Un'insolita avventura di Lupo90 (/viewuser.php?uid=37466)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Disavventure 1°parte ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 1 *** Disavventure 1°parte ***
Arya saggiò la resistenza del palo e fece segno al cavaliere
di procedere…
..non appena Eragon ebbe toccato la palizzata una forte scarica
elettrica, sicuramente frutto di un incantesimo, lo sbalzò a
diversi metri di distanza, privo di sensi. Arya scattò verso
di lui..”Eragon!”..”rispondimi ti
prego!Eragon!”…due mani la sollevarono di peso,
l’elfa si dibattè ma qualcosa la colpì
alla testa facendole perdere i sensi…
…quando riaprì gli occhi si accorse che qualcosa
non andava, decisamente non andava!sollevò lentamente la
testa, ancora dolorante e si accorse che Arya era stesa a pancia in
giù di fianco a lui, con un braccio che gli cingeva la
vita..le mise una mano sulla schiena…”respira
ancora..bene..ma dove diavolo siamo finiti?…devono averci
catturati…dannazione!”…d’un
tratto la porta si aprì e un uomo dai capelli rossi e dalla
pelle bianca varcò la soglia…”uno
spettro!”…”lieto di vedere che ti sei
svegliato mio giovane ospite, tu e la tua fidanzata ci direte, volenti
o nolenti, perché cercavate di uscire di soppiatto dalla
città!”…”io non ti
dirò un bel niente e lei
nemmeno!”..”vedremo se dopo i nostri trattamenti
sarete ancora così restii a
parlare…ahahah!”…
…”Eragon!”…Arya si mise a
sedere di scatto…il cavaliere, che stava tastando i muri
della cella in cerca di un punto debole, si
girò..”Arya! come ti senti?”..si
avvicinò all’elfa che lo guardava
sollevata..”sono stata meglio e
tu?”…Eragon le porse la mano aiutandola ad
alzarsi, l’elfa lo guardò negli
occhi..”stai bene?”..”si, non ti
preoccupare”…Arya fissò le sue braccia
preoccupata…”sono i segni della scarica elettrica
di prima, guariranno presto..ora abbiamo cose più urgenti a
cui pensare…ci hanno catturato, prima è venuto a
farci visita uno spettro..dobbiamo uscire di qui prima che torni!e
putroppo queste pareti hanno un incantesimo che non ci consente di
usare la magia”…”barzul!questa non ci
voleva, ci siamo fatti catturare come due
pivelli!”..”tranquilla, troveremo il modo di
uscire..”…la porta si aprì di scatto e
lo spettro riapparve sulla soglia…”bene,
bene..vedo che la nostra graziosa ospite si è finalmente
svegliata…ragazzo…tu sei il primo!vedremo se dopo
il nostro trattamento sarai ancora così restio a
parlare”…due soldati entrarono nella cella e
prelevarono Eragon…
…lo trascinarono di peso in una stanza attrezzata per la
tortura..”Morirò piuttosto di dirti quello che
so!”…”vedremo..”..detto questo
lo spettro uscì dalla stanza e lo lasciò solo con
due energumeni…questi lo legarono a delle catene e con un
gesto secco gli misero a nudo la schiena e iniziarono a frustarlo,
dapprima con una semplice frusta di corda e poi con una frusta
particolare, sulla cui superficie spuntavano tanti uncini in grado di
afferrare e strappare la carne ad ogni colpo…
…Arya, chiusa nell’angusta cella
rabbrividì per il freddo…dopo quelle che le
sembrarono ore lo spettro entrò nella cella e insieme a dei
soldati la portò nella stessa stanza dove si trovava
Eragon…il cavaliere, che sanguinava abbondantemente, era
appeso a delle catene che pendevano dal soffitto, bianco come un cencio
e probabilmente svenuto per il dolore…”che cosa
gli avete fatto?!”..”tranquilla dolcezza”
disse lo spettro prendendole il mento e guardandola negli
occhi..”adesso andrai a fargli
compagnia”…detto questo due soldati la legarono
alle stesse catene del cavaliere e le misero a nudo la schiena, il suo
petto fu fatto aderire a quello di Eragon e i due furono legati
assieme…”…Arya..”mormorò
il cavaliere..”sono qui, non
preoccuparti…”…il ragazzo sorrise
debolmente e appoggiò la fronte sulla spalla
dell’elfa..”te l’ho mai detto che hai un
buon profumo?”…”no, ma è
molto carino da parte tua” gli sussurrò
Arya…detto questo abbandonò la testa contro
quella del cavaliere…
…si svegliò dolorante per le frustate, era
appoggiata su qualcosa di morbido…aprì gli occhi
e scoprì che il suo cuscino altro non era che la maglia
ancora insanguinata di Eragon…”come ti
senti?”..chiese una voce roca al suo fianco…Arya
si puntellò sui gomiti e osservò Eragon che era
seduto di fianco a lei, sanguinante ed esausto..”tu?sei tutto
insanguinato..”non ti preoccupare per me” gli
rispose sorridendo..”ci hanno lasciato un secchio
d’acqua…ti ho lavato le ferite sulla schiena e te
le ho fasciate..”il cavaliere piegò imbarazzato la
testa..”mi dispiace di aver violato la tua
intimità ma era
necessario”…”ti ringrazio…ma
tu..” l’elfa si alzò e preso il secchio
con l’acqua si avvicinò al
cavaliere..”non ti sei lavato le
ferite..”..”non ti preoccupare per
me”…Arya per tutta risposta si spostò
alle sue spalle e sedutasi iniziò a lavargli la schiena con
estrema delicatezza perché in diversi punti
c’erano delle ferite
profonde…”grazie” sussurrò
trattenendo un lamento…”sai…non sapevo
che fossi così ben messo a
muscoli”sussurrò..Eragon avvampò per
l’imbarazzo…”ti ho messo a
disagio?”…”e che…non avevo
mai ricevuto un complimento da una donna…è la
prima volta”…”beh,
c’è sempre una prima volta per
tutto”sussurrò l’elfa
all’orecchio del cavaliere…
…era scesa la notte, Eragon si sistemò in un
angolo per dormire, lasciando all’elfa il resto della cella.
Arya osservò preoccupata il giovane
cavaliere…”ho forse detto qualcosa di
sconveniente?”…”no, assolutamente
no…perché me lo
chiedi?”…”ti sei relegato in un
angolo”…”era per darti un po’
di privacy” rispose il cavaliere alzando le spalle,
l’elfa scosse la testa contrariata e con passi veloci
andò a sedersi di fianco al
giovane…”non mi va di dormire da sola”
si affrettò a dire l’elfa cercando di nascondere
l’imbarazzo… il cavaliere le sorrise con calore e
si coricò…Arya gli si accoccolò al
fianco, reggendosi sul gomito sinistro lo guardò
imbarazzata..”posso?”.. Eragon le annuì
di rimando e Arya posò il capo sul petto del cavaliere e con
il braccio destro gli avvolse il busto…
…furono svegliati bruscamente dall’arrivo dello
spettro..”d’ora in poi credo che sarete
più collaborativi” esclamò con un
ghigno sul volto…detto questo prelevarono Eragon e lo
portarono in una stanza scarsamente illuminata con una sedia senza
fondo..il cavaliere fu spogliato completamente e fu fatto sedere sulla
sedia, gli legarono le mani allo schienale..”ora
parlerai!” disse mostrandogli una spessa corda con un nodo
all’estremità…fece roteare la corda e
la abbattè con violenza contro il fondo bucato della
sedia..Eragon ruggì di
dolore…l’operazione si ripetè molte
volte…”restio a parlare e?vedremo se la tua
compagna sarà più collaborativa!”..Arya
fu fatta entrare nella stanza dove era seduto il cavaliere, lo spettro
la spogliò e la fece sedere sulle gambe di Eragon legandole
le braccia assieme a quelle del cavaliere..”ti prego, non
farle del male..”disse Eragon
ansimando..”tranquillo, non sono così
crudele…la tua dolce compagna dovrà solo
assistere alla tua tortura” rispose ridendo lo
spettro…”non dirgli niente, qualunque cosa succeda
non dirgli niente”sussurrò il cavaliere
all’elfa..”stringi i denti, sono con
te”..detto questo Arya posò la sua testa
nell’incavo del collo del cavaliere, lo sguardo rivolto verso
il volto contratto del giovane..”dopo mi prenderò
cura di te, lo prometto”..lo spettro rise un ultima volta e
ricominciò a torturare il cavaliere…
…Eragon gemette di dolore e aprì gli
occhi...”come ti senti?”..”come uno che
è stato appena torturato” le rispose cercando di
alzarsi..”fermo, rimani
disteso”…”ti ha fatto del
male?”..l’elfa scosse la testa e sorrise
imbarazzata..”ti ho rimesso i pantaloni e ti ho fatto un
impacco freddo con l’acqua che ci hanno
lasciato”..”non dovevi ma sono contento che tu lo
abbia fatto, fa molto male”…Arya
arrossì..”scusa, ti ho messo in
imbarazzo”..”non importa, ora riposati, temo che
fra non molto ci torneranno a disturbare”…
…lo spettro entrò sbattendosi la porta della
cella alle spalle..”la mia pazienza ha un limite, ora
parlerete, che lo vogliate o no”…detto questo la
sua coscienza circondò quella di Eragon che si
irrigidì, Arya gli passò un braccio intorno alla
vita nel vano tentativo di aiutarlo..Eragon avvertiva la pressione
della mente dello spettro, non riusciva ad attingere al fiume della
magia e sapeva che presto avrebbe ceduto miseramente..poi
d’un tratto sentì la magia scorrergli dentro,
impermeandogli il corpo…con uno sforzo sovraumano dalla sua
bocca uscì un
grido..”Skolir!”… Eragon si
accasciò tra le braccia di Arya mentre lo spettro
veniva scagliato con forza contro la parete che si sbriciolava insieme
al soffitto…una lastra di pietra del soffitto cadde e Arya
fece appena in tempo a spingere Eragon lontano prima di essere
travolta..
…Eragon scostò le pietre che gli erano cadute
addosso…”Arya!”…si
alzò in piedi e si guardò in torno in cerca
dell’elfa…”sono
qui!”…balzò tra le pietre del soffitto
appena crollato e iniziò a scostare quelle che ricoprivano
Arya…l’elfa tossì, gli occhi lucidi che
trattenevano il pianto…Eragon appoggiò fronte
contro quella dell’elfa e la fissò negli
occhi..”le mie gambe..”…”lo
so..adesso te le libero”…Eragon si
accovacciò sull’elfa all’altezza del
bacino e dando le spalle alla roccia infilò le dita sotto
quella che schiacciava le gambe di Arya..”ora la
sollevo…tu, cerca di trascinarti via”…
…lasciò cadere la pietra e si avvicinò
ad Arya..”ti fanno
male?”…”sono rotte
vero?”..”si, temo proprio di si..te le
dovrò sistemare”..l’elfa
annuì…”ti fidi di
me?”…”si”…”allora
stringi i denti e stai immobile”…spostò
le mani sulle gambe dell’elfa e mentre la fissava negli occhi
con un movimento secco gli riallineò entrambi gli arti..Arya
strinse i denti e mugugnò per il dolore ma i suoi occhi non
lasciarono nemmeno per un momento quelli di Eragon…
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Eragon uscì dall’apertura nel muro sostenendo
Arya, che camminava a fatica, sulla destra vide un cavallo senza
cavaliere..
“probabilmente il soldato è corso dentro! Non
potevamo essere più fortunati” pensò..
Ne afferrò le briglie e issata Arya sulla sella
(l’elfa aveva perso definitivamente i sensi) montò
dietro di lei e lanciò il cavallo al galoppo…
Avevano lasciato la città da un bel po’, Eragon
ogni tanto si voltava indietro per controllare di non essere seguito;
tornò a guardare il sentiero imboccato e fece rallentare il
cavallo, per l’ennesima volta portò la sua mano
destra sotto il collo dell’elfa e la spinse delicatamente
indietro facendola appoggiare al suo petto, la testa le
ciondolò di lato e si piegò fino ad appoggiarsi
nell’incavo del collo del cavaliere…
…il cavallo continuò la sua corsa sotto il cielo
stellato..
Aprì gli occhi e un brivido di freddo le percorse il corpo,
era all’aperto, coricata sotto le stelle. Avvertì
un leggero fruscio e fece per sedersi allarmata, due mani la spinsero
delicatamente indietro e Arya si ritrovò a fissare gli occhi
scuri del cavaliere..
..”ben svegliata!”..Arya lo scrutò con
attenzione, le sembrava stanco, molto pallido e probabilmente aveva la
febbre..”dove siamo?”..”In una foresta,
siamo al sicuro ora!”le rispose lui con un sorriso
stanco..”per quanto tempo ho
dormito?”..”qualche ora, eri
distrutta”..”anche tu lo sei, avresti dovuto
svegliarmi”..”dormivi così bene, e poi
avevi bisogno di riposo. Hai avuto la
febbre..”..allungò la mano sulla fronte
dell’elfa e lei arrossì leggermente..”e
ce l’ hai ancora. Devi riposare, farò io la
guardia .”..Gli sorrise leggermente, aveva ragione, in
effetti non si sentiva molto bene..Lui le sorrise di rimando e si
alzò, lo seguì con lo sguardo e lo vide prendere
il mantello. Tornò sui suoi passi e la
coprì..”dormi” le disse con voce dolce
“ne hai bisogno”…lei si
puntellò sui gomiti e gli posò un bacio sulla
guancia, mormorò ”grazie” e distesasi
sul giaciglio improvvisato chiuse gli occhi e si
addormentò..
Si svegliò e si accorse che un nuovo giorno stava
cominciando. Si mise a sedere e si guardò intorno,
lì vicino c’erano i resti del fuoco acceso da
Eragon la sera prima, un cavallo era legato ad un albero non lontano e
stava pigramente mangiando; si girò dall’altra
parte, in direzione del sole, i suoi occhi ci misero qualche secondo ad
abituarsi alla luce, sorrise inconsciamente quando lo vide..Eragon le
dava le spalle, seduto su un masso affiorante dal terreno, si era
puntellato con i piedi sulla superficie irregolare della pietra e
scrutava l’orizzonte con sguardo attento, con la destra
serrava la punta dell’impugnatura della spada di Arya, la
lama rivolta verso i piedi del masso, e con la sinistra ne teneva la
parte centrale.
Si tolse il mantello di dosso e si alzò, si
avvicinò ad Eragon e lo affiancò..il cavaliere la
guardò con
attenzione..”meglio?”..”meglio”..”ne
sono felice, mi hai fatto preoccupare”, le sorrise e poi
tornò a fissare l’orizzonte..rimasero
così, uno di fianco all’altra, per lungo
tempo...ӏ quasi ora di andare. Ho raccolto alcune
radici mentre dormivi, sono vicino al fuoco..avrai fame,
immagino”..”grazie”..le rivolse un debole
sorriso..
Mentre l’elfa consumava la sua scarna colazione, Eragon
sellò il cavallo, raccolse il mantello e cancellò
con la magia ogni traccia del bivacco della sera precedente..Arya lo
fissava preoccupata, aveva l’aria stanca e non aveva guarito
i tagli sulle braccia, forse non aveva nemmeno guarito tutte le altre
ferite se non quelle più gravi..Eragon stava sciogliendo la
fune con cui aveva legato il cavallo, ma una mano scivolò
sulle sue fermandolo..”dobbiamo andare, lo
sai”..”non ti sei curato le ferite..” non
era una domanda..”non ce n’è stato il
tempo”..”siediti”..”non hai
ancora recuperato le forze”..lei lo spinse delicatamente
contro l’albero e gli si piazzò
davanti..”sto bene, non preoccuparti”..lei non
rispose, ma cominciò a sbottonargli la camicia..lui si
irrigidì al tocco delicato e intimo
dell’elfa..stava cercando di non arrossire, non sapeva bene
nemmeno lei da dove le fosse uscita tutta questa
audacia..aprì la camicia e scrutò con attenzione
il petto muscoloso del cavaliere, pieno di graffi e di
ferite..”queste non sono ferite da niente, Eragon, avresti
dovuto curarle subito, ora sarà più difficile e
lungo rimetterti in sesto”..lui abbassò gli occhi
e le sorrise stupidamente..lei sorrise a sua volta e lo fece stendere
per terra..poi delicatamente gli posò le mani sul petto e
cominciò a guarirlo..
“ti ringrazio” disse Eragon riallacciandosi la
camicia..Arya gli rivolse un debole sorriso..”allora
andiamo”..sciolse le redini dal ramo e si voltò
verso l’elfa..”prima tu”..Arya lo
guardò preoccupata ”lascia che corra io di fianco
al cavallo, sei stanco e debilitato”..”lo sei anche
tu..monteremo insieme, saremo più lenti, ma potremo
riposarci in sella”..Arya sorrise in assenso e
saltò in sella..Eragon salì dietro di lei e la
circondò con le braccia..prese le redini e lanciò
il cavallo verso sud..
Fece rallentare il cavallo, c’era uno strano odore
nell’aria..scrutò l’orizzonte
preoccupato..che qualcuno li stesse cercando?..”molto
probabile” disse Arya, girandosi per fissarlo negli
occhi..Eragon annuì..”dovremmo cambiare
itinerario”..lo guardò
interrogativa..”ci aspettano al varco, se continuiamo su
questa strada finiremo dritti nelle loro
mani”..”possiamo fare un giro più largo
però ci vorrà del
tempo”..”siamo all’inizio
dell’inverno, gli esseri umani hanno paura dei monti della
Grande Dorsale, lì non li incontreremo di
sicuro”..”puntiamo a nord allora, e speriamo che
l’inverno non ci colga di
sorpresa”…Eragon fece voltare il cavallo e lo
lanciò al galoppo verso le montagne..
Eragon sentì una fitta al cuore nel rivedere quei paesaggi a
lui tanto familiari..il cavallo si fermò sul ripido sentiero
imboccato qualche ora prima..immerso nei propri pensieri, non si
accorse che il cavallo si era fermato..Arya si voltò a
guardarlo e posò la sua mano sulla guancia del cavaliere per
ridestarlo dai suoi pensieri..alzò lo sguardo e si
ritrovò a specchiarsi negli occhi dell’elfa,
sorrise..”una frana ostruisce il sentiero, dovremo proseguire
a piedi”..Eragon annuì e smontato da cavallo
fissò preoccupato la frana che aveva ostruito il piccolo
sentiero che correva, in quel tratto, tra due alte pareti di roccia
liscia e senza appigli..Arya lo affiancò
”andiamo”..annuì e la seguì
nella scalata..
La roccia friabile su cui si arrampicavano gli era familiare, sapeva
che un passo falso sarebbe costato caro a entrambi..l’elfa si
aggrappò a una roccia affiorante e fece leva per salire..la
roccia si spezzò e Arya strisciò per un paio di
metri lungo la parete di roccia senza trovare un appiglio..qualcosa
l’aveva fermata..si voltò e vide il volto di
Eragon contratto nello sforzo di sostenerli entrambi, le mani
aggrappate alla roccia del canalone e i muscoli tesi e
doloranti..”grazie”..gli disse con un flebile
sorriso e lui con un cenno la invitò a proseguire la
scalata..
Tornati sul normale sentiero, Arya si sedette a riposare di fianco al
cavaliere..”mi hai salvato la
vita”..”avresti fatto lo stesso per
me”..lei gli sorrise di rimando..si alzarono,
l’elfa gli prese la mani fra le sue e le
guarì..”non dovevi”..”si che
dovevo”..”d’ora in poi non dovremo
più usare la magia o ci
rintracceranno”..”sono d’accordo, usarla
in questi territori è troppo pericoloso” disse
Arya scrutando il cielo..”minaccia neve” le rispose
alzando gli occhi verso il cielo..
I primi fiocchi si posarono sul terreno quando ormai stava scendendo la
sera..”dobbiamo trovare un riparo per la
notte”…lei lo fissò
interdetta..ӏ solo qualche fiocco, di che hai
paura?”..”conosco la Grande Dorsale, qualche fiocco
può trasformarsi in una bufera in poco
tempo”..”credo che dovremmo proseguire, se il tempo
peggiorerà troveremo un riparo, non dovrebbe essere
difficile”..”come vuoi, spero proprio di
sbagliarmi”..ma poco dopo si alzò un forte vento
gelido e i fiocchi cominciarono a scendere più fitti e in
quantità maggiori..il cavaliere era abituato a un tempo del
genere ma Arya non aveva mai affrontato un gelo simile e presto
incominciò a tremare..Eragon si
girò..”sei sicura di voler continuare?stai
tremando dal freddo”..”non preoccuparti per me,
è importante proseguire, posso resistere” gli
disse con un finto sorriso rassicurante..il cavaliere scosse la testa
interdetto e proseguì..
La neve scendeva sempre più fitta e quelli che erano
sembrati solo pochi fiocchi si erano trasformati in una bufera vera e
propria..Eragon sapeva che l’elfa non avrebbe resistito a
lungo e che ben presto la sonnolenza portata dal freddo
l’avrebbe sopraffatta..le lanciò
un’occhiata e per la prima volta la vide indifesa, spaurita e
dolorante..si fermò e aspettò che lo
raggiungesse..”che succede?” gli chiese con voce
debole..lui le prese la mano e voltatosi la condusse nel folto della
foresta..Arya lo guardò interrogativa quando il cavaliere si
fermò sotto un albero dalle fronde larghe..”ci
fermeremo qui finchè non sarà passata la
bufera”..”non ce n’è bisogno,
sto bene”..Eragon le scrutò il volto con
attenzione e notò il suo respiro irregolare.. si
sfilò il mantello e la coprì..”ti
congelerai”..Eragon sorrise e scosse la
testa..”poco probabile”..si sedette e
trascinò Arya per terra con sé..il cavaliere,
seduto con la schiena contro il tronco dell’albero, aveva
Arya inginocchiata di fronte a lui..”il modo migliore per non
congelarci è mantenere la temperatura dei nostri corpi il
più alta
possibile”..”come?”..”il mio
corpo riscalderà il tuo e il tuo riscalderà il
mio…so che la prospettiva di passare delle ore abbracciata
con me non ti alletta per niente, ma non ho nessuna intenzione di
lasciarti congelare visto che abbiamo deciso di non usare la
magia”..”e sia”..si sedette tra le gambe
del cavaliere..”mettiti di traverso, devi esporre al freddo
la minor superficie possibile del tuo corpo, per evitare di rimanerci
dobbiamo assicurarci che il cuore, i polmoni e gli altri organi non
scendano sotto una certa temperatura”..Arya si
sistemò meglio, il busto abbandonato contro quello di Eragon
e le gambe rannicchiate tra quelle del cavaliere..Eragon la
avvolse con le braccia..Arya si rannicchiò ancora di
più e posò la testa nell’incavo tra la
spalla e il collo del cavaliere..era in imbarazzo ma allo
stesso tempo si sentiva sicura e protetta come non si era mai sentita
prima..”mi raccomando, non addormentarti o non ti
risveglierai mai più”..”tranquillo non
succederà” gli rispose, poi alzò la
testa e lo guardò negli
occhi..”grazie”..”e di
cosa?”..”di tutto”..lui la
guardò interrogativo..”non so bene a che cosa
alludi ma è stato un piacere” le rispose con un
largo sorriso rassicurante..si misero a ridere e Arya
riappoggiò la testa e si strinse ancora di più al
cavaliere..
La bufera stava rallentando la sua furia, dopo ore passate in silenzio
Eragon decise di rompere quell’idilliaco
momento..”la bufera sta sciamando, presto potremo riprendere
la marcia”..l’elfa alzò il capo e
annuì, il cavaliere la fissò per qualche istante
con uno sguardo indagatore..”fammi vedere le
mani”.. le prese le mani ..”piano!mi fanno
male!”.. erano
bluastre..”alziamoci”..Arya fece leva sulle gambe
che però non ressero il suo peso, Eragon la
sostenne..”come immaginavo..stai perdendo la
sensibilità agli arti”..”non
è un problema..non preoccuparti”..senza preavviso
la prese in braccio e si incamminò..”dove stiamo
andando?”..”ancora non lo so”..
..una lince e i suoi piccoli camminavano nella neve alta, si voltarono
di scatto accorgendosi della presenza del cavaliere, la madre fece
qualche passo in avanti e mostrò i denti..Eragon la
raggiunse mentalmente e le parlò con voce
pacata..”né io né la mia compagna
vogliamo fare del male a te e ai tuoi piccoli, cerchiamo un rifugio
caldo per riposarci..puoi aiutarci?”..nella mente vide
un’angusta grotta ai piedi delle montagne, dopo uno stretto
passaggio, una buca con dell’acqua fumante..”una
sorgente d’acqua calda!”..il cavaliere
chinò il capo e mentalmente ringraziò
l’animale..
Arya aveva il viso nascosto dal mantello, ma percepì subito
il cambiamento di temperatura..”dove
siamo?”..”al caldo”..
”sento il calore avvolgermi il corpo..è la
più bella sensazione che abbia mai
provato”..Eragon la guardò sorridente..si erano
tolti alcuni vestiti e gli stivali, Eragon era a petto nudo mentre Arya
aveva una maglia leggera…l’elfa rise e si
avvicinò al cavaliere seduto nell’acqua su una
roccia affiorante..”grazie”..lui sorrise
compiaciuto..Arya gli sfiorò la mascella con la mano e
avvicinò il suo viso a quello del cavaliere..”sai
mi ero sbagliata”..”a proposito di
cosa?”..”di noi”..”non ti
seguo”..”mi sono resa conto che i miei sentimenti
per te vanno oltre la semplice amicizia”..detto questo
avvicinò lentamente le sue labbra a quelle del cavaliere, fu
lui a coprire la distanza..si alzò in piedi e la
attirò a sé con delicatezza, l’elfa
appoggiò le mani sul suo petto e sentì una
sensazione di benessere invaderle il corpo..schiuse la bocca e la
lasciò entrare...si staccarono ansimanti, Eragon
sfiorò con le labbra il contorno della mascella di lei e le
posò un bacio sul collo scorrendo con la mano la colonna
vertebrale, la sentì fremere di piacere..decise di giocare
un po’ con lui e iniziò a succhiargli il lobo
dell’orecchio per poi scendere sul collo, fino
all’attacco della spalla per poi risalire verso la bocca..lo
fece indietreggiare fino a stendersi sul pavimento della grotta, le
gambe ancora nell’acqua..prese a stuzzicarlo..salì
a cavalcioni su di lui continuando a baciarlo, si spostò sul
petto, ne disegnò le curve con le dita e iniziò a
giocare con i suoi capezzoli..Eragon gemette di piacere..”ho
così tanto potere su di te, cavaliere?” disse lei
con un sorriso malizioso..con un colpo di reni ribaltò la
situazione..”più di quanto immagini”
sorrise e catturò nuovamente la bocca
dell’elfa..si staccò lentamente e la
fissò negli occhi..”fa freddo…per ora
basta così”..Arya annuì, Eragon si
alzò e iniziò a rivestirsi..Arya lo raggiunse e
si rivestì anche lei...
Giunsero al passo dopo ore di cammino, varcarono quello stretto
passaggio tra le montagne e si ritrovarono davanti a uno spettacolo
incredibile, la neve illuminata da alcuni timidi raggi di
sole sembrava fatta di diamanti e in lontananza il mare scintillava
come di luce propria…i due viaggiatori contemplarono
abbracciati quello spettacolo..
Cari amici, grazie per aver letto questa fanfic e per averla
commentata; nell'originale c'erano parecchi spazi in cui ero andata a
capo ma purtroppo non riesco a riprodurli qui sul sito, mi dispiace =(
Grazie ancora!!
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