Koi wa...nani ga?!

di VineaHime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Preoccupazioni ***
Capitolo 2: *** Partenze e rimpianti ***
Capitolo 3: *** Una linea sottile ***
Capitolo 4: *** Grandi preparativi e... ***



Capitolo 1
*** Preoccupazioni ***


 

L'anno scolastico era al termine oramai e ciò significava solo una cosa: cerimonia del diploma.
Non era il caso di Akaashi,che avrebbe iniziato il terzo anno,ma del suo fidanzato.
Esatto,fidanzato. Non si era ancora abituato a chiamarlo così quando la situazione lo richiedeva.
Ancora non aveva realizzato bene tutto ciò che era successo ma,nonostante tutto,era felice.
E non era il solo ad esserlo data la felicità che sprizzava in Bokuto da tutti i pori ed anche,stranamente,dalla madre.
Ricordava ancora la strana conversazione di quando,due giorni fa,fu andato a trovarli.
Una conversazione imbarazzante iniziata dalla madre,che mise alle strette i due.

Inizio flashback

 < Akaashi! Che bello che sei venuto a trovarci! >

< Mamma..lo metti in imbarazzo. >

< Kotarou perchè dici così? Non posso accogliere amorevolmente il futuro marito di mio figlio? >

A quelle parole , i due piccioncini,arrossirono peggio di due luci dello stop ai semafori.

< M-Mamma!... >

< ...Bokuto..non fa niente..è felice,non la distruggere così > rispose Akaashi quasi,sotto sotto,felice della cosa.

< Vedi Kotarou? E' un consenso quello! Tra me e tuo padre è iniziato tutto così! Tale e quale! Ahhh sono così emozionata! >

Fine flashback

  Nonostante fosse felice doveva comunque affrontare quel maledetto giorno del diploma di Kotarou.
La cosa era alquanto strana,non sapeva da che parte prenderla.
Avrebbe frequentato un'università in prefettura,come avrebbe fatto Kuroo.
In fondo la facoltà che avrebbe preso era fattibile ovunque,quindi le preoccupazioni si sarebbero ridotte.
La giornata trascorse in tranquillità,senza che nessuno dei due accennasse al proprio futuro,sia sentimentale che universitario.
Almeno quel giorno lo trascorsero senza pensieri,godendosi i loro ultimi momenti nel Fukurodani.
O meglio, Keiji si godeva i suoi ultimi momenti con Bokuto in giro per la scuola e agli allenamenti.
Sembrava quasi strano dirlo o pensarlo ma,quel ragazzo rumoroso gli sarebbe mancato,mancato da morire.
Senza di lui in squadra non era la stessa cosa.
Ciò comportava un malessere non solo ad Akaashi,ma anche al futuro ex capitano della squadra.


< Domani è il giorno! > esclamò Bokuto tutto d'un tratto.

< ne sei felice? >

< Mah,insomma. >

< Andrai all'università,studierai ciò che ti piace,farai nuove conoscenze. >

< Non è la stessa cosa senza di te,Akaashi. >

L'ultima frase rabbrividì di paura il moro.
Il malessere aumentava e la paura lo incalzava ancor di più di quello che voleva dar a vedere.
Era davvero così difficile?


< Senti Akaashi.. >

< Cosa c'è? >

< Niente,ero un pò triste. >

< Ancora?! >

< Non andrò in prefettura. >

< Eh? >

< L'università..non la farò qui vicino casa.. >

< E dove la farai? Non volevi farla qui vicino? >

< Era quella la mia intenzione ma..al primo test ho fallito..in quella dove volevo andare ma..ho passato il secondo. Per l'università vicino alla vecchia casa dei miei nonni. Un po' fuori città,ma non tantissimo! E poi- >

< Ho capito > rispose Akaashi sospirando 
< E' il tuo futuro,ci saranno modi per vederci ma ora non cruciarti. >

< ...Ecco... >

< Già so cosa comporta,non preoccuparti. >

Mentiva. Era palese.
Akaashi era distrutto quanto lo era Bokuto.
Sapevano già che il loro tempo insieme sarebbe stato dimezzato drasticamente: studio,quei kilometri di distanza,la pallavolo.
Quel giorno fu davvero pesante,ma l'anno che li attendeva sarebbe stato ancor più devastante.
Kotarou aveva già percepito in Akaashi le preoccupazioni che vagavano nella sua mente.
Erano le stesse,non poteva negarlo.
Avrebbe trovato una soluzione,e per queste cose sua madre era ottima a consigliargli.
Soprattutto perchè adorava moltissimo Akaashi.

Soprattutto perchè adorava moltissimo Akaashi



La notte passò veloce come un fulmine,dando spazio al sole che illuminava assiduamente la stanza di Bokuto.
Non aveva quasi chiuso occhio: passò tutta la serata a confidarsi con sua madre,ripensare a tutto per l'intera  nottata e alla fine si svegliarsi di colpo avendo avuto un'idea da affiancare a quella suggerita dalla sua mamma geniale.
Si preparò di fretta e furia,senza preoccuparsi di essere ben sistemato.
Mangiò di corsa e volò in un batter d'occhio verso la scuola.
La cerimonia di diploma iniziò verso le nove e trenta,quindi Akaashi già era a scuola rapito dalle lezioni mattutine, e così gli mandò un messaggio al telefono per semplificarsi la vita.

" Alla pausa pranzo vieni sul tetto. Devo dirti una cosa "

Messaggio mandato e ricevuto alla perfezione
Messaggio mandato e ricevuto alla perfezione.
Akaashi,seduto verso gli ultimi banchi,sentì il telefono vibrargli in tasca.
Sapeva già chi era ma,decise di leggerlo lo stesso,aspettandosi qualche stupidata.
O meglio così credeva.

< E adesso che vorrà...non è ancora tornato a casa? >

Le sue lezioni continuarono come se nulla fosse fino a che non arrivò l'ora della pausa pranzo.
Sembrava una sciocchezza ma,era seriamente preoccupato.
Bokuto che non scrive scemenze? Da quando?
Qualcosa doveva essere successo per forza. 
Qualcosa di importante quasi sicuro.
Camminò lungo il corridoio fino a raggiungere le scale,salendo con molta calma immerso nei suoi mille ragionamenti,tentando di capire cosa ci fosse sotto.
Arrivò finalmente alla terrazza della scuola e,ovviamente,tirava un vento freddo e fastidioso.
Lui era li,appoggiato alla ringhiera che guardava il vuoto.
Non si era accorto di nulla?  E cos'era quella espressione da pesce lesso?

< Oi,cosa è successo stavolta? >

< Oh,Akaashi! Sei arrivato! >

< Mi pare evidente. Allora cosa c'è? >

< Non ci andrò. >

< Dove? >

< In periferia a studiare.Aspetterò un altro anno. >

Disse con un sottile filo di voce,prima di avvicinarsi e rubare un bacio al moro,al quale ricambiò abbracciando il più grande.
Dopo qualche secondo,le loro labbra si staccarono ma l'alzatore sembrava turbato da qualcosa.

< E' per colpa mia? >

< Cosa? >

< Che non andrai più. >



< Non devi rinunciare al tuo futuro per me. Un anno non è molto. >

< Ma non è questo! >

<..Hai studiato per buttare tutto al vento? E poi è poca distanza. >

< N-no! E poi dovevo anche parlarti di altre cose! vedi- >

< Se non andrai mi arrabbierò molto.Mi hai chiamato per dirmi questo no?Problema risolto,anzi,non c'era nemmeno.>

< Ho altre cose almeno ascolt- >

Non fece in tempo a dirgli il resto che Keiji era già rientrato dentro.
Senza dargli il tempo di arrivare ai punti più cruciali.

< E ora come glielo dico... >

-------------------------------

NdA:



Ho iniziato questo spin-off meraviglioso di "Koi wa.." !
Una mamma moderna,un Akaashi un po' duro e un Bokuto tormentato che non sa come dire le cose.
Mi piace,si si.
Ho anticipato l'uscita di due giorni perchè ero nel mio momento "d'ispirazione".

Buona lettura!-VineaHime

 

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Capitolo 2
*** Partenze e rimpianti ***



Quando ci si separa si soffre.
Quando ci si ricongiunge si è felici.
Quando si parla dei problemi si trova sempre una soluzione.
Questa era lo stallo in cui stavano cadendo man mano Bokuto e Akaashi,o meglio, il loro rapporto.
Bokuto oramai si era diplomato ed a breve sarebbe partito per quell'università fuori prefettura,andando a vivere nella casa che gli fu lasciata dai parenti.
Akaashi dal canto suo,avrebbe avuto un altro anno solo nella Fukurodani Academy.
La tensione fra i due era chiara come il sole,facile leggere nelle righe di quel grande ammucchio di pensieri e problemi.
Akaashi,nascondendosi nell'orgoglio,supportava il ragazzo ed il suo futuro senza far intuire che avrebbe sentito moltissimo la sua mancanza.
Bokuto era sul punto di non andare più,sotto consiglio della madre. 
Ma Akaashi lo aveva spronato a partire,senza lasciargli finire ciò che avrebbe voluto dirgli quel giorno.
Ci pensava spesso a quella conversazione sul terrazzo della scuola.
Forse doveva dirgli davvero cose importanti o forse solo sciocchezze ma forse non lo avrebbe saputo mai.
I suoi pensieri erano fissi sul fidanzato. Precisamente sulla paura che,non avendolo ascoltato a dovere,avrebbe potuto dimenticarsi di lui.
In effetti era possibile.
Keiji ha sempre trattato,al club di pallavolo, il ragazzo freddamente e punzecchiarlo ogni qualvolta facesse l'idiota.
Ma sotto sotto,già dall'inizio,si era innamorato di quell'idiota.
Aveva già rischiato di perderlo per il suo orgoglio e dalla sua ostinazioni di non dargli nessun tipo di precauzione.
Sdraiato da ore sul letto a fissare il soffitto, con il suo solito sguardo serio. Con la differenza che,a forza di pensare,gli uscirono le pieghette sulla fronte.
Di quel passo sarebbe invecchiato prima del tempo.

Bzz bzz

< Uhm? >

Il telefono,buttato senza esitazioni sul comodino,iniziò a vibrare.
Era un messaggio di Bokuto.
Lo trovò piuttosto strano dato che,solitamente,chiamava spesso.
Soprattutto per cose importanti,almeno per lui.
Si alzò di colpo e afferrò il telefonino,aprendo il messaggio.

" Akaashi!  Oramai manca poco.
Esattamente tre giorni.
Quelli del club vorrebbero festeggiare domani sera noi diplomati,spero che tu venga. "

< E quanto lo hanno deciso..? Uh?! >

Scese un altro pò giù il testo del messaggio. Aveva lasciato parecchio spazio e non ne capiva il motivo,finchè non lo lesse con i suoi occhi.

" Il giorno prima,invece,mi piacerebbe passarlo con te.
Mia madre preparerà anche il dolce! Ah,dice che puoi anche restare a dormire! "

< ...Questo non me lo aspettavo. >

Bzzz bzz
Era arrivato un altro messaggio,anzi due messaggi insieme.

" Sai, quella volta sulla terrazza avrei voluto dirti tante cose.
Forse,in quel momento non volevi affrontare la questione ed è comprensibile.
Non lo farò nemmeno questi giorni.
Credo che aspetterò quel momento per dirti tutto quanto,anche se dovessimo separarci per litigi,incomprensioni o qualsiasi sia il motivo.
So che,sono un idiota ai tuoi occhi ma.. so che tu mi hai detto di andare per il mio bene.
Non startene sul letto a colpevolizzarti,perchè so che lo starai facendo o lo farai.
Il mio amore non finirà certo perchè mi hai tappato un discorso! hey Hey Hey! "

"Ti ho inondato di  messaggi senza nemmeno dirti la cosa più importante di tutte,mi sento laureato in idiotologia. Ma esisterà una facoltà simile?!

Akaashi,ti amo.
Davvero. "

In quel momento gli occhi di Akaashi erano diventati lucidi,
Anzi,stavano già facendo traboccare le sue frustrazioni represse,come fossero fiumi in piena.
Aveva sbagliato,di nuovo.
Pensando di aver fatto il suo bene lo aveva in realtà ferito.
A quel punto si chiedeva se era Kotarou lo stupido o lui. Probabilmente lui.
Ciò che lo soffocava maggiormente era quel dolore nel suo petto,che lo martellava in continuazione,di nuovo.
Forse era il momento di mettere da parte tutto e parlargli. 
Non domani,ma quando sarebbe andato a cena da lui e sarebbe rimasto lì.
Gli avrebbe detto tutto quanto,avrebbe buttato tutto fuori.
Ma non avrebbe mai immaginato che il fidanzato stesse peggio.
Per Bokuto era una maggior sofferenza: lasciare lui,la madre,non esser stato ascoltato da Akaashi.
Tanti pensieri e parole non dette avrebbero potuto creare molte difficoltà,problemi e catastrofi.
Chiuse il telefono dopo essersi assicurato di aver risposto ed uscì,a prendere una sana boccata d'aria.
Camminando con la testa tra le nuvole,non si accorse di essere arrivato al kombini vicino casa di Bokuto,con suo grande stupore.

< E' proprio dura eh..? > disse Akaashi guardando su al cielo. 

Nel mentre,Bokuto lesse le risposte di Akaashi  e accennò un sorriso.Un finto sorriso.
Continuava a ripetersi che sarebbe andato tutto bene per auto-convincersi che era così. 

< .... Che situazione. >

replicò gettando il telefono sul letto e si incamminò al piano di sotto con una faccia assai distrutta.
La madre lo guardò e capendo immediatamente,lo bloccò sul punto di uscire.

< Kotarou,aspetta. >

< Mh? E' successo qualcosa? >

< A me no tesoro. A te,quindi vieni un attimo in cucina. >

< Mamma,cosa c'è di così importante? >

< Non mi va che mio figlio si sforzi a fare ciò che non vuole.Non voglio che tu cada in depressione o qualsiasi cosa o che tu ti trascura.Puoi benissimo aspettare un altro anno ed iniziare con Keiji. Nel mentre mi potresti aiutare in negozio. Anche io ero preoccupata del fatto andassi lì,ma sapevo che saresti stato giù senza farlo pesare.
Keiji è come un figlio per me,vedendolo soffrire dentro è dura. Se preferisci così,puoi non partire senza problemi. Fai ciò che tu ritieni più giusto,io sarò sempre dalla tua parte.
E poi tu potresti entrare ovunque, non è assolutamente un problema! >

< M-Ma..Mamma! >

< Sei un figlio meraviglioso! Ahh,sei tutto tuo padre! >

< ..... Mi metti in imbarazzo! >

< Eeheh. Senti..ti va di passare a prendermi una cosa al kombini? >

< Certo! >

Dopo che gli diede il foglietto con scritto tutto,uscì di corsa per dirigersi verso il Kombini vicino casa.
Sua madre sapeva sempre come tirarlo su,era una donna meravigliosa e suo padre,per averla sposata,aveva buon occhio,si.
Dieci minuti di camminata sono stati sufficienti a raggiungere il negozio,trovandoci anche la sorpresa.

< Cos'è? Mia madre ha fatto un complotto?! >

< Bokuto? >

< Akaashi! Cosa ci fai qui! >

< passeggiavo e senza rendendomene conto sono finito qui. Ma meglio così. >

< Eh? Perchè? Io stavo..andando a prendere due cose per il dolce di dopo domani. >

< Bokuto, dobbiamo parlare. >

< Oh..eh.. ora??! C-COSAAAA ?! >

Akaashi lo prese per il colletto e lo tirò a se, rubandogli un bacio.
Li,senza nessuna esitazione  e vergogna,con stupore dell'altro.

< E' importante,devi ascoltarmi. >



----------------------------------------

NdA:

Non mi dilungherò molto come al solito ma,qui la storia prenderà una piega cruciale.

Tutti sappiamo che Bokuto ha due scelte. Partire o non partire.

Ma ecco la cosa bella di questa storia: i colpi di scena.

Colpi di scena bizzarri che  potrebbero far ridere persino il lettore o farlo emozionare.

Ah,attenzione che il capitolo successivo sarà uno di questi,anche leggermente ironico e riflessivo.
Grazie a tutti coloro che seguono questa e tutte le altre mie storie! -VineaHime

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Capitolo 3
*** Una linea sottile ***


 

Ognuno di noi avrebbe scritto con le proprie mani ciò che il futuro gli avrebbe riservato.
Il futuro non è nient'altro che la conseguenza di svariate scelte,giuste o sbagliate che siano,che portano a determinate conseguenze.
Ognuno avrebbe scritto dentro di se un libro,stracolmo di capitoli che,prima o poi avrebbero messo la parola "fine" a tutto.
Questo era il pensiero che tormentava Akaashi da giorni.
Non ha avuto possibilità di essere davvero sincero con Bokuto,sin da quando gli ebbe accennato la questione dell'Università.

"Mi dispiace,Akaashi "

Ricordava solo quelle parole.
Quando si era deciso di rivelargli tutto,lui non gliene diede modo per la fretta e perdendosi nei discorsi più futili.
Come biasimarlo?Anche lui quella volta si comportò nello stesso modo anzi,ora sapeva cosa il ragazzo provò quel giorno.
Pensò sempre che lo stupido in ogni cosa fosse lui,ma a quanto pare era lui.
Se già lo ebbe pensato una volta ed ora lo ripensava,la questione era grave.
Dopo quella volta non riuscì più a toccare la questione con Kotarou,e domani sarebbe partito.
Seriamente,cosa doveva fare?
Non riusciva più a pensare lucidamente  come al solito e la cosa lo lasciava senza parole in bocca.

 

Quella stanza buia in cui si sentivano solo le lancette dell'orologio che scandivano i secondi,il moro socchiuse gli occhi,in un modo quasi rilassante, ed iniziò a ripensare a tutti i bei momenti che ebbe trascorso con il ragazzo fino a che,non si addormentò completamente.
La notte è fugace come le occasioni che la vita offre ad ognuno: più uniche che rare.
Ma l'ex capitano credeva di essere l'unico a pensarla così,dato il carattere distaccato dei Keiji.
La mattina della partenza era più buia che luminosa e la madre di Bokuto lo aveva capito.
La stazione era affollatissima ed era quasi impossibile camminare senza evitare di fare tanti slalom nella folla.
La signora Bokuto era molto preoccupata per i ragazzi,quasi che sembrava stessero per partire in guerra,con una bassa percentuale di ritorno.
Per tutto l'amore che provava per i due ragazzi,non riuscì ad ignorare i vari sospiri del figlio,che sembravano comporre un Requiem.

< tesoro? >

<..... >

< Kotarou! >

< Eh? Che c'è mamma? >

< E' da quando siamo arrivati che sospiri. >

< Sono solo un po' stanco.. e preoccupato per te. >

< E per Keiji. >

Colpito e super affondato.
Durante l'attesa si erano seduti nella sala d'attesa,aspettando il fatidico momento della partenza.
Bokuto  divenne sempre più triste ad ogni minuto che passava,vista l'assenza del fidanzato.
Non era venuto a salutarlo e ciò lo rammaricava più di ciò quel che pensasse.
Ogni tanto sfiorava quel piccolo oggettino segreto che teneva nella tasca.
Avrebbe dovuto darglielo e parlargli con più risolutezza.
L'orologio della stazione segnavano già le dieci ed un quarto,mentre il treno sarebbe partito alle dieci e trenta.
La donna accompagnò il figlio al binario,abbracciandolo prima di mostrare un viso affranto.

< Oh...mamma... >

< E' che..mi mancherai tanto,anzi ci mancherai. >

< Plurale? >

< Lo sai che ad Akaashi mancherai. >

< Non è nemmeno qui.E se anche stesse venendo,oramai è tardi..è in partenza. >

< Prima che tu vada tesoro...ecco.. >

< Mh??! >

< Forse avreste dovuto dirvi tutto prima senza alzare muri d'orgoglio. Quel "regalo" forse avresti dovuto davvero darglielo.Inoltre,ricordati che approverò ogni tua scelta. Se non vorrai più partire,va bene. Se partirai,va bene,Anno di riposo? va benissimo,anzi una mano in più non guasta.Ma più importante,salvaguardare il rapporto con Keiji. La tua mamma ti appoggerà sempre! > disse la donna con fierezza.

< Sei la migliore! >

Tardi,tardi,tardi!
Keiji alla fine aveva deciso di andare da Bokuto a svuotare quell'enorme sacco,pieno di parole e sentimenti che portava nel cuore.
Piccolo problema: sua madre si era fatta male ed ha speso un bel po' di tempo per medicarle la mano,senza accorgersi dell'orario.
Prima di ciò,fortunatamente per lui,ebbe chiamato un taxi.
Uscito di corsa da casa con la tuta della scuola,senza nemmeno pettinarsi,piombò dentro al taxi come un proiettile.
Gocce di sudore gli attraversarono il viso mentre gesticolava freneticamente con la cerniera della giacca.
Era nervoso come non mai in vita sua.
Qualcuno avrebbe potuto dire: chi? Quell'Akaashi sempre freddo e razionale?
Esatto,proprio lui.
Sopprimere le emozioni può rivelarsi fatale a volte,ed il moro ne stava pagando le amare conseguenze.
Appena davanti la stazione,lasciò i soldi al tassista senza nemmeno prendersi quel poco resto che gli spettava,e piombò giù come un fulmine.
Corse in mezzo a quella folla e tutto quel parlare,in cerca di lui.
Sala d'attesa? Nulla. Caffetteria? Nulla.
Niente di niente.
Alzò lo sguardo verso il grande orologio alle sue spalle: segnavano le dieci e quaranta.
Sgranò gli occhi,sbiancando completamente.
Il treno era partito,lui era partito.

< ...Sono un idiota. Lui tentava di dirmi qualcosa ed io..io.. >

Si rammaricò,abbassando gli occhi che via via  si inumidirono sempre di più.
Le sue sacche lacrimogene erano sul punto di rompersi,con il rischio di straripare in cascate con un flusso accelerato.

< Ma sul serio? >

Una voce fece capolino dietro le spalle del ragazzo.
Una voce famigliare.
Si voltò lentamente con voce tremolante e lo vide. Bokuto era li,seduto su una panca della stazione,con una gamba poggiata sulla sua valigia extra large.

< Non eri partito? >

< HEI HEI HEI! Come potevo andarmene lasciando mia madre sola e il mio fidanzato che reprime ogni singolo sentimento,senza dirmi la verità? >

< Eh??...! >

Mentre Akaashi si asciugava gli occhi,l'altro sorrise.
Amava quando Kotarou gli sorrideva in quel modo.Sembrava come se facesse sparire ogni tristezza o problema che gli si poneva davanti. Era meraviglioso.

< Non partire. Non voglio che tu vada li. Non voglio che ti stacchi da me. Non voglio che- > l'altro bloccò il moro subito,come se dovesse iniziare un discorso che richiedesse un'attenzione accurata.

< Lo sapevo,ma volevo che me lo dicessi tu! Ogni tanto fammi dimostrare che non sono lo scemo che pensi! >

A quella affermazione,Keiji ridacchiò come se volesse dire il contrario per tranquillizzarlo. In fondo ad Akaashi piaceva molto di più quando si comportava da "gufo scemo".
Dopo un attimo di respiro,allentando la tensione accumulata quei giorni,vide Kotarou tirare fuori un pacchettino scuro dalla sua tasca e mettersi giù,poggiando su un solo ginocchio e lasciandone uno piegato ad angolo,che poggiava con la suola della scarpa.

< Non era proprio così che gli eventi dovevano svolgersi ma va bene ugualmente. Tanto l'anno di riposo l'ho preso ugualmente. >

< ..Cosa stai dicendo? > chiese l'altro confuso

< Akaashi Keiji,tu vorresti sposare questo gufo scemo che ti ama così tanto? >

Il viso di Akaashi divenne di un rosso accesso.
Vederlo imbarazzato per qualcosa era un evento,un evento rarissimo. 
Spostava costantemente lo sguardo su ogni punto possibile,senza incrociare lo sguardo del ragazzo,piazzando infine una mano sul volto,coprendosi il sorriso che tentava di trattenere.
Dopo qualche secondo lo guardò,tornando al suo colorito normale,osservando che aveva aperto nell'attesa quel pacchettino scuro: due fedine d'argento. 

< Vuoi davvero sposare uno come me? >

< Certo che si! E poi dovrei dirla io quella frase... >

< Effettivamente >

< Hey!Akaashi,come sei cattivo! >

< Scherzavo.... comunque si. >

< ?? >

< Ho detto che voglio sposarti anche io. >

Gli occhi di Kotarou si accesero come due soli,mostrando un altro sorriso ma era diverso.
Era un sorriso di qualcuno che aveva ritrovato la propria felicità e che se la sarebbe tenuta stretta,come un tesoro prezioso.
Keiji non avrebbe potuto trattenersi dinanzi a quel sorriso così sincero che,parlando di eventi rari,sorrise anche lui,sciogliendo quella maschera di razionalità.
Lo scambio degli anelli si concluse con un bacio,fregandosene  dei passati,in cui si nascose una persona in particolare,di nuovo. La mamma di Bokuto era rimasta apposta dato che già sapeva che Akaashi sarebbe arrivato e il suo desiderio si sarebbe avverato.

< Accipicchia! Ora si che devo mettermi d'impegno! Il catering,gli abiti,i fiori,gli inviti... Devo assolutamente accordarmi con la signora Akaashi per i preparat- Ah! devo avvertirla del lieto fine! Era così in ansia..  > si ripetè poggiando una mano sulla guancia.

< Anche lei non vedeva l'ora,devo assolutamente informarla ed iniziare l'organizzazione. Sono la mamma più felice del mondo! > in quell'ultima frase,la signora Bokuto,ci mise troppa enfasi che non passò del tutto inosservata.

< Bokuto? Non hai sentito un urlo strano? >

< ....... Ho uno strano presentimento... >

---------------------

NdA:

Mi dispiace tantissimo per il ritardo di aggiornamento!
Ora mi concentrerò nel terminare questo spin off e quello di "La nostra pallavolo-sogni futuri"

 

Purtroppo tra visite,studio e altre problematiche son diventata troppo lenta.
Ma..se mi faccio perdonare con delle sorpresine belle belle?
E' un piccolo progetto per autori di fanfictions e/o altro,quindi vi aggiornerò almeno con gli avvisi.

Grazie per chi segue e supporta questa storia!-VineaHime

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Capitolo 4
*** Grandi preparativi e... ***


 

<  Kotarou....KOTAROU! >

Una cosa che anche Akaashi riconosceva alla madre di Bokuto erano i suoi metodi efficaci per svegliare il ragazzo dal suo sonno eterno.
Quella mattina la madre era particolarmente euforica ed eccitata,tanto che anche la casa sembrava avere un'altra atmosfera,come se si fosse rinnovata.
Mentre il gufo si stropicciava gli occhi,sbadigliando in continuazione,la signora Bokuto parlava a manetta come una specie di mitragliatrice,tenendo in mano una pila di riviste tutte contrassegnate da segnalini di vario colore.

< Mamma...che diavolo succede... è domenica. >

< Cosa? Appunto perchè è domenica! >

< E mi spieghi perchè blateri tanto e tieni un'intera pila di riviste in mano? Che hai svaligiato un'edicola e non ne sapevo nulla? >

< Ma no sciocco! Io e la signora Akaashi ci siamo viste in questi giorni e... >

< E...? >

< Abbiamo organizzato i preparativi ufficiali per il fidanzamento! In altre parole....ADDIO AL NUBILATO! >

In quello stesso istante,mentre la madre fantasticava oltre ogni serie di immaginazione, Kotarou per poco non soffocava con la sua stessa saliva che gli era andata di traverso,diventando bordeaux per la mancanza d'aria.
Sapeva che sua madre era eccentrica ma occuparsi di tutto era decisamente troppo.
Ma pensandoci bene,era per quello che il padre l'aveva sposata. Per la sua intrapendenza.
Il poveretto si portò una mano sul viso per nascondere l'imbarazzo estremamente evidente in quel solo piccolo istante.

< E dimmi... mi hai svegliato alle 9:00 di mattina per dirmi questo? E questa bellissima cerimonia di addio al nubilato è prevista quando? >

< Questa sera tesoro. Alla location dove abbiamo organizzato il buffet io e tuo padre dopo il matrimonio. >

Il poveretto ha perso di nuovo un altro battito.
Svegliato di colpo,per di più di domenica.
 Ad un orario improponibile per ricevere tutte quelle informazioni sparate in un sol colpo.
Il suo cuore non avrebbe retto fino a sera,già era intento a preparare il proprio testamento in caso di improvvisa morte.
Dopo un sorrisetto soddisfatto,la madre scese giù in cucina a finire il dolce e tutto il resto,mentre il telefono di koutarou diventò una specie di call center.
Erano tutti auguri e messaggi di congratulazioni dai suoi amici,vecchi compagni di liceo e persino da Kenma. Non riusciva a crederci che avesse mollato il videogioco per scrivere un messaggio.Nemmeno a Natale accadevano questi miracoli,la cosa era così allarmante che per un attimo pensò che Kenma fosse andato ancora più giù nel mondo dell'asocialità o fosse stato rapito e minacciato con una pistola.
Pensando alla scena gli scappò una rumorosa risata. Quel piccoletto lo trovava davvero forte quando giocava a pallavolo.
Scorrendo i messaggi e rispondendo a manetta come un flash,si soffermò su un messaggio da parte di un numero a lui sconosciuto.
Quando lo aprì,pese tutti i battiti.
Battiti che riprese dopo aver ricevuto la chiamata da parte di Keiji.


< Non ce la faccio. Mia madre è fuori di testa. >

< Sapessi la mia Akaashi! Mi ha svegliato quasi a suon di trombe e botti,presentandosi con una pila di riviste e sparandomi la sua super organizzazione come se avesse un mitra a posto della bocca. Inoltre... >

< Ho paura a chiederlo. Inoltre..? >

< Sono qui,in pizzo alle scale vicino la cucina e...non posso crederci. Sta preparando il dolce con i pasticcini canticchiando canzoncine d'amore. Non è più casa Bokuto,questa oramai è diventata una Love House. >

< .......... >

< Akaashi... sei vivo? >

< Indovina la mia che fa. >

< Te lo chiedo,ma sappi che sono terrorizzato. Cosa sta facendo..? >

< Ci sta cucendo gli abiti,preparando le decorazioni cantando un motivetto più imbarazzante di un Lev picchiato da uno Yaku arrabbiato. >

< Cosa sta..cantando? >

< ...... ehm... "Mio figlio è fidanzato,tra poco anche sposato. Avranno un bambinello,ed esser nonna sarà immensamente bello. Sarà una grande famigliola,tra dolcetti,delizie e bella cerimonia. " >

<............ Ma cos'hanno che non va!? >

< Sono amiche,ecco cosa. >

< ..meglio che mi faccia una doccia,prima che senta qualcosa in questa "Love House" che non dovrei sentire. >

< Uh,per una volta dici una cosa sensata. >

< PREGO??! Sei cattivo Akaashi! >

< Scherzavo scemo. A dopo ! >

Chiusa la chiamata,tirò un sospiro profondo per poi affacciarsi in cucina.
Per poi pentirsene subito dopo. La doccia era meglio.
Si prese un cambio pulito nella sua stanza e si dirisse come un razzo nel bagno,piombandosi nella vasca.
Il bagno aiuta a rilassarsi,ma alle volte a pensare e,per quanto riguarda questo punto,non smetteva di ripensare a quel messaggio strano.

" Akaashi non ti appartiene perchè tu sei mio"

 

< Chissà cosa farebbe Akaashi leggendolo.. si preoccuperebbe? Penserebbe sia uno scherzo?Mh.. magari è solo uno scherzo.. >

 

-----------------------------------

ndA:

Aggiornamento riuscito. Sentite una ragazza felice?Si,io.
Dopo tutto questo tempo chiusa in casa per la salute,sto riprendendo il via.

Mi viene solo da dire.... SCAPPA BOKUTO!AKAASHI SBIRCIAGLI IL TELEFONO!

Okay,seriamente,volevo essere realistica solo un po',perchè le cose non so tutte rose e fiori,soprattutto per amori così ma,le loro mammine sprint sembrano super felici e troppo euforiche. Credo che le mammine siano il loro punto di salvezza.

 

-VineaHime

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