Sangue di fenice

di SilverEmperess001
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Nascita e morte di una stella ***
Capitolo 7: *** capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** The end of you ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


lit
Si dice, che ogni mille anni la Fenice scelga un sempiterno
 qualcuno col cuore puro e l'animo forte e nobile
 che costudirà i suoi poteri... è da qui che inizia la nostra storia.


                                                                 Capitolo 1: In cui tutto comincia, dopo il meritato riposo estivo.



 
Mhh... Mhh?
Oh, ospiti finalmente! Mamma, sono un disastro! Ma di cosa mi preoccupo, non mi vedete!
Ma torniamo all'inizio, io sono Narratrice. Il mio compito è quello di narrare storie e credetemi, non sempre è un compito semplice e la memoria mi si accorcia...
Non sono più giovane!
Bene, possiamo cominciare!!

_-_-_

- Allora, non ti decidi a dormire?
- Mhh, no!
- Ma perchè non sei un po' meno rompiscatole come tuo fratello? Guardalo, Flare sta già dormendo e tu stai ancora sveglio!
- Io non sono Flare, fattene una ragione!
è sempre stato così, quando qualcuno provava a fare un parogone con suo fratello, Sulfus diventava irascibile.
" Perchè dovrei assomigliargli se sono IO il fratello più grande? Sono nato prima io!! Va bene che siamo gemelli, ma questo non vuol dire che siamo uguali!"

All'improvviso, un urlo interrompe la conversazione. Il silenzio che ne segue, rende l'atmosfera pesante.

- Papà?
- Fai la guardia a Flare, vado a vedere che succede.

Quello che accadde poi, è confuso.
Un urlo, un altro, un altro ancora...
I gemelli corrono...
                                         Sangue, tanto sangue...
                                                                              - C-corri , c_che aspet...

Corsa, una corsa che sembra infinita, si calpesta la terra, si alza un polverone, si inciampa, si cade...
- Flare! Tutto a posto?
- Si, muoviamoci!
Troppo tardi, l'uomo nero, ma quello vero, è arrivato.
Il cuore batte all'impazzata,l'adrenalina scorre nelle vene, nell 'ultimo tentativo di salvezza.
"Chiudi gli occhi, concentrati, inspira, espira. Piano..."
- Sulfus, aiuto...
- BASTA!!!!!!!!!!
Un eplosione gigantesca, un urlo che spacca il silenzio e poi...
                                                                                                Il Buio...
-_-_


Una sveglia trilla allegramente, ma il suo trillare viene interrotto da un delicatissimo pugno.
Il giovane ancora non capisce perchè quel ricordo lo tormenti, ma ora non preferisce pensarci.
Dall' incidente, come lo definirono i giornali, vive con suo zio. Non era poi tanto male, a parte il lavoro in carrozzeria e i turni al Bar durante il fine settimana.Ma almeno gli dava una casa, cibo e tutto quello che gli serve , ma sopratutto Zio Max per lui è come un padre, anzi lui é un padre.
- Giù dall letto, scansafatiche! Oggi si ricomincia!
-Non ne ho voglia... Cinque minuti??
- Nemmeno tre! Alzati subito!
Quel geniaccio dello zio Max mise le mani sotto il materasso e ... Tirò giù il dormiglione!
- Ok , ho capito!Ma di solito i Devil non dovrebbero fare tardi?
- Questa è un eccezione, prima te ne vai, meglio è per me!
- Ti pareva...
-_-_-
Sulfus fù il primo ad arrivare davanti al Portale, luogo magico che permetteva l'accesso al mondo dei Terreni, dove comnciava la sua nuova avventura.
Una mano gli si poggiò sulla spalla.
Chi poteva essere , se non quel ciccione rompiscatole di Gas? Solo lui ha le mani sporche di patatine e roba zuccherosa di prima mattina!
- Come, sei già qui? Pensavo che stessi ancora dormendo!
- Se fosse per me, da quel letto non mi sarei proprio alzato!
- Capisco...
- Te invece? Di solito a quest'ora passano solo i Gurdian e profes... Ti prego, non me lo dire!
- Non capisco di cosa tu stia parlando! Non sono qui per fare una corte spietata alla Temptel! Io son un Gentle devil!
- Se e io sono Batman!
- Nutrivo qualche sospetto!
- Lasciamo stare... Ma quelle due streghe pensano di arrivare?! Non voglio stare qui come un palo ad aspettarle, il mio borsone pesa!
. E se ce ne andiamo e basta?
- Forse è meglio... Muoviamoci.

I giovani si avviarono versi il portale, chiedendosi cosa li aspetterà quest'anno. Nuovi nemici? Nuovi amici? Battaglie, litigi, amori...
 
                                                                                          Tutto sta per cambiare.



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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***



                                                                                Capitolo 2: Ritorno alla Golden High School

Il portale si è aperto, permettendo il passagio delle creature demoniache nel mondo Terreno.
Schiere di giovani sempiterni riempiva il giardino, zona riservata  ai sempiterni dove l'accesso dei terreni era interdetto.
L'atmosfera
era brulicante di sorrisi, risate, a volte lacrime e abbracci, gente
che si spintona e si da pacche sulle spalle, amici vecchi e nuovi...
Perchè
questo era uno dei tanti lati dello stage: amici che ti sosterranno per
l'eternità , alleanze e sfide ti attendono sempre dietro l'angolo.
A questo pensiero, i ricordi si facevano spazio nella mente di uno stagista, un devil.
Primo
tra tutti, la sua prima sfida. Quella angel zuccherosa l'aveva
conosciuta così, per caso. Ma quando alzo lo sguardo, qualcosa dentro
di lui scattò.
Al momento non sapeva cosa e questo lo faceva infuriare, così decise di sfogare la frustrazione in aula sfida.
Aveva scelto il surf, era sempre stao un asso negli sport estremi, quindi era convinto di vincere. Ma quanto si sbagliava!
Per istinto, Sulfus si guardò la mano destra...
Ancora
poteva sentire la scossa che gli attraversava la mano, il braccio, su
fino alla testa. Fu una sensazione piuttosto sgradevole, ma quello per
lui fu l'inizio di qualcosa di eccezionale. E aveva deciso di
combattere fino alla fine per quello in cui credeva...
- Ti vedo pensieroso... Hai fame?
Gli interventi di Gas non erano mai stati intelligenti,ormai Sulfu&co. avevano fatto l'abitudine ai suoi interventi.
Ma non è stato sempre così. In realtà è molto sveglio, ma da quando ha cominciato le medie si comporta da perfetto idiota.
- Non ho fame, ma tu non pensi ad altro? Fatti una vita, trovati un hobby!
-Accetto il consiglio, comunque io ho fame. Andiamo al Bar?
Tipico.
L'unica cosa che Sulfus poteva fare era accettare, no?
Intanto anche Kabal e Cabiria li stavano raggiungendo. è alquanto buffo il modo in cui si sono conusciuti da piccoli.
Spesso quando ci ripensano, tutti e quattro ridono a crepapelle.
-TU!
Ci hai abbandonate in mezzo alla strada come se fossimo due qualunque!
Come soltato hai pensato di fare una cosa del genere!?
Ti meritersti di bruciare vivo per l'eternità, brutto idiota!
- Ma quanti complimenti cara Kabalè. Sono talmente lusingato...
-Ti prenderei a pugni in questo preciso istante, ma hai un visetto troppo caruccio e non vogliamo che qualche angel ci rimanga male, vero?-
-Adesso basta. Non vogliamo mica sprecare questi minuti preziosi litigando vero? Pensiamo piuttosto a qualche "benvenuto adeguato" per
le nostre adorate meringhe alate.
Cabiria, una leader naturale. Sin da piccola riusciva a metter fine ad ogni piccolo conflitto nel gruppo .
- A parte gli scherzi, oggi sono dieci anni. Ve lo ricordate?
Il malcontento scese sul gruppetto. Ricordare faceva male.
Molte volte Sulfus avrebbe voluto piangere, gridare, farsi abbracciare. Con la morte di Flare, se ne era andata via anche una parte di lui, la più
importante.
Ancora ripensa al gionrno del suo dodicesimo compleanno, quando corse verso la lapide in onore di suo fratello e dei suoi
genitori.
Quel giorno era severamente vietato uscire, aquesta regola ci si doveva attenere per forza, lo sapevano tutti.
Ma quel 15 marzo, nonostante Le piogge di cenere, Sulfus corse con il suo regalo per Flare.
Lo aveva promesso, anche se i devil non mantengono le promesse, lui aveva
voluto fare uno strappo alla "regola". A suo rischio e pericolo.
Corse , corse, finchè non arrvò davanti alla lapide
- Visto? Alla fine sono venuto. Lo so, dovrei farti più spesso una visitina, ma anche io ho i miei impegni!
Ti ho preso la chitarra che volevi, una LesPaul, ci ho messo mesi per trovare i soldi! Ora prendila!
Sai , mi manchi. So che posso sembrare troppo sentimentale... Ma sono fatto così! Ahahahaha!
Nonostante la cenere entrasse piano piano nei suoi polmoni, Sulfus non voleva per nullo tornare a casa.
- Sai fratellino, ho come l'impressione di svenire... Aiuto...
Si risvegliò pochi giorni dopo. Suo zio Max arrivò in tempo.
Ma adesso basta ricordi, fanno troppo male.
- Non devi sentirti in colpa, te lo dico da amico. Tu stai vivendo anche per lui, questa è già una buona cosa,no?
-Gas... Grazie.
- I devil non ringraziano! Ora fai un bel sorriso, dobbiamo accogliere le angel!
-Ben detto! Ho anche già un ideuccia!
Intanto da qualche parte del cortile della scuola, Raf e il suo gruppo stavano chiacherando.
- Non ho mai visto così tanti fiori! E quanti colori! Certo che la Terra ha tanto da mostrare! E che profumo...
-Uriè, mi puoi dire che fiore è questo?
- è un giglio, per i terreni è un simbolo di purezza e viene spesso inserito nei bouquet durante i riti cristiani.
- Sei molto informata.
- Ancche troppo.
Davanti alle angel, il gruppo dei devil apparse in tutta la sua malvagità:
gigno malvagio, sguardo spaventoso e ... Mani dietro la schiena?
- Ragazze, scappate!
I bombardamenti cominciarono. Nonostante la distanza, i gavettoni fecero il loro dovere.
Risultato? Tre angels zuppe su quattro. Mica male.
-Ok, dov'è la biondina?!
-Vado a cercarla!
-Sulfus, aspetta!
Lui sapeva dove era finita, ormai la conosceva troppo bene.Corse verso la meta , infischiandosene dei richiami di amici e bidelli.
- Sapevo che ti avrei trovata qui.
Raf era davanti alla'aula sfida, sembrava in procinto di entrare.
- Ormai mi conosci bene, no?
- Però mi piacerebbe conosceri di più...
Erano sempre più vicini, Raf poteva sentire il suo respiro, il suo profumo.Dio, quanto le era mancato!
Le loro mani si intrecciarono in una catena indissolubile, i loro sguardi magnetici, le labbra che si sfiorano...
-No, ti prego...
-Ma perchè? Ormai il V.E.T.O lo abbiamo già violato, cosa potrebbe succedere?
-Se ci dovessero vedere? Se ci separassero ancora? Cosa farei?
-Raf... Scusa, forse sono stato troppo impulsivo. Ma almeno un abbrccio me lo concedi?
Senza nemmeno una parola, Raf saltò in braccio al suo amato.
La stretta era così forte che sembrava che quell'abbraccio fosse destinato a durare in eterno.
- Forse è meglio se torniamo dai nostri amici.
-Ancora cinque minuti...
- Solo se mi prendi!
-Ma perchè devo sempre correre?
-Avanti lumacone!

Intanto,in una sala oscura , in un luogo distante nello spazio e nel tempo, una donna sul suo trono aspettava, senza riposo.
-Mio cavaliere... Il tuo addestramento è durato a sufficienza. Il tempo è arrivato.
-Mia signora, non è troppo presto? Non sono preparato e inoltr...
- Taci! Qui sono io a prendere le decisioni. Mio cavaliere, perdonami per il mio tono.
Ma tu sai da quanto tempo sono in attesa di energia, figlio mio.

-Mia grande Aletheya, io vivo con l'unico scopo di servirti. Farò di tutto per adempiere alla mia missione e ripagherò il mio debito verso di voi.
- Mio cavaliere, partirai domani. Conosco la tua forza, per questo ho deciso di far cominciare la missione. Tu sei l'unico capace
di portare a compimento la missione.Da te mi aspetto grandi cose.
-Certo mia signora, preparerò i miei bagagli. Ma, ditemi, dove sono diretto.
Un sorriso si allargò nl viso stanco della strega.
-Cristal City, più precisamente alla Golden High School .

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


la seine Può essere un dolce sogno o un bell incubo
in entrambi i casi non voglio svegliarmi da te.
(sweet dreams, Beyonce)



                                                                              Capitolo 3: Assegnazione Terreni!!


L'aria della sera che entrava dalle finestre era dolce,secca e accarezzava la pelle col suo calore.
Raf faticava ad addormentarsi, la giornata è stata piena di novità
Dopo il suo incontro con Sulfus, si era recata di fretta e furia nell' Aula Magna della scuola, dove intanto tutti i ragazzi si stavano salutando, stavano ballando e cantando o più semplicemente chiccherando e mangiando.
Non aveva mai visto l'aula così ghermita di gente, anche perchè l'anno prima era arrivata in ritardo.
Come avrebbe potuto dimenticarlo...
Appena lo aveva visto, il suo cuore aveva iniziato a battere all'impazzata,le mani le sudavano.
All'inizio pensava fosse solo paura oppure l'adrenalina del volo. Ma quanto si sbagliava.
Era passato esattamente un anno da quel giorno, si può dire che era un vero e proprio anniversario.
Ma ora che pensava al passato, mille domande sul suo futuro la tormentavano...
Avrebbe scelto di percorrere il Sentiero delle Mertamorfosi? E Sulfus sarebbe stato al suo fianco?
E se poi cambiasse idea all 'improvviso? Se lei non gli bastasse?
In fondo, lui è un devil, no? Ma in fondo al cuore, Raf sa che lui è diverso, che non l'avrebbe mai tradita o abbandonata, lei aveva, anzi ha ancora fiducia in lui.
Cullata fra questi pensieri, si addormento tra le braccia di Morfeo.
-Raf? Sveglia! Non vorrai fare tardi anche quest'anno, non è vero?
Uriè.La miagliore amica che si potesse mai desiderare.
Si conoscenavo sin da piccole. Avevano corso insieme , si erano sbucciate le ginocchia insieme, avevano studiato insieme e riso insieme.
Avevano litigato e avuto opinioni diverse su molte cose. Avevano fatto pace, avevano combattuto insieme e si erano confessate i segreti più grandi.
Uriè non era un amica, era una sorella.
-Ora mi alzo, stai tranquilla.
-Secondo te come saranno cambiati i nostri terreni?
-Ma se li abbiamo appena visti due mesi fa!
-Lo so, ma in due mesi possono succedere tante cose!Così come in due settimane...
-Ancora!
-Dai, mi avevi promesso che mi avresti raccontato tutto quello che vi siete detti!!!
-Te lo racconterò.. Forse!
-Ingiusta!!
Con scatto felino, Uriè prese un cuscino e lo lanciò a dosso a Raf, che contrattaccò con due cuscini.
La guerra continuò per un abbondante mezz'ora quando si accorsero che...
-Siamo in ritardo!!
E si, un nuovo anno era alle porte.
Arrivate nella Angel Classroom, uno splendente professor Arkhan le accolse.
-Siete in ritardo. Di nuovo.
-Scusi prof, abbiamo avuto qualche , ehm, problemuccio.
-Va bene Uriè.Ora possiamo finalmente cominciare la nostra lezione.Dunque,quest'anno ci saranno molte novità, per prima cosa, vi presenterò i vostri nuovi terreni.
_ Ma perchè? Avevo lavorato tanto per mettere sulla buona strada Edoardo e mi ero anche affezionata a lui.
-Lo so Dolce, ma nella vostra carriera di Guardian Angels non avrete un solo terreno. Allora, andiamo avanti, cominciando da te Dolce.
Il tuo terreno sarà Diego, è un ragazzo con la testa sulle spalle e molte responsabilità ma molte volte sceglie la via più semplice e pericolosa, starà a te evitare che questo accada, capito?
-Certo professore! Non la deluderò.
-Eccellente, ora Miki, la tua terrena è Ilenia,è una ragazza sensibile e molto dolce, spesso è molto ingenua e tende ad aiutare sempre gli altri, a volte però arriva al confine dello sfruttamento. Custodirla sarà un compito delicato, per questo la affido a te.
-Spero di farcela...
-Uriè, la tua terrena è Francesca, è un abile cantante e ballerina, purtroppo è distante dal padre e non è in buoni rapporti con lui.Ed è molto amante della natura.
-Credo che mi piacerà!
-Ora, Raf...
Era chiaramente nervosa, come quando durante le selezioni della squadra di pallavolo ti scartano fino a quando ti devono scegliere per forza e sa che sei la peggiore. Brutta storia.
-Raf, il tuo terreno è Mathieu, è un ragazzo francese, si è trasferito a Crystal City l'anno scorso e si sta ambientando abbastanza bene, ama la musica ma tende a fare il , come dite voi giovani, casca morto con molte ragazze. Tocca a te guidarlo.
-Farò del mio meglio.
-Perfetto, ora potete andare. Buon lavoro.
Le quattro amiche si avviarono verso l'aula sfida,chiedendosi cosa il futuro avrebbe riservato loro.
Dopo di chè decisero di separarsi e Raf si avviò verso l' aula sfida. E trovò Lui.
-Ti aspettavo sai?
-Non avevo dubbi.Spero non comincerai a fare quel che ti pare e piace come tuo solito.
-Come mai così acida di prima mattina?
-Come mai così scemo di prima mattina?
I loro visi si avvicinarono piano e scoppiarono in una risata liberatoria. Non riuscivano a insultarsi come facevano l'anno prima.
-Non avrei mai pensato che un angel poteva spingersi così in là con gli insulti.
-Scusa.
-Tranquilla, adoro anche quel tuo lato malvagio e perverso.
-Perverso?! Ora farò finta di non aver sentito. Iniziamo la sfida?
-Prima le signore.
-Che cavaliere.
Entrarono nell'aula sfida,convinti che potessero già gareggiare. Ma qualcosa non andava. L'aula sfida non era cambiata per niente.
-Strano, dovrebbe esserci un campo da corsa...
-Forse stanno facendo manutenzione. Ma non preoccuparti piccola, da buon gentl man ti lascerò la prima mossa su.. su.. Come si chiama?
-*sigh*. Lasciamo perdere... Cos'è quello?
Un piccolo lampeggiante era situato sulla parte alta della parete, accanto ad esso un piccolo altoparlante.
Tendendo l'orecchio si poteva sentiro un leggero rumore in sottofondo.
-Che ci stiano spiando? Sulfus, inizio ad agitarmi..
- Buon giorno studenti.Sono AIM.
-Chi?
-Sono un intelligenza artificiale sviluppata da angel e devil. Da quest'anno sarò operativa una volta a settimana per scegliere la sfida da affrontare.
Ora stagisti fate un passo avanti verso il lampeggiante. AVVIO SCANSIONE.
Una leggera luce verde avvolse i corpi dei due sempiterni.Era una sensazione piacevole, come una carezza o un abbraccio caldo.
-Scansione terminata.Preparatevi, la sfida ha inizio.
Una forte luce colpì Raf e Sulfus, che dovettero proteggersi in qualche modo.Quando riaprirono gli occhi,si trovarano davanti ad un tempio, come quelli che si vedeono nei film.
Era maestoso, riccamente decorato con bassorilievi di ogni generi,avvolto dalle piante più esotiche.
Il sole risplendeva tra le foglie degli alberi che circondavano il tempio. Era magnifico.
-Wow... Non avevo mai visto nulla del genere... Sulfus , guarda!
Un piccolo stormo formato da ucellini dal piumeggio giallo e azzurro stava volando nella loro direzione.
-I terreni lo definirebbero paradiso.
-Non perdiamo altro tempo,non voglio rimanere bloccato qui.
-Arrivo.
All'interno il tempio era illuminato da delle torce sul muro, che donavano un atmosfera cupa e tesa.
-Non mi sento molto tranquilla.
-Io ancora non ho capito la sfida. Che dobiamo fare? Il primo che esplora vince? Io mi taglio fuori, me ne vado. Ugh!
Sulfus provava ad alzarsi in volo, ma le sue ali, come quelle di Raf, erano state bloccate da uno strano sigillo.
-Scommetto che è colpa di quel rottame!
-Forse è meglio se diamo un occhiata in giro.
-Attenta!!
Dal pavimento partirono degli aculei, fortunetamente Raf si è mossa in tempo.
-Questi templi sono sempre pieni di trappole, l'ho visto in talmente tanti film..
-Grazie.
-Forse è meglio se... Se mi dai la mano. Cioè,se vuoi ,almeno non ci perdiamo, volevo dire... Lascia perdere.
Raf gli strinse teneramente la mano. La stretta di lui era forte ma gentile.
-Hai le mani sudate.
-Sono nervoso! Ora muoviamoci.
Si incamminarono nel templio. Riuscirono a cavarsela con atuzia, ingegno e collaborazione.
Ad un certo punto , si trovarono costretti a camminare per un lungo corrodoio. Camminarono per talmente tanto tempo che sembravano passate ore e ore.Era come se fosse infinito, finchè non videro l'entrata per l'ultima sala.
La fine della loro prova.
-E ora?
-Mh, nei film di solito queste stanze sono le più pericolose. Proviamo a raggiungere l'altare, ok?
Lentamente,si avvicinarono all'altera, ma qualcosa non andò per il verso giusto.
Una scossa potentissima scosse il templio dalle fondamenta  e ampie crepe percorrevano i muri e il pavimento.
Per evitare che Raf potesse cadere,Sulfus la spinse via, verso l'uscita più sicura e cadde giù, sempre più giù, nel buio più profondo e poi...
Nulla. Quando riaprì gli occhi, si ritrovò di nuovo nell'aula sfida, con Raf chinata su di lui,che cercava di svegliarlo con dolci carezze.
-Temevo che non ti saresti svegliato.
-Non ti portei abbandonare così.
-Come ti è saltato in mente?! Potevi davvero rimetterci la vita!
-Non preoccuparti inutilmente...
-Inutilmente?! Sei un incosciente!Hai idea di quanto fossi preoccupata per te e ...
-Shh.
Sulfus le mise un dito sulle labbra.Lentamente si tirarono su e lui l'accolse tra le sue braccia.
-Scusa. Dopo mi farò perdonare, te lo prometto, ma adesso rilassati. Sto bene, visto?
-Va bene.Sia, quando stavi cadendo,pensavo che fosse tutto un incubo e che mi sarei svegliata nella mai stanza e che la giornata sarebbe ricominciata da capo.
-Ehi, era una semplice sfida, ora andiamo. Qualcuno potrebbe insospettirsri.
-Ok. Ah sì, ho vinto io!
-Dannazione!
Durante il pomeriggio,Raf fece visita al suo terreno.
Era un ragazzo molto alto, corti capelli biondi e occhi color ghiaccio.
La sua stanza era tappezzata di poster e riviste, foto scattate in Francia con gli amici,una batteria,un televisore e i suoi videogiochi.
-Sembra simpatico,cosa ne pensi Cox?
Per tutta risposta, Cox volteggio felicemente attorno al ragazzo.
-è una scocciatura dover aspettare senza far niente... Vorrei essere da un altra parte,lontano da qui.
Raf fluttuava senza sosta nella stanza, rimase li per l'intero pomeriggio.
Sbuffava talmente tanto che sembrava un vechio treno a vapore.Il filo dei suoi pensieri fu interrotto dalla vibrazione del suo telefono.
Sbloccando la tastiera,sullo schermo illuminato apparve la foto di lei e Sulfus abbracciati,alla fine dello spettacolo che avevano recitato l'estate prima.Ne aveva fatte tante di foto dopo lo spettacolo,con le sue amiche,con i terreni e con i rivali di sempre.
Guardando attentamente lo schermo,si vedeva un icona lampeggiante,che indicava l'arrivo di un messaggio.
-Emergenza!!!Raggiungimi IMMEDIATAMENTE alla spiaggia. Questione di vita o di morte!!
P.S:Se non ti dispiace puoi portare dei panini? E vieni in forma TERRENA!
Il messaggio aveva appena confermato i sospetti di Raf : un pazzoide le faceva la corte.
Decise di mollare li li suo terreno, erano quasi tre ore che lo stava osservando!
Corse di nascosto nella ssala mensa,prese un cesto di vimini, bibite e panini e volò veloce verso la spiaggia.
Lui era lì che l'aspettava, seduto su un asciugamano.Aveva i capelli legati in una coda,indossava una canotta nera,un costume da bagno e delle infradito.Aveva con se un sacchetto della spesa e una scatola di legno.
Raf decise di trasformarsi, indissava un vestitino azzurro e delle ciabattine coordinate,aveva i capelli legati in una coda reccolti sulla spalla destra.
Decise di rgggiungerlo il più velocemente possibile.La sensazione della sabbia era nuova per lei,si sentiva i piedi bruciare. Era divertente.
Decise allora di correre e raggiunse il suo devil.
-Ce ne hai messo di tempo.Hai portato da mangiare,vero?
-Certo.Allora...Come mai tutta uesta fretta?
-Io..Volevo solo...Trascorrere del tempo con te.Sai, conoscerci meglio e tutte quelle altre cose.
-Mh.Va bene.Mangiamo qulacosa?
-Sto morendo fi fame!!Cosa c'è nei panini?
-Allora, ce ne sono con salame,mortadella,pomodoro e insalata e formaggio e prosciutto.
-Che aspettaimo? Allora,parlami di te.Hai fratelli o sorelle?
-Ho una sorellina di cinque anni,si chiama Delia. Dovresti vederla,è tanto caruccia!Tu invece?
-Io...
Lo sguardo di Sulfus si fece tetro,ricordare gli faceva male, ma si doveva aspettare una domanda del genere.
-Si, ho..No, avevo un fratello gemello.
-Oh, scusa.
-Non è colpa tua.Dai, parliamo di qualcos'altro, che genere di musica ascolti?
-Ecco, molti pensano che io ascvolti musuca classica, ma in realtà mi piace la musica punk.Ma non lo dire a nessuno!
-Anche tu hai un lato oscuro!Ora toca a te fare domande!
-Ok, che cos'è quella scatola?
-Oh.Vero, è un kit per i tatuaggi all'hennè.è piuttosto vecchio e volevo chiderti se ne volevi uno, ma non sei obbligata.Cioè,io volevo...
-Fallo.
Era sorpreso dalla reazione di Raf.All'inizio pensava che fosse un idea stupida,una cosa inutile.Ma era contento di essersi sbagliato.
-Ok.Il tatuaggio però andrà via tra due o tre settimane.Dove lo vuoi?
-Fammelo sulla spalla.E vedi di non fare pasticci.
E si mise subuto all'opera.
Tirò fuori dalla scatola un pennellino e una sostanza nera. Col pennellino iniziò a intrecciare vari ghirigori.
Mentre disegnava,Slfus tracciava una linea di morbidi baci sul collo di Raf.Ogni bacio era una scossa, un brivido di cui non avrebbe voluto fare a meno.Avrebbe voluto che quel momento speciale durasse all'infinito.Sentiva che attorno a seci fosse il vuoto, l'unica soa che importava in quel momento erano loro.
All'improviso lui si staccò.Aveva finito di tatuarle la spalla.
-Allora, me lo fai vedere?
-Aspetta, ora faccio la foto.. Ecco.Ti piace?
-Bellissimo, ma cosa vuol dire?
-Ho cercato di fare un disegno intrecciando una parola araba.
-Quale?
-Ehm... A-amore...
-G-grazie..Ehi,ma siam l'arabo?
-Qulache parola, ogni tanto mai mamma ce ne insegnava qualcuna.
-Wow.
-Già...Quanti ricordi...Ok, si sta facendo tardi e io sono stanco. Torniamo a scuola?
-V-va bene.
-Ti do un passaggio in moto.Se qualcuno te lo chiede,ti ho dato un passaggio solo perchè mi hai fatto impietosire, ok?
-Che gentile!
-Ho una reputazione da difendere!
-Capito, capito! Portami a casa.
-Scusa.
Ripulirono tutto e tornarono a casa.La sera arrivò in fretta.Raf ancora non riusciva a credere che lui fosse riuscito ad aprirsi così con lei.
Questo significava che nutriva grande fiducia in lei.
-Che giornata!
-Mi sembri distrutta.
-Se solo sapessi Uriè...
-Ti ha percaso battuta?
-No, però la sfida era difficilissima!
-Non potevate scegliere qualcosa di meno complicato?
-Non abbiamo scelto noi.è stao un computer, credo.
-Davvero?Adesso non possiamo nemmeno scegliere le nostre sfide?
-Stai tranquilla.Ti spiegherò tutto domani, ora sono stanca morta.
-Va bene.Buona notte Raf.
Intanto, un giovane sconosciuto vagabondava per Crystal City.
La luna gli illuminava leggermente il volto,dove si potevano scorgere dei lucentissimi occhi color del sole ed uno sguardo ricolmo d'ira.
Ancora ricordava le ultime parole che gli aveva detto il suo capo quel giorno:
-Ti ho procurato dei documenti falsi e abbiamo provveduto a iscriverti a scuola.Da oggi tu sarai  Morgan ,uno studente appena iscritto.
hai vissuto per cinque anni sulla terra come terreno a causa del lavoro dei tuoi genitori, ovvero delle malebolge.
Non devi per nessun motivo abbassare la guardi, se la tua identità dovesse essere scoperta, interverremo noi.Tutto chiaro?
Stringeva ancora le carte con i suoi documenti.Sarebbe finalmente sceso in campo.
Avrebbe finalmente ottenuto la sua vendetta.Con questi pensieri per lamente, si avviò verso la Golden School.

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Capitolo 4:Compagni

Il giovane correva per la città,gli occhi che gli bruciavano e le gambe doloranti.
Era ormai passata la mezzanotte e ancora non aveva trovato quella dannatissima scuola.Ne avrebbe fatto volentieri a meno.
Rivedere quel ragazzo ancora una volta...No,pensarci gli scatenava nella mente ricordi dolorosi e una furia cieca.
Perchè doveva accadere a lui?Perchè quell'altro è stato graziato con un dono simile?
Per colpa sua non aveva potuto nemmeno vivere un infanzia normale,era stato sottoposto ad ogni genere di tortura,per prepararlo al momento che l'avrebbe rincontrato.La sua preoccupazione più grande era se mai avrebbe capito che non era un semplice studente  e se avrebbe percepito la sua aura...
No,non era ancora abbastanza potente.Per ora...
Il ragazzo scosse la testa.
Basta pensare,basta ricordare.Era lì per un motivo e non avrebbe deluso nessuno per una voglia infantile.
Accellerò il passo e svoltando in vicolo buio la vide, la Golden School.Finalmente.
Un ghigno si allargò sul suo volto.Si mosse,provando un euforia tale che non poteva credere si potesse provare.
Arrivò all'ingresso e fù accolto da una donna,alta e magra con lunghi capelli fuxia,che ne facevano risaltare il viso scheletrico sormontato da occhiali orribli.
Il giovane pensò che doveva essere l'insegnante dei devil,si era informato prima di partire.
-Sei tu quello nuovo?
Lui annuì,consapevole che non poteva più tornare indietro.
-Nome?
-Morgan Reese.
_-_-_
Il sole era diventato alto nel cielo e i raggi illuminavano pigramente il viso di Sulfus,ancora immerso in un sonno profondo.
Si contorceva nel letto,come se un dolore acuto scuoteva le sue deboli membra..Spalanco i suoi occhi brillanti all'improvviso.
Il sudore gli incollava i capelli al viso e il pigiama aderiva al suo corpo.
L'espressione del suo viso era una maschera di sconforto e amarezza.
Si strinse la testa tra le mani e cominciò a riflettere.Perchè i suoi ricordi continuavano a tormentarlo in quel modo? Perchè ora?
Non sapeva più cosa fare,quelle visioni orrende lo perseguitivano giorno e notte.
All'improvviso sobbalzò nelle letto.Qualcuno stava bussando violentemente alla porta.
-Aprite!Sono io,Kabalè!!!
-Cosa vuoi?
Sulfus si alzò dal letto e aprì la porta.Sorprendentemente Kabalè cadde per terra,ai piedi del giovane devil.
Si alzò in piedi a fatica,stava ancora ansimando per la corsa che aveva fatto.
-Allora?
-La Temptel ci vuole tutti in classe, a quanto pare è arrivata carne fresca!
Disse Kabalè,sfregandosi le mani come uno strozzino accanto alla sua vittima.
Faceva sempre così quando ne arrivava uno nuovo.C'era passato anche Sulfus.
Gli vennero i brividi e smise di pensarci.
-Ci sei? Datti una mossa!E cerca di svegliare quel pallone aereostatico!
-Dubito che riuscirò a svegliarlo...
-Beh,provaci!Ora c'ho da fare.
Detto questo,sbatte la porta provocando una potente corrente d'aria.
Sulfus sospirò,pensando a quale ardua impresa lo attendeva: svegliare il suo compagno di stanza.
Corse in bagno e prese un sudicio secchio,lo riempì d'aqua gelata e lo gettò sul suo amico.
Risultato: il povero Gas annaspava come se stesse annegando in mare.
Rotolo sul pavimento e prese la classica posizione fetale.
-S-sei im-impazzito?
-Oh su,non esageriamo.Ti ci voleva una bella doccia.
Si chinò e gli diede una mano per alzarsi
-Porca zozza,quanto pesi!
-Il grasso mi tiene caldo d'inverno.
-Magari dimagrisci e copriti di più.Vado prima io in bagno,voglio essere il primo a dare il "benvenuto" al pivello nuovo.
-Come pivello?Avremo un nuovo compagno?
Sulfus annuì e corse in bagno.Ci matteva sempre più di mezz'ora per farsi una doccia,ma questa volta fece veloce.
Diede una rapida asciugata ai capelli e si vestì.
Corse verso l'aula e quasi non cadde per terra per la velociatà con cui correva.
La Temptel gurdò entrare i suoi alunni con ghigno malvagio.Sapeva già cosa sarebbe accaduto alla povera recluta.
-Ve la siete presa comoda,vero?Pazienza. Ragazzi,questo è il vostro nuovo compagno.
Un silenzio imbarazzante cadde nella stanza(ci mancano solo i grilli!nd Sulfus).
Il ragazzo nuovo si guardava intorno spaesato.Si vedeva che non era abituato a quel tipo di situazione.
Timidamente si accostò alla professoressa e le disse-Ma non dovrebbe essere Lei a presentarmi alla classe?
-Sei abbastanza grande.Cavatela da solo.
Sospirò e fece un passo avanti.Aveva la posa da soldato.Diede una rapida occhiata ai suoi nuovi compagni e cominciò a parlare.
-Mi chiamo Morgan,ho studiato per qualche anno negli Stati Uniti.I miei genitori sono staiti i Guardian Devil delle più grandi rock star americane.
Per fare qualche esempio:Billy Joe Armstrong dei Green Day, Joe Ramone dei Ramones,Anthony Kiedis dei Red Hot Chili Peppers... Potrei continuare all'infinito.
I devil lo stavano guardando a bocca aperta:I ragazzi erano stupiti dal fatto che i suoi genitori avevano lavorato con delle star che amavano e le ragazze erano amaliate dalla sua bellezza.
E sì,perchè Morgan era davvero bello.Era alto circa un metro e settanta,aveva i capelli corti rossi che gli coprivano l'occhio destro,gli occhi a mandorla che risplendevano come il sole.Indossava un paglio di jeans slavati e strappati,una maglietta nera aderente con disegnato il logo dei Green day.
Non si aspettava un tal successo in classe,magari sarebbe riuscito ad oscurare anche l'immagine di Sulfus.
Un sorriso spuntò sul suo viso,quando i loro sguardi si incrociarono.
Sulfus venne pervaso da una sensazione familiare , così forte che non sentì più il vociare dei compagni di classe.
Venne risvegliato da una pacca sulla spalla.Era Kabalè.
-Credo che hai appena trovato un rivale alla tua altezza.
-Dubito che possa anche solo pensare di raggiungere la mia popolarità.Comunque ne ho abbastanza di questo schifo.
-Cosa intendi?
-Beh,lo guardate come se fosse un dio in terra.Avete toccato il fondo.
-Oh,scusa se non siamo tutti chinati al tuo cospetto e sentire i tuoi lamenti su un passato che non frega a nessuno!
Orami non fai più pietà a nessuno con questa storia.Mi hai scocciata . Sei un piagnucolone viziato che pretende tutte le attenzione e se qualcosa non va come vuoi tiri in ballo il tuo passato!
Disse tutt d'un fiato Kabalè.E si pentì di quello che aveva detto.
Improvvisamente tutti si zittirono.Chiunque a Zolfanello City conosceva la sua storia.
Kabalè si morse il labbro.
-Io... Non volevo dire quello che ho detto... Senti...
-No,hai ragione.D'altro canto,è colpa mia no?
-Sulfus,sai che...
-Basta.Me ne vado.
Detto questo,Sulfus si incamminò fuori,verso l'Aula Sfida,l'unico luogo che poteva permettergli di sfogarsi.
Quando arrivò,la porta dell'aula decise di non voler funzionare.
-Fantastico...Prima quel bamboccio,poi gli insulti di Kabalè e adesso questa dannatissima porta non vuole aprirsi!
Mentre lo diceva,prendeva a pugni e calci la porta.
-Sfondarla non servirà a molto.
Morgan apparve di soppiatto.Sulfus pensò che quella giornata non poteva andare peggio.Evidentemente si sbagliava.

-Se sei qui per prendermi in giro, ti consiglio di girare i tacchi.
-Non sono qui per creare problemi.
-Allora cosa vuoi?
-Farti sfogare.
Morgan appoggiò una mano sulla porta e mormorò qualcosa sommessamente.La porta si aprì con uno scatto metallico.
-Ehi,niente male.
-Non è nulla di chè.
Si vedeva che Morgan non era abituato ai complimenti.
-Senti,che ne dici di una sana lottarella tra amici?
-Non siamo amici.
-Oh,avanti.Abbiamo cominciato col piede sbagliato ,ma dammi una possibilità.Posso offrirti molti servizi.
Sulfus diede un occhiata rapida a Morgan.Forse non aveva tutti i torti,in fondo non si puo giudicare qualcuno dai vestiti .
E poi aveva una voglia matta di menarlo.
-Magari una piccola rissa potrebbe farmi calmare...
-Questo è lo spirito!Andiamo?
I due entrarono nell'aula sfida.La porta si richiuse silenziosamente alle loro spalle.
E iniziarono a lottare.
_-_-_
Le lezioni terminarono.La nostre quattro Angel stavano passeggiando tranquillamente per i corridoi della scuola.
-Finalmente!Non riuscivo più a star dietro ad Arkhan dopo cinque ore di lezione!
Dolce non vedeva l'ora di avere la sua "sana razione di shopping giornaliera", così la definiva lei.
Fece qualche saltello ,si fermo e girò su i propri tacchi,guardando le sue compagne di disavventura con un ghigno sornione.
E non era mai un buon segno.L'ultima volta che le aveva guardate così fu l'estate prima,intorno ad agosto.
Quella mattina Raf stava aiutando sua madre a riordinare la casa,quando sentì il campanello strimpellare sotto la "delicata" pressione di Dolce.
Raf corse ad aprirle la porta e quel che vide non le fece quasi prendere un infarto : le sua amiche erano traboccanti pacchi,pacchetti,borse e scatoloni e chi più ne ha più ne metta! La sua scusa fu: ci sono i saldi!
Tornando al presente,Raf la guardò con un sempre più crescente terrore negli occhi.
-Sapete, sono appena usciti i capi della nuova stagione autunno-inverno! E io ho urgente bisogno di rinnovare il mio guardaroba.
Miki le lanciò uno sguardo minaccioso:
-Ma se quest'estate ci hai trascinate per mezza Angie Town per i saldi! L'armadio in camera sta per esplodere,non ne hai abbastanza di comprare roba?
Dolce ridacchiò e avanzò per qualche metro da sola lungo il corridoio.Il trio,libaretosi della pazza, lasciò un lungo sospiro e raggiunsero Dolce,che improvvisamente si era fermata davanti all'Aula Sfida.
-Qualcosa non va?
Uriè si avvicinò e fece una smorfia.Solitamente l'Aula Sfida a quell'ora era vuota.Ma il cronometro segnava che l'Aula era occupata da più di tre ore!
-Ma che...? Credo che ci sia qualche malfunzionamento.Miki,vai a chiamare il professore,per favore?
Miki annuì e corse.
Le tre angel rimasero ad aspettare,quando si accorsero degli strani rumori provenienti dall'aula sfida.
Le tre giovani,incuriosote, si avvicinarono alla porta per provare a sbirciare o,per lo meno,provare a sentire cosa stava succedendo.
Intanto Miki ritornò assieme al professor Arkhan,ansimante.
-Ho fatto più veloce che potevo. Cosa succede qui?
-Beh professore,ho provato ad entrare nell'Aula Sfida ma la porta non si vuole aprire e segna che c'è in corso una sfida da più di tre ore.
-Mhh,capisco. Spostatevi,ora ci penso io.
Arkhan toccò lo stipite freddo e lucido della porta,che si aprì con un rumore sordo e metallico.
Gli angeli fecero in tempo a spostarsi che improvvisamente un corpo fu sbalzato fuori con forza dall aula e andò a sbattere contro il muro,attirando l'attenzione di una giovani ragazza con capelli color dell'oro e occchi come il cielo.
Il giovane giaceva per terra privo di sensi,intanto qualcuno altro stava uscendo zoppicando dalla stanza.Era ridotto ad uno straccio.
-Cavolo,l'ho proprio combinata grossa 'sta volta... Ehi Sul,tutto ok?
Il corpo, che finora era rimasto a terra in una posizione del tutto innaturale, si rimise in piedi con dei movimenti convulsi,che lo facevano sembrare un pazzoide.
Sulfus alzò la testa con lentezza e sguardo truce negli occhi, come un leone che dopo una logorante sfida rialza il capo e sfodera i suoi artigli,pronto per una nuova danza sfrenata.
Ma invece di alzare gli artigli,Sulfus sorrise. Non un sorriso sciocco o sarcastico o beffardo.No, il suo era un sorriso sincero,un grazie sussurrato come tra fratelli,un sorriso che parla da solo e che dice molto. 
-Mi sento molto meglio.Dovremmo riprovare qualche volta.
Morgan uscì dalla stanza,era ridotto malissimo: il labbro inferiore era spaccato e perdeva molto sangue,l'occhio destro faticava a rimanere aperto e le braccia pendevano quasi senza vita lungo il corpo martoriato.
Sulfus non era certo messo meglio:una serie di graffi correvano lungo il viso e la schiena,il braccio destro morto e le gambe tremavano come un terremoto di grado otto per la stanchezza.
Le gambe di entrambe cedettero e si ritrovarono sfiniti sul pavimento.
La coscienza li stava lentamente abbandonando,gli occhi decisero di chiudersi e i loro corpi si lasciarono alla beatitudine del riposo.
Nel tardo pomeriggio,Sulfus aprì gli occhi e si ritrovò in infermeria.
In un prima momento,con la vista annebbiata, non capiva cosa era successo.Ma poi , in un lampo, gli venne in mente cosa aveva combinato.
Già,era proprio nei guai. Provò ad alzarsi dal letto e nel farlo fitte di dolore come coltelli gli martoriavano il corpo.
E come se non bastasse , fuori ad aspettarlo c'era una Raf più agguerrita che mai.
La raggiunse e la fissò timidamente negli. E si decise a parlare.
-So a cosa stai pensando , ma devi ...
-E secondo te a cosa dovrei pensare? Ti vedo buttato fuori dalla Aula Sfida come un sacco dell'imondizia!
-Non è un bel complimento...
-Non è tempo di battute! La professoressa Temptel era infuriata e se le presa con noi!Ma  lo avete un cervello o fate la prima stupidata che capita? Ti rendi conto di quanto fossi preoccupata quando ti ho visto svenuto?Avresti potuto farti anche più male! Sei un imbecille!
Raf gridava talmente forte che aveva perso molto fiato.
Sulfus la guardava con occhi spalancati: e chi si aspettava una reazione del genere da un angelo?
Così decise di avvicinarsi a lei, le prese le mani e se le portò vicino alle labbra.
La coccolava con leggeri baci e scendeva fino ad arrivare al braccio,quando poi , con un sorrisino malizioso, decise di lasciare in sospeso l'opera,mentre il nostro angelo era rimasto paralizzato.
-Lo sai cosa succede se ci vedono.
-Non m'importa.Comunque vedo che sono riuscito a farti calmare...
E il ghigno si allargo sul suo viso,mentre un leggero rossore si faceva sempre più presente sulle guance dell'angioletto.
-Scusami,angelo. Ma noi ragazzi abbiamo determinati bisogni.
-E le botte sono uno di quei bisogni?!
Sulfus annuì,tirando Raf verso di se.
-Allora, mi perdoni?
-Lasciamo perdere. Solo, promettimi di non fare più cose del genere.
-I devil non mantengono le promesse,lo sai angioletto.
-Ma tu sei diverso.
Questa volta,fu il turno di Sulfus per arrossire.Non era ancora abituato a quel tipo di sentimento. 
-V-va bene piccola.Ora me lo dai un bacetto però?
-Piantala stupido.
Scoppiarono entrambe a ridere e uscirono mano nella mano,incuranti del fatto che qualcuno nell'ombra li stesse avidamente osservando.
_-_-_-_
Morgan si chiuse nella sua stanza,l'unica con un solo letto.
Era perfetta,sopratutto per la sua attività di spionaggio e ottenerla non era stato facile, aveva dovuto persino raccontare di una rara malattia che lo faceva impazzire se c'erano delle persone accanto a lui mentre dormiva.Naturalmente,lui era sano come un pesce e ancora rideva pensando al fatto che quella allocca della professoressa ci era cascata.
Smise di pensare e accese uno strano dispositivo a forma di prisma sul suo letto e fece partire una comunicazione:
-Dark, riferisci alla mia signora che ho trovato il Guardiano.
-Di già? pensavo ci volesse più tempo.
-Evidentemente questi babbei non sono molto furbi.è da un anno che la osserviamo e oggi ho avuto le prove: la sua aura era molto potente e i flussi che emanava si legavano a quelli del bamboccio.
-Perfetto, allora tornerai in tempo per la grligliata?
Che battuta del cavolo.
-Vedremo.Passo e chiudo.
-Ok,buona notte.
Mentre si lasciava andare alla morbidezza del materasso,Morgan si chiese se davvero poteva portare a termine la missione.
Lui era un novellino in confronto a Dark o Mos. E a pensarci bene, non gli sembrava una buona idea.
Ma se era stato scelto c'era un motivo.
Morgan scosse la testa e si addormento,pensando alla prosima mossa da fare.



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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5: puzza di segreti
 
Il dolce sole di settembre lasciò il posto alla frizzante brezza di novembre.Questi erano stati i mesi più faticosi e stressanti della loro vita: tra i terreni,le lezioni e verifica ,persino i sempiterni si stancano!
Ma ora torniamo a noi.
In una mattina di novembre,un giovane devil si aggirava per i corridoi della scuola.
Mille pensieri si affannavano per la sua mente.Infatti un mese prima,il suo nuovo compagno di avventure , Morgan, lo prese da parte e gli raccontò delle verità schockanti.
_-_-_-_
-Vedi amico mio,io nascondo molti segreti-gli disse con fare complice.
-E chi non nasconde dei segreti?- disse tetramente Sulfus.
Era che preoccupato che Morgan avesse scoperto la sua storia con Raf e che avesse intenzione di riccattarlo.Anche se erano amici,quae devil non l'avrebbe fatto? La sua mente stava già fantasticando lugubre quando Morgan lo risvegliò dalla sua trance;- Beh amico mio,il mio segreto è molto speciale e nessuno dovrebbe saperne niente.Ma ho deciso che di te ci si può fidare.D'altronde,anche tu hai dei segreti...-
Sulfus sussultò << Lo sapevo! Non avrei dovuto fidarmi,dannazione!>>
Morgan fece un respiro profondo e si guardò intorno,per assicurarsi che nessuno li stesse osservando o ascoltando.
-Io non sono quel che vedi.- Sulfus aggrottò le sopraciglia.Non riusciva proprio a capire.
Quello che vedeva era un giovane devil che aveva più o meni la sua età.Vedeva una persona... normale.
-Spiegati meglio.- In risposta,lui deglutì :-Vedi,quando sono nato,mi furono dati dei poteri "particolari".I miei mi raccontarono che per far risvegliare i miei poteri,avrei dovuto cerare i miei Guardiani.-
-Guardiani? Cioè?- Chiese l'altro.
-Sai, Sempiterni di grande potenza,con cui io devo stringere un legame.Come ad esempio l'amicizia.-
Sulfus sembrava perplesso.Quello che aveva capito era che cercava dei sempiterni con grandi poteri,come...
-Raf... è lei che cerchi giusto?-
Morgan sorrise mestamente.Lui sapeva cosa Raf significa per l'amico.
Portargliela via significava portargli via un organo vitale.Morhan lo guardò dritto negli occhi,con un espressione di bruciante sincerità.
-Non la toccherò nemmeno con un dito.Ho solo bisogno di fare amicizia con lei e tu sei l'unico che può aiutarmi.-
Sulfus si arrese,sospirando.La sola promessa di non farle del male era più che sufficiente per permettergli di fidarsi.Gli posò poi una mano sulla spalla e gli sorrise complice_ E va bene.Ti darò una mano.Ma ricorda: se provi a toccarla,ti taglio la mano.
Morgan rise e Sulfus con lui.Ormai erano in sintonia,come si conoscessero da sempre.
Poi improvvisamente il moro chiese:-Ma perchè io? Ci sono tante persone che vorrebbero essere i tuoi leccapiedi.Non ti offendere,eh!-
Morgan scosse la testa divertito-Perchè siamo amici.E tu sei l'unico di cui mi fido.-
_-_-_-_
<>Si chiese il giovane devil.Certo,dopo così poco tempo si fidava di lui come di se stesso.Ma davvero Morgan si era legato a lui in così poco tempo?
<> pensò il giovane << e questa,credo sia una di quelle.>>
Non sapeva davvero cosa pensare.
Comunque decise di pensare ad altro.
ANche raf iniziava a legare con Morgan.Loro tre erano un trio ben assortito!
Ora l'unica cosa che doveva fare era trovare il secondo guardiano.
<>
Ancora non riusciva a crederedi essersi cacciato in un casino simile!
Prima ancora di poter mettere ordine nei suoi pensieri,la campanella che segnò la fine delle lezioni trillò potente e squillante.
Sulfus si incamminò versò l'Aula Sfida.Ma poi l'impazienza ebbe la meglio su di lui e si mise a correre con un sorriso stampato in faccia.
Quello era il momento che preferiva della giornata: quando poteva stare con il suo angelo.
_-_-_-_-_
Intanto, nel Incubatorio, Morgan si chiuse a chiave nella sua stanza,chiuse te tende,spense il telefono e tirò fuori dalla sua valigia uno specchietto di onice.
Morgan accarezzò la superficie fredda con le sue dita calde,i ghirigori misteriosi che si intrcciavani fino a congiungersi sul retro,dove formavano in compicato disegno stilizzato che raffiguravano delle ali d'angelo.
Quanti segreti nascondeva quel piccolo oggetto!
Smise di pensarci e prese una piccola boccetta di vetro,contenete un liquido rossastro.Ne versò due gocce sullo specchio,che prese a illuminarsi sempre più forse,finchè la luce non invese la stanza.
Morgn riparò gli occhi con il braccio e aspettò che quel bagliore accecante si affievolisse.
Quando riaprì gli occhi,era circondate da fredee pareti di marmo bianco,licido ma rovinato dal tempo.
Ai suoi piedi c'era un grosso tappeto dorato,decorato con stupende piume ricamate che brillavano al riflesso della luce.A pochi passi di distanza da lui si trovava una poltrona in legno,decorata ai fianchi con mele e serpenti che si intrcciavano.
Poco dopo una figura alta e sottile fece il suo ingresso nella sala.
-Spero che tu non ti sia proiettato per nulla,giovane cavaliere.-
;organ ignorò il tono arrogante e fece uno dei suoi migliori inchini.
-Certo che no,signora.Sono qui per fare rappoorto.-
Alle sue spalle Morgan sentì una allegra quanto fastidiosa risata:-Tecnicamente, tu non sei qui!Ihihihih....
L'esile figura sul trono guardò fredamente il suo secondo ospite:-Mercy,non è tempo di baggianate.Torna immediatamente alla tua postazione.
Il tono imperioso fece trasalire anche Morgan.Quella figura spaventosa e misteriosa incutave un timore reverenziale.Nemmeno i suoi collaboratori più stretti avevano visto il suo volto.
-Perdonatemi mia signora.Le porto cattive notizie.
La figura invitò Morgan a continuare con un delicato cenno del capo.-Vedete,non abbiamo trovato il secondo guardiano e la Luna di Sangue è vicina...-
Con un cenno della mano,l'incappucciata interruppe il giovane devil:- Ti dirò io quando procedere.Tu continua a sorvegliare quei mocciosi.Invierò altri cavalieri per la ricerca.
Detto questo,congedò il rosso e una luce abbagliante lo travolse.
_-_-_-_-
-Finalmente sei qui!- Raf corse incontro al suo innamorato e lo strinse forte.Inspirò il suo profumo di muschio e tabacco e si fece coccolare dalle sue braccia.
-Credevi che non venissi , angioletto?Hai così poca fiducia in me?-
Raf scosse energicamente la testa e si strinse più forte a lui,che intanto le stava accarezando la testa.
Lui fece scivolare le dita dalla testa lungo le guance fino al mento,che sollevò con due dita,così che si potessero guardare l'una negli occhi dell'altra.-Non sai quanto desideri baciarti in questo preciso istante,angioletto.- Si avvicinò al viso di lei fino a che le loro fronti non si toccarono.
Quella vicinanza,così bella,così dolce quanto proibita,era ciò che più bramavno:anche solo potersi accarezzare per loro era più che sufficiente.
Sulfus la strinse più forte a se e sospirò:-Ma tanto sappiamo che nonpossiamo,vero?-
Chiuse gli occhi e quando li riaprì assunsero una luce diversa,più malinconica.
Per risollevargli il morale,Raf iniziò ad accarezasrgli il volto e gli diede un bacio sulla fronte:-Da quando i devil sono così mollaccioni? Ti pensavo più agguerrito!-
In un primo momento Sulfus la guardò stupito e dubbioso.<< Oh-oh...>> pensò lei << Credo di averlo offeso...>>
Però lui subito dopo sorrise,facendo sparire tutte le preoccupazioni di Raf.
Sulfus le prese poi la mano e la condusse fino all'entrata dell'Aula sfida-Ok,angioletto.Questa volta la pagherai per avermi dato del mollaccione!-
Detto questo,sfoderò uno dei suoi gantastici sorrisi.
Raf sospirò sollevata e lo seguì.
_-_-_-_-
Nel frattempo,la stanza di Morgan era tornata alla normalità.
Ancora un po' intontiot,andò ad aprire le tende nella stanza per riuscire a vedere meglio.Così noto una pergamena sul suo letto.
Appena la notò,si accorse che un sigillo in ceralacca nero la teneva sigillata.
Capì subito che era da parte Sua.
Prese la lettera,la aprì e le diede una rapida lettura.
Un ghigno malvagio si formò sul suo bel viso: Ora poteva davvero divertirsi!

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Capitolo 6
*** Nascita e morte di una stella ***


Capitolo 6

Nascita e morte di una stella




La fredda aria notturna entrava senza sosta dalla finestra aperta.La luna illuminava i profili dei grattacieli e della Golden School,creando giochi di ombre che parevano prender vita.

Le stelle splendevano come una moltitudine di cristalli,in quel cielo scuro e morbido come il più prezioso dei velluti.

Intanto,in una stanza in quella parte di scuola riservata ai demoni,qualcuno infagottato nelle proprie lenzuola era tormentato da un sonno senza pace.

Se qualcuno,in quell'instante,fosse entrato in quella camera,avrebbe potuto sentire una triste sinfonia composta da gemiti e respiri smorzati.

Improvvisamente,un urlo squarciò il silenzio.

Un giovane devil si alzò dal letto,madido di sudore,col cuore in gola e il respiro affannoso.

Ci mise qualche secondi per riprendere fiato e schiarirsi le idee:

doveva essere sicuro di trovarsi nella sua stanza; in quel cantuccio sicuro,lontano dalle fiamme,dalla cenere, dalla morte...

Sulfus fece un respiro profondo e si sdraiò sul suo letto.

L'aria gelata che entrava dalla finestra gli ghiacciava il sudore addosso.Fissò il soffitto per qualche istante,lasciando i suoi pensieri liberi di correre.

Perchè i miei ricordi hanno deciso di tormentarmi proprio ora? Perchè proprio QUEI ricordi? Perchè,perchè,perchè?! “

Avvicinò la mano chiusa a pugno alla propria bocca e si morse le nocche,per distrarsi.

Decise in quel momento che non poteva stare chiuso in camera.Quella immobilità lo agitava anche di più.

Scese dal letto,si infilò un paio di vecchie infradito e uscì silenziosamente.

Percorse tutto l'Incubatorio fino alla mensa e da lì si diresse verso l'atrio.

Camminò fino ad una rampa di scale e si fermò,chiedendosi se quella fosse stata davvero una buona idea.Scosse la testa e con ritrovata determinazione salì le scale,conoscendo già la sua destinazione.

Decise di volare radente il muro ,nell'ombra,per evitare di fare rumore.

Fece scorrere accanto a sé almeno una decina di stanze.Si fermò improvvisamente riconoscendo la sua meta.

Provò a forzare al porta per entrare,ma senza successo.Così provò col Body Fly,cercando di fare il meno rumore possibile.

Dopo almeno tre minuti buoni,riuscì nel suo intento.

Entrò di soppiatto e raggiunse un letto dove dormiva una giovane angel.

Sempre senza far rumore,si sdraiò vicino a lei e la strinse.In quell'istante,no gli importava di essere scoperto,di essere sospeso o espulso.

Voleva solo avere accanto il suo angelo,sentire il suo profumo,il suo calore.

Sulfus le sfiorò le labbra con le sue,poi la fronte,le guance e gli occhi chiusi.

Raf si strinse più forte e lui trattenne il fiato,sperando di riuscire a non svegliarla.

Invece ottenne l'effetto opposto.

Raf fece scorrere una mano sul suo petto,fino la collo,per accarezzarlo dolcemente.Aveva capito perfettamente che c'era qualcosa che non andava.

-Tutto bene?- sussurrò lei per non farsi sentire da Uriè,la sua compagna di stanza.

-Ora sì,grazie- rispose lui,stringendola ancora più forte a sé.

La preoccupazione di Raf si fece evidente,tanto che Sulfus,sospirando,decise raccontarle tutto:

-Da due mesi a questa parte,sono tormentato da... ricorsi-

- Ricordi? Di che genere?- chiese l'angel incuriosita.

Voleva cercare di alleviare ogni suo dolore,anche quello più profondo.

Sulfus si appoggiò sul gomito,in modo da poterla vedere in faccia,fece un respiro profondo e cominciò:

-Quando avevo sette anni,fui coinvolto in un “incidente”. Purtroppo i miei genitori e mio fratello morirono e io riportai gravi ustioni su tutto il corpo. Il trauma è stato tale che ci ho messo almeno quattro anni prima di riuscire ad usare di nuovo il mio Fire Fly...-

Fece una pausa: la voce gli tremava e sentiva un nodo alla gola.

Lo sguardo esterrefatto di Raf lo convinse a continuare:

-Da quel momento ho passato un' anno e mezzo in ospedale,fermo in un letto. Poi appena guarito mi hanno sbattuto in uno schifosissimo orfanotrofio,finchè non diedero il permesso a mio zio Max di portarmi via.E per molto tempo rimasi sono,chiuso in me stesso.

Concluse poi,non riuscendo a trovare la forza di continuare.

Raf annuì comprensiva e lo abbracciò:-Non deve essere stato facile.Mi dispiace moltissimo.-

-Ti dispiace? Per cosa? Non è colpa tua,quindi non scusarti, te ne prego.Così mi fai sentire peggio.-

Raf sorrise rassicurata e lo coprì con la coperta.

-Senti- disse lei – ma com'è che in pieno inverno dormi in pantaloncini e canotta?-

Sulfus rise a bassa voce e stese meglio la coperta per stare la caldo.

-Ora dormi piccola.Prometto che non ti disturberò più.- disse lui e posò un lieve bacio sulla fronte del suo angelo.

-Disturba pure quanto vuoi- rispose lei con la voce impastata dal sonno.Non ci volle molto tempo per permettere alla giovane coppia di addormentarsi.

La mattina dopo,alle prime luci dell'alba, Raf aprì gli occhi e si stupì di trovare il giovane devil ancora nel suo letto profondamente addormentato nel suo letto.

Hnon riusciva a resistere alla tentazione di toccarlo,così posò un dito sulle sue labbra socchiuse: erano morbide,calde e molto invitanti.

Scacciò immediatamente l'idea e proseguì con la sua esplorazione.Passò un dito sulla sua fronte,sul naso e poi,quasi presa da una piccola frenesia,mise la mano tra i suoi capelli:erano incredibilmente soffici e morbidi,come una nuvola nel cielo notturno e ad ogni carezza poteva sentirne il profumo.

Cercò di fare il più piano possibile per non svegliarlo,per poter godere ancora un po' di quella sensazione di pace.

Per sbaglio gli tirò un po' i capelli e una smorfia si disegnò sul viso di lui,quindi sbattè un po' le palpebre per abituarsi alla fioca luce dell'alba.Quando si rese conto di trovarsi ancora nel letto dell'angel,sorrise.Un magnifico,ampio e dolcissimo sorriso,che gli illuminò il volto.

Raf arrossì a quella visione così rara e stupenda,così gli prese la mano e gli sussurrò:- Hai dormito bene?-

Sulfus annuì con energia.Sembrava un bambino che dopo un terribile incubo veniva coccolato nel lettone della mamma.

Raf sorrise a sua volta e gli disse:- Non per sembrare cattiva,ma se non te ne vai entro...- si girò e guardò l'orologio sul suo comodino – dieci minuti,si accorgeranno di te.E non voglio che ti espellano.-

In risposta,Sulfus avvicinò il viso a quello della ragazza e strofinò il naso sul quello di lei.

-D'accordo,cercherò di fare piano.Ci vediamo dopo per fare colazione insieme?-

Sulfus le rivolse uno sguardo carico di aspettativa.Raf non poteva (e non voleva) rifiutare.

Si salutarono e Sulfus se ne uscì alla chetichella.

_-_-_-_-


Quando uscì dalla stanza,Sulfus trovò il corridoio del Sognatorio immerso in una tenue luce,il silenzio che lo circondava come un mantello di seta.

In quell' ambiente così pacifico,lasciò che la sua mente vagasse libera.

Ripensò ai momenti magici che aveva vissuto con il suo angelo,al tempo che passava velocemente e quanto poco gliene restava.

A quel pensiero si bloccò.

Non avevano ancora discusso di ciò che intendevano fare,se percorrere il sentiero della metamorfosi o no...

E poi dovevano ancora trovare la madre di Raf e aiutare Morgan.

Fece un respiro profondo e sospirò: dovevano parlare e sistemare le cose.

Una cosa alla volta” pensò.

Così si avviò,col cuore pesante,verso la sua stanza.

_-_-_-_-_-_-

Qualche ora dopo,la mensa della scuola era piena di giovani sempiterni in pigiama,che si davano battaglia per aggiudicarsi l'ultimo cornetto alla crema o la macedonia con più frutta o la cioccolata con più panna.

Uriè arrivò al proprio tavolo con una fetta di torta alla panna,quattro biscotti con gocce di cioccolato,un succo di frutta all'ananas ,un frappè alla fragola e altre leccornie.

-Hai preso la colazione anche per me? Ti ringrazio!-

Disse Dolce cercando di arraffare il frappè dal vassoio pericolosamente pieno.

Uriè lo sollevò sopra la sua testa e disse:- Mi dispiace cara mia,questa è la MIA colazione!- e sorrise posando il pasto sulla tavola.

Le altre angel la fissarono sgranando gli occhi e Urià,che non riuscì a trasttenere una risata,disse:- Ma pensate sul serio che sia solo la mia colazione?-

Le altre tirarono un sospiro di sollievo e Uriè distribuì il pasto a tutte.Chiaccherarono e mangiarono tranquille,fino a quando non arrivarono i devil a occupare glia latri posti al tavolo.

-Non vi smentite mai,vero?Sempre in ritardo.- Disse Miki,prestando però più attenzione alla sua fetta biscottata mezza imburrata che ai nuovi arrivati.

Kabalè,Cabiria,Sulfus e Morgan indicarono senza guardare Gas, dicendo: Colpa sua!

Kabalè iniziò a raccontare del tempo che Gas ci avevo messo per scegliere cosa mangare,visto che cambiava idea ogni cinque secondi.

Il gruppo scoppiò a ridere. Anche il povero Gas.

-Avete letto il giornale, questa mattina?- chiese Uriè allegramente.

-E perchè mai? Ho già i cavoli miei a cui pensare!- rispose Cabiria.

Uriè decise saggiamente di ignorarla e così continuò:- Hanno annunciato che questa notte,visto che non ci sono nuvole, potremo assistere all'esplosione di una stella!-

-A che ora,esattamente?- chiese Kabalè entusiasta.

-Verso mezzanotte,se non sbaglio... Allora,venite anche voi a vedere?-

Il gruppo si accordò che per le le 23.30 si sarebbero incontrati in forma terrena alla piazza principale della città e avrebbero trascorso lì il resto della serata.

-Certo,sembra un bel programma... Ma il coprifuoco non è alle 22.30?-

Disse Morgan di punto in bianco.

I devil si girarono verso di uli e gli lanciarono un occhiataccia.Morgan deglutì e cercò di dire:-Per me non è un problema!Cioè,lo sapete... Le regole sono fatte per essere infrante,no? Semmai,è da vedere se le angel sono disposte a violarle...- finì poi con una risatina nervosa.

Raf sospirò e disse:. Credo che per una volta possiamo violare le regole.

Guardò le sue compagne ,che ricambiarono il suo sguardo con un sorriso:-Allora è deciso!-

_-_-_-_-

Al suono della campanella , i sempiterni si alzarono dai tavoli e andarono verso le loro stanze per prepararsi.

Raf e Sulfus raggiunsero Morgan verso l'uscita e lo presero in disparte.

-è 'sta sera,vero?- chiese Sulfus senza troppi preamboli.

-Eh,già... Nonostante il vostro aiuto non sono riuscito a trovare l'altro Guardiano.Ma non vi preoccupate,troverò un altro modo.- rispose Morgan con un sorriso stampato in volto.Ma quando vide le facce dispiaciute della coppia,il suo sorriso andò via via sparendo.

-Avanti ragazzi , vi ho detto di non preoccuparvi... Avete già fatto molto per me. Nessuno mi avrebbe aiutato! Parola di devil!-

-Non so quanto sia affidabile la parola di un devil! Disse Sulfus.

I tre scoppiarono a ridere e Morgan decise di tornare in camera.Anche Raf decise di avviarsi,quando Sulfus la prese per meno e disse:- Senti,che ne dici se dopo le lezioni ci facciamo un giretto? Solo io e te.

Conosco un posto che ti piacerà.- Sulfus la guardò con aspettativa e Raf non potè far altro che accettare.

-Perfetto,ci vediamo nel cortile della scuola. In forma terrena,ok?-

-Va bene. Allora a dopo. E buona fortuna con la Temptel!-

-Altro che fortuna! Servirebbe una museruola! Comunque,buona fortuna anche a te!-

I ragazzi si separarono e tornarono alle proprie stanze per prepararsi ad un altra estenuante giornata di scuola.

-_-_-_-


Finite le lezioni,Raf si ritrovò in camera sua per prepararsi all'imminente uscita con Sulfus.

-E non ti ha detto dove andrete?-

-No Uriè,ha detto solo che mi piacerà.-

Uriè si picchiettò la labbra con un dito e cercò di riflettere:- Spero solo che non ti porti in uno di quei locali dove si beve e si gioca a poker!-

Raf si voltò di scatto verso l'amica con un espressione che diceva “ mi prendi in giro?”

-Forse è meglio se mi sbrigo.Appena torno ti racconto tutto. A più tardi!-

Raf uscì di corsa e raggiunse il cortile. Indossava un paio di leggings neri,con una gonna rosa confetto e un maglione a collo alto dello stesso colore,ai piedi portava un paio di hugs grigi.

Trovò il suo devil seduto su una panchina che gli dava le spalle: indossava dei jeans neri,un paio di anfibi e un pesante giaccone.

Allora si avvicinò piano e gli mise le mani sugli occhi:- Indovina chi c'è?- disse mentre cercava di reprimere un sorriso, con scarso successo.

-Mhh, fammi pensare... - Sulfus le prese una mano,staccandosela dagli occhi e se la portò alle labbra in modo da poterne baciare il palmo.

Il cuore di Raf iniziò a battere sempre più forte: adorava quando il suo piccolo tiranno di dimostrava dolce e le coccolava.

Quando Sulfus si alzò,la prese per mano e disse:- è l'ora di portarti in un bel posticino.-

_-_-_-_-_-_-


-Pasticceria “ Le nuvole d'oro” ?

Sulfus annuì e la portò dentro.Raf non riusciva proprio a capire perchè in una pasticceria; tra l'altro lui non era un tipo da dolci.

Si misero in fila al bancone e rimasero in silenzio per qualche minuto mentre la fila diminuiva.Dopo qualche istante ,Sulfus disse:- Dobbiamo parlare.-

Raf gelò sul posto : quel “Dobbiamo parlare” poteva significare un sacco di cose,sopratutto per la freddezza e la rapidità con cui aveva pronunciato quella frase...

Per esempio,poteva significare che lui si era stufato di lei.

L'ansia e lo sconforto l'assalirono e pesavano come un macigno sul suo petto. In quell'istante non riuscì a formulare un pensiero coerente.

Quando furono davanti al bancone,Sulfus ordinò un caffè e cercò di risvegliare la giovane angel dalla sua trance:-Ehi,a che stai pensando?-

Raf scosse la testa e ordinò una cioccolata con panna. Molta panna.

Ritirarono le ordinazioni e si sedettero ad una tavolo vicino ad una stufa per stare in disparte. “ Ecco,ci siamo” pensò Raf “ ora mi dirà che ne ha abbastanza di me... Beh,se pensa che mi metterò a fare una scenata,non gli darò questa soddisfazione!”

Sulfus bevve un sorso del suo caffè e cominciò a parlare:- Vedi Raf, ci sono alcune faccende da sistemare. Prima di tutto, dobbiamo cercare di sostenere Morgan.Mi sembrava molto giù di morale...-

Raf tirò un sospiro di sollievo:-Allora era di questo che mi volevi parlare!-

Sulfus la guardò confuso e incuriosito:-Non solo di questo,ci sono cose anche più importanti di cui volevo discutere. Ma a che diamine stavi pensando?-

Raf gli disse dei timori di poco prima,diventando ogni secondo sempre più rossa in volto.Sulfus sospirò:- Se ti avessi voluto lasciare,l'avrei fatto e basta.Ma non ti fidi proprio di me?- disse ferito.

-Certo che mi fido di te!Non è quello...- lui la interruppe e disse:- Allora non farti strani pensieri.-

Lui la guardò dolcemente e i suoi dubbi si dissolsero.

-Allora... Stavo dicendo,oltre a quel problema, ce ne è un altro più importante: tua madre.-

Raf piegò la testa,rattristata: erano mesi che pensava a dove potesse essere e a come trovarla e soprattutto a cosa sarebbe successo poi.

Ma non pensò di dar voce a quei pensieri e il fatto che la persona che più amava le offrisse il suo aiuto su un piatto d'argento,le fece venir voglia di piangere dalla gioia.

-Davvero i aiuteresti?- Sulfus annuì convinto e Raf non potè fare a meno di sorridergli:-Allora,ci penseremo domani?-

-Domani.- ripetè lui.

-E due problemi sono stati risolti. Ora veniamo a quello principale.-

Allungò la mano verso quella dell'angelo,per stringerla forte e accarezzarne le nocche col pollice.I due giovani sempiterni si guardarono intensamente negli occhi e Sulfus,senza interrompere quel contatto,le disse:-Saresti disposta a lasciarti alle spalle le tua vita da angel per..- esitò qualche istante e poi disse:- me?-

Raf lo guardò a bocca aperta: per lui non era ovvio cosa avrebbe scelto?

Con la voce tremante per l'emozione,Raf rispose semplicemente di sì.

-Allora sposami-

La cioccolata che Raf stava sorseggiando in quell'istante per poco non finì sul tavolo e sopra il suo bel maglione.

Vedendo la reazione della ragazza,Sulfus fece una risata:-Forse corro troppo e non è da me.Non dico di sposarci subito,ovvio.Pensavo l'avessi capito.-

-Scusa,non intendevo offenderti.-

-Lo so,tranquilla.Più che offeso,sono molto divertito.-

Finirono le loro bevande e rimasero a chiaccherare tranquilli,finchè il sole non iniziò a calare.

Decisero di ritornare a scuola insieme per vedersi più tardi.

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La sveglia sul comodino segnava le 22.55, quando le angel nei loro letti finsero di dormire per ingannare il giro di ronda. Sentendo il fruscio delle ali del custode lontano,Raf e Uriè si calarono in forma terrena dal balcone della loro stanza. Miki e Dolce le stavano aspettando in cortile,così le raggiunsero e insieme si diressero verso il centro della città.

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Quela sera la città era in fermento: erano state allestite bancarelle che offrivano cibo e bevande calde,banchetti che vendevano sciarpe,guanti e cappelli per ripararsi dal freddo e anche bancarelle dove ci si poteva divertire col tiro a segno e una pista da ballo con tanto di dj.

Quando le angel arrivarono,trovarono i devil vicino ad un piccolo falò,intenti a bere bevande calde: erano tutti imbacuccati come se dovessero sopportare il rigido inverno nella tundra siberiana.

Avvicinandosi,Miki disse:- Vedo proprio che non siete abituati al freddo. Sembrate dei ghiaccioli!-

Le angel ridacchiarono e i devil rivolsero loro un occhiataccia collettiva che avrebbe potuto incenerirle.O meglio,congelarle.

Morgan,che sembrava più un pupazzo di neve in nero,disse:-V-vi s-sembra divertente?!P-perchè -n-non ci state v-voi al posto nostro?!-

Gli altri devil annuirono con aria furibonda.

Raf alzò le mani in segno di resa e si scusò per il loro comportamento insensibile,senza però riuscire a mascherare una risata.

Così,per ingannare l'attesa, i ragazzi si divisero in gruppetti: Dolce e Cabiria discussero le ultime tendenze in fatto di moda, Miki, Gas e Morgan parlarono di pasti ipocalorici e attrezzi ginnici, Uriè,che aveva portato la sua macchina fotografica,immortalava glia altri ragazzi che si mettevano nelle pose più strane e intanto spiegava a Kabalè i vantaggi della fotocamera digitale.

Raf e Sulfus si allontanarono per avere un po' di privacy.

-Stanca,angelo?-

Raf lo guardò sorridente e rispose:- Non proprio. Anzi,dopo una giornata del genere sono piena di energie.-

Sulfus le accarezzò la guancia e disse :- Buon per te,piccola.-

Si goderono insieme quel momento tranquillo finchè le lancette dell'orologio del campanile segnarono le 23.59 .

La gente nella piazza iniziò il conto alla rovescia e poco a poco nel cielo si formò una sfera rossa,proprio vicino alla luna.

Allo scadere del tempo,la sfera esplose come un fuoco d'artificio e,per un istante, le stelle vicino e la luna si colorarono do rosso,per poi tornare alla normalità.

La folla proruppe in un applauso generale,ringraziando il cielo per avergli offerto uno spettacolo così stupefacente e irripetibile.

_-_-_-_-_-_-


Un' ora dopo, decisero tutti di ritornare alle loro case.

Sulfus si incamminò con gli altri devil,ma Morgan lo prese da parte e gli chiese se poteva rimanere lì con lui.Sulfus rispose che non c'era nessun problema e aspettarono che gli altri tornassero a scuola.Dieci minuti dopo,Morgan si trasformò in forma sempiterna.Sulfus non riuscì a capire perchè,ma decise di fare altrettanto: aveva un brutto presentimento. Morgan lo guardò furioso,come se lo avesse privato di qualcosa, così Sulfus ebbe un illuminazione.Sospirò e si preparò per una paternale con i fiocchi:-Senti,lo so che non sono riuscito ad aiutarti,ma mica sono onnipotente,sai?! Quindi non guardarmi così! Capisco cosa significa perdere qualcosa.-

O qualcuno” pensò amaramente.

Morgan lo guardò silenziosamente e sorrise: ma non era un sorriso amichevole.No, quello era un ghigno aspro e malvagio,pieno di rabbia cieca odio. Sulfus non riusciva proprio a capire cosa stava succedendo,quando Morgan iniziò a parlare:- Vedi,amico, il mio scopo non è mai stato quello di ottenere nuovi poteri. Oh,no. Il mio compito era quello di ingraziarmi i favori tuoi e di quella sciacquetta che ti porti dietro.-

Sulfus cercò di mantenere la calme per poter scoprire cosa nascondesse Morgan,così continuò:- Ti vedo confuso...Bene. Devi sapere che i miei superiori mi hanno scelto per questo incarico speciale perchè ero l'unico a conoscerti bene.Anche se sono anni che non ti vedo... Comunque,il mio compito è quello di far trasformare... te.-Morgan finì con un ghigno è una luce malvagia gli balenò negli occhi.

Sulfus si sentiva tradito e stupido,per il fatto di essersi fidato.Ma una domanda gli ronzava per la mente:-Aspetta,hai detto che noi due ci conosciamo da sempre.Ma allora- disse con sguardo minaccioso :- chi diamine sei?-

Morgan gettò la testa all'indietro e rise come se avesse ascoltato una barzelletta.

Quando smise,guardò Sulfus negli occhi e disse:-Non mi riconosci proprio,fratellone?-

Sulfus spalancò gli occhi ,iniziò a tremare e scosse la testa,quando gli sfuggi dalle labbra un tremante:-Impossibile...-

L'altro devil rise ancora di gusto e disse:-Invece è possibile!Alla fine,non sei riuscito a liberarti di me,lurido bastardo!-

-Cosa vuoi dire?! Ti ho creduto morto per anni e ho sempre sperato di sbagliarmi!Non ho mai voluto ucciderti,Flare!-

L'altro divenne improvvisamente serio,la faccia livida e gli occhi che lampeggiavano di rabbia e gridò con tutta la forza che aveva:-Bugiardo! Sei un ignobile bugiardo! Stai zitto!- E lanciò sfere di fuoco incandescenti. Sulfus schivò agilmente e si nascose dietro una fontana.Non poteva combattere, o almeno non ancora: aveva bisogno di spiegazioni,molte spiegazioni.

Ci fu un momento di calme,poi Flare raggiunse suo fratello dietro la fontana,lo immobilizzò con un calcio e gli strinse le mani al collo:-Ora ti farò subire le pene dell'inferno.-

Strinse ancora più forte la presa e scandì lentamente:- Nightmare Fly.-

Sulfus sentì il suo corpo irrigidirsi e la vista appannarsi,fino a non vedere più nulla.

Chiuse gli occhi e il suo corpo venne scosso dai brividi.Non sapeva cosa sarebbe successo.

L'ultima cosa che riuscì a sentire fu una risata e:- Buon divertimento,stronzo.


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Capitolo 7
*** capitolo 6 ***


da pubblicare

Capitolo 7


Incubo


L'aria fresca sverzava la pelle del giovane demone ancora svenuto. Un profumo dolciastro di fiori?- riempiva l'ambiente circostante.

Non riuscendo a capire dove si trovasse, Sulfus aprì gli occhi: il cielo al crepuscolo era rosso fuoco, con venature viola e arancione,con piccoli cirri che ne riflettevano le tonalità.

Guardandosi intorno,si ritrovò circondato da un campo di fiori rossi,in cui si inoltrava un sentireo di terra battuta,contornato da cespugli bassi e alberelli di pesco.

Il giovane chiuse gli ochi: l'ultima cosa che ricordava era di essere sotto l'influsso malefico di suo fratello.

-Quindi dovrebbe essere un incubo?- si chiese incerto,dovendo decidere tra l'aspettare passivamente il susseguirsi degli eventi o intraprendere il sentiero che probabilmente l'averbbe condotto ad una terribile sfida.

In cuor suo,il devil sapeva che doveva proseguire se davvero voleva avere la speranza di fuggire da quel luogo ingannevole,ma le sue gambe si rifiutavano di muoversi.Prese un respiro profondo e deglutì un paio di volte: finalmente trovò la forza di far muovere il suo corpo,nonostante il cuore palpitante di esitazione e paura, preparandosi a tutte le sfide che avrebba potuto incontrare.

_-_-_-_-_-_-

Il tempo sembrava non scorrere in quel perpetuo tramonto; persino il sentiero sembrava interminabile e immutabile,finchè non scorse in lontananza un intrico di rami,che formavano un elegante gazebo.

La speranza di trovare una via di uscita si riaccese nel suo cuore e gli permise di correre verso quella meraviglia della natura,ma giunto sul posto,piegandosi poi sulle ginocchia per riprendere fiato,si sentì gelare il sangue: in quell'intreccio incantato,che proteggeva con i suoi rami un giaciglio di rose bianche e rosse e pallidi crisantemi, poggiava il corpo di una giovane donna,fasciata da un abito scarlatto,con capelli color dell'oro sparsi sul suo giaciglio e labbra rosse che spiccavano sulla sua carnagione ormai pallida. Teneva le braccia incrociate in modo che le mani si posassero sul petto,proprio dove si trovava il suo cuore oramai immobile.

Sulfus si avvicinò lentamente,con il cuore in gola.Quando raggiunse la tomba,riconobbe la sua adorata Raf: avvicinò una mano tremante al viso dell'angel e le accarezzò una guancia,indugiando con le dita sulla pelle morbida e fredda,fino ad arrivare ad accarezzarle le labbra con il pollice.

Rimase in quella posizione per un tempo che pareva infinito,fino a quando la sua immobilità fu interrotta da una lacrima calda e solitaria che corse lungo il viso,fino a cadere sul petto,come se volesse rinsaldare il suo cuore spezzato dalla sofferenza.Quando iniziò a singhiozzare silenziosamente,decise di allontanarsi da quel macabro spettacolo,ma quando ritirò la mano ,sentì qualcosa di liquido e appiccicoso sul suo palmo,che piano piano colava lungo il braccio,macchiando la manica della maglietta.

All'inizio pensò che fosse uno scherzo giocato dai suoi nervi,ma poi si convinse a guardare e rimase come paralizzato: la sua mano era ricoperta di sangue fresco,che scorreva senza sosta in rivoli lucenti e scarlatti.

Spaventato,cercò di scappare , ma quando mosse i primi passi,circondato dal pesante profumo di fiori e morte,sentì una fitta pungente alla mano,circondata da un rovo pieno di spine che lentamente e inesorabilmente risaliva lungo il braccio.

Sulfus provò a strapparlo,ma senza successo,poichè il rovo ricresceva sempre più forte e pungente.

Quando si arrese,ricominciò a camminare ,cercando una possibile via di uscita;intanto la brezza che trasportava l'odore dei fiori andava via via a trasformarsi in un vento gelido,strappando petali e fili d'erba . Confuso da quell'improvvisa bufera,Sulfus perse definitivamente la strada e la speranza,fino a quando non udì una flebile voce trasportata dal vento,che diveniva sempre più forte e furente: È tutta colpa tua!-

Sulfus non capiva a chi potesse appartenere la voce,tanto era distorta dal vento , così tese l'orecchio e si concentrò cercando di percepire qualche particolare che potesse sembrargli familiare, ma , mentre il vento lo percuoteva sempre più forte, fino a sollevarlo da terra,si rese conto di ritrovarsi in uno dei suoi incubi peggiori: riconobbe la voce della persona che più amava al mondo e comprese solo in quel momento di essere la causa della morte e della furia del suo angelo.

Raggiunta questa consapevolezza,il vento cessò e Sulfus cadde stanco e provato a terra e,sbattendo la testa, svenne.

_-_-_-_-_-

Una forte luce lo colpii in viso,facendo scoppiare dietro le palpebre una moltitudine di luci arancioni e rosse.

La puzza ormai familiare di zolfo e bruciato gli invase le narici,costringendolo ad aprire gli occhi ed alzarsi.Bastò un occhiata per capire di essere a casa , a Zolfanello City.

Fece un passo,poi un altro e un altro ancora,finchè in quel girovagare distratto,quando capì che qualcosa non quadrava,come se il terreno sotto i suoi piedi si stesse ingrandendo e la distanza da percorrere aumentasse sempre più.

Sempre più nervoso,si mise a gridare:- Ma che diamine succede?!- , quando si accorse che dalla sua gola non uscì la sua solita voce profonda, ma una vocetta stridula e infantile. Subito si coprì la bocca con le mani e contò fino a dieci,per poi avvicinare le mani al viso: erano piccole e paffute,come quelle di un bambino.

Mettendo insieme i pezzi,si rese conto di essere di nuovo piccolo e con sospiro di rassegnazione pensò:-Cavoli,ora cos'altro può succedere?-

Confuso e abbattuto,il piccolo Sulfus si sedette per terra,cercando di trovare una via d'uscita da quella situazione strampalata:-Dubito che Morgan mi faccia uscire da qui semplicemente chiedendoglielo... E non si vede che terra per kilometri!-

Non sapendo più cosa fare,Sulfus decise di fare la cosa più semplice: camminare. Era sicuro infatti che suo fratello non lo avesse spedito lì per niente e che qualunque cosa lo stesse aspettando,doveva essere raggiunta il piu velocemente possibile.

-Tolto il dente,tolto il dolore- pensò mentre raggiunse un imponente struttura abbandonata. Avvicinandosi si accorse che era una villa in mattoni di due piani,su cui serpeggiavano rami d'edera bruciacchiati. I muri presentavano molte crepe e le finestre avevano i vetri crepati o del tutto frantumati,certe presentavano persino delle sbarre.

Osservò il maniero per qualche istante,senza veramente riconoscerlo,fino a quando in un lampo non ricordò chi quella villa immensa ospitava: un brivido gelido gli attraversò la spina dorsale e gli si mozzò il fiato quando ricordò di avere passato lì un anno della usa vita. La tristemente famosa Villa Vulcano.

Nonostante lo stato di malessere in cui si trovava,il piccolo Sulfus si mosse verso l'ampio cancello di ferro battuto che segnava il confine tra l'orfanotrofio e il mondo esterno,decidendo una volta per tutte di porre fine a quella storia.

Aprii il portone ritrovandosi in un cortile ricoperto di ghiaia e sassi,circondato da erba secca e fiori appassiti e pieno di bo9ttiglie di vetro,cicche di sigarette e siringhe lasciate dai ragazzi che scambiavano quel posto per una discarica.

Il piccolo percorse qualche metro,finchè non sentii un rumore sospetto alle sue spalle.Si girò per controllare chi lo stesse seguendo e ciò che vide lo lasciò senza fiato: bambini,schierati in file ordinate,come un piccolo plotone di esecuzione pronto a sterminare la preda. Lo sguardo che rivolsero all'intruso era carico di disprezzo e un vociare maligno si levò.

Quando Sulfus cercò di allontanarsi in preda al panico,il gruppo di bambini avanzò dapprima lentamente,poi sempre più veloci,lanciandosi come dei piccoli leoni a caccia di una gazzella.

Sulfus cercò di scappare imboccando il cancello,ma senza risultati poiché il cancello si chiuse con un cigolio mesto.

Ormai in trappola,Sulfus si limitò la stringere le sbarre arrugginite del cancello, riflettendo sul perchè si trovasse in quel luogo.

Appena uscì dall'ospedale,fu portato a Villa Vulcano dove avrebbe dovuto aspettare che i documenti per il suo affidamento fossero pronti.

Purtroppo il suo incidente attirò molta attenzione e tutti i media non fecero che speculare sulla morte dei suoi cari e sul fatto che lui fosse l'unico sopravvissuto.

Appena varcò le porte della villa,si ritrovò nell'atrio, dove uno stuolo di bambini si fermò a fissarlo.

Solo dopo capì che quello era solo l'inizio del suo supplizio: ogni volta che percorreva un corridoio o si ritrovava in una delle sale da gioco veniva chiamato “ il bambino del disastro” o “catastrofe ambulante” oppure veniva semplicemente picchiato da gruppi di ragazzini che giorno dopo giorno trovavano il modo sempre più crudele di tormentarlo.

Fu un esperienza orribile,che non avrebbe mai voluto ripetere in vita sua,un esperienza che non avrebbe augurato nemmeno al peggiore dei suoi nemici.

Eppure il destino ha contorto e curioso senso dell'umorismo e in un modo o nell'altro,i nostri desideri non vengono mai esauditi.

Alla fine,Sulfus lasciò le sbarre del cancello,si girò e abbassò lo sguardo a terra,arrendendosi al suo destino ed aspettando che l'ondata di piccoli devils lo travolgesse.

Quando fu raggiunto,Sulfus fu calpestato,preso a calci e pugni.Gli misero persino le mani al collo.

Il suo primo istinto fu quello di riempire il più possibile i polmoni e gridare per attirare qualcuno e farsi aiutare,ma tutto quello che riuscì a fare fu solamente emettere un sibilo roco e soffocato.Lentamente,il mondo che lo circondava diventava sempre più distante,i suoni più ovattati e il dolore diventava solo un fastidioso pulsare.Alla fine,perse conoscenza e venne inghiottito definitivamente dall'oscurità.

_-_-_-_-_-_-

Intanto,nel mondo reale,gli altri sempiterni riuscirono a scuola senza farsi scoprire e ad infilarsi nei propri letti per godersi il meritato riposo.

Riposo,si, ma no per tutti: la giovane Raf non riusciva a prendere sonno.

Non sapeva perchè,ma il suo settimo senso continuava a darle il tormento.Eppure era sicura che non ci fosse nulla da temere,nessun pericolo dietro l'angolo, né per lei,nè per le persone che amava. Però sapeva anche che raramente il suo settimo senso si sbagliava,così decise di alzarsi dal letto il più silenziosamente possibile,si rivestì e uscì dalla finestra.

Una volta allontanata dalla scuola,chiuse gli occhi e si fece guidare da quella sensazione di vuoto che le veniva ogni volta che captava un pericolo.Si stupì quando,aprendo gli occhi,si ritrovò nella piazza dove , pochi minuti prima, stava passando una delle serate più belle dell'anno.

Confusa,si guardò intorno per capire dove potesse nascondersi un potenziale nemico,quando sentì dei passi in lontananza.Decise di nascondersi dietro un muretto che separava dei tavolini dalla piazza principale,si accucciò senza far rumore e osservò la piazza circostante.

Improvvisamente vide un ragazzo ,probabilmente della sua età,abbastanza alto; si stava avvicinando alla fontana,da dove trascinò il corpo inerme di un'altra persona.

Quando Raf sentì una stretta al cuore,capì finalmente chi erano i due sconosciuti: Sulfus e Morgan.

-Sai,non è divertente come pensavo- disse all'improvviso il rosso,

-Ti preferirei sveglio,così potrei spaccarti questo bel faccino!-,poi si alzò e gli diede un buffetto sulla guancia,che lasciò una macchia rossa sul volto pallido del moro.

Allora Raf realizzò che Sulfus doveva essere sotto l'effetto di una specie di ipnosi,così decise di utilizzare il Think Fly per penetrare nella mente del devil ed aiutarlo.Si concentrò,attivò il think fly ed aspettò,finchè le palpebre non si fecero pesanti e non si sentì come risucchiata da un vortice.

-_-_-_-_-_-_-

Raf capii di aver ripreso conoscenza quando sentì tanti piccoli scoppiettii.Appena aprii gli occhi,si guardò intorno,ritrovandosi circondata da cespugli secchi,rocce crepate e fiocchi di cenere,il tutto illuminato da una luce rossa e soffusa;in lontananza,intravide una villetta in fiamme.Si diresse verso la casa,come attirata da una forza magica: sentiva che qualcosa di importante stava accadendo e lei doveva assistere,come se un'importante mistero fosse sul punto di essere svelato.

A pochi passi dalla casa,intravide delle persone: un uomo in nero con un bambino svenuto tra le sue braccia e un'altro bambino steso a terra,ferito e ustionato,molto probabilmente in fin di vita.

Improvvisamente l'uomo in nero aprii un portale e,rivolgendo un un ultimo sguardo rabbioso verso il ferito a terra,fuggì portando via il bambino tra le sue braccia.

Appena il portale fu richiuso,Raf corse verso la casa in fiamme intenzionata a salvare il bambino in pericolo,finché non vide una figura inginocchiata a terra,intenta ad osservare il macabro spettacolo. L'angel capii subito di chi si trattava,così si avvicinò lentamente,inginocchiandosi di fronte al devil tremante e con gli occhi sbarrati:-È tutto finito. Adesso ci sono io con te.-

Lentamente,Raf sollevò le braccia e circondò la vita del devil,stringendolo in un dolce abbraccio.Sulle prime,Sulfus rimase rigido,ancora sconvolto da ciò che aveva visto,ma poi si lasciò andare,stringendo a sua volta l'angel.

Solo in quel momento Raf si rese conto della vera forza del ragazzo,che nonostante le sofferenze a cui è stato destinato,vive ogni giorno con il sorriso e quella patina di ironia e menefreghismo che caratterizza i devils.

Commossa da quella rivelazione,gli accarezzò il viso e con voce dolce gli disse:-Adesso torniamo a casa,va bene?-

Lui si limitò ad annuire,mentre l'angel richiamò a sé le forze necessarie per uscire da quell'incubo.

-_-_-_-_-_-

Nel frattempo,Morgan si rialzò per sgranchirsi le gambe,guardò il fratello addormentato e disse:- Io vado a fare un giro,vedi di non muoverti.- Ridacchiò di gusto per la battuta e si allontanò.

Intanto gli altri due sempiterni ripresero i sensi,aspettando poi che Morgan si allontanasse,così Raf si avvicinò al ragazzo rimasto per controllare che stesse bene:-Santo cielo,come ti senti? Ti ha fatto del male? Sei ferito? Ero preoccupatissima,non sapevo cosa fare!-

Raf smise improvvisamente di tempestarlo di domande e lo abbracciò forte.

-Angioletto,forse è meglio andarsene.Non siamo al sicuro qui.

Sulfus si guardò intorno per accertarsi che la via fosse libera,poi prese l'angel per mano e insieme corsero via,verso la strada opposta a quella presa dall'altro devil.

Corsero per almeno mezz'ora,finché non trovarono un vicolo appartato dove si poterono nascondere.

Raf si appoggiò al muro e, riprendendo fiato,chiese:-Cosa vuole Morgan da te?-

Sulfus non l'ascoltò nemmeno,mentre, riflettendo ad altra voce,camminava avanti e indietro per il vicolo:-Come ho fatto a non capirlo prima... Era così evidente!Dove diamine è stato per tutto questo tempo... Senza neanche cercare di contattarmi! Ed io,che lo creduto morto per tutto questo tempo...-

-Daresti qualche spiegazione anche a me,se non ti dispiace?- lo interruppe lei spazientita.

Sulfus si fermò,rivolgendole un sguardo sofferente,sospirò e iniziò a raccontarle tutto,dallo strano atteggiamento di morgan fino alla fuga di qualche minuto prima.

-Un momento- disse l'angel preoccupata – cosa dovrebbe accadere questa sera?-

-Non lo so- rispose lui- ma dubito si tratti di qualcosa di buono.

All'improvviso,una voce in fondo al vicolo esclamò:- Questo dipende dai punti di vista!-

La coppia sgranò gli occhi,ormai coscienti della presenza dell'altro gemello,Flare.

-Sapete,detesto giocare al gatto col topo,quindi facciamola semplicemente finita,ok?-

Si avvicinò ai due ragazzi e Sulfus notò che stringeva qualcosa in mano,una pietra per la precisione :- Cos'è quella?- chiese in tono sospettoso.

Flare abbassò lo sguardo sulla sua mano,poi ritornò a fissare i due ragazzi .- Oh,questa?- disse alzando la mano per far vedere loro il cristallo nero che teneva in mano:- Serve solo ad invitare qualche altro amico a questa festa,niente di più.- Si mise poi la pietra in tasca e continuò a camminare.

I due ragazzi,invece,cercarono di scappare; questa volta però,Flare cercò di non farseli sfuggire,così li inseguì fino a che tutti e tre si ritrovarono su un ponte isolato,che collegava la città ad un isolotto nelle vicinanze.

-Lo nsapete benissimo che è inutile scappare,tanto prima o poi vi trovo sempre!E comunque- disse sollevando gli occhi al cielo -ti è rimasto poco tempo,fratellino-così indicò il punto perso nel cielo che stava guardando.Gli altri due sempiterni seguirono il suo sguardo e ciò che videro li lasciò senza fiato: la luna,orma alta nel cielo, era diventata rosso fuoco ed era circondata da undici sfere ardenti e una dodicesima si stava formando.

-Cosa significa tutto questo?- sussurrò Raf nel panico.

-Significa,mia cara,che presto risveglieremo una creatura antica e molto potente-disse Flare,indicando Sulfus con un cenno del capo,che gli rispose:- E tu pensi che mi faccia usare senza dire niente?!Sai che ti dico? Vai a quel paese!-Sulfus prese Raf per mano,la guardò negli occhi e insieme puntarono le mani verso Flare,lanciandogli contro delle sfere infuocate.

Il devil,che non si aspettava un attacco del genere,non fece in tempo a schivare tutti i colpi,così si ritrovo circondato dal fumo,mentre i due ragazzi stavano già attivando il Prisma Fly,preparandosi a lanciare l'attacco decisivo.

Ma una risata proveniente dalla coltre di vapore li fece fermare improvvisamente:-Siete proprio disperati,eh? Non avete capito allora.io riesco a fare le stesse cose che riuscite a fare voi...-Flare si avvicinò ai ragazzi,sprigionando un bagliore rossastro,che diventava sempre più forte,finché no si trasformo:indossava dei pantaloni di pelle bordeaux con degli anfibi neri,una canotta nera un trench rosso.Un dettaglio in particolare colpì i ragazzi:i capelli,prima di un rosso rubino,diventarono blu notte,con striature rosse. Come quelli del fratello.

-Come vi dicevo,sono capace di fare stesse cose che fate voi.Solo,che lo faccio meglio.-

Finalmente sono tornata! Erano mesi che rimandavo la stesura del capitolo e quest'anno me ne sono capitate di tutti i colori!Chiedo umilmente perdono ae prometto che il prossimo capitolo arriverà il più presto possibile!

Baci a tutti!

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Capitolo 8
*** The end of you ***


The end of you


La notte, solitamente fresca e tranquilla, con quella luna nel cielo che splende di una luce pallida che abbraccia tutto intorno a sé, quella volta era diversa: il peso del pericolo si avvertiva ovunque, il destino aveva deciso di mostrare tutte le sue carte.

Queste erano le uniche certezze della piccola Raf, mentre osservava i due fratelli fronteggiarsi in una battaglia per il dominio sull'altro.

La luce rossa che proveniva dal cielo rendeva l'ambiente minaccioso, stranamente in linea con lo spettacolo in corso.

Un' apocalisse in miniatura...” pensò la giovane, osservando i due ragazzi ancora fermi, l'uno con lo sguardo puntato in quello dell'altro: da una parte Sulfus, attento a individuare ogni mino movimento dell'altro, le braccia lungo i fianchi e pugni serrati, pronto all'attacco ; dall'altra parte, Flare, imperturbabile e sfrontato come sempre, il corpo teso e pronto ad attaccare.

Raf non riusciva più a rendersi conto del tempo che i due passavano fermio, in quella posizione, senza dare alcun segno di cedimento.

Forse la situazione si può risolvere senza alcuno scontro” pensò ottimista, spostando il peso da un piede all'altro. Convinta, iniziò ad avvicinarsi ai due, intenzionata a far finire la disputa in quel preciso istante e , magari, cercare di convincere Flare ceder loro qualche informazione sulla strana storia che coinvolgeva il suo diavolaccio.

La ragazza riuscì a fare pochi passi, che i devils iniziarono a scagliarsi l'uno contro l'altro, finendo per afferrarsi per il bavero della giacca. - No, fermatevi!- gridò l'angel – Ci deve essere un altro modo.-

I ragazzi si voltarono per guardarla:- Non sono affari tuoi!- risposero, riprendendo la loro schermaglia. Sulfus fu il primo ad attaccare, sferrando un pugno dritto al petto dell'avversario, facendolo indietreggiare per la violenza del colpo; approfittò del momento per rifilare una scarica di colpi, che il fratello riuscì in buona parte a schivare o parare, trovando così l'occasione di contrattaccare sferrando un gancio e allontanando l'avversario. Successivamente, gli sferrò un calcio allo stomaco, riuscendo a farlo cadere, così che potesse continuare a tempestarlo di colpi.

Così non va” pensò Raf preoccupata, “ Se voglio far finire tutto questo, devo usare un po' di astuzia.” Mentre i ragazzi erano distratti , Raf preparò il Rock Fly e si lanciò verso Sulfus, avvolgendolo nel suo bozzolo protettivo e parando il colpo sferrato dal gemello.

Flare fissò pensieroso lo scudo per qualche secondo, poi – come folgorato da un'idea- avanzò verso i due con un sorrisetto malvagio stampato sul volto; dopodiché, bussò sullo scudo con finta innocenza e iniziò ad attuare il suo piano:- Già sapevo che come devil non valevi un granché, ma che anche come uomo fai cilecca... questa mi è nuova!-

Continuò a fissare,a fissare, a fissare... Ma niente, nessuna reazione:” Devo toccare un tasto molto più dolente dell'orgoglio, a quanto pare.” Si schiarì la voce con intento di scherno e proseguì ridendo:- Ma quanto sei caduto in basso? Non capisco nemmeno come tu possa essere stato scelto!- Rimase in silenzio, per creare l'atmosfera giusta per il colpo di grazia:- Mamma e papà si rivolterebbero nella tomba.-

Il dado era tratto, la trappola era scattata: il bozzolo cedette sotto le spinte del moro, che scattò urlando di rabbia. Bloccò saldamente il rosso a terra sfruttando la forza dell'impatto e tutto il suo peso,con gli occhi brillanti dalla furia e il respiro affannoso:- Come osi usare il loro ricordo per i tuoi luridi fini?-

Flare lo fissò per un istante, cercando di rimettere ordine nei suoi pensieri scombinati dalla sfacciataggine e ipocrisia del fratello: come poteva permettersi di fare il gradasso con quella recita? Lui “sapeva” la verità e l'avrebbe fatta pagare cara a quel traditore che si permetteva di insultarlo.

Disgustato, avvicinò il suo viso a quello di Sulfus con uno sforzo assurdo, vista la posizione:- Ti mi chiedi come oso. Proprio tu, che sei la causa di tutto!-

Delle lacrime iniziarono a formarsi negli occhi color miele del devil: era confuso, non riusciva minimamente a capire cosa stesse dicendo il fratello, né riusciva a rendersi conto del rancore che nutriva nei suoi confronti. Le cose andavano sistemate quella notte stessa, voleva salvare quella amicizia che si era creata tra i due e ricominciare tutto da capo, dimenticare quella sera fatale in cui persero tutto.

Distratto da questi pensieri, Sulfus non si accorse che il fratello era ritornato all'attacco allungando le braccia verso il suo collo; se ne accorse solo quando iniziò a sentire la mancanza d'aria, troppo tardi per reagire.

Ora non fa più il santerellino, eh?”

Dall'altra parte, Raf guardava quello scontro con terrore: era davvero possibile che il suo diavolaccio si fosse praticamente arreso? Ma, in fondo, la risposta la sapeva, cioè sapeva che Sulfus non era in grado di nuocere veramente alle persone che amava; ecco perché non avrebbe mai inflitto il colpo finale.

Ora, l'unica cosa a cui pensare era come tirare fuori il ragazzo da quel guaio: quello a cui pensò l'angelo non era un piano elaborato o di chissà quale genialità, ma era sicura che avrebbe funzionato. Si alzò da terra di qualche centimetro, per avvicinarsi silenziosamente alla coppia, mentre una piccola e densa palla di fuoco si materializzava sul suo palmo.

Approfittando della distrazione di Flare, caricò il braccio a spinse la sfera sulla schiena del nemico, che reagì cacciando un urlo di dolore e lasciando la presa sulla sua vittima: i due fratelli giacevano sfiniti e doloranti a terra, mentre Raf raggiungeva il moro.

Tutti e tre, però, commisero un errore fatale, poiché nessuno notò come l'ambiente circostante mutò: l'aria era completamente immobile, la temperatura invece era diventata stranamente calda per qual periodo dell'anno e la luce della luna diventava più forte e sanguigna. I ragazzi impiegarono una frazione di tempo indeterminabile per

capire come si fosse prodotto un tale cambiamento, interrotti solo da una strana sensazione, come di un filo tesissimo che finalmente si spezza.

Sembrava qualcosa di poco importante, un cambio semplicemente di atmosfera, ma nel concreto, la situazione precipitò tragicamente, soprattutto per Sulfus: Inizialmente, sentì come un grande peso su di sé, come se qualcuno si fosse poggiato su di lui e poi iniziò ad ansimare, a causa del caldo tremendo che sentiva, come se bruciasse. Raf osservò stranita il comportamento del ragazzo e cercò quindi di allungarsi verso di lui per capire, ma venne bloccata dallo stesso,che la spinse via e cacciò un potente urlo di dolore: la pelle e le ali cominciarono a spaccarsi, mostrando la carne viva dei muscoli, mentre le corna si creparono. Il dolore era così intenso che calde lacrime spuntarono dagli occhi, seguite dalle continue urla strazianti, interrotte solo dallo schioccare fulmineo di un'enorme lingua di fuoco che avvolse completamente il demone.

Raf, sconvolta, cercò di raggiungere il ragazzo per tirarlo fuori dal rogo – Cosa diamine credi di fare?- disse Flare afferrandole saldamente il polso.

-Il fuoco!- balbettò lei,ricevendo uno sguardo confuso come risposta, - I,. fuoco non dovrebbe bruciarlo! Lui ne ha sempre avuto il controllo!-

Allora il ragazzo si rese conto della gravità della situazione, ma non volle comunque allentare la stretta: non poteva sacrificare quella ragazza per il bene di un condannato o per la riuscita della sua missione. La ragazza capì subito che non sarebbe riusctia a uscire da quella situazione, ma non voleva nemmeno arrendersi. Decise allora di giocare l'ultima carta: rivolse al ragazzo uno sguardo disperato, ma allo ste4sso tempo audace : -Ti prego, fallo per me, unicamente per me. Ti prometto che restituirò il favore.-

Lui la trattene ancora, fissandola in quei occhi cristallini, in cerca di una qualsiasi traccia di inganno; decise quindi di lasciarla andare, sicuro che la ragazza avesse in mente un piano.

Forte del fatto che anche lei fosse immune alle fiamme, avvicinò cautamente la mano al falò, arrivando quasi a toccare le lingue di fuoco: “Ancora un po' e riesco a tirarlo fuori”. Era sempre più vicina, ma vene fermata all'improvviso dalla voce di Sulfus: la guardava, la sofferenza dipinta sul volto, ma nonostante tutto riuscì a trovare la forza per un ultimo gesto, ovvero cercò di spingere le fiamme verso l'angelo che, stupita, si allontanò all'istante. Lui la guardò e, rivolgendole un ultimo sorriso, lasciò che le fiamme lo divorassero fino alla violenta esplosione che seguì.

Una potente ondata di calore mandò a terra gli altri due sempiterni che, dopo essersi ripresi, fissarono lo spettacolo davanti a loro con orrore: del ragazzo, non rimase che polvere.

Angolo della vergogna

Eh già, proprio così: oggi mi scuso per aver tardato così tanto a puybblicare un capitolo (tra l'altro, una bozza già l'avevo). Potrei scusarmi enumerando tuti gli impegni di questo lunghissimo periodo, ma non mi scuserebbe comunque. Detto ciò, spero possiate godervi il capitolo. Inoltre, prometo di essere più veloce (il prossimo è già in fase discrittura su quadernetto!) e di rimettere mano alla storia: i primi capitoli sono un po' confusianri, dunque una sistematina ci vuole proprio!

Anyway, vi auguro buone vacanze estive e tanto divertiemento! 

See you next time!





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