Part of your world

di LobaTheNerd
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** The Sunken Ship ***
Capitolo 3: *** Thoughts ***
Capitolo 4: *** The Storm ***
Capitolo 5: *** Under The Sea ***
Capitolo 6: *** The Statue ***
Capitolo 7: *** The Deal ***
Capitolo 8: *** And we meet...again ***
Capitolo 9: *** Day 1. Part 1: Learn To Be Human ***
Capitolo 10: *** Day 1. Part 2: Getting to Know You ***
Capitolo 11: *** Day 1: Part 3: The Evening ***
Capitolo 12: *** Day 2: Part 1: The Town's Marvels ***
Capitolo 13: *** Day 2: Part 2: You Gotta Kiss the Boy ***
Capitolo 14: *** Day 3: The Imposter ***
Capitolo 15: *** Going Through Hell ***
Capitolo 16: *** Together At Last ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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                      Prologo


Era una bella giornata. Il mare era calmo e i raggi del sole illuminavano la sua superficie come se fosse fatta di tanti piccoli diamanti. I gabbiani volavano a bassa quota in cerca di qualche pesce per nutrirsi,ma si diedero subito alla fuga non appena videro avvicinarsi una grossa nave.

Sulla prua e sulla poppa del veliero era dipinto una triskele:lo stemma degli Hale,la famiglia reale di Beacon Hills.
In quel momento la nave era diretta alla loro residenza estiva dove i tre figli della Regina Talia,Laura,Derek e Cora,avrebbero passato le vacanze con il loro zio Peter Hale.
Quella sera stessa,sul ponte,si sarebbe festeggiato il compleanno del principe Derek, e tutti i marinai si davano un gran da fare.
Il festeggiato,però,avrebbe fatto volentieri a meno della festa,preferendo la solitudine all'essere circondato da tante persone. Ma la festa era stata organizzata proprio da sua sorella Laura, e Derek non poteva dire di no.
In quel momento il giovane Hale se ne stava sul ponte ad ammirare l'oceano sotto di lui e ad ascoltare distrattamente le canzoni dei marinai. L'oceano gli era sempre piaciuto: era ricco di fascino e di mistero,bello ma pericoloso allo stesso tempo. Gli piaceva sentire l'odore del mare e il vento fresco in faccia. Lo faceva sentire in pace con sé stesso.
"Ehi,fratellino". Una voce lo riscosse dai suoi pensieri e Derek si girò per incrociare i suoi occhi verdi con quelli di sua sorella Laura.
"Che fai qui da solo?" gli chiese lei. L'uomo,per tutta risposta,portò lo sguardo verso l'orizzonte.
Sua sorella gli si affiancò e restò anche lei in silenzio a fissare l'oceano insieme a lui. Rimasero così per qualche minuto fino a che Laura non ruppe il silenzio. "Devo ammettere che é una bella sensazione" disse sospirando "Sai,l'aria salmastra,il vento che ti scompigli i capelli....é una giornata perfetta un viaggio in mare". "Già" ammise Derek,mentre guardava un branco di delfini saltare fuori dall'acqua per poi rituffarsi sotto le onde subito dopo.
"Si,magnifica,davvero ideale!"rispose un'altra voce,lievemente scocciata.  Stavolta Derek non si girò neanche,deciso a ignorare il suo zio "guastafeste" come lo aveva appena soprannominato nella sua testa.
 Ma il più anziano degli Hale non sembrava intenzionato a desistere. "Andiamo,Derek,non vorrai mica startene qui tutto il giorno?" Sbuffando,il diretto interessato,girò appena il capo verso suo zio e sua sorella Cora,che se ne stava in silenzio a guardare la scena,prima di tornare a ciò che stava facendo,non volendo darla vinta a Peter.
Ma prima che quest'ultimo potesse nuovamente parlare,un marinaio,arrivato lì per spiegare meglio le vele,commentò: "Vento favorevole e mare piatto come una tavola. Ah! Re John Stilinski dev'essere davvero di buon uomore quest'oggi!"
Ciò distolse Derek dai suoi pensieri,che si voltò a fissarlo con le sopraccigli aggrottate. "Re John Stilinski?" ripeté confuso. "Certo,ragazzo!" rispose il marinaio "é il sovrano del popolo del mare! Tutti i marinai sanno di lui!"
Peter sbuffò una risata. "Che sciocchezza" disse tra sé e sé. Ma il marinaio lo udì e,indignato,rispose:"Ve lo dico,é la verità! John Stilinski governa il suo regno sottomarino,popolato da sirene,tritoni e-" "Andiamo di sotto,ragazzi" lo interruppe Peter. "Ne ho abbastanza di queste assurdità".
E tutti gli Hale,compresi Laura e Derek,furono costretti a seguire con riluttanza lo zio.
Tuttavia,la mente di Derek non riusciva a togliersi dalla testa ciò che aveva detto il marinaio. Esisteva davvero un mondo sottomarino popolato da persone con una coda di pesce al posto delle gambe? Una parte di lui gli ripeteva che era solo una leggenda,un racconto inventato dai marinai al quale non doveva credere,ma l'altra non poteva fare a meno di chiedersi se fosse vero.
Ciò che nessuno sapeva,però,era che un regno del genere esisteva veramente.
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Note dell'Autrice:
Saaaaaaaaaaalve!!! Eccomi con il prologo della mia Sirenetta!Au come promesso!
Lo so,é corto,ma é solo il prologo.
I prossimi capitoli saranno più lunghi,promesso! ;)
 E in più sono convinta che faccia abbastanza schifo.
Ovviamente la storia seguirà la trama principale,anche se parecchie volte modificherò qualcosa o aggiungerò cose in più ideate da me.
Ah,e in questa storia sono tutti umani (o quasi),cioé no lupi mannari!
So di non avere molto talento come gli altri autori,ma voglio comunque provarci. Tentar non nuoce,giusto?
Nel frattempo io vado a scrivere il prossimo capitolo sia di questa,sia della mia Cenerentola!Au (che dovrebbe arrivare a momenti) e in più continuerò con la mia raccolta.
Bye! :*

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Capitolo 2
*** The Sunken Ship ***


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                                                             Capitolo 1





Leggenda o no,nelle profondità degli abissi esisteva davvero un regno sottomarino.

Si potrebbe dire che fosse un regno come tanti,tranne per il fatto che,oltre ad essere sott'acqua, i suoi abitanti avevano una coda di pesce al posto delle gambe,e la magia lì era conosciuta,sebbene non la praticassero.

Il sovrano,John Stilinski,era un tritone amato e rispettato dai suoi sudditi,ma anche temuto quando egli si adirava e faceva brillare il suo tridente.

Ma quel giorno era particolarmente di buon umore,poichè si festeggiava il ventesimo anniversario della sua salita al trono,cioè vent'anni di pace e prosperità dopo un lungo periodo buio.

Tritoni e sirene accorrevano a palazzo,ansiosi di celebrare il loro regno e il loro Re. Ma soprattutto erano ansiosi di vedere e sentir cantare Stiles,il loro principe,la cui voce era la più bella di tutto il popolo del mare.

 John sosteneva sempre che quello era un dono che suo figlio aveva ereditato da sua madre: anche lei aveva una voce meravigliosa.  Aveva, perchè lei morì quando Stiles era molto piccolo.

Il Re sospirò malinconico al pensiero della sua defunta Regina. Gli mancava,proprio come mancava a tutto il regno. Claudia era molto amata dal suo popolo, e la sua perdita era stata un duro colpo per tutti. In particolare per Stiles.

In quel momento il sovrano se ne stava seduto sul suo trono a forma di conchiglia ad accogliere gli ospiti nella sua reggia e a rispondere agli inchini che riceveva,facendo oscillare pigramente la sua coda verde e rigirandosi allo stesso tempo il tridente d'oro tra le mani.

Quando anche gli ultimi invitati furono entrati,il suo fidato consigliere,Jordan Parrish,entrò schiarendosi la gola,chiedendo il silenzio generale.

John non prestò attenzione al discorso di benvenuto del giovane,troppo occupato a cercare suo figlio con lo sguardo.

 Era preoccupato.

Stiles avrebbe dovuto cantare durante lo spettacolo organizzato in suo onore,ma i suoi occhi non riuscirono a individuarlo.
Sperò solo che fosse già dentro la conchiglia.

Una volta che Parrish ebbe finito di parlare,seguito da un fragoroso applauso,nuotò al fianco del suo Re e gli si accostò all'orecchio. "E' ora. Il gran momento é arrivato"
John annuì concorde,emozionato. Il gran momento. L'esibizione di suo figlio. Non poteva essere più orgoglioso di lui.

L'orchestra iniziò a suonare,mentre nel frattempo,dal basso,spuntava la conchiglia all'interno della quale doveva esserci Stiles. Dal suo trono,il Re poteva sentire i mormorii di eccitazione quando la conchiglia iniziò a schiudersi,molto lentamente. Mormorii che divenivano sempre più fitti ed eccitati man mano che questa si apriva,fino a che....

 Il pubblico sussultò.

Stiles non era nella conchiglia.
Furioso,John fece brillare il tridente.

"Dov'é Stiles? Dov'é mio figlio?" tuonò.

                                             

                                                                                                                  *                     *                        *



Stiles raggiunse eccitato il relitto della nave.
 L'aveva cercato per giorni da quando una tempesta l'aveva fatta affondare e finalmente eccolo lì.

Erano anni che lui e Scott saccheggiavano relitti alla ricerca di oggetti appartenuti agli umani e,ogni volta che una tempesta ne  faceva affondare uno,Stiles era sempre pronto e armato di sacca a sgaiattolare via dal palazzo, malgrado gli ordini di suo padre,e ad andare in avanscoperta insieme a quel Pinna Lenta del suo amico,come lo aveva soprannominato lui.

"Stiles! Stiles! Aspetta!" Si sentì chiamare. Appunto.

Il giovane tritone gemette e alzò i suoi occhi color ambra al cielo,spazientito per la lentezza del suo amico.

Pinna Lenta,aka Scott McCall,il suo migliore amico,lo raggiunse ansimando,portandosi una mano sul cuore per controllare i battiti aumentati per lo sforzo di nuotare dietro al suo compare iperattivo.
"Se continui a nuotare così veloce,non ce la faccio a starti dietro!"
Stiles ridacchiò e per tutta risposta indicò il vascello davanti a loro. "Eccolo!" disse "Andiamo!"
Ma prima ancora che potesse muovere la sua coda scarlatta,Scott lo afferrò per un polso. "Ehm,Stiles? Non credo che dovremmo essere qui" disse titubante il moro.
L'altro rise. "Che c'é McCall? Non mi dirai che hai fifa?" lo prese in giro,per poi liberarsi dalla sua presa e nuotare verso il relitto.
Scott,sospirando,lo seguì. "No,non é questo" scosse la testa. "Solo..sai come la pensa tuo padre a proposito".
Stiles alzò gli occhi al cielo,anche se ciò che il suo amico aveva detto era vero.
Suo padre non aveva mai visto di buon occhio gli umani,che considerava selvaggi e crudeli.

Stiles,invece,era sempre stato affascinato dal loro mondo,dalla loro cultura e dai loro costumi,e più di una volta aveva desiderato di avere anche lui un paio di gambe e vivere fra loro. Ma ovviamente era impossibile.

 Lui era un tritone.

Ma ciò non fermava Stiles dal possedere una sua grotta segreta dove al suo interno custodiva tutti gli oggetti che lui e Scott trovavano nei relitti,insieme ai libri regalatogli da Lydia. Ovviamente quei libri erano prottetti e tenuti all'asciutto in una speciale bolla magica che la sua amica aveva creato in modo che l'inchiostro non fosse rovinato dall'acqua e per far sì che il tritone riuscisse a leggerli senza difficoltà.

E Stiles era sempre pronto ad aggiungere nuovi pezzi alla sua collezione.

Entrò nel relitto con Scott al suo fianco e,insieme,iniziarono la loro caccia al tesoro.

"Ehi,Stiles!" gridò all'improvviso Scott. Il diretto interessato si girò di scatto,elettrizzato. "Che c'è? Hai trovato qualcosa?"
 "No."
 Stiles si accigliò,ma raggiunse comunque il suo amico.

Una volta avvicinatosi,vide qual'era il problema. La coda blu cobalto di Scott si era impigliata in una rete da pesca,e il tritone stava avendo non poche difficoltà a liberarsi. "Aspetta,ti aiuto io". Stiles nuotò in soccorso del suo amico e ,dopo alcuni minuti,riuscì a liberare la coda del moro aprendo un varco in quella trappola per pesci.

Un'altra delle ragioni per cui suo padre odiava gli umani era questa. Infatti, li chiamava "mangiatori di pesci",perchè era quello che facevano,e Stiles lo sapeva bene. Anche a lui dispiaceva vedere quelle povere creature venire imprigionate in quelle trappole,per poi essere destinate a quella fine orribile,ma ciò non gli faceva cambiare opinione su di loro, perchè,ehi,dopotutto ognuno ha la sua alimentazione,giusto? Era questo che pensava Stiles.

Il popolo del mare non mangiava pesce. No,per loro sarebbe stato vero e proprio cannibalismo, visto che dalla vita in giù erano pesci anche loro. No,loro mangiavano alghe ed altre piante marine.

"Grazie"disse Scott,portando una mano tra la sua zazzera di capelli scuri,mentre l'altra andava a massaggiarsi il pezzo di coda appena liberato.
"Di niente,amico" rispose Stiles,sorridendo.

I due amici ricominciarono,poi,a saccheggiare il vascello.

Tutt'a un tratto un bagliore attirò l'attenzione del castano. "Scott! Ho trovato qualcosa!" gridò.
L'amico lo raggiunse subito dopo e Stiles gli mostrò l'oggetto che aveva trovato.

 Era molto simile al tridente di suo padre, solo che era molto più piccolo,aveva quattro punte ed era d'argento.

"Wow,amico! Secondo te che cos'è?" chiese Scott.

"Non lo so" disse Stiles "ma scommetto che Lydia lo sa,lei sa sempre tutto e-oh,guarda!" esclamò gettandosi in un baule,dal quale tirò fuori quello che sembrava uno strano flauto ricurvo. Provò a soffiarci dentro,ma dal buco uscirono soltanto delle bollicine.

Stiles agitò pensieroso la sua coda rossa. "Non so cosa sia,ma deve essere sicuramente qualcosa di speciale"rifletté,mettendo i due oggetti trovati nella sua sacca.

"Credo non ci sia nient'altro" disse Scott,dopo essersi guardato attorno.
 Il castano fece un altro giro del relitto prima di concludere che,si,non c'erano altri oggetti.

"Andiamo da Lydia,allora" annunciò il figlio del Re.




Lydia Martin era una strega che viveva in una grotta su un'isola,ed era molto amica di Stiles e Scott.
I due l'avevano conosciuta quando questa aveva salvato Stiles da un gruppo di pirati che,scambiatolo per uno squalo,avevano cercato di ucciderlo. Per fortuna la giovane Martin era intervenuta con la sua magia e,da quel momento,si era guadagnata la gratitudine del padre di Stiles,insieme al permesso di visitare il loro regno ogni volta che volesse.

 Lydia,infatti,era capace di respirare sott'acqua con una bolla d'aria magica,la stessa che usava per proteggere i libri che lei stessa donava a Stiles.

Era l'unica "umana" che Stiles avesse il permesso di frequentare.

Il principe tritone saliva spesso in superficie per recarsi da lei,specialmente quando trovava un oggetto appartenuto agli umani per chiederle cosa fosse, e per farle altre domande su di loro.

Non ci volle molto a raggiungere la grotta dove viveva. Ormai Stiles conosceva a memoria la strada.

"Ehi,Lydia!" la chiamò non appena fu entrato.

La giovane strega se ne stava tranquillamente seduta a leggere uno dei suoi tanti libri di incantesimi. Al centro della stanza era posto un enorme calderone di bronzo vuoto e spento.

I lunghi capelli biondo fragola della ragazza le ricadevano sulle spalle,e il loro colore era messo ancora più in evidenza dal bianco del suo vestito. I suoi occhi verdi erano concentrati per la lettura di alcune formule e le sue labbra erano arricciate,ma quando si sentì chiamare dal suo amico distolse lo sguardo dal suo libro e sorrise.

"Ciao,Stiles! Ciao,Scott! Vi stavo aspettando."

Il castano le sorrise a sua volta. "Ah,si? Fammi indovinare,ci hai visto nella tua sfera di cristallo,non è così?"
Lei sbuffò una risata. "No,ma sapevo che prima o poi sareste venuti. Specialmente tu,Stiles.  Vieni sempre qui ogni volta che trovi nuovi oggetti e,visto che recentemente è affondata un'altra nave,era solo questione di tempo prima che venissi qui" spiegò la rossa facendo spallucce.
"Giusto!"rispose Stiles con un sorriso a trentadue denti. "Potresti dirmi cos'é questo?" le chiese,porgendole il piccolo tridente in miniatura.

"Questa é una forchetta,Stiles." rispose lei in tono pragmatico. "Gli umani la usano per prendere il cibo e mangiarlo".

"Oh. E questo,invece?" Le passò il secondo oggetto.

"Questa è una pipa"

"Una pipa?"

"Si,Stiles,una pipa. Gli umani la usano per fumare,una cosa che tra loro va molto di moda".

Ovviamente Stiles non sapeva cosa volesse dire fumare,ma non glielo chiese,limitandosi a rimettere nella sacca i suoi nuovi tesori.

Esitò, e poi si voltò di nuovo verso Lydia.

"Quindi...per quella cosa..sai? Tu non puoi davvero?"

La rossa sospirò. "Stiles,ne abbiamo già parlato e no,io non possiedo la capacità di trasformare una creatura in un'altra. Non sono così potente."

Più di una volta,il giovane tritone le aveva espresso il suo desiderio di diventare umano,pur sapendo che il suo era destinato a rimanere soltanto un sogno impossibile.

Stiles annuì,deluso. "Quindi...non si può fare niente" 

 "Niente" confermò lei.

"Sapevo che vi avrei trovati qui!" Disse all'improvviso una voce dietro di loro.

Chi aveva parlato era una sirena con lunghi capelli castano scuro e gli occhi marroni. Due conchiglie color argento le coprivano il seno, e anche se nascosta dall'acqua,si poteva benissimo distinguere la sua coda viola.

"Allison!" Scott,che fino a quel momento era rimasto in silenzio,s'illuminò nel vedere la sua ragazza e le nuotò incontro,per poi stringerla tra le sue braccia.

"Ciao,Lydia!" la salutò Allison una volta staccatosi dal suo fidanzato. "Come stai?"
La strega le sorrise. "Io sto bene,Aly. Vedo che tu e Scott siete felici come sempre"

 I due piccioncini si sorrisero.

"Ehi,Allison!" la salutò Stiles "E' bello vederti,amica mia!"

"Vi stavo cercando,in realtà" disse la sirena. "Tutti e due".

 I due tritoni la guardarono interrogativi.

"Siete mancati alla cerimonia" rispose lei,come se fosse ovvio.

I due amici spalancarono gli occhi,e l'espressione di Stiles mutò in una di orrore.

 "Oh cavolo! La cerimonia era oggi e io me ne sono completamente dimenticato! Oh no no no no! Mio padre mi ucciderà! Oh,si,mi ucciderà!"
Stiles iniziò ad andare in panico,agitando le mani.

"Oh,stavolta sono nei guai! Devo andare! Ciao,Lydia!" Salutò un'ultima volta la sua amica,prima di rituffarsi tra le onde,seguito da Allison e Scott.

                                       

                                                                                             
                                                                                          *                                        *                                  *



Tuttavia,nessuno dei tre si accorse di due paia di occhi gialli che li spiavano.

Da una caverna sottomarina una voce sogghignò: "Si,corri a casa,principino. non vorrai mancare alla cerimonia del caro vecchio paparino,non é vero?"

La voce era fredda come il ghiaccio, una di quelle in grado di far gelare il sangue nelle vene a chiunque l'avesse ascoltata.
"Sappi che io continuerò a seguire ogni tua mossa,Stiles. Tu sei il suo punto debole dopotutto"

Poi scoppiò in una fragorosa risata.

"Oh,si. Lui potrebbe essere la chiave per la rovina di Stilinski"



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Note dell'Autrice:

Eccomi qui con il primo capitolo di questa Sirenetta!AU.  Vi sta piacendo? Lo spero.
E' la prima volta che cerco di scrivere qualcosa di "serio" a più capitoli,e spero davvero di non essere caduta nell'OOC.
Ed ecco a voi,signore e signori,Stiles sirenettooo!!!! XD Allora che ne pensate?
In più ho inserito anche una Lydia strega. Non so perchè ma sono fissata con la Witch!Lydia,è più forte di me.
Chi sarà qui il nostro antagonista? Lo scoprirete nei prossimi capitoli! ;)
Lasciatemi una recensione per farmi sapere che ne pensate della storia!
Io intanto torno a scrivere il prossimo capitolo della mia Cenerentola AU: A Dream Is A Wish Your Heart Makes!
Al prossimo aggiornamento! :* 






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Capitolo 3
*** Thoughts ***


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"Io non so proprio cosa fare con te,Stiles!"

Il ragazzo in questione ascoltava a testa bassa la sfuriata del padre. Sapeva bene di averla fatta grossa quella volta,ed era sicuro almeno al cento per cento che stavolta non l'avrebbe passata liscia.


Suo padre,il Re,sedeva sul suo trono-come al solito- e,al suo fianco,stava Parrish,che lo fissava con le braccia incrociate sul petto e lo guardava con disapprovazione.


Parrish era un bravo ragazzo. Era giovane,ma sapeva fare il suo lavoro di consigliere reale egregiamente,tuttavia ciò voleva dire che avrebbe sempre preso le parti del suo Re.


Stiles sospirò "Papà,mi dispiace,davvero,mi ero dimentic-" Cercò di giustificarsi il castano,ma non gli fu concesso di finire la frase.


"Dimenticato,Stiles? Ne parlavamo da mesi! Come puoi essertelo dimenticato?"


"I-io...io" tentò di giustificarsi il ragazzo.


"Per colpa del tuo comportamento tutta la festa in mio onore è stata un completo disastro!"


Stiles si morse il labbro. Si,era davvero nei guai.


John sospirò frustato,. "Dove sei stato?"


"Come?"


"Dove sei stato tutto questo tempo? Cosa ti ha tenuto così occupato da farti dimenticare della festa?"


"Io...ero...ehm...in giro. Si,me stavo nuotando e poi,e poi...si! Uno squalo mi ha attaccato! Uno squalo,si. Mi ha attaccato,ed era tutto grrrrrr!!!!...e io ahhhh!!! Ma poi..." aggiunse battendosi
una mano sul petto con un'espressione fiera "sono riuscito a seminarlo. Ecco!"

Il giovane tritone ringraziò il cielo di aver avuto l'idea di affidare la sua sacca a Scott e ad Allison-che ora lo stavano aspettando nella sua grotta segreta- o sarebbe stato in guai molto più seri di quanto già non fosse.

Tuttavia suo padre non se la bevve. "Uno squalo,Stiles? Davvero?"


"Si,papà,io..."


"Stiles,ti prego,dimmi che non sei salito di nuovo in superficie"


Stiles sgranò gli occhi. "Io? Ma no,papà,figurati io non-"


"STILES! SMETTILA DI MENTIRMI!" Tuonò il Re,e tutta la sua voce riecheggiò per il palazzo.


Stiles sussultò. "Papà..." Deglutì.


"Stiles!"


"Papà,andiamo! Non è successo niente!"


Suo padre lo guardo furente. "Stiles,ti ho detto un miliardo di volte di stare alla larga dalla superficie! Non ti rendi conto dei pericoli che ci sono? Non ti rendi conto di cosa ti sarebbe potuto
accadre? Avresti potuto essere visto da quei barbari-"


"Umani,papà!"


"Chiamali come vuoi,non mi interessa,ma sono pericolosi! E io non voglio vedere mio figlio attaccato a un amo e in balia di quei mangiatori di pesci!"


"Papà,non sono più un bambino! Ho quasi diciassette anni!" protestò Stiles.


Per tutta risposta il Re,si alzò dal trono col volto panoazzo dalla rabbia,e il ragazzo istintivamente fece una pinnata indietro.


"Non mi interessa! Finchè vivrai sotto il mio oceano obbedirai alle mie regole!"


"Lasciami spiega-"


"Non aggiungere altro! E saranno guai se vengo a sapere che sei salito un'altra volta in superficie! Mi sono spiegato?"


Stiles non rispose,ma si limitò a guardarlo,prima di nuotare via dalla sala del trono il più velocemente possibile.


John si lasciò cadere sul suo trono,liberando un sospiro frustrato.


Perchè suo figlio si ostinava a disobbedirgli? Era così complicato seguire anche gli ordini più semplici?


Come se gli avesse letto nel pensiero,Parrish gli si avvicinò,posandogli una mano sulla spalla.


"Non preoccupatevi,Maestà. E' un adolescente. Vedrà che gli passerà."




                          *                                                               *                                                              *



Stiles si richiuse dietro l'enorme masso che fungeva da porta del suo nascondigliocon eccessiva forza,facendo sobbalzare Scott,che fino a quel momento se ne stava tranquillamente sdraiato con la teesta poggiata sul grembo della sua ragazza.

I due piccioncini alzarono lo sguardo verso il loro amico,ma non ebbero bisogno di chiedergli come fosse andata. La sua espressione diceva già tutto.


Stiles sospirò e si lasciò cadere su una roccia,facendosi cullare dalle correnti sottomarine e ammirando il suo rifugio.


La grotta doveva essere stata un vulcano in passato,a giudicare dall'apertura in cima. Ora era soltanto una montagna sommersa dalle acque, e che il giovane principe custodiva gelosamente i suoi tesori. Ovviamente non poteva portarseli in camera propria. Sapava bene come la pensava suo padre. Glielo aveva ricordato proprio qualche minuto fa.


Se prima il Re non aveva mai visto di buon occhio gli umani,dalla morte di sua moglie era arrivato a odiarli con tutto sè stesso.


Era a causa loro che l'aveva persa.


Stiles ricordava bene quel giorno.


Aveva otto anni, ed era la prima volta che vedeva la superficie. Claudia aveva convinto John a far mostrare a suo figlio il mondo di sopra e il Re,all'inizio piuttosto scettico,aveva finito per cedere.


Tutto era andato bene,finchè non avevano visto avvicinarsi una nave pirata. Stiles e suo padre erano riusciti a fuggire e a mettersi in salvo,ma la Regina non ebbe la stessa fortuna, e finì
per essere catturata e uccisa dai pirati.


John,furente e devastato dal dolore per la perdita di sua moglie cancellò loro la memoria, e scatenò contro di loro una terribile tempesta che distrusse la loro nave.


Stiles non aveva assistito a tutto ciò. Era rimasto nascosto tra le alghe,troppo spaventato per muoversi.


Da quel momento suo padre divenne ancora più protettivo nei suoi confronti e non voleva che suo figlio di salisse più in superficie. Ma nonostante ciò,Stiles continuava ad andare contro gli ordini del padre.


A differenza di John,il principe non aveva mai odiato gli umani.


Quei pirati avevano ucciso sua madre certo,ma sapeva che non tutti erano come loro.


Dopotutto non erano così diversi da loro,giusto?  Non esistevano forse anche sirene e tritoni altrettanto malvagi? Possibile che suo padre non lo capisse?


Stiles sapeva che il genitore gli volesse bene e che desiderasse solo proteggerlo,tuttavia voleva essere in grado di compiere le sue scelte ed andare per la sua strada. Era così difficile?


"Ehi,amico? Va tutto bene?"


La voce di Scott lo riscosse dai suoi pensieri,e Stiles si voltò verso il suo amico.


I suoi occhi color ambra incontrarono quelli color cioccolato del suo compagno di avventure,che ora lo fissava preoccupato.


Stiles sospirò.


"Si,Scott,sto bene...é solo che...si,insomma,lo sai com'è fatto. Anche stavolta non ha voluto ascoltarmi".


Allison nuotò al suo fianco e gli porse la sacca. "Lui vuole solo proteggerti" gli disse lei.


"Lo so."


Il castano estrasse la forchetta e la esaminò con attenzione,rigirandola più e più volte tra le dita.


"Solo che non capisco" continuò. "Io non vedo le cose come le vede lui. Gli umani non sono poi così male. Non riesco a credere come un mondo che crea delle cose tanto meravigliose
possa essere tanto cattivo. Loro non sono tutti così,io lo so."


Stiles sistemò la forchetta e la pipa tra le altre cose,e si perse un'altra volta ad osservare la grotta.


La luce proveniente dalla fessura in cima,rischiarava la grotta e faceva brillare gli oggetti.


Il giovane tritone andava fiero della sua collezione.


Sorrise,Stiles,e dopo aver preso un profondo respiro,fece l'unica cosa che in quel momento gli venne naturale.


Si mise a cantare.




"Guardate un po' quello che ho,


é una raccolta preziosa,lo so


Vi sembrerà che io sia colui che ha tutto,ormai.


Che tesori! Che ricchezze! Chi mai al mondo ne ha quanto me?


Se guardi intorno dirai:


-Oh,che meraviglie!


Ho le cose più strane e curiose. Non ho nulla da desiderar!"



Prese una scatola e si avvicinò ai suoi amici mentre l'apriva,mostrando loro le sue cianfrusaglie.


"Volete un...come si chiama? Io ne ho venti!"


Chiuse il contenitore e lo posò.



"Ma lassù cosa mai ci sarà?


Imparerei tutto ,già lo so


vorrei provar anche a ballare e a camminar su quei...


Come si chiamano? Ah! Piedi!


Con le mie pinne non si può far!


Vorrei le gambe per saltare ed andare a spasso per la...


Come si dice? Strada!


Vedrò anch'io la gente che al sole sempre sta,


come vorrei essere li,senza un perchè,in libertà!


Come vorrei poter uscir fuori dall'acqua!


Che pagherei per stare un po' sdraiato al sole!


Scommetto che sulla terra i figli non li sgridano mai.


Nella vita fanno in fretta ad imparar.


Ti san spiegare e conoscono ogni risposta a ciò che chiedi


Cos'è un fuoco e sai perchè..Come si dice? Brucia!


Ma un giorno anch'io,se mai potrò


esplorerò la riva lassù!


Fuori dal mar


Come vorrei vivere là!"


Finita la canzone,si rilasciò cadere di nuovo sulla roccia ,ma i suoi occhi non lasciarono mai la fonte della luce proveniente dall'alto.

Il sogno di Stiles di diventare umano non si sarebbe mai realizzato,ne era consapevole. Sarebbe rimasto solo e soltanto un sogno.


Perso nei suoi pensieri,non si accorse che qualcosa stava coprendo la fessura in alto finchè la grotta non fu completamente immersa nell'oscurità.


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Note dell'Autrice:
Salveee!!! *grilli in sottofondo*
Perdonate il grandissimo ritardo ma purtroppo in questo periodo sono molto occupata,ed ho poco tempo per scrivere,ma tranquilli,non ho intenzione di smettere! ;)
Allora,questo era solo un capitolo di passaggio,diciamo. Volevo incentrarmi un po' sui pensieri di Stiles e sulla sua storia. Non so se mi sia riuscito bene e se ho reso l'idea.
Scrivere qualcosa di abbastanza più "serio" si sta rivelando  più difficile del previsto,ma io ce la sto mettendo tutta.
Intanto ci tengo tantissimo a ringraziare Amber_chan che ha recensito e chi ha messo questa storia tra le preferite/ricordate/seguite e ringrazio anche chi l'ha solamente letta.
Un bacione a tutti e al prossimo aggiornamento! :*

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Capitolo 4
*** The Storm ***


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                         Capitolo 3

Stiles corrugò la fronte all'improvviso buio sulla caverna. Qualcosa stava bloccando la luce in cima.

"Che cosa può essere?" si chiese,più a sè stesso che ad altri,prima di uscire dal rifugio seguito da Scott ed Allison.

Una volta fuori,il castano ebbe modo di vedere che quella cosa proveniva dalla superficie e così,spinto dalla curiosità,salì in superficie per dare un'occhiata,dimenticandosi del tutto degli ordini di suo padre.

Ciò che vide lo lasciò senza fiato.

Era una nave,la più grande che il ragazzo avesse mai visto. Non che non ne avesse mai visto una,certo,l'unica volta era stata il giorno della morte di sua madre,ma non aveva visto molto. Sulla poppa della nave spiccava una gigantesca triskele dipinta di nero.

Ma non fu quello a stupirlo,no.

Dalla nave venivano sparate nel cielo numerose luci colorate che esplodevano nella notte.

Era uno spettacolo mozzafiato.

"Ehm...amico?" Troppo preso da quella scena,non aveva notato di essere stato raggiunto da scott ed Allison. "Io non credo sia una buona idea. Penso che dovremmo andare. Se tuo padre ci scoprisse..."

Ma Stiles non lo ascoltò,rapito da ciò che vedeva. Voleva,anzi no,doveva andare a vedere cosa stesse succedendo e da vicino.

Così,ignorando del tutto le proteste dei suoi amici,nuotò verso il vascello.

"Stiles!! Stiles!!! Che stai facendo? Torna indietro!" gridò Scott,ma fu nuovamente ignorato.

Quando Stiles si ritrovò perfettamente in parallelo al lato della nave,si aggrappò a una fune e,usando la sola forza delle braccia,riuscì ad arrampicarsi fino a una fessura. Da lì poteva vedere chiaramente tutto ciò che accadeva sul ponte senza essere scoperto. Nessuno l'avrebbe mai visto da lì.

La corda alla quale si teneva era ben tesa e ben attaccata verso il legno,e non c'era il rischio che essa si allentasse facendolo dondolare,ma nonostante ciò il tritone si tenne con entrambe le mani e fece aderire il proprio corpo alla fune,e in più ci attorcigliò la coda attorno come un serpente.

Con la coda dell'occhio notò Scott ed Allison raggiungerlo e,anche da quell'altezza rispetto all'acqua,poteva vedere gli occhi marroni del suo migliore amico guardarlo con preoccupazione,mentre la ragazza sembrava spaventata.

Stiles si rendeva conto del pericolo che stava correndo,ma la curiosità e l'adrenalina ebbero la meglio sulla paura.

Con molta attenzione,sbirciò attraverso la fessura per osservare più da vicino cosa stesse succedendo sul ponte.

Gli umani ballavano,suonavano e sembravano divertirsi un mondo. Nessuna preoccupazione sembrava affliggerli.

Stiles li invidiava. Cosa non avrebbe dato per essere tra di loro...

Istintivamente,il suo sguardo si posò sulla sua coda vermiglia e ciò lo rattristò. Lui non aveva le gambe. Non avrebbe mai potuto essere tra loro.

Due ragazze in particolare attirarono la sua attenzione. Esse si tenevano per mano e ballavano insieme,ridendo. Una aveva capelli lunghi e neri mentre l'altra era più piccola e i suoi capelli erano castani. Entrambe erano riccamente vestite,infatti i loro abiti spiccavano in maniera particolare rispetto a quelli che portavano le altre donne a bordo.

Stiles dedusse che dovevano essere di rango superiore a tutti gli altri.

La più piccola si guardò alle spalle e gridò:"Avanti,fratellone,vieni a divertirti un po'!"

L'interpellato era un uomo dai capelli corvini e un'accenno di barba sugli zigomi,anche lui riccamente vestito,che se ne stava seduto in
disparte a leggere un libro. Quando alzò lo sguardo, il cuore di Stiles iniziò a battere all'impazzata. Così forte che il giovane tritone temette che anche gli altri potessero sentirlo.

Essendo bisessuale,Stiles era attratto sia dal genere femminile che da quello maschile,perciò non si meravigliò nel trovare quell'uomo estremamente attraente e affascinante.

I suoi occhi verdi erano molto più brillanti del colore delle alghe, e il castano desiderò potersi perdere in quelle iridi per l'eternità.

"Non amo molto ballare,Cora,lo sai" La voce dell'uomo fu musica per le orecchie di Stiles.

L'altra ragazza sbuffò "Sei il solito noioso,Derek!"

Derek. E' questo il suo nome,dunque. Pensò Stiles. E' un bel nome. Bello esattamente come lui.

Il giovane sorrise stupidamente,ma non poteva farci niente: quell'uomo lo aveva incantato.

Improvvisamente qualcuno gridò:"Silenzio! Silenzio,per favore!" E tutti sul ponte s'acquietarono e smisero di ballare. La musica cessò.

L'umano che aveva appena gridato doveva avere all'incirca 35 anni a giudicare dal suo aspetto. Anche lui indossava abiti finissimi,perciò doveva essere anche lui una figura di gran prestigio sociale. Aveva capelli scuri pettinati all'indietro e una leggera barbetta sulla mascella e sul mento. Gli occhi erano azzurri.

"E' con grande piacere che oggi festeggiamo qui,in questo giorno,il compleanno del mio carissimo nipote,il principe Derek" e,mentre annunciava ciò,strappò via il libro dalle mani di quest'ultimo,beccandosi uno sguardo irritato.

Tuttavia egli non sembrò farci caso perchè continuò:"Ed io,essendo suo zio,mi sono preso la libertà di fargli un regalo degno di lui" E così dicendo agitò la mano verso la sua destra,dove si trovava un'oggetto di dimensioni gigantesche coperto da un telo.

Stiles fremeva dalla curiosità. Che cosa poteva mai essere?

La sua domanda ebbe subito una risposta quando lo zio di Derek tolse il telone esclamando "Buon compleanno,nipote!"

Alla vista del regalo il pubblico emise un verso d'ammirazione. Persino Derek lo fissava a bocca aperta.

Era un'enorme staua che rappresentava Derek,nei suoi migliori vestiti regali,con un'espressione fiera sul volto e la spada sguainata.

Era bellissima e imponente,e la somiglianza con Derek era pressocché indescrivibile.

"Allora,Derek? Che ne pensi?" chiese il maggiore.

"Ehm...bhé,Peter...,é...é" cercò di dire questi,imbarazzato.

"Non dire altro" lo interruppe Peter,con un'espressione soddisfatta "Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Anche se in realtà speravo potesse essere un regalo di nozze"

A quest'affermazione Derek sbuffò e s'incamminò a grandi passi verso il parapetto della nave e ci si appoggiò,inconsapevole che,proprio sotto di lui,fosse nascosto proprio Stiles.

Appena l'aveva visto avvicinarsi,quest'ultimo era stato preso dal panico,e quando il moro si era affacciato aveva fatto aderire il più possibile il suo corpo al legno della nave,continuando a stringere la corda che lo sosteneva.

Invece Scott ed Allison,per paura di essere visti,si erano rituffati tra le onde.

"Andiamo,Derek!" lo raggiunse suo zio "A tutto il regno piacerebbe vederti sistemato con la ragazza o il ragazzo giusto"

Alla parola"ragazzo" Stiles sgranò gli occhi. Possibile che a quella bellezza colossale potessero piacere anche gli uomini?

Il giovane si ritrovò a sorridere ancora una volta mentre guardava di nascosto i due uomini.

Derek fece spallucce "Lui o lei sarà da qualche parte. Non ho ancora trovato la persona che fa per me" disse con noncuranza.

"O forse non ti sei affatto impegnato a cercarla" puntualizzò Peter.

Derek gli lanciò un'occhiataccia,ma prima che potesse ribattere,un lampo squarciò il cielo notturno che,da sereno com'era,si riempì di fitte nubi nere e grigie.

La pioggia iniziò a cadere ed il mare prese ad agitarsi sempre di più.

Stava arrivando una tempesta.

La pioggia divenne sempre più fitta,il vento soffiò più forte e le onde divennero gigantesche e furiose.

A bordo,i passeggeri facevano del proprio meglio per proteggere e tenere in rotta la nave,ma era un'impresa folle.

Il vento era troppo forte,il mare troppo agitato,la pioggia sempre più fitta e i tuoni sempre più frequenti.

Stiles usò tutta la forza che aveva per tenersi,ma fu tutto inutile perchè quando il vento si soffiò ancora più forte,lo fece cadere in acqua.

Tuttavia il giovane tritone risalì in superficie. Voleva assicurarsi che gli umani stessero bene. Che Derek stesse bene.

Quando riemerse vide gli umani salire su delle barche più piccole,scialuppe,come le aveva chiamate Lydia una volta.

Esse circondavano il vascello che,nonstante gli sforzi dei marinai,stava inevitabilmente affondando,distrutto dalla tempesta.

Un fulmine più potente degli altri spezzò l'albero maestro,e l'intera nave prese fuoco.

Stiles vide le due ragazze di prima salire su una scialuppa aiutate dallo zio di derek,ma di quest'ultimo neanche l'ombra.

Il castano si guardò attorno in ansia finchè la maggiore non gridò,spaventata: "Derekkk!!!"

Il ragazzo seguì il suo sguardo e sgranò gli occhi.

Derek era ancora a bordo della nave in fiamme e Stiles notò che una delle sue gambe era incastrata tra alcune assi di legno spaccate,e
l'uomo stava avendo non poca difficoltà a liberarsi.

L'esplosione della nave fu improvvisa.

"NO!" gridarono contemporaneamente le due ragazze,Peter e Stiles.

Quest'ultimo,col cuore palpitante dal terrore,raggiunse il luogo dove prima si trovava il vascello,dove però non rimaneva altro se non qualche pezzo di legno galleggiante.

Il tritone si guardò freneticamente intorno fino a che non scorse,qualche metro più in là, il corpo dell'uomo che,privo di sensi,stava affondando tra le onde.

Stiles non perse tempo e si tuffò. Aveva poco tempo. Sapeva che gli umani non potevano respirare sott'acqua,perciò doveva agire in fretta.

Riuscì ad afferrare Derek per la vita e nuotò il più velocemente possibile verso la superficie. Riemerso,fece si che la testa dell'uomo restasse sopra il livello dell'acqua,ma notò che le scialuppe erano ormai sparite. Nessuna traccia di loro.

Sospirando,prese il braccio del moro e sev lo portò dietro le spalle,tenendolo con una mano sul fianco,mentre l'altra gli stringeva il polso.

"Stiles! Che stai facendo?"

Il castano si era completamente dimenticato di Scott.

Quest'ultimo ed Allison gli si avvicinarono guardandolo sconcertati.

"Devo aiutarlo" rispose il ragazzo.

I suoi amici non lo avevano mai visto così determinato,perciò non ebbero la forza di ribattere.

Allison gli si affiancò:"La riva è da quella parte"gli disse,indicando un punto imprecisato ad ovest "Credo che stessero andando proprio lì. Seguimi"

Stiles annuì e,aiutato da Scott,riuscì a portare Derek sulla spiaggia.

Il viaggio,teoricamente,sarebbe stato breve se non fosse stato per il peso dell'uomo che li rallentava. Quando riuscirono nell'impresa,era ormai l'alba e la tempesta era cessata.

Scott e Stiles erano esausti per lo sforzo. Tuttavia il castano ebbe la forza di trascinarsi al fianco del bell'umano.

Alla luce del sole era ancora più bello. Stiles si ritrovò a contemplare il suo viso con un misto di adorazione e ansia.

Temeva,infatti,di essere arrivato troppo tardi.

"Credete che sia..." deglutì,rivolgendosi ai due amici dietro di lui.

"...morto?" finì per lui Allison.

Il ragazzo si morse il labbro e annuì.

"Non lo so,è difficile a dirsi" rispose questa.

"Tranquilli,sta benissimo!"

I tre sobbalzarono al suono di una quarta voce,ma poi si rilassarono quando videro chi aveva parlato.

Lydia avanzava verso di loro,i suoi capelli biondo fragola e il suo vestito bianco svolazzavano.mossi dal vento mattutino.

"Davvero?" Stiles ne fu sollevato.

La giovane strega annuì "E' solo debole. Se fosse morto lo avrei percepito"

Stiles emise un sospiro di sollievo.

"Stiles! Ti rendi conto di cosa hai fatto? Potevi rischiare di essere scoperto dagli umani! Che ti è saltato in mente?" lo rimproverò Lydia.

Stiles abbassò lo sguardo e si ritrovò a fissare ancora una volta la figura dell'umano,ancora incosciente. "non potevo lasciarlo morire.
Non me lo sarei mai perdonato"

Lydia sospirò,inginocchiandosi di fronte a lui,ma il castano non se ne curò,troppo preso a contemplare il viso di colui che aveva
salvato.

"Guarda! Respira!" annunciò quando notò il petto dell'uomo alzarsi e abbassarsi regolarmente,segno che stesse bene.

Stiles gli accarezzò la barba con due dita. "E' bellissimo" disse,più a se stesso che agli altri.

Ispirato dalla bellezza che aveva davanti,iniziò a cantare.


"Come vorrei stare qui con te
cosa darei per restarti accanto
vorrei che tu potessi sorridermi.
Mi porterai dove vorrai e del tuo mondo parte farò
Accanto a te
sempre così
solo con teee"


Mentre Stiles cantava le ultime strofe,Derek aprì gli occhi,attratto da quella voce così melodiosa.

La sua visione era sfocata,e i raggi del sole che oscuravano la figura del suo salvatore non aiutavano affatto.

Notò che era un ragazzo,certamente più piccolo di lui,con un dolce sorriso e gli occhi brillanti.

Il momento fu però rovinato dalle voci di Laura,Cora e Peter che chiamavano il suo nome.

Lo sconosciuto scomparve in un batter d'occhio,senza dare a Derek il modo di guardarlo meglio.

Si mise a sedere,cercando di scorgerlo,ma niente,di lui nessuna traccia. Sembrava essere svanito nel nulla.

"Derek!"

Suo zio fu il primo a raggiungerlo. "Oh,nipote! Immagino che ti diverti un sacco a spaventare così le tue povere sorelle e il tuo caro zio,non è vero?" disse mentre lo aiutava a rialzarsi.

"Derek!"

Laura e Cora gli corsero incontro,per poi abbracciarlo.

"Non farlo mai più,Der! Credevamo che tu fossi morto!" disse Cora.

Derek,tuttavia,continuava a guardarsi intorno,sperando di scorgere il suo salvatore. "Mi ha salvato."disse.

"Chi,Derek?" chiese Laura.

"Un ragazzo" rispose questi. "Mi ha salvato,mi ha portato qui. Era qui con me e mi stava cantando! Aveva una voce davvero meravigliosa!"

"Ok,ha perso la testa" commentò Peter.

"Non sono pazzo!" ringhiò Derek "Lui era qui,ve lo giuro!"

"Certo."continuò il maggiore degli Hale "Ed io sono stato salvato da una balena parlante appena qualche minuto fa!"

"Vi dico che era qui!" sbottò Derek,prima che le sue gambe cedettero per la stanchezza e per lo sforzo. Fortunatamente Peter lo
afferrò e gli circondò la vita con un braccio,mentre si portava dietro le spalle quello di suo nipote,aiutato da Laura,che fece lo stesso dall'altro lato.

"Tranquillo,Der,secondo me avrai soltanto bevuto un po' troppa acqua di mare." disse sua sorella maggiore "Coraggio andiamo!"

Stavolta Derek non oppose resistenza,ma continuava a guardarsi indietro mentre si incamminavano verso il castello,la loro residenza estiva.

Quando aveva visto gli umani arrivare,Stiles,Scott ed Allison si rituffati tra le onde e si erano nascosti dietro una fila di scogli ad osservare la scena.

Lydia invece era sparita magicamente,probabilmente tornata alla sua isola.

Al castano si strinse il cuore nel vedere Derek allontanarsi insieme agli altri. Sperava di rivederlo.

Alle sue spalle,era ignaro della conversazione tra Allison e il suo migliore amico.

"Faremo finta che tutto questo non sia mai accaduto" stava dicendo Scott,mentre Allison annuiva convinta. "Il Re del Mare non dovrà mai saperlo. Tu non glielo dirai ed io nemmeno lo farò. E' la cosa migliore,così nessuno sarà nei guai"

Stiles rimase a fissare il quartetto fino a che non sparì dalla visuale e,alzandosi sempre di più sullo scoglio,terminò la canzone.


"Quando accadrà io non lo so
ma del tuo mondo parte farò.
Guarda e vedrai
che il sogno mio
si avvererà!"

                    *                                                                              *                                                                               *



Nella caverna la voce rise fragorosamente "Oh mio Dio! Non posso crederci,è troppo facile! Quel ragazzino si è innamorato di un umano! E neanche di un umano qualunque,ma di un principe!" La voce non la smetteva di ridacchiare malignamente.

Nella sua mente iniziò ad architettarsi un piano. "Oh,si! Il suo paparino impazzirà dalla gioia! Presto avrò la mia vendetta,e quel moccioso mi aiuterà!"

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Note dell'Autrice:

Eccomiiii!! Tranquilli sono ancora viva! Scusate il mio lunghissimo ritardo,ma ultimamente ho sempre meno tempo per scrivere. La scuola mi stressa sempre di più di giorno in giorno. E più si avvicina la fine e più le cose peggiorano.
Spero di essermi fatta perdonare con questo nuovo capitolo,dove avviene il primo incontro tra Stiles e Derek!
Lo so,immaginare Stiles che canta fa un po' strano anche a me,ma qui lui è un sirenetto! XD
Mi sono divertita moltissimo a scrivere di zio Peter,che in questa fic avrà il suo pieno di battute,che non guastano mai. Specialmente si divertirà moltissimo a imbarazzare Derek,ma questo nei capitoli successivi.
Chi sarà "la voce"? Bhè dovrete aspettare un paio di capitoli per scoprirlo!
Come sempre ringrazio chi ha recensito,chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate e i lettori silenziosi.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto,anche se temo di aver reso tutti un po' troppo OOC.
Bene,che dire...al prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** Under The Sea ***


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                         Capitolo 4


Peter,Laura e Cora attendevano impazienti davanti alla porta della stanza di Derek.

Peter sbatteva ritmicamente un piede per terra,a braccia conserte,mentre le due giovani principesse erano immobili,in attesa.

Dopo qualche minuto la porta si aprì ed uscì Deaton,il medico reale.

Il maggiore degli Hale scattò sull'attenti e le ragazze si alzarono guardando il dottore con la stessa domanda muta negli occhi.

Deaton rivolse loro un inchino e sorrise: "Sta bene,non preoccupatevi. E' un miracolo che sia sopravvissuto a una tempesta del genere.
Ora è meglio che riposi un po'"

Fu come se avesse tolto loro un gran peso dal cuore,il sollievo sui loro volti fu tale da far sorridere ancor di più il medico.

"Con permesso" si accomiatò questi con un altro inchino,per poi sparire oltre il corridoio.

I tre Hale erano sollevati.

Il principe aveva corso un pericolo mortale in mare,la scorsa notte,ma per fortuna sembrava illeso.

Tutto ciò che i tre volevano fare era entrare in quella stanza per accertarsi personalmente della sua salute,ma decisero di aspettare.

Derek meritava un po' di riposo.


                  *                                                                         *                                                                             *                                                                                                                                                                                                       


Ma il giovane principe non stava riposando affatto.

Continuava a fissare il soffitto come in trance,mentre cercava di memorizzare l'aspetto del suo salvatore.

Non lo aveva immaginato,lo sapeva, non importava cosa dicessero gli altri.

Quel ragazzo lo aveva salvato da una tempesta dove avrebbe sicuramente trovato la morte,portato in salvo a riva e aveva cantato per
lui,per poi sparire.

Se c'era una cosa che Derek non avrebbe mai dimenticato era la sua voce: il suo salvatore aveva una voce così bella e melodiosa da
far invidia a un angelo del paradiso.

Non riusciva a smettere di pensare a lui,avrebbe dato qualsiasi cosa per conoscere la sua identità.

Era entrato nella sua testa abbattendo tutte le sue difese,ed ora era rimasto lì, e non se ne voleva andare,non importa quanto provasse a non pensarci,la sua immagine tornava a pararsi davanti agli occhi verdi del principe.

E così la sua voce. Come avrebbe mai potuto dimenticarla?

Non era stata un'allucinazione o altro,no.

Derek sapeva che quel ragazzo era stato con lui per tutto il tempo fino all'arrivo di suo zio e delle sue sorelle,per poi fuggire.

Chi era? Perchè lo aveva salvato? E perchè era fuggito in quel modo?

Derek voleva delle risposte a quelle domande che lo tormentavano.

Voleva trovarlo.

Doveva trovarlo.

A tutti i costi.


               *                                                                             *                                                                            *
                                                                

Nelle profondità dell'oceano,Stiles se ne andava in giro canticchiando tra sé e sognando ad occhi aperti,beccandosi qualche sguardo
stranito da parte dei servitori del palazzo.

Nessuno sapeva spiegarsi quel suo strano comportamento,a parte i suoi amici.

Dietro di lui,infatti, Scott,Allison e Lydia - che si era creata una bolla d'aria magica per poter respirare sott'acqua - lo guardavano preoccupati.

"Cavolo" commentò Allison "é proprio innamorato!"

"Questa é una tragedia,Allison!" sospirò Scott. "Se il Re lo scoprisse non sarà un bene per niente,anzi!"

Lydia, invece, si limitava a fissare in silenzio il suo amico,che nel frattempo aveva urtato un cameriere facendogli sfuggire il vassoio di
mano e costringendolo a recuperare gli oggetti che galleggiavano da tutte le parti.

La rossa sospirò e agitò la mano,dalla quale si sprigionarono delle scintille dorate: immediatamente tutti gli oggetti tornarono sul vassoio del povero tritone,che ringraziò Lydia con un cenno del capo.

Nessuno aveva mai detto niente sulle frequenti visite della giovane strega nel loro regno.

Alcuni accettavano di buon grado la sua presenza ed erano gentili con lei,perchè sapevano che fosse un'amica del principe e che fosse
ben disposta ad aiutare sirene e tritoni quando ne aveva la possibilità.

Alcuni la guardavano con diffidenza,certo, ma a lei non importava.

Non poteva biasimarli se non si fidavano della magia,e c'era un motivo.

Quel motivo era la Strega del Mare,una strega malvagia che anni addietro aveva tentato di conquistare il loro reame tramite l'uso dei suoi inganni e della sua magia nera,prima che Re John Stilinski riuscisse a sopraffarla e a riportare la pace,esiliandola negli abissi più profondi dell'oceano.

Non c'era da sorprendersi se alcuni non avessero molta fiducia nelle streghe.

Ma qualunque fosse il giudizio del popolo del mare su di lei, le era indifferente.

Ad un certo punto,Stiles finì per urtare suo padre.

Alla sua destra,la rossa udì Scott trasalire e chiuse gli occhi,aspettandosi il peggio.

Ma non accadde nulla.

Stiles si ritrovò a sorridere al genitore,come se avesse dimenticato la litigata -il che probabilmente era vero,pensò Lydia-.

"Buongiorno,papà! Oggi stai molto bene! Cos'é,ti sei tagliato i capelli?" lo salutò allegramente e,senza aspettare una risposta,svoltò
l'angolo e sparì dalla visuale,seguito da Scott ed Allison.

Lydia,che era rimasta indietro,notò il Re alzare un sopracciglio.

Questi,infatti,non sapeva spiegarsi lo strano atteggiamento di suo figlio.

Era vero,Stiles era sempre stato un bambino iperattivo e allegro,ma John non l'aveva mai visto comportarsi in quel modo.

Perso nei suoi pensieri,non si accorse dell'arrivo di Parrish,fino a che questi non parlò:"Davvero non lo avete capito,Maestà?"

John guardò interrogativo il suo consigliere,che si limitò a sorridergli.

"Sembra che vostro figlio si sia innamorato!"

Il Re sbarrò gli occhi. Stiles innamorato? Questa era nuova!

Inconsapevolmente,il tritone si ritrovò a sorridere.

L'idea che suo figlio fosse innamorato di qualcuno lo rendeva felice: era ora che il ragazzo iniziasse a pensare al suo futuro da monarca,magari avendo al suo fianco una potenziale Regina-o Re-.

E poi John non vedeva l'ora di avere dei nipotini. Anche se adottati.

"Mi piacerebbe sapere chi sia la sirena fortunata. O il tritone." ridacchiò gioviale.

Quando aveva visto il consigliere avvicinarsi,Lydia aveva trattenuto a stento un'imprecazione e,concentratasi al massimo,usò i suoi poteri per rendersi invisibile,in modo che il Re non si accorgesse della sua presenza e decidesse di interrogarla.

Ciò non le impedì,purtroppo,di origliare la conversazione.

Sospirando,la strega nuotò il più velocemente possibile per raggiungere i suoi amici.

Non sarebbe stato bello se il avesse scoperto che suo figlio avesse infranto una delle sue più importanti leggi.
   

              *                                                                                      *                                                                       *

Stiles continuava a girovagare per il regno senza meta,non badando agli sguardi perplessi che i suoi sudditi gli rivolgevano.

La sua mente era occupata da una sola cosa,o meglio da una sola ed unica persona.

Derek.  Derek. Derek.

Il giovane principe sospirò.

Quell'uomo era entrato nella sua testa e non se ne andava dal giorno in cui lo aveva salvato da quella terribile tempesta,cioè tre giorni fa,e già gli mancava.

Avrebbe dato qualsiasi cosa per rivederlo,magari parlargli,conoscerlo.

Di una cosa Stiles era certo: non avrebbe mai dimenticato quel viso.

Quei capelli neri come un'ala di corvo,con tanto di accenno di barba lungo gli zigomi,quel naso dritto,quelle sopracciglia folte e nere,quelle labbra che avrebbe voluto volentieri baciare,gli occhi verde smeraldo che gli perforavano l'anima,il fisico da dio greco...

Che gli stava succedendo? Cos'erano tutte queste emozioni?

Stiles non era stupido,sapeva benissimo che Derek era un umano e lui no ed era a conoscenza del fatto che i rapporti tra il mondo terrestre e quello marino fossero strettamente proibiti,e sapeva anche che salvando il principe umano aveva infranto quella legge,ma non poteva permettere che morisse.

Stiles aveva sempre avuto un cuore buono e generoso,tanto da non aver mai voluto la morte di qualcuno,neanche se si fosse trattato del suo più accerrimo nemico,e neanche se questi fosse la Strega del Mare.

Il giovane principe si sdraiò su una roccia sul fondale marino,facendo oscillare pigramente la sua coda scarlatta e tenendo gli occhi fissi all'insù,dove qualche miglio più in alto,si trovava la superficie.

Derek era da qualche parte lassù.

"Devo rivederlo" disse più a sé che ad altri.

"Io credo che non sia una buona idea" rispose Scott. "Insomma, conosci la legge!"

Il castano voltò la testa in direzione del suo migliore amico "Si,Scott,conosco la legge,ma io voglio rivedere Derek,devo rivederlo,io...io ho bisogno di rivederlo...mi capisci?"

"Stiles,io..."

"Forse Scott ha ragione,Stiles" intervenne Lydia. "Hai già infranto una delle leggi che tuo padre ritiene più importante una volta,ed è un miracolo che per ora non ne sia a conoscenza,ma non puoi rischiare un'altra volta."

"Lo so,Lydia,lo so,ma io..." sospirò Stiles,affranto.

"Stiles,non devi preoccuparti" lo interruppe McCall "Sono sicuro che Derek stia bene,ed é grazie a te,amico. Ma non puoi rischiare di
far scoprire agli umani la tua esistenza. So che li adori,ma non per questo devi mettere a repentaglio la sicurezza di tutto il popolo del mare."

Scott posò una mano sulla spalla del suo migliore amico. "Ascolta,Stiles. Il mondo degli umani,inoltre,é un pasticcio. La vita sotto il mare é meglio di qualsiasi cosa abbiano laggiù!"

E,senza dar la possibiltà al castano di ribattere,iniziò a cantare:

"Le alghe del tuo vicino ti sembran più verdi,sai


Vorresti andar sulla terra,non sai che gran sbaglio fai.


Se poi ti guardassi intorno vedresti che il nostro mar


é pieno di meraviglie,che altro tu vuoi di più!


In fondo al mar,in fondo al mar!


Tutto bagnato è molto meglio,credi a me!


Quelli lassù che sgobbano sotto a quel sole svengono


mentre col nuoto ce la spassiamo in fondo al mar!


Quaggiù tutti sono allegri guizzando di qua e di là


invece là sulla terra il pesce é triste assai


Rinchiuso in una boccia,che brutto destino avrà.


Se all'uomo verrà un po' fame il pesce si papperà!


Oh,no! In fondo al mar,in fondo al mar!


Nessun ci frigge o ci cucina in fricassea!


E non si rischia di abboccar,no non c'é un amo in fondo al mar.


La vita è ricca di bollicine,


In fondo al mar,in fondo al mar


In fondo al mar,in fondo al mar


Con questo ritmo la vita é sempre dolce così. (Sempre così)


Anche la razza ed il salmon sanno suonare con passion


qui c'é la grinta e ogni concerto é un successon!


Il sarago suonba il flauto,la carpa l'arpa e la platessa il basso,


poi c'é la tromba del pesce rombo


Voilà,il luccio é il re del blues.


La lancia con il nasello al violoncello con la sardina all'ocraina e con l'orata


Vedrai che coro si farà!"


All'insaputa di Scott,troppo impegnato a cantare,Allison sbucò dalle alghe con un gran sorriso, e fece cenno a Stiles di avvicinarsi a
lei,per poi sussurargli:  "Ho una sorpresa per te! Vieni con me!" disse,tendendogli la mano,che il principe prese.

"Che cos'é?" le chiese.

Il sorrriso dell'amica si fece ancora più ampio. "Lo vedrai" gli rispose in tono misterioso,stuzzicando la curiosità del castano.

Tuttavia esitò un attimo prima di seguire Allison,insieme a Lydia,ma poi si decise a lasciare Scott lì da solo.

Si sentì un po' in colpa,Stiles.

Sapeva che il suo migliore amico stava solo cercando di fargli fare la cosa giusta,ma la realtà era che non lo stava aiutando affatto,e poi l'idea di una sorpresa per lui era non poco allettante!

Così,Stiles si allontanò dalla roccia dov'era precedentemente adagiato e seguì incuriosito la sua amica.

Scott,ignaro di tutto,continuò a cantare:

"Sììììì,in fondo al mar,in fondo al mar,


In fondo al mar,in fondo al mar,


Se la sardina fa una moina c'é da impazzir!


Che c'é di bello poi lassù? La nostra banda vale di più!


Ogni mollusco sa improvvisare in fondo al mar!


Ogni lumaca si fa un balletto in fondo al mar!


E tutti i giorni ci divertiamo qui sotto l'acqua in mezzo al fango,


Ah,che fortuna vivere insieme,in fondo al mar!"



Finita la canzone,McCall si voltò verso la roccia dove prima sedeva Stiles,solo per trovarla vuota.

"Stiles? Lydia?"

Nessuna risposta.

Scott sospirò:"Qualcuno un giorno dovrà incollargli le pinne da qualche parte. Ah,bhé almeno Lydia é con lui. Spero che lo tenga fuori
dai guai,ma forse é meglio che vada a cercarli"

Ebbe solo il tempo di fare una pinnata avanti,quando si sentì chiamare:"McCall!"

L'interpellato si voltò verso la persona che lo stava cercando: era Parrish,il consigliere del Re.

Scott deglutì.

Aveva un brutto presentimento.

"Si?"

"McCall.  Sua Maestà il Re vuole vedervi"

"Vedermi? A me? Perché?"

Parrish gli rivolse un sorrisetto:"Riguarda Stiles"

Scott sbarrò gli occhi.

Il Re del Mare sapeva.

Ora si che erano guai.



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Note dell'Autrice:
Ma salve gentaglia!
Perdonate il lungo periodo di assenza,ma purtroppo ho dovuto lottare con il mio computer.
Stavo scrivando il capitolo e lo stavo per pubblicare,ma...
...ma il computer ha deciso di impallarsi!
Non sapendo come aggiornare tramite telefono e iPad,ho dovuto farlo sistemare.
Solo per scoprire,poi,che tutti i dati e i file erano stati cancellati.
Morale:Ho dovuto riscrivere daccapo il capitolo.
Ma passiamo oltre.
Dunque,dunque,dunque *voce del topolino Gus Gus di Cenerentola nella scena dove vanno a fregare la collana alle sorellastre*
In questo capitolo non succede praticamente nulla,é solo un capitolo di passaggio,quindi si,é un po' breve.
E inoltre ho inserito anche la canzone "In fondo al mar" e l'ho fatta cantare a Scott.
Quella canzone é un classico,non potevo non metterla.
Certo,immaginare Stiles e Scott cantare é un po' difficile,ma questa é una Sirenetta!AU ;)
In questo capitolo ho anche dato una breve introduzione della Strega del Mare,il cattivo,o meglio la cattiva della storia.
A chi ho affidato questa parte secondo voi? :D
Lo scoprirete esattamente tra uno o due capitoli. ;)
Bhé,che dire,alla prossima (Il più presto possibile,promesso!)!
:*










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Capitolo 6
*** The Statue ***


Part Of Your World Image and video hosting by TinyPic            Capitolo 5

Scott,scortato da Parrish, fece il suo ingresso nella sala del trono col cuore che batteva all'impazzata per il terrore.

Re John Stilinski era noto essere un sovrano giusto e pacifico,ma quando era arrabbiato o anche inquieto,e faceva brillare il suo tridente,qualsiasi creatura marina aveva abbastanza sale in zucca da fuggire per non subire le ire del sovrano.

E,ovviamente,mettersi in salvo cercando di sfuggire alle violenti correnti provocate dal tridente, che minacciavano di spazzare via l'intero popolo del mare.

L'oceano rispecchiava le emozioni e i sentimenti del Re: se era di buon umore il mare era calmo e placido,se era inquieto si agitava e se era di pessimo umore facevi meglio a nuotare via il più velocemente possibile e mettersi al sicuro,perchè di lì a poco si sarebbe scatenata una violenta tempesta.

Eppure in quel momento l' acqua sembrava tranquilla e nella norma,e ciò voleva dire che Sua Maestà era di buon umore.

Molto probabilmente,pensò Scott mentre seguiva Parrish nella grande sala,teneva nascosta la sua ira per poi liberarla al momento opportuno.

Il moro deglutì,spaventato da ciò che da lì a poco sarebbe accaduto,ma fece un profondo respiro e s'inchinò una volta trovatosi al cospetto del Re.

"Volevate vedermi,Maestà?"

Quest'ultimo,seduto comodamente sul suo trono,guardò il tritone con un leggero sorriso sulle labbra. Scott immaginava che il sovrano stesse momentaneamente celando il suo vero stato d'animo,ma decise comunque che fosse stato meglio far finta di nulla.

"Ti ho mandato a chiamare" parlò John "perchè sono in pensiero per mio figlio. Sai,ultimamente si sta comportando in modo strano..."

L'interpellato si guardò attorno nervosamente,cercando un modo qualsiasi di evadere da quella situazione pericolosa.

"In modo strano,dite?" Scott pensò che il modo migliore fosse fingere che tutto fosse normale. "N-no,non mi sembra.." balbettò.

"Davvero non te ne sei accorto,Scott?" lo canzonò il Re alzando un sopracciglio con un sorrisetto divertito. "Sei il suo migliore amico dopotutto!"

Il moro quasi si dimenticò di respirare,tanto era il panico che,dentro di lui,pian piano cresceva,

Inspirò ed espirò profondamente,cercando di mantenere la calma. "M-Maestà,i-io temo di non capire"

John lo fissò,per poi ridacchiare. "Bhè,sai,l'aria trasognata,i sospiri,canticchia fra sé e sé...Andiamo,Scott! Davvero non sai nulla?"

Questi prese a tremare. Con la coda dell'occhio vide Parrish che,dritto vicino al Re,si sforzava di non ridere.

"Ehm...Maestà...io.."

Il Re si alzò dal suo trono e nuotò verso il giovane,le cui pinne caudali blu tremarono,se possibile,ancora di più.

"Scott" disse,una volta fermatoglisi davanti. "Ho l'impressione che tu mi stia nascondendo qualcosa"

Il povero tritone percepì il suo cuore salire per la tachea. Non capiva perchè il Re ci girasse tanto attorno,quando ovviamente sapeva benissimo cosa fosse successo quella sera,cosa avesse fatto suo figlio. Ma perchè chiamare lui?

Scott si schiarì la gola. "Nascondendo qualcosa,Maestà?"

John annuì. "Riguardo a Stiles"

McCall deglutì,ma decise di continuare a fare la parte dell'innocente,anche se sapeva che non era saggio mentire al Re. "Stiles?" gracchiò.

Il più grande gli si avvicinò,e sul suo volto comparve un sorriso malizioso. "Si é innamorato,non é vero?"

Il terrore prese completamente il sopravvento su Scott che sbarrò gli occhi:"Maestà,vi giuro,ho cercato di fermarlo! Gli ho detto di star lontano dagli umani,ma lui non h voluto ascoltarmi,e-"

"UMANI?!" tuonò il Re. "COSA C'ENTRANO GLI UMANI?"

Troppo tardi il moro comprese l'equivoco e ciò che aveva appena fatto.

Il Re non sapeva assolutamente nulla dei fatti accaduti quella notte,e Scott sentì una morsa dolorosa stringergli la casa toracica: aveva appena tradito Stiles.

Il suo migliore amico.

Suo fratello.

"Umani?" Cercò di riparare al danno,sforzandosi di fare una risatina. "Ho detto umani? Chi ha mai parlato di umani?"

Vedendo la faccia furibonda del padre di Stiles,optò per la fuga.

Se prima il Re non era arrabbiato,ora lo era decisamente.

Scott,tremante,nuotò all'indietro verso l'uscita. "M-Maestà...é stato un piacere parlare con Voi,ma io,ecco,...devo andare!"

E nuotò in fretta e furia verso l'uscita,solo per essere bloccato subito da  un muro magico creato dal tridente. L'uscita era bloccata.

"Scott" lo richiamò il maggiore.

Questi,deglutendo,si girò lentamente,solo per ritrovarsi faccia a faccia con John. Il sovrano era panoazzo,e il moro notò una vena pulsare sulla tempia del tritone.

"Scott" ripetè questi,puntandogli il tridente- che ora brillava di un'intensa luce dorata- contro il petto.

"Adesso mi racconterai tutto. E con tutto intendo...ogni cosa!"




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"Allison,che ci facciamo qui?" chiese Stiles mentre,insieme a Lydia,seguiva la sua amica all'interno della sua grotta segreta.

"L'ho trovata nei pressi della periferia del regno e l'ho portata qui. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere averla nella tua collezione!"

Stiles aggrottò le sopracciglia. "Di che stai parlando?"

"Ora vedrai" ammiccò Allison.

Entrati nella grotta,la sirena si fece da parte e,una volta visto cosa c'era davanti ai suoi occhi,il castano restò senza fiato.

Di fronte a lui spiccava nientemeno che la statua di Derek Hale in tutto il suo splendore. Stiles se la ricordava: era il regalo di compleanno che lo zio aveva fatto al principe. Doveva essere affondata insieme alla nave.

Sul volto del tritone comparve un enorme sorriso. "Oh,Allison!" esclamò,abbracciando di slancio l'amica "Sei un'amica!Ti voglio bene!"

Per tutta risposta la sirena ridacchiò. "Sapevo che ti sarebbe piaciuta"

"Piaciuta,Aly? La adoro!"  esclamò Stiles,girando attorno alla statua. "E guardatelo!" aggiunse. "Ha persino i suoi occhi!"

Lydia si affiancò ad Allison e sorrise nel vedere così felice il suo amico. "Avrai un ricordo di lui,ora" commentò la giovane strega.

Il castano sorrise a sua volta,non smettendo di fissare la statua. "Ehi,Sourwolf,perché sempre così imbronciato? Potresti sorridere!"

Fece rivolto alla statua,immaginando di parlare con il vero Derek,per poi ridacchiare e piroettare su sé stesso,in preda all'euforia.

Felice e spensierato,intonò una nuova canzone:


"C'é una musica nell'aria


La senti?


E' in due,no,forse in tre,o forse in quattro


E mi vedo vestito a nozze


con due piedi così leggeri


che é come se non avessero mai toccato terra!


Un ballo,solo io e te


Sotto la luna,vicino al mar.


Un ballo,ed é un per sempre felici e contenti.


Un ballo,e vedrai


non siam poi così diversi io e te.


Solo noi due,io e te.


Un ballo.


Ci son stelle che riempon la notte


Le vedi?


Sono due,o tre,o si!, anche un milione.


E vedo te nella loro luce


Io? Un ballo? Oh,si!


Solo per andar e volteggiar con te sulla pista!


Un ballo,solo io e te


Sotto la luna,vicino al mar.


Un ballo,ed é un per sempre felici e contenti.


Un ballo,e vedrai


non siam poi così diversi io e te.


Solo noi due,io e te.


Cambierei ciò che son


Lascerei il mar per la sabbia


solo per star con te!


Balzerei alla possibilità


di un barlume di speranza di un ballo con te!


Un ballo,solo io e te


Sotto la luna,vicino al mar.


Un ballo,ed é un per sempre felici e contenti.


Un ballo,e vedrai


non siam poi così diversi io e te.


Solo noi due,sogno che si avvera.


Un ballo.


Un ballo!"



Ma i suoi attimi di euforia terminarono presto perchè,non appena Stiles si girò,gli si parò davanti una scena alla quale non avrebbe mai voluto assistere.

Suo padre stava dritto davanti all'entrata della grotta,coprendone l'uscita,e non sembrava affatto felice. Il suo volto era panoazzo e contorto da quella che era ovviamente rabbia,gli occhi erano due fessure e le labbr arricciate,e dietro di lui c'era...Scott!?

"Scott!?"  Stiles era incredulo. Non riusciva a credere ai suoi stessi occhi.

Persino Allison e Lydia sembravano sbigottite,e fissavano il moro come se non l'avessero mai visto prima d'ora.

"Stiles! Mi dispiace! E' stato un'incidente,io non volevo!" cercò di giustificarsi il moro,ma fu immediatamente zittito da un'occhiataccia del Re.

"Mi sono sempre reputato un tritone ragionevole." iniziò quest'ultimo. "Ho stabilito delle leggi. E quando emano leggi pretendo che queste siano rispettate da tutti! Non posso credere che proprio tu,tra tutto il popolo del mare,sia il primo ad infrangere quella a cui tengo di più? Vuoi forse negarlo,Stiles? E' vero che hai salvato un umano che stava per annegare?"

"No,non lo nego" dichiarò il castano con una voce molto più ferma e decisa di quanto si sarebbe mai aspettato,e guardando il genitore negli occhi. "Ho dovuto farlo e non me ne pento"

"Stiles,sai benissimo che ho assolutamente proibito qualsiasi contatto tra il mondo umano e quello marino! Tutto il regno lo sa!"

"Ma lui sarebbe morto! E io non lo avrei mai permesso" replicò il giovane.

"Se fosse morto sarebbe un umano in meno di cui preoccuparsi"

"Lui non é come tutti gli altri! Tu non lo conosci nemmeno,come fai a giudicare?"

"Conoscerlo?" sbottò il Re "Io non ho bisogno di conoscerlo! Loro sono tutti uguali: barbari,selvaggi,spietati,mangiatori di pesci,incapaci di qualsiasi sentimento-"

"PAPA' IO LO AMO!" gridò Stiles,per poi sgranare gli occhi e tapparsi la bocca una volta registrato le parole che aveva appena pronunciate. E non perchè fosse una cosa assurda,ma perchè si rese conto che era la verità.

Era vero: lui lo amava,era innamorato di Derek Hale.

Udì tutti i presenti trasalire. Suo padre era sotto shock.

Quando si riprese, la sua rabbia aumentò-se possibile-ancora di più. "Hai perso completamente la ragione,allora! Lui é un umano,tu sei un tritone!"

Stiles guradò il genitore con aria di sfida,parandosi istintivamente davanti alla statua come se questa fosse stata il vero Derek che voleva proteggere. "A me non importa!"

Probabilmente non fu la cosa più saggia da dire perchè suo padre fece brillare il suo tridente d'oro.

Stiles cercò l'aiuto di Lydia con lo sguardo,ma questa scosse la testa: per quanto volesse aiutare il suo amico,lei non poteva niente contro la furia del Re del mare. E  non era così potente.

"Mi dispiace,Stiles" ringhiò John "allora significa che dovrò prendere seri provvedimenti" e,agitando il suo tridente,spinse Stiles contrò la parete della grotta,che atterrò con un gemito di dolore.

Ma quando cercò di riaprire gli occhi dovette richiuderli immediatamente: intorno a lui si propagava un'abbagliante luce dorata,seguita da tonfi e rumori di cose che andavano in frantumi,e polvere che si spargeva per l'acqua. Era il caos più totale.

Udì i suoi amici gridare,cercando di mettersi al riparo e desiderò poterli aiutare,ma non riusciva ad vedere nulla.

Quando tutto cessò,il castano aspettò qualche istante prima di aprire tentativamente gli occhi,e ciò che vide lo lasciò sconcertato.

Tutto ciò che aveva collezionato in tutti quegli anni era a pezzi,nessuna cosa si era salvata. Pentole,bauli,tesori,e utensili vari,tutte le cose appartenute agli umani che lui aveva raccolto erano in frantumi.

La statua era quella messa peggio: di lei restava intatto solo la testa dell'uomo che rappresentava.

"No!" Stiles non voleva,non poteva credere ai suoi occhi. Si girò furente verso suo padre,il quale lo fissava con quello che sembrava...dispiacere? A Stiles non importava,in quel momento lo odiava con tutto il suo essere.

"TI ODIO!" gli gridò infatti,per poi accasciarsi su una roccia e piangere.

Il Re sospirò tristemente e lasciò la grotta.

Lydia poggiò una mano sulla spalla del suo amico. "Mi dispiace" sospirò dolcemente.

"Non scusarti,Lyds." rispose il castano,tra i singhiozzi "S-so c-che non potevi fare nulla"

"E' tutta colpa mia" dise Scott,con la testa bassa "Sono un'idiota. Non volevo fare la spia,é stato tutto un malinteso. perdonami,Stiles!"

"Andatevene"

"Ma..." tentò il moro.

"Andatevene tutti. Voglio stare da solo."

Allison annuì e,seguita dagli altri due,uscì dalla grotta,lasciando il giovane tritone a piangere la sua collezione perduta. In particolar modo la statua,l'unico ricordo che aveva dell'uomo che amava.



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Note dell'Autrice:

Heilà gentaglia! Eccomi tornata!
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
Ebbene si,Scott é sempre il solito tontolone che capisce fischi per fiaschi,ma tranquilli si farà perdonare ;) Non dovete avercela con lui.
Per chi non lo sapesse,quella che canta Stiles in questo capitolo é la canzone inedita dello stesso film Disney de "La Sirenetta". Si chiama "One dance" e,purtroppo,é solo in inglese perciò ho dovuto tradurla e darle un senso.
Davvero non so come mai abbiano deciso di tagliarla,é una canzone così bella!
Per chi volesse ascoltarla in inglese questo é il link:  https://www.youtube.com/watch?v=_qisvIhDqas
Io l'adoro!! <3
Grazie per chi ha recensito,letto silenziosamente e inserito la storia tra le preferite/seguite/ ricordate.
Spero di aggiornare presto
Bacioni :*

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Capitolo 7
*** The Deal ***


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                Capitolo 6


Stiles non si accorse di avere compagnia finché non udì degli strani sibilii.

Confuso,alzò lo sguardo,trovandosi davanti le due creature più mostruose che avesse mai visto. Dalla vita in su,avevano forma umanoide,ma la loro pelle era completamente coperta da squame verdi,come quelle delle lucertole - che Stiles aveva visto una volta in un libro-,gli occhi erano due fessure gialle,anche se uno brillava più dell'altro. I denti erano aguzzi e di un bianco trasparente, esattamente come i loro lunghissimi artigli.

Uno di loro aveva capelli biondi pettinati all'insù,mentre l'altro era castano e ricciolino. Dalla vita in giù,invece,avevano una coda di
murena.

Sebbene quelle creature lo intimorissero,il govane tritone cercò di non farlo trasparire e,raccolto il coraggio,domandò:"Chi siete voi due? Che cosa volete?"

"Io sono Jackson" parlò il bondo "E lui é Matt" disse indicando il castano vicino a lui "E siamo i messaggeri di una persona che può aiutarti"

Stiles scosse la testa "No,nessuno può aiutarmi. E poi non so neanche di che state parlando"

"Oh,si che lo sappiamo. Noi sappiamo ogni cosa" sibilò il castano,Matt. "Sappiamo che hai salvato il principe umano dall'annegare,andando contro la legge di tuo padre. E sappiamo anche che te ne sei innamorato"

"Non vorresti stare con lui?" chiese Jackson. "Riesci a immaginarlo? Tu e il tuo umano insieme per sempre!"

Il principe tritone abbassò lo sguardo "E' impossibile. Non potrà mai accadere"

"Kate può farlo" ribattè Matt "La nostra padrona ha grandi poteri"

Stiles sussultò,sgranando gli occhi "La Strega del Mare?! I-io...n-no,non se ne parla proprio. Assurdo. Andate via! Lasciatemi in pace!"

"Va bene,come vuoi" Fece spallucce Jackson "Noi volevamo solo aiutarti" E,dicendolo,colpì con la coda la testa della statua di
Derek,l'unico pezzo rimasto. Il castano la prese tra le mani e ne esaminò il volto: era così accurato che sembrava stesse accarezzando il viso del vero uomo che raffiugurava.

Quel viso perfetto. Le sopracciglia corrugate,le labbra semi aperte,il naso dritto,la mascella...Stiles non avrebbe mai potuto dimenticarlo anche se ci avesse provato. Come poteva? Era impossibile. Sapeva che sarebbe rimasto infelice per il resto della sua vita.

Probabilmente suo padre aveva ragione: un umano e un tritone. Non potrà mai funzionare.

A meno che...

Stiles sospirò,chiudendo gli occhi,e prese la sua decisione.

"Aspettate!" gridò,richiamando le creature le quali erano quasi interamente uscite da un una fessura nella grotta che Stiles non aveva mai notato prima d'ora.

Le due creature si girarono,e il castano giurò di aver visto l'ombra di un ghigno di vittoria da parte dei due.

Deglutì. "Portatemi da Kate" Ordinò.

Stiles sapeva di aver preso una decisione pericolosa: la Strega del Mare,Kate,era nemica giurata di suo padre ed era nota principalmente per la sua magia nera. Tutti nel regno la temevano,compreso lui. Non era una persona di cui valesse la pena fidarsi,lo sapeva bene.

Ma una persona innamorata é capace di tutto. E Stiles era innamorato. E disperato.

Era pronto a rischiare per Derek.

Con un respro profondo seguì Jackson e Matt fuori dalla grotta.

"Amico,che stai facendo?" esclamò Scott,affiancatoglisi. Il castano si era dimenticato dei suoi amici che lo stavano aspettando all'esterno e che,in un nanosecondo,furono al suo fianco. "Che ci fai in compagnia di questi...questi...mostri??" Chiese il moro,gesticolando verso Jackson e Matt,guardandoli con disgusto.

"Sto andando da Kate" rispose freddamente il castano,senza guardarlo.

Le sue parole furono seguite da un sussulto da parte dei tre amici.

"Stiles! Sei impazzito?!"esclamò Allison  "E' un demonio! E' la creatura più pefida che il popolo del mare abba mai consciuto! E in più é la nemica giurata di tuo padre!"

"Andate pure a dirglielo se volete,a me non importa" Ribatté il tritone. "lei é l'unica a volermi aiutare . E si,so benissimio chi é  e cosa ha fatto,grazie tante,ma se lei é l'unica che é disposta ad aiutarmi...che allora sia"

"Kate non vuole aiutarti"intervenne Lydia "Vuole solo usarti per i suoi infidi scopi. Lei non aiuta il popolo del mare per pura bontà del suo cuore o,quando lo fa,richiede un pagamento in cambio. E spesso il prezzo é altissimo. In pochi sono riusciti a pagarlo. Coloro che ...chi non ce l'ha fatta...non é mai più tornato"

Stiles non nascose la sua paura. I suoi amici avevano ragione: probabilmente era una pazzia ed era sbagliato. Era rischioso ciò che stava per fare  ma se ciò voleva dire avere una possibilità con Derek, era pronto a correre il rischio.

"Bene,allora" sospirò "Sentirò cosa vuole. Qualsiasi cosa richieda come pagamento io gliela darò! Sono disposto a qualsiasi cosa pur di stare con Derek"

Lo sguardo di Lydia si addolcì. "So che lo ami,ma devi stare attento." Disse,prendendogli la mano "E' la tua scelta. Vorrei essere in grado di aiutarti io stessa. Vorrei fare in modo che tu non abbia bisogno di rivolgerti alla Strega del Mare,ma purtroppo sono una strega giovane e i miei poteri sono dunque più limitati di quelli di Kate. Ma voglio che tu sappia che noi rimarremo sempre al tuo fianco e non ti lasceremo mai"

"Siamo con te,Stiles" annuì Allison,accennando un sorriso.

Scott gli si avvicinò,dandogli una pacca sulla spalla "Non ti lasceremo solo" affermò,cercando di sorridere. "Saremo con te comunque vada"

Stiles ne fu commosso e accennò un debole sorriso. 

Il resto del viaggio proseguì in silenzio.

Man mano che si allontanavano dal regno,il paesaggio diveniva sempre più desolato e cupo. Il quartetto si ritrovò a seguire Jackson e Matt fino a quello che sembrava un cimitero di antichi mostri marini. C'erano ossa ovunque e un'atmosfera raccapricciante tanto da
far venire a Stiles la pelle d'oca,ma non si fermò.

Arrivarono davanti alle fauci spalancate di un gigantesco teschio ,il quale fungeva da ingresso di una caverna nera come la pece.

Nonostante il suo aspetto esteriore,all'interno essa era illuminata .

"Da questa parte" sibilarono i due mostri,indicando con il dito squamoso in direzione dell'entrata.

Non appena attraversato l'ingresso,il castano dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non gridare e nuotare via. All'entrata della grotta stavano delle orribili,viscide creaturine. Polipi forse. Dei piccoli polipi raggrinziti. I loro occhi sembravano implorarlo,come per dire ' No! Non farlo! Torna indietro finché sei in tempo!'

"Benvenuto principino!" esclamò una voce agghiacciante,facendo sussultare i presenti e distraendolo da quella visione orrenda. 

"Sapevo saresti venuto da me. Ti stavo aspettando!"

Chi aveva parlato era una creatura femminile dai lunghi capelli biondi e dalla carnagione bluastra contornata da piccoli motivi neri.

Gli occhi erano di un verde brillante e,dalla vita in giù,al posto di una coda di pesce,vi erano otto lunghi tentacoli neri di piovra.

Ma Stiles non si lasciò ingannare dal tono falsamente cordiale della strega. Non era stupido,sapeva quanto fosse crudele la persona che aveva davanti.

"Loro" iniziò,indicando Jackson e Matt "hanno detto che puoi aiutarmi"

"Oh,si!" esclamò lei,con un gran sorriso "Io ho visto tutto,sai? Ti sei innamorato di un principe umano e l'hai salvato da morte certa,disobbedendo a tuo padre. E tutto per amore!" Stiles non poté fare a meno di arrossire.

"Ehi,ehi,tesoro!" ridacchiò lei "Non che io ti biasimi! E' un ottimo partito,non é vero? E poi,come si dice?..Al cuor non si comanda."

La strega agitò una mano e,davanti a Stiles,si materializzò l'immagine di Derek, intento a discutere animatamente con suo zio. Peter,se il castano ricordava bene. Non riusciva a capire ciò che dicevano,dato che era solo un'immagine,ma Derek sembrava arrabbiato. Stiles lo trovò adorabile. "Sourwolf" mormorò a sé stesso,divertito.

"In questo momento ti sta cercando,lo sai? Da quando si é svegliato non ha fatto altro che pensare al suo misterioso salvatore"

Il castano sgranò gli occhi,e il suo cuore accellerò i battiti. Derek lo stava cercando!? Allora doveva assolutamente andare da lui ,e subito!

"Tesoro sei molto fortunato, perché la soluzione al tuo problema é semplice" spiegò Kate. "L'unico modo per ottenere ciò che vuoi é diventare anche tu una creatura umana!"

Stiles la fissò stupito,ma anche con un leggero scetticismo "e tu saresti in grado di farlo?"

"Certo che posso!" esclamò lei,con un sorriso che non prometteva nulla di buono. " Ma solo per tre giorni. Ed entro questi tre giorni dovrai fare in modo che il nostro caro principe si innamori di te e far in modo che ti baci. Ma ovviamente non deve essere un bacio qualunque,ma il bacio del vero amore! Se ti bacia prima che il sole tramonti il terzo giorno, tu rimarrai umano per tutta la vita. Ma se fallisci tornerai ad essere un tritone e sarai mio schiavo per l'eternità. Questo é il mio patto!"

"STILES NON FARLO!" gridò Scott,dietro di lui. "E' UNA PAZZIA!"

Non aveva tutti i torti. Tre giorni erano pochi e il rischio era molto alto. Stiles non aveva rischiato nulla del genere in tutta la sua esistenza.

Ma se avesse detto a Derek che era lui il suo salvatore...forse poteva farcela. Non sarebbe stato poi così difficile,giusto?

Sapeva di star commettendo una follia,ma...gettò uno sguardo all'immagine di Derek,alla destra di Kate,che guardava fuori dalla finestra,sospirando. Benché non potesse sentirlo,vide le sue labbra mimare una frase: Dove sei?

Dove sei,aveva detto. Derek lo stava cercando disperatamente a quanto pareva.

"Se divento umano" disse,colto da un pensiero improvviso. "non potrò più vedere mio padre e i miei amici"

Kate alzò un sopracciglio. "Tuo padre? Se non sbaglio ha distrutto la tua grotta,insieme a tutti i tuoi sogni, e non comprende questo tuo amore. Quanto ai tuoi amici...bhé..." aggiunse guardando Scott,Allison e Lydia,che ricambiarono il suo sguardo con occhi ridotti a fessure,come per sfidarla a dire qualcosa.

"La vita é piena di scelte difficili,sai" scrollò le spalle. "Ma avrai il tuo uomo! Prendere o lasciare,Stiles!"

Stiles fece un sospiro profondo. "Accetto" disse con voce sorprendentemente ferma.

La strega sorrise,ma il castano aveva la sensazione che ci fosse anche dell'altro. Non si fidava di lei e per di più aveva un brutto presentimento. "Ora dobbiamo solo discutere del pagamento" annunciò lei.

Dietro di lui,Stiles avvertì i suoi amici irrigidirsi e trattenere il fiato.

Guardò Kate negli occhi,cercando di non apparire debole e spaventato. Voleva dimostrarle che non aveva paura,non le avrebbe dato quella soddisfazione.

 "Quanto oro vuoi? Posso dartene quanto desideri,lo sai? Dimmi solo quanto e te lo porterò,lo giuro!"

Con sua somma sorpresa,la strega scoppiò in una sonora risata. "Oro? No,non mi interessa l'oro. Ciò che voglio da te é una cosa preziosa che solo tu possiedi. Ma non preoccuparti: é una sciocchezza,una cosa senza la quale puoi anche fare a meno"

Ad ogni parola essa gli si avvicinava sempre di più,ma il giovane principe resistette all'istinto di indietreggiare,anche se non poté trattenersi dal trattenere il fiato.

La strega portò l'indice alla gola di Stiles,muovendolo su e giù,dalla base al mento. "Ciò che voglio da te...é la tua voce"

Stiles sgranò gli occhi e,con uno scatto fulmineo, si allontanò da Kate,portandosi nel frattempo una mano alla gola. "La mia voce? ma...senza la mia voce come potrò dire a Derek che sono io quello che lo ha salvato?"

Il compito si era rivelato più difficile del previsto. Se tre giorni per far innamorare Derek di lui erano pochi,senza la sua voce sarebbe stato più complicato. Forse impossibile.

"Come ti aspetti che io vinca il suo amore in tre giorni senza la mia voce?"

"Avrai la tua bellezza! Il tuo bel faccino! E non dimenticare il linguaggio del corpo: quello é importantissimo! E poi ti sto facendo anche un favore: agli umani non piacciono coloro che parlano troppo. Le troppe chiacchiere li innervosiscono e li annoiano,perciò é
meglio così."

Stiles esitò,mordendosi il labbro. Era probabilmente la cosa più stupida che avesse mai fatto.

"Tutto ciò che devi fare é firmare questa pergamena e il nostro patto sarà sigillato!" E,schioccando le dita, Kate fece apparire una pergamena dorata e una penna a forma di lisca di pesce.

Allison,seguita dagli altri,gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla. "Stiles,nei sei sicuro?" Il castano sospirò,ma annuì. "Non siete obbligati a venire con me"

"Noi siamo con te,amico" disse Scott. "Anche se vorrei che tu non firmassi quella pergmena"

"So che é una follia,ma io lo amo e questa é l'unica occasione che ho per stare con lui. E anche se fallisco..." Chiuse gli occhi,cercando di non pensare a quella possibile opzione "Se fallisco sarò comunque felice di averlo fatto. Porterò quei ricordi nel cuore. Preferisco farlo e fallire,piuttosto che rifiutare e vivere col rimpianto di non averci provato"

E,con un profondo respiro,afferrò la penna e firmò la pergamena.

Al castanò non sfuggì il sorriso di vittoria di Kate,e ciò non lo rassicurò. Ma era deciso ad andare fino in fondo.

Osservò la strega rovistare tra i suoi scaffali e tirare fuori i vari ingredienti e fiale di tanti colori,insieme a uno strano ciondolo con una conchiglia dorata che lei si mise al collo.

Mentre era intenta a lavorare sul suo incantesimo,Stiles si perse ad ammirare l'immagine di Derek,il quale non si era mosso dalla finestra. Poteva osservare per ore quel volto perfetto. E presto lo avrebbe fatto. Il castano sorrise,tendendo la mano per accarezzare quel viso,ma ciò che toccò fu solo l'acqua.

La voce di Kate lo riportò alla realtà. "Bene,tutto é pronto per la magia!" esclamò,entusuasta,sfregandosi le mani. "Vieni qui davanti a me,Stiles!"

Il castano obbedì,portandosi di fronte a un calderone posto davanti a lei. "Sei pronto? Che la magia abbia inizio!"

E,agitando le mani,cantò:


"Belugas e Bruga

Venite,O Venti del Mar!


Larinxis, glauxidius e max laringitis


La voce a me!"



Mentre cantava,un tornado fuoriuscì dal calderone ,che si avvolse attorno al tritone, e due mani verdi fatte di fumo.

"Ora canta!" ordinò la strega.

E Stiles lo fece. Intonò la stessa canzone che aveva cantato a Derek sulla spiaggia,solo senza parole. Notò le mani di fumo avvicinarglisi sempre di più,puntando alla sua gola,ma non si fermò,nonstante la paura.

Chiuse gli occhi e continuò a cantare, finché non si sentì congelare. Le mani si erano intrufolate nella sua gola ed erano gelide come il ghiaccio. Sentì anche qualcos'altro: qualcosa nella sua gola che,muovendosi come un ragno,risaliva verso la sua bocca e usciva. Aperti gli occhi,si ritrovò a guardare le due mani di fumo che ora stringevano una piccola palla di luce.

Solo allora Stiles si rese conto di non essere più lui a cantare,bensì proprio quella palla di luce. La sua voce. Stiles la vide sparire,risucchiata nella conchiglia che la strega portava al collo.

Kate guardava tutto con un ghigno ed iniziò a ridere malvagia quando,dal calderone,fuoriuscì una bolla dorata che catturò il tritone.

Quest'ultimo non riusciva a vedere nulla a causa della luce troppo abbagliante,ma sentì un dolore lacinante propagarsi per tutta la sua coda. Era insopportabile.

Stiles gridava,ma dalla sua bocca non uscì alcun suono.

Quando la sua coda si strappò in due per trasformarsi in gambe,il castano si chiese se la strega lo avesse ingannato: se invece di trasformarlo in un umano lo stresse uccidendo,non rispettando il patto? Dopotutto c'era da aspettarselo da lei.

Poi,all'improvviso,la bolla scoppiò e tutto cessò.

Cercò di parlare,ma, sgranando gli occhi,si accorse con orrore di non riuscire a respirare. Aveva dimenticato che gli umani non erano in grado di respirare sott'acqua.

In preda al panico,agitò le braccia,cercando di nuotare,ma senza coda e branchie ora era pressocché impossibile. Stava accadendo una cosa che mai si sarebbe aspettato: stava affogando!

Per fortuna Scott,Allison e Lydia si precipitarono immediatamente in suo soccorso e,afferratolo,nuotarono il più velocemente possibile verso la superficie,lasciandosi alle spalle una pazza Strega del Mare ridacchiante.

Una volta emersi dall'acqua,Stiles prese una buona boccata d'aria prima che la sua visuale si oscurasse e svenisse su Scott.


_________________________________________________________________________________________________________


Note dell'Autrice:
Eccomi tornata!!!
Dunque...il nostro beniamino innamorato ha accettato il patto propostogli da Kate ed é diventato umano. E ora come si evolverà la cosa?
Per fortuna può contare sull'aiuto dei suoi amici.
La scena é quasi identica a quella del film,ma Kate l'ho immaginata nella sua forma di giaguaro mannaro,solo senza zanne e artigli e con i tentacoli di Ursula. All'inizio ho pensato di far cantare anche lei,ma la cosa non mi convinceva molto. E poi Stiles non é così ingenuo come sembra e non mi sembra il tipo da abboccare come un ingenuo alle parole di Kate,anche se ha accettato di firmare il patto.
Jackson e Matt ritornano anche qui,tanto per sottolineare l'antipatia che mi ispirano questi personaggi. Non che io odi tanto Jackson (al contrario di Matt,che lo odio a morte!) ma mi serviva un altro "stronzo" e Aidan e Ethan li adoro troppo per fargli fare la parte degli psicopatici. E loro non mi sembravano comunque dei veri psicopatici.
In questa fic li ho immaginati nella loro forma kanima dalla vita in sù,ma con i capelli (tipo l'aspetto di Jackson nell'episodio dove Matt paralizza Stiles e Derek e gli dice che sono una bella coppia,non mi ricordo l'episodio XD) e con la coda di Flotsam e Jetsam,le murene di Ursula,non so se avete presente...
Spero di aggiornare presto!
Alla prossima!!
:*



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Capitolo 8
*** And we meet...again ***


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                Capitolo 7



Quando Stiles riprese conoscenza,il sole era già alto nel cielo.

Ancora frastornato e con tutti i muscoli del suo corpo indolenziti,fece un grande sforzo per aprire gli occhi.

Quando riuscì nell'intento,si guadò attorno: era sdraiato sulla spiaggia e,più precisamente,nello stesso posto dove qualche giorno fa aveva cantato a Derek.

Provò a sedersi,ma un dolore acuto alla colonna vertebrale lo fece ricadere all'indietro con un tonfo,di nuovo sdraiato sulla sabbia.

'Ahia!'
gemette,solo per accorgersi che...dalla sua bocca non era uscito alcun suono. Tutt'a un tratto si ricordò il perché: aveva venduto la sua voce alla Strega del Mare.

Ma allora questo voleva dire che...?

Stiles si rimise a sedere e guardò verso il basso. La sua bellissima coda scarlatta si era tramutata in un paio di gambe umane.

Il castano sorrise,non riuscendo a contenere la gioia: era davvero accaduto! Era umano!

Alzò una gamba,esaminandola attentamente,e mosse le dita dei piedi. Si,era tutto reale!

Notò,inoltre,di essere vestito. Strano,pensò,non ricordava che Kate gli avesse dato dei vestiti. Indossava una camicia bianca strappata e logora,e un paio di pantaloni marroni e nello stesso stato della camicia. I piedi erano nudi.

"Bhé,devi avere per forza dei vestiti" gli disse Lydia,seduta alla sua destra. "Non puoi mica andare in giro nudo"

Stiles si accorse che anche i vestiti di lei erano cambiati. Al posto del suo solito abito candido,indossava...era una vela quella? Perché diavolo si era fabbricata un vestito con una vela?

Notando la sua confusione,la rossa spiegò:"Ho usato la mia magia per vestirti e cambiarmi. E anche per..ehm..iscenare una scusa plausibile sul perché ci troviamo qui." E nel dirlo,indicò una scialuppa rotta lì vicino,rovesciata sulla sabbia.

Stiles non capì a cosa potesse servire una barca in frantumi,ma non disse niente,scegliendo di fidarsi.

"Ora però che facciamo?" chiese Scott,agitando nervosamente la sua coda cobalto "Stiles ha solo tre giorni per baciare il principe e tre giorni non sono tanti"

"Ha ragione" concordò Allison. "Cosa pensi di fare?"

"Credo di avere un piano per far si che sia Derek stesso a trovarci"

Stiles la fissò speranzoso,alzando le sopracciglia come per dire 'Come?'

"Fidatevi di me" disse la giovane strega. "Essendo anch'io umana,sarà più facile per me aiutare Stiles,ma sono sicura che anche voi avrete modo di assisterci dal mare."

I due annuirono,facendo segno di aver capito,mentre l'ex tritone cercò di alzarsi,con scarso successo. Al secondo tentativo riuscì a mettersi in piedi,ma per qualche secondo,per poi ricadere al suolo sbattendo il fondoschiena.

Scott ridacchiò. "Amico,sei ridicolo".

Per tutta risposta quello gli lanciò un'occhiataccia e,per nulla scoraggiato,cercò di fare un terzo tentativo.

"Aspetta" lo fermò Lydia,per poi alzarsi e offrirgli la mano,che Stiles afferrò con gratitudine. Le sue nuove gambe erano molto instabili,e il castano si chiese come diavolo facessero gli umani a camminare se già tenersi in piedi fosse già così difficile.

"Tranquillo" lo rassicurò l'amica. "E' perché é la prima volta che le usi. Ti ci devi abituare".

Dopo vari tentativi e con l'aiuto di Lydia,alla fine Stiles fu in grado di camminare da solo. L'ex tritone sorrise,felice del suo progresso.

"Impara in fretta" commentò Allison,alquanto sorpresa. "Ma come faremo a comunicare con lui ora che Kate ha preso la sua voce?"

"Credo di avere un modo. Recentemente ho avuto modo di lavorare sulla psiche" rispose prontamente la rossa.

"Cose tipo leggere e comunicare con il pensiero" aggiunse allo sguardo confuso degli altri. "Se Stiles mi da il consenso di leggere la sua mente, saremo in grado di comunicare più facilmente"

"Sei in grado di farlo?" chiese Scott,scettico.

"Si" annuì lei. "Ma funziona solo con una persona alla volta. Per te va bene,Stiles?" chiese,rivolgendosi al castano,che per tutta risposta fece si con la testa.

"Facciamo una prova" annunciò. "Stiles,pensa a una domanda da farmi"

Il castano si morse il labbro,poi pensò: 'Come troviamo Derek?'

"Mi hai chiesto come troveremo Derek" tradusse Lydia,e lui annuì.

"Bene,funziona! E per quanto riguarda il tuo uomo non preoccuparti. Come ho detto prima ho architettato un piano per far si che lui ci trovi" ammiccò.

'Cioé?'


"Lo vedrai" rispose lei con un sorrisetto.

La risposta arrivò qualche minuto dopo,quando in lontananza si udì lo stridio di in gabbiano,seguito poi da una voce che gridava: "Ehi!
Torna qui,uccellaccio! Ridammi il flauto!"

Il cuore di Stiles fece un balzo,perché aveva riconosciuto la voce di Derek. Sentiva i suoi passi avvicinarsi sempre di più verso di loro,e l'ex tritone si sentì improvvisamente nervoso.

Con la coda dell'occhio vide Scott ed Allison rituffarsi in mare per evitare di essere visti. Solo Lydia rimase al suo fianco.

Il minuto dopo,il castano vide planare verso di loro un gabbiano bianco e spelacchiato che stringeva nel becco un flauto d'argento. Il volatile volò più in basso e lasciò cadere lo strumento musicale tra le mani di Stiles.

"Grazie,Scuttle" mormorò Lydia al gabbiano,il quale volò via dopo aver rivolto un'occhiata alla rossa.

"Ti spiego dopo" sussurrò per tutta risposta allo sguardo confuso di Stiles.

"Ehi! Dove sei?" La voce di Derek,il quale ora si trovava solo a pochi passi da loro,lo riportò alla realtà.

Se possibile,Stiles pensò fosse addirittura più bello dell'ultima volta che lo aveva visto. Forse era perché ora lo stesse guardando più da vicino? Apparentemente,il moro non si era accorto del duo,troppo impegnato a inveire contro il gabbiano ormai scomparso.

Lydia spinse Stiles in avanti,e questi per poco non inciampò sui suoi stessi piedi. "Dagli il flauto" gli sussurrò all'orecchio l'amica.

Il castano,tuttavia,non riusciva a muoversi. Era troppo agitato e temeva che se si fosse avvicinato di più avrebbe probabilmente avuto un attacco di cuore.

 Dietro di lui,Lydia sbuffò.

"Coraggio!" lo incitò lei,costringendogli a fare un passo avanti.

Con il cuore in gola,Stiles si avvicinò tremante a Derek,il quale,proprio in quel momento,si era girato verso di lui. Il verde dei suoi occhi incrociò l'ambra di quelli del castano,il quale si fermò all'istante a qualche centimetro da lui,pietrificato da quello sguardo penetrante,e deglutì.

Stavolta fu Derek ad avvicinaglisi,lentamente,per poi fermarsi davanti a lui.

Per un secondo,l'ex tritone fu grato di non poter parlare,perchè se in quel momento avesse avuto la sua voce,avrebbe sicuramente detto qualcosa di stupido.

Fece un respiro profondo e porse il flauto a Derek,il quale sembrò sorpreso, ma prese ugualmente l'oggetto. Stiles cercò di ignorare la scarica elettrica che seguì quando le loro dita si toccarono.

"Grazie" prese la parola il moro. Era la prima volta che si parlarono. Bhé,tecnicamente che Derek parlava a Stiles. "Quell'uccellaccio ha pensato fosse divertente rubarmelo. Grazie per averlo recuperato"

Stiles gli sorrise e annuì,come per dire 'Non c'é di che'.

Tuttavia,l'uomo lo stava ancora fissando con un'espressione confusa.

'Ti prego ricordati di me,ti prego fa che si ricordi di me'
  pregò mentalmente Stiles.

"Sai,il tuo viso mi é familiare" commentò il moro,per poi assumere un'espressione di speranza. "Per caso ci siamo già incontrati?"

Il volto di Stiles s'illuminò e annuì vigorosamente. 'Si ricorda di me!' esultò.

Il principe sorrise. "Sei proprio tu! Lo sapevo! Sapessi quanto ti ho cercato! Come ti chiami?"

'Stiles'
disse prontamente il castano,ma dalla sua bocca non uscì alcun suono. 'Ah,già' sospirò tristemente.

"Cosa c'é? Qualcosa non va?" chiese il moro,visibilmente preoccupato.

Per tutta risposta Stiles si portò la mano alla gola e scosse la testa.

"Non puoi parlare?" indovinò l'altro.

L'ex tritone scosse tristemente la testa.

"Oh" Derek sembrò deluso. "Allora non sei la persona che cercavo"

Stiles abbassò la testa e sospirò. 'Come non detto'. Il compito sarebbe stato più arduo del previsto.

Perché,tra tutte le cose che poteva avere da lui,Kate aveva preso la sua voce? Perché non qualcos'altro? Sicuramente non per fargli un favore come aveva detto lei. Stiles sospettava ci fosse qualcosa sotto.

Come se sapesse cosa stesse pensando,-il che probabilmente era vero-,Lydia lo raggiunse e gli posò una mano sulla spalla. Il castano la guardò implorante.

Lo sguardo di Derek indugiò sulla rossa solo il tempo necessario,per poi tornare a rivolgersi a Stiles. "Come siete arrivati qui? Un naufragio?"

"Si" rispose mestamente la rossa,indicando la scialuppa rotta dietro di loro. "Una tempesta ha distrutto la nostra nave".

Stiles,che iniziava a capire il piano dell'amica,annuì,dovendo ammettere che fosse una brava attrice.

"Siamo riusciti a fuggire sulla scialuppa e siamo approdati qui all'alba." continuò lei. "Non sappiamo cos'é successo agli altri,e non sappiamo né cosa fare,né dove andare"

Derek annuì comprensivo,e l'ex tritone immaginò che stesse ripensando alla tempesta di qualche giorno fa,quando lui stesso aveva rischiato la propria vita.

"Come vi chiamate?"

"Io sono Lydia,e lui é mio fratello Stiles"

'Fratello?'
sbatté le palpebre quest'ultimo e,per tutta risposta,lei gli affondò le unghie nel braccio in segno di ammonimento. Stiles annuì,e trattenne a stento una smorfia di dolore.

'Scusa'
gli disse la rossa nella sua testa.

"Vi aiuterò." disse Derek. "Vi ospiterò in casa mia per tutto il tempo di cui avrete bisogno. Non posso lasciarvi qui sulla spiaggia del mio regno,non sarebbe una cosa nobile da parte mia"

"Il vostro regno? Siete un principe?"

 Se Lydia non avesse saputo chi fosse Derek,Stiles avrebbe creduto senza esitazione alla sua finta sorpresa. Il castano fece del suo meglio per assumere un'espressione stupita.

Sembrò funzionare,perché Derek annuì ,come se si aspettasse una reazione del genere. "Mi chiamo Derek Hale e sono qui in vacanza nella mia residenza estiva con mio zio e le mie sorelle."

"Vostra Altezza" s'inchinò la rossa,imitata da Stiles "Siete molto gentile,non potremmo mai ringraziarvi abbastanza"

"Venite,il palazzo non é lontano" disse l'uomo,indicando l'imponente struttura che si ereggeva sulla roccia e che si affacciava per metà sul mare. "I miei domestici vi aiuteranno e vi daranno una stanza. E sarò lieto se decideste di unirvi a me e alla mia famiglia per cena".

L'invito era per entrambi,ma lo sguardo del moro era fisso su quello di Stiles,in attesa.

Stiles si sentì avvampare sotto quello sguardo.

"Sarà un grande onore per noi,Vostra Altezza". rispose Lydia con un leggero inchino.

Stiles la imitò e sorrise a Derek,cercando di mostrare la sua gratitudine. Fortunatamente,questi capì, perché ricambiò il sorriso. "Prego" gli disse.

"Da questa parte" continuò poi,incamminandosi verso il castello,seguito dai due ragazzi.

'Grazie,Lydia! Sei un genio!'
pensò Stiles.

Lei sorrise.

'Perché non gli hai detto la verità? Che sono io quello che l'ho salvato? Avresti potuto dirgli che ho perso la voce qualche giorno dopo.'


'Volevo farlo'
disse lei,sempre nella sua testa. 'Ma non ci sono riuscita. Era come se non riuscissi a parlare...'

Stiles si accigliò. 'Com'é possibile?'

'Non lo so'
ammise lei.

D'istinto,l'ex tritone si guardò indietro e incrociò lo sguardo dei suoi amici sott'acqua. Allison gli sorrise raggiante,e Scott gli diede i pollici insù.

Stiles sorrise. Almeno non sarebbe rimasto da solo.


_________________________________________________________________________



Note dell'Autrice:

Woooohoo,ce l'ho fatta a finire questo capitolo. L'ho riscritto centinaia di volte perché non mi piaceva mai come usciva e questa mi sembra la versione migliore.
E finalmente i nostri beniamini si sono (ri)incontati,ma il Sourwolf non ha riconosciuto il suo salvatore. *sigh*
Ma Stiles non si dà per vinto e può contare sull'aiuto dei suoi amici.  ;)
Non so se l'ho detto,ma in questa fic Kate NON é la zia di Allison. Lei é la Strega del Mare che é acerrima nemica di John Stilinski,punto e basta.
Onestamente non so come mi é venuta in mente questa cosa di Lydia e Stiles che comunicano col pensiero,ma in qualche modo Stiles deve farsi capire,no?
I pensieri di Stiles e Lydia saranno scritti in grassetto,così avrete modo di capire.
E tranquilli sarà anche facile per lui comunicare con Derek senza che Lydia faccia da interprete,ma...bhé lo vedrete! ;)
Ah,e non so se avete notato ma ho fatto fare a Scuttle (Si,proprio quel Scuttle,il gabbiano della Sirenetta!) un piccolo cameo.
Spero davvero che il capitolo sia stato di vostro gradimente e...
...e niente,ci rivediamo al prossimo capitolo.
Un bacione! :*

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Capitolo 9
*** Day 1. Part 1: Learn To Be Human ***


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       Capitolo 8


"Sei bellissimo,Stiles! Ti donano questi vestiti!" squittì Erica al suo fianco,battendo le mani con un gran sorriso.

Stiles si guardò allo specchio mordendosi il labbro inferiore,esaminandosi.

Essendo vissuto in fondo all'oceano e avendo avuto una coda di pesce al posto delle gambe fino a quella mattina,non era abituato a portare dei vestiti,e non aveva nessuna esperienza al riguardo.

Ma si fidava di Erica,la domestica e amica di Derek che lo aveva aiutato preparandogli un bagno caldo con le bolle- che Stiles si era divertito molto a far scoppiare- , conversando con lui ben sapendo che il ragazzo fosse muto e che poteva solamente risponderle facendo si o no con la testa,e portandogli dei vestiti puliti,liberandosi di quelli stracciati che gli aveva procurato Lydia.

Ora indossava una camicia bianca candida,dei pantaloni color sabbia con una cintura marrone scuro e ai piedi un paio di stivali dello stesso colore.

Il castano si soppesò,non sicuro di cosa pensare,ma alla fine decise di fidarsi del giudizio della sua nuova amica.

E poi,si disse,doveva fare colpo su Derek.

Non aveva dimenticato,infatti,di avere a disposizione solo tre giorni,e ciò voleva dire che doveva impegnarsi.

Certo,sarebbe stato molto più semplice se il principe l'avesse riconosciuto subito,ma no,Kate lo aveva privato della sua voce,la maledetta,e quella speranza era svanita.

Ma Stiles non era il tipo che si arrendeva facilmente  senza lottare. Era deciso ad andare fino in fondo,deciso a conquistarsi l'amore di Derek. Solo così avrebbe avuto l'opportunità di stare con lui per sempre.

Sorrise alla bionda in segno di ringraziamento e si lasciò guidare da lei fuori dalla stanza,attraversando una serie di corridoi,fino a una grande doppia porta di legno ,dove Erica si fermò.

"Ti stanno aspettando per il pranzo. Siediti sul posto che ti hanno lasciato libero. Io vado in cucina ad aiutare Boyd. Ci vediamo dopo".

E,finito di parlare,aprì le porte espinse Stiles all'interno,il quale,preso alla sprovvista,fece il suo ingresso nella sala da pranzo con un capitombolo,atterrando con il fondoschiena sul pavimento di marmo. 'Ahia!'

Ciò gli fece guadagnare qualche risatina da parte di Peter,Laura e Cora,insieme a un'alzata di occhi al cielo da parte di Lydia. 'Il solito imbranato.' Il commento della rossa risuonò nella sua testa,ma il castano scelse di ignorarlo e,rialzatosi,si diresse verso l'unico posto vuoto che,guardacaso,era proprio accanto a Derek,il quale sedeva alla sua sinistra.

Alla destra di Stiles stava Lydia,vestita con un grazioso abito verde oliva e i capelli raccolti in uno chignon.
Peter,lo zio di Derek,sedeva a capotavola tra suo nipote e Laura,la quale sedeva alla sinistra di Cora.

Stiles era nervoso: stare così vicino all'umano al quale aveva salvato la vita appena qualche giorno fa gli faceva battere il cuore all'impazzata,soprattutto perché questi continuava a fissarlo insistentemente. E tutte le volte il castano doveva abbassare lo sguardo per nascondere il rossore sulle sue guance.

"Stiles,giusto? E' un piacere conoscerti." prese la parola Peter,rivolgendogli uno sguardo furbo,seguito da un sorrisetto.

L'interpellato gli rispose con un educato cenno del capo,accompagnato da un lieve sorriso.

"La tua amabile sorellina" disse,strizzando l'occhio a Lydia,la quale gli rispose con un'alzata di occhi al cielo. " mi stava giusto raccontando la vostra storia. Mi dispiace di sapere del naufragio. Pensa che é capitato anche a noi qualche giorno fa."

Stiles sgranò gli occhi. Ricordava quella sera come se fosse ieri.

"Tranquillo" lo rassicurò il maggiore,malinterpretando la reazione del più piccolo. "Nessun morto o ferito,a parte Derek che ha sbattuto forte la testa da qualche parte e si immagina cose..."

"Peter!" ringhiò il nipote,in segno di ammonimento.

"...ma non devi preoccuparti. Come ho detto a tua sorella, qui siete al sicuro. Saremo felici di ospitarvi per il tempo necessario. Nel frattempo sarete nostri ospiti!"

L'ex tritone annuì,sforzandosi di sorridere. Trovava lo zio di Derek abbastanza inquietante,ma era grato per la calorosa accoglienza ricevuta. Forse non era così male. Ma sempre inquietante.

"Bene!" batté le mani il maggiore degli Hale. "Ci siamo tutti. Che il pranzo abbia inizio!"

Non appena ebbe finito di parlare,i domestici fecero il loro ingresso portando del cibo che il castano non aveva mai visto,ma che a giudicare dall'odore doveva essere delizioso.

Riconobbe Erica,la quale si era legata i capelli biondi in una cipolla disordinata,seguita da un ragazzo di colore alto e muscoloso che doveva essere Boyd,il cuoco di corte.

Stiles notò che i due erano molto vicini,e sospettò che tra i due ci fosse del tenero. Formavano davvero una bella coppia,pensò con un sorriso.

Un ragazzo biondo e ricciolino con gli occhi azzurri ,che prima non aveva notato, posò un piatto davanti a Stiles,nel quale stava un cibo dall'aspetto bizzarro con sopra della crema rossa,che l'ex tritone adocchiò con fare apprensivo.

'E' spezzatino'
gli comunicò Lydia tramite telepatia. 'E' carne'.

Il neo umano annuì sollevato. 'Ok,grazie'. Tuttavia,restò immobile in attesa che tutti abbiano avuto la loro porzione.

"Ottimo! Buon appetito a tutti!" esclamò Peter,prima di afferrare qualcosa alla sua destra. Stiles riconobbe l'oggetto argentato a tre punte che somigliava al tridente di suo padre,e che notò essere anche alla sua,di destra. Forchetta l'aveva chiamata Lydia,e ricordò che era usata dagli umani per mangiare.

In quell'istante fu immensamente grato alla biondo fragola per averglielo fatto presente,o avrebbe di per cero finito per fare una pessima figura davanti ai suoi commensali,e soprattutto davanti a Derek.

E non solo,sarebbe stato anche sospetto.

Attento a non farsi vedere dagli altri,cercò di copiare tutto ciò che faceva la sua amica strega,la quale faceva tutto il più lentamente possibile per mostrare a Stiles cosa dovesse fare.

Impugnò anche lui forchetta e coltello,e assaggiò quello strano cibo.

Sorrise.

Era squisito!

Gli umani avevano davvero un buon gusto in fatto di cucina,pensò mentre gustava ciò che c'era nel suo piatto.

"E' buono?" La voce di Derek vicino al suo orecchio lo fece sobbalzare sulla sedia,e per un pelo non gli mandò di traverso un pezzo di carne che ancora stava masticando.

Si girò a guardare il moro con la bocca ancora piena per un secondo,per poi annuire vigorosamente,sperando che l'altro non notasse che le sue guance si stessero velocemente tingendo di rosso.

Derek,tuttavia,continuava a guardarlo,e ciò non passò inosservato a Peter.

"Nipote,hai intenzione di fissarlo per tutto il giorno come un baccalà,o hai intenzione di chiedergli di uscire?"

A quelle parole Stiles arrossì violentemente e Derek lanciò un'occhiataccia a suo zio,scatenando l'ilarità di quest'ultimo e delle sue sorelle.

Anche Lydia,al suo fianco,ridacchiava. 'Sembra che tu gli piaccia'.

L'ex tritone non voleva illudersi,ma non poté fare a meno di sperare che fosse così.

Sorrise a Lydia,anche se con una certa insicurezza. 'Lo pensi davvero?'

Lei alzò un sopracciglio. 'Per favore,Stiles! Non riesce a staccarti gli occhi di dosso per più di due secondi!'

All'affermazione della sua amica,girò di scatto la testa verso Derek,e si sorprese nell'accorgersi di essere fissato. Sperò fosse una buona cosa quando il moro,accortosi del suo sguardo,interruppe il contatto visivo girando la testa dall'altra parte.

Il resto del pranzo proseguì così,con Derek e Stiles a scambiarsi occhiate frequentemente,e con Peter che li guardava alzando gli occhi al cielo.

Terminato il pasto,i domestici presero a sparecchiare la tavola.

Il biondo ricciolino che avava servito precedentemente Stiles,raccolse i piatti con un solo braccio,ma nel farlo perse l'equilibrio, scivolando sul pavimento.

Allarmato,il castano si alzò dalla sedia e si accovacciò accanto all'umano,aiutandolo a raccogliere i piatti che aveva fatto cadere e che,per miracolo,non si erano rotti.

Il ragazzo,tuttavia, lo guardava sconvolto,come se non si aspettasse di essere aiutato. Stiles non ne capì il motivo. Almeno finché
Lydia non parlò nella sua testa.

'Stiles,che stai facendo? Tu sei un ospite,non puoi aiutare i domestici!'


Alzato lo sguardo,l'ex tritone si accorse di avere tutti gli occhi puntati su di lui. Persino gli altri servitori,compresi Boyd ed Erica lo fissavano sorpresi.

Comunque,Stiles decise di ignorarli: non ci vedeva nulla di male nell'aiutare il ragazzo.

Prese i piatti rimanenti,si alzò in piedi,e fece cenno al biondo di guidarlo verso la cucina.

"Oh,no!"sgranò gli occhi il domestico,una volta comprese le intenzioni del neo umano. "Non ce n'é bisogno! Posso farlo da solo!"

Ma Stiles scosse la testa con un sorriso,cercando di comunicargli che per lui non era affatto un problema aiutarlo.

Quel ragazzo gli stava simpatico. Gli ricordava molto il suo migliore amico Scott:entrambi avevano la stessa faccia da cucciolo e la stessa aria leggermente spaesata ma adorabile.

Vista la sua insistenza,il ragazzo sorrise. "Grazie!"

Il castano lo ricambiò,mentre aiutava il biondino a rialzarsi.

"Sono Isaac" si presentò. "Tu sei Stiles,vero?"

L'ex tritone annuì,sempre sorridendo,ed esortò il suo nuovo amico a guidarlo in cucina.

Con la coda dell'occhio,mentre si avviavano,Stiles notò Derek guardarlo con quella che sembrava ammirazione.



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Note dell'Autrice:

Aaaaaaaahhhhhh!!! Di nuovo in ritardo! Stavolta ho superato il record.
Come é andato il rientro a scuola? Non so a voi,ma a me hanno caricato di compiti e verifiche. :( Comunque cerco sempre di ritagliarmi del tempo per scrivere su questi due miei amori *w*
Che ne pensate di questo capitolo?
Ho deciso di introdurre anche qui Isaac,Erica e Boyd perché ci stavano,dai. E poi Stiles é in grado di fare amicizia con chiunque. E' riuscito anche a farsi piacere da Peter,il quale é sempre stato segretamente uno Sterek shipper anche lui. ;)
Nel prossimo capitolo...tanta Sterek!!!

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Capitolo 10
*** Day 1. Part 2: Getting to Know You ***


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Capitolo 9




"Grazie dell'aiuto,ma davvero,non dovevi" gli ripeté Isaac per almeno quella che sembrava essere la milionesima volta.

Stiles,tuttavia,sorrise e scosse la testa,come per dire che per lui non era stato affatto un problema.

In cucina Stiles non si era limitato solo a portare i piatti insieme al biondino,ma aveva persino insistito nell'aiutare Erica,Boyd e il resto dei domestici,guadagnandosi così la loro completa simpatia e ammirazione. E anche dei nuovi amici.

"Aspetta,ho qualcosa per te" disse Isaac,infilando la mano nel taschino del suo grembiule,e tirando fuori quello che il castano riconobbe come un pennino e un taccuino,simile a quelli che utilizzava Lydia per prendere appunti quando si esercitava su un incantesimo.

Il biondo glieli porse.

"Così potrai comunicare con noi più facilmente" spiegò,vedendo lo sguardo confuso dell'ex tritone. "Mi sentivo un po' in colpa ad essere l'unico a parlare" aggiunse con lieve imbarazzo.

Stiles prese taccuino e pennino,e facendo un tentativo,scrisse: grazie.

"Prego" sorrise Isaac. "Ora devo andare. E' stato bello conoscerti,Stiles".

E con queste parole si congedò da lui,rientrando in cucina richiudendosi la porta alle spalle.

Stiles si ritrovò di nuovo nella sala da pranzo,ora completamente vuota,salvo per Derek affacciato sulla balconata di fuori,che contemplava l'oceano.

Si chiese se fosse stato il caso di lasciarlo da solo con i suoi pensieri o fargli compagnia,ma prima che che potesse decidere che cosa fare,il moro si voltò e,notata la sua presenza,gli fece cenno di avvicinarsi.

"Ti stavo aspettando".

Quelle parole fecero aumentare notevolmente i battiti del cuore del più piccolo,e un brivido d'eccitazione lo percorse.

Derek lo stava aspettando? Non sapeva se essere emozionato,lusingato oppure tutte e due insieme.

Tutte e due insieme,decise.

"E' stato bello quello che hai fatto. Nessun ospite ha mai soccorso un domestico. Neanche io l'ho mai fatto."

Stiles decise di usufruire del suo taccuino e,ringraziando mentalmente Isaac per quel dono,scrisse: Ho voluto farlo. Aiuto sempre chi é in difficoltà,e lo mostrò a Derek il quale,dopo averlo letto,alzò il capo facendo incontrare i loro occhi,e sorrise lievemente

"Ti fa onore".

Stiles arrossì. Non é stato nulla di che scrisse. Volevo solo aiutare.

"E lo hai fatto. E più del dovuto. Erica mi ha detto che hai anche voluto aiutare a pulire la cucina,é vero?"

Stiles annuì,per nulla imbarazzato.

Derek lo squadrò,e il più piccolo dovette abbassare gli occhi per l'intensità di quello sguardo.

"Tu sei diverso da qualsiasi persona abbia mai incontrato. Sei curioso. E anche interessante oserei dire".

Il castano stava praticamente saltando sui talloni a quelle parole,anche se non sapeva con certezza come interpretarle,ma disse al moro ciò che pensava,o almeno lo scrisse. Lo prendo come un complimento.

Derek ridacchiò. "Si,tua sorella dice che tu sei unico nel tuo genere"

Il castano ridacchiò a sua volta,anche se dalla sua bocca non uscì alcun suono.

Restarono per qualche minuto in silenzio a guardare l'oceano.

Poteva essere stata la sua immaginazione,ma Stiles giurò di aver intravisto una coda blu e una viola sott'acqua,proprio vicino alla costa.

Probabilmente erano Scott ed Allison che lo stavano guardando in lontananza,sempre attentia non avvicinarsi troppo per evitare di essere notati.

Il principe fu il primo ad interrompere il silenzio.

"Laggiù" disse,indicando un punto in lontananza sulla costa,e il castano si irrigidì,pensando che avesse notato anche lui le code dei suoi amici,ma si rilassò quando Derek continuò:"Quello é il posto dove sono stato salvato".

E Stiles lo riconobbe a sua volta:quello era,infatti,il posto dove aveva portato Derek e dove gli aveva cantato dopo averlo salvato dalla tempesta.

"Qualche giorno fa" raccontò il principe "qualche giorno fa stavamo festeggiando il mio compleanno sulla nave,mentre stavamo venendo qui. Ma all'improvviso é scoppiata una tempesta che ha distrutto l'intero vascello. E io sarei annegato se non fosse stato..." esitò,ignaro che,a fianco a lui,il minore stava trattenendo il fiato,ansioso di sapere il resto.

"Probabilmente mi crederai pazzo come mi ritengono mio zio e le mie sorelle...ma quando mi sono risvegliato ero lì,esattamente in quel punto,e sopra di me c'era un ragazzo che cantava. Aveva la voce più bella che avessi mai sentito. Sapevo che era stato lui a salvarmi. Ma poi,non so" sospirò.

"Le voci di Peter,Laura e Cora devono averlo spaventato,perché poi é sparito. Purtroppo non ho avuto modo di vederlo bene in viso: la mia visione era sfocata,ma certamente sembrava essere più giovane di me. Infatti" aggiunse,voltandosi verso Stiles,fissandolo.

"...da quando mi sono ripreso non ho fatto altro che cercarlo,ma inutilmente. E' come se si fosse dissolto nel nulla. Tu me lo ricordi,sai? Quando vi ho trovato sulla spiaggia ho creduto che tu fossi lui,ma tu non parli,perciò niente" Concluse,alzando le spalle.

'Se solo avessi ancora la mia voce'
pensò Stiles. 'Se avessi ancora la mia voce,sapresti che sono io quello che stai cercando'.

Ma ovviamente non poteva dirglielo.

Non solo perché era muto,ma perché probabilmente Derek non gli avrebbe creduto se gli avesse detto la verità.

Io non credo che tu sia pazzo
scrisse invece.

Derek lo fissò inespressivo per un momento,come se volesse accertarsi della sincerità del più piccolo,ma quando vide che Stiles era serio,la sua espressione si addolcì. "Grazie"

Il castano sorrise,e rispose: Spero che tu riesca a trovarlo.

"Già,anch'io" annuì il moro.

Sembrò esitare per un secondo,poi parlò.

"Vuoi fare un giro del castello? So che non hai avuto modo di vederlo molto da quando sei qui"

Stiles annuì entusiasta,ansioso di esplorare per la prima volta un palazzo reale nel mondo degli umani.

Nel vedere la sua espressione eccitata,il principe parve divertito,ma non disse niente,scegliendo invece di mostrargli tutto ciò che il castello aveva da offrire.

Percorsero stanze,corridoi,piani e molto altro.

Camminarono e parlarono per diverse ore. O meglio,Derek parlava,mentre il castano scriveva,ma impararono molte cose l'uno dell'altro,scoprendo con sorpresa e piacere di essere molto simili e di avere interessi comuni: per esempio entrambi erano accaniti lettori e pieni di voglia di avventura,di esplorare posti nuovi,insieme all'amore per il mare.

Stiles,ovviamente,dovette omettere alcuni dettagli,evitando di menzionare da dove venisse e su chi fosse suo padre,e che Lydia era sua sorella.

Gli parlò anche di Allison e Scott,di suo padre e anche del rapporto difficile che aveva con lui,descrivendoli però come umani,e cambiando dei particolari.

Era bello parlare con Derek. Stiles pensò fosse cliché,ma sembrava che lui e il maggiore si conoscessero da una vita,e non solo da poche ore.

Stiles osservava tutto con stupore e meraviglia,ammirando tutto ciò che gli umani fossero in grado di creare,e ciò contribuì a rafforzare la sua opinione che essi non fossero così cattivi e barbari,come diceva suo padre.

Come può della gente che crea tante cose così belle essere barbara? Era ovvio che suo padre non sapesse nulla sugli umani.

L'ex tritone non pensare a suo padre senza provare un dolore acuto all'altezza del petto,specialmente se ricordava la loro ultima e spiacevole conversazione.

Nonostante il risentimento che provava nei suoi confronti,non poté negare che gli mancasse.

Si domandò se il Re del Mare in quel momento lo stesse cercando,se fosse preoccupato non vedendolo tornare a casa.

Ma non si pentiva della sua scelta,no.

Era grato di essere lì,con Derek,di avere un paio di gambe,anche se non proprio contento di non aver più la sua voce.

Finita la visita,il principe insistette ad accompagnarlo nella sua camera.

Arrivati alla porta della camera degli ospiti,il moro si schiarì la gola,sembrando alquanto nervoso.

"Mi chiedevo se magari vorresti visitare il regno domani? Avremo la carrozza a nostra disposizione se vorrai"

Stiles annuì entusiasta,con un gran sorriso.

Il principe annuì,schiudendo la bocca come se volesse aggiungere qualcosa,ma alla fine la richiuse.

Poi sospirò:"Bene,allora...ci vediamo a cena" disse,prima di salutarlo con un cenno del capo e sparire per il corridoio,lasciando Stiles sulla soglia,imbambolato e ancora stordito.




___________________________________________________________________________

Note dell'Autrice:
Yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!
Quanto adoro scrivere su questi due piccioncini!!! *w*
Solo io,guardando,"La Sirenetta" mi sono sempre chiesta perché non avessero dato ad Ariel qualcosa con cui scrivere? O per loro la scrittura non esisteva? Bah. In qualche modo i nostri beniamini dovranno comunicare,no?
Quindi ecco qui,risolta la cosa. Stiles e Lydia usano la telepatia,e Stiles e Derek il taccuino.
In grassetto saranno sia i dialoghi tramite telepatia,sia ciò che scrive Stiles.
Capitolo interamente Sterek come promesso ;)
Spero che vi sia piaciuto e che i personaggi non siano troppo OOC. Ho adorato scrivere questo capitolo.
Stiles e Derek iniziano a conoscersi e a scoprire di avere molto in comune. ;)
Fatemi sapere che ne pensate.
Eeeeeeeeee...io non so più che altro dire quindi ci rivediamo al prossimo aggiornamento.
Cercherò di non farvi aspettare troppo.
Baci :*
PS: A proposito,dite che dovrei cambiare i ratings di entrambe le fic? Io ho messo il rating verde nel dubbio,ma non so. Mi piacerebbe avere un vostro consiglio.

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Capitolo 11
*** Day 1: Part 3: The Evening ***


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Capitolo 10




La cena,quella sera stessa,fu priva di eventi particolari,a parte per le occhiate frequenti che Derek lanciava a Stiles.

Il castano era felice.

Le ore trascorse insieme al più grande quello stesso pomeriggio,gli avevano fatto crescere dentro di sé una sensazione calda ed eccitante che non provava da molto: la speranza.

La speranza che tutto si sarebbe risolto per il meglio,la speranza di riuscire a conquistare il principe,la speranza di poter rimanere umano per sempre,evitando così di cadere nei perfidi piani della Strega del Mare.

E,ripensando alle parole del moro,Stiles credette di star facendo progressi nella sua impresa e che,forse,far innamorare Derek di lui non sarebbe stato poi così difficile come aveva temuto.

Alla fine del pasto,il castano fu brevemente fermato da Derek per confermare la gita del giorno seguente. Poteva essere stata la sua immaginazione,ma gli era sembrato che il moro fosse lievemente inbarazzato.

Continuò a rimuginarci sopra lungo il tragitto verso la sua camera,ignorando la presenza di Lydia accanto a lui.

Tutt'a un tratto un canto in lontananza lo riscosse dai suoi pensieri. Due voci stavano cantando quello che Stiles riconobbe come la melodia che lui e i suoi amici erano soliti cantare quando erano piccoli.

Scott ed Allison lo stavano chiamando.

L'ex tritone si voltò verso Lydia,la quale annuì.

Seguirono le voci fino alla porta sul retro attraverso la quale Derek li aveva fatti entrare quella mattina quando li aveva trovati sulla spiaggia.

Tramite quella porta era possibile accedere alla spiaggia più velocemente,e i due amici riuscirono a raggiungere il mare senza intoppi.

Fuori era buio inoltrato,e sarebbe stato quasi impossibile vedere qualcosa,se non fosse stato per lal uce della luna che brillava rischiarando il cielo e facendo scintillare l'oceano come se fosse fatto di tanti piccoli diamanti.

Scott ed Allison emersero dall'acqua fino alle spalle e,dopo essersi guardati intorno,fecero loro cenno di avvicinarsi.

"Allora,amico? Com'é andata la tua prima giornata sulla terra?" chiese Scott,impaziente.

"Derek é già cotto di lui" disse la rossa.

Stiles arrossì e sorrise,sperando fosse davvero così,ma...

'E se non fosse così? Se avessimo giudicato troppo in fretta?' scrisse sul suo ormai fidato taccuino.

La giovane strega alzò gli occhi al cielo. "Ti prego. Ha detto che ti trova interessante. Vuol dire che gli piaci"

'Ma non é ancora innamorato di me,Lydia. Kate ha detto chiaramente che devo farlo innamorare in tre giorni di tempo e fare in modo che mi baci per poter restare umano'.

"O sarai il suo schiavetto personale per l'eternità" concluse per lui Scott,annuendo con gravità.

Allison nuotò in avanti e prese le mani di Stiles tra le sue. "Puoi farcela,Stiles. Questo é già un buon inizio. Vedrai che riuscirai a farlo cadere ai tuoi piedi prima della fine del terzo giorno".

L'ex tritone le sorrise,grato di avere un tale appoggio da parte dei suoi amici,specialmente in un momento del genere.

Stiles,sempre con l'aiuto del suo taccuino,raccontò a Scott e ad Allison tutto ciò che era successo quel giorno,da quando era entrato nel castello alla cena di poche ore prima,e descrisse il più che poté ciò che aveva visto e appreso.

Non si accorse del tempo che passava,e veramente non gli importava: quando iniziava a parlare del mondo degli umani era capace di andare avanti per giorni.

Alla fine del racconto,però,i suoi amici parvero esitare.

Il castano lo notò,e li guardò interrogativo.

Scott ed Allison si fissarono per unsecondo,poi il primo prese la parola:"Amico,c'é una cosa che dovresti sapere,ehm...tuo padre ti sta cercando".

Stiles sentì un brivido gelido percorrergli il corpo per un secondo,e si sentì profondamente in colpa.

Per tutto il tempo trascorso in superficie,non aveva mai pensato a suo padre,e non si era accorto di quanto gli mancasse in realtà,nonostante gli avesse distrutto la grotta.

Stiles voleva bene a suo padre,e il pensiero che se fosse rimasto umano per sempre non l'avrebbe mai più rivisto lo faceva star male.

Certo,stare con Derek lo avrebbe reso felice,ma anche suo padre era importante per lui. Una lacrima gli sfuggì dagli occhi,e se la asciugò con la manica della sua camicia.

"E' preoccupato,sai?" continuò il moro. "Non ti ha visto tornare a palazzo e ha sguinzagliato le guardie per tutto il regno. Ha persino avvertito tutto il popolo del mare. Teme che possa esserti capitato qualcosa."

Il castano comprendeva benissimo la reazione: John aveva perso Claudia a causa di un galeone pirata,e il pensiero di perdere anche suo figlio,l'unica cosa rimastogli,l'unica cosa più preziosa che aveva, lo avrebbe ucciso. Erano rimasti solo loro due.

E ora lui avrebbe lasciato suo padre per seguire il suo cuore.

Stiles sapeva di aver fatto la scelta giusta,voleva solo che il genitore la capisse e la rispettasse.

"Cercano anche noi" proseguì Allison. "Sanno che sei con noi. Non ci hanno trovati a casa,e noi non possiamo tornarci. Abbiamo trovato una grotta nelle vicinanze dove rifugiarci. Là non ci troveranno. A nessuno verrebbe in mente di cercarci in superficie,perciò non c'é pericolo".

'Mi dispiace che dobbiate nascondervi a causa mia' scrisse l'ex tritone.

Lydia gli posò una mano sulla spalla,ed Allison scosse la testa. "No,Stiles,non devi. Siamo stati noi a scegliere di seguirti."

"Si" concordò Scott. "Noi siamo con te,amico. Non ti abbandoineremo"

Stiles si alzò di scatto dalla roccia sulla quale stava seduto e abbracciò di slancio i suoi amici,infischiandosene del fatto che fossero bagnati. Voleva far loro capire quanto fosse riconoscente per quello che stavano facendo per lui.

"Dovremmo rientrare" lo avvisò Lydia. "Tra poco chiuderanno le porte".

Il castano annuì,alzandosi con riluttanza.

"Ci vediamo" li salutò Scott. "Buona fortuna per domani,amico!" disse,prima di rituffarsi tra le onde,seguito dalla sua ragazza.

Stiles tornò al castello con Lydia,e raggiunse la sua camera,dove si spogliò e indossò la camicia da notte.

Osservò poi la stanza degli ospiti: era piccola,ma accogliente,con un lettoal centro,un armadio ,uno specchio,una finestra ampia,e un'altra porta che portava al bagno.

Si affacciò alla finestra,la cui vista dava per la maggior parte sul villaggio.

Tuttavia non riuscì a vederlo bene,se non per le luci provenienti dalle varie finestre delle case in lontananza.

Distogliendo lo sguardo,la sua attenzione fu poi catturata da Derek,il quale,su un balcone a qualche piano più in alto,era intento a leggere un libro.

Il maggiore non si rese conto di essere osservato,fino a quando il verso di un gufo,proveniente probabilmente dal bosco vicino al villaggio,gli fece alzare lo sguardo,accorgendosi del più piccolo.

Parve sorpreso inizialmente,ma poi gli fece un lieve sorriso e lo salutò con un cenno del capo.

Stiles avvampò e lo salutò con la mano,prima di ritirarsi nella sua stanza e distendersi sul letto,ripercorrendo con la mente tutti gli avvenimenti delle ultime ore.

Si addormentò con il pensiero che l'indomani sarebbe stato tutto il giorno in compagnia di Derek.

Solo loro due.

Da soli.



___________________________________________________________________________

Note dell'Autrice:
Eccomi tornata con un'altro aggiornamento!
Non preoccupatevi,l'attesissimo capitolo della gitarella arriverà presto. Ho in mente tante belle cosucce. *strizza l'occhio con fare biricchino*
Ho sentito la necessità di evidenziare l'affetto che lega Stiles e suo padre. Il rapporto tra loro é importante esattamente quanto lo é nella serie,e volevo rendergli giustizia.
Non so se si é capito,forse ho fatto un po' di confusione.
In altre parole Stiles é convinto della sua decisione e sa che cosa vuole,cioé stare con il suo amato Sourwolf,ma sa che gli mancherà suo padre e si sente in colpa per il fatto che lo abbia lasciato per amore.
Non so se ho reso bene l'idea...uff sono un macello vivente!!
Vabbè,il prossimo capitolo della Cenerentola!AU arriverà in settimana,lo sto ancora rivedendo.
Baci baci :*

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Capitolo 12
*** Day 2: Part 1: The Town's Marvels ***


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            Capitolo 11

Il mattino dopo Stiles fu svegliato di soprassalto dall’improvvisa irruzione di Lydia nella sua stanza.  L’ex tritone cercò di aprire gli occhi,ma la luce del sole lo 
acceccò. Per un minuto non riconobbe il posto dove si trovava,ma poi ricordò tutto: il patto con Kate,il pranzo,le ore passate con Derek, e dell’invito di quest’ultimo a visitare il regno quel giorno.


Il volto del castano s’illuminò,e sorrise,incapace di contenere l’eccitazione.


Era così emozionato che,nello scendere di corsa dal letto,inciampò sul groviglio di lenzuola e ruzzolò rovinosamente a terra con un forte BUM.

Lydia si girò a fissarlo sbuffando e alzando gli occhi al cielo,ma scelse di non commentare la goffaggine del suo amico,ed aprì l’armadio e prese a esaminarne il contenuto.

Che ci fai in camera mia?’ chiese lui.

“Non è ovvio? Se dovrai passare un giorno intero in compagnia del tuo principe devi presentarti al meglio. Lascia che ti trovi un look che risalti le tue migliori qualità. Dunque vediamo…” aggiunse picchiettandosi il mento con l’indice,mentre faceva scorrere davanti a sé i vari capi d’abbigliamento.

Stiles si alzò da terra e d’istinto guardò fuori dalla finestra,dove il sole splendeva alto nel cielo,e il verso dei gabbiani risuonava nell’aria mattutina. Era una bella giornata,il suo secondo giorno da umano. Aveva ancora 48 ore di tempo,e anche se Derek non aveva riconosciuto in lui il suo misterioso salvatore,Stiles era ottimista circa le sue possibilità di riuscire in quell’ardua impresa entro il tramonto del terzo giorno.

“Ah,ecco!” esultò finalmente Lydia dopo svariati minuti,tirando fuori un paio di pantaloni color avorio e una camicia color oro scintillante. “Questo è perfetto.”

Il castano scrutò il completo e annuì. ‘Mi piace’.

“Bene,vestiti in fretta. Derek ti sta già aspettando giù per la colazione” disse lei,prima di uscire chiudendosi la porta alle spalle.

Stiles non se lo fece ripetere due volte.

 

                            *                                                                           *                                                                                                   *

 

La carrozza li lasciò davanti alle prime abitazioni del villaggio.

Durante la colazione,Derek aveva mostrato a Stiles il programma della giornata,e l’ex tritone era ansioso di cominciare e d’imparare di più sulle abitudini e la vita degli esseri umani.

Il principe lo guidò per il paese,mostrandogli mentre camminavano tutti i negozi e indicandogli diversi personaggi che incrociavano durante il percorso.

Chi riconosceva il principe lo salutava con un inchino e fissava Stiles con acceso interesse,il che fece sentire in imbarazzo il più piccolo.

Tuttavia Derek se ne accorse,e decise di rassicurarlo. “Sta tranquillo,ti fissano solo perché non ti hanno mai visto,e perché sei con me. Sono solo curiosi.”

Il castano annuì,facendogli capire che aveva compreso. Derek non lo trattava come se fosse un estraneo,e per questo l’ex tritone gliene fu grato.

Il resto della visita proseguì con Derek che gli illustrava e gli spiegava la storia del regno,la cultura e tutto ciò che c’era da sapere su ogni cosa.

Stiles si ritrovò a pensare divertito che Derek era il primo insegnante che ascoltava con piacere,a differenza dei numerosi precettori che aveva avuto a palazzo. 

Pendeva costantemente dalle sue labbra,il suo cervello ansioso di saperne sempre di più.

Il principe rispose ad ogni domanda chec il castano scriveva sul suo taccuino,e arrivò a comprargli persino un bracciale d’argento a forma di testa di lupo che aveva attirato la sua attenzione.

Quel gesto inaspettato gli fece scaldare il cuore: Stiles,pur essendo anche lui un principe,non aveva mai preteso alcun regalo,e se desiderava qualcosa,non si comportava mai come un principe viziato e capriccioso,al minimo se lo appuntava mentalmente e poi lo avrebbe chiesto a suo padre come regalo di compleanno.

Certo,John era sempre pronto a dare a suo figlio ciò che egli desiderasse,ma non lo viziava,e a Stiles andava bene così,ma mai nessuno aveva fatto per lui una cosa tanto spontanea spinto solo dal desiderio di renderlo felice. L’ex tritone ne fu deliziato.

Dopo essersi inoltrati più a fondo per le strade,udirono in lontanaza della musica e diverse voci. Stiles gli chiese che cosa fossero,e Derek gli rispose che probabilmente era in corso una qualche festa organizzata dai cittadini ,e lo condusse nella piazza principale,dove una banda suonava una musica vivace e allegra e uomini,donne e bambini ballavano spensierati,chi a coppie e chi in gruppo.

Stiles desiderò poter unirsi a loro,ma non aveva idea di come usare le gambe per ballare. Deciso a non arrendersi,studiò con attenzione i movimenti degli umani,e provò a riprodurli per conto suo.

Provò e riprovò un paio di volte finchè non fu soddisfatto,e poi si portò di fronte a Derek,tendendogli la mano e accennando col capo alla folla danzante.

Il principe parve sorpreso,ma gli afferrò la mano e si lasciò trascinare nella mischia.

Stavolta Stiles ignorò le occhiate curiose che la gente gli rivolgeva,scegliendo invece di concentrarci sui passi,e pregando mentalmente di non sembrare ridicolo. Più di una volta pestò i piedi al suo partner ,ma quest’ultimo minimizzò la cosa e,con grande pazienza,lo guidò e lo aiutò a migliorare la sua tecnica.

Ballare con Derek era la cosa più bella del mondo. Era una droga,e Stiles si ritrovò a cercarne sempre di più. Mai si era sentito così instancabile,e sentì che avrebbe potuto continuare a ballare per giorni,poiché l’orchestra dovette andar via per andare a suonare in un regno vicino. Ma Stiles sapeva che ne era valsa la pena.

Lui e Derek erano stanchi e sudati,ma entrambi non si erano mai divertiti così tanto.

Derek stesso non era mai stato un grande amante dei balli,ma si ritrovò ad ammettere che ballare con Stiles non era affatto male,anzi.

Benchè avesse le gambe doloranti,il moro invitò il minore a sedersi su una panchina,e gli chiese di aspettarlo lì. Il castano annuì e distese le gambe per tutta la lunghezza della panca,in modo da occuparla del tutto fino al ritorno di Derek.

Quest’ultimo tornò dopo qualche secondo con il pranzo al sacco. L’ex tritone non si era reso conto di quanto fosse affamato fino a che non ebbe sentito il buon profumo del pane.

Mangiarono a sazietà,e dopo una breve pausa ricominciarono la loro visita.

Ancor prima del calar della sera, Stiles aveva assaggiato tutte le specialità del posto,assistito a uno spettacolo di burattini;

e Derek lo aveva persino portato al circo,dove il castano ebbe modo di ammirare le abilità dei trapezisti,dei maghi e dei pagliacci,anche se gradì meno i domatori che frustavano i poveri animali a scopo di fargli eseguire correttamente il numero.

Era così preso dalle esibizioni che non notò che il principe,invece di godersi anche lui lo spettacolo,lo stesse fissando intensamente per tutto il tempo.

Quando poi uscirono,fuori era già buio,e il sole del secondo giorno era già tramontato.

Stiles decise di non pensarci,concentrandosi invece sulla figura di Derek più avanti,intento a parlare con un uomo sulla cinquantina,per poi estrarre delle monete e consegnarglieli.

Intascatele,l’uomo si allontanò con un inchino,e Derek tornò da Stiles.

“Voglio portarti in posto molto speciale per me” disse,e il più piccolo giurò di vedere le guance dell’uomo imporporarsi. “E’ un posto che mi piace particolarmente,e che vorrei condividere con te,se lo vorrai.”

Stiles sorrise e annuì vigorosamente,con gli occhi che gli scintillavano dall’eccitazione e dalla curiosità.

 

 

Note dell’Autrice:

Yuu-huuu!!! Sono tornata! E finalmente aggiorno!

Scusate tanto,questo mese è stato e sarà ancora intenso fino alle vacanze,dove,si spera,posso riposarmi e scrivere di più.

Ma lasciamo stare i miei problemi che tanto non interessano a nessuno e passiamo al capitolo.

Alors…che ne pensate?

I nostri beniamini trascorrono la giornata insieme. TUUUUUUUUUUUUUUUTTA la giornata! *sorriso furbetto* E fanno tante cose! (non pensate male! ;) )

Dov’è che il nostro sourwolf  vorrà portare Stiles? Come credete si evolverà la storia?

Lo scoprirete presto!

:*

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Capitolo 13
*** Day 2: Part 2: You Gotta Kiss the Boy ***


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Stiles credeva che il suo cuore non avrebbe mai potuto battere così forte.

Si sbagliava.

Ora,lì,con Derek che guidava una barca a remi sull'acqua,il castano aveva la sensazione che prima o poi sarebbe morto di arresto cardiaco.

Probabilmente sarebbe morto proprio in quel momento,e prima ancora di aver baciato Derek. E Derek ne sarebbe certamente stato la causa della sua morte,lo sapeva.

Nel luogo dove si trovavano il mare si restringeva fino a diventare un lungo canale,per poi riallargarsi e trasformarsi in un lago di acqua salata.

Stiles continuava a guardarsi intorno con meraviglia,incapace di decidere su cosa i suoi occhi avrebbero dovuto soffermarsi (a parte che su Derek,ma questo era sottointeso). Osservava i salici,le cui foglie sfioravano appena l'acqua,la luna piena che brillava splendente nel cielo e le stelle che la circondavano.

Sospirò. 'Qui ci starebbe proprio bene un bacio' pensò. Il suo sguardo incrociò quello di Scott il quale,insieme ad Allison,si nascondeva dietro uno dei salici ed entrambi lo guardavano ansiosi,anche loro in attesa di un probabile bacio. Stiles diede loro un sorriso.

"Vedi qualcosa che ti piace?"

La voce di Derek gli fece distogliere lo sguardo dai suoi amici,e spostarlo sul principe. Stiles si limitò a sorridergli,sorriso che fu subito ricambiato dal maggiore.

"Di solito vengo qui quando voglio avere un momento di pace lontano dal castello. E quando non posso lasciare il palazzo in genere mi rifugio in biblioteca." ammise con uno sbuffo. Il che non sarebbe dovuto sembrare per niente adorabile,ma per il castano niente che proveniva dalla bocca di Derek poteva essergli sgradito.

L'ex tritone annuì in segno di comprensione,felice che il maggiore volesse condividere con lui anche quest'altra informazione.

Ciò non gli fece notare che Scott si era nel frattempo avvicinato di soppiatto alla barca,almeno fino a che questi non aprì la bocca e iniziò a cantare:

"Lui ti è accanto,


se ne sta seduto lì,


non sa cosa dire ma i suoi occhi ti parlano.


E tu lo sai che vorresti dargli un bacio,


e allora bacialo!"


Derek si voltò di scatto verso la voce,ma Scott fu veloce a nascondere la testa sott'acqua.

"Hai sentito qualcosa?" chiese poi il principe,rivolgendosi a Stiles con le sopracciglia corrugate.

L'ex tritone scosse la testa innocentemente,per poi voltarsi furioso verso il suo migliore amico,che ora si era spostato vicino a lui.
'CHE CAVOLO STAI FACENDO?' mimò con le labbra,guardando in cagnesco l'amico.

"Creo l'atmosfera giusta" bisbigliò lui di rimando con una strizzata d'occhio,per poi continuare:

"Lui ti piace


tanto tanto da morir.


Forse tu gli piaci


ma lui non sa come dirlo.


Ma non servono le parole,sai,


e allora bacialo!


Shalla-la-la-la-la


Il ragazzo è troppo timido


coraggio bacialo!


Shalla-la-la-la-la


Non lo fa,ma che peccato


se insiste lui lo perderà.


E' il momento


guarda che laguna blu.


Ora devi muoverti


e questo è il momento tuo.


Non ti parlerà


finchè tu non lo abbraccerai


e bacerai.


Shalla-la-la-la-la


Ora vai,


c'è l'atmosfera giusta,


forza bacialo..."


Se prima era imbarazzato,ora Stiles,mano a mano diventava meno cosciente della presenza dell'amico poichè una volta incrociato lo
sguardo con quello di Derek,quest'ultimo aveva iniziato ad avvicinarglisi sempre di più,imitato,incosciamente,anche dal più piccolo.

Entrambi erano incapaci di staccare gli occhi dall'altro ,e Stiles sentì il cuore arrivare a battere in maniera quasi allarmante, e le sue guance arrossarsi per l'emozione,mentre i loro visi si avvicinavano sempre di più.

Non poteva credere che stava davvero per succedere. Stava per baciare Derek. Sarebbe rimasto umano per sempre! I suoi sogni si stavano avverando!

"Shalla-la-la-la-la


stringilo


non puoi nascondere che l'ami,


bacialo!


Shalla-la-la-la-la


Non parlare,


ascolta la canzon che dice,


bacialo!"


Ancora un po' e sarebbe accaduto. Ora le loro labbra erano a sei centimetri di distanza...cinque...

"Questa musica ti aiuterà,


coraggio abbraccialo


e dopoi bacialo!"


Quattro centimetri...

"Bacialo!"


Tre centimetri...

"Bacialo!"


Due centimetri...

"Bacialo!"


Un centimetro.

"Coraggio bacialo!"


E...SPLASH!

All'improvviso la barca si ribaltò e lui e Derek finirono in acqua.

Riemersero entrambi tossendo e sputando acqua,fradici e zuppi come pulcini,ma per fortuna illesi.

 Derek aiutò Stiles a nuotare fino arriva,mentre questi continuava a mordersi il labbro con rabbia e frustazione.

Arrivare così vicino a baciare Derek,per poi all'ultimo secondo...essere interrotti in quel modo! Proprio in quel momento la barca doveva ribaltarsi!

Di certo ignorava che quella fosse opera di Matt,che era giunto di corsa a impedire il bacio.

Perciò tutti fallirono nel notare il mostro-murena rituffarsi tra le onde sghignazzando.



                            *                                                                                   *                                                                          *


"Bel lavoro,Matt" ringhiò Kate,osservando la scena nella sua sfera di cristallo,affiancata da Jackson. "Ho sottovalutato quel pesciolino. E' più furbo di quanto pensassi." disse,mentre si precipitava verso uno scaffale e prendeva cinque fiale di colori diversi e le versava tutte nel calderone,dal quale si sprigionò una nube multicolore con un BUM assordante.

"Di questo passo lui lo bacerà sicuramente prima del tramonto,e il mio piano fallirà!"

"Che cosa facciamo,padrona?" sibilò il mostro al suo fianco.

"E' ora che io prenda la situazione in pugno. Devo impedire quel bacio. E tu,Jackson,mi aiuterai."

Il mostro-murena si inchinò. "Sono al vostro servizio,padrona,come sempre."

Kate si sfilò la collana con la conchiglia dal collo e la mise a Jackson,prima che un'enorme bolla lo inghiottisca facendo iniziare la trasformazione.

"Il principe del mare sarà mio! Suo padre non riuscirà a salvarlo,e sarà costretto a piegarsi dinanzi a me!" gridò,per poi scoppiare in una risata malvagia,mentre la luce abbagliante della sua magia si propagava per tutta la sua grotta.



                       *                                                                                   *                                                                     *


Derek se ne stavanella notte sul balcone della grande biblioteca del palazzo a fissare l'oceano,come spesso gli capitava,chiedendosi per la milionesima volta dove fosse il suo salvatore.

Solo che ora...ora non era più sicuro che fosse reale. Poteva davvero essere stata solo la sua immaginazione? Un sogno delirante? Che forse stava inseguendo una persona che non esisteva affatto se non nella sua fantasia?

Ora che ci ripensava,non aveva più quella sicurezza che aveva avuto in passato.

"Derek?"

Il principe si voltò,notando sua sorella Laura raggiungerlo e mettergli una mano sulla spalla. Gli bastò un'occhiata per capire cosa lei stesse pensando,prima ancora che parlasse.

"Se posso dirlo,ti consiglio di lasciar perdere un ragazzo che probabilmente non esiste,e di  cercarne uno vero invece. Non credi che il tuo misterioso salvatore,se fosse reale,si sarebbe già rivelato? Se guardi insù,forse ti accorgeresti che ce n'è uno in carne ed ossa,ed è proprio davanti ai tuoi occhi."

Derek seguì il suo sguardo verso la finestra della camera di Stiles,dove poteva intravedere da lì il suo ospite in compagnia della sorella,Lydia,la quale gli parlava animatamente.

Sorrise e sospirò.

Laura aveva ragione. Doveva smetterla di inseguire un sogno,era ora che si concentrasse sulla realtà. Stava per dirglielo,ma lei si era già dileguata.

Riportò lo sguardo verso il più piccolo,e si rese conto che per tutto il tempo che aveva passato con Stiles non aveva mai pensato al suo salvatore. Nemmeno una volta.

Con Stiles stava bene. Il ragazzo,anche se muto,aveva di per sè un certo fascino. Era simopatico,intelligente,divertente,ed aveva anche un grande cuore. Ed era anche molto bello,si ritrovò ad ammettere,arrossendo.

Sgranò improvvisamente gli occhi,rendendosi conto per la prima volta di come stavano veramente le cose: era innamorato di Stiles.

Lo era sempre stato,probabilmente lo era da quando lo aveva trovato sulla spiaggia,ma non se n'era mai accorto!

Troppo accecato dalla ricerca del suo salvatore per accorgersi dei suoi veri sentimenti!

Stiles,con il suo sorriso, i suoi occhi luminosi,i nei,e la sua spumeggiante personalità lo aveva conquistato,facendolo cadere in un baratro senza ritorno chiamato amore,e a Derek andava bene il fatto che non ne sarebbe più uscito.

Sapeva cosa doveva fare.

Aveva ora la possibilità di essere felice con Stiles.

Lui lo amava,e probabilmente,se ripensava al quasi bacio di qualche ora prima,i suoi sentimenti erano ricambiati.

Al diavolo il suo salvatore,era con Stiles che poteva essere veramente felice!

Drizzò la schiena e fece per andarsene,ma si fermò nell'udire una voce in lontananza che cantava,e ritornò ad affacciarsi sulla balconata. Riconobbe all'istante la canzone: era quella che il suo salvatore gli aveva cantato dopo averlo salvato!

Fu allora che lo vide.

Sulla spiaggia,un ragazzo alto e snello camminava lungo la riva,intonando con voce melodica quelle note che ormai il principe conosceva a memoria. Attorno al suo collo brillava una conchiglia dorata,e più la guardava,più Derek si sentiva scivolare in una specie di trance,fino a che tutto intorno a lui non si oscurò.



___________________________________________________________________________


Note dell'Autrice:
Salve ragassuoliiiiiii!!!
Lo avete aspettato tanto,ed ecco qui il nuovo capitolo!
Kate ha capito di che pasta è fatto veramente Stiles ed è intervenuta a rendergli più difficile il gioco.
In risposta ad alcuni di voi,Kate ha sempre tenuto d'occhio il nostro cucciolotto. Proponendogli quel patto,lei non si aspettava davvero che Stiles riuscisse a conquistare il sourwolf in così poco tempo,e ora che si rende conto che sta per perdere capisce che deve fare le cose seriamente per far si che i suoi malefici piani non falliscano.
Che cosa aspetterà al nostro umano preferito? Che piano malefico ha in serbo la strega del mare per Stiles?
Lo scoprirete nella prossima puntata!
:*

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Capitolo 14
*** Day 3: The Imposter ***


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     Capitolo 13




La mattina dopo Stiles si svegliò con una spiacevole sensazione alla bocca dello stomaco.

Persino l'atmosfera attorno a lui sembrava essersi fatta più cupa.

Se chiudeva gli occhi poteva ancora riuscire a sentire la risata malvagia di Kate che aveva udito in sogno. Non era stato esattamente un incubo,no. Solo la risata della Strega del Mare nell'oscurità. Nient'altro. Non aveva alcuna ragione per preoccuparsi,giusto?

Dopotutto le cose tra lui e Derek andavano benissimo,e anzi,se ripensava all'altra sera,quando aveva quasi baciato il principe,in lui si era accesa la speranza che i suoi sentimenti fossero ricambiati dal maggiore.

Quello era il suo terzo giorno sulla terra,e Stiles si sentiva ottimista circa la possibilità di rimanere umano per sempre,anche se ciò significava non riavere mai più la sua splendida voce.

Si vestì più in fretta che potè,certo che Derek lo stesse aspettando giù per la colazione,e il castano non voleva sprecare un singolo minuto di quella giornata.

Sperando che il moro non lo stesse aspettando da troppo tempo,corse giù per le scale in tutta fretta e prese il corridoio,ansioso.

Ma prima che potesse raggiungere la sala da pranzo,Lydia lo fermò proprio davanti alla porta.

Il sorriso del castano scomparve nel vedere l'aspetto della giovane strega: i suoi occhi erano sgranati,e il suo volto era completamente pallido,e dalla sua espressione sembrava avesse appena visto un fantasma.

"S-Stiles,io...io non credo sia una buona idea andare da lui..."

L'ex tritone si accigliò confuso,e fece per affacciarsi alla porta,ma lei glielo impedì prendendolo per il braccio,mentre continuava a guardarlo con un'espressione sconvolta.

"Non credo che tu voglia vedere questo".

Ora Stiles iniziava seriamente a preoccuparsi,e dentro di sè percepì quella spiacevole sensazione nelle viscere farsi più intensa che mai.

Con uno strattone si liberò dalla presa della rossa,e riuscì finalmente ad affacciarsi alla porta,solo per rimanere pietrificato davanti alla scena che gli si presentò di fronte ai suoi occhi.

Nella sala da pranzo c'erano Derek e Peter,ma non fu questo che lo sconcertò,ma il fatto che ci fosse una terza persona completamente sconosciuta,un ragazzo alto e bello dai capelli biondi pettinati all'insù e gli occhi blu ghiaccio,abbracciato a Derek.

E questi,a sua volta,lo stringeva a sè come se fosse la cosa più preziosa dell'universo.
Peter stava parlando,ma il castano non riusciva a cogliere le parole,almeno finchè non obbligò il suo sguardo a posarsi sul maggiore
degli Hale.

"...ebbene,ti porgo le mie scuse,nipote,per aver affermato il contrario. Ora ho davanti ai miei occhi la prova che il tuo misterioso salvatore esiste davvero!" disse,accennando al biondo sconosciuto.

Impossibile! pensò Stiles. Era un errore! Lui era quello che aveva salvato Derek! E poi chi era quel ragazzo? Da dove era spuntato fuori?

Il castano cominciava a sudare,ma era troppo scioccato e confuso per fare qualcosa.

"Vogliamo sposarci il prima possibile" disse Derek con voce stranamente piatta e inespressiva.

A sentire quell'affermazione l'ex tritone si sentì mancare il peso sotto ai piedi,e udì il suono del suo cuore che si spezzava in due.

"Stasera. Ho già sistemato tutto. La nave nuziale salperà oggi qualche minuto prima del tramonto."

Quella frase fu abbastanza.

Stiles si portò la mano alla bocca e abbandonò in fretta e in furia il corridoio,incapace di trattenere le lacrime.

Urtò per errore Isaac con la spalla,ma non si voltò per scusarsi,invece corse fino alla spiaggia,dove si gettò a terra dando sfogo al suo dolore.


            *                                                                                        *                                                                  *

"E' assurdo!" esclamò Scott esterrefatto. "E' stato Stiles a salvarlo da quella tempesta! Come osa quel...quel...mammifero arrogante farsi passare per lui?"

Era quasi mezzogiorno,e Stiles aveva già esaurito tutta la sua scorta di lacrime.

"Non possiamo fare niente per provare che sia un impostore?" chiese Allison a Lydia. "Non conosci qualche incantesimo che possa aiutarci?"

La rossa si morse il labbro. "No,se non conosco bene quel ragazzo...anche se a dire il vero mi sembra di averlo già visto da qualche parte,ma non ricordo proprio dove."

Stiles acoltava passivamente quello scambio di battute,ma la sua testa pensava ora a ciò che gli sarebbe accaduto da lì a poche ore: avrebbe perso Derek,e aveva perso l'accordo con Kate,secondo il quale,in caso avesse fallito,sarebbe stato il suo servo per l'eternità.

La cosa lo spaventava,certo,ma la sua angoscia era proiettata più verso la prospettiva di vedere il principe di cui era innamorato sposare un altro che non era lui,e che per giunta si faceva spacciare per lui.

Era stato così sicuro quando aveva firmato quella pergamena,sicuro di potercela fare,anche se sarebbe stato difficile,e adesso...

Sospirò.

Forse se si fosse impegnato di più,se...

"Non dirlo!" lo interruppe Lydia. "Non é colpa tua,ok? Tu sei stato fantastico. Derek ti ama,io questo lo so."

"Ma apparentemente lui da più importanza al suo salvatore misterioso" concluse Scott.

Il castano abbassò lo sguardo.

"Scott!" lo rimproverò Allison.

'No,ha ragione' scrisse Stiles sulla sabbia.

Ci fu un lungo silenzio generale dove nessuno seppe cosa dire.

"Mi dispiace,Stiles" lo abbracciò Lydia.

"Io chiederò alla strega del mare di prendere anche me come suo servo" annunciò Scott "Almeno non sarai solo"

Stiles fece scattare la testa e rifiutò l'offerta con espressione inorridita.

"Se segiussimo il ragazzo?" propose Allison "Se riuscissimo a scoprire chi é e da dove viene e provare che sia un impostore  prima del tramonto,forse potremmo impedire le nozze e dare un'ultima possibilità a Stiles!"

I quattro si guardarono.

"E' la nostra unica possibilità" annuì la rossa. "Forse c'è ancora una speranza".


                        *                                                                                *                                                                         *


Ma niente da fare.

Per tutto il giorno il quartetto aveva seguito invano l'impostore,ma non avevano scoperto nulla se non il suo nome,Jackson.

Quel nome aveva fatto suonare un campanello d'allarme nella testa di Stiles,ma quest'ultimo non ne capì il senso. Certo,ora che lo guardava meglio,in effetti il ragazzo era stranamente familiare,eppure era convinto di non averlo mai visto.

Il fallimento di quell'impresa depresse ancor di più l'ex tritone,il quale,avendo silenziosamente ammiso la sua sconfitta,guardava malinconico dal porto la nave nuziale-sulla quale non era stato invitato-che si allontanava in mare.

Oltretutto,per tutto il giorno Derek non lo aveva degnato di uno sguardo,anzi,era come se non esistesse,e questo fecvae soffrire ancor di più il castano.

Non aveva più lacrimne da versare,nessuna voce per gridare,nessun modo per esprimere il suo dolore.

Lydia al suo fianco era incapace di consolarlo,ed Allison era immersa in acqua fino alle spalle e fissava anche lei mestamente il veliero appena salpato.

Scott non si vedeva da ore,ma senza dubbio prima o poi sarebbe riapparso senza alcuna informazione.

Tutto era perduto.

Stiles si sedette sul molo in attesa del tramonto,accettando la sua misera sorte.


                                  *                                                                            *                                                                           *


Scott seguiva la nave nuziale da parecchio tempo ormai,ma era deciso a non arrendersi.

Non era possibile che l'origine di quel ragazzo fosse sconosciuta,e non poteva permettere che una persona qualsiasi portasse via la felicità del suo migliore amico. Era inconcepibile! Non meritava di farla franca sposando il principe!

Fu però confuso quando udì una voce-la voce di Stiles! realizzò con un sussulto-provenire da uno dei buchi della nave-oblò,si corresse.

La voce cantava:

"Ma che sposo strepitoso e fantastico sarò!"

Scott decise di correre il rischio, e si arrampicò sul fianco della nave aiutandosi con una corda,proprio come aveva visto fare da Stiles qualche settimana prima,e si affacciò all'oblò cercando di non essere visto.

All'interno l'impostore danzava e cantava con la voce del suo migliore amico,guardandosi allo specchio.

"Ogni mossa é stabilita e il piano va.
Il tritoncino sarà nostro
e l'oceano sarà di Kate!"

All'improvviso lo specchio brillò,e sul riflesso comparve il volto della strega del mare.

"Stai facendo un buon lavoro,Jackson! Manca poco al tramonto,ormai. Ancora qualche minuto e Stiles sarà mio. La nostra vittoria è imminente!" esclamò lei sghignazzando malignamente,imitata da Jackson,che gettando il collo all'indietro permise a Scott di riconoscere la conchiglia magica che racchiudeva la voce di Stiles.

"Jackson!" Scott spalancò gli occhi,riconoscendo proprio allora il servitore di Kate. "Ma certo! Dovevamo capirlo subito! Devo avvisare subito Stiles!"

E,senza perdere altro tempo,si lasciò cadere in acqua e nuotò in direzione del molo,dov'erano gli altri.

"STILEEEEEEEEEESS!!"

                         *                                                                                *                                                                 *


"STILEEEEEEEEEESS!!"

La voce di Scott ruppe il silenzio nell'aria,e il secondo dopo il tritone spuntò davanti a loro e si accasciò sul molo.

"Ehi,Scott, respira!" disse Allison,ma lui non l'ascoltò.

"Stiles...Stiles...ho visto..." ansimò "...ho visto Jackson! Lui é Jackson,Jackson il mostro-anguilla,il servitore di Kate che cantava con la voce che ti ha rubato! Stiles,Derek é sotto un incantesimo!" urlò "E sta per sposare Jackson la mezza murena!"

Stiles sgranò gli occhi a quella rivelazione.

Aveva dovuto aspettarselo! Avrebbe dovuto sapere che la strega avrebbe giocato sporco. E a Stiles non piacciono le persone che giocano sporco.

"Dobbiamo fermare il matrimonio!" esclamò Allison.

Tutti concordarono,ma il castano non se la sentiva di stare con le mani in mano.

Prese una decisione sia coraggiosa che stupida: si tuffò in acqua,dimenticandosi di non sapere nuotare. Per fortuna Allison corse immediatamente in suo soccorso,prendendolo da sotto le ascelle per tenerlo a galla.

"Io conosco un incantesimo in grado di rallentare il tramonto,ma non durerà per sempre" disse Lydia.

Scott aiutò Allison a sorreggere Stiles. "Noi porteremo Stiles su quella nave" annunciò,prima di iniziare a nuotare veloci verso il veliero.

Lydia rimase solo sul molo. "Ehi,Scuttle!" chiamò.

L'enorme gabbiano spelacchiato si materializzò sulla sua spalla. "Ho bisogno del tuo aiuto".

                           *                                                                               *                                                           *

"Tieni duro,amico,ci siamo quasi!" lo incoraggiò Scott quando ebbero quasi raggiunto la nave.

Stiles era ansioso di arrivare al più presto,sperando di non arrivare troppo tardi.

Per la prima volta da giorni rimpianse la sua coda scarlatta. Ora si sentiva un peso  inutile e galleggiante che gravava sulle spalle dei suoi amici.

Raggiungere il veliero fu un sollievo per tutti.

Il castano afferrò la corda e si arrampicò sul ponte,dove si udiva un gran baccano.

Arrivato sul ponte,si guardò intorno e la scena che gli si presentò davanti lo sorprese.

L'intero ponte era in subbuglio: gabbiani,foche,leoni marini,anatre e vari altri animali stavano gettando il panico tra gli ospiti.

Derek era immobile e inespressivo come una statua,senza dubbio ancora sotto incantesimo,mentre gli invitati correvano urlando da tutte le parti.

Jackson era caduto sulla torta nuziale,con gli uccelli che gli beccavano la pelle,i vestiti e i capelli,e gridava di dolore e spavento.

Un gabbiano grosso e spelacchiato,che Stiles riconobbe come Scuttle,si lanciò in picchiata verso il servo di Kate e gli strillò nell'orecchio,cosa che fece perdere l'equilibrio al biondo per lo spavento,facendolo cadere a terra.

L'impatto con il suolo fece rompere la conchiglia magica che portava al collo,dalla quale ne uscì la voce di Stiles,rappresentata da una piccola sfera di luce che cantava,sfrecciando via dalla sua prigione e tornando nella gola del suo proprietario prima ancora che
Jackson se ne rendesse conto,sotto lo sguardo di tutti i presenti,compreso quello di Derek,ormai ripretosi dalla tance.

"Stiles?"

Il castano gli sorrise. "Ciao,Derek"

"Tu puoi parlare!" Il principe si precipitò da lui

"Ora si"

"Eri tu dunque? per tutto questo tempo?"

Stiles rise. "Era ora che te ne accorgessi,Sourwolf!"

"Derek,sta lontano da lui!" esclamò Jackson,con la sua voce da rettile.

"Lui chi è allora?" chiese il principe,indicando l'impostore.

Il castano gli prese il volto tra le mani "Non c'è tempo,te lo dico dopo,ti spiegherò tutto,ma ora devi baciarmi,svelto!"

Derek annuì,e avvicinò i loro volti,ma prima che le loro labbra si toccassero,Stiles gridò per l'improvviso dolore alle sue gambe,e si
accasciò a terra.

Si udì un sussulto generale e Derek ora fissava incredulo la sua coda scarlatta.

Stiles si era appena ritrasformato in tritone sotto gli occhi di tutti.

"Sei troppo tardi,Stiles!" rise Jackson,tornando alla sua forma originale,con orrore di tutti.

"Stiles,attento!" gridò Derek,guardando dietro di lui,ma fu troppo lento per evitare che i tentacoli di piovra usciti dall'acqua afferrassero Stiles e lo trascinassero giù negli abissi.

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Note dell'Autrice:
Dal due mesi che non aggiorno?! Ma stiamo scherzando?? Uhhhhhhhhhh!! Dannata scuola,guarda che cosa mi fai fare!!
Tranquilli,insultatemi pure,me lo merito. Sia per il ritardo clamoroso sia per il capitolo in sè.
Come molti di voi hanno indovinato,Kate ha trasformato Jackson in umano e lo ha fatto passare per il vero salvatore di Derek,ma per fortuna non si sono sposati.
Anche perchè sposare un mezzo kanima,mezzo murena...gah! *rabbrividisce e fa per vomitare* No,proprio no!
Il sourwolf lo ha riconosciuto,ma ora i nostri beniamini dovranno fare i conti con Kate.
Ma questo nel prossimo capitolo,che spero di pubblicare presto!
Bacioni :*

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Capitolo 15
*** Going Through Hell ***


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Capitolo 14



"Lasciami!" gridò Stiles,cercando di divincolarsi dalla forte presa della strega,invano. Kate era molto forte.

"I patti si rispettano,principino. Dovevi farti baciare prima del tramonto del terzo giorno. Non ce l'hai fatta. Ora verrai con me."

"No!" gridò lui con rabbia. "Tu hai giocato sporco,strega!"

Lei scrollò le spalle con una risatina "In guerra e in amore tutto è concesso,e io sono in guerra,Stiles,per riprendermi ciò che mi appartiene."

Il castano era intelligente,e perciò non ci mise molto a realizzare quali erano le perfide intenzioni della strega.

"Il regno del mare non é mai stato tuo. Te lo sei preso con la forza in passato,e mio padre lo ha liberato dalla tua tirannia. E tu non torcerai nemmeno un capello al mio popolo,mi hai sentito?"

Per tutta risposta,Kate rise di gusto "Oh,pesciolino,non sei esattamente nelle condizioni per fermarmi" e così dicendo,schioccò le dita e attorno ai polsi di Stiles comparvero delle spesse catene nere. "Ora sei mio prigioniero."

Il principe tritone cercò di liberare i polsi,ma le catene erano fatte di pura magia nera.

"Ti conviene venire con me" disse Kate "altrimenti lei farà una brutta fine."

Stiles seguì il suo sguardo e spalancò gli occhi con orrore. "Lydia!"

Davanti a lui,Jackson e Matt trasportavano una Lydia incosciente,legata e imbavagliata,e Matt teneva i suoi artigli proprio sulla gola della giovane strega.

"Seguici" sibilò jackson "e a lei non sarà fatto del male."

Il castano,pur con gli occhi accecati dalla rabbia specialmente nei confronti di Jackson,sentì il grave peso della colpa aggravagli nel petto. Se Lydia era in quelle condizioni era per colpa sua.

Accettò,quindi,di farsi trascinare da Kate verso la grotta dove la mezza piovra viveva,vicino ai due mostri-murene che sorreggevano la sua amica.

"Devo ammettere che il suo piano era veramente furbo" commentò la strega dopo minuti di silenzio. "Rallentare il tramonto in modo che tu potessi farcela. Che peccato che non ce l'abbia fatta. Se solo Matt non fosse stato lì..."  non riuscì a finire la frase a causa dello schiaffo improvviso del castano che le arrivò in faccia.

Il tritone era di per sè la persona più pacifica del mondo,ma se toccavi le persone a lui care,era capace di arrabbiarsi sul serio,ed ora il giovane principe era al limite.

Kate ringhiò,e lo sbattè con forza contro una roccia "Ora ascoltami bene,tu piccolo..."

"KATE! FERMATI!" tuonò una voce,facendo girare di scatto tutti i presenti.

Lì,proprio davanti ai loro occhi,stava Re John Stilinski,più autoritario che mai,seguito dal suo fedele consigliere Parrish.

Kate,tuttavia,non sembrava affatto sorpresa dalla sua comparsa. "Bene,una fatica in meno. Salve,Stilinski. Cercavo proprio te!"

John le puntò ferocemente il tridente alla gola. "Lascia andare mio figlio e la sua amica!" ordinò.

"Non posso" sorrise la strega,facendo apparire dal nulla la pergamena magica con la firma di Stiles davanti alla faccia del Re. "Vedi,io e tuo figlio abbiamo fatto un patto."

Jordan sussultò,e il Re del Mare era a corto di parole.

Stiles abbassò lo sguardo,sentendosi colpevole.

John fece brillare il tridente e lo puntò dritto contro il contratto. L'impatto della magia fece scaraventò Kate contro una roccia,ma la pergamena restò intatta.

Lei rise. "Si,sapevo che lo avresti fatto. Ma come puoi vedere il contratto é perfettamente legale. Persino tu non puoi opporti ad esso"

Ora John era completamente scioccato.

"Ora tuo figlio appartiene a me. Il figlio del Re del Mare. Una merce alquanto preziosa"

Tutt'a un tratto la pergamena si trasformò in un vortice che avvolse Stiles,estraniandolo dalla conversazione che stava avendo luogo davanti a lui.

Con orrore si rese conto che Kate lo stava trasformando in uno dei suoi tanti polipi mostruosi che teneva nella grotta.

Ma,improvvisamente,il vortice lo lasciò andare,e il tritone cadde all'indietro,atterrando sulla sabbia e guardandosi intorno confuso.

Il suo sguardo si posò su Kate,la quale,sghignazzando,si stava mettendo in testa la corona-la corona di suo padre!- e afferrava il tridente con espressione estatica.

Accanto a lei,Parrish era accovacciato,scioccato,accanto a un esile e triste polipo,che Stiles riconobbe con orrore come suo padre.

In un istante capì ciò che era accaduto: suo padre aveva preso il suo posto,rinunciando al suo titolo di Re,per cedere tutto il potere alla strega. Per lui.

Suo padre,che aveva distrutto la sua grotta,che non approvava e non capiva i suoi sentimenti per un umano,ora si era sacrificato per lui. E Stiles ne capì il perchè. Perchè suo padre lo amava. Nonostante tutto,l'amore che lega un padre al proprio figlio ci sarebbe sempre stato.

Stiles aveva voglia di piangere. Quello era colpa sua,solo sua. Aveva accettato il patto di Kate senza pensare alle possibili conseguenze. Avrebbe dovuto capire fin da subito che la strega puntava al trono di suo padre. Lui era stato solo il mezzo di cui lei si era servita per arrivarci. Si sentiva orribile.

"Papà" disse con voce strozzata,nuotando verso di loro. "Mi dispice,mi dispiace tanto."

Il polipo lo guardò con tristezza,prima di scuotere il capo.

"Non é colpa tua" disse Jordan. "Lei ha solamente approfittato dei tuoi sentimenti,ingannandoti."

Stiles alzò lo sguardo,sorpreso. Suo padre non era più arrabbiato con lui?

"Non é colpa tua" ripetè il consigliere.

Il principe abbassò lo sguardo al suolo,dove ora giaceva Lydia,ancora incosciente,ma libera dalle grinfie delle due murene,anche se ammanettata come lui.

"Guarda,Stiles!" esclamò Kate. "Guarda che cosa hai fatto! Ma non temere" aggiunse con un sorriso malvagio "ora non avrai più ragione di soffrire"

Detto ciò,fece illuminare il tridente che stringeva tra le mani e lo puntò contro di lui.

Ma prima che potesse fare altro,la strega sgranò gli occhi e strillò di dolore,per poi girarsi furibonda verso il suo assalitore.

"Derek,che fai qui?" gridò Stiles,spaventato "va via!"

Il moro estrasse la spada dal fianco di Kate,e indietreggiò di scatto. "Stupido umano" ringhiò lei.

Derek fece per nuotare verso la superficie per riprendere altro ossigeno,ma venne afferrato da Jackson e Matt,che cercavano di soffocarlo in acqua,spingendolo sempre più giù,lontano dalla superficie.

"Lasciatelo!" gridò Stiles. I due mostri-murena risero,ignorando tuttavia l'arrivo di Scott ed Allison,almeno fino a che i suoi due amici non strinsero le mani attorno al loro collo,togliendo il respiro ai due mezzi rettili.

Jackson e Matt,nel tentativo di divincolarsi in agonia dalla loro presa,lasciarono andare Derek,il quale colse al volo l'occasione per risalire in superficie a prendere una boccata d'aria.

Stiles,tuttavia,vide Kate puntare il tridente verso il suo amato,e con uno scattonuotò verso di lei e le tirò i capelli,deviando la traiettoria della magia ,che invece di colpire Derek,colpì i due mostri-murena,che si disintegrarono,e di loro non rimase altro che un mucchio di detriti.

Stiles non perse altro tempo e nuotò verso verso Derek,ancora con le catene magiche che gli stringevano i polsi.

"Derek!" Il moro lo raggiunse a nuoto,e i due si strinsero in un abbraccio. "Devi andartene subito,qui è pericoloso!"

"No,io non ti lascio. Ti ho già perso una volta. Non ti perderò di nuovo!" ribattè il maggiore.

Improvvisamente un fulmine squarciò il cielo e una violenta tempesta si abbattè su di loro,e la sua forza fu tale da separarli.

Kate emerse dall'acqua soprà un altissimo piedistallo di ghiaccio,e la sua risata malefica riecheggiò per tutto il mare. "Ora sono io la regina del mare! L'oceano ora appartiene a me!" gridò.

Stiles si accorse proprio in quel momento che la strega stringeva tra i tentacoli Derek,Scott,Allison,Parrish e suo padre nelle sue sembianze di polpo.

Il castano era pietrificato dalla paurapaura di Kate e della sua follia,paura per lui e per i suoi cari,e per la prima volta non seppe cosa fare.

E Kate lo sapeva benissimo,e infatti iniziò a divertirsi nel tormentarlo,lanciandogli piccoli fulmini con il tridente,che il tritone riusciva ad evitare lanciandosi a destra e a sinistra all'ultimo momento.

Eventualmente,lei ne ebbe abbastanza di giocare con lui e,alzando le braccia,fece emergere dall'acqua il relitto di un enorme galeone pirata e lo sollevò grazie alla sua magia,per poi farlo abbattere su di lui.

L'impatto avrebbe dovuto ucciderlo,ma Stiles fece appena in tempo ad aggrapparsi ad una delle corde alla poppa della nave,ma fu comunque trascinato sott'acqua.

Appena prima dell'immersione udì a malapena le grida di terrore dei suoi amici e di Derek,insieme al grido di vittoria della strega,che credeva di averlo ucciso.

Prima ancora che la nave si schiantasse sulla sabbia,Stiles lasciò la presa,e il veliero si distrusse a causa dell'impatto.

Ciò fece svegliare di soprassalto Lydia che si guardò intorno con aria frastornata.

Stiles si accorse solo ora che la ragazza era ferita alle spalle,opera senza dubbio degli artigli dei servi di Kate.

"Lydia,devi aiutarmi" la pregò lui. "Riesci a liberarti?"

Lei annuì,e il secondo dopo il bavaglio e le catene erano spariti. Malgrado ciò,la rossa non aveva affatto una buona cera,e sembrava sul punto di svenire un'altra volta.

"Mi dispiace di non essere riuscita a ritardare il tramonto...non avevo visto Matt,se me ne fossi accorta in tempo..."

"Non importa,Lydia. Non è colpa tua,ma mia. Io vi ho cacciato in questo disastro,e io risistemerò tutto. Potresti liberare anche me da queste catene?" le chiese,porgendogli i polsi.

"Mi dispiace di non poter essere di molto aiuto in questo momento" disse lei,mestamente. "Sono troppo debole" disse,prima di sciogliere le catene che stringevano Stiles.

"Hai fatto abbastanza,Lydia,credimi" la rassicurò lui con un sorriso,aiutandola ad adagiarsi su una roccia muschiata.

Lei gli fece un piccolo sorriso. "Vai,io starò bene"

Il castano annuì,e risalì in superficie. Stavolta,doveva fare in modo che non lo vedessero.

Doveva escogitare un piano,in qualche modo doveva fermare Kate.

Come per segno divino,vide la spada di Derek gallleggiare ad appena qualche metro da lui. Il castano l'afferrò e fissò l'ormai altissima torre di ghiaccio dove in cima stava la strega,e fu colto da un'idea folle.

Si avvicinò furtivo alla base e,tenendo la spada tra i denti,iniziò a scalare la struttura scivolosa servendosi della sola forza delle braccia e degli addominali.

La scalata fu faticosa,molto più faticosa di quando si era arrampicato sulle corde delle navi in passato. Ed era anche molto più pericolosa,ma Stiles non era il tipo da arrendersi così facilmente.

Ignorò la fatica e il dolore e continuò a scalare,sempre stringendo l'elsa della spada coi denti.

La tempesta,se possibile,si era fatta ancora più violenta,e Stiles ringraziò mentalmente il fatto che la nave degli Hale aveva fatto ritorno sulla terraferma. Almeno loro erano al sicuro.

Con un ultimo sforzo,finalmente riuscì ad arrivare in cima,alle spalle della strega,la quale non si era ancora accorta della sua presenza. E neanche i suoi amici.

Stiles afferrò deciso la spada e si lanciò su Kate.

Quell'attimo di sorpresa fece si che lei perdesse l'equilibrio,ma non abbastanza da lasciar andare i suoi amici. Ma ciò non lo scoraggiò,ma anzi gli diede ancora più coraggio per incalzare la strega con la spada.

Stiles non era uno spadaccino provetto,ma più o meno sapeva le basi. Dopotutto era pur sempre un principe,ed era stato addestrato come tale.

Ma ora che metteva le sue conoscenze e abilità in pratica,rimpianse tutte quelle volte che aveva saltato le lezioni del suo istruttore per andare a caccia di tesori nei relitti.

Tuttavia se la stava cavando piuttosto bene. Certo,Kate era agile,forte e astuta,ma Stiles riusciva a schivare il tridente con la stessa velocità,anche se il peso morto della sua coda non  gli rendeva le cose facili.

Kate lo incalzò,fino a spingerlo al limite della torre,e cercò di fargli perdere l'equilibrio con il tridente. Fu allora che il castano ebbe un'altra idea.

Iscenando una finta,illuse la strega che stesse finalmente per cadere,ma all'ultimo minuto si lanciò in avanti e le mozzò un tentacolo davanti.

Per il dolore,lei si portò entrambe le mani all'arto offeso,lasciando così la presa sul tridente,che fu prontamente afferrato da Stiles.

Appena il magico scettro venne a contatto con le dita dita del principe,la tempesta cessò all'istante,e il mare e il cielo tornarono sereni.

La strega si rese del suo errore solo in quell'istante,ma ormai era troppo tardi. "NO!"

Kate fece un gesto disperato nel tentativo di riprendersi il tridente,ma Stiles glielo puntò contro,e la strega esplose in una cascata di schiuma di mare.

In seguito alla sua morte,la struttura di ghiaccio iniziò ad auto distruggersi,crollando pezzo dopo pezzo.

Ma se pensava che gli attimi di terrore fossero finiti,Stiles si sbagliava di grosso,poichè si accorse troppo tardi che la porzione di ghiaccio sotto i piedi di Derek si era appena distrutta,facendo cadere nel vuoto l'umano. "Derek!"

Stiles lasciò spada e tridente e si lanciò dalla torre per afferrare il suo principe e proteggerlo dall'impatto con l'acqua che da quell'altezza lo avrebbe ucciso se non ci fosse stato lui a proteggerlo.

Riemersero entrambi il secondo dopo,ansimando a causa dell'adrenalina.

Nel vedere che Derek stava bene,il castano tirò un sospiro di sollievo,e si sentì anche più leggero quando accanto a lui vide riemergere,sani e salvi,tutti i suoi amici,compreso suo padre,il quale era ritornato normale e aveva di nuovo la sua corona e il tridente.

Dietro di lui,comparvero all'incirca una ventina di tritoni e sirene,che gli sorrisero riconoscenti,per poi inchinarsi. Stiles non ci mise a capire che erano i polipetti nella grotta di Kate che,alla disfatta della strega,erano ritornati alla loro forma originale.

Il principe tritone sorrise a sua volta,prima di tirare a sè un Derek debole e stanco,e nuotare verso la riva.

Era l'alba quando finalmente posò Derek sulla spiaggia.

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Note dell'Autrice:
Heilàààà gente!!! Come va?
Allora,premetto che è la prima volta che scrivo una scena di battaglia,quindi siate buoni con me. ( tanto so già che fa schifo,ma questa era la versione migliore).
Ho preso molto spunto anche dalla battaglia de "La Sirenetta 2",che l'ho preferita di più rispetto all'altra.
Se nel film originale é Erick che salva Ariel da Ursula,qui é Stiles l'eroe!!! Lui non é mai stato una donzelletta in difficoltà,ma sa combattere le sue battaglie e non aspetta che qualcuno lo salvi.
E' Stiles quello che sconfigge Kate e rimette le cose a posto,salvando sia il suo regno sottomarino che quello degli umani. Perciò è un eroe in tutto e per tutto,sia qui che nel telefilm.
O per lo meno questo è la mia opinione di lui.
Bene,quindi...anche questa storia è quasi terminata,manca solo un capitolo.
Poi purtroppo dovrò dedicarmi interamente allo studio e alla mia maturità. Purtroppo non posso sottrarmi sempre,anche se vorrei,credetemi.
Se posso,di tanto in tanto,aggiornerò la mia raccolta "Disney songs-Sterek version" che troverete però solo su EFP (ho anche Wattpad e ArchiveOfOurOwn).
Verso Agosto poi pubblicherò gli epiloghi rossi di entrambi,dove ci sarà,ovviamente,la notte di nozze eheheheh
Alla prossima,allora!
Baci,baci :*



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Capitolo 16
*** Together At Last ***


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        Capitolo 15



Stiles si svegliò al suono degli schiamazzi di uno stormo di gabbiani che volavano alti nel cielo sopra di lui,insieme al calore dei raggi del sole sulla sua schiena nuda.

Sbattè le palpebre diverse volte prima di abituarsi alla forte luce mattutina,per poi stiracchiarsi e liberare un sonoro sbadiglio.

"Buongiorno" sussurrò una voce accanto a lui,facendo sobbalzare il castano con uno squittìo molto poco virile. Tuttavia si rilassò quando si volto e vide un Derek sorridente sdraiato di fianco vicino a lui che sogghignava.

Il ricordo della notte precedente lo assalì improvvisamente come una valanga: il quasi-matrimonio di Derek con Jackson,il sacrificio di suo padre,la battaglia,la morte di Kate...

"Stai bene? Sei ferito?" chiese al moro,scrutandolo ansioso.

"Sto bene,grazie a te" gli sorrise il più grande. "Mi hai salvato la vita una seconda volta."

Stiles arrossì,per poi abbassare lo sguardo.

"Ehi." sussurrò Derek,alzandogli il mento con le dita. "Dico sul serio. Hai salvato me da quella tempesta.  E ora hai salvato tutti noi da una fine orribile. Sei stato un'eroe due volte."

Il tritone scosse la testa. "No Derek,io non sono un eroe. Quello che è successo è colpa mia. Se non avessi firmato quella pergamena questo non sarebbe successo."

"Io non so cosa è successo tra voi,anzi in realtà non ho capito nulla." ammise il moro. "Ma so di per certo che non è colpa tua e che in qualche modo lei ti ha ingannato"

"Ed io ho abboccato all'amo come un pesciolino qualsiasi"

"Ma poi ci hai salvati. E' questo che importa."

Stiles sorrise e si gettò su Derek,facendo scontrare le loro labbra nel bacio tanto atteso durante tutti quei giorni in cui era stato sulla terraferma. Il loro primo bacio. Il bacio del vero amore. Fu un bacio passionale e mozzafiato che racchiudeva, insieme all'amore che provavano l'uno per l 'altro,anche la gioia di essersi finalmente ritrovati. E Stiles era al settimo cielo.

"Ahem!"

Un colpo di tosse interruppe quel momento magico,e Stiles si girò di scatto per vedere suo padre davanti a loro,inginocchiato sulla sabbia-o meglio sarebbe stato inginocchiato se avesse avuto le ginocchia al posto della coda- ma sempre dritto e col suo solito portamento regale. Tuttavia il suo viso adesso esprimeva un misto di orgoglio e di amore.

"Papà!" esclamò Stiles,per poi abbracciare di slancio il genitore.

"Oh,figliolo,sono così fiero di te! Hai salvato sia la terra che il mare dalla tirannia di quella strega. Il popolo del mare non può chiedere un principe migliore"

"Principe?" esclamò Peter,comparso proprio in quel momento alle loro spalle,seguito da Cora e Laura,giunti senza dubbio a soccorrere Derek.

Il giovane Hale sorrise. "Zio,Laura,Cora,siete ora in presenza del Re John Stilinski"

"Il Re del Mare?" esclamò incredula Laura.

"In persona" annuì John con un piccolo sorriso.

Stiles ne fu sorpreso e deliziato. Era la prima volta che vedeva suo padre così cordiale nei confronti degli esseri umani,e sorrise nello scoprire che,oltre ad aver salvato coloro che amava,era riuscito anche a far cambiare a suo padre la sua visione dei terrestri.

"E' un piacere fare la vostra conoscenza,Vostra Maestà" s'inchinò Derek,imitato subito dai suoi tre familiari.

"Altrettanto" rispose il Re,rivolgendo al moro un ampio sorriso.

"Quindi" disse Cora,rivolgendosi a Stiles"se lui è il Re ed il Re è tuo padre,allora tu dovresti essere..."

"...il principe del mare" concluse per lei il castano,facendo un profondo inchino. "Principe Mieczyslaw Stilinski al vostro servizio,ma preferisco essere chiamato Stiles."

"Oh." Per una volta i tre Hale erano a corto di parole.

"Vostra Maestà" Derek si rivolse a John. "Devo ringraziarvi. Avete cresciuto un figlio eccezzionale".

L'interpellato parve preso alla sprovvista,ma poi il suo sguardo si addolcì e il suo sguardo si spostò varie volte da lui a Stiles e da Stiles a lui,prima di rispondere:"Ed io ringrazio te per aver salvato mio figlio"

"Credetemi,darei la mia stessa vita per lui."

John lo fissò per diversi minuti,prima di annuire. "Capisco." disse,prima di far brillare il tridente e puntarlo alla coda di Stiles che,con stupore e sorpresa di tutti,mutò in due paia di gambe,ovviamente fasciate da un pantalone nero.

"Papà!" esclamò il castano,incpace di credere ai suoi occhi. "Hai davvero fatto..."

John gli sorrise affettuosamente. "Mi sbagliavo sugli umani. Avevi ragione tu,non tutti sono cattivi. In qualche modo devo pur farmi perdonare,no? Tu ami quest'umano,e anche lui ama te. Entrambi meritate di essere felici,proprio come lo eravamo io e tua madre."

"Grazie papà!" Stiles si alzò in piedi e avvolse suo padre in un forte abbraccio. "Grazie mille!"

"Ciò vuol dire che possiamo stare insieme!" disse Derek.

Stiles annuì e corse verso di lui per baciarlo.

"Si" rispose quando si furono separati. "Ora che ho le gambe nessuno ci separerà più"

"Ora che hai anche le gambe" lo corresse John.

Il castano si accigliò,confuso. "Che vuoi dire?"

"Non ti ho reso solo umano,ma ho fatto molto di più. Ti ho concesso un dono molto speciale,un dono che non ho mai dato a nessuno."

"Che tipo di dono?" chiese curioso il castano.

John gli sorrise con aria misteriosa. "Prova a desiderare di avere la coda"

Il castano era scettico,ma acconsentì comunque a fare quanto richiesto,e sussultò con sorpresa quando vide le sue gambe trasformarsi nella sua solita coda scarlatta,e solo la presenza delle braccia di Derek attorno al suo busto gli impedì dal cadere rovinosamente a faccia in giù sulla sabbia.

Stiles guardò scioccato e confuso il genitore,il quale con un sorrisetto divertito disse:"ora prova a desiderare di avere le gambe" lo incoraggiò.

Stiles lo fece e immediatamente la sua coda si tramutò di nuovo in gambe.

Papà...io...sono senza parole." ammise.

"Strano da parte tua" commentò il sovrano del mare,per poi spiegarsi meglio:"Ti ho concesso il dono il potere di cambiare forma a tuo piacimento. Puoi scegliere ogni volta che vuoi e ovunque tu sia se essere un tritone o un umano. Così puoi sempre venire a trovare me e i tuoi amici ogni voltà che vorrai."

Wow,è fantastico" disse il castano.

"Sono perdonato?" chiese John con un sorrisetto.

"Certo!" rise suo figlio,abbracciandolo,ora più felice che mai.



                      *                                                                                        *                                                                  *


Gli applausi e i fischi provenienti dalla folla degli invitati fecero si che Stiles e Derek avessero appena un minuto di tempo per interrompere il loro bacio prima di essere letteralmente investiti da abbracci e congratulazioni da parte di tutti gli ospiti.

Erano passati ben sei mesi dalla sconfitta di Kate,e Stiles era ora considerato un'eroe sia dal popolo del mare che da quello terrestre,e tutti concordavano che il principe Hale non avrebbe potuto scegliere uno sposo migliore.

In quei mesi tante cose erano cambiate.

A tritoni e sirene era finalmente permesso di entrare a contatto con gli umani e di interagire con loro dopo che,sotto insistenza di Stiles,John Stilinski si era lasciato convincere a estendere il 'dono' che aveva fatto a suo figlio anche a tutti gli abitanti del suo regno,così da permettere a chiunque volesse di visitare il mondo degli umani.

John stesso visitò diverse volte suo figlio sulla terraferma,insieme poi a Scott e ad Allison-ai quali era stato proprio Stiles a insegnare loro a camminare-.

E tutto andava a meraviglia.

Stiles guardò con gioia l'anello che ora portava al dito,simbolo della promessa di matrimonio appena scambiata con Derek.

Le nozze si erano svolte sul molo,in modo da permettere anche a sirene e tritoni di assistere alla celebrazione.

Il castano si girò per incrociare lo sguardo di suo padre,il quale si stava asciugando una minuscola lacrima con un dito,sempre stringendo il suo fidato tridente.

A fianco a lui stava Parrish,che stringeva tra le braccia una Lydia sorridente e più in forma che mai ( i due si erano messi insieme quando Lydia era ancora sotto la supervisione dei guaritori del regno di suo padre,che le stavano ancora medicando le ferite inflittole da Matt).

Scott ed Allison agitavano le braccia per attirare la sua attenzione.

Stiles rivolse loro un gran sorriso,prima di tuffarsi in acqua e andare ad abbracciarli,scegliendo però di rimanere umano,anche se ciò voleva dire inzupparsi fino all'osso.

Ma a lui non importava. Il suo desiderio si era realizzato:non solo aveva ottenuto la pace tra il mondo degli umani e quello marino,ma aveva anche finalmente sposato l'uomo di cui si era innamorato e per il quale aveva rinunciato a tutto.

Con la sola differenza che ora Stiles era libero di visitare sia la terra che il mare a suo piacimento.

Abbracciò anche suo padre,il quale si era appena unito al gruppo.

Improvvisamente il castano si lasciò sfuggire uno strillo acuto quando sentì qualcosa pizzicargli i fianchi,e si girò giusto in tempo per vedere la testa di Derek spuntare da sotto la superficie. "Ehi!"

Derek rise,una risata che contagiò tutto il gruppo,compreso Stiles,il quale avvolse le braccia attorno alle spalle del suo amato e avvolgendo le gambe attorno ai fianchi di suo marito,e baciarlo tra gli applausi di tutti i presenti,mentre alle spalle di tutti John Stilinski col suo tridente disegnava in cielo un arcobaleno,simbolo della nuova pace tra la terra e il mare.

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Note dell'Autrice:
E anche questa storia è giunta al suo termine.
Vi piace questo finale? Dico la verità,non volevo rendere Derek così OOC,ma non ce l'ho fatta. E' vero che è anche innamorato e che in questa fic non ha perso la sua famiglia in un incendio,ma anzi sono tutti vivi e vegeti,anche se non sono nominati...
E poi mi sono inventata questa storia del "dono" perchè,oltre al fatto che mi piaceva,ho immaginato che per quanto felice Stiles sia con Derek,ho comunque pensato che lasciare suo padre sarebbe stato difficile per lui perchè nonostante tutto loro hanno un rapporto particolare,proprio come nella serie,perciò non me la sono sentita di "separarli"...non so se mi spiego...
...quindi in sostanza Stiles non ha dovuto scegliere tra la terra e il mare (ovvio che avrebbe scelto la terrra per stare con Derek,ma comunque essendo nato tritone il mare è e rimarrà sempre una parte di lui).
Ok,detto questo,noi qui per ora ci salutiamo,ovviamente non per sempre,state tranquilli,ma temo di non riuscire a farmi viva prima con gli epiloghi rossi di Agosto per via degli esami.
Ci tengo a ringraziare chi ha letto questa storia,anche i lettori anonimi,chi ha recensito questa storia e messa tra le preferite/seguite/ricordate.
Sono lieta che la storia vi sia piaciuta.
Tanti baci dalla vostra Loba
:*

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