A tale between light and darkness special - back to 1600

di Sara Garcia
(/viewuser.php?uid=1010123)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Viktor e Christine ***
Capitolo 2: *** rivelazioni ***
Capitolo 3: *** Un invito inatteso ***
Capitolo 4: *** Primi litigi ***
Capitolo 5: *** Primi pericoli ***
Capitolo 6: *** Vorona ***
Capitolo 7: *** Il ricatto ***
Capitolo 8: *** Sono i sentimenti ***



Capitolo 1
*** Viktor e Christine ***


Corre l'anno 1590 in Russia, nella gelida Mosca.

La nostra storia inizia così, in una gelida giornata in cui, nonostante abbia smesso di nevicare da alcuni giorni, il freddo permane e naturalmente la neve residua dall'inverno non si è sciolta in maniera definitiva. E' il 23 Aprile 1590, e per il popolo è un giorno dilutto: infatti, si sono appena svolti i funerali della nobile Adelaida Meekhiva, Contessa di Mosca. Certamente, non è nè la prima e nè l'ultima nobile a morire, allora come mai il popolo sembra così affranto per la sua scomparsa? Il motivo in verità, è più semplice di quello che sembra: la contessa Adelaida, a differenza di qualunque altro suo pari, era sempre pronta ad aiutare il prossimo, non faceva mai sentire coloro che lavoravano per lei inadeguati o inferiori semplicemente perchè di un rango inferiore. Prima di servi, per lei i suoi collaboratori erano persone, e come tali andavano trattate. Ci fu un breve periodo in cui furono prima suo figlio minore Vladimir, in seguito il maggiore Petr, a prendere il suo posto a causa della sua salute precaria. Ma passata la crisi, Adelaida aveva voluto riprendere le redini dei suoi affari, nonostante l'età avanzata e facendosi aiutare dalla sua fidata dama di compagnia, Agatha. A dire il vero, prima di lei vi fu un'altra donna al fianco della nobildonna, una ragazza che sino alla fine la Contessa ha tenuto nel suo cuore, e non solo per tutti i suoi anni di fedele servizio: quella ragazza era per lei diventata quasi una figlia, e dato che aveva tanto sofferto, anche a causa della sua famiglia, avrebbe tanto voluto che tornasse a prestare servizio a palazzo come sua dama di compagnia, ma così non fu: la ragazza erarimasta profondamente turbata da un fatto accaduto in passato, proprio tra quelle mura. Non sembrava avere intenzione di tornare, pur ribadendo il suo affetto alla nobildonna, che capendo la situazione si era in fine decisa a rivolgersi ad altre per assolvere al compito di dama di compagnia. E'sempre stata una donna piuttosto sola, dopo la morte del marito: il figlio minore fu assassinato anni prima assieme alla moglie, da alcuni malviventi, o almeno così si dice: in verità, aleggia un alone di mistero dietro la scomparsa di Vladimir e Katrina Meekhiv. Per quanto riguarda il figlio maggiore invece, colui che ereditò il posto di capo famiglia dopo la scomparsa del padre, non si hanno notizie di lui da molti anni. Indubbiamente, un grosso dolore per una donna anziana e malata, che aveva sempre considerato suo figlio come " una persona difficile ", certo. Ma pur sempre suo figlio, e lei non aveva mai smesso di amarlo e sperare di vederlo, quanto meno al suo capezzale in punto di morte. Ma così non fu, e così designò un nuovo e misterioso erede, di cui non si sa ancora nulla: la sua identità è rimasta segreta sino alla morte dell'anziana, per timore che potesse accadergli qualcosa di grave. Solamente da poco è stato divulgato il suo nome, ed alcuni anziani che vivono in città sono rimasti quanto meno sorpresi.

Una giovane ragazza dai lunghi capelli castani esce di casa, dopo aver sistemato i suoi boccoli meravigliosi in un nastro per tenerli legati. Indossa un abito da popolana, ed i suoi occhi azzurri scintillano alla fioca luce del sole: il cielo tuttavia, minaccia neve. La ragazza sbuffa. " Ma quando smetterà di nevicare? Possibile che non si riesca a vedere un raggio di sole, in questa città? ". Si chiede, scuotendo il capo. Una donna la raggiunge sulla soglia: a differenza della giovane ha gli occhi color smeraldo, e tiene i capelli neri raccolti in uno chignon. Indossa un abito color verde, che quasi sembra intonarsi ai suoi occhi. Posa una mano sulla spalla della ragazza, che si volta nel sentire qualcuno accanto a lei. " Oh, madre. Siete voi ". Sorride dolcemente la castana, mentre l'altra donna, rivelatasi essere sua madre, annuisce.

" Si, sono io figlia mia. E ti volevo chiedere se sei sicura di ciò che fai: sei sicura che sia la decisione giosta? Dopo la morte della Contessa Adelaida... ". Si ferma, mentre la più giovane riflette un momento, per poi annuire.

" Credo sia la cosa più saggia da fare: chiederò di lavorare a palazzo, così potrò aiutare voi e mio padre. Non è giusto che me ne resti con le mani in mano mentre siete voi due a faticare nei campi per portare a casa il pane ". Sorride nuovamente la fanciulla, mentre la madre le prende le mani, dopo esserle andata davanti. Smeraldo ed oceano si incontrano, e la più giovane intuisce che la madre ha qualcosa di importante da dirle.

" Christine, noi ce la caviamo benissimo. Non serve che tu chieda l'elemosina a quella famiglia, non c'è bisogno che lavori per loro. Non li conosci, potresti davvero pentirti della tua decisione ". La avverte, mentre la ragazza di nome Christine la guarda incuriosita.

" Ma madre, voi stessa avete lavorato per la famiglia Meekhiv, così come mio padre. Perchè non io... ". Ma sua madre le fa un cenno con la mano di smettere di parlare.

" Appunto, figliola: sia io che tuo padre abbiamo avuto a che fare con quella famiglia. Certo, la contessa Adelaida fu una padrona esemplare, ci trattava bene. Ma da quando suo marito il Conte Gorislav Meekhiv, morì prematuramente, la situazione si rivelò ben più spinosa: i suoi figli, specialmente il maggiore, non aveva simpatia per me e tuo padre. E se ora sarà lui a prendere il comando, non voglio che tu ti ritrovi in situazioni sgradevoli ". Le spiega la donna, e la figlia annuisce: forse farà meglio ad ascoltare i consigli della madre, e chiedere a qualche altra famiglia di lavorare presso di loro.

" Ci penserò, ma se non andrò da loro chiederò ad altri di assumermi al loro servizio ". Risponde la figlia, mentre l'altra donna sospira.

" Non è affatto necessario, ma se pensi di doverlo fare... ". Christine annuisce, per poi dare un bacio alla madre, sulla guancia. La donna le mette di nuovo la mano sulla spalla. " Forza, forza! Ho sentito che hai un appuntamento con Alice, non vorrai fare aspettare la tua amica? Corri! ". La incita, mentre Christine annuisce, e dopo averla salutata si dirige verso la casa della sua migliore amica: Alice Isakova. Amiche sin dall'infanzia, le due ragazze si sono sempre aiutate, anche nei momenti più duri e difficili l'una è sempre stata al fianco dell'altra, rendendole quasi come due sorelle. La donna rimane a riflettere qualche istante, per poi venire raggiunta da un uomo, evidentemente il padre di Christine.

" Irina... ". La chiama, mentre lei si volta a guardarlo.

" Danilo, dimmi ". Risponde la donna, incrociando lo sguardo oceano del marito. Gli stessi occhi della figlia, che evidentemente ha ereditato il colore degli occhi dal padre.

" L'hai convinta? Non andrà a chiedere lavoro ai Meekhiv, vero? ". Chiede, mentre la moglie gli si avvicina, abbracciandolo.

" Lo spero. Sai bene com'è tua figlia, non si arrende facilmente ". L'uomo ricambia l'abbraccio, sospirando per poi rientrare in casa, seguito dalla moglie. Non è dato sapere cosa stiano nascondendo, ma una cosa è certa: non vogliono che chieda lavoro alla famiglia Meekhiv. Il motivo, è del tutto ignoto.

Christine ed Alice stanno camminando per la strada principale di Mosca. La seconda, una bellissima ragazza dai lunghi boccoli biondi e dagli occhi color del ghiaccio, ha comprato alcuni generi alimentari per la propria famiglia, ovviamente quel poco che si è potuta permettere: solo suo padre lavora, nei campi proprio come il padre di Christine, e purtroppo spesso non ci sono nemmeno i soldi necessari al cibo o alle cure della madre, molto malata. Christine si è limitata ad accompagnarla, ed è la sua amica a prendere parola per prima. " Allora? ". Inizia, mentre l'amica la guarda. " Sei stata a palazzo? Hai chiesto lavoro al nuovo padrone? Si dice che sia già arrivato, mentre altri dicono che ancora non si è fatto vedere e che probabilmente arriverà in pochi giorni, è così? ". Chiede, decisamente curiosa. Christine scuote il capo, ridendo un pò.

" Mi spiace deluderti amica mia, ma purtroppo non sono stata dai Meekhiv: mia madre me lo ha sconsigliato, anche se non ne so la ragione. Pare che lei e mio padre si siano trovati male con il precedente signore del castello, ma di più non mi hanno detto ". Ammette, un pò perplessa. Alice sembra riflettere, mentre Christine continua il discorso. " A proposito del padrone: tu hai per caso saputo chi sia il misterioso nuovo erede della Contessa Adelaida? Si dice che lo abbia designato in punto di morte, ma io ancora non ho saputo il suo nome ". Ammette, ora incuriosita di sapere chi sarà a prendere il posto dell'anziana signora del Castello. Alice annuisce, guardandola.

" Oh si, lo so. Dicono che sia il nipote della Contessa, il figlio maggiore di Vladimir Meekhiv. Non pare sia tornato a Mosca in questi giorni, ma naturalmente rientrerà a breve. O almeno, così si mormora ". Ammette: è vero, stando a quello che lei e suo padre hanno saputo, il nuovo erede è Viktor Meekhiv: il figlio primogenito di Vladimir e Katrina Meekhiv e nipote di Adelaida. Al popolo non è dato sapere dove sia stato sin ora, si sa solamente che non ha potuto presenziare al funerale della nonna, ma che tornerà nei prossimi giorni per occupare il posto che gli spetta come signore del castello. " Chissà, magari per una volta potresti ignorare le ansie dei tuoi genitori ed andare a chiedergli lavoro, magari te lo concederà ". Ride la bionda, contagiando l'amica. Improvvisamente tuttavia, la prima sbianca. " Attenta! ". Grida, buttando a terra la borsa della spesa. E' un momento, poi...

Christine finisce a terra, mentre la sua migliore amica pare in ansia. Le tampona la ferita che si è procurata al capo con il fazzoletto, cercando di capire le sue condizioni. “ Christine! Christine, ti sei fatta male? “. Chiede in allarme, mentre la sua amica non pare riprendere conoscenza: è stata questione di un momento. Le due ragazze stavano attraversando la strada, quando una carrozza ha investito la bruna, che non pare svegliarsi, nonostante i richiami della bionda. Il cocchiere arresta la sua corsa, allarmato. Scende e soccorre la ragazza che ha investito.

" Signorina! Santo Cielo, sono mortificato! E'che avevo così fretta, che proprio non vi ho viste! ". Poi guarda Alice, sincerandosi che stia bene. " E voi? Vi siete fatta male? ". Chiede, mentre la bionda annuisce.

" Io si, ma la mia amica... ". Il cocchiere si accorge della ferita al capo di Christine, che tuttavia pare riprendere conoscienza di li a poco, facendo tirare un sospiro di sollievo al pover uomo. La bruna si porta una mano al capo, cercando di mettersi seduta.

“ Ahi… accidenti, quella carrozza mi è piombata addosso. Mi fa un tremendo male la testa “. Sussurra, mentre il cocchiere la guarda dispiaciuto: certo, è una ragazza del popolo, ma non avrebbe mai voluto che succedesse una cosa tanto sgradevole.

“ Mi dispiace, sono davvero mortificato! Non vi avevo proprio vista! Vi sentite bene? “. Chiede, mentre Christine annuisce nonostante la ferita al capo.

" State attento la prossima volta. Se aveste investito una persona di alto rango, non so se sarebbe stata tanto magnanima ". Fa Alice. Christine rimane seduta, inquanto ha ancora un leggero giramento di testa. Il cocchiere sta per parlare nuovamente, ma una seconda voce fa irrigidire l'uomo, come fosse allarmato.

“ Dimitri! Si può sapere perché ci siamo fermati? Dobbiamo tornare subito a palazzo, siamo già in ritardo! “. Fa, è una voce maschile. Il cocchiere finalmente trova il coraggio di rispondere.

“ Perdonate signore, accidentalmente ho investito una ragazza e volevo sincerarmi che stesse bene. Riprenderemo subito il viaggio “. Fa per tornare al proprio posto, dopo aver guardato un'ultima volta la giovane ferita e dopo che questa gli ha fatto un segno affermativo con il capo: sicuramente quel buon uomo lavorerà per qualche riccone arrogante e poco magnanimo, come d'altra parte è per tutti i nobili nei confronti della povera gente come lei o come la sua amica ed i loro genitori. O almeno questo è ciò che lei pensa, in base all'esperienza della sua famiglia e di quella di Alice, che appunto solo con la precedente signora del Castello trovò un pò di giustizia. Gli altri nobili invece, non sono mai stati caritatevoli con loro, tutt'altro. Alice cerca di aiutare Christine a rimettersi in piedi, mentre il cocchiere fa un inchino in segno di scuse, dirigendosi alla sua postazione. Ma poco prima che l'uomo possa riprendere il suo posto, il suo padrone lo interrompe.

“ Aspetta, hai detto investito una ragazza? “. Chiede, mentre Christine ed Alice rimangono interdette qualche istante, ed in seguito la castana si alza da terra sostenuta dall'amica, qualcuno scende dalla carrozza. " Investito una ragazza?! Ma come hai potuto commettere un simile errore?! ". Si arrabbia nuovamente il proprietario di quella voce. Alice rimane a bocca aperta, riconoscendolo subito, non appena lo vede. Diversa è la situazione di Christine: non conosce affatto quel ragazzo, che avrà poco più della sua età. Ma il suo sguardo è rimasto calamitato da quello color del cielo di lui, ma con sfumature tendenti al grigio ghiaccio. Per un istante le è quasi impossibile capire il reale colore degli occhi di quel bellissimo giovane, evidentemente un nobile a giodicare dai suoi abiti.

“ Signore… “. Sussurra timoroso il sottoposto, credendo di essere cacciato dal suo posto di lavoro: dopo tutto ha commesso una leggerezza molto grave, ancorché del tutto involontaria. " Perdonatemi, non era mia intenzione ferire la signorina, ma... ". Ma il suo padrone non pare badare a lui, piuttosto si avvicina alle due ragazze, sospirando pesantemente.

“ Scusate per lo spavento, non so come Dimitri abbia potuto commettere un simile errore. State bene? “. Domanda a Christine, notando la sua ferita. Lei annuisce arrossendo un po': non ricorda di aver mai visto un ragazzo così bello prima d'ora. Lui la guarda qualche istante, per poi spostare nuovamente lo sguardo sul suo capo. “ Vi fa male? Vi serve qualcosa? “. Le chiede poi, e lei fa cenno di no, riprendendosi.

“ No, vi ringrazio… è stato solo uno spavento, nulla di grave. Non è il caso di punire quel buon uomo... “. Sussurra semplicemente, sentendosi in oltre in dovere di mettere una buona parola per il cocchiere, che la guarda e sorride: quella ragazza è davvero buona, un fiore rarissimo per i venti impetuosi di quel mondo. Alice la sorregge ancora, nonostante lei riesca ormai a reggersi in piedi da sola.

“ Bene, in questo caso io mi rimetto in viaggio. Vi chiedo ancora scusa a nome del mio cocchiere “. Fa un leggero inchino il misterioso nobile, mentre Christine riesce solo ad annuire e ricambiare leggermente l'inchino, con una grazia che certamente è raro trovare nelle donne di popolo. Il misterioso ragazzo la guarda un momento, per poi girarsi dandole le spalle. Lei sta per fare lo stesso ma, poco prima di risalire in carrozza, lui si ferma. “ Io sono Viktor “. Fa, guardando nella direzione della ragazza, che nel frattempo si è fermata per ascoltare ciò che avesse da dire. Alice strabuzza gli occhi dalla sorpresa. “ Viktor Meekhiv “. Conclude lui, mentre lei fa un inchino in segno di rispetto, come si conviene quando ci si presenta. Alice rimane quanto meno sorpresa: allora aveva visto giusto! Lui è l'erede della Contessa Adelaida! E'finalmente tornato a Mosca! E, come se non bastasse, loro sono state le prima ad incontrarsi... anzi, a scontrarsi in quel caso, con lui!

“ Christine. Il mio nome è Christine Petrova “. Si presenta Christine, mantenendo lo sguardo. Lui non dice nulla in un primo momento, limitandosi a fare un leggero sorriso. Poi conclude la conversazione.

“ Christine… bel nome, Milady. Davvero un bel nome “. Sussurra, per poi salire nuovamente in carrozza senza dare il tempo alla ragazza di rispondere. La giovane dai capelli castani rimane ferma immobile per qualche istante, rossa in viso. La sua amica la guarda, mettendole una mano sulla spalla.

" Christine? Tutto bene? Ma hai capito chi era quello? ". Chiede, e la bruna annuisce.

" Ho capito benissimo, Alice... ho capito benissimo ". Ripete, per poi aiutare l'amica a raccogliere le sue cose, finite a terra.

Salve a tutti! Eccomi qua con una nuova storia, che ne dite? Con il primo capitolo ho introdotto la protagonista, Christine, insieme alla sua migliore amica Alice. In ultimo abbiamo anche incontrato il protagonista, Viktor Meekhiv. Che ne dite? Come mai i genitori di Christine sono tanto reticenti nel mandarla a lavorare presso quella famiglia? E dopo l'incontro/scontro di Viktor e Christine, cosa accadrà? Leggete, e lo saprete! Spero vorrete leggere e recensire, mentre io vado a scrivere il capitolo due! Baci

Sara Garcia

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** rivelazioni ***


Sono passati solamente alcuni giorni dal primo incontro di Christine con Viktor Meekhiv, l'erede della contessa Adelaida, scomparsa di recente. Dopo l'episodio, la ragazza è tornata a casa sua ed ha raccontato tutto ai genitori, che ovviamente non hanno potuto non preoccuparsi per la ferita al capo della figlia. Ma Alice li ha rassicurati, raccontando che si sono scontrate con la carrozza di un nobile, ma che non è successo per fortuna nulla di irreparabile. E'stato allora che il padre di Christine, Danilo Petrov, ha capito di che nobile si trattasse: può essere, a giudicare dalla descrizione, che fosse l'erede della contessa. Quando Christine gliel'ha confermato, l'uomo pareva piuttosto agitato ed ha ordinato alla figlia di stare lontana dai nobili e da tutte le loro questioni. A dire il vero, ora che la ragazza riflette non capisce la reazione di suo padre, che le pare un pò troppo esagerata. Finito di riordinare, la fanciulla scende le scale e per puro caso ascolta i genitori parlare. " Danilo, non fare così: capisco che il fatto ti abbia un pò sconvolto, ma non dimenticare che Lord Vladimir è morto da anni ed anni ormai, e che il fratello è scomparso chissà dove. Non è nemmeno venuto ai funerali della madre, non rappresenta una minaccia per nessuno ". Tenta di rassicurarlo la moglie, tuttavia lui scuote il capo.

" No, Irina: non voglio che nostra figlia stia a contatto con quella famiglia che ci ha sottratto tanto. Ti devo ricordare forse che abbiamo dovuto vendertgli nostro figlio per estinguere un debito? ". Un debito? Figlio? Ma che significa? A Christine cade a terra il vassoio, attonita dalle parole del padre.

" Basta, non voglio ricordare quel drammatico giorno. E... ". Irina non termina la frase, sentendo rumore di vetri infranti. E può essere stata solo una persona: sua figlia. La donna si alza, seguita dal marito. Christine li guarda entrambi, sotto shock. Sua madre le si avvicina, cercando di metterle una mano sulla spalla. " Tesoro, cos'hai sentito? ". Le chiede, mentre la ragazza rifiuta bruscamente il contatto con lei e si allontana, ripresasi dallo shock ma furiosa.

" Ditemi che non è vero! Ditemi che ho capito male, madre! ". Grida, mentre a calmare le acque prova suo padre.

" Christine, non fare così. Erano momenti difficili, siamo stati obbligati a delle decisioni drastiche. Permettici di spiegarti ". Riesce a prendere la mano della ragazza, che ha sempre avuto un grande rispetto ed ammirazione per il padre e non osa sottrarsi, pur essendo arrabbiata.

" Non c'è nulla da dire, padre! Perchè mi avete ingannata!? Perchè non mi avete detto dell'esistenza di mio fratello?! ". Grida nuovamente Christine, non trattenendo le lacrime. " Avevo il diritto di conoscerlo! ". Sbrocca, mentre sua madre scoppia in lacrime. Danilo invece pare capire il dolore della figlia, perchè è lo stesso che provò lui rinunciando a colui che, in fin dei conti, era una parte di sè: il suo primogenito. Abbraccia forte la figlia, che da prima pare opporsi ma in seguito si arrende, stringendosi a lui e piangendo.

" Hai ragione, figlia mia. Meriti di conoscere la verità, e il perchè non volevamo che ti avvicinassi ai Meekhiv ". Irina annuisce, approvando le parole del marito: è giusto che la loro Christine conosca la verità, tutta seppur potrebbe essere dolorosa e difficile da capire. " E'successo tutto moltissimi anni fa... ". Inizia il discorso il capo della famiglia Petrov, una volta calmata la figlia ed averla fatta sedere su una delle sedie, seguita dai genitori. La ragazza accetta di ascoltare le loro spiegazioni: in fondo vuole loro un gran bene. Hanno sbagliato, ma ne vuole conoscere le ragioni prima did ecidere qualunque cosa.

" Vi ascolto, continuate... ". Fa la ragazza, asciugando le lacrime. Sua madre le si siede accanto, prendendole la mani tra le sue. Suo padre invece respira profondamente, continuando il racconto.

" Tua madre ed io eravamo stati sbattuti fuori da palazzo da Petr Meekhiv: il figlio maggiore della Contessa Adelaida, che prese temporaneamente il posto della madre al comando in seguito ad una malattia della signora. Ma fu poco prima di perdere il lavoro che tua madre ed io seppimo che saremmo diventati genitori ". Christine ascolta attentamente: ha solo sentito parlare di petr Meekhiv, sa solo che a dofferenza della madre non andava affatto d'accordo nè con il popolo nè con chi lavorava con lui, e trovava qualunque pretesto per cacciare le persone in malo modo, nonostante la madre fosse contraria: in quegli anni il potere era esclusivamente nelle sue mani, essendo l'uomo di famiglia, colui che ha ereditato il posto del padre. " Nonostante fossimo senza lavoro, i genitori di Alice, Filimon e Beatrisa, si offrirono di aiutarci economicamente, e così fu fino alla nascita tua e di tuo fratello, Lukas Petrov ". Christine deglutisce: i suoi genitori avevano dunque fatto in tempo a dare un nome a suo fratello, prima di perderlo.

" Lukas... quindi mio fratello si chiama Lukas? ". Fa semplicemente la bruna. Danilo annuisce: ora arriva la parte più complicata da raccontare.

" Si. Ma a quei tempi eravamo sul lastrico: non potevamo mantenere due gemelli. Così fecimo l'errore di accettare l'aiuto di Vladimir Meekhiv, il padre di Viktor e figlio secondogenito della contessa Adelaida ". Christine rimane sorpresa: da ciò che sa, Vladimir Meekhiv non era tipo da aiutare le persone così, disinteressatamente.

" Ma c'era una condizione ". Continua finalmente Irina, notando che al marito manca il coraggio per proseguire, troppo preso da quei brutti ricordi. " Se entro pochi mesi non avessimo restituito i soldi, allora la famiglia Meekhiv si sarebbe potuta prendere uno dei nostri figli. Come previsto, non riuscimmo ad estinguere il debito... ". Si ferma un momento, trattenendo le lacrime e mentre il marito le mette una mano sulla spalla.

" E così decidemmo: vendettimo tuo fratello Lukas a Vladimir e Katrina Meekhiv, che allora già avevano un figlio ed erano in attesa del secondo. Il debito fu estinto, ma Lord Vladimir ci minacciò: nessuno doveva sapere che Lukas era figlio nostro. Ora, non sappiamo dove sia e come viva, come sia stato trattato dopo il ritorno al potere della Contessa Adelaida ed ora che è deceduta ". Christine abbraccia i genitori, scoppiando in lacrime: ha un fratello, ma è come se non lo avesse inquanto nemmeno sa dove sia, e se sia ancora vivo. Ma una cosa è sicura: ha perdonato i genitori, che in fin dei conti non hanno colpa di quanto accaduto. Hanno solo accettato l'aiuto di una persona sbagliata, e le hanno tenuto nascosto di suo fratello per il bene di tutti.

" Vi voglio bene... ". Mormora solamente la bruna, stringendosi ad entrambi e tornando a piangere, sfogandosi dopo quelle drammatiche rivelazioni: ora sa perchè i suoi non volevano che si avvicinasse ai Meekhiv, ma è pur vero che Viktor Meekhiv non è suo padre, o suo zio. Potrebbe essere totalmente diverso da loro, pensa lei.

Nello stesso istante, a palazzo Meekhiv un giovane sta camminando su e giù per il salone da diverso tempo. E' tornato a casa da pochi giorni, e tutti lo hanno accolto con calore ed affetto. Ha sistemato tutte le faccende in sospeso della sua povera nonna, alla tenuta le cose vanno bene, eppure c'è una cosa che non riesce a scordare, e quella stessa cosa è la fonte dei suoi pensieri. Sembra essere agitato, tanto da non riuscire a stare fermo per più di qualche secondo. Ed il motivo è solo uno: non riesce a smetetre di pensare alla ragazza che il suo cocchiere ha accidentalmente investito con la carrozza. L'ha colpito subito non appena ha incrociato il suo sguardo, seppur per pochi momenti. Non crede di aver mai visto nessuna donna con uno sguardo simile, in grado di colpirlo in quel modo. Certo, davanti alla giovane ha ostentato fredda compostezza, credeva che fosse solo una sensazione momentanea. Invece da allora non riesce a levarsela dalla testa, e non ne capisce la ragione: di certo non è la prima donna del popolo che vede, ma con le altre le cose non sono andate certo in quel modo. Improvvisamente tuttavia, qualcosa interrompe bruscamente i suoi pensieri: dei passi lo fanno voltare verso l'entrata della sala, da cui fa la sua comparsa un altro giovane dai capelli corvini, leggermente scompigliati. Indossa abiti regali, proprio come il suo pari che ora lo sta osservando. Siccome il primo non proferisce parola e si limita a fissarlo, è il secondo che finalmente parla. " Viktor, ecco dov'eri. Il conte Kuznetsov ti stava cercando, voleva parlarti di non so che cosa ". Gli riferisce semplicemente, mentre l'altro sospira pesantemente.

" Lukas, non sono in vena di visite, non oggi ". Risponde, guardando fuori dalla finestra. " Gli hai detto di tornare domani? ". Chiede, rivelando che il nome del ragazzo è Lukas e che è evidentemente un suo pari, dato che gli da del tu senza problemi. Lukas annuisce, dando una risposta alla precedente domanda. Poi decide di farsi più audace, e posa i documenti che stava leggendo sul tavolo.  

" Pensi ancora all'incontro di qualche giorno fa? ". Chiede senza troppi giri di parole: infatti anche lui era presente, il giorno dello scontro con Christine. Solo che non era sceso dalla carrozza e non aveva visto la ragazza investita. Non ottenendo risposta intuisce di aver centrato il problema. " Non dirmi che una semplice popolana ha fatto breccia nel cuore del gelido Viktor! ". E ride leggermente, ma ancora una volta non ottiene che un'occhiata poco rassicurante da parte dell'altro.

" Te l'ho detto, non è una ragazza come le altre. C'è qualcosa in lei, qualcosa che mi ha colpito sin da subito ". Commenta semplicemente Viktor, riflettendo su quei pensieri rivolti a quella giovane dallo sguardo magnifico. Lukas lo guarda facendosi serio.

" Non dirmi che ti sei innamorato! E per di più di una popolana... ". Mormora, avvicinandosi alla finestra fuori dalla quale sta guardando anche Viktor, come se si aspettasse di vedere comparire Christine al cancello principale. " Posso capire che tu ti senta attratto da lei, ma non venirmi a dire che sei stato colpito dal così detto colpo di fulmine ". Conclude in fine il primo, mentre Viktor continua a fissare fuori dalla finestra.  

" Sarebbe così sbagliato se così fosse? Contano così tanto le differenze sociali? ". Chiede semplicemente, senza guardare Lukas. " Se così fosse, anche mio padre avrebbe sbagliato ad adottarti, o no? ". Conclude, mentre Lukas esita un momento a rispondere.

" Hai ragione, in fondo sei libero di fare ciò che vuoi. Non saresti nè il primo e nè l'ultimo che si incapriccia di una popolana, solo sta attento: le malelingue potrebbero iniziare a spettegolare se si sapesse ". E intanto riflette: conosce il nome della sua famiglia d'origine e sa chi sono, ma li detesta: suo padre l'ha dato via probabilmente per denaro, si è rifiutato di crescerlo per chissà quale assurda ragione. Per lui la sua unica famiglia sono i Meekhiv, che lo hanno cresciuto. Vladimir e Katrina Meekhiv erano i suoi soli genitori, Viktor e Boris i suoi unici fratelli.

" L'ultima cosa di cui mi importa adesso sono i pettegolezzi di qualche nobile annoiato. Piuttosto, credi che possa ritrovarla? ". Chiede così, a bruciapelo. Lukas rimane un pò interdetto da quella frase, per poi ridere appena.

" Ti ha proprio fatto perdere la testa, quella ragazza. Ma se la cercassi tu di persona finiresti sulla bocca di tutti, e desteresti troppi sospetti, specialmente ora che sei appena tornato ed alcuni nobili non aspettano altro che un buon pretesto per boicottarti ". Sentenzia, ed è vero: sicuramente gli altri nobili darebbero adito a dei pettegolezzi fuori luogo se sapessero che il conte Meekhiv corre sietro ad una popolana.

" Devo trovarla, parlarle. Che so, anche con la scusa di sapere come sta dopo che il mio cocchiere l'ha travolta con la carrozza ". Mormora, pensando a diverse possibili alternative con le quali invitare Christine senza destare sospetti o sollevare pettegolezzi. " Dopo tutto, non c'è nulla di male se un gentil uomo si scusa con una sognorina dopo averle procurato un danno, no? ". Chiede, mentre Lukas si fa avanti, incrociando le braccia.

" Se mi dici come si chiama, ci vado io a prenderla. Di me si dicono già abbastanza cose, pettegolezzo in più o pettegolezzo meno... ". Fa in tutta calma: lui è abituato alle male lingue, che di certo non sono mancate sin da quando si è saputo che Vladimir Meekhiv aveva adottato un bimbo " del popolo ", figlio di servi. Le vere ragioni sono del tutto ignote, almeno per lui, e nemmeno gli interessano.

" Christine ". Mormora il fratello acquisito, rispondendo alla sua domanda. " Si chiama Christine Petrova ". Conclude, mentre Lukas si irrigidisce di botto.

" Hai detto Christine Petrova? ". Chiede, e Viktor annuisce.

" Si. E' così che si è presentata. Cercala al villaggio, dille che voglio vederla per scusarmi dopo l'incidente. Cerca di non spaventarla, va bene? ". Chiede nuovamente, ma Lukas pare irrigidito e non risponde. Viktor gli si avvicina, guardandolo. " Lukas? Hai capito? ". Chiede, riscuotendolo dai suoi pensieri. Il minore annuisce.

" certo, ho capito. Magari potrei far venire con lei la sua amica, quella di cui mi hai parlato. Così potrebbe sentirsi più a suo agio, non credi? ". Domanda, e Viktor annuisce.

" Ora vai ". Conclude il discorso, mentre Lukas si gira per poi dargli le spalle ed uscire dalla sala. Una volta fuori si appoggia alla porta, per poi stringere i pugni.

" Christine Petrova... ". Mormora a denti stretti, mentre il suo sguardo pare infuocarsi. Ma il motivo è ignoto.

Ciao a tutti, amici! Ed eccomi con il capitolo due, che ve ne pare? Dopo aver introdotto la famiglia Petrov, finalmente ecco comparire un altro Meekhiv: Lukas. Porta lo stesso nome del fratello di Christine, e pare avere una storia molto simile alla sua. Coincidenza? La ragazza intanto ha perdonato i genitori per averle tenuto nascosta la verità, mentre Viktor non pare riuscire a dimenticare quell'incontro/scontro con la ragazza. Riuscirà Lukas a convincerla ad andare a palazzo? Cosa accadrà? Spero che la storia vi piaccia e vogliate recensire, io intanto vado a scrivere il capitolo tre! Baci

Sara Garcia

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Un invito inatteso ***


Passa circa un'ora dalla conversazione di Lukas e Viktor: il primo è uscito alla ricerca di Christine, mentre il secondo è rimasto a palazzo, piuttosto pensieroso: perchè? Perchè non riesce a levarsi dalla testa quei bellissimi occhi color cielo e quegli splendidi boccoli castani? Scuote violentemente il capo, cercando di pensare ad altre cose: ha ricevuto giusto la mattina stessa una lettera che pare averlo un pò messo in agitazione, ma il mittente è ignoto così come il contenuto della missiva. Il giovane conte si siede su una delle poltrone, sbuffando: è a Mosca da poco, e già ha tutte quelle preoccupazioni! Quante cose ha ancora da sistemare, riflette.

Un uomo misterioso varca i cancelli di palazzo Meekhiv, e non pare essere solo: con lui c'è una donna che tiene tra le braccia una neonata, che dorme serena ed ignara di tutto, ben avvolta nelle coperte: il clima è piuttosto freddo, e non è il caso che una neonata vi sia troppo esposta. Il cocchiere guarda colui che a quanto pare è il suo signore, in attesa di ricevere ordini: gli ha detto di portarlo sino a Mosca, ma non sa se dovrà poi riportarlo a casa. Il misterioso uomo gli fa cenno di andarsene, ed il servitore capisce che intende rimanere. La donna gli mette una mano sulla spalla, guardandolo. " Dopo così tanto tempo, perchè sei voluto tornare a Mosca? ". Chiede, sorreggendo la figlia con la mano libera. Lui non fa altro se non fissare l'entrata di palazzo, solo il rumore del vento che muove i pesanti soprabiti suo e della donna rompe il silenzio. In seguito tuttavia, è lui stesso a prendere parola rispondendo alla domanda.

" Sono stato via troppo tempo. Con la morte della Contessa, credo che il suo erede avrà bisogno di aiuto per sistemare tutte le questioni in sospeso, ed eccomi qui: io potrò aiutarlo, no? ". Non si capisce se parli seriamente o con ironia, si capisce solamente che è conosciuto a palazzo: le guardie non oppongono la minima resistenza al suo passaggio. A giudicare dai suoi abiti si direbbe un nobile, così com'è per la donna che lo accompagna. Entra senza pensarci due volte, mentre al suo passaggio le guardie si inchinano rispettose. Una volta giunto alla porta del salone prinipale, esita un momento. In fine mette da parte ogni tipo di dubbio, ed apre quella porta varcando la soglia. Trova colui che stava cercando intento ad osservare distratttamente dei documenti.

" Lukas, sei già di ritorno? Ti avevo detto...". La persona in questione, che si rivela essere Viktor Meekhiv, lascia cadere i documenti che stava leggendo: alzando lo sguardo, ha infatti visto colui che è entrato, senza rispettare le più elementari norme dell'etichetta. Ma certo, in fin dei conti anche lui è un nobile, perchè mai dovrebbe perdersi dietro a certe formalità?

" Viktor, mi spiace deluderti ma io non sono Lukas. Come puoi vedere... ". E toglie il cappuccio, rivelando i suoi capelli color mogano ed i suoi occhi color dello smeraldo. Notando l'espressione sorpresa del Conte, l'altro osserva un quadro dietro di lui, in particolare osserva un bimbo dagli occhi color smeraldo, tenuto in braccio da una donna dallo sguardo freddo, che non trasmette alcuna emozione. " Coraggio! Non mi saluti nemmeno? Dopo tutti questi anni, credo che tu me lo debba, o no? ". Viktor lo guarda un istante, e smeraldo e zaffiro si scontrano per alcuni, interminabili secondi al termine dei quali, è finalmente il signore del castello a prendere parola.

" Boris, non pensavo che saresti tornato a Mosca così presto ". Confessa, rivelando il nome ma non l'identità dell'altro uomo, che ghigna un istante.

" Invece eccomi qui. Sono tornato a casa ". Controbatte, sicuro che nessuno potrà mai cacciarlo via. Quale sia il suo ruolo tuttavia, non è ancora dato saperlo.

Lukas giunge finalmente in un vicolo che conosce sin troppo bene: certo, come sordare che li vivono delle persone che lui detesta con tutte le sue forze? Delle persone che gli fecero del male ancor prima che nascesse, decidendo del suo futuro nemmeno fosse un burattino. No, non importa più nulla: è giunto sin li, in quel volgare vicolo colmo di sudici plebei, per un motivo ben preciso: ci vive la donna che Viktor cerca, Christine Petrova. Sa perfettamente quale sia la sua casa, di fronte alla quale giunge di li a poco. Prende un profondo sospiro, perchè sa bene quale immane sforzo lo aspetta. Dovrà fare appello a tutta la sua buona volontà per non sbroccare e gridare tutta la sua rabbia ed il suo odio. Sta per bussare, ma una ragazza dai boccoli biondi apre la porta: da prima non si accorge di lui, è voltata versi l'entrata. " Christine! Andiamo, prima che faccia buio! ". Chiama la ragazza, e lui riflette: allora è giusto, Christine Petrova vive li. Il giovane dai capelli corvini si schiarisce la voce per far notare la sua presenza, e la bionda si irrigidisce.

" Arrivo! Sto aspettando mia madre, non è ancora pronta! ". Risponde Christine, scendendo le scale. Alla mancata risposta dell'altra, le rivolge di nuovo la parola. " Alice? Tutto bene? ". Chiede, per poi notare che la sua migliore amica non è sola. Un brivido passa lungo la schiena della bruna, incrociando quello sguardo di ghiaccio. Lukas la fissa qualche istante: è davvero lei, la Christine Petrova che Viktor cerca. La deve portare a palazzo, anche se deve ammettere che non sa se sia la cosa più appropriata. Non troppo per lui, abituato a malelingue e pettegolezzi sul suo conto. Ma cosa si penserebbe di Christine, vedendola in compagnia del fratello adottivo del conte? Ah, che gli importa? Lui è li per uno scopo, e non può farsi prendere dai dubbi.

" Voi siete Christine Petrova, vero? ". Chiede freddamente, e la ragazza annuisce. Dopo qualche istante ritrova finalmente la voce, e risponde alla domanda.

" Chi desidera saperlo? ". Chiede, anche se forse ha intuito di chi si tratti: il figlio adottivo di Vladimir e Katrina Meekhiv.

" Lukas Meekhiv, sono il fratello adottivo del Conte. E' lui che mi manda da voi ". Non distoglie lo sguardo da quello della ragazza, che rimane sorpresa: il conte la vuole vedere? Deve essere una burla!

" Se è una burla, non è divertente. Un nobile che vuole vedere una serva? Impossibile ". Trova il coraggio e l'audacia di constatare la ragazza. Questo provoca semplicemente un ghigno da parte di lui, che risponde ad ogni suo dubbio.

" Credetemi, signorina Petrova, non sono persuaso da alcun piacere nel trovarmi in questo covo di plebei, e vorrei andarmene quanto prima. Quindi, se voi e la vostra amica voleste farmi la cortesia di seguirmi, ve ne sarei grato ". Alice rimane sorpresa di sentire che l'invito è stato esteso anche a lei, mentre Christine capisce che non si tratta di una burla. L'amica la guarda: rifiutare sarebbe segno di maleducazione. La bruna capisce, e decide di accettare: cos'ha da perdere ad andare a palazzo? Lei è una popolana, di cui nessuno parlerà nè in bene nè in male. Fa un cenno affermativo con il capo.

" Va bene, se mi date un momento avverto mia madre e... ". Ma la ragazza non finisce la frase, che sua madre fa la sua comparsa: ha sentito tutta la conversazione, dato che stava scendendo le scale. Lukas la guarda qualche istante: ecocla li, Irina Petrova. Il suo sguardo rimane freddo come una notte artica, e la donna si volta verso di lui, sussultando: quello sguardo, dov'è che lo ha già visto? Un dubbio la attanaglia qualche istante, ma scuote subito il capo e guarda la figlia.

" Tesoro, sarebbe una grave scortesia rifiutare l'invito. Potete andare se volete ". Christine annuisce, notando tensione tra Lukas e sua madre. Lui non fa altro che voltarsi, facendo cenno alle ragazze di seguirlo. Stringe i pugni qualche istante, ripensando a quella donna.

" Irina Petrova... sapeste quanto vi odio ". Pensa, per poi risalire in carrozza, seguito da Alice e Christine. Meta: palazzo Meekhiv. 

Salve a tutti! Come state? Ed ecco il capitolo tre, che ne dite?! E' entrato in scena un nuovo e misterioso personaggio, Boris: chi è? Come fa a conoscere Viktor così bene? Christine ed Alice hanno accettato l'invito, che accadrà una volta giunte a palazzo? Perchè Lukas pare avercela con Irina? Coraggio, ditemi che ne pensate, ci tengo molto! Io intanto vado a scrivere il capitolo quattro! Baci

Sara Garcia

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Primi litigi ***


Il viaggio prosegue in assoluto silenzio: le ragazze sembrano essere in soggezione, e Lukas non fa altro che fissarle gelidamente, non aiutandole di certo a superare la loro timidezza. Quando finalmente è lui che sta per prendere parola tuttavia, si acocrge che è ormai tardi: sono arrivati a destinazione. Il cocchiere aiuta le ragazze a scendere, capendo che devono essere ospiti del suo signore. Sta per dire qualcosa, ma qualcuno lo rimprovera abbastanza severamente: non è Viktor, ma è una voce maschile. " Padre! Perchè siete così testardo? Non dovevate andare voi, potevo pensarci io. Voi siete anziano, potreste sentirvi male con questo freddo! ". Lo rimprovera, senza accorgersi che in compagnia del genitore c'è uno dei suoi signori insieme a delle ospiti. Il cocchiere pare imbarazzato, per poi portarsi una mano dietro al capo.

" Perdonate, signorine. Mio figlio si preoccupa sempre della mia salute, a volte senza alcuna ragione ". Ammette, mentre Christine non può fare a meno di sorridere: anche lei si comporta allo stesso modo con il padre, quando spesso lo sorprende a lavorare nei campi o a compiere altri sforzi in giornate poco favorevoli. Il giovane si accorge subito dell'errore commesso: si è messo a gridare come uno straccivendolo di fronte ad uno dei suoi signori e a delle ospiti! Fa un inchino in segno di rispetto.

" Vi chiedo scusa, non pensavo che mio padre... ". Si interrompe, non trovando le parole esatte. Segue un momento di silenzio, che viene rotto solo da Lukas, che pare spazientirsi.

" Che razza di modi. Non so come possa Viktor tenerti ancora a palazzo, al suo fianco per di più ". Commenta acido, mentre il bruno lo guarda un istante, mentre due paia di oceani artici si scontrano.

" Evidentemente, il signor Conte sa apprezzare un buon collaboratore, signore ". Sibila. Lukas stringe i pugni, evitando di ribattere: scontrarsi con quell'uomo non è una buona idea, non al momento per lo meno. Fa un passo avanti, guardando poi le due ragazze.

" Purtroppo vi devo lasciare, signorine. Ci penserà Dimitri a portarvi dal Conte, dopo tutto sono sicuro che è qui per questo, no? ". Mormora, mentre l'altro, che si rivela chiamarsi Dimitri come l'anziano genitore, annuisce.

" Si, signore. Voi potete tornare alle vostre questioni se volete, io porterò le signorine dal padrone ". Lukas osserva ancora una volta Christine, che per istinto fa un passo indietro. In seguito fa un inchino a lei ed Alice, per poi dirigersi verso il giardino. Dimitri sospira, per poi guardare il padre. " Padre, voi andatevi a riposare adesso. Se ci sarà bisogno, penserò io a guidare la carrozza: voi siete stanco ". L'anziano annuisce, ridendo un pò: non deve ribattere con suo figlio, ma d'altronde ha ragione. Non è più un ventenne, gli serve anche del riposo. Il giovane annuisce, per poi guardare le due giovani. " Che villano, non mi sono nemmeno presentato! ". Si ricorda poi il ragazzo, facendo un inchino. " Il mio nome è Dimitri Zykov, e sono il figlio del cocchiere ". Fa un baciamano ad entrambe, mentre le fanciulle ricambiano l'inchino e si presentano a loro volta. Passati i momenti dei convenevoli, il ragazzo le conduce con lui a palazzo. Sta per parlare, ma una domestica lo raggiunge trafelata.

" Dimitri, ecco dov'eri! Menomale che hai portato la signorina Petrova, perchè Mylord è davvero nervoso oggi ". Ammette, mentre Dimitri la guarda stranito.

" Come? Ma se sino a due ore fa era calmo, cos'è cambiato? ". Chiede, mentre la donna scuote il capo.

" Non ho tempo, presto! Devo portare le signorine in salone, non vorrei essere rimproverata ". Ammette, e Dimitri annuisce per poi fare un inchino.

" A quanto pare Agatha vuole farvi da guida al mio posto. Vi lascio nelle sue mani, e spero di rivedervi presto ". Sorride, salutando con un inchino le ragazze, che ricambiano il saluto. Agatha guarda le ragazze, e fa loro cenno di seguirla.

Christine entra nell'immenso salone, incantata dall'enorme lampadario illuminato dalle sfavillanti luci. Accanto a lei, Alice. La domestica che ha accompagnato le due ragazze si inchina, congedandosi. " Il mio signore mi ha chiesto di dirvi di aspettarlo qui, sarà da voi a momenti ". Abbassa lo sguardo ed abbozza un inchino. Christine annuisce mentre la domestica sparisce al di la della porta, ritornando alle sue mansioni. Alice guarda Christine, sospettosa.

" Avremo fatto bene ad accettare l'invito? Voglio dire, non è normale che un nobile inviti due popolane a palazzo, rischiando di compromettere la sua posizione con i suoi pari ". Commenta, mentre Christine annuisce.

" Credo di si, in fondo è un comportamento che si addice ad un nobile scusarsi dopo che un suo sottoposto ha travolto una donna con la carrozza, sia ella di alto rango o popolana. Ammesso che sia questo il motivo ". Riflette ad alta voce: ha riflettuto un pò, ed ha pensato che il solo motivo dell'invito può essere che il conte voglia scusarsi per quanto accaduto giorni prima, con il cocchiere. L'attenzione della bruna è attirata da qualcosa: un quadro meraviglioso, che ha l'aria di essere un ritratto di famiglia. Curiosa la ragazza si avvicina, seguita dall'amica. Nel ritratto vi sono un uomo dall'aspetto austero dallo sguardo di ghiaccio, che come tutti coloro ritratti indossa un abito da nobile. Accanto a lui vi è una bellissima donna dagli occhi verde smeraldo, i capelli color mogano lasciati liberi le cadono morbidi sulle spalle, coperte dalle maniche dell'ampio vestito azzurro. La stessa tiene tra le braccia un bimbo neonato, ed accanto all'uomo vi è un bimbo in cui Christine riconosce il padrone di casa. Rimane talmente incantata da non accorgersi dell'ingresso di qualcuno nella sala. Alice se ne accorge e la chiama sottovoce.

" Christine... ". Mormora, cercando di farsi sentire solo dall'amica. Ma la giovane non pare accorgersi del richiamo della giovane, che viene interrotta da una nuova voce.

"Vedo che vi piace molto quel dipinto ". Inizia il discorso, facendo voltare la donna. " Loro sono i miei genitori e mio fratello minore, Boris ". Conclude la frase, per poi avvicinarsi alla sua ospite: Christine lo riconosce, è Viktor Meekhiv. Non avrebbe mai potuto scordare quello sguardo di ghiaccio. Immediatamente le sue guance si imporporano, e fa per inchinarsi come si conviene.

" Scusate, non volevo essere maleducata. E' che.. ". Ma lui la ferma con un cenno della mano, abbozzando a sua volta un inchino.

" Sono io che dovrei scusarmi, per quanto successo con il cocchiere. E' per questo che vi ho invitata, dopo tutto ". Interrompe la sua frase, mentre per qualche istante la ragazza non riesce nemmeno a parlare, e la causa non è di certo il disagio. Alice osserva i due: ha notato qualcosa che forse alla sua amica è sfuggito, ma non sa se sia il momento di parlare o sia il caso di tacere, per ora. " Dimitri è anziano, purtroppo ha avuto quella grave svista, ma non si ripeterà ". Parla, ma la sua attenzione è fissa sulla ragazza, che a sua volta fa un cenno affermativo con il capo.

" Ve l'ho già detto, signore. Non è successo niente di grave, non siate duro con quel buon uomo. Ho conosciuto lui e suo figlio, mi sembrano brave persone ". Commenta, mentre Viktor non dice nulla per qualche istante, per poi spostare lo sguardo in un punto non preciso.

" Bene, quindi avete conosciuto anche il mio braccio destro, Dimitri. Spero non vi abbia spaventate con i suoi modi rozzi ". Fa, pensando all'ultima volta che lui e Dimitri hanno ricevuto un ospite: il ragazzo non era alcorrente che ci fosse un ospite illustre a palazzo, e si presentò nel salone principale come un elefante in un negozio di porcellana. Ovviamente, solo a lui è permesso di comportarsi come fosse di famiglia, fosse stato un altro domestico sarebbe certamente stato redarguito o licenziato per aver fatto adirare un ospite del padrone. I motivi, al momento non sono importanti.

" No, è stato molto gentile con noi ". Risponde Christine, mentre Alice non riesce a stare zitta.

" A differenza di vostro fratello Lukas, devo dire. Lui sembrava non sopportare niente e nessuno, e ci ha trattate con molta freddezza. Ci ha messe in soggezione ". Ammette, mentre Viktor riflette un istante sulla giusta risposta.

" Mi dispiace, forse avrei dovuto mandare direttamente Dimitri a cercarvi, ma Lukas ha insistito per venire di persona, non so perchè sinceramente: lui non ha simpatia per il popolo ". Christine ripensa allo sguardo di ghiaccio di Lukas, al dubbio che per un solo istante l'ha attanagliata esattamente come accadde alla madre. Ma non estranea i suoi pensieri, e si limita ad annuire. " Comunque, dimentichiamo Lukas e tutti gli spiacevoli equivoci, siamo qui per questo dopo tutto, no? ". Chiede, ed Alice annuisce notando nuovamente lo sguardo di lui, calamitato su Christine che a sua volta pare imbambolata a fissarlo. " Rimanete un pò, visitate la tenuta. Sarà il mio modo per farmi perdonare ". Conclude lui, e mentre le ragazze stanno per rispondere dei passi fanno voltare tutti e tre verso la porta principale.

" Fratello mio, non mi avevi detto che avevamo visite. Sono forse le nuove domestiche? ". Commenta ironico il proprietario di tali passi, mentre sul viso di Alice compare un'espressione contrariata: chi è mai quell'arrogante? A giudicare dagli abiti e dalle sue parole, deve essere il fratello di Vikltor, colui che nel dipinto è raffigurato da neonato. Il bruno nota lo sguardo di disappunto di Alice, che non lo distoglie per nessuna ragione: non si fa intimorire solo perchè si tratta di un nobile. " Cos'hai da guardarmi, serva? Se sei stata assunta, dovresti essere già al lavoro ". Continua il discorso con prepotenza il ragazzo, mentre la bionda si spazientisce.

" Noi due non siamo cameriere! Siamo state convocate a palazzo dal Conte, e voi siete piombato qui ad insultarci senza ragione e senza nemmeno dirci il vostro nome! Come vi permettete? ". Chiede, mentre Christine si frappone tra i due, tirando l'amica e mettendola dietro di sè: Alice non è come lei, è una donna decisa e risoluta, che sa dire il fato proprio tanto ai nobili quanto ai popolani.

" Ora basta! ". Interviene a quel punto Viktor, stanco di quella discussione. " Boris, ti sembra il modo di fare? Entrare qui, insultare le mie ospiti in questa maniera, dopo che ti ho accolto nel mio palazzo. Dovresti scusarti, non ti pare? ". Chiede, mentre l'altro, che si rivela essere Boris Meekhiv, scuote la testa sdegnato.

" Scusarmi con delle plebee? Devi aver battuto la testa, fratello mio. Non lo farò mai ". Commenta, mentre Alice si altera nuovamente.

" Mi dispiace signor Conte, ma credo di non poter accettare l'invito a visitare la tenuta. Devo tornare a casa, e credo sia lo stesso per la mia amica ". Fa Alice, decisamente irritata. Christine annuisce, capendo che la ragazza non vuole lasciarla sola a palazzo, come se non si fidasse del fratello di Viktor, che guarda la bionda con disprezzo. Viktor si limita ad annuire, per poi guardare male il fratello: stavolta ha esagerato.

Salve ragazzi, ecco il capitolo quattro! Boris Meekhiv è tornato a palazzo, e si è subito scontrato con Alice. Che cosa succederà adesso? Viktor nonpare aver preso bene il suo comportamento, ma come reagirà? Abbiamo anche conosciuto Dimitri, il figlio del cocchiere che ha ereditato il nome e la gentilezza del padre, nonchè braccio destro di Viktor. Che accadrà nel capitolo cinque? Seguitemi e lo saprete! Aspetto vostri pareri, baci!

Sara Garcia

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Primi pericoli ***


Alice cammina davanti a Christine, che la guarda senza dire nulla: ha capito che la sua amica si è adirata, ma dopo tutto non ha tutti i torti: se Viktor Meekhiv è stato gentile con loro e le ha trattate con cortesia e rispetto, in un momento suo fratello ha rovinato tutto: si è comportato in modo arrogante e presuntuoso, e dopo tutto questa è una caratteristica della maggior parte dei nobili: disprezzano il popolo, non tenendo conto che senza coloro che lavorano per loro, non sarebbero poi così ricchi e potenti. " Alice, fermati! Così non riesco a starti dietro ". Mormora Christine, mentre l'amica continua ad imprecare per conto proprio.

" Che razza di villano! E questi sarebbero i nostri signori? Se il fratello si è dimostrato più simile alla nonna, Boris Meekhiv sembra invece la copia di suo padre! ". Sbrocca. La bruna tenta vanamente di raggiungerla, ma una voce femminile risponde all'affermazione fatta dalla bionda: un'elegante dama dal lungo abito color blu notte fa la sua comparsa. I suoi occhi color ghiaccio ma con sfumature tendenti al blu oceano scrutano la fanciulla, ed i lunghi capelli biondi sono lasciati liberi, ed alcuni boccoli le incorniciano il viso che pare di porcellana. Tiene tra le braccia una neonata, che pare dormire serenamente.

" Chi è questa donna tanto audace da parlare in questi termini di Boris Meekhiv? Siete forse una nobildonna di cui io ignoro il nome e la provenienza? Non vi ho mai vista qui ". E ride leggermente, evidentemente la sta prendendo in giro: ha perfettamente capito che Alice non è una nobile, e come potrebbe? Solo dal vestiario si può intuire che non è una donna di alto rango.

" No signora, non sono una nobile ma una popolana. Ho accompagnato la mia amica dal signore del castello, Viktor Meekhiv: siamo state invitate entrambe, e questa è la sola ragione della mia presenza qui. Ma stavamo per togliere il disturbo ". Risponde risoluta la ragazza, avvertendo il sarcasmo poco gradevole della donna. Alice fa un leggero inchino, mentre la piccola tra le braccia della nobildonna apre gli occhi, di un intenso color verde smeraldo e dolcissimi. Christine sembra intenerirsi allo sguardo della bambina e le sorride dolce, mentre lei allunga le manine come volesse essere presa in braccio da lei. Colei che a quanto pare è sua madre se ne accorge, e la culla un pò.

" Oh, con tutto questo baccano la mia piccola Olga si è svegliata ". Commenta, continuando a cullare la figlia. " Comunque mi presento: io sono Alexandria Meekhiva, Contessa di San Pietroburgo e moglie di Boris, che a quanto ho sentito avete già incontrato ". Tra lei ed Alice c'è un rapido scambio di sguardi, e lo stesso capita con Christine, mentre la nobile finisce le presentazioni. " Questa invece è nostra figlia, Olga ". Presenta anche la bambina, che a quanto pare non vuole saperne di addormentarsi, pur non avendo iniziato a piangere o lamentarsi in alcun modo.

" Onorata di conoscervi, io sono Christine Petrova ". Spezza il silenzio Christine, inchinandosi e presentandosi. Alice sospira, facendo lo stesso e presentandosi a sua volta.

" Io invece sono Alice Isakova ". Si presenta, mentre Alexandria pare riflettere un momento.

" Petrova? Ho già sentito il vostro cognome, qui a palazzo. Non mi è nuovo ". Comemnta, guardando Christine che a sua volta rimane un pò sorpresa. " Oh, si! Adesso mi ricordo: il piccolo che i miei defunti suoceri adottarono si chiamava Petrov di cognome, ma proprio non ricordo il suo nome ". Prosegue, mentre Christine sospira pesantemente, scuotendo il capo ed abbassando lo sguardo. Lo rialza dopo alcuni istanti, recuperando la sua risolutezza.

" Lukas, signora. Il bimbo si chiamava Lukas Petrov, ed era mio fratello gemello. Ora, perdonateci ma io e la mia amica dobbiamo proprio andare, è stato un onore conoscervi ". Fa un inchino, ed Alexandria si limita a fissarla qualche istante: quella donna, ha lo stesso identico sguardo del fratello adottivo di Boris, pensa. Che sia forse... scuote il capo, cacciando via ogni tipo di pensiero. Una volta che le due ragazze si sono congedate, va alla ricerca del marito.

Boris invece è occupato in una discussione abbastanza animata con suo fratello, per quanto accaduto con Alice e Christine. Il minore non pare curarsi dell'ira del maggiore, e rimane seduto come nulla fosse. " Stai calmo, Viktor! Le ho solo trattate come meritano, ovvero da serve ". Commenta, ma questa sua affermazione non piace al signore del castello, che lo guarda con ira.

" Ascoltami bene fratello, non te lo ripeterò: ho accettato di ospitarti insieme alla tua famiglia, dopo che per anni sei sparito dalla mia vita. Ma non sfidare la sorte, ricorda che posso cacciarti in qualunque momento ". Lo avverte, mentre il bruno perde immediatamente il suo sorriso sarcastico e lo guarda serio.

" E' forse una minaccia? ". Chiede, mentre Viktor non pare turbarsi a quel tono o a quell'espressione.

" Prendila come vuoi, ma sappi che questi sono i fatti: non insultare più i miei ospiti, siano nobili o popolani. O non esiterò a cacciarti da qui ". Conclude, per poi uscire dalla stanza, alterato. Sulla sua strada incontra Alexandria, che stava raggiungendo il marito. Vedendo la sua espressione colma d'ira, la donna gli si avvicina.

" Ho sentito tutto. Ma come può parlarti in quel modo? In oltre, per delle volgari serve ". Commenta, mentre Boris si volta verso di lei un istante, per poi posare lo sguardo sulla piccola Olga. La bambina sembra ricambiare lo sguardo, mentre la madre la passa a suo padre, stando attenta a non farla finire a terra. Boris prende tra le braccia la figlia, cercando di calmare la sua ira per non agitarla. Olga si appoggia a suo padre, chiudendo gli occhi ed addormentandosi di li a poco.

" Può farlo, lui può tutto. La nonna ha nominato solo lui come suo erede, qui dentro non ho potere di fare nulla ". Commenta infuriato, sedendosi. Lei gli si siede accanto, prendendogli la mano libera, mentre l'altra la posa sul suo viso. Sorride appena.

" Qualcosa lo puoi fare. Puoi impedire che quelle due sciocche rimettano piede a palazzo e compromettano il nostro buon nome. Non dirmi che non hai capito perchè tuo fratello ci ha tenuto così tanto a vedere Christine Petrova ". Gli mette la pulce nell'orecchio, mentre lui non fa altro che guardarla: forse la moglie ha ragione. C'è bisogno del suo intervento.

Una misteriosa figura alata osserva da un pezzo Alice e Christine, che sono ormai giunte a casa. Sogghigna, per poi guardare un compare. " E' lei? La donna che il nostro signore ci ha ordinato di attaccare? ". Chiede, mentre l'altro annuisce.

" Si, ma ricorda: la vuole viva. Non la dobbiamo uccidere ". Lo ammonisce, e l'altro annuisce, per poi far comparire una misteriosa sfera di energia oscura: a quanto pare, le due figure non sono umane e ce l'hanno con Alice, o con Christine. Uno fa un passo avanti, proprio mentre Irina sta aprendo la porta per far entrare le ragazze. " Christine Petrova! ". Pronuncia in tono imperioso, facendo voltare le fanciulle, ed in seguito lancia quella sfera di energia oscura. Poi, gocce di sangue cadono a terra, mentre Irina grida spaventata dalla scena.


Ciao ragazzi! Eccomi con il nuovo capitolo, ma voi? Dove siete finiti? La storia sta entrando nel vivo, e nessuno recensisce? Comunque sia, nel nuovo capitolo abbiamo finalmente conosciuto Alexandria, la moglie di Boris, ed insieme a lei la loro figlia neonata, Olga. La donna pare pensarla esattamente come suo marito, e gli ha suggerito di intervenire personalmente, ma quale sarà la prossima mossa del fratello di Viktor? Chi saranno le figure alate e misteriose che hanno aggredito Alice e Christine? Se lo volete sapere, dovrete aspettare il capitolo sei! Continuate a seguirmi, mi raccomando! Baci

Sara Garcia

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Vorona ***


Viktor è ancora a palazzo, abbastanza innervosito dalla discussione avuta con il fratello: lo ha accolto nel suo palazzo, insieme alla sua famiglia, ed in cambio lui inizia a trattare male i suoi ospiti e non solo, anche la servitù: infatti Boris non si è scontrato solo con il fratello, ma prima di lui è stato Dimitri ad affrontarlo. Dimitri, che da sempre è al fianco del conte come fossero fratelli: sono cresciuti insieme, ed era lui a consolare il suo signore quando il padre lo puniva, spesso ingiustamente o troppo severamente per la sua età. In seguito è diventato il suo braccio destro e non solo, è il custode di un importante segreto della famiglia Meekhiv, un segreto tenuto nascosto per secoli e secoli. Dei passi fanno destare il giovane conte dai suoi pensieri, e dalla porta entra di nuovo qualcuno: stavolta è solamente Dimitri, che tiene tra le mani un libro dall'aspetto abbastanza usurato. " Dimitri, allora lo hai trovato... ". Si alza di scatto Viktor, ed il ragazzo annuisce in segno di conferma.

" Si signore, l'ho trovato: era custodito nella tomba di Filimon, l'Opekun morto nel precedente attacco... ". Lascia la frase in sospeso il castano, porgendo il libro al suo signore. " E' vostro, Viktor: adesso tocca a voi portare avanti l'operato di vostro nonno ". Viktor pare esitare un momento, ma in seguito prende quel misterioso libro, che messo a contatto con lui si apre immediatamente su una pagina precisa: quella che parla di " Vorona ".

" Vorona? Ma... ". Lascia cadere la frase a metà, mentre Dimitri annuisce.

" Si, signore: è il demone di cui vostro nonno parlò a vostra madre, in punto di morte. Fu lei, in gran segreto, ad ordinare agli Opekun di allora di cercare il libro e di consegnarlo a voi a tempo debito. Loro fallirono, ma io ve l'ho finalmente riportato, dopo tutto è vostro di diritto ". Non fa nemmeno in tempo a pensare o dire altro, perchè l'anello di Viktor si illumina di colpo, a contatto nuovamente con il libro. " Oh no... se l'anello si illumina significa solo... ". Viktor interrompe il suo collaboratore, chiudendo il libro e mettendolo al sicuro in un posto che solo lui e Dimitri conoscono.

" Significa che i demoni del Corvo si sono risvegliati insieme al loro signore, Dimitri: non dirmi che non hai avvertito la sua immonda presenza, qui a Mosca ". Dimitri annuisce: Vorona, o meglio conosciuto come Il Corvo, è un antico demone che fu creato proprio da un Meekhiv, agli albori della storia della famiglia. Fu in seguito sigillato, e così fu per moltissimo tempo: purtroppo da circa 50 anni la sua minaccia incombe nuovamente, ed il sigillo su di lui si è spezzato, permettendogli così di rinascere a nuova vita in un nuovo corpo ospite. Spetta solamente ai Meekhiv fermarlo, e Katrina Meekhiva, la sposa di Vladimir Meekhiv e madre di Viktor e Boris, ne era alcorrente. E così incaricò gli Opekun, i Guardiani protettori della famiglia e del loro potere, di trovare e cercare il libro per poterlo consegnare a tempo debito a suo figlio, su ordine del suo defunto suocero Gorislav Meekhiv, il quale anni prima sigillò di persona il Corvo, tuttavia non lo sigillò in maniera definitiva, inquanto aveva consumato il proprio potere in un'altra grave missione, al momento ignota. La spiegazione più plausibile è che abbia sprecato il proprio potere nel liberare il corpo ospite di Vorona, e gliene sia rimasto poco per sigillarlo. Viktor guarda Dimitri, serio come mai prima d'ora. " Sento la presenza di quei demoni. Sono andati al villaggio ". Fa semplicemente, mentre il suo sottoposto trasale: il potere del suo signore pare aumentato, da quando ha ritrovato il libro. Che sia vero che tra esso ed il potere dei Meekhiv, uniti all'anello dalla pietra blu, esiste una forte connessione? Che l'uno non si attiva a pieno senza le altre due cose presenti? Basta, non è più tempo di indugiare: Viktor se ne sta già andando, come avesse percepito anche il punto esatto in cui i demoni si sono diretti. Non chiama nemmeno il cocchiere, va subito alle stalle e prende il suo cavallo, per poi guardare Dimitri, che lo ha seguito. " Allora? Mi segui o vuoi restare qui con le mani in mano? ". Gli chiede, mentre il ragazzo lo guarda, in imbarazzo.

" Ma signore, io non ho un cavallo mio ". Ammette. E'vero: non ha un proprio cavallo, per questo esita così tanto. Viktor si guarda intorno un istante, ed indica un bellissimo cavallo nero, del tutto simile al suo.

" Prendi quello di mio fratello, allora. E se avrà da ridire, mandalo da me ". Dimitri trasale: lui con il cavallo di Boris? Poi riflette: non è tempo per i dubbi, ma per agire! Sale su quel cavallo senza più esitare, e lui ed il suo signore si scambiano uno sguardo, annuendo come se si fossero capiti al volo. Meta: villaggio.  
Irina grida spaventata, mentre un uomo alato aggredisce sia la figlia che Alice, colpendole entrambe con una sfera luminosa viola, che ha tutta l'aria di essere un concentrato di pure Tenebre. La bionda è illesa, mentre Christine riporta una ferita al fianco, che inizia a sanguinare copiosamente. Sua madre si agita subito. " Ma chi sono quelli?! ". Chiede, mentre Alice soccorre Christine.

" Non lo so, Irina! Non lo so, ma di certo non sono umani ". Commenta, mentre uno degli uomini alati si avvicina minaccioso.

" Levati di mezzo, donna: non è te che vogliamo ". E spinge in malo modo Alice, facendo per afferrare Christine per i capelli. La ragazza indietreggia, per quanto le è possibile: ma cosa vogliono quegli individui da lei? E cosa diavolo sono? " Finalmente ti abbiamo trovata. Siamo sicuri che il nostro signore sarà felice di vederti, donna ". Mormora in seguito lo stesso uomo. " Ma sappi che il Corvo non è abituato a lasciare vivi coloro che lo vedono in viso e non sono suoi fedelissimi. Se non ha voluto che ti uccidessimo noi, è perchè vuole la tua energia vitale ". Sghignazza, afferrando la giovane per un polso. Alice ed Irina si abbracciano, spaventate: cosa possono fare per aiutare Christine? La ragazza si sente perduta: il solo tocco di quell'individuo la sta indebolendo, non ha la forza nè i mezzi per poter reagire. L'essere pare compiaciuto della propria vittoria, ma un'improvvisa sfera di colore azzurro lo colpisce, facendogli cadere a terra Christine.


Bumaga stanovitsya peplom
Sut' etogo slova ostayetsya


Voci confuse, la ragazza sembra intontita e non capisce nè di chi siano e nè da dove vengano.

Ogon' unichtozhit' i ogon' sozdayet
Chto napisano sbudetsya


Delle grida, ora riconosce da chi provengono: sono i due esseri alati che stanno gridando: il primo infatti, nel vano tentativo di liberarsi dalla luce emessa dalla sfera che lo ha colpito, si è avvicinato all'altro, ma ha solamente ottenuto di contaminare anch'egli. E quell'incantesimo sta amplificando il potere di tale luce, sempre di più.

Letite k Materi, korolevskaya ptitsa
Eto zhelaniye stat' real'nost'yu!


E' questione di un attimo: in un'intensa esplosione di luce dorata, le due creature alate svaniscono, lasciando solamente cenere ed alcune piume di corvo. Christine è stordita e confusa, chi è stato a salvarla? Alice guarda i loro misteriosi salvatori, mentre Irina non può fare a meno di inchinarsi. " Signore! ". Fa semplicemente la donna, mentre lui la ferma con un cenno della mano: non c'è bisogno che si inchini, non ora almeno. Christine è svenuta per lo shock, mentre Alice pare paralizzata. Dimitri le si avvicina, mettendole una mano sulla spalla.

" State bene? Vi hanno fatto del male? ". La ragazza lo guarda per un momento, per poi scoppiare a piangere: solo adesso può lasciare libera la tensione acumulata, prima doveva essere forte, proteggere la sua amica, anzi sua sorella. Perchè è così, lei e Christine ormai si reputano sorelle, il loro legame è molto forte. Dimitri capisce subito la situazione, ed abbraccia la ragazza cercando di tranquillizzarla. Viktor invece si avvicina, guardando Christine a terra: ha rischiato veramente grosso con quei due demoni, che pur essendo solamente due di classe inferiore sono comunque più forti di lei. In seguito guarda Irina, che riconosce in quello sguardo quello della Contessa Katrina, la madre di Viktor.

" Scusate, non so come sia potuto accadere: quegli esseri ce l'hanno con me, non avrebbero dovuto prendersela con una ragazza indifesa. Ma hanno avuto ciò che si meritavano ". irina annuisce, come se già fosse alcorrente di qualcosa. Senza dire altro, lui prende in braccio Christine. " lasciate che mi occupi io di lei, la farò riprendere subito ". Irina annuisce, facendogli spazio per entrare in casa. Dimitri intanto guarda Alice: le deve delle spiegazioni, ed è giusto che sappia chi erano quegli esseri che hanno aggredito lei e la sua amica.

Viktor intanto ha posato Christine sul letto, su indicazione di sua madre: sul divano sarebbe stata più scomoda, in oltre la donna si fida di lui. Prima che si congedi, il giovane la chiama per fermarla. " Aspettate... ". Sussurra, mentre lei si ferma sulla soglia. " Ditemi, perchè vi fidate di me? Si che in passato avete avuto dei problemi con mio padre, in oltre quei demoni... ". Irina sorride un momento, mentre lui lascia la frase a metà.

" Voi non siete vostro padre, e non siete responsabile nè delle sue azioni nè di quelle di nessun altro. So solo che avete salvato mia figlia, e di questo vi sarò grata per sempre. In oltre... ". Esita un momento, alla ricerca delle giuste parole. Le trova di li a poco. " Avete lo stesso sguardo di vostra madre, la contessa Katrina. E chi ha uno sguardo simile non può fare del male a nessuno. So di lasciare mia figlia in buone mani, fatela riprendere mi raccomando ". Fa un inchino, mentre lui annuisce. Una volta solo con Christine, le prende entrambe le mani nella sua. La guarda, e quei sentimenti di alcuni giorni prima si rifanno sentire, più forti che mai. Le trasmette un pò di energia positiva, ma in seguito si ferma: più la guarda, più ha la tentazione di fare una cosa che forse non si addice ad un nobile come lui. Ma che gli importa, dopo tutto? Ora sono lui e lei, soli. Lei incosciente e così bella. Basta, non riesce a resisterle: senza pensarci su posa dolcemente le labbra su quelle di lei, dandole un bacio. Bacio che pare avere il potere di far riprendere la ragazza, forse avendole trasmesso dei sentimenti talmente forti che hanno raggiunto dritto il suo cuore. La ragazza apre gli occhi, ma invece di allontanarsi ricambia quel bacio, sentendo un senso di completezza e protezione dentro di lei. Si staccano dopo un pò, per prendere fiato. Lei è completamente rossa in viso, lui pure.

" Ecco io... ". Mormora semplicemente lui, mentre la ragazza sorride.

" Grazie... grazie di tutto. Se non fosse stato per voi, sarei morta. Vi devo la vita ". Devia il discorso, mentre lui annuisce e capisce che l'ha fatto per non metterlo in imbarazzo.

Non sanno però che qualcuno ha osservato di nascosto la scena, nascosto su un albero. Qualcuno che non esita a fare la spia a boris Meekhiv: suo fratello ha salvato e non solo, ha baciato quella ragazza che aveva convocato a palazzo, e pare che se ne stia innamorando e che lei lo ricambi. Infuriato, il minore dei figli di Vladimir e Katrina getta a terra tutto quello che si trova sul tavolo, riflettendo: sua moglie ha ragione. Se vuole che le cose vadano come desidera, deve intervenire in prima persona.

Salve a tutti! Ed eccomi con il capitolo sei, anche se un pò mi sento scoraggiata dal fatto di non avere recensioni Xd Comunque sia, che ve ne pare del nuovo capitolo? I demoni del Corvo hanno aggredito ALice e Christine, e solo l'intervento di Dimitri e Viktor le ha salvate. Boris sta diventando sempre più ambiguo, mentre il signore del castello ha finalmente baciato Christine. Che accadrà adesso?  In fondo metterò la traduzione dell'incantesimo. Aspetto pareri, ed intanto scrivo il capitolo sette :D Baci

Sara Garcia

 
La carta diventa cenere
L'essenza della parola rimane
Fuoco distruggi e fuoco crea
Quanto scritto si avvera
Vola alla Madre, uccello regale
Che il desidero diventi reale!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Il ricatto ***


Sono trascorsi alcuni giorni dall'attacco dei demoni del Corvo ai danni di Christine ed Alice, e dal bacio della prima con Viktor. La ragazza sembra essere felice, forse più del solito. Invece Alice pare pensare assiduamente a Dimitri: quel ragazzo le ha salvate entrambe, certo anche grazie all'aiuto del suo signore. Ma non ha esitato un momento a mettere a rischio la sua vita, collaborando pur non appartenendo alla famiglia e di conseguenza non avendo i loro poteri. Le ha rivelato una terribile verità, della maledizione che da moltissimi anni incombe sulla famiglia Meekhiv. Di come Vladimir Meekhiv non sia stato in grado di sigillare nuovamente il Corvo, e di come forse lo abbia lasciato in libertà, per paura che distruggesse la sua famiglia. O almeno, questo è ciò che tutti affermano, la verità purtroppo è sepolta insieme ai genitori di Viktor e Boris. Lo stesso Boris che nel frattempo, grazie ad un'ignota spia, è venuto a sapere del bacio del fratello con Christine: da prima stentava a crederlo, in seguito è stata la moglie a chiarirgli le idee. Ora si spiega come mai suo fratello tenesse così tanto ad incontrare quella plebea, e si spiega anche il suo cattivo umore recente: quella ragazza non si è fatta viva a palazzo. Eppure lui pare sicuro che lei lo ricambia, sta solo pensando a come farla finalmente capitolare. No, pensa il minore dei fratelli Meekhiv: questo non può accadere assolutamente! Cosa si penserebbe di loro, se il Conte sposasse o solo frequentasse una volgare contadina? Senza contare altre complicazioni: cosa accadrebbe se arrivasse un erede illegittimo? Come potrebbe permettere che un bastardo assuma il comando della famiglia Meekhiv? No, non osa nemmeno pensare ad una simile possibilità. Spazientito, appoggia i fogli che stava leggendo distrattamente sul tavolino, per poi ordinare ai servitori di preparare tutto, deve uscire. Mentre si sta preparando si imbatte nella moglie, che lo abbraccia da dietro per far notare la sua presenza. " Stai uscendo? ". Chiede, mettendogli entrambe le mani sulle spalle. Lui da cenno di si, per poi risponderle.

" Vado a sistemare una faccenda, una volta per tutte. Avevi ragione tu, Alexandria: le cose stanno precipitando ". Ammette, mentre lei lo stringe maggiormente a sè.

" Quando avrai finito con quell'irritante ragazzina, ti farò un bel massaggio a queste spalle: sei più teso tu delle corde di un violino ". E ride un pò, per poi spostarsi davanti a lui, mettendogli una mano sul viso. " Boris, promettimi che risolverai questo problema: l'ultima cosa che voglio, è che un'avventura da niente rovini il buon nome della nostra famiglia ". Sussurra, mentre lui annuisce e basta: certo che sistemerà le cose. Lei si guarda intorno e, una volta accertatasi che nessuno li guardi con occhi indiscreti, stampa un bacio a suo marito, dopo essersi alzata in punta dei piedi per raggiungere la sua altezza. Lui ricambia il bacio, per poi guardarla.

" Tranquilla, sarà tutto risolto entro poco tempo. Tu occupati di Olga: ultimamente io la sto trascurando un pò, ma vorrei che sentisse la presenza di sua madre accanto ". Alexandria sorride, annuendo alle parole di Boris.

" Certo che si, e non ti preoccupare: tu e la piccola recupererete. E'ancora una neonata, non si ricorderà nemmeno di questo periodo ". Lo rassicura, mentre lui esce senza dire altro.

Christine ed Alice stanno camminando per il villaggio: la prima sembra essere piuttosto indecisa. Crede che andando a palazzo senza invito passerebbe per una maleducata, ma non presentarsi anche darebbe un cattivo segnale. Ma allo stesso tempo si chiede: perchè nemmeno Viktor si è più fatto vivo? Forse, quel bacio non è significato assolutamente niente e lei si sta solo facendo una marea di castelli in aria? " Christine, devi chiarire questo mistero! Vai da lui, accidenti! ". La incoraggia Alice, mentre lei scuote il capo.

" E sentiamo, con quale giustificazione? Mi presento a palazzo e dico: "salve signore, perchè non mi date spiegazioni in merito al bacio di alcuni giorni fa? ". Che figura ci farei, Alice? ". Chiede, e dopo tutto non ha nemmeno torto, pensa la bionda. Ma in seguito scuote il capo con enfasi.

" Beh, non dovrai certo essere così diretta. Ma andare da lui è il solo modo per capire, amica mia ". Tenta di incoraggiarla, ma una voce alle loro spalle le fa sussultare entrambe.

" Quanta audacia, per essere una semplice ragazzina: invece di suggerire alla vostra amica di stare lontana dai nobili e dalle loro questioni, la incitate ad insidiare il signore del castello dei Meekhiv ". Quella voce! Alice la riconosce tra mille, così come Christine, che da prima l'ha scambiata per quella di Viktor. Ma in seguito, il suo tono e le sue parole crudeli le hanno fatto capire che non poteva essere. Infatti le ragazze si voltano, trovandosi di fronte Boris Meekhiv insieme a Dimitri: il ragazzo infatti è stato praticamente costretto dal suo signore ad acocmpagnarlo, pur essendo il braccio destro di Viktor. Deve obbedienza e risponde anche a Boris, che comunque è il suo signore. Il giovane sta tenendo il cavallo del minore dei fratelli Meekhiv. L'animale pare percepire che il giovane cocchiere è già stato suo " cavaliere ", e rimane mansueto annusandolo di tanto in tanto, per ricevere attenzioni.

" Voi ". Comemnta solamente Alice, mettendosi subito sulla difensiva. " In primo luogo, buongiorno anche a voi, conte ". Fa la bionda, strappando un sorriso a Dimitri: è la prima volta che vede una donna rispondere in un modo simile al fratello di Viktor, ma deve ammettere che la cosa lo diverte! Si ricompone immediatamente prima che l'altro gli lanci un'occhiata, mentre Alice prosegue il discorso. " In secondo luogo, non mi pare molto educato ascoltare le conversazioni altrui, no? E ancora meno intervenire senza essere interrogati ". Quanta arroganza! Senza pensarci troppo, Boris si avvicina alla bionda e le arriva ad un passo di distanza. Viso contro viso, smeraldo e zaffiri si incontrano. Lei non pare intimorita ed incrocia le braccia.

" Siete fortunata che non ho tempo di discutere con una volgare plebea: non siete voi quella che cercavo, Milady ". Calca sull'ultima parola con ironia, per poi spingere a terra Alice, che lo guarda infuriata. A quella scena, Dimitri si frappone tra i due.

" Signore, per favore! Lasciatela in pace, in fin dei conti non vi ha fatto nulla ". Chiede il bruno, cercando di calmare gli animi. Boris pare ritrovare la calma, per poi guardare Christine.

" Proprio con voi volevo parlare ". Commenta, mentre lei lo guarda preoccupata: cosa può volere da lei il fratello di Viktor? " Sarò breve, e non mi ripeterò. Quindi aprite bene le orecchie, signorina Petrova ". Sembra volerla schernire, mentre nel frattempo Dimitri aiuta Alice a rialzarsi. In seguito la sua espressione muta, divenendo preoccupata: adesso il suo signore è vicino a Christine, che intenzioni avrà? Non vorrà spingere a terra anche lei? I due si affrontano con lo sguardo, senza dire una parola. Ma la ragazza non sostiene a lungo quello sguardo, ed abbassa il proprio. Boris ghigna, felice del timore che ha instillato nella giovane. " Tenete a mente le mie parole ". Inizia il discorso, obbligando Christine a guardarlo alzandole il viso con due dita. " State lontana da mio fratello e dalla mia famiglia ". Le sussurra all'orecchio lui, in modo che solo lei senta ed afferrandola per un braccio con la mano libera. " Ho capito bene il vostro gioco, ma credetemi: non vi permetterò mai di insidiare mio fratello e sporcare il buon nome dei Meekhiv. Io vi ho avvisata. Sapete, non vorrei che succedesse qualcosa a voi, o alla vostra famiglia ". Conclude, per poi lasciarla libera. Dimitri ed Alice vedono la ragazza sbiancare di colpo. La bionda la sorregge prima che cada, mentre Boris fa cenno a Dimitri di seguirlo. Il ragazzo vorrebbe rimanere, ma è costretto a seguirlo. Alice tiene l'amica.

" Christine! Christine, che ti ha detto? ". Chiede, non ottenendo però alcuna risposta.


Salve miei fans! Ed eccomi con il capitolo sette, che ne dite? Boris ha minacciato Christine di fare del male alla sua famiglia e a lei, se non smetterà di frequentare suo fratello. Intanto, pare che il minore dei fratelli Meekhiv ce l'abbia sempre più con Alice, ma dove li porterà questa loro rivalità? Dimitri intanto sembra interessato, ricambiato, alla bella amica di Christine. Cosa accadrà? La nostra protagonista cederà o no al ricatto? Aspetto pareri e recensioni, intanto vado a scrivere il capitolo otto! Baci

Sara Garcia

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Sono i sentimenti ***


Alice guarda Christine, in attesa di una risposta. Ed intanto si domanda una cosa: ma che le avrà mai detto quell'arrogante di Boris Meekhiv, per farla agitare in quella maniera? " Christine... per favore, parlami ". Tenta nuovamente la bionda, ma la bruna scuote il capo, come fosse spaventata.

" Devo andarmene... subito ". Commenta semplicemente, per poi correre letteralmente via. Alice guarda la direzione: palazzo Meekhiv, ne è più che certa. ed è anche certa di un'altra cosa: vuole dapere cosa turba la sua amica, che cosa le ha detto il fratello di Viktor per farla sconvolgere in quel modo? In quel momento la ragazza raggiunge Irina, che vedendo l'espressione afflitta della giovane gliene domanda la ragione. Alice scuote il capo, per poi raccontarle tutto.

" Abbiamo incontrato Boris Meekhiv, il fratello minore di Viktor. Ha detto qualcosa a Christine, non so cosa fosse. So solo che è fuggita come se fosse inseguita dal diavolo in persona, e la direzione era proprio palazzo. Mi chiedo perchè ". Conclude la bionda, mentre Irina trasale: ha sentito parlare di Boris Meekhiv. Sa che subì moltissimo l'influenza di suo zio, dopo la morte del padre e della madre. Che, a differenza del fratello, non è riuscito a rimanere fedele ai propri principi e si è lasciato soggiogare totalmente da lui.

" Tesoro, credo che al suo ritorno Christine ti confiderà cosa la affligge. Non dobbiamo forzarle la mano, parlerà quando se la sentirà: ha subito troppe emozioni. Prima l'attacco dei demoni, poi la scoperta che questi hanno a che fare con la famiglia Meekhiv e tutto ciò che è seguito. Diamole tempo ". Sorride la mora, accarezzando il viso ad Alice con fare materno. La ragazza annuisce, ma non può fare a meno di rimanere pensierosa.

Christine arresta la sua corsa dopo molto tempo: senza accorgersene, o forse ben consapevole di dove stesse andando, si è trovata di fronte ai cancelli di palazzo Meekhiv. Perchè? Perchè è tornata li, se poco prima è stata minacciata? La domanda trova ben presto una risposta, la più semplice che ci sia. E' il cuore ad averla condotta li. Non voleva essere consolata da Alice, non voleva parlare alla madre di quell'incontro, non voleva far irritare suo padre. No. L'unica persona con cui ora vorrebbe parlare sta al di la di quel cancello, in quel bellissimo palazzo. La ragazza pare avere freddo, e si porta le mani alle braccia. E' combattuta: da un lato vorrebbe entrare e farsi annunciare, ma le minacce di Boris le risuonano ancora in testa: farà del male alle persone che lei ama se oserà avvicinarsi di nuovo a suo fratello. In oltre, nememno Viktor si è più fatto vivo dopo quel giorno, che sia dunque un segno? Che debba lasciarlo andare, e dimenticarsi di lui? Ma si, certo. E'la soluzione migliore: lui è un nobile, lei è solo una semplice popolana. Non ci sarebbe futuro per loro. In nessun caso.

Viktor non riesce a calmarsi, e cammina nervoso su e giù per il salone. Suo fratello lo guarda, scocciato. " Se continui a camminare su e giù per la stanza, mi spieghi come faccio a legere questi documenti? ". Chiede, spazientito ma non ottenendo nulla se non un silenzio pressochè totale, sino a quando il maggiore non sbuffa pesantemente, guardandolo.

" Perchè? Perchè non è venuta? ". Borbotta, e Boris intuisce che si sta riferendo a Christine. Sogghigna senza farsi notare, per poi alzarsi dalla sua poltrona e mettere una mano sulla spalla al maggiore.

" Viktor, le donne del popolo sono tutte uguali: in cerca di denaro facile, cercano sempre di irretire quelli come noi. Evidentemente, la tua Christine avrà già trovato la sua preda facile, e tu non le interessi. Fattene una ragione ". E scuote le spalle, mentre il fratello lo guarda male: ma che problemi ha Boris? Lui si confida, gli dice che gli piace una ragazza del popolo, lui pare accettarlo ed ora? Ora torna a ripetere i suoi soliti discorsi e non solo, si mette ad insultare Christine senza nemmeno conoscerla.

" Sonbo stato uno stupido a confidarmi con te, questa è la realtà. Avrei dovuto solamente dirti che non erano affari tuoi, quando mi hai aggredito dopo aver saputo, non so come tra l'altro, che avevo baciato Christine dopo averla protetta dai demoni del Corvo ". Constata il maggiore dei fratelli Meekhiv, amareggiato: che il rapporto con suo fratello si sia incrinato sino a questo punto? " Comunque, fratello: non mi importano nè i tuoi insulti nè i tuoi giudizi affrettati. Farò di testa mia, che tu lo voglia o meno ". Precisa poi, incrociando le braccia e dando le spalle al maggiore, che lo guarda con astio dopo aver preso tra le mani il suo bicchiere di vodka.

" Meglio che vada da mia figlia, qui l'aria si sta surriscaldando ". Commenta semplicemente il minore, mentre suo fratello si limita ad annuire, senza nemmeno voltarsi. Capisce di aver fatto un errore a riportare Boris a Mosca, come capisce che non si dovrà più confidare con lui, che a quanto pare è la copia ringiovanita di loro zio, scomparso chissà dove da molti anni oramai. Una volta fuori, Boris si appoggia alla porta, e stringe talmente forte il bicchiere tra le mani da romperlo. Alcuni cocci gli si piantano nella mano, e le gocce di sangue cadono a terra. Eppure lui non sente dolore, solo rabbia per quella ragazza impudente che, di questo passo, finirà per rovinare la reputazione dei Meekhiv. Senza fare altro si dirige nella stanza della figlia: ha bisogno della sua piccola Olga, ora più che mai. Viktor invece è rimasto solo: il litigio con suo fratello non lo ha turbato affatto, oramai ci è abituato. Fa per voltarsi a prendere il suo bicchiere, ma qualcosa attira la sua attenzione: c'è qualcuno al cancello, ed è una donna. Una donna che lui riconosce immediatamente, sarebbe impossibile il contrario. Senza nemmeno pensare a dove posa il bicchiere corre alle scale, mentre l'oggetto si frantuma a terra, dopo essere caduto dal bordo del tavolo a cui era stato posato malamente.

" Ti prego, non andartene. Non andartene ". Pensa semplicemente il giovane conte, sperando che la ragazza non se ne vada prima del suo arrivo. Sorpassa in fretta e furia alcune domestiche, che si chiedono dove stia correndo in quel modo. Una di loro lo vede fiondarsi alla porta, e cerca di fermarlo.

" Signore, il vostro... ". Ma si interrompe: è corso fuori alla velocità di un lampo. "... soprabito.... ". Conclude poi la domestica, mentre un'altra le si avvicina, mettendole una mano sulla spalla.

" Lascia stare, Agatha: di qualunque cosa si tratti, il padrone sembrava avere molta fretta. Non lo potevi fermare ". E ride un pò, vedendo la faccia basita della collega, che non fa altro che annuire, chiedendosi che cos'avesse da fare il suo signore di tanto urgente da uscire addirittura senza soprabito, con il freddo che fa.

Christine si volta, decidendo di andare via: ha fatto uno sbaglio a venire sin qua, tra l'altro nemmeno lei sa come mai. Avrebbe semplicemente dovuto tornarsene a casa, invece si è fatta tutta quella strada a piedi, con quel freddo pungente. Sospira pesantemente. " Addio per sempre, signore ". Commenta, pensando per l'ultima volta al bacio, il suo primo, vero bacio. Fa qualche passo, ma una voce la ferma.

" Christine! ". La chiama, e lei arresta il suo passo pur rimanendo di spalle. Non vuole voltarsi, ha paura che sia solo frutto della sua fantasia. Momenti di assoluto silenzio precedono una sensazione, una che lei mai ha provato in vita sua: qualcuno l'ha afferrata da dietro, abbracciandola. Certo, molti amici e familiari l'hanno tenuta tra le braccia, ma questa sensazione non è paragonabile a ciò che sentiva al loro tocco. " Resta ancora un pò... ". Le chiede nuovamente il proprietario di quella voce, che lei riconosce: è lui.

" Signore, non posso... non sarei nemmeno dovuta venire qui ". Commenta la ragazza, rabbrividendo, un pò per il freddo ed un pò per... che cosa? Che cs'è quel sentimento che prova?

" Resta qui. Resta con me ". Ripete solamente lui, stringendola maggiormente per impedirle di andare via ed attirandola a sè.

" Signore... ". Sussurra solamente lei, ed ora? Si era ripromessa di stargli lontana, invece la sua sola vicinanza la sconvolge e non poco. Ora capisce molte cose, capisce tutte le sensazioni che ha provato da quando lo vide per la prima volta, quando il cocchiere la investì. Fu colpo di fulmine, e lei nemmeno se n'era resa conto.

" Viktor. Chiamami solo Viktor ". Ripete lui, come a volerglielo ben imprimere in testa. Senza dire niente altro la fa voltare verso di lui, ed i loro bellissimi occhi si incontrano. " Mi sei mancata da morire, in tutto questo tempo ". Le sussurra, ad un millimetro dal suo viso. La ragazza sa che dovrebbe rifiutare ed andare via, ma il suo corpo non reagisce in tal senso, anzi si avvicina di più a lui, arrossendo.

" Io... ". Riesce solamente a dire, ma lui la zittisce prima che possa proseguire.

" Non dire più niente. Non adesso, non in questo momento ". Le dice solamente, e dopo un attimo di esitazione finalmente la bacia di nuovo, incurante del fatto che i domestici o suo fratello lo potrebbero vedere. Da parte sua. Christine non riesce a non ricambiare il bacio, incapace di pensare ad altro. Ormai il turbine di emozioni l'ha investita, e non è in grado di controllarle. E forse nemmeno lo vuole. Si devono staccare dopo un pò per riprendere fiato, e lei è completamente rossa in viso.

" Basta... non posso restare: se lo facessi, rovinerei il vostro buon nome. Cosa penserebbero gli altri nobili se lo sapessero, e... ". Ma Viktor è di nuovo più rapido, e la bacia nuovamente per farla smettere di parlare.

" Vuoi capire che non mi importa? Che parlino pure... ". Comemnta semplicemente lui, per poi prenderla per mano e portandola con sè, entrando a palazzo. Lei non riesce ad opporre resistenza, perchè in fondo nemmeno lo vuole: si sente bene quando sta con lui, è come se fosse l'altra parte di sè che ha sempre cercato, quella parte complementare che le mancava. Insomma, la così detta anima gemella. A metà corridoio la ragazza si ferma, nuovamente presa dal dubbio.

" Non voglio essere la causa della vostra rovina, signore ". Commenta, ed in un attimo le tornano in mente le minacce di Boris: cosa succederebbe se la vedesse? Scatenerebbe il finimondo. Viktor la guarda nuovamente, per poi stringerla nuovamente a sè, come a calmarla e rassicurarla.

" Chiamami Viktor e basta ". Ripete, come a farle capire che la considera una sua pari, e questo basta: non gli interessa nè suo fratello nè il giudizio degli altri nobili, non ora, non quando è insieme a lei.

" Ma io non... ". Fa lei, ma viene nuovamente zittita da lui.

" Non dire più niente, Christine Petrova. Non dire più niente, e sii mia ". Le sussurra, e finalmente lei mette da parte ogni dubbio: lo sa. Il suo cuore non mente, ed ora il suo cuore le sta suggerendo di fidarsi, di non rinunciare a questo momento.


Ciao miei cari! Ed eccomi con il capitolo otto! Che ne dite? Finalmente Viktor e Christine hanno ammesso i loro sentimenti, ma che succederà adesso? Andranno davvero fino in fondo? Boris scoprirà tutto, o ne resterà all'oscuro? Il suo odio per Christine sembra aumentare, che cosa starà tramando? Se lo volete sapere, continuate a seguirmi! Aspetto vostri pareri, baci

Sara Garcia

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3686557