An incredible night

di cussolettapink
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** The night ***
Capitolo 3: *** Harry ***
Capitolo 4: *** Denise ***
Capitolo 5: *** Niall ***
Capitolo 6: *** James ***
Capitolo 7: *** Bowling ***
Capitolo 8: *** The date ***
Capitolo 9: *** Film ***
Capitolo 10: *** Two dates ***
Capitolo 11: *** Tom (+ PoV Harry) ***
Capitolo 12: *** Break! ***
Capitolo 13: *** Remorse ***
Capitolo 14: *** Rescue ***
Capitolo 15: *** Finally peace ***
Capitolo 16: *** Soothe ***
Capitolo 17: *** After the Storm ***



Capitolo 1
*** Prologue ***



An incredible night  
Prologue


"Mark, sei sicuro di sapere la strada? Non mi sembra la solita via"

Nicole si guardò intorno, non riconoscendo assolutamente nulla in quei vicoli che le ricordasse le strade del suo quartiere.

"Nì, non so dove siamo. Accendi quel maledetto navigatore! Ma io dico, proprio oggi dovevano chiudere la via principale per dei lavori? Accidenti"

Il ragazzo si accese l'ennesima sigaretta della serata stressato, mentre continuava a cercare qualsiasi elemento che gli fosse familiare.

"Ok non scaldarti, troveremo la strada. Ho acceso Waze, dagli il tempo di prendere la nostra posizione e ci siamo"

Quando però il navigatore le segnalò la strada, la ragazza trattenne il fiato.

"Mark... siamo finiti in quel quartiere"

"Come cazzo è possibile!? Non possiamo esserci allontanati così tanto!" il ragazzo accostò subito la macchina e quasi staccò dalle mani della ragazza il cellulare "Merda, dobbiamo allontanarci subito"

Entrambi cominciarono a guardarsi intorno inquieti.

Brath Hill, questo era il nome del quartiere dove erano capitati. Lo chiamavano il quartiere del non ritorno e, sebbene sembrasse il titolo di un horror di quarta categoria, era tristemente noto per essere uno dei quartieri più malfamati dell'intera Gran Bretagna. Il tasso di criminalità in quei pochi chilometri era più alto di quelli delle grandi metropoli che lo accerchiavano. Altri lo definivano un luogo così pericoloso e senza principi morali da poterlo quasi comparare a una moderna Sodoma e Gomorra.

"Mark vedo dei fari che si avvicinano, sembrano delle moto!" esclamò la ragazza terrorizzata.

Usanza era in quel quartiere che una moto facesse continuamente la sentinella per il perimetro che lo circondava e, se si era così sfortunati da non essere della zona e quindi non riconosciuti, si rischiava veramente moltissimo. Solo la settimana prima una ragazza era stata violentata e una giovane coppia era stata rapinata e picchiata.

"Andiamocene subito Nicole"

Mark accese di colpo la macchina e si rimise in strada di corsa, cercando di mettere quanta più distanza possibile tra loro e le moto, che si stavano avvicinando sempre di più.

"Merda merda merda!" il ragazzo continuava a guardare nello specchietto sperando che i motociclisti cambiassero direzione, anche se era ormai evidente che li stessero seguendo.

Ad un tratto da davanti a loro spuntò una moto, tagliando la strada alla macchina e costringendo Mark a frenare bruscamente.

"Ok manteniamo la calma, non farti vedere agitata Nicole" disse lui mentre attivò la chiusura delle portiere, in un vano e ultimo tentativo di tenere quelle persone lontane da loro.

I motociclisti cominciarono a scendere dalle varie moto e ad avvicinarsi.

"Chi siete?" chiese uno di loro, guardando con la torcia del suo cellulare all'interno dell'abitacolo.

"Ci siamo persi, il navigatore ci stava indicando come tornare a casa. Se ci lasciate andare ci togliamo subito dai piedi"

"Oh tu sicuramente, la signorina invece può rimanere con noi" disse sempre quello, puntando la torcia contro la ragazza.

A Nicole si gelò il sangue nelle vene, mentre vedeva anche Mark farsi più serio.

"Non pensateci neanche lontanamente! Non la toccherete"

"Principino, perchè non esci dalla macchina a dircelo?" lo schernì un altro ragazzo.

"Chiaramente non ha le palle" commentò un altro, dopo qualche minuto in cui Mark non si era scollato dal seggiolino della sua macchina.

"Facciamo così allora: Se tu esci puoi affrontare quello che ti succederà ma noi lasceremo in pace la tua fidanzatina. Se invece ci lasci lei, ti lasceremo andare senza fare neanche un graffio a te o alla tua auto"

Attimi inesorabili passarono, si poteva quasi sentire il cervello del ragazzo elaborare e trovare la soluzione migliore, per chi probabilmente era una cosa secondaria.




"Ok prendetela" disse lui sbloccando le portiere dell'auto.
 








Angolo autrice!
Salve a tutti, questa storia la dedico alla mia amica Nicole che, oltre a essere una grande scrittrice di questo sito, è la ragione per cui questa storia esiste!
Spero che a qualcuno venga voglia di lasciare una piccola recensione per farmi sapere cosa ne pensa!
Saluti,
Liz

 

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Capitolo 2
*** The night ***




Chapter 1 - The night

"Che cosa?! Mark ma ti sei impazzito?!" la ragazza si girò velocemente verso lo sportello dell'auto per cercare di bloccarlo di nuovo ma quest'ultimo si aprì di scatto, poi vide solo due mani afferrarla e trascinarla fuori dal veicolo.

"Mark! Mark non puoi fare sul serio! Non puoi lasciarmi qui! Guardami!" gridò la ragazza con quasi le lacrime agli occhi.

Il ragazzo non si mosse e continuò a guardare il ragazzo che gli aveva fatto la proposta.

"Come ti chiami?"  gli chiese sempre il medesimo ragazzo.

"M-Mark, Mark Roger"

"Bene Mark Roger, sappi che abbiamo il tuo nome e la targa della tua macchina, se vediamo anche solo l'ombra di uno sbirro te la faremo pagare cara"

"Non dirò nulla, posso andare ora?"

"Vattene e non farti più vedere" fece gelido il ragazzo della moto.

"Sei un pezzo di merda!" urlò la ragazza cercando di dimenarsi dalla forte stretta di quel ragazzo che ancora la teneva bloccata.


 
Non appena la macchina si fu allontanata del tutto, Nicole si guardò intorno cercando di decifrare dai volti dei suoi aguzzini la fine che l'aspettava.

L'intero gruppo rimase in silenzio, silenzio che ruppero tutti insieme cominciando a ridere.

La povera ragazza, ancora bloccata da quelle braccia muscolose, guardava i ragazzi non riuscendo a capire se fossero impazziti o solamente sotto l'effetto di alcolici o di droga.

"Bambina mia ma dove lo hai trovato uno così? Cazzo! Un minimo di scena prima di mollarti poteva pure farla!" disse quello che sembrava il "capo banda", visto che era stato colui che aveva ideato lo scambio che Mark aveva accettato.

Le braccia che fino a quel momento la stavano stringendo sciolsero lentamente la presa e, senza che la ragazza se ne rendesse conto, senza quella stretta cadde inesorabilmente a terra.

Provò ad alzarsi per correre via ma si rese amaramente conto di non riuscire a muovere un solo muscolo, era letteralmente immobilizzata dalla paura.

Lo stress di tutto quello che era successo in quel quarto d'ora scarso aveva creato così tante emozioni diverse in Nicole da non riuscire a darle la forza sufficiente neanche per sostenere il suo corpo.

"Ragazzi datele una mano!" ordinò sempre il solito ragazzo.

Nicole notò solo nel momento in cui si apprestavano a toglierlo, che tutti i ragazzi avevano tenuto il casco addosso per tutto il tempo.

Il primo a toglierlo fu proprio il capo banda. Non appena alzò il casco, una chioma castano scuro gli cadde fino a sopra le spalle. La luce fioca dei lampioni sembrava tutta indirizzata verso un paio di occhi verde smeraldo che nella notte brillavano come i fari delle moto non ancora spente.

Come a seguire il primo, tutti gli altri si tolsero i caschi e la ragazza notò che bene o male dovevano avere tutti la sua stessa età. Indossavano giacche di pelle e jeans stretti o strappati.

Con l'unico grammo di energia appena acquisito diede una gomitata al ragazzo, cercando di scappare dalla sua stretta che purtroppo rimase ferma.

"La bambolina ha tirato fuori le palle! Nei due l'uomo della coppia eri tu per caso?" commentò ironico uno di loro.

"Cosa mi volete fare?" chiese Nicole, non convinta di voler sapere davvero la risposta ma esasperata da tutta quella situazione.

"Mah non saprei, se non hai già cenato ti portiamo a mangiare una pizza, altrimenti semplicemente a fare un giro" spiegò normalmente lui, come se avesse incontrato una vecchia conoscente a cui si apprestava a fare da guida turistica.

"C-che cosa?" riuscì a dire lei, guardando quei ragazzi uno per volta.

"Harry non pensi che dovremmo tranquillizzarla prima di tutto? Liam non può stare  a tirarla su da terra ogni due per tre o a prendersi poderose gomitate nello stomaco!" commentò il ragazzo proprietario della moto che aveva tagliato la strada ai due ragazzi durante il loro tentativo di fuga.

"Ok forse hai ragione Zayn. Mi presento: Il mio nome è Harry, loro sono Zayn" indicò il ragazzo che aveva parlato poco prima "Liam, colui che ti sta reggendo da tutta la sera e che tu hai malmenato"

"Ehi, per essere così piccolina ne hai di forza" commentò Liam facendo un cenno con il capo.

"Niall"

"Come va principessina? Cominci a riprenderti?"

"E per finire lui è Louis" concluse Harry indicando i suoi amici uno dopo l'altro.

"Tu sei?" chiese Zayn.

"Il mio nome è Nicole e... sono tremendamente confusa. Volete farmi del male?"

"Non hai idea di quanto avete rischiato tu e l'idiota stasera, ti è andata più che bene che ti abbiamo trovato noi e non Josh, la sentinella di guardia stasera"

"Cosa ci sarebbe potuto succedere?" chiese con un filo di voce la ragazza.

"Sul serio c'è da chiederlo? E dire che i telegiornali parlano di quello che accade qui ogni giorno" esclamò quasi ironico Liam.

La ragazza quasi sussultò alle parole del castano, ancora non aveva realizzato del tutto quanto fosse stata in pericolo quella sera.

"Comunque Nicole, ti riporteremo a casa noi stasera, se vuoi anche subito. L'importante è che non ti si veda da sola per questo quartiere o rischi molto"

"Harry, sta arrivando Josh!" commentò il biondo, facendo diventare tutti seri di colpo.

"Mi correggo, vieni con me e indossa questo" Harry quasi le infilò di forza il casco sulla testa e la sospinse verso la sua moto "Non parlare, ci pensiamo noi a lui. Tu però non fiatare ok? Tranquilla principessina" le disse lui prima di darle le spalle e avvicinarsi insieme agli altri ragazzi alla moto appena arrivata.

"Styles, sai benissimo che chiunque entri nel perimetro deve essere prima autorizzato da noi e poi, forse, fatto entrare. Chi è la tua amica? Sembra graziosa, perché non me la presenti?"

La ragazza sentiva le mani sempre più tremanti, anche se cercò di auto-convincersi che fosse per il freddo che quella sera era calato sull'intera città.

"Hai ragione Devine ma è stata un'improvvisata. Siamo passati solo a salutare i ragazzi e ce ne stavamo andando"

"Ehi bambolina, fatti vedere" gridò lui verso la direzione della ragazza.

Nicole lanciò uno sguardo fugace a Harry, che le fece un leggero cenno di assenso con il capo.

"Mi senti? Sto parlando con te!"

La ragazza si sfilò lentamente il casco, facendo ricadere i capelli biondi sulle spalle.

Si udì un fischio di apprezzamento dal ragazzo.

"Styles lavora per caso con tua madre? Perché me lo farei volentieri un giro con questa! O forse lavora con la tua, Zayn?" fece con tono maligno guardando i due ragazzi irrigidire le spalle pur di cercare di controllarsi.

 "Perché invece che rompere il cazzo a noi non pensi a fare il tuo dovere? Abbiamo visto una macchina grigia sconosciuta passare proprio due minuti fa e andare verso la vecchia piazza"

"Che cosa?!? Coglione mi hai fatto perdere tempo senza dirmelo?!" Josh si infilò nuovamente il casco e si mise in sella alla sua moto, non prima di lanciare un ultimo ammonimento ai ragazzi "Non voglio vederla qui quando torno, portatela via subito e forse non la lascio ai vecchi depositi."

Quando ormai Josh se ne fu andato i ragazzi, e in primis Nicole, tirarono un sospiro di sollievo.

"Lo avete mandato verso Mark?" chiese la ragazza, anche se ormai il suo ex-ragazzo doveva aver lasciato il quartiere già da una decina di minuti, contro i due riferiti al motociclista da Harry.

"No, il tuo ragazzo è andato verso l'esterno quando se ne è scappato via, noi lo abbiamo indirizzato verso uno dei punti più centrali di Brath Hill"

"E i depositi cosa sono invece?"

"Prega di non doverlo sapere mai." fece gelido Harry  "Ora andiamocene. Zayn, presta il tuo casco a Nicole, la porto a casa"

Il moro porse il casco alla ragazza, che se lo mise di fretta.

"Sei una bambolina con le palle, mi piaci" asserì sempre Zayn, sorridendo "Ti direi di tornare a trovarci ma forse non è il caso. Se sarà destino ci si incontrerà in città"

Uno dopo l'altro i ragazzi saltarono sulle proprie moto e sfrecciarono via, lasciando Nicole e Harry da soli.

"Sali in moto che ti port-" all'improvviso, nel silenzio della notte, si udì un rumore provenire dallo stomaco della ragazza, rumore che fece arrossire di colpo lei
e scoppiare a ridere lui.

"Bambolina potevi anche dirlo che avevi fame! Allontaniamoci da qui e ti porto a mangiare una pizza. In effetti anche io ho fame, hai avuto una bella idea"

"Ma se io non ho detto nulla! Sarà stato lo stress, ho già cenato stasera! Stai facendo tutto da solo!"

"Esattamente, però io ti ho salvato e io decido che mi devi far compagnia a mangiare, mi pare abbastanza equo no?"






Angolo autrice:
Salve a tutte! Beh, certamente non sarà successo quello che forse immaginavate ma... questa storia è nata così! Spero che continuerete a seguirla!
saluti,
Liz

 

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Capitolo 3
*** Harry ***




Chapter 2 -  Harry

Tempo dieci minuti e i ragazzi uscirono da Brath Hill e arrivarono a una  pizzeria a taglio che faceva orario continuato proprio per vendere la pizza a quei giovani che tornavano dalle discoteche o dalle feste.

In quel momento non c'era nessuno e i due ragazzi poterono sedersi tranquilli a un tavolino.

"Allora, sicura di non voler prendere nulla?"

"In realtà si, un pezzettino me lo prendo, sembra molto invitante"

"Nando è italiano! La sua è pura pizza italiana! Io e i ragazzi ci veniamo almeno tre volte a settimana la sera"

Una volta che entrambi ebbero ordinato, sul tavolo cadde un silenzio imbarazzante, rotto solamente dal rumore di olio in frittura che Nando usava per le porzioni di patatine fritte.

"Grazie mille. Mi sono resa conto di non averlo mai detto stasera ma sono davvero felice che ci abbiate trovato voi e che non mi sia successo nulla. Ringrazia tanto anche gli altri ragazzi per me, vi sono molto grata"

"Di niente Nicole, noi proviamo a fare quel che possiamo"

"Una cosa non ho capito però: perchè fare tutto quel teatrino all'inizio invece che farci scappare e basta?"

Il ragazzo rimase in silenzio, forse per cercare di soppesare bene le parole con cui rispondere alla ragazza

"La settimana scorsa è stata violentata una ragazza, questo ormai è di dominio pubblico. Quello che però nessuno sa è che era in compagnia del suo fidanzato"

Nicole sentì una strana sensazione di gelo sulla nuca, ma lasciò Harry continuare

"Io e i ragazzi avevamo visto che c'era questa auto sconosciuta che girovagava per le strade ma non ce ne siamo preoccupati più di tanto. A volte capita che vengano dei drogati a cercare qualcuno che gli venda l'erba o l'eroina andando contro tutti i pericoli che entrare in Brath Hill comporta. Il giorno dopo ci siamo ritrovati nella piazza principale e Steve, la sentinella di quella sera, stava raccontando di come il fidanzato di quella ragazza l'abbia abbandonata al suo destino per essere lasciato libero. "

La ragazza era sempre più pallida in volto, quando arrivò la pizza quasi si allontanò dal piatto per l'istinto di alzarsi e gettar via la cena consumata poche ore prima

"Nicole, non per rincarare la dose ma se vi avessimo lasciato andare non avremmo avuto la certezza che tu saresti stata al sicuro. Quel cretino del tuo ragazzo invece si sarebbe meritato una bella lezione"

"Ex."

"Come scusa?"

"Ex ragazzo, non definirlo fidanzato. Non voglio più vedere quel verme in tutta la mia vita"

Il ragazzo, forse intuendo lo stato d'animo della ragazza, cercò di deviare la conversazione su argomenti più leggeri

"Dimmi Nicole, mi è permesso conoscere qualcosa che non sia il tuo nome?"

"Non c'è molto da raccontare a dire il vero"

"Tu inizia, poi se sei noiosa ti blocco io" sorrise il ragazzo, facendo ridacchiare anche la ragazza

"Ok vediamo... ho 22 anni, studio all'Accademia d'Arte del mio paese e ho una grande passione per la musica. Mi piace scoprire sempre cose nuove e odio le persone false"

"Si dai, non sei malaccio" commentò lui

"Sentiamo allora, la tua storia Harry?"

"Sono nato a Brath Hill e ci sono rimasto per tutta la vita. Ho 24 anni, condivido con te la passione per la musica e l'odio per la falsità. I miei migliori amici sono i ragazzi che hai conosciuto stasera, per il resto odio tutto ciò che riguarda quello schifo di quartiere"

"E perchè non te ne sei mai andato?"

"Domanda di riserva?" provò a rispondere lui, per poi sospirare "Mia madre, come quella di Zayn, è una prostituta. Entrambi non abbiamo idea di chi sia nostro padre, probabilmente però è meglio così. Gli altri hanno storie simili: Il padre di Liam è uno spacciatore, Louis è orfano e Niall è figlio di un potente mafioso irlandese che controlla buona parte delle città che abbiamo intorno"

La ragazza non sapeva come intervenire, dovevano vivere tutti delle situazioni davvero spiacevoli.

"Nessuno di noi ha la forza di abbandonare una famiglia che, per quanto concorderò con te sul fatto che è disastrata, è tutto ciò che ha"

"E non avete mai pensato di scappare?"

"Quando si fa parte di una comunità come quella si assiste a davvero troppo. I "grandi capi" non permettono facilmente che tu vada via, non con le tue gambe almeno"

"Dio mio Harry è tremendo... mi dispiace molto, non so cosa dire" la ragazza posò delicatamente una mano sul braccio tatuato e muscoloso del castano, cercando di fargli sentire la sua vicinanza nonostante effettivamente fosse poco più di un'estranea per lui.

"Di buono c'è però che se ti fai vedere ogni tanto in giro non ti rompono poi se il resto del tempo te ne vai per altri quartieri"

"E Josh? Come si fa a diventare una delle sentinelle?"

"Quante domande bambolina!"

"Ti prego non chiamarmi bambolina, è squallido! Ho un nome e mi piace anche parecchio, ti do il permesso di usarlo eh!" commentò lei ridendo

"Va bene, Nicole, userò il tuo splendido nome allora" ridacchiò lui "Comunque, non posso raccontarti tutto stasera, la prossima volta cosa ti racconto poi?"

"Prossima volta?" chiese lei mentre sorseggiava la sua coca cola

"Mi piacerebbe uscire con te Nicole" fece lui guardandola "Non puoi neanche scaricarmi con la scusa dell'essere fidanzata, sei quasi costretta ad accettare"

"Ma sì, non sei così malaccio, posso pure concederti l'onore di uscire con me" rise lei,  cercando di mascherare il più possibile l'imbarazzo che quella conversazione le aveva portato.

I ragazzi passarono diverso tempo a parlare e a raccontarsi i più disparati aneddoti sulla propria vita

"Oh mamma! Harry ma si è fatto tardissimo! Domani ho anche un corso particolarmente difficile all'accademia!"

"Tranquilla Nicole, ora ti porto a casa" ridacchiò lui

"Tu che fai domani?" le chiese lei mentre si infilava il casco

"Già vuoi vedermi nuovamente? Ti ho proprio conquistata!" ridacchiò malizioso lui "Comunque, lavoro. Attacco alle 5.00 e stacco alle 15.00"

"Harry, attacchi tra due ore! Sei un pazzo!"

"Vuoi che sia pazzo? Ok, ma tieniti stretta!" fece lui prima di partire con la moto, lasciando solo un rumore

"Harry rallenta!" urlò la ragazza attaccandosi alla schiena del ragazzo con tutto il corpo.

Il ragazzo, forse per prolungare quel contatto o solo per farla spaventare ancora di più, allungò il tragitto per arrivare nel quartiere della ragazza. Una volta arrivato nelle vicinanze della zona che gli era stata detta, rallentò per permettere alla ragazza di alzare il viso da contro la sua schiena e spiegargli la strada.

Parcheggiata la moto davanti a casa di Nicole, i due ragazzi rimasero a chiacchierare.

"Senti ma perchè, invece che prendere freddo, non entriamo?"

"Così audace, mia piccola Nicole?" la punzecchiò lui sorridendo, facendo avvampare la ragazza

"Cretino! Vattene a casa per stasera ne ho fin troppo di te!" scoppiò a ridere lei, spingendolo verso la moto

"Ok ok, messaggio ricevuto, me ne vado!" mi mise a cavallo della sua moto e rimase a guardare la ragazza "Buonanotte Nicole"

"Buonanotte Harry" sorrise lei di rimando "Ho passato davvero una bella serata con te e nonostante l'inizio non sia stato dei migliori... sono felice di aver trovato te e gli altri ragazzi su quelle moto. Vi sarò grata per sempre per quello che avete fatto per me. Se voi non ci foste stati a quest'ora..."

"Ehi, noi ci siamo stati e non è successo nulla, questo è l'importante. Ora vai a dormire che sarai esausta. " Harry si avvicinò fino a lasciarle un bacio sulla guancia, per poi allontanarsi dalla ragazza. Infilò il casco e sorrise per un'ultima volta, aspettando che Nicole entrasse in casa prima di ripartire, di ritorno a Brath Hill.
 




Angolo Autrice:
Ciao a tutti! Eccoci qui con un altro capitolo di questa storia che mi sta piacendo moltissimo da scrivere!
Ringrazio tantissimo Mononokehime e Lady Yoru per essere passate a recensire questa storia!
Saluti,
Liz

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Capitolo 4
*** Denise ***









Chapter 3 - Denise

La ragazza fu preda degli incubi per tutta la notte. Tutti le proponevano sempre la stessa scena, con qualche macabra variante in ogni sogno. Nicole continuava a rigirarsi tra le lenzuola del suo letto, fino quasi ad incastrarsi tra i vari strati di coperte. Il sogno presentava sempre lo stesso momento: Lei e Mark trovati da Josh, lei e Mark trovati da quel Steve che le aveva citato Harry, lei abbandonata al suo destino e vittima delle più ignobili azioni che si possano compiere su un essere umano.

La sveglia suonò alle 7,00 come ogni mattina, anche se Nicole era già sveglia da prima per via dell'ennesimo incubo.

Capendo che andare al corso in quelle condizioni sarebbe stato inutile mandò un messaggio a Denise, la sua migliore amica, chiedendole di raggiungerla a casa quanto prima. Aveva assolutamente bisogno di sfogarsi con qualcuno.

Una volta alzatasi dal letto, rimase ferma a guardare il riflesso che lo specchio a figura intera le offriva.

I biondi capelli, nonostante non arrivassero neanche alle spalle, avevano dei nodi così evidenti che la ragazza ebbe quasi paura a passarci una mano nel tentativo di sbrigliarli. La carnagione già pallida era più bianca del solito, per via della stanchezza. Poco amante dei colori, la felpa nera che usava per dormire creava ancora più contrasto.

Ad un trattò nella casa riecheggiò il suono del campanello del suo appartamento. Infilò le scarpe e scese ad aprire a Denise, rimanendo quasi paralizzata sulla porta quando si trovò di fronte l'ultima persona al mondo che avrebbe voluto vedere: Mark

"Nicole! Grazie a Dio stai bene amore!" esordì lui abbracciandola di slancio "ero così preoccupato!"

La ragazza rimase per un secondo immobile, per poi parlare con una voce così gelida dal far quasi spaventare Mark

"Toglimi.immediatamente.le.mani.di.dosso"

"M-ma tesoro cosa dici! Devo abbracciarti! Sono così felice che tu stia bene"

"Mark TU MI HAI LASCIATO LI' DA SOLA E SEI SCAPPATO! A QUEST'ORA POTEVO NON ESSERE PIU' IN VITA E PRETENDI CHE IO TI ABBRACCI?!?"

Urlò quasi lei, dandole quello che per la sua gracile forza si avvicinava quanto più a un poderoso cazzotto. La ragazza pensò che avrebbe dovuto risparmiarsi con quel povero Liam e tenersi tutta la forza per questo momento.

"Nicole andiamo! S-sapevo che non ti avrebbero fatto nulla! Io invece rischiavo"

"Sapevi? Eravamo nel bel mezzo di Brath Hill! Sarei potuta finire in qualche fossa picchiata o stuprata! Mark ascoltami bene, te lo dirò una volta sola" tornò a parlare con quel tono gelido "Esci da casa mia e non farti mai più vedere. Non ti avvicinare a me, non parlarmi, non guardarmi neanche se riesci. Ora fuori da casa mia. ORA"

Finì urlando lei alla fine, vedendo che il ragazzo non intendeva muoversi.

"Ok lo capisco, sei ancora spaventata. Sono felice però che non ti sia successo nulla Nì, ci vediamo i prossimi giorni"

"Non voglio più vederti! Sei un uomo di merda!"

Quasi lo spinse fuori dalla porta del suo appartamento, per poi accasciarsi stanca contro la porta.
 


Circa venti minuti dopo che il ragazzo se ne fu andato, il campanello di casa suonò nuovamente e la biondina si ritrovò davanti il viso sorridente della sua migliore amica. Il sorriso della castana si dissolse in pochi secondi, vedendo le condizioni in cui era ridotta la sua amica

"Ehi tesoro che succede?"

"Oh Denny" quasi scoppiò a piangere tuffandosi tra le sue braccia

"Ehi ehi calmati, ti va di sederti e raccontarmi?" disse lei dolcemente, accompagnando la bionda al divano e andando a prendere poi un bicchiere d'acqua in cucina.

"Allora Nì, che è successo? Ti ho salutato stanotte che andava tutto bene. Tu e Mark avete litigato mentre tornavate a casa?"

"Io e Mark ci siamo lasciati" disse solo lei, anche se capiva che detto così sembrava quasi che la sua rottura con Mark fosse la causa di tutta quella sofferenza.
"Onestamente a me non è mai piaciuto molto e lo sai, però non puoi stare così per un ragazzo tesoro"

"Non è per questo. L'ho lasciato io."

Denise rimase un secondo interdetta ma, capendo che doveva far calmare prima l'amica le sorrise dolcemente

"Nicole, devi spiegarmi bene per favore, non ho la palla di vetro."

"Questa notte io e Mark ci siamo persi e ci siamo trovati nel bel mezzo di Brath Hill"

"Oh santo Dio" commentò la castana portandosi le mani a coprire la bocca sorpresa. Era cosa nota a tutti la pericolosità di quel quartiere.

"Un gruppo di motociclisti ci ha bloccato e ha messo Mark davanti a una scelta: O mi lasciava a loro oppure doveva uscire dalla macchina e farsi pestare di botte"

"Dimmi che lo hai lasciato perchè lo  hanno ridotto così male che era diventato un mostro. Dimmi che sei diventata improvvisamente vanitosa e non ti andava di stare con uno ridotto tanto male"

"Mi ha lasciato lì, da sola, con i motociclisti"

"Io lo ammazzo!"  quasi gridò la ragazza, alzandosi di impulso dal divano come per andare a cercare e uccidere quel cretino dell'ex della sua migliore amica

"Per fortuna quei ragazzi non volevano farmi nulla anzi, mi hanno salvato. Uno di loro, Harry, mi ha persino accompagnato a casa"

La ragazza raccontò per filo e per segno tutta la notte appena passata, vedendo la sua amica sempre più sollevata di vederla sana e salva. Quando finì di raccontare anche della litigata con Mark di quella mattina, la castana quasi si buttò addosso all'amica per stringerla forte

"Non so cosa avrei fatto se ti fosse successo qualcosa, sono felice che tu stia bene" commentò lei, salvo poi staccarsi con un sorrisetto malizioso "E così Harry eh? Sembra davvero sexy, pensi di potermi presentare qualcuno dei suoi amici?"

"Hai sentito la parte in cui ti dicevo che fanno parte di Brath Hill?"

"Ovviamente, ma ho anche sentito la parte in cui ti hanno aiutato e ti hanno protetto. Potevano anche venire dal Bronx, se una persona è buona è buona e si merita tutta la mia stima e simpatia"

"Sei fantastica Denny"

"Ti va di andare a fare un giro al centro?" chiese di nuovo la castana "Ho bisogno di comprarmi qualche maglioncino, sta arrivando l'inverno e non ho niente da mettermi!"

Nicole accettò e, dopo essersi fatta una doccia, uscì insieme all'amica diretta verso la città. Dopo pochi minuti che si trovavano in macchina dirette al centro, la castana porse la fatidica domanda.

"Quindi, non ho ancora capito quando ti vedrai di nuovo con questo Harry"

Nicole realizzò all'improvviso una cosa e quasi si diede uno schiaffo da sola "Non ho il suo numero! Non ho niente per contattarlo!"

Denise quasi inchiodò per guardare male l'amica "Sei una polla! Ti meriti di non vederlo più! Ma io dico dove ho sbagliato con te? Le basi! Mi cadi sulle basi!" cominciò a straparlare Denise, facendo ridere la bionda "Ecco, ridi ridi ma intanto ti sei giocata il tuo bel motociclista! Comunque, siamo arrivate"

Le due ragazze cominciarono a girare per i negozi. Su quel punto di vista le due ragazze non sarebbero potute essere più diverse: Nicole amava indossare calde felpone e jeans, Denise adorava vestirsi in modo elegante e femminile portando sempre giacchette e vestitini.

"Wow, Denny sei spettacolare. Questo vestito te lo regalo io" il vestito che la castana aveva appena provato era semplicemente stupendo. I capelli castani erano stati momentaneamente raccolti in una coda alta, gli occhi color marrone scuro che la ragazza definiva sempre "banali" spiccavano in contrasto con il colore del vestito, che le fasciava la parte superiore del corpo e si andava poi ad aprire a palloncino nella parte inferiore.

"Ma non pensarci proprio! Io lo indosso, io lo pago" ridacchiò la castana andando verso la cassa

Una volta uscite da quel negozio Nicole ricordò a Denise che erano uscite per dei maglioncini, non per l'ennesimo vestito perfetto.
 


"Deniseeeee entriamo in quella panetteria? Ormai è ora di pranzo e io ho fameeeeeee" cominciò a lamentarsi Nicole dopo un'altra mezz'ora di shopping sfrenato in cui la castana la trascinava da una parte all'altra della strada.

"Ok sei stata anche troppo tranquilla, mi stupisce che tu abbia resistito così tanto" ridacchiò Denise prendendo a braccetto la bionda e entrando nel mentre dentro a un forno che si trovava accanto all'ultimo negozio svaligiato

"Buong- Harry?!?" Nicole quasi si bloccò nel bel mezzo del forno, guardando il ragazzo che aveva visto poche ore prima, ora indaffarato a servire i clienti con indosso un grembiule bianco e sporco di farina e un cappellino che teneva racconti i lunghi capelli.


 
***********
Angolo Autrice!

Ciao a tutte! Eccoci con un nuovo capitolo di "An incredible Night", spero che vi sia piaciuto!
Come vedete in questo capitolo compare un nuovo personaggio che spero saprete apprezzare!
Se il capitolo vi è piaciuto, vi chiedo di lasciarmi una recensione per farmelo sapere!
Saluti,
Liz

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Capitolo 5
*** Niall ***



Chapter 4 - Niall

"Salve come posso aiut- Nicole?"

"Oh che teneri, siete fatti l'uno per l'altra" completò Denise ridendo.

Nicole però continuava a fissare il riccio senza dire una parola. Sperava, anche molto, di rivederlo presto ma non pensava sarebbe successo così presto!

Guardò Harry girarsi verso un suo collega per poi correre verso di lei.

"Nicole io oggi stacco un'ora prima, quindi tra un quarto d'ora, ti va di aspettarmi?" chiese il riccio guardando speranzoso la bionda.

"Certo Harry, nel mentre eravamo venute qui per mangiare qualcosina"

"Certo, ditemi pure che vi posso portare" sorrise il castano per poi cominciare a preparare due pizzette farcite alle ragazze.

Le due amiche si misero a mangiare il proprio pranzo, mentre il riccio continuò a servire gli ultimi clienti prima di farsi dare il cambio.

Era riuscito a convincere il capo a lasciarlo andare via prima perchè era davvero stanco ma vedere Nicole aveva donato al ragazzo nuova linfa e ora si sentiva più in forma che mai.

 
 
"Allora, e così questo è il famoso Harry eh? Mica male, immagino che in versione motociclista sexy sia ancora meglio" ridacchiò Denise ammiccando nella direzione della bionda "Bell'acchiappo"

"Smettila Denny, finirà per sentirti" Nicole cercò di fermare la ragazza dal farsi scoprire a fissare insistentemente il riccio.
 
"Eccomi ragazze, scusatemi se vi ho fatto aspettare. Nicole ti ricordi il mio amico Niall?"

"Ehi principessa, devo dire che di giorno sei ancora più carina" sorrise il biondo, divertendosi ancora di più nel vedere Harry guardarlo male "E la tua bella amica sarebbe?

"Denise, per gli amici Denny ma puoi chiamarmi un pò come ti pare, basta che mi fai finire la pizzetta" la ragazza, quando si trattava di mangiare, non guardava in faccia niente e nessuno.

Quando finalmente alzò gli occhi però si diede immediatamente della cretina per aver risposto in quel modo a un così bel ragazzo.

Niall in tutto ciò era rimasto in silenzio, per poi scoppiare a ridere all'improvviso.

"Troppo gentile sei stata! Quando mangio se ti provi ad avvicinare sei in serio pericolo"

"Ciao Niall è un piacere vederti di nuovo, ancora grazie mille per tutto quello che hai fatto per me questa notte"

"Anche il biondino è uno dei sexy motociclisti?" si intromise Denise guardando prima uno e poi l'altro.

"Sexy motociclisti?" ammiccò Harry guardando Nicole arrossire "che bei termini che usi per descriverci, Nicole"

"E' lei che aggiunge dettagli a quanto le ho raccontato! Ho solo detto che siete bei ragazzi" la ragazza si diede mentalmente uno schiaffo, accorgendosi di non essersi affatto tirata fuori da quella discussione ma anzi di esserci entrata ancora di più.

"Posso dire una cosa?" si intromise Denny guardando tutti e tre.  Sempre rimanendo seria si alzò e abbracciò sia Harry che Niall, lasciando entrambi i ragazzi abbastanza spiazzati.

"Grazie per esservi presi cura di Nicole. Non oso neanche pensare cosa avrei fatto se le fosse successo qualcosa" si fermò un secondo "probabilmente avrei dato fuoco a tutto il vostro quartiere, poi sarei andata da Mark e gli avrei staccato le pal-"

"DENISE CARTER! Smettila subito di sembrare uno scaricatore di porto!" scoppiò a ridere la bionda "Almeno se devi farlo togliti il vestitino, così stoni troppo!"

"Sarebbe un peccato però, le sta davvero bene questo vestitino" si intromise Niall sorridendo nella direzione di Denise che invece si imbarazzò subito.

"Psss Nicole, perchè io e te non ci andiamo a fare un giro e lasciamo questi due insieme? Sia mai che Niall si trova una brava ragazza" sussurrò Harry all'orecchio di Nicole, che annuì sorridendo vedendo quei due intraprendere una conversazione molto seria su quale salsa arricchisca maggiormente ogni singolo panino che il menù del forno offriva.



Si allontanarono furtivamente e si diressero verso l'intero del centro commerciale.

"Allora, per prima cosa dammi il tuo telefono cellulare che ti salvo il mio numero. Stavo seriamente pensando di venirti sotto casa ma non volevo sembrare un maniaco sessuale"

"Non lo saresti sembrato tranquillo, pensavo proprio al fatto che sarebbe stato l'unico modo per ritrovarsi e quindi mi sono ritrovata a sperare che tu lo facessi per tutta la giornata"

In quel momento Nicole immaginò una sua mini me, sullo stile della serie tv "Lizzie McGuire" darsi ripetutamente degli schiaffi in viso per cercare di riprendersi almeno un pochino dalla quantità esorbitante di figuracce che stava facendo.

"Tutta la giornata eh? Quindi sono stato nei tuoi pensieri per l'intero giorno, tesoro?"

"Non proprio l'intero giorno però volevo rivederti per ringraziarti ancora una volta. Stamattina Mark si è presentato a casa mia"

Il ragazzo, che stava camminando, si fermò improvvisamente e la guardò "Non dirmi che sei tornata con lui?"

"Fossi matta!" scoppiò a ridere lei, facendo rilassare il riccio "Assolutamente no. L'ho cacciato di casa quando ha cominciato a tentare di giustificarsi"

"Che imbecille, sul serio"

"Davvero molto, hai ragione. Comunque non è di lui che mi interessa parlare, sarai stanchissimo"

"In effetti lo sono abbastanza. Non possiamo andare però dalle parti di Brath Hill, quindi mi terrò la stanchezza un altro pò e poi ti riporto dalla tua amica"

"Se vuoi possiamo vederci una di queste sere, è uscito un film che mi piacerebbe molto andare a vedere" forse la ragazza si accorse di essere stata troppo diretta "O un'altra pizza in qualche pizzeria o semplicemente un giro a guardare le vetrine di sera. Non so cosa ti piace fare Harry, scusami" sorrise facendo spallucce, guardando il castano sorridere a sua volta.

"Iniziamo con il decidere quando vederci, poi decideremo dove e che cosa fare. Che ne pensi?"

"Mi sembra un'ottima idea. Che dici, andiamo a recuperare Denise e Niall?"

"Direi proprio di sì, spero che quell'irlandese non l'abbia già fatta scappare"

"Che intendi?" quasi si fermò la ragazza guardando Harry allarmata.

"Nicole tranquillizzati. Niall è un bravissimo ragazzo però ha avuto sempre e solo a che fare con Brath Hill e con le persone che ci vivono. Non ha mai lavorato fuori da quel quartiere e quando esce con noi sta sempre in nostra compagnia, appunto. Ho solo paura che magari si sia lasciato andare a qualche racconto che potrebbe aver urtato la tua amica"

"Dovevi dirmelo Harry! Denise è la mia migliore amica, non voglio che sia spaventata da voi!"

"Questi siamo noi Nicole, non so se te ne rendi conto."

Fece quasi gelido Harry, fermandosi e osservando la bionda fare altrettanto.

"Nonostante non facciamo determinate cose, ci conviviamo giorno e notte con certi stili di vita. Non siamo i classici bravi ragazzi,  se dovesse servire sappiamo essere come il resto del quartiere. Lo impari fin da piccolo d'altra parte: o schiacci o vieni schiacciato. Secondo te noi abbiamo detto che ti abbiamo salvato? Sai cosa potrebbe succedere se si sapesse che andiamo a salvare e a raccontare tutto del nostro quartiere alla prima ragazzina che viene abbandonata dal fidanzato?"

Prima ragazzina abbandonata dal fidanzato

"Beh, mi dispiace se ho rischiato di crearvi problemi"

"Ma non essere ridicola, sai che non è questo quello che intendevo! Siamo andati fuori argomento comunque, raggiungiamo Niall e la tua amica" concluse il riccio cominciando a camminare nuovamente.

"Ma dove sono finiti?" chiese Nicole guardandosi intorno, una volta tornati davanti al forno.

"Non saprei, provo a chiamare Niall"

Nel mentre che Harry tentata di contattare il biondo, Nicole provò a chiamare Denise.

"Ciao tesoro, ti stai divertendo con Harry? Niall è troppo simpatico!"

"Denny, meno male che stai bene. Dove siete?"

"Siamo alla gelateria accanto al forno, a entrambi andava di mangiare qualcosa"

"Ma se avevi appena finito una pizzetta!" sorrise la bionda al telefono "Comunque stiamo arrivando, aspettami".
 

"Come mai ci avete messo così tanto? Stavo per prendermi il secondo cono!"

"Denise! Ma è possibile che tu riesca a mangiare in questo modo e a rimanere sempre magra? Cavolo non è giusto!" scherzò la bionda.

"Ho un buon metabolismo. Comunque io ora devo andare a lavoro, ragazzi posso lasciarvi Nicole? Non vorrei rischiare di far tardi per accompagnarla, chi lo sente poi il capo!"

"Non ti preoccupare Denise, riaccompagno io a casa Nicole" si intromise Harry nella conversazione "Tanto io e Niall ci saremmo dovuti separare comunque, lui ha dei giri da fare e io devo tornare a casa, sono di strada"

Nessuno dei presenti parlò ma tutti e tre i ragazzi sorrisero leggermente, pensando che Brath Hill si trovasse dalla parte opposta rispetto alla casa di Nicole e che quella era forse la scusa più campata in aria al mondo.


 
I ragazzi salirono in moto e si diressero verso la casa della bionda.

Era una bellissima giornata di sole e i ragazzi decisero di fermarsi in giardino per approfittare un pochino della luce che quella giornata aveva deciso di donargli.

"Dimmi un pò piccola Nicole, cosa ti piace fare di solito quando stai a casa?"

"In realtà non capita spesso di stare a casa e quando succede ne approfitto per pulirla un pochino, è sempre un casino"

"Posso aiutarti, se vuoi"

"Ma no ti pare! Devi davvero riposarti Harry, torna a casa"

"Facciamo un patto: io vado a casa però tu stasera esci con me e i ragazzi, porta anche Denise, sembra che si trovi bene con Niall"

"Ok è andata, ora vai a dormire!" sorrise la ragazza scuotendo leggermente la testa: quel ragazzo aveva una determinazione invidiabile.

"Questa sera alle 19,00 fatevi trovare pronte!" urlò il riccio per poi sfrecciare via.

*****************

Angolo autrice:
Sera a tutte!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, impariamo a conoscere anche Denise che, facendo parte della vita di Nicole farà anche parte di questa storia (ovviamente non quanto un certo riccio di nostra conoscenza!)
Liz

 

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Capitolo 6
*** James ***







Chapter 5 - James

Quella sera le due amiche si incontrarono a casa della bionda per prepararsi insieme per l'uscita con i ragazzi.

"Ma dove ci porteranno? Non penso dalle loro parti quindi... pensi che andremo in centro?"

"Non saprei veramente, perchè me lo chiedi Denny? Sembri preoccupata"

La mora sorrise leggermente, un sorriso triste che però non raggiungeva gli occhi.

"Ho letto sul gruppo di whats'app che stasera in centro ci saranno anche gli altri della comitiva. Ho paura che oltre a rischiare di trovarmi Mark sotto tiro e quindi di ucciderlo-"

"Denise! Non puoi pensare a queste cose!" la interruppe Nicole senza darle la possibilità di terminare il discorso "Purtroppo abbiamo una comitiva insieme e non possiamo creare casini. Sicuramente lui per evitare di fare una figura a dir poco orrenda non dirà nulla e lo stesso faremo noi due. Agli occhi degli altri ci saremo semplicemente lasciati perchè non compatibili. Punto" la bionda parlò decisa, anche se poi si rese conto che l'amica non aveva paura solo di incontrare Mark. "Hai paura anche di incontrare James vero? Tesoro, in quel caso sarò io a metterlo sotto non devi temere"

James Hunter era il ragazzo per cui la mora aveva avuto una cotta per più di due anni. Quando riuscì finalmente a farsi notare da lui però venne fuori che razza di orrenda persona fosse e la mora era riuscita a trovare il coraggio di lasciarlo poco prima di finire invischiata in brutti giri. James infatti faceva frequentemente uso di droghe e alcool e, oltre a non essere una persona pacata (era capitato più di una volta che usasse dei modi brutali con la castana, fortunatamente non andando mai oltre alla voce grossa o all'intimidazione), con il suo modo di fare stava riuscendo pian piano a portare Denise sulla stessa strada.

La castana infatti aveva cominciato lentamente a fumare e infine aveva iniziato a fare uso anche di erba. Prima di perdere però completamente il lume della ragione la bionda, mascherando il tutto in un weekend di sole ragazze, le fece una lavata di testa tale da farla rinsavire e tornare a essere la solita Denise con cui era cresciuta.

"Non posso farci niente Nicole, lo sai il potere che ha su di me quel ragazzo. Ho sempre paura che con i suoi modi di fare possa riuscire a farmi tornare con lui"

"Non succederà Denny, non temere"

Le due ragazze si abbracciarono, poi la bionda guardò la castana con una punta di malizia.

"Insomma, Niall? Di cosa avete parlato mentre io e Harry non c'eravamo?"

"A dire il vero ci siamo concentrati molto su le varie salse che si possono usare come farcitura di pizzette o di panini"

"Wow, molto sexy. Poi sarei io che ti cado sulle basi? In che modo pensi che parlare di salsa Barbeque o di salsa Alioli possa aiutarti a conquistare un ragazzo?"

"Fidati che abbiamo creato un feeling niente male e poi sono cose importanti! Ti immagini uscire a prendere un panino con un ragazzo e scoprire che mette la Maionese e non il Ketchup sulle patatine? In che modo potrei rubargliele altrimenti?" le due ragazze scoppiarono a ridere.

Alle 19,00 erano perfettamente in orario e pronte. Sentirono entrambe dei rombi di moto e affacciandosi dalla finestra videro cinque moto nere fermarsi nei pressi del pianerottolo di casa di Nicole.

"Tutte queste moto nere, ma che figata! Poi io amo le moto non vedo l'ora! A proposito, grazie per il consiglio di non mettere il vestitino, sarebbe stato abbastanza scomodo!" Denise quasi saltellava da una parte all'altra della stanza eccitata per la serata che l'aspettava.

Quando i ragazzi si tolsero i caschi, la ragazza mora, che ancora spiava il tutto dalla finestra si girò verso l'amica bionda.

"Amore mio tu sai che stamattina quando mi hai raccontato tutto sono stata terrorizzata dal fatto che ti poteva essere successo qualcosa e trovo comunque che quello che hai passato sia una cosa orrenda però... mi farei anche io rapire da dei tipi così! Cazzo quanto sono belli! Ma a Brath Hill li fanno tutti con delle riviste i figli?"

La bionda, capendo quanto l'amica cercasse di alleggerire la battuta senza mancare di rispetto a tutto quello che aveva passato scoppiò a ridere abbracciandola.

"Sì, sono bellissimi ma ricordati che ti sei già prenotata il biondo, non fare l'ingorda!"

"E chi lo molla, Niall è bellissimo!" sorrise lei per poi prendere entrambe le borse e spingere la bionda quasi alla porta, nel medesimo momento in cui il campanello suonava.


"Ciao riccio, ecco la tua dama. Biondo! Tu non mi sei venuto a prendere fino alla porta?"

Non c'era nulla da fare: Denise era fatta per essere rumorosa. Nonostante questo non si poteva fare a meno di volerle un gran bene.

"Anche se ti fa fare delle figure di merda allucinanti" commentò la mini Lizzie McGuire nella testa di Nicole.

La bionda decise in quel momento di chiamare Liz la sua vocina interiore che ultimamente non faceva altro che comparire per farle notare le sue figuracce o quelle della sua amica.

"Ragazze, siete splendide" sorrise Harry con il suo solito fare da gentiluomo che, se vestito da commesso del forno poteva anche sembrare tenero, vestito da motociclista stonava leggermente.

"Grazie Harry" sorrise la bionda, vedendo nel mentre gli altri tre ragazzi presentarsi a Denise.

"E così conosciamo la ragazza che ha tenuto testa al nostro Nialler su una discussione di salse e condimenti per panini! Piacere, il mio nome è Liam"

Il castano sorrise alla castana, lasciando poi spazio a Zayn e Louis per potersi presentare.

"Allora, dove ci portate di bello?" chiese Denise, guardando nel mentre le lucenti moto dei ragazzi.

"Al centro c'è una pizzeria molto buona" Harry guardò Nicole, come per chiederle in modo silenzioso se le andasse la pizza anche quella sera, considerando che l'aveva mangiata già la notte prima.

"Glielo dici tu o io che con lui la mangerei anche tutti i giorni per tutta la vita la pizzza?" la Liz nella sua testa si fece sentire, facendo quasi scoppiare a ridere Nicole che però tentò di darsi un contegno. Annuì alla muta domanda del riccio e si incamminò verso la sua moto.

Seguendo un corso che era quasi ovvio, la bionda finì in moto con Harry e Denise finì in sella alla moto di Niall. Gli altri tre ragazzi salirono a cavallo delle loro moto e si accodarono alla prima, quella di Harry.

Harry, a capofila, partì per indicare la strada a tutti quanti dietro.

In poco più di dieci minuti arrivarono alla pizzeria indicata. Entrambe le ragazze si guardarono automaticamente in giro, vedendo come quella pizzeria si trovasse paurosamente vicino al pub dove avevano passato anche la sera prima, la famosa sera in cui tutto era successo.

Cercando di non preoccuparsene troppo entrarono nel locale e si accomodarono tutti su un tavolo in fondo.

Nicole, forse non presa quanto Denise dal viaggio appena fatto, aveva notato come un paio di persone ai tavoli intorno al loro avesse guardato i cinque ragazzi con occhiate di preoccupazione o di rabbia.

"Forse non è stata una grandissima idea venire qui con le ragazze" commentò Zayn portandosi una mano dietro la nuca, come per sistemarsi i capelli.

Alla muta domanda delle ragazze, Harry prese in mano la parola "Alcuni dei personaggi che vedete qui sono... clienti di Brath Hill. Non penso serva aggiungere ulteriori spiegazioni. Noi siamo abituati a venire qui però ci siamo resi conto che farci vedere con voi potrebbe creare qualche problema"

Le due ragazze, capendo a cosa si riferisse, annuirono comprensive.

Nel mentre Louis si era alzato e si era andato a scusare con il proprietario della pizzeria (un loro amico di vecchio data), per poi tornare verso gli altri e far cenno loro che potevano tranquillamente andare.

All'uscita Denise, ancora presa a guardarsi intorno, vide di sfuggita una chioma che le ricordava molto quella del suo ex ragazzo. Prima di poter però guardare più da vicino, la figura che stava osservando svanì dentro il pub.



"Denise tutto bene?" la distrasse poi Niall, facendola voltare e continuare a camminare con i ragazzi.

"Uscire con delle ragazze che non sono di Brath Hill si sta rivelando un pochino complicato" commentò Zayn, capendo però che certo non era colpa delle ragazze.

"Ci dispiace ragazzi" si scusò Denise, tornata a far parte delle conversazioni del gruppo dopo la distrazione.

"Non dovete neanche dirlo, ci mancherebbe altro!" rise Liam.

"Quindi? Dove ce ne andiamo?"

"Non esiste solo questa pizzeria! Andiamo da un altro nostro caro amico".

Neanche l'episodio appena accaduto aveva rovinato l'umore a Harry.

I ragazzi si rimisero in moto e partirono, arrivando in un'altra pizzeria che distava poco dalla prima ma che sembrava molto più vuota e tranquilla.

"Non lasciatevi influenzare dalla poca gente, qui fanno della pizza davvero ottima"

Le ragazze, dopo circa un'oretta, si trovarono perfettamente in accordo con l'affermazione di Louis: La pizza era davvero buona.

"Bene, dove vogliamo andare adesso?" chiese Nicole al tavolo intero.

"Ci sta qualcosa in particolare che vi andrebbe di fare ragazze?" chiese Zayn

"A me piacerebbe mol-" Nicole si apprestò a parlare quando fu interrotta da un'altra voce.

"Vedo che la nostra rottura ti ha colpito nel profondo, vero Nicole?"

La ragazza alzò gli occhi riconoscendo immediatamente quella voce.

"Mark, che diamine vuoi adesso? Vedi di lasciare in pace Nicole!" Denise si era alzata in piedi e guardava con odio profondo Mark, che per tutta risposta guardava entrambe con disprezzo.

"Ma certo che ci sei anche tu, come poteva non essere altrimenti? Ehi James vieni a vedere chi c'è! Non ti eri sbagliato, erano davvero Denny e Nì prima vicino al pub"

Le due ragazze nel mentre si guardarono, cercando l'una nell'altra la forza per fronteggiare i loro ex fidanzati.

"La mia piccola Denny! Ti manco, splendore?" James affiancò Mark e entrambi continuarono a fissare le ragazze, non prestando attenzione agli altri che nel mentre si stavano indisponendo.

"Questo non è un tavolo free-entry, non siete invitati e siete pregati di lasciar stare le ragazze" parlò lento e gelido Harry, divenuto all'improvviso freddo e somigliando in maniera incredibile allo stesso Harry che la sera prima aveva minacciato proprio Mark.

"Ti conosco? Hai un qualcosa di famigliare" Mark fissava Harry, non riconoscendolo solo per il fatto che la sera precedente tutti i ragazzi indossavano il casco nero che nascondeva il volto.

"Non penso, una faccia di merda come la tua me la sarei ricordata" commentò sempre il riccio fissando male i due ragazzi.



 
***********************
Angolo autrice:
Sera a tutte/i!
Questo è un capitolo un pò di passaggio ma abbiamo buttato le basi sull'andamento dell'appuntamento di gruppo (detto così può suonare un pò male) e abbiamo analizzato un pò meglio il rapporto che lega le due ragazze e il passato di Denise che sono sicura entrerà piano piano nei vostri cuori!
Che dire, spero che nonostante la poca "attività" del capitolo abbiate voglia di lasciarmi una recensione per farmi sapere se la stroria vi sta piacendo, cosa ne pensate dei ragazzi e di questi due personaggi che sono James e Mark (che sono sicura invece non è mancato a nessuno)
Saluti,
Liz

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Capitolo 7
*** Bowling ***





Chapter 6 - Bowling

"Comunque non mi interessa, stavo parlando con Nicole. Mammina non te l'ha insegnato che è maleducazione interrompere?" lo sbeffeggiò Mark, non comprendendo neanche lontanamente i guai in cui si stava andando a cacciare.

"Mark finiscila, non ho niente da dirti" commentò Nicole, anche lei freddamente.

"Ma sentila, che gattina con le unghie che sei diventata Nicole! Devo pensare che ti sei fatta dare una bella svegliata ieri sera?" commentò James, facendo capire che Mark aveva raccontato tutto "Ehi Mark, vuoi vedere che Nicole si è pure divertit-"

Non riuscì a finire la frase che si ritrovò ricoperto di coca cola. Alzando lo sguardo James notò che era stata Denise, che teneva ancora il braccio teso e il bicchiere vuoto in mano.

"Come cazzo hai osato puttanella!" James fece per andarle contro e nello stesso momento tutti e cinque i ragazzi si alzarono guardando James in modo minaccioso.

Zayn, il più vicino, bloccò per un braccio James e strinse la presa fino a quando non sentì il ragazzo gemere leggermente dal dolore.

"Stronzo" fece solo, ritirando il braccio e continuando a guardare in cagnesco la sua ex fidanzata "Andiamocene Mark, oggi le puttanelle hanno i body guard"

Entrambi fecero per andarsene quando James si sentì tirare per il maglione che indossava.

Si girò ma non fece in tempo a evitare il cazzotto in pieno viso che lo stese quasi a terra.

"Scusati immediatamente con Nicole e Denise per il modo in cui le hai chiamate e poi sparisci dalla mia vista".

Nicole e Denise fissarono Niall, quel biondino che aveva blaterato per tutta la sera di cibo con addosso un'espressione molto più seria e minacciosa di quella che aveva Harry pochi minuti prima.

Le ragazze percepirono gli altri quattro agitarsi, non capendo il motivo visto che i due se ne erano andati a gambe levate dopo aver sussurrato uno "scusa" a mezzo fiato.

"Nialler, vieni con me prima di fare qualcosa di cui potresti pentirti" Louis prese per il braccio Niall e lo portò fuori.
 


Sul tavolo era sceso il silenzio, silenzio che ruppe Nicole guardando Harry.

"Che cosa è appena successo?"

"Vedi, Niall è il più pacifico e buono tra di noi ma quando si arrabbia attiva il suo lato malvagio, se così possiamo chiamarlo. E' capace di far venire giù un intero locale. Per fortuna lui in primis odia quella parte di se stesso e la tiene ormai pienamente a bada".

"Capita davvero raramente che perda il controllo in quel modo. Se quei due fossero rimasti non sarebbero arrivati a domani per poterlo raccontare" concluse Zayn.

Quando videro Niall e Louis rientrare, il biondo teneva lo sguardo basso.

"Ragazze mi dispiace che abbiate dovuto assistere, di norma sono molto tranquillo" cercò di giustificarsi lui, con le gote arrossate per l'imbarazzo.

"Non farti tutti questi problemi Niall, se non ci pensavi tu glielo avrei tirato io un bel destro su quella faccia di merda che si ritrova"

"Denise! Cavolo contieniti" la riprese Nicole, che però nel mentre stava ridendo come tutti a quel tavolo.

"Quindi, considerando che sicuramente tu gli hai fatto più male di quanto avrei potuto fare io, grazie!" la mora si sporse verso il ragazzo fino a lasciargli un bacio sulla guancia, che lo fece diventare rosso come un peperone.

La bionda sorrise vedendo la scena per poi girarsi verso il riccio. Si sentiva osservata da quest'ultimo e infatti lo trovò a fissarla.

"Harry ti serve qualcosa?"

"Beh, anche io vi ho difeso. A me niente bacio?"

La ragazza, che non sapeva se ridere o imbarazzarsi, optò per una via di mezzo e gli lasciò un bacio a schiocco sulla guancia mentre rideva.

Quando l'atmosfera ormai si era di nuovo calmata e lo spiacevole ricordo di quei due era stato accantonato, i ragazzi tornarono a divertirsi e a pensare a cosa potevano fare subito dopo essere usciti dalla pizzeria, cosa che sarebbe accaduta a momenti.

"Ragazzi! Ho avuto un'idea geniale! Bowling!" urlò Louis con il solito entusiasmo che aveva dimostrato per tutta la serata.

"Siete spacciati ragazzi, io e Nicole siamo due campionesse!" Rise Denise prendendo a braccetto la bionda mentre guardava i ragazzi con il solito fuoco competitivo che la possedeva quando si trattava di giocare a qualcosa.

"Non canterei vittoria troppo presto principessa. Siamo piuttosto bravi anche noi!" diede corda alle ragazze Liam, divertendosi.

"Allora propongo una cosa! Ci dividiamo in squadre e chi vince potrà ordinare quello che vuole alle altre due squadre!" esclamò Nicole, girandosi verso Harry che la guardava con uno sguardo malizioso.

"Ma siamo in 7, non siamo pari! Ci dovrà essere una squadra da tre necessariamente" si intromise Louis.

"Potete anche essere tutti e cinque, io e Nicole vi batteremo comunque! Diglielo un pò, Nì!" la mora era ben decisa a supportare l'amica nella sfida appena lanciata.

"Di norma cercherei di calmare Denise e il suo entusiasmo ma questa volta ragazzi devo darle ragione; anche se siete tutti e cinque contro noi due siete destinati a perdere" ridacchiò malefica la bionda lanciandosi sguardi di intesa con l'amica.

"Lo vedremo, ci vediamo al bowling tra poco!" Anche Louis e Harry si erano fatti prendere dalla competizione e adesso guardavano le due ragazze con fare di sfida.

Una volta in cassa scattò nuovamente una serie di liti, in quanto sia Nicole che Denise volevano pagare la loro parte mentre i ragazzi non avevano voluto sentir ragioni e avevano diviso il conto solo per loro cinque, invece che per sette.

Nicole constatò che, contro tutte le prime impressioni che si era fatta la sera prima quando li aveva visti in versione minacciosa, quei ragazzi si stavano dimostrando veramente delle persone carine e a modo.

"Se io e Denise vinciamo a bowling vi prenderete la nostra parte di soldi per la cena!" annunciò Nicole, facendo capire che non era una cosa contestabile o con cui si poteva scendere a compromessi.

"Ok, ma se vinciamo noi uscirete di nuovo con noi e non farete storie quando vorremo pagare noi!" si intromise Niall sorridendo furbamente a Denise, mandandole un bacio volante quando la vide fargli il dito medio prima di abbassarsi il casco.

"Denise! Basta io con te ci rinuncio!" commentò Nicole scoppiando a ridere mentre saliva anche lei in sella alla moto. "Ormai sei un caso perso"

"Non fermatevi a fare i piccioncini, abbiamo una guerra da vincere!" urlò Denise prima di partire.

Le moto partirono tutte, tranne quella di Nicole e Harry.

"Niall avrà un bel da fare con Denise, ha un caratterino tremendo!" scherzò la bionda mentre saliva in sella alla moto del riccio.

"Si sono trovati quei due, sono entrambi dei matti" constatò Harry ridendo, per poi partire anche lui.

Dopo circa cinque minuti accostò sul ciglio della strada e fermò la moto.

"Harry che succede? Gli altri ci stanno aspettando" Nicole si sporse leggermente per cercare di guardare Harry, che era rimasto girato dandole le spalle.

"Questa sera stavo per dare manforte a Niall quando c'erano quei due coglioni. Non riuscivo a tenere a freno la voglia di riempirli di botte, le mani mi fremono ancora al solo pensiero. Ho dato di matto internamente quando vi ha offese quell'altro cretino! Cavolo, siete amiche in tutto e per tutto eh? Entrambe avete avuto due ragazzi di merda!"

"Sono sbagli che si fanno, l'importante è non ripeterli e saper andare oltre" commentò Nicole "Certo ora come ora sono solo che felice di aver chiuso con Mark ma prima che succedesse quello che è successo ieri non avrei mai detto che fosse capace di dire e fare certe cose. Questa situazione mi ha aperto gli occhi su chi è meglio tenersi vicino e chi invece si farebbe meglio ad allontanare"

"E io? In quale delle due categorie mi classificheresti?"

"Prima di ieri sera non pensavo che qualcuno di Brath Hill potesse essere una compagnia con cui avrei passato una serata così piacevole ma ora che vi ho conosciuto penso che voi siate delle persone che ho tutto di guadagnato ad avere nella mia vita" capendo di essersi forse sbilanciata troppo, cercò di alleggerire l'atmosfera "Insomma, io e Denise ora abbiamo delle fantastiche guardie del corpo. Potrei perfino pensare di andare a ballare se penso che non ci sarebbe nessun ragazzo con la mano morta o fastidioso"

"Guardia del corpo si ma non puoi rendermi la vita un inferno! Andare a ballare con te vorrebbe dire dover uccidere ogni membro maschile presente dentro la sala della discoteca"

"Penso proprio che tu stia esagerando Harry" disse lei abbassando lo sguardo.

"Nicole, se solo tu ti vedessi come ti vedo io" si fermò leggermente imbarazzato, anche se la bionda non poteva vederlo visto che continuava a rimanere girato di spalle "o come ti vede qualsiasi ragazzo, capiresti di cosa parlo" disse solo lui, riabbassandosi il casco "Andiamo, dobbiamo tornare dagli altri. Si saranno domandati dove siamo finiti"

Una volta arrivati trovarono una Denise che, con le braccia appoggiate ai fianchi, li fissava con sguardo omicida.

"Avete finito voi due? Nicole mi tradisci così? Abbiamo una guerra da vincere e tu fraternizzi con il nemico?"

La bionda e il riccio scoppiarono a ridere, raggiungendo gli altri ragazzi.
 
Nonostante fosse stata una gara all'ultimo tiro, la partita la vinsero le ragazze.

"Ora vi riprendete la nostra parte per la cena!" Esclamò Nicole già pronta a metter mano al portafoglio.

"Non se ne parla, vogliamo la rivincita! Se vincete di nuovo potrete decidere se pagare o no in qualsiasi momento per tutte le nostre uscite. Se vinciamo noi però non solo non pagherete mai ma Denise e Nicole dovranno concedere un appuntamento da soli a Niall e Harry" Fece Louis sorridendo furbamente mentre fissava i due ragazzi regalargli occhiate a metà tra l'odio e la gratitudine.

"Io non ho problemi a concedere un appuntamento tra Niall e Harry, tu hai qualcosa in contrario?" parlò Nicole, facendo ridere la mora che scosse la testa.

"Assolutamente no, non discrimino nessuno. Se quei due si amano possono uscire in qualsiasi momento".

Una risata generale si alzò dal gruppo. Quel brutto episodio alla pizzeria era stato spazzato via dalla gioia che quelle due ragazze portavano ovunque andassero.


*********************
Angolo autrice!
Sera a tutte ragazze!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, iniziamo piano piano a conoscere meglio i ragazzi!
Spero che vogliate farmi sapere cosa ne pensate del capitolo con una recensione! Vi lascio da questo capitolo con un regalino

 

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Capitolo 8
*** The date ***




Chapter 7 - The date

Erano passati due giorni dall'ultima volta che Nicole era stata con i ragazzi. Denise era uscita con il biondo irlandese la sera prima per un primo appuntamento e invece la bionda era rimasta a casa per studiare per un esame che avrebbe dovuto dare a breve.

Harry le scriveva abbastanza frequentemente, per quanto il lavoro al forno glielo permettesse, ed era riuscito a convincerla per un'uscita quella sera nonostante le tante repliche della bionda che lamentata i tre capitoli di storia dell'Arte che ancora non aveva terminato.

"Ma a chi vuoi darla a bere? E' chiaro come il cielo che vuoi vedere Harry!" La Liz interiore, rimasta concentrata anche lei sui libri per tutto il giorno, aveva deciso di manifestarsi dopo l'ennesimo messaggio del riccio a cui Nicole rispondeva con tremendo ritardo.

"Non puoi fare la splendida che non gli rispondi! Non farmi arrabbiare con me stessa! Abbiamo bisogno di staccare da questa maledetta roba!" La vocina della sua testa - anche se ovviamente non era la coscienza a parlare, altrimenti avrebbe avuto consigli più ponderati - era riuscita a convincere Nicole a chiudere il libro che stava studiando per concentrarsi su cosa indossare quella sera.

La bionda di norma non prestava particolare attenzione a cosa indossare e a cosa invece evitare, anche quando doveva uscire con Mark si limitava a indossare la prima cosa che l'armadio le offriva.

Quella sera però, forse perchè sarebbe stata la sua prima vera e propria uscita con Harry da soli, aveva deciso di mettere più attenzione e concentrazione su cosa indossare.

Alla fine optò per un paio di jeans neri e stretti e una camicetta che sicuramente Denise aveva dimenticato in uno dei loro frequenti pigiama party.
 



Quella sera il riccio non si presentò in moto, come invece la bionda si aspettava, ma a bordo di una macchina decappottabile nera.

Nicole spiò il ragazzo dalla finestra, come aveva già fatto il giorno della loro prima uscita tutti insieme, avvicinandosi alla porta solo dopo qualche secondo che il riccio aveva suonato il campanello, onde evitare di passare per quella che l'aspettava sulla porta di casa.

"Ma tu lo stavi aspettando alla porta di casa, e come darci torto! Stiamo uscendo con un gran figo, sono fiera di noi" Liz quella sera si sentiva particolarmente estroversa, visto che continuava a dare consigli o pareri non richiesti alla proprietaria e titolare del cervello.

"Ciao Nicole, sei davvero bella" Harry sorrise, mostrando una schiera di denti bianchi e ben curati mentre si spostava leggermente per permettere a Nicole di dirigersi verso la macchina. Il riccio indossava un paio di jeans stretti e una camicia che aveva i primi due-tre bottoni aperti, cosa che permetteva di intravedere un grosso tatuaggio a forma di farfalla proprio al centro del petto.

"Ciao Harry, grazie anche tu stai molto bene" la bionda stava avanzando verso la macchina quando, presa da un coraggio che non sapeva le appartenesse, si alzò sulle punte per lasciare un bacio sulla guancia al castano.

"Andiamo? Si sta facendo tardi per il nostro impegno"

"Abbiamo un impegno?" sorrise divertita la ragazza, apprestandosi nel mentre a mettersi la cintura.

"Assolutamente sì, ti porto in un posto spettacolare".


 
Harry non mentiva affatto, dopo aver parcheggiato la macchina fece i complimenti alla bionda per non aver indossato strani tacchi mentre comunque l'aiutava a camminare sul terreno non asfaltato.

"Harry seriamente, mi stai portando nel bosco per uccider-Ah!" mentre parlava Nicole non si accorse di un sasso e, nonostante si vedesse già con la faccia a terra, si accorse ben presto che due braccia forti l'avevano afferrata e rimessa in piedi.

"Accidenti, sei incredibilmente goffa Nicole!"

Il ragazzo, senza dire una parola, prese per mano Nicole per poterla guidare su dove mettere - ma specialmente non mettere- i piedi.

"Ed eccoci qui!" esclamò il riccio, soddisfatto dell'espressione della bionda quando la vide sgranare gli occhi e ammirare la grande radura che si apriva sotto i loro occhi.

Facendo più attenzione al paesaggio intorno, si notava anche un piccolo cestino da picnic posato sopra un tovaglione a quadri che spiccava in mezzo a tutto il verde che lo circondava.

"Dio mio Harry, è semplicemente meraviglioso!"

"Ero sicuro lo avresti apprezzato, è il mio posto segreto e ne sono molto geloso, se non ti fosse piaciuto non ti saresti meritata di mangiare" concluse lui ridendo.


I due ragazzi si sedettero sulla tovaglia e iniziarono a mangiare, interrompendosi solo ogni tanto per commentare ciò che diceva l'altro.

"E così" interruppe Harry mentre stava ancora terminando di masticare "tu e Denise volete partire per Londra il prossimo anno? Non vi piace il quartiere dove vivete ora? E' abbastanza tranquillo"

"Sì ma entrambe abbiamo sempre immaginato che una volta adulte" la ragazza mimò l'ultima parola "ce ne saremmo andate a Londra, una grande metropoli capace di offrire molto di più di quanto possiamo ottenere in questi paesini di provincia.

"Andarsene, deve essere davvero una bella prospettiva" commentò il castano, continuando a mangiare.

 

Finito il pic nic i due ragazzi tornarono in macchina, questa volta diretti verso il centro della città, lasciandosi dietro di loro le verdi radure per accogliere le luci dei locali e il grigio del cemento.

Presero un gelato per poi accomodarsi su una panchina, continuando sempre a parlare del più e del meno.

"Sai" esordì il riccio guardando Nicole e spostandole leggermente una ciocca bionda dal viso "Ho davvero passato una bella serata".

Harry continuava a fissarla mentre si attorcigliava intorno al dito la ciocca che era ben deciso a non lasciare, mentre si avvicinava lentamente ma deciso alla bionda.

"Oh cavolo, ora ci bacia me lo sento!" esordì dopo una serata di completo silenzio Liz, facendo razionalizzare però a Nicole quello che stava per accadere.

E che sarebbe accaduto, se non fosse stato per una voce che intromettendosi spezzò completamente l'atmosfera creata.

"Ma guarda un pò, il mio quasi figlioccio!".

Harry liberò la presa dalla ciocca della bionda, per chiudere la mano in un pugno.

"Steve, cosa cazzo ci fai in giro? I drogati come te non dovrebbero stare sempre chiusi in casa a farsi".

Nicole si ritrovò davvero sorpresa della capacità di Harry nel cambiare il tono di voce in funzione di chi si trovava di fronte.

"Oh ma andiamo Harry, non posso chiamarti figlioccio? Come dovrei chiamare il figlio della donna che mi sbatto ogni sera? A proposito, oggi tua madre è stata una vera bomba"

"Senti tu brutto pezzo di-" il riccio si era alzato e aveva afferrato il colletto della camicia di Steve.

"Cosa? Non è forse la verità?" l'uomo continuava a mantenere quel sorriso viscido sul viso per tutto il tempo, per niente intimorito da Harry. Concentrò la sua attenzione su Nicole, che abbassò lo sguardo sotto il peso di uno sguardo così lascivo. "Ma guarda, anche tu hai la tua puttanella? Sono così orgoglioso di te piccolo Harry"

"Non ti permettere di insultare Nicole, Steve. Questo è l'ultimo avvertimento che ti faccio: parla ancora di mia madre in quei toni o rivolgiti un'altra volta a Nicole in quel modo e ti mando all'ospedale"

"Harry dai andiamocene" la bionda nel mentre si era alzata dalla panchina e ora cercava di calmare un sempre più agitato Harry.

"Su Harry, dai retta alla tua puttan-" l'uomo non riuscì a finire la frase che un potente cazzotto di Harry lo stese al pavimento.

"Harry! Che cosa fai?!" urlò la ragazza, vedendo come qualche passante cominciava a fermarsi per osservare la scena.

"Non ti intromettere Nicole, non sono cose che ti riguardano." Il riccio continuava a usare quello stesso tono della prima sera, quella in cui aveva minacciato Mark.

"Brutto moccioso, adesso ci penso io a te!" Steve non rimase a terra più di tanto, aspettò quei cinque secondi necessari a riprendersi dal colpo appena ricevuto per poi alzarsi e colpire Harry nel medesimo modo, con l'unica differenza che il riccio fù abbastanza agile da scansarsi e far finire il pugno contro l'aria "E dopo che avrò finito io ci penserà John a darvi una bella sistemata!" 

A quelle parole il riccio sgranò gli occhi e colpì nuovamente Steve, mettendoci forse ancora più forza di quanta usata nel primo colpo.

"Fermatevi!" La bionda girò il viso in direzione di quella voce, trovando un poliziotto che si stava facendo strada tra la calca di gente che ormai si era formata intorno ai tre protagonisti di quella scazzottata.

"Vieni, corri" il riccio prese per mano la ragazza, con un tocco totalmente differente a quello che aveva avuto per lei solo un'ora prima. Questa volta non la stava guidando per impedirle di cadere, la stava trascinando non prestando neanche troppa attenzione alla destinazione finale.

Quando ormai entrambi furono certi di aver superato il poliziotto, si fermarono sotto la luce di un lampione con ancora il fiato corto e l'adrenalina a mille.

"Non capisco perchè ci siamo messi a correre via! Era un poliziotto, avrebbe potuto aiutarti!"

"Certo come no" il riccio sorride, un sorriso ironico e di scherno verso la bionda "Glielo racconti tu che quello è il cliente più affezionato di mia madre da cinque anni, che io vivo nel quartiere più malfamato al mondo e che ero solo un piccolo innocente? Non vado a mettermi o a mettere mia madre nei casini per stronzate del genere, come hai potuto anche solo pensarci?"

Nicole si irrigidì di colpo, sentendo il tono intriso di cattiveria usato dal castano.

"M-mi dispiace, non stavo pensando a questo in effetti ma-"

"Ovvio che no, non è la tua vita questa! Mi chiedo come mi sia venuto in mente di far succedere tutto questo! Facciamo parte di due mondi diversi, io e te non c'entriamo nulla."

Nicole si stava visibilmente agitando, cosa dimostrata anche dalle mani che avevano cominciato a tremare.

"Non capisco Harry... cosa stai cercando di dire?"

Il riccio non fiatò per pochi minuti, per poi pronunciare una sola frase che pose fine alla bella serata trascorsa.

"Che ti riporto a casa Nicole, la nostra uscita termina qui."

 
********************
Angolo autrice:
Zan zan zaaaaaaannnn, colpo di scena! (per tutti, me in primis ahahah)
Che dire, se pensate che questa sarà una storia con cui poter stare tranquilli avete sbagliato completamente! Nonostante i nostri ragazzi siano dei cucciolotti sotto copertura, hanno pur sempre vissuto per più di 20 anni in un ambiente violento e illegale, che si deve manifestare in un modo o nell'altro.
Ci tengo a ringraziare Madama Aracne per aver cominciato a seguire la storia e per avermi fatto sapere cosa ne pensa!
Spero che vogliate lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate,
Saluti,
Liz

 

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Capitolo 9
*** Film ***






Chapter 8 - Film

Nicole e Harry passarono il ritorno verso casa immersi nel silenzio più assoluto.

Nessuno dei due aveva il coraggio di commentare ciò che era accaduto o la discussione che ne era seguita.

Anche nel momento in cui Nicole stava per scendere dall'auto Harry non proferì parola. Si fece forza la bionda, aprendo bocca per la prima volta dopo che il riccio aveva annunciato che l'avrebbe riaccompagnata a casa.

"Non sono una bambina Harry, come non sono una bambola ai tuoi comodi: Non è che uno dei due ha traslocato, sapevi benissimo a cosa andavi incontro quando mi hai chiesto di uscire, come lo sapevo io quando ho accettato. Sono felice di aver chiuso con Mark anche perchè ero stufa di come si comportava, decidendo per la coppia come se io valessi meno di zero. Non ho certo bisogno di un'altra persona così! Come ti dissi la serata del bowling, sono brava ad imparare dai miei errori" detto ciò la ragazza scese dall'auto, non prestando attenzione al riccio che era rimasto immobile dentro la macchina.

Una volta entrata in casa posò giacca e borsa sull'attaccapanni e si diresse verso il divano, liberandosi anche delle scarpe per potersi buttare a peso morto e sospirare, ripensando alla serata e al pessimo modo in cui si era conclusa.

Neanche il tempo di chiudere gli occhi però che il suono campanello di casa rimbombò per tutto l'appartamento.

Avvicinandosi alla porta blindata di casa, la bionda sbirciò dallo spioncino, vedendo solamente una testa riccia e due occhi verdi che guardavano nella direzione dello spioncino come se sapessero di essere osservati.

"Harry, cosa vuoi ora?" chiese lei aprendo la porta, venendo interrotta dal riccio che entrò di gran carriera nell'appartamento per poi stringerla tra le sue braccia.

"Sono poche le persone capaci di mandarmi fuori di testa, quasi nessuna di queste ne è in grado per qualcosa che può fare a me quanto invece può farne a chi amo o a chi è importante per me. Quando queste persone entrano in gioco, esco semplicemente di testa"

La bionda, rimasta immobile tra le braccia del riccio, poggiò leggermente le mani sul petto e lo allontanò leggermente.

"Non devi darmi spiegazioni, vorrei solo capire se sarà sempre così se continuiamo a frequentarci. Ogni due per tre mi allontanerai senza neanche cercare di capire quello che voglio io o senza interpellarmi?"

Il riccio scosse la testa, continuando a guardarla.

"Non sarà così Nicole, ho sbagliato e l'ho ammesso. Anche io so ammettere e capire i miei errori, imparando da essi. Se dovesse succedere qualcosa di simile ne parleremo e vedremo come venirne a capo."

 Ad un tratto la ragazza ridacchiò, guadagnandosi un'occhiata curiosa dal riccio.

"Sembriamo una coppietta"

"Beh, quello che stavo per fare prima che quel coglione ci interrompesse era molto da coppietta" la sbeffeggiò lui.

"Gne gne, tutte parole" rise la bionda, girandosi per chiudere la porta rimasta aperta fino a quel momento.

"Davvero? Allora passiamo ai fatti che dici?" senza darle il tempo di rendersi conto di quanto stava per accadere, Harry prese delicatamente Nicole per il braccio fino a portarla di fronte a lui. Cancellò i diversi centimetri di differenza in altezza che li separavano e si chinò sulle sue labbra, chiedendo quasi subito l'accesso con la lingua nella bocca di lei.

La ragazza lo permise quasi nel medesimo istante, approfondendo quel bacio che fin dall'inizio era partito carico di passione.

Il riccio spinse la ragazza contro la porta chiusa mentre circondava i suoi fianchi con un braccio. L'altra mano invece era posata sulla guancia della bionda, per carezzarla durante il bacio e per tenerla vicino a lui durante il bacio.

Dopo qualche minuto i ragazzi si separarono, probabilmente solo per il bisogno di ossigeno che i polmoni dei ragazzi reclamavano.

"Allora bionda, pop corn e film come li vedi?"

"Dico che, nonostante i buoni propositi, dovrai impegnarti parecchio per farti perdonare" il sorrisetto di Nicole diceva tutto su quanto in realtà lo avesse già perdonato, voleva però vedere come si sarebbe comportato Harry.

"Andata, a fine serata mi pregherai per concederti un altro appuntamento"

"Non credo proprio" scuotendo la chioma bionda in un segno negativo, la ragazza andò verso la cucina con l'intento di preparare i popcorn "Vedi di scegliere un film decente o dovrai penare ancora di più per farti perdonare!" urlò lei, facendo partire il microonde e attendendo che i pop corn scoppiassero.

"Andata!" il riccio accese la tv "Hai una smart tv? Posso collegarci Netflix?"

"Si certo, fai pure" urlò lei sempre dalla cucina, controllando quanto tempo passava tra uno scoppio e l'altro per stabilire il momento propizio per interrompere il microonde.

 

Quando ormai tutti i popcorn nel sacchetto erano scoppiati la ragazza tornò con una ciotola piena e fumante e si sedette sul divano, vedendo come il riccio navigava tra le varie categorie.

"Ancora non hai deciso? Mamma mia sei lentissimo!"

"Ehi, non è facile scegliere il film giusto" si difese Harry, continuando a prestare attenzione alla vasta scelta che il servizio streaming gli offriva.

"Vabbè, io inizio a mangiare se non ti sbrighi!" Nicole prese un popcorn e lo lanciò in aria, prendendolo al volo con la bocca.

Abbassando la testa si accorse di Harry e del suo sguardo, sguardo che cambiò totalmente quando quasi si lanciò sul divano accanto a lei.

"Ti prego insegnami come ci riesci! Zayn lo sa fare ma non vuole mai aiutarmi a capire come si fa e io continuo a mandarmi i popcorn - di solito anche quelli più salati -  negli occhi! Insegnami dai!" Il ragazzo la fissava come un bambino guarda i genitori quando vuole farsi comprare il gioco che sogna da una vita.

Quella scena fu così esilarante da far scoppiare a ridere la bionda.

"Ti insegno ma tu devi scegliere un film decente prima! Altrimenti si fa notte!"

"Trovato! Guardiamoci Inception! E' il mi-"  "E' il mio film preferito!"

Accorgendosi di star dicendo la medesima cosa, si scambiarono un sorriso e senza attendere oltre fecero partire il film.

Sapendo quasi tutti i dialoghi a memoria poterono concentrarsi per i primi dieci minuti sull'insegnare a Harry come prendere al volo i popcorn con la bocca, impresa tutto tranne che semplice.

Durante il film il riccio si voltò verso la bionda "Senti un pò, visto che ti ho già baciato e quindi penso di stare un passo avanti alla classica scena da cinema, posso abbracciarti o devi farmi fare la patetica mossa dello sbadiglio?"

Strozzandosi quasi col popcorn appena ingoiato, la bionda scoppiò a ridere per poi poggiare lei stessa la testa sulla spalla del riccio, permettendogli di abbracciarla.

"Cretino, sei un cretino Harry" disse sorridendo.

"Un cretino incredibilmente affascinante però" continuò lui, prendendo tra le mani un ciuffo biondo della ragazza mentre guardava pigramente la televisione.
 

"Si è fatto davvero tardissimo anche stasera, sarai la mia rovina Harry! Non riuscirò più a seguire un corso" fece la bionda ridendo al termine del film, guardando però allo stesso tempo sconsolata l'orologio che segnava le 2,00 di notte passate.

"La prossima volta niente film dopo la mezzanotte allora" esclamò Harry alzandosi dal divano e stiracchiandosi.

Nell'atto del portare le braccia in alto, scoprì un pezzo di stomaco che mostrava un addome asciutto e leggermente muscoloso, coperto però ai lati da un tatuaggio che raffigurava due foglie poste all'altezza dei fianchi del riccio.

"Prossima volta? Cosa ti fa pensare che ci sarà una prossima volta?" fece Nicole con voce altezzosa, guardando il riccio fissarla come per capire se fosse seria o meno.

"Ci penso io a convincerti definitivamente".

Nello stesso modo in cui l'aveva afferrata poche ore prima, il riccio posò nuovamente le proprie labbra su quelle di Nicole, rendendo però questa volta il bacio molto più lento e intenso.

Una volta staccati, i ragazzi rimasero a fissarsi per qualche secondo di troppo, ridestandosi nello stesso momento.

"Devo davvero andare, domani al forno altrimenti non riuscirò a servire neanche una cliente. Buonanotte Nicole" il riccio si sporse leggermente e lasciò un altro bacio a fior di labbra alla bionda, che sorrise.

"Buonanotte Harry"

"Sai, stavo pensando a una cosa: a che ora finisci il corso tu?"

"Alle 14,00 finisco l'ultima lezione, perchè?"

"Ti passo a prendere e andiamo da qualche parte, che ne dici? Magari sentiamo anche Niall e Denise"

Nicole sorrise alla proposta, le faceva piacere uscire con la sua amica ed era felice che i ragazzi con cui uscivano fossero buoni amici.

"Con molto piacere, buonanotte Harry" salutandosi per un'altra volta sull'uscio della porta, la bionda chiuse definitivamente.

Tornò in camera e si mise il pigiama, per poi infilarsi velocemente nelle coperte sperando di recuperare anche pochi minuti di sonno.

Il giorno dopo la sveglia suonò implacabile, svegliando quasi nell'immediato la ragazza.

Le ore di lezioni trascorsero lente e infinite, alleggerite solo dai messaggi che Nicole e Denise si scambiarono per tutta la mattinata per raccontarsi l'esito della serata precedente.

Ovviamente la prima aveva invitato la seconda all'uscita come suggerito da Harry, cosa che aveva fatto molto piacere a Denise che si era sbrigata a sentire il biondo per poi confermare.

Alle 14,00 in punto i quatto ragazzi erano già riuniti davanti al cancello dell'università di Nicole, quel giorno erano state prese le moto da entrambi i ragazzi.

I ragazzi si diressero verso un luogo dove poter pranzare tutti e quattro insieme, non facendo caso a una figura che aveva osservato il tutto dall'entrata dell'istituto.

Una volta fermati davanti a una piccola trattoria, entrambe le ragazze annunciarono di dover andare al bagno, allontanandosi in sincronia dai due motocicilisti.

Entrate nel bagno sentirono la vibrazione del cellulare nel medesimo momento, segno che molto probabilmente era arrivato un messaggio sul gruppo della loro comitiva.

Sbloccando il cellulare per prima, Denise si lasciò andare a un delicato "stronzo", prima che anche Nicole leggesse quanto era stato scritto.

Mark, ore 14,13:
Ehi ragazzi, lo sapevate che le nostre Denise e Nicole la danno a due di Brath Hill?

Amber, ore 14,14:
Sul serio? Vi siete lasciati solo da pochi giorni! Che zoccola!

Jessica, ore 14,14:
Hai ragione Amber, che roba! Anche Denise comunque non si controlla eh! Con quei suoi vestitini da sgualdrinella.

"14,15: Sei stato eliminato dal gruppo. Elimina la chat"

"14,15: Sei stato eliminato dal gruppo. Elimina la chat"  



"Che stronze quelle due! E' James l'amministratore del gruppo, sicuramente è stato lui a eliminarci per lasciar tutti divertire alle nostre spalle, codardi!" esclamò Denise furente dalla rabbia, non potendo rispondere per le rime alle offese appena ricevute.

"E' inutile rovinarsi la giornata, facciamo finta di nulla con i ragazzi"  Parlò Nicole, decidendo che era meglio passare sopra quello spiacevole episodio e non permettere a Mark o a James o a quelle due oche di rovinarle una bella giornata.
 
**********************************

Angolo autrice!
Eccomi qui, completamente febbricitante e con tanto mal di testa! Sono stata davvero malissimo in questi giorni, la voglia di scrivere quindi come mi capirete non è stata proprio a dei livelli altissimi! (Inoltre il weekend sto col mio ragazzo, quindi è difficile che abbia il tempo per scrivere e aggiornare)
che dire, ce ne sono stati di bei momenti stasera, fatemi sapere quale vi è piaciuto di più o quale eventualmente di meno!
Liz

 

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Capitolo 10
*** Two dates ***






Chapter 9 - Two Dates


Quando i ragazzi terminarono di mangiare, decisero di fare un giro per il centro.

"Nicole! Guarda una bancarella per sparare!" Denise prese eccitata il braccio della bionda, trascinandola verso lo stand.

"Denise, non capisco perché tu voglia provarci ogni singola volta, sei negata!"

"Non mi importa di essere negata, è divertente. Ragazzi voi giocate?" la mora si girò verso i due ragazzi, che nel mentre le avevano raggiunti divertiti.

"Quattro giri ragazzi? Forza, vinciamo qualche bel peluche per le signorine!"

Facendo spallucce, Niall prese la pistola che l'uomo gli porgeva e cominciò a sparare verso le lattine che erano state appositamente posizionate. Sui quindici colpi che aveva a disposizione buttò giù tredici obiettivi, mancandone solo due.

"Giovanotto, sei forte! Vuoi accumulare punti e tentare di vincere un premio più grande oppure prendi questo simpatico portachiavi?" gli chiese l'uomo.

"No, preferisco accumulare tutti i punti e poi far scegliere alle ragazze due premi" sorridendo, il biondo restituì la pistola per farla caricare, mentre Harry si avvicinava per prepararsi a sparare.

Anche Harry colpì dieci dei quindici obiettivi, alzando già di molto il grado di qualità dei premi che era possibile vincere.

"Complimenti davvero ragazzo. Moretta, è il tuo turno" dopo aver riempito il caricatore nuovamente, il signore porse la pistola a Denise.

Come aveva accennato Nicole, la mira di Denise era totalmente assente; colpì solo due lattine.

"Signorina non abbatt- Ok, vedo che non serve che te lo dica" ridacchiando, l'uomo notò che era tutt'altro che delusa. Infatti la ragazza stava saltellando emozionata per esserne riuscita a prendere due, cosa che succedeva per la prima volta a quanto sembrava.

"Biondina, il gioco è in mano a te. Non preoccuparti di prenderli, i vostri fidanzati hanno già fatto degli ottimi punteggi. Sarebbe difficile batterli"

La bionda, sorridendo leggermente, prese in mano la pistola e con mano ferma iniziò a sparare una raffica di colpi che andarono tutti a segno.

L'uomo rimase scioccato, non tanto quanto Harry e Niall che continuavano a fissare Nicole con gli occhi quasi fuori dalle orbite.

"La mia Nicole ha vinto tutti i peluche che ho in camera! E' un cecchino nato!" Esclamò Denise, l'unica non sorpresa della bravura dell'amica.

"Complimenti signorina, non me lo aspettavo proprio! Con questi tre turni praticamente perfetti avete vinto due premi da scegliere tra questo scaffale" l'uomo indicò uno scaffale su cui erano presenti delfini e orsacchiotti di peluche "e questo altro scaffale" proseguì indicando una serie di pupazzetti di pezza, tra cui spiccava una bambolina castana con un vestitino verde in stoffa.

"Voglio quella!" strillò Denise, già innamorata della bambolina che l'uomo aveva mostrato per ultima.

"A me invece... quel gattino" Nicole, non si sa bene in quale modo, era riuscita a vedere un piccolo gattino di peluche dal muso e le zampette marroni scure e il corpo bianco nascosto in fondo al primo scaffale mostrato.

"Quel gatto non lo sceglie mai nessuno, avevo ordinato cinque pezzi e sono rimasti sullo scaffale per mesi. Pensavo di toglierlo proprio oggi, sono felice che invece sia stato notato" sorridendo, l'uomo porse i peluche alle due ragazze e nel frattempo prese i soldi della giocata dai due ragazzi.

Una volta allontanati dallo stand, il gruppo decise di separarsi per proseguire la serata ognuno con il proprio partner.

"Biondo, andiamo a prenderci un gelato che sono affamata!" prendendo Niall a braccetto, la mora sparì tra la folla che quella sera si era creata senza ascoltare i rimproveri di Nicole, che le urlava dietro che quel fantastico metabolismo che aveva l'avrebbe prima o poi abbandonata.
 

"Allora, c'è altro che dovrei sapere? Pensavo di essere io quello potenzialmente pericoloso ma ricordami di non farti arrabbiare! Quindici su quindici Nicole! Sei una forza!"

"Non esageriamo, due le ho prese di rimbalzo altrimenti non sarebbero cadute"

"Avresti comunque fatto un punteggio spettacolare! Dove hai imparato?"

Continuando a camminare, Harry prese la mano della bionda.

"A dire il vero non lo so, dalla prima volta che ci ho giocato ho sempre fatto punteggi alti, penso solo di aver capito come si mira" facendo spallucce, Nicole continuò a camminare per le vie trafficate.

"Allora, quali sono i tuoi piani per domani?" fece il riccio dopo un momento di silenzio, in cui entrambi si erano persi nei propri pensieri.

"Vado a trovare i miei. Ho già comprato il biglietto alla stazione"

"Perchè, dove vivono?" chiese, notando che effettivamente la bionda non gli aveva mai parlato dei genitori.

"In realtà non è lontano, solo che è molto scomodo da raggiungere. Hai presente quel paesello qui vicino che sta praticamente in montagna? Ecco, i miei genitori sono due dei centoquattro abitanti di quel posto dimenticato da Dio"

Scoppiando a ridere per la battuta il riccio annuì, avendo capito di quale paesino parlasse.

"Invece oggi all'università è andato tutto bene?" le chiese poi.

Indecisa se raccontarlo o no, alla fine Nicole si decise a raccontare l'episodio accaduto prima dell'inizio dell'uscita.
 


 
"Che cretini! Hanno davvero il coraggio di parlare? Aspetta un secondo" fermandosi in mezzo alla strada, Harry si prese qualche insulto dalle persone che si trovavano dietro di lui, ignorandoli completamente. "Hanno detto che state uscendo con due ragazzi di Brath Hill? Come cazzo fanno a sapere che veniamo da lì?"

Nicole si accorse tristemente che nel momento in cui Harry aveva leggermente alzato la voce e nominato il suo quartiere, una mamma aveva preso per il braccio il suo bambino e lo aveva trascinato lontano da loro, guardando storto i due.

Si chiese cosa si dovesse provare a vivere costantemente con un'etichetta del genere, con la nomea di appartenere a un quartiere in cui succedono solo cose brutte.

Questi pensieri la distrassero solo per un momento, salvo poi ricordarsi che il riccio le aveva posto una domanda.

"Harry in realtà non ne ho idea, lo ha scritto James quindi immagino che o lui o qualcuno dei suoi amici vi abbia riconosciuto. James è sempre stato un poco di buono, probabilmente ci sono stati periodi in cui ha frequentato Brath Hill per... rifornirsi"

"Vuoi dire che... cazzo ma sul serio?! Mi faccio continuamente problemi sul fatto che ti sto mettendo in pericolo o che ti sto facendo avvicinare a un mondo che non ti appartiene e vengo a scoprire che eri in una comitiva che va SPONTANEAMENTE in quel cazzo di quartiere di merda in cui vivo" scuotendo la testa ancora troppo confuso per parlare, il ragazzo si limitò a sospirare.

Portò un braccio intorno alle spalle della bionda e insieme continuarono a camminare.

"Non mi piace il fatto che queste persone frequentino quel posto, soprattutto per il fatto che potrebbero dirlo a qualcuno di sbagliato! Se dalle mie parti si sapesse che io o Niall stiamo uscendo con delle ragazze... normali, si creerebbe il finimondo, soprattutto per Niall. Devo avvisarlo." prendendo il cellulare, mandò un messaggio all'amico aggiornandolo e dicendogli di chiedere a Denise di raccontargli tutto.
 
Vedendo l'atmosfera rimanere tesa, la bionda frenò il riccio - prendendosi nuovamente insulti dalle persone intorno a loro che si vedevano sbarrata la strada - e portando le braccia intorno al suo collo si alzò leggermente sulle punte per lasciargli un bacio a stampo.

"Che dici, ci vogliamo rilassare o vuoi continuare a mangiarti il fegato per qualcosa che potrebbe anche non accadere mai?".

Sorridendo leggermente, il riccio strinse Nicole tra le braccia per un breve momento, prima di riprendere a camminare.

"Hai ragione, non roviniamoci la serata"
 





Neanche troppo lontani da dove in quel momento si trovavano Harry e Nicole, Niall e Denise si erano fermati all'ennesimo stand di cibo.

"Sul serio vuoi anche lo zucchero filato?" il biondo non sapeva se trovarsi spaventato o attratto dalla fame della mora, che tutto sembrava tranne che riuscisse a contenere tutto quel cibo in quel piccolo corpicino.

"Ok, forse per stasera ho mangiato abbastanza. Chiarisco, non che non ce la farei però mi pongo dei limiti o tutto quello che mi dice sempre Nicole diventerà realtà. A proposito di Nicole... sai che lei e Harry si sono baciati?".

Il biondo osservò la ragazza battere quasi le mani per quanto era emozionata per l'amica.

"Sei felice per lei, a quanto vedo"

"Non puoi neanche immaginare quanto! Mark non mi è mai piaciuto, è sempre stato un cretino e sempre lo sarà!"

"E di Harry che mi dici? O di me? Non ti preoccupa il luogo da cui proveniamo?" facendosi più serio, il ragazzo fermò Denise che stava ancora camminando e la portò in disparte dalla folla, in un piccolo parco giochi per bambini che a quell'ora era deserto.

Sedendosi sull'altalena, la mora cominciò a spingersi lentamente, forse cercando di trovare le parole per rispondere a Niall.

"Mark ho avuto lo spiacevole onore di conoscerlo e frequentarlo, a voi non conosco da molto tempo quindi chi lo sa, potrei anche sbagliarmi. Questa però è una cosa che saprà dirmi il tempo, nel mentre il mio cuore mi dice che siete delle persone meravigliose. Avete salvato la mia migliore amica e per questo vi sarò eternamente grata, non so cosa avrei fatto se le fosse successo qualcosa. Nicole è praticamente una sorella per me e non posso neanche immaginare di perderla. Quando al bar ci hanno insultato, sei scattato in nostra difesa e questo mi fa capire che già ora, conoscendoci da una settimana scarsa, saresti già disposto a fare una cosa che quel coglione di Mark non è stato disposto a fare: Difenderci" prendendo un respiro profondo, continuò il discorso che nella sua mente era ben delineato, nonostante stessero uscendo parole un po' confuse dalle sue labbra.

"Non so spiegartelo Niall, mi fido di voi. Non me ne frega un accidente se venite da Brath Hill, da Las Vegas o dal più noioso paesino del mondo. Siete le persone che siete, e chi siete mi piace."

Alzando gli occhi, fino a quel momento persi nelle sue scarpe, Denise notò il biondo guardarla mentre stringeva le corde della sua altalena.

"Non ho mai frequentato qualcuno che non venisse da Brath Hill, non ho la minima idea di come comportarmi e ho abbastanza paura di fare o dire qualcosa che ti possa spaventare. E' vero, come hai detto tu ci conosciamo da pochissimo ma anche tu mi piaci Denise: Sei una vera forza della natura, capace di stravolgere tutto quello che hai intorno. La tua fame infinitamente dolce, il tuo caratterino tutto pepe che è capace di trascinare chiunque in qualsiasi cosa tu voglia fare e-"

"Insomma! Mi baci o dobbiamo fare notte?" Forse per interrompere quella serie di complimenti che la stavano imbarazzando, la mora si era alzata e si era messa, mani sopra i fianchi, a fissare il biondo.

Senza farselo ripetere due volte il suono della catena rimbombò per il parco deserto, mentre Niall si era alzato e aveva preso tra le sue braccia la mora, baciandola con trasporto.

"Dio, non hai idea di quanto tempo era che volevo farlo" confessò, una volta staccato dalle labbra della mora.

"Non esistono più gli uomini di una volta, ora siamo sempre noi femmine a dover fare il primo passo" ridacchiò lei, sgusciando via dalla presa del biondo e allontanandosi.

"Se vuoi il secondo bacio devi acchiapparmi Horan!" ridendo, si allontanò di corsa e si arrampicò su una di quelle costruzioni per bambini, sedendosi sulla cima dello scivolo e fissando il biondo dall'alto.

"Ricordi prima quando ho elencato le cose che mi piacciono di te? Aggiungiamoci anche che sei incredibilmente imprevedibile oltre che una pazza scatenata! Ti prendo eh, preparati!" ridendo, il biondo si apprestò a salire sulla struttura nello stesso istante in cui la mora scendeva tramite lo scivolo.

Veloce e silenzioso, riuscì a prendere la ragazza dai fianchi e poi la sollevò da terra, strappandole un urletto divertito.

"Ma come hai fatto?! Eri dall'altra parte della giostra un secondo fa! Non ho fatto in tempo a scendere neanche tutto lo scivolo!"

"Sono un ninja piccola, ora dammi il bacio che mi hai promesso!"

"Oh assolutamente no biondo, devi prendertelo da solo"

Ancora sorridendo, il biondo posò le labbra su quelle di Denise, approfondendo il bacio mentre la continuava a stringere a lui.

"Mi piace questa cosa sai?" alla muta domanda del biondo, la mora continuò "Ho notato che lo hai fatto per tutta la sera: che sia un braccio intorno alle spalle, la mano nella mia o un semplice abbraccio, cerchi sempre il contatto con me, come se temessi che possa scappare via da te in un qualsiasi momento". Accorgendosi forse dello sguardo perso del biondo, si apprestò a continuare "Biondo, sappi che fino a quando bacerai così bene non me ne andrò da nessuna parte".

Soddisfatta di essere riuscita nel suo intento vedendo il sorriso di Niall, Denise tornò a baciarlo dolcemente.





Angolo autrice:
Ciao a tutte! Chiedo scusa davvero, sono in tremendo ritardo!!
Ringrazio tantissimo crazylion, per aver recensito tutti i capitoli e avermi aiutato a crescere un sacco!
Ciancio alle bande, vi auguro un buon weekend!
Liz
 

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Capitolo 11
*** Tom (+ PoV Harry) ***





Chapter  10 –   Tom (+ Special POV Harry)

La mattina seguente, Nicole si svegliò con il suono della vibrazione del suo cellulare.

Sbloccandolo, vide che il messaggio era da parte di Denise, come i tre precedenti.

Ore 9,00
Da: Denise
“Non puoi neanche immaginare la bellissima serata che ho passato!”.

Ore 9,30
Da: Denise
“Nicole svegliatiiii, voglio raccontarti tuttooooo”.

Ore 9,45
Da: Denise
“Oggi parti vero? Giuro che se non mi chiami mentre sei sul treno ti disconosco come amica!”.

Ore 10,15
Da: Denise
“Tesoro, se ancora non sei sveglia sei nei guai, hai il treno tra un’ora e mezza e scommetto che non ti sei preparata neanche uno zaino con un cambio!”.

 
Dopo aver letto l’ultimo messaggio la bionda saltò in piedi, guardando con orrore la sveglia che segnava le 10,20.

“Maledizione!” si lanciò in bagno e poi direttamente in doccia, cercando di fare quanto prima possibile.

Uscita dal bagno cercò di vestirsi utilizzando una mano mentre utilizzava l'altra per spazzolarsi i capelli e per preparare la borsa.

La preparazione della borsa da viaggio non si rivelò poi così complicata, considerando che c’era un semplice cambio in caso di qualsiasi evenienza e un libro per passare il tempo sul treno, visto che l’attendevano due ore di viaggio sul regionale.

La ragazza corse come una matta per riuscire ad arrivare in stazione in tempo e ci riuscì proprio cinque minuti prima che il treno partisse.

Vagò per un paio di carrozze prima di trovare uno scompartimento completamente vuoto. Il treno delle 11,45 non era frequentato da molti pendolari quindi i pochi passeggeri presenti si cercavano di spalmare quanto più possibile sul treno per godere ognuno di un po’ di pace.

Lo scomparto in cui si trovava Nicole era uno di quelli che hanno addirittura la porta a separazione dal corridoio, con sei posti in tutto e due prese elettriche al lato del finestrino.

Di solito evitava quel tipo di scomparti perché erano sempre infestati da comitive e famiglie che non le permettevano di leggere in tranquillità, quel giorno però poteva godersi l’intero viaggio nella calma più assoluta.

Prima di essere disconosciuta come amica, chiamò Denise per farsi raccontare come era andata la serata.

Delle due ore di viaggio, ne passò una al telefono con Denise e l’altra a leggere il romanzo a cui si stava appassionando, “Love in the hospital”.

Una volta arrivata la sua fermata, la ragazza scese dal treno e uscì dalla stazione, posizionandosi vicino alla fermata dell’autobus che l’avrebbe lasciata davanti alla casa dei suoi genitori.

 “Nicole!” una voce attirò la sua attenzione non appena posò la borsa sulla panchina.

Guardandosi intorno, non riconobbe nessuno di familiare.

“Nicole, sono io! Tom Helt, abbiamo fatto le elementari e le medie insieme”.

Girandosi verso la voce che aveva appena parlato e guardando meglio il ragazzo, la bionda capì finalmente di chi si trattasse.

“Tom! Dio mio, saranno passati anni dall’ultima volta che ti ho visto! Non puoi rimproverarmi di non averti riconosciuto, sei cambiato moltissimo!”

Se l’immagine che Nicole aveva in mente era di un bambino leggermente cicciottello e con gli occhiali, la figura che ora si trovava di fronte era ciò che di più lontano poteva esserci.

Tom nel corso degli anni aveva perso tutti quei chili in più, che aveva invece investito in muscoli. Si era alzato moltissimo, era più alto di lei di almeno quindici centimetri e anche gli occhiali sembravano un lontano ricordo.

“Anche tu sei cambiata molto! Questi capelli corti?” il ragazzo prese una ciocca di capelli, imitando senza sapere un gesto che Harry compiva spesso.

Trovandosi però più indispettita se a farlo non era il riccio, la bionda cercò di allontanarsi senza sembrare scortese.

“Avevo voglia di cambiare taglio, i capelli lunghi mi avevano stufano. Cosa ci fai qui? Anche tu una visita ai tuoi?”

La famiglia di Nicole e quella di Tom abitavano uno di fronte all’altro fin da quando i due erano piccoli, anche se non si erano mai frequentati molto fuori da scuola.

“Esatto, ogni mese cerco di passare e di fermarmi almeno un weekend. Comunque dammi pure il tuo zaino, ti do un passaggio a casa ovviamente. Sono arrivato questa mattina, ho già avuto il piacere di prendere lo 013 e di recuperare la macchina di mio padre, ti evito volentieri tutto questo” il sorriso del ragazzo era davvero stupendo e contagioso, tanto che Nicole accettò volentieri il passaggio.

Recuperò il telefono solo nel momento in cui riuscì ad entrare nella sua camera, non dopo essere stata un’ora piena tra le braccia di sua madre e di suo padre, che non la vedevano da ormai un paio di mesi.

Prese il cellulare e lo aprì nella casella dei messaggi.

Ore 15.00
a: Denise, Harry
“Sono arrivata a destinazione sana e salva!”.

Ore 15,01
a: Harry
“Denny, non immaginerai mai chi ho incontrato all’uscita della stazione? Ti ricordi Tom Helt? Non puoi capire quanto sia cambiato!”.

Subito dopo aver inviato il messaggio si accorse che il destinatario non era Denise, come da sua intenzione, ma era invece un certo riccio che non si attardò nel rispondere.

Ore 15,03
da: Harry
“Ah si? E come è diventato? Ti prego racconta non sto più nella pelle!”

Se non fosse stato che la bionda si era ormai accorta di aver sbagliato destinatario, quasi avrebbe pensato che era la sua amica a scrivere.

Ore 15,05
a: Harry
“Harry, ho sbagliato destinatario. Perché dovrebbe interessarti come è diventato Tom? Tu neanche lo conosci!”

Ore 15,06
da: Harry
“Non mi interessa di conoscerlo, vorrei solo capire come è possibile che sei arrivata da neanche un’ora e già hai attirato le attenzioni di un ragazzo! Speriamo che domani arrivi presto, ti vengo a prendere io alla stazione ;)”
 
Ore 15,07
A: Harry
“Ricevuto capo, ci vediamo domani!”


Posò il cellulare e decise di dedicare il suo tempo ai genitori, con cui non stava da davvero molto.

Indossò il maglione che si era portata per cambio, visto che saggiamente aveva messo in conto che lì in montagna avrebbe fatto molto più freddo.

Dopo un intero pomeriggio a fare i biscotti e a spettegolare con la madre, si mise accanto al padre per parlare di come stava andando l'università.

Per la gioia della ragazza, il genitore propose per la mattinata seguente una bella passeggiata nei pressi di una piccola baita.

La bionda confermò presto la sua presenza, sentendo enormemente la mancanza di quelle bellissime passeggiate all’aria aperta che faceva con i genitori soprattutto in estate, quando tornava a casa per più tempo.

Apprese che ci sarebbe stato anche Tom con la sua famiglia, cosa che in fin dei conti non la sorprese più di tanto, visto che da piccoli capitava spesso che le due famiglie organizzassero gite insieme.





La mattina dopo la bionda si alzò piena di energie, prendendo in prestito qualche vestito più pesante alla madre e si preparò per la piccola spedizione programmata.

Durante tutta la gita, notò gli sguardi di sua madre e della madre di Tom fissi sulla sua figura e su quella del ragazzo, che non la lasciava sola neanche un secondo.

Si fermarono a pranzo nella famosa baita e nel primo pomeriggio si attrezzarono per tornare ognuno a casa propria.

“Ehi Nicole, stavo pensando: Io tornerò con il treno delle 17,00 mentre tu prendi quello delle 18,00, possiamo andare insieme giù alla stazione dei treni. Devi solo dirmi se preferisci passare un’ora ad attendere lo 013 oppure se preferisci aspettare un’ora al caldo della stazione”

Pur sapendo la facilità della scelta, il ragazzo sorrise sinceramente contento quando la bionda accettò il passaggio, felice di poter passare un altro po’ di tempo con lei.

Ore 17,30
A: Harry
“Harry, partirò tra una mezz’oretta, ci vediamo per le 20,00 alla stazione ok?”

Ore 17,45
Da: Harry
“Va venissimo, ti aspetto all’uscita. Sarò il tipo incredibilmente sexy in moto”.

Sorridendo per la battuta del riccio, salutò Tom e si diresse verso il treno, cercando come per l’andata un posto che le permettesse di continuare la sua lettura in tranquillità.

Il vibrare del telefonino l’avvisò che era arrivato un nuovo messaggio, in questi due giorni ne aveva ricevuti parecchi.

Ore 18,15
Da: Denise
“Nì, non puoi capire cosa si vocifera in giro! Dicono che Mark sia stato aggredito!”

 
 




POV HARRY

Il ragazzo si trovava al forno, distratto come non era da tempo, per colpa del messaggio di Nicole indirizzato a Denise.

Mentre lavorava l’impasto del pane, mentre serviva la pizza ai clienti, mentre preparava i panini o faceva qualsiasi altra cosa, continuava a pensare a chi diavolo fosse quel Tom di cui le due ragazze parlavano.

“Styles, vai pure a casa, oggi non hai proprio testa! Ci vediamo domani, hai il turno di mattina non dimenticarlo!”

Erik, il capo del riccio, era come un padre per i tre ragazzi che lavoravano al forno e quindi non si faceva problemi a mandare a casa qualcuno, quando li vedeva distratti o su un altro pianeta.

Passò tutta la giornata a casa, incontrando distrattamente la madre verso l’ora di pranzo e poi verso le 18,00 , orario in cui usciva per andare a… lavorare.

Il riccio strinse i pugni. Ogni giorno provava quella sensazione di impotenza a non poter far nulla per salvare la madre da quella brutta situazione.

Ad un tratto un bussare alla porta lo distrasse, portandolo ad alzarsi dal divano e ad andare ad aprire, curioso di sapere chi fosse che stava facendo tutto quel baccano.

Alla vista di Zayn, il riccio si fece da parte per farlo entrare.

“Amico, che succede?” chiese Harry, confuso più che mai dall’agitazione dell’amico.

“Succede che rischiate un bel casino tu e Niall se quel coglione dell’ex fidanzato di Nicole non chiude la bocca!”

“Di che parli?” Ora il ragazzo ascoltava attentamente.

“Ricordi Sam? Quel mio amico che da qualche mese fa la sentinella? Quel coglione di Mark è venuto fin qui a Brath Hill per ‘denunciare’ il fatto che tu e Niall stiate uscendo con due ragazze che non sono del quartiere! Ora, Sam è un amico e oltre ad averlo spaventato un po’ mi ha subito avvertito ma se quel coglione dovesse riprovarci? Se la voce arrivasse a Josh? Sai cosa potrebbe succedere giusto? Non serve che ti dica io che i depositi sarebber-“

“Ho capito, non serve che finisci la frase” lo fermò il riccio, non volendo sentire neanche in via ipotetica quello che sarebbe potuto accadere. “Chiama i ragazzi, questa sera andiamo a trovare quel coglione.”

 
  

“Allora Roger, ti piace andare in giro a raccontare cose che non ti competono eh? Tu più di tutti dovresti sapere quanto sia stata una cazzata quello che hai fatto”

Harry sembrava quasi irriconoscibile, fermo nella sua posizione e con indosso la sua immancabile giacca in pelle.

Louis e Liam stavano tenendo fermo Mark, che erano riusciti a intercettare all’uscita del pub che avevano capito frequentasse più spesso.

Il ragazzo era quasi in lacrime, conscio forse per la prima volta di chi si fosse messo contro.

Accecato dalla rabbia di essere stato sostituito così in fretta, non aveva ragionato sulla pericolosità del mettersi contro dei ragazzi di Brath Hill.

“Sei solo un codardo, un verme inutile. La prossima volta che saprò che vai in giro a raccontare cose che non ti riguardano non sarò così buono”.

Il tono usato da Harry era così basso e tenebroso che perfino gli amici si stupirono, non riconoscendo l’amico che sì, aveva un aspetto da duro ma che in realtà era buono come il pane.

Zayn si caricò di nuovo Mark sulla moto e lo scaricò nei pressi di casa sua, tornando immediatamente indietro dagli amici.

“Harry, pensi che abbia capito la lezione?” gli chiese Niall, distraendo Harry dai suoi pensieri.

“Spero di sì, non permetterò che le ragazze corrano dei rischi solo perché quel bamboccione non è stato prima capace di difendere la fidanzata e poi di accettare che lei abbia voluto un altro”.
 
*****************************

Angolo autrice!
Ebbene si, oggi vi tocca un doppio aggiornamento! (Ho anche pubblicato il primo capitolo di Love, what a mess!  che spero vi piacerà!)

Nonostante sia febbricitante, sono stata colta da un'improvvisa ispirazione e allora ho dovuto scrivere e pubblicare!
So che in questo capitolo non si vedono molto i nostri piccioncini ma mi serviva dare certi imput per i prossimi capitoli, spero non me ne vogliate!
Vi piace il nuovo banner? 
Che dire, spero di ricevere un vostro parere!
Saluti,
Liz

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Capitolo 12
*** Break! ***




Chapter 11 – Break!

Quella sera non si sentiva molto tranquilla. La notizia dell’aggressione di Mark l’aveva parecchio scossa, forse perché era certa di sapere chi fosse stato.

Quando aveva visto Harry alla stazione era stata sul punto di chiederglielo molte volte, purtroppo senza risultato.

Lui l’aveva salutata con un bacio a stampo e poi portata a casa.

Anche il riccio era estremamente silenzioso, forse per il timore che la bionda gli chiedesse qualcosa in merito a quanto successo la sera prima.

Salutandosi con un cenno veloce del capo, nessuno trovò il modo di intavolare una conversazione e la serata finì non appena Nicole scese dalla moto del riccio.



 
La mattina dopo si svegliò con la stessa sensazione addosso.

Il presentimento che qualcosa sarebbe andato inevitabilmente male era così forte nella ragazza che decise di saltare le lezioni.

Scambiò qualche messaggio con Denise, cosa che però non fece altro che aumentare la sua agitazione quando l’amica le scrisse che sarebbe passata per casa sua tra una mezz’oretta.

Nicole, durante la mattinata, parlando con Denise aveva capito che si trovasse a lezione e il motivo per cui la mora avesse lasciato la facoltà per venire a casa sua non faceva che peggiorare tutto.

Quando il campanello suonò, la bionda ebbe quasi paura ad aprire.

La scena che si presentò ai suoi occhi però era quanto di più lontano si potesse immaginare.

La forte e tenace Denise era completamente in lacrime sull’uscio dell’appartamento della bionda.

“Denny! Mio Dio, cosa ti è successo?”

“Nì è tutto un casino! Abbiamo fatto un casino a mischiarci in certe situazioni!”

“Di che cosa parli, spiegami!” la bionda era sempre più preoccupata.

Aiutò l’amica a calmarsi portandole un po’ d’acqua e poi attese pazientemente che si spiegasse.

“Oggi in facoltà non si parlava di altro, e parlo della mia! Non immagino nella tua cosa sia accaduto!”

“Denise, sto facendo davvero fatica a seguirti”

“La gente parla, Nicole! Mark l’altro ieri sera è stato aggredito da una banda di motociclisti e c’è chi giura si tratti di ragazzi che vengono da Brath Hill. Ti viene in mente qualcuno?”

“Non appena mi hai scritto ho pensato che si potesse trattare di loro ma non ha senso! Perché avrebbero dovuto farlo?”

“Non ne ho idea ma ora mezza università ci sta chiamando nei modi meno lusinghieri possibili perché dicono che è colpa nostra se un povero e bravo ragazzo” la mora si fermò, stringendo i pugni per la fatica e rabbia che quelle parole le creavano “come Mark è stato aggredito! Dicono le peggio cose: Che siamo due facili, che sei stata tu a chiedere ai ragazzi di picchiarlo perché ti aveva lasciato, che è meglio starci alla larga perché chi frequenta certa gente è solo da evitare”

“Denise, ora calmati.” La bionda prese per le spalle l’amica, sperando che smettesse di urlare e si calmasse un pochino.

Nonostante le parole appena pronunciate non fossero delle più piacevoli, ancora non riusciva a capire l’eccessiva agitazione della mora.

“Nicole, vado una settimana dai miei nonni, al paese. Ti chiedo di non dire a nessuno che vado lì, per favore”

“Cosa?! Ma ti sei ammattita?” sgranando gli occhi, continuò a fissare Denise, non credendo davvero che fosse arrivata a una decisione così drastica

“Pensaci Denny, perderai un sacco di lezioni importanti! Le voci passeranno, non te ne è mai fregato nulla, non riesco a cap-“

“Mi hanno minacciato!” sbottò la mora, finalmente confessando il motivo di tanta agitazione.

“Che cosa? Chi? E soprattutto, quando? Perché non me lo hai detto?”

Capendo forse quanto all’amica servisse del tempo per spiegarsi per bene, Nicole si fermò con le domande e attese che Denise fosse pronta a parlare.

“E’ successo poco prima che ti scrivessi che stavo venendo da te. Ero così spaventata che me ne sono dovuta andare subito. Stavo cambiando aula per la lezione dopo quando un ragazzo mi si è avvicinato. Non lo avevo mai visto in facoltà e ho capito subito il perché: quel ragazzo era il figlio di un… non ho nemmeno ben capito cosa, di un clan rivale del padre di Niall comunque. Mi ha detto che le belle bamboline come me sono sprecate vicino al figlio di un criminale. Che di solito, quelle come me, non fanno una bella fine”

La bionda sentì il sangue gelarsi nelle vene a quelle parole, provando anche solo ad immaginare quanto Denise potesse essere terrorizzata.

“Quelle come te… che cosa intendeva?”

“Le fidanzate di certi individui, a suo dire, sono le prime ad andarci di mezzo quando ci sta da vendicarsi… Nicole so che non ha neanche senso se vai a pensarci, essendo questo un rivale di Niall avrebbe dovuto farmi del male invece che mettermi in guardia su certe cose, però sono terrorizzata”

Nicole senza neanche farla finire di parlare la strinse forte in un abbraccio, cercando di infonderle un po’ di calma nonostante dentro di lei si animassero le più terribili tempeste.

Non era neanche in grado di parlare, non sapeva minimamente come comportarsi o cosa dire all’amica per riuscire a calmarla.

“Questo ragazzo io non so chi sia, quindi ho preso le sue parole molto sul serio ma con una punta di diffidenza. Quello di cui sono sicura è che ho bisogno di una settimana lontana da tutta questa storia, in un posto in cui nessuno mi conosce. Una volta tornata parlerò con Niall” la mora si interruppe un secondo, guardando Nicole con le lacrime agli occhi “Mi comincia a piacere davvero seriamente sai? Tutte le volte che sono stata al suo fianco non ho mai pensato di trovarmi vicino al figlio di un mafioso, ho sempre e solo pensato di trovarmi accanto a un ragazzo dolce, tenero, incredibilmente mangione e che in alcuni momenti mi fa sentire la ragazza più bella del mondo. Non ho mai provato niente di simile con James, nonostante pensassi di esserne innamorata. Ero completamente soggiogata da James, con Niall è diverso.”

“Denise, penso che ti serva seriamente questa settimana per riordinare le idee. Non rovinare però un qualcosa che ti fa stare bene, le cose si possono affrontare.”

“Nicole, tu cosa vuoi fare per tutta questa situazione?”

“Parlerò con Harry. Non dirò a nessuno di loro dove sei andata ma gli parlerò di quanto mi hai detto. Devo sapere a cosa andiamo incontro, sia io che te. Non lascerei mai che ti succedesse qualcosa. Harry è… Harry è tutto strano. Non so ancora cosa provo per lui, so solo che mi piace dannatamente passare del tempo con lui. Tu però, tu sei la mia compagna di vita da troppi anni e se dovessi rinunciare a Harry per saperti al sicuro, lo farei”

Le due ragazze si abbracciarono commosse, consce che qualsiasi cosa sarebbe successa ci sarebbero sempre state l’una per l’altra.
 


Dopo l’ennesima chiamata di Niall a cui Denise non rispondeva, Nicole si trovò un messaggio di Harry in cui le chiedeva se l’avesse vista.

Ore 14,30
A: Harry
“Si Harry. Abbiamo appena finito di pranzare, siamo a casa mia. Scusa per il brutto compito che ti sto per far avere ma per favore, per favore, dì a Niall di smetterla di chiamare.”

Ore 14,40
Da: Harry
“Ho riferito. Niall voleva presentarsi sotto casa tua ma l’ho fermato. Puoi spiegarmi che succede però?”
Fissò il telefono per molto tempo, prima di riuscire a formulare un messaggio.

Ore 15,15
A: Harry
“Denise mancherà per un po’ di giorni. Tu invece questa sera puoi passare? Devo parlarti di alcune cose”

Ore 15,20
Da: Harry
“Ci vediamo alle 21,00”




 
 
Alle 21,00 spaccate Harry si presentò alla porta di Nicole, sentendosi agitato per ciò che la bionda doveva dirgli.

Quando la ragazza aprì la porta, percepì subito che quella serata non sarebbe finita nel migliore dei modi.

A dimostrazione di quanto appena pensato, non trovò la forza di salutare la bionda con un bacio e entrò silenziosamente in casa, accomodandosi su quel divano che solo qualche giorno prima era stato testimone di uno dei loro primi baci.

A pensarci in quel momento, sembravano ormai passati secoli.

“Di cosa volevi parlarmi? E’ inutile girarci intorno” decise di partire subito lui, volendosi togliere quell’enorme peso che sentiva nel petto.

Forse presa in contro piede, la giovane rimase qualche secondo in silenzio, cercando di trovare le parole più adatti per iniziare il discorso.

“Oggi Denise mi ha detto che nella nostra università, sia nella mia che nella sua facoltà, girano le peggior voci sul nostro conto perché siamo state viste con voi”

Vedendo forse il viso ferito di Harry – che aveva frainteso e che pensava si trattasse solo di una così frivola – si affrettò a continuare.

“Non è solo per questo ovviamente che ti ho chiesto di vederci, anche se ammetto non mi renda felicissima non sono così stupida da farti venire fino a qui per una cosa del genere. La gente può pensare quel che vuole, non importa niente a me come non importa a Denise”.

Nicole vide Harry rilassarsi leggermente, nonostante la postura rigida indicasse quanto fosse ancora nervoso.

“Denise è stata minacciata.”

“Cosa?!” il riccio si alzò in piedi, guardandola con gli occhi fuori dalle orbite “Che cosa è successo? Lei come sta? Sta bene?”

Prendendosi un secondo per ammirare la premura del ragazzo, Nicole cercò di concentrarsi sul resto delle cose che aveva da dirgli.

“Lei sta bene, non le è stato fatto del male ma si è molto spaventata. Starà una settimana fuori città e mi ha chiesto di non dire né a te né a Niall dove si trovi, cosa che intendo fare quindi è inutile che tenti di chiedermi qualsiasi cosa, su questo sono irremovibile”.

“Rispetto la sua scelta e la tua, puoi dirmi che è successo però?”

“Un ragazzo le si è avvicinato in facoltà, ha detto che quelle come lei non fanno una bella fine, che era sprecata per Niall e che sarebbe stato un peccato se le fosse successo qualcosa. Ora, gli affari di Niall e del padre non mi riguardano ma Harry” si fermò, guardando attentamente il riccio negli occhi “Farò sempre tutto ciò che è in mio potere per proteggere Denise, non importa quanto possa farmi male, non abbandonerò mai quella che per me è una sorella. Quindi ho bisogno di sapere: Quanto delle parole di quel tizio è verità? Denise, o io, corriamo davvero dei rischi così gravi nel frequentarvi?”


Harry, sconvolto per quanto appena appreso, si alzò dal divano e andò verso la grande vetrata che ricopriva un lato dell’appartamento, fissando fuori un punto impreciso del panorama.

Si prese il suo tempo, forse cercando dentro di lui le parole giuste per rispondere a quanto gli era stato chiesto.

“Io, come Niall, non abbiamo mai avuto a che fare con persone fuori di Brath Hill, soprattutto con delle ragazze. Sinceramente non posso dirti che non pensavo ci sarebbero stati dei problemi ma credimi, non pensavo che qualcuno potesse arrivare a infastidire te o Denise, abbiamo sempre cercato di tenervi lontane da quel quartiere maledetto anche per questo”

“Harry… sei stato tu ad aggredire Mark? Mi puoi dire perché?” chiese lei stancamente, ormai aveva tristemente preso la sua decisione. Voleva almeno conoscere tutta la storia, prima di dover dire quello che stava pensando al ragazzo.

“Mark è venuto a Brath Hill, ha parlato con una sentinella di te e Denise denunciando questo fatto. Fortunatamente questa sentinella è un amico di Zayn e noi siamo stati avvisati e Mark cacciato. L’altro ieri sera abbiamo attaccato Mark perché speravamo che con le maniere forti avrebbe smesso di mettere il naso su cose che non lo riguardano. Non sono un violento, ma posso esserlo per… per le persone a cui tengo”.

Nonostante la ragazza avesse intuito che Harry stesse per dire qualcosa di diverso, lo lasciò continuare senza interromperlo in nessun modo.

“Nicole, tu a me piaci.” Parlò il riccio, girandosi finalmente verso la figura della bionda “Ma non posso garantirti che sarai sempre al sicuro, queste sono cose che può assicurarti un bravo ragazzo di questi quartieri, non una feccia di Brath Hill….” Il ragazzo ormai parlava con lo sguardo basso “non posso neanche dirti cose come… “lotterò per te”, perché non si parla di lottare, si tratta di lasciar andare una persona per il suo bene”.

Si avvicinò lentamente, accarezzando la guancia alla bionda e spostandole leggermente indietro i capelli dalla fronte, per poi depositarci un bacio delicato sopra.

“Parlerò con Niall, anche lui capirà. Non posso garantirti che non cercherà di incontrarsi con Denise un’ultima volta ma posso assicurarti che entrambi faremo il possibile perché voi due non dobbiate più trovarvi in queste situazioni.”

Si prese cinque secondi per osservare la ragazza, per poi farle una leggera carezza sulla guancia e allontanarsi.

Sorridendo tristemente si diresse verso la porta, chiudendosela alle spalle senza una parola e lasciando Nicole e la casa nel silenzio più totale.

“Addio, Harry. Mi piaci tanto anche tu” sussurrò la bionda al vuoto, guardando la porta chiusa senza riuscire a fare niente se non mordersi il labbro, cercando di trattenere le lacrime che sentiva premere contro gli occhi.



 
****************************
Angolo autrice!
Zan zan zannnnn, quante di voi si aspettavano una cosa simile? Non penso molte, io in primis probabilmente! Aahaha
E niente, non so neanche cosa scrivere nel capitolo perchè vi giuro, l'ultima parte mi ha messo su una tristezza assoluta!
Saluti,
Liz

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Capitolo 13
*** Remorse ***




Chapter 12 – Remorse

Erano passati due giorni da quando Nicole e Harry, entrambi con un peso sul cuore grande come un macigno, si erano lasciati sulla porta di casa della ragazza.

La bionda si era immersa nei libri, un po’ per tornare in pari con il programma e un po’ per non avere costantemente in testa le ultime parole del ragazzo.

Si continuava a sentire con Denise più volte al giorno, era l’unica persona a cui aveva permesso di rimanerle accanto e si continuavano a far forza a vicenda per superare la brutta situazione in cui si trovavano.

Solo la sera prima si erano confessate di sentire molto la mancanza dei ragazzi perché anche se da poco, erano ormai diventati parte della loro routine.
Entrambe trovavano divertente passare le giornate con loro, con quei due magnifici ragazzi la cui unica colpa era stata nascere nel quartiere o nella famiglia sbagliata.

In una pausa studio di quel giorno, Nicole si era ritrovata a leggere su twitter una frase che l’aveva per un secondo destabilizzata.
 

“A volte la fiducia è come un libro che abbandoni. Poi ci riprovi e vedi che il segnalibro era fermo una pagina prima della parte più bella.”
 
“Forse non si tratta solo di fiducia, quanto del dare a quei ragazzi una possibilità. Non sarà facile tesoro ma noi siamo forti, siamo forti e potremo affrontare questo e molto altro ancora” la Lizzie nella testa di Nicole era tornata, dopo il completo mutismo degli ultimi giorni, per infondere un po’ di coraggio alla ragazza.

Stava tornando dal supermercato quando notò una moto nera parcheggiata davanti a casa sua.

La moto era tremendamente familiare, anche se poteva affermare con certezza che non appartenesse al riccio.

Affacciandosi un po’ di più verso la porta di casa, riuscì a distinguere la chioma di Liam.

“Ehi Nicole, come va?”

“Beh Liam… non proprio alla grande, ma dovresti essere già stato informato di tutto quindi… cosa ci fai qui?”

La ragazza aveva deciso di fare a meno dei convenevoli e di concentrarsi sulle cose importanti.

“Diretta e con le palle, l’ho sempre detto che mi piacevi. E’ stata simpatia a prima testata” si capiva lontano un miglio che il castano stava cercando di arrivare lentamente al discorso, cosa che purtroppo per lui era proprio ciò che la bionda voleva evitare.

“Liam sul serio, cosa succede? E’ successo qualcosa a qualcuno dei ragazzi? Stanno tutti bene?” all’improvviso uno scenario orribile si era fatto spazio nella sua mente, portandola velocemente nel panico più assoluto.

“Tranquilla, stiamo tutti bene. Il problema è che Sam, il ragazzo amico di Zayn che ci ha avvertiti di Mark, è stato aggredito e gli è stato tolto il ruolo di sentinella. Niall ci ha detto che Denise non è ancora tornata quindi Harry mi ha chiesto di passare sotto casa tua per dare un’occhiata e verificare che sia tutto in ordine”

“Perché non dovrebbe essere tutto in ordine? Come fa Niall a sapere che Denise non è ancora tornata? In che modo il fatto che questo Sam sia stato aggredito può aver a che fare con me o con Denny?”

“Fidati Nicole, meno cose sai e meglio è. Ora come ora però è meglio che continui a tenerti lontana da Brath Hill e da tutti noi”

“Io e Harry abbiamo parlato proprio di questo, due giorni fa”

“Lo sappiamo, come sappiamo che Harry ne è rimasto molto colpito” forse accortosi di essersi fatto sfuggire qualche cosa di troppo, Liam si affrettò a infilare
il casco e a salire in sella alla moto, per poi partire dopo un leggero cenno del capo.

Nicole rimase lì fuori per almeno due minuti prima di entrare in casa . Una volta dentro si andò a buttare sul divano, sentendosi davvero esausta.

Prese il cellulare e cominciò a scorrere sulla bacheca di facebook i vari post dei suoi amici, compagni di università e parenti fino a quando uno non catturò la sua attenzione:

Mark Roger: ore 15,28
“Tutto dev’essere consumato e non conservato, se una cosa non funziona la si butta e se ne prende un’altra.”

Riconobbe subito la frase di un libro che le piaceva moltissimo, si ricordò pure però il contesto in cui era stata detta e la fine della frase che faceva capire il reale contesto della frase.

“Tutto dev’essere consumato e non conservato, se una cosa non funziona la si butta e se ne prende un’altra. Quella del padre invece era una generazione in grado di riparare ciò che si guastava.”

Mark era riuscito a rovinare una frase dal profondo significato fermandosi solo a una prima pare.

“Un po’ come noi abbiamo fatto con Harry. Ci siamo arrese subito senza neanche cercare più di tanto spiegazioni e l’abbiamo ‘buttato’ via” la Liz del subconscio di Nicole aveva trovato i momenti meno opportuni per uscirsene con le sue perle di saggezza.

“Odio quando ho ragione” alzando gli occhi al cielo, la bionda prese nuovamente giacchetto e cellulare per poi uscire di casa, chiudendosi la porta alle spalle.

Il quartiere di Brath Hill era collegato tramite un unico autobus, la linea 97, che si fermava proprio alle porte del quartiere e poi passava subito al prossimo quartiere. Nessun autobus entrava all’interno del quartiere, in cui ci si poteva muovere solo in auto (se avevi un mezzo conosciuto alle sentinelle) o a piedi.

Arrivata alla stazione prese la linea 97 e vide come, al contrario degli altri autobus, questo era praticamente vuoto anche se era l’orario di uscita delle scuole.

Prenotò la fermata per scendere a Brath Hill ma l’autobus non si fermò, facendo precipitare la bionda vicino al posto dell’autista.

“Mi scusi? Ho prenotato la fermata!”

“Sì lo so, arriviamo tra pochi minuti a Grestwood”

“Ma io avevo prenotato per Brath Hill!”

L’autista si girò subito e la bionda potè notare lo sguardo sorpreso.

“Cosa ci dovrebbe fare una brava ragazza in quel quartiere? Ahh, ormai la droga colpisce proprio tutti.” Nel mentre che parlava, la ragazza notò che stava accostando “Non ci siamo mossi poi molto, mezzo chilometro e sarai dove ti avrei dovuto lasciare. Fossi in te però scapperei quanto più lontano da quel posto e dalla mondezza che ha al suo interno, niente è affidabile lì dentro”

“Grazie per il consiglio, devo solo parlare con un mio amico, per favore si fermi quando l’aspetterò tra qualche oretta alla fermata” sorridendo, in fondo quasi commossa dalla preoccupazione dell’autista sconosciuto, scese dall’autobus e cominciò a tornare indietro.

Stava camminando sulle strisce pedonali quando un suv sbucò da dei cespugli e si diresse a tutta velocità verso di lei.

Con un salto si buttò sull’erba che cresceva morbida ai lati della strada e rimase con gli occhi sbarrati mentre l’uomo alla guida del suv sfrecciava via sulla strada principale senza neanche fermarsi.

“Oh mio Dio, piccina stai bene?”

Voltando lo sguardo verso il cespuglio da cui era sbucata la macchina, la ragazza vide uscire una donna che indossava una gonna corta e succinta, un top in pelle e degli stivali che arrivavano oltre il ginocchio. La parola “prostituta” comparì immediatamente nella sua testa, parola accantonata però da un sorriso riconoscente quando vide la donna correre verso di lei per aiutarla ad alzarsi.

“Sì, sto bene grazie mille per l’aiuto. Non lo avevo proprio visto partire ed è sbucato all’improvviso”

“Qui corrono tutti come matti. Non vedono l’ora di venire qui per… beh, per ovvi motivi che avrai capito, ma ti garantisco che sono molto più veloci quando c’è da allontanarsi da questo posto… ma tu bambina cosa ci fai qui? Non dovresti fare passeggiate per queste strade! Oltre agli abitanti di Brath Hill, ci sta pure chi potrebbe scambiarti per… una come me”

“Devo andare a Brath Hill per parlare con… con un mio amico. Abbiamo discusso e da allora non ci siamo più parlati”

“Bambina mia, non so chi sia questo tuo amico ma è un incosciente ad averti permesso di venire qui, non hai idea di quanto tutto questo sia rischioso e pericoloso. Per favore, torna alla fermata dell’autobus e non entrare in questo inferno.”

“Ma non posso, vede…”

“Anne, mi chiamo Anne, tesoro”

“Anne, non posso proprio tornare indietro senza aver parlato con lui! Ho sbagliato, l’ho accusato di cose che purtroppo non dipendono in alcun modo da lui e so di averlo ferito moltissimo. Lui in primis non mi vorrebbe qui, però devo davvero parlarci.”

“Facciamo così cara, dimmi di chi si tratta e vado a cercarlo io per te. Tu aspetterai alla fermata dell’autobus – lì non dovrebbe darti fastidio nessuno – e io cercherò di tornare quanto prima”

“Ma lei…” Nicole si interruppe, cercando di far trasparire più la preoccupazione che la maleducazione implicita che quella domanda comportava “Non dovrebbe tornare a lavoro? Non vorrei mai crearle dei problemi”

“Figurati tesoro, non so proprio dove questo famoso ragazzo di Brath Hill possa aver conosciuto una così dolce ragazza” sorridendo maternamente, la donna la guardò prima di incamminarsi con la bionda verso la famosa fermata dell’autobus.

“Dimmi un po’ tesoro, come ti chiami tu?”

“Io sono Nicole, mi scusi se non mi sono presentata subito”

“Tranquilla cara, il ragazzo che devo cercare invece come si chiama?”

“Harry. Ha una moto nera e sta sempre con i suoi amici: Niall, Liam, Zayn e Louis. Lo conosce?”

Nicole notò il volto della donna essere colpito da diverse emozioni, prima che questa annuisse e le sorridesse leggermente.

“So perfettamente dove trovarlo, lo farò arrivare prestissimo. Tu non muoverti da qui”.

Annuendo grata, la bionda si sedette sulla panchina che si trovava alla fermata e infilò le cuffiette nelle orecchie, chiudendo gli occhi e cercando di
immaginare il discorso che avrebbe fatto a Harry non appena lo avrebbe visto di nuovo.

Erano passati due giorni ma sembrava essere passato molto più tempo.

Quando vide una moto nera avvicinarsi, si alzò immediatamente stringendo forte la tracolla della sua borsa.

Notando che la moto non era quella che apparteneva al riccio o a uno dei ragazzi, la bionda si sedette nuovamente, sperando di non attirare troppo l’attenzione dell’ignoto motociclista.

Una sensazione, affatto positiva, le attanagliava lo stomaco.

Quando vide la moto fermarsi di fronte a lei, capì immediatamente di cosa si trattasse.

“Ma guarda un po’, la biondina che non doveva farsi rivedere da queste parti”

“Josh”.


 
 
Non appena vide Anne, Harry cominciò a sentire una strana sensazione allo stomaco.

“Mamma, cosa ci fai qui a quest’ora?”

“Tesoro, che cosa stai combinando?” gli chiese lei, guardandolo con un misto tra preoccupazione e puro affetto materno.

“Di che cosa stai parlando? Sono qui con Niall e Zayn”

Il riccio indicò i ragazzi, mentre anch’essi guardavano la madre di Harry non capendo il motivo della sua visita.

“C’è una dolcissima ragazza di nome Nicole che ti sta aspettando alla fermata della linea 97, non so cosa sia successo ma devi portarla immediatamente via da qui prima che la veda qualcun altro”

“Che cosa?!” Il riccio, insieme ai due amici, era subito saltato in piedi dalla panchina su cui era stato seduto fino a due minuti prima e ora fissava la madre come se fosse un alieno.

“Sei sicura abbia detto di chiamarsi Nicole? Descrivimela”

“Una bella ragazza, bionda e con i capelli corti. Sembra davvero preoccupata, mi ha detto di averti ferito e che doveva assolutamente venire da te per scusarsi. Muoviti ad andare da lei Harry, non mi sento tranquilla a saperla da sola”.

“Corro, grazie di avermi avvertito! Vado subito”

“Veniamo con te” disse Niall, alzandosi anche lui dalla moto su cui si trovava seduto.

Insieme i tre ragazzi e la donna tornarono verso la fermata.

“Dio mio, le avevo detto di aspettarti qui! Dove sarà andata?” la preoccupazione di Anne si rispecchiava anche nei ragazzi, che guardavano la panchina dell’autobus deserta.

“La vera domanda non è dove è andata, ma chi l’ha portata via” commentò il riccio, chinandosi per raccogliere quello che era il cellulare della bionda.

La risposta che ricevette però fu peggiore di qualsiasi cosa potesse immaginare.

“Amico che succede?” Zayn si sporse per prendere il cellulare e lesse una sola parola, una parola che bastò a portare tutti e tre i ragazzi nel panico.

Il cellulare di Nicole era aperto sulle note, probabilmente la bionda aveva provato a lasciare un messaggio a Harry.



Depositi.





 
************
Angolo autrice!

Non ci sono parole che possano esprimere quanto mi dispiaccia del ritardo fatto, è quasi un mese che non aggiorno, giuro di fare il possibile perchè questo non accada più!
Cosa ne pensate del capitolo? Vi è piaciuto, vi siete scordate la storia? hahhaha
Fatemelo sapere, mi farebbe molto piacere!
Liz

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Capitolo 14
*** Rescue ***



Chapter 13 - Rescue

“Che cosa vuoi farmi?! Perché mi hai portata qui? Cosa vuoi da me?” la bionda continuava a fissare il suo aguzzino.

Non si era resa conto quasi di nulla, aveva avuto solo il tempo di lasciare quel messaggio ad Harry che aveva perso i sensi.

Si era risvegliata e trovata con i polsi legati a una sedia, buttata in una stanza che trasudava sporco da ogni angolo.

“Cosa voglio? Tranquilla che tu non mi interessi minimamente, voglio solamente che quelle cinque checche dei tuoi amichetti imparino la lezione. Portare una ragazza dentro il quartiere, uscirci, frequentarsi con loro… che schifo.” Lo sguardo del ragazzo era seriamente disgustato, come se l’idea che qualcuno al di fuori del quartiere potesse avere a che fare con loro fosse una cosa così impensabile da reputarla semplicemente impossibile.

“Cosa vuoi farmi?” chiese lei con una strana calma, forse dettata dalla rassegnazione che, fino a quando sarà il volere del suo aguzzino, lei rimarrà lì.

“Niente di più di quanto ti sarebbe dovuto capitare quella sera. Benvenuta ai depositi tesoro, qui è dove portiamo le belle ragazze come te che si perdono per il quartiere” sorridendo malignamente, il ragazzo si voltò verso la porta pronto ad andarsene.

“Aspetta! Non puoi lasciarmi qui da sola!”

“E chi ha detto che sei da sola piccola? Ci pensiamo noi a te adesso” parlò una voce da dietro di lei, facendole salire mille brividi per la nuca.

Girando lievemente il viso, vide un uomo che si stava avvicinando insieme ad altri due, anche questi adulti e con l’aria molto poco raccomandabile.

“Vi prego… non fatemi del male” sussurrò lei, capendo che tanto urlare in quel posto deserto non sarebbe servito a nulla.

“Se ti comporterai bene potrebbe perfino piacerti, tesoro” parlò un altro.

Pur capendo quanto fosse inutile, la ragazza cominciò ad agitarsi sulla sedia su cui era stata legata, cercando almeno di allentare le corde che la tenevamo bloccata.

“Stai ferma, puttana!” il terzo uomo le diede uno schiaffo, facendola subito immobilizzare per il terrore.

“Suvvia Ed, sii più galante. Non vedi che la signorina non è come le solite drogate che finiscono qui?” commentò il primo uomo che aveva parlato.

“Certo Richard, si vede che è una donna di classe, altrimenti perché finire a Brath Hill?” commentò l’unico uomo che era rimasto ancora senza nome, visto che ormai era riuscita a capire chi fosse Ed e chi Richard.

“Dobbiamo cercare di chiedere aiuto in qualche modo!” la Liz nella sua testa era nel panico quanto o più di lei, cercava senza sosta di trovare una soluzione che avrebbe potuto farle prendere tempo.

Disgustata da se stessa, trovò nella sua mente l’unica tattica che forse le avrebbe permesso di resistere quanto più possibile.

“Richard” parlò utilizzando volutamente un tono basso e malizioso “hai ragione, non sono la solita ragazza che vi passa sotto mano, quindi perché non approfittarsene?”

Richard si fermò, guardandola con un misto di curiosità e eccitazione “spiegati”

“Voglio dire, sono nel pieno delle mie capacità quindi potrei procurarvi piacere senza fare tante storie e dando meno da faticare a tutti voi… se solo tu mi slegassi”

“Certo, la signorina vuole essere slegata! A me non piacciono quelle accondiscendenti sai? Mi piace terrorizzare le belle ragazze” si intromise Ed, avvicinandosi minaccioso alla ragazza che di contro cercava di tenere lo sguardo su Richard.

Aveva intuito, con quel poco tempo e raziocinio che le era rimasto, che il volere di Richard era quello più ascoltato tra i tre e che avrebbe dovuto tentare il tutto per tutto con lui se voleva avere anche solo una possibilità che Harry arrivasse in tempo.

“Bambolina, lascia stare Ed e continua, sono molto interessato”

Prendendo ogni suo piccolo grammo di abilità recitativa, la ragazza continuò a guardare l’uomo con lo sguardo più lascivo di cui era capace – e quindi pari allo 0 – sperando che gli ormoni dell’uomo lo portassero a fare un passo falso.

“Potrei farti divertire senza che tu debba sforzarti” si trovava disgustosa e penosa, purtroppo non le era venuta idea migliore che riuscisse a distrarre in modo così efficace i tre uomini – o per meglio dire mostri – che si trovava di fronte.

“Questa mi ha stancato! Pensa di venir qui e fare i suoi giochetti come le pare e piace! Ora le insegno io come bisogna parlare!” Ed si fece avanti e mise una mano sulla spalla di Nicole, apprestandosi a scendere sopra il seno.

Non sopportando le mani di quel verme sopra il suo corpo, la bionda morse il braccio dell’uomo, stringendo quanto più era capace i denti attorno alla carne dell'uomo.

“Puttana!” Ed diede un manrovescio così potente alla ragazza da farla cadere ancora tutta legata alla sedia.

Il sapore del sangue si espanse prepotentemente nella sua bocca, segno che doveva essersi tagliata o addirittura spaccata il labbro.

“Così la rovini e poi non possiamo divertirci! Ed vatti a dare una calmata e tu” l’uomo fissò Nicole che ancora si trovava a terra “non sono nato ieri, volevo vedere dove saresti arrivata ma ora si fa sul serio, non puoi veramente aver pensato che credessi a quella patetica messa in scena di poco fa” ridendo maligno, l’uomo tirò fuori dalla tasca un coltellino svizzero, avvicinandosi alla bionda.

Chiudendo gli occhi e attendendo un lancinante dolore da qualche parte, la bionda li riaprì quando si accorse che le erano solo state tolte le corde che la tenevano bloccata a quella sedia.

Caricando la gamba al massimo, cercò di lanciare un calcio a Richard colpendolo poco sotto il ginocchio e facendolo accasciare a terra.

Con uno scatto si liberò dalle corde ormai tagliate e si alzò dalla posizione in cui si trovava per correre verso la grande porta che era l'ingresso del magazzino/deposito.

Mancavano ormai pochi metri quando si sentì oppressa da un peso enorme, realizzando troppo tardi che l’uomo a cui non era ancora riuscita a dare un nome le si era buttato addosso e ora la immobilizzava a terra.

“Ora è veramente la fine, bambolina. Mi hai fatto davvero incazzare” Richard anche si era alzato e ora si avvicinava insieme a Ed, pronto a far provare alla ragazza tutte le sofferenze immaginabili.



“Richard, Ed, cosa cazzo state facendo? Mio padre lo sa che perdete tempo in cazzate invece che lavorare?”

Una voce gelida – ma tremendamente familiare – la portò a guardare la porta che aveva tentato di raggiungere poco prima.

Niall, Harry, Zayn e Louis erano fermi sulla porta del deposito, il biondino con le braccia conserte continuava a guardare con un’espressione dura i due uomini che si trovavano a pochi passi da lei.

Voleva urlare, ringraziare Dio e tutti i Santi per aver fatto in modo che i ragazzi arrivarono prima dell’irreparabile ma si rese conto che in quel momento doveva rimanere solamente in silenzio.

“Niall, non occorre riferire niente a tuo padre. Qui ci mettiamo cinque minuti e poi torniamo subito a lavoro” tentò Richard, avvicinandosi con un sorrisino ironico ai ragazzi.

“Forse non mi hai capito Richard, lasciaci la ragazza e vattene subito a fare quello che cui mio padre ti paga, altrimenti ti faccio saltare la testa”.

Un brivido la colpì per tutto il corpo, non aveva mai sentito Niall parlare in quel modo o con quello sguardo, salvo quei due secondi scarsi al bar quando Mark e James stavano importunando la bionda e Denise.

“Ragazzo, potevi dirlo subito che volevi la ragazzina per te e i tuoi amici! Attenti, è una di quelle che devono essere domate”

Sempre più disgustata dalle parole di quel tipo, Nicole continuava a osservare come tutte quelle persone stessero parlando di lei come di un pezzo di carne al mercato.

In tutto quel tempo, l’uomo che l’aveva immobilizzata ancora le stava addosso, bloccandole un braccio.

Allo sguardo di Niall anche lui saltò in piedi trascinandosi dietro Nicole che rimaneva inerme tra le sue braccia.

“Stuart, legala di nuovo alla sedia e lascia divertire i ragazzi, noi troveremo qualche altro passatempo”

Richard guardò Niall e sorridendo si avvicinò alla ragazza, dandole un ultimo manrovescio che la buttò nuovamente a terra.

“Ecco, ora probabilmente starà più tranquilla, non ringraziarmi ragazzo.”

“Già, grazie. Ora torna a lavoro prima che riferisca tutto a mio padre”

La ragazza si ritrovò a ringraziare il cielo che quei tre lavorassero per il padre del biondo e che quindi dedicassero tutta la loro attenzione a lui, perché altrimenti avrebbero notato le nocche di Harry diventare bianche per quanto stava stringendo i pugni.

Anche la ragazza stava facendo fatica a notarlo, un po’ per la patina lucida che ormai aveva sugli occhi - segno del pianto che sarebbe arrivato a momenti per tutto lo spavento e le emozioni provate - e un po’ perché quell’ultimo schiaffo le aveva fatto veramente male, era sicura che le sarebbe comparso un livido prestissimo.

“Divertititevi ragazzi, è tutta vostra” dando una pacca sulla spalla di Niall – che invece rimaneva impassibile davanti a loro – i tre uomini uscirono dal deposito.
 


“Ok, sono partiti” annunciò Louis, che si era allontanato un pochino per assicurarsi che i tre se ne fossero andati.

Harry si precipitò subito al fianco della bionda e la prese tra le braccia, sotterrando il viso tra i corti capelli di lei.

“Abbiamo dovuto interpretare questa scena perché si sarebbero venuti a creare davvero troppi casini altrimenti ma giuro che li avrei fatti fuori con le mie mani… come ti senti?” sussurrò lui flebilmente al suo orecchio, rimanendo in quella posizione e continuando a stringerla a lui.

La bionda dapprima rimase immobile, poi cominciò a piangere in modo quasi convulso mentre stringeva la giacca di pelle del riccio tra le mani e nascondeva la testa sul suo petto.

Tutti i ragazzi la stavano accerchiando, tentando comunque di lasciarle lo spazio sufficiente a non sentirsi soffocare.

“Nicole ci sono io adesso, non permetterò più che ti accada una cosa del genere. Sono stato un coglione a lasciarti da sola, perdonami”

Mentre parlava, la bionda si interruppe un secondo sentendo una sensazione strana alla base del collo.

“Non lo permetterò più, è una promessa” una lacrima era scesa dagli occhi del riccio, una lacrima solamente che però indicava tutta l’ansia, la rabbia, la paura di non arrivare in tempo e tutte quelle emozioni che avevano dominato il ragazzo da quando aveva trovato quel messaggio sulle note del cellulare della bionda.




 
****************
angolo autrice:
Ehi! Ciao a tutte Prima di tutto, tanti auguri a tutte le fantastiche donne che animano questo fantastico sito!
Vi lascio con un'immagine con cui ho ideato l'intero capitolo, la nostra Nicole con Richard!

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Capitolo 15
*** Finally peace ***








Chapter 14 – Finally peace

Denise si trovava nella bellissima veranda dei nonni quando notò una moto avvicinarsi alla loro proprietà.

I nonni erano usciti a fare la spesa, quindi era sola in casa.

Prima ancora che la moto entrasse nel vialetto di casa, la mora aveva già riconosciuto il biondo ragazzo che aveva lasciato una settimana prima.

Non sentiva Nicole da quella mattinata, sapeva solamente che sarebbe andata a Brath Hill per chiarire con Harry.

Probabilmente, pensò la castana, Niall in quell’occasione era riuscito a convincere Nicole a farsi dire dove si trovasse.

“Denise!” un voce distrasse i pensieri della ragazza, che continuava a fissare il biondo che ora si trovava a pochi passi da lei.

“Niall, cosa ci fai qui?” gli chiese lei.

“Non hai ancora sentito Nicole oggi?” le chiese lui, facendo immediatamente allarmare la donna.

“Oddio no, l’ho sentita stamattina e sapevo che voleva venire da voi. Non dirmi che è successo qualcosa!”

La ragazza si stava già agitando, perciò il biondo pensò di andare molto piano nel raccontare ciò che era successo nelle ultime ore.

Subito dopo che Nicole e Harry se ne erano andati era saltato in sella alla sua moto e aveva guidato come un matto per due ore, per vedere la mora e assicurarsi con i suoi occhi che stesse bene.

Tutto quello che aveva affrontato, solo vivendolo attraverso gli occhi di un amico di Harry e di Nicole e non come fidanzato, lo aveva mandato fuori di testa.

Tremava di rabbia al solo pensiero di come avrebbe potuto reagire se la rapita fosse stata Denise. Difficilmente sarebbe riuscito a tenere la calma di fronte alle schifezze che quei bastardi avevano detto davanti a lui.

“Niall?! Niall rispondimi! Cosa è successo a Nicole?” il biondo si riscosse e fece segno alla bionda di sedersi sul dondolo da giardino che avevano i nonni.

“Sono sicuro che ti chiamerà non appena si sarà calmata. Nicole si è presentata a Brath Hill senza dire niente a nessuno di noi. Josh l’ha trovata prima di noi e l’ha portata ai depositi. Il nostro quartiere già è pure feccia ma fidati, la feccia più feccia si trova proprio lì. Fortuna ha voluto che i tre uomini che c’erano oggi erano subordinati di mio padre. Mettendomi addosso la miglior faccia da mafioso li ho mandati via e per fortuna non è successo nulla di irreparabile. Da quanto abbiamo capito siamo arrivati prima che le mettessero le mani addosso, non siamo riusciti a evitarle un paio di schiaffi ma niente che rimarrà visibile. Una settimana e le ferite esterne saranno tutte sparite, rimarrà certo la paura e le ferite interne di quello che ha affrontato”.

“Devo andare subito da lei!” la mora si era alzata in piedi, facendo ondeggiare il piccolo divano sospeso su cui erano seduti.

“Nicole sta con Harry adesso”.

“Hanno chiarito?” si fermò un secondo lei, tornando a sedersi accanto al biondo.

“Così sembrerebbe…” si vedeva chiaramente che il biondo voleva dire qualcosa.

“Niall, che succede?” la ragazza posò una mano sopra quella di Niall, volendo fargli coraggio.

“Oggi ho avuto davvero paura del potere che ha mio padre. Fino a quando sarò suo figlio non potrò mai dare a te o a chiunque altro la sicurezza di non finire invischiato nei suoi loschi affari. Denise sono qui per salutarti, ho deviato il mio percorso ma sto andando a vivere a Londra. Liam mi sta precedendo con la macchina e tutte le mie cose. Inizierò una nuova vita, lontano da Brath Hill e dall’influenza di mio padre. Un domani so che anche tu vorrai venire a Londra quindi…  non mi resta che sperare di incontrarti di nuovo e che entrambi saremo disposti a riprovarci”.

La ragazza aveva le lacrime agli occhi. Era riuscita a stare una settimana lontana dal ragazzo dicendosi continuamente che era per il suo bene ma ora sentiva che il suo bene era stare con lui.

“Tornerai in queste zone per venirmi a trovare?” chiese solo.

“Non tornerò mai più a Brath Hill o per i quartieri limitrofi quindi no, potrei venire al massimo qui, che è abbastanza lontano. Cambierò numero di telefono e probabilmente cognome, in modo da non essere più collegabile a mio padre” Cercò di sorridere il ragazzo, neanche lui pronto a quell’addio che era sofferto da entrambi.

“Quando ti sarai sistemato e avrai il nuovo numero mi chiamerai?” chiese con un fil di voce la mora, sentendo le lacrime premere per uscire.

“Sarai la prima chiamata che farò piccola” sorrise lui, avvicinandosi a lei e portandole un braccio intorno ai fianchi stringendola.

Nel medesimo istante lei alzò il viso e lui lo abbassò e in altrettanto poco tempo si trovarono a baciarsi con una tale foga e disperazione che entrambi ne rimasero quasi sconvolti.

In quel bacio avevano messo tutte le parole e i sentimenti non detti, un po’ perché non avevano mai avuto il tempo di analizzare quello che si era creato tra di loro e un po’ perché faceva troppo male a entrambi pensare che era momentaneamente finito.

Dopo quel lunghissimo bacio, Niall si separò dalla mora.

“Ora devo andare piccola Denny, dammi una settimanella e mi farò sentire” cercò di forzare un sorriso, avvicinandosi nuovamente a lei e lasciandole un bacio sulla fronte “non temere, nessuno qui ti collegherà mai a me e non ti si avvicinerà mai più nessuno. Sarò lontano per impedire che ti si avvicinino ma ti farò tenere d’occhio, farò in modo che tu non finisca mai nella mira di nessuno, che sia qualcuno inerente al lavoro di mio padre o una qualsiasi persona in generale” sorrise “hai una guardia del corpo, si potrebbe dire” cercò di alleggerire la situazione.

“Quindi quando a lavoro ci sta qualche cliente che mi infastidisce posso contare sul fatto che spunterà un tuo gorilla a mandarlo fuori a calci? Il mio capo sarà contento, posso dirgli di risparmiare sulla sicurezza” stette al gioco lei, capendo che piangere avrebbe solamente peggiorato la situazione.

“Ora devo davvero andare ma prima…” il ragazzo si avvicinò di nuovo alla castana e la baciò nuovamente con passione e foga “un ricordo per fare in modo che tu non mi dimenticherai”

“Tranquillo, sarebbe bastato il primo bacio a non farti dimenticare” sorrise lei, facendo una carezza al biondo e guardandolo con tutto l’amore che non era mai riuscita a esprimere a parole “sarà solo un periodo, ci vedremo presto”.

Il biondo si allontanò dalla ragazza e infilando il casco partì diretto verso Londra.

Dopo neanche una mezz’oretta sentì il cellulare vibrare nella tasca della giacca di pelle.

“Zayn? Che succede?” dopo aver sentito la risposta del moro, sgranò gli occhi e diede gas alla moto “sto tornando”.


 
 


Qualche ora prima, Harry e Nicole si erano appena allontanati dai depositi.

Il castano aveva chiesto a Louis si raggiungerlo all’ingresso di Brath Hill con la sua macchina.

Dopo tutto quello che aveva affrontato, pensò il riccio, un viaggio in macchina sarebbe sicuramente stato più leggero di un viaggio in moto per la bionda.

Notando quanto la ragazza tremasse nonostante fosse una bella giornata, il ragazzo le aveva posato la sua felpa sulle spalle.

Aveva guidato con calma e aveva tentato di evitare qualsiasi dosso o buca potesse creare degli scossoni che avrebbero spaventato la bionda, che era ancora un fascio di nervi.

Una volta arrivati davanti al palazzo della bionda, il riccio scese velocemente e l’aiutò a raggiungere casa.

“Harry tranquillo, riesco ancora a muovermi” tentò di alleggerire l’atmosfera lei, fingendo di essere meno scossa di quanto in realtà era.

“So che riesci a muoverti, voglio solo aiutarti” sorrise anche lui, nonostante dentro sentiva ancora il sangue ribollire nelle vene.

Era stato tutto così improvviso che, avendo subito preso in custodia Nicole, non era ancora riuscito a sfogare tutta la rabbia repressa che lo stava consumando dall’interno.

Probabilmente quella sera, una volta tornato a casa, avrebbe distrutto qualcosa oppure picchiato il saccone da boxe che aveva in camera sua fino a romperlo.

Però ora, si disse il riccio, la sua priorità era Nicole.

Nicole d’altro canto voleva solamente fare una doccia calda e togliersi quella brutta sensazione di sudiciume che si sentiva addosso, come se si trovasse ancora legata a quella sedia in quel posto abbandonato.

“Harry davvero, sto bene. Ora vado a farmi una doccia e poi mi metto a letto, domani sarò come nuova” fece il segno di mostrare il muscolo, facendo ridacchiare il castano per la poca convinzione che aveva usato nel fare quel gesto.

“Nicole, permettimi di aiutarti ok? Poi ti lascerò da sola, se è questo che vuoi. Posso prepararti un panino? Qualcosa da mangiare?” propose il riccio “sono un grande esperto nel fare le uova all’occhio di bue, un piatto gourmet difficilissimo”

Ridacchiando per la semplicità d piatto, la bionda si arrese e annuì, dando campo libero al riccio nella sua cucina.

Salendo le scale, si udì un tonfo provenire dalla sala in cui si trovava Harry, facendo seriamente domandare a Nicole se avesse fatto bene a lasciare il riccio in una stanza con fuochi e coltelli.

“Quello ci distrugge la cucina, te lo dico io” la piccola Liz si era fatta sentire anche quel giorno, dopo molte ore di mutismo.

Decidendo comunque di fidarsi, la bionda si preparò il cambio e entrò in doccia.

Sotto l’acqua le scene accadute neanche un’ora prima la investirono prepotentemente, portandola a fregare con la spugna molto più forte di quanto avrebbe fatto solitamente.



 
*********
Angolo autrice!
Eccomi qui! Dai sto riuscendo a essere pseudo puntuale negli aggiornamenti!
Ahahahah
Oggi ho voluto lasciare un pò di spazio a Denise e Niall, vi erano mancati o preferivate più Nicole e Harry? Fatemelo sapere in una recensione!
Saluti,
Liz

 

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Capitolo 16
*** Soothe ***




Chapter 15 – Soothe

Uscì da sotto la doccia solo nel momento in cui sentì Harry battere contro la porta.

Non si era minimamente accorta di esserci rimasta così a lungo e quindi di aver scaturito la preoccupazione del riccio.

Si avvolse un asciugamano intorno al corpo e uno intorno ai capelli.

Recuperato e indossato l’intimo e una tuta, aprì la porta ancora con i capelli raccolti nella salvietta.

“Scusami, non volevo metterti fretta ma mi stavo preoccupando”.

La bionda trovò terribilmente tenero il comportamento che aveva nei suoi confronti, si sentiva il cristallo più delicato del mondo sotto il suo sguardo.

“Tranquillo, hai fatto bene”.

Lo sguardo del riccio però era rivolto alle braccia nude della ragazza, ancora arrossate dal forte sfregamento con la spugna.

Cautamente, Harry si avvicinò a lei fino a stringerla in un abbraccio.

“Nicole, te l’ho già detto ma te lo ripeto: sono qui con te, niente e nessuno potrà mai più sfiorarti, te lo giuro sulla mia vita” quelle parole, così profonde e serie, portarono la ragazza a stringersi ancora di più a lui.

“Non so cosa farei se tu non fossi con me… non lasciarmi da sola ti prego” con la voce flebile e il volto premuto contro la maglia del riccio, la ragazza si lasciò nuovamente andare alle lacrime, stringendosi quanto più riusciva al corpo del ragazzo.

“Non lo farò, tranquilla”.

Separandosi dall’abbraccio, tornò in bagno per prendere il phon.

“Posso aiutarti?”. Prendendo la sedia che si trovava davanti la scrivania della bionda, la fece accomodare cominciando a spazzolarle i capelli.

Nicole chiuse gli occhi, beandosi di quelle attenzioni così premurose che quasi la commossero.

Una volta terminato, i ragazzi scesero in cucina.
 


Il disastro che Harry era riuscito a creare solo per cucinare due uova portarono la ragazza a una distrazione forzata, visto che dovette pulire tutto il macello creato.

Le uova, ammise però, erano venute davvero buone.

“C’è qualcosa che questo ragazzo non fa magnificamente?” Liz era decisamente molto più loquace in quel momento, visto che continuava a commentare Harry e ogni suo minimo movimento.

Finito di mangiare, si accomodarono sul divano in salone e accesero la televisione.

Nicole continuava a rimanere sempre vicina al ragazzo, infatti anche in quel momento lei si trovava accoccolata al suo petto mentre lui le circondava con un braccio le spalle.

Una chiamata distrasse all’improvviso i due ragazzi, portando Harry a prendere il cellulare e ad aggrottare le sopracciglia confuso.

“Ehi Zayn, che succede?” rispose, mentre Nicole abbassava il volume della televisione per permettere al castano di sentire meglio la conversazione.

“Cosa?! Non ci posso credere” i pugni stretti fecero intuire alla ragazza che non doveva trattarsi di una buona notizia, in quella giornata che di positivo non aveva avuto nulla.

Un’altra suoneria cominciò a inondare la casa con la sua suoneria.

Separandosi dall’ abbraccio, anche la bionda si alzò per andare a rispondere.

Mamma

“Mamma?” rispose la ragazza, spostandosi lontana da Harry per fare in modo che la donna non notasse la voce maschile in sottofondo.

“Ciao tesoro mio” la voce della madre riuscì subito a infondere nella ragazza una sorta di pace, risvegliandole nei ricordi quei momenti in cui da piccola sgattaiolava via dalla sua stanza per andarsi a mettere nel letto in mezzo ai suoi genitori.

Quella sensazione di protezione e benessere quel giorno le mancava come non mai.

“Che bello che hai chiamato, come stai? Papà?”

“Siamo molto arrabbiati signorina! Il fatto che ci sei venuta a trovare non mi sembra una scusa per sparire completamente! Ogni tanto mi scordo che ho una figlia, sai?”

Percependo il tono scherzoso della mamma, la ragazza non riuscì a trattenere una risata.

“Perdono, sono stati dei giorni molto… agitati” sospirò, cercando comunque di non far trasparire troppo dal suo tono di voce come stesse realmente.

“Piccola mia, stai poco bene? Hai una vocina…” non c’era ovviamente niente da fare, le madri certe cose le percepivano immediatamente.

“Ma no figurati, sono solo molto stanca”

“Non ti preoccupare, lo sai che non sei da solo!” la voce del ragazzo, che probabilmente stava ancora parlando con il moro, fece scaturire un silenzio dall’altra parte del ricevitore.

“Amore mio, sei forse con un ragazzo?” la madre aveva quel grande talento di passare dall’essere premurosa a pettegola in meno di un secondo.

“Mamma! E’ un mio amico, stavamo guardando un programma quando mi hai chiamato” dandosi della stupida poco dopo, la bionda capì che aveva appena confessato alla madre che si trovava con un ragazzo in casa.

“Umh, signorina vedi di comportarti come io e tuo padre ti abbiamo insegnato” il tono divertito della donna però si incrinò leggermente, quando parlò nuovamente con la ragazza “E’ per colpa di questo ragazzo che stai male? Lo sai che tu sei la mia bambina, dimmi come si chiama e gli farò un bel discorsetto”.

Alzando gli occhi al cielo sorridendo, si affrettò a replicare alla donna.

“Ma di solito non sono i padri quelli gelosi e iperprotettivi? Comunque no, Harry mi sta aiutando a stare meglio. E’ un periodo molto stressante all’università e senza di lui darei di matto”.

“Ah quindi si chiama Harry eh? Interessante, interessante. Mi piace come nome”.

Nicole sentì il ragazzo chiudere la chiamata, quindi si apprestò a fare lo stesso.

“Ora devo andare mamma… grazie, grazie di essere la mamma migliore del mondo e di sapermi migliorare la giornata come nessun altro. Ti voglio tanto bene”.

“Te ne voglio moltissimo anche io tesoro, ora attacco prima che tuo padre capisca che sto parlando con te e prenda il telefono per tenerti incollata un’ora a parlare con lui… non vorrei che Harry sia costretto ad aspettare”.

“Harry? Con chi stai parlando cara?” la voce del padre si udì in lontananza, segno che era appena entrato nella stanza in cui si trovava la madre.

“Oh, nessuno caro, ti saluta Nicole”.

“La mia principessa! Perché non me lo hai detto subito? Passamela”.

“Non se ne parla, adesso ha da fare. Ci chiamerà domani giusto piccola?”.

“Certo mamma. Ciao ciao” sorridendo, la bionda attaccò mentre in lontananza si sentiva il padre continuare a parlare “Visto che parlavi con nostra figlia, chi diamine è Harry?!”.

Chiudendo la chiamata, si apprestò a tornare verso il riccio che sedeva sul divano tenendosi la testa tra le mani.

“Ehi, che succede?” si preoccupò lei, sedendosi al suo fianco.

“Un problema, non preoccuparti però non sono cose a cui devi pensare adesso” posandole una mano sulla guancia, le sorrise stancamente.

La bionda immaginò che anche per lui quelle ore dovevano essere state infernali.

“Harry… ti va di dormire da me stasera? Non vorrei rimanere sola e-”

“Sì” la interruppe subito “sarei rimasto anche se tu non me lo avessi chiesto” sorridendo, la strinse forte contro il petto “Scrivo a un amico e mi faccio portare un cambio” prendendo il cellulare, il riccio digitò velocemente un messaggio per poi mettere nuovamente via il telefono.

“Che amico? Perché non lo chiedi a Zayn o a uno degli altri ragazzi?” notando l’utilizzo della parola amico invece che il nome di uno del gruppo, la bionda immaginò che stesse parlando di qualcun altro.

“Al momento hanno tutti da fare con un’altra faccenda. Niall subito dopo che ce ne siamo andati ha preparato i bagagli: Sta andando a vivere a Londra per allontanarsi dal padre e prima che fai quella faccia no, non ha salutato o avvertito nessuno. Zayn me lo ha appena detto, non ne avevo idea. Capisco però quello che deve aver passato anche lui oggi e il suo desiderio di allontanarsi da quel mondo schifoso. Sono sicuro che tempo due giorni si farà sentire… così abbiamo la scusa per andare a trovarlo a Londra, meglio no?” cercava di sorridere ma si capiva da un chilometro di distanza che l’amico gli sarebbe mancato molto e che in quel momento non era questa cosa a preoccuparlo.

“Niall se ne è andato… Denise lo sa?” si preoccupò subito per l’amica, che non sentiva da quella mattina.

“Sì, Zayn mi ha detto che Liam stava andando a Londra con la macchina e i bagagli mentre lui era partito in moto e si era fermato a casa dei nonni di Denise per salutarla, comunque ora stanno tornando”.

“Capisco… che vuol dire che stanno tornando? Anche Niall? E’ successo qualcosa, vero?”

Alzando gli occhi al cielo, Harry la strinse a lui.

“Te ne parlerò stasera se ti vedrò più calma ok? Per ora non preoccuparti. Stanno tornando entrambi, Niall ha rimandato la partenza a domani per una cosa. Ti accompagnerò a salutarlo, se lo vorrai ci possiamo incontrare al centro domani pomeriggio che lavoro in panetteria. Potresti venire con me”

“Va bene mi arrendo, per ora hai vinto. Stasera però mi dirai cosa è successo. Tengo molto ai ragazzi e se è successo qualcosa voglio assolutamente saperlo”.

“Sei semplicemente stupenda”.

Il riccio la strinse forte, per poi allontanarsi e guardarla dritta negli occhi. I respiri si mischiavano, tanta era la vicinanza. Desiderava solamente baciarla, baciarla fino a che entrambi non fossero rimasti senza fiato. Capiva però che doveva lasciare spazio alla bionda per metabolizzare tutto ciò che era accaduto quella giornata.

Il vibrare del telefono distrasse i ragazzi.

“E’ il mio” “E’ il mio” esclamarono entrambi, sorridendo poi per la coincidenza.

L’amico di Harry gli aveva portato il cambio e lo stava aspettando ai piedi del palazzo, così il riccio si mise al volo la giacca e dopo aver lasciato un bacio sulla fronte di Nicole si avviò per le scale.

Prese il suo cellulare e vide scritto sopra il nome della sua migliore amica.

Non appena rispose, un’ondata di domande la travolsero.

“Nicole! Grazie a Dio stai bene! Niall è venuto qui e mi ha detto cosa è successo, sappi che ho già fatto il biglietto del pullman e domani arrivo da te!”

“Denny calmati adesso!” sorridendo per la preoccupazione dell’amica - chiaro segno di quanto fosse forte il legame che le univa -  cercò di tranquillizzarla.

“Calmarmi? Non puoi capire quanto io mi senta in colpa per averti lasciata da sola. Te lo giuro, non succederò più anima

Anima era un nomignolo con cui si chiamavano veramente raramente, un soprannome che utilizzavano solo in quei momenti profondi in cui dovevano manifestare il proprio affetto per l’altra.

Entrambe ben sapevano quanto fossero praticamente due parti divise della stessa persona; era sempre stato così e sempre lo sarebbe stato.
 

Pur sorridendo calde lacrime cominciarono a scenderle dal viso. Si rintanò in cucina per parlare senza farsi vedere da Harry, che nel frattempo era risalito con il cambio di vestiti.

“Denny… è stata la giornata più brutta della mia vita…” la voce, spezzata dalle lacrime, si trasformò ben presto in singhiozzante quando la ragazza cominciò a piangere più copiosamente.

“Va tutto bene Nì, ormai è finita e niente e nessuno ti potrà mai fare del male” la voce della castana era morbida e gentile.

Conoscendo perfettamente la bionda, sapeva che mostrarsi agitata avrebbe solamente peggiorato la situazione e – nonostante in quel momento volesse solo spaccare tutto, Denise cercò di controllarsi pur di stare al fianco della sua amica quanto più le fosse possibile.

“Nicole? Dove sei?” si udì chiedere dalla voce di Harry, che non aveva ritrovato la bionda in soggiorno.

“Sono in cucina al telefono con Denise Harry, arrivo tra poco” cercando di impostare la voce su un tono quanto più normale, la bionda rispose al riccio prima di tornare a prestare attenzione all’amica.

“Ci sta Harry con te?” chiese Denise, sollevata dal fatto che l’amica con sarebbe rimasta da sola neanche un secondo.

“Sì, rimane con me questa notte… non me la sentivo di rimanere da sola”.

“Ne sono felice, domani verrò a dargli il cambio, se lo vorrai” tenendo un tono più giocoso sull’ultima parte della frase, la castana cercò di risollevare l’umore all’amica.

“Certo che lo vorrò, ho bisogno dell’altra parte della mia anima no?”.

“Ora vado tesoro, qualsiasi cosa chiamami. Arrivo domani alle 10,00 quindi per le 11,00 sono a casa tua”.

“Va bene Denny, a domani allora. Buona notte”. Chiusa la chiamata, tornò in salone dal riccio.

Si era fatto ormai molto tardi e il riccio si stava cambiando con una tuta più comoda.

Lo sorprese mentre aveva ancora la maglietta del ‘pigiama’ in mano, a petto nudo. Il fisico del ragazzo era asciutto e ricoperto di tatuaggi, molti più di quanti la ragazza potesse immaginare.

“S-scusami, non volevo” si coprì gli occhi con una mano “torno in cucina”.

“Nicole calmati, non sono mica nudo” ghignando, il ragazzo la guardò “e posso assicurarti che avresti tutto l’interesse a guardarmi”.

“Ah ah, ma quanto sei divertente Harry” alzando gli occhi al cielo, la bionda tornò a sedersi sul divano.

La stanchezza di tutta la giornata gli si era riversata completamente addosso, complice forse anche il piccolo sfogo che aveva avuto con Denise poco prima.

“Andiamo a dormire che dici?” porgendole la mano, Harry la guidò fino alla camera da letto.

Le sistemò le coperte e solo quando si chinò per lasciarle un bacio sulla fronte la bionda capì che lui non avesse intenzione di mettersi vicino a lei.

“Non rimani qui?” gli chiese infatti.

Trovandosi preso in contropiede, rimase per qualche secondo in piedi vicino al letto.

“Pensavo di farti compagnia fino a quando non ti saresti addormentata e poi di andare a dormire sul divano...”

“Ma non dire sciocchezze, vieni qui dai…” facendogli spazio, si spostò al lato del letto per lasciargli il giusto spazio. “Ho bisogno di stare tra le tue braccia… per essere sicura che nessun altro potrà farlo quando mi sarò addormentata”.

Quella situazione l’aveva scossa così tanto da farle temere cosa sarebbe potuto accadere una volta che avesse chiuso gli occhi, così si strinse forte a lui sperando di trovare in lui la forza e la serenità per passare una notte decente.

“Notte Nicole”

“Notte Harry, grazie di tutto” chiudendo gli occhi stremata,  cadde tra le braccia di Morfeo quasi subito.


 
**********
 
Angolo autrice!
Ma buongiorno a tutti! Aggiornamento del weekend e di 2.300 parole! Contente?
Qui ho dedicato tanti bei momenti a Harry e Nicole (Harole, sotto gentile suggerimento di TheHideWords che ringrazio infinitamente per sopportarmi tutti i giorni e per spronarmi a scrivere!
Un grazie speciale va anche a crazylion, senza di te tutta la parte con la mamma non ci sarebbe stata, GRAZIE! Grazie perchè ho amato scriverla!
E un grazie speciale a tutte voi che seguite!
Saluti,
Liz

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Capitolo 17
*** After the Storm ***



Chapter 16 - After the Storm

Nicole aveva passato tutta la notta a muoversi. Ogni tanto si agitava e colpiva il riccio che subito scattava in allerta, pronto a intervenire contro qualsiasi minaccia potesse mettere in pericolo la ragazza a cui in così poco tempo si era affezionato così tanto.

Harry stava riflettendo su quanto tutto quel periodo non gli avesse concesso neanche pochi minuti di pace per godersi tutte le cose buone accadute; sembrava quasi che per ogni cosa bella ne dovesse accadere più di una negativa.

Nicole era senza dubbio una delle cose più belle che gli fosse successa negli ultimi anni, se non in tutta la vita; frequentare una persona estranea a quel mondo orribile gli aveva permesso di scoprire quanto in realtà fosse bella e piena la vita.

Si ridestò dai suoi pensieri nel momento in cui la bionda lo colpì per l’ennesima volta allo stomaco. Stava dormendo in posizione fetale e con le braccia strette al petto, come se volesse tenersi in posizione difensiva anche mentre dormiva. Non essendo un esperto nel linguaggio del corpo, il ragazzo immaginò che dovesse essere comunque un comportamento più che normale dopo l’esperienza appena vissuta.

Come se non bastasse, la chiamata dell’amico la sera prima l’aveva messo parecchio in agitazione. Nicole gli aveva detto che sarebbe arrivata Denise verso le 11,00, quindi avrebbe avuto il tempo di passare un secondo a casa per cambiarsi per poi raggiungere subito Zayn.

“A volte è incredibile come una singola persona possa sconvolgere così tante vite”

Rifletté Harry, osservando come la ragazza sembrava essersi finalmente calmata, probabilmente colta dal sonno profondo.

Chiudendo gli occhi, anche lui si lasciò trasportare da Morfeo nel mondo dei sogni.
 

La mattina seguente – o si potrebbe anche dire poche ore più tardi -  il ragazzo si alzò prima di Nicole e, silenziosamente, scese giù in cucina per prepararle la colazione.

Si rese conto di non conoscere i gusti della ragazza, così aprì le varie mensole della credenza e studiò il contenuto. Un barattolo di Nutella quasi finito e uno invece ancora pieno gli suggerirono quanto la ragazza dovesse esserne golosa, così prese le fette biscottate che si trovavano lì accanto e cominciò a preparare la colazione.

“Lasciami! No, no lasciami! Harry aiutami!”

La voce terrorizzata di Nicole gli fece cadere il coltello con cui stava spalmando la cioccolata sulle fette biscottate. Si affrettò a precipitarsi in camera della bionda.

La ragazza teneva gli occhi serrati e ormai si era quasi incastrata con le coperte per quanto si stava muovendo, costringendosi da sola in movimenti sempre più stretti e provocandosi ancora più agitazione.

Avvicinandosi, il riccio cercò di stringerla cercando di non farle far male e cominciò a sussurrarle parole rassicuranti all’orecchio.

“Shhh Nicole va tutto bene, ci sono io con te… non è successo nulla non preoccuparti, va tutto bene” continuò per almeno un paio di minuti prima che la bionda si tranquillizzò.

Aprendo gli occhi ancora impastati dal sonno e gonfi per il pianto che l’aveva colta in quegli ultimi due minuti, la bionda si strinse tra le braccia del ragazzo e nascose il viso nel suo petto.

“Ho cominciato a sentire il vuoto intorno a me e in un secondo mi sono ritrovata in quel deposito, ho avuto una paura incredibile… è stato bruttissimo” parlava piano e con la voce interrotta dai singhiozzi, nonostante questo Harry riuscì comunque a sentire le parole della bionda e a stringerla ancora di più contro il suo petto.

“Era solo un sogno, mi ero allontanato solo per prepararti la colazione. Scusami avrei dovuto aspettare che ti svegliassi”

“Colazione? Come fai a sapere cosa mi piace?” chiese con un piccolo sorriso la ragazza.

“Non lo so infatti, con il cibo stavo andando ad intuito, con cosa ti piace bere stavo ancora in alta marea. Vuoi risparmiami l’impazzimento per capirlo?”

“Mhmm… ti dico cosa mi piace bere solo se mi dici cosa stavi preparando da mangiare: se avrai indovinato ti dirò cosa vorrei bere, altrimenti ti lascerò alle tue deduzioni per ancora un po'”

“Sei una piccola peste, ci sto comunque: ti stavo preparando le fette biscottate con la Nutella”.

“Bravo, ci hai preso. Mi piace berci il latte, comunque. Normale latte freddo senza zucchero né altre cose; puro e semplice latte”

“E puro latte sia allora”. Alzandosi, il riccio si stava per dirigere nuovamente verso la cucina quando si sentì tirare per un lembo della maglia che indossava.

“Posso venire con te? Non mi va di rimanere da sola”. In quel momento Nicole sembrava una bambina, forse lo era davvero in quell’istante: il viso sconvolto dato anche dalla notte agitata, tutto quello che aveva affrontato in poco meno di ventiquattro ore l’avevano provata così tanto da farla sembrare una bambina che necessitava di costante attenzione.

“Andata, però rimani sulla sedia e non ti muovi, devi essere servita e riverita oggi” sorridendo, il riccio gli porse la mano, aspettando che l’afferrasse.

Una volta tornati in cucina, Harry finì di preparare la colazione. Gettando un’occhiata all’orologio, si rese conto che erano ormai quasi le undici e che Denise sarebbe arrivata a momenti.

Il suono del campanello lo distrasse proprio da quel pensiero, andando quasi in modo automatico ad aprire alla mora, come se si trovasse a casa sua.
 





Era rimasta intenta a osservare il riccio muoversi con nonchalance per la sua cucina.

Dopo appena un paio di volte in cui era venuto per guardare un film e a preparare i popcorn, si muoveva come se l’avesse frequentata per anni.

Un piccolo uragano moro quasi travolse Harry sulla porta e poi invase la cucina, alla ricerca della migliore amica.

“Anima mia! Non farmi più prendere certi spaventi” esclamò la mora, buttandosi addosso alla bionda e stringendola in un abbraccio quasi più nocivo che consolatorio.

“Denny, finirai per soffocarmi se non ti stacchi un minimo” ridacchiò la bionda, già contagiata in parte dalla vivacità dell’amica.

“Ragazze, io vado a casa a cambiarmi e poi devo raggiungere i ragazzi, Nicole tu chiamami qualsiasi cosa ok?”

“Harry! Ieri sera poi ero troppo stanca per insistere ma devi ancora dirmi cosa è successo!”

“Cosa altro è successo adesso?!?” chiese Denise, totalmente all’oscuro di questa altra nuova faccenda.


Sospirando, il riccio pensò che dare la notizia ora che se ne stava andando era davvero una pessima idea.

La bionda invece rimaneva ferma a contemplare Harry. Sembrava quasi essere in grado di leggere tutti i problemi che in quel momento stavano affliggendo il riccio.

“Te ne parlerò questo pomeriggio, ora pensa a stare con Denise” avvicinandosi, il ragazzo lasciò un bacio sulla fronte della bionda per poi allontanarsi dalla cucina e uscire di casa.

Quando sentì la porta chiudersi, il leggero sorriso che la ragazza aveva a fatica acquisito durante la mattinata sparì.

“Eh no eh, ricordati che sono io la tua unica fonte di gioia! Sorridi su, non è che se va via Harry tu torni triste!” una Denise più che decisa a non far intristire l’amica riuscì nel suo intento, sorridendo quando vide un sorrisino tornare sul volto della bionda.

“Sono così stanca Denny… non puoi capire quanto queste ultime ventiquattro ore siano state… massacranti”

“Posso solo immaginarlo, sei una forza Nì. Su questo non ho mai dubitato”.
 

“Che ne dici di una passeggiata? Ti offro il gelato” se ne uscì a un certo punto la mora, una volta che entrambe ebbero finito di pranzare.
Erano passate due ore da quando le due ragazze stavano insieme, eppure sembrava passata una giornata intera tanto la bionda era stanca.

“Uscire non è proprio in cima alle mie aspirazioni per la giornata… non possiamo rimanere a casa?”

“Non se ne parla! Noi ora usciamo e ti fai regalare un fantastico cono Nutella e crema!”

La bionda alzò gli occhi al cielo, notando come in un giorno già più di una persona aveva tentato di conquistarla con della cioccolata.

“E va bene, andiamo”.

Le ragazze sistemarono la sala da pranzo e poi si prepararono ad uscire.

Andarono alla piccola piazza del loro quartiere, dove si trovava un bar/gelateria per cui entrambe andavano matte.

Passarono un’altra ora piacevole, concentrandosi su gossip o chiacchiere inutili per tenere leggero il tono della conversazione.

“Cavolo, ho dimenticato il carica batterie del mio cellulare da te!” realizzò all’improvviso Denise, una volta che entrambe ebbero preso il gelato.

“Tra una mezz’ora devo stare fuori dal forno dove lavora Harry, non faccio in tempo ad accompagnarti. Tieni le chiavi di casa, quando esci poi lasciale dove sai” la bionda porse tranquillamente le chiavi all’amica, era successo più volte che, magari per orari differenti in università, la bionda lasciasse sola la mora dopo magari una notte di pigiama party.

“Grazie! Ci sentiamo questa sera ok?” si sporse per abbracciare forte l’amica, cercando di far trasparire anche in un piccolo abbraccio tutto l’affetto che provava per lei.
Una volta salutata, si allontanò verso l'appartamento dell'amica
 


Quando Denise salì l’ultimo gradino prima del pianerottolo al piano di Nicole, si immobilizzò fissando la persona che in quel momento stava per bussare alla porta della bionda.

“Niall, cosa ci fai qui?” parlò lentamente.

“Denise?”

“Già, la migliore amica della proprietaria della casa a cui stai bussando. Appurato che siamo chi diciamo di essere, mi rispondi? Ieri mi hai detto addio per una nuova vita a Londra e ora ti ritrovo qui? Mi stai forse prendendo in giro?”

Il biondo fece un paio di passi verso la ragazza, decidendo poi di fermarsi quando intercettò il suo sguardo.

“Assolutamente no, non lo farei mai. Ieri cinque minuti dopo averti salutato mi ha chiamato Zayn”

“Harry stamattina parlava di dover raggiungere qualcuno, cosa è successo?”

“Harry era qui stamattina? Non mi risponde al cellulare da ore, penso lo abbia spento”.

“Da quello che mi ha raccontato Nicole, Harry è stato a casa con lei da ieri pomeriggio. I due hanno dei cellulari diversi quindi probabilmente il suo cellulare deve essersi scaricato e non ha potuto metterlo in carica. Comunque Harry oggi aveva da fare Dio solo sa cosa e poi andava a lavoro, tra una decina di minuti si deve incontrare con Nicole”.

Mordendosi il labbro, il ragazzo  fece gli ultimi due passi che lo separavano dalla mora e la strinse in un abbraccio.

“So che può sembrare terribile visto il motivo per cui sono tornato, però sono felice di aver avuto l’opportunità di vederti di nuovo”.

La mora si lasciò andare alle emozioni e ricambiò l’abbraccio.

“Comunque, cosa volevi da Harry?”

“Giusto! Devo raggiungerlo subito!” Niall fece per andarsene, quando all’ultimo si interruppe e guardò nuovamente la mora. “Ti va di cenare insieme stasera? Andiamo un po’ fuori zona in modo che nessuno possa vederci e tu non corra altri rischi… non ti metterei mai in pericolo”

“Mi farebbe piacere, però voglio che mi racconti cosa sta succedendo” replicò la mora, non riuscendo a sopportare oltre tutti quei misteri.

“Te lo dirò stasera, spero una volta risolto il tutto”.

Denise rimase un altro po’ lì, ferma nell'atrio del piano a fissare il punto in cui il biondo era sparito prima di voltarsi e entrare in casa della bionda per recuperare il caricabatteria.

 
 
Nicole raggiunse Harry giusto in tempo, il riccio aveva appena staccato e stava fissando il cellulare in modo confuso.

“Non capisco, l’ho tenuto in carica tutto il turno e sta solo al 20%, con tutti i messaggi che stanno arrivando finirà per scaricarsi nel tempo che ci metto per arrivare alla moto”

“Buonasera anche a te, Harry” nonostante fosse stata quasi ignorata, la bionda non riuscì a trattenere un sorriso nel vedere l’adorabile broncio che aveva in quel momento il riccio.

“Scusami, sono sparito con tutti e sto guardando tutte le chiamate perse. Avevo chiesto a Zayn di avvertire gli altri che non avevo il cellulare ma probabilmente si sarà scordato, con tutto quello che sta passando”.

La bionda alzò gli occhi al cielo, prima di prendere la mano del ragazzo e portarlo verso una panchina che si trovava lì vicino.

“Harry, te ne prego, puoi dirmi che sta succedendo?”

Sospirando, il riccio realizzò che ormai era inutile continuare a far finta di nulla.

“La madre di Zayn fa lo stesso… ‘lavoro’ di mia madre, te lo raccontai ricordi?”

La bionda annuì, non capendo il collegamento tra la mamma di Zayn e l’ansia che sembrava pervadere il riccio in quel momento.

“Zayn normalmente va a trovarla nel pomeriggio. Ieri eravamo tutti molto scossi per quanto avevamo vissuto e lui voleva semplicemente passare un po’ di tempo con sua madre” si vedeva quanto parlare di quel lavoro lo turbasse, probabilmente sia lui che Zayn soffrivano molto nel non poter aiutare le madri a trovare un lavoro migliore.

“Normalmente il tardo pomeriggio non ci sono clienti, quei porci arrivano la sera dopo aver lasciato la moglie a casa con la scusa di una cena tra colleghi, quindi nessuno gli crea problemi se stanno un po’ insieme nel pomeriggio. Ieri Zayn è arrivato nella zona in cui la madre lavora ma lei non c’era. L’ha aspettata due ore e poi ha chiamato tutti noi. Per questo ieri non ho potuto chiedere a nessuno di portarmi il cambio, erano tutti in giro a cercarla”.

“Dio mio, ma è terribile. L’hanno trovata?” chiese Nicole, portandosi una mano sul petto pensando a quando il ragazzo dovesse aver sofferto nel non trovare più la madre.

“Purtroppo no. Zayn si è dimostrato ovviamente molto comprensivo, sa che anche tu hai bisogno di qualcuno che ti stia vicino. Niall, Louis, Liam e lui la stanno cercando da questa notte, ancora però senza alcun successo.”

“Harry! Dobbiamo aiutarli assolutamente! Non possiamo rimanere con le mani in mano!”.

Il riccio sorrise leggermente, stringendola in un abbraccio.

“Nicole, sei semplicemente stupenda. Purtroppo però non possiamo fare nulla; la stiamo cercando per Brath Hill e tu in quel letamaio non ci metterai mai più piedi, non transigo assolutamente”.

“Allora portami a casa  e vai anche tu a cercarla, devi aiutare il tuo amico a trovarla e quella donna”.

 “Non farò questa enorme differenza lì, posso farla però rimanendo qui con te. Permettimi di starti accanto, di distrarti. Magari se riesci a sentire Denise e so che lei viene a dormire da te, andrò a dargli una mano questa notte con le ricerche.”

“Aspettare così tanto… perché non andate alla polizia?”

“Nicole, so che per te è normale ragionare in questo modo ma per chi vive dove viviamo noi la polizia è più nociva che utile. La polizia non deve avere scuse per entrare in quel quartiere, potremmo far arrabbiare i potenti che lo comandano”.

“Capisco… è così ingiusto però…”

“Lo so… purtroppo lo so”.

 

 
*********
 
Angolo autrice:
Lo so, lo so, sono davvero una frana! Sparire per più di un mese non ha proprio scusanti! Neanche il fatto che è il capitolo più lungo che abbia mai scritto aiuta a migliorare la situazione, ne sono a conoscienza!
Che dire, vorrei dirvi che non succederà più ma purtroppo in estate ho a mala pena il tempo per vivere e qundi sarà difficile per me mantenere una certa continuità nell'aggiornare, posso solo promettervi che farò il prossibile per riuscirci!
saluti,
Liz
 

 

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