Un Amore Imprevisto

di DarknessGirl_95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 01 - Chi è davvero Kaito Kid? ***
Capitolo 2: *** Cap. 02 - Conan Ha La Febbre! ***
Capitolo 3: *** Cap. 03 - Ai Torna Nell'Organizzazione ***
Capitolo 4: *** Cap. 04 - I Timori Di Kaito ***
Capitolo 5: *** Cap. 05 - Qualcosa Che Sboccia ***
Capitolo 6: *** Cap. 06 - Il Rapimento ***
Capitolo 7: *** Cap. 07 - Shinichi Diventa Kaito Kid?! ***



Capitolo 1
*** Cap. 01 - Chi è davvero Kaito Kid? ***


Ed eccoli lì, erano alle solite. Il famigerato ladro gentiluomo, Kaito Kid, aveva appena rubato un diamante prezioso, ma non lo aveva rubato per il suo valore. Il proprietario del diamante lo aveva sfidato ad entrare nella cassaforte e a prendere il diamante, e lui lo aveva battuto, come era prevedibile. Ma era anche ovvio che Conan, il suo acerrimo rivale e piccolo detective, era arrivato per prenderlo.
-Non ti arrendi mai, piccoletto? O meglio dire...Shinichi Kudo?- chiede ridacchiando il ragazzo in volo con il suo deltaplano bianco, stava volando tra i tetti della città, piuttosto basso perché si divertiva ad essere inseguito da quel ragazzino.
-Ancora mi chiedo come fai a saperlo...comunque ormai dovresti conoscermi...- rispose il piccolo detective mentre inseguiva il ladro a pochi metri da lui con il turbo acceso e la ferma intenzione di prenderlo a tutti i costi stavolta.
-Ho già capito la risposta...ma tanto non mi prenderai...riesco sempre a fuggire e lo sai...- disse mentre si alza di più in volo e ride.
-Ci vediamo, piccolo detective!- concluse alzandosi in volo verso il cielo notturno e sereno.
-Non ti lascerò scappare!!!- esclama e prende la prima rampa che trova per poterlo raggiungere e aumenta la velocità dello skate. Si innalza verso il cielo anche lui ma, avendo dato troppo gas allo skate, esso si era scaricato lasciandolo a secco. Infatti cade nel vuoto visto che non aveva avuto abbastanza potenza per arrivare all'altro tetto.
-DANNAZIONE!!!!- urla Conan mentre cade nel vuoto.
"Non va bene...non voglio...non voglio..." pensa spaventato e chiude gli occhi pensando, ma la prima cosa che gli viene in mente è Kaito Kid. Mentre precipita, il suo cellulare esce dalla sua tasca e si schianta al suolo mentre lui non arriva al suolo.
-Fortuna che ci sono io piccoletto...- disse sorridendo il ladro gentiluomo mentre teneva per la vita il ragazzino e volava nel cielo blu stellato.
-Per una volta hai ragione...- ammette sbuffando poi inizia ad agitarsi.
-Ora però riportami a terra! Non voglio altri favori da un ladruncolo presuntuoso come te!-
-E...ehi...Non muoverti così...- lo avverte Kaito cercando di comandare il deltaplano correttamente e lo lascia su un albero perché troppo movimentato.
-Non lasciarmi qui!!!!- protesta Conan sentendosi stranamente accaldato. Nulla, Kaito Kid era già scomparso nel cielo e lui era lì in quel boschetto totalmente disorientato. Scende lentamente dall'albero e si incammina cercando di orientarsi, ma sentiva la testa che gli scoppiava e si ferma.
-Dannato Kaito...la prossima volta te la faccio pagare...- sussurra toccandosi la testa, cerca il cellulare ma poi si ricorda che era caduto giù dal palazzo da cui stava per cadere lui. Sospira rassegnato e riprende a camminare, ma dopo un po' cade a terra in ginocchio, aveva la fronte caldissima ed era tutto rosso in volto, vedeva doppio e ormai non aveva più forza per camminare.
-Dannazione, e ora?- sussurra affaticato e si lascia cadere a terra disteso nell'erba.
"Non riesco più...a stare...sveglio..." furono questi i suoi ultimi pensieri prima di perdere i sensi mentre qualcuno si avvicina lentamente a lui.
"E così ti sei arreso alla febbre, Shinichi Kudo...?" pensò la persona che era accanto a lui ora è lo prende in braccio. In quel momento, il ragazzino apre per un momento gli occhi e lo guarda, ma poi li richiude troppo debole, mentre viene portato via.
Si sveglia ore dopo con una fascia bagnata di acqua fresca sulla fronte e sotto calde coperte.
-Dove...sono...?- sussurra ancora intontito dalla febbre e si mette seduto toccandosi la testa.
-Finalmente ti poi svegliato piccoletto...- disse una voce famigliare e Conan rimane quasi paralizzato, quella voce l'avrebbe riconosciuta tra mille. Mentre alza lo sguardo per vedere chi ha parlato, gli rimbomba in testa un solo nome.
"Kaito...Kid?" pensa ma appena alza lo sguardo, si ritrova davanti un ragazzo liceale dai capelli leggermente mossi.
-Cosa c'è, nanetto?- chiede il ragazzo vedendolo pensieroso.
-Tu sei...Kaito Kid?- lo indica Conan ancora con la febbre alta lasciando spiazzato il ragazzo, ciò poi ridacchia e risponde.
-Io sono Kaito Kuroba, non sono Kaito Kid!- disse ridendo e accarezza i capelli del piccolo.
-Come mai eri nel bosco, piccolo?- chiede mentre pensa stupito.
"Questo ragazzino è un genio, ma non gli permetterò di scoprirmi!" pensa deciso poi rimette disteso il ragazzino.
-Mi ci ha lasciato quel Kaito Kid...- sussurra lasciandosi mettere disteso sul letto e lentamente chiude gli occhi.
"Sono molto stanco..." pensa sempre più stanco e sente la voce del ragazzo ormai lontana.
-Buonanotte, piccolo...- sussurra il ragazzo coprendolo di nuovo per bene, poi si alza e mette via un mantello bianco e un occhialino e sorride in modo inconfondibile.
"Ho Shinichi Kudo in casa mia...che onore..." pensa e va a prepararsi qualcosa da mangiare.

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Capitolo 2
*** Cap. 02 - Conan Ha La Febbre! ***


Erano passate alcune ore e Conan ancora dormiva tra le calde coperte del letto. Kaito, invece, si era messo a dormire sul divano tranquillo e beato, aveva cenato ed era quasi ora di svegliarsi per prepararsi ed andare a scuola. Suona la sveglia che aveva lasciato sul tavolino e apre lentamente gli occhi con fare un po’ pigro.
-Mmmm…- sussurra leggermente mentre allunga una mano verso il tavolino e spegne la sveglia. Poi si mette lentamente seduto e si arruffa i capelli ancora mezzo addormentato.
-Nuova giornata di scuola…- sussurra poi si alza lentamente e va a controllare il piccoletto. Stava ancora dormendo, così ne approfitta per cambiargli la pezza di stoffa bagnata che aveva sulla fronte, lo guarda e sussurra.
-Fai il bravo nanetto mentre sono via…- sussurra e si alza andando via dalla stanza con la cartella scolastica e andando a fare colazione in cucina. Infine si lava ed esce senza alcun pensiero che Conan possa scoprirlo, in quelle condizioni poi. Doveva anche avvertire Ran.
Intanto si era sparsa la voce che Conan era scomparso e che il presunto rapitore fosse Kaito Kid, ciò era anche confermato da diversi testimoni che avevano visto il bambino cadere ma poi essere preso al volo dal ladro gentiluomo. Ran, Sonoko e i più grandi fan di Kaito Kid non credevano a questa versione. Era molto più credibile che Kaito avesse aiutato Conan dalla caduto e lo avesse portato in un luogo più sicuro.
-Senti papà, non denuncerò Kaito Kid senza un effettiva prova che mi dica che lui lo ha rapito! Kaito sarà anche un ladro ma non è un criminale come tutti gli altri! Ha semplicemente aiutato Conan!- stava discutendo Ran con Goro, il detective voleva denunciare la scomparsa di Conan e indicare come colpevole Kaito Kid ma la figlia era completamente contraria e non c’era verso di smuoverla.
-Allora come mi spieghi che Conan non è ancora arrivato a casa? Hai una spiegazione?- cerca di ancora il signor Mori di convincerla lasciandola per un attimo insicura ma poi gli risponde.
-PERCHÈ LUI NON LO FAREBBE, PUNTO E STOP!- urla contro il padre non sapendo come reagire ed esce dallo studio furiosa.
“Conan, perché non torni? Stai mettendo Kaito nei guai...e soprattutto…mi stai facendo preoccupare!” pensa mentre corre sul marciapiede tra la folla evitando di scontrarsi. Non riusciva a capire che fosse successo la sera prima, non sapeva dove era il suo piccolo amico e, senza il supporto morale di Shinichi, non riusciva più a stare tranquilla. Ormai non la chiamava da tantissimo tempo e la mancanza era sempre più forte.
Intanto Kaito era arrivato a scuola e una ragazza si avvicina, quella per cui aveva preso una bella cotta e viene a sapere della notizia che gira.
-Non pensavo che Kaito Kid potesse fare un’azione tanto crudele…- sussurra la ragazza e il volto del giovane si oscura.
-I…io non credo neanche lo abbia rapito…- sussurra e si allontana da lei andando in classe con il volto oscurato, aiutava qualcuno e passava per un criminale? Non era giusto…doveva riportare il piccoletto a casa il più presto possibile e rassicurare Ran con un biglietto.
A fine scuola era praticamente immerso nei suoi pensieri quando la ragazza di prima gli si avvicina.
-Ehi, tutto bene?- chiede in modo gentile.
-Eh? Ah, sì! Tranquilla!- cerca di sorridere e si alza.
-Bene…io vado…- sussurra leggermente.
-Senti…volevo chiederti…di fare la strada insieme…- sussurra timidamente la giovane ma lui sospira pesantemente.
-No, scusami…ora devo andare…- risponde e corre via senza dire altro, doveva risolvere presto la questione del piccoletto. Appena arriva a casa, trova Conan che camminava per la sala con una camminata da ubriaco.
-Ehi piccoletto!- sorride leggermente, era così buffo. Il detective lo guarda con lo sguardo assonnato e si lascia cadere tra le sue braccia con la febbre ancora molto alta.
-T…tu sei…Kaito Kid…- sussurra leggermente tra le sue braccia mentre il ragazzo si alza in piedi e lo guarda teneramente.
-Sei buffo così, piccoletto ma non sono io lui…- cerca di convincerlo mentre Conan riprende a dormire.
“Non ti arrendi nemmeno da malato tu, eh?” pensa mentre se lo carica sulle spalle e lo porta verso la casa di Ran. Quando arriva, vede la ragazza arrivare proprio in quel momento.
-Oh…ehm…salve…sei tu Ran?- chiede cercando di far finta di non conoscerla.
-Mmmm…sì…sono io…per…- non fece nemmeno tempo di chiedere perché fosse lì che vede subito Conan e lo prende tra le braccia preoccupata.
-L’ho trovato che camminava come un ubriaco davanti al mio giardino…e ripeteva il tuo nome…così l’ho fatto riposare, mi sono informato e te l’ho portato…- disse in breve mentre Ran lo squadra come se fosse un alieno.
-M…ma tu chi sei?- chiede dubbiosa notando qualcosa di famigliare a Kaito Kid.
-Sono Kaito Kuroba…- sorride in modo gentile e le fa il baciamano.
-Ora devo andare, a presto, gentile signorina…- si allontana velocemente, sapeva che Ran lo avrebbe riconosciuto, aveva occhio per queste cose e così era meglio non starle troppo vicino. Intanto la ragazza rientra e inizia prendersi cura di Conan.
“Ci si rivede…Shinichi…” si allontana guardandolo, sapeva molto di quel ragazzo che era stato trasformato in un bambino e ora che aveva avuto la possibilità di conoscerlo ancora meglio, non aveva potuto, questo un po’ gli dispiaceva. Si porta una mano al petto e sussurra.
-Non ci devo pensare più…- e scompare in fondo alla strada.









//Salve ragazzi, lo so è corto ma devo un po’ riprendere l’ispirazione, spero di scrivere di più in futuro. Ho in mente anche altri racconti. Io non ho visto tutto Detective Conan, quindi qualcuno, per favore, mi può spiegare qualcosa di più su questo famoso Kaito Kuroba? So che c’è una ragazza che le piace a scuola ma non so chi è…mi informerò ma intanto…sapete dirmi qualcosa di più? Io ho mai visto i film o gli episodi che riguardano la vera identità di Kaito Kid quindi se qualcuno mi aiuta a capire, riuscirò a scrivere di più per la prossima volta. Intanto mi informo! Grazie a chi mi segue! Cercherò di scrivere un prossimo capitolo al più presto!

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Capitolo 3
*** Cap. 03 - Ai Torna Nell'Organizzazione ***


Passarono i giorni e Conan si ristabilì dalla febbre sotto le premurose cure di Ran, anche se a volte era un po’ troppo assillante. Quella mattina scese finalmente dal letto senza che la ragazza lo stesse a guardare movimento per movimento e andò a far una colazione come si deve. Arrivando a tavola, trovò Ran ai fornelli come sempre che stava tostando il pane e stava mettendo la marmellata su altre fette già tostate e ancora belle calde.
-Buongiorno Ran!- esclamò il piccoletto contento di vederla, come sempre. Se solo sapesse che il ragazzo che lei tanto amava era sempre accanto a lei…
-Buongiorno Conan! Come stai oggi?- disse lei lasciando tutto e andandogli vicino per poi poggiare le proprie labbra sulla fronte fresca del giovane detective, che divenne tutto rosso.
-Oggi stai perfettamente bene quindi puoi andare a scuola…- sorride Ran più tranquilla ora.
-G-già…che fortuna…- risponde imbarazzato il bambino guardando a terra poi va a sedersi.
“Quando tornerò grande?” pensa mentre guarda il tavolo, si sentiva così basso, voleva riavere l’età di tempo fa ma a poco a poco ci stava perdendo le speranze. In quel momento gli suona il cellulare, così scende e corre in camera rispondendo.
-Pronto?- chiese anche se sapeva già che era Agasa, e infatti…
-Pronto Conan?- disse per essere sicuro che fosse lui.
-Sì, sono io dottor Agasa…- lo tranquillizza il Conan sorridendo.
-Ai ha un idea di come trovare un rimedio per il farmaco!- esclama il dottor Agasa.
-Quale?- chiese entusiasta il giovane detective anche se non aveva una bella sensazione. In quel momento Ai ruba il telefono ad Agasa e parla lei.
-Rientro nell’Organizzazione e trovo l’antidoto e lo passo ad Agasa!- disse con freddezza la bambina.
-CHE COSA?!- urla al telefono leggermente scosso da quella notizia.
-Ma sei matta? Proprio tu parli? Quella che è sempre la più prudente, e vai a rischiare?!- dice abbassando la voce il detective.
-Non ci sono altre maniere! Bisogna almeno avere un campione di quelle pillole e questo è l’unico modo!- sussurra con occhi tristi la piccola e riattacca, non voleva sentire la sua reazione o si sarebbe tirata indietro.
-S…sei sicura di volerlo fare?- chiede un po’ preoccupato per lei il dottor Agasa.
-Ho fatto la mia scelta! Non mi ostacolare o dovrò fare quello che non voglio fare!- sussurra con sguardo gelido la biondina e se ne va dalla casa. Ormai la sua scelta l’aveva fatta e non voleva tornare indietro.
Conan, dal canto suo, non voleva che facesse un tale sacrificio e così uscì di casa velocemente nel tentativo di fermare Ai, inutilmente. Lei stava già salendo su una macchina nera. In realtà aveva già iniziato il suo piano da un po’, ma in silenzio per non essere ostacolata, ora stava andando all’organizzazione, ciò significava non vedere più i suoi compagni di scuola, Ayumi, Genta e Mitsuhiko, il gentilissimo dottor Agasa e lui…colui che per lei c’era sempre, in qualsiasi momento. Si capivano anche solo con lo sguardo molto spesso e questo era bellissimo, ma era proprio per lui che stava facendo questo sacrificio. Per potergli dare una vita normale, una vita da liceale, quella gli apparteneva davvero.
“Shinichi…” pensa con lo sguardo abbassato.
-Che hai Sherry? Non ti sarai già pentita? Il capo non ti darà una seconda possibilità…e neanche Vermouth te la darà…quindi fai attenzione ora…ho il coltello dalla parte del manico e se provi a fare una mossa falsa, posso farti ciò che voglio!- sussurra Gin con sguardo freddo, tagliente, ma la ragazza non sembrava esserne per niente intimorita.
-No, perché dovrei…- sussurra con uno strano sorriso sul volto.
-Non vedo l’ora di tornare in laboratorio!- conclude.
Quando Conan raggiunge la strada, ormai la macchina è partita e così mette il turbo ed inizia a seguirla senza sosta. Alla fine, però, la macchina svolta ad un angolo e scompare nel nulla, come se non fosse mai esistita.
“Ai…” pensa con tristezza e guarda la strada ormai vuota. Sospira e torna indietro, a casa, dove Ran lo aspettava. Appena entra, la ragazza subito pretende delle spiegazioni, ma lui si chiude in camera propria e non ne esce più fino a metà mattinata. Anche Ran stava saltando la scuola e stava aspettando in cucina per sapere cosa aveva. Appena Conan esce, lei gli blocca la strada e lo guarda con dolcezza.
-Ehi…che ti è successo…sembri molto scosso!- sussurra con dolcezza la ragazza.
-Ai…Ai si è trasferita senza dirmi nulla…- inventa Conan poi sorride.
-Tranquilla, mi passerà!- sussurra dolcemente mentre Ran lo abbraccia dolcemente.
-Mi spiace piccolo! Spero almeno che ogni tanto ti verrà a trovare!- sussurra la mora per consolarlo e lo prende in braccio coccolandolo con dolcezza. Lui si lascia coccolare, al momento ne aveva bisogno. Dopo qualche minuto sussurra.
-Posso dormire?- sussurra come un bambino.
-Certo che puoi!- sussurra Ran e lo distende sul letto lasciando che si riposi. Il piccolo, infatti, si addormenta subito.
“Poverino, è così dolce!” pensa la giovane guardandolo dormire poi se ne va.

Passò qualche giorno da quando Ai se ne era andata e Conan aveva digerito il brutto colpo anche se non totalmente. Ogni tanto la pensava e si preoccupava per lei. Come tutte le mattine, anche quella mattina si svegliò presto e andò a mangiare la colazione che Ran gli aveva preparato. Quella mattina sarebbe andato a scuola accompagnato dalla squadra dei giovani detective e infatti, mentre si metteva lo zainetto sulle spalle, suonano alla porta.
-Conan! Ci sono i tuoi amichetti!- urla Ran dall’ingresso e fa entrare i tre bambini mentre Conan guarda la foto di Ai e poi esce dalla stanza, cercando di non pensare alla sua amica.
-Ciao Conan! Sei puntuale come sempre!- esclama Ayumi e gli corre incontro.
-Già!- ridacchia Conan facendo un falso sorriso e va via con loro camminando tutti insieme tranquillamente verso la scuola elementare.
-Peccato che non ci sia più Ai!- sussurra tristemente Ayumi pensando alla sua amica del cuore poi alza le spalle.
-Spero che ci mandi una cartolina! Sarebbe bello!- esclama Genta cercando di tirare su il morale ad Ayumi, anche se il morale più basso era proprio quello di Conan.
-Già!- sorride Mitsuhiko. Mentre camminano, vengono sorpassati da una coppia che camminava una a fianco all’altra ma stavano parlando, o meglio discutendo, animatamente di chissà cosa. Conan riconosce subito uno dei due, era Kaito Kuroba, ovvero Kaito Kid, almeno questo era quello di cui lui era sicuro. Così gli si avvicina e gli tira leggermente un lato dei pantaloni per attirare l’attenzione.
-Grazie per avermi salvato l’altra volta!- sorride in modo dolce e lo guarda anche se ovviamente fingeva e Kaito la aveva già capito.
“Cavolo, proprio il marmocchio dovevo incontrare!” pensa leggermente seccato.
-Ma che bel bambino!- esclama subito la ragazza accanto a lui, assomigliava così tanto a Ran che il piccoletto divenne leggermente rosso.
-Aoko, non iniziare! Così lo spaventerai!- dice in modo ironico Kaito cercando, volontariamente, di irritarla ma lei non sembra più ascoltarlo e si inginocchia davanti al piccolo Conan.
-Ma tu sei Conan! Quel piccoletto che dà la caccia a Kaito Kid! Sei grande!- esclama la ragazza guardandolo con dolcezza e gli accarezza i capelli.
-Primo o poi riuscirò a prenderlo!- esclama Conan lanciando uno sguardo di sfida a Kaito, che sembrava già esasperato da quella situazione.
-È così che si parla, piccolino! Se vuoi chiamarmi, la prossima volta ti do una mano!- dice ancora più entusiasta la ragazza.
-Volentieri, però non so come contattarti!- dice sinceramente Conan.
-Conan! Dobbiamo andare a scuola!- esclamano gli altri e il piccolo sospira.
-Tranquilli ragazzi, lo accompagniamo noi a scuola! Voi andate avanti!- si offre più che volentieri Aoko, voleva ascoltare, lungo il tragitto, tutto quello che Conan poteva dirle riguardo a Kaito Kid.
-Vaaa bene!- esclamano i suoi amichetti e vanno avanti da soli. Intanto la ragazza si alza e prende per mano Conan iniziando a camminare.
-Allora, raccontami un po’ di quello che ti ha combinato Kaito Kid l’ultima volta!- esclama mentre Kaito camminava un po’ più indietro di loro e sospirava rassegnato.
“Sono spacciato…”







//Grazie di avermi dato delle informazioni utili, in questa settimana guarderò gli anime di Magic Kaito e vedrò un po’ i comportamenti effettivi di tutti i personaggi, incluso Kaito. Prossimo fine settimana pubblicherò un nuovo capitolo quindi spero di avere tanti commenti e grazie a chi mi segue, grazie a chi legge e a chi mette delle recensioni. Alla prossima!

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Capitolo 4
*** Cap. 04 - I Timori Di Kaito ***


Parlarono per un bel po', Aoko era una ragazza davvero simpatica e a modo, proprio come Ran e ci andava abbastanza d'accordo.
-Bene...questa è la mia scuola...ma prima mi fai una promessa Aoko?- chiese Conan sorridendole con dolcezza e poi guarda Kaito con sguardo di sfida.
-Dimmi pure piccolo detective...- Aoko trovava quel ragazzino più simpatico che mai e gli accarezza i capelli.
-Dopo la scuola vi va di andare io, te e Kaito al parco? Ho voglia di fare due tiri a calcio...- disse e appena si sente accarezzare i capelli chiude un occhio.
-Dopo la scuola ho un impegno con le mie amiche...però...se ti va...con te viene Kaito...di sicuro ne sarà più capace di me...vero Kaito??- disse e guarda Kaito con lo sguardo di chi comanda.
-C...certo...- accettò mal volentieri Kaito, non poteva rifiutare visto che Aoko aveva parlato con lui poi guarda male Conan.
"Ma che intenzioni ha quel moccioso?" pensa sempre più perplesso.
-Ah...un altra cosa...- la ferma Conan prima che vada via e le chiede una cosa sussurrandoglielo all'orecchio. Lei gli risponde parlando sottovoce poi si alza e lo saluta.
-Ciao piccolo!-
-Ciao Aoko...è stato un piacere conoscerti...- esclama Conan e va in classe contento.
-Ma cosa vi siete detti tu e il moccioso?- chiede Kaito con il muso lungo, era palese che fosse infastidito ma Aoko non capiva perché.
-Ma perché lo chiami così? Cosa ti ha fatto? Sei allergico ai bambini...?- chiede la ragazza andando verso la sua scuola che frequentavano. Proprio accanto a loro passano Akako e Hakuba che parlano del più e del meno.
"Fosse solo quello Aoko...tra te, tuo padre, Hakuba e Akako...ci manca solo il moccioso a complicarmi la vita..." pensa esasperato ma mantiene la sua pokerface e resta serio.
-Non sono allergico ai bambini...ma non mi sta simpatico quel bambino...lo vado a prendere dopo solo per farti contenta...- ammette un po' imbarazzato e poi si volta di lei che lo abbraccia forte forte facendolo diventare tutto rosso.
-Grazie...sei davvero un gentiluomo...- disse per poi andare in classe tutta contenta.
"E qui finisco dalla padella alla brace...maledetto Shinichi..." sospira rassegnato il ragazzo e si siede al proprio banco. Poi guarda Akako sul banco di fronte a lui e Hakuba poco lontano. Le difficoltà da ladro si stavano ulteriormente complicando con l'organizzazione che aveva ucciso suo padre che volevano farlo fuori. Alla fine delle lezioni, si alza e un compagno gli si avvicina.
-Kaito...vieni a giocare con noi una partita a calcio?- gli chiese l'amico ma dovette rifiutare, aveva fatto una promessa ad Aoko e voleva mantenerla. Così uscì velocemente dalla classe pensieroso e va a prendere il moccioso alla scuola elementare.
-Kaito!! Sono qui! Sono contento che sei venuto!- disse, sorrideva il furbo di Conan, sembrava davvero un bambino ma era una recita di fronte a Genta, Mitsuiko e Ayumi.
"Dannato Shinichi...sei proprio bravo a recitare...!" pensa ancora più seccato il giovane ladro e lo porta al parco. Conan tira fuori il pallone e inizia ad scaldarsi.
-Allora, perché hai voluto venire con me al parco...? Non credo che tu sia diventato bambino anche nel cervello...- sussurra Kaito seduto sulla panchina a qualche metro da lui.
-Infatti...voglio solo una conferma che tu sia Kaito Kid e per farlo devo conoscerti meglio...- sorrisetto furbo, dentro di se sapeva già che era il ladro che gli sfuggiva sempre. Poi gli tira il pallone, facendolo alzare da quella panchina.
-Non so di che parli moccioso...- gli risponde di rimando Kaito e inizia a scaldarsi anche lui.
-La prossima volta che vedo Kaito Kid gli darò un bel pesce...sono sicuro che gli piacerà il mio regalo...- sussurra ridacchiando sotto i baffi Conan mentre a Kaito cade il pallone, non i pesci! Questo era davvero troppo.
-Facciamo una partitina?- chiede Conan prendendo il pallone ai piedi del ragazzo approfittando del suo momento di stupore. Kaito si riprende velocemente e lo insegue andando verso quella che era una porta contrassegnata da due alberi.
-Avanti...tira moccioso...- sorride a modo di sfida e para il lancio di Conan con facilità.
-Adesso voglio provare io a parare i tuoi lanci, Kaito!-
"Quanta confidenza piccoletto...adesso ti faccio un bel tiro io..." pensa deciso Kaito e prende il pallone. Fa qualche passo indietro e poi calcia. Il pallone prende velocemente velocità, forse troppa e Kaito se ne accorge.
-Attento Shinichi...!- urla ma era troppo tardi e Conan viene preso in volto dal pallone e cade a terra.
-S...Shinichi...- sussurra e lo soccorre subito, era visibilmente preoccupato per lui. Tutte le sue paranoie e i suoi pensieri li aveva scaricati nel modo peggiore, e Conan ne aveva fatto le spese. Gli alza lentamente la testa da terra.
-E...ehi...tutto bene?- gli chiede mentre lo prende in braccio.
-Sto bene...tranquillo...- era bello sentirsi chiamare per nome e chiude gli occhi appoggiando la testa sul suo petto, gli faceva male una guancia ma nulla di preoccupante.
-Ti credo sulla parola ma meglio se ti do un occhiata...ti porto a casa che è proprio poco lontano da qui...- sussurra ignorando il fatto che più cose lui avrebbe scoperto...più si sarebbe stato messo in pericolo. Al momento era più importante rimetteremo in sesto. Più lo teneva in braccio e più sentiva di essere in qualche modo sempre più legato a quel moccios rompiscatole. Dopo qualche medicatura, lo porta a letto.
-Riposa un po' , dopo ti porto a casa...ne hai bisogno...- sussurra accarezzandogli lentamente una guancia mentre lo vede addormentarsi, stava letteralmente crollando dal sonno e la fatica di quella giornata.

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Capitolo 5
*** Cap. 05 - Qualcosa Che Sboccia ***


Ormai era da qualche ora che il piccoletto dormiva e non aveva intenzione di chiamare Ran per farlo restare a casa sua a dormire così si desta dallo studio in cui si era immerso e va in camera dove il moccioso dormiva ancora profondamente. Gli aveva medicato la guancia destra, quella più lesa dal pallone e Conan non si era mai svegliato. Lo guardò dormire e non ce la fece a svegliarlo, era troppo tenero mentre dormiva e così decise solo per questa volta di lasciargli passare la notte da lui.
“Moccioso troppo cresciuto…non riuscirai mai a scoprirmi…” pensa ridacchiando poi va a farsi un po’ da mangiare affamato come un lupo.
-Meglio se preparo qualcosa anche per lui…se si sveglia avrà indubbiamente fame…anche se non sono proprio un grande cuoco…- dice tra sé e sé mentre mette a cucinare solo degli semplici spaghetti, meglio di niente.
Intanto il piccolo detective era ancora nel mondo dei sogni e sognava di correre nel prato con…Kaito???? Si sveglia di colpo agitato da quella visione.
“Ma che cavolo…correre, ridere e scherzare con un ladro?! Inconcepibile…come ho potuto anche solo sognarlo…” pensava mentre ansimava e sudava. Era stato un vero incubo eppure non aveva una sensazione di spavento ma di benessere nel corpo e ciò davvero non lo capiva. Si tocca la guancia medicata e chiude un occhio, faceva ancora molto male poi si guarda intorno. Non era la sua camera e dalla finestra poteva notare che ormai fuori era buio.
“Ran sarà furiosa con me…meglio che torni subito a…aaah che mal di testa…” si disse a mente rimettendosi disteso, gli girava tutto e aveva un fortissimo mal di testa, tanto da non riuscire a tenere gli occhi aperti per troppo tempo. Sentì il cellulare che aveva in tasca vibrare e rispose mezzo assonnato.
-Si…?- sussurra al cellulare tenendo gli occhi chiusi.
-Ma dove sei finito Conan?! Siamo in pensiero per te…- esclama dall’altra parte del telefono Ran, sembrava essere davvero in ansia ed era comprensibile.
-Tranquilla Ran…sono…- stava dicendo il piccolo ma Kaito arriva in quel momento e gli prende il telefono.
-Ran…sono Kaito…Conan è con me…non si sentiva molto bene così l’ho portato a casa mia…ti dispiace se rimane a notte? È già buio fuori…- disse il ragazzo mentre il detective teneva gli occhi chiusi ma ascoltava la conversazione.
-Oh…ehm…va bene…nessun problema…digli di fare il bravo…- disse leggermente imbarazzata la ragazza.
-Va bene! Te lo porto domani dopo la scuola…buonanotte…Ran…- le assicurò il ragazzo e chiude la chiamata. Sospira e guarda il ragazzino, non era la prima volta che gli capitava di doverlo ospitare a casa sua ma stavolta aveva la sensazione che la cosa si sarebbe dilungata un po’, anche se non sapeva il perché di questa sensazione.
-Perché dovrei restare qui a dormire?- chiede Conan con la voce impastata dal sonno.
-Perché non ti reggi in piedi moccioso…ora torna a dormire o ti faccio dormire io…- disse Kaito ridacchiando sotto i baffi poi torna in cucina a studiare senza lasciargli il tempo di rispondere. Così Conan se ne rimase a letto a riflettere a ciò che stava succedendo, perché proprio a lui doveva succedere? E non era l’unico a farsi tali domande, anche Kaito in cucina non riusciva a concentrarsi nello studio pensando a quel ragazzino.
-Meglio se gli porto la cena o mi muore di fame…- sussurra tra sé e sé mentre prende un piatto di spaghetti e li porta in camera dove il suo piccolo detective era disteso.
-La cena…- disse solamente poggiando il piatto sul comodino, non sente risposta e lo guarda, pensava che fosse nervoso per la situazione e invece…stava dormendo ancora.
“Ma quanto dorme??” pensa sorpreso e si siede accanto a lui guardandolo con più attenzione del solito. Se solo fosse stato un po’ più grande allora…scuote la testa cacciando via pensieri a dir poco impensabili. Non doveva neanche lontanamente pensarle delle cose così assurde. Ora doveva pensare a trovare quella maledettissima pietra, Pandora, e distruggerla.
“Papà…distruggerò quella pietra…te lo prometto…” pensa senza accorgersi che stava piangendo, era ancora molto legato al padre e pensare che lui non c’era più gli faceva male, nonostante fossero passati anni.
-Ehi…perché piangi?- sussurra Conan, era sveglio e lo stava osservando da qualche minuto mentre lui piangeva. Kaito si volta di scatto e si asciuga in fretta le lacrime anche se ormai non poteva più nasconderle. -Nulla di che…pensavo al passato…bei ricordi…- sussurra cercando di non piangere, anche se non sembrava era un ragazzo molto più sensibile di quanto si potesse pensare.
-A tuo padre…?- chiede con sicurezza Conan, si era un po’ informato su di lui da bravo detective e gli prende leggermente la mano. A quel tocco, il più grande cedette alla propria tristezza, tenersi dentro tutto non era affatto piacevole e Conan, da bravo “amico” gli rimase accanto senza dire una parole. Semplicemente lo abbracciò mettendosi seduto sulle gambe di lui. Cosa si poteva dire in un momento del genere? Nulla di sensato, non al momento. Quando il ragazzo si calmò, lo guarda rimanendo abbracciato a lui e sussurra.
-Lui è sicuramente fiero di te…- sussurra e appoggia la testa sul petto di lui, che gli stava prendendo? Da quando era così dolce con un ladro che gli dava sempre del filo da torcere? Non lo sapeva neppure lui ma al momento non disse nulla, rimasero così, stretti l’uno all’altro in quel modo per diverso tempo. Almeno per una volta, il giovane ladro sentiva un calore dentro di sé che riempiva almeno un po’ lo spazio vuoto nel suo cuore, quello che gli aveva lasciato il padre.
Dopo un lasso di tempo che sembrava infinito, Kaito mise seduto sul letto il suo acerrimo rivale e lo guarda per poi indicare il piatto di spaghetti.
-Ti ho portato la cena…mangia e riposa che domani ti riporto da Ran…- sussurra solamente, sembrava avere un tono di voce…triste, era come se non volesse che lui andasse via. Conan cercò di non dar fondamenta ai suoi pensieri e mangia in silenzio per poi tornare a distendersi.
-Se vuoi…puoi dormire qui…con me…- sussurra solamente, non volava che andasse a dormire sul divano solo per causa sua.
-Se non ti disturba…- disse di rimando il ragazzo andando a mettersi il pigiama, non era una delle migliori idee dormire insieme ma meglio del divano. Poco dopo tornò e si infilò sotto le coperte insieme al detective dandogli le spalle e chiudendo gli occhi lentamente.
-Buonanotte…moccioso…-disse con un lieve sorriso, sentiva la piccola schiena del bambino contro la sua.
-Notte…ladruncolo…- sussurra di rimando Conan mezzo assonnato ma con il sorriso stampato sulle labbra. Si addormentarono così, schiena con schiena.
Il mattino dopo arrivò presto, forse anche troppo presto e i due vengono svegliati dalla sveglia di Kaito, che si affretta subito a spegnerla.
-Un’altra mattinata di scuola…uff…- sussurra annoiato dalla cosa, non aveva nessuna voglia di andare a scuola ma doveva farlo.
-Io che faccio qui a casa da solo…?- chiede guardandolo come per dire “sono un bambino”, ma il giovane mago gli sorride e gli accarezza i capelli.
-Tornerò più tardi okay? Chiedi al dottor Agasa di farti compagnia se vuoi…- gli fa un sorrisetto di sfida e poi esce per andare a scuola.
“Dannatissimo ladro, primo o poi ti farò arrestare!” pensa furioso Conan stringendo i pugni nervoso e si siede sul divano non sapendo cosa fare. Pogli viene una brillante idea, era da solo nella casa del suo sospettato e poteva liberamente curiosare in giro cercando le prove che lui fosse Ladro Kid.
“Non sei poi così astuto…” ridacchia e inizia a cercare.
Intanto Kaito era per strada e stava passeggiando tranquillamente quando viene raggiunto da Aoko.
-Kaito!- urla la ragazza contenta di vederlo andandogli incontro.
“Ma perché mi deve sempre interrompere nel bel mezzo dei miei pensieri?!” pensa infastidito.
-Ciao Aoko…- sospira salutandola.
-Ti do fastidio per caso…?- chiede guardandolo un po’ offesa dal suo saluto tanto annoiato.
-No…stavo pensando a quel ragazzino…- disse sinceramente.
-Ragazzino? Ahhh…il bambino di ieri…Conan! È così simpatico! La prossima volta daremmo insieme la caccia a quel ladro e tra me e lui dovrà venire fuori qualcosa!- disse tutta allegra per aver fatto la conoscenza di un nuovo alleato.
-Se ci si mette anche Hakuba sarebbe grandioso!- disse e alle loro spalle spunta il diretto interessato.
-Mi avete nominato…o sbaglio?- disse con voce profonda.
-Non ti sbagli!- esulta la ragazza e gli sorride.
-Mi chiedevo se la prossima volta ti va di collaborare con me e Conan per catturare Ladro Kid!- chiede al biondino che le sorride.
-Ma certamente, lo farò volentieri!- disse mentre Kaito quasi sviene, pure lui adesso!
-Ma che bello! La figlia di un poliziotto fallito…un investigare incapace e un insieme! Grande Trio!- disse nervoso con fare davvero acido e si allontana a passo veloce entrando in classe e posando la propria cartella sulla sedia.
-Dannazione!- disse nervoso, non poteva permettere che la sua amica Aoko venisse conquistata da quel bell’imbusto…o forse era un altro il motivo della sua rabbia. Sta di fatto che era molto nervoso.










//mi dispiace di essere in ritardo ma purtroppo il lavoro prende buona parte del mio tempo e, che ci crediate o no, arrivavo a casa alla sera, mangiavo, scrivevo due righe del racconto e poi crollavo dal sonno. Ci ho messo circa una decina di giorni per scrivere qualcosa di decente! Spero vada bene e spero anche di rilasciarvi il nuovo capitolo il più presto possibile!

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Capitolo 6
*** Cap. 06 - Il Rapimento ***


Era certo che grazie a quella piccola svista del tanto "intelligente" ladro Kid avrebbe scoperto in tutta tranquillità il suo nascondiglio. Quindi si sedette a riflettere, quanti indizi aveva in mano per dire dove era il nascondiglio? Nessuno, esatto ma poteva esplorare la casa per trovare altri indizi. Cosi fece ma non trovò nulla che lo potesse aiutare. Va verso la verso la camera e si siede a terra chiudendo gli occhi. Doveva riflettere bene, mettersi nei panni di Ladro Kid. Dove avrebbe messo il proprio nascondiglio? Apre di scatto gli occhi e guarda il quadro proprio di fronte a se che rappresentava il defunto padre di Kaito.
"Potrebbe..."
Pensa e si alza avvicinandosi al quadro. Posa delicatamente la mano sopra ma scatta un meccanismo che apre una porta. Aveva trovato l'ingresso al nascondiglio di Ladro Kid. Nota subito che il retro del quadro rappresentava il padre di Kaito con le sembianze di Ladro Kid. Entra piano ma non si accorge di un ombra alle sue spalle.

Si era seduto al proprio banco, aveva previsto la minima possibilità che Conan scoprisse il suo covo ma non gli importava finché era semplicemente lui a scoprirlo, anzi voleva che solo lui sapesse la verità anche se ormai prima di lui lo sapevano già Akako e il detective londinese. Aoko ne era ancora all'oscuro ed era meglio cosi per tutti. Gli andava bene cosi, tanto non sarebbe riuscito ad arrestarlo solo trovando il suo nascondiglio. Mentre seguiva la lezione, un improvviso senso di inquietudine prese posto nel suo petto, perché sentiva come se fosse successo qualcosa a quel piccoletto? Si alza di scatto dalla sedia e sistema le proprie cose.
-Scusi professoressa, ma devo andare a casa...un emergenza...- disse falsamente il ragazzo prendendo tutte le sue cose e correndo fuori dalla classe. Aoko lo guardò perplessa dalla sua giustificazione ma non poteva seguirlo senza una buona giustificazione. Glielo avrebbe chiesto quando lo avrebbe rivisto più tardi. Intanto il ragazzo correva frettoloso verso casa con un brutto peso nel cuore, qualcosa a casa era successo e sperava che i suoi timori non fossero veri. Arriva a casa ed entra velocemente.
-Shinichi...stai bene?- chiede subito andando in cucina, ma non ci fu nessuna risposta. Del giovane detective nessuna traccia, guardò anche nelle altre stanze ma nulla. Appena entrò in camera vide la porta del suo nascondiglio aperta e un biglietto a terra.
-Non può essere...- sussurra afferrando il bigliettino e leggendo il messaggio. Inizia a tremare come una foglia e prende velocemente il biglietto leggendolo poi lo strappa in mille pezzi dalla rabbia.
"Vieni da solo al vecchio magazzino abbandonato o il ragazzo morirà...Spider!!"
Ecco il contenuto del biglietto. Davvero erano arrivati a tanto per farlo fuori? A mettere in pericolo le persone intorno a lui? E poi perché proprio il ragazzo che era suo rivale? Doveva andarci subito cosi entra nel passaggio segreto e si cambia, prende la sua macchina da Ladro Kid e sussurra.
-Si parte...!-

Era stato colpito in testa e mentre riprende i sensi, un forte dolore alla testa gli ricorda di essere stato rapito da...da due occhi rossi. Era solo questo quello che ricordava. Sentiva come del sudore colargli dalla fronte, non era semplice sudore ma sangue, la botta che gli avevano dato gli aveva aperto una ferita alla testa.
"D...dove sono...?" Si chiede mentre si guarda intorno, c'era una sola luce che era puntata su di lui, oltre la luce solo il buio. Non riusciva a capire dove fosse.
-Stai cercando di capire dove sei...vero signor detective?- sussurra una voce inquietante dietro di lui, non lo vedeva ma sentiva i suoi occhi rossi puntati su di lui. Che poi non erano rossi, ma con degli occhiali indosso sembravano rossi.
-Chi sei? Cosa vuoi?- sussurra sentendo anche di essere legato a una sedia con le mani e i piedi.
-Io sono...il tuo peggior incubo...- disse il misterioso individuo andandogli davanti e guardandolo negli occhi. Di colpo Conan si ritrovò ad essere adulto, macchiato di sangue con un coltello in mano e intorno a lui diverse persone tra cui Ran, Goro, Heiji e...Kaito, si! C'era anche lui e gli stavano dicendo che era un assassino.
-È lui il colpevole...è lui il colpevole...Shinichi Kudo è un assassino...- disse Kaito fissandolo con disprezzo. Il giovane rimane di sasso a sentire quelle parole dette proprio da lui e cercò di avvicinarsi a lui.
-N...no...lo sai che non potrei fare mai una cosa del genere...- disse tremante ma Kaito lo spinse a terra. La sua reazione fece cadere nella disperazione il ragazzo.
-Kaito...non sono io il colpevole...non sono io...credimi...- disse mentre calde lacrime gli percorrevano il volto. Sentirsi accusare cosi proprio da Kaito gli sembrava un incubo, eppure era cosi reale.
-Bravo bambino...- disse Spider accarezzando la testa di Conan, che aveva completamente lo sguardo vuoto. Lo slega e lo prende per mano, era sotto il suo totale controllo. Gli diede una pistola e gli sussurro all'orecchio.
-Devi sparare in testa a Kaito...- disse per poi sparire nel buio. In quel momento si sente una porta aprirsi e una lieve luce fece capolino nel vecchio magazzino.
-SHINICHI!- urla Ladro Kid vedendolo subito e corre da lui, ma si ferma appena lui gli punta contro una pistola.
-Tu...sei Kaito Kuroba...?- chiese assente il ragazzino. Nella sua mente sapeva che lui era Kaito, infatti senza aspettare risposta, gli spara contro. Per schivare lo sparo, Kid si nasconde dietro a un barile vuoto.
"Cavolo, deve averlo ipnotizzato con l ordine di spararmi...devo fargli perdere i sensi...non sarà difficile..." disse mentre corre allo scoperto e gli gira intorno. Conan si ferma per ricaricare e in quel momento Kaito gli va alle spalle e gli fa perdere i sensi. Lo prende in braccio al volo e si allontana di scatto sentendo la presenza di Spider.
-Sembra che anche stavolta hai vinto tu...vuoi giocare con me...?- disse lanciando dei fili ma Kaito li schiva tenendo con se Conan.
-Spiacente...ma sono impegnato...addio...- disse scomparendo in una nube di fumo.

Quando riapre gli occhi, si trovava nel letto tra le morbide coperte con Kaito che gli dormiva accanto. Sulla sedia poco lontano dal letto vi erano i vestiti da Ladro Kid del giovane e Conan sorride appena toccandosi la fronte fasciata.
-Grazie...Ladro Kid...buonanotte...- sussurra dolcemente e gli accarezza una spalla. Sentendo nel sonno quelle parole e quel tocco, Kaito sorride.

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Capitolo 7
*** Cap. 07 - Shinichi Diventa Kaito Kid?! ***


Il sole era alto nel cielo ormai quando i due bei addormentati vengono svegliati dalla suoneria del cellulare di Kaito, quest'ultimo allunga la mano e prende pigramente il cellulare guardando prima l'ora. Erano le undici del mattino, solo allora realizza di aver saltato scuola e guarda la persona che lo stava chiamando. Era Aoko che era sicuramente in pensiero per lui.
-Pronto...?- sussurra mezzo addormentato al microfono del telefono, ma allontana subito il cellulare dall'orecchio a causa delle urla isteriche di Aoko.
-DOVE DIAVOLO SEI FINITO??? PERCHÉ NON SEI A SCUOLA??? È DA UN ORA CHE PROVO A CHIAMARTI!!!-
-Stai calma! Ho dormito più del solito e non ho sentito la sveglia...- spiega a voce bassa per non svegliare Conan che ancora dormiva nonostante il rumore forte della suoneria del cellulare. In realtà la sveglia non l'aveva nemmeno puntata per non svegliare il piccoletto, si era meritato davvero un bel riposo.
-Quindi tutto bene...?- chiede calmandosi la giovane Aoko.
-Si, tranquilla! Ti senti cosi sola senza di me a scuola?- la provoca il ragazzo ridacchiando mezzo addormentato.
-Ma anche no!- esclama furiosa la ragazza a sentire tali parole e gli butta giù la chiamata senza nemmeno rispondergli.
-Cosi impara!- urla imbronciata Aoko.
-Uff...che peste...- sussurra un po' seccato il giovane ladro poi si volta a guardare Conan che aveva dormito tutto il tempo.
"Con tutto questo rumore non si è svegliato, meglio cosi! Deve riposare dopo quello che gli è successo..." pensa con fare tenero mentre accarezza con una mano la fronte del bambino. Il piccolo, a sentire il suo tocco cosi dolce e delicato, apre lentamente gli occhi e sussurra guardandolo un po' stordito dal sonno.
-Kid...- sussurra solamente, era ancora nel mondo dei sogni, infatti richiude subito gli occhi ancora molto stanco. Lo squillo del proprio cellulare, però, lo desta di nuovo dal sonno e, questa volta, in modo definitivo. Risponde alla chiamata mentre Kaito lo osserva in silenzio.
-Si...?- chiede al telefono con la voce impastata dal sonno.
-Shinichi, sono il dottor Agasa! Grazie al materiale che ci ha inviato Ai sono riuscito a trovare una cura! Devo fare ancora qualche test, per domani sarà pronto!- gli spiega brevemente il dottor Agasa, a quelle parole il giovane detective pensava di essere ancora nel mondo dei sogni.
-Dice davvero? Non sta scherzando?- chiede felicissimo e l'uomo gli conferma tutto, la cura definitiva era presto pronta e lui sarebbe tornato adulto. Sotto gli occhi di Kaito, Conan parla con il dottor Agasa e infine chiude la chiamata.
-E cosi tornerai adulto?- chiede quasi sicuro della risposta del giovane detective, era contento perché presto avrebbe rivisto il volto di quel "dannato" detective liceale che gli dava da sempre la caccia.
-Già! Non vedo l'ora!- esclama il bambino cercando di non farlo notare, ma era davvero felice.
-La prima cosa che farò sarà raccontare a Ran tutta la verità! Speriamo che mi perdoni per averle mentito...se mi perdonerà gli confesserò tutti i sentimenti che provo per lei!- conclude mentre Kaito, a sentire le ultime parole, si paralizza leggermente turbato.
"Shinichi...tu...la ami...davvero...?" pensa malinconico mentre i suoi occhi si velano di un sottilissimo strato di lacrime, ma non voleva piangere, non di fronte alla persona che era entrata nel suo cuore lasciando un segno indelebile. Si avvicina a Conan di più mentre esso lo guarda notando che fosse turbato, ma non capendo il perché.
-Kaito, stai ben...- chiede il bambino ma viene interrotto dall'unione delle sue labbra a quelle di Kaito.
"Cos..." cerca di pensare lucidamente a quello che sta succedendo mentre il giovane ladro gli blocca i polsi sopra alla testa con una mano e con l'altra gli alza piano la maglietta accarezzando il petto di quel piccolo moccioso. Dopo qualche minuto molla la presa sui suoi polsi mentre scende con le labbra sul collo.
"Shinichi...io..." cercava di pensare, di fermarsi e restare lucido ma un sentimento tra amore e dolore invadeva il suo corpo, il suo cuore. A fermarlo fu il sonoro schiaffo ben assestato di Conan, ora che aveva le mani libere aveva potuto ribellarsi e corre via con le lacrime che gli percorrevano il volto. Perché doveva succedere a lui? Non era gay! Corse a casa, quella di Agasa, ma ancora prima che l'uomo potesse dire qualcosa si chiuse nella camera degli ospiti e si buttò sul letto sconvolto da ciò che era appena successo. Tremava, aveva paura, il cuore gli batteva cosi forte da potergli uscire dal petto. Non riusciva a capire le sue emozioni e questo lo faceva piangere, anche senza volerlo.

Intanto Kaito era rimasto da solo, con lo sguardo perso nel vuoto e un unico pensiero per la testa: aveva perso quella poca amicizia che aveva costruito con lui. Ne era sicuro, anzi! Era certo che ora lo odiava ed era meglio cosi, pensava davvero che lui avrebbe ricambiato...? Solo uno sciocco avrebbe potuto pensare a un finale roseo. Lui avrebbe presto realizzato tutti i suoi sogni e a Kaito questo doveva bastare, voleva solo vederlo felice.
-Andrà tutto bene...- disse tra se e se mentre rimane seduto sul letto e accavalla le gambe iniziando a pensare al prossimo furto, doveva andare avanti con la sua missione e lasciare da parte dei sentimenti che mai sarebbero stati ricambiati. Cosi si mette al lavoro per vedere di un nuovo furto.

Erano passati un paio di giorni, Agasa aveva informato Ran che i genitori di Conan erano venuti a prenderlo per portarlo con loro all'estero. In questo modo, Conan aveva smesso di esistere e Shinichi finalmente esce di casa con il suo vero corpo, quello di un giovane liceale. Quanto gli era mancato il suo corpo e non vedeva l'ora di vedere che faccia avrebbe fatto Ran. Poverina...non l'aveva nemmeno salutata sotto la forma di Conan. Ma appena provò a pensare a lei in modo romantico, gli si sovrappone un altro volto.
"Ma cosa...?" pensa sorpreso e scuote la mano davanti al volto per scacciare tali pensieri. Non doveva pensare a quel maniaco, ormai era successo quello che era successo e, forse, lui lo odiava per lo schiaffo che gli aveva dato. Ora doveva solo pensare a rimettere in sesto la sua vita, a partire da Ran. Visto che oggi non avrebbero avuto scuola, va verso la casa di Goro. Mentre cammina, passa accanto a due ragazze che parlano tra di loro.
-Hai sentito la notizia? Pare che Ladro Kid abbia un bel rivale, ovvero Kaito Kuroba, un mago di tutto rispetto!- esclama una delle due ragazze all'altra tutta contenta, sarebbe stata una battaglia epica e nessuna delle due se la sarebbe persa.
"Kaito Kuroba contro Ladro Kid? Ma se sono la stessa persona...?" pensa leggermente preoccupato per quello che aveva sentito ma poi scuote la testa. Perché doveva preoccuparsi tanto per colui che gli aveva rubato il suo primo bacio? Era stato crudele e non lo avrebbe perdonato facilmente. Ma mentre pensava a lui, cambiò strada andando verso la casa di Kaito.
"Perché sono qui...?" si disse tra se e se mentre suona il campanello rassegnato. Forse voleva essere lui a catturarlo. Rimane ad aspettare fuori dalla porta a testa bassa per circa cinque minuti, si vergognava un po' per averlo schiaffeggiato e forse lui era arrabbiato. Fa per andarsene ma la porta finalmente si apre, da essa fa capolino la testa con capelli i capelli completamente disordinati e gli occhi da sonno.
-Ciao, scusami se non ho risposto subito ma era tutto in disordine! Stavo sistemando...- inventa una scusa Kaito guardandolo, in realtà lo aveva visto attraverso lo spioncino della porta e aveva sistemato in fretta il più del disordine.
-Sei arrabbiato con me...?- chiede rimanendo di spalle e guardandolo con la coda dell'occhio mentre Kaito gli cinge le spalle con le braccia e lo stringe a se, non voleva che se ne andasse. 
-Perché dovrei...? Me lo sono meritato...entra pure...per favore...- disse con flebile voce il giovane ladro mentre appoggia la testa sulla spalla di lui. Shinichi non ha molta altra scelta, il suo cuore inizia a battere all'impazzata. La tenerezza di Kaito in quel momento superava ogni confine cosi decide di entrare. Entra velocemente staccandosi dal ragazzo e sedendosi subito su una sedia in sala.
-Possiamo essere...di nuovo amici...?- chiede, non voleva perdere il loro rapporto di amicizia, o più semplicemente non voleva perderlo. Kaito fa un amaro sorriso e annuisce mentre si va a sedere accanto a lui.
-Come mai da queste parti...?- chiede un po' sorpreso per la sua visita cosi improvvisata.
-Ho sentito del tuo prossimo furto...come pensi di fare???- chiede preoccupato per lui, voleva essere lui a poterlo catturare.
-Mi hanno incastrato...non avevo molta scelta! Hanno anche cercato di trovare Conan ma non lo hanno trovato!- spiega in breve l'amico ma cerca subito a tranquillizzarlo.
-Tranquillo, troverò un modo per scamparla anche questa volta!- esclama mentre Shinichi era perso nei suoi pensieri. Voleva aiutarlo, ma come?
-A volte vorrei saper fare qualche magia...proprio come te...- ammette un po' imbarazzato e lo osserva, in realtà aveva un piano ben preciso e lo avrebbe messo in atto, con o senza il suo consenso.
-Mi ci vedi a fare una magia???- chiede facendo una lieve risatina, voleva tirarlo un po' su di morale.
-Se vuoi ti posso insegnare...- si propone spontaneamente Kaito mentre sorride, era cosi dolce a volte. Stava cercando di rallegrarlo e un po' ci era riuscito.
-E comunque non ti ci vedo proprio a fare le magie difficili che faccio io!- esclama ridendo mentre batte una mano sulla spalla del ragazzo, però lui ha messo il muso alle sue ultime parole.
-Guarda che se voglio, posso anche sparire proprio come fai tu!- esclama imbarazzato per la situazione che si era creata.
-Ci manca solo che prendi il mio posto! Mi faresti fare una delle peggiori figure che peggio non si può!- scherza Kaito ma il giovane detective sembra prendersela molto per queste ultime sue parole, tanto che si alza di scatto.
-Vuoi davvero vedere cosa sono capace di fare...???- esclama irritato e si volta a guardarlo.
-Vedremo che figure ti farò fare!- alza la voce arrabbiato e va verso l'uscita ma Kaito gli afferra il polso.
-Che hai intenzione di fare?- chiede preoccupato il ladro guardandolo ma lui si allontana.
-Non devi preoccuparti! Ciao!- va via velocemente irritato e chiama Agasa.
"Che avrà per la testa quel ragazzo? Non fare nulla es sciocco Shinichi, non potrei sopportarlo!" pensa guardandolo andare via.

Non si videro per giorni, Shinichi non era più uscito di casa quindi nessuno sapeva del suo ritorno e quando usciva di casa si travestiva per non farsi riconoscere da nessuno, specie da lui. Aveva deciso di aiutarlo e Kaito non glielo avrebbe impedito, ma per far questo si era allontanato da lui perché sapeva perfettamente che il suo ladro sapeva leggergli dentro anche senza parlarsi e avrebbe capito le sue intenzioni.
Finalmente arrivò la notte del furto, Kaito era già fuori da casa sua, pronto per andare al museo dove si sarebbe tenuto il furto. Era già successa una cosa simile ma a sostituirlo c'era stata quella strega, ora non aveva nessuno. Sarebbe stato molto più difficile e avrebbe voluto Shinichi accanto a se ma ultimamente non si era fatto più vedere in giro. 
Mentre era immerso nei suoi pensieri, sente il campanello suonare e va ad aprire, era Aoko che era venuta a prenderlo.
-Andiamo pure...- disse solamente oscurando lo sguardo mentre le passa accanto senza nemmeno salutarla. Sale in macchina e pensa a come sarebbe finita quel giorno, era un po' preoccupato effettivamente e la distanza da Shinichi non migliorava la situazione e il suo stato d'animo un po' agitato.  La macchina corre nel museo dove si sarebbe tenuto il furto, era pieno di poliziotti e vengono tutti controllati dal padre di Aoko. Infine entrano e subito si guarda intorno, la prima cosa che nota però è un poliziotto che assomiglia incredibilmente a Shinichi che passa per il corridoio. Appena va a vedere se fosse lui davvero, non trova nessuno. Era come scomparso, eppure non c'era una via di uscita se non la finestra della stanza più vicina ma avrebbe dovuto vederlo entrare. 
-Kaito, tutto bene...?- chiede Aoko poi le si illuminano gli occhi.
-Hai per caso già individuato Ladro Kid???- chiede mentre il giovane ladro annuisce lentamente solo per farla contenta.
-Mi sembrava uno dei poliziotti, ma è sparito in questo corridoio...- spiega brevemente mentre Aoko avverte subito il padre che tra i poliziotti potrebbe esserci il loro bandito.
"Ma come è possibile che sia lui...? Non è capace di certe magie...oppure..." pensa mentre guarda le ore, era quasi l'ora del furto. Mancava meno di un minuto, doveva sbrigarsi. Prima ancora di poter pensare a qualcosa, sente lo scatto di un paio di manette. Era Hakuba che lo aveva ammannetato a lui con grande velocità.
-Sei ancora convinto che sia io?- chiede sorridendo, cercava di nascondere la sua agitazione. Meno di trenta secondi all'ora che aveva stabilito, non ce l'avrebbe mai fatta.
-Meglio tenerti d'occhio!- risponde con fare arrogante il detective inglese mentre lo trascina nella sala. Si sente l'orologio scoccare le dieci precise, di Ladro Kid nessuna traccia.
"Sono spacciato...!" pensa chiudendo gli occhi. Dal soffitto iniziano a cadere delle palle di finto vetro, erano tutte colorate e questo spettacolo affascinò per qualche secondo i presenti, quanto basta per Ladro Kid a fare la sua comparsa, aveva sul volto una mascherina. Kaito lo guarda più che sorpreso, poi guarda le palline colorate, per quanto belle sono, capisce subito il pericolo.
-Tappatevi la bocca, non respirate!- urla portandosi un fazzoletto alla bocca, cosi come il detective inglese, che aveva capito anche lui il pericolo. Per tutti gli altri fu troppo tardi, caddero a terra addormentati.
-Aoko!- chiama subito preoccupato poi si volta a controllare la gemma ma la teca era già vuota, Ladro Kid era scomparso e, con lui, Hakuba.
"Dannazione! È nei guai!" pensa preoccupato e cerca un luogo sicuro in cui cambiarsi per intervenire.
Intanto il finto Ladro Kid stava correndo velocemente per strada cercando ogni trucco possibile per seminare quel maledetto detective inglese, ma lui era più intelligente del previsto.
"Non pensavo che avesse un avversario cosi temibile!" pensa cercando di stare calmo e salta su un albero. Mentre salta di ramo in ramo con sotto il detective, scivola mettendo male il piede e cade in un cespuglio. Fortuna che il detective non si accorge del punto in cui era caduto e va oltre.
"La caviglia..." pensa sfinito mentre si toglie il cappello e la parrucca rivelando la sua vera identità. Chiude gli occhi, era davvero privo di forze per aver corso tanto, quel detective non mollava mai, neanche quando sapeva di aver perso.
-Kaito...- sussurra mentre si addormenta, aveva tanto sonno.
"Shinichi, dove ti sei cacciato?" pensa sotto le vesti di Ladro Kid il giovane Kaito mentre lo cerca per strada, nei parchi e ovunque gli venisse in mente di controllare. Dopo ore di ricerca, lo trova in un piccolo boschetto.
-Shinichi!- esclama mentre lo prende in braccio, era freddo come il ghiaccio. Lo riporta subito a casa, era felice di averlo ritrovato e che lo aveva aiutato. Lo stende sul letto con delicatezza e lo copre fino al mento con coperte pesanti.
"Grazie...piccolo mio!" pensa davvero grato mentre gli accarezza il volto dolcemente.






//lo so, è da un bel po' ma non sapevo più come andare avanti! In compenso vi ho fatto un capitolo più lungo del solito, spero vi piaccia. Al prossimo capitolo! Ciao!

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