Loving Cosmo

di They are almost Canon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Oltre il proprio destino... (Dohko e Shion - Serie Classica e Lost Canvas) ***
Capitolo 2: *** Le Disgrazie della Vigiglia (Soma e Sonya - serie Omega) ***
Capitolo 3: *** Tra rabbia e passione (Degel & Kardia / Sisifo & Sasha - Lost Canvas) ***
Capitolo 4: *** La Neve dei Miracoli ( Yoma/Kairos e Partita + Baby Tenma - Lost Canvas) ***
Capitolo 5: *** Un Natale Movimentato (Seiya e Saori - serie Classica) ***
Capitolo 6: *** Uniti per Ricominciare ( nessuna coppia - Asgard post Souls of Gold) ***
Capitolo 7: *** Capodanno con botte in Giudecca ( Radamantys & Kanon / Pandora / Minos & Albafica - Serie classica e Lost Canvas) ***
Capitolo 8: *** Un Nuovo Mondo ad Attenderti (nessuna coppia / Shun serie Classica) ***
Capitolo 9: *** Avrò Sempre Cura di Te (nessuna coppia - Aiolia e Aiolos, pre Episoode G ) ***
Capitolo 10: *** Dei Babbo Natale Speciali (Shaka e Mur - serie classica) ***
Capitolo 11: *** Un destino scritto nelle stelle... (Ilias e Arkhes - di Lost Canvas) ***
Capitolo 12: *** Nozze alla Tredicesima Casa (Hyoga e Shun - serie Classica) ***



Capitolo 1
*** Oltre il proprio destino... (Dohko e Shion - Serie Classica e Lost Canvas) ***


istruzioni alla lettura:

parti nere, centrate : narratore esterno, comuni
parti verdi: 1° persona, Dohko
parti rosse: prima persona, Shion

spero di aver reso giustizia ai bicentenari, buona lettura

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La guerra volgeva al suo epico finale, erano rimasti pochi Sasha – la Dea Athena – Tenma, Aron Dohko e Shion. La giovane Dea ed i suoi amici stavano per addentrarsi nel palazzo di Ade in rovina quando la giovane si rivolse un'ultima volta ai due giovani Cavalieri d'Oro << tornate sulla terra tenendovi le vostre vite, vivete per i prossimi duecento anni, sorvegliate le stelle malefiche e impegnatevi nella ricostruziuone del santuario >>

 

 

Shion, la dea Athena, ha detto che d'ora in poi la nostra missione sarà quella di vivere

Si noi dobbiamo fare da raccordo tra quest'era e il futuro

 

i due giovani ed il Cavaliere di Pegaso partirono all'inseguimento del nemico, e i due guerrieri fecero ritorno al tempio...... Shion divenne gran Sacerdote e riparò l'armatura dell'amato, in partenza per la sua missione per poi concedersi entrsambi gli ultimi momenti spensierati, assieme

 

io rimasi qui, in terra di Grecia, a ricostuire questi sacri luoghi

io partii, alla volta di Goro-ho, con il rosario di Asmita, contenente le anime dannate degli specter

 

 

Anche se separati i nostri cuori saranno uno solo, Shion

t'incammini, scendendo per le rovine del tempio

 

 

incontro Teneo, gli dico di raggiungere la sala del Gran Sacerdote, dove ti ho lasciato

Dopo poco giunse Teneo, mi ha riferito che ti ha incontrato, ed è felice di vedermi, e che vuole far qualcosa, far parte di questo nuovo santuario, mi chiama per la prima – solenne – volta "gran Sacerdote Shion"

 

 

Teneo m'ha dato una nuova speranza, non siamo i soli, da qualche parte al mondo devono esserci dei superstiti

io ho preso la mia decisione Teneo afffronterà la prova che lo renderà il nuovo Aldebaran di Taurus

 

 

sono passati mesi, sono arrivato, Goro-oh, cosi lontana dal tempio, così vicina al nemico da sorvegliare, mi siedo sulla roccia, di fronte alla cascata

Teneo è tornato, ora è Aldebaran, si congeda da me, e il portone si chiude, rimango solo

 

 

in quel momento qualcosa accade, Kairos, divinità avversa, operò un maleficio: un bagliore un boato, i cosmi dei due amanti sembrano svanire l'uno per l'altro.

O meglio, era la linea temporale su cui i due vivevano a scindersi, da una parte Shion, dall'altra Dohko, entrambi ignari che l'altro fosse vivo...

Entrambi nutrivano quella flebile speranza, e si ponevano lo stesso quesito, sempre, sopratutto nei lunghi e gelidi inverni << dov'è il tuo cosmo???? dove sei?? >>

 

 

Goro-oh è sferzata da un vento gelido, io ho una senzazione di tristezza, ma cos'è??? Shion, tu puoi darmi risposte, ma dove sei??

qui al tempio, anno della Dea 1817, una coltre di gelida neve piange la morte di Teneo, ormai anziano, e tu non sei qui, non puoi salutare il nostro amico, non puoi abbracciarmi, per tranquillizzarmi..

 

quest'anno la torre degli specter è ricoperta da un candido manto, i loro cosmi non sono gli unici assenti, che ne è di te???

Anno della Dea 1820 altra neve, Dohko mi manchi, questi sacri luoghi senza te sono vuoti

 

inverno 1847 , è passato un secolo dalla guerra.... un altro inverno è alle porte... dove sei Shion???

inverno 1847 , è passato un secolo dalla guerra.... un altro inverno è alle porte... dove sei Dohko???


 

inverno 1860, la grande cascata è una coltre di ghiaccio.... mi si gelano le lacrime che sgorgano ogni volta che penso al fatto che non ho tue notizie

inverno 1860, nevischia, nuovi guerrieri si stanno sussegguendo.... solo la settima casa è disabitata da quel giorno

 

inverno 1915 prima guerra mondiale, cosa accade a questo mondo??? Dove sei??

inverno di guerra, prego che tu sia al sicuro

 

primo dopoguerra, nuovi inverni di solitudine, a cercare una traccia che conduca a te, e ricostruire nuovamente, il tempio

primo dopoguerra, inverno, la Cina come il resto del mondo sta rialzandosi dopo l'orrore

 

inverno 1940 seconda guerra mondiale, cosa accade - nuovamente - a questo mondo??? Dove sei??

inverno di guerra, prego -ancora una volta - che tu sia al sicuro, lontano dalle bombe

 

Aprile 1970, sono in Jamir, qui sembra ancora inverno, questa candida neve accoglie il bimbo che mi succederà quale Saint dell'Ariete

ottobre 1976, la costellazione del Dragone sembra volermi dire qualcosa

 

settembre 1977, nasce Saori , colei che sarà la dea Athena, nomino Aiolos come suo tutore, quell'inverno – misteriosamente – Saga diventa malvagio, e mi uccide.

Dai campi elisi scopro che ha fatto uccidere Aiolos, e tentato di far altrettanto con la piccola Athena, che sarà portata sana e salva, in Giappome

inverno 1977, trovo una bimba in fasce, decido di tenerla con me e di chiamarla Shunrei

 

passano gli anni, la piccola cresce io incontro Shiryu, che conquisterà l'armatura del Dragone

Questi freddi inverni fanno pensare a quacosa di negativo, e con esso i sigilli...

 

 

Anno della Dea 1990 - campi elisi - sento una voce , << Sommo, piaciuto lo scherzetto? >> poi il silenzio.....

inverno 1990 , una voce misteriosa << Libra, ti reputi tanto saggio, ma non ti sei accorto di nulla >> poi più nulla.....

 

 

così fu fino alla guerra Sacra, di nuovo, Athena contro Hades, com'è fin dai tempi del mito.

Finalmente i due amanti poterono rivedersi - sul campo di battaglia - l'Ariete in surplice, Libra con la GoldCloth.

Si scontrarono, si compresero, e negli ultimi momenti di vita dell'Ariete si fermarono ad osservare il tempio in rovina, come tanto tempo prima

 

 

Vorrei che rimanessi a parlare con me ancora a lungo

non ti preoccupare, presto ci incontreremo di nuovo

si è vero...Sono passati 243 anni dal nostro ultimo incontro. Se siamo riusciti ad aspettare tutto questo tempo ora non ha senso avere fretta

 

 

1990, campi Elisi, poco dopo la morte di Dohko e la fine della Guerra.

I due amanti, anime gemelle separate per tanto tempo, finalmente si incontrarono, in quel luogo senza tempo e senza guerre, dove tutto loro era possibile.

Si andarono incontro e si accolsero in un agoniato abbraccio, poi l'ariete sollevò da terra Libra e lo trascinò in un focoso bacio, sperato e atteso per tanto tempo in vita, giunto ora, nella morte e nella pace eterna, che li accoglieva finalmente riuniti

 

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Capitolo 2
*** Le Disgrazie della Vigiglia (Soma e Sonya - serie Omega) ***


Questa storia partecipa al Calendario dell’Avvento (Ripopoliamo i Fandom!) indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp

 

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24 dicembre,

 

 

Sonya del Calabrone era solita sfuggire alle ferree regole impostele dalla matrigna per passare qualche ora spensierata, almeno durante le festività.

Lasciava l'armatura a casa di un'amica fidata - da cui diceva di essere – in modo che il cosmo venisse rilevato dalla donna, abbassava il suo e nascosta nel piumone prestatole dalla ragazza, si avviava nel paese poco distante.

Tornava nel luogo in cui, anni prima, aveva ucciso Kazuma della Croce del Sud.

Tornava perchè innamorata di Soma del Leone Minore , il figlio dell'uomo da lei assassinato, voleva vederlo sempre, qualsiasi cosa capitasse, nonostante fosse odiata da tutti.

Soma dal canto suo – ignaro che fosse lei l'assassina del genitore - la attendeva in un capanno al limitare del bosco, dove nessuno poteva vederlo, sopratutto non i cavalieri amici del padre.

L'accordo era usare il cosmo attorno alle 14, per dirsi che erano vicini.

Tutti gli anni andò effettivamente così, ma quell'anno una tormenta bloccò il sentiero, senza far presagire nulla di buono.

Infatti, sorpresa dal maltempo Sonya scivolò su un lastrone di ghiaccio, rimanendo bloccata a fondovalle.

<< Sonya!! >> la invocava il ragazzo, più e più volte, aggirandosi in mezzo ai sentieri innevati finchè a un certo punto percepì il cosmo della giovane, ormai flebile a causa dell'ipotermia

<< Lionet Bournig Fire!!!! >> esclamò, assenstando il suo pugno infuocato nella neve, liberando e riscaldando la ragazza.

<< Soma.... ho avuto paura..... >> singhiozzò stringendosi a lui

<< amore, va tutto bene, sono qui con te >>> disse il giovane, mentre i due si dirigevano verso il loro rifugio, per passare la notte di Natale insieme, come consuetudine

 

 

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Capitolo 3
*** Tra rabbia e passione (Degel & Kardia / Sisifo & Sasha - Lost Canvas) ***


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Da anni in Francia era famoso tra i ragazzi un giovane e sconosciuto scrittore, che ogni anno da 6 anni a questa parte, pubblicava un romanzo con lo pseudonimo di Rudolph.

Si sa la fama purtroppo provocaava antipatie, e il ventiduenne letterato non ne era esente.

Tante ragazze erano ammaliate dal fascino del mistero di questo giovane, e altrettanti ragazzi lo detestavano, chi perchè lo riteneva un montato, chi perchè – pur non avendo letto le sue opere – lo detestava.

Come ogni anno il libro usciva per Natale, e frotte di ragazzine invadevano le librerie, tra le quali la libreria "Kardia" aperta da un giovane greco che portava lo stesso nome del suo esercizio commerciale.

Il ragazzo era stufo, frotte di ragazzine che non leggevano nulla entravano, senza manco salutare se ne uscivano con << ce l'hai il libro di Rudolph?? >> e quando questo non era disponibile se ne andavano sbottando.

Uno di quei pomeriggi, il suo amico Sisifo entrò con l'amato nipote Regulus e con Sasha, la sua giovane fidanzata, entrambi a caccia del libro << quanto vorrei che quelle ochette fossero come loro, che leggono tanto, invece le vedo solo quando esce il libro del bellimbusto >> gli disse << ti capisco, amico mio, è questo il motivo perchè voglio che loro amino la lettura >> cercò di confortarlo l'amico .

<< Kardia!!! Che fai a Natale??? >> chiese Sasha, felice perchè l'amico aveva conservato le loro copie del libro << tesoro, non lo so, probabilmente sarò solo, se sarò ancora qui >> rispose il giovane libraio alludendo alla sua malattia cardiaca.

<< stai prendendo le tue medicine vero?? >> chiede Regulus, squadrandolo con i suoi occhioni da gatto << certo, ma non sai mai come andrà >> rispose il giovane commerciante

<< vieni da noi!! non stare solo, sei nostro amico e Sisifo sta radunando tutti gli amici >> disse la giovane Sasha.

Il libraio, stupito, arrossì << v-va bene, verrò >> i due ragazzini, festanti lo abbracciarono << ti aspettiamo >> lo salutarono.

Il giorno di Natale il giovane passo in pasticceria, prese un enorme vassoio e si diresse alla villa dell'amico.

Dal balcone del secondo piano Sasha lo vide e corse fuori festante, accogliendolo con uno splendido sorriso.

Arrivati nel grande salone Kardia vide Sisifo con un giovane molto elegante che indossava un paio di occhiali da vista << oh, Kardia, ti presento il mio amico Degel >> disse il padrone di casa.

<< Piacere di conoscerla >> disse il greco, stringendo la mano al giovane che ricambiò il saluto con un ampio sorriso.

 

Il pranzo proseguì allegro tra le risate di tutti fino al momento del brindisi.

Fu Kardia a prendere lo spumante dal frigorifero dell'amico e iniziò ad aprirlo << Kardia!!! tu non puoi... >> lo supplicò la giovane Sasha, molto affezionata all'amico del fidanzato << dai piccola, per un giorno, non accadrà nulla >> la tranquillizzò lui.

Il giovane aprì la bottiglia e servì Degel e Sisifo, per poi prendere un analcolico per far brindare i due sedicenni, in modo da non isolarli dai festeggiamenti.

Bevve più del dovuto, troppo per il suo organismo non abituato perr via dei farmaci.

Bevve tre bicchieri, che lo portarono ad una sbronza assurda nella quale perse il controllo, vide il libro di Rudolph appartenente a Sasha e prendendolo in mano cominciò a inveire << non è normale che sto tizio pubblichi una volta all'anno!! ed è seguito da una marea di ragazzine che non capiscono nulla di letteratura!! pagine e pagine buttate nel cesso, e soldi gettati alle ortiche durante l'anno per tenere in piedi un negozio che funziona solo per loro Rudolph chiunque tu sia io ti odio, ti vorrei avere qui davanti a me e spaccarti quella brutta faccia che sicuramente ti ritrovi >> e dicendo questo gettò il libro nel caminetto acceso .

Sasha tentò di afferralo in tempo, invano, ma venne fermata da Degel << non fare cose avventate, martedì mattina andiamo da Kardia e te lo ricompro io >> disse il giovane con tono rassicurante.

<< ahahahah ... non credo proprio.... martedì troverete solo un cumulo di cenere!! io quando finisce questa festa sapete che faccio??? non darò la mia libreria alle banche !! NO!! Andrò in magazzino, porterò al centro nel negozio i libri di quel tipo e darò fuoco a tutto!! facendo cadere la colpa su di lui!! >> disse delirando il giovane libraio per poi avvicinarsi ad un'atterrito Degel e baciarlo prepotentemente in bocca e trascinarlo sul divano, cercando di spogliarlo lì davanti a tutti, salvo poi addormentarsi come un sasso, rotolando sul pavimento.

 

Sisifo e Degel – appena ricompostosi – si resero conto che l'amico era completamente ubriaco e pian piano lo trascinarono sotto la doccia, prontamente aperta, sull'acqua gelida da Regulus << che diamine!!! >> urlò Kardia, fradicio ed infreddolito mentre si riprendeva.

Il ragazzo venne fatto rivestire e riportato in salotto dagli amici.

<< Finalmente!!! Kardia come stai?? >> chiese Sasha, ancora scossa << io... bene.... lasciando perdere il freddo >> rispose il ragazzo, mentre Degel gli portava un the fumante << bevi questo, e dimmi cosa ricordi tra il brindisi e ora >> gli disse gentilmente.

<< io... ecco.... ricordo solo di aver detto di voler dar fuoco al negozio... e incolpare quello scrittore.... >> rispose lui, fingendo di avere ancora la mentre annebbiata.

<< che l'hai insultato, che volevi spaccargli la faccia, che hai offeso i suoi fan no??? o che .... >> imprecò Regulus, fermato da Degel

<< no..... ma ho detto o fatto altro?? che??? >> chiese Kardia << ecco vedi.... >> cominciò Sasha.

In quel momento Degel decise di non attendere oltre << Sai, mi piacciono i tipi decisi come te, ti aiuterò io >> disse Degel , avvicinandosi al ragazzo e trascinandolo sotto il vischio << poi, hai fatto anche questo >> disse, baciandolo.

Kardia rimase imbambolato a godersi quell'inatteso bacio, mentre il giovane francese si faceva largo nei Jeans, approfittando dei pantaloni leggermente larghi perchè prestati a Kardia da Sisifo. Mentre lo eccitava a dovere interruppe il bacio << mi spiace tanto che tu abbia detto di detestare me e le mie fan >> sussurrò nell'orecchio << c-che??? non è possibile... tu non sei lui..... >> replicò spaventato.

Tentò di distanziarsi da lui, ma Degel lo cinse in vita con l'altro braccio << non è mia abitudine dire menzogne, bellissimo ... voglio essere sincero con te, perchè tu lo sei stato con me, mi sono innamorato di te, della tua sincerità e del tuo amore per la letteratura >>

<< Degel.... Rudolph...... io.... sono stato un mostro.... >> << no Kardia, per niente, hai detto quel che pensi, e fatto ciò che sentivi di fare >> disse Degel , baciandolo nuovamente.

<< Ti amo, dal primo sguardo, ti voglio felice, ho deciso di svelarmi a te per questo >> continuò lo scrittore.

Kardia si lasciò coinvolgere del tutto dalle sue azioni << perdona quel che ho detto, non è mia intenzione offendere te e le tue fan >> disse, in lacrime, il giovane commerciante.

<< lo so, e ti prego, permettimi di aiutarti a salvare il tuo negozio... >> << lo stai già facendo, per te io sono disposto a lottare ancora... ti amo >> disse il greco, ricambiando quell'abbraccio e quelle attenzioni, incurante della presenza degli amici.

 

La serata proseguì allegramente, quella sera stessa Kardia, che viveva in affitto, si trasferì da Degel, ed i due iniziarono ufficialmente la loro relazione.

Il martedì come promesso Degel invitò Sasha nel negozio, e le regalò una nuova copia del libro, impreziosita – unica al mondo – dall'autografo del giovane.

Il negozio non andò in fumo, perchè Degel quella stessa mattina mantenne la promessa di aiutare l'amato, andando in banca a saldare tutte le fatture insolute.

 

Verso aprile, all'insaputa di tutti uscì un altro libro di Rudolph, che come al solito riportò le sue fan in libreria, dove il giovane aveva deciso di organizzare un firma-copie, rivelandosi al mondo.

 

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Capitolo 4
*** La Neve dei Miracoli ( Yoma/Kairos e Partita + Baby Tenma - Lost Canvas) ***


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Germania, dicembre 1731

 

Partita, come sua abitudine cullava il piccolo Tenma - nato da meno di dieci giorni - seduta sul marmo davanti ad una delle grandi finestre che domininavano il corridoi del grande castello in cui risiedeva essendo la governante di Pandora, la figlioletta dei padroni di casa.

Era stato concesso anche a Yoma, suo marito e padre di Tenma di vivere con loro.

Quel giorno faceva particolarmente freddo e Partita fissava la collina antistante la tenuta in attesa del ritorno di suo marito e del padrone di casa, usciti quella mattina per alcune commissioni.

Il tempo era scandito dalle poppate del piccolino, che già dimostrava una grande forza nelle manine con cui aferrava saldamente la maglia della mamma.

Yoma arrivò in uno di quei momenti – infreddolito – e si fermò poco distante dalla sua piccola famiglia. Pensava al destino che lui – Kairos – aveva deciso per quel tenero fagottino, ma anche a quanto amasse entrambi.

Li guardava e pensava che Fato poteva aspettare,lui – il Dio del tempo Istantaneo – voleva godersi il presente.

Si avvicinò a Partita e la strinse dolcemente, mentre accarezzava il figlioletto.

<< Hai visto che amore? >> sussurrò dolcemente nell'orecchio dell'amata che sorrise rivolgendo uno sguardo dolcissimo all'amato.

Fuori dalla finestra intanto stava cominciando a nevicare, per la prima – tardiva – volta di quell'anno.

Col tempo la zona fu ricoperta da una candida coltre, scese quasi un metro di neve.

<< quest'anno l'inverno pare avere atteso il nostro piccolino, non ha nevicato fino ad ora >> fece notare – dolcemente – Yoma mentre seguitava ad abbracciare Partita.

<< E' vero, è la prima neve della sua vita >> sorrise la giovane donna poggiandosi al marito.   

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Capitolo 5
*** Un Natale Movimentato (Seiya e Saori - serie Classica) ***


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La corsa alle dodici case era finita da poco tempo - era il 18 dicembre - Saori e i bronze Saint avevano deciso di trattenersi al tempio per un breve periodo, prima di far ritorno in Giappone.

Quella notte accadde qualcosa di strano, che inquietò non pochi: per un attimo sentirono un cosmo oscuro, fin troppo noto, aggirarsi per la casa dove alloggiavano i 10 giovani cavalieri per poi svanire improvvisamente.

 

In quel frangente Jabu dell'Unicorno fece uno strano sogno: vide Arles, sconfitto poco tempo prima da Seiya, all'interno di un suo sogno

 

<< c-che vuoi, maledetto!! >> esclamò il giovane << Cavaliere di Unicorno, vorresti la tua vendetta verso il Cavaliere di Pegaso, immagino >> disse Arles, sicuro di una risposta affermativa, poi proseguì << domattina la scellerata si recherà ad Avignone, presso i parenti del Cavaliere di Acquarius , e tu farai in modo che ciò non avvenga >> .

<< io?? >> chiese il giovane supito << si ho grande fiducia in te, Cavaliere di Unicorno, il tuo rancore verso Pegaso mi fa ben sperare, ora ti sveglierai, partirai per Avignone e sequestrerai la ragazzina prima del suo arrivo, poi farai perdere le vostre tracce >> disse, usando il Genrō Maō-Ken sul giovane precisando << l'unico caso in cui la libererai è l'intervento del legittimo Cavaliere di Sagittario >> poi svanì nel nulla.

 

Jabu si svegliò con una forte emicrania e la chiara sensazione di dover muoversi senza dare nell'occhio.

Erano le 4 del mattino, uscì dal tempio e si diresse verso l'aereoporo di Atene, da cui prese il primo volo per Nizza.

Arrivato nella cittadina francese alle prime luci dell'alba attese il volo sucessivo, in cui si trovava Saori, che arrivò circa due ore dopo.

Il giovane, vedendo arrivare la Dea le andò incontro fingendo di essere lì per accompagnarla dai famigliari del defunto Cavaliere.

Presero un Taxi, al cui autista diedero l'indirizzo di destinazione, ma ad un certo punto Jabu – forse posseduto da Arles – fece si che l'uomo non potesse notare nulla e legò mani e piedi la giovane, che dimenandosi lo colpì al volto.

Ciò nonostante il Cavaliere, ormai ufficialmente traditore, riuscì a bloccare ed imbavagliare la giovane donna per poi intimare al taxista di effettuare una deviazione in aperta campagna.

Lo costrinse a deviare verso un Casolare di campagna, e dopo aver portato all'interno la sua armatura e la Dea, congedò l'uomo, intimandogli di tacere.

 

Al tempio intanto si erano accorti che qualcosa non andava, i parenti di Camus non avevano ancora comunicato l'arrivo della giovane e questo fatto preoccupò non poco chi si trovava lì.

<< Io vado a cercarla!! >> esclamò Seiya, prendendo la cloth, e senza aspettare nessuno alzò il cosmo e partì.

In qualche modo riuscì a seguire le tracce della dea, di cui era segretamente innamorato, e nel giro di due o tre giorni arrivò a destinazione.

 

La giovane Dea era segregata in quel casolare, si mostrava forte davanti a Jabu, ma quando rimaneva sola – inmmersa nel buio di quella stanza umida – piangeva ed emetteva flebili segnali di cosmo che a lungo andare vennero percepito dal Cavaliere di Pegaso.

 

La mattina del 22 Seiya vide il rivale e sferrandogli un calcio nello stomaco lo aggredì verbalmente << brutto idiota!!! >> inveì poi domandò << dov'è Milady? >>.

Il giovane Cavaliere dell'Unicorno, ancora sotto il maleficio di Arles non rispose, ma scaglò l'avversario lontano da se per poi indossare l'armatura e cominciare una lotta furiosa.

 

Lo scontro andò avanti per ore, nessuno dei due voleva cedere, l'uno sotto l'influsso del maleficio, l'altro determinato a portare in salvo la giovane di cui era segretamente innamorato.

 

Improvvisamente un bagliore dorato avvolse Seiya, davanti agli occhi di un'incredulo Jabu << e adesso??? cosa credi di fare??? >> chiese, assestandob un nuovo colpo a Seiya, che rimase immobile dinnanzi a lui.

 

Per alcuni lunghissimi minuti sembrava che il giapponese fosse come assente, poi tutto d'un tratto apparve l'armatura di Sagitter, che si posò sul ragazzo.

<< Cavaliere di Unicorno, torna in te e lascia libera Athena >> disse improvvisamente, facendo vacillare Jabu.

Seiya in quel momento era come in trance, il suo corpo si muoveva dentro l'armatura dorata dell'eroe ma quello che si percepiva era un'altro cosmo, a Jabu sconosciuto

<< torna in te ragazzo, Arles ti sta facendo compiere anzioni empie, sei cavaliere di Athena, rendi la livertà alla tua dea >> << S-sagittarius A-aiolos, voi..... >> balbettò Jabu, mente l'inbcantesimo di Arles svaniva.

 

Il giovane crollò a terra in lacrime << cos'ho fatto.... Milady..... >> << sei ancora in tempo, pentiti di ciò che hai fatto, e rivelami dove si trova Athena, le verrà spiegato tutto non devi aver alcun timore >> disse Aiolos, tramite il corpo del suo giovane erede.

 

Jabu condusse il guerriero ne casolare << l-lei.. è là dentro... >> piagnucolò, mentre Aiolos svaniva per far si che fosse Seiya a liberare la ragazza.

 

Una volta liberata, come predetto da Aiolos capì che Jabu era stato soggiogato e decise che il ragazzo poteva far ritorno al tempio senza essere punito.

 

Dopo la partenza dell'Unicorno Seiya e Saori, che avevano deciso di rimanere nella città francese raggiunsero, finalmente la casa dei familiari di Camus dove si fermarono qualche giorno.

 

La sera del 24 la nonna di Camus si avvicinò ai due ragazzi << miei cari, immagino che vorrete stare un pò soli stasera, seguitemi, vi porto io in un posto speciale >>

 

Li portò al vicino ponte a metà, simbolo di quel luogo, e si fermò sotto un lampione a cui era affisso un bellissimo ramoscello di vischio << questo è il luogo in cui venivano sempre il mio Camus e il suo Milo, godetevelo >> disse la donna, lasciandoli soli.

 

Una volta soli Seiya abbracciò la giovane << Saori, per una volta, permettimi di esprimemi con te come con una ragazza della mia età, sto tenendomi dentro le cose da troppo ormai >> disse Seiya, un attimo prima di farsi coraggio e baciarla.

 

<< Seiya..... non potremo..... >> sussurrò la giovane << qui l'unico che può notare qualcosa è Camus... e lui capirebbe, ne sono certo >> disse Seiya, mentre un ramo si spezzava e le sue fronde colpivano alla nuca il ragazzo.

 

<< Questo invece è Aiolos.... >> commentarono all'unisono i due ragazzi, ridendo felici, mentre iniziava a nevicare.

 

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Capitolo 6
*** Uniti per Ricominciare ( nessuna coppia - Asgard post Souls of Gold) ***


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in serata sarà corretta con le andate a capo
 
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Asgard, poco dopo i fatti di Sog 
 

Asgard, poco dopo i fatti di Sog

 

Hilda e Lithya erano solite passeggiare per Asgard con lo scopo di vedere le necessità dei suoi abitanti.

Tanti di loro, resisi conto dell'inganno in cui avevano vissuto i mesi precedenti, chiedevano a gran voce solo una cosa: far tornare la cittadina al clima cui era sempre abituata, seppur rigido.

Chi più chiedeva quel freddo costante erano i pescatori, che si erano visti calare i profitti in seguito a quel repentino cambio di ecosistema.

Molte delle loro famiglie erano sul lastrico e pensavano che se Odino – o qualsiasi altro Dio – avesse permesso loro far tornare tutto come prima, le loro attività sarebbero rifiorite.

 

Le due giovani donne, presa coscienza di questa richiesta, avevano deciso di parlarne con il Dio di cui erano terrene rappresentanti.

Si recarono a palazzo, dove avevano eretto un altare in cui il cosmo della divinità poteva manifestarsi loro, cosa che accadde in pochi minuti.

<< Mie rappresentanti, ditemi tutto >> rispose – cortesemente – Odino alla loro invocazione << Sommo Odino, come sa Loki ha stravolto il clima di Asgard, e noi desideriamo aiutarli, quali tue rappresentanti terrene ci stiamo rivolgendo a te >> spiegò Lithya.

<< Ma certamente mia cara, ho udito le preghiere di quelle persone e sono disposto ad aiutarvi >> replicò Odino << E come?? >> chiese Hilda.

 

Il Dio spiegò loro che aveva intenzione di erigere, sul luogo in cui i Gold Saint avevano sconfitto Loki, alcuni totem che – debitamente attivati – avrebbero permesso loro di riportare la ziona alla temperatura consueta, 10° sotto lo zero.

<< Come faremo?? >> chiesero le ragazze << Vi serviranno tre cavalieri legati alle energie fredde e le fiamme blu del nostro Surt >> disse il Dio.

<< Io ci sono, sono pronto a tutto per Asgard >> disse il giovane Surt, di guardia in quella sala, sorridendo alle due sacerdotesse << Ma come facciamo coi tre guerrieri?? l'unico che conosco, anzi... conoscevo io... è morto.... >> proseguì rattristato, pensando all'amico Camus.

<< Questo non è un ostacolo, il tuo amico ora risiede nei Campi Elisi e collegando con quei luoghi uno dei pilastri Athena ci concederà il suo aiuto >> lo rassicurò la divinità.

<< Gli altri??? Mia sorella mi ha parlato di un suo giovane allievo di cui - anche se non ricambiata - si prese una bella cotta >> disse Hilda << E' quello Hyoga giusto? Aiolia mi disse che apparve allo Scorpione, sotto forma di illusione >> chiese Lithya

<< Esatto, proprio il giovane di cui ti parlò il Leone dorato, è il Saint del Cigno, e presto succederà a Camus alla casa dell'Acquario >> replicò Hilda << Athena è un'amica ormai, sicuramente un secondo pilastro potrebbe essere collegato alla decima casa >> << Giusto, manca il quarto, e per questo potrebbe intervenire Nettuno >> intervenì Odino.

<< Di nuovo lui... Possiamo fidarci nuovamente? Già è stata dura la prima volta, con I Gold >> disse una titubane Hilda << Ne sono cosciente, Hilda. Però quella volta, quando Aiolos gli diede fiducia, lui mantenne la promessa. >> tentò di rassicurarla Lithya.

<< Proviamo, Milady mi prendo io la responsabilità >> la tranquillizzò Surt, che con l'aiuto di Odino venne inviato a colloquio con la divinità.

Arrivato in Grecia, alla residenza dei Solo, Surt fu accolto da Sorrento che – avvisato di tutto – lo accompagno da Nettuno, che poco prima aveva gfatto capolino nel corpo del giovane magnate.

<< Benvenuto, Surt di Eikshnir >> lo salutò il Dio alzandosi dalla scrivania del suo alter-ego e avvicinandosi al giovane guerriero.

<< G-grazie, Sommo Nettuno >> << Non aver timore, mi è stato spiegato che avete bisogno dell'aiuto dello spirito di Isaac di Kracken , ve lo concederò, alla sola condizione che l'azienda del giovane che mi ha accolto nel suo corpo possa operare ad Asgard, insieme alle aziende locali >> sentenziò il Dio dei Mari.

<< Ma certo, gli accordi commerciali saranno stipulati a breve tra il signor Solo e la famiglia di Frodi di Gullimbursti, come da accordi >> confermò Surt.

Il giorno dopo il ragazzo tornò ad Asgard e comunicò l'accordo alle due celebranti.

<< Surt, il tuo ruolo sarà quello di attivare i pilastri e di mantenere sotto controllo la loro energia, 10° sotto lo zero, ne uno di npiù ne uno di meno >> gli ricordò Hilda

<< Certamente, avviamo i lavori oggi stesso >> disse Surt, chiedendo che nei pressi dei pliastri gli fosse concesso di costruire una casa per se, essendo la sua stata distrutta da Loki durante la battaglia.

Il permesso gli fu accordato e i lavori per i pilastri e per la casa del guerriero furono iniziati il giorno stesso.

Dopo pochi mesi, alla presenza di Hyoga , Nettuno ed Athena i tre pilastri furono attivati ed Asgard tornò al suo abituale clima, a 10° sotto lo zero, perenni.

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Capitolo 7
*** Capodanno con botte in Giudecca ( Radamantys & Kanon / Pandora / Minos & Albafica - Serie classica e Lost Canvas) ***


Questa storia partecipa al Calendario dell’Avvento (Ripopoliamo i Fandom!) indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.



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<< Cosa fai per capodanno?? >>

Come ogni anno il messaggio di Radamantys era giunto alla terza casa - dove risiedeva Kanon – senza il minimo preavviso, ed era stato inercettato da Saga, solitamente molto più organizzato del gemello.

 

<< E' mai possibile che tutti gli anni, tu e il tuo infernale fidanzato vi riduciate alla vigiglia per decidere i programmi per domani? >> chiese – stufo – al perennemente disorganizzato gemello << taci tu, che con Aiolos non hai di sti problemi, dato che lo vedi quando vuoi! >> lo rimbeccò questi.

 

<< Perchè NOI sappiamo organizzarci! Al contrario di VOIALTRI >> esclàmò, ridendo il maggiore – per pochi minuti – dei due.

 

Kanon non rispose a Saga ma mandò un messaggio all'amato << Qualsiasi cosa, pur di non vedere mio fratello e il sagittario tubare >> scrisse .

 

<< Qualsiasi? Senti, qui hanno organizzato una festa in Giudicca, e siamo autorizzati a invitare, che dici... meglio una massa di specter sbronzi a quei due che tubano? >> fu l'immadiata risposta dello Specter.

 

<< Una statua ti faccio.... fondo le armature di sti due e ti faccio una statua, arrivo subito! >> rispose il greco mentre di fretta e furia prendeva le sue cose e usciva.

 

Dopo due ore il giovane Greco raggiunse l'ingresso dell'Ade, dove venne accolto da un felicissimo Radamanthys << amore , grazie! Non sai quanto io sia felice della tua presenza, sarei finito a vedere Violate e Aiacos che tubano davanti a tutti... >> disse lo specter.

 

<< ti aiuto io, so cosa vuol dire... ti ricordo ... >> lo rassicurò Kanon, mentre i due scendevano in Ade e lo specter preoccupato chiese << per te non sarà un problema tener attivo l'arayashiki tutto il tempo vero? >> << no, nessun problema >> gli sorrise il suo amato.

 

I due giunsero alla Giudicca dopo quel lungo viaggio, poco prima della grande festa.

 

Nel salone centrale si stavano radunando tutti gli specter ed i loro ospiti, giunti da ogni luogo.

Erano presenti Marine, Saint di altre epoche, civili e tanti altri e l'ambiente stava diventando davvero rumoroso, al punto che - attorno alle 22 – Hades prese la parola e raccomandò a tutti i presenti di non eccedere col Caos.

 

Minos intanto se ne stava in disparte con Albafica, giunto dai Campi Elisi, dove risiedeva dalla precedente guerra sacra << quando finisce sta sera? >> chiese << IO quel Kanon non lo tollero >> spiegò, mentre il suo amato cercava di fare in modo che sopprasedesse, pur di non vederlo nervoso.

Durante la cena Kanon avvertiva che qualcoasa non andava, notava che Radamantys era preoccupato per qualcosa, anche se non lo dava a vedere.
 

La cena , tra uno Specter sbronzo e l'altro passava allegramentee tutti avevano colto l'occasione per passare un po di ore spensierati prima di tornare ai loro compiti Verso le 11 , in colossale ritardo, fece il suo ingresso Pandora, accompagnata da Valentine

<< Non pensavo che venisse >> pensò tra se e se la Viverna, preoccupato della reazione dell'amato. << ci mancava lei.. >> pensava contemporaneamente Kanon che balla sopportava colei, che nella precedente guerra Santa faceva coppia fissa cin l'uomo che lo stava rendendo felice. La giovane si avvicinò ai due dando, con fare provocatorio, un bacio sulle labbra allo specter , fregandosene altamente della presenza del saint.

 

<< Radamantys.... >> lo chiamò triste il saint << tu... >> tentò di proseguire, terrorizzato
<< No.. Stai tranquillo, questa vuole solo provocare >> lo rassicurò il danese.

Effettivamente la provocazione era riuscita, Kanon aveva alzato il cosmo e minaccuava di colpire la donna.
Resosene conto Valentine fece lo stesso per proteggere la sorella del suo Dio, e la cosa attirò l'attenzione di altri Specter.

<< Sta tr*** !! >> urlo il marine in faccia alla sacerdotessa allontanandola di peso dal compagno. Questo suo atto provocò le ire di Valentine che lo aggredì con il suo Sweet Chocolate.

 

Indebolito ed indispettito dalla cosa il Marine radunò le sue energie e tentò di colpirlo con la sua Galaxian Explosion che – a causa delle condizioni di Kanon – colpì in pieno volto nientemeno che Hades, ferendolo a uno zigomo.

 

Ciò causò l'ira nefasta del Dio, che comunque non voleva scatenare una guerra – non ora che aveva nuovamente il suo regno e il suo corpo – ma data l'onta subita chiamò a se Minos.

<< Sire, siete stato ferito >> disse con un tono che faceva trasparire nervosismo << E' stato un grave errore permetttere a Radamantys di invitare quel Kanon, mi permetta di punirlo >> .

 

Minos non se lo fece dire due volte e - aprofittando della debolezza di Kanon – lo colpì col Cosmic Marionation, spezzandogli un femore.

Il ragazzo ormai era a terra, impossibilitato a muoversi, quando sopraggiunge anche Pandora che conficcandogli un tacco in un orecchio gli blocca la testa a terra permettendo così agli altri di aggredirlo ancora.

 

Radamantys, sconvolto da quella scena scattò contro Pandora e le assesto un ceffone tale da scagliarla contro la parete opposta, porovocandole un vistoso e immediato ematoma allla spalla.

 

Improvvisamente Minos, tra gli agressiori del Saint ed in procinto di colpirlo nuovamente, vide arrivare sul palmo di una mano una rosa nera e si udì una voce che severamente redarguì tutti << signori, ritengo il vostro atteggiamento assai puerile, tentare l'assassinio di un'ospite in codesti sacri luoghi, per lo più dinnanzi al vostro Dio >> .

Il norvegese stupito dalla rosa e da quella voce si voltò e fu allora che vide l'amato alzarsi dal trono di Hades, dove era stato tutta la sera, ed avvicinarsi al luogo dove giaceva il greco, con la Viverna che cercava di proteggerlo.

 

<< Fermati, o rischi di assassinare a sangue freddo entranmbi, e non è questo il Minos che tu vuoi mostrare ad Hades... e che io amo >> disse l'ex Saint, sussurerando quasi l'ultima precisazione.

 

Udite quelle ultime parole Minos indietreggiò e ruppe i filamenti del suo colpo.
Albafica nel frattempo si era avvicinato ad Hades e si rivolse a lui << Sommo, per fortuna la vostra ferita non è grave >> .

<< No, per fortuna è solo un graffio, tranquillo, mio gradito ospite >> lo rasicurò la divinità.

A quel punto intervenne Kanon – sostenuto da Radamantys perchè ancora debole – che si avvicinò al Dio << mi perdoni se la mia presenza ha causato tanti problemi.. >> disse timidamente.

<< Radamantys, non sarei io a dovertelo far notare, ma dovresti porgere le tue scuse al Sommo >> lo rimproverò Albafica.

Lo specter mestamente si scusò col Dio per poi allontanarsi dal salone con l'amato.

Vennero seguiti da Pandora che si avvicinò tristenmente ai due << Radamantys, Kanon, scusatemi... >> disse in preda allo sconforto e fu rassicurata dai due << torna tranquillamente alla festa, io riporto a casa lui, ha bisogno di cure urgenti, avvisa tuo fratello, e digli che tornerò al più presto >> gli disse Radamantys, che indossò la surplice e prese in braccio l'amato, per scomparire con lui incamminandosi nel viaggio che li avrebbe riportati al Santuario, sapendo che lì non ci sarebberob stati specter ad aggredirli e che Albafica avrebbe fatto qualcosa per garantire la sicurezza di entambi

 

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Capitolo 8
*** Un Nuovo Mondo ad Attenderti (nessuna coppia / Shun serie Classica) ***


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fic ispirata alla canzone Happy Xmas (War is Over) che potete ascoltare qui
 
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Hai realizzato tanto in quest'anno, sei diventato Cavaliere di Athena, hai affrontato tanti nemici e un destino che ti vedeva nemico dei tuoi cari.

Ora sei lì, a villa Kido, puoi goderti i tuoi tredici anni, sei Cavaliere di Andromeda, ma sopratutto ora lo gridi al mondo tu sei Shun e nessun'altro.

Sei lì, assieme a Tatzumi ed alla giovane Dea, ad attendere lo scoccare di questa mezzanotte di pace.

Avete trascorso un Natale allegro in quella villa, ora guardate avanti, guardate a questo nuovo anno, che vi attende.

Ad attenderti c'è il mondo pacifico che tu, giovane guerriero, attendevi. C'è il desiderio a cui aneli da tanto, usare il tuo Cosmo per proteggere e non per colpire.

Sogni un mondo senza differenze tra la gente, senza più paure, e che gli dei non scatenino altre guerre.

 

Perchè il tuo cuore puro, che Hades voleva per se, non vuole più male.

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Capitolo 9
*** Avrò Sempre Cura di Te (nessuna coppia - Aiolia e Aiolos, pre Episoode G ) ***


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1974, Casa del Sagittario

 

L'ancella in quel periodo era rimasta sola col piccolo Aiolia poiche Aiolos – il fratello del bimbo e Saint sel sagittario – era in missione nella vicina Rodorio.

Il bimbo era irrequieto, gli mancava il fratello, e si sfogava facendo impazzire la fanciulla.

Quel giorno dopo il consueto bagnetto il piccolo, di 4 anni, le era scappato - completamente nudo – fuori dagli appartamenti privati ed aveva schivato con una certa indifferenza pure Saga, che era lì in cerca del padrone di casa.

La giovane ancella sbattè contro di lui, e questo diede il tempo al bimbo di uscire all'aperto.

Faceva molto freddo quel giorno, a terra vi era la neve dei giorni precedenti ed il piccolino vi cadde dentro.

Sentendo il gelo si mise a strillare così forte da elevare il suo cosmo, che fu percepito da Aiolos, che stava rientrando.

Il ragazzino capì che qualcosa non andava e seguì quel cosmo e quelle urla sempre più flebili, fino ad arrivare sulle scale antistanti casa, dove trovò il fratellino:il freddo gli aveva fatto perdere i sensi e da dentro casa si sentivano gli strilli disperati dell'ancella che si sentiva colpevole.

Aiolos trovò subito il fratellino e prendendolo in braccio lo avvolse nel suo mantello per poi scaldarlo col suo cosmo, mentre stringeva le ali della sua armatura attorno a lui.
<< A-αδελφός* .... >> sussurrò – in greco antico – Aiolia, spaventatissimo << calmati piccolino, sono qui con te ora >> disse l'undicenne cullando il piccolo, mentre rientravano in casa.

<< S-sommo.... come sta vostro fratello?? >> chiese l'ancella terrorizzata << stai tranquilla, sta meglio >> la rassicurò.

 

L'ancella, più serena, si congedò e andò subito a preparare un altro bagno caldo per il piccolo.

Il Sagittario, avvicinandosi, le disse che ci avrebbe pensato lui, perchè era suo desiderio passare del tempo con l'amato fratello, dopo la missione.

 

Portò lui il fratellino nella vasca che l'ancella aveva riempito di sfere di sapone colorate, come piaceva al bimbo.

Mentre lo scopriva per adagiarlo in acqua il bimbo tremava per il freddo e Aiolos, accarezzandogli i capelli lo immerse nuovamente.

Aiolia non voleva mollare le sue braccia lo guardava sorridendo, finalmente contento di averlo con se, e prese a ridere schizzandogli la schiuma colorata addosso.
Vedere il fratellino così lo faceva pensare alla vita a cui entrambi erano destinati, e a come quelle cose semplici, come il bagnetto e gli allenamenti assieme fossero importanti per loro.

Il giovanissimo Sagittario pensava e Aiolia, improvvisamente, lo fece scivolare in acqua con lui.

Rimasero lì qualche minuto, col maggiore che coccolava il suo amato fratellino, finchè – con l'aiuto dell'ancella – Aiolos prese il fratellino e tenendolo in piedi sulla box della sua armatura gli mise il suo pigiamino preferito, decorato con tanti leoncini.

Passarono la serata avvolti da una coperta sulla poltrona davanti al caminetto e Aiolos raccontava le leggende del Sagittario al fratellino che lo ascoltava incuriosito.

Ad un certo punto Aiolia guardò fuori dalla finestra, vide i primi fiocchi di una nuova nevicata << Hai visto? Nevica !! >> esclamò entusiasta << andiamo a giocare?? >> chiese con una vocina dolcissima << certo, domani, ora andiamo a nanna >> gli rispose il fratello, per poi prenderselo nuovamente in braccio e andare verso le camere.

Vedendo che il bimbo si era addormentato fra le sue braccia il giovane Cavaliere decise che quella notte Aiolia avrebbe dormito nel letto con lui e lo portò con se in camera sua.

 

*Fratello

 

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Capitolo 10
*** Dei Babbo Natale Speciali (Shaka e Mur - serie classica) ***


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Jamir, poco prima di Natale

Shaka e Mur erano giunti nella terra natia dell'ariete da un mese circa, in missione.

<< Perlomeno siamo assieme >> avevano pensato entrambi il giorno della partenza, stabilita in fretta e furtia dal Gran Sacerdote.

Ora era tempo di scrivere il rapporto, andare al villaggio a comprare gli ultimi regali e ripartire.

 

Decisero di pensare per prima cosa ai regali, al tempio in fondo li attendevano tutti, sperandoli carichi di regali.
Vagando per le strette viuzze videro un forno, con in vetrina tante confezioni ricolme di biscotti locali.

<< Quella massa di golosoni sarà felice >> disse Mur, entrando nel negozio, che fu letteralmente svaligiato, da tanti amici accontentarono.

<< Per il tuo maestro??? >> chiese Shaka, guardando le vetrine << io gli tirerei in testa il rapporto, ecco cosa >> se la rideva Mur.

Ma ... è il tuo maestro....e il gran sacerdote... ama i prodotti locali se ben ricordo >> lo redarguì l'indiano, fermandosi dinnanzi ad un'altra vetrina in cui dominava un enorme cesto natalizio << guarda, fa al caso suo, che dici?? >> chiese al tibetano << è vero, prendiamoglielo, ne sarà felice, però il rapporto in testa se lo becca >> ridacchiò quest'ultimo.

Quel pomeriggio, dopo aver posato i primi acquisti a casa tornarono al villaggio, e letteralmente assaltarono un negozietto di giochi e uno di vestiti per i bimbi del tempio.

Dentro quest'ultimo a un certo punto Mur notò un paio di calzini con le renne, e oprendendoli in mano rise.

<< a che pensi?? >> gli chiese Shaka << A kiki, questi sono il nascondiglio perfetto per gli atrezzi da riparatore tutti suoi che vuole da tanto >> disse il giovane Ariete.

Shaka li prese e li portò alla casa col resto, per poi tornare con l'amato a lla sua residenza Jamiriana, da cui partirono il giorno dopo così carichi che Babbo Natale sembrava fosse diventato improvvisamente un Gold Saint.

 

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Capitolo 11
*** Un destino scritto nelle stelle... (Ilias e Arkhes - di Lost Canvas) ***


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Grecia, un luogo sconosciuto nei pressi del Tempio, circa il 1742*

 

Sono passati ormai dieci anni dal giorno, il 4 agosto 1732, in cui nacque vostro figlio e Arkhes - tua moglie - si riciongiunse con la madre terra.

L'hai sepolta lì, al limitare del bosco in cui avevi costruito la tua casa, la vostra casa, quando avevi deciso di vivere lontano dal tempio.

Lei, Sacerdotessa di Apollo, ti aveva predetto una grande guerra, e tu avevi promesso che in un modo o nell'altro l'avresti combattuta.

La malattia che ti sta riportando a lei avanza, il vostro bambino, che ora ha 10 anni si allena con te da tempo.

Vi siete cerati questa intimità speciale, il Leone dorato e il suo cucciolo.

Nelle pause degli allenamenti però non puoi fare altro che pensare: pensi alla tua dolce Arkhes, a quanto sarebbe stato bello vederla crescere Regulus, sarebbe stata un ottima mamma, ne sei certo.

È quasi Natale, la Poinsettia** che hai piantato lì anni fa, di ritorno da una missione in Italia, sopravvive miracolosamente ai rigidi inverni, senti il cosmo di tua moglie fluire in lei, e forse è quello che l'ha resa tanto rigogliosa.

La guardi e la accudisci, così come ti curi di quel tumulo.

Senza farti notare da Regulus, che vuoi che ti veda sempre forte, chiudi gli occhi, ormai gonfi di lacrime e pensi, pensi che questo è il decimo Natale senza Arkhes e che se la tubercolosi ti permetterà di crescere ancora il frutto del vostro amore ne arriveranno altri.

Piangi,le tue lacrime sono incontrollabili, e pensi. Tra i tuoi singhiozzi una sola frase è comprensibile, quella che esprime il tuo grande dolore << Avrei voluto festeggiare con te ogni Natale della mia vita. >>

Solo Thanatos sa quando la rivedrai, ora non ti rimane che essere l'Ilias forte che tutti conoscono, Ilias L'eroe, il padre di Regulus, il Cavaliere del Leone.
Passarono i mesi, un giorno Rasgado venne da te, su ordine di Sage.

La profezia di tua moglie era reale ora, gli specter si erano risvegliati e tu, Eroe dovevi torrnare.

Un'ombra si avvicinò, grandi ali viola coprirono il cielo.

Radamantys era li per te, mandasti via Rasgado, chiedendogli – invano – di portare Regulus con se.

Quel giorno Thanatos ti prese con se, trafitto dall'elmo del tuo nemico.
Arrivasti a Campi Elisi - a te Eroe fu concesso quest'onore – vagasti solo per qualche tempo, finchè il giorno di Natale, una ninfa dal volto a te familiare ti venne incontro.

<< Tu qui, allora la guerra è cominciata.... >> sussurrò lei.

<< Arkhes... sei davvero tu... >> sussurrasti stupito << Oh.. Ilias, mi riconosci, dopo tanto tempo >>.

<< Non ho mai scordato il tuo viso, la vicinanza di nostro figlio non me l'ha permesso, lui ti somiglia tanto >>.

Vi baciaste lì, davanti a tutte le anime benedette da quei luoghi, e simultaneamente rivolgeste lo sguardo alla quinta casa, dove poco tempo dopo un nuovo – giovanissimo – Eroe era giunto.

 

*facendo qualche calcolo su età dei Saint, reincarnazioni varie e cicli il 1742 è l'anno in cui muore Ilias
** nome botanico della stella di Natale
 

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Capitolo 12
*** Nozze alla Tredicesima Casa (Hyoga e Shun - serie Classica) ***


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Santuario, 7 anni dopo la serie classica

 

I cavalieri sopravissuri erano soliti riunirsi alla tredicesima casa per cenone della Vigiglia di Natale.

La tavola era apparecchiata per tutti e diciotto, senza distinzione di rango, la Dea sedeva in mezzo i suoi guerrieri superstiti e ai civili residenti con loro in un clima festoso.

Le ancelle avevano preparato per loro i migliori piatti greci e i più famosi piatti dei Paesi di ciascuno di loro.

 

Dopo cena i ragazzi, decisero di giocare ad obbligo o verità – avendo cura di non far capitare obblighi pericolosi a Kiki, ancora minorenne – e si disposero in cerchio ai piedi della statua della Dea.

Il gioco procedeva tranquillo, tra domande imbarazzanti e giochi stupidi, fino a quando non toccò a Seiya far ruotare la bottiglia di vino che usavano come puntatore.

Le diede un colpo violento, roteò per alcuni minuti, per poi rallentare gradualmente e fermarsi ad indicare Shun.

<< Finalmente tocca a te!! Obbligo o verità? >> chiese il Cavaliere del Sagittario* all'amico.
<< Mmmm.... Obbligo Dai !! >> esclamò il Saint di Virgo**, nonostante non si fidasse totalmente dell'amico.

Il custode della nona casa si avvicinò a quello della sesta con in mano il barattolo del sale e un limone << che vuoi fare??? >> chiese Shun, mentre Seiya mise un pò di sale sulla mano dell'amico per poi cospargelo di limone.

<< Ciuccia ora, poi bevi questo! >> disse con in mano un bicchierino di Tequila.

Il ragazzo diede retta all'amico, e si ritrovò ubriaco in pochi secondi.

Cominciò a straparlare dicendo cose slegate tra di loro e senza senso finche – improvvisamente – si avvicinò a Hyoga e baciandolo disse – in giapponese, la sua lingua madre - あなたは私と結婚しますか?*** lasciando tutti gli amici – che come lui comprendevano il giapponese - e il fratello interdetti.

Dopo quella frase cade a terra privo di sensi, proprio davanti al suo Hyoga dell'Aquario**** che viste le sue condizioni lo prese con se e si diresse verso l'undicesima casa.

La mattina dopo Hyoga si svegliò prima dell'amato, che odorava ancora d'alchool, e – mentre l'ancella preparava l'occorrente per una doccia gelata e per cambiarlo – lo svestì per poi prenderlo in braccio e portarlo sotto il getto gelido.

<< Ma..... che... >> boffonchiò Shun mentre riprendendosi vide il volto dell'amato.

<< Shun.... non ricordi cos'è accaduto ieri?? >> chiese Hyoga << I-ieri? >> << Si... al cenone, mentre giocavamo a obbligo o verità >>

<< I-io ricordo che toccò a me... poi più nulla... >> disse Shun , tremante per la paura di aver detto o fatto chissacchè.

Hyoga – tenendolo stretto a se – cominciò a raccontare quel che accadde << vedi. Seiya ti ha fatto ubriacare, e tu... ecco, hai cominciato a dire un sacco di cose, poi a un certo punto...? >>

<< A un certo punto cosa? Cosa ti ho fatto? >> chiese Shun, scoppiando a piangere.

<< Questo >> disse l' Acquario, baciandolo << poi... m-mi hai chiesto una cosa... davanti a tutti >> spiegò arrossendo.

<< Oddea Athena... cosa? Io n-non ricordo nulla >> << Calmati, mi hai chiesto la cosa più bella che tu potessi.... >> lo rassicurò, con lo sguardo triste.

Shun gli prese il viso tra le mani, accarezzandogli i folti capelli biondi << Ti scongiuro, sembri tenere tanto a quella domanda... dimmi... >> << Shun... io.... sto pregando gli dei tutti, vorrei che quella richiesta non fosse solo dovuta alla sbronza... >>

Il giovane Saint di Virgo, ancora ignaro di quale fosse la richiesta, si allontanò per un momento dal compagno per prendere gli abiti portati dall'ancella e cambiarsi, mentre l'Acquario lo guardava, con lo sguardo triste di chi si sentiva il cuore in frantumi.

Shun vedendolo così non poter far altro che prenderlo per mano e andare a sedersi in riva al lago che circondava la dimora dell'Acquario.

<< Hyoga, ora calmati, e dimmi tranquillamente cosa ti ho detto >> disse il Saint di Virgo fissandolo.

<< Shun... tu... m-mi hai chiesto di sposarti... >> riferì Hyoga.

Il giovane gli riprese il volto fra le mani << Dei santissimi... avrei voluto chiedertelo in altre circostanze >> disse – a testa bassa – ripensando alle innumerevoli volte in cui aveva pianificato ogni singolo dettaglio.

Hyoga tenendo le mani appoggiate alle sue cpensò che forse non era il caso di insistere, teneva gli occhi chiusi - evitando quasi lo sguardo dell'altro – temendo che Shun non ne volesse più sapere.

Il custode della nona casa alzo lo sguardo << apri gli occhi, Acquarius >> gli disse con un tono dolce ma serio.

Questi gli diede retta – seppur temesse di vederlo triste – e davanti a se vide lo sguardo sicuro di un uomo che sapeva ciò che voleva e dal quale non traspariva dubbio alcuno << Hyoga...aver vissuto questo anno con te ed essere cresciuto insieme è il regalo più bello che la vita potesse farmi, tu mi fai la forza e il coraggio di superare i miei limiti...tu riesci a domare la mia parte oscura e nello stesso tempo dai crescere in me il desiderio di essere migliore e più forte... per questo e per tutto ciò che mi hai dato è che io ti darò ti chiedo di sposarmi... >> disse, riuscendo a tirar fuori le parole che aveva pianificato.

Nessuno dei due si era accorto che la Dea e i loro amici l'avevano raggiunti, ed attendevano trepidanti la risposta di Hyoga, che non riusciva quasi a parlare dall'emozione.

<< Hyoga, non devi rispondermi subito, ma promettimi di pensarci >> disse ancora Shun, mentre il suo stomaco cominciava a dar segnali circa il fatto che era ora di pranzo << intanto, che ne dite tutti di andare a pranzo? >> disse trascinandosi dietro Hyoga e raggiungendo gli amici.

 

Il pranzo su in tredicesima casa scorrevva sereno, tra la miriade di portate finchè ad un certo punto, mentre Tatzumi tagliava il dolce Hyoga si alzò in piedi con fare solenne.

<< Che succede?? >> chiese stupita Seika all'amico << Seika, succede che io ho una cosa importante da dire a tutti voi, sopratutto a Shun! >> esclamò, attirando l'attenzione di tutti.

Shun lo guardava fisso neglio occhi e a quel punto Hyoga si fece coraggio e disse << Sai Shun, ho pensato a ciò che mi hai detto ieri, e stamani... >>
 

Tutti lo guardarono stupiti mentre Shun, che aveva compreso a cosa si riferiva tremava come una foglia.

<< Shun, tu mi hai chiesto la cosa più bella... ed ecco... io... >> iniziò tentennate il russo << tu??? >> chiesero in coro tutti i commensali << e-ecco... i-io.... ti staro' sempre accanto, sarò quello di cui avrai bisogno...Sarò quello di cui avrai bisogno..il tuo sostegno e la tua forza.. ...e la mia risposta alla tua domanda è....SI accetto la tua proposta, voglio sposarti ora, qui e subito >> disse stupendo tutti.

 

La giovane Dea sorrise i due e annuendo si rivolse a Tazumi << ti prego, fa preparare tutto, voglio acconsentire alla richiesta di Hyoga >>

 

L'uomo si congedò dagli altri e assieme alle ancelle predispose tutto.

La cerimonia si tenne quella sera stessa , il giorno di Natale, alla presenza di tutti gli abitanti del tempio.


* Seiya qui è diventato gold
** anche Shun è Gold
*** Mi vuoi sposare? (grazie Google traduttore)
**** e 3 gold saint

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