Uno sguardo tra noi

di Selva oscura
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Cap 2 ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Una porche decappottabile nera frenò bruscamente davanti alla hall del prestigioso hotel* e subito si avvicinò un fattorino in uniforme blu reale e con un gesto elegante aprì lo sportello della vettura dalla quale scese un ragazzo dai capelli neri e in completo grigio. 
Ogni passo era deciso sembrava che fluttuasse sfiorando l'asfalto la sua  camminata era veloce e una volta entrato all'interno dell'albergo si era diretto sicuro alla reception appoggiandosi al bancone e con aria irritata suonò il campanello per attirare l'attenzione del direttore d'albergo di turno quella mattina; un uomo sulla sessantina dava le spalle al giovane e appena si girò rimase sorpreso di vederlo.
<< Signorino Ino- Taisho! Che piacere rivederla qui! >> lo accolse con un sorriso sulle labbra, d'altronde era il loro miglior cliente, era ricco di una buona famiglia ed era presidente della più grossa compagnia che investiva sulle pubblicità e sui film era il Signorino Inu- Taisho che decretava il successo o il fallimento dei progetti che gli presentavano ogni terzo mercoledì del mese e lui prenotava per l'intera giornata la sala conferenze della hall, ma quel giorno era diverso l'albero pullulava di fotomodelle super sexy in abiti succinti a malapena ammessi.
<< Myoga! La prego mi chiami Inuyasha! Sono anni che frequento questo albergo! >> rispose lui facendo un ampio gesto come se volesse fargli notare la grande hall interamente coperta di moquette verde smeraldo, arredata con poltrone in pelle color avorio e tavoli di cristallo su cui posavano posaceneri argentati e vari vasi con fiori finti ma sembravano realistici ai lati delle colonnine in stile barocco. 
<< Certamente signorino Inuyasha! Oggi a quanto vedo clienti femminili! >> disse ammiccando l'anziano direttore porgendogli una chiave dorata.
<< No non sono clienti! Ma aspiranti modelle per pubblicizzare la società Kazana! >> rispose lui prendendo la chiave infilandola in tasca con una mano mentre l'altra toglieva dal viso gli occhiali scuri rivelando due occhi neri come il carbone.
<< E come al solito Miroku è in ritardo! >> continuò sbuffando suscitando dei risolini da parte dell'uomo.
<< No signorino Inuyasha! Il signorino Kazana è arrivato da un bel pezzo! >> lo informo lui indicando un gruppo di ragazze che ridacchiavano e parlottavano tra loro .
Si allontanò dalla reception dirigendosi verso le ragazze scostandole vide in mezzo a loro un ragazzo dai capelli castani corti, in completo bianco abbracciato a due di loro, << Ah! Sei qui Miroku! >> disse tirandolo fuori per un braccio << Abbiamo del lavoro da fare! Muoviti invece di corteggiare! >> continuò duramente mentre camminavano in cima le scale.
<< Aimè! Mie belle fanciulle il dovere mi chiama! >> sospirò Miroku lasciandosi trascinare dall'amico.
<< Insomma Inuyasha! Ma che modi sono ero quasi riuscito ad avere un appuntamento con quella ragazza mozzafiato! >> continuò con un sorriso sornione.
<< Ti ricordo che siamo qui per lavoro! E la nostra prima regola è: Non uscire mai con una propria dipendente! >> gli rispose Inuyasha un po duro, erano amici d'infanzia e lo conosceva molto bene anzi poteva dire che lo conosceva come le proprie tasche, e sapeva che l'unico modo per farlo desistere a intraprendere una relazione amorosa con una ragazza che avrebbe potuto lavorare per lui era questo.



<< Tra cinque minuti inizieranno i provini! Presentatevi ordinatamente una alla volta senza far confusione! >> disse alzando la voce guardando le ragazze duramente, il bisbigliare delle modelle aumentò infastidendo il giovane rendendolo di cattivo umore.
 
 
<< Oddiooooo! È tardissimo! Mamma perché non mi hai svegliato! >> disse una ragazza dai capelli lunghissimi neri scostando di colpo le lenzuola, scendendo dal letto si catapulto dentro il suo armadio alla ricerca dei vestiti da indossare tirando fuori ogni genere di indumento.
<< Ma Kagome ! Ti ho chiamato un infinita di volte! >> disse la signora entrando nella stanza della figlia con la colazione pronta per lei, la ragazza tiro fuori la testa appena per vedere il vassoio pieno di toast con marmellata alle fragole la sua preferita un succo di frutta.
<< Mamma non ho tempo di mangiare! Sono in super ritardo! Devo partecipare a quel provino! >> disse indossando al volo in vestitino a tubino rosso con una cinta dorata sui fianchi.
<< Kagome la colazione! >> gridò guardando la figlia uscire dalla porta mentre cercava di infilarsi le scarpe rosse dal tacco vertiginoso.
<< Ci vediamo dopo! >> rispose gridando la ragazza mentre afferava la borsetta sul mobile dell'ingresso uscendo di corsa dalla porta investendo suo nonno che entrava.
<< Kagome che modi! >> sbuffò l'anziano signore scuotendo la testa.
<< Scusa nonno! Fammi gli auguri! >> gridò scendendo la lunga scalinata del tempio di famiglia.

 << La prossima per cortesia! Su forza non stiamo qui tutto il giorno per voi! >> sbottò Inuyasha di fronte a una modella statuaria dai capelli corti rossi, che aveva appena fatto perdere la pazienza al giovane con un atteggiamento a dir poco snob e altezzoso, sicura del fatto che venisse scelta e che per tutto il tempo dell'intervista non aveva perso occasioni per fare la svenevole e con sottile astuzia delle avance molto esplicite ai due ragazzi. Inuyasha era disgustato da tutte quelle moine e smancerie gli avevano dato fastidio, ma a Miroku a quanto pare si era goduto ogni singolo gesto o sguardo della ragazza assecondandola sembrava quasi che non si ricordasse che dovevano lavorare scegliendo una tra le aspiranti candidate e non solo... aveva fatto il casca morto con tutte e venti le ragazze precedentemente ascoltate e intervistate, con un gesto seccato battè sul tavolo tutte le schede delle candidate risistemandole ed una scheda in particolare attirò l'attenzione di Inuyasha era senza foto e non era stata scelta per il colloquio da nessuna agenzia di modelle, incuriosito prese a leggere:
Nome: Kagome 
Cognome: Higurashi 
Età : 21
Altezza: 1.75
Agenzia: nessuna

Più leggeva la scheda è più era roso dalla curiosità, ma non era solo quella a intrigare Inuyasha innanzitutto era sospettoso di natura e poi la domanda che in quel momento lo assillava era: Perché tutto questo mistero? Perché non vi era una sua foto? Possibile che fosse uno scherzo di pessimo gusto da parte dell' agenzia Lame Del Vento di Naraku Thai? Magari c'è proprio lui dietro e la ragazza sia pure brutta solo per... Gli sembrava logico dopotutto tra loro non correva buon sangue, erano stati eterni rivali fin dal liceo ed eccedevano entrambi eccellentemente in tutti i sport e le materie scolastiche, anche se le loro vite lavorative avevano preso due strade completamente opposte eppure in qualche modo vicine frequentavano i stessi ambienti e poco a poco la loro rivalità si era trasformata prima in rispetto reciproco e con il passare del tempo insieme in una profonda amicizia, ma poi qualcosa tra di loro si ruppe irreversibilmente.

" Ricordava ancora il loro violento litigio per la stessa donna di cui entrambi erano perdutamente innamorati: Sayuri.
La dolce Sayuri ricambiava Naraku intensamente, la donna però infine scelse Inuyasha anche se non lo amava il loro brevissimo matrimonio era stato dolce e basato sul reciproco affetto, ma sapevano entrambi che mancava la scintilla. 
Lui non era mai venuto a conoscenza del reale motivo per il quale aveva scelto lui e non Naraku e tutte le volte che sollevava con Sayuri l'argomento lei diventava triste e sviava il discorso consapevole che lei amava l'amico chiese ed ottenne il divorzio credendo di farla felice e di lasciarla libera, ma contrariamente alle sue aspettative Naraku aveva covato dentro di se odio e rancore verso di loro."



<< Che ti ridi >>  gli disse bruscamente alzandosi dalla sedia interrompendo i suoi pensieri  e ricordi vecchi di tre anni    << Facciamo una pausa sono stanco di vedere ragazze al momento! >> continuò freddamente scoccando uno sguardo glaciale all'amico.
<< Non dirmi che non ti è piaciuta nessuna? >> gli chiese Miroku alzandosi anche lui per nulla turbato, anzi non aveva mai visto così tante belle donne in una volta sola.
<< No! Non capisco che ci trovi tu! Sono solamente dei bei gusci vuoti! >> rispose alterato lui  premendo il pulsante dell'interfono nero appoggiato sul tavolo bianco vicino la poltroncina nera di pelle dove poco prima era seduto.
<< Si! >> rispose la voce all'apparecchio.
 << Un Baileis on the rock e un Bloody Mery! >> ordinò seccamente il ragazzo mentre accendeva la sigaretta aspirando il primo fumo.
<< Il tuo difetto amico mio è che non ti godi la vita con delle belle donne! >> gli fece notare sarcasticamente Miroku guadagnandosi un'altro sguardo fulminante da parte di Inuyasha.
<< E tu sei il solito playboy! Per te basta che respirano vero! >> rispose piccato il giovane, ad un tratto  la porta veniva spalancata di colpo da una ragazza trafelata, e poco dopo la videro piegarsi leggermente in due sembrava che dovesse riprendere un po' di fiato ma non riuscirono  a guardarla bene in viso che al momento era nascosto da una massa di capelli scuri.
<< Scusate sono ancora in tempo per il provino? >> chiese la giovane sconosciuta  alzandosi e togliendosi i capelli dal viso rivelando la sua persona, li guardava direttamente conscia del fatto che nessuno dei due giovani le avesse risposto.
Inuyasha era rimasto colpito e senza parole da quella bella ragazza, indossava un vestito a tubino rosso senza essere eccessivamente scollato aderiva al corpo sottolineando la dolce curva del suo seno prosperoso e seguiva la dolce curva dei suoi fianchi dove era appoggiata una cinta dorata, le scarpe con il tacco vertiginoso in tinta al vestito slanciavano di più la sua figura, e poi il suo sguardo cadde sul viso incorniciato da lunghi capelli neri, gli occhi color cioccolato sorridenti, la bocca piena e rosea velata solo da un po di rossetto era semplicemente perfetta elegante ma senza essere volgare aveva trovato la sua modella pensava tossi un poco per schiarirsi la voce.
<< Si! Certamente che è in tempo! Mi scusi...Lei sarebbe la signorina? >> le domandò Inuyasha tono gentile totalmente in opposizione a quello usato per le precedenti modelle, anche Miroku si accorse del cambiamento che inarcò il sopracciglio e sorrise sornione: " Allora anche Inuyasha è sensibile al fascino femminile. " pensò squadrando quello schianto di donna  appena apparsa e lui già considerava un angelo venuto dal cielo.
<< Io mi chiamo Kagome Higurashi! >> rispose lei sorridendo a entrambi, Miroku si  era già catapultato davanti a lei mettendosi in ginocchio offrendole la sua rosa e che aveva prelevato dal vaso accanto alla sua poltrona iniziando a farle mille complimenti, e mentre lei arrossiva Inuyasha si era incupito a causa della sfrontatezza che il suo amico stava usando sulla giovane.

 << Miroku basta! Stiamo lavorando torna al tuo posto! >> lo rimproverò bonariamente  mentre entrava il cameriere con il vassoio con le bibite ordinate servendole ai ragazzi tornati a sedere.
<< Inuyasha! Chiudiamo le selezioni abbiamo la nostra modella! >> disse Miroku  assumendo un contegno impeccabile e per la prima prese seriamente in considerazione la loro ricerca di una modella per la sua società valutando attentamente la ragazza rimasta in piedi in attesa delle loro domande, Inuyasha fece un segno di assenso.
<< Signorina Higurashi perché nella sua scheda di presentazione non c'è la sua foto o il nome dell'agenzia? E soprattutto come ha fatto a conoscere l'esistenza di questa selezione? >> domandò professionalmente cercando di non farsi abbagliare dalla sua bellezza, le altre donne che conosceva erano tutte belle ma decisamente orribili passavano ore davanti allo specchio e sapeva quanto trucco usassero per avere un aspetto senza difetti una vera ossessione ma quella ragazza con così poco trucco era bellissima.

<< Mi dispiace la mia amica Sango si è dimenticata di inserire la foto! È tramite lei che ne sono venuta a conoscenza >> rispose tranquillamente nel frattempo entrambi prendevano nota, Miroku le sorrise ponendogli un infinita di domande ammiravano entrambi la sua intelligenza e le risposte acute che dava senza scomporsi minimamente, ma in realtà era emozionantissima e gli batteva forte il cuore non vedeva l'ora che tutto finisse la sua concentrazione stava andando in frantumi per lo sguardo insistente di quel giovane che appena era entrata le aveva fatto accelerare i battiti del cuore.
<< Signorina Higurashi abbiamo terminato! Il posto è il suo ma ci auguriamo entrambi che la nostra scelta di assumere una modella non professionista non ci si ritorca contro. >> concluse il ragazzo moro assumendo uno sguardo per i suoi gusti un po arcigno.
 

 
Il provino era finito e lei stava uscendo dall'albergo trionfante aveva avuto il posto, una sensazione di vittoria la rendeva euforica mentre accanto i passanti chiacchieravano il loro vociare non le dava alcun fastidio anzi lei amava i posti affollati, si mise alla ricerca del suo smartphone nella minuscola borsetta lo afferrò.
<< Pronto c'è Sango? Sono Kagome! >> esordì allegramente sapendo di aver composto il numero di casa dell'amica invece del suo cellulare.
<< Ciaooooo! Kagome sono Rin no Sango non c'è è fuori per lavoro! >>rispose una ragazza dall'altra parte del cellulare.
<< Oh! Per quanto sta via? Volevo festeggiare con voi stasera! >> disse ridendo girando intorno a se stessa 
<< È a Londra a fare un servizio fotografico per una società di abiti da sposa! Torna tra quattro giorni! >> rispose Rin ridendo di cuore.
<< Quindi significa che festeggeremo da sole intanto! Mi hanno preso Rin ! >> disse al l'amica gridando entrambe.
<< Magnifico! Complimenti dai Kagome che aspetti raggiungimi a casa ci prepariamo e andiamo a festeggiare il tuo nuovo lavoro! >> propose.
<< Aspettami arrivo! >> disse chiudendo la conversazione, il suo sogno si stava realizzando Sango era stata la prima a realizzarlo e dopo lunghi anni di gavetta e umiliazioni era diventata la modella più richiesta e pagata di tutto il Giappone, agli inizi carriera lavorava per l'agenzia Lame del vento di Naraku Thai poi un altro agente l'ha notata e gli ha fatto una proposta da favola che lei ha accettato subito, Rin era ancora una liceale ma anche lei sognava la vita di una fotomodella.


Note autrice:
Ciao a tutti.
Questa storia l'avevo scritta un po' di tempo fa e cancellata tre mesi fa xche non mi convinceva molto come l'avevo scritta, ora dopo la milionesima volta che la rileggo e modificando, cancellando e aggiungendo  alcune parti che reputo fondamentali *vorrei anche spiegare che ho deciso volutamente di non dare un nome all'hotel perché non avevo idea di come chiamarlo e qualunque nome mi veniva in mente era pacchiano ma sono soddisfatta comunque del risultato. Ringrazio Stardust87 per avermi consigliato e supportato quando ho avuto un dubbio fortissimo e come si sa un occhio esterno vede meglio i difetti più di me sicuramente.
Vorrei anche ringraziare Miyu e Lalak perché con i loro consigli mi hanno aiutato a migliorare (almeno credo ahHahah un po' capocciona sono hahahaha) e voglio mettermi alla prova per vedere se ho recepito appieno e come sempre ringrazio anche chi solo legge senza esprimere i loro pensieri del tempo che dedicano ai miei lavori.
Un bacione selli.

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Capitolo 2
*** Cap 2 ***


Le strade di Tokyo erano trafficate.
Nell'ora di punta, dal ponte pedonale, si poteva ammirare la lunga fila di macchine di ogni colore e grandezza ferme ad attendere che il traffico scorresse in modo più regolare.
 
Kagome camminava lungo il marciapiede grigio ammirando le vetrine che esponevano diverse merci.
Dagli abiti sfavillanti, alle gioiellerie che mettevano in mostra preziosi brillanti mentre i raggi  del sole, combinati alle luci artificiali, illuminavano le vetrine creando un gioco di luci di mille colori. Dai negozi di pasticceria usciva  un profumino dolce e goloso e senza alcun indugio, Kagome entrò in un piccolo negozio, facendo così suonare la piccola campanella posta sopra la porta in modo che potesse avvisare il mastro pasticcere dell'arrivo dei clienti.  
Una ragazza dai lineamenti un po' mascolini si affacciò, scostando la tendina bianca, dalla piccola porta dietro il bancone e sorrise allegramente.
Era minuta e la sua uniforme bianca era arricchita da una rosellina rosa ricamata sulla tasca; il grembiulino rosa allacciato in vita le conferiva un'aria infantile. 
Guardava Kagome con interesse ed attendeva con pazienza che scegliesse il dolce, mentre la osservava si accorse dell'indecisione che la attanagliava nella scelta.
<< Posso aiutarla? >> le chiese gentilmente la giovane pasticciera sorridendo; per permettere a Kagome di scegliere, iniziò a descriverle i dolci esposti in modo sorprendentemente veloce ed accurato. 
 << Vorrei questa qui! >> disse infine Kagome indicando una magnifica mini torta ricoperta da una glassa rossa, decorata con onde gialle, e fermando il fiume di parole della commessa.
 
Dopo alcuni minuti uscì con una scatola a fiori tra le mani e si diresse verso la stazione, per poter raggiungere l'appartamento di Sango a Shirogane, la zona più chic ed elegante di Tokyo, dove l'amica si era trasferita da più di due mesi.
Aveva liberato l'alloggio fornito dall'agenzia "Lame del Vento", luogo in cui vivevano i vari artisti e modelli: un posto squallido e sporco, le camere erano piccole e ci si ritrovava a fare la fila per andare nell'unico bagno in comune; anche quello lasciava intendere la poca pulizia e igiene del dormitorio, ma non c'era da meravigliarsene, Naraku lo aveva comprato ad un prezzo stracciato, grazie alla sua posizione poco raccomandabile. Era situato vicino ad una casa a luci rosse e, da quello che Sango le aveva raccontato, Naraku sperperava i guadagni dei suoi dipendenti nelle case da gioco e nell'alcol.
 
Il treno era affollato e Kagome si ritrovò con le spalle contro le porte i suoi occhi erano fissi sulle persone, ma la sua mente vagava a qualche anno prima... 
Tre anni fa.
Era una giornata qualunque al tempio,  il caldo soffocante dell' estate era appena sopportabile; Kagome stava studiando sotto l'ombra del Dio albero, il Goshinboku. Doveva  sostenere l'ultimo esame ed era indietro con lo studio,  suo nonno era stato a lungo malato e in quel periodo lei aveva preso una difficile decisione: lasciare per qualche mese gli studi. 
Ad un tratto si sentì chiamare. 
La voce era quella di una ragazza mora con i capelli lunghi, che solitamente portava sciolti, raccolti in una pettinatura elegante che metteva in risalto il perfetto ovale del viso, il trucco, sapientemente dosato, valorizzava gli occhi marroni e l'incarnato bianco latte. La fanciulla sorridente era avvolta in un vestito azzurro con le spalline, lo scollo a cuore sottolineava le sue forme, il tessuto, più in basso, le fasciava la vita sottile cadendo morbidamente sui fianchi sino al ginocchio; i sandali, dal tacco alto, erano in tinta con l'abito e slanciavano la sua figura. 
Sango si posizionò davanti all'amica prendendole le mani e facendola, così, alzare in piedi per poterla trasportare in un girotondo allegro.
 
<< Kagome ho una fantastica notizia! >> esordì Sango mentre continuava a girare e a ridere felice.
<< Aspetta Sango così cadiamo! Fermati mi gira la testa! >> rispose Kagome sorridendo a sua volta all' amica e condividendo la sua allegria. 
Si fermarono dolcemente per non perdere l'equilibrio e si sedettero, appoggiando la schiena sul tronco, e Kagome ne approfittò per sistemarsi i pinocchietti rossi e l'orlo della maglietta bianca. 
<< Allora qual è la buona notizia? >> le domandò Kagome guardandola, sorridendo certa che la sua felicità derivasse dal suo ragazzo, Onigumo. 
" Forse è riuscito a farle la proposta. " pensò sognante la ragazza con una leggera punta d'invidia.
<< Presto inizierò a lavorare per la prestigiosa Agenzia "Lame del Vento"! Ancora non ci credo! >> rispose Sango ridendo, infrangendo, inconsapevolmente, le aspettative dell'amica.
<< Aspetta un minuto!  Come hai fatto?  E il tuo vecchio lavoro?  Raccontami! >> la interruppe Kagome incredula e leggermente scioccata.
<< Ieri è venuto Naraku Thai  a mangiare nel nostro ristorante e quella serpe di Bankotsu mi ha assegnato il suo tavolo! >> iniziò  a raccontare la sua giornata lavorativa presso il famoso ristorante francese "Le Petite", dove Sango faceva la cameriera da un anno. 
Kagome rimase in silenzio ascoltando il racconto dell' amica, in cui, Naraku Thai, colpito dalla sua bellezza, eleganza e portamento, le avrebbe proposto, in men che non si dica, di lavorare per lui, nella sua agenzia.
La riteneva adatta alla vita di fotomodella e l'aveva lusingata a tal punto da farle firmare un contratto vincolante per tre anni, in men che non si dica, aggiungendo poi che con il suo fisico e portamento avrebbe avuto un immediato successo. 
Quando, un'entusiasmata Sango, finì di raccontare, Kagome quasi non credeva a tutto quell' assurdo episodio. Non disse nulla, si alzò e guardando il Dio albero, sospirò, pregando che un'occasione simile capitasse anche a lei. 
L'occasione giusta e presto, il momento di fare parte di quel mondo dorato, sarebbe giunto.
 
 
 
Persa nei propri ricordi non si accorse che era giunta a Shirogane.
Si riscosse dai propri pensieri, felice di essere diventata una fotomodella anche lei; non vedeva l'ora di arrivare per festeggiare con Rin. Da quando aveva litigato con Sesshomaru, Takuma si era trasferita da Sango. 
"Povera Rin" pensava "anche lei è sfortunata con i ragazzi". 
Kagome era ben decisa a non voler più relazioni, nè tanto meno innamorarsi. 
L' ultimo ragazzo a cui si era legata, Hojo Serin, prima le aveva prosciugato il conto bancario e poi si era fatto sorprendere a letto con un'altra ragazza, nell'appartamento in cui convivevano. Era talmente rimasta takmente sotto shock, che aveva richiuso la porta ed era tornata a vivere con i suoi.  
Uscì dal treno di fretta e, mentre passava al cancelletto per uscire dalla stazione, vide Rin sorridente che l'aspettava, appoggiata alla macchinetta delle sigarette.
Le corse incontro mostrandole la scatola contenente la torta e, salutandosi, si abbracciarono.
 
'Accidenti oggi non riesco proprio a lavorare' pensò Inuyasha, stiracchiandosi contro la poltrona di pelle scura e guardando la montagna di documenti da approvare posati sulla scrivania di ebano appartenuta a suo padre. 
Il nuovo portatile era chiuso e l'interfono lampeggiava per le chiamate a cui non aveva nessuna voglia di rispondere. Si alzò ed andò ad osservare il mondo dall'ampia vetrata che dava sulla città: i grattacieli così alti e imponenti, le strade rumorose e trafficate, lo aiutavano a concentrarsi. Amava i posti affollati e rumorosi e per questo non si perdeva nemmeno un evento mondano, dove fotografi e paparazzi lo immortalavano nei loro scatti, facendo così pubblicità gratuita all'agenzia. 
Si rimise composto sulla poltrona e l'avvicinò alla scrivania, aprì il portatile ed iniziò a controllare la posta elettronica sino a quando, l'interfono suonò sulla linea privata tramite cui si teneva in contatto con l'anziana segretaria di famiglia: Kaede una donna tutto pepe ma dal comportamento impeccabile, meticoloso e preciso sul lavoro.
<< Si Kaede! Dimmi! >> rispose, premendo distrattamente il tasto. Dopo molti anni di collaborazione con lui e ancor prima con suo padre, era abituato a darle del tu, infondo, la conosceva fin da quando era bambino. 
Il potente Inu No Taisho lo portava con lui in ufficio lasciandolo nelle mani di Kaede, quando sua madre era costretta dalla sua carriera di attrice a mettersi in viaggio. 
<< Signorino Inuyasha vostra madre desidera incontrarvi ora! La lascio passare? >> rispose Kaede di rimando, ma con un tono più professionale possibile. 
Tra di loro non esistevano i soliti convenevoli tipici tra datore di lavoro e impiegata, quel tono lo usava solo quando era presente La Signora, che non gradiva molto la familiarità con la quale si rivolgeva la segretaria al figlio. 
<< Ora sono occupato dille che ci vediamo stasera a casa! >> esclamò un po' irritato da quella visita inaspettata.
Non voleva alcuna voglia di vederla. Tutti i loro incontri vertevano sul fatto che lui si dovesse sposare ed avere figli con Kikyo, la figlioccia di sua madre, anche lei un'attrice, a cui aggiungere il fatto che fosse figlia d'arte dei più grandi attori del cinema giapponese degli ultimi vent'anni, nonché, ovviamente, amici di sua madre. 
Si era rifiutato più volte di impegnarsi con lei: la trovava bellissima, ma i suoi modi snob e quel suo cinismo, erano troppo anche per lui.
<< La signora dice che dovete vedervi adesso, che è importante. Riguarda questioni di famiglia! >> disse la segretaria con un tono che non ammetteva repliche.
 << Ho capito. Lasciala passare! >> rispose sospirando e domandandosi quale sarebbe stata la questione di famiglia questa volta. 
Quando Izayoi no Taisho decideva di far visita al figlio minore, sapeva che risolvere la 'questione di famiglia' era tutt'altro che piacevole.
 
I suoi occhi scuri come la notte, osservavano la grande porta nera con piccole borchie dorate intonate con i maniglioni, aprirsi, facendo passare la donna vestita con un taillor bianco panna. La gonna arrivava all'altezza del ginocchio, rivelando ad ogni passo, grazie allo spacco laterale lungo la coscia, le gambe avvolte da dei collant impalpabili e la borsetta era intonata alle decoltè nere.
La sua bellezza era ancora intatta, nonostante si avvicinasse alla cinquantina; il viso, ovale, era privo di rughe, gli occhi neri erano ombreggiati da lunghe ciglia folte, il naso era piccolo ed all'insù e la bocca piena era resa ancor più carnosa dal rossetto rosso.
<< Salve madre! Qual buon vento ti porta qui? >> domandò sarcastico Inuyasha, alzandosi dalla poltrona in segno di rispetto.
<< Oh salve Inuyasha! Ti trovo bene figlio mio! Sono mesi che non ci vediamo, il mio ultimo film mi ha impegnato molto! >> cinguettò lei, sedendosi su una delle poltroncine avana, dove di solito si accomodavano i clienti, accavallando le lunghe gambe.
<< Mamma! Sappiamo bene che non sei qui per una visita di cortesia! Quindi vai al sodo perchè lo vedi tu stessa che non ho tempo da dedicarti!!! >> rispose a denti stretti, battendo con la mano sui documenti.
 << Sei tale e quale a tuo padre, sempre sommerso dal lavoro! >> disse la donna ignorando volutamente lo sguardo semi freddo del giovane.
<< Ti faccio notare che da quando sono io il presidente, ho incrementato le azioni dell'agenzia e se non vado errato sono io che finanzio i tuoi film, mamma! >> rispose gelidamente.
<< Si è vero! Grazie al tuo contributo finanziario non sono stata ancora tagliata fuori dal cinema! Comunque passando alla questione principale per cui sono qui..... >> si fermò, facendo una lunga pausa drammatica e guardandolo dritto negli occhi divenuti ormai due fessure sospettose.
<< Stasera gradirei che venissi a cena a casa! Ho una fantastica sorpresa per te! >> esordì Izayoi.
<< E tu ti saresti scomodata tanto per un invito a cena? Mi sembra che, poco fa, io abbia detto a Kaede di dirti che ci saremmo visti a casa! Smettila di girarci intorno. Se hai combinato un incontro tra me e Kikyo, te lo dico subito: io non vengo affatto! >> la interruppe sostenendo il suo sguardo: aveva un incessante senso di allarme in testa come un cattivo presagio.
 << Inuyasha! >> lo rimproverò, come era solita fare, o almeno così ricordava lui di venir sgridato quando veniva sorpreso a combinare qualche marachella.
<< Non ho combinato nessun incontro con Miss Kikyo. Cosa ti salta in mente?! >> rispose lei, simulando un'espressione offesa.
<< Sesshomaru ha finalmente deciso di venire a vivere con noi! Ha lasciato quella sciaquetta di liceale e ha accettato l'offerta che gli avevo fatto molti anni fa! >> continuò la donna, studiando ogni reazione apparsa sul volto di Inuyasha. 
<< No! No ! Sesshomaru no! >> mormorò scosso, infilandosi le mani tra i capelli e scuotendo la testa.
<< Inuyasha  è il tuo fratellastro! Credevo che fossi felice! >> disse la madre, girando intorno alla scrivania per potergli stringere le mani.
<< Come hai potuto credere che fossi felice! Ti sei dimenticata che lui mi odia?! E ha cambiato persino cognome perché non voleva avere nulla a che fare con me! >> le gridò scostandola.
<< Come puoi essere così ottuso?! Lui non ti ha mai odiato. Era arrabbiato con tuo padre! Era felice quando tu sei venuto al mondo! Quando sono rimasta incinta di te, lui già ti adorava! Passava ogni minuto sul mio pancione per sentirti scalciare! E poi... >> rispose accorata  << Io vi ho cresciuto entrambi e vi conosco molto bene. Più di quanto crediate! >> 
<< Lui non è mio fratello! >> le rispose furioso.
<< Inuyasha! Lui è mio figlio. Anche se la sua vera madre è morta quando lui era piccolo. Eravamo felici insieme....Cosa vi è successo? >>domandò sconfortata.
La domanda fatale: cosa gli era successo. Ricordò di come, da bambini, giocassero insieme, ripensò alle spensierate estati passate al mare, ma poi il loro papà morì  e quando  il notaio li convocò entrambi per l'eredità, si scoprì che al figlio minore aveva lasciato la piccola agenzia pubblicitaria Inu no Taisho ed al figlio maggiore un'altra piccola agenzia che si occupava di dare aiuti ai meno fortunati. 
Inuyasha era un liceale all'epoca, ma non mi dimenticò mai lo sguardo di puro odio che gli rivolse il suo adorato fratello, come non dimenticò mai la sua promessa di togliergli l'agenzia, che sarebbe dovuta essere sua. Si sentì ferito amareggiato dal suo comportamento.
<< Se Sesshomaru torna a vivere con noi, allora io vado a casa da Miroku per un po'! >> rispose furente il ragazzo.
<< Ma Inuyasha! Perché? >> gli domandò la donna, trattenendolo per un braccio.
<< È meglio così, madre! Fidatevi! >> rispose pigiando il tasto dell'interfono  
<< Kaede annulli i miei impegni per oggi, me ne vado. Quando ha terminato il suo lavoro, sulla mia scrivania ci sono dei documenti che devono essere spediti ad Okinawa con la massima urgenza! >> ordinò con sicurezza, la stessa che in quel momento non provava affatto.
<< Si signorino! >>rispose deferente Kaede.
<< Mamma, Sesshomaru mi odia e questo è quanto! Vengo a casa per cena ma sia chiaro: è solo per non darti un altro dispiacere. Finita la piccola rimpatriata familiare a cui tieni tanto, vado via! >> gli disse in tono rassegnato, incamminandosi verso la porta ed aprendola.
<< Va bene Inuyasha se è questo che vuoi! Mi basta avere i miei figli a casa almeno per una semplice cena! >> rispose sconfortata << Per le vostre controversie, ti posso chiedere di provare almeno a risolverle? >>.
<< Non so.....Ci posso provare mamma.Ma non ti assicuro alcun risultato! >> rispose di rimando.
 
Sospirò chiudendo la porta ed istintivamente si allentò il nodo della cravatta. Sentiva di soffocare: la discussione era stata più dura e sconvolgente che mai . Alzò il viso e incontrò lo sguardo preoccupato di Kaede, le rivolse un accenno di sorriso e si avviò all'ascensore, ripensando alla propria vita: di aver mollato gli studi per dedicarsi anima e corpo al lavoro, sperando di colmare il vuoto che sentiva dentro di sè. In meno di sette anni, era riuscito a risollevare le sorti disastrose dell'agenzia ed aveva lavorato duramente giorno e notte senza mai arrendersi. I primi anni, tutti i dirigenti gli ridevano alle spalle dicendo che la sua era un'impresa disperata, che mai avrebbe avuto successo, ma poi, assieme a Miroku, gli venne l'idea di investire nella produzione dei film. 
Inuyasha avrebbe decretato se il copione o le idee proposte fossero valide oppure no, era un mondo nuovo, quello cinematografico, ed iniziò a provare con un film in cui la protagonista era sua madre: la pellicola ebbe talmente successo che si ritrovò proiettato in quel mondo luccicante e riuscì così a salvare l'azienda appartenuta al padre, e finalmente il suo nome era associato al potere ed alla ricchezza. Era stato definito dalla stampa "il ragazzo d'oro". Le persone si rivolgevano a lui e lo trattavano con rispetto, come un loro pari, ma tutta questa felicità era tutta apparente: il vuoto diventava una voragine nera incolmabile. 
Entrò nell'ascensore ed iniziò la discesa verso il piano terra. Ad un tratto, gli venne in mente il volto di quella giovane modella, Kagome, e  subito si sentì meno solo e la voragine che provava da anni ormai, diminuiva un poco.

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Capitolo 3
*** Cap. 3 ***


<< Ferma così Kagome! >> gridò il fotografo mettendo a fuoco l'obbiettivo.
La location autunnale ritraeva un parco sui toni marroni e dorati le foglie sembravano cadere veramente dagli alberi e sembravano talmente realistici che il fotografo si auto elogio per la sua bravura. Le panchine bianchiastre contrastavano con il vialetto grigio e le luminarie nere, le basse inferiate nere circondavano l erba ormai ricoperta da fogliame dorato, marrone e arancione scuro. Jankotsu si congratulò con se stesso, lo scenario finale lo ripagava delle innumerevoli notti insonni passate davanti al computer.

Lo sfondo esaltava talmente la bella modella vestita con un abito blu elettrico a tubino, i tacchi alti che slanciavano la sua figura ben proporzionata, il trench nero tenuto aperto dalle braccia della giovane che poggiava le sue mani sulla vita, da renderla una dea autunnale. 
Il giovane si allontanò dalla macchinetta andando da lei.
<< No Kagome! Il viso dai! Fai vedere il tuo viso alla macchina! Guarda ti mostro come! >> gli disse mettendosi nella sua stessa posizione mostrandogli in quale modo avrebbe dovuto inclinare il capo verso la macchinetta.
<< Ho capito! Dai proviamo un altro scatto! >> gli disse Kagome entusiasta con un largo sorriso da illuminare la stanza più delle luci artificiali.
<< Bene! Forza mettiti d'impegno! Solo un altro po di scatti e abbiamo finito! >> rispose lui tornando a posizionarsi dietro la macchinetta scattando una foto dietro l'altra soddisfatto dal lavoro che stava svolgendo.
<< Bravissima Kagome! Guardami sensualmente! Brava così muoviti simula una passeggiata nel parco! >> la elogiò.
<< Ecco così bravissima! >> notando come fosse naturale la modella davanti all'obiettivo, era il suo primo servizio fotografico ed era  stata grandiosa tralasciando i primi scatti era stata un po rigida e timorosa, ma grazie ai suoi suggerimenti era stato il servizio più soddisfacente della sua carriera. Era stato un piacere lavorare con quella giovane promessa umile e semplice, quando Kazana Miroku lo aveva contattato personalmente per pubblicizzare la società si era preparato ad avere a che fare con una modella si bellissima ma dispotica e viziata, ma quando Kagome arrivò sul set si era accorto subito che sarebbe stato facile lavorare con lei.
 
Le dolevano i muscoli delle gambe, non era mai stata così in piedi a lungo con i tacchi, si lamentò mentalmente aprendo il camerino che le era stato assegnato. Il servizio era stato sensazionale e Jakotsu il fotografo era carino e gentile aveva reso questa prima esperienza senza metterla a disagio, l'adrenalina scorreva ancora nelle vene e la rendeva elettrizzata. Si mise seduta davanti l'enorme specchio ed iniziò a struccarsi facendo lentamente scomparire la Kagome sofisticata ed elegante tornando ad essere acqua e sapone. Recuperati i jeans e la maglietta bianca a maniche corte li indossò e quando fu pronta si diresse di nuovo sul set per ringraziare Jakotsu per la sua pazienza. Il lungo corridoio bluastro tra cui spiccavano gli oggetti scenografici appoggiati casualmente sulle pareti le davano l'impressione di trovarsi in un film horror, arrivata in fondo spinse le doppie porte entrando sul set oramai vuoto non vi era più nessuno ad una rapida occhiata.

L'aria calda e afosa la investì in pieno appena chiuse la grande porta a vetri dietro di lei. Si sentiva euforica e felice, immersa nelle nuvole non faceva attenzione nemmeno  ai sguardi strabiliati delle persone che incontrava sul marciapiede; sapeva d'istinto dove andare.
<< Aia! Che dolore! >> mormorò alzandosi da terra massaggiando una natica non si era resa conto di avere una persona davanti a se.
<< Sei ubriaca per caso? Non guardi dove vai e nemmeno ti scusi? >> ruggì sgraziato  alzò il viso per guardarlo meglio sussultò dalla paura. Si era scontrata con un colosso alto quasi un metro e novanta, muscoloso e pieno di tatuaggi, il viso sfregiato gli occhi piccoli e neri sprizzavano di follia e malvagità. Tremò dentro di se non riusciva nemmeno a spiccare una singola consonante.
<< Allora bambolina? >> insistette mentre una mano l' afferrava il collo stringendolo.
" Non riesco a respirare. La sua morsa è  forte e decisa, oddio questo è pazzo mi ucciderà ! " pensò lei terrorizzata, cercava di allentare la stretta dell'uomo con le sue mani. Più si divincolava e più stringeva la morsa, stava per perdere i sensi quando udì dei passi dietro le spalle.
<< Jaken! Lasciala andare subito! >> disse una voce intrisa di superbia glaciale
<< Ma signore mi è venuta addosso! >> borbottò lui lasciando la presa lentamente gettandola a terra. Libera da quella stretta iniziò a tossire e respirare l'aria voracemente ringraziando il cielo di essere viva.
<< Stupido troglodita! Non sai riconoscere una dipendente di mio fratello Inuyasha! Dovrei fartela pagare per la tua stupidità! >> rispose ancor più gelidamente, Kagome alzò lo sguardo sul suo salvatore e la prima cosa che notò era la sua somiglianza con il signor Ino no Taisho, una sensazione diversa da quella che aveva provato al provino si diffuse nella sua mente.
<< La ringrazio signore! E mi scuso con lei non l'avevo visto, ero con la testa altrove. >> intervenne repentina  inchinandosi in segno di rispetto, scappando lontano da quei strani personaggi. Un tarlo sì insinuò nel pensiero sicuramente il suo salvatore essendo fratello del suo capo gli avrebbe riferito la mini disavventura umiliandola ai suoi occhi. Scosse la testa in segno di diniego decidendo che non era il momento di entrare in crisi per un pensiero così sciocco.

Sesshomaru trascinò in un vicolo stretto e semi buio poco frequentato quello stolto di un tirapiedi che aveva assoldato strattonandolo contro il muro.
<< Stupido che non sei altro Jaken! Ti avevo chiesto di seguirla! Non di strangolarla idiota! >> sbraitò appena ebbe la certezza di essere soli. 
<< Ma signore... >> tentò di giustificarsi intimorito dallo sguardo che gli rivolgeva il giovane.
<< Ma signore un corno! Quella ragazza mi serve per rovinare mio fratello e tu a momenti l'ammazzavi! >> lo afferrò per un braccio torcendoglielo dietro la schiena facendolo gemere di dolore si avvicinò al suo orecchio lentamente << Trovala e scusati sii convincente e pentito e poi fagli quella proposta! >> gli sussurrò freddamente.
<< E se rifiuta? >> gracchiò lui incapace di sostenere ancora quei occhi dorati su di se.
<< Se la bella modella rifiuta portala da me gli farò cambiare idea io! >> rispose passandosi la lingua sulle labbra ridendo di gusto, lasciò con un violento strattone in avanti l'energumeno. << Io vado a villa Luxury Platinum da mia madre e dal mio fratellino per destare meno sospetti! E finché io sono lì tu non devi farti vedere ti contatterò io per avere notizie! Chiaro? >> gli ordinò uscendo da quel vicolo puzzolente sparendo tra la folla.

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