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Sakura
se ne stava beata sotto le coperte. In fondo non aveva nulla di meglio da fare;
era Domenica mattina, si meritava un po' di sano riposo anche lei!
Guardò
suo marito dormire profondamente accanto a lei e sorrise, accarezzandogli la
zazzera bionda.
Naruto
si mosse nel sonno ma non si svegliò.
"Naruto... Ti prego, riporta
indietro Sasuke..."
La kunoichi dai capelli rosa
piangeva disperata davanti alle porte di Konoha.
"Sakura-Chan... Ti piace
veramente tanto Sasuke, eh?" Il sorriso del biondo si fece triste. La
persona che lui amava più di ogni altra cosa al mondo aveva occhi per un'altro.
Ma se lei fosse stata felice,
allora lo sarebbe stato anche lui. E' per questo che sfoderò uno dei suoi
migliori sorrisi e alzò il pollice.
"Te lo riporterò indietro,
Sakura-Chan... Lo giuro sulla mia vita!"
La
ragazza dai capelli rosa sorrise amaramente. Lo aveva fatto soffrire così tanto
durante l'adolescenza.
Era
stata così sciocca da credere fino all'ultimo che Sasuke avrebbe cambiato idea
su di lei e l'avrebbe amata. E queste sue infantili illusioni le avevano chiuso
gli occhi, impedendole di vedere chi realmente l'aveva sempre amata e avrebbe
continuato a farlo.
"E se ti chiedessi di portarmi
con te?"
"Questo è il viaggio della mia
redenzione. I miei peccati non hanno nullaa che vedere con te."
Il tono dell'Uchiha era freddo.
Come sempre, d'altronde.
La kunoichi abbassò lo sguardo, per
poi rialzarlo quando Sasuke le diede un buffetto sulla fronte.
"Ci vediamo al mio ritorno...
Grazie di tutto"
Detto questo se ne andò dal
villaggio.
E per anni non tornò.
Nonostante
tutto Naruto non l'abbandonò nemmeno quella volta.
Nonostante
lei piangesse per Sasuke, lui sorrideva per lei.
Nonostante
lei tentasse di evitarlo per non ferirlo ulteriormente, lui non smetteva di
cercarla.
Non
la lasciava sola un minuto.
Finché
qualcuno non si intromise.
Persa
nei ricordi, Sakura si avvicinò a Naruto, e si strinse a lui, beandosi del suo
calore.
"Hinata
si è fatta coraggio e si è dichiarata..."
I due shinobi sedevano su una
panchina del parco, situata sotto le fronde di un grande albero.
"Ah... E tu cosa le hai
risposto?"
Sentì un groppo alla gola. Che
fosse gelosa?
Impossibile. Eppure ora quello
scocciatore di Naruto le sembrava così... Irresistibile e... Bellissimo.
Gli occhi color cielo del ragazzo
si puntarono in quelli smeraldini di lei.
"Io... Non le ho ancora
risposto... Ho bisogno di una risposta da un'altra persona, prima..."
Un altro groppo andò a formarsi
alla bocca dello stomaco.
L'Uzumaki la guardò, facendo un
respiro profondo, poi parlò tutto d'un fiato, arrossendo come un peperone.
"Sakura-Chan... Io... Io non
voglio uscire con Hinata... Io amo te! Lo so che ami
Sasuke, ma non riesco più a tenermi tutto dentro! Ti prego Sakura-Chan, dammi
almeno una possibilità! Ti renderò davvero felice, lo giuro sulla mia
vita!"
Sorrise.Ancora una volta quel baka aveva giurato
sulla propria vita. E come la prima volta, aveva mantenuto la sua promessa.
Perché
quello era il credo ninja di suo marito. Ed è grazie a quel credo ninja che si
era innamorata di lui.
*Note dell'Autrice
Buonasera a tutti ^___^
Questa è la mia
primissima NaruSaku, e sinceramente come primo capitolo non mi convince
troppo... Spero che invece a voi sia piaciuta! ^__^
Questa è una raccolta
di One Shot ovviamente tutte NaruSaku, la mia OTP in assoluto!
Non avranno un
contesto specifico, e soprattutto non saranno in ordine cronologico :)
Ehm, direi che con
questo è tutto ^___^
Questa fanfiction è
dedicata a tutte le NaruSaku shippers, che come me, sono rimaste deluse
dall'ignobile finale che Kishimoto ha voluto dare
alla sua opera.
Inoltre con questa
fanfiction volevo rispondere all'appello di Soly Dea,
rinnovato poi da Jeo 95: COLORIAMO IL FANDOM DIROSA!!!! Perchè il
NaruSaku deve vivere almeno nei nostri cuori grazie alla nostra fantasia!
Naruto
passeggiava per le vie di Konoha, sistemandosi sul capo il cappello da Hokage.
Camminava
con un sorriso allegro sulle labbra, ma sentiva che c'era qualcosa di diverso, qualcosa
che non quadrava. Anche se non sapeva bene cosa.
Si
ritrovò davanti all'accademia Ninja. La osservò, con sguardo nostalgico. Quanti
ricordi nelle classi e nei corridoi di quell'edificio...
Stava
per riprendere a camminare quando la campanella suonò. Incuriosito, si fermò.
Voleva proprio vedere quali sarebbero stati i futuri shinobi del suo villaggio,
oltre a suo figlio chiaramente. Già che c'era lo avrebbe riportato a casa.
Guardò
divertito un gruppo di ragazzini intenti a rincorrersi.
"Ohi,
Dobe... Anche tu a prendere tuo figlio?"
Naruto
si voltò, e vide Sasuke. Ogni volta che lo guardava lo riconosceva a stento per
colpa di quella sua nuova e strana acconciatura. Stava davvero male.
"Che
hai? Ti sei imbambolato?"
"Eh?
No, no. Comunque sì, passavo di qui... Ho deciso di fargli una sorpresa... Tu
come mai da queste parti?"
"Sai
com'è Sakura... Dice che Sarada è troppo piccola per
andare in giro da sola..."
L'Uzumaki
annuì, ma si fece triste. Sakura si era sposata con Sasuke dopo che Hinata era rimasta incinta del loro primo figlio. Sono
passati anni, eppure a pensare a lei, Naruto sentiva ancora una fitta al cuore.
Si
sentì tirare il mantello da Hokage. Si voltò e vide un ragazzino dagli occhi
color cielo e i capelli color grano.
"Papà!
Non è da te venire a prendermi. Sei sempre occupato in ufficio..." il
ragazzino sembrava dovesse esplodere di felicità da un momento all'altro.
Nello
stesso istante una ragazzina dai capelli corvini e occhi dello stesso colore si
sistemò gli occhiali e salutò Sasuke.
"Papà,
lo sai che posso andare a casa da sola senza perdermi"
L'Uchiha
alzò il sopracciglio stizzito. "Bèh, dillo a tua madre!" rispose lui;
salutò Naruto e si diresse verso casa con la figlia
Il
biondo lo guardò allontanarsi, poi il figlioletto lo richiamò. "Papà, la
mamma ha detto che per merenda avrebbe preparato i dango!
Dai, andiamo a casa!" concluse, incamminandosi.
Naruto
lo osservò per qualche secondo, poi lo seguì.
Dopo
qualche minuto di silenziosa camminata, i due arrivarono davanti a una bella
casetta in classico stile giapponese.
Naruto
la osservò, poi guardò il simbolo Hyuuga che si
stagliava accanto al simbolo Uzumaki sul portone d'entrata. Un senso di
pesantezza gli invase il petto.
"Mamma,
Himawari, sono a casa. C'è anche papà!!" esclamò
il ragazzino, abbandonando le scarpe all'ingresso ed entrando.
"Borutonii-san, papà!! Bentonnati!". Una bimba dai capelli corvini e gli
occhi lillà corse loro incontro.
"Bentornato
caro".
Naruto
alzò gli occhi dalla bambina e quando vide la moglie sorrise, ma non era il suo
solito sorriso radioso. Non era nemmeno un sorriso triste, era semplicemente...
Spento.
"Papà,
vieni! La mamma ha fatto i dango!" Himawari lo prese per mano, e lui le accarezzò la testa.
"Andate,
cominciate pure, io torno subito..."
La
famigliola si diresse in cucina, lasciandolo solo.
Si
sedette sul divano, e cominciò a guardarsi intorno. Appese alle pareti, delle
foto raccontavano la loro storia: il matrimonio, la nascita dei figli, svariate
foto di famiglia...
Doveva
essere felice, finalmente aveva una famiglia tutta sua. Ma non riusciva ad
esserlo, si sentiva un estraneo in quelle mura.
Se
lo sentiva dentro. Quello raffigurato in quelle fotografie non era davvero lui.
Non
era il vero Uzumaki Naruto.
"Non... Sono io..."
"Papà!!
Papà, svegliati! Se la mamma torna dalla spesa e scopre che ti sei addormentato
senza dare la pappa a Kushina, ti spacca tutte le ossa!"
L'Uzumaki
aprì gli occhi, e si ritrovò spaparanzato sul divano. Il salotto però non era
lo stesso che stava osservando poco prima.
"Era
soltanto... Un brutto sogno" si disse, sbadigliando.
Davanti
a lui apparve il volto di un ragazzino biondo con gli occhi verdissimi, e in
lontananza sentì il pianto di un neonato.
"Eh?
Pappa?" ancora assonnato non capì bene cosa gli fosse appena stato detto,
si girò e controllò che ore fossero: erano già le sei di sera. Poi il cervello
cominciò a decifrare la frase.
Mamma.
Pappa. Spacca le ossa.
"M-Merda!!
- cercò di alzarsi velocemente dal divano, ma cadde rovinosamente sul pavimento
- Shinachiku! Avresti dovuto svegliarmi prima, dattebayo!!!!" esclamò, rialzandosi da terra.
"Ma
papà, è da un'ora che cerco di svegliarti!" il ragazzino mise il broncio,
e il padre sospirò.
"Ok,
ok, calmiamoci... Ora diamo immediatamente a Kushina un po' di latte, così
quando tua madre torna a casa non si accorgerà di nien..."
Non
fece in tempo a finire la frase. La porta di casa si aprì. L'Uzumaki cominciò a
sudare freddo.
"Sono
a... - sentendo il pianto della bambina, la voce della donna appena entrata
mutò da un tono allegro a un tono alquanto irritato - casa... Perchè la bambina sta piangendo?!!?"
"M-mamma io non c'entro! - esclamò Shinachiku,
andando a rifugiarsi in camera sua - Il papà non le ha dato la pappa!"
Naruto
deglutì rumorosamente. Non ebbe il tempo di dire "A" che una furia
rosa si scagliò contro di lui e cominciò a riempirlo di botte.
"BRUTTO
BAKA!!!! TI AVEVO DETTO DI DARE IL BIBERON A KUSHINA
ALLE CINQUE E MEZZA!!!! PERCHE' NON MI ASCOLTI MAI??
IDIOTA!!!"
"S-Sakura-Chan! Ahia, mi fai male, 'ttebayo!
M-mi sono addormentato! Perdono!"
La
moglie continuava a sbatacchiarlo qua e là, riempiendolo di lividi. Ma
l'Uzumaki, nonostante il dolore dei pugni di Sakura, sorrise tra se e se.
Quella
era la sua vera famiglia. E sì, quello era davvero lui.
Quello
era il vero Uzumaki Naruto.
*Note dell'Autrice*
Eccomi tornata con un nuovo capitolo!
^___^ Haha! Scommetto che vi ho fatto prendere un bello
spavento all'inizio eh? Ma per fortuna del povero Naruto era solo un brutto
sogno!!Per questo capitolo mi sono ispirata a
questo bellissimo AMV (trovo che anche la canzone sia stupenda!)https://www.youtube.com/watch?v=0IV1kMxDHso
Come noterete, il titolo del capitolo
riprende quello della colonna sonora dell'AMV u.uSpero che vi sia piaciuto! E rinnovo
l'appello: COLORIAMO IL FANDOM DIROSA!!!! Alla prossima! :D
Naruto
correva verso casa, e come suo solito non aveva dietro
l’ombrello. Era bagnato fradicio. “Se non mi becco una bella polmonite ora, non
me la becco più!” pensò, mentre teneva con una mano il cappello da Hokage che
rischiava di svolazzare via ad ogni raffica di vento.
Finalmente
varcò la soglia di casa, in cui un calore accogliente lo avvolse. Appese il
cappello bagnaticcio all’appendiabiti.
“Bentornato
amore!”. Sakura gli andò incontro e gli baciò la guancia come faceva ogni
sera.Lo guardò e aggrottò la fronte. “E
le uova dove sono?” chiese poi.
Il
marito la guardò perplesso, poi si grattò la testa prima di togliere il
mantello e appendere anch’esso all’appendiabiti. “Uova? Pensavo ce ne fossero
ancora in casa… Abbiamo fatto la spesa due giorni fa,
dattebayo!”
Sulla
tempia di Sakura cominciò a pulsare una piccola vena. “Naruto…
Ti ricordo che domani èPasqua…”
“Ah
già, vero! E quindi?”
La
vena pulsò più forte. “Le uova di Pasqua per i
bambini, idiota!!!! Sono due giorni che ti chiedo di comprarle! Per fortuna che…”. La donna non
riuscì a completare la frase. Naruto prese un ombrello e corse fuori casa. Sakura sospirò “E’ sempre il solito…
Mai una volta che mi faccia finire di parlare…”
Correva
a perdifiato, rendendo così inutile il poco riparo che l’ombrello gli donava.
Naruto arrivò davanti al negozio dove faceva
solitamente la spesa, ma era chiuso. Guardò l’ora; erano già le 19.00! Lo sgomento
lo investì in pieno. “No! E adesso come faccio?!Sakura-Chan mi ucciderà! E i bambini mi odieranno! Oh, accidenti!”.
Mentre
si disperava, notò con la coda dell’occhio una luce accesa in una vetrina: era
una pasticceria.
“Forse
c’è ancora speranza!!” urlò, facendo voltare le poche
persone in giro a quell’ora.
Corse
nel negozio, abbandonando l’ombrello in strada.
“Buonasera,
Hokage-Sam…”
“Uova!!Ho bisogno di due uova di cioccolato!”
Disse tutto d’un fiato, senza lasciare il tempo alla commessa di finire la
frase.
Lei
lo guardò mortificata. “Mi dispiace, Hokage-Sama…
L’ultimo uovo l’ho venduto proprio dieci minuti fa… E
ormai stiamo per chiudere”
“Non
potreste farmene due al volo? Anche fatti male, o con poco cioccolato, non importa… Basta che siano a forma
di uova!”
“Mi
spiace davvero, Hokage-Sama… ma ormai il pasticcere è
andato a casa…”
Il
povero Naruto era sull’orlo delle lacrime. “Sono morto…”
mormorò. “Grazie lo stesso…” disse depresso, prima di
uscire.
Recuperò
l’ombrello e cominciò a girare per l’intera Konoha
come un’anima in pena alla ricerca di due benedette uova di
Pasqua, ma ovunque andasse trovava chiuso.
Rientrò
a casa che erano ormai le 21.00 passate.
Sakura
gli andò incontro preoccupata. “Dove sei stato per tutto questo tempo?!” gli chiese, porgendogli una salvietta che aveva
preparato sul tavolino all’entrata. L’uomo la prese e se la cacciò in testa,
frizionandosi la zazzera bionda. “Stavo cercando delle
uova di Pasqua… Ma è tutto chiuso…
Scusa!! Non mi ricordavo che le dovevo comprare!” esclamò,
mettendosi le braccia sulla testa, per paura che la moglie lo colpisse. Ma non arrivò nessun colpo.
“Baka, se mi avessi lasciato parlare…
- gli fece un buffetto sulla fronte – ti avrei detto che ci avevo pensato io
stamattina!”
Naruto
la guardò sorpresa. Sakura-Chan non solo non l’aveva
picchiato, ma stava anche sorridendo! Lassù qualche Kami
doveva volergli davvero bene!
“Dai,
vieni che te le do, così puoi darle ai bimbi prima che vadano a letto…” disse Sakura, prendendolo
per mano e conducendolo in cucina.
Gli
consegnò due uova, uno avvolto in una bella carta
azzurra e l’altro avvolto in una bella carta rosa.
Lui
li prese, li nascose dietro la schiena e corse in camera dai suoi cuccioli.
Li
trovò seduti sui loro lettini che aspettavano il suo ritorno.
“Papà!
Sei arrivato!!” esclamò la piccola Kushina,
scendendo dal letto e correndo ad abbracciargli la gamba.
“Sei
in ritardo, stasera!” disse Shinachiku, gonfiando le
guance e mettendo il broncio.
“Scusatemi,
avevo dimenticato una cosa in ufficio” si sbrigò a dire la prima scusa che gli
passava per la testa. Sakura, appoggiata allo stipite della porta, lo
osservava.
“Papà,
è per me??” chiese Kushina,
notando le uova dietro la schiena del padre. Lui sorrise e le porse l’uovo
azzurro.
Sakura
scosse la testa, sorridendo.
“Ma
papà! Azzurro è da maschietto!!”
esclamò la piccola, rifiutando l’uovo. Naruto guardò le uova, perplesso, poi
guardò Sakura.
“Ma questi accidenti non sono tutti uguali?”
“Papà,
lo chiedi ogni anno…” rispose Shinachiku
al posto della madre. A volte si chiedeva se il padre fosse davvero baka o se lo facesse apposta.
“Oh
beh, scusate se io da piccolo non ho mai avuto uno di questi cosi…” disse Naruto, offeso.
“Anche
questo lo dici ogni anno… - rispose nuovamente Shinachiku, prendendo l’uovo azzurro e consegnando quello
rosa alla sorellina, che se lo strinse al petto.
– Comunque, grazie papà.” Disse infine, sorridendo.
“Ti!!! Grazie papà!!” urlò Kushina,
saltellando felice.
Naruto
sorrise e scompigliò i capelli ai bambini, mentre
Sakura li osservava, pensando che nonostante fosse un baka
di prima categoria, suo marito fosse il miglior padre che avesse mai visto.
*Note dell'Autrice*
Salve!!! Ebbene sì, anch’io sono risorta! Ma invece di metterci solo tre giorni come il Signore, mi ci sono voluti mesi…
E dopo questa infelice battuta torniamo a noi.
Vi starete chiedendo perché sono sparita, vero? Colpa di un mio amico che mi ha fatto scoprire “Elder Scrolls V : Skyrim”!!! Ora per colpa sua non mi stacco più da quel benedetto gioco!!!! E’ una droga!!!!
Ma in questi giorni sono riuscita a staccarmici per qualche minuto (soffro già d’astinenza) e ho partorito questa… Cosa.
Sinceramente non mi convince troppo il finale, ma tutti gli altri finali che avevo scritto mi convincevano ancora meno, quindi… Spero che a voi piaccia! ^___^
Non so quando aggiornerò di nuovo… Mi auguro presto!!! Se sparisco nuovamente non preoccupatevi… Sarò alle prese con qualche drago nel videogioco ;)
Ah, anche se in ritardassimo… Buona Pasqua, gente!!!
“Ancora
a guardare quel vecchio album di foto, Haruko?"
"Si
nonnina! E' bello vedere te e il nonno da giovani!"
L'anziana
donna sorrise. Si sedette sulla sedia in giardino accanto all'adorata nipotina.
Gli occhi verdissimi della piccola si posarono curiosi sulla donna, i cui
capelli, un tempo color confetto, venivano accarezzati dalla leggera brezza.
"Mi
racconti ancora di quando tu, nonno Naruto e nonno Sasuke avete sconfitto il
ninja cattivone?"
Sakura
sorrise alla bimba di cinque anni. "E va bene, anche se sarà la millesima
volta che te lo racconto" rise.
"Lo
so, però mi piace! Eri davvero forte, nonna!"
Sakura
sorrise. Sì, era davvero forte un tempo, prima che gli anni avanzassero e lei
diventasse una di quelle vecchiette con le mani grinzose.
Stava
per mettersi a raccontare, quando qualcuno bussò alla porta di casa.
"Sarà
papà... Andiamo ad aprire" sorrise la donna, prendendo la nipotina per
mano.
Andarono all'uscio e quando aprì si ritrovò davanti un bell'uomo biondo con gli
occhi verdi.
"Papà!"
sorrise allegra la piccola, abbracciando il genitore che la prese in braccio,
stringendola a sè.
"Ciao
tesoro, siete tornati in anticipo dalla missione. State bene? Non siete feriti
vero?"chiese l'anziana donna, baciando la guancia del figlio e dirigendosi
insieme a lui in cucina.
"No
mamma, stai tranquilla - sorrise l'uomo - Sia io che Sarada
stiamo benone. A proposito, ti manda i suoi saluti, ma è dovuta scappare a
riportare a casa suo padre. Era di nuovo al parco a litigare con papà..."
Alla
donna apparve un sorriso sghembo "Di nuovo? - sospirò - Dov'è ora tuo
padre?"
"Ha
detto che sarebbe tornato a casa, ma non ha voluto che lo accompagnassi..."
Appena l'uomo completò la frase, la porta di casa si aprì, e poco tempo dopo un
arzillo vecchietto dagli occhi azzurrissimi fece capolino in cucina. "Sono
a casa! Oh, Shina, sei già arrivato?? Uffa, sono
diventato un vecchietto davvero lento! E io che pensavo di batterti prendendo
una scorciatoia!!" rise l'uomo, andando ad accarezzare la testa della
nipotina. "Ciao tesorino del nonno!" le sorrise, porgendole un
cioccolatino che la piccola agguantò alla svelta.
"Hai
litigato ancora al parco con Sasuke-Kun? Ma è mai
possibile che siete diventati peggio dei bambini?!"
"Ma
Sakura-Chan,! - l'uomo fece la sua tipica espressione da cane bastonato - Lui
mi prende in giro dicendo che se Haruko mi sta troppo
vicina, la faccio diventare testa quadra come me!"
"Non
che abbia tutti i torti..." pensò la donna, guardando la piccola che
abbracciava forte il nonno. Si avvicinò all'anziano marito e le diede un
leggero pugno sulla testa, facendo ridere la nipotina e sorridere il figlio.
L'anziano
uomo la guardò, poi fece uno dei suoi ampi sorrisi. Giovane o anziana che
sia, la sua Sakura-Chan non si smentisce mai.
*Note dell'Autrice*
Salve Gente!
Perdonate se ci ho messo molto ad
aggiornare, ma non sapevo come mettere giù questo capitolo! E in tutta sincerità
nemmeno ora mi convince troppo, penso sia troppo corto... Ma non posso
continuare a cancellarlo e riscriverlo xD Sarebbe la
quinta volta se no!
Ad ogni modo, spero che a voi piaccia!
Mi son sempre immaginata un'anziana Sakura dedita a badare ai nipotini, mentre
Naruto resta il solito bambinone pronto a rompere le balle ad un anziano Sasuke
dalla testa pelata(?).
Per qualche arcano motivo ho voluto far
imparentare Naruto e Sasukefacendo
sposare i rispettivi primogeniti... E' la mia pazzia dilagante.
"Cazzo,
Shikamaru, questa è un'emergenza! E' un codice rosso! E' una missione di grado
S!!!"
Naruto,
ormai Hokage di Konoha, stava camminando avanti e indietro per il suo ufficio,
in preda al panico.
"Capisco
che è una situazione difficile, ma se perdi la calma è peggio. Pensa
razionalmente, abbiamo affrontato di peggio in fondo, no?" cercò di
tranquillizzarlo l'amico e consigliere.
"Non
sei calmo nemmeno tu! Perchè mai dovrei esserlo io?!
- Gli urlò dietro il biondo, notando il notevole nervosismo del moro - Va' a
chiamare Sasuke!"
"Naruto...
Non penso sia in grado di..."
"Fallo
e basta! E' l'unico che può risolvere questa situazione!! Se è riuscito a
uccidere Danzo, sarà in grado di fare anche
questo!" rispose grave l'Uzumaki.
Non
appena l'Uchiha entrò nell'ufficio dell'Hokage, la prima cosa che sentì fu uno
strano olezzo, dopodiché un pianto talmente forte da perforargli i timpani lo
investì.
"Usuratonkachi, si può sapere cos'è questa questione di vita
o di morte che farfugliava Shikamaru?" chiese, andando a sedersi il più
lontano possibile da quell'affarino urlante sistemato in una culla accanto alla
scrivania del biondo.
"Sakura-Chan
è in missione - spiegò l'Uzumaki - è partita
stamattina..."
L'Uchiha
fissava l'amico perplesso. "E con ciò?"
"Ho
una grave emergenza, Sasuke... E' una cosa di cui solitamente si occupa lei
e...". L'Uchiha non diede tempo al biondo di finire la frase.
"Ok,
ascolta, non ne posso più! Prima fai tacere questo moccioso poi ti
ascolto!"
"E'
proprio questa l'emergenza... - Naruto lo guardò esasperato - Shinachiku ha
fatto la cacca! Nè io nè io
che Shikamaru siamo in grado di cambiargli il pannolino! Ti prego, Teme,
aiutami!"
Sasuke
guardò furente il biondo. Come poteva quel Dobe
umiliarlo con una richiesta simile? Quello era il peggiore degli affronti verso
un Uchiha!
Ma
il buon senso gli intimò di non dire nulla. Si alzò e si diresse verso la
porta, lasciando il povero biondino disperato in balia delle urla del
piccoletto.
*Note dell'Autrice*
Salve a tutti!
Perdonate se questo capitolo è davvero
cortissimo... Ma ho pensato che se avessi proseguito risolvendo la
"questione pannolino", si sarebbe persa la vena comica (se la
trovate... LOL).
Spero vi piaccia!! ^__^
Un bacione❤Lory-Chan
P.S. Leggendo qua e là ho notato che in
molti seguono "Naruto Gaiden"... Sono
l'unica che si rifiuta di leggere quell'ammasso di spazzatura? LOL
Era
una bella serata estiva a Konoha. L'Hokage e la sua sposa erano seduti
tranquillamente in veranda a cenare a lume di candela, quando il giovane uomo
fissò seriamente la moglie.
"Sakura...
Dobbiamo parlare..." disse il biondo, poggiando le posate ai lati del piatto,
che poi allontanò in avanti, mettendo al suo posto le mani incrociate.
Sakura
lo guardò, chiedendosi cosa ci fosse di così serio da chiamarla senza il solito
"-Chan".
"E'
successo qualcosa, amore?"
"Beh...
Sì..." lo sguardo di lui, prima serio e fisso nel suo, si spostò verso le
luci di Konoha che si stagliavano al di là del parapetto. "Ecco... E' una
cosa che riguarda noi..."
La
donna si bloccò con la forchetta a mezz'aria. Cosa c'era che non andava con
loro due?
Posò
anch'ella le posate e guardò il marito. "Cosa devi dirmi, Naruto...?"
Il
silenzio calò fra i due, e Sakura cominciò a temere il peggio. "Naruto,
dimmi quello che devi dire, senza troppi giri di parole, per favore!"
cominciava a sentirsi in ansia.
Il
biondo sospirò, poi tornò a guardarla seriamente.
"Io...
Ti lascio Sakura..."
Il
mondo le crollò addosso.
"P-perchè?"
Riuscì
a balbettare solo quella domanda.
"Perchè mi sono innamorato di un'altra..." rispose lui,
alzandosi dal tavolo e appoggiandosi coi gomiti al parapetto. Una fresca brezza
gli muoveva i capelli color grano.
Sakura
sentì il cuore sbriciolarsi come se fosse fatto di vetro. La testa era
completamente vuota.
"E
quest'altra è... Hinata..."
BUM, altro colpo al già martoriato cuore.
"L'avevi
rifiutata anni fa..."
"Si, ma ho aperto gli occhi... Lei mi ha sempre amato, anche quando tu pensavi
solo e unicamente a 'Sasuke-kun'!"
Le
lacrime cominciarono a sgorgaredagli
occhi della Kunoichi. Suo marito aveva ragione, Hinata era stata dalla sua parte fin dall'inizio, amandolo
silenziosamente per anni... Ma ora era lei che lo amava, era con lei che si è
sposato. E non sarebbe stata una semplice cottarella
per una tettona ignorante a portarglielo via!
Si
alzò, con le lacrime che le rigavano il viso. Prese dal vassoio sul tavolo il
coltello con cui aveva tagliato l'arrosto e si avvicinò al marito.
Fu
un attimo.
Un
fluido cremisi cominciò a sgorgare dalla gola dell'uomo, imbrattando il candido
abito da Hokage. Si accasciò a terra, guardando per gli ultimi istanti, con gli
occhi spalancati, il viso stravolto della moglie.
"Perdonami...
Ma tu sei mio, e mio resterai per l'eternità..." detto questo si puntò il
coltello al cuore e si trafisse mortalmente.
Si
svegliò di soprassalto, madida di sudore. Si guardò intorno, ancora spaventata.
La
stanza era al buio, illuminata solo dai timidi raggi lunari che filtravano
dalla tenda. Accese la lampada sul comodino, spostò lo sguardo alla sua destra
e lo vide: il marito, la pietra dello scandalo.
"Svegliati
idiota!" gli urlò contro, facendolo sobbalzare.
"Gnee... Sakura-Chan, cosa c'è? E' tardi... - il poveretto
cercava a stento di tenere gli occhi aperti, sbadigliando e grattandosi il
fondoschiena - Spero tu non abbia un'altra delle tue voglie perchè
a quest'ora non ci sono negozi aper... ARGH!"
Non
riuscì a finire la frase: un fortissimo pugno nello stomaco lo fece piegare in
due dal dolore.
"S-Sakura-Chan, cos'ho fatto adesso?!" piagnucolò,
tenendosi lo stomaco.
"Non
ti azzardare a tradirmi con Hinata, chiaro?!!"
urlò la giovane donna, isterica.
Naruto
capì subito: un'altro degli incubi che ultimamente la perseguitavano. A quanto
pare lo stato interessante le faceva un brutto effetto....
"M-Ma non lo farei mai, dattebayo!
Perchè dovrei? Non ti lascerei per nulla al mondo,
sei la mia vita!!"
La
ragazza parve tranquillizzarsi. "Giura..."
"Lo
giuro, dattebayo!" rispose lui, battendosi il
pugno sul cuore.
Sakura
sospirò, e lo abbracciò forte. "Scusami... E' che ho fatto un brutto
sogno..."
"Lo
avevo immaginato - Rispose lui, accarezzandole dolcemente la testa - Quindi ti
lasciavo per andar via con... Lei?"
"No,
non facevi in tempo - Ci fu una breve pausa - Ti ho tagliato la gola prima che
potessi andartene...".
Il
povero Uzumaki cominciò a sudare freddo. Sì, era
meglio non tradire mai la sua Sakura-Chan, nemmeno in un sogno.
*Note dell'Autrice*
... Cos'ho appena scritto?
Perdonatemi, gente, ma il caldo mi da alla testa in un modo orrendo...
Comunque devo ammettere di averci preso
gusto a tirare questi scherzetti sadici ai lettori u.u
Ma rallegratevi, era solo un'incubo della nostra
Sakura-Chan dovuto agli sbalzi ormonali della gravidanza!
Spero vi sia piaciuta, nonostante le
scene un pochino "creepy"! LOL
Capitolo 7 *** #Capitolo Speciale - Road To Ninja ***
Ramen &
Cherry Blossom - NaruSaku Moments
#Capitolo Speciale –RoadToNinja.
“E’
da tempo che non ci vediamo…Uzumaki
Naruto”
Il
giovane ninja di Konoha si voltò verso colui che aveva parlato, e lo vide
seduto tranquillamente su una sedia della cucina.
“Che
cosa vuoi, stupido lecca-lecca?” disse minaccioso, preparandosi ad attaccarlo.
“Stà tranquillo, sono venuto solo per divertirmi! Dopotutto,
Tobi è un bravo ragazzo!” esclamò il membro dell’Akatsuki, estraendo dalla manica della lunga tunica una
sfera che fece librare in aria. Il biondo la riconobbe subito. Era la stessa
sfera che lo aveva mandato dove i suoi genitori erano…
Vivi.
“Non
ti azzardare a fare come la scorsa volt…” Non completò la frase che la stessa
luce abbagliante della prima volta lo investì.
Quando
riaprì gli occhi si ritrovò in quella che all’apparenza era casa sua, se non
fosse per quella signora sovrappeso che lo stava guardando in cagnesco.
“Ehm…F-forse è meglio che io…” per la seconda volta quel giorno non completò la
frase. Una ciabatta lo colpì in faccia, seguita da un cuscino, qualche piatto e
una caffettiera. Piena.
Il
povero Naruto scappò fuori di casa, correndo a perdifiato verso il parco del
villaggio.
“Q-quella signora è davvero un’arpia!” pensò, col fiatone,
sedendosi su una panchina.
Guardò
il cielo, sospirando. Saranno state le 22.00, a giudicare dalla posizione della
Luna.
“Hei, Menma, che ci fai qui solo
soletto?" Ancora quello stupido nome.
Il
biondo guardò l'interlocutore, e vide l'ultima persona che avrebbe voluto vedere
in quel mondo invertito: Sasuke trasformato in uno stupido playboy. Gli si
avvicinò e gli porse una rosa.
"Se
non sai dove andare per stanotte... Puoi venire da me..." disse,
facendogli l'occhiolino.
Il
biondino rabbrividì. "Da quando sei un invertito?" chiese, sudando
freddo.
L'Uchiha
si ravvivò i capelli, sorridendo sornione "Non sono invertito, mio caro Menma... Adoro le ragazze, ma tu hai un non-so-chè
che mi ha sempre attirato..." Si sedette accanto al biondino, che a sua
volta si spostò verso il bordo opposto della panchina.
"Su,
non fare il timido, vedrai, ci divertiremo come matti se vieni a casa
mia..."
L'Uchiha
continuava ad avvicinarsi pericolosamente a Naruto quando un forte pugno lo
spazzò via.
"Fottuto
Uchiha, cosa credi di fare al MIO Menma?!"
Ancora
una volta lo sguardo di Naruto corse sulla figura appena arrivata. E ancora una
volta era una persona che avrebbe preferito non incontrare in quel mondo
strambo: Hinata.
"Hei, bellezza, quello stupido Uchiha voleva portarti a
letto eh? Solo io posso! Adesso vieni quà e
baciami!" esclamò la ragazza, mettendo in modo arrogante un piede sulla
panchina.
Nel
frattempo Sasuke si riprese dal pugno. "Ahi ahi, Hinata-Chan,
sei sempre così cattiva con me..." disse, porgendole una rosa.
"Ficcatela
nel culo la rosa!" esclamò la Hyuuga, prendendo
il fiore e buttandolo in terra, pestandolo col piede, sotto lo sguardo afflitto
del moro.
Naruto
approfittò della lite fra i due per scappare via. Uscì in fretta e furia dal
parco, imbattendosi nel cugino della pazza.
"Menma, hai per caso visto Hinata?
- disse in tono tranquillo, ma dopo nemmeno due secondi si strappò via i
vestiti e del sangue cominciò a colargli dal naso - Stamattina non sono
riuscito a spiarla mentre faceva il bagno! Spero sia alle terme, così potrò
rifarmi della grave perdita di stamattina!"
"N-no, è al parco..." disse il biondo, notando
l'espressione rassegnata dello Hyuuga alla notizia.
"Oh, accidenti... Vabbhè, andrò a spiare altre
ragazze..."
Il
povero Uzumaki era alquanto inquietato. Non amava troppo quel mondo, l'unica
cosa buona erano i suoi genitori ancora in vita.
Poi
una lampadina si accese nella sua testa: chissà come sarebbe stata la Sakura di
quel mondo?
Così,
salutato frettolosamente lo scellerato Neji, corse
verso la casa della sua amata.
Suonò,
e dopo qualche minuto la giovane dai capelli rosa venne ad aprire.
"M-Menma-Kun... Cosa ci fai qui a quest'ora?"
La
vera Sakura lo avrebbe sgridato per essersi presentato ad un orario così indecente.
1-0
"Passavo
di qui, e ho pensato di passare a salutarti..."
"Ah,
hai fatto benone - Sorrise, arrossendo leggermente - Accomodati pure..."
Altro
punto a favore per la Sakura di quel mondo: l'originale l'avrebbe rispedito a
casa sua con tanti calci e tanti pugni. 2-0
"Ti
posso offrire qualcosa da bere?" chiese lei gentilmente, facendolo
accomodare nel salotto.
"Magari
un the freddo, grazie" sorrise sornione.
"Te
lo porto subito!" esclamò lei, correndo in cucina a prenderglielo.
3-0
per la Sakura dello strano mondo.
La
giovane tornò poco dopo, con due bicchieri di thè
freddo che appoggiò sul tavolino da caffè del salotto, poi si sedette vicino a
Naruto.
"Hai
litigato ancora con i tuoi?" chiese preoccupata.
"Eh?
No, no, te l'ho detto, stavo facendo una passeggiata..."
"Meno male" la ragazza sorrise davvero sollevata, portandosi le mani
al cuore.
Naruto
la guardava estasiato. Una Sakura così dolce era davvero la fine del mondo.
Provò l'ultima carta a sua disposizione per poter fare un ulteriore paragone.
"Nee, Sakura-Chan... Domani sera verresti a mangiare con
me?"
L'Haruno
arrossì di colpo.
"D-davvero vuoi?"
"Certo!
Allora, ci vieni?"
Sakura
sorrise. "Certo, ci vengo volentierissimo!" Era davvero felice.
Naruto
annuì, più a se stesso che alla giovane. Era decisamente un 4-0 del tutto
meritato.
Forse
quello strano mondo non era poi così male...
Però,
quando la Sakura del falso mondo si appoggiò con la testa alla sua spalla, le
certezze di Naruto crollarono.
Non
voleva una Sakura dolce e remissiva. Se voleva una ragazza del genere si
sarebbe innamorato di una come Hinata.
Lui
voleva una ragazza forte. E poco gli importava se le avesse prese ogni
sacrosanto giorno.
"Scusami
è tardi... I miei saranno in pensiero..."
La ragazza alzò la testa. "Certo, vai tranquillo... Ci vediamo domani
sera, mh?" disse sorridendo.
L'Uzumaki
annuì, ed uscì in fretta e furia da quella casa. Voleva tornare al suo mondo al
più presto, voleva andare dalla SUA Sakura-Chan, quella VERA.
Corse
a perdifiato fino al parco.
"HEI!
Stupido lecca-lecca! Lo so che sei qui! Riportami a casa immediatamente!!"
Tobi
apparve da dietro un albero.
"Che
noia, stavolta ci hai messo poco a stufarti... Sei noioso, Tobi
voleva giocare ancora un pochino..."
"Ho detto di riportarmi a casa!!"
L'uomo
sospirò. "Ok, ok... Giocare con te non è divertente..." disse,
estraendo di nuovo la sfera. Nuovamente la luce accecante investì il biondo.
Aprì
gli occhi.
Era
tarda sera, ma questo non lo fece desistere.
Uscì
di casa e corse senza sosta per le vie di Konoha.
Si
fermò soltanto quando arrivò davanti all'appartamento dell'amata, dove cominciò
a suonare il campanello.
Ad
aprire andò la madre di Sakura, dopo qualche minuto di scampanellate.
"Oh,
sei tu, Naruto? Hai bisogno qualcosa?" chiese, preoccupata.
"No,
grazie signora, vorrei solo vedere Sakura-Chan!"
"A
quest'ora?" chiese più a se stessa che al biondo. Chiamò la figlia che,
essendo già a letto, scese scocciata.
"Naruto
Baka, cosa vuoi a quest'ora?!?!" chiese, con una
vena che pulsava sulla fronte.
"Ah,
Sakura-Chan, sei così bella anche da arrabbiata!!" Esclamò il biondo, per
poi avvicinarsi a lei e baciarle la fronte.
La
ragazza arrossì di botto, irrigidendosi.
"Ti
preferisco così, anche se sei irascibile, aggressiva e manesca!"
Quelli
che alle orecchie di Naruto sembravano tutti bei complimenti, per Sakura erano
l'esatto contrario. E mentre il biondo sorrideva sornione, la rosa gli tirò il
primo di una lunga serie di pugni.
Ma
a Naruto andava bene così, perchè in fondo era quella
la Sakura-Chan che amava.
*Note dell'Autrice*
Ho notato che è uscito il sub-ita di
The Merda Last... Così per fare un bel gesto dell'ombrello a tutto
quello stupido fanservice, mi sono riguardata Road To Ninja... E purtroppo per voi ho scritto sta gran cagata,
lasciatemelo dire xD
Spero vi sia piaciuto :) Prendetelo
come un "Capitolo Speciale" xD
“Sakura-Chan,
hai un albero di Natale davvero meraviglioso!! Non riesco a smettere di
guardarlo!!”
Naruto,
in quanto fidanzato della figlia, era stato invitato a cena dai coniugi Haruno
per festeggiare il loro venticinquesimo anniversario di matrimonio, e da quando
aveva messo piede in casa non faceva altro che elogiare quel benedetto albero.
“Naruto,
è tutta sera che guardi quell’albero… Non ha niente
di speciale, è un banalissimo albero di Natale!”
“Ma
che dici? E’ davvero bellissimo invece! ‘Ttebayo!”
La
ragazza sospirò. “Sembra che tu non ne abbia mai visto uno in vita tua…”
Il
ragazzo abbassò lo sguardo. “Sì… Ne ho visti, in giro…”
Sakura
lo guardò perplessa. “In giro?... Non dirmi che non hai mai fatto un albero di
Natale!”
Il
biondo si grattò la testa, in imbarazzo. “Effettivamente…
Essendo sempre da solo non ho mai badato a fare un vero albero…
Attaccavo qualche pallina di carta alla pianta in cucina, dattebayo!”
rispose, sorridendo. Ma si capiva benissimo che desiderava tanto averne uno.
A
Sakura si strinse il cuore, e lo abbracciò. “Oh, sei il solito baka…” esclamò, coccolandolo per tutto il resto della
serata.
Erano
le 10.00 del mattino quando, il giorno dopo, Naruto sentì bussare alla porta.
“Chi è?” chiese prima di aprire, avvicinandosi alla porta.
“Sono
io, Sakura…”
Il
giovane andò nel panico, girandosi a guardare lo stato della casa: disastroso.
“U-un momento!” urlò, prima di andare a recuperare i vestiti
sporchi buttati qua e là per poi nasconderli sotto il letto. Prese un sacchetto
per la pattumiera e ci buttò velocemente dentro le confezioni di ramen vuote lasciate a marcire nel lavandino. Nascosteanch’esso sotto il letto e corse ad aprire.
Oltre
Sakura, si ritrovò davanti anche Sasuke.
“Ah,
teme! Ci sei anche tu! Entrate!”disse
sorridendo, guardando curioso le borse che teneva in mano la sua ragazza.
“Tsè” rispose in saluto il moro, entrando e dirigendosi in
cucina, dove appoggiò sul tavolo un alberello di circa 60 cm provvisto di
vasetto.
“Cos’è?”
chiese il biondo, guardando Sakura appoggiare le due borse sul tavolo.
“Ho
pensato di farti un piccolo regalo di Natalein anticipo – Disse sorridendo, abbracciandolo – Ti ho portato un
alberello di Natale! Ti va se lo addobbiamo tutti e tre insieme?”
Naruto
guardò la sua ragazza con gli occhi da cucciolo bastonato, poi cominciò a
piangere come un idrante, stringendola forte forte.
“Oh,
Sakura-Chan, sei un tesoro! Questo sarà il più bel Natale del mondo, Dattebayo!!!”
Sasuke
osservava la scena senza dire una parola: sperava solo che ci avrebbero messo
poco ad addobbare quel dannato albero.
“Allora,
ti piace com’è venuto?”chiese Sakura.
I
due ragazzi erano seduti sulle sedie della cucina, intenti ad ammirare, nel
buio totale, quel piccolo alberello che con le sue lucine colorate rischiarava
l’ambiente.
“E’
l’albero più super-stupendo che abbia mai visto!! - Esclamò Naruto, raggiante –
Peccato solo che il teme sia scappato via non appena abbiamo finito di addobbarlo...
Non cambierà mai, ‘ttebayo!”
Sakura
rise, e appoggiò la testa alla spalla del suo ragazzo.
“Nee, Sakura-Chan…”
“Mh?” La giovane alzò la testa per guardarlo, e lui
approfittò del momento per posarle un delicato bacio sulle labbra.
“Sei
la fidanzata migliore del mondo!”
Sakura
arrossì, e voltò la testa per non far trasparire l’imbarazzo. “L-l’avrebbe fatto chiunque…”
Naruto
sorrise, e la strinse forte fra le sue braccia, dandole dolci baci sulla
fronte.
Sì,
quello sarebbe stato davvero il suo primo Natale più bello del mondo.
*Note dell'Autrice*
Salve a tutti!!!
Sì, è un bel po’ che non aggiornavo! Però mi son detta “Hei!
Domani è l’Immacolata, e voglio lasciare le mie compagne di lotta (?) a fare
l’albero senza una NaruSaku da metterci sotto?”
E quindi eccomi qui xD
Un capitoletto dal tema pre-Natalizio!
Effettivamente non è il massimo, ma è
un periodo che la mia fantasia è partita per un lungo viaggio e a quanto pare
non ha voglia di tornare!
Ad ogni modo, spero vi sia piaciuto!
Un bacione e buon addobbamento
(esiste?) a tutte voi!!!
Una
lacrima atterrò sulla foto che la giovane dai capelli color confetto teneva
stretta al petto.
"Che
Capodanno schifoso..." mormorò, tirando su col naso.
"Sakura!
Allora che fai, vieni o no a vedere con noi i fuochi d'artificio??" la
voce della madre di Sakura, fuori dalla porta della sua camera, la ridestò dai
suoi pensieri.
"Ti
ho detto di no, mamma! Non sto bene!" mentì. In realtà non voleva fare
altro che starsene sola e pensare a Sasuke.
La
signora Haruno sospirò e, vedendo che la figlia non
apriva la porta, decise di non insistere oltre. "Va bene... Non prendere
freddo, ok? E fatti qualcosa di caldo..." disse, preoccupata.
"Sì
mamma..."
La
donna salutò la figlia e, abbastanza preoccupata, uscì col marito, decisa a
tornare a casa prima del previsto.
Sakura,
dal canto suo, non si mosse di un millimetro e rimase seduta sul letto.
La
nostalgia la invadeva: era il primo Capodanno dopo la fuga di Sasuke dal
Villaggio. Dopo di quell'evento si sentiva persa, svuotata. Non aveva certo
voglia di festeggiare l'inizio di un anno dove Sasuke non sarebbe stato
presente...
Si
sdraiò sul letto, con la foto sul cuscino, e sospirò, chiudendo gli occhi.
Passarono
diversi interminabili minuti prima che un rumore le fece aprire gli occhi. Si
mise seduta sul letto, cercando di capire cosa potesse essere.
Un
altro rumore. Proveniva dalla porta-finestra: si voltò nella sua direzione e
vide Naruto che bussava al vetro. Che diavolo ci faceva lì quel baka?
Andò
ad aprire, spinta dalla curiosità.
"Hei, Sakura-Chan!!" la salutò il ragazzino, col viso
coperto fino al naso da una grande e morbida sciarpa color crema.
"Naruto...
Cosa ci fai qui?"
"Ho
visto i tuoi genitori andare a vedere i fuochi d'artificio, ma non vedendo te
mi sono preoccupato... - Si grattò la nuca, imbarazzato - Allora ho pensato di
venire a vedere come stavi..."
Stranamente
Sakura si sentì in qualche modo lusingata dall'interesse del biondo. Sasuke non
avrebbe certo fatto lo stesso.
"Capisco...
Ehm, entra, fa freddo lì fuori..."
"Oh,
grazie Sakura-Chan!! Fa freddo sì!! - Esclamò euforico, entrando in casa e
beandosi del tepore - Qui dentro si sta davvero bene, invece! 'Ttebayo!"
La
giovane sorrise.
Naruto
notò la foto del Team 7 posata sul cuscino. La sua amata pensava ancora a
quello stupido di Sasuke.
"Nee, Sakura-Chan... Ho pensato di portarti questi... - Con
un lieve imbarazzo porse alla ragazzina una confezione di stelline di Capodanno
- Ho pensato che... Ecco... Potremmo festeggiare il nuovo anno insieme... Ti va?"
Sakura
sorrise: quando voleva, quel baka sapeva essere davvero dolce!
"E
va bene... Festeggiamo insieme quest'anno nuovo..." disse, aprendo di
nuovo la porta finestra per uscire insieme al ragazzo sul piccolo balcone.
"Aspetta
Sakura-Chan, ti beccherai un colpo se esci così!" esclamò Naruto, affrettandosi
ad avvolgere le spalle ragazza con metà della sua sciarpa.
Sakura
lo guardò sorpresa, e sorrise. "Grazie..."
Ma
Naruto non rispose. Era troppo preso a osservare il bel viso della giovane, uno
spettacolo che non aveva mai visto così da vicino.
"Allora,
accendiamo queste stelline?" chiese Sakura.
"Ah,
sì!" cercò nella tasca l'accendino comprato per l'occasione e, appena lo
trovò, accese due stelline. Una la passò alla ragazza.
"Sperando
che il nuovo anno sia migliore di quello che sta per finire..." sentì
sussurrare alla rosa.
"Già..."
rispose. Poi avvicinò la sua stellina a quella della ragazza, in una specie di
'cin cin'.
Sakura
lo guardò negli occhi e lui, come attratto da un magnete, avvicinò il viso al
suo. Poteva sentire il respiro della giovane sulle sue labbra.
"N-Naruto..." sussurrò lei.
Il
ragazzo chiuse gli occhi; stava per far combaciare le sue labbra con quelle
dell'amata quando il primo fuoco d'artificio illuminò il cielo. Era arrivato il
tanto atteso anno nuovo.
I
due ragazzini si allontanarono d'istinto, col volto paonazzo.
"E-ehm, buon anno Sakura-Chan!!" esclamò il biondo, per
smorzare l'imbarazzo creatosi.
"Grazie,
buon anno anche a te..." rispose di rimando Sakura.
"Forse
è meglio che ora vada... Ho... Già disturbato abbastanza per il nuovo anno..."
Fece
per salire sulla ringhiera del balcone e togliere il disturbo, quando si sentì
afferrare per una manica.
"Ormai
sei qui... Guardiamo insieme i fuochi... Ti va?"
Il
biondo non se lo fece dire due volte. "Certo che mi và!! Dattebayo!!"
Scese dalla ringhiera e coprì nuovamente le spalle della giovane con la sua
sciarpa.
Sakura
lo guardò con la coda dell'occhio. Quel Capodanno, anche senza Sasuke, non era
poi così male.
*Note dell'Autrice*
A quanto pare la mie mente malata è
riuscita a partorire qualcosa anche per Capodanno!!! (Yeeee!)
Questo capitolo lo dedico a Rimiesse❤❤❤
Visto che ci tenevi tanto a leggere qualcosinaNaruSaku per Capodanno
:D FOR YOU!!!! Spero ti piaccia!
Come avrete notato, questo capitolo è
ambientato nella prima serie LOL Non riuscivo a trovare idee collocate dalla
serie Shippuden in poi... Spero vi piaccia comunque!
;D
Già che ci sono vi auguro un FELICE 2016 PIENO DI BELLE COSE
(E di soldi, possibilmente... LOL)
La vostra❤Lory-Chan
P.S. Le "Stelline di
Capodanno" sono quei focherelli d'artificio fatti a mo' di bastoncino
lungo che si accendono in cima producendo, appunto, delle stelline. Non so come
diamine si chiamino in realtà. Ma vi lascio il link di una foto LOL Così non mi
districo in spiegazioni chilometriche xD
Sakura
sbuffò, sapeva benissimo cosa intendesse il fidanzato con ‘coccoline’,
e quando il biondo le si avvicinò col chiaro intento di baciarle il collo, i
suoi pochi dubbi svanirono all’istante.
“Non
è giornata, Naruto…”
“Eddai, Sakura-Chan! Dobbiamo festeggiare la nostra prima
settimana di convivenza!!”
La
giovane trattenne il pugno che stava per tirare al povero biondino. Quella non
era proprio la giornata adatta per festeggiare.
“Festeggeremo
un altro giorno, ok?”
Naruto
la guardò con lo sguardo di un cane bastonato. “Dai…
Per favore!!!” supplicò, abbracciandola forte.
La
giovane questa volta non si trattenne, e un forte pugno arrivò sulla zucca del
biondino. “Ti ho detto di no, Naruto! Ho le mie cose, non capisci??”
Naruto
la osservò perplesso. “Lo so che hai le tue cose – Rispose, lasciando basita la
fidanzata. – Anch’io ho le mie… La casa è piena delle
nostre cose!” esclamò felice, indicando con un ampio movimento delle braccia i
mobili del salotto.
La
furia omicida di Sakura esplose tutta in una volta. Prese il povero Naruto per
il bavero e lo scaraventò a terra. “Deficiente! Ho il ciclo!!”
Il
ragazzo si rialzò tutto dolorante, massaggiandosi la testa, poi si guardò
intorno. “Sakura-Chan, oggi non stai molto bene, eh?... Io non vedo nessuna bicicletta… Devi avere un po’ di febbre…”
Sakura
non sapeva più come dirglielo,e a
quanto pare anche pestarlo non sarebbe servito a molto.
“Che
ho fatto di male per avere un fidanzato imbecille?” si chiese a voce alta,
passandosi stancamente una mano sugli occhi.
“Su,
su, Sakura-Chan, non abbatterti! Passerà la febbre, e non vedrai più biciclette
per casa!” disse affettuosamente il ragazzo, abbracciandola.
“Naruto… Non vedo biciclette… -
Sospirò – Ho le mestruazioni…”
“Le
mestu che?” chiese lui, sorridendo come un ebete.
“Mestruazioni… Per tutti i Kami, non sai cosa sono??”
Naruto
scosse la testa. “E’ roba grave? Oddio, sei malata?? Aiuto! Sakura-Chan è
malata!” urlò, dirigendosi di corsa verso la porta, ma venne prontamente
fermato dall’Haruno.
“Non
sono malata, scemo! E’ una cosa naturale, viene a tutte le donne! – Sospirò
nuovamente, cercando le parole più semplici che conosceva per spiegarglielo –
Praticamente se… Come te lo spiego…” Si grattò la fronte, scervellandosi.
Il
povero Uzumaki la guardava più perplesso che mai.
“Ok,
ascolta, non ti importa il perché viene, ti basti sapere che non ti posso fare
le ‘coccoline’ perché… -
Arrossì lievemente dall’imbarazzo – Beh, mi esce sangue da là…”
“Da
dove?” chiese Naruto, perlpesso.
“Da… Da là!”
“Da
là dove? Oh, accidenti, perdi sangue perché sei ferita? Aiuto! Sakura-Chan
perde sangue da non so dove!!” Urlò, cercando ancora di raggiungere la porta.
La
ragazza ci rinunciò.
“Scherzavo,
non perdo sangue da nessuna parte, è solo che non ho voglia di farti le ‘coccoline’, ok? E adesso torna su quel fottuto divano a
guardarti la TV!”
Il
povero biondo la guardò tra lo spaventato e il triste, ed obbedì.
Quella
di andare a convivere prima del matrimonio, pensò Sakura, non era stata una
delle sue migliori idee.
*Note dell'Autrice*
Perché?
Lo so che ve lo state chiedendo.
E sinceramente me lo sto chiedendo
anch'io...
Boh, questa è una delle mie idee sceme
che mi illumina la lampadina sulla testa mentre lavo i piatti. Il che la dice
lunga sulla mia demenza.
Il fatto è che ho cominciato a
chiedermi “Che diamine farebbe Naruto alle prese con le mestruazioni?”… E
l’ovvia risposta è “Non capirebbe cosa sono!” e da qui…
Beh, è nata ‘sta cagata, ecco xD
Spero, comunque, che vi sia piaciuta!
Perdonate la lunga assenza, ma
purtroppo non ho passato un bel periodo a causa di un grave lutto in famiglia,
e beh, mi ci è voluto un po' per riprendermi...
Ora va un pochino meglio, e spero di riuscire ad aggiornare questa raccolta con
più continuità :)
Naruto
corse incontro alla ragazzina, che si stava avviando a casa dopo aver finito di
allenarsi col resto della squadra.
"Perché
mai dovrei? Spero tu stia scherzando!" esclamò lei, quasi schifata
dall'idea.
"Eddai!
Solo una giornata!!"
"Ti
ho detto no! Sparisci, adesso!"
Il
biondino sospirò. "E se ti dicessi che viene anche Sasuke?"
Sakura
lo guardò. Al posto degli occhi comparirono due enormi cuori. "Ma perché
non lo hai detto subito?! Ovvio che ci vengo, allora!" esclamò, mentre tra
sé e sé già si pregustava un Sasuke in costume da bagno.
Naruto
sorrise triste. Anche se era Sasuke il motivo per cui sarebbe venuta, avrebbe
comunque potuto passare una giornata con lei.
Eppure,
nonostante la magra consolazione, il peso della gelosia attanagliava il suo
cuore.
16 Anni
"Sakura-Chan!
Andiamo al mare insieme??"
Come suo solito, Naruto corse incontro a Sakura, che stava andando in biblioteca,
carica di libri.
Il
ragazzo prese i pesanti volumi e la aiutò a portarli, in attesa di una
risposta.
"Non
lo so, Naruto... In questo periodo sono molto impegnata. Devo darmi da fare con
gli studi..."
"Eddai!
Solo una giornata!!"
La
rosa sospirò. "Cosa non capisci della frase 'Sono molto impegnata'?"
chiese.
Naruto
sorrise sotto i baffi, tirando fuori il suo asso nella manica. "E se ti
dicessi che viene anche Kakashi-sensei? Magari è la volta buona che vediamo
sotto la sua maschera..."
Sakura
si voltò, con sguardo complice. "Beh... Magari Tsunade-Sama me la concede
una giornata libera..."
Il
ragazzo sorrise. Per lo meno questa volta Sasuke non sarebbe stato tra i piedi.
19 Anni
"Sakura-Chan!
Andiamo al mare insieme??"
Nonostante
fosse vicino ai 20 anni, Naruto non aveva perso il vizio di raggiungere Sakura
correndo.
La
giovane, che stava tornando a casa dal turno in ospedale, si fermò e si voltò.
"Naruto, credevo fossi in missione..."
"Sono
tornato un'oretta fa! Allora, andiamo al mare insieme??" ripeté,
sorridendo.
La
ragazza fece spallucce, sorridendo a sua volta. "Perché no?"
"Eddai!
Solo una... Eh!?" chiese Naruto, incredulo.
"Perché
no? - ripetè lei - Una giornata di relax mi farebbe bene" concluse,
massaggiandosi il collo.
Il
biondo non credeva alle proprie orecchie. Non aveva nemmeno dovuto promettere
di invitare qualcun altro!
"B-Bene!
- esclamò euforico - Allora questo Sabato andiamo al mare! Non vedo l'ora".
D'impulso abbracciò la ragazza, che lo lasciò fare. Poi, col cuore leggero e
traboccante di felicità, corse verso casa per preparare la borsa, nonostante
fosse soltanto Martedì.
Nel
correre velocemente a casa, non si accorse del dolce sorriso spuntato sulle
labbra di Sakura.
*Note dell'Autrice*
Come scrisse Stephen King: A Volte
Ritornano.
Voi non lo sapete, ma per scrivere quel
libro si è ispirato a me ai miei aggiornamenti ogni 3000 ere geologiche.
Ad ogni modo, volevo scrivere qualcosa
per Ferragosto. Ma a Ferragosto ero talmente svogliata che ho fatto da mangiare
e lavato i piatti proprio perché dovevo, quindi figuratevi voi se venivo al PC
per scrivere...
Ma anche se in ritardo come mio solito,
ecco qui che ho sfornato un capitoletto estivo! Spero vi sia piaciuto! ^__^
E come mio solito spero di sfornarne
uno nuovo al più presto (ma so già che sparirò come sempre perché il mio
neurone è in cassa integrazione...)
La
flebile voce di Hinata venne udita a fatica dall'Haruno. Si voltò verso la Hyuuga.
"Hinata... Dimmi"
La
giovane dai capelli corvini abbassò lo sguardo, per poi cercare qualcosa nella
borsa. "E-ecco, io... Ho fatto q-questa per N-Naruto-Kun e... Tu lo conosci bene e... P-pensi possa piacergli? Volevo... R-regalargliela
per il suo compleanno..."
Sakura
guardò la sciarpa rossa che la Hyuuga le porgeva.
"Beh,
penso di sì... Se poi è fatta a mano penso che la apprezzerà di più... - si
accarezzò il mento, poi mise le mani sulle spalle della ragazza - Fatti
coraggio e dagliela, dopodomani, mh?"
disse sorridendo, anche se sentiva uno strano peso sul cuore.
Hinata
sorrise e annuì, stringendosi la sciarpa al petto. "G-Grazie mille,
Sakura!" Detto ciò, salutò con un veloce inchino e corse a casa, lasciando
lì la rosa con uno strano senso di angoscia e il groppo alla gola.
Era
mezzanotte passata, ma il sonno non accennava a presentarsi.
"Che
ti prende? Perchè pensi ancora a quella stupida
sciarpa?!" sì maledì Sakura, alzandosi dal letto.
Si
guardò allo specchio per guardare se avesse occhiaie. Dopo aver constatato che
le occhiaie erano talmente scure da farla sembrare un panda, decise di scendere
in cucina a farsi una buona camomilla rilassante.
Scese
le scale senza far rumore, e accese la luce del salotto. Fu lì che notò il
cesto della lana di sua madre posato accanto al divano. Era sempre stato in
quel punto, ma quella sera le saltò all'occhio più del solito.
"Oh,
al diavolo la lana e i lavori a maglia!" imprecò, dirigendosi in cucina.
Ma tornò subito sui suoi passi.
Si
sedette sul divano, afferrò i primi ferri che le capitarono sotto mano e un
gomitolo di lana.
"Non
lo faccio certo per Naruto!" disse, come per giustificarsi con sè stessa.
Guardò
la lana, non sapendo nemmeno da dove cominciare. Arrotolò in malo modo il
filato su un ago da maglia, incastrandovi poi il gemello, ma non ottenne altro
che due ferri incastrati in un mucchio di lana. "Se ci riesce Hinata posso farcela anch'io, no?" pensò, facendo un
secondo, disastroso tentativo. Incavolata buttò i ferri e la lana, orribilmente
imbrigliati, nel cesto ed andò in cucina a farsi la camomilla.
Mentre
beveva pensava a cosa avrebbe potuto regalare a Naruto.
09 Ottobre
Non
aveva chiuso occhio tutta notte. E le evidenti occhiaie (quasi peggiori di
quelle di Gaara) ne erano la conferma.
Ma
la notte in bianco aveva portato consiglio, e finalmente sapeva cosa regalare a
Naruto: gli avrebbe comprato qualche confezione di ramen
istantaneo!
Ma
in cuor suo sapeva che un regalo simile non sarebbe sembrato nulla, in
confronto ad una sciarpa fatta a mano.
Si
diede una pacca sulla fronte. "Perchè diamine mi
interessa di fare un regalo migliore del suo?!" si chiese a voce alta,
senza curarsi della gente che la guardava come fosse una pazza.
Sospirò,
e invece di proseguire la camminata verso il supermercato, decise di dirigersi
verso il parco. Si sedette su di una panchina e guardò verso il cielo.
Possibile
che fosse... Gelosa?!
Scosse
la testa. "Mai! Di Naruto poi!" pensò.
Eppure
il groppo alla gola che le veniva quando lo pensava in compagnia di Hinata faceva presagire tutto il contrario.
Sospirò
nuovamente, sistemandosi dietro l'orecchio una ciocca di capelli ribelli. Poi
si mise a guardare un bimbo che passeggiava con la madre.
"Mamma,
stasera mi cucini il ramen?" chiese il piccolo,
e la madre, sorridendo, annuì.
Sakura
sgranò gli occhi. "Ma certo!" esclamò. Perchè
non ci aveva pensato prima?!
Aveva
provato, e riprovato e provato ancora, ma niente. Quello stramaledetto ramen non aveva alcuna intenzione di venirle commestibile.
Sakura
si sedette su una sedia, esausta, e guardò l'ora.
Le
02.30 di notte.
"Se
vado avanti di questo passo non riuscirò mai a imparare a cucinarlo..."
disse, sconsolata.
Prese
il ricettario, e rilesse per la millesima volta la ricetta.
"C'è
tutto... Perchè non mi viene buono?" piagnucolò.
"Forse
dovresti metterci un pizzico in più d'amore in quel che fai..."
La
ragazza sobbalzò e si voltò verso la voce alle sue spalle.
"Mamma,
che ci fai sveglia?"
"Continui
a borbottare, ti si sente fin di sopra! Dì un po', che c'è che non va?" la
donna si sedette accanto alla figlia.
"Volevo
imparare a fare il ramen ma non mi viene..."
"Capisco...
Vuoi fare una sorpresa a Naruto?" la punzecchiò
"S-soloperchè è il suo
compleanno! Tutto quì!"
"Ah
sì? - la donna ridacchiò sotto i baffi - Non è che lo fai perchè
ti piace?"
Sakura
arrossì vistosamente. "M-mamma! Ma cosa ti viene
in mente?! Certo che no!" Girò il viso verso la parte opposta a dove stava
la madre, con fare imbronciato, poi la guardò con la coda dell'occhio.
La
donna sorrideva sorniona.
"F-forse un pochino... - Ammise poi la ragazza, in un
sussurro imbarazzato - Ma proprio pochissimo."
La
donna rise felice. "Lo sapevo! - Esclamò alzandosi, facendo imbarazzare di
più la giovane - Dai, alza le chiappette da quella
sedia! Ti faccio vedere io come si prepara un signor ramen!"
Sakura
obbedì, e passò la nottata con la madre ad imparare a cucinare.
10 Ottobre
Il
fatidico giorno era arrivato. Aveva passato la notte a provare a cucinare quel
benedetto ramen, e ora avrebbe potuto tranquillamente
cucinarlo ad occhi chiusi.
Aveva seguito Naruto tutto il giorno, senza farsi notare, in attesa che Hinata le desse il suo regalo.
In
fondo, il regalo migliore va lasciato per ultimo, e il migliore non era certo
quello di Hinata.
Erano
circa le 5 del pomeriggio quando finalmente la Hyuuga
si decise ad apparire.
Sakura
non li perse di vista un secondo.
Guardò
Hinata avvicinarsi timidamente ad un Naruto sornione
come sempre, tirar fuori dalla borsa un pacchetto e consegnarlo al ragazzo, per
poi scappar via velocemente. Non si perse nemmeno il momento in cui Naruto,
ormai rimasto solo, aprì il pacco trovandoci la sciarpa, fece spallucce e la
mise.
Fu
allora che decide di entrare in scena.
"Hei, Naruto! - Salutò, fingendo
di passare di lì per caso - Ti stavo proprio cercando!"
Gli
occhi del biondo si illuminarono. "Sakura-Chan! Davvero mi cercavi??"
"Sì,
ho bisogno che tu vada a cercarmi queste erbe, è urgente! - rispose lei,
porgendogli un foglio con disegnata una pianta alquanto rara - Si trovano nelle
campagne intorno al villaggio... Devi portarmele prima che faccia buio, chiaro?
Se no il loro effetto svanisce..." Inventò poi sul momento.
Naruto
la guardava abbastanza rammaricato, e Sakura se ne accorse, ma non poteva agire
diversamente, o il suo piano sarebbe andato in fumo.
"Va
bene, Sakura-Chan..." rispose mesto il ragazzo. Prese il foglietto e si
allontanò con lo sguardo basso.
Per
Sakura era arrivato il momento di agire.
Introdursi
in casa del biondino era stato alquanto semplice, dato che il baka lasciava sempre la finestra della cucina aperta. La
vera sfida era trovare un angolo pulito fra le vaschette vuote di ramen istantaneo sparse per la stanza. Così, prima di
mettersi ai fornelli decise di dare una pulita almeno alla zona cottura e al
tavolo. Finito di far ciò, si mise all'opera.
Dopo
aver cercato Sakura tutta la sera senza averla trovata, Naruto, stanco e
sconsolato, si comprò del ramen istantaneo e si
diresse verso casa.
Di
quell'erba medica nemmeno l'ombra. Sakura-Chan lo avrebbe ammazzato.
Inserì
la chiave nella toppa e aprì la porta di casa, sospirando. Non si era nemmeno
ricordata del suo compleanno...
Appena
aprì un profumino invitante lo investì, lasciandolo interdetto, poi notò la
luce della cucina accesa.
"Ma
io non l'avevo accesa, prima di uscire..." pensò.
Si
avviò cautamente verso la stanza, pronto all'attacco, ma la scena che si
ritrovò davanti gli fece venire un tuffo al cuore: il tavolo apparecchiato per
due, una pentola di ramen fumante sul fuoco e Sakura
seduta al tavolo ad aspettarlo.
Appena
la ragazza si accorse della sua presenza, spostò lo sguardo su di lui, e
sorridendo si alzò.
"Bentornato...
- disse, avvicinandosi, poi lo abbracciò -Buon compleanno, Naruto..."
Sentì
il ragazzo fremere fra le sue braccia, poi qualcosa le inumidì la spalla.
Sciolse
l'abbraccio, perplessa, poi notò che il giovane stava piangendo.
"N-Naruto..." si preoccupò.
"Grazie
Sakura-Chan... Io... Pensavo te ne fossi dimenticata!" il giovane sorrise,
asciugandosi invano le lacrime con la manica della felpa.
"B-Beh,
non volevo rischiare di rovinarti la sorpresa..." rispose lei, rammaricata
per averlo fatto penare.
"E'
il compleanno più bello della mia vita!" esclamò lui, con gli occhi che
brillavano sia per le lacrime che per la felicità. Il cuore di Sakura si gonfiò
nel vederlo così felice.
"Su,
smettila di piangere, ora... Hai del ramen caldo che
ti aspetta!" esclamò autoritaria, prendendolo per mano e portandolo al
tavolo. Servì la pietanza nelle ciotole che aveva usato per apparecchiare e si
sedette con lui.
"Buon
appetito!"esclamò Naruto, prendendo le bacchette e avventandosi sulla
ciotola. "M-ma... E' davvero buonissimo! Non lo
sapevo che sei capace di cucinare!" disse poi, abbuffandosi come suo
solito.
La
ragazza lo guardò, mentre mangiava anche lei. "Ho delle doti
nascoste..." sentenziò.
D'improvviso
Naruto si bloccò, tanto che Sakura credette si fosse
ingozzato.
"Sakura-Chan...
Io... Non ho trovato le erbe che cercavi... Scusami..."
La rosa lo guardò, per poi scoppiare a ridere. "Baka!
- esclamò - Era una scusa per tenerti lontano e farmi cucinare in pace!"
Il
ragazzo era perplesso. "Davvero? Avevi pensato a tutto solo per me?"
Sakura
arrossì lievemente. Vederla sotto quell'aspetto rendeva la faccenda un po'
imbarazzante, dal suo punto di vista. "S-soloperchè è il tuo compleanno, non illuder..." Non
completò la frase.
D'istinto
Naruto si sporse sulla sedia e posò le sue labbra un po' screpolate su quelle
morbidissime di Sakura. Poi, rosso come un pomodoro, si ritrasse dopo qualche
secondo, lasciando la rosa sbigottita.
Per
paura di una qualche ritorsione da parte della ragazza si affrettò a precisare.
"S-scusa... I-io... E'
il mio regalo di c-compleanno, o-ok?"
Ma
Sakura non lo picchiò, anzi, lo guardò inebetita, sfiorandosi con le dita le
labbra leggermente piegate in un sorriso.
Ed
in quel momento capì.
Forse
Naruto le piaceva un po' più di "pochissimo".
*Note dell'Autrice*
Come avrei potuto scordarmi il
compleanno di Naruto??
Non avrei potuto, ovviamente! E quindi eccomi con un capitoletto tutto dedicato
a questo giorno!!!
Ho dato il meglio di me, dato che ho scritto ben 3 pagine e mezzo di Word, il
che non è assolutamente da me. Domani nevicherà, state pronti/e!!!!
Spero che questo capitolo vi piaccia! ^___^
A me è piaciuto un sacco scriverlo! :)
Aveva
avuto ben 5 mesi per prepararsi ad uno degli eventi per lui più importanti
dell'anno: il compleanno di Sakura-Chan!
Doveva
farle un regalo stupendo, soprattutto dopo il bellissimo regalo che gli aveva
fatto per il suo diciannovesimo compleanno!
Era
tutto pronto, preparato nei minimi dettagli. Aveva chiesto aiuto a chiunque,
anche se l'unico che gli ha dato buoni consigli era Shikamaru.
"Che seccatura i
pic-nic..."
"Quindi dici che non le
piacerà? E allora cosa posso fare?!" piagnucolò il biondo.
"Non ho mica detto che è una
brutta idea! Dico solo che per me è una gran seccatura..."
"Mica devi venirci tu! -
ribatté Naruto - Allora, mi aiuti? Ti prego!!"
"Ok, ok... Seccatura..."
borbottò il Nara,grattandosi la nuca.
Ricontrollò
per la millesima volta che tutto fosse a posto.
"Porta roba semplice, che ne
so... Qualche tramezzino, o qualche panino... Magari anche qualche dolcetto...
Vedi di evitare il ramen istantaneo, però... Tanto vale che la porti da
Ichiraku, se no..."
Tramezzini,
panini vari e pasticcini. Il cestino era perfetto.
"Ricordati di portarti una
coperta o un lenzuolo... Sedersi sull'erba a mangiare per poi vedersi arrivare
una frotta di formiche non è il massimo dei piaceri..."
Riaprì
il lenzuolo che controllare che fosse grande abbastanza, ma soprattutto che
fosse pulito. Zero macchie, anche quel punto era perfetto.
"Ah, e non dimenticarti di
portare qualcosa da bere! Sei talmente baka che saresti capace di pensare
unicamente al mangiare!"
"Non
sono mica così scemo da scordarmi da bere!" pensò, guardando nello zaino,
ma notò con sommo stupore di esserlo eccome!
Si
diresse al frigorifero e tirò fuori un paio di bottiglie di the che aveva messo
in fresco. le mise con cura nello zaino e lo chiuse.
"Che
altro mi aveva detto, poi?" disse tra se e se, prendendosi il mento fra
indice e pollice e cercando di far mente locale.
"E occhio alle previsioni del
tempo!"
Guardò
fuori dalla finestra. Il cielo era abbastanza nuvoloso, ma non era certo tempo
da pioggia. O meglio, così sperava...
Mise
lo zaino sulle spalle, prese lenzuolo e cestino e uscì di casa, tutto felice.
Arrivò
a casa di Sakura in pochissimo tempo, anche perché aveva corso come un matto.
La
ragazza aprì. "Naruto, che ci fai qui a quest'ora?" Chiese. Vedere
quel dormiglione già in piedi alle 9.00 era un qualcosa di strabiliante.
Senza
dire una parola, si sfilò il copri fronte e, prima che la giovane potesse
reclamare, glielo mise sugli occhi, a mo' di benda. "B-Baka, che stai
facendo?!"
"Ti
fidi dime?" Chiese lui, con tono
serio. Lei non poté far altro che annuire e farsi prendere in braccio.
"Signora
Haruno, gliela porto via per un po'!" urlò il ragazzo, verso l'interno
dell'abitazione.
La
donna rise, avvicinandosi alla porta "Oh, te la lascio volentieri!"
"M-mamma!"
esclamò la giovane, con le guance leggermente arrossate.
Il
tragitto durò un paio d'ore, che a Sakura sembrarono un'eternità.
"Perché
devo tenere il tuo copri fronte sugli occhi?"
"Perché
se no vedi dove ti porto!" replicò lui, come se fosse la cosa più ovvia
del mondo.
"Fin
qui c'ero arrivata anch'io... Ma perché tutta questa segretezza? Non mi starai
mica rapendo, vero?"
Lui ridacchiò. "Potrebbe essere una buona idea!" esclamò, non
accorgendosi del lieve fremito della giovane.
Una
volta giunti a destinazione, la posò delicatamente a terra.
"Posso
togliere quest'affare?"
"Ancora
due minuti, siediti qui e sta buona... E non sbirciare, ok?" disse lui,
dolcemente.
Sakura
sbuffò e si sedette, ma dopo qualche minuto di noiosa attesa, decise di
curiosare. Alzò un pochino il copri fronte e vide Naruto affaccendato nel
cercare qualcosa nello zaino, e ne approfittò così per guardarsi intorno.
Si
trovavano in quella che aveva tutta l'aria di essere una radura in una foresta,
e dal rumore di acqua erano sicuramente vicino ad un lago. Di sicuro non erano
a Konoha. Ora capiva il perché di tutto quel tempo per arrivarci.
Naruto,
trovato quello che cercava, si voltò, beccandola.
"Sakura-Chan!
- esclamò, facendola sobbalzare - ti avevo detto di non sbirciare!"
Sospirò, le tirò giù il copri fronte in modo da ricoprire l'occhio curiosone e
la prese per mano, facendola alzare.
Dopodiché,
con la mano libera, la sospinse delicatamente, per farla avanzare. "Ok,
ferma qui" disse poi.
Si
posizionò dietro di lei, e le tolse il copri fronte.
Davanti
agli occhi della ragazza si stagliava un paesaggio mozzafiato: da dove era
seduta non riusciva a vedere i magnifici ciliegi in fiore che perdevano una
miriade di petali, che cadevano danzando su una tovaglia imbandita, posta al il
di sotto degli imponenti alberi. Notò poi, come aveva immaginato, un bel lago
con le acque calmissime.
Si
voltò incredula verso Naruto, che le sorrideva sornione. "Dovevo pur
ricambiare il tuo bellissimo regalo!" disse lui, rispondendo alla domanda
implicita che leggeva negli occhi della giovane.
L'Haruno
sorrise dolcemente. "Grazie Naruto".
In
tutta risposta lui le baciò velocemente la guancia, e la trascinò sulla
tovaglia, facendola sedere. Poi arraffò due panini, e gliene porse uno.
"Tanti
auguri Sakura-Chan!"
Mangiarono,
ridendo e scherzando, e nessuno dei due notò che il cielo si rannuvolava sempre
di più.
"Come
lo hai trovato questo posto? E' bellissimo!" disse lei, guardando il
panorama dei ciliegi che lasciavano cadere i petali sulla superficie dell'acqua.
"Beh... Quando mi hai chiesto di trovarti quella strana erba, disperato,
mi sono spinto fin qui..." disse lui, grattandosi la testa.
"Ecco
perché non arrivavi più!" esclamò lei, ridendo.
Lui
sorrise, continuando a grattarsi la testa, quando un'improvvisa folata di vento
lo investì in pieno viso.
"Oh
- oh, mi sa che cambia il tempo" disse, guardando verso il cielo.
"Hai
ragione... Ci conviene iniziare a incamminarci verso casa..." Rispose
Sakura, iniziando a sistemare nel cestino da pic-nic i cibi avanzati. Il
giovane, invece, ficcò alla bell'e meglio il lenzuolo e le bottiglie mezze
vuote nello zaino.
Avevano
appena finito di risistemare tutto, quando un acquazzone si abbatté su di loro.
"Oh
mamma! Ci mancava questo!" esclamò lui, prendendo per mano Sakura e
iniziando a correre.
"Adesso
mi uccide. Mi arriverà un pugno talmente forte che arriverò a Konoha in due
secondi!" pensò Naruto, sentendosi addosso l'aura omicida della ragazza.
Si
girò, terrorizzato, ma si sorprese nel vedere che invece di avere gli occhi
iniettati di sangue, la rosa rideva sotto i baffi. Lo guardò, e scoppiò a
ridere, felice.
Sbigottito
si fermò, nonostante la pioggia incessante. "P-perchè ridi?"
"Beh,
è divertente, non trovi? Non ho mai corso sotto la pioggia primaverile... Non
ti fa sentire... Vivo?"
La
guardò, sempre più stupefatto, poi sorrise. "Sì, è una bella sensazione!
Però adesso cerchiamo rifugio, se non vuoi farti venire una bronchite!"
disse.
Stavolta
fu lei a sorprendersi. "Non è da te dire una cosa sensata!"
Lui
si imbarazzò, grattandosi la guancia. "P-perchè mi pensate tutti così
baka?"
"Perché
tu SEI baka!" disse lei, ridendo.
Ripresero
a correre, e trovarono una piccola grotta, dove rifugiarsi. Si sedettero una
accanto all'altro e guardarono fuori, in attesa che la pioggia smettesse.
"Ah!
Mi stavo dimenticando!" esclamò improvvisamente Naruto. Si rimise a
frugare nello zaino e le porse un piccolo pacchetto. "Regalino!"
La
rosa lo prese e lo aprì. Vi trovò un braccialettino molto fine, con uno charm a
forma di fiore di ciliegio.
"W-wow!
E' stupendo!" esclamò, sorpresa che uno come lui avesse un tale tatto da
fare un regalo simile.
"Sono
davvero contento che ti piaccia!" disse lui, sorridendo ebete. Non si
accorse che la giovane si avvicinò al suo viso, per posargli un casto bacio a
stampo sulle labbra.
Naruto
arrossì, così come lei.
"Sakura-Chan..."
bisbigliò, incredulo. Sakura distolse lo sguardo, rossa come un peperone.
"D-doppio regalo di compleanno... M-me lo
merito, no?"
Il
giovane sorrise dolcemente, le mise un braccio intorno alla vita e la attirò di
più a sé.
"Se
vuoi posso darti un terzo regalo..." disse con voce profonda, per poi
darle un dolce, vero bacio.
E
quella volta Naruto scoprì che il sapore delle labbra di Sakura era molto più
buono del ramen di Ichiraku.
*Note dell'Autrice*
Oh,
sono riapparsa dopo ben 5 mesi di latitanza!
Perdonatemi!!!!! Ma ho trovato uno stage per qualche mese, e *PUFF* il tempo
per scrivere è sparito xD
Caso
stranissimo, ma questo è un capitolo collegato al precedente!
Eh beh, il nostro Naruto doveva trovare un modo per sdebitarsi
per il bel regalo di compleanno, non trovate? U.U
Devo dire che i compleanni mi ispirano xD Anche ora
ho scritto 3 pagine di Word belle piene! Miracoloso!