Lydia o Erica?

di Tequila_Ev
(/viewuser.php?uid=788454)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un brutto compagno di storia ***
Capitolo 2: *** Ricerca ***
Capitolo 3: *** Vecchio amore o nuova fiamma? ***



Capitolo 1
*** Un brutto compagno di storia ***


[Ore: 8:02]

-Vacci a parlare- mormorò Scott al suo migliore amico, accompagnando il consiglio con un sorriso dolce. 

-Cosa dovrei dirgli? 'Non mi conosci ma io ti amo da quando Anakin Skywalker era ancora un Jedi?' - mormorò Stiles con la sua immancabile battuta.

-Non credo che Lydia Martin sia un’esperta del Signore degli Anelli- 

-E’ Star Wars, e noi dovremmo essere migliori amici?- disse Stiles a bocca aperta, scuotendo la testa in segno di disapprovazione.

-Ti sembra rilevante?-

-Star Wars è sempre rilevante, giovane padawan.- Disse Stiles, ingrossando la voce, imitanto il maestro Jedi.

Scott sbuffò ed iniziò a camminare verso la classe di biologia, corso che odiava. L’unica cosa positiva è che ci sarebbe stato il suo migliore amico, che lo avrebbe aiutato, in caso di interrogazione, cosa più che probabile.

-Cosa ti impedisce di parlare con lei? In fondo, è solo una ragazza.-

-SOLO una ragazza??? Sei impazzito?!?- Scott non degnò il suo amico di una risposta, perciò questo continuò: -Kate Simmons è solo una ragazza, Lydia Martin è LYDIA MARTIN.- disse queste due ultime parole con voce alta, come per sottolineare la bellezza in esse contenuta.

[Ore 9:08 ]

L’ora di biologia volò, tra interrogazioni deludenti e una spiegazione poco chiara.

-Facciamo qualcosa dopo la scuola?- propose Stiles mettendo il piede fuori dall’aula. 

-Devo lavorare, mi dispiace.- 

-Che noia che sei, McCall.- 

-Grazie, Stilinski.-

-Ci vediamo in 4° ora- disse Stiles allontanandosi dal suo migliore amico.

[Ore 14:13]

Stiles stava tornando alla sua bellissima e amata Jeep, quando vide la chioma biondo fragola lì, nel parcheggio, che parlava con quel pallone gonfiato di Jackson. 

-Scusami.- 

Qualcuno attirò l’attenzione di Stiles, che venne preso alla sprovvista, sicuramente sarebbe caduto se che stava appoggiato alla propria macchina.

-Ciao, mi chiamo Erika, non credo tu ti sia mai accorto di me, ma seguo con te storia.-

-Ciao, sono Stiles, si mi ricordo di te, sei una forza con le date.- disse il ragazzo porgendole la mano.

-Me la cavo.- disse la bionda, arrossita ma compiaciuta di essere ricordata.

-Senti, sai il compito che il prof ci ha dato per la prossima settimana?

-Si, certo.- disse il ragazzo, ancora mezzo intontito per la visione della splendida Lydia.

-Volevo sapere se hai già un partner o, in caso contrario, se volevi essere il mio compagno di ricerca.-

-Perché vuoi fare coppia con me?- disse il ragazzo, improvvisamente concentrato sulla ragazza bionda davanti a sé, notando quanto fosse diversa. 

Diversa dalle altre ragazze, i suoi vestiti erano molto semplici e non c’era un velo di trucco sulla sua pelle, cosa che ormai era impossibile da trovare in un'adolescente di oggi, ma la cosa che catturò l’attenzione di Stiles erano gli occhi della ragazza. "Sembrano voler raccontare una storia" pensò Stiles facendo attenzione a tutte le sfumature di marrone, per arrivare su una leggera tonalità di oro alla fine dell'iride. 

-Si..- disse Stiles che si era di nuovo 'impallato'.
- Va bene. Quando ti va di vederci?- mormorò catturato ancora dai suoi occhi. Occhi che improvvisamente sembravano più colorati, più felici dopo le parole di Stiles.

-Anche ora se vuoi, cioè quando vuoi, beh non ho molti impegni, non che non abbia impegni ma per… la scuola di libero.- Blaterò la ragazza confusa ma felice della sua risposta e, forse era solo un’impressione, ma Stiles notò un’alterazione nella voce della ragazza bionda quando sibilò la parola ‘scuola’. 

-Vogliamo fare domani pomeriggio?-

-Si, perfetto.- disse sorridente la ragazza che stava giocherellando con il pupazzetto della borsa, che teneva davanti a sé.

-Ti avverto che ti sei trovato un brutto compagno di ricerca, faccio schifo con le date.. faccio schifo con la storia, in realtà- disse Stiles facendo spallucce, a mo’ di scusa. Detto ciò salutò la ragazza e partii con la sua Jeep, in direzione di casa.

-Un brutto compagno di storia? Allora perché mi sento così fortunata?- mormorò una volta sola la ragazza che non riusciva più a smettere di sorridere.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ricerca ***


[Ore 8:16]

-Cioè, ti rendi conto? Stiles e io faremo la ricerca di storia. Insieme! A casa mia!- disse la biondina andando su e giù nel corridoio mezzo vuoto della scuola di Beacon Hills. La sua amica Harlee la guardava molto eccitata, felice per la sua migliore amica.

-Ti ha detto a che ora viene a casa tua?

-No.. ma oggi c’è storia, che faccio, glielo chiedo?!?

-Aspetta a vedere se ti parla lui.

-Okay, si hai ragione. Si, si giusto- mormorò un sorrisino nervoso ma felice.

 

[Ore 10:02]

Erica entrò nell’aula di storia, notando subito il professore con la sua solita smorfia disgustata mentre era attento a guardare i studenti chiacchierare, aspettando la campanella che lo avrebbe reso finalmente padrone di sbattere in detenzione qualsiasi alunno lo avrebbe infastidito. 

La campanella arrivò subito, non permettendo ad Erica neanche di arrivare al proprio posto.

-Signorina Reyes, le serve aiuto per trovare il suo posto?- disse il professore scatenando la solita risatina della classe.

-No, mi scusi professore- disse lei, camminando velocemente al banco vuoto. 

 

[Ore 11:00]

-Stavo pensando…

Erica era così intenta a scarabocchiare il suo quaderno che non aveva neanche sentito lontanamente la campanella suonare, solo la voce di Stiles catturò la sua attenzione. Erica alzò lo sguardo verso il ragazzo sentendo il suo cuore aumentare i battiti. 

Stiles guardandola negli occhi accennò un sorriso, mettendosi una mano dietro la testa, alzando le spalle.

-Stavo pensando che ieri non ci siamo accordati per l’orario della ricerca.

-Giu-giusto- disse lei balbettando appena.

-Per le 4..va bene?

“Ho solo tipo 1 ora per mettere apposto tutta casa se non voglio che pensi che sono una barbona con un gran problema di disordine compulsivo” -Certo, va benissimo- disse lei pensando a chi potesse chiedere aiuto per mettere apposto la casa. 

-Okay, ho matematica, devo andare. Ci vediamo dopo a casa tua.- disse il ragazzo sorridendole, uscendo dall’aula.

 

 

-Harlee, ho davvero bisogno di te.

-Che succede?

-Stiles viene da me alle 4.

-Glielo hai chiesto tu?

-No, lui. 

-O. M-I-O. D-I-O- disse la ragazza scandendo ogni singola parola.

-Hai presente un uragano?

-Oh Dio, si perché?

-Beh, quella è casa mia. Devi aiutarmi.

-Okay, ci vediamo fuori da scuola e andiamo da te ok?

-Grande, a dopo- Erica chiuse la conversazione e mise il telefono nella tasca.

 

 

 

-Devi uscire con Erika Reyes?- mormorò Scott mentre camminava con Stiles verso l’aula di matematica.

-Dobbiamo fare una ricerca a casa sua, perché?- disse Stiles confuso da quella domanda. 

-Come fai a saperlo?

-Beh, l’ho appena sentita che lo diceva ad una sua amica.

-Non ti sembra che questo sia un abuso di potere da lupo mannaro?

-Probabile- disse Scott sorridendo.

-Che diceva?

-Ora sembra che tu voglia abusare del mio potere da lupo mannaro.

-Dai, dimmelo.

-Gli piaci, Stiles.

-Cosa? L’ha detto lei? 

-No, lo sento. Sai che tutti gli esseri umani emanano un odore quando provano un sentimento? Paura, rabbia e… eccitazione.

-Che sentimento emana la tua Allison?- mormorò Stiles, quasi sulla difensiva. Non sapeva perché, ma stava cercando in qualche modo di proteggere quella ragazza.

-Lo stesso che Erica emana per te- mormora Stiles facendogli l’occhiolino.

 

[Ore 14:03]

La campanella era già suonata ed Erica stava già aspettando Harlee nel parcheggio della scuola, davanti la propria macchina bianca. 

-Veloceee- mormora vedendo la ragazza in lontananza.

-Dobbiamo fare un miracolo

-Parti partiiii- mormora Harlee lanciando una risata, guardando il viso nervoso della sua amica.

 

[Ore 16:04]

Harlee ed Erica avevano quasi finito ed entrambe non si erano rese conto dell’orario. Stiles aveva parcheggiato la sua bellissima e amata Jeep nel viale, proprio vicino alla macchina della ragazza, era sceso e stava camminando verso la porta, quando sentii delle voci indistinte provenire dalla finestra bianca. 

Sapeva di non doverlo fare, ma si avvicinò alla finestra, con l’orecchio rivolto verso l’interno della casa.

 

-Rilassati, è solo un ragazzo.

-Ho una cotta per questo ragazzo da quando sono piccola, Harlee. È la prima volta che lo vedo fuori da scuola.

-Okay, capisco che per te è importante, ma calmati, siediti.

Stiles guardò all’interno della stanca Erica che si stava sedendo sul proprio letto, come aveva potuto non vedere per tutto questo tempo? 

Stiles decise di arrivare alla porta e bussare.

-O mio Dio, è lui.- Stiles sentii le parole di Erica e accennò un sorriso compiaciuto ma al tempo stesso molto nervoso. 

La porta si aprii, era Erica seguita dalla sua amica Harlee, che si stava preparando per andarsene.

-Ciao-

-Ciao..- disse Erica, apparentemente tranquilla. “Beh, lo nasconde bene” pensò Stiles.

-Sono in anticipo?

-No, no… scusami sono io che non mi sono resa conto dell’orario..Lei è Harlee- disse Erica, indicando l’amica che sto stava mettendo la borsa a tracolla.

-E Harlee sta andando via- disse l’amica uscendo dalla casa, facendo l’occhiolino all’amica, cosa che però Stiles notò.

Una volta soli, la ragazza si spostò dalla soglia di casa, lasciandolo entrare.

-Hai idee su quale argomento preparare la ricerca?

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Vecchio amore o nuova fiamma? ***


[Ore 19:02]

 

-Si, mi sembra che vada bene- Stiles guardò fiero i diversi fogli che erano posati a terra davanti a sé. Spostò lo sguardo su Erica, contagiando anche lei con il suo sorriso.

 

-Si, lo credo anche io..- il sorriso di Erica però stava scemando, visto che la fine della ricerca indicava doversi allontanare da Stiles, lasciarlo andare a casa sua e rivederlo solo due giorni dopo, dove avrebbero dovuto esporre la loro ricerca davanti l’intera classe.

 

Sapeva che ora il ragazzo si sarebbe alzato, l’avrebbe salutata ed Erica sarebbe rimasta da sola, con il suo profumo ancora nitido nella stanza, a sognare.

 

-Tutto bene? Credi che dovremmo cambiare qualcosa?- disse Stiles, notando che il suo sorriso non coinvolgeva i suoi occhi.

 

-No, credo sia una ricerca perfetta. - Erica cercò questa volta di sorridere ancora, cercando questa volta di essere più convincente. “Non fare la scema, sennò potresti sembrare una fallita” disse a sé stessa, cercando di nascondere il più possibile quelli che erano i sentimenti che ormai duravano anni per quel ragazzo, così semplice ma così perfetto.

 

Stiles si alzò, prendendosi la sua copia della ricerca. Lui sapeva cosa passava nella testa di quella ragazza, avendola sentita prima di arrivare nella casa, quando lei stava impazzendo per pulire tutto, ovviamente gli faceva piacere che qualcuno provasse quei sentimenti per lui.

 

-Devo proprio andare, ma io e il mio amico Scott ci vediamo domani pomeriggio per studiare chimica. Abbiamo un test la prossima settimana e vorremmo andare in biblioteca. Vorresti venire con noi?- disse il ragazzo, cercando di farle capire che l’avrebbe voluta rivedere.

 

“O MERDA. E ORA? COSA GLI DICO? ERICA CAZZO, RISPONDI, NON STARE LÌ IMBAMBOLATA” la sua mente frullava, mentre la ragazza era immobile a fissarlo. 

 

-Be-be-beh io.. si, non ho impegni e dovrei studiare anche io! -Balbettò la biondina respirando nuovamente. “Okay, bene, hai risposto qualcosa”.

 

Il tragitto dalla stanza alla porta non era mai stato tanto breve,  nella mente di Erica c’era il desiderio di essere rimasta in quella camera, con lui, magari per sempre.

 

-Okay, allora ci vediamo domani.- disse Stiles, fermo sulla soglia di casa.

 

-Si, a domani- rispose lei, mettendosi una ciocca di capelli dietro il viso. 

 

 

 

Stiles mise in moto la Jeep, partendo diretto verso casa. Al semaforo vide ciò che conosceva da sempre: Una cascata di capelli color fragola, il colore più bello del mondo. 

Lydia era lì. Era a pochi metri da lui, che piangeva. 

Lydia che era seduta su un marciapiede? La sua Lydia?

 

In fondo Stiles aveva sempre saputo che la ragazza più popolare della scuola, quella che vestiva sempre firmato e che stava con il ragazzo più bello della scuola non era quella che lui conosceva. Aveva sempre avuto paura che con il tempo lei fosse cambiata, ma quella fragilità, quelle lacrime e quel viso non lo erano.

La Lydia che c’era sotto la maschera da dura quella sera non era lì. Stiles non ci pensò molto, aspettò il semaforo verde, attraversò l’incrocio e si parcheggiò.

 

-Lydia..- disse il ragazzo con voce tiepida, non volendola spaventare. I palmi umidi della ragazza si abbassarono e Stiles notò gli occhi rossi, il mascara colato e quelle guance rosse che le venivano solo quando piangeva e quando aveva freddo. 

 

-Che ci fai qui?- disse la ragazza, cercando di pulirsi il più possibile il viso per apparire la solita, bellissima Lydia. 

 

-Io sono Stiles, non so se ti ricordi di me.. ti ho visto qua da sola, ho pensato che poteva esserti successo qualcosa.

 

-Stilinski lo so chi sei. Non ho bisogno di niente, vattene. - rispose lei cruda, con la voce ancora rotta dalle lacrime.  Ma Stiles tutto fece tranne che andarsene. Si era ricordata di lui e questo lo fece sorridere. 

 

-Non me ne vado. E se non vuoi parlarmene rimarrò qui, in silenzio- disse lui, altrettanto risoluto, incrociando le braccia al petto, pronto per un lunghissimo e lungo silenzio.

Silenzio che dopo pochi minuti venne rotto, ma non dal ragazzo.

 

-Io e Jackson ci siamo lasciati.- le parole di Lydia fecero un effetto strano al ragazzo, che si girò verso di lei. 

Sapeva che doveva essere felice di quella notizia, sapeva che Jackson non era proprio all’altezza di una ragazza splendida e intelligente come Lydia, ma non uscii nessun sorriso dalla bocca di Stiles. Quello che aveva sempre desiderato era vederla felice e quelle lacrime indicavano tutt’altro. 

 

-Ma non ne voglio assolutamente parlare- mormora lei mettendo le mani in avanti, per respingere solo il pensiero. 

 

-Posso almeno accompagnarti a casa?- Stiles non poté fare a meno di notare che lei si trovava nei pressi della casa di Jackson Whittemore, la persona da lui più odiata e non vi era da nessuna parte la macchina della ragazza.

Lydia si limitò ad annuire, asciugandosi per l’ennesima volte le lacrime che stavano continuando ad uscire dai suoi occhi silenziosi, ma pieni di tristezza.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3684974