chiesta spesso come avessi fatto ad innamorarti di un oggetto come me. Non è naturale. –disse lei sorridendo.

-Io ho sempre rifiutato la natura. –le spiegò lui con orgoglio.

-Sì lo so. Io continuerò ad amarti come ho sempre fatto. Non cambierà niente, solo che ora lo sai. –ammise Lola.

-Anche io. –rispose semplicemente lui baciandola poi per l’ultima volta prima che lei tornasse a tutti gli effetti una bambola.

Da quel momento Skipper continuò a fare le solite cose con la sua squadra ma i pinguini poterono vedere bene che al loro capo mancava la presenza della sua bambolina nonostante le parlasse come sempre.

Un giorno che Skipper era più giù di corda del solito Kowalski lo richiamò nella base.

-Skipper credo di aver capito come animare nuovamente Lola. –affermò il genio.

Il capo dei pinguini lo osservò con gli occhi scintillanti.

-Beh che cosa aspetti allora? –domandò impaziente.

-Mi metto subito a lavoro signore. –confermò Kowalski facendo un radioso saluto militare.

Il pinguino geniale impiegò una settimana buona per realizzare la macchina e quando finalmente fu pronta…

-Molto bene. Skipper posso procedere? –chiese Kowalski con un taccuino in mano.

-Fallo. –gli ordinò Skipper facendogli un segno di “via” con la pinna.

Il pinguino geniale annuì e sotto gli sguardi pieni di aspettativa di Rico, Soldato e Skipper fece partire la macchina.

Il raggio investì la bambolina inanimata poggiata a terra e poi il marchingegno esplose producendo molto fumo nella base.

-Mi dispiace Skipper coff coff. –si scusò Kowalski tossendo.

-Per cosa? –domandò una voce femminile.

Il fumo si diradò lentamente e tutti osservarono Lola in piedi, era animata di nuovo e ne furono contenti ma mai quanto Skipper che la baciò e l’abbracciò con slancio.

-Kowalski sei assolutamente il membro più valente di questa squadra. –ammise il capo dei pinguini.

-Grazie signore ma credo che la macchina sia irreparabile, dunque Lola dovrà rimanere così per sempre. –affermò Kowalski sorridente.

-Per me può andare. –ammise Skipper con di nuovo accanto la sua dolce metà.

Fine.

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