DxD Tales: Heaven's Feel

di slenderguy93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Life 0 ***
Capitolo 2: *** Life 1 ***
Capitolo 3: *** Life 2 ***
Capitolo 4: *** Life 3 parte 1 ***
Capitolo 5: *** Life 3 parte 2 ***
Capitolo 6: *** Life 4 ***
Capitolo 7: *** Life 5 ***
Capitolo 8: *** Life 6 ***
Capitolo 9: *** Life 7 ***
Capitolo 10: *** Life 8 ***
Capitolo 11: *** Life 9 ***
Capitolo 12: *** Life 10 parte1 ***
Capitolo 13: *** Life 10 parte 2 ***
Capitolo 14: *** Life 10 parte 3 ***
Capitolo 15: *** Newlife ***



Capitolo 1
*** Life 0 ***


 
 
Io non possiedo i diritti di Highschool dxd e dei personaggi in esso contenuti. Possiedo solo quelli dei personaggi da me creati.
 
 
 
La sala sotterranea è ampia, spoglia, e illuminata fiocamente solo da alcune candele. L’unico arredo è un semplice tavolo ingombro di vecchi libri, acqua santa, rosari, ed altri paramenti religiosi.
Proprio al centro di essa, si trovano un ragazzo seduto a terra a gambe incrociate, ed un prete inginocchiato dietro di lui che con le mani appoggiate alla sua schiena, recita una lunga serie di versi.
Il giovane sta iniziando a dar segni di impazienza: dopotutto sono quasi due ore che è bloccato in quella posizione. Per sua fortuna, dopo pochi minuti l’altro rimuove le mani dalla sua schiena riponendo il rosario d’argento avvolto attorno ad esse.
“Fatto figliolo. Puoi alzarti.”
“Era ora. Oggi il trattamento è durato il doppio del solito… Allora, ci sono novità?”
“Nulla che già non avessi capito… e che non ti avessi già spiegato. Comunque ora dovrei aver raccolto abbastanza dati per procedere.” L’altro fa una faccia seccata.
“Ancora quella storia… e va bè. Quanto ci vorrà perché quel rituale sia pronto?” il prete sospira.
“…Se fosse un esorcismo direi che basterebbe una settimana o due per ridurre al minimo i rischi di effetti collaterali… ma ti ho già detto nel tuo caso non funzionerebbe. Per quel che ho in mente, temo ci vorrà qualche mese.” il ragazzo prende a sbuffare.
“Mesi… perfetto. Qualche altra buona notizia? Perché ora avrei proprio bisogno di farmi una maratona di Tarantino, o almeno vedermi qualche altro film dall’altrettanto grande contenuto filosofico.”
“E la scuola? Devi studiare molto per poter dare quegli esami… Quanto tempo hai passato sui libri ultimamente?”
“…Abbastanza. Ora, posso andare? Non vorrei che il mio pc iniziasse a soffrire di solitudine.”
 “…Solo se prima passi a salutare quell’altra testona. Negli ultimi giorni non mi pare vi siate parlati molto.”
“E vuole farmene una colpa?! Sono abbastanza sicuro sia “in quei giorni”! Già di suo non è che sia facile da approcciare, ma ultimamente è davvero intrattabile! Mi vuole forse morto?” il prete sorride divertito.
““Tu, non temere, perché Io sono con te; non ti smarrire, perché Io sono il Tuo Dio,; Io ti fortifico, ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia”.* Vai e fatti valere.” Il ragazzo impreca tra i denti, quindi dopo un respiro profondo, lascia la sala.
Il prete, dopo aver sistemato il materiale usato per il rituale, lo segue attraversando il portico.
Si trova all’uscita che porta al giardino posteriore, mentre osserva nervosamente una figura seduta contro un grosso albero. Alla fine, fa un rapido segno della croce seguito da una strizzata allo scroto.
 “Ciao Xenovia, come va? Tutto bene?” la ragazza si volta appena, lanciando uno sguardo freddo ed indifferente al giovane in avvicinamento.
“Saluti anche te, miscredente. Sto bene… ho forse l’aria di aver qualche problema? Perché se è così…”
“Ma figurati… era solo per fare conversazione. Sai, le solite battute…” quella stringe gli occhi.
“Quindi hai tempo da buttare se fai domande inutili… che ne dici invece di approfittare di questa occasione per metterti un po’ in forma? Sei sempre chiuso nella tua camera, ed è davvero deludente che un ragazzo con la tua costituzione sia così poco atletico, dovremmo proprio…” mentre il suo interlocutore, ora chiaramente terrorizzato, inizia a cercare disperatamente di svicolare il discorso, il parroco si allontana lasciando loro un po' di privacy.
“Ah, la gioventù…”
 
Otto mesi dopo.
 
……………………………………………………tunf,Tunf,TUNF.
“Mmph. Chi sarà a quest’ora…”
È quasi l’una di notte, perciò il rumore sordo rimbomba per tutta la chiesa.
TUNF,TUNF,TUNF!
“Ho sentito, sto arrivando!” finalmente il prete raggiunge il portone, che qualcuno sembra voler sfondare a suon di bussate.
Una volta aperto, si trova davanti una figura incappucciata, con un lungo oggetto fasciato caricato su una spalla.
“Padre Vincent…”  
“Avanti, entra.” le fa strada fino alla canonica, dove la fa accomodare al tavolo e le offre un bicchiere d’acqua.
Appoggiato a terra il fagotto, lei scosta il cappuccio, rivelando una zazzera blu su cui spicca una singola ciocca verde.
“È un piacere rivederti Xenovia! Sembri in ottima forma, e quel nuovo taglio ti sta sorprendentemente bene. Avevi voglia di rifarti il look?”
“Grazie, è un piacere anche per me. Per questi… diciamo che ho scoperto qualche inconveniente nel tenere i capelli lunghi. Ma le ho forse mai dato motivo di credere di essere interessata a cose così frivole?” lui lancia casualmente uno sguardo alle mesh verdi, al che la ragazza lo fulmina con i suoi occhi dorati.
Per poi distendere il volto in un sorriso.
“Lei invece come sta?”
“Tutto a posto, eccetto che il vinsanto è di nuovo tragicamente finito prima dell’arrivo delle scorte... Comunque, hai fatto qualcosa di interessante ultimamente?” l’occhio della ragazza ha un leggero tic, mentre si focalizza in un angolo della stanza dove si possono notare diverse bottiglie vuote.
“Giusto una caccia al vampiro ed a una a un diavolo deviato. Ordinaria amministrazione. Piuttosto… volevo ringraziarla nuovamente per avermi aiutata in quest’ultimo anno. Senza di lei dubito che sarei riuscita a farmi accettare da quell’arma così esigente, non così velocemente almeno…”
“Quanto riesci a brandirla ora?”
“Un ora e venti minuti usandola normalmente, ma ovviamente se rilascio l’aura il tempo si accorcia in proporzione al suo utilizzo. A tal proposito…” Solleva l’oggetto bendato, e rimuove il marchio posto su di esso lasciando scivolare a terra la protezione.
“Questa è la mia nuova arma primaria. In queste ultime missioni ha dimostrato di essere un piccolo gioiellino…” osserva compiaciuta una lunga ed ampia spada a tripla punta, accarezzandola neanche fosse un gattino.
“Capisco, ti hanno fornito uno di quegli “elementi”, eh? Beh, i miei complimenti, ormai sarai il terrore delle creature oscure…” il suo sorriso si smorza in modo appena percettibile.
“Questo lo verificheremo a breve: sto per iniziare una nuova missione. Stavolta era su base volontaria, anche se per qualche motivo hanno escluso Fratello Dulio. Probabilmente, avranno in serbo per lui un altro compito… In ogni caso l’area bersaglio è in Giappone, pare siano coinvolti i Grigori.” Il prete stringe i pugni fino a piantarsi le unghie nei palmi.
“Suppongo che questa sia una visita di passaggio allora. Hai intenzione a di andare a trovare anche Sorella Griselda?”
“…dopodomani io e la mia partner abbiamo il rendez vous a Roma, ma prima della partenza dovrei avere qualche ora libera…”
“Allora salutamela. Anche se è un po’ troppo rigida, ammiro molto la sua dedizione al dovere e soprattutto, all’aiutare il prossimo.” Lei annuisce.
“Va bene. È stato bello rivederla ancora una volta.“ ricopre nuovamente l’arma, quindi si alzano e si dirigono al portone.
“Padre… se dovesse sentirsi ancora con quel tipo, può riferirgli un messaggio da parte mia?”
“Certamente. Quale?”
“Non battere la fiacca, lingualunga.” Lui ridacchia.
“Dovresti essere tu stessa a dirglielo. Gli chiederò se per le vacanze estive ripasserà da queste parti.”
“Lo spero… cioè, spero di riuscire a dirglielo e basta, perché… sa cosa succede quando noi due iniziamo a discutere, no?” un ghigno molto poco professionale si disegna sulla faccia di Padre Vincent.
“Eccome se lo so.  Ora vai. Per il tuo ritorno avrò trovato il modo di trascinare qui quel cazzone.” Xenovia fa un espressione esasperata.
“Voi due… va bene, conto su di lei Padre. Arrivederci.” Dopo essersi rimessa il cappuccio, supera il portone. Ogni traccia di allegria svanisce dal volto dell’uomo.
Raggiunge rapidamente la sua stanza: sullo scrittoio, una lettera firmata “Il tuo caro ex-collega” lo fissa beffarda accanto ad una gemma blu. Stacca il cellulare dal carica-batterie e fa partire una chiamata.
“Chiamata rifiutata dal destinatario.” Il messaggio automatico risuona familiare nel suo orecchio.
Osserva il registro chiamate: trentadue telefonate perse risalenti fino ad un paio di settimane fa , ventuno rifiutate; tutte allo stesso numero.
“Ragazzi miei… Vi prego, sopravvivete.”
 
 
[Dante]
 
 
“Sei proprio sicuro che questa sia un buon metodo per migliorare le mie capacità strategiche?” Ravel Phenex mi guarda dubbiosa, mentre equidistante da noi, Izabella fissa grattandosi la testa il piano del tavolo attorno a cui siamo seduti. 
Su cui è disteso un cartone variopinto coperto da numerosi pezzetti di plastica e bandierine colorati, mentre degli altri sono ammassati dinnanzi a noi.
“Certo che sì. Risiko è da sempre uno dei migliori metodi di addestramento per i generali del domani.” Faccio annuendo con aria saputa.
“Ma io non ho mai detto di voler diventare generale!”
Se ripenso a come ho fatto a ritrovarmi in questa situazione…
 
Tre settimane fa.
 
“Dunque, ricapitoliamo: ancor prima del Rating avevi preparato una lettera per Ruval-sama in cui ti scusavi per il comportamento offensivo nei confronti della sorella che sapendo pericolosa, avresti fatto uscire dai gangheri per renderla meno lucida. In aggiunta a ciò, hai proposto di diventare lo sparring partner di Raiser in modo che poteste entrambi trarre giovamento dai vostri scontri?” annuisco alla mia master che mi fissa scettica.
“Esatto, era da considerarsi un gesto di pace, dopotutto per uno che punta al successo nei Rating come lui sarebbe stato utile avere un rivale con le mie capacità. A causa però di un non meglio specificato malessere, non ha potuto accettare, e al suo posto Ruval-sama mi ha proposto di incontrarmi periodicamente con Ravel-sama per aiutarla a tirar fuori il suo pieno potenziale. Anche se non hanno specificato in che modo…”
“Ed avresti fatto tutto questo…”
“Per il bene della mia master ovviamente! Dopo quello smacco, i rapporti con il casato Phenex avrebbero potuto deteriorarsi irrimediabilmente, perciò ho deciso di lasciarle godere la vittoria con gli altri mentre prendevo delle contromisure.” Lei inarca le sopracciglia.
“E il fatto che tu abbia scritto quella lettera a titolo personale, e che tu abbia già un giovane nobile che vuole la tua testa, é solo una coincidenza vero?"
"Ma chiaramente! La seconda, almeno…" Rias sospira, mentre Akeno ridacchia.
“Sei la canaglia più spudorata che abbia mai conosciuto, Dante Nandini."
"Quindi devo rifiutare?"
"Rifiutare cosa? Se ci tiriamo indietro ora, dopo questa lettera, sembrerà tutta un enorme presa per i fondelli! E allora sì che le cose potrebbero precipitare!  Avevi calcolato anche questo, vero?"
"La sua mancanza di fiducia é un colpo al cuore, master! Coinvolgere anche lei, dopo il suo rifiuto e la vittoria su Raiser, quello sarebbe sembrato di cattivo gusto e umiliante... Avendola fatta passare per una mia iniziativa personale, essendo reincarnato da poco sarei stato l'unico a subire le conseguenze di un eventuale rifiuto, e in caso di successo, essendo la mia padrona,  anche lei ne avrebbe tratto benefici. È un piano perfetto!"
"Beh, non ha tutti i torti... se non altro per ora Raiser non si farà vedere. Che dici Rias?" In risposta alla sua regina, la nostra padrona sbuffa esasperata.
“E va bene, ma dovrai occuparti tu della nostra ospite, chiaro? Dopotutto questa é stata una tua idea..." sorrido in modo rassicurante.
“Tranquilla, Buchou: la tratterò con la dovuta cura e rispetto..."
 
Ora.
 
"Ma porca di quella-- tredici armate! Come ho potuto non riuscire a schiacciare un singolo carroarmato con quello spiegamento! Kamtachka di mer--" Un colpo di tosse da Izabella mi frena in tempo dal partire per la tangente davanti a Ravel, che mi osserva incuriosita.
Fortunatamente per questi incontri ha iniziato ad indossare qualcosa di più sobrio di quella che aveva addosso al Rating… perché affrontare a Risiko l’equivalente infernale di una principessa Disney sarebbe stato quantomeno strano.
Anche se ha ancora quelle dannate trivelle… beh, in effetti sono state proprio quelle ad ispirarmi la tecnica con cui ho steso suo fratello.
“Volevo dire... in effetti ci sono altri modi per migliorare le sue capacità. Che istruzioni le ha dato la sua famiglia?" faccio tirando fuori un sorrisone.
"Solo di confrontarmi con te, non hanno specificato come o su cosa. Comunque, noto che la fortuna non è una delle tue più grandi risorse; sai, non credo sia tanto normale ottenere dei tripli uno così spesso…" …lascia perdere, guarda.
In quel momento fa il suo ingresso una giovane donna dall'aria severa vestita da segretaria.
“È ora di cominciare l'allenamento. Ravel-sama, Dante-san, seguitemi." Esatto, oltre ad un’oretta di svago e amene discussioni, con la giovane Phenex seguo anche un corso settimanale di magia demoniaca.
Visto che l'allenamento con Raiser non era al momento attuabile, al suo posto c’è un addestramento sulla magia del vento e del fuoco.
Da quel che ho capito, Ravel finora ha sfruttato prevalentemente il proprio retaggio infernale per controllare il suo elemento, mentre sarebbe meglio che imparasse ad usare adeguatamente anche la vera magia.
Per quanto riguarda me, cambiare istruttore per un po' senza dover dipendere sempre da Akeno, non mi dispiace affatto.
Raggiungiamo l'area preparata appositamente per il nostro allenamento, quindi la nostra insegnante, ovvero una degli alfieri di Ruval Phenex, inizia a darci le istruzioni.
Alfieri... se Rias vuole sperare di poter vincere nei Game ufficiali, farebbe meglio a mettersi d’impegno nel riempire la sua scacchiera...
 
Poco dopo la partenza dei Phenex, incrocio un altra faccia nota.
“Ehilá, quindi sei qui anche tu!”
“Proprio così. Oggi c'é stato l'ultimo incontro per il progetto di questo trimestre del club: abbiamo finalmente finito il compendio sul soprannaturale." fa Nathan raggiungendomi con poche falcate.
"Davvero? Ne sono felice. Mi dispiace di non aver potuto dare una mano, ma la Buchou ultimamente mi riempie di altri impegni." Mi gratto la testa imbarazzato.
In effetti sembra strano che sia data precedenza a delle visite di cortesia, mentre ad aiutare il club al mio posto sia un esterno, per quanto regolarmente coinvolto nel progetto. Strano dal punto di vista umano, intendo.
"Non preoccuparti, me ne avevano già informato. Piuttosto… questo week end sei libero? É una vita che non facciamo una serata videogame."
"Una volta tanto, sì. Preparati: ti restituiró con gli interessi la batosta dell'ultima volta!" gli scocco un occhiata provocatoria.
"Ah ah... certo. Hai in mente le zampogne, amico?" Mentre discutevamo, abbiamo raggiunto il cancello della scuola, dove troviamo l'ultimo membro del nostro gruppo.
"Vedo che avete finito. Nat-kun, ti ricordi quello che dobbiamo fare ora, vero?" Kyoko oggi pare un tantino impaziente...
"Tranquilla, i miei muscoli sono sempre a tua disposizione!" Lei si agita ancora di più.
“Scemo, se lo dici così la gente..."
"Potrebbe fraintendere? E cosa di grazia? Sembra tutto fin troppo chiaro..." faccio sorridendo sornione.
“Tu tappati quella dannata boccaccia, che come al solito la tua utilità si è dimostrata pari a quella di un culo senza buco!"
"Una mano per lo shopping. Tra amici ci si dovrebbe aiutare a vicenda, no? E poi anche lui è stato molto impegnato ultimamente." ci interrompe Nathan.
"Senza dubbio, peccato che la mano ormai sia diventata entrambe le braccia. Va bene, vi lascio alle vostre... faccende. A domani!" Mi allontano salutando con la mano la mia allegra ed amichevole compagna di classe che ricambia con un dito medio alzato, e il suo fedele ed amorevole facchino.
 
Notte, bosco ai confini della città.
 
"Ore 9, Kiba!” al mio avvertimento il nostro cavallo mi guarda stupito costringendomi, imprecante come uno scaricatore di porto, a fiondarmi addosso al mostruoso millepiedi gigante che lo stava per attaccare, attirando così la sua attenzione su di me.
Questo perché quella bestia, lunga almeno una quindicina di metri e larga quasi due, si sta dimostrando particolarmente coriacea e resistente alla magia.
Sospetto sia una torre, e che sia necessario un potere di alta classe per stenderlo: finora il suo esoscheletro ha respinto tutti i miei attacchi magici, che sono stati bellamente ignorati.
Davvero maleducato da parte sua.
Avrei dovuto effettuare una promozione ad alfiere, invece che cavallo… ma in questo caso non avrei potuto arrischiarmi in raid di salvataggio come questo.
L’insettone abbassa la testa su di me e fa ticchettare le mandibole cercando di inghiottirmi, ma con una rapida serie di scarti laterali e balzi all’indietro riesco ad evitarlo.
È una vera fortuna che ultimamente abbia preso abbastanza confidenza anche con questo pezzo, altrimenti qui avrebbe potuto finire male…
Koneko balza su di lui dalla cima di un albero atterrandolo con un mega cazzotone in testa, quindi lo afferra e lo sbatte contro degli altri, che in pochi secondi si riducono in trucioli a causa dei suoi movimenti nevrotici.
[Explosion!]
Io nel frattempo ho già caricato a dovere il SG, e gli lancio dritto nel ventre indifeso un raggio di energia di un metro di diametro, la cui forza di concussione lo scaraventa nel mezzo della radura vicina dove lo stanno aspettando Rias ed Akeno.
“Ma che bel bigolo che abbiamo! Però non è ancora al dente…”
KRA-BOOM!
Un potente fulmine lo stampa contro il terreno, lasciandolo bello fumante  alla mercé della nostra padrona.
“Diavolo deviato Keshilgultag, per ordine dell’Arciduca noi… beh, immagino che tu non mi capisca, eh? Uff, mi chiedo chi sia quella cima che ha reincarnato una bestia così violenta e senza cervello…” Un lampo della Distruzione ben piazzato, e quell’orrore ambulante finisce polverizzato. Noi tre intanto le raggiungiamo.
“Kiba, cosa ti prende? Se prima Dante non ti avesse soccorso, avresti rischiato di rimanere ucciso!” ora è voltata verso il nostro compagno, e ha un’aria sia preoccupata che irritata.
“Mi sono distratto un attimo. Mi dispiace.” il nostro cavallo ha un aria sfasata, come se tutto ciò che lo circonda lo toccasse solo lontanamente.
SCIAFF!
“Solo un attimo?! Oltretutto nel bel mezzo di uno scontro! Kiba, che ti succede?” lui si massaggia la guancia arrossata dallo schiaffo.
“Mi sono ricordato il vero motivo per cui ho iniziato ad impugnare la spada. Ora se non vi dispiace, vorrei ritirarmi.” Dopo il riluttante permesso di Rias, inizia ad allontanarsi. Mi congedo rapidamente anche io, e lo seguo.
“Non sono in vena di chiacchere, Dante-kun… comunque grazie per prima.”
“In tal caso farai meglio a dirmi cosa può averti scosso fino a quel punto. Così poi ti lascerò in pace.”  Sospira.
“Non hai intenzione di mollare, vero? …Hai in mente l’esorcista che ho trovato morto ieri? Dicevo di non aver idea di chi lo abbia ucciso, e non mentivo. Ma sono quasi certo di sapere COSA lo ha fatto. L’aura che emanavano le sue ferite è inconfondibile per me. Ti basti sapere che quelle cose sono l’unico motivo per cui ancora vago per questo mondo, quindi ti do un avvertimento: non immischiarti oltre. Mi spiacerebbe dover levare la spada su uno di voi.” Detto ciò, riprende ad allontanarsi il più in fretta possibile.
…Sono quasi certo che non stia andando a casa…
[Poco ma sicuro, partner. Pare che stiamo per scoprire qualcosa sul passato di quel ragazzo.] 
 
 
[Grigori]
 
 
Un uomo dai capelli argentati si alza lentamente dal letto, stiracchiandosi placidamente.
“Mmmrrrrphhh! ….Tesoro?” osserva il lato vuoto del matrimoniale su cui è seduto. Quindi caracolla in bagno, dove resta per qualche minuto. Dopo aver finito di lavarsi, si veste e scende in soggiorno.
Vicino al divano, un macchinario stantuffa del liquido rosso lungo delle flebo, in un ciclo continuo. Ad essere collegata a quel congegno, una donna castana accasciata sul divano.
“Anastacia?! Tutto bene?” l’uomo si avvicina rapidamente alla figura, che gli risponde con un sorriso fiacco.
“…Sì. Nulla di nuovo.” Lui osserva i valori nel display della macchina, quindi le lancia uno occhiata di rimprovero.
“Hai ridotto ulteriormente le dosi di antidoto… vuoi forse ammazzarti?! Sai bene che la dialisi* da sola non basta per garantire la tua sicurezza.” Lei sospira.
“E tu invece sai bene cosa ci ha detto il medico. Rimuovere la luce non è un problema, ma usare l’antidoto rischia di influenzare la formazione del suo nucleo. Io--”
“Apri le ali.* Fammele vedere.” L’uomo la fissa inflessibile.
“Shemz…” di fronte alla testardaggine del compagno, non le resta che accontentarlo.
Due nere ali da pipistrello le si spalancano sulla schiena; però sono un po’ afflosciate, e alcune vene sono in evidenza e pulsano debolmente.
“Dannazione, cosa pensi di ottenere così?! Non sarà d’aiuto per nessuno se continui in questo modo…” le si inginocchia vicino stringendole le mani.
“So quel che faccio, non rischierei mai la vita di nostro figlio: se dovessi iniziare a manifestare sintomi seri, ritornerò ad assumerne quantità maggiori. Però voglio che cresca forte e in salute, perciò se ne ho la possibilità, mi assicurerò di non scombinare il suo sviluppo.” Shemhazai la fissa angosciato, poi, sospirando, poggia l’orecchio sul suo ventre.
“In queste ultime settimane il ritmo di crescita sembra essersi normalizzato, perciò pare che stia funzionando. Di questo passo forse, tra qualche mese…”
“Qualunque sensazione strana tu senta, chiamami, anche durante l’orario di lavoro. Non potrei mai perdonarmi di non esserti vicino mentre stai male.”
“Non sto “male”. Sono solo un po’ fuori forma.” Lui le si siede accanto.
“E Azazel è solo un "po’" approssimativo nel suo lavoro. Promettimelo.”
“Va bene. A più tardi amore.” Si baciano intensamente per qualche minuto, poi il caduto si alza in piedi.
“A dopo, tesoro.”
 
Il portone del terrazzo del Palazzo del Consiglio sbatte alle spalle del vicegovernatore. Si alza in volo, spiegando le sue dieci ali piumate, e inizia a fluttuare tranquillamente sulla città.
Mentre la attraversa diretto verso una montagna vicina, osserva la gente per le strade. I suoi occhi si soffermano su una ragazza bionda vestita da suora, accompagnata da una caduta mora dalla gioia di vivere di un condannato a morte.
“Almeno ha iniziato a coprirsi come si deve.” Pensa, notando che ora indossava i classici abiti scuri della loro gente.
Arrivato sulla cima del monte, apre una tasca dimensionale e fa per estrarre il pranzo, quando un’aura familiare compare alle sue spalle.
“A cosa devo il piacere, collega?” si volta. Di fronte a lui si trova un uomo alto dai capelli neri lunghi e mossi, che indossa una toga color notte.
“Uh, passavo da queste parti… e ho sentito qualche succosa novità. Pare che alcuni gruppi di teppisti stiano iniziando a farsi sentire, in giro. Uno di essi ha lo stesso obbiettivo del nostro stimato leader: dici che è la volta buona che tiriamo qualche legnata?” Shemhazai sbuffa.
“Qualcosa faremo, ma si tratta solo di un gruppetto di umani con degli SG, per ora ci limiteremo ad osservarli.”
“Vedo che sei ben informato… Ah, giusto: il nostro agente di contatto nel mondo umano è un caro amico tuo e della tua dolce metà, immagino ve ne abbia parlato di persona. A proposito… c’è un nuovo pettegolezzo sulla tua misteriosa compagna: si dice che sia in dolce attesa. Se è così, le mie congratulazioni! Un giorno però spiegherai almeno a noi sette perché non esce mai di casa? Se è per motivi di salute, sarebbe meglio che stesse all’ospedale…” Shemhazai fa una smorfia seccata, come se avesse inghiottito qualcosa di avariato.
“Dove hai sentito questo pettegolezzo?” l’altro si limita a sorridere in modo irritante.
“…Capisco. Vedi di non farmi perdere altro tempo, Kokabiel.”
“…Questo dovrei essere io a dirlo. Due secoli! La guerra è stata interrotta da due secoli, ed ancora nessuno fa nulla per porre fine a quest’impasse. Azazel è un cazzone, ormai è assodato, ma mi aspettavo che almeno tu e Barachiel faceste qualcosa per dargli una smossa, e invece niente. Per quanto tempo volete ancora restare sul filo del rasoio?!”
“Qualcosa è stato fatto: la missione di spionaggio è in atto, e quando avremo abbastanza informazioni sul casato del Maou cremisi e coloro a lui legato, potremo fare la nostra mossa.”
“Ah, già. Infiltrare un reincarnato tra i servitori della sorella di Lucifer, che probabilmente lo vede si e no un paio di volte l’anno. Parlavo di qualcosa di concreto che possa dare dei frutti in tempi non biblici. Ad esempio… se uno dei pilastri più influenti scoprisse che un loro esiliato, in cima alla lista dei ricercati da diversi secoli è di nuovo in circolazione…” l’aria intorno a loro inizia a vibrare, mentre una potente energia si risveglia nel suo interlocutore.
“Hai il coraggio di dirmelo in faccia?!” il volto di Shemhazai è contratto dalla rabbia, mentre nel cielo dietro di lui si materializzano un centinaio di lance di luce.
“Allora quando vuoi le sai tirare fuori le palle… ovviamente sì, però… sicuro di voler dare il via ad un duello all’ultimo sangue con me? Oltre al rischiare di scatenare uno scontro tra le due legioni meno compatibili tra loro, una certa diavoletta potrebbe doversi trovare a crescere da sola il suo… tesoruccio.” L’aura omicida inizia lentamente a svanire, mentre il suo proprietario continua a perforare con lo sguardo l’altro leader. 
“Vedi di sparire dalla mia vista. ORA!” ridacchiando, Kokabiel si alza in volo diretto verso la città.
“Presto avrai quel che meriti, stronzo.” Pensa furente Shemhazai, ignaro del fatto che anche l’altro stava pronunciando le stesse identiche parole.
 
 
[Kuoh Town]
 
 
La pioggia continua a cadere, trasformando i canaletti di scolo in rigagnoli, e inzuppando l'unico individuo ancora in giro a quell'ora tarda.
É un ragazzo biondo che indossa una divisa scolastica dall'elaborazione ricercata, e cammina lentamente e incurante di tutta quell'acqua.
All'improvviso esegue un balzo all’indietro evitando il fendente di una figura uscita dall'ombra di un vicolo. Materializza istantaneamente una spada, assumendo la posizione di guardia, ed inizia a studiare il nemico.
Quest'ultimo é un giovane albino che brandisce una curiosa spada dentellata, e lo fissa con uno sguardo colmo di desiderio.
"Guarda un po' chi si rivede! Il mio caro merdoso amico, diavolo-kun! Era da parecchio che speravo di reincontrarti, sai, non mi capita spesso che le prede mi sfuggano da sotto il naso."
"…Freed Selzen. Credevo fossi stato ucciso durante lo scontro con Astaroth. Pare sia vero che la malerba non muore mai." L'altro ride istericamente.
“Non darti tante arie, schifoso demone! Siete scappati come conigli all'arrivo di un paio di caduti di basso livello, e hai pure il coraggio di guardarmi dall'alto in basso?! Impara qual'è il tuo posto: sotto tre metri di terra!" Freed inizia ad attaccare furiosamente il cavaliere, che gli tiene testa in un serrato scambio di colpi.
“Sei più rapido di quanto ricordassi. E quella spada..." l'arma di Kiba si frantuma in mille pezzi fumanti, che si dissolvono in pochi istanti.
“Oh oh, l'hai notato! Pensavo che l'avresti capito solo dopo l'esserti ritrovato la mia lama dentro, ma mi hai stupito! Ah, tu sì che sai come soddisfare un uomo... É proprio come pensi, questa è una spada sacra. Excalibur Rapidly!" Udendo quelle parole, Kiba si chiude in un'espressione di puro odio.
“Allora é stata davvero una di queste cose ad uccidere il prete dell'altra sera... che fortuna! Non avrei mai immaginato che il mio obbiettivo mi si sarebbe presentato dinnanzi agli occhi da solo." Il folle esorcista assume un’aria sorpresa e incuriosita.
"Allora hai un conto in sospeso col Progetto Spada Sacra! Ma quindi... non me ne fotte un cazzo. Muori!!!" Riassunto istantaneamente il suo solito sguardo da maniaco omicida, riprende ad assaltare Kiba.
I due continuano ad incrociare le lame, alternando fendenti, stoccate, schivate, e nel caso di Kiba, creazione di spade di ricambio.
Dopo un paio di minuti però, Freed si allontana balzando fino la sommità di un lampione, e si porta una mano alla testa.
"...Sì vecchio, ora sono impegnato con un amico. Come, di già?! Che palle, hanno un vero tempismo di merda quelli! Va bene, adesso arrivo..." rivolge a Kiba quello che vorrebbe essere un sorriso di scusa.
“Come hai sentito ora avrei un altro impegno, ma sono sicuro che ci divertiremo ancora insieme. Ci vediamo stronzetto!" Incurante dei rabbiosi richiami del diavolo, l'esorcista balza via sparendo nella pioggia.
 
Ad alcuni chilometri di distanza...
 
"Accidenti, siamo finalmente arrivate dopo così tante ore di viaggio, e guarda che tempaccio! Non è così che me lo immaginavo il ritorno nella mia città natale..." una voce squillante ed allegra risuona nella stazione di Kuoh Town.
La sua proprietaria, una figura ammantata in una cappa bianca dalle cuciture dorate, si sta stiracchiando con forza proprio accanto all'uscita.
“Mi spiace per te. Spero che la tua concentrazione non risenta di questo tuffo nel passato, sai bene che razza di missione ci attende." Viene raggiunta da un'altra incappucciata, che porta sulle spalle un grande oggetto bendato.
“Eddai Xen, non fare l'ammazzagioie! Non sono stupida, so cosa ci aspetta... ma dovremmo apprezzare al meglio ogni bel momento donatoci dal Signore!"
*scoppio di tuono*
"...Hai davvero un modo originale di vedere le cose, Irina. Forza, faremmo meglio a raggiugere il campo-base il prima possibile." La seconda ragazza apre la strada, immergendosi incurante in quel diluvio.
"Yay!" la prima la segue, puntando gli occhi violetti verso il colle su cui, grazie alla luce dei lampi, si intravede una vecchia chiesa.
“…Sono tornata.”
 
 
 
1 Isaia 41:10
2 Dialisi: processo che prevede il filtraggio artificiale delle impurità nel sangue, di solito usato su persone con problemi di fegato.
3 Le ali, che siano di pipistrelli o di uccelli, sono un punto nevralgico in cui passano moltissimi nervi e vasi sanguigni, quindi ritengo possano essere un ottimo rilevatore della salute dei loro possessori.
 
 
 
NdA
 
Ben ritrovati!
Ci ho impiegato un po’ più del previsto, ma sono di nuovo in pista. Siamo arrivati alla saga delle spade sacre, e posso assicurarvi che d’ora in poi le cose si movimenteranno sempre di più.
Passando ai protagonisti… ecco rivelato il motivo per cui Dante ha preparato la lettera per Ruval. Per una spia sarebbe meglio non inimicarsi troppi Pilastri, eh?
Chi si ricordava invece che la compagna di Shemz era una diavola? Veniva accennato alla fine del volume 4, poi lo spunto non è più stato ripreso… Comunque nella mia fic sia lei che ovviamente il vice-governatore avranno un ruolo molto importante nella storia.
Come con la fic precedente cercherò di tenere una cadenza bisettimanale, detto questo… pareri di qualunque tipo saranno molto graditi.
Saluti da Slenderguy!
 
 

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Capitolo 2
*** Life 1 ***


 
 
 
Un ragazzo sta raccogliendo la spazzatura disseminata per l’appartamento, vagando di stanza in stanza trascinandosi dietro un grosso sacco.
“Uff, e con questa resta solo la camera da letto. Ormai si sarà anche svegliata…” arrivato a destinazione, ovviamente viene accolto da dei respiri profondi e regolari provenienti dal letto a due piazze al centro della stanza.
Al giovane non resta che lasciare il sacco aperto davanti alla porta per poi iniziare la raccolta in modalità stealth, stando attento a non inciampare sui vestiti sparpagliati per la stanza.
Una volta finito, inizia ad osservare attentamente la camera, fino a che, con un sonoro sbadiglio, dalle coperte appallottolate ai piedi del letto fa capolino un grosso cane nero dagli occhi dorati.
Questi sbatte le palpebre, quindi dopo aver notato il suo padrone, abbassa il muso addentando qualcosa, per poi mettersi a caracollare verso di lui.
“Shhh, Jin! Fa piano…” il cane continua a trotterellare fino al ragazzo, facendogli poi cadere sui piedi un piccolo sacchettino viscido ed oblungo di plastica semitrasparente. Raccolto il “tesoro”, lo getta nel sacco e fa per andarsene, ma una voce lo blocca prima che lasci la stanza.
“…Toby, dimentichi questi.” tre oggetti identici a quello appena tirato su volano verso di lui, che li afferra con uno schiocco umidiccio.
“Ah… giusto.”
“Hai già messo su la moka?”
“Sì, quella grande così puoi prenderti il bis, e in frigo abbiamo ancora dei cannoli. Miscela bIlly, giusto?”
“Ahah.” Tobio si ferma ad ammirare la figura distesa su un fianco nel letto: i suoi lunghi capelli biondi le coprono il viso risplendendo sotto il filo di luce che filtra dalle persiane socchiuse, quindi le sue gambe snelle si flettono mentre si gira.
Ora è supina, e può ammirare i suoi seni alzarsi ed abbassarsi al ritmo dei suoi respiri.
“…sta venendo su.”
“Eccome se viene su...” Tobio continua a fissare come ipnotizzato i rosei capezzoli della ragazza.
 “…il caffè dico, non vorrai bruciarlo, vero?” il giovane si riscuote, e si dirige verso la cucina un po’ imbarazzato.
“Dopo colazione magari possiamo fare qualcosa per digerirla…” la voce della bionda lo raggiunge dalla camera, facendogli spuntare un sorrisetto.
Dopo aver lasciato il sacco accanto la porta d’ingresso ed essersi lavato le mani, prepara la colazione, e chiamata la compagna, la consumano insieme.
Appena finito, lascia l’appartamento per buttare la spazzatura.
Mentre ritorna indietro incrocia un giovane alto dai capelli grigi e dal fisico asciutto e muscoloso, che indossa solo una sciarpa, un paio di shorts, e delle infradito, lasciando in bella vista un tatuaggio bianco a forma di drago sulla spalla.
“Ehi. Sembra che il capo abbia qualcosa per il tuo team, è meglio se li avvisi subito. So che Koki ha in mente qualcosa, e sarebbe un peccato far saltare un'altra delle vostre feste…”
“…Ricevuto, Vali. Per il party ti faremo sapere.” L’altro si congeda con un cenno, mentre si riattacca con una mano le cuffiette dell’ Ipod fissato… tra l’elastico dei boxer e il suo bacino, e con l’altra regge una pila di confezioni di ramen in scatola.
 Giunto all’ultimo piano, una voce lo trattiene dal raggiungere il suo appartamento. Una porta alle sue spalle si è aperta, mostrando una ragazza dai capelli pel di carota che indossa una tuta da ginnastica.
“Ciao Tobio-kun. Mattiniero come sempre… già fatto colazione?”
“Ciao Natsume. Certamente, e già che c’ero prima ho sistemato un po’ la casa.”
“Uff, non sai quanto vorrei che anche Koki fosse così diligente… o anche solo la metà. Sta ancora russando come un trattore!” Il moro ridacchia.
“Beh, Koki è Koki. Ah, il capo potrebbe avere una missione per noi. Più tardi vi farò sapere.” I due si salutano, quindi Tobio finalmente raggiunge il suo appartamento per iniziare la sua “ginnastica” mattutina.

 

“Salve, Tobio-kun. Abbiamo una marea di impegni, quindi vado dritto al punto: il gruppetto che hai scoperto e che recluta i detentori è più pericoloso del previsto. Stando alle informazioni di alcune mie conoscenze, i suoi comandanti sono dei possessori di Longinus, e di alto livello oltretutto.” Tobio, appena entrato nella sala riunioni del Palazzo del Consiglio, viene gelato dall’incipit di Azazel.
“…”
“Puoi immaginare che già ora potrebbero rivelarsi un problema, ma se continuassero i reclutamenti… diventerebbero una forza da non sottovalutare persino per i Pantheon maggiori, figurati per una fazione indebolita come la nostra. Considerato poi il fatto che ci stanno facendo concorrenza nella raccolta di potenziali nuovi membri, capirai che dobbiamo prendere le dovute contromisure. Questo è il fascicolo con le nostre attuali informazioni su di loro.” Il ragazzo prende in mano un raccoglitore semivuoto, con appena una decina di pagine stampate.
“Come vedi, a parte chi sia il leader, il nome del gruppo ed alcuni loro movimenti, sappiamo ben poco su di loro: sta a voi creare un rapporto completo ed esaustivo su quelle mine vaganti.” Lo sguardo di Tobio è incollato a un nome, e le sue mani stanno letteralmente artigliando il raccoglitore.
“Qui c’è scritto…True…” il governatore annuisce impassibile.
“Esatto. Questi sono gli ordini ufficiali del Consiglio: il Team Slash/Dog deve indagare e raccogliere tutte le informazioni possibili, con ogni mezzo necessario, sul gruppo noto come “Fazione Eroi”. Farò in modo di procurarvi un po’ di supporto magico, visto che credo che anche quella vecchia volpe preferisca tenere sotto controllo quei giovinastri. È tutto, per ora.” Il leader abbassa lo sguardo sulle pile di documenti che ingombrano la scrivania.
Tobio ha quasi raggiunto l’uscita, quando…
“Ah, e riferisci a Penemue di prepararmi un “Servizio Completo”, che mi sa che una tazzina di caffè non mi basterà….”
 
 
[Dante]
 
 
“…Uno di questi giorni giuro che mi porto il thermos da casa, che quel distributore sputa fuori delle cose imbevibili!” Nathan e Kyoko ridacchiano davanti alla mia faccia disgustata.
“Lo dici ogni volta che lo prendi. Comunque qualcuno potrebbe aver ascoltato le tue preghiere: pare entro il mese prossimo verrà sostituito con un nuovo modello, e si dice anche che le cialde saranno di qualità.” Fa lei. Poso lo sguardo sul suo collo: avvolto attorno al colletto dell’uniforme al posto del solito nastro nero, c’è un fazzoletto argentato dai ricami blu scuro che non avevo mai visto prima.
Pare che la caccia di ieri sia stata fruttuosa…
“E chi sarebbe ad aver avuto quest’idea? Per convincere l’Amministrazione ad approvare qualcosa di così poco didattico…” il nostro amico è davvero sorpreso.
“Sitri-kaichou in persona. Secondo alcune voci tra i suoi colleghi, ha avuto la malaugurata idea di provare una delle bevande di quel catorcio, e dopo quell’esperienza ha iniziato a far pressione per sostituirlo.”
“Ah, questo spiega tutto.” continuo ad osservarla. Non so perché, ma il suo atteggiamento mi pare leggermente diverso da ieri… e di tanto in tanto lo sguardo le cade sul suo nuovo acquisto.
“È davvero bello. Hai buongusto, Kyoko-chan.” lei si irrigidisce, mentre un rossore appena percettibile si forma sulle sue guance. Intanto a Nathan spunta un sorrisetto divertito.
“…Grazie. Ma non l’ho preso io.” Un momento. Vuoi vedere che quel sedicente santerellino ha fatto la sua mossa?!
“Le sta bene, vero? Ho sempre pensato che qualcosa di leggero avrebbe dato al suo look quel tocco in più…”
“E grazie tante, finche indossiamo l’uniforme scolastica mi pare ovvio che qualunque accessorio faccia risaltare. Anche se… eccezionalmente, sono d’accordo con Dante-kun.” Distoglie lo sguardo imbarazzata.
Mentre sono impegnato a ridacchiare sotto i baffi, Nate mi lancia uno sguardo complice.
“Dante, allora per sabato sera è confermato?”
“Confermatissimo, Nate. Niente potrà ostacolare la nostra serata videogame!” la nostra compagna sospira rassegnata.
“Ragazzi… le vostre priorità nella vita sono tutte sballate.”
 
Sala del Club dell’Occulto, dopo la fine delle lezioni.
 
“Allora… vi avevo già detto che stavo valutando delle potenziali aggiunte per il nostro team, giusto? Credo di aver trovato una candidata interessante.” All’annuncio della Buchou, tutti noi ci giriamo verso di lei, interrompendo le nostre attività: sboncellare biscotti per Koneko, e sfida a poker tra me ed Akeno.
Che avrebbe dovuto essere strip-poker, ma fortunatamente (la poker-face di quella ragazza è terrificante) la nostra master l’ha fatta desistere. Kiba invece è irreperibile da ieri sera.
“Il pezzo che pensavo di darle è l’alfiere, vista la sua propensione, ma credo che potrebbe essere un pezzo molto versatile.” Alza la voce.
“Puoi entrare!” la porta dell’aula si apre, e un ombra oscura si proietta all’interno, mentre il mio corpo inizia a tremare inconsciamente.
“…Ha un aura imponente…” Koneko la fissa attentamente, mentre Akeno si mette a ridacchiare, soprattutto dopo aver notato la mia reazione.
“Ara ara, sembra davvero promettente… che ne dici Dante-kun?” il mio respiro è affannato, mentre le mie retine demoniache e draconiche cercano disperatamente di vedere oltre la terribile visione che sta entrando dalla porta, ma purtroppo sembra essere tutto orrendamente reale.
“È un onore per me fare la vostra conoscenza, nyo! Spero che potremo vivere molte emozionanti avventure insieme, soprattutto con te, Dante-san!” …ormai il buio è l’unica cosa che riesco a vedere.

Sento un sapore acre sulla lingua.
Sbatto le palpebre, quindi inizio ad alzarmi lentamente. Per fortuna era solo un sogno, non credo di poter sopravvivere con Mil-tan in squadra…
Faccio per scostare le lenzuola, ma mi rendo conto di non essere nel mio letto, bensì sul divano dell’aula del club. Al mio fianco c’è Koneko, intenta ad osservarmi mentre tiene in mano un bicchiere di plastica con dei residui marroncini e della schiuma sul fondo.
“…ha funzionato davvero…”
Che… COSA?!
“Ben alzato. Abbiamo iniziato a temere il peggio, quando neanche i sali sono riusciti a risvegliarti: ancora un po’ ti avremmo tirato una secchiata d’acqua addosso… sei stato svenuto per oltre mezz’ora. Si può sapere che ti è preso? Mil-tan non è così spaventosa…” non era un sogno… è un INCUBO.
“Buchou… non hai la minima idea di quanta fatica abbia fatto a stare dietro le sue richieste… è vero, sono un nerd, ma fissati di quel livello sono troppo anche per me! E comunque… perché sento sapore di bruciato in bocca?!?”
“Nathan-kun ci ha detto che ti piace il caffè, in particolar modo quello delle nostre macchinette, e sapendo che è un usanza italiana iniziare la giornata bevendone una tazza Koneko-chan è andata a prendertene un po’.”
Quello stronzo! Cerco di calmarmi, quindi mi costringo a sorridere alla mia kouhai*.
“Ti ringrazio per il pensiero Koneko-chan, solo d’ora in poi fai attenzione ai consigli di quell’individuo: il suo comportarsi sempre da santone rende solo più inaspettate e devastanti le sue carognate.” Lei annuisce piano, mentre si allontana per gettare il contenitore infetto.
“…io invece per risvegliare un bello addormentato avrei usato un altro metodo.” sorride maliziosamente Akeno, mentre si lecca le labbra e mi squadra come io farei con una bella braciola.
No grazie, ci tengo alla mia lingua…
“Bene, ora che ti sei ripreso, possiamo riprendere la discussione: attualmente siamo a due voti a favore su quattro. Tu, obbiettivamente, che ne dici Dante-kun? Sarebbe una valida aggiunta alla nostra squadra? I suoi parametri dovresti conoscerli meglio di noi…” cerco di escludere dalla mente i ricordi delle nottate insonni passate a vedere tutte le stagioni di Magica Milky Spiral 7 con lei.
I suoi parametri… dal punto di vista fisico, potrebbe tranquillamente diventare la stella della WWE*, per il potenziale magico… non saprei dire. Sembrerebbe avere un’ottima resistenza alla magia, ma come praticante, non ho proprio idea di quanta affinità abbia.
“Credo ci voglia un esame accurato per capire se è compatibile o no col pezzo, nel dubbio ci converrebbe prenderla come torre…” mentre le altre riflettono sulle mie parole, qualcuno bussa alla porta.
“Avanti!” la porta si apre, facendo entrare Sona e Tsubaki.
“Rias, ragazzi… potremmo avere un problema.”
 
“Delle esorciste, in missione nella nostra città.” Ripete lentamente Rias.
“Esatto. Vogliono un colloquio con te per raggiungere un accordo riguardo la loro permanenza qui. Cosa pensi di fare?” la Kaichou è ancora più rigida del solito, il che è tutto dire.
“…Accettare, ovviamente. Le incontreremo domani dopo la scuola.” Le due si fermano per qualche altro minuto per definire i dettagli, quindi dopo averci salutati se ne vanno.
“Come avete sentito, avremo delle ospiti che faremo meglio non provocare: anche con la tregua, i rapporti tra le fazioni sono fin troppo tesi, e un piccolo scontro potrebbe bastare a riaccendere le ostilità. Akeno, devi rintracciare Kiba e convincerlo a starsene buono e tranquillo; soprattutto assicurati che domani sia a scuola, così potremo tenerlo d’occhio fino all’ora dell’incontro.” La nostra regina annuisce, assumendo un’espressione pensierosa.
“Scusate… so che non sarebbero fatti miei, ma il recente cambio di comportamento di Kiba ha a che fare con la Chiesa? Da quando ha trovato il cadavere di quell’esorcista non sembra più lui.” Rias sospira, ed anche le altre due sembrano intristirsi.
“Sì. Avrei preferito che fosse lui a parlartene, ma vista la situazione, è meglio che ne sia al corrente anche tu.” Apro bene le orecchie, ben sapendo che probabilmente non riceverò altre spiegazioni a riguardo.
“Kiba era uno dei tanti orfani allevati dalla Chiesa, ed essendo dotato di un SG da combattimento venne selezionato per fare parte di un progetto segreto: il “Progetto Spada Sacra". Esso prevedeva la creazione di spadaccini in grado di brandire le sette spade Excaliburs forgiate dai frammenti dell’originale. Purtroppo si riveló essere un fallimento, e decisero di smaltire i partecipanti; lui é l'unico sopravvissuto dei soggetti dei test." Rimango di sasso.
Che la chiesa avesse delle truppe addestrate nel combattere il male ormai l'avevo accettato. Che i loro addestramenti coinvolgessero anche dei ragazzini pure, visto che i guerrieri migliori sono quelli che imparano a combattere fin da giovani.
Ma che mettano su progetti del genere, e possano uscirsene con soluzioni simili, davvero mi sembra assurdo.
“E si è fatto reincarnare per appagare il suo desiderio di vendetta? Che immagino riguardi queste spade sacre…” Rias scuote la testa.
“Ha accettato per salvarsi la vita. Pur essendo sfuggito alle loro camere a gas, ormai suoi polmoni erano lesionati permanentemente, e la reincarnazione era l’unica scelta percorribile oltre la morte. Anche se dopo ha effettivamente manifestato il desiderio di vendicare i compagni morti, speravo che avesse superato tutto questo…” questa diavola è ancora più ingenua di quel che mi aspettassi. Però…
[Non sta mentendo. L’hai capito anche tu, no?]
“…”
“Non è qualcosa di cui parli volentieri, quindi cerca di farti bastare questo.” E va bene.
“Tornando al discorso di prima, mi aspetto calma e sangue freddo anche da voi. Cercate di non farvi contagiare dalla smania del nostro cavallo.” Stavolta pare rivolgersi soprattutto a Koneko. Interessante.
 
Il giorno dopo.
 
La giornata è scorsa in un clima di tensione, e quando finalmente suona la campanella, mi dirigo immediatamente al vecchio edificio scolastico.
Eccetto Kiba che abbiamo ritenuto prudente impegnare con una richiesta dell’ultimo minuto, ci troviamo tutti nell’aula del club. Io e Koneko ci sistemiamo lungo il muro, mentre Akeno si prepara ad accogliere le emissarie alla porta.
Dopo un quarto d’ora d’attesa, finalmente iniziamo a sentire il rumore di passi che si avvicinano dal corridoio, fino a che Akeno non fa il suo ingresso scortando due ragazze con delle cappe bianche.
Una ha dei capelli castani raccolti in due lunghe code e gli occhi violetti, i tratti giapponesi e un aria allegra e spensierata. L’altra……………………………………………………………?!?
 
 
[Xenovia]
 
 
“Emissarie della Chiesa. Io sono Rias Gremory, la diavola responsabile di quest’area.”
“Irina Shidou, dalla Chiesa Protestante Inglese; e Xenovia Quarta, dalla Chiesa Cattolica Romana. Siamo state inviate qui con l’obbiettivo di recuperare, o se non è possibile, almeno distruggere alcune nostre proprietà: dovete sapere che ciascuna delle tre chiese cristiane custodiva due spade sacre Excaliburs, e che ne è stata rubata una in ognuna.” La nostra ospite prende un profondo respiro.
“Capisco. E per quale motivo vi sareste presentate proprio qui?”
“Perché quelli che abbiamo identificato come i ladri, ovvero i Grigori, si sono rifugiati in questa città. Perciò… volevamo assicurarci che i diavoli di quest’area non interferiscano con la nostra missione.” Al mio intervento, gli occhi della Gremory iniziano a rilasciare un bagliore rossastro.
“Stai forse insinuando che il casato Gremory possa collaborare con gli angeli caduti?” stringo le spalle.
“…I piani alti ritengono che possa essercene la possibilità, visto che per voi diavoli le spade sacre sono qualcosa da temere. Ma sono certa che non faresti mai nulla che possa mettere a rischio il “buon” nome del tuo clan e di tuo fratello Lucifer.” Un sorriso glaciale le si disegna sulle labbra.
“Quindi sai chi sono… Dici bene, esorcista. Finché sarete qui, non interverremo in alcun modo nella vostra contesa. Avete identificato anche chi è il mandante?”
“E’ di conforto sentirlo. Comunque, stando alle nostre informazioni dovrebbe essere Kokabiel, uno dei leader dei Grigori.” Un lampo di timore passa nello sguardo dei presenti.
“…allora mi auguro per voi che abbiate portato dei rinforzi adeguati, perché affrontare un essere come quello solo in due…”
“…Abbiamo un agente in attesa, ma è qui solo per riferire gli sviluppi della missione. In caso le cose precipitino, ha ordine di ritirarsi per preservare l’ultima spada.”
“…Capisco. È tutto, o c’è altro di cui dobbiamo discutere?”
“Nient’altro. Direi che possiamo andare, vero Xenovia?”
“D’accordo.” Ci rialziamo, e facciamo per uscire.
…ha finalmente sollevato gli occhi, ed ora mi sta trapanando la nuca con lo sguardo.
“Iniziavo a chiedermi se avresti fatto il soprammobile per tutto il tempo, Dante. Neanche un saluto ad un’amica?”
“…Ciao, Xen…” riesco quasi a percepire le espressioni sconvolte delle diavole dietro di me…
“…Vedo che cambiare ambiente ti ha davvero aiutato a trovare la tua strada… anche se è proprio l’ultima che mi aspettassi. Bene, come abbiamo detto poco fa, ora saremmo un po’ impegnate, perciò… addio.”
“Aspetta! …lascia almeno che ti spieghi…”
“Ci attende una missione molto impegnativa, perciò non abbiamo tempo da perdere per prenderci un tè. Inoltre… davvero ti aspetti che ci mettiamo a fraternizzare con dei diavoli?” Faccio per afferrare il pomello della porta, quando mi rendo conto che oltre di essa si trova un’aura demoniaca carica di odio e rabbia, e che Irina è in stato d’allerta con una mano sul braccio. La porta viene aperta, mostrando ciò che la genera: un ragazzo biondo.
“Kiba, ma cosa…” le parole della Gremory vengono interrotte da una voce fredda come la morte.
“Allora visto che avrete una dura battaglia, potrebbe essere una buona idea sciogliere un po’ i muscoli…”
“E tu saresti?” dallo sguardo sembra proprio volermi fare a pezzi…
“Un vostro Senpai*.”

 

Ci troviamo in un ampio spiazzo nel retro dell’edificio, che la regina ha appena circondato con alcune barriere per impedire qualunque interruzione esterna. Sfodero la mia Excalibur Destruction, e faccio un cenno al cavallo della Gremory.
A qualche metro da noi, Irina e Dante si fronteggiano allo stesso modo, lui evocando il suo Longinus sull’avambraccio sinistro, lei richiamando la sua Excalibur Mimic dal braccio: a prima vista sembrava una fascia di spago, ma ad un suo gesto si trasforma in una katana. È la capacità speciale della sua arma, la metamorfosi: può assumere qualunque forma desideri il suo utilizzatore.
“Come d’accordo, supervisionerò questo duello amichevole e non ufficiale. Mi auguro che non si verifichi alcun incidente…” la rossa lancia uno sguardo significativo a me e al suo spadaccino.
“Mi associo, sarebbe davvero brutto se qualcuno si facesse male sul serio…” …come mi aspettavo da quello pseudo-pacifista.
“Il mio obbiettivo primario è distruggere le Excaliburs, quindi se non attaccherà per uccidere anche io punterò solo a metterla fuori gioco.” Dante continua a fissarci preoccupato.
“Tranquillo, ti tornerò il tuo amichetto tutto intero…” lui tira un sospiro di sollievo, mentre quel Kiba gli lancia un’occhiataccia.
“Ah, e un’altra cosa: Akeno sai fare lavaggi a secco con la magia? Sarebbe sgarbato nei confronti delle nostre ospiti lasciarle andare via senza aver ripulito il casino combinato…” la regina inarca le sopracciglia, ma annuisce.
“Ma che diavolo premuroso! Bene, iniziamo!” Irina balza verso il suo avversario, e altrettanto fa il mio.
I suoi attacchi sono molto rapidi, ma peccano di precisione: è lampante che la sua ossessione gli sta offuscando la capacità di giudizio, e i suoi continui colpi pieni di foga ma ripetitivi lo confermano.
Intanto la mia compagna sta inseguendo Dante, che indietreggia e schiva continuamente i suoi attacchi, rotolando spesso per terra. Strano… non sembra stia caricando il Boosted Gear.
“Brucia! E congela!” il mio avversario ha attivato il suo SG, evocando una dozzina di spade, e ne afferra due che istantaneamente iniziano a generare fiamme ed aura gelida.
Ora mi sta attaccando con entrambe, pensando di potermi sopraffare con una granugola di fendenti alternati. Illuso.
Con una torsione, incrocio le nostre lame, quindi forzo la sua guardia frantumandogliele e sbalzandolo all’indietro. Mentre prepara un altro assalto, porto la mia Excalibur sopra la testa e mi concentro.
Appena dà segno di essere pronto, abbasso di scatto l’arma piantandola nel terreno, nello stesso momento in cui lui si lancia contro di me.
SBRAAANG!
Pochi istanti prima che mi raggiunga, dal punto in cui la mia arma è piantata si genera una forte esplosione, che lo scaraventa via ed apre un grosso cratere nel terreno.
“Non la chiamano Excalibur Destruction per niente.” Lui si rialza tutto barcollante.
“Così potente, ed è solo un frammento dell’originale… e va bene.” Le altre spade spariscono, quindi materializza una singola lama che, secondo dopo secondo, diventa sempre più grande.
“Vediamo qual è il più forte: il mio Sword Birth, o la tua spada sacra!” impugnandola con forza in entrambe le mani, si lancia contro di me.
“…Sono delusa.”  Arrivatomi quasi a contatto fa per colpirmi, ma prima che ci riesca balzo in avanti anticipandolo e tirandoli una violentissima botta allo stomaco con il pomo della mia arma.
“Ti sei perfino dimenticato che il punto di forza di voi cavalli è la velocità, ed hai evocato un’arma che non solo non sai brandire, ma che ti rallenta pure.“  lui si accascia vomitando una boccata di bile.
“Questo duello è concluso, Senpai. La prossima volta cerca di combattere a mente sgombra.”
“E io ne prendo atto. Kiba, vieni qui, così Akeno potrà curarti.” Lui invece scuote la testa, e si trascina fino ad un albero contro cui si appoggia, per poi mettersi ad osservare torvo l’altro duello. Lo imito.
Fino ad ora, lo scontro è stato alquanto noioso: Irina cercava di centrare con la punta della lama Dante, che puntualmente la schivava, tirando di tanto in tanto qualche sferetta di energia stordente a sua volta da lei evitata.
FLASH!
“Accidenti, la vuoi finire?! Non ne posso più di tutte queste luci!” Irina si sta coprendo gli occhi, abbagliata dall’ennesima granata magica.
“In tal caso temo che non potrai mai entrare in una discoteca, li sì che diventeresti cieca…” Questa volta ne carica due: una per mano. Le lancia una dietro l’altra, costringendola ad un doppio balzo laterale che…
BUMF!
“Agh! Che diamine…” mentre atterrava, il terreno su cui appoggiava i piedi è improvvisamente esploso, sollevando un potente getto di terra!
“Ah ah, davvero credevi che avrei consumato inutilmente tempo ed energie rotolandomi per terra come un cretino?!” lei si risolleva, tutta sporca di terriccio.
“…sei davvero diabolico! Trasformare l’area dello scontro in un campo minato… è per questo che avevi chiesto del lavasecco?”
“Esattamente, ed ora…” crea un sigillo magico pulsante di energia. Quelli che però ha piazzato per terra prima erano invisibili, o Irina se ne sarebbe resa conto… 
Lo lancia verso il cielo neanche fosse una pallina, iniziando poi a tempestare la mia partner di altre granate. Stavolta è lei a vedersi costretta a balzare qua e là cercando di evitare di essere centrata, e di non farsi travolgere da altre mine magiche che deflagrano un po’ ovunque sul campo di battaglia.
Dopo una decina di secondi, il sigillo piomba nuovamente a terra ad un paio di metri scarsi da lei, rilasciando una forte scoppio.
“Uff!!!” viene sbalzata a terra stordita.
Dante ne approfitta fiondandosi su di lei, e fa per calciarle via la spada, ma improvvisamente quest’ultima si trasforma in una frusta che, animata di vita propria, inizia a sferzarlo.
Mancandolo, perché appena l’Excalibur ha iniziato a rilasciare aura, lui ha inchiodato ed è battuto in ritirata in tempo di record.
“Ecco qua che fa mostra della sua specialità…”
“E quale sarebbe Xen? Manipolare l’ambiente e gli avversari? Tenersi sempre pronto alla fuga?” sorrido amaramente alla mia amica, che si sta rialzando assumendo finalmente un atteggiamento consono ad uno scontro, per quanto simulato.
“Beh, anche la seconda ma… intendevo più che altro rimediare figure di melma.” Lei scoppia a ridere, quell’altro mugugna seccato.
“Bene, vediamo di concludere: purtroppo non abbiamo tutto il giorno.” L’arma si divide in quattro corpi, che iniziano a piantarsi nel terreno di fronte a Irina mentre questa carica Dante: così facendo, tutte le mine piazzate vengono annullate venendo a contatto con l’aura sacra da essa rilasciata mentre sondano la zona.
“È finita!” ormai gli è arrivata addosso, e fa fischiare tutti e quattro i capi della sua spada-frusta-flagello.
VUMP!
“Non ancora…” una sorta di bozzolo rosso e squamoso si è avvolto intorno a lui.
“Cosa?! Che è questa roba?!”
“Ho scambiato le gracili ali da pipistrello ottenute con la reincarnazione per qualcosa di meglio: ali di drago, cara mia. Perciò se speravi di poter graffiarmi e startene tranquillamente seduta a guardare mentre crollavo causa avvelenamento, mi spiace, ma devo deluderti.” sghignazza Dante.
“Accidenti Xen, ora capisco perché lo definivi dannatamente fastidioso! E va bene, proviamo così.” Per nulla scoraggiata, riprende ad attaccarlo, andando di stoccate.
I fili iniziano a perforare le ali, costringendolo a riprendere il suo balletto di schivate e contrattacchi a distanza.
Stavolta però, i suoi attacchi energetici vengono neutralizzati da Irina a distanza di sicurezza, che ha esteso la lunghezza dei fili a diversi metri ciascuno, permettendole così di intercettare a suon di frustate i dardi in aria.
Ed essendo in grado di lanciarne al massimo due per volta, contro il quadruplo assalto della mia compagna…
In un ultimo tentativo, si lancia contro di lei cercando di afferrarle le braccia mentre spalanca le ali scostando ai lati i fili che le hanno trapassate; ma la mia amica ne genera un quinto che gli punge la spalla, decretando così la sua vittoria.
“Nngh!” lui barcolla all’indietro, per poi crollare a terra.
“Phew! Per essere reincarnato da così poco non sei affatto male!”
“La vittoria è vostra. Akeno…” la regina si fa avanti, e con un incantesimo rimuove la terra che ricopre Irina. Nel frattempo il cavallo si allontana barcollante, incurante dei richiami della sua padrona.
“Perché non hai neanche usato il tuo SG?” Dante abbassa di nuovo lo sguardo.
“…Volevo testare sul campo alcuni nuovi trucchetti, e usando il Boost avrei rischiato di calibrare male la potenza…” annuisco, quindi mi rimetto la cappa.
“Bene, conto sul nostro accordo, Rias Gremory.” Faccio per partire, ma una voce nota torna a farsi sentire.
“…Davvero tieni così poco alla tua vita? Oppure credi sul serio di riuscire a vincere contro un arcangelo caduto?”
“…È questa la differenza tra qualcuno che vive alla giornata facendosi dominare dai propri desideri, e tra colui che ha consacrato la propria vita ad una fede o ad un ideale. Il primo, se va bene, oltre per sé stesso si impegna per chi gli è vicino. Il secondo lotta per tutti i suoi fratelli. A qualunque costo.]” mi rimetto in marcia, lasciandomelo alle spalle.
“Ehi Xen, aspetta!” la mia collega si butta addosso il mantello e si affretta a seguirmi.
“Bene, se un giorno desidererete essere purificati, chiamateci pure! Ciao!”
 
 
[Dante]
 
 
Osservo il display del cellulare. Le 20.30.
Fino a qualche tempo fa, dopo cena o finivo eventuali compiti lasciati in sospeso, o mi tuffavo sui videogames o un film.
Poi ho iniziato a passare le serate ammazzandomi con degli allenamenti sfiancanti, sotto l’occhio vigile di un uomo buono ma disilluso che ha sacrificato la sua vita per salvare la mia.
Poi sono diventato uno degli esseri che l’hanno ucciso, e che…
No.
Non ho tempo per commiserarmi. Mi cade l’occhio sul registro chiamate: è da un bel po’ che non lo apro, ultimamente ho sempre risposto con un messaggio alle chiamate perse… di tutti i miei contatti meno uno, che ho bloccato.
Don Vincent. Io e la mia codardia… mi faccio schifo da solo.
Senza di lui sarei morto, ignorante del mondo celato ai comuni esseri umani. Salvo poi essere forse reincarnato da Sona, ma questo è un altro discorso.
…No, in verità senza di lui a quest’ora sarei ancora in Italia, convinto di essere pazzo a causa della voce che spesso sentivo nel dormiveglia… e a volte anche da perfettamente sveglio.
[Ehi.]
Parli del diavolo…
[Cosa hai intenzione di fare? Lascerai che la tua amica venga uccisa da quel guerrafondaio?]
E che potrei fare Ddraig, senza far saltare la mia copertura? Non ho modo di contattare Azazel, mentre i diavoli non hanno alcun interesse a intervenire…
[Ne sei proprio sicuro?]
Certo che ne-- …ah.
Prima però, dovrò fare una telefonata troppo a lungo rimandata…

 

Il giorno dopo.
 
“…Come mai volevi vedermi?” Koneko mi squadra sospettosa, mentre seduta appena fuori dalla caffetteria della scuola, mangiucchia un cornetto.
“È così strano che una volta tanto abbia voglia di passare un po’ di tempo in più con i miei compagni?”
“Sì.” Nessuna esitazione. Ragazza sveglia.
“Va bene, ho un motivo preciso. Kiba-kun ultimamente è più assenteista di me nei miei periodi peggiori, e cosa stia cercando di fare é ormai chiaro. A te le cose stanno bene così? Sai bene cosa rischia…” lei si ferma, fissando assorta il gelato.
“…che cosa hai in mente di fare?” mi faccio coraggio.
“Da quel che ho capito, la distruzione di quelle armi è il suo motivo di vita, perciò credo sia inutile cercare di farlo desistere. Non ci resta che assecondarlo: potremmo provare a negoziare con quelle due. Hanno detto che vogliono recuperare le Excaliburs, ma hanno detto anche che è preferibile distruggerle piuttosto che lasciarle al nemico; perciò potrebbero accettare di raccogliere i nuclei dalle spade distrutte, per poi riforgiarle come già fatto in passato. Se le convincessimo, anche lui probabilmente finirà per collaborare. Che ne dici?” lei fa per rispondere, ma qualcuno la interrompe bruscamente.
“Che accidenti ti sei fumato, Nandini?!” oh no. Proprio ora, lui no.
È capitato nel momento peggiore…
“…Stavi origliando.” La mano di Koneko saetta dietro un arbusto.
“Ahi ahi ahi!” strattonato per un orecchio, da dietro il cespuglio fa capolino il pedone di Sona: Saji Genshirou.
“No che non origliavo! Mi ero solo fermato a riposarmi un secondo mentre svolgevo le mie faccende. Piuttosto, che razza di piano folle state architettando? Le nostre padrone ci hanno ordinato di non immischiarci con quelli della Chiesa, e voi volete addirittura contrattarci?”
“Dimmi Saji-san, qual è la regola più importante da seguire in un gruppo?”
“Non disobbedire al capo, che domande.” Nessuna esitazione. Molto male, Saji.
“Sbagliato: è sostenersi a vicenda. Se un amico è in difficoltà ed ha bisogno di una mano, lo si deve aiutare. Koneko-chan, sei con me?” lei lascia l’orecchio del biondo.
“…No. Siamo, con te.” Lo afferra invece per il colletto, mentre lui fa una faccia orripilata.
“C-che cosa?! Starai scherzando spero! E va bene, non dirò nulla a Sona-kaichou e Rias-buchou; ma non coinvolgetemi in una simile pazzia…” non mi lascerò impietosire, caro mio.
“Quindi se fossi tu ad essere nei guai, ti andrebbe bene essere abbandonato?” lui scuote la testa.
“Ma che centra, è lui che ha deciso di andarsene!”Koneko lo fissa determinata.
“…Almeno ascolta tutta la storia, prima di dare giudizi…”
 
Parco vicino l’accademia, tardo pomeriggio.
 
“Bwahaa! Povero Kiba-san, ciò che gli è successo è così ingiusto! Va bene, vi aiuterò a salvarlo da se stesso!” oh, è stato facile. Iniziamo a dirigerci verso il centro, sopportando pazientemente il nostro compagno in crisi oftalmica, ed allungandogli di tanto in tanto un fazzoletto asciutto.
“Bene, ora non ci resta che trovare quelle due. E prima che me lo chiedi, Saji-san, no: non ho il numero di Xenovia, visto che i sacerdoti in genere fanno voto di povertà. Dovremo dividerci e…” Koneko mi tira la manica, indicando un punto ad alcune centinaia di metri da noi.
Ma non saranno mica…
“…per favore, date la benedizione a questo agnello smarrito…”
“…per favore, fateci la carità per conto del Padre nel cielo!”
…E invece sono loro.
 “Quindi è questa la generosità dei giapponesi… beh, non che ci si potesse aspettare chissà cosa in un paese in cui il cristianesimo è pressoché assente…” riesco a udire distintamente la sua voce irritata a questa distanza. Beh, non è poi così male essere un demone…
“Non dire così, Xenovia! Noi dobbiamo avere fede nel prossimo, anche negli eretici, perché visto che siamo al verde altrimenti non potremo mangiare…”
“Tutto questo è successo perché hai sperperato il nostro budget per quest’orrido falso.” Xen indica accusatoria una crosta tremenda.
“Ma che dici? Questo è il vero dipinto di un santo! L’espositore l’aveva scritto chiaramente!” un paio di sopracciglia blu aggrottate iniziano a farmi temere per l’incolumità di quell’Irina… meglio raggiungerle.
“Lasciando perdere che avresti dovuto consultarmi, prima dell’acquisto. Almeno sai dirmi di quale santo si tratta?”
“……………………………………..….San Pietro?”
“Beata…Vergine… Immacolata… quello ti sembra san Pietro?!?”
“Beh, un po’ ci somiglia… di sicuro non mi pare la Madonna.” direi che è il caso di intervenire subito, prima che una certa attaccabrighe salti alla gola della sua partner…
 
“Ah, questo sì che è il sapore della mia patria!” Irina e Xenovia si stanno ingozzando ad un ritmo impressionante, e di fianco a loro si è già accumulata una pila di piatti e ciotole.
“…dividiamo il conto in due.” Koneko, sei davvero una cara ragazza…
“Aaaah, che mangiata! Signore, benedici questi diavoli gentili!” fa Irina congiungendo le mani attorno il suo crocifisso.
“Ghhh!”
“…Uhn.”
“Owowow!”
“Oh, scusate! L’ho fatto istintivamente!” io, Koneko e Saji continuiamo a massaggiarci la testa assalita da un’emicrania martellante.
…Mi ero quasi scordato che, oltre a non poter più leggere la Bibbia e gli altri testi sacri, non possiamo più neanche ascoltare messe o ricevere benedizioni. Non senza procurarci un mal di testa da guinnes…
“Allora, perché siete venuti da noi?” ed anche Xen ha spazzolato tutto.
“Perché vogliamo distruggere le Excaliburs trafugate, e non sarebbe un problema per noi farvi avere i loro nuclei una volta concluso il lavoro.” Irina sembra sorpresa, l’altra invece si fa meditabonda.
“…potremmo accettare che vi occupiate di una di esse. Ma vorremmo che vi camuffiate per tutta la durata dell’operazione: sarebbe un bel problema se si scoprisse che abbiamo collaborato.”
“Ehi Xenovia, sei sicura? Anche se era un tuo amico, resta pur sempre un diavolo…” Irina mi pare molto meno pragmatica di Xen…
“Irina. Gli obbiettivi sono recuperare le spade rubate, o almeno distruggerle; la stessa cosa che dovremmo fare con le nostre se venissimo catturate. Ma abbiamo a che fare con il più violento e crudele tra gli arcangeli caduti: le nostre probabilità di successo sono stimate a meno del 30%, anche usando l’ultima risorsa.”
“…questo lo so. Ma anche così pensavamo che le possibilità fossero abbastanza alte per giustificare il nostro rischio.”
“Già, ci hanno detto di portare comunque avanti la missione… ma se si presenta l’opportunità di aumentare le nostre chanche di successo, credo che dovremmo coglierla.” Xenovia sembra decisa ad accettare, Irina invece…
“Alleandoci con i nostri nemici?! Così violeremmo i nostri dogmi! Lo sapevo, la tua fede è fin troppo strana…”
“…Attualmente, credo che la scelta migliore sia fare tutto il possibile per compiere la missione, così da poter tornare a casa e continuare a servire il nostro Dio. Se ti è così difficile accettarlo, considera l’aiuto ricevuto da un drago, invece che da un diavolo: i nostri capi non ci hanno proibito di accettare un supporto di quel tipo.”
“Beh, ecco… in effetti il Sekiryutei…ma é comunque strano.” Irina inizia a tentennare.
“…Per quanto sia stato un colpo per me reincontrarti in questa… situazione, credo sia il volere di Dio: grazie al tuo Longino puoi tranquillamente aumentare il tuo potere fino alla classe ultima, giusto?” inspiro profondamente.
“Potrei riuscirci. Con difficoltà, ma potrei farcela.”
[Dante, non penserai…]
Sì, Ddraig: credo che faremmo meglio ad impegnarci ancora di più sulle formule di manipolazione dell’energia, e durante il nostro prossimo incontro con quel tipo…
[Mi auguro tu sappia quel che fai.]
Koneko mi tira una manica.
“…se abbiamo un accordo, dovremmo chiamare anche Kiba-senpai…” speriamo in bene…
 
“Ahh…Capisco la situazione.” Kiba si sta gustando un caffè. Ci ha messo appena una decina di minuti a raggiungere il ristorante, ma a sorprendermi è più che altro la sua aria serena e rilassata.
“Trovo davvero… soddisfacente, che le portatrici delle Excaliburs ci abbiano dato il loro permesso per distruggerle.” Un paio di pericolosi occhi dorati lo trafiggono.
“Che modo rozzo di parlare… visto il tuo comportamento, se ti abbattessi considerandoti un diavolo deviato nessuno potrebbe dirci nulla.” Lui contraccambia con un ghigno sardonico.
“Ehi, calma! Niente risse in spogliatoio, ci aspetta una partita importante.” le due esorciste si volgono verso di me.
“…Ehm, sport… i prepartita… niente?!” Xenovia distoglie lo sguardo scuotendo la testa.
“Quindi provi rancore verso il progetto Spada Sacra… e considerando il tuo SG, il Sword Birth… devi essere l’unico soggetto ad essere riuscito a fuggire.”
“Esatto.”
“Ma Kiba-kun, grazie a—“ Irina fa per dire qualcosa, ma improvvisamente chiude la bocca facendo una smorfia di dolore. Credo che abbia assaggiato anche lei il piede di Xen…
“Posso capirti: quello è considerato come il peggior incidente della nostra organizzazione in tempi recenti. Pare che anche i piani alti fossero divisi: uno dei due vescovi a capo del progetto ha minacciato di rinunciare alla propria carica, pur di affossare il tutto. Purtroppo non è servito: il Consiglio dei cardinali ha preferito dare fiducia all’altro che ha avuto campo libero, con i risultati che ben sai. Almeno quel folle è stato scomunicato appena il suo lavoro è venuto alla luce…” lo sguardo di Kiba si fa attento.
“…Sai dirmi altro su quell’uomo?”
“Si chiama Balba Galilei, e dopo la scomunica é fuggito unendosi ai Grigori. Ci sono alte probabilità che sia coinvolto in questa missione, quindi potresti avere l’opportunità di ottenere una vendetta completa.”
“…molto bene, sembra che ci sia qualcosa che possa condividere anch’io. Alcune notti fa, ho incontrato un esorcista morente, che presentava ferite intrise di energia sacra; inoltre la sera dopo ho avuto uno scontro con Freed Sellzan. Credo che il suo nome vi sia noto…” le due socchiudono gli occhi.
“Quel tipo… era un esorcista del Vaticano, un genio che ha cominciato a cacciare già a tredici anni, e ha ottenuto ottimi risultati nell’eliminazione delle creature oscure. Ma non ha mai avuto veramente fede: semplicemente sfogava i suoi impulsi omicidi massacrando qualunque bersaglio gli fosse messo di fronte, fino a che qualcuno non è finito sulla linea di fuoco; l’accusa di eresia comunque era inevitabile.” Ma che sorpresa.
“Quindi è così, Sellzan ha usato un Excalibur rubata per uccidere i nostri compagni… e tutto questo perché la squadra di eliminazione se l’è lasciato sfuggire!” ora è decisamente incazzata, più di quanto l’abbia mai vista prima, ed ha una luce d’odio negli occhi.
“…Comunque, passiamo alla cooperazione.” Estrae un telefonino con scheda prepagata, e ci detta un numero.
“Se dovesse esserci qualche sviluppo contattateci a questo numero, ed in ogni caso, raggiungeteci stasera alle 10 per ritirare i travestimenti. È tutto direi: vi ripagherò un'altra volta.” Si alzano dal tavolo, e fanno per lasciare il locale.
“Ah dimenticavo, Dante: l’Hakiryoukou si è risvegliato.” Per un attimo resto calmo e tranquillo.
Pare che Vali si tenga impegnato.
[DANTE!]
Occavolo!
“Ah... ok. …Grazie.” Le due se ne vanno, lasciandoci soli a riflettere.
[Compagno, abbiamo un problema, anzi, più di uno; ma faremmo meglio a discuterne con calma.]
Va bene.
 
Ormai gli altri hanno già imboccato le strade che li portano a casa, o nel caso di quelle due, il campo base; tuttavia c’è qualcuno che ancora mi sta seguendo. Mi volto verso di lei.
“Posso fare qualcosa per te, Koneko?” lei mi guarda, mentre stringe leggermente i suoi piccoli pugni.
“…c’è una cosa che devo dirti…” annuisco in silenzio, aspettando che continui. È chiaramente a disagio, e credo di intuire il perché…
“…Io… se tu dovessi mettere il bene di quella ragazza, o di chiunque altro davanti al nostro, sappi che non ti perdonerò. Nessuno di noi lo farà.” Detto questo, si gira e se ne va.
Dopo che è sparita, mi lascio andare in un profondo sospiro, e mi porto le mani alla faccia.
[Partner…]
Ddraig… ci ho appena uccisi tutti, vero?
[Può darsi, ma almeno sarete insieme sino alla fine.]
 
 
 
1 Kouhai: compagno/a di scuola più giovane.
2 WWE: famosa azienda Americana che si occupa principalmente di show di wrestling.
3 Senpai: compagno/a di scuola più anziano.
 
 
 
NdA
 
 
Salve a tutti!
Positività portami via… pare che Dante questa volta abbia preso l’iniziativa pur non essendo affatto sicuro di quel che sta facendo. Cosa lo avrà spinto ad un comportamento così impulsivo? (Forse qualcuno si sarà già fatto un idea, ma noi diamo importanza alla forma, vero?) E Koneko, quanto avrà intuito dal suo comportamento?
Segnalo che d’ora in poi la narrazione si scomporrà definitivamente in stile “Il trono di spade”, e sebbene per il momento il protagonista rimarrà principalmente Dante, più avanti ci saranno altri personaggi che otterranno quasi altrettanto spazio… come ad esempio Slash/Dog, protagonista dell’altra omonima novel di Ishibumi.
Aggiungo che dopo aver notato che alcuni nomi, dai primi volumi tradotti sono stati modificati, ho deciso di passare a quelli inglesi in modo da evitare future seccature. Per capirci: Zenovia>Xenovia, Zelzan>Sellzan, Shemhaza>Shemhazai.
Inoltre di recente ho scoperto che quest’ultimo è stato associato ad un immagine proveniente dall’anime, nonostante finora nella novel non avesse ricevuto una straccio di descrizione; quindi ho dovuto cambiargli le sembianze (oh, ma l’autore non ne ha mai abbastanza di capelli argentati e occhi viola?!), anche se assolutamente non vestirà in quel modo assurdo, visto che Ana al look ci tiene.
Concludo informandovi che durante la creazione di questo capitolo ho consumato molto più caffè del solito… e questo potrebbe avermi influenzato un po’(forse).
Alla prossima!
 p.s. l'idea di Mil-tan nella scacchiera di Rias mi è stata suggerita da Shenron87... geniale, eh?
 
 

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Capitolo 3
*** Life 2 ***


 
 
 
“Bene, ora prova questa…”
Dei simboli verdi e luminosi mi fluttuano davanti al naso, combinandosi in una formula di cui riesco a malapena intuire lo scopo.
“Ehm… serve a manipolare il flusso dello youki di un sigillo magico?”
“No. Manipola il flusso dello youki proveniente da un sigillo. Ed esclusivamente da uno già attivo.”
“Quindi… funziona solo per l’aura in uscita… e se il sigillo è stato già attivato…” …mi scoppia la testa.
“Esatto. …se vuoi possiamo fare cinque minuti di pausa.” Sospiro sollevato.
Il mio insegnante, un certo Ajuka Beelzebub, riprende a trafficare con il suo tablet, con cui credo stia gestendo i suoi subordinati in almeno una decina di esperimenti e progetti.
Oltre a monitorare le mie statistiche psicofisiche, se le numerose telecamere multi-spettro puntate su di me sono un indizio.
…Quando Sona mi aveva detto che voleva vedermi, temevo desiderasse usarmi come cavia per qualche esperimento, come probabilmente ha fatto con Mitelt, e come credo Azazel abbia fatto con me.
Invece per mia fortuna, voleva DAVVERO solo parlare; e scoperto il mio interesse per la magia, si è offerto di darmi delle lezioni sulle formule e tecniche da lui ideate, in cambio della raccolta dei miei dati.
Questa è la terza, e devo dire che pur avendo sul mio cervello lo stesso effetto che avrebbe un frullatore su una banana, si sta rivelando molto utile.
La sua magia è differente da quella classica degli altri demoni, e assomiglia di più a quella dei maghi umani: basata su calcoli complessi più che sulla semplice manipolazione dell’aura. Grazie a queste lezioni sto riuscendo a capire aspetti  della magia che altrimenti mi sarebbero sfuggiti, inoltre queste formule mi sono molto utili per migliorare l’esecuzione dei miei incantesimi.
“Stai andando discretamente, Dante-san. Se continui così in pochi anni padroneggerai le formule base, e anche parecchie tra quelle avanzate.”
“La ringrazio. E le superiori?”
“…Beh, per quelle ci sarà tempo. C’è qualcosa di particolare che ti interessa?”
“Vorrei provarne una che controlli la conduzione e l’isolamento di uno specifico flusso di aura dalla fonte al punto di rilascio dell’incantesimo.”
“Mmmh. È sicuramente una delle più complesse, tra quelle base… “
“Mi metta alla prova.”
“Molto bene. Tira fuori l’Iphone e apri l’applicazione che ti ho dato: dubito che riuscirai a padroneggiarla nei 50 minuti che ci restano…” sul mio cellulare compare un messaggio inviatomi dal Maou.
“Ah, poi fammi sapere come ti trovi con questa nuova versione: è la 2.25.” apro il messaggio all’interno dell’app, e dopo aver eseguito l’aggiornamento, mi metto di buona lena a decifrare la formula che mi ha inviato insieme ad esso, aiutandomi con i manuali digitali che mi ha dato durante la prima lezione.
Già, potrebbe dirmi lui il significato di sti’ geroglifici… ma ciò va contro la sua etica sul lavoro e sullo studio. Secondo lui, se non ci si mette costantemente d’impegno per imparare usando le proprie capacità, le fondamenta della nostra conoscenza saranno instabili, e ciò che ci verrà costruito sopra pericolante.
Mi chiedo se l’abbia sempre pensata così, o se è una conclusione a cui è giunto vedendo come è venuto su suo fratello…

 

 Uff. Casa dolce casa. Da quando ho vinto il Rating con Raiser, posso finalmente dirlo: sebbene il vecchio appartamento non fosse proprio una topaia, poco ci mancava.
Grazie alla premura di Rias, invece ora vivo in un grande appartamento con un ampio salotto e una sala da pranzo separati dalla cucina, con studio, ed anche una camera per gli ospiti. Oltre a due bagni, di cui non capisco l’utilità visto che vivo da solo.
[Le tue facoltà intellettive sono sopravvissute anche questa volta?]
Sì, ridi pure Ddraig. Tanto sono io quello che deve rompersi la testa su ste’ cacchio di formule, a te invece arriva la pappetta pronta dopo che i concetti sono stati compresi…
[Sempre il solito brontolone. Forse ti serve una piccola pausa…]
Per l’appunto, credo che dormirò un po’… mancano meno di quattro ore all’inizio della ronda con Koneko e Saji.
Brip, brip.
Uff. CLICK.
“Ciao, Nathan. A cosa devo il piacere?”
“…Come a cosa? La serata videogame, no? Volevo chiederti di fermarti a prendere qualcosa da asporto prima di venire, che ho la dispensa quasi vuota. …C’è per caso qualche problema?”
“…Problemi no, solo… sono un po’ stanco. Non so se sarei di buona compagnia…”
“È per il viaggio? Anche a me a volte capita di non voler uscire di casa, sai. Se è così, questa potrebbe essere la volta buona che vedo la tua tana. In caso potrai cacciarmi fuori quando ti viene sonno, direi che è perfetto!” …sto’ testone.
[È proprio questo il genere di pausa di cui parlavo. Avanti, piantala di fare il misantropo!]
“…E va bene. Porta il joistick però, che il secondo credo di essermelo perso.”
“Roger capitano! A tra poco.”
 
“FINISH HIM!”
Sotto il mio sguardo inebetito, il mio personaggio viene fatto brutalmente a pezzi.
“FATALITY!”
“…”
“Sei davvero fuori forma. E dire che ci sono andato pure leggero…”
“Sì, come uno schiacciasassi!”
“A parte gli scherzi, che c’è che non va? Non sarà mica perché prima ti ho massacrato di nuovo Lee… non ho nemmeno usato Kazuya, stavolta!” gli lancio un occhiata stanca. È veramente preoccupato per me, e non posso dargli torto.
In questi ultimi giorni non ho praticamente spiaccicato parola con nessuno, eccetto durante le nostre caccie notturne con Kiba, Koneko e con Saji; con l’ultimo dei quali non ho neppure tutta sta’ confidenza.
Lei oltretutto ha iniziato a sospettare di me… spero che creda solamente che l’abbia coinvolta per  aiutare Xen invece che Kiba, perché quel “chiunque altro”, detto subito dopo che mi ero tradito all’avvertimento su Vali… 
“Ehi Dante, ci sei?”
“Sì, scusa. In effetti… sto passando un brutto periodo. Ho avuto dei ripensamenti sulle mie ultime scelte di vita, ed ora sono davvero confuso…” lui mi poggia una mano sulla spalla.
“Beh, capita a tutti prima o poi. Quello che devi fare è chiederti: ciò che ho fatto, ne è valso la pena? Se sì, non hai motivo di angustiarti. Altrimenti non ti resta che sistemare le cose.” La fa facile lui…
“Ma non mi dire, Capitan Ovvio. Comunque, non tutte le cose si possono sistemare; alcune scelte ti portano su strade a senso unico.”
“Esistono le inversioni di marcia, bello. E se non riesci a trovare vie di uscita da solo, basta chiedere aiuto a qualcuno di cui ti fidi. Avanti, parliamone davanti a dei bei piatti di riso al curry, mapo tofu e a degli involtini primavera!” tira fuori il telefono, e chiama il nostro ristorante d’asporto di fiducia.
[Questo ragazzo…]
Hai ragione, è fin troppo buono. Tranne che…
Nate mette giù, lanciandomi uno sguardo determinato. Fa per dirmi qualcosa, ma lo interrompo prima che inizi.
“Hai ordinato DUE confezioni di involtini, vero? Perché ne ho una voglia matta, e meno di tre non intendo mangiarne.” Lui si congela sul posto, assumendo prima un’espressione sorpresa, poi una di puro orrore. Ricompone freneticamente il numero.
TU-TU-TU-TU
“Ah, linea occupata… e considerato quanto sono veloci… mi sa che qualcuno rischia di doversi accontentare di un solo involtino…” riprende a chiamare disperatamente il ristorante, mentre la mia perfida risata echeggia per l’appartamento.
Questo è per il caffè dell’altro giorno…
 
“Buurp--” Saji e Koneko mi guardano un po’ stupiti, e un po’ schifati.
“Scusate… ho mangiato pesante.” Alla fine, Nathan è riuscito a richiamare il ristorante prendendo la seconda confezione, più qualche raviolo ai gamberi per sicurezza, sapendo che ne sono ghiotto.
Risultato?
Abbuffata epica per entrambi, culminata in un last round per disputarci l’ultimo involtino. Vinto ovviamente da lui, ma credo sia meglio così considerando lo stato del mio stomaco.
Che dire, è un mostro sia nei picchiaduro, che nel divorare (e soprattutto digerire) i più micidiali piatti orientali. Beh, considerato che il suo sogno è spazzolare un intero Gran Banchetto Imperiale Manchu e Han*, credo sia sensato.
Alla fine ho svicolato il discorso, lasciandogli intendere di volermi godere la serata. Cosa che è effettivamente successa: Ddraig aveva ragione, ne avevo davvero bisogno.
Apro leggermente il colletto del cappotto che indossiamo. È uno di quelli usati dagli esorcisti, e non pensavo che ne avrei rivisti tanto presto, né tantomeno meno che ne avrei indossato uno, dopo quanto successo in quella chiesa… che oltretutto, è anche usata come base da Xenovia e Irina.
“Fermi!” all’improvviso Kiba evoca una spada e si gira verso l’edificio sotto cui stiamo passando.
“Ecco la mia benedizione, papaboys!” quest’aura…
TWIN!
Un ombra ci si è tuffata addosso, venendo però respinta dal nostro cavallo. Freed Sellzan.
“Quindi, sei proprio tu, diavolo-kun! Ah che bello, io e la mia lei smaniavamo così tanto di rivederti…” mentre lo dice da una leccata alla sua Excalibur.
“Disgustoso come sempre. Questa volta non mi sfuggirai!” ci leviamo tutti i cappotti. Mi chiedo come facciano a combattere con questi addosso…
“…Ma oh, è una vera rimpatriata! C'è anche l’albina e quel traditore di Dante-kun… ora sei pure diventato uno schifoso demone?! Come sono emozionato…”
I due prendono a lanciarsi uno contro l’altro, incrociando fulmineamente le spade. Stavolta Freed sembra ancora più rapido che nell’ultima battaglia… che dipenda dalla sua Excalibur?
[BOOST!]
“Estendi la mia corda!” uno spesso cavo nero mi passa oltre la testa, puntando dritto verso il viso di quel folle. Ed ecco l’Absorption Line di Saji!
“Eeeeh spiacente, ma a me i tentacle rape non piacciono… non su me stesso, almeno!” Freed allontana Kiba con una spinta, quindi tira un fendente a quella sorta di…lingua? Che però cambia repentinamente direzione andandosi ad avvolgere attorno alla sua gamba.
“Preso!”
“Bel colpo, Saji-san. Hai anche intenzione di drenare le sue energie?” lui scuote la testa.
“Questa è la battaglia di Kiba-san. Per ora mi limiterò ad impedire che tagli la corda come ha fatto le altre volte.” A proposito di tagliare corde…
“Eeek, che appiccicoso! Giù la lingua maniaco!” Freed inizia a tirare fendenti al cavo, ma esso viene attraversato dalla sua lama come se fosse incorporeo. Degno del Prison Dragon.
“Sei mio!” Kiba è tornato alla carica, e stavolta pare deciso a farla finita.
Crack!
“Kyehehe! Puoi essere abile e determinato finche vuoi, ma la tua vetreria non sarà mai all’altezza della mia Excalibur!” Kiba guarda seccato i resti della sua spada e fa per crearne un’altra.
“Aspetta, Kiba!” mi concentro su una delle formule che ho imparato negli ultimi giorni.
“…Che vuoi fare?” Koneko mi guarda interrogativa.
“Un Transfer a distanza. Puoi tenere impegnato quel folle per una decina di secondi?”
Per tutta risposta, lei inizia a lanciargli contro tutto ciò che gli capita a tiro: cestini, cassette della posta, cartelli segnaletici…
“Che palle, di nuovo quella piccoletta!”
…distributori di lattine… cassonetti dei rifiuti?!
[TRANSFER!]
Sfruttando la formula, riesco ad indirizzare l’energia del mio SG verso Kiba sotto forma di raggio luminoso.
“In arrivo, amico!”
Viene colpito da esso, e la sua aura aumenta di molto.
“…Beh, avrei preferito batterlo da solo ma… grazie comunque, ragazzi. Sword Birth!”
Nell’area circostante ai due duellanti, si genera una vera e propria selva di spade, che Kiba inizia ad usare come trampolini per lanciarsi contro Freed da varie angolazioni. Nel mentre, ne afferra qualcuna piantata meno profondamente delle altre e gliela lancia addosso, cercando di portare a segno attacchi multidirezionali.
“Che bel trucco, acrobata di sta’ ceppa! Ma non serve a nulla!”
Twin! Twin! Twin!
La Excalibur di Freed inizia a saettare ancora più veloce di prima, frantumando tutte le armi in arrivo, più quella in mano a Kiba con cui cercava inutilmente di tagliargli la testa. Ora sta sibilando dritta su di lui…
Wump!
L’ex esorcista perde l’equilibrio e rovina a terra, mentre il cavo attorno alla sua gamba, dopo lo strattone, inizia ad emettere una strana luce.
“Quel tipo non è da sottovalutare.” …concordo, Saji.
“Merda, che è sta’ roba, sta assorbendo la mia energia?! Sembra un SG di tipo drago… cazzo se è fastidiosa!” finalmente Freed sta iniziando a mostrare anche un po’ di preoccupazione, oltre che insana gioia per il combattimento…
“…E va bene, finiamola qui. Non mi resta che sperare che anche gli altri due portatori siano abili.” Kiba si prepara a finirlo, quando una nuova voce ci coglie di sorpresa.
“Sword Birth, giusto? È un SG interessante, dagli usi infiniti che variano a seconda del suo possessore…” il suo proprietario è un vecchio vestito da alto prelato, che ci osserva pensieroso da dietro un paio di lenti tonde.
“Vecchio Balba! Anche tu avevi voglia di fare una passeggiata, eh?”
“Tu… sei Balba Galilei?” lo sguardo di Kiba si fa feroce e carico d’odio.
“Certo che sono io… comunque Freed, che stai combinando?”
“Questa lingua di lucertola è davvero problematica, non riesco proprio a liberarmi!”
“Mah. Non sai ancora usare la tua arma adeguatamente… devi inviare l’energia sacra prodotta dal tuo “elemento” nella spada, così rilascerai il suo vero potere.”
Freed per un attimo pare spaesato, poi gli si disegna un ghigno sulla faccia. Dal suo corpo inizia a venire emessa un’aura che focalizzandosi nell’Excalibur, la fa risplendere di luce sacra,
“Oh, sì: così mi piace!”
Slash!
Il cavo dell’Absorption Line viene tagliato di netto, facendo cadere il suo proprietario all’indietro per l’inerzia.
“Bene, ed ora me ne vado! Il nostro prossimo incontro sarà durante la battaglia finale.”
“Non così in fretta!”
Clang!
È arrivata la cavalleria: Xenovia ha incrociato la spada con Freed, e lo sta impegnando in uno scontro di forza.
“Yahoo! Serve una mano?” ed ecco anche Irina. Mi chiedo come faccia sta benedetta ragazza ad essere sempre così allegra e solare…
Intanto Koneko ripone il cellulare. È stata l’unica a ricordarsi di chiamare quelle due come da accordo: siamo dei gran pirla.
“Freed Sellzan, Balba Galilei: vi abbatterò in nome di Dio!” intanto Xen e quel pazzo continuano a scontrarsi.
“Non pronunciare quel nome, puttana!” dopo essersi faticosamente disimpegnato, Freed evita uno dei colpi più vigorosi dell’esorcista, e balza verso Balba tirando fuori al contempo qualcosa dalla tasca.
“Ci vediamo!” solleva la mano, ma intanto intorno a lui cominciano a muoversi delle spire d’ombra.
“Non credo proprio! Shadow Prison!” il SG di Saji che prima aveva la forma di una nera testa di camaleonte che gli occupava la mano, si è ora esteso sul resto dell’avambraccio iniziando ad assomigliare al mio, e ha cominciato a rilasciare una fumosa aura nera.
“Pff! Inutile!”
FLASH!
Una forte esplosione di luce dissipa le ombre, accecandoci. Quando recuperiamo la vista, i due sono spariti.
“Non dobbiamo lasciarli fuggire!” senza perdere un secondo, Xenovia, Irina e Kiba si lanciano all’inseguimento di quei due.
“Aspettate! Dannazione…” faccio per andar loro dietro, ma un singulto terrorizzato di Saji mi fa girare di scatto. Percepisco due aure familiari dietro di noi…
“Questo è davvero problematico.”
“Potresti spiegarmi cosa state combinando, Dante-kun?”
…Sona e Rias. Era ovvio che si sarebbero accorte delle nostre attività, prima o poi. Non ci resta che…
“…siamo fottutamente morti… Chiedo perdono, Kaichou! Ci dispiace tanto di aver agito di testa nostra!”
…beh, qualcosa del genere.

 

“Volevate distruggere le Excalibur, eh.” Ci troviamo al solito parco, quello in cui sono quasi morto: io, Koneko e Saji siamo in posizione seiza* davanti la fontana.
“E pensavate di poterlo fare senza che ce ne accorgessimo…” Sona ci sta fissando con aria glaciale, e neanche Rias pare molto contenta. Invece Koneko è silenziosa, e Saji chiaramente impaurito.
“…In verità, no. Sapevo che ci avreste inevitabilmente scoperti, una volta trovati i possessori delle spade; ma ho pensato che ne valesse la pena. Comunque, sono stato io a dare il via a tutto: ho coinvolto Koneko, la quale ha tirato dentro Saji: la responsabilità è mia.” Le due mi squadrano attentamente.
“E avresti fatto tutto questo…”
“Per evitare che degli amici vengano uccisi.” Rias sospira.
“Vale anche per te, Koneko?” lei annuisce appena.
“E tu, Saji?”
“…Anche io.”
“Uff. Comunque Yuuto è andato dietro quel Balba, giusto?”
“Sì. Era il capo del Progetto Spada Sacra.”
“Quindi gli darà la caccia a qualunque costo… per non parlare del fatto che le vostre azioni influiranno sul mondo dei demoni, ne siete consapevoli?”
“…Sì, Buchou…”
“…Sì, Master.”
“Rias, ci sentiamo più tardi. Ora devo inculcare un altro po’ di disciplina a questo zuccone.” Sona attiva un teletrasporto che la inghiotte assieme ad un Saji dal colorito bluastro.
“Accidenti, pare che starti dietro sarà un vera impresa. In ogni caso, ho inviato il mio famiglio dietro a Kiba: quando lo troverà lo raggiungeremo assieme ad Akeno. Ora, venite qui.” Io e Koneko ci avviciniamo lentamente.
…un abbraccio?!
“Mi avete fatta preoccupare tantissimo! Siete davvero degli stupidi.” …ah. Mi aspettavo una punizione, e invece…
“Koneko, raggiungi Akeno al tempio e rimani lì in attesa. Io e Dante andremo a casa sua a farci una bella chiaccherata.” Forse ho parlato troppo presto…
 
 
[Kokabiel]
 
 
Sto passeggiando tranquillamente nel cortile dietro un vecchio fabbricato, nella cittadina di Kuoh Town. È da qualche anno che non mi presentavo di persona nel mondo umano, ma oggi… è un giorno speciale.
“Signore!”  un guerriero dalla corazza dorata, uno dei miei uomini migliori, mi si avvicina.
“Ben arrivato. Ti starai chiedendo perché non ti ho ancora assegnato un compito per stanotte…”
“Affermativo. Non prenderò parte all’operazione?” esteriormente sembra  calmo, ma riesco a percepire un po’ di timore e delusione.
“No. Non a questa almeno… tu ti occuperai del piano B.” i suoi occhi si illuminano.
“Davvero? E quali sono gli ordini?”
“Semplice. Dovrai prelevare e portare in uno dei nostri rifugi qui nel mondo umano quel mezzo di pressione. Ho appena ricevuto conferma che il proprietario è impegnato, perciò non dovrai far altro che assicurarti che nessuno ti segua dopo il ritiro della merce.”
“Sissignore, sarà un onore!” un gran sorriso gli si forma sul volto.
“Comunque fa attenzione, perché potrebbe essere difficile da trattare. Ora vai.”
Dopo avermi porto il saluto, apre un portale dirigendosi nei nostri domini. Io invece rientro nell’edificio. Supero un gruppo di miei soldati, impegnato a scherzare e fare scommesse sullo svolgimento della missione, quindi raggiungo la zona degli uffici.
Percepisco tre aure sacre provenire dalla segreteria, e un’altra da una stanza all’altro capo dell’edifico. Quest’ultima sta venendo manipolata da un rituale. Mi dirigo verso la stanza più vicina, avendo sentito alcuni rumori e versi molto familiari.
Lamenti femminili.
Ammanettata e supina sulla scrivania, giace una giovane ragazza castana, con il corpo coperto solo da ferite e alcuni brandelli di tessuto nero. Quanta nostalgia…
“…Che ne dici della mia lama?! Ha una buona tempra, vero?” ella cerca disperatamente di soffocare i singhiozzi, mentre sopra di lei un aitante giovanotto si dà alla pazza gioia.
“È sempre rassicurante vedere giovani guerrieri così vigorosi. Ricordati però che per ora ci serve viva. È un regalo per la padrona di casa dopotutto…” lui gira il capo, continuando nel contempo la sua dura attività.
“Ah capo, che piacere vederla! Posso fare qualcosa per lei?” ridacchio.
“Solo dare una pulita quando hai finito. Sai, sarò io a trasportarla, e certe macchie sul nero…” lei intanto inizia a lamentarsi e a tremare più forte.
“Ricevuto! Devo darla anche alle tubature interne?”
“Dipende da te… mi basta arrivare all’inizio dello scontro con le vesti pulite: la sporcizia è accettabile solo dopo una bella battaglia sanguinosa.”
“Kyahaha! Agli ordini.” Rimango accanto alla porta, aspettando pazientemente che finiscano.
Se tutto va come programmato, questo non sarà che un preludio. I bei tempi stanno per tornare.
A circa un quarto d’ora dall’inizio del round successivo, veniamo finalmente raggiunti dal vecchio.
“Signore, ho terminato di… preparare la spada della ragazza. Anche se sarebbe stato meglio avere anche le altre due…” Sposta impaziente lo sguardo dall’esorcista, ora accasciata contro uno spigolo della scrivania, e mi mostra una katana che pulsa di energia sacra.
“Per ottenere ciò che vogliamo, quattro saranno sufficienti. Balba, appena il nostro Freed avrà finito qui potrete partire.” Lui annuisce riunendo le quattro Excaliburs ed iniziando ad ammirarle compiaciuto.
“Oh, sì!” alcuni minuti dopo, l’albino si stacca dalla giovane, mentre un sgocciolio si ode sul pavimento.
Allontanandosi dal suo corpo caduto a terra, raggiunge la scatola di fazzoletti per dedicarsi alla pulizia.
“Signore, una volta che il rituale sarà concluso…”
“Vi assegnerò qualche squadra per assistervi: per quanto forte possa essere quella spada, da sola non basterà per occuparsi delle chiese…” il vecchio sorride.
“La ringrazio per la sua generosità. Eh. Non vedo l’ora di vedere la faccia di quello stronzo moralista mentre il frutto del mio lavoro gli mozza la testa!”
 
Sto volando sopra la città, con il corpo esanime della ragazza sottobraccio. Individuo il mio obbiettivo: la casa dove risiede la Gremory qui nel mondo umano; quindi mi avvicino all’edificio, preparandomi a forzare le sue difese magiche.
Ma mi fermo all’ultimo: le luci sono spente, e l’ora non è così tarda. Contatto telepaticamente il soldato che avevo lasciato qui di guardia, che mi informa che è uscita mezz’ora fa.
Dirmelo prima no, eh idiota? Vedrò di ridurre la sua parte nei prossimi bottini…
Dove potrebbe essere… dalla sua regina? Se è così, mi ritroverò Barachiel incollato al culo ancor prima di poterla toccare, però…
Il nostro infiltrato. Si è messo a giocare per conto suo, e pare che la rossa sia uscita proprio per dargli una tirata d’orecchi,  perciò…
 
 
[Sona]
 
 
“Kaichou, sono davvero spiacente!”
SCIAF!
“…E vorrei ben vedere. Lasciandoti incantare da una storia strappalacrime, hai contribuito a creare il rischio dello scoppio di una guerra. Ora sei un diavolo, accidenti.”
Siamo in una delle stanze comuni del grande condominio che ospita me e la mia scacchiera.
Io sono in piedi con un sigillo attivo sul palmo destro che rilascia costantemente un lieve ma denso flusso di aura, il mio pedone invece è carponi sul pavimento mentre mi porge il didietro. 
SCIAF!
440.
SCIAF!
441
…perché Saji è così dannatamente ingenuo? Nonostante sia ancora giovane, dopo tutto quello che gli abbiamo insegnato dovrebbe essersi dato una svegliata.
E il problema  non è solo il suo lasciarsi manipolare così facilmente, ma anche il comportarsi come se quello in cui vive fosse ancora il mondo umano.
Non ha ancora capito che il nostro mondo, quello dei diavoli, degli angeli e delle altre creature soprannaturali non è gentile con chi non è calmo, vigile e calcolatore. Come invece lo è--
SCIAFF!!!
“AGH!” le mani di Saji fanno per andare verso il suo sedere dolorante, ma si ferma all’istante, stringendo convulsamente i pugni.
“Kaichou, non ti sembra di esagerare? Quell’ultima sculacciata era davvero forte…” la voce di Tsubaki risuona nella stanza.
In effetti, non avrei voluto dargliene una così…
“…le ultime cinquanta te le abbuono. Puoi andare, Saji.” Il mio pedone si allontana zoppicando a sguardo basso.
“Temo che per un bel pezzo non riuscirà più a sedersi. Dimmi Sona, qual è il problema? Oltre ovviamente al rischio di doverci scontrare con i caduti…” dopo aver interrotto il rilascio di aura sul mio palmo, mi abbandono su una sedia, fissando stancamente la mia regina.
“…E quello non ti sembra sufficiente?” Tsubaki sogghigna.
“L’espressione che hai assunto poco fa era diversa. Assomigliava a quella che hai quando vedi o pensi a un nostra certa, indisciplinata, conoscenza…” non le si può proprio nascondere nulla.
“Uff, in effetti… dici che anche Rias lo stia punendo a dovere?”
“Probabile. …quand’è che metterai le cose in chiaro? Ormai anche lei si sarà resa conto del modo in cui ti comporti con lui, e visto che è un suo servo…” sospiro frustrata.
“Lo farò quando l’inferno non considererà più i reincarnati come schiavi da consumare a suo piacimento! Cos’altro potrei fare ora oltre a portare avanti il nostro progetto, sperando un giorno di riuscire ad ottenere qualcosa?! Non posso certo andare da Rias a chiederle di lasciarmelo frequentare, e di certo se lo chiedessi a lui--” Tsubaki mi poggia le mani sulle spalle, iniziando un leggero massaggio.
“Calma, Sona. Devi solo scaricare la tensione che hai accumulato: ultimamente ne sono successe parecchie, e non hai ancora avuto il tempo di elaborare con calma… comunque credo che il problema attuale sia il riuscire a superare il tuo orgoglio ed ammettere ciò che provi per quel furfante. Oggi hai fatto un grande passo in avanti.” …Dannata ficcanaso.
“Sai essere tremenda quando vuoi, Tsubaki. Com’è che sei riuscita a non beccarti mai una singola punizione?” lei ridacchia e fa per rispondermi, ma riceve una chiamata telepatica.
“Che succede?”
 “…problemi. Il nemico ha fatto la sua mossa.” riferisce scura in volto.
“…io raduno il resto della squadra, tu dà una controllata al fondoschiena di Saji.”
 
 
[Dante]
 
 
“Certo che sei proprio di coccio!” Rias mi sta fissando irritata.
“Ho solo saldi principii. E comunque riconosco che esista quel rischio, ma che scoppi una guerra solo perché abbiamo collaborato momentaneamente con un paio di esorciste, è molto, molto improbabile. Con le chiese non corriamo rischi, visto che in fondo le abbiamo aiutate; mentre Kokabiel è chiaramente un sovversivo. Il governatore non lascerebbe certo un’operazione così delicata in mano al più incontrollabile tra i suoi colleghi!” …mi sa che la questione problemi diplomatici è sviscerata, il punto è…
[È che hai scavalcato la sua autorità e agito di testa tua, compagno. Un altra volta.]
 “Grrr! I miei principii invece mi impongono di fare tutto il possibile per tenere al sicuro coloro a cui tengo e che sono sotto la mia responsabilità, e ti assicuro che non è facile se costoro, che dovrebbero sostenermi oltretutto, se ne vanno per i fatti loro agendo alle mie spalle!” ora è arrabbiata. Molto.
[Chiedi scusa. Di solito con le femmine umane funziona…]
Sospiro.
“Capisco… in effetti ultimamente mi sto comportando un po’ troppo da stronzo…  va bene. Mi dispiace, Rias-buchou.” Lei rimane ferma per un po' a guardarmi respirando velocemente, quindi ricopre la mano destra di aura, attivando un sigillo sul palmo.
“Bene, se hai capito il tuo errore, ora puoi accettare anche la punizione…” mi preparo mentalmente alle peggio sevizie concepite dalle menti diaboliche degli inferi.
All’improvviso, la barriera difensiva posta attorno al mio appartamento viene infranta.
“…Cazzo, quest’aura è di…” io e Rias ci guardiamo, quindi lasciamo l’appartamento tuffandoci in picchiata giù per la tromba delle scale.
Tump!
…devo migliorare l’atterraggio.
Ora siamo in strada, e possiamo vedere il responsabile, che fluttua a qualche decina di metri sopra di noi: dieci ali nere e piumate, tunica anch’essa nera, e occhi rossi assetati di sangue. È lui.
“Questo è il nostro primo incontro, figlia dei Gremory. Assomigli davvero molto a tuo fratello, tanto dal darmi la nausea!”
“Dovrei dire: piacere di conoscerti, Kokabiel, leader degli angeli caduti. Ma sarebbe chiaramente una menzogna, perciò… sono Rias Gremory. Considerato che assumendo la carica di Lucifer, mio fratello ha dovuto tagliare politicamente i ponti con noi, cosa vuoi da me?” lui sghignazza.
“Solo portarti un dono. Ecco, prendi!” dalle sue vesti, compare il corpo martoriato di--
“Irina?!” La lascia cadere.
Mentre  precipita a terra, mi alzo in volo afferrandola a mezz’aria.
“Ha provato ad infiltrarsi nella nostra base, perciò l‘abbiamo accolta dandole il nostro benvenuto. I suoi due compagni di merende per ora sono riusciti a sfuggirmi però, che peccato.” Atterro reggendola con tutta la cura che posso: ha un’ampia ustione sulla schiena, dovuta suppongo ad un’esplosione di luce, e diversi tagli sul resto del corpo.
A preoccuparmi di più però sono l’assenza di vestiti, ed i residui di sangue ed… altro tra gambe.
Fottuti bastardi!
Proprio in questo momento, altro sangue riprende a colarle lungo l’interno coscia, mentre piagnucola incosciente.
“Non sono così stupido da confrontarmi direttamente con tuo fratello o un altro Maou. Se però gli stuprassi ed uccidessi la sorellina, credo che otterrei la sua attenzione, attirandolo qui una volta concluso il mio lavoro.”
“…dopo quanto già successo, così facendo scateneresti nuovamente la guerra tra le tre fazioni!”
“Esattamente: speravo che il furto delle tre Excaliburs fosse sufficiente, invece quel poltrone di Michele mi ha mandato solo qualche esorcista, e due spadaccine. È stato davvero noioso. Perciò scaricherò la mia frustrazione su di te, e così facendo anche Sirzechs entrerà in gioco.”
“Tu… mostro da battaglia!”
“Proprio così, ho intenzione di iniziare una battaglia che coinvolge le spade sacre, sarà quella la miccia. La scuola che tu e la sorellina di Serafall Leviathan frequentate è colma di potere demoniaco, immagino sia lo snodo centrale delle difese del vostro territorio: sarà il luogo ideale per lo scontro. Vi aspetto là. E se non doveste presentarvi entro mezz’ora… il rituale per riforgiare Excalibur si concluderà, rilasciando abbastanza potere sacro da distruggere le vostre difese magiche, ed io spazzerò via l’intera città!” scoppia a ridere, quindi si dirige dritto verso la Kuoh Academy.
“Dante-kun, stiamo per andare a scuola. Hai un minuto per mettere giù--” prima che finisca la frase, accanto a noi si materializzano Sona e il suo team.
“Rias, Dante, tutto bene?!”
“Noi stiamo bene, Sona-kaichou. Questa ragazza però ha bisogno di cure immediate: sarebbe un grosso problema se ci morisse tra le braccia.” Consegno Irina alle sue servitrici, che immediatamente si apprestano a soccorrerla. Non ho bisogno di guardare le loro facce per sapere cosa passa nelle loro menti.
“…Akeno, tu e Koneko dovete raggiungerci immediatamente. Combatteremo contro Kokabiel e i suoi.” La mia padrona stacca la mano dell'orecchio e si gira verso gli altri iniziando ad aggiornarli.
“…questo è lo scenario peggiore… dovresti chiamare immediatamente tuo fratello, Rias!” alle parole della Kaichou la rossa contrae la mascella.
“…non mi sembra che tu abbia già chiamato tua sorella…” Sona sospira.
“Sai bene perché non l’ho fatto…”
“Non serve. Ho già chiamato Lucifer-sama prima di uscire.”
“Akeno!” lei e Koneko sono appena comparse davanti a noi.
“Rias, nessuno dei presenti ha una forza di classe ultima. Se non chiediamo aiuto, non riusciremo a fare nulla: tutto ciò che possiamo fare è sperare di trattenerlo fino all’arrivo dei rinforzi, cercando di ridurre al minimo i danni.” Rias è ancora recalcitrante, ma alla fine annuisce sbuffando.
“Saranno qui tra un’ora circa, nel frattempo…”
“Io e il mio team attiveremo una barriera di contenimento, così potremo limitare i danni alla sola scuola. Sicura di voler andare da sola? Potrei prestarti qualcuno dei miei servitori…”
“No, Sona. Sono io la responsabile di quest’area, e sta a me affrontare le minacce che la insidiano.” Mentre discutono, io mi sono appartato ed effettuo una chiamata.
Avanti Xen, vedi di rispondere!” sibilo agitatissimo.
“.............Il numero da lei chiamato, non è al momento raggiungibile; lasciate un messaggio dopo il segnale acustico. BIIIP!”
“MA VAFFANCULO!!!” lancio il cellulare dentro un cestino dei rifiuti.
“…Dante-kun…” Sona, Saji, ed il mio team  mi guardano preoccupati.
“…………abbiamo una missione, giusto? E allora andiamo. Ho intenzione di staccare ogni singola ala a quel grandissimo figlio di puttana!”
 
 
 
1 Gran Banchetto Imperiale Manchu e Han: portata cinese che comprende tutte i piatti delle cucine Manchu e Han.
2 Seiza: posizione inginocchiata in cui ci si siede sui propri talloni.
 
 
 
NdA
 
Salve a tutti.
Sì, sono consapevole che molti non saranno felici della parte con Kokabiel, ma da quando ho iniziato a scrivere mi sono dato una regola: la coerenza innanzitutto.
Freed nel volume uno della novel minacciava di violentare Asia, allora sua collega (ed ha pure iniziato i preliminari, nonostante fosse nel bel mezzo di una missione, e con un diavolo davanti al naso), mentre nel tre pur avendo parecchie ore di tempo, e pur essendo al sicuro nella propria base, non ha neanche sfiorato un’esorcista della chiesa a sua completa disposizione. Mi dispiace davvero per Irina, ma logica vuole che riceva il trattamento tipico dei prigionieri di Kokabiel e sottoposti, il quale è chiaramente un Attila con le ali: generoso con i suoi guerrieri, l’incubo di ogni essere civile e con un briciolo di moralità.
Passando ad altro, si scopre cosa voleva Beelzebub da Dante. Beh, considerato ciò che il nostro ha tirato fuori negli scontri precedenti, c’era da aspettarsi che volesse esaminarlo più da vicino…
Sona invece, ha ormai accettato il tipo di interesse che prova nei confronti di Dante, con buona pace del povero Saji. Il quale nel frattempo ha ottenuto il secondo Sg di Vritra: il Shadow Prison, che come avrete intuito, manipola le ombre per intrappolare gli avversari.
La chiusura lascia un Dante preoccupatissimo ed incazzato nero, determinato a fare il mazzo a Kokabiel… ci riuscirà?
L’appuntamento è come sempre a tra due settimane, con la prima parte dello scontro finale di questo volume.
Saluti da Slenderguy!
 
 

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Capitolo 4
*** Life 3 parte 1 ***


 
 
 
Sto osservando una gigantesca barriera a cupola che ricopre il territorio scolastico.
“E con questa, i danni collaterali dovrebbero essere limitati al territorio scolastico. Ovviamente se quel… folle lo volesse potrebbe abbatterla, ma dubito che sprecherà in questo modo le sue forze ed il suo tempo.”
“State sfruttando il sistema difensivo?” alla mia domanda Sona annuisce.
“Sì: per questa barriera stiamo convogliando una discreta quantità dell’energia prodotta dalla fonte proprio intorno ad essa. Il problema è che se completerà il rituale, il rilascio di aura sacra distruggerà o comunque danneggerà irrimediabilmente tutto il sistema.”
“In altre parole, se completa il rituale saranno costretti a creare loro stessi una barriera che consumerà rapidamente le loro forze, lasciandoli pure indifesi per tutto il tempo.” Un bel problema.
“…Sona-kaichou, vorrei aggiungermi al canale telepatico condiviso: avrei un idea, ma non so se funzionerà, e potrebbe servirmi il suo aiuto.” 
“…per me va bene. Rias?”
“D’accordo, ma ci spiegherai cos’hai in mente per filo e per segno.”
 
Cinque minuti dopo.
 
Ripongo il mio cellulare (ripulito dopo il ripescaggio dal cestino) nella tasca.
“Bene, direi che ho tutto quello che mi serve.” Gli altri continuano a fissarmi stupiti.
“…passi per quelli sul sistema difensivo, ma come hai fatto ad ottenere quei dati sulle spade sacre?”
“…diciamo che conosco un esperto. Chi credi mi abbia regalato il talismano che ti ho venduto?” Sona annuisce pensierosa.
“Direi che possiamo andare, no?” Rias si riscuote, e inizia ad arringarci per la battaglia.
“…Davvero, non so mai cosa aspettarmi, quando ti metti in testa di fare qualcosa.” Sorrido a Saji.
“La cosa più assurda e inaspettata possibile, ovviamente. Comunque… come stanno le tue chiappe?” lui fa una smorfia inferocita.
“Secondo te? A causa tua mi sono beccato un’altra punizione da record! Tu invece, perché sei ancora fresco come una rosa?” ridacchio.
“Prima ho voluto provare a convincere la mia Master della bontà delle mie azioni. Arrivati al momento clou però, siamo stati interrotti: che peccato.” Ringhia come un pittbull idrofobo.
“Hai un culo enorme!”
“Non quanto il tuo, attualmente.”
“…e questo è tutto. Avanti, andiamo.” Pare che Rias abbia finito. Mi giro un’ultima volta verso di lui.
“…se le cose dovessero andare a puttane, fiondatevi immediatamente il più lontano possibile da qui. Sarebbe troppo, se morissimo tutti a causa di un singolo stronzo: cerca di convincere le altre, okay?” Il mio team è partito, perciò mi affretto a seguirle, lasciando Saji di sasso.
Anche se un po’ troppo bacchettone, è un bravo ragazzo. Mi dispiacerebbe se lui e le altre ci restassero.
La barriera di fronte a noi si apre, permettendoci di passare.
“Promozione a regina!” il mio potere inizia istantaneamente ad aumentare, mentre il varco si sigilla nuovamente.
In mezzo al campo della scuola, le quattro Excaliburs sono disposte ai vertici di un sigillo quadrato, emettendo una luce dorata. Esattamente al centro di esse, Balba Galilei sta compiendo il rituale di fusione.
“Quanto ci vorrà ancora, Balba?” seduto su una sorta di trono fluttuante a mezz’aria, si trova Kokabiel, che proprio in quel momento accavalla le gambe con nonchalance. Inizio a caricare il mio SG.
“Dieci minuti al massimo, signore.”
“Molto bene. Allora Gremory, chi avete chiamato? Sirzechs o Serafall?”
“Questo è irrilevante. Indipendentemente da ciò noi…”
BOOOM!
Un’ enorme lancia di luce si è schiantata sulla palestra, ed è esplosa cancellando ogni cosa nel raggio di un centinaio di metri.
“Noiosa. Ma anche se non li aveste avvertiti, presto o tardi si renderanno conto di ciò che sta per accadere. Prima di cominciare però vi farò riscaldare un po’…” a un suo cenno un portale si apre nel terreno.
È diverso da quelli utilizzati usualmente dai caduti, sembra proprio un abisso aperto sugli inferi…
“GROAR!”
Da esso emerge una figura alta almeno… otto metri? Forse anche più, e ancora più lunga. Avrebbe l’aspetto di un cane selvatico, se non fosse che ha tre teste.
Cerbero. Pensavo fosse al servizio di Ade…
[L’originale sì. Ma molti dei suoi cuccioli si sono sparpagliati per tutti gli inferi, venendo spesso catturati e usati come bestie da combattimento.]
…Vuoi dire che ce ne sono molti altri?!
[Già. Spera che sia l’unico che ha trovato…]
In quel momento la bestia ci assale, sputando a raffica una palla di fuoco per bocca.
Rias replica dissipando le prime due con un intenso lampo di distruzione, mentre l’ultima viene congelata da Akeno.
“Quanto ancora, Dante-kun?” in quel momento il Boosted Gear inizia a lampeggiare. …Cosa?
[Questo indica che hai accumulato abbastanza potere da poter battere il tuo attuale avversario. È un’altra abilità di questo Longino.]
Capisco…
“Ci sono quasi, ancora un poco.” Anche se abbattessero il cerbero, poi dovrebbero reggere contro Kokabiel, e visto il piano…
[BOOST!]
“GRUARGH!”
Dimmi che quel verso non veniva da dietro di me…
Mi volto. Un secondo cerbero mi sta balzando addosso a fauci spalancate. Chissà com’è il suo sistema digestivo… se non mi muovo, potrei trovarmi ad osservarlo da vicino.
Scatto come un fulmine a destra, per non coinvolgere le mie compagne, e lui ovviamente mi segue: ormai mi è sopra, e mi sto facendo la doccia tra i suoi schizzi di bava…
SLASH!
La bestia barcolla all’indietro, ululando di dolore, mentre una delle sue teste rotola a terra.
“Allora diavoletto: ti sono mancata?” Xen! Mi trattengo a fatica dallo stritolarla in un abbraccio. Credo che l’espansività di Rias sia contagiosa…
“…più di quanto immagini. Anche se sarei ancora più felice se imparassi a mettere in carica il cellulare...” Lei intanto ha preso ad incalzare la belva ferendola a più riprese: le spade sacre sono superefficaci anche su di loro, pare.
“Di questo me ne posso occupare da sola. Togliete di mezzo l’altro in fretta ed interrompete il rituale!” a malincuore, ritorno dalle altre.  
 “Arriva!”
[TRANSFER!]
Incanalo l’energia accumulata dentro Rias ed Akeno, che sentono un enorme flusso scorrer loro dentro. Ora il loro ammontare di aura è aumentato drasticamente. Nello stesso istante, il cerbero che stava mettendo in difficoltà Koneko, l’unica rimasta a trattenerlo, viene trafitto alle zampe da numerose spade.
Kiba! Molto bene, ora…
“Io procedo con il piano: buona fortuna.” Detto ciò, inizio a correre come un dannato verso l’aula del Consiglio Studentesco. Già: deja’ vu.
 
 
[Kiba]
 
 
La creatura di fronte a me ringhia volgendosi nella mia direzione. I suoi arti stanno sanguinando, ma riesce comunque a muoversi abbastanza bene; e difatti decide di caricarmi schiumante di rabbia.
THUD.
Il cerbero barcolla a causa di un violento gancio di Koneko, e perde slancio. Ne approfitto per evocare un fitto anello di lame inclinate verso l’interno, attorno a ciascuna delle sue zampe: ora è momentaneamente bloccato.
“Ottimo Kiba. Adesso…” la mia padrona lancia un forte lampo della distruzione, che cancella una palla di fuoco sputata dalla bestia immobilizzata, e ne disintegra una testa. Quella emette un assordante verso di dolore, mentre sopra di lei si addensano delle nubi nere attirate da un cerchio magico giallo intenso.
KROOOM!
Un potente fulmine si scatena da esso, cadendo dritto sul cerbero schiantandolo a terra ed arrostendolo.
“Ara ara, non era poi così spaventoso…” mi giro verso il secondo, impegnato con la spadaccina della chiesa. Gli è rimasta solo una testa.
Con un fendente secco, quella gli stacca una zampa, facendolo crollare durante uno dei suoi assalti; infine gli pianta la spada nel cranio.
“…sembra non ce ne siano altri.” annuisco. I portali sono già stati richiusi, perciò non dovrebbero attenderci altri avversari zannuti.
“…Dobbiamo fermare Balba. Fondendole, daranno vita ad un arma che non possiamo assolutamente lasciare nelle mani degli eretici!” detto ciò, Xenovia si lancia verso il vecchio, ma viene fermata una raffica di lance di luce. Sopra di lei fluttuano due angeli caduti, uno con quattro, ed uno con sei ali.
“Non intralcerete il piano di Lord Kokabiel!” evocano altre armi, tenendosi pronti a lanciarle.
“…ricordatevi di non strapazzarli troppo: voglio godermi lo scontro tra loro e Freed.” Sul suo trono, il leader ha tirato fuori un calice ed una caraffa, e sta godendosi del vino rosso. Spero ci si strozzi.
“Sparite!” fulmini e colpi di distruzione iniziano a bombardare quei due, mentre Rias ed Akeno danno il meglio di loro.
“Kiba, aiuta quell’esorcista a recuperare le spade, dobbiamo…” prima che possa finire la frase, quattro pilastri di luce vengono emessi da esse, mentre la barriera intorno a noi inizia a cedere.
“Concluso! Il rituale è concluso! Ah ah, e dopo questi diavoli sarà il tuo turno, Vincent!” Balba inizia a ridere in modo maniacale, mentre le armi si riuniscono sopra di lui e si fondono in un'unica, grande spada dorata.
Xenovia sbarra gli occhi. Nello stesso istante, la cupola svanisce, mostrando il cielo notturno.
“Fallimento… non ci resta che distruggerle, però…” prende fiato.
“…Tu… folle eretico. Possibile che ce l’abbia ancora con Padre Vincent? A causa tua è stato retrocesso a semplice parroco, e non è neppure riuscito a fermare i tuoi deliranti esperimenti!” quello sogghigna.
“Oh, si. In effetti in quell’ultimo progetto non ce l’ha fatta, ma credi che fosse la prima volta che mi metteva i bastoni tra le ruote? Da quando ci siamo conosciuti ad uno dei Concili Vaticani, non ha fatto altro che tenermi d’occhio ed intromettersi nei miei affari. Credo che sia per questo che alcuni cardinali hanno insistito perché gestisse insieme a me il Progetto Spada Sacra: speravano che mi impedisse di mettere completamente a frutto il mio estro, limitandomi a metodi “moralmente accettabili”. Ma fortunatamente sono riuscito a levarmelo dai piedi, visto che la maggioranza ai piani alti voleva risultati sopra ogni cosa, e  hanno preferito dare credito a me. E poi hanno avuta la faccia tosta di fingersi sorpresi e disgustati per come è andata a finire! Pagheranno tutti, Freed prendi la spada!”  l’albino si avvicina, prende l’arma con delicatezza e… la bacia.
“Oh, ragazza mia, sei davvero radiosa! Ci divertiremo un mondo insieme!” la punta verso di me.
“…Kiba Yuuto. La collaborazione tra di noi è ancora valida, giusto?” annuisco all’esorcista.
“Bene, allora è il momento di distruggere quella cosa e colui che la brandisce.” Iniziamo ad avvicinaci ai due, quando Balba si mette ad osservarmi con crescente interesse.
“…Tu. Sei il possessore del Sword Birth… curioso che ci rivediamo proprio qui.”
“È così. Sono il sopravvissuto al progetto spada sacra, o per meglio dire, colui che è rinato da quella esperienza. Ora vendicherò i miei compagni.”
“Ahhh, i tuoi compagni certo. È merito loro se la mia ricerca è stata un successo…”
“Che diavolo significa? Il progetto non è stato un fallimento?!” quello scuote la testa.
“No. Sono riuscito a scoprire l’esistenza del fattore, da me denominato “elemento”, che determina l’idoneità di un individuo all’utilizzo delle spade sacre. E dopo accurati studi ed esperimenti, sono giunto alla conclusione che il metodo più rapido ed efficace per ottenere il valore numerico ottimale per l’uso delle armi, è sommarli tra loro trasferendoli da un soggetto ad un altro. Ma sarebbe stato poco pratico ai nostri fini, perciò alla fine ho deciso di estrarli direttamente e cristallizzarli, in modo da renderli fruibili per i consumatori più adatti.” Tira fuori da una tasca una gemma blu, causando in Xenovia una smorfia disgustata.
“…quindi è questo che sono i cristalli che ci impiantate…”
“Esatto. Ovviamente quel Michele non si è fatto scrupolo ad usare le mie ricerche una volta che quei porci dei miei superiori mi hanno cacciato, l’unica differenza tra i miei metodi e i suoi è che lui è in grado di estrarli senza uccidere il proprietario originale.”
“È per questo che hai ucciso i miei amici…”
“Precisamente. Dai tuoi compagni ne ho ottenuti parecchi, anche se ne ho dovuti usare tre su Freed.  Questa è l’ultima.” Agita la gemma.
“Kyahah! Già, sono fottutamente speciale visto che gli altri due spadaccini non erano compatibili e sono crepati per il rigetto!”…quindi è per questo che non ho incontrato altri portatori. Avrei preferito che fosse stato Freed a morire.
“Tu… quante vite hai sacrificato per la tua brama e i tuoi esperimenti?!”
“Uff… se dici così… posso darti questo senza problemi, ormai per me non è un problema produrne in massa. A questo punto, mi basta recuperare le spade sacre per tutto il mondo e potrò avere la mia vendetta su coloro che mi hanno scacciato.” Balba getta la gemma verso di me, facendola rotolare fino ai miei piedi.
“Amici miei…” la prendo tra le mani, accarezzandola delicatamente. Ad un tratto, inizia a brillare e rilasciare diverse luci evanescenti. Ciascuna di esse si posiziona intorno a me, ed assumono lentamente delle forme definite.
Sono…fantasmi?
[…Kiba… non lasciare che quanto ci è successo comprometta il tuo futuro… tu sei ancora vivo…]
“Quelli sono… gli spiriti dei suoi compagni defunti?! No… sembrano più degli echi delle loro coscienze, ma allora perché--” Akeno si interrompe quando uno di loro parla nuovamente.
[…Il nostro più grande rimpianto era non aver potuto vivere delle vite normali, ricordi?]
Ricordo.
Ogni singolo giorno della nostra prigionia: all’inizio eravamo felici ed entusiasti di poter essere d’aiuto a coloro che ci avevano accolti e cresciuti, ma poi… dopo settimane e settimane di esperimenti e di nostri compagni che non tornavano più, abbiamo iniziato a dubitare.
La fede che era così radicata in noi, aveva iniziato a venire meno… fino a che, un giorno, non ci hanno riuniti tutti in uno spoglio magazzino, che hanno sigillato e riempito di gas.
È stato a quel punto, che il desiderio di ribellarci ha finalmente superato la remissività frutto di una vita di cieca obbedienza. Alcuni di noi possedevano degli SG, e li abbiamo usati per abbattere la porta; ma ci abbiamo impiegato troppo tempo.
I pochi di noi ancora in piedi faticavano anche a camminare, perciò i miei compagni si aggrapparono ai nostri aguzzini pregandomi di fuggire.
Io ero quello messo meglio e… fu esattamente quello che feci. Corsi il più velocemente possibile, e riuscii a fuggire dal sito del progetto.
Tuttavia… il gas aveva già danneggiato i miei polmoni, e la mia fuga fu un susseguirsi di inciampi e colpi di tosse, che lasciavano dietro di me una scia di macchie di sangue.
Ad un certo punto mi sono ritrovato per terra, privo di forze. Ormai non avevo neppure la forza di trascinarmi, e avevo accettato la mia inevitabile morte… ma una figura dai capelli rossi comparve dandomi per la prima volta una scelta.
E ciò che ho scelto…
“Avete ragione. Mi assicurerò che nessuno debba più soffrire a causa di quel progetto, e poi andrò avanti con la mia vita. …Grazie amici miei.” Gli echi dei miei compagni, animati dal rilascio delle energie di questo campo di battaglia e dal contatto con me, rientrano nella gemma sorridendomi sereni.
La porto a contatto con il mio petto, assorbendola nel torace. È il momento che accetti veramente il dono fattomi dai miei compagni…
FLASH!
Una luce abbagliante si sprigiona dal mio corpo, e mi sento finalmente vivo e completo.
“Balance Break.”
“Che cosa?!?” di fronte lo sguardo stupefatto di tutti, forgio una nuova spada.
È nera, con dei simboli rossi incisi lungo la lama; ma emana anche una bianca luce sacra.
“Sword of Betraytor”*
“…una spada sacra-demoniaca…” fa Koneko incredula.
Focalizzo lo sguardo su Sellzan, quindi…
TWINNNG!
Ho azzerato in una frazione di secondo la distanza che ci separava, e gli ho tirato un fendente al polso… ma è riuscito in qualche modo ad intercettare il colpo. Ora le aure delle nostre spade si stanno scontrando, annullandosi a vicenda.
“Maledetto! Perché l’aura sacra viene bloccata?”
“Perché quel patchwork non potrà mai superare il potere dei sentimenti dei miei compagni!”
Quello risponde schioccando la lingua e balzando indietro dopo avermi rifilato un calcio; allo stesso tempo la sua lama inizia a vorticare come se fosse viva.  Il potere di Excalibur Mimic. Tuttavia…
Ho già visto quell’abilità usata da qualcuno che l’ha padroneggiata alla perfezione, e questo livello di esecuzione…
Swish!
Schivo al pelo un secondo capo della spada-frusta. Ad avermi sorpreso non è la divisione in più corpi dell’arma, ma la sua velocità… questa è Excalibur Rapidly. È in grado di usare più poteri per volta!
“San Pietro, San Basilio, San Denis, e Santa Vergine Maria. Vi prego ascoltate la mia voce.” La cantilena di Xenovia ci distrae entrambi. Sta tenendo Destruction con la sinistra, mentre la mano destra è tesa verso l’esterno: vicino a lei è comparso il varco di una dimensione artificiale. Ci immerge la mano e…
“Nel nome dei Santi che risiedono in te, io ti libero! Durlindana!”* quell’esorcista ha estratto da esso una spada blu ancora più grande dell’altra, che appena fuori dal suo “fodero”, inizia ad emanare un’aura sacra schiacciante.
“La Durrandal?”
“Ma tu non eri una detentrice delle Excaliburs?!” non solo Balba, anche Kokabiel non riesce a trattenere lo stupore.
“Sbagliato. Originariamente ero la detentrice della Durrandal, poi sono stata scelta anche per brandire Destruction. Questo è tutto.”
“Impossibile, non abbiamo ancora raggiunto la fase che permette di brandire spade sacre superiori alle Excaliburs, men che meno una delle più potenti in assoluto!” l’ex-vescovo sta digrignando i denti.
“Certamente. Attualmente, nessuno può riuscire a brandire Durrandal artificialmente.”
“Allora perché?”
“Non è chiaro? Perché io sono la detentrice naturale.” Balba era ammutolito. Aveva davanti gli occhi una persona che era stata destinata fin dalla nascita ad impugnare un’arma sacra, il suo desiderio mai realizzato.
“Ora, Freed Selzen. Possiamo finalmente combattere senza freni: spero non morirai al primo colpo… almeno utilizza quell’obbrobrio al massimo.” Finito di parlare, Xenovia si lancia contro di lui rilasciando il potere della sua nuova spada. Tuttavia questi attiva il potere di Transparency, rendendo invisibile l’Excalibur, ed inizia a sferzarla cercando di tenerla a distanza.
“E che cazzo! Questo non è per niente figo, mi stai rubando la scena! E va bene, vi sistemerò entrambi con il potere di Excalibur-chan, dopodiché ti darò la stessa punizione che ho dato alla tua amichetta, cara la mia puttanella!”
Intanto l’esorcista si è protetta con la Durrandal, abbastanza grande da coprirle la maggior parte del corpo, e carica un colpo con la sinistra. Esegue un fendente ascensionale squarciando il terreno, e generando un forte scoppio che scaglia una gran quantità di terra addosso all’albino.
Quindi gli si lancia addosso, puntando al fianco destro. Io invece lo aggiro dal sinistro.
Avendo la visuale coperta, Freed ha potuto solo indietreggiare rimanendo a guardia alzata, cercando di evitare il terriccio in arrivo, perciò quando lei gli arriva addosso ha a malapena il tempo di parare il colpo…
KA-KIIIN!
Con un solo taglio, la sua Excalibur viene frantumata da Durrandal, che rilascia un’onda di energia sacra sufficiente ad scavare un lungo fossato al loro fianco.
“Quindi è solo una spada spezzata… mi preoccupavo per nulla, non poteva competere con la mia.”
“Non è possibile! Si è rotta così facilmente?! Quindi era sbagliato usare qualcosa di rotto fin dall’inizio. Ah, la superficialità degli esseri umani… la follia della Chiesa… qui ci vuole un bell’esame di coscienza…” stufo del fiume di porcate che continuava a vomitare, lo colpisco con tutte le mie forze.
Istintivamente, usa il troncone per parare l’attacco, col solo risultato di sbriciolarla del tutto, subendo comunque il mio fendente.
Crolla a terra con un lungo taglio che gli parte dalla spalla e finisce sull’anca opposta, quindi Xenovia lo colpisce alla testa con una violenta piattonata di Destruction, spedendolo nel mondo dei sogni. Io invece sollevo la mia spada verso il cielo.
Abbiamo superato Excalibur. Ora…
“…perché non hai rilasciato il suo potere? Credevo che lo volessi morto…” lei scuote la testa.
“Al momento la priorità è fermare gli altri due. Mi pare di aver capito che vogliano far scoppiare nuovamente il conflitto tra le tre fazioni, perciò ci possiamo occupare dopo di interrogatori et similia.” Ci giriamo verso Balba, che sembra essere perso in qualche sua delirante riflessione.
“S…spada Sacro-demoniaca?! Non è possibile che si uniscano… sono due poli opposti!” inizio ad avvicinarmi a lui, portando la mia arma sopra la testa.
“…Ora capisco, c’è una sola spiegazione per un fenomeno del genere! Il motivo per cui questi poteri impossibili da bilanciare si sono uniti… le entità che li rappresentano sono entrambe—”  prima che il mio colpo cali su di lui, o che finisca di parlare, una lancia di luce gli trafigge il cuore. Rimane qualche istante fermo, letteralmente impalato sul posto, per poi crollare a terra alla sparizione dell’arma. È morto.
“Balba, sei stato notevole. Il problema è che sei arrivato a questa conclusione prima di avermi portato dei risultati sufficienti. Ma non importa se hai fallito, potevo farcela da solo fin dall’inizio.” Kokabiel. Ha un sorriso sarcastico sul volto, e sta guardando il suo ex-alleato che ha ucciso senza pietà.
“Ed ora… incrementate il potere del Sekiryutei e fateglielo trasferire.” Mi giro verso gli altri. Dante è ricomparso, e si volta verso Rias, ma proprio in questo momento la barriera si riattiva ricoprendo nuovamente l’intera scuola.
 
 
[Dante, alcuni minuti prima]
 
 
Sono appena uscito  dall’aula del Consiglio, e mi sto fiondando al livello interrato, dove si trovano il locale caldaie, e i generatori di emergenza dell’istituto. Tuttavia lì sotto si nasconde anche un’altra stanza: quella di controllo del sistema difensivo della zona.
Piazzarlo qui dove le sorelle dei Maou passano la maggior parte del tempo era una scelta logica,  perché porta ad un risparmio di risorse, inoltre così Sona e Rias possono tener d’occhio lo stato del sistema più facilmente.
Finalmente ho raggiunto la mia meta, ma all’improvviso percepisco un aura molto intensa a pochi metri da me.
[L’energia che confluisce in quest’area l’ha mascherato, ma è abbastanza forte: fa attenzione.]
Da un angolo buio fa la sua comparsa un caduto con sei ali che indossa una corazza d’argento, e mi fissa con sospetto.
“Infiltrato Nandini, cosa ci fai qui?” …proviamoci.
“Signore. Ho convinto le due diavole a lasciarmi dare una resettata al sistema difensivo, in modo da evitare il suo collasso al completamento del rituale… ma ovviamente è solo una scusa per non essere costretto a combattere contro di voi. Posso sapere se il piano è davvero quello di scatenare nuovamente la guerra? Perché ero rimasto al dovermi infiltrare tra i Gremory per raccogliere informazioni su Lucifer e compagnia bella, c’è stato un cambio di piani?” lui si rilassa. Solo un pochino, però.
“Affermativo: l’obbiettivo è la sorella di Lucifer. Dopo averla sistemata, quest’ultimo, che pare la adori, si farà consumare dalla sete di vendetta dandoci del vantaggio nella guerra in arrivo. Tu invece potrai passare direttamente sotto il suo controllo, o quello della sua famiglia, cosa che velocizzerà di molto la tua missione.” Pare che abbiano pianificato parecchio…
“…piuttosto, perché sei venuto davvero qui? Se era solo una scusa…” gli sorrido.
“…Per poter studiare il sistema, ovviamente! Perché sprecare una buona occasione di raccogliere informazioni sulle difese del nemico, se ci si presenta davanti al naso?” lui mi fissa stupito, poi inizia a ridacchiare.
“Ora capisco il motivo della considerazione di Lord Kokabiel nei tuoi riguardi… ti spiace se assisto?” scuoto la testa, quindi gli faccio strada fino alla porta nascosta, da cui ha origine tutta questa soverchiante emissione di energia.
Lì, estraggo il telefono aperto sull’applicazione di Beelzebub, che fra le altre cose, è il creatore del sistema; ed inserisco nella entrata usb della toppa la chiavetta che ho recuperato dalla scrivania di Sona. Una console esce dalla parete, quindi digito la prima password, e poi il codice di amministratore temporaneo datomi dal Maou, insieme alle dovute istruzioni.
Non mi resta che digitare la seconda password per accedere ai controlli del sistema, ma mi blocco all’improvviso.
“Tu non hai sentito nulla?” l’altro inarca un sopracciglio, e si volta verso l’ingresso dei sotterranei.
“…Non mi sembra. Dici che uno dei tuoi “amichetti” ti ha seguito?”
[EXPLOSION!]
Mentre si rigira verso di me, viene accecato da un’esplosione di aura, quindi schiantato a terra da un brutale lariat.*
Gli piazzo un violentissimo calcio nell’inguine, e mentre quello si contorce cacciando un urlo assordante, gli fratturo la spalla destra con un diretto: ora sono cavalcioni su di lui, tenendogli fermo l’altro braccio, mentre intorno il mio guantone si raccoglie una duplice aura.
“…tu…maledetto…traditore…” gli rido in faccia. Intanto, attorno al mio braccio iniziano a generarsi delle forti folate ed un intenso ronzio.
“Io un traditore? Un ingannatore forse, ma non confondermi con te e il tuo capo. Non sono stupido, e so bene che tutto questo non può essere stato un ordine di Azazel. Ora, fammi il favore di crepare in fretta… Dragon Vortex: Wind!” gli pianto il pugno dritto sulla faccia, facendogliela impattare contro la sorta di trapano d’aria compressa che ora ricopre il guanto d’arme.
“UUUAAAAARGH!!!!”  
Veniamo ricoperti di schizzi di sangue, mentre il suo cranio è gradualmente ridotto a brandelli. Una decina di secondi dopo l’inizio dell’operazione, il resto del suo corpo svanisce in una nuvoletta di particelle d luce.
E questa è fatta. Fortuna che quei fastidiosi “Boost” sono silenziabili…
Disattivo il SG, quindi inserisco l’ultima password entrando nel menù di controllo, da cui accedo alla schermata che mi interessa.
“Sona-kaichou, sono dentro. Il reset è pronto a partire, aspetto il vostro segnale.”
“Dante-kun… ora iniziamo ad inviare la nostra aura alla barriera, e suddividiamo le due fonti. A quel punto Kokabiel non dovrebbe accorgersi della disattivazione del sistema, essendo quella che noi immetteremo di tipo e quantità simile a quella originale, se poi si aggiunge l’esplosione dovuta al rituale… comunque, attendi il mio segnale.” Devo ammetterlo, è davvero astuta. In effetti sarebbe un problema se quello mangiasse subito la foglia e decidesse di distruggere il sistema di persona… alla riattivazione delle difese dovrò raggiungerlo e tenerlo impegnato, perché dubito che le ragazze e Kiba da soli riusciranno a farlo a lungo.
“Ora!” clicco invio, e nel giro di pochi istanti, l’alimentazione del generatore si azzera; a tempo stesso percepisco un potente rilascio di energia sacra provenire sopra di me.
“…ha funzionato. Per ora. Dovrai aspettare il riavvio, e verificato che il sistema non abbia subito danni, potrai tornare in campo.”
“…Ricevuto, Kaichou. Tenetemi aggiornato.” Dopo essermi ripulito il viso dagli schizzi di sangue, mi siedo per terra nella posizione del loto,* quindi mi rilasso effettuando respiri profondi.
Dopo pochi minuti, il sistema riparte, ed io mi collego nuovamente per controllare lo stato e le impostazioni.
“Mmmh, direi che ci siamo, ora non resta che…” inizializzo le difese, e dopo aver attivato una certa formula, inizio a correre verso il campo di battaglia.
 
Appena uscito dalla scuola, subito mi rendo conto che la situazione sta precipitando.
Xenovia e Kiba stanno combattendo duramente contro Freed, che grazie ai poteri multipli della sua nuova e potente spada, per ora riesce a tener loro testa nonostante abbiano tirato fuori entrambi il loro asso nella manica (di cui uno sembra sia nuovo di zecca).
In aria Rias ed Akeno fanno l’impossibile per indebolire o quantomeno impegnare un po’ Kokabiel… fallendo clamorosamente, purtroppo.
Mi lancio in loro soccorso, arrivando appena in tempo per prendere al volo Akeno, abbattuta da uno dei suoi attacchi mentre faceva da scudo a Rias.
“Ehi, Akeno… ci sei ancora?” lei sbatte le palpebre, lanciandomi uno sguardo stanco.
“Ah… Dante-kun. Temevo ti fossi fermato a prendere un caffè…” atterriamo sul terreno cosparso di piume e piccoli crateri, quindi l’affido a Koneko, l’unica del gruppo a non essere impegnata.
“Quello ve lo offrirò finito questo casino. Ve lo devo per quella volta che vi siete prese cura così amorevolmente del vostro compagno svenuto…” la mora ridacchia affaticata, mentre la torre la regge e inizia ad accompagnarla al sicuro. Io invece spalanco le ali e volo al fianco della mia master.
[Rias-buchou, il tuo pedone a rapporto. Vediamo se indovino: devo fare tutto il possibile per ridurre quel tipo col culo a strisce?] lei è un po’ ansante, e al mio arrivo tira un sospiro di sollievo.
[È quel che mi piacerebbe chiederti… ma temo sia un po’ oltre le possibilità di tutti i presenti. Akeno aveva ragione: il massimo che possiamo sperare di fare è tenere la sua attenzione su di noi fino all’arrivo dei rinforzi.] Pare che il concetto le sia finalmente chiaro.
In quel momento, Kokabiel si volta verso l’altro gruppo, e istantaneamente scaglia una delle sue lance. Faccio per urlare un avvertimento, ma mi rendo conto che non sta mirando ai nostri amici…
…Ha appena ucciso Balba. Perché?
“Balba, sei stato notevole. Il problema è che sei arrivato a questa conclusione prima di avermi portato dei risultati sufficienti. Ma non importa se hai fallito, potevo farcela da solo fin dall’inizio.” Ha un sorriso sarcastico sul volto, e sta guardando il corpo dell’ex-alleato che ha ucciso senza pietà.
“Ed ora… incrementate il potere del Sekiryutei e fateglielo trasferire.” Si gira verso di noi. Lancio un’occhiata interrogativa a Rias, ma prima che riesca a rispondere la barriera si riattiva ricoprendo nuovamente l’intera scuola.
[…Buchou. Se riuscissi a trasferirti abbastanza potere da portarti alla classe ultima, credi che riusciresti a gestirlo e tenere quel tipo impegnato per il tempo rimasto?] lei mi risponde con uno sguardo agitato, mentre si morde le labbra. Intanto quell’altro ci osserva sogghignando.
…Come pensavo. Lo stile di Rias è bombardare il nemico con pochi attacchi potenti, non ha l’addestramento necessario per battaglie di logoramento.
[In tal caso…] avanzo verso Kokabiel, fissandolo direttamente negli occhi.
…Tutto ciò che vedo è un’illimitata sete di sangue e sofferenza, e lampi di folle compiacimento per ciò che sta per scatenarsi.
“…vedo che era parecchio represso, Lord Kokabiel. Dover tenere dentro di sé tutta quella rabbia e frustrazione… non deve essere stato facile.” Lui sorride, rendendo la sua espressione, se possibile, ancora più insana e spaventosa.
“Oh ragazzo mio, non ne hai idea. I miei colleghi sono per lo più un branco di rammolliti e pisciasotto: le mie opinioni e rimostranze sono perciò rimaste inascoltate fin troppo a lungo. Da oggi però… non avranno altra scelta che seguire la strada che sto per tracciare. Lucifer e Leviathan non passeranno mai sopra la morte e l’umiliazione delle loro adorate sorelline, ahahah!” lancia uno sguardo impaziente a Rias.
“Direi che siamo arrivati al momento topico, perciò la tua missione termina qui agente. Dopo che avrai effettuato il potenziamento per l’atto finale, puoi raggiungere il resto della mia squadra all’esterno, ti aprirò un passaggio. Una volta fuori, se ti va puoi giocare un po’ con la Sitri: visto che ti ha perseguitato così intensamente, direi che hai il diritto di esigere una retribuzione… e chissà, sotto sotto potrebbe anche non dispiacerle. Solo, dopo che hai finito di divertirti assicurati di ucciderla: le diavole di alta classe tendono ad essere molto vendicative quando vengono umiliate.” Forzo i miei muscoli facciali a non serrarsi in una smorfia di rabbia e disgusto.
“Dante… che cosa vuole dire?” le parole di Rias, venate di timore, giungono attutite alle orecchie.
Altra risata da maniaco.
“Esattamente quel che ho detto. Neanche un folle donerebbe un Longinus ai propri nemici… quel coglione di Azazel, temendo le reazione degli altri ha fatto passare quel pegno di pace come una missione di spionaggio. Quindi per i Grigori, il Sekiryutei è ufficialmente una spia. E dopo tutto questo non potrà certo continuare i negoziati “segreti” con Sirzechs! Ancora fatico a credere che sperasse di fregarmi in questo modo… non sapete cosa darei per vedere la sua faccia quando scoprirà che il suo piano gli si è ritorto contro!”
 
 
[Slash/Dog]
 
 
È passata ormai una settimana dall’inizio della nostra missione, e ormai abbiamo raccolto abbastanza informazioni per un rapporto preliminare. È la procedura standard: inviare periodicamente i dati raccolti in banche dati sicure, in modo da lasciare informazioni il più recenti possibile in caso di… fallimento della missione.
Normalmente le manderei tramite file.rar ad una delle nostre basi nel mondo umano, ma visto che i nostri avversari sono umani come noi, e sono molto più numerosi di noi, il rischio di hacking e furto informatico è fin troppo elevato. Perciò ho deciso di portare personalmente al Palazzo del Consiglio ogni singolo rapporto… così magari ne approfitto per passare a fare un saluto a Shemhazai, Anastacia, ed Asia.
Arrivato nel quartiere però, Jin inizia a ringhiare, e percepisco una potente forza spirituale… di classe ultima?! E proviene da… ma mi hanno detto che in questo momento è fuori per una missione!
Iniziamo a correre come dei pazzi, fino a che non raggiungiamo la villa del vicegovernatore: a mezz’aria vediamo fluttuare un guerriero dall’armatura dorata con dieci ali.
“Ezraine Agares, Vieni fuori!”
“…e tu chi diamine saresti, e soprattutto… cosa vuoi fare?” questi si volta verso di me.
“Slash/Dog… dannazione, proprio oggi dovevi decidere di passare da queste parti?! …Vedi di non immischiarti, la tua morte sarebbe una grave perdita per le nostre forze.” In quel momento, la porta dell’abitazione si apre, e Anastacia esce nel vialetto.
“Cos’è tutto questo chiasso?! E chi sarebbe questa Ezraine?” il caduto sogghigna.
“È inutile che fai la finta tonta, la vostra recita non poteva durare per sempre. Quando avete permesso ad un estraneo che non fosse uno dei leader di entrare, per Kokabiel-sama è stato un invito a nozze: superare le sue difese mentali e leggere i suoi ricordi è stato un gioco per Lui.” Lei sospira.
“Il medico… e quindi esaminando i file delle conoscenze di Shemz da quando è caduto, siete risaliti a me…”
“Non che fosse difficile, una volta scoperto cosa sei… sarebbe stato divertente sfruttare questo segretuccio per distruggere la reputazione di quel deviato, ma ora ci servi per un altro motivo. Quindi seguimi senza fare storie, e non ci saranno danni collaterali; questo ti permetterà di tenere quell’abominio dentro di te per un altro po’…” l’aura di Anastacia, di solito calma e limpida come un laghetto, inizia a ribollire.
“Quindi… vieni qui ad insultare il mio uomo… e nostro figlio… e ti aspetti pure che ti segua TRANQUILLAMENTE? …Hai un'unica possibilità per uscirne vivo, per poter così passare il resto dei tuoi giorni come surgelato… DIMMI. QUAL’ È. IL VOSTRO PIANO!” l’aura esplode, aprendo un ampio cratere nel terreno. Intanto, le ombre nel giardino si infittiscono ed iniziano ad espandere ovunque.
“Ahahah, una donna indebolita ed incinta che crede di potermi battere? Assurdo!” crea numerose lance di luce, ma prima che possa lanciarle, delle lame spuntano da terra e saettano verso di lui.
“…io ti avevo avvertito, umano.” Schiva rapidamente gli attacchi, e scaglia le sue creazioni su di me. Le evito con uno scatto, continuando al contempo di tentare di trafiggerlo, ma…
“Tobio, non incasinarmi il prato.” Dall’indice di Anastacia partono diversi puntini brillanti, che raggiungono il nostro avversario circondandolo.
Il grappolo di perle luminose inizia a ruotare intorno a lui per poi trasformarsi in palle di fuoco grosse quanto un uomo ad un cenno della loro creatrice, che con l’altra mani ci fa segno di raggiungerla. La fulminea espansione le porta a impattare quasi all’istante con il caduto e le une con le altre, facendole unire in un’unica enorme, massa infuocata; fino a che, ad uno schiocco di dita, non deflagra in una mastodontica esplosione.
Le fiamme si espandono fino alla villa, ma a quel punto le difese si attivano, creando una barriera magica sull’edificio, verso cui io e Jin ci eravamo tempestivamente lanciati. Il tutto non è durato neanche cinque secondi…
“Uff, lo sapevo che anche i suoi sottoposti erano delle teste vuote prive di buona creanza…” ci guardiamo increduli, per poi girarci verso la padrona di casa, mentre residui di metallo semiliquidi piovono per tutto il giardino.
“Non fate quelle facce, una signora dovrà pur sapere come difendersi dai malintenzionati! Comunque, se volete dentro ho della tisana calda e qualche osso…” si fa scivolare in tasca alcune gemme, da cui proviene ancora una traccia di aura magica.
“Non avevi detto di non rovinarti il prato…” lei sbuffa divertita.
“L’erba può essere fatta ricrescere senza problemi, ma i tuoi spuntoni lasciano delle buche belle profonde…” sentiamo una risata.
 “Vedo che la tua accoglienza è calorosa come sempre, Ana. Pensavamo di dover salvare la donzella in pericolo e invece…” Azazel atterra accanto a noi, seguito a ruota da Barachiel.
“Ragazzi, voi sapete che sta succedendo?” alla sua domanda, i due sospirano.
“Come previsto, quell’idiota ha fatto la sua mossa: sta cercando di far incazzare sia Lucifer che Michele, per ovvi motivi. Non mi aspettavo però che agisse così presto, e che scoperta la tua vera identità ti coinvolgesse in tutto questo fin da subito: probabilmente volevano tenerti come piano B, per far saltare la mosca al naso al tuo—”
Quello non è più il mio casato da secoli. Piuttosto, avete intenzione di lasciargli campo libero?” Azazel scuote la testa.
“Ho già inviato Vali a fermarlo. …Però in effetti mandare un po’ di supporto non farebbe male.” aggiunge notando l’occhiata lanciatogli dal collega. In quel momento arrivano anche Asia e la sua bodyguard-accompagnatrice.
“Ci avete chiamate, signore?” il governatore annuisce.
“Il tuo ormai ex-capo ha deciso di fare casini, perciò ora dovremo dargli una bella bacchettata sulle dita. Tranquilla, la tua presenza non è necessaria: invierò solo Asia e Tobio.” Azazel sposta lo sguardo da Reynalle, a me.
“Il tuo obbiettivo è garantire la sicurezza del nostro infiltrato e di tutti coloro che accetteranno il tuo aiuto tra i coinvolti da Kokabiel e i suoi. Il tuo Asia, dare soccorso ai feriti. Giunti a questo punto, non ci resta che giocare a carte scoperte…” stringo i pugni.
“E’ sicuro che Vali farà il suo dovere senza perdere tempo in giochetti?”
“…è un ordine diretto, non può essere così stupido…” replica il governatore agitando noncurante la mano.
 
 
[Dante]
 
 
Tutti mi stanno fissando senza parole… eccetto quel fanatico che fluttua a mezz’aria, chiaro.
“…Un buon sottoposto deve eseguire fedelmente gli ordini, giusto?” lui annuisce divertito.
“…e mi stai chiedendo comunque di andare contro gli ordini del nostro capo… dovresti sapere qual è la mia risposta.”
“Pfff! La tua fedeltà è sprecata. Non ti ha forse ricattato usando la vita di quella povera ex-suora appena sfuggita dalle grinfie di Astaroth, per convincerti ad accettare la missione? Oltretutto gli sarebbe bastato far trasferire la tua coscienza insieme all’SG in un corpo clonato, per salvarti la vita… invece di limitarsi a prendere le tue braccia per i suoi esperimenti .” stringo i denti, cercando di rimanere lucido.
Ormai lo avevo intuito, che dietro la mia missione c'era ben altro… troppe coincidenze, e troppi conti che non tornavano. E sapevo pure che per assicurarsi che adempissi al mio dovere, avrebbero fatto tutto il necessario, compreso l’ingannarmi ed il mentirmi.
“Sarà pure sprecata, ma il passare dalla tua parte potrebbe peggiorare ulteriormente la nostra situazione, perciò…” inizio il count-down del Balance Breaker.
“E sia. Intrattienimi un po’ insieme alla Gremory e agli altri. Comunque con la guerra in arrivo, non potranno più permettersi di maltrattare pedine preziose come te e la detentrice del Twilight Healing; ma non mi lamenterò certo per un po’ di spasso in più.” Kokabiel ride fragorosamente, e scende a terra.
Si sta parando di fronte a noi emanando un’intensa aura e sete di sangue, come un predatore a digiuno da troppo tempo.
“…So che ormai non vi fiderete più di me per avervi tenuta nascosta la mia missione, ma ho davvero intenzione di fermarlo. Ora darò inizio alla fase finale del piano: la formula si è armonizzata, e posso cominciare il trasferimento.” Rias alle mie parole prende un respiro profondo, quindi si rialza in volo caricando uno dei suoi attacchi.
“Di questo ne riparleremo dopo: sappi solo che ormai hai accumulato un bel po’ di sculacciate, Dante Nandini.”
“…Ti sei tenuto davvero impegnato, in questi ultimi mesi.”
“Abbiamo un nemico da battere. Come ha detto la Buchou, avremo tempo più tardi.” Xenovia e Kiba iniziano ad avanzare verso il nemico dai lati.
[BALANCE BREAK!]
Un’intensa aura cremisi mi ricopre, materializzandomi addosso l’armatura.
Ddraig, il flusso di energia destabilizza il BB?
[Negativo, compagno.]
E allora cominciamo a ballare…
“…Sarebbero queste?” mi volto appena. Akeno e Koneko mi stanno fissando l’armatura, o meglio, i simboli magici comparsi su di essa.
“Già. State a vedere…” sollevo la mano puntandola su Kokabiel, ed inizio a concentrarci dell’energia; quindi, dopo una ventina di secondi, la rilascio.
“Allontanatevi da lì!” nel momento in cui pronuncio la prima parola, i due spadaccini scattano il più velocemente possibile.
“Mmmh, questo non sembra male…” il caduto ha bloccato il mio colpo con una mano, ma pochi istanti dopo…
BOOOOOOOM!
Con una potenza devastante, l’energia che ha intercettato gli deflagra davanti al naso, generando un’enorme esplosione.
“Uh, credo mi convenga farla circolare un po’ di più in modo da riuscire a regolare meglio l’intensità…”
Davanti lo sguardo attonito di tutti, il polverone inizia a diradarsi, rivelando un altro cratere largo un centinaio di metri.
“Davvero un bel botto, te lo concedo. Vedo che in qualche modo hai raggiunto la classe ultima… mi chiedo come tu abbia fatto, in così poco tempo.” fa Kokabiel mentre si dà un’occhiata al palmo leggermente scorticato.
“…ci sei riuscito davvero!” annuisco alla mia master.
“Rias-sama, Akeno-san. Se siete ancora in grado di combattere, posso effettuare un ultimo Transfer: gestire l’energia della fonte, anche sfruttando le formule ed i programmi di Beelzebub-sama, è più complesso di quanto che mi aspettassi. Tra poco dovrò concentrarmi esclusivamente nella gestione dell’energia, perciò: ora o mai più!”
Le due mi si avvicinano, e mi porgono la mano; intanto comincio ad inviare l’energia in arrivo nell’SG.
[È un ottimo metodo alternativo per usare quell’abilità senza stressare eccessivamente il tuo corpo… i miei complimenti per la pensata, compagno.]
Grazie Ddraig. Ed ora.
[TRANSFER!]
Ho appoggiato la mia mano su quelle delle ragazze, incanalando dentro di loro l’energia fornitami dal generatore fino a questo momento. Le loro aure divampano, mentre trattengono a fatica un gemito nel sentire il loro nucleo riempirsi fino al limite.
Clap. Clap. Clap.
“…Usare la fonte del sistema difensivo per alimentare le vostre riserve, eh? Apperò… e io che pensavo che sarebbe stato come giocare con dei bambini. Ottimo, mostratemi ciò che siete in grado di fare con quel potere!” Kokabiel ci concede un breve applauso, per poi allargare le braccia invitandoci ad attaccarlo.
Ddraig, credi di riuscire a gestire i rifornimenti di energia ora che la formula è attiva?
[Se si tratta solo di tenerla sotto controllo ed aiutarti a incanalarla per gli attacchi non c’è problema, posso farlo anche durante le fasi di volo.]
Perfetto. Anche se dubito ci convenga affrontarlo in uno scontro aereo…
Grazie al mio partner, ora l’energia ausiliaria viene circolata attraverso l’armatura, e quella in eccesso espulsa tramite i suoi gioielli.
“Boundary Field of the Wind!”
Un’altra serie di simboli si attiva sulla corazza, mentre parte dell’aura viene utilizzata per attivare l’ultimo incantesimo che ho imparato dai Phenex.
Intense raffiche di vento si raccolgono intorno a me, condensandosi una sorta di alone bianco che mi ricopre l’armatura.
 Ora.
Con una semplice spinta distruggo il terreno sotto ai miei piedi catapultandomi addosso a Kokabiel, e gli piazzo un fulmineo gancio allo stomaco.
CRACK!
O meglio, è ciò che ho provato a fare…
Di fatto, mi ritrovo il braccio bloccato a pochi centimetri da lui, e l’inerzia mi schiantato dritto contro… l’altra sua mano stretta a pugno. Lascia la presa, ed mi piego in due davanti a lui, mentre le vibrazioni della corazza incrinata mi si propagano in tutto il corpo.
“Aria compressa usata sia per l’accelerazione che come ammortizzatore per gli urti; bell’idea per quanto poco originale…” alle parole segue un violento calcio allo stomaco, che mi scaglia al punto di partenza e mi allarga le fessure nella corazza.
Non appena vengo respinto, Rias ed Akeno iniziano a bombardarlo con una serie di attacchi combinati ad alta potenza.
[Mi occupo io di riparare la corazza. Sarebbe meglio se ti concentrassi nel rendere più fluido il tuo controllo sull’energia della fonte: se continui a considerarla qualcosa di estraneo, non riuscirai mai a utilizzarla per piazzare attacchi efficaci…]
Lo so! Ma come accidenti faccio ad evitare che sbilanci il flusso della MIA energia?!
“Bah! Mi aspettavo di meglio da una duchessa sorella di un Maou e dalla figlia di Barachiel. E dire che se fondessi la luce con i tuoi tuoni potresti castare magie pericolose perfino per me!”
“Non mettermi sullo stesso piano di quell’individuo!” infuriata, Akeno aumenta il rateo dei suoi lampi, ma essi vengono comunque tutti deviati dalle ali di Kokabiel.
Fusione… se fatico ad usare l’energia del sistema è perché è troppo pura ed intensa, di tipo diverso da quella prodotta dal mio nucleo, perciò…
[NO! Compagno, non ci pensare neanche. Non sei ancora abbastanza forte da poter usare il Boost durante il Balance Breaker, nella migliore delle ipotesi subiresti danni permanenti!]
Qual è la probabilità che succeda se attivassi anche la formula di conduzione?
[……………………….intorno al 30% se usi un singolo potenziamento. Salirebbe al 70 se ne accumulassi due, con la differenza che l’entità dei danni sarebbe ancora maggiore, con tre invece… sarebbe un suicidio.]
…Capito. Ce ne faremo bastare uno, credo che per raggiungere il 50/50 sia sufficiente...
L’aura in entrata viene analizzata, quindi regoliamo il SG in modo ne rilasci una quantità identica.
[BOOST!]
…Ironico. Sto usando le stesse formule che ha usato Astaroth… per fermare qualcuno di simile a lui.
Ora l’aura negativa prelevata dal generatore e quella draconica prodotta dal Boosted Gear si mescolano dentro di esso  in perfetto equilibrio, e tutto ciò che devo fare è assicurarmi che la circolazione non si sbilanci. Sui gioielli compare il simbolo chiave della formula, segno che gli ultimi preparativi sono stati ultimati.
Xenovia e Kiba stanno combattendo dando il 120%, ma non riescono a procurargli altro che un graffietto alla guancia grazie ad un trucco per poi venire malamente respinti.
…Kokabiel, è il momento di fare sul serio. Sto arrivando!
Ancora una volta, scatto usando tutta la mia forza e velocità. Stavolta però, non appena i miei piedi lasciano terra, la mia percezione viene offuscata da uno scoppio assordante, e la mia visione di tinge di azzurro diventando sfocata.
La figura dell’arcangelo caduto mi si para davanti all’istante, poi un altro boato e un eruzione di terra coprono ogni cosa…
 
 
 
1 “Spada del Traditore"
2 Durlindana: nome italianizzato della spada di Orlando, Primo Paladino di Carlo Magno.
3 Lariat: mossa di wrestling che prevede il colpire al collo l’avversario con l’incavo del gomito, per poi schiantarlo a terra. Quello usato da Dante è un Burning Lariat, visto che lui non si è mosso (quello standard prevede una rincorsa).
4 Posizione del Loto: posizione di yoga che consiste nel sedersi a terra a schiena dritta con le gambe incrociate.
 
 
 
NdA
 
Salve guys, eccoci qui con il primo atto della boss battle.
Pare che, fortunatamente per i nostri, Dante sia riuscito a darsi una calmata ed a tirare fuori insieme a Sona un discreto piano salva-culo. Che funzioni o meno sono però un altro paio di maniche…
Per la Durrandal, ho voluto inserire almeno una volta il suo nome nostrano, visto che in teoria Xen parlerebbe in italiano.
Il nuovo incantesimo di Dante è preso da una serie che adoro, sebbene il nome compaia solo nell’opera originale, e il suo uso sia un po’ differente. Chi l’ha riconosciuto?
Per quanto riguarda la “batteria ausiliaria”, state tranquilli, non è il classico power up che risolverà come niente la situazione: nel prossimo cap ci saranno altre spiegazioni a riguardo. 
Che il caduto nella scuola dica una cosa a Dante, e il suo capo un’altra, è dovuto al fatto che quest’ultimo abbia preferito tenere i suoi all’oscuro di alcuni fatti, e abbia loro rifilato una storia ad hoc.
Si chiude con un bel cliffhanger, che sebbene cercherò di evitarlo, potrebbero ricapitare durante i prossimi scontri principali: l’alternativa è pubblicare papiri di oltre quaranta pagine, e preferirei tenere la lunghezza dei capitoli abbastanza omogenea.
Direi che è tutto, saluti!
 
 
 

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Capitolo 5
*** Life 3 parte 2 ***


 
 
 
 
Una miriade di dardi luminosi sta piovendo dritta su di me e il cavallo Kiba Yuuto: grazie alla sua eccezionale rapidità, lui riesce a schivarli tutti senza problemi; io invece per evitare di diventare un porcospino sono costretta a usare metodi drastici. Come mio solito.
 
Dopo aver evitato al pelo la prima salva, lascio fluire liberamente l’aura da Durrandal e con un gesto deciso, la proietto in una possente ondata contro la seconda.
Le cuspidi penetrano un po’ attraverso di essa, ma poi vengono spazzati via; dopo essere stati respinti la luce svanisce rivelando il loro fulcro: delle lunghe piume nere. Esatto, Kokabiel ci sta schernendo tirandoci addosso le sue piume.
Il mio attacco intanto ha continuato il suo percorso raggiungendo il nostro nemico, che da quando ha iniziato lo scontro non si è mosso di un solo passo.  Colpi di energia e distruzione, fulmini, fendenti e cariche ad alta velocità: nulla è riuscito a smuoverlo minimamente, e il mio ultimo attacco non fa eccezione.
“Deprimente. Il precedente possessore di quell’arma sì che sapeva come usarla, e devo dire che tu, ragazzina, non ti avvicini nemmeno lontanamente alle sue capacità. Idem per il possessore originale. Pensa che quella carneficina a Roncisvalle è riuscita ad entrare nella top ten dei miei one-man shows preferiti!”* il suo sguardo carico di derisione è puntato dritto su di me.
Stringo i denti, ma non mi lascio abbattere dalle sue parole: il primo insegnamento che mi è stato dato all’inizio dell’addestramento è di rigettare qualsiasi dubbio durante le missioni. È proprio grazie ad essi che diavoli e caduti riescono ad insinuarsi nelle nostre menti sconfiggendoci ancor prima che i nostri corpi cedano.
“E con ciò? Questo non mi impedirà di affettarti come un salame!” lui ovviamente scoppia a ridere fragorosamente, e mentre inizio a caricare nuovamente la spada, Yuuto lo attacca alle spalle.
Lui para il colpo senza voltarsi con due sole dita.
Lo spadaccino ci riprova evocando una seconda spada con l’altra mano, ma il risultato è identico. Ora entrambe le sue spade sono bloccate, e Kokabiel si gira appena con un sorriso strafottente sul volto.
SLASH!
Uno schizzo di sangue, e la terza spada si smaterializza dalla bocca del biondo.
“Tu… mi hai sorpreso. Ma con il tuo attuale livello di potere non sei altro che un moscerino. Ora sparisci.” un colpo d’ala scaraventa Yuuto lontano da lui, lasciandolo a terra stordito.
Ormai ho raggiunto il limite di potere accumulabile che possa gestire, quindi lo carico. Lui si asciuga il sangue che gli cola dalla guancia, e solleva l’altra mano per intercettare il mio colpo. Nel frattempo, la torre aveva raggiunto il tetto della scuola, e si è lanciata dritta sul nostro avversario.
Thud.
Arrivata su di lui, viene centrata al volo dalle ali di Kokabiel e catapultata via, proprio nell’istante in cui raggiungevo il mio obbiettivo.
Rilascio l’aura accumulata, che come mi aspettavo viene bloccata senza difficoltà, e cerco di superare la sua guardia con la lama.
“…Glugh!”
Prima che mi renda conto di ciò che è successo, mi ritrovo a parecchi metri da lui, a sputare una boccata di bile. Lui abbassa la gamba, ancora piegata in avanti.
…mi ha intercettata con una ginocchiata prima che lo colpissi. Cerco di sollevarmi, ma le mie gambe rifiutano categoricamente di collaborare.
“È stato un simpatico intermezzo, ma io avrei uno stupro in sospeso. Non è gentile far aspettare una ragazza…” punta gli occhi sulla Gremory e spalanca le ali, pronto a lanciarsi su di lei.
BOOOOOM!
Il punto in cui si trovava Kokabiel fino ad un istante fa è diventato un grande fosso, coperto da una nube di polvere che l’onda d’urto residua sta gradualmente spazzando via. Dentro di esso, Dante si tira in piedi ondeggiando come in preda alle vertigini.
“…………Eh?!” incredula, lo fisso attentamente.
Alla storia della classe ultima che avevo sparato in quel ristorante non ci credevo veramente, era più che altro un espediente per far accettare a quella zuccona della mia partner un po’ di aiuto. Ma dopo ciò che ho visto…
“Tanto di cappello, Dante Nandini. È davvero fuori da ogni previsione che tu sia riuscito a superare così la velocità del suono…” Kokabiel è all’altro capo del fosso completamente illeso, sebbene il suo braccio sinistro sembri tremare leggermente.
Dante resta fermo per qualche istante, facendo dei respiri profondi, quindi si prepara per un altro assalto.
“Sonic Barrage.” Appena finisce di pronunciare quelle parole, si scatena un’assordante serie di esplosioni concatenate.
Una figura rossa sfocata, circondata da un alone azzurrino, saetta avanti ed indietro schiantandosi ancora ed ancora contro un Kokabiel bloccato in posizione difensiva.
Inizialmente, a causa delle difficoltà di manovra, il rateo degli impatti era solo discreto… ma dopo circa un paio di minuti, i colpi iniziano letteralmente a grandinare, segno che in qualche modo è riuscito ad adattarsi a quell’assurda velocità.
Tutti i presenti sono stupefatti dalla piega presa dal combattimento, dal che ne deduco che questa sia una trovata ideata e messa in pratica qui al momento.
Mi sembra impossibile che il ragazzo calmo e pacifista che conoscevo sia diventato in così poco tempo una simile macchina da guerra, sia dal punto di vista mentale che fisico.
Ma la serie di attacchi si interrompe con un esplosione accecante, e un forte rumore come di vetri infranti: una cupola di luce aveva circondato Kokabiel, rallentando di qualche frazione di secondo la carica, e permettendo al caduto di allontanarsi.
“Eh. Alla fine anche quella nullità di Reynalle si è resa utile reclutando qualcuno con un simile talento. Comunque, scatenare tutta quella potenza e velocità è uno stress troppo grande per te: se non sei già al limite, lo raggiungerai presto.” Si trova ad una cinquantina di metri da terra, impegnato a scuotersi il braccio che fino ad ora aveva usato per ammortizzare le cariche di Dante.
“E allora continueremo a combattere anche dopo averlo superato. Non ti lasceremo fare i tuoi porci comodi.” Yuuto si sta rialzando, in modo malfermo ma con uno sguardo mortalmente determinato.
Mi costringo ad imitarlo.
“Ammirevole: per voi diavoli e seguaci di Dio, continuare a combattere così anche dopo aver perso i vostri padroni…” …un vuoto si crea nella mia testa. La sento martellare, ma non riesco a formare un singolo pensiero coerente.
“…Un momento. Cosa vuoi dire?” la Gremory pone la domanda con aria perplessa.
“Ahahah, Ahahahahahahaha! Giusto, me ne ero completamente scordato. La verità non è stata rivelata a voi di bassa leva. Allora ve lo dirò: durante la guerra delle nostre tre fazioni, non solo il Lucifero originale è morto, ma anche Dio è scomparso. Non sapete che goduria vedere interi reggimenti di esploratori del Paradiso vagare come galline spennate, cercando disperatamente di trovarlo!”
“Non è possibile…” perfino Dante, che è sempre stato agnostico* fin dentro l’anima, sembra essersi congelato sul posto.
“E invece è vero. Per noi caduti è fin troppo ovvia questa conclusione: ad aver firmato la tregua è stato Michele, che ha preso sulle proprie spalle i doveri e gli oneri del vecchio… impossibile che quello si fosse ritirato a vita privata, o la nascita di nuovi angeli non si sarebbe interrotta, e non avrebbero dato il via a quelle “misteriose” ricerche. Mi chiedo se si sia rotto di fare da balia agli umani e quei palinculo di Michele e i suoi, oppure se durante una delle sue passeggiate nel Baratro Dimensionale abbia avuto uno sfortunato incidente… Comunque, che sia morto o che abbia semplicemente abbandonato la nave, il vecchiaccio è ormai fuori dai giochi. Il motivo per cui tutti temono lo scoppio della guerra è che le vostre due fazioni hanno perso i loro genitori, e che abbiamo tutti subito gravi perdite. Tuttavia, nonostante noi avessimo un notevole vantaggio morale, quella merda di Azazel ha detto che “la guerra termina qui”.  Abbiamo dovuto fermarci ed abbassare le armi ad un passo dalla vittoria! Che senso ha continuare a tirare avanti appoggiandoci agli umani se dobbiamo dividere le risorse con i nostri nemici?!” il volto di Kokabiel è una maschera di rabbia, mentre i suoi pugni stanno tremando, e non per i colpi di Dante.
“Questo… vuol dire…” la mia voce è impastata, ma riesco comunque ad articolare le parole.
“Proprio così: non c’è né amore da parte di Dio, né la sua protezione. Se ne è andato dopotutto… Michele sta certamente facendo un bel lavoro, ma ora che il Sistema è controllato da un arcangelo e non da un dio, il funzionamento non è più quello di un tempo. Preghiere, benedizioni ed esorcismi, anche se indeboliti, pare che funzionino. Ma il sistema dei miracoli e quello di generazione di nuovi angeli, sono troppo complessi; ed anche il numero di credenti è diminuito, dando vita ad un serpente che si morde la coda. Inoltre ora si possono verificare fenomeni interessanti come una spada sacro-demoniaca, è per questo che Balba prima se ne era reso conto…” pianto la mia arma nel terreno, appoggiandomici con tutto il mio peso: sento che se cado ora, non riuscirò più a rialzarmi.
“Bene, ed ora mi prenderò le vostre teste come souvenir. Avrete l’onore di essere i primi a cadere nella nuova guerra!” sul suo volto si disegna un espressione estatica, e solleva la mano destra.
“…Hai finito di sparare cazzate?” a riscuoterci tutti è la voce alta e decisa di Dante, che risuona nella notte come una fucilata.
“Anche dando credito a questa teoria, hai detto tu stesso che non avete prove che sia morto. Ed in ogni caso… mi pare che finora siamo andati avanti comunque, no? Sia gli umani che credono in un Dio scomparso, che angeli e diavoli che seguono i successori di coloro che li hanno creati. Non sarà certo un rissaiolo represso a distruggere l’equilibrio raggiunto al costo di così tanto sangue!” la sua aura, che durante lo sbarramento sonico era calata a picco, divampa nuovamente.
[BOOOOOOOOST!]
Sulla sua schiena si materializzano un paio di ali metalliche, quindi si spara nuovamente dritto su Kokabiel.
 
 
[Dante]
 
 
[Compagno… sei completamente pazzo.]
Ehi… avevi detto che il rischio aumentava se i Boost erano cumulativi. Se aspetto che si scarichino…
[…Poi l’affaticamento renderà comunque più difficile potenziarti e combattere nuovamente! Questa è la tua ultima possibilità, un altro Boost potrebbe esserti fatale!]
Mmph, è come la Red Bull insomma. Alla fine dell’effetto ti senti uno straccio….
BOOOM!
Il mio avversario, privo di un saldo punto d’appoggio, viene spintonato via dai miei impatti: sto continuando a scontrarmi con Kokabiel a mezz’aria cercando di portarlo il più in alto possibile.
Sì, avrei un piano. Non sono così folle da limitarmi a pomparmi per poi gettarmi allo sbaraglio contro qualcuno molto più forte di me. 
“Vediamo di chiudere in fretta, che il tempo sta per scadere. Avremo altre occasioni in futuro per scontrarci, perciò abbi pazienza, ragazzo.”  Mi fermo e batto le mani soddisfatto. Ci siamo.
“Perfetto, Lord Kokabiel. Che ne dice se la finiamo in un colpo? Se fallisco questo accetterò la sconfitta.” Lui sospira.
“Andata. Avanti, fa del tuo meglio. O dovrei dire del tuo peggio?” ora lui si trova a quasi duecento metri di altezza, ovvero molto vicino al soffitto della barriera; io invece smaterializzo l’elmo e calo di quota a cento.
Ddraig, ora o mai più. Utilizzeremo tutta la nostra aura, e tutta quella assorbita in un unico attacco.
[Direi che è l’unica soluzione attuabile. Io mi occuperò di tenerci in volo e mantenere il flusso di aura stabile, tu concentrati esclusivamente sul colpo.]
Davanti al mio viso compare un sigillo magico.
È quello del casato Gremory, ma in esso sono contenute delle altre serie di simboli: alcuni rappresentanti una testa di drago, ovvero quelli che incanaleranno l’aura draconica del mio SG, alcuni arancioni tipici del sigillo dei Phenex, altri ancora sono verdi e provengono dalle formule magiche di Beelzebub.
Kokabiel è in posizione di guardia, col braccio destro levato e lo sguardo fisso su di me. Prendo un profondo respiro e, trovato l’equilibrio tra le tre energie di cui dispongo, attingo dal loro potere rilasciando in un forte soffio le aure nel sigillo, concentrandomi su un singolo elemento: fuoco.
“Dragon’s Breath!”
Dopo che queste fluiscono nel sigillo, un rombante getto di fuoco erutta da esso, piombando dritto sul mio nemico.
FWOOOOSH!
Il mio colpo ha impattato su uno scudo di luce, e le fiamme più esterne si propagano per tutta la volta della barriera. Non è abbastanza concentrata…
Io e Ddraig ci focalizziamo sulle aure, che vengono ulteriormente mescolate e compresse, rendendo il flusso più denso e potente. Di conseguenza—
“Ugh. Bè… non c’è male. Ma vedi di darci un taglio, perché se è questo il meglio che puoi fare, potrei reggerlo fino a domattina.” Ha il suo solito ghigno, però mi pare che stia sudando un po’… e spero non solo a causa del calore. In ogni caso, è come ha detto lui: devo fare di meglio.
Smaterializzo un guanto ed estraggo il cellulare, modificando le impostazioni dell’emissione della fonte aumentando così l’aura rilasciata. Quindi…
[FERMATI, DANNATO IDIOTA!]
[BOOOOOOOOOOST!]
Nonostante sia profondamente concentrato sulla canalizzazione dell’aura, per poco non perdo i sensi. Sono letteralmente travolto dal potere draconico emanato dal mio Longinus, e fatico terribilmente ad inviarlo nel sigillo circolandolo esclusivamente nell’armatura.
Perché è proprio questo il mio trucco: in circostanze normali, anche con la promozione a regina non potrei reggere neanche un minuto con un flusso di aura di classe ultima che mi circola nel corpo; semplicemente esploderei.
 La soluzione che ho trovato è incanalare nel Balance Breaker l’aura che il mio corpo non può reggere, utilizzando le formule di trasmissione e di controllo dell’energia imparate da Beelzebub.
Questo significa però che se perdessi la concentrazione, esse si disattiverebbero, e potrei rimanerci secco ancor prima di rendermene conto.
Sto giocando col fuoco da ogni punto di vista, ma questa è l’unica via che ho trovato per potermi confrontare ad armi pari con lui.  
In compenso…
“Impossibile! Come fai a controllare un simile potere?!” ormai il getto è così potente ed incandescente da danneggiare seriamente la barriera, ed anche lo scudo di Kokabiel sta iniziando a cedere.
“NNNGH!” con uno sforzo evidente, il caduto potenzia la sua protezione e riesce a sollevarla inclinandola in obliquo.
Ora le fiamme vengono deviate in gran parte verso l’alto, e si schiantano ininterrottamente contro la volta della cupola. La barriera si indebolisce sempre di più, e si scatena una pioggia di fuoco per tutto il territorio scolastico.
[………………….Tempo scaduto.]
Stringo i denti, ma comunque recido (a fatica) il flusso di aura inviata al sigillo, e a tempo stesso resetto le emissioni della fonte, deviando quella diretta a me nuovamente verso il sistema difensivo.
La promozione si è esaurita, ed anche il BB ha quasi raggiunto il limite.
Inizio a planare verso il suolo, lo sguardo fisso verso terra; non riesco ad incrociare quello degli altri. Ero la carta vincente del piano, ma non sono riuscito a compiere il mio dovere…
“…Ho perso il conto dei complimenti che ho fatto stasera, ma questi sono davvero sinceri e soprattutto meritati. Era da un paio di secoli che non subivo un colpo del genere.” Kokabiel è atterrato poco prima di me, e mi concede il primo sorriso privo di follia e derisione che gli abbia mai visto fare.
Peccato che non me ne freghi un cazzo che provi rispetto per me. Avrei dovuto sconfiggerlo ad ogni costo.
[Più di così non potevi fare. Ormai l’unica scelta che ti rimane per uscirne vivo è tenere la testa bassa e aspettare la fine.]
Osservo il braccio con cui reggeva lo scudo: è coperto di ustioni di secondo grado, che arrivano fin quasi alla spalla. Le sue dita si muovono appena, ma a scatti.
“Visto il tuo valore e la tua fedeltà ai Grigori, sono disposto anche a lasciarti tenere la spadaccina. Dopotutto si è dimostrata ben superiore a Freed, sarebbe un peccato ucciderla o lasciare che venga violata come la sua collega. Forse a differenza di Reynalle, saprà rendersi utile anche in combattimento, oltre che tra le lenzuola.” Le sue parole mi penetrano nel cervello come un trapano, stordendomi per qualche istante.
All’improvviso, l’ultimo tassello del puzzle che mi ha portato fin qui viene messo al suo posto.
È per questo che lei era così disperata da cercare di rubare il SG di Asia di nascosto al suo capo, e nel territorio di un demone, oltretutto. Lei e gli altri volevano fuggire da questo mostro!
“V-violata? Cosa… cosa è successo ad Irina?” la voce tremante di Xenovia mi colpisce come una pugnalata. Fin da quando l’ho incontrata ormai un anno fa, si è sempre mostrata calma e controllata, senza manifestare mai la più piccola insicurezza o timore.
Sentirla usare questo tono impaurito, come se non potesse accettare quel che aveva sentito…
“Mph? Freed l’ha violentata ovviamente. Si è fatta beccare mentre si infiltrava nella nostra base, col chiaro intento di derubarci… che altro ti aspettavi le facesse?” non ho il coraggio di voltarmi. Non so cosa farei se vedessi l’espressione che ha in questo momento.
“…Dante-kun…” la voce di Rias è spenta. Anche lei sembra aver capito: è condannata. Manca ancora oltre un quarto d’ora all’arrivo dei rinforzi, e il passo deciso con cui Kokabiel le si sta avvicinando rende chiaro che non ha intenzione di perdere altro tempo.
Tutto ciò che mi resta da fare è chiudere gli occhi e disconnettere le orecchie, dopotutto sono stato costretto ad unirmi a loro, non mi sono certo affezionato a dei diavoli dopo una convivenza forzata di neanche due mesi…
[Distogliere lo sguardo dalle cose dolorose non è il modo giusto di affrontare la vita. I problemi non si risolvono da soli.] le parole di Shemhazai riemergono dalla mia memoria.
Mi costringo a fatica a tenere gli occhi aperti. Per qualche motivo, sento che quell’individuo è una persona affidabile, nonostante ci siamo parlati solo due volte.
[…Se tu dovessi mettere il bene di quella ragazza, o di chiunque altro davanti al nostro, sappi che non ti perdonerò. Nessuno di noi lo farà.] sposto lentamente lo sguardo su Koneko. Fatica perfino a reggersi in piedi, ma sta cercando con tutte le sue forze di raggiungere Rias prima di quel folle.
…E quindi? Anche se lo volessi, non ho il potere per fermarlo. Ho portato al limite tutte le mie capacità, e speso tutte le mie risorse.
E comunque... sono una DANNATA SPIA! Azazel non mi ha mai parlato di questa sua trattativa del cazzo che sarebbe potuta andare all’aria se sto’ bastardo avesse sentito anche solo lontanamente puzza di bruciato!
Non sono certo tenuto a farmi ammazzare a causa di un fottuto stupratore… per la SECONDA VOLTA!
La cosa più LOGICA da fare è aspettare l’evolversi degli eventi, visto che non ho ricevuto istruzioni per una situazione del genere.
Anche Akeno e Kiba (che sta usando la sua spada come stampella) si stanno muovendo verso di lei.
…se reputano la propria vita meno preziosa della loro padrona, che facciano pure, io… io non—
“Non posso accettarlo.” Queste tre parole si propagano quiete nel campo di battaglia.
Ma non sono stato io a pronunciarle.
Kokabiel si blocca, a pochi metri da Rias, e volta il capo incredulo.
“…Sei seria? Ti è appena stata fatta un offerta più che generosa… ti rendi conto che l’unico motivo per cui il tuo futuro è cambiato dall’essere miserabile, all’essere  felice insieme al tuo vecchio amico, è perché lui mi ha dimostrato di essere un degno guerriero?” …ora non potrei voltarmi neanche volendo, visto il mio corpo completamente irrigidito, ma non c’è né bisogno. Xenovia mi supera, dirigendosi a spada tratta verso il caduto.
“Non posso accettare la salvezza data da un essere come te. Anche se questo significasse dover trascorrere il tempo che mi rimane su questa terra nel dolore e nella vergogna.”
[…È questa la differenza tra qualcuno che vive alla giornata facendosi dominare dai propri desideri, e tra colui che ha consacrato la propria vita ad una fede o ad un ideale. Il primo, se va bene, oltre per sé stesso si impegna per chi gli è vicino. Il secondo lotta per tutti i suoi fratelli. A qualunque costo.]
Il caduto sospira, quindi si gira verso di lei.
……………………………………………………..Fanculo. Alla. Logica.
Ddraig, facciamolo per un ultima volta.
[...]
Mentre intorno a me si inizia ad addensare un intenso vortice di vento, escludo dalla mia mente i ricordi della battaglia in quella chiesa, e la sofferenza e la disperazione che ho provato quella notte.
...al momento, solo una cosa mi è chiara: almeno in questa vita, non voglio avere rimpianti.
 
 
[Esterno, pochi minuti prima]
 
 
All'interno della barriera la battaglia era sempre più disperata, e i giovani avversari dell'arcangelo facevano sempre più fatica anche solo a restare in piedi; ma questo non turba affatto il ragazzo che da un po’ di tempo sta osservando lo spettacolo con un sorriso compiaciuto sulle labbra.
Sta prestando particolare attenzione al proprietario della corazza rossa che si sta schiantando a più riprese contro il loro nemico.
"…Tecniche e strategie eccezionali, considerando le poche risorse a sua disposizione…" Fa per scostarsi un ciuffo di capelli dal volto, ma si blocca a metà puntando lo sguardo verso il basso: a circa un paio di chilometri dall’edificio su cui si trova, ha appena percepito un paio di aure molto interessanti.
"Ah. Pare che qualcuno stia prendendo la cosa davvero seriamente..."
 
A circa tre chilometri dalla barriera
 
Un angelo caduto si sta stiracchiando svogliatamente, mentre passeggia avanti ed indietro sul tetto di un alto palazzo in vista sulla Kuoh Academy. Tutta la sua apatia scompare improvvisamente quando sul suo bracciale si illumina una pietra trasparente, emettendo una lieve vibrazione.
“Il segnale è arrivato… finalmente. Non vedevo l’ora di sfilettare qualche diavoletto…” inizia a fissare bramosamente il gruppo di giovani demoni radunato ai piedi della barriera, e porta la mano al suo orecchino destro.
SLASH!
Con un suono umidiccio, le due metà del caduto cadono a terra, svanendo pochi istanti dopo. Dal buio si materializza un ragazzo vestito di nero, dai capelli scuri.
Scuote una katana rimuovendo il sangue che la ricopriva, e la ripone nel fodero, quindi attiva a sua volta una trasmittente.
“Area ripulita. Puoi avanzare, Asia.”
Sulla strada sotto di lui compare una ragazza bionda, che inizia a camminare nervosamente verso la barriera. È accompagnata da un grosso cane nero, che annusa continuamente l’aria e lancia occhiate diffidenti un po’ ovunque. D’un tratto si immobilizza, levando il muso verso l’alto.
“Questa poi è bella. Il nostro stimato governatore manda nientemeno che Slash/Dog e la detentrice del Twilight Healing in soccorso dei nostri nemici. Deve essere davvero disperato…” in aria sono comparsi una mezza dozzina di caduti, tutti con almeno quattro ali. La leader che ne ha otto, analizza attentamente la zona.
“Immagino che tu sia nell’ombra in attesa della tua occasione, ma ti conviene uscire ed arrenderti: altrimenti potrebbe succedere qualcosa di brutto alla tua amichetta. Allora, Ikuse Tobio… cosa hai intenzione di fare?” appena la donna finisce di parlare, una pozza d’oscurità si forma sotto Jin, ed inghiotte lui ed Asia facendoli svanire.
Pochi istanti dopo, mentre i caduti iniziano a scandagliare febbrilmente l’area, un’ombra quasi invisibile si lancia da un edificio alle loro spalle, piombando dritta sulla loro comandante.
CLANG!
Un attimo prima che la lama di Tobio le spiccasse il capo dal busto, la caduta ha materializzato una spada di luce ed ha parato il colpo voltandosi di scatto. Quindi sfruttando il contraccolpo, lo scaglia brutalmente all’indietro.
Il ragazzo vola verso il palazzo e, approfittando della spinta per girarsi, arrivato a contatto affonda violentemente la spada nella facciata.
Il cemento viene perforato e tagliato, ma non si frantuma e blocca la sua caduta. Diverse lance di luce vengono però fulmineamente scagliate su di lui, costringendolo a lanciarsi di sotto.
Durante il salto schiva diversi altri attacchi, ma uno si trova costretto a bloccarlo venendo schiantato contro il muro. Lo fa in piedi ritrovandosi perpendicolare al suolo, e subito inizia a correre lungo la facciata dell’edificio seguendo dei sentieri di oscurità che ora la ricoprono a mo’ di ragnatela, venendo calamitato su di essi da delle spire nere che gli avvolgono le gambe.
Dopo alcuni minuti di continui scatti e schivate, finalmente arriva a pochi metri dal suolo. In quell’istante il gruppo di caduti genera decine di lance, e le scagliano nell’area in cui si trova con una perfetta sincronia.
Nel momento in cui esse partono, Tobio si tuffa sul marciapiede dritto in cumulo di buio, che lo assorbe come fosse gelatina; quindi i dardi raggiungono il bersaglio scatenando un potente scoppio.
Quando la luce si attenua, ad essere rimasto intero in quella zona è solo il ragazzo, che punta la lama verso la comandante lanciandole un invito con la mano. La quale, dopo una breve esitazione, scende a terra ed inizia ad avvicinarglisi.
“…E sia. Ma se dovessero spuntare fuori quel tuo botolo o delle lame dall’oscurità, verrai crivellato in un battito di ciglia. Spada contro spada, prendere o lasciare.” lui fa un cenno di assenso, ed in simultanea con l’avversaria, scatta verso di lei.
 Quando i due sono ad un paio di metri l’uno dall’altra, si bloccano di colpo, mentre un intensa aura gelida pervade l’intero quartiere.
“Che cos—AAAARGHHH!” in un secondo, i cinque compagni della donna vengono congelati, e piombano a terra in una trentina di metri di caduta libera.
CRASH.
Tutto ciò che resta di loro sono frammenti di ghiaccio, che per qualche istante scintillano debolmente.
“Chi...chi è stato?!” lo sguardo della caduta saetta qua e là cercando il responsabile, ma prima che lo trovi, dei sibili, seguiti da un gorgoglio, la immobilizzano.
“Non riesco a credere che tu abbia fatto un errore così grossolano. Che questo periodo di pace abbia davvero infiacchito i guerrieri dei Grigori?” lei fissa con rabbia il suo avversario, che non appena ha trovato un’apertura nella sua guardia, le ha infilzato il petto con una stoccata. Altre due lame emerse dal buio dietro di lei le trapassano entrambe le spalle, immobilizzandole le braccia nell’atto di contrattaccare.
Prima che possa replicare, Tobio ruota la katana spappolandole il cuore. In quell’istante sopra di loro sfreccia una figura bianca indistinta, che ancora emette uno scintillio azzurro.
“…Potete uscire. E ci converrebbe darci una mossa: se vogliamo svolgere la nostra missione non abbiamo un secondo da perdere.” Jin ed Asia sbucano da un vicolo, ed insieme a lui riprendono la corsa.
 
Interno della barriera.
 
“Basta così. Questo gioco è diventato noioso.” Le dieci ali di Kokabiel si spalancano, ed iniziano ad irradiare luce. Quindi, una sventagliata di piume parte grandinando sui suoi giovani avversari.
La spadaccina dai capelli blu e la ragazza albina crollano per prime, incapaci di evitare quegli attacchi ad alta velocità. Il biondo riesce ad avanzare per parecchi metri schivando tutti i dardi, ma alla fine le sue pessime condizioni gli fanno compiere un passo falso e cade a terra con tre piume conficcate nelle gambe.
Gli ultimi rimasti in piedi sono le due ragazze più grandi, che avendo esaurito la loro aura sono praticamente inermi, e il combattente corazzato davanti a loro che grazie ad un campo protettivo di aria compressa deflette tutti i colpi in arrivo.
“Cosa significa questo? Avevi promesso che ti saresti arreso.” L’arcangelo squadra seccato il giovane diavolo.
“Non corretto. Ho detto che avrei accettato la sconfitta, e l’ho fatto. So di non poterti battere, ma se non intervenissi, non riuscirei mai più a guardarmi allo specchio…” regge lo sguardo del caduto senza battere ciglio, mentre l’aura intorno a lui si condensa sempre più.
“Uff. Sembra proprio che dovrò metterti a dormire… non prendertela per le brutte maniere, però.” Attorno alla corazza cremisi si è formato nuovamente un alone bianco, che inizia a ronzare quando si mette in posizione di scatto.
BOOOM!
Ancora una volta, un esplosione sonica risuona nel cortile. Stavolta il luogo dell’impatto è però lo stesso della partenza: il ragazzo è crollato a terra, mentre l’aura continua a fluire incontrollata.
“…Mi chiedevo quando sarebbe successo. È già stato sorprendente che tu sia riuscito a gestire quel potere fino ad ora. Adesso è davvero meglio che tu stia giù: se l’aura all’interno del tuo corpo si disperde naturalmente non dovresti subire danni permanenti. Non molti, almeno.” Per tutta risposta, il ragazzo si tira faticosamente in piedi.
“Se deve solo scaricarsi, tanto vale che ne approfitti per un ultimo attacco.” In qualche modo tutta l’aria accumulata si compatta nuovamente attorno a lui, quindi si lancia su Kokabiel.
“NGH! PICCOLO BASTARDO!” con un boato, Dante è passato a velocità folle accanto al nemico che invece si aspettava una carica diretta, e gli ha strappato un’ala.
“Avevo detto che le avrei prese tutte, ma… per ora mi farò bastare questa. Non pensare che quel che hai causato ad Irina e che stai cercando di fare ora sia a così buon mercato…” il ragazzo lascia cadere il suo bottino a terra, e crolla sulle ginocchia.
Crack.
L’elmo si è frantumato a causa della pressione incontrollata, ed ora svanisce insieme a varie parti dell’armatura ormai interamente coperta di crepe.
“………………Molto bene: hai scelto la via del dolore.” Un dardo di luce si materializza sopra la testa di Kokabiel: ha le dimensioni e la forma di un coltello da lancio.
Ad un cenno della sua mano, esso si scaglia dritto nella spalla di Dante, trapassandola facilmente da parte a parte.
“AAAAAAAARGHHHH!”
Lanciando un urlo lancinante, il ragazzo viene spinto all’indietro dall’impatto, e si ritrova disteso a terra a tremare convulsamente.
“In quel colpo ho condensato pochissima della mia energia, ma è pur sempre luce di un arcangelo… dovresti reggere alcuni minuti. Se per quando avrò finito con la Gremory non ti sarai già dissolto, drenerò le particelle dal tuo sangue: puoi considerarla una piccola lezione di umiltà.” Mentre parlava, Kokabiel ha ripreso a camminare verso la sua preda, ma un rumore imprevisto lo blocca ad un passo dall’obbiettivo.
“…Ma sei insano?”
Dante si è di nuovo tirato su sulle ginocchia, e con un grido disumano si strappa l’arma di dosso. Il braccio e il lato del collo vicini a dove la lama si è immersa, sono già coperti di venature luminescenti che pulsano in modo preoccupante. 
“Più ti muovi, più veloce circolerà la luce liberata nel tuo sangue. Desideri morire così ardentemente?!” fa il caduto sbalordito.
“…non posso mollare. Non più.” Lo sguardo febbricitante del giovane è fisso sul suo nemico. Ormai le sue riserve di energia sono azzerate, ma in qualche maniera inizia faticosamente ad alzarsi in piedi.
Thud.
Quindi crolla definitivamente a terra come un sacco vuoto, mentre dietro di lui Xenovia abbassa la spada con cui l’ha colpito alla nuca.
“Davvero, non sai proprio cosa sia la coerenza. Prima fai il cazzone pacifista. Ora diventi un berserker kamikaze. Beh, visto che sono stata io a coinvolgerti in tutto questo, direi che è il caso che mi prenda le dovute responsabilità.” L’esorcista avanza verso il caduto con la Durrandal puntata, mentre due intense aure sacre vengono rilasciate dalla sua arma e dal suo corpo, mescolandosi.
“Molto nobile, ma ora sparisci. Mi sono davvero rotto di perdere tempo con delle zanzare.” In un istante nella mano di Kokabiel compare una spada, e con una fulminea torsione disarma la ragazza. In quello successivo, essa fischia dritta verso la sua gola…
DOOONG!
KA-BOOOM!!!

Dove un attimo prima si trovavano i due, ora c’è un grosso cratere. Sopra la scuola, la barriera inizia a dissolversi, a partire dal buco appena formatosi sulla sua cima.
“C-che cosa… cough… è successo?!” tossendo un po’ di sangue, Xenovia cerca la causa di quel caos, nonché del motivo per cui la sua carotide è ancora intatta.
Quando i suoi occhi riescono però a distinguere ciò che si trova al centro del cratere, rimane stupefatta, anche se mai quanto gli altri spettatori.
“…………………………..………………………………….Non è possibile. Che ci fai TU qui?!?!?” in risposta alla domanda di Rias, una voce calma risuona nell’aria.
“…Sai che me lo sto chiedendo pure io?”
 
Un minuto prima, esterno della barriera.
 
Il ragazzo sta ancora osservando lo scontro, anche se ora che Dante è ormai incapace di combattere, sembra un po’ svogliato.
“…Il tuo capo ti ha mandato qui solo per fare da spettatore? Credevo che i caduti fossero contro la guerra. O hai tradito anche tu?” un ghigno pieno di aspettativa si disegna sul volto dell’interpellato.
“Beh, in teoria dovrei fermarlo, ma… brucio dalla curiosità di vedere uno della tua specie in azione, e visto il tuo legame con quei ragazzi...” La figura appena giunta, che indossa un bianco completo da arti marziali con cappuccio, e con fascia e pantaloni blu, gli lancia un occhiataccia.
“…Un degno possessore del Drago Bianco del Pretesto. Prega di non incrociare mai più il mio cammino mezzo-diavolo, o lo rimpiangerai amaramente.” Subito dopo, compie un balzo poderoso raggiungendo la sommità della cupola.
“Io invece spero di incontrarti di nuovo, e il prima possibile anche.” In quell’istante, dalla sua spalla proviene un ronzio, seguito da una voce notevolmente alterata.
“Vali… sei una TESTA DI CAZZO!!! Se riesco a captare la tua frequenza, vuol dire che sei in zona…ED ANCORA NON TI SEI OCCUPATO DI QUELLO STRONZO?!?!”
A un suo cenno, il sigillo di trasmissione si disattiva, recidendo la trasmissione di Tobio.
[…Sicuro sia una buona idea? Anche io sono interessato a quei tipi, ma perfino Azazel potrebbe non passare sopra alla cosa…]
“Mi spiace Albion, ma questa non ho intenzione di perdermela per nulla al mondo…”
 
Kuoh Academy, ora.
 
“Tu… chi sei e cosa vuoi?!” Kokabiel è in posizione difensiva, mentre squadra nervosamente il nuovo arrivato. Il cappuccio gli è caduto sulle spalle a causa dell’impatto, rivelando un ragazzone sui 18 anni dai capelli castani e gli occhi cerulei.
“…uno studente della Kuoh Academy che non apprezza i tuoi atti di vandalismo sulla scuola, e soprattutto ciò che hai fatto ai suoi compagni…” con una leggera spinta azzera la distanza con il caduto, e gli blocca il braccio sano. In contemporanea il suo piede ha schiacciato quello dell’altro, immobilizzandolo.
“Assurdo! Non puoi neanche sperare di—” all’improvviso l’arcangelo si zittisce, impallidendo.
 Si è reso conto di non riuscire a liberarsi dalla presa del suo nuovo avversario… inoltre la metamorfosi subita dal suo braccio sinistro, lo riempie di stupore.
“Non è possibile! Cosa ci fa un—”
BOOOOOOOOOM!!!!!!
Con una tirannica onda d’urto il corpo di Kokabiel viene scagliato via più rapido di un proiettile, ingigantendo il già ampio cratere, e lasciando una pozza rossa dove si trovava un istante prima.
In parte essa è dovuta dai resti spappolati del suo piede, in parte dal vino rigettato dopo il colpo, ed infine  anche dal rivolo cremisi che sta colando dal braccio retto dal guerriero che l’ha appena sconfitto.  
Egli si gira lentamente, e mentre l’arto strappato svanisce, raggiunge Dante chinandosi su di lui.
“…Sta morendo. Akeno-san, se sei in grado di occuparti della luce che circola nelle sue vene, ti prego di farlo. Questo è qualcosa che esula il mio campo di competenze.” Lei e Rias gli si avvicinano cautamente, fissandolo sconvolte.
In particolare il suo braccio sinistro è ciò che le terrorizza di più: ora è grosso il doppio dell’altro, la sua pelle è diventata scagliosa ed argentea, ed è coperta da un enorme tatuaggio blu scuro in cui scorre una fluida energia azzurrina.
“Nathan… quindi anche tu eri una spia… inoltre sei un—” viene bruscamente interrotta da un cupo ringhio.
“…Erede dei Gremory. Quale parte del “Sta. Morendo.” non ti è CHIARA?!” i suoi occhi da azzurri diventano d’argento, con una pupilla a fessura come quelli di un serpente. Un gridolino attira però la loro attenzione altrove.
Ad averlo emesso è Asia, che sta correndo verso di loro chiaramente angosciata. Tobio e Jin la seguono a breve distanza, intenti ad esaminare attentamente la zona.
“Siamo arrivati tardi…” questi ultimi si fermano a pochi passi dal gruppo, mentre l’altra si lancia sull’amico.
“Luce… devo curarlo subito!” dalle sue mani si inizia a generare una calda luce verde che si propaga su tutto il corpo di Dante, concentrandosi in particolar modo sulla spalla i cui tessuti stavano iniziando a dissolversi.
“Mi chiedevo se il vostro governatore fosse davvero così stupido da affidarsi completamente ad uno come quello… per fortuna non è così. Bene, ora che Dante è in buone mani sarà meglio che vada. Tra poco qui arriveranno le forze di Lucifer, e preferirei che i miei ultimi minuti in questa scuola non fossero un bagno di sangue.” Si stringe ulteriormente la fascia alla vita, quindi si apre la veste scoprendosi il busto. Dalla sua schiena sbucano due maestose ali argentee, le cui falangi alari si biforcano alla punta esterna.
“…Nathan-kun. Perché?” alla domanda di Rias, lui gira il capo per un’ultima volta.
“Non potevo abbandonare un amico, ecco tutto. Se in futuro ci dovessimo incontrare di nuovo, sarà quasi sicuramente sul campo di battaglia, perciò è giusto che conosciate almeno il mio vero nome. Io sono Lathian. Addio.” Detto ciò, spiega le ali e con un salto si lancia verso l’alto, svanendo in pochi secondi nel cielo stellato.

 

“Ahahah! Non ha deluso neanche un po’, anche se devo dire che è stato uno spettacolo fin troppo breve.”  Non molto distante da loro, Vali sta trascinandosi dietro il corpo comatoso di Kokabiel. I suoi moncherini sono stati cauterizzati, ed ora emanano una puzza nauseante.
“…Tu! Aspetta che Azazel scopra cosa hai combinato, poi vedremo quanta voglia avrai di ridere!” quello non fa una piega.
“Eddai, Tobio. Sapevo che quel tipo sarebbe intervenuto, prima o poi. Io tengo d’occhio i miei rivali, ed a un Drago Imperatore non poteva sfuggire la presenza di uno come lui. Mi chiedo perché invece Ddraig non abbia messo al corrente il suo partner…” inizia a dirigersi verso Freed, ancora svenuto, quando una voce lo ferma.
“Cosa hai intenzione di fare? Quei due hanno causato un sacco di danni, credi che gliela lasceremo passare liscia così?” il mezzo-diavolo si volta verso l’esorcista dai capelli blu.
“Gli ordini sono di riportarli indietro vivi per l’interrogatorio. Sai, i panni sporchi si lavano in casa…” lei rimane in silenzio, ma subito va a raccogliere il frammento più grosso dell’Excalibur distrutta, ed inizia a soppesarlo mentre si avvicina al nemico sconfitto.
“Quindi l’importante è che sia vivo e possa sostenere un interrogatorio…” in un battito di ciglia, pianta la lama tra le gambe di Freed.
“KYAAAAAAAAHHHHH!!!!! LA MIA PALLA! LA MIA CAZZO DI PALLAAAA!!!”
Le urla del rinnegato perforano l’aria, mentre dopo quel brusco risveglio, inizia a rotolarsi per terra tenendosi le mani sull’inguine sprizzante sangue.
“Sappiate che, se dopo non lo giustizierete o rinchiuderete in un buco gettando la chiave, la prossima volta che lo vedo mi prenderò anche l’altra. Insieme alla sua testa, ovviamente.” Vali fischia ammirato.
“Beh, non male per una donna di chiesa. …D’accordo, ricevuto.” Dal suo indice si genera una luce rossastra, che si scarica sotto forma di raggio incandescente sulla nuova ferita di Freed.
Con un ultimo urlo, questi perde nuovamente i sensi, ma intanto essa smette di sanguinare. Quindi viene afferrato anche lui da Vali, che materializza le ali e si alza in volo.
“Io vi precedo. Farete meglio a raggiungerci il prima possibile: ho come l’impressione che daranno più credito al vostro rapporto, rispetto al mio.” Prende quota, ed anche lui sparisce in un batter d’occhio.
Asia, dopo alcuni minuti di cure, tira un sospiro di sollievo e si rialza.
“È fuori pericolo. E dovrei anche aver eliminato gli effetti negativi dovuti ai danni causati dal suo SG…”
“Ben fatto. C’è qualcun altro che necessita di cure immediate?” Tobio lancia un occhiata a Kiba e Koneko, entrambi davvero malridotti.
“…Non è nulla di grave. La luce immessa in quelle piume era davvero poca, e si è dispersa quasi completamente con l’impatto” fa Akeno, che si stava prendendo cura di loro. Mentre osserva il ragazzo, la sua espressione si fa meditabonda.
“Sei piena di ferite: lascia che me ne occupi.” Asia ha preso l’iniziativa e si è avvicinata all’esorcista, che è ricoperta da capo a piedi di tagli ed abrasioni.
“…Tu sei Asia Argento…” Xenovia fa una faccia sorpresa, mentre la bionda inizia a passarle le mani illuminate di verde sulle ferite.
“Già. E tu devi essere Xenovia Quarta, detta Xen dagli amici. Dante mi ha parlato molto di te. Forse è perché ci assomigliavamo un po’ che si è aperto con me così velocemente.” Asia continua a prendersi cura della spadaccina, sorridendole amichevolmente nonostante l’evidente disagio dovuto alla sua ultima azione.
“………….Capisco. Ma credo che ti sbagli: eccetto le nostre origini, abbiamo ben poco in comune. Io… non sono affatto gentile come te.” L’altra fa un risolino.
“Oh, sì: ho visto… ed anche sentito dei tuoi particolari modi di fare. Ma ciononostante, sei rimasta a combattere insieme a dei diavoli, quando avresti potuto fuggire coi resti delle Excaliburs: solo una persona di buon cuore avrebbe potuto rischiare così tanto.” Le guance di Xenovia si arrossano leggermente. Nel frattempo, Tobio le raggiunge.
“Faremmo meglio ad andare: stando alla Gremory i rinforzi di suo fratello saranno qui tra pochissimi minuti, ed è ancora troppo presto per fare gli amiconi con le altre fazioni.”
 “Bene, è stato un piacere. Spero di rivederti un giorno, Xenovia.” L’ex-suora allontana le mani dalle ferite ormai quasi completamente guarite, e saluta la ragazza.
“…Grazie. E… scusami.” Asia le lancia un’occhiata interrogativa, ma prima che riesca a fare altro, Tobio le afferra la mano ed inizia ad allontanarsi, non lasciandole altra scelta che seguirlo.
 
I due lasciano in tutta fretta l’istituto, preceduti da Jin.
“…Sono felice che alla fine non sia successo nulla di irreparabile. Il caro Dante è riuscito a mettere su un bello spettacolo, anche se del finale se ne è occupato qualcun altro…” lui lancia un’occhiata di sottecchi alla compagna, mentre corrono al punto d’estrazione.
“Sì, è stato un vero sollievo. Però avresti potuto dirmelo prima in che cosa consisteva la sua “missione di addestramento”. Non sai che colpo mi è venuto quando ho scoperto che era stato reincarnato in diavolo!” Asia mette su il broncio, liberando la mano e girando leggermente il capo di lato. E ciò è un grosso errore.
Thump.
“Ahi…”
“Pfff. Sbadata come sempre, eh?” Tobio la aiuta a rialzarsi, trattenendo a stento una risata. Quindi i due riprendono a muoversi ad un ritmo più sostenuto.
“…è colpa tua. Comunque… mi chiedo cosa succederà ora. Credi che tornerà da noi?” lui rimane in silenzio per un po’, poi fa per dirle qualcosa, ma il ringhio di Jin lo fa scattare in posizione di guardia.
Ormai si trovano oltre il confine della città, a poca distanza dal rifugio che anche Dante aveva raggiunto alcuni mesi prima per farsi prelevare. Che si trova in mezzo ad un fitto boschetto…
“Ben arrivato, Ikuse Tobio. Il nostro leader gradirebbe avere un incontro con te. Accetti oppure…” ad aver parlato, è una figura avvolta in una cappa nera. A fianco a lui c’è ne è un’altra vestita in modo identico, ed al cenno fatto alla fine del discorso, appaiono anche un paio di ragazzi circa della loro età, e due creature mostruose.
Queste ultime emanano entrambe la stessa, inquietante aura: un intenso e caotico concentrato di male. Uno è un enorme serpente  dal busto e testa umani, ricoperto di squame bianche. L’altro è un massiccio umanoide di oltre due metri di statura, dalla pelle giallastra, gli occhi che emanano scintille, e con delle zanne aguzze e una lingua smisuratamente lunga e guizzante.
I due ragazzi invece sembrerebbero normali umani, se non fosse che emanano un’aura simile a quello delle loro prede.
“…Mi sembra eccessivo mandare due maghi, due possessori di SG, un Naga* ed un Rakshasa solo per porgere un invito. Mi viene in mente solo una persona che farebbe una cosa del genere… e credete davvero che accetterei qualcosa da parte sua?” l’incappucciato schiocca la lingua, quindi muove appena l’indice attivando una serie di sigilli magici sparsi per tutta l’area.
“…Deve proprio odiarmi, se ha raggiunto un accordo con la Fazione Eroi, ed è arrivata addirittura ad assumere mercenari di questo calibro… solo per “parlarmi”.” Asia emette un piccolo singulto.
“Tobio… cosa significa tutto questo?” l’altro sospira, mentre i sei li circondano. Nello stesso istante, un campo di contenimento magico si attiva, intrappolandoli tutti al suo interno.
“Vuol dire che questa sarà una lunga, lunga notte…”
 
Mare cinese orientale
 
Una figura argentea vola rapida come una freccia nel cielo, spazzando via le nubi che incrociano il suo cammino. È ricoperta di scaglie che riflettono la luce lunare facendola risplendere nella notte, e su di esse è inciso una sorta di enorme ed articolato tatuaggio blu oltremare.
Ad un certo punto interrompe il battito delle sue ali, lasciandosi trasportare dalle correnti. Questa creatura è alta oltre tre metri, e lunga una dozzina; la sua apertura alare invece raggiunge quasi la ventina.*
Gira leggermente la testa crestata verso la propria zampa anteriore, e dopo una breve esitazione, ci alita sopra.
Un sigillo azzurro compare nel punto in cui il soffio gelido ha colpito, e frantuma il sottile strato di ghiaccio appena formatosi.
Un ronzio ad altissima frequenza inizia a risuonare, fino a che…
[Ehi Lathian, qual buon vento?] una voce nota risuona direttamente nel cranio del giovane drago.
[Zaldor… potrei aver fatto una cazzata apocalittica.] il suo tono è molto basso, chiaramente abbattuto.
[…ti sei bruciato la copertura, scommetto. Vabbè, era una possibilità tenuta in conto; se nel tuo ultimo rapporto ci sarà qualche succosa novità, te la caverai con una strigliata. Anche perché… non sono certo l’unico che smania dalla voglia di farla pagare a quei bastardi.] il drago argenteo sospira.
[Ho comunque fatto qualcosa che scatenerà ciò che abbiamo evitato due secoli fa: una guerra di annientamento tra i draghi metallici e i diavoli.] Zaldor scoppia ridere, in modo freddo e distaccato.
[Guerra? Non scherzare, vorrai dire massacro! Ora la situazione è diversa da allora: Sirzechs Lucifer, Ajuka Beelzebub e Rivezim Lilian Lucifer. Questi tre sono gli unici a rappresentare una seria minaccia, e l’ultimo è pure nemico giurato degli inferi. Ora la situazione è capovolta, siamo noi ad essere uniti e loro divisi. Se mobilitassimo sia i nostri Squadroni di Sterminio che i nostri Guardiani, avremmo una potenza offensiva che farebbe stringere le chiappe perfino ad Asgard, ed a tutti gli altri Pantheon! Stavolta giustizia sarà fatta, e cancelleremo finalmente l’Inferno dalle mappe!] le ultime parole sono basse e roche, come se quasi non credesse che finalmente ciò che aveva così a lungo agognato stesse davvero per accadere.
Pur non potendolo vedere, Lathian riusciva a percepire il ghigno che in quel momento stava deformando il volto del suo amico. 
[…voglio sperare che dopo questi secoli di calma, la smania di vendetta si sia affievolita almeno negli altri. Tu ed io dovremo fare un altro bel discorsetto, amico mio.] Con queste parole Lathian chiude la comunicazione, dopodiché serra le palpebre.
“…………..è stata davvero la scelta giusta?”
 
 
 
1 Ritirata di Roncisvalle: l’ultima battaglia del Primo Paladino di Carlo Magno. Secondo la leggenda, lo scontro fu tra 20.000 i guerrieri franchi della retroguardia comandati da lui stesso e 400.000 saraceni, e si concluse con un Orlando solo e ferito che tenendo a bada i nemici, richiamava il resto dell’esercito con il suo Olifante(corno), per poi tentare inutilmente di rompere la propria spada. Secondo le fonti storiche, i nemici furono invece i Baschi, residenti della zona solo parzialmente cristiani che volevano assicurarsi i favori dei vicini musulmani e assalirono uccidendo  e derubando i pochi guerrieri costretti a passare il valico incolonnati.
2 Agnosticismo: corrente di pensiero che sospende un giudizio su un determinato argomento per carenza di prove su cui basarsi. Nello specifico, viene utilizzato sull’esistenza o meno di entità divine.
3 Naga: tipo di asura noto come “Gli eternamente mobili”, sono esseri per metà umani e per metà serpenti. Sono nemici degli dei, ma generalmente non ostili nei confronti degli umani. Sono guerrieri molto potenti e pericolosi, ed ovviamente sono velenosi.
3a Asura (specie): gli anti-dei della mitologia Induista-buddhista, secondo alcune fonti si ritiene che siano divinità pre-vediche decadute. Ne esistono di moltissimi tipi, sebbene nella mia storia finora ne abbia inseriti solo due. Vengono descritti come seguaci e compagni del dio Shiva.
4 Le misure dei draghi comprendono collo, corpo e coda, l’apertura alare invece misura entrambe le ali alla loro massima estensione.
P.s. Le falangi alari sono le ossa che reggono le ali.
 
 
 
NdA
 
Saluti!
Siamo arrivati al punto di svolta, signore e signori… la fazione misteriosa che fin dalla life0 della prima fic osservava dall’ombra, ora sta per iniziare a muoversi sul serio.
Alcuni di voi forse conoscono già la loro specie, per gli altri presto avrete le vostre risposte: a partire dal prossimo cap, inizierò a narrare anche le vicende del nostro draghetto… dopotutto è uno dei nuovi protagonisti che vi avevo anticipato. E poi adoro le storie che mostrano entrambi i lati delle barricate…
Comunque il caro Dante ha rischiato grosso una seconda volta, ma per sua fortuna stavolta c’era Asia, arrivata giusto in tempo per afferrarlo per i capelli. Che ora si trova insieme a Tobio in un situazione non proprio felicissima… chissà come se la caveranno contro simili avversari.
Ed avrete notato che il mio Vali è ancora più stronzo e menefreghista del canon… purtroppo per come ho in mente la mia fic, temo che questo sia solo l’inizio… rimarrà ic, ma alcune scelte ed avvenimenti hanno portato e porteranno a dei cambiamenti nel comportamento suo e di coloro che lo circondano (come avranno notato i lettori della novel in inglese, dal suo attuale rapporto con Tobio).
Stesso discorso con Xenovia: avendo passato quasi un anno dal Don in compagnia di Dante, oltre ad avere una maggior confidenza con la sua spada, ha anche sviluppato maggiormente le proprie capacità di analisi e di riflessione, grazie alle “vivaci” conversazioni col nostro… ed ovviamente ne fa più uso rispetto all’originale.  
Per quel che riguarda la morte di Dio, ho sempre pensato che fosse stata gestita malissimo: è considerato la divinità più forte di tutte, e l’autore lo fa morire per… indebolimento. Come se un entità di quel calibro non avesse contromisure in caso di situazioni del genere… quindi ho deciso di cambiare le carte in tavola inserendo anche la possibilità che, come in Supernatural, se ne fosse semplicemente andato via.
Infine, “la via del dolore” è ovviamente una citazione a Saruman del Signore degli Anelli.
La prossima life farà da intermezzo tra il volume 3 e il 4, ed oltre ad essere la più lunga tra quelle pubblicate finora (24 pagine!), vi posso assicurare che avrà parecchie rivelazioni e sviluppi fondamentali.
Molto bene, alla prossima!
 
 
 

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Capitolo 6
*** Life 4 ***


 
 
Io non possiedo i diritti né di Highschool DxD, né di Dungeons&Dragon. Essi appartengono a Ishibumi Ichiei e alla Wizard of the Coast.  
 
 
 
“Mamma, non ti darò pace finché non me la racconterai.” Un ragazzino castano è incollato al braccio di una donna impegnata a lavorare un morbido impasto bianco.
“Tesoro… se non ti stacchi non riuscirò a preparare la pizza. Non è tutta la settimana che mi ripeti che volevi provarla?”
“Sì, la pizza fatta in casa mi incuriosisce molto… ma lo fa ancora di più la storia della caduta di Galenstein. È stata la prima città fondata dalla nostra specie, e vi ha avuto luogo l’atto finale della Grande Caccia. Però nei libri che abbiamo in casa, né io né Zaldor abbiamo mai trovato un racconto che ne tratti…” per qualche istante, lo sguardo della donna si fa assente.
“…Questo perché quella è una ferita che impiegherà molto tempo per guarire, ed è ancora difficile anche solo parlarne… figuriamoci pubblicarci sopra. Quel giorno arriverà, ma non oggi. E questo vale anche per te: sei ancora troppo giovane.” Lui abbassa lo sguardo.
“Ma ho già 15 anni… e l’anno prossimo…”
“Sai benissimo che il nostro ciclo vitale è diverso da quello umano. Non accampare scuse.”
“…”
“…Facciamo così: preparerò un Cristallo di Memoria con i miei ricordi del giorno in cui la lasciai. Quando sarai abbastanza maturo da trovarlo e riuscire ad attivarlo, vorrà dire che sarai pronto, e potrai decidere se mostrarlo anche al tuo BFF*. Che ne dici?”
“Va bene.” Lui torna a sorridere, mentre sicuro di sé, inizia ad aiutare la madre preparando la teglia ed il forno.
 
Molti anni dopo.
 
Vuoto.
Intorno a lui, non c’è altro che vuoto. Niente luce, niente suoni… niente di niente.
Prova a far scorrere la propria energia, cercando eventuali reazioni nella zona circostante. Ancora nulla.
Sospira. Contava sulla sua comprensione delle energie naturali che aveva ottenuto in questi ultimi anni di addestramento, credendo che sarebbe bastato. E invece…
Trovare il nascondiglio del Cristallo era stato facile. Capire anche solo come interagire con esso, molto meno.
Ha proiettato la propria coscienza all’interno di esso più e più volte, ma ancora non ha cavato un ragno dal buco.
“Forse sto sbagliando approccio. Questi sono i ricordi di mia madre, non dati immagazzinati da un computer.”
Ancora una volta, la sua energia spirituale inizia a scorrere, ma stavolta, non è concentrato sull’esterno, bensì su sé stesso.
Cerca dei cambiamenti nelle proprie sensazioni, mentre lascia che il vuoto lo pervada.
…Freddo. Paura. E… rimorso.
Quindi, come un fiume impetuoso, una coscienza esterna ma familiare lo pervade.
 
Galenstein, 18XX
 
Tuoni. Esplosioni. Urla e ruggiti. L’intera città riverbera di questa cacofonia, mentre corro per le strade con una sacca umida tra le braccia.
Colonne di fumo e di fiamme, e lampi di energia si innalzano fino al cielo, coprendo o illuminando le figure che volano sopra di noi. Sono di ogni forma e dimensione, ma per lo più sono raggruppate in due categorie: umanoidi, di circa 1,5-2 metri, o gigantesche, scagliose, e con due grandi ali.
Stringo i denti, reprimendo senza fatica il flebile desiderio di trasformarmi e raggiungerli per dare una mano… so bene di avere un dovere che non posso delegare. Devo farlo… ad ogni costo.
Mi scosto una ciocca che mi è caduta sugli occhi. Devo essermi lasciata un bel segno nero, visto che ho le mani sporche di fuliggine, ma ovviamente questo è l’ultimo dei miei problemi.
Ormai sono vicina al limitare della zona abitata, quando sopra di me compare un folto gruppo di uomini alati, che mi fissano con sguardo smanioso e crudele. Diavoli.
“Eccone un’altra. Curioso come creature arroganti e vanitose come voi, quando le cose si mettono male, taglino la corda in fretta. E dire che solitamente ve ne andate in giro a sproloquiare di onore e giustizia, professandovi paladini senza macchie né paure…” al discorso del capobanda, il resto di loro scoppia a ridere.
Digrigno i denti, mentre una collera profonda e inestinguibile inizia a pervadermi. Non posso permettermi di lasciarla dominarmi.
Cerco rapidamente possibili vie di fuga, ma ormai sono circondata: mi sarebbero addosso ancor prima che raggiunga l’edificio più vicino…
“Che c’è? Questo sarebbe il momento in cui ti incazzi e ti trasformi. Niente? Un momento… “ osserva la sacca.
“Non è che… lì dentro tieni un bell’ovetto? Questo spiegherebbe perché molti di voi stiano scappando da soli portandosi dietro borse e simili…” il suo ghigno sadico si accentua ulteriormente.
“Sai… credo che il nostro scienziato-capo sarebbe molto felice se glieli portiamo. Chissà cosa ci potrebbe tirare fuori…” …ormai ho superato il mio limite di sopportazione da tempo.
“GROOOAR!”
Dal mio corpo viene rilasciata un’opprimente aura gelida, mentre il mio fisico inizia a mutare.
SLICE!
I diavoli che si trovano alla mia destra smettono improvvisamente di ridacchiare, mentre fissano increduli il cielo. In una frazione di secondo, sono stati colpiti da un avversario tanto rapido da risultare invisibile, ed ora le loro teste stanno cadendo a terra spiccate di netto dal collo.
Rilasciando delle crepitanti scariche elettriche, una donna armata di una lunga katana compare al mio fianco. Ha anche lei delle ali, ma invece che nere sono color bronzo striate di verde.
“…Scema. Stavi per fare il loro gioco: non appena avessi raggiunto il punto critico della trasformazione, quei bastardi ti avrebbero attaccata tutti assieme. È la loro tattica base su nemici solitari, sarebbe stato davvero deprimente se ti fossi fatta fregare così…” lentamente, la mia ira inizia a calare, di pari passo al crescere della sensazione di calore e sollievo nel rivederla. Blocco la trasformazione, e torno nella mia forma umana.
“Ilexia! Ci hai salvati. Se non fossi intervenuta mi sarei scatenata, con ovvie conseguenze. Sono davvero felice che tu sia ancora intera…” lei agita la mano libera.
“Pfff… gli avversari davvero potenti sono quasi tutti o nella piazza principale, o all’entrata della valle a cercare di trattenere il Primo Guardiano. Queste bande vaganti non sono nulla di che.”
“Scusate?! Ci sarebbe un combattimento in corso, sapete? E comunque… ognuno dei diavoli partecipanti a questa epurazione ha raggiunto l’alta classe. Questo vuol dire che ora vi faremo il cul…”
BROOOM!
Prima che finisca di parlare, il diavolo che aveva avuto la pessima idea di interromperci e tutti quelli che si trovano a meno di 10 metri da lui, vengono dissolti da un possente tuono istantaneamente rilasciato da Ilexia.
“Stronzi maleducati! Non vedete che io e la mia amica stiamo parlando?! Un po’ di tatto, e che cazzo!” mi sento le labbra incurvarsi in un mezzo sorriso. Come sempre, le bastano un paio di battute per tirarmi su.
Inizia a concentrare energia elettrica sulla spada, ed a scagliarla contro i nemici in una raffica di fendenti a gittata, che tagliano e disintegrano i loro gracili corpi. Ciascuno di quei colpi è di classe ultima, ed emana un aura in grado di far tremare di terrore ogni diavolo presente.
“Dannazione! Disperdetevi e riunitevi al punto d’incontro, questa è troppo forte!” all’ordine del capo, tutti i superstiti si preparano alla fuga, ma non ne hanno l’opportunità: una piccola meteora sfolgorante compie un giro completo dello schieramento abbattendoli in pochi istanti.
“…Non… è… possibile…” il diavolo che aveva guidato il gruppo rilascia la propria aura senza freni, mentre fissa furioso l’assassina dei suoi sottoposti.
“Ora la pagherai! Anche io ho un potere di classe ultima!” comincia ad evocare numerosi sigilli magici, alcuni chiaramente difensivi, altri con cui sta caricando incantesimi distruttivi.
“Io… di classe ultima? Si vede che sei un ufficiale di quarta categoria…” … inizia ad inspirare, quindi, nel preciso istante in cui il nemico lancia i primi attacchi, rilascia il soffio.
Se i lampi di poco fa erano incanalati all’esterno del corpo, e lanciati tramite un catalizzatore, quello che esce dalla sua bocca ora è una pura manifestazione dell’energia elementare che scorre dentro di lei.
Di conseguenza, paragonare i colpi precedenti con questo, è come mettere a confronto la scintilla di una pietra focaia con una folgore vera e propria. 
I raggi magici scontratosi con esso vengono dissolti all’istante, quindi impatta sulle difese del diavolo travolgendole insieme al suo creatore, che viene polverizzato ancor prima di poter emettere un suono.
“Performance perfetta. Come sempre del resto...”
“Bah. Quelli erano semplici sciacalli: il loro compito era sicuramente attaccare i civili e i nostri amici senza scaglie, e raccogliere tutto il bottino possibile. Credo sia ora che mi unisca agli altri nella battaglia principale.” Sbuffa, osservando il centro città.
“Capisco. Vorrei venire con te ma…”
“Non c’è bisogno che tu dica nulla. E soprattutto non sei nelle condizioni di combattere una vera battaglia: occupati del tuo futuro cucciolo. Il mio ormai sarà già al sicuro…” per un istante, la sua espressione si fa distratta. Poi torna ad essere quella della guerriera più famosa e valorosa della nostra generazione: sfrontata, determinata e attenta.
“Quindi è stato Ramandruk ad occuparsi del vostro ultimo uovo. Devo riferirgli qualcosa, oltre che ti ho vista?” un caldo sorriso le si disegna in faccia.
“Sì: Zaldor. Se è maschio ovviamente, altrimenti mi affiderò a lui.” riprende ad osservare il cuore della nostra città, la piazza centrale. Da qui, si percepisce distintamente l’inimmaginabile quantità di energia e poteri rilasciati in quel luogo.
Proprio in questo istante un potente raggio rosso nerastro disintegra l’ala di un nostro compagno, facendolo precipitare da centinaia di metri d’altezza. 
“…Quindi ci sono anche i Bael. Beh, comunque non sono loro la minaccia peggiore, se i diavoli si fossero presentati qui da soli li avremmo annientati in un lampo. Il problema più grosso sono i giganti e le altre creature che hanno reclutato. Per questa crociata hanno raccattato su la feccia di praticamente ogni mitologia, e dover affrontare una simile esercito  è davvero seccante.”
“KREAAAH!”
Un intenso brivido ci scorre lungo la schiena. Sappiamo entrambe a cosa appartiene quel verso.
“Signore! Da questa parte!” una coppia di umani si avvicinano. Anzi, mi correggo: una praticante di Senjutsu umana, ed un mago elfico.
“Stiamo aiutando con l’evacuazione. Seguiteci!” una mano si posa sulla mia spalla.
“Vai. In questo momento ogni zampa in più può fare la differenza… e la mia di sicuro non può mancare. Voi due, prendetevi cura della mia amica. Io vado ad aiutare il Console.”
“Signora… ci hanno confermato la presenza di numerosi Garuda. Forse…” lo sguardo dell’elfo è esitante.
“Lo sappiamo, li abbiamo sentiti. Ma la presenza o meno di quegli uccellacci è irrilevante: ciò che conta è che teniamo impegnate le forze principali del nemico fino alla completa evacuazione della città. La mia famiglia è al sicuro, perciò occupatevi di Lady Ederia per me.” Ai due non resta che annuire.
Lancio un ultimo sguardo alla mia migliore amica, che mi saluta mostrandosi tranquilla come sempre, quindi li seguo lungo il sentiero che ci avrebbe portati ad un valico sicuro della valle che contiene la nostra città.
Città ormai in ginocchio dall’attacco ininterrotto cominciato il giorno prima… non ci facciamo illusioni. Sappiamo entrambe che molto probabilmente non ci rivedremo più. Ma la speranza è sempre l’ultima a morire.
Seguo le mie due guide lontano da quella carneficina, pregando per un futuro in cui potremo vivere felici insieme ad i nostri figli.
Per tutto il percorso, stringo forte al petto la sacca. È ancora bagnata dei liquidi schizzati dalle uova frantumate dei suoi fratelli. Non sono riuscita a proteggere loro… ma non permetterò a niente al mondo di toccare lui.
 
 
[Asia]
 
 
Intensi crepitii e il suono di lame che tagliano la carne si diffondono per tutto il boschetto, mentre sibili e versi gutturali fanno da sottofondo.
Le urla e le imprecazioni dei ragazzi che come noi detenevano degli SG, e che per qualche motivo si erano ritrovati a darci la caccia, invece erano già cessati da molti minuti... forse mezz'ora.
Nonostante ciò che mi ha raccomandato Tobio, sento l'impulso irrefrenabile di sollevare il capo e sbirciare cosa sta succedendo fuori dal mio rifugio di tenebre.
Ovviamente riesco a immaginarlo, però... voglio vederlo in azione. So che il suo stile è diverso da quello della maggioranza dei combattenti, è più astuto e subdolo... e che lui preferisce evitare di mostrarlo.
Tuttavia non penso possa essere molto più sconvolgente. Un combattimento di questo tipo prevede la morte dell'avversario... che differenza può fare il modo in cui essa giunge?
Un’inquietante cantilena si sta propagando nell’aria.
"—per essere qualcosa di assurdo, il Dio dei deturpati."
La voce di Tobio si spegne dopo essere risuonata per la prima volta dall'inizio dello scontro, sostituita da un agghiacciante ululato.
...Ora o mai più.
Alzo la testa e fisso dritta nella direzione da cui proviene l'aura che genera queste tenebre.
Dopo qualche istante, i miei occhi si abituano alla luce magica emanata dalla fine del tunnel. Perché è così che funziona questa abilità: è come una grande caverna sotterranea, con un unico sbocco in superficie.
Ora sto fissando fuori da questa apertura, e ciò che vedo mi fa spalancare la bocca in un muto grido di orrore...
I campo di battaglia è illuminato a malapena da alcuni fuochi fatui evocati suppongo dai maghi, mentre tutto ciò che è oltre una decina di metri da essi è soffocato da un oscurità opprimente… dal terreno e perfino dagli alberi spuntano invece centinaia di lame di ogni forma e dimensioni. Tutto ciò che resta dei due detentori sono corpi decapitati e impalati, mentre del secondo mago non c'è più alcuna traccia, tranne qualche brandello insanguinato della sua cappa.
Quello che ha dato il via allo scontro fluttua a mezz’aria protetto dalle due mostruose creature (ora entrambe coperte di tagli sanguinanti) che a quanto pare ha reclutato solo per catturare Tobio. Mi sembra li abbia chiamati "asura".
Ma la cosa più terrificante è proprio lui: quello fino a pochi minuti fa era un ragazzo calmo, gentile e premuroso, ora è stato sostituito da una creatura che sembra uscita dal peggiore degli incubi.
È ricoperto da un denso alone nero non dissimile ad una pelliccia, e i suoi unici tratti distinguibili sono gli occhi di un rosso vivido, i lunghi artigli comparsi sulle sue mani, e le fauci affiliate che spuntano dal suo… muso?! Gli sono anche cresciute sei code, e mi pare che pure la forma delle sue gambe sia cambiata…
“Quindi è questo il Breakdown the Beast del Canis Lykaon... impressionante. Ammetto che ora mi è più comprensibile l'ossessione del capo per te... resta da vedere se—" prima che finisca la frase, Tobio si lancia su di lui a braccia protese.
Il primo ad affrontarlo è l'essere di forma umanoide, che si teleporta sulla sua traiettoria e in pochi istanti quadruplica la propria taglia, attivando al contempo un sigillo protettivo che lo ricopre di un’oleosa corazza verdastra.
Con un acuto stridio, gli artigli vengono deviati, lasciando però sull’armatura delle profonde incisioni. Il gigante cerca quindi di afferrarlo, ma Tobio è già balzato addosso al suo compagno squamoso sferrandogli una rapida e violenta sferzata.
SLASH!
Un grido sibilante risuona, mentre degli schizzi di sangue volano in aria. Il naga scivola all’indietro sanguinando copiosamente, ma Tobio lo incalza artigliandolo più e più volte, aprendo sul suo corpo nuovi squarci.
Il rakshasa gli si lancia contro supportato da una raffica di dardi incantati scagliati dal mago superstite, e fa per abbattere il suo enorme pugno su di lui, ma Jin gli balza addosso azzannandogli il polso. Anche lui è ricoperto da quell’alone oscuro, ed anche i suoi occhi rosseggiano incandescenti.
Il demone lo agguanta con l’altra mano e lo stringe brutalmente, quindi fa guizzare la sua lunghissima lingua verso il padrone assorbito dalla caccia.
“MHHUAAARG!!!”
Con uno schiocco umidiccio, la lingua mozzata cade a terra. Una gran quantità di lame sono emerse dal suolo e si sono incrociate intorno ad essa staccandogliela.
Jin approfitta della distrazione per liberarsi, e si fa spuntare una katana sul cranio, iniziando poi a caricarlo come una sorta di inquietante unicorno. Tobio intanto continua ad infierire sull’uomo-serpente ora quasi interamente ricoperto di sangue, che seppure estremamente forte, come testimoniano i crateri creati dai suoi colpi, non riesce a stare dietro alla spaventosa velocità del mio amico.
Distolgo lo sguardo, e mi raggomitolo nuovamente su me stessa.
…aveva ragione: non avrei dovuto guardare.
 
 “…Asia, va tutto bene?” alzo gli occhi. Lui mi sta guardando tranquillo, come se nulla fosse successo.
…possibile che situazioni come queste siano normali per lui?!
“Tobio… mi dispiace.” Lui si limita a scuotere la testa e porgermi la mano.
“In verità me lo aspettavo. Comunque credo sia meglio che andiamo, ora. Restare qui dopo questo macello non è consigliabile…” la barriera è scomparsa, così come l’oscurità emanata dal suo Longinus. Tutto ciò che è rimasto sono i corpi dei nemici sconfitti…
Mi lascio tirare su, quindi ci incamminiamo verso il sito del portale, superando gli ingombranti resti dei due asura. Per qualche istante fisso ipnotizzata il contrasto tra le poche squame ancora bianche con il rosso che ha dipinto la pelle del naga, ma poi seguo il mio amico senza ulteriori distrazioni.
In pochi minuti raggiungiamo il magazzino nascosto che contiene il portale, e una volta entrati lo attiviamo grazie all’amuleto di riconoscimento. Una luce crepuscolare ci avvolge, e pochi secondi dopo ci ritroviamo negli inferi.
 
 
[Lathian]
 
 
Apro lentamente gli occhi. Luce, chiara e intensa.
Mi prendo qualche minuto per riprendermi da quel ricordo che talvolta mi compare in sogno, da quando ho visto il Cristallo. È come se il mio subconscio mi intimasse di non dimenticare, di non mettere da parte quegli avvenimenti.
Sono seduto contro un masso lungo uno stretto sentiero  che si inerpica su una delle montagne più alte del mondo.
Himalaya.
È questo il luogo che ospita la nostra roccaforte, il rifugio in cui la maggior parte di noi si è nascosta per sfuggire alle persecuzioni.
Questa è la terza volta che ci vengo, dopo che mia madre ed io ci siamo trasferiti negli States: sono passato qui solo per l'insignimento a guerriero e la registrazione ufficiale come agente governativo, oltre che per un rapporto qualche tempo fa.
...ho fatto proprio un bel lavoro.
Riprendo a muovermi, seguendo il percorso fin quasi la sommità del monte. Ora mi trovo ad oltre settemila metri, e posso godere di un panorama unico al mondo: fin dove i miei occhi riescono ad arrivare (e grazie all’addestramento decennale nel Senjutsu, arrivano molto lontano), una distesa di rilievi che fanno impallidire qualsiasi altro nel pianeta, tutti ricoperti per buona parte di neve e ghiaccio.
"... è ora di affrontare le conseguenze delle mie azioni." Poco distante da me, si trova l'ingresso di un cunicolo: senza perdere altro tempo, mi ci infilo dentro iniziando ad addentrarmi nel buio.
Possediamo una visione notturna eccezionale, ed anche la completa oscurità non è un problema grazie alla nostra percezione cieca.
Il mio viaggio nelle viscere del monte dura circa un ora, e termina quando raggiungo un'immensa caverna, alla cui fine si trova un gigantesco portale di pietra.
"Lathian figlio di Ederia, di ritorno dalla mia missione." Per qualche minuto non succede nulla, poi con un rimbombo il cancello si apre, facendo uscire due umani incappucciati che fluttuano nell'aria, e un colossale drago dorato.
“Quindi hai già finito, ragazzo. Pare che il Senato  e l'Assemblea dei clan siano molto ansiosi di ricevere il tuo rapporto finale, perciò... buona fortuna." Eseguo il saluto di rito al Grande Dragone Guardiano, quindi mi affretto a seguire uno dei due incantatori, che mi guida fino alla sala conferenze. A causa della magia contenuta nel suo sangue, sono quasi certo che sia uno stregone.
"...c'è stato qualche avvenimento degno di nota, ultimamente?" quello scuote la testa, mentre continua a guidarmi in silenzio attraverso una serie di corridoi abbastanza larghi e alti da permettere il passaggio di un transatlantico.
Lentamente, inizio ad accusare la tensione. Già, credo sia abbastanza normale essere nervosi quando ci si presenta a rapporto dopo una missione durata quasi tre anni... soprattutto se sono stato io stesso a darle inizio, e sono riuscito a concluderla con un auto-smascheramento davanti a dei membri importanti di una fazione nemica.
“Ci siamo. Buona fortuna.” L’incantatore mi fa un cenno di saluto, e si allontana. Ora sono davanti al cancello del salone che ospita le riunioni del Senato.
Lo spalanco, ed entro a passo deciso. Ha la forma di un immenso anfiteatro naturale, con dei normali seggi ai livelli più bassi, e delle piattaforme gigantesche a quelli intermedi e superiori.
I primi consistono in cento posti a sedere, occupati da umani e altre creature umanoidi, le piattaforme superiori invece ospitano quasi un centinaio di Draghi Antichi, Dragoni e Grandi Dragoni.*
Alcuni di essi, con le squame color rame od ottone, erano lunghi una ventina di metri ed alti cinque; ma altri, soprattutto quelli con le squame dorate, arrivavano ad oltre cinquanta metri per dieci come il Guardiano del portone.
I seggi intermedi invece hanno anche dei sedili in pietra, perciò sono occupati sia da draghi in forma originale che in forma umanoide, sia da umanoidi molto anziani. Da quelli in forma naturale si capisce però che sono più piccoli e chiaramente più “giovani” di quelli ai livelli superiori.
“Lathian, agente infiltrato tra gli eredi dei casati Gremory e Sitri, giunge per fare rapporto.” Dichiaro con voce ferma.
Gli occhi di tutti i presenti sono puntati su di me, mentre attendo che qualcuno prenda la parola.
“Ben arrivato. Hai dimostrato capacità e spirito di iniziativa fuori dalla norma, proponendo questa missione… Prego, dacci il tuo rapporto finale… a cominciare dalla spiegazione sul perché tu abbia avuto questa idea.” Ad aver fatto da portavoce è il vice-presidente, un mezzo-drago dalle squame ramate.
“…È stato più che altro merito del caso: mi trovavo a Kyoto per una consultazione con i casati di youkai che gestivano la zona, quando ho notato il nome di un certo albergo. Ho iniziato ad indagare, e ho scoperto numerosi collegamenti con il casato Gremory… alla fine sono riuscito a risalire al nome di Rias Gremory: era iscritta ad una scuola non molto distante dalla vecchia capitale, ed insieme a lei figurava anche il nome dei Sitri. Mi sono reso conto che questa era un occasione più unica che rara: avvicinandomi alle due eredi, avrei potuto raccogliere molte informazioni utili sulle future capoclan, perciò dopo aver opportunamente sigillato i miei poteri e preparato un metodo per coprire aura e odore, ho deciso di iscrivermi alla loro stessa scuola.” Parecchie figure annuiscono impressionate.
“Molto bene. Per quel che riguarda la motivazione che ti ha spinto a concludere con diversi mesi di anticipo?” inizio a sudare freddo.
“Ah, quello… Dunque, dovete sapere che in questi ultimi giorni si è creata una situazione particolare… per i dettagli potete consultare i cartacei, ma per farla breve… uno dei leader dei Grigori aveva intenzione di uccidere quelle due, coinvolgendo nei suoi piani le Chiese dopo aver rubato loro delle spade sacre. Il suo obbiettivo finale era chiaramente far scoppiare nuovamente il conflitto tra le tre fazioni.” Alle mie parole, molti mormorii eccitati si levano dai seggi.
“Ancora non ci hai detto per quale ragione hai deciso di andartene prima che rispondessimo alla tua segnalazione…” deglutisco. Più volte.
“Perché… pensavo che la morte di quelle due ci avrebbe causato un notevole danno. Oltre a rendere inutili la maggioranza delle informazioni che avevo raccolto, i loro successori avrebbero potuto essere meno ragionevoli, cosa che avrebbe causato ulteriori problemi. Lo scoppio di un nuovo conflitto con Paradiso e Grigori, per quanto per noi vantaggioso, avrebbe portato inoltre a molte vittime innocenti, e in quanto drago metallico, questa è una cosa su cui non avrei potuto transigere. Perciò…” lo sguardo del vice-presidente mi sta perforando, quindi prendo fiato per l’atto finale.
“Bè… mi sono visto costretto ad intervenire. Comunque, ad avermi dato la spinta finale è stato  anche il fatto che oltre a quelle due, i loro servitori e le inviate delle chiese, pure un mio caro amico stesse per venire ucciso.” A questa mia ultima affermazione, si odono diversi sospiri e qualche risatina mezza soffocata.
“…direi che può bastare. Lascia al segretario il cartaceo, puoi andare.” leggermente stordito dalla svolta, estraggo un plico di documenti e faccio come mi viene detto.
Ora sono fuori dal cancello, che si chiude alle mie spalle, e cerco di capacitarmi di come abbiano potuto sorvolare così facilmente sul mio colpo di testa.
“Che ti dicevo? Anche il Senato è pieno di gente che non vede l’ora di annientare quelli stronzi. Immagino che ora avrà inizio una caciar… cioè, una discussione sulla linea da adottare per questa nuova situazione. Di certo hanno altre priorità rispetto al dare una tirata d’orecchi ad un giovane agente per una semplice cavolata…”
Appoggiato al muro alla mia sinistra, si trova un giovanotto dai corti capelli biondi vestito da motociclista, con giacca, guanti e stivali borchiati in pelle nera, e pantaloni con catena neri anch’essi.
“Chissà perché mi aspettavo che ti avrei trovato qui pronto a gongolare, vecchio mio.” Iniziamo a camminare tranquillamente, diretti alla caverna centrale.
“Eh, non potevo resistere… comunque è bello rivederti tutto d’un pezzo. Niente pestaggio con qualche Maou?” mentre parliamo, mi tolgo il cappotto e allento la casacca.
“No, solo con un arcangelo dal cervello rimasto fritto nell’ultima guerra… oltretutto è andato giù con un colpo. Anche se in effetti era già abbastanza malridotto….” Lui sbuffa, lanciandomi uno sguardo invidioso.
“Perché immagino che per salvare i tuoi compagniucci di scuola, avrai dato il massimo… in tal caso, non mi sorprenderebbe affatto. Perfino quel vecchiaccio ha sempre detto che hai la mano pesante! Certo però che sprecare così un buon combattimento…” ridacchio.
“Dici? Comunque non è colpa mia se i caduti e i loro leader sono di costituzione deboluccia…” continuando a ciarlare, raggiungiamo la fine del tunnel che porta alla zona centrale.
Zaldor indossa già una giacca incantata, perciò dopo essermi scoperto il busto spalanchiamo entrambi le ali e iniziamo a sorvolare la campagna, diretti verso la città. Superiamo campi coltivati grazie a degli specchi di cristallo che fanno giungere fin qui la luce solare, giganteschi acquedotti di pietra, e numerose fattorie.
Le nostre precedenti visite sono durate solo qualche mese ciascuna, ma comunque la nostalgia si fa sentire. Essendo cresciuti tra gli umani, gli unici individui della nostra specie che abbiamo conosciuto per molti anni sono state le nostre rispettive famiglie (i cui membri erano fin troppo spesso impegnati col lavoro), e nessun altro. Durante i nostri soggiorni qui, abbiamo invece avuto modo di conoscere e frequentare diversi nostri coetanei.
Ormai siamo arrivati ai primi edifici, perciò diminuiamo quota e ci dirigiamo verso l’hotel che utilizziamo di solito. Dopo aver scambiato i saluti con la receptionist, ed aver effettuato la mia registrazione, salgo in camera per mettere giù le mie cose. In un lampo, estraggo dalla mia tasca dimensionale i bagagli e li sistemo alla bell’e meglio.
Una volta tornato all’ingresso, trovo il mio amico intento a scolarsi un paio pinte di birra seduto ad un tavolino.
“Non sprechi tempo, eh?” lui sogghigna, e fa un cenno al barista.
Un minuto dopo, ci stiamo entrambi godendo il sapore del malto.
“…Allora le voci erano vere. Avete un bel coraggio a farvi rivedere da queste parti, dannati vagabondi!” un vocione tonante risuona dalla Hall, raggiungendo il bar senza perdere un singolo decibel.  
Un gruppo eterogeneo, guidato da un enorme omone verde coperto di tribali, si fa strada verso di noi. Dall’aspetto si direbbe che quest’ultimo sia un mezz’orco, ma prestando un po’ di attenzione si capisce facilmente che è solo la forma alternativa che si è scelto.
“Kragnarr! Ancora in giro a far casino eh, brutto bestione?” tutto il pianterreno si riempie di tensione, mentre la receptionist telefona ad un superiore per chiedere istruzioni.
Ormai ci hanno raggiunti: la maggior parte di loro sono nostri simili, ma ci sono anche alcuni esseri di altre specie. In particolar modo, a risaltare grazie alla loro aura sono due youkai: una kitsune ed una yukionna.*
“Avevi qualche dubbio, biker di sta’ ceppa?” Kragnarr avvicina il volto zannuto a quello di Zaldor, fin quasi a sfiorargli la fronte. Lui replica con uno dei suoi migliori sorrisoni killer, mentre abbassa il boccale con deliberata lentezza.
“Devo dire che senza voi due mancano rivali di qualità… che dite, recuperiamo?” mentre tra i loro sguardi volano scintille, mi alzo con calma.
“A me va bene, ma faremmo meglio a farlo fuori di qui. Sarebbe brutto venire arrestato poche ore dopo il mio ritorno… soprattutto considerato che ho appena lisciato una sanzione dal Senato.” Alle mie parole, tutto il campanello attorno al tavolino ammutolisce.
“…Mr. Bravo Ragazzo… che combina casini del genere?!?!” il nerboruto boss mi fissa stralunato. Poi mi si avvicina e…
CRUNCH!
“LO SAPEVO CHE C’ERA SPERANZA ANCHE PER TE!!!” le orecchie ora mi stanno fischiando, mentre questo bestione continua a stritolarmi col suo abbraccio da orso.
“SEI SEMPRE STATO COSI’ TRANQUILLO E RESPONSABILE DA FAR VENIRE L’ANSIA PERFINO AD UN MONACO DI CLAUSURA, E INVECE ANCHE TU PUOI—“ gli serro la bocca silenziando almeno un po’ quel megafono che ha al posto della gola, quindi svicolo via dalla sua stretta.
“Sì, sono felice anche io di rivederti, ma lo sono soprattutto di aver evitato il gabbio; perciò ora faremmo davvero meglio ad abbassare la voce, e magari anche ad andarcene.” Lasciamo i soldi sul tavolino, quindi ce la filiamo insieme a questa gang di spostati.
Pochi minuti dopo abbiamo raggiunto la periferia, ed entriamo in una vecchia arena creata ad uso e consumo di giovanotti che come noi vogliono mettere alla prova le proprie capacità.
“Quasi non mi sembra vero. Quanti sono, tre anni? Ed ancora passate il tempo in questo modo?” al mio amichevole rimbrotto, Kragnarr stringe le spalle, mentre la kitsune invece incrocia le braccia scoccandoci un’occhiataccia. È la prima volta che la vedo, deve essere nuova di queste parti.
“Non è che lo facciamo dalla mattina alla sera. Ci incontriamo solo i week-end e un paio d’orette la sera… e poi…”
“…la maggior parte del tempo lo impieghiamo a studiare ed allenarci. Non credere che siamo dei perdigiorno…” ad aver concluso per il boss, è Mizuki, la giovane yukionna. Durante questo periodo sembra essere diventata molto più forte e… volitiva, direi.
“Ottimo, questo vuol dire che ora credete di avere una possibilità contro di noi?” Zaldor lancia loro un’occhiata smaniosa.
“Certamente! Tutti i presenti hanno raggiunto la classe ultima, e quelli di noi che c’erano già sono diventati molto più potenti! Preparatevi, che a sto’ giro sarete voi ad essere battuti come tamburi!” il gruppo prende le distanze circondandoci, e scatena il suo potere. Gli youkai, e quelli di loro negati nel combattimento in forma umanoide, si trasformano.
Ci troviamo ad affrontare esattamente sei avversari in forma originale guidati dalla kitsune, che ha rilasciato le sue cinque code e li sta organizzando per dei raid di supporto, e un altro gruppo di sei guidato da Kragnarr, che a quanto pare vogliono far parlare i loro pugni.
“Solita tattica: io meno quel mascellone e gli altri cinque, tu ti occupi degli altri. Ahh, che bello essere tornati, eh?” Senza aggiungere altro, il mio partner si lancia nella mischia.
Allo stesso tempo, palle di fuoco, fulmini e lance di ghiaccio iniziano a piovermi addosso.
Già. Questo potrà anche non essere il luogo dove siamo cresciuti… ma è comunque la nostra casa, il nostro porto sicuro.
È DAVVERO bello essere tornati.
 
 
[Azazel]
 
 
“—SPERO DI ESSERE STATO ABBASTANZA CHIARO!” mi fermo a riprendere fiato.
Non mi capita spesso di perdere la pazienza… anzi, quasi mai. Ma stavolta se l’è davvero tirata addosso.
“…Lo sei stato.” Di fronte a me, Vali abbassa il capo contrito. Spero che per una volta gli sia entrato in testa.
“…E va bene, puoi andare.” esce dalla porta senza aggiungere altro.
“…Quel ragazzo è davvero problematico. Forse dovresti mostrare più spesso un simile polso” Shemazai.
“Non ti facevo un fautore della disciplina ferrea…”
“…Non è ferrea. È giusta. Se la sua figura di riferimento si limita a dirgli “non fare cose che potrebbero scatenare l’apocalisse”, e poi gli lascia passare tutto quel che combina, mi spieghi come farà a crescere in modo sano? Capisco che dopo quel che ha passato tu voglia andarci leggero con lui, ma a tutto c’è un limite! Perfino Tobio ci è arrivato, anche se il casino con i Cinque Clan a cui ha contribuito può aver influito parecchio nel suo cambio di atteggiamento...” sospiro. Ha sicuramente ragione, ma…
Non ci riesco.
Oltre a non essere nel mio stile, sarebbe terribilmente ipocrita da parte mia. Insomma, sono il leader degli angeli caduti! Il ribelle per definizione! Che valore avrebbero delle lezioni di moralità e disciplina da parte mia?
Ma il vero motivo per cui non posso farlo è che… non voglio.
Invece voglio che il suo desiderio, il suo vero desiderio, si realizzi. Perché questo succeda però, deve seguire la sua strada fino alla fine, senza che gli vengano tarpate le ali; e una volta compresi i propri errori, potrà andare avanti.
“Ci sei ancora?”
“…Sì. Scusa, stavo… pensando.”
“Ad un modo per dare una raddrizzata a Vali, spero.”
“Beh, qualcosa del genere.”
“…Non è ammissibile che facciamo due volte lo stesso errore. Senti—“ una comunicazione di un mio sottoposto ci interrompe.
“…Pare che sia tornato anche Tobio. Mi chiedo perché abbia tardato così tanto…” il mio vice decide di prendere alcune pratiche, ed inizia ad esaminarle. Dopo un paio di minuti, il nostro agente raggiunge l’ufficio.
“Avanti.” La porta si apre, e da essa fanno capolino Slash/Dog e la giovane ex-suora. Quest’ultima mi pare un po’ traumatizzata.
“Felice di vedervi sani e salvi. Ho appena finito di ricevere il rapporto di quello zuccone di Vali, voi invece… siete per caso stati trattenuti?” ho notato che Tobio ha il respiro un po’ pesante, nonostante in teoria dovesse aver combattuto molto poco.
“Direi di sì. Pare che una vecchia conoscenza e la Fazione Eroi, che a quanto sembra non apprezza il nostro curiosare sui loro affari, si siano messi d’accordo. Ci hanno teso un’imboscata vicino al portale… davvero, dovremmo cambiare le locazioni, ormai le conoscono cani e porci!” Sospiro. Se i nostri nemici cominciano già fin d’ora a stringere collaborazioni…
“…Ciò che riguarda Kuoh Town d’ora in poi dovrà essere trattato con i guanti di velluto. Come avrai capito, io e Sirzechs Lucifer stavamo lavorando ad un accordo di pace, ma gli ultimi avvenimenti… diciamo che non erano previsti, non così presto almeno. Gradirei che tenessi un assoluto riserbo fino a quando non avremo stilato una linea ufficiale da seguire. A parte questo… niente di particolare da segnalare?” lui socchiude gli occhi.
“Beh, a parte lo smascheramento e la morte sfiorata del nostro infiltrato, e il coinvolgimento di un drago metallico esperto di Senjutsu di classe Maou, direi… che tra i nostri assalitori ci fossero altri due asura. È una coincidenza davvero incredibile che a così poco tempo da quell’altro incidente, altre creature di quel tipo si siano fatte vive… potrebbe avere a che fare con quella disputa in corso nel mondo buddhista?” stringo i denti fino a farli quasi stridere. Mi gioco le ali che c’entrano quei due dannatissimi guerrafondai… e dire ci siamo appena liberati di uno della loro risma!
“…Possibile. Spero che non diventi una costante… li hai eliminati tutti?” lui scuote il capo.
“Negativo. I detentori di SG, il naga ed uno dei due maghi che guidavano l’attacco sì… ma l’altro e il rakshasa sono riusciti a sfuggirmi—” La sua compagna gli lancia uno sguardo incredulo.
“—anche se quest’ultimo si è lasciato dietro diversi pezzi.”
“Capisco. Beh, l’importante è che voi siate ancora tutti interi. Potete andare, ora come potrete immaginare, avremmo parecchio lavoro da fare.” I due annuiscono, quindi lasciano l’ufficio.
 “…ci aspettano intense giornate sulle scartoffie e di brainstorming, eh?”
“…Già. Ma tu comincerai da domani pomeriggio. Il resto della nottata e la mattina, lo passerai a casa con Ana.” Shemz si blocca per qualche istante.
“A questo proposito… ormai le voci si saranno diffuse.” agito la mano noncurante.
“Lascia fare a noi. Barachiel ormai avrà finito di spiegarlo agli altri quattro, anche se scommetto che Tamiel e Penemue ci erano già arrivati. Ora il posto in cui devi stare è al suo fianco, su come gestire la faccenda coi nostri sottoposti ce ne occuperemo noi.” Lui annuisce.
“…Grazie.” Senza aggiungere altro, lascia la stanza.
Proprio così, ci aspettano una marea di casini e un lavoraccio infame.
…Direi che è arrivato il momento che mi rimbocchi le maniche.
 
 
[Kuoh Town]
 
 
Il mormorio quieto dell’acqua è l’unico rumore udibile nell’intero parco, che a quell’ora della notte solitamente è deserto.
Solitamente.
Una figura solitaria è seduta sulla panchina più vicina all’enorme fontana. Anzi, più che seduta pare abbandonata: il suo braccio sinistro è stretto attorno al petto, mentre quello destro è disteso lungo lo schienale con il palmo rivolto verso una specie di piccolo velo semitrasparente.
Da esso fuoriesce un lievissimo ma costante flusso di aura, che viene convogliata in lei dritta nella luce cristallina che le brilla dentro il petto.
Con la testa reclinata all’indietro osserva stancamente il cielo stellato, come in cerca di risposte a domande che non sa più a chi porre.
È in quella posizione da oltre due ore, e non dà segni di vita. Sembra non avere alcun interesse che possa spingerla a alzarsi.
Passano molti altri minuti, poi finalmente inizia a muoversi. Abbassa il capo, e con un cenno della mano sigilla lo spazio separato, recidendo il filo di energia che fluiva da esso.
Rimane seduta, entrambe le braccia strette attorno a sé. Sta tremando.
In modo appena percettibile, ma ininterrottamente. Prende dei profondi respiri, quindi finalmente si solleva. Il semplice atto di alzarsi in piedi le è più difficile di qualsiasi combattimento mai affrontato finora.
Passando accanto alla vasca piena d’acqua, vede il proprio riflesso illuminato dai lampioni: un volto tirato, dalle pesanti occhiaie che le incorniciano gli occhi dorati vuoti al punto dal sembrare quelli di un cadavere.
Distoglie bruscamente lo sguardo, mentre paura e vergogna bruciano in lei. Sa di essere l’ombra di se stessa, si sente una spada smussata e senza padrone.
Accelera il passo come a fuggire da quel riflesso crudele, ma improvvisamente si blocca: ha notato un’altra presenza nel parco. Qualcuno che la sta osservando attentamente dall’ingresso.
Mentre la ragazza lo guarda impassibile, questi inizia ad avvicinarsi con passi calmi e misurati, fino a quando, a pochi metri da lei, non lo riconosce.
“…sembri stare bene.” mormora in modo appena percettibile.
“...ho la fortuna di avere un amica molto gentile e capace. E anche il fatto che sia una taumaturga aiuta.” Dante la sta fissando attentamente. Il crocifisso d’argento che indossava è sparito, e il segno rossastro di una catenella le è comparso attorno al collo.
“…mi hanno detto che i tuoi compagni se ne sono andati. Ha a che fare con ciò che ha detto quel pazzo?” il suo tremore si accentua, e si morde le labbra.
“……………………………..Sì.” lui attende pazientemente alcuni minuti, fino a che dopo un profondo sospiro, lei non riprende parola.
“…Dopo aver preso in consegna Irina, le Excaliburs, e il cadavere di Galilei, se ne sono semplicemente andati via dicendo che “i miei servizi non erano più richiesti” …eppure glielo avevo detto che erano gli sproloqui di un folle… che io non ci credevo davvero a quel che aveva detto… ma continuavano a guardarmi in quel modo… come se fossi diversa… un estranea.” Lui rimane in silenzio, osservandola neutro mentre finalmente iniziava a dare voce ai suoi tormenti.
“…Non l’hanno accettato. Ma… è così grave aver dubitato anche solo una volta? E se quel che ha detto fosse vero? Io… cosa devo fare? A cosa dovrei credere— ” più andava avanti con il discorso, più anche la sua voce si faceva insicura e tremante.
Alla domanda finale, la voce le si spezza. Sta ansimando come una fiera braccata.
“…Tu… ora sei un diavolo.” Il suo sguardo si fa febbrile. E la sua voce si vena di astio, mentre stringe i pugni.
Dante scatta istintivamente in allerta. Anche se dalla sua reincarnazione talvolta l’idea gli è balenata nella mente, non aveva mai creduto che si sarebbe trovato ad affrontarla sul serio… neanche quando si sono incontrati nell’aula del club.
“Che cosa senti? I dubbi che avevi su cosa fare della tua vita sono spariti? Tentare e contrattare le anime umane… è in grado di colmare quel vuoto?” le domande che invece pone lo lasciano di stucco. E all’improvviso, comprende.
L’odio non era diretto verso di lui, ma verso se stessa.
“…Davvero ti stai colpevolizzando per quel che è successo?” la replica secca del ragazzo la fa sussultare.
“Come potrebbe non essere così?! Tra gli insegnamenti della nostra fede, gli avvertimenti su diavoli, caduti e le altre creature del male vertono proprio su questo. Ma io ho fallito: mi sono lasciata fuorviare e corrompere dalle sue parole. E peggio ancora, ho cercato di scaricare questa corruzione anche sui miei compagni! Questa deve essere la punizione di Dio per la mia debolezza… COME HO POTUTO DUBITARE DI LUI?!?!” L’urlo finale fa sobbalzare Dante, ormai esterrefatto da quello sfogo.
“Ormai… tutto ciò che mi resta da fare è accettare la mia punizione. Sono un eretica dopotutto, oppure… posso anticipare la mia caduta all’Inferno. Se alla tua padrona avanzassero degli evil pieces—” prima che riesca a finire la frase, il ragazzo si fa avanti e le posa l’indice sulle labbra.
“…Cielo. Non riesco a credere a quel che sento… tu sei davvero Xenovia Quarta?” lei spalanca gli occhi, ma non fa nulla per spostare la mano. Che si abbassa qualche secondo dopo, prendendo lentamente la sua.
“Mi spiace dirtelo, ma hai ragionato molto meglio con queste. Ricordi il nostro primo incontro?” il diavolo abbozza un sorriso, mentre le sfiora delicatamente le nocche.
“Io non lo dimenticherò mai. La mia faccia, in particolar modo, non lo farà. Dopo quel giorno, ho pensato: “quella è il tipo di persona che non dubiterà mai delle proprie scelte, e che non si arrenderà mai di fronte alle difficoltà”. E quel pensiero, col passare dei mesi, è divenuto una certezza. Mentre io mi rompevo la testa sulla possibilità di sigillare o meno per sempre il mio Longinus, tu ti addestravi per diventare una protettrice dell’umanità. Ora so per certo cosa facevi quelle volte che sparivi per giorni interi, e l’origine di quelle ferite con cui spesso tornavi. Ed ora, per le parole del primo stronzo che passa, mi vai in crisi così? Non puoi essere seria. Abbandonare ciò in cui credi per così poco non è da te. Non può esserlo.”
“…come puoi avere tutta questa fiducia… e questa considerazione di me? Cosa ho mai fatto oltre al riempirti la testa di propaganda religiosa e di pugni?” il suo respiro è ancora affannato, ma sta lentamente iniziando a rallentare.
“Sei riuscita a cambiarmi. Non me ne sono reso conto all’inizio, ma dopo averti conosciuta ho cominciato lentamente a prendere in mano la mia vita. Fino ad allora non avevo fatto altro che lasciarmi trascinare dalla corrente: i miei genitori, la scuola, gli psichiatri, ed infine il Don. Ognuno di loro mi ha detto cosa avrei dovuto fare per il mio bene, ma alla fine sei stata tu ad avermi dato una smossa. Se non ti avessi incontrata dubito molto che avrei mai anche solo considerato, tutte quelle belle idee da eroe che mi sono venute da quando mi sono trovato nei casini dopo essermi trasferito.” Continua a fissarla con determinazione dritta negli occhi.
“ “Avvicinarmi all’esorcista più testarda e manesca del pianeta e riuscire a farla aprire, e interessare a qualcosa che non riguardi la Chiesa.” Era questa la richiesta che mi ha fatto il Don quando gli ho chiesto cosa potessi fare per ringraziarlo del suo lavoro. Sappi che non ho intenzione di tirarmi indietro: è palese che il mio lavoro sia ancora incompleto.”
“Quindi era per questo… in effetti, come avresti potuto avvicinarti ad una come me se non su richiesta di qualcun altro?”
“Ti sfugge il punto. Ammetto che i primi giorni ho pregato di non averti mai incontrata, ma… credi che un’amicizia possa formarsi se imposta a forza? Il mio rapporto con Rias e gli altri ne è la prova: anche se ho cercato di farmeli piacere, non ha funzionato, visto che alla fine ho continuato a vederli nell’ottica di spia e non di amico. Ad avermi spinto all’ultima resistenza contro Kokabiel è stato il tuo rifiuto di accettare la sua offerta, altrimenti, per quanto mi disgusti ammetterlo, sarei rimasto in disparte accettando il fatto che non potevo fare nulla per fermarlo. Questo perché ti considero un amica preziosa che mi ha mostrato una determinazione tale, da darmi la spinta necessaria a diventare qualcosa di più di un nerd misantropo e complessato. Come potevo deludere qualcuno a cui dovevo tanto, o ancora peggio, lasciare che venisse uccisa davanti i miei occhi?” Ora  è la ragazza ad ammutolire.
Il suo sguardo mostra un turbinio incessante di emozioni, ma lei lo allontana bruscamente dal giovane diavolo puntandolo invece sul getto della fontana.
“Ho capito… e vorrei davvero poterne gioire. Tuttavia il problema rimane. Tutte le certezze, o forse dovrei dire convinzioni, della mia vita sono appena crollate come un cartello di carte. Il Dio a cui abbiamo consacrato la nostra esistenza o è morto, oppure se ne è andato abbandonandoci in questo mondo crudele. Io ho abbandonato la mia unica amica, con cui ho condiviso molti dei momenti migliori della mia vita, condannandola ad un orrendo supplizio, e per cosa? Una missione in cui ci hanno incastrate come pedine sacrificabili, in nome di un Dio scomparso, che è stata tutta parte del piano di un mostro che ci valuta utili al massimo per qualche ora di sesso violento?!” esteriormente ora sembrerebbe calma, ma la sua voce contiene un’amarezza tale da causare un dolore fisico al suo interlocutore.
“Sei sicuro che sia giusto avere tutta questa considerazione nei miei riguardi? Tutta la mia vita non è che una menzogna, perciò… non sarebbe meglio se mi facessi reincarnare? Così almeno—” lui le si accosta e la abbraccia delicatamente.
“Prima di discutere di questa tua ultima idea, c’è una cosa che va messa in chiaro definitivamente. È GIUSTO. Tu hai fatto quello per cui sei stata addestrata al meglio delle tue capacità, prendendo le decisioni più consone alla situazione. Non hai NULLA di cui rimproverarti. Errare ed avere dubbi è umano, come lo è accettare l’aiuto degli altri quando si è in difficoltà.” Lei è rimasta impietrita dal suo gesto, ed alle parole successive riprende a tremare, molto più forte di prima.
Dante raggiunge la panchina trascinandola gentilmente con sé, quindi si siede facendola accomodare al suo fianco.
“…C’è una cosa che voglio tu sappia: piangere è doloroso, ma lo è molto di più farlo da soli e senza nessuno che conosca o capisca la tua sofferenza. Inoltre… non è necessario che tu sia sempre e comunque forte e controllata. Nessuno lo è, e tu hai già dimostrato di essere tra le migliori.” Xenovia, con aria leggermente stordita, appoggia il capo sulla sua spalla, e il suo sguardo torna a posarsi sull’acqua gorgogliante.
Dalle sue labbra non esce un singolo suono, tranne il suo respiro concitato e pesante.
Tuttavia Dante, dopo alcuni minuti passati in quella posizione, sente che le spalline della sua giacca si sono inumidite.
“…Non ho ancora capito se sei un vero amico oppure un vero stronzo.” Xenovia si sta asciugando gli occhi, mentre l’altro sorride sereno.
“Mah, chissà? Forse entrambe le cose?” lei sbuffa, e si allontana un po’.
“Comunque… non hai risposto alla mia domanda. Se mi facessi reincarnare potremmo stare insieme, ed io avrei una nuova causa a cui votarmi. Non sarebbe meglio per tutti?” lui sospira scuotendo la testa.   
“Continui a partire dal presupposto che la tua vita sia stata inutile e senza valore. Non ricordi ciò che ho detto a quel bastardo? Il Paradiso e le chiese hanno continuato ad esistere… perciò non è una menzogna. Non ci vedo nulla di sbagliato nel portare avanti ciò che un genitore ha cominciato, a maggior ragione se lui non c’è più. Ma soprattutto… come diavola non potresti più pregare, leggere la Bibbia… insomma, rinunceresti definitivamente alla tua fede. Così facendo rinnegheresti VERAMENTE ciò che sei: solo perché i tuoi colleghi ti hanno allontanata, non vuol dire che ciò sia necessariamente anche la volontà del Paradiso. Ma questo dovrai essere tu ad deciderlo: come ben sai, le parole assumono potere su una persona solo se questa le accetta.” Lei è rimasta assorta ad ascoltarlo, mentre fissava l’incessante flusso d’acqua salire e poi ricadere nella vasca.
“……………….Non è qualcosa che possa decidere così su due piedi. Non sono nelle condizioni adatte, e da qui l’ultimo aspetto del problema: non— beh, ne riparleremo domani.” Sospira con aria sfinita.
“Grazie per avermi cercata, per aver sopportato il mio sfogo e per… qualunque cosa fosse quella roba di poco fa.” Sposta lo sguardo verso la chiesa abbandonata sulla collina, quindi si alza e si mette in cammino.
“Ferma. C’è un altra questione che volevo porti.” Lei si blocca un istante, ma subito riprende a muoversi.
“Ti ho detto che parleremo domani. Ora avrei davvero bisogno di farmi una dormita.”
“Appunto. Ho provato le brande di quel posto, ed anche se ti fossi portata dietro un sacco a pelo, dubito riuscirai a riposarti a dovere, lì. Che ne dici invece di venire a casa mia? Avrei una stanza degli ospiti vuota, e c’è pure la colazione compresa nel servizio…” questa volta si è fermata sul serio.
“…ne sei sicuro? Non—”
“Non ci sono problemi. E se per qualche motivo ne dovessero sorgere, li farò sparire. Il Dante Nandini che si lasciava trasportare dalla corrente, anche grazie a te è cresciuto. O meglio, è quello che voglio credere. …………………..Avanti, non tenermi sulle spine!” alla fine, lei gira lievemente il capo ed annuisce riluttante.
“Perfetto! Forza, seguimi. Ormai sarà quasi l’una e domani ho, indovina un po’ …la scuola. Sul serio, Sona ogni tanto potrebbe anche farlo, uno strappo alle regole.” I due attraversano il parco, puntando verso il quartiere residenziale ovest.
Dopo un po’ però, il ragazzo prende a ridacchiare.
“…Che diavolo ti prende?” Xenovia lo fissa basita dal marciapiede davanti cancello.
“…Mi è venuta in mente una cosa buffa: non avrei mai pensato di provare nostalgia per le nostre disquisizioni teologiche, né tantomeno…”
“…che i ruoli si sarebbero invertiti. In effetti che tu, il “Signore degli Scettici”, abbia difeso il lato dei credenti, è davvero assurdo.” Incredibilmente, anche a lei spunta un mezzo sorriso.
“Quindi pare che ti abbia battuto anche in questo.”
“…che vuoi dire?”
“Che non sei l’unico a cui Don Vincent abbia chiesto di svolgere un compito come compenso. Ed io l’ho già svolto, a differenza tua.”
“E quale sarebbe?”
“Fare in modo che un certo nerd complessato e misantropo trovasse il modo di “credere”. Ovviamente ritenevo si riferisse al renderti un fervente cristiano, ma inizio a pensare che volesse solo che tu guadagnassi un po’ di fiducia in te stesso…” lui strabuzza gli occhi.
“Quindi… tutte quelle prediche… e quelle persecuzioni in Ignazio di Loyola* style… sono state causate da una sua trollata?!?! All’anima dello stronzo!!!” il ragazzo, imbestialito, impreca per gran parte del tragitto rimanente, ma alla fine si calma.
“E va bene. Visto che Sua Eminenza la Convertitrice ha dimostrato per l’ennesima volta la Sua Eccellenza, non mi resta che lodarLa e riverirLa opportunamente.”
Dante la distanzia e, sfoderando un sorriso a 32 denti, le indica l’edificio davanti al quale si è fermato accennando un inchino a mo’ di maggiordomo.
Per poi mettersi, meno di un minuto dopo, a correre come un dannato su per le scale quando esasperata dalle sue buffonate, Xenovia fa scrocchiare le nocche ed inizia ad inseguirlo con uno sguardo predatorio ed un ghigno minaccioso dipinto sul volto.
 
 
 
1 BFF: Best Friend Forever
2 Le categorie di età e stazza dei draghi si possono trovare nei manuali di D&D Manuale dei Mostri I e Draconomicon, reperibili online. Vi anticipo solo che raggiungono la maggior età a 51 anni, e vengono chiamati Dragoni dopo i 1000.
3 Youkai: spiriti e creature soprannaturali giapponesi.
4 Kitsune: letteralmente “Volpe” o “Spirito Volpe”, può indicare degli youkai con i tratti di quell’animale, e dai grandi poteri magici. Alternano la forma ferina con quella umana, e a causa della loro natura tendono ad essere capricciosi ed ingannatori. Sono legati all’elemento fuoco oppure al fulmine.
5 Yukionna: letteralmente “Donna delle nevi”, è una youkai che secondo molte leggende nasce da donne morte assiderate. Sono ovviamente legate al gelo, e le loro abitudini e perfino l’aspetto fisico variano da storia a storia; nel prossimo capitolo inserirò un descrizione della versione da e scelta.
6 Ignazio di Loyola: Santo fondatore dell’ordine dei Gesuiti, che è specializzato nella conversione dei pagani e dei senzadio. Per capirci, erano i migliori amici dei conquistadores, in ciascuna delle loro spedizioni era presente almeno un membro dell’ordine. 
 
 
NdA
 
Salve!
Come promesso, ecco un megacapitolo sui misteriosi draghi metallici, provenienti direttamente dal GdR Dungeons&Dragons; maggiori dettagli arriveranno nel prossimo capitolo per bocca di un personaggio “abbastanza” importante. Avvertimento: io seguo la versione 3.5, quindi tutti i contenuti proverranno dai manuali corrispondenti.
Vi ho anche dato un assaggio delle vere capacità di Tobio, che pur mantenendo un ruolo di supporto come nella novel, nella mia opera riceverà lo spazio che merita.
Ed arriviamo alla crisi esistenziale di Xenovia: Ishibumi l’ha fatta spuntare nel club come un fungo senza dare uno straccio di spiegazione sul perché avesse fatto una scelta cazzata simile… perciò mi sono visto costretto a psicanalizzarla per poter trovare una motivazione vagamente sensata per la sua decisione di farsi reincarnare. Cosa che Dante non poteva lasciare accadere, vista la propria esperienza in quel campo.
Annuncio che dovrò fare una breve pausa(un mese credo) per prendermi avanti ed organizzare meglio il volume 4, visto che oltre ad essere composto da almeno 8 capitoli, mi sta dando qualche problema nel gestire (cronologicamente e non) tutti gli avvenimenti. Dopotutto ora ci sono più protagonisti e schieramenti a cui stare dietro… e vi anticipo che il summit delle tre fazioni sarà un vero bordello.
Bene guys, al mese prossimo!
 
 
 

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Capitolo 7
*** Life 5 ***


 
 
 
Le lezioni sono finite, e mi sto dirigendo come al solito al vecchio edificio scolastico, tuttavia qualcosa mi frena a metà strada.
Kyoko.
È tutto il giorno che ha lo sguardo assente, e mi risponde a monosillabi. Non ha reagito neppure alle mie battutacce peggiori, quelle da galera.
Ora sta camminando senza fretta verso il cancello, lanciandosi di tanto in tanto qualche occhiata intorno, come se stesse cercando qualcosa.
“…Kyoko-chan. Mi vuoi dire cosa ti sta succedendo? Sapevo che tu e Nate foste legati, ma che ti riducessi così per un solo giorno di sua assenza…” anche se in effetti, lui è noto per non aver mai saltato un giorno di scuola da quando ha iniziato a frequentare, neanche al primo anno quando si è trasferito.
Che sia preoccupata per questo?
“…Potresti darci un taglio con queste assurdità, Dante-kun? Inventatene di migliori almeno… io sto bene, mi sento solo un po’ stanca. Probabilmente in questi ultimi giorni ho studiato troppo, e riposato troppo poco.” Si sistema i capelli, visto che alcune ciocche le si erano infilate nel colletto. Lo sguardo mi cade su di esso: è stretto nuovamente dal nastro d’ordinanza.
 “Dimmi… che fine ha fatto quel fazzoletto?”
“…è a casa perché? Non bisognerebbe apportare modifiche all’uniforme scolastica… mi chiedo per quale motivo fino a sabato scorso l’abbia indossato.” Un momento…
“Kyoko-chan. Chi è che te l’ha regalato?” lei si blocca. Siamo arrivati proprio all’ingresso dell’istituto, ma non dà segno di volersi muovere.
“Cosa stai dicendo? Me lo sono comprato io, c’eri anche tu quel giorno. Mi hai aiutato a portare le borse, ricordi?” la mia mente si svuota. Non avrà…
“E allora con chi è che passi ogni intervallo, e con cui percorri la strada verso casa dopo le lezioni?”
“L’intervallo di solito lo passo con te, la strada di casa—” le pupille le si dilatano leggermente, mentre fissa il vuoto con aria inespressiva.
“—la faccio da sola. Perché tutte queste domande?” …ho timore di chiederlo, ma devo confermarlo.
“Nulla di importante… solo una ultima cosa. Il nome Nathan Drake, ti dice qualcosa?” lei si gira verso di me.
“…forse. Ha per caso a che fare con uno dei tuoi videogames?”
Esiste un modo per recuperare i ricordi cancellati, Ddraig?
[Non che io sappia. E tieni conto che le magie che interferiscono con il cervello sono estremamente pericolose…]
…e che cazzo, Nathan!
 
 
[Lathian]
 
 
Sono attualmente combattuto.
Al centro dell’arena, sta avendo luogo lo scontro finale tra il mio più caro amico e il boss della gang locale. La sfida è stata avvincente, e i nostri avversari si sono fatti valere, nonostante non fossero al nostro livello. I compagni di Kragnarr sono davvero forti e abili: quelli che lo hanno affiancato contro Zaldor sono riusciti perfino a farlo sudare ed incassare qualche brutto colpo; quelli che li supportavano dalla distanza e che se la sono vista con me invece, hanno dimostrato di saperci fare sia con la magia e i poteri elementari, sia con gli attacchi mordi e fuggi, via terra e via cielo.
Perché sono combattuto? Perché per quanto guardare e fare il tifo per il mio amico durante il suo final round sia cosa buona e giusta, diciamo che… attualmente ho altro per la testa.
Dopo che ho sconfitto i miei avversari, la vice-boss che li ha guidati e la sua amica mi hanno chiesto di fargli “saggiare” la qualità del mie energie, visto che erano rimaste impressionate dalle mie capacità.
Perciò ora mi trovo intento a far circolare il mio ki* e la mia energia elementare, ed a inviarle… direttamente dentro quelle due.
Per farla breve, incollata al mio braccio sinistro ho Eiko, la kitsune che poco dopo la nostra ultima visita si è stabilita qui in città ed unita alla banda scalando la gerarchia, e al destro Mizuki, che in quanto yukionna, al ki ha preferito provare la mia gelida energia naturale.
“Mmm. È davvero fresca e intensa… sei diventato così forte, Lathian.” sentirmi sul collo il respiro di Mizuki mi fa venire la pelle d’oca. Ed io sono il tipo di creatura che si troverebbe a suo agio sepolta sotto la calotta polare!
“Invece non hai idea di cosa ti perdi… il suo ki è di una potenza e fluidità…” anche Eiko sembra gustarsi la sensazione, ma pare meno presa e più cosciente della compagna.
…di norma fare un esercizio simile non dovrebbe minare la mia concentrazione. In quanto drago, gestire contemporaneamente il proprio flusso vitale e la propria energia elementare, è una delle prime cose che ti insegnano durante i corsi base di Senjutsu… ed in quanto studente del corso speciale, dovrei aver imparato bene le lezioni.
“Ahh, vuoi assaggiare la mia?” il suo niveo e stupendo viso si avvicina ancora di più, calamitando la mia attenzione prima sui suoi occhi blu socchiusi con aria sognante, poi sulle sue delicate labbra color lillà che sicuramente—
KA-BOOOM!
RESPIRA, LATHIAN, RESPIRA!
L’intensità dei boati aumenta al punto da soverchiare l’attuale livello di isolamento acustico della barriera di contenimento. Avranno raggiunto il climax… spero che finiscano prima che succeda l’irreparabile….
“Mizuki, stai esagerando. Potremmo stare… superando il segno.” Lancio un’occhiata colma di gratitudine alla vice-boss, che ha delicatamente sciolto la nostra connessione e si è scostata da me. 
Da ciò che ho capito durante il nostro scontro e da questa breve connessione, nonostante esteriormente sembri la classica menefreghista, in realtà è molto attenta ai propri compagni e al loro stato d’animo. Inoltre ha delle capacità davvero notevoli, il suo talento dovrebbe essere pari al mio…
“Uff? Va bene, me lo farò bastare.” Anche lei disconnette i nostri meridiani e mi lascia andare il braccio. Ma non si schioda di un millimetro, rimanendo seduta a pochi pollici da me.
“Spero che… avremo altre opportunità di confrontarci, Lathian. Immagino non serva dirlo, ma conosco molto bene le arti di manipolazione del gelo, e quindi nel caso ti servisse una partner per gli allenamenti… ci scambiamo i numeri?” le sue ultime parole mi lasciano di ghiaccio.
Freddure a parte, ci sta provando in modo così spudorato da mettermi in seria difficoltà. Anche perché, non è l’unica ad aver perso la propria lucidità!
Le creature note in Giappone come yukionne, risiedono nei territori più gelidi e remoti, dove passano la loro vita isolate dalle altre creature. Questo fino a che qualcuno non ha la malaugurata idea di viaggiare nelle loro aree, a quel punto attirano la preda a sé, e una volta arrivati a contatto hanno l’abitudine di prosciugare il calore corporeo e tramite ad esso, la loro energia vitale.
Tenendosi poi il cadavere congelato come ricordo, ma a questo preferisco non pensarci…
Nel mio caso è stato dell’opposto: ha assorbito il mio gelo corporeo, legando così le nostre energie spirituali. Siamo entrambe creature la cui vitalità è legata all’elemento di appartenenza, quindi a differenza di Eiko, la nostra connessione è stata su più piani, risultando molto più profonda.
“…Come mai questo silenzio? Non dirmi che hai già qualcuno con cui—“ la sua espressione si fa ferita e delusa, ed inizia a tormentarsi una ciocca dei suoi lucenti capelli bianchi.
“Nonono, è solo che mi hai preso di sorpresa, tutto qui. Per i numeri va bene, non c’è problema…”
FWOOOSH!
KRR—KRACLE!
Ci giriamo appena in tempo per vedere l’atto finale: Kragnarr ha incanalato un immane quantità di fiamme nel pugno, e lanciando una raffica di dardi magici con la mano libera, è arrivato addosso a Zaldor pronto a colpirlo.
Lui invece si è limitato a ricoprirsi di elettricità le ali e gli stivali; quindi blocca i proiettili con un ala, e appena l’avversario arriva a contatto gli sferra un calcio. L’altro però lo devia col sinistro, e carica il destro infuocato, in cui percepisco distintamente anche un’alta concentrazione di touki*.
Un istante prima che il pugno raggiunga il suo bersaglio, un bagliore accecante emana da esso, e il colpo si pianta invece nel terreno generando una devastante eruzione di fiamme e detriti incandescenti.
Librandosi sull’unica gamba ancora piantata nel terreno, Zaldor si è portato alle spalle di Kragnarr, e con un abile quanto rapida manovra aerea, si è immediatamente voltato tirandogli un micidiale calcio rotante in cui ha infuso una gran quantità di fulmini.
KRRR—A—BOOOM!
Con assordante rimbombo, il colpo impatta sulla nuca del suo rivale, che crolla nel gigantesco cratere incandescente da lui stesso creato come una quercia abbattuta.
 
Mezz’ora più tardi.
 
“Ugh…Ormai non dovrei più neanche stupirmi… ogni volta che ci incontriamo diventate sempre più spaventosi. Se non avessi le palle di adamantio*, non riuscirei più neanche a sfidarvi.” Ci troviamo nel covo della banda, ovvero la vecchia rimessa del padre di Kragnarr. Quest’ultimo è stravaccato sul ponte sollevatore con una borsa del ghiaccio (preparatagli da Mizuki) sulla nuca.
“In realtà tu c’hai il cranio, di adamantio. Non oso pensare quanto sarà gonfio l’alluce domani… o cosa mi sarebbe successo se non avessi avuto gli stivali rinforzati da fulmini, incantesimi protettivi, e bande di mithral*.” Anche Zaldor è parecchio dolorante, ma ciò che sta accusando è soprattutto l’imbarazzo per aver sottovalutato la capoccia dura del rivale.
Nonostante la sconfitta, il gruppo non ha perso il buon umore, e si sono già quasi del tutto ripresi. Dopotutto, ci siamo andati abbastanza leggeri… ma abbiamo avuto il buon gusto di non farglielo notare.
Anche se dallo sguardo che le due youkai mi lanciano, direi che qualcuno potrebbe averlo intuito…
“Comunque…  i nostri livelli di potere non sono molto lontani. E in termini di forza fisica e resistenza mi sei superiore: se quel pugno mi avesse beccato, sarei andato giù come un birillo. Hai perso solo perché sei carente in tecnica, soprattutto in quelle di movimento.” Kragnarr sbuffa.
“Sfondi una porta aperta… ma mi ci vorrà ancora un po’ per sopperire a quelle mancanze. Voi invece—”
“—potete dirci qualcosa dei vostri viaggi, o sono coperti dal segreto di Stato?” stavolta ad averlo interrotto è Eiko.
“Il suo in teoria lo sarebbe. Il mio invece… è stato solo una ricerca di un certo oggetto, nulla di eclatante.” La lieve fluttuazione nel suo ritmo cardiaco non passa inosservata, né a me, né a quelle due. Sta mentendo.
…Non voglio credano che non ci fidiamo di loro.
“Solo in teoria. La notizia si diffonderà presto comunque… sapete, riguarda le tre fazioni bibliche, in particolare quelle dei diavoli e degli angeli caduti.” L’attenzione di tutti viene calamitata su di me, mentre Zaldor mi fa un cenno di ringraziamento.
“Dunque, dovete sapere—”
 
Un'altra mezz’ora più tardi.
 
“—spero che ciò che ho detto non lasci questo luogo. Almeno per qualche settimana, direi.” Il gruppo è profondamente assorto, mentre metabolizzano tutte quelle informazioni.
“Un tentativo di negoziare la pace tra quelle due fazioni… e un altro di far scoppiare nuovamente la guerra. E ad aver fatto da ago della bilancia sei stato tu! È incredibile…” Kragnarr è molto più stupito di prima, e mi lancia uno sguardo ammirato.
“In realtà se fosse rimasto in disparte sarebbe intervenuto quel Drago Bianco del Pretesto. Ma è ugualmente ammirevole: nessuno ti avrebbe biasimato se non avessi fatto nulla. Sei sicuro che il Sekiryutei sia degno di ciò che hai fatto per lui?” annuisco ad Eiko senza esitazioni.
“Forse quel Ddraig non lo è, ma Dante è sicuramente una persona degna: ha dimostrato di essere in grado di sacrificare tutto per le persone a cui tiene, e di non tirarsi mai indietro quando è necessario il suo intervento. Anche se ora è un diavolo ed ospita quell’idiota rosso, non rimpiango minimamente ciò che ho fatto”
Esatto. La paura che il conflitto tra le nostre razze divampi nuovamente, non dovrebbe impedirmi di fare la cosa giusta, perché… quello è uno scoglio che prima o poi dovremo superare in ogni caso. Non possiamo evitarlo, rimanendo  per sempre rinchiusi in queste montagne.
“…Vedo che ne sei convinto. Tuttavia ti potresti trovare costretto ad affrontarlo, un giorno. In ogni caso, quanto credi che sopravviverà allo scoppio della guerra? Non tutti hanno principii saldi ed una mente calma come te. Io stesso se lo incontrassi senza sapere nulla di lui tranne cosa è, difficilmente lo lascerei in vita.” …anche Kragnarr ha ragione: la guerra è questo. Davanti gli occhi mi balenano i ricordi della distruzione di Galenstein.   
Cosa posso fare?
No… cosa DEVO fare?
 
 
[Dante]
 
 
Osservo attentamente la porta di legno di fronte a me.
Oltre di essa, mi aspetta la ragazza a cui sono stato letteralmente venduto, ma che nonostante ciò, mi ha trattato come un membro della sua famiglia.
Mentirei se dicessi che non mi sento in colpa per come sono andate le cose, ma non posso andare da lei e chiederle scusa e basta.
Stavolta dovrò dare delle spiegazioni esaustive, perciò…
Ddraig. C’è una cosa che volevo chiederti.
[Sono tutt’orecchi, partner.]
Stando alle informazioni che ho ricevuto, Albion ha riconosciuto facilmente la vera natura di Nathan. Vuoi farmi credere che tu, essendoci stato a contatto quasi ogni giorno, non ci sei riuscito?
[…non è così. Ho capito cosa fosse fin dal primo giorno in cui l’ho incontrato dopo il mio rilascio, però visto che pure lui mi aveva percepito, ed ha deciso di non cambiare il vostro rapporto, neppure dopo la tua reincarnazione, ho deciso di tacere. Sapere la verità ti avrebbe angustiato inutilmente.]
Inutilmente?!
[Sì, inutilmente. Era più forte di chiunque altro in questa città, ed essere scoperto avrebbe potuto costringerlo a combattere. Ho ritenuto fosse meglio mantenere lo status quo.]
…capisco. Ma sappi che questo discorso è tutt’altro che finito.
[…]
Busso deciso alla porta.
“Avanti.” La apro ed entro chiudendola dietro di me. Lei è seduta come al solito dietro la scrivania, e mi osserva con espressione imperscrutabile.
“Dante-kun.” Deglutisco.
“Rias-buchou…” è la prima volta che ci rivediamo dallo scontro con Kokabiel.
Mi sono svegliato nel mio letto nel tardo pomeriggio del giorno successivo alla battaglia. Mi sentivo un po’ dolorante, ma non mi sembrava di essere ferito. Sul comodino accanto al letto, trovai un biglietto di Akeno che spiegava tutto ciò che era successo dopo il mio svenimento.
Ho passato le ore successive a fare un po’ di movimento per controllare le mie condizioni, ed a preparare e consumare la cena. Dopotutto erano più di 24 ore che non mettevo nulla sotto i denti… 
Alla fine mi sono deciso ad uscire: avevo intenzione di raggiungere la scuola per controllare se ci fosse qualcuno, ma era deserta, e i danni causati dallo scontro, spariti.
Di norma essendo domenica notte non dovrebbe essere così sorprendente, ma dopo quanto successo  speravo che ci fosse ancora qualcuno a… boh, lavorare a qualche scartoffia?
Dopo un po’ me ne sono andato, e senza rendermene conto mi sono trovato nel solito “parco del destino”.
…ho ancora i brividi a ripensare a ciò che è successo lì.
Le condizioni in cui era Xen, e ciò che ne è seguito… non sono ancora sicuro di cosa sia successo, né di come sia riuscito a tirare fuori tutto in quel modo.
L’importante è che ora stia meglio, anche se solo un po’. Ecco un altro argomento che devo affrontare.
“…sono felice di vederla sana e salva. Anche gli altri stanno bene?”
“Sì, nessuno di loro ha riportato ferite gravi a differenza di te.”
“…Credo sia il caso di cominciare con delle scuse: in quanto suo servitore io—” lei solleva un dito.
“…Non sono necessarie. Mio fratello ha confermato tutto: stando così le cose non avevi altra scelta se non agire come hai fatto. In ogni caso, non ti avrei biasimato se avessi rifiutato di combattere quel folle… anche se sulla carta voi siete i miei servitori, il cui compito è fare tutto il necessario per il mio benessere ed incolumità, vedervi morire per me è qualcosa che non avrei mai potuto sopportare.“ tiro un sospiro di sollievo. Non è arrabbiata… pare che dopotutto Ddraig ci abbia visto giusto su di lei.
[Incredibile, eh?]
“Inoltre, mi ha rivelato che lo scambio era pensato per procurarmi un alleato che mi permettesse di vincere il Rating contro Raiser… in pratica, era il modo di mio fratello per liberarmi dal matrimonio combinato. Dopodiché, il tuo ruolo sarebbe divenuto quello di tramite tra le nostre due fazioni.”
…E gli costava tanto dirmelo, a quel coglione piumato?!
[Se anche l’avesse fatto, ti sarebbe stato più facile sopportare questa situazione, o magari il peso di una simile responsabilità non richiesta, sommato a tutto ciò che già era successo, ti avrebbe soffocato?]
Rimango in silenzio per un po’. In effetti, il mio passato rapporto con Ddraig è emblematico, e considerate le condizioni in cui ero…
“…ricevuto. Ed ora? Ci saranno cambiamenti di piani, o continuerò ad agire come suo servitore?” lei scuote la testa.
“Fino al summit di pace continuerai a mantenere la facciata di mio servitore, cosa che a conti fatti, per il momento è vera. Dopodiché… vedremo.” Bene, quindi non mi resta che…
“In tal caso, mi permetta di porgerle le mie scuse almeno per non aver risposto alla mano che mi avete teso: nonostante la mia missione, avrei potuto essere più sincero almeno su me stesso, e rispondere ai vostri sentimenti. Ma non l’ho fatto, perché temevo che mi steste ingannando come quella caduta che ha cercato di uccidermi un paio di mesi fa. Perciò, mi sono limitato a dare un aiuto e qualche spiegazione solo quando strettamente necessario. Sono davvero dispiaciuto.” Lei sorride gentilmente.
“…In realtà non mi sono mai aspettata che ci spalancassi il tuo cuore. Non subito perlomeno, e credevo che ci odiassi particolarmente a causa di ciò che è successo con quei caduti; ma a quanto pare il tuo legame con loro non era così buono… se un giorno volessi parlarmene, sarò sempre disponibile.” Abbasso il capo imbarazzato.
“La ringrazio. Ci sarebbero anche un paio di faccende di cui vorrei discutere…”
“Di Nathan Drake e quell’esorcista, suppongo. O per meglio dire, Lathian e Xenovia Quarta.” Stringo i denti. I nodi vengono al pettine.
“Di lui posso dirti solo che… non è umano. È un drago, e molto abile e potente per giunta: il fatto che sia in grado di assumere una perfetta forma umana, nascondere completamente le proprie tracce, ed infine abbattere un arcangelo con un solo pugno, ne sono la prova. Come te, deve essere stato mandato qui per spiare me e Sona… per davvero, però.” Sospira abbattuta.
“…Devo ammettere che è soprattutto colpa mia, per queste infiltrazioni: Sona me l’aveva detto, che sarebbe stato meglio tenere un basso profilo ed anche crearci degli alias come ha fatto lui, ma io non ho voluto. Alcuni servitori della nostra famiglia ci hanno detto di averlo già visto in uno dei nostri edifici, perciò deve essere stato il scoprire aure demoniache in attività che portano il nostro nome a farlo risalire a noi.” Annuisco. In effetti, è una cosa che avevo pensato anche io, sebbene non abbia mai avuto il coraggio di dirglielo…
Mi piacerebbe saperne di più, però mi pare di capire che neanche lei sia così informata a riguardo.
“…Ho notato che le tracce della sua presenza sono state cancellate. I dati nei registri scolastici, le sue foto, e i ricordi in coloro che erano a contatto con lui sono stati eliminati. Come può essere successo?” lei si tocca il mento pensierosa.
“…Questo in effetti è strano. Abbiamo trovato tracce di un incantesimo di memoria preparato all’ingresso dell’edificio scolastico, e uno nella vostra classe. Eppure vista la sua capacità di metamorfosi, gli basterebbe scegliere un nuovo aspetto per poter continuare ad agire tranquillamente, a meno che—” mi guarda intensamente.
“A meno che?”
“…Potrebbe aver voluto proteggere coloro a cui si era legato. Quello era un incantesimo avanzato preparato da un mago esperto, chiaramente non qualcosa creato da un combattente come lui; quindi probabilmente si è limitato a piazzarlo venerdì notte, quando ormai era chiaro che Kokabiel avrebbe lanciato il suo attacco. L’attivazione prevedeva che abbastanza studenti attraversassero il sigillo all’ingresso, e che quelli della vostra classe fossero tutti presenti. Immagino che quando ha preparato questo piano, non sapesse ancora che tu avessi un Longino, o che saresti stato reincarnato.” …in altre parole, voleva evitare che io e Kyoko venissimo coinvolti dalla sua missione.
“Capisco… in effetti, sarebbe proprio da Nat… Lathian. Se vorrà delle informazioni su di lui, farò il possibile per fornirgliele, sebbene non mi pare che abbia mai fatto trasparire nulla di rilevante. Per quel che riguarda Xenovia invece… vorrei poterla ospitare per qualche tempo. Ciò comporta qualche problema?” Rias ridacchia.
“Direi di no. Ora che la Chiesa l’ha scomunicata, non abbiamo motivo di tenerla a distanza, e poi si potrebbe rivelare utile averla vicina…” un momento, non è che—
“…So che è un po’ ingrato e presuntuoso da parte mia chiederglielo, ma nel caso le proponesse di farsi reincarnare, per ora potrebbe rifiutare? Non è ancora del tutto in sé, e questa è una scelta che le cambierà la vita per sempre.” Lei spalanca gli occhi.
“Dannazione, avresti dovuto dirmelo prima! È passata durante la pausa pranzo…” il mio cuore salta diversi battiti.
Poi vedo un sorrisetto “alla Akeno” disegnarglisi sulle labbra.
“Scherzetto! Non è bello essere ingannati da chi ti fidi, vero?”
…credo di aver perso parecchi anni di vita.
“Uh, penso di essermelo meritato, ma… per favore non lo faccia più. Non su argomenti simili.”
“Va bene, ma tu intanto dovresti fare una cosa per me.”
“Sarebbe?”
“Darmi del tu, almeno in privato. In una famiglia, mica ci si dà del lei, giusto?”
Sorrido sollevato.
“Ci può—ehm, ci puoi contare, Buchou!”
 
 
[Rias]
 
 
Il mio pedone lascia la stanza, chiaramente rincuorato.
Rimango in silenzio per qualche minuto, persa nei miei pensieri. Quindi un sigillo si attiva al centro della stanza, materializzando il resto della mia scacchiera.
“…Buchou.”
“Allora, che mi dite? Credete di potervi fidare di lui?” i ragazzi si guardano, quindi annuiscono.
“Sì. Considerato tutto quello che gli è capitato, il fatto che non voglia distruggere tutto e tutti parla da solo.”
“Ara, concordo con Kiba-kun. Dante è stato davvero paziente e disponibile, più di così non credo che ci potessimo aspettare. Non vedo l’ora di ricompensarlo a dovere…”
“…Credo anche io. Alla fine è rimasto dalla nostra parte, nonostante i dubbi...” sospiro soddisfatta. E questa è andata.
“…Sono felice di vedere il tuo gruppo sempre così affiatato.” Una voce inaspettata mi fa sobbalzare violentemente.
Un giovane uomo dai capelli rossi lunghi fino alle spalle è comparso dietro ai miei servitori. Mio fratello.
“Onii-sama!” Akeno e gli altri si voltano, e si inginocchiano. Io invece mi alzo rapidamente.
“Ehi sorella, questo posto sembra la scena di un omicidio. Mi chiedo come sia possibile la presenza di tutti questi cerchi e pentacoli nonostante vi riuniate qui…” al suo fianco appare anche Grayfia.
“Onii-sama, perché sei qui?”  lui mi si avvicina e mi porge un modulo vuoto.
“Che stai dicendo? Sono in arrivo le visite di classe, giusto? Sono qui per partecipare anche io. Voglio vedere da vicino la mia sorellina che sta lavorando duramente.”
“Grayfia, giusto? Sei tu che glielo hai detto?” lei annuisce.
“Sì. I rapporti della scuola arrivano a me, perciò l’ho riferito al mio master.” Sbuffo leggermente.
“Anche se i miei doveri di Maou sono difficili, posso comunque prendermi qualche giorno di ferie per partecipare alle visite di classe di mia sorella. Ma non preoccuparti: verrà anche papà.” …a volte mi chiedo le dice apposta, certe battute.
“L-lasciare il lavoro e… venire qui. Non si può trattare un singolo diavolo in modo speciale!” lui gira il capo di lato.
“No no, pure questo è lavoro, Rias. Pensavo di condurre la conferenza delle tre fazioni in questa scuola. Sono venuto ad ispezionare il luogo dell’incontro.” Spalanco gli occhi. Più di prima.
“…Qui? Sul serio?”
Non solo io, ma anche i miei servitori restano scioccati.
“…Questa scuola sembra avere il destino legato a questo incontro. Non solo tu e Sona, ma qui sono comparsi anche entrambi i Draghi Celesti, Kokabiel, la detentrice di Durrandal, un altro detentore di Longinus e un drago metallico, la cui razza era scomparsa ormai da due secoli. Tutto ciò non può essere una coincidenza, forti poteri continuano a mescolarsi qui dentro, è come il moto delle onde. E colui che sta accelerando questo moto è proprio Dante-dono, il Sekiryutei… che vorrei incontrare e ringraziare personalmente, oltretutto.” …su questo non posso ribattere.
“Comunque credo che faremmo meglio continuare il discorso in un luogo più comodo, che ne dici sorellina?”
Dove vuole arrivare ormai è chiaro.
“…Va bene, Onii-sama. Vi preparerò una stanza. Ragazzi, per oggi direi che è tutto. A domani.” Il resto del club si congeda, quindi se ne vanno. Io, mio fratello e Grayfia invece, entriamo in uno dei cerchi di teletrasporto, quello che porta a casa mia.
In effetti nell’organizzazione dei trasporti non è che siamo messi benissimo… ma forse ho un idea. Il portale si attiva, trasferendoci nel mio appartamento.
Esso occupa tutto l’ultimo piano di uno dei due palazzi più grandi e lussuosi della città, che appartiene ovviamente alla mia famiglia. L’altro neanche a dirlo, è di proprietà dei Sitri.
Appena arrivati, Grayfia si dirige immediatamente in cucina, iniziando ad analizzare il contenuto di frigo e dispensa.
“Avete qualche preferenza per la cena di stasera?” …nonostante lei si senta in dovere di servire mio fratello sempre e comunque, almeno in casa mia—
“Sorprendici.” Prima che possa aprir bocca, mio fratello mi precede e mi fa cenno di raggiugerla in soggiorno. Deve aver qualcosa di importante da dirmi, se la lascia fare la domestica anche durante uno dei suoi giorni liberi.
“Rias, suppongo tu abbia alcune domande da pormi.” Ci accomodiamo su due poltrone una di fronte all’altra.
“…Sì: vorrei che mi parlassi dei draghi metallici.” Lui sospira rassegnato, quindi si sistema un po’ meglio.
“…dunque. È di conoscenza comune che siano la razza di draghi “buoni”, che evitano a tutti i costi di causare danno e sofferenza a quasi ogni essere vivente: perfino la loro dieta risente di ciò, infatti si nutrono di vegetali o di minerali, ma mai di animali. Tuttavia, il loro istinto li spinge ad intervenire in presenza del male, cosa che può anche portarli a combattere per motivi che non siano autodifesa. In particolare le stirpi dei draghi d’oro e di bronzo, non riescono a sopportare le azioni delle creature maligne, e perciò spesso si imbarcavano o davano vita anche, a delle vere e proprie crociate. Dopo gli angeli, erano considerati i nostri più acerrimi nemici, vista la loro naturale disponibilità verso le altre specie che li portava a diventare loro alleati, maestri, o anche dei veri e propri amici.” Perciò…
“…e questo ovviamente era dannoso per i nostri affari…”
“Esattamente. Gli umani quando possibile preferivano rivolgersi a loro se avevano bisogno di aiuto sovrannaturale, visto che il prezzo da pagare era molto basso, talvolta addirittura nullo. Se ci aggiungi che le due stirpi di cui ti ho parlato spesso organizzavano delle campagne contro i nostri agenti nel mondo umano… capirai che definirli una spina nel fianco era un eufemismo.” Fa una pausa significativa. Fin qui a grandi linee sapevo tutto, nelle storie che raccontano alla sera ai giovani diavoli si parla spesso dei pericolosi draghi metallici desiderosi di rovinare le nostre opere.
È ciò che riguarda la loro scomparsa ad essere poco chiaro: secondo alcune fonti, ci fu una grande guerra contro di loro, ma i dettagli e l’esito della stessa sono ignoti.
“…Sai cosa ha causato la loro scomparsa?” lui annuisce stancamente.
“Furono le nostre azioni a farlo. Proponemmo a tutte le razze che avevano subito le loro ingerenze una campagna di sterminio: ci fu quindi una grande alleanza a cui parteciparono entità da ogni mitologia, e cominciò la Caccia. I primi bersagli erano i clan più isolati, ed i draghi solitari più famosi. Poi iniziammo ad attaccare anche le tribù più grandi, fino ad arrivare all’assalto finale a Galenstein, la città che avevano fondato come punto d’incontro tra le loro stirpi, e tutti i loro alleati, discepoli, e compagni di altre razze.” Deglutisco. In qualche modo me lo aspettavo però…
“…Città? Non solo le loro stirpi, ma anche i loro clan non erano sempre stati divisi ed indipendenti?”
“…Questo è un altro dei motivi che ci hanno spinto ad un gesto simile. Grazie agli scambi con le altre culture, la loro civiltà si stava sviluppando fin troppo. Fu la paura di quel che sarebbe potuto nascere da quell’unione a spingere molti ad agire, sebbene l’evento scatenante sia stato un altro… comunque.” Riprende fiato.
“Le nostre armate avevano preso abbastanza confidenza durante la campagna, ed essendo in schiacciante superiorità numerica avremmo dovuto essere in netto vantaggio, e invece… fu una vittoria di Pirro. La loro città venne distrutta, e molti civili, e la maggior parte dei loro combattenti vennero eliminati… ma anche noi subimmo perdite spaventose. Alla fine, riuscimmo nel nostro intento: li facemmo ritirare in luoghi remoti, da cui ancora oggi sembrava che non sarebbero più usciti… questo fino ad alcuni giorni fa.” …sono senza parole. In quanto diavola nobile, sono ben consapevole dei metodi usati dalla nostra specie per tirare avanti, però…
Sentire un rapporto così dettagliato su una cosa simile…
Ripenso a Lathian. Lo conosco da tre anni, ha frequentato quotidianamente il nostro club per oltre un mese, e si è sempre dimostrato gentile e disponibile.
I suoi sorrisi, le sue battute… servivano solo a mascherare l’odio e la rabbia che provava verso di noi.
A volte Koneko diceva di avere l’impressione che fossimo osservati, soprattutto durante i nostri contratti… immagino fosse lui o un suo eventuale partner che raccoglieva informazioni sugli sviluppi dei nostri metodi di lavoro.
…mi sento stanca.
Il pensiero di doverlo affrontare in battaglia, non mi piace per niente. E non solo perché a quanto pare è dannatamente forte: piuttosto perché, nonostante ci siamo dati la regola di non affezionarci alle altre specie, ormai mi ero abituata alla sua presenza.   
“Rias.” Mio fratello mi sta guardando con aria tranquilla.
“Qualunque minaccia per l’Inferno, dovrà prima vedersela con me. Non permetterò a nessuno di farti del male.” Annuisco piano.
…non posso fare altro che affidarmi a mio fratello e a Dante? Di certo non potrei mai chiedergli di uccidere colui che ha salvato la vita sua, e della sua più cara amica…
Sospiro. Devo diventare più forte, non ho intenzione di lasciare ad altri questo problema.
“Onii-sama… mentre aspettiamo che la cena sia pronta, ti dispiacerebbe darmi una mano in una cosa?” lui sorride.
“Qualunque cosa per la mia sorellina.”
 
 
[Dante]
 
 
Sono arrivato a casa, dopo una giornata carica di tensione e pensieri oppressivi. Il discorso con Rias mi ha tirato un po’ su, ma sono comunque stanco morto. Una volta superata la soglia, sento degli strani rumori.
Gemiti, intensi e ripetuti. Femminili per la precisione.
Chiudo lentamente la porta, e muovendomi il più in silenziosamente possibile, raggiungo la cucina. La fonte di questi rumori inconfondibili è proprio sopra il tavolo.
…Il mio portatile. Vicino ad esso un bicchiere colmo di succo all’ananas, e diversi snack.
Seduta di fronte invece, Xenovia. Sta fissando attentamente lo schermo, che mostra quello che è molto chiaramente un video hard.
Non. Ci. Posso. Credere.
Un momento, sta anche… prendendo appunti?!?
“…Ciao Dante. Com’è andata a scuola?” ripone foglio e penna, e mette il video in pausa.                                     
“…………………..prima di questo, c’è qualcosa che devo assolutamente sapere, per la mia pace mentale. Cosa accidenti stai facendo?!?” lei inarca le sopracciglia.
“Non è ovvio? Apprendo conoscenze che mi torneranno utili in futuro.”
………………..le chiederei se è seria, ma guardandola in faccia capisco già che posso risparmiare il fiato.
“Fin qui c’ero arrivato… ma perché hai deciso di focalizzarti proprio su queste conoscenze?”
“…oggi sono andata ad incontrare Rias Gremory. Essendo colei che gestisce questo territorio, è ovvio che debba avere il suo permesso per risiedere qui. Ed abbiamo parlato. Lei mi ha chiesto cosa avevo in mente di fare, ma io… non ne avevo proprio idea. Perciò le ho chiesto cosa facesse lei oltre a supervisionare quest’area, e quali fossero le sue aspirazioni.” Allora Rias non stava scherzando… non del tutto almeno, visto che fortunatamente non avverto traccia di youki in Xen.
 “…Abbiamo parlato a lungo, tanto dal farle perdere almeno un’ora di lezioni… dovrò farmi perdonare per questo… ed alla fine ho ottenuto dei preziosi consigli. Secondo lei ora che non ho più nessuno da cui prendere ordini, dovrei provare le gioie della vita ricercando i piaceri che la mia strada di esorcista mi ha negato. Ora sono iscritta alla Kuoh Academy…” *punta un dito su un uniforme femminile appesa all’attaccapanni*
“…e ho tutta l’intenzione di fare quanto ha detto. E cosa si dice che dia piacere agli esseri umani più del sesso?”
...Dio Santissimo, dammi la forza.
“Ugh.” Mi prendo la testa dolorante tra le mani.
“…tutto bene, Dante?” le faccio un cenno affermativo, quindi inizio a fare dei respiri profondi.
Però… pensandoci bene… ha una sua logica.
“…comunque Rias ha detto che al suo cavallo farebbe comodo una partner con cui incrociare le lame, quindi per ora ripagherò la sua gentilezza allenandomi insieme a Yuuto.”  Annuisco sovrappensiero, a corto di parole. Davvero, che dovrei dirle su ciò che sta facendo?
Che è contro la moralità?
Che non dovrebbe vedere certe cose prima dei diciott’anni?!
A stupirmi è più che altro che riesca a guardare una cosa simile nonostante appena un paio di giorni fa—
No. Ormai la conosco, e so che quando trova qualcosa che la turba e che non riesce a superare con i suoi modi di fare, lo archivia e procede per la sua strada, tenendone conto fino a quando non potrà fare qualcosa a riguardo.
Che sia per questo che ha puntato proprio a qualcosa di simile? 
In ogni caso…
“Quando hai imparato ad usare il pc, e a navigare in rete?”
“Ti ho visto usarlo diverse volte, e una di quelle mi hai costretto pure a vedere uno dei tuoi film.” ah, già. La penitenza per l’unica volta che ero riuscito a batterla in qualcosa. La morra cinese.
“Inoltre ho chiesto a Rias qualche dritta anche su quello, sebbene mi abbia consigliato di navigare solo in siti tra i tuoi preferiti, almeno finche non imparo ad usare gli antivirus…”
?!?
Che vuol dire? In che modo i preferiti sono legati con l’antivirus… un momento!!! Ora che guardo bene, il video proviene proprio da…
Avvampo.
RIAAAAAS!!!!!!!!!
“Ok, direi che per oggi può bastare. Ora preparo la cena, se vuoi darmi una mano lo apprezzerei. Continueremo questo discorso più tardi.” Lei annuisce, quindi spegne il pc.
“Ah… ti sarei anche molto grato se non parlassi agli altri dei miei gusti su… quei siti. Sai, sarebbero informazioni riservate…” lei alza le spalle.
“Se ci tieni tanto. Comunque, cosa prepariamo?”
Dunque, vediamo…
 
Stiamo sparecchiando la tavola, quando il telefono inizia a squillarmi. Lo prendo ed esco nel balcone.
“Pronto.”
“Ciao Dante… tutto bene?”
“Salve anche a lei Don Vincent, qui va tutto bene. Più o meno…”
“Specifica “meno”, ragazzo.”
“…Xen è… beh, diciamo che si sta riprendendo incredibilmente in fretta, ma si comporta in modo a dir poco assurdo. Non sono certo di riuscire a starle dietro, fino ad ora sono riuscito a malapena a badare a me stesso…” lo sento sbuffare.
“Quella ragazza è tosta, sa già badare a se stessa… semplicemente ha bisogno di un punto di riferimento ora che le sue motivazioni sono venute meno. Non è necessario che tu le faccia da guida: credo che le sarai più d’aiuto continuando a starle accanto come hai fatto fino ad ora, limitandoti a qualche consiglio. Da quanto mi hai detto, quella Gremory è una diavola di buon cuore… se ti assicuri che non le vengano strane idee, potrebbe essere lei a darle una mano.”
…in effetti i consigli che le ha dato sono sensati.
“Può essere… ma è davvero qualcosa che un prete come lei dovrebbe suggerire?” lui ridacchia.
“Sono prete solo formalmente. Ho lasciato la Chiesa dopotutto, ho accettato di mantenere questa facciata solo per evitare noie con i detentori di SG ed armi sacre che vengono qui in cerca di aiuto… e per mantenere i contatti che avevo quando ero vescovo. A tal proposito, l’incenso che mi avevi chiesto l’ho spedito stamattina, dovrebbe arrivarvi a breve. Però lei cosa farà fino a quando non avrà imparato il giapponese? Non sarebbe bello se passasse tutti i giorni chiusa in casa…”
“Mi sono fatto spedire da un esperto un gingillo che simuli il Language dei diavoli reincarnati. L’Incenso di Babele per ora le sarà necessario solo per gli scritti, in particolare i kanji. Se ricorda questi ultimi mi hanno fatto dannare, Padre.”  
“Ah, già. Anche usandolo, ci hai messo comunque quasi un mese per impararli. Comunque, veniamo al motivo per cui ti ho chiamato. È fatta: il programma è attivo.” Rimango zitto per un po’.
“…Dante, ci sei?”
“…Sì, ci sono. Quindi non rischieranno di finire nel mirino di qualche entità soprannaturale?”
“Impossibile… per i diavoli ed i caduti hanno cessato di esistere, e ha effetto anche su altre entità. Sei sicuro di quel che hai fatto? Non avresti voluto rivederli un ultima volta?”
“………..No. Quelle lettere sono state un addio più che appropriato… ogni altro contatto non potrà  che metterli in pericolo. La ringrazio per essersene occupato.” Stavolta è lui a rimanere in silenzio.
“…Glielo ho già detto l’altra volta, ma sono davvero dispiaciuto di averla esclusa in quest’ultimo periodo. Dopo tutto quella che ha fatto per me, non avevo il coraggio di—“
“Ed io ti ho già detto che va tutto bene, la tua è stata una reazione assolutamente normale. Anzi, mi avrebbe stupito il contrario. Detto questo, temo di doverti salutare: il tempo a mia disposizione è terminato. Spero di riuscire a sentirvi e magari anche incontrarvi ancora, ma in futuro temo che sarò davvero molto impegnato. Arrivederci Dante,  salutami Xenovia.”
“Certo… arrivederci Padre.” Mette giù.
…Direi che il capitolo umano della mia vita è ufficialmente chiuso. Resta da vedere quanto mi allontanerò da ciò che ero…
 
 
 
1 Ki: energia vitale presente in ogni creatura vivente. È regolato dai sette chakra, e scorre all’interno dei meridiani(tsubo).
2 Touki: tradotto approssimativamente, “spirito combattivo”. È la manifestazione concreta dell’energia vitale di un essere al di fuori del corpo. Usato solitamente in combattimento, può fungere da protezione o potenziamento, sebbene i suoi usi siano molti di più. È una trovata originale dell’autore, sebbene anche in molte altre opere si possa trovare qualcosa di simile (è chiaramente ispirato al ki).
3 Adamantio: metallo proveniente da alcuni meteoriti dotato di una resistenza e durezza impareggiabile.
4 Mithral(o Mithril): metallo incredibilmente leggero, ma ugualmente molto resistente.
 
 
NdA
 
Salve a tutti, dopo una breve pausa sono pronto a riprendere la pubblicazione.
Continuano le rivelazioni riguardanti le new entry scagliose (e non solo), e posso assicurarvi che d’ora in poi in ogni capitolo sarà presente almeno una sezione a loro dedicata.
Inoltre si manifestano le conseguenze dovute allo scontro con Kokabiel, anche con l’entrata in scena del caro Sirzechs. Come potrete immaginare, sarà costretto a darsi da fare di più rispetto all’originale.  
Infine, ha ufficialmente inizio la convivenza tra Dante e Xenovia. Sarà molto intensa per entrambi…
Bene, spero di riuscire a pubblicare l’intero vol4 senza ulteriori blocchi.
Alla prossima!
 
 
 

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Capitolo 8
*** Life 6 ***


 
 
 
Il movimento d’aria causato dal pugno di Koneko mi arruffa i capelli, ciò nonostante, riesco a schivarlo. Balzo all’indietro portandomi in posizione difensiva, e attendo il suo colpo successivo.
È un gancio in salto, ma il colpo viene rilasciato solo quando è giunta quasi a contatto, rendendomi difficile intercettarlo. Ma ci riesco comunque al pelo, ed eseguo un Ikkyo schiantandola a terra di schiena.
Lei sfrutta le vibrazioni dell’impatto per liberarsi il braccio, e rotola via rialzandosi in un istante.
Ci fissiamo, e stiamo per lanciarci di nuovo addosso quando… il timer del mio cellulare inizia a suonare. Allenamento concluso.
Disattivo la promozione a torre, e dopo averlo spento, vado a prendere le borracce. Passo a Koneko la sua, ed iniziamo a bere.
“…le tue capacità di reazione sono migliorate, ed anche il tuo tempismo… forse dovrei iniziare a mettermici d’impegno. Ma a sorprendermi di più Senpai, è che tu abbia corretto la postura: sta diventando molto più salda di prima…” le sorrido di rimando.
“Ti ringrazio. Credo sia merito dello scontro con quel folle… mi sono trovato costretto ad adattarmi in fretta al potere acquisito dalla fonte, e le intuizioni che ho avuto per poterlo gestire mi sono davvero utili.”  È una cosa che ho notato anche dopo lo scontro con Astaroth: più sono sotto pressione, più il mio cervello elabora e memorizza idee salvaculo.
“Senti… c’è una cosa che volevo chiederti. Mi hanno detto che Lathian era in grado di usare il Senjutsu… tu cosa sai dirmi a riguardo?” lei si fa pensierosa.
“…ha solo attivato il suo ki, perciò solamente che il suo livello è molto superiore al mio. A giudicare dal suo flusso vitale, credo che abbia qualche decennio di addestramento alle spalle… se avesse manifestato anche il touki, probabilmente quel caduto sarebbe morto sul colpo.”  …altre cose che non avrei mai potuto neanche immaginare, su di lui. Quanti anni avrà veramente?
“…se non erro, il principio di quella disciplina è sbloccare e controllare il proprio flusso di energia interiore, giusto? Questo oltre a permettere di manipolare liberamente il ki e trasformarlo in touki, dovrebbe aumentare i benefici generali degli allenamenti fisici, e migliorare di molto la percezione… sia di se stessi, che di ciò che ci circonda.”
“…vorresti che te lo insegnassi?” dritta al punto come al solito.
“Sì, per favore. Anche senza portarlo ad elevati livelli, i benefici del Senjutsu sono comunque notevoli, no? E cominciare a praticarlo porterebbe vantaggi anche in tutti gli altri campi in cui mi sto allenando.”
Un aumento della concentrazione e della percezione migliorerebbe le mie capacità come incantatore. La prima migliorerebbe anche le mie abilità di combattente, mentre se arrivassi ad un livello adeguato con la seconda, dovrei riuscire a ‘sentire’ la presenza di altri esseri… anche in caso disturbi dell’aura.
Ripenso al caduto camuffato dalle emissioni nella sala di controllo del sistema di difesa. Se non mi avesse riconosciuto e mi avesse invece attaccato all’istante, sarei morto. Quindi un modo per percepire anche l’energia vitale…
Koneko sta riflettendo, lanciandomi di tanto in tanto un occhiata indagatrice.
“…ti aiuterei volentieri, ma il mio addestramento è incompleto. Tutto ciò che posso fare per ora è aiutarti ad sbloccare i chakra ed aprirti i meridiani, per il resto…” Capisco. In effetti non l’ho mai vista usarlo neanche una volta.
Se non fosse per i suoi supersensi e la lettura a freddo a distanza, un profano non potrebbe mai capire che è una praticante… anche se in realtà la prima capacità dovrebbe derivare dalla sua vera natura.
[Bello avere una compagna di squadra che è una macchina della verità umana, vero Mr. Sincerità?]
Sempre meglio di un Drago Celeste inacidito. Quanto continuerai a farmi pesare l’averti ignorato?
[Beh, visto che lo hai fatto per quasi nove anni, direi—]
“…ti va bene o no?” mi riscuoto all’istante, provocando l’ennesimo grugnito insoddisfatto di Ddraig. Primadonna.
“Sì, lo apprezzerei molto.”
Ci mettiamo d’accordo per incontrarci tra un ora, dopo esserci rinfrescati.
Xenovia in questo primo giorno di scuola avrà parecchio da fare anche dopo le lezioni, e mi ha avvertito che tornerà a casa tardi, quindi dovremmo avere tempo a sufficienza.
E considerato che è Kiba il suo accompagnatore, direi che è in buone mani… dopotutto sono nella stessa classe, e dovrebbero vedersi anche per i loro allenamenti di scherma.
Mi dirigo eccitato verso le docce maschili del club.
Senjutsu.
…Non vedo l’ora.
 
Sono disteso su un lettino, mentre Koneko mi passa dei batuffoli imbevuti di essenze sotto il naso. Inspirando profondamente, sento un aroma intenso pervadermi.
Una musica rilassante risuona nell’aria, intervallata da cori sonori ma melodiosi: deve essere una sorta di mantra*, o qualcosa di simile.
“…ora sto per cominciare, quindi svuota la mente e fai come ti ho detto.” Mi poggia le mani sulle tempie, ed inizia a fare dei respiri profondi.
Anche io li faccio: riempio d’aria i polmoni arrivando a contrarre al massimo il diaframma, per poi espirare fino all’ultimo soffio. Nel frattempo immagino l’energia della natura pervadermi, una luce rossa che si condensa nel mio coccige, e da lì viaggia fino la sommità del capo.
Dopo essere entrata in risonanza con il mio flusso vitale, anche Koneko si concentra sul mio primo chakra piazzandomi il palmo aperto sotto di esso. Tutto ciò è estremamente naturale, come un azione svolta molte volte in passato… lentamente, passo ad uno stato di trance.
Senza neanche che me lo dica, al cambio di melodia passo al chakra successivo, quello all’altezza dei genitali. Ora la luce è arancione. 
Per qualche istante sento dello stupore. Non mio, ma suo. Ma rapido come è comparso, esso svanisce, e lei continua il trattamento.
Andiamo avanti per un tempo indefinito, poi la musica finisce. Abbiamo fatto tutti e sette i chakra, quindi ora dovrebbe aprirmi i meridiani…
Le sue mani si posano sulla mia sinistra, e rimane lì ferma per un po’. Riesco a percepire il suo ki scivolare gentilmente nel mio punto di fuga*, iniziando a dilatarlo.
…un momento, dilatarlo? Non dovrebbe prima essere aperto per poterlo fare?
Mi concentro. Gli altri miei principali meridiani sono già tutti aperti, e il ki fluisce tranquillo. Mentre ero concentrato sui chakra, lei si è presa avanti occupandosene.
Dopo pochi minuti, anche l’ultimo viene sistemato, e lei inizia a rimuovere la mia energia negativa passandomi su tutto il corpo i palmi ricoperti di ki, a pochi millimetri dalla pelle.
“…finito.” Apro gli occhi. Koneko mi sta guardando con una punta di sospetto. Di nuovo.
“…cos’è successo esattamente?” lei continua a fissarmi indecisa, ma alla fine sospira e mi fa cenno di alzarmi.
Io ci provo, ma un capogiro per poco non mi fa schiantare di faccia sul pavimento. Lei mi afferra, e mi aiuta a sedermi sul divano.
“…Quindi davvero non ne hai idea. No, sarebbe più corretto dire che non ricordi, questo non è qualcosa che può esserti stato fatto, sei tu che devi farlo…”
Davvero, non ci capisco quasi nulla. Tranne che, per qualche motivo, tutto questo mi è sembrato fin troppo familiare…
“Forse… ho già fatto qualcosa del genere in passato? Ma se è così, come ho fatto a—“ –dimenticarlo? Davvero, tutto questo è inquietante.
“…esatto. I tuoi chakra ed i tuoi meridiani erano già sbloccati e funzionanti, solo che i primi si sono poi sbilanciati, e i tuoi punti di fuga si sono invece parzialmente atrofizzati e richiusi. Credo sia questa la causa della tua innaturale percezione e forse anche della tua propensione verso la magia. Ho notato che il tuo sesto chakra è particolarmente attivo, ed anche il settimo è stranamente più sviluppato del normale.” Mi gratto la testa confuso.
“…sarebbero quelli corrispondenti a: visione e sapere, che si manifesta con chiaroveggenza e guarigione e influisce su intuizione e razionalità il 6°, conoscenza diretta il 7°, che influisce sulla connessione cosmica. E dovrebbe manifestarsi con ‘risveglio ed estasi’, ma mi pare che tu non abbia ancora raggiunto quel livello.” …davvero assurdo.
“…e quindi che si fa? Se le cose stanno come dici tu, significa che qualcuno ha manipolato la mia memoria.” Lei continua a fissarmi pensierosa.
“…per cominciare ne parlerò con la Buchou. Nel frattempo, continuerò le sedute aiutandoti ad aprire gli altri meridiani. Tu intanto cerca di ascoltare le sensazioni che provi durante le meditazioni… potresti trovare indizi sui tuoi ricordi dimenticati.” Mi porge un paio di rotoli di carta sull’argomento, che contengono le basi del Senjutsu ed alcune tecniche di meditazione.
“…un’ora al giorno dovrebbe bastare. A domani, senpai.” Koneko riprende fiato. Ora che ci penso, è la prima volta che la sento parlare così tanto… anche se ha detto di non aver raggiunto alti livelli, è evidente che ha avuto modo di studiare a fondo questa disciplina.
Chissà perché non ne ha fatto il suo punto di forza…

 

Sbadiglio vigorosamente.
A causa di tutti gli interrogativi che mi frullavano in mente, mi sono addormentato molto tardi, ed oltretutto nel sonno ho pure avuto la sensazione di percepire qualcosa intorno l’appartamento, ma per qualche motivo alla fine è passata.
Mi tiro su, decisamente stordito, quindi mi dirigo verso il bagno più vicino. L’altro è ovviamente usato da Xen, non voglio certo rischiare situazioni imbarazzanti…
Dopo una rinfrescata vado a preparare la colazione, trovando la mia neo-coinquilina già al tavolo a bere del succo, mentre studia gli appunti del giorno precedente.
“Giorno’ Dante.”
“Buongiorno, Xenovia.” Mi metto all’opera, e dopo alcuni minuti, ci stiamo ingozzando di caffelatte e cerali, e fette biscottate con marmellata. Sì, di prima mattina abbiamo entrambi un discreto buco nello stomaco, e ci assicuriamo sempre di riempirlo il prima possibile.
In poco tempo facciamo piazza pulita, e dopo esserci lavati i denti ed aver indossato le uniformi, lasciamo l’appartamento. Appena superata la soglia però, ci blocchiamo entrambi stupefatti.
Le scale… le posizioni delle porte… e dopo aver buttato un occhio fuori dalle vetrate del pianerottolo, mi rendo conto anche il giardino ed il parcheggio del condominio… sono cambiati!
Ci stiamo scambiando un’occhiata smarrita, condita dall’ormai familiare tenersi il capo di Xen, quando un voce nota si fa sentire dietro di noi.
“Dante-kun, Xenovia-san… buongiorno.” Ci giriamo verso una certa diavola rosso chiomata, che scommetto sia la causa di questi ultimi cambiamenti: dietro di lei si  trovano un giovane uomo che sembra una sua copia al maschile, e Grayfia, la regina di suo fratello. Entrambi indossano degli abiti borghesi, non troppo appariscenti.
Ehi… non è che…
“I miei saluti, Master.”
“Buongiorno anche a te, Rias-buchou. E…” lo sguardo di Xen si posa timoroso su quei due. Non mi stupisce, sebbene le tengano ben soppresse, è comunque possibile sentire a pelle la potenza delle loro aure…    
“Grayfia Lucifuge, servitrice dei Gremory. Felice di fare la tua conoscenza, Xenovia-dono. Lui invece—“
“Sono suo marito, ed anche il fratello di Rias. Piacere di conoscervi entrambi!” Xen spalanca gli occhi. Io invece stringo i denti, quindi faccio per inginocchiarmi.
“Tranquillo, non è necessario. Sono qui in vesti non ufficiali, ed oltretutto questa sarebbe casa tua, no?” sta sorridendo tranquillamente. Pare che come Beelzebub, neanche lui dia molto peso all’etichetta.
“Oh, sei Il Diavolo… piacere, sono Xenovia Quarta.” I due si stringono la mano senza troppi problemi. Questa poi…
Lui si gira verso di me. Non mi resta che imitarla e scambiare una stretta con lui.
“È un onore incontrarla finalmente, signore. Non mi aspettavo certo di farlo qui… e neppure Rias-buchou, se è per questo.” Lancio un occhiata alla mia Master che stava osservandoci intenta insieme alle altre due.  Questo la riscuote e la spinge a schiarirsi la voce.
“Beh, il motivo è semplice: come mi ha fatto notare Onii-sama, la nostra logistica nei sistemi di trasporto è inadeguata, perciò ho ritenuto che riunire l’intera scacchiera in un unico edificio come ha fatto Sona, avrebbe ovviato il problema. Abbiamo già finito i lavori preliminari, ed eccetto il tuo appartamento, tutto il resto è stato completamente ristrutturato: difatti come avrai capito, io mi sono già trasferita. Restano da sistemare un paio di cose, perciò se vuoi apportare qualche altra modifica, fammelo sapere.” …quindi ai diavoli basta una notte per ristrutturare completamente un edificio, eh?
Tutto il club dell’occulto… riunito sotto lo stesso tetto. In effetti questo ridurrebbe i rischi, e convogliando le protezioni solo qui si risparmierebbe parecchia energia del sistema difensivo…
“Ovviamente gli ex-residenti sono stati risarciti più che adeguatamente.” Precisa Grayfia.
“…capisco. Una scelta saggia direi, e ti ringrazio per l’offerta ma... ora non dovremmo andare a scuola? Di questo passo rischiamo di arrivare in ritardo.” Rias annuisce.
“È così, tuttavia, vorrei che tu svolgessi un compito per me. L’Onii-sama è giunto qui ieri sera, ed ancora non ha avuto modo di visitare la città. Potresti occupartene tu, per stamattina?”
Come scusa?!
“In verità ho…” …già accumulato fin troppe assenze, stavo per dire. Ma lo sguardo intenso della mia Master, ed i miei neuroni che hanno finalmente iniziato a carburare, mi fanno cambiare battuta al volo.
“…proprio voglia di farmi una bella passeggiata. Sarà un vero piacere, Lucifer-sama, Grayfia-sama.”
 
Sto marinando la scuola. Con il consenso della mia padrona. Facendo da guida turistica a Lucifero e quella che sembra essere sua moglie. Che razza di vita…
Mi auguro almeno che Rias si ricordi di avvisare Sona oggi stesso, che la Kaichou è stata molto chiara su cosa sarebbe successo se avessi saltato altri giorni di scuola…
“Quindi quello è il centro commerciale più frequentato dagli studenti della vostra scuola?” Sirzechs Lucifer indica con il capo il complesso che ormai conosco come le mie tasche.
“Esatto, Sirzechs-sama. Essendo a due passi da essa, ogni giorno moltissimi di noi ci fanno un salto.” …ha insistito che lo chiamassi per nome, durante gli incontri non ufficiali. Saranno così anche gli altri due Maou?
“Mmh. Ti andrebbe di mostrarcelo?” annuisco, quindi faccio loro strada.
Da quando abbiamo lasciato l’appartamento, ha voluto visitare una marea di negozi e locali, da i vari Café e bar (ho già preso tre espressi e due thè verdi…), fino addirittura alle sale giochi. Ha voluto entrare perfino in un fast food…
Il giro è accurato, e solo dopo aver esaminato ogni singolo negozio finalmente sembra essere soddisfatto. Per tutta la mattinata ha tenuto un aria tranquilla e spensierata, ma sono certo che abbia registrato attentamente ogni singolo dettaglio. Possibile che come Rias…
“…Spero di esserle stato utile. Se posso permettermi… anche lei come la Master è affascinato dalla cultura giapponese, oppure lo è dal mondo umano in generale?” stiamo tornando lentamente verso casa, visto che siamo stati fuori tutta la mattina. Rias ha detto che sarebbe uscita prima, dopo aver sistemato un paio di cose a scuola.
“Oh sì, ho apprezzato molto la tua premura. Beh, diciamo che entrambi amiamo in particolar modo il Giappone, sebbene apprezziamo tutto il mondo umano in generale. È pieno di idee ed innovazioni molto interessanti…”
“…quindi vorrebbe provare ad introdurre alcune di esse negli inferi?” Grayfia inarca le sopracciglia, mentre Lucifer sorride divertito.
“…Precisamente. Sei perspicace come dicono, Dante-san. Ora che abbiamo avuto modo di prendere un po’ di confidenza, che ne dici di parlare un po’?” …non mi è sfuggita l’intonazione delle ultime tre parole. Lo guido verso il mio ristorante di fiducia, visto che ormai era mezzogiorno passato e lui aveva accennato di voler fermarsi a magiare fuori, per pranzo.
Dopo esserci accomodati, aver piazzato un incantesimo illusorio che distorce le nostre parole(opera di Grayfia), ed aver effettuato le ordinazioni, rimaniamo un attimo in silenzio.
“…Dunque Sekiryutei-dono, vorrei iniziare ringraziandoti prima di tutto per aver aiutato Rias ad ottenere la propria libertà, che a causa dell’eccessiva preoccupazione di nostro padre per poco non si è ritrovata in una pessima situazione, per dirla con un eufemismo. Ma soprattutto, per aver preso le sue difese affrontando Kokabiel.” A differenza di quello scienziato, che è sempre freddo e distaccato, pare che quest’uomo non si faccia problemi a far trasparire ciò ce pensa. Sono abbastanza sicuro che durante il suo lavoro non sia così, è il rappresentante dell’Inferno dopotutto… ma questo vorrebbe dire che si fida abbastanza di me da aprirsi e dire ciò che pensa senza riserve.
[…Esatto, Partner… riesco a percepire distintamente la sua gratitudine. Allora, era o non era una buona idea supportare la ragazza affrontando quel pollo arrosto?]
Sì, Ddraig. Avevi ragione.
“Non mi deve ringraziare. L’ho fatto perché l’ho voluto, dato che avrebbe comportato benefici anche a me… non mi piaceva molto l’idea di prendere ordini da Raiser-sama… o peggio ancora, da quel folle.” Lui ridacchia.
“Oh, non ne dubito… comunque ciò non sminuisce i tuoi meriti. Ma veniamo al punto. Sia i diavoli che i caduti ti sono profondamente debitori, e conoscendo Michele, anche gli angeli lo sono. Credo l’avrai già intuito, le tue azioni hanno gettato le basi per la pace che stavamo cercando di costruire da molto tempo, fallendo però continuamente. Ormai ti sarà chiara la situazione delle tre fazioni… continuare per la strada che abbiamo tenuto fino ad ora, non ci porterà a nessun futuro degno di questo nome.” …quindi erano d’accordo fin dall’inizio. E non si fidavano di me abbastanza da darmi istruzioni precise.
[…Ricordi cosa ti ho detto durante l’allenamento in montagna? Viste le dinamiche della tua reincarnazione, è quasi certo che tu abbia avuto degli occhi puntati addosso tutto il tempo, e se qualche esperto fosse stato mandato a scrutare nella tua mente…]
“Però gli unici a conoscenza di questo piano eravate lei ed il governatore, giusto?” lui socchiude gli occhi, mentre Grayfia tossicchia lanciandogli un’occhiata ammonitrice. Intanto arrivano i camerieri con il cibo.
“…In teoria, sì. Ma sono abbastanza sicuro che in qualche modo Ajuka ne sia venuto a conoscenza, e lo stesso credo che valga per il vice-governatore Shemhazai. Tuttavia sono persone fidate: non tradirebbero mai un amico. Ora tutto ciò che ci resta da fare è firmare il trattato di pace: stavo pensando di tenere il summit nella vostra scuola, visti tutti gli avvenimenti e gli esseri che si sono raggruppati lì. È un buon luogo simbolico…” per poco non mi strozzo con l’acqua.
“Cough! Co-come scusi? Nella scuola? Vuole fare di una scuola umana il simbolo della pace delle tre fazioni?!?!” prima di riuscire ad elaborare completamente, butto fuori quello che mi passa per la testa. Cavolo, come spia non avevo futuro, eh?
“…beh, sì. Certo che se lo dici in quel modo, sembra piuttosto brutto… ma questo vorrebbe anche dire che quel luogo sarà protetto da diavoli, angeli, e caduti. E visto che ormai è venuto alla luce il collegamento di quel luogo con molti esseri di spicco…” …beh, anche questo è vero. Anche se abbandonassimo la scuola e rimuovessimo ogni traccia della nostra presenza, questo non vuol dire che qualcuno non provi ad attaccarla per tentare di provocare una reazione nei Sitri e nei Gremory.
Ma farci addirittura la conferenza di pace, sarebbe come disegnarci un bersaglio sopra! Un enorme, invitante, bersaglio.
“…capisco, mi scuso per la mia scortesia. Spero che potremo contare sulle migliori difese disponibili, non vorrei mai vedere i miei compagni umani soffrire a causa nostra. E sono certo che questo valga anche per Rias-buchou.” Lucifer annuisce seriamente.
“Te lo posso assicurare, anche perché pure i Grigori e il Paradiso presto avranno buoni motivi per proteggerla.” …mi pare che ci sia qualcosa sotto, oltre all’ovvio voler proteggere un luogo simbolo.
“Cosa vorrebbe dire di preciso?” un lieve sorriso gli si disegna sulla faccia.
“Lo scoprirai presto…”
 
Consumiamo il pranzo parlando tranquillamente del più e del meno, quindi i due si alzano e si dirigono verso casa, non prima però di aver saldato il conto, ed avermi salutato gentilmente. Ad avermi lasciato perplesso comunque, è il fatto che mi abbiano chiesto di attendere ancora un po’ al tavolo.
Cosa avranno in mente?
“Dante! Eccoti finalmente!” una voce gioiosa risuona per il locale, quindi una certa bionda mi si lancia addosso a mo’ di bolide.
 “…Asia?! Che… che ci fai qui?” lei, impegnata a soffocarmi con uno dei suoi abbracci, storce un po’ la bocca.
“…non ci vediamo da così tanto, ed è questa la prima cosa che mi dici? Sei diventato davvero un ragazzaccio!”
“…Era ora che aprissi gli occhi sulla vera natura degli uomini. Che ti dicevo?” una seconda persona ci raggiunge al tavolo: Reynalle.
“Scusami… è solo che non mi aspettavo proprio di reincontrarti così presto. Come stai, Asia?” le accarezzo piano la testa, come spesso facevo quando era agitata.
“Abbastanza bene, anche se a volte certi zucconi tendono a farmi preoccupare un sacco.”  Ora mi sta guardando a metà tra la gioia sconfinata, ed il profondamente offeso.
[Non è che dimentichi qualcosina, Partner?]
…merda, è vero: non avevo parlato ad Asia della mia vera missione!
Chino il capo contrito.
“Mi dispiace molto, non avrei dovuto nasconderti la mia situazione… potrai mai perdonarmi?” risollevo la testa tirando fuori un espressione da cucciolo bastonato.
“Mmm, che dici Reynalle?” quell’altra sbuffa.
“…Gli darei quaranta punti. Ci sa fare, ma è ancora inesperto.” …come?!
“Spiacente Dante, se vuoi dare sollievo al cuore di una fanciulla ferita, dovrai fare di meglio.” Si accomoda nel posto lasciato libero da Sirzechs, mentre la caduta occupa quello di Grayfia.
“…Ti chiedo scusa, sono davvero pentito. Allora ero soverchiato da tutto ciò che ci era successo, e non sapevo proprio dove sbattere la testa. Il fatto che il governatore non facesse altro che manipolarmi poi, non aiutava affatto. Sono serio: ho agito nel modo che credevo ti avrebbe fatta soffrire di meno.” Lei rimane in silenzio per un paio di minuti, poi annuisce assumendo nuovamente il luminoso sorriso che la contraddistingue.
“Tranquillo: mi hanno raccontato tutti i retroscena. Non sono davvero arrabbiata con te, ma dopo avermi abbandonata dandomi appena una mezza spiegazione, volevo darti una lezioncina. Considerala una piccola rivalsa della tua sorellina.” Reynalle rotea gli occhi.
“…Ed io che speravo avessi iniziato ad usare correttamente la materia grigia… vedo che è ancora fin troppo ricoperta di melassa, povera cara.”
“Tanto lo so che in realtà hai un cuore d’oro. È inutile che ti fingi così burbera, sono certa che un giorno tornerai a fare mostra della tua bontà.”
“Nei tuoi sogni mocc—Asia cara.”
Aspetta. Quelle due non avranno mica… legato?! Asia sembrerebbe di sì, mentre quell’altra… vabbè, lasciamo stare.
“Scusate se vi interrompo ragazze, ma potreste dirmi come mai siete qui? Ufficialmente saremmo ancora nemici…”
“Semplice: Lord Azazel ha chiesto a Lord Lucifer di organizzare il nostro incontro, e lui ha accettato. Finché si tratta una sola detentrice di SG e singoli caduti di livello non troppo a alto, il rischio di influenzare il summit è quasi inesistente. L’hanno fatto come sorta di scusa per averci separati forzatamente.” Ah… sono più premurosi di quel che mi aspettassi…
Io ed Asia iniziamo a parlare di ciò che ci è capitato durante questo periodo.
Sembra anche lei abbia aumentato parecchio le sue conoscenze sul mondo soprannaturale ed i Sacred Gear, nonché migliorato di molto la sua padronanza sul Twilight Healing. Beh, cosa piuttosto ovvia visto che è merito suo se non mi trovo in coma… o sotto tre metri di terra.
“…una cosa. Ma quindi tra i Grigori la notizia del summit si è già diffusa?”
”Sì: i preparativi sono già in corso. Ed alcuni piani per il futuro sono già stati ideati…” lancio un’occhiata a Reynalle. La sua aria arrogante e sprezzante è stata sostituita da una scazzata e irritata, sebbene le tenga a livelli minimi.
“E quali piani—“
“Dante-san!!!” una voce alta ed acuita da una chiara incazzatura risuona per il locale. Mi giro verso la sua fonte.
Oh cacchio, che ci fa lei… ah.
Senza che me ne rendessi conto, il tempo è scorso in fretta, e ormai è pomeriggio inoltrato. E circa mezz’ora fa avevo…
“Mi aspettavo di meglio perfino da uno come te! Darmi buca in questo modo… sei il peggiore!” dopo aver marciato a passo deciso fino al tavolo, Ravel Phenex si piazza di fronte a me con le mani sui fianchi. Oggi era il giorno del nostro incontro settimanale…
“Ravel-sama, forse dovrebbe… contenersi un pochino?” Izabella la raggiunge pochi istanti dopo, tenendo lo sguardo fisso su Reynalle. La quale inizia a squadrare con attenzione le due diavole.
Dopo qualche istante di silenzio, faccio per risponderle, ma vengo preceduto.
“Ed anche escludendo la Sitri, siamo a quattro. Quante ragazze hai frequentato ultimamente, mandrillone?” e con la frase della caduta, l’atmosfera già di per sé tesa, si fa incandescente. Gli occhi di Ravel mostrano uno scintillio preoccupante, ed anche le  aure emanate da lei e la torre non promettono nulla di buono.
“Ehi, ehi, ehi… calma. Innanzitutto tu devi piantarla di fare insinuazioni campate in aria…” scocco un occhiata omicida a Reynalle.
“…Per quel che riguarda l’incontro, non posso che chiederle scusa, Ravel-sama. La gioia di aver rivisto un cara amica dopo molto tempo mi ha fatto perdere la cognizione del tempo…” lei inarca le sopracciglia, iniziando a studiare le due ragazze sedute con me.
“…Immagino si riferisca a te. Devi essere Asia Argento, la detentrice del Twilight Healing… ho sentito dire che è per causa tua che Dante-san si è dovuto scontrare fino alla morte con l’erede degli Astaroth…” per tutta risposta, anche Asia inizia ad esaminarla, soffermandosi sul simbolo della fenice intessuto sul suo abito.
“…un membro del casato Phenex, suppongo. Ho saputo che per salvare la virtù e la felicità della sua Master, Dante ha dovuto affrontare una durissima battaglia con uno dei vostri rampolli. Non che ciò mi stupisca, nonostante a volte sembri un farfallone, in realtà è un vero cavaliere che non si tira mai indietro davanti a delle fanciulle bisognose…” Ravel gonfia le guance.
“Mmph! Queste sono cose che riguardano il mondo demoniaco, non certo una suora rinnegata al soldo dei Grigori. Tornando al motivo per cui siamo qui… Dante-san, ero venuta anche per avvertirti che per ampliare il mio apprendimento sul mondo umano, dopo le vacanze estive inizierò a frequentare la vostra scuola. Quindi ci vedremo molto più spesso, mi auguro che tu inizi a tenere un atteggiamento consono alla presenza di una signorina…” …credo di avere un espressione inebetita, a giudicare dal modo soddisfatto in cui la giovane Phenex mi sta guardando. Asia invece inizia a ridacchiare, lasciandola basita.
“…Che cosa c’è adesso?”
“Oh, nulla Miss Ravel. Per pura coincidenza, anche io verrò iscritta come rappresentante dei Grigori, al fine di stringere rapporti duraturi tra le nostre fazioni… ho sentito dire che anche la pace negli inferi è molto importante, sai?” la mia ex-suora preferita fa un sorriso angelico, ma riesco a percepire in lei anche parecchia malizia.
Nonono, Asia è una vera santa… il detto ‘chi va con lo zoppo impara a zoppicare’ non può mica applicarsi ad una come lei!
In risposta alla mia espressione scioccata, Reynalle sogghigna lanciandomi uno sguardo maligno, sguazzando beatamente nella Schadenfreude.*
Mentre le due diavole chiedono minacciosamente spiegazioni, mi rendo conto di una cosa: presto, la Kuoh Academy diventerà ancora una volta un campo di battaglia. E stavolta a lungo termine.
 
 
[Lathian]
 
 
La luce solare che entra dalle balconate è calda e confortante: credo che non ringrazieremo mai abbastanza l’ideatore di quel sistema di specchi magici. Il mio stomaco gorgoglia. È ora di pranzo, e non vedo l’ora di ingozzarmi del cibo dell’Imperial Lair, uno dei migliori ristoranti della capitale.
“Fatto?” come ieri, Zaldor mi ha aspettato fuori dal sito della riunione in cui ho esposto per la seconda volta i dati generali, e risposto ad alcune domande, sulla mia missione.
“Fatto. E stavolta ci hai preso: dentro è davvero una bolgia. Mi sarei aspettato di meglio dai Capiclan e dai nostri rappresentanti…” lui scoppia a ridere acidamente, proprio nell’istante in cui un ruggito più potente degli altri fa vibrare il portone.
“Le meraviglie delle Repubbliche Parlamentari bicamerali. Abbiamo non una, ma ben DUE arene teatro di dispute all’ultimo sangue.”
“Ora ho capito perché mia madre, quando possibile, cerca sempre di dare forfait… non credevo che l’Assemblea dei Clan potesse essere così…” dall’interno del salone, il baccano non fa che aumentare.
“Meglio se andiamo, va’.” Camminiamo fino all’uscita, quindi continuiamo verso il centro lasciandoci alle spalle l’edifico sede dell’Assemblea.
Ci troviamo a Selgram, omonima capitale della nostra piccola nazione. In effetti essa consiste in sole sei città circondate da piccoli insediamenti, situate in una serie di immense caverne incantate scavate in differenti raggruppamenti montuosi della catena, che formano un pentagono con al centro il monte in cui ci troviamo.
Ogni raggruppamento ospita quasi esclusivamente una delle cinque stirpi dei draghi metallici, eccetto questo centrale che funge sia da raccordo, che da casa per la maggior parte dei non-draghi che condividono con noi questo esilio dal mondo.
Ma non siamo completamente isolati: alcuni di noi, tra cui le nostre famiglie, hanno deciso di arrischiarsi a vivere in incognito nel mondo umano in modo da tenere una rete di collegamenti tra esso, quello sovrannaturale, ed il nostro rifugio... a cui si aggiungono altri nostri alleati che sono riusciti a tenere più o meno  nascosta la loro affiliazione con noi.
È una scelta molto importante e rispettata, visto che oltre alla raccolta di informazioni, porta anche alla crescita di giovani che come noi potranno facilmente diventare ambasciatori e anelli di congiunzione con le altre potenze del mondo soprannaturale.
Beh… diciamo che a questo riguardo ho ancora parecchio da imparare.
Ormai abbiamo raggiunto il ristorante: è un enorme ed elegante edificio in giada in stile… indovinate un po’? Cinese.
Il cameriere all’ingresso, dopo aver visto i nostro distintivo di agenti esterni, ci fa passare subito ed accompagna ad un tavolo della sezione ospiti. Potrebbe sembrare esagerato, ma in realtà questo e gli enormi sconti che ci fanno hanno un loro senso.
Essendo uno dei ristoranti più frequentati dai nostri pochi visitatori, i piani alti preferiscono tenerci dove ci sono più probabilità di socializzare con possibili agganci utili, anche al di fuori del nostro orario lavorativo.
“Amo il nostro lavoro…” Zaldor mi strizza un occhio, mentre diamo una rapida controllata al menù. Ci sono delle nuove aggiunte, quindi moriamo entrambi dalla voglia di provarle.
“…Guarda questa! Non pensavo potesse esistere un modo simile di cucinare l’anatra! La voglio, la voglio, la voglio…” con la coda dell’occhio lo vedo tenersi lo stomaco, probabilmente per evitare di scoppiare in una delle sue fragorose risate.
“Cielo. Chi avrebbe mai pensato di trovarvi qui, giovanotti…” una voce sonora ma misurata mi riscuote dalla consultazione del listino.
Il suo proprietario è un uomo alto e dalla pelle scura, con capelli neri intrecciati lunghi fino alle spalle ed occhi dello stesso colore. Indossa un’elegante completo porpora e delle raffinate scarpe in ecopelle, infine al polso ha un orologio in adamantio dal cursore di diamante rinforzato, tempestato di rubini di fuoco.
Dopo aver dato istruzioni al cameriere, ci raggiunge con passo calmo.  
Si tratta di Xandelsur, uno dei pochi Grandi Dragoni attivi fuori dal suo Clan e dal Senato, Ministro degli Esteri nonché…
“Boss! Anche lei si è dato al sarcasmo gratuito? Mi fa piacere di aver avuto un influenza simile…”
…il nostro diretto superiore. 
“Vedo che credi ancora che il mondo giri intorno a te, Zaldor. Allora forse apprezzerai la nostra prossima missione…” si accomoda in una sedia vuota e ci rivolge un caldo sorriso.
“Signore.”
“Gli altri Ministri ed i Presidenti delle Camere si riuniranno domani per iniziare le consultazioni sulla linea da seguire nei confronti delle fazioni bibliche. Comunque siamo già concordi su alcune cose, tra cui che il fattore tempo sarà essenziale; perciò noi tre inizieremo a muoverci ancor prima delle direttive ufficiali. Abbiamo già le idee abbastanza chiare, ora non resta che convincere l’Assemblea, e a questo proposito…” si concentra su di me.
“…sarebbe di grande aiuto l’appoggio di Lady Ederia. Con il suo supporto non dovremmo aver problemi a guidare i dibattiti e le votazioni dove vogliamo noi.” Sospiro.
“Ne sono consapevole, ma in questi giorni è molto presa dal suo lavoro nel mondo umano, se lo lasciasse ora le conseguenze potrebbero essere pesanti…” lui replica con un cenno noncurante.
“Abbiamo già preparato le carte ed alcuni maghi fidati che si occupino della faccenda. Siamo consci dei benefici derivanti dalla sua carica, perciò non la metteremmo a rischio così sconsideratamente. Tuttavia vorremmo che per una volta fosse lei di sua iniziativa ad intervenire. Dopotutto la situazione è critica, e potrebbe arrivare a mettere a serio rischio la sicurezza del nostro paese.” quindi anche il Senato e i Ministri…
“Volete farne un simbolo, usarla come donna immagine per i vostri progetti? Mi spiace, ma non avrete il mio supporto in questo.”
“Hai frainteso: vorremmo solo che si faccia viva e contribuisca con le sue considerazioni, nulla di più. E non ci spingeremmo così in là… comunque, ti ricordo che questo casino è scoppiato a causa tua, perciò verrebbe da pensare che il vostro supporto sia quantomeno dovuto.” Ecco perché al Senato non mi hanno detto nulla… mi hanno incastrato. A questo punto…
“Riferirò a mia madre ciò che mi ha detto, ma nulla di più. E comunque, vorrei prima sapere in cosa consiste questa missione.” Lui annuisce compiaciuto, quindi alza lo sguardo oltre le mie spalle.
“Allora, cosa volete ordinare?” proprio in questo momento una cameriera albina si fa avanti con un tablet in mano. Un momento… ma questa è Mizuki!
Mentre lei mi lancia uno sorriso ammiccante, Zaldor chiude il listino.
“Io prendo—” prima che riesca ad andare oltre, il Boss lo interrompe.
“Gran Banchetto Imperiale Manchu e Han*, ed aggiungeteci anche le nuove portate inserite negli ultimi tre anni. Ovviamente segnate tutto sul mio conto.”
……………….Anf, ANF, ANF!
“Lathian, amico mio… so che adori il cinese ma così è troppo—bah, se non lo stessi vedendo con i miei occhi non ci crederei, ma… le tue pupille hanno assunto la forma di cuore! Andare in Giappone non ti ha mica fatto tanto bene, sai?”
…Banchetto…Manchu…
…………………………….SBAAAV!
“Signorina? Porti anche qualche asciugamano…”
 
 
[Kuoh Town]
 
 
Una musica da meditazione risuona nell’appartamento, mentre nell’aria è diffuso l’odore e il fumo d’incenso. Seduto a gambe incrociate su una stuoia al centro del soggiorno, Dante emette respiri profondi.
“…Laaammmmmmm…” alla fine di ogni profondo respiro, pronuncia la sillaba seme del chakra facendo vibrare intensamente le proprie corde vocali. È in questa posizione da quasi dieci minuti, quando la musica cambia.
“…Vaaammmmmmm…”
Mentre passa a quella successiva, la porta dell’appartamento si apre, e fa il suo ingresso Xenovia. Resta a fissarlo stupita per qualche istante, quindi ripone giacca e valigetta per poi dirigersi in camera.
Dopo qualche minuto fa ritorno in tenuta da casa: canotta e shorts da ginnastica. Osserva Dante per qualche minuto, quindi si siede in posizione simile alla sua creando una piccola apertura nel fodero dimensionale della sua spada, da cui inizia a fluire un lieve rivolo di aura sacra.
Questa si immerge nel petto della ragazza, venendo assorbita dal cristallo dentro di esso, che inizia lentamente ad entrare in risonanza ed a riempirsi. L’attivazione dell’‘elemento’ non passa però inosservata, e di lì a poco Dante interrompe le sue enunciazioni aprendo gli occhi e lanciandole un’occhiata furtiva.
Grazie al suo occhio sinistro, è in grado di capire cosa stia succedendo, sebbene per i dettagli si trovi costretto a chiedere spiegazioni al suo scaglioso compagno.
Dopo qualche minuto, la raggiunge e si piazza di fronte a lei.
“Xen.” La spadaccina apre gli occhi fissandolo interrogativa.
“…Credo dovremmo discutere di questo tuo metodo di allenamento…”
 
Poco dopo, sono entrambi seduti al tavolo a studiarsi vicendevolmente. Sul braccio di Dante si è materializzato il Boosted Gear, ed uno dei suoi gioielli sta lampeggiando.
[Dunque… Xenovia Quarta. È un piacere parlare con la ragazza che è riuscita a dare una smossa a questo musone. Io sono Ddraig, il Drago Rosso Imperatore.]
Lei corruga la fronte, quindi fa un cenno cortese col capo al guanto.
“Piacere mio, Ddraig. Anche io sono felice di conoscerti, soprattutto considerando che senza il tuo supporto dubito che Dante sarebbe riuscito a tener testa a quell’arcangelo folle così a lungo. Ti devo molto.” Una risata gutturale si origina dal gioiello.
[Figurati. Se lui fosse morto, mi avrebbe aspettato un lungo periodo di noia, in attesa di venire assorbito da un altro nascituro. A cui va aggiunto il tempo di maturazione per la percezione, che non sempre avviene in tempo…] la voce si interrompe qualche secondo, come se si fosse perso in qualche riflessione.
[…Comunque, io ed il mio partner vorremmo darti qualche consiglio per quel che riguarda il tuo allenamento di poco fa. Cosa pensavi di stare facendo?] lei assume un’aria stupita.
“…Potenziando il mio ‘elemento’, direi. Oltretutto, in teoria l’accumulo di energia sacra all’interno del mio corpo dovrebbe rafforzarlo, no?” la loro risposta è un doppio sospiro simultaneo.
“…che ho detto di sbagliato?” Dante si sfrega il mento, lanciandole uno sguardo pensieroso.
“Nulla. Ciò che hai detto è vero, però… mettiamola così: se da un lato il cristallo si può rafforzare semplicemente facendogli assorbire l’energia della Durrandal, nel tuo caso le cose sono più complicate. Sai qual è la differenza fondamentale tra le arti marziali occidentali e quelle orientali?” lei si ferma a riflettere qualche istante.
“…Quelle occidentali si basano esclusivamente sul corpo, quelle orientali temprano anche lo spirito, giusto?”
“Corretto. E secondo te, su quale parte dell’individuo ha più effetto l’energia sacra?” la luce della comprensione le si accende nello sguardo.
“…Ma allora se ha efficacia soprattutto sullo spirito, cosa succede se continuo ad assorbire aura sacra?” a rispondere a Xenovia stavolta è Ddraig.
[L’energia che ‘l’elemento’ e il tuo corpo non sono in grado di sintetizzare verrà espulsa naturalmente col tempo. Il problema principale però è un altro: essenzialmente è uno spreco, visto che se sbloccassi la tua energia spirituale, a parità di allenamento riusciresti ad ottenere benefici enormemente superiori; inoltre ci sono degli effetti collaterali. Ho già visto guerrieri accumulare dentro di sé energie esterne in questo modo, ed anche con quelle benigne come le aura sacre, ci sono degli effetti imprevisti sul corpo.] le sue palpebre tremolano, mentre inizia a respirare più rapidamente.
“E quali potrebbero essere?”
[Beh, sono variabili… ma in genere si parla di un aumento esponenziale della massa muscolare. Questo perché l’aura ci mette un po’ ad essere espulsa, proprio a causa della ridotta capacità di controllo dell’energia spirituale, e questa energia stagnante viene parzialmente consumata durante gli allenamenti e gli sforzi fisici, portando al superamento dei normali limiti.] lei spalanca gli occhi.
“…ma quindi, anche sua Eminenza…”
“Scusa?”
“…….niente. Comunque non dovrebbe essere un vantaggio avere una grande prestanza fisica?”
“Non necessariamente. Se punti a diventare un carro armato umano sicuramente. Ma tu sei una spadaccina, e come hai giustamente detto tu stessa a Kiba, la potenza deve essere accompagnata da una velocità alla sua altezza.” Lei si morde le labbra pensierosa.
“…Come potrei ovviare questo problema? Devo imparare un metodo per espellere l’aura in eccesso a volontà?” un sorriso si forma sul volto di Dante.
“Se vuoi. Ma credo che esista un metodo che ti permetterà di assorbire e controllare completamente l’aura della tua spada, senza sprecarne neanche un po’…”
 
Poche ore dopo, Dante si sta agitando scompostamente nel letto, in stato di dormiveglia. Per qualche motivo, non riesce ad addormentarsi completamente, e sa bene che ciò non dipende dagli eventi di quel giorno.
È come se qualcosa si fosse insinuato nella sua mente, emergendo dal subconscio…
Si alza e raggiuge la scrivania, muovendosi come in trance. Si sente in qualche modo attirato dal contenuto di uno dei cassetti.
Lo apre, ed inizia a svuotarlo. Alla fine, proprio sul fondo trova una scatoletta di legno. Da dentro di essa, sente provenire una sorta di richiamo… 
La socchiude, e istantaneamente l’aria nella stanza inizia a farsi opprimente. Ma dura solo qualche istante: poco dopo, sembra che nulla sia successo.
All’interno della scatoletta, è contenuto un disadorno anello nero. Lo osserva qualche istante, quindi lo indossa.
Appena esso raggiunge il metacarpo, il ragazzo crolla a terra privo di sensi. Ma per un brevissimo istante, una luce oscura si attiva dall’anello, fluendo nel suo corpo. Poi il nulla.
 
 
 
1 Mantra: formula sacra induista corrispondente alle nostre preghiere, anche se può essere intesa pure come formula mistica o magica.
2 Punti di fuga: detti anche tsubo, sono punti del corpo attraverso cui è possibile accedere al sistema energetico di un individuo(in pratica, i punti più esterni raggiunti dai meridiani). Vengono realmente usati nella pratica dell’agopuntura, e vengono anche definiti ‘punti di pressione’.
3 Schadenfreude: termine tedesco che indica il provare piacere nelle disgrazie altrui. Viene preso in prestito da molte altre lingue, italiano compreso.
4 vedi life 2.
 
 
NdA
 
Salve!
Eccomi di nuovo qui… in ritardo, ovviamente. Chiedo venia… è stato un periodo davvero incasinato.
Dunque, il caro Dante inizia ad approcciarsi al Senjutsu grazie all’intercessione di Koneko, ma non aspettatevi che di punto in bianco impari questa antica e potente arte… diciamo che per un po’ si tratterà solo di un traballante supporto.
Temo inoltre che il mistero riguardante la sua passata esperienza in questo campo rimarrà tale a lungo, ma procedendo con la storia verranno disseminati alcuni indizi; e lo stesso vale per la sua sonnambula caccia al tesoro.
Avviene finalmente l’incontro con Sirzechs, che sembra guadagnarsi miracolosamente la fiducia(forse) ed il rispetto del nostro, a cui segue la riunione con Asia e a sua ‘adorabile’ bodyguard/chaperon.
Che ne pensate di un Asia con la lingua affilata dalla convivenza con la mia stronzona preferita? Non vedo l’ora di arrivare al volume 6 per poter mettere nuovamente a confronto quelle due con la giovane Phenex e Izabella, che come promesso a nemesis avranno più spazio rispetto all’originale.
E arriva anche uno dei pezzi grossi dei draghi che influenzerà pesantemente la storia: temo che Sirzechs e gli altri leader abbiano trovato pane per i loro denti, visto che non sarà uno di quei personaggi che parlano tanto e concludono poco.
Bene, alla prossima!
 
 
 

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Capitolo 9
*** Life 7 ***


 
 
 
“La lezione è finita. Alzatevi, e andate in pace.”
…non è esattamente ciò che Tennogi-sensei ha detto, ma più o meno è quel che abbiamo recepito noi studenti.
Oggi è stata una giornata estenuante, anche e soprattutto perché è l’ultimo giorno prima delle visite di classe. E questo ha comportato una marea di esercizi e raccomandazioni dei professori, che volevano assicurarsi che facessimo bella figura.
Le visite in questione sono sia dei nostri parenti, che ci possono osservare durante una ‘tipica’ lezione, che degli studenti delle medie che come in una scuola aperta, si possono fare un’idea dell’istituto… in pratica è una mostra, o come lo definisco io, un giro allo zoo.
Lancio un occhiata furtiva a Kyoko: ha recuperato il borsone con l’attrezzatura, e si sta dirigendo verso il club del kendo. Dopotutto è uno dei suoi membri, anche se le sue frequentazioni fino a pochi giorni fa erano molto basse.
Questo per due motivi: il primo è che, essendo cresciuta con lo zio che gestisce un dojo*, è così brava da non aver nessuno sfidante alla sua altezza (Kiba è ovviamente impegnato a tempo pieno con il club dell’occulto, Tomoe Meguri, ovvero il cavallo di Sona, col Consiglio Studentesco); perciò si limita a farsi viva ogni tanto a dare consigli agli altri membri, ed accettare qualche sfida di allenamento per aiutarli a migliorare.
Il secondo è che aveva trovato un altra occupazione che la tenesse impegnata, ovvero fare da tutor a certi studenti occidentali trasferiti. Ha cominciato a metà del primo anno con Nathan, e continuato con me alcuni mesi fa.
…sono davvero lento. Ci ho messo una vita a capire che era veramente cotta di lui, e che stava impiegando del suo tempo prezioso per aiutarmi ad ambientarmi, quando avrebbe potuto passarlo da sola con lui. Ed ora è troppo tardi…
La seguo. Mi avvicino e le batto un colpetto sulla spalla.
“Ehi. Aspetti qualcuno per domani?” lei si gira un attimo, lanciandomi un occhiata stranita.
“…Mi pare ovvio. Stavolta zio Rokuji dovrebbe farcela.” Giusto, da quel che ho sentito lui e suo figlio non sono mai mancati agli eventi scolastici, sebbene talvolta il cugino sostituisse il genitore spesso impegnato. Sembra abbia un forte legame con entrambi.
Avendo perso i genitori da piccola, è vissuta col fratello di sua madre fino ad ora, che l’ha accolta come una figlia. Perciò è arrivata a considerare i suoi cugini come dei veri e propri fratelli, in particolare è molto legata con il maggiore, Kenji.
“Ne sono felice. I miei purtroppo non possono certo girare mezzo mondo solo per questo…” ormai siamo arrivati al dojo della scuola, e ci salutiamo mettendoci d’accordo per incontrarci il mattino seguente un po’ prima del solito.
Mi farebbe piacere conoscere suo zio, perciò ha detto che me lo presenterà. La osservo entrare nell’edificio, assorto nei miei pensieri.
Ddraig… lei è una ragazza normale, vero?
[Sì. Tranne un eccezionale forma fisica e abilità con la spada, non c’è nulla di particolare in lei. Non ci sono altre sorprese, tutto ciò dovevi sapere su coloro che ti circondano, ora lo sai.]
Sospiro. Se non altro per ora non sembra risentire di effetti collaterali dovuti all’incantesimo…
“…Motohama, lasciaci il posto: vogliamo vedere anche noi!”
“…No. Se volete le registrazioni, dovete lasciare che sia io a riprenderle. Non avete la finezza di un cameramen professionista, scimmie che non siete altro!”

…non dirmi che quelli che stanno bisbigliando—
Svoltato l’angolo, invece vedo proprio chi mi aspettavo: il famigerato Trio Pervertito della Kuoh Academy, ammassato contro il muro che dà agli spogliatoi femminili. Sono un gruppetto del secondo anno, mi pare si chiamino Motohama, Matsuda e… Hyodou, credo.
Ma oggi cascano male: congelerà all’Inferno prima che permetta loro di farsi i porci comodi con le riprese di ragazze ignare, soprattutto se una di esse è Kyoko!
[Cerca di non esagerare. Hai fin troppa tensione repressa, e non vorrei che ti sfogassi più del dovuto.]
Tranquillo, non gli farò nulla… di permanente.
Li raggiungo in poche falcate, avendo finalmente una visuale dell’oggetto della contesa: un barile, recuperato Dio-solo-sa-dove (ouch), su cui uno dei tre è salito per raggiungere l’alta finestra dello spogliatoio.
Lì vicino noto anche un buco nel muro attraverso cui un altro di loro sta sbirciando e che, sono abbastanza sicuro, sia artificiale.
“Vedo che l’intervento del Comitato Disciplinare è servito a molto… i miei complimenti, maiali che non siete altro.” I tre si voltano di scatto, tesi come corde di violino.
“…Nandini-senpai della sezione B…” Motohama fa sparire la videocamera in un lampo, e dopo essere sceso dal barile, si aggiusta gli occhiali squadrandomi attentamente.
“C-cosa, stai insinuando, Senpai?! Qui ci deve essere un equivoco!” stavolta è stato il rasato dalle orecchie a sventola a parlare, Matsuda.
“Già, ci stai accusando di qualcosa di cui non hai prove!” lancio un occhiata tagliente all’ultimo membro del gruppo, quello col taglio di capelli ridicolo e l’espressione più disgustosa dei tre.
“…Oltre al buco e il barile? Comunque, credete mi servano prove dopo tutti i vostri precedenti? State rischiando grosso. Un’altra segnalazione e potreste essere sbattuti fuori di qui. Oltretutto, tra le ragazze che si stanno cambiando c’è una mia amica, perciò vi conviene non farmi girare le palle e darmi il materiale incriminato, squallidi maniaci!” i tre si pietrificano.
“…Amica? Di chi sta parlando, è una bellezza del terzo anno?”
“Mi pare ovvio. Deve trattarsi di Shizuki-senpai, quei due girano spesso insieme… è una bellezza severa simile a Sitri-kaichou, ma un po’ più alla mano ed un esperta kendoka. La classifico come la numero 6 della nostra accademia.”
“…hai contato anche la nuova studentessa straniera? Da quel che ho visto ha un fisico notevole…”
“…dovrò riconsiderare la classifica, Issei-san. In effetti potrebbe diventare—“

“Ora basta! Datemi subito quella dannata videocamera, o avviserò Sona-kaichou delle vostre porcate. Vi avviso che anche lei è amica di Kyoko-san, e potrebbe prendere molto male la cosa…” finalmente vedo la paura negli occhi di quei pezzenti.
“…Non… sappiamo di cosa tu stia parlando. Non è che in realtà sei tu a volerla vedere senza— “ …e lì non ci vedo più. Stringo la mano a pugno e—
[Partner.]
…il richiamo di Ddraig riesce a trattenermi, in qualche modo. Prendo un respiro profondo, e mi limito ad estrarre dal taschino il mio cellulare, per poi cliccarci sopra.
Quindi clicco un'altra volta, girandolo poi verso quei tre. Sta eseguendo un video di ciò che è successo da quando li ho sentiti bisbigliare, che li inchioda senza possibilità di appello. L’ho girato sfruttando un foro creato ad arte sul mio taschino… lo so, sono un tipo previdente.
I tre sbiancano come lenzuoli, iniziando a balbettare scuse e preghiere ai kami*. Li raggiungo, e presa la videocamera da Motohama, cancello sia la scheda di memoria interna che l’SD, tra i suoi lamenti disperati.
“…Se oserete fare ancora qualcosa del genere, rimpiangerete di essere nati!” lancio l’apparecchio a quegli sfigati, e me ne vado. Arrivato ad una certa distanza, però mi fermo e mi piazzo dietro ad un albero ad osservarli: come mi aspettavo, hanno preso a cuore il mio consiglio… avvicinandosi nuovamente alla finestra dopo essersi assicurati che mi fossi allontanato.
Prendo fiato, e non appena ricominciano ad accapigliarsi per salire sul barile...
“GUARDONI FUORI DAGLI SPOGLIATOI!” i tre, presi alla sprovvista dal mio urlo da guerra Komanche, perdono l’equilibrio cadendo a terra in un mucchio disordinato.
Segue un istante di silenzio tombale, poi…
“ANCORA LORO, NON E’ POSSIBILE! PRENDETELI SUBITO, STAVOLTA LI SPEDIAMO ALL’OSPEDALE!” le grida inferocite del club femminile del kendo sono musica per le mie orecchie.
Molte di loro ormai si saranno cambiate, ed essendo a differenza di quei tre sacchi di patate atletiche e ben allenate, è scontato come andrà a finire…
Ahhh, mi sento già un po’ meglio…
 
Sto superando il cancello, ripensando sugli avvenimenti degli ultimi giorni, quando percepisco un aura familiare, che fa scattare me e Ddraig in allerta.
“Hey, è una buona scuola. Molto… movimentata, direi.” Appoggiato con la schiena al muro che recinta il territorio scolastico, c’è Vali Lucifer, l’Hakuryuukou.
“…Vali. Non è un po’ presto per l’incontro tra le fazioni? Cosa ci fai qui?” lui fa un sorriso inappropriato, ed inizia ad avvicinarmisi.
“Volevo solo vedere la scuola che ho visitato l’ultima volta. Sono venuto in Giappone per scortare Azazel, ma mi sto annoiando… tu invece sei piuttosto tranquillo. Non pensi che voglia ammazzare la noia sfidandoti a duello?” fa per punzecchiarmi il naso con l’indice, ma dei sibili improvvisi glielo bloccano a pochi millimetri. Due spade si sono parate in mia difesa, impugnate rispettivamente da Kiba e Xenovia.
Evidentemente sentendo la sua aura si sono precipitati qui, ed udendo le sue ultime parole hanno estratto la Spada del Tradimento e la Durrandal.
“Non so se tu sia serio o meno, ma non pensi che il gioco sia andato un po’ troppo oltre?”
“Non posso permetterti di iniziare un combattimento ora, Hakuryuukou.” Le loro voci sono ferme, e i loro sguardi freddi e concentrati, però…
“È meglio se vi fermate. Le vostre mani stanno tremando.” …è proprio come dice lui, i loro corpi, esposti alla potente ed aggressiva aura emanata naturalmente dal suo corpo, stanno tremando istintivamente.
“…Questo può andare bene per una recita scolastica. Dovreste sentire che tra me e voi c’è una grossa differenza di potere. Voi che non siete riusciti a vincere contro gente come Kokabiel, non avete nessuna speranza contro di me.” Sbuffo seccato.
“…Mettete via le armi, ragazzi. E tu, vuoi arrivare al punto? A differenza tua, noi siamo parecchio impegnati.” Lui sogghigna. Gli altri due invece,  vedendomi perfettamente calmo, ripongono riluttanti le loro lame.
“Dante Nandini, a che rango pensi appartenga la tua forza in questo mondo?”
…non dirmi che vuole farmi il pistolotto. Dovrebbe sapere che sto mettendo negli allenamenti tutto l’impegno possibile!
“Contando dall’alto la tua posizione con un Balance Breaker che puoi mantenere per soli dieci minuti, dovrebbe essere poco oltre le tre cifre. Tra il 1000 e il 1300, direi.” Fa una pausa, fissandomi meditabondo.
“Ci sono un sacco di esseri potenti in questo mondo. Anche il più forte dei Superdemoni, il Crimson Satan Sirzechs Lucifer non rientra nella Top 10.” ...questo è piuttosto sconfortante. Prevedibile, ma comunque pesante da digerire visto che se ciò che ha detto Kokabiel è vero, il fratello di Rias è ad oggi l’entità più forte del mondo biblico…
“Tuttavia il primo posto è già deciso. –è un esistenza fissata.”
“…e chi sarebbe? Non credo tu sia così arrogante da riferirti a te stesso.” Alza le spalle alla mia domanda.
“Presto lo saprai comunque, ma non sono io. –sei un esistenza preziosa, Dante. È meglio che continui ad addestrarti al meglio sfruttando ogni occasione disponibile.” Alza lo sguardo dietro di me. È arrivato anche il resto del club.
“Hakiryuukou, qual è il significato di questo? Se hai dei legami con i caduti, un contatto non concordato è—“ le parole di Rias vengono interrotte da Vali.
“—I due più famosi Draghi Celesti, il “Welsh Dragon” ed il “Vanishing Dragon”. In passato coloro ad essi collegati, non hanno mai avuto una vita soddisfacente. –Come finirà stavolta?”
Ora stiamo tutti fissandolo in silenzio. Lui mi lancia un ultima occhiata, quindi si allontana facendomi un cenno di saluto con la mano.
“…Dante è tutto a posto?” mi giro appena, incrociando lo sguardo preoccupato di Rias. Anche gli altri lo sembrano essere, in particolare Xenovia.
“…Sì, nulla di rilevante: solo un saluto tra rivali.” …in teoria, le cose dovrebbero stare così. Ma qualcosa nel suo atteggiamento e nelle sue parole in realtà mi ha messo molto a disagio, anche se non riesco a comprendere esattamente cosa…
[È inevitabile. In tempi di pace o di guerra, sono ormai millenni che ci scontriamo ininterrottamente, ma i risultati di questo summit potrebbero smorzare i toni della nostra sfida. Il resto dipende da voi due.]
Pare che non mi resti che continuare come ho fatto finora, d’altronde non è che abbia molte altre opzioni. Mi volto verso Xen.
“Vogliamo andare? Hai detto che ti serviva una mano per i compiti di domani…” lei annuisce, quindi ci mettiamo tutti in cammino verso casa.
  


Sono le sette di mattina, e mi trovo nell’aula del Consiglio Studentesco, seduto davanti alla scrivania di Sona. Lei è un po’ nervosa, e si sistema in continuazione gli occhiali sul naso.
“…Dante-kun, immagino ti starai chiedendo perché ti ho chiamato qui. Il fatto è che abbiamo bisogno di un po’ d’aiuto, visto che metà del Consiglio è impegnato in una missione urgente. Vorrei perciò che tu dessi una mano a Momo ed ai miei pedoni a gestire i nostri ospiti.” Di fianco a lei, una ragazza dai lunghi capelli bianchi mi fa un cenno cortese col capo.
“…Capisco. Suppongo questo voglia dire che dovrò saltare le lezioni, giusto?”
“Sì. Mi dispiace dovertelo chiedere, ma comunque oggi i professori tratteranno solo di argomenti già affrontati. Posso contare su di te?”
“Certamente. Spero solo di potermi prendere una piccola pausa per incontrare una persona: mi sono messo d’accordo con un amica perché me la presentasse.” Per un attimo, vedo un espressione dolorosa comparire sul suo viso.
“…Momo, comincerete un po’ più tardi. Puoi aspettare fuori per cinque minuti?” lei annuisce piano, mentre un’ombra di tristezza le passa sugli occhi.
…ora sono preoccupato. Che sta succedendo?
“…Dante-kun, mi duole informarti che non potrai incontrare Shizuki-dono quest’oggi. Non sarà presente alla visita, visto che deve affrontare una grave crisi ed un lutto…” sento una sensazione di vuoto attanagliarmi le viscere. È la stessa che ho provato quella notte nella chiesa, vedendola ricoperta di sangue e cadaveri.
“Cosa vuoi dire?! Kyoko sta bene, vero?! Cosa è successo???”
“Lei sta bene, stai tranquillo. Verrà informata al suo ritorno a casa… ma devi sapere che la sua famiglia non è estranea al mondo soprannaturale. Il capofamiglia ed il suo erede hanno un compito che si tramandano da generazioni, e per svolgerlo al meglio da circa un secolo hanno firmato un contratto con noi Sitri.” …non so bene come reagire. Ddraig, mi confermi che in lei non hai mai percepito nulla di strano?
[È così, Partner.]
“…Quale sarebbe questo compito, Kaichou? Ma soprattutto, lei ne è a conoscenza?” lei scuote il capo.
“È un segreto tramandato dal capofamiglia al proprio primogenito, o in alternativa all’erede più diretto. Kyoko-chan è del tutto estranea a ciò, sebbene sia stata preventivamente addestrata come una dei loro guerrieri. Quanto al loro compito… è di custodire un potente artefatto: la lama demoniaca Murasame, che è stata rubata ieri notte.” Ddraig.
[…Se non sbaglio è una delle spade maledette più forti e pericolose in circolazione, stando alle voci è seconda solo a Gram.]
“…Capito. Quindi ad essere morto è…”
“Kenji Shizuki, il diretto custode. Aveva ricevuto il passaggio di consegne due anni fa, visto che ormai per suo padre l’età iniziava a farsi sentire, e lui invece è diventato un maestro di spada a soli 19 anni… ancora fatico a crederci.” Abbassa il capo, chiudendo gli occhi.
“…Sono pochi gli umani in grado di battere un diavolo spadaccino di alta classe, soprattutto in un duello di pura abilità con degli shinai…* ma lui c’è riuscito, proprio il giorno in cui è diventato il custode. È stata la prima volta che ho visto il cavallo di mia madre rimanere senza parole.” Sono stupito: i legami tra i Sitri e quei due dovevano essere ben più profondi di un normale rapporto lavorativo. 
…non posso continuare a fare la statuina.          
“Avete idea di chi sia stato?”                                                                 
“No. Ho inviato Tsubaki e le altre ad indagare, e dovrebbero farsi vivi anche alcuni pezzi dei miei genitori… l’unica cosa che credo sia certa, è che possiamo escludere dai sospettati i nemici storici del loro casato, visto che è principalmente contro di loro che abbiamo creato le nostre difese magiche, ed esse non hanno reagito all’intrusione.” …sembra che non abbia molto altro da dire. Posso fare qualcos’altro per aiutarla?
[…Forse, ma credo che ora preferirebbe rimanere da sola. Le è costato parecchio parlarti di tutto questo, chiaramente doveva tenere a quel ragazzo.]
 …ha ragione. Sono stato così scioccato da questa rivelazione, da non notare che il suo umore stava sprofondando di minuto in minuto.
“Ricevuto. Mi metterò subito al lavoro, se dopo ti servisse altro, non hai che da chiedere.” Mi allontano, ricevendo uno stanco ringraziamento, e lascio l’aula.
Fuori mi sta aspettando uno dei suoi alfieri, Momo Hanakai.
“…Mi fa piacere che tu abbia capito come stanno le cose. Se vuoi seguirmi ti porto dagli altri: ci attende una giornata impegnativa.” Inizia a muoversi, guidandomi verso… la segreteria, immagino.
“Non pensavo che dei casati infernali potessero stringere rapporti così stretti con degli umani. Ma immagino che dopo decenni di contatti, fosse inevitabile…” lei si ferma.
“Inevitabile no, ma possibile, senza ombra di dubbio.” Si volta, ispezionandomi attentamente con occhio analitico.
“…Va bene, visto che la Kaichou sembra contare molto su di te, ti darò qualche dritta. I Sitri ed i Gremory sono piuttosto atipici come casati, praticamente tutti gli altri Pilastri ritengono ancora gli umani semplicemente una fonte di guadagno, siano essi tesori, anime, o da quando si sono diffusi gli Evil Piece, forza lavoro.” Trattengo a fatica una smorfia, ma lei sembra notarla comunque.
“…so che sarebbe più corretto chiamarci schiavi, ma a Sona-kaichou non piace questo termine. Devi sapere che questa sarebbe anche la nostra linea ufficiale… almeno per ora. Sbandierare ai quattro venti il fatto di voler trattare gli umani come nostri pari, sarebbe a dir poco lesivo per lo status e gli affari delle famiglie… perciò al momento ci limitiamo a mantenere buoni rapporti coi nostri clienti in questo mondo, anche perché così facendo può capitare che alcuni tra i più affezionati e possibilmente, dotati, accettino di farsi reincarnare. Cosa che è capitata con la maggioranza di noi, peraltro.”  Beh, immagino che per dei non-cristiani l’idea di potere, ricchezza, e 10000 anni di vita in più, possano valere il dover sacrificare parte della propria libertà.
“Detto questo, per ora la nostra strada è ancora lunga ed accidentata, ed esprimere senza cautela pensieri simili a quello di prima davanti a dei conservatori, potrebbe causarci dei guai… visto che purtroppo la fazione dei Maou ha meno influenza della loro.” …questa ragazza è davvero precoce, non mi sorprende che Sona abbia deciso di darle la fiducia per la posizione di prossima Presidentessa del Consiglio.
“Ti ringrazio per la spiegazione e l’avvertimento, Momo-san. È stato molto gentile da parte tua, nonché un potenziale salvavita per determinate situazioni.” …questo partendo dal presupposto che io sia solo il servitore di una diavola. Le lancio un sorriso amichevole, quindi la precedo dirigendomi verso la segreteria.
Sfruttare ogni occasione possibile, eh Vali? Non ho certo bisogno che me lo dica tu.
 
Il resto della mattinata scorre in un lampo, mentre aiuto il Consiglio Studentesco ad occuparsi della logistica, e ne approfitto per passare a fare un saluto a Kyoko e a ragguagliarla sul mio nuovo impegno.
Alla fine è stata informata dal diretto interessato che non poteva presentarsi, sebbene ovviamente non le avesse detto nulla di preciso. Avrei voluto passare un po’ di tempo con lei, in previsione di ciò che la aspetta stasera, ma ho dato la mia parola a Sona… e pare che lei e i Sitri siano più adatti di me per esserle vicini in questa situazione.
All’inizio della pausa pranzo, mi incontro con il club e Xenovia davanti alle macchinette. Sono tutti piuttosto rilassati, eccetto Rias che è notevolmente agitata.
“Allora Buchou, alla fine anche Sirzechs-sama è venuto?” pare che anche Xen abbia iniziato a chiamarla così.
“…Sì, è venuto insieme a mio padre.” Fa Rias portandosi una mano alla fronte e sospirando. Intanto compare anche Kiba, l’unico che ancora mancava all’appello.
“Ara, Yuuto. Tè?” alla domanda di Akeno, Kiba indica il corridoio oltre di noi.
“No, per qualche ragione ho sentito che una strega faceva delle foto per un evento, così pensavo di andare a dare un occhiata.” Alla sua risposta tutti noi ci guardiamo, e decidiamo di seguirlo.
Ci sono dei lampi provenienti dal corridoio più avanti, con degli uomini che reggono delle fotocamere mentre scattano foto a qualcosa in un angolo. Dal momento che è un vera e propria folla, non abbiamo idea di chi si tratti perciò decidiamo di avanzare scostando alcuni di loro.
L’unica a rimanere indietro è Rias, che all’improvviso assume l’espressione di chi ha appena avuto un epifania. Noi intanto raggiungiamo un punto da cui possiamo vedere distintamente chi ha scatenato tutto questo putiferio: una bella ragazza mora dagli occhi blu con addosso… un cosplay da maghetta.
Un costume di Magica Milky Spiral 7, forse di un edizione speciale.
…Adesso, ditemi cosa ho fatto di male per meritarmi questo. Perché quella dannata serie e i suoi fan strampalati mi perseguitano?!?
Avendo accettato di aiutare il Consiglio a mantenere un po’ d’ordine durante questa giornata, immagino che porre fine a questo spettacolo di dubbio gusto rientri nelle mie mansioni… non invidio proprio il lavoro quotidiano di quei poveracci.
Mi faccio forza e mi preparo ad avanzare, quando una voce nota si fa sentire.
“Hey, hey, tu che stai facendo un servizio fotografico in un percorso pubblico!” sono arrivati i soccorsi, per fortuna: Saji si sta facendo strada tra la folla seguito a ruota da Nimura, l’altro pedone dei Sitri. È una piccola ragazza del primo anno, abbastanza simile a Koneko eccetto per i lunghi capelli bruni raccolti in due code.
“Avanti, disperdetevi. Questo è il giorno in cui mostriamo le classi al pubblico, quindi non fate un putiferio in questo posto!” sotto le incitazioni di Saji, la gente inizia a sgomberare, fino a che non rimaniamo solo noi diavoli e Xen. Ormai mi sono accorto dell’aura nascosta di quella ragazza: è molto simile a quella di Grayfia.
“Anche tu, non indossare quel costume per favore. Aspetta, sei parente di uno studente? Se è così, esiste un abbigliamento appropriato per il luogo in cui ci si trova, questo è preoccupante.”
“Eh, ma questa è la mia uniforme?” senza badargli, quella continua a posare.
In quel momento lui si accorge della presenza di Rias.
“Oh, Rias-senpai. Sei arrivata al momento giusto: stavamo guidando il Maou-sama ed il vostro Otou-san.*” Dietro di lui compaiono Lucifer e un uomo dai capelli rossi ed una leggera barbetta, guidati da Sona. Alla vista della Kaichou, la maghetta si anima all’improvviso.
“Sona-chan! Ti ho trovata?” le si fionda addosso, e la chiude in un abbraccio soffocante, lasciando il nostro prode pedone a bocca aperta. 
“…un momento. Non è che quella…”
“Esatto, Saji-kun. Quella è Serafall Leviathan, una dei 4 Maou… nonché sorella maggiore della Kaichou.” Anche Momo ci ha raggiunti, e sta osservando la scena con un sorrisetto sulle labbra, stando però ben attenta a non farsi notare dalla sua padrona.
“Serafall-sama, è passato parecchio tempo.”
“Ara, Rias-chan. Tutto bene?”
“Certamente. Sei venuta per la visita alla classe di Sona?”
“Sì? Sona-chan è davvero cattiva. Non mi ha detto niente di questa giornata! A causa dello shock, stavo per attaccare il Paradiso!” …questa qui mi sembra una fusione tra Mil-tan e Mitelt. Orrore e raccapriccio!
[Dante-kun, presentati.] mi giro verso Rias, che sta lanciando uno sguardo compassionevole alla sua amica ancora bloccata tra le braccia della sorella. Quindi torno ad osservare Sona, che ha un espressione indescrivibile.
[…sicura che sia il caso di interromperle? Sembrano così affiatate…] lei contrae le sopracciglia, assumendo un’espressione inequivocabile. E va bene…
“Leviathan-sama, piacere di conoscerla. Sono il Sekiryutei Dante Nandini, pedone di Rias-sama.” Mentre mi presento, accenno un inchino cercando di non guardare troppo quell’assurdo e fin troppo rivelatorio completo. Che consiste in: top e minigonna svolazzante rosa, basco fucsia, guanti-maniche staccate neri, ed infine calze a righe nere e fucsia infilate in stivaletti neri col fiocco.
…un momento. Perché ho registrato tutto così facilmente?! Ditemi che non mi sta venendo il gusto per l’orrido…
“…Piacere di conoscerti? Sono il Maou Serafall Leviathan. Puoi chiamarmi Levia-tan?” mentre lo dice, ruota il capo verso di me di 180—no, di 135 gradi, facendo con la mano libera il segno della pace(l’altra sta premendo contro il proprio seno il viso di Sona).
“Ehi, Sir-tan. È lui il chiaccherato Drago-kun che ci hai portato via?” la sua voce allegra e spensierata acquisisce per un istante una nota di biasimo e di rimprovero. Sirzechs replica tossicchiando lievemente imbarazzato.
“Ehm, sì… scusa. Ma ci sono delle circostanze da considerare…” ma lei dopo un versetto di disapprovazione, si rivolge a suo padre immergendosi in un discorso sul suo vestiario. Pare che non se la sia presa così tanto, alla fine.
Rias sospira.
“Ho dimenticato di dirvelo, ma tutti gli attuali Maou sono così. Durante i loro periodi privati sono fin troppo sereni e tranquilli…” io e Xen ci scambiamo uno sguardo smarrito. E questi sarebbero i terrificanti Re degli Inferi?!
Il viso di Sona intanto si era arrossato violentemente, e riesce finalmente a liberarsi dalla presa della Maou, attirando il suo sguardo preoccupato.
“Sona-chan, cosa c’è che non va? Sei completamente rossa, lo sai? Dal momento che ti sei riunita con me, credo che dovresti mostrarti più felice? Dovremmo chiamarci “Onee-sama” e “So-tan”, e poi stringerci così forte da farla sembrare una scena yuri*…” la poveretta inizia ad avere delle contrazioni attorno gli occhi.
“…Onee-sama, questa è la mia scuola, in cui ho preso il ruolo di Presidente del Consiglio Studentesco: non importa il nostro legame familiare, non posso approvare una simile condotta e… vestiario!”
“…Ma Sona-chan! Se mi viene detto questo diventerò triste! Sono famosa come la ragazza magica la cui bacchetta può cancellare gli angeli e i caduti! Come posso invadere il Paradiso senza la mia uniforme?!”
Mi giro lentamente verso la mia Master.
“Che compito ha tra i quattro Maou?” ovviamente, ciascuno di loro ha un compito preciso: ad esempio, Beelzebub si occupa dello sviluppo e della tecnologia, Sirzechs invece sarebbe praticamente il Presidente. Rias resta in silenzio per un po’, chiaramente imbarazzata.
“…Affari Esteri.” …..………………..ah. …Ok.
Mentre parliamo, Sona raggiunge il punto di rottura e si dà alla fuga, venendo inseguita dalla sua appiccicosissima sorellona.
Come abbia fatto l’Inferno ad evitare altre guerre dal conflitto delle tre fazioni, credo sia uno dei più grandi misteri dell’universo…
 
 
[Selgram]
 
 
Lathian sta camminando tranquillo sulle mura della fortezza che funge da congiunzione tra la caverna principale che ospita la città e l’ingresso per la zona esterna. Entro breve dovrebbe incontrarsi con Zaldor e il suo capo, ma prima vorrebbe dare un’ultima occhiata alla capitale… sa che potrebbe non avere molte altre  occasioni di farlo, nell’immediato futuro.
Ripensa alla notte precedente. Erano anni che lui e il suo amico non passavamo la serata a discutere fino a tardi… in effetti, da quando quest’ultimo ha concluso il suo addestramento nel Senjutsu. Mentre il drago d’argento ha continuato a seguire quella strada, quello di bronzo ha scelto la via dei Maestri Elementari, come sua madre prima di lui.
…Sua madre. Il motivo per cui ha iniziato il suo viaggio in giro per il mondo… ovvero scoprire i nomi dei suoi assassini, e recuperare dai loro cadaveri la spada leggendaria che le avevano sottratto.
Sa che deve essere successo qualcosa. Zaldor ha già ucciso dei diavoli legati alla distruzione di Galenstein, ma da quando l’ha reincontrato ha notato una luce diversa, nei suoi occhi.  
“Quindi piace anche a te, questo posto.” Kragnarr lo raggiunge sulla cima del bastione.
“…Difficile che non piaccia. Con questo panorama…” si godono entrambi la vista.
Sono nel punto più alto raggiungibile a piedi della caverna, e possono vedere l’intera area, miglia e miglia in tutta la sua estensione. Questo perché sulle pareti sono stati applicati potenti sigilli magici che alterano l’effettivo spazio disponibile.
“…Sai, tempo fa considerai di unirmi al gruppo ambasciatori come te, Zaldor, e mia sorella. Ma so di non esserne tagliato: se persino tu hai perso la pazienza davanti alle porcate che compiono gli abitanti degli inferi, non oso pensare cosa potrei combinare io…” Lathian gli batte una mano sulla spalla.
“…Non essere così duro con te stesso. Al contrario, dovresti essere orgoglioso di non poter accettare passivamente che davanti ai tuoi occhi accadano cose simili. Tuttavia, non è questo l’unico motivo, vero? Uno come te non si farebbe scoraggiare da una cosa simile, e ci sono altri impieghi nel ministero oltre all’infiltrato.” Lui sogghigna.
“Beccato. Già, credo che non sarei mai riuscito ad abbandonare qui quella manica di cazzoni. Siamo cresciuti insieme, perciò penso che aspetterò che si diplomino tutti quanti. Ormai è solo questione di mesi…” Lathian sorride amaramente, considerando l’improbabile coincidenza.
“Beh, ormai quello è un termine che vi sta stretto. Siete migliorati molto, e non solo nell’arte del prendervi a pugni. Non vedo l’ora di vedervi là fuori all’opera come squadra.”
“Non ti deluderemo.” Il cellulare del drago d’argento inizia a squillare: un messaggio.
“Spero che apprezzerai il mio regalino d’addio. L’ho fatto con tanta passione. Mizuki :) “ fissa interrogativo Kragnarr, che battendosi un colpo sulla fronte, tira fuori un pacchetto.
“Quasi scordavo: devo darti questo. Avrebbero voluto venire anche gli altri a salutarvi, ma non potevano saltare tutti la scuola in blocco.” Accetta il dono, quindi svolge il panno che lo avvolge ammirando estasiato il suo contenuto: un contenitore termico colmo di cibo dell’Imperial Lair!
“Sai, nel tempo libero si diletta in cucina, e volendo, terminata la scuola la accetterebbero come aiuto cuoca in quel ristorante. Abbiamo già avuto modo di assaggiare i suoi lavoretti, e come vedi siamo ancora tutti vivi.”…non sa cosa dire. Nonostante la consideri eccessivamente spregiudicata, ormai è certo che quella ragazza sia di buon cuore.
“Lo apprezzo molto.” Scrive un messaggio di ringraziamenti, e glielo invia.
“…Senti, se dovessi incontrare la tua senpai, visto che credo di sapere dove state per andare… potresti consegnarle questa?” Kragnarr estrae anche una zanna grossa quanto il suo pugno. Che essendo quello di un mezz’orco, è MOLTO grosso.
Lui dopo qualche istante la riconosce: è quella di un drago piroclastico*. Emana un sentore di magma…
“…Alla faccia della prova di iniziazione! Durante la mia, mi sono limitato ad uno della ferocia. Ti piace proprio il rischio, eh…” Kragnarr si gratta la testa.
“Beh, avendo trovato quel bestione, non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione… a quanto pare stavano per inviare degli Sterminatori per toglierlo di mezzo, visto che si stava avvicinando troppo alle nostre caverne, perciò li ho battuti sul tempo.”
Lathian ridacchia, pensando che era proprio da lui.
“Va bene, se dovessi incrociarla glielo farò avere. E salutami gli altri quando li rivedi.” Ha appena notato il suo superiore, e ci sono un paio di cose di cui vuole assicurarsi prima della partenza.
“Contaci. Ci vediamo in giro!” agitando la mano, Kragnarr raggiunge la scalinata, mentre l’altro si mette a seguire Xandelsur.
 
“Ah, quindi è così che sei riuscita a diventare la numero 2 in un solo mese…” Zaldor lancia uno sguardo ammirato a Eiko. La kitsune si limita ad agitare le code annoiata.
“…Non trovo sia nulla di eclatante. Questo è solo un gruppo di ragazzacci che si divertono insieme, non certo una organizzazione complessa.”
“È comunque una bella dimostrazione di capacità tattiche e manipolatorie. Sei una gran furbetta—”
“Non lo dire…”
“—volpacchiotta.” Le code divampano di ki infuocato, e allungandosi, sibilano come fruste cercando di fustigare il giovane drago. Lui però è già balzato in aria, e sta fluttuando tranquillo fuori dalla loro portata.
“…mi aspettavo gestissi meglio le emozioni, considerando chi ti ha scelta per spedirti qui.” Lei si calma, pur continuando a lanciargli una truce occhiataccia.
“Quando voglio le so gestire.” L’altro sghignazza.
“Come la tua amica? Ho sentito i cuoricini sprizzare perfino nel bel mezzo del pestaggio con Kragnarr…” lei si chiude in un silenzio glaciale.
“…Eddai, non prendertela; Lathian mi ha raccontato tutto. È stata solo un’inevitabile fatalità, nulla di grave. Dopotutto… sei stata tu a creare quell’occasione, no?” sospira.
“…Sì. Volevo che quella timidona trovasse il coraggio di parlare come si deve col ragazzo che le piace, quindi diciamo che ho creato un link diretto.” Lui sorride, quindi atterra di fianco alla ragazza.
“Ci avrei giurato. Bè, spero che le cose vadano bene: in verità è sempre stato un po’ impacciato in queste cose. Potrebbe essere ciò di cui ha bisogno per svegliarsi un po’.” Eiko annuisce.
 “…Immagino tu mi abbia già vista, o non avresti capito chi sono…”
“Lo ammetto, ti ho notata di sfuggita durante i nostri allenamenti col vecchio bastonatore. Ma ormai saranno passati… dieci anni? Non mi aspettavo saresti stata inviata qui. Devo dire che sei cresciuta davvero bene…” lei gli poggia un dito sulla fronte sollevandogli il capo, spostando così lo sguardo puntatole sul seno.
“Su gli occhi, Renegade: sono già impegnata.” l’altro alza le mani sconfitto.
“…Che tragedia... Sniff.” Eiko scuote la testa, mettendosi poi ad osservare un punto sopra la spalla del suo interlocutore.
“…quindi l’hai ritrovata.” Lui smette istantaneamente di fare lo scemo.
“L’hai notata, eh.” Con un cenno della mano, fa comparire una lunga katana da una tasca dimensionale.
“…Pare che sia stata alterata, in modo da non poter essere utilizzata contro i diavoli, suppongo. Attualmente la maggior parte del suo potere è sigillata. Per liberarlo ci vuole un esperto di rituali con un livello di potere adeguato.” Zaldor annuisce.
“È proprio quello che ho intenzione di fare. Dove stiamo per andare, ne conosco una che fa al caso mio…” lei fa un sorrisetto, quindi estrae un rotolo di carta, e dopo averci scribacchiato qualcosa verso il fondo, lo sigilla e glielo porge.
“…Oppure potresti liberarlo e potenziarla. Fallo avere a chi di dovere, e la tua spada verrà sistemata in men che non si dica. Certo che però… non mi aspettavo che quella spada sacra potesse acquisire un simile potere anche al di fuori da quella specifica condizione.”
“…è merito di mia madre. Essendo un dono fattole dal profondo del cuore voleva tenerla con sé e farne buon uso, perciò si è prodigata per migliorare la sua tempra legandola alla sua energia spirituale. Si può dire che da allora, ogni singola scintilla che ci ha incanalato dentro l’abbia resa più affilata e resistente, oltre a donarle ovviamente una grande affinità con l’elemento fulmine.” Eiko sembra impressionata.
“…per influenzarla così tanto, Ilexia deve aver avuto uno spirito davvero eccezionale... era davvero degna della sua fama. Molto bene, mi auguro che anche tu impari ad usarla a dovere.” Lancia un occhiata verso il bastione, notando Lathian e Xandelsur camminare verso di loro immersi in un’intensa discussione.
“E’ arrivato il momento: buona fortuna per la vostra missione. Ah, anche il resto della banda ti saluta.” Con un cenno di congedo, la kitsune si allontana.
Zaldor risponde al saluto, quindi ripone la spada. Le voci del suo amico e del suo boss sono sempre più vicine, perciò si volta e si dirige verso di loro.
Sa bene che a seconda di come si svilupperà la situazione, potrebbe non rivedere mai più questo posto. Ma ormai ha preso la sua decisione molto tempo fa, quando Lathian ha condiviso con lui i ricordi di sua madre.
Vendetta, o morte.
 
 
[Kyoko]
 
 
Lo schiocco secco degli shinai è l’unico rumore presente nel dojo. Oggi nessuno del club si è fermato, dato che la visita dei parenti ha esaurito le energie mentali di quasi ogni studente.
Io invece avevo bisogno di sfogarmi un po’: è la prima volta che sia zio Rokuji che Kenji Onii-chan mancano entrambi ad una promessa… però a ben pensarci, è da giorni che mi sento stranamente tesa, come se qualcosa non andasse per il verso giusto.
CLACK!
L’attimo di distrazione mi è fatale: la mia spada vola via lasciandomi alla mercé della mia avversaria. Lei fa un breve inchino, e si fa indietro.
Dopo averla imitata, vado a raccogliere la mia arma, per poi raggiungerla su una panca per rifiatare un po’.
“Sei migliorata ancora tantissimo, Tomoe-chan. Ormai mi hai superata anche in tecnica, oltre che in velocità.” La ragazza scuote la testa, facendo ondeggiare i capelli color pino.
“…Ho solo acquisito un po’ più di fluidità: unita ai miei riflessi, mi permette di ribattere al meglio le tue mosse. Ci vorrà ancora tempo prima di eguagliarti in quella.” Sorrido alla mia kouhai: è ancora estremamente modesta e rigorosa. L’anno scorso ha frequentato il club per un paio di mesi, poi lo ha abbandonato unendosi al Consiglio Studentesco.
Durante quel breve periodo ha mostrato un incremento di velocità e riflessi davvero incredibile, tanto che qualche volta mi è venuto perfino da chiedermi se fosse davvero umana.
“…Sarebbe vero se avessi messo tutta te stessa nel combattermi: invece ti stavi trattenendo. Per poterlo fare e mantenere comunque un livello simile ci vuole parecchio controllo e abilità.” Lei arrossisce lievemente, distogliendo lo sguardo. Beviamo una bibita energetica, quindi ci rialziamo.
“…Dimmi, perché hai voluto tenermi compagnia oggi? Se non erro, tu e diversi altri membri del Consiglio siete state occupate per tutto il giorno, perché dopo essere tornata a scuola hai voluto sfidarmi?” lei socchiude gli occhi, assumendo un aria pensierosa.
“…Forse nostalgia? Era da parecchio che non combattevamo.” Ci posizioniamo nuovamente una di fronte all’altra, studiandoci attentamente. Quindi ricominciamo.
Stavolta mi concentro completamente nel duello: per compensare la sua rapidità superiore, eseguo movimenti semplici e rapidi, e mosse che lasciano aperture minime.
Dopo alcuni minuti, un cambio nel movimento dell’aria ci distrae allo stesso momento, e ci fermiamo in ascolto: un lieve rumore di passi proviene dalla sala d’ingresso. Ci voltiamo verso la porta per scoprire l’identità del visitatore.
“Non interrompetevi per causa mia, continuate pure. Avrei comunque ancora qualche faccenda da sistemare…” Sona. Si siede su una delle panche, ed tira fuori un tablet.
Dopo esserci lanciate un’occhiata, io e Tomoe riprendiamo lo scontro. Stavolta dura quasi mezz’ora, e si conclude in un ‘pareggio’.
…Uffa. Non sono riuscita a farle tirar fuori tutta la sua velocità, fino alla fine ho avuto la netta sensazione che si stesse ancora trattenendo.
“Kaichou, io vado a cambiarmi e raggiungo le altre. Kyoko-senpai, è sempre un onore incrociare la spada con te.” La saluto, e la osservo entrare nello spogliatoio.
“Volevi parlarmi, Sona-chan?” lei fa un sorriso tirato, e mette via il tablet. Io intanto la raggiungo e mi siedo al suo fianco.
“…Sì. Innanzitutto volevo ringraziarti per aver contenuto la furia delle tue compagne del club. Anche se quei… deplorevoli individui si meritano questo ed altro, sarebbe stato un problema se avessero subito troppi danni.” Ridacchio. In effetti mi sarebbe piaciuto rimanere a guardare, ma non potevo permettere che le ragazze finissero nei guai a causa di quei tre.
“Figurati, è un semplice dovere di Senpai. Spero che dopo questa lezione entri loro un po’ di sale in zucca… si dice che la terza sia la volta buona. Hai già preso provvedimenti per quel buco?” Sona annuisce, poi sospira leggermente. 
“Comunque, ci alcune questioni lasciate in sospeso, che ho rimandato fin troppo a lungo. Volevo ringraziarti appropriatamente anche per aver aiutato me ed il resto del Consiglio durante tutti questi anni. Non ti sei mai tirata indietro, e questo ti fa onore, soprattutto considerato…” fa una breve pausa.
“…che per certi motivi non ti ho mai offerto un posto all’interno di esso, pur sapendo che tu lo desiderassi. Ti devo le mie scuse.” La guardo stupita. Questo comportamento è davvero insolito da parte sua.    
“…beh, grazie per queste parole gentili, ma le scuse non sono necessarie. Per ottenere qualcosa bisogna lottare per essa, e a quanto pare non sono stata all’altezza.” Lei si mordicchia il labbro, come se volesse dirmi qualcosa ma non potesse.  
“…a parte questo, volevo dirti che qualunque cosa succeda, potrai sempre contare su di me. Ricordalo.” …si comporta in modo sempre più strano, e non strano come dopo le visite della sua sorellona.
“…Sona, che succede? Non dirmi che Serafall-san ne ha combinata una di grossa…” lei scuote la testa, quindi si alza e fa per andarsene.
“Nulla di tutto ciò. Credo che sia ora che vada…”
…è chiaramente preoccupata, e vorrei capire da cosa.
“Senti, che ne dici se usciamo a cena? È da una vita che non lo facciamo, potremmo cogliere l’occasione per parlare insieme di… cose. Ad esempio, che so… ragazzi? Mi pare che ultimamente tu veda Dante-kun piuttosto spesso…” Sona sospira nuovamente, e dopo aver rifiutato gentilmente ed avermi salutata, se ne va.
Beh, ora sono proprio curiosa. Ma farei meglio a tornare a casa, lo zio mi è sembrato abbastanza agitato stamattina, e non è cosa che capiti spesso.
E devo dare una tirata d’orecchi a Kenji per non essersi presentato al posto suo, figurarsi se mi perdo l’occasione di rimproverarlo dopo che non ha mantenuto una promessa: dopo i triliardi di  volte che l’ha fatto lui durante i nostri allenamenti, è un must have.
 
 
[Dante]
 
 
“…Direi che la qualità è buona, vero Otou-san?” alla domanda di Sirzechs, l’uomo dai capelli rossi annuisce con un gran sorriso. Ci troviamo nel nuovo attico del mio palazzo ormai completamente ristrutturato ed ampliato, che ora ospita la Buchou.
Dopo scuola, il Maou Cremisi ha invitato l’intera scacchiera di Rias e Xenovia nel suo appartamento, per poter festeggiare la riunione del gruppo sotto un unico tetto, diceva.
E dopo un abbondante e sontuosa cena (opera di Grayfia, che è chiaramente una maga ai fornelli), quale modo migliore di festeggiare se non… guardare il filmino della visita scolastica?
“Oh, sì: fare attenzione al fiorire di una figlia è il dovere di ogni genitore dopotutto, e avere delle buone registrazioni anche senza aver usato la magia non potrebbe rendermi più felice!” getto un’altra occhiata al video: mostra quasi l’intera giornata di Rias a scuola, inframezzata dai commenti fuor campo del  padre e del fratello. Lei invece è in fondo alla stanza, rossa come un pomodoro, e tutta tremante.
“Per favore guardate! La nostra Ria-tan sta sollevando la mano per rispondere al Sensei!” …beh, bisogna ammettere che guardare un video sulla sorellina di Lucifero, mentre quest’ultimo ti fa la telecronaca tutto eccitato, è davvero un esperienza… da ricordare. Credo che come Levia-tan, possa essere tranquillamente definito un sis-con.*
“Non posso sopportarlo! Onii-sama, idiota!” Rias non ce la fa più, e fugge dritta in camera sua.
SCIAK!
Grayfia ha tirato fuori un ventaglio di carta, e l’ha sbattuto seccamente sul capo di Sirzechs. Akeno invece si congeda con i Gremory, e segue la nostra padrona per consolarla.
“Ah, la piccola Rias è così timida! Comunque direi che il resto possiamo vedercelo a casa…” Lord Gremory spegne il televisore, un bestione a cristalli liquidi di non so quanti pollici, e recupera la videocamera. Si gira quindi verso me e Xenovia, che dal nostro arrivo ci siamo piazzati su un divanetto relativamente poco distante da loro.
Relativamente perché questo salotto, nonché l’intero appartamento sono davvero enormi: per capirci, occupa tutto l’ultimo piano di questo gigantesco edificio!    
“Dunque, ho saputo che è grazie al vostro impegno che la mia Rias è ancora tutta intera… volevo dunque ringraziarvi, Dante-dono e Xenovia-san.” …ha subito una vera metamorfosi. Durante la visita a scuola è stato il modello del perfetto gentiluomo, ora invece è il più vivace tra i padri di famiglia vivaci.
“Si figuri Gremory-sama, è stata una scelta ovvia combattere contro quel caduto fino alla fine. Un fallimento avrebbe portato ad una nuova guerra…” Xenovia è a suo agio come sempre, e risponde prontamente e con naturalezza.
“…Dovere, signore. Sia come agente del Governatore, che come pedone di sua figlia.” Lord Gremory sorride.
“…ne dubito. Se non sbaglio eri all’oscuro della tua vera missione, vero? Avanti, Sirzechs, non guardarmi così, pensi che tua madre ed io non avremmo capito?” Lucifer infatti aveva fatto una mezza faccia sorpresa. Beh, in effetti che io fossi anche un agente dei Grigori, oltre a noi dovrebbero saperlo solo i loro due boss…
“…comunque ti sono davvero grato. Mi sarebbe piaciuto conoscere anche i genitori responsabili della crescita di un ragazzo così forte e determinato—” senza rendermene conto, irrigidisco le spalle.
“—credi che verrebbero fino in Giappone se li invitassimo in uno dei nostri hotel?” dopo aver preso un breve respiro, scuoto la testa.
“Temo che non sia possibile. Mi dispiace.” Lui inarca le sopracciglia.
“Beh, ci siamo informati sulla tua situazione familiare, e… considerato il talento del nostro casato in quel campo, credo che potremmo aiutarli con quel loro problemino.” Ha scelto le parole con cura, e a differenza di poco fa, ha usato un tono tranquillo e comprensivo… ma io stringo ugualmente i denti facendo un secondo cenno di diniego.
“…Temo sia troppo tardi per quello. E prima di insistere, mi lasci spiegare.” Lui, che sembrava pronto ad una tirata sulle capacità e responsabilità del loro casato, si ferma.
“…Ormai nessun diavolo o creatura simile può anche solo mettersi in contatto con loro, perché una mia conoscenza si è assicurata che ciò non sia più possibile.” tutti i presenti in salotto spalancano gli occhi, rimanendo senza parole.
“…dopo il mio scontro con Astaroth, e il metodo… un poco coercitivo con cui il Governatore mi ha convinto ad accettare la missione, mi sono reso conto che sarebbero potuti diventare bersaglio di esseri contro cui non avrebbero potuto difendersi, perciò ho chiesto ad una persona di fiducia di metterli sotto la protezione del Paradiso… dopotutto, loro non possono rifiutare di garantire la sicurezza di cristiani minacciati da creature ‘del male’, giusto?” i diavoli continuano a fissarmi, alcuni increduli, altri meditabondi. Alla fine Lord Gremory mi batte una mano sulla spalla, per poi allontanarsi.
Lui e Sirzechs, accompagnato come sempre da Grayfia, salutano i presenti e si dirigono verso il portale collegato ad uno dei castelli dei Gremory negli inferi. Quest’ultima, poco prima di svanire, mi lancia uno sguardo triste, come se comprendesse veramente ciò che sto provando al momento.
I tre svaniscono nella solita luce rossastra, lasciando i presenti in un clima alquanto imbarazzato. Mi alzo, e mi giro verso Koneko e Kiba, che dividono un divanetto vicino al grosso camino in pietra.
“…Io per stasera mi ritirerei. Se doveste incrociare Akeno e la Buchou, per favore salutatele da parte mia.” Senza aggiungere altro, lascio la stanza a passo deciso.
 
Chiudo la porta d’ingresso dietro di me, e mi fiondo in camera dove mi cambio per la notte. Quindi passo in bagno dove mi lavo i denti.
[…Domani faresti meglio a scusarti. Capisco che abbiano avuto un pessimo tempismo ma… le loro intenzioni erano buone.] l’unica risposta che Ddraig riceve è un ringhio. Finito di sciacquarmi, mi fermo in corridoio, indeciso.
…se andassi a letto ora, dubito che riuscirei ad addormentarmi. Forse prima potrei guardarmi un film? Mentre rifletto sulle mie opzioni, la porta d’ingresso si apre, annunciando il ritorno di Xen.
Mi farò bastare un libro. Mi dirigo verso la mia camera, ma lei appare in fondo al corridoio, ed inizia ad avvicinarsi.
“Dante… tutto bene?” …no guarda, una meraviglia.
“…tutto a posto. Ora vado a letto. Notte, Xen.” Poggio la mano sulla maniglia, ma lei me la afferra prima che possa tirarla.
“Allora non avrai niente in contrario a tenermi compagnia per un po’, no? Sono solo le nove…” …non può essere così tonta da non essersi accorta che l’unica cosa che voglio ora è essere lasciato solo e in pace…
“È urgente?” lei si morde le labbra.
“Forse no, ma direi che è abbastanza importante…” sospiro, ma decido comunque di darle qualche minuto. Poco dopo ci troviamo uno di fronte all’altro seduti al tavolo della cucina.
“Dimmi.”
“Innanzitutto volevo farti sapere che se avessi bisogno di parlare, io sarei più che disposta ad ascoltarti. Dopo quello che hai fatto per me, direi che è il minimo.” annuisco distrattamente.
“Poi… volevo sapere se tu hai un sogno.” …Uh?
“Quello che voglio sapere è: hai un sogno, un desiderio che vorresti vedere realizzato?” inizio a riflettere attentamente.
“…Direi di no. Non attualmente almeno…” lei mi fissa interrogativa.
“…ma ne ho avuto uno, che per mia fortuna, si è realizzato. Volevo ottenere delle risposte, e dopo averle trovate la mia vita è cambiata.” Lei pare finalmente intuire che è qualcosa di cui non vorrei parlare, e perciò prosegue con il suo discorso.
“Sai, oggi in un test ci hanno fatto questa domanda, ed io non sapevo come rispondere… però non volevo disturbare nuovamente la Buchou, perciò dopo ci ho riflettuto da sola…” …suppongo che voglia dirmi a che conclusioni è giunta.
“Ed hai trovato una risposta?” lei annuisce.
“…Voglio avere un figlio.”
…………………………………………..COOOSA?!?!?!?
“…sul serio?”
“Lo trovi così strano?”
“…beh, visto che hai solo 16 anni, direi che è perlomeno insolito. Come sei giunta a questa risposta?”
“In realtà ormai sarebbero 17, comunque… sin dall’infanzia, ci dicevano che i sogni e gli obbiettivi, ogni cosa era intrecciata con Dio e la fede. Per esempio, sconfiggere i demoni era per il bene del Signore ed i suoi seguaci, coloro che diffusero questo ci credevano, ed io non ne ho mai dubitato. Ecco perché ora che sono stata scomunicata, essi mi sembrano scomparsi.”
“E da dove ti è uscita l’idea dei bambini?”
“…Mentre ero al servizio di Dio ho buttato via una parte di me, la felicità delle donne. Il mio corpo, il mio cuore, ho sigillato ogni cosa per il bene della fede. Per questo ho deciso di rilasciarli, e di provare queste sensazioni sconosciute.” …da un estremo all’altro, vedo.
…un momento. Ora che ci penso, Rias le aveva detto qualcosa di simile…
“Capisco… e quando penseresti di realizzarlo questo sogno?”
“Il prima possibile direi. A questo riguardo, mi—“ alzo la mano bloccandola, e lanciandole un occhiata ammonitrice.
…ditemi che si è aperta la camicetta solo perché ha caldo…
“Obiezione. Questo non è assolutamente un sogno da prendere alla leggera, quindi non potrai realizzarlo in tempi brevi. E spero che tu riesca a capire il perché…” lei mi guarda spaesata, iniziando a causarmi un certo giramento di coglioni.
“…Avere figli comporta una grossa responsabilità: ipotizziamo che tu ne abbia uno di qui ad un anno… cosa penseresti di fare?” lei aggrotta le sopracciglia, poi nei suoi occhi inizia a farsi strada la luce della comprensione. Alleluia.
“…Esatto. Attualmente non sei in grado di badare adeguatamente neppure a te stessa: l’unica cosa che potresti fare è la mercenaria, mettere in vendita la tua spada. E in queste condizioni non potresti certo occuparti di un figlio.” Lei annuisce pensierosa.
“…Dovrei prima diplomarmi e trovarmi un lavoro normale… poi una casa, e—“ si perde in riflessioni e in un monologo che, francamente, mi eviterei volentieri. Mi alzo e faccio per andarmene quando…
“…Dante. Grazie, mi hai aiutato a fare mente locale. C’è però un ultima cosa che vorrei chiederti.” …so già che me ne pentirò, ma decido ugualmente di darle retta ancora una volta.
“Spara.” Per un attimo sembra un po’ titubante, ma poi procede decisa come suo solito.
“Ora sembri avere acquisito il controllo della tua vita, e questo mi lascia perplessa: durante il periodo da Don Vincent, eri completamente perso, senza uno scopo né un obbiettivo. Non credo che tu possa aver ottenuto questa sicurezza solo grazie dalla scoperta del mondo soprannaturale e dal mio esempio di determinazione… ha per caso a che fare con il sogno a cui hai accennato?” stringo i denti. Molto forte.
“È davvero importante?”
“…Sì. Ti voglio capire meglio, per poterti così restituire l’aiuto e la gentilezza che mi stai offrendo.” Respiro profondamente.
“E va bene… sì, questo controllo e questa ‘sicurezza’ li ho ottenuti dopo aver raggiunto la consapevolezza che, per poter andare avanti con la mia vita, avrei dovuto tagliare i ponti quella attuale. È questo il vero motivo per cui mi sono trasferito in Giappone: l’addio l’avevo già dato quando sono partito dalla chiesa.” Ora è stupefatta.
“…Quindi hai abbandonato la tua casa, la tua famiglia… così, solo perché volevi andare avanti?” mi sta guardando neanche se fossi una strana creatura. 
“…E ti pare poco? Tutti gli uccelli lasciano il nido prima o poi… io ho solo perso la coincidenza per poterli salutare di persona un’ultima volta…” in pochi istanti, lei si alza in piedi e mi raggiunge, afferrandomi per la maglietta.
“Cosa significa questo, Dante? Tu hai dimostrato di essere una persona sensibile e comprensiva, come puoi mostrare così poco rispetto per—“ le artiglio i polsi esercitando una pressione crescente, costringendola così a mollarmi.
“…mi pare che questa non sia una questione che ti compete. E comunque… anche quel comandamento, è soggetto ad una regola molto semplice e sacrosanta: il rispetto va guadagnato.” Lei si allontana massaggiandosi i polsi arrossati.
“…cosa può averti portato a provare una rabbia simile verso i tuoi stessi—“ ancora una volta la interrompo, cercando di rimanere calmo.
“E va bene: lo dirò una volta sola, perciò sturati bene le orecchie.” Si immobilizza, limitandosi a scoccarmi un occhiata ostile.
“…Perché una famiglia goda di pace ed armonia, ha bisogno di amore reciproco, ma soprattutto di comprensione, reciproca: se manca quella, essa cammina sull’orlo di un baratro. Molti uomini e donne dopo essersi sposati, oppure anche solo dopo un certo periodo di convivenza, scoprono aspetti dei loro compagni che non avevano notato o che loro stessi avevano nascosto, e spesso si tratta di qualcosa che non sopportano. Questo porta a dei conflitti a cui possono seguire una serie di arrangiamenti per tenere il rapporto a galla, oppure portare ad una separazione. Dopotutto, se ciò che unisce due persone viene meno, non sussiste il motivo per rimanere insieme no?” Lei continua a fissarmi seriamente.
“…Tuttavia, possono nascere delle complicazioni. Complicazioni chiamate figli.” Xen impallidisce.
“…In quel caso, si può cercare di tenere duro per il bambino limitando le liti, raggiungere un accordo sulla custodia, oppure—” lei chiude gli occhi.
“…mi dispiace. Non volevo… riaprire vecchie ferite.” Sbuffo.
“Se ho soddisfatto la tua curiosità, ora andrei a letto.” Mi volto e vado in camera, stavolta senza interruzioni.
[Partner… non le hai detto tutto.] …non ne vedo la necessità, e poi…
…quello è qualcosa che non voglio rivelare a nessuno.
 
 
1 Dojo: tipica palestra giapponese specializzata in arti marziali.
2 Kami: divinità shintoiste.
3 Otou-: Padre, o papà a seconda del suffisso.
4 Shinai: spada da allenamento di bambù.
5 Yuri: termine giapp. per indicare un rapporto lesbo soft.
6 Drago piroclastico: possente drago di fuoco e terra, il cui habitat naturale è caratterizzato da vulcani e distese di lava. Per maggiori informazioni vedere pag. 170 del Draconomicon.
7 Sis-con: persona affetta dal complesso della sorellina. Può essere inteso come una premura soffocante verso la stessa, oppure anche come un’insana dedizione che può sfociare nell’incesto.
 
 
NdA
 
Ehilà. Oggi è la festa della famiglia, eh…
Scherzi a parte, Dante rivela un altro spicchio del proprio passato, anche se come sempre bisogna levarglielo con le pinze. Ho riflettuto a lungo su come gestire la famiglia del primo  protagonista, ed alla fine ho optato per questa scelta, visto che ciò porta a delle dinamiche interessanti nel suo rapporto con Xenovia… oltre all’evitare di dover sprecare spazio con personaggi il cui unico ruolo sarebbe quello di “supporto”(sì, parlo con voi genitori di Issei) o di ostaggi. Sebbene non ci saranno flashback, ci sarà almeno un ultimo approfondimento su questo argomento, ed arriverà a breve…
Anche Kyoko rivela di aver avuto problemi in famiglia… ed ovviamente sta per averne degli altri.
Ho fatto fare un cameo ad Issei ed i suoi compagneros, ma li ho usati solo come comparse, e in futuro verranno al massimo citati.
Come ormai sarà chiaro, non provo la minima simpatia per il protagonista originale che a mio avviso, con quella sua terrificante combinazione di idiozia e perversione (e nonsense, perché a parte Asia e Rias, nessuna delle ragazze ha veri motivi oltre al fatto che possieda un Longino, di preferire lui a ragazzi migliori come Kiba),rovina buona parte di quella che avrebbe potuto essere un ottima opera.
E parlo con cognizione di causa: ci sono simili protagonisti di harem commedy che trovo molto più apprezzabili, tipo Tomoki di Sora no Otoshimono e Kazuma del recente Konosuba.
Xandelsur ed i nostri draghetti stanno invece per iniziare una missione fondamentale, il cui risultato determinerà lo status quo dell’intero mondo soprannaturale. Chissà quale linea d’azione seguirà, e se Zaldor riuscirà ad ottenere la sua vendetta…
Saluti da Slenderguy!
 
 
 

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Capitolo 10
*** Life 8 ***


 
 

Mi trovo al piano terra del vecchio edifico scolastico, davanti ad una grande doppia porta bloccata da un grosso lucchetto e numerosi sigilli magici. Insieme a me ci sono Rias e il resto della scacchiera, e Xenovia, che ha insistito per essere presente al rilascio del primo alfiere della nostra padrona.
Pare che le anticipazioni che ci ha dato la rossa fossero sufficienti a catturare la sua attenzione. Ma vi starete chiedendo perché ho specificato primo
“Mmm! Non vedo l’ora di conoscerlo, nyo!” sento le gambe farsi di pastafrolla, e le orecchie fischiarmi. Vedendo la mia espressione, Koneko mi dà qualche pacca incoraggiante sulla schiena.
Lo so, potrebbe sembrare esagerato però… quel tipo ha davvero effetti devastanti sulla mia psiche. Ma andiamo con ordine…
 
Il giorno prima.
 
“Dante-kun, sono lieta di annunciarti che abbiamo deciso di accogliere un nuovo membro nella scacchiera: vi conoscete già, ma credo siano opportune le presentazioni di rito. Prego.” Alle parole di Rias, un individuo che speravo di non rivedere per un bel pezzo fa la sua comparsa nell’aula del club. Un intensa sensazione di gelo penetra nelle ossa…
“Ciao, Dante-san. Sono felice di incontrarti di nuovo… spero che questa volta non sverrai dall’emozione! Sono il nuovo alfiere della squadra, nyo!”
…………………Mil-tan.
Non. È. Possibile.
“…piacere mio. …sarò felice di lavorare con te…” sto cercando di rendere la mia voce il meno sepolcrale possibile, ma non sono certo del risultato. Speravo che quest’idea malsana avesse abbandonato la testa di Rias, ma è chiaro che mi stavo illudendo.
“Bene, vi comunico inoltre che l’ordine di tenere sigillato il mio primo alfiere è stato revocato. Pare che i risultati dei nostri ultimi due scontri abbiano impressionato il Gran Re, l’Arciduca, e il resto dei piani alti, e che mi reputino pronta per controllarlo. Domani andremo a rilasciarlo.” Lo sguardo incuriosito di Xenovia è puntato su di lei, mentre gli altri hanno delle espressioni complicate.
…Chissà che tipo è. Perlomeno non è un altro travestito disturbato, no?
 
Ora.
 
Le restrizioni sono state rimosse, e la porta spalancata. Appena la luce ha iniziato a penetrare nella stanza buia però, è partito uno strillo acuto.
“Noooooooo!” Rias sospira, ed entra nella stanza.
“…Buongiorno anche a te. È bello vedere che le energie non ti mancano...”
“Perchéééééééé?!”
“Ara, il sigillo è stato rimosso, puoi uscire ora.”
“Nooooo! Questo posto è beeeeello! Non voglio incontrare personeee!” io e Xenovia siamo così confusi da scambiarci un occhiata perplessa. Poi distogliamo bruscamente lo sguardo.
Kiba e Koneko invece scuotono la testa amareggiati, e seguono Akeno e la Buchou all’interno. Perciò non ci resta che imitarli.
La stanza lascia filtrare giusto un filo di luce dalle persiane, ed è arredato in stile gotico come il resto dell’edificio, ma alcuni particolari stonano un tantino: peluche, soprammobili vezzosi e cuscini e coperte rosa. E quella bara nera nell’angolo più oscuro.
Nascosta dietro un divanetto, si intravede una ragazzina dai capelli color platino e gli occhi porpora. Probabilmente è albina, a giudicare dal pallore della pelle che la fa somigliare ad una bambola di porcellana, e al momento sta tremando un sacco.
Però… visti quella bara e quell’aspetto, non sarà mica—
“Oh cielo, ma quanto sei carino, nyo!” sento le gambe indebolirmisi.
“…Un momento. Cosa hai appena detto Mil-tan?! Carino?” fisso meglio l’alfiere, che indossa la classica uniforme femminile della Kuoh.
Fa che abbia capito male… fa che abbia capito male… fa che abbia capito male…
“Ma certo nyo, non lo pensi anche tu?” fa lui/lei posandosi le grosse mani sulle guance.
…non è quello che intendevo, dannazione!
Akeno si accorge del mio orrore crescente e si gira verso di me.
“Esatto Dante-kun. Gasper-kun è un maschietto.” fa con uno sguardo malizioso.
Kiba e Koneko corrono verso di me sorreggendomi.
“…Capisco. Dunque hai questo tipo di gusti, Rias-buchou…” faccio con la voce e l’espressione che avresti se il tuo migliore amico ti pugnalasse alla schiena.
Lei sospira nuovamente e scuote la testa.
“Ti assicuro che  è solo una coincidenza, Dante-kun.”
 
“Ieri notte, ho fatto un sogno. Il nostro team era completo, e composto da gente forte, affidabile, e soprattutto, priva di gravi disturbi psicologici. Nella mia vita precedente devo essere stato un assassino di massa, altrimenti non mi spiegherei il karma* che mi ritrovo…”
Rias, Akeno e Kiba se ne sono andati per effettuare alcuni preparativi per il summit, ed hanno scaricato su di noi (e me in particolare ovviamente), il compito di trascinare Gasper Vladi fuori dalla stanza ed abituarlo nuovamente alla convivenza civile… nonché di preparargli pure un programma di allenamento, già che ci siamo.
Compito che questo recluso di un mezzo-vampiro sta rendendo quasi impossibile.
“…Scritti e sogni delle persone sono transitori.” Lancio uno sguardo esasperato a Koneko, autrice di questa perla di saggezza.
“…e gli incubi? Anche quelli sono transitori, vero?” lei si limita a sbattere le palpebre, ed a iniziare a svuotare metodicamente una terrina colma di dolcetti dopo essersi stravaccata sul divano.
Ed ecco che se ne va anche la mia ultima alleata…
“…Senti, Gasper-kun. Sei davvero sicuro di non voler nemmeno provare ad uscire? Al momento a scuola ci siamo solo noi ed il Consiglio Studentesco—”
“Noooo! Per me il mondo esterno è impossibile! Ho paura! Ed anche se uscissi, causerei solo problemi agli altri!” sbuffo, decisamente seccato. Faccio un cenno a Xenovia, e con una manovra a tenaglia, ci avviciniamo a lui dai due lati del divano dietro cui è nascosto.
E all’improvviso, tutto diventa bianco. La mia mente è come bloccata, e solo dopo quello che scopro essere un intero minuto, riesco a riprendermi.
Forbidden Balor View.
È il nome del Sacred Gear di Gasper: praticamente gli permette di congelare il tempo bloccando oggetti e persone all’interno del proprio raggio visivo.
Il problema è che lui teme il suo stesso potere, e in perfetto stile mutante di casa Marvel, non è in grado di controllarlo. Da qui la sua agorafobia e il timore di ferire gli altri, nonché l’ordine dei piani alti di tenerlo segregato.
Inoltre, visto il suo terrore di tutto e tutti, anche il livello del suo potere è in costante crescita dato che gli SG traggono forza dalle emozioni. Stando a Rias c’è pure la possibilità che in un prossimo futuro raggiunga il Balance Breaker come me e Kiba… e con una capacità di questo tipo, non oso pensare al caos che potrebbe causare se non impara a gestire il suo SG.
“Mph, così non va Dante-san, Xenovia-san. Ci vuole gentilezza e delicatezza, nyo! Lasciate fare a me…” Mil-tan si avvicina al nostro fuggitivo (che però non ha ancora lasciato la stanza, limitandosi a dribblarci e lasciarci congelati nel tempo), e comincia a parlare amabilmente con lui. La cosa incredibile, è che dopo l’iniziale spavento nel vederselo/a avvicinare, lui non fugga nuovamente mettendosi invece ad ascoltarlo nervosamente.
Dopo pochi minuti stiamo tutti osservando senza parole quei due.
Ora immaginatevi la scena: un ragazzino in uniforme femminile, che fino a poco fa era chiaramente in piena crisi isterica, se ne sta tranquillo(quasi) ad ascoltare i complimenti ed i consigli di moda, arredamento, trucchi… ugh, ed altra roba, di un bestione supermuscoloso di oltre due metri vestito da maghetta.
…Voglio cavarmi gli occhi.
[…Partner. Quella… ragazza, ha ragione. Se fossi un po’ più calmo e lucido anche tu avresti capito che rimproverarlo ed inseguirlo non è la tattica migliore per convincerlo.]
Sbuffo. Ddraig ha ragione naturalmente, ma come dire… al momento non c’ho proprio palle di stare dietro anche a sti’ qui…
“…State tranquilli. Anche se Mil-tan risulta il— la più adatta per fargli superare l’agorafobia... mi occuperò io del suo allenamento. Tirerò fuori lo spirito guerriero che giace sepolto dentro di lui!” fisso Xenovia allucinato. Ma questa ragazza—
“…buona fortuna.” Ecco, Koneko mi ha rubato le parole di bocca.
Sembra che quei due siano giunti ad una svolta. Muovendosi cautamente nell’ombra di Mil-tan, Gasper prende fiato e coraggio raggiungendoci.
“Io… sono spiacente. Dante-senpai, Xenovia-san… so che state facendo tutto questo per il mio bene ma… ho paura, ne ho sempre avuta degli estranei. D’ora in poi cercherò di… affrontare i miei problemi. Spero di poter ancora contare sul vostro aiuto.” Dopo qualche istante di sbigottito silenzio, annuiamo.
“Certamente, sarà un piacere. Credo che ci convenga procedere per gradi: oggi consiglierei di limitarci ad un giro dell’edificio, mentre domani inizieremo l’allenamento in giardino, che ne dici?” lui abbozza un timido sorriso cercando di mascherare il terrore crescente al sentir nominare il mondo esterno.
“F-farò del mio meglio!”
 
 
[Lathian]
 
 
Ci troviamo nella sala più interna di un immane palazzo costruito in Giada Celeste, una delle pietre più resistenti esistente tra i mondi conosciuti. Ciononostante, esso sta comunque tremando a causa delle formidabili onde d’urto rilasciate nel campo d’allenamento del cortile esterno.
Siamo giunti fin qui per ottenere un supporto fondamentale per la nostra supremazia nel prossimo conflitto. In teoria lo avremmo già, ma in situazioni come questa c’è una prassi da seguire…
Dopo un attesa di quasi mezz’ora, finalmente i boati cessano. Percepiamo le due soverchianti aure che stavano causando tutto quel frastuono calare, e di lì a poco nella sala entrano una bellissima ragazza orientale vestita con un kesa* bianco, e un uomo biondo con una folta barba, indossante solo dei pantaloni corti e dei sandali, nonché impugnante una grande mazza da guerra dorata che ancora sfrigola di fulmini residui.
“Xandelsur, vecchio bastardo! È da mezzo secolo o giù di lì che non ti fai vivo… avanti, facciamoci un goccio.” A un cenno dell’ultimo arrivato, sul tavolino di fronte a noi compaiono un’anfora e quattro coppe. Il nostro boss fa un lieve inchino, che ci affrettiamo ad imitare.
“È un piacere anche per me rivederla, Imperatore Celeste. Accetterò la Sua offerta, ma i ragazzi non sono ancora maggiorenni, perciò temo che dovranno rifiutare” ci lancia un occhiata ammonitrice. Io tengo la bocca chiusa, Zaldor invece…
“…Eddai, non è gentile rifiutare un offerta simile! Crede davvero che non riusciamo a reggere un po’ d’alcool?” la faccia del nostro capo in qualche  modo si scurisce ulteriormente.
“…Ha una corrispondenza ad un grado alcolico superiore al 200%. Non potete reggerlo.” Per poco la mandibola del mio partner non casca a terra.
“…assurdo. Come diavolo è possibile una cosa simile?” alla sua domanda, sbuffo molto forte.
“…Il Soma è una bevanda divina. Fidati: è possibile.” …provo ancora vergogna al pensiero di cosa ho combinato e come mi sono ridotto quando ne ho bevuto un po’ alla fine del mio apprendistato con il sensei… le bastonate ricevute la mattina dopo sono state le più dolorose e meritate della mia vita. 
“Xandelsur, quanto volte ti ho detto di lasciar perdere questi formalismi durante gli incontri in privato? Indra e basta va più che bene, e questo vale anche per voi due, baldi giovanotti.” Il padrone di casa si accomoda sul mastodontico trono di fronte a noi, e dopo essersi materializzato addosso una camicia hawaiana rossa e un paio di occhiali da sole, ed aver trasformato la sua arma in un grosso gioiello attaccato ad una collana che si infila al collo, con un cenno del dito riempie due coppe facendo fluttuare l’anfora. Quindi una di essa vola verso di lui, l’altra dritta in mano al boss.
“…Lathian, Zaldor. Mi sembrate entrambi in forma.” Mentre quei due si perdono in discorsi che riguardano i vecchi tempi, la ragazza ci raggiunge. La sua aura, che fino a poco fa rivaleggiava con quella del sovrano del Monte Sumeru, è ora pressoché impercettibile.
“Almyora-senpai. Lo sei anche tu, sebbene risulti difficile crederlo dopo che ti sei scontrata col Dio della Guerra e della Vittoria… non sei neppure un po’ sudata.”
“Questo perché mi sono cambiata. Sia d’abito che di forma, se mi aveste vista pochi minuti fa… diciamo solo che non va per il sottile nemmeno durante gli allenamenti.”
“Abbiamo sentito… sul serio, mi chiedo come tu riesca a reggere il suo Vajra*: quella roba dovrebbe essere letale anche per la maggior parte delle altre divinità!” lei sorride leggermente.
“…ho i miei metodi. Volete fare una visita a maestro Wukong? Sarebbe in ritiro meditativo, ma avervi nuovamente qui entrambi potrebbe convincerlo a—” Zaldor scuote la testa agitato.
“…Neanche per idea! L’ultima volta che l’abbiamo interrotto durante un ritiro ci siamo ritrovati col cranio fratturato!”
“Concordo! Non è assolutamente il caso di disturbarlo!” lei ride piano.
“…Allora che ne dite di salutare Morsalon? Ormai è prossimo alla fine dell’addestramento, sarebbe felice di rivedervi in un momento così importante.” Annuiamo.
“Facci strada.” Lei inizia a guidarci per il palazzo.
Morsalon.
È il più giovane dei quattro draghi metallici ad avere un talento nel Senjutsu tale, da essere stato accettato come allievo da Sun Wukong* in persona. Ovviamente gli altri tre siamo io, Zaldor e la nostra Senpai.
Dopo mezz’ora arriviamo dinnanzi a un sala sotterranea protetta da sigilli divini di altissimo livello, sorvegliata da due nostri compagni, un marut* ed un siddha*. Scambiamo quindi i saluti con i guardiani, che ci aprono il portone.
Una volta entrati, esso si chiude dietro di noi, ma non ci facciamo caso, presi come al solito da ciò che ci circonda: un’infinità di rientranze nelle pareti che ospitano su morbidi e caldi cuscini centinaia e centinaia di uova. Sopra di esse, dei cristalli intagliati emanano un intensa perturbazione cronale, tenendoli in stasi temporale.
Dopo un paio di minuti passati a contemplarle, iniziamo a salire l’enorme scala a chiocciola al centro della sala. Ogni decina di metri, una balconata semovente permette di raggiungere le pareti che ospitano quei cuccioli addormentati.
…è uno spettacolo desolante e meraviglioso.
Meraviglioso perché loro rappresentano il nostro futuro, e stanno ricevendo le migliori cure di cui la nostra razza ed i  nostri alleati dispongano.
…Desolante, perché fino a due secoli fa avrebbero potuto crescere e schiudersi normalmente, invece di essere messi da parte come delle… rimanenze.
Anche noi tre abbiamo atteso a lungo in questo luogo, come molti altri nostri predecessori. Inizialmente era perché i nostri leader avevano deciso di limitare le nascite per non abusare dell’ospitalità di Indra-sama, che ci aveva offerto rifugio durante la caccia dell’alleanza dei diavoli.
Poi, dopo che la nostra nuova casa nel cuore dell’Himalaya era divenuta agibile, perché lo spazio per il nostro popolo non era sufficiente per tutti. I lavori di ampliamento stanno proseguendo tutt’oggi, ma scavare milioni di tonnellate di roccia e poi smaltirle, scolpendo ed incantando l’interno delle montagne più grandi del pianeta, è un po’ complicato perfino per noi.
Ed anche con l’aiuto dei nani che si sono uniti a noi, e il supporto delle divinità vediche, c’è un limite a quanto spazio possiamo ricavare da una singola montagna senza comprometterne la struttura, e soprattutto senza lasciare tracce magiche rilevabili dall’esterno.
Continuiamo a salire, fino a che non raggiungiamo il penultimo piano: lì troviamo quello che all’apparenza sembra un giovane elfo dagli ondulati capelli rossi. Sta fissando intensamente un paio di uova ramate, posizionate una di fianco all’altra.
“…Morsalon, hai visite.” Al richiamo di Almyora-senpai, lui si gira verso di noi.
“…Fratelli Anziani Lathian e Zaldor. È un piacere rivedervi.” Si batte un pugno chiuso nell’altro palmo, offrendoci così il saluto del guerriero. Ricambiamo entrambi, con mia grande sorpresa.
…per qualche motivo, da quando Zaldor ha preso le distanze dallo stile tradizionale concludendo l’addestramento con il sensei dopo soli vent’anni, ha sempre cercato di evitare di comportarsi da praticante. Mi sarei aspettato un “ehilà” od un cenno del capo.
“Piacere nostro. Sembra che il tuo controllo sul ki abbia ormai raggiunto il mio… ed anche la sua qualità è migliorata parecchio. Come ci si poteva aspettare da un allievo diligente come te.”
“…le tue parole mi onorano, Fratello. L’energia del fulmine che invece scorre dentro di te, si è fatta molto più intensa e temibile… sembra che tu abbia avuto modo di metterla alla prova.” Lui annuisce serio.
“Hai ragione, sebbene ancora non abbia trovato nemici soddisfacenti. Comunque siamo venuti qui per congratularci per il tuo ormai prossimo termine dell’addestramento, anche se suppongo che proseguirai con l’apprendistato come Lat… ormai manca poco anche alla tua prova di iniziazione, giusto?” lui ci sorride.
“Vi ringrazio. In effetti, stavo giusto valutando quale bestia sia adatta a provare le mie capacità di guerriero…”
“Mi auguro tu riesca a trovare quella giusta. Noi invece siamo nel bel mezzo di una missione di vitale importanza, e non sappiamo se e quando ritorneremo.” lui annuisce. Credo di sapere cosa voglia fare il mio amico borchiato ora…
“Bene, mi spiace fare questa toccata e fuga, ma avrei una questione importante di cui occuparmi… Sorella, puoi accompagnarmi nella forgia divina?” lei lo osserva attentamente, quindi dopo aver salutato me e Morsalon, si allontana insieme al mio partner.
“…di corsa come sempre, vedo. Piuttosto, che ne dici di un duello? Se lo facciamo nel arena vicino alle grotte degli Immortali, potremmo attirare l’attenzione del maestro senza rischiare bastonate in testa…” …l’idea non è malvagia, mi dispiacerebbe andarmene da qui senza prima vedere Wukong-sensei. Iniziamo a scendere le scale, ma noto che lui lancia un’ultima, malinconica occhiata alle due uova.
…fa male al cuore vedere scene come questa, è qualcosa a cui non ci potremo mai abituare.
Devo trovare un modo per fare sì che nessuno debba mai più ritrovarsi in una situazione del genere… in poche parole, garantire alla nostra razza la sicurezza necessaria per poter vivere nuovamente alla luce del sole.
Purtroppo, al momento la soluzione attuabile è solo una.
 
 
[Dante]
 
 
Sto salendo una lunga scalinata che porta al tempio shintoista(adeguatamente risistemato su misura per i diavoli) della città. Sotto l’arco d’ingresso mi attende Akeno, che ovviamente indossa il suo abito da miko.
“Ben arrivato Dante-kun. Mi dispiace averti chiamato così all’improvviso, ma la tua presenza è necessaria. Una persona ci sta attendendo...” il suo corpo mostra un po’ di tensione, e sebbene la sua espressione sembri serena come al solito, mi sembra di vedere un ombra su di essa.
“Ciao, Akeno-san. Sono curioso di scoprire a chi devo l’onore di questa chiamata…” una luce dorata inizia a propagarsi dall’ingresso del santuario.
“A me. Sei il Sekiryutei suppongo… piacere di conoscerti.” Essa si affievolisce, permettendomi di vedere un bel giovane biondo, vestito con una tunica immacolata. La sua voce è così calda e serena, dal mettermi quasi a disagio, e mi accoglie con un lieve sorriso.
Inoltre, nonostante sia estremamente repressa, emana un’aura sacra che posso definire tranquillamente immensa. Direi che è uno dei quattro Big del piano di sopra…
“Sono Michele, il capo degli angeli. C’è una questione di cui vorrei parlassimo.” Akeno lo raggiunge e ci fa strada all’interno del santuario principale.
…mi sa che c’è qualcosa di grosso in ballo.
 
L’area centrale del santuario interno è contornata da una serie di enormi pilastri in legno massiccio, che portano ad un altare che emana una sensazione di pericolo tale da farmi scattare istantaneamente in guardia.
[…una Dragon Slayer?]
“…la verità è che pensavo di darti questa. Stai tranquillo: è stata trattata in modo da non danneggiarti con il solo contatto…” una spada dai bordi inferiori dentellati fluttua verso l’arcangelo, che me la porge.
“…una spada sacra ammazzadraghi?!” lui annuisce.
“Si tratta di Ascalon, la spada di San Giorgio.” …ah, non sapevo che la sua spada fosse sacra ed avesse pure un nome…
“Con molta cortesia, dal momento che ti sto dando questo, dovresti essere in grado di gestirla… anche se sei un diavolo con il potere di un drago. Pensi di essere in grado di assorbirla con il Gift del Boosted Gear?” …Ddraig.
[Dipende da te. Gli SG rispondono alle emozioni, se lo desideri…]
“…per quale motivo mi sta facendo questo dono?”
“Perché il summit di domani è un opportunità per sbarazzarci di conflitti inutili, che non porterebbero altro che danno alle nostre tre fazioni. Le altre mitologie potrebbero approfittare della nostra debolezza per attaccarci, ora che la scomparsa di nostro Padre è stata rivelata. Questa spada è il mio regalo alla fazione dei Maou, ed ho ovviamente inviato qualcosa anche ad Azazel. Ho anche sentito parlare di spade sacro-demoniache… tutto questo è confortante.” La sua espressione non cambia di una virgola neanche parlando di queste cose o davanti la mia palese riluttanza. Beh, era abbastanza prevedibile… 
…regali e simboli. Capisco tutto, tranne una cosa…
“Abbiamo sentito da un drago che ci si opponeva che il Sekiryuutei è diventato un demone, perciò questa spada è un saluto ed un regalo. Da ora in poi sarai probabilmente bersagliato da nemici di tipo drago e forse anche dall’Hakuryuukou. Ho pensato che potesse essere una buona arma di supporto.” Ah. Quindi è così che stanno le cose.
“Molto generoso da parte vostra, ma… in pratica, mi sta chiedendo di accettare questa spada per diventare il vostro deterrente contro i draghi metallici?” dentro di me percepisco un impulso, una sensazione che mi spinge a rifiutare quest’arma. Razionalmente, anche se diventassi il loro ammazzadraghi ufficiale per me sarebbe comunque un vantaggio, visto che il mio potere aumenterebbe.
Però… ah.
Ora ho capito: non voglio trovarmi in debito con coloro che hanno permesso la cacciata di Asia e Xenovia per i loro comodi. Ma soprattutto, accettando questa spada sento che mi troverò inevitabilmente a combattere Lathian.
“…indipendentemente da ciò, saranno le loro azioni a definire il rapporto con la nostra mitologia. Hai forse qualche motivo per rifiutare?” annuisco deciso.
“Sì. Vi consiglio di regalarla ad un vero diavolo della fazione Maou. Io in realtà sono anche un agente dei Grigori dopotutto… che ne dite di Saji Genshirou? È il possessore di 2 dei 4 SG di Vritra, e pare stiano lavorando per riunire anche gli altri. Mi sembra un candidato migliore di me per i vostri scopi.” Lui inarca un sopracciglio emanando un po’ di sorpresa.
“…Quindi le cose stanno così. Capisco, farò come hai suggerito.” Rimane a fissarmi per qualche istante, quindi ripone nuovamente l’arma nel suo alloggiamento.
…devo chiederglielo. Devo sentirglielo dire.
“È stato interessante conoscerti, Dante Nandini…”
“…Un attimo, ci sarebbe una questione importante di cui dovrei parlarle.” Lui si blocca per un istante, poi scuote il capo dispiaciuto.
“…Temo al momento di non disporre proprio di tempo libero. Se hai qualcosa da chiedermi, potrei farlo dopo—anzi, anche durante, il summit. Per ora dovremo salutarci qui.” Stringo lievemente i denti, ma ci scambiamo cortesemente i saluti… quindi svanisce in una luminosa distorsione spaziale.
Un silenzio pesante cala nel santuario.
“…Però. Non mi aspettavo certo che finisse così. Dopo tutta la fatica che ho fatto per modificare quest’arma insieme a Michele-sama… come pensi di risarcirmi Dante-kun?” sembra che stia facendo una delle sue solite scenette ammiccanti, ma in realtà Akeno mi pare abbastanza stanca, e non solo fisicamente.
“…beh, per una volta potrei essere io a prepararti il tè. Se mi dici dove tieni il necessario…” uno dei suoi sorrisetti fa la sua comparsa.
“…Audace. Autoinvitarti a casa di una fanciulla quando è sola…” …quindi vive qui. O viveva, visto che ormai anche lei si è trasferita nel condominio ristrutturato.
“…va bene, seguimi.”
 
Ci troviamo in una sala da cerimonia del tè, Akeno è seduta comodamente davanti al tavolino, mentre io sono alle prese con gli strumenti del caso.
Lo so, sono un pirla. Essendo questo un tempio shinto, ed essendo Akeno specializzata nel servire il tè, avrei potuto intuire che non sarebbe stato così facile. Ma alla fine prendo mano anche con il chasen (il frullino di bambù), e termino la preparazione.
“Ok, direi che così può andare. Procedi, Dante-kun.” Verso il tè, quindi prendo il vassoio e raggiuntala, le poggio di fronte la tazza fumante. Quindi torno indietro sistemandomi dall’altro capo del tavolino.
Osservo il tè verde bollente e rigorosamente senza zucchero. Bisognerebbe consumarlo il più caldo possibile, ma non ci tengo ad ustionarmi la lingua.
“Quindi hai lavorato con ‘La Spada di Dio’ per sistemare Ascalon…”
“Sì, in questo santuario si sono svolti i rituali per le modifiche specifiche. Posso sapere il vero motivo per cui l’hai rifiutata?” la squadro attentamente.
“…sono in debito con Lathian, e diventare un ammazzadraghi non mi pare la via migliore per ripagarlo. Ddraig mi ha anche spiegato perché la sua razza ce l’ha con la nostra: stando così le cose non mi sento di biasimarli, né di dar loro ulteriori motivi per attaccarmi.” Lei socchiude gli occhi, fissando la propria tazza.
“…Sei davvero una persona troppo giusta per il tuo stesso bene. Ma è veramente l’unico motivo?” sospiro. Anche in queste condizioni, riesce a leggermi così facilmente...
“No: Asia e Xenovia. In ogni caso, non intendo dovere nulla ai responsabili della loro sofferenza.” Un sorriso diverso dal solito le si forma sul viso.
Però, in verità… oltre quei due motivi, c’è qualcos’altro che mi ha spinto a rifiutare. Una strana sensazione, come un vago presentimento…
“Capisco, sono delle ragazze fortunate. Da quel che ho sentito presto anche lei verrà iscritta alla Kuoh.” Annuisco. Mentre dice quelle parole, le torna però quell’espressione che ha avuto durante l’incontro con Michele.
E mi rendo conto perché mi sembrava familiare: è molto simile a quella che ha avuto per tutta la durata della crisi con Kokabiel. Credo di aver capito l’origine del suo problema.
“Allora, vogliamo parlare dell’elefante nella stanza?” lei sbatte le palpebre confusa.
“La tua particolare avversione per gli angeli, i caduti in particolare direi. Ha per caso a che fare con tuo padre?” lei contrae le sopracciglia, e beve un sorso di tè. Dopo un paio di minuti di silenzio, riprende la parola.
“Esatto. Mia madre era una fanciulla di un certo santuario in questo paese. Ho sentito che un giorno salvò Barachiel gravemente ferito, e dal destino di quel giorno sono nata.” Dietro di lei, si aprono le sue ali. Solo ora mi rendo conto che una di esse è coperta da un incantesimo illusorio… che svanisce in questo preciso istante.
La sua ala destra non è da pipistrello, ma piumata.
“Sono ali sporche, un ala da diavolo ed una da angelo caduto… io le possiedo entrambe.” Afferra le piume della destra.
“Mentre odiavo queste ali, incontrai Rias e divenni un demone—ma ciò che ne è venuto fuori è questa creatura disgustosa che le possiede entrambe. Ah, questo mi si addice… per colei che ha del sangue sporco che le scorre nelle vene.”
…ed ecco che parte un’altra flag*. Come se non bastassero Gasper e Mil-tan…
“Come ti senti dopo aver saputo questo? Tu odi gli angeli caduti per quel che hanno fatto a te ed Asia-san, giusto? Per non parlare di Kokabiel… non è possibile che tu abbia una buona opinione di loro.” Prendo un ultimo sorso di tè.   
[Dante, pondera bene le tue parole: ciò che dirai in questo momento, avrà un effetto molto forte su questa ragazza.] …lo so.
“…quindi è questo ciò che senti tu? Beh, personalmente mi stanno sul cazzo Kokabiel ed i suoi sottoposti: nulla di più e nulla di meno. E direi anche Azazel, ma in questo caso la questione è un po’ più complessa. Vorrei piuttosto sapere cosa hanno fatto a te i caduti per guadagnarsi il tuo odio. A parte tuo padre che suppongo ti abbia abbandonata… per quale motivo li detesti tutti così, al punto da disprezzare perfino te stessa?” lei sbatte le palpebre stralunata. Apre la bocca come per replicare, ma sembra non trovare le parole.
“Vedi… sarà che noi europei, dopo la seconda guerra mondiale tendiamo a considerare tutti questi discorsi su sangue e razze un mucchio di pericolose stronzate… ma a me non frega proprio un cazzo che tu sia una diavola, una caduta o una via di mezzo. Dopotutto, se seguissi quelle idee considererei ancora ogni demone un nemico da distruggere, dopo aver incontrato Astaroth...” Le spalle le si curvano mentre abbassa il capo.
“…Infine, tra i caduti ho incontrato anche delle brave persone. Perciò, ripeto la domanda: da dove arriva tutto questo odio e disprezzo?”
[Alla fine l’elefante eri tu, partner: quello nella cristalleria.]
Spiacente, Ddraig. Prima questa ragazza si dà una svegliata, meglio sarà per tutti… lei in primis.
“……….Ti ringrazio, Dante-kun. Sapere che non mi disprezzi per ciò che sono mi fa piacere però… non sono ancora pronta per parlarti anche di quello. Sarà per un'altra volta.” Annuisco, e termino in silenzio il mio tè.
È vero. Ci sono cose che richiedono tempo per poter essere affrontate… per questo sarebbe meglio cominciare a farlo il prima possibile.
[E per quel che riguarda te?]
…anche. È ora di chiudere quel capitolo.
 
 
[Zaldor]
 
 
Stiamo scendendo ulteriormente, e dirigendoci verso l’area più interna del monte. Al centro di esso, si trova la forgia dove vengono create le armi divine.
Porgo ad Almyora il rotolo affidatomi da Eiko.
“Questo sarebbe per Indra-sama da parte della sua ambasciatrice. Vorrei che glielo consegnassi quando sarà libero.” Lei lo prende, quindi lo apre e lo legge. Nel frattempo abbiamo raggiunto la nostra destinazione, come testimonia l’enorme aumento di temperatura.
“Mmmh, quindi è questo che ti serve…” lancia un’occhiata alla tasca dimensionale da cui sto estraendo la mia spada.
“Esatto, però non mi ha spiegato a cosa si riferisse col potenziarla. E chi dovrebbe occuparsene, poi?”
“Questo penso di saperlo…” le lancio uno sguardo impaziente.
“Allora?” uno sbuffo d’aria fresca annuncia l’apertura del portone della forgia.
“Ehilà, ragazzi. Zaldor, corretto?” dietro di noi è appena comparso il grande capo in persona.
“Corretto, Indra-sama. È un onore fare la sua conoscenza.” …nonostante io e Lathian abbiamo passato entrambi alcuni decenni in questo luogo ad allenarci, non avevamo ancora avuto l’occasione di un faccia a faccia con il suo signore. Senza dire nulla, la mia accompagnatrice gli porge il rotolo.
Questi lo legge velocemente, soffermandosi sulle ultime righe.
“…Capisco. Devo dire che l’idea di trattare l’arma della famosa Ilexia non mi dispiace affatto. Avanti ragazzo, passa la spada che te la sistemo.” Spalanco gli occhi. Questo è… oltre ogni previsione.
Comunque, è la migliore situazione auspicabile: prima di conquistarsi i titoli di Dio della Guerra e della Vittoria uccidendo Asura* e Vritra, Indra era semplicemente il Dio delle tempeste. Chi meglio di lui può occuparsi di un arma connessa ai fulmini?
Gliela porgo rispettosamente, osservandolo attentamente.
Per prima cosa la poggia su un’incudine, dopodiché inizia a mormorare un mantra, levandosi nel frattempo il gioiello dal collo. Dalla spada inizia a venire generata una enorme quantità di youki, e compaiono numerosi sigilli demoniaci.
“Mph. Come prevedibile, è stato un superdemone ad occuparsene. Ma è meglio così: altrimenti sarebbe stato troppo noioso.” Delle sutre* buddiste compaiono a mezz’aria, e il loro potere divino inizia a scontrarsi con quello infernale che sigilla la spada. Intanto il gioiello genera un potente fulmine che si condensa in un globo fluttuante sul suo palmo.
Indietreggio leggermente per riflesso. I poteri rilasciati sono tali da causarmi un intenso tremore, perciò mi tengo a qualche metro di distanza.
“Dove vai? C’è bisogno anche del tuo intervento: la spada deve riconoscerti come nuovo padrone. Al mio segnale, colpiscila con il soffio più intenso e potente che puoi emettere.” I sigilli infernali stanno venendo spezzati uno dopo l’altro, ed il rilascio di youki si è ridotto di molto. Prendo un profondo respiro, e mi trasformo.
Ora occupo alcune decine di metri quadrati, e posso osservare l’operazione dall’alto. Inizio a caricare il mio soffio, mentre delle lievi scariche mi ricoprono il corpo facendomi brillare le scaglie.
Il globo nella mano di Indra intanto si è trasformato in un giavellotto sfolgorante, e lui lo usa per trafiggere il cuore della formula imprigionante: un sigillo più grande e complesso degli altri. Per qualche istante esso resiste, protetto da una barriera.
Poi si infrange e svanisce insieme ad ogni traccia di aura demoniaca, spazzato via dalla folgore divina.
“Ora!” rilascio il soffio, generando il più potente fulmine di cui sono capace, spedendolo dritto nella lama appena purificata. Questa si illumina come un faro, e per qualche istante mi pare di percepire una voce, calda e confortante.
Quindi l’Imperatore Celeste immerge il suo giavellotto dentro di essa, e mi porge un nastro di seta.
“Legalo attorno all’elsa, dopo ti spiego…” torno nella mia forma umana, ed eseguo rapidamente quanto mi ha detto. Appena finito, la spada sembra addormentarsi: tutti i poteri manifestati fino ad ora, svaniti.
“…ehm, per quale motivo ha inserito anche il suo di fulmine?” lui mi lancia un’occhiata meditabonda, quindi mi fa cenno di seguirlo. Raccolgo la mia arma, e camminiamo nuovamente fino alla sua sala del trono.
Il boss è sparito, perciò siamo solo noi tre.
“…Hai mai sentito parlare di Armi Divinizzate?” inarco le sopracciglia, mentre faccio mente locale.
“…forse, ma così su due piedi non ricordo esattamente…”
“Le Armi Divine sono create dagli Dei, e sono tali fin dal loro primo istante di esistenza. Infinitamente potenti ed indistruttibili, con poteri e volontà corrispondenti al loro proprietario originario. Oltre a noi, solo i semidei, o in alcuni casi straordinari, dei grandi eroi possono brandirle. Tuttavia, proprio come i grandi saggi che hanno raggiunto l’Illuminazione possono ascendere come Buddha, anche alcune armi o artefatti possono ottenere una ‘Divinizzazione’.” Spalanco gli occhi. Ora ricordo: ce ne aveva parlato maestro Wukong durante i suoi rari racconti delle sue imprese.
“Possono subire questo processo solo attraverso l’intercessione di un Dio o di un potere equivalente. Questa spada è già molto vicina alla fine della sua mutazione: da quanto ho sentito, tua madre la utilizzava anche come catalizzatore, perciò la cosa non mi stupisce affatto. L’unione di poteri e volontà di una potente spada sacra e di una Dragonessa Celeste può sicuramente dare vita ad un’Arma Divinizzata.” Sento il cuore martellarmi nelle orecchie. Quindi la voce di prima…
“…Tuttavia è morta prima della fine del processo: per poterlo concludere è necessario un erede con poteri e volontà speculari—“ mi lancia un’occhiata eloquente.
“—ed una quantità adeguata di energia simile. Tu sei ancora lontano dalla classe divina, quindi ho ritenuto opportuno donarvi una riserva di potere sufficiente per terminare la trasformazione. Vista però la tua attitudine ed i tuoi propositi…” indica il nastro legato all’elsa.
“…ho abbondato ed ho lasciato quella folgore nella sua forma originaria. La spada convertirà ed assorbirà gradualmente l’energia che le serve, ma allentando o rimuovendo il nastro potrai rilasciare il mio potere per annientare i tuoi nemici.” Sono senza parole. Tutto questo è fin troppo generoso, persino da parte di questo dio che ha deciso di supportare la nostra razza.
“…non so come ringraziarla. La sola cosa che posso prometterle è che farò tutto il possibile per sfruttare l’opportunità che mi è stata data.” Lui sogghigna divertito.
“Sono certo che lo farai. Mi piacciono i tipi determinati e combattivi come te, e sono curioso di vedere fin dove arriverai.”
“Più in alto di qualunque altro drago. Non può essere altrimenti, visto il mio obbiettivo… mia madre non può certo essere stata sconfitta da delle schiappe, e non appena avrò scoperto i responsabili non mi risparmierò: diventerò il più grande guerriero della mia razza.” La mia voce suona carica di arroganza perfino alle mie stesse orecchie… ma è la verità. Questo è ciò a cui punto, e non ho intenzione di nasconderlo a nessuno.
È la mia dichiarazione di guerra ai folli che due secoli fa hanno osato unirsi per annientare la nostra gente. 
 
 
[Dante]
 
 
Un’altra giornata volge al termine, e finalmente rientro a casa. È stata davvero snervante: tra il dover badare a Gasper e Mil-tan, e le amene discussioni con Michele ed Akeno, credo di aver raggiunto livelli di stress paragonabili a quelli che ho durante una vera battaglia.
Non sento Xenovia da nessuna parte. Di solito quando torna prima lei, al mio arrivo la trovo o fare i compiti e studiare, o ad allenarsi rafforzando il suo legame con la Durrandal, oppure ad ottenere ‘esperienza’ guardando filmini da certi siti...
Ripongo finalmente armi e bagagli ringraziando il cielo che oggi sia sabato (e rimediando la solita emicrania), e mi dirigo in bagno. Quando poggio distrattamente la mano sulla maniglia però, la voce di Ddraig mi risuona in testa.
[Partner, non so se ti conviene…] 
Nonostante ciò, apro comunque la porta.
…ho la vescica che mi scoppia. Che problema ci potrebbe—
Vengo assalito da una nube di vapore, e sento un brontolio divertito provenire dal mio compagno. Ed in mezzo alla stanza…
…si trova Xen, con addosso solo un telo che le copre le parti basse. Ah…
“…Bentornato. Mi spiace di aver usato il tuo bagno senza avvisarti, ma avevo voglia di usare la vasca, e visto che non c’eri…” deglutisco, puntando lo sguardo sul soffitto.
“—err, ciao. Non… non è un problema. Io… userò l’altro. Scusa per… l’intrusione.” Faccio un paio di passi indietro, e richiudo bruscamente la porta.
“…Aspetta. Avrei dimenticato l’accappatoio nel mio bagno, potresti portarmelo?” …nonostante le avessi offerto di usare quello grande con la vasca, lei ha non ha voluto “abusare della mia ospitalità”. Non mi resta quindi che fare quanto mi ha chiesto, stando attento ad evitare altri incidenti visivi.
Quindi ritorno nell’altro bagno, con l’immagine del suo corpo arrossato ancora stampata nella mente.
…cough, sul serio: come fa a farsi un bagno caldo con queste temperature? Ormai siamo in estate…
 
Abbiamo appena finito di cenare, e siamo entrambi seduti sul divano. C’è un silenzio strano, e nessuno di noi due sembra sapere cosa fare.
Potremmo metterci a meditare, o fare qualsiasi altra cosa ma… entrambi sentiamo di dover dire qualcosa all’altro, e non troviamo le parole. E il coraggio nel mio caso.
“…Senti. Volevo dirti che mi dispiace veramente per l’altra volta. Tu mi stavi aiutando, ed io mi sono comportata da stupida reagendo in quel modo esagerato. Se avessi saputo—“
“—Non potevi saperlo. Questo perché io non parlo mai con nessuno di ciò che mi tormenta veramente, perfino Ddraig fatica a intavolare discussioni su quegli argomenti. Quindi non crucciarti, è stato un inevitabile svolgersi degli eventi, inoltre… dispiace anche a me, pure io sono stato un tantino brutale.” Lei annuisce.
“Però se possibile, in futuro preferirei evitare situazioni di quel tipo quindi… quali sono le situazioni e gli argomenti che ti disturbano così tanto?”
“…beh, quello per motivi che immagino comprenderai e poi… la coercizione.” Lei mi fissa interrogativa.
“In altre parole, che la scelta delle persone, il loro libero arbitrio venga soppresso o fortemente limitato da dei bastardi per il loro tornaconto. Anche che sfruttino l’ingenuità o l’innocenza altrui per manipolarli.”
“…Capisco. Questo è decisamente qualcosa di condivisibile, l’altro…” ha assunto un espressione complicata, ed a tratti sofferente. Sembra star cercando di tirar fuori qualcosa, qualcosa che le costa molto anche solo pensare.
“Ci sono cose di cui è meglio parlare nel momento giusto: farlo in quello sbagliato può essere molto dannoso. Nel mio caso invece… credo che il momento sia arrivato.” Prendo fiato. È ora di affrontare i propri demoni.
“Vedi, in verità io non odio più i miei genitori. Tuttavia… ho provato molta rabbia e dolore a causa delle loro azioni.” Lei non sta fiatando, e cerca di evitare il mio sguardo. Le poggio una mano sulla spalla.
“Non sentirti in colpa. Avrei dovuto tirarlo fuori prima o poi… comunque. Il punto non è tanto che si litigassero la mia custodia come cani rabbiosi… sarebbe stato peggio se, ad esempio, volessero entrambi allontanarmi per non avere ogni giorno davanti agli occhi la prova di quel loro errore.” Sospiro pesantemente.
…Forse in realtà le cose invece sarebbero andate meglio così? No, non devo pensarci…
“Il punto è che lo facessero… per il mio bene. Se fosse stato il caso in cui uno, per ferire l’altro, gli sottrae l’amato figlio sarebbe stato più semplice. Un genitore cattivo divorato dall’odio, uno buono che cercava di proteggerlo… invece non era così.” Chiudo gli occhi, mentre i ricordi delle loro sfuriate di molti anni fa riemergono nitide.  
“…Entrambi volevano il mio bene, e pensavano che lasciarmi con l’altro sarebbe stato un errore imperdonabile per il mio futuro. È questo che mi ha fatto soffrire così tanto: essere causa di ulteriori conflitti tra di loro. Ho iniziato provare rancore sia nei loro confronti, che verso me stesso… ma alla fine ho capito la verità. E sono poi giunto alla conclusione… di dovermene andare non appena possibile. Suonerà codardo, ma non sapendo quale fosse la scelta giusta tra i due, ho deciso di non compierla.” 
“…quand’è che l’hai capito?”
“…alcuni anni fa direi. Ma non ricordo di preciso quando: tutto ciò che so, è che all’improvviso me ne sono reso conto, come se l’avessi sempre saputo” lei annuisce piano.
“È per questo che in una relazione reputi più importante la comprensione reciproca persino dell’amore…” la sua voce è un po’ debole, e lei stessa sembra alquanto abbattuta.
“…non è proprio così, e questo vale solo per le relazioni serie. Altrimenti basta un goldone* e via. Sai… credo che parlarne con qualcuno mi abbia aiutato per davvero. Grazie.” Lei si riscuote e mi guarda stupita.
“Non—non è stato doloroso parlarne? Non sei arrabbiato con me per averti pressato per raccontarmelo?” sorrido, sorprendentemente calmo.
“Sì, è stato doloroso ma… avevo già accettato tutto questo, parlarne è stato l’atto finale che chiude definitivamente la questione. Quanto alla tua proverbiale mancanza di tatto… ormai c’ho fatto il callo.” Lei arrossisce leggermente.
“Mi dispiace di non avere tatto…” fa con un’aria quasi imbronciata.
“Ahh, non pensarci. Piuttosto, che ne dici invece di vederci un film? È da quella volta della morra che non lo facciamo, ed ora abbiamo anche un televisore nuovo che aspetta il battesimo del fuoco.” Oltre ad aggiungere un’altra stanza degli ospiti come richiesto, Rias ha pensato di risistemarmi l’arredamento e gli elettrodomestici secondo gli standard demoniaci. In pratica, gli ultimi e più costosi modelli attualmente in commercio.
“…d’accordo. Ci vediamo il sequel?” mi blocco per qualche istante. Se non sbaglio quella volta avevamo visto…
…Ma guarda che sincronismo!
“…non vuoi?” mi riscuoto.
“Ehm no, va bene. Solo pensavo che considerati tutti i video che ti vedi te lo fossi già guardato…”
“…è stato il primo film che ho visto. Io ed Irina non siamo tipi da andare al cinema… quindi questo volevo vederlo insieme a te.”
“…e va bene! Chissà cosa succederà nel volume 2…” faccio ironicamente recuperando il dvd.
“…magari la Sposa uccide Bill?”
 
(Per capire il loro discorso è necessario aver visto Kill Bill 2)
 
Siamo ai titoli di coda, e Xen ha nascosto la testa in un cuscino. Il divano su cui ci troviamo può essere convertito in letto, ed abbiamo voluto testarlo godendoci il film in tutta comodità.
“…avresti dovuto dirmelo.” Ridacchio insensibilmente del suo imbarazzo.
“E spoilerarti così il colpo di scena principale? Nah, ti ho detto che sto bene. Non basta certo un film a farmi deprimere… per quanto abbia parti difficili da digerire.”
“È così crudele… se quei due si fossero compresi più a fondo non sarebbe finita così…” sta’ benedetta ragazza dà troppo peso alle mie opinioni, mi sa.
[In verità ne dà il giusto. C’è però da dire che il destino ti gioca parecchi scherzi…]
Non me ne parlare Ddraig.
“Sono cose che capitano… forse. Allora, ti è piaciuto?” la sua faccia riemerge dal cuscino, mostrando due occhi dorati alquanto sfuggenti, oltre che un po’ lucidi.
“…direi di sì. Anche se triste… è molto bello.” Sembra perdersi in qualche profonda riflessione. Poi sbadiglia profondamente.
“Se hai così tanto sonno puoi dormire qui. Direi che questo è un Signor divano-letto.” Lei annuisce con aria assente, e si sistema meglio. Io intanto recupero e le stendo sopra un lenzuolo.
“Secondo te, “Il postino suona sempre due volte”*…credi che esista davvero?” all’udire la sua voce sonnolenta, inciampo e per poco non crollo di peso sul divano, riuscendo ad atterrare più o meno dignitosamente. Di tutte le cose che ha visto, su questa si mette a pensare?!
Mi tiro un po’ su, e mi preparo a lanciarle la dovuta frecciata, ma mi accorgo che ormai è partita per il mondo dei sogni. Robe da matti…
Rimango immobile a fissarla per un po’, in parte divertito ed in parte esasperato, quindi faccio per alzarmi.
[Occhio partner…]
Mi sto sollevando, quando la voce di Ddraig mi ferma. E mi rendo conto di essere bloccato: senza che me ne accorgessi, questa testona mi ha afferrato il braccio.
È ora che metta alla prova le mie capacità stealth…
“…nnnf. Non fatelo… restate insieme…” …non sapevo parlasse nel sonno… sembra che il film l’abbia davvero colpita. Ma perché—
Si aggrappa più forte al mio braccio, neanche fosse una naufraga ad un salvagente. E a causa della mia ennesima metafora becera, ricevo l’illuminazione.
Possibile che lei—
[In quanto orfana cresciuta dalla Chiesa, sia particolarmente sensibile alle famiglie spezzate ed ai figli abbandonati dai genitori? Tu che dici?]
Rimango in silenzio a lungo, osservando il suo viso contratto.
…tutto ciò non mi è nuovo. Anche Asia era in una situazione simile, ma non sono riuscito ad aiutarla, ed ho delegato a Tobio.
Mi adagio al suo fianco, e spengo il televisore facendo sprofondare la stanza nell’oscurità.
…È ancora abbastanza agitata.
Quindi, prendo una delle sue mani nella mia, e con l’altra inizio a carezzarle delicatamente i capelli.
…credo di averla finalmente capita.
Lei non vuole necessariamente un figlio… ciò che desidera sopra ogni altra cosa è una famiglia. Soprattutto ora che è stata cacciata da quella che l’ha cresciuta.
Non so quanto io possa aiutarla, ma… non intendo più delegare i miei doveri, né tantomeno cercare di evitarli. Non voglio deludere né lei, né il Don, perciò…
Lentamente inizia a rilassarsi, ed anche la sua espressione si distende un poco.
“…questa è una missione che intendo portare a termine ad ogni costo.”
 
 
 
1 Karma: è il termine occidentale che sta ad indicare ‘l’atto’, l’agire volto ad un fine che innesca un principio di causa-effetto. Secondo la filosofia Giainista, esso è considerato l’elemento fondamentale che influenza l’anima nel ciclo delle reincarnazioni: le azioni buone portano ad un karma positivo, quelle malvagie ad uno negativo. Le anime con karma positivo tendono a rinascere in Cielo o in famiglie umane prospere e virtuose, quelle con karma negativo negli inferi o in forme di vita minori, come gli animali. Ma pare che abbia effetti anche nel corso della vita, influenzandola in base alle tendenza dell’individuo.
2 Kesa: abito tradizionale dei monaci tibetani. Si dice che sia stato cucito per la prima volta da Buddha in persona usando dei pezzi di sudari.
3 Vajra: la folgore di Indra, forgiatagli dall’artigiano celeste Tvashtri con le ossa del saggio Dadìchi per sconfiggere Vritra che, grazie a Shiva, aveva ottenuto l’immunità a quasi ogni tipo di arma. Ha la forma di una mazza, e si dice che sia superiore a tutte le altre armi e che possa tagliare facilmente le montagne.
4 Sun Wukong: la scimmia youkai protagonista del classico letterario “Il Viaggio in Occidente”. In Giappone è noto come Son Goku, difatti il protagonista di Dragonball è palesemente ispirato a lui. Se vi interessa la storia originale vi consiglio di recuperarlo, comunque alla fine del viaggio SPOILER ascende come Buddha, unendosi alle altre divinità del monte Sumeru.
5 Marut: il loro nome significa “non piangete”, e sono i compagni e le guardie di Indra. Sono spiriti che portano o scacciano la pioggia e le tempeste. Le versioni delle loro origini sono molteplici, secondo una sono dei veri e propri fratelli dell’Imperatore Celeste, secondo un'altra sarebbe stato lui stesso a generarli riducendo in 49 pezzi il feto della dea Diti che sarebbe dovuto diventare colui che l’avrebbe sconfitto. Sembra ricorrente invece il fatto che siano stati riconosciuti come divinità proprio tramite l’intercessione del loro capo. 
6 Siddha: anche noti come “realizzati”. Sono uomini che hanno raggiunto la liberazione, ma che non hanno ricevuto il titolo di Buddha rimanendo distinti dalle divinità. Io li vedo come gli Immortali che compaiono nelle novel di combattimento, dei saggi e/o combattenti che hanno raggiunto uno stato di comprensione superiore e l’immunità all’invecchiamento.
7 Flag: le ‘Event Flag’ sono condizioni variabili che nei videogame danno appunto il via a certi eventi. Sono particolarmente noti nelle visual novel, dove a seconda delle scelte la storia si sviluppa in maniera differente.
8 Asura(dio): il primo dio della guerra induista.
9 Sutra: nell’induismo sono elaborazioni filosofiche sapienziali che descrivono in versi succinti la metafisica, la cosmogonia(o origine dell’universo), come purificare il karma e molto altro.
10 Goldone: altresì detto preservativo.
11 Si tratta del titolo di un film erotico citato in Kill Bill 2.
 
 
 
NdA
 
Salve ragazzi.
Eccoci arrivati all’ingresso nel team di Gasper e… Mil-tan. L’idea di Shenron mi è piaciuta fin troppo, ed ho deciso di inserirla veramente, per la gioia di Dante. Oltretutto trovo che questi due alfieri formino una coppia letale, voi che dite?
E finalmente si arriva agli alleati dei draghi metallici, che sono nientemeno che uno dei tre pantheon maggiori. Inoltre, viene spiegato anche uno dei motivi per cui i due giovani draghi siano così overpowered: sopravvivere a decenni di addestramenti di Sun Wukong fa davvero miracoli.
Infine, Dante grazie alla chiacchierata con Akeno si rende conto che fuggire da ciò che si teme di affrontare non è una scelta saggia. Spero che il suo sviluppo, e il legame che sta forgiando con Xenovia risultino interessanti.
Con il prossimo cap avrà finalmente inizio il summit, e la storia subirà una bella accelerata, perciò...
Alla prossima!



 

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Capitolo 11
*** Life 9 ***


 
 
Un esplosione immane mi fa volare per alcune centinaia di metri. È stata generata da uno dei numerosi getti infuocati che stanno devastando il campo di battaglia.
L’intera città è stata evacuata per merito del gigantesco incantesimo scagliato dai nostri nemici. Una compulsione con area di decine di chilometri quadrati.
Ora tutto ciò che resta è uno scontro all’ultimo sangue contro di loro. Sono svariate decine, forse un centinaio.
Enormi creature alate dalle scaglie che rilucono come metallo fuso, che spazzano via indistintamente diavoli, maghi, angeli e caduti. Mi rialzo, riparando le infinite crepe sull’armatura, ed asciugo il sangue che mi cola dal capo.
[…tutto questo è colpa mia. Mia, di Albion, e della nostra idiozia. Come abbiamo potuto continuare a combatterci a vicenda così a lungo ignorando tutto ciò che ci circonda?!]
Stringo i denti. Il mio sguardo cade sul corpo del ragazzo dai capelli argentati che giace a terra schiacciato da una zampa dorata.
Il suo proprietario è il drago più grande che abbia mai visto: sarà alto almeno trenta metri, e lungo ben oltre il centinaio. Sta emettendo una devastante fiamma che ricopre l’intero edificio in rovina che funge da nostro campo base.
Ad impedire che venga spazzato via insieme a tutti coloro che vi ci sono rifugiati, un crepitante schermo rosso-nerastro generato da un uomo dai capelli cremisi.    
Notevole, giovane Lucifer. Sei senza ombra di dubbio superiore all’originale ed alla sua indegna prole, ma… ormai dovresti aver capito che questa resistenza è futile. Accetta la tua punizione insieme al resto della tua specie!”
Delle rabbiose risate distolgono la mia attenzione da quella prova di forza. Il loro autore è un giovane biondo armato di katana che sta polverizzando i pochi soldati diavoli ancora in vita.
Anche quelli di alta classe vengono spazzati via in una sola mossa, sia essa un colpo diretto oppure una scarica di lampi sacri. Mi preparo ad attaccarlo, ma vengo fermato da una voce dolorosamente nota.
“…Non avrei mai voluto che finisse così. Del rancore per non aver potuto conoscere i miei fratelli ce l’ho, però… ho sempre dato più importanza alla pace che alla vendetta, e speravo che anche i miei compagni in fondo, la pensassero così. Speravo di riuscire a fare da mediatore, ed impedire l’ennesimo massacro. Ma ho fallito.” No… non lui…
Un ragazzo castano vestito con una bianca uniforme da combattimento si sta dirigendo verso di me, circondato da un alone di puro gelo. Tocca una scritta in lingua draconica sulla sua manica destra illuminandola, la quale svanisce esponendo il braccio che proprio ora si sta ingrossando e ricoprendo di scaglie argentee ed incise. 
“…Ormai, tutto ciò che posso fare è adempiere alle mie responsabilità, risparmiandoti una ‘vita’ breve e piena di combattimenti, dolore e disperazione… dopo quanto successo, la mia gente non ti darà mai tregua. Questo è un addio, Dante.” Solleva il braccio, circondato da quello che so essere un touki incredibilmente denso e distruttivo; quindi con un balzo mi arriva istantaneamente addosso, sferrandomi un potentissimo pugno al petto.
Il semplice spostamento d’aria è sufficiente ad incrinarmi nuovamente la corazza, poi, nell’istante in cui il colpo mi raggiunge, tutto si fa nero.
 
[Questo è esattamente il genere di destino che ognuno di noi ha avuto… e che tu avrai.]
[Non puoi sfuggirgli. Nessuno ci è mai riuscito.]
[Credi che la premura di quel diavolo rosso e di quei due arcangeli basterà a salvarti? Povero illuso…]
[È scolpito nelle nostre anime: immutabile ed infinito, come un serpente che si morde la coda!]
 
 “AAAAH!!!” mi tiro a sedere ansante, con il cuore che martella a mille.
…Assurdo. Proprio ora mi devono venire incubi come questo? Oltretutto era così maledettamente vivido… e quelle dannate voci alla fine!
Perché mi suonano familiari?
“…Lathian.” …immagino sia dovuto al timore di dover affrontare lui ed i suoi compagni.
“Dante, va tutto bene?” la voce di Xenovia mi risveglia del tutto. E mi ricorda in che posizione ci troviamo.
Il mio braccio è ancora intrappolato tra le sue, e lei mi sta guardando un po’ preoccupata. Quindi si rende conto anche lei della nostra posizione.
“Tutto bene, ho solo avuto… uno strano sogno, non preoccuparti. Piuttosto, ora che sei sveglia che ne dici di lasciarmi andare?” lei mi molla leggermente imbarazzata, e finalmente mi alzo. Controllo l’orologio: abbiamo fatto tardi, e ci resta solo una mezz’ora prima degli impegni della giornata.
Perché nel gruppo Gremory la domenica è il giorno dedicato agli allenamenti di squadra, ovviamente.
…penserò più tardi a tutto questo, ora abbiamo altro da fare.
“Preparo la colazione, tu intanto sistemati a dovere: abbiamo un vampiro agorafobico da addestrare.” Lei annuisce distrattamente, e si dirige verso le camere.
Quindici minuti dopo finiamo di spazzolare tutto, ed è il mio turno di prepararmi; mentre Xen raccoglie in un borsone le attrezzature per l’allenamento, e ricontrolla il programma per Gasper che ha buttato giù ieri.
“Fatto tutto?” chiedo raggiungendola ora che siamo entrambi lavati e vestiti.
Lei annuisce, ma mentre faccio per uscire dall’appartamento mi ferma trattenendomi per la manica.
“…Senti. Ti ha dato fastidio… rimanermi vicino durante la notte? Perché non sono sicura di come interpretare la cosa… l’hai fatto per gentilezza o—“
“—aspetta. Tra pochi minuti dobbiamo incontrarci con gli altri a scuola, ed anche se il cerchio di teletrasporto è sul pianerottolo, temo di aver bisogno di un po’ di tempo per riordinare le idee, e rimettere in moto il cervello.” Lei sembra stupita, ma comunque accetta la mia richiesta.
Poco dopo ci troviamo nel vecchio edificio scolastico della Kuoh, e ci riuniamo con il resto del team. O meglio, parte di esso.
Koneko e Mil-tan ci stanno aspettando davanti la porta della stanza di Gasper, gli altri tre invece sono di nuovo impegnati con i preparativi per il summit di stasera.
“…prima iniziamo e prima finiamo...”
“La tua mancanza di entusiasmo non è affatto carina Koneko-chan. Ci penserò io a portare energia ed allegria in voi due ragazzi problematici, nyo!”
…sigh.
 
“Yaaaaahhh! Non mi inseguire mentre brandisci Durrandal!!!” come da programma, ci troviamo nel cortile, ed il piccolo vampiro sta ora facendo una maratona forzata con tanto di coach che gli alita sul collo. Una coach che sventola compiaciuta una spada sacra che emana un aura ed un suono minaccioso.
…non che mi potessi aspettassi nulla di diverso, avendo lasciato a Xen carta bianca sull’addestramento di Gasper.
Comunque, il motivo per cui quel piccoletto può girare di giorno è che è un Diurno, un mezzo-vampiro che non subisce danno dalla luce solare.
C’è da  dire che non ha tutti i torti ad essere così terrorizzato: se per diavoli e vampiri la luce angelica è un veleno, è perché contiene dell’aura sacra, la quale in forma pura è un acido che ci dissolve direttamente al contatto. Ovviamente poi molto dipende da forza e costituzione della vittima e dal livello di potere sacro, ma essenzialmente il funzionamento è questo.
“…Gya-kun, se lo mangi diventerai più forte e potrai scappare meglio.”
“Kyaaaahhh! Koneko-chan questo è bullismo verso di me!” ed anche la nostra torre si è aggiunta all’inseguimento, puntando una testa d’aglio verso il nostro bersaglio protetto.
Pare che quei due siano nella stessa classe, mi chiedo se riusciranno ad andare d’accordo… ammesso e non concesso che lui riesca a trovare il coraggio di frequentare le lezioni.
La scenetta sta andando avanti da parecchi minuti, quando percepisco l’arrivo di un altro diavolo: Saji. Proprio in quel momento, Gasper decide di andare a nascondersi dietro le gonne di Mil-tan.
Letteralmente.
“Oh, siete qui. Avevo sentito dire che era stato tolto il divieto sul servo hikikomori*, e volevo dare un occhiata. È l’incantevole ragazza nascosta dietro… il vostro nuovo alfiere?” fa con qualche contrazione alle sopracciglia. Sembra indeciso se essere felice della carineria ‘della’ nostra alfiere, o terrificato dall’aspetto dell’altro.
“Sì. Lui è Gasper Vladi. Spero che andrete d’accordo…” come previsto, al sentire un certo pronome assume un espressione agghiacciata.
“Beh, questa è una vera trappola. Oltretutto, dal momento che indossa degli abiti da ragazza vuol dire che vorrebbe mostrarli a qualcuno, giusto? E siccome è un hikikomori, è una forte contraddizione. È molto strano.” …non sono certo di capire cosa voglia dire, né di volerlo fare.
“…In verità li indossa solo perché li trova comodi. E carini. Sigh. Comunque, anche il tuo look non è male…” infatti sta indossando dei corti pantaloni da lavoro, una semplice maglietta, guanti di cotone imbottiti, ed un cappello di paglia a tesa larga. A completare il quadretto, stringe tra le mani una paletta per le aiuole.
Lui sporge il mento tutto impettito.
“Come vedi sto finendo di occuparmi della manutenzione del giardino. La Kaichou vuole che per stasera la scuola sia lustra come uno specchio, è il mio dovere di pedone.” Beh, si dice che il lavoro nobiliti l’uomo… funzionerà anche con noi? Ma non vedo Nimura.
Mi auguro che non sia perché da vero gentiluomo Saji si è offerto spontaneamente di fare anche la sua parte, perché altrimenti la vedo dura per lui… sebbene ritrovarsi circondato da ragazze dovrebbe essere il sogno di ogni maschietto, ho come la sensazione che quest’uomo rischi di fare da galoppino per mooolto tempo, se non inizia a cambiare il suo atteggiamento da zerbino… 
Drizzo le orecchie.
Un’improvvisa increspatura nell’aria mi ha fatto scattare in allerta. È stato come un lievissimo sbuffo d’aura che si manifesti dal nulla.
“Quindi i servitori delle casate dei Maou stanno giocando qui. Ah, e ci sei anche tu Dante… piacere di rivederti.” Un giovane uomo dallo sguardo diabolico che indossa uno yukata* compare dal boschetto vicino a noi. Azazel.
“…Governatore. Ha nuovi ordini da darmi?” alle mie parole, l’atmosfera si fa rapidamente tesa. Gli unici a rimanere neutri e a dirla tutta, un po’ confusi, sono i nostri alfieri: Mil-tan in quanto nuova leva non ha ancora realizzato chi ha di fronte, Gasper era fin troppo agitato e probabilmente non mi ha sentito.
“Ehi, Dante-senpai… per Governatore, intendi davvero il leader supremo dei Grigori?” al mio annuire, Saji si stringe nervosamente il polso, come se fosse indeciso se evocare il suo SG o meno.
“Suvvia, non è necessario essere così agitati, ormai dovreste saperlo che questo summit era programmato già da un pezzo da me e Sirzechs… e no, ragazzo, finche non decideremo come gestire ufficialmente la tua posizione, non riceverai altri ordini da parte nostra.”
“Capisco. Questa sarebbe quindi una visita di cortesia?” faccio calcando l’ultima parola.
“Eh, così si può dire. Non vedo però il detentore della spada sacro-demoniaca, peccato. Giovane pedone dei Sitri, se vuoi evocare il tuo SG, fallo pure. Anzi, non mi dispiacerebbe affatto vedere il lavoro a cui abbiamo contribuito…” Saji sbatte le palpebre confuso.
“Che… che vuole dire? In che modo i Grigori hanno aiutato nel potenziamento del mio Absorption Line?” Azazel sorride mentre un lampo di eccitazione gli passa negli occhi. Giusto, è un fanatico dei Sacred Gear…
“La tua padrona si è rivolta a Mephisto Phele ed alla sua organizzazione operante nel mondo umano: devi sapere che io e quel dannato volpone siamo conoscenti di vecchia data, e sebbene apparteniamo a fazioni differenti, ci siamo sempre dati una mano a vicenda. Perciò quando mi è giunta voce che i suoi maghi stavano cercando gli SG di Vritra, mi sono offerto di dargliene uno, visto che durante gli ultimi secoli siamo riusciti a collezionarli tutti meno quello che avevi tu.” Il biondo spalanca la bocca esterrefatto. Beh, in effetti quando ha fatto tutto questo eravamo ancora ufficialmente nemici, con tanto di Kokabiel in giro a fare danni…
Dopo che si è ripreso, Saji evoca il suo guanto: è nero e con una trama ondulata simile alle spire di un serpente, e da un gioiello viola sul dorso della mano emana una fumosa aura oscura. Il caduto inizia ad osservarlo attentamente, tenendosi ad una distanza opportuna.
“Mmmh. La fusione è riuscita meglio di quanto mi aspettassi: anche se sono due distinti SG, si sono collegati tra loro in modo da influenzarsi a vicenda, e perfino i pezzi di anima che ne compongono il nucleo si stanno riunendo spontaneamente... davvero affascinante.” Solleva gli occhi al cielo perso in qualche riflessione, quindi posa lo sguardo su Gasper.
“Tu sei il possessore del Forbidden Balor View, giusto?” sentendosi interpellato, il mezzo-vampiro si nasconde il più possibile dietro la sua massiccia collega.
“Se non riesci a controllarlo diventerà una minaccia per gli altri. Dovresti fare in modo di sviluppare un metodo di attivazione proprio, piuttosto che cercare di sopprimerlo. Per riuscirci ti consiglio di farti aiutare da lui: se assorbisse il potere in eccesso, dovresti riuscire a gestirlo più facilmente.” Indica Saji con un cenno del capo, il quale assume un aria sorpresa.
“Posso usare l’Absorption Line anche per assorbire i poteri di altri SG?” Azazel annuisce.
“Certamente. Tuttavia è grave che tu non ti sia informato il più possibile ed abbia compiuto dei test. Se riuscirai a comprenderlo meglio, il numero di cavi emessi aumenterà; inoltre se vuoi riuscire ad utilizzare adeguatamente il Shadow Prison, prima dovrai raggiungere una certa maestria nel SG che funge da base.” Dopo aver sentito ciò, Saji diventa silenzioso. Credo che ora avrà parecchio su cui riflettere.
“Infine, il metodo più veloce per semplificare il lavoro di quel mezzo-vampiro, e fargli bere un po’ del sangue del Sekiryuutei. Questo gli farà acquisire abbastanza potere da sostenere più facilmente l’uso del SG. Beh, il resto lo lascio a voi.” Si gira, ed inizia ad allontanarsi. Quando la sua presenza è quasi scomparsa però, sentiamo ancora la sua voce arrivare dal boschetto.
“Ah giusto, mi scuso per Vali. Era davvero impaziente di controllare i progressi del suo rivale, e immagino che vi avrà causato qualche fastidio… comunque, è ancora deciso a risolvere la disputa tra il Bianco ed il Rosso solo in un lontano futuro.” Ci guardiamo tutti perplessi. Pare che le voci su di lui fossero tutte—
[Dopo aver organizzato l’allenamento dei tuoi compagni, raggiungimi nel retro dell’edificio principale: c’è qualcosa di importante di cui ti devo parlare.] –vere.
E questo che diamine significa? Di tutti i momenti che poteva scegliere per usare il canale telepatico d’emergenza, lo fa ora a missione conclusa?!
[…Farai meglio a fare quel che dice. C’è qualcosa di cui né io né lui non ti abbiamo parlato: riguarda i postumi del Juggernaut Drive. È il momento che tu sappia la verità.]
Altri segreti che mi riguardano, eh Ddraig? Iniziavo quasi a sentirne la mancanza…   
Sbuffo seccamente.
“Saji, ti spiacerebbe aiutarci nell’allenamento di Gasper? Come leader non sarà tra i più affidabili, ma non credo che esista al mondo maggior esperto di SG di Azazel. Dopo ti aiuterò a finire il lavoro nelle aiuole.” Lui si riscuote, e annuisce deciso. Decidiamo di spostare l’allenamento in palestra in modo da calmare un po’ Gasper, che trovandosi in un ambiente chiuso, per quanto spazioso, si distende un po’.
Quindi elaboriamo un piano di allenamento che prevede di impegnarlo in una partita di Dodgeball con tanto di guinzaglio drenante offerto da Saji. Il piano è di fargli bloccare le palle in arrivo, costringendolo ad imparare a gestire il suo potere a comando in modo da non essere riempito di pallonate.
Ovviamente le principali ideatrici sono state Xenovia e Koneko, non sia mai che rinuncino al divertimento di tormentare istruire il nostro compagno. Il compito di Saji invece è esattamente quello consigliato dal governatore.
“Mil-tan, mi affido a te per controllarli. Io devo fare rapporto alla Master, cercherò di tornare il prima possibile.”
“Puoi contare su di me, nyo! Non lascerò che Gasper-kun subisca troppi danni!” e con questo credo che per un oretta o due saranno impegnati. Spero di risolvere in fretta con quel tipo…

 

“……..Una buona notizia ogni tanto è chiedere troppo, vero? Cazzo!” tiro un violento calcio ad un sasso, che vola via per qualche decina di metri andandosi a seppellire nel tronco di un albero. A qualche passo da me, Azazel aspetta in silenzio la fine della mia sfuriata.
Tutto questo… è un vero schifo! Proprio quando inizio a pensare che le cose si siano stabilizzate un po’, ecco che scopro che la bravata che mi ha permesso di sconfiggere Astaroth e il suo gorilla (fatta del tutto inconsapevolmente), non ha ancora finito di farmi pagare lo scotto.
“Comunque, vediamo se indovino perché me lo dice solo ora… la mia missione era troppo importante e temeva che la mia povera testolina non avrebbe retto sapendo di una torma di spiriti incazzati neri e desiderosi del mio sangue sigillata nel mio Longino?” ma che bello, ora potrei tranquillamente ottenere il ruolo di protagonista nel prossimo Insidious…
“Esatto, sebbene quelli sigillati in realtà siano meno di una decina. So che non è bello essere tenuti all’oscuro di cose che ci riguardano, ma anche lasciando da parte la questione dei rischi, era importante che tu acquisissi più forza possibile. Devi capire che l’unico che può affrontarli sei tu stesso, quello che io e gli altri membri delle tre fazioni possiamo fare è solo rimandare il vostro confronto creando delle protezioni nel tuo subconscio.”
…Ddraig, qualcuno dei tuoi altri possessori è mai riuscito quantomeno a bloccarli?
[…a bloccarli sì. Uno di loro dopo aver raggiunto il Juggernaut Drive è riuscito a tornare indietro, e rinunciando all’uso del SG, ad impedire ai suoi predecessori di prendere il controllo della sua mente. Ma così facendo ha passato i pochi anni che gli restavano in isolamento, e questo gli è stato possibile solo grazie alla sua grande conoscenza nelle arti magiche.]
…ci occuperemo domani di questa faccenda. Ora…
“Capisco. Ha qualche altra buona notizia da darmi o magari informazioni utili riguardo al summit?” 
“Temo di no. Tutto ciò che dovrai fare è rispondere ad una domanda personale o due. Durante l’incontro con Sirzechs ormai avrai capito l’importanza che hai all’interno delle tre fazioni, e di sicuro qualche pezzo grosso ne vorrà sapere di più su di te… se vuoi posso tagliare la testa al toro e portene una io, tipo, che so, quali siano i tuoi obbiettivi…” …non…ci…credo.
MA QUESTO C’HA LA FACCIA COME IL CULO!!!
Ero uno studente qualunque fino a pochi mesi fa, ma a causa dell’incapacità di quest’uomo di tener sott’occhio i suoi sottoposti, mi sono ritrovato a lottare per la vita sia con loro che con i suoi nemici… e dopo esserne miracolosamente uscito(con la durata vitale azzerata, ricordiamolo), questo cosa fa?
Mi ricatta con la vita dell’amica per cui ho rischiato il collo, rendendomi di fatto il suo cagnolino ubbidiente, e solo DOPO che ci sono DI NUOVO quasi rimasto secco a causa di uno dei suoi… MI VIENE A CHIEDERE TRANQUILLAMENTE QUALI SONO I MIEI OBBIETTIVI?
Senza che me ne renda conto, la mia aura inizia a manifestarsi, iniziando a far vorticare l’aria intorno a me.
“…beh, allora credo che non rifiuterò la sua gentile offerta, in effetti un interrogatorio dei piani alti di Paradiso ed Inferno me lo risparmierei volentieri. Lei invece, crede di poter accettare un mio piccolo regalo, segno della mia gratitudine per tutto quello che ha fatto per me?” la mia voce è calma e lenta, ma trasuda tanto di quel veleno, da far accigliare il caduto che mi guarda con aria un po’ incuriosita.
“E di quale regalo si—“ si interrompe alla comparsa di un bagliore rosso.
[BOOST!BOOST!BOOST!]
Pianto bene i piedi nel terreno mentre l’aura del Boosted Gear aumenta sempre di più, e ne convoglio una gran quantità nel braccio inguantato.
“Allora Governatore, accetta o non accetta?” lui sospira portandosi una mano alla fronte.
[BOOST!BOOST!BOOST!BOOST!BOOST!]
Ho attivato anche le formule magiche di Beelzebub per ridurre lo stress causato al corpo dall’enorme quantità di energia che sto caricando, il tutto mentre fisso in modo glaciale questo… individuo.
“…Accetto. Un buon capo dovrebbe saper comprendere i desideri dei suoi subordinati, ed agire di conseguenza. Oltretutto… direi che me lo sono meritato.” …alla fine una minuscola briciola di senso della responsabilità ce l’ha ancora, sto’ bastardo… o forse ha capito che questo se lo beccherebbe in ogni caso.
[EXPLOSION!]
L’aura che ho accumulato viene rilasciata, e tutta quella che il mio corpo può sostenere viene convogliata dentro di esso, mentre quella rimanente continua a circolare all’interno del SG grazie alle formule di conduzione, filtrando gradualmente verso l’esterno.
Faccio un passo in avanti, arrivando a portata di braccio di un Azazel alquanto rassegnato, e carico il pugno; in questo istante, rilascio l’energia extra generando un rivestimento cremisi simile ad un’armatura intorno al mio corpo. A quella vista lui spalanca gli occhi scioccato.
“…Manifestazione di Aura Condensata?! È assurdo, come fa un principiante a—“
BOOOOOM!
Il cazzotto lo centra in pieno mento, causando una possente onda d’urto, e facendogli piegare lievemente il capo verso l’alto. Gli alberi intorno a noi si agitano come colpiti da una forte tempesta, tuttavia… una volta ritratto il braccio noto di non aver lasciato neanche il più piccolo segno o livido.
…beh, non è che mi aspettassi chissà cosa…
“…te ne basta uno?” fa riabbassando flemmaticamente la testa.
“…sì. A più tardi, ‘capo’.” Giro i tacchi e mi dirigo verso la sede del club. Ora mi sento un po’ meglio.
…Ha detto ‘Manifestazione di Aura Condensata’. Di cosa si tratta, Ddraig?
[Esattamente ciò che suggerisce il nome: mantenere attiva dell’aura condensata all’esterno del corpo, facendogli assumere la forma e le qualità che si desiderano. Il funzionamento è praticamente identico a quello del touki e della luce angelica.]
…ma non è quello che faccio da quando ho iniziato a seguire lezioni di magia con Akeno? Evocare e lanciare attacchi con lo youki non mi pare così complicato…
[Vedi, c’è una sostanziale differenza tra il caricare e colpire in breve tempo, e il creare oggetti di pura energia demoniaca: dopotutto essa è di tipo volatile, diversa dalla luce e il ki. È come paragonare lo sforzo di sollevare uno scatolone per appoggiarlo su un tavolo, e il farsi una maratona reggendolo  mentre se ne riordina il contenuto… infatti, è molto più complicato fargli assumere forma solida, che comprimerla momentaneamente per potenziare gli attacchi.]
…in pratica la percezione e la concentrazione necessarie sono eccessive per un diavolo di bassa classe?
[Altroché. Da quel che ne so, coloro in grado di farlo sono rari anche tra quelli di classe media, queste capacità sono proprie dei diavoli incantatori di alta classe come l’erede dei Sitri.]
Uff, mi chiedo se dipenda da quella questione dei chakra di cui mi ha parlato Koneko… mi sa che l’agenda della settimana prossima traboccherà di impegni.
Spero almeno che Rias non mi faccia il terzo grado…
 
 
 [Azazel]
 
 
Mi sto allontanando dallo spiazzo in cui ho ‘parlato’ con il Sekiryuutei, massaggiandomi piano il mento: a quanto pare ora trattare con lui sarà ancora più difficile, perciò la sua collaborazione in quel progetto è andata a farsi benedire. Anzi, se ne venisse a sapere mi sa che si incazzerebbe come una bestia.
Uff, pazienza. Credo che ora farò una salto in quel locale che—
“Ma ciao. È da un po’ che non ci si vede, vecchio mio.” Una voce inaspettata mi congela sul posto. Pare che abbia migliorato la sua capacità di nascondere l’aura… o forse ero solo io ad essere un po’ troppo distratto.
“…Ciao anche a te. Che… sorpresa trovarti qui.” Un uomo alto, dai capelli bruni e ricci e gli occhi verde intenso compare alla mia destra. Indossa una semplice tunica beige, stretta in vita da uno spesso cinturone dotato di diverse tasche, e calza dei sandali di epoca classica.
“Eh, con tutte le voci che circolavano, ero curioso di vedere il luogo dove si terrà il summit. Purtroppo non potrò partecipare, ma anche io volevo buttare almeno un occhio ai ragazzi che hanno dato vita a questa possibilità, a proposito dei quali… avevo un lavoretto da svolgere.” …ecco perché il SG di quel ragazzo mi dava quella strana sensazione… era passato sotto le sue cure.
“Immagino, presto riuniremo anche gli altri pezzi così potremo completare il risveglio di quel vecchio serpentone.”
“Non vedo l’ora: Vritra è stato diviso, ma il suo spirito è forte e non si è spezzato. Unito al lavoro tuo e di Mephisto, il mio è risultato relativamente semplice, almeno per questi primi due pezzi.  Per l’aggiunta del nostro dono temo ci vorrà ancora un po’, invece. Ad ogni modo… hai già pensato a come rimediare al casino causato da Kokabiel?” …mmm, cosa intendi dire ‘vecchio mio’?
“Beh, avrei mezza idea… perché me lo chiedi?” la sua espressione passa istantaneamente da serafica a fredda e tagliente.
“Azazel. A causa della nostra inadempienza, dei nostri sottoposti hanno sofferto molto, e pure per due dei nostri buona parte della responsabilità è anche tua. Hai accettato di sostituire Shemz come capo dei Grigori, quindi dovresti essere in grado di gestire gli altri leader, e se proprio non ti è possibile, almeno prendere le dovute contromisure. Invece alla fine è dovuto intervenire un esterno per evitare il peggio.” Ah, forse ho capito.
“In effetti hai ragione, ma è dura stare dietro e prevedere le azioni di tutta la nostra organizzazione, anche se era parte del piano—“
“—Questo tuo atteggiamento ti è già quasi costato il Sekiryuutei, e considerata l’indole del Hakuryuukou… mi capisci? Devi darti una regolata. E gradirei anche che pure tu porgessi le tue scuse a quella povera ragazza.” …oh.
“…quindi eri tu. Avevamo sentito di un arcangelo che ultimamente visita giornalmente una certa abbazia in Inghilterra, ma non pensavo fosse addirittura uno di voi quattro.”
“…Certo che sono io. Sono il più indicato per situazioni del genere, sebbene ci sia un limite a quanto possa fare. Le ferite fisiche posso guarirle quasi tutte in un battito di ciglia. Quelle della mente con impegno e pazienza. Quelle dell’animo… di solito sono un bel problema anche per me.” Sembra essersela presa a cuore… come tutti i suoi pazienti, del resto.
“Mi auguro che d’ora in poi tu prenda seriamente sia le iniziative che riguardano la tua organizzazione, che quelle che svolgeremo tutti insieme. Visto che lavoreremo tutti a stretto contatto con gli umani, dobbiamo ricordarci più che mai che ogni nostra azione ha pesanti conseguenze su di loro.”
“…ho capito, non serve che continui con la predica, Raffaele.  D’ora in poi i piani li prepareremo insieme.” Lui mi osserva attentamente, cercando tracce di inganno e menefreghismo, ma poi sospira ed annuisce sollevato.
“Molto bene, è bello sapere che persino tu alla fine sia maturato un poco. Pare che non dovrò applicare nuovamente il metodo di persuasione tramandatomi da nostro Padre…” mentre lo dice, sogghigna facendo saltellare sul palmo della mano un grosso sasso. Sento il gelo pervadermi il corpo.
I ricordi di quel periodo… sono passati parecchi millenni, ma sono ancora nitidi e dolorosi nella mia mente.
“…non tirar fuori quell’episodio. Per essere Il Guaritore, sai essere davvero sadico… mi chiedo perché non sia già caduto anche tu.” Ridacchia divertito.
“Sadico io? Ma quando mai… beh, ora devo proprio andare. Almeno durante la riunione, cerca di non punzecchiare troppo Micky, okay?” Detto ciò, svanisce in un lampo di luce.
…Come al solito, non sono sicuro se essere felice o preoccupato di averlo incontrato. Mi conosce fin troppo bene, ed ancora sembra determinato ad inculcare una buona dose di disciplina a me ed immagino anche gli altri… ma è pur sempre l’unico dei 4 nostri ex-superiori con cui sia mai andato d’accordo.
Fino a quel giorno, almeno. Lui ed il suo atteggiamento da fratello maggiore… bah.
Porto inconsciamente le mani in un certo punto del corpo, che ha iniziato a dolermi verso la fine del discorso.
Riallacciare i vecchi rapporti potrebbe non essere così male. Forse.
 
 
[Dante]
 
 
Il sole è ormai svanito oltre l’orizzonte, lasciando nel cielo scuro solo qualche traccia rossa.
Io e Xenovia stiamo camminando verso la scuola in tutta calma. Anche se grazie agli arrangiamenti di Akeno possiamo entrambi teleportarci direttamente lì (di norma solo i diavoli possono usare i propri cerchi di trasporto), abbiamo preferito fare due passi per goderci la frescura della sera… e digerire tranquillamente la cena.
Lei sta fissando le stelle che iniziano a fare capolino, e sembra persa nei propri pensieri. Direi che è il momento, abbiamo un discorso in sospeso.
“…se non sbaglio stamattina mi avevi chiesto spiegazioni riguardo alla notte scorsa.” Lei si gira appena, inclinando il capo di lato.
“Posso sinceramente dirti che non mi ha dato affatto fastidio. Non volevo svegliarti, così mi sono limitato a stravaccarmi pure io… nulla di cui ti debba preoccupare.”
“…” continuiamo a camminare in silenzio per un po’, ma mentre passiamo davanti al parco, lei si immobilizza. Sta osservando intensamente la fontana, facilmente visibile fin da qui.
“…Quello che invece mi hai detto quella notte* era solo per calmarmi, o pensavi veramente ogni singola parola?” …eh?
“Beh, quello…” prendo fiato e coraggio. Fuori le palle, amico.
“Sì, pensavo veramente a tutto ciò che ti ho detto. Ho calcato un po’ la mano per essere sicuro che recepissi il messaggio, ma io ti ammiro sul serio, e non volevo che ti crucciassi per cose che vanno oltre il tuo controllo, o per cui non hai davvero avuto possibilità di scelta.” Per un po’, nessuno dei due fiata. Quindi lei annuisce, e riprende a muoversi.
“In tal caso…” un ghigno pericoloso inizia a formarsi sul suo volto.
“…se non sbaglio volevi avvicinarti a me e riuscire a farmi interessare a qualcosa che non riguardi la Chiesa. La seconda ti è riuscita, sebbene indirettamente… per la prima, devi dimostrare di saper tenere il mio passo.” …che vuole dire? Ma soprattutto, mi auguro che con ‘interesse’ si riferisca alla scuola e non al frequentare certi siti…
E in questo istante, lei scatta come un fulmine aggiungendo dell’altro solo dopo una decina di metri.
“…l’ultimo che arriva a scuola si occupa delle pulizie della casa per tutta la settimana prossima!” ……EEEH?!
Quella dannatissima… mi metto a correrle dietro, imprecando in tutte le lingue che mi vengono in mente, aramaico, enochiano* e sanscrito compresi.
Grazie alla mia velocità sovraumana riesco a recuperare parecchio terreno, ma lei utilizza le sue doti atletiche per prendere scorciatoie impensabili come il sfruttare un muro come trampolino per scavalcare una recinzione di oltre tre metri, mantenendo così un po’ di vantaggio(per la cronaca, io la recinzione ho provato a saltarla direttamente, inciampando però sulla sua cima e schiantandomi di faccia dopo un assurdo carpiato).
Durante il percorso quasi non mi rendo conto di aver messo su uno stupido sorriso… eppure il cervello non dovrebbe aver subito ripercussioni dalla botta… credo.
Alla fine arriva al traguardo con quattro metri di vantaggio. Si gira con espressione trionfante, e subito scoppia ridere.
“…se non altro il trofeo per le migliori cappellate resta saldamente in mano tua…” mugugno qualcosa mentre cerco un fazzoletto per tamponarmi il naso gonfio da cui cola un filo di sangue. Mentre mi preparo a rovistare in ogni mia singola tasca, ne vedo uno spuntarmi davanti.
“Tieni, il premio di consolazione.” Sospiro rassegnato, ed inizio a tamponarmi sotto il suo sguardo divertito.
“Davvero notevole. Voi due insieme emanate un’aura simile a quella di Tobio con la sua bionda, ma ancora più vivace.” Entrambi ci irrigidiamo un po’. Appoggiato come suo solito in posa plastica al muro della scuola, c’è Vali.
“…ciao anche a te. Non hai niente di meglio da fare che appostarti ed importunarmi ogni santa volta che passi dalle mie parti?” lui sbuffa leggermente.
“…oggi direi proprio di no, non mi restava altro che attendere l’inizio del summit. Comunque dovreste prendere esempio da quei due: come ti ho già detto, i detentori di Longinus raramente hanno vite soddisfacenti, in particolare quelli che ospitano i due Draghi Celesti. Dovresti goderti ciò che hai finché ne hai ancora l’opportunità.” Mentre lo dice, lancia un’occhiata complicata verso il magazzino delle attrezzature sportive, quindi se ne va senza dire altro.
Che intende dir— un momento. Tobio ed una bionda? Non intenderà mica…
“…tu raggiungi pure gli altri, io devo controllare una cosa.” Senza sprecare un secondo di più, mi fiondo verso l’area indiziata, ed occultando la mia aura il più possibile, inizio ad esaminarla.
L’edificio mostra tracce di una forte magia di camuffamento, che proprio ora sta iniziando a svanire. Mi arrampico fino ad una delle finestrelle e butto un occhio all’interno.
“Umph-aah! Basta Tobi, ora devo proprio andare: se arrivo di nuovo in ritardo, Nonno Mephi mi farà una ramanzina che non finisce più!” All’interno, una stupenda ragazza bionda sui vent’anni stacca a malincuore il proprio volto da quello di un giovane bruno. Hanno entrambi i vestiti un po’ in disordine, infatti ora se li stanno sistemando.
 Il ragazzo è chiaramente Ikuse Tobio, aka Slash/Dog, l’altra invece… non la conosco. Tiro sottovoce un sospiro di sollievo, e faccio per scendere dalla mia postazione, quando noto uno strano sigillo azzurrino tremolare e svanire sulla spalla di lui.
…che cos’era quello?
“Cerca di fare attenzione: ho una brutta sensazione riguardo a questa conferenza. Promettimi che terrai gli occhi aperti ancora più del solito.”
“Ci puoi giurare. Con tutti i casinisti che ci sono in giro, le probabilità che vada liscia sono fin troppo basse, perciò prenderò tutte le precauzioni del caso.” Lei fa un paio di passi indietro, quindi attiva un cerchio di teletrasporto di fattura differente dai nostri. Mentre la luce la avvolge, si copre il capo con il cappuccio della sua cappa, e sorride un ultima volta prima al ragazzo, poi ad un punto nell’ombra.
“Ci vediamo, cuccioloni. Fate i bravi.” …giusto, c’è anche Jin—CHE CAZZO CI FACCIO ANCORA QUI?!?
Scendo rapidamente, e faccio per tagliare la corda da bravo guardone. Non devo essere scoperto, non potrei mai sopportare di essere accomunato a certi maniaci…
“…trovato qualcosa di bello?” sobbalzo violentemente. Mi ero scordato di Xen!
Che ora mi sta fissando sospettosa…
“Ehh, vieni con me che ne parliamo con comodo!” le afferro una mano e la trascino come un treno il più lontano possibile dal magazzino. Mi fermo solo una volta raggiunta la caffetteria della scuola, nell’edificio principale.
Mi giro verso di lei, e le sposto una sedia per farla accomodare ad un tavolino. Un momento… perché è tutta rossa? Forse la corsa di prima l’ha sfiancata più di quanto mi aspettassi...
“Ti offro qualcosa da bere, se lascio nella cassa i soldi non credo ci saranno problemi… cosa ti andrebbe?” lei, che mi stava fissando in modo strano, si riscuote.
“Dell’acqua… dell’acqua andrà bene.” Eseguo la transazione, e le porgo la bottiglietta. Bene, ed ora cosa mi invento?
[…è proprio necessario farlo? L’ultima volta non è finita così bene… dirle la verità e basta ti pare brutto?]
…ma è così dannatamente imbarazzante! Tch, però hai ragione, meglio evitare stupidi castelli per aria.
“Allora. Mi spiace averti mollata così su due piedi, ma le parole di quel cazzone argentato mi hanno fatto venire un terribile quanto stupido sospetto.” Lei continua a guardarmi con sguardo vacuo.
“…Hai in mente la mia amica Asia?”
 
“… davvero avevi paura che il ‘prendersene cura’ che ti aveva promesso, comprendesse anche il portarsela a letto?” chino la testa contrito ed imbarazzato. Diciamocelo, ho fatto proprio una gran stronzata… la violazione della privacy non è roba su cui scherzare, se qualcuno provasse farlo con me, gli romperei un osso o due come minimo.
“Quindi era questo il motivo della tua improvvisata. Beh, in effetti ci conosciamo appena, chiederti di fidarti ciecamente sarebbe stato troppo…” se prima ero imbarazzato, ora il mio viso sta andando a fuoco. Lo sapevo che mi sgamava… lo sapevo che mi sgamava…
“Eeeeh, sì. Scusa, mi dispiace tanto.” Mi giro lentamente verso il proprietario della voce: ovviamente Slash/Dog. Fortunatamente, non sembra particolarmente arrabbiato.
“Beh, diciamo che per stavolta passa; sei stato fortunato. Se fossi arrivato qualche minuto prima, temo che la tua incolumità sarebbe stata in serio pericolo, e mi sarebbe stato difficile spiegare ad Azazel perché il nostro Sekiryuutei fosse diventato una statua di ghiaccio.” …statua di ghiaccio? Non sembra uno dei poteri del Canis Lykaon, e dato che Tobio non è un mago…
“La mia ragazza in genere è dolcissima, ma da quando ci siamo fidanzati ufficialmente è diventata un tantino iperprotettiva… e non ti conviene prenderla sottogamba: oltre ad essere l’asso della Grau Zauberer, è anche una detentrice di Longino come noi.” …CHE?!
Cioè, non solo è la maga più talentuosa dell’organizzazione magica fondata e diretta dal famigerato Mephisto Phele, ma ha pure—
“…Non starai parlando di Lavinia Reni, la detentrice dell’Absolute Demise?” …pare che Xen la conosca.
“Proprio lei. Era piuttosto nota in Italia una decina di anni fa, non mi sorprende che la Chiesa Cattolica Romana la tenesse d’occhio.”
“Quindi la sua scomparsa è dovuta al fatto che quell’organizzazione l’avesse reclutata.”
“Esatto, e su ordine diretto del Presidente in persona per giunta, che l’ha presa sotto la propria ala ed addestrata personalmente.” Oookey, lei è decisamente una persona che non ho intenzione di far incazzare. Più di quanto già possa essere.
…ti prego, fa che non lo sia…
“Senti… è il caso mi scusi con lei personalmente oppure… è meglio che per qualche tempo le giri al largo?” Tobio ridacchia.
“Per un po’ sarà impegnata, quando avrà finito magari ve la presenterò. Ora sarebbe il caso che ricontrolli le difese apportate dalla nostra fazione: sono uno dei responsabili. Xenovia Quarta, è stato un piacere conoscerti… ci vediamo ragazzi.” E se ne va.
“…” cala un silenzio imbarazzante, che dura un paio di minuti. E mi rendo conto che rischiamo di arrivare in ritardo alla riunione al club.
“Credo sia ora di raggiungere gli altri, ormai manca poco.” Xen getta la bottiglia nel cestino, e si alza un po’ titubante.
“C’è qualcosa che ti turba?”
“…pensavo solo che tutti i presenti a questo summit fanno parte di una delle fazioni. Io sarò l’unica esterna presente… nonché l’unica umana.” ah. È la prima volta che la vedo intimorita da qualcosa del genere.
“…Come ha detto Rias-buchou, sei una testimone preziosa, e le tue azioni si sono guadagnate la stima ed il rispetto sia della fazione Maou che della maggior parte dei Grigori. E se qualcuno provasse comunque a fare lo stronzo con te, dovrà prima vedersela con me. Te l’ho promesso, no? Che se dovessero sorgere problemi durante la tua permanenza, li avrei risolti.” …le sue guance sono ancora arrossate. Pensavo che il colpo di caldo le fosse passato dopo l’acqua…   
“Giusto, era una promessa.” Ha assunto un aria assente, e la cosa inizia a preoccuparmi.
….quindi l’Hakuryuukou non aveva frainteso…
“Che hai detto?” lei scuote la testa, e mi prende il braccio iniziando a strattonarmi verso il vecchio edificio scolastico. Oh beh, se ora sta bene eviterò di scervellarmi troppo, o la mia materia grigia rischia di surriscaldarsi ancor prima del summit.
[Pfff. Guahahaha!]
…Ddraig? Perché stai ridendo?
[Niente, niente. Penso solo che su certe cose sei davvero tardo, Compagno…]
E questo cosa vorrebbe dire?
…Ddraig, mi senti?
Ddraig?!?
 
 
[Esterno]
 
 
“È ora.” Rias Gremory, dopo aver salutato insieme al resto del club i suoi due alfieri, inizia a guidarli verso il nuovo edificio scolastico dove si terrà il summit.  
Gasper è stato lasciato indietro perché il suo potere potrebbe rappresentare un problema se per sbaglio lo attivasse, Mil-tan invece si è offerta di tenergli compagnia. È stato lasciato un sigillo di comunicazione collegato ai loro compagni, grazie a cui possono seguire la riunione in remoto.
Durante il percorso, i giovani hanno modo di ammirare la potentissima barriera difensiva che delimita il territorio della scuola, oltre alla quale si notano numerose pattuglie di sorveglianza delle tre fazioni. Questa è la prima volta dalla fine della guerra che angeli, caduti e diavoli si riuniscono nello stesso luogo.
Alla fine, il gruppo si ritrova di fronte alla sala riunioni dello staff, dentro cui si percepisce un immane miscuglio di poteri, sacri e demoniaci assieme. La diavola rossa esita un istante, quindi bussa alla porta.
“Scusateci.”
All’interno, la prima cosa ad essere notata è un enorme ed elegante tavolo, chiaramente non parte dell’arredamento originario. Intorno ad esso, piazzati su lati diversi, si trovano sedute quattro persone: tre uomini ed una ragazza.
Ad occupare uno dei lati lunghi sono la Maou Serafall Leviathan, vestita straordinariamente in modo formale e castigato; e il Maou Cremisi Sirzechs Lucifer, che indossa un ampia veste cerimoniale nera con degli spallacci dorati intarsiati. Entrambi hanno un aria seria e dignitosa; dietro di loro la capocameriera del casato Gremory, Grayfia Lucifuge, attende di servire il tè appoggiato ad un carrello accanto a lei. 
Ad uno dei capi della tavola si trova invece l’attuale leader del Paradiso, l’arcangelo Michele, scortato da una serafina dalla bianca armatura. Indossa una veste rosso fuoco con inserti dorati, che tuttavia sfigurano davanti alle sue dodici ali ripiegate dietro la schiena: a differenza dei suoi fratelli e delle sue sorelle che le hanno di un bianco immacolato, le sue risplendono così tanto dall’apparire come degli sfavillanti raggi solari, e lui stesso irradia un enorme aura di pace e sicurezza. 
Infine, all’altro capo del tavolo siede scompostamente il Governatore dei Grigori, l’arcangelo caduto Azazel. Indossa abiti gotici scuri, aperti sul davanti per lasciar intravedere parte del petto, ed ha un’aria un po’ annoiata.
Dietro di lui un giovane dai capelli argentati è appoggiato al muro mentre lascia vagare distrattamente lo sguardo per la stanza. All’ingresso del gruppo Gremory però, si fa improvvisamente vigile, e tira fuori un sorrisetto alla vista del ragazzo moro che chiude la fila affiancato da una ragazza dai capelli blu.
“La mia sorella minore, la sua famiglia, e la loro ospite.” Alla presentazione di Lucifer, la giovane Gremory fa breve inchino.
“Nell’attacco di Kokabiel alcuni giorni fa erano attivi durante l’incursione.”
“Ho sentito i rapporti. Vi do ancora una volta i miei ringraziamenti.” Alle parole di Michele, Rias si inchina nuovamente.
“Mi dispiace che Kokabiel della mia fazione vi abbia turbato.” L’espressone di Azazel non cambia di una virgola, mentre parla. Nel vedere ciò, la rossa invece stringe la bocca.
“Sedetevi pure.” All’invito del Maou, Grayfia li accompagna ad una fila di sedie appoggiate al muro dietro di loro, su due delle quali sono già sistemati Sona Sitri ed il suo pedone.
La Gremory si accomoda vicino alla sua amica, seguita dalla sua regina, il cavallo, la torre, ed infine il pedone e la ragazza umana.
“Ora che sono arrivati tutti, dirò i presupposti della riunione: le persone qui presenti conoscono l’evento più importante e l’oggetto proibito: la scomparsa di Dio…” ovviamente nessuno dei presenti si mostra sorpreso dalla constatazione. 
“…ora, riconoscendo questo, continuiamo la conversazione.”
 
“Beh, non abbiamo nessun’altra cosa di cui agitarci.” L’aria si fa fredda davanti al commento inopportuno di Azazel. Non è certo il primo, ed è abbastanza chiaro si sta godendo gli scatti di tensione da lui causati.
A parte ciò, la conversazione è proseguita abbastanza spedita comprendendo numerosi argomenti riguardanti le similitudini e le differenze tra le varie fazioni, ed al modo migliore per costruire il loro rapporto da ora in poi.
Questo fino a quando vengono richiesti i dettagli dell’attacco di Kokabiel.
“Rias, potresti parlarcene?”
“Sì, Lucifer-sama.” Dopo il richiamo di Sirzechs, la sorella si alza per fare un breve rapporto, sotto lo sguardo interessato dei presenti. 
Espone con apparente tranquillità un riassunto degli avvenimenti di quella sera, ma di tanto in tanto le sue mani o sguardo hanno un lieve tremore.
“—e questo è tutto.” Finito il rapporto, al ‘Bel lavoro siediti’ del fratello Rias si riaccomoda sollevata.
“Grazie Rias-chan    !” anche Serafall le fa l’occhiolino.
“Allora, Azazel. Dopo aver sentito il rapporto, voglio sentire l’opinione del Governatore dei Grigori.” Alle parole del Maou, tutti gli sguardi si concentrano sul caduto.
“Riguardo l’incidente di alcuni giorni fa, Kokabiel, leader della nostra organizzazione, ha tenuto all’oscuro gli altri leader, me compreso, ed agito in modo indipendente. La sua cattura è stata eseguita da Vali, dopodiché nel nostro tribunale militare la sanzione è stata eseguita. La condanna è il congelamento e confino eterno nel fiume Cocito. Un rapporto sul caso vi è già stato inviato, giusto? Questo è tutto.” Michele sospira.
“Come spiegazione è la peggiore ma—conosco la vostra storia, e so che non volete dare il via a nuovi conflitti, vero?”
“Aah, non ho interesse nelle guerre. Lui ed alcuni dei suoi, ora quasi tutti imprigionati o sotto sorveglianza per mancanza di prove, erano gli unici a voler riprendere da dove avevamo mollato due secoli fa.” Questo sembra tranquillizzare le altre parti, ma Sirzechs si rivolge nuovamente a lui.
“Azazel, voglio comunque chiederti una cosa: perché nei decenni passati hai iniziato a reclutare detentori di Sacred Gear? Se non è per aumentare le forze da volgere contro di noi allora…”
“Sì, non importa quanto tempo è passato, ma non avete compiuto vere mosse contro di noi. Eppure quando hai accolto il Vanishing Dragon in molti si sono sentiti minacciati.” Anche i pensieri di Michele concordano con quelli del Maou. Al sentire ciò, l’interpellato sorride amaramente.
“È per il bene delle ricerche sui Sacred Gear… magari dovrei inviarvene una parte? Anche se ho raccolto materiale e collaboratori, non avevo intenzioni bellicose. Sono perfettamente soddisfatto dello status quo attuale. Ho anche ordinato ai miei sottoposti di non interferire con le politiche del mondo umano, sapete? Né tantomeno in questioni religiose o negli affari dei diavoli—accidenti, la fiducia nei miei confronti è così bassa?!”
“Questo è vero.”
“Ci puoi giurare.”
“Esattamente!” …i pareri dell’angelo capo e dei due Maou coincidono.
“Uff. Quindi il ricercare in modo meschino non va d’accordo con voi, uh? E va bene: firmiamo sto’ trattato di pace, così poi staremo tutti un po’ più tranquilli. Dopotutto è per questo che io e Sirzechs abbiamo iniziato il nostro rapporto epistolare.” Al sentire ciò, gli angeli, Leviathan,  sua sorella ed il suo pedone assumono un’aria sorpresa.
“…Dunque lo avevate in mente fin dall’inizio. Questo è un bene: anche io avevo intenzione di proporre una pace alle fazioni dei demoni e dei caduti. Se la situazione restasse immutata questo sarebbe dannoso per il mondo. Ora che coloro che hanno dato il via alla guerra sono scomparsi, sarebbe il momento di mettere da parte le divergenze.”  Azazel scoppia a ridere alle parole di Michele.
“Ha! Finalmente Michele ha iniziato a parlare! Anche se prima era sempre un Dio qui, Dio su, Dio giù…”
“…Ho perso un sacco di cose. E dopotutto, il nostro compito è guidare gli esseri umani: concordiamo sul fatto che il nostro ruolo più importante è proprio quello di sorvegliarli, e di guidarli.” Il caduto continua a sghignazzare.
“Allora è vero che sei riuscito a recuperare il ‘Sistema’. E quindi questo è diventato un mondo buono e pacifico, del tutto diverso da quello in cui cademmo, vero?”
“Concordo con Michele. Anche per i demoni la situazione è la stessa: ora che il nostro creatore è scomparso, i nostri obbiettivi primari hanno la priorità. Nel nostro caso, la continuazione della specie… se il conflitto riprendesse, la nostra estinzione sarebbe inevitabile.” Alla fine, anche Azazel annuisce.
“Pure questo è vero: l’unico risultato di una nuova guerra sarebbe un reciproco annientamento. È finalmente giunto il momento di portare al passo successivo il nostro cessate il fuoco.”
Il senso di nervosismo che aleggiava nell’aria si è finalmente alleggerito, e tutti i presenti si distendono un po’. Mentre Grayfia inizia a servire il tè, Michele rivolge lo sguardo verso il pedone della Gremory.
“Ora che la questione più pressante è stata risolta, direi che possiamo sentire la domanda del Sekiryuutei-dono.”  Il ragazzo in questione in primo momento sembra preso in contropiede, poi, dopo aver scambiato un paio di parole con la ragazza al suo fianco, si alza in piedi. Quest’ultima inizialmente pareva contraria, ma poi annuisce spostandosi nervosamente la ciocca di capelli verdi dagli occhi.
“…Volevo sapere perché Asia Argento e Xenovia Quarta sono state allontanate dalla Chiesa. Non dovrebbe essere vostro compito assicurare ‘guida’ e protezione ai vostri fedeli?” gli altri assumono un aria stupita. Poi Michele si volge seriamente verso Dante.
“Posso solo scusarmi per questo. Dopo la scomparsa di Dio, solo il sistema per governare la protezione divina, la misericordia ed i miracoli è rimasto attivo. Questo sistema è contenuto nel macchinario celeste che si occupava di realizzare queste cose… Dio l’ha creato ed utilizzato per fare miracoli sulla terra: realizzare l’effetto sacro di esorcismi, reliquie, croci… anche questi sono poteri del sistema.” Segue un breve silenzio, poi…
“…sta dicendo che con la Sua scomparsa si sono verificati malfunzionamenti? Oppure semplicemente che senza di Lui non siete più in grado di farlo funzionare correttamente?”
“…entrambe le cose. Ad essere onesti, richiede un grande tributo a chi lo usa. Con me come centro, siamo in grado di avviare il sistema, ma… la protezione divina e la misericordia non sono più efficaci come un tempo. È una cosa spiacevole, ma il numero di coloro che possono ricevere la salvezza si è ridotto.”
“Per questo, c’era la necessità di tenere lontano le persone della chiesa che potrebbero interferire col sistema, e lo stesso vale per i detentori di Sacred Gear irregolari. Asia Argento ricade in entrambe le categorie, e sono compresi anche i detentori dei Draghi Celesti.”
“In altre parole, la capacità di guarire demoni e caduti con un dono divino interferisce con il sistema…”
“Esatto. Una persona in grado di fare ciò influenzerà la fede degli altri seguaci… ed essa è la sorgente di potere di ogni divinità, e del macchinario costruito da nostro Padre. Un altro esempio di influenza nel sistema—“
“…è l’esistenza di un credente al corrente della scomparsa di Dio, giusto?” interviene la ragazza dai capelli blu.
“…sì. Perdere te, Xenovia, è stata una grave ferita anche per noi; ma se a parte noi quattro arcangeli maggiori ed un piccolo numero selezionato di nostri fratelli, qualcuno a conoscenza di ciò si avvicinasse ad un luogo di connessione diretta, l’influenza sul sistema potrebbe essere catastrofica. Mi scuso: non c’era altro modo che permettere che tu ed Asia Argento diventaste degli eretici.” Detto ciò, Michele china il capo davanti all’ex-esorcista.
“…” la ragazza rimane in silenzio per qualche istante, poi sospira e fa un fievole sorriso.
“Ho capito le vostre ragioni, e non posso che prenderne atto… e condividerle. La Chiesa si è presa cura di me fino ad ora, perciò è giusto che ripaghi questa gentilezza nel modo più opportuno… anche se questo significasse doverla abbandonare come eretica. Ora che conosco il motivo di ciò che è successo, sento di poter andare avanti in pace con me stessa.” Un espressione di sollievo si forma sul volto dell’arcangelo.
“Ti ringrazio… sono grato che tu sia riuscita a perdonarci. Ovviamente ti lasceremo la custodia di Durandal, sono certo la userai in modo degno. Inoltre…” si gira verso Azazel.
“…gradirei poter incontrare anche Asia Argento, è giusto che porga anche a lei le mie scuse di persona.” Il caduto si limita a fare un breve cenno di assenso.
“…se posso permettermi, ci sarebbe un’altra cosa che vorrei sapere.” I due arcangeli si voltano verso il Sekiryuutei, che li sta osservando meditabondo.
“Per quel che riguarda Shidou Irina, cosa avete intenzione di fare per rimediare ad i vostri errori?” un ombra passa sul volto di Michele.
“…abbiamo preparato un programma di recupero, ed uno di noi si sta già prendendo cura di lei. Posso assicurarvi che sta ricevendo le migliori cure disponibili del Paradiso.”
“Capito, molto bene. E lei?” lo sguardo di Dante si sposta su Azazel, che fa una faccia da ‘cosa centro io?’.
“…Ah, per quel Sellzan, giusto? Mi sono assicurato che venisse sbattuto in cella vita naturaldurante…” Michele gli scocca un’occhiataccia fulminante.
“…ma forse potrei seguire il vostro esempio e fare anche io visita a quella ragazza.” Il caduto alza lo sguardo al soffitto, per poi puntarlo sul suo accompagnatore.
“Ma sentiamo il parere delle altre persone che hanno il potere di cambiare il mondo, gli invincibili Draghi Celesti. Per cominciare, Vali. Cosa vuoi fare per il mondo?” a quella domanda, quest’ultimo sorride.
“Se posso lottare contro avversari forti, allora qualunque cosa mi va bene.” L’espressione del suo rivale si fa alquanto seccata.
“E invece tu, Sekiryuutei?” a quel punto, egli si porta la mano al mento. Dopo qualche secondo, annuisce, e prende un profondo respiro.
“Davvero non riesce ad immaginarlo Governatore? ...Fare in modo che gli umani e gli altri mortali non debbano più soffrire a causa delle 3 fazioni, ovviamente. Che ciò che è successo a me, ad Asia, a Xenovia ed a Irina non accada mai più... soprattutto a coloro estranei alle fazioni. La vita è già abbastanza dura senza che entità ‘superiori’ si mettano a giocare con loro neanche fossero pupazzetti, perciò farò tutto ciò che è in mio potere per impedire che questo accada ancora. Mi piacerebbe proteggere anche coloro coinvolti in altre mitologie, ma non sono un così ingenuo idealista.” La sua risposta lascia spiazzati tutti i presenti, eccetto la ragazza al suo fianco, che sorride fiera.
“Beh… devo dire che hai una notevole ambizione, ragazzo.” Fa Azazel mostrando per la prima volta dall’inizio della conferenza un espressione seria e rispettosa.
“E farò tutto il necessario perché venga realizzata.” La replica di Dante fa spuntare un sorriso anche sui volti di Sirzechs e Michele.
“…Allora avrai il nostro appoggio… cercheremo di aiutarti il più possibile—“ le parole del Maou si spengono all’improvviso.
Gli sguardi di tutti e tre i leader si puntano in contemporanea verso la finestra. La barriera all’esterno sta mostrando una dilatazione in un certo punto, e dopo circa un minuto, una bolla luminosa riesce a penetrare all’interno.
Eccezion fatta per i leader, tutti sembrano stupiti da questa intromissione, ma questo stupore è nulla rispetto a quello che si genera quando la sfera svanisce. Essa conteneva tre figure alate, che iniziano a fluttuare con calma verso di loro.
Quella al centro è un uomo dalla carnagione scura vestito elegantemente, e le sue ali sono color ottone. I due ai suoi fianchi sono invece dei giovani che indossano delle uniformi bianche, rispettivamente uno castano dalle ali d’argento, ed uno biondo dalle ali bronzee.
“…Pare che alla fine quel momento sia giunto.” mormora Sirzechs con espressione cupa.
Attorno a loro si materializzano svariate squadre di sorveglianza, che iniziano a tenerli sotto tiro fermando la loro avanzata. Quelle formate dai diavoli, mostrano anche un palese nervosismo, nel farlo.
“Sono Xandelsur, Ministro degli Esteri di Selgram, nazione dei draghi metallici. Sono qui per incontrare Sirzechs Lucifer!” dichiara l’uomo al centro. La sua espressione è granitica, e il suo sguardo punta dritto verso il tavolo occupato dai leader.
L’atmosfera all’interno della barriera è ora così tesa da potersi tagliare con un coltello, e tutti stanno osservando nervosamente i nuovi arrivati. I membri del gruppo Gremory in particolare, mostrano un profondo disagio alla vista del più robusto dei due giovani draghi, che dal canto suo si limita a lanciar loro una breve occhiata noncurante.
Infine, dopo aver preso un profondo respiro, il Maou Cremisi si alza dal tavolo.
 
 
 
1 Hikikomori: persona che si è reclusa volontariamente nella propria abitazione, ed evita a tutti i costi l’ambiente esterno e, in genere, gli estranei.
2 Yukata: abito estivo di cotone tradizionale giapponese, non dissimile da un lungo accappatoio.
3 Vedi life 4
4 Enochiano: il linguaggio angelico (anche se dubito che il Language possa tradurlo, e Dante averlo imparato così in fretta, direi che ha avuto tempo e modo di imparare qualcuno dei vocaboli più utili…).
 
 
NdA
 
Salve!
Finalmente l’argomento Juggernaut Drive è venuto a galla… essendo il mio protagonista ben diverso dall’originale, ovviamente verrà affrontato in maniera diversa. Per coloro stupiti dal limitato numero di spiriti intrappolati nel Longino, una risposta arriverà nei prossimi capitoli (mancano le 3 parti della life 10 e la newlife).
Viene inoltre rivelata anche la provenienza del Shadow Prison, e fa la sua entrata in scena la “Medicina di Dio”. Ho trovato assurdo che in una simile novel che dà ampio spazio ai combattimenti, l’Healer definitivo del mondo biblico sia stato a malapena citato… vi anticipo che comparirà abbastanza spesso, ed ovviamente la sua presenza sarà fondamentale in molte situazioni.
Per quanto riguarda la successione di Azazel, vi invito ad informarvi sul Vangelo apocrifo ‘Il Libro di Enoch’, da cui provengono i Grigori. Chissà, se riesco potrei fare una One-shot su lui e Shemhazai…
E finalmente ha inizio il summit. Questo era solo l’antipasto, e corrisponde parecchio alla novel… ma ora che gli ambasciatori di Selgram sono arrivati, l’atmosfera si movimenterà parecchio.
Anticipazioni per la prossima life: Sirzechs vs Xandelsur!
Saluti!




 

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Capitolo 12
*** Life 10 parte1 ***


 
 
Una ragazza dai lunghi capelli neri siede a gambe incrociate sulla vetta dell’immensa montagna che ospita uno dei palazzi più estesi e magnifici del multiverso, interamente presa dalla sua meditazione.  
“Sono tornato! Allora Almyora, come va? Percepisci qualche cambiamento nella forza?” ad interromperla dalla sua contemplazione, è un uomo biondo dalla rossa camicia hawaiiana: Indra, il sovrano di questo luogo.
“Nulla di particolare… a parte un insolita quantità di nubi temporalesche accumulatesi sul monte Olimpo. Per caso hai di nuovo litigato con Zeus su chi avesse la precedenza su una qualche mortale?” un sorrisetto sognante si forma sul volto del dio.
“…Sì. Che ci posso fare, sarà un perdigiorno capace solo di cornificare la moglie da mattina a sera, ma almeno ha buongusto in fatto di donne.” Lei si acciglia.
“Perché invece tu raramente appesantisci il cranio di Indràni… svolgi solo attività edificanti, tipo l’ubriacarti con litri e litri di Soma, o… il frantumare i genitali a me ed ai poveretti in grado di reggere i tuoi assalti solo perché ti prudono le mani se non impugni la mazza almeno una volta al giorno.” Indra sghignazza.
“…quindi io ti frantumerei i genitali ogni giorno con la mia mazza, eh? Se non fossi del tutto estranea ai doppisensi, non sai per quanto te l’avrei rinfacciata questa… comunque, scherzi a parte. Hai percepito qualche movimento da quei due ed i loro seguaci?”
“…Nulla. Ma considerando quanti dei loro scagnozzi hanno accettato missioni ed incarichi in giro per il mondo mortale e negli inferi, non mi stupirebbe che una loro spia stia puntando al summit. Dopotutto, gli interessati hanno già incrociato alcuni di loro di recente… e dubito che fossero tutti dei lupi solitari.”  L’Imperatore Celeste corruga la fronte.
“Vero. Però non possiamo inviare degli agenti nell’area, o la situazione rischia di precipitare… perciò non ci resta che contare sui nostri alleati. O per meglio dire, sulla tua gente.” Almyora chiude gli occhi, e riprende ad immergersi nel piano astrale.
“Dunque conti sui draghi metallici fino a questo punto. Questo spiegherebbe perché ti sei dimostrato così disponibile con Zaldor… o forse vuoi davvero assistere di persona al suo sviluppo?” l’altro replica con una risata.
“Certo che conto su di voi. Non fraintendere: due secoli fa vi avrei aiutati anche se non foste stati una potente razza guerriera, e gli asura ed i garuda* si fossero tenuti fuori dalla Caccia… dopotutto l’aver aiutato i vostri cugini Lung* quando erano in difficoltà, ve lo avrebbe reso dovuto, visto che la maggior parte di loro aveva già seguito Yu-Long. Ormai è chiaro che i nostri destini sono intrecciati, e che per raggiungere le reciproche vittorie dovremmo contare gli uni sugli altri.” Il dio fa una breve pausa, osservando il sole risplendere sulla sua casa.
“Per il giovane erede di Ilexia… sento che compirà grandi imprese. Il suo ardore e la sua ambizione sono davvero ammirevoli, credo che sia un ottimo candidato come successore del Comandante della mia Avanguardia. L’altro diciamo che… sta iniziando a darmi seri dubbi: anche se ha ottime doti e possiede il True Longinus, gli manca il giusto spirito per sfruttarlo al meglio. E lo stesso vale per la sua attitudine al comando.” La dragonessa abbozza un amaro sorriso.
“Temo che Cao Cao ci rimarrebbe molto male se sentisse tutto ciò. Dopotutto siamo stati tu ed io a trovarlo, a fargli scoprire il suo Longino, ed a indirizzarlo sulla via delle arte marziali.” Il dio sbuffa seccamente.
“Il Dao* delle arti marziali non è fatto per i mollaccioni. È una strada tinta di sangue e sudore, e lo sai bene anche tu: come in ogni altra cosa, non è possibile raggiungere il vero successo se ci si lascia influenzare da un po’ di concorrenza o da qualche intoppo… ma è anche vero che se ci si lascia dominare da esso, non si potrà mai essere considerati dei veri leader.” Il suo sguardo si fa fosco, mentre inizia ad accarezzarsi la barba.
“…Che c’è ora?”
“…Ormai hanno raggiunto il capolinea.”
“?”
“Le fazioni bibliche, intendo. Hanno tirato avanti a fatica fino ad adesso sfruttando il nome di un dio scomparso spacciandolo in ferie… quando avrebbero dovuto darsi da fare fin dall’inizio per far quadrare i conti. Questi due secoli di stallo potranno essere pochi per la nostra concezione del tempo, ma con gli eventi che si stanno per scatenare… saranno loro fatali.”
“Parli del… presagio?” alle sue parole, lei sembra mostrare un po’ di preoccupazione.
“Sì. E non solo della visione di Brahma, ma anche della profezia delle Parche e del ritorno del figlio di Odino. Per poter affrontare la tempesta in arrivo, bisogna essere pronti a tutto… e loro non lo sono.”
“…Vero. Tuttavia esiste sempre un elemento imprevisto che può influire nel risultato finale. In questo caso, potrebbe essere un particolare individuo che riesca a ribaltare le carte in tavola.” In quel momento arriva una ragazza bionda in uniforme da combattimento, che dopo aver compiuto un breve inchino, porge al dio un rotolo sigillato.
“Mmmh, tra loro esiste qualcuno capace di attirare la tua attenzione? Interessante. Ma anche se tra le fazioni bibliche sorgesse un grande eroe che li possa guidare verso la salvezza, per farlo dovrebbe prima vedersela con Alkhanthos. Xandelsur avrà pure un ruolo preminente, e sarà un  fine diplomatico, ma non può compiere scelte che vadano contro la volontà del suo popolo. L’unico che potrebbe farlo è appunto il tuo trisavolo… e dubito che il Pepitone sia particolarmente incline alla clemenza nei confronti dei diavoli.” Dopo aver rotto il sigillo, Indra legge rapidamente il contenuto della missiva.
“Ora temo di dovervi lasciare, io ed Agni abbiamo un impegno urgente. Almyora, nel caso i diavoli mostrassero tendenze suicide, lascio a te il compito di formare e guidare in battaglia l’armata che supporti la tua gente… Raiza, vorrei che le facessi da vicecomandante. A più tardi, ragazze.” Detto ciò, egli svanisce rapidamente. Lo sguardo curioso della nuova arrivata si punta sulla dragonessa.
“…pare che abbiamo ricevuto una bella responsabilità. Comunque posso sapere di cosa stavate parlando, sorellona?” lei le lancia un’occhiata in tralice, poi annuisce leggermente.
“Ultimamente, ho percepito il risveglio di uno spirito di un certo livello nel piano astrale. Ed a giudicare dal tipo di impronta che emana, direi che si tratta di un diavolo… o almeno credo. È piuttosto complessa, ha pure tracce draconiche in sé…” la bionda assume un aria stupita.
“Sei riuscita a percepirlo dagli inferi fino a qui?! Sei incredibile, davvero degno della Gran Sacerdotessa… oppure è lui ad essere così potente? Comunque credo che sarebbe interessante incontrarlo, tu che dici, sembrava forte?” Almyora scuote la testa.
“Ho detto risvegliato, ma mi sembra ancora ad uno stadio nascente… dubito che possa essere particolarmente forte, al momento. E non l’ho percepito negli inferi, ma sulla Terra. Se vuoi incontrarlo, dovresti chiedere a Lathian e Zaldor: probabilmente saprebbero dirti qualcosa a riguardo.” Un sorriso pieno di aspettativa si disegna sul volto abbronzato di Raiza. A tempo stesso, alcune lievi scariche elettriche iniziano a manifestarsi nei suoi occhi blu intenso.
“Allora credo proprio che andrò a fare una richiesta di trasferimento. Potrei anche approfittarne per regolare i conti con Eiko una volta per tutte…”
 
 
[Sirzechs]
 
 
Un silenzio tombale regna nella sala, e mentre i più giovani si scambiano sguardi intimoriti, gli altri cercano di venire a patti con la situazione in cui ci troviamo.
Mi volgo verso mia moglie, che in questo momento sta già inviando messaggi ai miei colleghi negli inferi.
“Grayfia, vorrei che contattassi anche il Gran Re e l’Arciduca. Temo di non avere l’autorità necessaria, per parlamentare così all’improvviso a nome di tutta la nostra razza con quegli a esseri…”
“Sir-tan… ne sei sicuro? Le probabilità che eventuali negoziazioni vadano a buon fine, calano notevolmente se sarà presente anche lui…” sospiro frustrato.
“Ne sono consapevole, Serafall… ma delle trattative compiute senza consultare la fazione del Gran Re, riguardanti quelle creature… difficilmente riusciranno ad essere anche solo riconosciute, figuriamoci ad essere rispettate.”
“Ho inviato i messaggi, per quel che riguarda Ajuka e Falbium, stanno preparando le nostre armate ed un piano d’azione nel caso… beh, le cose vadano come temiamo. Dovrebbero finire entro un paio d’ore.” Ringrazio la mia compagna con un cenno del capo, mentre cerco di farmi venire in mente qualcosa di utile.
“…Sirzechs. Dopo così tanto tempo, la pace tra le nostre fazioni è ormai stata raggiunta… se la situazione dovesse richiederlo, noi—“
“—No Michele, è una questione che riguarda l’Inferno e i draghi metallici, non possiamo permettere che ci finiate anche voi di mezzo. Oltretutto, il trattato non è ancora stato firmato, sarebbe una pessima idea in più di un senso.”
“Ma così voi…” la sua voce si spegne, mentre ci lancia uno sguardo esitante.
“Saranno entrambi qui entro mezz’ora al massimo, ed hanno accettato la presenza durante le trattative dei leader delle altre due fazioni, delle loro scorte, e del Sekiryuutei… ma richiedono l’allontanamento di altri ‘spettatori non direttamente coinvolti nella faccenda’.” Alle parole di Grayfia contraggo le sopracciglia, ma rapidamente recupero la mia compostezza. Per quanto trovi snervante l’atteggiamento di quell’uomo, dovrò sopportarlo, come ho sempre fatto.
“Rias, Sona… mi spiace farlo, ma devo chiedervi di allontanarvi, per ora… credo che l’aula del Consiglio Studentesco sarà sufficiente. Non appena la situazione tornerà sotto controllo, vi contatteremo nuovamente. Dante-dono, tu invece puoi rimanere, dopotutto questa situazione riguarda anche te.” Le due ragazze si accigliano un po’, ma subito si alzano, e dopo aver salutato educatamente, lasciano la stanza insieme ai loro servitori e all’ex-esorcista… che prima di richiudersi la porta alle spalle, lancia un ultimo sguardo agitato all’unico giovane diavolo rimasto nella stanza. Il quale replica con un calmo cenno di capo, prima di volgersi meditabondo prima verso di me, poi verso Azazel.
…mi dispiace che si sia ritrovato invischiato in tutto questo, ma temo di non poterlo lasciare in panchina come gli altri. La sua sola presenza potrebbe darci del vantaggio, e l’espressione del Governatore mi conferma che anche lui lo ritiene una risorsa necessaria alla risoluzione del conflitto che sta per scoppiare… qualunque forma esso assuma.   
Non è il momento di esitare.
 
Trenta minuti dopo.
 
“Il capofamiglia del casato Bael, il Gran Re Lord Bael… ed il capofamiglia del casato Agares, l’Arciduca Lord Agares.” La voce di Grayfia annuncia l’arrivo di colui che si occupa di amministrare la giustizia infernale, e di colui che invece ha assunto la guida dei clan conservatori, e si assicura che noi Maou non “facciamo imboccare all’Inferno la strada sbagliata”…ovvero il fratello di mia madre. 
Il primo ad entrare è ovviamente lui, che dopo aver ispezionato la stanza con un'unico, rapido sguardo dei suoi cupi occhi viola, scambia un paio di parole di saluto con Michele ed Azazel, e si va a sedere su un divano sistemato poco fa dietro di me, dove prima si trovavano le sedie che occupavano i ragazzi. L’ultimo dei quali ora si trova pochi metri più in là, appoggiato al muro come il suo rivale.              
Quindi è il turno dell’Arciduca, un individuo castano dal freddo sguardo analitico, che come il collega butta due parole in croce agli arcangeli e si piazza sul lato del mobile rimasto libero. Considerata la situazione, non posso dire di non capire come si sentano, ma… è piuttosto seccante sentirsi criticare ogni due per tre dai loro sostenitori, per poi vederli fare un simile sfoggio di ‘diplomazia’.
“L’Onorevole Xandelsur farà il suo ingresso tra cinque minuti insieme alla sua scorta. C’è altro che possa fare per voi?” al mio diniego, Grayfia si posiziona nuovamente dietro di me.
Dopo quasi un minuto di silenzio imbarazzante, il mio zietto preferito inizia a farsi sentire.
“…Ti sei già fatto un’idea della situazione, nipote?” …come no.
“Direi che hanno un messaggio da consegnarci. Non sono certo che ci possa essere spazio per negoziazioni, ma in caso ritengo sia saggio tenersi pronti anche per quell’evenienza.”
“Umph. Alcuni riterrebbero ingenuo un simile ottimismo… verrebbe da pensare che tra le nostre specie ormai non ci sia più nulla da dirci. Immagino che sia solo per via del loro senso dell’onore, che si sono presi la briga di inviare un ambasciatore prima delle loro truppe.” Non senza sforzo, mi trattengo dallo sbuffare. Non riesce a contenere la sua arroganza neppure in una situazione come questa!
“…Tuttavia non è proprio per via del nostro ottimismo e volontà di andare oltre i vecchi schemi che ci avete appoggiati come nuovi Maou durante la guerra civile?” le parole Serafall di solito riescono facilmente a mitigare gli animi, ma non questa volta. Ormai il mio sospetto che il supporto che abbiamo ricevuto dal Gran Re e la sua cricca, fosse dovuto unicamente al fatto che Rivezim avesse dimostrato di essere troppo folle per poter succedere al ruolo del padre, è da tempo divenuto certezza.
“…Eh, certo. Non vedo l’ora di osservare con i miei occhi i risultati dei vostri metodi.” 

 

Sto fissando dritto nei suoi calmi occhi bordeaux l’ambasciatore dei draghi metallici. Siamo seduti uno di fronte all’altro, mentre dietro di lui i suoi due giovani accompagnatori attendono in perfetta posa da bodyguard.
L’aria non è più semplicemente tesa: è irrespirabile. Oltre ovviamente al motivo per cui si trovano qui, anche le loro aure contribuiscono parecchio alla cosa: quei due ragazzi credo siano sulla cinquantina, ovvero all’inizio della maggior età della loro stirpe; eppure emanano già una sensazione opprimente per chiunque eccetto noi leader e Grayfia.
Si capisce a colpo d’occhio che sono esperti nel Senjutsu, grazie al fluire incredibilmente regolare della loro energia vitale, e il livello del loro potere è al principio della classe Maou. Ma la cosa peggiore è che stanno chiaramente contenendo almeno parzialmente la loro forza!
Che razza di addestramento hanno seguito?! Ed ovviamente, pure il loro capo fa la sua discreta figura.
A differenza di loro, non pare aver allenato particolarmente la sua energia vitale, tuttavia lui si trova nella fase avanzata della stessa classe. Ed a giudicare dai sigilli ed oggetti magici che ha addosso, anche lui potrebbe star tenendo nascosto il suo vero potere… mi auguro che non sia un Drago Celeste, altrimenti—
“Possiamo sapere per quale motivo avete interrotto il nostro summit, Xandelsur-dono, o vuole continuare ad ammirare le iridi di Sirzechs-kun?” Azazel… se continui così ti farò ingoiare la sedia. Michele sospira sfiduciato portandosi una mano alla fronte.
“…Certamente. Volevo solo assicurarmi che aveste davvero intenzione di procedere… sapete, dopo aver dovuto aspettare oltre mezz’ora anche solo per entrare…” quindi volevano solo metterci alla prova… e prendersi una piccola rivalsa per l’attesa?
“Beh, avreste potuto avvertire prima di presentarvi qui, allora.  È ovvio che ci sarebbe voluto un po’ per riorganizzare la riunione.” L’Arciduca fa mostra ancora una volta del suo sangue freddo, esponendo senza timore ciò che pensa. 
“…In verità vi avevamo avvertiti che avreste ricevuto una nostra visita, ed abbiamo pure specificato sarebbe avvenuta qui nel mondo umano. Volete dirci che non vi aspettavate la nostra comparsa ad un evento simile?” stringo i denti. Sta chiaramente cercando di raccogliere informazioni contando su errori dovuti al nervosismo… e la cosa peggiore, è che se continua così potrebbe riuscirci!
“In effetti non metterlo in conto è stata una nostra mancanza, mi spiace. Tuttavia il quesito posto dal Governatore è condiviso da tutti i presenti… cosa vi porta qui?” Xandelsur riporta su di me il suo sguardo calcolatore.
“…Ma il discutere su come appianare le nostre divergenze, ovviamente! Per quale altro motivo altrimenti, saremmo venuti a partecipare ad un summit di pace?!” il silenzio cala nuovamente, ma stavolta è carico di incredulità.
“Pff. Credevo che fare scherzi fosse una specialità dei draghi di rame, invece vedo che neanche lei se la cava male. Non sarebbe meglio arrivare rapidamente al punto?” …e mi è tornata la voglia di commettere uno ziicidio.
“…Quindi non crede che sia possibile per le nostre razze confrontarsi se non sul campo di battaglia? Mi auguro che non sia un pensiero condiviso da tutti i diavoli, altrimenti temo che presto non rimarranno abbastanza crani per formularlo…” nonononono!
“—chiedo scusa per l’interruzione. Ciò che il Gran Re intendeva dire, è che pensava che se davvero aveste dato importanza a quell’obbiettivo, avreste svolto più preparazioni a riguardo e fissato regolarmente un incontro. Comunque, sono ansioso di sentire le vostre idee… prego, ci dica cosa avete in mente, in modo da poter valutare se la cosa è fattibile o no.” Il diplomatico fa un sorrisetto, quindi giunge le mani appoggiando i gomiti al tavolo, e la bocca dietro di esse.
“Beh, pensavamo che prima di poter stipulare un trattato di pace come con i qui presenti signori, sarebbe opportuno regolare un po’ i conti. Tanto per cominciare un risarcimento per la distruzione di Galenstein, il cui valore convertito in valuta attuale, tra proprietà pubbliche e private, ammonta a circa 100 miliardi di dollari.” Al sentirlo iniziare a dettare condizioni, il volto di mio zio si fa violaceo.
“…poi, ci sarebbe la questione dei danni morali: per tutto ciò che hanno perso, i nostri fratelli vogliono le scuse ufficiali delle vostre cariche governative, e dei clan che hanno partecipato alla Caccia, che sarebbero i seguenti: Amon, Bael, Balam, Beleth—“ Xandelsur sciorina quasi una ventina di nomi di Pilastri e casati extra, neanche fosse una normalissima lista della spesa. Inizio a temere che il bastardo abbia ragione e quello che vogliono davvero sia prendersi gioco di noi… oltre al screditarci davanti a quelle che stavano per diventare due potenze alleate.
Le loro richieste sono ragionevoli, e normalmente verrebbero anche accettate… ma considerato l’odio viscerale radicato tra le nostre razze, la seconda è—
“—infine, vogliamo che ogni singolo partecipante alla Caccia della vostra razza venga processato come criminale di guerra, e che coloro che non si presenteranno al tribunale il giorno prestabilito, siano condannati in contumacia*. Il giudice dovrà essere un esterno alla nostra razza ed alle fazioni bibliche, mentre la giuria dovrà essere composta in parti uguali da esse, da nostri rappresentanti, e quelli di due fazioni esterne.” A quest’ultima condizione, mi sento cascare le braccia. Inoltre, riesco quasi a sentire del fumo levarsi dal divano.    
“…Seriamente vi aspettate che tutte queste condizioni possano venire accettate dagli abitanti dell’Inferno?” alla domanda di Michele, Xandelsur inarca un sopracciglio.
“…non vedo perché no. Quando si compie un ‘errore’ come, ad esempio, dare il via ad una campagna di sterminio senza neanche prendersi il disturbo di consegnare una dichiarazione di guerra… non è forse normale scusarsi, risarcire la parte offesa, e rimettersi alla comunità internazionale per giudicare i colpevoli alla fine del conflitto?” …temo di averlo sottovalutato. Non solo sta interpretando la parte del buon pacifista alla perfezione, ma sta pure rinfacciandoci non troppo velatamente le nostre violazioni nel codice internazionale.
…a questo punto temo non ci resti che dir loro la verità e sperare nella loro comprensione. Una rapida occhiata a Serafall mi conferma che anche lei non vede altre alternative.
“…Ciò che dice è sicuramente vero, e penso che anche le vostre richieste siano legittime… ma ci sono delle circostanze e dei fatti da considerare. Nello specifico, riguardano coloro che hanno pianificato e dato il via alla Caccia…” lo sguardo del dragone si punta sulla mia collega.
“…Sono tutto orecchie.” Speriamo bene. Non mi aspetto che questa sorta di ‘scaricabarile’ ci pari il culo, ma almeno—
Bzzzt.
Per una frazione di secondo, ogni cosa sembra congelarsi… ma subito le mie sinapsi riprendono la loro attività. Mi guardo rapidamente intorno, mentre avverto una sensazione familiare propagarsi per tutta la barriera.
L’Arciduca, Dante, la serafina ed il mio caro zietto sono stati bloccati. Coscienza compresa.
“Grayfia, le ragazze!” mentre pronuncio queste parole, lei già aveva creato un cerchio di trasporto, ma esso non si attiva; ci scambiamo uno sguardo allarmato: hanno manomesso la nostra barriera. Inoltre, percepiamo l’attivazione di alcune magie di trasporto all’interno dell’edificio, e la comparsa di alcune aure magiche.
Lei si precipita fuori dalla stanza, diretta all’aula del Consiglio Studentesco dove si trovano Rias, Sona e gli altri. Intento io, Michele ed Azazel iniziamo a preparare una seconda barriera da lanciare su questo edificio.
“…Non potevano scegliere un tempismo peggiore… che bastardi.” Alle parole del caduto, tutti ci volgiamo verso di lui.
“…sa chi ha attivato questa trappola, Governatore?” lui annuisce, lo sguardo inquisitorio di Xandelsur puntato addosso. I suoi due bodyguard invece sono scattati in stato d’allerta, e si sono piazzati intorno a lui in posizione difensiva, affinando la percezione ed attivando il loro ki.
“Khaos Brigade. Abbiamo confermato il nome di quest’organizzazione uscita allo scoperto solo di recente, ma alcuni gruppi che la compongono sono attivi già da parecchio. Il mio vice-governatore Shemhazai ha posato lo sguardo su di loro da un po’ di tempo, e possiamo dirvi con certezza che non sono da prendere alla leggera: pare che raccolga i membri più pericolosi di molte razze, e che abbia diversi possessori di SG che hanno raggiunto il Balance Breaker… ed anche di Longini.”
“Il loro obbiettivo?” fa Michele.
“Il caos e la distruzione. È molto semplice, a loro non piace un mondo in pace, e faranno tutto il necessario per porglici fine. Sono terroristi della peggior specie, ma di ancora peggiore…” *sospira*
“…c’è il fatto che il loro capo sia nientemeno che il Dio Drago Ophis.” A queste parole, un timore intenso travolge tutti i presenti. In particolare, i tre draghi metallici sembrano davvero scioccati.
“Boss, ma non è proprio per causa sua che ha dovuto organizzare e mediare l’incontro tra—“ la bocca del drago di bronzo viene tappata dal suo compagno, mentre il loro capo gli scocca un occhiataccia.
…mi piacerebbe sapere di cosa stiano parlando, ma adesso proprio non abbiamo tempo. Il Dio Drago dell’Infinito… è una delle quattro—tre ormai, esistenze all’apice.
Se davvero diventasse nostro nemico… non riesco a pensare a come potremo affrontarlo.
Poco dopo riusciamo a generare una nuova barriera intorno all’edificio, indebolendo parzialmente gli effetti della stasi. In quell’istante, numerosi sigilli magici cominciano ad apparire per tutta l’area rilasciando delle figure incappucciate.
Maghi.
“…Ugh.” Il Sekiryuutei barcolla un po’, ma poi riesce a stabilizzarsi. Immagino dipenda dal suo Longinus il fatto che sia riuscito a riscuotersi da— …dannazione!
“Te ne sei accorto, eh Sirzechs?” Azazel sta tenendo d’occhio gli invasori dalla finestra, lanciando di tanto in tanto uno sguardo verso il vecchio edificio scolastico. Attivo il canale telepatico che mi connette a Grayfia.
[Tesoro, come stanno?]
[Bene, a parte il fatto che sono quasi tutti in stasi. Deve essere opera del SG di Gasper, giusto?]
[…Lo penso anche io. Aspetta, ‘quasi tutti’? Su alcuni di loro l’attacco non ha avuto effetto?]
[Esatto, i due spadaccini sono coscienti e combattivi… o almeno spero. Al mio arrivo stavano affrontando delle squadre di maghi inviate suppongo a rapirli, ma una di loro temo che ora sia bloccata in territorio nemico.]
[Cosa?! Parli della detentrice di Durandal, giusto? Beh, ci penseremo dopo, ora vorrei che—]
“Gah!” un verso sgradevole mi perdere il filo del discorso. Pure lui si è ripreso, evviva…
“…nipote. Sbaglio o il potere che mi ha appena immobilizzato appartiene all’alfiere di tua sorella? Quello che, mi avevi assicurato, ormai poteva essere da lei gestito senza troppi problemi?” …a volte lo odio proprio il mio lavoro.
 
 
[Xenovia]
 
 
Mi chiudo la porta alle spalle, e raggiungo rapidamente gli altri.
…sinceramente avrei preferito rimanere lì dentro con lui, visto che sono davvero preoccupata per ciò che potrebbe accadergli se incontra quei draghi metallici. Da ciò che mi hanno lasciato intuire i discorsi suoi e di Lucifer, sembra che non sia esattamente benvoluto da loro…
Ma sarebbe fin troppo sgarbato da parte mia, e sembrava abbastanza sicuro di sé. Devo avere fiducia in lui.
Raggiungiamo rapidamente l’aula del Consiglio Studentesco, e ci accomodiamo intorno al tavolo che la Sitri ed i suoi usano per le riunioni. Quindi, quasi all’unisono, le due diavole sospirano.
“…non mi sarei mai aspettata di rivederlo così presto. Sona, tu cosa ne pensi, sono qui per dichiararci guerra? E perché mio fratello ha voluto tenere Dante-kun con sé?” l’altra si leva gli occhiali ed inizia a lucidarli.
“Probabile. Per il tuo pedone… credo sia un tentativo di restituire loro il favore.” Alle sue parole, tutti la guardiamo perplessi.
“…Che intendi dire?”
“…Pensateci. Si sono presentati qui senza preavviso, chiaramente vogliono metterci sotto pressione. Perciò avere entrambi i responsabili dell’inizio della Caccia nella stanza—” a quel punto, lo stupore regna sovrano.
“Che—che significa? I responsabili?!?” Sona lancia un’occhiata sorpresa all’amica.
“…Tuo fratello non ti ha spiegato tutti i dettagli? Strano… comunque, anche se i loro nemici di ragioni per attaccarli ne avevano, il casus belli fu l’irruzione del Welsh Dragon e del Vanishing Dragon, in seguito noti tra i loro simili come i ‘Draghi del Pretesto ’, all’interno del campo di battaglia delle tre fazioni. Quello fu un avvenimento di importanza vitale sotto molti aspetti: oltre a causare forzatamente la prima collaborazione nella storia tra le forze bibliche, ed ovviamente la tregua perdurata fino ad oggi, ha anche ricordato a tutti il motivo per cui i draghi sono la razza più temuta, perfino dagli dei.” Sento un brivido corrermi lungo la schiena. Se le cose stanno così, se ad aver dato la spinta che ha causato quel massacro sono stati quei due, allora Dante…
“E i metallici non sono stati gli unici a farne le spese: anche gli altri draghi come i Lung e quelli cromatici* hanno subito persecuzioni tali dal rischiare l’estinzione; l’hanno evitata solo grazie ai Re Drago Yu-Long e Tannin che hanno giurato fedeltà rispettivamente al Monte Sumeru e a Mephisto-sama, garantendo alle loro razze un rifugio sicuro.” …assurdo.
“…corre qualche rischio? Lo attaccherebbero solo perché detiene il Longino in cui è sigillata una delle loro anime?” alla mia domanda, la Sitri china il capo meditabonda.
“…non so dirti. Per ora ne dubito: attaccare qualcuno impegnato in una conferenza di pace non mi pare nel loro stile. Ma dopo… diciamo che anche il fatto che sia stato reincarnato non lo aiuta.” Stringo i pugni. Questo è…
Terribilmente ingiusto. Rias mi ha spiegato il motivo per cui ha accettato la reincarnazione, e il sapere che tutto ciò che gli è successo finora gli ha procurato pure degli altri nemici… è davvero troppo.
Scuoto la testa. Queste riflessioni non mi porteranno da nessuna parte, meglio usare quest’attesa in modo proficuo.
Mi vado a sedere a gambe incrociate in un angolo della stanza, ed apro una fessura nel fodero di Durandal. L’aura inizia a fluire in me scorrendo nel mio corpo sino a raggiungere ‘l’elemento’, quindi dopo essere circolata per un po’ e parzialmente assorbita da esso, riprende il suo viaggio fino a ritornare da dove è venuta venendo sostituita da una più fresca, dando vita ad un nuovo ciclo.
Durante il processo chiudo gli occhi, e la mia mente si calma iniziando lentamente a distaccarsi dal piano fisico, e portandomi a concentrarmi esclusivamente sull’allenamento. Prima che la mia coscienza si estranei del tutto però, ho l’impressione che qualcuno mi stia fissando intensamente.
Per qualche istante mi pare che voglia attaccar bottone, ma poi sembra perdere la volontà di farlo. Provo ad espandere la mia percezione nell’ambiente circostante, come mi ha consigliato Dante: sono tutti per i fatti loro, eccetto Koneko, che proprio ora sta distogliendo lo sguardo da me.
…che fosse lei?
 
Bzzzt!
Una sensazione familiare si fa sentire, ma prima che riesca ad influenzarmi, sembra essere scacciata dall’aura di Durandal. Questo è… il potere del SG di Gasper!
Balzo in piedi sguainando la spada, proprio nell’istante in cui compaiono dei cerchi magici da cui sbucano diversi maghi. Quando mi notano, iniziano a formare dei sigilli, ma in quel momento un turbine di lame li travolge.
Si tratta di Kiba: il suo attacco fulmineo a due spade ne ha stesi la maggior parte, ma quattro di loro sono riusciti a circondarsi con uno scudo magico. Dietro di essi, iniziano a preparare altri incantesimi, ma non gliene lascio il tempo.
“Allontanati!” Faccio circolare impetuosamente le nostre aure come se fossero una cosa sola, quindi punto Durandal verso di loro generando un ondata di energia sacra che li travolge e proietta contro la parete. Sulle loro barriere compaiono numerose crepe.
Respiro profondamente, ritirando il flusso che sto generando come se fosse una marea, per poi rispedirglielo contro con intensità e velocità raddoppiata. Loro, che stavano riparando le protezioni danneggiate o preparando altri incantesimi, cercano disperatamente di rinforzale, ma ancora una volta sono troppo lenti.
Eccetto uno di loro che saggiamente ha concentrato gli sforzi nel potenziare lo scudo fin da subito, gli altri tre vedono i loro venire infranti, per poi essere schiantati contro il muro perdendo i sensi. Intanto Kiba ha cercato inutilmente di contattare i due alfieri, ma il canale è bloccato; inoltre, altri cerchi magici compaiono…
“…così non ne usciamo più. Dobbiamo liberare Gasper, immagino che lo stiano forzando per causare tutto questo. C’è un cerchio magico che porta al vecchio edifico scolastico?” Kiba indica con un cenno del capo un complesso pentacolo a pochi metri da lui. Sembra quasi… che ce ne siano due sovrapposti?
“Questo è stato creato per le emergenze, può essere usato sia dai Sitri che dai Gremory. Grazie al talismano che ti ha dato Akeno dovresti riuscire ad usarlo anche tu… ma fai presto. Non riuscirò a proteggere tutti a lungo, in queste condizioni.” Annuisco, e mi lancio verso il cerchio. Il motivo per cui stiamo combattendo solo noi due, è ovviamente che tutti gli altri sono stati bloccati dal potere di Gasper.
Mi chiedo perché su noi due non abbia funzionato… nel mio caso deve essere stata Durandal… di sua iniziativa?
Arrivata a destinazione, lo attivo. Lancio un ultimo sguardo a Kiba: non appena dei nuovi maghi compaiono, lui saetta verso di loro e li abbatte con le sue Spade del Traditore prima che riescano a reagire… pare che il fattore sorpresa sia davvero il peggior nemico degli incantatori.
Tuttavia… oltre all’ultimo del primo gruppo, anche altri due oramai si sono trinceati dietro uno scudo, e si stanno preparando a contrattaccare. Spero che i rinforzi lo raggiungano in tempo…
Una luce cremisi mi avvolge, quindi mi ritrovo nell’aula del club. Completamente circondata da almeno una ventina di sinistri maghi incappucciati.
Santa Merda.
 
Soffocando un mugolio di dolore, termino di fasciarmi il fianco. Subito le bende prendono a macchiarsi di rosso, ma più di così non posso fare.
“…Sei sicura di non volere che vada a cercare qualche altra medicina e delle garze sterili?” Mi rimetto la maglia sotto lo sguardo preoccupato di Mil-tan.
“No. È troppo pericoloso uscire, ora come ora. Aspettiamo che recuperi un po’.” Ci troviamo nello scantinato del vecchio edificio scolastico, all’interno di una safe-room* protetta da numerose formazioni magiche. Purtroppo, con le nostre scarse conoscenze in magia demoniaca siamo riuscite ad attivarne solo una parte, perciò non possiamo permetterci di rilassarci troppo.
Uhn!
La gamba ricomincia a tremarmi intensamente, mentre le scariche elettriche si propagano. Beh, considerata la situazione in cui mi trovavo, direi che non posso proprio lamentarmi…
 
Cinque minuti prima.
 
Sono appena comparsa nell’aula del club, e faccio giusto in tempo a vedere Gasper bloccato contro il muro da catene e sigilli magici, che la ventina di maghi intorno a me inizia a castare incantesimi. Mi lancio in mezzo a loro, contando che non siano così carogne da colpire indiscriminatamente i loro compagni pur di beccarmi, e abbatto la lama sulle costrizioni dell’alfiere, ma una barriera magica si attiva intorno a lui e mi scaglia via.
Rotolo per attutire l’impatto, e così facendo noto Mil-tan sul pavimento sepolta sotto un paio di tappeti e legata da… delle tende arrotolate in modo da formare delle corde?!
Poi mi torna in mente il motivo principale per cui Rias l’ha reincarnata. Se voglio sperare di liberare Gasper—
Mi fiondo verso di lei, evitando gli attacchi dei maghi, ma proprio mentre sto tranciando al volo le sue costrizioni, una lancia di ghiaccio sibila rapidissima verso di me. Scarto di lato evitando che mi trapassi lo stomaco, ma rimedio comunque uno squarcio al fianco.
Nel momento in cui atterro, una rete magica piove su di me, ed inizia a restringersi schiacciandomi al suo interno. Un fiotto di sangue erutta dal mio fianco.
“Gaaah!!!” anche usando Durandal come protezione e circolando più aura possibile, tanto da manifestarne un alone protettivo attorno al mio corpo, sto comunque venendo rapidamente stritolata. Ma all’improvviso…
Strap!
“Non permettetevi di fare del male ad una mia compagna, nyo!” la rete viene ridotta a brandelli da Mil-tan. A mani nude!
Infatti la sua peculiarità è un incredibile resistenza magica, tale da annullare qualunque magia fino all’alta classe. In poche parole, il suo stesso corpo è una micidiale arma anti-mago!
Sembra che sia per questo che nonostante i vestiti danneggiati, lei non è ferita, e che sia stata immobilizzata da degli oggetti comuni a differenza di Gasper. Ma questo dimostra che sono in grado di stenderla anche senza usare la magia direttamente su di lei, inoltre in queste condizioni presto le sarò solo di peso, perciò…
“Mil-tan, per ora ritiriamoci. Dobbiamo raggiungere la safe-room!” lei esita un istante, ma poi inizia a seguirmi verso la porta.
Alla fine siamo riuscite a sfuggirgli, ma le scariche di rimbalzo di un fulmine che ho evitato al pelo, mi hanno semiparalizzato una gamba. Ed eccoci qui…
Sospiro. Ho agito ancora una volta d’impulso, e di nuovo ho rischiato di restarci secca… scampandola solo grazie all’intervento di qualcun altro.  
Due mesi fa durante quella caccia al vampiro, quando il nostro bersaglio mi ha afferrata per i capelli e stava per azzannarmi alla gola. Se non ci fosse stata Irina, sarei stata dissanguata, o peggio, trasformata in un non-morto… è per questo che poi ho deciso di accorciarmeli. 
Un paio di settimane fa Kokabiel mi ha quasi sgozzata, e sono stata salvata dall’intervento di Lathian. Forse dovrei focalizzare gli allenamenti nel migliorare la guardia… comunque, per qualche motivo non rimpiango minimamente l’aver continuato ad affrontare a testa bassa quel folle caduto incazzato nero.
In quel momento, tutto ciò che mi importava era—
“—Xenovia-san, mi senti?” …uh?
“…scusami, stavi dicendo?” seduta all’altro capo della stanza, Mil-tan mi sta guardando ansiosamente.
“Volevo sapere se gli altri stanno bene. Quei maghi malvagi hanno detto che avrebbero bloccato tutti quanti con il potere di Gasper-kun, ma sia io che te ci stiamo muovendo… gli altri come stanno?”
“...eccetto Kiba, sono tutti bloccati. Non sono sicura delle condizioni di Dante, ma essendo insieme ai leader sono certa che sia al sicuro.”
“…ho capito.” Un momento. Mi sono accorta che sta parlando in modo strano: ha smesso di usare i suoi ‘nyo’.
“………stai tranquilla. Anche gli altri staranno bene: i capi delle fazioni non possono certo essere rimasti con le mani in mano, ormai li avranno raggiunti e messi al sicuro.” Lei annuisce piano, poi si rialza in piedi.
“Bene, allora farò la guardia, nyo! Tu riposati pure, e non appena saranno distratti li sconfiggeremo con il mio potere stellare da ragazza magica, e quello della tua super-spada sacra!” Come mi aspettavo, non ha solo un corpo forte ed instancabile: anche il suo spirito lo è.
In qualche modo riesco ad incrociare le gambe, e riprendo a meditare: se l’aura di Durandal ha scacciato il potere di Gasper, immagino possa fare lo stesso con un po’ di elettricità. E come ha detto Mil-tan, tutto ciò che ci resta da fare è aspettare l’occasione giusta.
 
 
[Dante]
 
 
Mi hanno appena detto che il potere di Gasper ha immobilizzato tutti… ipotizzano che lo abbiano forzato ad entrare in Balance Breaker. Beh, in effetti la sensazione che ho provato poco fa è la stessa che ho sentito durante gli allenamenti con lui.
“Sirzechs-sama, gli altri come stanno?” lui rimane in silenzio un attimo, quindi si gira verso di me.
“Tutti in stasi tranne Kiba e Xenovia, ma ora sono sotto la protezione di Grayfia… eccetto la seconda, che ha assaltato il vecchio edificio scolastico tramite un cerchio di trasporto d’emergenza.” ……………..ma che cazz—
“—Vado anch’io. Prima liberiamo Gasper, prima ci liberiamo di questa seccatura.”
“Whoa, calma i bollenti spiriti, ragazzo! Andare da solo in un’area sicuramente sorvegliata da un reparto di maghi mi pare una pessima idea.” Trattengo un ringhio, limitandomi a lanciare una truce occhiata ad Azazel, e poi osservo l’esterno. Ormai nell’intero territorio scolastico ci saranno almeno una cinquantina di maghi, alcuni a terra, altri levitanti a mezz’aria.
Immagino che abbia ragione, tuttavia… non posso restarmene qui a girarmi i pollici, ma l’unico a cui posso chiedere di seguirmi è Kiba.
“C’è un altro fattore da considerare: secondo Grayfia, il cerchio usato dalla tua amica attualmente è bloccato, evidentemente i maghi dall’altro lato se ne sono occupati subito dopo la sua comparsa…” stringo i denti. In altre parole, l’unico modo che ho per raggiungere lei e gli altri è un assalto frontale dall’esterno… grandioso.
Azazel, che finora si era limitato ad osservare gli invasori, inizia a far fluire la propria luce, e solleva una mano sopra le spalle. Sento che si sta condensando, ma non all’interno dell’edificio… la barriera!
A pochi metri dal soffitto della barriera esterna, si sono generate alcune centinaia di lance di luce. Nel momento in cui il suo braccio si abbassa disegnando un arco, esse iniziano a piovere sui nemici.
Molti di loro vengono trafitti ancor prima di rendersene conto, altri riescono a percepire la minaccia in arrivo ed evocano degli scudi, contro cui si vanno a schiantare, a velocità crescente, tutti i dardi rimanenti.
Alla fine, nessuno di loro risulta abbastanza forte da proteggersi dalla salva mortale, e cadono dal primo all’ultimo in neanche cinque secondi. Pochi istanti dopo però, altre decine di teletrasporti si attivano materializzando altri maghi già con gli scudi alzati.
“…come pensavo è inutile. Dovremo aspettare che i capi si facciano vivi, se vogliamo andarcene… oppure trovare un modo per liberare il mezzo-vampiro.” Alle parole di Azazel, Vali sbuffa.
“Perché sprecare tempo così quando possiamo semplicemente spazzarlo via insieme all’edificio? Così elimineremmo all’istante il problema alla radice, dopotutto non è che siano così importanti quei due…” inizio a respirare profondamente imponendomi di calmarmi, per evitare di saltare addosso a quel bastardo.
“…naah. Ho un’idea migliore: potresti uscire ed iniziare a fare un po’ di piazza pulita, questo dovrebbe dare una smossa ai loro boss. Inoltre così forniremmo anche un diversivo al Sekiryuutei, che potrebbe raggiungere più facilmente l’area bersaglio.” Mentre il caduto inizia a cercare qualcosa nella sua tasca dimensionale, io mi volgo verso Lucifer.
“Signore, potrebbe chiedere a Kiba se è disposto ad aiutarmi nell’impresa?” lui rimane in silenzio una decina di secondi, poi annuisce.
“Dice che lo farà con piacere. Si occuperà Grayfia di proteggere gli altri.”
“…Siete seri? Credete davvero che un paio di ragazzini inesperti, per quanto talentuosi, riescano da soli in un’operazione simile? Anche solo l’attraversare tutti interi lo spazio aperto sarebbe una vera impresa, per quanto un diversivo come l’attacco dell’Hakuryuukou possa esser loro d’aiuto.” Anche se il Gran Re non mi sta particolarmente simpatico, temo abbia ragione…
“Allora credo che un po’ di supporto possa ovviare il problema: Lathian, che ne dici, ti va di scortarli fino all’obbiettivo e di coprirli dall’esterno?” lui si limita ad un cenno di assenso.
“…aiutereste dei diavoli, dopo tutto quello che è successo?” Xandelsur alza le spalle.
“E chi ha parlato di aiutare voi? Semplicemente, favorire un’operazione che interrompa l’attacco in cui siamo stati coinvolti, è qualcosa che rientra nei nostri interessi.” In quel momento, due cerchi di teletrasporto si materializzano proprio davanti alla finestra. Sembrano di fattura demoniaca, ma il loro stemma non mi è familiare…
“Vali, è il momento. Dante, questi due oggetti sono per te ed il principessino in pericolo: servono a controllare il Balance Breaker del detentore di un SG. Se lo usi tu, potrai andare in BB senza sfinirti rapidamente, ma fa attenzione: dura solo quindici minuti.” Afferro al volo quelli che sembrano un paio di bracciali, e faccio un cenno di ringraziamento al governatore.
“Dante-kun, fai presto e raggiungi gli altri… contiamo su di voi.” Annuisco al Maou, quindi lascio la stanza insieme a Lathian, salutato dall’ormai familiare esplosione di aura del Balance Breaker di un Longino.
 
“…Ti vorrei ringraziare per essere intervenuto durante l’attacco di Kokabiel. Hai salvato la vita mia e di Xenovia. Ed anche per quello che stai facendo ora, ovviamente.”
“…non è necessario. Ho solo agito come ritenevo giusto… adesso come allora.”
“Ne sono certo, ma questo non nega la gentilezza delle tue azioni… tra cui i tuoi provvedimenti per non coinvolgere me e Kyoko nella tua missione.” La sua espressione continua ad essere fredda e disinteressata come quella di un iceberg.
“…Dante. Faresti bene a smettere fin da ora di trattarmi come un amico. Anche se l’intervento di quei bastardi ci darà qualche carta in più da giocare, il massimo che possiamo sperare di ottenere è posporre la guerra contro di voi; ormai ciò che è stato iniziato due secoli fa temo che non possa che essere portato  a compimento.”
“…capisco. Per caso conosci i responsabili dell’attacco? Sono dei diavoli, considerati i sigilli sui cerchi?”
“Ogni membro della nostra razza li conosce. Ma se vorrai altre informazioni, farai meglio a chiederle ai tuoi superiori.” Detto ciò si chiude in un cupo silenzio. Ormai abbiamo raggiunto l’aula del Consiglio.
Come annunciato, eccetto Grayfia e Kiba, sono tutti immobilizzati. Quest’ultimo appena ci sente arrivare, si alza dalla sedia su cui era seduto a riposare e mi viene incontro.
“…mi dispiace Dante-kun. Avrei dovuto fermarla, dirle di aspettare l’arrivo dei rinforzi ma—“ gli poggio una mano sulla spalla.
“…nella foga della battaglia, è difficile prendere sempre le decisioni corrette. Non preoccuparti, sarà lei che si beccherà una tirata d’orecchi appena la recuperiamo.” Annuisce piano, quindi si volge verso Lathian.
“…contiamo su di te Lathian-senpai.” Lui sospira e chiude gli occhi.
“…ormai non frequento più questo istituto. Mi assicurerò che raggiungiate incolumi il vecchio edificio, questo è tutto.” Grayfia si avvicina e ci porge degli auricolari magici. Intanto all’esterno, una serie di boati e intense fluttuazioni d’aura segnalano che Vali è entrato nel vivo dell’azione.
“Con questi potrete tenervi in contatto tra di voi e con me. Li ha creati Beelzebub-sama in persona, non possono essere disturbati né intercettati.” La ringraziamo e li indossiamo, anche Lathian accetta il suo senza storie.
Quindi raggiunge la finestra e poggia la mano sulle tende. Le sue maniche svaniscono, rivelando le braccia ingrossate e ricoperte di scaglie tatuate, e dalla schiena si aprono le sue grandi ali argentee.
“Quando volete. Mi scuso in anticipo per la finestra.” Io e Kiba ci scambiamo uno sguardo determinato, quindi ci avviciniamo anche noi ad essa. Lathian compie un paio di passi indietro, poi scatta verso l’esterno sfondando di potenza la finestra rinforzata.
Una frazione di secondo dopo, ci lanciamo fuori dietro di lui, piombando verso il suolo dal quarto piano ad altissima velocità.

Ormai ad un paio di metri da un brutta frattura scomposta, spalanco le ali sbattendole con forza, attutendo così l’impatto. Kiba invece compie una rapida planata seguita da un’elegante capriola sull’erba.  
Appena tocchiamo terra, subito scattiamo come lepri verso il nostro obbiettivo, mentre dietro di noi percepiamo la magia di Grayfia riparare la finestra. Ci trovavamo nel lato della scuola rivolto verso la nostra area bersaglio, quindi tutto ciò che dobbiamo fare è correre in linea retta… evitando di farci ammazzare.
Una grandinata di dardi magici inizia a puntare verso di noi, ma prima che ci arrivi a meno di dieci metri, una freccia di touki trapassa colui che l’ha generata, ponendogli fine. Sopra di noi, Lathian tiene d’occhio l’intera zona, tirando rapidi pugni in direzione di chiunque sembri puntarci.
Nel momento in cui il pugno si ferma, il touki condensato intorno ad esso viene scagliato ad altissima velocità assumendo appunto la forma di una grossa freccia, e raggiunge il bersaglio in poche frazioni di secondo. Coloro che vengono colpiti oltre al ritrovarsi un bel buco nella parte del corpo interessata(testa o torace), vedono l’energia del drago diffondersi rapidamente in tutto il corpo, che essendo troppo debole per sopportarla, si disintegra in pochi attimi. 
La nostra corsa prosegue perciò ininterrotta fino al vecchio edificio, lasciandosi dietro una scia di tredici maghi imprudenti polverizzati. Arrivati alla porta di ingresso, Lathian si abbassa fin quasi alla nostra altezza.
“Eliminerò chiunque provi ad avvicinarsi, ma è possibile che nuovi nemici si materializzino direttamente all’interno. Inoltre, qualora riceva nuovi ordini potrei dover abbandonare la postazione per ritornare dal mio capo… questo è il massimo che possa fare. In ogni caso, la nostra collaborazione terminerà alla fine della missione.” Kiba gli fa un cenno di assenso, e si avvicina alla porta posando la mano sulla maniglia.
“…puoi dire quello che ti pare, ma non credo che potrò mai considerarti come un nemico. Non dopo tutto quello che hai fatto per noi. Inoltre… ci sarebbe una frase dettami da qualcuno un po’ di tempo fa: ‘Quello che devi fare è chiederti: ciò che ho fatto, ne è valso la pena? Se sì, non hai motivo di angustiarti. Altrimenti non ti resta che sistemare le cose.’ …Ah, ed anche: ‘Esistono le inversioni di marcia, bello. E se non riesci a trovare vie di uscita da solo, basta chiedere aiuto a qualcuno di cui ti fidi.’*” lui sospira, quindi mi da una pacca sulla schiena spingendomi verso l’ingresso. Non ne sono certo, ma per qualche frazione di secondo mi è sembrato di intravedere una smorfia molto simile ad un sorriso…
“…vai. Hai anche una certa testa calda da soccorrere, giusto? Non dovresti perdere tempo quado hai un appuntamento.” …ha ragione. Poggio la mano sulla maniglia libera, quindi io e Kiba spalanchiamo la doppia-porta facendo irruzione.
“Promozione ad Alfiere!” trovandomi in territorio nemico, posso effettuare la promozione; e infatti l’ammontare e l’intensità della mia aura aumentano considerevolmente. La sala d’ingresso è però vuota, ed anche con l’occhio di Ddraig non vedo incantesimi piazzati al suo interno.
“Magia contro magia, eh Dante-kun? Pare tu abbia trovato la tua vocazione…” …vero. Sebbene abbia sempre ammirato gli artisti marziali, e adorato programmi(e videogame ovviamente) di combattimento, sono consapevole di non avere il cuore di un guerriero.
Solo le situazioni disperate riescono a farmi tirare fuori le zanne, e comunque, non mi pare di essere particolarmente portato nel menare la gente e negli scontri all’arma bianca. Ma con magie e stregonerie… il discorso è ben diverso.
“Direi di sì. Per ora però, dovrò comunque affidarmi al mio SG ed ai miei pugni per poter compensare l’inesperienza. Conto su di te per parami le chiappe.” Lui ridacchia.
“Vale lo stesso per me.” I nostri sguardi si concentrano verso il terzo piano. Nonostante ci siamo fermati all’ingresso per un po’, non ci sono stati segni di vita da parte loro.
Questo vuol dire che ci stanno attendendo all’obbiettivo per tenderci una trappola. Io so di non essere abbastanza esperto da poter disattivare le trappole magiche, ma grazie al mio occhio draconico sono certo di poter almeno vederle e magari intuire qualcosa sulla loro vera natura.
Non ci resta che andare dritti al punto e—
[Calma, Partner. Anche se i nemici sono relativamente ‘deboli’ –e ti ricordo che ognuno di loro al momento è forte almeno quanto te senza Boost— prenderli sottogamba è una pessima idea, soprattutto visto che sono degli incantatori. Ingannare ed intrappolare chi è più forte è la loro specialità.]  
Allora cosa suggerisci di fare, Partner?
[Chiedere consiglio ad un esperto.]
…………eh? E dove pensi che possiamo trovarne uno, in questa situazione?
[…la risposta non ti piacerà. Ma credo che il gioco valga la candela… dammi un minuto che lo contatto.]
Mi giro verso Kiba, che mi sta guardando impaziente.
“Senti, Ddraig avrebbe un’idea, ma ci vorrà un attimo per la preparazione… nel frattempo che ne dici di una ricognizione dell’area?” lui ci riflette un attimo, poi annuisce.
“D’accordo, se dovessi trovare qualcosa ti contatterò. Anche tu aggiornami riguardo al vostro piano.” detto ciò, sparisce in un batter d’occhio. Io intanto esamino attentamente il salone, nel caso mi fosse sfuggito qualcosa… no, nulla di insolito.   
[Rieccomi. Dante, ti presento Dwering Crowley: è stato il mio sesto detentore… nonché l’unico oltre a te ad essere entrato in Juggernaut Drive ed esserne uscito vivo.]
La mia coscienza è ora immersa all’interno del Longino, dove trovo l’usuale mare di fiamme in cui avvengono i nostri incontri, e in esso l’enorme drago scarlatto, e lo spirito di un uomo di mezza età pelato che indossa una tunica. Quest’ultimo mi sta fissando con aria analitica, e tamburella le dita sulle braccia incrociate.
[Dante Nandini, nono detentore del Boosted Gear. Piacere di conoscerti.]
…Piacere mio. Dunque sei il famoso incantatore di cui mi ha parlato Ddraig… a differenza degli altri predecessori, sei disposto ad aiutarmi?
[Corretto. Ho deciso di lasciare un eco della mia coscienza nel Longino per dare una mano, se possibile, a coloro che mi avrebbero seguito. Tuttavia ti avverto, il mio compito è tenere a bada gli altri sette e gli spiriti da loro richiamati, quello che sto per fare oggi è un eccezione. Ma abbiamo poco tempo, quindi procediamo: ti metterò a disposizione le conoscenze magiche necessarie per uscire vivo da questa battaglia, e come Ddraig potrei anche aiutarti ad attivare e mantenere certi incantesimi… ma il nostro sarà solo un supporto. Fammi vedere cosa sei in grado di fare!]   
Puoi contarci.
Lentamente, la mia coscienza si risposta sul piano materiale, mentre un mucchio di formule magiche e nozioni occulte iniziano ad affacciarsi nella mia mente. Alcune di esse vengono evidenziate, e decido di memorizzarle… riuscendoci sorprendentemente in pochi istanti.
Tuttavia così facendo inizio ad avvertire un lieve mal di testa, e decido di rimandare il resto a più tardi. Raggiungo la scalinata e prendo a salire verso l’aula del Club, osservando attentamente ogni centimetro quadrato dell’ambiente, quando ricevo una chiamata da Kiba.
[Dante-kun, ho raggiunto la safe-room ed ho trovato qualcosa di interessante… da te come procede?]
Beh, diciamo che c’è stata una svolta. Direi che ora possiamo buttare giù un piano…
 
 
 
1 Garuda: Garuda(nome proprio) è la cavalcatura di Vishnu, un potentissimo uccello divino che pare sia riuscito a sconfiggere Indra sottraendogli l’àmrita, una bevanda divina. I garuda(nome comune), sarebbero i suoi discendenti, e li classificherei come bestie sacre: condividono con lui oltre al nome, anche la sua peculiarità; ovvero l’odio verso i serpenti ed i draghi e la particolare efficacia delle loro armi naturali contro di essi. In pratica sono dei dragonslayer viventi, e la loro dieta si basa ovviamente su di loro.
2 Lung: nome cinese dei draghi. Viene usato per indicare i serpentiformi draghi orientali(anche se a volte vengono chiamati Long).
3 Dao: è un termine chiave del pensiero cinese, paragonabile all’”essere” della nostra filosofia. In genere viene inteso come ‘via’, in pratica un cammino, percorso, o condotta.
4 Contumacia: è la situazione processuale dell’imputato, il quale, essendo stato regolarmente citato in un giudizio penale, si astiene al comparire al dibattimento.
5 Draghi cromatici: in D&D, sono i classici draghi dalle scaglie colorate(bianchi, neri, blu, verdi e rossi). Sono creature orgogliose e selvagge, sebbene alcuni di essi talvolta dimostrino una saggezza simile a quella dei loro cugini metallici (in genere i più anziani e potenti… tipo Tannin e Tiamat).
6 Safe-room: o Panic-room, è una stanza blindata che funge da rifugio sicuro per i residenti di un edificio.
7 Vedi Life 2.
 
 
NdA
 
Ed eccoci qui.
Ammetto di aver trollato un po’ sullo scontro tra il nostro Maou e Xandelsur… alla fine c’è stato, ma verbale. Dopotutto sono due politici ad una conferenza di pace… comunque, il povero Sir-tan si è ritrovato in una posizione davvero scomoda: tra l’incudine(lo zietto e la sua fazione conservatrice), e il martello(ovviamente i draghi). Immagino avrete già capito chi sono stati ad aver avuto quella bell’idea della caccia al drago, e quei qualcuno presto avranno modo di pentirsene amaramente… ma ovviamente, nemmeno con l’attuale Inferno finirà tutto a tarallucci e vino.
Come avete potuto notare il legame tra Selgram e il monte Sumeru è molto solido, e questo porterà all’entrata in scena di molte entità del pantheon hindu-buddhista con parecchio anticipo. Spero di riuscire a destreggiarmi con tutte queste fazioni, perché ovviamente più la storia andrà avanti e più gente spunterà fuori… e vi assicuro che alla fine ce ne sarà davvero tanta.
E c’è il ricongiungimento tra Dante e un Lathian alquanto tsundere… ma capitelo: il suo boss potrebbe tranquillamente ordinargli di ammazzarlo in qualsiasi momento. Per quel che riguarda Dwering, è sia un personaggio ispirato ad un individuo realmente esistito(come facilmente intuibile), che una citazione ad uno di una certa novel…
Vi darei appuntamento come al solito a tra due sabati, con un capitolo pieno di fuoco e fulmini, in cui cominceranno a volare botte pesanti… se non fosse che *rullo di tamburi* ho già terminato le altre due parti della Life 10!
Lascerò a voi la scelta: programmazione standard che mi permetterà di prendermi avanti con DxD Tales: Devils&Dragons, oppure un capitolo a settimana che però porterà ad una attesa più lunga per la terza parte della fic.
Fatemi sapere cosa preferite… saluti!
 


 

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Capitolo 13
*** Life 10 parte 2 ***


 
 
“…I cerchi magici di Leviathan e Asmodeus.” Azazel si mette a ridere, mentre Sirzechs assume un espressione acida.
I due cerchi di trasporto divampano di luce, quindi svaniscono lasciando al loro posto due diavoli in tenuta nobiliare. Una di loro indossa un paio di occhiali, ha una carnagione abbronzata, elaborati capelli bruni, ed ha un petto prosperoso evidenziato dall’abito profondamente scollato.
L’altro invece è incredibilmente pallido, ha lunghi capelli neri raccolti in una coda, occhi scarlatti e delle grandi orecchie appuntite. Hanno entrambi un aria arrogante e lo sguardo sprezzante.
“Come vanno le cose, attuale Maou Sirzechs-dono?” la donna saluta il superdemone senza alcuna traccia di timore.
“…Colei che possiede il sangue del Leviathan precedente, Katarea Leviathan… e colui che ha quello del primo Asmodeus, Creuserey. A cosa devo questo… piacere?” l’aria che ha il Maou al momento è quella di chi a fine giornata si ritrova a fare degli straordinari inaspettati e non retribuiti.
“Semplice: quasi tutti i membri della Fazione dei vecchi Maou hanno deciso di collaborare con la Khaos Brigade.”
“Quindi è una faida tra vecchi e nuovi Maou, che è diventata di larga scala. Ah, sembra che per i diavoli si avvicinino tempi grigi…” il governatore dei Grigori si limita a sorridere, come se la cosa non lo riguardasse.
“Katarea, dobbiamo interpretare le tue parole alla lettera?” il compagno della donna sbuffa seccato.
“Ovviamente dovete farlo, Sirzechs-dono. Ti sembra che siamo venuti fin qui per fare battute? Inoltre ci siamo presi carico dell’attuale attacco.”
“Così questo è un colpo di stato.” Constata il caduto.
“Katarea, Creuserey… perché? Perché ricominciare le ostilità proprio ora?”
“Sirzechs, siamo solo arrivati ad una conclusione opposta al vostro incontro odierno. Il Vero Maou e il Dio biblico non ci sono più, quindi questo mondo deve essere riformato. E saranno i più forti ad avere il privilegio di farlo.”
“…Ophis ha visto così lontano ne futuro? Non mi sembra molto probabile…” la donna fa un verso di scherno alle parole di Azazel.
“Oltre ad essere il vessillo che ci ha riuniti, è anche la detentrice di tutto il potere. Abbiamo chiesto il suo aiuto per distruggere il mondo attuale e riformarlo dalle sue ceneri… saremo noi i nuovi signori degli inferi.”
“Quindi siete solo un circoletto di delusi dall’attuale status quo che vogliono appropriarsi del mondo e governarlo. Ed avete scelto Ophis come mediatore… mi chiedo perché abbia deciso di prestarsi ad un simile gioco, da quanto ricordo non era tipo da fare cose simili solo perché annoiata.” Creuserey fulmina con lo sguardo Xandelsur, che finora si era limitato ad osservare senza intervenire.
“Le sue motivazioni non sono cose che riguardino una lucertola troppo cresciuta come te, tu e quanto resta della tua razza fareste meglio ad assicurarvi che il vostro rifugio –o forse dovrei chiamarlo habitat protetto?- sia sufficientemente sicuro.” Alle parole del diavolo, una minacciosa aura omicida inizia ad emanarsi da Zaldor, la cui espressione ora potrebbe letteralmente spaventare a morte un uomo.
“Katarea-chan, perché arrivare a tanto? Questa cosa riguarda i diavoli, ciò che state facendo—“ al sentire la voce della Maou, anche la diavola all’improvviso sembra scoppiare dall’odio.
“Serafall! Osi agire in modo così spudorato davanti a me, che sono la legittima erede del titolo di Leviathan?! Ero io quella più adatta a diventare Maou!”
“Katarea-chan, io…”
“Non preoccuparti: oggi ti ucciderò e mi prenderò da sola il titolo che mi spetta. Poi, Ophis diventerà il Dio del nuovo mondo, andrà bene anche come simbolo. Il sistema, le leggi e la dottrina saranno decisi da noi: Sirzechs, Michele, ed Azazel; la vostra era è finita.” Le espressioni dei Maou e di Michele si scuriscono, ma qualcuno all’improvviso scoppia a ridere. Qualcuno con un ghigno perfido sulle labbra.
“Azazel, che c’è di così divertente?” l’ira di Leviathan inizia a spostarsi anche sul caduto.
“Quindi la Khaos Brigade vorrebbe riformare questo mondo decadente in cui le nostre razze si mescolano senza scannarsi a vicenda? Voi della fazione vecchi Maou, i maghi che avete circuito con promesse di potere… e gli angeli ed i caduti che come voi non approvano la nostra condotta?” delle vene iniziano a pulsare sulla fronte dei due demoni ribelli.
“La nostra non è una collaborazione! Ci stiamo solo usando a vicenda! Una volta tolti di mezzo voi, potremo riprendere da dove avevamo interrotto due secoli fa!” prorompe Asmodeus digrignando i denti.
“…e lei, Gran Re. Non ha nulla da dire a riguardo?” continua Azazel.
“No. Io mi occupo solo di questioni interne, e questa fazione è stata esiliata dall’Inferno.”
“…questioni interne come la scelta di nuovi Maou? Forse è a questo che puntate, sostituire gli attuali Maou hippie e piantagrane con dei puristi? Magari dopo che qualcuno li ha tolti di mezzo, così vi risparmiano la fatica di sbarazzarvene voi stessi tramite astrusi complotti.” interviene Xandelsur.
“…le tue insinuazioni non mi toccano, drago.” Nonostante la replica del Bael, uno sguardo insicuro balena sul volto di Serafall. Invece Sirzechs non fa una piega.    
“Ah, questa sarebbe una piacevole sorpresa… comunque, mi hai sentita. Avanti, Serafall: combattiamo!” la Maou rattrappisce leggermente le spalle, come se qualcosa la trattenesse, ma dopo un breve sospiro, si fa avanti con aria determinata.
“Eeeh, temo di dovermi intromettere. È davvero deplorevole che una ragazza responsabile ed impegnata come te perda tempo dietro ad una simile clown. Lasciate fare a me, questo è un duello degno solo di buffoni e fancazzisti patentati.” Alle parole di Azazel, gli occhi dei due terroristi si iniettano di sangue.
“Come osi prenderti gioco così dei nostri obbiettivi! Ed intrometterti in un regolamento di conti come questo! Sarò io, Creuserey Asmodeus, il tuo avversario!” Asmodeus inizia a prepararsi per lo scontro, ma una figura si fa avanti dall’altro schieramento.
“Quindi in questi ultimi secoli ti sono spuntate le palle… perfetto. Forse affrontarti potrebbe rivelarsi minimamente interessante…” colui che è avanzato è Zaldor. Egli si gira verso il suo capo.
“Ehi boss. Posso occuparmene io? Avrei un paio di cose da chiedere a questo idiota.” Xandelsur sembra fermarsi a riflettere un attimo, quindi annuisce. Il giovane drago sogghigna, ed estrae una lunga katana da una tasca dimensionale.
“Come ti permetti—quella spada. Dove l’hai ottenuta?!” la furia di Asmodeus inizia a sbollire mentre fissa l’arma tra le mani del suo nuovo avversario.
“L’ho strappata ad alcuni diavoli che ho eliminato di recente. Tuttavia, a parte chi fosse stato a donargliela, non hanno saputo dirmi molto altro… il che ci porta a noi, comandante del menga. Come hai ottenuto TU Masamune, la spada di mia madre? All’epoca—ed anche ora, mi pare—eri troppo debole, anche solo per stare nel suo stesso campo di battaglia e sopravvivere per raccontarlo.” a quelle parole quasi tutti i presenti spalancano gli occhi.
“…tu sei l’erede della Dragonessa Celeste Ilexia, nota come la Folgore della Distruzione.” Il feroce sorriso sul volto del drago di bronzo si allarga.
“Bingo. Ora mi dirai tutto ciò che sai sull’argomento, decidi solo se vuoi farlo prima o dopo che ti avrò riempito di mazzate. Offerta speciale: se lo fai prima, eviterò di colpirti sulle parti basse e sul culo.” L’altro serra i denti.
“…non insultarmi, se vuoi delle informazioni dovrai farmele sputare con la forza. Ti farò pagare salato l’aver ucciso i miei uomini, ragazzino!” lui e Katarea rilasciano la loro aura, e balzano all’indietro sfondando la finestra, per poi portarsi ad una trentina di metri di altezza. La barriera eretta dai tre leader si apre per farli passare, quindi il Governatore dei caduti e Zaldor iniziano a seguirli.
“Michele, Sirzechs, mi prenderò io cura di lei.  Voi intanto ricontrollate la barriera: se sono riusciti a penetrare anche questa, vuol dire che abbiamo tralasciato qualcosa…”
“D’accordo. Mi raccomando… fai attenzione.” Detto questo, l’arcangelo si concentra sullo scudo che sta generando.
“Katarea, Creuserey. Non avete alcuna intenzione di arrendervi?” l’ultimatum del Maou Cremisi risuona per tutta l’area, nonostante il tono calmo.
“Corretto. Sei un buon Maou… ma non il migliore. Presto capirai la differenza.” Alla fine, Sirzechs china il capo rassegnato, e si unisce a Michele nel controllo della barriera.
Il caduto ed il drago di bronzo invece, spalancano le ali e si alzano in volo.
“Ehi, vecchio. Temo che questo sarà un tag match: l’intesa tra quei due diavoli è notevole, ed a meno che non sfruttiamo il loro orgoglio per separarli, penso che combatteranno usando la loro esperienza in combattimento insieme. Cerca di non rimanere indietro…” Azazel replica con un sorriso impavido.
“Non preoccuparti ragazzo: anche se non sono un guerriero, ti assicuro che ho qualche bel trucco in serbo per loro. Tu piuttosto cerca di non sottovalutarli: è facile farsi fregare da un avversario solo perché sembra un idiota.” Fasci di fulmini iniziano a scorrere intorno a Zaldor, ed una potente aura dorata ricopre il governatore.
Quindi si lanciano entrambi dritti sui loro nemici.
 
 
[Dante]
 
 
Mi trovo sul pianerottolo sottostante al corridoio che porta all’aula del club, al terzo piano del vecchio edificio scolastico. Già a partire dall’ultimo gradino della scala che porta ad esso, vedo trappole e sigilli magici.
[Ricopri questa runa con un sottile strato di ki, quindi spediscila nel corridoio.]
Faccio quanto detto dallo spirito, lanciando il simbolo a metà strada tra lo sbocco delle scale e la porta dell’aula del club. Appena arriva a quel punto, intorno a lui si attivano una ventina di incantesimi concatenati, che causano una deflagrazione di potere magico abbondantemente d’alta classe.
Scatto velocissimo lungo il corridoio semidistrutto raggiungendo la porta, attraversata come le pareti della stanza da una formazione magica.
[Mph. Traccia un Pentagramma di Sangue, quindi potenzialo con sei Boost. Dovrai attivarlo non appena entra in risonanza con la frequenza della formazione.]
Seguo le istruzioni, e in una decina di secondi, riesco a individuare e mappare il flusso magico della formazione. Ora non mi resta che farlo combaciare con il sigillo…
[Dopo questo, il resto sta a te. Se ora non riesci ad occuparti di qualche mago di classe media, la tua carriera di Sekiryuutei sarà davvero breve. Breve ed imbarazzante.]
…la ringrazio maestro Dwering.
Attivo il pentagramma: il potere che scatena si immette violentemente in quello della formazione difensiva, che si sovraccarica in pochi istanti e poi spezza. Quindi irrompo all’interno della stanza,  dopo aver attivato la Manifestazione d’Aura Condensata in forma di armatura.
Grazie alla promozione ad alfiere, essa è molto più robusta e facile da mantenere rispetto a questa mattina. Il suo aspetto esteriore inizia ad assomigliare a quello del mio BB, dopotutto è quello il modello che ho usato per crearla.
All’interno un nutrito gruppo di maghi mi attende a sigilli spianati: sono tutti pronti a lanciare i loro incantesimi alla mia più piccola mossa. Inchiodato al muro invece, trovo poco sorprendentemente un Gasper ancor più pallido e nervoso del solito.
“Felice di vederti ancora tutto intero. Ora ti porto fuori di qui, Gasper-kun.”
“Dante-senpai… è già troppo tardi.” Si mette a piangere.
“È meglio… se muoio. A causa di questi occhi, non riesco a fare amicizia con nessuno, e causo solo problemi a chi mi sta intorno.” …ok. Pensa Dante, cosa dovresti dire ad un ragazzino in una simile crisi depressiva?!
“…va bene. Ora carico un bel dardo di energia e te lo sparo tra gli occhi. È questo che vuoi, giusto?” sollevo un dito ed inizio a concentrarci una biglia di energia cremisi. Al mio gesto, i maghi cominciano ad agitarsi, e in molti sembrano sul punto di lanciare le loro magie.
“…non dicevano che quelli del casato Gremory tenevano ai loro servitori più di chiunque altro?! Chi diamine è questo?!” ignoro bellamente i tizi incappucciati.
“Sì… grazie.” Ormai il mio colpo è pronto per essere lanciato, e sta pulsando ritmicamente, come un minuscolo cuore. Gasper serra rassegnatamente le palpebre.
“Ho solo un ultima domanda da porti… come pensi che reagirà Rias quando lo scoprirà, dopo tutto quello che ha fatto per te, e dopo tutto l’affetto che ha mostrato nei tuoi confronti?“ lui spalanca gli occhi, finora smorti come quelli di un pesce al mercato. Credo di aver colpito nel segno.
Stando a quanto mi ha detto Koneko, lei ha speso molto del suo scarso tempo libero facendogli compagnia, cercando di fargli superare le sue fobie… con scarso successo purtroppo. Tuttavia, trovo impossibile che Gasper non possa essersi accorto del suo impegno e della sua volontà di aiutarlo.
“Allora? È così che intendi ripagarla, ignorando e sprecando i suoi sforzi solo perché imparare a gestire il tuo SG è difficile?! Rinunciando alla tua vita perché affrontarla è troppo spaventoso?!”
[…ed ecco che Mr. Sensibilità torna a colpire.]
O senti, Ddraig. Al momento non è che abbiamo il tempo di metterci a pettinare le bambole, sai?
“Anche io mi sono trovato in situazioni orribili a causa del mio SG, ma nonostante tutto sono riuscito ad uscirne… e sai perché?” lui continua a fissarmi con aria stravolta.
“Perché nei momenti decisivi ho potuto contare sull’aiuto degli altri. Fosse in battaglia, o anche solo delle semplici parole che mi hanno dato la forza di andare avanti. Allora, sparo o non sparo?” lui si morde le labbra, e dopo un po’ scuote il capo.
“…Avete finito? Questa sceneggiata iniziava a dare sui nervi, perciò vediamo di chiuderla qui. Arrenditi Sekiryuutei, o potrai assistere dal vivo ad uno spettacolo di tortura su questa bomba ad orologeria formato vampiro.” La mia unica risposta ai maghi è un sorriso strafottente, quindi sparo il proiettile di aura. Il bersaglio non è Gasper, né tantomeno lo sono loro.
CRASH!!!
Il lampadario si frantuma, facendo piombare la stanza nel buio. Cosa che sarà fastidiosa per gli umani, ma che a me non arreca alcun disturbo.
Balzo immediatamente verso di loro, sfruttando l’istante di smarrimento per chiudere le distanze, ed inizio a prendere a pugni i più vicini. Riesco a stenderne tre, poi inizio a venire bersagliato, ed alcune luci magiche vengono lanciate in aria.
Sono stato attaccato ancor prima della loro attivazione perché… beh, sto indossando una cacchio di armatura di divampante aura cremisi, diciamo che mi si nota anche al buio. Tuttavia, era proprio quello su cui contavo: i primi dardi scagliati nell’oscurità, e quelli lanciati durante il flash magico, finiscono per centrare principalmente il gruppo di maghi su cui mi ero gettato.
Il resto viene intercettato senza difficoltà dalla mia protezione. Come pensavo, non sono poi così navigati in battaglia: dopotutto sono maghi, mica strateghi.
Però ora sono volatili per diabetici: sembra che dopotutto non siano dei completi idioti, e sappiano quantomeno come sfruttare il loro vantaggio numerico. Hanno formato dei gruppi in cui alcuni si occupano di creare delle barriere, mentre gli altri si sbizzarriscono tirandomi addosso tutti gli incantesimi che conoscono.
Ormai sono bloccato sulla difensiva, e tutto quello che posso fare è schivare più colpi possibili, e infondere nuova aura nell’armatura per rimpiazzare quella consumata per respingere quelli andati a segno. Alcuni di loro stanno perfino preparando un qualche rituale, credo di evocazione… ma non posso fermarli: se lanciassi un attacco abbastanza forte da soverchiare le loro difese, ci finirebbe di mezzo anche Gasper.
“Te lo dico un’ultima volta: arrenditi. Gli ordini sono di prenderti preferibilmente vivo… ma è solo un extra.” Il bombardamento magico si interrompe. In queste condizioni, mi è quasi impossibile liberarlo.
“D’accordo, d’accordo. La chiudiamo qui.” Sollevo entrambe le mani.
“Comunque Gasper, ora ti converrebbe chiudere gli occhi.” Mentre dico queste parole, il sigillo che ho piazzato sul soffitto si attiva, generando una forte esplosione di luce.
“Una flashbang?! Non sai fare di meglio?!” un sorrisetto mi si forma sulle labbra.
Ora.
SBRAAANG!!!
Una potente onda di aura sacra spazza via un gruppo di maghi alla mia destra insieme alla loro barriera, quindi un suono di affettamenti misti si genera alla mia sinistra, dove stava avendo luogo l’evocazione.
“Largo nyo, Dante-kun!!!” mi butto a sinistra abbattendo le protezioni dei maghi scampati alle spade di Kiba, mentre Mil-tan carica come un toro verso il nostro compagno prigioniero, travolgendo e mettendo k.o. nel processo un paio di maghi troppo poco reattivi. 
Nell’altro lato della stanza, Xenovia sta facendo piazza pulita schiantando nemici su nemici. Un intenso crepitio risuona, e la barriera che circonda Gasper inizia ad indebolirsi, mentre Mil-tan cerca di distruggerla a mani nude.
“…Ricopriti di aura le mani. Se il tuo corpo ha capacità antimagiche, allora probabilmente…” sentite le mie parole, lei inizia ad incanalare il suo youki sui palmi… poi lo estende su tutti gli avambracci.
“…è il momento, nyo. Milky Spiral Stellar Fist!!!” l’aura inizia a vibrare, quindi le sue mani penetrano la protezione neanche fosse burro. Raggiunto Gasper, disattiva l’attacco e lo afferra tirandolo fuori.
Intanto, noi tre abbiamo terminato le pulizie. Lascio il nostro alfiere alle cure di Kiba e Mil-tan, e mi avvicino a Xenovia, imbrattata di sangue e palesemente sfinita.
“Eccomi qui. A quanto pare, ti ho raggiunta… scusa il ritardo, ma l’uscita che hai usato tu è stata chiusa. Come va il fianco?” lei si limita ad un fiacco sorriso.
“…grazie ad una pozione curativa, l’emorragia si è ridotta un po’. Tuttavia se non chiudo al più presto la ferita rischio di avere un mancamento, ci avrò già rimesso almeno un litro e mezzo di sangue.” Annuisco, quindi raggiungiamo gli altri.
“Gasper, come ti senti?” in questo momento sta indossando il bracciale del governatore che ho passato a Kiba, e a quanto pare il suo potere si sembra stabilizzato. Ormai gli altri si saranno ripresi.
“…bene. Grazie a tutti per avermi soccorso…”
“Figurati. Sei un nostro compagno: non potremmo mai abbandonarti.” Fa Kiba dandogli una lieve scompigliata ai capelli. Io intanto raggiungo un certo pentacolo e contatto Grayfia.
[Missione compiuta, Grayfia-sama. Il portale d’emergenza si è riattivato?]
[Negativo. Pare che lo abbiano proprio manomesso, dovrete passare nuovamente dall’esterno.]
…come temevo. Sembra che non ci resti altra scelta…
[…mi sa dire se Akeno è in grado di guarire ustioni gravi anche sugli umani?]
[…credo di sì. Ma per sicurezza è meglio che me ne occupi io.]
[La ringrazio.]
“Xen, ora dovremo tornare alla sala riunioni, ma un’altra corsa in queste condizioni sarebbe difficile per te, giusto?” Lei annuisce un po’ abbattuta.
“Se svenissi a metà strada sarebbe un disastro, quindi credo ci convenga prendere un po’ di rischi e—“
“—cauterizzarmi la ferita, giusto?” conclude lei impassibile. Quindi si leva la maglia facendo mostra del bendaggio di fortuna ormai completamente tinto di rosso.
…merda. Beh, sono stato io a proporlo…
Attivo un sigillo sul mio palmo, generando una fiamma intensa su cui Kiba pone una daga del suo Sword Birth. Regolando la fiamma, in meno di un minuto lo strumento è pronto.
Deglutisco, osservando la lama rosseggiante, e faccio per prenderla… per poi vedere il cavaliere portarla via ed avvicinarsi a lei.
“…meglio se faccio io, Dante-kun: il mio maestro mi ha istruito per casi come questo. Xenovia-san, sei pronta?” lei fa un cenno affermativo, e stringe tra i denti una manica arrotolata della maglia. Quindi Kiba procede.
 
Nonostante le sue deboli proteste, Xen si trova ora sulla schiena di Mil-tan in fondo al gruppo, mentre Kiba fa da avanguardia con me a coprigli le spalle, e un Gasper in forma di sciame di pipistrelli ci segue a distanza. Sembra che uno shottino del mio sangue gli abbia dato una carica non indifferente…
Raggiunta la porta di ingresso compio una seconda promozione, stavolta a regina; poi confermata la presenza di Lathian qui vicino, la spalanchiamo e cominciamo la corsa. Dopo pochi metri vediamo già il primo mago pronto a darci il benvenuto, ma viene disintegrato dal nostro scaglioso angelo custode ancor prima di poter lanciare l’incantesimo.
“Vedete di muovervi, la situazione qui fuori sta degenerando.” Butto al mio ex-amico uno sguardo stupito. Cioè… tra lui, il suo collega, Vali ed Azazel non riescono a gestire un paio di idioti ed i loro scrausi maghi redshirt?
“ARRIVA!” Lathian si fionda a terra parandosi di fronte a noi. Facciamo appena in tempo a vedere una figura nera precipitare verso di noi, poi…
BOOOOOM!!!
L’impatto è tale da farci quasi perdere l’equilibrio a causa delle scosse, e produce un enorme cratere quasi ai nostri piedi.
“Tch, quindi hai deciso di tradirmi, Vali.” Dal fosso emerge Azazel ,un po’ pesto e dal labbro sanguinante.
…wow. Va’ che plotwist…
“Non dirmi che la cosa ti sorprende… credevo di essere stato chiaro su quali fossero i miei interessi.” il mezzo-diavolo in armatura ci raggiunge accompagnato da una demone sconosciuta, suppongo una di quelli comparsi nella sala riunioni. Il suo Balance Breaker è molto simile al mio, salvo la forma dell’elmo stranamente identica a quello di un certo mecha*, e alle ali di luce sulla sua schiena… che sarebbero il suo rilascio base.
“…Beh, diciamo che quantomeno speravo in un po’ più di gratitudine. Cavolo, ora credo di capire Papino un po’ meglio…”
“Nel momento in cui avete accordato la pace, sono state adottate disposizioni per usare il SG del vampiro e, all’inizio delle trattative con quei draghi, di cominciare l’attacco terroristico. L’Hakuryuukou mi ha raggiunta in volo appena si è presentata l’occasione. Sarebbe ottimo se riuscissimo a seppellire almeno uno dei leader delle fazioni…” a quanto pare è proprio una delle menti dietro l’attacco… in altre parole, una rompicoglioni che sta cercando di mandare in fumo i nostri sforzi. Improvvisamente, si gira verso di me.
“Percepisco un’intensa collera a malapena soppressa… è questo ragazzo il Sekiryuutei, Vali?”
“Sì, decisamente lui. Pare che non ami particolarmente i conflitti… per questo sembra così desideroso di togliere di mezzo individui come noi.” Alla diavola spunta un sorrisetto divertito.
“Ma che peccato… con uno spirito simile, sarebbe potuto diventare un grande diavolo pur essendo un reincarnato. Immagino che ora vorrai divertirti un po’ con lui, giusto?” Vali aggrotta le sopracciglia, come se fosse indeciso.
“Quando? Quando hai deciso di tradirmi?” Azazel sembra essersi ripreso.
“Ho ricevuto l’offerta mentre tornavo al QG con Kokabiel. Mi spiace, ma questo lato sembra molto più interessante: cioè, cosa risponderesti a qualcuno che ti chiede ‘Ti piacerebbe combattere contro Asgard?’”
“Un bel ‘fanculo pazzoidi’ magari?” replico caustico.
“Vali. Ti avevo detto di diventare forte, ma anche di non fare cose che possono scatenare l’Apocalisse. O il Ragnarok, in questo caso.”
“Ininfluente. Io voglio solo combattere per l’eternità.” Spalanca anche le sue otto ali di pipistrello.
“Io sono il discendente del Lucifero originale. Ma essendo per metà umano, ho anche ricevuto il Divine Dividing… se esiste qualcosa come il destino o i miracoli, potrei esserne la prova vivente.” Alle sue parole tutti i presenti eccetto me, il suo ex-capo e la diavola, restano di sasso.
“Vero. Diventerai il più forte Hakuryuukou di tutti i tempi… ma come nel caso di Dante, hai ancora bisogno di tempo ed allenamento. Attualmente potrai affrontare me, ma non certo una divinità… o un superdemone.” Azazel ha uno sguardo molto serio, e sembra volersi assicurare che almeno queste parole riescano a raggiungerlo.
“Hai ragione. Ma se non affronto avversari forti, non potrò migliorare veramente come guerriero.” Si volge verso il drago d’argento.
“Lathian, giusto? Ti sfido a duello.” Lui contrae la mascella, ma poi scuote a testa.
“Mi dispiace Governatore, ma i miei ordini sono di scortare i ragazzi. Appena saranno al sicuro, chiederò al Ministro il permesso per venire ad aiutarla.”
“Ahh, lascia stare. Questo riguarda le fazioni bibliche, non possiamo chiedervi di farvi coinvolgere oltre… ma vi sarei grato se riferiste a Sirzechs che mi servirebbe una mano. Questi due posso tenerli a bada per un po’… ma dubito di riuscire a batterli, insieme.” Fa il caduto agitando una mano.
“…Non sarà necessario. Sarò io l’avversario di Vali. Desideravi verificare quanto sono migliorato, giusto?” ormai sto fumando come una teiera in ebollizione. Tutti sti’ discorsi idioti su destino e combattimenti…
Siamo in una cazzo di CONFERENZA DI PACE! Quale parte del risolvere i nostri problemi discutendone, non entra nella loro testaccia di merda?!
Ma con un fanatico come Vali, è inutile sprecare fiato. Gli darò ciò che vuole, tanto da fargliene venire la nausea!!!
[WELSH DRAGON OVER BOOSTER: BALANCE BREAKER!!!]
Con la solita esplosione cremisi, materializzo l’armatura del mio Longinus. Da quando ho visto il caduto piombare verso di noi, ho fatto partire il countdown, tenendomi pronto ad attivare il BB non appena possibile.
“Allora, ti sei deciso Azazel? Abbiamo un combattimento in sospeso.” Interviene l’altra, forse sentendosi esclusa.
“…d’accordo allora. Non posso permettere che qualcuno della nostra mitologia vada a pestare i piedi agli dei norreni, perciò… è giunto il momento di testare questo.” Estrae un pugnale dalla foggia insolita, che inizia a lampeggiare di luce dorata ed a espandersi.
“Balance Breaker.” Un esplosione luminosa lo ingloba, svanendo solo dopo una decina di secondi. Ora è ricoperto da un’armatura d’oro, dalla cui schiena spuntano le sue ali nere; inoltre impugna una grande lancia luminosa.
“…sono andato oltre all’essere un semplice appassionato di SG. Ora anche io posso crearli… sebbene siano delle repliche, e la maggioranza risulti spazzatura. Comunque, questo sembra essere venuto su bene: per crearlo ho studiato sia il Divine Dividing, che il Boosted Gear. Vi presento lo pseudo-Balance Breaker del Downfall Dragon Spear.” …ah. Beh, almeno è riuscito a tirar fuori qualcosa di utile dalla sua ossessione.
[Però non è un vero Balance Breaker: sta letteralmente bruciando quel SG artificiale in una corsa fuori controllo. Che abbia deciso di crearne di usa e getta?]
Interessante. Per la prima volta dacché lo conosca, mi è venuto un minimo interesse nel parlargli.
“Hahaha! Come c’era da aspettarsi da Azazel, davvero incredibile!”
“Vali, mi piacerebbe essere il tuo avversario, ma… ti prego di andare d’accordo con il Sekiryuutei.” …ma anche no. Preferisco prenderlo a calci in culo.
“Se credi di essere passato in vantaggio, ti sbagli di grosso: ho parecchia esperienza nell’affrontare lancieri in armatura. Comunque, le ricerche sui Sacred Gear non dovrebbero essere arrivate fino a questo punto…”
“Come mi aspettavo, coloro che hanno tradito l’organizzazione hanno portato con sé parecchie informazioni… ma mi spiace per te, Katarea: i dati su questa specifica ricerca erano così classificati, da essere conosciuti solo da me e Shemhazai.”
“…umph. Non ho intenzione di perdere contro un caduto fastidioso come te!” detto ciò, un aura nero-bluastra inizia a circolare in lei… mi dà una sensazione a dir poco inquietante. Il potere della donna aumenta drasticamente, quindi inizia a bombardare Azazel.
I due si allontanano, lasciando a me e Vali campo libero.
“Ragazzi, sarà meglio che vi muoviate. Non ho intenzione di trattenermi.” Lathian annuisce, e fa cenno agli altri di seguirlo. Li escludo dalla mente, ora tutto ciò a cui devo pensare è picchiare duro.
“…Quindi ci siamo. Non pensavo che mi avresti sfidato di tua iniziativa così presto, e devo dire che la tua ira sta generando un bel po’ di potere. Mi chiedo cosa succederebbe se ora attaccassi quella spadaccina.” Per qualche istante un velo rosso mi copre gli occhi, ma dopo aver effettuato alcuni respiri profondi, riprendo il controllo di me.
“Libero di provarci Vali, ma se lo facessi ora tutto ciò che rimedieresti è una marea di legnate da me e da Lathian… comunque se stai cercando di motivarmi a combatterti, puoi risparmiare il fiato: la voglia di spaccarti la faccia ce l’ho da un bel pezzo, ed attualmente brucia come magma dentro di me… dannato traditore!” Lui sogghigna, quindi materializza anche l’elmo.
“Allora cosa stiamo aspettando? A te la prima mossa!” la mia aura erutta, circolando furiosamente.
“Boundary Field of the Wind!” un intenso vortice d’aria mi circonda, quindi si stringe intorno a me, tramutandosi in un rivestimento di aria compressa che aderisce alla mia armatura. Anche se non di molto, sono riuscito a migliorare il mio controllo su questo incantesimo.
Quindi puntando una mano verso Vali, carico un enorme quantità d’acqua che condenso in tre biglie di pura pressione idrica. Due di esse iniziano a volteggiarmi intorno al polso, la terza si posa sul mio palmo iniziando a vibrare in risonanza con il mio campo di vento.
CHOOOOM!!!
Uno spruzzo d’acqua spesso meno di un centimetro è sibilato rapido come un proiettile dritto contro Vali, che lo schiva istantaneamente con una brusca rovesciata. Esso continua il suo viaggio per qualche centinaio di metri, fino ad impattare sulla barriera: il risultato è una potente esplosione liquida, che scaglia ovunque innumerevoli metri cubi d’acqua.  
“…non male. La combinazione acqua-vento funziona meglio di quel che mi aspettassi… quel colpo è davvero pericoloso, anche per la maggior parte dei diavoli di alta classe. Ma secondo te qual è il mio livello di potere?” sbuffo seccato. Ma quanto se la tira questo tipo?
“…fase iniziale della classe ultima senza BB,  fase avanzata con. Avrei l’occhio di Ddraig, sai.” Lui ridacchia.
“Se ne sei consapevole significa che vuoi raccogliere informazioni sul mio stile, prima di tirare fuori gli assi nella manica. Beh, spero ti restino abbastanza forze per continuare a combattere, dopo averlo visto!” mentre conclude il discorso, esegue uno scatto e mi arriva addosso tirandomi un pugno. Tutto ciò che ho il tempo di fare è inspessire il campo protettivo, visto che ormai il suo colpo mi aveva raggiunto.
SBAM.
L’impatto mi scaglia indietro di una decina di metri, ma riesco a mantenere l’equilibrio. In compenso, la mia protezione di vento si indebolisce al punto dal rischiare di svanire da un momento all’altro.
[DIVIDE!]
Mentre stabilizzo e rinforzo nuovamente il campo, percepisco l’aura di Vali aumentare lievemente. È proprio come mi ha detto Ddraig…
[E puoi considerarti fortunato che lo scudo abbia retto, altrimenti avrebbe potuto dimezzare anche l’aura del BB, e lì sarebbero stati dolori.]
Infatti è questo il potere principale del Divine Dividing, l’Half Divide: dimezza il potere avversario tramite il contatto fisico, quindi lo aggiunge al proprio. Un vero incubo per quelli che come me preferiscono evitare lo scontro a corto raggio e contano sulla propria aura per magia ed attacchi a distanza, visto soprattutto che durante il Balance Breaker quell’abilità dovrebbe permettergli anche di dimezzare senza contatto.
“Si comincia!” il mio avversario si alza nuovamente in volo,  ed attiva numerosi sigilli, da ciascuno dei quali inizia a caricarsi una magia offensiva.
…la vedo grigia. Perfino il mio obbiettivo iniziale, ovvero riuscire ad impegnarlo una decina di minuti e magari piazzargli qualche buon colpo approfittando del suo prendermi sottogamba, inizia a sembrarmi stupidamente ottimistico.
[Uff. Immagino di dover intervenire nuovamente, dopotutto, ne va del nostro onore.]
Gliene sarei grato, maestro.
[Avanti Ddraig, diamoci da fare: non possiamo permettere che il ragazzo non riesca a menare almeno un po’ il Bianco.]
[Puoi contarci, Dwering.]
Bene, non mi resta che tenere duro fino a quando i preparativi non saranno pronti. Intanto, una grandinata di attacchi magici parte da Vali, costringendomi a delle manovre evasive.
…Fatti sotto!
 
 
[Zaldor]
 
 
Sembra che mi preoccupassi inutilmente: i nostri avversari sono così stupidamente orgogliosi, dal rinunciare al vantaggio di uno scontro a coppie contro due nemici che combattono insieme per la prima volta.
Il Governatore materializza perciò molte lance, ed inizia a scagliarle contro Leviathan mentre la attira ad una certa distanza da noi; io invece continuo a caricare Asmodeus sempre con più slancio, mentre il mio corpo e la mia spada infoderata crepitano ricoperti dallo strato di fulmini. Lui si limita a materializzare uno stendardo nella mano sinistra, il cui stemma si illumina mentre viene circondato con un potente campo di forza.
Ormai sono a breve distanza da lui, perciò non mi resta che prepararmi all’impatto, impugnando la spada a due mani con la punta diretta verso il centro della barriera.
BOOOM!
Lo schianto la fa vibrare leggermente, e mentre circa un terzo dell’elettricità che ho caricato si disperde, sulla sua superfice compaiono delle increspature simili a quelle di un sassolino che cade in uno stagno. Io invece mi sento tremare tutto il corpo, e per qualche istante le mie dita si intorpidiscono.
“…Suppongo di non essere l’unico ad avere dei cimeli di famiglia. Quello stendardo potenzia le tue magie, non è così?” lui ridacchia mentre mi osserva riprendere le distanze.
“Supponi bene. Apparteneva al primo vero Asmodeus, e può essere utilizzato solo da chi ne possiede il sangue. Avrei voluto conservarlo per lo scontro con Falbium, ma vista la situazione preferisco non correre rischi.” Mentre dice ciò, il sigillo si illumina nuovamente, generando una ventina di grosse sfere infuocate che si scagliano verso di me come uno sciame di piccole meteore.
Fine dei preliminari.
KRA-KRAKLE!
Con il pollice ho fatto slittare lievemente la katana fuori dal fodero, lasciando intravedere qualche millimetro della lama, che all’improvviso brilla come una stella. In quell’istante i fulmini che scorrono intorno al mio corpo da verdini diventano dorati, ed emanando una forte aura sacra, si propagano in una sorta di crepitante rete sferica che mi ruota attorno.
Tutte le sfere vengono dissolte al contatto con essa, causando nel diavolo una forte irritazione.
“…Così forte. I catalizzatori sacri sono una bella seccatura, ma il fatto che sia pure una spada è ancora peggio. Pare che debba fare sul serio se voglio stenderti.” La sua aura inizia a divampare, superando la mia per potenza e quantità complessiva. Quindi evoca tre possenti serpenti di fuoco, che dalla sua schiena scivolano sempre più in alto, dominando il campo di battaglia con il loro centinaio di metri di sibilante presenza.
“Notevole. Sai, forse ti ho sottovalutato… e non sai quanto ne sia felice! Finalmente qualcuno contro cui possa combattere senza trattenermi!” ripongo la spada, quindi inspiro profondamente, facendo circolare il mio ki ed il mio elemento sempre più intensamente. Un cerchio mistico compare sotto di me, quindi si illumina, ed il mio fisico inizia a mutare.
Il mio corpo si ingrandisce raggiungendo quasi i tre metri d’altezza, e si ricopre delle mie scaglie bronzee; inoltre il collo mi si allunga modificando le mie proporzioni, e mi spuntano le ali e la coda.
“Metaforma Draconica!” esclamazioni di sorpresa risuonano un po’ ovunque, mentre il mio avversario spalanca gli occhi esterrefatto.
“…E questo che diavolo è?” sogghigno rilasciando tutto il mio potere, senza più dovermi preoccupare di danneggiare la forma umana in cui mi trovavo.
“…Una tecnica di trasformazione ideata dalla mia Senpai. Noi draghi siamo una delle specie più potenti esistenti, ma abbiamo una grossa debolezza: la taglia eccessiva e le proporzioni inadatte a scontri di velocità. In altre parole, in forma originale la maggior parte di noi sono nettamente più lenti dei combattenti delle specie umanoidi.” Prendo fiato, raggiungendo finalmente il limite del mio potere, quindi rilascio un leggero strato di touki ed elettricità. Qualcosa intanto scatta nello sguardo di Asmodeus.
“…mentre se combattete in forma umana non potete tirare fuori tutto il vostro potenziale… per questa ha ideato una forma ibrida. Interessante.” immerge la mano destra in una tasca dimensionale, estraendo una lancia cremisi che pulsa di pura energia negativa. I serpenti ai lati intanto si preparano a colpire, mentre quello centrale si abbassa lentamente verso il suo creatore, pronto a proteggerlo.
“AVANTI!” scaglio un rapido e potente fulmine che impatta contro il serpente sulla difensiva respingendolo, e a tempo stesso io e le altre due bestie di fuoco scattiamo e ci scontriamo esattamente a metà strada. Un inferno ardente mi circonda, e si propaga per oltre duecento metri bruciando ogni cosa che incontra eccetto il suo creatore. 
Riesco a superare indenne le fiamme, e copro in un battito di ciglia la distanza che mi separa da lui. Il mio pugno brilla carico di elettricità, ed io lo abbatto violentemente contro la barriera.
CRASH!
Stavolta riesco ad infrangerla,  e subito ne faccio seguire un secondo dritto verso la sua faccia, ma lui sta già indietreggiando ed oltre a schivarlo, replica con una stoccata. La devio senza troppe difficoltà, quindi iniziamo un brutale scontro ravvicinato in cui lui si trova presto in palese difficoltà.
“Ugh!” dopo circa un minuto, riesco a centrarlo al fianco con una spazzata della coda, ed a scagliarlo a terra. Riesce ad attutire la caduta con un a rapida rotolata, quindi evoca nuovamente lo stendardo riposto all’infrangersi della barriera.
“Corazza dell’Ira!” il suo stemma si stacca, e dopo essersi posato sul petto del suo padrone, evoca delle scure fiamme diverse volte più intense di quelle comparse finora. Esse si condensano in una possente armatura color sangue, sui cui spallacci sono raffigurati un toro su un lato, ed un ariete nell’altro.
Sia la lancia che l’armatura sembrano essere in risonanza, ed insieme potenziano ulteriormente Asmodeus. Lo stendardo svanisce nuovamente, mentre il sigillo trasferitosi sul petto del suo proprietario, divampa facendo circolare delle spesse lingue di fuoco su tutta la corazza.
Il suo sguardo ardente si fissa su di me, e il nastro che gli legava i capelli si incenerisce lasciandoli liberi di fluttuare nelle intense folate di aria rovente che lo circondano. Attualmente, l’ammontare di potere rilasciato da entrambi è quasi identico: fase intermedia della classe Maou.
“…non mi aspettavo che avrei dovuto usare così tante risorse per affrontare un avversario giovane come te. Preparati, sarebbe un ignominia se cadessi subito, dopo avermi spinto fino a questo punto.” …e sia. Lo strato di touki e fulmini che mi circonda si inspessisce, mentre le mie energie interne circolano più impetuose che mai.
“Bene! Ed ora che siamo entrambi al 100% direi che possiamo—“ all’improvviso vedo una saetta bianca passarci di fianco e travolgere Azazel che stava combattendo poco più in là, trascinandolo via con sé. Il motivo per cui non ho avvisato il mio alleato è che—
“VALIII!!! CHE DIAMINE STAI FACENDOOO!!!” –quella sarebbe la sua guardia del corpo.
I due proseguono per qualche istante in quella posizione, poi arrivati nella zona bersaglio di Lathian e i suoi ex-compagni diavoli, l’Hakuryuukou lo scaglia a terra causando un botto assordante che risuona fino a qui.
“Io vado a finire quel fastidioso pennuto, tornerò il prima possibile. Tu vedi di non strafare: ti voglio energico e scattante per la celebrazione della nostra vittoria.” Detto ciò, anche Leviathan leva il disturbo, seguendo quei due. Ma che cazzo…
Asmodeus replica con un ghigno stranamente poco feroce, mentre le punta gli occhi dritti sul… ok, direi che può bastare.
“Cough, non che disprezzi simili scambi e viaggi mentali, ma… farli durante un combattimento è un tantino inappropriato, oltre che potenzialmente letale.” Lui si riscuote, e riporta la sua attenzione su di me.
“Ahem, più che vero. Stavi dicendo?”
“…nulla, solo un’altra battuta da macho. Piuttosto sei sicuro di non volermi dire proprio nulla? Ora come ora, pare che solo uno di noi due ne uscirà vivo.” Lui socchiude gli occhi.
“…non posso rivelare l’identità degli assassini di tua madre, fa parte del patto stipulato all’inizio della Caccia: nessuna soffiata è ammessa. Dovrai strapparmi quei nomi in punto di morte, perché quello è il destino di chi lo viola. Ma posso almeno dirti che non è stata la nostra stirpe ad ucciderla, io ero presente in quel momento… è per questo che ho ottenuto la sua spada.” Non sta mentendo… sembra che davvero non abbia altra scelta. Nel frattempo, percepisco delle intense esplosioni di aura nell’area di Lat.
Le fiamme emanate dalla sua armatura generano altri quattro serpenti, che stavolta sono lunghi il doppio; ed anche quello rimasto si allunga. Punta la lancia su di me, invitandomi a farmi sotto.
“Perfetto: non avrei potuto chiedere di meglio!” senza perdere altro tempo, parto ancora una volta alla carica.
Sul serio: tonight is the night.
 
 
[Kiba]
 
 
Stiamo correndo verso l’edificio principale nuovamente scortati da Lathian, lasciando dietro di noi il duello tra Dante e Vali. Per quanto desideri aiutarlo, so bene che certe battaglie andrebbero affrontate da soli.
L’espressione di Xenovia mostra chiaramente rimpianto per la sua avventatezza, ovviamente anche lei vorrebbe essere rimasta con lui… ma ora non ne ha più la possibilità.
…Sembra che il numero di maghi sia diminuito: forse stanno esaurendo le truppe? Una serie di esplosioni concatenate attira la nostra attenzione sulla destra.
Il Governatore e Katarea stanno lanciando sempre più lance di luce e incantesimi distruttivi, ma vengono tutti bloccati o schivati. Resasi conto che di questo passo la cosa sarebbe andata per le lunghe, la diavola si avvicina minacciosamente al caduto.
“Basta così. Ora ti mostrerò le capacità di un vero Leviathan.” Le sue braccia iniziano a mutare, e si trasformano in due lunghi tentacoli scuri ricoperti di squame e spine. Quindi inizia a sferzarlo con forza, alternando gli attacchi come se stesse usando due fruste.
Le lance scagliate da Azazel e lo scudo evocato subito dopo, vengono infranti facilmente. Lui stesso si ritrova con la corazza incrinata e viene respinto di qualche decina di metri, dopo aver subito uno di quei colpi.
“Uhm, devo proprio dire che sei degna della fama di discendente di uno dei Mostri della Fine, però… limitarti a menarmi non ti basterà per vincere.”  Mentre parla, evoca circa trecento lance di luce, e le scaglia tutte insieme contro di lei. Ella replica con l’ennesimo scudo magico, su cui esse vanno ad impattare generando una mastodontica esplosione di luce che acceca chiunque nell’area.
Quando recupero la vista, ciò che vedo è…
“Guhhh!!!” …la diavola trafitta alla schiena dalla lancia draconica del suo avversario.
“…non…può essere…” sputa una boccata di sangue, mentre la luce mischiata all’aura del SG inizia a circolare dentro di lei.
“…la tua sete di sangue era tale dal farti concentrare quasi esclusivamente sull’attacco. Era solo questione di tempo prima che riuscissi a sfruttare una delle falle nella tua difesa.” Il Governatore ritrae l’arma, e la lascia svanire. Ma mentre si allontana…
“Non è finita!” uno dei tentacoli guizza come un serpente, così veloce dallo sparire dalla mia vista. Quando ricompare, è avvolto intorno all’avambraccio del caduto… e sulla fronte della sua proprietaria è comparso un simbolo che non mi dice nulla di buono.
“…una tecnica di autodistruzione?!” temo che Lathian abbia ragione. Senza perdere altro tempo, acceleriamo il passo allontanandoci il più possibile da loro.
“Questa è una tecnica che ha assorbito la mia energia vitale, non si spezzerà facilmente…” le ultime parole della diavola risuonano dietro di noi, poi raggiungiamo finalmente la zona sicura.
 
Puntiamo direttamente alla stanza della riunione, ed una volta arrivati ritroviamo tutti coscienti e reattivi, compresi la Buchou ed il resto del Club.
“Gasper! Sono così felice di vederti sano e salvo!” lei si lancia rapidamente verso di lui, e lo abbraccia stretto. Anche gli altri mostrano un intenso sollievo nel rivederci, e subito Grayfia va a prendersi cura di Xenovia.
“Rias-buchou… mi dispiace di aver causato altri guai.” Lei replica accarezzandogli la testa. Intanto, un fulmine incredibilmente intenso e potente attira l’attenzione dei presenti.
Proviene dal drago di bronzo: sembra che abbia effettuato una strana trasformazione, e che abbia incanalato la sua energia all’interno di un’enorme… REVOLVER?!
“…è ora di testare la robustezza della tua difesa.” l’arma fa partire il suo colpo, ovvero una pallottola incandescente immersa nel suddetto fulmine, che fila dritto verso il petto del terrorista impegnato a controllare i suoi serpenti di fuoco. Lui cerca di intercettarlo formando uno scudo con essi, ma prima che riesca a raggiungere una densità sufficiente allo scopo, viene trapassato dal proiettile.
L’impatto del railgun* scaglia Asmodeus indietro per una cinquantina di metri, e gli fa tossire un po’ di sangue. La sua armatura resta però intatta, e tutto ciò che subisce è un’increspatura della propria superfice.
“…Quindi la tua non è una vera corazza, ma una manifestazione della tua collera e del tuo youki convertiti in fuoco infernale. Si può considerarla come uno strato protettivo simile al touki, che funge anche da buff* offensivo…” conclude il drago soffiando sulla canna dell’arma,  disperdendone così un po’ di calore.
“…Corretto. Ma anche tu non smetti di sorprendere: una pistola-railgun, niente meno… vuoi proprio farmi sudare, eh?” l’altro richiama a sé i serpenti indeboliti, e li nutre con altre fiamme riportandoli alla condizione originaria. Quindi li fonde alla corazza irrobustendola e facendola divampare di puro potere, e si rialza in volo caricando lancia in resta il drago.
Quest’ultimo mantiene le distanze sparando anche gli altri cinque proiettili(meno potenti del primo a causa della minore elettricità immessa), poi si mette sulla difensiva, quando all’improvviso il diavolo si immobilizza ed inizia a fissare l’area in cui si trovano Azazel e Katarea. L’unica aura ora percepibile in quella direzione è quella del caduto, che proprio in questo momento ricompare a poca distanza dall’edificio.
“Phew, questa serata si sta facendo un po’ troppo eccitante perfino per me…” la prima cosa che salta all’occhio, oltre alla sparizione dello pseudo-BB, è il fatto che il suo braccio sinistro sia ora mozzato poco sopra al gomito.
In quell’istante si rende conto dello sguardo fisso di Asmodeus, che sembra decisamente attonito. Quindi senza una parola, quest’ultimo si scaglia su di lui a folle velocità.
Il drago cerca di bloccarlo, ma parte un attimo troppo tardi e questi gli passa proprio sotto il naso. Al Governatore non resta che evocare uno scudo di luce rinforzato da diversi sigilli magici, e di iniziare le manovre evasive.
“CREPA BASTARDO!” …che non servono a molto, visto che il diavolo riesce a raggiungerlo in pochi istanti. Ormai ha accumulato uno slancio eccezionale, e la punta della sua lancia divampa di un vero inferno distruttivo.
“…ed ancora una volta me la devo vedere con un fidanzato incazzato. Sigh.” Il colpo raggiunge la barriera, che resiste strenuamente per circa… un secondo e mezzo. Poi si infrange lasciando la strada libera all’arma.
Il Governatore impallidisce improvvisamente, mentre vede la sua fine avvicinarsi inesorabile.
CLANG.
…e il colpo si va a schiantare contro un secondo scudo di luce, stavolta evocato a pochi centimetri da Azazel. Questo sembra molto più robusto del primo, ed emana una potentissima aura sacra che indebolisce l’attacco del diavolo.
“Mi duole intromettermi in una simile questione, giovane Asmodeus, ma temo che io ed i miei tre fratelli siamo gli unici a poter dare una lezione a questa indisciplinata testa calda.” Ad aver salvato il collo del caduto, è ovviamente Michele.
“STANNE FUORI! QUESTA E’ UNA FAIDA PERSONALE TRA ME E LUI!” ruggisce il diavolo furibondo. Intanto il suo avversario raggiunge il Governatore e si schiera al suo fianco, con la pistola nuovamente carica puntata.
“Temo che non possiamo farlo… oltretutto questo era un duello tra noi due, giusto?” interviene quest’ultimo. Il terrorista digrigna i denti, ma inizia a recuperare un po’ di lucidità, e poco dopo decide di prendere le distanze.
“…Creuserey. Questo è successo solo perché avete voluto combattere ad ogni costo. Perché non avete considerato l’idea di ridiscutere i termini del vostro esilio?” alle parole di Sirzechs-sama, l’interessato lo fulmina con uno sguardo omicida.
“…non abbiamo nulla da discutere con coloro che vogliono portare l’Inferno alla rovina. L’Inferno è tale proprio perché è il luogo dell’eterna dannazione, dove gli umani, gli angeli, ed ogni altra creature vivente e non, temono di entrare più di ogni altra cosa! Noi diavoli siamo tali, perché siamo il male e la corruzione incarnata! Come possiamo considerare di trattare, o peggio ancora, convivere pacificamente con le altre fazioni?!” il Maou chiude stancamente gli occhi. Una serie di botti in avvicinamento, segnala che anche Dante e Vali stanno ritornando in zona.
Il nostro compagno viene scagliato a terra da un calcio dell’Hakuryuukou, ma riesce in qualche modo ad atterrare in piedi. La sua armatura inizia a dare segni di cedimento, ed il suo incantesimo protettivo pulsa in modo irregolare.
“Sinceramente, mi sarei aspettato di meglio. Durante lo scontro con Kokabiel sì che ci hai messo spirito, stavolta tutto ciò che hai fatto è resistere come una tartaruga. Noioso.” La voce piena di scherno del suo avversario risuona per il campo di battaglia, mentre lui cerca di stabilizzare le sue difese.
“…avevo bisogno di tempo per preparare una strategia. Ora ti mostrerò cosa—“
Un enorme croce infuocata viola compare esattamente su Dante, causando l’immediata sparizione della sua presenza.
…………………….cosa?
“…sei in ritardo, strega. Mentre stavi lucidando i tuoi rospi, Katarea è morta!” Asmodeus si è rivolto ad una tenebrosa ragazza sui vent’anni vestita con un completo gotico ed impugnante un ombrello viola, comparsa in un cerchio magico qualche istante dopo l’improvviso attacco.
“Purtroppo sono stata impegnata con un tipo davvero inopportuno. Mi spiace per Katy, ma devo badare anche ai miei uomini: se ne muoiono troppi senza che raggiungiamo risultati soddisfacenti, gli altri leader mi romperanno le palle.”
“…più importante. Perché hai ucciso il mio rivale, Walburga? Credevi davvero di farmi un favore?” chiede Vali con voce sepolcrale. A qualche metro da me Xenovia crolla in ginocchio, in stato catatonico; gli altri membri del club invece sono pallidi come fantasmi, e Lathian sta emettendo un cupo ringhio, mentre la temperatura intorno a lui cala a picco.
…questo…non può essere vero…
“Pff! Chi, quella mezzasega? Se la cosa più interessante che è riuscito a tirar fuori finora è qualche spruzzo d’acqua, dubito sarebbe riuscito a farti divertire. Comunque—” la strega schiocca le dita, causando l’attivazione di quattro enormi cerchi di evocazione piazzati nei punti cardinali al bordo della barriera. Dopo pochi istanti, decine e decine di nere creature alate iniziano ad eruttare da essi.
“…Gargoyle di lame*.” mormora Xandelsur osservando attentamente quelle creature. A tempo stesso, circa un centinaio di sigilli magici si attivano per tutto il campo di battaglia, rilasciando un intensa energia negativa.
Con dei lamenti spettrali, i cadaveri dei maghi si rialzano, ora coperti da tatuaggi fluorescenti, ed iniziano a muoversi verso di noi emanando un’inquietante aura magica.
“—direi che siamo giunti all’ultimo atto!” conclude Walburga con un largo sorriso.
 
 
1 Avanti… chi non ha pensato al Lancelot di Code Geass la prima volta che l’ha visto?
2 Railgun: bocca da fuoco che spara un proiettile conduttivo usando la corrente elettrica . Essa passa attraverso il proiettile ed interagisce con i campi magnetici dell’arma, accelerandolo ad altissime velocità.
3 Buff: negli rpg sta indicare un potenziamento alle statistiche o aiuto che migliori le probabilità di vittoria.
4 Gargoyle di lame: cugini cattivi dei gargoyle normali(il cui compito sarebbe proteggere le cattedrali dal male), come dice il nome sono ricoperti da lame affilate. Provengono dal manuale di D&D Nephandum: creature del terrore.
 
 
NdA
 
Ed ecco il colpo di scena… Walburga è entrata in azione con largo anticipo, ed ha ucciso Dante. Beh, avevo detto che la storia avrebbe avuto più protagonisti e si sarebbe sviluppata alla Game of Thrones, no? Questo è uno dei motivi della mia scelta: se ne muore uno, ne ho altri da tormentare su cui scrivere già in scena.
Intanto Zaldor si sta avvicinando alle risposte che cerca, ed ha finalmente modo di sperimentare uno scontro all’ultimo sangue a piena potenza. Ho voluto anticipare anche l’entrata in scena di Creuserey, ed approfondire almeno il suo stile di combattimento perché, diciamocelo: nella novel viene sconfitto in modo ancor più patetico dei suoi colleghi (il che è tutto dire), e contro un avversario che non si impegna minimamente, oltretutto.
Il prossimo cap sarà quello conclusivo per quel che riguarda la battaglia, e darà spazio ad un personaggio che finora ha fatto solo da tappezzeria; inoltre, sarà bello lunghetto. Sperando di non avervi lasciati troppo da schifo, vi do appuntamento come al solito a tra due sabati.
Saluti!
 


 

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Capitolo 14
*** Life 10 parte 3 ***


 
 
Abbiamo appena assistito alla morte di colui che ha reso possibile questo summit di pace. Mi sento la testa pulsare sordamente, mentre ancora fatico a metabolizzare la cosa… solo poche ore fa stavamo curando insieme le aiuole, ed ora…
Al mio fianco, la Kaichou pallida come un lenzuolo tenta disperatamente di calmarsi, cercando di regolare il suo respiro concitato. Ormai so da un bel pezzo che ha un debole per lui… ma questa situazione, poco sorprendentemente, non mi porta alcuna gioia.
Con noi non ci sono Tsubaki-san e le altre, quindi…
“Sona-kaichou…” non so bene cosa dirle, perciò mi limito a posarle una mano sulla spalla. Normalmente, anche solo il pensiero di toccarla mi farebbe tremare dal nervosismo, e non solo a causa delle nostre rispettive posizioni; ma ora tutto ciò a cui riesco a pensare è che voglio aiutarla. 
…forse concentrarmi su qualcun altro mi aiuta a gestire il dolore che sento in questo momento. Che ovviamente è infinitamente minore a quello che stanno provando lei, i suoi compagni… e l’ex-esorcista semisvenuta tra le braccia di Grayfia-sama.
“Lathian, mi spiace chiedertelo ora, ma mi serve che tu sia attento e concentrato. Sei il miglior difensore tra i presenti, ho bisogno che ti tenga pronto ad intercettare i prossimi attacchi di quella strega.” La voce del diplomatico dei draghi metallici riscuote Nat…Lathian, che meccanicamente attiva una trasformazione simile a quella del compagno, diventando una sorta di mezzo-drago tatuato ed inizia a far scorrere sul suo corpo un’intensa e fluida energia azzurrina. Stando a ciò che mi aveva spiegato… Dante-senpai, dovrebbe essere touki. 
“Ragazzi, temo che valga anche per voi. Dovete tenervi pronti a combattere, visto che grazie all’Hakuryuukou questa barriera è compromessa. Finora pensavamo di poterla sistemare, ma con la comparsa di un’incantatrice di quel livello, se sfruttassero le informazioni che ha raccolto sarà tutto inutile. Dovremo crearne un’altra, e avremo bisogno di copertura per farlo. Grayfia…” alle parole del Maou Cremisi, lei affida Xenovia-san all’accompagnatrice di Michele-sama, e si piazza davanti a noi.
“Rias-sama, Sona-sama, è il momento che vi mettiate alla prova come eredi dei vostri casati. Questa è una situazione di crisi che minaccia le più alte cariche dell’Inferno e dei diplomatici stranieri: mostrate a tutti il potere e le capacità dei clan Gremory e Sitri. Garantirò personalmente la sicurezza vostra e dei vostri pezzi.” Detto questo, raggiunge la finestra affiancata dall’ora enorme drago d’argento. Proprio in quel momento essa viene attraversata da un ormai malconcio e cupo Governatore, che va a sedersi sulla propria sedia limitandosi ad uno stanco cenno di ringraziamento al leader del Paradiso.
“…Avete sentito Grayfia Nee-san. È il nostro turno di scendere in campo, perciò facciamo vedere a quei terroristi cosa vuol dire mettersi contro di noi. E niente azioni avventate: potremo… onorare le volontà di Dante-kun, solo tornando a casa tutti interi, intesi?” eccezion fatta per il nuovo alfiere da lei lasciato in panchina, gli altri annuiscono piano e si preparano a seguirla.
“…Grazie Saji-kun. Faremmo meglio ad andare anche noi.” Abbasso la mano, ed evoco il mio SG: il guanto si materializza con una luce violacea. Quindi insieme alla Kaichou raggiungo gli altri all’esterno.
Il drago di bronzo scambia un cenno di capo con Lathian, e si lancia nuovamente contro Asmodeus. Lui invece si mette ad osservare con aria glaciale la strega, ma l’Hakuryuukou si piazza davanti a lei con uno sguardo inequivocabile.
“…Lathian-dono, posso occuparmi io del giovane Lucifer. Le consiglio di concentrarsi sulla sua avversaria: il potere di quel Longino non è da sottovalutare.” interviene Grayfia-sama, volgendosi poi verso di noi.
“Rimanete entro cinquanta metri dalla stanza, l’importante è che limitiate il numero di invasori in modo da permettere la sostituzione della barriera. Io mi terrò pronta ad intervenire in caso di necessità.” Detto questo, lei e il drago d’argento si alzano in volo, diretti verso i loro rispettivi bersagli. A noi non resta che schierarci in posizione difensiva, attendendo l’arrivo dei sempre più vicini gargoyle… visto che i non-morti sono misteriosamente svaniti in dei cerchi di trasporto.
Le mie mani stanno sudando, e molto. È la prima volta che mi trovo in prima linea… mi chiedo se riuscirò a cavarmela, oppure se come—
[—Mpf, davvero patetico…]
…un momento, e quello cos’era?
“Non preoccuparti, Saji-kun. La maggior parte dei nemici sono di classe media, e dei pochi di alta classe ce ne occuperemo io e Rias. Tutto ciò che dovrai fare è mantenere le distanze, ed usare l’Absorption Line ridistribuendo poi il potere assorbito… proprio come durante gli allenamenti.” Mi giro verso la mia Master, e annuisco nervosamente. Quella lontana voce di prima… me la sono solo immaginata?
Intanto, la carica di Lathian prosegue incurante dei gargoyle che incrocia, che riesce a distruggere facilmente con singoli pugni… fino a quando non viene centrato da un'altra di quelle croci di fuoco. Incinerate Anthem.
È il nome del Longino posseduto da quella strega, e se ricordo bene può generare devastanti fiamme sacre altamente letali per i demoni. Suppongo sia per questo che gli è stata assegnata quell’avversaria…  
Infatti, quando il fuoco svanisce lui è del tutto illeso… perfino lo strato di touki protettivo non sembra essersi indebolito. In compenso, i suoi tatuaggi si sono illuminati di un’intensa luce bianca.
“…un Guerriero dalla Corazza Incisa*. Avevo letto qualcosa a riguardo, ma vederne uno dal vivo è davvero tutta un’altra cosa. Grazie a quei tatuaggi, la vostra difesa magica aumenta esponenzialmente, e potete perfino sopprimere la vostra debolezza elementare… siete i più coriacei tra i draghi, i tank definitivi.” Fa la strega fintamente ammirata.
“…vedo che hai fatto i compiti. Ma non ti lascerò l’opportunità di elaborare una strategia: tu muori qui e ora.” Senza perdere tempo, Lathian si lancia nuovamente su di lei, stavolta attraversando direttamente gli attacchi del suo Longino senza neanche fermarsi. Arrivato a contatto però, si ferma limitandosi a guardarla furente.
Il corpo della donna diventa trasparente, e poi svanisce: deve essersi teleportata sostituendosi con un ologramma. Intanto anche Grayfia-sama e l’Hakuryuukou si stanno confrontando.
”È un vero onore poter affrontare nientemeno che l’Ultimate Queen. Abbi  cura di me." La donna aggrotta le sopracciglia, ma poi china lievemente il capo.
”...è compito del mio casato sin dalla sua nascita, prendersi cura dei Lucifer. È un grande dolore doverti combattere, speravo che almeno tu non imboccassi la strada di tuo nonno... ma ho già scelto da tempo quale Maou sostenere. Preparati, Hakuryuukou!" Detto questo, con un cenno della mano genera decine di piccoli sigilli tutto intorno a loro, da cui emergono e vengono lanciate delle lucenti catene argentee. Mentre esse fischiano verso il loro obbiettivo, con l'altra mano ne traccia un grosso da cui parte invece una sventagliata di spade d’argento.
Ogniuno di quegli attacchi non è inferiore alla lancia con cui Kokabiel ha distrutto la nostra palestra!
Entrambi stanno utilizzando enormi quantità di aura, ma mi rendo conto che mentre il mezzo-diavolo si sta impegnando al massimo, sia nello schivare i colpi che nel contrattaccare, la donna sta tenendo soppressa la maggior parte della sua energia. Questo perché considerata la capacità principale del Longinus nemico, più potere si rilascia, più esso ha effetto.
Limitando il proprio potere e quello immesso nei propri attacchi, e puntando sulla quantità, lo si costringe a usarlo maggiormente consumando più resistenza, e si aumentano le proprie chance di vittoria.
Lui continua a schivare, e a tempo stesso ad utilizzare il Divide... ma presto si rende conto che quelle di Grayfia-sama sono evocazioni, e tutto ciò che può assorbire sono i residui di aura lasciati dai sigilli. La sua unica scelta è raggiungere direttamente la fonte.
Una serie di esplosioni molto vicine mi distrae dal loro combattimento: quelle bestiacce alate ci hanno raggiunti, e stanno venendo bersagliate da Sona-kaichou, Rias-buchou e Akeno-san. Sono davvero orrendi: alti due metri e lunghi tre, neri come la pece, ricoperti di lame affilate e con piccoli occhi di un rosso fiammeggiante…
Sono anche abbastanza rapidi: per toglierli di mezzo le tre ragazze devono coordinarsi dividendosi i ruoli di: difensore, che le protegge con una barriera, attaccante ad ampio raggio, che limita la loro mobilità con sventagliate di dardi o potenti esplosioni, ed eliminatore, che ovviamente li abbatte con colpi precisi e concentrati. Ma anche io sono addestrato nei combattimenti a distanza, è ora che entri in azione!
“Absorption Line!” il mio cavo saetta verso uno di loro, al momento sbilanciato a causa di una brusca virata che gli ha evitato una violenta disintegrazione. Esso si stringe attorno alla sua caviglia, e subito inizio a drenargli le energie.
In quel preciso istante, quello si volta verso di me e si mette a fissarmi con i suoi occhietti maligni.
“…non fare caso a me. Giuro che ti ho preso per sbaglio!” lui ovviamente ci fa caso eccome, e si tuffa in picchiata verso di me. A metà strada però, uno stormo di pipistrelli lo circonda ostruendogli la visuale.
“Interrompi l’assorbimento.” Al mio fianco compare Koneko, e dopo aver fatto quanto mi ha detto, lei afferra il cavo strattonando e scagliando a terra il nemico. Appena si schianta, un lampo lo travolge e gli stacca di netto la testa: Kiba, che brandisce la sua Spada del Traditore.
Intanto altri gargoyle che stavano cercando di circondarci, sono stati bloccati dal SG di Gasper, che a quanto pare lo può usare anche in forma di sciame.
“È meglio se ci coordiniamo anche noi: affrontare i nemici per conto proprio è fin troppo pericoloso.” Concordo pienamente con Kiba. Ci dividiamo in due coppie: io con Koneko, che ha il compito di proteggermi ed abbattere i bersagli che catturo; Gasper e Kiba invece rispettivamente bloccano ed eliminano i nemici alla loro portata.
Dopo pochi minuti di lavoro di squadra ed alcune decine di nemici abbattuti, sto iniziando a tranquillizzarmi un po’, ma all’improvviso la mia compagna si immobilizza ed inizia a fissare il terreno.
“…sento qualcosa muoversi sotto—“
“…uaargh!!” un paio di fredde mani sbucano dal terreno e mi afferrano le caviglie, quindi un volto pallido come la morte emerge schioccando minacciosamente le mandibole. Prima che però abbia il tempo di fare altro, Koneko gli centra la testa con un pugno spappolandogliela.
Immediatamente esso smette di muoversi rimanendo metà interrato come uno strano ortaggio, ma intanto rumori di terra smossa iniziano a risuonare un po’ ovunque. Brrr, non ci posso credere: quella strega li ha—
“…teleportati sottoterra per ottenere copertura totale e guadagnare l’effetto sorpresa. Quella maledetta ci sa fare… Saji, non allontanarti da Koneko, e Gasper, vorrei che continuassi a bloccare più gargoyle possibili.” Mentre rielabora tattica, Kiba continua a staccare teste, solo che stavolta sono anche di cadaveri ambulanti. Tuttavia, alcuni di loro iniziano ad… ATTIVARE SCUDI MAGICI ED ALTRI INCANTESIMI?!?
Lui viene preso in contropiede e le sue eliminazioni diminuiscono… per qualche secondo, poi inizia a fare abbondante uso del Sword Birth generando spade su misura per ogni tipo di avversario.
“Ahahah, carini i miei tesorucci, vero? Sono Stregati*, un ottimo modo per raddoppiare il numero di truppe disponibili, ed anche l’utilità di ogni nostro sottoposto.” Walburga compare a qualche metro da noi, e ci osserva divertita. Immediatamente una potente freccia di touki sparata da un centinaio di metri la trapassa, aprendo poi un piccolo cratere… ma lei non dà segni di aver sofferto il colpo.
“…un altro ologramma…” Koneko fissa gelida l’immagine della strega, mentre il ringhio di Lathian rimbomba così forte da essere udito distintamente fin qui.
“E certo, mica sono così pazza da apparire in carne ed ossa in un campo di battaglia pieno di esseri di classe Maou. Comunque, spero che andrete d’accordo con i miei piccoli: ho bisogno di dati di combattimento per poterli migliorare.” Tra gli zombie che stanno emergendo, un paio però si distinguono perché i loro tatuaggi brillano costantemente, invece che solo quando evocano degli incantesimi. E perfino io percepisco che la loro aura è nettamente più forte e minacciosa degli altri… per non parlare del fatto che si muovono, volano, e lanciano incantesimi esattamente come facevano prima.
“…Mentre quelli potremmo definirli ‘semi-lich’, visto che non hanno un filatterio* regolare. Essendo stati maghi d’alta classe, sono in grado di sopportare un flusso continuo di mana senza rischiare il sovraccarico; perciò hanno mantenuto molte delle caratteristiche che avevano in vita. Divertitevi!” detto questo l’ologramma svanisce. Io e gli altri ci ritroviamo perciò ad affrontare sia un mobilissimo stormo di statue volanti, che un’emergente (in ogni senso) orda di stregoni zombie.  
…inizio a sentire l’impellente necessità di correre al bagno…
[Sul serio, è tremendamente desolante. Diversi millenni di coma, e quando mi risveglio mi ritrovo letteralmente a pezzi, e sigillato in una donnicciola incontinente…]
?!? Di nuovo quella voce… che sia—
[Se vuoi evitare di diventare spezzatino, è meglio che ti sposti a destra.]
“Saji attento!” l’urlo di Koneko mi raggiunge praticamente nello stesso istante, ma mentre inizio a spostarmi l’ennesimo paio di mani cadaveriche mi afferra, e delle fauci affamate cercano di mordermi. Riesco a liberarmi colpendogli i polsi con il mio cavo, e prendo rapidamente le distanze… peccato che non serva a molto.
Nonostante sia appena risorto, e si sia fatto parecchi metri sottoterra, questo bastardo è agile e scattante quanto un essere umano, ed inizia a corrermi dietro.
“Quello è un Ghast*, cerca di evitarlo e ti raggiungeremo il prima possibile!” …la fanno facile. Siamo tutti pressati da queste bestiacce e dai gargoyle, e nonostante l’impegno delle nostre tre senpai, e i saltuari incantesimi ad area lanciati da Grayfia-sama, sono semplicemente troppi: perfino il lavoro di coppia di Kiba e Gasper non riesce a contenerli.
Arrivato a pochi metri da me, il non-morto mi punta l’indice contro, ed uno dei suo tatuaggi brilla sinistramente. Io sono pronto a schivare in qualunque momento, ma alla fine… non succede nulla, e lui riprende a muoversi verso di me.
Beh, tanto meglio. Continuo a correre, ma improvvisamente il mio piede slitta sul terreno, e per poco non cado come un sacco di patate.
…che sta succedendo, il cemento non è certo scivoloso… cosa diavolo—
“Uaaargh!” in quei pochi istanti di smarrimento, quello ha coperto la distanza che ci separava, e mi balza addosso. Non posso evitarlo, non mi resta che contrattaccare!
Afferro la corda del mio SG e lo uso per bloccare una delle sue braccia, quindi cerco di sbatterlo a terra deviando il suo slancio oltre il mio fianco… il tutto mentre faccio l’impossibile per evitare i suoi morsi. Incredibilmente ci riesco ma... finisco per perdere l’equilibrio e cadere anche io.
Appena mi schianto, capisco perché sono scivolato: l’area che mi circonda con un raggio di tre metri, è ricoperta di una sostanza oleosa che rende quasi impossibile muoversi liberamente. Merda, deve essere stato questo il suo incantesimo!
In tutto questo, lui ovviamente non è rimasto a guardare, e subito mi afferra cercando di staccarmi la giugulare a morsi. Riesco in qualche modo a fargli addentare il cavo, ostruendogli così la bocca… ma so che non durerà, e lo sa anche la mia Master che resasi conto della mia situazione, sta correndo verso di me mentre casta un incantesimo.
Peccato che un gargoyle ed un altro non-morto abbiano deciso di approfittare del fatto che sia concentrata su di me, per assalirla alle spalle ad alta velocità. Non…
…NON POSSO PERMETTERLO!!!   
Un lampo viola si genera dal mio braccio, e all’improvviso il ghast viene trapassato e scagliato in aria  da nove cavi. A tempo stesso, altri dieci di essi volano rapidi fino agli aggressori di Sona-kaichou, e li respingono brutalmente.
[Ora si inizia a ragionare, ragazzino.]
Osservo senza parole il mio SG… e ricordo ciò che aveva detto il Governatore. In effetti le sue previsioni si sono avverate… ma troppo tardi purtroppo.
Il mio avambraccio sinistro sanguina copiosamente: quella carogna è riuscita a mordermelo subito prima che la allontanassi. Temo che sia finita… non credo che tagliarmi il braccio ormai basterà a salvarmi.
Ma almeno ho aiutato Sona-kaichou… dannazione, avrei voluto riuscire a dirle cosa provo per—
“Ottimo lavoro, Saji-kun. Forza, vai a farti sistemare quel braccio.” …uh?
“…ma Kaichou. Questo è il morso di un super-zombie stregato! Non sono stato infettato o qualcosa di simile?!” lei mi guarda perplessa, per poi scuotere la testa.
“Noi siamo diavoli. Credi davvero che virus di così bassa levatura possano qualcosa su di noi?” ……………………….ah, giusto. Lei evoca una barriera che ci protegga entrambi, ed inizia a scortarmi fino alla sala.
BOOOOM.
Un enorme botto segnala che Lathian sta iniziando a perdere la pazienza, probabilmente a causa degli ologrammi della strega che continuano a provocarlo mentre si occupa dei gargoyle in aria. In questo momento però, due imponenti nubi di oscurità si generano sul campo: una proprio sotto di lui, l’altra a pochi metri da noi.
“…temo che Walburga non sia un’avversaria che si possa affrontare se non si ha la mente sgombra, e questo vale anche per te, Lathian-dono. È meglio che sia io ad occuparmi di lei… ancora una volta.” Ad aver parlato, è un ragazzo sui vent’anni dai capelli bruni uscito da quella più lontana; è lo stesso che è intervenuto alla fine della battaglia con Kokabiel. Alla sua vista, l’immagine della strega ammicca maliziosamente.
“Oooh, sei geloso caro il mio Tobi? Paura che un altro ragazzo mi porti via? Avresti dovuto pensarci la prima volta che ti ho fatto quell’offerta. O la seconda. O—“ lui sbuffa irritato.
“La lama che ho preparato per te non è quella che speri tu: quella è riservata ad una ragazza milioni di volte migliore di te. Ma prima di iniziare…” la nube vicino a noi inizia a svanire, lasciando intravedere due figure. Una è un grosso cane nero, l’altra—
“…sei …davvero …tu?” insieme a Sona-kaichou, fisso senza parole il ragazzo fumante e coperto di ustioni di fronte a noi.
“Già… per una volta ho avuto una botta di culo.” Replica Dante-senpai con una smorfia dolorante che, sospetto vorrebbe essere un sorriso rassicurante.
 
 
[Tobio]
 
 
Dopo essermi accertato che Dante venisse preso in consegna dai suoi compagni, riattivo il canale che mi connette con il Governatore.
[Ben arrivato. Iniziavo a temere che quella maledetta avesse sistemato perfino te… sono felice di rivedervi entrambi tutti interi.]
Beh, non è stato facile né starle dietro, né salvare Dante da quell’attacco: ho dovuto sigillarlo nell’oscurità del mio Longinus per poter rimuovere quelle fiamme… ecco la causa del ritardo. Le mie scuse, non sono riuscito a gestirla.
[…Non ci pensare, ciò che devi fare ora è scatenarti e romperle le uova nel paniere il più possibile.]
Ci può contare. Intanto lei però potrebbe—
[Certamente. Appena avremo ottenuto la posizione te la invierò.]
Perfetto.
“Lathian-dono, vorrei il tuo aiuto per distruggere i portali di evocazione: dubito che lei possa aprirne altri con così poco preavviso. Puoi occuparti di uno di essi?” lui annuisce deciso, e subito si lancia verso quello sud.
“Che cattivo! Non ti vergogni a rovinare il duro lavoro di una povera ragazza sola e fragile come me? Dovresti decisamente unirti a Hexennacht per farti perdonare!” senza badarle prendo un respiro profondo, entrando in massima sintonia con il mio SG. Ed inizio a cantare.
“—Io canto per il massacro di mille umani” …le tenebre iniziano ad avvolgere nuovamente me e Jin.
“—Io celebro l’assassinio di diecimila cicli di presagi” esse si condensano attorno a noi, ricoprendoci come se fosse una pelliccia.
“—Il mio nome è stato immerso nell’abisso più profondo, diventerà quello del falso dio della notte polare e del sole di mezzanotte” essa penetra dentro di noi, ed i nostri corpi iniziano a trasformarsi.
“—Tu diventerai la mia lama demoniaca delle tenebre che annienta ogni cosa” ormai mi sono  spuntate le sei code, e il mio volto è divenuto un muso canino. Jin invece è cresciuto raggiungendo la stazza di un cavallo, e gli occhi di entrambi si tingono di rosso.
“—per diventare qualcosa di falso, il creatore del paranormale!” concludiamo con un potente ululato, e la nostra aura esplode. La luce generata dalla luna e dalla barriera si affievolisce notevolmente, lasciando vaste porzioni di terreno coperte dalle tenebre; io intanto ho abbassato la mano destra evocando dal buio la mia grande falce nera, affilata come un rasoio.
“…Venite …compagni.” Al mio richiamo dalle zone buie emergono decine di lupi, tutti grossi almeno quanto Jin. Ad un cenno della mia mano, degli enormi spadoni si materializzano vicino alle zone di evocazione, e ciascuno dei miei nuovi alleati ne afferra uno tra i denti.
“…Dividetevi in quattro squadre …una deve alleggerire la pressione sui ragazzi all’esterno …le altre devono raggiungere i tre portali nemici non assediati.” Al mio ordine, essi partono alla carica per svolgere le loro missioni. Una serie di boati in lontananza mi conferma che il drago d’argento ha raggiunto la sua area bersaglio, e si sta dando da fare.
Sollevo lo sguardo sull’ologramma di Walburga, facendo ticchettare gli artigli sul manico della falce. Per poter intervenire direttamente nell’attacco le era necessario entrare all’interno della barriera, per questo ha atteso la mia individuazione prima di farlo.
Voleva evitare le mie imboscate… quindi avrà fatto preparare anche all’interno degli incantesimi di camuffamento per potersi nascondere. Ma non ha calcolato una cosa.
[Ricerca completata: area d9, circa 3 metri sottoterra. Buona caccia.]
Ovvero che tutti i nostri esperti stessero collaborando per individuare la sua posizione fin da quando è comparsa. Con un singolo balzo possente, io e Jin raggiungiamo l’area interessata; quindi dopo aver caricato di energia oscura la mia lama, la pianto nel terreno.
Essa penetra nel sottosuolo, e in pochi secondi…
BANG!
…impatta violentemente su uno scudo sferico. Esso vibra per qualche istante, per poi svanire insieme alla sua creatrice.
Stavolta però non riuscirà a nascondersi a lungo, e infatti… pochi attimi dopo, un esplosione ancor più forte delle precedenti risuona dall’altro lato del campo di battaglia. Io e Jin raggiungiamo la zona in pochi salti, e finalmente la vediamo, in carne ed ossa.
Ha smesso di sogghignare, ed ora sta fissando nervosamente Lathian con una tripla barriera coperta di crepe alzata, all’interno di un enorme cratere generato ovviamente da uno dei micidiali pugni del drago. Il quale sta invece scrocchiandosi le nocche, e inspessendo lo strato di touki che lo ricopre.
“La partita a nascondino termina qui, cara la mia megera. Game over.” Alle parole del guerriero lei sospira, e raddrizza le spalle assumendo un’espressione fredda e concentrata.
“Quindi volete proprio farmi sgobbare… e va bene.” Con un cenno della mano, richiama una dozzina di colleghi di alta classe… e a tempo stesso, altrettanti semi-lich emergono tutti insieme dal terreno, lanciandosi verso la sala del summit.
“Eccoci al Gran Finale: Balance Break!” dietro di lei si forma una colossale croce viola infuocata, su cui è sigillata… un enorme idra a otto teste?! Intanto i dodici stregoni evocano dei sigilli intorno a lei e quella cosa, che li ricoprono di un’intensa energia magica, e combinandosi con uno attivato da Walburga generano un potente e complesso incantesimo… di tipo difensivo, suppongo.
Finito il lavoro, si dirigono verso i loro ex-colleghi non-morti.
“Lathian-dono—”
“…Vado. Buona fortuna.” Parte a razzo dirigendosi verso la mischia di fronte all’edificio scolastico, lasciandoci soli. Le teste del rettile seguono ogni mio movimento, ed anche la sua padrona non mi perde d’occhio.
“…cosa vuoi fare, Tobio? Ormai siamo in ballo, anche se mi lanci quegli sguardi appassionati—“
“Assicurarmi che i miei compagni abbiano raggiunto il loro obbiettivo. Ed ora che l’ho fatto… VUOTO ABISSALE!” disegnando con la mano un nero pentagramma, genero un vortice di pura e assoluta oscurità. Quindi lo lancio in aria, e raggiuntalo con un salto ad una cinquantina di metri d’altezza, lo divido in quattro con la falce spedendo le scie risultanti dritte su…
“OCCAZZO I MIEI PORTALI!” …ciascuno dei cerchi di evocazione di Walburga, attraversati da pochi istanti dalle mie lame che rendono impossibile il loro utilizzo(almeno non senza ritrovarsi trapassati da esse) e presidiati da i miei lupi e da Jin, che aveva approfittato della distrazione della strega per raggiungere quello lasciato da Lathian.  
Lei crea e scaglia istantaneamente alcune ‘croci da lancio ’ con il suo Longino per intercettarle, ma esse vengono bloccate dai miei compagni. Raggiunto l’obbiettivo le scie si ritrasformano in delle spirali, che ricoprendo di tenebre ed attirando le lame sporgenti dal suolo verso di sé, deflagrano infine come delle gigantesche bombe a frammentazione distruggendo i portali.
Ma prima ho aperto dei passaggi per i miei alleati ovviamente, che ora emergono illesi dietro di me.
“…obbiettivo uno, completato.” In questo istante, una potentissima aura sacra si genera proprio davanti alla sala delle riunione, e viene rilasciata… nel sottosuolo. In pochi attimi l’aura negativa proveniente dal terreno svanisce, e i non-morti che stavano emergendo si dissolvono insieme ai loro colleghi interrati… causando un ulteriore incazzatura nella mia avversaria; l’unica eccezione sono sei semi-lich che subito schizzano fuori mezzi bruciacchiati.
“Ed obbiettivo due, completato. Gli unici rinforzi che ora potrai schierare sono altri maghi… ma non ne avrai l’opportunità.” Un ghigno spettrale le si disegna sulle labbra.
“Ahahahahahaha! Ma davvero?! Temo tu mi stia sottovalutando… finora non ho mai fatto sul serio con te, l’idea di rovinare quel tuo bel faccino non mi piaceva. Ma oggi mi hai proprio rotto i coglioni: è l’ora della punizione!” le otto teste dell’idra spalancano le bocche, e mi soffiano addosso un miasma viola fiammeggiante. Intanto lei prende a lanciarmi sia le sue croci più piccole, costringendomi ad intercettarle con fendenti d’aura a distanza, sia quelle grandi che compaiono direttamente sul bersaglio e che non ho altra scelta se non schivare insieme al veleno.
Pare che il suo Balance Breaker sia un sottotipo, visto che è ben diverso da quello registrato negli appunti di Azazel. Sembrerebbe che sigilli potenti creature dentro di sé acquisendone i poteri e facendoli propri. 
Ma la cosa peggiore, è che non ha ancora iniziato ad usare incantesimi offensivi, né tantomeno a combinarli con il suo Longino come fa di solito Lavinia… e come a quanto pare sta iniziando a fare Dante. Temo che lei ci abbia visto giusto: questa sarà una battaglia estremamente pericolosa, perfino per i miei standard…
 
 
[Dante]
 
 
Un istante prima sto fissando Vali, pronto a scagliarli addosso il mondo dopo la logorante attesa per il completamento dei preparativi. In quello seguente, un inferno viola mi circonda dissolvendo la protezione d’aria ed iniziando a distruggermi l’armatura… e quasi nello stesso momento vengo inghiottito dall’oscurità, che immediatamente inizia a sopprimere le fiamme.
Ma lo fa con relativa lentezza, e sebbene la violenza del fuoco (che oltretutto emana una spaventosa aura sacra) sia diminuita enormemente, esso continua a disintegrarmi l’armatura ad un ritmo superiore a quello di riparazione. Dannazione, sto anche bollendo vivo… devo fare qualcosa!
[Come porre qualcosa tra te e quelle fiamme?]
Ma certo! Grazie maestro Dwering.
Evoco una costante massa d’acqua, facendola però comparire all’interno dell’armatura e solo poi trasudare all’esterno, creando una nuova versione del mio incantesimo protettivo. Appena essa viene a contatto con l’attacco nemico evapora all’istante, ma dopo un po’ che persevero e ci prendo confidenza, mi accorgo che i danni all’armatura sono diminuiti, permettendomi di pareggiare la riparazione con la distruzione.
Questo potrebbe anche dipendere dalla crescente forza delle tenebre che stanno cercando di estinguere le fiamme però. Di lì a poco percepisco una voce parlarmi oltre il ruggito delle fiamme.
“…Dante… resistere… tirerò fuori…” le parole mi giungono frammentate, mi mi sembra di riconoscerla: è quella di Tobio. Quindi questo buio che indebolisce il fuoco è opera sua, uh… beh, se si tratta solo di stringere i denti, direi che posso farlo.
 
Probabilmente saranno passati solo alcuni minuti, ma a me è sembrata un’eternità: per tenere attivo sia il BB che l’incantesimo d’acqua sono arrivato quasi allo sfinimento, ed il tempo residuo del primo si è quasi esaurito, però… alla fine le fiamme si sono estinte. Finalmente rilascio l’armatura: mantenerla senza la promozione, terminata giusto un minuto fa, è davvero sfiancante.
“Molto bene, ora raggiungeremo gli altri… tieniti pronto.” Prima che possa dire nulla, improvvisamente mi ritrovo nuovamente davanti all’edificio scolastico, con Jin al mio fianco e nel bel mezzo di uno scontro tra i miei compagni e degli… zombi dai tatuaggi fluo?! E dei gargoyle… ricoperti di lame?!?! Poi noto anche la presenza di Sona e Saji, che mi stanno fissando come se avessero visto un fantasma.
Ah… in effetti avrebbero potuto pensare che ci fossi rimasto, essendo svanito così in un attacco nemico.
“…sei …davvero …tu?” Sona mi fissa sconvolta, mentre un’ondata di sollievo sembra crescere in lei.
“Già… per una volta ho avuto una botta di culo.” Replico cercando di sorridere. Peccato che mi senta tirare le scottature subite durante l’attacco… sul serio, mi è sembrato di essere un astice in pentola!
““Dante, sei vivo!”” x2
“Dante-kun… è un vero sollievo rivederti.”
“Dante-senpai…” saluto i miei compagni impegnati nella mischia. Poi noto che anche Saji è ferito.
“Forse faremmo meglio a rientrare, penso che un po’ di cure sarebbero d’aiuto ad entrambi.” Faccio indicando il suo braccio con un cenno del capo. Sona annuisce, ed estendendo lo scudo magico in modo che inglobi anche me, ci scorta all’interno della sala.
“DANTE-SAAAN!!! SONO COSI’ CONTENTA CHE TU SIA VIVO, NYOOO!!!” Appena entro Mil-tan corre verso di me e mi afferra il braccio, scoppiando a piangere come una fontana. Al che, non mi resta che consolarla poggiandole una mano sulla spalla.
“Non è così facile uccidermi, fidati. Anche se stavolta l’ho scampata solo per merito di Tobio-san.” Mentre parlo, una figura che si muove proprio come quei tizi là fuori  mi si avvicina. Mi giro verso di lei, e prima che riesca a spiaccicare parola mi serra in un abbraccio stritolante.
OUUUCH!!!
“…Xen …mi dispiace di …averti fatta …preoccupare.” ricambio l’abbraccio, cercando di sopportare il dolore crescente che provo nel sentirmi stringere così il corpo ustionato. Intanto la serafina che fino a qualche istante fa si stava occupando di lei, ci si avvicina.
“…Xenovia-san, Alfiere-san. Il vostro amico è ferito: lasciate che lo curi, dopo potrete stringerlo finche volete.” Mentre dice questo attiva un sigillo angelico nella mano sinistra, che inizia a rilasciare una calmante luce dorata. Nel frattempo, la Maou si sta già prendendo cura della ferita infetta di Saji. 
Loro annuiscono piano, e dopo avermi lanciato un ultimo sguardo si fanno da parte. L’angelo mi poggia perciò la mano sulla fronte, attivando un’aura curativa che mi avvolge il corpo.
Meno di un minuto dopo ogni mia ferita è sparita, ed ho perfino recuperato un po’ d’aura. Direi che questa ci sa fare.
“La ringrazio, signorina…”
“…Yindrel. Dovere, e comunque è stato un piacere: una semplice cura è davvero poca cosa in confronto a ciò che ti dobbiamo. A tal proposito…” si gira verso il suo capo, facendo ondeggiare la sua ricca chioma biondo-rosato.
“…potrebbe essere una buona idea uscire a dare una mano a quei ragazzi.” Lui sembra ponderare la cosa molto attentamente, ma dopo un po’ annuisce.
“D’accordo, ma vorrei che ti occupassi esclusivamente del supporto: sebbene non dubiti delle tue capacità combattive, vista la carenza di guaritori sarebbe meglio che ti concentrassi su quello.” Al permesso di Michele lei si dirige rapidamente verso l’esterno, ma proprio mentre spalanca le sue dieci candide ali, la voce dell’arcangelo la insegue. 
“Ah… e fa molta attenzione. Non oso pensare a quante me ne farebbe passare Raffaele se accadesse qualcosa anche alla sua pupilla.” Yindrel sorride allegramente, e dopo avergli strizzato uno dei suoi magnetici occhi azzurri, si lancia fuori raggiungendo il resto del mio team.
…non posso rimanermene qui con le mani in mano mentre quei due bastardi sono là fuori a fare danni!
Faccio per seguirla, ma una presa ferrea mi blocca sul posto. Xenovia…
“…sei stato ad un soffio dalla morte, e sei chiaramente provato dalla lotta: cosa pensi di poter fare?!” il suo sguardo è colmo di agitazione e di un profondo timore. In effetti avrebbe ragione, ridotto così non ho molte probabilità di suonargliele, ma…
“…è mio dovere fermare Vali. Sono stato io a sfidarlo, ed anche se il duello è stato interrotto, esso non si è ancora concluso. Inoltre, non ho ancora giocato le mie carte vincenti.” Estraggo dalla tasca un braccialetto identico a quello che sta indossando Gasper, facendo spalancare gli occhi alla maggior parte dei presenti.
“…vuoi dirci che finora hai affrontato Vali con le tue sole forze?!” annuisco ad un Azazel basito.
“Esattamente. Ora però… inizierò a fare sul serio.” Me lo infilo al braccio, causando la comparsa di un piccolo cursore con un 15.00 lampeggiante sopra. Quindi mi concentro sulla sensazione che ho provato durante i miei scontri precedenti.
[BALANCE BREAK!] 
Con il consueto lampo rosso, evoco istantaneamente la mia armatura. Tuttavia una spadaccina testarda non si schioda da me, e cerca di seguirmi all’esterno.
“Non ti lascerò combattere da solo.” Sospiro vedendola con la sua solita aria da ‘non mollo finché non ti arrendi’.
“…in queste condizioni non puoi certo aiutarmi, e comunque il nostro dovrebbe essere un duello. Ma se insisti… potresti occuparti invece di quei non-morti.”
“Ehi! Ma che stai dicendo Dante-senpai, quei cosi sono pericolosi, non vorrai che li affronti così indebolita?!” alla contestazione di Saji scuoto la testa.
“E chi ha detto che dovrà affrontarli?”

 

Io, Xenovia, Saji, Yindrel e Serafall Leviathan ci troviamo poco fuori la sala, protetti da una barriera della Maou. Sul terreno io e la serafina abbiamo tracciato un diagramma magico, e Xen, con uno dei cavi di Saji attaccato al braccio, sta caricando al massimo l’aura di Durandal.
Alcuni simboli magici lampeggiano anche sul suo corpo: un incantesimo protettivo e rafforzante che le abbiamo lanciato, che le permetterà di tirare fuori una vasta percentuale del potere della sua spada senza rischiare gravi ripercussioni. L’angelo mi fa cenno di andare.
“Lascio la supervisione a lei e Leviatan-sama. Saji-kun, Xen… buona fortuna.”
“Conta su di noi.”
“Faremo un bel botto!”
“Grazie, Senpai.”
“Anche a te.” Mentre quei quattro si preparano per attuare il piano ‘Purifica i mortaccioni’(nome scelto da Serafall ovviamente, e sorprendentemente approvato da Yindrel), io mi lancio rapidamente verso il punto in cui Grayfia e Vali si stanno scontrando.
La battaglia fra i due sembra in stallo: lei lo tiene a distanza con delle evocazioni, lui evita o blocca i suoi incantesimi. Tuttavia, nessuno dei due mostra segni di affaticamento.
“Come mi aspettavo dall’Ultimate Queen: neanche un apertura. Tuttavia, tenermi semplicemente a bada così non è certo il meglio a cui può ambire… perché non animiamo un po’ le cose?" ovviamente quel maniaco delle battaglie non è minimante preoccupato dal star affrontando la donna più potente dell’Inferno… ma piuttosto che lo scontro non risulti abbastanza intenso ed emozionante. Spiacente cocco, sto per rovinarti la serata.
È il momento. Maestro Dwering, Ddraig, iniziamo!
“[Metamagia Intensificante, attivazione. Metamagia Massimizzante, attivazione. Metamagia Rapida, attivazione. Esasigillo Elementare Metamagizzato, attivazione!]”x3
Un forte bagliore si forma dietro di me, annunciando il mio arrivo a quei due, e svanendo alla comparsa di sei sigilli magici fluttuanti a breve distanza dalla mia schiena. Formano una specie di esagono, e si muovono reattivamente ad ogni mio pensiero, ruotando o separandosi fluidamente.
“Grayfia-sama, la ringrazio per essersi occupata di lui al mio posto fino ad ora. Ma avremmo un duello in sospeso, e sono sicuro che lei abbia questioni più importanti di cui occuparsi del tener compagnia ad un teppistello.” Alle mie parole, lei mi lancia uno sguardo indecifrabile. Poi accenna ad un inchino, ed inizia a ritirarsi verso la base.
“…e rieccoti. Ammetto che ti davo già per spacciato, fortuna che c’era Tobio. Sembra che tu abbia deciso di calare gli assi… credi di riuscire a farmi divertire stavolta?” prendo ad incanalare l’aura nei sigilli, che si illuminano mentre essa si accumula dentro di loro e viene convertita istantaneamente in energia elementare. Quindi li punto verso Vali, fissandolo in silenzio: ha già chiarito più volte quale sia il modo con cui preferisce comunicare.  
“Mmh, bella risposta. Prego!” al suo cenno di invito, mi scateno. Da ciascuno dei sei sigilli iniziano  a venir scagliati in rapida successione palle di fuoco, getti d’acqua ad alta pressione, e lame di vento.
Lui all’inizio si limita a schivarli, ma dopo un paio di minuti comincia a contrattaccare con il mio stesso stile, con l’unica differenza che i suoi sigilli sono una decina ed utilizzano anche attacchi di ghiaccio e fulmine. Siamo impegnati in una serrata battaglia aerea in cui il primo che verrà colpito passerà in immediato svantaggio, e so bene chi sarà a spuntarla se continuiamo così. 
Ma ormai ho preso abbastanza confidenza con questa tecnica, direi che posso iniziare a fare sul serio. Mi concentro nell’evadere gli attacchi, e a tempo stesso sposto i sigilli davanti a me avvicinandoli fin quasi a toccarli: ora tre di loro sono bianchi(vento) e tre azzurri(acqua), e formano un esagono dai vertici di colori alternati… fino a quando non si sovrappongono generando un triangolo con tre coppie combinate.  
“Una nuova tecnica? Avanti, sono curioso: cos’hai per me?” i sigilli bianchi generano una sorta di canne d’aria compressa, quelli azzurri materializzano al loro interno piccole perle d’acqua enormemente concentrate. Let’s rock!
Le canne iniziano a ruotare, e dopo pochi secondi…
BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG!
…una violentissima grandinata di proiettili d’acqua viene sparata contro Vali, devastando tutto ciò su cui la mia gatling magica viene puntata. Devo beccarlo, posso farcela…
BWWWMMM…
…e vaffanculo, anche. Come accidenti ha fatto a surriscaldarsi una mitragliatrice che usa l’aria compressa per sparare proiettili d’acqua?! Ed dopo appena mezzo minuto, per giunta!
[Più che surriscaldato, direi sovraccaricato: con la tua scarsa dimestichezza con questo tipo di magia, è tutt’altro che sorprendente. Dovrai aspettare un minuto o due prima che si ricalibri.]
Tzè, ti pareva… comunque credo che sia ora.
Scendo in picchiata verso il terreno. Al mio atterraggio inizio a potenziare il mio campo di vento, il tutto mentre mi pianto il più solidamente possibile fissando con aria di sfida Vali.
“Il colpo di prima non era male, con un po’ di pratica potrebbe fare parecchi danni… ma sei davvero sicuro di voler fare una prova di forza contro di me? Mi sta bene, ma sappi che ne uscirai molto male…” dopo aver detto ciò, immediatamente si lancia verso di me, in un semplice attacco lineare ad alta velocità.
Arrivatomi ad un paio di metri carica il pugno, ma io riesco ad afferrargli il braccio, e sfruttando il suo slancio, a schiantarlo a terra. Tutti quegli allenamenti con Kiba e Koneko alla fine hanno dato i loro frutti.
“…sai, non sono molto portato nel picchiare la gente… ma pare che abbia una dote naturale nelle prese e nelle proiezioni. Non ho scelto l’Aikido per caso, eh.”
Lui non sembra aver accusato l’impatto, infatti subito cerca di rialzarsi… ma io mi aggrappo a lui  cercando di immobilizzarlo. In questo momento, percepisco una familiare aura sacra raggiungere il suo picco, per poi venire immessa in un certo diagramma magico… generando una devastante scarica sotterranea.
I non-morti sepolti vengono annientati, ed anche Vali essendo bloccato nel piccolo fosso causato dall’impatto, accusa l’attacco subendo leggeri danni alle gambe ed un certo intorpidimento(io invece mi sono fatto applicare una protezione reattiva da Yindrel). È la mia occasione!
Approfittando della sua momentanea debolezza, gli piazzo diversi cazzotti puntando alle articolazioni, per poi serrargli quella del braccio destro in un presa storcente.
“…non mi sarei aspettato che anche tu fossi così subdolo. Forse Walburga ha cercato di eliminarti perché sentiva che hai i requisiti per diventare una grossa minaccia?”
“Faccio solo ciò che farebbe un combattente la cui priorità è riportare a casa la pellaccia. Non mi interessano gli epiteti che deriveranno da questo modo di fare.” Replico sbuffando dalla fatica. Sto tizio è davvero forzuto!
“…Mi pare giusto. Mostrami il tuo pieno potenziale!” vengo lanciato in aria quando parte a razzo dopo essersi liberato dell’intorpidimento, quindi prendo le distanze ridisponendo i sigilli in modo da formare una sorta di tetraedro dalla faccia vuota puntata verso l’esterno. Ora sono nuovamente funzionanti.
Al loro interno viene generata una sfera d’aria compressa, dentro cui si accumula una quantità sempre maggiore d’acqua a sua volta concentrata fino all’estremo. Prima ho creato qualcosa di troppo complesso perché lo potessi gestire, stavolta mi terrò sul semplice.
“Ora si ragiona. Pronto quando vuoi.” Lui invece pone su ciascuno dei suoi palmi un diverso sigillo, e li congiunge sovrapponendoli: quello sulla destra è color argento, e libera della semplice aura demoniaca, l’altro emana delle intense fiamme rossastre. Quindi allontana la sinistra puntando l’indice destro verso di me, che ora controlla il sigillo combinato.
Io ormai ho concluso il caricamento del mio idrocannone sonico, e anche lui sembra pronto a lanciare il suo attacco in qualsiasi momento. Ci fissiamo per un lungo istante, poi…
“Goditelo.” Lancio il mio attacco a piena potenza, assicurandomi di apportare il corretto rifornimento di aura senza impallare di nuovo i sigilli. A tempo stesso, anche lui lancia uno spesso raggio infuocato che impatta con il mio colpo circa a metà strada.
Con un boato sibilante, comincia la prima vera prova di forza tra me e Vali. Nonostante però il suo attacco abbia chiaramente meno potenziale del mio, l’intensità e la quantità del potere da lui immesso è decisamente superiore; perciò dopo alcuni secondi di stallo il cannone inizia ad essere respinto verso di me.
Non è possibile… dopo tutto questo, gli basta un colpetto raffazzonato per sconfiggermi?
[Compagno… se vuoi davvero batterlo, sai cosa fare.]
Giusto, stavolta è un artefatto che sostiene il mio BB, non devo trattenermi!
[BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST! BOOST!]
All’enorme aumento di aura, il mio colpo si ingigantisce e travolge quello di Vali, raggiungendolo in pochi secondi. Per un breve istante si immobilizza stupito… poi dice qualcosa.
[REFLECT.]
L’attacco lo raggiunge, ma viene bloccato una barriera invisibile e…RISPEDITO INDIETRO?!
Il mio stesso attacco overpompato mi rimbalza contro, ed ovviamente mi trovo costretto ad evitarlo. Ma mentre effettuo una rovesciata aerea mi viene una fortissima fitta alla testa, e tutto si fa scuro e lievemente sfocato… eccetto due cose che risaltano come fari nella notte.
Una è il mio colpo, che mi passa oltre e si scaglia verso la mischia davanti alla sala riunioni. L’altra è Xandelsur, l’ambasciatore dei draghi che ha raggiunto Leviathan e Yindrel per aiutarle a sistemare le squadre di semi-lich e maghi d’alta classe che stavano attaccando i miei compagni.
Ma c’è qualcosa di diverso: metà dell’aura di cui è composta la mia mossa ora è sacra… la stessa aura Dragonslayer che proveniva da Ascalon! E all’improvviso mi scorre di nuovo davanti agli occhi l’incubo di ieri notte…*
…non può essere, come ha  fatto il mio attacco a—NO! SE LO COLPISCE E’ FINITA!!!
 
 
[Rias]
 
 
Il fischio alle mie spalle segnala la picchiata dell’ennesimo gargoyle, ma senza che debba neanche girarmi un sibilo, ed il suono stridente di metallo e pietra lacerati annuncia che Sona è rientrata in campo. Altre delle sue frustate d’acqua prendono a colpire gli avversari nell’area, facendoli a fette con consumata abilità.
“…Scusa l’assenza, Rias. Mi sono assicurata che Saji ed il tuo ultimo alfiere fossero a posto.” Ci raggiunge rapidamente, ridiventando l’eliminatore del team. Tra noi tre, lei è di sicuro quella con il miglior controllo sulla magia, perciò io ed Akeno siamo state ben felici di lasciarle quel ruolo.
“Figurati… grazie invece di aver buttato un occhio anche a lei. Come ti è sembrato Dante-kun?”
“…dopo le cure di Yindrel-dono in buona forma e pronto per un altro round, direi. Pare che quando necessario sappia tirar fuori parecchio spirito combattivo…” sorrido leggermente. La cosa mi dà sollievo e intristisce allo stesso tempo.
In quanto sua Master ho imparato a conoscerlo abbastanza bene ultimamente, e so che nonostante i suoi proclami detesta combattere. Lo fa solo quando è l’unica opzione accettabile, ed anche così deve prima convincersi che sia qualcosa di necessario… ma nonostante le sue battute e l’atteggiamento da supereroe che mette su, mi è fin troppo chiaro che è il suo modo per non farsi dominare dalla paura della morte, che purtroppo ha già avuto modo di conoscere approfonditamente. 
“Già. Vediamo di non rimanere indietro allora.” mi concentro sui nostri nemici: di quelli a terra se ne stanno occupando i miei servitori rimasti, perciò il nostro compito è abbattere quelle bestiacce volanti che riescono ad evitare Grayfia Onee-san e Lathian. Ed anche respingere quei ‘semi-lich’: sanno essere dannatamente insidiosi.
Proprio ora uno di quei cosi ci sta lanciando addosso una tempesta infuocata, costringendomi ad usare uno dei miei attacchi più forti: una ammasso di pura distruzione che, esplodendo al contatto con il colpo del nemico, si divide in decine di frecce che lo disperdono puntando poi dritte addosso al suo creatore.
Che a quella vista fa per lanciare un altro incantesimo, ma viene fermato da un fulmine di Akeno; viene perciò centrato dal mio attacco finendo in gran parte polverizzato. Mi assicuro di disintegrare anche i suoi resti: hanno già dimostrato di saper continuare a rompere anche con il grosso del corpo mancante.
“Ci siamo. Yindrel-dono, Leviathan-sama, io vado!” Xenovia ha appena finito di caricare la sua spada, che ora pulsa di un enorme aura sacra. Al suo fianco Saji stacca la linea da lei e dall’accompagnatrice di Michele-sama, avendo terminato il suo compito: pare che dovesse trasferire buona parte dell’aura da Xenovia all’altra, che l’avrebbe gestita per lei impedendo che ne perdesse il controllo.
La ragazza pianta con forza Durandal al centro del formazione magica disegnata sul terreno, scatenando una potentissima esplosione di energia… direttamente sotto i nostri piedi. Per fortuna Serafall-sama ci ha lanciato addosso una protezione verso il potere sacro, così non subiamo ripercussioni dall’attacco.
Mentre versi spettrali risuonano ovunque, annunciando la riuscita del piano, quest’ultima si accosta a Sona.
“So-tan, ora la sorellona è libera… combattiamo insieme?” lei le lancia un’occhiata indecisa, ma poi annuisce. Intanto il resto della mia scacchiera ci raggiunge: ora che le pedine a terra sono state eliminate, possiamo coprirci a vicenda come team.
“…Molto bene, mostriamo a tutti di che pasta siamo fatti!” riprendiamo quindi a combattere tutti insieme: Gasper come sempre fa da debuffer* immobilizzando i nemici, Kiba e Koneko li abbattono rapidamente, mentre io ed Akeno li copriamo con la magia.
Non molto distante da noi, anche Sona, Serafall-sama e Saji stanno dando spettacolo. La prima lancia articolate magie d’acqua ad ampio raggio, come stormi di uccelli che inseguono il bersaglio, o grandi serpenti che coprono una vasta area, il suo pedone invece usa le sue linee per catturare i bersagli e drenar loro le energie, per poi sbatterli a terra; infine la Maou protegge tutti con una barriera, e dà il colpo di grazia ai nemici abbattuti da Saji infilzandoli al volo con delle stalagmiti di ghiaccio.
Il numero di gargoyle sembra si stia diradando, ma proprio in questo momento arrivano una trentina di incantatori: una dozzina sembrano maghi di alta classe, gli altri sono semi-lich… alcuni dei quali pesantemente danneggiati dall’attacco sacro di prima. Subito prendono a lanciare una formazione magica su se stessi, mentre alcuni di loro li coprono bombardandoci con i loro incantesimi più potenti.
Mentre ci difendiamo ed occupiamo anche di questi nuovi avversari, improvvisamente Yindrel e Serafall-sama alzano di scatto la testa, e si mettono a guardare verso l’alto: uno stormo di gargoyle, probabilmente gli ultimi rimasti, si è appostato e ci sta osservando in modo maligno. Sui loro petti ora spiccano dei sigilli magici a forma di fiamma.
“SKREEE!!!” con dei versi stridenti, iniziano a gettarsi in picchiata verso di noi, mentre quei simboli prendono a rilasciare un intenso fuoco viola…
“State in guardia!” mentre ci urla un avvertimento, Yindrel si lancia verso di noi e raggiuntaci, alza un forte scudo che ci inglobi tutti e sei.
BOOOM!!! BOOOM!!! BOOOM!!! BOOOM!!!
…appena in tempo. Quelle bestiacce si sono fatte detonare sparando ovunque le fiamme viola dell’Incinerate Anthem, e le lame che ricoprivano il loro corpo. Anche Sona e Saji sono salvi, grazie alla protezione della sorella… ma purtroppo ce ne sono ancora degli altri, che ci continuano a fissare con sguardo predatorio.
“Dodeca-sigillo Difensivo Metamagizzato, attivazione!”x12
Intanto gli incantatori nemici hanno concluso il loro incantesimo, generando una potente formazione dodecagonale sostenuta dai maghi, che li ingloba e inoltre ricopre i non-morti con una potente protezione magica.  Quindi essi si uniscono ai compagni lanciandoci addosso incantesimi offensivi a nastro, senza più doversi preoccupare della difesa.
A tempo stesso, i gargoyle rimanenti iniziano ad avvicinarsi lentamente, cercando delle aperture da sfruttare. Dannazione, tutto ciò è davvero seccante: essendo sia la serafina che la Maou impegnate a difenderci, non possiamo che contare su noi stessi per fermarli… ma nessuno di noi è abbastanza forte da superare la formazione del nemico.
“Mph, davvero deplorevole… avanti, fatevi una siesta.” Al nostro fianco è appena comparso Xandelsur, protetto da una barriera generata da uno dei suoi dieci anelli. Osserva per qualche istante i nemici, quindi prende fiato, e con un balzo si porta a pochi metri dai maghi.
FUUUSH!
Ignorando alcuni kamikaze volanti che deflagrano inutilmente contro il suo scudo, rilascia un forte soffio, che si manifesta come una sorta di cono di gas. Dopodiché si mette a fluttuare a mezz’aria mentre casta un incantesimo, tenendosi pronto a lanciarlo.
Il gas penetra attraverso la formazione dei nemici, che lo osservano stupiti per qualche istante. In quello successivo, il dodeca-sigillo svanisce privando i semi-lich della loro protezione, e i maghi che lo sostenevano iniziano a cadere al suolo.
Xandelsur lancia il suo incantesimo che colpisce tutti e dodici i suoi bersagli privi di sensi, rallentando la loro caduta e facendoli atterrare senza danni. Quello era…
“Gas soporifero. Giusto, è il soffio secondario dei draghi d’ottone…” …ora ricordo. I draghi metallici dispongono di due soffi: uno distruttivo, di solito corrispondente al loro elemento di appartenenza… ed uno non-letale, in forma gassosa.
I nostri nemici non si aspettavano che con tutte le entità sovrannaturali presenti, sarebbero stati colpiti da un attacco così… ordinario ed inoffensivo. I gas dei draghi metallici sono infatti secrezioni prodotte naturalmente dal loro corpo, e non hanno perciò proprietà magiche che attivassero il blocco della barriera.  
“Perché è intervenuto, Onorevole Xandelsur? Grayfia-chan e la sua guardia del corpo potevano intervenire in qualunque momento…” lui si gira verso Serafall-sama, inarcando un sopracciglio.
“Perché sono intervenuto? Perché nessun drago metallico può rimanere a guardare dei ragazzini che rischiano la loro vita in questo modo… soprattutto se lo stanno facendo per garantire anche la sua sicurezza.” Il suo sguardo cade sul Gran Re e l’Arciduca, gli unici a non essere ancora intervenuti nella battaglia. Il primo come sempre ignora la frecciata, il secondo si agita un po’, e sembra quasi sul punto di alzarsi… ma alla fine si limita a sospirare sommessamente.
“NON LO PERMETTERO’!!!” ci giriamo di scatto, e ciò che vediamo ci lascia esterrefatti: un potente attacco di acqua e vento compressi all’inverosimile sta piombando addosso al drago ad altissima velocità, ed è inseguito disperatamente dal mio pedone che, usando una formazione simile a quella appena distrutta a mo’ di propulsore, si è letteralmente sparato dietro di esso.
Pochi istanti prima che il colpo raggiunga il suo bersaglio, lui riesce a superarlo ed a piazzarsi a difesa del Ministro, evocando innumerevoli strati di sigilli-barriera che potenzia con una raffica di boost. Quindi esso lo raggiunge, causando un botto spaventoso.
Quando il polverone si dirada, possiamo notare che quasi tutti gli strati sono stati frantumati, ma fortunatamente né Dante ne il drago hanno subito danni. Il primo però crolla su un ginocchio, ansimando pesantemente.
“…apprezzo il gesto ragazzo, ma non era necessario: il mio scudo avrebbe retto quell’attacco senza problemi… delle scuse per la pessima mira sarebbero state sufficienti.”
“…non …potevo …rischiare. Uff… non con quell’aura da Dragonslayer.” Alle sue parole, il nostro stupore non fa che aumentare: di che diamine sta parlando?! Quello era un normalissimo attacco elementare!
“Ugh…” Dante si afferra l’elmo, come se soffrisse di una violenta emicrania. Che gli sta succedendo?
Comunque dopo pochi secondi si rialza in piedi, e fa per gettarsi nuovamente contro l’Hakuryuukou. Ma un mano posatagli sulla spalla lo trattiene.
“Perché sei così determinato a combatterlo? È per via dell’influenza di quel Rosso? O hai un chiaro motivo per mettere in gioco così la tua vita?” Dante lancia uno sguardo sorpreso a Xandelsur.
“…il motivo per cui voglio fermarlo è che… è un terrorista che non si fa alcuno scrupolo per raggiungere i suoi obbiettivi… e quello attuale è duellare con me.” Il Ministro gli lancia uno sguardo indecifrabile, quindi gli attiva un incantesimo sulla spalla.
“…dopo tutti i boost che hai usato, l’artefatto donatati dal Governatore è al limite: se immetti la tua aura in questo incanto riparatore, dovrebbe reggere ancora per qualche minuto… o permetterti un ultimo attacco ad elevata potenza.” Il mio pedone annuisce ringraziandolo, quindi si alza nuovamente in volo.
“…Buchou. Non ne sono certa a causa delle interferenze dovute al Balance Breaker, ma credo che quella questione di cui le avevo parlato… possa avere a che fare con questa allucinazione. Mi sembra di sentire un forte squilibrio nei suoi ultimi due chakra.” Mi giro verso Koneko, che silenziosamente mi è arrivata alle spalle. Ciò che dice potrebbe avere senso, ma come mi ha ribadito lei stessa più volte non è una maestra sull’argomento… ci vorrebbe qualcuno con più esperienza e—
“I cieli sono sgombri, Signore. Ha altri ordini?” Lathian e Grayfia Onee-san atterrano vicino a noi: come testimonia il termine delle esplosioni sopra le nostre teste, anche gli ultimi gargoyle sono stati distrutti. Forse lui potrebbe—no, purtroppo siamo nemici, ora.
“…no, credo che ormai sia finita.” Infatti, approfittando della nostra distrazione i semi-lich ancora interi hanno afferrato i maghi svenuti e si sono teleportati via. Inoltre, sembra che anche gli scontri tra la strega e Slash Dog, e quello tra Asmodeus e l’altro drago siano terminati.
Quest’ultimo ci raggiunge rapidamente, e ritorna nella sua forma umana insieme a Lathian. Il guerriero dei Grigori invece si avvicina con calma, circondato da un enorme avatar di ghiaccio dalle sembianze femminili che proprio ora si sta dissolvendo in una pioggia di neve.
 “…se non fosse stato per il regalo di quella troietta bionda non te la saresti cavata così facilmente… senza quella protezione ti avrei fatto il culo!” la sua avversaria e quello di Zaldor si sono riuniti ad un centinaio di metri da noi, e sembrano attendere qualcosa. Probabilmente che il loro ultimo alleato si unisca a loro… che al momento, sta affrontando il mio pedone in un ultimo scontro.
…per favore, non mi fare altri scherzi Dante…
 
 
[Esterno]
 
 
Dante sta usando il Boundary Field per potenziarsi, ma stavolta c’è qualcosa di diverso in esso: non è composto solo da vento, ma anche da acqua... compressa tanto quanto l’altro elemento. La pressione è tale da incrinare l’armatura su cui sta venendo accumulata, costringendolo ad una costante riparazione.
[…che cosa imprudente da fare, Ddraig. Questo non è altro che un atto di autodistruzione: finché era solo di vento, quel campo fungeva anche da scudo per gli impatti… ora è un velo distruttivo che danneggia tanto i nemici quanto l’utilizzatore. Ha intenzione di eliminare se stesso facendo una cosa simile?] le parole di Albion risuonano per il campo di battaglia, mentre Vali ridacchia soddisfatto dallo sfoggio di forza del rivale.
[Inflessibile come sempre… ma c’è una cosa che ho imparato da quando sono ospite di Dante Nandini: tutto è possibile con un determinato livello di follia!] la replica di Ddraig è istantanea, e mostra chiaramente una grande fiducia nel suo partner.
“Vali, questa sarà la mia mossa finale. Preparati: Boundary Field… Tsunami!” i sei sigilli si posizionano nuovamente sulla sua schiena: i due centrali fanno da propulsori, i quattro laterali fungono invece da stabilizzatori di volo. Il velo elementare che ricopre la corazza vibra intensamente, facendola sembrare una lattina di Cola agitata pronta ad esplodere.
Dopo un’interminabile scambio di sguardi, finalmente si spara contro il nemico, raggiungendo all’istante una velocità supersonica. L’Hakuryuukou si mostra abbastanza prudente da schivare l’attacco, sebbene a causa dell’assurda rapidità del rivale venga comunque sbalzato di qualche metro dallo spostamento d’aria generato nelle sue immediate vicinanze.
Prepara alcune magie, ma subito si rende conto che grazie agli stabilizzatori, la manovrabilità del suo avversario è sufficiente a permettergli rapidi cambi di direzione, e perfino di fare delle inversioni a u. Decide perciò di lasciar perdere i sigilli magici ed utilizzare invece i poteri del suo Longinus: immediatamente le dimensioni e la luce rilasciate dalle sue ali aumentano drasticamente.
[HALF DIMENSION!]
Ogni cosa entro un centinaio di metri da lui inizia a distorcersi, per poi venire rimpicciolito… fino a raggiungere la metà delle dimensioni originarie. Ma il suo potere non si ferma, e continua ad influenzare l’ambiente circostante.
“…Davvero eccezionale. Ma sono curioso di vedere come affronterai questo: ogni tuo attacco verrà dimezzato fino a scomparire, e se fossi così sciocco da entrare nel mio raggio d’azione—“ ignorando completamente il discorso di Vali, Dante sovrappone ai propri palmi due dei suoi sigilli, generando poi da essi una mitragliata di proiettili di acqua e vento… prelevati direttamente dal Boundary Field, e sparandoli ad una velocità pari a quella di una mitragliatrice. Subito dopo aver iniziato il fuoco di soppressione riprende a muoversi, lanciandosi lui stesso contro il suo avversario nella scia dei suoi colpi.
I proiettili entrando nel raggio dell’Half Dimension iniziano a rimpicciolirsi… ma la loro velocità è tale, da raggiungere il loro bersaglio prima di scomparire. Inoltre, proprio come proclamato… essi vengono dimezzati e compressi ulteriormente, guadagnando così ancora più potenza…
BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG! BANG!
…che esplode all’impatto con il loro bersaglio. L’armatura dell’Hakuryuukou si riempie di crepe ed ammaccature, e lui si vede costretto a disattivare il suo campo dimezzante per poterla riparare… peccato che non ne abbia il tempo.
Con un botto assordante, il Sekiryuutei si schianta su di lui e lo travolge, con quattro dei suoi sigilli puntatigli addosso a distanza zero. Mentre i due rimasti sulla schiena continuano a fare da propulsori, questi stanno generando un’immane quantità d’acqua che lo ingloba, e che entra in risonanza con il campo dell’armatura.
“Ci siamo, Vali… Bòn Voyage.” tenendo entrambi i palmi sulla bolla d’acqua che ora circonda il mezzo-diavolo, Dante trasmette la vibrazione e la compressione del Boundary Field in essa, trasformandola in una copia dello stesso, e lanciandolo poi verso il basso con un potente gancio allo stomaco. L’Hakuryuukou, che in tutto questo aveva cercato di riparare la corazza prima, ed a liberarsi del rivestimento elementare non richiesto poi, impatta brutalmente nel terreno vedendoselo esplodere addosso.
La deflagrazione è più simile ad un’eruzione, piuttosto che a un geyser:  apre un cratere gigantesco e crea un potente nubifragio. Esso termina solo un paio di minuti più tardi, dopo aver scaricato un’enorme quantità di pioggia per tutto il territorio scolastico, ed aver sradicato innumerevoli alberi.
Ora il cratere è diventato un laghetto, da cui emerge lentamente l’Hakuryuukou: la sua armatura è semidistrutta, ma lui sembra aver in qualche modo evitato danni gravi… sebbene il filo di sangue che gli cola dalla bocca serrata in un ghigno compiaciuto, sembri indicare qualche lesione interna.
“Conoscenze nel Senjutsu, elevata abilità nella manipolazione degli elementi, discreta comprensione delle formule magiche, ottime capacità strategiche… ma soprattutto, la determinazione necessaria ad affrontarmi sul serio. Dante Nandini, sei davvero qualificato per essere il mio rivale!” il suo avversario, ora privo di BB, assume un’aria irritata.
“…mettiamo in chiaro una cosa, Vali Lucifer. Non è certo per il fatto che siamo il Sekiryuutei e l’Hakuryuukou il motivo per cui ho deciso di combatterti. È perché hai scelto la via del massacro. Guardati intorno!” indica con un cenno della mano il territorio scolastico, ora ricoperto di crateri, macerie ed oltre un centinaio di cadaveri dissacrati.
“…Questa è la strada che percorrerai d’ora in poi. Ed io non me ne starò a guardare mentre la gente muore a causa della tua smania e delle tue ambizioni. Hai un’ultima possibilità: arrenditi e pentiti della tua follia, e forse, un giorno potrai tornare a combattere… per una giusta causa.” La sua aria estasiata lentamente svanisce, sostituita da un’espressione fredda e determinata.
“Ne sono consapevole, sono preparato alle conseguenze delle mie azioni. Il mio obbiettivo… per raggiungerlo, nessun prezzo è troppo alto, e sono disposto a pagarlo. E tu?”
“…anche io. Questo però vuol dire che la prossima volta che ci incontreremo, potrebbe essere l’ultima. Immagino fosse esattamente ciò che volevi…” Vali annuisce.
“Esatto. Per ottenere ciò che si desidera, in questo mondo bisogna partire dal presupposto averlo tutto contro, ed essere disposti a combattere fino alla fine. Hai già avuto qualche esperienza a riguardo, no?” il Seikiryuutei chiude gli occhi, quindi si dirige verso il gruppo delle tre fazioni. L’Hakuryuukou invece raggiunge Walburga, Asmodeus, e il ragazzo dai corti capelli neri appena comparso, che indossa un’armatura di un antico stile cinese e sfoggia una coda da scimmia.
“Vali, certo che ti sei preso il tuo tempo… è davvero crudele, sai? Ho fatto un lungo viaggio e sono venuto in quest’isola solo perché il mio partner è nei guai, oltretutto, gli altri ragazzi stanno facendo un gran baccano in sede. Visto che ci stiamo riunendo per affrontare gli dei norreni, tu saresti dovuto ritirarti non appena la missione è fallita, giusto? La fazione Vecchi Maou ha fallito ad assassinare Michele, Azazel e Lucifer, perciò anche il tuo ruolo di osservatore è finito. Vieni con me.” Ignorando l’occhiata omicida lanciatogli da Creuserey, estrae un bastone rosso dalle rifiniture dorate, e lo pianta nel terreno.
“…ho capito, quindi è già l’ora.” Alle loro parole, Xenovia si volge verso Rias con aria interrogativa.
“…e quello chi sarebbe?”
“Il discendente del Vittorioso Buddha Combattente… Sun Wukong. Si chiama Bikou.” La rivelazione di Lathian riempie di stupore la maggior parte dei presenti.
“Ehi, Bikou. Lo sai che il tuo nonnino ti sta cercando? So che sembra strano detto da me ma… è rimasto molto deluso quando ha scoperto il motivo per cui hai mollato le sue lezioni.” sentendo le parole di Zaldor, il youkai per qualche istante rabbrividisce.
“…grazie per la dritta, Bro… ma già me lo immaginavo. Mi piacerebbe fermarmi a fare quattro chiacchere, o ancora meglio scambiare un paio di colpi con voi due, ma… temo che non sia né il luogo né il momento adatto.” Dal terreno inizia a venire emessa un’aura nera che prende ad inghiottirli, ma Walburga interviene prima che superi le loro caviglie.
“…Aspetta, Vali. Avrei una proposta da farti: poco fa hai detto di essere pronto ad avere tutto il mondo contro pur di raggiungere i tuoi obbiettivi, e questo è molto figo e macho, però… diciamo che questo ti renderà davvero difficile farlo. Perciò che ne dici di allearti con Hexennacht? Potreste usufruire dei nostri rifugi e di molte delle informazioni raccolte dalla nostra rete di spie, cose fondamentali anche per un gruppo di outsider come il vostro, inoltre… nel caso vi trovaste nei guai, potrei procurarvi i diversivi e le vie di fuga necessarie…” lui ed il suo compagno assumono un’espressione sorpresa, e si scambiano un’occhiata meditabonda.
“…la proposta è interessante, ma noi diamo priorità alla nostra indipendenza e libertà di movimento: quali sono le condizioni per ricevere un trattamento così favorevole?” lei sorride ‘dolcemente’.
“Beh, diciamo che se ci dovessimo trovare in situazioni in cui il vostro intervento ci aiuterebbe, spero vorrete prestaci le vostre capacità… nulla di vincolante, sarete voi a decidere se accettare o meno le missioni. Inoltre…” il suo sguardo indugia sul torace asciutto e muscoloso di Vali, su cui rimangono a malapena appesi i resti della sua maglia.
“…vorrei che diventassi il mio amante.” A quelle parole, un silenzio attonito cala sulla zona. Per poi essere infranto da una forte risata.
“…buahaha, non ci credo… certo che rimorchi parecchio, eh Vali? Mi chiedo come la prenderà Kuroka…” Bikou si sta scompisciando, ed è costretto a reggersi al suo bastone per non cadere a terra… il diretto interessato invece sta fissando attentamente la ragazza, perso nelle sue riflessioni. Dopo circa un minuto alza il mento con aria decisa.
“…beh, perché no. Accetto la tua offerta, ma credo sia giusto che ti avverta: sono quasi certo di preferire il lato B. Quindi… spero che questo non ti causerà problemi, a letto.” Lei spalanca gli occhi.
“Credo che…………… siamo davvero fatti l’uno per l’altro!” le spunta un sorriso smagliante ed afferra con entusiasmo le sue mani.
“Ti piace—“
“—Prendere per il culo gli altri!!! E bruciarli, ovviamente… ma per te farò un eccezione, a meno che non ti piaccia l’idea di farti marchiare la mia iniziale sul fondoschiena! Bene, per i dettagli puoi chiedere a Cao Cao, benvenuto nell’alleanza!” detto questo, Walburga raggiunge Creuserey e si teleporta via con lui lanciando alla sua nuova fiamma un ultimo occhiolino, e lasciando tutti senza parole. Dopo essersi scambiati uno sguardo perplesso, anche Vali e Bikou riprendono a sprofondare nel buco nero generato dal bastone.
“Io sono l’Hakuryuukou e nelle mie vene scorre il sangue del vecchio Maou. Il nemico non sono solo angeli, caduti e demoni… tienilo bene a mente, Sekiryuutei: la prossima volta la nostra battaglia sarà molto più intensa, entrambi diventeremo molto più forti—“ la sua frase viene troncata a metà, e lui svanisce nel buio insieme al youkai.    
 
 
 
1 Guerrieri dalla Corazza Incisa: in d&d sarebbero ‘draghi dalla corazza incisa’, ma mi suonava troppo banale e l’ho modificato. È una classe esclusiva per draghi e mezzi-draghi presente nel Draconomicon, come i Maestri Elementari che mi hanno ispirato lo stile di Zaldor, del resto.
2 Stregati: archetipo di mostro applicabile ai non-morti, proviene dal Manuale dei Mostri 2. In breve vengono scarificati, e le incisioni o tatuaggi permettono loro di usare un determinato tipo e numero di incantesimi… nella mia fic è possibile farlo anticipatamente, ed attivarli alla trasformazione del soggetto. Per ovvie ragioni, questo rituale viene applicato a non-morti con un certo grado di intelligenza.
3 Filatterio: oggetto magico necessario perché si possa effettuare la trasformazione in Lich, la sua utilità è quella di contenere l’anima dell’incantatore… che dopo aver completato il rituale potrà rigenerarsi a partire da esso anche se il suo corpo fisico viene polverizzato. La differenza sostanziale tra Lich e dei generici non-morti incantatori è infatti la presenza o meno di questi affari, che rende i primi inammazzabili se non tramite la distruzione del filatterio.
4 Ghast: versione più forte, agile, ed astuta dei normali ghoul… i quali sono praticamente zombi con le stesse capacità intellettive e motorie che avevano in vita.
5 Vedi life 9.
6 Debuffer: colui che applica i debuff, ovvero il contrario dei buff. Essi sono composti da status alterati, cali di statistiche, o tecniche che comunque limitino le azioni dei nemici.
 
 
NdA
                                                                                                                                                 
Salve!
Beh, diciamo che stavolta ho trollato di brutto… non potevo far schiattare Dante così presto miseramente. Spero che la parte di Saji sia stata all’altezza: ho voluto fargli fare un debutto coi fiocchi, ed i giocattolini di Walburga mi sembravano adatti allo scopo… perlomeno, sono riusciti a farlo entrare in contatto con un Vritra alquanto sonnacchioso ed irascibile.
Ho anche rilasciato il secondo stadio del Balance Breaker di Tobio( il ‘Perfectus Tenebrae Lycaon et Fortis Densus Laelaps’), che trovandosi ad affrontare una battaglia convenzionale con una tizia che genera un casino di fiamme tossiche, era in svantaggio ed ha dovuto andarci giù pesante. Ho deciso di tagliare il paio di gambe aggiuntivo della trasformazione perché sinceramente lo trovo ridicolo e rovinerebbe l’atmosfera… comunque, prima o poi conto di mostrare un suo scontro completo.
Ed arriviamo al piatto forte, lo sfida tra i due detentori dei Draghi Cromatici Celesti. Dante ha finalmente avuto modo di scatenare le sue capacità magiche (grazie soprattutto al suo nuovo maestro), ed ha avuto anche il piacere di dare qualche bella mazzata a Vali… visto che quest’ultimo era fin troppo curioso di osservare le sue capacità per rispondere a dovere.
La metamagia è presa da D&D, e di solito è riferita ai Talenti, ovvero delle capacità ottenute in vari modi dai personaggi. In pratica permette di modificare gli incantesimi, che possono risultare più potenti, veloci, e molto altro ancora… ho voluto inserirli per variegare la magia nella storia, se siete interessati potete consultare il Manuale del Giocatore per trovare quelli base. 
E si chiude con una nota rosa. Voi che ne pensate della nuova ‘coppietta’? Nella novel Slash/Dog, Walburga incontrava Tobio e Lavinia quattro anni prima l’inizio di Hdxd… ma non è ancora stato raccontato ciò che è successo in questo periodo, perciò ho intenzione di approfittarne per inserire una sottotrama che riguardi questi tre, il resto del team di Tobio, e Vali.
Ormai non resta che la newlife, e spero che nonostante il periodo incasinato, e le numerose parti che la compongono(è un ormai un mese che la sto scrivendo!), riuscirò a pubblicarla senza ritardi.
Saluti da Slenderguy.  
 
 

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Capitolo 15
*** Newlife ***


 
 
Dante Nandini emette un intenso sospiro. È sia di sollievo per essere sopravvissuto all’attacco terroristico, che di stanchezza: è così sfinito da non sentirsi quasi più gli arti.
Si trova di nuovo nella sala della riunione, mentre all’esterno i rinforzi stanno facendo pulizia, e soccorrendo le squadre di sorveglianza che hanno dovuto affrontare Walburga ed i suoi sgherri.
“—e questo è quanto. Non vogliamo negare od evitare le nostre responsabilità in quella tragedia, ma spero che comprendiate che la situazione dell’Inferno allora era fin troppo caotica.” Lo sguardo di Xandelsur si sposta alternatamente da un Maou all’altra, mentre si sfrega il mento con aria pensierosa.
“Lo comprendiamo. Ora che i principali responsabili sono di nuovo entrati in scena, ovviamente diventeranno il nostro primo obbiettivo…” …il Sekiryuutei sente un ma in arrivo. Sospira di nuovo.
A quanto pare l’idea della Caccia ha avuto origine in modo incredibilmente stupido: in pratica, era la campagna promozionale di Rivezim, erede del Lucifero originale… per la sua ascesa al trono dopo la morte del padre.
‘Il Vostro nuovo Maou sarà ancor più forte e determinato del suo Predecessore! Celebreremo la Sua venuta sterminando quei fastidiosi draghi metallici che tanto a lungo ci hanno messo i bastoni tra le ruote!’ …roba così. Ritiene che abbiano tutte le ragioni per essere così incazzati, soprattutto se si considera—
“…tuttavia, non sono stati certo gli unici a partecipare. Togliere di mezzo solo loro non soddisferà di certo la nostra gente: intere famiglie, interi clan sono stati spazzati via… non è rimasto un solo membro del nostro popolo che non abbia perso qualcuno, e in molti hanno perso ogni cosa…” gli occhi del drago d’ottone lampeggiano mentre fa una pausa.
“E questo perché avete supportato quel dannato folle. Se lui e quegli altri tre rifiuti di Katarea, Creuserey, e Shalba fossero stati da soli nel proclamare questa crociata, difficilmente avrebbero potuto radunare e guidare un eterogeneo esercito proveniente da diverse mitologie. Invece hanno avuto abbastanza appoggio da formare l’armata che ha funto da cuore e li ha condotti in una vera e propria campagna di guerra.” Già, è questo il fulcro della discussione: i clan che li hanno seguiti devono pagare il prezzo dei loro errori. Ma anche loro hanno delle ‘circostanze’…
“…in effetti alcuni membri delle nostre legioni si sono unite a loro. Tuttavia è stata una loro iniziativa,  e salvo rare eccezioni non hanno ricevuto l’approvazione dei capiclan. La richiesta del risarcimento e magari anche quella del processo potrebbero essere accolte, ma le scuse in blocco da parte di ciascuno dei clan di cui anche solo un membro abbia preso parte a tutto ciò, trovo sia eccessiva. Potremmo accettare di fornirvi quelle dei nostri Maou come richiesto, e quelle dei clan di cui è confermata la loro approvazione a questo incidente.” …non ha parole, per descrivere la faccia da culo del Gran Re. Sta affermando che intere legioni avrebbero avuto il coraggio di iniziare una campagna di guerra senza il suo benestare… quando tra di esse ce n’erano di provenienti dal suo stesso clan, ed oltretutto ha pure venduto senza problemi (e senza chiedere) la faccia di suo nipote ed i suoi compagni…
“Di quelle di quattro ragazzi che all’epoca non erano ancora coinvolti nel governo ne possiamo anche fare a meno. Le scuse che ci interessano sono quelle di coloro che hanno ‘fallito’ nel tenere sotto controllo i loro sottoposti. Mi pare che qualcosa di così chiaro e semplice sia stato compreso e messo in atto anche da altre forze qui presenti…” fa il drago buttando un’occhiata casuale ad Azazel. L’altro sembra aver ingoiato un limone, ma dopo circa un minuto fa un cenno al Maou Cremisi.
“…e sia. Lasceremo il resto delle trattative a voi: sarà meglio che noi due indiamo una riunione dei capiclan il prima possibile. E ricorda, Sirzechs… ci devi un favore.” Detto questo, Lord Bael si alza e si allontana insieme all’Arciduca. Tuttavia, il Governatore decide di seguire quest’ultimo, chiedendo un paio di minuti.
…favore sto’ cazzo. Che gran pezzo di merda…” sibila Zaldor tra i denti non appena i tre si sono allontanati a sufficienza. Il suo capo ed il suo compagno sospirano esasperati, ma per un istante mi sembra che Sirzechs assuma una smorfia divertita.
Il drago d’ottone sembra riflettere su qualcosa, poi si volge verso di lui.
“D’accordo, visto che la parte più fastidiosa e problematica è sistemata, direi che possiamo parlare a carte scoperte: l’ottemperanza di tutte le condizioni richieste per la nostra inclusione nel trattato di pace, sarà di enorme aiuto per la sua applicazione, ma non posso garantirvi al 100% che tutta la nostra gente lo accetterà. Comunque, sono abbastanza fiducioso che riusciremo a convincerli a darvi un occasione… starà a voi cogliere o meno quest’opportunità.” Il Maou annuisce.
“Capisco. Immagino che sia il massimo che ci possiamo aspettare… tuttavia mi sento in dovere di informarvi che anche molti diavoli faticheranno ad accettare tutto questo. Credo che—“
“—tutto ciò che ora possiamo fare sia coinvolgere più persone fidate che possibili, e mettere tutto il nostro impegno nel realizzare e mantenere questa pace. Non è forse quel che è sempre successo dopo un vero summit di pace?” Xandelsur si alza, e porge la mano a Sirzechs. Lui la guarda quasi stupito, poi lo imita e gliela stringe.
A quella vista, tutti i presenti nella stanza tirano un sospiro di sollievo, sentendosi alleggeriti. Michele dà alcuni ordini alla sua accompagnatrice, che lascia la stanza e l’edificio raggiungendo alcuni messaggeri che attendevano disposizioni all’esterno.
Pochi minuti dopo anche gli altri escono, ma mentre tutti seguono la serafina in cortile, Dante cammina rapidamente fino all’Aula del Consiglio dove lo attendono il Team Gremory, quello Sitri, ed una certa spadaccina. Al suo arrivo sono già in piedi, a causa di un avviso telepatico di Grayfia.
“…quindi è davvero fatta. Quasi non riesco a crederci…” un sorriso si disegna sul volto di Rias, mentre scioglie leggermente le spalle tese.
“Diciamo quasi fatta: per la firma del trattato si dovrà aspettare l’approvazione dei clan, e credo che lo stesso valga per i draghi. Ma sì, nonostante tutto ci è davvero andata bene.” L’entusiasmo si propaga nel gruppo, che dopo quanto successo erano tutti estremamente nervosi.
“Ah, Dante… avrei una richiesta da farti.”
“Dica, Master.”
“… d’ora in poi potresti impegnarti ad evitare, ogni singola battaglia che affronti, di finire in punto di morte?! Da quel che ho capito, Tobio ti ha salvato proprio per il rotto della cuffia.”
“Mi associo. Sei uno studente di questa scuola, e quindi è mia responsabilità evitare che tu ci resti secco proprio nel perimetro dell’Istituto!”
“Idem con patate. Non avevi una promessa da mantenere’?” Rias, Sona e Xenovia lo fissano tra il preoccupato e l’incazzato. Lui inizia a sudare leggermente.
“…beh certo, però durante—“
“—mi auguro tu non voglia dire che hai evitato di farlo durante il Rating con Raiser, perché ridursi in fin di vita in una situazione del genere, sarebbe stato degno dei Darwin Awards*.” Lui sbatte le palpebre palesemente in imbarazzo.
“…certo che no. Vi prometto che d’ora in poi sarò ancora più cauto.”
Intanto nel cortile, i tre leader ed i loro accompagnatori osservano i draghi metallici partire. Una volta usciti dal loro campo visivo, si volgono l’uno verso l’altro.
“Michele, credo sia meglio che sia tu ad informare Asgard, e successivamente il monte Sumeru. Al momento per me sarebbe problematico muoversi imprudentemente.” L’arcangelo annuisce alla proposta di Sirzechs, che ora sta fissando pensieroso la pergamena sigillata con lo stemma di Selgram che stringe nella mano.
“Sì, anche dal momento che il potere persuasivo di un Re degli inferi e del Governatore dei caduti non è lo stesso di quello di un emissario celeste. Dopotutto sono abituato a trattare con le divinità.” Ad un suo cenno, Yindrel e la maggioranza dei messaggeri volano in cielo, aprendo un passaggio per il Paradiso. Nel frattempo Azazel si è rivolto ai suoi sottoposti, schierati in gran numero dopo aver terminato la parte di lavoro a loro assegnata.
“Io lo dichiaro: ho scelto la pace. D’ora in poi gli angeli caduti non si scontreranno con gli angeli e con i diavoli. Coloro che sono insoddisfatti da ciò possono anche andarsene, tuttavia vi ucciderò senza riserve la prossima volta che ci incontreremo. Che coloro che vogliono seguirmi mi seguano.”
“Vivremo per il bene del Governatore Azazel fino al giorno della nostra morte!” la risposta dei suoi seguaci è un ruggito unanime. Lui replica ringraziandoli, e dopo aver ricevuto i suoi ordini, essi aprono i loro portali e ritornano a casa.
Poco dopo anche Michele e gli angeli rimasti, ed i diavoli agli ordini dei Maou se ne vanno. Gli unici rimasti sono appunto loro due, il caduto, ed i ragazzi appena giunti.
“Lascerò il resto delle pulizie a voi: sono stanco e credo che ritornerò a casa.” Prova ad agitare una mano, ma si ferma e punta invece l’indice dell’altra verso il gruppo Gremory.
“Proprio così, Dante. Dal momento che ho intenzione di trasferirmi qui per un po’, terrò sottocchio te e l’alfiere di Rias Gremory. Perché non sopporto vedere un Sacred Gear che non viene controllato.”
“…Urrà.” Replica fiaccamente lui.
“Per il rosso è l’armonia. Per il bianco è il potere. Entrambi non si arrenderanno mai per ottenerli.“ detto questo, Azazel se ne va fischiettando. Raggiunto l’ingresso della scuola, attiva un portale che lo porta direttamente nel Palazzo del Consiglio nei suoi domini.
Lascia la stanza d’arrivo dopo aver inserito il codice di sicurezza, e cammina fino alla sala riunioni: ad attenderlo all’interno trova il suo fidato vice, ed un cupo individuo dai lunghi capelli e dal completo neri, che indossa un paio di occhiali dalla montatura leggera sugli occhi rossi.
“Ed eccomi di ritorno. Mi fa piacere vedere anche te, Fafnir: hai deciso finalmente di lasciare il tuo antro?” l’interpellato alza gli occhi dalla console portatile con cui sta giocando.*
“…ho sentito del tradimento di Vali. Mi dispiace, anche io stavo iniziando a trovare gradevole la sua compagnia… comunque, com’è andato il collaudo del nostro SG?” Azazel sospira.
“…diciamo che c’è un ampio margine di miglioramento. Potrebbe servirmi ancora la tua assistenza.” Lui annuisce, e riporta la sua attenzione sul videogioco.
Intanto Shemhazai si è avvicinato all’amico e gli ha posato una mano sulla spalla.
“…non tutto è ancora perduto. Se ci giocassimo le carte giuste, potremmo farlo passare per un agente sotto copertura… certo, prima dovremo convincerlo a ritornare, ma poi—“
“—va tutto bene. Ce ne possiamo occupare più tardi, ora dobbiamo organizzare  l’assemblea per gestire i nostri e prepararci in vista del putiferio che scatenerà la firma del trattato. Inoltre… ho una buona notizia per voi: pare che l’Arciduca non sia cambiato in questi ultimi secoli, difatti alla mia proposta non è esploso né ha usato parole come ‘traditrice’ o ‘abominio’.”
“…davvero. Ana ne sarà felice: ha sempre sperato che accettasse la nostra relazione. Ma non ti ha detto se parteciperà o meno?” Azazel scuote la testa.
“Non ancora… dagli tempo per metabolizzare: non capita tutti i giorni di scoprire che la tua amata sorella scomparsa da lungo tempo sia ancora viva, sia incinta di un Nefilim, e stia per sposarsi con il Governatore di quella che per millenni è stata una fazione nemica.” A quelle parole Shemhazai spalanca gli occhi scioccato.
“…Governatore?! Cosa vuoi dire?” ora è il turno dell’altro di appoggiarli la mano sulla spalla.
“…voglio dire vecchio mio, che credo sia ora che tu riprenda il ruolo che ti spetta. Stiamo per voltare pagina, e le nostre fazioni trarrebbero maggiore vantaggio se tu tornassi al comando. Visto soprattutto che, TU stai per voltare pagina. C’è voluto più di quanto mi aspettassi, ma grazie a lei ed al vostro pargoletto credo ormai che tu sia riuscito a superare… quella cosa.” Segue un lungo silenzio, durante il quale i due si studiano attentamente a vicenda. Dopodiché il capo dei Grigori lascia andare il compagno e si dirige nuovamente verso la porta.
“…Vado a chiamare gli altri. Non c’è bisogno che mi risponda subito, però sono convinto che sia la scelta migliore: Dante è l’avanguardia… ma sento che sarete voi tre il ponte tra le nostre fazioni.”
 
Nello stesso momento, nei cieli sopra un isoletta dell’arcipelago giapponese.
 
“Per quale ragione ci ha seguiti, Lord Michele?” Xandelsur è rivolto verso il capo del Paradiso, da poco teleportatosi nell’area.
“…avevo una questione importante di cui parlare con lei, lontano da orecchie indiscrete. È possibile isolare la conversazione?” il drago inarca le sopracciglia, ma comunque fa cenno ai suoi due accompagnatori di allontanarsi. Quindi attiva uno dei suoi anelli creando uno Spazio Separato* che inghiotte entrambi.
“Dica pure.”
“…grazie alle nostre ricerche, siamo riusciti a ricostruire i movimenti di nostro Padre poco prima della Sua sparizione. L’ultimo viaggio che ha compiuto è stato a Galenstein, ed al Suo ritorno se ne è andato pochi giorni dopo lasciandoci una breve lettera. Conferma i dati in nostro possesso?” il Ministro prende un brusco respiro, ed inizia a ticchettare nervosamente il dito sul cursore del suo orologio.
“…ufficialmente, è stato dato ordine di riserbo assoluto per quanto riguarda una certa visita avvenuta nella nostra città a quel tempo, e tutto ciò a cui essa ha portato.” L’arcangelo stringe i denti, e china lentamente il capo.
“…questa non è la richiesta di un politico ad un altro: è la preghiera di un figlio che sta cercando il padre scomparso. Puoi aiutarci?” Xandelsur rimane in silenzio a lungo, palesemente a disagio. Alla fine sbuffa leggermente.
“239 anni fa, sono stato convocato dal Console della città per una richiesta: un suo importante ospite aveva espresso il desiderio di incontrare il nostro Antenato Alkhanthos. Grazie alla mia mediazione riuscimmo ad organizzare un incontro tra i due, ma tutto ciò che lo riguarda è top secret, e dovrebbe essere a conoscenza solo dei diretti interessati, dell’amata discendente del secondo… e di due suoi kouhai fin troppo ficcanaso.” Conclude lanciando un’occhiata seccata in direzione di Zaldor. A quelle parole le pupille di Michele si restringono.
“Quindi… era a questo che si riferiva. Se è coinvolta quella creatura… si spiegherebbero molte cose, e allora—“
“Fossi in lei non salterei a conclusioni affrettate. Riferirò a chi di dovere la sua richiesta, e cercherò di organizzare un incontro… anche per lei. Potrà appurare di persona le informazioni in nostro possesso.” L’anello smette di brillare, e i due si ritrovano nuovamente nel mondo umano. Quindi si salutano ancora una volta, e i draghi riprendono il loro viaggio.
L’arcangelo invece rimane immobile per un po’, perso nei suoi pensieri. Sentendo di essersi avvicinato ulteriormente alla meta della propria ricerca, non riesce a capire se essere più felice per l’opportunità di raggiungerla… o timoroso all’idea di scoprire cosa ci troverà.  
 
 
Lilith, Capitale dell’Inferno
 
Nella sala riunioni del Palazzo dei Maou, sette diavoli sono seduti attorno ad un tavolo. Quattro di loro sono i Maou, gli altri tre sono un anziano dai capelli blu e rossi con una veste da mago, un uomo dagli occhi ed i capelli grigi indossante una lunga giacca aperta che gli lascia il muscoloso torso scoperto, ed un elegante giovane dai capelli argentati e gli occhi verdi.
I loro nomi sono Mephisto Phele, Diehauser Belial, e Rudiger Rosenkreutz… tre dei diavoli più potenti ed influenti dell’Inferno. Hanno tutti un espressione grave, e fissano la pergamena aperta davanti Sirzechs.
“Quindi… se le trattative fossero saltate, o se fosse successo qualcosa ai loro ambasciatori, ci saremmo trovati a fronteggiare non solo l’intera razza unificata dei draghi metallici… ma anche Indra e le armate del Monte Sumeru?!” alla domanda del più robusto dei diavoli, il Maou Cremisi annuisce.
“Esatto, Diehauser. Pare che Xandelsur abbia tenuto questo patto d’alleanza come ultima risorsa per convincerci ad accettare… sebbene sospetto che le alte sfere di Selgram avrebbero preferito mantenere il tutto segreto, per ottenere il fattore sorpresa nella guerra conseguente al nostro probabile rifiuto.” Il più anziano del gruppo emette un piccolo sospiro.
“Sospetto molto fondato. È una vera fortuna che abbiano affidato la missione ad un individuo come lui… ma arriviamo al punto. Il motivo per cui ci hai convocati qui è che vuoi il nostro supporto, giusto?”
“Precisamente. Da soli noi quattro avremo non poche difficoltà a far rispettare questo trattato, anche perché è chiaro che la fazione di mio zio sta collaborando per pura convenienza, e visto che lo stanno già facendo a denti stretti, e viste soprattutto le clausole che ci ha anticipato Xandelsur…”
“…temete che non appena stipulato il trattato con le altre fazioni, e magari appena avremo instaurato dei rapporti con altre potenze, troveranno un cavillo per non rispettarlo e sfruttare i nuovi alleati come deterrente contro i metallici. Per questo avete bisogno di figure di spicco che supportino questo trattato anche dall’interno.” Conclude Rosenkreutz.
Segue un pausa, in cui ognuno dei presenti riordina le idee. Quindi Diehauser si rivolge a Sirzechs.
“Prima di decidere, credo che ci sarebbe d’aiuto sapere esattamente come avete fatto tu ed Azazel a preparare questa pace. Dopotutto, avete compiuto un’impresa degna di essere ricordata.”
“…beh, diciamo che tutto è iniziato dalla disputa per un sottoposto che entrambi volevamo nei nostri ranghi…”
 
Più tardi.
 
“…avete rischiato grosso. Non aver calcolato che il seccatore piumato avrebbe potuto intromettersi fin da subito, e l’aver usato la pseudo-missione di spionaggio sia per comprare tempo che per provocarlo…” interviene Rudiger.
“Ne siamo consapevoli, tuttavia avevamo fiducia nel nostro agente: era l’uomo giusto nel posto giusto. Mi sono assicurato di insegnarli personalmente la mia magia, in modo che in caso di emergenza potesse utilizzare il sistema difensivo dell’area… e il fatto che conoscesse dei membri delle chiese esperti di spade sacre gli ha garantito gli agganci necessari per ottenere le informazioni per buttare giù un piano. Inoltre era chiaro che Kokabiel lo rispettasse per essersi inizialmente opposto a noi così determinatamente, cosa che gli ha garantito un raro trattamento di favore da parte di quel folle.” Replica Beelzebub.
“Però, lasciar credere a quel guerrafondaio di tenervi nel palmo della mano, quando in realtà eravate voi a manipolarlo… davvero brillante. Avventato, ma brillante. Quindi è per questo che dopo aver scoperto l’organizzazione clandestina di Grigori nel mondo umano di cui faceva parte quel Galilei, non l’avete distrutta… volevate evitare di allarmare il suo leader e fondatore in modo da poterlo annientare con essa.” Fa Diehauser.
“Ti ringrazio… e sarà stato avventato, ma credo che non ci fossero molte altre opzioni. Anche i Grigori si trovavano in una situazione simile alla nostra, ma fortunatamente la maggior parte dei dissidenti apparteneva ad una singola legione, e con l’eliminazione dalla scacchiera del suo leader la situazione si è fatta molto più gestibile. Se non si fossero presi dei rischi, sarebbe stato impossibile raggiungere gli obbiettivi prefissati.” La discussione prosegue per un altro po’, poi i tre ospiti si alzano e dopo aver assicurato il loro pieno appoggio e collaborazione, lasciano l’edificio.
Quando Mephisto raggiunge l’ingresso, un giovane occhialuto dai capelli viola scuro e indossante un abito da maggiordomo accenna un inchino e lo fa accomodare all’interno di una carrozza, seguendolo subito dopo aver dato istruzioni al cocchiere. I due rimangono in silenzio a lungo, fino a quando non raggiungono la stazione dei treni e salgono su quello riservato all’antico diavolo.
“…avanti, puoi chiedere. Immagino tu sia curioso riguardo alla mia improvvisa riunione con i Maou.” Il ragazzo accenna un sorriso, e si mette a giocherellare con il pendente intorno al suo collo.
“In verità è alquanto ovvio cosa vi abbiano chiesto. Piuttosto sei riuscito a scucir loro qualche informazione interessante?” il Mephisto annuisce e gli riferisce tutto, piano orchestrato da Sirzechs ed Azazel compreso.
“Mmmh, interessante. Ed anche il Sekiryuutei di quest’epoca promette bene, sembra determinato e sveglio il giusto… oltretutto si trova anche nella posizione adatta per tirare fuori il suo pieno potenziale. Ad essere preoccupante è la rotta di collisione in cui si trovano la fazione del Gran Re e i metallici… a questo punto credo che interverrò personalmente, il mio addestramento ormai è sufficiente, giusto maestro?”
 “…tra i giovani diavoli sei senza alcun dubbio il più abile tra i maghi, ma credo che sarebbe fin troppo pericoloso per te esporti. Se vuoi contribuire e maturare l’esperienza che ti serve… ti conviene intervenire indirettamente da dietro le quinte, oppure…” un sorriso si disegna sulle labbra del ragazzo.
“…trovarmi un nuovo Re e lavorare per lui. A te va bene la cosa?” il vecchio diavolo annuisce.
“Sì. Puoi considerarti già un Pedone libero, arrivati al castello inizierò a sistemare le carte. Però fossi in te aspetterei di ricevere conferma dal fortunato o dalla fortunata: non è prudente che tu vada in giro senza qualcuno che ti copra le spalle.” Il giovane sospira.
“…la storia della mia vita. Parlando d’altro, sembra che Lavinia abbia completato i preparativi per la sua missione, ma prima di iniziarla vorrebbe un paio di giorni liberi. Pare sia rimasta un po’ scossa dagli avvenimenti del summit…”
“Capisco, direi che è comprensibile.” Estrae un foglietto e ci scrive un paio di frasi, per poi farlo sparire in un cerchio magico. Per un po’ i due restano in silenzio, poi Mephisto si volge verso l’allievo.
“Orleim. So che non sei uno sciocco, ma vorrei che me lo giurassi ugualmente: non fare mosse azzardate. Un secolo non basta a far mollare la presa ad uno dei Pilastri, in particolar modo su una situazione come quella che ti riguarda. Ciò che è successo a tua zia ne è la prova.” L’espressione dell’altro si indurisce.
“…Ti prometto che non farò idiozie. So bene che per poter ottenere ciò che mi spetta, devo rimanere vivo per reclamarlo. Ma direi che il tempo è giunto: devo cominciare i preparativi per la mia entrata in scena.”

 
 
Asgard
 
 
“…E questo è il rapporto di Lord Michele, Sommo Padre!” un altissimo e massiccio uomo dalla barba ed i capelli biondo chiaro, lancia una pergamena in uno dei due bracieri posti ai lati del grande trono che domina la stanza. Seduto sopra di esso, siede un vecchio dalla lunga veste elaborata, che porta una benda su un occhio.
“Questi ragazzi sono diventati dei sostituti. È una cosa coraggiosa far finta di essere un dio, quel dannato Michele.”
“Cosa dobbiamo fare? Anche se il sospetto c’era, ora che è la scomparsa di Geova è stata confermata…”
“Effettivamente con quell’arcangelo, quel falso Lucifer, e quel cattivo ragazzo di Azazel sembra un raduno di marmocchi che giocano.”
“Allora dovremmo insegnare loro cosa sono i veri dei, e mostrare il potere di Asgard!” alle parole del biondo, che stava palesemente esaltandosi, il re degli dei si acciglia.
“…Calmati, ragazzo. Io non sarò in grado di rispondere ad una guerra che sta per inghiottire il mondo con questo mio vecchio corpo, e tu… non sei ancora abbastanza maturo per un compito del genere. Il ruolo che al momento ti si addice è quello di Campione degli Aesir*, non quello di condottiero. Comunque la loro serietà è interessante: potrebbe essere una buona idea andare ad osservare i Rating Games dei diavoli.” Per tutta risposta l’altro sbuffa seccato, e stringendo i pugni sembra sul punto di mettersi a protestare vigorosamente. Intanto non notato, un giovane uomo era entrato nella sala e sta osservando la scena: ha gli occhi di un azzurro ghiaccio identico a quello degli altri due, i suoi capelli invece sono corti e bruni.
“Nostro Padre ha ragione, Thor: questo non è il momento adatto per iniziare una guerra, e dovresti sapere bene il perché.” Alle sue parole, quelli si girano rapidamente verso di lui. Immediatamente Odino si mette a sorridere in modo strano.
“…non era necessario che intervenissi, ma sono felice che tu sia qui, figliolo. Stavo riflettendo su a chi lasciare il comando per la durata dei miei prossimi viaggi, sei arrivato proprio al momento giusto!” un espressione complicata di forma sul volto del dio del tuono. Il fratello resta invece completamente impassibile: alla luce dei fuochi della sala, il suo incarnato niveo risplende freddamente, facendolo sembrare quasi cadaverico… tuttavia trasmette ugualmente un’eleganza senza pari.  
“...lieto della tua considerazione nei miei riguardi. Ma ora credo che convenga cominciare i preparativi per la tua visita all’Inferno, potremo occuparci dopo delle altre questioni.” Detto questo, il bruno lascia la sala ed attraversa la reggia, fino a raggiungere una delle sue balconate. Da essa è visibile buona parte del regno, e dopo essersi seduto sul muretto con le gambe a penzoloni, si mette ad osservarlo con aria distante.
Il suo sguardo spazia per il paesaggio, fino ad arrivare al Valhalla, dove risiedono i caduti onorevoli che si sono guadagnati il titolo di Einherjar* …e continua fino a fermarsi sul Bifrost, il Ponte dell’Arcobaleno che permette il passaggio tra i Nove Mondi. I suoi occhi cercano di immagazzinare tutte quelle immagini che molto tempo addietro gli facevano battere forte il cuore dalla gioia e dall’orgoglio, e di richiamare quelle antiche emozioni… senza successo.
La sua espressione resta indifferente, ed i suoi occhi e il suo corpo gelidi, immuni a quello spettacolo.
“Cielo che mortorio! Passo a fare un saluto ad un vecchio amico, e lo trovo circondato da un’aura così deprimente da far sembrare giocondo perfino Fafnir!” una voce allegra risuona dietro di lui, quindi una giovane donna lo abbraccia da dietro.
La sua bellezza è tale da far perdere la testa a qualunque mortale: la sua pelle chiara è liscia e priva di imperfezioni, le sue forme piene ed armoniose, i suoi occhi di un intenso verde foresta con minuscole pagliuzze dorate, ed i suoi serici e lunghi capelli mostrano tutte le gradazioni dei caldi colori autunnali. 
“…beh, allora ciao, Freyja. Scusa se non sprizzo vitalità da ogni poro come te.” Il sorriso smagliante della Dea dell’Amore si affievolisce lievemente, ma lei non si dà per vinta. Inizia a solleticare il figlio di Odino in ogni punto raggiungibile… il tutto mentre si assicura che il suo seno generoso, a malapena celato dalla sua veste di seta, strusci sensualmente sulla sua schiena.
Dopo alcuni minuti però si ferma: non ha causato alcuna reazione nell’amico. Un leggero sospiro le sfugge dalle labbra, e lo lascia andare.
“…non dovresti metterti in una posizione così pericolosa. Se cadessi, considerato lo stato dei tuoi poteri, difficilmente ne usciresti illeso.” Afferma lanciando un occhiata verso il basso: uno strapiombo di parecchie migliaia di metri attende oltre la balconata.
“…disse quella mi si è incollata addosso e si è messa a farmi il solletico. Comunque non è un problema: anche se mi rompessi l’osso del collo, la mia condizione non cambierebbe… dopotutto, Hela si è limitata a lasciarmi andare e basta. Sono ancora morto.” Lo sguardo della dea si intristisce, e lo abbraccia nuovamente. Stavolta con lentezza ed enorme dolcezza.
“Baldr?… so che non deve essere facile… ma sappi che vogliamo tutti il tuo bene, e faremo ogni cosa possibile per aiutarti.” I due restano in quella posizione a lungo, poi lui si gira e scende dal muretto sciogliendosi dalle braccia di Freja.
“Forse c’è qualcosa che potrebbe aiutare a sentirmi meglio: voglio incontrare il mio spassosissimo fratellastro.” Lei sembra stupefatta, e batte le palpebre confusa.
“…Tu …vorresti incontrare Loki?!” lui annuisce.
“…quando sono giunto a Helheim*, non solo i miei poteri… anche tutte le mie emozioni si sono come congelate: le ricordo, e qualche volta mi sembra di sentirne l’ombra… ma non riesco a provarle. Da quando sua figlia mi ha liberato però, ed ho lasciato il suo regno… ho iniziato a sentire qualcosa. Una sensazione che non ho mai provato prima, e che si fa più forte quando mi viene in mente lui.” Restano in silenzio per un po’.
“Immagino che questa non sia una sensazione positiva, giusto? Tu vuoi davvero—“
“—vendicarmi uccidendo quella carogna? Vorrei poterti dire di no, che voglio solo assicurarmi che venga nuovamente incatenato per tenere il mondo al sicuro dalla sua malvagità… ma temo che sia proprio così invece. Per poter esserne sicuro, non posso fare altro che confrontarmi con lui direttamente.” Freyja gli si avvicina, e gli stringe piano la mano. Quindi lo fissa dritto negli occhi sorridendogli gentilmente.
“Non sei solo: ti accompagnerò nella tua ricerca. Insieme porteremo alla luce queste tue oscure emozioni—“ Baldr fa una smorfia di disappunto alla pessima battuta.
“—e daremo a quell’infame ciò che si merita: con tutti i tiri mancini che mi ha fatto, e tutte le volte che mi ha dato della ‘donna dai facili costumi’, ho anch’io parecchio da fargli pagare.” Il dio osserva la delicata mano della donna per qualche istante, poi ricambia la stretta.
 
 
Monte Sumeru
 
 
Raiza cavalca i flussi vorticosi del vento, volando intorno all’immenso monte che ospita il suo pantheon. La sua pelle abbronzata sta fremendo, ma non per l’aria fredda che le scivola addosso: è attraversata da una scarica di adrenalina conseguente all’aver ricevuto il via libera per il trasferimento ad agente esterno.
Ora potrà finalmente lasciare questa reggia dorata ed avventurarsi nel mondo umano, ottenendo l’esperienza che tanto agogna. Perché tutto sia perfetto, resta solo una cosa da fare… 
Dopo altri cinque minuti di viaggio, giunge finalmente a destinazione: un alta valle coperta in larga parte da fitte foreste di bambù, in cui scorre un limpido fiume. Seduti a gambe incrociate vicino ad esso, ci sono tre figure umanoidi… mentre di fianco a loro, parzialmente immerso nelle acque cristalline, c’è un gigantesco Lung dalle squame verde foglia.
Atterrata lieve come una farfalla ad un centinaio di metri da loro,  prende ad avvicinarsi con calma. I due individui di taglia media sono la sua cara amica e confidente Almyora, discendente del Primo Guardiano Alkhanthos e sparring partner preferita del secondo… ovvero l’Imperatore Celeste.
La figura più piccola, una vecchia scimmia intenta a fumare una pipa, è il youkai Sun Wukong. È il famoso Buddha guerriero conosciuto in tutto il mondo, nonché il maestro di numerosi tra i più grandi talenti del mondo marziale.
Infine l’enorme creatura verde è Yu-Long, il Re Drago che due secoli addietro aveva salvato la sua razza dall’estinzione guidandola in questo luogo, e giurando fedeltà al suo sovrano. Peccato che…
“No, no, ed ancora no! Ha tutta l’aria di essere una missione seccante, e io di certo non ho intenzione di averci nulla a che fare! Se vuoi un mezzo di trasporto, usa la tua stramaledetta nuvola Kinton*!” …spesso il suo carattere capriccioso lo porti a dimenticarla. Come ha appena dimostrato in questo momento.
“Ehi. È l’opportunità perfetta, approfittando della ricerca  di Bikou potrete raccogliere informazioni e combattere la Khaos Brigade. Comunque a Sun serve un partner, non una cavalcatura. Avanti, Yu: se fai il bravo mi assicuro di farti preparare tanti deliziosi pranzetti in ogni zona che visiterete.” Alle parole di Indra il drago agita la coda poco convinto, ma alla fine sbuffa sconfitto.
“Solo perché me lo chiedi tu, Boss.” intanto lo sguardo del youkai si punta sulla nuova arrivata, che ormai li ha raggiunti. Lei si inchina rispettosamente, quindi consegna il certificato che attesta il suo nuovo status all’amica.
“Mmm, la giovane Raiza… a cosa dobbiamo il piacere della visita?” Almyora intanto legge rapidamente quanto ricevuto per poi annuire soddisfatta, lanciando un occhiata all’Imperatore Celeste.
“…Volevo fare richiesta per il trasferimento nel mondo umano. Penso di essere pronta per mettermi alla prova sul campo.”
“Molto bene, richiesta approvata. Verrai inviata a Selgram come seconda ambasciatrice, unendoti alla missione che ho intenzione di affidare alla nostra agente sul posto. Visto che ha più esperienza di te, seguirai le sue istruzioni, chiaro?” la ragazza che stava tirando fuori un sorriso radioso, alle ultime parole del dio si congela. Quindi si limita ad annuire rispettosamente.
Il Buddha sogghigna dopo aver espirato una boccata di fumo, e lancia uno sguardo provocatorio ad Indra, che aggiunge un paio di righe all’attestato per poi restituirlo alla proprietaria.
“Felice di vedere che avevi già preparato un piano di riserva in caso le trattative di Xandelsur andassero in porto… ma la tua insoddisfazione si percepisce quasi nell’aria.” L’interessato replica con una smorfia esasperata, e dopo aver fatto un cenno a Raiza, estrae una fiaschetta di Soma da cui prende un’abbondante sorsata. Non appena la ragazza si è allontanata, tira un lieve sospiro.
“…non è un mistero che avrei preferito cancellare l’Inferno dalle mappe combattendo insieme al suo ‘Nonnino’ e il resto della sua gente—“ fa indicando la dragonessa con un cenno di capo.
“—e magari anche il Paradiso, se fossero stati così sciocchi dal sostenere il trattato fino alla fine. Se qualcuno non è in grado di proteggere e gestire coloro che gli donano fede e devozione, dovrebbe sparire per lasciar posto a qualcuno di più qualificato… dopotutto, gli oltre due miliardi di cristiani sono un boccone succulento, e sono sicuro di non essere l’unico ad aver pensato di recuperare i credenti che abbiamo perso a causa loro con tanto di interessi.” Il dio scuote piano la testa.
“Ma non è da me perdermi in discorsi ipotetici. Restando in tema, vorrei inviare alcuni osservatori esterni per tenere occhio Asgard e il Monte Olimpo: anche se Odino e Zeus dovrebbero essere più interessati alla pace che all’ottenere più potere ed influenza, questo non vale certo per tutti i membri delle loro disfunzionali famiglie…” Almyora inarca le sopracciglia.
“Parli di quelle rissose teste calde di Thor e Ares? Per loro la soluzione a tutti i problemi è sempre stata una bella battaglia…”
“No, i loro padri sono abituati a tenerli a freno… credo si riferisca alla feccia di Asgard, che pare di recente sia riuscito a fuggire dalla sua prigione, ed a quel dannato scheletro. Ho capito, mi assicurerò di mettere qualche professionista fidato sulle loro tracce, durante il nostro viaggio.” Interviene Sun.
“…io invece mi metterò in contatto con l’Antenato. Sono certa che lo farà pure il nostro Ministro, ma credo che sarebbe felice di ricevere un rapporto anche da me. Vuoi che gli riferisca qualcosa?” Indra sogghigna alla proposta, e ripone la fiaschetta.
“Sì. Solo che non vedo l’ora che concluda il suo ritiro: mi mancano parecchio i confronti con lui, sia quelli verbali che quelli fisici.” Lei annuisce, e sposta la sua coscienza sul piano astrale.
“…mi pare di capire che indipendentemente dalle nostre azioni, stia per scoppiare un conflitto globale. Dovrei mobilitare anche la mia gente?” alla domanda di Yu-Long, il dio alza le spalle.
“La scelta è tua. Finche combatterai per me non sarà necessario, però… se dovesse finire come temo, potreste rimpiangere di non esservi battuti quando avevate l’occasione di farlo al meglio. Non sono così arrogante da credermi onnipotente e di potervi proteggere da tutto: esistono entità contro cui nemmeno utilizzando tutte le mie risorse, e tutto il mio potere, sono sicuro di poter vincere.”
 
 
Costa giapponese
 
 
Una forte tempesta si è scatenata in alto mare, e le folate arrivano fino alla terraferma raggiungendo le due figure sedute in cima alla scogliera, che in alcuni punti mostra tracce di fusione. Si tratta di un giovane uomo ed un cane.
Il ragazzo osserva le onde infrangersi su di essa con aria impassibile, dando distrattamente qualche carezza al compagno al suo fianco. Il vento forte gli scompiglia i capelli facendogliene finire alcuni sugli occhi,  ma sembra quasi non notarli.
All’improvviso dietro di lui compare un cerchio di trasporto, e una figura incappucciata si materializza da esso. Essa si avvicina, e gli si siede accanto.
“…Ehi. Sapevo che ti avrei trovato qui…”
I due rimangono in quella posizione per parecchi minuti, poi l’ultima arrivata si appoggia a lui volgendo il capo verso il suo.
“Avanti, parla. So che hai bisogno di sfogarti.”
“…ti sbagli. Lavinia. È andata come mi aspettavo andasse a finire, e non è stato un chissà quale trauma il suo tradimento. Temo di aver mollato con lui ormai da tempo, altro che durezza fraterna necessaria per la crescita. Non c’è nulla di nuovo in tutto questo.” Lei gli stringe il braccio, e gli bacia piano la guancia.
“... invece è proprio questo, e il fatto che tu sia venuto qui a farmi preoccupare. Lui ha fatto ancora una volta la scelta sbagliata, ma so che tu in realtà speri quanto me che ritorni sui suoi passi… proprio come speravi che il tuo cambio di atteggiamento gli facesse capire che doveva cambiare lui stesso, per poter andare avanti.”
“…” lui non replica, rimanendo freddo come una statua. La lieve piega che però ha assunto la sua bocca, e il lieve tremolio nei suoi occhi, non sfuggono alla ragazza.
“…ti prego, parlami. Va-kun se n’è andato con quella… dannata, e non potrei sopportare che anche tu ti allontani da me…” la voce di Lavinia tremola, come se fosse sul punto di spezzarsi. Alla fine lui sospira.
“…ovvio che ci spero. Ma sono realista: siamo passati sopra a quel… quell’incidente vista la sua giovane età, ma ormai è un adulto… e non ha dato segno di aver imparato nulla!” le unghie si piantano nei suoi palmi, facendo sgorgare del sangue.
“Tobi…”
“…la sogno ancora, lo sai? Quell’Uccello Vermiglio… la mia falce che si immerge—“ la sua voce si interrompe, quando la maga lo tira verso di sé e lo bacia intensamente e compulsivamente. Delle lacrime colano lungo le loro guance, poi lui si scosta.
“…ho ucciso mia cugina. Ci sarebbero stati cento altri modi in cui sarebbe potuta finire quella contesa, e invece… questo la dice lunga su che tipo di persona io sia.”
“Non è stata colpa tua. Il tuo Longino è sempre stato difficile da controllare… e quella era la prima volta che sbloccavi il secondo livello del tuo Balance Breaker!” esclama la ragazza in lacrime.
“Ciò non cambia che—“
“—invece significa che non avevi coscienza delle tue azioni! Sono certa che anche Suzaku non ti porti rancore: tutto ciò che ha fatto, è stato per adempiere ai suoi doveri del clan… non per risentimento nei tuoi confronti. La colpa è stata dei maghi di Oz: se non fosse stato per loro la questione si sarebbe risolta pacificamente.”
I due restano immobili per molti minuti. Poi…   
“…tu. Sai sempre da che verso prendermi, vero?” lui finalmente si volta completamene verso di lei, e ricambia l’abbraccio. Prova ancora l’intenso dolore che lo assale quando ripensa a quell’evento, ma non vuole far soffrire ulteriormente la sua ragazza.
Lavinia sente del sollievo, vedendo il suo fidanzato che sembra cominciare a riprendersi… ma ad esso si affianca un odio ed una rabbia che le sono molto poco caratteristici, e che prova unicamente nei confronti di una persona. Osserva la tempesta sempre più vicina, mentre anche il tumulto nel suo cuore cresce.
Perché c’è una cosa che ha scoperto, e che non ha mai riferito al suo compagno ed al suo gruppo per paura delle conseguenze: l’identità di coloro che hanno manipolato da dietro le quinte i Cinque Clan, e indirettamente spinto Vali ad affrontarli causando quell’escalation di violenza. Della prima se ne era già occupata due anni fa, ma ora…
[…ora è il tuo turno, sgualdrina dalle fiamme viola. Spero per te che tu abbia imparato ad usare quel Longino meglio della tua maestra.]
 
 
Base segreta della Hexennacht
 
 
Una serie di gemiti ansanti risuona nella grande stanza di pietra, appena rischiarata da numerose candele nere. La maggior parte di essi sono prodotti da una giovane donna dai lunghi capelli color lavanda, che sta cavalcando in perfetta posizione amazzone un ragazzo disteso sul grande letto a baldacchino.
Ma anche quest’ultimo, nonostante l’aria semi-impassibile, di tanto in tanto se ne lascia sfuggire qualcuno e assume per alcuni istanti un’espressione ‘compiaciuta’.  Ad un certo punto, le afferra i fianchi ed inizia a contribuire con dei colpi di reni di crescente vigore e velocità.
I due continuano così per qualche minuto, poi inarcano entrambi la schiena liberando delle urla soffocate.
“Ah, ah… era ora che ci prendessi mano. Iniziavo a temere che fossi frigido, Vali-kun…” Mormora lei piegandosi su di lui in modo da portare le labbra ad un soffio dal suo orecchio.
“…sei ancora convinto di preferire il lato B?” mentre la donna gli mordicchia il lobo, il mezzo-diavolo la fissa per qualche istante, regolarizzando il proprio respiro.
“…credo che lo scopriremo presto, Walburga. Prima di venire qui ho buttato un occhio ad un certo libriccino, e sarei curioso di provare una cosa…” alzandosi bruscamente a sedere, la prende nuovamente per i fianchi e la gira piegandola in avanti, mettendola così carponi. Ora lui si trova in ginocchio dietro la strega, ed accosta il bacino al suo didietro. 
“Ahhh, finalmente un uomo che osi prendere l’iniziativa con me…” la donna socchiude gli occhi soddisfatta, ma prima che l’altro abbia modo di iniziare il secondo round… un sigillo magico compare sulla porta attirando l’attenzione di entrambi. Un espressione terrificante si disegna sul volto di lei, e punta il dito in direzione di essa.
Dall’esterno sembra provenire un urlo agghiacciante, ma è a malapena udibile a causa dell’isolamento acustico. Inoltre, dalla fessura sotto la porta filtra una tremolante luce viola…
“…fortuna che avevo detto di non disturbarmi. Procedi pure, Pasticcino…”
 
I due si lasciano cadere uno di fianco all’altra, respirando affannosamente. Walburga stringe al petto il braccio di Vali, ed inizia a baciargli lentamente le dita.
“Mi è difficile credere che fosse la tua prima volta. A parte il primo round, devo dire che sei andato magnificamente… come hai fatto?” lui inarca le sopracciglia.
“…come ho già detto, ho studiato un certo libriccino. Inoltre, ho anche chiesto una dritta o due ad Albion, il resto è venuto da sé. Mi pare di capire di aver soddisfatto con successo la seconda condizione per la nostra alleanza…” lei sorride beatamente. Poi però sembra ricordarsi qualcosa, e con uno sbuffo si costringe a lasciarlo e ad alzarsi.
“Per ora. Direi che questo è un dovere che devi compiere almeno… un paio di volte a settimana. E poi, ammettilo: anche a te è piaciuto parecchio…” lui replica stiracchiandosi placidamente, mentre la osserva rivestirsi. Quindi la donna raggiunge la porta e lascia la stanza.
Appena uscita, un leggero olezzo di carne carbonizzata ed ossa sciolte le aggredisce le narici. Una sua sottoposta che la stava aspettando lì vicino, le porge una scatoletta di metallo nero.
“…vuole che stavolta rimuova l’odore del tutto?” lei scuote la testa, ed apre il contenitore esaminandone il contenuto. Quindi lo richiude inspirando con un sorriso soddisfatto.
“Vali non è persona che si disturbi per un profumino così leggero… è davvero adatto a me…” mormora sovrappensiero.
“Il suo cliente mi ha detto che l’avrebbe aspettata all’ingresso per discutere di alcune… questioni. È per questo che la mia collega aveva osato disturbarla. Si trova ancora lì.” A quelle parole, Walburga sbianca completamente. Dopo aver lanciato una gelida occhiata alla maga, ora tremante come una foglia, si teleporta via in un lampo, ricomparendo davanti al portone della base.
La strega si guarda intorno rapidamente, ma non vede nessuno. Allora chiude gli occhi, e si concentra sull’ambiente circostante.
“Salve, bella signorina. Questo vecchietto iniziava a temere di non essere abbastanza interessante per ricevere le tue attenzioni…” udendo quella voce, un fremito le corre per tutto il corpo: nemmeno lei è sicura sei sia per la rabbia… o per il timore che le incute il suo proprietario. Propende maggiormente per la seconda.
La donna vola fino all’origine di essa, ovvero una figura con veste e cappuccio neri seduta su un masso ad un centinaio di metri da lì. Appena arrivata viene accolta da un leggero applauso.
“I miei complimenti per essere riuscita ad acchiappare al laccio quella piccola peste. Nonostante la tua fama, temevo fosse troppo perfino per te… ho fatto un ottimo investimento.”
“…la ringrazio. Posso sapere per quale motivo è voluto venire di persona? Credevo che il nostro contatto fosse Eucl—“ si interrompe improvvisamente, vedendo l’uomo incappucciato avvicinarsi a lei accostandole il proprio volto. Quindi egli comincia ad annusarla, fermandosi in particolar modo sul collo.
“…Ara ara. Allora al summit non scherzavi affatto! Non dirmi che rischio di diventare bis-nonno… avete preso le dovute precauzioni, vero?!” lei, già abbastanza pallida, diventa quasi bluastra.
“Assolutamente sì, Lord Rivezim! Non sono così sprovveduta da non calcolare rischi come questo!” lui resta in quella posizione ancora per qualche secondo, poi ridacchia e si allontana un po’.
“Beh, peccato. Non mi dispiacerebbe affatto accogliere in famiglia una ragazza dotata come te.” Lei sbarra gli occhi, e si costringe faticosamente a non tremare come una foglia.
“Comunque, volevi sapere perché sono qui? Il fatto è che intendo ingaggiarti per un altro incarico, oltre al prenderti cura del mio adorato nipotino. E volevo assicurarmi di persona che ne fossi all’altezza… sì, direi che ci siamo.” Le porge una busta chiusa.
“Lì ci sono i dettagli, se decidessi accettare riferisci pure al mio assistente. In caso contrario, nella lettera c’è un potente incantesimo psionico che a dieci minuti dall’apertura della busta  cancella automaticamente il suo contenuto dalla mente di chi la legge, oltre ovviamente a bruciarla.” Walburga accetta la busta, sforzandosi di apparire calma.
“Bene direi che è tutto: saluti signorina, e tante belle cose!” un portale si apre ai piedi del Superdemone, che sparisce in un lampo di luce argentea. La ragazza rimane immobile ancora per un po’, quasi stordita dell’improvvisa svolta degli eventi.
Infine sospira, e dopo aver lanciato un’occhiata preoccupata alla busta, la intasca.
“Uff… sarà più dura del previsto.”
 
Intanto, all’interno della base.
 
[Sono serio, Vali. Tutto ciò è stato fin troppo incauto da parte tua: anche contando sul supporto dei tuoi compagni, è davvero rischioso usare come rifugi, anche temporanei, delle basi appartenenti a dei maghi oscuri. Sono individui per cui tradimenti, torture, massacri e molto altro ancora, sono il pane quotidiano.]
L’argentato solleva gli occhi al soffitto del corridoio che sta attraversando. Da quando ha accettato l’offerta della strega, non è passato giorno senza che non ricevesse proteste o avvertimenti da parte dei compagni… in particolar modo da parte del Drago Celeste.
[Ti ho già detto che li useremo il minimo indispensabile, ed oltretutto non è neanche necessario un lungo preavviso per farlo. Mandiamo un messaggio, arriviamo, riposiamo(facendo ovviamente i turni di guardia), e ce e andiamo. Per quanto riguarda le due condizioni… non mi sembrano un gran problema, ad esempio per la seconda mi basterà dirle che voglio farlo all’aria aperta.]
[Grrr. Invece è proprio questo il problema! Se non fosse per la resistenza alle tossine che ti ho trasmesso in quanto mio detentore, probabilmente ora saresti già sotto il controllo di quella megera!]
Il ragazzo aggrotta la fronte: durante le precedenti ore di svago, gli era in effetti capitato di sentire qualcosa che tentava di influenzare i suoi sensi e la sua capacità di ragionamento. Ma sentendo che non era riuscito ad attecchire, aveva presto smesso di preoccuparsene.
[Feromoni stregati. Filtri d’amore. Non so di preciso che razza di diavoleria abbia preparato, ma quella donna puzzava chiaramente di magia di ammaliamento, sebbene sia riuscita a mascherarla abbastanza bene.]
Vali alza le spalle.
[Finche non tira fuori qualcosa di abbastanza pericoloso da superare la mia resistenza, non vedo problemi, Albion. Comunque posso interrompere la collaborazione quando voglio, non c’è bisogno che vi agitiate tanto.]
Ignorando i brontolii del drago, raggiunge un ampia stanza adibita a stanza comune per lui e il suo team. All’interno di essa, si trovano tre persone, di cui due sedute attorno ad un’ampia tavola imbandita che stanno rifocillandosi e discutendo tra di loro.
Sono il youkai Bikou, seduto a gambe incrociate ed impegnato a divorare numerose polpette di carne, ed un ragazzo dal portamento elegante che indossa un abito formale. Porta anche un paio di occhiali leggeri, ed ha dei capelli color sabbia lunghi fino alle spalle raccolti in una treccia laterale.
All’arrivo dell’Hakiryuukou quest’ultimo porta istintivamente una mano all’elsa della spada legata alla vita, per poi allontanarla una volta confermata la sua identità.
“…Vali. Hai finito i tuoi… affari con la nostra ospite?” questi annuisce divertito, per poi puntare lo sguardo verso l’ultimo membro del team: una prosperosa ragazza mora dal kimono nero accoccolata di fronte al camino acceso. La particolarità di quest’ultima è che… ha una doppia coda e delle grandi orecchie di gatto nere.
“Kuroka, vorrei che usassi le tue abilità per schermarci: credo sia il caso di stabilire una volta per tutte la nostra linea d’azione con la Hexennacht.” Lei solleva il capo infastidita, ma attiva comunque un misterioso cerchio mistico ricoprendo la stanza di una strana luce evanescente.
“…era ora. Né io né Arthur possiamo sopportare di restare in questo postaccio un minuto di più.” I quattro si riuniscono intorno al tavolo, iniziando a fissarsi. O meglio, i tre già presenti squadrano attentamente Vali, mentre quest’ultimo li osserva uno dopo l’altro.
Eccezion fatta per Bikou, che ha la sua solita aria allegra e rilassata, gli altri due hanno un cipiglio freddo e distaccato. Il mezzo-diavolo si gratta la testa mentre riordina le idee.
Inizia a temere che forse, avrebbe dovuto riflettere meglio su quella proposta, prima di accettarla.

 
 
[Dante]
 
 
Chiudo con uno schiocco secco il libro tra le mie mani. Mi è stato prestato da Rias, e tratta della struttura socio-politica dell’Inferno… ormai sono abbastanza sicuro di averlo imparato a memoria.
Sospiro. Ora comprendo appieno ciò che voleva dirmi Momo Hanakai riguardo i nostri due casati: il lavoro di Sirzechs ed i suoi compagni sarà durissimo, e il sogno di un luogo dove i diavoli di bassa classe, soprattutto i reincarnati, possano vivere dignitosamente… è ancora lontano.
Credo che continuerò ad aiutare Sona il più possibile, visto che sembra essersi presa carico della responsabilità di cambiare l’Inferno fin da ora. Comunque… prima ci vorrebbe proprio una vacanza.
[Puoi ben dirlo Partner: è praticamente dalla tua convalescenza dai Grigori che non ti prendi una vera pausa e ti alleni incessantemente.]
Già, domani è l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze estive, poi avremo due mesi di libertà. Mi chiedo come potrei organizzarmi…
[Prepara già un programma per gli allenamenti estivi: ora che hai tutti i giorni liberi, sarebbe un crimine non approfittarne…]
[Ehi, Dwering! Abbiamo appena concordato che gioverebbe un periodo di relax, e tu già te ne esci con questa storia?!]
[Senti un po’ Ddraig. Può benissimo dividere le giornate in allenamenti e attività ricreative. Attualmente la priorità è assicurarsi che al suo prossimo incontro possa tener testa al Bianco senza l’aiuto nostro e degli artefatti del Governatore!]
Pffff! Ahahaha!
[Che hai da ridere, ragazzo?!]x2
Niente… penso solo al fatto che tutto questo è cominciato proprio perché volevo sbarazzarmi della voce che sentivo… ed ora invece ne ho due, più altre sette sigillate.
[…mi spiace di non essere intervenuto prima, Dante. Tuttavia ti ho già spiegato quale sia il mio compito: non appena avrò finito di trasmetterti le mie conoscenze tornerò definitivamente all’interno del sigillo insieme agli altri.]
Ti ringrazio, Maestro. Ti prometto che troverò un modo per gestirvi tutti… e di padroneggiare il Juggernaut Drive.
Già, di recente ho scoperto che questa micidiale tecnica è già stata appresa ed attualmente usata, da Vali. Lui ci riesce sostituendo l’energia vitale consumata con enormi quantità di youki, io invece… dovrò trovare un altro metodo, devo raggiungerlo ad ogni costo.
“Eccoti qui, ti ho cercato dappertutto. C’è una questione importante di cui dobbiamo parlare.” Sollevo lo sguardo verso Xenovia: ha appena spalancato la porta della stanza, e mi sta fissando con urgenza. Lentamente porto la mano al rotolo di carta igienica al mio fianco, e ne strappo un po’.
“…d’accordo. Possiamo però farlo dopo che ho finito di pulirmi, e di aprire la finestra? Non credo che questo sia l’ambiente adatto per discussioni del genere…” lei fissa stupita il libro, poi annuisce e richiude rapidamente la porta.
………………………d’ora in poi chiuderò sempre la porta a chiave, quando sono in seduta.
[Mi sa che devi perdere questo vizio, Compagno. Se continui a restare sulla tazza così a lungo, ti verranno le emorroidi.]
[Decisamente sì.]
Su questo andate d’accordo, eh?
[…fa come ti pare.]
[Il culo è tuo.]
 
Siamo entrambi sul divano, ed io la sto guardando in attesa. Alla fine alza lo sguardo dalle ginocchia, ed incrocia il mio.
“…Dante. Vorrei discutere di come abbiamo reagito all’attacco terroristico. Direi che abbiamo entrambi combinato un gran casino.”
“…credo di capire cosa intendi: ci siamo mossi sull’impulso del momento, compiendo scelte davvero stupide. Tu hai assaltato la base nemica da sola, facendo così scoprire il portale d’emergenza e permettendo la sua disattivazione. Io ho sfidato a duello Vali senza studiare la situazione e calcolare intromissioni da terzi.” Lei annuisce.
“Esattamente, senza un intervento esterno saremmo morti entrambi, ed io avrei probabilmente trascinato Mil-tan con me. Visto che la Khaos Brigade ha deciso di distruggere l’alleanza delle tre fazioni, direi che ci troveremo ad affrontarli di nuovo, perciò…” fa una breve pausa.
“…Credo che dovremmo iniziare ad allenarci insieme, e prendere confidenza con i reciproci stili di combattimento.” …beh, direi che è un idea sensata. Però ci sarebbe un cosa da chiarire prima di metter su un ‘dinamico duo’…
“È un ottima idea, ma prima di andare oltre c’è una cosa che vorrei sapere. Ora che hai sentito la verità da Lord Michele, ti sei fatta qualche idea sulla strada che vuoi percorrere? Non puoi più far parte della Chiesa, ma nulla ti obbliga a rinunciare alla tua fede. Se però sei ancora decisa a farti reincarnare da Rias…” lei contrae lievemente la mascella.
“…dovrò rinunciare a leggere testi sacri, preghiere, e molto altro, lo so. Su questo non mi sono ancora decisa, però…” mi prende lentamente la mano, mentre un’espressione quasi intimorita le balena sul volto. Ma è così rapida che probabilmente me la sono solo immaginata: insomma, lei non si spaventa così facilmente, no?
Un momento… giusto, questo potrebbe aiutarla! Mi alzo e la trascino con me fino alla mia camera, dove recupero da un cassetto un sacchetto di iuta.
“Tieni, vorrei che tu prendessi questo.” Lei lo esamina per qualche istante, poi lo apre. Ciò che estrae da esso, è un piccolo crocifisso in legno, vecchio ma ben conservato.
“Mi è stato donato da Asia alla partenza per la missione, ma ormai io non posso più toccarlo. Me l’aveva dato come portafortuna, ma soprattutto per ricordarmi di rimanere me stesso, a dispetto di tutte le cose brutte che mi potessero capitare. Ci ho messo un po’ a capirlo… comunque, so che hai gettato il tuo quella notte, e visto che non sono riuscito a ritrovarlo vorrei che tenessi questo: sono sicuro che anche lei approverebbe.” Xen lo osserva senza parole per un minuto buono. Infine, se lo stringe al petto con un magnifico sorriso.
“…grazie.” Rimane immobile per un po’, poi lo ripone nel sacchetto e se lo infila in tasca. Ora è lei a trascinarmi, riportandomi in salotto.
Dopo esserci nuovamente seduti, lei prende un profondo respiro e si gira decisa verso di me.
“Bene, ora riprendiamo il discorso. Ti stavo dicendo che non sono ancora decisa su quale strada intraprendere, però... su una cosa sono certa: voglio percorrerla insieme a te. Voglio essere abbastanza forte ed abile da combattere al tuo fianco, e da proteggerti… quando quella strega ti ha attaccato, ho sentito qualcosa dentro di me che si spezzava, e il mondo mi è crollato addosso. Questo perché—“ i suoi occhi dorati sono quasi febbrili, e stanno trafiggendo i miei con un intensità che non ho mai visto prima. Le sue mani, ora entrambe strette attorno alla mia, tremano leggermente.
Ehi, che le prende? Ciò che sta dicendo, il suo comportamento… non sono assolutamente da lei.
“—io ti amo.” ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..lei mi ama.
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...
[Dante.exe ha smesso di funzionare, direi. Avanti, sveglia Compagno! Non vorrai fare scena muta?!]
…lei …mi ama. È… assurdo!
Come può essersi innamorata di un nerd solitario che ha perseguitato per mesi perché facesse un po’ attività fisica, e con cui ha litigato praticamente ogni giorno cercando di renderlo un buon cristiano?! Focalizzo nuovamente lo sguardo sfasato su di lei.
Non si è mossa di un millimetro, e continua a fissarmi mentre lampi di speranza e paura si alternano nel suo sguardo. Devo darle una risposta soddisfacente, il punto è… quale?
Attualmente le mie emozioni sono in completo tumulto, indistinguibili!
“…wow. Questo è… sorprendente. Non pensavo che tu potessi arrivare a provare qualcosa di simile per me. Io… di sicuro ti ammiro, ma questo lo sai già.” Prendo un profondo respiro anche io. Cazzo, non posso essere così patetico!
“…sarò sincero: non ho la minima esperienza in queste cose ma… posso dirti che anche io voglio restarti vicino. La tua compagnia mi rasserena e rende le giornate vivaci e degne si essere vissute. Per capire se voglio dal profondo del mio cuore, averti al mio fianco in quel modo, invece che come amica… credo che non si possa fare altro che provare…” mi stringo metaforicamente i coglioni in mano, e le circondo lentamente e con cautela la schiena: l’abbraccio più goffo di sempre. Lei in risposta deglutisce arrossendo lievemente, ma comunque mi butta decisa le braccia al collo.
I nostri volti si accostano e le nostre labbra si avvicinano sempre di più. Ora si trovano a pochi millimetri, e lentamente iniziano a schiudersi…
DING DONG.
Sobbalziamo e sbarriamo entrambi gli occhi, increduli che possano esserci dei seccatori con un tempismo così pessimo. I nostri sguardi però non si staccano, e si intendono al volo: ormai siamo in ballo.
DING DONG.
Riavviciniamo nuovamente le nostre teste, ed ignorando il campanello io—
DING DONG. DING DONG. DING DONG. DING DONG. DING DONG. DING DONG. DING DONG. DING DONG. DING DONG. DING DONG.
—digrigno denti, e lancio uno sguardo omicida alla porta d’ingresso. Xenovia invece sospira, e si alza dal divano raggiungendola ed aprendola.
“Era ora, cavolo. Che stavate facendo di così impegnativo da rallentarvi così tanto?!”
Porca. Di quella. Vacca.
 
“Allora… che ne dite ragazzi, siete interessati?” fisso impassibile Rias, mentre termino di calmare il mio animo in subbuglio. Dire che lei ed Akeno siano state inopportune è un eufemismo, ma soprassediamo. Mica l’hanno fatto apposta… giusto???
Ragiono un attimo sulla proposta che ci hanno fatto. O per meglio dire, che Sona ha fatto al gruppo Gremory: sfruttare la piscina scolastica per tutta questa domenica, per poi ripulirla e coprirla in vista delle vacanze.
Beh, direi che non è una cattiva idea. Scambio uno sguardo con Xen, che annuisce con aria stoica: direi che siamo d’accordo, prima però ci sarebbe qualcosa da fare.
“Direi che lo siamo, ma ci sono due faccende da sistemare. La prima è che a Xenovia serve un costume, perciò domani dovrà andare a comprarlo. E la seconda… potremmo sapere che ci fanno questi due qui?!?” poso lo sguardo su Lathian e Zaldor, che dopo un breve saluto all’ingresso sono rimasti in disparte in silenzio.
“Sono stati trasferiti qui a Kuoh Town come ambasciatori… non sei contento? Ora potrete organizzare nuovamente le vostre ‘serate videogame’, e con un giocatore in più per giunta!” vedendomi stranamente teso ed irritabile, il drago d’argento interviene.
“La nostra presenza a Selgram attualmente non è di gran rilevanza, perciò il nostro capo ha ritenuto che invece fosse meglio dare il buon esempio e cominciare ad instaurare legami tra i nostri popoli il prima possibile. In pratica, se dimostriamo che le nostre specie possono convivere senza sbranarsi a vicenda, il suo lavoro sarà molto più facile.” Ah. Siamo già a questo punto?
No, credo sia proprio a quel Xandelsur che piace giocare d’anticipo…
“È esattamente come dice. Per quanto riguarda il costume, direi che possiamo accompagnarla domani dopo la scuola: anche noi pensavamo di prenderne un nuovo paio.”
“Già, quelli dell’anno scorso iniziano a starci un po’ stretti…” aggiunge Akeno con il suo solito sorrisetto. Quest’ultimo commento attira lo sguardo di Zaldor, che dopo aver esaminato attentamente le ‘parti incriminate’, annuisce con approvazione.
“Signorine, non è che vi potrebbe servire un parere mas—UFF!!!” il biondo viene interrotto da una violenta gomitata alle costole da parte di Lathian, che sbuffa lanciando uno sguardo di scuse alle due. La nostra sadica si mette a ridacchiare, mentre Rias si limita a scuotere leggermente il capo.
“Spiacente, questo è shopping tra ragazze; sarà per un’altra volta. Comunque pensavo di invitare anche la tua amica dei Grigori, Asia… e pare che pure Ravel ne sia stata informata. Mi aspetto una sua chiamata da un momento all’altro: mi chiedo come mai le sia venuta la fissa col mondo umano…” deglutisco. Ora siamo nella merda: se quelle due si incontrano, summit o non summit, scoppierà un’altra guerra tra Inferno e Grigori!  
Soprattutto se com’è ovvio che sia, la prima si porta appresso quella vipera di Raynare…
“Sono felice di poter contare su di voi, appena possibile ringrazierò anche la Kaichou.” Cosa stia passando per la testa di Xen è abbastanza ovvio: essendo stata fino a poco tempo fa un’esorcista, considerava individui che come Asia erano stati scomunicati della feccia da tenere sott’occhio, e in molti casi da eliminare. Credo che voglia parlarle e scusarsi adeguatamente con lei, visto che dopo l’attacco di Kokabiel non c’è riuscita. 
“Perfetto: cominceremo subito dopo pranzo. Quanto a voi, ragazzi… sono sicura che troverete qualcosa da fare. Magari se vi va coinvolgete anche Kiba e Gasper: farebbe bene ad entrambi una bel pomeriggio tra maschietti.” Un lieve sorriso si forma sul volto di Lathian, mentre Rias ed Akeno si dirigono verso l’uscita.
“Conta pure su di noi. È il minimo che possiamo fare, visto che ci hai fornito un alloggio di ottimo livello gratis.” …un momento. Non è che—
“Molto bene, domani dovrebbe completare il trasloco pure Mil-tan. Ci vediamo a cena ragazzi!” fisso interrogativo il castano, escludendo automaticamente dalla mente l’idea di ritrovarmi la ‘maghetta’ sotto il mio stesso tetto.
“Hai capito bene amico: siamo i tuoi nuovi vicini. Piacere di conoscervi, Dante e Xenovia… io sono Zaldor di Selgram!” risponde per lui il biondo, tendendomi la mano con un ghigno sfrontato. Mentre gliela stringo meccanicamente, inizio a rendermi conto di una cosa.
Finora ho considerato la priorità aver ben chiaro il mio obbiettivo, il traguardo che voglio raggiungere; ed ho agito di conseguenza programmando la mia vita in modo da raggiungerlo. Perfino dopo la reincarnazione, ho continuato a farlo… nonostante fossero quelli di altri.
Tuttavia, ho commesso un grave errore: una volta tracciata la via, ho continuato ha percorrerla limitandomi a fare piccole correzioni di rotta senza fermarmi a riflettere se fosse quella giusta, e non calcolando neanche l’idea di cambiarla. È come mi aveva detto Lathian durante il mio sfogo: esistono le inversioni di marcia.
Perché nessuna strada è eterna… esistono una miriade di fattori che possono causare deviazioni, e non tutti possono continuare il loro viaggio nonostante gli imprevisti. Ora la domanda è: riuscirò ad arrivare alla fine di quella che sto percorrendo? O non è quella giusta, e dovrei cercarne un'altra?
Il drago di fronte a me era accecato dalla vendetta, eppure ora sta stringendo la mano ad un diavolo. Probabilmente non ci ha ancora rinunciato ma… ha comunque deciso di interrompere il suo cammino di sterminatore per scegliere una via più moderata al fianco dei suoi compagni.
Adesso non sono in grado di rispondere a queste domande, però…
“Il piacere è tutto nostro: benvenuti a Kuoh Town!” sorridendo lievemente, lancio uno sguardo a Xenovia. Lei si è adattata a tutto ciò che le è successo, e continua caparbiamente ad andare avanti pur essendo a sua volta piena di dubbi.
Ed ormai ho capito che ciò non dipende solo dalla sua forza d’animo, ma anche dal fatto che abbia persone a cui tiene e su cui può contare… me in primis. Direi che devo prendere esempio da lei, ed assicurarmi di vivere appieno ogni momento della mia vita affrontando un problema per volta.
Dopotutto… è proprio per poter guardare a testa alta lei e gli altri compagni che mi sostengono, che ho deciso di diventare veramente ciò che si aspettavano da me. Il Drago Rosso Imperatore… il Sekiryuutei.
 
 
[Esterno]
 
 
Tre giovani uomini si trovano nel cortile dell’Abbazia di Newcastle. Il più alto di loro è appena arrivato, ed ha incrociato gli altri due mentre lasciavano uno degli edifici.
“Ho sentito che in questi ultimi giorni ci sono stati molti ‘licenziamenti’ tra le alte cariche delle chiese… eri di ritorno da un altro repulisti generale, Fratellone?” chiede ad uno degli altri due. Quest’ultimo è nientemeno che Michele, il leader del Paradiso.
“Esatto. È inaccettabile che la casa di Nostro Padre contenga persone disposte a permettere il sacrificio di vite innocenti per delle ricerche, o di usare come pedine sacrificabili delle ragazze appena 16enni quando hanno combattenti capaci di neutralizzare la minaccia con relativa sicurezza. So che è anche colpa nostra che abbiamo limitato il più possibile contatti con il piano materiale, dando loro solo alcuni consigli e delle benedizioni… ma questo non li giustifica.” Il ragazzo al suo fianco abbassa lo sguardo abbattuto. È biondo ed ha gli occhi verdi, e indossa una tonaca bianca con un rosario attorno al colletto.
“Se penso che mentre ero alla ricerca del nostro compagno scomparso, Irina e Xenovia hanno dovuto affrontare tutto questo…”
“Non è dipeso da te, Dulio… inoltre non sei il solo che avrebbero potuto mandare insieme a loro. Piuttosto, sei riuscito a—“ l’espressione di Michele spinge l’ultimo arrivato a fermarsi. Dopodiché, chiede all’esorcista di aspettarlo al cancello.
“…temo di no. Il nostro spadaccino migliore e la sua scorta di spade maledette appartengono ora alla Fazione Eroi. E la cosa peggiore è che non è l’unico: la notizia dell’alleanza con Inferno e Grigori sta causando un enorme malcontento tra i nostri seguaci. Era prevedibile, ma… temo sarà un problema ancor più grosso di quanto ci aspettassimo, e dovremo affrontarlo al più presto.” L’altro annuisce.
“Ovviamente puoi contare su di me. Sarà meglio che tu ti concentri sulla politica estera: ho sentito che gli Asgardiani si faranno vivi durante i prossimi Rating Games…”
“…d’accordo, Raffaele. Se ti serve assistenza chiedi pure a Gabriel.” Detto ciò l’Angelo Capo raggiunge Dulio, e si teleporta via insieme a lui. L’unico rimasto entra quindi nell’edificio più vicino, e lo attraversa fino a raggiungere l’ultima camera da letto occupata.
Dentro di essa, trova due persone: un uomo di mezza età seduto su una sedia, ed una ragazza sul letto intenta a guardare il cielo fuori dalla finestra. Hanno entrambi i capelli castano chiaro, ma mentre lui sorride cercando di non far notare la preoccupazione che talvolta gli balena sul volto, lei è il ritratto dell’apatia.
L’arcangelo li osserva attentamente, poi bussa sullo stipite della porta aperta. Lo sguardo dell’uomo si posa su di lui, e subito si alza in piedi.
“Lord Raffaele… grazie per essere qui, ora vi lascio soli. A più tardi, Angelo mio.” Conclude volgendosi un’ultima volta verso di lei.
“Figurati, Touji: è il mio lavoro.” L’uomo lascia la stanza, chiudendo la porta dietro di sé. Il bruno prende quindi il suo posto, esaminando con cura la sua paziente.     
“…Irina. Come ti senti oggi?” l’interpellata sposta lo sguardo su di lui, sorridendo lievemente.
“…meglio. Oggi il cielo è davvero limpido.” La sua voce è tranquilla ed ha quasi un accenno di soddisfazione, ma l’arcangelo percepisce ancora in essa il profondo distacco che si è venuto a formare da quando si è risvegliata alcune settimane prima. Finora ha deciso di mantenere la situazione stabile in modo che si riprendesse dal trauma… ma ora è arrivato il momento di farle affrontare il problema.
“Mi fa piacere. Oggi discuteremo di quella questione… sei disposta a farlo?” i suoi occhi violetti hanno leggero tic, ma dopo poco annuisce.
“Bene, direi di cominciare a valutare la tua comprensione sull’avvenimento… mi sai dire perché quell’individuo ha agito in quel modo?”
“…voleva soddisfare la sua lussuria, giusto?” Raffaele rimane in silenzio affidandosi al detto chi tace acconsente… ma sa bene qual è il vero motivo che ha portato quella ragazza alla sua ordalia. Odio… semplice odio che il traditore ha voluto sfogare ferendo ed umiliando qualcuno che rappresentava ciò che avrebbe dovuto essere lui.
In questo specifico caso, più che invidia simile a quella che molti angeli caduti provano per i loro ex-fratelli dalle ali ancora immacolate, sembra essere stato il disgusto e la frustrazione per aver dovuto prestarsi a fare per innumerevoli anni qualcosa che reputava fastidioso per raggiungere i suoi obbiettivi. Che sono poi divenuti un odio pari a quello per le creature che privarono a lui ed alla sorella Linz dei loro genitori… e lo avevano spinto a diventare uno dei più pericolosi eliminatori di demoni che la Chiesa avesse avuto da molto tempo.
“E dunque… ormai è passato quasi un mese. Cosa pensi di fare?”
“…” il punto le è dolorosamente chiaro. Dovrebbe rialzarsi, e riprendere il suo ruolo… ma per quanto non voglia ammetterlo, sa cos’è a tenerla ancorata in quel letto.
Paura.
“…temo non essere adatta: tra i tre che si sono infiltrati in quella base, io sono l’unica che si è fatta catturare. Forse dovrei… appendere la spada al chiodo?”
“…se lo desideri davvero, sei libera di farlo. Ma devi esserne convinta: una volta che ci si tira indietro, diventa sempre più difficile affrontare i propri… problemi. Non dico che sia certo, ma abbandonando questa vita, è molto probabile che non riuscirai più a riprenderla; neppure se in futuro dovessi volerlo fortemente.” La ragazza si morde le labbra.
“…mi può dire che cosa è successo a Xenovia? Trovo impossibile che sia così impegnata da non essere ancora riuscita a farmi visita, ma mio padre si è limitato a dirmi che si trova lontano da qui, e che per un po’ non potrò vederla…”
“…diciamo che si è dovuta allontanare a causa di alcuni problemi tecnici. Stiamo cercando di trovare una soluzione, purtroppo potrebbe volerci parecchio tempo. Attualmente è stata scomunicata dalla sua chiesa, ma contiamo di sistemare la faccenda, visto che non ha alcuna colpa a quel riguardo.” Lei stringe le lenzuola tra i pugni. Vorrebbe alzarsi, uscire, e dire al padre di stare bene; per poi cercare l’amica e farsi dire di persona quale sia questo grosso problema che tutti sembrano voler evitare di spiegarle.
Ma non ci riesce: ogni volta che si alza, e cerca di lasciare l’edificio… inizia a sentirsi debole, ad avere l’impressione che da qualche anfratto, qualcuno la stia osservando pronto a saltarle addosso…
“Dimmi… qual è il seme delle carte da ramino che ti piace di più?” la ragazza batte le palpebre, sorpresa dal cambio di discorso.
“…direi i fiori, perché?” un sorriso si disegna sul volto dell’angelo.
“Che coincidenza. È anche il mio! Che ne dici di una partita a scala?” fa estraendo un mazzo di carte. Lei ha un’aria sconcertata, ma accetta ugualmente.
Raffaele mescola il mazzo e distribuisce le carte, iniziando la partita. Una volta finita, ne fanno un’altra, poi una terza…
Molti minuti dopo, la ragazza ha vinto un’altra partita, portandola alla pari con l’arcangelo. Mentre raggruppa le carte, si ferma ad osservare la sua scala: è composta dai fiori, ed ovviamente la prima è l’asso.
“…tu sei come quest’asso, Irina.” Lei solleva gli occhi e fissa l’altro interrogativa.  
“Hai un enorme potenziale, ed a seconda di come lo sfrutti puoi valere uno, o superare perfino il Re. Lo pensa anche Michele: sente che un giorno potresti arrivare a cambiare le cose nella nostra fazione. Noi vogliamo scommettere su di te… tu invece, sei disposta a farlo?” all’improvviso, una vampata prende a salirle dal profondo del cuore: è come se tutte le paure e insicurezze che sente dentro di sé,  stessero bruciando e venendo lentamente consumate da una calda luce gentile.
Le lacrime che finora ha trattenuto iniziano a sgorgare, mentre dei deboli singhiozzi la scuotono piano. Ma essi si interrompono quando dopo un po’, Raffaele la raggiunge e la abbraccia lentamente.
La prima reazione della ragazza a ciò è l’irrigidirsi e il sbarrare gli occhi. Dopo poco però la sensazione di calore e sicurezza che, ora è certa, proviene dall’Arcangelo della Guarigione, supera la paura che nelle ultime settimane le ha impedito perfino di lasciarsi toccare dal suo stesso padre. I suoi occhi si chiudono, ed inizia finalmente a sentire qualcosa che temeva di non provare più: serenità.
 
Mezz’ora dopo l’angelo lascia la stanza di Irina, e si dirige all’esterno. Il peso che sentiva sulle spalle ovviamente non è scomparso, ma dopo aver notato finalmente dei miglioramenti consistenti nella ragazza, gli sembra essersi alleggerito un po’.
I corridoi dell’edificio gli scorrono intorno, e in un lampo si ritrova nel cortile dell’abbazia. Il suo sguardo vaga per tutta l’area, soffermandosi nella cappella… poi sospira.
Gli sono tornati alla mente tutti i sacrifici e le sofferenze che hanno dovuto patire i cristiani, ed il pensiero che dopo tutto questo tempo, e tutti questi sforzi, il messaggio di loro Padre ancora non abbia raggiunto veramente molti di loro… lo lascia con l’amaro in bocca. Perfino ragazzi cresciuti all’interno delle stesse chiese arrivano a preferire la violenza al proteggere ed al comunicare con gli altri…
“È un giorno triste quello in cui perfino uno dei Quattro più vicini al Sommo, emana un aria così abbattuta. I miei saluti Lord Raffaele.” Mentre era immerso nelle sue riflessioni, l’arcangelo è stato raggiunto da un anziano prete dai capelli bianchi. Tuttavia, le sue sembianze sono quanto di più diverso ci si possa aspettare da un prete… ed anche da quello che tecnicamente è un vecchietto di oltre ottant’anni!
Collo taurino, petto muscoloso, braccia massicce, e gambe come tronchi. Ogni parte di quel corpo che supera abbondantemente i due metri, sembra un ammasso di forza esplosiva!
“Eminenza Strada. Anche lei è qui per fare visita alla giovane Shidou?”
“Mi farebbe piacere, ma non intendo disturbarla prima che si sia ripresa del tutto. Chi volevo incontrare è lei.” L’angelo inarca un sopracciglio, quindi inizia a passeggiare tranquillamente per il cortile insieme all’altro. Vasco Strada: Cardinale Presbiterio della Chiesa Cattolica Romana, è un famoso istruttore esorcista, nonché il più forte guerriero delle chiese attualmente in circolazione.
Una leggenda vivente che durante la seconda guerra mondiale, ha respinto un raid non autorizzato dei Grigori guidato da Kokabiel in persona, mettendolo in seria difficoltà.
“Dammi pure del tu. Per quale motivo volevi incontrarmi?”
“Credo tu possa immaginarlo: il summit con i diavoli ed i caduti ha sollevato un vero polverone tra noi esorcisti. Non dirmi che pensavate che avremmo accettato di riporre tranquillamente le armi…”
“No, non lo pensavamo. Però questo andava fatto, ne va del nostro futuro. Abbiamo anche in mente qualcosa per facilitare la transizione…”
“…sì, ne ho sentito parlare. Ma anche così non riuscirete ad evitare una forte opposizione: proteggere gli uomini dal male ed eliminarlo è la nostra vita.” Raffaele sospira.
“…quindi immagino che tu non sia interessato al Progetto Brave Saints di prossima attuazione…” Strada scuote la testa.
“…No, e sono certo che questo valga anche per Ewald. Penso vi convenga puntare alla nuova generazione: noi abbiamo fatto il nostro tempo, tutto ciò che possiamo fare ora è occuparci dell’addestramento dei ragazzi… e prenderci la responsabilità per i nostri allievi.” L’angelo si blocca, e si mette a scrutarlo attentamente.  
“…mi stai chiedendo di limitarmi a tenervi sott’occhio dall’alto?” l’altro risponde con un triste sorriso.
“Il fatto che voi abbiate iniziato ad intervenire direttamente qui sul piano materiale è confortante per molti, ma… alcune cose sarebbe meglio lasciarcele risolvere da noi. Spero che comprendiate… il giovane Siegfried non è certo l’unico ad aver reagito male perché preoccupato per la vostra nuova linea di condotta.”
“Capisco. Cercherò di venirvi incontro il più possibile, ma devo comunque svolgere il mio lavoro. Per ora, conto su di te.” Il Cardinale annuisce, e dopo essersi scambiati i saluti, i due si separano. Raffaele si alza in volo e si prepara ad aprire un portale per raggiungere il Sesto Cielo.
Tuttavia, all’improvviso si ferma ad osservare l’abbazia dall’alto. Non è sicuro di essere felice o meno degli sviluppi di quest’ultima faccenda.
Che i membri delle chiese cerchino di venire a patti da soli con la nuova situazione è giusto, dopotutto il ruolo degli angeli è di custodire le anime e guidarle quando necessario, non di essere i loro comandanti… il problema è che difficilmente le altre forze i gioco se ne resteranno a guardare.
“È il nostro dovere, vegliare su di loro. Tuttavia… deve essere una loro scelta, se accettare la nostra mano.” Questa è la logica conclusione a cui sono giunti.
“Dopotutto, il libero arbitrio è sempre stato ciò a cui più di ogni altra cosa Nostro Padre teneva. Solo gli uomini possono decidere qual è il loro Paradiso.”
 
 
 
1 Darwin Awards: termine inventato nel film omonimo che sta ad indicare il riconoscimento ad una persona, di essere così idiota dal meritarsi la morte dovuta alla selezione naturale. Esempi: qualcuno che vuole testare personalmente le finestre antisfondamento del proprio ufficio… al centesimo piano di un grattacielo. E scopre di essere stato truffato. Oppure, qualcuno che per giocare uno scherzo ad un amico e lo sfida alla roulette russa… dimenticandosi una pallottola nel tamburo.
2 Trovo il Fafnir della novel assolutamente inadatto: era un nano trasformato in drago e costretto a far da guardia al tesoro dei Nibelunghi da una maledizione, difficilmente avrebbe potuto diventare un comico fissato con le mutandine. Ho perciò deciso di sostituirlo con la sua controparte di Kobayashi no Dragon Maid… che secondo me lo rappresenta abbastanza bene(un hikikomori fissato invece con le maledizioni ed i videogames) e riesce comunque ad essere divertente.
3 Spazio Separato: dimensione artificiale atta alla vita (a differenza delle ‘Tasche dimensionali’ o ‘Anelli di Archiviazione’ di altre opere).
4 Aesir: una delle due stirpi di dei norreni. Ad essa appartengono Odino e la sua famiglia.
5 Einherjar: anime di coloro che sono morti gloriosamente, e si sono guadagnati l’accesso al Valhalla. Vengono trasportati in esso dalle Valchirie, dove si alleneranno in vista del Ragnarok quando si batteranno sotto il comando di Odino stesso contro le forze del caos.
6 Helheim: letteralmente‚ ‘Regno di Hel‘, è la dimora della Dea della Morte Hela. È una landa gelida ed oscura sferzata dal vento e dalla pioggia, abitata dalle anime di coloro che sono morti senza gloria.
7 Nuvola Kinton: la dorata nuvola magica che Sun Wukong usa per volare.
 
 
NdA
 
Ed eccoci qui alla conclusione della seconda fic! Chiedo scusa per il ritardo, ma a causa di un calo di ispirazione mi sono ridotto a finirla proprio questo week-end… se doveste trovare delle cavolate(visto che stavolta la revisione è consistita solo in un paio di rilette), fatemelo sapere.
Da dove cominciare? Innanzitutto ringraziando i miei cari recensori fenris ed er kebbabaro, poi anche Deader e Feanor787 che hanno inserito la fic nelle seguite, ed infine Ansem6 nelle preferite.
Vista la notevole lunghezza del cap(ho superato le 30 pagine°_°), sono stato costretto a tagliare alcune parti: la riunione dei leader dei Grigori, il ritorno di Xandelsur a Selgram, ed altro ancora. Inoltre ho stringato per l’ennesima volta la parte con Tobio… poveretto, lo sto davvero trattando malissimo. Spero almeno che la sua side-story risulti abbastanza intrigante, visto che sarà strettamente legata a quella di Vali e la sua focosa amante.
Ho anche deciso di gettare nella mischia politica tre grandi diavoli che secondo me avrebbero meritato più spazio nella novel, ed inserire un nuovo pg originale. Più un paio di divinità norrene extra, giusto per mettere un po’ di pepe nel culo a Loki: il suo andarsene in giro tirandosela come se non ci fosse un domani non mi va molto giù…
E si arriva al momento clou: la dichiarazione di Xenovia! Grazie al suo comportamento anomalo era telefonato, ma mi ritengo abbastanza soddisfatto, essendo io una persona dal romanticismo praticamente in negativo. State però tranquilli: resterà fedele all’originale, è solo un po’ più matura del canon.
Si chiude con l’arcangelo su cui ho investito di più, e che spero sia apprezzato nel suo ruolo di medico celeste. Irina non si è ancora ripresa completamente, ma grazie alle sue cure comparirà ugualmente dopo le vacanze estive… solo, sarà meno iperattiva del canon.
Bene, mi auguro di essere riuscito ad intrattenervi. La terza fic non sono sicuro di quando sarà pronta, ma spero di farcela in tempi non biblici(ora potete lapidarmi).
Saluti da Slenderguy!
 
 
 

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