Pirates of the Caribbean II - La Traditrice

di Siz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tortuga ***
Capitolo 2: *** Will ***
Capitolo 3: *** La festa ***
Capitolo 4: *** La Partenza ***
Capitolo 5: *** Il viaggio ***
Capitolo 6: *** Will scopre il piano ***
Capitolo 7: *** La fuga ***
Capitolo 8: *** Nella tana di Peke ***
Capitolo 9: *** La grotta ***
Capitolo 10: *** La fine ***



Capitolo 1
*** Tortuga ***


cap1tortuga

ATTENZIONE: Fanfiction spazzatura, torna indietro finchè sei in tempo! L'unico motivo per cui non è stata cancellata è che è legata a ricordi belli e brutti che non voglio dimenticare.
By siz un paio d'anni più grande




I personaggi non sono miei (e nemmeno gli attori purtroppo ç_____ç ) a parte Jess, James e Warren (che guarda caso sono i più bastardi...).

Il nome Jess è in onore di Jess di "una mamma per amica" (FIGO!!!!!!!) ma qui è diminutivo di Joyce.

Ho paura che la storia sia troppo incentrata su Jess e poco su Jack e Will, ma mi è venuta così...

Buona lettura!!!!!!!

 

Pirates of the Caribbean II,

La traditrice

 

 

Capitolo 1: Tortuga

 

Entrò per l’ennesima volta nella locanda e venne investita dall’odore di rum, piacevole per un pirata ma dopo tutte quelle volte in cui l’aveva sentito in quel medesimo luogo cominciava ad avere la nausea, si sedette al bancone e cominciò a parlare con l’oste: lui non aveva bisogno di domande per sapere cosa la ragazza volesse. Ma quella sera qualcosa era cambiato dalla snervante routine: quella sera aveva delle informazioni, delle risposte da darle.

-Allora? Novità per i mari, vecchio pettegolo?-

-Puoi anche essere più diretta,so cosa vuoi…-disse lui versandole un bicchiere di rum.

-Parla in fretta per favore,-sorrise amaramente- oltre che pettegolo anche chiaccheron…-

-Ok, -la interruppe lui- sì ce ne sono- gli occhi di lei si illuminarono ma solo per un momento, impercettibilmente -ho sentito dire che Will Turner si sposerà presto con Elizabeth Swann, sai, la figlia del governatore di Port Royale,…-

-Bene, auguri agli sposi- disse lei sarcastica -pensavo sapessi cosa mi servisse…-

-Sei mal informata ragazza: non sai che “il tuo amico”- ha passato una grande avventura con quei due? Ha riconquistato la Perla anche grazie a loro-

-Ah sì? Quando è morto Barbossa. Quindi tu pensi che “lui” potrebbe andare a trovarli per il matrimonio?-

-Forse…-

E così il figlio di Sputafuoco si sposa…

bene grazie di tutto, partirò domani, sono stufa di questo posto maleodorante…- finì il rum con una smorfia, pagò e si avviò verso l’uscita del locale.

 

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Oltrepassò la porta rimettendosi il suo enorme cappello nero che le oscurava il volto dandole un’aria misteriosa e leggermente diabolica, la sua espressione era triste, tendente al disprezzo per ciò che vedeva, Tortuga: si sentiva incredibilmente oppressa da quelle vie strette, dall’odore di alcolici (e non solo…), dalle urla e dalle risate; lei era estranea a tutto questo, cos’era diventata, sapeva ancora essere un pirata dopo quello che gli stessi pirati avevano fatto? O semplicemente non credeva più di poter ritrovare lui?

Camminava spedita per le affollate vie di Tortuga ma non guardava nessuno, era sola con i suoi pensieri, prima di tutto dove trovare una nave che la potesse portare a Port Royal.

 

Improvvisamente si accorse di avere un uomo dietro di lei che le aveva messo una mano sul sedere “un altro motivo per non amare Tortuga” pensò lei , si girò di scatto ritrovandosi faccia a faccia con l’ubriaco.

-Cosa stai tentando di fare?-

-Eddai tesoro -disse lui ciondolando un po’ -sono sicuro che ti piacerà... -

Senza quasi rendersene conto si ritrovò una pistola puntata al centro della fronte, la sbornia stava velocemente passando e lasciando posto alla paura; guardò i suoi occhi e vi vide il gelo.

-Hai ragione!- detto questo sparò con un sorriso ironico sul volto giovane.

Se ne andò lasciando il cadavere in mezzo alla strada: -Nessuno si prende certe liberà con me, tesoro!- Le persone intorno si girarono per un momento sconcertate ma poi, probabilmente troppo ubriache per capire cosa fosse successo, ritornarono a far baldoria.

 

 

 

Arrivò in uno spiazzo isolato, si affacciò ad un muretto che dava su uno strapiombo sul mare. Guardo in basso, il mare agitato si infrangeva sulle rocce proprio sotto di lei, eppure non ne aveva paura da quella posizione; alzò lo sguardo con un pizzico di nostalgia verso l’acqua scura, verso l’orizzonte: presto ci sarebbe tornata e lo avrebbe rincontrato, forse…

Sentì una scimmietta arrampicarsi sulla sua spalla, lei la salutò togliendosi il grande cappello e venendo illuminata dalla luna.

 

 

 

 

Continua…

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Capitolo 2
*** Will ***


Capitolo 2 Will

Capitolo 2 Will

 

Will stava giusto rientrando nella sua bottega (dopo che Mr Brown era andato in pensione lasciandogliela). Era stato alle prove della festa di fidanzamento : lui ed Elizabeth volevano qualcosa di più semplice ma il padre di lei aveva tanto insistito; era anche per questo che si sposavano dopo un anno circa che lui si era dichiarato…in fondo si erano abituati ad aspettare negli otto anni precedenti.

Prima di entrare guardò ancora una volta l’insegna che conosceva ormai a memoria: un’incudine e un martello con sotto scritto -W. TURNER-...quanto ne andava orgoglioso, ora gli veniva riconosciuto il suo lavoro ed il suo impegno.

 

Finalmente entrò nella sua fucina e vide una cosa parecchio strana: una ragazza piuttosto alta, con dei riccioli neri che le cadevano sulle spalle, all’apparenza sembrava piuttosto agile. Era di spalle che accarezzava con affetto l’asinello nell’attesa (di lui probabilmente); appena si voltò sentendolo arrivare, Will poté vedere i suoi occhi nocciola incredibilmente freddi e non profondi come tutti gli occhi scuri (come quelli di Orli...nd Silvia), sembrava strano che potesse amare tanto gli animali!

Il ragazzo rimase qualche istante imbambolato ad osservarla a pochi passi da lei.

 

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Ragazzi ma quanto ci metteva ad arrivare il figlio di sputafuoco: nell’attesa non aveva trovato altro da fare che accarezzare quel bell’asino!

Poi sentì la porta aprirsi e degli occhi su di lei; si girò di scattò e rimase quasi pietrificata: la copia di William Turner era lì di fronte a lei, stava quasi per corrergli incontro ed abbracciarlo, poi si ricordò tutto e prese ad esaminare meglio il giovane: identico al padre, forse i lineamenti erano più dolci (come quelli di un elfo, nd Siz) non segnati dagli anni e dalle ferite di un pirata, più carino, sicuramente più carino di Sputafuoco. Giudizio: veramente un bel ragazzo, peccato si stesse per sposare.

 

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-Mr. Turner immagino.-

-Sì,…certo- qualcosa in lei lo inquietava profondamente –vi serve qualcosa…signorina?-

“Sarcasmo? Sarcasmo quello che sentiva nella voce di lui pronunciando l’ultima parola?…Beh effettivamente” abbasso per un attimo lo sguardo su ciò che indossava: pantaloni neri attillati che le facevano risaltare il fisico atletico e una camicia larga, un tempo bianca ma ora piuttosto sporca. Un piccolo sorriso apparve sul suo volto, il “marmocchio” era riuscita a farla ridere.

Si ricompose e rispose -No, veramente ciò che cercavo da voi erano delle informazioni…-

-Informazioni?-

-Precisamente. Voi sapete dov’è Jack Sparrow, Capitan Jack Sparrow?-

La faccia di lui cambiò espressione, non si fidava della donna che aveva davanti -Chi siete voi?-

-Dov’è Jack Sparrow?-Si avvicinò di qualche passo ma restando comunque calma, quasi indifferente.

-Sei un pirata. Cosa vuoi da Jack?- “Probabilmente ucciderlo”pensò Will

-Anche se lo fossi, ragazzo- alterandosi un po’-non sono tenuta a dirtelo, e ciò che voglio da Sparrow non ti riguarda se non ti spiace-

-A te non spiacerà allora se non so dov’è Jack-

-Bene- ribattè lei sfoderando in un baleno la spada e puntandogliela al collo –vediamo se ti ricordi qualcosa…-

Will prese una spada lì vicino, una delle tante che costruiva e la alzò in difesa. Aveva una strana sensazione di deja-vu.Incrociarono le spade facendo qualche passo; ma subito dopo la ragazza si allontanò di un metro e ripose le spada dicendo -Non ho tempo da perdere- con uno scatto fulmineo prese la pistola e gliela puntò, incredibile quanto fosse veloce con le armi, Will non aveva potuto nemmeno fermarla –dov’e.capitan.Jack.Sparrow?- ripetè scandendo precisamente le parole.

-Giochi sporco…pirata-

Lei sorrise malignamente -Parla o la cara Elizabeth rimarrà vedova prima ancora di sposarsi-

-Come conosci Elizabeth…?-

Lo zittì con uno sguardo e proseguì -A proposito del tuo matrimonio, pensavo che Jack sarebbe venuto a farti un salutino…- premette la pistola contro il petto di Will.

Lui rimase zitto abbassando la testa.

-Non far soffrire la piccola Miss Swann…-

Alla fine si arrese -Alla festa di fidanzamento…-

-Perfetto- disse lei tornando allegra –procurami un invito e soprattutto non fregarmi: non parlare di quest’incontro a nessuno, neanche con la tua futura signora e non vi succederà niente.- Ripose la pistola avviandosi all’uscita.

-Ah- aggiunse lui –spero non verrai vestita così alla festa.-

Si girò e lo guardò stranamente -Non ti preoccupare…-

 

Uscì dalla bottega con il sorriso sulle labbra: “Bravo ragazzo sei riuscito di nuovo a farmi ridere”.

 

 

 

Continua…

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Capitolo 3
*** La festa ***


Cap3La festa

Capitolo3 La festa

 

Era arrivata la sera della festa di fidanzamento.

Will ed Elizabeth erano intenti ad accogliere gli ospiti ed intrattenerli; lei era raggiante ma in lui qualcosa non andava: sembrava piuttosto teso e guardava continuamente l’entrata della sala. Improvvisamente il suo sguardo si fece leggermente più cupo, se ne accorse soltanto Elizabeth che guardò anch’essa verso la porta: vide una bella donna, il vestito chiaro molto elegante le metteva in risalto i capelli scuri, legati in cima alla testa da un’acconciatura semplice ma comunque efficace. Chi era?

 

 

Eccola! Mio Dio non sembrava neanche lei così elegante. Chissà a chi apparteneva quel vestito prima di lei, “probabilmente ora è morta”si disse amaramente Will.

La pirata scartò abilmente il piccolo gruppo che dava il benvenuto alla festa, cui faceva parte anche Will, lanciando semplicemente uno sguardo a quest’ultimo, si appostò quindi in un angolo cercando di farsi notare il meno possibile.

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La festa proseguiva al meglio, a parte il futuro sposo che era sempre inquieto. Stanca della situazione Elizabeth prese da parte il giovane e chiese preoccupata -Will che ti succede? Sei così strano stasera?- avrebbe voluto aggiungere, “e chi è quella donna?” ma lo sguardo del giovane si tramutò improvvisamente in terrore. La ragazza si girò di scatto e vide di nuovo lei.

 

“Cosa sta facendo? No, no ti prego…beh forse in questo modo si farà arrestare” pensò poi Will cercando di consolarsi.

Infatti la pirata si era spostata dall’angolo in penombra avvicinandosi al Commodoro Norringhton

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“Che noia!”non faceva altro che ripeterselo. Il giovane Turner “Ho le lacrime agli occhi ogni volta che penso a quel nome…” non faceva altro che fissarla e Miss Swann era visibilmente infastidita, tuttavia non aveva ancora ricevuto il segnale che aspettava dal ragazzo: quando sarebbe arrivato Sparrow?!

 

Improvvisamente un’idea folle le venne in testa: aveva posato gli occhi su un uomo con una stupidissima parrucca bianca in testa e la divisa della marina di Sua Maestà “Il commodoro…Norringhton, se non ricordo male…bene bene, forse posso attizzare la serata..”

Si avvicinò con passo felpato alla sua nuova preda.

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“Che serataccia! Se non fosse stato per il governatore Swann non sarei di certo venuto alla mia pubblica umiliazione: essere scartato per un fabbro, figlio di pirata per giunta!” questo era quello che il commodoro andava ripetendosi da tutta la serata; il governatore l’aveva pregato, praticamente obbligandolo, di partecipare alla festa della figlia e Norringthon lo stava maledicendo per questo.

 

-Il commodoro Norringthon immagino!-

Si voltò sentendo una voce di donna e appena ne vide il possessore rimase fulminato: era una giovane donna forse non troppo bella, ma di certo affascinante che gli sorrideva allegra.

-S-sì- era incredibilmente stupito, una sconosciuta gli rivolgeva la parola, anche se i lineamenti erano come familiari: a chi appartenevano? Non riusciva a ricordare tuttavia non era una sensazione piacevole –non vi ho mai vista qui a Port- Royale, posso chiedere il vostro nome signorina se non sono indiscreto?-

-Non lo siete affatto commodoro: mi chiamo…Joyce…Swann, una lontana cugina di Elizabeth, sono appena sbarcata dall’Inghilterra. Voi non sapete quanto Elizabeth mi scriveva di voi e delle vostre imprese contro i pirati…-

-Davvero?- “Davvero Elizabeth aveva scritto di lui?!”

-Certo ha una grande stima di voi. Così io ero così curiosa di conoscervi…sa avevo un po’ paura a venire nel mare dei Carabi ma sapendo che voi li ripulite da quei pirati mi sono sentita più sicura.-

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“Come si chiama questo? Imbrogliare, mentire o adulare?! Probabilmente tutti e tre, però riesco a fare un accento inglese così buono!…”

-Vi andrebbe di ballare Miss Swann?-

“Cazzo! Forse ho esagerato, se mi scopre ho finito di fare l’idiota”

-Con immenso piacere commodoro-.

 

Così presero a volteggiare fra le altre coppie.

Il rischio le diede un piacevole brivido per la schiena: se solo la manica del vestito fosse salita per il braccio sarebbe stata scoperta “Una nobildonna non ha un tatuaggio e una P sul braccio”. Quante volte aveva maledetto la compagnia delle Indie Orientali: era stata marchiata come un animale e adesso si ritrovava a ballare con un loro alleato. Un altro brivido per la schiena: rischio… e rabbia repressa.

-Avete freddo signorina?-

-Cosa? No no, non vi preoccupate-

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Poteva essere veramente attratto da quella donna? Beh, era così bella, gentile e ballava divinamente. Strinse leggermente la presa della compagna. Poteva dimenticare l’umiliazione subita da Elizabeth e innamorarsi, veramente, questa volta?

 

Il commodoro prese ad osservare la ragazza

-Nonostante veniate dall’Inghilterra siete molto abbronzata signorina…-

-Già, ma è tutto sole dei Carabi: il viaggio in nave è stato molto lungo-

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“Uhf, l’ho scampata! E’ ora di levare le tende,mi sono già divertita troppo; se si innamora non vorrei dopo spezzargli il cuore anche se sarebbe forte vederlo innamorato di un pirata” rise fra se e se.

 

-Mi dispiace commodoro- disse staccandosi da lui –ora devo andare, è stato un piacere conoscervi.-

Lo lasciò solo in mezzo alla pista perdendosi tra un gruppo di persone e dirigendosi poi nel bagno.

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“Ma dove diavolo è finita? E? quasi ora e quella bastarda non si fa vedere…” Infatti dopo essersi distratto solo un attimo mentre “lei” ballava con Norringhton “Ma si può essere più stupidi, speravo la scoprissero…” era scomparsa. Bene forse aveva la possibilità di avvertire Jack prima che quella potesse trovarlo e fargli del male.

 

Si allontanò cercando di non essere visto dalla festa, appena in giardino si mise a correre verso il porto quando una figura scura gli si parò davanti.

-Avevo detto che non dovevi fregarmi ragazzo.- La sua voce era sempre, irritantemente calma, fredda e calcolatrice.

Aveva indosso gli stessi pantaloni della prima volta che l’aveva vista, una maglia aderente nera e una giacca piuttosto larga anch’essa nera: si confondeva perfettamente con la notte. In testa un cappello grande che le metteva in ombra il viso e gran parte del corpo.

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Per fortuna prima della festa aveva furtivamente nascosto i vestiti nel bagno: di certo non poteva seguire Will vestita in quel modo, e poi era stata una pura gioia levarsi quel maledetto corsetto.

-Non ti avevo più visto nella sala…-

-Non importa basta che ora mi porti da Sparrow…-

Ripresero a camminare in direzione del porto, dopo qualche istante però il ragazzo si voltò e con aria indagatrice le disse -Non mi hai ancora detto il tuo nome…-

Lei si risvegliò dai suoi pensieri e rispose con aria allegra -Oh, puoi chiamarmi Jess, o Jessy se preferisci-

 

Improvvisamente sentirono un rumore e si voltarono entrambi, Jess estrasse la spada.

-Elizabeth…-mormorò Will.

-Will che succede?– lanciò uno sguardo sconcertato alla pirata ed aggiunse –chi è questa donna?-

-Non è come pensi…-

-E Jack?…-

-Sono qui per lui infatti- Jess parlò con la solita calma sempre stringendo la spada.

 

Will raccontò brevemente la storia alla fidanzata-….ma ancora non so cosa voglia da Jack.- Lanciò uno sguardo alla pirata che era ancora calma alle loro spalle. Ora Elizabeth era leggermente spaventata: avrebbe voluto fare tante domande a quella donna ma il suo sguardo la inquietava profondamente.

Sui tre calò un profondo silenzio così Jess rifoderando la spada disse scuotendo la testa -Aah la donne gelose!…- Elizabeth si sentì leggermente rincuorata da quella battuta.

 

Tuttavia Jess tornò subito seria -Beh piccioncini, dobbiamo proseguire-.

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Arrivarono al porto notando sorpresi che non c’erano soldati a fare la guardia.

-Probabilmente è opera di Jack- sussurrò Elizabeth.

-Gia,- aggiunse Will -venite il luogo dell’incontro è da questa parte.-

Proseguirono costeggiando la banchina incespicando a volte perché la luna era coperta da una folta coltre di nuvole, quando in lontananza videro un piccolo gruppo di persone ben nascoste sotto un ponte. Will emise un fischio somigliante a un verso animale e subito dopo arrivò la risposta; vide Jess stringere nervosamente l’impugnatura della spada e un senso d’angoscia lo pervase.

 

Arrivarono lì vicini e lo vide venirgli incontro sorpreso del fatto che fossero in tre e non solo lui come aveva promesso (anche se dopo sarebbero passati a salutare Elizabeth a Casa Swann), si salutarono con un cenno della mano e sentì la pirata alle sue spalle trattenere il respiro e fare qualche passo in direzione di Jack levandosi il cappello con una mano e stringere ancora la spada nell’altra, come un anti-stress.

 

Si guardarono profondamente negli occhi, “sicuramente si conoscono” si disse Will “ma chissà lei cosa vuole?”

Poi accadde una cosa che sconcertò tutti: lei gettò a terra il cappello saltando al collo del capitano che l’abbracciò contento:

-Jack…!-

-Jess…Dio quanto mi sei mancata, dove sei stata tutti questi anni?-

-Una lunga storia comunque anche tu non sei facilmente rintracciabile: ci ho messo un sacco di tempo a trovarti!!!-

-Sai quando hai la nave più veloce dei Carabi…- Jack si accorse degli sguardi stralunati di tutti i presenti.

-Ehm ehm- tossicchio staccandosi la ragazza di dosso –comunque vedo che hai conosciuto il mio amico 'eunuco' Will Turner e la sua dolce fidanzata Miss Swann;- poi si rivolse ai due nominati –lei è Jess Sparrow: la mia sorellina-

Entrambi rimasero letteralmente a bocca aperta.

-E io che pensavo che ti volesse uccidere- disse Will a bassa voce ma essendo comunque sentito dagli altri.

-...?- si rivolse alla sorella –Jess,non li avrai mica minacciati?!-

Lei sorrise -Solo un pochino!- Anche Will ed Elizabeth sorrisero: i due fratelli si assomigliavano veramente, sia nell’aspetto che nel comportamento, chissà perché non se ne erano accorti prima? Probabilmente perché lei non voleva farsi scoprire, come al solito si divertiva alle spalle della gente.

 

Jess si voltò con faccia preoccupata -Dio, Will, ti hanno fatto molto male?-

Will:-???-

-Beh sai quando…ti hanno tagliato…-fece il gesto della forbice con due dita della mano-…il…il coso…?-

-Cosa??????????? Ma sei impazzita: io non sono un eunuco!!!!!!!-

Gli altri tre si misero a ridere alla reazione del ragazzo, il quale lanciò un’occhiataccia a Jack.

(La battuta l’ha detta Johnny Depp nel commento con il regista del film nel dvd, ha detto che la vorrebbero inserire nel secondo film quindi…eccola qua!!! NdS)

 

Il capitano della Perla tornò serio e rivolgendosi a Jess -Allora ragazzina, come mai mi cercavi?-

-Punto 1: non sono una ragazzina!

Punto 2: è una questione delicata non so se tutti vogliano sentire- guardò per un istante Will con gli occhi pieni di dolore ma solo questi se ne accorse.

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“Forza Jess, questa è la parte più dolorosa del piano: poi sarà più facile. E poi non è totalmente una bugia…”

 

-Sentiremo tutti- Will fu categorico: lo sguardo di Jess l’aveva fatto sentire talmente male, qualcosa lo riguardava.

-Bene…vedi Jack, ho bisogno del tuo aiuto:…devo…devo uccidere un uomo-

-Cosa?- Jack era sconcertato: sua sorella non gli aveva mai chiesto niente del genere e non pensava nemmeno ne fosse capace.

-Ti assicuro che ho un buon motivo per farlo: vedi lui è- un’altra breve occhiata a Will –l’assassino di William Turner, di Sputafuoco…-

-No, Barbossa è morto: l’ha ucciso Jack un anno fa- ribattè Elizabeth dopo aver visto il viso sconvolto del suo fidanzato.

-Sì, lo so ma…Bill aveva ancora la maledizione quando è stato gettato in mare: non poteva morire, così ha camminato fino a riva: io l’ho incontrato qualche tempo dopo per caso.

A quel tempo facevo parte della ciurma del capitano Warren Black, Bill si è unito a noi ma non è mai stato in buoni rapporti con il capitano: lui rimaneva lì solo per me…- gli occhi le divennero lucidi.

-Lui aveva sempre straveduto per te- disse Jack apparentemente calmo ma dai suoi occhi si percepiva la tristezza per il vecchio amico.

-Già…praticamente mi avete cresciuto voi due. Insomma, alla fine l’anno scorso la maledizione è magicamente sparita (solo dopo abbiamo saputo delle vostre imprese) e Black non perse tempo e uccise veramente stavolta il …“guastafeste” così lo chiamava.

Ora capisci perché devo ucciderlo, Jack?-

Tutti lo fissarono in silenzio, lui riflettè per un attimo poi esclamò sempre calmo: -Capisco perché Will vorrebbe ucciderlo, ma tu? C’è qualcos’altro. Qualcosa che non ci hai detto.- Non era una domanda.

“Maledizione: questo non faceva parte del piano. Troppe cose stavano andando storte: Will e la sua ragazza che ascoltavano e forse ora sarebbero andati con loro, Jack che capiva troppe cose, lei che si stava per lasciar prendere dalle emozioni…doveva riprendere il controllo, forse poteva raccontare quell’altro particolare di lei e Warren così l’avrebbe convinto: bastava non lasciarsi sopraffare dalle lacrime”

 

-Beh…sì c’è un altro motivo…io e Warren…stavamo insieme-

-Cosa? La mia sorellina con quell’essere immondo?!? Ma come ti viene in mente,SAI CHE STORIE GIRANO SU QUEL TIPO…: è capace di uccidere a sangue freddo donne e bambini, quello è un pirata della peggior specie…PENSAVO DI AVERTI INSEGNATO COME SCEGLIER GLI UOMINI!!!!!-

-Lo so, lo so Jack, scusa…ma all’inizio era così dolce e forte…e la sua nave è bellissima. Poi però è cambiato…- “non piangere, non piangere…” -ha cominciato…ha cominciato a picchiarmi se lo contraddicevo- stava sussurrando, poi alzo di poco la maglia sul ventre e tutti poterono vedere con orrore profonde cicatrici di cinghiate e una di bruciatura –io tentai di scappare ma lui mi scoprì e mi tenne prigioniera, dicendo di amarmi veramente…Bill venne a liberarmi e tentammo la fuga…ma ci scoprì di nuovo: io riuscii a scappare con una scialuppa ma Sputafuoco fu ucciso per salvarmi…lo ucciderò con le mie mani. Comprendi?-

Will era sconvolto dalle rivelazioni di Jess: chissà fra che atroci sofferenze era morto suo padre, quel Black l’avrebbe pagata anche a lui.

-Mi aiuterai?- Jess si stava riprendendo: ogni volta che ci pensava o ne parlava, il dolore sia mentale che fisico riaffiorava.

-Sì…non ti preoccupare-

-Verrò anch’io: quell’uomo ha ucciso mio padre!- esclamò Will.

-Cosa? No non se ne parla: è pericoloso e poi vi dovete sposare, no?- “No! No! Mi rovinerebbe tutti i piani!…”

-Verrò anch’io…-tutti guardarono stralunati Elizabeth- non voglio lasciare solo Will-

-…Va bene allora, sarà meglio sbrigarci prima che ci scoprano. Andiamo alla Perla!-

-Cosa? No Jack, aspetta…- provò Jess, ma tutti si stavano già avviando in direzione della nave -Merda!-

 

 

 

 

Continua…

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Capitolo 4
*** La Partenza ***


Capitolo 4 La partenza

Capitolo 4 La partenza


“Dov’è finita?” Si era dileguata dalla festa e il Commodoro era disperato: non riusciva a togliersela dalla testa l’aveva stregato con quegli occhi color nocciola così familiari, dove li aveva già visti?

-Commodoro, ha per caso visto mia figlia, non la vedo da un po’?-
Norringhton tornò alla realtà -No, mi dispiace Governatore e non vedo nemmeno Turner…-
Doveva ancora finire di parlare che un soldato irruppe alla festa trafelato -Commodoro, siamo stati attaccati…-
-Cosa? Da chi?-
-La Perla Nera!-

Rimasero tutti di sasso tranne il commodoro che con ottimi riflessi diede subito ordine di raggiungere il porto e scoprire dove era ormeggiata.
Quegli occhi, ecco dove ne aveva gia visti di simili: Sparrow. Doveva avere qualche legame con quel maledetto ma non se lo sarebbe più lasciato scappare.


Avevano raggiunto la nave ed ora stavano salendo a bordo “Speriamo che le cose non si mettano male: Jack riuscirei ad ingannarlo senza problemi, non sa resistere alla sua dolce sorellina, Elizabeth…fra donne potrei farmela amica; ma Will: è così sospettoso…e i suoi occhi così profondi, come quelli di suo padre…mi darà dei problemi, ne sono sicura, ma riuscirò a fregare anche lui!”

Elizabeth aveva notato con piacere che almeno Jess non aveva la stessa andatura ciondolante del fratello, anzi sembrava molto più “normale” di lui. (ma meno sexy aggiungerei io! Johnny Depp strafigo!! NdS) Ne parlò sottovoce a Will che rispose trattenendo una risata -Jack è unico nel suo genere!-
Erano saliti a bordo e mentre la ciurma si preparava alla partenza Jess si avvicinò a Jack, Will ed Elizabeth al timone -Almeno hai riparato le vele!Mi chiedevo come facesse a navigare quando c’era Barbossa…-
Will ed Elizabeth -…(concordano. NdS)-
-E tu quando avresti visto la Perla sotto la maledizione?-
-Oh, …una volta, di passaggio…-

FLASHBACK
-Allora Barbossa, come va la ricerca dell’oro di Cortez?-
-Nulla che ti possa interessare Sparrow…-
Sorriso -Non mi sembra che ami molto questo nome…-
-Perché dovrei odiare il cognome di un idiota?-
-Perché hai dovuto essere un suo sottomesso prima dell’ammutinamento!-
-Attenzione miss, non vorrei farti raggiungere tuo fratello-
-Non vorrei neanch’io. Dovresti essere più calmo Barbossa! In fondo sei pieno d’oro, no?-
-Già, ma non posso usarlo…-
-Ah la solita storia del cibo in cenere, della sete, della lussuria…? Oh non ci sono problemi: io conoscerei un sacco di altri modi per usare il denaro…-
-Sta’ lontana da quell’oro Sparrow: non sai cosa vuol dire essere maledetti-
-Non chiamarmi per cognome, io mi chiamo Jess. Sparrow ti ricorda Jack e io sono molto diversa da lui…-
-Perché sei qui ‘Jess’, non puoi uccidermi per vendicare la morte di tuo fratello!-
“Idiota, se tu sapessi che è ancora vivo” -Nulla, solo una visita di piacere alla nave dove sono praticamente cresciuta; sai, la maledizione l’ha peggiorata: ha un aspetto così trasandato…-
-Bene, ora che l’hai vista puoi andartene…-
-Non tenti nemmeno di uccidermi capitano?!-
-L’hai detto anche tu, sei diversa da Jack, quindi perché ucciderti-
-Bene, è stato un piacere, e in bocca al lupo per la maledizione!-
Uscì dalla cabina e i diresse alla sua nave “Una maledizione che rende immortali:…è interessante!”


-Ormai si saranno accorti della vostra presenza Jack, e anche della vostra assenza dalla festa-
-Siamo pronti a partire infatti. LEVATE GLI ORMEGGI!-
-Perfetto.- Era una serata piuttosto calda così Jess si levò la giacca restando con la maglia a maniche corte nera. Jack guardò il tatuaggio della sorella: identico al suo con un passero che sorvola il mare al tramonto solo che questo era all’interno del braccio, poco sotto il gomito che si stagliava contro la pelle candida in quel punto della ragazza; era stata lei a volerli -Così gli Sparrow si distingueranno dagli altri in tutto il mondo e noi saremo legati per sempre- così aveva detto. Ora la famiglia Sparrow si era riunita di nuovo.

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-Commodoro, la Perla Nera!-
-Maledizione, sta gia partendo. PRESTO ALLA DAUNTLESS!-
La perla non era così distante, le figure si potevano vedere distintamente: il capitano Jack Sparrow, Will Turner, Elizabeth Swann e…lei! Joyce…Sparrow probabilmente (Ma quant’è perspicace!!!!!!!! NdS).
-Commodoro, il timone è stato bloccato, e le vele danneggiate, non possiamo partire-
-…-

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Jack guardava divertito la scena del porto e tutti quei soldati che correvano di qua e di là inutilmente.
Jess si sporse un poco verso di loro e urlò -COMMODORO, RICORDERETE QUESTO GIORNO COME IL GIORNO IN CUI VI SIETE QUASI INNAMORATO DI UN PIRATA!-

Inutile dire che il commodoro divenne tutto rosso in viso fissato dai suoi uomini e dal governatore sconcertati.

Anche sulla nave tutti presero a fissare Jess mentre lei Will ed Elizabeth ridevano a crepapelle.

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Jess si voltò a guardare un’ultima volta le luci di Port Royale all’orizzonte: aveva amato quella cittadina. Lì sentiva veramente la bellezza dei Carabi, quella che non puoi sentire in alto mare dove non scorgi le meraviglie della vegetazione o delle coste, quella inesistente a Tortuga così opprimente e intrisa dell’odore talmente forte di rum e Dio solo sa cos’altro, in quelle vie così strette e piene di ubriachi o donnacce ai lati: odiava con tutta sé stessa quel luogo (tanto amato da Jack) e ora sarebbe stata costretta a tornarci, ma per l’ultima volta.
Jack la trovò così, immersa nei suoi pensieri. -Jess…-
-Sì?- rispose calma lei.
-Verresti un attimo nella mia cabina? Dobbiamo parlare-
-Certo!-


Jack aprì la porta e lasciò passare per prima la ragazza per cavalleria; lei fece qualche passò verso il tavolo al centro della stanza sul quale erano appoggiati disordinatamente il cappello e la giacca del capitano. Da una tasca della giacca usciva un piccolo oggetto luccicante “…la bussola!”. Jess senza farsi vedere dal fratello che stava richiudendo la porta alle sue spalle afferrò la piccola cosa e se l’infilò nella tasca della propria giacca che intanto aveva reindossato.

Jack le arrivò alle spalle spaventandola non poco ma fortunatamente non si era accorto del piccolo furto e chiese -Allora, tu sai dove possiamo trovare questo Black?-
-No purtroppo, però scommetto che a Tortuga sapranno qualcosa: ogni pirata degno di questo nome fa sempre una capatina ogni tanto laggiù; se abbiamo fortuna è stato lì da poco!-
-Mmmh…-replicò pensoso Jack -sì può essere una buona cosa per iniziare-
-Perfetto, vai a dirlo alla ciurma capitano!-

____________________________


Mattina dopo.

Un’assonnata pirata usciva al ponte deserto data l’ora; si stiracchiò un poco e guardò al timone dove il capitano Jack Sparrow stava ritto e fiero osservando il mare. Lo raggiunse -Già in piedi?-
Lui annuì -Sai, - era visibilmente imbarazzato -…sono contento di averti rivisto. …Avere una persona tanto cara distante e con tutti i pericoli che ci sono per mare non è piacevole; guarda poi cos’è successo!- Indicò con gli occhi il ventre della ragazza.
-Dimentichi una cosa Jack…: sono il capitano Jess Sparrow- Affermò imitando Jack nella sua frase preferita.
Lui fece finta di offendersi e afferrò la sorella per il collo con un braccio strofinando il pugno dell’altra mano sulla testa di lei.
-Ehi, cosa sono queste smancerie fratello?!…Siamo pirati: un po’ di contegno insomma!-
Dopo un paio di secondi entrambi scoppiarono a ridere: il rapporto fraterno era sempre stato così fra i due, nulla sembrava cambiato …eppure…








Continua…

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Capitolo 5
*** Il viaggio ***


Capitolo5 Il viaggioLa mattina era già inoltrata oramai ma Jack e Jess erano ancora al timone:

Capitolo5 Il viaggio

La mattina era già inoltrata oramai ma Jack e Jess erano ancora al timone: avevano parlato per ore non solo di cosa avessero fatto in quei lunghi anni in cui non si erano più visti (l’ultima volta che la ragazza aveva ritrovato il fratello questo era ubriaco in una locanda di Tortuga ancora distrutto per la perdita della propria nave) ma anche del più e del meno come solo due amici d’infanzia fanno. Infatti essi non si consideravano propriamente fratelli: per Jess lui non era solo il fratello maggiore che l’aveva cresciuta, come per Jack la giovane non era solo la sorellina da proteggere dai pirati e dalla marina; entrambi vedevano l’altro anche come un complice, un amico, il briccone con cui hai navigato per i mari, sei scappato alla Compagnia delle Indie Orientali… Un rapporto invidiabile da avere con un fratello, possibile però solo grazie al fatto che i due si vedessero raramente, e lei non fosse una ragazzina ma un vero pirata che si era guadagnato un posto anche a bordo della vecchia Perla Nera (prima di Barbossa).


FLASHBACK
1 mese prima circa.Una nave compare all’orizzonte, si avvicina sempre di più inequivocabilmente verso un’altra nave pirata, la sua nave.
-Capitano, viene verso di noi che facciamo?-
-Preparatevi ad attaccare-
-No!…Capitano lasci fare a me: non intendono attaccarci. Devo solo parlare con loro.-
Il capitano guardò la ragazza, uno della sua ciurma, con aria scettica ma poi si convinse: si fidava di lei.

Il capitano James Peke
(pronuncia pi:k, è un’abbreviazione per dire cane pechinese…so che è stupido ma ho aperto il dizionario a caso e…ndS) salì sulla nave che aveva appena avvicinato e squadrò velocemente la ciurma di fronte a li che lo fissava minacciosamente. Un’esile figura si fece avanti con passo sicuro
-Jim Peke! Che piacere, avete ciò che vi avevo chiesto?- Jess si fermò a pochi passi da lui
-Calma tesoro! Non è così facile avere una cosa di tale valore,…-
-Anche se voi non ne avete ancora capito il vero utilizzo, non è vero doggy(sempre x la storia del pekinese…ndS)?-
-…dobbiamo stabilire i termini dello scambio- Rispose il capitano calmo.
-Perfetto- si avvicinò tanto da sfiorarlo per non essere sentita dagli altri –cosa volete?-
-E’ piuttosto difficile ma penso che tu ce la farai…dovrai rubare una nave-
-Non è complicato…-
-La Perla, la Perla nera di Jack Sp…del capitano Jack Sparrow-
Lei rimase interdetta e si staccò leggermente da lui -Cosa? Io…non pos…-
-Sono certo di sì..per quel bel medaglione d’oro e argento faresti qualunque cosa, lo so.
…Lo farai?-
-……Sì-

-Bene, quando hai finito contattami: saprai dove trovarmi-
Così il capitano risalì sulla sua nave e se ne andò lasciando una sconvolta ragazza immobile sul ponte.
Il capitano della nave le si avvicinò lentamente -Jess, tutto bene?-
Lei si voltò come risvegliata e con una nuova luce negli occhi, una più malvagia e sicura di sé
-Certo, ma devo andarmene…dovete portarmi a Tortuga, per favore: non sarò più dei vostri-

______________________________


La poesia é di Emily Dickinson. ndS>


Il sole stava lentamente cominciando ad immergere la sua estremità nell’acqua del mare diventato rosso e rosa così come il cielo. Jess era sul ponte deserto della nave, piegata in avanti con i gomiti appoggiati al parapetto del bordo, stava osservando quello spettacolo; ma la sua mente era molto lontana da lì.

FLASHBACK
-Jack, perchè ti piace così tanto la Perla? Ci sono tante altre navi più grandi e belle…-
-Ma questa è la più veloce di tutti i Caraibi,
cioè rappresenta la libertà
e la libertà è tutto ciò che vogliono i pirati-
-…Insieme al denaro!-
-…- (immaginatevi la gocciolona sulla testa di Jack NdS)


“Non posso, non posso…ma perché? in tutta la mia vita non mi sono mai lasciata prendere dagli scrupoli, perché proprio ora, che sono così vicina al successo deve succedere?!”

Don't bide your time
'Cause it is almost over
And I know you're down
And I'll see you around


(Non aspettare la tua occasione
Perché è quasi finita
E so che sei giù
E ti vedrò in giro(? NdS))


Una canzone continuava a girargli per la testa, doveva, voleva darle ascolto ma non poteva!

And I know it hurts
But you're just getting older
And I know you'll win
You'll do it once again

(E so che fa male
Ma stai solo invecchiando
E so che vincerai
Lo farai una volta ancora)



“Vincerò…come posso vincere e fargli questo. Oggi siamo stati così bene insieme: finalmente ho ritrovato mio fratello e se gli faccio questo probabilmente non lo potrò mai più rivedere…
Questa canzone è proprio azzeccata: so che fa male ma il tempo passa devo decidere!”

I pensieri della giornata le offuscarono la vista:
Lei e Jack quella mattina al timone mentre parlavano
Mentre gli altri uscivano sul ponte e li guardavano stupiti
Lei che lo guardava comandare la nave come faceva da piccola imparando dall’uomo che ammirava di più al mondo
Lui che guardava con “amore” la sua nave
Loro due che ridevano come matti dopo una sua battuta stupida

E mentre rivedeva quelle risa sentì gli occhi pungere, le lacrime presero a scendere lentamente sulle guance abbronzate
“E' una curiosa creatura il passato
Ed a guardarlo in viso
Si può approdare all'estasi
O alla disperazione.

Se qualcuno l'incontra disarmato,
Presto, gli grido, fuggi!
Quelle sue munizioni arrugginite
Possono ancora uccidere!

(Il Passato-Emily  Dickinson ndS)

Maledizione a me! Perché ho ripensato a quanto mi sono divertita oggi insieme a lui e a quanto ama la sua nave…

Just yesterday
It always seemed like such a dream
We're unstoppable, indestructable
Nothing happens to our machine

(Solo ieri
Sembrava sempre come un sogno del genere
Siamo inarrestabili, indistruttibili
Niente succede alla nostra macchina)


…una macchina…ecco quello che devo essere! Se non posso fare questo a mio fratello posso comunque avere quel medaglione!…-

And there's no harm
At least nothing I can see
As for you, not so true
You couldn't choose where his road would lead

What a loss
You just lost all your sleep
And we've always thought
That this could never happen, you see

That it's so hard
You gotta get up on your feet
'Cause the only way, I gotta say
Is to move on through the week

(Che perdita
Hai solo perso il sonno
E abbiamo sempre pensato
Che questo non sarebbe mai potuto succedere, capisci

È così difficile
Vorrai alzarti sui tuoi piedi
Perché l’unico modo, dirò
Che è cambiato durante la settimana


Non aspettare la tua occasione
Perché è quasi finita
E so che sei giù
E ti vedrò in giro )





Un piccione viaggiatore si alzò in volo dalla nave, non visto da nessuno tranne che da due occhi misti tra il rimorso e la determinazione.

Don't bide your time
'Cause it is almost over
And I know you're down
And I'll see you around

And I know it hurts
But you're just getting older
And I know you'll win
You'll do it once again

(Non aspettare la tua occasione
Perché è quasi finita
E so che sei giù
E ti vedrò intorno

E so che fa male
Ma stai solo invecchiando
E so che vincerai
Lo farai una volta ancora)


Sorry [x16]
(Sorry...) Happened to you [x4]

“Scusami…

Elizabeth…”



Peke stava leggendo attentamente il biglietto.
Per il capitano James Peke
Mi dispiace,
non posso rubare la Perla Nera a Jack Sparrow,
causa alcune complicazioni.
Comunque vi propongo una nuova merce per lo scambio:
al posto di una nave denaro, moltissimo denaro:
prendere in ostaggio la figlia del governatore Swann di Port Royale,
credetemi, farà qualunque cosa per riavere sua figlia,
a patto che non le venga fatto del male (mi raccomando a voi).
Porterò la ragazza alla vostra isola verso l’alba;
con le sentite scuse
                                                                        Joyce Sparrow

L’uomo accartocciò il biglietto e lo gettò a terra sbuffando
-Già qualcun altro mi paga, Sparrow,…ma non importa, una ragazza mi potrebbe essere utile, in più una di classe…
Mi spiace per te Jess, ma non sai ciò che ti aspetta!-

_________________________________


Sera.
Jess era nella sua cabina che rigirava un oggetto lucente tra le dita, fissandolo persa nei suoi pensieri.
Una piccola ombra scura passò veloce nella stanza senza che la giovane se ne accorgesse.
-Ehi-ehi, Jack! Piccola clandestina, che ci fai a bordo?-
La scimmietta si era appollaiata sulla sua spalla facendole un largo sorriso.
-Stupida! Ma dimmi, hai ancora il mio tesoro?- La ragazza tese la mano abbronzata e leggermente callosa a forza di impugnare spade o pistole verso la logora scimmia. Questa frugò rapidamente in una tasca del piccolo abitino su misura e ne tirò fuori un pendente circolare, completamente d’oro con un macabro teschio inciso su entrambe le facciate, esattamente uguale a quello che pochi secondi prima le mani femminili facevano ruotare incessantemente.
L’animale scese con un balzo dall’appoggio e si diresse verso la piccola finestra dell’angusta e scura cabina
-Jack, torna qui…sai che non possiamo uscire di sera, almeno finchè siamo su questa nave…-


Will stava andando ad avvertire Jess dell’imminente arrivo a Tortuga quando sentì delle voci provenire dall’interno; le nocche si fermarono a pochi centimetri dal legno della porta, seguite poi dall’orecchio del ragazzo…

“Jack?? Ma con chi diavolo sta parlando Jess…e soprattutto di cosa sta parlando
Non mi sono mai fidato di quella donna, fin dal primo momento in cui l’ho vista…ci credo: mi ha puntato una pistola alla testa!!”
Will entrò nella stanza cinque secondi dopo ripromettendosi di tenere gli occhi aperti ma comunque non parlarne agli altri perché non aveva prove certe e perché Jack non gli avrebbe mai creduto.

-Jess, Tortuga è in vista- disse il giovane fabbro guardandosi intorno ma non notando la scimmietta nascosta sotto un tavolo.
-Perfetto- mise il cappello in testa ed uscì sul ponte precedendo Will che la seguiva dubbioso e con un’incosciente ira che gli montava dentro- andiamo allora!-








Continua…

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Capitolo 6
*** Will scopre il piano ***


Capitolo6 Will scopre il pianoErano tutti scesi dalla nave,

Capitolo6 Will scopre il piano

Erano tutti scesi dalla nave, a parte Elizabeth che si sentiva piuttosto stanca e aveva deciso di riposare rimanendo a bordo (la verità è che non amava Tortuga); Jess, Jack, Gibbs, Will e Cotton si stavano avviando verso il solito locale, quello dove la ragazza aveva sempre cercato informazioni su Jack.
-Sedetevi qui e tenete gli occhi aperti su chiunque possa sapere qualcosa, io vado ad ordinare da bere!- Detto questo Jess si avvicinò al bancone dal suo vecchio “amico” barista -Porta del rum a quel tavolo laggiù, molto rum... Ecco, questi dovrebbero bastare a farli ubriacare tutti…- allungò all’uomo del denaro e portò i primi bicchieri di una lunga serie ai pirati al tavolo.
Si sedette e cominciarono a parlare, quasi dimenticandosi del motivo per cui erano lì (cercare Warren Black; ndS), e a bere…anche se due persone facevano solo finta e bevevano poco o niente: Jess era intenta nel suo piano, mentre Will osservava tutti i movimenti di Jess. Dopo un’ora Gibbs, Cotton e Jack erano completamente andati invece la ragazza con la scusa di andare in bagno usciva dal locale calandosi il cappello sulla fronte; venti secondi dopo anche il nostro Will sgusciava via non visto.


(La canzone dedicata a Will è parte di Papercut “tagliacarte” dei meravigliosi, grandissimi, adorabili…LINKIN PARK: siete la mia vita ragazzi!!!!! Li dovevo inserire nella fanfic; ndS)

Why does it feel like night today
something in here's not right today
why am i so uptight today
paranoia's all i got left
i don't know what stressed me first
or how the pressure was fed
but i know just what it feels like
to have a voice in the back of my head
it's like a face that i hold inside
a face that awakes when i close my eyes
a face watches every time i lie
a face that laughs every time i fall
(and watches everything)
so i know that when it's time to sink or swim
that the face inside is hearing me
right underneath my skin

it's like I'm paranoid lookin' over my back
it's like a whirlwind inside of my head
it's like I can't stop what i'm hearing within
it's like the face inside is right beneath my skin

(Perché oggi lo sento come fosse notte?
Oggi qualcosa qui non va
Perché sono così nervoso oggi?
Tutto si lascia possedere dalla paranoia
Non so cosa mi abbia stressato inizialmente
O come la pressione sia stata alimentata
Ma so come ci si sente
quando senti una voce nel retro della testa
come una maschera/faccia che ti nascondi dentro dentro
Una maschera che si sveglia quando chiudo i miei occhi
Una maschera che controlla quando mento
Una maschera che ride ogni volta che cado
(e osserva ogni cosa)
Così so che quando è tempo di colare a picco o galleggiare
Quella maschera dentro di me, mi sta ascoltando
Esattamente sotto la mia pelle

E’ come se fossi un paranoico che si guarda alle spalle
E’ come un vortice dentro la mia testa
E’ come se non possa fermare ciò che sento dentro
E’ come se la maschera che ho dentro fosse esattamente sotto la mia pelle)



Jess camminava con passo sicuro e veloce per le strade della città non accorgendosi della figura che l’aveva seguita.
Raggiunse la spiaggia ma continuò a camminare verso la nave; Will, non potendo più nascondersi, decise di uscire allo scoperto.
-Jess!-
La ragazza si voltò sorpresa e infastidita.
-Will…pensavo fossi al bar-
-Dovresti esserci tu a cercare informazioni. Cos’hai in mente?-
-Che vuoi dire?-
-Non mi fido di te. Ti ho sentito parlare di cose strane nella tua cabina, poi quella storia di Black ed ora fai ubriacare tuo fratello e gli altri della ciurma! Che diavolo vuoi da Jack…e da Elizabeth? Perché è da lei che stai andando ora, no?-
Jess abbassò per pochi secondi lo sguardo…faceva male ma doveva proseguire con il piano, nonostante l’avessero scoperta.
-Sapevo che saresti stato un problema…ma non troppo grave! Hai indovinato tesoro, vado da Elizabeth…perché devo venderla- un sorriso maligno, anche se leggermente forzato, le si dipinse sulle labbra.
-Cosa?- Will, pur non capendone molto era inorridito “La mia Elizabeth…no! Maledetta!”
-Mi dispiace Will ma sono in ritardo, devo andare-
-Non te lo permetterò!- dentro Will una rabbia dirompente saliva; questa gli fece impugnare la spada ed attaccare Jess.

La pirata si scansò di poco impugnando a sua volta la propria arma. Iniziò un intenso combattimento e benché Jess fosse decisamente più lucida dell’avversario, questi era notevolmente più abile e più forte; il duello stava prendendo un ottima piega per Will tanto che riuscì a colpire alla spalla destra il nemico. Si fermò indietreggiando, sicuro di aver ormai vinto.
Anche Jess si fermò guardando la spalla sanguinante, sorrise di nuovo e improvvisamente partì con un assalto più feroce degli altri, l’aria che le venne incontro nel balzo fece volare via il cappello…
Will rimase senza parole: non solo la giovane riusciva ancora a usare il braccio destro, ma addirittura si era…si era trasformata in uno scheletro!! “Non è possibile…anche lei è maledetta!”
-Non distrarti ragazzo!- infatti lo sconcerto aveva fatto ferire leggermente Will -Anche se ora hai capito che non puoi vincere contro di me…-
-Sei solo una bastarda!
Cos’hai intenzione di fare? RISPONDIMI!- Will non si era mai sentito così infuriato.
-Beh, forse è giusto che tu lo sappia, tanto non potrai fare nulla per salvare la tua povera Elizabeth-

Il combattimento non si protrasse ancora a lungo: in pochi minuti Will era disarmato. Jess si era rimessa il cappello e ora stava legando molto stretto Will.
“Mi dispiace Will!”
Appena ebbe finito di legargli i polsi e le caviglie cosicché non potesse fuggire disse
-Già, direi che questo è il momento in cui i “cattivi” spiegano il loro piano…
Come hai visto anch’io sono maledetta da Cortez…-si chinò allungando una mano come per far avvicinare un gatto poco lontano. La scimmietta Jack le corse incontro tendendole i due medaglioni d’oro- non sono meravigliosi? E pensa che su un’isola poco distante ce n’è un intero forziere…
Certo la maledizione è un problema, ma in pochi, molto pochi, sanno che Cortez aveva creato un modo per aggirarla nel caso fosse tornato in possesso del suo tesoro: un altro medaglione. Nonostante sia d’argento vale molto più di tutti gli altri: se viene a contatto con una persona la rende immune all’effetto della maledizione.
Capisci? Potrei godermi tutto quell’oro!!-
(Non so se questa parte della storia funziona perché non conosco la storia di Cortez, voi datela per buona cmq, ok? NdS)

-Già, ma cosa centrano Elizabeth e Jack?-
-Vedi, il medaglione non lo possiedo io, ma un altro pirata: James Peke. Così abbiamo negoziato un baratto: all’inizio lui voleva la Perla Nera in cambio del medaglione…ma mi sono resa conto che non potevo fare questo a Jack…
Nonostante non abbia dei valori in cui credere lui è l’unico che mi ha mai voluto veramente bene, e anch’io gliene voglio; e la Perla è la cosa che gli sta più a cuore…
Così ho dovuto cambiare il piano ed Elizabeth è perfetta: Peke chiederà il riscatto al Governatore e poi la lascerà andare, mi ha promesso che non le torcerà un capello. Così saremo tutti contenti-
-Certo! Non hai pensato a come ci rimarrà Elizabeth: lei voleva esserti amica; e Jack: lui si fida di te-
Jess impallidì ma cercò di mantenere la calma

-L’hai fatto solo per i soldi quindi…-
-Sì-
-Sei pazza!-
-No tesoro: sono semplicemente geniale-

Io sono l’unica il cui destino

lingua non indaga, occhio non piange;

non ho mai causato un cupo pensiero,

né un sorriso di gioia, da quando sono nata.

Tra piaceri segreti e lacrime segrete,

questa mutevole vita mi è sfuggita,

dopo diciott’anni ancora così solitaria

come nel giorno della mia nascita.

E vi furono tempi che non posso nascondere,

tempi in cui tutto ciò era terribile,

quando la mia triste anima perse il suo orgoglio

e desiderò qualcuno che l’amasse.

Ma ciò apparteneva ai primi ardori

di sentimenti poi repressi dal dolore;

e sono morti da così lungo tempo

che stento a credere siano mai esistiti.

Prima si dissolse la speranza giovanile,

poi svanì l’arcobaleno della fantasia;

infine l’esperienza mi insegnò che mai

crebbe in un cuore mortale la verità.

Era già amaro pensare che l’umanità

fosse insincera, sterile, servile;

ma peggio fu fidarmi della mia mente

e trovarvi la stessa corruzione


(-Io sono l’unica il cui destino- di Emily Brontë. Sono i pensieri di Jess. NdS)

La ragazza imbavagliò il fabbro; il suo viso era tornato impassibile nonostante dentro le piangesse il cuore.
-Dovresti ringraziare che non ti abbia lasciato su un’isola deserta: entro domani mattina qualcuno ti troverà e ti slegherà.
E ora, se permetti, ho già perso fin troppo tempo con te. Elizabeth mi aspetta!-
Will continuò a dimenarsi fin che lei si allontanava, ma i nodi non erano così facili da sciogliere.
“Maledetti pirati!”







Continua…

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Capitolo 7
*** La fuga ***


Capitolo7 La fuga della traditriceElizabeth continuava a girarsi e rigirarsi nel sonno.

Capitolo7 La fuga della traditrice

Elizabeth continuava a girarsi e rigirarsi nel sonno. Aveva come uno strano presentimento e i suoi sogni erano lo sfogo di quella sensazione.
Improvvisamente si svegliò di soprassalto e sentì una presenza accanto a lei nel buio della cabina. Una mano premette sulla sua bocca…
-Non preoccuparti Elizabeth-
…un colpo in testa, poi più nulla: svenne.

_________________________


Cotton e Gibbs erano completamente ubriachi a causa del rum, Jack era leggermente più lucido di loro.
Ad un certo punto si ricordò della sorella e notò solo allora che non era con loro, così come Will . Un disagio lo pervase: aveva visto uno sguardo strano nella sorella e immaginava che potesse preparargli qualche scherzetto di cattivo gusto, la conosceva bene.
Scosse fortemente gli altri due pirati risvegliandoli
-Muovetevi voi due: dobbiamo tornare alla nave!-
-Perché Jack?- chiese un assonnato e alticcio Gibbs.
-Perché l’ha detto il Capitano Jack Sparrow, comprendi?-

I tre camminavano velocemente per le strade di Tortuga costeggiando la spiaggia in direzione della nave, quando Jack vide un’ombra vagamente familiare con la coda dell’occhio. Voltò il viso e arrestò il passo di colpo…gli altri due gli andarono addosso da dietro rischiando di farlo cadere. (mio tentativo di scena comica…NdS)
Il capitano superò con un balzo il muretto atterrando sulla sabbia (Ma com’è atletico! Non immaginatevi la pubblicità dell’olio però. NdS) corse verso l’uomo seduto a terra con il capo piegato in avanti, disperato.
Appena Will vide Jack corrergli incontro emise un mugolio poiché era ancora imbavagliato. Il pirata lo raggiunse e lo slegò chiedendogli spiegazioni.
-Jess…-
-Che ha fatto Jess?- “Appena la trovo, io…”
-Ha preso Elizabeth!-
-E perché l’avrebbe presa?-
-La deve consegnare a un certo James Peke in cambio di un medaglione di Cortez: anche lei è maledetta!
Ora baratterà Elizabeth così chiederanno al governatore un riscatto-
-Presto, corriamo alla nave!!-

Purtroppo però quando arrivarono non trovarono nessuno in camera di Elizabeth, tutte le cose di Jess erano scomparse.
-Radunate tutti gli uomini: si salpa!-

___________________________________


Nel frattempo una barca a vela era diretta verso un’insenatura di un’isoletta poco distante da Tortuga. Due ragazze erano sedute al suo interno: una, legata e imbavagliata, fissava spaventata, smarrita e con odio l’altra, la quale cercava di fuggire questo sguardo. Un verso di una poesia che aveva imparato da piccola continuava a tornarle in mente “Come saremmo perduti?/Senza amore…” Perché in fondo era questo che stava facendo: perdendosi. Dopo quello che aveva fatto nessuno, nemmeno Jack le avrebbe più voluto bene…mmh, però sarebbe stata ricca!
(Il verso è tratto da:
Da dove siamo nati?
-Johann Wolfgang Goethe

Da dove siamo nati?
Dall'amore.
Come saremmo perduti?
Senza amore.
Cosa ci aiuta a superarci?
L'amore.
Si può trovare anche l'amore?
Con amore.
Cosa abbrevia il pianto?
L'amore.
Cosa deve unirci sempre?
L'amore.

Come al solito i diritti non sono miei NdS
Notiamo come questa poesia non rifletta affatto i miei pensieri...Nd insensibile Siz)


“Cosa diavolo sta succedendo: perché Jess mi ha legato, dove mi porta…quella puttana, me la pagherà cara!!” Decisamente gli occhi di Elizabeth lasciavano trasparire i suoi pensieri.


In quello stesso istante altre due persone stavano pensando più o meno la stessa cosa.
Will:“Giuro che se quella bastarda ha torto anche un solo capello al mio amore la ucciderò con le mie mani. Maledetta, ha fatto tutto solo per il denaro…”
Jack:“Come ha potuto: mi ha ingannato e ha rapito i miei amici. Non so se stavolta riuscirò a perdonarla. Non pensavo potesse diventare così materialista in questi anni”
Will si girò verso il capitano Jack Sparrow e gli disse:-Jack dove pensi si trovi la base di Peke?-
-Non lo so, ma andremo all’Isla de Muerta: Jess sarà lì e ce lo dirà-
-La ragazza deve solo sperare che Elizabeth stia bene! Ma come ha potuto ingannarci tutti?!-
-Ha solo fatto i sui interessi… come ogni buon pirata-
-Oh ma sta’ zitto Jack!! Non avrebbe dovuto farlo, punto!!-
-E cosa vuoi che ti dica?! CHE MIA SORELLA E’ UNA PUTTANA? CHE SI E’ VENDUTA SOLO PER L’ORO? CHE VOLEVA FREGARMI LA NAVE? …Comprendi?-
Will rimase un secondo in silenzio come a scusarsi poi ribattè:-Come sapevi che voleva rubarti la nave?-
-Punto primo: sono il capitano Jack Sparrow
Punto scondo: Jess non sarebbe tornata da me senza un motivo ben preciso; per uccidere Black sarebbe bastata la sua vecchia ciurma-
-Già, in fondo eri informato su di lei-
-E’ pur sempre mia sorella-

A Jess cominciarono a fischiare fastidiosamente le orecchie.










Continua…

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Capitolo 8
*** Nella tana di Peke ***


Capitolo 8 Nella tana di PekeLa barca era arrivata a destinazione e due uomini vennero ad “

Capitolo 8 Nella tana di Peke

La barca era arrivata a destinazione e due uomini vennero ad “accogliere” le due ragazze. Jess camminava sicura verso una grotta nel vicino entroterra dell’isola, tenendo per un braccio Elizabeth in modo che non scappasse, seguita a pochi passi dai due pirati.
All’entrata della grotta vi era la sagoma di un uomo: di altezza media e con lineamenti normali, l’unica cosa che poteva distinguerlo era una vistosa cicatrice alla base del collo.
-Capitano.- Disse Jess facendo un cenno con la testa a mo’ di saluto.
-Sparrow. Vedo che hai portato la merce per lo scambio.-
-Sì, e voi?-
-Certo! Ecco- disse estraendo dalla tasca un medaglione azteco d’argento con il teschio e il bordo rifiniti in oro. Jess guardò con una strana luce negli occhi quella meraviglia, ne era come ipnotizzata: quella era la fine della sua sofferenza.

In breve tempo effettuarono lo scambio e Jess si raccomandò ancora di non fare del male alla ragazza. Mise l’oggetto in un sacchettino di pelle: non era ancora il momento di tornare mortale.

Ritornò alla barca, prima di salpare si voltò ancora una volta a guardare in direzione di Elizabeth, anche se non poteva vederla; poi scacciò quei brutti pensieri e posò lo sguardo sul sacchettino che aveva in mano, sorrise.

____________________________


Intanto sulla Perla si erano riusciti a riunire tutti i pirati (più o meno sobri) e si stava partendo.
-Che rotta capitano?-
-L’Isla de Muerta- Jack mise una mano in tasca una mano per prendere la bussola che non punta il nord, ma non trovò nulla. -Ma dove diavolo…?-

____________________________


Jess era alla prua della nave, già salpata, che spostava gli occhi dalla bussola che aveva in mano (nel capitolo 4 si vede che la ruba ndS) al mare di fronte a se; il vento soffiava forte gonfiando la vela e scompigliandole i capelli ma lei non poteva sentirlo a causa della maledizione.
“Oro…oro…tanto oro…” Questo era il suo unico pensiero, e pensare che una volta Jack aveva detto a Will che era ossessionato dal tesoro: se avesse visto sua sorella!

______________________________


Per fortuna Jack era già stato sull’Isla de Muerta perciò poteva ritrovarla, ma questa volta la sorella aveva passato ogni limite.

Intanto l’orizzonte di Tortuga si allontanava lentamente ma Will guardava oltre la prua continuando a pensare a Elizabeth: era in questi momenti in cui era in pericolo e non era accanto a lui che più sentiva di amarla.

________________________________


Elizabeth venne buttata nella stiva di una nave mentre la ciurma di Peke si preparava alla partenza. Da un buco poté vedere una nave con un qualcosa di lugubre avvicinarsi, ma non riuscì a scorgere nessuno a bordo: ormai non ci capiva più niente di quella storia. Soprattutto perché Peke stava partendo? Il patto con Jess si era concluso?











Continua…

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Capitolo 9
*** La grotta ***


Capitolo 9 La grottaJess navigava da ore e cominciava a sentire la stanchezza,

Capitolo 9 La grotta

Jess navigava da ore e cominciava a sentire la stanchezza, non solo per il viaggio in mare,ma anche per tutto ciò che aveva passato prima e soprattutto della maledizione: non le era mai pesato l’essere insensibile a tutte le sensazioni umane, ma avere un tale gioiello tra le mani e non poterne usare l’effetto era insostenibile. Improvvisamente notò una minuta figura stagliarsi all’orizzonte; prese il cannocchiale e scrutò la macchia scura, un sorriso appena accennato le spuntò volto: l’Isla de Muerta era in vista!


La piccola imbarcazione navigò fino alla grotta e vi entrò.
Sistemò la barca e si avviò verso il tesoro. Tutto quell’oro che luccicava alla luce della luna era uno spettacolo meraviglioso; Jess prese la borsetta di pelle e ne tirò fuori il medaglione. Sapeva che bastava toccarlo per qualche secondo per eliminare la maledizione; infatti dopo un paio di istanti delle sensazioni antiche la pervasero “Da quanto tempo non mi sentivo così?” sentì il battito del proprio cuore nel petto e sorrise.
Raggiunse il baule dell’oro di Cortez, fece passare la mano su tutto quei luccicanti ma allo stesso tempo sinistri dobloni chiudendo gli occhi “Eppure i miei sensi non sono ancora attivi come un tempo…Forse sono semplicemente atrofizzati, servirà un po’ di tempo.”

Improvvisamente un verso di Jack (la scimmia) la fece allarmare; alzò gli occhi e si trovò davanti chi non avrebbe mai più voluto incontrare…

-W-Warren…-
-Jess, da quanto tempo! Mi sei mancata tesoro…-un sorriso sadico sul viso dell’uomo di fronte a lei.
L’uomo era circondato da una folta schiera di uomini, ma Jess non se ne accorse nemmeno: i suoi occhi erano sbarrati sulla figura scura al centro. Warren era un bell’uomo: aveva capelli neri, corti, all’in su a mo’ di cresta, gli occhi scuri, magnetici, una leggera barbetta che però non stonava, il fisico muscoloso e ben proporzionato. (Un figo insomma…NdS). Indossava una camicia beige mezza aperta, pantaloni scuri e il capello da capitano in testa.
-Allora? Non mi saluti nemmeno?…- Sfoderò la sua faccia da cucciolo (comincia veramente a piacermi ‘sto tipo…sarà che l’ho preso da Colin Farrell…NdS), Jess sapeva quanto fosse falsa.
-L’unico saluto che potrei darti è un pugno tra i denti, brutto bastardo!!!-
-Tesoro, dovresti essere più femminile…-
-Vaffanculo!- (Jess comincia ad assomigliarmi…NdS) –Come fai ad essere qui?-
-Mi ha aiutato un tuo “amico”…-
-???-
James Peke fece un passo avanti mostrandosi alla pirata.
-Tu…QUESTI NON ERANO I PATTI- La rabbia dirompente di Jess si mostrava attraverso i suoi pugni serrati e il rossore del suo viso-
-La prima a non stare ai patti sei stata tu non consegnandomi la Perla Nera, e il capitano Black mi ha fatto un’offerta migliore…-
-Maledetto!!! Non immaginavo tu fossi così doppio-giochista. Allora dov’è Elizabeth?-
Un mugolio la fece sussultare: Elizabeth era imbavagliata e legata, tenuta ferma da uno della ciurma di Black. Jess fissò a lungo la ragazza, con gli occhi lucidi
-Elizabeth…mi dispiace così tanto, spero che mi potrai perdonare…-
Poi tornò a fissare Warren e James, il solito viso impassibile tornò su di lei, sorrise calma.
-Allora immagino che sei qui per me Warren…per uccidermi forse?-
-Oh tesoro, no. Io ti amo, voglio tornare con te-
-Mpf…Sei ossessionato…
Eppure non ho visto le vostre scialuppe fuori dalla grotta-
-Le abbiamo nascoste dietro una pietra-
-Ma che intelligenti…-

Fu solo un istante: Jess estrasse un pugnale dalla sua cintura e lo lanciò verso il pirata che teneva prigioniera Elizabeth infilzandolo nel cuore. Tutti ne rimasero sorpresi, così Jess ne approfittò per correre dall’altra ragazza e la liberò in fretta orinandole di andarsi a nascondere. Gli altri pirati infine erano partiti all’attacco; lei ne fece fuori un paio di deboli, ma non ce l’avrebbe mai fatta da sola.
-FERMI!!!!- Tutti si fermarono stupiti a guardare Warren, che aveva urlato –Lei è solo mia…- Si avvicinò sfoderando la spada.
Jess sorrise nuovamente preparandosi in difesa.

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Nel frattempo la Perla Nera aveva attraccato.
Jack era preoccupato: da un lato dell’isola, nascoste c’erano due navi pirata, una era di Warren Black.

Jack, Will e parte della ciurma erano entrati nella grotta, lasciarono le scialuppe e corsero nella direzione in cui provenivano rumori di spade.

Ciò che si trovarono davanti fu una schiera di pirati e Jess che stava davanti ad uno di essi, con la spada stretta in pugno.
-WILL!!- Elizabeth corse incontro al suo amato abbracciandolo.
-Stai bene per fortuna.-
-Sì- Si baciarono dolcemente…(-________- =La Siz che fuma d’invidia “Ma xkè scrivo queste cose? Ç_______Ç Orly…” NdS)

Jack intanto diede l’ordine di attaccare le ciurme di Black e Peke; i pirati silenziosi attaccarono alle spalle gli altri, impegnati a guardare lo scontro tra Warren e Jess, uccidendone una parte poi iniziò il vero combattimento.

La battaglia tra Jess e Warren si fece più lento: entrambi si erano distratti per guardare l’arrivo di Jack Sparrow; però riprese subito a pieno ritmo. Jess attaccava con forza mentre Warren sembrava più calmo e distaccato.
Infine, con un ultimo attacco, Jess infilzò lo stomaco del nemico, eppure questi rimase in piedi e la guardò divertito.
-Ah Tesoro, sei così ingenua…
-Tsk…sei maledetto anche tu-
-Già, mentre ti aspettavamo ne ho approfittato, invece i miei uomini, per paura, non hanno voluto e guarda il risultato…-
Jess si guardò intorno e noto i numerosi corpi ricoperti di sangue, le spade degli uomini di Jack bagnate di rosso; vide poi suo fratello, mentre ritirava la spada dal cuore del capitano James Peke, incontrò per un attimo i suoi occhi ma subito volse lo sguardo.
-Avanti tesoro, tu non puoi uccidermi. Non puoi ora come non hai potuto un anno fa…mi ami troppo!-
Jess rise –Oddio…-si asciugò una lacrima scesa per il ridere –Warren mi hai sempre fatto tanto ridere…Forse è vero, un tempo ti amavo, ma ora io ti odio dal profondo del mio freddo cuore, comprendi?-
-Jess…-
-Tu hai ucciso Bill, hai torturato me e mi hai ingannato insieme a quel cane di Peke ed è per questo che morirai!-
-Parli come se tu fossi una santa…mi sembra che anche tu hai ingannato delle persone guidata dal denaro-
-Sì, io sono anche peggiore di te: tu sei guidato dalla pazzia! Ma il punto della questione è che tu, maledizione o non maledizione, ora morirai!!!-
-Vedremo!-







Continua…

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Capitolo 10
*** La fine ***


Capitolo10 La finePer qualche minuto solo il suono di molte spade giunse dalla grotta del tesoro dell’

Capitolo10 La fine


Per qualche minuto solo il suono di molte spade giunse dalla grotta del tesoro dell’Isla de Muerta. Jess partì all’attacco mentre sentiva la sua gamba, che si era ferita prima, formicolare: i suoi sensi erano ancora atrofizzati.

-MUORI!!!!!!!!!!- Un urlo squarciò l’ambiente.
Jess era protesa verso l’uomo davanti a lei, una mano era premuta contro il fianco di lui, il metallo freddo del medaglione azteco divideva le pelli dei due, l’altra mano teneva forte l’elsa della spada, la fine di questa era affondata nel cuore di capitan Warren Black.
La ragazza guardò sorridendo il corpo dell’ex-fidanzato cadere a terra; eppure due cose la stavano facendo star male: il fatto che un secondo prima di spirare, Warren avesse avuto la voglia di fare un ultimo sorriso, e il fatto che in quell’istante lei si stava asciugando un rivolo di sangue che cadeva dalla sua bocca.
“Cosa sta succedendo? Perché questo formicolio comincia a farsi più persistente, è quasi dolore…aaah” Il respiro le si stava facendo sempre più affannoso, poi abbassò lo sguardo verso la zona da cui stava cominciando a propagarsi il dolore e i suoi sensi avevano ripreso a funzionare.
Il cuore le mancò un battito dalla sorpresa e dall’orrore: la lunga spada di Black era in lei, trafiggeva il suo ventre facendo uscire copioso il sangue. Improvvisa arrivò la sensazione della lama di ghiaccio tra il caldo del suo sangue.



Jack uccise l’ultimo pirata mentre vedeva gli altri suoi uomini fare prigionieri gli ultimi rimasti che si arrendevano. “Ora Jess mi sente!!!…”
Spalancò gli occhi non riuscendo a pensare a nulla mentre vedeva sua sorella inginocchiarsi a terra ed estrarre con un ultimo sforzo la spada dal suo corpo per poi lanciarla lontano con disprezzo.

La scimmietta Jack le corse vicino, Jess le accarezzò la testa. Poi lei alzò lo sguardo verso la figura sfuocata che si trovava sopra di lei.
-Jack…-
-…-
-…so che ti ho fatto veramente arrabbiare questa volta, non credo mi perdonerai…-
-Stupida, stupida, stupida…come hai potuto farti uccidere da quello?!-
-Già, -cercò di sorridere –ma è morto comunque prima lui, ho vendicato Bill…-
-Perché hai fatto tutto questo? Ci sono altri tesori meno pericolosi…-
-Ma il fascino di questo è unico…lo sai anche tu…il rischio mi è sempre piaciuto…
Ascolta… di’ solo a Will ed Elizabeth…che sono mortificata per quello che ho fatto loro…non ci sono scuse per un essere come me-
-Jess…ti prego, non morire…-
-Ti voglio bene…- Con un ultimo rantolo la morte la raggiunse.

Jack le chiuse gli occhi vacui rimasti aperti, si voltò verso Will ed Elizabeth, che abbracciati avevano osservato la scena. La ragazza aveva gli occhi lucidi, in fondo aveva voluto bene a Jess nonostante quello che le aveva fatto, aveva capito la sua inquietudine mentre la consegnava a Peke e il perché non aveva potuto rubare la Perla Nera.
Will guardava impassibile il corpo dei morti: uno era l’assassino di suo padre, mentre l’altra aveva rapito la sua Elizabeth; eppure si sentiva shockato dentro.

Jack raccolse tra le braccia il corpo senza vita della sorella, si incamminò quindi verso la propria nave; passando accanto ai suoi due amici disse
-Questa grotta deve essere maledetta: ogni volta che vi entro qualcuno muore-


Salì sulla nave seguito dai suoi uomini (naturalmente qualcuno ne aveva approfittato per prendere dell’oro non maledetto, sempre di pirati si tratta)
-Jess avrebbe voluto che il suo corpo fosse dato al mare da morta-

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In poco tempo furono al largo. Jack allora si sporse dalla nave e gettò il peso che aveva fra le braccia nell’acqua.
Le onde scure la avvolsero.

-Probabilmente ora la tua anima è all’inferno…o forse tu non avevi un’anima, Jess…-

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Finalmente dopo qualche mese Will ed Elizabeth convolarono a nozze.
Dopo il “Sì” tutta la chiesa aveva applaudito e festeggiato gli sposi, il Governatore Swann piangeva come un bambino, mentre un’ombra scura scivolava fuori dalla chiesa senza essere vista.

-Commodoro Norringhton! La Perla Nera è stata avvistata in vicinanza dell’isola!!-
L’ombra sorrise. (Questo è Jack…spero che l’aveste capito NdS)








Fine






Allora? Vi è piaciuta?
Alla fine ho tentato la redenzione di Jess ma se fossi per me non la perdonerei…
In teoria ci sarebbe un mini-finale alternativo lieto, voi che ne dite, lo pubblico? Sarebbe soltanto per le irriducibili del lieto fine come ero io qualche tempo fa (ma poi ho cominciato ad odiare Jess e questo mi sembra già un lieto fine…)
Ditemelo voi e mi raccomando…COMMENTATE!!!!!!!!!!!!!
By Siz

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