Cespuglietto & Platinato

di Blueraven
(/viewuser.php?uid=217842)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Tutto e Nulla ***
Capitolo 3: *** Colazioni e Nuove Abitudini ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 

Albus Potter aveva ragione…

 

"Come ogni anno", ecco come avrei potuto più o meno correttamente definire questo Primo Settembre 2022: mi sono svegliato tardi (come ogni anno), sono arrivato al Binario 9 e 3/4 appena in tempo (come ogni anno), mi sono seduto nel penultimo scompartimento del treno con quell'imbecille del mio migliore amico (come ogni anno) dopo aver assistito all'ennesima scenata da prima donna del suddetto (come ogni anno).

 

Certo, avrei dovuto escludere un enorme particolare che già di per sé avrebbe potuto cambiare completamente questo giudizio fin dal principio, ma togliendo la mia ormai consolidata quanto nuova amicizia con la rossa, nulla in questa mattinata, sarebbe stato diverso da solito.

 

Ahimè, però, nel formulare questo giudizio, ho anche trascurato l'importanza dell'Attimo, perchè è proprio a causa di un Attimo che questo Primo settembre, e tutti i Primi Settembre e tutti gli altri giorni di tutti gli altri anni che verranno, non potranno mai più essere definiti "come ogni anno".

 

Tutta colpa dell'attimo in cui sollevo la testa e vedo il mio migliore amico e sua cugina parlare fuori dallo scompartimento, o forse dell'attimo seguente, quello in cui mi sorge spontaneo un sorriso, che non potrei definire in altro modo se non "ebete", causato proprio da quest'ultima, oppure da quello ancora successivo, quello in cui mi rendo conto che sì, ho un sorriso ebete stampato in faccia mentre la guardo. Ancora adesso, non mi è ben chiaro quale di questi attimi abbia dato il via alla serie di attimi di sconvolgimento interiore che mi hanno accompagnato durante tutto questo ennesimo viaggio verso Hogwarts, eppure, ecco che quando scendo dal treno ed incrocio il suo sguardo, mi è assolutamente chiara una cosa: Albus Potter aveva ragione, sono assolutamente, irrimediabilmente, completamente e stupidamente innamorato di Rose Weasley.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Tutto e Nulla ***


Capitolo 1

 

Tutto E Nulla

1 Settembre

 

 

Rose
 

Trascino il mio baule lungo il corridoio del vagone e nulla di ciò che mi circonda, mi sembra reale.

Mi trovo ad attraversare l'affollato Espresso per Hogwarts e, per la prima volta in ormai sette anni, non vi sono paura, agitazione o panico ad accompagnarmi, ma solo una timida attesa e due delle persone con cui mi trovo meglio al mondo.

Respiro a fondo, nel tentativo di imprimere questa sensazione e questi momenti fin nei più reconditi angoli del mio subconscio ed un sorriso mi sorge spontaneo sulle labbra, quando a pochi passi da me si palesa una chioma a me molto familiare.

 

  • Rosie, FINALMENTE!- la voce gioiosa di Anne mi avvolge ancor prima del suo abbraccio, come un balsamo. Ci stringiamo brevemente, nessuna delle due ama particolarmente le effusioni, ma dopo quasi due mesi di lontananza, possiamo concederci almeno questa piccola eccezione.

     

  • Ehi, cos'è questa storia? Abbracci prima lei di me?!- la voce lamentosa di Al e la conseguente risata di Scorpius, interrompono questo momento, facendoci separare.

     

  • Al, io e te ci siamo visti due settimane fa- ridacchia la mia amica alla vista dell'immancabile broncio di Al. Un classico.

     

  • Perfetto, allora possiamo anche non salutarci- sentenzia miss primadonna, prima di afferrare il suo baule e riprendere la ricerca di uno scompartimento vuoto. Io, Anne e Scorp ci lanciamo occhiate significative prima di seguirlo.

     

  • Il prossimo scompartimento è vuoto, ho già sistemato il mio baule, vi stavo aspettando!- spiega Anne a voce alta per farsi sentire da Al, il quale si sta rifiutando si camminare con noi ed ha accelerato il passo.

     

  • Santa Annaliese, come faremmo ogni anno senza di te?- esclama Scorp con fare esasperato facendoci scoppiare a ridere.

     

  • Probabilmente rimarreste in piedi per tutto il viaggio- ridacchia facendogli l'occhiolino, che lui ricambia con una linguaccia.

 

La sensazione di trovarmi fuori posto, si impadronisce di me all'istante, cambiando completamente il mio umore.

È ovvio che Scorp ad Anne ridano e scherzino, si conoscono da anni, sebbene non come entrambi conoscano Al, sono perfettamente consapevole di tutto questo. Eppure non posso fare a meno di sentirmi di troppo, come un'intrusa che cerchi di insinuarsi in qualcosa di già perfettamente collaudato e funzionante ed immediatamente ecco che fra me ed il resto del mondo si erge la solita grigia barrirera, entro la quale non posso far altro che provare frustrazione, tristezza e soprattutto impotenza.

 

  • Ehi, Rosie, tutto bene? Siamo arrivati- la voce dolce della mia amica mi giunge quasi ovattata attraverso l'incredibile solitudine che sto provando ora.

 

Alzo lo sguardo dal pavimento e mi rendo conto di essere in piedi di fronte a lei che, molto gentilmente, sta tenendo aperta la porta dello scompartimento per farmi passare.

 

Improvvisamente, un piacevole calore avvolge la mia mano e prima ancora di potermelo impedire, mi ci aggrappo con tutte le mie forze.

Disperata, mi volto ad osservarne la fonte ed il mio cuore fa un balzo quando scopro che a tenermi la mano non è altri che Scorpius che, attento come al solito, ha subito capito che qualcosa non va.

 

Alzo lo sguardo ad incontrare il suo e quello che vedo è puro e semplice terrore.

 

Mi riscuoto all'istante, spostando lo sguardo su Anne, che ci osserva come un bambino farebbe con una montagna di caramelle.

 

  • Tutto bene- dichiaro, sorridendo e cercando di non arrossire, la mano ancora stretta in quella di Scorpius. Lo guardo ed immediatamente si rilassa, allentando la stretta sulla mia mano ed afferrando al suo posto la mia valigia.

 

  • Allora dopo di lei Cespuglietto!- ridacchia, facendomi cenno di entrare.

     

  • OH GODRIC, non l'hai detto davvero!- ulula Anne, scoppiando a ridere come non mai, mentre io prendo posto sul sedile accanto al finestrino. Immediatamente, sorrido. La risata di Anne è una di quelle rare cose in grado di rallegrarti perfino nei momenti più neri, uno strano effetto che, ne sono sempre più convinta, ha anche la sola presenza di Scorpius.

     

  • La ringrazio messer Platinato- rispondo, ormai completamente ripresami dalle spiacevoli sensazioni di poco fa. Le risate di Anne si fanno ancora più acute, mentre il suddetto biondo sistema le nostre valigie sulla rete portabagagli sopra le nostre teste, per poi prendere posto accanto a me.

     

  • Ra... ragazzi, sie...siete uno spet...spettacolo- singhiozza la mia amica, ancora in preda a quelle che ormai sembrano essere quasi convulsioni. Ridacchio con lei, cercando di non arrossire.

     

  • Grazie, grazie!- ridacchia Scorp facendo un mezzo inchino nella sua direzione, le guance leggermente arrossate. Per l'ennesima volta da una settimana a questa parte, non posso fare a meno di trovarlo incredibilmente adorabile quando è imbarazzato.

 

Ridacchiamo tutti, Al compreso.

 

  • OOOh, il signorino si è ripreso?- commento, lo sguardo puntato in quello di mio cugino.

     

  • Forse, non ho ancora deciso...- replica, esibendosi in un altro dei suoi bronci e spostando lo sguardo su Anne, che, senza pensarci due volte, gli si getta addosso in un enorme abbraccio.

     

  • Meglio ora?- la sento sussurrare e quel tonto di Al finalmente annuisce.

 

Ora sì che possiamo cominciare il viaggio.

Mi rilasso, apoggiandomi completamente al sedile e mi rendo conto di star ancora indossando il mio zainetto, solo quando sento il rumore della mia bottiglietta d'acqua che si schiaccia contro la mia schiena. In un battibaleno me lo sfilo dalla schiena e lo appoggio ai miei piedi, come è mia abitudine fare, per poi estrarne il cellulare.

 

  • Cavolo Rosie, che è successo al tuo telefono?- esclama Anne sciogliendo l'abbraccio e notando le condizioni pessime in cui si trova il suddetto.

     

  • Il solito, volevo scattare una foto al volo e me lo sono fatto scivolare dalle mani- sbuffo, osservando con disappunto lo schermo venato.

     

  • Ma funziona ancora vero?- chiede poi, curiosa, estraendo dalla tasca il suo, perfettamente intatto.

     

  • Sìsì, funziona ancora alla perfezione, per fortuna.- la rassicuro, continuando ad osservare le venature dello schermo e percorrendole con le dita.

     

  • Godiamoci le ultime ore di Internet e contatti esterni, perchè fra poche ore questi cosi saranno ridotti a mediocri macchine fotografiche- proclama Al sconsolato, estraendo anche il suo dalla tasca dei jeans.

     

  • Come se ti servisse a qualcosa, una volta ad Hogwarts. Tutti i tuoi amici sono qui- osserva Scorp, guardingo ed onestamente, non posso biasimarlo.

     

Al è decisamente quell'amico fastidioso che ama scattare foto agli altri nei momenti peggiori. Non voglio neppure immaginare quante foto di miei momenti imbarazzanti o di goffaggine totale lui abbia immortalato e so che vale lo stesso anche per i miei attuali compagni di viaggio.

Io, d'altro canto, sono l'amica che ama scattare foto agli altri di nascosto per coglierli nei momenti in cui sono maggiormente sè stessi.

 

  • Non ti preoccupare Scorp, non ho intenzione di fotografarti adesso. Non vedo torte sui tuoi capelli, sei completamente vestito e soprattutto non sei col sedere per terra, quindi non avrei comunque nulla di interessante da immortalare- come volevasi dimostrare.

 

Istintivamente, io, Scorp ed Anne sbuffiamo, suscitando ancor di più l'ilarità di quello scapestrato del mio cugino prediletto. L'atmosfera viene però interrotta dalla suoneria di Anne, che, una volta sbirciato il mittente del messaggio, dimentica istantaneamente la sua irritazione verso Al e si illumina felice. Credo proprio di sapere di chi si tratti.

 

  • Non vi dispiace se vi abbandono per una mezz'oretta vero? Avevo promesso a Hugo che sarei passata a salutarlo non appena fossimo partiti.- chiede, sorridente, cominciando a picchiettare freneticamente un messaggio di risposta. Come pensavo, non mi ero sbagliata. Gli altri annuiscono, ma Anne sta guardando me. Le sorrido.

     

  • Solo a patto che lo costringi ad inviarmi le foto che ha scattato in vacanza. Aveva promesso che me le avrebbe inviate una volta sistematosi con i suoi amici in un vagone, ma ancora non mi ha mandato nulla e se lo conosco bene, non lo farà finchè qualcuno non lo costringerà a farlo.- sbuffo, scuotendo la testa. Mio fratello è un pezzo di pane, ma è anche la persona più sfaticata e sbadata che conosca, perfino più di nostro padre.

     

  • Consideralo fatto. A dopo ragazzi!- ci saluta, precipitandosi fuori dallo scompartimento.

     

  • Spiegami un po'- esordisce Scorp, gli occhi puntati su Al con una nota decisamente inquisitoria. Non so perchè ma credo di avere un'idea di dove voglia andare a parare. -Com'è che ancora non hai elaborato uno dei tuoi pessimi piani per far finalmente mettere insieme Annie e Hugo?- continua, incrociando le braccia al petto.

     

Sorrido, constatando per l'ennesima volta negli ultimi giorni, quanto le nostre menti funzionino all'unisono, poi sposto lo sguardo su Al, intento a grattarsi il mento con aria pensierosa.

 

  • Non posso diervelo.- confessa infine, dopo essersi passato una mano sulla fronte. Lancio un'occhiata a Scorpius, sopresa, e mi tranquillizza vedere come la sua espressione sia speculare alla mia.

     

  • Non puoi dircelo?- incalzo, sconvolta. Al che tace qualcosa, come ho avuto modo di constatare anche negli ultimi giorni, non è mai un buon segno.

     

  • No, non posso.- insiste, incerto. Sembra quasi imbarazzato. Non avessi ancora la facoltà di vedere, temerei che gli occhi mi fossero rotolati fuori dalle orbite. - È che...- continua, sempre pensieroso – non riguarda me. Diciamo che mi è stata fatta una confidenza.- conclude, facendo spallucce. La faccenda si fa sempre più strana, ma qualcosa nel suo sguardo mi fa desistere dal chiedere oltre e lo stesso sembra valere per Scorpius, che scioglie le braccia e torna a sedere compostamente sul suo sedile.

 

Faccio per aprire bocca e cambiare argomento, ma il mio telefono comincia a vibrare, seguito a ruota da quello di Al.

 

  • Il parentado mi reclama ragazzi, vogliate scusarmi. Sarò di ritorno per pranzo- esordisce, lasciando poi di gran carriera lo scompartimento.

 

La porta scorrevole si chiude con uno scatto alle sue spalle ed io e Scorp rimaniamo soli. Curiosa, sblocco lo schermo del mio telefono e rimango sorpresa di trovarvi ben ventiquattro notifiche, di cui ventidue da mio fratello, che presumo siano le foto che gli avevo chiesto, e due da Lils.

 

"Credo proprio che avrò bisogno di Al per un po'...Poi non dire che non ti faccio mai favori"

"Ah, quasi dimenticavo, salutami Scorp :3"

 

Bene. Perfetto.

Sento le mie guance farsi immediatamente rosse e cerco con tutte le mie forze di impedirlo, di pensare a qualcos altro e non a quello che le parole di mia cugina significhino realmente. Maledetta me che non sono stata zitta, avrei dovuto immaginare che quella matta avrebbe fatto qualcosa del genere.

POTREI averle accidentalmente accennato al fatto che FORSE Scorpius potrebbe essere interessante e guarda che cosa è andata a combinarmi.

 

  • Chissà che gli è preso...- chiede dubbioso. Di nuovo, cerco con tutte le mie forze di non arrossire. Che famiglia di scapestrati. Nel panico, mi affretto a sciverle una risposta.

 

"Sei la cugina più impicciona del mondo. E sappi che se Al dovesse venire a sapere quello che ti ho detto, sarai una cugina morta." Invio, sperando in una sua risposta veloce, ed in effetti non mi delude, perchè il suo messaggio arriva in non appena due secondi.

 

"Per chi mi hai presa, sono impicciona, non stronza. Goditi la mattinata!"

 

Sposto lo sguardo sul biondo al mio fianco e lo vedo voltarsi verso di me. Il mio cuore manca un battito: sta cominciando a diventare quasi un'abitudine, quando io e lui restiamo soli.

 

  • Era Lils, dice che ha bisogno di Al per un po' e ti manda i suoi saluti- spiego, omettendo il reale significato dei messaggi appena ricevuti.

     

  • Chissà cos'avrà in mente quella peste- sospira scuotendo la testa, mentre io cerco di non pensare a ciò che sta dicendo. Se sapesse la verità, non so come potrebbe reagire. Probabilmente fuggirebbe. - Ho pensato ad una cosa- continua, facendomi riscuotere dalle mie tristi elucubrazioni. Istantaneamente, gli sorrido. Incredibile quanto mi riesca spontaneo quando parlo con lui.

 

  • Sono tutta orecchi- lo esorto, curiosa.

     

  • Ora che le vacanze sono finite e siamo in viaggio per Hogwarts, non avremo più tutta la giornata a nostra disposizione per passare del tempo insieme. Io sarò relegato a Corvonero con mio cugino e tu a Grifondoro con Al e gli altri- mi fa notare con un velo di trisitezza negli occhi. Non ci avevo proprio pensato. - Ovviamente ci ritroveremo a studiare in biblioteca, ora che siamo ufficialmente amici, ed io sgattaiolerò nella vostra Sala Comune di tanto in tanto, come mio solito, però a parte queste, non avremo molte altre occasioni per fare due chiacchiere in santa pace, dato che non potremo usare neppure i cellulari.-

     

  • Scorp mi stai facendo deprimere- soffio, onesta. E dire che dovrei essere intelligente, non so come abbia potuto sfuggirmi qualcosa di così ovvio come quello che mi sta facendo notare ora.

     

  • Adesso arrivano le buone notizie- mi sorride incoraggiante, per poi afferrare lo zainetto blu sul sedile accanto al suo ed estrarne quelle che sembrano due pergamene – Aprila e scrivici qualcosa- spiega, porgendomene una.

 

Confusa, ma sempre più curiosa, la afferro, constatando che si tratta proprio di una pergamena. Sotto il suo sguardo incoraggiante e radioso, recupero lo zainetto che ho lasciato cadere ai miei piedi poco fa e ne estraggo una delle piume autoinchiostranti che tanto amo, apro la pergamena e con la mia solita calligrafia disordinata scribacchio il mio nome.

 

Infine, alzo lo sguardo sul biondo che, accanto a me, apre la sua pergamena. Dopo nemmeno un secondo, su di essa compare una copia esatta di ciò che ho appena scarabocchiato sulla mia. Sconvolta, sposto lo sguardo fra di due pezzi di carta, sorridendo.

 

  • Le hai incantate tu?- chiedo, sopresa e decisamente impressionata. Annuisce.

     

  • Mia madre mi ha insegnato a farlo nell'estate fra il primo ed il secondo anno. Quando le ho raccontato della mia amicizia con Al e di quanto fosse difficile poter fare due chiacchiere in santa pace, con il coprifuoco, i compiti e gli impegni vari, si è subito offerta di insegnarmi questo incantesimo. Ad Hogwarts è incredibilmente utile. Certo, la pergamena va sostituita ogni tot, prchè a furia di scriverci si consuma, ma rimane comunque il metodo migliore da usare a scuola- mi spiega, sorridente. Sono senza parole. L'istinto freme dal desiderio di abbracciarlo, ma mi trattengo.

     

  • È incredibile... Grazie- gli dico, invece, sorridendo come una scema. Ricambia con uno dei sorrisi più belli che gli abbia mai visto.

     

  • È un piacere, mia cara!- ribatte, usando di nuovo il tono pomposo alla zio Percy e facendomi ridere.

 

Le due ore successive trascorrono serene ed in allegria. Guardiamo insieme le foto che mio fratello ha scattato in Francia, ci mostriamo a vicenda le foto più imbarazzanti che abbiamo scattato ai nostri rispettivi amici e ci scambiamo opinioni su libri letti e compiti delle vacanze. Non sono mai stata tanto bene in vita mia.

 

Anne ed Al fanno ritorno all'una e mezza con le braccia cariche di dolciumi che, senza nemmeno pensarci, vengono immediatamente divorati da tutti noi, con somma gioia di Al, che ha così potuto scattare la sua prima foto imbarazzante dell'anno scolastico.

Nelle ore pomeridiane, invece, sono molte le visite che riceviamo: prima fra tutte, quella di Zabini, amico di Scorp ed Al e Prefetto di Corvonero. Non avevo mai avuto occasione di scambiare più di un paio di "ciao" con lui, ma sono rimasta molto colpita dal suo rapporto con il biondo e da quanto vada d'accordo con mio cugino, nonostante i loro caratteri siano decisamente opposti.

 

Neppure mezz'ora dopo, è mio fratello ad irrompere nel nostro scompartimento, con grande gioia della mia amica. Saluta me e Scorp con un abbraccio e mi consegna il pacchetto che si era dimenticato di portarmi al matrimonio di Vic e Teddy, contenente diverse confetture, marmellate e creme francesi che io non vedo l'ora di assaggiare.

 

Quando questi si congeda, sono Lils e Lys a venire a farci visita, accompagnati dall'immancabile Jed Baston, Capitano della squadra di quidditch dei Grifondoro. La coppietta felice continua a fare progressi, sotto gli sguardi sorpresi ma estasiati del loro capitano, che, conoscendolo, già pregusta quanto questa unione sarà provvidenziale per il miglioramento delle prestazioni della sua squadra.

 

Lils, come promesso, evita di lanciarmi occhiate eloquenti e fa finta che nulla sia accaduto stamattina. Come suo solito, mi porta i saluti del resto del parentado, saluti che le chiedo di ricambiare a mio nome, ostentando la mia solita espressione cortese. Al mio fianco, Scorp mi lancia un'occhiata indecifrabile. Credo abbia capito ora a chi mi riferissi quando parlavo di essere spaventosa. E sì, questo, i messaggi di auguri e qualche sporadica conversazione nei corridoi sono da anni gli unici contatti che io abbia con il resto dei miei cugini.

 

A metà pomeriggio io e Scorp riceviamo le foto di Vic e Teddy, in luna di miele in Giappone, con tanto di descrizioni dettagliate del cibo che stanno mangiando, dei luoghi visitati e, nel caso di mia cugina, degli strani oggetti comprati finora.

 

Alle cinque, a turno, cominciamo a cambiarci. Io ed Al andiamo per ultimi, presi come eravamo ad assaggiare la marmellata di ciliegie francese che non abbiamo resistito dall'aprire. Ci cambiamo in silenzio, entrambi presi dai propri pensieri, ed è solo quando usciamo dai bagni e ci dirigiamo verso il nostro scompartimento che Al si decide a proferir parola.

 

  • Allora, Scorp ti ha già dato la pergamena?- mi chiede, un ghigno eloquente stampato in faccia. Sbuffo, esasperata ma segretamente felice.

     

  • Sì, l'ho già nascosta, prima che tu possa cominciare a sbirciarci da subito- replico sarcastica, rifilandogli una linguaccia.

     

  • L'ho visto incantarla stamattina, prima di scendere a colazione...- continua, sempre con un sorrisone stampato in faccia. Non posso fare a meno di sorridergli.

     

  • Sei proprio al settimo cielo eh?- gli chiedo, conoscendo già la risposta. Potrebbe essere perfino più contento di me, se non trovassi Scorp così interessante.

     

  • C'è bisogno di chiederlo?! Sarà un anno fantastico!- esclama, gli occhi che brillano estasiati.

     

Questi sono i momenti in cui mi rendo conto di quanto meraviglioso sia Al. È suscettibile, permaloso, impiccione, pasticcione, petulante e molto testardo, ma i suoi amici e la loro felicità rimangono sempre al centro dei suoi interessi e dei suoi pensieri. È senza dubbio il migliore amico che potessi desiderare.

 

  • Sarà sicuramente diverso- ammetto, non riuscendo ad impedirmi di correggere il tiro. Com'è classico, lui punta sempre in alto, sicuro che tutto andrà bene o secondo le sue aspettative.

     

  • Sempre la solita pessimista- sbuffa, tirandomi un buffetto sulla spalla.

     

  • No, sono realista mio caro- puntualizzo, restituendogli il buffetto. Ci fermiamo di fronte alla porta del nostro scompartimento.

     

  • Vedrai se non avrò ragione. Avevo predetto anche Lily e Lysander, o sbaglio? E adesso hai visto cosa sta succedendo.- si batte la mano sul petto, orgoglioso, quasi parlasse dei suoi figli. Non posso impedirmi di ridere.

     

  • Credo che anche la Cooman avrebbe potuto predire quello che sta accadendo ora- ribatto alzando gli occhi al cielo. Lui e le sue fantomatiche capacità visionarie mi manderanno fuori dal seminato, prima o poi.

     

  • Infatti la Cooman non sbaglia mai. La sottovaluti solo perchè sei una Granger e voi Granger non avete attitudine alla Divinanzione- rimbecca, ostentando un tono di superiorità che non gli si addice per nulla, ma che sfoggia ogni volta si menzioni quell'insulsa materia.

 

Scuoto la testa, voltandogli le spalle ed entrando nello scompartimento, proprio mentre il treno fa il suo ingresso nella stazione di Hogsmeade. Chiacchierando tranquillamente, Al, Anne, Scorp ed io raccogliamo i nostri bagagli e ci dirigiamo verso l'uscita più vicina. Aiutata dal biondo, trascino il mio baule sulla banchina, per la prima volta senza neppure preoccuparmi della folla accanto a me. Come sempre, la voce di Hagrid sovrasta il vociare degli studenti ed io mi concedo il lusso di prendere il mio primo respiro a pieni polmoni della giornata.

 

In quest'ultima settimana saranno anche cambiate molte cose, ma Hogwarts non è cambiata per nulla.

 

Sono finalmente a casa.

 

 

 

Scorpius

 

Di tutti i possibili pensieri e realizzazioni che avrei potuto avere una volta sceso dal treno, doveva proprio essere qualcosa di maledettamente importante come "sono innamorato di Rose Weasley" ad avere la meglio?

Perfetto.

Classico.

Va tutto bene.

...

Ma chi voglio prendere in giro? Sono terrorizzato.

Altro che come ogni anno, questo cambia dannatamente tutto.

 

La osservo guardare fuori dal finestrino della carrozza che ci sta portando verso il castello, persa nei suoi pensieri. È riuscita ad affrontare la ressa degli studenti con una calma straordinaria, sebbene ovviamente non fosse tranquilla come lo è stata sul treno. Per tutto il tragitto dai binari al piazzale delle carrozze non le ho staccato un attimo gli occhi di dosso, preoccupato com'ero dalla mia recente scoperta e dal fatto che potesse avere un attacco. Quando siamo riusciti a prendere una carrozza, abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo.

 

 

  • Cavoli, questi sono gli ultimi momenti che potremo passare tutti insieme, per oggi- realizza Anne, intristendosi e facendoci rabbuiare tutti.

     

  • Allora dobbiamo prometterci una cosa- propone Rose, pensierosa ma sorridente. Tutti annuiamo, incuriositi. - La colazione sarà il nostro momento per stare insieme. Tutte le mattine, appuntamento alle sette e trenta al tavolo dei Grifondoro. Possiamo includere anche Lils, se mai dovesse svegliarsi presto e decidere di raggiungerci- dichiara sorridente, guardandomi.

     

  • Ci sto- decido, senza pensarci due volte. Avrei comunque fatto colazione da solo, visto che Liam è uno Zabini e come tale non può svegliarsi prima delle otto e trenta del mattina. - Domattina però dovrò abbandonarvi quando verranno distribuiti gli orari- osservo con disappunto.

     

  • Beh, avremo comunque una buona mezz'ora di tempo prima che tu debba farlo, direi che per una volta ci accontenteremo- mi strizza l'occhio Al, fuori di sè dalla gioia.

     

  • Come, tu che non ti lamenti di doverti svegliare presto?- osserva sconvolta Annie, facendo ridere me e Rose e sbuffare l'interessato.

     

  • Se è per fare colazione con voi, certo che no. Però sappiate che qualche volta arriverò in ritardo.- avvisa, a metà fra lo stizzito ed il divertito.

 

Continuiamo a chiacchierare e ridere per il resto del tragitto, il peso della separazione ormai scongiurato, ed in pochi minuti stiamo già varcando le cancellate in ferro battutto di Hogwarts. La carrozza si ferma ed io ne apro lo sportello, scendendo per primo per aiutare le ragazze, ma soprattutto Al, che ogni volta rischia di finire con la faccia nell'erba.

Le chiacchiere non si esauriscono nemmeno all'ingresso del castello, quando la calca degli studenti comincia nuovamente a formarsi. Una volta fatto il nostro ingresso nell'androne, però, Rose si ferma. Confuso, ma soprattutto preoccupato che possa trattarsi di un attacco, mi fermo immediatamente anche io.

 

  • Per stasera ci salutiamo qui ragazzi- ci sorride, torcendosi le mani e lasciandomi ancora più confuso.

     

  • Che vuol dire ci salutiamo qui?- chiede Al col solito tatto. Gli tiro una gomitata.

     

  • Vuol dire, mio caro rompipluffe, che non entrerò in Sala Grande con voi- annuncia, sempre sorridendo, per poi farsi scivolare lo zainetto dalle spalle ed estrarne una lettera. - Devo passare in infermeria e consegnare questo a Madama Carroll, è abbastanza urgente. Per di più, comincio ad essere davvero stanca e non voglio tirare troppo la corda, per oggi- spiega, rassicurandoci. Mi rilasso un poco.

     

  • Allora ci vediamo dopo in camera- la abbraccia Annie, seguita da Al, che annuisce.

     

  • Ci vediamo dopo- ricambia gli abbracci, per poi voltarsi nella mia direzione. Di nuovo, l'aria comincia a mancarmi, ma mi sforzo di mantenere un'espressione noncurante – Noi invece ci vediamo domattina- mi saluta, prima di scoccarmi un bacio sulla guancia e cominciare a dirigersi verso l'infermeria – Avvisate mio fratello che sto bene. Buona cena!- aggiunge, poi, scompare nel corridoio, inghiottita dalla folla.

     

  • Passiamo a prenderle qualcosa dalle cucine dopo cena, direi- sospira Al, prendendo me ed Annie a braccetto e trascinandoci verso la Sala Grande.

 

Cammino al suo fianco come in trance, il cuore ancora in gola. Una volta varcata la soglia della sala, mi separo dai miei amici e raggiungo Liam alla tavola dei Corvonero. Scambio un paio di convenevoli con i miei compagni di casa e faccio due chiacchiere con lui, ma a mala pena mi accorgo che non sono l'unico ad essere distratto stasera. Non sono dell'umore per fare conversazione.

 

Ascolto distrattamente le parole della Preside McGrannitt, consumo in silenzio la mia cena e quasi mi dimentico di dare la buonanotte ad L, tanto sono distratto. La saluto all'ultimo minuto, prima che Lys e Jed la trascinino verso la torre Grifondoro, per poi tornare nella mia apatia e confusione mentale.

 

Percorro la strada che mi separa dalla torre dei Corvonero con Liam, facendo di tanto in tanto qualche commento sui compiti o sugli aneddoti che ci siamo scambiati via messaggio durante le vacanze, ma la mia attenzione è ancora completamente rivolta a Rose. Continuo a rievocare l'immagine di lei nell'androne che si torce le mani, chiedendomi se non ci fosse qualcosa di più dietro, se non stesse male e io non me ne fossi accorto.

 

Accanto a me, Liam non è certo più loquace, perso anche lui in qualche elucubrazione della quale io sono all'oscuro. Raggiungiamo il Corvo e rispondiamo all'enigma quasi automaticamente ed in pochi istanti ci troviamo finalmente nella nostra camera. Senza neppure aspettare Stefan e Jack, mi infilo il pigiama, poso la bacchetta sul comodino, dò la buonanotte al mio mezzo cugino e, afferrato il mio zainetto, mi fiondo nel letto, chiudendo con cura le tende del baldacchino.

 

Una volta solo, comincio a svuotare lo zaino, sistemandone il contenuto sul letto: agenda, astuccio, cellulare, portafogli, cuffie, occhiali da sole, berretto e due libri che io e Rose ci eravamo scambiati nel nostro ultimo viaggio alla Casetta.

 

In momenti di confusione totale e preoccupazione come questi, mettere ordine mi aiuta sempre a ritrovare la lucidità, motivo per cui comincio a sistemare gli oggetti sparsi sul mio letto al loro legittimo posto sul comodino. I libri vanno nell'angolo più lontano, con sopra il mio berretto preferito mentre il portafogli, gli occhiali da sole e le cuffie trovano posto nel primo cassetto.

 

Quando però afferro il telefono e lo sblocco per impostare la sveglia, mi rendo conto di avere cinque notifiche. Le prime due sono messaggi non letti di L e risalgono nientemeno che alle undici e trenta di stamattina.

 

"Credo proprio che avrò bisogno di Al per un po'...Poi non dire che non ti faccio mai favori"

"Ah, quasi dimenticavo, salutami Rosie :3"

 

La gola mi si chiude immediatamente. Quella matta ha capito qualcosa e ovviamente ne ha subito approfittato. Merlino, sono fregato.

Pregando tutti i maghi possibili ed immaginabili, passo alle altre notifiche, che sono tutte di Al.

 

Per un istante, la paura che L possa avergli messo la pulce nell'orecchio si fa estremamente reale, ma quando mi accorgo che si tratta di tre file condivisi e mi decido ad aprirli, il mio cuore sprofonda.

 

Sono tre foto che ritraggono me e Rose.

 

Nella prima io mi sto abbuffando di Zuccotti di Zucca e lei ha la bocca piena di Cioccorane e stiamo ridendo come matti dell'espressione dell'altro.

 

Nella seconda siamo seduti vicinissimi perchè accanto a me L si sta esibendo in una fantastica imitazione di Geoff, uno dei battitori di Serpeverde, che cade dalla scopa durante l'ultima partita dell'anno scorso. Entrambi stiamo piangendo dalle risate e le nostre mani sono l'una sull'altra.

 

Nell'ultima, infine, ci siamo io e lei, spalla contro spalla, intenti a guardare sul suo cellulare le foto che Vic le ha inviato, indirizzate specificatamente "a Ross e Scorpy", come ci chiama lei.

 

Come in trance, il cuore che batte all'impazzata, continuo a guardare le tre foto che Al mi ha inviato. Mille domande cominciano ad affollarmi la mente: che cosa devo fare? Meglio essere suo amico? Devo farle capire che mi piace? Io le piaccio?

 

Incapace di trovare le risposte, decido di impostare la sveglia e riporre il telefono sul comodino, rimandando le decisioni che mi attendono, ad un momento più propizio.

 

Apro l'agenda per sistemare i foglietti che vi ho infilato alla rinfusa durante il viaggio e con una biro comincio a ricopiare al loro posto i vari appunti che mi sono fatto, come le materie da seguire quest'anno, la lista dei libri da leggere, quella dei libri da consigliare a Rose e via dicendo, finchè non mi rimangono da sistemare solo le due pergamene incantate.

 

Apro quella di Al, più consunta e con i bordi scuri e con mia sorpresa, scritto nel suo solito inchiostro verde brillante, trovo un messaggio. Ho infranto la mia serie di foto imbarazzanti, ma sono sicuro che lo Scorpius del futuro mi ringrazierà per aver immortalato momenti del genere ;). A domattina!

 

Sorridendo esasperato, ma decisamente grato, prendo dall'astuccio la piuma autoinchiostrante, quella con l'inchiostro blu cobalto che uso sempre in queste occasioni e scarabocchio un frettoloso Buonanotte, per poi riporla nella tasca apposita alla fine dell'agenda.

 

Esitante, prendo quella di Rose, più liscia e nuova e non riesco ad impedirmi di aprirla, segretamente speranzoso di trovarvi qualcosa ma sicuro che vi avrei letto solamente lo stesso scarabocchio di questa mattina. Il respiro mi si mozza di nuovo, però, quando mi accorgo che al posto di ciò che mi aspettavo, vi è davvero un messaggio di Rose.

 

Temo di averti fatto preoccupare stasera; se così è stato, ti prego di perdonarmi, non era assolutamente mia intenzione, credimi. Purtroppo ormai mi conosco bene e so che se non fossi scappata di lì in quel momento, la situazione sarebbe degenerata, rovinando il miglior primo Settembre che io abbia mai avuto. Sappi che Al ed Annie mi hanno portato in camera priaticamente tutto ciò che c'era a cena, probabilmente anche nella stessa quantità, visti gli avanzi che abbiamo dovuto far evanescere! Spero che tu abbia trascorso una buona serata. Buonanotte Platinato.

 

Per la milionesima volta negli ultimi cinque giorni, mi ritrovo a sorridere come il peggiore dei cretini, felice oltre ogni misura che il mio piccolo desiderio si sia avverato. Con mano tremante, mi affretto a scriverle una risposta.

 

Devo ammettere di essere stato ad un passo dal mandare al diavolo il banchetto e seguirti in infermeria, ma ho pensato avessi bisogno di startene un po' tranquilla, dopo una giornata abbastanza intensa e non volevo stare tra i piedi. È stato decisamente il primo Settembre migliore di sempre. Per quanto riguarda quei due casi umani, sono certo che ti abbiano portato direttamente l'intero banchetto, potrei giurare di averli visti nascondere cibo anche nelle tasche delle divise! Ci vediamo domattina, buonanotte Cespuglietto.

 

Concludo, ripiegando poi la pergamena con cura e riponendola insieme a quella di Al. Chiudo l'agenda e l'astuccio e li rimetto nello zaino, pronti per domattina, infine, ancora sorridendo, insonorizzo le tende e spengo la luce sul comodino.

 

Sì, questo cambia decisamente tutto.

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

I'm back! Dopo aver riletto con cura e corretto Il preludio di un Idiota, eccomi tornata alla carica con il suo seguito. Avevo promesso che non avrei abbandonato la storia a sè stessa no? Sono una tipa di parola! Purtroppo non posso assicurarvi di aggiornare ogni settimana, ma cercherò di essere il più celere possibile nel postare i capitoli, okay?

Fatemi sapere cosa se pensate, magari con un commento e vi chiedo, come sempre, di essere pazienti in caso trovaste errori di battitura o altro. Alla prossima,

Raven

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Colazioni e Nuove Abitudini ***


 

È accaduto un miracolo: sono sopravvissuta al 2017. Lo so che tecnicamente l'anno non è ancora terminato, ma la parte peggiore è passata ed io sono di nuovo qui con voi, pronta a riprendere in mano questa storia con il cuore più sereno che mai ed una gran voglia di andare avanti.

Non mi perderò in scuse inutili, tutti noi siamo pieni di cose da fare nella vita e gli imprevisti sono all'ordine del giorno, ma sappiate che non ho intenzione di mollare questa storia e se voi avrete ancora voglia di restare qui con me a leggerla, non potrò che esservi incredibilmente grata.

Ringrazio tantissimo tutti coloro che hanno letto i precedenti capitoli e ancora di più chi li ha recensiti o ha inserito la storia fra le preferite/ricordate, questo capitolo è per tutti voi.

Buona lettura!

 

 

 

 

 

Capitolo 2

 

 

Colazioni e Nuove Abitudini

2 Settembre

 

 

Rose

 

 

Primo giorno di scuola. Quando ancora frequentavo la scuola babbana, mi era subito parso chiaro quanto queste parole suscitassero un senso di terrore o più semplicemente di generale malcontento, nel resto dei miei compagni. Per me, non è mai stato così.

 

Primo giorno di scuola, significava l'inizio di una nuova quanto familiare routine, la corsa all'acquisto di penne e quaderni nuovi, il profumo dei libri appena aperti per la prima volta, l'emozione di imparare cose nuove e rivedere tutti quei compagni che, amici o meno, non hai avuto modo di frequentare durante l'estate. Pura fibrillazione.

 

Dopo la morte di mia nonna, non ho più guardato nulla con gli stessi occhi: tutto ciò che prima mi apparteneva, mi smuoveva, mi rendeva felice, è stato inghiottito in una bolla di paura ed ignoto.

Oggi, posso finalmente guardare tutto ciò come facevo un tempo e mi ritrovo a sorriderne, infilandomi il maglioncino della divisa.

 

  • Qualcuno si è svegliato di ottimo umore stamattina!- mi saluta Anne, uscendo dal bagno e riponendo il pigiama accuratamente piegato sotto il cuscino.

     

  • Sì, direi di sì- sorrido di nuovo, orgogliosa di me come poche altre volte lo sono stata.

     

  • Non sai quanto io sia felice di vederti così. Chissà se è solo merito dei tuoi progressi o c'entra anche qualche bel biondino di mia conoscenza...- mi lancia un'occhiata maliziosa e raggiante che mi fa alzare gli occhi al cielo. Non posso negare, però, che forse in minima parte potrebbe avere ragione.

 

La sento ridacchiare e decido di ignorarla, mentre un piccolo tarlo comincia a scavarmi nella coscienza.

 

Decidermi a conoscere Scorpius è stata la scelta migliore che io abbia compiuto quest'anno. Non solo ha capito subito perfettamente la mia situazione, ma ho scoperto che il suo essere così perspicace, mi costringe ad essere più spontanea, almeno con lui, e a trattenere meno i pensieri e le emozioni, rendendomi decisamente più serena.

 

Per di più, grazie al matrimonio di Teddy e Vic, ho scoperto anche un'altra cosa fondamentale, che ho avuto modo di confermare anche ieri: la sua sola presenza, con le sue battute sarcastiche ed il suo essere così attento e comprensivo nei miei confronti, riesce a distrarmi abbastanza da impedirmi, in determinate situazioni, di andare nel panico.

 

Camminare con i tacchi attraverso una navata con lo sguardo di un centinaio di persone puntato addosso? Farmi largo fra la folla indaffarata di Diagon Alley? Affrontare la ressa di studenti sulla banchina di Hogsmeade? Prima del suo arrivo, sì, sarei riuscita ad affrontarle, ma ne avrei comunque pagato le conseguenze, come è successo al compleanno di zio Harry a fine Luglio.

 

 

Quello che non capisco è perchè Scorpius abbia questo potere su di me.

 

In questi anni ho avuto accanto diverse persone, tutte a me molto care, che non mi hanno mai abbandonata. Eppure, non Al, non Lils, non Anne, nemmeno mio fratello o i miei genitori, nessuno è mai riuscito a strapparmi dalla mia bolla di paura come riesce a fare lui. E qui arriva il problema. È perchè lo trovo interessante? C'è qualcosa che mi sfugge.

Se così fosse, comunque, non sarebbe egoista da parte mia chiedergli di fare parte della mia vita, visti i miei problemi?

 

Sono piuttosto confusa, lo ammetto.

 

  • Lo sapevo che avrei dovuto cucirmi la bocca- sospira Anne, la cui presenza era ormai stata totalmente dimenticata dalla sottoscritta. Sono pessima. Le sorrido, scacciando le preoccupazioni.

     

  • Tranquilla, non hai detto nulla di tremendo e ora sbrighiamoci, non voglio assolutamente fare tardi!- esclamo, afferrando lo zaino con una mano, Anne con l'altra ed avviandomi a passo di marcia fuori dalla nostra stanza, trascinando la mia amica con me.

     

  • Ricordami di ringraziare la Preside per avermi permesso di trasferirmi in camera con te- ridacchia quando lascio la presa sul suo braccio.

     

  • Credimi, l'ho già fatto io per entrambe- la rassicuro, attraversando la Sala Comune ancora deserta.

 

Come previsto, non incontriamo nessuno sul nostro cammino neppure una volta uscite dal ritratto della Signora Grassa. A quest'ora, nemmeno i fantasmi vagano per il castello. Quando pochi minuti dopo arriviamo finalmente in Sala Grande, le uniche persone presenti sono un paio di primini Tassorosso, un gruppetto di Serpeverde dall'aria assonnata ed i nostri due amici, già comodamente seduti al tavolo Grifondoro.

 

Alla vista della chioma bionda di Scorpius, il mio stomaco sussulta, inducendomi ad aggiungere alla lista di cose che non capisco, queste mie reazioni bizzarre alla sua presenza. Gli sorrido, rimandando le mie elucubrazioni ad un momento più adatto.

 

  • Non posso credere che siate già entrambi qui- esclama Anne, togliendomi le parole di bocca.

     

  • Credimi, sono stupito quanto te- sussurra Al, chiaramente assonnato, fecendoci ridere tutti. Senza neppure pensarci, prendo posto accanto al biondo.

     

  • Ragazze, non dovevate fargli fare le ore piccole ieri sera. Sapete che non ha più l'età per queste cose- scherza questi porgendomi il vassoio con i cornetti. Ne afferro al volo due.

     

  • Se le undici possono essere considerate ore piccole, non oso immaginare in che condizioni sarà al prossimo ballo della scuola- incalzo, spalmando la marmellata di ciliegie nel primo cornetto.

     

  • Dai ragazzi siate buoni, non vedete che brutta cera che ha?- commenta Anne, riempiendosi la bocca di pane tostato e uova.

     

  • Sì ragazzi, siate buoni!- fa il verso una voce fin troppo conosciuta alle nostre spalle. Non ho bisogno di voltarmi per sapere di chi si tratti.

     

  • Buongiorno anche a te Scamandro- sbuffa Anne, ormai abituata all'immotivata antipatia del gemello tonto.

     

Sbuffo mentalmente, aspettando che il sopracitato ribatta con uno dei suoi commenti velenosi dando il via all'ennesimo litigio. Forse ci sbagliavamo, dopotutto: non sembra che la chiacchierata con Al l'altro giorno gli abbia fatto cambiare del tutto atteggiamento

 

Quello che però non mi aspettavo, era che il biondo sorridesse, seppur in modo sarcastico, all'indirizzo della mia amica e prendesse posto accanto a me. Piacevolmente sorpresa, lo osservo versarsi il succo di zucca nel calice, un'ombra di imbarazzo a deformargli l'espressione altrimenti impassibile e decido d'istinto.

 

  • Messer Lorcan, vedo che stamattina ci ha raggiunti senza la sua dolce metà! Doc'è finito il gemello piccioncino?- ridacchio, nel tentativo di farlo sentire a suo agio dopo questo suo atto di coraggio. Ci sarà sempre tempo per farlo sentire in colpa o fargliela pagare per gli ultimi sei anni di litigi con i miei amici, ma un'occasione come questa non va sprecata.

     

  • Quando l'ho visto l'ultima volta stava ciccipucciando con il suo amichetto del cuore Devon. Sono scappato appena in tempo, non ho proprio voglia di sorbirmi le sue chiacchiere sul diavoletto rosso anche stamattina- risponde con tono fintamente scocciato, non senza lanciarmi un'occhiata che interpreto come ringraziamento.

     

  • Oddio, mi sono persa qualcosa?- esclama Anne, guardandoci tutti a turno. Ridiamo.

     

  • Sì Larson, a quanto pare il mio gemello scemo ha deciso di seppellire l'ascia di guerra con la piccola Potter: adesso vanno d'amore e d'accordo come due novelli sposi- le risponde con un'occhiata malandrina, addentando una fetta di pane tostato.

     

  • Si accettano scommesse su quanto dureranno senza litigare- esclama Jed alle nostre spalle, per poi sedersi accanto ad Anne.

     

  • Se tutto va bene, un paio di giorni- risponde Scorp serafico, facendo ridere tutti. Lo guardo e scuoto la testa. - Che c'è, lo sai anche tu che continueranno a litigare anche se dovessero mettersi insieme- puntualizza, pizzicandomi il braccio.

     

  • Probabilmente hai ragione- sospiro, rassegnata. -Com'è che si dice? L'amore non è bello se non è litigarello, no?- continuo, facendo l'occhiolino ad Al che quasi si strozza con il caffelatte.

     

  • Questa è bella Rose, dove l'hai sentita?- ride Jed, ingozzandosi con una brioches.

     

  • A quanto pare è un proverbio babbano, lo diceva sempre mia nonna quando i miei battibeccavano alle feste- ricordo con un sorriso. Quanto mi manca quella donna. -A proposito di balli della scuola e amenità simili, la preside ha detto qualcosa di importante al banchetto ieri?- chiedo, cambiando discorso prima che la malinconia mi assalga.

 

  • Avevo così fame che non ho ascoltato una sola parola- ammette Al, infilzando l'ultima salsiccia del vassoio. Scuoto la testa. Cosa ci si poteva aspettare?

     

  • Non ti sei persa molto, Solite raccomandazioni, occhiatacce all'indirizzo dei due testoni qui presenti...- comincia ad elencare Anne facendo cenno ad Al e Lorcan, che immediatamente si scambiano un'occhiata imbarazzata.

     

  • Ah e pare che ci sia una nuova prof di Pozioni! Una certa Susan Shaw, dovrebbe affiancare il vecchio Luma per poi sotituirlo definitivamente- continua poi, sorridendo.

     

  • Sia ringraziato Godric, quel vecchio è un pericolo pubblico- la voce di Lily ci fa sobbalzare tutti. Accanto a lei, ridacchianti come al solito, ci sono l'altro Scamandro e Devon Clarke, il suo migliore amico.

     

  • Sempre pragmatica tu eh?- la rimbecca Scorp, passandole la brocca del succo di zucca.

     

  • Mi conosci- risponde lei, afferrandola al volo e facendogli una smorfia indispettita.

     

Questa situazione è del tutto nuova e surreale per me. Io, Rose Weasley, sto facendo colazione in Sala Grande con i miei cugini preferiti, la mia migliore amica, metà della squadra di quidditch di Grifondoro e Scorpius Malfoy. Se me l'avessero detto al primo anno, non ci avrei creduto nemmeno sotto Imperio. L'anno è cominciato senza dubbio nel migliore dei modi.

 

  • Vi devo salutare ragazzi, cominciano a distribuire gli orari- interrompe Scorp con una punta di tristezza, lo sguardo fisso sulla tavolata della sua casa.

     

  • Vai e torna vittorioso, noi ti teniamo il posto- incoraggia Lily lanciandogli un'occhiata di incoraggiamento. Non mi capita spesso di pensarlo, ma a volte il suo essere così impicciona può rivelarsi estremamente utile. Lo guardo alzarsi dalla panca con una punta di fastidio alla bocca dello stomaco.

     

  • A dopo- ci saluta con un occhiolino.

 

Non lo guardo allontanarsi, per quanto sia tentata di farlo. So che Al mi sta osservando e non posso permettermi di fare nulla che possa anche solo destargli il minimo sospetto. Qualunque cosa mi stia succedendo con Scorpius, Al non dovrà saperla.

 

Nella nostra porzione di tavolo le chiacchiere continuano allegre, fra le battute sceme di Jed all'indirizzo di Lysander e Lily, le occhiatine di Al e Lorcan e la confusione totale di Anne, che già so mi riempirà di domande non appena saremo sole.

 

Nel giro di qualche minuto, zio Neville arriva con le tabelle degli orari. Io, come al solito vengo lasciata per ultima, fra i presenti, in quanto unica della tavolata a seguire praticamente tutte le materie importanti offerte dalla scuola. Questo, ovviamente, esclude Divinazione, con grande disappunto di Al.

 

  • Giuro Rose che non so come tu riesca a seguire tutta quella roba- esclama Jed, ammirato. È davvero un caro ragazzo, sempre sorridente e con una certa aura di leadership che gli aleggia intorno, tuttavia non si può certo dire che sia una cima.

 

  • Non fare caso a Rosie, Jed, non è una persona comune!- esclama Al ridacchiando e facendomi alzare gli occhi al cielo. -Io dico che non c'è nulla di meglio dell'iniziare la settimana di lezioni con una meravigliosa ora buca- esclama poi entusiasta, contemplando con estrema soddisfazione il suo misero orario delle lezioni.

     

  • Non so, io credo che iniziarlo con Aritmanzia sia ancora meglio- lo provoco, mostrandogli il mio orario. Lo vedo illuminarsi.

     

  • Forse hai ragione Rosie, almeno potrai passare più tempo con Scorp!- esclama questi con un gran sorriso. Lo guardo con la stessa espressione di disappunto con cui osservo il vecchio Leotordo atterrare nel piatto di papà ogniqualvolta riceviamo posta a casa.

     

  • Ti sei dimenticato di Zabini, mio caro- sottolineo, leggermente delusa. Sarebbe bello riuscire ad essere compagna di banco di Scorp in almeno una materia.

     

  • Già, peccato che Liam quest'anno inizi il tirocinio in infermeria: Aritmanzia e Rune Antiche non sono richieste per entrare al San Mungo, così le ha abbandonate- continua, con aria saputa. Solitamente quella sua espressione da capetto sapientone mi irrita oltre ogni misura, ma questa volta sono troppo sorpresa e contenta per ribattere acidamente.

     

  • In effetti mi servirebbe un nuovo compagno di banco per quelle lezioni...- interrompe Scorp, risedutosi al mio fianco con l'orario in mano -ti dispiace Rose?- mi sorride. La gola mi si fa improvvisamente secca, ma sono consapevole che quegli impiccioni dei nostri amici ci stanno osservando attentamente. Mi ricompongo.

     

  • Ne sarei onorata- rispondo con un mezzo inchino, facendo ridere tutti.

     

  • Non so proprio come facciate a seguire quelle materie così barbose... Non vi invidio ragazzi.- commenta Al, assaltando le sue uova.

     

  • Parla colui che si diverte a Divinazione- lo rimbecca Anne ridendo. Le lancio un'occhiata divertita ed eloquente, ma non appena lo faccio, la vedo immusonirsi. Quando seguo il suo sguardo fino all'ingresso della Sala Grande, capisco subito che cosa la stia turbando.

     

  • Idiota di un fratello- non posso fare a meno di soffiare fra i denti. Amo Hugo, ma quando si tratta di ragazze e tatto, possiede lo stesso charme di mio padre alla sua età. Anne è innamorata di lui da una vita e so che lui le vuole bene. Eppure, eccolo a chiacchierare amabilmente con quell'oca della Galer, che ovviamente non ha perso l'occasione per spalmarglisi addosso.

     

  • Ricordati cosa ti ho detto Annie- sussurra Al alla nostra amica. Immediatamente la vedo riscuotersi, annuire e distogliere lo sguardo. Sto per chiedere cosa stia succedendo, ma la campanella mi interrompe.

     

  • Meglio andare, rischiamo di arrivare tardi- mi incoraggia Scorp cominciando a raccogliere lo zaino da terra.

     

  • Scappate secchioncelli, ci vediamo a Trasfigurazione!- ci saluta Al radioso. Vorrei strangolarlo, quando fa così.

     

  • Non statelo a sentire, ci vediamo dopo- lo spintona Anne.

     

  • Noi ci vediamo a pranzo invece- saluta Lily, facendomi l'occhiolino.

     

  • Buona lezione ragazzi- esclamano in coro i gemelli e Jed.

     

  • A dopo!- salutiamo io e Scorp contemporaneamente, lui divertito, io esasperata. Raccolgo lo zaino e comincio ad avviarmi verso l'androne, biondo al seguito. Diamo inizio all'ultimo anno.

 

*********

 

Scorpius

 

 

Onestamente?

Non credo di aver mai avuto un primo giorno di scuola più strano e fantastico di questo.

 

Se possedessi un diario segreto, cosa che ovviamente sarebbe ridicola e imbarazzante ma incredibilmente utile per analizzare meglio la mia labile e stramba psiche, la giornata di oggi sarebbe decisamente una di quelle da riportare su di esso.

 

Ho fatto colazione con i Grifondoro al loro tavolo, Rose compresa, ed è stato un successone.

 

Ho avuto Rose come compagna di banco per ben due lezioni diverse, nelle quali abbiamo constatato di essere davvero una squadra formidabile anche in campo accademico.

 

Ho pranzato al tavolo dei Corvonero con Liam, Al, Rose ed Annie, ed è stato uno dei pranzi più divertenti e stimolanti di sempre nonchè, con tutta probabilità, una nuova tradizione. Anche se devo concederglielo, il mio migliore amico ha dato il meglio di sè nell'ingozzarsi con la torta al triplo cioccolato.

 

E adesso? Adesso sono in biblioteca con Rose ad ultimare un tema. Sì, sono uno di quei ragazzi che, anche se coscenziosi, finisce sempre i compiti il giorno prima della consegna.

 

  • Al non me la racconta giusta.- esclama Rose, sbuffando ed abbandonando temporaneamente la lettura del libro che le ho prestato poco fa.

     

  • A cosa ti riferisci?- chiedo incuriosito, abbandonando più che volentieri i miei compiti.

     

  • Sta combinando qualcosa con Anne...- continua, pensierosa.

     

  • Ti riferisci al loro complottare di stamattina?- incalzo, ripensando all'accaduto.

     

  • Esattamente. Quando mio fratello è entrato in Sala Grande lui le ha detto "ricordati quello che ti ho detto" e la cosa, sinceramente, mi preoccupa- ammette sospirando.

     

  • In effetti non promette nulla di buono: sappiamo molto bene entrambi la piega che i piani strampalati di Al tendono a prendere solitamente...- rifletto, passando mentalmente in rassegna tutti i casi in cui questi si è inventato piani assurdamente complessi per aggiustare la vita sentimentale altrui e quanto questi gli si siano perennemente ed inevitabilmente rivoltati contro.

     

  • Dici che dovremmo intervenire?- mi chiede, chiaramente preoccupata per la sua amica. Come potrei biasimarla? Annie è una persona ingenua, nelle mani di Al, la sua vita sentimentale è praticamente una tragedia preannunciata.

     

  • Probabilmente sì- concedo, sospirando. -Proverò a chiedergli qualcosa stasera dopo cena, sai che quando sta macchinando qualcosa di nuovo non resiste più di cinque minuti prima di spiattellare tutto- ridacchio, scuotendo la testa.

     

  • Fortuna che fare l'Auror non è nei suoi piani: non riuscirebbe a mantenere un segreto nemmeno sotto minaccia- si unisce al mio ridacchiare.

     

Sto per rimarcare la veridicità delle sua parole quando delle grida indistinte provenienti dal corridoio attirano l'attenzione di tutti i presenti, madama Pince compresa. Il che è un fatto di straordinaria evenienza, dato che oramai quella povera strega è praticamente sorda.

 

Mi volto di scatto verso Rose, che ricambia il mio sguardo con la medesima espressione stampata in viso: non sono l'unico ad avere un pessimo presentimento riguardo a ciò che sta succedendo là fuori.

 

Le grida non accennano a fermarsi e madama Pince, sempre più preoccupata, sta per aprire il portone della biblioteca, quando improvvisamente le voci si interrompono, sostituite da un rumore sordo.

 

  • SIGNORINA POTTER, SI STACCHI SUBITO DALLA SIGNORINA MCLAGGEN- la voce secca e cristallina della Preside, risuona con una potenza tale da far vibrare le spesse mura della biblioteca.

     

Silenzio.

Senza aver bisogno di spiccicare parola, io e Rose raccogliamo i nostri averi con velocità fulminea ed usciamo in corridoio con il terrore stampato in volto.

Erano anni che non sentivo la Preside così furiosa.

Svelti, superiamo madama Pince e ci ritroviamo in mezzo ad una piccola folla che ci ostruisce il passaggio.

 

  • PROFESSORESSA HA INIZIATO LEI- la voce di L è furente.

     

Io e Rose cerchiamo di farci strada fra gli studenti ammassati intorno alla nostra amica, ma nessuno sembra intenzionato a lasciarci passare. Con la coda dell'occhio vedo la rossa agitare la bacchetta, ed ecco che improvvisamente gli studenti, spinti dal suo incantesimo, si fanno da parte, lasciandoci avanzare fino al centro dell'assembramento.

 

L e Tonia McLaggen si stanno lanciando fulmini con gli occhi. La prima ha i capelli scarmigliati e la manica sinistra della camicia strappata, mentre la seconda ha un occhio gonfio e pesto ed il labbro sanguinante.

 

  • ESIGO SAPERE COSA SIA SUCCESSO, IMMEDIATAMENTE.- esclama perentoria la professoressa McGrannitt, le narici talmente dilatate da sembrare quelle di un drago in procinto di sputare fuoco. È in momenti come questo che capisco perchè mio padre la temesse tanto.

     

  • LA POTTER MI HA TIRATO UN PUGNO- grida Tonia con quella sua vocetta irritante e lamentosa. Per la prima volta in vita sua, il suddetto tono è però giustificato. L deve averle rifilato un gancio con i fiocchi.

     

  • LA PROSSIMA VOLTA ALMENO TI MANGERAI LA LINGUA PRIMA DI DARMI DELLA PUTTANELLA SPUDORATA SENZA MOTIVO- non vedevo la mia migliore amica così furiosa dall'incidente a Pozioni del terzo anno.

     

  • SONO DISGUSTATA DA ENTRAMBE. Cinquanta punti in meno a Tassorosso e cinquanta punti in meno a Grifondoro.- interviene nuovamente la Preside, prima che Tonia possa ribattere nuovamente.

     

  • Signorina McLaggen, le ho già ripetuto più volte che non tollero che vengano usati certi epiteti nella mia scuola. Questo è il mio ultimo avvertimento: la prossima volta che le sentirò pronunciare insulti di questo genere nei confronti di una sua compagna, verrà sospesa per il resto dell'anno scolastico. Ora vada in infermeria. Domani sera luciderà i trofei nella Sala della Vittoria*, senza l'uso della magia.- decreta, facendole cenno di andarsene. Ovviamente Tonia non se lo fa ripetere due volte e, recuperata la sua borsa dal pavimento, si affretta a lasciare il corridoio.

     

  • Quanto a lei signorina Potter, non posso giustificare l'uso della violenza in alcuna circostanza. Passerà la serata nei Sotterranei: il professor Lumacorno ha bisogno di una mano a sistemare e catalogare le scorte delle aule di Pozioni. Se non dovesse riuscire a finire stasera, continuerà anche domani. Che un episodio come questo non si ripeta mai più.- dichiara infine guardando L con un misto di comprensione e rabbia.

     

  • E voi, tutti in Sala Grande ORA o arriverete in ritardo per la cena.- conclude, per poi voltarsi ed allontanarsi, facendo disperdere la calca.

 

Ben presto io, Rose ed L rimaniamo da soli e quella che prima era rabbia sul viso della mia migliore amica, si tramuta in qualcosa di diverso. Nessuno osa dire una parola. Posso essere bravo con le persone quanto voglio, ma devo ammettere di non sapere come comportarmi in una situazione come questa: non ho mai visto L così sconvolta in vita mia.

Mi volto a guardare Rose per la prima volta da quando siamo qui e rimango spiazzato. È livida.

 

  • Tonia McLaggen ti ha visto in giro con Lysander, immagino- ipotizza, glaciale, per poi sospirare al cenno assenso della cugina. Quell'ochetta giuliva della McLaggen è sempre stata invidiosa di L per tutto, fin dal primo anno. Immagino non abbia potuto frenare la sua linguaccia, alla vista della sua nemesi felice e sorridente con un ragazzo.

 

Guardo Rose avvicinarsi ad L e ripararle la camicia con uno svolazzo secco della bacchetta, per poi afferrarle la mano destra che, lo noto solo ora, sta sanguinando.

 

  • Andiamo in infermeria. - le dice con tono dolce ma deciso, sistemandole con delicatezza i capelli ancora arruffati.

     

  • Non potresti pensarci tu? Se vedo di nuovo quell'essere è la volta buona che la uccido.- ridacchia indecisa, la voce spezzata dalla rabbia.

     

  • Sarebbe un male?- ironizzo, ritrovando finalmente la voce ed avvicinandomi alle due cugine. L mi sorride, tirandomi un calcio sul polpaccio: il suo modo preferito di dirmi "grazie" o "sono contenta che tu sia qui".

     

  • Probabilmente no... Mi dispiacerebbe sprecare il mio primo omicidio con una come lei però. Voglio dire, sarebbe davvero una caduta di stile da parte mia- ironizza, facendo ridere me e Rose, che finalmente ha messo da parte l'espressione furente di prima.

     

  • Tranquilla cuginetta, non dovrai sprecarlo con lei- replica quest'ultima ridendo – Ho la netta sensazione che nei prossimi giorni quella poveretta rimpiangerà di essersela presa con te.- continua, sorridente, lanciando alla cugina un'occhiata eloquente che la fa diventare scarlatta. Sorrido anche io. Lysander non ha la fama di essere magnanimo con chi importuna le persone a cui tiene. Questo sì che sarà uno spettacolo da non perdere.

     

  • A questo non avevo pensato cugina...- considera la diretta interessata, le guance ancora color pomodoro maturo, sorridendo.- Ora sì che sto meglio! Anche se starei ancora meglio se la mia adorata cuginetta potesse curarmi le ferite e permettermi di andare nelle cucine ad arraffare qualcosa prima della punizione- continua, indossando una perfetta espressione da cerbiatto made in Potter.

     

  • E va bene piccola manipolatrice, ma solo perchè non voglio che tu muoia di fame il primo giorno di scuola!- ride Rose prima di utilizzare alcuni degli Incantesimi base di primo soccorso.

     

La osservo mettersi all'opera con movmenti fluidi e sicuri della bacchetta e nel giro di due secondi, la mano di L è già praticamente come nuova. Per l'ennesima volta, la sensazione che non riuscirò mai ad abituarmi ai mille talenti di questa ragazza si fa strada nel mio cervello. Mi accorgo che la sto ancora fissando, solo quando L intercetta il mio sguardo con una delle sue occhiate maliziose ed io, colto alla sprovvista, mi ritrovo ad arrossire come un perfetto cretino.

 

  • Primo giorno di scuola e sei già in punizione... Tua madre non sarà contenta- mi affretto ad ironizzare, costringendo le mie stupide guance a riprendere un colorito accettabile.

     

  • No, ma decisamente non potrà lamentarsi: papà è finito in punizione la sera stessa del suo arrivo ad Hogwarts al secondo anno e lei ha ricevuto più punizioni per i suoi litigi di tutti i suoi fratelli messi assieme- mi fa l'occhiolino.

     

  • Una famiglia esemplare eh?- ridacchia Rose ultimando di medicare la mano della cugina.

     

  • Non riuscirò mai a battere nessun nuovo record purtroppo, con dei genitori scapestrati come i miei. Non che James non ci abbia provato eh!- aggiunge L, raccogliendo da terra la sua borsa – Grazie mille Rosie, ora, se volete scusarmi, corro in cucina a rubare un sandwich prima della mia tortura serale! Buon appetito e buonanotte!- saluta prima di dirigersi a passo svelto verso le scale.

     

  • A te!- le gridiamo dietro io e Rose in contemporanea.

     

  • Non so tu, ma io non vedo l'ora di vedere la faccia di Lys quando scoprirà cosa è appena successo qui- prosegue lei voltandosi nella mia direzione con un sorriso che non saprei definire altro che malandrino. Ghigno.

     

  • Mi hai tolto le parole di bocca- ed è così in effetti, non sto quasi nella pelle all'idea. Le sue vendette sono l'unico vero motivo per il quale il nome di Lysander Scamandro mi è diventato familiare negli anni. Se escludiamo la sua inclusione negli sfoghi di Al riguardanti il gemello idiota, ma sono dettagli no?

     

  • Muoviamoci ad andare in Sala Grande dai, non voglio perdermi la sua espressione quando gli riferiranno il tutto- ghigna nuovamente, dandomi una leggera spintabsul braccio per farmi muovere verso la fine del corridoio.

 

Sono esagerato, lo so, e mai avrei creduto di potermi trovare in una situazione simile, ma sentire la sua mano sul mio braccio, anche se attraverso la manica della camicia, mi provoca una scossa elettrica che arriva dritta fino al cervello e mi manda in fibrillazione. La sua vicinanza mi influenza con pericolosa intensità, già adesso che appena stiamo iniziando a prendere confidenza.

Non oso immaginare come potrebbe evolvere la situazione se le cose fra noi dovessero farsi più serie o intime, perchè so già che la mia faccia traditrice raggiungerebbe gradazioni di rossore ancora sconosciute alla razza umana. Forse perfino ad un Weasley.

 

  • Signorina Weasley, è forse malizia quella che percepiscono le mie orecchie?- le chiedo con finta disinvoltura, ancora scosso da quel piccolo gesto di confidenza che mi ha appena rivolto. Arrossisce.

     

  • Potrebbe essere... Ci sono molti lati di me che ancora non conosci, signor Malfoy!- risponde, continuando a camminare al mio fianco ed indossando un broncio talmente adorabile che a stento riesco a trattenermi dal fare qualcosa di incredibilmente stupido come baciarla. La sua espressione tutto d'un tratto diventa serie, quasi malinconica – Mi sono persa davvero tanto in questi anni eh?- mi chiede sospirando. Capisco immediatamente a cosa si riferisca.

     

  • Hai fatto del tuo meglio, non credo che in molti sarebbero riusciti ad affrontare il tutto come hai fatto tu, anzi: sono sicuro che molti si sarebbero arresi ancor prima di cominciare.- la rassicuro – E poi, non ti sei persa altro che gran pettegolezzi, litigi e sceneggiate adolescenziali- continuo, facendola ridacchiare – Non ho la pretesa di conoscerti benissimo, ma da quello che ho capito di te finora, non credo sarebbe stata esattamente la tua scena, o sbaglio?-

     

  • No decisamente no. Avrò anche molti lati, ma quello di primadonna non fa parte di questi- mi fa l'occhiolino e quasi manco l'ultimo gradino della rampa di scale. Come avevo già predetto una volta, questa ragazza sarà la mia rovina.

     

  • Siamo in due- le sorrido, ben attento a non inciampare o saltare altri scalini o attentare in alcun modo alla mia salute fisica e lei scoppia a ridere.

     

  • Ci siamo scelti decisamente gli amici più sbagliati: odiamo le sceneggiate, ma stiamo sempre con L e Al che sono le due peggiori primedonne esistenti sulla faccia del pianeta Terra!- soffia fra le risate.

     

  • Meno male che almeno Annie è una persona sana di mente!- mi unisco alla sua risata sotto gli sguardi incuriosti e stralunati degli studenti che, in ritardo come noi, stanno per entrare in Sala Grande.

     

  • Le nostre strade si dividono qui, mio prode compagno di disavventure- sospira Rose a pochi passi dal portone.

     

  • Temo di sì milady, anche se ho come l'impressione che avremo modo di vederci anche dopo cena.- le rispondo a tono indicandole con il capo la figura di Lysander che, dal tavolo dei Grifondoro, sta scandagliando gli studenti in entrata alla presumibile ricerca di L.

     

  • Hai proprio ragione. Meglio che vada a controllare la situazione, prima che qualcun altro si intrometta. Buona cena!- sospira, accarezzandomi il braccio con una mano e facendomi quasi avere un collasso.

     

  • Buona cena anche a te. E sii paziente con lui!- le grido dietro ridacchiando e facendola sorridere di nuovo, prima di dirigermi al tavolo dei Corvonero dove, con mio orrore, mi attende Liam con un'espressione tutto fuorchè rassicurante dipinta in volto. Sento aria di guai.

     

  • Dunque dunque, hai per caso qualcosa da dirmi Scorpiuccio caro?- attacca questi, infatti, non appena prendo posto di fronte a lui. I suoi occhi lampeggiano di malizia con un'intensità tale da mettermi a disagio.

     

  • Ed io che pensavo che Al fosse quello pazzo. È evidente che mi sbagliavo!- tento di dissimulare, evitando accuratamente di guardare il mio amico in faccia.

     

  • Mio caro, non me la dai a bere per nulla. È da ieri che tu e Rose vi lanciate occhiatine, non ho potuto chiederti nulla perchè abbiamo avuto compagnia oggi, ma stasera voglio tutti i dettagli: da quando siete amici, da quanto ti piace e quando ti deciderai a fare la prima mossa!- annuncia a mezza voce per non farsi sentire da altri che da me. Sto raccogliendo il coraggio e l'autocontrollo necessari per rispondergli per le rime, quando delle urla belluine interrompono la mia concentrazione.

 

La Sala Grande si fa improvvisamente silenziosa ed io ghigno, voltandomi istintivamente verso Rose che, dal tavolo Grifondoro ricambia il mio sguardo con la mia stessa identica espressione stampata in volto.

 

Lysander lo è venuto a sapere.

 

 

 

 

 

**NOTE DELL'AUTRICE**

 

(*Sala della Vittoria: nel mio immaginario è una sala allestita appositamente per chi ha partecipato alla Seconda Guerra Magica e che contine targhe speciali per tutti i caduti e gli studenti che si sono distinti nella lotta contro Voldemort.)

Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto, non so dirvi quante volte ho cancellato e riscritto la parte di Scorpius, c'era sempre qualcosa che non mi convinceva, ma sono abbastanza soddisfatta della versione finale. Vi prego di perdonarmi in caso trovaste errori di battitura, purtroppo faccio tutto da sola e con questo nuovo programma di scrittura che sto usando gli errori non mi vengono segnalati. Le critiche costruttive sono le benvenute, come sempre, e se ne avete voglia fatemi sapere cosa vi aspettate dai prossimi capitoli.

Un bacione, a presto (si spera)!

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1491342