Solo per te, Swan

di BloodyMeii
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jolly Roger ***
Capitolo 2: *** L'ospedale ***
Capitolo 3: *** Rivelazioni dolorose ? ***
Capitolo 4: *** L'errore più grande ***
Capitolo 5: *** Basta errori ***
Capitolo 6: *** Lettera ***
Capitolo 7: *** Solo per te, Swan ***



Capitolo 1
*** Jolly Roger ***


POV EMMA
In questo periodo sono successe un sacco di cose: il rapimento di Henry; il viaggio a Nerverland; la riconciliazione con Neal; Zelena; il viaggio nel tempo. E in tutto questo c'è sempre stata una persona al mio fianco che mi ha sostenuto e costui è Hook, però in questo periodo è più distaccato ma soprattutto non mi parla più o se lo fa non mi guarda nemmeno negli occhi. Tutto è cominciato dal nostro ritorno dal viaggio nel tempo. Quella sera mentre parlavo con Neal mi voltai verso di lui e i nostri sguardi si incrociarono e il mio cuore cominciò a battere forte come non mai, poi all'improvviso tutti finì quando, Hook uscì per andare chissà dove. Ogni volta che mi trovo nella stessa stanza insieme a lui ho sempre la sensazione di avere delle farfalle nello stomaco come una ragazzina alla prima cotta, neanche Neal mi ha mai fatto questo effetto. E ora mi trovo come una stupida a vagare nel porto in piena notte solo per vederlo. Arrivata davanti la Jolly Roger esitai un attimo, mi feci coraggio, "E' permesso" urlai sperando che Hook fosse sveglio e proprio in quello istante senti un rumore di vetro rotto provenire dalla cabina del capitano. Entrando quasi non riconobbi quel posto, era tutto sotto sopra pieno di bottiglie, c'era un forte odore di alcool che ricopriva tutta la stanza. In un angolo vidi Hook privo di sensi con una ferita molto profonda sulla fronte, corsi verso di lui in preda al panico "Hook, Hook apri gli occhi" dissi mentre lo scuotevo, verificai se c'era polso e per grazia divina c'era. Non sapevo cosa fare così decisi di prenderlo in spalla anche se era molto pesante ma in quel momento non mi interessava, uscii sul ponte e cominciai ad urlare per chiedere aiuto ma ovviamente nessuno rispose cosa potevo aspettarmi saranno state le tre di notte.
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Angolo autrice:
Salve mondo, questa è la mia prima fanfiction quindi se ci sono degli errori di scrittura o formazione del testo non indugiate a scrivermelo. Comunque scusate se questo primo capitolo è cortino ma serve solo per dare l'input alla storia. Comunque spero vi sia piaciuto e ci rivediamo ad un prossimo capitolo.


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Capitolo 2
*** L'ospedale ***


POV EMMA

Con tutta la forza che avevo in corpo trascinai entrambi fino la torre dell'orologio, per mia fortuna c'era David in pattuglia, appoggiai Hook su un muro e lo fermai, avevo lo sguardo cupo infatti mio padre appena mi vide si preoccupò "Si può sapere che diavolo gli è successo?" disse riferendosi a Hook ancora privo di sensi "non lo so, l'ho trovato in questo stato sulla sua nave"ero sul punto di piangere ma il mio orgoglio non me lo permise e ricacciai indietro le lacrime per non farmi vedere debole però a mio padre questo particolare non scappò "non ti preoccupare ora lo portiamo in ospedale ok?" per fortuna lui aveva sempre la soluzione per tutto. Durante il breve viaggio che ci divideva dalla nostra destinazione nessuno aprì bocca, arrivati ci dissero che non era niente di grave ma i 2 punti non glieli tolse nessuno. Rimasi tutta la notte a vegliare su di lui come quest'ultimo aveva fatto con me svariate volte, fino a quando non sentì la voce di mio padre che mi detestò dai miei pensieri "Cosa ci facevi sulla Jolly Roger alle tre di notte?" mi aspettavo quella domanda da lui, ora mai lo conoscevo molto bene. "Volevo solo vedere come stava" non amavo mentire ma di certo non potevo dirli che mi ero innamorata di un pirata e che la sua presenza era diventata come una droga, che senza di lui mi sentivo persa e vuota. Di sicuro avrebbe ucciso prima Hook e poi me, in effetti non aveva tutti i torti c'era Neal e dovevo pensare anche al bene di Henry. Non riesco a comprendere come nessuno riesca a fidarsi di lui, diamine ha salvato Storybrooke, mio padre, Henry e Neal senza mai chiedere niente in cambio e devo dire che già questo vuole dire tanto visto che quest'ultimo è un pirata e queste azioni vanno a discapito della sua reputazione. "Alle tre di notte?" la voce di David era molto calma, "Emma dimmi il vero motivo della tua visita" mi squadrava con occhi preoccupati che solo un padre può avere nei confronti di una figlia. "Non sono affari tuoi" dissi sperando di finire lì il discorso cosa che non accadde "sono tuo padre è ovvio che mi interessa" ora il suo tono cominciava ad alzarsi e stava cominciando ad innervosirsi, "cosa vuoi che ti dica, non si faceva più vedere e stavo cominciando a preoccuparmi" era una cosa ovvia,davvero in quella città ero l'unica che si preoccupava per lui? Notai che il suo sguardo era fermo in punto ignoto, stava pensando. Speravo che il discorso fosse finito ma poi sentii nuovamente la voce di David "spera solo che non ti faccia soffrire altrimenti..." esitò prima di finire la frase "se la vedrà con me" capì subito dove voleva andare a parare e non riuscì a non accennare un piccolo sorriso. "Grazie" era quello che riuscì a dire prima che scomparisse nel nulla lasciandomi da sola con l'uomo che ora considero indispensabile come l'aria. Verso le otto la stanchezza cominciava a sentirsi, infatti non riuscivo a tenere gli occhi aperti, anche perché non dormivo da non so quanto e forse lì con Hook di fianco potevo dormire in tranquillità ma il fato volle che neanche quel giorno riuscì a dormire perché lo vidi aprire gli occhi. Era spaesato, così gli passai un bicchiere d'acqua "Non ti preoccupare sei in ospedale, ora bevi questa ti sentirai meglio" gli passai l'acqua aspettando una sua minima parola, "Sei stata tu?" disse con tono molto basso di sicuro era ancora un po'stordito "si" lo dissi abbassando lo sguardo, avevo paura che lui mi facesse la fatidica domanda che per mia fortuna non arrivò. Dopo alcuni minuti di silenzio lo vidi mentre si alzava per andare via ma io fui più veloce e gli presi il braccio e lo bloccai "Si può sapere che diavolo vuoi fare?" lo vedevo indifferente "voglio andarmene non si vede?" disse quella domanda quasi con disprezzo, che diavolo gli era successo? Giuro non riuscivo più a riconoscerlo "non puoi andare finché i medici non ti dico che sei stato dimesso" ora cominciavo ad irritarmi, chi credeva di essere. "Ti ricordo che sono un pirata e non prendo ordini da nessuno" lo disse con uno stupido ghigno sulla faccia. Questa era la bocca che ha fatto traboccare il vaso.

Angolo autrice:
Salve mondo, nuovo capitolo di questa storia. Spero che vi sia piaciuto e come sempre commentate per il vostro parere e i vostri consigli


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Capitolo 3
*** Rivelazioni dolorose ? ***


POV HOOK
Cambiare ecco cosa volevo fare a tutti i costi per quella ragazza che si ostinava a trattarmi come una pezza da piedi, anche dopo averla aiutata innumerevoli volte. Speravo che dopo il viaggio nel tempo fosse cambiato qualcosa, invece le cose non facevano che peggiorare, ovviamente per me, Bea da quel giorno gli girava sempre intorno come una mosca, era vero che gli avevo detto che avrei rinunciato ad Emma per il bene di Henry ma non era una scusa per farle la corte solo in mia presenza, lo faceva apposta per caso ? Quanto era vero il detto 'il migliore amico di ogni pirata è il suo rum' infatti la mia amata fiaschetta non mi aveva mai abbandonato ne rifiutato ne tanto meno deluso. Adesso mi ritrovo con un mal di testa assurdo e un'Emma preoccupata che mi fissa, non ricordo molto della sera prima ma una cosa era sicura, avevo alzato troppo il gomito. Ero molto confuso, vidi Emma passarmi un bicchiere d'acqua, lo presi senza berne il contenuto, l'unica cosa che mi passa per la testa in quel momento era sapere come fossi arrivato in quella stanza ed ero sicuro di non esserci arrivato con le mie gambe. Dopo svariati minuti a pensare decisi di alzarmi per andarmene però qualcosa mi fermò prima, era la mano di Emma, era preoccupata si vedeva distante un miglio ma in quel momento non mi interessava. "Ti ricordo che sono un pirata e non prendo ordini da nessuno" dopo aver finito la frase non capì subito cosa stesse succedendo sentì solo un dolore molto forte sulla guancia e vidi la mano di Emma a mezz'aria. Non potevo crederci mi aveva appena dato uno schiaffo in pieno volto senza un motivo apparente, è vero gli avevo dato una risposta non molto gentile poco prima ma non era abbastanza come scusa. "Tu non te ne vai finché non mi dici cosa diavolo ti è successo" sentì la frase come se fossi stato chiuso dentro una campana di vetro, non potevo credere alle mie orecchie davvero era così cieca davvero era così, così stupida da non capire. "Niente Swan non mi è successo niente, cos'è non ti piace la mia vera natura" le parole mi uscivano come veleno, neanche a parlare con il coccodrillo usavo certi modi e finendo la frase vidi una cosa che non credevo di vedere nello sguardo di Emma...disappunto, ovviamente non potevo mentire con lei. "Vuoi sapere cosa mi è successo Swan sei davvero così curiosa ?" il suo sguardo non si smosse di un millimetro ed era fisso su di me e mi diceva di continuare. "Ok va bene, dopo Neverland non riesco a non pensare ad una cosa, se avessi lasciato stare, se non ti avessi portato su quella stupida isola cosa sarebbe successo, di certo non avresti rincontrato Bea, scusa Neal, però così facendo non avresti salvato Henry e...e...e" non riuscivo a finire la frase era come bloccata in gola, vedendomi in difficolatà Emma mi prese la mano per darmi sicurezza "Sei geloso di Neal per caso ?" disse quella frase con una tranquillità innaturale che mi innervosiva, poi che stava insinuando ? io non ero geloso è che mi dava fastidio che quel codardo, perché era proprio come suo padre, gli girasse intorno come un avvoltoio che gira intorno ad una carcassa. "Non mi interessa niente di quello che fate tu e Neal è solo che..." cosa potevo dirgli, mi stavo aggrappando sugli specchi ero finito in un vicolo cieco. "E' solo che sei geloso ammettilo dai, non ti giudico" l'ultima frase la disse con un sorriso beffardo sul volto, cos'è ora ci scambiavamo persino i ruoli ! "No ti sbagli è solo che mi ha dato fastidio il fatto che ne tua madre ne tuo padre mi hanno ringraziato cioè ho fatto così tanto per loro senza mai chiedere niente in cambio" era una mezza verità ma volevo finirla lì. "Oh era per questo motivo, ti sentivi sfruttato" era tristezza quello che sentivo ? davvero si stava dispiacendo per me ? forse era meglio se gli dicevo subito che cosa avevo al posto di farla sentire così.

Angolo autrice:
Salve mondo allora cosa si può dire di questo nuovo capitolo visto dal nostro amatissimo Killian Jones ? L'idea iniziale non era questa ma andando avanti ho cambiato idea comunque credo che ci saranno ancora 2/3 capitoli. Come sempre commentate per darmi consigli e alla prossima.

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Capitolo 4
*** L'errore più grande ***



Era passata circa una settimana da quando Hook uscì dall’ospedale, non cambiò molto tra Emma e lui anzi si può dire che la situazione stava peggiorando di giorno in giorno perché non si parlavano più, facevano solo piccoli discorsi. Entrambi sapevano che la loro “amicizia” era molto a rischio sarebbe bastato anche solo un piccolo passo falso e puff tutto poteva andare in fumo. La giornata della salvatrice era cominciata nel modo peggiore, mentre faceva colazione qualcuno suonò il campanello davanti a lei c’era Neal, la persona che si era promessa di evitare per quel periodo. “Ti prego una sola volta e se andrà male non ti importunerò più lo giuro” la supplicava più o meno da mezz’ora, Emma non voleva cambiare idea, “Cosa non capisci della parola no ? sei diventato sordo per caso ?” era tutto inutile perché a quanto pareva per la prima volta insisteva in qualcosa e non faceva il codardo quindi decise di accettare però non ne era molto convinta, passare un intera serata insieme a Neal non era il massimo ma era anche giusto dargli una seconda possibilità. E magari se andava bene, avrebbe trovato finalmente il suo lieto fine ? Però c’era sempre quella vocina in testa che gli diceva che non era lui il suo “principe azzurro” ma era qualcuno di molto più strambo per quell’epoca, non pensava ad altro che a Killian e al suo rinunciare a lei così facilmente senza combattere, forse quello che le aveva detto appena conosciuto e a Neverland era solo un escamotage per portarla a letto ma c’era anche il suo stupido modo di fare da gentil uomo che la confondeva, cosa voleva veramente da lei ? e se accettare l’invito di Neal fosse stato il colpo decisivo per rompere il rapporto con lui ? non sapeva cosa pensare forse doveva chiedere consiglio a chi ne capiva di più. “Allora tesoro di cosa volevi parlare” Snow era sempre così pacata in qualsiasi situazione invece Emma era sempre così agitata e non riusciva a pensare in modo razionale, come facevano ad essere madre e figlia ? molte volte la salvatrice se lo chiedeva. “Sono confusa su una cosa” Emma lo disse mentre giochicchiava con le mani, “Quando mai non lo sei ?” Snow la prense un po’ in giro cercando di smorzare la tensione che si era creata nella stanza, sapeva che per sua figlia parlare con lei fosse una cosa nuova e difficile da fare. “Allora Neal mi ha chiesto di uscire a cena questa sera e…” sua madre non la fece finire ed intervenne “E hai paura che Hook ci rimanga male, giusto ?” la salvatrice non rimase sorpresa, ormai sua madre la conosceva e conosceva la sua situazione complicata gli ne aveva parlato la sera dopo l’inconveniente successo a Hook. “Secondo me devi chiederglielo direttamente” Emma ci aveva già pensato ma non credeva fosse la cosa migliore da fare, forse chiedere a sua madre era stata una cattiva idea, era meglio che Hook non sapesse niente, in realtà perché si preoccupava non lo sapeva, dopo tutto a Hook non interessava niente di lei, solo a pensarlo ad Emma venne un senso di tristezza. “Non lo farai vero ?” la conosceva troppo bene oramai “Esatto non lo farò, tanto a lui non interesso” le ultime parole le disse quasi sussurrando “Emma sappiamo entrambe che non è così, dopo tutto quello che ha fatto per te come fai a pensare che non gli interessi ?” secondo Emma sua madre stava solo parlando a vanvera “Me l’ha detto lui stesso e mi sembra di avertelo detto quindi non dire il contrario” ora la vedeva sorridere “Sei proprio sciocca lo sai ? te l’ha detto solo per darti una possibilità con Neal, ma soprattutto per Henry perché lui sa come ci si sente a crescere senza un padre e non vuole far passare la stessa cosa a tuo figlio” era un pirata non poteva essere così tanto gentil uomo non poteva accettarlo, nessuno e dico nessuno l’aveva messa al primo posto neanche Neal. “Ora devo andare” era ancora più confusa dopo quella breve chiacchierata ma prima di uscire Emma fu fermata da sua madre che era molto seria “Emma ti meriti un lieto fine, per una volta pensa un po’ di più a te stessa che ad Henry, lui sa cavarsela da solo tu no” finì con un grosso sospiro perché sua figlia era scappata subito dopo la parola lieto fine, infatti le ultime parole le disse urlando per farsi sentire. Ora la salvatrice si ritrovava a parlare da sola, “Assurdo, sapevo che sarebbe stata una cattiva idea chiedere aiuto, me la sono sempre cavata da sola, e poi io sono la salvatrice, il lieto fine non è compreso nel contratto, pensano che sia semplice aiutare tutti e se voglio uscire con qualcuno non devo dicerto preoccuparmi di…” continuò a borbottare finché non andò a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno “Scusami Swan, non ti avevo proprio visto” quella voce, quella stupida voce la fece sussultare “Hook stai più attento la prossima volta mi hai quasi fatta cadere per terra” era visibilmente arrabbiata “Oh, qui c’è qualcuno che ha i nervi a fior di pelle, vero Swan ? comunque sta sera devi uscire con qualcuno ?” Emma non sapeva se dirglielo o no ma oramai l’aveva sentita quindi non poteva più nascondergli niente. “Bè Neal mi ha chiesto di uscire a cena e ho accettato, non si sa mai che sia la volta buona” la salvatrice si pentì subito di aver detto quella frase perché vide il volto di Hook cambiare dal suo solito sorriso malizioso ad un sorriso triste quasi malinconico, “Sono sicuro che andrà tutto alla grande e finalmente avrai il tuo lieto fine” lo disse con un sorriso falso ed a Emma questo non piacque, era così per causa sua, però lui aveva esplicitamente detto che non gli interessava più e aveva lasciato via libera a Neal quindi era ovvio che di lei non voleva più sentire parlare, però alla notizia che aveva un appuntamento era visibilmente scosso, e se sua madre aveva ragione, e se lo faceva per il bene di Henry ma soprattutto per il suo bene? Per la salvatrice tutto questo era assurdo nessuno e dico nessuno aveva messo i suoi bisogni al primo posto neanche i suoi genitori o Neal lo avevano mai fatto quindi perché uno stupido pirata doveva farlo ? il silenzio dilaniava entrambi, il primo ad aprire la bocca fu’ Hook “Sai credo davvero che Neal sia la persona giusta per te, dopo tutto lui ci sta provando anche se tu gli avevi esplicitamente detto a Neverland che non volevi ricominciare, ha avuto il coraggio di chiederti di uscire e non ha fatto il codardo lasciando via libera al primo che passava pensando che fosse la cosa giusta da fare” Emma sapeva che si stava riferendo a se stesso “Hook…” la salvatrice lo disse avvicinandosi “Emma, scusami devo proprio andare, divertiti stasera” disse la frase lasciando Emma sull’orlo di un pianto che l’avrebbe distrutta. Solo ora capiva l’errore che stava commettendo a farlo andare via.

Angolo autrice:
Salve mondo come va ? allora nuovo capitolo appena finito. Secondo voi Emma cosa farà ? Andrà all'appuntamento ? se lo farà cosa combinerà e Hook vuole veramente lasciarla a quel codardo di Neal, tutte le risposte a queste domande le troverete nei prossimi capitoli.  

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Capitolo 5
*** Basta errori ***


La giornata della salvatrice passò come al solito tra le lamentele di Leroy o i giri di pattuglia per controllare chissà cosa visto che gli unici pericoli c’erano solo durante la comparsa di nuovi nemici. Non riusciva a concentrarsi per bene infatti faceva le cose con inerzia, non vedeva l’ora di tornare a casa per stendersi sul letto e dimenticarsi per un po’ dell’uscita a cena con Neal. Era troppo stanca per rimanere lì e doveva prepararsi, dopo tutto aveva accettato e non poteva rinunciarci all’ultimo momento, non era una cosa da lei però non poteva far finta di niente perché oramai aveva capito cosa provava per quello stupido sexy pirata, e quando l’aveva visto andare via con il volto coperto da un velo di tristezza, il suo cuore si ruppe, voleva seguirlo e fare la cosa che si era ripromessa non avrebbe più fatto dopo Neverland, baciarlo. Si perché le labbra di lui dopo il bacio a Neverland erano diventate come droga, voleva assaporarle ancora e ancora ma come suo solito il passato veniva sempre a galla e decise di non fidarsi come aveva sempre fatto con chiunque. Però andando avanti, conoscendolo meglio capiva sempre di più che di lui ci si poteva fidare, ma il suo orgoglio di ragazza orfana gli urlava che anche lui l’avrebbe abbandonato come avevano fatto tutti. Così decise di non parlargli e come cosa stava funzionando finché non entrarono nel portale per il viaggio nel tempo, lei sapeva che Hook poteva anche non seguirla e non avere problemi ma non lo fece anzi l’aiutò un sacco cercando anche di consolarla quando credeva che sua madre fosse morta, quindi perché non riusciva ad aprirsi con lui, perché era così difficile. Lui con lei era sempre così tranquillo era sempre così sincero e come cosa alla salvatrice dava sui nervi, lei più provava ad aprirsi più lo allontanava. Nel fare tutte queste riflessioni Emma non notò che il suo turno era finito da circa 10 minuti infatti a destarla dai suo pensieri fu’ suo padre. “Emma il tuo turno è finito, perché non vai a casa che ti vedo stanca” la calma che aveva era la stessa che aveva usato sua madre la mattina quando gli aveva chiesto aiuto. “e poi so’ che hai un appuntamento questa sera” rideva contento, come poteva pensare che fosse una cosa bella ? Emma quasi odiava Neal eppure suo padre era felice nel sapere che aveva un appuntamento con lui. “Emma va tutto bene ?” la salvatrice non si era accorta che stava piangendo, da quanto tempo non lo faceva ? da quanto tempo si teneva tutto dentro ? forse suo padre l’avrebbe consolata ma lei sapeva che nessuno l’avrebbe aiutata tranne la causa di quelle lacrime. “Ovvio che va tutto bene, mi è solo entrato una ciglia nell’occhio” si stava asciugando gli occhi con troppa rabbia, era ovvio che andava tutto storto! Ad un certo punto suo padre gli prese le mani e gli alzò il viso per guardala negli occhi “Emma cosa c’è puoi dirmelo lo sai” forse sfogarsi con qualcuno l’avrebbe aiutata “Ok, tanto mi sono già esposta” era così difficile però suo padre la guardava con una tale dolcezza e questo la motivava ad andare avanti “Il mio problema è Hook” appena quel nome arrivò alle orecchie di David scattò in piedi e strinse i pugni “Io te l’avevo detto, non ci si può fidare di un pirata, ora lo ammazzo” era su tutte le furie ed Emma dovette subito placarlo per non fargli fare cose troppo stupide “David calmati, lui non ha fatto niente” ora la faccia era sbigottita. “Non capisco, se non ha fatto niente perché prima…” dopo tutto lui non sapeva niente, era più che lecita quella domanda “Sono io papà, sono sempre io” questa volta se ne accorse delle lacrime che uscivano. Sapevano di rabbia, delusioni e tanto odio che aveva represso per molti anni in un angolo del suo cuore. “Per la prima volta nella mia vita avevo trovato qualcosa di bello, qualcuno che mi faceva sentire unica, qualcuno che teneva veramente a me e mi metteva sempre al primo posto eppure io sono riuscita a rovinare tutto perché non sono mai stata abituata a queste attenzioni e credevo che fosse tutto finto ma non era così per lui sono o meglio ero davvero importante” E vide per la seconda volta in quella giornata un sorriso, da parte di suo padre questa volta, che la fece innervosire “Sei così schiocca, mi duole dirlo ma quel pirata non rinuncerà mai a te anche a costo di perdere l’altra mano, quindi non rinunciare a una persona così solo per il tuo orgoglio, sai che puoi contare di più su Hook che su di me e tua madre ?” poi disse una frase che stupì entrambi “Siete proprio come me e Snow, prima vi odiavate poi pian piano avete ceduto però per colpa dell’orgoglio di uno dei 2 avete sofferto o meglio state soffrendo molto, azzarderei a dire che il vostro sia vero amore” non si capiva chi era più stupito, David per aver detto quella frase o Emma per aver realizzato che dopo tutto aveva ragione. Il silenzio che ne seguì durò un po’ “Forse è meglio che vai a casa sai non credo che Regina voglia pagarti gli straordinari” David cercò di cambiare argomento “Si, forse hai ragione” se ne andò dalla centrale con le idee più chiare. Sapeva benissimo cosa doveva fare, non doveva commettere errori questa volta.

Angolo autrice:
Salve mondo nuovo capitolo. Allora voi siete d'accordo con David, ovvio soprattutto dopo la 5x20 vero ragazzi ? Ma apparte questo credo che il prossimo sia l'ultimo capitolo, quindi come si metterenna le cose per la coppia, credo, più amata di OUT ? lo scoprirete leggendo il prossimo capitolo.

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Capitolo 6
*** Lettera ***


Sapeva che aspettare il momento dell’appuntamento per parlare con Neal era una cosa meschina però sapeva anche che non poteva fare altrimenti. Aveva chiesto nuovamente aiuto a sua madre ma questa volta l’aveva ascoltava non come aveva fatto la mattina. Anche Snow aveva constatato che era meglio aspettare, e soprattutto le aveva suggerito di meditare sulle parole da usare con entrambi gli uomini, con Neal doveva usare parole non troppo dirette e con Hook doveva riuscire ad aprirsi come voleva senza avere problemi. Distesa sul suo letto la salvatrice continuava a meditare senza alcun risultato, non era mai stata brava con le parole, lei faceva sempre tutto con i fatti, era sempre stata questa la sua filosofia quindi perché questa volta doveva essere diverso ? forse se faceva come sempre sarebbe stato tutto più semplice esprimersi però anche per colpa del suo modo di fare che si era messa in quella situazione quasi imbarazzante. L’emicrania stava diventando sempre più forte e pulsante nella testa di Emma, stava pensando da troppo tempo e lei lo sapeva bene ma non poteva farne a meno in quel momento, però quel mal di testa la stava distruggendo, forse una piccola pausa l’avrebbe aiutata a riordinare le idee. Mentre scendeva le scale notò un foglio di carta che sporgeva dalla porta. Raccolse l’oggetto con molta curiosità, sembrava una lettera, e nel leggere il destinatario il terreno sotto i suoi piedi sprofondò completamente, una sola parola “Swan” e lei sapeva bene di chi fosse quella calligrafia così perfetta che solo un ex marinaio che aveva servito un re corrotto sapeva usare.

Da Granny’s qualche ora prima...
Killian sapeva che quella era la cosa giusta da fare, lo aveva sempre saputo ciononostante quella scelta lo stava distruggendo pian piano da dentro. Se lo faceva era solo per la sua Swan e per il ragazzo, era quello che continuava a ripetersi mentalmente, senza risultato alcuno. Era davanti Granny’s da qualche minuto, le sue gambe non volevano collaborare in alcun modo, le mani gli tremavano, quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto quel posto. Prese coraggio e si avviò verso la tavola calda con passo molto lento, appena varcò la porta i suoi occhi si puntarono su due figure molto famigliari, Regina e Bea stavano parlando mentre bevevano, per quello che riusciva a vedere Hook, lui della cioccolata e lei un caffè. Si avvicinò a loro e prese a parlare “Lo so che non è il momento adatto ma potete farmi un favore ?” parlava non con la solita convinzione che caratterizzava Hook, ma il suo tono era triste. “Captain eyeliner qual buon vento ti porta da queste parti” a Regina non scappò il tono del pirata, sapeva che in quel periodo le cose non gli andavano a gonfie vele ma non credeva che stesse così male da chiedere aiuto a lei ed a Bealfire. “Già Killian cosa ti serve ?” anche a Neal non scappò lo stato d’animo di quest’ultima ma non ci fece molto caso. “Beh, dovreste consegnare questa lettera ad Emma” e tirò fuori l’oggetto nominato da una tasca dentro il suo pesante cappotto “lo farei io ma…” stava per finire la frase quando entrambe le figure davanti a lui lo fermarono con un secco “no” detto all’unisono. Era confuso sperava che almeno quel favore gliel’avrebbero fatto ma effettivamente si sbagliava. “Non serve leggere quella lettera per sapere cosa c’è scritto, quindi no non gliela consegniamo” a parlare per grande sorpresa del pirata fu’ Neal che sembrava quasi deluso dal suo comportamento. “E’ divertente vedere come tu dia sempre del codardo a Gold quando tu stesso in questo momento stai facendo la stessa cosa” questa volta fu’ Regina a proferire parola mentre sorseggiava il suo caffè. Quella lunatica gli stava davvero dando del codardo ? quando lei si era rifugiata in una città creata da un sortilegio dove i suoi abitanti non ricordavano chi fossero davvero. “Va bene gliela consegnerò io non scomodatevi” cominciava ad irritarsi, era così difficile fargli questo favore ? Lui sapeva che non ci sarebbe mai riuscito perché se avesse incrociato quelle gemme tanto amate non sarebbe mai partito e sapeva che non poteva farlo. “Senti Killian non so’ come mai tu ed Emma continuate a rincorrervi così tanto, sarebbe più semplice se voi due vi chiariste subito così finiamo questi stupidi capricci da bambini dell’asilo, ok ?” il pirata non poteva credere alle parole appena proferite da Bae, secondo lui era capricci quelli, secondo lui tutto quello che stava facendo erano capricci!! Dopo quelle parole in un impeto di rabbia Killian tirò un pugno in faccia a Neal senza pensare troppo alle conseguenze, “Ma dico sei impazzito per caso ?!” Bea si stava tenendo la mascella per il dolore, Regina invece lo fulminò con lo sguardo, “Credevo che dopotutto quello che ti è capitato fossi maturato e invece mi sbagliavo, non hai ancora capito che quelli che tu chiami capricci li stiamo anzi li sto facendo per te, per Henry e per Emma voglio che siate la famiglia che tu non hai potuto avere per causa mia, non voglio rifare lo stesso errore due volte ma evidentemente sei anzi siete troppo occupati a vedermi come il pirata senza cuore che mi descrivono” finalmente si stava liberando dal macigno che l’opprimeva da tempo oramai, si sentiva più leggero. Tutti dentro Granny’s si ritrovarono a vedere la scena in silenzio, anche Regina che in quel momento non sapeva proprio cosa fare e dire. “Comunque credo che abbiate già capito le mie intenzioni quindi l’unica cosa che posso dirvi è addio e salutatemi Snowhite e il principe” così dicendo si diresse verso la porta ma una voce lo fece fermare per un secondo “Non lo fare, lei non merita di soffrire ancora e sappiamo entrambi che se te ne vai lei ne uscirebbe distrutta e so per certo che non è questo quello che vuoi per lei” un solo istante e poi Hook continuò per la sua strada, niente e nessuno l’avrebbe persuaso a rimanere lì. Con la lettera tra le mani si avviò verso l’appartamento di Emma.

Le mani gli tremavano, il mal di testa aumentò, doveva leggere, voleva sapere cosa diceva quella lettera così si fece coraggio e comincio a leggere
Cara, Swan
Lo so è da vigliacchi scrivere una lettera ma non sarei mai riuscito a dirti a voce, guardandoti negli occhi, quello che ho da dirti. Io ti feci una promessa, avrei conquistato il tuo cuore però non sono riuscito a mantenerla. Nella tua vita sono solo stato uno sbaglio me l’hai detto anche tu quando ci siamo baciati a Neverland, quindi per non crearti altri  problemi e farti vivere la tua vita con Bealfire ed Henry in pace ho deciso di lasciare Storybrooke per sempre. Per me qui non c’è più niente. Ti volevo solo dire che ti amo e ti amerò per sempre Emma Swan e spero che troverai finalmente il tuo lieto  fine. Addio Emma
-Killian

L’unica cosa che Emma riuscì a fare in quel momento era versare lacrime, l’unica volta in cui aveva trovato la felicità era riuscita a rovinare tutto per colpa del suo passato che l’aveva spinta ad allontanare chiunque anche l’unica persona che l’amava e che non l’avrebbe mai delusa. La rabbia nella salvatrice aumentò sempre di più, tale da rompere le lampadine in casa con la magia, Regina gliel’aveva detto che la magia deriva dalle emozioni di chi la usa. Non riusciva a reagire, era colpa sua e solo sua come sempre, era la salvatrice ma non era riuscita a salvare la persona più importante, se stessa. Sentì la porta dell’appartamento aprirsi ma non voleva vedere chi fosse voleva stare sola, prese per uscire da quella stanza con l’aria ormai troppo pensante per lei ma una mano conosciuta la fermò “So cosa sta succedendo e sei ancora in tempo per fermarlo” Neal la stava fissando dritto negli occhi, era confusa “Come fai a...” forse gliel’aveva detto di persona era l’unica spiegazione razionale. “Non ha importanza devi solo sapere che ho preso un pugno in faccia per questo motivo” e fece segno di guardare un livido che aveva sullo zigomo. Ma una domanda la stava tormentando “Perché me lo stai dicendo ?” era solo curiosa del suo cambio di idee verso il pirata e verso soprattutto la loro storia, “Ti conosco Emma, ti conosco anche meglio di te stessa ma nessuno sa leggerti dentro come Killian l’abbiamo notato tutti qui a Storybrooke tranne te. So che lo stai allontanando solo per non affezionarti a lui e soffrire perchè pensi che ti possa lasciare come ho fatto io, ma ho visto qualcosa che in lui non avevo mai visto, sta mettendo la tua felicità e quella di Henry prima di se stesso e sinceramente io una scelta così non l’avrei mai fatta” erano parole difficili per Neal ma anche lui sapeva che era tutto vero e ne fu’ anche un po’ triste ma anche sollevato, finalmente Emma avrebbe trovato qualcuno che la rendeva felice sempre se quella testona non si sbrigava ad andare. “Cosa ci fai ancora qui, vai e corri molto veloce” mentre proferiva quella frase vide il sorriso di Emma aumentare ad ogni singola parola, la donna poi corse veramente perché non poteva perdere la sua possibilità di essere felice.

Angolo autrice:
Salve mondo, allora cambio di idee tattico questo sarà il penultimo capitolo di questa long e questa volta è veramente così. Secondo voi Emma riuscirà a fermare Hook prima che parta ? oppure la sua sfiga farà la sua parte ? beh lo scoprirete nel prossimo ed ultimo capitolo di "Solo per te, Swan" 


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Capitolo 7
*** Solo per te, Swan ***


Stava correndo talmente forte che a metà strada dovette fermarsi per mancanza d’aria, ciò nonostante si riprese subito e ricominciò questa volta senza intoppi verso il porto. Arrivata quasi svenne, non c’era traccia della Jolly Roger, come faceva a non vedere quella nave così imponente ? in realtà c’era una spiegazione più che logica, ma lei non voleva pensare a tale conclusione, non poteva pensare che anche questa volta fosse arrivata troppo tardi e di nuovo nel giro di poche ore dall’ultima volta in cui l’aveva fatto ricominciò a piangere, questa volta non si sarebbe vergognava se qualcuno l’avesse vista, era troppo distrutta. Fece l’unica cosa che in quel momento, probabilmente, l’avrebbe fatta stare meglio: urlare. Cominciò urlando quello che pensava in quel momento “Sei solo un bugiardo, me lo avevi promesso, non mi avresti mai abbandonato e ora sei andato chissà dove lasciandomi sola” le ultime frasi faceva fatica a dirle per colpa dei singhiozzi “Bugiardo, bugiardo, bugiardo...io credevo che tu fossi diverso da Neal eppure, eppure adesso mi rendo conto che siete uguali” in quell’istante si sentì un pesante cappotto addosso e una voce che la fece rinascere “Non provare mai più a paragonarmi a Bea e copriti che fa freddo” la salvatrice era immobile non riusciva neanche a parlare. Ancora con le lacrime agli occhi si strinse in quel grande cappotto che profumava di salsedine. “Come fai a...” voleva davvero finire la frase però i singhiozzi non glielo permettevano. “Calmati Swan, stavo per partire ma...” cominciò a grattarsi l’orecchio in segno di imbarazzo, Emma sapeva che Killian aveva sentito tutto e ne fu’ felice soprattutto era felice di averlo ancora lì con sè. “Ma hai sentito tutto” per la prima volta non si vergognava di aver esternato quello che provava, “era inevitabile Swan” lo disse mentre l’aiutava ad alzarsi da terra “quindi...è quello che pensi di me ?” per Killian se fosse stato qualcun altro a dirglielo non avrebbe dato peso a quelle parole ma a dirgliele, non direttamente, era stata la sua Emma e questo non gli faceva di certo piacere. “Si” due lettere, servirono solo quelle due lettere per far cadere il mondo sotto i piedi del capitano, sapeva che la sua scelta di andarsene fosse la cosa più giusta o forse no, quel dubbio gli venne quando vide lo sguardo della donna, era spendo e triste, l’aveva vista piangere ma si era convinto che non fossero per lui anzi non potevano essere per lui. “Si perché sei solo un miserabile bugiardo, davvero per te le promesse valgono così poco da non provare neanche a rispettarle. Io voglio che tu rimanga con me qui a Storybrooke, non posso vederti andar via, perché prendere questa stupida decisione ? Ho per caso fatto qualcosa di sbagliato ? se è così dimmelo, posso cambiare davvero ma non voglio che mi lasci” il cuore di Killian si fermò per qualche secondo soprattutto nel sentire le ultime parole di Emma dette quasi in un sussurro “potrei sopportare l’abbandono di tutti ma non il tuo” non poteva aver detto davvero una cosa del genere, Il pirata stava boccheggiando, non se lo aspettava proprio, non da Emma. Entrambi non sapevano cosa dire però il silenzio che si era creato non era imbarazzante tutt’altro era un silenzio di approvazione, entrambi sentivano che quello fosse un momento importante. “Io davvero non credevo...” Killian era ancora immobile con Emma davanti, “Non è colpa tua sai non sono brava ad esternare i miei sentimenti” e sorrise con un sorriso sincero “Giusto” e anche lui la imitò puntando i suoi grossi occhi colore oceano nei piccoli smeraldi di lei. Passarono secondi o minuti nessuno dei due lo sapeva con certezza, rimanevano fermi uno perso negli occhi dell’altro poi Killian si decise ed abbracciò Emma stringendola molto forte quasi per paura che potesse scomparire da un momento all’altro. “Sai mi basterebbe che tu mi dicessi quello che mi hai detto prima ancora una volta per farmi restare” ed era vero ora capiva quello che intendeva dire Bea poco prima da Granny’s solo che era stato troppo stupido e cieco da non capirlo subito e il bello che lui si vantava tanto che la salvatrice per lui era un libro aperto eppure non aveva capito che lei ci teneva veramente al loro legame creatosi nel tempo. Si aspettava di tutto da quella donna ma si stupì quando le loro labbra si unirono in un bacio prima casto ma che dopo sprigionò tutta la passione che entrambi avevano dentro, si staccarono per mancanza di aria dopo svariati minuti “sai che a me non servono le parole” e Killian fù felice che fosse così con lei, “lo so molto bene Swan” e si baciarono di nuovo, Emma non avrebbe mai ammesso davanti a nessuno ma stava aspettando quel contatto da un sacco di tempo ormai. “Posso farti una domanda ?” a spezzare la quiete di quel momento magico momento fu’ la salvatrice, il pirata annuì per la curiosità, “si può sapere come ti è saltato in mente di andartene ?” il suo sguardo cominciò a farsi più cupo ma subito Killian si affrettò a rispondere “sai il perché, hai letto la lettera io credevo di fare la cosa giusta ma evidentemente mi sbagliavo e anche di tanto” ne era consapevole, non poteva credere all’errore che stava per commettere eppure ancora un dubbio si stava insinuando nella sua testa “e con Bea che cosa intendi fare ?” era una domanda a cui l’uomo voleva risposta come l’aria per qualsiasi essere vivente. “io...” la frase lasciata in sospeso non era un buon segno, Emma non sapeva come rispondere, Killian non poteva sapere che era stato lui a convincerla ad andare al porto però non poteva escluderlo dalla vita di Henry, poi un’illuminazione, anche lei aveva una domanda che gli premeva in testa e non poteva più aspettare “Tutto questo per chi lo stai facendo in verità ?” la risposta sarebbe stata l’inizio di una cosa molto bella per entrambi, sempre se fosse stata quella giusta. “In realtà lo sto facendo solo per te, Swan” alla salvatrice non servì il suo superpotere per sapere che quella fosse la verità.


Angolo autrice:
Salve mondo, ecco l'ultimo capitolo di questa long, non era proprio il finale che volevo ma hey quando mai pubblico qualcosa che avevo in mente. Alla fine ho optato per qualcosa di semplice con un finale non troppo chiuso, come faccio sempre del resto, per chissà qualche altra storia sulla nostra amata coppia che ne dite ? Comunque io vi saluto e spero che questa storia vi sia piaciuta e alla prossima

P.S: All'inizio avevo scritto "Stava correndo talmente forte che Bolt levati" giusto per dare enfasi alla sua velocità hahaha 

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