Il diavolo trasformato

di Anima1992
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La nuova ***
Capitolo 2: *** La bellezza non basta a volte ***
Capitolo 3: *** Pace e pensieri ***
Capitolo 4: *** I preparativi ***
Capitolo 5: *** Il ballo (che nome inventivo) ***
Capitolo 6: *** La Festa Dei Gemelli ***
Capitolo 7: *** I dubbi assalgono anche i più ingenui ***
Capitolo 8: *** Giornata interessante ***
Capitolo 9: *** Cena in famiglia ***
Capitolo 10: *** I primi cambiamenti ***
Capitolo 11: *** Due pazzi in giro per casa ***
Capitolo 12: *** Un Tuffo Nel Cuore ***
Capitolo 13: *** Gita ***
Capitolo 14: *** La litigata ***
Capitolo 15: *** Una vecchia conoscenza ***
Capitolo 16: *** Addio. ***
Capitolo 17: *** Ritorno a Casa ***



Capitolo 1
*** La nuova ***


Una persona presuntuosa e spavalda lo definivano tutti quelli che lo conoscevano, e pure quei “tutti” non facevano che adorarlo e andargli dietro, falsi, pensava giustamente Roxas, così in passato decise di sfruttare la situazione a suo vantaggio e di godere di questa popolarità.

Fingeva di essere una persona ancora peggiore di quella che era veramente, ma lui di questo non ne era consapevole, dato che si era convito di essere così, infatti trattava male anche i suoi due migliori amici, che però volendogli veramente bene sopportavano e la buttavano sullo scherzo, lui di questo ne era infinitamente grato.

Axel e Demyx erano completamente opposti a lui, sinceramente non sapeva neanche come faceva a funzionare un amicizia del genere, e pure erano gli unici a non averlo mai abbandonato.

Axel era un tipo che dava più sui nervi ma che sapeva calmarlo nel momento giusto e farlo ragionare, e poi quando uscivano si divertivano tantissimo, anche perchè tutti quanti lo guardavano come se fosse un clown, beh voleva ben vedere, aveva i capelli lunghi fino alle spalle tirati completamente all'indietro e rossi come il fuoco, e due strambi tatuaggi sotto i suoi occhi color smeraldo.

Demyx invece era un tenerone ,forse un po' troppo appiccicoso ma comunque un ragazzo d'oro, figlio di papà, ma per niente viziato anzi l'unica cosa che desiderava erano le coccole e non fare niente dalla mattina alla sera, se non suonare la sua chitarra.

Non poteva credere che tra loro si era stabilita un amicizia così grande essendo che erano gli uni opposti dell'altro, invece loro due furono le uniche persone sincere, e questo Roxas lo capiva benissimo, ha sempre saputo distinguere le persone false e non, dato che ne era circondato, gli altri stavano con lui solo per la popolarità di cui godeva, infatti nella sua scuola era il più desiderato tra le ragazze e il più invidiato dai i ragazzi, perché?

Semplice i suoi capelli biondi e i suoi occhi blu profondi come il mare conquistavano tutti, e non a caso era anche uno degli studenti migliori, probabilmente se non fosse stato per la sua bellezza tanto ingenua quanto sexy, sarebbe il “Secchione” e non il “Bel tenebroso”.

Sorrise a quel pensiero, perché probabilmente era anche il suo carattere scorbutico e spavaldo a renderlo così famoso a scuola, poiché suo fratello gemello, che poi tanto gemello non sembrava dato che era un po' più alto di lui e i suoi capelli erano più castani chiaro che biondi, nonostante la somiglianza comunque Sora aveva tutt'altro carattere.

L'unico problema del biondo era che aveva diciassette anni e la sua altezza arriva a uno e sessantacinque massimo, relativamente poco per un ragazzo a quell'età, infatti ai suoi due amici lui arrivava a malapena alle spalle.

Sospirò, e poi prese le chiavi del suo centoventicinque e si diresse verso il portone di casa.

-Ehi Roxas mi puoi dare un passaggio? La mia moto è dal meccanico- Il biondo sbatté le palpebre sorpreso, come mai lui non sapeva niente?

-Oh andiamo non fare quella faccia se avessi fatto un incidente l'avresti sicuramente notato no?-

Giusto loro due erano simbiosi, e oltre tutto avevano l'abilità di comunicare con il pensiero, sorrise al ricordo, quel particolare non l'avevano mai detto a nessuno, preferivano custodire per loro quel piccolo segreto.

-Roxas!! ma insomma! Guarda che facciamo tardi a scuola-

Il biondo si ridesto dai suoi pensieri e fece segno a Sora di seguirlo.

Dopo neanche dieci minuti erano arrivati, e il gemello scese dalla sua moto sconvolto.

-Ma cazzo guidi come un pazzo!.-

Ghignò malefico e guardò alle spalle del fratello, si avvicinò al suo orecchio.

-Guarda di non essere sboccato, che c'è il tuo amore segreto dietro di te-

Sora era diventato rosso come un peperone e si trasformò in un sasso, Roxas lo guardò interrogativo.

-Beh? Che ci fai ancora qua?-

-Come...sto?-

Il biondo scosse la testa e sospirò, era proprio questa la grande differenza tra loro, Sora era impacciato e insicuro ma terribilmente ottimista e spiritoso, tutto il contrario suo insomma.

-Sora! Come stai?- Lei era Kairi, una ragazza di un anno più piccola di loro ma molto carina, ovviamente Roxas neanche la guardava dato che suo fratello gli andava dietro da non si sa quanti anni.

Quella rossa probabilmente lo ricambiava, siccome veniva sempre a casa loro per “studiare” con Sora, come se lui avesse bisogno di ripassare.

-Bene grazie tu?- Gli disse suo fratello tremendamente impacciato.

Lei annuì -Si, tutto bene, dai andiamo accompagnami in classe, ciao Roxas!-

Altra prova che era cotta di Sora, non se lo filava di striscio, solo una lesbica o una irrimediabilmente innamorata poteva non desiderare una notte di sesso con Roxas. Questo almeno era il suo pensiero.

Dopo quel breve siparietto andò a posare la sua moto nel parcheggio apposito, lì incontrò Axel e Demyx che chiacchieravano allegramente e non appena lo videro si avvicinarono subito.

-Ehi piccolo in perfetto orario come sempre!- Ghignò malefico il rosso, Roxas dal canto suo lo guardò con un occhi assassini, odiava essere chiamato con nomignoli strani.

-Già, tu Axel invece sei sempre puntuale per rompere le palle- Gli rispose il biondo

-Eddai Axel perché fai così? Lo sai che lo fai incazzare- Si intromise Demyx

-Proprio per questo lo faccio, non vedi com'è tenero con quel musino tutto incazzoso?-

Il biondo guardò meglio Roxas e dopo pochi secondi gli saltò addosso e iniziò a coccolarlo.

-Si hai ragione è proprio un tenerone- Continuò ad abbracciarlo e dargli baci sulla guancia.

-E levati! Sei per caso diventato gay?!?!- Finalmente Roxas riuscì a liberarsi dalla sua presa, e riprese fiato.

-Andate a cagare tutti e due!! Froci!- I suoi amici sghignazzarono divertiti sotto lo sguardo accusatorio del loro piccolo amico.

I tre si avviarono insieme nelle proprie classi, purtroppo Roxas si trovava in un aula differente da quella dei suoi amici.

Mentre camminarono gli occhi blu del biondo caddero sulla nuova preda. Naminè.

Quella ragazza era di una bellezza fresca e genuina, i suoi capelli biondissimi e mossi ricadevano fino al fondo schiena, che ogni volta lui guardava con piacere.

-Piantala Roxas non te la darà mai si vede che è un tipo “voglio aspettare fino al matrimonio” è inutile che ci provi-

Il biondo lo guardò con sfida -Scommetti?.- Axel annuì e allora lui si avvicinò alla ragazza dove appoggiò il braccio sull'armadietto affianco a quello di Naminè, e la lasciò di stucco con un bacio sulla guancia.

-Buongiorno bimba come stai?- Lei si accarezzò la parte del viso dove il biondo l'aveva baciata e arrossì.

-Bene tu Roxas?-

Lui sorrise sensuale- Bene adesso che ti ho visto- Se era possibile lei diventò ancora più rossa dei capelli di Axel, a quel punto il biondo ne approfittò e la prese per il mento con due dita, l'avvicinò a pochi centimetri dalle sue labbra.

-Ti va bene se ti accompagno a casa?- Gli soffiò sulla bocca di lei che annuì visibilmente in ansia, prese i suoi libri e lo salutò con un fievole ciao.

Roxas sorrise soddisfatto tornò dai suoi amici.

-Non riesco proprio a capire come fai, insomma è solo una settimana che la frequenti ed è già cotta fino al midollo-

-Quindi la nostra scommessa?- Gli chiese il biondo al rosso, che pensò ancora se aveva qualche specie di trucco per conquistare.

-Ah no signorino a far arrossire riesci pure con i maschi! Quindi quando te la sarai portata a letto mi farai sapere e per premio.- Si mise una mano sotto il mento e pochi secondi dopo gli venne un idea.-Se vinci tu ti darò il mio pranzo per una settimana, e anche quello di Demyx-

Il biondo, che fin'ora si era perso nel suo mondo, si ridestò sentendo l'ultima parte del discorso che aveva detto Axel- Ehi perchè mi metti in mezzo io nemmeno sono d'accordo con il suo modo di fare!.- Roxas sbuffò, secondo Demyx le ragazze dovevano essere trattate come fiori, e infatti lui lo faceva che poi loro si illudessero che ci potesse essere altro non era colpa sua.

-E se perdo?- Axel ghignò malefico.- Porterai in giro un cartello per una settimana con su scritto sono gay e darai un bacio a Demyx!-

-Ma hai finito? Pervertito! Io non sono gay cosa centro?.- Axel neanche lo ascoltò e guardò il biondo titubante e allora gli mise una mano sulla spalla – Tranquillo Roxas ti puoi sempre tirare indietro.-

Bastardo

-Va bene tanto lo sai che vincerò-

-Vai Roxy!!!! tifo per te!! ti aiuterò io!- Il biondo si stupì delle parole di Demyx che era sempre stato contro il suo modo di fare.

 

Finalmente si avviarono ognuno nelle proprie classi, e appena Roxas entrò tutti si avvicinarono per salutarlo e chiedergli com'era andata la giornata di ieri.

Falsi... come se non so che non ve ne frega niente.

Dopo un tempo che sembrava interminabile riuscì a scappare da quelle chiacchiere false, e raggiunse il suo posto dove si buttò a peso morto e sbuffò, poco dopo sentì la sedia accanto spostarsi, ma non c'era bisogno di un genio per capire che era suo fratello.

Dopo pochi minuti entrò il professore di scienze e tutti gli alluni andarono al proprio banco.

-Buongiorno ragazzi oggi con noi abbiamo una nuova alunna entra pure Xion-

Dalla porta porta entrò una ragazza minuta con corti capelli neri e occhi azzurri come l'oceano.

Roxas hai visto quant'è carina?

Sentì il pensiero di Sora, alzò pure lui lo sguardo e rimase incantato a guardarla.

Si è proprio bella.

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Capitolo 2
*** La bellezza non basta a volte ***


-

 

La divisa scolastica per le ragazze era una gonna blu con la giacchetta, e la cravatta del medesimo colore e la camicia bianca, per i maschi invece stessa cosa ma con i pantaloni neri, e Roxas in quel momento apprezzò molto l'uniforme femminile dato che alla nuova arrivata stava veramente benissimo.

Il biondo non poté fare a meno di guardarla incantato, ammise a se stesso che il blu donava molto a quella ragazza.

La seguì con gli occhi finché la nuova non si sedette proprio di fronte a lui, in quel preciso istante gli arrivò una vampata di profumo alla fragola, e si sentì un attimo stordito.

-Roxas?- Scosse la testa e fissò il professore che lo stava richiamando da un po', e finalmente sorrise vittorioso nell'avere l'attenzione del ragazzo.

-Sono contento che sei tornato fra noi, allora dicevo, siccome sei il rappresentate di classe ti spiacerebbe accompagnare la nostra nuova alluna per la scuola così impara ad orientarsi un po'?- Il biondo a quella richiesta non poteva rifiutarsi, sarebbe stata un altra ragazza con cui si sarebbe divertito uno o due notti, niente di più, come sempre d'altronde.

-Certo professore nessun problema.-

Il professore sorrise soddisfatto, nonostante facesse una materia al quanto antipatica, come scienze lui era molto simpatico alla maggior parte degli studenti, anche perché era uno dei pochi che parlava con chiarezza dicendo quello che gli passava per la testa, e poi era anche apprezzato dalla maggior parte delle ragazze essendo un bel uomo, e il suo nome era anche molto particolare, si chiamava Luxord, sicuramente non si sentiva tutti i giorni.

Comunque appena il professore iniziò a parlare per spiegare la lezione, entrò un piccolo Moguri.

Questi strani animaletti di colore beige dotati di piccole ali viole e un antenna dove poggiava un pallino rosso, erano i postini dei vari mondi, non parlavano ma agli occhi degli altri risultavano comunque teneri e giocosi.

Il piccolo Moguri iniziò a passare tra i banchi per consegnare le lettere, quando passò da Roxas gli lasciò anche lui la busta che comprendeva un sigillo rosso con impressa una rosa, evidentemente avevano ricevuto tutti quanti la stessa cosa, dato che si iniziò a vociferare un qualcosa come “Ballo” “Stasera”.

Il biondo comunque non l'aprì neanche, dato che affiancò a lui suo fratello la stava già leggendo e sapeva che da lì a poco gli avrebbe comunicato il contenuto.

Roxas! Belle e La Bestia hanno organizzato un ballo stasera! Siamo tutti invitati che bello!.

Ovviamente Sora era come sempre eccitato quando si trattava di queste piccole feste organizzate da altri mondi, anche perché così aveva un motivo in più per stare con la sua dolce metà, Kairi.

Il fratello invece non ne andava pazzo, ma in fondo per lui era un modo come un altro per conoscere altre ragazze e dimostrarsi ancora una volta che lui era meglio degli altri, anche nel ballo.

Il Moguri finì di consegnare la posta e andò via.

-Finalmente la lezione può iniziare, bene oggi parleremo un po' dell'universo dei nostri mondi- Iniziò così la lezione, ma in quel momento il biondo era con pensieri altrove, fissava la schiena della nuova arrivata e continuava a pensare quale modo avrebbe potuto usare per averla, ne conosceva tanti di trucchetti per far cadere una ragazza ai suoi piedi.

Gli tornarono in mente i discorsi di Demyx che spesso gli faceva sulle donne e scosse la testa, lui non poteva capire perché si comportava il quella maniera.

Nella sua vita ha dato molte possibilità alle ragazze, e tutte quante in un modo o nell'altro l'hanno sempre preso in giro, e lui ne soffriva ogni maledetta volta, poi successe quell'episodio che segnò per sempre Roxas, decise che di fare la parte del buono non era nel suo ego, si stufò d'essere preso per i fondelli da amici e fidanzate.

Non ci volle molto per cambiare la sua immagine, allontanò tutti i ragazzi che stavano con lui per avere compiti assicurati, e ogni ragazza che si avvicinava la usava per poi lasciarla perdere, facendolo divertire per una notte o due, si diede da fare anche nel cambiare il proprio aspetto fisico andando il palestra per rafforzare i muscoli e curandosi di più i capelli, da quel momento Roxas buono morì per far nascere il ragazzo che tutti conoscevano.

Tutto questo finché non incontrò Axel e Demyx, all'inizio non li sopportava gli stavano sempre intorno e lo invitavano sempre ad uscire con loro. Finché un giorno con la sua lingua tagliente insultò il rosso, quest'ultimo rispose con un pugno che spaccò quasi il naso al ragazzo,e lo lasciò sanguinante, ma non prima di averlo mandato al diavolo.

Da quel momento Roxas seppe distinguere il falso dal vero delle persone. Con il passare dei giorni il biondo si accorse di sentire la mancanza di quei due, e così per la prima volta in vita sua si scusò senza intaccare troppo l'orgoglio, i due sorrisero per poi abbracciarlo, sopratutto Demyx che era contentissimo di avere un nuovo amico.

Da quel giorno quei tre diventarono inseparabili.

Con questi pensieri il biondo si accorse che la ragazza davanti a lui lo fissava senza dare nell'occhio, che però a lui non sfuggì, fece il suo ghigno soddisfatto per poi farle l'occhiolino, Xion tornò immediatamente sui libri senza dare più attenzioni al suo compagno.

Sarà più facile del previsto.

Pensò Roxas dato che credeva di aver fatto nuovamente colpo.

Le due ore passarono, e finalmente poteva mettere in atto il suo piano.

Mentre gli altri si preparavano per andare nell'aula di chimica dove li aspettava il professore Vexen, un vecchiaccio rompipalle che cercava di spiegare la materia senza morire di qualche malattia strana, secondo Roxas quell'uomo aveva la peste, comunque tutti uscirono e lui si appoggiò con i gomiti sul banco di Xion che lo fissava stranita.

-Piacere, sono Roxas il rappresentate di classe.- Fece il suo sorriso migliore.-Vogliamo andare?- Lei annuì e prese la sua cartella e si alzò dalla sedia e andò verso l'uscita dell'aula, lui l'affiancò subito aprendole la porta e lasciandola passare per prima.

Quando uscirono dall'aula, lei non aveva ancora spiaccicato una parola, pensò che la ragazza era timida quindi si decise lui a rompere il ghiaccio.

-Ti chiami Xion giusto? Da che mondo vieni?- Gli chiese lui mentre camminavano per i corridoi vuoti della scuola.

-Si, comunque vengo dal Giardino Radioso.- Ricordò che l'ultima volta che c'era andato insieme a Sora, Axel, Demyx, avevano deciso di passare due giorni tra uomini, e si divertì veramente molto, quel posto era fantastico per i giovani ragazzi come loro, comprarono anche degli innocenti incantesimi da Merlino, tranne Axel, lui prese Fire per dar fuoco alla scuola, ma per fortuna Demyx aveva preso Water e di conseguenza riuscì a spegnere tutti gli incendi che quel piromane accese, anche suo fratello si fece le migliori risate quel giorno.

Comunque i due continuarono a camminare per la scuola e mentre lui gli illustrava le varie aule, lei non faceva altro che annuire e guardare fuori dalle finestre che c'erano per i vari corridoi, il biondo a quel punto iniziò a pensare che forse non sarebbe stato così facile come credeva e si giocò una sua carta.

-Ti va di venire in giardino?- Lì, avrebbe potuto fare quello che voleva senza gli occhi indiscreti dei bidelli. Lei annuì e insieme andarono verso il grande portone che portava fuori, si sedettero su una panchina ad osservare i pochi alberi che c'erano.

-Come mai ti sei trasferita in questo posto? Non che sia brutto eh, ma in confronto al Giardino Radioso- Gli chiese lui, non è che non gli piaceva La Città Del Crepuscolo ma era troppo calmo come mondo, insomma non succedeva quasi mai niente di insolito, e in più tutti conoscevano tutti, preferiva molto di più il Giardino Radioso dato che era pieno di gente ed era molto movimentata.

-Beh i miei genitori hanno trovato opportuno venire qui dove regna la tranquillità, ovviamente io ero e continuo a essere in disaccordo, lì ho lasciato tutti i miei amici, qui invece non conosco nessuno e mi devo abituare alla calma che per fortuna apprezzo molto.-

-Ti ci abituerai presto, poi qui c'è il treno magico che porta a tutti i mondi di conseguenza con un po' di Munny puoi andare a trovare i tuoi amici quando vuoi- Lei sorrise e alzò lo sguardo al cielo, in quel momento poté ammirarla senza che nessuno si accorgesse, i suoi occhi a contatto con il cielo parevano ancora più belli.

-Ascolta, io vorrei conoscere un ragazzo che tu conosci.- Lui sbarrò gli occhi a quella frase, non gli capitava da secoli di fare da tramite per due persone. Il biondo iniziò a pensare molto velocemente che lei era arrivata da poco, e a parte la sua classe non dovrebbe conoscere nessuno.

-Beh se me lo descrivi...- Lei ci pensò un po' su con una mano sotto il mento.

.- Ecco...vediamo...non è molto alto ha i capelli biondi e gli occhi forse azzurri ma mi sembravano un colore più particolare- In quel momento Roxas non collegò quella descrizione a nessuno, e per quanto gli riguardava poteva essere anche lui stesso.

-Non c'è altro che ricordi? Insomma potrei essere anche io- Lei lo guardò meglio e rimase incantata dagli occhi del ragazzo, un blu che solo il mare profondo conteneva, purtroppo per lei Roxas si accorse dello stato di “trance “della ragazza e si avvicinò piano piano finché non socchiuse gli occhi e Xion si riprese, mise le mani sul petto del biondo per fermarlo.

-No, non sei tu.-

Poche ragazze l'avevano fermato, anzi, si poteva dire tranquillamente nessuna dato che prima o poi cedevano tutte, ma in quel momento era diverso, se le altre lo rifiutavano, l'unico motivo era “voglio aspettare” beh alla sera era fatto tutto il lavoro, in fondo, non era perchè le ragazze erano come per dire, un po' “facili” semplicemente si ritrovavano a dover resistere al corteggiamento del biondo che sapeva come sfruttare la sua bellezza, poi essendo tutte single che male c'era nel divertirsi un po' con il ragazzo più bello della scuola, se non della città?

Ma evidentemente Xion non la pensava così, dato che semplicemente gli aveva detto che “non era lui”, suppose che la ragazza era innamorata di qualcun altro, così cercò di rilassarsi e di reprimere la rabbia dovuta all'orgoglio ferito.

Per fortuna a interrompere quel momento imbarazzante fu la campanella che in quel momento Roxas non poté che adorare.

Insieme si alzarono per andare alla mensa scolastica, quando rientrarono dentro la scuola tutti gli studenti erano già per i corridoi che chiacchieravano, avevano un ora di riposo e quindi c'era tutto il tempo per mangiare.

-Ti accompagno alla mensa- Disse il biondo freddo e distaccato, essendo che era ancora un po' furioso per il rifiuto, certo non era da lui prendersela per queste cose, ma quando ti ritrovi a un passo a baciare una bella ragazza e scoprire che è innamorata di chi sa chi, che per di più Roxas non conoscendolo lo odiava già, dato che grazie a lui aveva fatto una clamorosa figura del pervertito.

-Roxas!!- Sentì alle sue spalle e non poté essere più che felice di vedere i suoi amici che correvano verso di lui.

-Ragazzi! Perchè correte?- I due si fermarono davanti a lui, Demyx aveva il fiatone mentre Axel aveva la faccia annoiata, il biondo abbracciò Roxas disperato.

-Roxyyyy! Avevamo paura che ti fosse successo qualcosa! Non ti abbiamo visto uscire dalla classe e ci siamo presi un bello spavento!- Roxas guardò stranito il suo amico che stava ancora piangendo tra le sue braccia, e diete un occhiata anche al Rosso che aveva una mano in faccia e scuoteva la testa.

Demyx gli mise le mani sulle spalle e lo guardò negli occhi.

-Non farlo più ok?? avverti sempre quando devi fare qualcosa-

Roxas osservò meglio il suo amico, e come un fulmine a ciel sereno si ricordò della descrizione di Xion riguardo al ragazzo.

-Non è molto alto, è biondo e ha gli occhi azzurri, no erano più particolari-.

Occhi particolari.

Gli occhi di Demyx erano verde acqua, più particolari di quelli cosa c'erano?

Era biondo, e in altezza non era sicuramente alto come lo spilungone di Axel, ma comunque superava Roxas.

Si girò verso Xion che guardava a terra ed era completamente rossa in viso.

Il ragazzo era Demyx?

-Parla per te, io ho chiesto a Sora dov'era invece che correre come un matto e chiamarlo per tutta la scuola!- Alle parole del rosso Demyx si girò contrariato, mentre Roxas spostava lo sguardo tra Xion e il suo amico, non sembravano conoscersi, se no l'avrebbe già salutata.

-Tu!! Sei cattivo all'ennesima potenza! Perché non mi hai detto nulla eh?-

-Ci ho provato cretino! Ma sicuramente non mi metto a correre perchè a te manca totalmente il cervello!.-

-Beh scusa se mi preoccupo per il mio amico!.-

-Certo perché a scuola può succedergli di tutto vero? Sei proprio uno spazzolone se capisci quello che intendo, ma credo di no.-

-Cosa?? Spazzolone io? Ma ti sei visto tu? Sembri un moccio per lavare i pavimenti!-

-Per tua informazione si chiama stile! Ma giustamente tu non lo conosci!-

-Io non lo conosco? Beh almeno non mi tingo i capelli, i miei sono biondi naturali, mentre tu cos'hai da dire eh?-

-Io non mi tingo sono rosso naturale! Spazzolone!-

-Moccio!-

-Spazzolone!-

Roxas tremò per la rabbia, dato che tutti quanti si erano voltati a guardarli, non stavano litigando veramente, ma comunque una figura del genere davanti a tutta la scuola si poteva evitare, prese un respiro profondo, chiuse gli occhi e contò fino a dieci, e sentì piano piano il nervoso scomparire, gli riapri e vide ancora i due litigare così decise che era il momento di intervenire.

-Siete entrambi dei babbei! Finitela immediatamente o i vostri futuri figli non vedranno la luce!- I due si zittirono e guardarono il loro piccolo amico.

-Ok, ok abbiamo fatto abbastanza scena, forza su andate tutti a mangiare o vi perderete i pasti migliori- Disse Axel mentre mandava via gli altri studenti che si erano fermati a ridacchiare.

-Pretendo delle scuse comunque!- Intervenne Demyx, e Roxas lo fulminò con lo sguardo.

-Va bene, mi accontento della pace silenziosa.-

-Comunque ragazzi, lei è Xion, una mia nuova compagna di classe.- I due che finalmente avevano smesso di litigare si girarono verso la ragazza, che appena incontrò gli occhi del biondo diventò rossa come un peperone.

-Woow com'è carina! Piacere baby io sono Axel, A-X-E-L, got it memorized?- I due amici si schiaffarono una mano in faccia, mentre Xion lo guardava come se avesse appena visto un pazzo bisognoso di attenzioni.

-Scusalo ti prego, ha una mancanza di affetto, io sono Demyx! E il mio motto è Dance,Water, Dance- Questa volta anche Axel si aggiunse alla manata in faccia, però la ragazza invece sorrise dolce e lo guardò come se ci fosse solo lui in quel corridoio, in quel momento Roxas capì che doveva essere per forza lui il ragazzo descritto, e spalancò la bocca dalla sorpresa.

Non perché Demyx fosse brutto o cosa, anzi finché non apriva bocca faceva anche a gara con Roxas , il problema veniva dopo, non era mai serio e aveva un tasso di immaturità veramente alto, o almeno questo era quello che pensava il biondo di Demyx, quindi si domandò com'era possibile che era cotta di lui.

-Così...ti chiami Demyx?- Roxas si sentì un po' offeso a vedere quella scena,sbuffò e roteò gli occhi alterato, né Demyx né Xion se ne accorsero dato che erano impegnati a conversare ma per sfortuna del biondo ad Axel non sfuggì quel gesto.

-Beh che dite andiamo?- Disse Roxas alterato.

-Va bene, Xion dai vieni con noi- La ragazza scosse la testa, e il suo compagno di classe non poté che ringraziarla dato che non aveva voglia di assistere ad altre scene tra i due, e proprio in quel momento si sentì invaso da una felicità oltre ogni limite e sorrise sincero, e purtroppo Xion se ne accorse.

-Potevi dirlo che ti stavo sulle scatole non c'è bisogno di fare quel sorriso.- E se ne andò via lasciando Roxas con un espressione tra il dispiaciuto e arrabbiato.

Dispiaciuto perché non voleva offenderla.

Arrabbiato perché beh...la colpa non era sua.

Quel cretino di Sora! Tanto felice solo perché per l'ennesima volta Kairi ha accettato il suo invito.

Ma senti quanto entusiasmo! mi sta arrivando tutto! Un giorno gli la faccio pagare questa.

Axel rise di gusto alla faccia dell'amico.- Povero cucciolo, rifiutato da una ragazza- Fulminato dallo sguardo di Roxas, continuò a prenderlo ancora di più in giro.

-Vai al diavolo!-

Detto questo si incamminarono verso la mensa, e ad ogni passo Roxas sembrò sempre più arrabbiato, vari pensieri attraversavano in quel momento la sua testa, l'orgoglio ferito, il fatto che era stato scavalcato da Demyx, e il rosso che non faceva altro che peggiorare la situazione, per non parlare del gemello scemo innamorato da anni della stessa ragazza, che ovviamente ricambia ma che concludono assai poco.

Arrivarono alla mensa e presero ben poco di cibo siccome si fidavano poco o niente, infatti andarono ai tavoli solo con un po' di frutta.

-Sentito del ballo? Ci andate voi?- Chiese Axel mentre sbucciava la sua banana.

-Certo! Non posso permettermi di privare gli altri della mia vista!- Rispose il modesto Demyx.

-Si- Disse solo Roxas intento a guardare il suo cibo e basta.

-Ehi perché non ci andiamo insieme? Così ci divertiamo solo noi tre!- Propose il biondo.

-Non ho intenzione di fare la figura dello sfigato solo perché voi non siete in grado di trovarvi una ragazza per il ballo.- Ad Axel la risposta di Roxas gli diede parecchio fastidio, e decise di mettere il coltello nella piaga per far calmare il ragazzino.

-Beh Demyx mi pare che forse ha qualcuno per il ballo- Demyx, dopo che era rimasto male per la risposta data dall'amico, guardò Axel interrogativo, in certe cose purtroppo era lento, al contrario del biondo che non sfuggì la frecciatina.

-Vedrai che tempo due giorni che lo conosce meglio lo lascia in angolo, lo sai meglio di me che appena apre bocca fa scappare perfino le ombre-

Quelle parole ferirono Demyx, che abbassò lo sguardo trattenendo le lacrime, era un ragazzo buono e emotivo e di conseguenza ogni qualvolta che qualcuno lo prendeva in giro, non riusciva a dimostrarsi indifferente sopratutto se questo “qualcuno” era uno dei suoi migliori amici.

Axel invece si poteva intuire che era abbastanza arrabbiato, capiva che il suo amico era evidentemente geloso, ma a tutto c'era un limite.

Lui voleva bene ad entrambi ma se anche uno di loro faceva soffrire l'altro, questo non poteva fare a meno di difenderli.

-Beh invece conoscere te è un bene per qualsiasi fanciulla vero? Non ti credere migliore di Demyx, anzi se posso osare sei una merda in tutto e per tutto, per forza la ragazza si è sentita più attratta da lui.- Roxas alle parole di Axel si alzò e sbatté i pugni sulla tavola guardando con furia i due amici.

-Andate all'inferno-

Se ne andò via lasciando Demyx quasi in lacrime, e Axel più arrabbiato che mai.

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 Questo è il secondo capitolo, allora qui veniamo un attimo di più a conoscenza del carattere di Roxas che come avete letto non è proprio il massimo, vorrei specificare però che lui sia a Demyx che ad Axel vuole veramente bene purtroppo però non sa dimostrarlo e a volte dice o fa cazzate come in questo caso ma a tutto questo c'è una spiegazione tranquilli^^

beh spero che sia di vostro gradimento mi aspetto qualsiasi tipo di recensioni.

P.s: spero di riuscire a pubblicare almeno un capitolo a settimana ^^

 

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Capitolo 3
*** Pace e pensieri ***


 Rientrò in classe più arrabbiato che mai, odiava litigare con i suoi due amici e sapeva anche di aver esagerato contro Demyx ma non era riuscito proprio a trattenersi, pensava che d'altronde un po' era anche colpa di Axel che l'aveva istigato.

Roxas arrivò appena in tempo dentro l'aula perché appena si sedette la campanella annunciò l'inizio della lezione.

Purtroppo per lui aveva il professore di algebra e di conseguenza l'insegnante era colui che odiava più di tutti. Marluxia.

Quell'uomo era inquietante, innanzitutto portava i capelli rosa e quello per Roxas era abbastanza per capire che non doveva essere del tutto etero, in caso poi a qualcuno venisse qualche dubbio bastava sentire la sua che era tutt'altro che mascolina, e non parlò del fatto che quel tizio lo guardava spesso in maniera molto maliziosa e lo interrogava tutte le volte che era possibile, per fortuna però il biondo era bravo anche in quella materia.

-Salve a tutti ragazzi! Stasera c'è il gran ballo sono sicuro che siete emozionati! Quindi eviterò di interrogare e faremo esercizi-

Ovviamente tutti compreso Roxas esultarono a quelle parole e ringraziarono mentalmente Belle e La Bestia.

Però i pensieri del biondo tornarono a Xion e a Demyx.

Da una parte aveva Xion arrabbiata con lui per il suo sorriso troppo felice al momento che disse di andare via.

E dall'altra invece aveva Demyx, che forse non era arrabbiato ma semplicemente molto triste.

Quello che preoccupava di più Roxas però era Axel.

Per quanto fosse considerato il bello della scuola non aveva molta forza fisica sopratutto contro il rosso, sapeva che era veramente incazzato per la scenata di prima.

Iniziò a sentirsi un po' intimorito, doveva chiedere scusa a tre persone?

Era decisamente troppo per il suo ego.

Rox, sei arrabbiato? Chiese mentalmente a un certo un punto Sora.

Cosa te lo fa pensare?

Beh dovrei essere felice e pure mi ritrovo a voler strangolare il professore senza un preciso motivo.

Chiunque vorrebbe uccidere quel fr..

NO! lo sai che non voglio sentire queste parole!

Va bene non le dico più.

Comunque perché sei arrabbiato?

Lascia perdere.

Perché non mi dici mai niente?? devo chiedere ad Axel?

 

 

Si, lui è proprio la persona adatta.

Pensò Roxas senza far sentire al gemello quel piccolo commento.

 

Da quel momento lasciò perdere il fratello che continuava imperterrito a parlare, per fortuna Roxas aveva imparato bene a far tacere quella vocina che rimbombava dentro di lui.

Dopo mezzora però non c'è la fece più.

Sora continuava a entrare nella sua testa.

Il professore gli lanciava strane occhiate.

E infine Xion che era davanti a lui e gli ricordò costantemente Demyx.

Provò a chiedere se poteva andare in bagno per fortuna l'uomo acconsentì e Roxas si precipitò nella toilette dove sperò di trovare un po' di pace.

Appena arrivò sentì che c'era qualcosa di strano, le luci erano spente e la piccola finestra che c'era da dove passava un raggio di sole illuminò un paio di stivali neri.

Guardava con estrema attenzione quelle scarpe mentre si lavava la faccia e appena fece per uscire una voce famigliare lo richiamò.

-Oh...ti aspettavo...gnomo.- Inghiottì il groppo che aveva in gola e si girò verso colui che l'aveva chiamato.

-Ax...Axel..?- Provò a chiedere.

Il ragazzo andò sotto quel raggio di luce che c'era e Roxas sospirò nel vedere che era il suo amico.

-Dio Axel sei fuori come un balcone! Che cazzo ci fai in bagno tutto al buio? E poi che significa che mi stavi aspettando? Da quanto sei qua dentro?-

Axel si massaggiò le tempie e chiuse gli occhi.

-Quante domande, allora partiamo con il fatto che non ho idea perché le lampadine non funzionano e poi sono qui in bagno da venti minuti e sai perché?-

Roxas guardò stranito l'amico che nel frattempo aveva aperto la porta che portava al corridoio per fare entrare un po' di luce.

-Ti ricordi vero di Demyx?- Il biondo sospirò, doveva immaginarselo che centrava qualcosa.

-Beh io e lui siamo in classe insieme come ben saprai, e siccome ti conosco supponevo che saresti venuto in bagno dopo la sfuriata di prima, e poi non lo sopportavo più, continua a piangere da quando sei andato via.-

-E il professore non ti ha detto niente che sei in bagno da venti minuti?-

-Non osare cambiare discorso, e comunque ho Luxord e penso che mi capisca dato che quando gli ho chiesto di uscire mi ha domandato se mi volevo portare dietro Demyx.-

-Beh invece io ho Marluxia, quindi è meglio che vada- Fece per tornare in classe ma l'amico gli si parò davanti.

-Non ti muovi di qua finché non mi hai ascoltato attentamente.- Roxas deglutì spaventato, sapeva che Axel era molto arrabbiato.

-Tu devi risolvere con Demyx innanzitutto e sai che basta poco per fare pace con lui e farlo contento e poi la scenata di prima...dai gnomo insomma capisco la gelosia ma hai toccato il limite.-

Strinse i pugni e guardò a terra, una delle tante cose che non sopportava era proprio essere trattato come un bambino.

-Non sono geloso...- Axel sollevò un sopracciglio non convito di quello che gli stava dicendo Roxas.

-Prima che arrivaste voi ci ho provato con lei e-

-Fin qua non c'erano dubbi- Roxas guardò male Axel che alzò le mani in segno di resa.

-Mi ha rifiutato, mi ha detto che era innamorata di un altro ragazzo, non avrei mai potuto immaginare che fosse Demyx, quando l'ho scoperto mi sono sentito inferiore, perché non si erano mai visti o almeno questa è stata la mia impressione.- Axel guardò il soffitto e sospirò.

Si avvicinò all'amico e gli mise le mani sulle spalle si abbassò per arrivare alla sua altezza e guardarlo negli occhi.

-Posso capire la tua delusione Roxas ma tu sai che non ti è tutto dovuto? Insomma finalmente Demyx si è trovato una ragazza, dovresti esserne felice no? Tu ne puoi avere quante ne vuoi.-

Guardò Axel e per la prima volta in vita sua si sentì ferito da quelle parole che contenevano fin troppe verità e in quel momento si rese conto che forse c'era qualcosa di più.

-Io...penso che mi interessi Xion, ma non sono sicuro di questo, la trovo carina e interessante ma nello stesso tempo non voglio affezionarmi a nessuno- Axel sospirò e cercò nella sua testa il modo più giusto per far ragionare Roxas.

-La conosci solo da un giorno probabilmente è solo attrazione fisica. Poi non ci puoi fare niente se è interessata a Demyx magari a lui non piace anzi non si è reso neanche conto di quello che è successo prima, lui pensa di aver sbagliato ma non sa il motivo.- Roxas sbarrò gli occhi dalla sorpresa.

Si sentì in colpa nei confronti di Demyx, era un ragazzo tanto ingenuo, sapeva di aver approfittato di questo lato del carattere dell'amico, non meritava quelle parole e doveva risolvere la questione, ma non c'era problema per quello, oltre al fatto che era un ingenuo era anche molto buono e sapeva che gli bastava una pacca sulla spalla per tornare a sorridere.

Annuì ad Axel che capì che era riuscito a far ragionare Roxas e sorrise.

-Bene. Adesso vai in classe e noi ci vediamo dopo la scuola, ti aspettiamo al parcheggio, tanto devi accompagnare Naminè giusto?- Annuì di nuovo e fece per andarsene ma si fermò sulla soglia ricordandosi di una cosa.

-Axel, potresti accompagnare Sora a casa? Non ha la moto con sé oggi-

-Si ma per favore avvertirlo questa volta, nell'ultima occasione ha pensato che ci stessi provando con lui e neanche si teneva, hai rischiato di rimanere figlio unico quel giorno.- Si tappò subito la bocca dopo essersi reso conto di quello che aveva detto-Scusa. Vai tranquillo l'accompagno-

Roxas sorrise malinconico e si girò verso l'amico.

-Non scusarti, quella ferita è chiusa da tempo anche se rimane nella mia anima- Dopo aver detto questo lasciò Axel pensieroso per tornare in classe.

Nella testa del rosso passavano tutte le immagini della vita di Roxas, lui non c'era in quel periodo ma sicuramente doveva aver sofferto molto ma e accanto a lui c'era solo suo fratello, certo suo zio e suo cugino l'avevano aiutato aiutato economicamente e ci provarono anche moralmente ma il biondo si chiuse in camera per mesi e quando uscì si rese conto che tutti quelli che chiamava amici non c'erano accanto a lui, nessuno si era preoccupato di quel bambino così triste e solo, e purtroppo Axel e Demyx a quel tempo ancora non lo conoscevano.

Roxas dovresti imparare a lasciarti il passato alle spalle, devi imparare che non tutti i mali vengono per nuocere, ma stai tranquillo amico mio io e Demyx ci saremo sempre per te, ti vogliamo bene e anche se c'è lo dimostri poco sappiamo che ce ne vuoi anche tu.

Dopo questi pensieri decise di tornare in classe anche lui dove trovò Demyx che dormì, guardò il professore interrogativo.

-Non c'è la facevo più continuava a piangere e gli ho detto che se la smetteva poteva dormire. E tu è l'ultima volta che ne approfitti di Demyx per saltare la lezione di scienze- Axel si grattò la testa imbarazzato e tornò al suo posto.

 

Nel frattempo Roxas era tornato in classe molto più calmo e infatti Sora non gli chiese più niente, era troppo impegnato a immaginare Kairi vestita per il ballo di quella sera e il povero biondo sentì tutto quell'entusiasmo.

 

Ho chiesto ad Axel di accompagnarti a casa.

La felicità si trasformò in preoccupazione e paura.

C...cosa? Perché l'hai fatto?

Devo accompagnare una mia fanciulla a casa.

E non puoi chiedere a Demyx?

Sorrise sotto i baffi a quell'ultimo pensiero del fratello. Se si lamentava della sua guida con quella di Demyx ne sarebbe uscito distrutto.

Pensò che effettivamente Axel su quel punto era il più maturo tra i tre, andava alla velocità giusta e preferiva dare la precedenza piuttosto che fare lo sbruffone e passare davanti a tutti.

L'ultima ora passò velocemente e al suono della campanella decise che forse era meglio parlare con Xion.

Si alzò e la fermò per i corridoi.

-Xion! Aspetta!- La ragazza si girò verso il biondo che correva verso di lei.

-Che vuoi?- Quel tono freddo per Roxas era novità, nessuna ragazza gli si era mai rivolta così.

-Senti quello che è successo prima è stato un malinteso davvero, io...- Come spiegare a qualcuno che era colpa del fratello senza proferire parola sul segreto?

-Sono delle scuse?- Chiese lei all'improvviso

-Scuse? No, no, sono...spiegazioni- Xion alzò un sopracciglio e sospirò.

-Va bene, spiegazioni accettate, adesso devo andare ci vediamo domani.-

-Non vieni stasera?-

-No, purtroppo sono qui solo da ieri sera e l'invito dev'essere arrivato al Giardino Radioso, non faccio in tempo andare lì prendere la busta e tornare qui per poi vestirmi e andare al Castello Incantato.-

-Beh se vuoi puoi venire con me ti faranno sicuramente passare se sei in mia compagnia così mi faccio perdon...ti dimostro che non mi stai antipatica.- Si mozzò la lingua appena finì di parlare, sicuramente le sue intenzioni erano quelle di invitare Naminè così da poter chiudere quella scommessa e far star tranquillo il povero Demyx.

-Se non ti scoccia va bene, mi piacciono molto questi balli organizzati- Sorrise e Roxas per un attimo si scordò della scommessa e di tutto il resto.

-Va bene allora ti vengo a prendere alle dieci così il treno non sarà tanto pieno, spero che non ragionino tutti quanti così- Risero insieme.

Dopo aver chiesto dove abitava si salutarono e andò davanti alla classe ad aspettare Naminè dove ovviamente vide Sora che attendeva Kairi.

-Perché secondo te la professoressa Larxene fa sempre finire tardi le lezioni?-Chiese il gemello moro.

-Avrà tante cose da spiegare, chissà.-

Finalmente la porta della si aprì e dopo un po' uscirono le due ragazze.

-Ci vediamo a casa, ciao Roxas!-

Il biondo annuì e si avvicinò alla ragazza.

-Vogliamo andare principessa?-

Lei annuì e andarono insieme verso il parcheggio dove c'era Axel che consolava il povero Demyx con un evidente tristezza in viso, il biondo sospirò e guardo la ragazza a suo fianco.

-Ascolta piccola la mia moto è laggiù puoi andare lì? Io arrivo subito devo prima risolvere una questione ma faccio veloce.-

Lei sorrise e annuì e andò verso il punto indicato, Roxas si avvicinò ai suoi due amici.

-Ehm...ciao?- Demyx lo guardò con gli occhioni lucidi e rossi e il biondo si domandò se veramente quel ragazzo aveva diciassette anni.

-Sentì Demyx, io...ecco..- Si grattò la testa imbarazzato.-Scusa...- Disse rilassandosi e guardò l'amico che cambiò espressione nel giro di un secondo e gli saltò addosso abbracciandolo.

-Oh Roxy, scusa tu se ti ho fatto arrabbiare, non lo farò più, ti voglio tanto bene- Si lasciò coccolare in silenzio dato che sapeva di meritare quella dimostrazione di affetto che per lui era solo sintomo di imbarazzo.

Axel guardò la scena con le braccia incrociate e un piccolo sorriso sulle labbra, si rese conto che Roxas aveva fatto anche più di quello che si aspettava, solitamente si sarebbe avvicinato e gli avrebbe sorriso, invece in quel momento oltre alle scuse si stava anche lasciando coccolare.

-Ok adesso vi lascio, passate per il bar dopo?- chiese Roxas ai due amici.

-Certo! Devo vedere se c'è Xaldin ormai non si fa più vedere quel barbaro!- Disse Demyx.

-Demyx tuo fratello sta per avere un bambino non può più andare sempre al bar con una moglie in attesa.- Gli disse Axel rimproverandolo, Demyx sbuffò e risero tutti insieme.

-Ehm...scusate.- Si girarono verso Sora che attendeva di andare a casa.

Roxas appena lo vide si avvicinò a lui e lo portò un po' più lontano dai suoi amici.

-Oh Sora, Demyx non ti può accompagnare perciò andrai con Axel ci vediamo a casa!- Ovviamente era una bugia, non l'aveva neanche chiesto e per fortuna l'amico era troppo impegnato a parlare con il rosso per accorgersi di quello che stava dicendo Roxas a Sora.

-Ci vediamo dopo allora ciao a tutti!-

Roxas andò verso Naminè che lo stava aspettando con un sorriso fra le labbra.

-Eccomi scusami se ti ho fatto aspettare.-

-Non fa niente.- Guardò verso gli amici di Roxas mentre il biondo preparava la moto a partire.

-Vuoi molto bene a loro vero?-

Non capendo di cosa stava parlando la ragazza guardò verso la direzione che stava osservando Naminè, sorrise a vedere Sora che non sapeva come comportarsi e un Axel evidentemente infuriato al comportamento del gemello, Demyx era già partito.

-Diciamo che sono pezzi costanti della mia vita- La ragazza sorrise e salì dietro.

-Tieniti stretta-

-Si ma tu vai piano, conosco la tua fama per quanto riguarda la guida- Il biondo ghignò e consegnò il casco a Naminè che se lo allacciò subito e si strinse a Roxas.

Ovviamente il biondo cercava di moderare un po' la velocità ma fu molto difficile per lui dato che era abituato a fare sempre come voleva ma decise comunque ci provarci per non spaventare Naminè.

Arrivarono in poco tempo e quando la ragazza scese si sentì sollevata.

-Diciamo che mi aspettavo peggio ma comunque è stato un po' spaventoso- Il biondo rise e gli fece l'occhiolino.

-Ti ringrazio per avermi accompagnata, ci vediamo stasera- Roxas si trovò per un attimo spaesato, non poteva lasciarsi sfuggire un occasione del genere ma si chiese invece perché la ragazza avesse tanta fretta.

-Aspetta!- Naminè che si stava già avviando si girò verso il biondo.

-Beh mi piacerebbe chiacchierare un po'- L'unica scusa che gli venne in mente per non far scappare subito la bionda.

-Oh, va bene- Si sentì un po' strano, non sapeva che dire o fare e la cosa era molto strana per uno come lui, così fece un respiro profondo e decise di passare subito al dunque.

-Sai è una settimana che ci frequentiamo e mi piacerebbe ecco poter passare un po' più di tempo con te oltre che a scuola- Si avvicinò alla ragazza che teneva una piccola cartella in mano e mise le mani sui fianchi di lei.

La ragazza era evidentemente imbarazzata e guardava verso il basso, così decise di sollevarle il mento in modo tale che Naminè fosse obbligata a guardarlo negli occhi, ma lei continuava a fissare altro.

-Sei così bella quando arrossisci- La ragazza chiuse gli occhi e lui ne approfittò, appoggiò le sue labbra sulla guancia di lei e si spostò piano piano con piccoli baci verso la bocca, Naminè appena intese le intenzioni di Roxas lo fermò.

-No Roxas scusami, tu..tu mi piaci molto.-

-E dov'è il problema quindi? Anche tu mi piaci- Gli occhi della ragazza a quel punto erano diventanti lucidi.

-No a te interessa portarmi a letto e basta, io invece voglio conoscerti e poter riuscire a costruire qualcosa di più serio, io penso di essere innamorata ma non per questo mi voglio far usare sopratutto da te.- Roxas sbarrò gli occhi e si allontanò come se fosse spaventato.

-Non sei obbligato ovviamente, ma mi piacerebbe uscire con te qualche volta.-Si riprese e guardò la ragazza di fronte a lui che si asciugò le lacrime, era riuscito a far piangere due persone in neanche un giorno.

-Senti Naminè io non sono il tuo tipo ideale di ragazzo fidati- La ragazza sorrise a quella frase.

-Voglio scoprirlo io...- Si guardarono per un tempo indefinito.

Lui era evidentemente stupito da quel comportamento. Nessuna si era mai avvicinato a lui per conoscerlo, si accontentavano della sua fama e di qualche notte niente di più, ma Naminè non voleva neanche un bacio, lei era disposta a conoscerlo nonostante tutto.

-Mi interessi solo tu come ragazzo quindi voglio essere io a dire: “non è tipo per me”, adesso scusami ma devo proprio andare ci vediamo stasera.-

Guardò Naminè rientrare e quando si chiuse la porta alle spalle il biondo lasciò andare tutta l'aria che aveva nei polmoni.

Ma che diavolo hanno le ragazze oggi? Due volte ho fatto piangere e due volte sono stato rifiutato direi che non è proprio la mia giornata, e poi...come lo spiego a Demyx?.

Salì sulla moto per andare al bar.

Mentre guidava i suoi pensieri erano fissi su Naminè, pensò di mandare tutto all'aria e lasciarla perdere, non voleva far soffrire quella ragazza e sopratutto non voleva darle la possibilità di conoscerlo.

Aveva paura di questo, paura che appena avrebbe scoperto che non è quello che tutti conoscono l'avrebbe ingannato mentre lui piano piano invece si sarebbe affezionato sempre di più.

 

Nel frattempo il rosso aveva accompagnato Sora a casa ed era già arrivato al bar dove fuori trovò Demyx.

-Non sei ancora entrato?-

-Non mi va di entrare da solo! Ti stavo aspettando.-

Insieme andarono dentro e Xigbar li accolse come sempre in modo molto dolce.

-OH! Un truzzo e un fiammifero.-

-Io non sono un truzzo!-

-Io non sono un fiammifero-

Dissero insieme i due e si sedettero al banco.

-Ma come no? Tu è evidente che sei truzzo senza molte spiegazioni, e tu dai veramente non ti accorgi di assomigliare a un fiammifero? Insomma partiamo già dalla testa che è più rossa del fuoco a momenti, e poi sei magro e chiaro come uno stecchino, davvero secondo me tua madre ha sbagliato a chiamarti Axel doveva darti un nome tipo...Disco Inferno!.

-Burn Baby Burn..- Rispose il rosso con un filo di rabbia e ironia messi assieme.

-Beh ma non mi sai spiegare perché io sono un truzzo!-

-Forse è meglio che non te lo dica, comunque il solito ragazzi?- I due annuirono.

Quel bar per loro era una specie di ritrovo e Xigbar ne era il capo da anni, era un tipo molto simpatico e allo stesso tempo inquietava per il suo aspetto fisico. Aveva i capelli grigio nero portati all'indietro e lunghi fino alle spalle, in viso aveva una cicatrice causata da una rissa che fece quand'era più giovane.

-Ehi dov'è il piccoletto?-

-Ha dovuto accompagnare una ragazza-

-Beato lui sempre circondato da belle fanciulle giovani. Comunque devo trovare un nomignolo anche per quel ragazzo!.-

-Puoi chiamarlo gigolò- Rispose Axel

-Sembra più un complimento che un offesa ma va bene finché non mi viene in mente altro.-

-Ehi Xibby! Hai visto Xaldin?- Chiese Demyx.

-Innanzitutto smettila di chiamarmi in quel modo e poi si l'ho visto sta mattina perché?-

-Quel brutto figlio di bella donna! Non viene mai a casa a salutarci però viene qua!-

-Guarda che ha fatto colazione e se ne andato.-

-Beh potrebbe venire a fare anche colazione da noi!-

Axel e Xigbar sospirarono e in quel momento sentirono il campanello che annunciava l'arrivo di un nuovo cliente.

-Ehi gigolò!- Roxas guardò male Xigbar.

-Ehi vecchiaccio!-

I due amici risero a quel piccolo scontro e arrivarono anche le birre che avevano ordinato.

-Solito gigolò?-

-Ma chi cazzo ti ha detto di chiamarmi così?- Il rosso iniziò a fischiettare e osservò l'arredamento che in quel momento sembrò molto più bello delle altre volte.

-Cambiato mobili Xibby?-

-No fiammifero, sono gli stessi da dieci anni.-

Roxas sospirò- Fammi un latte con cioccolato per favore- Non aveva voglia di bere in quel momento si sentì ancora parecchio scosso ancora per il discorso di Naminè.

I due amici guardarono Roxas come se fosse un alieno.

-Latte con cioccolato? Ma cosa sei un bambino?- Chiese il rosso.

-Per favore Axel, preferisco rimanere sobrio fino all'ultimo oggi.-

-Ahhhh Naminè ha rifiutato il tuo invito- In quel momento Roxas iniziò a sudare un po' freddo ma non lo fece capire, sopratutto ad Axel.

-Non l'ho invitata, vado con Xion.-

-Perché hai invitato lei?-Chiese Axel un po' alterato

-Lascia perdere, penseresti comunque male.-

-Forse perché con te c'è sempre da pensare male.-

Demyx che non aveva ancora proferito parola si ritrovò in mezzo a due tifoni che si stavano lanciando fulmini con gli sguardi così decise di rompere l'atmosfera.

-Dance, Water, Dance!-

I due e Xigbar fissarono Demyx come se fosse impazzito.

-Forse truzzo non ti dona devo studiare anche per te qualcosa di nuovo.- Disse Xigbar.

Arrivò anche il latte per Roxas che lo bevve molto velocemente e mentre tutti gli altri parlavano lui pensò se doveva dire qualcosa a Demyx oppure no riguardo a Naminè. I suoi pensieri però furono interrotti da una voce molto famigliare.

Roxas!! vieni a casa c'è zio e anche nostro cugino.

Portò la testa all'indietro e sospirò.

-Va bene ragazzi ci vediamo stasera purtroppo ho visite a casa.-

-Come fai a saperlo?- Chiese Demyx

-Istinto.-

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Ed ecco il terzo capitolo.

Qui Roxas fa pace con Demyx e “chiarisce” con Xion, spero di essere riuscita nell'intento di far capire che i 3 si vogliono veramente bene.

Naminè rifiuta Roxas nonostante sia persa di lui e questo colpisce molto il biondo che però avrà ancora parecchio da maturare.

Voglio ricordare che il nostro protagonista non prova niente per nessuna delle due ragazze.

Beh spero di ricevere più recensioni ma nel frattempo ringrazio chi ha messo la storia nelle seguite e ricordate e ovviamente a chi lascia anche un commento ^^ al prossimo capitolo

 

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Capitolo 4
*** I preparativi ***


 

Arrivò a casa e sentì subito una strana aura intorno a lui, si addentrò nel salone e una porta sbatté di colpo, deglutì e girò lo sguardo per la stanza.

Una mano all'improvviso gli coprì la bocca.

-Piccolo mascalzone che non sei altro! Non ti fai mai sentire!-

Riuscì a dargli una gomitata leggera, e a mettersi di fronte a quello che si considerava suo zio.

-Abiti a due numeri civici da noi! Poi per me è anche troppo vederti una volta alla settimana!-

-Nipote insolente! E io che vi cerco ogni giorno! Menomale che c'è Sora che mi risponde al telefono-

-Per forza appena vedo che sei tu dico subito a lui di rispondere!-

-Sei un stronzetto!-

-E tu un pazzo!-

Mentre i due si stavano ancora insultando, dalle scale scese un ragazzo dai capelli color acciaio e un enorme frangia che gli copriva un occhio, guardava i suoi famigliari discutere e da una parte sorrideva, e dall'altra rimase sorpreso dal fatto che quei due trovavano sempre la forza per discutere.

-Papà dai, vai su da Sora che ha bisogno di qualcuno con cui giocare, e io non sono pratico di quelle strane console.-

Il padre che stava ancora discutendo con Roxas guardò il figlio e annuì, dopo due secondi era già sparito in camera di Sora.

Il biondo finalmente tirò un sospiro di sollievo e ringraziò mentalmente Zexion, suo cugino.

-Voi due non cambiate mai eh?-

Roxas sbuffo e si sedette sul divano-Non so per quale ragione si aspetti che io lo tratti come un nipote che adora suo zio, quello è Sora, non io.- Zexion fece un sorriso a quella affermazione.

-Beh semplicemente Cloud spera di poter entrare anche nel tuo cuore.-

Roxas inarcò un sopracciglio e guardò dubbioso il cugino, che stava semplicemente appoggiato alla rampa delle scale e fissava il soffitto.

-Ti sei drogato Zexion?-

-No.- Rispose serio.

Il biondo si trovò a chiedersi per quale ragione suo cugino era a casa loro, non veniva mai, al contrario di zio Cloud.

-Scusami ma...cosa ci fate qua?.

-Papà deve darvi una notizia-

-Posso immaginare la serietà...dimmi che se ne va per sempre?-

-Beh...ec-

-Zitto figlio!-

Cloud era apparso dalla cima delle scale insieme a Sora, che appena vide Roxas si buttò su di lui ad abbracciarlo.

-Roxy!! perchè non mi hai detto che sei tornato?-

-Levati! Ci siamo visti neanche due ore fa, SPARISCI!.- Il fratello si staccò e fece gli occhi dolci, che però non attaccarono con il biondo che stava aspettando impaziente la notizia dello zio.

-Bene vi informo che partirò insieme a vostra zia per il Mondo Degli Abissi dove staremo due mesi!-

Sora si rattristì a pensare che non avrebbe rivisto suo zio per due mesi, Zexion invece era completamente indifferente, fissava solo Roxas che aveva gli occhi lucidi e saltava sul posto dalla felicità, sembrava euforico quanto suo padre.

-Oh mio zio caro posso aiutarti a preparare le valigie?- Cloud lo guardò bene e notò anche lui quella scintilla di felicità.

-Nipote caro, le ho già fatte, e poi non voglio sicuramente che tu tocchi la mia roba, e poi pensi che me ne andrei così, senza lasciarti nessun regalino?-

Roxas si bloccò, e nel suo sguardo si lesse solo preoccupazione mentre fissava il ghigno malefico dello zio.

-E ovvio che vi lascio Zexion così lo controllate!-

Sora e Roxas guardavano Cloud straniti, non riuscivano a capire cosa intendeva con : controllare Zexion.

-Beh sicuramente adesso che io e sua madre andremo via, lui farà feste e andrà a bighellonare tutto il giorno-

I due gemelli non capendo ancora fissarono alle spalle dello zio, dove c'era Zexion intento a leggere un libretto strano, ed era totalmente assente da quella discussione.

-Zio...ma è lo stesso Zexion che c'è dietro di te quello di cui stiamo parlando?-

-Sora non fargli domande così difficili, e poi è ovvio che sia lui, dai cazzo quanti Zexion conosci seriamente? Chi è che viene in mente di chiamare un figlio così?-

-Brutto ragazzino insolente hai qualcosa contro il nome Zexion? Guarda che l'ha scelto anche tua zia!-

-Sei un racconta balle! Zia c'è l'ha raccontato che voleva chiamarlo Zack! E tu Xeion, e per accontentare entrambi hai tirato fuori Zexion!-

-Beh e allora? È un nome fantasioso-

-Si lasciando perdere il fatto che quasi tutti si incappino a pronunciarlo la prima volta.-

-Io sono ancora qui...- Disse il povero Zexion che guardava i due litigare sul suo nome, neanche lui aveva mai fatto storie per quel motivo e adesso suo cugino e suo padre dovevano usarlo come pretesto per litigare.

-Comunque! Per rispondere a Sora si è lo stesso Zexion.-

-Ma allora sei messo peggio di quello che pensavo!- Disse il biondo un po' alterato, non tanto perché gli desse fastidio avere il cugino in giro per casa, quanto per il fatto che Zexion non aveva nessun bisogno di essere controllato, e questa poca fiducia nei confronti del figlio lo alterava e non poco.

Stava di nuovo per aggredire lo zio, ma vide Zexion avvicinarsi e fargli segno con la mano di fermarsi, così sospirò e tornò seduto sul divano.

Suo cugino era un tipo veramente tranquillo, non dava fastidio a nessuno e non cercava neanche amicizie, lui stava bene nei suoi libri e nella sua musica, non parlava neanche molto se non con lui o con Sora.

Forse Zexion era proprio uno di quelli che poteva permettersi di rientrare nella categorie delle persone fidate di Roxas.

-Ok, adesso che vi ho detto tutto vado a prepararmi che stasera andremo al ballo per poi partire subito dopo, quindi ciao ragazzi!-

Se ne andò via lasciando i tre da soli, e dopo pochi secondi di silenzio, in cui ognuno di loro pensava ai fatti propri, Sora parlò.

-Bene io vado a preparami, sono le cinque e io devo andare alle sei a prendere Kairi, quindi a dopo!-

-Alle sei? Sei pazzo? Beccherai tutta la città a quell'ora-

-Beh ma potrò stare più tempo con lei.-

Mentre il fratello saliva in camera, Roxas si domandava ancora perché non si era dichiarato.

-Sta finalmente con Kairi?.- Chiese Zexion.

-Fidati è più probabile che tu organizzi feste...-Rise alla battuta del biondo, che però sembrava tutt'altro che divertito.

-Sono circondato da deficienti io, a partire da tuo padre, non ti da fastidio sapere che non si fida di te?-

Zexion chiuse in piccolo libro che stava leggendo, e andò a sedersi vicino a Roxas.

-Roxas, se non si fidava secondo te mi avrebbe lasciato due mesi qua? Seriamente ho le chiavi di casa anche io...-

-Allora è deficiente e basta? Devo veramente saltare a questa conclusione?-

-Beh in un certo senso si, vedi io penso che senta il bisogno di fare il padre. Sai sono sempre stato un ragazzo buono e tranquillo che preferiva starsene per le sue, non ho mai fatto rissa, non ho mai fumato, non ho mai bevuto e ho sempre studiato, nonostante questo però avevo comunque dei piccoli amici con cui ogni tanto uscivo, ma tornavo massimo due ore dopo, quindi capisci che non ho mai avuto bisogno di lui che mi sgridasse o altro, a mamma è sempre stato benissimo però evidentemente a papà non gli va giù il fatto di non potermi assistere nella crescita, e magari aiutarmi nei problemi con le ragazze o cose del genere, capisci?.-

Quelle parole per Roxas furono tante piccole coltellate, ricordò che pure per lui era la stessa cosa quand'era piccolo, bravo, educato e studioso, ma suo padre era fiero di questo.

-Si...è un deficiente.-

-Probabilmente, io invece sono contento di queste attenzioni, mi fanno sentire l'affetto che lui prova per me.-

-Ti basta poco...-

Zexion sapeva che stava per andare a toccare un tasto dolente così decise di cambiare immediatamente discorso.

-Allora stasera andrai al ballo Roxas?- Lui annuì – E tu?-

-No, non ho con chi andarci, e poi vorrei essere a casa quando tornate, quindi preferisco stare qui a leggermi un buon libro.-

-Capito.-

Si stiracchiò sul divano e tirò un sospiro stanco. -Che giornata...- Mormorò a voce molto bassa, ma che Zexion riuscì a percepire, e curioso di capire gli chiese cos'era successo.

Roxas non era tipo da raccontare le sue cose a tutti, ma in quel momento sentì il bisogno di dar sfogo ai suoi pensieri, non poteva parlarne con Axel, per via della scommessa ,e neanche con Demyx, aveva paura che entrasse in panico e iniziasse a fare discorsi totalmente sconnessi tra loro.

Poteva esserci suo fratello Sora, peccato che ormai per quella sera era nel mondo di Kairi e sicuramente avrebbe fatto solo finta di ascoltarlo.

Quindi pensò che probabilmente Zexion in quel momento cascava a fagiolo per lui.

-Ho litigato con Demyx, anche se poi ci ho fatto pace e due ragazze mi hanno rifiutato.-

-Quindi?- Chiese Zexion un po' sorpreso.

Secondo lui Roxas era un tipo che se ne fregava abbastanza degli altri, a parte ovviamente quelle poche persone che frequentava e che conosceva anche lui stesso, ed era proprio per questo motivo che lui apprezzava moltissimo il biondo, pochi ma buoni, ma sopratutto ammirava il fatto che sapeva dire “vaffanculo a tutto il resto”.

Invece in quel momento sembrava proprio in pensiero, per due ragazze che l'avevano rifiutato, così lo guardò un attimo e sospirò.

-Roxas e quindi? Sei giù perché due donne ti hanno rifiutato?.-

-Sono più che altro sconvolto, cioè una mi ha rifiutato perché a quanto pare è innamorata di Demyx e l'altra...perché vuole conoscermi.-

Ora capiva tutto quel rammarico, chiunque avesse la minima confidenza con Roxas sapeva che il fattore “conoscersi” era un discorso delicato per lui, non voleva che nessuno entrasse nel suo cuore per paura di romperlo, così era stato in passato e molto probabilmente lo sarebbe stato ancora, peccato che il biondo avesse deciso di spaccare lui i cuori agli altri.

Zexion pensò a una scena ipotetica in cui sia Demyx e Axel si prendevano gioco di Roxas e che venisse pure a scoprirlo per sbaglio, ne sarebbe rimasto ucciso, e se per caso fosse rimasto vivo beh, a quel punto la sua vita si poteva tranquillamente paragonare a un vegetale.

Non sapeva perchè aveva pensato a quella scena, forse lo sguardo sconvolto di Roxas gli mandava strani pensieri, ma sperò con tutto il suo cuore che una cosa del genere non succedesse.

-Capisco la tua paura nel farti conoscere, ma perché ti interessa tanto scusa? La mandi via e basta, mi sembra logico no? O devi sempre dimostrare di essere superiore a tutti? Insomma vai bene a scuola, i ragazzi ti invidiano e tutte le ragazze ti vogliono, e se una o due ti rifiutano devi rovinarti la giornata? - Fece una pausa per far ingranare bene al biondo il suo discorso, non lo stava sgridando anzi, lo voleva aiutare a superare quella maledetta barriera che si portava dietro da troppi anni.

-Devo dimostrare a tutti che nessuno mi può prendere in giro...- Si aspettava questo tipo di risposta da Roxas, ormai era il suo chiodo fisso.

-Non sei sempre al centro dei pensieri di tutti sai? Non si nasce con il pensiero: “ voglio prendere per i fondelli Roxas”.-

-Però la maggior parte evidentemente si.- Ed era proprio quella la risposta che cercava, aveva un unico scopo Zexion.

-Già, Ma ti dirò di più, la parte che rimane invece vuole conoscerti sul serio e volerti bene, io, Papà e mamma siamo un esempio.-

Fargli capire che anche se lui era dentro una bolla, all'esterno c'erano persone che tenevano a lui più di loro stessi a momenti.

-Ci hai provato, grazie del pensiero.- Rispose il biondo indifferente, o almeno era quello che voleva dare a vedere, in realtà nella sua testa vorticavano pensieri tristi e pieni di domande.

Perchè doveva farsi conoscere se poi tutti lo prendevano a pesci in faccia? Cosa ci guadagnava? Certo forse almeno nella sua famiglia doveva lasciare un po' di spazio, però era una cosa veramente difficile per lui.

A disturbare i pensieri del biondo fu suo fratello, che scese dalla sua camera in smoking.

Roxas lo guardò malissimo, Sora era praticamente un pinguino secondo lui, tutto in nero con un papillon strettissimo al collo, e sotto una camicia bianca con dei strani ricami.

A quella vista roteò gli occhi, e prese suo fratello per il polso.

-Scusa Zexion devo sistemare un disastro.-

Il cugino annuì, anche lui sconvolto dal modo di vestire di Sora.

Roxas trascinò il fratello in camera sua, che nel frattempo urlava e si dimenava come un pazzo.

-Se ci vai conciato così farà sicuramente finta di non conoscerti-

A quel punto arrivarono nella stanza del biondo ,che prese subito a cercare nell'armadio qualcosa che andasse bene per Sora, nel frattempo quest'ultimo si guardava e non capiva cosa c'era che non andava nel suo abbigliamento.

-Ma...Roxy cosa c'è che non va?-

-Sembri un pinguino, solo che tu al contrario, non sei carino e coccolone come loro.-

-Guarda che i pinguini in genere non sono molto graziosi...-

-Beh comunque vada sei ridicolo, punto. Fine della questione.-

Sora sospirò afflitto, e pochi secondi dopo Roxas gli lanciò un smoking fatto apposta per lui.

-Viola? Ma scherzi? Menomale che dovevi essere alla moda.-

-Innanzitutto è viola scuro e poi con la camicia nera-opaca sotto, fa stile fidati, prova e vedrai il miracolo!-

Sora annuì poco convito ma si cambiò comunque, anche perchè doveva muoversi, non voleva far aspettare troppo Kairi.

Dopo pochi minuti era completamente vestito e Roxas, che si era girato per dare privacy al fratello, appena lo guardò si schiaffò una mano in faccia esasperato.

-Ma insomma! Sbottonati i primi tre bottoni della camicia e lascia aperta quella cavolo di giacca! Come fai a rovinare un completo così, solo indossandolo?-

-Ma mi vergogno...-

-Si perché ne hai motivo vero?- Si stufò delle lamentele di Sora e fece quello che aveva detto a suo fratello.

Finì di fare il tutto anche contro la volontà di Sora, lo portò davanti a uno specchio, ma purtroppo il gemello non era ancora convito.

-Andiamo! vuoi che chiediamo a Zexion? Anche lui ha buon gusto nel vestire no?- Annuì e Roxas chiamò subito il cugino, che ci mise meno di dieci secondi per raggiungerli.

-Cosa ne pensi?-

Zexion fissò Sora ,che si sentì come se gli stessero facendo la radiografia.

-Se fossi gay ci farei un pensierino-

A quel punto Roxas ghignò vittorioso, e Sora arrossì come un peperone – Zexion! Non mi aspettavo da te certe cose!-

-Ho solo detto quello che pensavo.-

-Bene, adesso che sei pronto puoi uscire ti darei anche una sistemata ai capelli ma non c'è tempo.- Il biondo spinse il gemello fuori dalla sua stanza.

-Ehi aspetta e tu come ti vesti, non dirmi che saremo uguali no?-

-Stai tranquillo, io metterò il completo blu con la camicia bianca, stesso modello ma magari ci aggiungerò qualcosa di mio, ora vai!!!.-

Così Sora uscì finalmente di casa.

Roxas iniziò a pensare anche lui come vestirsi, era convinto sullo smoking blu, ma la camicia bianca forse non stava molto bene.

-Secondo me, dovresti metterti una maglietta nera attillata sotto lo smoking, il bianco sarebbe un pugno nell'occhio.- Zexion, che aveva sentito il discorso del biondo fatto a Sora, decise di provare a dare un consiglio a suo cugino, che accettò molto volentieri.

-Si, anche io stavo pensando la stessa cosa, poi magari metto un punto luce all'orecchio così mi risalto anche gli occhi.-

-Non hai i buchi agli orecchie...- Osservò Zexion.

-No, infatti si attaccano senza bisogno di avere buchi.-

Il cugino annuì e tornò di sotto a leggere il libro.

Passarono le ore, Roxas nel frattempo aveva deciso di mangiare qualcosa per far passare il tempo, doveva vedersi al Corso Della Stazione alle nove e mezza con Xion, e finalmente poteva preparasi per uscire.

Si mise un po' di gel ai capelli facendo in modo che stessero abbastanza sparati, ma sempre un po' in disordine.

Uscì di casa anche lui, dopo aver salutato Zexion ,e in meno di dieci minuti fu sul posto.

Xion non era ancora arrivata, guardò l'orologio e notò che mancavano ancora cinque minuti, rialzò lo sguardo e la vide.

Pensò di vedere un angelo.

La ragazza di fronte a lui era vestita con un abito rosa, il busto le fasciava le forme e le rendevano perfette, e poi un ampia gonna con un spacco in mezzo e sotto un tulle bianco, le mani erano coperti da lunghi guanti, sempre rosa, che arrivavano al gomito.

Rimase a fissarla per un po' finché lei non gli arrivò vicino a lo salutò.

-Ciao Roxas.-

-Xion...stai veramente bene- La ragazza non poté fare a meno di arrossire in quel momento.

Gli porse il braccio che lei afferrò molto volentieri, e insieme si diressero alla stazione.

Sembrava tutto vuoto, ma all'improvviso si sentirono delle urla, i loro sguardi vagano per le ferrovie finché non caddero su due figure, una azzurra e una rossa, che Roxas riconobbe come Demyx e Axel.

Si avvicinarono ma i due erano troppo intenti a litigare per dar retta ai nuovi arrivati.

-Un'ora che ti aspetto qui come un demente e infine ti presenti con la stessa identica pettinatura di ogni giorno?? dovevamo prendere il treno delle nove, sono le dieci!-

Disse il rosso abbastanza alterato.

-Ma ti ho chiesto scusa, e che pensavo di acconciarmeli in una maniera ma poi ho cambiato idea, e poi di nuovo ancora, e così via, non mi sono accorto dell'orario.-

Axel stava seriamente uscendo di testa, allora il biondo decise di fermare la sua ira, gli mise una mano sulla spalla per far notare la loro presenza.

-Roxas! Che ci fai qua?-

-Secondo te?-

Axel girò lo sguardo verso Xion e appena la vide si inginocchiò davanti a lei e le fece il baciamano- Ho appena visto un adorabile principessa, le andrebbe di passare la serata con me?-

Lei ritirò subito la mano e inizio ad accarezzarla come a cacciare via quel bacio.

-Ciao Xion sei veramente bella stasera!- La ragazza arrossì tutto in un colpo, Roxas non poté far altro che ridere sotto i baffi.

Fisso i suoi due amici, Axel era completamente vestito di rosso se non per la maglia sotto che era viola, direi che non dà nell'occhio, pensò, poi guardò Demyx, lui aveva un abito azzurro chiaro con la camicia bianca e il papillon, sempre azzurro, che gli stringeva il collo.

-Ehi ma ti sei fatto l'orecchino?- Domandò Axel.

-No, è attaccato e basta.- Si avvicinò anche Demyx e fece un “ohh” appena vide il punto luce.

-Caspita Roxas, sembri quasi gay.-

-Bruciati Axel.-

Finalmente arrivò il treno e insieme salirono, il viaggio sarebbe durato pochi minuti siccome il mondo in cui dovevano andare era abbastanza vicino.

Non c'era nessuno a parte loro, e Roxas non poté che essere soddisfatto della sua giusta previsione, odiava stare in mezzo a troppa gente.

-Chissà quante belle ragazze come Xion ci saranno...- Esclamò il rosso a un certo punto del viaggio.

-Tutte che scapperanno da te- Gli rispose Demyx.

-Ci metteremo tanto?- Chiese Xion, che era seduta tra Roxas e Demyx.

-No tranquilla principessa, due fermate e dobbiamo scendere- Gli disse Axel con fare galante.

-Evita di prenderti confidenza, per favore.-

Il rosso sbuffò, mentre i due biondi ghignarono divertiti, evidentemente Xion non sopportava molto Axel.

 

 

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Ok ed eccoci con il quarto capitolo.

Qui entra in scena un personaggio abbastanza importante per la storia, Zexion (che personalmente adoro) che aiuterà molto Roxas in un futuro, ovviamente insieme ad Axel e Demyx. Vorrei specificare che nella storia Cloud ha 40 anni e Zexion 19 ^^

Bene finalmente stanno per arrivare al castello e nel prossimo capitolo ci sarà il famoso ballo.

Grazie per le recensioni, mi fanno sempre molto piacere^^

e ovviamente grazie anche ai lettori silenziosi

e sopratutto per ultimo ma non meno importante, grazie a ChiiCat92 per avermi dato un mano con errori che avevo fatto nel capitolo ^^

E un grazie particolare alla mia giuggiola che aspetta fino a sta ora per recensire ^^ ti adoro *_*

 

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Capitolo 5
*** Il ballo (che nome inventivo) ***


 

Arrivarono al castello, e si sentì subito l'aria d'amore che aleggiava intorno ad esso.

I quattro, appena scesero dal treno, si incamminarono lungo il ponte che portava dentro al palazzo, non c'era nessuno fuori, probabilmente tutti stavano ballando con il proprio partner.

Appena entrarono, Xion si perse a guardare quella sala enorme, dove tutti danzavano, il soffitto era ricoperto di angeli che sembravano essere vivi, e un enorme candeliere veniva giù dal soffitto, in fondo invece, si poteva notare delle scale che portavano a due porte.

Roxas cercò con lo sguardo suo fratello, preoccupato che si fosse cambiato o altro, invece lo trovò a ballare un lento con Kairi completamente in estasi, fece un sorriso soddisfatto e tornò a guardare i suoi amici, notò però che Axel non c'era più.

-Dov'è andato Axel?-

Demyx gli indicò la posizione, e appena lo vide Roxas spalancò la bocca, era vicino a una rossa dai lunghi capelli, e gli occhi azzurri come il mare, ovviamente la riconobbe subito.

-Ma quel cretino sa con chi sta parlando?-

Demyx scosse la testa pensieroso.

-Mi domando di più cosa dirà il padre vedendosi arrivare Ariel con un ragazzo come Axel, insomma papà Tritone fa paura a qualsiasi personaggio, poi se anche mia figlia arrivasse a casa con un così, beh..mi preoccuperei.-

Xion, che fino a quel momento era persa nel vedere l'arredamento, guardò nella direzione in cui fissavano i ragazzi e rimase anche lei sorpresa.

-Ma quella è Ariel! La principessa dei mari! Che cavolo sta facendo Axel?-

-Non credo che sopravviverà abbastanza per raccontarcelo- Disse Roxas

-Roxy ma secondo te ad Axel piace il rosso?-

Il biondo lo guardò con finta sorpresa- Da cosa lo deduci Sherlock?-

-Beh si tinge di rosso, anche se dice che non è vero, quando può si veste del medesimo colore, come stasera che poi, sbaglio o ha i brillantini quell'abito? Ma tralasciando, si voleva anche fare Kairi che voglio ricordare che è rossa pure lei, peccato che tuo fratello l'ha minacciato di squartargli le palle se provava solo ad avvicinarsi, e adesso Ariel....secondo me il suo colore preferito è il rosso.-

-Non l'avrei mai detto, giuro Demyx sei un genio- Disse sarcastico, per fortuna il discorso finì, e sperò fino alla fine per il suo amico che il padre di Ariel non fosse presente.

Tutti stavano ballando la musica classica che c'era, e Demyx si stufò di stare fermo a guardare, e porse la mano a Xion.

-Roxy dispiace se ti rubo la dama per un ballo?-

Gli fece cenno della mano, e nel giro di pochi secondi anche loro erano in mezzo alla gente a ballare, lui invece si appoggiò a un muro, iniziò a guardarsi intorno finché i suoi occhi non caddero su una creatura magnifica, rimase a bocca aperta a fissarla.

Una ragazza bionda era seduta in fondo alla sala, il suo corpo era fasciato da un lungo abito a sirena azzurro, il busto aveva dei ricami fatti con i brillantini.

Inghiottì il groppo in gola e decise di avvicinarsi, quando si accorse che quella creatura era Naminè, si arrestò di colpo.

No! perchè lei? Dovrebbe ballare insieme a tutti gli altri.

La guardò meglio e notò che la ragazza aveva un espressione triste in viso, e piano piano si avvicinò.

La stava fissando di nascosto e non sapeva neanche lui perché, voleva parlarle e nello stesso tempo voleva scappare.

Non riusciva a decidersi e tornò a dare un'occhiata ai suoi amici.

Axel e Ariel ballavano divertiti così come Demyx e Xion, anzi, solo il biondo perché lei era dura come un pezzo di legno.

Sora e Kairi erano ancora appiccicati.

Sbuffò ai suoi sentimenti contrastanti,non si era mai trovato in un condizione del genere, voleva avvicinarsi e con tutto se stesso, e pure una parte di lui voleva fregarsene e continuare per i fatti suoi.

Non si rese neanche conto che ormai era di fronte a lei, che lo guardava sbalordita.

-Ehm...ciao Roxas...-

Si riprese dal suo incanto e tornò ad essere il solito sbruffone.

-Buonasera principessa come mai qui tutta sola?-

-Beh, il mio accompagnatore è andato un attimo fuori a fumare.-

Roxas roteò gli occhi, era vero che lui dopo averle usate le ragazze non le cagava più però, nel mentre si comportava da principesco, in fondo era un gentiluomo.

-Non balli?-

-No, non ne ho voglia.-

-Signori e signore, siamo lieti di avervi al nostro castello stasera, e speriamo con tutto il cuore che vi stiate divertendo. Adesso vorremo proporvi la canzone che descrive l'amore mio e del mio compagno, spero che possiate anche voi immedesimarvi in questa bellissima melodia- Belle dalla cima delle scale diede il microfono a Lumière e insieme alla Bestia si incamminarono verso il centro della sala.

 

 

 

(da questo momento vi consiglio di mettere la canzone della bella e la bestia di Gino paoli e Amanda qui il link: http://www.youtube.com/watch?v=AQCO18q2Kmo )

 

Roxas sorrise a Naminè, si chinò davanti a lei e gli porse la mano

-beh posso provare a farti venire la voglia?-

Lei accettò l'invito, insieme andarono anche loro verso il centro.

 

Iniziarono tutti a ballare con sincronia e dolcezza, le prime note riempirono completamente la sala enorme.

 

Roxas e Naminè iniziarono a volteggiare in maniera elegante, lui aveva il braccio intorno alla vita di lei, e le loro mani erano unite perfettamente, dai loro corpi usciva aria di magia, si persero l'uno negli occhi dell'altro, sembrava quasi che un filo invisibile li obbligasse a guardarsi, ma nessuno stava costringendo nessuno, Roxas era felice di stare con lei, in quel momento tutte le sue barriere erano tirate giù, ma questo non lo sapeva neanche lui.

La ammirava e continuava a pensare che era bella come il sole, i suoi raggi emanavano calore e serenità.

Naminè aveva le guance appena arrossate, era incantata dal suo cavaliere, e sopratutto era entusiasta del fatto che aveva scelto lei, per quella canzone.

 

 

Axel e Ariel, due sconosciuti ma in perfetta sintonia con le note della musica che arieggiavano nella grande sala da ballo, insieme sembravano due fuochi pronti a scoppiare da un momento all'altro.

Gli occhi smeraldo di lui combaciavano perfettamente con l'azzurro di Ariel.

Axel non era tipo un romantico solitamente, ma in quel ballo invece, esprimeva solo dolcezza e tanta curiosità nel conoscere quella bellissima fanciulla.

Lei si sentiva a suo agio a ballare con lui, anche se magari poteva sembrava sfacciato, per Ariel era solo sfacciatamente bello e dolce.

 

 

Kairi e Sora ovviamente, erano la coppia più innamorata che c'era in quella stanza, danzavano romanticamente, nel loro ballo era tutto perfetto, e nei movimenti e negli occhi si poteva sentire tutto l'amore che provavano l'uno per l'altro.

Lui era completamente in balia di lei e dei suoi splenditi sorrisi, non riusciva a non pensare a quanto l'amava, e avrebbe tanto voluto urlarlo in mezzo alla quella grande sala, e non era consapevole che se l'avrebbe fatto, lei probabilmente sarebbe stata la ragazza più felice del mondo.

 

 

Demyx e Xion sembravano una coppia spensierata, lui gli sorrideva gentile, lei arrossiva felice di poter stare con lui, entrambi non si resero conto di quanta dolcezza emanavano ballando, il biondo d'altronde era troppo ingenuo ancora per capire che nei loro gesti e nei loro movimenti, c'era un filo d'amore che li collegava, neanche Xion ci fece troppo caso, impegnata com'era nell'ammirare Demyx.

 

 

Tutti nella stanza in quel momento esprimevano amore, ognuno a modo loro ed è proprio in quella sala che probabilmente più avanti nasceranno amori strani e tormentati.

In quel momento molti capirono che la persona di fronte a loro era quella giusta.

Volteggiavano come farfalle e nessuno pensò ad altro se non a stringere a sé il proprio partner, tutte l'emozioni erano concentrate negli occhi che luccicavano ad ogni nota, i pensieri negativi e i brutti ricordi in quel momento non esitavano.

C'erano solo loro...

 

All'improvviso dal soffitto caddero delle lucine, che ricoprirono tutti facendo sembrare tutto più bello e come in una favola quel momento sembrò una magia fatta solamente per loro, quella sera gli angeli che erano dipinti, sorrisero ancora di più.

Le luci ricoprirono tutti, che però troppo presi nel guardarsi negli occhi non se ne accorsero neanche.

 

Ma tutte le favole finiscono prima o poi.

 

E piano piano la canzone arrivò alla fine e ognuno si stava per fermare davanti al partner, ma la reazione di Roxas fu la più interessante, rimase a fissare Naminè mentre le loro mani erano ancora unite e si fermarono così a guardarsi e quando le note erano arrivate sulla finale si sentirono entrambi felici...

Ti riporta via come la marea, la felicità...

Tutti sentirono quella marea nel loro cuore e non potevano desiderare di essere più felici di così.

Il ballo finì e i maschi fecero un inchino davanti alle loro principesse che erano tutte lusingate...

 

 

 

 

Finì la musica, e Roxas sentì una strana sensazione dentro di lui, sembrava iniziare fare troppo caldo in quella sala, i suoi battiti cardiaci stavano aumentando e respirava a fatica.

Deglutì, e in meno di un secondo salutò Naminè, corse fuori a prendere una boccata d'aria.

Mentre si incamminava velocemente fuori, andò a sbattere proprio contro Axel, che appena lo vide correre via lo seguì immediatamente.

Entrambi erano sul grande ponte, fuori dal castello, e Roxas guardava il fiume scorrere sotto di lui, completamente immerso nei suoi pensieri.

Axel invece era in piedi, a braccia incrociate dietro il biondo, stava aspettando una spiegazione, e si stava anche preoccupando, l'amico era pallido come un cadavere e sentiva benissimo che respirava a fatica.

-Roxas? Tutto ok?- Provò a chiedere il rosso.

Di risposta il biondo si girò verso di lui, nei suoi occhi si leggeva ira e tormento.

-No cazzo Axel, niente va bene! Questa fottuta giornata di merda non va bene!- Urlò Roxas, mentre gesticolava come un pazzo.

-Calmati, cos'è successo?-

Il biondo sbuffò e si tirò indietro i capelli.

-Cazzate! Ecco cosa! Sta giornata è una cazzata! È tutto una grandissima presa per il culo, ora vattene.-

-No, Roxas cazzo calmati, sei pallido e respiri a fatica, che cos'hai? Vuoi tornare a casa?-

-Senti, non capiresti ok? - Roxas non ne voleva parlare con nessuno, i suoi sentimenti erano una cosa totalmente privata, tranne con suo fratello che poteva capirli e percepirli.

-Certo, io non capisco vero Roxas? Beh mi spiace ma per adesso ti obbligo, ripeto, sei pallido e rispondi a fatico, quindi o ti porto a casa oppure in ospedale a te la scelta..-

-Ti faccio un favore, ti evito la rottura di palle di accompagnarmi e me ne vado da solo, anzi prima saluto Demyx.-

Axel sospirò, non capiva che cosa avesse scatenato l'ira dell'amico, ma d'altronde sapeva di non poterci fare niente, quindi lo seguì senza dire una parola.

 

Mentre camminava rimuginava su quel ballo, aveva sentito emozioni che l'avevano spaventato fin troppo, sentì il bisogno di stare con suo fratello l'unico che poteva capire come si sentiva, sperava che il giorno dopo tutto si sarebbe aggiustato.

I due Rientrarono nel castello, quando furono dentro videro che non era cambiato molto da prima, tutti continuavano a ballare.

Cercò con lo sguardo Sora, ma non lo trovò, sperò con tutto il suo cuore di trovarlo a casa, solo lui poteva capirlo pienamente in quel momento.

In quel momento videro Demyx, che aveva perso Xion da qualche parte.

-Chissà dov'è finita Xion- Chiese Demyx sovrappensiero.

La cercarono un po' con lo sguardo ma non la trovarono, così Roxas decise di andarsene, salutò i due amici e si avviò, ma la voce di Demyx, che voleva essere bassa, lo bloccò.

-Axel, hai visto che Naminè è tutta la sera da sola?-

Il biondo era dietro ai suoi amici, quindi non sapevano che anche lui stava ascoltando, guardò in direzione della ragazza, e effettivamente la trovò seduta da sola che guardava gli altri ballare.

-Ha rifiutato tutti i ragazzi che gli hanno chiesto di ballare, almeno così mi ha detto un nostro compagno.- Disse Axel.

-Beh tranne Roxas-

In quel momento nella mente del biondo arrivò un flashback.

Mi interessi solo tu come ragazzo.

Sentì i sensi di colpa rosicarlo dentro, Naminè aveva rifiutato tutti perchè l'unico ragazzo che voleva, era proprio lui.

Non poteva trattenersi un momento di più li dentro, uscì in corsa dirigendosi verso la stazione, dove avrebbe trovato un po' di pace.

Si sedette a una panchina, mancava ancora un quarto d'ora per il passaggio del treno, beh tutto sommato era stato fortunato.

Non passarono neanche trenta secondi che sentì chiamarsi in lontananza.

Ma basta...ma che hanno tutti oggi? Lasciatemi in pace, vi prego.

-Roxas!!! Aspetta!- Era Xion, che poverina non riusciva a correre con i tacchi, così si alzò lui per raggiungerla, prima che si rompesse una gamba.

-Calma Xion, sono qua dimmi.-

-Beh, ecco, io ti volevo ringraziare per oggi, sei stato veramente gentile, insomma mi hai fatto vedere la scuola, mi hai fatto conoscere Demyx e grazie a te ho passato una serata fantastica, sei una persona stupenda.-

Ma stava seriamente parlando con lui? Ci pensò su un attimo, mai nessuno l'aveva definito in quella maniera, e nuovamente sentì una crepa nella sua barriera, avrebbe dovuto chiamare una falegnameria per farla riparare.

-Figurati, ora vai dai ci vediamo domani.- Voleva seriamente rimanere da solo e raggiungere al più presto Sora.

-Aspetta! Ecco io volevo chiederti se noi eravamo amici? Cioè mi piacerebbe molto conoscerti.-

Ma porca...che ho fatto di male?

-Xion scusami, mi stai simpatica e tutto, ma sono davvero stanco, si siamo amici ma ora ti prego di lasciarmi solo. A proposito domani non c'è scuola, il preside decide di sospendere le lezioni quando ci sono queste feste. -

Era stato scorbutico, ma nonostante questo, lei sorrise e gli lasciò un bacio sulla guancia, e se ne andò lasciandolo finalmente solo

Iniziava ad avere dolore alle tempie, troppe emozioni e troppe cose strane, si sedette di nuovo sulla panchina, e prese a giocare con il cellulare, nella speranza di distrarsi.

 

Quando arrivò a casa, trovò Zexion seduto sul divano a fare una partita a scacchi da solo, Roxas guardò l'orologio.

Questo alle due di notte si mette a giocare a scacchi? Fuori come un balcone insomma.

-Ciao Zexion! Sora è già tornato?-

Finalmente alzò lo sguardo verso Roxas e annuì.

-Era pallido quanto te, è successo qualcosa?-

Scosse la testa, preoccupato salì subito in camera di Sora, appena aprì la porta notò che era tutto buio e il fratello russava, sospirò sconsolato, non era riuscito neanche a stare vicino a lui, quel giorno doveva finire velocemente.

Così si diresse in camera, si mise alla svelta in pigiama e si buttò sul letto, non ci volle molto prima che cedesse al sonno.

 

-Roxy? Svegliati ti prego-

Il biondo aprì un occhio e fu abbagliato dalla lucina che aveva vicino, così lo richiuse subito.

-Mmm- Rispose solamente

-Ho litigato con Kairi ieri sera...-

A quel punto il fratello aprì di scatto gli occhi, e cercò di riprendere conoscenza in fretta.

-Gli ho fatto una scenata di gelosia perché uno gli ha chiesto di ballare...-

Il biondo rimase zitto, preferì così, dato che non sapeva cosa dire essendo che il sonno lo stava opprimendo.

-Si è arrabbiata tanto, ed ero sconvolto più del previsto.-

Capì che doveva essere colpa di entrambi, forse le loro emozioni erano coordinate in quel momento.

-Posso dormire con te?-

Roxas sorrise e gli fece spazio, Sora non perse tempo e si accoccolo vicino al biondo che dopo che si era sistemato gli prese la mano.

-Ci sarò sempre per te Sora.- Gli disse prima di dargli la buonanotte e spegnere le luci.

-Ti voglio bene Roxas, grazie di essere mio fratello.-

Insieme si addormentarono mano nella mano, entrambi dormirono tranquilli, sentivano che tra loro erano al sicuro dal resto del mondo. Loro due e basta. Due gemelli con un passato difficile e con tanto amore fraterno.

 

Il giorno dopo Roxas si svegliò a terra, e tirò subito un cuscino a Sora, che si alzò di colpo.

-Insomma! Non hai perso sto vizio! Almeno quando dormi vuoi stare fermo?-

Sembrava più tranquillo della sera prima, il peggio era passato.

-Scusa! Non è colpa mia!- Gli rispose Sora anche lui molto più sereno.

Il biondo si grattò la testa e si alzò in piedi, si stiracchiò e andò verso il bagno ma fu bloccato dalla voce del fratello.

-Auguri Roxas.- Sorrise e si girò verso Sora.

-Auguri anche a te Sora.-

 

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Ed eccoci qua!

Finalmente è arrivato il momento del ballo, ragazzi e ragazze voi non avete idea di quanto io abbia faticato per far combaciare ballo e canzone e infine non c'è l'ho fattaXD quindi ho lasciato che veniva come veniva mi spiace T_T

spero che comunque apprezzerete un Roxas che sembra avere qualche piccola difficoltà, e sopratutto il momento dolce tra i due gemelli....pucciosi loro.

Beh il prossimo capitolo si parlerà proprio del loro compleanno....

Ringrazio la mia Giuggiola per avermi sopportata per quasi due settimane per la parte del ballo.

E ringrazio ChiiCat 92 per avermi aiutato ^^

E ovviamente tutti voi che mi seguite e recensite ^^

 

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Capitolo 6
*** La Festa Dei Gemelli ***


I due gemelli, appena finirono di fare la doccia, ognuno nel proprio bagno, scesero e i loro nasi incontrarono il profumo delle omelette alla nutella, infatti quando entrarono in cucina videro Zexion cucinarle.

-Buongiorno ragazzi! Avete dormito bene?-

I due rimasero sorpresi e piacevolmente lusingati, erano anni che nessuno gli faceva la colazione, e questo fu un gesto molto apprezzato.

-Zexion non dovevi disturbarti tanto.- Disse Sora, mentre si accomodava a tavola.

-No, no al contrario, disturbarti quanto vuoi- Rispose invece Roxas, molto entusiasta di quella colazione.

Zexion rise sotto i baffi a vedere i due gemelli, sembravano bambini in attesa di Babbo Natale.

-Buon compleanno ragazzi.-

-Grazie!- Risposero insieme.

Consegnò la colazione ai due, e si allontanò un attimo.

-Roxas...mi ha fatto tanto piacere questo gesto sai? Credo che questa giornata sarà molto bella.-

-Beh è il nostro primo giorno da diciottenni, godiamocelo!.-

Sora annuì e si rimisero a mangiare, in quel momento tornò Zexion con due pacchetti.

-Tenete, questi sono da parte anche di papà e mamma, ah e vostro zio vi manda anche questi.- Disse prendendo due libri da uno scaffale, non erano neanche impacchettati.

-Come adorare tuo zio- Roxas lesse ad alta voce il titolo del libro, e spalancò la bocca, non poteva credere a quello che aveva in mano.

-Come fare i dispetti al proprio fratello.- Sora si rigirava tra le mani quel piccolo libro, e lo poggiò sul bancone, quello di Roxas finì nel cestino.

Insieme aprirono i due pacchettini, dentro ci trovarono due porta chiavi in oro, a forma di...chiave, quella di Sora era bianca e un po' colorata, quella di Roxas era completamente nera.

-Un genio chi ha fatto questi portachiavi, davvero, una chiave come portachiavi, penso che me lo ripeterò tutto il giorno.- Disse Roxas sarcastico.

Zexion sorrise e prese le due chiavi in mano.

-Non sono delle chiavi qualsiasi, questa qui bianca si chiama Portafortuna, ed è per Sora nella speranza che riesca a prendersi coraggio da oggi in poi verso Kairi, e quest'altra si chiama Lontano Ricordo, nera perchè ricorda il passato tormentato che ancora oggi è presente, come te Roxas.-

I due ripreso le chiavi i mani, e Sora abbracciò Zexion, e Roxas gli sorrise dolce.

Apprezzarono davvero tanto quel regalo, le misero subito vicino alle chiavi.

Lontano ricordo eh? Beh questo mi ricorderà costantemente il passato, ma mi farà rendere conto che è...lontano.

Finirono di fare colazione e dopo di che sentirono il campanello suonare.

Andò Roxas ad aprire e si ritrovò Demyx e Axel con due sorrisoni.

-Buon compleanno Roxas!- Gridarono insieme.

-Grazie ragazzi- Li invitò ad entrare, e loro si precipitarono dentro.

-Dov'è tuo fratello?-

A quella domanda, comparirono sia Sora che Zexion.

-Salve raga...-

-Buon compleanno Sora!- Esclamarono di nuovo insieme.

Roxas sorrise e il fratello si grattò la testa imbarazzato.

-Ecco i vostri regali- Demyx porse due pacchetti ai gemelli, sembravano avere la stessa forma, ovviamente li scartarono subito e tirarono fuori due magliette, Roxas sorrise felicissimo, mentre Sora diventò rosso come un peperone.

-Avete fotografato Kairi? E quando? Maledetti...- Si rivolse più ad Axel che a Demyx, il rosso mise le mani in avanti mentre Sora si avvicinò sempre più arrabbiato.

-Calma, calma gnomo! Kairi sapeva del nostro regalo e si offerta per fare la foto.- Sora si bloccò di colpo e tornò a fissare la maglietta, la ragazza gli stava mandando un bacio.

-Com'è dolce la mia principessa!! ti amo tanto Kairi!-

I tre alzarono un sopracciglio, e lo guardarono disgustati mentre riempiva di baci quel pezzo di stoffa.

Roxas preferì distrarsi e tornare a guardare la maglia, sorrise di nuovo.

-Ragazzi ma questa è la nostra prima foto fatta insieme.-

I due annuirono, Axel tirò fuori una specie di libro.

-Per te in più c'è anche questo-

Roxas lo prese e lo aprì, tutte le loro foto erano incorniciate in quel bellissimo album intitolato. “ I tre belli”

Sorrise ancora di più guardando quelle foto, si perse in quelle immagini che ritraevano gli ultimi suoi quattro anni.

A interrompere i pensieri di tutti fu il campanello un altra volta, questo giro però andò Sora ad aprire, che rimase piacevolmente sorpreso.

-Facciamo così, oggi compi diciott'anni e non voglio tenerti il muso, quindi, buon compleanno Sora!-

Commosso dalla sua principessa, gli saltò addosso e l'abbracciò con tutto il suo cuore, e dopo dei buoni minuti la fece entrare.

-Buon compleanno Roxas!-

Anche lei prese due pacchettini, completamente uguali.

-Questi sono da parte mia e...Naminè- Disse l'ultimo nome guardando Roxas, che si pietrificò, appena ricevette il regalo, non riuscì a scartarlo, al contrario di suo fratello che scoprì che il pacchetto conteneva un carillon.

-L'abbiamo fatto uguale tutti e due.-

Sora aprì la piccola scatola, e una dolce musica invase la stanza, era una ninna nanna, ma non una qualsiasi, quella cantata da la loro mamma quand'erano piccoli.

-Come...avete fatto?- Chiese Sora con le lacrime agli occhi.

-Beh io ho comprato l'apparecchio e siccome mi ricordavo più o meno le note, ho provato a farla suonare a Naminè con il violino, e l'abbiamo registrata sopra-

Quella ninna nanna era completamente inventata, non si poteva trovarla in giro.

-L'ha..suonata...Naminè?- Chiese Roxas anche lui con le lacrime agli occhi, Kairi annuì, e in quel momento Sora capì che era meglio chiudere quel suono, cosi dolce ma pieno di ricordi tristi.

-Noi speriamo che non abbiamo esagerato, ma tante volte mi hai confidato che ti mancava sentire quella canzone alla sera, scusate se ci siamo intromesse troppo.-

I due ragazzi si guardarono sconvolti, non erano arrabbiati, anzi, erano finalmente contenti di avere un ricordo della loro madre così bello, mancava a entrambi quel suono.

Roxas sorrise sereno, e disse solamente grazie sincero, e Sora invece abbracciò con tutto il suo cuore Kairi.

Continuava a tenerla stretta a sé, ma solo Roxas e Kairi sapevano che lo faceva solo per nascondere il pianto da tutti gli altri, gli aveva evocato troppi ricordi e non era riuscito a resistere, anche gli altri dopo un paio di minuti capirono che qualcosa non andava.

-Dai su Sora, capiamo il bel regalo ma non ne approfittare per poterti strapazzare Kairi.- A quel punto Sora si staccò e sorrise al fratello, aveva gli occhi rossi, capì che l'aveva detto solo per farlo riprendere, e funzionò, perchè gli fece la linguaccia e dentro la sala arieggiarono le risate di tutti.

 

 

Dopo quel breve momento, le ore passarono velocemente, il compleanno dei gemelli era sempre un buon motivo per riunirsi tutti insieme, anche Zexion, che solitamente preferiva la tranquillità, quel giorno si stava divertendo molto.

Erano semplicemente tutti seduti o sul divano o a terra a chiacchierare, e pure stavano passando un allegra giornata, tra risate e prese in giro.

-Ma infine, Axel con la tipa di ieri?- Chiese Roxas

-Mamma mia, penso di essermene innamorato! È perfetta, in tutto e per tutto, è dolce è simpatica è intelligente e ha una voce soave, più bella di una sirena.-

-Ah ma allora ci sei arrivato!- Chiese Demyx entusiasta.

Di risposta Axel guardò interrogativo il suo amico, non capiva cosa intendeva.

-No, mi sa di no.- Disse Roxas vedendo la faccia dell'amico.

-A cosa dovevo arrivare?-

-Fatti due calcoli, si chiama Ariel e ha voce più bella di una sirena, almeno da quello che hai detto tu.- Gli rispose Roxas per aiutarlo.

Da quel punto passarono diversi minuti, e Axel continuava a non capire cosa intendesse Roxas, che sinceramente si stava anche alterando.

-Tic-Tac dai Axel c'è L'ha puoi fare!- Disse Demyx, che cercava di stimolarlo, muovendo anche il dito a destra e a sinistra.

-Oh! E che palle! Volete essere chiari? C-H-I-A-R-I! Got it memorizad??-

-Memorizzato imbecille, è Ariel la principessa dei mari, la figlia di Re Tritone, Re T-R-I-T-O-N-E. Got it memorizad??-Disse Roxas in maniera scontrosa. Tanto per cambiare...

Il rosso sbiancò di colpo, non aveva sospettato minimamente che fosse la figlia del Re del mare, si guardò intorno, aveva paura di essere in pericolo di vita, e che da un momento all'altro fosse comparso il padre che l'avrebbe infilzato con il tridente, questa volta, neanche l'incantesimo Fire l'avrebbe salvato.

-Su Axel, non è così male, ha offerto alloggio ai miei genitori per due mesi, però effettivamente tu ti vuoi fare la figlia, quindi...si, sei un uomo morto e se rimarrai in vita beh...non avrai figli.- Disse Zexion molto tranquillo, mandando ancora di più in panico Axel.

-Ma...ma...come? Aveva i piedi cazzo, l'ho vista ballare con me, se aveva le pinne non poteva no?- Rispose Axel completamente in panico.

-Allora non hai memorizzato, è la figlia di Re Tritone, questo significa che magari può averla averla trasformata per quella sera no?-

Sbiancò ancora di più, rendendosi conto che le parole di Roxas erano più vere che mai, e lui cretino non si era accorto di nulla.-

-Ah Ah Ah, al mocio gli verranno castrate le palle!- Disse Demyx ridendo.

A quel punto iniziarono ad azzuffarsi, gli altri invece li ignorarono continuando a parlare tra loro.

-Roxas ma tu hai a che fare con queste genere di cose ogni giorno?- Chiese Kairi, riferendosi ai suoi due amici.

-Già. Ma per fortuna sono in una classe differente.-

-Beh comunque anche tu ieri sera non scherzavi caro il mio fratellino, ti abbiamo visto tutti che eri incantato dalla tua bella.- A quella frase di Sora, tutti fissarono il biondo in attesa di una risposta, purtroppo non poté fermare il rossore che comparve spietato sulle sue guance.

-Ho solo ballato niente di più- Disse guardando dall'altra parte.

-Si, infatti eri pallido come un morto appena è finito il tutto.- Rispose il rosso, ghignando malefico all'espressione imbarazzata di Roxas.

-Mmm, adesso che ci penso sia tu che Sora siete tornati a casa pallidi, che cosa è capitato?- Specificò Zexion.

Anche Sora si paralizzò sul colpo guadagnandosi un'occhiata d'intesa da Kairi, ma purtroppo per lui Roxas non si limitò a uno sguardo.

-Oh è vero Sora, dicci come mai anche tu stavi male ieri sera! Illuminaci!- Si sentì parecchio soddisfatto che la conversazione era passata da lui a suo fratello, e fece un ghigno vittorioso.

-Beh...ho avuto un attacco di panico!- Lo guardarono tutti scettici, ma per fortuna il discorso finì lì, infine l'avevano scampata entrambi.

Axel guardò un attimo l'orologio e diede a Demyx un'occhiata d'intesa.

-Ehi ragazzi! Dai su andiamo da Xigbar.- Disse Axel.

I due gemelli lo guardarono interrogativi, ma nonostante ciò furono sbattuti nelle proprie camere per prepararsi, Roxas decise di mettersi dei jeans neri attillati e la camicia del medesimo colore, prese gli occhiali da sole e si sistemò alla veloce i capelli.

Sora invece aveva dei normali blue jeans e una polo azzurra.

L''intera combriccola uscì. Per strada chiacchieravano tutti insieme, sembravano una bella compagnia, peccato che funzionava così solo una volta all'anno.

Appena arrivarono all'entrata, i due gemelli notarono che era tutto chiuso.

-Quel vecchiaccio non ha mai voglia di lavorare, pazienza andiamo da qualche altra parte.- Propose il biondo.

-Chiudi quella bocca. Demyx bendali-Disse quasi urlando il rosso.

-Che cosa??? no, no, no, io non mi fido di Axel!- Gridò Sora, a quel punto si avvicinò Kairi che sorrise dolcemente e gli prese la mano.

-Tranquillo ci sono io!-

Sora a quel contatto si sciolse, e il fratello si schiaffò una mano in faccia, era troppo facile convincere suo fratello.

Si lasciò anche lui bendare comunque.

Non vedeva niente, c'era solo una mano intorno al suo braccio che lo portava chissà dove, a un certo punto sentì che non aveva più la benda, ma comunque era troppo buio per riuscire a intravedere qualcosa.

Tutto in un colpo si accesero le luci, e saltarono fuori la maggior parte degli studenti che andavano in classe con i gemelli.

-Tanti auguri!- urlarono tutti insieme, poi da dietro arrivò Xigbar.

-Ok, gigolò e imbranato, questa è una piccola festa realizzata da Xigbar&company.-

A quel punto Axel si avvicinò arrabbiato verso Xigbar.

-Xigby&compa?? no, no avevamo deciso di chiamarci Axel il bello, e i suoi due ceffi!-

Anche Demyx si unì a quel piccolo siparietto.

-No! Non è vero io avevo votato per Demyx e il suo: Dance, Water, Dance, che riprende l'animo della festa.-

-Ma quale animo! La tua frase non significa niente spazzolone.- Ribatté il rosso.

Così iniziarono a litigare fintamente, mentre i due gemelli guardavano sbalorditi com'era stato acconciato il locale, si poteva benissimo notare che c'erano le lucine...di natale, ed erano maggio.

Uno striscione ormeggiava sopra il bancone in cui c'era scritto: Auguri ai nostri gemelli preferiti.

Sui tavoli era tutto apparecchiato con bicchieri e bibite e anche cibo d'aperitivo.

Sora si avvicinò al fratello, e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.

-Secondo te perchè ci hanno bendato?Insomma il locale era già al buio.-

Roxas fece le spallucce.

-Axel avrà pensato che facesse figo, non ne ho idea.-

Finalmente i tre smisero di discutere, ovviamente non avevano trovato nessun accordo.

-Ok ragazzi, oggi offre il locale, poi vi obbligherò a venire ogni santo cristo di giorno qua per ripagarmi delle spese, ma per oggi godetevi il tutto.-

Tutti esultarono, e nella mente di Xigbar passò l'immagine della sua bancomat azzerata.

A un certo punto, due mani possenti furono sulle spalle di Roxas e Sora.

-Buon compleanno ragazzi.- Era un omone altissimo con i rasta, e delle basette da far invidia i gorilla.

-Grazie Xaldin.- Dissero insieme i gemelli. A un certo si avvicinò una donna bionda con gli occhi azzurri e le labbra rosse come le rose, e un pancione in bella vista.

-Spero che la festa vi piaccia, si sono impegnati tanto Axel e Demyx, e tanti auguri-

I due sorrisero alla bella donna che diede un bacio sulla guancia a Xaldin.

-Grazie Aurora, tra quanto il piccolo si farà vedere?- Chiese Sora mentre carezzava il pancione.

-Mancano ancora due mesi, c'è tempo.- Sorrise dolce la bella Aurora.

-Xiddyyyyyyyyy!!- Neanche il tempo di girarsi che videro Demyx saltare addosso al fratello e abbracciarlo.

Demyx era molto più minuto rispetto a Xaldin e questo significava che risultava molto piccolo, in quel momento infatti era in braccio al fratello.

-Sei venuto!! Grazie della sorpresa.-

-Ehi Demly l'ho fatto per i gemelli quindi levati.- Lo fece scendere a terra, ma lui non si perse d'animo e andò vicino a Aurora.

-Sei sempre più bella! Come fai a stare con questo gorilla?- Si abbassò fino alla pancia.- Ehi piccolino ciao! Io sono il tuo zio preferito, non vedo l'ora che nasci così ti proteggerò io da papà orso.- Si beccò una schiaffetto sulla testa da parte di Xaldin.

-Ahia, mi hai fatto bube.-

Si misero tutti a ridere, subito dopo si accese la musica, però quasi nessuno iniziò a ballare, dato che probabilmente le gambe dolevano dalla sera prima.

Roxas era abbastanza indifferente a tutto quello che gli accadeva intorno, al contrario di Sora che non faceva altro che bere, ovviamente indotto da Axel, il biondo si accontentava di sorseggiare un po' di birra, ogni tanto.

Demyx suonava la sua chitarra in un piccolo palcoscenico che avevano allestito.

 

Nella testa del biondo c'era il regalo fatto da Naminè e Kairi, non si sentiva in pace con se stesso, un po' per i sensi di colpa, e un po' che non accettava che due perfette sconosciute li avessero fatto ricordare sua mamma, in una maniera così perfetta.

Si, perchè doveva ammetterlo, la melodia era identica, il suono del violino rispettava ogni singola nota.

A interrompere i suoi pensieri, fu un dito picchiettato sulla sua spalla.

Appena si girò rimase piacevolmente sorpreso.

-Xion! Che ci fai qui?.-

-Facevo un giro per città e quando sono passata qui davanti ti ho visto! Cosa festeggiate?-

-Il nostro compleanno.-

Xion lo guardò interrogativa.

-Il vostro?- A quel punto Roxas si rese conto che non era al corrente che possedeva un gemello, e che era anche in classe con loro.

Gli indicò Sora, che stava ancora bevendo con Axel, probabilmente stava facendo una gara a chi resistiva di più.

-Lui è il mio gemello.-

Xion lo guardò sbalordita, passò gli occhi da un gemello all'altro.

-Beh auguri! Non lo sapevo mi dispiace, ma...non vi assomigliate neanche un po'.-

Fece le spallucce.

-Grazie, comunque non ti preoccupare, non potevi saperlo.-

-Posso sedermi?-

Il biondo annuì, così lei prese una sedia, quando fu seduta dopo un paio di minuti sospirò in direzione di Demyx.

-Sei triste?- Chiese Roxas avendo udito il sospiro malinconico.

-Beh, non so se triste è la definizione giusta, sono più che altro in ansia.-

-Come mai? Se posso chiedere.-

-Demyx...non credo di interessargli, si ieri sera ho ballato con lui e sembrava che ci fosse intesa, ma sembra che sono lontana anni luce.-

Roxas non poté fare a meno di sorridere, Demyx era ancora troppo ingenuo per poter rendersi conto di una ragazza, a lui bastava avere amici che gli volevano bene e divertirsi.

-Ti sei ficcata in un bel guaio, comunque come lo conosci?-

-In realtà non lo conoscevo, cioè quando abitavo ancora al Giardino Radioso mio padre aveva un locale e ogni tanto andavo da lui per aiutarlo, un bel giorno mentre lavoravo vi ho visti dalla vetrina, e ho notato prima te, ti osservavo perchè non capivo chi eri, essendo che sei un bel ragazzo sicuramente saresti stato notato da molte, in quel momento dietro di te apparse Demyx e rimasi incantata dal suo sorriso, non so come mi ritrovai a pensare molte volte a lui. Tutto questo fino a ieri, quando ti ho visto ti fissavo, e non potevo credere che eri veramente tu, perchè voleva dire che forse c'era una speranza che anche Demyx abitava in questo mondo.-

Roxas collegò il tutto, quei giorni in cui erano andati al Giardino Radioso evidentemente avevano dato nell'occhio. E si sentì uno stupido ad aver frainteso la sorpresa di Xion per l'interesse che sembrava avere per lui.

-Le coincidenze della vita.- Disse solo il biondo, un po' deluso.

-Cosa dovrei fare secondo te?-

-Ah, non provare a usarmi come consulente d'amore, sopratutto con uno come Demyx che non si sa mai cosa gli passa per la testa, chiedi ad Axel!-

Sul viso di Xion si dipinse un'espressione che sembrava terrore.

-Axel? Mi sembra un po' troppo...ecco...come dire...esuberante?-

-Casca morto, direi che ci sta a panello.-

-Non so se posso fidarmi dei suoi consigli.-

-Infatti, ma neanche dei miei.-

Xion sospirò sconsolata e tornò a guardare Demyx, chiudendo così il discorso.

Non era per cattiveria che aveva risposto così, ma per il fatto che veramente per lui la mente di Demyx era un oceano infinito in cui nuotavano tanti pesciolini, di diversa forma e colore, era troppo imprevedibile per capire che pesci pigliare in quel momento. Non aveva mai sentito il suo amico parlare di qualche ragazza in particolare, e pure era sicuro che era etero, no, beh sicuro no, però all'apparenza non sembrava. Evidentemente Xion aveva avuto lo stesso pensiero.

-E se fosse...?- Domandò incerta Xion sperando che Roxas capisse quello che voleva dire.

-Io...no, non credo, insomma non ha mai dato particolari segni, penso solo che voglia divertirsi e basta, probabilmente potrebbe arrivare la donna della sua vita e lui comunque la considererebbe un'amica.-

-Allora non so proprio cosa fare, forse l'unica cosa che mi resta da fare e cercare di passare molto tempo con lui, provo andargli a parlare, a dopo Roxas! E grazie!.-

Fece solo un cenno con la mano, Xion gli aveva fatto venire un grosso sospetto sul suo amico, magari ne avrebbe parlato con Axel, così da poter vedere cosa ne pensava lui.

Si girò per puro caso verso la vetrina del bar che era dietro di lui, e vide Naminè dall'altra parte della strada, automaticamente si alzò e si precipitò fuori, peccato che quando uscì non la vide più, e sospirò malinconico.

Che cosa cazzo mi passa per la testa? Adesso me la immagino anche? Sono suonato come una campana.

Stava per rientrare, ma appena si girò andò a sbattere contro qualcuno, finendo con il fondo schiena a terra

-Fai attenzione gnomo!- Gli disse Axel mentre lo aiutava a rialzarsi

-Grazie.-

-Che ci fai qua fuori? La festa è dentro.-

-Beh io..- Preferì non dire niente su Naminè, così si ricordò di Demyx.

-Ascolta ma tu sai se Demyx è per caso beh...gay?-

A quel punto la faccia di Axel si indurì, e abbassò gli occhi girandosi di spalle al biondo.

-Axel?-

-Io pensavo che te ne fossi accorto.- Roxas si ritrovò a farsi mille domande. Quindi era vero? E perchè non aveva detto niente? Aveva paura d'essere giudicato?

-Insomma, io nel mio ero convinto che tu facessi finta di non sapere niente, tutti quei pianti e quegli abbracci riservarti solo a te, mi sembrava palese che tu sapessi che lui è innamorato di te da molti anni.-Continuò il rosso.

A quel punto Roxas sbiancò, non dovevo dirglielo, nella testa del biondo iniziò una corsa frenetica di domande e di preoccupazioni.

Il suo amico era gay e per di più innamorato di lui? E come l'avrebbe detto a Xion? E adesso che lo sapeva, come doveva comportarsi?.

La sua bocca era completamente aperta, e ogni minuto che passava sbiancava sempre di più, finché il rosso non si avvicinò e si mise alla sua altezza, la sua aria era dispiaciuta, ma dopo due millesimi di secondi si trasformò, in uno che stava cercando di trattenere una risata.

Roxas non sapeva se picchiarlo o altro, non c'era proprio neanche da ridere in quel momento.

-Cazzo ridi coglione??- Axel non si trattenne più, e si inginocchiò a terra scoppiando a ridere come un pazzo.

-Oddio...Roxas....- Non riusciva neanche a parlare dalle tante risate che si stava facendo, e il biondo era sempre più sconvolto.

-Ti giuro...la tua faccia...- Ormai aveva le lacrime agli occhi.

Dopo un tempo interminabile Roxas gli mise le mani sul collo, facendo finta di strozzarlo, a quel punto Axel cercò di calmarsi.

Si rialzò e si asciugò le lacrime.

-Roxas ti voglio tanto bene lo sai? La tua faccia era impagabile, pensò che me la sognerò ogni notte, peccato non avere una macchina fotografica dietro.-

-Io ti odio invece! Brutta istrice! Dimmi che cazzo ci trovi da ridere.-

-Perchè stavo scherzando.- E riprese a ridere, mentre Roxas studiò mille modi per uccidere il suo amico. Nella sua testa passarono molte torture, tutte che conducevano a una fine lenta e dolorosa, ma piena di soddisfazione per lui.

Quando finalmente finì di ridere, riprese a parlare.

-Comunque, no che non è gay! Spesso lo ritrovo a guardare palesemente ragazze con occhi da maniaco, per quanto maniaco possa sembrare Demyx, ma credo che sia il suo massimo, anche se nella sua testa probabilmente non passa neanche un pensiero sconcio.-

Si tranquillizzò a quella affermazione, pensava di aver perso almeno dieci anni di vita per quello stupido scherzo.

-Perché me l'hai chiesto? Ti interessa?- Cercò qualsiasi cosa intorno a sé da lanciare ad Axel ma non trovò nulla, quindi si accontentò di parlare e basta.

-Non dire cagate, comunque mi ha fatto venire il dubbio Xion, dice che non lo guarda neanche di striscio.-

-Beh, cosa pretende, che dopo un ballo Demyx caschi ai suoi piedi? Ha sbagliato proprio persona, con lui ci vuole tempo e pazienza, ma poi si sa che il nostro amico sa ripagare bene con la sua dolcezza.-

Era vero, una volta che entravi nel cuore di Demyx lui ti dava tutto sé stesso e anche di più, però prima dovevi superare il test della sua ingenuità.

Dopo quel momento rientrarono, e la festa andò avanti.

Axel continuava a far bere Sora.

Sora che non riusciva a distinguere la destra dalla sinistra.

Xion chiacchierava con Demyx.

Kairi che guardava Sora ridendo per le sue stupidate.

Zexion parlava con Xaldin.

E Roxas, ancora sconvolto per lo scherzo, pensava nel frattempo come ringraziare Naminè, così decise di chiedere il suo numero alla rossa.

Arrivò Sera e tutti rientrarono.

Appena arrivarono a casa, Roxas accompagnò il fratello distrutto in camera.

-Hai esagerato, cretino...-

-Uffi! Sempre insultare devi! Guarda che non ti pagano.- Disse con la vocina tenera Sora.

-Mi sento appagato da solo, riesci a metterti il pigiama?-

-E boh! Forse si, forse no, forse dovresti aiutarmi, o forse è meglio che te ne vai, forse non ci riesco o forse ci riesco, forse lo sai, o forse non lo sai, forse..-

-Basta!! Vai al diavolo, se hai bisogno mi trovi nella mia stanza!-

Così andò in camera esasperato, e continuando a pensare “forse”.

Quando rientrò in camera si buttò sul letto e fisso il cellulare, pensò a cosa avrebbe dovuto scrivere a Naminè.

In realtà, aveva paura che una volta mandato il messaggio, poi non sarebbe finita lì, e magari avrebbero continuato a parlare per tutta la notte e tutte le notti, quindi forse doveva essere chiaro e conciso, così da non far aprire altri discorso, ma in fondo scrivere solo “Grazie da roxas” gli sembrava un po' troppo freddo, il regalo era bellissimo e meritava un bel ringraziamento, a modo suo sicuramente avrebbe saputo come fare, ma essendo che lei non voleva, non aveva idea di cosa scrivere.

A interrompere quei pensieri fu il fratello che entrò senza bussare.

Roxas appena lo vide sbarrò gli occhi.

Aveva la testa infilata in un buco dei pantaloni del pigiama, e la maglia che gli arrivava ai ginocchi, per fortuna era munito di boxer.

-Ma...come ti sei conciato?-

-E...boh, forse lo sai tu o forse non lo sai...-

-Ok, ok, ho capito, tu prendi la sbornia dello Stregatto, ma non ti viene molto bene, fatti aiutare và! Mi sembra di avere a che fare con un bimbo di due anni.-

Così aiutò Sora a mettersi i vestiti, ci mise un po' ma per fortuna niente di così tragico. Almeno aveva smesso di dire forse.

-Fatto, ora vai in camera dai, e dormi!-

Sora scosse la testa e tirò fuori un pacchettino.

-Tieni è per te!-

Roxas guardò quel pacchettino sorpreso.

-Sora avevamo deciso di non farci mai regali.-

-Si, si, lo so ma non ho resistito.-

Lo aprì subito e vide dentro due braccialetti, con due ciondoli uno a forma di sole, e l'altro con una lettera.

-Quello con la S è tuo, è l'iniziale del mio nome.-

-Si l'avevo capito, e il simbolo?-

-Significa, amicizia, fratellanza Cose del genere.-

Sorrise il biondo, probabilmente domani Sora gli avrebbe scusa in continuazione per come gli l'aveva dato, voleva sempre fare le cose per bene.

-Grazie Sora è bellissimo, vieni ti aiuto a metterlo.-

Così si misero a vicenda il bracciale e accompagnò suo fratello in camera. Non tornò nella sua stanza finchè Sora non si addormentò, era troppo ubriaco e non voleva che gli succedesse qualcosa.

Quando rientrò nella sua camera, si sdraiò sul letto e guardò il bracciale, la sua forma non era particolare, ma lo stesso molto elegante.

Sembravano tre bracciali attaccati tra loro, ed era nero con questi due ciondoli che penzolavano.

Si perse in quel regalo e si addormentò.

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Finito anche questo capitolo!! scusate se è stato un po' più lungo del solito ma mi dispiaceva tagliarlo a metà!

Allora fin'ora abbiamo visto Roxas comportarsi in determinate maniere con varie persone amici/conoscenti/famiglia e vi ho un po' fatto vedere le varie sfaccettature del nostro biondo.
E infine ho aggiunto anche i keyblade!! lontano ricordo e portafortuna, i miei due preferiti*_*
Dal prossimo capitolo in poi ci saranno degli avvenimenti però! Quindi come sempre pubblicherò la prossima settimana ^^

Un grazie a tutti voi che mi seguite e recensite^^

 

 

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Capitolo 7
*** I dubbi assalgono anche i più ingenui ***


 

La mattina dopo si svegliò di colpo, si guardò attorno, e notò che era ancora vestito, neanche il pigiama si era messo, sbuffò e andò a farsi una doccia per togliere via il sudore che gli indumenti gli avevano provocato, probabilmente Sora stava ancora dormendo, quindi decise di fare le cose con molta calma, aveva bisogno di rilassarsi, di buttare un attimo giù quella barriera e poter pensare liberamente.

Appena entrò nella doccia, l'acqua iniziò a scendere prima fredda e poi piano, piano si riscaldò, si immerse in quel calore e chiuse gli occhi, ricordò i vecchi tempi, quand'era un bambino spensierato che giocava con Sora.

I capelli biondi si bagnarono e coprirono gli occhi, e l'acqua si confuse tranquillamente con le lacrime.

Non stava piangendo si diceva a se stesso, e pure non ne era molto convinto, quei ricordi facevano male, anche se erano passati dieci anni era come se fosse stato ieri.

Decise di smetterla di pensare a quel periodo e fece un salto temporale.

Axel e Demyx, due luci per lui che l'avevano recuperato dall'oscurità. Ma non l'avevano tirato fuori del tutto, c'era ancora dentro per metà, e probabilmente così sarebbe rimasto per sempre.

E poi c'era lei.

Una creatura all'apparenza così fragile, ma in realtà che nascondeva un grande cuore, non l'aveva vista il giorno prima, d'altronde l'aveva abbandonata in quella sala da ballo tutta da sola, per quale ragione doveva venire?

E nonostante questo, aveva suonato per lui quella stupenda ninna nanna, e non l'aveva neanche ringraziata.

Sapeva di essere crudele, ma era così che doveva fare per riuscire ad andare avanti, almeno era quello che pensava lui, non avrebbe sopportato altre perdite, in realtà fuori era un leone e dentro un agnellino.

Due animali che neanche si combattono, vince sempre il leone in qualsiasi caso, ed è per questo che lui doveva far vedere solo quella facciata.

Si insaponò, e si preparò ad alzare di nuovo la barriera.

Poteva comandarla in qualsiasi momento, sapeva sempre di avere due risposte pronte, quella del leone e quella dell'agnellino.

Sorrise malinconico, riusciva a gestire due caratteri e pure a volte sembrava che la sua vita gli sfuggisse dalle mani.

Chiuse l'acqua e sospirò, il momento di pace era finito. Ora avrebbe ricominciato la giornata come al solito.

Prese il suo accappatoio blu scuro e andò in camera, guardò l'orologio che segnava le sette del mattino, forse Sora era già sveglio, accompagnato da un mal di testa di prim'ordine.

Prese la divisa scolastica e la poggiò sul letto, la guardò per un attimo pensando che quello per lui, era il penultimo anno, e dopo cos'avrebbe fatto? Scosse la testa e cacciò via quei pensieri.

Dopo che fu vestito si diede un occhiata allo specchio.

In quel riflesso vide i suoi occhi, completamente spenti e privi di speranza, ed era così che li voleva lui, non doveva trapelare nessun tipo di sentimento da lì.

Scese di sotto e vide Zexion che preparava la tavola con delle fette biscottate e della marmellata.

-Buongiorno.- Fu un sussurro, ma che suo cugino intese benissimo.

-Buondì Roxas, come stai?-

-Bene grazie, Sora?-

-Penso che stia ancora dormendo, lo vai a svegliare tu?-

Annuì e salì di sopra, da sotto la porta vide che non trapelava un singolo raggio di luce, probabilmente non si era neanche messo la sveglia.

Aprì piano la porta, e vide il letto vuoto, sbarrò gli occhi spaventato e si avvicinò subito, ma nel farlo inciampò da qualche parte, per fortuna cadde sul morbido materasso.

-Ma porca...che cosa c'è in mezzo alla stanza?- Accese il piccolo lume vicino a letto, e notò Sora disteso a terra, completamente addormentato, nonostante l'avesse calpestato.

Spense la luce e tornò di sotto.

-Credo che per oggi Sora non sia in grado di intendere e volere.-

-Immaginavo, ieri ha bevuto un po' troppo.- Disse Zexion mentre si preparava una fetta biscottata.

Non parlò più nessuno, ognuno era perso nei propri pensieri,

Roxas pensò se era il caso di andare a casa di Naminè e ringraziarla, o lasciare che si vedessero a scuola, non voleva darle molte speranze, e tutto in un colpo, si ricordò di quella maledetta scommessa, poteva veramente mettere a rischio il suo cuore per un vincere una stupidata?

Ci avrebbe pensato più in là, tanto non c'era un limite di tempo.

Finì di mangiare, e si preparò le chiavi e la cartella per andare a scuola.

-Ciao Zexion, salutami Sora quando si sveglia, a dopo!-

-Certamente, a dopo Roxas.-

Uscì di casa e andò verso la sua moto.

Quando accese il motore si guardò il polso su cui c'era l'orologio che segnava le sette e venti, era un po' presto, quindi prese la strada più lunga e andò più lento del solito, senza che se ne accorgesse però si fermo di fronte a casa di Naminè che in quel momento stava uscendo.

Aveva un groppo alla gola, non sapeva se andare lì e ringraziarla, oppure riprendere la sua strada.

Non voleva fare del ragazzo buono che pur di ringraziarla s'alza la mattina presto, e pure la situazione era più o meno quella, se non per il fatto che non l'aveva deciso lui di svegliarsi a quell'ora.

Senza indugiare oltre, accese di nuovo il motore e si diresse a scuola.

Quando arrivò si sentì chiamare da lontano.

-Roxy!!- Non era Axel, non era Demyx, e chi cavolo era da permettersi di chiamarlo in quella maniera?

Quando vide Kairi che si avvicinava la guardò male, e la ragazza se ne accorse dato che alzò le mani in segno di difesa.

-Scusa, tuo fratello ti chiama sempre così e io ormai ci ho preso l'abitudine- Roxas annuì soddisfatto della spiegazione, non voleva che si prendesse tante confidenze.

-Avevi bisogno di qualcosa?- Kairi annuì

-Volevo sapere di Sora, ieri quando l'ho lasciato non mi sembrava per niente messo bene.- Roxas alzò le sopracciglia e annuì.

-Direi che era messo peggio di uno straccio, per fortuna ieri sera l'ho aiutato a mettersi il pigiama e quando stamattina sono andato a svegliarlo, beh l'ho trovato per terra, ho deciso di lasciarlo dormire per oggi, mi sa che ne ha bisogno.- Lei buttò fuori l'aria dai polmoni, sollevata che Sora stesse bene.

-Menomale, grazie Roxas-

-Figurati.- Kairi stava per andare via, ma lui la fermò prendendola per il polso, lei si girò stupita dal quel gesto.

-Fermati un attimo, cosa provi per lui?- Kairi sembrò agitarsi

-Io? Per chi? Non capisco...- Roxas la guardò male, e la rossa fu costretta a guardare a terra non sostenendo quello sguardo.

-Io penso di provare un sentimento che vada al di là dell'amicizia con lui, però a volte lo vedo troppo immaturo, fa tante di quelle stupidate che vorrei prenderlo a testate in certi momenti, ma sai poi con il suo sorriso, e la sua dolce ingenuità mi fa sciogliere, mi sentivo anche in colpa l'altra sera quando abbiamo litigato, perchè me l'immaginavo sul letto a trattenere le lacrime.- Sorrise Roxas, la ragazza lo conosceva perfettamente.

-Perché non gli è lo dici? Guarda che se aspetti lui probabilmente diventerai vecchia.-

La rossa non disse niente, continuava a guardare a terra, probabilmente neanche lei sapeva bene il motivo.

-Ok non sono affari miei, ciao Kairi.-

Si allontanò dalla ragazza con la sua moto e andò verso il parcheggio, dove trovò, come sempre, Demyx e Axel.

-Buongiorno piccolo!.- Roteò gli occhi, ci aveva perso le speranze, non serviva a nulla minacciarlo ogni santa mattina.

-Buongiorno.-

-Uh! Siamo di poche parole.- Disse Axel.

Roxas non rispose, e i due amici lo guardarono preoccupati. Solitamente rispondeva alle provocazione.

-Roxas stai bene?- Chiese Demyx e come risposta ricevette soltanto un cenno affermativo.

-Guarda che puoi parlare con noi, lo sai vero?- Gli disse il rosso ma di nuovo nessuna risposta, la mente di Roxas era da tutt'altra parte, quel giorno si sentiva strano, capì di non essere riuscito ad alzare del tutto la barriera, e preferì parlare il meno possibile.

-Ragazzi sto bene, davvero, sono solo un po' stanco per la festa di ieri, tutto qua.-

-Ciao ragazzi!- A quella voce si girarono tutti e tre, e videro Xion correre verso di loro!

-Come state?-

-Noi bene, ma qui abbiamo quello che non riesce a reggere l'alcool nonostante non lo beva.-

Axel si beccò un'occhiataccia da parte di Roxas, non sopportava che i fatti suoi venissero spifferati ai quattro venti.

-Perchè? È successo qualcosa?-

-Niente. Axel spara cazzate.-

-Yeah! È questo il Roxas che mi piace! Anche se mi aspettavo di meglio da te.-

-Tranquillo, un giorno arriverai anche tu al mio livello, nel frattempo goditi i giorni in cui non sono in vena.-

-Sbruffone...-

-Clown....-

Mentre i due continuavo ad insultarsi, Xion ne approfittò per parlare un po' con Demyx, che ignorava i suoi due amici abituato a quella solfa da troppo tempo.

-Come va Demyx?-

-Tutto bene! E tu Xion?-

-Bene, sto iniziando ad abituarmi alla città! A proposito, grazie ieri per avermi accompagnata a casa.-

-Figurati! Mi fa piacere passare del tempo con te!-

Xion arrossì di botto, e quella frase non sfuggì ad Axel e Roxas che smisero di litigare per guardare Demyx malamente.

Possibile che non si accorgesse che parole così potevano essere tranquillamente fraintese?

Anche se era sincero, Roxas e Axel capirono che Xion aveva intrapreso in tutt'altra maniera le sue parole, per forza chi non l'avrebbe fatto? era come se il biondo fosse andato da Naminè e gli avesse detto che quel ballo per lui era stato magico, e anche se era vero, avrebbe alimentato speranze vane!

Si ricordò di nuovo della ragazza, doveva togliersi quel peso, così salutò i suoi amici e si diresse verso la classe di Naminè, per fortuna la trovò dentro a parlare con Kairi.

Aspettò che finisse, nel frattempo si appoggiò allo stipite della porta e la fissava, quel giorno avevai capelli raccolti in una coda e risaltava ancora di più i suoi occhi azzurri, rideva e scherzava con Kairi, e si perse nel suono della voce della ragazza, era perfetta in tutto. Ma questo non l'avrebbe mai ammesso, neanche a se stesso, significava buttare giù la barriera, e romperla in dannati pezzi che poi avrebbe dovuto raccogliere lui, da solo.

Finalmente si accorse di Roxas, e arrossì nel constatare che la stava fissando, disse qualcosa a Kairi e andò verso verso di lui.

-Ciao Roxas.-

-Buongiorno principessa, volevo ringraziarti del regalo, mi ha fatto piacere.- Schietto e conciso, era il modo migliore per non far trapelare nessuna emozione.

-Figurati, è stato tutto merito di Kairi, io l'ho solo provata a riprodurre.-

-Beh, sei stata brava, ora vado in classe, ciao Naminè.- Andò via, lasciando la ragazza con un espressione delusa, la bionda pensò che il regalo non doveva esserli piaciuto così tanto.

-Naminè, cosa ti ha detto?- Si avvicinò Kairi, e fece un finto sorriso.

-Mi ha ringraziata del regalo.- Kairi sbarrò gli occhi dalla sorpresa, per cosa le aveva chiesto il numero allora?

 

 

Dopo quel momento, per Roxas la mattina passò tranquilla, nessuna interrogazione, ricevette solo un messaggio dal fratello, che diceva chiaramente di star vomitando l'anima.

Beh buongiorno anche a te Sora.

Pensò il biondo.

Arrivò così l'ora di pranzo, e si diresse verso la mensa insieme a Xion.

-Posso mangiare con voi?-

-Con noi o con Demyx?- Si stava alterando alla presenza di Xion, gli dava l'impressione d'essere usato, lei si sentì un po' ferita, così capì che non era il caso.

-Con voi, anche se provo qualcosa per Demyx, non significa che voglio usarvi per arrivare a lui, comunque fa niente andrò da qualche altra parte.-

-Bene-

Non la voleva in mezzo, non faceva parte del gruppo e mai lo sarebbe stata. Prese come sempre un po' di frutta e andò verso i suoi amici.

-Salve ragazzi.-

-Ehi ciao Roxy! Mamma mia che mattinata orribile, ho avuto due interrogazioni, tra poco tento il suicidio.- Disse Axel.

-Ti avevano avvertito! Sei tu che non studi mai!- Gli rispose Demyx.

-Ma me l'hanno detto un mese fa! Me lo sono anche dimenticato eh...-

-Certo, se però ti dicevano che come premio avevi una bella ragazza, volevo vedere se te ne dimenticavi.-

-Roxy, andiamo...chi se lo sarebbe dimenticato.-

-Aspettate, ma Xion dov'è?- Chiese Demyx.

-Le ho detto che non poteva mangiare con noi.-

-Cosa?? e perchè???- Esclamò quasi urlando

-Demyx, stai calmo, cosa te ne frega scusa?- Gli disse Axel, era stupito dalla reazione di Demyx.

-Ma non conosce nessuno a parte noi tre! Starà mangiando da sola da qualche parte! E non è bello.-

-Appunto, opportunità per conoscere gente nuova, evviva!- Disse Roxas con evidente ironia.

-Ma...-

-Demyx stai calmo e mangia, non abbiamo mai deciso di farla entrare nel gruppo.-

Gli disse Axel, e il biondo si arrese, gli dispiaceva per la ragazza ma d'altronde se i suoi due amici non la volevano, lui non poteva farci niente.

-Certo che pure tu sei strano, prima sei tutto gentile, e poi fai lo scorbutico.-

-Converrai con me mio tenero clown, che essere usati dall'ultima arrivata non è proprio nei miei piani.-

-Usati? E per cosa? Chi sta usando chi?- Chiese Demyx spaesato.

-Demyx, capisco l'ingenuità e tutto, ma hai diciott'anni miseria, possibile che non ti accorgi di niente?-

-Il bue che dice cornuto all'asino, divertente questa cosa.- Disse Roxas.

-Cosa intendi gnomo?- Axel lo guardò con occhi sospettosi, aveva l'impressione che Roxas stesse chiaramente facendo riferimento a qualcosa.

-Ah, no niente, solo che magari una persona “normale” si accorgerebbe di parlare con una principessa, ma questi sono dettagli irrilevanti eh...-

-Brutto biondo! Parliamo allora di te? Che ti emozioni dopo aver ballato con una ragazza tanto da diventare pallido-

A quelle parole, l'acqua che Roxas stava bevendo gli andò di traverso, iniziò a tossire e si colpì il petto per riprendere fiato, mentre Axel ghignò malefico, aveva vinto lui questo giro.

-Non è assolutamente vero! Mi è preso un attacco di panico.- Era un'idiota, aveva usato la stessa scusa del gemello.

-Se... un attacco d'amore, altroché!-

Roxas si ritrovò nuovamente pallido, era sempre così quando si trovava in difficoltà, impallidiva e il suo cuore cominciava a battere più forte del normale.

-Ma che amore! Fanno prima Kairi e Sora a mettersi insieme, piuttosto che io scopra questo sentimento!-

-E allora come mai non hai ancora vinto la scommessa? A quest'ora avresti dovuto già fare tutto.-

-Chi ti dice che non l'abbia fatto?-

-Oh su! E mi avresti risparmiato dal tuo ghigno da sbruffone stampato in viso? E la mitica frase “hai visto? Facile come bere un bicchiere d'acqua” na, non credo.-

-Beh comunque ci sto lavorando! Ho anche già il suo numero-

Che l'aveva ottenuto da Kairi, ma questo dettaglio l'avrebbe omesso, in fondo...era solo un dettaglio.

-Wow! Che uomo! Dai Roxas non c'è niente di male a innamorarsi.-

-Oh lo so benissimo, ma non è questo il caso.-

Continuarono così per il resto del pranzo, Demyx manteneva il silenzio, non aveva ricevuto risposta alla sua domanda.

Roxas e Axel neanche domandarono al biondo che cosa avesse, l'immaginavano da loro, e si sentirono anche in colpa, ma avevano deciso entrambi che questa cosa avrebbe dovuto scoprirla da solo, era giusto così, loro potevano aiutarlo ma nulla di più.

Quando tornò in classe, Roxas sentì suo fratello mettersi in contatto con lui.

Sto male... in una maniera assurda, solo adesso riesco a comunicare con te.

Per forza, ti sei lasciato andare un po' troppo, dai tra poco sono a casa.

Scusa per ieri sera, ti ho dato il regalo in maniera abbastanza vergognosa.

Fa niente, è bello lo stesso.

La conversazione telepatica si chiuse lì, Roxas sospettò che il fratello avesse ripreso a vomitare.

Il resto della giornata passò tranquillamente, e quando finì salutò Axel e Demyx dicendo che quel giorno non sarebbe venuto al bar, preferiva stare vicino a Sora.

Nel tragitto con la sua moto vide sulla strada un gattino sdraiato, si fermò immediatamente e andò subito vicino all'animale.

Aveva il manto completamente nero e due occhi color zaffiro, che traspiravano stanchezza, e non era neanche molto grande.

-Ehi piccolino che ti è successo?- Guardò meglio e notò che aveva la zampetta ricoperta di sangue.

-Bisogna subito fare qualcosa qui, accidenti non conosco veterinari, ma Zexion sicuramente si, facciamo così, parcheggio la moto e torno a pretenderti e andiamo a casa a piedi, così non ti spaventi.-

Fece come aveva detto, e quando prese il gattino corse verso casa, appena entrò per fortuna trovò subito Zexion seduto sul divano a leggere.

-Zexion! Ho trovato questo gatto per strada, è ferito ma non ho idea di dove sia un veterinario.-

Zexion si alzò subito e si avvicinò al gattino, lo osservò molto attentamente.

-Chissà da quanto tempo è in queste condizioni, dammi un secondo che mi vesto e lo porto da un amico, puoi stare tu con Sora? Continua a vomitare da stamattina.-

-Si, certo.- E si allontanò al piano di sopra.

Dopo pochi minuti tornò di sotto con una piccola coperta.

-Vado, Sora è in bagno.-

Roxas annuì e appena il cugino uscì andò subito dal fratello, che lo trovò seduto vicino alla tavola del gabinetto, completamente pallido.

-Non c'è la faccio più...-

-Sora...maledizione, ma hai mai bevuto in vita tua??- Sora scosse la testa, aveva l'aria stanca e non si era neanche tolto il pigiama.

-Hai bevuto caffè?-

-Zexion me l'ha fatto...ma non riesco, l'odore mi fa schifo.-

-Allora adesso vai a farti una doccia, non dirmi che ti devo aiutare perchè la risposta è palesemente no! Io nel frattempo ti faccio il caffè che tu berrai volente o no.-

-Uffa...-

Uscì dal bagno e andò di sotto a preparare il caffè, con l'orecchio era ben attento ai rumori di sopra, sentiva l'acqua scorrere, ma aveva timore che Sora potesse cadere, forse avrebbe dovuto aiutarlo.

Decise che mentre aspettava che il caffè uscisse, di andare davanti alla porta del bagno per vedere se era tutto apposto.

-Sora, com'è?-

-Diciamo che ho vissuto giorni migliori.- Roxas si appoggiò alla porta con le braccia incrociate.

Voleva dirgli di Kairi, ma non sapeva se era il caso, almeno non in quel momento. Aveva paura che sarebbe schizzato fuori, e nel farlo, oltre a ritrovarselo completamente nudo, sarebbe caduto.

-Com'è andata a scuola?-

-Solito, si sentiva che mancava la tua presenza.- Ed era vero, solitamente le giornate le passava a chiacchierare telepaticamente con suo fratello, ma quel giorno invece era stata una noia mortale.

Sentì l'acqua chiudersi e si spostò dalla porta, dove comparve Sora in accappatoio.

-Mi gira di meno la testa, pensò di dover mangiare qualcosa.-

-No, prima caffè poi vediamo.-

Si divisero, Sora andò a vestirsi e Roxas invece versò il caffè nelle due tazzine, si anche lui ne aveva un po' voglia.

-Sora hai bisogno?- Gridò dal piano di sotto.

-Non sono mica un bambino!-

Ieri sera non sembrava....

Finalmente scese giù, e appena assaggiò il caffè lo sputò.

-Cazzo Roxy è amaro...-

-Bevi e chiudi quella bocca.-

Sora obbedì e mentre lo beveva, aveva una faccia schifata stampata in viso.

-Su non fare storie, sembri sul serio un bambino, sono tutte cose che dovevi fare stamattina appena alzato!-

-Ma Zexion non mi ha detto niente...-

-Ti aspettavi che Zexion avesse informazione su cosa fare dopo una sbornia?-

Sora si azzittì, e si guardò intorno, notando la mancanza del cugino.

-A proposito...dov'è?-

-Ho trovato un gatto ferito per strada, ma non ho idea di dove sia un veterinario, così l'ho portato qui, Zexion è uscito subito per portarlo da un suo amico.-

-Povero cucciolo...-

-Indovina chi mi ha chiesto di te?-

-Kairi...-

Roxas si stupì, si sarebbe aspettato che Sora iniziasse a ballare, o che per lo meno gli venissero gli occhi a cuoricino, qualsiasi cosa, ma no quella indifferenza.

-Ehm...si...tutto ok?-

-Si, Stamattina, c'è stato un momento in cui pensavo di sentirmi un po' meglio, le ho scritto, e non so come siamo finiti a parlare d'amore.-

-Vi siete dichiarati???- Domandò Roxas speranzoso.

-No, abbiamo parlato dell'amore in generale, il tipo di ragazzo che piacerebbe a lei, e quello che piacerebbe a me...-

-Ragazzo?-

-Deficiente...-

Roxas rise, vedendo l'espressione del fratello, che era tutt'altro che allegra.

-Beh e quindi?-

-Vedi, stamattina che ero lontano da lei pensavo, e se fosse solo una mia fissazione che mi porto dietro d'anni? Perchè non riesco a dichiararmi? E poi dai, a diciott'anni devo ancora giocare a fare il timidone? La stessa cosa vale per lei, è vero ne ha diciassette, ma comunque grandicella per non riuscire esprimere i propri sentimenti, e anche fosse che provasse qualcosa per me, allora spiegami come mai siamo ancora così...dev'esserci qualcosa che non va, forse è solo fissazione tutto qui.-

Roxas aveva la bocca spalancata e gli occhi sbarrati, quando mai l'aveva sentito parlare in quella maniera di Kairi.

-Chi sei tu, e cosa hai fatto a mio fratello?-

-Sono Sora, piacere...- Rispose ironicamente triste.

-Sora, e questi pensieri? Fino a ieri ti baciavi con la maglietta su cui è stampata la sua foto e adesso? Hai dubbi? A te bere fa male..-

-E se mi facesse bene?-

-Diventeresti un ubriacone, andiamo Sora! Te lo dico perchè non vi siete ancora dichiarati, entrambi avete paura che se non va, di perdere questa amicizia che vi lega tanto, dovevi vederla stamattina mi stava aspettando davanti all'entrata della scuola e la prima cosa che ha fatto oltre a salutarmi è stata chiedermi come stavi, e quando parlava di te aveva una luce negli occhi che solo le ragazze innamorate hanno.-

-Non lo so, ti do ragione sull'amicizia, ma appunto se fosse tutto lì? Magari non c'è tutto questo amore che dici.-

Roxas stava di nuovo per parlare ma a interromperlo fu l'entrata di Zexion con il gattino fra le braccia.

-Ehi ragazzi, come stai Sora?-

-Meglio grazie.-

Zexion annuì e posò il gattino sul divano che dormiva beato.

-Era solo una ferita profonda, l'ha disinfettata e fasciata, dovrebbe guarire in una settimana, niente di grave.-

I gemelli si avvicinarono al gattino.

-Woow che carino! Lo chiamerò Pongo!-

Si beccò un'occhiataccia da Roxas.

-Se mi ritrovo altri cento cuccioli in casa, ti giuro che ti faccio fuori.-

Zexion rise.

-Mi spiace ragazzi ma è una gattina, per di più è anche piccolina, ha solo cinque mesi.-

-Genoveffa!.-

-Ti stordisco subito, sappilo.-

-Beh dillo te uno!-

Roxas ci pensò un attimo concentrandosi sull'aspetto fisico della gattina, e gli venne subito un idea.

-Zaffira.-

-Il nome della pietra azzurra?-

-Si, ha gli occhi di quel colore.-

-Mmm, si ok mi piace, Zaffira sia!-

-Roxas può dormire con te? Domattina andrò comprare il tutto per lei.-Chiese Zexion

-Perchè non può dormire con me??- Esclamò Sora triste.

-Tu non stai fermo e sopratutto, l'ho trovata io!-

Sora si arrese, e Roxas prese la gattina per portarla in camera sua, facendola stendere sul letto.

-Ehi piccolina, benvenuta in questa casa di matti, spero che ti troverai bene.-

L'accarezzò e sorrise alla tenerezza che esprimeva la gattina mentre dormiva.

 

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Ed eccoci qua!

Buonasera a tutti ^^

Beh in questo capitolo conosciamo la piccola Zaffira *_* sono così belli i gatti...

E vediamo un Sora evidentemente confuso dalla dopo sbornia...cosa ne pensate voi? Sta crescendo o si sta facendo paranoie inutili?? ditemi ditemi

Spero che gradiate questo capitolo che darà iniziò a una serie di eventi  

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Capitolo 8
*** Giornata interessante ***


Passarono i giorni, e Roxas cercava sempre di più d'evitare Naminè e d'avvicinarsi solo in casi estremi, tipo quando c'era Axel, che per via della scommessa doveva far finta d'essere vicino alla vittoria.

Ma in realtà, ne era lontano chilometri, lui stesso non voleva arrischiarsi troppo, quella ragazza gli faceva uno strano effetto, e questo lo sapeva benissimo, però c'era quella cavolo di scommessa di mezzo, se avrebbe perso questa volta Demyx glila l'avrebbe fatta pagare, era sempre riuscito con tutte e proprio in quella occasione doveva avere difficoltà?

Sora invece, piano, piano cercava d'allontanarsi da Kairi, non sapendo bene cosa provava, nella sua testa vorticavano gli ultimi dieci anni passati insieme a lei, era sempre stata l'unica amica che aveva avuto, ed era sempre più convinto che la sua era solo una fissazione, una cosa che si aspettavano tutti, e che prima o poi doveva succedere, ma era questo che voleva?

 

 

Era domenica, e di conseguenza non c'era scuola, si poteva dormire fino a tardi,e infatti era proprio quello che stava facendo Roxas, erano le due del pomeriggio e non sembrava intenzionato a svegliarsi peccato che il suo cellulare non la pensasse così.

A interrompere i suoi sogni fu la rumorosissima suoneria che aveva per il cellulare, imprecò come un dannato mentre si rigirava tra le lenzuola, e quando finalmente finì di suonare, si sentì subito dopo uno squillo che dichiarava che c'era un messaggio da leggere.

Roxas sbuffò, e con gli occhi socchiusi prese il cellulare.

-Se è Axel l'ho brucio.-

“Ehi biondo, dai alzati da quel letto pigrone! Vediamoci al bar di Xigbar!!”

C'era scritto sullo schermo del cellulare.

-Datemi un accendino...-

Si alzò dal letto svogliatamente, e guardò fuori dalla finestra, i raggi del sole penetravano la finestra semi aperta, si guardò attorno e notò che Zaffira dormiva beata sul materasso, anche se aveva una cuccia ormai aveva preso il vizio di fare le nanne accanto lui.

L'accarezzò e andò al piano di sotto, dove trovò Sora che guardava la tv insieme a Zexion.

-Buongiorno.-

-Alla buon'ora Roxas! Pensavo che ormai ti avrei rivisto domattina!- Esclamò Sora, e Roxas gli fece il dito medio in risposta.

-Giorno Roxas, caffè?- Chiese Zexion alzandosi, ma il biondo lo fermò

-Tranquillo ci penso io.-

Andò in cucina e poco dopo lo raggiunse Sora.

-Esci con Axel e Demyx?- Annuì mentre preparava il caffè.

-Posso venire?- Ormai era diventato un vizio, da quando le cose con Kairi non andavano bene, usciva con loro, a Roxas faceva piacere perchè finalmente si distraeva un po' da lei, ma allo stesso tempo era preoccupato.

-Non vai da Kairi?-

-No, credo che sia meglio che mi tenga un po' lontano da lei.-

Roxas annuì, ormai era sempre quella la risposta, ma sapeva che dentro di lui c'era il tormento, però quando uscivano tutti insieme sentiva che era tranquillo, quindi accettava volentieri la sua presenza.

Quando il caffè uscì lo bevve tutto in un sorso, ma non era ancora abbastanza per svegliarlo.

Andò in camera sua e chiamò Axel.

-Cazzo! Ma sei peggio di un ghiro! Ma quanto minchia dormi??-

-Buongiorno anche a te Axel.- Disse ironico Roxas.

-Allora vieni?-

-Si, tra quanto? Ah può venire anche Sora?-

-Certo! È ben accetto un altro da prendere in giro! Allora facciamo tra un'ora?-

-Ok, a dopo-

E chiuse il telefono, disse a Sora tra quanto doveva essere pronto e si infilò sotto la doccia, ovviamente non durò molto, dato che aveva poco tempo, quando finì di lavarsi si sentì peggio di prima, non solo non l'aveva svegliato, ma non se l'era neanche goduta, si mise una maglietta blu e dei jeans rigorosamente neri, si sistemò i capelli alla meglio con le mani e scese.

Suo fratello era già di sotto che l'aspettava, indossava una maglietta grigia e anche lui dei jeans però azzurri.

-Andiamo?-

Sora annuì, e dopo aver salutato Zexion uscirono.

Anche se dovevano andare nello stesso posto, presero ognuno la propria moto, a entrambi piaceva guidare.

Arrivarono insieme ed appena entrarono ci fu Xigbar ad accoglierli.

-Ohhh i gemellini! Disco inferno e truzzo sono seduti là- Indicò il posto e appena li videro li raggiunsero subito.

-Disco inferno? Brutto vecchiaccio rimbambito!-

-Ehi almeno a te ti ha dato il nome di una canzone figa! Io mi becco sempre truzzo.-

-Non ho ancora trovato un altro nomignolo ma ci sto lavorando, per il fiammifero invece ne ho tanti!-

-Buongiorno ragazzi!- Esclamò Sora sedendosi vicino a loro! Roxas invece ancora un po' insonne si accomodò senza dire una parola.

-Roxas, sembri appena uscito da un laboratorio d'esperimenti umani.- Disse Demyx.

-Lascia perdere, avrei dormito ancora.-

-Cosa vi porto gemellini?-

-Per me un caffè, forte, ne serviranno tanti oggi.- Disse Roxas.

-Un succo alla pesca!-

Xigbar annotò e andò dietro al bancone a preparare il tutto.

-Come state?- Chiese Axel.

-Io bene! Finalmente sono uscito di casa, oggi non ne potevo più di guardare la tv!- Rispose Sora.

-Io...ho sonno.- Disse Roxas appoggiando la testa sulla mano.

-Allora siamo tutti qui riuniti, per assistere a un evento epocale, vai Demyx!-

-Io...credo...che...ehm...- Axel roteò gli occhi, mentre Sora lo guardò incuriosito, Roxas invece aspettava il caffè, indifferente a tutto quello che gli accadeva intorno.

-E muoviti!- Demyx era tutto rosso in viso e non riusciva a spiaccicare una parola.

-Un momento.- Disse Roxas vedendo Xigbar arrivare con il caffè.

Quando lo prese, sorseggio un goccio e guardò i suoi amici.

-Puoi parlare, hai la mia attenzione.-

-Allora Demyx? Su dai parla.-

-Ecco, io ho pensato che Xion...fosse carina.-

Sora l'abbracciò tutto contento, mentre Roxas lo guardò con un sopracciglio alzato, e fece un applauso molto lento, che sapeva tanto di ironia.

-Davvero mi hai rotto le palle per questo? Per un pensiero?- Guardò Axel malamente, in risposta lui si grattò la testa sapendo di aver fatto arrabbiare il biondo.

-Beh mi sembrava importante-

Roxas guardò molto intensamente Axel immaginando nella sua testa che si gonfiasse e scoppiasse, il rosso intese immediatamente che quello sguardo non doveva essere nulla di buono.

Nel frattempo Sora e Demyx si stavano ancora abbracciando.

-E tu che cazzo l'abbracci? Se dovessero abbracciare me per ogni volta che penso che una ragazza sia carina, a quest'ora sarei morto soffocato!- Disse il biondo, sempre più incazzato.

-Ma tu lo pensi in modo superficiale! Diciamo che basta che respiri!-Gli rispose Sora

Roxas sbuffò e lasciò cadere la testa sul tavolo. I suoi amici lo guardarono aspettando che desse segni di vita.

-Roxas scusami- Disse Demyx dispiaciuto

-Stai tranquillo, tu non centri, anzi sono felice che finalmente inizi a provare qualcosa per Xion, quello che voglio uccidere è solo Axel.- Rispose Roxas ancora con la testa piantata sul tavolo.

-Eddai! Erano le due, insomma quanto vuoi dormire?- Axel stava chiaramente cercando di sdrammatizzare.

-Non so tu, ma io ne risento quando per una settimana mi sveglio alle sette o anche prima.-

-Allora ti lascio perdere, ragazzi per oggi ho pensato di andare sulla collina e stare lì in pace con la natura! Cosa ne pensate?- Propose Axel, e Demyx e Sora accettarono entusiasti.

-Sono d'accordo, potrò dormire.-

Così pagarono il conto e ognuno andò verso la propria moto, Roxas sbuffò appena vide la lampadina della benzina che lampeggiava.

-Ragazzi devo fare benzina, ci vediamo lì!-

Gli altri annuirono e lui spinse la moto, per fortuna il rifornimento era vicino, mentre camminava trascinando la moto si guardò attorno, e notò una casa piccola completamente diroccata, e fu in quel momento che vide Namniè guardarsi intorno ed entrare in quel postaccio, con in mano qualcosa che sembrava essere il suo violino.

Posò la moto incuriosito su un muretto, e la raggiunse, prima di entrare esitò un attimo.

Stava veramente entrando nella tana del lupo?

Scosse la testa, voleva solamente vedere cosa ci faceva una ragazza come lei in quel postaccio.

Così prese coraggio ed entrò, peccato che nel farlo sbatté contro qualcosa, e furono solo i suoi riflessi a salvarlo, dato che fece crollare l'entrata, con una capriola riuscì ad evitare qualche masso in testa e si rese conto d'essere rimasto incastrato dentro quella catapecchia, si alzò da terra e si voltò vedendo Naminè visibilmente stupita con una lanterna in mano.

Era tutto buio e quella piccola luce, la faceva sembrare uno spirito.

-Roxas?-

Il biondo era molto disorientato, non sapeva che dire o fare.

-Ehm...ciao Naminè.-

-Che ci fai qua? Mi stavi seguendo?- Roxas si trovò molto agitato, Naminè sembrava...arrabbiata, ed era molto strano per lui, perchè quella voce alta non si addiceva per niente al suo viso dolce.

-No! Vedi io, come dire, ti ho vista entrare e mi sono incuriosito, però sono andato a sbattere su qualcosa ed è volato tutto giù-

Naminè osservò la porta d'ingresso e sospirò sconsolata.

-Quella era l'unica via d'uscita, i cellulari non prendono e le finestre sono tutte serrate con dei pezzi di legno.-

Roxas ringraziò mentalmente suo fratello e la capacità che avevano nel parlare telepaticamente, ma c'era un problema, come farlo venire senza che nessuno si accorgesse del loro potere?

-Ma cosa ci fai in questo postaccio?-

-Questo postaccio è dove mi esercito io per suonare.- Disse Naminè lievemente infastidita.

-A casa è troppo brutto?-

Naminè si rattristo visibilmente, e non sfuggì a Roxas che capì di aver toccato un tasto dolente.

-I miei non vogliono, dicono che è solo rumore quello che produco, e che vogliono che io diventi qualcosa di più che una violinista.-

Si stupì di quelle parole, si chiedeva se i genitori sentissero bene, perchè se suonava come aveva suonato la ninna nanna beh, erano completamente fuori strada, come si faceva ad odiare le note che uscivano dal quel violino? Bisognava essere pazzi.

Non sapeva se dirle quello che gli stava passando per la testa, ma in fondo era la verità e forse la ragazza sentiva il bisogno di qualcuno che le dicesse che era bravissima, e di non ascoltare i trogloditi dei suoi genitori.

-Naminè, credo che per quel che valga, tu suoni veramente benissimo, la ninna nanna era perfetta.-

Si stupì di quelle parole la bionda, pensava che non gli fosse piaciuto e invece se ne saltava fuori con quel complimento, sorrise finalmente tranquilla e consolata.

-Credimi, vale più di quello che credi.-

Calò il silenzio, che Roxas in quel momento odiò profondamente, cercò allora di comunicare con Sora.

Sora! Sora mi senti?

Certo!

Ascolta ho un problema.

Grave?

Abbastanza, sono dentro a una catapecchia insieme a Naminè, purtroppo è crollata l'entrata e non so come uscirne.

Non dovevi andare dal benzinaio? E poi che ci fai con Naminè?

Lascia perdere! Poi ti racconto, ascolta mi serve il tuo aiuto, tra un po' fate finta di venirmi a cercare, io sono al Ring di Sabbia, l'unica casa a pezzi che c'è.

Ok!

Così smise di comunicare con il fratello, e quando tornò alla realtà vide Naminè ancora davanti a lui ferma.

-Beh dobbiamo aspettare che qualcuno ci venga a cercare, io ero fuori con mio fratello e gli altri due quindi tra poco potremo sentirli chiamarmi.-

La ragazza annuì

-Allora posso andare a suonare? O ti disturba?-

-No, fai pure.-

Si sedette a terra in qualche angolo, e Naminè andò verso il suo strumento, lo prese in mano e chiuse gli occhi.

Iniziò a far combaciare l'archetto con il violino, e subito si sentì una dolce melodia venire fuori, le note che danzavano nell'aria sembravano tristi, nella testa di Roxas, che in quel momento chiuse gli occhi, scorreva l'immagine di una persona triste, priva di coraggio e di voglia di vivere, ma nel profondo si sentiva un sentimento, che prevaleva, l'unico che accompagnava tutta la melodia, la speranza..

Si era lei che aiutava la persona a vivere, a trovare la forza di guardare avanti.

Certo, non bastava ad essere felici, ma l'importante era non abbandonare.

C'era speranza, diceva chiaramente la melodia.

Roxas si mise una mano sul cuore, sembrava che stesse raccontando la storia della sua vita. Ma lui aveva la speranza?

-Senza speranza, si muore- Disse all'improvviso Naminè facendo così smettere la melodia. Roxas aprì gli occhi leggermente spaventato, gli leggeva nel pensiero?.

-È questo quello che dice la mia melodia, ha tutti sentimenti tristi, e l'unica cosa che tiene in vita è la speranza, perchè è lei a farci alzare ogni giorno dal letto con il presentimento che qualcosa cambierà, e migliorerà, tu cosa ne pensi?-

Roxas sembrò catturato da quelle parole, erano così vere che ebbe subito la risposta alla sua domanda, tutti i giorni lui sperava che qualcosa cambiasse e andasse meglio.

-Hai ragione, la penso come te.-

Ci fu un attimo di silenzio, ma poi Naminè sembro illuminarsi.

-Roxas, chi è che ha inventato la ninna nanna?- Lui si bloccò all'istante, ma come? Aveva composto la ninna nanna senza sapere niente? E non si è fatta due domande?

La scrutò per un attimo, nei suoi occhi non c'era presa giro, ma solamente curiosità, era veramente all'oscuro di tutto.

-Kairi non ti ha detto niente?-

-No, voleva ma l'ho fermata, non mi va di sapere i fatti degli altri da altre persone.-

Non era a conoscenza di nulla e pure si era impegnata per suonarla.

-La mia mamma, c'è l'ha cantava ogni sera prima di addormentarci.- Naminè annuì, non chiese nient'altro, e questo fu molto apprezzato da Roxas.

-Sai a volte, c'è la cantavamo anche io e Sora, e ci addormentavamo così abbracciati, oppure ci mettevamo vicino a Ventus e la facevamo sentire a lui, che si tappava le orecchie, perchè eravamo veramente stonati, papà e mamma ci guardavano e ridevano da dietro la porta- Una lacrima solcò il viso del biondo, seguita da tante altre ma Naminè non le poteva vedere essendo che la lanterna era vicino a lei e Roxas era dall'altra parte, completamente immerso nel buio.

Però dalla voce che si era notevolmente abbassata, capì che dovevano essere ricordi belli ma tristi.

Non sapeva perchè gli aveva confidato quel pensiero, forse aveva sinceramente bisogno di ricordarli un attimo con qualcuno che non fosse Sora.

Inghiottì il groppo in gola e si riprese, scosse la testa come a scacciare via quei ricordi.

-Fai finta che non ti ho detto niente,-

Naminè si stupì, aveva appena visto il ragazzo di cui era innamorata esprimersi e doveva già dimenticare tutto? Ma annuì e basta.

-Beh, mentre aspettiamo possiamo far passare il tempo in qualche maniera, no?- Si era accorto d'aver abbassato la guardia, e doveva assolutamente rimediare, proteggersi da Naminè che aveva scoperto un lato di lui che voleva assolutamente nascondere.

-Perchè fai così?-

-Così come?-

-Un minuto prima sei dolce e l'attimo dopo ritorni a essere sbruffone, o addirittura riesci a sovrapporre le due facciate-

-Dolce? Per averti raccontato un pezzo della mia vita? Bambola sei totalmente fuori strada.- Naminè si stava alterando, quel ragazzo sembrava peggio di una donna mestruata.

-E il ballo?- Gli chiese soltanto, ma lui non si lasciò sopraffare.

-Niente di particolare, hai solo visto qualcosa che non c'era, capita a tutti di prendere una sbandata.-

Naminè stava per ribattere ma sentì delle voci chiamare il ragazzo.

Roxas si alzò subito e andò vicino alla finestra dove passava un piccolo spiraglio di luce.

-Sora qui!-Gridò, e si avvicinò Axel

-Oh eccoti ti abbiamo cercato per mezzora, per fortuna abbiamo trovato la tua moto-

-Andate a chiamare o a prendere qualcosa per sbloccare queste finestre!-

-Tranquillo gnomo dieci minuti e siamo di ritorno.-

Così si allontanarono di nuovo e Roxas si sentì più tranquillo, finalmente avrebbe lasciato quel posto.

-Sai hai ragione, ho preso proprio una sbandata e ti do ragione anche su un'altra cosa, che posso confermare io stessa, quella che non sei il tipo giusto per me.-Disse a un certo punto Naminè, e lui ghignò soddisfatto, e iniziò a camminare verso di lei che guardava a terra.

-Brava, finalmente ci sei arrivata.-

-In questo periodo ti ho conosciuto meglio, e ho potuto constatare da me stessa che sei solo uno da dover dimenticare.-

Lui ormai era a un centimetro di distanza da lei, e le prese viso tra le mani, portandolo vicino al suo, e senza darle il tempo di ragionare su quello che stava succedendo, gli lasciò un bacio casto sulle labbra, e si spostò con le labbra vicino al suo orecchio.

-Prova a dimenticare questo.- Gli sussurrò

Lei sbarrò gli occhi, che si inumidirono immediatamente, e appena si rese conto di tutto l'allontanò con un sonoro schiaffo sul viso.

-Sei un cretino!- Urlò tra le lacrime

Non gli aveva fatto male, anzi era tremendamente soddisfatto della reazione, era proprio quella che si aspettava.

Lei si toccò le labbra bagnate dalle lacrime che ormai uscivano senza freni.

-Non ti avvicinare mai più a me, devi starmi lontano-

-Vogliamo scommettere che sarai tu a cercarmi?- Disse Roxas con voce altezzosa.

-Non ci contare-

Naminè si girò e andò a mettere via il suo violino, Roxas invece rimase lì, a fissarla divertito, impediva con tutto se stesso di far uscire il piacere che aveva provato a baciarla, era stato un bacio come un altro, fine.

Per fortuna della bionda, gli amici di Roxas tornarono.

-Roxas! Siamo qui però stai lontano.- Gli disse Axel.

Non capendo, si allontanò finchè non vide una specie di ascia spezzare i pezzi di legno, quando ebbero finito, Roxas aveva in viso una faccia sconcertata.

-Tu hai una ascia in casa?- Chiese ad Axel, e lui lo guardò con le sopracciglia alzate, quasi come non capisse, poi guardò l'arma e fece un “ahhh”.

-No, questa è di Demyx!-

Gli occhi del biondo andarono fuori dalle orbite, non riuscendo a credere a quello che stava dicendo.

-Dai vieni! O vuoi stare lì tutto il giorno?-

Roxas annuì, e si girò verso Naminè.

-Tu vieni bionda?-

In tutta risposta lei neanche lo guardò e scosse la testa, lui fece le spallucce e con l'aiuto di Axel riuscì ad uscire da quella casa abbandonata.

Appena fu fuori si girò verso Demyx.

-Ma che cavolo ci fai con un'ascia in casa?-

-La tengo sotto il letto! Ho sempre paura che venga un ladro in casa.-Disse Demyx molto tranquillamente.

-E uno perchè ti ruba in casa l'accetti? Spero tanto di non doverti fare scherzi di notte.- Scosse lentamente la testa, e sospirò, andando così verso la moto, seguito da Axel e Demyx

-Naminè tu che fai? Non vuoi venire?- Chiese Sora, che sapeva che c'era pure lei, Axel e Demyx si girarono sorpresi verso la catapecchia e tornarono indietro.

-Naminè? Dai vieni fuori non puoi stare lì- Disse Demyx, la ragazza scosse ancora la testa.

-Grazie, verrò tra poco voi andate pure.- Era evidente che non voleva vedere Roxas, così Axel sospirò e andò dentro la casa, si avvicinò a lei e gli tese la mano.

-Ascolta, ho fatto un bel danno a quella finestra, potrebbero crollare altre cose tra poco, e poi chi sa se avrai la fortuna che qualcuno passi ancora per di qua. Fidati di me, io non sono il mostro biondo-Sorrise, un sorriso rassicurante che contagiò anche in parte Naminè, che guardava prima la mano e poi Axel.

Prese i suoi oggetti e si alzò con l'aiuto del rosso, insieme andarono verso la finestra e la prese in braccio per farla arrivare alla finestra, dall'altra parte Demyx l'aiutò ad uscirne, quando fu finalmente fuori aspettò Axel.

Una volta che anche lui era di nuovo alla luce del sole, lei lo ringraziò e salutò tutti a parte Roxas.

Quest'ultimo aveva osservato tutta la scena, sentì dentro lo stomaco tante piccole spine, che preferì lasciar perdere, quando finalmente la ragazza si allontanò i suoi amici lo raggiunsero.

-Non voglio chiedere che è successo, ma secondo me hai sbagliato.- Disse Demyx

Roxas rispose con “pff” e accese la sua moto, si ricordò che doveva ancora rifornirla,e sbuffò.

-Sentite, io rifornisco la moto e vado a casa, ci vediamo domattina.-

-Ok biondino a domani!- Disse solamente Axel, non ci voleva un genio a capire che Roxas in quel momento era turbato, lo capirono tutti e tre.

Quando Roxas si allontanò abbastanza quest'ultimi rimasero ancora un po' a parlare.

-Penso che il nostro amico si stia innamorando.- Disse Axel.

Sora fu sorpreso dal rosso, pensava che solamente lui capiva suo fratello, invece anche i suoi amici riuscivano a leggerlo, più o meno aveva capito che era successo, sicuramente aveva inteso la gelosia del fratello, e l'attimo ancora prima si era sentito molto felice, come se il suo cuore si fosse aperto, ma fu soltanto un attimo, poi tutto era tornato com'era.

-Tu dici? Io invece penso che abbia ancora tanta strada da fare.- Rispose Demyx e Axel fece le spallucce.

-Arriverà, ma sta crescendo, mi sa che questa scommessa sta producendo risultati interessanti.

-Non so quanto interessanti possono essere, io sono preoccupato per lui.- Disse all'improvviso Sora, guadagnandosi le occhiate curiose degli altri due.

-Perchè? Non è un bene che si innamori?-

Sora annuì. -Si certo, ma avete pensato ai risvolti? Insomma parliamoci chiaramente, Roxas non è capace d'essere gentile, certo ovviamente non con tutti, ma con Naminè sicuramente farà di tutto per allontanarla, e c'è la farà, anche il fatto che lei non l'abbia salutato è già un passo, e quando si renderà conto che ormai le entrata dentro, sarà troppo tardi, così si ritroverà di nuovo da solo con i suoi sentimenti e si sentirà nuovamente abbandonato, cosa potrebbe succedere poi?-

I due ci pensarono un attimo, e si rattristarono capendo che le parole di Sora erano vere, chi dice che lei l'avrebbe aspettato per sempre? Passano gli amori che durano anni, e un amore che non ha mai trovato conclusione quanto può durare?

-Allora dobbiamo fare qualcosa ragazzi- Disse Axel.

-Che cosa?- Chiese Demyx curioso.

-Innanzitutto, bisogna capire cosa prova Roxas e se lui si rende conto che i suoi sentimenti stanno prendendo una piega interessante, perchè secondo me lo sa, ma è ovvio che lo rinnega, è uno sbruffone è vero, ma non è un'idiota, sa benissimo quando tenersi alla larga da certe cose.-

Sia Demyx e Sora si trovarono perfettamente d'accordo con Axel.

-Sora, qui ci devi pensare tu, penso che sei l'unico che può farlo parlare di queste cose.- Il moro annuì, gli avrebbe comunque parlato quella sera stessa. Sentiva che c'era qualcosa che non andata nel fratello, aveva tutte le sensazioni scombussolate, e non riusciva a formulare un pensiero fisso.

-Per quanto riguarda me e te Demyx, beh, sarà compito nostro portargli Naminè sempre davanti, fino a fargli venire la nausea, e creare situazioni...romantiche.- Demyx annuì e tutti e tre presero parte alla missione.

Trasformare Roxas.




 

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Ed eccoci qua! 
cosa ne pensate? 
i nostri amici c'è la faranno ad aiutare Roxas? e sopratutto Roxas si farà aiutare? e boh.
io spero sinceramente che questo capitolo vi piaccia!
Ringrazio sempre con il cuore tutti quelli che mi seguono e recensiscono!!! 
alla prossima!

ps: Vi piace l'immagine?*_*

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Capitolo 9
*** Cena in famiglia ***


Arrivò presto la sera, la domenica giunse alla fine, e tutti rientrarono nelle proprie case per cenare e preparasi a un'altra settimana di lavoro, o di studio.

Roxas dopo che ebbe fatto benzina si diresse a casa, si chiuse in camera, era da solo per fortuna, a parte la presenza, ormai diventata costante, di Zaffira, anche Zexion aveva deciso di uscire, non si sapeva bene dov'era andato, ma a Roxas non importava più di tanto, dato che era grande e vaccinato abbastanza da poter decidere da solo.

Mentre attendeva l'arrivo del fratello e del cugino, rimuginò un po' sulla giornata, era stata piacevole infine, e quel bacio era stata la ciliegina sulla torta, almeno per lui.

Aveva chiaramente capito che quello doveva essere stato il suo primo bacio, se fosse stato il contrario si sarebbe stupito, dato che si era arrabbiata tanto.

Sorrise al pensiero, gli faceva piacere sapere che Naminè non l'avrebbe dimenticato facilmente, e sopratutto, se qualcuno gli avrebbe chiesto, chi fosse stato il suo primo bacio, avrebbe dovuto rispondere Roxas, o per lo meno, avrebbe pensato a lui.

Si, poteva sembrare cattivo, ma in fondo chi era stato buono lui?

I suoi pensieri furono interrotti dallo sbattere della porta, era tornato qualcuno, così andò di sotto a vedere chi, e i suoi occhi incontrarono Zexion completamente rilassato.

-Ehi Roxas, come va? Passato una buona giornata?-

-Si, e tu?-

-Mi sarebbe piaciuto avere un po' più di tranquillità, ma mi accontento. Sora?-

-Dovrebbe essere ancora fuori con Axel e Demyx.-

Zexion posò il suo borsone, dove dentro c'erano libri e portatile, e andò verso la cucina, seguito da Roxas

-Intanto preparo cena, hai mangiato qualcosa a pranzo?-

-Mi sono svegliato alle due ti ricordo, figurati se avevo fame, anche se adesso inizio a sentire un certo appetito.-

-Ti vanno bene fettine di pollo impanate? Magari vicino ci metto un po' d'insalata.-

-Direi che sono perfette, vuoi una mano?-

-Se vuoi sbattimi due uova per favore. Lavati le mani prima.-

Entrambi a turno andarono verso il lavandino a sciacquarsi le mani, e iniziarono a cucinare, Roxas sapeva come fare, dato che prima dell'arrivo di Zexion, faceva a turno con il fratello per preparare cena e pranzo.

Ovviamente non erano grandi pasti, ma si arrangiavano, per fortuna qualche volta veniva la zia Tifa e li aiutava.

-Sei di ottimo umore vedo.- Disse Zexion all'improvviso, notando il sorriso un po' troppo pronunciato di Roxas.

-Ho passato una giornata interessane.-

Zexion curioso, posò il coltello con il quale stava tagliando le fettine e andò vicino a Roxas, che invece era ancora indaffarato a sbattere le uova.

-Hai occhi diversi Roxas...- Notò Zexion, il biondo a quel punto smise di fare qualsiasi movimento e alzò il viso verso il cugino, sorrise sarcastico.

-Che intendi Zexion? Sei impazzito?.-

-Perchè non domandi a te stesso cosa succede invece?-

Non riusciva a seguire il discorso del cugino, lui stava bene, non aveva niente, e pure sul viso di Zexion era chiaramente dipinto un sorriso di chi la sa lunga.

-Perchè dovrei domandarmelo?-Gli chiese Roxas

-Per trovare la risposta.-

-Non credo che ci sia.-

-C'è sempre una risposta.-

-Ma in questo caso no, perchè non c'è domanda.-

-Solo perchè si tratta d'amore non significa che non ci siano risposte.-

A quel punto Roxas si sentì un po' sperduto, come si era passati a parlare d'amore? E sopratutto cosa intendeva Zexion?

-Ehm...Di cosa stiamo parlando esattamente?-

Zexion fece un sorrise e scosse lievemente la testa, creando così ancora più confusione nella testa del biondo.

-Te ne accorgerai.-

Il discorso si chiuse lì, Zexion non aveva più niente da dire, e Roxas semplicemente pensava che il cugino era pazzo, senza ulteriori spiegazioni, anche se quella discussione l'aveva comunque un po' scosso.

Cucinavano in silenzio, senza emettere un suono, entrambi presi dai loro pensieri, Roxas in particolare pensava a suo fratello, e a dov'era finito, poteva chiederglielo telepaticamente, ma in quel momento non ne aveva molto voglia.

Quando ormai le fettine erano solo da friggere arrivò Sora.

-Ma buonasera! Mi raccomando con comodo, tanto non ci serve il tuo aiuto eh.- Disse il biondo palesemente scocciato.

-Eddai Roxy! Stavo chiacchierando con Demyx e Axel, ho perso la cognizione del tempo.-

-Ah si? E di cosa avete parlato tutto il giorno di grazia?.-

-Ehm...ma niente di particolare, abbiamo scherzato, tutto qui.-

Sora non riuscì a nascondere bene la bugia, e purtroppo per lui Roxas se ne accorse.

-Ah si?- Chiese Roxas mettendo le braccia incrociate e scrutando il fratello.

-Ragazzi apparecchiate che tra poco sono pronte le prime tre fettine.-

I due fratelli fecero come aveva ordinato Zexion, Sora però si sentì molto osservato dal fratello, Roxas aveva capito che nascondeva qualcosa, e sarebbe presto saltato fuori.

Tutti e tre si misero a tavolo e iniziarono a mangiare.

-Cavoli che buono! Ho una fame che non ci vedo!- Esclamò Sora ingoiando il primo boccone.

-Se passi tutto il giorno a chiacchierare fuori è naturale...- Aggiunse Roxas, con evidente sarcasmo.

-Ehm...Zexion sai qualcosa degli zii?-

-Oh...Giusto, l'altro ieri è arrivato un Moguri con una lettera da Atlantica.- Disse Zexion, molto tranquillamente.

-Dopo la leggiamo insieme allora!- Rispose Sora.

-Stai attento, che se non gli rispondiamo velocemente tuo padre dà di matto, mi immagino già Zia che ha a che fare con uomo mestruato.-Disse Roxas.

-Ok allora finiamo di mangiare e la vado a prendere.-

Finirono di cenare e si sedettero tutti e tre sul divano, Zexion iniziò a leggere la lettera a voce alta.

-Cari ragazzi, come state? Noi qui c'è la stiamo spassando alla grande, Tifa ha stretto una grande amicizia con Ariel, e io invece aiuto Sebastian a organizzare concerti!-

-Solo quello poteva fare, stringere amicizia con un granchio...- Disse Roxas interrompendo Zexion, che continuò comunque a leggere.

-Zexion stai cercando di evitare Roxas è vero? Non voglio che ti porti sulla brutta strada!-

-Ma brutto...-

-Shhh Roxas!- Lo sgridò Sora.

-Dicevo. Ma sono sicuro che Sora starà il più vicino possibile a te! Ti manchiamo? Tu a noi tantissimo, non viziare troppo i gemellini ok? Forse Sora si, ma risparmiati con Roxas!

Scherzo! Infine vi voglio bene a tutti a tre! Anzi peccato che non siete qua, sapete è proprio bello non avere le gambe, e nuotare liberamente per i mari. Va bene adesso vi lascio anche perché non ho molto da dirvi, sapete sono un tipo di poche parole!.-

-Sti cazzi...-

-Eddai Roxas siamo alla fine! Continua Zexion.-

-Vi vogliamo bene! Un bacione da Tifa e Cloud. Fine.-

-Cavolo si è sprecato...- Disse Roxas.

-Beh rispondiamogli!-

-Ok, allora voi mi dite cosa scrivere,-

Insieme iniziarono a scrivere la risposta, e venne fuori una lettera così.

 

Cari genitori.

Ormai per me non c'è più speranza, ho ucciso due persone ( i miei cugini) e mi drogo, ah, dimenticavo sono diventato un pappone.

Ok dopo aver scatenato l'inferno dentro papà, posso garantirvi che stiamo benissimo e tranquilli, siamo tre bravi ragazzi.

Sono contento che vi state divertendo, ve lo meritate.

Si, mi mancate anche voi, vi voglio bene.

Un bacio Zexion.

 

Ciao zii! (Sora)

Ci mancate tantissimo! Non vedo l'ora di vedervi!

Si sente tanto la vostra assenza! E anche la torta alle fragole che Zia Tifa fa benissimo!

Tranquillo Zio Cloud, controllo io Roxas! Tuo figlio sarà come l'hai lasciato quando tornerai! Promesso, adesso vi lascio e spero di rivedervi molto presto.

Vi voglio tanto, tanto, tanto bene!

Un grosso bacione!

 

Ciao Zia Tifa.(Roxas)

Come stai?

Suppongo male, sai passare due mesi con tuo marito che fa la sirenetta insieme a un granchio non dev'essere fantastico, tranquilla Zia, ti capisco.

Sai, passo tantissimo tempo con Zexion, ha anche iniziato ad uscire con me, ci divertiamo proprio tanto insieme.

Mi manchi tanto Zietta, ti voglio tanto bene, e ti auguro una vacanza stupenda, sei fortunata che almeno hai la compagnia della Principessa Ariel, nella sfiga sei stata fortunata.

Ti saluto con un bacione enorme.

(stai lontana da quello svitato per la tua sicurezza.)

 

 

 

-Beh mi sembra ottima...- Disse Zexion finendo di leggere la lettera.

-Io credo che siamo stati tutti e tre troppo concisi, ci rimarranno male...-Rispose Sora.

-Secondo me invece, ti fai troppe paranoie, cosa vuoi che gli scriviamo dopo due settimane che sono partiti?-Disse Roxas.

-Per esempio di Zaffira?.-

-Oh...giusto, mmm, fa niente dai sarà per la prossima volta.-

-Potevamo anche dirgli che abbiamo molto apprezzato il loro regalo!-

-Uffa! E non ci potevi pensare prima a queste cose?-

-Basta ragazzi, domani la rifaccio con i dettagli aggiuntivi ok? E ovviamente con quello che avete scritto, ora andate a dormire, è tardi e domani avete scuola-

-Buonanotte Zexion!- Esclamarono i due gemelli e insieme si diressero al piano di sopra.

-Vieni un attimo in camera mia Sora.- Disse Roxas, in maniera molto subdola.

Sora deglutì e seguì il fratello in camera, il biondo si sedette sul letto e scrutò il fratello.

-Allora? Come posso farti dire tutto senza torturati?-

-Non ti seguo...- Disse Sora fintamente spaesato.

-Dai Sora, ho sonno, non mi fare perdere tempo, per piacere. Cosa ti ha detto Axel?-

-Perchè pensi male di lui?-

-Lo conosco abbastanza da capire che i loschi piani provengono sempre da lui, Demyx è troppo buono per farsi gli affari degli altri.-

-Beh comunque non ti devi preoccupare! Davvero, abbiamo solamente chiacchierato, tu non sei proprio entrato in discorso.-

-Va bene, allora vai se ti senti apposto con la coscienza, però sappi che mi ferisci nel profondo, avere dei segreti con il tuo gemello, dovresti vergognarti.- Roxas stava palesemente recitando la parte del fratello ferito, ovviamente neanche Sora ci credette molto.

-Sei melodrammatico...-

-E tu un bugiardo e traditore.-

-Non sono un traditore!-

-Ma bugiardo si!-

-Roxas...ti prego, abbiamo solo parlato di quello che è successo con Naminè, a proposito, come ti senti?.-

-Mmm, non saprei sono felice e soddisfatto, almeno credo.-

-Soddisfatto di cosa?-

-L'ho baciata.-

-Oh...e perchè?-

-Ne avevo voglia.-

-Tutto qui?-

-Certo...- Rispose Roxas in maniera convincente, Sora sperava in qualche turbamento o pensiero, invece sentiva che suo fratello era molto più tranquillo del solito.

-Va bene, allora buonanotte.- Disse infine Sora deluso.

-Notte.-

Quando Sora uscì dalla camera, Roxas non si sentì tranquillo, sospettava ancora di Axel, ma era meglio darsi pace, tanto prima o poi l'avrebbe scoperto.

Con la mente tornò su Naminè, prese il cellulare in mano e fissò il suo numero, aveva voglia di scriverle, ma la sua barriera glielo impediva, e poi cosa avrebbe potuto dirgli? Dopo quello che era successo dubitava fortemente che lei volesse parlargli o altro, anzi probabilmente non gli avrebbe più rivolto la parola.

Quando realizzò quest'ultimo pensiero sentì una stretta al cuore che cercò di reprimere immediatamente.

Quella ragazza gli faceva uno strano effetto, lo incuriosiva, lo spingeva a conoscerla, e aveva paura che prima o poi l'avrebbe costretto a innamorarsi, era consapevole che i suoi sentimenti stavano prendendo una brutta piega, e quindi non era male se dall'indomani non si sarebbero più rivolti la parola, anzi, tutt'altro, magari tra una settimana avrebbe riso sopra questa storia e sarebbe finita lì.

Si, come un brutto sogno.

Fissò ancora il numero di telefono di Naminè, poteva scrivergli fingendosi qualcuno che aveva sbagliato numero, perchè no? Magari poteva constatare lui stesso se veramente lei era innamorata.

Così iniziò a scrivere un semplice: “Ciao come va?”.

Cliccò sul tasto invio, e attese, nella speranza che fosse ancora sveglia.

La risposta non tardò ad arrivare.

“Scusami, chi sei?”

E adesso? Che cavolo gli era saltato in mente? Perchè gli aveva scritto? Doveva andare a dormire e non pensarci più.

Poi pensò che ormai non si poteva più tirare indietro, così continuò con la sua finta.

“Ma come? Samy, sono io Alex”

Banale, solo questo riusciva a pensare, dopo aver digitato il “proprio” nome.

Sto seriamente troppo tempo con Axel...

Ma sopratutto, come avrebbe portato avanti quella falsa?

Sentì il bip del cellulare.

“Credo che tu abbia sbagliato numero, io sono Naminè”

Era veramente lei, fino a quel momento aveva avuto qualche dubbio, ma adesso invece, si rendeva veramente conto di star massaggiando con lei.

“Ops, scusami ho appena rinnovato il cellulare, e devo aver segnato male il numero della mia amica, comunque piacere Alex”

Ok, era ridicolo, seriamente, non sarebbe resistito due minuti di più, che poi questo fantomatico Alex, doveva per forza vivere Alla Città Del Crepuscolo, dato che negli altri mondi il cellulare non prendeva, ognuno aveva il proprio metodo di comunicare, l'unico in comune era scrivere una lettera.

“Fa niente, può capitare, io mi chiamo Naminè, piacere mio.”

Era così che si dimostrava innamorata di lui? Presentandosi al primo che capita?

Ok sto impazzendo, non sarò mica geloso no?

Pensò tra sé e sé.

“Mi dispiace tanto per il disturbo, sopratutto a quest'ora di notte. Prometto che starò più attento la prossima volta!”

A ogni messaggio che scriveva si sentiva sempre più un'imbecille, insomma, quanti anni aveva? Era davvero necessario fingere d'essere qualcun altro per chiacchierare un po' con lei?

“Figurati nessun disturbo, mi sono solo un po' spaventata dato che a quest'ora solitamente non ricevo messaggi.”

Eppure non riusciva a smettere, gli piaceva il fatto di poter parlare liberamente con lei, senza nessuna barriera.

Adesso non sapeva più cosa rispondergli però, doveva attaccare discorso, anzi forse era meglio finirla.

Sbuffò sonoramente, era in continuazione in contrasto con se stesso, si possono volere due cose contrapposte fra loro? A quanto pare si.

“Comunque complimenti, hai proprio un bel nome.”

Seriamente, stava facendo il casca morto con lei? Con il nome di un altro?

Ehi Terra chiama Roxas, sei ancora dentro di me? Per favore torna presto.

“Oh...grazie mille, ehm per caso stai cercando di attaccare discorso?”

Ma sempre così diretta dev'essere? E io posso umiliarmi ancora di più?

“Mi hai scoperto, sono troppo inopportuno?”

E la risposta è si! Ad ogni parola che scrivo mi sento sempre più ridicolo..

Ormai non aveva un pensiero fisso, passava da: “ Ma tra quanto risponde?” a “Meglio che non risponda”.

“Conosco persone molto più inopportune di te, fidati. Quindi non mi disturbi”

Aveva una vaga impressione che stesse parlando di lui.

Io sarei inopportuno? Per un bacetto?

“Ne sono felice, quanti anni hai? Ovviamente sei libera di non rispondermi.”

Finalmente stava iniziando un discorso, però poi guardò l'ora e notò che stava anche per finire, era tardi e doveva andare a letto, se domani non voleva dormire sui banchi.

“ Ho diciassette anni, e tu? “

Ecco quanti anni aveva lui? Doveva inventarsi anche l'età, ci pensò su un attimo e scrisse.

“Venti, che strana coincidenza che siamo anche coetanei.”

Eh si, proprio una bella coincidenza, sono un deficiente.

“Vero, sembra fatta apposta, infine hai trovato la tua amica?”

Roxas in un primo momento non capì di cosa stesse parlando, poi gli tornò in mente, lui cercava Samy.

“In realtà è mia sorella, sai vivo da solo ed era da un tempo che non la sentivo. Infine l'ho trovata, grazie dell'interessamento”

Quindi Sora si è trasformato in una femmina, e si chiama Samy, mi devo ricordare questi dettagli, e vivo anche da solo, che figo che sono...

Pensò ironicamente, in realtà si sentiva sempre più stupido, però da una parte era contento.

“Beato te che hai una sorella, io sono figlia unica ed è brutto essere sola ad affrontare i genitori, woow hai vent'anni e già vivi da solo? E dimmi com'è?”

Non ne aveva idea, ma provò comunque a immaginarselo, in fondo lui viveva con Sora, ed era un po' come abitare da soli, tralasciando la zia che andava a fargli le pulizie a casa e lavava il bucato.

“Ti dico la verità mi aiuta proprio mia sorella con le faccende domestiche, io non ci so proprio fare, e la decisione di vivere da solo l'avevo presa insieme alla mia ragazza, poi mi ha crudelmente mollato”

Solo in quel momento si rese conto di quante bugie stava raccontando, però voleva proprio andare a parare sulle faccende di cuore, desiderava che lei parlasse di lui, scoprire cosa pensasse veramente.

“Non me ne parlare, io sono innamorata e continuo a prendere delusioni.”

Rilesse più volte quella frase, quindi lei era delusa di lui, rimase un po' perplesso, ma non ci fece particolarmente caso.

“Mi dispiace, se ti va puoi raccontarmi che tipo è, magari ti posso aiutare, essendo maschio magari riesco a capirlo”

Chi meglio di lui poteva capirlo? E la cosa più ridicola era che voleva aiutarla a conquistare se stesso? No, semplicemente voleva sapere cosa lei aveva capito di lui, non sapeva bene il perchè di quella curiosità, ma ormai aveva smesso di farsi domande da quando gli aveva scritto, presentandosi come Alex.

“Sinceramente sto ancora cercando di capirlo, sai lui è molto dolce a volte, in molte occasioni l'ho osservato notando delle piccole cose di lui che mi hanno colpito, ma poi subito dopo diventa tutt'altra persona, trasformandosi in uno sbruffone senza sentimenti, ma in realtà non è così, è come se si fosse creato una barriera, però oggi mi ha ferita parecchio non rispettando i miei sentimenti, sono delusa, ma ancora innamorata, e mi sento una tale deficiente...”

L'aveva capitolo alla perfezione, lei aveva notato non solo la parte cattiva, ma anche quella dolce, questa fu una cosa che colpì molto il biondo, non se l'aspettava, e iniziò a sentirsi in colpa per quel bacio.

“Oh, il classico bad boy, mi sa che dovrai dimenticarti di lui, quel tipo di ragazzo ha solo bisogno di tempo per crescere.”

La stava allontanando, ma che altro poteva fare? Non era pronto ad affrontare nessun rapporto e tanto meno a buttare giù la barriera, era meglio così per entrambi, sopratutto per lei, in giro c'erano tanti altri ragazzi che la meritavano di più di lui.

“Già e se ti dico che sono pronta ad aspettare mi scambi per pazza? Oggi mi ha baciato a tradimento, ma posso dire che il mio primo bacio non desideravo altro che darlo a lui.”

Sorrise felice a leggere quella frase, ma poi scosse la testa, doveva riprendersi e tagliare corto, si stava mettendo nel sacco da solo.

“Sono sicuro che anche lui ha fatto molto piacere baciarti. Ora perdonami Naminè ma domani lavoro ed è meglio che mi metto a dormire, ti auguro sogni d'oro.”

Buttò il cellulare sul letto, aveva fatto una grande cazzata e adesso sarebbe stato difficile anche solo guardarla allo stesso modo, la sua barriera si stava infrangendo, e non doveva permetterlo.

Sentì di nuovo il bip del cellulare e guardò l'ultimo messaggio.

“Io non credo, sai quante ragazze ha baciato? Sarò una come tante. Buonanotte Alex grazie della chiacchierata.”

-Buonanotte Naminè...-

Sussurrò in modo malinconico, per lui quella buonanotte suonava tanto come un addio, perchè da quella sera in poi loro due non si sarebbero più parlarti, né come Alex, né come Roxas.

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ma che amoriiiiii LI ADORO!!! SONO FANTASTICIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
ehm...buonasera a tutti !!
e qui iniziamo a vedere Roxas cedere! che ve ne sembrato???
Adoro Zexion la prossima volta tiro un immagine di lui! merita il suo piccolo spazietto, beh non ho molto da dirvi, se non scusarmi per il capitolo un pò noioso!
ringrazio sempre tutti quanti! vi adoro *_*
alla prossima

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Capitolo 10
*** I primi cambiamenti ***


 

-Roxas! Dai svegliati, dobbiamo andare a scuola!-

Sora ormai stava cercando di svegliare il fratello da tempo, ma lui essendosi addormentato tardi non lo sentiva, e continuava imperterrito a dormire.

-Roxy!!!!!- Urlò ancora.

-Ancora non sei riuscito a svegliarlo?- Disse Zexion apparendo sull'uscio della porta, Sora in risposta scosse lievemente la testa.

Il cugino si mise una mano sotto il mento e sorrise vittorioso.

-Vai di sotto, fai colazione ci penso io.-

Sora obbedì e andò a mangiare, Zexion si chinò vicino all'orecchio di Roxas.

-Ehi Roxas, di sotto c'è una ragazza che vorrebbe parlarti.-

Roxas aprì di scatto gli occhi e guardò il cugino con uno sguardo sorpreso.

-Naminè? E di cosa vuole parlarmi?-

-Non lo so, ma lo scoprirai a scuola.- Zexion lasciò la camera con una risata crudele, mentre Roxas studiava mille modi per ucciderlo, sbuffò, era stanchissimo non aveva per niente voglia di andare a scuola.

Sbuffò e con poca voglia si alzò dal letto, quando fu in piedi gli prese un giramento di testa, che per fortuna durò un attimo, così una volta ripreso si diresse in bagno dove si lavò e si mise la divisa scolastica, e scese al piano di sotto per fare colazione.

-Roxy! A che ora ti sei addormentato?.-

-Non rompere- Rispose al fratello che lo guardò sospettoso.

-Dai mangiate, io oggi devo andare all'università a fare un'esame, quindi non so se mi trovate a casa quando arrivate a casa.-

-Difficile?- Chiese Sora.

-No, niente di particolare tranquillo.- Zexion guardò l'orologio che aveva al polso. -Beh abbastanza tardi per andare, quindi a dopo ragazzi.-

Uscì di casa, e Sora scrutò il fratello che si reggeva a malapena in piedi.

-Roxy ma sei sicuro di stare bene? Sei pallido...-

Il biondo a quel punto lo guardò con aria assente e annuì.

Finirono di mangiare e ognuno andò a prendere la propria moto e si diressero a scuola, dove ovviamente nel parcheggio trovarono Axel e Demyx.

-Ciao gnomi!- Salutò Axel.

-Ciao Istrice!- Rispose Sora, mentre Roxas fece solo un cenno con la testa.

-Ma lo sai che anche oggi sembri uscito da un laboratorio di esperimenti umani?-Fece notare Demyx

-Grazie Demy...-

-Non era un offesa, ma seriamente ieri sembravi uno zombie, ma oggi beh...sembri uno zombie morto.-

-Sicuro che non è un'offesa?-

A interrompere quel momento fu Kairi che si avvicinò verso i ragazzi con aria furibonda.

-Tu!- Gridò puntando Roxas.

-Piacere, Roxas...- Rispose ironicamente il biondo.

-Non c'è niente da scherzare! Perchè l'hai fatto?-

-Se mi dicessi almeno cosa...- Roxas in quel momento era molto stanco e affaticato, non aveva proprio voglia di sentire urlare Kairi.

-Hai baciato Naminè! Le hai rubato il suo primo bacio.- Il biondo sbuffò e si strofinò gli occhi.

-Kairi, dai lascialo stare, sono cose che si devono aggiustare loro.- Intervenne Sora, nella speranza di calmare la rossa ma ottenne proprio l'effetto contrario.

-Ed è per questo che li hai lasciati soli vero?-

-Io? Sei forse impazzita? Eravamo divisi in quel momento...-

-Bene allora spostati che voglio dirne quattro a tuo fratello.-

-Ma...-

-Lascia stare Sora, falla sfogare e poi andiamo in classe, se no stiamo qui tutta la mattina.- Lo interruppe Roxas.

-Certo, per te significa solo sfogarsi vero? Non te ne importa dei sentimenti delle persone, solo di te stesso. Forse è per questo che sei sempre stato solo.-

In quel momento Roxas sbarrò gli occhi, le parole di Kairi gli entrarono dentro, ferendolo nel profondo, aveva colpito una parte di lui che soffriva, non sapeva che fare, da una parte voleva prenderla a pugni, dall'altra andarsene e tenerla lontana dal fratello.

Sora in quel momento era anche lui bloccato, sentiva l'emozioni di Roxas e nello stesso tempo la sua delusione saliva sempre di più.

Si parò Axel tra Kairi e Roxas.

-Roxas non è più solo, al contrario tuo, non credo che Sora ti rivolgerà mai più la parola.- Si interruppe notando una chioma bionda correre verso di loro.

-Oh guarda sta arrivando la tua amichetta, e la vedo anche arrabbiata.-

-Kairi! Maledizione ti avevo detto di lasciare perdere! È successo, non ci si può fare niente.-

-Naminè porta via la rossa in calore prima che la seppellisca viva.- Concluse Axel, la bionda non perse tempo e portò via Kairi che era rimasta impalata a guardare Sora.

Dopo che le ragazze furono abbastanza lontano, Axel e Demyx notarono gli sguardi assenti dei due gemelli.

Sia Sora che Roxas in quel momento avevano la mente affollata di pensieri e immagini, delusi e affranti si avviarono verso la classe.

-Ragazzi...- Li fermò Demyx

Entrambi si fermarono.

-Noi ci saremo sempre per voi, per qualsiasi cosa.- Aggiunse ancora Demyx.

-l'ho già sentita questa frase, e tu Sora?-

Il fratello in risposta annuì e continuarono per la loro strada, lasciando Demyx e Axel soli.

-Axel, cosa possiamo fare?-

-Quella è stata veramente una vipera, sfruttare il passato di Roxas per dargli contro, sono solo contento del fatto che facendo ciò ha perso anche Sora.-

-Forse la perdonerà...-

-Non so se hai visto lo sguardo di Sora, era molto deluso, non credo che si risolveranno tanto in fretta le cose...-

-E per il piano?-

Axel in risposta fece le spallucce e guardò in alto.

-Dovremo aspettare, senza Sora è tutto più complicato, poi metti che Naminè è anche peggio di Kairi? Insomma sai che bella palla al piede che daremo al nostro caro amico?-

Andarono in classe pure loro sentendo la campanella.

Nel frattempo Roxas e Sora erano già in aula, non parlarono con nessuno, si sedettero ognuno sul proprio banco, in silenzio, presi dai ricordi e pensieri.

Tutti notarono lo strano silenzio che veniva dai gemelli, ma in modo più preoccupato li guardò Xion, non aveva più parlato tanto con Roxas da quando avevano avuto quella piccola discussione in mensa, ma era già dimenticata, si sapeva che tra loro due non scorreva buon sangue, eppure in quel momento lei era in pensiero per quel ragazzo.

Quando però si stava per avvicinare suonò la seconda campanella che dava inizio definitivamente alle lezioni.

Roxas e Sora non ascoltavano il professore, e così dopo un po' di tempo fu il biondo a provare a parlare con il fratello.

Sora, come ti senti?

Domanda stupida, ma che comunque significò molto per il moro.

Sono deluso Roxas, non me l'aspettavo, non da Kairi...

Quindi cosa farai con lei?

Non lo so ancora, ma una cosa è certa, niente è più come prima.

Roxas non gli disse più niente, poteva percepire che il fratello non era in vena di parlare, lui dal canto suo si era già ripreso, era rimasto male è vero, ma perchè non se l'aspettava, e sopratutto rinfacciargli il passato era stata una grande cattiveria.

Voleva però comunque stare accanto al fratello, che al contrario suo stava soffrendo, non sapeva esattamente cosa fare, ma qualcosa si sarebbe inventato.

I suoi pensieri furono interrotti dalla professoressa Larxenne che entrò in classe particolarmente entusiasta.

-Scusi professore se interrompo la lezione ma ho una comunicazione importante per la classe.-

L'insegnante roteò gli occhi evidentemente scocciato dall'intrusione della donna.

-Allora ragazzi, la prossima settimana andremo in gita all'Isola Del Destino, studieremo i fondali e la natura, e ci riposeremo anche un pochino, per una settimana. Sarete accompagnati da me e il professore Luxord.

Adesso vi lascio e prossimamente vi arriveranno ulteriori dettagli. Arrivederci e buona continuazione.-

Tutti salutarono entusiasti la professoressa, e dopo pochi minuti tornò tutto alla normalità, riprendendo così la lezione.

Roxas si sentiva un po' osservato, e capì subito che quella sensazione proveniva da Xion che spesso e volentieri si girava verso di lui.

Qualche volta dava un'occhiata a Sora che pareva essere già più tranquillo, sapeva benissimo cosa provava in quel momento, la delusione di un amico, un amore che non nascerà, l'abbandonò più totale dalla persona di cui ti fidavi ciecamente.

Si, le conosceva tutte quelle sensazioni, e sapeva che se ne usciva fuori in un modo o nell'altro.

Forse sarebbe stata un po' più difficile per Sora, erano pur sempre dieci anni d'amicizia, e doveva ammettere che al contrario del fratello a lui gli amici non sono mai duranti tanto, anzi con Axel e Demyx aveva stabilito un record.

Come sempre le prime quattro ore che precedevano il pranzo erano lunghissime e infinite.

Infatti a metà mattinata Roxas iniziò di nuovo ad accusare dei giramenti di testa, si sentiva stanco e debole, e iniziava a sudare, ma non per il caldo, c'era qualcosa dall'interno del corpo che non andava, così chiese di andare in bagno, forse doveva solo rinfrescarsi il viso.

Il professore acconsentì e con molta fatica si alzò dal banco.

-Vuoi che qualcuno ti accompagni? Non hai una bella cera.- Gli disse il professore.

In risposta scosse lievemente la testa, e cercò di mettersi dritto, era già da un po' che il fratello lo guardava preoccupato, e infatti si stava alzando anche lui, ma Roxas lo fermò.

Riuscì ad uscire fuori dalla classe, e prima d'entrare in bagno diede un'occhiata da fuori per vedere se c'era Axel, gli aveva messo paura da quel giorno che se l'era ritrovato al buio ad aspettarlo.

Per fortuna era vuoto, e con molta fatica si avvicinò al lavandino e si sciacquò il viso con l'acqua fredda, sembrava andare molto meglio, così decise di tornare in classe.

Mentre percorreva il corridoio però si sentì di nuovo mancare, iniziò a vedere pallini neri, si appoggiò al muro, ma non servì a molto, le gambe tremavano e un senso di vertigini lo invase, finché non venne mancare completamente, svenendo in mezzo al corridoio.

Per sua fortuna in quel momento passò una ragazza.

 

-Mi raccomando, fate i bravi con zio finché portiamo Ventus dal pediatra.- Disse una donna dai capelli azzurri a corti.

-Va bene mamma- Risposero due bimbi.

-Mamma voglio restare con Roxy e Sora, porta papà dal veterinario.- Aggiunse un bimbo dai capelli biondi.

-Amore innanzitutto noi stiamo andando dal pediatra, il veterinario è per gli animali, e papà non deve fare nessun controllo.- Disse di nuovo la donna.

-Beh se dovessero portare Terra a curarsi sicuramente sarebbe dal veterinario.-

-Ehi Cloud ti devo ricordare chi è il maggiore a suon di botte?-

-No, grazie fratello.-

 

 

Aprì gli occhi di scatto, il respiro era veloce e tutto era sfocato, si sentiva la fronte umida e non capiva dov'era.

Aveva sognato l'ultima volta che aveva rivisto la sua famiglia, se ne stupì perchè non era mai successo da quando erano morti.

Cercò di calmarsi e di riprendere gli ultimi ricordi, stava andando in bagno poi è uscito e infine il buio.

Cos'era successo? Dove si trovava?

Si guardò intorno e non vide nessuno.

-C'è qualcuno?-

La tenda si aprì di scatto mostrando una ragazza con i capelli biondi che portava con tante piccole treccine, riunite in una coda, non era molto alta, ma la cosa che colpì di più Roxas furono gli occhi, sembrava che al posto delle pupille avesse una piccola spirale, ed erano verdi.

-Oh finalmente ti sei svegliato! Sei lì che dormì da due ore sai?.- Disse la ragazza.

-Dove sono? Chi sei?-

-In infermeria! Piacere sono Rikku ti ho trovato in corridoio, e ti ho portato qua, con l'aiuto del bidello ovviamente, mamma è andata un attimo a vedere un ragazzo di un'altra classe, ma tra poco dovrebbe essere qua così ti visiterà, a quanto pare hai la febbre.-

-Ehi ma fermati! Ti ho fatto due domande e mi stai facendo il resoconto della mattinata.-

-Oh, scusa tendo ad esagerare, come ti senti?-

-Stordito...e tra poco sordo, chi è tua mamma?-

-La dottoressa della scuola, mi sembrava ovvio.-

Non sapeva neanche chi era la dottoressa. Notò subito la mancanza di Sora, e gli sembrò molto strano dato che doveva aver sentito qualcosa, così con gli occhi iniziò a cercarlo, senza riuscirci.

-Oh tuo fratello è venuto un paio di volte ma mamma l'ha rispedito a calci in classe dicendo che poteva restare tranquillo.-

-E tu sei rimasta?-

-Io non faccio parte della scuola, sono qui come aiutante!-

-E perchè hai la divisa scolastica?-

-Per mimetizzarmi!.-

In quel momento gli sembrò d'avere davanti un alieno, per mimetizzarsi? Scosse la testa e decise di non pensarci.

-Beh grazie per avermi aiutato ma torno in classe.-

-Fermò lì.-

Disse una donna entrando in infermeria, era alta più di Rikku e aveva i capelli neri raccolti anche lei in una coda, e vestita con il camice bianco.

-Lei è...-

-Dottoressa Lulu, e tu sei Roxas giusto?-

Il ragazzo un po' intimorito da quella donna annuì solamente.

-Bene, da quanto tempo stai male?-

-Non sapevo neanche di stare male.-

-Beh sorpresa! Rikku ti ha trovato e quando ti ho portato qui avevi ben quaranta di febbre, stavamo per portarti in ospedale ma tuo fratello è venuto in corsa qua, e il tempo di mandarlo via sembravi aver riacquistato un po' di colore, così ci siamo limitati a chiamare i tuoi genitori.-

-Immagino che gli avete trovati...- Disse ironicamente triste.

-No, abbiamo trovato un certo Zexion che sta venendo a prenderti, siccome non puoi tornare a casa da solo essendo che stai ancora male.-

-Non c'era bisogno di disturbarlo, potevo aspettare la fine della scuola e andare a casa con mio fratello.-

-Per ora, grazie alla medicina hai solo trentasette di febbre ma ci metterà poco ad aumentare di nuovo. Tuo fratello mi ha detto che è da ieri che sei stanco e dormi tanto.-

-Si e allora? Come ogni giovane.-

-Per quanto uno sia giovane andare a dormire alle dieci di sera e svegliarsi alle due del giorno dopo non è normale, sei sotto stress?-

-Mi sembra d'essere a un interrogatorio..-

In quel momento suonò qualcosa nella tasca della dottoressa, appena prese in mano l'oggetto, che sembrava un cerca persone, sbuffò.

-Ma che cavolo hanno gli studenti oggi? Rikku devo andare un attimo in un'altra classe, controlla che il paziente stia sdraiato, vado ad avvertire anche il fratello che si è svegliato, così si tranquillizza.-

-Certamente mamy!-

Senza aggiungere altro la dottoressa uscì, Rikku si girò verso il paziente e sorrise.

-Scusala, oggi è particolarmente nervosa, sai è in un momento del mese particolare...-

E lui che pensava che Naminè era una tipa diretta, a confronto con Rikku non era niente, come poteva essere così confidenziale? E sopratutto cosa poteva rispondere?

Siccome l'imbarazzo stava prendendo il sopravento annuì solamente.

-Tu e tuo fratello siete in simbiosi vero?-

Roxas sbarrò gli occhi, nessuno l'aveva mai capito e ora una ragazza che conosceva appena da dieci minuti aveva già intuito tutto?

-Sai anche io voglio fare la dottoressa, e infatti studio a casa con un professore privato scelto appositamente dalla mamma! E in questo periodo stiamo parlando della simbiosi, e ho notato che neanche tempo di metterti sul lettino tuo fratello era già qua, se non è simbiosi questa!-

Gli stava venendo un terribile mal di testa ad ascoltare Rikku, parlava, parlava e non si fermava più, provava pietà per il suo ragazzo, se ce ne aveva uno.

Per fortuna a interrompere quel chiacchiericcio fu Zexion che fece la sua entrata.

-Roxas come...- Si bloccò appena incontrò gli occhi di Rikku, rimase incantato a guardarla.

Lui fissava lei e lei fissava lui, entrambi persi negli sguardi dell'altro, Zexion in più stava diventando rosso.

Il biondo a quella vista fece un finto colpo di tosse che sembrò riscuotere entrambi.

-Ehm..Salve sono Rikku.-

Roxas spalancò la bocca sorpreso, era da venti minuti che lui cercava di farla stare zitta e Zexion ci era riuscito senza problema.

-Zexion...-

Lui era già di suo di poche parole, più o meno.

-Lei è il padre?-

Roxas pensò che era completamente rincitrullita, si vedeva che lui e Zexion avevano pochi anni di distanza...magari scherzava.

-No! Sono il cugino, ci sono solo io che mi occupo dei ragazzi per ora.- Rikku sembrò sciogliersi e tranquillizzarsi.

Evidentemente non scherzava.

Per fortuna a interrompere quel momento al quanto imbarazzante per Roxas fu l'entrata della dottoressa.

-Salve, lei è il signor Zexion?-

Anche lui un po' intimorito rispose annuendo.

-Suppongo che sia il fratello o magari uno zio?- Nessuno ci azzeccava.

-Il cugino.-

-Non c'è nessun altro più vicino al ragazzo?-

-No, ma vivo con loro.-

-Capisco. Beh bando alle ciance, credo che Roxas soffra di un po' di stress, anche perchè a parte febbre e sudorazione non ha nient'altro, quindi consiglierei di lasciare il ragazzo a casa per una settimana in completa tranquillità. È tutto. Rikku vai in classe del ragazzo a prendere le sue cose.-

Rikku annuì e salutò Roxas in modo vivace, e un pochino più timidamente anche Zexion.

-Dai andiamo, ho la macchina qui vicino.-

Roxas con l'aiuto del cugino si alzò dal letto, e mentre stavano per uscire fuori dall'infermeria vennero fermati dalla dottoressa.

-Ah, signor Zexion, metta ancora gli occhi su mia figlia e sarà lei ad aver bisogno del dottore.-

Dire che impallidì, era poco, si sentì piccolo, piccolo, nessuno gli aveva mai parlato così, e probabilmente era la sua prima sgridata, Roxas dal canto suo rise sotto i baffi.

Senza dire nient'altro uscirono e videro Rikku venirgli incontro con lo zaino, ovviamente la madre non le diede neanche il tempo di scambiare due parole.

Quando furono definitivamente soli, il biondo decise di approfittarne.

-Tranquillo Zexion ha le sue cose, magari gli altri giorni del mese non è così acida.-

-Stai zitto.-

Salirono in macchina senza dirsi altro, durante il tragitto sembrava anche esserci silenzio finché Roxas non si ricordò di una cosa.

-Zexion ma l'esame??- Domandò allarmato.

Lui fece le spallucce e sorrise malinconico.

-Sarà per un'altra volta...-

Il biondo abbassò gli occhi e pronuncio un flebile “Mi dispiace” che però il cugino riuscì sentire.

-Se sapevo che ti volevano chiamare l'avrei impedito...-

-Ah ma allora c'è l'hai un cuore!- Disse Zexion sorridente.

Il biondo alzò lo sguardo e incarnò un sopracciglio.

-Per fortuna sono stato chiamato quando avevo già terminato, era più facile del previsto.-

Roxas sospirò contento e in un attimo il suo sguardo cambiò, da tranquillo ad arrabbiato.

-E allora per quale cavolo di motivo mi hai fatto prendere un colpo??-

-Piccola vendetta per prima.-

-Maledetto! E da ieri che mi sfotti, sono io che mi dovrei vendicare.-

-Non ti sfotto, ti ho dato un consiglio e stamattina mi serviva un modo per svegliarti, anche se mi rendo conto che dovevo lasciarti dormire.-

-Ti odio, ne sei consapevole?-

-Certamente, ma ricorda tra amore e odio c'è un filo sottilissimo.-

-Vai a cagare.-

-Andrò, e spero di pensarti.-

-Io ti penserò sicuramente.-

-Bene.-

-Benissimo!-

-Mi sembra d'essere tornato a quando avevo otto anni Roxas...-

-Forse li hai...-

-No, non intendevo quello. Quando ho visto Rikku, beh mi ha ricordato tanto quando tornavo a casa da scuola e mia mamma mi faceva trovare il mio dolce preferito, io la guardavo con occhi sognanti pensando che non avrei mai potuto provare una sensazione migliore, e mi rendo conto d'essermi sbagliato.-

Quelle parole lasciarono un po' sconvolto il biondo, qual'era stata la sua sensazione migliore fin'ora? Sapeva benissimo la risposta, ma non voleva ammetterla a se stesso.

-Ti innamori facilmente...-

Zexion scosse lievemente la testa.

-Non è amore, ma è qualcosa che potrebbe diventarlo, sai quella voglia di conoscerla, di parlarle, possiamo più dire che si tratta di un colpo di fulmine, se ci credi ovviamente, io essendo che sono un tipo con i piedi a terra, penso che probabilmente per ora è l'aspetto fisico che ci attrae, ma per altro, bisogna conoscersi.-

Conoscere...Quella parola rimbombava nella testa di Roxas, e voleva reprimere quella curiosità in qualche modo.

-E se non vuoi conoscerla?-

-Non la conosci, molto semplicemente, ma se tu ne hai voglia veramente in qualche modo ti sentirai sempre attratto da lei, e finirai per cedere.-

-Non hai paura della madre?-

-Beh, è solo uno dei primi ostacoli che si presentano in una coppia.-

L'ostacolo di Zexion era la madre, l'ostacolo di Roxas era se stesso, come si può sconfiggere qualcosa che non vuoi sconfiggerlo ma che comunque vorresti farlo?

Scosse la testa a quest'ultimo pensiero, non doveva assolutamente cedere, stava andando tutto bene, a parte la sera prima, ma quella era stata una svista che si poteva rimediare. Almeno in quel momento.

 

Arrivarono a casa e Roxas andò subito a sdraiarsi sul letto, ovviamente aiutato da Zexion dato che lui non si reggeva in piedi.

-Ti faccio una camomilla così dormi un po' prima dell'arrivo di Sora.-

Roxas annuì e ringraziò il cugino.

Quando rimase solo con i suoi pensieri prese in mano il cellulare e di nuovo ci fu quella voglia, ma quella volta non avrebbe ceduto, spense il telefonino e lo chiuse a chiave in un cassetto, e dopo chiamò di nuovo Zexion.

-Dimmi...-

-Nascondi questa chiave, e non darmela per niente al mondo.-

Zexion storse il naso, ma acconsentì.

No, non cederò per niente al mondo.

Pensò prima d'addormentarsi, senza il bisogno della camomilla.
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Com'è figo Zexion *_*

va bene a parte ste cavolate eccomi qua con un nuovo capitolo *_*

Cosa ne pensate? Qui vediamo Roxas combattere contro se stesso, e Zexion che forse ha trovato la sua donna....Lulu permettendo

beh come sempre vi ringrazio con tutto il cuore a tutti quanti, non ho molto da dire quindi vi auguro una buona serata e alla prossima ^^

 

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Capitolo 11
*** Due pazzi in giro per casa ***


 Roxas dormiva beato e tranquillo, stava riposando e sembrava andare meglio anche con i giramenti di testa, in quel momento si stava sognando da solo in una distesa verde, non c'era nessuno e l'aria era fresca, si respirava il profumo della natura, e si sentivano solo gli uccelli con il loro cinguettio.

Ad un tratto però da lontano vide due tornadi, cercò di scappare il più lontano possibile, ma lo presero e iniziò a roteare in quel turbine.

-Roxy!- Si sentì scuotere una volta.

-Roxyyyy! Stai bene? Va tutto bene?- Si sentì scuotere una seconda volta, ma da una persona diversa.

-Ragazzi veramente dovrebbe riposare...- Riuscì chiaramente a distinguere la voce di Zexion.

-Ma noi lo stiamo svegliando per farlo riposare!- Solo una persona poteva fare un discorso del genere. Anzi, forse due.

Si mise seduto ancora con gli occhi chiusi, la frangia copriva lo sguardo omicida chiaramente rivolto verso i due.

-Roxy! Come stai? Ci sei mancato oggi a scuola!.-

-Demyx...- Pronunciò in modo molto pericoloso.

-Roxy mi spiace per oggi ma la dottoressa mi ha mandato via!-

-Sora...-

-Oh, oh - Disse Axel, spinse Zexion il più lontano possibile, dato che sapeva che da lì a poco sarebbe sceso Satana in persona.

-VOI DUE SIETE MALATI DI MENTE! CHE CAZZO VOLETE DA ME? STAVO DORMENDO BENISSIMO E GRAZIE A DUE IDIOTI COME VOI STO ANCHE PEGGIO DI PRIMA.-

Demyx e Sora si misero in un angolo spaventanti dalla furia omicida di Roxas, che poverino non riusciva ad alzarsi neanche dal letto.

-Scusaci! Volevamo sapere come stavi!- Provò a dire Demyx.

-E dovevate per forza svegliarmi?- Chiese, ancora arrabbiato.

-Ma eravamo preoccupati...-Aggiunse Sora.

Roxas a quel punto cercò di calmarsi, anche se servi relativamente poco.

-Roxas per oggi io e Demyx ti assisteremo! Così guarirai in fretta!- Roxas sentendo quelle parole del fratello si spaventò, e non poco.

-Cosa? No, no state tranquilli, andate a fare una bella passeggiata, oggi è così una bella giornata.- Si girò verso la finestra e vide che stava piovendo, sbuffò sconsolato e si preparò fisicamente e mentalmente alla pessima giornata.

-Bene Sora! Dobbiamo assistere Roxas, faremo del nostro meglio!.- Gridò Demyx con un po' troppo entusiasmo.

-Posso dire una cosa? È proprio il vostro meglio che mi preoccupa...-

-Stai tranquillo fratello, guarirai in men che non si dica!-

Da quel punto le cose peggiorarono.

Portarono una vaschetta d'acqua fredda per rinfrescargli la fronte, ma mentre Demyx la portava, inciampò su qualcosa e tutta l'acqua...andò addosso a Roxas che si sentì gelare. ...

Si andò subito a cambiare, e mentre i due aspettavano il ritorno del biondo, lui pregava in tutte le lingue di sopravvivere a una febbre. ...sopravvivere alla febbre.

Quando tornò a letto Sora gli fece trovare una pastiglia.

-Questa è per la febbre!-

-Sicuro? Mi sembra un po' troppo grossa...-

-Certo! Mica sono stupido!-

Così ingoiò la pastiglia con l'aiuto di un po' d'acqua.

-Oh Sora, ma quelle non sono pastiglie utili per andare al gabinetto?- Chiese Demyx guardando la scatola.

Roxas spalancò gli occhi e guardò il fratello, che nel frattempo stava leggendo la scatola.

-Oh cavolo, è vero, beh almeno ti scaricherai...-

Inutile dire che il biondo passò molto tempo in bagno.

Dopo una buona oretta uscì e ringraziò il cielo di trovare una buona tazza di caffè, che in quel momento non era proprio la più adatta, ma ormai a lui faceva l'effetto contrario, invece di innervosirlo, lo calmava.

Quando bevve il primo sorso a momenti non vomitò l'anima, sembrava che nel caffè ci fosse sale.

-Ma che cavolo ci avete messo???-

-Ops...devo aver confuso il sale con lo zucchero...- Disse Demyx.

-AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO- Gridò il biondo.

 

Nel frattempo al piano di sotto Axel e Zexion chiacchieravano tranquillamente, sentendo l'urlo del ragazzo, però, si accorsero che era il momento d'intervenire.

-Che dici? Credo che stia soffrendo molto...- Disse Axel

-Si, ci pensi tu o io?-

-Entrambi, io cerco seriamente di curare il poverino e tu mandi via i due casinisti.-

-Va bene.-

Così entrambi salirono e quando videro le condizioni di Roxas constarono che era peggiorato da quella mattina.

-Ok ragazzi su, andiamo a farci un giro, vi porto in macchina.-

-E Roxy?- Dissero insieme Demyx e Sora.

-Ci sarà Axel con lui state tranquilli, forza andiamo.-

I due si avvicinarono al biondo che prontamente si allontanò spaventato.

-Ce la farai senza di noi Roxas?- Domandò Sora.

-Si! Per l'amore di Dio, andatevene, vi scongiuro!-

-Ci spiace se siamo stati dei cattivi dottori.- Disse Demyx dispiaciuto.

-State tranquilli, sarete degli ottimi dottori se adesso ve ne andrete immediatamente da qui!-

Così insieme a Zexion scesero di sotto e, quando sentirono il portone di casa chiudersi, Axel rise sotto i baffi a vedere Roxas completamente rilassato.

-Direi che può essere messa nella lista come: una delle giornate più brutte della tua vita.-

-Non ne hai idea. Prima mi volevano mettere un panno freddo sulla fronte, hanno preso una bacinella di TRE LITRI, ma io mi domando cosa dovevano fare con tre litri d'acqua? E Demyx, è inciampato chissà Dio su cosa, e sono stato trasformato in un ghiacciolo, dopo di che Sora mi ha offerto una medicina per andare a cagare al posto di una cavolo pastiglia per la febbre, e dopo mi hanno fatto trovare il caffè con il sale...- Iniziò a camminare su e giù per la stanza, in maniera abbastanza nervosa.

-Beh, la vuoi una buona notizia?-

-Si, ti prego...-

-Indovina chi mi ha chiesto di te oggi.-

Non voleva darlo a vedere, ma dentro di sé fremeva dalla speranza che fosse stata Naminè.

-Ehm...Xion?-

-Si anche lei, ma è relativamente poco importante.-

-Che simpatico.-

-Comunque è stata Naminè!-

-Ah...ehm...Cosa ti ha detto?- Cercò di apparire completamente disinteressato, ma non ci riuscì, non con Axel almeno.

-Beh mi ha chiesto dov'eri, si voleva scusare con te per il comportamento di Kairi, si sentiva in colpa perché le aveva parlato di quello che è successo, sapendo che non l'avrebbe presa bene.-

-Capisco...- Sperava in qualcosa di più, ma in fondo non poteva pretendere molto, non dopo quello che le aveva fatto.

-E...sembrava anche molto dispiaciuta quando le ho detto della tua febbre.-

Ecco, quello lo soddisfaceva già di più, sapere che Naminè era in pensiero per lui, lo faceva sentire importante, e anche se con fatica, amato.

Alzò gli occhi al cielo, perché doveva andare sempre a parare su di lei? Non era possibile continuare la propria vita senza averla in testa?

In quel momento gli prese un altro giramento di testa, e Axel per fortuna lo notò subito così cercò di sorreggerlo, in modo che impedirgli di cadere a terra. Lo posò piano sul letto, vide che respirava di nuovo a fatica e impallidiva sempre di più.

In meno di dieci minuti Roxas aveva il panno fresco sulla fronte e la medicina giusta, gli preparò anche una camomilla e per fortuna il biondo sembrò addormentarsi tranquillo.

Axel sospirò e si sedette sulla sedia che era lì vicino. Gli aveva fatto prendere paura, si complimentò con se stesso per essere riuscito a gestire la situazione.

Iniziò a pensare alla situazione di Roxas, si era sentito girare la testa solo dopo che gli aveva parlato di Naminè, che fosse lei a provocargli questo stress?

Se era veramente così, si stava presentando un bel problema, poi gli venne un'illuminazione, bastava che Roxas iniziasse ad accettare Naminè e i sentimenti che provava per lei, e sopratutto smetterla di giocare alla doppia personalità.

Facile no?

No, non era per niente facile, era una missione impossibile, dato che era una cosa che doveva venire da lui stesso, ma cosa poteva fare Axel per aiutarlo?

Gli sarebbe venuta qualche idea, in quel momento preferiva lasciarlo riposare, ne aveva bisogno.

Scese di sotto e si guardò un po' di tv. Iniziò a pensare ad Ariel, si domandò come stava, non l'aveva né più vista né più sentita, d'altronde c'era la paura del padre, e se neanche lei aveva provato a cercarlo, forse aveva soltanto preso un granchio, giusto per restare in tema, non si poteva parlare d'amore certamente, ma quel ballo gli era rimasto dentro, desiderava vederla almeno un'ultima volta, e farselo dire da lei che non poteva esserci niente. ...e guardò un po' di tv. Iniziò a pensare ad Ariel...

Essì, stava proprio sognando ad occhi aperti, quella rossa l'aveva rapito, e chissà se un giorno l'avrebbe rivista, magari poteva andare lui ad Atlantica, ma come? Con la scuola e altri esami previsti, non c'era tempo materiale, né tanto meno soldi.

Forse quando sarebbe arrivata l'estate poteva farsi un pensierino, con Roxas, magari fidanzato con Naminè, Demyx e Sora sarebbe stata una bella vacanza.

Con questi pensieri si addormentò anche lui sul divano.

Passarono due ore, e Roxas si svegliò nuovamente, questa volta di sua spontanea volontà, sentiva d'avere sete però aveva paura a scendere di sotto da solo, e se avesse avuto un altro giramento?

Cercò di chiamare Axel, ma non rispondeva. Gli altri non dovevano essere tornati, c'era troppa calma in casa, guardò fuori e per fortuna aveva smesso di piovere.

Provò ad alzarsi e constatò che si sentiva di nuovo meglio, forse era veramente sotto stress, ovviamente diede la colpa a Demyx e a Sora, ma nel profondo aveva tutt'altro tipo di sospetto.

Scese di sotto, e per fortuna per quanto le scale sembravano altissime e piccolissime, riuscì a scenderle tutte, arrivando nel salotto dove vide Axel dormire beatamente, andò in cucina cercando di fare meno rumore possibile e nel momento in cui aprì il frigo si sentì la porta di casa aprirsi.

-SIAMO TORNATI!- Esclamarono Demyx e Sora, avevano acquisito una certa sincronia.

-Evviva.- Disse a bassa voce. Prese il suo bicchiere d'acqua e andò in salotto.

-Roxas? Ma cosa ci fai in piedi vai subito a letto!- Disse Sora.

-Sono sceso a prendermi un bicchiere d'acqua...-

-E Axel?- Dall'entrata non si vedeva il rosso che dormiva sul divano.

-Dorme, sul divano.-

Sora e Demyx si scagliarono contro Axel, e quando Roxas volse lo sguardo verso l'entrata vide Zexion in compagnia di Xion.

-Oh...E tu?- Disse sorpreso Roxas.

-L'abbiamo incontrata per strada e dato preoccupata per te le ho proposto di venire qua! Ti farà bene un po' di compagnia!- Disse Sora interrompendo un attimo la sgridata contro Axel.

Il biondo fece le spallucce. -Oh beh, benvenuta in questa casa di matti, c'è anche la mia gattina da qualche parte, o forse è uscita non lo so.-

Xion rise. - Grazie, come ti senti?-

-Bene finché non ci sono quei due in casa.-

-Vado a preparare la cena, Xion ci farebbe molto piacere se rimarresti con noi.-Disse Zexion

-Volentieri grazie-

-Bene, voi tre! Forza! In cucina con me!-

-E Roxy?- Chiese Demyx.

-Comincio ad odiare quel nome, non so quante volte l'avete pronunciato oggi, comunque starà con Xion, forza andiamo.-

I tre lo seguirono senza emettere un suono, e mentre scomparivano in cucina Roxas e Xion si sedettero sul divano e iniziarono a guardare la tv annoiati.

-Roxas, hai bisogno di qualcosa?- Chiese Xion.

-Perché ti ostini a essere gentile con me quando è evidente che non ci sopportiamo?-

-Non è vero che non ti sopporto, quando mai l'ho detto?-

-Beh ti rispondo male, ti allontano e tante altre allegre cose...-

-Sì e sei stato anche gentile portandomi al ballo, nonostante sapessi che non mi interessavi, quando rimango indietro nei compiti mi dai una mano, mi impresti i quaderni con gli appunti e...-

-Sì, sì ok ho capito ma sono più le volte che ti tratto male che queste perle di gentilezza.-

-Ma sono proprio le perle di gentilezza che mi aiutano a volerti bene.-

-Tu mi vuoi bene?- Chiese Roxas inarcando un sopracciglio

-Beh, forse sono più le volte che ti voglio uccidere, ma se non l'ho ancora fatto un motivo ci sarà.-

-Sappi che non è corrisposto.-Rispose tranquillamente.

-Oh lo so, ma non importa, impaperò a conoscerti e magari diventeremo amici, da entrambi le parti.-

-Dubito fortemente che ci riuscirai.-

-Forse hai ragione, ma ci voglio provare.-

-Perché?-

-Te l'ho detto, ci tengo a te.-

-Sappi che non ti aiuterò con Demyx...-

-Pazienza, cercherò di cavarmela da sola.-

-Continuerò a trattare male.-

-E io ti risponderò per le rime- -E ti allontanerò tutte le volte che sarà possibile.-

-E io mi riavvicinerò tutte le volte che sarà possibile.-

-Va bene.-

Il discorso si chiuse lì, e Roxas non ne fu per niente turbato, anzi, era quasi sicuro di poterla gestire. Non voleva altri amici, e Xion per quanto fosse gentile lo faceva dubitare della sua lealtà; era fermamente convinto... che voleva usarlo per conquistare Demyx, quindi sapendo questo, non si sarebbe mai lasciato andare con lei.

Tornarono a guardare la tv in silenzio, ma un tonfo in cucina li distrasse nuovamente, così si alzarono e si affacciarono alla porta.

-Voi tre avete mai cucinato in vita vostra?- Disse Zexion palesemente arrabbiato.

I due guardarono dentro, e videro il casino più totale, padelle e piatti ovunque, farina su tutti i mobili, e c'erano anche due uova a terra.

Demyx stava mettendo qualcosa dentro l'acqua per la pasta e Zexion cercò di fermarlo, ma non fece in tempo.

-Demyx!! quello è lo zucchero cavolo! Ma sai leggere??-

-Si ma vado sempre ad occhio.-

-Axel, no non toccare il forno!-

Zexion era chiaramente allo stremo, la cucina era un disastro, la cena era ancora da iniziare e quei tre ne combinavano una più del diavolo.

-Adesso basta! Ordineremo la pizza, e voi tre pagherete, e mentre aspettiamo pulirete il casino che avete fatto! Anzi, no, lasciate perdere ci penso io...-

-Ok.- Dissero tutti e tre dispiaciuti.

A quel punto entrarono Roxas e Xion che non sappero se ridere o piangere.

-Zexion se vuoi ti aiuto io a mettere apposto.- Disse gentilmente Xion.

-Figurati, sei un'ospite e non mi va di certo di farti lavorare.-

-Ma lo faccio volentieri.-

-Lascia Xion, l'aiuto io- Intervenne Roxas.

-No tu stai male, andate a ordinare le pizze sennò ceniamo domattina!-

Così tutti a parte Zexion lasciarono la cucina, e si diressero in salotto, dove Axel alzò la cornetta del telefono, ma Roxas prontamente gli lo tolse dalle mani.

-Ho paura che chiami l'agenzia funebre...-

-Non sono così stupido...-

-Si che lo sei...-

-Solo perché sei malato te la do vinta.-

-Grazie.-

Uscì anche Zexion dalla cucina.

-No non c'è la faccio, farò domani, sono troppo stanco. Allora che pizze volete?-

-Per me una al prosciutto!- Esclamò Sora.

-Io che sono una persona infuocata, scelgo salame piccante!- Disse Axel molto fiero.

-Tu sei un disastro venuto sulla Terra per ucciderci uno a uno...- Aggiunse Zexion.

-No Zexy, lui è semplicemente un idiota incapace di fare qualcosa, ecco.- Gli rispose Roxas mentre aveva ancora il telefono in mano.

-Roxas per me ordina per favore una normale margherita, e Xion tu cosa vuoi?-

-Per me una con le melanzane grazie.-

-Ok, io prenderò una quattro formaggi, tu Demyx?- Disse Roxas, ma vide che il biondino stava seduto sul divano con lo sguardo perso, pensò di preoccuparsi per un attimo, ma poi capì che stava solamente pensando.

-Aspettate...non so cosa prendere.-

Passarono dieci minuti e Demyx non sapeva ancora cosa prendere, in quel momento Xion era l'unica che non lo stava uccidendo con lo sguardo. Gli altri erano tutti sulla buona strada per sbatterlo fuori di casa, sopratutto Roxas e Zexion.

-Non puoi prendere quella che prendi solitamente?- Chiese Zexion vicino all'esasperazione.

-No, no, cambio sempre.-

-Prendigli le patatine fritte e finiamola qua.-Propose Axel.

-Eh no! Voglio anche io la pizza in fondo ci metto i soldi insieme a voi!-

-Allora muoviti prima che decida di ucciderti...-

-Ehi Demyx prendi con i peperoni, sono pesanti come te!- Esclamò Roxas scherzosamente.

-Hai ragione! Ok una con i peperoni!-

Finalmente ordinarono le pizze, ci misero poco ad arrivare, e insieme mangiarono, e tra scherzi e chiacchierate, si fecero le due di notte senza che nessuno se ne accorgesse.

-Accidenti è tardissimo! Xion vuoi che ti accompagni a casa?-Esclamò Demyx.

Xion guardò l'orologio sul polso e gli occhi si ingrandirono di colpo.

-Si grazie se non ti disturba.-

-Ehi ragazzi rimanete qua! Dormiremo in camera di Roxas tutti insieme!- Propose Sora, ovviamente non si risparmiò due occhiatacce da parte di Roxas e Zexion.

-Non vi disturba?- Chiese Xion.

Ormai il gioco era fatto, non potevano di certo buttarli fuori di casa a quell'ora.

-No, tranquilli, Sora vai prendere i sacchi a pelo che ci sono in cantina.-Disse Zexion.

-Io invece vado in camera mia, sono stanco morto...-

-Chi l'avrebbe mai detto- Aggiunse Axel, guadagnandosi un dito medio da Roxas.

Il biondo andò in camera e si preparò mentalmente alla notte, sapeva già che avrebbe dormito poco o niente, ma si consolò pensando che l'indomani non sarebbe dovuto andare a scuola e la casa sarebbe stata silenziosa.

Si sdraiò sul letto, dopo dieci minuti nessuno era ancora arrivato, e a lui scappava la pipì, così si alzò nuovamente e si diresse in bagno, non pensandoci aprì la porta senza bussare, e si ritrovò Xion con il reggiseno, lei si nascose subito con una maglia mentre lui rimase impalato a guardarla.

-Ehm...Puoi uscire?-

-S-si scusa.- Appena chiuse la porta si appoggiò su di essa.

Oh cielo, che bel corpicino...

Alzò lo sguardo e si trovò tutta la combriccola davanti che l'ho guardava malamente.

-Sei un maniaco...- Disse Sora, e se ne andò in camera di Roxas

-Se volevi vedere Xion nuda bastava dirlo, non mi aspettavo questi mezzucci da te.- Disse Axel. Seguendo Sora

-Sei una persona orribile! Dovresti imparare a rispettare gli altri!- Disse Demyx e anche lui scomparì in camera di Roxas.

-E poi dici a me di Rikku...- E anche Zexion seguì gli altri.

-Ma non lo sapevo...- Aggiunse Roxas ormai rimasto solo, in quel momento Xion aprì la porta e fece cadere il biondino.

-Oh scusa non pensavo che eri ancora qua comunque si bussa.- Scavalcò Roxas e andò anche lei in camera.

-Sarà una notte molto lunga...-

A parte Roxas, che si era offerto di dare il letto a Xion, che ovviamente fu molto frainteso da gli altri, tutti dormivano nel sacco a pelo schiacciati l'uno contro l'altro.

Era stata una serata piacevole, anche se Roxas stava male, tutti quanti erano riusciti a modo loro a farlo sentire meglio.

Prima di addormentarsi, però, Roxas fissò il cassetto dove aveva messo il cellulare, e pensò subito a Naminè, si chiese se gli avesse scritto, oppure se fosse ancora preoccupata per lui.

Non riusciva a stare senza il suo pensiero, ci ritornava sempre comunque andasse.

Proprio come aveva detto Zexion, se tieni a una persona non puoi fare a meno di cercarla...

Con quest'ultimo pensiero si addormentò.

Quando Zexion fu sicuro che tutti dormissero, prese la chiave e la mise sotto il cuscino di Roxas, se qualcuno doveva impedire al biondo di rompere la barriera, beh non voleva essere sicuramente lui, non sapeva bene perché gli avesse dato la chiave, ma di una cosa era certo, dentro quel cassetto c'era qualcosa che poteva aiutare suo cugino, e se Zexion avesse rispettato i patti gli avrebbe fatto del male.
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E quant'è figo Axel? si anche lui ha il suo bel fascino, ringraziate ChiiCat92! lei mi ha procurato l'immagini! come mi ha aiutato anche con le correzzioni ^^
Allora vorreste anche voi Sora e Demyx a farvi da dottori? na, continuo a preferire Axel XD
Così abbiamo scoperto da dove deriva lo stress di Roxas, o meglio, da chi...
Che dite? Ve lo riuscite a immaginare Zexion che sclera?
mi sono divertita tantisismo a scrivere questo capitolo!! 
beh io ringrazio con tutto il mio cuore, tutti voi che mi seguite e che recensite ^^
Siete ormai diventati coloro che mi spingono a continuare questa storia ^^ 
alla prossima

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Capitolo 12
*** Un Tuffo Nel Cuore ***


 Era mattina e Roxas stava per svegliarsi a causa raggi solari che gli sfioravano gli occhi. Si era dimenticato di chiudere le finestre; appena aprì gli occhi notò che era solo, tutti erano andati a scuola, e i sacchi a pelo erano spariti, sospirò sollevato, aveva proprio bisogno di stare un pochino tranquillo.

La casa era silenziosa e sembrava non esserci nessuno, così decise di alzarsi e andare a farsi un po' di caffè.

Appena scese di sotto ed entrò in cucina vide Zexion, alle prese con la caffettiera.

-Buongiorno Roxas, come ti senti?-

-Mmm.- Non aveva voglia di parlare, non prima d'aver preso il caffè almeno, si sedette a tavola e dopo pochi minuti Zexion gliene porse una bella tazza.

-Ecco qua, ora ripetiamo, come ti senti?-

Il biondo bevve un sorso e aprì completamente gli occhi, esaminandosi, sembrava stare meglio o almeno, non aveva giramenti e anche la febbre sembrava diminuita.

-Credo bene...-

-Credi?-

-Boh...-

Zexion si schiaffò una mano in faccia e andò a prendere il termometro, quando ritornò glielo porse, aspettando che suonasse.

-Non sono un bambino...-

-No, ma ti sei appena svegliato, e a quanto pare non sei in grado di intendere e di volere.-

-Non è vero- Disse borbottando, ma Zexion aveva già smesso di dargli retta dato il termometro aveva suonato.

-Bene...trentotto...di mattina.-

-Bene no?- Chiese ingenuamente Roxas.

-No, trentotto di mattina non è bene, è da andare di filato dal dottore.-

-Ma figurati, io mi sento benissimo!-

Zexion lo fissò un attimo negli occhi, e sembrava stare veramente bene, forse il termometro era rotto, pensò, così mise la mano sulla fronte, capì che ci si poteva cucinare l'uovo sopra.

-Roxas sei bollente...-

-Ma sto bene.-

Zexion continuava a essere diffidente, così provò solamente a dargli la pastiglia per la febbre, ovviamente dopo avergli fatto mettere qualcosa sotto i denti.

Era preoccupato per Roxas, questa febbre sembrava non avere né capo né coda, gli era venuta dal nulla e a parte avere giramenti di testa ogni tanto, sembrava stare bene nonostante fosse alta.

Era in dubbio se portarlo dal medico oppure lasciarlo tranquillo, in fondo la dottoressa della scuola aveva detto che probabilmente si trattava di stress, si ma provocato da cosa?

Il biondo non sembrava portare grandi pesi sulle spalle, ma aveva buoni voti a scuola, degli amici sinceri, che preoccupazioni lo perseguitavano?

-Roxas, vuoi parlare di qualcosa?-

-No perché?-

-Sicuro?-

-Si...-

Zexion sbuffò, alterato dalle bugie del cugino.

-Senti, hai una febbre da stress, sai che con me puoi parlare, non c'è nessun problema, non ti giudicherò e sicuramente non dirò una parola a nessuno.-

Roxas pensò di poter parlare con lui, in fondo erano soli, e lui aveva bisogno di guarire, magari uno sfogo o qualche consiglio era tutto quello di cui aveva bisogno, e poi si era sempre trovato bene con lui. Anche quando era stato rifiutato da Naminè, era stato il primo a saperlo.

-Va bene, io credo che sia colpa di una ragazza, ecco.-

-Non ti devo tirare fuori con le pinze le parole vero? Mi fai un discorso sul tuo problema o devo continuare a chiedere: “perché?” “come?” e via dicendo?-

-Non c'è molto da dire, mi riesce difficile allontanarla e la cosa mi sta provocando grandi problemi...-

-Il problema sarebbe che ti stai innamorando?-

-Si...cioè no! No, assolutamente...-

-Roxas...-

Il biondo sospirò, non voleva ammetterlo, sarebbe stato troppo, non se la sentiva di dirlo ad alta voce, in fondo c'era un mare di differenza tra il pensare e il dire.

Il pensiero lo puoi sempre fermare, e anche se qualche volta ritorna lo si reprime in qualche maniera, e sopratutto rimane dentro.

Ma parlare, sentire la voce che rimbomba nella tua testa, è tutt'altra storia, ammettere esternamente che quel qualcosa ti tormenta l'anima, è davvero dura.

-Non posso...-

-Roxas se continui così la febbre potrebbe durare più di una settimana.-

-Sopravvivrò...-

Si alzò e tornò in camera sua un po' nervoso, sapeva bene che Zexion aveva ragione, ma d'altronde chi poteva capirlo? Combattere contro se stessi era una lotta infinita, due metà che volevano fare due cose diverse, ma che facevano parte della stessa persona, certo, per gli altri era facile dire “basta che ti apri di più”, ma per lui quella frase significava solo guai, dare tutto se stesso per un amico, per una fidanzata, e poi infine essere abbandonato da tutto e tutti.

Gli tornò in mente che aveva delle foto di quei due personaggi. Erano nel cassetto insieme al cellulare, cose da dimenticare.

Le lacrime rigavano il viso del biondo, solo in quel momento sentì di poter essere libero di aprirsi, con se stesso e basta.

Aveva voglia di urlare e spaccare tutto, la sua vita non doveva andare così, i suoi genitori, suo fratello dovevano essere ancora vivi, e il suo, ormai ex, migliore amico doveva stargli accanto, non abbandonarlo per stare con altri pezzenti.

Pianse sangue quella mattina, i ricordi e le immagini lo torturarono fino allo sfinimento, si era tenuto tutto dentro per troppo tempo, e in quel momento non finiva di digrignare i denti e stringere i pugni, sentiva dolore fisico è vero, ma non poteva fare più male di quello che provava.

Non avrebbe mai ceduto, non era intenzionato a soffrire nuovamente, e ritrovarsi in quelle condizioni per gli altri.

Ripensò un attimo ad Axel e Demyx, e si tranquillizzò un po'. Loro due erano gli unici che l'avevano accettato in tutto e per tutto, se mai li avesse persi per qualche ragione avrebbe potuto tranquillamente dichiararsi morto, dato che non ci sarebbe stato stato nessuno.

Il suo cuore soffriva, voleva esplodere dai troppi sentimenti, ma il cervello diede il segnale di protezione facendo svenire Roxas.

Zexion dal piano di sotto sentì subito il tonfo, e ovviamente corse in camera di Roxas, quando aprì la porta lo vide svenuto sul pavimento, il viso completamente bagnato dalle lacrime. Era una scena terribile, vedere suo cugino così debole gli fece male, si rese conto che stava facendo in conti con se stesso se doveva stare così.

-Roxas, non sarai più solo.- Lo poggio sul letto e gli mise un panno freddo sulla fronte, e si sedette accanto a lui aspettando che si svegliasse.

Lo guardava, e nella sua espressione non vide altro che dolore, era indeciso se chiamare un dottore o lasciarlo semplicemente riposare.

Gli misurò nuovamente la febbre, quando suonò, fu stupito di trovare scritto trentasette, forse, infine era riuscito a sfogarsi, a modo suo ma era meglio che niente.

-Riposa.- E se ne andò al piano di sotto decisamente più tranquillo, guardò il cellulare e ovviamente notò vari messaggi di Sora. Tutti chiedevano se Roxy si era svegliato e come stava.

Sbuffò e rispose semplicemente, che c'erano miglioramenti.

Si sentiva bene con quei due ragazzi, gli piaceva tantissimo prendersi cura di loro, erano bisognosi d'affetto, che era venuto a mancare troppo presto.

In un certo senso sperava che gli avrebbero chiesto di rimanere con loro anche dopo il ritorno del padre, aveva capito che i ragazzi avevano bisogno di qualcuno, però spettava a loro decidere.

Nel frattempo dentro Roxas si stava scatenando l'inferno. Stava sognando cadere, non sapeva da dove, ma intorno a lui non c'era altro che oscurità, e sembrava non arrivare da nessuna parte.

Dopo quello che sembrò un'infinità, atterrò su una piattaforma su cui era disegnato lui stesso, intorno a lui c'era solo buio, era solo e non si sentiva niente, neanche il proprio respiro.

Benvenuto Roxas.

Una voce lo spaventò, era rauca e sembrava non promettere niente di buono, si guardò intorno ma continuava a non esserci nessuno.

-Chi sei? Fatti vedere!- Urlò.

Come chi sono? Sono te, l'altra metà di te stesso, colui che ti ha sempre tenuto al sicuro da tutti, la tua barriera.

La sua barriera? Si sentiva sempre più confuso e spaventato.

-Dove mi trovo?-

Questo posto è il tuo cuore, e per te è arrivato il momento di rivedere la tua vita.

Davanti a lui apparve un sentiero fatto di piastrelle colorate che non sembrava avere una fine. Ebbe un po' paura a camminare su esso dato che era sospeso per aria.

Avanti, vai...

Si fece coraggio e iniziò a percorrere quel sentiero, arrivò su di un'altra piattaforma dov'era sempre disegnato lui stesso, si guardò e notò che era molto più basso, i suoi muscoli non c'erano più, e le sue mani sembravano più piccole, capì d'essere tornato bambino.

Davanti a lui apparvero tre personaggi che riconobbe benissimo, Hayner, Pence e Olette, gli amici che aveva al tempo della morte dei suoi.

-Ehi Roxas dai ci dai le risposte alla verifica.-

Stava per parlare, ma si vide passare davanti un altro lui, non riusciva a capire cosa stava succedendo.

-Veramente non ho studiato...- Disse l'altro lui.

Ricordava benissimo quella scena, era tornato da scuola dopo un mese che era successo il fatto, e quei tre neanche gli avevano chiesto come stava.

-Vabbè ci vediamo a pranzo.-

Sparirono dalla piattaforma tutti quanti, a parte lui stesso che tornò grande.

Ricordi cosa successe dopo?

-Pranzai da solo...- Disse con malinconia, lì iniziò a capire cos'erano le persone cattive.

Cosa sentisti dire qualche giorno dopo sempre da quelli che ritenevi amici?

-Che non servivo più, dato che erano morti i miei genitori, non ero più in grado di aiutarli.-

Eri un bambino, e pure quanta cattiveria ti è stata riservata, ma tranquillo ci sono io.

Davanti a lui apparve un altro sentiero, questa volta la paura era più forte, aveva capito il gioco che stava facendo, quindi sapeva benissimo chi si sarebbe trovato davanti.

Respirò profondamente e andò avanti, sentiva che l'oscurità intorno a lui era sempre più fitta, possibile che nel suo cuore non ci fossero bei ricordi?

Arrivò su di un'altra piattaforma, uguale alle altre due.

Questo è il ricordo più doloroso, lo sai?

Annuì, e davanti a lui apparve un ragazzo dai capelli azzurri e gli occhi gialli, alto molto più di lui, e nel suo viso era disegnata un'aria chiaramente fiera di se stesso.

-Saïx...-

Ricordi cosa ti ha fatto?

-Si.-

Vide un ciuffo nero passargli davanti gli occhi, si in quel periodo si era tinto i capelli, aveva quattordici anni.

-Ehi Roxas come stai? Io sto benissimo con i miei amici, sono molto più divertenti di te.-

Dietro a Saïx apparvero altre persone che non conosceva, ma sapeva benissimo che erano gli amici di cui tanto gli parlava.

Si dimostrò tanto amico, capì il tuo dolore, e pure appena trovò altre persone, ti usò pure lui per un periodo, e ti abbandonò completamente, andando via dal tuo mondo senza neanche salutarti.

-Devo proprio continuare?-

Hai ragione torniamo un pochino indietro...

Tornò bambino e davanti a lui apparve Cloud.

-Vostro fratello si salverà...-

Ha mentito vi ha illuso, e tu gli hai creduto, invece poi cos'è successo?

-Ventus morì...-

Perfino i tuoi familiari ti hanno ingannato.

-L'ha fatto solo per darci sollievo...-

E sei stato meglio quand'è morto?

-No..-

Ti ha illuso, ingannato, nonostante tu ti fidassi di lui.

Sparì anche Cloud, e di nuovo si ritrovò solo, in mezzo all'oscurità.

-Chi è il prossimo?-

Il tuo primo amore Roxas, colei che hai amato più te stesso, e a cui eri pronto a donare la vita, ti ricordi? Quella che ti consolò per la partenza di Saïx in maniera brutale...

-Yuffie...mi lasciò al bar il giorno dopo che era partito...-

Esattamente, e ti ricordi il motivo?

Davanti a lui apparve una ragazza dai capelli neri, e gli occhi del medesimo colore, ed era alta quanto Roxas.

-Senti mi spiace per il tuo amico eccetera, ma sul serio, questa nostra storia mi annoia tantissimo, cioè tu sei dolce e tutto, ma non andiamo mai da nessuna parte se non al parco, quindi ho deciso che è meglio mollarsi, non credo d'amarti.-

Fece un sorriso sarcastico, ricordava perfettamente la scena, soffrì il doppio e si disse che quella sarebbe stata l'ultima goccia.

Esattamente Roxas, in quel momento nacqui io.

Il cambiamento era avvenuto giorno per giorno, intorno a lui le persone continuavano a volerlo usare, e trattarlo come una pezza, ma poi iniziò lui a far star male gli altri.

Apparve un altro sentiero, lo percorse senza problemi, tanto il peggio era passato. Ovviamente ci fu un'altra piattaforma, dove però erano disegnati sia lui che Sora, infatti quando alzò gli occhi se lo ritrovò davanti.

Fidati solo di lui Roxas, gli altri sono di contorno, Sora è in grado di farti stare bene.

-Il mio gemello...la metà del mio cuore...-

Si, l'unico che non ti abbandonerà.

-E Axel? E Demyx? Anche loro mi hanno accettato, mi sono stati vicini.-

In risposta apparve di nuovo Saïx.

Anche lui, ti ricordi? E pure non si è fatto problemi a trattarti male e abbandonarti, così sarà per Axel e Demyx, ti useranno e ti getteranno via.

-Possibile che sono destinato a stare solo?-

Sparì Saïx e proprio accanto a Sora apparve Kairi.

La risposta è quello che è successo tra loro due, dieci anni d'amicizia e d'amore buttati al vento. Cosa ti fa pensare che tra te e gli altri due sarà diverso?

-Io...-

Non sforzarti Roxas, stai lontano da tutti, sopratutto da lei...

Roxas chiuse gli occhi, non voleva vedere, sapeva benissimo a chi si riferiva, non voleva sentire di quanto lo stesse ingannando.

Apri gli occhi Roxas, ci sono io tranquillo.

Obbedì e davanti lui vide Naminè.

-Nami...-

Stai pensando a quant'è bella vero? Beh limitati a quello, o ti devo ricordare di Yuffie? Con lei sarà la stessa identica cosa.

-Quindi tu credi che non mi ami...-

Se ti amava non si sarebbe arrabbiata tanto per un bacetto. No, lei ti vuole con sé solo per sfruttare la tua popolarità.

-Cosa devo fare?-

Non devi cedere, lascia perdere Naminè, non fidarti di Axel e Demyx, esiste solo tuo fratello.

-Sarà così per sempre? Il destino non mi riserverà una famiglia? O degli amici?-

A tuo rischio e pericolo, ma vuoi veramente soffrire ancora?

Di nuovo apparvero persone davanti a lui, Hayner, Pence, Olette, Saïx, Yuffie e Cloud, e infine davanti a tutti i suoi genitori e Ventus.

-Mamma...Papà...Ventus...- Pronunciò i nomi con le lacrime agli occhi.

-Roxas..- Disse tristemente la mamma.

Corse verso di loro per abbracciarli, ma passò attraverso i corpi cadendo.

-NON VOGLIO HAI CAPITO? NON VOGLIO RIMANERE SOLO.- Urlò con le lacrime agli occhi, si avvicinò il padre e si inginocchiò davanti a Roxas che era ancora a terra.

-Figliolo, non sei solo hai Sora, io e tua mamma vi abbiamo messo al mondo insieme, e così rimarrete.-

-Papà...-

-Roxy! Mi mancante tanto tu e Sora, dovete essere felici! Nessuno a parte voi due!-Gli disse un bimbo biondo.

-Ventus...-

Loro sono fieri di te, e tu in cambio devi essere felice, e per esserlo devi allontanare tutti.

-Lo farò..-

Bravo Roxas, falla pagare a tutti.

-Ma Zexion? Lui sembra essere buono con me.-

Se ne andrà appena tornerà Cloud e il vostro grande rapporto finirà lì, e tutto sarà come prima.

-Giusto, allora ho capito, puoi smetterla.-

Con piacere.

Sparirono tutti quanti uno ad uno, gli venne a mancare la terra sotto i piedi e riprese a cadere nell'oscurità, l'ultima immagine che vide fu sua mamma che piangeva.

-Roxas ti prego, non fare scelte sbagliate.- Gli disse la madre mentre cadeva, chiuse gli occhi.

Quando gli riaprì si ritrovò nella sua stanza, era stanco, tutti quei ricordi gli avevano fatto male, era stato così strano quel sogno, sembrava essere tutto reale, ma una cosa era riuscito a capire. Doveva fidarsi di se stesso e Sora, tutti gli altri erano cattivi e volevano ingannarlo.

Si alzò e andò al piano di sotto, dove trovò Zexion sul divano a leggere.

-Roxas! Hai dormito tantissimo, aspetta misuriamo la febbre.-

-Non c'è ne bisogno. Sto benissimo.-

-Sicuro?-

-Certo.-

Effettivamente Zexion vide negli occhi di Roxas un qualcosa di diverso, come se tutti i suoi tormenti fossero stati risolti.

-Ok, allora ti conviene avvertire tuo fratello.-

Annuì e si concentro su Sora, ovviamente non prima di essersi allontanato da suo cugino.

Ehi Sora..

Roxy!! come stai??

Bene, tranquillo è tutto risolto.

Sono contento, quanta febbre hai?

Normale, e tu come stai?

Io sto bene, Kairi ha provato a parlarmi ma l'ho evitata.

Hai fatto bene, tranquillo ci sono io con te.

Grazie.

La comunicazione finì e tornò in camera sua, fece il letto, e nel farlo cadde la chiave del cassetto, sorrise vittorioso, come sempre non si era potuto fidare neanche di Zexion, ma ormai non importava più, sapeva perfettamente come comportarsi con Naminè, ed era anche propenso a ritornare a fare lo stronzo con lei.

Prese il cellulare e notò che non c'erano messaggi, avrebbe usato Alex come scusa per avvicinarsi a lei in modo subdolo, ingannare, vincere la scommessa e piantarla.

Tutto questo però sarebbe successo solo una volta tornato dalla gita.

Nel frattempo avrebbe solo un po' giocato, almeno con lei, invece con gli altri avrebbe solamente mantenuto le distanze, limitandosi ad osservare in silenzio.

Prese il termometro giusto per curiosità, sapeva di stare bene, ma avere una conferma era sempre meglio.

Infatti quando suonò, segnò che la temperatura era diminuita, aveva un trentasei e cinque, era apposto, scese di sotto per mostrare a Zexion, che spalancò gli occhi dalla sorpresa.

-Ehm...ok, allora vediamo se non ti aumenta di nuovo.-

-Come vuoi, io vado a prendere Sora.-

-Non puoi, sei appena stato male.-

-Non sei nessuno per darmi ordini, quindi non rompere.-

Zexion rimase malissimo dalla risposta data dal cugino, rimase imbambolato in mezzo alla sala finché Roxas non sparì in camera sua.

Aveva pensato che gli faceva piacere che si prendesse cura di lui e suo fratello, ma evidentemente si era fatto prendere troppo dall'entusiasmo, in fondo non era nessuno per loro due, per quale motivo dovevano ascoltarlo?

A quel punto si sentì davvero fuori posto in quella casa, e desiderò con tutto se stesso che i suoi tornassero il più presto possibile.

I suoi pensieri furono interrotti da Roxas che scese di nuovo di sotto vestito, e andò via senza neanche salutare.

E pure gli sembrava veramente strano il comportamento del biondo, era di nuovo cambiato. Guardò l'orologio e notò che era troppo presto per andare a prendere Sora, si domandò dove poteva essere andato suo cugino, stava iniziando a preoccuparsi, che cosa aveva portato il biondo a cambiare così radicalmente atteggiamento?

Pensò di chiamare la scuola e parlare con la dottoressa Lulu, magari lei sapeva cosa gli stava succedendo.

Così prese il numero della scuola e si fece passare l'infermeria.

-Qui Rikku! Di cosa ha bisogno?-

Zexion si sentì prendere dal panico, non si aspettava certamente che rispondesse lei.

-Ehm..Sono Zexion, il cugino di Roxas, volevo fare un due domande.-

-Oh...ciao, ecco adesso ti passo mamma sicuramente lei saprà dirti di più.-

Ci fu un attimo di silenzio e poi rispose la dottoressa.

-Buongiorno, se può fare in fretta perché ho da fare.-

-Salve, sono Zexion il cugino di Roxas, ecco mi chiedevo se potevo fare un due domande.-

-Veloce...-

-Il ragazzo stamattina ha raggiunto i trentotto, poi è svenuto ed era a trentasette e quando si è risvegliato trentasei, è normale che ci sia questo sbalzo?-

-Si, ha scoperto da cosa derivava lo stress?-

-A quanto pare da una ragazza che non sapeva come allontanare, e quando si è risvegliato aveva un atteggiamento diverso.-

-Forse ha risolto prima del previsto i suoi problemi, adesso dove si trova?-

Aveva paura adire che l'aveva lasciato uscire quindi mentì e gli disse che era in camera sua.

-Lo tenga sotto d'occhio, quando tornerà a scuola gli farò una visita di controllo e le farò sapere. Arrivederci.-

Non aspettò neanche che ricambiasse il saluto, doveva seriamente odiarlo quella dottoressa, e pensare che era sempre stato un cucciolo di ragazzo, e adesso per la prima volta veniva considerato come una specie di teppista, era assurdo.

Nel frattempo Roxas passeggiava tranquillo per la città, e ripensava al suo sogno, vedeva con occhi diversi tutti quanti, e non aveva più paura di far soffrire nessuno.

-Lo farò...per me e Sora.-
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Ehhhhhh si lo so Riku e Diz non centrano nulla nell'immagine però non ho trovato di meglio.
In fondo cosa potrebbe essere meglio di un tuffo nel cuore?
un Ansem oscuro che ti parla dentro...
ok stop cavolate!
questo è il capitolo e devo dire che mi è piaciuto da morire scriverlo....non so l'ho trovato come un ritorno all'infanzia ....(ci ho giocato fino a un mese faXD) 
beh vi lascio, come sempre ringrazio tutti quanti, sopratutto la mentore che in questo capitolo mi ha comunicato che sono stata terribile!  grazie per avermelo corretto*_* (quanta pazienza....)
E ho convertito anche un altra persona a kh!!! la mia giuggiola gioca a 358/2 days*_* brava!!
aspetto con ansia i vostri pareri ^^ 
si oggi avevo particolarmente voglia di parlare nelle note d'autore!
buonaserata^^

 

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Capitolo 13
*** Gita ***


 Passò una settimana da quel giorno; tutti avevano capito che qualcosa in Roxas era cambiato, anzi, era tornato come prima, e non ne capivano il motivo, sopratutto Sora, che era molto preoccupato per lui. Sembrava che Roxas stesse imparando a fidarsi del lato migliore delle persone, invece aveva ripreso a trattare male tutti.

In quel momento erano davanti alla stazione della Città Del Crepuscolo, c'era tutta la classe, e Zexion che li aveva accompagnati.

-Va bene ragazzi, vi auguro buon viaggio.-

-Grazie!- Rispose Sora entusiasta, mentre Roxas fece solo un cenno con la testa.

Stavano per salire sul treno quando a un tratto si sentirono chiamare e si girarono verso le voci.

-Ragazzi!!- Urlarono Demyx e Axel.

Quando furono vicini, avevano il fiatone, sopratutto Axel.

-Volevamo salutarvi, avevamo paura d'arrivare in ritardo ma c'è l'abbiamo fatta per un pelo.- Disse Demyx entusiasmo.

-Bene, allora ciao.- Disse Roxas salendo sul treno, Sora lo guardò stupito mentre i due rimasero male.

-Sora, devi scoprire cosa gli è successo.- Gli disse Axel.

-Io...-

-Stai tranquillo, magari con una settimana di relax ritornerà docile...se lo è mai stato- Continuò il rosso. Sora sorrise e abbracciò i due e salì anche lui sul treno, cercò il fratello tra i sedili, e grazie a lui che fece un cenno con il braccio, lo vide e lo raggiunse; osservò per un attimo Roxas, in viso aveva un espressione annoiata, come se tutto quello che lo circondasse l'avesse già passato un milione di volte, era strano vederlo così, non era come prima, era molto peggio.

-Roxas, vuoi parlare di qualcosa?- Gli disse Sora sedendosi.

-Si, di quant'è lento questo treno a partire.-

-Stanno facendo dei lavori, e comunque intendevo altro.-

-Cosa c'è Sora?-

-Hai trattato male Axel e Demyx dopo che si sono svegliati presto e sono corsi qua, non è stato molto carino da parte tua.-

-Tra due giorni probabilmente se lo sono dimenticati...-

-Ma perché fai così?-

Roxas alzò gli occhi e sbuffò

-Sora, finiscila, semplicemente sono me stesso.-

-Sì te e stesso e la tua doppia personalità.- Gli disse Sora sarcastico.

Si prega ai gentili passeggeri di mettersi seduti e di godersi il viaggio, questo treno fermerà ai seguenti mondi: La Giungla Profonda, Il Castello Disney, La città di Halloween, e L'isola che non c'è, infine arriveremo Alle Isole del Destino. Buon viaggio.

-La Giungla Profonda? C'è una stazione lì?- Domandò Roxas.

-Boh forse l'avranno messa da poco.-

-Hanno costruito una stazione in una giungla? Sul serio mi immagino già Tarzan che al posto di fare il suo urlo, dica un qualcosa tipo: Benvenuti, questa è la giungla, da quella parte troveremo i gorilla, dall'altra uno schioppato che vuole vendere i gorilla, oh...ma guardate lì c'è mia moglie rigorosamente inglese.-

Sora lo guardò stranito, ma poi entrambi scoppiarono a ridere.

-Oh Roxas aspetta scendiamo All'Isola Che Non C'è! Magari voliamo.-

-Si e insieme a Peter sconfiggiamo il malvagio Capitan Uncino, anzi no, io entro a far parte della ciurma e gli insegno a mirare bene, e sopratutto che sparare palle di cannone a un ragazzino che vola serve assai poco...-

-Cattivo...-

-Fermiamoci Alla Città Di Halloween piuttosto, ci mettiamo a cantare con loro la canzone!-

-Ok fatta!-

-Vuoi due scenderete All'Isola Del Destino...- Disse la professoressa Larxene, apparsa all'improvviso.

-Stia tranquilla era un normalissimo scherzo.-

Larxene fece un cenno con la testa e continuò ad andare avanti seguendo con gli occhi tutti gli alunni.

-Chissà quanto ci metteremo.- Disse Sora

-Dobbiamo ancora uscire dal nostro mondo e già rompi?-

-Non è colpa mia!- si lamentò, poi aggiunse: -Ma la Fortezza Oscura? Non ci passiamo? Volevo Vederla...-

A quel punto Roxas lo guardò stupito e si schiaffò una mano in faccia, non poteva credere che il fratello aveva i suoi stessi voti a scuola.

-Sora per l'amor del cielo, ricorda un attimo, La Fortezza Oscura si chiamava così per le guerre del passato, poi hanno cambiato in...?-

Sora sembrò pensarci un attimo e poi gli venne in mente la risposta.

-Giardino Radioso...-

-Bravissimo.-

-Ragazzi posso sedermi qui?-

Fu Xion a interrompere i due ragazzi.

-Ma veramente...-

-Certamente!- Disse Sora interrompendo Roxas.

-Grazie! Allora come state?- Chiese sorridente Xion mentre sedeva davanti ai due gemelli.

-Benissimo! Stavamo pensando di scendere da un'altra parte, ma la professoressa ci ha fatto capire chiaramente che ci ucciderebbe.-

Roxas rimase in silenzio mentre i due cominciarono a chiacchierare.

Si stava alterando alla presenza della ragazza.

-Vado in bagno.-

Disse a un certo punto, stufo di Xion. Quando i due rimasero soli, sul volto della ragazza si dipinse un sguardo triste che a Sora non sfuggì.

-Ehi...lasciarlo perdere, è un po' nervoso in quest'ultimo periodo.-

-Tranquillo, con me fa sempre così, non sopporta la mia presenza...-

-Ma no è solamente che...-

-Non cercare di scusarlo Sora, è tuo fratello ed è normale, ma io non sono arrabbiata, vorrei solo sapere perché pensa costantemente che lo voglio usare.-

-Abbiamo avuto un passato difficile, ma Roxas più di me, per quanto le nostre esperienze siano le stesse, lui le ha affrontate in tutt'altra maniera.-

-Capisco. È molto bello il vostro rapporto.-

-Grazie, ma fidati anche se voglio un bene dell'anima a Roxas, non consiglio a nessuno d'avere un fratello come lui.- Disse Sora sorridendo.

Il discorso si chiuse, e quando tornò Roxas ognuno si prese il proprio lettore di musica e si perse nei propri pensieri.

Quando uscirono dal mondo tutti si affacciarono alle finestre del treno per vedere il solito spettacolo che non stancava mai, lo spazio era blu mischiato con l'azzurro e le stelle illuminavano il sentiero per gli altri mondi, il silenzio faceva da padrone, ma era un silenzio magico, di quelli che non si vuole spezzare.

Il viaggio proseguì e a parte qualche battutina acida da parte di Roxas verso Xion, tutto procedette in maniera tranquilla.

 

Il treno stava per fermarsi finalmente; tutti erano ansiosi di scoprire com'era fatta L'Isola Del Destino, si diceva che era una spiaggia in cui la sabbia era quasi trasparente, e l'acqua rispecchiava alla perfezione il cielo, non faceva mai troppo caldo e né troppo freddo, la temperatura era sempre perfetta, le case erano fatte di legno, e non si mangiava altro che frutta.

Insomma tutti si aspettavano di vedere questo paradiso, ma appena scesero, le loro aspettative si rivelarono sbagliate: quel posto era molto di più di quello che si diceva.

Non si poteva descrivere la sua bellezza, tutti quanti erano incantanti dal vento che soffiava leggero e dell'aria che profumava di mare.

I ragazzi, con molta lentezza, seguirono i professori; Roxas e Sora passarono vicino al professor Luxord che guardava con molta attenzione le ragazze in bikini.

-Oh oh oh....tutte le donne per Luxord...- Sussurrò ma i gemelli lo sentirono, e infatti si misero a ridere, ovviamente senza farsi sentire.

Arrivarono all'ingresso dell'Hotel; non era niente di lussuoso, tutto in legno, sembrava una baita, ma nonostante ciò i colori richiamavano l'estate.

Furono assegnate le stanze, e per fortuna sia Roxas che Sora erano insieme.

Quando entrarono nella camera buttarono le valigie sul letto e si sdraiarono su di esso.

-Che viaggio! Sono stanco morto...- Disse Sora.

-Colpa tua che hai fatto sedere quella bisbetica vicino a noi. Ci ha stancato di più.-

-Perché dici così? Xion è gentile e buona, non capisco tutto questo tuo rancore.-

-Caro fratello, sei così ingenuo, lei si comporta così solo per usarci e avvicinarsi a Demyx.- Disse Roxas mentre svuotava la valigia, Sora invece si mise a sedere e lo guardò in silenzio.

Il biondo pensò che il discorso si era chiuso lì, però si sentì molto osservato, così dopo dieci minuti buoni si stufò.

-Che c'è?-

-Sei tu l'ingenuo...-

Sora si alzò e andò verso la porta.

-Aspetta..- Provo a fermarlo Roxas, ma appena il fratello aprì la porta si ritrovarono davanti un ragazzo, di cui non ricordavano il nome.

Immediatamente il biondo si affiancò a Sora.

-Che fai, origli?- Gli disse scorbuticamente Roxas.

-No, no scusa. Volevamo chiedervi se potevamo usare la vostra stanza come ritrovo per stasera, sapete la prima notte fuori tutti insieme e...-

-Scordatelo, sparisci.-

-No, anzi, potete venire! Porterete alcool?-

-Beh ne avevamo intenzione.- Disse il ragazzo, rispondendo a Sora.

-Ok a stasera!-

Rimasero nuovamente soli, non c'era bisogno di parlare o altro, sapevano perfettamente cosa provava l'altro. E questa volta la simbiosi centrava ben poco, dato che gli occhi di entrambi erano infuocati di rabbia.

Erano così le loro litigate, il silenzio assordante, e nessuno dei due cedeva tanto facilmente, solitamente era sempre Sora a tornare quando succedevano queste cose, questa volta invece, era Roxas che voleva spiegazioni dal fratello.

-Te la sei presa perché ho insultato Xion?-

-No pirla. Mi sono offeso perché ti credi superiore a me, pensi forse che non so riconoscere le persone giuste?-

-Basta pensare a Kairi.- Disse crudelmente, ma se ne pentì all'istante.

-Bene. Vedo che vi assomigliate molto.-

-Sora dai, scusa mi è scappato, semplicemente non sopporto Xion, tutto qua.-

-Ok.-

Sora uscì dalla camera lasciando Roxas da solo, che sbuffò, stufo di tutte quelle liti che si stavano verificando.

Sarà stato veramente un bene diventare peggio di prima?

 

 

Sora nel frattempo camminava per i corridori dell'albergo, nella speranza di trovare qualche faccia amica.

Non capiva bene cosa prendesse a Roxas, ma una cosa era certa: stava iniziando pure lui a non sopportarlo, ed era grave.

Se lui stesso non era in grado di sopportarlo, non c'era nessun altro che poteva farlo, compresi Demyx e Axel. Per quanto amici si possa essere, a nessuno piace essere trattati male, agli amici bisogna anche dare, non solo ricevere; anche un solo gesto d'affetto sarebbe bastato, ma Roxas in quel periodo non faceva niente, anzi si, peggiorava la situazione portando ad allontanare tutti.

Perso nei pensieri non si accorse d'essere arrivato alla spiaggia, non c'era nessuno, forse tutti erano a cena.

Si sedette sulla sabbia guardando il mare, ripensò anche un po' a Kairi, non sapeva bene ancora cosa fare con lei, ma una cosa era certa, non le mancava, e questo non poteva che confermare la sua teoria.

Tutto quell'amore e amicizia erano solo una fissazione, e adesso ne era stufo.

-Ehi Sora.-

La voce di Xion fece tornare Sora sulla terra distogliendolo dai suoi pensieri.

-Posso?- Disse di nuovo la ragazza indicando la sabbia affianco a lui.

-Certo, la spiaggia è di tutti...credo- Disse sorridendo.

-Come mai qui?- Chiese Xion mentre si sedeva.

-Mah...sono un po' confuso...-

-Ti va di parlarne?-

-Cosa pensi di Roxas?-

Xion alzò le sopracciglia, sorpresa da quella domanda.

-Rispondi sinceramente, lascia perdere che sono suo fratello, fai finta che sia il suo acerrimo nemico.-

-Ma sei sempre suo fratello.-

-Non importa! Non gli dirò niente, non ho voglia di alimentare le sue paranoie.-

-Beh...In realtà non so neanche io cosa pensare, ha due facciate, ma ultimamente una delle due è diventata cattivella, più di quello che era già intendo. Vorrei provare a essere sua amica e tutto, ma è estremamente convinto che sto con voi solo per Demyx, in realtà con Demyx ci parlo già ogni sera io, sì sono un po' in difficoltà, ma voi sicuramente non potete fare niente.-

-C'è l'hai con lui?-

-No, non potrei, spesso e volentieri mi fa sorridere, e mi ha anche aiutata, non dimentico queste cose.-

-Cosa dovrei fare? Tu non c'è l'hai con lui e ok, però facendo così allontanerà tutti.-

-Potrei dirti cosa ne penso, ma non so se saresti d'accordo.-

-Dimmi.-

-Da quello che ho capito è innamorato, e diciamo che è anche molto impulsivo, se poi metti che tutti voi uomini siete più o meno bambini, senza offesa, mescoli queste tre cose e ti esce la carta della gelosia.-

-Non capisco...-

-La gelosia Sora, farlo diventare geloso, e non solo della ragazza ma degli amici, di te, la gelosia fa uscire la parte peggiore di te ma esterna anche tutti i sentimenti, a quel punto si renderà conto di quanto le persone contino per lui.-

-Tu dici?- Chiese Sora incerto.

-So che è una strategia infantile, ma è quella più adatta per Roxas, lui reprime quello che ha dentro, ma pensa un attimo come reagirebbe Naminè corteggiata da un altro uomo?-

-Bisogna coinvolgere anche Nami? Ehi aspetta...come fai a sapere il nome?.-

-Ehm...Demyx non tenere la bocca chiusa...-

Sora scosse la testa.

-Ma non l'ho detto a nessuno, cioè si stava solo sfogando perché Roxas l'aveva nuovamente trattato male e gli è scappato.-

Aggiunse Xion.

-Non gliene faccio sicuramente una colpa, solo fa' in modo che non lo scopra Roxas.-

-Tranquillo. Comunque cosa ne pensi?-

-Non lo so...dovrei parlare con gli altri due.-

-Ok se avete bisogno ci sono.-

-Grazie.-

-E tu invece? Come stai? Ormai lo sa tutta la scuola quello che è successo con Kairi.-

-Cosa vuoi che ti dica, un po' mi dispiace, ma non riesco più a vederla come prima.-

-Capisco. Penso che sia normale, sai ha pur sempre trattato male l'altra metà di te.-

-Tu hai sorelle?-

-No. Sono figlia unica.-

-Ragazzi rientrate! La cena è pronta!- Gridò la professoressa, sembrava una mamma che richiamava i figli.

I due ragazzi si alzarono e rientrarono, quando arrivarono alla sala da pranzo si divisero, ovviamente Sora raggiunse Roxas che era al tavolo da solo.

-Bene ti sei divertito con la tua nuova amica?-

-Si, molto.-

-Bene.-Concluse Roxas.

-Benone.-

-Benissimo.-

-Superbene.-

-Vai a cagare.- Disse infine il biondo, ottenendo come risultato il silenzio.

Sora d'altronde ripensò alle parole di Xion. Sarebbe bastata un po' di gelosia per smuovere suo fratello?

In fondo chi era lui per andare contro le parole di una donna, e poi era meglio provare qualcosa piuttosto che starsene con le mani in mano.

Iniziarono a mangiare e si gustarono una cena che era a base di frutta, di tutti i tipi, anche quelle che non erano di stagione.

Intorno al tavolo dei gemelli aleggiava un'aria oscura, il silenzio tra loro era di nuovo padrone, perfino Xion se n'era accorta; osservava i due sfidarsi con gli sguardi e ne rimase allibita, sembravano bimbi che giocano a chi cede per primo con gli occhi.

Aveva intuito da sola che era successo qualcosa tra loro, ma quello spettacolo superava ogni cosa.

 

Finita la cena ognuno tornò in camera sua, compresi i due gemelli che erano in silenzio, anche se Roxas aveva chiesto scusa l'aria tra loro non era cambiata, era sempre fredda e non c'era modo di mettere un po' di calore, tutto sembrava fatto di ghiaccio, anche gli occhi dei due, che all'apparenza sembravano uguali, si erano schiariti.

Rimasero così, nel completo silenzio per un due orette.

A interrompere quel ghiaccio furono i primi arrivi. Dopo poco tempo la stanza si riempì di ragazzi e ragazze con un bicchiere di chissà cosa in mano.

La serata però non era niente di particolare, anzi si stavano annoiando un po' tutti, compreso Roxas che se ne stava per i fatti i suoi sdraiato sul letto, purtroppo la classe era abbastanza divisa a gruppi, la maggior parte frequentava altre persone, come i due gemelli stavano con Axel e Demyx così era per gli altri.

La fortuna però giocò a loro favore, un ragazzo dai capelli bianchi entrò in camera, non faceva parte della classe, però l'avevano visto girare per l'albergo; tutti pensarono che lavorava come cameriere o qualcosa del genere.

-Oh bene, vedo che vi divertite da matti, beh sono venuto qua a dirvi che si sta organizzando un falò con gli altri dell'isola, per vostra fortuna ho incontrato i professori e ho chiesto se potevate raggiungerci, hanno accettato, quindi se volete siamo giù in spiaggia.-

Ovviamente nessuno se lo fece ripetere due volte, anche Roxas era curioso di vedere come si svolgeva un falò.

Quando furono in spiaggia l'aria serale invase il naso di tutti, si respirava solamente l'odore del mare, era tutto buio, non c'erano lampioni a illuminare le strade, o anche solo un'insegna, niente di niente, solo quel piccolo fuoco in mezzo al nulla, intorno ad esso vi erano tante ragazzi intenti a festeggiare e a bere, Sora si avvicinò all'albino e chiese curioso che cosa si festeggiasse.

-Quella che vedi è una festa di addio.-

-Oh, per chi?- Chiese nuovamente Sora.

-Per me, presto partirò per andare in un altro mondo-

L'albino raggiunse i suoi amici lasciando Sora ormai da solo, dato che tutti erano già vicino al falò approfittando dell'alcool gratuito.

Perfino Roxas e Xion si stava dando alla pazza gioia, qualcuno dopo un po' accese la musica e iniziarono tutti quanti a ballare, alcuni erano già praticamente in coma per aver bevuto troppo, le coppiette invece si rintanavano in qualche posticino appartato, altri invece ballavano e basta divertendosi in modo genuino.

Sora per quella sera preferì non bere, essendo che vedeva il fratello andarci giù pesante, siccome sapeva che lui stesso non reggeva molto bene l'alcool preferì essere sobrio in caso che Roxas avesse avuto bisogno, anche se non sembrava.

Quella che preoccupava di più il moro era Xion. Sembrava essere completamente in un altro mondo, e si vedeva chiaramente che era ubriaca, infatti Sora decise di riportarla in camera ma la sua azione fu interrotta dall'albino senza nome.

-Ehi è una festa dovresti divertiti.- Gli disse il ragazzo, non sembrava essere ubriaco.

-Lo so, ma ho avuto poco tempo fa a che fare con l'alcool e fidati, i risvolti sono stati tutt'altri che positivi- Inevitabilmente gli venne in mente Kairi.

-Ahi ahi, problemi con le ragazze eh?-

-Già...-

-Forza su! Hai diciott'anni mica ti puoi deprimere per qualche ragazza, dai beviti un bicchierino.- Disse porgendoli un bicchiere che aveva nascosto dietro la schiena.

Sora anche se un po' dubbioso accettò, in fondo che poteva fare un bicchiere?

-Grazie. Comunque piacere Sora.- Gli disse porgendoli la mano.

-Riku.- Si presentò ricambiando il gesto.

-Allora, dove andrai di bello?-

-Partirò tra pochi giorni per un mondo chiamato Città del sole, o qualcosa del genere.-

Sora ci pensò su un attimo, per quanto amasse viaggiare non aveva mai sentito nessun mondo chiamato così, ma non ci diede peso.

-E come mai? Se non sono troppo invasivo.-

-Vedi per quanto sia bello qua, insomma il mare, l'aria eccetera, sinceramente non è posto per me, e allora siccome ho i miei diciott'anni suonati ho deciso di cambiare posto, certo dovrò andare a scuola e lavorare però lo trovo sempre meglio che stare qua.-

-E non ti mancheranno i tuoi amici? I tuoi genitori?-

-Sono cresciuto in un orfanotrofio, non ho genitori a cui rendere conto, e gli amici beh vanno e vengono, sicuramente non sono la mia priorità.-

-Capito.-

-E voi che ci fate qua? C'erano altri mondi più belli di questo.-

-Oh beh hanno deciso di portarci qua, sempre meglio che restare a scuola.-

-Vero. Però sembrate tutti molto piccoli, a parte qualcuno, quanti anni avete?-

-Io ne ho compiuti diciotto poco meno di un mese fa.-

-Non li dimostri sembri un ragazzino.-

-Grazie tante. Tu invece ne dimostri di più per quei capelli bianchi.-

-Non hai stile, fa molto figo tra le ragazze questo colore sai?-

-Ecco perché non ne trovo una, tutte in cerca di vecchi.-

-Hai la risposta pronta eh piccoletto.-

-Non mi lascio prendere in giro facilmente.-

-Mi divertirò molto con te questa settimana, e magari chissà diventeremo ottimi amici!-

-Non penso proprio.-

-Neanche io ma pensavo di farti felice, sembri così solo.-

A quel punto Riku si guadagnò un'occhiataccia da parte di Sora, che d'altronde si stava seriamente stufando di quel tizio. All'inizio sembrava simpatico e tutto, invece non si spiegava il come ma in quel momento avrebbe tanto voluto mandarlo a quel paese, e non sapeva bene che cosa lo tratteneva dal farlo.

-Per tua informazione c'è li ho gli amici semplicemente non fanno parte della classe.-

-Ottima scusa per giustificare la tua solitudine, non è che parli di amici immaginari?-

-Non hai da stare con i tuoi amici visto che tra pochi giorni dovrai partire?.-

-Non vedi? Sono tutti ubriachi fradici.- Disse Riku indicando la festa.

-Beh dovresti raggiungerli!-

-Dai che se non ci fossi io saresti solo.-

-No, guarda invece non è proprio così.- Disse guardando verso il falò e cercando Xion e Roxas.

-E allora con chi saresti?-

Sora non rispose, continuò a far rimbalzare gli occhi a destra e a sinistra nella speranza di trovare i due.

Riku vendendo che non rispondeva,gli sventolò una mano davanti agli occhi che Sora prontamente schiaffò via.

-Sei violento ragazzino.-

-Dove sono?-

-Alla spiaggia, non pensavo che un bicchierino ti riducesse così-

Ma Sora non rispose nuovamente, e iniziò anche a girare su se stesso per vedere dov'erano, ma niente, c'era solo buio.

Quel che temeva era che erano tutti e due ubriachi e che l'indomani sarebbe successo un gran casino, ma sopratutto, cosa avrebbe pensato Demyx?

-Sono spariti...-

-Ehiiii chi?-

-Roxas e Xion...-

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Ed eccomi qui con un nuovo e formidabile capitolo! e tanta tanta cattiveria di Roxas!
no non è vero ho dato poco spazio a lui e finalmente è di nuovo presente Xion!
allora cosa ne pensate? ditemi, ditemi. 
secondo me non mi è riuscito bene....bah...però spero comunque di essere riuscita a farvi contenti *_*
vi lascio con una bella imamgine del nostro sexy Riku :O___
Ringrazio come sempre tutti quanti e vi auguro una buona serata
alla prossima ^^

 

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Capitolo 14
*** La litigata ***


 

Controllò di non avere lo sguardo di Sora su di sé, e per sua fortuna, il fratello parlava con con un ragazzo, così prese Xion per mano e la portò nell'albergo.

Aveva fatto centro, certo, si stava comportando da perfetto stronzo, ma Xion era ubriaca marcia e lui invece sobrio, come poteva lasciarsi sfuggire un'occasione del genere, ovviamente la ragazza era tanto persa da lasciarsi trascinare ovunque.

Roxas invece si può dire che corse fino alla sua camera, e appena arrivò aprì la porta in tutta fretta e la richiuse, assicurandosi ovviamente di non essere visto da nessuno.

La desiderava, forse un po' per l'alcool o forse perchè era da un po' che non lo faceva, con poca dolcezza l'appoggiò al muro e la baciò con foga e fretta, lei si lasciò fare fino a un certo punto.

-Ehi, ma Roxy non vorrai approfittare di una ragazza ubriaca?- Gli disse Xion sorridendo.

-Certamente.- Gli rispose il biondo senza problemi, e si riprese le sue labbra così morbide.

Ma non come quelle Naminè..

Scacciò via immediatamente quel pensiero, come poteva pensare alla biondina in un momento del genere? Cribbio aveva Xion sotto il suo controllo.

Iniziò ad accarezzarla e baciarla sempre con più foga sperando che il pensiero di Naminè passasse in ultimo piano.

Non riuscì però a trarre soddisfazione, non era eccitato come voleva, la mente gli fece passare davanti l'immagine di Naminè che questa volta non scacciò e senza rendersi conto aveva trovato la passione che cercava.

Iniziò a spogliarla e in quel momento gli venne in mente un pensiero.

Se fosse vergine?

La prima volta di Xion sarebbe stata da ubriaca? Non gliela avrebbe mai perdonata, e come minimo al risveglio sarebbero stati guai.

Ma chi se ne frega.

Non gli interessava nulla di Xion, lui voleva solamente farsi una sana nottata di sesso sfrenato.

Quando finalmente la poggiò sul letto nuda non perse tempo a farla sua.

Per sua fortuna Xion non era vergine.

 

La mattina dopo Roxas dormiva tranquillamente, fu svegliato dall'urlo di Xion che lo fece sobbalzare.

-Che cos'è successo...- Disse lei balbettando e continuando a guardarsi intorno, finché non incontrò gli occhi di Roxas, e capì perchè era nuda.

-Noi?- Chiese solamente, e lui rispose annuendo.

La mente di Xion era vuota, non ricordava assolutamente nulla della serata prima, non sapeva come agire, o cosa pensare, in quel momento voleva solamente vestirsi e andare via da quella stanza per riordinare le idee.

Ma la domanda che la perseguitava più di tutte era: Roxas sapeva cos'era successo?

Voleva domandarglielo, ma non riusciva a dar aria alla bocca, era immobilizzata.

-Divertita? Io, se vuoi saperlo, molto.-

Ed ecco la risposta che cercava, Roxas era stato abbastanza sobrio da ricordare tutto.

-Cioè tu ti ricordi? Eri sobrio?-

-Certamente.-

Le sensazioni che provò in quel momento erano tante, voleva urlargli e tarargli un pugno, voleva togliergli quegli occhi da furbo che si ritrovava, o anche piangere non le sarebbe dispiaciuto, un po' per la delusione e un po' perchè sentì i sensi di colpa salire al pensiero di aver in un certo senso tradito Demyx.

-Tu..hai approfittato di me...-

-Beh ti posso garantire che è stato bello anche per te, urlavi un po' troppo, ma ehi chi se ne frega.-

Prese anche l'imbarazzo insieme alle altre sensazioni, non c'è la faceva, si vestì in tutta fretta e tornò nella sua stanza lasciando Roxas da solo.

Quando Xion aprì la porta trovò Sora dormirci sopra e ovviamente sbatté la testa svegliandosi di colpo.

-Scusa...- Disse in lacrime mentre corse via.

Sora si alzò in piedi grattandosi la testa, e vedendo suo fratello con il petto nudo capì cos'era successo.

-Roxas...- Disse solamente, ed entrò in stanza.

-Buongiorno fratello.-

-Ma che hai fatto?-

Roxas ancora assonato si coprì del tutto con le coperte, e affondò la testa nel cuscino.

-Roxas cazzo non ci credo! Con Xion! Quella che piace a Demyx.-

Il biondo si ricordò solo in quel momento dell'amico, e sospirò, si rese conto d'aver fatto una grande cazzata, ma non se ne pentì in fondo mica stavano insieme, e sopratutto, Xion non gliela avrebbe di certo detto, e sicuramente neanche lui avrebbe proferito parola, e sperava sinceramente che anche Sora mantenesse il silenzio.

-Ehi è successo, non posso farci niente.-

-Certo, ovvio, ti può giustificare solo il fatto che eri ubriaco.-

La sera prima Roxas aveva capito subito quanto Xion sopportasse l'alcool, e non si sarebbe mai lasciato sfuggire un'occasione del genere, così aveva fatto finta di bere un po' di più per riuscire nel suo intento, in realtà aveva bevuto si e no quattro bicchieri, però era sorpreso che c'era cascato pure Sora.

-Menomale.-

-Aspetta però, io dovrei sentire qualcosa, non so tipo che tu stai male o qualsiasi cosa, invece sto benissimo, e quindi anche tu, non hai i postumi.-

C'era arrivato troppo presto secondo Roxas.

Ci fu un attimo di silenzio in cui il biondo guardò bene il fratello negli occhi, che intanto era anche lui intento a scrutarlo a vicenda, non voleva crederci ma infine non pote far altro.

-Cazzo Roxas! Sul serio? Eri sobrio porca miseria? E ti sei fatto Xion ubriaca?-

-Dai Sora, che te ne frega! E non urlare, ho ancora sonno.-

-Tu adesso ti vesti subito e vai a parlare con Xion!-

-Ma che cavolo vuoi? Non capisco ti ho tolto a te la verginità?-

-L'hai sverginata???-

-Non credo, almeno non mi sembrava così stretta.-

-Guarda non ho commenti, io vado a farmi una doccia che per colpa tua ho dormito tutta la notte per terra davanti alla porta.-

E senza aspettare la risposta Sora si rifugiò in bagno. Roxas invece si mise a sedere e sbuffò, sapeva che gli aspettava una ramanzina con i fiocchi sperava solo che magari non avrebbe parlato con Demyx, non aveva idea di come avrebbe potuto prendere la notizia.

Si alzò dal letto e siccome voleva farsi anche lui la doccia si mise solo la maglia e un paio di boxer, giusto per non farsi trovare nudo da Sora quando sarebbe uscito.

Ripensò alla notte passata, e si sentì soddisfatto, per quanto avesse dovuto ricorrere a un metodo burbero per farsi Xion, infine c'è l'aveva fatta, era questo l'importante, togliersi lo sfizio di vedere Xion nuda sotto di lui.

 

Purtroppo per il biondo, quando Sora uscì dal bagno gli fece una bella strillata.

-Roxas sei un cretino! Cosa dirà Demyx appena lo scoprirà?-

-A meno che non parli tu, non credo che Xion gli dirà niente.-

-Ah quindi devo far parte della tua mente malefica e diventare tuo complice?-

-No, devi solo mantenere un segreto di tuo fratello! Non mi sembra così difficile.-

-Mio Dio, ho bisogno d'aria, a dopo!-

-Ciao.-

Finalmente Roxas poteva farsi la doccia e andare a prendere il suo caffè alla mensa dell'albergo, non capì se Sora avrebbe mantenuto il segreto, ma aveva una settimana per convincerlo, quindi non c'erano problemi.

 

Dopo che prese il caffè, tutta la classe fu richiamata per visitare il parco naturale, dove risiedevano i vari animali dell'isola.

Purtroppo quando arrivò lì fu preso malamente da Xion in disparte.

-Sei un bastardo!-

-Salve cara, piacere di vederti.-

-No, un cazzo! Tu mi hai scopato quando io ero ubriaca!-

-Come sei volgare...-

-Roxas porca miseria! Io ti dovrai strappare le sopracciglia in questo momento e invece sono qui in apparente calma a parlarti, a cercare di salvare quel poco d'amicizia.-

A quel punto Roxas scoppiò a ridere, si guardò intorno e si mise le mani sui fianchi.

-Xion sul serio non capisci? Non me ne frega niente di te, per me puoi anche mandarmi a cagare e io continuerò tranquillamente la mia vita, è stata una bella nottata veramente, forse una delle migliori, ma basta niente di più, nessuna amicizia niente di niente.-

Dopo che disse quelle parole se ne tornò insieme a tutti agli altri, lasciando Xion a testa bassa e con le lacrime pronte ad uscire, solo Sora si accorse della scena.

-Xion...-

-No, lascia perdere, non ho bisogno di sapere di quanto Roxas abbia passato periodi difficili, non è l'unico.-

-Dai vieni, torniamo alla lezione, ci sono io, siamo amici noi due no?- Sora gli porse la mano e Xion anche se un po' titubante, l'afferro e insieme tornarono con gli altri.

La gita era molto interessante, gli animali erano tutti liberi e intorno a loro regnava il colore verde, era pieno di alberi e piante di ogni specie, assomigliava tanto a una serra, solo che in più c'erano gli animali, ovviamente non aggressivi.

La guida che accompagnava la classe spiegava tutto nei minimi dettagli, ma nessuno ascoltava, alcuni erano presi a guardare il panorama intorno a loro, altri chiacchieravano scambiandosi pettegolezzi, e poi c'era Roxas, che era solo a pensare ai fatti suoi.

Guardava da lontano Sora e Xion che ridevano tra loro, si sentì messo in disparte e lontano dal fratello, sapeva di aver sbagliato, ma non pensava che il fratello l'avrebbe abbandonato per consolare una ragazzina.

Finita l'esplorazione della serra, era ora di pranzo, e quindi i professori portarono i ragazzi a mangiare un boccone.

I ristoranti lì erano particolari, anzi neanche tanto, semplicemente era un self-service a base di frutta e verdura, forse erano tutti vegetariani in quel posto.

Per fortuna di Roxas, Xion pranzò con delle sue amiche, così finalmente il biondo pote mangiare con suo fratello.

-Ehi c'era una fila enorme.- Disse Roxas sedendosi di fronte a Sora che aveva già cominciato a mangiare.

-Già..-

-Andiamo Sora! Mi sono dimenticato di Demyx ok?-

-Glielo dirai?-

-Perchè vuoi farmi litigare con lui?.-

-Sai benissimo che saprà perdonarti non è immaturo come te.-

-Ci penserò su... contento?-

-E chiederai scusa a Xion?-

-Non pretendi troppo?-

-Hai esagerato? E allora devi rimediare.-

-Ehi sei mio fratello, ricordi? Non la mia coscienza.-

-Non mettere di mezzo il sangue, semplicemente sto cercando di farti fare la cosa giusta.-

-Cosa vuoi che risolva con delle scuse a Xion? L'ho scopata da ubriaca secondo te se gli chiedo scusa cambia qualcosa?-

-Probabilmente se non le avessi parlato crudelmente prima, ti avrebbe perdonato.-

-Da quando dire la verità è una cosa da perdonare?-

-Da quando si feriscono i sentimenti...-

Roxas sbuffò, e senza finire di mangiare si alzò e uscì da quel posto dove si sentiva solo soffocare.

Ben presto il posto del biondo fu sostituito da un albino.

-Oh no ancora tu! Sul serio che vuoi?-

-Niente ho visto che hai litigato con il tuo amico e sono venuto a consolarti contento?-

-Per tua informazione, non ho bisogno d'essere consolato, e quello con cui ho litigato non è mio amico.-

-Uh, fine di un'amicizia quindi.-

-No, cretino quello è il mio gemello!-

-Gemello? Scherzi? Non vi assomigliate.-

-Non bisogna per forza assomigliarsi per essere gemelli.-

Ci fu un attimo di silenzio, in cui l'albino guardava con molta curiosità Sora, che d'altro canto si stava irritando, non solo continuava a litigare con Roxas, ma doveva anche subirsi il ragazzo dai capelli bianchi.

-Cosa vuoi?- Pronunciò molto lentamente Sora.

-Non mi racconti? Perchè hai litigato con il tuo gemello?-

-Ma insomma, chi sei? Il mio angelo custode?-

-No, ma un tipo relativamente curioso!-

-Relativamente?-

-Esattamente.-

Sora sbuffò, ma capì che aveva a che fare con uno dalla testa dura, e siccome ne aveva abbastanza di tizi del genere, tipo suo fratello, decise di sputare fuori tutta la storia, raccontando per filo e per segno tutta la loro infanzia, di come l'aveva passata lui, e di come invece l'aveva affrontata suo fratello.

È vero Roxas l'avrebbe ucciso se mai l'avesse scoperto, ma sentiva il bisogno di sfogarsi e tirare fuori tutto lo stress accumulato, e poi ancora un po' di giorni e Riku sarebbe finito nel cassetto del dimenticatoio, quindi non c'era nessun problema.

Quello che stupì molto Sora, fu che il ragazzo di fronte a lui l'ascoltava senza mai interromperlo, e sembrava seriamente interessato a tutta la storia.

Quando finì di raccontare, tirò un sospiro di sollievo, si sentiva già meglio.

-Quindi fammi capire, sei arrabbiato con tuo fratello perchè si è portato a letto una tua amica che dovrebbe essere la futura fidanzata di quell'altro tuo amico?.-

-Esattamente!-

-Ma tu cosa centri in tutto questo? Non ti pare che...Roxas? Giusto? Abbia abbastanza problemi?-

-Io cerco di non fargli perdere altri amici.-

-Ma fatti gli affari tuoi, come lui se li ha fatti tra te e quella ragazza, pensa un attimo poi, hai detto che si è scordato del suo amico giusto? Cioè prova solo immaginare come si sente, poi avendo anche te contro di lui non dev'essere molto bello.-

-Deve capire che ha sbagliato.-

-E l'ha capito! Ma non sei tu a doverglielo far capire, è vero avete perso i genitori e cercate di sostenervi l'un l'altro, ma non devi fare le veci dei tuoi, tu hai il compito di stargli accanto, rimproverarlo sicuramente quando serve, ma non tenergli il muso per una cosa in cui tu non centri nulla.-

Le parole di Riku gli entrarono dentro una per una, e sembravano più vere che mai, insomma aveva detto a suo fratello che aveva sbagliato, l'aveva capito e adesso doveva solo stargli vicino, cercare di comprenderlo, o quanto meno aiutarlo.

Sora si alzò dal tavolo e sorrise grato a quel ragazzo, che nonostante era uno sconosciuto l'aveva aiutato a capire.

Corse fuori dal locale nella speranza di trovare Roxas, ma per sua sfortuna il gemello non era da quelle parti, poteva concentrarsi e chiedergli dov'era, ma non voleva, per il semplice fatto che sicuramente il biondo in quel momento non voleva farsi trovare.

Sbuffò e pensò a dove poteva essersi cacciato, c'erano mille posti in cui poteva essere.

L'albergo per esempio, o anche un semplice bar, oppure a camminare sulla spiaggia.

I professori per fortuna pensavano più a divertirsi che a badare agli alunni, certo se ne avessero perso uno sarebbero state grane per loro, ma a quanto pare si fidavano molto, anche troppo.

Sora non sapeva bene da dove iniziare, però decise lo stesso di provare prima con l'albergo, purtroppo appena fece un passo fu chiamato da Xion.

-Sora!-

-Ehi Xion, scusami ma sono un attimo di fretta.-

-Si, si capisco. Volevo solo farti sapere una cosa.-

-Dimmi.-

-Credo di non avercela con tuo fratello, neanche per prima, in fondo ha ragione, non ha mai detto che sarebbe stato facile essere sua amica. Mi limiterò a essere una normale compagna di classe, che si è portato a letto.-

Sora vide qualcosa negli occhi di Xion, sincerità e angoscia, e un'infinita tristezza.

Si rese conto che nonostante fossero amici da un po' lui non sapeva niente di lei, e questo lo fece sentire leggermente in colpa, forse però Demyx era a conoscenza di qualcosa.

-Perchè sei così buona? Qualsiasi ragazza l'avrebbe mandato a cagare, e invece tu no.-

-Sono cresciuta pensando che nella vita tutti abbiamo le nostre difficoltà, ognuno le affronta in modo diverso, ma ci ha resi quello che siamo oggi, e Roxas beh, non è stata colpa sua, e capisco tutte le sue ragioni, anche se non è l'unico, ma appunto, ognuno a modo a proprio.-

Sorrise, era vero, ognuno ha le sue difficoltà e le si affronta come meglio si crede, non si ascolta nessuno, non ci si pone domande, si fa come vuole, senza pensare alle conseguenze.

Sora aveva avuto Kairi, può sembrare poco, ma in quel momento era l'unica a stargli vicino, al contrario di Roxas, lui non aveva nessuno.

Quel pensiero lo riportò alle discussioni di quel giorno, di nuovo gli era successo qualcosa, e di nuovo era solo, forse soffriva per Demyx anche se non voleva darlo a vedere, ma infine non era cambiato nulla da alcuni anni prima.

-Tu cosa hai passato?-

-Se mi mettessi a raccontarti della mia vita fidati che non finiremo mai più, ti dico solo che non ho mai conosciuto i miei genitori.-

Capì in quel momento che loro due erano molto simili a Xion, neanche lei aveva evidentemente un bel passato alle spalle.

Si chiese perchè le cose andavano così, tutti e tre erano bravi ragazzi e pure la vita con loro non era gentile, anzi tutt'altro.

-Sai Sora a volte ci penso su, e mi dico, ma cavoli che ho fatto di male? Poi ragiono un attimo, se le cose fossero andate al contrario, per esempio se avrei conosciuto i miei genitori? E da lì parto con l'immaginazione, pensando che sarebbe stato peggio, magari non è così, ma è per tirarmi su.-

Anche Sora ci pensò, se i suoi genitori fossero vivi?

Roxas non avrebbe mai scoperto che razza di gente frequentava, e sarebbe stato lo schiavetto di quei tre per chissà quanto tempo.

Sicuramente non avrebbe mai conosciuto Axel e Demyx, dato che loro si sono avvicinati a lui appunto perchè lo vedevano solo.

Non sarebbe stato solo è vero, ma solo persone false sarebbero girate intorno a lui.

La morte dei suoi genitori l'aveva aiutato a crescere, e a distinguere le persone buone da quelle cattive.

E per quanto riguarda Sora?

Lui non avrebbe mai apprezzato Kairi come faceva, probabilmente non si sarebbe innamorato e la loro amicizia non sarebbe esistita.

Una persona come Kairi, nonostante la litigata con Roxas, era difficile da trovare, c'era sempre stata per lui, e le voleva bene, ma come una sorella.

E se non fossero morti i suoi genitori, lui non sarebbe lì a fare quel discorso con Xion.

Quante cose sarebbero diverse?

Anche il solo rapporto con Zexion.

-Xion ti prego, un giorno mi racconterai di te?-

Lei sembrava stupita da quella domanda così inaspettata, ma le fece piacere.

-Si- Disse sorridendo.

Ci fu una pausa in cui si sorrisero a vicenda, come a darsi coraggio, quella gita avrebbe cambiato molte cose, in tutti.

-Dove stavi andando così di fretta?-

-Io stavo cercando Roxas, volevo far pace con lui.-

-Capisco. Allora vai e cerca di rallegrarlo, siamo in vacanza.-

-Hai ragione a dopo!-

Così lasciò Xion e corse verso l'albergo, per sua fortuna mentre correva vide proprio Roxas in piedi sulla spiaggia, ma di fronte a lui c'era una persona, non capiva chi era, riuscì però a capire che non era niente di buono, suo fratello stringeva i pugni e sentiva il nervoso provenire da lui.

Si avvicinò molto lentamente, e quando finalmente fu di fianco al biondo, guardò di fronte a lui rimanendo spiazzato.

-Non ci posso credere...-

 

 

Quando Roxas uscì dal ristorante, era stravolto, non c'è la faceva più a discutere con suo fratello, quella doveva essere una vacanza per rilassarsi e pure per una notte di sesso si stava trasformando un incubo, era incredibile almeno per lui.

Non sapeva bene dove andare ma una cosa era certa aveva bisogno di sfogare la sua ira, non aveva idea di come, magari facendo una passeggiata sulla spiaggia gli si sarebbero calmati i nervi, ma ne dubitava fortemente, in quel momento voleva solo a prendere a pugni qualcuno.

Per sua sfortuna incontrò solo il professor Luxord.

-Ragazzo, dovresti essere insieme a tutti gli altri dove stai andando?-

-Ehm...con questa bella giornata non vedevo l'ora di farmi una passeggiata in spiaggia.-

-Passeggiata eh? O forse volevi dire spiare le belle ragazze in bikini?-

Roxas storse il naso, aveva un vago sospetto che il “guardare le ragazze in bikini” lo stava facendo lui.

Però ci pensò comunque un attimo, fino a un po' di tempo prima non avrebbe perso tempo a guardare qualcun'altra, mentre quella volta, a parte Xion, non aveva notato proprio nessuna.

Scosse la testa per togliersi quei pensieri che non sarebbero andati a parare su niente di buono.

-No professore, sul serio volevo fare una camminata.-

-Tranquillo giovanotto, anche io alla tua età non facevo che correre dietro alle ragazze, eh bei tempi, erano tutte per Luxord.-

Stava pensando quasi di dirgli che era gay, magari si sarebbe allontanato.

-Sai quand'ero giovane andava di moda giocare a Strip Poker, ehhh non immagini quante belle ragazze nude ho visto.-

Non ci poteva credere, un professore stava confidando la sua vita sessuale a un suo alunno? Iniziò a pensare che avesse bevuto un po.

-Poi sai a me piacciono moltissimo le carte, e quindi ero anche imbattibile.-

-Posso immaginare professore.-

-Quali sono le vostre strategia per abbordare al giorno d'oggi?-

Roxas non sapeva bene come rispondere, le ragazze cedevano a lui dopo qualche sorriso o parola dolce, non ci metteva molto impegno.

-Veramente professore sono omosessuale quindi non saprei.-

-Oh scusa ragazzo, va bene allora torno dalla professoressa, tu continua pure la tua passeggiata, ma non ti allontanare.-

-Non si preoccupi.-

Finalmente il professore Luxord si allontanò, lasciando finalmente respiro a Roxas che sperò di non fare più discorsi del genere, almeno con un insegnante.

Così riprese la sua camminata, e dopo un po' di metri si sedette sulla spiaggia godendosi l'aria del mare.

Non pensò più a niente, per un attimo si vedeva nel suo mondo perfetto, senza nessuna discussione e nessuna preoccupazione.

Quel momento pacifico però fu interrotto da qualcuno.

-Roxas?-

Una voce che conosceva fin troppo bene, e che non prometteva nulla di buono, i problemi in una maniera o nell'altra si fanno sempre rivedere, sopratutto quelli irrisolti.

Si alzò lentamente in piedi e quando si girò, i suoi occhi si scontrarono proprio con chi si sospettava.

In un attimo la sua rabbia salì allo stremo, aveva trovavo qualcuno da prendere a pugni.

-Non ci posso credere...-

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Giù i forconi!! su su calmatevi XD
perdonatemi per questo ritardo spaventoso ma ho avuto un periodo di ..... vi lascio intendere, e la voglia di scrivere era sotto le scarpe, ma ehi sono tornata a toturarvi con la mia super storia (circa).
Mi scuso se ci sono errori, ma purtroppo chi mi si assiste nella correzione per il momento non può continuare ad aiutarmi, quindi ciapatevi questo capitolo pieno di erroriXD scusate T_T 
beh vi lascio con la promessa che ci rivediamo agli inizi di Gennaio! non mancherò! 
Sono curiosa*_* cosa avete chiesto a Babbo Natale?? 
Non mi resta che augurarvi buon Natale e felice anno nuovo!! speriamo che il 2014 porti tanta fortuna a tutti noi^^ 
un bacione alla prossima^^


 

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Capitolo 15
*** Una vecchia conoscenza ***


 

I gemelli erano paralizzati, non si aspettavano d'incontrare proprio lui in un posto del genere, in particolare però era Roxas ad essere il più scosso, guardava attentamente la persona davanti a lui, non aveva pensieri, ma solo tanta rabbia, quello che fermava il biondino da prenderlo a pugni era che voleva essere certo che fosse seriamente lui.

Sora invece aveva capito perfettamente chi era e stava aspettando la reazione del fratello, che non era ancora arrivata.

Entrambi comunque non sapevano cosa dire, così a interrompere quel silenzio fu proprio il misterioso uomo.

-Beh...è un po che non ci si vede, come state?-

Fu Roxas a svegliarsi dopo aver sentito la voce, in quel momento ebbe la conferma che quello davanti era proprio chi pensava.

-Saïx..- Sussurò Roxas a denti stretti.

C'era un'aria gelata nonostante facesse un caldo da far sciogliere il cemento, gli occhi di Roxas infatti sembravano che lanciassero tante spine di ghiaccio contro Saïx che d'altro canto invece si limitava a tenergli testa nella stessa maniera, ma non sapeva che il biondino non si sarebbe limitato a uno sguardo freddo.

Infatti senza perdere altro tempo Roxas si lanciò con tutta la rabbia che aveva in corpo su Saïx, iniziarono a picchiarsi e per fortuna anche Sora si svegliò dai suoi pensieri cercando d'allontanare il gemello, non voleva sicuramente che finisse nei guai per colpa di Saïx.

-Roxas calmati! Se ti beccano fidati che una bella sospensione non te la toglie nessuno!-

-Non me ne frega niente!!!- Gli urlò rilanciandosi nuovamente su Saïx.

Sora sbuffò, non sapeva cosa fare, li guardava preoccupato e così riprovò ad allontanare di nuovo suo fratello.

-Sora! Porca miseria! Perché ti intrometti?-

-Per non farti fare cavolate, lo sai benissimo che se i professori ti beccano a picchiare qualcuno rischi l'espulsione!-

-Non me ne importa.- Si stava per scagliare di nuovo contro Saïx, ma la risposta di Sora lo pietrificò.

-Ma a mamma e papà si...- Sapeva che aveva esagerato tirando in ballo i genitori ma non aveva trovato altro modo, si sentì anche in colpa dopo che vide lo sguardo di Roxas.

-Stronzo...-

-Scusa...-

Però servi a far calmare il biondo che diede un ultimo sguardo a Saïx e si voltò per andare in albergo, non voleva avere più niente a che fare con lui.

-Già vai via?.- Chiese Saïx con spavalderia.

-Perchè? Ne vuoi altre?-

-Da te? Al massimo le ricevi...-

Sora in tutta questa discussione stava guardando molto malamente Saïx, capiva l'orgoglio ma stava un po' esagerando.

-Ma che vuoi da lui eh? Ti presenti qui davanti dopo anni e lo sfidi anche? Mi sono pentito di non averti fatto prendere ancora un po' a pugni.-

-Vi siete fatti tutti e due una spina dorsale? Comunque voglio solo parlargli tutto qua, si può? O devo prendere appuntamento da te?-

A quel punto si fece avanti Roxas stufo del modo in cui si stava rivolgendo a Sora.

-Vuoi parlare? E va bene. Cosa vuoi dirmi? Quanto stronzo sei?-

-Davvero mi tieni ancora rancore? Dopo tanti anni?-

-Non dimentico facilmente.-

-Sai, è un piacere averti incontrato qua, magari ti posso spiegare come sono andate le cose.-

-Wow, non vedevo l'ora...-

-Quindi mi ascolterai?-

-Forse.-

-Bene, mi basta. Roxas sono andato via per proteggerti.-

-Ah questa poi, la solita storia del “ti ho fatto del male per proteggerti” guarda funziona sempre.-

-Fai pure lo spiritoso, ma è così, per colpa di mio padre.-

-Ah si, sai che fine ha fatto a proposito? Si è suicidato appena ha saputo della partenza tua e di tua madre.-

-Non m'interessa, e comunque sai benissimo in che affari era immischiato e ho dovuto ripagare il suo debito per far in modo che mia madre non venisse coinvolta.-

-Giusto, aveva a che fare con degli spacciatori.-

-Quegli stessi spacciatori che frequentavo al tempo, ho dovuto vendere la loro roba per tanto tempo, non erano amici né niente, ti ho tenuto fuori perché era pericoloso per te.-

-Non hai pensato che avrei potuto aiutarti?-

-E come? Me li davi te venti mila Munny per ripagare il debito?-

-Dovevi parlarmene in qualche modo ce ne saremmo tirati fuori.-

-Non dire cazzate Roxas! Non c'era nessuna soluzione. E così ho deciso di fregarmi un po' di soldi del ricavato, senza ovviamente dare troppo nell'occhio, appena ho raggiunto la somma ho preso mia madre e siamo andati via senza dire niente a nessuno.-

Da quel momento in poi le emozioni di Roxas erano come un mare in burrasca, nella sua testa cerava un modo per ribattere, per dire “io ho ragione, tu mi hai tradito.”

Però non c'era via, la storia di Saïx bastava per capire le ragioni del suo abbandono e questo faceva innervosire Roxas, aveva talmente tanto rancore verso il suo ex amico che ora si sentiva anche in colpa per non aver cercato di capire che cosa stava succedendo.

-Non ti ho salutato perché non volevo che sapessi più niente di me, in modo tale che non ti avrebbero cercato.-

Non sapeva più cosa rispondere o come comportarsi, perdonarlo forse era la scelta migliore, si, ma perdonarlo di cosa?

Era questo che si chiedeva, Saïx senza volerlo era entrato in un circolo vizioso e pericoloso, aveva fatto solo la cosa più giusta da fare per lui e sua madre.

Non voleva fare la parte della vittima, ma gli sembrava troppo strano dire che era tutto apposto, e che il passato non contava più, contava eccome!

Roxas aveva passato tanto tempo a soffrire per la mancanza di Saïx, pensando che lui era uno come gli altri.

Non era mai capitato che un pezzo del suo passato venisse risolto così e neanche pensava che sarebbe mai capitato, invece si trovava davanti al suo ex migliore amico, senza sapere cosa rispondere, avrebbe voluto insultarlo, ma non trovava motivi per farlo procurandogli ancora più nervoso.

-Cosa ti aspetti che faccia?-

Gli chiese solamente, magari Saïx l'avrebbe illuminato.

-Nulla, vorrei soltanto che non mi portassi più rancore.-

Era facile parlare per lui, ma perdonare così facilmente per Roxas era difficile se non impossibile, anche davanti a una storia che non poteva andare in modo differente.

-Non capisco però, dopo tutti questi anni mai una lettera né niente, non ti abbiamo neanche mai visto alle grandi feste organizzate da altri mondi.-Disse Sora, curioso anche lui di quella situazione così strana.

-Siamo confinati qua, non voglio che ci vengano a cercare o altro se il mio nome tornasse in giro sarebbe di nuovo un inferno, sono precauzioni le mie, verso mia madre, fossi stato in mezzo soltanto io non me ne sarebbe importato di nulla, ma visto e considerato che non è così, devo tenermi alla larga da tutti almeno per un altro po' di anni.-

E anche quella ragione fu inattaccabile.

Il destino era strano, decide di metterti persone davanti per motivi precisi, ma che infine fanno stare anche peggio di prima, perché era così per Roxas, non poteva tornare amico di Saïx, però da quel giorno in poi non se lo sarebbe più ricordato come lo stronzo di turno, ma semplicemente un buon amico che aveva dei problemi, era questo che voleva il destino? Cambiare delle idee di Roxas?

-Quindi anche dopo tutto questo, la vostra amicizia non è comunque recuperabile.- Chiese Sora.

-Non credo che a Roxas interessi recuperare l'amicizia, ma se vorrà io sono sempre qua, basta che non mi scriva o telefoni. Ma sarà sempre il benvenuto.-

Era strano sentire parole che suonavano così dolci uscire dalla bocca di Saïx, era sempre stato un tipo duro e freddo, ma un buon amico e tale era rimasto.

-Non ti perdonerò, non voglio più vederti, non ci riesco, andrebbe contro me stesso, chiamalo orgoglio non ha importanza, posso concederti solo che da questo momento non ti ricorderò più come uno stronzo...-

-Mi accontento, l'importante è che tu sappia che io non ti ho abbandonato perchè non m'importava nulla di te, anzi, il contrario.-

-Rammollito...-

-Non ti ci abituare, lo dico solo perchè so che hai frignato tanto senza di me. E mi sento in colpa.-

-Frignato? Grazie a te sono quello che sono oggi, un perfetto stronzo, stile Saïx.-

-Ehi non puoi incolparmi di questo, è crudele da parte tua.-

Senza neanche pensarci i due avevano ripreso a scherzare, l'unico che lo notò fu Sora che sorridente s'allontanò dalla scena piano piano, lasciando ai due un momento per tornare al passato, sarebbe durato poco, ma aveva un sospetto che sarebbe cambiato qualcosa, in Roxas.

Si fece presto sera e Sora non ebbe più notizie di Roxas e Saïx ma sapeva che entrambi stavano bene, da bravo gemello qual'era l'aveva coperto lui dai professori, dicendo che il biondo si era sentito un po' male ed era chiuso in camera.

 

In realtà il nostro Roxas era a casa di Saïx, voleva salutare anche la madre che non vedeva da molto tempo, infatti appena la donna lo vide ne fu entusiasta.

-Oddio! Roxas sei tu?-

-Salve..-

-Salve?? andiamo è passato tanto tempo ma puoi ancora darmi del tu, mamma mia come mi sei mancato.-

La mamma di Saïx saltò praticamente addosso a Roxas, abbracciandolo come pochi avevano fatto e lasciandoli tanti baci sulla testa, in tutto questo il povero biondo non pote far altro che lasciarla fare, in fondo anche lui era felice di vederla.

Beh ovviamente, Saïx era in un angolo a ridersela.

-Mamma mia come ti sei alzato, oh che bello che tu sia qua, siediti pure caro ti porto subito una coppa di gelato enorme, ti piace ancora il gelato vero?.-

-Si...-

Roxas era un po' intimidito non era più abituato alle smancerie da parte della mamma di Saïx, e gli sembrò di tornare indietro nel tempo.

-Allora, come ti sembra?- Chiese all'improvviso Saïx

-Cosa?-

-Mamma! La vedi più felice o più depressa?-

Roxas osservò un attimo la donna che mentre preparava il gelato canticchiava sorridendo, quel sorriso fu contagioso perfino per il biondo.

-Bene, sta molto meglio, non l'ho mai vista così solare, sembra essere libera e a suo agio.-

-Quell'uomo l'ha fatto solo soffrire, l'unica cosa buona che ha fatto lui per lei è stata aiutarla a mettere al mondo me, tutto il resto è solo spazzatura.-

Roxas non sapeva molto del padre Saïx, neanche il nome, si sentivano solo parole in giro, viaggiava molto lasciando spesso a casa la moglie con il figlio piccolo e che tornava sempre stra colmo di debiti, tanto che poi ha dovuto dare in mano Saïx a una baby sitter e lei a lavorare.

-Allora Roxas come stai?- Chiese Delphine, il nome della mamma di Saïx, era una donna minuta dai capelli biondi e gli occhi verdi smeraldo.

-Tutto bene, grazie, con te?-

-Oh menomale hai ripreso a darmi del tu, se no mi fai sentire vecchia, comunque benissimo, questo posto è meraviglioso, certo ci si deve abituare ma una volta fatto diventa un paradiso.-

-Posso immaginare.-

-E tu cosa ci fai qua caro?-

-Ah è stato un caso, semplicemente la scuola ha organizzato una gita e ho incontrato Saïx.-

-Che meraviglia! Sai ti penso spesso e a volte mi manca averti in giro per casa, Saïx poi è così musone, tiene poca compagnia.-

-Grazie mamma.-

-Poi lavora in continuazione, gli ho detto di andare a scuola e che ai soldi ci pensavo io, ma questo testone non vuole sentir ragione.-

-Scusa mamma se voglio la tua tranquillità...-

-Ma sei giovane e dovresti goderti la vita!-

-Me la godo, tranquilla.-

-Oh Roxas come sta Yuffie?-

In un primo momento non capì bene la domanda di Delphine ma poi gli fu chiaro che pensava che lui si sentisse ancora con quella ragazza.

-Non saprei ci siamo lasciati.-

-Oh menomale! Una bella notizia, non mi è mai piaciuta, era una snob!-

-Già...-

-Roxas tesoro, sei di poche parole, non dirmi che sei diventato come il musone qua affianco.-

-No, no è solo passato tanto tempo.-

-Oh tesoro lo so, ma adesso sai che siamo qua! E puoi tornarci a trovare quando vuoi!-

Disse Delphine con un sorriso tanto raggiante da contagiare anche Roxas, non sapeva bene come prendere quella situazione, non si sentiva a disagio e la cosa lo preoccupava, stava bene e sembrava che tutto il male passato fosse solo un brutto ricordo.

Poteva tornare amico di Saïx? Si, certamente, ma era la barriera del biondo ad impedirlo, la paura di essere deluso e soffrire di nuovo era troppa, così quando uscì per tornare in albergo si salutò con Saïx con la promessa di rivedersi il giorno prima che fosse partito.

Mentre camminava verso l'albergo ripensò a tutto quello che era successo in un solo giorno, era stanchissimo e non vedeva l'ora di buttarsi sul letto, se non per il fatto che quando arrivò a metà spiaggia vide Xion seduta sola a guardare il mare, non sapeva se con lei doveva risolvere, forse per la giornata passata o forse perchè era contento di aver rivisto il suo vecchio amico, ma si sentì leggermente in colpa, e senza pensarci si avvicinò a lei sedendosi al suo fianco.

Non ci volle molto per Xion a capire che vicino a lei c'era Roxas.

-Non hai freddo?- Chiese lui per attaccare discorso.

Ma non funzionò, Xion non aveva intenzione di proferire una sola parola, e questo mise in difficoltà il biondo che provò con altre domande stupide.

-Ok, sei arrabbiata ma almeno potresti apprezzare lo sforzo che sono qui no?-

A quel punto lei si girò congelando Roxas con lo sguardo, non era quello che voleva sentire ma se serviva in quel momento a toglierselo dai piedi.

-Mi dovrebbe interessare?-

Roxas rimase di stucco quando sentì la risposta, continuava nella sua testa a pensare, cercava di capire se il mondo si fosse messo a girare al contrario, non era lei che doveva dare delle frecciatine del genere, ma bensì lui, invece si ritrovò dispiaciuto e tormentato dai sensi di colpa.

-Beh fino a oggi hai detto che volevi salvare la nostra amicizia.-

-Quale amicizia? L'hai detto tu stesso, non c'è stato mai niente.-

Ripensò a quel pomeriggio, era vero, lui l'aveva trattata di merda e ora quella freddezza la meritava tutta, anzi, era già tanto che non lo prendeva a schiaffi.

Si alzò in piedi con un macigno in più sullo stomaco e tornò in albergo, dove ovviamente lo stava aspettando suo fratello.

-Ehi! Com'è andata?- Chiese Sora tutto entusiasta

-Diciamo bene.-

-Dai! Non mi racconti nulla?-

-Non c'è nulla da dire, è stato un malinteso, ma non possiamo tornare amici come prima.-

-Eppure ti sento sconvolto.-

Maledetta simbiosi...

Pensò Roxas, come se la sarebbe cavata? Non aveva molta voglia di parlare e quasi sicuramente Sora sarebbe tornato arrabbiato se avessero parlato di Xion, non poteva sicuramente andare a dormire, sapeva benissimo che suo fratello non era uno che te la fa passare liscia.

-Tranquillo, sto bene, sono solo un po' stanco.-

Ovviamente non ci credette neanche lui stesso.

-Andiamo! Che è successo?-

Ci perse le speranze, chiuse gli occhi respirò a pieni polmoni e sputò fuori il motivo.

-Mi dispiace per come mi sono comportato con Xion!!!!-

Quando riaprì gli occhi e vide la faccia di Sora non sapeva se ridere o mandarlo a quel paese.

Aveva bocca e occhi spalancati, e il naso arricciato.

-Non dire una parola...-

-Perchè non gli chiedi scusa allora??-

-Non mi ascoltare mai, ti prego fai sempre quello che ti passa per la testa, ma non darmi mai retta.-

-Dai! Devi capirmi, il mio fratello super malvagioe padrone del mondo, anzi no, dell'universo, ha appena ammesso che gli dispiace di essersi comportato di merda con una comune mortale, fino a sta mattina ti credevi Dio in terra!-

Roxas sbuffò, si rendeva pure lui conto che quelle parole erano fin troppo vere.

Che fosse per via di Saïx? Non lo sapeva, ma in quel periodo aveva cambiato atteggiamento un miliardo di volte, a quel punto non capiva più chi era nel giusto e chi nel torto, era confuso perchè se fino al giorno prima al solo pensiero di Saïx gli venivano fuori i nervi dalla pelle in quel momento sperava in una continuazione della loro amicizia o almeno che si sarebbero rivisti un giorno.

Tutto perchè si erano chiariti, risultando che non era colpa di nessuno se non della sfiga che perseguitava Saïx.

-Roxas, hai mai pensato che la tua vita stia cambiando? Che finalmente tutto gira come vuoi?-

Quella domanda sorprese molto il biondo.

Tutto girava come voleva lui?

Ci pensò un attimo.

Aveva degli amici sinceri, e a cui voleva un bene dell'anima, dimenticando però di dimostrarlo.

Una famiglia su cui contare, sopratutto con la presenza costante di Zexion.

Dei chiarimenti con il passato, ma mantenendolo sempre passato.

E una ragazza d'amare, se voleva...

Era vero, girava tutto come voleva lui, eppure sentiva ancora qualcosa d'irrisolto, un senso di vuoto enorme, non capiva da dove arrivava, poi guardò in alto e come un fulmine a ciel sereno gli venne in mente un pensiero.

-Sora...tu vai a trovare mamma, papà e Ventus?-

Fu Sora a sorprendersi quel giro, non si aspettava una domanda del genere da parte di suo fratello.

-Una volta all'anno...di più non riesco, so che come figlio dovrei andarci di più e-

-Io non ci sono mai andato...- Disse Roxas interrompendo Sora che lo guardò malinconico ma anche sorpreso.

Non ci furono più parole, entrambi avevano detto quello che c'era da dire, nessuno dei due aveva voglia di continuare a parlare, anzi dopo che Roxas si fu messo il pigiama spensero la luce e si addormentarono, almeno per il biondo fu così, Sora invece si alzò e andò nel piccolo terrazzo che avevano a disposizione.

-Ciao mamma, come stanno papà e Ventus? Spero che non ti facciano troppo arrabbiare, qui stiamo tutti bene, forse Roxas sta iniziando a scavare un po' in se stesso, anzi ti volevo chiedere di stargli vicino, di portarlo sulla via giusta perchè io non riesco, anche perchè ne ho bisogno anch'io, sono comunque un ragazzino ancora troppo immaturo per aiutarne un altro immaturo.-

Prese un profondo respiro, cercando di trattenere le lacrime, spesso si ritrovava a parlare con i suoi genitori, e ogni volta dell'acqua salata minacciava di uscire dai suoi occhi.

-Sai oggi abbiamo rivisto Saïx, non so se ti ricordi di lui ma te ne ho parlato tanto tempo fa, e sembrerebbe che sia cambiato qualcosa in Roxas, non lo so ma ti prego mamma fa che le cose cattive gli stiano lontane almeno per ora, ti supplico, se succedesse ancora qualcosa non so come potrebbe diventare, ma non lo voglio neanche sapere!.-

Prese un altro respiro e guardò per un attimo le stelle immaginando i suoi genitori che l'ascoltavano e con Ventus che tirava giù i punti luminosi per fare dispetto.

-Mamma è sempre bello parlare con te, salutami papà e Ventus, buonanotte.-

Ritornò sotto le coperte con il sorriso, e dopo pochi minuti anche Sora cadde in un sonno profondo.

 

 

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Capitolo 16
*** Addio. ***


Quello che stava succedendo nella vita di Roxas era un cambiamento lento e doloroso, dentro di lui c'era una tempesta che con difficoltà stava combattendo e se pensava che tutto quel casino derivava da Saïx lo sorprendeva, i chiarimenti che aveva avuto erano tanti e tutto quello in cui credeva si era sfumato come la nebbia che viene portata via del vento, ma comunque non vedeva il sole, c'erano ancora quelle maledette nuvole che offuscavano la sua tranquillità.

I giorni delle vacanze erano passate in serenità con Saïx si erano visti ogni tanto, prendendosi qualcosa al bar e chiacchierando, Roxas doveva ammettere però che per quanto contento d'aver ritrovato un amico che pensava perso, egli non riusciva più a infondergli tranquillità alle volte era anche a disagio, per quel motivo Axel e Demyx erano presenze costanti nella sua mente.

Durante la settimana si era reso conto che gli mancavano non solo loro due, ma anche Zexion e la combriccola al bar di Xigbar, insomma non vedeva l'ora di tornare a casa.

Ritrovarsi ad aspettare Saïx in spiaggia per salutarlo era per lui una tappa importante della sua vita, avrebbe detto addio per sempre a un amico e non sapeva se ciò lo rendeva triste o felice, lui in quel momento si sentiva normale, come se niente fosse cambiato, era calmo come il mare prima della tempesta.

Non aveva parlato neanche con Xion, non si sentiva pronto ad affrontarla, magari ci avrebbe pensato al ritorno.

L'uragano di pensieri di Roxas fu interrotto proprio da Saïx che si era seduto vicino a lui.

-Come va? Passato una buona vacanza?.-

-Diciamo che speravo di passarla meglio.-

-Sono successe cose che non ti aspettavi, credo sia normale.-

-Non è solo quello, fino a una settimana fa pensavo d'essere una persona e adesso sono nuovamente in combattimento contro me stesso.-

-Oh beh capita, stai semplicemente crescendo.-

-Se lo dici tu...-

Roxas non era convito delle parole di Saïx, preferiva pensare che era solo un periodo, che sarebbe finito appena avrebbe rimesso piede Alla Città Del Crepuscolo.

-Allora chi hai che ti aspetta a casa?-

-Suppongo Zexion...-

-Intendevo qualche ragazza.-

-Ah...no.-

-Ma dai un bel ragazzo come te che non ha nessuna ragazza?-

-Ci sto lavorando...-

-Allora è importante.-

Quello era uno dei tanti discorsi che avrebbe voluto evitare come la peste, era importante Naminè? Non lo sapeva neanche lui, come ormai non sapeva tante cose di se stesso.

-Forza su raccontami, tanto a chi vuoi che lo dica? Domani parti e chissà quando ci rivedremo.-

-Saïx, non ho niente da raccontare, è una ragazza che voglio portarmi a letto e con cui sto avendo qualche difficoltà tutto qua.-

-Quindi sarebbe da una botta e via?-

-Esattamente, nulla di più.-

Saïx studiò un attimo Roxas, lo guardò intensamente e sembrava pensare a qualcosa d'importante.

-Mi dici il suo nome?-

-Perché lo vuoi sapere?-

-Così, magari la conosco.-

-Naminè...-

Il suo nome era uscito dalla bocca di Roxas in modo malinconico e triste e non capiva perché, altri pensieri continuarono a tormentare la mente del biondino.

-Wow, ti manca tanto eh?-

-Ma no! Sono solamente confuso tutto qui, ma lei non conta nulla.-

-Perché non ti guardi un attimo dentro e non ti rassegni che sei innamorato di lei?-

-Perché tutti pensati la stessa puttanata? Io non sono innamorato.-

-Perché quando parli di lei hai una luce negli occhi che solo i ragazzi innamorati hanno.-

-Sei suonato, fidati.-

-Te ne renderai conto, magari appena ne troverà un altro...-

-Che cosa?- Pensava di aver sentito male o almeno sperava.

-Beh credo che sia una bella ragazza e suppongo che non ci metterà tanto a trovarne un altro.-

In quel momento la sola immagine di Naminè con un altro ragazzo lo spaventò a morte, il cuore prese a battere velocemente come le ali di un colibrì.

Sapeva come si chiamava quel sentimento. Gelosia.

Le domande iniziarono ad assillarlo, non vedeva l'ora di tornare e vedere che non era cambiato nulla, ma non poteva saperlo.

-Geloso eh? Beh prova a pensare perché lo sei.-

-Devi farmi il lavaggio del cervello ancora per molto?-

-Non ho fatto niente.-

Sbuffò stufo di tutti quei pensieri, di tutte quelle persone che sembravano essere troppo importanti per poterle perdere, non aveva idea di come affrontare il tutto, forse doveva aspettare veramente d'arrivare a casa.

-E vabbè, cambiamo discorso, Kairi e Sora? Si sono messi insieme oppure giocano ancora a fare i timidi?-

-Veramente non si parlano più.-

-I promessi sposi hanno litigato?? ma sul serio?-

-Già, credo che in parte sia colpa mia.-

-Che hai combinato?-

-Ho litigato con Kairi, lei ci è andata giù pesante e Sora mi ha difeso.-

-Ahhh, beh se ha difeso te significa che Kairi non era così importante.-

-Credo che comunque faranno presto pace.-

-Potrebbero, si, ma non torneranno come prima.-

-Che ne sai?-

-Roxas dai non ci vuole un genio, insomma si può essere amici da anni ma basta una delusione per mandare tutto a quel paese, certo si può ritornare amici ma rimane sempre quel rancore che ha spezzato tutto.-

Quel piccolo discorso gli ricordava tanto la loro situazione, amici ma non come prima, per colpa del passato.

-I ricordi sono la cosa più preziosa che abbiamo Roxas, ma anche quella più dolorosa.-

Era vero, anche lui la pensava esattamente così, i ricordi possono costruire e distruggere un rapporto, dipende tutto da come si trasformano questi ricordi.

Quelli di Roxas per Saïx prima erano brutti e pieni di rancore, in quel momento invece non erano così male, anzi gli faceva piacere averli sempre con sé.

-E tu invece ragazze?- Chiese Roxas per cambiare discorso.

-Bah, mi diverto ma nulla di più, forse un giorno troverò la mia anima gemella.-

-Ne dubito, non sei tipo da stabilirti.-

-Ehi cerca di capirmi, sono bello, lavoro ho un passato tenebroso alle spalle, una ragazza deve farne di salti per conquistarmi.-

-Ah le ragazze devono conquistare te?-

-Certo.-

-Beh se mai qualcuna ne ha voglia cerca d'avvisarmi.-

Parlarono per tutto il giorno, ridendo e scherzando come ai vecchi tempi, finché non fu il momento per Roxas di salutarlo, quella sera ci sarebbe stato una festa in spiaggia e sperava che fosse l'occasione giusta per parlare con Xion.

-Beh allora io vado.-

-Va bene, ciao piccoletto fai buon viaggio.-

-Stammi bene...-

Una sola stretta di mano, non ci furono lacrime o abbracci, solo due amici che si salutarono con la promessa di rivedersi.

Non era triste, anzi si sentiva più tranquillo, come se portasse un peso di meno, ma non era il momento per quei pensieri, una festa lo stava attendendo.


Nel frattempo Sora stava cercando Riku, voleva almeno salutarlo prima di andare via, per sua fortuna lo trovò a un bar seduto da solo.

- Ehila!- Salutò Sora, attirando l'attenzione dell'albino.

- Ehi! Sono giorni che non ti vedo.-

- Lo so, infatti volevo salutarti, domani torno a casa!-

- Pensa te anch'io domani completo definitivamente il mio trasferimento.-

- Sul serio? Beh magari saremo sullo stesso treno allora.-

- Può essere, dipende da che ora mi sveglio.-

Sora ridacchiò guardandolo. - Secondo me sta notte ti ubriacherai talmente tanto che ti sveglierai domani sera! -

L'albino sorseggiò della birra. - Ma guarda che non siamo tutti come te che crolliamo dopo un bicchiere! -

Sora si sedette di fronte a lui. - Ok, forse me la sono cercata. - Fermò un cameriere e gli chiese una coca-cola.

-Pensavo di starti antipatico da come rispondevi. -

-Beh, ammetto d'essere stato un po' permaloso, però non posso tralasciare il fatto che mi hai aiutato con Roxas! Cosa per me importantissima! - Arrivò la sua bibita insieme a una ciotola di patatine che fu molto contento di mangiare.

- Sai, in quel tuo sproloquio di una settimana fa ricordo che pure con la tua fidanzatina non eri messo bene. - Riku sapeva stupire Sora era una cosa certa, quel giorno che si era sfogato gli aveva detto talmente tante cose eppure lui era riuscito a comprendere quanto la situazione con Kairi non aiutasse la sua tranquillità.

- Non è la mia fidanzata, ma comunque ormai non credo che si possa recuperare sono settimane che non ci sentiamo.

- Non credo che centri la litigata con Roxas lei d'altronde stava difendendo un'amica esattamente come avrebbe fatto chiunque, tu hai solo paura. -

    Sora sorrise scuotendo la testa. - Ti sbagli, semplicemente penso che non potrà più tornare come prima. -

- Ed è vero infatti! E sopratutto non deve tornare come prima, tu sai che c'era bisogno di un passo avanti, che ormai era scontato e non ne hai avuto il coraggio, solo perché le cose sono cambiate non vuol dire che sia per forza in peggio.-

    Si sentiva leggermente sgridato ma forse era vero, tutta quella paranoia sul fatto che era solo una fissazione.

- Si però non mi manca, un tempo sarei caduto in depressione totale se fossi stato così tanto tempo lontano da lei, mentre ora non è così, anzi non mi va di vederla. -

- Però ci pensi e mi sembra di capire con costanza. -

    Il moro sospirò, era vero alternava i pensieri tra Roxas e Kairi ed entrambi lo preoccupavano nonostante che per quest'ultima non sentiva più alcun sentimento.

- D'altronde l'hai detto tu stesso, non vi parlate e non vi vedete più da settimane chissà che effetto potrebbe farti ritrovartela davanti, ricorda caro il mio piccolo ubriachello che i cambiamenti spaventano sempre ma sono necessari. -

    Con quest'ultima perla di saggezza Riku si alzò. -Frase fatta e scontata. - Aggiunse Sora sorridendo un po' con amarezza.

- Si è vero, ma ha pur sempre il suo effetto e poi mi sembrava un'uscita di scena abbastanza figa -

    Il moro ridacchiò e si alzò pure lui stringendogli la mano e salutandolo, era contento d'essersi fatto un'amicizia in cui non centrava Kairi o Roxas, a volte pensava che senza quei due lui sarebbe rimasto solo, ma con la conoscenza di Riku aveva appurato che non era vero che anzi, riusciva tranquillamente a parlare e a crearsi delle compagnie personale, forse era quello che gli serviva, avere amici tutti suoi.

    Sorrise contento a quest'ultimo pensiero e dopo aver pagato la sua bibita uscì camminando verso la spiaggia dove tutti stavano ballando e bevendo, ovviamente non era proprio una cosa come al castello della bestia, la maggior parte era ubriaca e per quanto i professori cercavano di mantenere il controllo la situazione era comunque ingestibile, da lontano riuscì a percepire il fratello che s'avvicinava a Xion, riusciva a sentirlo un po' impaurito e agitato, forse finalmente le avrebbe chiesto scusa.




Roxas non era proprio tipo da scuse, quando si trattava di farle era sempre un delirio per lui, se non ci fosse stato di mezzo Demyx sarebbe stato tutto più semplice, se ne sarebbe semplicemente fregato.

La guardava da lontano era con alcune sue amiche, aspettava il momento giusto per avvicinarsi e nel frattempo si studiava un modo per scusarsi senza cadere troppo in basso e sopratutto ragionare insieme su come dirlo al suo amico e ad Axel.

Dannazione, Axel... Quello mi ucciderà sicuramente, la guerra dei Keyblade non sarà niente in confronto alla paternale che mi arriverà.

Non voleva pensarci, decisamente doveva solo concentrarsi su Xion e cercare di farsi perdonare.

Finalmente s'allontanò dalle sue amiche per prendere da bere e fu in quel momento che Roxas s'avvicinò alla ragazza arrivandole dietro.

- Ehila...- Disse solamente, lei si girò e roteò gli occhi.

- Che cosa vuoi Roxas? -

- Parlare, solo parlare giuro. -

- Ah, quindi non vuoi farmi bere e portarmi in camera? -

Frecciatina tutta meritata purtroppo, ma non voleva mollare, lui non mollava mai.

- Ascolta Xion quello che è successo è grave lo so, probabilmente non esistono scuse e potrei darti tutte le giustificazioni di questo mondo.-

    Prese un profondo respiro cercando le parole giuste, bastava poco e avrebbe peggiorato la situazione.

- E potrei stare ore qui a dirti il casino che mi passa per la testa, ma la realtà dei fatti è che semplicemente, avevo bisogno di sfogarmi. Punto non c'è altro. Ero nervoso debole se vogliamo dirla tutta e ho visto in te semplicemente l'unica ragazza in quest'isola che m'ispirava e ti ho buttato il mio rancore, così, fregandomene altamente di tutto. -

Mentre Roxas parlava, Xion non aveva staccato gli occhi dai suoi, capì che quelle del ragazzo cercavano d'essere delle scuse e che per lui era molto difficile dire quelle parole, ma comprendeva anche che quello sforzo l'aveva fatto unicamente per l'amico.

    - Va bene Roxas ho capito, non ti preoccupare ma non per questo tornerò a essere tua amica, mi dispiace, mi hai decisamente ferito troppo e non posso passare avanti così come se nulla fosse, le persone compreso Demyx, Axel, Sora e perfino Naminé non sono oggetti che puoi usare come tue valvole di sfogo, abbiamo dei sentimenti, abbiamo le nostre crisi d'affrontare come tutti. Non sei l'unico a soffrire. -

    Sorseggiò un po' del liquore che era nel bicchiere per rinfrescare la gola.

- Ciò nonostante se vorrai ti darò la possibilità di ricostruire il nostro rapporto, non ti chiuderò le porte e per quanto riguarda Demyx, stai tranquillo non so quanto gliene importi con chi vado a letto, d'altronde non stiamo neanche insieme e sinceramente non so neanche se ci frequentiamo non so nulla di noi due, quindi non credo che gli dirò qualcosa per il momento, magari quando inizieremo a toccare quel tipo d'argomento, non lo so... -

    Roxas sapeva bene che se aspettava Demyx per toccare l'argomento sesso potevano passare anni e forse morire senza mai sapere cos'era davvero, ma a parte l'ingenuità dell'amico era soddisfatto di com'erano andate le cose, non si aspettava certo che gli saltava addosso abbracciandolo e via dicendo, anzi, sinceramente pensava che andasse molto peggio. Forse quella ragazza un po' teneva a lui, forse aveva davvero frainteso le sue intenzioni.

- Mi prenderò io le responsabilità, glielo dirò io a Demyx, chissà magari se va bene s'ingelosisce un po' e ci arriva. -

    Xion accennò un sorriso e annuì. - Chissà... - Tornò dalle sue amiche salutandolo con la mano.

    Roxas la guardò andare via contento del risultato ottenuto, la sua barriera era ancora forte ma senza rendersene conto stava crescendo, iniziando a comprendere quant'era difficile mantenere dei rapporti e sopratutto che senza prendersene cura si sgretolano diventando ricordi amari.

    Sora arrivò da dietro Roxas all'improvviso saltandogli addosso. - Hola!! -

- Aaaah!! Sora scrollati - Si divincolava cercando di scrollarselo da dosso senza successo il gemello gli teneva le braccia ben strette al collo, così il biondo si buttò sulla sabbia cadendo di schiena e staccandolo.

- Ahi!! Sei matto?! Volevi uccidermi?! - Ridacchiarono insieme sdraiati sulla sabbia a guardare le stelle.

- Domani si parte! Non vedo l'ora sinceramente mi manca troppo casa. - Disse Sora mettendosi due braccia sotto la testa e stiracchiandosi.

-Si anch'io sinceramente, qui fa troppo caldo -

- Hai risolto con Xion? -

- Diciamo di si, ma c'è parecchia strada da fare, vedremo un po'. -

    Sora sorrise contento, entrambi in qualche modo durante quella vacanza erano cresciuti e avevano imparato molte cose, sopratutto Roxas che ritrovando il suo vecchio amico aveva risolto un pezzo del suo passato e magari chissà le cose da quel momento in poi sarebbero migliorate.












































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Capitolo 17
*** Ritorno a Casa ***


Il mattino dopo fu il momento della partenza, la piccola vacanza era finita e i due gemelli andarono via da quel posto lasciandoci un pezzo del loro cuore.

Tutto sommato però, erano contenti di poter tornare a casa dai loro amici e dal cugino, Sora come sempre lo dava più a vedere di Roxas, ma entrambi ne sentivano la mancanza.

Il viaggio di ritorno non fu come quello di andata, erano stanchi non avevano dormito molto a causa della festa finita tardi, inoltre la musica che suonava nelle loro orecchie tramite le cuffie non aiutò a tenerli svegli e dormirono praticamente tutto il tempo.

Quando fu il momento di scendere fu la professoressa Larxenne a svegliarli in modo non troppo dolce, i due gemelli rintronati dal sonno e sentendo la testa pesante si alzarono dai sedili prendendo ognuno le proprie le valigie, la fila affianco a loro proseguiva verso l'uscita, non avevano voglia di spintonarsi per trovare un buco, così decisero d'aspettare che tutti passarono e furono gli ultimi a scendere dal treno.

- Ho le gambe addormentate, no aspetta, sono tutto addormentato. - Sora si appoggiò al treno ancora fermo per fortuna, ma Roxas lo tirò prendendolo per il braccio e rimettendolo dritto. -

- Anch'io sono più di là che qua, non per questo tento il suicidio. Non è la scelta giusta. -

- Mh...Fai discorsi troppo filosofici a quest'ora. -

- Per te sono sempre filosofici a qualsiasi ora e qualsiasi cosa che dico. -

Sora fece per ribattere, ad interromperlo però, furono i loro nomi gridati da una voce che conoscevano bene, guardarono entrambi verso la direzione da cui proveniva e sorrisero a vedersi una testa bionda correre da loro in lacrime e un rosso con le mani dietro la nuca che camminava più tranquillo dietro di lui.

- Demyx!! - Gridò Sora correndogli incontro.

- Sora!! -

I loro nomi vennero gridati finché non si raggiunsero e insieme si saltarono addosso abbracciandosi e piangendo come due bambini.

Axel nel frattempo con più calma aveva raggiunto Roxas. Si guardarono solamente per un tempo che sembrava infinito in silenzio totale.

Axel sapeva che le scuse da parte del piccolo amico per come se ne era andato via non sarebbero mai arrivate, tutta via anche lui aveva un certo orgoglio e perdonarlo senza il minimo sforzo da sua gli era difficile, il suo comportamento l'aveva ferito ma allo stesso tempo durante quella settimana gli era mancato molto.

Roxas sapeva d'aver sbagliato, sopratutto con loro due, dopo aver rivisto il suo vecchio amico le cose erano tornate più lucide e lampanti, aveva bisogno di Axel e Demyx, più di quanto credeva e si sentiva in parte un'idiota ad aver solo pensato che loro due potessero tradirlo, e mentre lo guardava ne ebbe la conferma e fu il primo a rompere quel silenzio.

- Ciao... - Furono le uniche parole che gli uscirono ma voleva dire molto di più, il suo sguardo cadde un attimo su Sora e Demyx che ancora erano li abbracciati che piangevano gridando parole sconnesse tra i singhiozzi, secondo lui erano esagerati, ma in un certo avrebbe voluto avere la loro emotività, anche solo per riuscire a chiedere scusa.

Axel percepì subito che era tornato non solo fisicamente ma anche nello spirito, non era più la persona fredda che era stata prima di partire, sorrise tra sé a quel pensiero e gli posò una mano sulla spalla.

- Bentornato amico mio. -

Roxas lo guardò sorpreso e fu l'ennesima prova di quanto Axel gli fosse amico, nonostante il suo comportamento orrendo ora lo stava guardando sorridendo, aveva messo nuovamente da parte l'orgoglio per la loro amicizia e anche lui doveva fare lo stesso.

- Mi dispiace molto, non succederà più, non con voi due. -

Fu il momento di Axel di rimanere sorpreso, non se l'aspettava, sapeva quanto Roxas odiasse scusarsi eppure lo stava facendo e promettendo che non sarebbe più successo, era cambiato di nuovo, qualcosa l'aveva scombussolato su quell'isola ma c'era tempo per parlarne.

- Mi dovrai raccontare tutto ma ora sarete stanchi. -

Roxas annuì ma aveva voglia di passare del tempo con i suoi amici, così dopo che salutò anche Demyx dal quale si fece abbracciare cercando di ricambiare goffamente battendogli le mani sulla schiena e consolandolo. - Su, su, sono qui. - Gli diceva mentre gli altri due ridacchiavano divertiti, decisero di tornare a casa dei gemelli insieme e i due amici si sarebbero fermati a dormire da loro.

Durante il tragitto Roxas pensò che doveva scusarsi assolutamente anche con Zexion, durante la febbre gli era stato sempre accanto curandolo e preoccupandosi per lui, aveva tanto da parlare anche con il cugino ma tempo al tempo avrebbe sistemato tutto, perfino la questione Xion.

- Mi siete mancati tantissimo! È stata una noia a scuola senza di voi! Axel poi era anche più pensieroso del solito! Mi mancava anche Xion a proposito l'avete vista? Volevo salutarla ma c'era talmente tanta gente che a malapena ho visto voi! -

- Oh giusto! Sta mattina mi ha fatto sapere che si sarebbe fermata al Giardino Radioso! Mi ha chiesto di salutarti e di darti un abbraccio fortissimo!. -

Demyx si ammutolì e arrossì leggermente grattandosi la nuca, Roxas accennò a un piccolissimo sorriso mentre camminava, iniziò a sentire dei gravi sensi di colpa ma allo stesso tempo era felice per il suo amico che finalmente stava trovando una ragazza, se la meritava lui poteva darle tanta dolcezza e regalarle il mondo, tra sé si promise che non avrebbe più interferito e sopratutto non ci avrebbe mai più provato con Xion.

Arrivarono davanti a casa e videro Zexion sulla porta insieme a Rikku, lui teneva in mano un libro e glielo stava restituendo, i quattro curiosi non riuscirono a fare a meno d'appostarsi non riuscendo però comunque a sentire quello che si dicevano.

Dopo un po' che parlavano la ragazza lo salutò con un bacio sulla guancia, Zexion non arrossì ma fece un bel sorriso contento mentre la guardava andare via correndo.

- Stai attenta a non cadere! - Gli urlò salutandola con la mano, rimase lì fermò finché Rikku non scompari dalla strada, si girò prendendo le chiavi ma fu letteralmente assalito da Sora che lo abbracciò da dietro.

- Zexy!!! - Ridacchiò il moro ridendo.

- Eeeh bravo Zexion eh!! se la fa con la bella infermierina! - Axel non perse occasione di prenderlo un po' in giro, era raro vederlo in quelle situazioni!

- Sora, Roxas siete tornati! - Cercò senza cattiveria di levarsi Sora di dosso e rialzarsi e guardò entrambi.

- Scusate se non sono venuto a prendervi ma c'era lezione all'università. -

- Non ti preoccupare hai fatto benissimo!! - Lo rassicurò Sora e Roxas si avvicinò un po' timoroso, non sapeva di cosa eppure sentiva che con lui si era comportato peggio di tutti gli altri.

- Ciao Zexion, come stai? -

Zexion Sorrise. - Bene e voi? Fatto buon viaggio? Dai venite dentro sarete affamati. - Aprì la porta di casa e tutti entrarono.

Roxas voleva un momento con tutti, parlare una volta e scusarsi e raccontare cosa gli era accaduto, gli sarebbe stato certamente più facile parlare uno ad uno e non sapeva neanche quand'era il momento giusto, in fondo erano appena arrivati e sia lui che il fratello erano stanchissimi, forse era il caso d'aspettare il giorno ma tra scuola, impegni e università quando sarebbe stato il momento giusto?

- Sentite...- Iniziò a parlare grattandosi la nuca e improvvisando un po' le parole, tutti si fermarono guardandolo curiosi.

- Vi devo delle scuse, ad ognuno di voi compreso te Sora, ti ho trattato come un bambino, volevo obbligarti ad essere come me che solo io prendevo scelte giuste ma non era così anzi non è così, quindi scusami. - Con Sora fu più facile, per quel motivo aveva iniziato da lui, il fratello gli sorrise e tirò su i pollici, ma non disse niente sapendo bene che la parte più difficile per lui stava arrivando.

- Demyx, ascolta ti ho...fatto una cosa orribile, non ero in me, e spiegare a tutti voi cosa mi è preso è difficile, ho avuto paura dei cambiamenti e ho reagito con lo scopo di farvi soffrire, non ho scusanti e se non vorrai più parlarmi lo capisco. -

Axel non capiva e Demyx tanto meno, Sora prese la mano di Roxas cercando d'infondergli coraggio.

- Io...ho approfittato di Xion mentre era ubriaca. -

A Demyx caddero le braccia e la bocca si spalancò, la delusione e il disgusto stavano prendendo il sopravvento, non poteva credere che Roxas potesse arrivare a tanto.

Axel anche non era di meno ma se l'aspettava di più, quando l'aveva lasciato una settimana prima il sospetto che avrebbe combinato qualche guaio era nato in lui.

C'era silenzio ma non ci fu per molto perché Demyx prese parola e per la prima volta era davvero arrabbiato.

- Sei una persona disgustosa, dovevi arrivare a tanto perché? Cosa pensavi di dimostrare? O cosa pensavi d'ottenere? Volevi allontanarmi da Xion? Cosa?! Dimmelo Roxas perché sono stufo del tuo comportamento da stronzo. Ti ho sempre perdonato tutto perché ti voglio bene perché so quello che hai passato perché so che in fondo al tuo cuore anche tu provi amore per le persone a te care. Ma ora cosa speri d'ottenere il mio perdono per caso? Dammi solo un motivo per cui dovrei perdonarti! Quando ti facevi Xion tu hai pensato a me?! A come potessi sentirmi?! -

Tutti rimasero sorpresi da Demyx e dalla sua rabbia, tutti tranne Roxas che sapeva di meritarsi quelle parole, aveva toccato il fondo e probabilmente perso un amico per sempre, ma avrebbe combattuto quella volta era intenzionato a combattere per le persone che amava.

- So bene che delle scuse non bastano e ve lo voglio dimostrare a tutti voi, siete la mia famiglia non vi voglio perdere, lo so che dal mio comportamento non sembra ma ve lo giuro, non vi farò più del male, non voi, vi ho sempre dato per scontato mi dicevo ma si, tanto sarò sempre perdonato da chi mi vuole bene, non prendendo in considerazione i vostri sentimenti. -

Roxas fece una pausa guardando tutti quanti e prendendo un profondo respiro.

- Demyx io non toccherò mai più Xion, neanche la guarderò e se proprio tieni a lei potrà uscire con noi, ci saranno cambiamenti è vero ma non importa perché se tu sei felice lo sono anch'io mi dispiace...più di questo non posso fare al momento ma con il tempo ti dimostrerò che sono cambiato. Sono disposto anche a farmi abbracciare e coccolare quanto vuoi tu! Sono disposto a tutto. -

La sorpresa di tutti fu ancora più grande compreso Demyx che si aspettava un semplice mi dispiace detto con superficialità ma Roxas non aveva finito.

- Zexion anche a te devo delle scuse, mi sei sempre stato vicino e hai cercato d'aiutarmi in tutti i modi e alla fine ti ho ripagato in maniera brutale, dopo la febbre mi sono sentito immortale come se non avessi bisogno di nessuno tranne che Sora eppure voi siete qua, nonostante tutto siete qui ad accogliermi a casa esattamente come se non fosse successo nulla mettendo da parte il vostro orgoglio, oggi però voglio essere io quello a metterlo da parte e quindi beh, mi piacerebbe molto che tu venissi a stare con noi anche dopo il ritorno degli zii abbiamo bisogno di te e in un certo senso spero che anche tu hai bisogno di noi. -

Zexion che fino alla settimana prima pensava di tornare a casa anche prima del ritorno dei genitori rimase con la bocca e gli occhi spalancati, si aspettava tutto tranne che una richiesta simile da parte di Roxas sopratutto.

Axel era totalmente sconvolto. - Ho bisogno di sedermi...- Troppe cose in poco tempo l'avevano sfinito emotivamente e si sedette sul divano non smettendo di guardare Roxas.

Anche Demyx lo guardava immobile, non sapeva proprio che fare da un lato temeva che non sarebbe cambiato nulla dall'altro invece non riusciva a credere a quel cambiamento così brusco.

- Ho incontrato Saïx, ho capito molte cose anzi moltissime e ho risolto un pezzo del mio passato che credevo perso, rendendomi conto di quanto sia fortunato ora ad avervi qua con me. -

- Saïx? Il tuo vecchio migliore amico? L'hai incontrato all'Isola del Destino?- Chiese Axel e Roxas annuì. - Wow...siete tornati amici? - Chiese ancora con una puntina di gelosia ma Roxas scosse la testa in segno di negazione.

- Ormai non è più possibile neanche volendo, siamo cresciuti e abbiamo preso strade diverse, ci siamo solo chiariti tutto qui. -

Fu Zexion il primo ad avvicinarsi a lui posandogli le mani sulle spalle.

- Non importa, sei mio cugino e sei ancora un bambino faccio parte della tua famiglia e tu della mia, di te mi sono preso cura perché ti voglio bene, so che a modo tuo sono ricambiato, perciò va bene resterò qui con voi. -

Sora saltò di gioia gridando “evviva!” tutto contento, Roxas annuì e dentro di sé tirò il primo sospiro di sollievo, si rese conto che solo in quel momento era davvero forte e non quando si comportava da vero stronzo, la sua forza erano i suoi amici.

Axel anche se ancora sconvolto non riuscì più a resistere e si alzò abbracciandolo e sorridendo orgoglioso del suo amico che finalmente sembrava far dei piccoli passi in avanti.

- Aaaaah piccolo gnomo biondo certo che ci dai da fare come se fossi nostro fratello eh!! anzi no nostro figlio!!- Ridacchiò e Roxas lo spinse via, ma non di cattiveria.

- Ma vattene! Se fossi tuo figlio mi sarei sparato un colpo! -

- No! Se fossi mio figlio avresti una cuccetta fuori di casa in giardino! Così impari a farmi arrabbiare! -

Mentre i due litigavano iniziando anche ad insultarsi Demyx li guardava non convinto del tutto, non sapeva proprio che fare d'altronde la sua storia con Xion non era neanche iniziata e Roxas aveva promesso che non l'avrebbe neanche più guardata.

Si era sempre detto a sé stesso che Xion era una semplice amica non si era mai soffermato sui propri sentimenti, risultando anche un ingenuo di fronte ai gesti più limpidi, ma il fatto d'immaginare Xion nuda tra le braccia dell'amico l'aveva distrutto e gli aveva fatto aprire definitivamente gli occhi, la gelosia gli divorava ogni singolo sentimento, aveva bisogno di tempo, aveva bisogno di vederla, non riusciva a dare il suo perdono totale a Roxas.

- Io vado...ci vediamo lunedì a scuola. -

E senza dire nient'altro uscì, tutti lo guardarono andare via e quando la porta si chiuse l'attenzione fu portata su Roxas che guardava in basso, triste e abbattuto e debole di fronte la perdita di un amico.

- Ehi, vedrai che tornerà tutto apposto, ha solo bisogno di tempo fidati di me e di Demyx. - Fece Axel posandogli una mano sulla testa.

Roxas annuì e cercò con tutto sé stesso di continuare a sperare, Demyx non l'aveva abbandonato, era stato tradito da una persona a lui cara e Roxas conosceva bene quel sentimento.


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